Vampire heart

di Gokychan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro nei bagni ***
Capitolo 2: *** Parchi, graffiti e paure senza senso. ***



Capitolo 1
*** Incontro nei bagni ***


VAMPIRE HEART

 

CAP 1

 

INCONTRO NEI BAGNI

 

Era il primo giorno di scuola.

Tutti i ragazzi si affaccendavano a fare le cartelle e a dirigersi, assonnati, verso il loro edificio scolastico.

C’era chi incontrava amici che non vedeva da molto, chi salutava i vecchi professori.

Ma c’era anche chi dormiva ancora tra le coperte del suo lettino.

In una bella casa, un ragazzo dormiva ancora.

Aveva lunghi capelli neri con riflessi bluastri, occhi grandi color cobalto e un bel sorriso dolce.

Anche se, in quel momento, gli occhi erano chiusi e più che dolce, il sorriso si sarebbe potuto definire benissimo ebete, forse a causa del sogno che stava facendo.

Ad un tratto, dei passi affrettati risuonarono tra i corridoi della casa.

La porta della camera da letto del ragazzo si spalancò violentemente e sulla soglia apparve un uomo anziano armato di spada da kendo.

“TAKAOOOOOOOO!!!” l’urlo emesso dall’uomo fece tremare le fondamenta della terra, ma il ragazzo continuò, nonostante tutto, a dormire placidamente.

Una vena cominciò a ballare allegramente sulla tempia del vecchio che, senza scrupolo alcuno, alzò la spada di bambù e la calò impietosamente sulla zucca del povero giovane.

“Haiii!!! Nonno Jei, sei impazzito?! Mi hai fatto un male cane!” piagnucolò il moretto con le lacrime agli occhi mentre si massaggiava il punto dolente.

“Takao” mormorò nonno Jei, sull’orlo di scoppiare “Sai che giorno è oggi?”

Il ragazzo ci pensò su un po’ e poi rispose, un po’ esitante.

“E’ lunedì?”

La vena sulla tempia del vecchio praticamente ballava la conga, tanto palpitava

“E cosa si fa il lunedì Takao?”

“Bè, si va a scuola no?”

Il silenzio regnò per qualche attimo, per poi essere spezzato da un urlo sovrumano

“Cavoloooo! La scuolaaaa! Nonno Jei!!! Vecchio inutile!! Si può sapere perché non mi hai svegliato?!”

Tra un’imprecazione e l’altra, Takao cominciò a vestirsi alla velocità della luce e, nemmeno cinque minuti dopo, era già in strada con lo zaino sulle spalle.

Accidenti. Era il suo primo giorno di scuola e era gia in ritardo.

Lui e suo nonno si erano trasferiti un mese prima, andando ad abitare li dove erano ora.

Takao era stato costretto ad abbandonare tutti i suoi vecchi amici e la sua vecchia casa.

Chissà se i ragazzi del posto erano simpatici. E chissà che tipi erano i suoi compagni.

Tra un pensiero e l’altro, il moro arrivò alla sua nuova scuola.

Era un grande edificio intonacato di bianco, circondato da un modesto cortile.

Corse per i vari corridoi, guardando con sguardo assatanato le varie classi, cercando la sua.

La campanella non era ancora suonata, ce la poteva fare.

Eccola. Aveva trovato la sua classe.

Aprì la porta e si fiondò dentro l’aula.

Nemmeno tre secondi dopo, la campanella suonò

“Appena in tempo” disse la professoressa sorridendogli, condiscendente

“Buongiorno” mormorò Takao, arrossendo

Tutti i ragazzi nella stanza lo guardavano incuriositi.

Non sembravano male…

“Sei tu il ragazzo nuovo?” domandò l’insegnante, distogliendolo dai suoi pensieri

“Si” rispose Takao

“Bene. Perché non ti presenti alla classe?” gli disse, incoraggiandolo con un sorriso

Il moro si volse in direzione dei compagni e cominciò a parlare

“Il mio nome è Takao Kinomiya. Mi sono da poco trasferito in questa città e non conosco ancora nessuno. Spero che diventeremo amici” concluse con uno splendido sorriso

Dopodiché, si diresse con passo veloce ad un banco vuoto in fondo all’aula.

Non gli piaceva molto essere al centro dell’attenzione. Tutti quegli sguardi che lo seguivano lo mettevano a disagio.

La lezione iniziò e finì tranquillamente e così quelle che vennero dopo.

Finalmente arrivò la ricreazione.

Al suono della campanella, Takao e gli altri ragazzi si diressero nel cortile.

Il moretto si sedette sotto un albero e cominciò a mangiare il suo panino.

All’improvviso, qualcuno gli si parò davanti

“Hello!! Tu sei Takao Kinomiya giusto?”

A parlare era stato un ragazzo biondo con un gran sorriso stampato sulle labbra e dai lucenti occhioni celesti.

Il moro gli sorrise

“Si, sono io. Sei in classe con me vero? Non ricordo il tuo nome”

“Mi chiamo Max. piacere”

Tutto pimpante, si sedette accanto a lui

“Non sei di queste parti vero?” chiese il biondo curioso

“No” rispose il moro con uno strano sguardo “Vengo da un posto un poco lontano da qui”

“Che posto?” domandò il biondino

Takao si limitò a sorridere

“E tu invece?” chiese guardandolo “Nemmeno tu sembri di queste parti”

Max scoppiò un una risatina leggera

“Già, già! Io vengo dall’America! Sono qui per uno scambio culturale. Alla fine dell’anno tornerò a casa” rispose allegro

“Mh” si limitò a mugugnare il moro prima di tornare a mordere il suo panino

“Non sei un tipo di molte parole tu vero?”

“Tu invece parli troppo. Non ti si secca la lingua a forza di parlare a vanvera?”

“Che cattivo!” esclamò il biondino. Tuttavia il suo tono era gioviale e per nulla offeso

Parlarono per un po’. Takao scoprì che, se Max evitava di sparare idiozie ogni cinque secondi, poteva risultare persino simpatico.

La campanella che sancì la fine della ricreazione risuonò chiara nell’aria.

Borbottando insoddisfatti, tutti i ragazzi si diressero verso le proprie classi.

 

*   *   *   *

 

Le seguenti due ore passarono veloci.

Ad un certo punto, Takao chiese il permesso di andare al bagno.

Quando ebbe il consenso del professore, si diresse in fretta fuori dalla classe.

Mentre percorreva i vari corridoi dell’edificio, sospirò leggermente.

Nulla da fare. Per quanto potesse sforzarsi la scuola e lui sarebbero stati per sempre due mondi a parte.

Finalmente trovò i bagni e, entrato in un cubicolo, chiuse a chiave la porta e vi si appoggiò con la schiena.

Frugò distrattamente nelle tasche dei jeans e ne tirò fuori un pacchetto di sigarette.

Ne prese una e la mise tra le labbra.

Frugando ulteriormente nelle tasche dei pantaloni tirò fuori anche un accendino e così, la sigaretta fu accesa.

Quando tirò la prima boccata, sentì tutti i muscoli rilassarsi e un senso di benessere pervaderlo.

Il primo tiro era il migliore. Era come se tutto l’aroma della sigaretta si riversasse in quell’unica boccata.

Gli piaceva sentire il fumo scendere e riversarsi fin nel polmoni, invadendolo, assuefarlo a poco a poco.

Era un brutto vizio. Aveva rinunciato a smettere. Non ce la faceva. Ne aveva semplicemente bisogno.

Ad un tratto, sentì dei rumori provenire dal bagno.

“Cazzo” mormorò

Buttò la cicca della sigaretta nel water e tirò immediatamente la catena. Essere scoperto dai professori a fumare nei bagni sin dal primo giorno di scuola non rientrava nei suoi programmi.

Ostentando una tranquillità che non sentiva, aprì la porta ed uscì.

Si ritrovò davanti un ragazzo molto alto. Di sicuro più grande di lui. Almeno di un paio di anni.

Sbuffò interiormente. Aveva buttato via metà sigaretta per nulla.

Fece per andarsene, quando una mano gli afferrò il polso.

Si sentì strattonare all’indietro e subito si ritrovò con il viso contro il petto del ragazzo.

“Ma che…?”

“E’ contro i regolamenti della scuola fumare dentro un edificio scolastico” sussurrò il ragazzo

Il moro alzò gli occhi, rabbioso, facendoli incontrare con quelli del tizio di fronte a lui.

Erano di uno splendido color argento

“Che vuoi fare? La spia?” gli ringhiò contro

Quello non rispose. Sembrava scrutarlo.

Takao fece scorrere a sua volta lo sguardo sul corpo della persona che gli era di fronte.

Era davvero un tipo singolare;

Aveva dei bellissimi capelli argentati e una pelle alabastrina. Un corpo slanciato e forte. Inoltre, notò Takao con molto disappunto, era anche parecchio alto, molto più di quanto aveva immaginato quando lo aveva visto. A occhio e croce, almeno due spanne più di lui.

Finalmente il ragazzo lo degnò di una risposta

“No. Non intendo denunciarti” disse lentamente “Non trarrei nessun beneficio da ciò” concluse sorridendo

“Nh…” si limitò a grugnire il moro

“Tuttavia, quando arriverà il momento, verrò da te per farti saldare il debito” mormorò piano

“Come?!” esclamò Takao, indignato

“Ti conviene tornare in classe o il tuo insegnante si comincerà a chiedere dov’è che sei finito”

Kinomiya boccheggiò un paio di volte come un pesce fuor d’acqua prima di imbronciarsi e dirigersi a passo marziale fuori dai bagni.

Mentre si allontanava avvertì distintamente la risata divertita del ragazzo.

Sentì il sangue ribollirgli e uno strano istinto omicida cominciare a prendere possesso di lui.

Che giornata di merda!

Quando arrivò in classe, si sbrigò a prendere posto, ignorando le domande di Max sul perché avesse un’espressione da serial killer sul volto.

Che tizio insopportabile.

Ad un tratto, senza che nemmeno lui sapesse il perché, gli tornò alla mente il sorriso di quell’assurdo ragazzo. Prima che la sua mente potesse impedirlo, pensò che era veramente bello. Anche se i suoi denti erano davvero insoliti. Stranamente bianchi. E appuntiti.

 

 

 

 

 

 

BUONASERA A TUTTE MIE DOLCIOSE DAMIGELLE!!!!!!

COME VI VA???

SPERO BENE!!!!!

ECCO A VOI LA MIA PRIMA FIC SU BEY BLADE!!!!!!!!

NON AVENDONE SCRITTE ALTRE MI SENTO PIUTTOSTO INSICURA SU QUESTO PRIMO CAPITOLO.

SPERO VI PIACCIA.

VI PREGO TANTISSIMO DI COMMENTARMI E DI DIRMI CIO’ CHE PENSATE.

ACCETTO OGNI GENERE DI COMMENTO. ANCHE NEGATIVO!!! (ANCHE SE ME INCROCIA LE DITINE E SPERA CHE NON CE NE SIANO!! ^^”””)

FATEMI SAPERE BELLE FATINE!!!!!!!!!!!!

BACIONIIII!!!!

BYE BYE DA GOKYCHAN!!!!

P.S: PER ORA IL RATING SARA’ ARANCIONE, MA CON L’AVANZARE DEI CAPITOLI DIVENTERA’ ROSSO.

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Capitolo 2
*** Parchi, graffiti e paure senza senso. ***


CAP 2

 

 PARCHI, GRAFFITI E PAURE SENZA SENSO

 

 

 

Quando Takao uscì da scuola, il nervosismo si era finalmente placato.

Quel tipo che aveva incontrato nei bagni, anche se non voleva ammetterlo, neppure con se stesso, lo aveva scombussolato.

C’era un qualcosa in quel ragazzo di estremamente sbagliato.

Era come avvertire una nota stonata in una bella melodia.

Eppure non sapeva cosa.

Il moro si morse il labbro, inquieto.

Ad un tratto, qualcuno gli diede una pacca sulla spalla.

Si voltò di scatto, trasalendo.

Quando si accorse che si trattava semplicemente di Max, si rilassò.

“Hello! Tutto ok? Non avevi un’aria granchè felice fino a poco fa” disse il biondo con il solito sorriso stampato in faccia.

Il moro si lasciò scappare un sospiro e, senza rispondere, ricominciò a camminare.

“Sempre più eloquente! Dì un po’ dov’è che abiti? Magari se abitiamo vicini potremmo venirci a trovare qualche volta no?” continuò a blaterare imperterrito il biondo, affiancandosi immediatamente al suo nuovo ‘amico’.

Altro sospiro.

“Abito in fondo alla via, a circa cinquecento metri dalla scuola” mormorò senza un’intonazione di voce particolare.

“Maddai! Io abito solo un po’ più avanti rispetto a te! Siamo vicinissimi!” urlò Max con gli occhi che brillavano.

“Me la faccio sotto dall’emozione…” stavolta c’era una vena di sarcasmo nella voce di Takao. Tuttavia, non poteva negare che stare con il biondino gli dispiacesse. Riempiva il silenzio pesante che il moro si ostentava a perpetrare. Forse una visitina ogni tanto gliela poteva concedere…

“Senti, se ti va, domani pomeriggio puoi venire da me dopo la scuola. Inviterò anche un altro mio amico” gli propose il biondo, speranzoso.

Takao esitò. Forse non era il caso. Dopotutto, non sapeva nemmeno se il nonno glielo avrebbe concesso. Da quando si erano trasferiti, gli aveva imposto così tante regole, che oramai faceva fatica a sapere cosa fare o no.

Alla fine si limitò a rispondere in maniera evasiva.

“Non saprei” ammise “Dovrei chiedere, prima. Ti farò sapere domani a scuola, va bene?”

“Okay!!! Cerca di convincere i tuoi. Ci conto!”

E prima che Takao riuscisse anche solo a rispondere, il biondino cominciò a correre, ridendo allegramente, verso casa sua.

Takao sorrise leggermente. Certo che quel Max era un tipo proprio strano.

Ridacchiò, per poi bloccarsi immediatamente, confuso.

Da quanto tempo non rideva ormai?.

Sospirò. Forse l’idea del trasferimento, a conti fatti, non era stata malvagia.

Quando arrivò davanti al cancello di casa sua, tirò fuori le chiavi e lo aprì distrattamente .

Entrato in casa, annunciò ad alta voce la sua presenza.

Nonno Jey fece capolino dalla cucina.

“Togliti immediatamente le scarpe Takao! Ho cucinato il pranzo, sbrigati prima che si freddi!”

“Si, si. Vengo” disse tra uno sbuffo e l’altro il moro.

Quando entrambi si accomodarono, il nonno cercò di intavolare una conversazione.

“Com’è andato il primo giorno di scuola?” chiese, esitante.

Sapeva che il trasferimento era stato davvero difficile per Takao.

“Non è andato male” si ritrovò ad ammettere il moro “Solo che è pieno di gente fuori di testa”

Il nonno scoppiò a ridere.

“Sono felice che tu non abbia avuto difficoltà ad ambientarti, vedrai che ti farai molti amici”

“A proposito di questo” disse Takao con tono di voce casale “Un ragazzo oggi mi a invitato ad andare a casa sua domani, subito dopo la scuola”

“Ah, si?”

“Si. E mi chiedevo se magari…ecco, se potessi andarci” terminò la frase, esitante, il moro.

Il nonno ci pensò su un momento e poi annuì

“Non ci sono problemi Takao. Ricordati di ringraziarlo poi per la gentilezza”

Il ragazzo fece violenza su se stesso per non alzare gli occhi al cielo.

“Si, si, come vuoi tu!”

“Bene” fece il nonno alzandosi “Va pure adesso, Takao, ci penso io a sparecchiare”

 

 

*    *    *    *    *

 

Il moro si abbandonò finalmente sul suo letto.

Che giornata assurda.

La sua mente tornò all’incontro con quel ragazzo dagli occhi argentati.

Ricordò la stretta che quelle braccia fredde avevano esercitato sulla sua vita.

Ricordò le gambe diventare tremanti.

Ricordò i suoi occhi persi in quelli dell’altro.

Occhi tanto freddi. Occhi meravigliosi e bui come la notte. Occhi pieni di nebbia e…tormento.

Una fitta alle labbra fece uscire bruscamente Takao dai suoi pensieri.

Si portò una mano alla bocca e quando la ritirò si accorse che era macchiata di sangue.

Aveva martoriato le labbra con i denti tanto da ferirle.

Si passò distrattamente la lingua sulle labbra, avvertendo il sapore ferroso del sangue.

Si alzò bruscamente dal letto e uscì dalla stanza.

Quando fu davanti alla porta di casa, fece per mettersi le scarpe.

La voce di suo nonno arrivò dal salone.

“Che fai Takao?”

“Esco!” urlò di rimando il ragazzo.

Quando sentì la risposta affermativa del nonno, si mise nuovamente in tasca le chiavi e uscì.

Aspirò in pieno l’aria fresca del pomeriggio tardo.

Si guardò attorno, incuriosito.

Nonostante si fossero trasferiti lì gia da un po’, non sapeva ancora bene dove portavano tutte le vie del suo quartiere. Decise di farsi un giro per studiare i dintorni.

Prese una stradina e cominciò a percorrerla.

I vicoli erano piccoli e puliti. Takao li attraversava lentamente, con la mente altrove.

Non seppe per quanto camminò, fatto sta che, quando si riebbe, vide che era arrivato ad un parco.

Era deserto, non c’era ombra dei suoni delle voci dei bambini, nell’aria.

I giochi erano per la maggior parte rotti o riempiti di graffiti.

Alle panchinette di legno mancavano le tegole per sedersi.

Sembrava che l’unica cosa che fosse rimasta immune agli attacchi dei vandali di quartiere fossero le altalene.

Si sedette mollemente su una e cominciò a dondolarsi, senza staccare i piedi da terra.

Osservava le scarpe scavare solchi nella terra ogni volta che saliva o scendeva.

Su e giù. Su e giù.

Passò per la maggior parte del tempo a rimuginare e a pensare ai suoi ricordi nella precedente città.

Chissà come stavano i suoi amici. E chissà se quell’oca di Hilary si era trovata un ragazzo.

Sorrise al pensiero della ragazza. Erano stati compagni di classe e bisticciavano praticamente per ogni cosa. Tuttavia, entrambi erano fortemente legati l’uno all’altro da una forte amicizia.

Alzò lo sguardo al cielo e notò che il sole era quasi scomparso, ormai.

Chissà quanto tempo era stato fuori.

In ogni caso era ora di rientrare.

Si alzò e si stiracchiò pigramente.

Fece per andarsene, quando udì un fruscio dietro di se.

Si girò e si ritrovò a sgranare gli occhi per la sorpresa quando notò che, a poca distanza da lui, c’era il ragazzo misterioso.

Dallo sguardo che anche lui gli lanciò, Takao capì che non era l’unico sorpreso.

Il ragazzo dai capelli argentei, tuttavia, si riprese in fretta e gli rivolse una smorfia talmente labile che Takao faticò a riconoscerla come un sorriso.

“E’ una sorpresa sapere che c’è ancora qualcuno che si ricorda di questo luogo. Di solito qui sono sempre l’unico a venire e a ricordare” mormorò il ragazzo con gli occhi d’argento.

Takao lo fissava semplicemente imbambolato.

Quando tornò con i piedi per terra, sentì l’irritazione ricominciare a crescere, senza nemmeno un motivo ben chiaro a lui stesso.

Si girò di scatto e fece per andarsene quando sentì un mormorio appena udibile.

“Di nuovo solo…”

Il moro si voltò di scatto e quello che vide lo paralizzò.

Il ragazzo misterioso aveva il viso rivolto verso il cielo rossastro, gli occhi chiusi e le labbra lucide appena socchiuse. Perso in chissà quali pensieri.

La camicia nera catturava riflessi dorati del sole morente e i capelli argentei si muovevano, per il vento, freschi e leggeri sulle guance e sulle palpebre chiuse del ragazzo.

“E’ un angelo” pensò, quasi disperatamente, Takao “E’ un angelo!”

Tuttavia quando riuscì a intravedere il luccichio biancastro dei canini del ragazzo sconosciuto, la sua mente formulò, prima ancora che lui se ne rendesse conto, il seguente pensiero:

Mostro!

“Come ti chiami?”

Takao si morse nuovamente le labbra alla domanda che si era lasciato sfuggire.

Il ragazzo aprì nuovamente gli occhi argentei e li puntò in quelli blu di Takao.

“Mi chiamo Kai” sussurrò “E tu chi sei?”

“Mi chiamo Takao” rispose il moro con lo sguardo calamitato irrimediabilmente in quello dell’altro.

Perché accidenti, poi, glielo aveva detto? Lui quel tipo nemmeno sapeva chi era, se si escludeva il nome.

Kai spostò improvvisamente lo sguardo dagli occhi di Takao alle sue labbra.

Il moro lo vide accigliarsi e poi cominciare ad avvicinarsi a lui.

Takao sentì il panico assalirlo, irrazionale. C’era qualcosa in quel Kai che lo spaventava a morte.

Quando l’altro gli fu davanti, il moro sentì fortissimo l’impulso di voltarsi e scappare via, tuttavia il corpo si rifiutò di rispondergli.

Kai portò una mano fredda sulla sua guancia e li la lasciò indugiare.

Dopo un po’, Takao avvertì il pollice del ragazzo passare leggero sulle sue labbra.

“Dovresti smetterla di morderti le labbra” gli mormorò “Finirai per rovinartele. Sarebbe un peccato”

Staccò all’improvviso la mano dal viso del moro e sorrise mestamente.

“Ci vediamo a scuola” gli disse.

Dopodiché si voltò e se ne andò.

Takao rimase imbambolato per una manciata di secondi prima di riprendersi.

Lasciò uscire lentamente l’aria che aveva trattenuto fino a quel momento.

CAZZO!!

Cominciò a correre in maniera forsennata. Attraversò i vicoli e le stradine che aveva percorso precedentemente.

Aprì la porta di casa e si fiondò su per le scale.

“Takao!” urlò nonno Jay “Ti sembra questa l’ora di rientrare?! La cena è pronta in tavola…”

Il moro, che non aveva ascoltato nemmeno una parola, si fiondò nella sua stanza e si chiuse la porta alle spalle.

Si lasciò cadere sul letto e strinse spasmodicamente le mani sulle ginocchia.

Perché diamine si stava comportando così?! Perché era così spaventato?!

Ricordi nebulosi di volti sconosciuti gli apparvero nella mente, sparendo però repentini prima che lui stesso potesse afferrarli.

Si lasciò sfuggire un sospiro tremulo dalle labbra.

Che diamine gli stava succedendo?!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SALVE A TUTTE!!!

ECCOMI QUI’!!! SONO TORNATA E CON ME C’E’ A FARMI COMPAGNIA IL NUOVO CAPITOLO DI QUESTA MIA STORIUZZOLA!!!!

NON POTETE CAPIRE LA MIA GIOIA QUANDO HO LETTO I VOSTRI COMMENTI SUL CAPITOLO PRECEDENTE!!! AMMETTO CHE NON MI ASPETTAVO TANTO SUCCESSO!!
SIETE TUTTE DEGLI ANGELI!!! VI RINGRAZIO INFINITAMENTE PER IL SOSTEGNO!!!

 

RINGRAZIO:

 

EWILAN: Non ti preoccupare!! La mia storia è fatta apposta perché sia intrisa di mistero. I fatti e la trama si sveleranno mano, mano che i capitoli andranno avanti.

Tuttavia se c’è qualcosa che vorresti chiedermi non esitare, cercherò di chiarire i punti che meno hai compreso okay? ^^

Spero continuerai a seguirmi.

Un bacione.

Gokychan

 

Piccolaluna: Grazie per i bellissimi complimenti!

Come vedi ho aggiornato appena ho potuto!!

So di averti fatto penare per questo aggiornamento ma spero che per te ne sia valsa la pena!

Spero che continuerai a seguirmi!

Un bacio

Gokychan

 

Bibba88: Grazie per i complimenti!!! ^^

Cercherò di fare del mio meglio perché la storia continui a piacerti!!

Spero continuerai a seguirmi!

Bacioni!

Gokychan

 

Eagle fire: Ohhhh, accidenti!!! Sono lusingata davvero dai tuoi complimenti! ^//^

Ti ringrazio per l’incoraggiamento! Faro del mio meglio!!!

Davvero non ti piace troppo lo yaoi? Allora cercherò di meritarmi il fatto che hai letto la mia storia e i complimenti che mi hai rivolto!! *-*

Bacioni

Gokychan

 

Nissa: Humm…sei la mia gemella buona per caso? (Non dico cattiva perché per quella parte temo di esserci già io!! ^^”)

Anche io adoro Takao e Kai!!!!!! (come si potrebbe non farlo?! COME?!)

Ho una smania assurda per i vampiri e sbavo per lo yaoi da quando avevo dodici anni!! ^///^

Decisamente ci troveremo d’accordo noi due!!!!!!! ^___-

Spero continuerai a seguirmi!!

Bacioni.

Gokychan

 

Felicity89: Ti ringrazio tantissimo per i complimenti (me arrossisce)

Sono contenta di sapere che la mia storia ti piaccia!!!!!!!

In effetti non mi aspettavo di trovare molte persone che adorino Takao come me (Ma d’altronde ognuno ha i suoi gusti, come è giusto che sia!! V__V)

Spero che comunque la mia storia ti piaccia e che continuerai a seguirmi!

Ti ringrazio, inoltre, per i complimenti che mi hai fatto sull’altra mia storia, La vendetta del serpente!!

Cercherò di aggiornarla il prima possibile okay?? ^___-

Bacioni

Gokychan

 

Iria: E’ sempre bello vedere nuove adepte che si votano allo Yaoi!!!!!!

Benvenuta tra noi!!!!!!! *___*  (me ti benedice distribuendoti foto e santini sullo yaoi)

Ti ringrazio per i complimenti!!!!!! Sono contenta che la mia storia ti piaccia!
Spero che continuerai a commentarmi!!!!!!

Bacioni

Gokychan

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