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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Prologo *** Capitolo 2: *** Capitolo uno: Semplicemente .... Jody *** Capitolo 3: *** Capitolo due: A volte è destino...... *** Capitolo 4: *** Capitolo tre: Un passato oscuro..... *** Capitolo 5: *** Capitolo quattro: Non sei più sola...... *** Capitolo 6: *** Capitolo cinque: Nuovi arrivi e nuove scoperte..... *** Capitolo 7: *** Capitolo sei: Quando il destino è più forte.... *** Capitolo 8: *** Capitolo sette: Lacrime nella notte..... *** Capitolo 9: *** Capitolo otto: E il sole torna a splendere.... *** Capitolo 11: *** capitolo dieci: Un incontro inaspettato.... *** Capitolo 12: *** capitolo undici: Di nuovo insieme..... *** Capitolo 13: *** Capitolo dodici: I sogni a volte si avverano....ma gli incubi pure !!!!!!!! *** Capitolo 14: *** Inizia il campionato *** Capitolo 15: *** Avventura sotto la pioggia *** Capitolo 16: *** Un'emozionante partita *** Capitolo 17: *** Nuovi arrivi e vecchi ricordi.... *** Capitolo 18: *** Ne dovete ancora fare, di strada, per battermi.... *** Capitolo 19: *** Sorprese *** Capitolo 20: *** La finale *** Capitolo 21: *** Il primo appuntamento, il primo bacio..... *** Capitolo 22: *** Il primo appuntamento, il primo bacio.....parte seconda *** Capitolo 23: *** Si ricomincia....anche coi litigi !!!!!! *** Capitolo 24: *** Di nuovo insieme....ok, ragazzi, ricomincia la festa *** Capitolo 25: *** Capitolo ventiquattro: La strada si fa difficile..... *** Capitolo 26: *** Capitolo venticinque: Le selezioni *** Capitolo 27: *** Capitolo ventisei: Una nuova amica, nuovi problemi *** Capitolo 28: *** Capitolo 27: La prima partita *** Capitolo 29: *** Capitolo ventotto: Tu non sei mio fratello.... *** Capitolo 30: *** Capitolo 29: La nobile e antichissima disnastia dei Granduchi di Baviera..... *** Capitolo 31: *** Capitolo 30: Così lontani, così vicini *** Capitolo 32: *** Capitolo 31: Collaboriamo... *** Capitolo 33: *** Capitolo 32: Sarò sempre qui con te ***
Allora, questa Fanfiction nasce dalla mia immaginazione, che molti
dicono essere troppo smisurata
Allora, questa Fanfiction nasce dalla mia immaginazione, che molti
dicono essere troppo smisurata....Capitan Tsubasa è il mio Manga preferito, il
cartone mi piace moltissimo e per questo ho deciso di scrivere la mia prima
fanfic proprio su di esso. Sono una fan sfegatata di Genzo Wakabayashi (Benji,
per i poveri mortali) e mi sono sempre chiesta "Ma se una ragazza si innamorasse
di lui, come si comporterebbe?". Da ciò è nata la mia fanfic. La ragazza
in questione, per far girare la testa al nostro Wakabayashi, doveva essere
veramente speciale, essere atletica e agile (Tanto da batterlo....leggete il
primo capitolo e capirete) , ma anche dolce e matura (in più l'ho fatta
divenire un genio anche nello studio...poveretta, non sembra nemmeno un essere
umano...e aspettate dopo) e così è venuta fuori Jody, che puntualmente litiga
col nostro adorato portiere, ma che è sempre pronta ad aiutarlo....beh, ora
direi che è tempo di passare alla Fanfic...ah, all'inizio per semplicità avevo
usato i nomi della serie italiana, anche se mi veniva male a usarli, ma per
farmi capire era meglio.... a questo punto però ho deciso di rimettere i nomi
originali, anche se alcuni dovrò inventarmeli, e la storia è un po' cambiata,
poichè l'uso dei nomi in Giappone è molto diverso da come lo intendiamo noi e
io volevo rendere appieno questa cosa, che mi ha sempre affascinato. Certo,
cambiare tutto ora non è facile, soprattutta perchè al posto di un semplice
'Benji' o 'Tom' compare un bel 'Wakabayashi' o 'Misaki'....e poi, quando Jody
chiama Benji per nome, oppure gli urla dietro dicendo “PRICEEEEEEEE
!!!!!!!!" ora si trova sempre lo stesso nome....beh, il numero delle i
finali è diverso....vabbè, la questione dei nomi è questa, perciò se qualcuno
l'ha già letta nella prima versione troverà alcune differenze che ho dovuto e
ho voluto inserire. Anche i nomi degli altri personaggi inventati sono ora
Giapponesi, e devo dire che mi piacciono molto di più......Jody è però europea
e il suo nome, come quello di altri personaggi che appariranno, resta quello. E
ora, a voi la mia fanfic.
Alewen
P.S. Comunque, se pensate che Jody sia una ragazza strana,
aspettate che compaia un altro certo personaggio…al confronto, Jody sembrerà
veramente normale…
La
Scuola in Giappone era appena iniziata. Era infatti passata appena una
settimana dalla cerimonia di benvenuto dei nuovi iscritti; Jody Harper si fermò
per un attimo a guardare il fiume che scorreva di fianco al vialetto che stava
percorrendo.
Il
tempo era splendido, il sole era splendente e per nulla oscurato dalle leggere
nuvole bianche che vorticavano nel cielo. L'aria, spazzata da un venticello
fresco e piacevole, era cristallina. Era marzo inoltrato, quasi aprile, e non
faceva per niente freddo. Le giornate erano anzi calde e piacevoli, c'era quasi
la voglia di andare al mare...Jody sorrise. Lei, che veniva dall'Europa, non
conosceva molto il Giappone, anche se era il suo paese natale; il fatto era che
se n'era andata quando aveva 7 anni per seguire i suoi zii, che erano emigrati.
I suoi genitori non li aveva ancora conosciuti, aveva sempre vissuto con
parenti. Ora, finalmente, aveva finito di girovagare...era arrivata in
Giappone, terra natia sua e della madre, dove avrebbe vissuto con sua zia, la
sorella di sua madre. Era arrivata la sera prima, e all'aeroporto
internazionale di Narita aveva trovato un uomo vestito di scuro e con gli
occhiali da sole che l'aspettava. Mentre lei si guardava spaurita attorno, lui
si era avvicinato e aveva sussurrato, pur facendosi sentire benissimo "La
signorina Jody Harper? ". La ragazza, che in quel momento era girata
dall'altra parte, aveva sussultato e si era voltata di scatto, fissando
spaventata l'uomo. rendendosi poi conto che l'aveva chiamata per nome, e che
quindi doveva conoscerla, annuì. L'uomo, impassibile, fece un inchino e
continuò "Sono l'autista dei signori Tachikawa. Sono qui per accompagnarla
a casa" detto ciò prese la valigia che la ragazza si tirava faticosamente
dietro e la sollevò senza apparente sforzo. Jody, disorientata, si chiese che
fare. Doveva fidarsi? Ma dopotutto, lui aveva pronunciato il suo nome, e non
potevano essere in molti a sapere che lei sarebbe arrivata li quel giorno...in
Europa non lo sapeva nessuno...e poi aveva sentito dire che in Giappone
chiamare qualcuno per nome era segno di grande confidenza, quindi quello doveva
per forza essere legato ai suoi zii.
Presa
la decisione, si affrettò a seguirlo.
L'uomo
si avvicinò a una lucente limousine e depositò la sua valigia nel bagagliaio.
Jody strabuzzò gli occhi, incredula. Adirittura una limousine? Poi l'uomo aprì
lo sportello e la invitò ad entrare. Lei, titubante ed imbarazzata, salì.
L'uomo
salì al posto del guidatore e partì. Subito nella parte inferiore dell'auto,
separata dal resto, si diffuse una musica gradevole, e vari comparti si
aprirono, rivelando varie cibarie e passatempi, come libri e fumetti.
"Fanno proprio le cosa in grande" pensò sconcertata Jody. Poi la voce
dell'autista si sovrappose alla musica, diffusa anch'essa da un'altoparlante
"Se avesse bisogno di qualcosa, signorina, non esiti a chiederlo. Può
abbassare lo scomparto divisorio con quell'interruttore alla sua sinistra, o
parlare attraverso l'interfono" disse, rispettoso ed efficiente.
"Signorina?"
pensò Jody, poi decise di abbassare lo scomparto. Parlare con uno seduto
davanti a lei usando un altoparlante, o interfono, le sembrava ridicolo. La
parete divisoria si abbassò con un lieve ronzio "Si, ecco ehm....vorrei
sapere dove siamo diretti, ecco, nessuno mi ha detto come si chiama la città
dei miei zii..." concluse, titubante, sapendo di aver fatto la figura
della sciocca. Lei, che era sempre stata considerata una ragazza ferrea e
decisa, si faceva emozionare da un simile sfoggio di lusso...ma l'autista non
diede segno di essersi scomposto "I signori Tachikawa abitano a
Fujisawa" rispose, impassibile. Jody si azzittì, intimorita. Fujisawa?
quel nome le ricordava qualcosa..."Scusi ma...non è che a Fujisawa c'è
qualche manifestazione sportiva o qualcosa del genere? Mi pare di ricordarmi
qualcosa al proposito..." chiese, incuriosita; l'uomo, che intanto si era
fermato ad un semaforo, si girò leggermente verso di lei "Forse si
riferisce al fatto che gran parte della nazionale Giapponese di calcio juniores
si trova qui. Sono appena tornati dai campionnati mondiali Juniores in
Francia" Jody sobbalzò "La nazionale Juniores? Quella che..."
non ci poteva credere. Avrebbe abitato nella citta dove la nazionale si
allenava? "E' la loro sede di allenamento?" chiese. L'uomo ripartì e
rispose "Si. Una volta si allenava la Nankatsu, la squadra che vinse il
campionato nazionale per tre volte di seguito. Molti dei suoi giocatori militano
nella nazionale. Ma naturalmente ce ne sono anche altri."
Jody
sorrise. Interessante. Poi i suoi pensieri si volsero altrove. Pensò alle cose
che le sarebbero potute succedere in Giappone. Pensò all'ultima volta che c'era
stata. Era stato solo nove mesi prima, per formalizzare la sua futura
permanenza.
Quella
volta, siccome gli zii che si sarebbero presi cura di lei non c'erano, la cosa
era stata delegata ai parenti che avevano ad Hokkaido. Lì Jody aveva potuto
riabbracciare suo cugino, quello che da piccola era stato come un fratello per
lei, finchè non l'avevano portata via dal Giappone. Non lo ricordava quasi più
d'aspetto, am la dolcezza e la spontaneità che aveva le erano rimaste impresse
nel cuore.
Si
ricordava anche bene il momento in cui l'aveva incontrato....
...il
suo tutore parlava col padre del ragazzo, mentre lei aveva chiesto il permesso
di andare a trovarlo, visto che non era a casa. Suo zio aveva sorriso e le
aveva indicato la strada per il campo di calcio del pese "Di certo sarà li
ad allenarsi ! fra poco inizierà il campionato nazionale ! Vai pure
piccola" Lei aveva sorriso ed era corsa via. In poco tempo arrivò al campo
di calcio e si fermò, indecisa sul da farsi. I giocatori erano fermi in mezzo
al campo e lei ipotizzò che stessero facendo una pausa; poi, all'improvviso ne
vide uno che sembrava risaltare in mezzo agli altrì, per la carica dominante
che aveva. "Dev'essere il capitano..." pensò lei "Un
momento...." lo riconobbe subito. Era suo cugino, il dolce e gentile
ragazzino che le aveva reso piacevoli i suoi primi 5 anni di vita. Felice,
corse verso di lui, chiamando a gran voce il suo nome "Hikaruuuuuu !!!!!
Sono quiiiiiii" il ragazzo, che si stava ascgiugando il viso, si girò
stupito verso di lei e la riconobbe subito "Jodyyy!!!!!" esclamò. ei
gli saltò al collo felice, stringendolo forte, e lui la sollevò da terra
"Che bello rivederti !!!!" eslamò poi. I suoi compagni di squadra li
guardavano perplessi, chiedendosi chi fosse mai quella graziosa ragazza castana
che era saltata in braccio al loro capitano. Lei stava felice, appollaiata tra
le braccia dl cugino, quando notò una persona che li osservava preoccupata. Era
una bella ragazza dai grandi occhi scuri e capelli castani, e aveva un'aria
sperduta, preoccupata e anche addolorata. Jody fece subito 2 +2 e le sorrise,
poi saltò giù dalle braccia del cugino. Lui sorrise e si voltò per presentarla
ai suoi compagni di scuadra, quando incontrò lo sguardò triste di Yoshiko (
poichè la ragazza che Jody aveva visto era lei ). Rendendosi conto che nessuno
sapeva che quella era sua cugina e che la scena di prima era stata fraintesa,
cominciò a balbettare "Ecco...io...lei...cioè...non è come..." Jody
rise dell'evidente imbarazzo e della figura da imbranato che stava facendo il
cugino, poi si avvicinò con passo deciso e con uno splendido sorriso alla
ragazza, tendendole la mano "Quell'imbranato non riesce nemmeno a
presentarmi, quindi lo farò io. Piacere, sono Jody Harper, la cugina di
Matsuyama. Sono Venuta fin qui dall'Europa èper questioni burocratiche, così ho
fatto un salto a trovare Hikaru, visto che è da quando avevo 7 anni che non ci
vediamo. Tu devi essere la manager della squadra, vero?" Yoshiko,
sconvolta dalla sicurezza della ragazza, rimase un attimo in silennzio, poi
sorrise. Quella ragazzina aveva appena risolto tutto "Si, hai ragione. Mi
chiamo Yoshiko, Yoshiko Fujisawa, molto piacere" il ghiaccio era rotto, e
tutti i ragazzi si presentarono a Jody, mentre qualcuno prendeva di mira
Yoshiko e Matsuyama "Ehi, capitano, dove la tenevi nascosta una simile
bellezza?" "Yoshiko, dillo che te la sei vista brutta?". Jody
aveva riso e si era divertita moltissimo.
Tornando
poi a casa di suo zio con Matsuyama e Yoshiko, aveva chiesto "E così hai
continuato a giocare, Hikaru. E' sempre stato il tuo sogno, me lo ricordo bene.
Quante volte ho giocato a calcio con te da piccola...anche se devo dire che la
più brava ero io." Matsuyama protestò, mentre Yoshiko rideva. Allora Jody
gli rubò il pallone che stava calciando senza problemi e disse "Allora?"
Yoshiko rise ancora di più, mentre lui sorrideva "Si, è vero, l'ho sempre
detto. Tu riusciresti a portare via la palla a Tsubasa e probabilmente
segneresti un goal a Wakabayashi" Lei si fermò "E chi
sarebbero?" chiese "Miei grandi amici che incontrerò al campionato
nazionale. Sono delle promesse del calcio Giapponese, le più grandi" disse
lui con gli occhi che gli brillavano "Come te" sussurrò Yoshiko. Lui
le sorrise teneramente e lei arrossì. Jody, con ancora la palla al piede, li
guardò con dolcezza. Come stavano bene insieme. Poco dopo arrivarono a casa di
Yoshiko e lei la salutò, poichè non sapeva quando si sarebbero riviste. Yoshiko
promise che sarebbe andata a salutarla all'aeroporto a salutarla. "A
domani manager" disse il ragazzo; fecero per allonatanarsi quando Jody
tornò indietro e le sussurrò "Stagli vicino e abbi cura di lui, ma fai in
modo che non pensi sempre solo al calcio, capito? A volte è un po' duro nel
capire certe cose! Comunque ricorda che io faccio il tifo per te!" si allontanoò
di corsa sorridendo, lasciando una Yoshiko rossa fino alla radice dei capelli,
ma felice "Che ragazza straoordinaria!" pensò.
Jody
aveva intanto raggiunto Matsuyama e aveva mcontinuato a calciare il pallone.
All'improvviso dise "Certo che sei proprio imbranato!" lui si voltò
"Perchè?" chiese. Lei si fermò e lo guardò negli occhi "No,
dico, se non intervenivo io per toglierti dai pasticci con Yoshiko, tu che
facevi? Eri li che la guardavi boccheggiando, senza riuscire a spiccicare
parola; ti vuoi svegliare? Lei non può stare li ad aspettare per sempre".
Detto ciò corse via, sempre calciando la palla.
Matsuyama
a quel punto era rosso come un peperone, e rimase interdetto un secondo
"Maledetta ragazzina! Apetta che i prenda e poi...." urlò poi
inseguendola; Jody rise, felice.
Il
giorno dopo Yoshiko e Matsuyama vennero a salutarla all'aeroporto. Quando ormai
si era avviata, si voltò e disse "Mi raccomando Yoshiko! Tieni d'occhio
quello sciocco! Vedi di farlo svegliare! Lo affido a te!" Matsuyama e
Yoshiko arrossirono, poi le sorrisero. "Che ragazza straordianria
Matsuyama; mi dispiace parta. Speriamo torni presto" disse lei, per sviare
il discorso "Già" rispose lui, fissando il punto in cui era sparita.
Da
allora era passato quasi un anno. Lei non aveva più visto Matsuyama, aveva
ricevuto però delle lettere che le parlavano del campionato nazionale e dei
suoi amici trovato sul campo, oltre a qualche accenno tenero a Yoshiko, con la
quale Jody era rimasta in contatto, sempre tramite lettere.
Tre
nomi ricorrevano spesso nei resoconti del cugino. Tsubasa Oozora, Genzo
Wakabayashi e Jun Misugi. Lei li conosceva di fama, e ora forse li avrebbe
incontrati.
Intanto
erano arrivati alla casa dei suoi zii. Lei guardò fuori e le venne un colpo.
Era una reggia ! Una villa enorme ! Solo il parco era grande almeno un
kilometro!!! .
La
porta principale si aprì e i suoi zii uscirono di corsa. Per fortuna almeno non
sembravano persone snob, pensò lei. "Jody, tesoro!!! Ben arrivata!!!"
non fece nemmeno in tempo a scendere dalla macchina che i due la travolsero di
abbracci e baci. Sua zia la afferrò per le spalle e la guardò "Sei il
ritratto di tua madre!! Lasciati guardare! Sei proprio com'era lei alla tua
età! Agile, slanciata e bellissima! Farai girare la testa a tutti i ragazzi del
posto!!!!" Jody sorrise imbarazzata. Era abituata alle lodi, ma non fino a
quel punto !!! Suo zio la abbracciò "Spero ti troverai bene qui, piccola !
Abbiamo già provveduto ad iscriverti ad una scuola qui, puoi cominciare ad
andarci da lunedì! Domani è domenica, così avrai un giorno per riposarti e
organizzare le tue cose ! Non preoccuparti, non avrai problemi, il semestre è
iniziato solo la settimana scorsa ! Comunque avrai tempo per pensarci dopo. Ora
vieni dentro. Non vedevamo l'ora di averti con noi.Questa è casa tua"
Jody
si lasciò abbracciare ancora, imbarazzata. Non si sarebbe mai aspettata una
tale accoglienza....dopotutto era entrata all'improvviso nella vita dei due,
doveva aver sconvolto molto la loro vita normale, e invece loro la accoglievano
coem se avesse fatto loro mun grande dono...d'impulso mollò la borsa che teneva
in mano e li abbracciò entrambi, con le lacrime agli ochhi
"Grazie...grazie!!!" mormorò, mentre sua zia la stringeva forte.
Finalmente la paura era scomparsa. Entrò, ormai sicura che si sarebbe trovata
bene coi suoi adorati zii. La casa era enorme e bellissima, e apparteneva alla
sua famiglia da generazione, come le spiegò sua zia. "Non la lasceremo per
niente al mondo. Tua madre l'amava molto, e le dispiacque molto lasciarla. Ma
non è il momento dei ricordi ! Seguimi, questa è la tua stanza" disse la
donna, indicandole una porta in legno massicciò, al centro del primo piano.
Jody aprì la porta e le mancò il fiato: la camera era stupenda, grandissima,
con un letto a baldacchino enorme e tutto azzurro, il suo colore preferito. Sul
letto c'era un pacchettò. Lei posò la borsa e lo aprì. C'era una divisa
scolastica, composta da una blusa e una gonna tallieur blu e una camicia
bianca. Era la divisa della sua futura scuola. Sua zia gliela mostrò e le disse
"Ci hanno detto che non ami troppo le scuole private, così ti abbiamo
iscritto alla scuola pubblica della città" lei le saltò al collo felice.
La capivano. La capivano proprio. Sua zia l'abbracciò, poi le disse di
cambiarsi e di scendere a cena. la ragazza annuì e si vesti con una maglietta
azzurra leggera e dei pantaloni neri che facevano risaltare la sua figura. Fece
per uscire, quando notò che la camera era provvista di terrazza. Aprì la porta
finestra e vide il parco della villa che si estendeva per chilometri. Laria
fresca le accarezzò il volto, e Jody si sentì veramente bene. Poi guardò su e
vide che la distanza dal tetto era veramente poca. Decise che un giorno avrebbe
provato a salirci. Guardò l'orizzonte e vide un'altra villa, grande almeno
quanto la loro, rivolto proprio in frante a lei. Era bellissima anche quella, e
aveva un parco enorme, dove Jody potè distinguere un campo da calcio
"Chissa chi ci abita per avere un campo da calcio privato? " si
chiese, ma poi una voce la chiamò e lei si dimenticò della villa e scese di
corsa in sala da pranzo. Qui trovò sua zia che stava facendo sedere un bambino
biondo di circa otto anni. Jody si sedette di fronte e sorrise al bambino, che
aveva alzato su di lei due immacolati e grandi occhi grigi. Vedendo il sorriso,
lui arrossì e abbassò gli occhi. La zia si chinò su di lui premurosa
"Hideaki, saluta Jody. Da oggi vivrà con noi" disse. "Ciao"
mormorò il bambino. "Ciao Hideaki" rispose lei sorridendo
"Piacere di conoscerti. Io sono Jody". Ma il bambino rimase
silenzioso, e non accennò ad alzare lo sguardo. La ragazza guardò la zia, che
scosse il capo un po' tristemente, e Jody decise di non fare domande. La cena
fu servita, una tipica cena Giapponese a base di Sushi, che Jody scoprì di
apprezzare molto. Jody e sua zia chiacchierarono molto, e la ragazza le
raccontò di sè, delle sue passioni, della sua vita, dei vari posti in cui aveva
vissuto, dei suoi amici. In cambio seppe molto sulla sua futura vita li, sulla
città e sulla scuola "Credo proprio ti divertirai" le disse la donna.
Erano ormai le dieci di sera, e Hideaki fu portato a letto, senza che avesse
spiccicato parola per tutta la serata. Jody lo seguì con lo sguardo, poi chiese
a sua zia chi fosse e seppe che era figlio del primogenito di sua zia, morto
l'anno prima in australia insieme alla moglie in un incidente. Li era stato in
orfanotrofio, finchè la donna non era andata prenderlo. "Ora vive qui con
noi da tre mesi e parla ancora poco, tranne che con me e mio marito, in
parte" disse, sospirando. Jody annuì, pensando al bambino "Vedrai che
si abituerà anche a te, deve solo prendere confidenza" le dissela donna. Jody sorrise "Lo spero".
Poi sbadigliò "Oh, scusami zia! E' che devo abituarmi al fuso
orario...sai, quando mi sono alzata per partire, qui da voi era mattina, ma in
Europa era ancora notte" sua zia sorrise, osservando tra sè e sè che la
ragazza aveva detto "In Europa" e non "Da noi. Questo voleva
dire che si considerava ancora Giapponese, che si era sempre considerata tale
"Sei identica a tua madre" disse con un sorriso. Jody sorrise a sua
volta. Era bello sentirselo dire. Non l'aveva mai vista, ma gliene avevano
parlato molto e sapeva che era una donna straordinaria. Era per metà
Giapponese, anche se aveva tratti europei, come Jody, cosa che faceva di lei
una bellezza esotica in quello che in realtà era il suo vero paese. La ragazza
si chinò sulla zia e le sussurrò "Vado a letto. Ma prima...sono molto,
molto, molto felice di essere qui" disse, schioccandole un bacio sulla
guancia, poi si allontanò di corsa e si voltò salutandola. La zia si portò la
mano alla guancia dove la ragazza aveva deposto il bacio e sorrise "Sei
proprio come tua madre" ripetè, mentre gli occhi le luccicavano.
Jody
intanto era tornata nella sua camera. Sistemò le sue cose, si mise in pigiama (leggero, poichè faceva caldo. NdA) e si coricò;
si sentiva un po' indolenzita e fuori forma, così decise che il giorno dopo
sarebbe andata a correre, cosa che ultimamente in Europa non aveva fatto,
poichè il trasloco l'aveva impegnata troppo. Le sembrò il momento buono per
ricominciare, così avrebbe recuperato la forma fisica e si sarebbe ambientata
meglio, anche perchè il posto le sempbrava l'ideale pieno di parchi e di verde.
"Andrò a correre lungo il fiume che ho visto dalla terrazza" pensò,
quando all'improvviso il sonno e la stanchezza ebbero il sopravvento e lei
riuscì a pensare solo a quanto era fortunata.
"Buongiornò"
trillò una voce melodiosa e piena di gioia dalle scale; Jody entrò in cucina e
trovò suo zio che faceva colazione. L'uomo la guardò sorridendo "Buongiorno
a lei, signorina. Non è un po' presto per essere domenica, soprattutto per una
che è arrivata ieri dall'Europa? Sono appena le sette" disse, fingendosi
sconcertato. Jody, che si era seduta di fronte a lui e si era preparata una
fetta di pane spalmata con burro e marmellata, sorrise e cominciò a mangiare,
poi rispose "Era una giornata troppo bella per poltrire ! Mi sono
svegliata e ho pensato di andare a correre. Il tempo è splendido" rispose,
con la bocca ancora piena di prelibatezze. "Correvo ogni giorno in Europa.
A dire la verità lo faccio da quando avevo 8 anni. Lo sport mi piace molto.
Quando ero piccola in Giappone giocavo anche a calcio con Hikaru, ti ricordi?
Il mio cugino di Hokkaido.....ah, ora che sono in Giappone potrò vederlo più
spesso. Potrò andare ad Hokkaido a trovarlo, vero?" domandò, speranzosa.
L'uomo la guardò sorpreso "E così abbiamo tra noi una piccola sportiva,
eh? Bene bene, non ho nulla in contrario. Mi fa piacere vederti così allegra.
Non preoccuparti, certo che andrai a Hokkaido se vuoi, ma non penso sia
neccessario andare fin li per vedere Matsuyama. Aspetta un po' e fidati di me.
Capirai cosa voglio dire. E vai pure a correre quanto e quando vuoi. Mi basta
che non ti perdi. Ecco, prendi. E' un cellulare che avevo preso per te. C'è già
memorizzato il numero di casa. Se hai bisogno di qualcosa, basta che chiami e
chiedi. Yusuke può venirti a prendere. " lei annuì e ringraziò, prendendo
il cellulare "Non dovevi. Una cosa così costosa..." ma l'uomo scoppiò
a ridere, e lei lo abbracciò "A proposito, chi è Yusuke?" chiese.
"Eh? Ah, è uno dei nostri uomini; beh, a dirla tutta ha solo 17 anni,
frequenta la tua scuola e è un anno più avanti di te. Era il figlio adottivo
dio mio figlio, il fratello adottivo di Hideaki. Quando i suoi genitori sono
morti, abbiamo preso Hideaki con noi, e volevamo ospitare anche Yusuke, ma lui
non ha voluto, dicendo che non voleva alcuna pietà. Ormai aveva 16 anni e
poteva cavarsela da solo. Mi è piaciuto il suo carisma, così gli ho proposto un
compromesso. Sarebbe venuto con noi, e avrebbe lavorato per me. Doveva
prendersi cura degli ospiti e di Hideaki. Ha accettato, anche perchè vuole bene
a Hideaki come a un fratello. Ora la sua funzione principale è di guardia del
corpo" concluse, e detto ciò la guardò intenzionalmente. Jody si ritrasse,
intimorita e sospettosa "C..c...che vuoi dire con questo?" domandò,
temendo la risposta "Beh, sapeva già che saresti arrivata, allora. L'ho
ingaggiato per te" concluse suo zio, come se fosse naturale
"C...c...cosaaaaaa?????" urlò lei, divenedo viola "Io me la so
cavare da sola!" sbottò "Certo, non ne dubito, ma è meglio non
sottovalutare vari pericoli....dopotutto sei la figlia di una famiglia
facoltosa.....non lasciamo nulla al caso. Suvvia, non è che ti deve stare sempre
attaccato. Ha anche altro da fare" concluse, sorridendo l'uomo. Jody fece
per ribattere, quando sentì una voce dietro di sè "A quanto pare mi hanno
affidato una ragazzina petulante". Furiosa si voltò, solo per trovarsi di
fronte a un ragazzo alto, biondo, con due occhi castani beffardi "Che
noia" disse, guardandola. Lei si infuriò "Bambina petulante? Ma...ma
come si permette, io...." i suoi occhi di un profondo blu scuro mandarono
lampi, poi cercò ditrattenersi e si
rivolse allo zio "Se...se questo mi segue mentre corro, lo faccio finire
nel fosso. Non ho bisogno di una balia" detto ciò prese e corse via.
Yusuke sorrise, guardandola; dopotutto non era poi così BAMBINA, almeno da ciò
che la tenuta da corsa (maglietta leggera e
pantaloncini azzurri....che volete è caldo...NdA.) lasciava
trasparire. Sentendo la porta chiudersi, si voltò verso il signor Tachikawa
"Che faccio? Devo seguirla ?" chiese, sorridendo. L'uomo scosse il
capo, sorseggiando il caffè "No, non ce n'è bisogno. Non voglio che la
pedini sempre. Anche tu hai un cellulare, al massimo puoi controllare dov'è.
Ora, se vuoi qualcosa da fare, porta fuori Hideaki e vai alla tua scuola. La
segreteria oggi è aperta, devi formalizzare l'iscrizione di Jody. Anche se ha
solo 16 anni compiuti da poco, l'abbiamo iscritta in prima superiore, un anno
avanti. Il preside ha detto che i risultati dei suoi test lasciavano ben
sperare. Sarete nello stesso edificio" Yusuke sospirò "Che gioia !
Spero non vorreteche l'accompagni a
scuola tutte le mattine" l'uomo rise di gusto "No, non preoccuparti;
a meno che lei non lo voglia....ma non credo succederà...." Yusuke rise,
poi andò a prendere Hideaki e lo portò fuori. Prima di uscire però Yusuke si
guardò intorno, smarrito, e esclamò "Che strano ! Chissa che fine ha fatto
il mio cappello?"
Jody
intanto stava correndo lungo il vialetto che costeggiava il fiume. Aveva
sbollito la rabbia che Yusuke le aveva fatto venire, ma ancora non le andava a
genio l'idea di una simile guardia del corpo. Decise di non pensarci, e lasciò
che la fatica e la corsa allontanassero qualsiasi pensiero. Per evitare
l'insolazione, e anche perchè non aveva trovato niente con cui legarsi i
capelli, aveva indossato un cappellino azzurro che aveva trovato in corridoio,
su un mobile. Aveva pensato che probabilmente era di Hideaki e aveva deciso di
chiedergli poi scusa per averlo preso, approfittandone poi per fare amicizia
col bambino.Dopo mezz'ora circa, si
trovò di fronte a un campo di calcio e si fermò, incuriosita "Un campo? Ma
certo,qui il calcio è molto popolare, si allena anche parte della nazionale !
Ah, una palla ! Vediamo se me la cavo ancora come un anno fa?" pensò,
ricordando l'incontro con Matsuyama. Si infilò la giacca di felpa che aveva
legata in vita, poichè era sudata e cominciava a tirare un'arietta fresca,
anche se la giornata era bellissima e il sole splendeva. Spinse il cancello,
che era aperto, ed entrò. Non c'era nessuno, così lei prese la palla e cominciò
a palleggiare e a giocare per conto suo, imitando alla perfezione il gioco
acrobatico che aveva reso famoso suo cugino (ma lei
non lo sapeva per niente...NdA). Era li da circa 5 minuti, quando
una voce la fece voltare "Ehi, ragazzino, che ci fai qui? Non lo sai che è
vietato agli estranei entrare qui?" Jody si voltò e vide un ragazzo alto
venire verso di lei correndo. Indosava un berretto e una maglia rosse, e dei
pantaloni neri. Jody stoppò il pallone e lo guardò "Scusa, non lo sapevo,
è che non conosco questa città...." il ragazzo si fermò davanti a lei,
guardandola con aria di sfida, e continuò "E questo ti da il permesso di
entrare impunemente nel nostro campo, ragazzino?". A queste parole,Jody cominciò ad arrabbiarsi "Ragazzino?
Ma è miope questo? O è scemo?" pensò, poi decise di non lasciar
correre "Insomma, si può sapere che ho fatto di male? Stavo solo
palleggiando ! Mi spieghi perhè ce l'hai con me? E' forse di tua proprietà
questo campo? E poi, scusa, tu chi saresti?" chiese, arrabbiata. Il
ragazzo, colpito da tale sicurezza e faccia tosta (Come
la chiamava lui. NdA), esitò un
attimo, poi rispose "Chi sei tu, scusa? Perchè devo dirti il mio
nome?" "E perchè dovrei dirtelo io, dato che sei talmente tonto che
non ti accorgi nemmeno che..." solo allora Jody notò che lui aveva alle
mani i guanti "Ma sei un portiere?" chiese, incuriosita. Lui trasalì.
Ma davvero quello non lo conosceva? "Ma tu da dove vieni? Non sai chi
sono?" Jody scosse il capo. "Spiacente, ma sono arrivato ieri
dall'Europa. Portiere, uhm? Bene, fammi vedere di che sei capace" detto ciò,
prese la palla e si posizionò sulla linea di centro campo "Ti vuoi
muovere? Non ho tutta la giornata ! " esclamò, vedendo che lui era rimasto
fermo, come paralizzato. "N...non è possibile, quel ragazzino( E avanti ! la miopia dilaga ! NdA) mi vuole
sfidare...." pensò Wakabayashi (Perchè, chi
credevate che fosse? NdA); alla fine si riscosse e decise di
dimostrargli coi fatti la sua superiorità. Andò in porta e, calcato il berretto
come suo solito, disse "Avanti ragazzino ! Vediamo se sei così bravo come
credi".
Jody,
che stava palleggiando, rise fra sè "Ragazzino....di nuovo...è proprio
stupido ! E va bene....a noi due ! " all'improvviso cominciò a
correre, la passa al piede, saldo e sicuro, veloce come un fulmine; Wakabayashi
la guardò, leggermente sorpreso "Certo che se la cava bene...è molto
veloce...e quel controllo di palla...mi ricorda qualcosa...."
istintivamente si posizionò meglio, in modo da poter controllare meglio la
situazione. Jody se ne accorse, e intuì che quel portiere riservava qualche
sorpresa "Sono sicura che un tiro normale non basterà. Devo inventarmi
qualcosa...dunque...ma certo!" Detto ciò, arrivò al limite dell'area di
rigore, e si apprestò a tirare "Vuole tirare da fuori area? Illuso"
pensò Wakabayashi. Era pronto per tuffarsi, quando si accorse che c'era
qualcosa che non andava. L'angoalazione del tiro era eccessiva, sarebbe finito
sopra la traversa...era eccessiva anche per un tiro ad effetto....ma cosa....
Jody
tirò, e la palla schizzò verso l'alto a velocità incredibile, poi, arrivata
molto in alto, cominciò a scendere in picchiata, descrivendo una parabola
strettissima. Wakabayashi la guardò ammirato, preparandosi a saltare per
afferrarla, quando fose scesa all'altezza della traversa. Ma non ci riuscì.
Mentre la palla cominciava a scendere, il suo avversario aveva spiccato un
balzo in direzione di essa "Vuole fare una rovesciata?" si chiese il
portiere. Ma allora perchè aveva saltato in modo da rimanere rivolto verso la
porta? Voleva colpire la palla di testa? Ma...i tempi erano sbagliati....non
l'avrebbe mai colpita !
Ma
si sbagliava. A un certo punto, quando la palla era quasi arrivata all'altezza
del giocatore, egli fece una piroetta per aria, prima avvitandosi su se stesso,
e infine ruotanto, quasi fosse leggero come una nuvola, e colpì la palla, che
andava ancora molto veloce, in rovesciata, imprimendovi ulteriore forza. Era a
un'altezza eccessiva, ma il suo corpo continuò la rotazione, spingendo la palla
in basso in picchiata. Wakabayashi, sconvolto dal numero del giocatore, saltò
per prenderla, e a dirla tutta riuscì ad intercettarla, appena sotto la
traversa....peccato che la palla fosse dotata di una velocità talmente elevata
che continuò il suo corso nonostante tutto e si insaccò in rete, trascinandosi
dietro lo sventurato portiere che finì lungo disteso sulla linea, mentre la
palla li sfuggì e continuò ancora a muoversi, roteando come impazzita contro la
rete, spezzandone adirittura qualche filo. Wakabayashi, sconvolto, si trovò
seduto (Si è rialzato, era finito disteso. NdA) mezzò
dentro la porta "Ma quello chi è? Come fa a fare un tiro simile?" si
chiese, alzando gli occhi per osservare l'avversario, il quale stava ancora per
aria (Visto che in Capitan Tsubasa le leggi della
fisica non valgono, io ne approfitto.NdA ) Si era rimesso dritto e stava
scendendo sicuro, pronto ad attutire l'impatto piegandosi sulle ginocchia
quando un colpo di vento gli fece volare via il berretto....Wakabayashi
strabuzzò gli occhi quado vide una nuvola di capelli scuri comparire come dal
nulla e ornare il volto del giocatore, che in realtà era una ragazza, e poi
rialzarsi in reazione alla caduta...già, perchè ora stava cadendo,
deconcentrata dal fatto di essere stata scoperta....e stava cadendo proprio
sopra di lui "Spostati ! " urlò lei, ma era troppo tardi. Gli piombò
addosso con una forza tale da tramortire entrambi, senza che lui avesse tempo
di reagire.
"Ahia,
ma cosa...accidenti, ti avevo pur detto di spostarti!" disse lei,
massaggiandosi il punto in cui la sua testa aveva sbattuto. Lui, che era di
nuovo disteso per terra, ringhiò in rimando "Ma se sei tu che mi sei
caduta addosso ! Ahi !Potevi anche
stare attenta !" detto ciò la guardò, e tornò alla realtà. Quella che gli
stava distesa sopra era una ragazza....la guardò sconcertato, perdendosi per un
attimo in quegli immensi occhi blu che lo guardavano rabbiosi..."Ma...ma
tu..." mormorò "Wakabayashi ! tutto bene?" una voce lo riportò
all'improvviso alla realtà. Voltandosi, Wakabayashi vide Tsubasa e Misaki che
arrivavano di corsa, mentre la preoccupazione si diffondeva nei loro volti
"Non ti sei fatto male, vero?" chiese il capitano della nazionale
Juniores al suo amico. Wakabayashi li guardò confuso, poi rispose "No, sto
bene". Accidenti ! Erano arrivati proprio nel momento sbagliato. Sicuramente
avevano visto la scena...avevano visto che era stato battuto...e che a batterlo
era stata una ragazza....a proposito "Ehi, tu, principessa, che ne dici di
toglierti da li sopra? O ci stai tanto comoda? No, perchè se per te va bene, io
vorrei alzarmi". Lei arrossì, rendendosi conto di essere mezza distesa
sopra di lui. "Allora?" incalzò il portiere "Ehi, calmati, non
serve arrabbiarsi così perchè ti ho battuto" disse lei di rimando
"COOOSA? Guarda che la tua è stata solo fortuna. E' che mi sei caduta
addosso" Lei strabuzzò gli occhi, incredula. Era così vigliacco? "Ma
se sei finito in porta insieme al pallone, prima ancora che ti cadessi addosso
! " Ringhiò. Lui le si avviccinò minaccioso, poi si voltò verso i due
compagni di squadra "Avete visto tutto, vero?" Tsubasa e Misaki si
guardarono, poi annuirono. Sapevano che per Wakabayashi prendere un goal era un
gran disonore. Poi Tsubasa si sentì in dovere di aggiungere "Se devo
essere sincero, un tiro del genere non l'avevo mai visto. Quell'evoluzione in
aria...quella potenza...e che a farlo sia stata una ragazza poi..." a
queste parole Wakabayashi si rialzò di scatto, facendo cadere Jody "Ehi !
Ma sta un po' attento" disse lei, massaggiandosi la spalla. Lui non la
ascoltò e si voltò di schiena "E' stata solo fortuna. Non ho ancora
recuperato la piena forma dopo l'infortunio. Se dovessi riprovare, non
segneresti" detto ciò, se ne andò.
La
ragazza guardò sconcertata il portiere che si allontanava "Ma è tutto a
posto quello?" esclamò ad alta voce, dimenticandosi dei due ragazzi che
erano li.
Misaki
si voltò verso di lei, che era ancora seduta a terra, e le porse la mano
"Non prendertela. Lui non sopporta di essere battuto. Soprattutto, data la
sua fama di portiere imbattibile, anzi, di Super Goal Gate Keeper, come lo
chiamano. " disse, sorridendo, tirando su la ragazza. Lei si tolse la
polvere dai pantaloncini "Grazie" disse, guardando si essersi pulita
bene. Poi si blocco. Aveva sentito bene? "Scusa, hai detto....cioè quello
sarebbe il famoso SGGK, il portiere numero uno della nazionale
Giapponese?" urlò, incredula. Misaki arretrò, leggermente imbarazzato
"Si...perchè non lo sapevi?" chiese. "No, mi sono appena
trasferita....ma allora è questo il campo dove si allenano i componenti della
nazionale...." un'illuminazione la colpì "Ma
allora...voi....siete..." Misaki le tese la mano, sorridendo "Sono
Taro Misaki, molto piacere. Frequento la prima superiore al liceo
Nankatsu" Lei lo guardò incredula. Mi...Misaki? Uno dei due della golden
Combi che aveva suscitato grande scalpore agli ultimi mondiali? Ma allora,
l'altro....si voltò verso il secondo ragazzo che aveva i capelli neri e gli
occhi dello stesso colore che brillavano vivaci. Le aveva raccolto il berretto
e glielo porgeva "Io sono Tsubasa Oozora, capitano della squadra di calcio
della scuola Nankatsu. Piacere" Lei riuscì a mormorare un piacere
stentato....Tsubasa Oozora....il capitano della nazionale....e la
Nankatsu....era la scuola dove doveva andare lei...e c'erano questi grandi
campioni? "E tu sei?" chiese Misaki "Non ti ho mai vista qui, se
non sbaglio". "Vista? Ah, già, il berretto ! " pensò lei
"Ah, no....io ...sono Jody Harper. Sono appena arrivata. Molto
piacere" disse, rossa come un peperone; intanto, un'altra persona era
arrivata nel campo di calcio. Si trattava di Sanae, che era arrivata presto per
preparare cibo e asciugamani. "Tsubasa, chi è quella ragazza?" chiese
timorosa, vedendo quella bella ragazza dagli occhi azzurri che guardava Tsubasa
imbambolata. Jody si riscosse e si voltò verso di lei. "Io...mi chiamo Jody.
Piacere. Scusate, ma ora devo andare. E' stato un piacere!" detto ciò
corse via. Tsubasa, Misaki e Sanae rimasero a fissarla mentre si allontanava,
stupiti. "Ma chi era?" chgiese Sanae. Tsubasa e Misaki non risposero,
ma si guardarono e annuirono. Quella ragazza, all'apparenza così fragile e
dolce...aveva segnato un goal a Wakabayashi. I loro sguardi erano talmente
infuocati e gioiosi nel guardarla, che Sanae sentì una fitta al cuore (non credo che le importi se Misaki guarda così una ragazza,
ma che lo faccia Tsubasa sì. NdA). "Tsubasa, seguiamola !
" dise Misaki, e il suo amico annuì; i due partirono di corsa, prima che
Sanae potesse fermarli.
"Accidenti,
accidenti accidenti !!! Che ho combinato? Dovevo proprio sfidarlo? E perchè ho
detto il mio nome? Non potevo fane a meno? Accidenti, perchè mi caccio sempre
nei guai ???"
Jody correva a più non posso, cercando di allontanarsi il più possibile dal
campo, quando sentì dei passi dietro di sè. Voltatasi vide Misaki e Tsubasa che
le correvano dietro "O cavolo, e ora che faccio?" presa dalla
disperazione, prese il cellulare datole da suo zio e cercò in rubrica
"Aveva detto che Yusuke poteva venire a prendermi....dunque...eccolo !
" trovato il numero, lo selezionò e pregò che il ragazzo rispondesse.
Intanto non le rimaneva che correre.
Yusuke,
finite le formalità a scuola, aveva riportato a casa Hideaki ed era uscito a
fare un giro con la sua moto. Stava perorrendo il viale lungo il fiume, quando
il cellulare satellittare speciale che il signor Tachikawagli aveva dato cominciò a suonare. Era
speciale poichè era collegato direttamente a quello di Jody, e ne rilevava
immediatamente la posizione, così il ragazzo seppe subito che lei era nelle
vicinanze del campo di calcio. Accellerò all'improvviso. Dopo la litigata della
mattina, se la ragazza lo chiamava, doveva esserci qualche problema. Per
fortuna era li vicino. Due secondi dopo infatti la vide che correva a più non
posso, apparentemente inseguita da due ragazzi in divisa da calcio bianca. Fece
inversione a U e le si accostò "Jody ! Sono qui ! " le urlò, poichè
il casco smorzava la sua voce. Jody lo guardò come un naufrago guarda una nave
che si avvicina e salì svelta dietro di lui "Dai dai dai, parti, svelto
parti !!!"; lui esitò guardando i due ragazzi che arrivavano di corsa
"Ehi, un momento, ma quei due sono..." "Ti ho detto di MUOVERTI
! "urlò lei; lui mise in moto e partì a tutta velocità, mentre lei gli si
stringeva contro per evitare di cadere "Portami via da qui ! " aggiunse.
I
due amici videro la misteriosa ragazza salire su una moto arrivata
all'improvviso e partire a tutta velocità "Aspetta ! " urlò Tsubasa,
ma Misaki lo bloccò "E' inutile. L'abbiamo persa. Ma non preoccuparti,
qualcosa mi dice che la rivedremo presto. Non parlare con gli altri di quetsa
faccenda, nemmeno con Wakabayashi. Per ora, almeno. Ok?" Tsubasa, confuso,
annuì, e i due ritornarono verso il campo per gli allenamenti.
La
moto rallentò in prossimità del cancello della villa. A quel punto Yusuke
chiese "Si può sapere che è successo? Stavi scappando come se ti stessero
inseguendo gli orchi" lei non rispose, ma guardò altrove, con sguardo
pensoso. Poi fornì una breve spiegazione "Nulla....è che mi sono un po'
cacciata nei guai....ero entrata in un campo privato senza saperlo. Tutto qui"
lui rispose solo "Ah" e non disse altro. Quando però arrivarono
davanti alla porta di casa e suo zio chiese "Beh? Com'è che siete tornati
insieme?" lui disse "Oh, per caso. Stavo girando per la città e l'ho
trovata che correva, completamente esausta. Allora, visto che mi pareva di aver
capito che era da un po' che non correva, le ho offerto un passaggio in
moto" lei lo guardò stupita. L' aveva appena salvata da una spiegazione
imbarazzante. Suo zio infatti soppesò le parole del ragazzo e disse "Va
bene, ma la prossima volta non esagerare, signorina" lei arrossì e mormorò
"Scusa zio, è che se io mi metto a fare sport perdo la nozione del mondo e
di me stessa...." era vero, era quello che le aveva procurato guai, e non
semplicemente il ritrovarsi esusta a chiedere un passaggio, ma ben peggio.
"Comunque la prossima volta che vai in moto mettiti un casco anche
tu" finì suo zio, rientrando poi in casa. Lei rimase per un po' in
silenzio, imbarazzata, poi si voltò verso Yusuke "Grazie...sia per ora sia
per prima. Senza di te non avrei saputo che fare" disse, arrossendo. Lui
finse di non accorgersene e rispose "Oh, prego. Posso solo sapere cosa
stavi facendo?" in tono assolutamente normale. Lei lo guardò senza capire.
Lui fece un sorriso furbo e le si avvicinò, sussurrando "Posso sapere
perchè i 2 campioni della nazionale Giapponese ti stavano inseguendo?"
detto ciò, sempre con lo stesso sorriso beffardo, andò a mettere via la moto.
Lei
rimase in piedi davanti alla porta, confura e irritata. Anche lui ci si metteva?
Vabbè, se non arrivava lui sarebbe stata spacciata....mah, perchè doveva
combinare un simile guaio? Accidenti a lei ! "Meglio che vada a farmi
una doccia per calmarmi" pensò, e corse su per le scale.
"Jodyyyyyyy
!!!! La cena è pronta !!!! " la voce di sua zia la strappò dalla trance
pensierosa in cui era caduta, stando sdraiata sul letto. Si alzò e guardò fuori
dalla terrazza. Era ancora chiaro, ma i colori del crepuscolo circondavano
tutto di un'atmosfera magica. Il suo stomaco brontolò per la fame, a causa del
notevole esercizio fisico che aveva fatto quel giorno. Scese di corsa le scale
e arrivò in sala da pranzo. C'era tutta la famiglia che guardava la Tv. Jody
sedette e le venne servita una saporita minestra di verdure. Stava per iniziare
a mangiare quando Yusuke entrò "Scusate il ritardo, ero al telefono"
disse. La signora Tachikawa sorrise e lo invitò ad entrare "Vieni pure
caro. Siediti vicino a Jody" La ragazza sobbalzò e lo guardò in cagnesco.
Per tutta risposta lui sogghignò. La ragazza si chinò sulla sua misestra e
mormorò "Buon appetito". Sua zia le chiese "Allora cara, ho
sentito che stamattina sei andata a fare un giro, a correre, no? Ti è piaciuto?
Ti sei divertita?" Jody arrossì, chinando gli occhi, mentre una risata
soffocata di fianco a lei la faceva arrabbiare ancora di più. Senza darlo a
vedere pestò il piede di Yusuke, sfoderando poi un sorriso "Si. La vostra
città è veramente bellissima. Ho percorso tutta la strada lungo il fiume, è
veramente stupenda, e ho anche visto una grandissimo campo da calcio"
concluse, lanciando di nascosto un'occhiata a Yusuke per avvetirlo di non dire
nulla. A quelle parole suo zio si animò "Quello che hai visto è il campo
dove si allena la Nankatsu, la squadra più forte del distretto, che ha vinto
per tre volte il campionato nazionale; molti dei suoi giocatori fanno parte
della nostra nazionale ! " Yusuke guardò per aria con fare vago, mentre
sotto la tavola gli arrivava un pizzicotto. "Pensa che...."
"Guarda Hiroshi, ne parlano al telegiornale !!!! "esclamò sua moglie, interrompendolo; in quel
momento infatti la Tv mostrava un'immagine di una dei giocatori chiave,
precisamente....."Oddio, è quello che ho battuto al compo da
calcio" pensò sconvolta Jody "Quello è Genzo Wakabayashi, il
Super Goal Gate Keeper. E' il portiere numero uno del Giappone. Abita anche lui
qui a Fujisawa" dise Yusuke, guardando prima lo schermo, e volgendosi poi
verso di lei. A quel punto sobbalzò: Jody era scattata in piedi, e guardava lo
schermo con occhi sgranati "A...a...allora que...quello è da...davvero
i...il....SGGK?" chiese, stravolta. Yusuke annuì, confuso, e lei
risedette, tenedo gli occhi bassi "Tutto bene cara?" chiese
preoccupata sua zia. "Si...tutto ok, non preoccupatevi...." mormorò
lei. "Occavolo, stavolta mi sono cacciata veramente nei guai ! "
pensò.
La
mattina dopo Jody si svegliò alle 7 e si preparò con cura. Voleva fare buona
impressione fin dal primo giorno, per ambientarsi meglio a scuola. Scese a fare
colazione con la divisa perfettamente in ordine. Le stava molto bene e metteva
in risalto la sua figura, poichè il colore azzurro - blu della gonna faceva
risaltare in pieno i suoi capelli e i suoi occhi, e la camicia bianca le dava
un'aria simpatica e sbarazzina.
In
cucina trovò suo zio e Yusuke che mangiavano. "Buongiorno" disse,
allegra. I due la salutarono. Poco dopo scese sua zia con Hideaki, li salutò e
accompagnò il bimbo a scuola. Lei mangiò una colazione abbondante, poi si alzò
e salutò suo zio, avviandosi. Sulla porta fu raggiunta da Yusuke "Aspettami,
tanto dobbiamo andare nella stessa direzione". Lei sbuffò ma lo aspettò, e
poco dopo i due ragazzi si avviarono. Yusuke però deviò e andò a prendere la
moto "Non andiamo a piedi?" chiese lei, contrariata. Lui scosse il
capo "Da domani se vuoi potrai andare a piedi da sola, ma stamattina
andiamo in moto, visto che devi passare dall'ufficio del preside" Lei
annuì, un po' contrariata. Si avvicinò a lui, grata di aver portato con se un
pettine per puro istinto. Mise il casco che il ragazzo le porgeva e salì dietro
di lui. Yusuke mise in moto e la ghiaia schizzò sotto le ruote.
La
scuola non era poi così distante. Ci arrivarono in cinque minuti, ma anche a
piedi non ci sarebbe voluto più di un quarto d'ora. Quando arrivarono in vista
della scuola, lui si fermò e disse "Io vado diretto al parcheggio delle
moto, tu arriva pure con calma. Ti aspetto all'ingresso" lei era scesa
senza pensarci, gli aveva ridato il casco, e ora non riuscì a fermarlo
"Asp..." . Sbuffando, si sistemò il capelli con il pettine e uno
specchietto portatile (non so, ma le studentesse
Giapponesi sembrano portarsi dietro di tutto a scuola.NdA ) e si
avviò. Il cortile era pieno di gente che si salutava; lei si sentì un po'
persa, e si affrettò verso l'ingresso. All'improvviso però vide uno dei due
ragazzi che il giorno prima l'avevano vista nel campo, Misaki per la
precisione. Cercò di scappare il più in fretta possibile, superando qualcuno,
ma una mano la trattenne afferrandole il polso "Che succede?" chiese
Yusuke. Lei deglutì e scosse il capo "Nulla" . Lui la guardò
scettico, poi però la accompagnò da preside senza fare storie. Lei sospirò.
Doveva fare in modo di evitare quei due.
E
così siamo arrivati all'inizio di questa storia.....
"Dunque,
signorina Harper, siamo molto lieti di averla tra noi. I risultati dei suoi
test sono stati sorprendenti, ecco perchè abbiamo deciso di inserirla in prima
superiore, un anno avanti rispetto ai suoi coetanei. Vedrà che si troverà
bene" Lei sorrise, contenta. Almeno non avrebbe dovuto sorbirsi lezioni
noiose. Yusuke la guardò un po' sorpreso, nonostante lo sapesse già. "La
classe che abbiamo scelto per lei è la 1 A. Il signor Tachikawa l'accompagnerà.
Vedrà che si troverà bene". Lei si guardò intorno; chi era quel tipo che
aveva lo stesso cognome di suo zio? ma non c'era nessuno....tranne Yusuke. Lei
sorrise, imbarazzata, poi salutò in preside e uscì, scortata dal ragazzo. Lui
era silenzioso "N...non sapevo avessi lo stesso cognome dello zio...."
disse lei. Lui non la guardò "E' logico, suo figlio mi aveva adottato,
legalmente ho il suo cognome, no?"; lei annuì, capendo di aver fatto una
figuraccia. Rimasero per un po' in silenzio, poi fu lui a parlare "Hiroshi
me l'aveva detto, ma non credevo fossi davvero così intelligente" lei
arrossì "Hiroshi? Ah, lo zio. Si, in Europa mi hanno ben preparato, anche
se qui i test sono molto più difficili. Comunque io ho girato molto e parlo
tante lingue, inoltre mi piacciono molto la matematica, la fisica e la chimica,
ma anche le materie letterarie...." lui la guardò un po' sconvolto."Per me sei un po' strana....."
lei non rispose. Era sempre così. Era considerata un genio, ma anche anormale."Be, meglio per te" concluse lui,
e lei sorrise "Già". Intanto erano arrivati alla sua classe "La
mia è un po' distante, è la 2 F, comunque se chiedi a qualche tuo compagno te
la indicherà. Io passerò ogni tanto " detto ciò bussò e aprì la porta
della classe "Buongiorno professoressa Galway. Questa è la sua nuova
studentessa, Jody Harper. Viene dall'Europa"; la professoressa sorrise
"Ah, certo ! E' quella ragazza che ha preso punteggio massimo a tutti i
test di ammissione. Prego, entra pure; grazie, Tachikawa, puoi andare"
Jody entrò, imbarazzata. Ecco che già faceva la figura della secchiona. Ma non
era così ! Le cose semplicemente lei...le capiva (
e scusate se è poco...NdA.). Si mise in piedi vicino alla cattedra,
e ascoltò la presentazione della prof. "Questa è la vostra nuova compagna,
Jody Harper. E' da poco arrivata da Londra, e ha girato a lungo per il mondo.
E' più giovane di voi di un anno, ma è molto intelligente, ecco perchè è stata
inserita direttamente in prima superiore. Siate gentili con lei. Harper, se
vuoi salutare i tuoi compagni, prego" lei avanzò di un passo e sorrise.
Ormai era inutile essere imbarazzati. "Beh, il mio nome è Jody, e sono
Giapponese, anche se solo per metà, e ho vissuto all'estero da quando avevo 7
anni. Sono sicura che mi troverò bene con voi. E' un vero piacere
conoscervi!" detto ciò li guardò attentamente. Era una classe mista, il
numero di maschi e femmine era quasi pari. Li osservò, anche se era
praticamente impossibile che ne conoscesse qualcuno....e in quel momento lo
sguardo le cadde su qualcuno che invece conosceva bene. C'era caduta sopra il
giorno prima ! E infatti Genzo Wakabayashi la stava guardando con stupore, che
presto si tramutò in rabbia. E non era il solo ad averla riconosciuta. Anche
Tsubasa e Misaki la guardavano stupiti, poi Misaki sussurrò a Tsubasa "Hai
visto? Ti avevo detto che l'avremmo rivista". Infine Sanae, che la
guardava preoccupata. Lei si tirò indietro, terrorizzata. Accidenti. Era
successo proprio ciò che voleva evitare. Li aveva incontrati, e non uno alla
volta, ma tutti quattro assieme. Si trattenne a stento dall'urlare.
Intanto
la professoressa, che non si era accorta di niente, guardò i posti in cerca di
una sistemazione per la ragazza e infine disse "Ecco! Siediti di fianco a
Nakazawa ! Lei è una delle migliori della classe, vedrai che ti aiuterà ad
ambientarti. Mi raccomando Nakazawa, conto su di te ! " Jody, che ancora
non si era ripresa dal colpo di prima, cercò di capire chi fosse Nakazawa,
finchè non vide Sanae che le faceva un cenno. Perfetto. Proprio la ragazza del
giorno prima. Si avvicinò e vide che non era l'unica disgrazia: il posto dietro
al suo era occupato da Tsubasa Oozora, e di fianco a lui c'era Taro Misaki. Ma
la cosa peggiore fu quella che vide per ultima: mentre sulla destra aveva
Sanae, alla sua sinistra, di fianco alla finestra....c'era Wakabayashi. Jody
inghiotti il groppo che aveva in gola, fissandolo. Lui ricambiò la sguardo con
astio, poi si voltò e non le badò. Lei si sedette, sentendo che stava per
svenire. Non era possibile. Pechè doveva succedere proprio a lei? "Stupida,
se ieri stavi buona, ora per te era magari una fortuna essere contornata dai
campioni della nazionale !!!" si disse. Ma non era andata così. E ora?
Il futuro le appariva molto cupo.
Sanae,
che pure era sospettosa nei confronti della nuova ragazza, chiese "Ti
senti bene? Sei pallida...." in quel momento Wakabayashi si girò a
fissarla e lei sentì il suo sguardo di fuoco trapassarle la nuca. Sorrise a
Sanae e rispose "Non preoccuparti, sto bene, solo che....mi sono cacciata
in un mare di guai !!!! ". I suoi grandi occhi azzurri avevano
un'espressione così preoccupata che Sanae, per quanto prima fosse un po'
sostenuta nei suoi confronti, non potè che provare una grande simpatia per lei.
"Ma che è successo ieri?" si chiese.
Capitolo 3 *** Capitolo due: A volte è destino...... ***
Capitolo 2: A volte è destino
Capitolo 2: A volte è destino....
La
lezione proseguì fino all'ora di pranzo. Jody seguì con interesse le due ore di
matematica, mentre l'ora di francese le risultò parecchio noiosa. Stare a
imparare vocaboli che conosceva benissimo non era il massimo del divertimento,
per lei. Tuttavia non fece una piega. Quando la campana suonò, lei si alzò
leggermente confusa su quel che doveva fare; andare in mensa? Ma dov'era la
mensa? Nessuno gliel'aveva detto....si stava guardando attorno quando sentì un
leggero tocco sulla spalla e voltatasi vide Sanae "Vuoi venire a mangiare
con me?" chiese gentilmente la ragazza, e Jody le sfoggiò un gran sorriso
di gratitudine. Sanae le fece strada verso una grande sala affollata. Le due
ragazze, chiaccherando, si servirono e portarono i vassoi verso i tavoli
disposti dall'altro lato della sala. All'improvviso Jody vide il volto di Sanae
illuminarsi (Indovinate che ha visto? NdA)
e, voltatasi, vide un ragazzo che faceva loro dei segni. "Ehi, manager,
vieni qui a sederti con noi" disse Tsubasa. Sanae si avviò di corsa,
mentre Jody la seguiva un po' titubante. Non voleva stare vicino ad Tsubasa e
Misaki, che certamente l'avevano riconosciuta, ma francamente non aveva nemmeno
una scusa plausibile per andarsene. Rassegnatasi, seguì Sanae e appoggiò il
vassoio sul tavolo. Fece per sedersi, quando si accorse che il posto davanti al
suo era occupato....da niente meno che Wakabayashi. Ormai non poteva cambiare
posto, così si sedette ed evitò di guardarlo. Wakabayashi la incenerì con lo
sguardo, poi guardò altrove. Sanae fissò con aria interrogativa Jody, mentre
Tsubasa ( Sveglio come al solito, il ragazzo...NdA
) fissava Wakabayashi senza capire e Misaki tratteneva a stento un
sorriso.
"Dunque
ti sei trasferita dall'Europa" disse Sanae, cercando di spezzare
l'atmosfera di tensione che aleggiava. Jody si voltò verso di lei e annuì
"Si, ho vissuto a Londra nell'ultimo anno, ma ho girato quasi tutti i
paesi europei. Sono andata via dal Giappone quando avevo sette anni, e non ho
mai vissuto per più di sei mesi nello stesso posto" Sanae sgranò gli occhi
"Wow, i tuoi devono fare un lavoro importante ! " esclamò. Jody
sorrise "No. I miei sono morti quando io avevo un anno. Ho sempre vissuto
da parenti, ma siccome ne ho sparsi per tutto il mondo ho sempre cambiato casa
molto spesso; solo una volta sono rimasta fissa in un posto. Ho vissuto in
Germania per due anni, fino ai 15. Ora mia zia, che è la sorella di mia madre,
ha ottenuto che io le fossi affidata definitivamente" Sanae arrossì,
imbarazzata per la figura "Non preoccuparti, non ho problemi a
parlarne" la rassicurò Jody, sorridendo ancora. Misaki, cercando di
dissipare l'imbarazzo delle due, disse "Allora scommetto che conosci molte
lingue, non è vero?". Lei, grata per la sua gentilezza, annuì "Parlo Giapponese
e Inglese come prime lingue, ma conosco molto bene anche il Tedesco, il
Francese e lo Spagnolo. Inoltre ho qualche nozione di varie altre lingue
europee, come lo Svedese e il Norvegese, oltre al Greco e al Cinese." La
fissarono tutti ammutoliti. Quella ragazza era un genio !"E scommetto che vai benissimo anche in
matematica e scienze !!!" disse Sanae, con gli occhi che le brillavano.
Jody esibì un sorrisetto imbarazzato e annuì "Me la cavo...." ammise.
Misaki la guardò sorridendo mentre Tsubasa esclamava "E sei anche
bravissima nello sport ! Ecco perchè ieri ha fatto...." non riuscì a
finire la frase perchè da sotto il tavolo gli arrivò un calcio di Sanae e uno
di Misaki "Come al solito non capisce mai quando stare zitto !
"pensarono in contemporanea i
due ragazzi. Infatti Wakabayashi aveva appena scoccato un'occhiata di fuoco
alla ragazza, che ora cercava di dissimulare l'imbarazzo. Per evitare che la
situazione divenisse tragica, visto che già gli altri occupanti della tavola (Che ovviamente erano gli altri giocatori, cioè Ishizaki,
Taki, Izawa, Kisugi, Takasugi e tutti gli altri. NdA ) stavano
domandando cosa fosse successo il giorno prima, Sanae si alzò e disse
"Credo sia ora di farti visitare la scuola, che ne dici Jody? Ti faccio
vedere i club sportivi, eh? Così decidi se ti vuoi iscrivere da qualche parte.
Vieni" Jody la seguì, grata, ma non potè fare a meno di voltarsi un'ultima
volta a guardare Wakabayashi; gli splendidi occhi neri del ragazzo la
fissavano, carichi di fastidio, ma Jody non potè fare a meno di notare la loro
profondità "E' di certo un ragazzo deciso e sicuro di sè"
pensò. Poi si affrettò a seguire Sanae, che si era fermata ad aspettarla con
aria interrogativa.
Al
tavolo dei ragazzi intanto la scena non era passata inosservata "Avete
visto? Sembrava che fissasse proprio Wakabayashi" DisseTaki, mentre Ishizaki si esibiva in una
delle sue solite battute "E così il nostro solitario Wakabayashi così
tanto solitario non è" insinuò ridendo. Izawa fissò il portiere e chiese
"Wakabayashi, ma che è successo ieri?" Misaki e Wakabayashi si
fissarono, poi il portiere si alzò "Non è successo niente. E tu, Ishizaki,
ripeti un'altra stupidata del genere e ti ammazzo. Figurati se mi interessa una
come quella" ringhiò. Misaki si alzò a sua volta, imitato da Tsubasa, e
spiegò "E' solo che ieri l'abbiamo incontrata che correva vicino al campo,
e l'abbiamo conosciuta, ma Wakabayashi si è arrabbiato perchè l'aveva
disturbato durante gli allenamenti. Tutto qui. " sorrise , pensando che
dopotutto era quasi la verità, e seguì un arrabbiatissimo Wakabayashi, mentre
Tsubasa li seguiva a sua volta, cercando di capire che avesse il suo amico (Ah, ma proprio te a ste cosa non ci arrivi, eh? NdA),
lasciando il resto della squadra spiazzata e dubbiosa.
Jody
e Sanae erano tornate in classe a prendere le cartelle e ora stavano girando
per il cortile, visitando le sedi dei club. La scuola ne contava moltissimi, e
molti di essi erano molto famosi. "Allora, che ti piacerebbe fare?"
chiese Sanae, sorridendo. Jody ci pensò su. Era veramente indecisa. C'erano
così tante possibilità...stava per dire atletica, quando un movimento nella
palestra attirò la sua attenzione e, avvicinatasi, vide una ginnasta eseguire
un volteggio per aria e atterrare in maniera aggraziata. Guardò il gruppetto di
ragazze che stavano dall'altra parte e notò che indossavano tutte un body
azzurro "E questo?" chiese, incuriosita. Sanae si avvicinò "E'
il club di ginnastica artistica. Le nostre atlete sono molto famose a livello
regionale, e alcune parteciperanno anche ai campionati nazionali. Guarda"
esclamò poi "Quella è il capitano del club, la migliore atleta della
nostra scuola. E' al secondo anno, ma è già bravissima. Si chiama Mya.
Osservala" Jody guardò la ragazza prendere la rincorsa e eseguire una
complicata evoluzione alla sbarra, per poi volteggiare in aria e atterrare
senza problemi. Sanae battè le mani, estasiata, mentre Jody osservava, senza
nemmeno rendersene conto "Si, è brava, ma l'atterraggio non era abbastanza
ammorbidito...e l'evoluzione poteva essere prolungata" si zittì battendosi
una mano sulla bocca, ma era troppo tardi. Sanae la guardò, sgranado gli occhi
"Ma...non è che te ne intendi????" Jody arrossì e mormorò
"Beh...un poco...sai, in Europa praticavo un po' questo sport..."
Sanae le prese le mani "Allora iscriviti !!! Oh, ti prego, ti
pregooooooo" Jody la guardò un po' sconvolta, poi ci pensò "Ricominciare
la ginnastica....a dire il vero non mi dispiacerebbe....e poi voglio fare uno
sport, e non farò certo..." i suoi pensieri avevano preso una brutta
strada, così per scacciarli annuì e decise "Sì. Mi iscriverò" Sanae
lanciò un urlo di gioia e la trascinò dentro. Chiamò Mya con un gesto e le
presentò Jody "Questa è la mia nuova compagna di classe, Jody Harper.
Vorrebbe iscriversi al vostro club" Mya la salutò e la squadrò con occhio
critico; beh, come prestazione fisica non era niente male, ma bisognava vedere
se aveva predisposizione....non poteva accettare in una squadra da nazionale
una che non aveva nemmeno le basi. "Vedremo. Se sei d'acccordo, ti faccio
provare per vedere che sai fare. Metto una base musicale, tu fai ciò che
riesci, ok? Vai a cambiarti li" il tono era dubbioso, ma Jody non si fece
intimorire. Si cambiò, indossando maglietta e pantaloncini e delle scarpette da
ginnastica (Sono simili a quelle da ballo. NdA)
e si posizionò con le spalle rivolte verso la trave. Quando la musica partì, vi
salì e con la massima naturalezza fece una rovesciata all'indietro, che terminò
volteggiando in aria, poi prese lo slancio ed eseguì una capriola per aria,
infine atterrò come se il pavimento fosse soffice come una nuvola e finì
conpiendo un'ultima rovesciata. Sembrava che , nel breve tempo in cui la
ragazza aveva compiuto l'esercizio, la terra si fosse dimenticata di esercitare
gravità su di lei. Jody rimase per un attimo a capo chino, le braccia
leggermente sollevate e aperte, in una perfetta posizione di chiusura. Poi il
suo volto si fece visibile, e le ragazze, che erano rimaste incantate a
guardarla, poterono vedere il gioioso brillare dei suoi occhi; era come se
avesse finalmente ritrovato qualcosa che da troppo tempo aveva perso. Erano
tutti ammutoliti, e la fissavano come se avessero visto un miracolo. La prima a
riprendersi fu Mya. "Credo proprio di averti sottovalutato....è evidente
che non solo non sei una principiante, ma sei adirittura una campionessa"
a queste parole, Jody arrossì e cercò di obiettare, ma la ragazza non la lasciò
fare "Di certo potresti puntare seriamente alle prossime Olimpiadi
nazionali. Benvenuta in squadra. E' un vero piacere averti con noi"
concluse, avvicinandosi a Jody con la mano tesa. La ragazza la fissò per un
momento, prima di stringerla nella sua con un sorriso riconoscente. Sanae saltò
al collo dell'amica, esprimendo le sue congratulazioni per il suo successo, poi
cominciò a tirarla per un braccio "Dai, andiamo a dirlo ai ragazzi !
Saranno contenti anche loro ! Dai, dai, andiamo ! "disse, prima di
rendersi conto che forse non era il caso. Jody sbiancò, al pensiero di
trovarseli ancora davanti. Sperò che il suo neo-eletto capitano avesse da
obiettare, ma Mya la congedò con una fraterna pacca sulla spalla. "Vai
pure, ma da mercoledì ti aspetto agli allenamenti. Subito dopo le lezioni, due
volte alla settimana, dalle quattro alle sette, ok?" Jody non potè che annuire,
mentre Sanae la trascinava fuori; riuscì a fermarla solo urlando "Ehi !
Aspetta almeno che mi cambi. Ci manca solo che mi faccia vedere così "
Pochi
minuti dopo le due ragazze giunsero al campo di calcio. Jody non avrebbe voluto
avvicinarcisi per nulla al mondo, ma Sanae non voleva sentire ragioni
"Dai, almeno accompagnami. Io devo andare, sono la manager della squadra e
devo svolgere tutto il lavoro da sola, non c'è nessuno che mi
aiuti...."detto ciò guardò Jody
con fare curioso, come se avesse qualche idea "E...ehi, che è quello
sguardo? Non farti venire strane idee....." cercò di obiettare Jody, ma fu
inutile. Sanae si illuminò e le afferrò le mani "Ma certo ! Mi aiuterai tu
! Farai la manager insieme a me ! Oh, che bello. Grazie, grazie ! Su, andiamo a
dirlo a tutti " e detto ciò, partì di corsa. "M...ma Sanae ! Io non
posso, sono appena entrata a far parte del club di ginnastica....""Oh, non preoccuparti, parlerò io con
Mya; il nostro club di calcio è famoso, non dirà di no, e poi per ora sei
impegnata solo due pomeriggi a settimana, a me va più che bene, gli altri
quattro li puoi passare con me al campo ! Anche se al sabato ogni tanto verrai
ad allenarti, sarai sempre qui ! " appianata ogni difficoltà, ripartì
verso il campo. Jody cercò di fermarla, ma fu inutile. Sanae aveva messo le ali
ai piedi ed era già arrivata alla panchina, dove i ragazzi stavano riposandosi
e acoltando le direttive dell'allenatore. Sanae arrivò come un tornado e
afferrò il braccio dell'allenatore "Signor allenatore, ho trovato la
soluzione al problema delle manager. Questa è Jody Harper, è arrivata oggi
nella nostra classe. E' membro del club di ginnastica artistica, ma se per lei
va bene si è offerta di aiutarmi nel lavoro di manager ! Potrebbe essere
presente quattro pomeriggi alla settimana. Lei che ne dice?" L'allenatore
rimase un attimo frastornato dall'irruenza di Sanae, ma si riprese e valutò la
proposta. In effetti era allettante. Con quei ragazzi una manager non bastava,
ce ne volevano almeno due...e fin'ora non c'era nessun'altra candidata. Perciò,
anche se la ragazza era impegnata per due pomeriggi, poteva benissimo andare.
"Ma certo. Sarà molto utile. Epuò
frequentare senza problemi il suo club. Mi basta che ci dia una mano ogni
tanto, magari nelle trasferte....benvenuta ragazzina; è veramente un piacere
averti tra noi" Jody sorrise, capendo di essere in trappola. Non poteva
tirarsi indietro, ormai. Ma il peggio doveva ancora venire. L'allenatore
infatti la prese per un braccio e la portò verso il gruppetto di ragazzi,
annunciando "Ragazzi, vi presento la nuova manager, Jody Harper del primo
anno. Da oggi aiuterà Sanae. Jody, questi sono i ragazzi di cui dovrai
occuparti. Non preoccuparti. Sanae ti insegnerà come domarli" disse, con
una risata. Lei li fissò angosciata, vedendo che le reazioni alla notizia erano
varie. Tsubasa pareva sorpreso, e si voltò per interrogare con gli occhi Sanae,
che arrossì (Chissa perchè? si chiese
Tsubasa...sveglio come sempre. NdA), Misaki sorrideva apertamente,
sicuro che le cose sarebbero diventate più movimentate da quel momento, gli
altri esibivano sorrisi vari, contenti di avere una simile manager; solo uno
stava in disparte, con espressione indecifrabile: Wakabayashi, che all'inizio
stette in silenzio, poi, quando gli altri si allontanarono per riprendere gli
allenamenti, e lui rimase in panchina per far allenare Morisaki (Bisogna pure che si alleni anche lui ogni tanto, no? NdA)
le si avvicinò e, accostata la sua bocca all'orecchio di lei, disse "Vedi
di non starci tra i piedi ! Ci manca solo una manager che non capisce nulla di
calcio". Fece per allontanarsi, ma a quel punto la pazienza di Jody ebbe
fine e sbottò "Come osi parlarmi così? A quanto mi risulta, tu non sai
niente di me, come fai a dire che non capisco nulla di calcio? Scommetto invece
di saperne più di te. E inoltre...." questa volta fu lei ad avvicinarsi
"Da quel poco che sai, dovresti capire che di calcio io me ne intendo
eccome...mi risulta di essere stata una delle poche persone al mondo a segnare
un goal al SGGK"; le ultime parole furono quasi un sussurro, udibili solo
a lui, poi lei stette in silenzio, fissandolo con un'espressione beffarda nei
grandi occhi blu. Lui divenne viola dalla rabbia ed eslclamò, incurante di non
farsi sentire "Stammi a sentire, quello è stato un caso, vedi di non
vantartene. Se dovesse succedere di nuovo, non segneresti mai" Jody rise,
una risata pura e cristallina, per nulla intenzionale, poi lo fissò e aggiunse
"Se non pari nemmeno i miei, di tiri, come farai a parare quelli di mio
cugino al torneo nazionale...sempre che tu ci arrivi?" Wakabayashi fece
per replicare, ma decise che era inutile e se ne andò. Jody, contenta di aver
vinto. Sanae, che aveva seguito di nascosto la conversazione (Che eufemismo....NdA), le si avvicinò e chiese
"Jody...io....volevo chiedertelo ancora stamattina...ma che è successo
ieri????" Jody sobbalzò, visto che l'amica l'aveva sorpresa di spalle
"Ecco...ieri..." avrebbe voluto tergivesare, ma l'espressione di
Sanae, che nascondeva anche una buona dose di preoccupazione, la convinse a
confessare "Io....stavo correndo e sono arrivata al campo da
calcio....c'era un pallone al centro e senza pensarci io sono entrata e ho
cominciato a palleggiare....poi è arrivato Wakabayashi e mi ha assalito perchè ero
entrata senza permesso. Io ho ribattuto per un po' perchè aveva un tono
veramente antipatico, poi ho visto che era un portiere e...."si interruppe per trovare il coraggio di
continuare "L'ho sfidato. Ho compiuto un'evoluzione in aria e gli ho fatto
goal"Sanae sgranò gli occhi e
urlò "Hai segnato un goal al SG...." "SSSTTTTT!!!!" Jody le
mise entrambe le mani sulla bocca, cercando di evitare il peggio. Sanae la
fissò con occhi sgranati, poi Jody continuò "Si, si, gli ho fatto un goal.
Ma non è questo il peggio. Penso possa anche accettare che ogni tanto qualcuno
lo batta...mi pare sia grande amico di Tsubasa..." Sanae annuì,
sforzandosi di capire "E allora dov'è il problema?" chiese. Jody
respirò, poi prese qualcosa dalla cartella. Era un cappellino azzurro.
"Ieri ero vestita in modo sportivo, coi pantaloncini e la maglietta, e
avevo questo in testa, i capelli non si vedevano....mi ha scambiato per un
maschio ! E io volevo fargliela vedere e ingannarlo, ma...." sospirò
"Come ti dicevo l'ho battuto con un'evoluzione, era una specie di
rovesciata, che però prevedeva che io ricadessi in piedi....solo che mentre
ricadevo, il berretto è volato via, e lui...ha scoperto che ero una
ragazza!!!!!! " Sanae urlò, incredula. Accidenti, questo era un guaio.
Wakabayashi già sopportava poco le ragazze, e una che gli faceva goal
poi...."E allora?" chiese, preoccupata. Jody voltò lo sguardo
altrove, prima di rivelare la parte che la imbarazzava di più "La sorpresa
è stata tanta che lui è rimasto per terra a fissarmi, e io ho perso
l'equilibrio....e gli sono caduta addosso" finì, mentre il rossore
diveniva incontrollabile. Sanae ebbe un singulto. Ma come era possibile?
"Poi sono arrivati Tsubasa e Misaki quando ero ancora mezza distesa sopra
di lui, e così mi hanno scoperto. Wakabayashi se n'è andato e loro mi hanno
rivelato chi era lui in realtà e chi erano loro. A quel punto sono
scappata...ma questo lo sai" disse, guardandola colpevole. Sanae ci mise
un attimo per riprendersi "Ma loro ti hanno seguita ! " esclamò poi.
Jody annuì "Si, ma sono riuscita aevitarli grazie a Yusuke" "E chi è Yusuke?" Jody meditò
su cosa rispondere "E' il mio cugino adottivo e quello che mio zio ha
incaricato di farmi da guardia del corpo. Devo dire che ieri è stato utile.
L'ho chiamato e mi ha portato via in moto" Sanae la fissò incredula, poi
scoppiò a ridere così tanto da avere gli occhi pieni di lacrime "Questa è
la più bella storia che abbia mai sentito ! Sarebbe da raccontare, se non fosse
che sarebbe controproducente ! Sei veramente in gamba, Jody ! " si asciugò
le lacrime, poi tese la mano. "Ora so che mi posso fidare di te,
veramente. Amiche?" chiese, e Jody le afferrò con slancio la mano
"Per sempre ! " esclamò, sorridendo.....
...."Saremo amiche per sempre".....
il
ricordo fu come un flash che la sconvolse da capo a piedi. Il sorriso
scomparve, lasciano il posto ad un'espressione assente. Sanae la fissò,
preoccupata "Tutto bene?" Jody si riscosse e esclamò "Si ! Si,
tutto ok, mi ero persa un attimo, non preoccuparti. Ah, una cosa, ciò che ti ho
detto deve rimanere tra noi" Sanae annuì.La partita intanto era combattutissima, e la ragazza si voltò a
fissarla, senza così vedere una lacrima formarsi negli occhi di Jody "Basta
! Non ci devo più pensare ! Quella parte della mia vita è finita. Finita
!" esclamò col pensiero, e il sorriso tornò nei suoi occhi. Ora c'era
una nuova Jody, e la sua vita in Giappone era appena iniziata.
La
partita finì con la vittoria della squadra di Tsubasa ( Ma che strano ! NdA) e i ragazzi andarono negli
spogliatoi a cambiarsi. Le manager misero apposto la sede del club e li
aspettarono fuori. Sanae era felice e eccitata, e Jody ormai ne aveva intuito
il motivo "Sanae, perchè sei così contenta?" chiese con fare innocente.
Sanae arrossì e cercò di schermirsi "No...no niente, sono contenta perchè
la squadra è in ottima forma...." "Ah ! " rispose Jody come se
ci credesse davvero, illudendo Sanae di averla scampata. Dopo due minuti però
disse "La squadra....o il capitano?" con lo stesso tono innocente di
prima, e Sanae divenne viola. La risata di Jody sgorgò cristallina "Dai, è
troppo evidente ! E lui che ne pensa?" Sanae , sempre più rossa, cercò di
negare "No...cosa dici, a me il capitano non...." "A te io
non....che cosa?" chiese incuriosita una voce dietro di lei. Sanae si
voltò e vide che Tsubasa, seguito da Misaki,stava dietro di lei, sorridente e completamente ignaro (Tanto per cambiare...NdA) di ciò che
accadeva.La povera manager non sapeva
più che dire, così cominciò a balbettare e a smuovere la terra col piede,
mentre Tsubasa la guardava senza capire (Uffa ! E
basta ! NdA) e Jody e Misaki scoppiavano a ridere senza freni.
Arrivarono anche altri membri della squadra, che intuirono subito la
situazione, e persino Wakabayashi, che si lasciò sfuggire un sorriso in
direzione di Jody. La ragazza lo fissò dubbiosa, e lui si ricompose subito,
calcandosi il berretto sugli occhi.
Quando
finalmente le risate cessarono, i ragazzi si avviarono al cancello, dove si
divisero in due gruppi. Jody si avviò verso casa insieme a Sanae, Tsubasa,
Misaki e Izawa, chiacchierando senza sosta sulla sua vita prima di arrivare li;
all'improvviso però Tsubasa vide una figura davanti a loro e, riconosciutala,
chiamò "Wakabayashi ! Vieni qui con noi ! " Jody sussultò, vedendo
che il portiere si era fermato ad aspettarli. Sorrideva, finchè non scorse lei
in mezzo al gruppo; a quel punto assunse un'espressione imbarazzata e guardò
altrove. Tsubasa cominciò a chiaccherare di calcio come al solito, mentre Sanae
lo osservava con adorazione. Jody si chiese se davvero era possibile che il
ragazzo non si fosse accorto di nulla. Si voltò e incontrò lo sguardo di
Wakabayashi. Il ragazzo, capendo il dubbio di lei, annuì con espressione
maliziosa, e sorrise allo sconcerto che le si affacciò negli occhi. Per un
attimo si fissarono sorridendo. Poi entrambi voltarono lo sguardo. Intanto
Sanae stava raccontando le avventure del pomeriggio "Pensate che Jody è
riuscita ad entrare nel club di ginnastica artistica ! " Jody cercò di
zittirla, ma era troppo tardi. Izawa, Misaki e Tsubasa la guardarono ammirati
"Wow, so che è difficilissimo entrare ! Devi essere davvero brava"
disse Izawa, e Tsubasa aggiunse "Beh, certo, infatti ieri hai fatto un
numero spettacolare quando hai segnato il goal a Wakabayashi..."(Mai che stesse
zitto quando serve ! NdA). Gli arrivarono contemporaneamente un
pugno da Sanae e un calcio da Misaki, ma ormai il danno era fatto. Izawa guardò
la ragazza e balbettò "Tu...hai...segnato un...goal...a WAKABAYASHIIII
???????" Jody arrossì per l'imbarazzo, mentre il portiere imprecava
sottovoce. Lei lo guardò, dispiaciuta, poi disse "Beh...diciamo che ho
avuto fortuna....ho sfruttato la mia agilità e ho compiuto un'esecuzine ginnica
impossibile da prevedere....e inoltre conosco il calcio, da piccola giocavo
spesso con mio cugino, che è un patito di questo sport...." i ragazzi si
fissarono, accettando titubanti la spiegazione, poi si congratularono con lei.
Misaki spostò, molto gentilmente, la conversazione sulle lezioni del giorno
dopo, mentre Jody stava in silenzio, quasi volesse scomparire. Wakabayashi le
camminava affianco, fingendo che non ci fosse. Ma, in un momento in cui nessuno
badava a loro, si chinò e le sussurrò "Grazie per la spiegazione....ma non
hai accennato affatto alla potenza di quel tiro...." lei lo fissò
sconvolta, e lui esibì un sorrisetto beffardo, andando poi avanti. Non potè
così vedere il rossore acceso che si diffuse sul volto di lei "Ma che
mi prende? Cosa...." si domandò. Cercò di calmarsi, senza darlo a
vedere.
I
ragazzi intanto si stavano separando. Misaki e Izawa svoltarono a destra,
mentre Tsubasa e Sanae stavano proseguendo a sinistra, quando Sanae guardò Jody
e le chiese "Tu dove abiti?" Jody indicò la via che proseguiva dritta
e disse "A dieci minuti da qui, in via degli Angeli. Devo sbrigarmi o
arriverò tardi per la cena" Sanae la guardò proccupata "Non puoi
andare da sola a quest'ora" Jody fece per rispondere che non c'era
problema, quando Tsubasa (Sveglio come
sempre...NdA) ebbe un'idea "Wakabayashi, perchè non la
accompagni tu? Abiti li vicino" detto ciò, si voltò verso la manager e le
chiese gentilmente "Andiamo?" Sanae arrossì e, rivolgendo un'occhiata
di scusa all'amica, si affrettò a seguirlo. "A domani" si limitò a
urlare. Jody e Wakabayashi non fecero nemmeno in tempo a protestare; era
inutile, ormai se n'erano andati. I due ragazzi si guardarono, poi Jody voltò
il capo e disse "Non c'è bisogno che mi accompagni, vado da sola, l'ho
sempre fatto" si incamminò, ma il portiere la rincorse e la bloccò
prendendola per un braccio e costringendola a voltarsi "Non so come sia in
Europa, ma qui le ragazze non vanno in giro da sole dopo le sette"disse, avvicinando il volto a quello di lei
per guardarla negli occhi...ci fu un momento di assoluto silenzio, poi i due si
separarono all'improvviso, imbarazzati al massimo. Il ragazzo si calcò di nuovo
il berretto sugli occhi e continuò "Allora, se vogliamo andare, altrimenti
non arriveremo mai a casa per cena" Jody annuì con vigore per scacciare il
rossore, poi lo seguì. "Se proprio insisti...." mormorò, ridendo poi
alle proteste di lui riguardo al voler accompagnare una ragazza del genere.
E
così i due si incamminarono insieme, evitando quasi del tutto di parlare per
quei lunghi 10 minuti, ma lanciandosi lunghi sguardi frequenti.
"Io
sono arrivata" disse Jody, afferrando il cancello con una mano e girandosi
per sorridere al ragazzo. Wakabayashi guardò la villa "Bella casa. I tuoi
zii devono essere ricchi. Beh, ci vediamo" e detto ciò si allontanò di
corsa. Lei lo guardò allontanarsi "Grazie" disse a voce bassa, ma che
riuscisse lo stesso a farsi sentire. Lui fece un cenno con la mano e sparì,
mentre lei rimase per un attimo a fissare la strada vuota, poi entrò. Perorse
il viale con calma, pensando, e arrivò alla porta. Stava per aprirla, quando
questa si spalancò di colpo. Yusuke stava uscendo per cercarla, ma nel vederla
si bloccò "Ah, sei qui. Cominciavo a preoccuparmi. Dov'eri finita? Ehi, ma
quello è il mio berretto" disse, vedendo il berreto blu che usciva dalla
borsa della ragazza. Lei lo fissò, lo prese in mano e senza pensarci fece per
restituirlo al ragazzo, ma si bloccò. Non voleva darglielo. Non sapeva perchè,
ma non voleva. Guardò il punto in cui Wakabayashi era stato fino a poco fa,
strinse il berretto nella mano, poi si voltò verso Yusuke e disse, sorridendo
"Se non ti dispiace lo tengo io !" e, senza lasciargli tempo di
replicare, entrò in casa e salì in camera sua.
"Ehi,
un momento...." ma le parole del ragazzo si persero nel vuoto. Rimase in
silenzio a riflettere. Quel berretto gli piaceva molto, ma l'espressione degli
occhi della ragazza nello stringerlo in mano gli fece decidere di lasciarglielo
senza discussioni.
"Allora
cara, come è andato il tuo primo giorno di scuola?" sua zia la fissò da
una parte all'altra della tavola sorridendo. Jody sorrise e cominciò a
raccontare "Benissimo ! Ho subito fatto amicizia con una ragazza che ha il
banco di fianco al mio. Si chiama Sanae. Dopo le lezioni mi ha fatto visitare i
club e sono stata ammessa a quello di ginnastica artistica" sua zia le
fece i complimenti "Che brava ! Ho sentito che entrare nel club della tua
scuola non è facile poichè puntano seriamente alle olimpiadi. Complimenti
tesoro ! " Yusuke mangiava in silenzio, e Jody di slancio gli chiese
"Tu non sei iscritto a nessun club?" il ragazzo la fissò
"No....non proprio....non ho tempo. Ogni tanto frequento il club di
pallavolo maschile" Jody ebbe una fitta al cuore, ma non lo diede a
vedere. Pallavolo. Sorrise e disse "Ah, davvero?" con aria
interessata, poi ricominciò a mangiare. Yusuke tacque per un po', poi chiese
"Sbaglio o ti ho vista gironzolare ancora per il campo di calcio?" La
ragazza quasi si strozzò "Ancora?" chiese suo zio, incuriosito, mentre
lei cercava affannosamente una risposta neutra "Si, ehm...ecco....è che
Sanae - la mia nuova amica - è la manager del club di calcio e siccome da sola
non ce la fa, mi ha chiesto se nei pomeriggi in cui non sono al club potevo
aiutarla...." "E così sei tu la nuova manager ! Ne ho sentito parlare
oggi ! Hai già parecchi ammiratori" esclamò Yusuke. Lei arrossì ei suoi zii risero di gusto. "Non
sognarti però di innamorarti del capitano, altrimenti la tua amica Sanae ti
ammazza" la avvisò. Lei rise "Si, lo so, ho già capito tutta la
storia. L'unico a non accorgersi di nulla è lui" (Accorgermi di cosa? NdTsubasa. Silenzio!!!! Siamo solo al secondo
capitolo e già di te non se ne può più!!! NdA). La conversazione
proseguì piacevolmente su quel tono, finchè una candida vocina da bambino non
intervenne timidamente "Questo vuol dire che tu conosci bene Tsubasa
Oozora e Genzo Wakabayashi?" chiese Hideaki, arrossendo speranzoso
"Certo piccolo. Sono la manager, e loro sono due giocatori, e inoltre sono
in classe con me" si arrestò, consapevole di averlo detto con troppa
enfasi. Yusuke le lanciò infatti uno sguardo penetrante, mentre il bambino
spalancava gli occhi grigi pieni di gioia. "Me li farai conoscere Jody? Lo
farai?" chiese, chiamandola per nome per la prima volta. Lei rimase un attimo
interdetta, così come tutti gli altri. Era la prima volta che Hideaki si apriva
così. Poi la ragazza sorrise "Certo Hideaki, te li farò conoscere e ti
porterò anche a vedere qualche partita se vuoi". Il bambino si illuminò e
la fissò sorridendo "Grazie ! " disse, come se avesse ricevuto in
dono il mondo. Il suo sorriso le riscaldò il cuore. Almeno li andava tutto
bene.
"Jodyyyyyyyyy!!!!!!!!!"
la voce di Sanae riscosse dal sonno la ragazza che camminava sotto il sole
mattutino. Erano le 7 30 e il sole cominciava già a scaldare l'aria, facendo
sentire l'arrivo imminente dell'estate. "Buongiorno Sanae, vedo che sei
allegra fin di prima mattina" la salutò Jody, sorridendo. Sanae sfoggiò
anche lei un sorriso immenso, tanto luminoso che Jody non potè trattenersi dal
chiedere "Non sarà perchè stai per vedere un certo capitano?"; ci fu
un urlo "Jody Harper, come osi???????????" Sanae cominciò a
rincorrere l'amica che rise battendo in ritirata. Arrivarono così in un attimo
al cancello della scuola, dove si fermarono senza fiato, ridendo a più non
posso. La scuola traboccava già di studenti, e fra essi c'erano anche i loro
amici "Buongiorno manager ! " squillò la voce di Tsubasa, seguita da
quelle di Misaki e Izawa e altri membri della squadra "Buongiorno capitano
! " esclamò Sanae felice "Buongiorno a te, Nakazawa" rispose
lui, gentile come sempre, e la povera ragazza arrossì come al solito, mentre il
resto dei ragazzi ridacchiava e si dava gomitate scherzose. Anche Jody si unì
all'ilarità generale, almeno finchè un'ombra dietro di lei non la fece voltare.
Nel farlo finì addosso a qualcuno e rischiò di cadere, ma due braccia muscolose
l'afferrarono appena in tempo. Jody rimase un attimo stordita, alzò gli occhi
per vedere chi l'avesse aiutata e... Wakabayashi stava li, immobile, fissandola
con un sorriso beffardo sul volto. "Buongiorno ! Stamattina siamo allegri,
vedo. Lieto di vederla, miss Europa. Vedo che è irrisestibile per te finirmi
tra le braccia" salutò. Lei gli lanciò un'occhiata di fuoco, si liberò
dalla stretta pronta ad inveirgli contro, poi decise di non ribattere e
rispose, sfoggiando un gran sorriso "Buon giorno a te, Wakabayashi. Come
sta il tanto acclamato SGGK, il portiere più forte del Giappone, colui che
nemmeno il grande Schneider è riuscito a battere?" gli occhi blu
brillavano carichi di aria di sfida; quelli neri di lui divennero invece
furibondi. Le prese un braccio e lo strinse con forza, ma lei non diede segni
di dolore e continuò a sorridere. Alla fine lui la lasciò andare e si avviò insieme
agli altri, mentre lei lo seguiva con aria soddisfatta. Sanae stava (come al solito... NdA) fissando Tsubasa che
parlava (sempre come al solito...NdA) di
calcio con Misaki. Poi ebbe un flash e chiese (sveglio
come sempre, che vi aspettavateNdA)
"Allora Wakabayashi, hai accompagnato Jody a casa ieri? Com'era casa
sua?" Wakabayashi non rispose, calcando il berretto sugli occhi e
allontanandosi, mentre i mormorii dilagavano. Jody arrssì e cercò di non farsi
notare "Ma guarda...e così in nostro Wakabayashi si è già accaparrato la
nuova manager ! Non è giusto ! " disse Ishizaki, prendendolo in giro
"Prima Tsubasa e Sanae, e ora anche loro..." "Ishizaki
!!!!!" l'urlo di Sanae sovrastò la voce del ragazzo che cominciò a
scappare ridendo, mentre tutti li fissavano divertiti, visto che quelle scene
erano all'ordine del giorno. Jody rise di gusto, grata a Sanae che senza volere
l'aveva salvata da una situazione molto imbarazzante...Imbarazzante? "Perchè
dovrei sentirmi in imbarazzo?" si chiese, risentita. "Mi ha
solo accompagnato a casa...." pensò, ma bastò a turbarla. Decise di
non pensarci e si avviò insieme agli altri verso la classe.
Capitolo 4 *** Capitolo tre: Un passato oscuro..... ***
Capitolo 3: Un passato oscuro
Capitolo 3: Un passato oscuro....
"Dunque,
ora proveremo ad applicare la regola che vi ho appena spiegato; chi viene a
risolvere quest'equazione?" il professore di matematica fissò i ragazzi
con aria divertita, mentre la maggior parte di loro tentava di scomparire. Alla
fine il prof prese il registro e disse "Dunque...Wakabayashi, perchè non
vieni tu?" ci fu una serie di sospiri di sollievo, mentre Wakabayashi si
alzava imperturbabile e andava alla lavagna. Prese il gesso in mano e cominciò
a risolvere l'equazione. Il professore l'osservò compiaciuto "Complimenti,
vedo che almeno qualcuno ha studiato qualcosa. Ora però vorrei che provassi a
risolvere quella sotto". Wakabayashisi bloccò. Quell'esercizio era troppo difficile. Non lo sapeva
risolvere. Rimase per un po' fermo col gesso in mano, poi il prof chiese
"Allora, c'è qualcuno che vuole provare a risolverlo?" ci fu una
serie di proteste. Il professore guardò divertito quel subbuglio, quando
all'improvviso gli occhi gli caddero su una ragazza che stava a testa china sul
quaderno e scriveva senza sosta. "Vedo che non ti fai intimorire
facilmente, Harper. Perhè non provi tu?" Wakabayashi sghignazzò. Jody
stava per fare una figura tremenda. Ma la ragazza sorrise al professore e si
alzò senza protestare. Arrivò alla lavagna, prese il gesso di mano a
Wakabayashi e cominciò a scrivere con sicurezza. Non passò nemmeno un minuto e
l'aveva risolta. La classe rimase interdetta, mentre il professore osservava
stupito "Molto bene!!!!! Mi avevano detto che avevi ottenuto ottimi
risultati anche in scienze e matematica, ma il tuo livello è superiore a quanto
pensassi. Veramente brava". La ragazza sorrise senza scomporsi e tornò al
suo posto, seguita da un frustatissimo Wakabayashi . Quando si fu seduta,
Sanaesi chinò e le sussurrò "Che
brava ! Ma come fai?" Jody la fissò, cercando una risposta "Ma
veramente...non faccio nulla....l'ho solo guardata e risolta"
"Solo!!!! Era un'esercizio molto difficile, nessuno di noi sapeva da che parte
prenderlo, e tu in un minuto l'hai risolto!!!!!!!! Sei veramente ungenio!!!!!!!!! " Sanaele afferrò le mani, supplichevole "Ti
prego, ti prego, ti pregoti
pregooooooo!!!!!!!!!! Mi aiuteresti? Io nelle materie scientifiche sono una
frana ! " La lezione intanto era finita. Jody guradò Sanae , annuendo poi
con convinzione "Ma certo. Se ti posso aiutare...più che volentieri.
Perchè non vieni a casa mia a studiare ogni tanto?" Sanaele buttò le braccia al collo, felice. Jody
sorrise, cercando di liberarsi, quando una voce disse "Aiuteresti anche
me? Anch'io non ci capisco niente di matematica". Le due ragazze si
voltarono per vedere chi avesse parlato..."Ca...capitano ! " esclamò
Sanae , arrossendo. Tsubasa infatti le stava fissando sorridente. Jody annuì di
nuovo "Ma certo" rispose, dando un pizzicotto a Sanae"Volentieri". Misaki si avvicinò e
disse "Posso unirmi al gruppo?" in breve si era riunita una piccola
folla. Jody prese appuntamento per quel pomeriggio con Sanae , Misaki, Tsubasa
e Izawa. "Sai, il pre - esame è venerdì e nessuno di noi è preparato"
dissero i ragazzi. "Ma, gli allenamenti?" chiese lei "Stanno per
iniziare i test di inizio quadrimestre, mancano solo due settimane, per questo
gli allenamenti vengono ridotti. Ora li facciamo un pomeriggio si e uno no.
Allora, tutto ok?" Jody annuì, poi decise che non le importava di quanti
fossero, voleva farsi degli amici e quella era l'occasione giusta
"Sentite, e se invece della biblioteca veniste tutti da me? La casa è
grande, la biblioteca c'è, e non dovremo preoccuparci del rumore" La sua
proposta fu accolta da varie esclamazioni di gioia. "Allora d'accordo
così? Alle quattro, visto che oggi non ci sono lezioni pomeridiane, a casa di
Jody. Qual'è l'indirizzo?" chiese Misaki, organizzatore per professione.
Jody glielo disse "Via degli angeli 4" I ragazzi presero nota, poi
siavviarono verso l'uscita. Era
mezzogiorno. Come al solito (E che palle ! NdA)
Tsubasa attaccò a parlare di calcio, e Sanaerimase a fissarlo, in adorazione. Jody rideva di quella situazione
paradossale, poi pensò che bisognava fare qualcosa. Non poteva lasciare che
Sanaestesse sempre li a osservare il
suo capitano, senza che quello scemo si accorgesse di niente. Incontrò lo
sguardo di Misaki e vide una luce di complicità negli occhi del ragazzo, la
stessa luce che si leggeva negli occhi di Izawa. Fece un cenno di assenso ai
due e partì all'attacco "Sanaesenti, ora che ci penso se vogliamo studiare seriamente dovremo farlo fino
a tardi. Infatti avevo pensato di invitarvi a cena da me....ma ora mi viene in
mente che forse tu non puoi tornare da sola a casa a quelle ora; è un bel
problema. Come facciamo?" detto ciò si voltò verso i ragazzi, anzì
precisamente verso Tsubasa, e disse, con tono veramente preoccupato "Capitano,
che facciamo? Non possiamo certo lasciare che Sanaecorra un simile rischio....ma se si fa accompagnare, non credo la
verranno a prendere, e dovrebbe tornare a piedi da sola...." rimase ferma
con aria di chi sta riflettendo seriamente. Sanaecercava di protestare che non c'era problema, che qualcosa
avrebbe poi fatto, ma nessuno l'ascoltava "Che facciamo capitano?"
chiese ancora Jody con aria di fidarsi completamente di lui "E muoviti,
idiota ! Te lo devo per forza dire io?" pensava intanto. Tsubasa guardava
la ragazzina, leggermente spiazzato. Non si era proprio posto il problema (ma va? NdA) ma si rendeva conto che era vero.
Senza pensarci troppo (perchè, che vi aspettavate?
NdA) rispose "Posso accompagnarla a casa io. Tanto è in
strada" Sanaedivenne di un colore
simile al viola, rimanendo ferma in silenzio contorcendosi le mani, mentre il
volto di Jody si illuminava "E' vero capitano ! Bell'idea ! Io non ci
avevo proprio pensato ! " esclamò, saltellando felice "Era ora
stupido. Ci voleva tanto?"pensò.
Finita la scenetta, e ottenuto ciò che voleva, si incamminò di nuovo senza però
rinunciare a dire "Allora facciamo così, la passi a prendere e poi la
riaccompagni a casa, così sua madre saprà che è in buone mani, eh?"
"JODY !!!!" esclamò Sanae, mentre Tsubasa annuiva e sorrideva
"Certo, non ci sono problemi", al che la povera Sanaenon seppe più che fare. Da una parte avrebbe
voluto sotterrare viva l'amica, dall'altra le sarebbe saltata al collo per la gratitudine.
Misaki e Izawa, che avevano seguito la scena in silenzio trattenendosi a stento
dal ridere, tirarono indietro Jody "Complimenti, un'attrice nata ! "
si congratulò Misaki, avvicinandosi per poter parlare senza farsi sentire dai
due davanti (tanto Tsubasa non ci arriva lo
stesso....NdA). "Mamma mia, da come lo fissavi non capivo se
stavi per abbracciarlo e complimentarti con lui per l'idea omangiarlo vivo perchè non ci arrivava"
aggiunse sogghignando Izawa. Jody sorrise e disse, in tono innocente e perfettamente
teatrale "Ma che dite, io ho solo detto il mio dubbio, è il capitano che
ha fatto tutto il resto!!!!!" al che i tre scoppiarono a ridere tutti
insieme. "Perchè ridete?" chiese Tsubasa innocentemente (qualcuno mi aiuti, non lo sopporto più...NdA)
riuscendo solo a far aumentare le risate. Sanaeera ancora color peperone, ma sorrideva felice, e a un certo
punto riuscì a afferrare Jody per un braccio, farla chinare e sussurrarle
"Grazie ! ". Jody sorrise all'amica e entrambe scoppiarono a ridere ( w l'allegria!! NdA), seguite da Misaki e Izawa,
mentre Tsubasa rimaneva perplesso. (...........NdA)
L'atmosfera
rimase gaia fino a quando Jody non sentì una mano sulla spalla "Vedo che
da quando sei qui le risate sono all'ordine del giorno" l'apostrofò
Wakabayashi , con la sua solita espressione beffarda. Jody lo fissò
infastidita, ma non potè evitare di scoppiare a ridere di nuovo. Wakabayashi
arretrò, perplesso e seccato "Ma che...." vide che tutti ridevano,
tranne Tsubasa. Capì al volo, e sorrise, guardando Jody. Di sicuro doveva esserci
di mezzo lei. Misaki cercò di smettere di ridere "Su, ragazzi, andiamo, o
alle 4 saremo ancora qui, e non a casa di Jody" Wakabayashi la fissò,
improvvisamente gelido "A casa tua?" chiese, mentre un'espressione
indecifrabile gli passana negli occhi neri. Si voltò a guardare Misaki, e
qualcosa nel suo sguardo fece rabbrividire Jody. Misaki si accorse dello
sguardo e disse "Andiamo tutti da lei a studiare. Si è offerta di aiutarci
per il pre-esame" Wakabayashi volse altrove lo sguardo "E chi ti ha
chiesto niente?" disse, burbero. Jody lo fissò meravigliata, poi assunse
un'espressione imbronciata e gli pestò il piede con forza "Ahia ! Ma sei
matta? Che ti prende? " urlò lui, sorpreso. Lei però non si lasciò
commuovere "Mi prede che potresti essere più gentile ! Misaki ti ha
semplicemente spiegato come stavano le cose in modo garbato, e tu gli rispondi
così?" Due occhi blu di fuoco si fissarono in due occhi neri ardenti.
"Credi che lasci perdere solo perchè sei una donna? Ti sbagli ! " si
avvicinò minaccioso, sollevando la mano e calandola verso il volto di lei, ma
non vi arrivò. Jody aveva afferrato con sicurezza il suo polso, mentre i suoi
occhi erano ancora saldamente fissi in quelli del ragazzo. Rimasero tutti di
stucco. La situazione stava diventando spinosa. Misaki cercò di intervenire,
sentendosi responsabile, ma Jody lo battè sul tempo. Lasciò il polso di lui, si
alzò in punta di piedi e gli calcò il cappello sugli occhi, con dolcezza
"Sciocco, non devi arrabbiarti per niente" disse, in tono talmente
dolce da far sbollire completamente la rabbia del portiere. Lui si tolse il
berretto e la fissò dubbioso, ma lei continuava a sorridere, e il suo sorriso
era talmente dolce e spontaneo che lui ne rimase contagiato, trovandosi a
sorridere a sua volta. Izawa, Misaki e Sanaetirarono un sospiro di sollievo; la cosa era sistemata....ma non avevano
fatto i conti con Tsubasa "Wakabayashi , perchè non vieni anche tu?"
i tre rimasero di ghiaccio, voltandosi a fissare il capitano increduli. Ma come
faceva a non capire mai nulla? si domandò Sanae . La voce di Jody però li
spiazzò ancora di più "Per me va bene, mi basta che non parliate di calcio
per tutto il tempo" e detto ciò si incamminò "Ci vediamo dopo"
disse, tirando dritto, anche perchè erano ormai arrivati all'incrocio dove si
erano separati la sera prima. Tutti la fissavano, immobili, tranne Wakabayashi
, che aveva preso e le era corso dietro, cacciandole il berretto in testa e poi
correndo via. "Wakabayashi!!!!" urlò lei, rincorrendolo; ben presto scomparvero dalla vista degli
altri. Misaki sorrise agli altri. Quella ragazza era veramente strana. prima
faceva arrabbiare Wakabayashi , poi riusciva a calmarlo e infine lo invitava a
casa sua senza problemi.Decisamente il
futuro prometteva di non essere noioso.
"Accidenti
a lui, mai che riesca a non farmi arrabbiare" imprecava Jody. Naturamente
alla fine non si era fatta accompagnare, anzi era corsa via per evitare
possibili dubbi. "Tanto alle 4 sarà qui...." sospirò, entrando in
casa. Sua zia le andò incontro. Jody si cambiò e scese in sala da pranzo
"Zia, io avrei invitato dei miei compagni a studiare qui oggi pomeriggio.
Ti da fastidio?" chiese, timorosa. Sua zia la abbracciò e le disse
"Anzi, mi fa piacere che tu abbia trovato degli amici. Invita pure chi
vuoi quando vuoi. Oggi lo zio è al lavoro, e io porto Hideaki al parco e al
cinema, saremo di ritorno per cena. A proposito, li hai invitati a fermarsi a
cena, vero?" Jody annuì, ridendo; sua zia era imprevedibile. Era
fantastica. "E Yusuke?" chiese poi, mangiando. "E' a casa di un
suo amico. Tornerà a prendere alcune cose, poi dormirà da lui" Jody annuì.
Almeno non avrebbe disturbato nessuno. Salì in camera, buttandosi sul letto.
Era bella la vita. Era veramente magnifica......
Erano
le due, e Jody stava in giardino con Hideaki; era uscita e aveva trovato il
ragazzino che giocava con un pallone da calcio, così si era offerta di giocare
con lui.
Il
bambino aveva accettato e ora rideva felice, osservando le evoluzioni che Jody
faceva compiere alla palla. "Hideaki, preparati, dobbiamo andare"
disse sua zia, un po' dispiaciuta di interromperli. Hideaki annuì, mentre Jody
si fermava e diceva "Vai, su. Giocherò ancora con te domani" il
bambino si girò, felice, e le saltò al collo "Grazie, sorellina !!!"
disse, poi arrossì e corse dentro. Jody rimase per un attimo spiazzata, poi
sorrise. Quel bimbo schivo e solitario era in realtà un tesoro. Ci voleva così
poco a farlo felice....presa dai pensieri, aveva ricominciato a giocare con la
palla, quando una voce alle sue spalle la sorprese "Te la cavi davvero,
Harper" la palla cadde per terra, mentre lei si voltava stupita "E tu
che ci fai qui?" chiese stupita a Wakabayashi , che stava in piedi e la
fissava. Lui si passò una mano tra i capelli e rispose, guardando altrove con
fare noncurante "Mi hai detto di venire da te, ma non mi hai detto a che
ora, così sono venuto a caso" Lei sussultò. In effetti l'aveva invitato un
po' in malo modo, senza dirgli nulla. Arrossì imbarazzata. Lui guardava il
parco e non se ne accorse, continuando a parlare "Allora? Fino a che ora
dura questa sessione di studio? A una certa ora devo andare, non c'è nessuno
che mi prepari la cena, devo fare da solo" Lei alzò gli occhi . Che
imbarazzo ! Non gli aveva detto nemmeno quello? "Veramente...puoi mangiare
qui...." mormorò "Ah, davvero? Grazie" rispose lui
"Mangiano qui tutti, perchè finiremo tardi...." in quel momento si
rese conto del tono che aveva usato per accettare e esclamò "Ehi, un
momento ! Non è che sei venuto qui apposta per dirmi questo e farti invitare a
cena?" Lui usò un tono vago "Può essere...."
"Arggghhhh!!!" la ragazza cominci ad inseguirlo, mentre lui
indietreggiava divertito, cercando di parare i pugni di lei "Ehi, calma !
Scherzavo ! " erano avvinghiati a quel modo quando una voce proveniente dall'ingresso
li sorprese "Ehi, che state facendo?" Jody e Wakabayashi si voltarono
insieme. Sulle scale stava Yusuke, che li fissava con aria interrogativa.
"E tu che ci fai qui? Non dovevi essere da un tuo amico?" chiese Jody
"Ci vado ora" rispose lui, mostrando la sacca che si portava dietro.
Fissò poi Wakabayashi , squadrandolo "Tu sei Wakabayashi , se non
sbaglio" disse in tono neutro. Wakabayashi lo fissò a sua volta
"Esatto. Tu invece sei Tachikawa della 2° F, no?". Il ragazzò annuì,
continuando a fissarlo. Jody li guardava, e all'improvviso si rese conto di
come li aveva sorpresi Yusuke, arrossì e si affrettò a spiegare "E' venuto
a studiare con me. Gli altri dovrebbero arrivare fra poco" Yusuke la
fissò, poi si avviò "Devo andare" salutò. Jody cercò di nascondere
l'imbarazzo, poi vide sua zia che usciva e le andò incontro. Yusuke a quel
punto si fermò, guardò con occhi preoccupati la ragazza, poi si voltò, tornò
verso Wakabayashi e gli sussurrò "Stai attento a ciò che le fai". Il
portiere non si scompose, limitandosi a ricambiare il suo sguardo. Intanto
Hideaki era sceso ed era corso da Jody, fissando incuriosito il ragazzo. Quando
si voltò lo riconobbe "Tu...tu sei Genzo Wakabayashiiiiiiii !!!"
urlò, avvicinandosi. Jody lo accompagno da lui e disse "Wakabayashi , ti
presento mio cugino Hideaki" Wakabayashi si chinò a salutare il bambino,
che poi la zia portò via a fatica. Yusuke uscì in silenzio, limitandosi a
salutare con un cenno della mano. Sua zia salì in macchina e guardò i due
ragazzi fermi sul viale "Divertitevi, cara" le disse. Jody salutò con
la mano finchè l'auto non sparì, poi si bloccò. Non ci aveva pensato. Erano
soli, ora. Ed erano solo le 2 e 10...."Oddio, e ora che facciamo?"
chiese, rivolta più a se stessa che al ragazzo di fianco a lei "Beh, gli
altri staranno arrivando, no? L'hai detto prima" dise lui, noncurante. Lei
rimase a capo chino, mormorando "Arrivano alle 4" "Cosa???"
"L'appuntamento è alle 4....che ne sapevo che arrivavi qui a quest'ora?"
rispose lei, con espressione preoccupata. Lui la fissò, poi sbuffando chiese
"E ora che facciamo?" "Non lo so...." rispose lei. Poi
guardò la palla. Forse..."No, no" respinse l'idea, l'ultima volta
aveva fatto già troppi danni. "Vieni, ti offro un the freddo " disse,
entrado in casa. Lui la fissò dubbioso. Era vestita in maglietta e
pantaloncini, visto che faceva caldo, e lui osservò il suo fisico, pensando che
era proprio una ginnasta...."Ehi, non vieni?" la sua voce lo riportò
alla realtà. Si affrettò a seguirla . "Ma non hai caldo con quella
maglia?" chiese poi Jody, osservando la felpa rossa che indossava. Lui
annuì e disse" In borsa ho una maglietta; posso andare in bagno a
cambiarmi?" lei glielo indicò, poi andò in cucina a preparare il the. Lui
entrò, indossando ora una maglietta nera che metteva in evidenza i suoi
muscoli. Jody lo fissò, arrossendo, poi gli diede il the cercando di
dissimmulare l'imbarazzo. Sarebbero state di certo due ore molto lunghe.....
"Allora
che facciamo?" chiese sbuffando il portiere, stando ritto in piedi dietro
di lei che era seduta su una sedia e fissava il vuoto "Non lo so"
rispose con aria assente. Lui rimase per un po' in silenzio, osservandola di
nascosto. Che fare? "Che c'è al piano di sopra?" chiese lui. "Le
camere" rispose lei, evitando di guardarlo. Lui fisso la sua nuca, poi un
sorriso furbo gli si dipinse sul volto "Anche quella della signorina qui
presente?"chiese con fare sornione "Certo..." rispose lei, senza
rendersi conto di quanto stesse succedendo. Quando capì il senso della domanda,
lui era già sparito e si sentivano i passi per le scale "Ehi, aspetta
!!!!" lo inseguì cercando di essere più veloce di lui, ma quando arrivò al
piano superiore lui stava proprio varcando la porta della stanza. "Fermo
!!!!" l'urlo non servì però a bloccare il portiere. "Che bella
stanza" stava dicendo, quando lei entrò come una furia e lo travolse
"Ma come osi? Entrare in camera di una ragazza in questo modo !!!"
prese a tempestarlo di pugni, mentre lui rideva di gusto "Smettila, che ti
fai male solo tu. Cos'hai da arrabbiarti, poi? Volevo solo curiosare" lei
lo fissò incredula e furente. Quel....quel....maledizione !!! "Che bella
foto" stava dicendo lui, intanto fissando una foto caduta per terra da un
contenitore mezzo nascosto sotto il letto "Ma chi sono queste rag...."
non fece in tempo a finire che lei aveva afferrato la foto l'aveva stretta al
petto con fare protettivo. "Ehi, ma che...." Wakabayashi si bloccò.
Gli occhi di lei brillavano di....terrore. C'era qualcosa legato a quella foto,
forse? "Tutto ok?" chiese, avvicinandosi. Lei si voltò e annuì
"Lascia stare, è solo che....". Posò la foto e lo guardò "A
volte sento la mancanza della Germania. E quella foto l'ho fatta la".
Wakabayashi non era così convinto che la verità fosse quella, ma decise di
lasciar perdere. Lei intanto era uscita in terrazza "Guarda. Da qui posso
vedere tutta la città " disse con fare sognante. Lui uscì e constatò che
era vero. Da li si vedeva anche casa sua...ma questo evitò di dirlo.
"Guarda quella villa" disse invece "E' grande quasi come la
tua". Lei annuì "Chissà chi ci abita?" chiese. Lui sorrise di
nascosto. Per ora era meglio non dirlo. "Chissà" disse a sua volta.
La ragazza si voltò, e si trovò a pochi centimetri dal volto di lui. Si
fissarono negli occhi per un attimo lunghissimo, mentre il tempo pareva essersi
fermato "Wakabayashi ...." sussurrò lei, tremando. In quel momento
sembrava fragile e bellissima, e senza rendersene conto lui alzò la mano e fece
per accarezzarle il volto,rapito,
quando il suono di un clacson li riportò alla realtà (e ti pareva !!!! NdA). Si fissarono stupiti per un attimo,
cercando di capire cosa stavano facendo,poi si scostarono bruscamente. "Ma che...che stavo facendo? Con
questo rompiscatole poi?" si chiese stupita lei, senza sapere che
anche lui si stava ponendo la stessa domanda. "Ma che mi è preso? Io
questa non la sopporto nemmeno e stavo per...." Il silenzio regnò
assoluto per un bel po', finchè lei si voltò e, calmato il respiro e il
batticuore, disse "E va bene. So che vuoi sapere qualcosa di me, è per
questo che sei venuto qui ! Allora tieni questo"tornò in camera, si chinò e, estratta da sotto il letto una
scatola straripante di foto e oggetti vari, gli mise in mano un album
straripante di fotografie di lei da quando era piccola, attraverso tutti i suoi
spostamenti per l'Europa. Le foto testimoniavano che la ragazza era carina fin
da piccola e crescendo era divenuta una vera bellezza. Inoltre c'erano molte
foto di lei in tenuta sportiva. "Sei davvero un'amante dello sport. Hai
fatto davvero di tutto" osservò ammirato lui "Ma scommetto che la
ginnastica artistica è la tua preferita" a quella domanda lei guardò
altrove "No...io non ho più uno sport preferito....per me è un mezzo per
non pensare" l'album cadde facendo un gran fracasso. Wakabayashi si era
alzato in piedi e la guardava con fare glaciale "Non puoi fare una cosa
solo per non pensare ! Lo sport non può essere solo quello. Devi amarlo,
adorarlo, essere pronta a rinunciare a tutto per lui. Non può essere solo un
ripiego"; lo sfogò la colpì in pieno. Era vero, era verissimo. Anche lei
aveva provato quello che lui stava dicendo ma...."E invece può !"
urlò, trovando finalmente la forza di guardarlo "La ginnastica artistica
per me non può essere altro. Non potrà mai essere come...." si bloccò,
scosse il capo ricacciando le lacrime, e fece per andarsene. Lui la bloccò
afferrandole le braccia. "Scappare non serve ! " urlò. Lei tentò di
divincolarsi, ma la presa di lui era davvero salda. "Lasciami. Che ne sai
tu di ciò che provo?" urlò "Come faccio a saperlo, se non so che ti è
successo? Comunque non ti lascio andare così, sei sconvolta" replicò lui.
La ragazza si divincolava con forza sempre maggiore; ormai era chiaro che per
farla rinsavire doveva fare qualcosa di drastico. Come uno schiaffo "Ma
non posso picchiarla. Non ci riesco" pensò.
Allora...."BASTA!!!!!!!!! " la voce di lui fu come un tuono che la
risvegliò; quando riprese coscienza di sè, si trovò stretta tra le braccia di
qualcuno. Alzò gli occhi per vedere chi fosse e..."Wakabayashi ?"
domandò, sorpresa. "Ma che succede?" Lui abbassò gli occhi e la fissò
in modo dolce "Stai meglio?". Lei annuì stordita "Ma che ho
fatto?" chiese, fissandosi le mani. Poi guardò lui "Ho...ho avuto una
crisi, non è vero?" non era una domanda. Lui annuì. "Ecco,
io...." "No. Non devi dirmi nulla. Temo che le spiegazioni ora non
basterebbero. Mi basta che tu stia meglio. E poi è stata la mia frase a farti
reagire così, quindi scusa dovrei dirtelo io. Non pensiamoci più, ok?" la
lasciò e fece per uscire dalla stanza, ma lei lo bloccò."Se puoi....non dirlo a nessuno.
Non...non è ancora il momento...." gli occhi azzurri ora erano sereni,
come il cielo dopo un violento temporale, e lui sorrise "Non c'era bisogno
che me lo chiedessi. L'avrei fatto lo stesso". Si avviò giù dalle scale,
lasciandola sulla soglia stupita e stranita. "Che tipo" pensò,
poi si affrettò a seguirlo. "Certo che a volte sei veramente utile"
gli disse, scendendo dietro di lui. Wakabayashi non si fermò, ma sorrise e
ribadì "Non abituartici troppo. Di solito sono insopportabile" lei
sorrise e accellerò. Lui era arrivato all'ultimo gradino, quando le braccia di
Jody gli circondarono il collo "Grazie" sussurrò la ragazza, poi si
staccò da lui e lo superò "Ma anche questa era un'eccezione, non abituartici"
disse, voltandosi. Il portiere era rimasto come paralizzato. Quella ragazzina
era davvero strana..."Ti sei incantato?" chiese la voce di lei
"Il fatto che ti abbia abbracciato ti sconvolge così tanto?" queste
parole dette in tono ironico lo fecero reagire "A dire il vero, eri tu
quella che prima, quando ti abbracciavo per farti calmare, non ti scollavi
più" "Wakabayashi!!! Ma che
cavolo....e poi non sei forse tu quello che è entrato in camera mia senza
permesso?" Jody aveva assunto un colorito leggermente rosso, sia per
l'imbarazzo che per la rabbia. "Ma a me non sembrava che tu fossi così
contrariata....quando eri in terrazzo stavi per baciarmi...."
"COOOOSAAAAAAAAAAAAAAA????????????? Sei tu che ti sei avvicinato troppo a
me !!!!" cominciò a inseguirlo rabbiosa, dandosi della cretina perchè
sapeva che facendo così alimentava il malinteso...certo che anche lui poteva
evitare di dire certe cose....
La
lotta si spostò nel parco, e i due si stavano inseguendo da vari minuti ( sono entrambi atleti....NdA) quando una voce li
sorprese "A quanto pare andate veramente d'accordo, non è vero?".
Jody, che stava picchiando Wakabayashi , si fermò e, voltatasi, vide Misaki e
Izawa che li fissavano sorridendo. Si scostò dal portiere e andò incontro ai
due "Ciao. Ma...sono già le 4?" chiese, stupita. Alla fine il tempo
era volato. "Certo, perchè, da che ora è che Wakabayashi è qui?"
chiese Izawa, innocentemente. "Dalle...." rispose il portiere, ma fu
interrotto dalla scarpa di Jody che si posò con forza sul suo piede destro
"Da poco...ma è già riuscito a farmi arrabbiare" disse, fissandolo
con odio. Il suo sguardo era chiaro "Prova a dire che siamo stati qui soli
per due ore e ti uccido". Wakabayashi sbuffò, scrollò le spalle e gurdò
altrove. "Vogliamo entrare?" chiese lei, sorridendo a Misaki in modo
così dolce che Wakabayashi (che stava osservando di
nascosto....che credevate? NdA) ebbe un moto di rabbia. Misaki annuì
e si incamminò con Izawa e la ragazza. Wakabayashi li seguì. Si sistemarono in
biblioteca e cominciarono ad aprire i libri. Jody portò il the e lo offrì ai
due, poi si sedette. "Ma non aspettiamo Tsubasa e Sanae ?" chiese
Wakabayashi . Gli altri tre si guardarono sogghignando "Chissa a che ora
arriveranno....Tsubasa deve andare a prendere Sanae ....tutto merito di
Jody" spiegò Izawa ridendo. Il portiere la fissò incredulo "Non ci
credo, come hai fatto???" e ridendo i tre gli raccontarono cosa era
successo quella mattina.
"Buon...buongiorno
Nakazawa " mormorò Tsubasa quando lei uscì di casa. "Buongiorno
capitano" disse lei, arrossendo. Lui la fissò e chiese "Ehi, sei
tutta rossa. Hai la febbre?" (qualcuno lo
fermi, vi prego. Non è possibile....NdA) "N...no sto bene, non
preoccuparti." la ragazza si avviò, con lui affianco, verso la casa
dell'amica. Il silenzio era pesante, rotto solo dal rumore dei passi.
"B...bella giornata, vero?" chiese lei, dandosi dell'idiota
"Già...." rispose lui, fissando l'asfalto. Il silenzio ritornò.
Avevano percorso metà strada, quando passarono davanti a un negozio di sport e Tsubasa
disse "Mi aspetteresti qui un secondo? Devo prendere una cosa"
Sanaeannuì e lui entrò. Erano passati
5 minuti quando una voce disse "Ciao bellezza ! Che fai qui da sola?"
un ragazzo altò e dall'aria sinistra le si avvicinò "Che ne dici di farti
un giro con me? Dai, andiamo" senza lasciarle il tempo di ribadire, la
afferrò per un polso e cercò di trascinarla via. Lei cercò di divincolarsi
"No, lasciami ! " disse, spaventata. Lui sorrise "Dai, su, che
hai? Vedrai che ci divertiremo" la presa sul suo polso si fece più forte,
e la ragazza trasalì dal dolore "Lasciami, lascia..."
"Lasciala" si intromise una voce proveniente da dietro di lei.
Tsubasa stava li, ritto in piedi, con un'espressione omicida negli occhi
"Mi pare che lei non voglia venire con te. Lasciala stare" ripetè,
con tono glaciale. Il ragazzo non si fece intimidire "Ma guarda, c'è il
tuo ragazzo. Non l'avevo visto. Non importa, è meglio se vieni con me,
piccola" abbracciò Sanaee fece
per portarsela via, quando un pugno fortissimo lo colpì in pieno volto
"Toccala ancora e ti ammazzo" disse Tsubasa, circondando le spalle
della ragazza con un braccio "Stai attento, se ti becco ancora non sarò
così buono. Vieni Nakazawa, andiamocene" la condusse gentilmente via,
mentre la gente cominciava a radunarsi attorno al ragazzo cha stava a terra.
Lei tremava, rannicchiata nel suo braccio. Arrivarono al parco e lui la fece
sedere. "Va tutto bene?" le chiese, preoccupato. Lei annuì
"Scusami, non avrei dovuto lasciarti li da sola. Vuoi andare a casa?"
disse con tono di scusa inginocchiandosi davanti a lei (mamma mia, ma è davvero Tsubasa? Non mi sembra vero....NdA).
"No, andiamo pure, sto bene. Per fortuna sei arrivato" disse lei,
prendendogli una mano "Hai un destro micidiale, capitano" scherzò.
Lui sorrise e, rialzatosi disse "Non preoccuparti, d'ora in poi ti
proteggo io" "Eh?" alla povera Sanaepareva impossibile aver udito ciò che lui aveva detto ( Anche all'autrice sembra impossibile....NdA).
Il ragazzo sorrise "Sei la mia manager. E' logico che ti protegga" (aarrggggggggghhhhhhhhhh mi pareva impossibile....NdAutrice
sull'orlo di una crisi di nervi). La ragazza lo fissò scocciata
"Sciocco" disse, dandogli un pugno in testa. "Ahia ! Ma che
hai?" chiese lui, sorpreso (beh, è sempre
Tsubasa. NdA) "Non lo indovini?" chiese lei, facendogli la
linguaccia e correndo via felice. Lui la inseguì "Ehi, Nakazawa,
aspettami".
"Ma
che vi è successo? Non arrivavate più" chiese con malizia Jody quando
Sanaee Tsubasa arrivarono davanti al
portone della villa. Sanaesorrise e
rispose "Nulla, è solo che un brutto ceffo mi ha importunato, e il
capitano l'ha steso con un pugno" Jody sussultò, guardando l'amica
preoccupata "Stai bene?" chiese, ma non potè sentire la risposta, in
quanto travolta dai tre ragazzi che stavano dietro di lei
"Davvero?????????" chiesero i tre in coro, mentre Jody, che era
finita a terra, si massaggiava la testa con aria scocciata "Ehi, voi ! Ma
che vi è preso?" ridendo, Izawa l'aiutò ad alzarsi, mentre Wakabayashi
prendeva in giro Tsubasa "E bravo il nostro eroe. Finalmente si è
svegliato" Tsubasa naturalmente non capiva (..........NdA).
Sanaeera viola, così la ragazza si
rialzò, spinse Wakabayashi dentro la porta e ordinò, "Va bene, abbiamo
capito. Ora muovetevi o non finiremo mai, e venerdì il compito lo fate come vi
capita" a queste parole ci fu una staffetta verso la biblioteca, e 5
minuti dopo erano tutti immersi nello studio. Jody spiegava, rispondeva alle
domande, a volte svolgeva qualche esercizio da sola. E così andarono avanti fino
alle 7, quando Yusuke entrò dal portone e li vide "Ancora a studiare? Che
bravi !!!" a quelle parole, i ragazzi si guardarono e si resero conto di
aver passato ore sui libri. "Io ho fame ! " proclamò Wakabayashi ,
portando le mani dietro la testa. Jody lo fulminò "Zitto tu, che sei
venuto qui e ti sei autoinvitato a cena ! " "Ma non era compresa già,
la cena?" chiese Misaki , sorridendo "Certo, ma lui non lo sapeva, e
nonostante ciò è arrivato qui alle due lamentandosi che non c'era nessuno da
lui che gli preparasse la cena...." "Alle due????????" chiese un
coro stupito di persone, mentre la ragazza arretrava, capendo di aver fatto un
errore, Wakabayashi sbuffava e Yusuke sogghignava. Prese la parola "Certo,
alle due era qui. Mi pareva anche che fossero contenti di rimanere qui da
soli....io andavo via, la zia e lo zio non c'erano...."
"Yusuuuuuuuuuuuuuuuuuuukeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Che cavolo stai dicendo???????????" Jody saltò addosso al cugino, tentando
di tappargli la bocca, ma lui si difese ridendo. Sanae , Misaki e Izawa si
fissarono sogghignando, mentre Tsubasa fissava la scena perplesso, per poi
voltarsi verso Wakabayashi e chiedere "Cosa avete fatto mentre eravate
soli?" (oddio mio......ma sto ragazzo.....ma
da dove è venuto fuori???? NdA) Tutti si voltarono verso il
portiere, compresi Jody e Yusuke, l'una allarmata, l'altro improvvisamente
serio. ma Wakabayashi si limitò a rispondere "Litigato" e si alzò,
andando poi a separare i due cugini. "Smettetela, se reagisci così sembra
che sia tutto vero, quando io con una come te non ci starei nemmeno se
....". "Perchè, credi che io sia di parere diverso?" chiese lei,
improvvisamente calma. Wakabayashi la fissò, leggermente interdetto, ma lei si
era già rivolta agli altri "Penso che ormai la cena sia quasi pronta. Se
mi seguite, vi indico il bagno, così potete prepararvi". Superò il
portiere senza nemmeno guardarlo, prese per mano Izawa e se lo tirò dietro,
sorridendo radiosa. Passandogli davanti gli scoccò un'occhiata di sfida, poi
sparì su per le scale, mentre l'attaccante la seguiva con un sorriso divertito.
Tsubasa, Sanaee Misaki si avviarono a
loro volta, mentre Wakabayashi rimaneva in piedi, furente. Yusuke gli si
avvicinò e gli sussurrò "A quanto pare ha vinto lei....e in un modo che
sembra averti sconvolto". Il portiere lo fissò furente "Figurati se
m'importa" disse, avviandosi a sua volta verso il bagno. Yusuke lo fissò,
pensando divertito "A quanto pare, la situazione è già infuocata....ne vedremo
delle belle quest'anno....."
"Jody,
ma quello non è Yusuke Tachikawa della 2° F?" chiese Sanaeall'amica, mentre le due ragazze si
trovavano sole nella camenra di Jody e i ragazzi erano in bagno "Si, è
lui. Vive qui" disse Jody con semplicità, indossando una maglietta pulita
"Cosa? Ma...come scusa?????" chiese l'altra, spalancando gli occhi.
Jody la fissò, non capendo il perchè di tanto stupore "E' mio cugino
" disse, incerta. Sanaesembrò
calmarsi, poi però un dubbio la scosse "Ma...non era stato adottato?"
chiese, titubante "Certo, ma che cambia? Che sia mio cugino vero o
adottivo, l'avrei comunque conosciuto solo l'altro giorno" "Ma cambia
! In questo modo tra voi potrebbe succedere qualcosa. Mi pare tenga molto a
te" esclamò Sanae . "No. E' solo che mio zio gli ha dato l'incarico
di tenermi d'occhio. Non c'è nulla tra noi. E' come...." disse la ragazza,
mentre il suo sguardo si faceva vacuo "Se fosse mio fratello....fratello
maggiore". Sanaenon era convinta,
ma decise di lasciar correre; c'era un altro punto da sondare "E di
Wakabayashi che mi dici?" "Eh?" lo sguardo di Jody era
sinceramente dubbioso questa volta, tanto che Sanaesi trovò a chiedere "Vuoi dire che....non ci hai mai
pensato....che potreste...." "Cosa?" "Ma Jody....si vede
lontano un miglio che c'è qualcosa tra voi" "EEEEHHHH?" Jody si
bloccò "Sanae, ma sei impazzita? Che c'è, devi trovarmi il ragazzo a tutti
i costi? Prima Yusuke, ora quello scemo? Non ci ho mai pensato, ne mai lo farò,
credimi". La conversazione si interruppe. Il silenzio calò sulle due,
finchè Jody chiese, con voce calma e per nulla arrabbiata "E Tsubasa? ne
vogliamo parlare?" Sanaedivenne
rossa mentre Jody scoppiava in una risata cristallina, alla quale alla fine
partecipò anche l'amica.
"Finalmente
è finita" pensò Jody, raccogliendo le sue cose dopo il tanto famoso
pre-esame. Era venerdì, quasi ora di pranzo. Dopo, ci sarebbero stati gli
allenamenti del club di calcio, dalle 4 alle 7. Dall'una alle 3 Jody sarebbe
andata in palestra per gli allenamenti di ginnastica artistica, poi nell'ora
buca avrebbe aiutato Sanaea preparare
l'occorrente per gli allenamenti. Era mezzogiorno, constatò gurdando
l'orologio. Doveva andare a mangiare, o non avrebbe fatto in tempo "Sanae
, pranzi con me?" chiese all'amica. Sanaeannuì e si avviò con lei "Mamma mia, era veramente difficile questo
test, non è vero?" Jody annuì, evitando di dire che per lei era stato
impegnativo ma di livello normale. In mensa trovarono i ragazzi, anch'essi
reduci dall'esame "Allora, come è andata?" chiese Misaki , gentile
come sempre. "Non lo so, penso bene" rispose Sanae , mentre Jody si
limitava a dire "Anch'io". Wakabayashi la fissò con intenzione, ma
evitò di dire ciò che pensava, non voleva litigare di nuovo con quella che in
un modo o nell'altro riusciva sempre a farlo sembrare uno scemo. La
conversazione si spostò su altri argomenti, e all'improvviso Sanaechiese "Jody, domani è sabato, che ne
dici di venire a fare shopping con me?" Jody ci pensò su, poi le venne in
mente che aveva preso il cappello di Yusuke senza nemmeno dargli la possibilità
di replicare. Magari poteva comprargliene uno nuovo "Va bene. Devo proprio
prendere una cosa" accettò. Sanaeesultò, poi ricordò un'altra cosa "Domenica c'è anche la cerimonia
di apertura e i festeggiamenti per il campionato nazionale. Ci sarà tutta la
scuola. Dobbiamo andare" i giocatori annuirono, e cominciarono a discutere
dell'evento. Misaki si voltò verso Jody e le disse "Naturalmente ci devi
venire anche tu, in qualità di manager" la ragazza fece per protestare, ma
Sanaela bloccò "Domani andremo a
procuparci l'occorrente. Dovremo essere davvero eleganti !!!!""Devo venire anch'io???" esclamò
Jody, sconvolta" "Ma certo. Ora sei una manager. Non preoccuparti,
Sanaeha esagerato, non è niente di
così ufficiale, ma sarà una cerimonia importante. Comunque ci saremo tutti noi,
non preoccuparti." La tranquillizzò Izawa, ma Jody era ammutolita. Che
poteva fare? "Va bene....vengo. Ora, se volete scusarmi, è meglio che vada
in palestra, ci vediamo dopo" disse, mormorando appena. Ci fu un coro di
saluti, ma non li sentì nemmeno. Uscire con loro la sera seguente....perchè era
così angosciata? Dopotutto si stava facendo degli amici...e pian piano, una
nuova gioia prese il posto dello sconcerto....ma sapeva che non sarebbe stato
facile essere davvero a suo agio.
"Ora
proveremo i voli. Cercate di lasciarvi andare, sapete farli, quindi non
spaventatevi. Evelyn, comincia tu" disse la capitana del club di
ginnastica. Jody ascoltava appena. Pensava ancora al fatto che sarebbe uscita
col club di calcio. Perchè quel pensiero le dava così tanta pena? "Dopotutto
è normale che mi faccia nuovi amici...." "Ehi, Harper che fai,
dormi? Non possiamo stare qui ad aspettare i tuoi comodi. Tocca a te" urlò
il capitano, e Jody si mise in posizione, imbarazzata. Non doveva farsi tradire
dalle emozioni, la ginnastica richiedeva concentrazione. Trasse un respiro
profondo e alzò le braccia. "Penso di essere solo un po' nostalgica
dell'Europa. Andrà tutto bene. Come per il volo, devi buttarmi e non pensarci"
presa questa decisione sorrise, espirò e si avviò risoluta, salì sulla pedana,
corse, spiccò il balzo. Compì un'evoluzione a dir poco perfetta e atterrò in
modo esemplare, col sorriso sul volto e gli occhi pieni di carica. Ci fu un
coro di applausi, e il capitano, ora sorridente, le si avvicinò
"Complimenti. Sei veramente predisposta per questa disciplina. Fai grandi
progressi. Bene, abbiamo finito. Ora andate pure a cambiarvi". Jody fissò
l'orologio appeso alla parete. "Oddio, sono già le 3 e 10 !!!!"
pensò. Si avviò di corsa verso lo spogliatoio, si cambiò e cinque minuti dopo
era già in corsa verso il campo da calcio. Era in ritardo !!!! "Eccomi
Sanae " esclamò, arrivando senza fiato nella sede del club. L'amica le
sorrise "Non serve che muori per venire qui" scherzò, facendo ridere
entrambe. Jody fissò il campo: gli allenamenti dovevano ancora iniziare tre
quarti d'ora dopo ma Wakabayashi , Misaki , Tsubasa e Izawa si stavano già
allenando. "Quei quattro sono veramente instancabili" disse, ridendo.
Sanaeannuì, fissando anche lei il
campo. E così, mentre Sanaefissava
Tsubasa, Jody fissava Wakabayashi tra i pali della porta, e un ricordo si
affacciò alla sua mente, trasportato da un soffio di vento che le scompigliò i
capelli castani....
....di fronte a lei non c'era più un ragazzo dai capelli neri, ma
uno dai capelli biondi e dagli occhi verdi, che le sorrideva per la prima
volta... "....ti ho vista giocare....hai un'espressione magnifica quando
giochi...si vede che ci metti tutta te stessa....."
....e
pochi giorni prima aveva dimostrato che mai più sarebbe riuscita ad avere
quell'espressione...l'aveva dimostrato a Wakabayashi e a se stessa....aveva
rifiutato ancora una volta la realtà...."Jody, tutto ok? Ti sei incantata
a guardare Wakabayashi ...." la voce di Sanaela riportò alla realtà, sopratutto perchè non era sarcastica, ma
seriamente preoccupata. Jody si voltò e sorrise, cercando di mascherare
l'espressione degli occhi "Certo, tutto ok !" disse, con tono
dinamico e convincente. Ma Sanaenon si
faceva incantare tanto facilmente. Jody si diede da fare più che mai, quasi
stesse cercando qualsiasi pretesto per non avere tempo di....pensare....
"Jody...." chiamò di nuovo Sanae , pur non sapendo che dirle; la
ragazza si fermò, evitò di guardarla negli occhi e mormorò "Davvero, va
tutto bene, Sanae " il tono era strozzato, come rotto dal pianto.
Sanaesi avvicinò, ma una mano tesa la
fermò "Ogni tanto...ogni tanto mi capita di....essere malinconica....non
devi preoccuparti....mi capiterà....ma...va...tutto...bene...." finalmente
riuscì a concludere la frase e alzò gli occhi, ora chiari e solo leggermente
luccicanti. "Un giorno...ti racconterò...tutto..." promise, e
Sanaeannuì. Non poteva fare altro che
aspettare. Jody continuò a lavorare, e Sanaela imitò, leggermente turbata. Le ragazze cominciarono così a preparare
fette di limone, panini, asciugamani, mentre i tiri in porta si susseguivano
fischiando, per poi venire bloccati con sicurezza. Wakabayashi sorrideva,
sicuro di sè, con un'espressione così superiore che alla fine Jody decise di
dargli una lezione. Entrò in campo, prese la palla a Misaki e si parò di fronte
alla porta, con gli occhi pieni di fuoco. "Smettila di avere
quell'espressione così sicura ! Vediamo di che sei capace !!!" urlò in
segno di sfida; prese una palla e gli si parò davanti. Lui sorrise divertito,
anche se vide qualcosa negli occhi di lei. "Va bene, quando vuoi
Harper" si posizionò, pronto a rifarsi dell'altra volta....ma la palla
schizzò in porta così veloce che lo prese in pieno volto e lo scaraventò in
rete. La ragazza rimase impassibile "E allora? Dov'è tutta la sicurezza di
prima? Che ti succede? Se non riesci a parare nemmeno i miei tiri, come farai a
battere mio cugino al campionato nazionale? Alzati, Wakabayashi , avanti
!!" si incamminò verso la porta per raggiungere il portiere. Lui stava
disteso imprecando. La faccia era rossa, ma non c'erano segni preoccupanti.
"Ti arrendi per così poco?" chiese lei, tendendogli la mano, ma lui
la spinse via e se ne andò arrabbiato. Tsubasa e Misaki , che l'avevano già
vista in azione, sorridevano, mentre Izawa appariva stupito. In porta era
rimasto il berreto rosso di Wakabayashi , rotto e sgualcito. Lei lo raccolse,
fece per darglielo, poi lo guardò bene. Non era più utilizzabile. Lui lo fissò,
fissò lei e andò verso lo spogliatoio. Lei abbassò lo sguardo, indecisa, poi lo
seguì, lo bloccò,costringendolo a sedersi, e gli fece un impacco freddo sul
bernoccolo. Il ragazzo subì impassibile le cure, poi si avviò in porta e ricominciò
l'allenamento. Jody tornò da Sanae , con un'espressione strana sul volto.
L'amica la guardò e constatò che la violenta emozione che aveva travolto la
ragazza prima era sparita. La sfida con Wakabayashi era riuscita a farla
tornare serena"Forse non è la
sfida, forse..." pensò, fissando Jody. Lei la guardò, sorridendo
"Bel tiro" si limitò a dirle, poichè non c'era bisogno di parole.
Jody si rese conto con stupore che Sanael'aveva capita. Fin troppo bene. E fissando lo sguardo di Wakabayashi ,
fisso su di lei, capì che anche lui aveva capito. Sorrise, fissando il cielo.
Forse...forse poteva davvero trovare dei nuovi amici...forse...forse poteva
davvero essere di nuovo felice.
Capitolo 5 *** Capitolo quattro: Non sei più sola...... ***
Capitolo 3: Un passato oscuro
Capitolo 3: Un passato oscuro....
"Dunque,
ora proveremo ad applicare la regola che vi ho appena spiegato; chi viene a
risolvere quest'equazione?" il professore di matematica fissò i ragazzi
con aria divertita, mentre la maggior parte di loro tentava di scomparire. Alla
fine il prof prese il registro e disse "Dunque...Wakabayashi, perchè non
vieni tu?" ci fu una serie di sospiri di sollievo, mentre Wakabayashi si
alzava imperturbabile e andava alla lavagna. Prese il gesso in mano e cominciò
a risolvere l'equazione. Il professore l'osservò compiaciuto "Complimenti,
vedo che almeno qualcuno ha studiato qualcosa. Ora però vorrei che provassi a
risolvere quella sotto". Wakabayashisi bloccò. Quell'esercizio era troppo difficile. Non lo sapeva
risolvere. Rimase per un po' fermo col gesso in mano, poi il prof chiese
"Allora, c'è qualcuno che vuole provare a risolverlo?" ci fu una
serie di proteste. Il professore guardò divertito quel subbuglio, quando
all'improvviso gli occhi gli caddero su una ragazza che stava a testa china sul
quaderno e scriveva senza sosta. "Vedo che non ti fai intimorire
facilmente, Harper. Perhè non provi tu?" Wakabayashi sghignazzò. Jody
stava per fare una figura tremenda. Ma la ragazza sorrise al professore e si
alzò senza protestare. Arrivò alla lavagna, prese il gesso di mano a
Wakabayashi e cominciò a scrivere con sicurezza. Non passò nemmeno un minuto e
l'aveva risolta. La classe rimase interdetta, mentre il professore osservava
stupito "Molto bene!!!!! Mi avevano detto che avevi ottenuto ottimi
risultati anche in scienze e matematica, ma il tuo livello è superiore a quanto
pensassi. Veramente brava". La ragazza sorrise senza scomporsi e tornò al
suo posto, seguita da un frustatissimo Wakabayashi . Quando si fu seduta,
Sanaesi chinò e le sussurrò "Che
brava ! Ma come fai?" Jody la fissò, cercando una risposta "Ma
veramente...non faccio nulla....l'ho solo guardata e risolta"
"Solo!!!! Era un'esercizio molto difficile, nessuno di noi sapeva da che parte
prenderlo, e tu in un minuto l'hai risolto!!!!!!!! Sei veramente ungenio!!!!!!!!! " Sanaele afferrò le mani, supplichevole "Ti
prego, ti prego, ti pregoti
pregooooooo!!!!!!!!!! Mi aiuteresti? Io nelle materie scientifiche sono una
frana ! " La lezione intanto era finita. Jody guradò Sanae , annuendo poi
con convinzione "Ma certo. Se ti posso aiutare...più che volentieri.
Perchè non vieni a casa mia a studiare ogni tanto?" Sanaele buttò le braccia al collo, felice. Jody
sorrise, cercando di liberarsi, quando una voce disse "Aiuteresti anche
me? Anch'io non ci capisco niente di matematica". Le due ragazze si
voltarono per vedere chi avesse parlato..."Ca...capitano ! " esclamò
Sanae , arrossendo. Tsubasa infatti le stava fissando sorridente. Jody annuì di
nuovo "Ma certo" rispose, dando un pizzicotto a Sanae"Volentieri". Misaki si avvicinò e
disse "Posso unirmi al gruppo?" in breve si era riunita una piccola
folla. Jody prese appuntamento per quel pomeriggio con Sanae , Misaki, Tsubasa
e Izawa. "Sai, il pre - esame è venerdì e nessuno di noi è preparato"
dissero i ragazzi. "Ma, gli allenamenti?" chiese lei "Stanno per
iniziare i test di inizio quadrimestre, mancano solo due settimane, per questo
gli allenamenti vengono ridotti. Ora li facciamo un pomeriggio si e uno no.
Allora, tutto ok?" Jody annuì, poi decise che non le importava di quanti
fossero, voleva farsi degli amici e quella era l'occasione giusta
"Sentite, e se invece della biblioteca veniste tutti da me? La casa è
grande, la biblioteca c'è, e non dovremo preoccuparci del rumore" La sua
proposta fu accolta da varie esclamazioni di gioia. "Allora d'accordo
così? Alle quattro, visto che oggi non ci sono lezioni pomeridiane, a casa di
Jody. Qual'è l'indirizzo?" chiese Misaki, organizzatore per professione.
Jody glielo disse "Via degli angeli 4" I ragazzi presero nota, poi
siavviarono verso l'uscita. Era
mezzogiorno. Come al solito (E che palle ! NdA)
Tsubasa attaccò a parlare di calcio, e Sanaerimase a fissarlo, in adorazione. Jody rideva di quella situazione
paradossale, poi pensò che bisognava fare qualcosa. Non poteva lasciare che
Sanaestesse sempre li a osservare il
suo capitano, senza che quello scemo si accorgesse di niente. Incontrò lo
sguardo di Misaki e vide una luce di complicità negli occhi del ragazzo, la
stessa luce che si leggeva negli occhi di Izawa. Fece un cenno di assenso ai
due e partì all'attacco "Sanaesenti, ora che ci penso se vogliamo studiare seriamente dovremo farlo fino
a tardi. Infatti avevo pensato di invitarvi a cena da me....ma ora mi viene in
mente che forse tu non puoi tornare da sola a casa a quelle ora; è un bel
problema. Come facciamo?" detto ciò si voltò verso i ragazzi, anzì
precisamente verso Tsubasa, e disse, con tono veramente preoccupato "Capitano,
che facciamo? Non possiamo certo lasciare che Sanaecorra un simile rischio....ma se si fa accompagnare, non credo la
verranno a prendere, e dovrebbe tornare a piedi da sola...." rimase ferma
con aria di chi sta riflettendo seriamente. Sanaecercava di protestare che non c'era problema, che qualcosa
avrebbe poi fatto, ma nessuno l'ascoltava "Che facciamo capitano?"
chiese ancora Jody con aria di fidarsi completamente di lui "E muoviti,
idiota ! Te lo devo per forza dire io?" pensava intanto. Tsubasa guardava
la ragazzina, leggermente spiazzato. Non si era proprio posto il problema (ma va? NdA) ma si rendeva conto che era vero.
Senza pensarci troppo (perchè, che vi aspettavate?
NdA) rispose "Posso accompagnarla a casa io. Tanto è in
strada" Sanaedivenne di un colore
simile al viola, rimanendo ferma in silenzio contorcendosi le mani, mentre il
volto di Jody si illuminava "E' vero capitano ! Bell'idea ! Io non ci
avevo proprio pensato ! " esclamò, saltellando felice "Era ora
stupido. Ci voleva tanto?"pensò.
Finita la scenetta, e ottenuto ciò che voleva, si incamminò di nuovo senza però
rinunciare a dire "Allora facciamo così, la passi a prendere e poi la
riaccompagni a casa, così sua madre saprà che è in buone mani, eh?"
"JODY !!!!" esclamò Sanae, mentre Tsubasa annuiva e sorrideva
"Certo, non ci sono problemi", al che la povera Sanaenon seppe più che fare. Da una parte avrebbe
voluto sotterrare viva l'amica, dall'altra le sarebbe saltata al collo per la gratitudine.
Misaki e Izawa, che avevano seguito la scena in silenzio trattenendosi a stento
dal ridere, tirarono indietro Jody "Complimenti, un'attrice nata ! "
si congratulò Misaki, avvicinandosi per poter parlare senza farsi sentire dai
due davanti (tanto Tsubasa non ci arriva lo
stesso....NdA). "Mamma mia, da come lo fissavi non capivo se
stavi per abbracciarlo e complimentarti con lui per l'idea omangiarlo vivo perchè non ci arrivava"
aggiunse sogghignando Izawa. Jody sorrise e disse, in tono innocente e perfettamente
teatrale "Ma che dite, io ho solo detto il mio dubbio, è il capitano che
ha fatto tutto il resto!!!!!" al che i tre scoppiarono a ridere tutti
insieme. "Perchè ridete?" chiese Tsubasa innocentemente (qualcuno mi aiuti, non lo sopporto più...NdA)
riuscendo solo a far aumentare le risate. Sanaeera ancora color peperone, ma sorrideva felice, e a un certo
punto riuscì a afferrare Jody per un braccio, farla chinare e sussurrarle
"Grazie ! ". Jody sorrise all'amica e entrambe scoppiarono a ridere ( w l'allegria!! NdA), seguite da Misaki e Izawa,
mentre Tsubasa rimaneva perplesso. (...........NdA)
L'atmosfera
rimase gaia fino a quando Jody non sentì una mano sulla spalla "Vedo che
da quando sei qui le risate sono all'ordine del giorno" l'apostrofò
Wakabayashi , con la sua solita espressione beffarda. Jody lo fissò
infastidita, ma non potè evitare di scoppiare a ridere di nuovo. Wakabayashi
arretrò, perplesso e seccato "Ma che...." vide che tutti ridevano,
tranne Tsubasa. Capì al volo, e sorrise, guardando Jody. Di sicuro doveva esserci
di mezzo lei. Misaki cercò di smettere di ridere "Su, ragazzi, andiamo, o
alle 4 saremo ancora qui, e non a casa di Jody" Wakabayashi la fissò,
improvvisamente gelido "A casa tua?" chiese, mentre un'espressione
indecifrabile gli passana negli occhi neri. Si voltò a guardare Misaki, e
qualcosa nel suo sguardo fece rabbrividire Jody. Misaki si accorse dello
sguardo e disse "Andiamo tutti da lei a studiare. Si è offerta di aiutarci
per il pre-esame" Wakabayashi volse altrove lo sguardo "E chi ti ha
chiesto niente?" disse, burbero. Jody lo fissò meravigliata, poi assunse
un'espressione imbronciata e gli pestò il piede con forza "Ahia ! Ma sei
matta? Che ti prende? " urlò lui, sorpreso. Lei però non si lasciò
commuovere "Mi prede che potresti essere più gentile ! Misaki ti ha
semplicemente spiegato come stavano le cose in modo garbato, e tu gli rispondi
così?" Due occhi blu di fuoco si fissarono in due occhi neri ardenti.
"Credi che lasci perdere solo perchè sei una donna? Ti sbagli ! " si
avvicinò minaccioso, sollevando la mano e calandola verso il volto di lei, ma
non vi arrivò. Jody aveva afferrato con sicurezza il suo polso, mentre i suoi
occhi erano ancora saldamente fissi in quelli del ragazzo. Rimasero tutti di
stucco. La situazione stava diventando spinosa. Misaki cercò di intervenire,
sentendosi responsabile, ma Jody lo battè sul tempo. Lasciò il polso di lui, si
alzò in punta di piedi e gli calcò il cappello sugli occhi, con dolcezza
"Sciocco, non devi arrabbiarti per niente" disse, in tono talmente
dolce da far sbollire completamente la rabbia del portiere. Lui si tolse il
berretto e la fissò dubbioso, ma lei continuava a sorridere, e il suo sorriso
era talmente dolce e spontaneo che lui ne rimase contagiato, trovandosi a
sorridere a sua volta. Izawa, Misaki e Sanaetirarono un sospiro di sollievo; la cosa era sistemata....ma non avevano
fatto i conti con Tsubasa "Wakabayashi , perchè non vieni anche tu?"
i tre rimasero di ghiaccio, voltandosi a fissare il capitano increduli. Ma come
faceva a non capire mai nulla? si domandò Sanae . La voce di Jody però li
spiazzò ancora di più "Per me va bene, mi basta che non parliate di calcio
per tutto il tempo" e detto ciò si incamminò "Ci vediamo dopo"
disse, tirando dritto, anche perchè erano ormai arrivati all'incrocio dove si
erano separati la sera prima. Tutti la fissavano, immobili, tranne Wakabayashi
, che aveva preso e le era corso dietro, cacciandole il berretto in testa e poi
correndo via. "Wakabayashi!!!!" urlò lei, rincorrendolo; ben presto scomparvero dalla vista degli
altri. Misaki sorrise agli altri. Quella ragazza era veramente strana. prima
faceva arrabbiare Wakabayashi , poi riusciva a calmarlo e infine lo invitava a
casa sua senza problemi.Decisamente il
futuro prometteva di non essere noioso.
"Accidenti
a lui, mai che riesca a non farmi arrabbiare" imprecava Jody. Naturamente
alla fine non si era fatta accompagnare, anzi era corsa via per evitare
possibili dubbi. "Tanto alle 4 sarà qui...." sospirò, entrando in
casa. Sua zia le andò incontro. Jody si cambiò e scese in sala da pranzo
"Zia, io avrei invitato dei miei compagni a studiare qui oggi pomeriggio.
Ti da fastidio?" chiese, timorosa. Sua zia la abbracciò e le disse
"Anzi, mi fa piacere che tu abbia trovato degli amici. Invita pure chi
vuoi quando vuoi. Oggi lo zio è al lavoro, e io porto Hideaki al parco e al
cinema, saremo di ritorno per cena. A proposito, li hai invitati a fermarsi a
cena, vero?" Jody annuì, ridendo; sua zia era imprevedibile. Era
fantastica. "E Yusuke?" chiese poi, mangiando. "E' a casa di un
suo amico. Tornerà a prendere alcune cose, poi dormirà da lui" Jody annuì.
Almeno non avrebbe disturbato nessuno. Salì in camera, buttandosi sul letto.
Era bella la vita. Era veramente magnifica......
Erano
le due, e Jody stava in giardino con Hideaki; era uscita e aveva trovato il
ragazzino che giocava con un pallone da calcio, così si era offerta di giocare
con lui.
Il
bambino aveva accettato e ora rideva felice, osservando le evoluzioni che Jody
faceva compiere alla palla. "Hideaki, preparati, dobbiamo andare"
disse sua zia, un po' dispiaciuta di interromperli. Hideaki annuì, mentre Jody
si fermava e diceva "Vai, su. Giocherò ancora con te domani" il
bambino si girò, felice, e le saltò al collo "Grazie, sorellina !!!"
disse, poi arrossì e corse dentro. Jody rimase per un attimo spiazzata, poi
sorrise. Quel bimbo schivo e solitario era in realtà un tesoro. Ci voleva così
poco a farlo felice....presa dai pensieri, aveva ricominciato a giocare con la
palla, quando una voce alle sue spalle la sorprese "Te la cavi davvero,
Harper" la palla cadde per terra, mentre lei si voltava stupita "E tu
che ci fai qui?" chiese stupita a Wakabayashi , che stava in piedi e la
fissava. Lui si passò una mano tra i capelli e rispose, guardando altrove con
fare noncurante "Mi hai detto di venire da te, ma non mi hai detto a che
ora, così sono venuto a caso" Lei sussultò. In effetti l'aveva invitato un
po' in malo modo, senza dirgli nulla. Arrossì imbarazzata. Lui guardava il
parco e non se ne accorse, continuando a parlare "Allora? Fino a che ora
dura questa sessione di studio? A una certa ora devo andare, non c'è nessuno
che mi prepari la cena, devo fare da solo" Lei alzò gli occhi . Che
imbarazzo ! Non gli aveva detto nemmeno quello? "Veramente...puoi mangiare
qui...." mormorò "Ah, davvero? Grazie" rispose lui
"Mangiano qui tutti, perchè finiremo tardi...." in quel momento si
rese conto del tono che aveva usato per accettare e esclamò "Ehi, un
momento ! Non è che sei venuto qui apposta per dirmi questo e farti invitare a
cena?" Lui usò un tono vago "Può essere...."
"Arggghhhh!!!" la ragazza cominci ad inseguirlo, mentre lui
indietreggiava divertito, cercando di parare i pugni di lei "Ehi, calma !
Scherzavo ! " erano avvinghiati a quel modo quando una voce proveniente dall'ingresso
li sorprese "Ehi, che state facendo?" Jody e Wakabayashi si voltarono
insieme. Sulle scale stava Yusuke, che li fissava con aria interrogativa.
"E tu che ci fai qui? Non dovevi essere da un tuo amico?" chiese Jody
"Ci vado ora" rispose lui, mostrando la sacca che si portava dietro.
Fissò poi Wakabayashi , squadrandolo "Tu sei Wakabayashi , se non
sbaglio" disse in tono neutro. Wakabayashi lo fissò a sua volta
"Esatto. Tu invece sei Tachikawa della 2° F, no?". Il ragazzò annuì,
continuando a fissarlo. Jody li guardava, e all'improvviso si rese conto di
come li aveva sorpresi Yusuke, arrossì e si affrettò a spiegare "E' venuto
a studiare con me. Gli altri dovrebbero arrivare fra poco" Yusuke la
fissò, poi si avviò "Devo andare" salutò. Jody cercò di nascondere
l'imbarazzo, poi vide sua zia che usciva e le andò incontro. Yusuke a quel
punto si fermò, guardò con occhi preoccupati la ragazza, poi si voltò, tornò
verso Wakabayashi e gli sussurrò "Stai attento a ciò che le fai". Il
portiere non si scompose, limitandosi a ricambiare il suo sguardo. Intanto
Hideaki era sceso ed era corso da Jody, fissando incuriosito il ragazzo. Quando
si voltò lo riconobbe "Tu...tu sei Genzo Wakabayashiiiiiiii !!!"
urlò, avvicinandosi. Jody lo accompagno da lui e disse "Wakabayashi , ti
presento mio cugino Hideaki" Wakabayashi si chinò a salutare il bambino,
che poi la zia portò via a fatica. Yusuke uscì in silenzio, limitandosi a
salutare con un cenno della mano. Sua zia salì in macchina e guardò i due
ragazzi fermi sul viale "Divertitevi, cara" le disse. Jody salutò con
la mano finchè l'auto non sparì, poi si bloccò. Non ci aveva pensato. Erano
soli, ora. Ed erano solo le 2 e 10...."Oddio, e ora che facciamo?"
chiese, rivolta più a se stessa che al ragazzo di fianco a lei "Beh, gli
altri staranno arrivando, no? L'hai detto prima" dise lui, noncurante. Lei
rimase a capo chino, mormorando "Arrivano alle 4" "Cosa???"
"L'appuntamento è alle 4....che ne sapevo che arrivavi qui a quest'ora?"
rispose lei, con espressione preoccupata. Lui la fissò, poi sbuffando chiese
"E ora che facciamo?" "Non lo so...." rispose lei. Poi
guardò la palla. Forse..."No, no" respinse l'idea, l'ultima volta
aveva fatto già troppi danni. "Vieni, ti offro un the freddo " disse,
entrado in casa. Lui la fissò dubbioso. Era vestita in maglietta e
pantaloncini, visto che faceva caldo, e lui osservò il suo fisico, pensando che
era proprio una ginnasta...."Ehi, non vieni?" la sua voce lo riportò
alla realtà. Si affrettò a seguirla . "Ma non hai caldo con quella
maglia?" chiese poi Jody, osservando la felpa rossa che indossava. Lui
annuì e disse" In borsa ho una maglietta; posso andare in bagno a
cambiarmi?" lei glielo indicò, poi andò in cucina a preparare il the. Lui
entrò, indossando ora una maglietta nera che metteva in evidenza i suoi
muscoli. Jody lo fissò, arrossendo, poi gli diede il the cercando di
dissimmulare l'imbarazzo. Sarebbero state di certo due ore molto lunghe.....
"Allora
che facciamo?" chiese sbuffando il portiere, stando ritto in piedi dietro
di lei che era seduta su una sedia e fissava il vuoto "Non lo so"
rispose con aria assente. Lui rimase per un po' in silenzio, osservandola di
nascosto. Che fare? "Che c'è al piano di sopra?" chiese lui. "Le
camere" rispose lei, evitando di guardarlo. Lui fisso la sua nuca, poi un
sorriso furbo gli si dipinse sul volto "Anche quella della signorina qui
presente?"chiese con fare sornione "Certo..." rispose lei, senza
rendersi conto di quanto stesse succedendo. Quando capì il senso della domanda,
lui era già sparito e si sentivano i passi per le scale "Ehi, aspetta
!!!!" lo inseguì cercando di essere più veloce di lui, ma quando arrivò al
piano superiore lui stava proprio varcando la porta della stanza. "Fermo
!!!!" l'urlo non servì però a bloccare il portiere. "Che bella
stanza" stava dicendo, quando lei entrò come una furia e lo travolse
"Ma come osi? Entrare in camera di una ragazza in questo modo !!!"
prese a tempestarlo di pugni, mentre lui rideva di gusto "Smettila, che ti
fai male solo tu. Cos'hai da arrabbiarti, poi? Volevo solo curiosare" lei
lo fissò incredula e furente. Quel....quel....maledizione !!! "Che bella
foto" stava dicendo lui, intanto fissando una foto caduta per terra da un
contenitore mezzo nascosto sotto il letto "Ma chi sono queste rag...."
non fece in tempo a finire che lei aveva afferrato la foto l'aveva stretta al
petto con fare protettivo. "Ehi, ma che...." Wakabayashi si bloccò.
Gli occhi di lei brillavano di....terrore. C'era qualcosa legato a quella foto,
forse? "Tutto ok?" chiese, avvicinandosi. Lei si voltò e annuì
"Lascia stare, è solo che....". Posò la foto e lo guardò "A
volte sento la mancanza della Germania. E quella foto l'ho fatta la".
Wakabayashi non era così convinto che la verità fosse quella, ma decise di
lasciar perdere. Lei intanto era uscita in terrazza "Guarda. Da qui posso
vedere tutta la città " disse con fare sognante. Lui uscì e constatò che
era vero. Da li si vedeva anche casa sua...ma questo evitò di dirlo.
"Guarda quella villa" disse invece "E' grande quasi come la
tua". Lei annuì "Chissà chi ci abita?" chiese. Lui sorrise di
nascosto. Per ora era meglio non dirlo. "Chissà" disse a sua volta.
La ragazza si voltò, e si trovò a pochi centimetri dal volto di lui. Si
fissarono negli occhi per un attimo lunghissimo, mentre il tempo pareva essersi
fermato "Wakabayashi ...." sussurrò lei, tremando. In quel momento
sembrava fragile e bellissima, e senza rendersene conto lui alzò la mano e fece
per accarezzarle il volto,rapito,
quando il suono di un clacson li riportò alla realtà (e ti pareva !!!! NdA). Si fissarono stupiti per un attimo,
cercando di capire cosa stavano facendo,poi si scostarono bruscamente. "Ma che...che stavo facendo? Con
questo rompiscatole poi?" si chiese stupita lei, senza sapere che
anche lui si stava ponendo la stessa domanda. "Ma che mi è preso? Io
questa non la sopporto nemmeno e stavo per...." Il silenzio regnò
assoluto per un bel po', finchè lei si voltò e, calmato il respiro e il
batticuore, disse "E va bene. So che vuoi sapere qualcosa di me, è per
questo che sei venuto qui ! Allora tieni questo"tornò in camera, si chinò e, estratta da sotto il letto una
scatola straripante di foto e oggetti vari, gli mise in mano un album
straripante di fotografie di lei da quando era piccola, attraverso tutti i suoi
spostamenti per l'Europa. Le foto testimoniavano che la ragazza era carina fin
da piccola e crescendo era divenuta una vera bellezza. Inoltre c'erano molte
foto di lei in tenuta sportiva. "Sei davvero un'amante dello sport. Hai
fatto davvero di tutto" osservò ammirato lui "Ma scommetto che la
ginnastica artistica è la tua preferita" a quella domanda lei guardò
altrove "No...io non ho più uno sport preferito....per me è un mezzo per
non pensare" l'album cadde facendo un gran fracasso. Wakabayashi si era
alzato in piedi e la guardava con fare glaciale "Non puoi fare una cosa
solo per non pensare ! Lo sport non può essere solo quello. Devi amarlo,
adorarlo, essere pronta a rinunciare a tutto per lui. Non può essere solo un
ripiego"; lo sfogò la colpì in pieno. Era vero, era verissimo. Anche lei
aveva provato quello che lui stava dicendo ma...."E invece può !"
urlò, trovando finalmente la forza di guardarlo "La ginnastica artistica
per me non può essere altro. Non potrà mai essere come...." si bloccò,
scosse il capo ricacciando le lacrime, e fece per andarsene. Lui la bloccò
afferrandole le braccia. "Scappare non serve ! " urlò. Lei tentò di
divincolarsi, ma la presa di lui era davvero salda. "Lasciami. Che ne sai
tu di ciò che provo?" urlò "Come faccio a saperlo, se non so che ti è
successo? Comunque non ti lascio andare così, sei sconvolta" replicò lui.
La ragazza si divincolava con forza sempre maggiore; ormai era chiaro che per
farla rinsavire doveva fare qualcosa di drastico. Come uno schiaffo "Ma
non posso picchiarla. Non ci riesco" pensò.
Allora...."BASTA!!!!!!!!! " la voce di lui fu come un tuono che la
risvegliò; quando riprese coscienza di sè, si trovò stretta tra le braccia di
qualcuno. Alzò gli occhi per vedere chi fosse e..."Wakabayashi ?"
domandò, sorpresa. "Ma che succede?" Lui abbassò gli occhi e la fissò
in modo dolce "Stai meglio?". Lei annuì stordita "Ma che ho
fatto?" chiese, fissandosi le mani. Poi guardò lui "Ho...ho avuto una
crisi, non è vero?" non era una domanda. Lui annuì. "Ecco,
io...." "No. Non devi dirmi nulla. Temo che le spiegazioni ora non
basterebbero. Mi basta che tu stia meglio. E poi è stata la mia frase a farti
reagire così, quindi scusa dovrei dirtelo io. Non pensiamoci più, ok?" la
lasciò e fece per uscire dalla stanza, ma lei lo bloccò."Se puoi....non dirlo a nessuno.
Non...non è ancora il momento...." gli occhi azzurri ora erano sereni,
come il cielo dopo un violento temporale, e lui sorrise "Non c'era bisogno
che me lo chiedessi. L'avrei fatto lo stesso". Si avviò giù dalle scale,
lasciandola sulla soglia stupita e stranita. "Che tipo" pensò,
poi si affrettò a seguirlo. "Certo che a volte sei veramente utile"
gli disse, scendendo dietro di lui. Wakabayashi non si fermò, ma sorrise e
ribadì "Non abituartici troppo. Di solito sono insopportabile" lei
sorrise e accellerò. Lui era arrivato all'ultimo gradino, quando le braccia di
Jody gli circondarono il collo "Grazie" sussurrò la ragazza, poi si
staccò da lui e lo superò "Ma anche questa era un'eccezione, non abituartici"
disse, voltandosi. Il portiere era rimasto come paralizzato. Quella ragazzina
era davvero strana..."Ti sei incantato?" chiese la voce di lei
"Il fatto che ti abbia abbracciato ti sconvolge così tanto?" queste
parole dette in tono ironico lo fecero reagire "A dire il vero, eri tu
quella che prima, quando ti abbracciavo per farti calmare, non ti scollavi
più" "Wakabayashi!!! Ma che
cavolo....e poi non sei forse tu quello che è entrato in camera mia senza
permesso?" Jody aveva assunto un colorito leggermente rosso, sia per
l'imbarazzo che per la rabbia. "Ma a me non sembrava che tu fossi così
contrariata....quando eri in terrazzo stavi per baciarmi...."
"COOOOSAAAAAAAAAAAAAAA????????????? Sei tu che ti sei avvicinato troppo a
me !!!!" cominciò a inseguirlo rabbiosa, dandosi della cretina perchè
sapeva che facendo così alimentava il malinteso...certo che anche lui poteva
evitare di dire certe cose....
La
lotta si spostò nel parco, e i due si stavano inseguendo da vari minuti ( sono entrambi atleti....NdA) quando una voce li
sorprese "A quanto pare andate veramente d'accordo, non è vero?".
Jody, che stava picchiando Wakabayashi , si fermò e, voltatasi, vide Misaki e
Izawa che li fissavano sorridendo. Si scostò dal portiere e andò incontro ai
due "Ciao. Ma...sono già le 4?" chiese, stupita. Alla fine il tempo
era volato. "Certo, perchè, da che ora è che Wakabayashi è qui?"
chiese Izawa, innocentemente. "Dalle...." rispose il portiere, ma fu
interrotto dalla scarpa di Jody che si posò con forza sul suo piede destro
"Da poco...ma è già riuscito a farmi arrabbiare" disse, fissandolo
con odio. Il suo sguardo era chiaro "Prova a dire che siamo stati qui soli
per due ore e ti uccido". Wakabayashi sbuffò, scrollò le spalle e gurdò
altrove. "Vogliamo entrare?" chiese lei, sorridendo a Misaki in modo
così dolce che Wakabayashi (che stava osservando di
nascosto....che credevate? NdA) ebbe un moto di rabbia. Misaki annuì
e si incamminò con Izawa e la ragazza. Wakabayashi li seguì. Si sistemarono in
biblioteca e cominciarono ad aprire i libri. Jody portò il the e lo offrì ai
due, poi si sedette. "Ma non aspettiamo Tsubasa e Sanae ?" chiese
Wakabayashi . Gli altri tre si guardarono sogghignando "Chissa a che ora
arriveranno....Tsubasa deve andare a prendere Sanae ....tutto merito di
Jody" spiegò Izawa ridendo. Il portiere la fissò incredulo "Non ci
credo, come hai fatto???" e ridendo i tre gli raccontarono cosa era
successo quella mattina.
"Buon...buongiorno
Nakazawa " mormorò Tsubasa quando lei uscì di casa. "Buongiorno
capitano" disse lei, arrossendo. Lui la fissò e chiese "Ehi, sei
tutta rossa. Hai la febbre?" (qualcuno lo
fermi, vi prego. Non è possibile....NdA) "N...no sto bene, non
preoccuparti." la ragazza si avviò, con lui affianco, verso la casa
dell'amica. Il silenzio era pesante, rotto solo dal rumore dei passi.
"B...bella giornata, vero?" chiese lei, dandosi dell'idiota
"Già...." rispose lui, fissando l'asfalto. Il silenzio ritornò.
Avevano percorso metà strada, quando passarono davanti a un negozio di sport e Tsubasa
disse "Mi aspetteresti qui un secondo? Devo prendere una cosa"
Sanaeannuì e lui entrò. Erano passati
5 minuti quando una voce disse "Ciao bellezza ! Che fai qui da sola?"
un ragazzo altò e dall'aria sinistra le si avvicinò "Che ne dici di farti
un giro con me? Dai, andiamo" senza lasciarle il tempo di ribadire, la
afferrò per un polso e cercò di trascinarla via. Lei cercò di divincolarsi
"No, lasciami ! " disse, spaventata. Lui sorrise "Dai, su, che
hai? Vedrai che ci divertiremo" la presa sul suo polso si fece più forte,
e la ragazza trasalì dal dolore "Lasciami, lascia..."
"Lasciala" si intromise una voce proveniente da dietro di lei.
Tsubasa stava li, ritto in piedi, con un'espressione omicida negli occhi
"Mi pare che lei non voglia venire con te. Lasciala stare" ripetè,
con tono glaciale. Il ragazzo non si fece intimidire "Ma guarda, c'è il
tuo ragazzo. Non l'avevo visto. Non importa, è meglio se vieni con me,
piccola" abbracciò Sanaee fece
per portarsela via, quando un pugno fortissimo lo colpì in pieno volto
"Toccala ancora e ti ammazzo" disse Tsubasa, circondando le spalle
della ragazza con un braccio "Stai attento, se ti becco ancora non sarò
così buono. Vieni Nakazawa, andiamocene" la condusse gentilmente via,
mentre la gente cominciava a radunarsi attorno al ragazzo cha stava a terra.
Lei tremava, rannicchiata nel suo braccio. Arrivarono al parco e lui la fece
sedere. "Va tutto bene?" le chiese, preoccupato. Lei annuì
"Scusami, non avrei dovuto lasciarti li da sola. Vuoi andare a casa?"
disse con tono di scusa inginocchiandosi davanti a lei (mamma mia, ma è davvero Tsubasa? Non mi sembra vero....NdA).
"No, andiamo pure, sto bene. Per fortuna sei arrivato" disse lei,
prendendogli una mano "Hai un destro micidiale, capitano" scherzò.
Lui sorrise e, rialzatosi disse "Non preoccuparti, d'ora in poi ti
proteggo io" "Eh?" alla povera Sanaepareva impossibile aver udito ciò che lui aveva detto ( Anche all'autrice sembra impossibile....NdA).
Il ragazzo sorrise "Sei la mia manager. E' logico che ti protegga" (aarrggggggggghhhhhhhhhh mi pareva impossibile....NdAutrice
sull'orlo di una crisi di nervi). La ragazza lo fissò scocciata
"Sciocco" disse, dandogli un pugno in testa. "Ahia ! Ma che
hai?" chiese lui, sorpreso (beh, è sempre
Tsubasa. NdA) "Non lo indovini?" chiese lei, facendogli la
linguaccia e correndo via felice. Lui la inseguì "Ehi, Nakazawa,
aspettami".
"Ma
che vi è successo? Non arrivavate più" chiese con malizia Jody quando
Sanaee Tsubasa arrivarono davanti al
portone della villa. Sanaesorrise e
rispose "Nulla, è solo che un brutto ceffo mi ha importunato, e il
capitano l'ha steso con un pugno" Jody sussultò, guardando l'amica
preoccupata "Stai bene?" chiese, ma non potè sentire la risposta, in
quanto travolta dai tre ragazzi che stavano dietro di lei
"Davvero?????????" chiesero i tre in coro, mentre Jody, che era
finita a terra, si massaggiava la testa con aria scocciata "Ehi, voi ! Ma
che vi è preso?" ridendo, Izawa l'aiutò ad alzarsi, mentre Wakabayashi
prendeva in giro Tsubasa "E bravo il nostro eroe. Finalmente si è
svegliato" Tsubasa naturalmente non capiva (..........NdA).
Sanaeera viola, così la ragazza si
rialzò, spinse Wakabayashi dentro la porta e ordinò, "Va bene, abbiamo
capito. Ora muovetevi o non finiremo mai, e venerdì il compito lo fate come vi
capita" a queste parole ci fu una staffetta verso la biblioteca, e 5
minuti dopo erano tutti immersi nello studio. Jody spiegava, rispondeva alle
domande, a volte svolgeva qualche esercizio da sola. E così andarono avanti fino
alle 7, quando Yusuke entrò dal portone e li vide "Ancora a studiare? Che
bravi !!!" a quelle parole, i ragazzi si guardarono e si resero conto di
aver passato ore sui libri. "Io ho fame ! " proclamò Wakabayashi ,
portando le mani dietro la testa. Jody lo fulminò "Zitto tu, che sei
venuto qui e ti sei autoinvitato a cena ! " "Ma non era compresa già,
la cena?" chiese Misaki , sorridendo "Certo, ma lui non lo sapeva, e
nonostante ciò è arrivato qui alle due lamentandosi che non c'era nessuno da
lui che gli preparasse la cena...." "Alle due????????" chiese un
coro stupito di persone, mentre la ragazza arretrava, capendo di aver fatto un
errore, Wakabayashi sbuffava e Yusuke sogghignava. Prese la parola "Certo,
alle due era qui. Mi pareva anche che fossero contenti di rimanere qui da
soli....io andavo via, la zia e lo zio non c'erano...."
"Yusuuuuuuuuuuuuuuuuuuukeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Che cavolo stai dicendo???????????" Jody saltò addosso al cugino, tentando
di tappargli la bocca, ma lui si difese ridendo. Sanae , Misaki e Izawa si
fissarono sogghignando, mentre Tsubasa fissava la scena perplesso, per poi
voltarsi verso Wakabayashi e chiedere "Cosa avete fatto mentre eravate
soli?" (oddio mio......ma sto ragazzo.....ma
da dove è venuto fuori???? NdA) Tutti si voltarono verso il
portiere, compresi Jody e Yusuke, l'una allarmata, l'altro improvvisamente
serio. ma Wakabayashi si limitò a rispondere "Litigato" e si alzò,
andando poi a separare i due cugini. "Smettetela, se reagisci così sembra
che sia tutto vero, quando io con una come te non ci starei nemmeno se
....". "Perchè, credi che io sia di parere diverso?" chiese lei,
improvvisamente calma. Wakabayashi la fissò, leggermente interdetto, ma lei si
era già rivolta agli altri "Penso che ormai la cena sia quasi pronta. Se
mi seguite, vi indico il bagno, così potete prepararvi". Superò il
portiere senza nemmeno guardarlo, prese per mano Izawa e se lo tirò dietro,
sorridendo radiosa. Passandogli davanti gli scoccò un'occhiata di sfida, poi
sparì su per le scale, mentre l'attaccante la seguiva con un sorriso divertito.
Tsubasa, Sanaee Misaki si avviarono a
loro volta, mentre Wakabayashi rimaneva in piedi, furente. Yusuke gli si
avvicinò e gli sussurrò "A quanto pare ha vinto lei....e in un modo che
sembra averti sconvolto". Il portiere lo fissò furente "Figurati se
m'importa" disse, avviandosi a sua volta verso il bagno. Yusuke lo fissò,
pensando divertito "A quanto pare, la situazione è già infuocata....ne vedremo
delle belle quest'anno....."
"Jody,
ma quello non è Yusuke Tachikawa della 2° F?" chiese Sanaeall'amica, mentre le due ragazze si
trovavano sole nella camenra di Jody e i ragazzi erano in bagno "Si, è
lui. Vive qui" disse Jody con semplicità, indossando una maglietta pulita
"Cosa? Ma...come scusa?????" chiese l'altra, spalancando gli occhi.
Jody la fissò, non capendo il perchè di tanto stupore "E' mio cugino
" disse, incerta. Sanaesembrò
calmarsi, poi però un dubbio la scosse "Ma...non era stato adottato?"
chiese, titubante "Certo, ma che cambia? Che sia mio cugino vero o
adottivo, l'avrei comunque conosciuto solo l'altro giorno" "Ma cambia
! In questo modo tra voi potrebbe succedere qualcosa. Mi pare tenga molto a
te" esclamò Sanae . "No. E' solo che mio zio gli ha dato l'incarico
di tenermi d'occhio. Non c'è nulla tra noi. E' come...." disse la ragazza,
mentre il suo sguardo si faceva vacuo "Se fosse mio fratello....fratello
maggiore". Sanaenon era convinta,
ma decise di lasciar correre; c'era un altro punto da sondare "E di
Wakabayashi che mi dici?" "Eh?" lo sguardo di Jody era
sinceramente dubbioso questa volta, tanto che Sanaesi trovò a chiedere "Vuoi dire che....non ci hai mai
pensato....che potreste...." "Cosa?" "Ma Jody....si vede
lontano un miglio che c'è qualcosa tra voi" "EEEEHHHH?" Jody si
bloccò "Sanae, ma sei impazzita? Che c'è, devi trovarmi il ragazzo a tutti
i costi? Prima Yusuke, ora quello scemo? Non ci ho mai pensato, ne mai lo farò,
credimi". La conversazione si interruppe. Il silenzio calò sulle due,
finchè Jody chiese, con voce calma e per nulla arrabbiata "E Tsubasa? ne
vogliamo parlare?" Sanaedivenne
rossa mentre Jody scoppiava in una risata cristallina, alla quale alla fine
partecipò anche l'amica.
"Finalmente
è finita" pensò Jody, raccogliendo le sue cose dopo il tanto famoso
pre-esame. Era venerdì, quasi ora di pranzo. Dopo, ci sarebbero stati gli
allenamenti del club di calcio, dalle 4 alle 7. Dall'una alle 3 Jody sarebbe
andata in palestra per gli allenamenti di ginnastica artistica, poi nell'ora
buca avrebbe aiutato Sanaea preparare
l'occorrente per gli allenamenti. Era mezzogiorno, constatò gurdando
l'orologio. Doveva andare a mangiare, o non avrebbe fatto in tempo "Sanae
, pranzi con me?" chiese all'amica. Sanaeannuì e si avviò con lei "Mamma mia, era veramente difficile questo
test, non è vero?" Jody annuì, evitando di dire che per lei era stato
impegnativo ma di livello normale. In mensa trovarono i ragazzi, anch'essi
reduci dall'esame "Allora, come è andata?" chiese Misaki , gentile
come sempre. "Non lo so, penso bene" rispose Sanae , mentre Jody si
limitava a dire "Anch'io". Wakabayashi la fissò con intenzione, ma
evitò di dire ciò che pensava, non voleva litigare di nuovo con quella che in
un modo o nell'altro riusciva sempre a farlo sembrare uno scemo. La
conversazione si spostò su altri argomenti, e all'improvviso Sanaechiese "Jody, domani è sabato, che ne
dici di venire a fare shopping con me?" Jody ci pensò su, poi le venne in
mente che aveva preso il cappello di Yusuke senza nemmeno dargli la possibilità
di replicare. Magari poteva comprargliene uno nuovo "Va bene. Devo proprio
prendere una cosa" accettò. Sanaeesultò, poi ricordò un'altra cosa "Domenica c'è anche la cerimonia
di apertura e i festeggiamenti per il campionato nazionale. Ci sarà tutta la
scuola. Dobbiamo andare" i giocatori annuirono, e cominciarono a discutere
dell'evento. Misaki si voltò verso Jody e le disse "Naturalmente ci devi
venire anche tu, in qualità di manager" la ragazza fece per protestare, ma
Sanaela bloccò "Domani andremo a
procuparci l'occorrente. Dovremo essere davvero eleganti !!!!""Devo venire anch'io???" esclamò
Jody, sconvolta" "Ma certo. Ora sei una manager. Non preoccuparti,
Sanaeha esagerato, non è niente di
così ufficiale, ma sarà una cerimonia importante. Comunque ci saremo tutti noi,
non preoccuparti." La tranquillizzò Izawa, ma Jody era ammutolita. Che
poteva fare? "Va bene....vengo. Ora, se volete scusarmi, è meglio che vada
in palestra, ci vediamo dopo" disse, mormorando appena. Ci fu un coro di
saluti, ma non li sentì nemmeno. Uscire con loro la sera seguente....perchè era
così angosciata? Dopotutto si stava facendo degli amici...e pian piano, una
nuova gioia prese il posto dello sconcerto....ma sapeva che non sarebbe stato
facile essere davvero a suo agio.
"Ora
proveremo i voli. Cercate di lasciarvi andare, sapete farli, quindi non
spaventatevi. Evelyn, comincia tu" disse la capitana del club di
ginnastica. Jody ascoltava appena. Pensava ancora al fatto che sarebbe uscita
col club di calcio. Perchè quel pensiero le dava così tanta pena? "Dopotutto
è normale che mi faccia nuovi amici...." "Ehi, Harper che fai,
dormi? Non possiamo stare qui ad aspettare i tuoi comodi. Tocca a te" urlò
il capitano, e Jody si mise in posizione, imbarazzata. Non doveva farsi tradire
dalle emozioni, la ginnastica richiedeva concentrazione. Trasse un respiro
profondo e alzò le braccia. "Penso di essere solo un po' nostalgica
dell'Europa. Andrà tutto bene. Come per il volo, devi buttarmi e non pensarci"
presa questa decisione sorrise, espirò e si avviò risoluta, salì sulla pedana,
corse, spiccò il balzo. Compì un'evoluzione a dir poco perfetta e atterrò in
modo esemplare, col sorriso sul volto e gli occhi pieni di carica. Ci fu un
coro di applausi, e il capitano, ora sorridente, le si avvicinò
"Complimenti. Sei veramente predisposta per questa disciplina. Fai grandi
progressi. Bene, abbiamo finito. Ora andate pure a cambiarvi". Jody fissò
l'orologio appeso alla parete. "Oddio, sono già le 3 e 10 !!!!"
pensò. Si avviò di corsa verso lo spogliatoio, si cambiò e cinque minuti dopo
era già in corsa verso il campo da calcio. Era in ritardo !!!! "Eccomi
Sanae " esclamò, arrivando senza fiato nella sede del club. L'amica le
sorrise "Non serve che muori per venire qui" scherzò, facendo ridere
entrambe. Jody fissò il campo: gli allenamenti dovevano ancora iniziare tre
quarti d'ora dopo ma Wakabayashi , Misaki , Tsubasa e Izawa si stavano già
allenando. "Quei quattro sono veramente instancabili" disse, ridendo.
Sanaeannuì, fissando anche lei il
campo. E così, mentre Sanaefissava
Tsubasa, Jody fissava Wakabayashi tra i pali della porta, e un ricordo si
affacciò alla sua mente, trasportato da un soffio di vento che le scompigliò i
capelli castani....
....di fronte a lei non c'era più un ragazzo dai capelli neri, ma
uno dai capelli biondi e dagli occhi verdi, che le sorrideva per la prima
volta... "....ti ho vista giocare....hai un'espressione magnifica quando
giochi...si vede che ci metti tutta te stessa....."
....e
pochi giorni prima aveva dimostrato che mai più sarebbe riuscita ad avere
quell'espressione...l'aveva dimostrato a Wakabayashi e a se stessa....aveva
rifiutato ancora una volta la realtà...."Jody, tutto ok? Ti sei incantata
a guardare Wakabayashi ...." la voce di Sanaela riportò alla realtà, sopratutto perchè non era sarcastica, ma
seriamente preoccupata. Jody si voltò e sorrise, cercando di mascherare
l'espressione degli occhi "Certo, tutto ok !" disse, con tono
dinamico e convincente. Ma Sanaenon si
faceva incantare tanto facilmente. Jody si diede da fare più che mai, quasi
stesse cercando qualsiasi pretesto per non avere tempo di....pensare....
"Jody...." chiamò di nuovo Sanae , pur non sapendo che dirle; la
ragazza si fermò, evitò di guardarla negli occhi e mormorò "Davvero, va
tutto bene, Sanae " il tono era strozzato, come rotto dal pianto.
Sanaesi avvicinò, ma una mano tesa la
fermò "Ogni tanto...ogni tanto mi capita di....essere malinconica....non
devi preoccuparti....mi capiterà....ma...va...tutto...bene...." finalmente
riuscì a concludere la frase e alzò gli occhi, ora chiari e solo leggermente
luccicanti. "Un giorno...ti racconterò...tutto..." promise, e
Sanaeannuì. Non poteva fare altro che
aspettare. Jody continuò a lavorare, e Sanaela imitò, leggermente turbata. Le ragazze cominciarono così a preparare
fette di limone, panini, asciugamani, mentre i tiri in porta si susseguivano
fischiando, per poi venire bloccati con sicurezza. Wakabayashi sorrideva,
sicuro di sè, con un'espressione così superiore che alla fine Jody decise di
dargli una lezione. Entrò in campo, prese la palla a Misaki e si parò di fronte
alla porta, con gli occhi pieni di fuoco. "Smettila di avere
quell'espressione così sicura ! Vediamo di che sei capace !!!" urlò in
segno di sfida; prese una palla e gli si parò davanti. Lui sorrise divertito,
anche se vide qualcosa negli occhi di lei. "Va bene, quando vuoi
Harper" si posizionò, pronto a rifarsi dell'altra volta....ma la palla
schizzò in porta così veloce che lo prese in pieno volto e lo scaraventò in
rete. La ragazza rimase impassibile "E allora? Dov'è tutta la sicurezza di
prima? Che ti succede? Se non riesci a parare nemmeno i miei tiri, come farai a
battere mio cugino al campionato nazionale? Alzati, Wakabayashi , avanti
!!" si incamminò verso la porta per raggiungere il portiere. Lui stava
disteso imprecando. La faccia era rossa, ma non c'erano segni preoccupanti.
"Ti arrendi per così poco?" chiese lei, tendendogli la mano, ma lui
la spinse via e se ne andò arrabbiato. Tsubasa e Misaki , che l'avevano già
vista in azione, sorridevano, mentre Izawa appariva stupito. In porta era
rimasto il berreto rosso di Wakabayashi , rotto e sgualcito. Lei lo raccolse,
fece per darglielo, poi lo guardò bene. Non era più utilizzabile. Lui lo fissò,
fissò lei e andò verso lo spogliatoio. Lei abbassò lo sguardo, indecisa, poi lo
seguì, lo bloccò,costringendolo a sedersi, e gli fece un impacco freddo sul
bernoccolo. Il ragazzo subì impassibile le cure, poi si avviò in porta e ricominciò
l'allenamento. Jody tornò da Sanae , con un'espressione strana sul volto.
L'amica la guardò e constatò che la violenta emozione che aveva travolto la
ragazza prima era sparita. La sfida con Wakabayashi era riuscita a farla
tornare serena"Forse non è la
sfida, forse..." pensò, fissando Jody. Lei la guardò, sorridendo
"Bel tiro" si limitò a dirle, poichè non c'era bisogno di parole.
Jody si rese conto con stupore che Sanael'aveva capita. Fin troppo bene. E fissando lo sguardo di Wakabayashi ,
fisso su di lei, capì che anche lui aveva capito. Sorrise, fissando il cielo.
Forse...forse poteva davvero trovare dei nuovi amici...forse...forse poteva
davvero essere di nuovo felice.
Capitolo 6 *** Capitolo cinque: Nuovi arrivi e nuove scoperte..... ***
Capitolo 5: Nuovi arrivi e nuove scoperte
Capitolo 5: Nuovi arrivi e nuove
scoperte.....
"Guarda,
Sanae: sulla pista ci sono Jody e Wakabayashi. Ma che fanno?" chiese
Tsubasa , sul punto di chiamare i due "Che possono fare un ragazzo e
una ragazza soli, abbracciati, in un luogo deserto?" pensò lei,
scuotendo il capo. Ma sapeva che non era quella la risposta. Fermò Tsubasa, che
li stava per chiamare "Penso sia meglio lasciarli. Devono parlare"
disse, dolce. Se c'era qualcuno che poteva aiutare Jody, era Wakabayashi.
"Ma di che?" chiese Tsubasa(.............NdA) "Non lo so...ma so che
devono parlarsi" e detto ciò lo trascinò via. Lui protesto, ma la stretta
di Sanae sul suo braccio era talmente forte da convincerlo a lasciar perdere.
Misaki
, che aveva visto la scena da lontano, insieme a Izawa, sorrise. Izawa sorrise
a sua volta. Poi i due rientrarono.
Yusuke
guardò la cugina tra le braccia del portiere e annuì. Se ne andò.
Intanto
Jody si era calmata. Si era sciolta dall'abbraccio e si passava un panno
bagnato sul volto, per cancellare i segni delle lacrime. Wakabayashi stava
dietro di lei, in silenzio. "Non parlarne con nessuno....nemmeno con me.
Va bene, Wakabayashi? Io ora sto bene, finalmente il dolore accumulato in anno
si è sfogato. Ora posso essere davvero Jody" disse, sorridendo. Lui le
sfiorò il volto. "Non è vero. Ti manca ancora qualcosa. O molto. Ma non
preoccuparti. Non sei più sola". Lei sorrise, stupita dalla dolcezza di
lui. Gli prese la mano che le carezzava il volto. "Come sei dolce"
mormorò "Si, ma non abituartici. Da ora ti tormenterò come sempre. Tutto
come prima, no?" la prese in giro. Lei urlò e lo inseguì, ridendo.
Wakabayashi rise, di gioia pura. Erano amici, veri amici.
Gli
bastava, andava benissimo così.
Per
il momento.
"Jody,
aiuto !!! La settimana prossima ci sarà il ritiro della nazionale !!!
Arriveranno qui giocatori da tutto il Giappone, e toccherà a noi
occuparcene....e io non ho idea di dove cacciarli....." Sanae arrivò
trafelata sulla pista, ignorando l'idea avuta poco prima di lasciarli soli. La
ragazza bruna fissò Wakabayashi, poi si rivolse all'amica "Sanae, calmati
!!!!! Vedrai che si sistemerà tutto. Qui a scuola non c'è il campus? Li
possiamo sistemare li, no?" chiese, ma Sanae scosse la testa "Ci
avevo già pensato, ma non c'è posto....e l'allenatore vuole che siano sistemati
a casa dei nostri giocatori...fin qui tutto ok....ma ci sono due che arrivano
con le manager, e quelli non so dove...." Wakabayashi sorrise, pensando
che sapeva bene chi fossero quei due. Hikaru Matsuyama e Jun Misugi, che non si
muovevano mai senza Yoshiko ed Yayoi. Jody invece non ne aveva idea, ma rispose
"Se è questo il problema, possono venire da me, dopotutto sono la manager
anch'io...e puoi venire anche tu, così avremo la soluzione sotto
controllo". Sanae le saltò al collo "Davvero?
DavveroDavveroDavvero?Sei grande!!!! Per fortuna. Va bene, vado a dirlo
all'allenatore". Scappò via, lasciando Jody sconvolta e scombussolata
dall'irruenza dell'amica. A volte Sanae era come un ciclone. Wakabayashi rise
"Per me hai fatto un errore. Quelle due coppiette sono così
melense..." Ma gli occhi azzurri di lei lo squadrarono, facendogli morire
il riso in gola "E che male c'è?" chiese, dolce, facendolo arrossire.
Lui calcò il berretto sugli occhi, e non rispose. Lei guardò altrove, pensando al
ritiro. Poi sussultò "Cavolo, gli allenamenti!!!! Devo andare!!!!" e
schizzò via, proprio come Sanae poco prima.
A
volte il destino è strano. Jody, la manager del club di calcio che ora correva
agli allenamenti di ginnastica ritmica, si era appena offerta di ospitare suo
cugino...
e
non lo sapeva nemmeno.
"Ora
saltate...bene, giravolta, spaccata, vi rialzate, bene Jody....giro completo,
salto....Kira, attenta alla posizione del piede sinistro...." la voce di
Mya scandiva gli allenamenti delle ragazze "Ora una
rovesciata....benissimo. Ora, le altre possono andare. Jody, July, vorrei che
voi invece mi faceste vedere la seconda coreografia". Jody annuì,
avviandosi insieme alla compagna, che insieme a lei era la promessa del club.
"Comincia tu, July". Mentre la ragazza eseguiva la coreografia, più
difficile della precedente, Jody si mise a pensare agli eventi che l'avevano
colta di sorpresa nell'ultimo periodo. Di certo non poteva dire che la vita in
Giappone fosse noiosa, anzi....bastava pensare a Sanae, ai ragazzi, per
cambiare idea. Bastava pensare a....
Jody
arrossì senza rendersene conto. I ragazzi...lui.... "Jody, tocca a te
!" la voce di Mya la richiamò all'ordine "Stupida. Che stavi
facendo?" si domandò, seccata con se stessa. Cominciò a eseguire la coreografia,
cercando di concentrarsi al massimo. Stava facendo un'esecuzione esemplare,
mancava solo il gran finale. Il volo, e l'atterraggio sul materasso posto di
fronte alla trave. Senza perdere un colpo, salì sulla trave, eseguì vare
piroette, rovesciate e ruote, e infine si librò in aria, compiendo qualche
giro, leggera come una nuvola. Ma il destino è sempre in agguato....proprio
mentre raggiungeva l'apice dell'evoluzione, una porta si spalancò e Wakabayashi
entrò in palestra, chiamandola a gran voce "Harper ! Harper !!!! Ma dove
ti sei cacciata?". Le altre ragazze cercarono di zittirlo, e solo allora
lui si accorse di DOVE era lei...a metri da terra...ma ormai il danno era
fatto, Jody si era distratta e stava cadendo, senza riuscire a raggiungere il
materasso...cercò di allungarsi, in modo da arrivarci comunque....peccato che
lui...LUI...fosse proprio li sotto, davanti a quel benedetto materasso...e se
ne stava li a fissarla senza accennare a muoversi..."SPOSTATIIIIIIIII
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" urlò lei, ma fu inutile. Un attimo dopo gli finì
addosso, buttandolo sul materasso, e finendo distesa sopra di lui. Rimasero
così per un secondo, mentre tutte le ragazze si affollavano li intorno, e la
voce di Izawa riempiva la palestra "Wakabayashi, Jody, tutto bene? Oddio
!" "Evidentemente lo ha accompagnato" pensò lei, ancora
distesa. Mya le toccò una spalla "Tutto bene?" la preoccupazione
trapelò dalla sua voce. Jody era una delle migliori del club, e anche una sua
amica...era così dolce e vivace che era impossibile odiarla, o non badarle.
Jody annuì, si tirò su e cercò di sorridere, ma si bloccò. I loro visi erano a
pochi centimetri l'uno dall'altro. Rimasero in silenzio, imbarazzati; il primo
a riprendersi fu Wakabayashi "Stavi cercando di uccidermi?" urlò, fissandola
con occhi infuocati. Ma lei non fu da meno; si tirò su e disse"Dovrei dirlo io a te !!! Ma che ti
salta in mente di entrare a degli allenamenti di ginnastica artistica urlando
come un matto? Mi potevo ammazzare, mi hai fatto perdere la concentrazione, non
riuscivo più a controllare la caduta" le parole uscirono come un fiume, e
i due rimasero a guardarsi in cagnesco. Izawa la fece alzare, controllò che
stesse bene, ma lei non lo vide neppure. Continuava a fissare Wakabayashi con
aria di sfida. Anche lui la fissava "Credevo per te fosse solo un
passatempo, che non potessi più appassionarti allo sport" disse. Solo
allora si accorse che non avrebbe dovuto. Gli occhi di lei lo uccisero.
Letteralmente "Tu, brutto...." la voce ora era un misto di tristezza,
rabbia, delusione "Ma che mi è saltato in mente. E tu potresti aiutarmi?
Ma se non sai nemmeno badare a te stesso ! Non sai nemmeno tenere la BOCCA
CHIUSA" le ultime parole furono un urlo, poi la ragazza si voltò
"Capitano, io devo andare" disse, e si allontanò. "Vai
pure" disse Mya, fissando anche lei Wakabayashi con sguardo inceneritore.
Si avvicinò e gli tirò uno schiaffo. Lui rimase li, ancora disteso, schoccato
"Ma che..." chiese, fissando la ragazza "Avrebbe dovuto farlo
lei, ma visto che è troppo buona...." Mya si voltò e seguì l'amica.
Wakabayashi fissò Izawa, che scuoteva la testa "Che ho fatto..."
mormorò, con l'immagine degli occhi di Jody fissa in mente "Sono un
idiota !!!" pensò; si alzò e se ne andò al campo, cercando di sfogare
la rabbia giocando. Izawa lo seguì; Misakilo raggiunse e gli indicò Jody, che stava lontano e correva, con
un'espressione omicida sul viso. Izawa indicò Wakabayashi con aria rassegnata e
entrambi i ragazzi scossero la testa.
"lo
odio !!! Lo odio come non ho mai odiato nessuno...." Jody palleggiava con
un pallone, durante la pausa degli allenamenti. Misaki e Izawa la fissavano,
Sanae aveva un' aria preoccupata. Wakabayashi invece guardava dappertutto
tranne che da quella parte. Lei a sua volta cercava di non guardarlo, di non
pensare a lui, di non..."Perchè? Perchè gli ho detto quelle cose,
stamattina? E perchè non riesco a odiarlo? Perchè...perchè mi ha tradito?"
chiese, con le lacrime che la opprimevano. Ma riuscì a controllarle, e si voltò
verso Sanae che la chiamava "Jody, i ragazzi cominceranno ad arrivare da
stasera, ma penso che quelli che devi ospitare tu arriveranno almeno
domani" Jody annuì, anche se non aveva capito una parola. Nella sua mente
c'era un solo pensiero. Lui...lui..."No, no, NO !!!!!" urlò
silenziosamente. In quel momento, lui le passò di fianco, sussurrando "Sei
così testarda, allora?". Lei rimase immobile. Non "Scusa"
"Mi dispiace" "Non volevo". Questo. La palla che aveva al
piede ricevette un calcio fenomenale, diretta verso il portiere, che solo per
un pelo riuscì a girarsi e a bloccarla "Ma sei pazza?" le urlò,
guardandola stranito. Ma lei non ascoltava. Le lacrime scendevano, senza che le
riuscisse di fermarle, paralizzando il ragazzo, e la sua voce lo sfidò "Ti
credi tanto superiore? E allora battimi !!! Para i miei tiri, e che sia finita
qui !!!". Rimasero tutti di sasso. Tutti tranne Misaki , Izawa e Sanae,
che sapevano che prima o poi sarebbe finita così, tra quei due. I tre si
guardarono, e scossero la testa.
"Capitano,
stiamo per arrivare" disse la graziosa manager dai capelli scuri al numero
dieci della Furano, Hikaru Matsuyama. Lui annuì "Questa settimana di
allenamenti ci voleva proprio. So già che mi divertirò un sacco....ma non
sarebbe stato lo stesso, se tu non fossi venuta" le disse, guardandola con
aria dolce. Yoshiko arrossì. Era quasi un anno che era tornata in America,
lasciandolo di nuovo. Ci viveva da ormai due anni, a causa del padre. Ma non
importava in quel momento. Ora era tornata, proprio quando lui stava per andare
a Fujisawa...ma Matsuyama non aveva sentito storie, e l'aveva portata con sè.
Ora Yoshiko sorrideva felice al suo capitano, ricordando le giornate passate
insieme. Una le tornò in mente, quella in cui aveva conosciuto sua cugina, che
le aveva fatto coraggio, dicendole che faceva il tifo per lei....intanto erano
arrivati al campo "Guarda Yoshiko, si stanno allenando. Wakabayashi sta
parando i rigori...ma chi è quello? Il povero Wakabayashi non ne para nemmeno
uno...ma...mi sembra di conoscerlo....autista, grazie, scendiamo qui...."
Schizzò fuori dal taxi, seguito da Yoshiko, che, fissando la figura che tirava
senza sosta delle cannonate in porta, ebbe un primo oscuro sospetto
"Capitano, non è...."
"Allora?
Dov'è finita la tua sicurezza? Sei già stanco? E tu saresti il grande SGGK?
Avanti, para questo !!!" le parole lo colpivano come frecce, quasi come i
palloni che si insaccavano senza sosta alle sue spalle, e che, se per caso
riusciva ad intercettarli, lo trascinavano con loro in porta. Non faceva in tempo
a rialzarsi, che la ragazza aveva già tirato di nuovo. Non ce la faceva più, ma
non voleva ammetterlo, non voleva arrendersi a lei....e se questo la faceva
calmare...ben venga. Si rialzò a fatica, ma finì di nuovo in porta, colpito in
pieno stomaco da una cannonata ad effetto. Il fiato gli uscì di colpo, e finì
in rete, accasciandosi poi per terra "Wakabayashi !!! Tutto bene?"
urlò Tsubasa , risvegliandosi dal torpore che aveva colpito tutti, allenatore e
giocatori. Sanae, che invece era rimasta lucida, conoscendo già la bravura
della ragazza, notò un movimento ai bordi del campo. Si trattava di un ragazzo
alto e muscoloso, e di una graziosa ragazza bruna che lo seguiva. Lui si
avvicinava velocemente, ma si fermò ad aspettare la ragazza. Sanae sorrise,
certa di averli riconosciuti. Tirò Misaki per la manica e glieli indicò. Lui
sorrise, ma non parlò, per non rompere l'atmosfera che si respirava in campo.
Jody forse esagerava, ma era ora che Wakabayashi capisse, pensò. "E
allora? Crolli per così poco?" urlò lei, scatenata, tirando ancora. A quel
punto una voce ale sue spalle la interruppe "Jody !!!". lei si
immobilizzò. Conosceva quella voce. Si voltò lentamente e....
"Yoshiko,
sbaglio o quella è una ragazza?" chise Matsuyama, stando a bordo del campo
e osservando il giocatore che stava dando del filo da torcere a Wakabayashi.
Yoshiko sorrise. L'aveva riconosciuta, ma Matsuyama non ancora "Si,
capitano" disse, cercando di non ridere. Matsuyama strinse gli occhi,
cercando di vederla meglio "Mi pare...di conoscerla...sembra...." ad
un tratto gli occhi del ragazzo si spalancarono "Possibile...."
sussurrò, voltandosi a guardare Yoshiko. L'espressione di lei gli fece capire
che c'aveva azzeccato "Ma pensa te !!!" disse, entrando in campo.
Wakabayashi era stato atterrato dall'ultimo tiro, e Matsuyama iniziò a correre.
Era divertito, ma deciso a fermare quella furia prima che uccidesse il
portiere. Yoshiko, ridendo, lo seguì. Lui si avvicinò, poi smise di correre e
camminò lentamente. Quando fu arrivato qualche metro dietro di lei la chiamò.
La ragazza si girò, e lo vide. Stupore e gioia si alternarono sul suo volto.
Matsuyama sorrise "Ciao piccola" la salutò.
"N...non
è possibile" pensò Jody, fissando Matsuyama che le si avvicinava "Che
ci fa qui?" ma lo sconcerto lasciò posto alla gioia di avere vicino il
cugino. "Ciao piccola" le disse, e lei si avvicinò "Hikaru
!!!!!!!" urlò, saltandogli al collo. Tutti li fissavano, sconvolti, Misaki
e Sanae compresi, questa volta. Ma come faceva a conoscere il capitano della
Furano? E che voleva dire quel saluto? E Yoshiko...perchè non faceva una piega?
Sanae se lo chiese, fissando la manager che guardava il suo capitano e Jody
sorridendo. Lo sconcerto crebbe ancor di più quando Jody saltò al collo di
Yoshiko e la ragazza fece lo stesso. Ma che stava succedendo? Intanto, due
occhi neri pieni di fuoco li fissavano.
"Che
centra Matsuyama con lei? Perchè l'ha chiamata piccola? E lei, perchè lo chiama
per nome?E ora....ma cosa fa!!!!!!!????? Gli è saltata al collo?
ma...come...con Yoshiko li dietro? Cosa, ora salta al collo anche di Yoshiko?
Ma che succede?"
Wakabayashi si era rialzato e fissava la scena con rabbia, mentre la gelosia
malcelata straripava dai suoi occhi. Matsuyama si girò verso di lui, ancora
ignaro di tutto, e lo canzonò "Dunque ti fai battere da una ragazza,
Wakabayashi?" Wakabayashi lo fissò come se volesse ucciderlo. "Come
osi, Matsuyama...." Wakabayashi si avvicinò, gli occhi neri che eruttavano
fiamme; il braccio destro si sollevò, pronto ad abbattersi sul volto di
Matsuyama. Ma non vi arrivò mai. Una folata di vento li investì, e Jody si mise
in mezzo, proteggendo Matsuyama col suo corpo e spalancando le braccia per
impedire a Wakabayashi di avanzare, fissandolo con espressione astiosa.
"Wakabayashi, smettila !!" urlò, arretrando leggermente e finendo
contro Matsuyama. Il portiere la guardò confuso, ma la voce di Matsuyama lo
fece imbestialire di nuovo "Del resto io l'ho semre saputo che se c'era
qualcuno capace di batterti era lei." "COOOOSAAAAAA???????" fece
Wakabayashi, pronto a scattare di nuovo "Hikaru!!!" urlò lei,
fissando il cugino arrabbiata. Lui le sorrise "Te l'ho sempre detto,
Jody" continuò, rivolgendosi a lei in tono dolce. Lei rimase in silenzio a
fissarlo, con occhi confusi, ma il sorriso le tornò presto sulle labbra, nel
guardare il viso del cugino. Ovviamente, per chi non sapeva la parentela,
questa scena non era poi così innocente...e nemmeno la dolcezza con cui
Matsuyama le disse "Sei straordinaria come sempre, piccola". Questo
mandò Wakabayashi su tutte le furie. "Matsuyama !!!" Si avvicinò,
afferrò Jody e la spinse via; lei, sorpresa e stupita, protestò che le aveva
fatto male, ma lui non la sentì quasi. Gli bastava averla allontanata da lui...
da Matsuyama. Lo fronteggiò, sputandogli in faccia parole dure "Che c'è,
ora non ti basta più la tua ragazza e te ne vuoi trovare un'altra? E non ti
preoccupi che la tua manager ti veda?" era un discorso idiota, ma la
rabbia che aveva in corpo era tale che non ci pensò. Inoltre, era quello che si
chiedevano tutti. "Lascia stare Jody !!!!" sibilò ancora il portiere,
ricevendo in cambio da Matsuyama un'occhiata sospettosa di lenta comprensione
"E chi ti dice che sia così? Non mi pare ci sia niente di male se la
abbraccio o le parlo in modo dolce. Ne ho il diritto. Se ti da
fastidio...." gli occhi scuri di Matsuyama ebbero un guizzo, poichè
sospettava che fosse proprio così. Wakabayashi si avvicinò ancora a lui, rosso
in volto per imbarazzo e rabbia "Io ti ammazzo" sussurrò in tono
letale. Matsuyama non fece una piega, lo lasciò avvicinare col sorriso sulle
labbra. La mano di Wakabayashi si strinse intorno alla maglietta di Matsuyama
"Ah !!" Jody fece per intervenire, forse per calmare Wakabayashi,
forse per bloccare Matsuyama, che stava immobile, mentre il pugno di
Wakabayashi si sollevava ancora... "NO !!!" Jody si intromise ancora
tra i due e urlò, fissando Wakabayashi dritto negli occhi coi suoi due smeraldi
azzurri lucenti e rabbiosi "Se fai del male a mio cugino, giuro che non ti
parlerò davvero mai più per il resto della mia vita" Ci fu un attimo di
sconcerto universale. Tutti trattennero il fiato. Wakabayashi si bloccò. Guardò
Matsuyama, che sorrideva; Yoshiko, che faceva lo stesso. Infine Jody, che lo
fissò a sua volta con aria spavalda. "Dunque il tuo famoso cugino...era
Hikaru Matsuyama" mormorò lui, incredulo. Lei annuì "Ci potevi
arrivare anche da solo" disse, poi si allontanò. Era ancora arrabbiata. Ma
ora a Wakabayashi questo non importava. Gli bastava sapere che tra lei e
Matsuyama non ci fosse nulla. Matsuyama li osservò entrambi, sospettoso (dai, non fare il finto tonto, hai già capito tutto!!!! Mica
sei Tsubasa ....NdA, Perchè? NdTsubasa ; Perchè non ci arrivi nemmeno se ti
faccio uno schema !!!NdA; Arrivare a cosa? C'è una gara? NdTsubasa . ARRRGHHHH
!!!!! NdA), poi sospirò "Il suo solito caratterino...ha trovato
proprio la persona adatta con cui scontrarsi, non è vero?" Yoshiko annuì.
La scena le aveva ricordato quella di un anno fa sul campo della Furano . Il
futuro sembrava interessante.....
"Matsuyama
!! Come è possibile che Jody sia tua cugina???" chiese Tsubasaquando i ragazzi si avviarono verso lo
spogliatoio. Matsuyama si strinse le spalle "Sua madre era sorella di mio
padre. Ecco tutto" rispose "Ma lei non ci ha mai detto
niente...." disse Izawa, incuriosito. Matsuyama rise "Scommetto di
sapere perchè. Voleva essere accolta per se stessa e non in qualità di mia
cugina. Sapeva che mi conoscevate e che eravamo amici. Se si fosse presentata
come la cugina di Hikaru Matsuyama, non credete che l'avreste accolta in modo
diverso?". Misaki annuì "Quella ragazza è veramente matura"
disse. L'amico lo guardò, malizioso "Misaki , anche tu adesso? Ma qui non
ce n'è uno che non vada dietro a mia cugina? A parte Tsubasa ,
naturalmente...." "Che vuoi dire?" chiese Tsubasa(Oddio, qualcuno
chiami un ambulanza, l'autrice ha avuto un attacco di cuore....NdA);
risero tutti, ma a rispondere fu Izawa "No, noi la ammiriamo, ma niente di
più....tranne qualcuno che prima per poco non ti uccideva per averla
abbracciata...." alludette, malizioso, proprio nell'istante in cui
Wakabayashi entrava. Il portiere fissò Matsuyama, arrossendo "Mi
dispiace" mormorò. Matsuyama lo fissò, ridendo "Beh, almeno so che
posso stare tranquillo, sapendo che Jody ha una simile guardia del corpo".
Risero tutti, mentre Wakabayashi guardava altrove. "Figurati se vado a
fare la guardia del corpo a una come quella !!!" urlò l'altro, diventrando
color peperone e alimentando ancor di più la risate dei compagni. Misaki cercò
di smuovere la situazione "Certo, certo Wakabayashi, ma Jody è comunque la
nostra manager e siccome ha già un sacco di ragazzi che le girano
intorno...." un'occhiata di fuoco lo colpì, mentre Matsuyama assumeva
un'espressione preoccupata "...è logico che noi, che siamo suoi amici, ci
preoccupiamo e la teniamo d'occhio". Si voltò verso Matsuyama "Anche
tu, arrivi e la abbracci...va bene che anche lei ti ha abbracciato, ma
ammetterai che era strano...." Matsuyama rise e annuì. Izawa chiese
"Com'è che Yoshiko non ha fatto una piega? Lo so che non ti assillerebbe
mai con queste storie, ma anche lei, vedendo una che ti salta al collo
così...." Questa volta fu Matsuyama ad arrossire "Già. Dovete sapere
che circa un anno fa...."
La
storia del loro incontro veniva raccontata nello spogliatoio maschile, mentre
in quello femminile veniva posta la stessa domanda. Patty guardò le altre due
manager che andavano d'amore e d'accordo, anche troppo, e chiese "Ma com'è
che siete così amiche? Voglio dire, Yoshiko, non hai fatto una piega quando è
saltata al collo di Matsuyama, anche se sappiamo tutti che voi..." Yoshiko
arrossì, mantre Jody scoppiava a ridere. Guardò la manager della Furano,
chiedendo "Scommetto che la scena di prima ti ha ricordato qualcosa,
vero?" Yoshiko annuì, sorridendo. Sanae a quel punto non ci capiva più
veramente un tubo. Jody tentò di spegarle "Devi sapere che circa un anno
fa ero venuta in Giappone per sistemare alcune faccende burocratiche; ero
andata a Hokkaido dove avevo abitato fino ai 7 anni, da mio zio e mia zia, e
mio cugino Hikaru...." Sanae sussultò "Vuoi dire che hai abitato con
Matsuyama da piccola?" Jody la fissò "Secondo te chi mi ha insegnato
a giocare a calcio?" domandò, sorridendo. Sanae annuì. Ora si spiegava
tutto. La strana sensazione di conoscere il modo di giocare di Jody, le
allusioni al cugino che avrebbero trovato al campionato nazionale..."Ora
capisco..." sussurrò. Jody continuò "Mi hanno detto che Hikaru era al
campo da calcio e sono andata a salutarlo....l'ho visto da lontano, sono
entrata di corsa e gli sono saltata al collo. Anche lui mi ha visto e mi ha
abbracciato. Mentre mi stringeva tra le braccia, ho visto Yoshiko. Stava dietro
di noi, con un'espressione angosciata sul volto. Ho capito subito che
succedeva, così mi sono sciolta dall'abbraccio e l'ho fatto voltare. E quello
scemo non ha trovato di meglio da fare che arrossire e iniziare a
balbettare....." rise, e Yoshiko continuò "Allora ci ha pensato lei.
E' venuta da me, si è presentata e ha spiegato chiaramente di essere la cugina
del capitano; in un attimo ha risolto tutto." abbracciò l'amica, che le
chiese "Ti ricordi anche cosa ti ho detto poi?" Yoshiko arrossì,
mentre Sanae si avvicinava, curiosa. Jody abbracciò a sua volta Yoshiko e
sussurrò, sorridendo dolcemente "Avevo detto che facevo il tifo per te. E
a quanto pare ho fatto bene" Sanae rise. Capiva benissimo cosa intendeva
Jody "Almeno lui non pensa SOLO al calcio" continuò Jody, stavolta
rivolta a Sanae, che arrossì. Le tre manager scoppiarono a ridere
contemporaneamente. Erano già grandi amiche, accomunate da un destino che loro
stesso avevano scelto. Quando Jody si voltò per cambiarsi, le altre due si
guardarono, poi Yoshiko parlò "E che mi dici di quel portiere che stava per
ammazzare il capitano, quando vi ha visto vicini?" Jody si voltò, rossa in
volto, ma Sanae non le diede tregua "E' da quando è arrivata che lei e
Wakabayashi litigano, ma poi se qualcuno tenta di intromettersi rischia la
vita. Per me ci nasconde qualcosa...." Jody urlò, inseguendo le altre due
fuori dallo spogliatoio.
Si
rincorsero ridendo. La vita era bella. Jody si sentiva bene, così bene come non
si era sentita da oltre un anno. Vicino a loro...sarebbe forse riuscita a
dimenticare....
"Ehi,
noi dove dobbiamo andare?" urlò Matsuyama, guardando le tre che correvano.
Jody si bloccò, fissandolo sorpresa. Guardò Sanae, che si battè una mano sulla
fronte "E' vero !!!!! Loro sono due dei tuoi ospiti, Jody" esclamò.
Gli occhi di Jody si illuminarono "Vuoi dire che vengono da me? Oh, che
bello !!!!" Saltò al collo di Matsuyama "Vieni a casa con me
cuginetto!!!". Wakabayashi, che era li dietro, mugugnò. Anche sapendo che
erano cugini, la scena non gli piaceva affatto. Lei, ancora appesa al collo del
cugino, lo fissò con gli occhi azzurri spalancati e gli sorrise, felice. Lui
arrossì e voltò gli occhi da un'altra parte. "E ora perchè è
arrossito?" si chiese lei (Ma che è, un
morbo? NdA). Matsuyama rantolò che lo stava soffocando, così lei
lasciò la presa e cominciò a dare ordini. "Bene, allora Hikaru e Yoshiko
vengono da me, e anche Sanae. Gli altri due?" chiese poi, guardandosi
attorno. Sanae scosse la testa "Arrivano domani, a meno di
sorprese....anzi di ALTRE sorprese...." disse, guardando Matsuyama e
Yoshiko con aria maliziosa. Il ragazzo si battè una mano sul capo ed esclamò
"No, arrivano stasera !!! Se parli di Misugi e la sua manager, Misugi mi
ha chiamato e mi ha detto che alle sette sarà all'aeroporto, e alle sette e
mezza al massimo sarà qui a Fujisawa. Si farà lasciare in piazza...."
Sanae sussultò. Ecco un altro problema. "Ma le sette sono ora....oddiò,
come facciamo???" disse, fissando spaventata l'amica, ma Jody sorrise
"Allora prepareremo le camere ed andremo a prenderli. E voi..." disse
poi, rivolta ai giocatori, che se ne stavano li con aria arrabbiata o delusa
"Smettetela con quelle facce. Stasera Yusuke fa una grigliata. I miei zii
vogliono che veniate tutti. Su, andiamo". Tsubasa , Misaki , Izawa e
Wakabayashi la fissarono esterefatti, poi lanciarono urli di gioia "Ci
vediamo alle otto e tre quarti a casa mia. Sapete dov'è" disse la ragazza,
iniziando a correre "E questo che vuol dire?" chiese Matsuyama,
raggiunendola, seguito da Yoshiko e Sanae. Jody arrossì, poi prese il cellulare
e chiamò Yusuke per dargli disposizioni e aggiornarlo sulle novità. Poco dopo
una lucente macchina nera accostò vicino a loro, e ne scese lo zio di Jody.
"Yusuke mi ha avvertito, e sono passato a prendervi tornando dal lavoro.
Buongiorno Matsuyama. E' un piacere rivederti" il ragazzo tese la mano
"Anche per me, signore" disse, educato. L'uomo si voltò poi verso le
altre due ragazze "Sanae e io ci conosciamo già...e quanto a te"
disse, rivolgendosi a Yoshiko, che arrossì "Devi essere la famosa manager
della Furano. Jody mi ha parlato di te. Piacere, signorina. Su, salite, vi
accompagno io". Prese i borsoni dei due ragazzi, mentre Matsuyama faceva
salire Yoshiko e Sanae dietro e Jody saliva davanti. In pochi minuti furono a
casa, Jody mostrò loro le camere. Per quanto la casa fosse enorme, nella stanza
di Jody c'erano tre letti, oltre al suo. Uno per Sanae, uno per Yoshiko, uno
per Yayoi. Sua zia non aveva voluto, in principio, ma Jody l'aveva supplicata,
dichiarando che sarebbe stato più divertente, e sua zia si era convinta. Indicò
agli ospiti i bagni, poi si buttò sul letto. "Signore e signori, lo
spettacolo comincia" disse, rivolta al soffitto. Chiuse gli occhi e
attese. La vita era veramente una favola.
"Ehiiii
!!! Sono le sette e venti passate !!! Se non ci muoviamo, non arriveremo mai in
piazza in tempo !!!" Jody urlava rivolta verso le finestre delle camere.
Matsuyama si affacciò, urlando in risposta "Ma noi non siamo pronti !!
Siamo qui da neanche mezz'ora !!!" Yusuke scese in giardino, fissando la
cugina arrabbiata "Se vuoi ti porto in moto" propose, ma l'occhiata
che lei gli rivolse avrebbe incenerito un pezzo di ghiaccio. "E secondo te
dove le carico due persone più rispettive valigie se vado in moto???"
chiese, sarcastica. Lui convenne che era vero. Jody si stufò, si fiondò su per
le scale urlandogli "Chiama l'autista, io vado". Lui non fece in
tempo ad obbedire, che la ragazza uscì di nuovo, trascinandosi dietro Sanae
"Jody, ma io...." cercò di obiettare l'altra, mezza spettinata, ma
l'amica non voleva sentire ragioni "Io ti tolgo dai pasticci, ma tu vedi
di non crearmene troppi" Sanae si dimenò, crecando di farla ragionare
"Ma non mi sono nemmeno asciugata i capelli !!!" urlò, e Jody si
fermò. Si voltò, costatando che era vero. "Si, ma che facciamo?"
chiese "Ormai sono le sette e mezza !!!" Sanae non sapeva che dire;
intervenne Yusuke "Vai tu. Non capisco perchè devi per forza portartela
dietro. Muoviti, non puoi fare aspettare troppo quei due poveretti !!!".
Jody lo fissò. Lui si preparò alle proteste, ma lei era già schizzata in
macchina, che era già partita sgommando.
"Misugi,
che facciamo?" chiese Yayoi, preoccupata "Sanae aveva detto che ci
sarebbero venuti a prendere ma...." Fu interrotta da una macchina nera che
entrò sgommando nel viale principale. Si fermò di botto, la portiera si aprì
ancora prima che la macchina fosse del tutto ferma e una ragazza bruna scese,
avviandosi di corsa verso di loro "E quella chi è? Non è Sanae...."
disse Misugi. La ragazza li raggiunse, trafelata. Sorrise "Voi dovete
essere Yayoi e Misugi. Piacere, io sono Jody, la nuova manager della
Nankatsu" Tese la mano, e Misugi la strinse titubante "Nuova manager?
E Sanae?" chise Yayoi, confusa. Jody sorrise di nuovo. "Sta
arrivando. Io sono il nuovo acquisto, l'aiuto quando posso...." spiegò.
Prese la valigia di Yayoi e si avviò "Andiamo, la macchina ci porta
direttamente a casa mia. Siete miei ospiti" annunciò, sempre col sorriso
sulle labbra "Ha un sorriso incantevole" pensò Yayoi, che
trovava già simpatica la nuova arrivata "Ma non vogliamo
disturbare...." disse, titubante. Jody scosse vivacemente il capo
"Nessun disturbo, anzi. Ci sono già anche Sanae,Yoshiko e mio cugino Hikaru....e stasera arriveranno a cena anche
gli altri componenti della squadra" Misugi annuì, poi capì quello che aveva
detto e la afferrò per un braccio "Sei....la cugina di Hikaru
Matsuyama???" Lei si morse il labbro. Ormai l'aveva detto "Si"
disse semplicemente, fissandolo negli occhi. Lui la fissò, poi sorrise
"Cavolo, e quello non ha mai detto nulla..." esclamò. Jody sorrise,
poi salì in macchina vicino ad Yayoi "A te il posto davanti,
baronetto" esclamò. Lui rise e salì. La macchina partì, e pochi minuti
dopo era già alla villa. I due ragazzi la guardarono sorpresi "Ma è una
reggia !!!" esclamò Yayoi, mentre Jody arrossiva "Su, non è poi così
grande..." tentò di minimizzare, ma gli altri due non la ascoltavano
nemmeno. Scesero dall'auto, e dalla casa cominciarono a venire fuori persone.
Sanae uscì di corsa e saltò al collo di Yayoi, mentre Matsuyama andava a salutare
Misugi "Yayoi, che bello rivederti !!!" urlò Sanae, mentre anche
l'altra l'abbracciava. Jody sorrise, mentre anche Yoshiko arrivava a salutare
l'amica. Jody fece strada e guidò i due ragazzi nelle camere. Misugi dormiva
con Matsuyama, mentre Yayoi si sistemò nella stanza di Jody insieme alle altre
tre. Sistemò la sua roba chiaccherando con Jody "Dunque il club delle
manager gentili, sorridenti e remissive ha un membrò in più" disse
ridendo. Jody fece una faccia sorpresa, non capendo cosa intendesse, ma Sanae
entrò in quel momento ed esclamò "Remissiva lei??? Ma nemmeno per sogno !!
Devi vedere come tratta Wakabayashi". Scoppiò a ridere, seguita da
Yoshiko, mentre Yayoi la fissava con fare curioso "Wakabayashi?"
chiese. Jody arrossì, canzonata dalle altre tre, allora prese il cuscino e lo
gettò in faccia a Sanae. La battaglia che si scatenò richiamò i due ragazzi,
anche se la loro camera non era proprio vicina, e Yusuke, che rimase sulla
porta con espressione sarcastica del tipo "Lo sapevo". Quando la
situazione si fu calmata le quattro, ormai amiche per la pelle, si chiusero in
camera e si prepararono per la sera. Le loro urla e risa rimbombavano per la
casa, ma erano urla felici che scaldarono i cuori di tutti gli abitanti, tanto
che nessuno osò lamentarsene.
"Uffa,
che caldo !!" esclamò Jody, scendendo in giardino dopo essersi preparata.
Le altre tre stavano ancora in camera, ma lei non ce la faceva più. Si avviò
verso l'angolo del giardino in cui Yusuke e suo zio, aiutati da un
emozionatissimo Hideaki, che si era improvvisamente ritrovato in casa due miti
come Hikaru Matsuyama e Jun Misugi. Mentre passava per il vialetto, sentì un
rumore di passi e si voltò. Wakabayashi veniva verso di lei, lentamente,
godendosi la brezza leggera che stava rinfrescando la serata. Lei si fermò a
guardarlo, un po' stupita. Erano appena le otto e dieci "Cosa ci fai già
qui?" chiese, fissandolo leggermente imbarazzata. La scena di quel
pomeriggio l'aveva leggermente scossa, e non si era ancora ripresa. "Non c'era
nessuno a casa, così ho fatto una doccia e sono venuto qui" rispose lui,
noncurante, facendola indispettire "Ti piace così tanto casa mia?"
chiese, leggermente alterata, ma lui si limitò a sorridere "Suvvia, perchè
te la prendi? Oggi hai addirittura due cugini che possono proteggerti da
me..." il sorriso che accompagnava queste parole era molto furbo, ma lei
non si lasciò incantare "A parte che so proteggermi da sola....ma tu non
saresti mai capace di fare qualcosa a una ragazza" disse. Il portiere la fissò,
sospettoso, socchiudendo gli occhi "Che vuoi dire?" chiese,
sussurrando. Lei si stava godendo il venticello del giardino, facendo qualche
piroetta che le scompigliava leggermente i capelli "Intando dire che tu le
ragazze non le vedi nemmeno, altrimenti avresti capito che...." si fermò,
fissandolo con aria furba. Lui scosse il capo, ancora più confuso di prima
"No, scusa, ti vuoi spiegare? Cosa vuol dire che io non vedo le ragazze? E
di che dovrei accorgermi?". Lei si bloccò, mentre i suoi occhi assumevano
un aria scocciata "A volte sei peggio di Tsubasa ...." lui cominciò a
capire qualcosa "Cioè vuoi dire che tu...che io....che...." le parole
si attorcigliarono tra loro, mentre il volto del ragazzo si coloriva sempre di
più; ma Jody sapeva come giocare le sue carte. Assunse un'espressione di
innocenza completa e pura, spalancò gli occhi e, avvicinatasi, sussurrò
"Non lo saprai mai !!!" correndo poi via. Wakabayashi rimase immobile
in mezzo al viale, schoccato come non era mai stato in vita sua "Piccola
peste" mormorò, ma sorrideva....almeno fino a quando una mano non gli
battè un colpetto leggero sulla spalla. Si girò e vide dietro di sè Matsuyama e
Yusuke con un'espressione maliziosa e furba sul volto. Anche Misugi era con
loro e sorrideva. "E bravo il nostro Wakabayashi. Si è trovato un bel
tornado in versione femminile....certo che se volevi una più cocciuta di te ci
sei riuscito...." esclamò Matsuyama, mentre Yusuke annuiva sollennemente
"Credici, noi siamo suoi cugini e lo sappiamo" sentenziò. A quel
punto il povero Wakabayashi era di tutti i colori possibili "Voi...avete
visto...tutto???" rantolò, ansimando, e i tre annuirono in perfetto
sincronismo. Lui non trovò altro da fare che calare i berretto sugli occhi (Che noia. Quando non sa come sfuggire a una situazione usa
il berretto. NdA) e voltarsi "Non...non è come..."
"Si, certo " esclamarono tutti tre con aria canzonatoria. Matsuyama
si avvicinò e gli posò una mano sulla spoalla, dicendogli "Auguri
amico...spero tu ne esca vivo" e così se ne andarono, lasciando Wakabayashi
a riflettere sull'universo, sul caos...che sembrava essersi accanito proprio
sulla sua vita, proprio nel momento in cui arrivavano Tsubasa , Misaki eIzawa e Tsubasagli urlava "Ehi, Wakabayashi, sembri un po' strano....cosa
ti succede? E com'è che sei già qui?" (Tanto
per cambiare non ha capito nulla.....NdA).
Ora,
se dobbiamo stare ad analizzare tutta la settimana in cui Matsuyama e Misugi
con le rispettive manager vissero a casa di Jody non finiremmo più. ( sono
tutte balle ! Sei tu che non hai voglia di lavorare !!!NdPubblico Inbestialito;
Ehm....NdA) Fu una settimana in cui si pensò molto al divertimento e poco allo
studio, piena di risate, allenamenti, corse lungo il fiume, battibecchi (Indovinate tra chi?NdA) e scene imbarazzanti (tutto merito di Tsubasa ....Ehi ! NdTsubasa . Tu sta buono
che è vero ! NdA); ma tutte le cose belle hanno una fine (che poetica...sigh sigh....ehm...ok, come non detto....NdA)
e così arrivò il giorno in cui la lucente auto dello zio di Jody riportò i
quattro ragazzi al'aeroporto. Jody salutò il cugino, Misugi, Yayoi e Yoshiko (Che erano ormai sue amiche per la vita....NdA)
con la promessa che durante il ritiro estivo in vista del campionati nazionali
sarebbero stati ancora suoi ospiti. L'abbraccio più lungo fu riservato al
cugino, e Wakabayashi, che era li dietro (Non si sa
bene che centri, ma comunque...NdA), ebbe un moto di rabbia. Ma
Matsuyama, che se lo aspettava, si avvicinò poi a lui e Yusuke e sussurrò, con
sguardo furbo "Mi raccomando, ve l'affido...soprattutto a te,
Wakabayashi" "E perchè proprio io...." cercò di obiettare
quello, ma Yusuke lo prevenne "Per il semplice fatto che a me non da
retta, invece tu litigandoci riesci almeno ad ottenere qualcosa". Il
ragazzo arrossì e abbassò lo sguardo, mentre Matsuyama si allonatanava ridendo,
ripetendo "Mi raccomando Wakabayashi!!. "Jody si avvicinò "Che
intendeva?" chiese, ignara (Tsubasaè contagioso, ormai è evidente....NdA)
e Wakabayashi cercò di spiegare...."Eh...ecco...di..." ma non finì la
frase, salvato da Yusuke che trascinò via Jody con un pretesto, strizzando
l'occhio in direzione del portiere. Wakabayashi sorrise "Forse quel
tipo non è poi così antipatico...." pensò.
Capitolo 7 *** Capitolo sei: Quando il destino è più forte.... ***
Capitolo 6: Quando il destino è più forte
Capitolo 6: Quando il destino è più
forte....
Era
ormai primavera inoltrata, i profumi dell'estate si facevano già sentire
e...era periodo di esami (NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
NdTutti i personaggi. Uhm, che autrice perfida !!!! NdPubblico dubbioso). Gli
allenamenti (Oddio, sembra che non facciano altro
nella vita questi. NdA) erano interrotti da sedute di studio sempre
più frequenti, sempre a casa di Jody. La ragazza,che era un vero piccolo genio,
era ben felice di poter aiutare i suoi compagni, e intanto dava una mano come
manager del club e seguiva gli allenamenti di ginnastica artistica,
preparandosi per le olimpiadi, che si sarebbero tenute in contemporanea dei
mondiali di calcio (E anche nello stesso posto,
sennò la storia si complica troppo Nd_Autrice_lavativa). Inoltre era
sempre disponibile ad aiutare gli altri club, così aveva partecipato allo
spettacolo del club di ballo, alla dimostrazione di quello di tiro con l'arco,
inoltre frequentava una volta alla settimana il club di kendo, ed era
bravissima, così come quello di arti marziali, e anche qui se la cavava bene,
faceva le gare col club di atletica, arrivando sempre ai primi posti e se
poteva ogni tanto andava anche al club di basket (Ma
che è un mostro? E quando ha tempo di vivere? Nd Tutti). Sanae
l'ammirava per tanta vitalità, così come tutti gli altri. Ormai lei e Jody
erano grandi amiche, e lo stesso valeva per Misaki, Izawa, Tsubasa e
Wakabayashi. Ma nessuno, tranne Sanae, si era accorto che c'era un solo sport
che Jody non voleva praticare, che non nominava nemmeno. La pallavolo. Quando
Sanae una volta aveva cercato di convincerla a giocare con la loro classe, Jody
era sbiancata e cercando scuse impossibili era scappata, lasciando Sanae
sconvolta, poichè quell'atteggiamento non si confaceva per nulla con la Jody
che conosceva. Anche Wakabayashi aveva per caso assistito alla scena,equando Sanae aveva detto
"Pallavolo" aveva visto qualcosa di tremendo negli occhi di Jody.
Paura. Tanta tremenda paura che era sbucata dal nulla solo a sentire quel nome.
Il ragazzo aveva cercato di bloccarla per farsi spiegare, ma lei era scappata.
Ci aveva pensato molto, da quel giorno, anche se Jody era tornata quella di
sempre. Una volta l'aveva portata nella palestra, al campo da pallavolo, e
lei....si era trattenuta, sorridendo, ma i suoi occhi avevano assunto
quell'espressione disperata che lui aveva già visto nella terrazza di casa sua,
quel giorno in cui aveva scoperto che c'era qualcosa nel suo passato che la
distruggeva...aveva subito fatto due più due. Ciò che la tormentava aveva a che
fare con la pallavolo, che doveva essere un sport che lei amava o
odiava...amava, probabilmente, almeno a giudicare dal discorso che aveva fatto
quel famoso giorno....
"Non puoi fare uno sport solo per non pensare ! Lo sport non
può essere solo quello. Devi amarlo, adorarlo, essere pronta a rinunciare a
tutto per lui. Non può essere solo un ripiego" urlò Wakabayashi. Lo sfogò
la colpì in pieno. Era vero, era verissimo. Anche lei aveva provato quello che
lui stava dicendo ma...."E invece può !" urlò, trovando finalmente la
forza di guardarlo "La ginnastica artistica per me non può essere altro.
Non potrà mai essere come...."
...si,
ora era tutto più chiaro. La chiave del dilemma era la pallavolo....e quelle
ragazze della foto, pensò, visto che la crisi era iniziata proprio da li. Non
ci voleva molto a capire che dovevano essere la sua squadra, ma...che era successo?
Wakabayashi scosse il capo, guardando la ragazza che lavorava sorridendo. "Aspetterò
che sia lei a dirmelo, quando vorrà" decise, e se ne andò. Lei si
voltò a guardarlo. Sapeva che lui aveva capito qualcosa, ma non le faceva
domande, e lei gli era molto grata per questo. Lo fissò con aria dolce,
pensando "Un giorno, forse, ti dirò tutto..."
Ma
il destino, a volte, è terribile (E in questa
fanfic sembra proprio essere maledetto...in realtà è tutta colpa dell'autrice
!!! NdPersonaggi. Ehm....NdA) e non guarda in faccia nessuno. E
così, proprio mentre i due vivevano in pace, fiduciosi l'uno dell'altro, un
piccolo uragano biondo dagli occhi nerissimi arrivava in Giappone, pronto a
sconvolgere la loro vita un'altra volta...e questa volta per sempre.
"Dunque,
questo è il Giappone" pensò Allenby, guardandosi attorno. La città in cui l'avevano
mandata era piccola e carina, piena di verde e di vita. La macchina che l'aveva
accompagnata l'aveva lasciata in prossimità della scuola, e lei si avviò in
quella direzione, trascinandosi dietro la valigia. La sua espressione era dura,
quasi triste "Kay, Alex, Aly....perchè ho dovuto lasciarvi?"
pensò, ricordando le sue amiche. Poi un altro pensiero, ancora più doloroso, le
si affacciò alla mente. Vide due belle ragazze quasi uguali, una mora con gli
occhi azzurri, l'altra più bionda e con gli occhi verdi "Se ci fosse stato
il capitano, questo non sarebbe successo" mormorò, trattenendosi dal
piangere "Se Jody fosse stata li...se Angel non fosse morta...ma che ci
faccio io qui?" si chiese, entrando nella scuola. Il preside le venne
incontro "Lei dev'essere la signorina Allenby Farwell, la nuova
studentessa tedesca. Molto piacere, sono il preside. Spero si troverà bene qui.
E' difficile che accettiamo uno studente ormai a metà anno, ma d'altronte lei
ha effettuato un ottimo test di valutazione. L'abbiamo inserita nella prima
classe superiore, anche se ha solo 15 anni da poco compiuti. Ormai l'anno è
quasi alla sua metà, e presto sarete in seconda. Visti i suoi voti, so che si
troverà benissimo. Certo che le scuole tedesche devono essere ottime"
esclamò. Allenby scrollò le spalle "Non più di tanto. Perchè?"
chiese, annoiata. Il preside sorrise "Abbiamo appena avuto i risultati dei
test di valutazione di fine anno. Il punteggio più alto l'ha ottenuto una
studentessa che si è trasferita pochi mesi fa, e anche lei dalla Germania"
disse. Questo risvegliò la curiosità di Allenby "Davvero?" chiese, ma
fu distratta da un movimento fuori dalla finestra. Nel campo li vicino, i
ragazzi del club di calcio si stavano allenando. Li in mezzo si vedevano due
ragazze, una coi capelli neri, l'altra dai capelli castani e i tratti europei (Cavoli, che vista ottima che ha !!! NdTutti)
"Chi è quella?" chiese al preside. Lui guardò il campo, poi sorrise
"E' la ragazza di cui le parlavo. E' membro del club di ginnastica
artistica, è la seconda manager del club di calcio e aiuta e partecipa alle
attività di moltri altri club. Inoltre è bravissima nello studio. Ma a quanto
ho letto dalle sue schede, anche lei sembra non essere da meno..." Ma
Allenby non lo ascoltava più. Fissava la ragazza, come se vedesse un
fantasma...per certi versi, poteva anche essere vero (Ma come???? NdTutti E un po' di pazienza !!! Lo capirete. NdA)
"Come si chiama?" chiese con un filo di voce. Possibile che....
"Jody Harper" sentì rispondere. No, il cognome non era quello.
Però...era così simile...e la descrizione delle sue capacità..."Possibile
che sia tu?...." sussurrò Allenby, sentendosi svenire. Poi si riprese.
Avrebbe aspettato un po', e se era come credeva...beh, c'era un modo per
confermare i suoi sospetti. Un modo infallibile. Si voltò verso il preside
"A proposito di club sportivi, io vorrei praticare la pallavolo. Posso
parlare col capitano del club?" chiese gentilmente. Il preside annuì,
contento, e fece chiamare la ragazza. Allenby, in realtà, non aveva nessuna
voglia di gicare con delle sconosciute giapponesi, ma le serviva come
copertura. Poi, se le cose stavano come pensava...."Possibile che ti
abbia ritrovata?" si chiese. Alle sue spalle una voce la chiamò. Era
la capitana del club di pallavolo. La ragazza alta e bruna la squadrò, per poi
ammettere "Beh, mi sembri abbastanza agile, anche se un po' bassa. Quale
ruolo ricopri, di solito?" Allenby sorrise. Meglio non esporsi troppo, per
ora "Io...non è che sia bravissima, ma...beh...so alzare bene...."
disse, fingedosi timida. Il capitano, che era un tipo molto gentile, la prese
per un braccio e le fece strada "Beh, direi che potresti essere meglio di
quello che credi. Fammi un po' vedere" la condusse in palestra. Allenby
fece un ottima figura, naturalmente, anche se non aveva giocato nemmeno ad un
terzo delle sue possibilità. Il club era buono, ma nulla di eccezionale....a
parte quella ragazza, Sanae, che non era nemmeno un membro regolare, era la
manager del club di calcio e giocava solo una volta ogni tanto. E sì che era
così brava....nel guardarla, Allenby ebbe un flash. Era lei quella ragazza che
rideva con Jody prima!!! Era la manager principale, mentre Jody era il suo
aiuto. Questo voleva dire che le due dovevano essere amiche.....sorrise
lentamente. Le cose si mettevano bene. Poteva sfruttare questo fatto. E se era
come credeva....
"Sanae,
ma dov'eri finita, scusa? Ti cercavano tutti..." le chiese Jody; la
ragazza sorrise "Ero al club di pallavolo. Hanno appena accolto un nuovo
membro, una ragazzina bionda dall'aria seria; è veramente brava" disse,
entusiasta. La pallavolo le piaceva molto, e le dispiaceva che Jody non
condividesse questa sua passione. (Le cose non stavano
affatto così, ma Sanae non poteva saperlo. NdA) Jody fece un sorriso
appena accennato e disse "Ah, davvero? Beh, vieni, ci stanno
aspettando" in tono tremulo, allontanandosi poi verso il campo da calcio,
seguita dallo sguardo preoccupato di Sanae. Ma che succedeva alla sua amica?
Era
mattina presto e Jody camminava verso scuola. Era il giorno in cui sarebbero
usciti i risultati degli esami. Sapeva che erano andati bene, non era per nulla
preoccupata. La sua attenzione era rivolta altrove. Quella notte aveva fatto un
brutto sogno, in cui una figura sfocata, che non riusciva a roconoscere ma che
sapeva di conoscere, la fissava dicendo "E' ora di smettere di fuggire". Accanto a lei una nuova
figura si avvicinava, ripetendo"L'angelo della
luce deve tornare a splendere...." mentre la guardava negli occhi, e in lei Jody
aveva visto se stessa, anche se con gli occhi verdi....si era svegliata
trattenendo a stento un urlo, sudata e sconvolta. Aveva faticato molto a
riaddormentarsi.
Il
sogno poteva avere moltissime spiegazioni, ma lei non ci voleva nemmeno
pensare. Camminava veloce, cercando di scacciarlo dalla sua testa, quando una
voce richiamò la sua attenzione. Fermatasi, vide Wakabayashi che correva verso
di lei "Ehi, manager, come va? Mi sembri preoccupata" disse in tono
ironico. Lei scosse il capo e sorrise "No, tutto ok, è solo che ho fatto
un brutto sogno" rispose. Lui la guardò, preoccupato "Sei sicura che
vada tutto bene?" chiese, ma lei si limitò ad annuire "Su, oggi escono
i risultati degli esami, vediamo di sbrigarci !!!" esclamò, partendo di
corsa. Lui fece fatica a starle dietro, era veramente veloce, e arrivò a scuola
con un netto distacco, fermandosi poi ad aspettarlo al cancello. Entrarono
ridendo, avviandosi verso la classe. Depositate borse e libri, si diressero
verso la folla di studenti che attorniava il cartellone con i risultati. Si
fecero largo tra gli studenti e cercarono i loro nomi. Naturalmente, Jody era
arrivata prima in tutta la scuola, con un punteggio altissimo. "Ecco a voi
la signorina Genio" la prese in giro Wakabayashi, che era nono, mentre gli
altri erano: Sanae era quarta, Misaki terzo, Izawa sesto e Tsubasa ottavo.Lei gli diede un pugno scherzoso dicendo
"Piantala di dire sciocchezze !!!" Le era ritornato completamente il
buon umore, e lui ne fu felice. Ridendo, si allontanarono per tornare in
classe, dove vennero sommersi dagli amici che si accanirono su Jody "Ehi,
genio, ecco qui la migliore dell'istituto !!!" "Ah, Ishizaki,
piantala !!!!!! Ancora questa storia?". Lei rideva circondata dagli amici,
e non si accorse di una ragazza bionda dagli occhi neri che la fissava con aria
pensosa....
"Silenzio
ragazzi, cominciamo la lezione. Prima di tutto devo complimentarmi con alcuni
di voi per i risultati degli esami." disse il professore con aria furba
"Soprattutto con quel gruppetto la in fondo. A parte la signorina Nakazawa
e Misaki, il vostro profitto è migliorato tantissimo. Si vede che la vicinanza
della signorina Harper è molto benefica. Complimenti anche a lei, naturalmente.
E' un piacere vedere giovani tanto dotati. E a questo proposito...." si
voltò verso la porta come se aspettasse qualcuno "E' arrivata una nuova
studentessa. Lo so, è strano che qualcuno si trasferisca ad metà anno ormai
terminata, o quasi, ma questa signorina ha conseguito voti ottimi nella sua
scuola in Germania, tanto che non abbiamo avuto obiezioni al suo trasferimento,
ma ne siamo stati addirittura felici. Ha due anni meno di voi, ma il suo
livello è molto alto, direi quasi pari al suo, signorina Harper. Si vede che in
Germania ci sono molti elementi del genere, non è vero?" Jody annuì, ma
dentro si se cominciò a divenire ansiosa "Anche in Germania, anche
nelle scuole più difficili non è facile trovare elementi così dotati...."
pensò, in preda a un'oscura sensazione. Il professore sorrise e guardò verso la
porta "Entra pure" disse. La porta si aprì, e una ragazzina minuta
dai capelli biondi lunghi oltre le spalle e due occhi nerissimi entrò. Ci fu un
sospiro di stupore generale, la ragazza sembrava allo stesso tempo piccola
eppure straodinariamente matura. Lei li fissava con espressione dubbiosa, poi i
suoi occhi si focalizzarono su Jody, e divennero due fessure nerissime. Anche
Jody stava fissando la ragazza, ma la sua espressione era molto diversa: era di
pura incredulità. Wakabayashi si sporse verso di lei, con gli occhi fissi sulla
nuova nuova arrivata "Ehi, Jody, ma sta fissando te o sbaglio?" solo
allora si rivolse verso di lei, e notò l'espressione del suo viso "Che
hai? Cosa ti succede? Jody, sei pallida !!!" le parole di lui non
riuscivano a scuoterla, anche Sanae la chiamava, ma lei non sentiva più nulla.
Vedeva solo quella ragazza "...nby" mormorò. "Cosa?" chiese
Wakabayashi, preoccupato "Allenby" ripetè, ma non in modo udibile. Le
due ragazze si fissavano, il mondo intorno a loro era come scomparso. Nella
mente di entrambe c'era posto per un unico pensiero "Possibile che sia
proprio TU?"
"Bene,
ragazzi. Questa è la vostra nuova compagna, si chiama Allenby Farwell. E' apena
arrivata dalla Germania. Spero che l'aiuterete ad ambientarsi. Puoi
sederti...." si sporse per guardare i posti liberi "Ecco, li dietro a
Nakazawa, vicino a Izawa". Jody sussultò. Proprio così vicino a lei....ma
quella...era davvero Allenby? "No, ragiona" si disse, cercando
di calmarsi "Il cognome non è quello...vabbè che nemmeno il mio è lo
stesso che avevo in Germania....e Allenby è un nome non così raro,
dopotutto....ma....le somiglia così tanto...." i suoi occhi
esprimevano tutto lo smarrimento. Quelli neri di Allenby, invece, erano fissi
nei suoi, sicuri e determinati. I suoi pensieri erano come l'eco di quelli di
Jody "Sei davvero tu? Il cognome non è quello, ed è passato un anno,
ma....quegli occhi....quel volto...." il posto che le era stato assegnato
era vicino alla ragazza dai capelli scuri, così Allenby si avviò senza staccare
per un secondo gli occhi da Jody, quasi avesse paura che la ragazza sparisse.
Anche Jody la fissava, con timore, quasi avesse paura che la bionda potesse
farle qualcosa. Il mondo al di fuori di loro due non esisteva, almeno
apparentemente, tanto erano prese l'una dall'altra. La ragazzina bionda si
sedette, continuando a guardare l'altra, mentre Jody voltò lo sguardo di
scatto, come scottata dal fuoco di quegli occhi neri; Izawa, Misaki, Sanae e Wakabayashi
le fissavano, chiedendosi che cavolo stesse succedendo. Ma Jody stava in
silenzio, fisssando il vuoto, mentre l'altra, da dietro Sanae, la fissava
ancora. E Wakabayashi ebbe la sensazione che qualcosa di brutto stesse per
succedere.
La
campanella aveva segnato la fine della lezione da appena quattro secondi, e
Jody era già in corridoio che si allontanava il più possibile dalla classe...e
da lei...
Sanae
l'aveva seguita, decisa a non chiedere nulla ma a starle solo vicino.
Wakabayashi invece era rimasto in classe e fissava con occhi socchiusi la nuova
arrivata. Allenby, dal canto suo, aveva fissato Jody che usciva poi, sentendo
un sguardo su di se, si era voltata ed aveva incontrato gli occhi del portiere,
neri e freddi almeno quanto i suoi. Non si scambiarono una parola, ma lei
rimase colpita dalla durezza dello sguardo di lui. "Semba che ce
l'abbia con me...." pensò lei, incuriosita, chiedendosene il motivo.
Il ragazzo uscì, passandole affianco e sussurrando "Attenta a ciò che
fai". Lei rimase in silenzio, ritta in piedi, pensando. Forse....no, non
era possibile....eppure....Decise di lasciar perdere per il momento, e si avviò
in palestra, senza degnare di uno sguardo gli altri tre (Anche Tsubasa, anche se non ha ben capito. NdA)
ragazzi che la fissavano preoccupati. Mentre percorreva il corridoio, però,
pensò ancopra alla ragazza bruna e prese una decisione dolorosa, eppure
necessaria. Ora, più che mai, aveva bisogno di essere certa.
Sanae
e Jody camminavano in giardino, chiaccherando. Apparentemente non era cambiato
nulla, Jody sorrideva e scherzava, e si comportava come se l'arrivo della
bionda tedesca non l'avesse toccata più di tanto. Ma all'amica era chiaro che
non era così. Stavano parlando del fatto che Sanae giocasse occasionalmente a
pallavolo "Sei davvero brava, il capitano del club lo dice sempre, e dice
anche che ti vorrebbe tanto in squadra..." Jody parlava sorridendo, mentre
Sanae, arrossendo, rispose "Lo sai bene che non lascerei mai il club di
calcio...." "Fedele fino all'ultimo, eh? Se solo Tsubasa
sapesse..." "JODY !!!" urlò Sanae, paonazza. In quelmomento si avvicnò l'allenatore, dicendo
"Jody, c'è da portare questi moduli all'allenatrice del club di pallavolo,
puoi andare tu? Sanae, c'è il responsabile della federazione calcio per
l'iscrizione dei giocatori alle nazionali. Vai tu, sai già che fare ".
Sanae sussultò, guardando Jody. Portare i moduli al club voleva dire entrare
nella palestra, dove probabilmente ci sarebbe stata quella strana
ragazza...."Si, vado....Jody, ti raggiungo subito" disse,
maledicendosi per non poterla aiutare; Jody ebbe un vuoto dentro, ma annuì.
Doveva far finta di nulla, fingere che andasse tutto bene. Prese i moduli e si
avviò, cercando di sbrigarsi. In pochi minuti fu davanti alla palestra, che non
era molto distante dal campo da calcio. Inspirò profondamente per farsi forza,
poi si buttò.
Entrò
titubante, cercando di non farsi notare, e consegnò i moduli al capitano,
aspettando poi che li compilasse. Intanto, Allenby, che si stava allenando, la
vide, e un'idea prese forma nella sua mente "Capitano, posso provare a
schiacciare?" chiese, rivolta alla ragazza che stava vicino a Jody. Questa
annuì, osservando poi "Ma non abbiamo ricevitori, al momento, sono fuori a
correre. Provi a schiacciare a vuoto?" Allenby finse di pensarci, poi come
per caso posò gli occhi su Jody "Potresti fare tu da ricevitrice? Dal tuo
fisico mi sembra che te la cavi. Che ne dici?" Il capitano del club si
voltò verso di lei, speranzosa. Jody non aveva mai voluto giocare, adducendo
come scusa il fatto di non essere capace, ma lei non ci credeva, non del tutto
almeno. Jody invece fissava angosciata Allenby, conscia di essere stata presa
in trappola. Scosse il capo, scusandosi "Io...io non so giocare...ti
ostacolerei solo...." tentò di dire, balbettando, ma Allenby replicò
"Ma io non schiaccio forte. Vedrai che non avrai problemi. Ti prego
!!!" la fissava in modo così appassionato che Jody ebbe la certezza che
QUELLA fosse Allenby e che l'avesse riconosciuta. Poi però il suo cervello rifiutò
quest'opportunità. Le altre componenti della squadra aspettavano ancora una sua
risposta, e lei capì che non poteva rifiutare. Sarebbe apparso troppo starno.
"Va...va bene" disse, portandosi al centro del campo "Ma guarda
che non credo di riuscire a prenderla" dichiarò poi. Allenby si limitò a
fissarla "Sei brava a recitare" pensò, mentre Jody si diceva "Devo
sbagliare a prenderla...devo fare una figuraccia...DEVO !!!".La ragazza bionda si preparò per la
schiacciata, mentre l'alzatrice andava al suo posto. Jody si mise in posizione.
Tutti trattennero il fiato, presi dalla sfida. Eppure su quel campo avveniva
ben di più di quanto potessero immaginare.
"Accidenti,
quanto ci mette questo....ma se basta ricopiare i nomi ! E Jody è la da sola, e
non esce ancora....oddio, che posso fare?" Sanae si mangiava le
unghie per la preoccupazione, guardando fuori disperata, quando all'improvviso
vide Wakabayashi. Urlato un veloce "Mi scusi torno subito"
al'impiegato della federazione, che non riuscì nemmeno a replicare, lei si
catapultò fuori e aggredì (Letteralmente. NdA)
il ragazzo. Lui la fissò un po' stupito "Che hai Sanae? Sei
impazzita?" chiese, infastidito. Lei cominciò a parlare a raffica, senza
ascoltarlo neppure "Wakabayashi, Jody è andata al club di pallavolo a
portare i moduli, e non è ancora tornata! Va a vedere che succede !!!! Ti
Prego!!! TipregoTipregoTipregoTipregoTipregoTiprego !!!" lui se la scrollò
di dosso, seccato "Guarda che Jody se la sa cavare da sola, non ha bisogno
di un Cerbero che la sorvegli ogni secondo. Che vuoi che le succeda al club di
pallavolo?" disse, ironico, allontanandosi. Ma Sanae non cedette e lo
afferrò di nuovo per un braccio. Lui si voltò arrabbiato, ma lei non se ne
accorse neppure. Un solo pensiero occupava la sua mente "Wakabayashi, ma
sei stupido? Nel club di pallavolo c'è quella ragazza tedesca, la nuova
arrivata, e Jody è li con lei !!!" queste parole bloccarono la secca
sfuriata del portiere, che spalancò gli occhi "Cosa? E solo adesso me lo
dici???" urlò, cominciando a correre già a metà frase verso la palestra.
Sanae lo fissò allontanarsi, poi tornò dentro, più tranquilla.
Wakabayashi
arrivò di corsa alla palestra ed entrò come una furia, incurante del fatto che
potessero esserci gli allenamenti in corso. Stava per urlare il nome della
ragazza, ma la scena che vide gli bloccò la lingua. Jody stava al centro del
campo alla sua sinistra, mentre alla sua destra c'era la ragazzina bionda che
si preparava a schiacciare. Era arrivato tardi, si disse, anche se non sapeva
per cosa. La tensione all'interno era alle stelle. La ragazza biona partì di
corsa, l'alzatrice le passò il pallone e lei si levò in aria come un
angelo,muovendo il braccio in modo
perfetto, tale da mandare la palla nel campo avversario con una forza inaudita;
Jody stava ferma, mentre il pallone le roteava addosso. All'improvviso esso
fece una curva, dirigendosi verso il volto della ragazza. Lei rimaneva ancora
immobile, fissando la palla, aspettando quasi che facesse qualcos'altro. E
infatti essa cominciò a roteare a spirale, sempre più forte e più veloce. Tutti
ebbero un sussultò. Un tiro ad effetto !!! Jody stava per prenderlo in piena
faccia !!! Wakabayashi si lanciò in avanti, deciso ad intercettarlo (Cavolo, è un portiere per qualcosa !!! NdA) ma
si bloccò. Jody aveva mosso le braccia in modo improvviso e tuttavia armonicao
dandovi un'angolazione che intercettò in pieno l'effetto del pallone,
rispedendolo in aria. Il pallone roteò e ricadde, ma nessuno se ne curò. Tutti
gli occhi erano puntati sulle due ragazze. Allenby, che stava sempre in difesa
e affermava di non saper giocare bene, aveva eseguito una splendida schiacciata
ad effetto...una schiacciata che nemmeno un professionista riusciva a prendere
facilmente, figuriamoci un principiante....eppure Jody l'aveva respinta senza
difficoltà. Com'era possibile? Questa domanda aleggiava nelle menti di tutti,
eppure nessuno aveva il coraggio di porla. Il silenzio era tangibile, anche
Wakabayashi le fissava ammutolito, incredulo di ciò che aveva appena visto. Le
due ragazze non si rendevano però conto degli sguardi fissi su di loro. Non
avevano occhi che l'una per l'altra. Si fissarono in silenzio per qualche
minuto, uno sguardo di riconoscimento e di ammissione, poi Allenby ruppe l'incanto
che si era creato, dicendo "Lo sapevo. E' un piacere rivederti,
capitano". L'altra non emise che un rauco sussurro "Allenby...."
La biondina se ne andò, incurante dei mormorii che la sua frase aveva suscitato
e delle compagne di squadra che la seguirono chiedendole perchè non avesse mai
detto che sapeva giocare così. Nemmeno Jody sentiva i mormorii. Era rimasta in
silenzio, finchè le parole de Allenby non l'avevano fulminata. Dopo che la
ragazza era uscita, era rimasta al centro del campo, sconvolta, rendendosi
conto che, benchè avesse deciso di fingere, il suo corpo aveva reagito da solo,
riconoscendo la schiacciata di Allenby. Quella schiacciata fenomenale che solo
cinque, no, ormai solo quattro persone al mondo sapevano fermare.... Cadde
sulle ginocchia, fissando disperata il vuoto. "No...oh no...no..."
ripeteva, incosciente. I suoi occhi esprimevano solo angoscia. Wakabayashi si
accorse del suo stato, e corse da lei "Jody, fatti forza!!! Tutto
bene?" non ebbe il coraggio di chiedere nulla, sapeva che quella scena
aveva un significato nascosto, che a lui era sfuggito, e che era quello che
aveva gettato Jody in quello stato. La scosse ancora per le spalle, chiamandola
per nome più volte, finchè lei non si rese conto che lui era li, lo fissò
stupita, annuì e si fece aiutare ad alzarsi. Lui la sorresse, poichè sembrava
che le gambe di lei avessero perso completamente la forza, e si avviarono verso
l'uscita, ove notarono Sanae, appoggiata allo stipite della porta, che li
fissava preoccupata. Dietro di lei stava Misaki. Dalla loro espressione,
dovevano aver visto tutta la scena. Jody sorrise debolmente, mentre tutti la
circondavano chiedendole perchè aveva detto di non saper giocare quando invece
era così brava. Ci pensò Wakabayashi ad allontanare gli scocciatori, mentre
Sanae e Misaki la scortarono fuori, accompagnandola alla sede del club di
calcio.Una volta li, la fecero sedere,
e pian piano Jody si riscosse; alzò lentamente il capoe disse "Grazie, siete molto gentili a
preoccuparvi così, ma sto bene...non c'è bisogno che vi proccupiate...ora non
mi sento molto bene, è vero, ma non è nulla...se non vi dispiace, vado a
casa....ci vediamo" detto ciò partì di corsa, uscì dal club e si avviò
verso il cancello correndo, travolgendo Wakabayashi, che era rimasto indietro
per allontanare le ragazze del club, senza nemmeno guardarlo. "Aspetta
!!!" urlò Sanae, superando a sua volta il portiere, ma fu raggiunta da
Misaki, che la fermò scuotendo il capo "Lasciala, vuole stare sola....e lo
stesso vale per te, Wakabayashi" disse in tono imperativo; Sanae si voltò,
stupita, e vide che il ragazzo si sforzava di non seguirla. "Sono
iniziati i guai" si disse il portiere, e fu allora che ricordò:
Allenby...quella straniera...era una delle ragazze della foto !!! "Già"
si disse, sentendosi impotente "Ora tutto comincia ad avere un
senso...." rimase a fissare il vuoto, pensando disperato che Jody era
sola, anzi che l'avevano lasciata sola, ad affrontare un'angoscia forse troppo
grande per lei....
Capitolo 8 *** Capitolo sette: Lacrime nella notte..... ***
Capitolo 7: Lacrime nella notte
Capitolo 7: Lacrime nella notte....
Allenby
stava ritta immobile dentro una delle cabine telefoniche vicino alla scuola.
Era ancora in divisa da allenamento, ma non se ne curava. Stava ad ascoltare il
ronzio del telefono, assorta, aspettando che le venisse data la connessione con
la Germania. Finalmente arrivò. Uno squillo. Due. Poi una voce a lei ben nota
rispose "Pronto?". Allenby non perse tempo.
Disse soltanto "Sono io. Lei è qui. Sbrigatevi" e mise giù. Rimase a
fissare al telefono, pensando che in quel momento probabilemnte Kay stava
chiamando in gran furia Alex e Aly. Poi se ne andò. Era giunta l'ora che gli
Angeli si riunissero per combattere (Vi giuro che
Evangelion non centra !!!! NdA)
DRINN !!! DRINN !!! DRINN !!! il telefono di casa Nakazawa suonava
incessantemente, quasi con urgenza. Sanae uscì di corsa dal bagno coi capelli
ancora mezzo bagnati e rispose, scocciata "Pronto?" ; ma la voce
all'altro capo del filo era molto preoccupata, e la scocciatura le passò subito
"Ciao
Sanae, sono Yusuke. Jody è li con te?" chiese
il ragazzo, mentre Sanae sgranava gli occhi "N...no, non è ancora a
casa?" chiese, cominciando a divenire ansiosa. Lui rispose in tono stanco "No, e pensavo
che aveste fatto tardi con gli allenamenti....ma oramai sono le otto e mezza
passate...." Sanae fissò l'orologio, incredula,
poi ammise con voce tremula "Ma...Jody ha detto che non si sentiva bene, e
se ne è andata alle tre e mezza...." "COSA????" Yusuke
urlò con tale foga che la ragazza allontanò di scatto il telefono
dall'orecchio. Ora era seriamente preoccupata "Maledizione, sapevo che
non dovevamo lasciarla da sola !!!" si disse, poi riaccosto
l'apparecchio alla bocca e disse "Senti Yusuke, tu vai fuori a cercala, io
chiamo Misaki, Izawa e gli altri e sento se l'hanno vista, e intanto li mando a
cercala, ok? Se ci sono novità ti chiamo" si fece dare il numero di
cellulare, poi mise giù. Fissò la borsa di Jody, che la ragazza aveva lasciato
nella sede del club, e che Sanae aveva portato a casa sua, decisaa ridargliela il giorno dopo. Senza sapere
perchè, la prese, poi compose il numero di Tsubasa. Il ragazzo rimase stupito e
preoccupato della notizia, e disse che sarebbe andato subito a casa sua, e che
l'avrebbero cercata insieme. Lei annuì e mise giù. Chiamò Misaki, facendo
uscire di corsa anche lui, poi Izawa, Kisugi, Taki...nessuno sapeva dove fosse.
Infine rimase cinqueminuti ad ascoltare
il suono ritmico del telefono cercando di contattare Wakabayashi, ma non
rispose nessuno. Evidentemente non era ancora arrivato a casa. In quel momento
arrivò Tsubasa, e lei mise giù il telefono e, preso per mano senza pensarci
troppo il ragazzo, lo condusse fuori. Cominciarono a correre, affannati,
guardando qua e la, mentre una pioggia beffarda cominciava a scendere, come per
prendere in giro tutti coloro che quella sera erano fuori a cercare Jody
Harper.
Wakabayashi stava tornando
tranquillamente a casa. Dopo l'allenamento era andato in ufficio dai suoi per
mettersi d'accordo con loro, che sarebbero stati via fino al giorno dopo, poi
era andato a parlare col signor Mikami, che era partito per Tokyo e sarebbe
tornato anche lui il giorno dopo. Improvvisamente cominciò a piovere.
Imprecando, il ragazzo affrettò il passo. Svoltò a sinistra, imboccando la
stradina che lo avrebbe condotto alla sua villa, quando vide qualcosa muoversi
nelle ombre.Si bloccò. Ora era di
nuovo tutto immobile, ma lui era sicuro di aver visto qualcosa...o meglio
qualcuno. Un lampo squarciò il cielo, illuminando tutto, seguito da un forte
tuono, e Wakabayashi la vide. Era una ragazza, completamente fradicia, e stava
immobile. Teneva il volto rivolto verso terra, e non reagì quando lui si
avvicinò, perplesso. Un secondo lampo illuminò la strada, lasciando intrevedere
il volto di lei e gli occhi blu spenti...con un sussultò lui la riconobbe e si
slanciò verso di lei "Jody!!!! O mio Dio, Jody !!! Tutto bene? Che ci fai
qui? Vuoi ammalarti? Jody? Ma che ti è successo? Jody !!!!" la ragazza non
rispondeva, gli occhi erano fissi, non si accorgeva neppure di lui. Mormorava
parole senza senso "La luce si è spenta...il vento ha smesso di
soffiare....l'acqua è sparita....il fuoco si è estinto...la terra si è
essiccata...ma soprattutto....il pianto è divenuto più forte che mai...."
parole senza senso... "Gli angeli hanno smesso di volare....ho fallito, il
capitano ha fallito...." o che forse un senso ce l'avevano, ma lui non poteva
saperlo...."Wakabayashi, se sapessi mi odieresti...io non valgo nulla,
sono una stupida" parole che denunciavano quanto fosse perduta...parlava
con lui, ma non lo vedeva nemmeno. Lui la chiamava disperato; era chiaro che
era in preda ad uno shock. "Jody, ti prego, riprenditi !!! Sto cominciando
ad avere paura !!! Jody, per amor del cielo, svegliati !!!!!" Si diede
dell'idiota per averla lasciata andare il pomeriggio, per non essersi accorto
che aveva così bisogno d'aiuto. Se solo avesse lontanamente immaginato che era
così sconvolta...rimase a fissarla, sul punto di piangere per la disperazione,
ma scosse il capo. Questo non l'avrebbe di certo aiutata "L'hai già
abbandonata una volta, stupido!!! Ora, vedi di non combinare altre
cavolate" si disse; riflettè un attimo su cosa fare, poi si decise.
Era inutile recriminare. Quello che doveva fare era portarla all'asciutto al
più presto. Portandola a casa degli zii di lei la avrebbe fatta di certo
ammalare; era troppo distante, e non sapeva neppure se ci fosse qualcuno, così senza
esitazione se la caricò sulle spalle e partì di corsa verso casa sua.
"Tranquilla, Jody, ci penso io a te. Vedrai che andrà tutto bene"
ripeteva, più che per convincere se stesso che per rassicurare la ragazza, che
comunque non lo sentiva neppure. Arrivò senza fiato, spalancò la porta e senza
nemmeno chiuderla corse verso il salotto. Depositò la ragazza sul divano, poi
corse a prendere una coperta e fece per coprirla, ma lo sguardo gli cadde sugli
abiti, che erano completamente fradici, tanto che le si erano incollati
addosso. Anche i capelli erano incollati sul volto. Respirava male, era
pallida; la fissò, disperato "Che faccio? Dovrei toglierle i vestiti
bagnati,ma..." scosse il capo. E come poteva? Non l'avrebbe mai fatto
!!! Ma non poteva certo lasciarla così... "Ok, calma, vediamo di fare
la cosa più logica" si disse, decidendodi andare a chiedere aiuto; la coprì e si lanciò di nuovo sotto
la pioggia. Mentre usciva dal cancello, vide passare Sanae di corsa, seguita da
Misaki, Tsubasa e Izawa. Il sollievo che lo pervase nel vedere la manager fu
enorme, e senza riflettere la bloccò e la trascinò verso casa. Lei lo fissò
stupita, urlando "Wakabayashi, lasciami !!! Jody è sparita, nessuno sa
dove sia, la dobbiamo cercare...." era convinta che quelle parole
l'avrebbero scosso, ma lui non rispose neanche e la trascinò dentro al
cancello, mentre gli altri tre li seguivano, perplessi e preoccupati. Sanae
protestava, ma lui non rispose. Si limitò a farla entrare, a trascinarla in
soggiorno e a indicarle la figura distesa sul divano. Sanae lanciò un urlo e
corse da lei. In quel mentre entrarono gli altri tre, che rimasero ammutoliti a
fissare l'oggetto delle loro ricerche disteso miseramente sul divano. Sanae
lanciò un'esclamazione allarmata e di scatto si voltò a guardare Wakabayashi
"Ma è fradicia !!! Si prenderà un malanno !! Dobbiamo cambiarla !!!"
disse, fissandolo esterefatta, come se non riuscisse a credere che lui non ci
avesse pensato. Lui sostenne lo sguardo senza problemi ed esclamò "Lo so
benissimo! Perchè credi che ti abbia trascinata qui? Mica potevo spogliarla io
!!!" aggiunse, divenendo rosso. Sanae annuì, arrossendo anche lei al
pensiero, e guardò l'amica, poi si decise. Doveva prendere il controllo della
situazione "Bene; qualcuno la porti di sopra, in camera. Dobbiamo metterla
al caldo. Intanto Wakabayashi troverà un pigiama o qualcosa da farle mettere.
Io preparo un bagno caldo. Misaki, portala tu " tutti eseguirono le sue
istruzioni senza fiatare. Wakabayashi sparì e tornò poco dopo con una tuta
azzurra, Misaki sollevò la ragazza e la portò nel bagno al piano di sopra,
mentre Sanaepreparava il bagno e Izawa
una medicina da farle prendere. Tsubasa invece prese il telefono e chiamò casa
Harper. Nessuno rispose. Dovevano essere fuori a cercarla. Si disse che, una
volta sistemata la situazione li, sarebbe andato alla villa per rassicurarli.
Tornò in camera, ove Sanae stava preparando il letto per l'amica. Lei si voltò
a guardarlo sorridendo, ma la preoccupazione le si leggeva negli occhi. Tsubasa
le si avvicinò e, vincendo l'imbarazzo, le passò un braccio attorno alle
spalle, abbracciandola. Lei accettò il gesto con un sorriso. Aveva bisogno di
conforto "Cosa le è successo? Voglio dire" sussurrò, cercando di
capire "Di certo centra la scena di oggi, ma come può averla shockata fino
a questo punto?" Tsubasa, che non aveva assistito alla scena di cui lei
parlava, divenne perplesso "Che scena?" chiese. Lei si girò a
guardarlo, e i loro volti si trovarono a pochi centimetri di distanza. Tsubasa
sussultò, arrossendo. non l'aveva mai avuta così vicina, ma guardandola in quel
momento capì che era ciò che aveva sempre desiderato. "S-Sanae,
io..." tentò di dire, ma in quel momento entrò Izawa, che si fermò a
fissarli stupefatto. I due lo guardarono, poi si resero conto della situazione
e si staccarono velocemente, arrossendo. Tsubasa, indietreggiando, sbatte
contro il letto e perse l'equilibrio, finendoci sopra mezzo disteso. La scena
era talmente comica che Izawa non potè fare a meno di scoppiare a ridere, nonostante
la tensione di poco prima. Sanae abbassò gli occhi, terribilmente imbarazzata.
Solo quando aveva visto Izawa si era resa conto di cosa stava
accadendo....sorrise tra sè. Tsubasa...Tsubasa aveva....
Anche Tsubasa era in preda al più
completo imbarazzo. In qui magici momenti aveva completamente perso la testa, e
l'arrivo di Izawa l'aveva mandato completamente in confusione. Tuttavia, si
trovava a desiderare che Izawa non fosse entrato, che non avesse rotto
l'atmosfera...e questo lo atterriva ancora di più. L'imbarazzo e le risate di
Izawa richiamarono anche Misaki, che, non avendo assistito alla scena, li fissò
perplesso, e Wakabayashi, che entrò arrabbiato poichè la situazione non gli
pareva così allegra; ma uno sguardo a Tsubasa disteso sul letto e al viso rosso
di Sanae gli fece decidere di lasciar perdere. Si limitò a fare un cenno alla
ragazza che annuì, riluttante, e si diresse verso il bagno. Uscendo si girò
però a guardare il capitano, che la fissò a sua volta. Lei uscì, ma lui rimase
li attonito. Izawa e Misaki si guardarono, sorridendo, poi cominciarono a
tormentarlo "Guarda te il capitano ! Sembrava tanto ingenuo e invece....mi
dispiace di avervi interrotto...." "Hey, Tsubasa, al tuo amico queste
cose potevi anche dirle...." Tsubasa diveniva sempre più rosso, cercando
di negare, ma la cosa gli risultava difficile, poichè nella sua mente c'era
posto solo per l'immagine degli occhi di Sanae.
Lei intanto aveva asciugato e
rivestito con la tuta asciutta Jody, poi aveva chiamato Wakabayashi che l'aveva
sollevata e l'aveva portata nella coamera degli ospiti (Dove era avvenuta tutta la scena di prima; NdA);
tutti e cinque erano poi scesi in salotto per non disturbarla, visto che
finalmente dormiva tranquilla, anche se Wakabayashi non avrebbe voluto lasciarla
da sola. Sanae si recò in cucina per preparare qualcosa da mangiare, e loro la
seguirono. Ci fu un attimo di silenzio, poi lei chiese "Secondo voi, che è
successo? Mi sembra logico che dipenda tutto dalla scena di oggi"
Wakabayashi e Misaki annuirono, mentre Tsubasa e Izawa li guardavano senza
capire "Si può sapere di che parlate???" chiese Tsubasa, cercando di
non pensare a che era successo quado l'aveva chiesto la prima volta. Fu Misaki
a rispondere, raccontanto tutta la scena della sfida tra Jody e Allenby, della
bravura delle due e della frase di Allenby; disse che poi Jody aveva detto di
non stare molto bene e che sarebbe andata a casa. Sembrava volesse stare sola,
così l'avevano lasciata andare. Ma a casa non era mai arrivata. A quel punto Wakabayashi
si infuriò, prese Misaki per il bavero della camicia e lo fece alzare dalla
sedia, sbattendolo contro il muro "E' colpa tua !!! Se non mi avessi
impedito di seguirla, tutto questo non sarebbe successo !!! Ma ti rendi conto
di cosa sarebbe successo se invece di trovarla io l'avesse trovata qualche
malintenzionato? O se non l'avessimo trovata affatto? Ti rendi conto? Eh?
EH?" Misaki lo fissava, serio. Wakabayashi aveva gli occhi brillanti di
rabbia, ma Izawa lo fermò "Smettila, Wakabayashi. Sappiamo bene che sei
preoccupato per lei, lo siamo tutti, ma così facendo non risolverai nulla. Non
è colpa di Misaki, come poteva saperlo? Non credi che altrimenti l'avrebbe
seguita? Ritieniti fortunato ad averla trovata, e smetttila". La rabbia
negli occhi del ragazzo vacillò; lasciò andare Misaki e abbassò lo sguardo
"Scusami. Credo di essere sconvolto" Misaki gli mise la mano sulla
spalla, in segno di comprensione (Questo ragazzo è
un santo...NdA). Poi si rivolse agli altri "Non so che sia
successo, e credo che dovremo aspettare che Jody ce lo dica per saperlo.
Intanto però, avvertiamo i suoi. Saranno preoccupati". Sanae sussultò. Non
ci aveva pensato. Tsubasa intervenne "Io ho chiamato prima, ma non
rispondeva nessuno" Sanae partì di corsa verso il telefono, col numero di
cellulare di Yusuke stretto in mano. Cercò di comporlo con dita tremanti, ma
Wakabayashi le tolse la cornetta di mano e fece lui. Ci vollero solo due
squilli perchè il ragazzo rispondesse.
"Non c'è. Non la
trovo...." la voce di Yusuke era disperata mentre guardava il signor
Tachikawa. Avevano cercato la ragazza in tutta la città, ma non l'avevano
trovata da nessuna parte. Era come se Jody fosse improvvisamente sparita.
"Ma cosa può averle preso? Non è assolutamente da lei...." Suo zio si
guardò intorno, preoccupato, senza sapere più che fare. Alla fine, sospirando,
disse stancamente "Va bene. Credo sia giunto il momento di chiamare la
polizia. Non è da lei sparire così....a meno che non sia successo
qualcosa" Yusuke riflettè "Ma ieri sera stava benissimo, era tutta
felice e sorridente, e anche stamattina a scuola.....a meno che...." in
quel momento gli venne in mente che aveva sentito parlare di una nuova arrivata
nella classe di Jody, una ragazza bionda molto carina dalla Germania....e che
nel pomeriggio si vociferava di una sfida tra questa ragazzina e una manager
del club di calcio, una sfida eccezionale...."Ma perchè questo avrebbe
dovuto turbarla a tal punto da farla scappare?" si chiese. Conoscendo
il carattere solare e tranquillo di Jody, appariva impossibile...Ma forse,
dietro quel comportamento dolce e perfetto, si nascondeva qualcosa? Ma se era
così, perchè lei non gli aveva detto nulla? In quei due mesi che erano passati
da quando lei era arrivata, erano diventati molto amici, e ormai lui la
proteggeva non perchè era il suo lavoro ma per puro istinto....perchè non gli
aveva detto che c'era qualcosa che non andava? Cavoli, per lui era come una
sorella minore, l'avrebbe aiutata senza nemmeno pensarci su..."Dove
sei?" chiese a voce bassa, ma l'uomo vicino a lui lo sentì, e i suoi occhi
si riempirono ancor di più di compassione. "Così non si può continuare.
Yusuke è così preoccupato già ora, figuriamoci quando saprà che...sarebbe ora
di dirglielo, dopotutto...sarebbe giusto nei confronti di entrambi....non posso
più nascondere una cosa del genere....." pensò il signor Tachikawa,
posando infine una mano sulla spalla del ragazzo, che si voltò a fissarlo con
gli occhi castani colmi di lacrime trattenute. Nel vederlo al signor Tachikawa
si strinse il cuore. pregò Dio di fare la cosa giusta e iniziò"Senti,
Yusuke, c'è una cosa che non sai....dovevo dirtela, anzi dirVEla molto tempo
fa, ma...." In quel momento il cellulare di Yusuke cominciò a suonare. Il
ragazzo lo fece quasi cadere nella foga di rispondere. Quando finalmente ci
riuscì, urlando un "Pronto?" tremulo e quasi isterico, la voce Genzo
Wakabayashi lo folgorò. Solo poche parole "Lei è qui, al sicuro. Vi
aspetto". Yusuke mise giù, avviandosi di corsa verso la macchina. "Yusuke
!!!" lo chiamò sorpreso suo zio, seguendolo, mentre il ragazzo, senza
nemmeno voltearsi ma cercando di aprire lo sportello, gridava "E' da Genzo
Wakabayashi ! Presto !!!". Suo zio non se lo fece ripetere. Salì e mise in
moto l'auto quasi nello stesso istante, mentre sua moglie, che era riimasta li
seduta, ringraziava il cielo, sciogliendosi in lacrime. La macchina partì
sgommando, diretta a casa Wakabayashi. Intanto però il discorso mezzo iniziato
vorticava per la mente dell'uomo, e la moglie, fissando il volto preoccupato
del marito, lo capì. Sospirò. Era duro, ma in fondo giusto. le verità, tutte,
prima o poi andavano affrontate. Ma prima, Jody doveva affrontare un'altra
parte del suo passato. Una parte che in pochi conoscevano.
Si, perchè, anche se Yusuke
ignorava il motivo per cui era scappata, lei e suo marito lo conoscevano fin
troppo bene. Non capivano cosa avesse innescato la crisi, ma erano da tempo
consci che ci sarebbe stata....e forse era un bene.
Intanto a casa di Wakabayashi la
situazione si era calmata. Il dibattito in cucina si era risolto in modo
semplice: Misaki e Sanae avevano raccontato la scena del pomeriggio, mentre
Wakabayashi stava in silenzio e annuiva all'occorrenza. Il punto fisso era il
ruolo di Allenby nella crisi di Jody. Era certo che l'artefice era lei, e
meglio ancora la sfida del pomeriggio..."Ma perchè l'ha sfidata? Cioè,
aveva visto che Jody era già sconvolta, l'abbiamo visto tutti no? Allora perchè
doveva mettere in piedi quella scena?......" chiese Misaki, accigliato.
Tutti scossero il capo, come per dire che non lo sapevano, ma la voce di
Wakabayashi fornì la risposta "Per essere certa che era lei" fu quasi
un sussurro, ma lo sentirono tutti. Izawa lo fissò stupito "E tu come lo
sai?" chiese. Wakabayashi alzò le spalle "Non lo so. E' solo quello
che ho capito guardandole giocare oggi. Mi è parso un invito a dimostrare che
Jody era proprio Jody" "Ma che vuol dire?" chiese Tsubasa,
perplesso. Il portiere assunse un aria accigliata "E come faccio a
saperlo? Mi pare chiaro che si conoscevano già...e forse è proprio questo il
punto. Come si sono conosciute? Quando? Dove? In Germania, presumiblimente.
Spesso dice di averne nostalgia....e mi pare anche chiaro che centra la
pallavolo" tutti lo fissavano. Come aveva fatto a capire tutte queste cose?
Cosa era successo perchè Wakabayashi riuscisse a capire così bene una ragazza?
Intuendo la pericolosità della situazione, Wakabayashi cercò di distogliere
l'attenzione dei 5 "Se ben ricordate, l'ha chiamata 'capitano'.Questo potrebbe spiegare molte cose"
aggiunse. Misaki annuì "In effetti è un ragionamento logico. Credo tu
abbia ragione. ma c'è ancora qualcosa che ci sfugge. Cosa è successo per far
scappare Jody dalla Germania?" Silenzio. L'aveva detto. Misaki aveva
espresso a parole ciò che tutti pensavano. Jody era scappata, scappata da
qualcosa. E quel qualcosa, era ciò che a loro mancava. Fu Sanae a chiudere la
questione "Temo che solo lei possa dircelo.....e io aspetterò che lo
faccia. Mi fido di lei...e credo che quando accetterà la situazione, lo farà.
Se non ci ha ancora detto nulla, avrà avuto i suoi motivi" Izawa, Tsubasa
e Misaki annuirono. Erano della stessa idea. Wakabayashi stette in silenzio.
Lui invece aveva già saputo qualcosa, e sapeva anche già da prima che lei non
stava benissimo, ma aveva giurato di non dirlo. Tacque, pensando "Sarà
lei a dirlo". In quel momento suonarono alla porta. Sanae andò ad
aprire e Yusuke si catapultò quasi dentro "E' qui? Ditemi che è qui. Lo
so, lo sento". Si guardava intorno con aria frastornata, e Sanae, sorridendo,
lo prese per un braccio e lo portò nella camera dove riposava Jody, seguita
dagli zii dellla ragazza. La scena di Sanae che trascinava il ragazzo poteva
essere comica, come risultò a Izawa e Misaki, ma ebbe anche altri risultati:
Tsubasa si angosciò per l'eccessiva confidenza con cui Sanae trattava Yusuke,
mentre Wakabayashi si arrabbiò, ribollendo in silenzio, per l'evidente
attaccamento del ragazzo a Jody, e si irritò con Sanae che lo aveva
assecondato. Seguirono entrambi i signori Tachikawa, mentre Izawa e Misaki
ridevano tra di loro. Jody aveva un aria stanca e misera, distesa nel grande
letto. Nel vederla, sua zia si precipitò da lei, chiamandola "Oh, cara,
cara...." ma la ragazza non si svegliò. "Ma che è successo?" chiese
la donna, e Sanae raccontò di come Wakabayashi l'avesse trovata sotto la
pioggia, ma non accennò al motivo. Yusuke intanto si avvicinò dicendo
"Portiamola a casa" e fece per sollevarla, ma una voce dietro di lui
lo fermò "No". Wakabayashi lo fissava con aria sicura, gli occhi neri
scintillanti, e Yusuke si voltò ad affrontarlo "E invece si. Non voglio
più saperla lontana da casa". Entrambi dimostravano segli evidenti di
gelosia (anche se Yusuke prova una gelosia da
fratello maggiore, fidatevi. NdAutrice_che_sa). "Se la porti
fuori con questo tempo si ammalerà davvero. Ha già preso abbastanza
freddo" continuò glaciale il portiere. La situazione stava diventando
incandescente, ma Sanae provvide a riportare tutto alla normalità "Se
permettete, credo che Wakabayashi abbia ragione. Sarebbe meglio se la lasciaste
qui per la notte" disse, fissando seria il signor Tachikawa. L'uomo fissò
la moglie che, accarezzata la fronte di Jody, annuì e disse "Credo che
Sanae abbia pienamente ragione, caro. Jody è sana e salva, ed al sicuro. Non credo
ci sia da preoccuparsi" i suoi occhi comunicarono anche qualcos'altro, e
si posarono per un attimo su Wakabayashi, addolcendosi. Lo zio di Jody colse al
volo il segnale, si voltò verso di lui e chiese "Se per te va bene, la
lasciamo qui. Domani starà meglio, e passeremo a prenderla nel pomeriggio.
Lasciala dormire, la mattina... ". Wakabayashi annuì, mentre Yusuke
assumeva un'aria imbronciata e scontenta. I signori Tachikawa , guardata
un'ultima volta la nipote, scesero e tornarono in macchina. Lo zio di Jody
però, passando vicino a Wakabayashi, sussurrò "Grazie, ragazzo. Veramente
grazie...." e il portiere sorrise, orgoglioso. Yusuke uscì per ultimò, e
lo sguardo che lui e Wakabayashi si scambiarono fu memorabile: di fuoco puro (Ah, a che può portare l'amore....anche a peggio....NdA).
A quel punto era inutile che metà della squadra della New Team rimanesse li,
quindi Sanae e Tsubasa si fecero accompagnare a casa dai signori Tachikawa (vi risparmio la scena
Sanae-si-siede-vicino-a-Yusuke-e-Tsubasa-non-è-contento-e-non-sa-perchè....NdAutrice
misericordiosa....o sfaticata che dir si voglia....) e Wakabayashi
rimase solo con la ragazza. Salì in camera e rimase a fissarla. Sembrava così
debole...gli faceva venire voglia di proteggerla...ma quel pomeriggio non c'era
riuscito, l'aveva lasciata sola....meno male che poi l'aveva trovata lui in
quello stato, e non qualche maniaco..."Ma perchè? Che è successo tra te
e quella Allenby da ridurti così?" si chiese. La domanda senza
risposta...e la chiave era li, davanti a lui, che dormiva...no, un
momento....si stava muovendo ! Si stava svegliando....
Capitolo 9 *** Capitolo otto: E il sole torna a splendere.... ***
Capitolo 8: E il sole torna a splendere
Capitolo 8: E il sole torna a
splendere....
Jody
aprì lentamente gli occhi, confusa. L'ultima cosa che ricordava era la sfida di
Allenby, e di essersi allontanata alla cieca, poi...il nulla. Si guardò
intorno, ma non riconobbe il luogo in cui era. Cercò di alzarsi, ma una voce la
fermò "No, non devi sforzarti, sta ferma". Lei si accigliò. Ma quella
voce...."Wakabayashi" sussurrò, fissando il ragazzo che la guardava
sorridendo "Ben svegliata, Harper. Ci hai fatto prendere bello spavento"
disse, mentre lei cercava di raccapezzarsi "Wakabayashi....ma che ci fai
in camera mia? No, un attimo, questa non è la mia camera...." balbettò,
mentre lui sorrideva ancora di più "Appunto, questa è camera MIA, o almeno
la mia camera degli ospiti. E sei qui perchè ti ho trovata qua fuori che
deliravi sotto la pioggia, bagnata fino al midollo. Taci che poi ho trovato
Sanae che ti ha cambiato. Erano tutti in cerca di te. Anche tuoi zii. Sono
venuti qui, sanno che stai bene. E quel tuo amico...quel Yusuke....non ti
voleva nemmeno lasciare qui, voleva portarti a casa e farti prendere ancora
freddo. Pensa che scemo" l'ultimo pezzo del discorso fu detto con una
punta d'irritazione, che lei, per quanto stanca, avvertì perfettamente.
Sorrise, poi però assimilò bene il discorso e sospirò "Senti, credo di
doverti spiegare quel..." le dita di lui si poggiarono sulla sua bocca per
impedirle di continuare. "No, ora devi riposare. E non devi raccontarmi
tutto solo perchè ti ho trovata e vista in quello stato, o perchè ho visto
quella foto, eccetera. Se te la senti, mi racconterai ciò che vuoi. Domani,
comunque. Ora dormi. Non devi venire a scuola per forza, domattina. Ti lascerò
la colazione, e nel pomeriggio verranno a prenderti. Ora dormi" disse,
guardandola con dolcezza infinita. Lei sorrise, stringendo un attimo quelle
dita; i suoi occhi blu brillavano di lacrime trattenute, e qualcuna di esse
scese, mentre lei pensava a quanto lui potesse essere insopportabile e allo
stesso tempo unico, poi sussurrò "Grazie...." e si addormentò. Lui
sciolse a malincuore la presa di lei sulle proprie dita, poi le rimboccò le
coperte e sussurrò "Buonanotte", sfiorandole la fronte con un rapido
bacio.
Scese
la scale in silenzio, mentre riffletteva. Il giorno dopo avrebbe parlato ad
Allenby. C'erano un paio di cose che doveva dirle...e nel pensare questo, i
suoi occhi si strinsero fino a divenire due fessure.
Wakabayashi
si alzò alle tre e mezza. Era molto presto, anzi era notte fonda, ma era
nervoso e non riusciva più a dormire. La porta della stanza dove stava Jody era
chiusa. Passandovi davanti, ebbe la tentazione di bussare, ma si fermò quando
la mano stava per toccare il legno scuro della porta. Esitò, poi scosse il capo
e scese le scale, diretto in cucina. Cominciò a preparasi la colazione, (ehm...forse è meglio chiamarlo lo spuntino delle tre e
mezza. NdA) scaldando il latte e prendendo un pacchetto di biscotti,
mentre ripensava alla sera precedente, (cioè a
poche ore prima....NdA) all'aria di Jody quando l'aveva trovata
sotto la pioggia, ai suoi occhi quando si era svegliata....Era rimasto
imbambolato con la scatola di biscotti in mano, fissando il vuoto, e fu così
che lo trovò lei, che era scesa poichè il suo stomaco, vuoto dal pomeriggio
precedente, reclamava cibo. "Buongiorno...anzi, buonanotte, vista
l'ora" mormorò gentilmente. Lui sussultò per la sorpresa e si voltò,
sorridendo imbarazzato "Salve. Ma cosa ci fai sveglia? Dovevi
riposare...." le parole gli morirono in gola, notando come lei stesse bene
con la sua maglietta che le cadeva adosso larga, coprendo quasi del tutto i
pantaloncini. (Ma non era una tuta? NdTutti.
Ehmmmm....NdA). Lei lo fissò, cercando di trattenersi dal ridere nel
vedere la sua espressione idiota, poi lo svegliò dicendo "Avevo fame, non
mangio nulla da ieri a mezzogiorno....e, tra parentesi, credi di riuscire a
spegnere quel latte prima di farlo bruciare o ti piace fare disastri in piena
notte?". Lui fissò sorpreso il fornello, urlando poi nel vedere il latte
traboccare dal pentolino. Fece per spegnerlo, ma si scottò una mano e la tirò
via imprecando. Lei rise, non ce la faceva più, e andò ad aiutarlo. Preparò del
caffè, poi entrambi si sedettero e magiarono. Mentre addentava una fetta di
pane con marmellata di albicocche generosamente spalmata sopra, Jody fissò il
ragazzo, esclamando poi all'improvvisò "Non metterti in testa di aggredire
Allenby appena arrivi a scuola". Lui si soffocò nel sentire quelle parole,
tossì e sputacchiò, per poi calmarsi e fissarla con occhi sconvolti "Ma
come? Come posso non fare nulla se è colpa sua quello che ti è successo? Se ti
ha quasi fatto ammalare....ma soprattutto, COME CAVOLO FACEVI A SAPERE QUELLO
CHE STAVO PENSANDO?????" lei rise, gioiosa "Avevi un'espressione
talmente truce che non ci è voluto molto, veramente....". Lui la fissò
"Comunque, è meglio dirle che ti stia alla larga...." cercò di
mediare, alzandosi, ma la mano di lei lo trattenne.
"Aspe....aspetta...." sussurrò una voce fioca che lo fece
rabbrividire. Voltatosi di scatto, vide il dolore negli occhi azzurri che si
levarono verso i suoi mentre lei diceva "Aspetta....prima di prendertela
con lei aspetta, devi sapere quel che è successo...." solo dire questo la
faceva soffrire, al punto che lui cercò di impedirle di proseguire. Ma gli
occhi di lei, seppur pieni di dolore, erano anche pieni di determinazione
"No, ti prego, non fermarmi....voglio dirtelo, voglio sfogarmi....ho
atteso così tanto qualcuno che mi potesse capire.....io...ho bisogno che
qualcuno mi ascolti.....ti prego, stammi ad ascoltare...." la voce era un
sussurrò, un sussurro pieno di dolore accumulato. Questo fu troppo. Lui non fu
più capace di opporre resistenza . Il significato di quelle parole lo colpì
come un flash: Era lui. Era luiquello
che lei aveva sempre aspettato per poter parlare. Poteva forse esimersi da quel
compito? Non voleva neppure pensarci. Lei era troppo importante per
lui....."Va bene. Io sono qui, ti ascolto. Non ti lascio sola". Prese
una sedia, l'avvicino a quella di lei e si sedette, in modo da poterla
abbracciare. Nel farlo, si accorse che lei tremava, ma cercava di parlare. Non
la fermò. Sapeva, aveva sempre saputo che prima o poi lei avrebbe dovuto
affrontare il passato, e se poteva esserle vicino in quel momento, l'avrebbe
fatto. Lei abbassò gli occhi, fece un respiro profondo, poi iniziò. Anche lei
sapeva. Sapeva, dalla prima volta che l'aveva visto, che sarebbe stato lui
quello che avrebbe ascoltato la sua storia, quello che era stato scelto per
condannarla o perdonarla....quello che lei necessitava di avere vicino in quel
momento. Per questo, quando iniziò a parlare, la sua voce era calma e sicura.
Aveva preso la sua decisione. "Cominciò tutto quando arrivai in Germania
tre anni fa...."
NDA: FINALMENTE SI SVELA IN GRANDE SEGRETO DI JODY; SE ANCHE LA
SCENA VI SEMBRA UNA PALLA, TROPPO PIANTO E TROPPO DOLORE, VI CONSIGLIO DI
LEGGERE, POICHE' TUTTA LA STORIA GIRA ATTORNO A QUESTO PUNTO. SARA' ANCHE
SPIEGATO CHI E' ALLENBY E COSA CENTRA CON JODY....E SCOPRIRETE I NUOVI
PERSONAGGI....PER CONTRO, SARA' MOLTO TRISTE. A VOI LA SCELTA.....
"Tre
anni fa, nel mio continuo girovagare, arrivai in Germania. Andai a vivere nella
citta di Brema, dai signori Weynehr. Era una famiglia molto ricca, anche se
all'inizio non era stato ben chiarito quale parentela avesse con la mia.
Comunque, all'epoca avevo 13 anni, e i signori Weynehr avevano una figlia della
mia età, Angel. Era nata il mio stesso giorno, e mi assomigliava moltissimo.
Guarda" disse, estraendo dalla tasca dei pantaloncini qualcosa che si era
portata dietro. Era una foto, e nel prenderla in mano Wakabayashi sbiancò,
rimanendo a bocca aperta. Vi erano ritratte due ragazze apparentemente
identiche, che sorridevano al fotografo. Erano l'una il riflesso dell'altra,
anche se quella di destra aveva i capelli più biondi e gli occhi verdi, mentre
l'altra aveva capelli castani e occhi scuri. Il ragazzo fissò ancora la foto,
incredulo, poi guardò la ragazza che stava davanti a lui; lei annuì "Era
come se fossimo gemelle. Avendo anche la stessa età, ed essendo nate lo stesso
giorno, tutti ci consideravano tali, e cominciammo a farlo anche noi. Era
bello, dopotutto, avere un'amica così cara. In breve tempo io e Angel divenimmo
inseparabili. Andavamo alla stessa scuola, eravamo nella stessa classe, in
banchi vicini, e ci iscrivemmo insieme al club di pallavolo."
Silenzio.
Sospiro.
Pausa.
Si fece coraggio e continuò. "La squadra di pallavolo della scuola non era
molto rinomata, e aveva appena perso quasi tutti i suoi titolari. Insieme a noi
si iscrivettero altre quattro ragazze. Quelle della foto che hai visto. Tra
esse...tra esse c'era Allenby. Lo avevi già intuito, vero? Beh, in poco tempo
divenimmo grandi amiche, e la nostra squadra divenne fortissima. Vincemmo il
torneo cittadino e quello regionale, per poi farci strada ai nazionali. La
nostra era una squadra senza punti deboli, e io ne ero il capitano. Per quanto
tutte e sei fossimo bravissime, ruotava tutto intorno a me e Angel. Eravamo le
stelle della scuola, della città, adirittura della Germania. Ci chiamavami
"Angeli", meglio ancora "Angels", e io e Angel eravamo
"The Angels' combi". Questo ci fece divenire ancora più amiche, e
facemmo il patto di non dividerci mai, ma di vivere quell'avventura tutte
insieme. La nostra casa, che era grande, divenne il centro di raduno della
squadra. Capitava spessissimo che si fermassero tutte a dormire li, tanto che
c'erano le stanze sempre pronte, assegnate solo a loro. I signori Weynehr erano
molto contenti, Angel era felice come non era mai stata in vita sua, e decisero
di dirci tutta la verità. Io e Angel sembravamo sorelle....perchè lo
eravamo" Wakabayashi sussultò. Era una rivelazione che si aspettava, ma fu
improvvisa. Lei continuò "In realtà eravamo sorellastre. Nostro padre
voleva a tutti i costi un erede, e sembrava che sua moglie, la signora Weynehr,
non potesse avere figli, così lui chiese alla sorella di lei di prestarsi alla
fecondazione artificiale. La donna accettò. Era...era mia madre". Era
troppo. Lui cercò di interromperla, ma lei lo supplicò con gli occhi di non
farlo. Doveva, DOVEVA affrontare la realtà, una volta per tutte, dicevano
quegli occhi. Lui annuì, e lei continuò "Contemporaneamente però, anche la
signora Weynehr era rimasta incinta, di Angel. Nascemmo lo stesso giorno, ma
sfortunatamente mia madre morì nel darmi alla luce. So che a dirlo sembra brutto,
ma ero una presenza scomoda, a quel punto. Per questo cominciai a girare il
mondo dai miei vari parenti. Il padre di Hikaru, ad esempio. Mio zio. O...la
signora Tachikawa. La sorella maggiore di mia madre. Quando ce lo confessarono,
odiai mio padre. Lo odiai per aver usato mia madre, per averla fatta morire,
per aver usato anche Angel e sua madre. Ma poi mi passò. Alla fine avevo una
famiglia, finalmente, avevo un padre e una madre, anche se addottiva, e una
sorella che per me era più cara della mia stessa vita....una gemella così
simile a me che era diventata una parte del mio essere. La situazione tornò
normale, la squadra divenne ancora più forte, la gente cominciò a chiamarci
"Le sorelle del miracolo". Andava tutto bene finchè....non arrivò
lui" Wakabayashi sussultò. Lo sapeva. L'aveva sempre saputo che c'era un
LUI...allora perchè gli faceva così male? La strinse forte, cercando di non
pensarci. In quel momento c'era lui vicino a lei, e doveva aiutarla. Non c'era
tempo per la gelosia. Se voleva aiutarla...doveva vincela. Lei alzò gli occhi,
chiedendogli scusa poichè sapeva di fargli male, poi continuò "Richard
Gabber è il figlio di un ricco industriale. La famiglia di Angel combinò un
fidanzamento tra i due, senza nemmeno consultarli. Angel naturalmente si
ribellò, ma io la convinsi ad aspettare di averlo conosciuto, per decidere.
Lei, di malavoglia, accettò. Lo conobbe e se ne innamorò. Tornò da me pazza di
gioia, e insistette che dovevo conoscerlo. Io, divertita, accettai, anche
perchè volevo sapere che tipo di ragazzo era. Così, il week end seguente,
andammo via tutti insieme a fare un picnic con le nostre famiglie. La macchina
dei Gabber arrivò, lui scese, volse lo sguardo su me e Angel....oh, non
l'avesse mai fatto !!! Rimasi incatenata a guardare quegli occhi verdi che mi
fissavano, e lui fece lo stesso. Ci innamorammo sul momento, mentre Angel
saltellava e diceva che voleva che fossimo amici, poichè eravamo le pesone più
importanti della sua vita. " Wakabayashi appoggiò il capo della ragazza al
proprio pettò, cercando di vincere il proprio dolore e di alleviare quello di
lei. Era innamorata di lui. Ancora. Per sempre. "Non ci volle molto perchè
Angel si accorgesse di tutto. Richie le voleva bene, ma amava me....e io, che
cercavo in tutti i modi di non pensare a lui poichè volevo solo la sua
felicità, ero sempre triste. Anche Angel era triste, poichè si vedeva come un
ostacolo alla felicità mia e del ragazzo di cui era innamorata. Andammo avanti
così un anno, e lo stress cominciò a farsi sentire. La squadra non era più così
affiatata, visto che la copppia d'oro si era sfaldata. Io e Angel parlavamo
solo in caso di bisogno, anche se ognuna voleva un bene dell'anima all'altra.
Richie stesso non sapeva più che fare. Voleva bene ad Angel e voleva bene a me.
Non voleva far soffrire nessuno, e così facendo faceva soffrire entrambe.
Finchè, un anno fa..." deglutì. Era arrivata alla parte culminante, la
parte più difficile. Chiuse gli occhi e parlò, come se non guardando evitasse
di affrontare la realtà che invece stava affrontando in pieno "Scappai.
Decisi che me ne sarei andata e avrei pemesso a quei due di vivere felici. Ma
naturamente non me lo consentirono. Mi ritrovarono, mezzo assiderata, e mi
ricoverarono in ospedale. Ero in preda a una crisi nervosa e, quando i miei
genitori mi chiesero perchè l'avevo fatto, risposi urlando che era colpa loro,
che mi avevano tolto il ragazzo che amavo e anche l'unica sorella che avevo.
Dissi che mi odiavano tutti, che nessuno mi voleva bene. Non volevo dirlo, non
lo pensavo nemmeno, ma Angel lo sentì. Così quella notte venne da me, e mentre
dormivo mi sussurrò 'Io ti voglio bene.....così tanto bene....forse è ora che
te lo dimostri'. Intendeva dire che si sarebbe tolta di mezzo. "
Silenzio.
Stupore.
Incredulità.
Wakabayashi
la fissava inorridito. Quello che aveva detto....Non poteva essere vero !!!
"Vuoi dire che...." mormorò, quando riuscì a ritrovare la voce, ma
non riuscì nemmeno a terminare la frase. La sua mente si rifiutava solo di
PENSARE a una cosa simile. Lei annuì, in preda a una calma surreale "Si.
Tentò il suicidio. Per fortuna io avevo avuto un incubo, una specie di sogno
premonitore. Non mi ricordavo cosa riguardasse, ma appena mi svegliai, il nome
di Angel mi salì alle labbra e ebbi la sensazione che stesse per accaderle
qualcosa. Sul tavolo trovai un suo biglietto. C'era scritta una sola parola:
addio. Sconvolta, capii cosa voleva fare e, nonostante fossi ancora
debolissima, scappai dall'ospedale e la rincorsi. La vidi sul ciglio della
scarpata li vicino, che fissiva in vuoto. La chiamai, urlai il suo nome. Lei mi
guardò, sorrise, e mosse il primo passo verso il vuoto. Io, presa dalla
disperazione, corsi a più non posso e riuscii a bloccarla, ma a quel punto
cademmo entrambe. Ci trovarono il giorno dopo, entrambe in fin di vita. Io ero
debole già da prima, e non riuscivo a riprendermi. Lei invece...sembrava che
non avrebbe avuto troppi problemi a riprendersi, tuttavia....da tempo soffriva
di un tumore al fegato. Non ce l'aveva mai detto, e le sue condizioni, pur non
essendo peggio delle mie, favorirono un rapido attecchimento della malattia.
Tentarono di curarla, ma lei si rifiutava sempre di fare le terapie, e buttava
via i medicinali. Stava tutto il tempo al mio capezzale, piangendo, ripetendo
parole che per me erano come coltellate. Mi ricordo che una volta mi disse
'Perchè l'hai fatto? Io ti ho già rovinato la vita una volta.....volevo che tu
fossi libera !!!!!! Perchè, perchè non mi hai lasciato morire? Morirò comunque
!!!! Almeno....almeno avrei smesso di soffrire.'"
Wakabayashi
afferrò di scatto le mani della ragazza che gli stava di fronte, gli occhi
gonfi e rossi dal pianto, le mani bianche per la stretta spasmodica a cui le
costringeva. La voce cominciò a incrinarsi "Aveva perso la volontà di
vivere....e il colpo di grazia lo ebbe quando Richie, venuto a trovarci, trovò
in camera solo me. Era così in preda alle emozioni, così grato che io fossi
viva, e così disperato perchè non mi riprendevo, che di slancio mi baciò.
Lei....lei vide tutto". Strinse forte la mano di Wakabayashi, come per
chiedergli scusa. Ma lui non soffriva più per se stesso. Non ne era più capace.
Non poteva invece fare a meno di soffrire per lei. "Andò in bagno e ingerì
una dose massiccia di medicinali. La trovò Richie, che io avevo mandato a
cercarla poichè non tornava ed ero preoccupata. Intervennero subito, dissero
che l'avrebbero salvata....non fu così. Lei non voleva vivere. Non voleva
essere salvata. Il tumore si estese, la invase. Morì pochi giorni dopo, senza
nemmeno svegliarsi dal coma. Io caddi in una crisi depressiva, poichè era colpa
mia. Svenni, mi risvegliai, o meglio tornai cosciente del mondo intorno a me,
quando era passata già più di una settimana. Il funerale era già avvenuto.
Richie venne a prendermi e mi portò a visitare la sua tomba. Allora me ne resi
conto, guardando la lucida lapide di marmo rosso. Se n'era andata. La mia
migliore amica se n'era andata, la mia metà mi aveva lasciato, ed era tutta
colpa mia. Scappai, lascia Richie da solo, e tornai a casa. I miei genitori mi
accolsero con amore, quasi con sollievo, pensando che era una fortuna che
almeno una delle due si fosse salvata. Ma io piangevo, perchè sapevo che non
ero io quella che doveva vivere. Angel aveva tutto il diritto di essere felice,
ma io le ho tolto quel diritto. Quando poi entrai nella nostra camera, quello
che per due anni era stato il nostro rifugio, trovai che tutte le sue cose
erano sparite. Mi aveva lasciato solo una lettera in cui mi diceva che mi
voleva bene e l'aveva fatto per me" A questo punto la voce di Jody era
piena di pianto, tanto che non riuscì più a continuare e si fermò, cercando di
controllarsi.
Ma
quando Wakabayashi la strinse al pettò, piangendo per lei, le sue barriere
crollarono. Lui era sconvolto.Come,
come aveva potuto sopportarlo? E come poteva aiutarla, lui? "Smettila,
Jody. Negare il dolore lo farà solo aumentare....è ora di piangere...piangi,
Jody, piangi la tua perdita...fallo ora, hai trattenuto per troppo tempo le tue
lacrime...." lei rimase immobile. Lui le sollevò il volto e, guardandola
dolcemente, le asciugò una lacrima scesa a tradimento. La dolcezza di quel
gesto la sconvolse. Lui era così dolce, mentre le diceva "Io sono qui, con
me affianco non dovrai più avere paura....sei stata sola per tanto tempo, e anche
se io non potrò mai riempire quel vuoto che hai dentro, ti sono vicino....lo
sarò sempre..."; il dolore, le lacrime, la tristezza che la ragazza aveva
trattenuto per un anno le crollarono addosso, e lei si gettò piangente tra le
sue braccia, urlando "Quella lettera....per lei doveva essere una
discolpa....ma....in realtà....è stata la mia condanna...è tutta colpa mia !!!!
E' colpa mia se lei è morta !!!!!!!!". Lui la strinse forte, sussurrando
"No, non è stata colpa tua, non devi dirlo mai più. Scommetto che te l'ha
anche scritto nella lettera. Non è stata colpa di nessuno. E' solo che Angel ha
scelto la strada sbagliata per risolvere le cose....perchè voleva vederti
felice. Oddio, Jody, ma ti rendi conto che anche tu stavi per fare la stessa
cosa? Se non ti avessero trovato, quando sei scappata, saresti morta...allora,
di chi sarebbe stata la colpa?" le parole di Wakabayashi avevano il potere
di svegliarla, come nulla in quel lunghissimo anno era riuscito a fare. lei
chiuse gli occhi e singhiozzò "Nessuno....di Nessuno !!!" era così
stupida !!!!!!! Ma come poteva fare una scenata simile? Non aveva forse giurato
di non piangere più? Eppure...stretta tra le sue braccia sentiva di poterlo
fare liberamente, di poter sfogare qul dolore che da troppo tempo era accumulato
nel suo animo. Tentò ancora di parlare "Io...avevo giurato...di
non...piangere...più...perchè...non...ne...avevo...il...diritto...." lui
scosse il capo, stringendola "Jody, ascoltami, non è colpa tua. Certo che
hai il diritto di piangere. Non è certo colpa tua se si è suicidata. Tu l'hai
anche salvata. E non è colpa tua se non voleva vivere, o se il tumore l'ha
portata via". Jody singhiozzava ancora, e sentirla piangere a quel modo
gli spezzava il cuore "E' inutile...piangere ora non risolverà nulla...se
solo io non mi fossi inna...." "NO!!!!!" la voce di lui la
bloccò. Lei tremava, aspettando quelle parole. Un sospiro "Jody...come
puoi farti una colpa del fatto di esserti innamorata di lui? E come puoi
sentirti in colpa del fatto che lui si sia innamorato di te? E' stato il
destino. Se te la vuoi prendere con te stessa, devi prendertela anche con tuo
padre che ha organizzato il fidanzamento tra Angel e Richard, con i genitori di
Richard che l'hanno fatto nascere, con i tuoi che hanno fatto nascere te.....ma
non credo che riuscirai mai a desiderare che Angel o Richard non fossero nati.
La tua vita aveva un senso solo perchè c'erano loro. Solo che è finita nel più
tragico dei modi....mi dispiace molto....". La voce di Wakabayashi. Le sue
parole. La stretta che l'avvolgeva, facendola sentire protetta. Tutto ciò aveva
il potere di lavare via il dolore che il suo animo ospitava, come le lacrime
che bagnavano il suo volto. Com'era possibile? Come poteva lui fare ciò che
nemmeno l'affetto e le parole di Richard, il ragazzo che aveva amato a tal
punto da rovinare la propria vita e quella della sorella, erano riusciti a
fare? Non lo sapeva. Sapeva solo che era così, e per questo si abbandonò a
quell'abbraccio, piangendo, ma in modo sempre meno doloroso, via via più
liberatorio. Si sentiva bene...bene come non si era sentita da un pezzo.
Tuttavia c'era ancora una cosa che doveva chiedere. Si tirò su, fissandolo con
occhi lucidi "Non mi odi?" chiese, titubante. Aveva paura della
risposta, ma doveva saperlo, non poteva vivere nel dubbio. Lui la fissò
dolcemente "No, non ti odio" rispose, semplicemente. Lei sorrise;
finalmente riusciva di nuovo a sorridere. Lo abbracciò di slancio, gettandogli
le braccia al collo, e lui fece altrettanto "Te l'avevo promesso che non
ti avrei odiato....e anche se non l'avessi fatto, non ti odierei lo stesso,
perchè non è colpa tua". Lei annuì, mentre due lacrime cominciavano di
nuovo a scendere sul suo volto; ma questa volta erano lacrime di gioia. Gioia
per aver trovato qualcuno di così speciale che le stava affianco...che non
l'avrebbe lasciata "E...non mi lascerai? Non mi lascerai sola come ha
fatto Angel?" chiese, impaurita, ma la risata di lui in risposta la
rassicurò "Non ti lascerò...Oddio, a volte sarà dura sopportare il tuo caratterino...anzì,
SPESSO sarà dura....ma cercherò di farcela". Lei rise e fece per
ribattere, ma l'emozione la travolse e non potè far altro che scoppiare a
piangere, ripetendo "Grazie...grazie !!!!!". Lui stette in silenzio.
Finalmente era felice, finalmente stava bene. A lui bastava questo. Aveva un
gran voglia di spaccare la faccia a questo Richard, che l'aveva fatta soffrire
così, ma questo era meglio non dirglielo. Disse invece "Avanti, sono le
quattro di notte passate, i bravi bambini dovrebbero dormire a quest'ora.
Sennò, domani come faccio ad alzarmi? Vieni, ti accompagno". Fece per
sollevarla, ma lei lo trattenne "Aspetta, c'è ancora qualcosa che devo
dirti. Riguarda Allenby e la storia della sfida". Lui si bloccò, mentre un
bagliore di rabbia gli attraversava gli occhi nel sentire quel nome. Annuì e si
sedette, e lei, ora calma, raccontò "Come ti dicevo, facevamo parte della
squadra di pallavolo della scuola. Eravamo in sei: io, Angel, Allenby e altre
tre ragazze: Kay, Aly e Alex. Eravamo chiamate "Angels", angeli, e
ognuna di noi aveva un nome particolare. Io ad esempio ero l'Angelo della luce.
Anche le nostre schiacciate e battute avevano nomi particolari, come Lampo di
luce o Turbine di vento...e non ridere !!!!! Anche i tiri di Tsubasa , Hikaru e
compagnia bella hanno nomi assurdi ! Che mi dici di Drive shot, Eagle
shot....ok, ok, lasciamo stare. Comunque, nell'ultimo periodo la situazione tra
me e Angel era diventata molto tesa, e la cosa era evidente anche in
campo" ora poteva dire quel nome senza soffrire, e nel constatarlo lui
sorrise "Non avevamo più la stessa sintonia, non riuscivamo più a
giocare...è come se Tsubasae Misaki
perdessero la loro capacità di giocare in combinazione" lui annuì,
colpito. Era una cosa sconvolgente solo da pensare "La squadra deludeva,
perdevamo sempre più spesso, poi io e Angel finimmo in ospedale....e lei morì.
Dopo un paio di mesi io tornai sul campo, ma tutti mi assillavano per vedere se
stavo bene...e non a torto, perchè giocare senza di lei mi riusciva difficile,
ero sempre nervosa e non capivo più nulla. Le mie compagne di squadra erano
preoccupate, mi conoscevano bene, avevamo passato due anni sempre insieme,
sapevano che stavo per fare qualcosa. Ma non avevano capito, non avrebbero mai
pensato che le avrei abbandonate. Perchè è quello che feci. Scappai, me ne
andai a Londra, e alla fine sono venuta qui in Giappone da mia zia. La squadra
deve essersi sciolta, il colpo era troppo duro. Io ero il loro capitano, si
fidavano di me e io le ho abbandonate...questo no, non potrò mai perdonarmelo.
Avevamo stretto un patto, avevamo giurato di non lasciarci mai, di stare sempre
insieme, e io le ho tradite....Avranno avuto parecchi problemi, ma se conosco
Kay, Aly, Alex e Allenby non si saranno arrese. Mi avrenno cercato ovunque.
Onestamente, credo sia un caso che Allenby sia finita qui, ma forse era
destino. Quella dell'altro giorno....so che ti sei arrabbiato, ma non hai
capito...Allenby ha subito intuito che dovevo essere io, come io ho subito
sospettato che quella fosse lei. Quella sfida...è stata un riconoscimento per
entrambe. La sua schiacciata è talmente strana e potente che solo io, Aly, Kay
e Alex sappiamo come prenderla. Io volevo lasciarla, nascondermi, ma il mio
corpo ha reagito da solo. In questo modo è stata sicura che fossi proprio
io....e io che fosse proprio lei. E...." a questo punto sorrise
"Io...ho anche capito un'altra cosa, mentre ricevevo quella
schiacciata....a me la pallavolo manca; la prova è il fatto che il mio corpo
abbia preso la schiacciata di Allenby anche se io non volevo. Ora forse, se
ritrovassi le ragazze, potrei di nuovo giocare come un tempo....io voglio
provarci, Wakabayashi. Voglio vivere di nuovo...e se tu mi aiuterai, ce la
farò". Lui sorrise, annuì e la abbracciò "Ce la farai. Sei tu, e per
questo ce la farai. E io non ti lascerò nemmeno per un secondo, anche se mi
troverai insopportabile. Però ora vai a letto, o domani altro che giocare !!!!!
Non starai nemmeno in piedi". Lei acconsentì e si fece trasportare in
camera. Lui la depose sul letto, le rimboccò le coperte e le sussurrò un
buonanotte dolcissimo. Lei rispose e si addormentò. Uscito senza far rumore,
lui rimase sulla soglia a pensare. La storia che lei gli aveva raccontato era
terribile, eppure parlarne aveva fatto dissolvere il dolore. Per lui era stato
un duro colpo sapere che nella vita di lei c'era stato un altro, ma
riflettendoci capì che ora vicino a lei c'era LUI, non quel Richard, e che era
stato lui a farla tornare a sorridere, mentre l'altro le aveva TOLTO il sorriso....strinse
i pugni. L'avrebbe ammazzato per questo. Poi però sorrise. In fondo, bastava
che lei stesse bene....e il giorno dopo avrebbe fatto un bel discorsetto a
quella Allenby, checchè ne dicesse lei.
"Accidenti,
sono in ritardo, non ho sentito la sveglia !!!" Wakabayashi correva per la
casa come un matto, gli occhi assonnati e in bocca una fetta di pane. Jody
scese in silenzio, convinta che lui se ne fosse già andato, ma avvisata da
tutto quel trambusto, rimase nascosta nella penombra delle scale, decisa a non
farsi vedere, perchè lui l'avrebbe fermata; indossava già la divisa (E dove l'ha presa? NdPubblico perplesso. Ehm....facciamo
che gliel'ha portata Sanae la sera prima NdA.
Mah...NdPubblico_sempre_più_perplesso.). Due secondi dopo lui uscì
fuori di casa correndo, convinto che lei dormisse. Aspettò un paio di minuti,
poi uscì anche lei, dirigendosi verso la scuola. Sapeva che, nonostante la sua
raccomandazione, lui non avrebbe lasciato stare Allenby...e se conosceva
Allenby sapeva che la situazione sarebbe diventata spinosa. Doveva
intervenire...e poi... anche Sanae e gli altri avevano il diritto di sapere.
Cominciò a correre, mentre il caldo sole estivo le accarezzava il volto.
E
fu come se Angel le avesse dato la sua benedizione.........
Wakabayashi
arrivò a scuola trafelato, appena in tempo per la prima ora (ciò vuol dire che invece Jody la perde, ok? NdA).
Sanae, Tsubasa , Misaki e Izawa, che erano seduti tutti intorno al banco vuoto
di Jody, non appena lo videro entrare si alzarono di scatto e lo fissarono
angosciati con mille domande negli occhi. Misaki lo fissò e chiese "Come
sta? E...ma perchè hai quelle occhiaie?" Wakabayashi sbadigliò, poi
rispose, noncurante "Sta bene, tutto ok...è solo che siamo andati a
dormire alle 4...." "Alle 4 ????? E che avete fatto fino alle
4??????" urlò Tsubasa , ma questa volta nessuno se la sentì di biasimarlo.
Era quello che si stavano chiedendo tutti. Wakabayashi rimase per un attimo
perplesso, poi capì che la sua frase poteva sembrare strana e spiiegò "Mi
ha raccontato cosa le è successo....lo so che vorreste saperlo, ma francamente
mi sembra più giusto che sia lei a dirvelo, se vuole. Io non credo di averne il
diritto". Si sedette, pensando che era vero, ma soprattutto non gli andava
che qualcon altro condividesse il ruolo speciale che sentiva di avere ora nella
vita di lei. Sanae si avvicinò e fece per chiedere qualcosa, ma siccome il
professore era entrato, si limitò ad annuire e a rimandare a dopo. La lezione
cominciò. Wakabayashi stette tutto il tempo voltato nella direzione di Allenby,
che fissava il banco vuoto di Jody. Anche se lui non poteva vederla, nei suoi
occhi aleggiava una forte preoccupazione. Ad un certo punto, guardò lui. E
fissando quegli occhi neri come la notte, lui ebbe una strana sensazione, come
se la rabbia che provava si fosse affievolita tutto d'un tratto. Scosse il
capo, ripetendosi che doveva assolutamente chiarire la situazione con quella
ragazzina presuntuosa.
Quando
la lezione finì, la tedesca uscì dalla classe, e lui la seguì, osservandola per
un po', e bloccandola poi quando il corridoio era ormai vuoto. Lei, sorpresa,
si voltò, poi lo fissò con gli occhi neri stretti e indagatori. "Cosa
vuoi da me?" sembravano
chiedere. Ma quelli di lui non erano da meno, e il ragazzo non si fece
intimidire. "Stalle lontano" intimò, glaciale. Non c'era bisogno di
dire chi, come o quando. L'espressione dei suoi occhi e il tono della sua voce
avrebbero intimorito chiunque, ma non Allenby, che resse lo sguardo e disse
"E perchè? Tu che vuoi?" in tono di sfida. Lui le strinse ancora più
forte il braccio, ma lei non diede cenno di dolore. Lo fissò ancora più seccata
di prima, e lui perse le staffe "Perchè? Vuoi davvero saperlo? L'ho
trovata ieri sera sotto la pioggia shockata, dopo il tuo bello spettacolo.
Rischiava di ammalarsi, o di venir portata via.....o chissà che altro. E tutto
questo per colpa tua. Sei contenta?"
Allenby
ebbe una reazione. Gli occhi scintillarono, mostrando finalemnte quella
preoccupazione che provava "Dov'è? Come sta?" chiese, ansiosa. Il
tono di lei era cambiato, e lui rimase un attimo perplesso "E' a casa mia,
riposa...ma a te non deve interessare. Le devi stare lontano, ok? Altrimenti te
la vedrai con me !!!"
Jody
entrò di corsa nell'edificio, dopo essere stata dal preside, appena in tempo
per vedere la scena "Oh, no !!! Troppo tardi !" cominciò a
correre verso i due....
"Lasciami
!!!! Tu non sai nulla di noi...di lei !!! Smettila di fare il protettivo. Che
ne sai di...." si interruppe, liberandosi e superandolo. Ma la voce di lui
la ghiacciò "Parli di Angel?". Uno schianto. Allenby si voltò, con
espressione sconvolta. Come...com'era possibile???? Lui la fissava con aria
furba "So tutto....di lei, di voi, di Richard....e per questo non voglio
che Jody soffra. Ha già sofferto abbastanza, mi pare, non sei d'accordo? Non
serve che ti ci metta anche tu...e invece arriva la signorina dalla Germania a
rovinarle la vita, proprio quando aveva appena cominciato a rifarsene una, di
vita. Quando stava cominciando ad essere di nuovo felice !!!!". La voce
del ragazzo era un crescendo, che esplose alla fine in un urlò che investi la
ragazzina davanti a lui. Allenby, agghiacciata e scioccata, boccheggiava, e si
riprese a fatica "Ma...ma come fai a ...." la domanda, che la sua
bocca non riusciva a formulare, era chiara nei suoi occhi; lui, sempre in toto
incollerito, disse, senza nemmeno fissarla bene "Mi ha raccontato tutto.
Di sua spontanea volontà. E allora?". Lei aveva le lacrime agli occhi, ma
lui se ne accorse solo quando lo fissò con aria imbestialita. La cosa lo
spiazzò. Era convinto di vederla tranquilla, forse sorridente e sarcastica,
invece.... e lo sconvolsero ancor di più le parole che lei, superato il punto
di resistenza massima, gli lanciò in faccia "Nemmeno io voglio che soffra
!!! E' l'ultima cosa che vorrei ! Le voglio bene !!!!" fu un urlo,
disperato quanto isterico, ma la situazione era diventata talmente assurda e
incontenibile che Wakabayashi aveva perso le staffe. Dopotutto in gioco c'era
la vita e la serenità di Jody...della sua adorata amica....e lui non era
affatto disposto a lasciar correre; si avvicinò minaccioso e stava per
prenderla a schiaffi "E quello spettacolo di ieri era un segno d'affetto?
E allora..." la sua voce era tonante, mentre la sua mano si sollevava per
colpire. Ma all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno una voce calma e
pacata si intromise tra i due, spezzando ogni possibile replica. "No,
Wakabayashi, lascia stare. Non volglio che te la prendi con lei. Non è colpa
sua....".
Quella
voce era...no, impossibile....Wakabayashi si voltò, incredulo, verso la
direzione da cui proveniva.
Lei
era li, e gli sorrideva. Sembrava così serena, così bella.... "Ma che ci
fai qui? Non dovevi riposare?" chiese con un filo di voce, avvicinandosi
con aria inebetita (Wakabayashi inebetito...e per
una ragazza....incredibile !!! NdA) e fece per rimproverarla, o
almeno per provarci. Infatti era talmente bella, illuminata dalla luce
mattutina, sorridente, col vento che le scompigliava leggermente i capelli, da
impedirgli completamente di parlare. Tentò comunque di dirle qualcosa, ma un
sussurrò dietro di lui lo interruppe "Capitano....". Un sussurro
inudibile, che però scatenò una reazione negli occhi azzurri di lei. Ma da dove
veniva? Da dove veniva quella voce provata, rotta dal pianto, sul punto di
spezzarsi? Wakabayashi, confuso al massimo, si voltò. Allenby stava ritta in
piedi, fissando Jody come se non credesse ai suoi occhi, che erano pieni di
lacrime. Tutta la sicurezza di prima era sparita. Era stata lei a parlare? Si
chiese lui. Non sembrava possibile...ma guardandola meglio, mentre fissava
incredula Jody, tutta la sua sicurezza scomparve
"Ca...capitano....capitano !!!!" urlò la ragazzina prima di scoppiare
improvvisamente a piangere, confermando i suoi sospetti. Jody sorrise,
allungando le braccia in segno di benvenuto "E' bello rivederti,
Allenby" mormorò, e la ragazza bionda le finì, piangente, tra le braccia
"Capitano !!!!!!!! Capitanoooooooo !!!!!!!!" urlò, singhiozzando.
Jody le accarezzò i capelli, ripetendo in tono rassicurante "Sono qui,
Allenby. Non vi lascerò più. Sono di nuovo qui" poi alzò gli occhi verso
Wakabayashi, che osservava incredulo la scena, e gli disse, con gli occhi
azzurri che splendevano "Grazie a te...."
Rimasero
fermi in corridoio, incuranti degli sguardi curiosi degli altri studenti;
Wakabayashi fissava preoccupato le due ragazze, Allenby piangente tra le
braccia del suo capitano, e Jody sorridente che accarezzava i capelli
dell'amica, sussurrandole parole di conforto. Il ragazzo rimase in silenzio un
altro po', poi, non potendone più, prese il braccio di Jody e le disse
"Senti, meglio andare alla sede del club, li potrete parlare senza che
nessuno vi disturbi. Andiamo" Allenby lo fissò, strafottente nonostante
avesse gli occhi ancora umidi di lacrime, che però sembravano dire "Questo
vale anche per TE !" lui non ci badò, scortandole, o meglio
trascinandole verso il club. Una volta dentro, chiuse la porta della sede e si
voltò verso le due, dicendo "Avanti !". Allenby lo fissò, furente, e
stava per assalirlo a parole, ma Jody, sempre sorridendo, la fermò
"Aspetta, Allenby. Con lui possiamo parlare tranquillamente. Sa tutto, ed
è merito suo se ora sono qui con te, altrimenti avrei continuato a
fuggire". Wakabayashi arrossì leggermente, continuando però a fissarle,
mentre Allenby fissava alternativamente prima l'uno e poi l'altra, perplessa,
mentre un dubbio si insinuava nella sua mente. Alla fine fissò negli occhi il
portiere, che ricambiò il suo sguardo con la stessa intensità, finchè lei non
sospirò, abbassò gli occhi e disse, rassegnata "Va bene". Jody
sorrise, contenta, mentre il portiere si limitava a fissarle con espressione
dubbiosa. Allenby lo fissava a sua volta, leggermente arrabbiata, riflettendo
però che se il capitano si fidava così di lui, un motivo doveva
esserci....dopotutto Jody da un anno aveva evitato qualsiasi contatto non
indispensabile con i ragazzi....decise di lasciar perdere, anche se non era del
tutto convinta "Capitano, ci sei mancata tanto...da quando te ne sei
andata, la squadra non era più la stessa, non riuscivamo più a giocare, e alla
fine..." scosse il capo, come se non riuscisse ancora a crederci " Ci
siamo dovute separare. Io sono stata mandata qui da mio padre, controvoglia...certo
non avrei mai pensato di trovare te...mentre Kay, Aly e Alex sono rimaste in
Germania. Ti...ti abbiamo cercata tanto, capitano....ovunque, in tutta la
Germania, in Austria, in Baviera....ma eri sparita...Oh, dove sei stata?
Avevamo così bisogno di te...." le lacrime erano evidenti negli occhi di
Allenby, e Jody si morse il labbro, sentendosi in colpa. Abbassò gli occhi e
spiegò "Sono stata un anno a Londra, in attesa di poter venire in
Giappone....volevo scappare, rifarmi una vita, dimenticare....e ero convinta che
per farlo dovevo lasciarmi alle spalle la Germania, e per farlo ho deciso di
rispolverare la mia metà Giapponese...questo paese è così bello, così
caldo....e le persone che ci vivono sono meravigliose..." disse questo
fissando Wakabayashi, che arrossì vistosamente, ma Allenby non ci badò più di
tanto "Ma perchè non ci hai detto nulla, capitano? Noi eravamo disposte ad
ascoltarti, ad accettare la tua decisione....perchè sei scappata via senza dire
nulla?" Allenby aveva la voce che tremava, e Jody pensò fosse arrabbiata
"Hai ragione...è che non me la sentivo di dirvi che non stavo più bene in
mezzo a voi...non ho avuto il coraggio di prendermi le mie
responsabilità...sembra che non avessi fiducia in voi, ma in realtà non avevo
fiducia in me...mi disp..." non riuscì a finire poichè Allenby, ormai
paingente e disperata, urlò "Non volevo dire questo !!!!!!!!! A me non
importa se te ne sei andata senza prenderti le tue responsabilità, ti abbiamo
perfettamente capita per questo ! Il fatto è che ci sei mancata ! Pe run anno
non abbiamo avuto tue notizie, non sapevamo dov'eri, e tu non ti sei fatta
sentire....e noi avevamo tanta nostalgia di te !!! Se ci fossi stata tu, io non
me ne sarei dovuta andare dalla Germania, tu l'avresti impedito....mi sei
mancata tanto !!!!" le ultime parole furono un sussurrò soffocato dalle
lacrime, e Allenby le pronunciò gettandosi tra le braccia di Jody, felice di
essere li con lei. Jody rimase immobile per un secondo, incredula. Era convinta
che le ragazze la odiassero, ma si accorse che dentro di se non ci aveva mai
creduto, e che quella nostalgia che attanagliava Allenby aveva colpito anche
lei in egual misura. Schoccata, la strinse a sè, scoppiando a pinagere, e
sussurrando "Allenby...io non sapevo...oh, Allen, grazie, grazie, grazie....."
le parole si mescolarono alle lacrime, e entrambe, abbracciate, scivolarono
inginocchiate sul pavimento, poichè le gambe non le reggevano più. Wakabayashi
rimase a fissare, emozionato ma senza il coraggio di intervenire rompendo
quell'altmosfera incantata che si era formata. Fu Jody che, dopo un po', alzò
gli occhi e lo fissò, sorridendo. la visione di quel sorriso contornato dalle
lacrime che riempivano gli occhi azzurri lo colpì al cuore. Non l'avrebbe mai
dimenticata. Allenby si voltò a sua volta a guardarlo con aria strana, quasio
paurosa...aveva paura di ciò che lui poteva pensare di lei...ma Wakabayashi si
limitò a sorriderle, per poi avvicinarsi e abbracciarle entrambe, con fare
protettivo. Nessuna delle due reagì, nè protestò. Rimasero così per alcuni
minuti, finchè dall'esterno non si sentirono dei rumori. Wakabayashi allora le
lasciò e le aiutò ad alzarsi. Si sciacquarono entrambe la faccia, poi Allenby
si voltò sorridente e annunciò "Devo andare al club. Ci vediamo dopo,
capitano, e...." fissò Wakabayashi, con espressione furba, per poi
ammettere "Non so come ti chiami". Lui la fissò per un attimo
arrabbiato, poichè il tono che lei aveva usato non era proprio di scusa, ma
piuttosto ironico, poi però Jody intervenne, bloccando ogni reazione sul
nascere "E' Genzo Wakabayashi, Allenby". Lei lofissò, impudente,
dimostrando che sapeva benissimo chi era e l'aveva già riconosciuto, ma si
limitò a dire "Io sono Allenby Farwell. Arrivederci" e se ne andò
ridendo. Wakabayashi fece per seguirla, ma Jody lo fermò ridendo. Lui storse il
naso e disse "Mi ricorda te, quando non facevi altro che farmi
arrabbiare". Lei si bloccò, fissandolo "Perchè, ora che faccio?"
chiese, innocente, anche se la domanda poteva risultare spinosa. Lui la fissò,
incerto, facendo per avvicinarsi, ma lei prese un pallone e glielo lanciò,
colpendolo in faccia e scappando ridendo. Lui afferrò la palla e la inseguì,
furioso "Harper !!! Vieni qui!!!" "Non mi prendi, Wakabayashi.
Sei lento !!!" urlò lei, fuggendo. Le sembrava di essere di nuovo libera
dopo tanto tempo, e urlò al cielo "Non mi odiano !!! Wakabayashi, non mi
odiano !!!!"
Finalmente
era di nuovo felice e spensierata, come allora....ma questa volta sarebbe
durata.
Jody
entrò in classe, trafelata dopo la corsa, mentre Wakabayashi la inseguiva per
le scale. Entrando, andò a sbattere contro Tsubasa . Lui, vedendola, cercò di
scusarsi, imbarazzato come i tre dietro di lui (Misaki,
Izawa e Sanae. NdA), ma lei sorrise come per dire che non dovevano
sentirsi in imbarazzo e disse "Sanae, ieri sera c'è stato un po' di
trambusto, lo so, e volevo ringraziarvi. Ero un po' in crisi, ma ora sto bene.
Su, non pensateci più, vi spiegherò. Ora dobbiamo andare agli allenamenti. Su,
avanti, forza !!!". I tre ragazzi si avvinarono, incerti, mentre
Wakabayashi entrava e li scortava fuori, facendole un cenno d'intesa. Jody si
avvinghiò al braccio di Sanae e sussurrandole "Se vuoi, ti racconto cosa è
successo. Aspetta". La ragazza esitò e disse che non era necessario, ma
Jody scosse il capo "Ma io voglio dirtelo. Ti prego. Ora sto bene, posso
raccontarlo...vuoi ascoltarmi?" Sanae la fissò, arrossendo poi per la
fiducia che la ragazza le dimostrava "Si ! Certo che voglio ascoltarti
!" Jody sorrise, radiosa, e la condusse alla sede del club, cominciando a
raccontare.
Capitolo 11 *** capitolo dieci: Un incontro inaspettato.... ***
Capitolo 10: Un incontro inaspettato
Capitolo 10: Un incontro
inaspettato.....
"Uaaaahhhh"
Jody sbadigliò sonoramente uscendo dalla sua camera, vestita solo con una
maglietta bianca leggera (nel senso che è mezza
trasparente. NdA) e un paio di pantaloncini grigi molto corti che
usava solo per dormire, in una splendente mattina di sabato (Non c'è scuola, per intenderci. NdA ). Si
diresse con fare assonnato verso il bagno, rendendosi appena conto del mondo
intorno a lei. Si lavò i denti, si pettinò e cercò di svegliarsi con una po'
d'acqua fredda sul volto. Sentendosi meglio, uscì dal bagno di corsa, accecata
dalla fame e pronta a correre giù in cucina, ma si scontrò con
qualcosa...quancuno....Wakabayashi. Aprì gli occhi, incredula, e urlò
"Etu che ci fai
qui???????????" (ha sonno...non si ricorda
ancora nulla....NdA). Lui si tappò le orecchie, frastornato, e
rispose "Ci abito....mi avete portato voi". lei lo fissò, e
finalmente la sua mente ricostruì gli avvenimenti della sera prima. A quel
punto fissò per terra e disse a bassa voce "Mi...mi dispiace di aver
trattato tuo padre a quel modo...ero...ero veramente fuori di me...non so che
mi sia preso...." lui sorrise e le sollevò il volto, guardandola negli
occhi "No....era ora che qualcuno gli dicesse in faccia una cosa del
genere....anche se non mi aspettavo che l'avresti fatto tu....". Lei
sorrise e per un attimo si fissarono dolcemente....poi lui si accorse di come
era vestita, e spalancò gli occhi. Lei seguì la direzione del suo sguardo e
urlò, arrossendo. Anche lui divenne viola, poichè indossava una canottiera nera
e un paio di pantaloncini rossi appositamente per dormire. Lei, furiosa, gli
mollò una sberla "E tu non dici nulla e stai qui a guardare lo spettacolo,
eh? Vergognati ". Si avviò con passo pesante verso le scale, e in quel
momento uscì Yusuke, richiamato da quel fracasso. Lanciò un'occhiata al viso
della sorella e rabbrividì. In un certo senso, compativa Wakabayashi, e quando
lo vide fermo davanti al bagno, sconvolto, non potè che scoppiare a ridere,
dicendo "E' molto irritabile...e di mattina ancora di più".
Wakabayashi fece un mezzo sorriso d'intesa, poi si rifugiò in bagno.
Jody
intanto stava facendo colazione, sgranocchaindo con morsi rabbiosi una fetta di
pane e marmellata e pensando "Questa è la volta che lo ammazzo. Si, si.
questa è la volta buona".
Erano
le 10.30, quando un'auto luccicante arrivò davanti al cancello del campus e
caricò Allenby e i suoi bagali. Pochi minuti dopo erano alla villa, e la
ragazza quasi svenne nel vederla. Era fenomenale...beh, quasi come quella del
padre di Angel e Jody....scacciò i tristi pensieri scrollando il capo. L'auto
arrivò davanti al portone e si fermò, e Allenby scese, stiracchiandosi.
L'autista aprì il bagagliaio e iniziò a scaricare le sue valigie. Lei fece per
aiutarlo, quando.......... "AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH !!!!!!!!! ORA
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" un rumore
infernale proveniente dalla casa la fece sussultare. Si voltò, incuriosita, e in
quel momento la porta si spalancò e Jody volò fuori, inseguita da Yusuke e da
un'altra figura. "Ca...capitano !!! Ma che succede?" urlò la
ragazzina mentre Jody le saltava al collo, urlando "Allen ! era ora !
Finalmente qualcuno di normale, in questa casa !!!". Allenby cercò di
liberarsi dall'abbraccio per capire cosa stava succedendo. Jody era vestita in
modo estivo, pantaloncini e maglietta, e fissava suo fratello (Per Allenby era ancora dura credere che il suo capitano
avesse un fratello....NdA) e qualcun'altro. Quando finalmente riuscì
a liberarsi, Allenby vide che l'altra figura eraGenzo Wakabayashi. Lo fissò, stupita e scocciata, domandando
"E lui che ci fa, qui? E' tuo amico?" chiese a Yusuke, fissandolo. Il
ragazzo ricambiò lo sguardo, negando"No,
per carità, non direi proprio...chiedilo al tuo 'capitano' che ci fa lui
qui" Jody lo fulminò con un'occhiata, poi rispose sospirando "E'
nostro ospite a tempo indefinito....in pratica, vive qui"
"CCOOOOSAAAAAAAAAA????????" urlò Allenby, sconvolta, ma Jody non le
lasciò tempo di replicare e l'afferrò per un polso, trascinandola su per le
scale "Andiamo, ti mostro la tua camera...e voi due farete megli a girare
al largo per un po', sono stata chiara?" Yusuke e Wakabayashi si fissarono
"E'...arrabbiata" disse il portiere, e Yusuke scoppiò a ridere
"Oh, altrochè !!! E con entrambi, a quanto pare. E, dato che ha appena
ricevuto rinforzi per la sua missione di renderci la vita impossibile, e visto
che tu starai qui per un bel po'....che ne dici di una tragua, o meglio ancora
di un'allenanza?" disse, porgendo la mano. Wakabayashi la fissò,
incredulo. Quel ragazzo aveva la capacità di stupirlo come solo Jody era mai
riuscita a fare...beh, in fondo erano fratelli....forse era per quello che
negli occhi castani del ragazzo gli sembrava di vedere la stessa
spensieratezza, la stessa gioia di vivere della ragazza....pensando questo,
sorrise e strinse la mano tesa davanti a lui "Accettato" disse,
sghignazzando. Yusuke annuì "E visto che ci siamo, ti chiedo una cosa....stacci
attento. Voglio dire, quando non ci sono....sorvegliala tu....Cioè, credo sia
benissimo in grado di farlo da sè, ma....". Guardò altrove imbarazzato, ma
Wakabayashi annuì con aria grave, dicendo semplicemente "Contaci. Ci penso
io a lei". E, come per attuare tale proposito, corse dentro. Tempo due
secondi, e si udì uno strillo, seguito da un "WAKABAYASHIIIII !!!!"
furioso e da vari rumori sconclusionati che indicavano che la lotta era
ricominciata. Yusuke lo fissò rientrare e rimase poi con lo sguardo fisso nel
vuoto pensando "In realtà questo è proprio ciò che mi preoccupa di più,
ma....vabbè, saprà difendersi anche da sola...se vuole. E devo avere fiducia in
lei...e nelle sue scelte."
Erano
le 6 in punto, e Jody stava godendosi l'aria fresca della sera sul suo balcone.
Allenby stava finendo di sistemare le ultime cose, mentre Yusuke stava
controllando che la piscina fosse a posto. Chiuse gli occhi, pensando a quante
cose erano successe in quei giorni, a come la vita l'aveva travolta....e a come
era felice di tutto ciò. Persa in questi pensieri, non si accorse che la porta
della sua camera si apriva silenziosamente e che qualcuno entrava, furtivo...o
almeno finse di non accorgersene. Rimase immobile con gli occhi chiusi, ma
quando questa persona le arrivò alle spalle con uno scatto fulmineo la afferrò
e la gettò a terra, eseguendo alla perfezione una mossa di karate. Wakabayashi
rimase disteso a terra, incredulo e dolorante "Ahia ! Mai che si possa
scherzare con te !!!" gemette, risollevandosi a stento. Lei li fissò,
impassibile, sentendo poi una voce che la chiamava. Sanae stava arrivando di
corsa insieme a Misaki (E perchè non insieme ad
Tsubasa? NdTutti. E c'è bisogno di chiederlo? NDA, Jody, Sanae etc...Eh? Che
volete dire? NdTsubasa confuso) E Jody si sporse per salutarli
"Aspetta, scendo subito !!!" e, come per confermare le sue parole, si
arrampicò sulla balaustra e fece per saltare. Wakabayashi si alzò di scatto,
atterrito, rendendosi così visibile ai due sotto "Aspetta, scema !!! Siamo
al secondo piano...." ma Jody era già saltata di sotto, e stava scendendo
con grazia, le braccia aperte, il corpo slanciato indietro per controllare la
caduta. A metà della distanza che la separava da terra fece una serie di
piroette, rivoltandosi più volte, e alla fine atterrò senza alcuna difficoltà
davanti ai due ragazzi. Wakabayashi, che era rimasto affacciato al balcone per
vedere la scena, si voltò e corse di sotto, mentre lei sorrideva e cominciava a
chiaccherare coi due sotto, che, dopo un attimo di stupore, si erano ripresi
"Ma tu scendi sempre così?" chiese Misaki, sorridendo. Lei fece per
rispondere, ma una voce dietro di loro la interruppe, imperiosa e furibonda
"Bella domanda !!!! Vorrei saperlo anch'io !!! E spero vivamente che la
risposta sia NO !!! Ma sei pazza??? Volevi ammazzarti ????!!!" Wakabayashi
urlava, incavolato nero, cercando in quel modo di dissimulare la sua
preoccupazione. Misaki e Sanae lo fissavano, leggermente stupiti per la sua
reazione eccessiva, ma Jody lo guardava calma, e sorridendo rispose "Uffa,
mai che si possa scherzare con te !!!" Lui ammutolì, sconvolto e
incredulo. Ma che le prendeva??? Ma una voce dietro di lui lo stupì ancora di
più "Perchè ti stupisci tanto? Il capitano è capace di questo e altro...e
se lei ti sta tanto a cuore, farai meglio ad abituartici." Allenby scese
in giardino con passo sicuro ed espressione convinta. Wakabayashi la fissò,
arrabbiato e sconvolto, ma la ragazzina bionda era perfettamente tranquilla e
convinta di ciò che aveva detto. E Jody confermò la cosa "Credile. Allenby
mi conosce molto bene". Lui scosse il capo, decidendo di lasciar perdere.
Per fortuna, in quel momento arrivarono Izawa e Tsubasa, provocando un
improvviso rossore di Sanae e uno, più leggero ma comunque visibile, di Allenby.
Poi, Yusuke arrivò ad annunciare che la festa poteva iniziare. Le ragazze
corsero in camera di Jody a cambiarsi(A mettere il costume, cioè. NdA), e all'ultimo
minuto Jody si voltò e urlò "Voi potete andare a cambiarvi in camera di
Wakabayashi!!!!"al che si voltarono
tutti verso il portiere, e Tsubasa chiese (e chi
altri poteva essere? NdA) "Perchè hai una camera in casa di
Jody?". Wakabayashi indietreggiò, visto che tutti si avvicinavano
incuriositi, cercando di trovare una ragione che non suonasse strana "Ecco...cioè.
è che...io...ecco..." fissò verso l'alto, crecando aiuto, e incontrò lo
sguardo di Jody che era uscita in terrazza e lo fissava, maligna. Si ripromise
di fargliela pagare, non appena fosse scesa. E con tale proposito, si cambiò in
fretta e furia e scese di corsa, arrivando in due secondi alla piscina, dove
Jody gli si fece incontro.
"Ora
le faccio vedere io....Oddio, beh, QUESTO no, non posso sopportarlo....."
la visione della ragazza in costume lo bloccò, togliendogli ogni facoltà di
protesta. E ancor di più fece il sorriso dolce che lei gli riservò, invitandolo
poi con lo sguardo a fissare la scena attorno a lui. Tsubasa fissava incredulo
Sanae, che era arrossita fino alla radice dei capelli, mentre Izawa guardava
sorridendo Allenby, che per sfuggire all'imbarazzo si tuffò. Ma Wakabayashi non
si voltò neppure. Non gli interessava....o meglio, non era in grado di
rivolgere altrove lo sguardo. Gli bastava guardare la ragazza che gli stava di
fronte. Perchè era così bella, così dolce, spontanea, unica, che aveva paura
che, se lui avesse per un attimo distolto gli occhi da lei, sarebbe sparita.
Il
lunedì si presentava uggioso e grigio, specialmente confrontato alle pazzie e
ai divertimenti del week-end. Jody scese pigramente le scale. Per fortuna che
fra poco sarebbero iniziate le vacanze estive. Era già vestita, in divisa, ma i
suoi occhi erano ancora gonfi di sonno....ma bastò la visione di Wakabayashi e
suo fratello in cucina, per svegliarla. Si fermò sulla soglia, aspettando ad
entrare, ma Allenby arrivò dietro di lei e le diede una spinmta scherzosa,
accompagnata da un "BUH !!!" che la fece sussultare, rivelando
inoltre la sua presenza ai due ragazzi. "Buongiorno" salutò, formale,
Wakabayashi, mentre Yusuke roteava gli occhi. "Arriva lo Tsunami dai
capelli castani !!!" esclamò, facendo infuriare la sorella che cominciò ad
inseguirlo per tutta la sala. (Lo Tsunami è un'onda
altissima, che può raggiungere i 40 m d'altezza, che si origina in seguito ad
un terremoto particolarmente forte e che è molto pericolosa per i paesi che si
affacciano sul mare. NdA).
Poco
dopo i quattro erano avviati sulla strada per scuola, dove incontrarono Sanae,
poi Tsubasa, Misaki e Izawa. E fu l'inizio di un nuovo, splendido giorno (Del tipo; E fu sera e fu mattina. 879° giorno. NdA)
I
giorni passavano lievi, e le vacanze estive si avvicinavano sermpre di più.
Jody era ormai completamente integrata nella sua nuova vita,ecasa Tachikawa era luogo di allegre e felici
riunioni. E inoltre c'erano gli allenamenti, di calcio, pallavolo e ginnastica.
E per l'appunto....
Erano
le tre. Si era allenata per due ore lunghissime a fare piroette, salti e
giravolte. Va bene che la ginnastica le piaceva, ma piroettare con quel caldo,
stretta nel body che le aderiva al corpo come una seconda pelle, non era
proprio il massimo....finalmente però il capitano le aveva lasciate andare, e
lei, indossata una maglietta bianca e un paio di pantaloncini, che quasi
scomparivano al di sotto della stoffa bianca della maglietta, si era recata al
campo da calcio. I capelli le facevano caldo, così li aveva raccolti sotto il
cappello, che era anche utile per evitare un'insolazione. Rise, nel pensare
alla scena che quel cappello aveva creato la prima volta che aveva incontrato
Tsubasa, Wakabayashi e Misaki....a quel punto si bloccò. Il campo era ancora
vuoto, e la cosa le parve strana, visto che di solito a quell'ora Tsubasa,
Misaki e Izawa erano sempre li, e Wakabayashi era già in porta. Anche di Sanae
e Allenby non c'era nemmeno l'ombra. "Forse è ancora troppo
caldo....dopotutto, gli allenamenti cominciano alle quattro" riflettè la
ragazza, fissando la desolazione del campo vuoto. Si avviò verso la sede del
club, constatando che anch'essa era deserta. Sbuffò, senza sapere che fare.
Mettersi a girare per la scuola cercando gli altri le sembrava stupido,
magliette e divise erano a posto, i panini erano in frigo, come i limoni e le
bibite, la sede era già stata
pulita...."Uffaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!" sospirò la ragazza, ma in
quel momento gli occhi le caddero sul cesto che conteneva i palloni da calcio.
Il suo viso si illuminò mentre ne prendeva uno "Visto che non c'è nulla da
fare, posso giocare un po'" si disse (Ma a voi
pare normale che una che non ha nulla da fare si mette a giocare al calcio con
30°??? NdA). Uscì in campo e si mise a palleggiare ridacchiando.
Pian piano ci prese gusto, arrivando a perdere la cognizione del tempo nello
sforzo di non far cadere la palla. Non sapeva quanto tempo fosse passato,
sapeva solo di essere accaldata, stanca e sudata, quando una voce sarcastica la
distrasse, riportandola alla realtà "La Nankatsu è così mal presa da far
giocare le ragazze?" disse quella voce, che proveniva dalla sua destra.
Voltandosi di scatto, Jody vide un ragazzo alto, dalla pelle abbronzata perennemente
(Indovinate un po' chi è????NdA), i
capelli neri e il cappello calcato sugli occhi, che comunque brillavano di
sicurezza e derisione. Il volto era contorto in un ghigno sarcastico, nonchè
dalla sicurezza che appariva evidente in ogni suo gesto. Jody stoppò la palla,
rimanendo a fissarlo, aspettando. Il nuovo arrivato le si avvicinò con fare
tranquillo, finchè non le fu accanto. A quel punto, qualcosa suggerì alla
ragazza di ritrarsi. Lui rise e prese la palla, cominciando a sua volta a
palleggiare con maestria, e intanto parlandole, sempre in tono di sufficienza
"Allora, dove sono quelli della Nankatsu? Non dirmi che la squadra è così
caduta in basso che agli allenamenti vengono solo delle ragazzine esili come
te" Jody sentì la rabbia montarle dentro, mentre il desiderio di prendere
a schiaffi il ragazzo diventata sempre più forte. Ma lui non la guardava
nemmeno "Forse mi hanno visto e hanno paura? Beh, non posso dargli torto.
Da dopo il campionato Juniores in Francia, mi sono allenato molto, e il mio tiro
è diventato più forte di quello di Oozora...e nemmeno Wakabayashi sarà in grado
di fermarlo, questa volta" Tirò la palla in porta, mettendo in mostra il
suo violentissimo tiro, e bucò la rete, poi si voltò soddisfatto verso di lei.
Ma gli occhi azzurri della ragazza lo inchiodarono. Uno sguardo così freddo
nessuno aveva mai osato rivolgerglielo "Per prima cosa, non mi pare tanto
educato entrare qui senza permesso, sbeffeggiare i padroni di casa e bucare
addirittura la rete" sussurrò in tono letale, avvicinandosi a lui senza
più alcuna paura "Ma a quanto vedo, è il tuo modo di fare....ma mi sembra
ancor peggio arrivare qui, trattare da pezza da piedi una che nemmeno conosci,
non presentarti e sbeffeggiare i miei amici in loro assenza". Il ragazzo
la fissò incredulo. Ma quella chi era? Da dove era venuta fuori? "E
comunque, la Nankatsu non si è affatto indebolita. Anzi, è diventata più
forte....e se devo dirla tutta, quel tuo tiro patetico non solo non è nemmeno
paragonabile a quello di Tsubasa, ma non riuscirà mai nemmeno a impensierire
Wakabayashi". La fiducia con cui aveva parlato era assoluta, e il ragazzo
rimase a guardarla allibitò. Poi però l'orgoglio ebbe il sopravvento
"Maledetta, come Osi parlarmi così? Ora ti farò vedere io!!!!" si
avventò su di lei, ma la ragazza lo stese senza problemi, dimostrando la sua
abilità nel karate, e lo fissò dall'alto verso il basso "Ehi, le ragazze
non vanno aggredite....soprattutto quelle che non si possono battere" lo
apostròfo, mentre lui digrignava i denti per la rabbia. Poi lei prese la palla
e la calciò in porta, imitando alla perfezione il suo tiro. Il ragazzo, che si
stava rialzando, rimase senza parole. Lei andò a recuperare il pallone, glielo
lanciò, urlando "Su, prova a segnarmi un goal col tuo tiro, campione".
Lui, arrabbiato, si posizionò fuori area, mentre lei si sistemava proprio al
centro dei pali. Il sorrisetto sarcastico era ora sul volto di Jody, mentre
quello del ragazzo era contorto in una smorfia di rabbia. Rimase fermo un
istante, poi imprimette tutta la sua potenza nel pallone, che schizzò a
velocità impressionante verso la porta. Se possibile, era ancora più veloce di
prima....ed mirava proprio alla faccia del portiere !!!!
Qualcuno,
che stava passando al bordo del campo, se ne accorse. "Mio DIO !!!"
urlò, entrando di corsa.
Il
pallone roteava diretto contro di lei, ma Jody lo fissava con apparente calma,
come se non sapesse come reagire. Sul volto del ragazzo si dipinse un sorriso
di soddisfazione. Quando la sfera stava per colpirla, però, la ragazza spiccò
un salto, mettendo in mostra la sua agilità e le sue doti atletiche, e facendo
si che la palla, che l'avrebbe colpita in pieno viso, le arrivasse all'altezza
del petto, e afferrandola con entrambe le mani. Il ragazzo lanciò
un'esclamazione. Com'era possibile? Ma non era ancora finita. La potenza del
tiro era tale da trascinare in porta qualsiasi portiere, figuriamoci una
ragazza; e inoltre lei era sospesa per aria, e questo le toglieva ogni
possibilità di equilibrio. Era ovvio che sarebbe stata trascinata in
porta....ma questo Jody lo sapeva bene, e reagì alzando a viva forza il pallone
sopra la sua testa e gettandosi in avanti, vincendo così la forza impressa
sulla palla. Fece una serie di piroette, che annullarono del tutto l'effetto
del tiro, e atterrò appoggiandosi ad un ginocchio e posando a terra la palla.
Il ragazzo la fissava sconvolto. Nemmeno Ken Wakashimazu era mai stato capace
di tanto, ed ora quella ragazzina....quella ragazzina venuta da chissa
dove....l'aveva battuto. Rimse schockato a fissarla, mentre lei gli tirava di
nuovo il pallone e commentava "Beh, dopotutto come tiro non è male....ma
puoi fare di meglio, credimi". La palla gli arrivò tra ipiedi, ma lui non la bloccò e la lasciò
roteare lontano. Aveva occhi solo per la ragazza che stava di fronte a lui, non
si accorse neppure della figura che stava ai bordi del campo e li fissava.
"Uff, che caldo !!!" disse lei, togliendo il cappellino e lasciando
che una nuvola di capelli castani scendesse a incorniciarle il colto, mettendo
in risalto la luminosità degli occhi azzurri. Lo fissò senza rancori, sarcasmo
o altro, e lui, senza rendersene conto, le si avvicinò, finchè non arrivò a
sovrastarla. A quel punto la fissò dritta negli occhi, mentre lei cominciava a
preoccuparsi. Gli occhi neri di lui ardevano, fissi in quelli blu di lei, e le
sue mani, spinte da chissa quale forza, si posarono sulle spalle della ragazza,
impedendole di allontanarsi. A quel punto, lei cominciò a preoccuparsi
seriamente "E...Ehi !!!" esclamò, non sapendo come liberarsi, ma a
quel punto la figura ai bordi del campo decise che ne aveva abbastanza
"Ehi, Hiyuga, molla l'osso. Quella ti può stendere con estrema
facilità...senza contare che se osì avvicinarti a lei di un altro millimetro,
ti stendo prima io, e poi la lascio fare"esclamò Wakabayashi, avvicinandosi a pugni chiusi. La sua voce ebbe
l'effetto di riportare sulla terra Hiyuga (Perchè
si trattava di lui....ma credo che l'abbiate già capito. NdA), che
si voltò a guardare nella sua direzione, stordito. Jody, grata al portiere per
l'interruzione, ne approfittò per ritrarsi e sciogliere la presa del ragazzo
sulle proprie spalle, per poi avvicinarsi a Wakabayashi. Hiyuga la fissò, come
chiedendosi che stava facendo, poi ritrovò il suo sarcasmo "Wakabayashi
!!!!! Da quando ti sei messo a fare il cavalier servente?". Jody fece per
tornare verso di lui con espressione omicida, ma Wakabayashi la bloccò,
passandole un braccio intorno alle spalle e stringendola a sè con fare
protettivo. Lei arrossì ma non protestò "Da quando ho trovato uan ragazza
che può farmi goal....e parare il tuo Tiger Shot, a quanto vedo". Hiyuga
lo fulminò con lo sguardo, fissando poi la ragazza. Era rannicchiata tra le
braccia di Wakabayashi, ma l'espressione dei suoi occhi era battagliera.
Vedendo quei due, sentì un brivido corrergli per la schiena....."Beh, a
quanto pare è una ragazza fuori dal comune...sarà per questo che mi è venuto il
desiderio di baciarla....non nascondo che mi piacerebbe tutt'ora...."
ironizzò, ottenendo così di fare infuriare Wakabayashi, che fece per saltargli
al collo; ma stavolta ci pensò Jody a fermarlo, avvicinandosi a Hiyuga e
tirandogli una sberla che lo colse di spovvvista, e poi puntualizzando
"Peccato che IO non sarei d'accordo....". Hiyuga la fissò, ma l'espressione
battagliera degli occhi di lei lo fece desistere da qualsiasi reazione. Fu il
suo orgoglio di calciatore a risvegliarsi, invece "Comunque, ci
incontreremo al campionato nazionale delle superiori, ed allora ti segnerò un
goal, Wakabayashi. E un giorno" disse, rivolgendosi a lei "Segnerò un
goal anche a te". Ma una voce dietro di lui lo schernì "Io non credo
che batterai mai il capitano" Allenby stava appoggiata al palo della
porta, elo fissava con aria furba.
Infuriato, Hiyuga scagliò il pallone contro di lei, ma la ragazzina, incurante
dell'urlo di Wakabayashi che le diceva di spostarsi, lo ricevette in bagher,
per poi spedirlo verso Jody, che lo alzò dritto sopra la propria testa e fece
poi una poderosa schiacciata. La palla, roteando come impazzita, si insaccò in
porta, facendo un altro buco. "Ops !!!!" disse lei, mentre
Wakabayashi sbuffava. I due cominciarono a battibeccare, mentre Hiyuga guardava
la porta incredulo. Quelle ragazze...una capace di intercettare il suo Tiger
Shot con le braccia, l'altra di schiacciarlo e bucare la porta....fare ciò che
faceva lui, ma con la forza delle braccia.....si voltò "Ci rivedremo...e
allora vi batterò" disse, avviandosi. Jody smise di litigare con
Wakabayashi, per dire "Aspetta, Kojiro Hiyuga". Lui si fermò, senza
voltarsi "Io sono Jody Harper. E lei è Allenby Farwell. Ricorda i nostri
nomi". Lui, senza una parola, se ne andò. Jody, Wakabayashi e Allenby
rimasero al centro del campo, fissando la schiena del ragazzo che si
allontanava. Poi Jody si voltò verso Wakabayashi. E rimase stupita nel
constatare che lui la stava fissando, e i suoi occhi erano colmi di rispetto e
tenerezza. Quello sguardo la fece sussultare, perchè il suo cuore vi aveva
risposto con gioia.
"Quello
era Kojiro Hiyuga, il nostro avversario di sempre.....come ti è parso?"
chiese noncurante Wakabayashi, ma Jody capì cosa voleva "E' forte. E'
molto forte, Wakabayashi, e solo se vi batterete con tutte le vostre forze
potrete vincere" lo disse con chiarezza, fissandolo negli occhi. Lui non se
la prese, anzì, sembrava contento. Rispose passandole una mano tra i capelli e
scompigliandoglieli "Beh, allora mi devo allenare....e visto che gli altri
latitano, che ne dici di aiutarmi tu? Daltronde, un tiro come il tuo sono in
pochi che riescono a farlo" Jody accettò con entusiasmo, e chiamò anche
Allenby. Le due si misero di buona lena a calciare in porta, e Jody riuscì ad
eseguire perfettamente tutti i tiri dei suoi avversari: Il Tiger Shot di
Hiyuga, Il tiro del falco di Nitta, l'Eagle Shot di Matsuyama, il tiro a rasoio
di Soda....perfino il Drive Shot di Tsubasa e il Fire Shot di Schneider.
Inoltre, le capriole e piroette delle due ragazze ricordavano il gioco
acrobatico dei gemelli Tachibana.
E
il tempo perse importanza, mentre i tre ragazzi si allenavano senza sosta.....
Poco
dopo, però, quando in campo stavano finalmente giocando tutti i ragazzi della
Nankatsu, e le due ragazze erano in panchina a riposarsi insieme a Sanae, Jody
disse "Allenby...quando mi hai passato la palla...e ho schiacciato....e
anche quella volta che ho preso la tua schiacciata...." Allenby e Sanae si
voltarono di scatto, impaurite, ma Jody sorrideva "Ho sentito
qualcosa...come una gioia irrefrenabile....come se tornassi a vivere...."
Allenby cominciava a capire, ma non ci credeva "Voglio giocare, Allen.
Voglio la mia squadra...." e calde lacrime scesero dagli occhi neri di
Allenby, lacrime di ringraziamento.....
Il
campionato nazionale era alle porte. La squadra era motivata al massimo, pronta
al torneo di distretto, che avrebbe scelto la rappresentante di Shizuoka. Come
al solito, sarebbe stata la Nankatsu, tutti ne erano convinti, per prime le tre
manager che non facevano che lavorare e incitare i loro amici. Le partite che
la squadra aveva già disputato dimostravano infatti la netta superiorità della
squadra, ma nonostante questo gli allenamenti si susseguivano senza sosta. La
scuola finì, dopo un'ultimo esame, per le vacanze estive. Jody si classificò
prima, come al solito, Allenby seconda, Misaki e Sanae terzi, Izawa quarto
insieme a Yusuke, Wakabayashi quinto insieme a Tsubasa. E iniziò l'estate,
densa di partite, feste, ritrovi a casa Tachikawa (Gli
zii di Jody sono dei santi....NdA). Senza troppi problemi, la
Nankatsu arrivò fino alla finale, che come all'ultimo anno delle medie avrebbe
disputato contro la Otomo, squadra in cui militava Shun Nitta, insieme a Urabe
e altri vecchi componenti della Nankatsu. Si sarebbe disputata nel campo della
Otomo, la domenica seguente.
Quella
mattina, Jody si alzò prestissimo, andò in terrazza e si stiracchiò,
assaporando l'aria fresca della mattina, che comunque era già calda: era
giugno, ormai, e la giornata si preannunciava caldissima. Si appoggiò alla
balaustra e guardò il giardino, notando un movimento in prossimità della
piscina. Nel prato li di fianco, Wakabayashi e Misaki si stavano infatti
allenando. La ragazza sorrise, osservando le espressioni concentrate dei due, e
soffermandosi sul volto di Wakabayashi, mentre il cuore cominciava a batterle
più forte. Si poggiò una mano sul petto, ascoltando quel ritmico battito e
chiedendosi che le stava succedendo. Possibile che....si fosse di nuovo....il
volto divenne di un colore tra il rosso e il viola, mentre cercava di negare
questa possibilità. Ma il suo cuore pulsava una risposta differente, mentre
Jody continuava a fissare il ragazzo che tanto impetuosamente le aveva
sconvolto la vita......
03 giugno, ore 10.00, stadio della Otomo
Il
pulmann dei ragazzi della NAnkatsu arrivò allo stadio alle 10, e al loro arrivo
i ragazzi trovarono la squadra della Otomo che li aspettava già. Non appena
scesero, cinque ragazzi si fecero loro incontro. Tra di loro, Jody riconobbe
Nitta e Urabe, dalle foto sulle riviste che aveva letto. Sembravano felici di
rivedere i loro rivali. Nitta andò da Tsubasa, mentre Urabe si fermò vicino a
Ishizaki "Lieto di rivederti, amico. Mi dispiace, ma quest'anno i
rappresentanti di Shizuoka saremo noi" disse, ridendo. Ishizaki si irritò
"Ah, si? E' la stessa cosa che hai detto un anno fa. E come allora, saremo
noi a vincere" Urabe si innervosì, e i due iniziarono a urlarsi contro,
esattamente come un anno prima. Tutti scoppiarono a ridere "Allora, che ne
dici della solita scommessa?" chiese Urabe, astioso, e Ishizaki annuì
"Chi perde, è agli ordini dell'altro !!!" esclamò, poi seguì la
squadra che si stava avviando. Jody, ridendo, si accostò aSanae, e fu allora che Urabe la notò. Rimase
affascinato dalla grazia dei suoi movimenti accentuati dalle mosse dei capelli
scuri, e bloccò Misaki, chiedendo "Chi è quello splendore?" Misaki
guardò nella direzione del suo sguardo "Intendi Jody? Arriva dalla
Germania, è la nostra nuova manager...." disse il ragazzo, cercando di
liberare il proprio braccio dalla presa dell'altro, e trattenendosi a stento
dal ridere dell'espressione inebetita di Urabe "Devi presentarmela,
allora!" urlò questi, ottenendo di far girare la ragazza, che lo fissò con
fare interrogativo. Il luccicare dei suoi occhi blu lo soggiogò
definitivamente. Lui fece per avvicinarsi, imbambolato, ma una mano potente lo
trattenne; Urabe si girò, vedendo Wakabayashi che lo fissava con fare
minaccioso "Provaci e t'ammazzo" sussurrò, per poi avviarsi, prendere
Jody per un braccio e trascinarla dentro. Urabe fissò incredulo la scena, poi
fissò gli altri e scoppiò a ridere "Questa poi !!!!! Wakabayashi che
difende una ragazza...." L'unico a non ridere fu Nitta, che stava fissando
Allenby. Ma una manata sulle spalle da parte di Izawa lo distrasse, e la
scenetta di poco prima si ripetè. E le risate pure.
Le
squadre erano finalmente in campo. Al centrocampo la Otomo era forte, ma nessun
attacco poteva avere la meglio su Wakabayashi. Nemmeno i tiri insidiosi di
Nitta, per quanto fosse molto migliorato "Ma come fa? Sembra che si sia
allenato a parare i miei tiri...manella Nankatsu non c'è nessuno che li sappia fare" si chiese
Nitta, senza neppure immaginare che la risposta era quella ragazza nella
panchina della Nankatsu.
Intanto,
Tsubasa aveva fatto goal. Sanae saltò, felice, esclamando a gran voce
"Forza, capitano !!!" con tutto il fiato che aveva in gola. Jody
rise, ma una voce proveniente dagli spalti sopra di loro la zittì
"Buongiorno, Nakazawa. A quanto pare perdi ancora tempo dietro a quel
fallito di Oozora" la voce apparteneva a un ragazzo alto, vestito con una
camicia bianca e pantaloni scuri. Jody si aspettava che Sanae rispondesse
immediatamente, adirata, prendendo come al solito le difese di Tsubasa, e
perciò non gli badò più di tanto. Fu il silenzio accanto a lei a preoccuparla;
Sanae non aveva mai lasciato nessuno sbeffegiare impunemente il suo
capitano...."Sanae, che fai? Non rispondi?" chiese, stupita, ma la
ragazza era rimasta immobile, e fissava lo sconosciuto, che evidentemente per
lei non era tale, con timore. Questi scese con un salto dagli spalti e le si
avvicinò, dicendo "Credevo che ti fossi stufata di aspettare....ma
evidentemente non è così. Comunque, la mia proposta è ancora valida. Io sono
molto meglio di quello la" si avvicinò pericolosamente a Sanae, chinandosi
su di lei. La ragazza non riuscì a reagire "Sme...smettila, Kanda
!!!!" urlò, spaventata, ma lui si limitò a sorridere e afferrarla per le
spalle, cercando di baciarla. Tsubasa, che stava per arrivare in porta,
sentendo l'urlo si fermò, e vedendo la scena rimase schokkato, tanto che Nitta
riuscì senza problemi a rubargli la palla "Tsubasa ! Che ti
succede???" gridarono i suoi compagni. Solo Wakabayashi, che ogni tanto
cercava Jody cogli occhi, si era accorto della scena, e si diede da fare per
parare il tiro, comprendendo appieno l'amico. Intanto, in panchina....
"Kanda
! No!" urlò Sanae, ma l'altro non demordette "Il tuo amico ci sta
guardando....facciamogli vedere un bello spettacolo, eh?" sogghignò, ma in
quel momento qualcosa lo colpì da dietro, facendolo sbilanciare. La sua presa
sulle spalle di Sanae si affievolì, e lei si ritrasse subito. Il ragazzo si
voltò, arrabbiato, per vedere chi l'avesse colpito. Era Jody, che stava ancora
con una scarpa in manoe l'espressione
feroce "Che credevi di fare? Vattene subito !!!" gli urlò, e il
ragazzo si avvicinò a lei "Che ti succede, ragazzina? Sembri
arrabbiata.....se vuoi, posso pensare anche a te....sei carina.....non quanto
Nakazawa, ma...." (Questa volta fu Wakabayashi
che si fece quasi fare un goal, evitato solo grazie a Misaki. NdA).
Ma Jody non era remissiva come l'amica, e gli mollò un sonoro ceffone.
"Non ci provare" sussurrò, letale. Kanda rimase immobile, poi si
avviò "Ne riparleremo, Nakazawa" disse. Ma gli occhi di Jody dicevano
tutt'altro. Intanto, la partita era arrivata a metà, e i giocatori tornarono in
panchina. Tsubasa si precipitò da Sanae "Sanae, stai bene? Ho visto tutto
e...." "E si è pure fatto fregare la palla" concluse Wakabayashi,
avvicinandosi protettivo a Jody, che comunque era meno scossa, mentre Sanae
sgranava gli occhi. Tsubasa che si faceva fregare la palla...per lei !!!!
Sorrise e disse che stava bene. Ma Jody, quando Sanae si fu allontanata, chiamò
Tsubasa e Wakabayashi, e sussurrò "Credo che quello non si arrenderà....la
aspetterà fuori. Per questo, starò con lei finchè non arriverete...ma credo che
tu dovresti chiarire le cose con lui, Tsubasa" Tsubasa annuì, convinto
"E anche con Sanae" precisò Wakabayashi; questa volta Tsubasa non era
più tanto convinto "E cosa dovrei chiarire con lei?" chiese, mentre
gli altri due trattenevano a stento l'irritazione.
La
partita finì cn la vittoria della Nankatsu per 1 a 0. La Otomo era stata, come
si aspettavano, una squadra forte e degna di rispetto, ma nulla aveva potuto
contro la Nankatsu e il suo capitano. Alla fine, come al solito, i giocatori si
salutarono stringendosi la mano. Urabe strinse sorridendo la mano a Ishizaki,
promettendogli che sarebbe venuto a fare il tifo per loro come l'anno prima.
"Ma voi dovete vincere, mi raccomando !!!" intimò, ridendo. Ishizaki
sorrise e promise che l'avrebbero fatto. Jody, fissandoli, sorrise; il calcio
era uno sport fantastico. Avversari sul campo che in realtà erano grandi
amici....per capirlo bastava guardare Tsubasa e Wakabayashi. Si allontanò con
Sanae e Allenby, diretta verso gli spogliatoi per le manager, dove si
cambiarono chiaccherando. Per fortuna, Kanda non era nei paraggi.
Si
trovava infatti all'uscita posteriore, da dove poteva vedere tutti quelli che
uscivano. E fu li che lo trovò Tsubasa. Si era cambiato in fretta e furia,
proprio per incontrarlo e evitare che Sanae lo trovasse prima di lui. Si
avvicinò in silenzio, gli passò davanti e sussurrò "Se ti avvicinerai
ancora a Nakazawa, te la vedrai con me. Io non permetto a nessuno di
infastidirla". L'altro però non si lasciò intimorire "Ma io non
voglio infastidirla....voglio farla felice". Tsubasa si voltò, come una
furia "Lasciala stare. Lei non vuole stare con te. Lo capisci?"
L'altro sorrise "No. Infatti vuole stare con te.....per ora. Ma io le farò
passare questa voglia. Se tu poi non ti decidi...." se ne andò, mentre
Tsubasa lo seguiva con occhi assassini. (Ma
naturalmente non ha capito nulla di quello che l'altro intendeva dire. NdA)
Note dell'autrice
Dunque, mi sono accorta che nel capitolo scorso ho dimenticato
di sottolineare il fatto che, come per Jody, Allenby viene chiamata per nome da
tutti. Beh, mi pare che la spiegazione sia la stessa, no? E' vissuta in Europa
per quindici anni, perchè dovrebbe farsi chiamare per cognome? Ah già, l'età.
Credo che ci siano vare incomprensioni. Intanto siamo quasi in estate, la
scuola sta per finire ma non è ancora finita, e la storia è iniziata un mese e
mezzo prima, in primavera inoltrata (Ho notato che la cosa era un po' oscura).
I nostri eroi sono ormai alla fine della prima superiore, (Le superiori in
Giappone durano tre anni e non 5 come da noi) e quindi a buon diritto possono
aver già compiuto tutti i 17 anni o quasi. Jody ne ha compiuti invece da poco
16, quindi ha a tutti gli effetti un anno meno di loro. Allenby è ancora più
piccola, deve ancora compiere i 16 anni, e nonostante ciòsono tutti in classe insieme. Ciò dimostra
che le due ragazze siano veramente dei geni. Cmq le sorprese non sono ancora
finite....aspettate.
N.B. Jody dovrebbe andare ora in prima superiore, non in
seconda. Allenby dovrebbe essere ancora alle medie (Ve la immaginate? Io
no....).
Sta storia con kanda mi è venuta in mente all'improvviso, non
era prevista, ma mi sembra carina, anche perchè non so più che fare per far
svegliare Tsubasa......
Capitolo 12 *** capitolo undici: Di nuovo insieme..... ***
Capitolo 11: Di nuovo insieme
Capitolo 11: Di nuovo insieme....
Vinta
la finale di distretto, i ragazzi tornarono ad allenarsi al campo della scuola,
sempre seguiti dalle manager. Il campionato Nazionale si avvicinava, e presto
sarebbero partiti per Yomiuri Land.
"Wakabayashi
! Insomma, ti vuoi muovere? O devo venire io a metterti tra i pali della
porta???" urlò Jody, completamente assorbita dal suo ruolo di Manager.
Wakabayashi fece per replicare, ma si ricordò che era un'esperta di arti
marziali e, cosa ancora peggiore, Allenby si stava avvicinando al suo 'Capitano'
pronta a darle manforte, e decise che era più saggio, MOOOLTO più saggio,
rifugiarsi tra i pali della sua adorata porta. A quel punto, Jody si guardò
attorno. Dei giocatori che di solito arrivavano prima, c'era solo Tsubasa.
"Ma dove sono Misaki e Izawa? Che fine avranno mai fatto?" si chiese,
preoccupata. Sapeva infatti che poche cose potevano tenere quei due lontano da
un campo da calcio e dal pallone...soprattutto se potevano allenarsi con
Tsubasa e Wakabayashi....guardò Sanae, che stava sistemando le divise pulite.
Anche lei non era del tutto tranquilla. E lo stesso valeva per Allenby (Chissa perchè, poi? NdA). Jody fissò poi i due
giocatori, fermi in mezzo al campo, poi disse "Va bene. Se non sono ancora
qui, ci sarà una ragione. Dopotutto, gli allenamenti ufficiali iniziano alle
quattro....ed è l'una e mezza....cominciamo, forza !" decise, lanciando in
mezzo al campo un pallone, che Tsubasa raccolse con estrema facilità,
spedendolo verso la porta a velocità impressionante....ma Wakabayashi lo bloccò
senza problemi. Tsubasa sorrise, poi si voltò verso la panchina "Ma non mi
sembra di allenarmi se non ho qualcuno che mio ostacola....non è che una di voi
può aiutarmi?" chiese, e istintivamente Jody e Allenby si voltarono verso
Sanae, che arrossì e si nasconse dietro le divise, rifugiandosi poi nella sede
del club. La altre due si guardarono, ridendo, poi Allenby entrò in campo
"E va bene, Oozora...ma ti avverto che non avrai vita facile !!!" lo
sfidò, e i tre iniziarono ad allenarsi con rinnovato vigore. Intanto, Jody
prese il cellulare e cercò i due dispersi al cercapersone. Ma nessuno dei due
rispondeva, e dopo un po' lasciò perdere. Fissò gli alberi sulla strada, le
chiome leggermente mosse dal vento. Dove potevano essersi cacciati, Misaki e
Izawa?
Misaki
stava correndo verso il campo, dopo aver eseguito una commissione, quando il
suo sguardo fu attirato da qualcosa. Un taxi era fermo in mezzo alla piazza, e
da esso era appena scesa una ragazzina dai lunghi capelli castani raccolti in
una treccia. La ragazza pagò l'autista e gli chiese qualcosa, ma lui si limitò
a prendere i soldi, scuotere il capo e risalire in auto, partendo di corsa. Lei
rimase ferma al centro della piazza, guardandosi intorno smarrita, come se
cercasse qualcosa. Lui, istintivamente, si avvicinò. Quando le fu più vicino,
notò che quei capelli castani, per quanto raccolti in una treccia, rilucevano
al sole e accompagnavano i movimenti aggraziati della ragazza, in una sorta di
cornice scura e affascinate. Si schiarì rumorosamente la voce per farsi notare,
e lei si voltò sorpresa verso di lui, senza la minima traccia di
preoccupazione. Lo fissò, aspettando. Lui sorrise, sentendosi molto insicuro
"Ehm...scusa, ho visto che ti guardavi attorno, e poi..." indicò con
fare imbarazzato il borsone che lei aveva di fianco "Si, ecco,
insomma...ti serve aiuto?" chiese alla fine, dandosi dell'idiota. Ma era
il modo di attaccare discorso? Lei comunque sorrise, un sorriso dolce e
spontaneo che le illuminò il volto e si riflettè negli occhi, due occhi scuri,
castani, dello stesso colore dei capelli. Quel sorriso privo di riserve
indicava una dolcezza d'animo inimmaginabile. Poi parlò "Te ne sarei molto
grata. Sono appena arrivata dall' Europa, e non so ancora orientarmi" la
sua voce era melodiosa e chiara. Il fatto che fosse straniera era parso chiaro
fin dall'inizio, e Misaki non ne fu stupito. Si chiese con curiosità da dove
venisse di preciso. "Oh, capisco. Dove devi andare? Se vuoi posso
indicarti la strada" rispose, premuroso. La ragazza prese un foglietto
dalla tasca, cercando poi di decifrarne il contenuto "Devo andare alla
scuola superiore Na...nan...Nanka...." "Nankatsu?" chiese lui,
trattenendo il fiato. Lei sorrise e annuì "Proprio quella. Sai dirmi
dov'è?". Stavolta toccò a lui sorridere, mentre diceva "Non è molto
lontana da qui, ma la strada per arrivarci è nascosta e tortuosa....comunque è
la miascuola, e ci stavo appunto
andando. Se vuoi ti accompagno" la ragazza si illuminò, accettando con riconoscenza
"Te ne sarei davvero grata...ehm...." "Misaki" si presentò
lui "Taro Misaki. Molto piacere". Strinse l'esile mano abbronzata che
lei gli porgeva "Piacere mio, Taro. Sono Kay Galway" lui lasciò la
sua mano con un po' di rimpianto e afferrò la borsa che le stava di fianco,
incurante delle sue proteste. "No, la porto io, non sarebbe cortese
altrimenti. L'ospitalità Giapponese non lo permetterebbe" lei rise a tale
spiegazione, e si incamminò al suo fianco. "Se non sbaglio, hai detto che
vieni dall'Europa. Io l'ho visitata molto, sono appena tornato dalla Francia,
dove ho vissuto per due anni. Tu da dove vieni?" chiese lui, interessato.
Lei rispose "Da Brema, in Germania". Misaki si fissò a fermarla,
stupito. Lei lo guardò "Beh? Che ti è preso?" Possibile che...No, non
aveva senso, si disse lui "Nulla. E' che pensavo a una persona che conosco
che viene anche lei dalla Germania...ma non è nulla. Brema, hai detto? Ci sono
stato. E' una bellissima città." dicendo questo la raggiunse,
riincamminandosi. Ma non si accorse che, dopo le sue parole, lei gli aveva
lanciato un lungo sguardo indagatore.
Stessa
scena si stava ripetendo in un'altra parte di Fujisawa. Izawa, che stava
andando agli allenamenti dopo aver salutato i suoi che partivano per un
viaggio, voltando un angolo era andato a sbattere contro qualcuno. Quel
"qualcuno" era una ragazza dai lunghi capelli nerissimi, lucenti,
sciolti sulle spalle, e dagli occhi azzurri grandissimi che si fissarono su di
lui con un misto di confusione e incertezza. Lui la fissò per un minuto, poi si
scusò e l'aiutò ad alzarsi (Non crediate che non
veda che è una bella ragazza, ma a causa di un piccolo tornado biondo dagli
occhi neri stranamente tutto ciò non gli interessa.....NdA).
"Scusa, ero di corsa e sovrappensiero...tutto bene?" chiese lui,
dispiaciuto. Lei si tirò su, appesa alla sua mano, pulendosi con l'altra i
pantaloni. Poi lo fissò negli occhi e trattenne la mano, dicendo "Si,
tutto ok, non preoccuparti. Io mi chiamo Aly, Aly Crow...senti, mi potresti
aiutare? Devo andare alla scuola superiore Nankatsu, ma non capisco da che
parte sia...." lui la fissò, interdetto. Lo aveva chiesto senza il minimo
imbarazzo, come se fosse la cosa più naturale del mondo. "Si, certo, è la
mia scuola, ci stavo appunto andando. Vieni, è qui vicino. Ah, io...io mi
chiamo Izawa....Mamoru Izawa" le prese la borsa, che lei stava per
afferrare, e la accompagnò. Non parlò molto, stava infatti pensando agli
allenamenti, alla squadra, e a una certa manager che aspettava di rivedere.
Lei, per contro, era persa nei propri pensieri. Finalmente arrrivarono in vista
della scuola. Quando però stavano entrando, appena passato il cancello della
scuola, il cercapersone di lui trillò. Lo prese dalla tasca, controllò chi
fosse, poi guardò l'ora sbalordito urlò "Oddio mio !!!! Jody !!!!! Gli
allenamenti !!! Scusa, devo scappare. Ciao !!!" partì a razzo verso il
campo da calcio, lasciandola sola in mezzo al cortile vuoto, mentre il vento le
sollevava i capelli. Lei lo fissò allontanarsi come in trance, mentre le sue
labbra chiedevano, incredule "....Jody?"
Circa
un'ora prima che tutto questo accadesse, una ragazzina minuta dai capelli rosso
fuoco raccolti in una lunga treccia sottile scese con un salto da un pulman,
recuperò un pesante borsone e si guradò intorno, fissando le strade deserte
"E così questa è Fujisawa? Beh, non male direi. Ma ora, da che parte devo
andare?" Si chiese, incuriosita. Vide poco lontano un gruppetto di
ragazzi, e si avvicinò saltellando, non notando affatto la loro aria poco
raccomandabile. Quando fu li vicino, chiese "Scusate, sapreste darmi
un'indicazione per la scuola Nankatsu?" in tono felice e gioviale. I
cinque ragazzi si girarono, piacevolmente sorpresi e uno di loro, il capo
presumibilmente, rispose "Certo che sapremmo indicartela...ma chi ti dice
che ne abbiamo voglia? Perchè non ci fai compagnia, invece di andare a scuola,
eh, straniera? Che ne dici?" detto ciò l'afferrò per un braccio, tirandola
verso di sè. La ragazza ebbe per un attimo un'espressione stupita, ma la paura
non la sfiorò nemmeno per un secondo. Sciolse il braccio dalla presa e fece un
salto indietro. I ragazzi si avvicinarono, esclamando "Ehi, piccola, non
scappare !! Vieni qui!!!" lei li fissò, decisa, poi un sorriso le increspò
le labbra "E così volete giocare, eh? E va bene...." partì
all'attacco, fulminea e perfetta, tanto veloce che nessuno di loro riusciva a
reagire. Ma loro erano pur sempre in 5, e cominuavano a rialzarsi, mentre la
ragazzina, per quanto brava e fenomenale, cominciava a stancarsi "Non...non
reggerò ancora per molto" pensò, ansante, mentre atterrava per
l'ennesima volta uno di loro con un calcio. Era allo stremo delle forze, quando
una voce dietro di lei, calma e pacata, disse "In cinque contro una
ragazzina...e pare che stia vincendo lei. Non vi pare vergognoso?" La
ragazzina si voltò, pronta ad affrontare un nuovo avversario, ma si trovò di
fronte un ragazzo alto, dai capelli biondi e due occhi castani che le sorrisero
gentilmente, mentre le indicava uno dei ragazzi, che cercava di sorprenderla da
dietro. "Maledetta !!!" urlò quello. Lei si voltò di scatto, ma il
ragazzo biondo fu più veloce, mandando il malcapitato lungo disteso per terra.
Alla vista del nuovo arrivato, gli altri 4 decisero di darsela a gambe, e anche
l'ultimo scappò, trascinandosi su una gamba. Il ragazzo altò la fissò,
esclamando "Non te la cavi male, per essere una ragazzina, ma....non devi
andare a stuzzicare quella gente, mi hai capito? Rischi grosso !!!" ma lei
si stava guardando attorno con aria curiosa, e all'improvviso chiese
"Scusa, questa è Fujisawa?" lui la fissò, incredulo, balbettando
"Ce...certo, è Fu...Fujisawa..." lei sorrise, contenta, e chiese
ancora "Bene !!! Allora potresti portarmi al campo di calcio della scuola
Nankatsu? E' importante che io ci vada...devo incontrare una persona !!!"
Lui la fissò, interdetto, poi le fece cenno di seguirlo e corsero fino al
campo. Quando furono arrivati, lui si fermò e glielo indicò. Lei lo ringraziò
con calore, poi partì a razzo verso l'entrata. Lui, rimasto solo, si allontanò,
pensando "Chissà quale giocatore deve incontrare? Chissa se è la
ragazza di uno di loro...no, che dico...e perchè non dovrebbe?" (in pratica, è in preda alla confusione. NdA) e,
in qualche modo avvilitò, se ne andò.
"Finalmente
!!!!! E' un onore poter beneficiare della vostra presenza. Sono le 4 e 20. Dove
eravate finiti, ragazzi?" chiese Jody, arrabbiata, osservando Izawa e
Misaki che, ansanti, erano appena arrivati al campo. Lo sguardo degli occhi
azzurri era a dir poco infuocato. I due, spaventati, cercarono di spiegarsi
"Ecco...abbiamo avuto un imprevisto...." "Poche storie, in campo
!!!!!" urlò lei, arrabbiata perchè erano tutti preoccupati per loro. Loro
non fiatarono (Ci mancherebbe altro !!! NdJody. Non
darti troppe aria, Harper. NdWakabayashi. Wakabayashi!!! Piantala !!!NdJody.
Calma...ragazzi, calma....sono io che ho creato questa storia, non potete
prendere il comando...NdAutrice disperata. Ah!!! Era ora che ti facessi vedere.
Sei tu che mi hai messo vicino a 'sto idiota!!! Ma come ti è saltato in
mente?NdJody Ehi, allora sei tu che mi hai appioppato quella
scorbutica?nDWakabayashi. Ehm...BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA. NdAutrice
sull'orlo del collasso) ed entrarono subito, iniziando a giocare.
Lei seguiva con attenzione il gioco, completamente assorta; a volte la sua voce
si alzava all'improvviso per rimproverare o per suggerire, autoritaria quasi
più dell'allenatore stesso (Che sembra non esistere
nemmeno in questa storia, tranne per brevi apparizioni....NdSquadra_perplessa.
Beh? Non bastiamo noi? NdManager. Silenzio !!!! Dopo tutti i numeri che fate in
campo, volete dirmi di non essere in grado di andare avanti senza allenatore?
Quelli che avevate nella serie Tv non facevano granchè, mi pare....tranbne
quello dei mondiali in Francia che ha quasi ucciso la squadra.....NdAutrice_imperiosa,
a cui i personaggi si sottomettono umilmente....perchè non possono fare
altrimenti, anche se Jody e Wakabayashi mi ignorano e continuano a litigare.
Vabbè, stavamo dicendo che Jody dava direttive alla squadra....... NdA)"Izawa, stai più attento ai difensori
!!! Tsubasa è troppo marcato, non passare a lui !!! Non potete impostare il
gioco solo su Oozora. Misaki, che ti prende? Smettila di startene li
imbambolato con lo sguardo vacuo. A che stai pensando????" la voce
arrabbiata della manager risvegliò Misaki, che si era perso nel ricordo
dell'incontro con la ragazza dai capelli castani. Si voltò a guardare l'amica,
e per un momento le due immagini si sovrapposero, facendolo sbiancare. Chiuse
gli occhi, stropicciandoseli con le mani, non riuscendo a credere a ciò che
vedeva. Quando li riaprì, infatti, c'era solo Jody, e notandolo non riuscì a
trattenere un sospiro di delusione. Ma Jody era già sul piede di guerra
"Vuoi scendere dal tuo mondo dei sogni? Noi ci staremmo allenando per i
campionati nazionali...possiamo contare su di te oppure no? Oltre ad essere
arrivato in ritardo, non stai facendo nulla" Misaki rimase a guardare
stranito la ragazza, liquidandola poi con un secco e sgarbato "Lasciami in
pace". Rimasero tutti senza fiato. Misaki...il buono e gentile Misaki che
diceva una cosa del genere...a Jody poi. Wakabayashi, incavolato, fece per
allontanarsi dalla porta, ma Jody lo prevenne, entrando in campo con passo
deciso, arrivando davanti a Misaki e mollandogli un ceffone sul volto che gli
lasciò un segno rosso ben visibile. Il ragazzo barcollò di lato, sorpreso, come
se si fosse svegliato in quel momento. Posò una mano sulla guancia e la fissò,
confuso e stupito. Lei ricambiò lo sguardo, furiosa, dicendo "Ishizaki,
entra al posto di Misaki. Credo che abbia bisogno di schiarirsi le idee".
Detto ciò lo precedette fuori del campo, mentre Ishizaki entrava, fissando
Misaki preoccupato. Misaki, senza una parola, uscì, andando a sedersi in
panchina vicino alla ragazza, mentre il gioco ricominciava. Rimase per un po'
in silenzio, guardando lei che lavorava dandogli a schiena, poi disse
"Scusami. Non so...non so che mi sia preso" le parole gli sembrarono
inutili e vuote, ma lei si girò, porgendogli un pezzo di stoffa bagnata da
mettere sul livido, sorridendo "Io invece credo di aver capito....ma non
puoi permetterti di distrarti così, Misaki. Ne va del rendimento di tutta la
squadra". Lui la fissò "Hai ragione...è che...." non riuscì a
continuare "Improvvisamente mi sento solo" disse la sua mente,
per lui. Lo aveva capito vedendo Tsubasa e Sanae felici per il solo fatto di
potersi vedere, vedendo Izawa che sorrideva in direzione di Allenby, e gli
sguardi lunghi che lei gli riservava, vedendo Jody e Wakabayashi litigare
sempre e poi essere inseparabili....e vedendo quella ragazzina che
probabilmente non avrebbe rivisto mai più. Jody si sedette accanto a lui,
sussurrando "Dimmi chi è". Lui non si stupì neppure. Ormai lei aveva
dimostrato di possedere una sensibilità ultraterrena. Sospirò "Non lo so....mi
è apparsa davanti e poi è sparita...non ricordo nemmeno il suo
nome...."Jody gli prese una mano, comprensiva "Era come...un
angelo" disse lui, in un sussurrò. Lei si bloccò. Perchè quelle parole?
Perchè lui....aveva detto proprio quelle parole? Poteva essere che...no, non
aveva senso, doveva essere un caso....e allora perchè era assolutamente
convinta che non fosse così? Fissò, senza un motivo, Allenby. La ragazza
ricambiò lo sguardo, ma vi lesse qualcosa che la costrinse a distogliere gli
occhi. Jody rimase a fissare il vuoto, stringendo la mano di Misaki, cercando
di capire cosa il suo cuore le stesse dicendo, quando un'ombra la coprì. Alzò
lo sguardo, incrociando gli occhi neri furenti di Wakabayashi. Lo fissò per un
secondo senza capire, poi lasciò immediatamente la mano del ragazzo di fianco a
lei, arrossendo. "Wa...Wakabayashi !!! Che ci fai qui???"
Wakabayashi, fissatala ancora con rabbia, si allontanò, mentre lei cercava le
parole per spiegarsi, senza trovarle, rimanendo così a guardare il ragazzo che
si allontanava con occhi luccicanti e pieni di rimorso
"No...aspetta...." sussurrò, mentre Misaki si alzava, chiedendole
scusa. Lei scosse il capo "E' colpa mia....stavo pensando...." lui la
guardò, leggermente sospettoso, ma lasciò perdere. Jody non sapeva più che
fare. Misaki era tornato in campo, Wakabayashi era di nuovo in porta e si
rifiutava di guardare dalla sua parte. "Che faccio?" chiese, rivolta
a se stessa, ma Allenby e Sanae la presero come una richiesta di aiuto, si
fissarono e le porsero, senza dire nulla, una divisa e un cappellino. Jody li
fissò, senza capire. Poi capì. Capì quanto pazzesco fosse ciò che quelle due
proponevano "No. Oh, no. Assolutamente no"
Pochi
secondi dopo entrò in campo, vestita da ragazzo, avvicinandosi alla porta di
Wakabayashi. Gli altri giocatori fissarono il nuovo arrivato con fare
incuriosito, aspettandosi una novità (ormai scene
del genere divenivano ordinarie in quel campo. NdA). Wakabayashi non
lo degnò che di un'occhiata, non riconoscendola, e urlò agli altri di ricominciare
a giocare, ignorandolo. Gli altri obbedirono, ma lo sconosciuto li sorprese
rubando la palla ad Tsubasa e lanciandola a piena potenza verso la porta,
dritta in faccia a Wakabayashi. Il portiere la bloccò, arretrando però verso la
porta e fissando poi stupito la sfera. Quella potenza, quel tiro...alzò gli
occhi, non volendo crederci, sul giocatore. Jody si tolse il berretto e lo
fissò, con un misto di gioia e preoccupazione negli occhi. Lui la fissò a sua
volta. Proprio non riusciva a rimanere arrabbiato con lei per più di qualche
minuto? Sorrise, e vide che il volto di lei a quel gesto si rischiarava. Fece
per avvicinarsi alla ragazza, che a sua volta si stava muovendo verso di lui,
quando una voce che ben conosceva, ma che non sentiva da tempo, la sorprese,
paralizzandola "CAPITANOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" l'urlò, proveniente dalla sua sinistra, la
fece voltare di scatto, appena in tempo per vedere una ragazzina dai capelli
rossi che le si lanciava Addossò, felice. "Un tiro fantastico !!!!! Sei
ancora fenomenale, Capitano !!!!!!!!!" Fu avvolta da quei capelli fulvi, e
ci mise un po' prima di riprendersi e capire. Allora balbettò, incredula
"A...Alex?" la ragazza alzò gli occhi, anch' essi rossi (Tipo Hikaru di Rayearth...anzi, diciamo che è spiccicata a
lei....NdAutrice_con_poca_fantasia), e sorrise. Jody la guardava
stupita, incredula, sconvolta...tutte queste emozioni si alternarono sul suo
volto, per lasciar poi spazio ad un'enorme felicità. "Alex...ALEX !!!! SEI
TU, SEI PROPRIO TU ?????!!!" abbracciò la ridente ragazzina con foga,
mentre tutti le fissavano. Arrivò poi Allenby di corsa dagli spogliatoi,
portando asciugamani e magliette, e si fermò a osservare la scena, o più
precisamente la ragazzina dai capelli rossi. "Sei qui. Era ora !"
disse semplicemente. Alex si voltò e abbracciò anche lei "Allen !!!"
Allenby ricambiò l'abbraccio, sorprendendo tutti. La scontrosa e poco loquace
Allenby che si comportava così....Wakabayashi fissò la nuova arrivata, sconvolto.
Dove l'aveva già vista? Cosa....poi ebbe un flash: Era una delle ragazze della
foto ! Ma cosa ci faceva li? Fissò Allenby, e nella calma sicurezza dei suoi
occhi neri, che brillavano nel fissare la ragazzina, fu certo di aver trovato
la risposta.
"Alex,
ma che ci fai qui????" chiese Jody, abbracciandola di nuovo. La ragazzina
dai capelli rossi sorrise, indicando Allenby "Prova a chiederlo al tuo
fidato secondo....appena ti ha trovato, ci ha telefonato, e naturalmente siamo
partite tutte immediatamente....logico, no?" Allenby, interpellata, scosse
il capo sorridendo, come a non volerci credere. Jody intanto tratteneva il
fiato "Tu...tutte? Vuoi dire che anche...anche loro...." Alex annuì,
sempre sorridendo. Jody la abbracciò urlando di gioia, mentre tutto intorno a
loro i giocatori della New Team le fissavano senza capire "Alex !!!!!
Allen !!!!!! Oh, siete grandi !" urlava Jody, mentre tutti si chiedevano
se stava bene. Fu Misaki a parlare per primo, visto che era il più vicino
"A...Alex?" la cosa più strana era il nome della ragazza. Jody, come
ricordandosi improvvisamente di tutti loro, si voltò verso di lui e spiegò
"Certo ! Oh, naturalmente non è il suo vero nome, ma la chiamano tutti
così. Si chiama Alexis, ma un nome simile non si adatta a un maschiaccio del
genere....molto meglio Alex" rise, mentre la ragazzina fingeva di
arrabbiarsi con lei. I ragazzi erano sconcertati, tanto che Jody si sentì in
dovere di aggiungere "Beh? Non mi direte che vi stupisce così tanto....del
resto, anche Allenby non è il vero nome di questa signorina" disse,
indicando la ragazza bionda, che assunse immediatamente un'espressione
preoccupata "In realtà si chiama...."
"AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHH !!!!!!!!!!!!" strillò Allenby,
saltandole al collo da dietro e tappandole la bocca, per poi fissare tutti gli
altri con aria truce. I ragazzi non riuscirono a evitare di ridere. La vitalità
di quelle tre messe insieme era incredibile, soprattutto dopo aver conosciuto
la calma pacata di Jody e la freddezza di Allenby, prese singolarmente..... "Forse
nessuno di noi si era reso conto di quanto poco le conoscevamo...." pensò
Wakabayashi, fissando divertito Jody che mordeva la mano di Allenby e
cominciava a urlarle contro. "Già. Forse nessuno l'ha mai
sospettato".Nessuno. Nemmeno
lui, che la conosceva più di tutti. La cosa gli portò un attimo di tristezza,
anche se la situazione generale era ilare "Va bene, abbiamo capito....ora,
possiamo tornare ad allenarci?" chiese, con finta irritazione. Jody lo
fissò, colpevole "Oh. Oh, si, certo !!!!! Allenby, scendi dalla mia
schiena. Ahia !!!!! Lasciami i capelli !!!! No, smettila. Ti ho detto di
scendere. Lavora !!!" la ragazza bionda scese lamentandosi e portandosi
dietro la ragazzina dai capelli rossi. Wakabayashi guardò per un secondo Jody,
fintanto che potè leggere la calma serenità negli occhi di lei, mischiata a una
nuova felicita. Allora si diresse, tranquillizzato, verso la porta, non notando
così il sorriso di ringraziamento che lei gli rivolse.
"Capitano,
ma fino a che ora staremo qui?" chiese, visibilmente stanca, ma non
annoiata, Alex, dirigendosi verso Jody. La ragazza le sorrise, pensando che era
almeno un anno che nessuno la chiamava 'capitano', e ora quelle due non
facevano che ripetere quella parola..."Capitano?" chiese l'altra,
disincantrandola "Ecco, appunto" disse lei, ad alta voce
"Appunto cosa?" chiese Alex, confusa. Jody sorrise "Niente.
Comunque ora i ragazzi dovrebbero aver finito, andiamo a cambiarci e poi a
casa". A quel punto l'espressione di Alex divenne preoccupata
"Ca...casa?" chiese. Lei, li, non ce l'aveva una casa...aveva
abbandonato la sua per correre dal suo capitano...Jody ebbe un moto di
tenerezza varso la sua 'sorellina', come l'aveva sempre considerata
"Naturale, vuoi dormire sotto un ponte? Andiamo a casa NOSTRA" calcò
l'accento sull'ultima parola, e Alex sorrise, radiosa. "Vieni, mi cambio e
andiamo" continuò l'altra, e Alex annuì "Si !" A quel punto,
Jody riflettè che, evidentemente, complicarsi la vita era una sua tendenza naturale....Wakabayashi,
Allenby, e ora Alex...e le altre due, che sarebbero arrivate presto (naturalmente, avete capito di chi parlo, no? NdA).
Intanto era arrivata nello spogliatoio, ove Sanae si stava cambiando. Le venne
in mente che le due non si conoscevano, e provvide a presentarle "Sanae,
questa è Alex, una degli Angeli" bastava questo. Sanae infatti la fissò
all'improvviso con profondo rispetto, e Alex si chiese quante persone, li,
sapessero la loro storia. Il volto di Allenby diceva qualcosa, ma non
abbastanza. Intanto Jody continuava "E questa invece è Sanae, prima
manager del club, da tempo immemorabile innamorata del nostro capitano Tsubasa
Oozora, che da bravo scemo non si accorge mai di nulla...." "Jody
!!!!! Ma che dici???" urlò Sanae divenendo viola. Allenby scoppiò a ridere
in perfetto sincrono con le altre due, poi Alex cambiò discorso "Sembra
che tu ci conosca....quanta altra gente lo sa?" chiese, preoccupata. Jody
fece una faccia strana "Solo i miei zii" disse, evasiva, facendo
incuriosire l'altra. Ma ci pensò Sanae a risolvere i suoi dilemmi "Più un
certo portiere...." Allenby a sorpresa annuì con fare serio, mentre Jody
arrossiva e protestava. Alex richiamò alla mente l'immagine del ragazzo col
capellino rosso che stava tra i pali, con un'espressione seria e fiera....."Ohi,
credo di aver capito...." disse, sorridendo, mentre Jody le assicurava che
non era vero nulla.
E
proprio per questo, era tutto vero.
La
comitiva era avviata sulla strada di casa, e aveva ormai raggiunto il noto
incrocio ove le strade di tutti si separavano (Ormai
penso lo conosciate...non fanno altro che stare li....NdA). Ma
stavolta le cose erano diverse. "Allora noi andiamo....Ciao a tutti"
Jody salutò gli altri e si avviò insieme ad Allenby, Alex e Wakabayashi. Sanae
e Tsubasa svoltarono a destra (nn mi ricordo più da
che parte devo farli andare, tiro a caso....NdA), così al centro
dell'incrocio rimasero solo Misaki e Izawa. I due stavano per avviarsi a loro
volta, ma un movimento in fondo alla via attirò l'attenzione di Izawa.
"Guarda, Misaki. Quello non è tuo padre?" Misaki si voltò stupito,
mentre Jody e gli altri si fermarono, incuriositi. Il signor Becker raggiunse
trafelato suo figlio, esclamando "Misaki, mi hanno offerto un lavoro molto
interessante in Austria, dobbiamo partire immediatamente, ci aspettano per
dopodomani al massimo !!!" La voce dell'uomo tradiva tutta la sua
soddisfazione, ma per i sei ragazzi rimasti ad ascoltare la notizia fu uno
shock tremendo. La prima a riprendersi fu Jody, che si avvicinò allibita per
difendere l'amico da quella partenza improvvisa, ma Misaki, il dolce e posato
Misaki, sempre pronto a sorridere e annuire, la battè sul tempo, stupendo tutti
ed urlando "Eh, no !!! Adesso basta. Per tutta l'infanzia ti ho seguito
senza una protesta, abbandonando amici in tutto il mondo, scuole, club
sportivi....ora basta, non ne voglio più sapere. Finalmente sono tornato dai
miei amici, posso fare una vita normale....oltretutto ci sono i campionati
nazionali, non mi puoi portare via!!!!!!!!" la violenza della protesta
aveva shockato tutti, ma nessuno poteva obiettare che Misaki avesse ragione. E
Izawa si fece avanti per difendere l'amico "La prego, signor Misaki, non
lo porti via. Abbiamo tutti bisogno di lui" Izawa era nei guai come
Misaki, poichè avrebbe dovuto essere suo ospite, ma in quel momento la cosa non
lo toccava nemmeno, voleva solo aiutare l'amico; e a lui si aggiunse
Wakabayashi "Lo lasci qui. Dopotutto ha 17 anni....". Alex e Allenby
non parlarono, ma le loro espressioni dichiaravano la piena solidarietà col ragazzo.
E infine Jody "Io...signor Misaki, a nome della squadra, ma sopratutto
come amica di Taro....non lo porti via! La prego !!!!" usò il nome proprio
del ragazzo per dare maggior enfasi alla sua richiesta, ma la cosa lasciò
stupiti tutti gli altri, soprattutto Wakabayashi. Ma Jody fissava dritto negli
occhi l'uomo che le stavadi fronte. Il
signor Misaki rimase in silenzio, stupito dalla forza delle suppliche dei
ragazzi, e sopratutto dalla loro coesione nel difendere il suo Taro. Nel vedere
le espressioni del loro occhi, si era già quasi convinto, ma l'idea di lasciare
suo figlio da solo non era facile da accettare "Ma...veramente...."
tentò di obbiettare, ma una voce dietro di lui lo interruppe "Da ascolto
ai ragazzi, Kazu. Ci penseremo noi a Misaki". Si voltarono tutti in quella
direzione: a parlare era stato lo zio di Jody, fermo di fianco alla sua lucente
auto nera, che li fissava co un sorriso enorme negli occhi. Dal tono che aveva
usato, era chiaro che lui e il padre di Misaki si conoscevano. Infatti, non
appena lo riconobbe, il signor Misaki si rasserenò e annuì "Grazie....sei
un amico". Abbracciò Misaki e lo fissò negli occhi, sicuro di non doversi
preoccupare "Ti chiamerò quando sarò arrivato. Visto che tu non vieni, e
io ho già sbrigato tutte le pratiche, parto stasera. Comportati bene, e non far
arrabbiare i signori Tachikawa" Misaki rise e annuì, mentre suo padre lo
abbracciava ancora una volta e si allontanava. Jody posò una mano sulla spalla
di Misaki, e quando lui si voltò a guardarla, gli disse "Non ti avremmo
mai lasciato andare via, stanne certo !" Lui sorrise, sollevato di avere
degli amici simili. Anche Wakabayashi e Izawa sorrisero, nonostante
quest'ultimo avesse gli stessi problemi....dove sarebbe andato ora?. Mentre
pensava a questo, non si accorse che Misaki lo fissava, poi si chinava verso
l'orecchio di Jody e sussurrava qualcosa, lei chiamava Wakabayashi, i 3
parlottavano e guardavano Allenby.....
"Bene
bene...tu devi essere una delle amiche tedesche di Jody....Alex? Bel nome. Se
vuoi, ti do un passaggio in macchina con le borse....poi vado a casa di Misaki
a prendere le sue cose. Chi vuole venire in macchina?" Alex, Allenby e
Misaki salirono di corsa, mentre Jody rifiutò dicendo che sarebbe andata a
piedi, e Wakabayashi rimaneva con lei. A fare il terzo incomodo arrivò anche
Izawa , che a quel punto non sapeva che fare. Jody sussurrò qualcosa allo zio,
questi annuì e se ne andò, mentre i tre rimasti cominciavano a camminare. Izawa
rideva e scherzava, cercando di non mostrare la sua ansia, mentre gli altri due
facevano finta di non accorgersene. Quando arrivarono a casa, il signor
Tachikawa era appena arrivato dopo aver recuperato le cose di Misaki, e stava
scaricando le valigie di Alex, aiutato dal ragazzo. Izawa si fermò sul cancello,
dicendo "Beh, ora vado a casa...." a quel punto, non riuscendo più a
trattenersi, Wakabayashi rise apertamente, mentre Jody lo guardava, fingendosi
arrabbiata "Izawa, Izawa.....smettila di fingere; lo sappiamo che a casa
tua non puoi stare....e che dovevi andare da Misaki...." entrò dal
cancello, seguita da un Wakabayashi divertito e da un Izawa senza parole
"Ed è per questo che mio zio, oltre a prendere le cose di Misaki, ha preso
anche le tue....da oggi starai qui anche tu" concluse, voltandosi verso di
lui, che non spiccicò parola, ma fissò un punto alle spalle di lei. Jody si
voltò, e vide Allenby, gli occhi fissi su di loro, anzi, su di LUI....pareva
aver sentito tutto, e il suo volto si stava colorando di rosso; bene, meglio.
Aveva chiarito subito la situazione. Ma poteva fare anche di più "Allenby,
perchè non mostri a Izawa la sua stanza? E' quella vicina a quella di
Wakabayashi" le disse in tono distratto. Allenby la fulminò con
un'occhiata, ma si avviò seguita dal ragazzo. Soddisfatta, Jody si voltò a
guardare Alex che scaricava le sue cose e la aiutò, imitata da Wakabayashi e
Misaki. A un certo punto, Yusuke uscì in cortile, e senza pensarci Jody gli
corse incontro, buttandogli le braccia al collo. Il ragazzo rise dell'irruenza
della sorella, e la depose a terra "Hai deciso di trasferire la squadra di
calcio a casa nostra?" chiese divertito, osservando i tre dietro di lei. I
due ragazzi li conosceva, ma....si sporse per guardare meglio la ragazza
"Ma quella è... " sussurrò, incredulo. Jody si voltò a guardare, poi
di nuovo verso di lui "Chi, Alex?" chiese, stupita. Lui l'ascoltò a
stento "Alex? E' così che si chiama?" domandò, avvinadosi verso di
loro. Lei lo seguì, incerta. Sentendo qualcuno avvicinarsi, la ragazzina si
voltò, e rimase a fissare incredula il ragazzo biondo, coprendosi con una mano
la bocca spalancata "Ma tu ...." sussurrò, mentre Jody le chiedeva
"Ma, Alex, hai già incontrato Yusuke?" lei annuì, esterefatta, mentre
lui spiegò "Era andata a stuzzicare un gruppo di teppisti, e l'ho aiutata,
anche se se la cavava benissimo da sola...." continuava a fissare senza
sosta gli occhi rossi di lei, quasi volesse perdersi in essi, e anche lei
continuava a guardare gli occhi neri di lui. Jody invece fissava entrambi,
iniziando a capire "E' stato lui ad accompagnarmi al campo" concluse
lei, guardando finalmente l'amica. Jody sorrise, decidendo di presentarli
"Allora, visto che da quel che ho capito non vi siete presentati, questa è
Alex, una delle mie compagne di squadra in Germania, e questo" disse,
spostanto la mano sul braccio di lui, mentre i due si fissavano di nuovo
"E' Yusuke Tachikawa, mi cugino adottivo e....mio fratello" se ne
andò, mentre Wakabayashi e Misaki scoppiavano a ridere, Yusuke scuoteva il capo
e la ragazzina inseguiva stordita il suo capitano "Capitano...stavi
scherzando, vero?" chiese, incredula "Ma assolutamente no !!!"
esclamò Jody, naturale. "COSAAAAAAAAAAAA?????????????"
E
fu l'inizio di una nuova avventura (e di tanti guai
!!! NdA E ti pareva. Cose semplici mai, eh? NdJody+Wakabayashi)
Era
passato un giorno, e in casa Tachikawa si respirava appieno la spensieratezza
dell'estate ormai imminente. Erano tutti al campo da calcio, Yusuke compreso,
visto che la sorella voleva costringerlo ad entrare in squadra e una certa
ragazzina dai capelli rossi lo aveva convinto. Giocava come attaccante, e non
se la cavava mica male. Gli allenamenti divenivano sempre più duri, sotto il
sole cocente, ma nessuno si lamentava mai. Col pensiero, erano già tutti a
Yomiuri Land, pronti per il campionato nazionale. Ma qualcos'altro doveva
ancora succedere. Alex era stata iscritta alla scuola a tutti gli effetti, ed
era finita in classe con loro, anche se avrebbe fraquentato a partire dal
secondo semestre, e nonostante avesse ancora 14 anni (Ma il suo livello era pari a quello di Allenby e A Jody....sono tutti
dei geni qui. NdA)
Un
giorno, nel bel mezzo di una partita d'allenamento, l'altroparlante annunciò
che Jody era desiderata al telefono. Sparì per un bel po', e quando tornò, era
agitatissima; continuò a lavorare, ma si vedeva che stava aspettando qualcosa.
La sua agitazione tanto evidente aveva contagiato anche le altre tre manager,
Wakabayashi, Misaki, Izawa e Tsubasa (MIRACOLO !!!
SI E' ACCORTO DELL SITUAZIONE!!!! NdA). Alla fine, quando furono le
6, e la ragazza aveva guardato l'orologio circa una volta ogni mezzo secondo
per due ore, si recò da Sanae e le chiese di poter andare via prima; Sanae,
sorpresa dall'agitazione così evidente di una ragazza che di solito era il ritratto
della calma, non potè che annuire. Jody sorrise, le raccomandò di far si che i
tre giocatori e Yusuke accompagnassero a casa Allenby e Alex, e poi partì di
corsa, lasciando l'amica sola e incuriosita. Alla fine degli allenamenti,
radunò le ragazze e il gruppetto che doveva fare quella strada senza una
parola, ma l'assenza dell'altra non passò certo inosservata "Dov'è
Jody?" chiese infatti Wakabayashi con aria sospettosa, e Sanae impallidì
perchè non sapeva che rispondergli. Sussurrò un semplice "E' dovuta
andare....vi aspetta a casa. Dopo quella telefonata, mi è sembrata ansiosa
e....", frase che ottenne il risultato di far partire in quarta il
portiere, nonchè di costringere gli altri a correre per stargli dietro.
All'incrocio non si fermò neppure, proseguendo diritto imperterrito. Izawa,
Misaki e le due ragazzine lo seguivano a fatica, e alla fine anche Tsubasa e
Sanae, dopo essersi scambiati un'occhiata, decisero di andare con loro. In
pochi minuti arrivarono a casa di Jody, trafelati dalla corsa che Wakabayashi
li aveva costretti a fare per stargli dietro. Il cancello era chiuso, ma questo
non andava certo a genio a un certo portiere che si mise a prenderlo a calci (Sembra Akito di Kodocha. NdA), senza curarsi di
Allenby che gli urlava di aspettare che prendesse le chiavi. A fermarlo ci
pensò Yusuke, che arrivò con calma e aprì il cancello, che era effettivamente
aperto (La rabbia gioca brutti scherzi....NdA. Non
è invece che sei tu a volermi rendere la vita complicata? NdWakabayashi)
dicendo in tono ironico "Ehi, campione !!! Guarda che non è necessario
buttare giù la casa per entrare....esistono le porte proprio per questo".
Wakabayashi entrò, non badando alle risatine dietro di lui, ma limitandosi a
fissare l'ampio parco con fare indagatore, per poi rivolgersi al ragazzo biondo
e dire "Dov'è quel terremoto di tua sorella?". Yusuke si limitò a
scuotere il capo "E come faccio a saperlo? Io ero con te....ti ho quasi
fatto goal, non ricordi?" lo prese in giro, ma Wakabayashi si era già
avviato "Tu sogni" commentò, avanzando con fare indagatore, quasi
fosse convinto che Jody si nascondesse apposta dietro a qualsiasi albero.
Arrivò così alla fine del vialetto, quasi alla base delle scale, guardandosi
intorno, e in quell'istante la porta si aprì, e Jody si slanciò fuori con
irruenza, saltandogli al collo. L'espressione felice del suo volto faceva
capire che non era successo nulla, o meglio che era successo qualcosa, ma di
bello. Wakabayashi rimase per un attimo sconvolto, lasciando cadere la borsa
che teneva in mano, e infine (Era anche ora
!!!NdTutti quelli che stanni dietro di loro) si decise a ricambiare
l'abbraccio. Dopo un po' la ragazza si staccò da lui, guardandolo con gioia
incontenibile. Lui le chiese con gli occhi cosa fosse successo, poi espresse la
domanda anche a voce, in tono brusco "Mi vuoi dire che ti prende?" (Si, beh, non è proprio la stessa domanda, ma sapete com'è
fatto.....NdA). Lei sorrise e fece per rispondere, ma ci pensò una
voce proveniente da dietro le spalle della ragazza a dire "Credo che il
motivo siamo noi....e credo anche che il capitano ci debba raccontare molte
cose". Wakabayashi si sporse per guardare. La proprietaria della voce era
una ragazzina di 15 - 16 anni, con lunghi capelli castani raccolti in una
treccia. Di fianco a lei, un'altra ragazza della stessa età, coi capelli neri
come le ali di un corvo e gli occhi di un azzurro sfavillante. Sorridevano
entrambe, rivolte verso il gruppetto, ma guardavano con interesse Wakabayashi,
che teneva ancora tra le braccia la ragazza. Lui, arrossendo, la lasciò andare,
e in quello stesso istante sentì due suoni strozzati dietro di sè; Alex e
Allenby gli sfrecciarono al fianco, una a destra e una a sinistra, correndo ad
abbracciare le due ragazze, urlando "Ragazze !!! Finalmente !!!!" Jody
si unì al gruppetto felice, poi si voltò per spiegare ai cinque rimasti
interdetti e a suo fratello, che aveva già capito tutto "Queste sono le
due restanti componenti della mia squadra. Se venite un attimo qui, terremoti,
vi presento i miei amici". La ragazza dai capelli neri fu la prima ad
avvicinarsi, fermandosi davanti a Wakabayashi e guardandolo con aria furba. Il
ragazzo, che si sentiva molto in imbarazzo, reagì calandosi il berretto sul
volto. Jody rise, e passò a presentarli "Wakabayashi, questa è Aly Crow.
Aly, lui è Genzo Wakabayashi, portiere della squadra di calcio; questi invece
sono Tsubasa Oozora, il capitano, Taro Misaki, Mamoru Izawa e Sanae Nakazawa,
la prima manager, mia grande amica. Ragazzi, lei è Aly, la mia alzatrice
preferita". I ragazzi la salutarono cordialemnte, notando che nella
presentazione non era stato incluso Yusuke. La ragazza invece era rimasta ferma
davanti a Izawa, che la guardava sorpreso, e aveva detto, incredula "Ma tu
sei....". Jody aveva fissato i due con fare incuriosito "Izawa, la
conoscevi già?" chiese, sorridendo, mentre Izawa cercava di spiegare,
imbarazzato dal fatto che anche Allenby lo stava guardando (E non sembrava contentissima. NdA) "Ecco,
l'ho incontrata oggi prima di venire all'allenamento e...." "AAAAHHHHH
!!!!" un urlo dietro di loro li fece girare tutti di scatto. Tutto ciò che
videro, però, furono Misaki e la ragazza bruna che si fissavano increduli. Jody
fissò prima l'uno poi l'altra, cercando di capirci qualcosa, ma la ragazzina la
prevenne "Tu...tu sei Misaki !!!!" urlò, sorridendo di gioia, mentre
lui arrossiva e balbettava "Ma tu...sei quella che oggi...sei...sei....Kay
!!!" il nome gli salì alle labbra all'improvviso, e Jody ebbe un lampo;
che fosse lei quella di cui parlava? Proprio Kay? Sorrise, dicendo "Beh,
vedo che anche voi due vi conoscete....Misaki, era per questo che oggi hai
fatto tardi, vero? Anche tu hai accompagnato Kay alla nostra scuola....per
tutti gli altri, questa è Kay Galway, ricevitrice e ottima battitrice"
guardò la ragazzina dai capelli scuri, che le sorrise felice, e poi Misaki, che
invece arrossì, dopodichè annunciò "Come immagino alcuni di voi avranno
immaginato, da oggi vivranno qui". Izawa soprrise, visto che Aly gli era
simpatica, anche se non quanto Allenby, mentre Misaki ebbe un singulto,
fissando la ragazzina, che ricambiò lo sguardo confusa, non capendo il motivo
del suo sbigottimento. Jody non perse tempo "E forse voi non ci crederete,
ma tutti quelli che sono qui, meno quei due laggiù, vivono qui temporaneamente".
Questa volta fu Kay a sussultare, fissando Misaki. Jody sorrise, dicendo poi
"Credo la cena sia pronta, o quasi....ognuno in camera sua, fra dieci
minuti vi voglio tutti qui. Ah, ovviamente voi due siete invitati a cena....e
anche a dormire, se volete. Tanto domani non c'è scuola.....su, andiamo"
Si avviò, ma Wakabayashi la trattenne "Hai dimenticato qualcosa"
sussurrò, indicando col mento Yusuke. Lei sorrise, poi si rivolse a Kay e Aly,
mentre Alex e Allenby sghignazzavano "Wakabayashi ha ragione, sono una
sciocca....quello laggiù è Yusuke, mio fratello" corse dentro, mentre
dietro di sè sentiva un urlo e un "Capitano?" incredulo. Poi sentì la
voce di Misaki "Ora, ci volete finalmente spiegare, tutte e quattro,
perchè la chiamate capitano?". Kay e Aly lo fissarono, preoccupate, mentre
Allenby guardò Izawa con aria triste e Alex si avvicinò a Yusuke, che che
conosceva la storia e la strinse con fare protettivo. Wakabayashi incrociò le
braccia, fissando la porta "Credo tocchi a te" disse. Misaki, Izawa e
Tsubasa non capivano, mentre Sanae aveva le lacrime agli occhi. Jody, in
risposta al richiamo di Wakabayashi, uscì con fare titubante. Lui le andò
incontro, prendendole la mano, come per ricordarle che era vicino a lei. Jody
sorrise e si fece forza, dicendo "E va bene. Immagino sia ora che anche
voi conosciate questa storia....."
E fu una nuova rinascita. Gli angeli recuperarono le ali, che
avevano perso insieme ad Angel, e con l'aiuto dei loro nuovi amici, furono di
nuovo in grado di volare.........
"E
così domani partite per Yomiuri Land" disse Jody a Wakabayashi, guardando
il ragazzo che preparava il borsone, riempiendolo di tute, magliette, guanti,
palloni.....e non potè trattenersi dal dire "Ehi, ma hai intenzione di
metterci anche qualcosa per vivere normalmente opensi di stare sempre nel campo da calcio? Ti servirà anche della
biancheria, un vestito per le cerimonie di inizio e fine, vestiti leggeri per i
giorni in cui non giocate...." si inginocchiò accanto a lui e cominciò a
svuotare la borsa e a riempirla in modo più sensato. Wakabayashi fece per
replicare, poi la guardò. Era così bella, mentre gli preoparava la
borsa....senza rendersene conto, la strinse forte. Le fece cadere la maglietta
che aveva in mano e chiese, stupita "Ma...ma che stai facendo?". La
sua voce tremava, ma quella di lui era tranquilla, mentre lui rispondeva
"Mi manche....rai. E.....tanto. Non avrò nessuno a rendermi le giornate
insopportabili....e vivibili....". Lei chiuse gli occhi, abbandonandosi a
quell'abbraccio. Era vero, lo sapeva. Anche lui le sarebbe mancato molto. Le
salirono quasi le lacrime agli occhi, mentre stava per chiedergli di non
andare. Ma non poteva farlo, così inghittì quelle lacrime e sorrise, dicendo
"Promettimi che vincerai.....". lui spalancò gli occhi, senza
lasciarla, e sussurrò "Vincerò. E' una promessa. Tornerò da te
imbattuto".
Silenzio.
La situazione stava diventando pesante, ma stare abbracciati era così
piacevole......ma in un lampo, alla mente di Jody si affacciarono le sensazioni
provate quando era stato Richie ad abbracciarla così, dopo che si era salvata.
Si liberò violentemente, facendo cadere Wakabayashi a terra "NO !!!"
urlò, fissandolo con occhi smarriti, paurosi. Lui sospirò, poi si rialzò. Lei
balbettava, tremando "Scu...scusa....io...io non...." sentì una mano
sulla spalla. Gli occhi neri di lui erano pieni di comprensione. Questa volte
le lacrime non si fermarono, ma scesero copiose dagli occhi azzurri di lei
"Non odiarmi" sussurrò, coprendosi il volto con le mani "Non
odiarmi". Lui scosse il capo, sorridendo "Ti prego solo di ricordare
che mi mancherai tanto....." fu la risposta.
Aly
e Kay si scmabiarono uno sguardo, annuirono e si fecero coraggio. Lo zio di
Jody stava passando davanti a loro, e Kay si fece avanti per fermarlo. L'uomo
la guardò, sorridendo, ma comunque sorpreso, e la ragazza, preso un gran
respiro, attaccò "Signore, dovremmo parlarle di una cosa molto
importante....al più presto e in privato". Abbassò gli occhi, arrossendo,
mentre Aly si affiancava a lei, guardando l'uomo, che sorrise scusandosi
"Capisco, ma ora avrei da fare. Se volete stasera...." Aly intervenne
subito, seria in volto "Non possiamo aspettare. E' una cosa che riguarda
Jody....ed è molto seria". Gli occhi blu della ragazza indicavano la
gravità della situazione, e il signor Tachikawa sentì la sua sicurezza svanire.
Sbrigativo, fece un cenno alle due "Venite nel mio studio, parleremo con
calma e senza interruzioni". le due ragazze annuirono, e lui le precedette
all'interno. In quel momento passò Misaki, che si fermò ad osservare curioso la
scena. Ma l'espressione sul volto di Kay lo mise in allarme, e decise che forse
seguirle non era una cattiva idea....e fu proprio ciò che fece.
"Signor
Tachikawa, come forse aveva capito dall'improvviso arrivo, non era previsto che
noi partissimo così presto, scombussolando la vita di tutti" (E anche l'autrice, secondo cui voi due dovevate arrivare
tra un bel po' !!! NdA. Beh, era un'emergenza !!!" NdKay e Aly)
disse Aly in tono serio. L'uomo la fissò con fare interrogativo, ma senza
chierdere nulla, lasciando che fosse la ragazza a spiegarsi. Ma fu Kay a
continuare "Ma è successo un fatto che ci ha spinto a partire subito per
evitare il peggio. So che il padre di Jody ha sempre saputo dove fosse la
figlia, e l'ha accettato, ma ora le cose sono cambiate". Un guizzò negli
occhi dell'uomo, nonchè il suo improvviso irrigidirsi, le fecero capire che era
sulla strada giusta. Aly continuò, imperterrita "Ha deciso di venire qui a
riprendersela. E ha adottato alcune misure per assicurarsi che lei lo segua.
Siamo riuscite ad anticiparlo di poco". L'uomo la fissò, chiedendo "E
potrei sapere di che 'misure' parlate". la rabbia nei suoi occhi era
evidente, ma non era ancora finita. "Richard Gabber. Lo porterà con sè,
per fidanzarlo ufficialmente con Jody". Ci fu un rumore sordo, provocato
dalla poltrona che si era rovesciata per l'impeto con cui l'uomo era saltato in
piedi. Le fissava con occhi sgranati "Non...non ci credo...non
può....". Kay annuì "Dobbiamo fermarlo. Jody non può....Ehi !!!"
si alzò di scatto e corse ad aprire la porta, facendo cadere dentro Misaki che
stava fuori. Lo fissò stupita "E tu che ci fai qui?" chiese. Anche
Aly si alzò "Hai sentito tutto?" chiese, turbata. Lui si rialzò e
annuì "Non volevo origliare.....vi ho visto entrare, e l'espressione di
Kay mi ha preoccupato, così vi ho seguito. Non ho avuto il coraggio di bussare,
ma ho sentito comunque tutto......" fissò dritto negli occhi lo zio di
Jody, poi fece segno a Kay di chiudere la porta. lei lo fece, silenziosa.
Quando sentì il tonfo alle sue spalle, Misaki iniziò a parlare "Signore,
so che non sono fatti miei, ma sono amico di sua nipote e le voglio molto bene,
e lo stesso gli altri; per questo mi permetto di darle il mio parere. Jody mi
ha aiutato nei momenti di difficoltà, e io ora voglio fare lo stesso". Il
signor Tachikawa sorrise, annuendo "Sentiamo. Che avresti in mente? Perchè
seuppongo tu abbia un piano....". Misaki sorrise furbo, annuendo
"Infatti. Intanto, le ricordo che qui lei ha dei potenti alleati che non
permetterebbero mai che a Jody sia fatto del male....le ragazze, ad esempio,
oppure Yusuke. Lui di certo ha il diritto di tenere con sè sua sorella. Anche
il padre, ma se consideriamo che l'ha abbandonata da piccola e come si è
comportato, il vantaggio, anche legale, è nostro. Inoltre Jody qui sta bene, e
voi potete offrirle una casa e una posizione ottima. Poi possiamo adottare
altre misure. Jody è la manager della squadra che ha vinto per tre volte il
campionato nazionale, e questo le da una certa importanza. Se facessimo capire
che per noi è molto, molto importante....ma sarebbe ancora meglio che Jody e le
altre entrassero nella squadra di pallavolo della scuola. Arriverebbero di
certo alle Olimpiadi, e questo impedirebbe al padre di portarsela via. Inoltre
possiamo contare su appoggi importanti, come la famiglia di Wakabayashi e di
Jun Misugi, nonchè su suo cugino Matsuyama. Credo che se siamo preparati, non
potranno nuocerle. Ora, io direi...." Misaki si interruppe nel sentire la
mano dell'uomo sulla propria spalla. "Certo che sei intelligente, ragazzo
mio.....hai pienamente ragione. Faremo come dici tu". Misaki sorrise, ma
una voce dietro di lui puntualizzò "Ma non hai considerato la cosa più
ovvia. Ovvero, che un certo portiere arriverebbe alle mani pur di non farla
partire...." Kay lo fissava, furba, ma il sorriso di lui non era da meno,
mentre si girava a guardarla e diceva "Ma io non l'ho dimenticato. Volevo
però parlarne anche con Yusuke". Aly uscì immediatamente, col sorriso
sulle labbra, poichè era convinta di aver capito dove il ragazzo voleva andare
a parare. In pochi secondi Yusuke fu portato nello studio e ragguagliato sugli
ultimi avvenimenti.
Quando
fu al corrente della situazione, ci fu un silenzio improvviso. Yusuke,
reprimendo la collera, fissò Misaki, attendendo. Le idee del ragazzo erano
buone, ma sapeva che c'era qualcos'altro. E Misaki infatti continuò "Il
punto spinoso è che, se Jody viene fidanzata con questo Richard, dovrà per
forza tornare in Germania. C'è però un sistema per evitarlo. Bisognerebbe
rispondere con le stesse armi. E, a questo proposito, ci sarebbe una certa
persona, che tu conosci bene, che ultimamente non pensa più solo a essere il
portiere numero uno del mondo.....". Yusuke spalancò gli occhi, capendo cosa
voleva dire "Ma sei pazzo?????? Capisci cosa stai dicendo????" Misaki
annuì, pienamente convinto. Yusuke fissò incredulo lo zio, che però sorrideva,
poi Aly e Kay, che annuivano a loro volta. "Siete tutti impazziti
!!!" urlò, esterefatto, ma la voce pacata di Aly lo zittì "Sei tu che
sei fuori, oppure ti saresti già accorto che, anche senza questa storia, quei
due non si separeranno mai....e che non hanno il coraggio di dirselo. E' così
dal primo momento in cui si sono visti....e non sono gli unici, mi pare" concluse,
fissando Kay e Misaki, che arrossirono di colpo. Kay ribattè "Parli
proprio tu !!!", e allora fu Aly a distogliere lo sguardo, cercando di non
fissare gli occhi castani dell'amica, così simili a quelli di.....Yusuke,
spazientito, riprese "Sentite, dei vostri problemi possiamo parlarne dopo?
E va bene, lo ammetto, come idea non è male, però.....come glielo diciamo a
quei due? Non vorrano mai !!!" Kay alzò gli occhi ridenti su di lui,
esclamando "Ma non glielo diremo. Sarà l'effeto sorpresa a rendere tutto
perfetto". Yusuke la fissò, incredulo. Poi sorrise. Misaki lo fissò,
finchè il ragazzo biondo non annuì, convinto "Ok, hai il mio permesso.
Comincia lo show, Misaki". Il ragazzo sorrise, poi iniziò a dare
direttive. "Allora, ora Kay va ad annunciare la novità ad Alex, Allenby e
Sanae, e SOLOa loro. Tu, Aly, devi
invece sorvegliare Jody. Non deve sospettare nulla. Io farò lo stesso con
Wakabayashi. Yusuke, tu avverti Matsuyama di questa storia. Invece lei, signor
Tachikawa, ne parli a sua moglie, e poi chiami i signori Wakabayashi. Saranno
entusiasti. Ma...ora che ci penso, quando potremo farlo? Kay, fra quanto
arriverà il padre di Jody?" La ragazza, che stava uscendo di corsa, si
fermò, dicendo "Credo dopodomani....". Misaki sospirò. Il tempo era poco.
ma Yusuke ebbe un'idea "E' il giorno della cerimonia di apertura del
campionato nazionale a Yomiuri Land, vero? Noi li abbiamo una villa, zio.
Potremmo ospitare tutti i nostri amici lì, e dare una festa...e in
quell'occasione, annunciare che.....". Lo zio lo fissò, sorridendo, poi si
sporse in giardino, dove c'erano tutti gli altri, e disse "Tutti in camera
a fare i bagagli. Vi seguiamo a Yomiuri Land, ragazzi. Abbiamo una villa, lì, e
sarete nostri ospiti....e dopodomani,festa grande per il campionato" Tornò dentro, dicendo "Così
Matsuyama e Misugi potranno essere nostri ospiti e saranno dalla nostra
parte". Misaki sorrise. Erta perfetto.
Fuori,
dove regnava l'ignoranza in merito (E meno male,
sennò sai gli urli....NdA) ci fu una serie di urli di gioia,
esclamazioni festose, salti, piroette, abbracci. I più felici, naturalemnte,
anche se non l'avrebbero mai ammesso, erano Jody e Wakabayashi, che non si
dovevano più separare.
Ed
era vero. Ma non nel senso che intendevano loro......
Note dell'autrice
Dunque, ho incasinato ancora di più le cose. Invece di un solo
personaggio nuovo, me ne trovo per le mani tre....e tutti tre molto forti di
carattere e impossibili da ignorare....vabbè. Comunque la cosa più importante e
questo piano di Misaki che sembra riguardare Jody e Wakabayashi...beh, forse
qualcuno di voi ha già capito cosa succedera; per chi non l'ha capito, a voi il
prossimo capitolo.
Alewen
P.S. Ah, avete notato che Kay chiama immediatamente per nome
Misaki? Non c'è verso di farla smettere, e molti attribuiranno questa sua
abitudine all'ignoranza delle usanze Giapponesi....ma io, Jody e le altre
sappiami benissimo che non è così.....
Capitolo 13 *** Capitolo dodici: I sogni a volte si avverano....ma gli incubi pure !!!!!!!! ***
Capitolo 12: I sogni a volte si avverano
Capitolo 12: I sogni a volte si
avverano....ma gli incubi pure !!!!!
"Beh,
a dire il vero non so che sia preso allo zio, ma stare qui non mi dispiace
proprio per niente !!!! commentò Jody, scendendo dalla macchina. Siccome la
partenza era stata improvvisa, e c'era chi era già pronto e chi no, le partenze
erano state scaglionate nel corso di tutta la giornata. Jody era partita la
mattina con la prima macchina, insieme a Sanae e i bagagli, mentre i giocatori
sarebbero arrivati nel pomeriggio in pulmino, e le altre ragazze la sera con
gli zii di Jody. "Quello che non ho capito è perchè sono dovuta venire io
per prima. Non poteva venire Yusuke?" esclamò arrabbiata, visto che l'idea
del viaggio in pulmino era molto più allettante (Chissa
perchè....NdA). Sanae scese dietro di lei, sorridendo lievemente nel
pensare che Jody non immaginava neppure il VERO motivo per cui l'avevano
spedita li per prima. Quando l'amica si voltò, cercò di non ridere e l'aiutò a
portare dentro i bagagli, chiaccherando senza sosta per dissimulare ogni
possibile sospetto.
Finirono
presto di aprire la casa e di sistemare i borsono nelle varie camere. La casa
era enorme, almeno quanto quella di Fujisawa, e c'era il rischio di perdersi
nella miriade di stanze e corridoi, ma Jody aveva già organizzato tutto,
dividendo gli ospiti in camere doppie a due a due comunicanti. Insieme a Sanae,
disegnò una piantina della villa con segnate tutte le camere e i relativi
occuppanti.
La
disposizione era questa:
CAMERAPOSIZIONEOCCUPANTI
1) 'Over the Sky'Ala nord,
terza porta a destraJody - Sanae
2) 'Blue Ocean'Ala nord,
seconda porta a sinistraYayoi -
Yoshiko
3) 'Dreams of Nature' Ala nord, quarta porta a destraKay - Alex
4) 'Falling Star'Ala nord,
prima porta a sinistraAly - Allenby
5) 'Word's Champions'Ala nord,
terza porta a sinistraMisugi - Wakabayashi
6) 'Sound of Glory'Ala nord,
prima porta a destraMisaki - Matsuyama
7) 'Dreams come true'Ala nord,
quarta porta a sinistraTsubasa -
Izawa
8) 'Winner's melody' Ala nord,
seconda porta a destraYusuke'
Specials: gli zii di Jody dormono nell'ala est, insieme a Hideaki.
Fatto
questo, erano ormai le 11 30 e Sanae, come colta da un'improvvisa ispirazione,
propose "Perchè non andiamo a vedere i campi? Magari troviamo Matsuyama e
Misugi !!! dai, avanti !!!" spinse l'amica fuori di casa, senza curarsi
delle poteste sul lavoro ancora da fare, e la trascinò con sè ai campi. Jody
non poteva certo sapere che era tutta una manovra per lasciare libera la casa
per Misaki e gli altri, che stavano per arrivare e preparare la grande sorpresa
della sera dopo.
"Beh,
io non li vedo" commento Jody, cercando con lo sguardo il cugino e l'amico
tra i giocatori radunati nei diversi campi. "Qui non ci sono Sanae.
Torniamo a casa" "NO !!!!" urlò
la ragazza, prima di riuscire a controllarsi. Jody la guardò stupita, mentre
Sanae cercava una scusa plausibile "Cerchiamo ancora....Yayoi mi aveva
assicurato che...." tergiversò, pregando mentalmente che Matsuyama
arrivasse a distrarre la fin troppo astuta cugina. Ma fu qualcun'altro a
esaudirla. Una figura alta che si avvicinò a loro con fare sprezzante. Sanae
sentì che Jody si irrigidiva, guardando in quella direzione, e si voltò a
guardare anche lei. Rimase di stucco, vedendo Hiyuga. "Jody, sembra che
stia venendo qui. E...sta guardando....te. Ma.... vi conoscete?" chiese,
incredula e leggermente preoccupata. Jody sibilò "E' una storia
lunga" e in quel momento il giovane arrivò, seguito da Takeshi Sawada e
Ken Wakashimazu "Ci si rivede, ragazzina. Dov'è la tua amichetta bionda?
Ricordati che in questo campionato batterò il tuo ragazzo, lo umilierò davanti
a tutti. Che spettacolo sarà. Genzo Wakabayashi, il grande brocco !!!"
scoppiò a ridere, mentre Sanae lo malediceva mentalmente "Questa
allusione al ragazzo non ci voleva proprio. Ora Jody esploderà, e domani sera
non accetterà la cosa !!!Hiyuga, sei
un guastafeste !!!!" . Jody infatti tremava, stringendo i pugni, con
gli occhi bassi. Lasciò passare alcuni secondi, poi esplose "Vedremo!!!!
Chi sei tu per poter solo sperare di fare goal a Wakabayashi? Prova ad
offenderlo ancora e vedrai !!!" Sanae sussultò. Beh, non era certo il
discorso che si aspettava...non aveva detto nulla per smentire l'affermazione
di Hiyuga...."Che tutti i nostri piano siano inutili? Che sia già tutto
deciso?" si chiese. Hiyuga fissò la ragazzina, poi si allontanò a
grandi passi. Jody rimase ferma, tremante di rabbia. Sanae si avvicinò, e
sussurrò "Jody...non hai fatto una piega quando ha detto che sei la
ragazza di Wakabayashi. E' davvero così?" chiese, e Jody la fissò stupita,
arrossendo poi di colpo "Davvero? No, ecco...." le parole non le
venivano, voleva negare ma non ci riusciva...."Perchè? Perchè non
riesco a dire che non è vero? Perchè non nego? Non è che...." lo shock
fu violento "......Io vorrei che fosse vero
!!!!" Cadde in ginocchio, troppo provata da quella verità "Io...io...mi
sono...." non ci credeva. Non ci aveva mai creduto, eppure era così
"Jody, stai bene? Jody !!!" Sanae era preoccupata, ma Jody alzò su di
lei gli occhi limpidi e rispose "Sto bene, ora. Ho finalmente capito
che...." non finì la frase, mentre Sanae si chiedeva se era come pensava.
Da lontano, Jody vide qualcuno e urlò "Ehi !!!! Salve !!" partendo di
corsa. Il nuovo arrivato era Matsuyama, e Jody saltò al collo del cugino,
felice del suo arrivo che cancellava i suoi pensieri. Sanae la seguì con lo
sguardo, sorridendo. Forse avevano fatto bene. Jody stava per accorgersi
che....
"Hikaru,
Yoshiko, che bello !!!! Finalmente di nuovo tutti insieme !!!"urlando,
Jody abbracciò i due, e continuò"Siete ospiti da noi. No, niente storie, è già tutto organizzato.
Lo zio ha voluto che venissimo tutti per seguire le partite. Yoshiko !!! Che
bello. Allora, come vanno le cose?" chiese, accennando col capo a
Matsuyama. Yoshiko arrossì, ma si fece coraggio. Doveva distrarre Jody, in modo
che Sanae potesse parlare con Matsuyama (Del piano
erano a conoscenza solo Yoshiko e Yayoi. NdA). Cominciò così a
raccontare vari episodi riguardanti loro due, e riuscì ad allontanarla dagli
altri senza che lei se ne accorgesse. Sanae prese in disparte Matsuyama e gli
spiegò tutto. Lui la fissò, divertito. "Beh, certo si infurierà, ma credo
anch'io sia la cosa giusta...e non solo per sottrarla a suo padre e Richard, ma
anche per farle capire la realtà" commentò, fissando la cugina con
affetto. Sanae annuì "Credo se ne stia accorgendo...ma ha paura. Da
allora, ha paura di innamorarsi, e ha fatto di tutto per non farlo. Ma
l'amore...non si controlla, e anche se lo eviti, ti colpisce. E Jody lo sta
finalmente capendo". Il ragazzo la fissò, con qualche sottinteso, e Sanae
iniziò ad arrossire. Volse poi lo sguardo sulle altre due, ma i suoi occhi si
posarono su Yoshiko, stavolta "Hai ragione" sussurrò "Amare è
bello proprio per questo....". Sanae lo fissò stupita e affettuosa, felice
per lui e per Yoshiko. Se solo avessero avuto il coraggio di dichiararsi....ma
proprio lei pensava una cosa simile? Arrossi violentemente, poi si avviò verso
le altre due. Per ora, avrebbe lasciato perdere. Scorse altre figure in fodo al
campo, e urlò, correndo verso di loro "Misugi !!!! Yayoi !!!!!
Ehi!!!"
"Ehi,
ma siete già qui?" urlò Jody quando, tornati a casa, trovarono il pulmino
e i suoi passeggeri già in casa. Alex e Aly stavano in cucina, Allenby era in
salotto, mentre i ragazzi girovagavano esplorando la casa. Wakabayashi sbucò fuori
dal nulla, esclamando "Stupenda !!! C'è perfino un campo per allenarsi !!!
Ma cos'è quella palestra chiusa?" chiese, e Jody, che fino a quel momento
lo aveva fissato senza il monimo imbarazzo, arrossì "Ehm....serve per
tenersi in forma...." incespicò sulle parole, ma lui preferì non indagare
oltre. "Be...bene, allora direi di dividerci per camere, così poi voi
potete andare ad allenare. Io e Sanae abbiamo fatto una piantina, ci sono
saegnate le stanze, la loro disposizione, gli occupanti, le stanze con cui
cominicano e gli abitanti di esse. Allora...Kay, Alex, questa è la vostra
chiave. Salite queste scale, è la quarta porta a destra. Poi. Misaki, Hikaru,
voi avete laprima, sempre a destra.
Ecco le chiavi. Misugi e Wakabayashi, terza a sinistra. Aly, Allenby, voi la
prima a sinistra. Comunica con quella di Yayoi e Yoshiko, che è la seconda,
sempre a sinistra. Tsubasa, Izawa, voi avete la quarta a sinistra,
poi...vediamo....Yusuke, tu hai la seconda a destra. Di fianco, terza a destra,
ci siamo io e Sanae" concluse, soddisfatta. Tutti, man mano che lei
leggeva l'elenco, presero le proprie cose e si avviarono. Le camere erano
enormi e spaziose, e subito si sentirono esclamazioni di gioia. Tsubasa urlò
"Dalla mia si vedono i campi da calcio !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!",
facendosi sentire da tutti. Jody, che stava salendo le scale insieme a Sanae,
sussurrò "E secondo te perchè te l'abbiamo data?" e l'amica rise. Kay
stava guardando il nome della camera, appeso sopra lo stipite della porta
"Over the Sky....mi piace" commentò, entrando per sistemare le
proprie cose. Sanae aprì la porta della loro stanza, e restò senza fiato. Era
una stanza enorme, decorata con un disegno di gocce azzurre su uno sfondo
azzurro più chiaro. Le tende, azzurre anch'esse, erano veli leggeri che
ondeggiavano al vento. I letti, gemelli, con lenzuola di diverse tonalità
d'azzurro, erano ampi e spaziosi. Jody posò la borsa e chiese "Quale
vuoi?". Sanae restò ferma, guardandoli, poi chiese "Se
possibile...posso avere quello vicino alla finestra?". Jody annuì, dicendo
che non c'era problema, poi si lanciò sul proprio, trascinando Sanae in una
battaglia di cuscinate che le fece ridere a crepapelle e attirò tutti gli
altri. La prima fu Alex, che lanciò dalla porta che metteva in comunicazione le
loro stanze un cuscino a tradimento, e poi cercò di difendersi. Wakabayashi si
catapultò dentro armato di tre cuscini, seguito da Izawa e Misaki, poi arrivò
Kay insieme ad Allenby, Yusuke, Yoshiko, Matsuyama, Yayoi, Misugi,
Aly.....risultato: dopo mezz'ora erano tutti distrutti, metà distesi sui letti
e metà a terra. Jody, che era finita sotto Wakabayashi, e era bloccata dal suo
peso, urlò "Wakabayashi, levati !!!!!! Sei pesante !!!!! Mi stai
schiacciandoooo!!!!" Lui rise e si rifiutò; Jody lo minacciò per un po',
ma alla fine ebbe un guizzo e urlò "Angeli, all'attacco !!!". Subito,
tutte e quattro si alzarono e, urlando "Agli ordini, capitano !!!" si
lanciarono sul povero Wakabayashi, che, al solo sentire l'ordine, era
impallidito (E vorrei vedere te, con quelle cinque
esagitate !!! NdWakabayashi). Jody uscì dalla massa aiutata da
Matsuyama che rideva a crepapelle, e le disse, quando riuscì a calmarsi
"Credo che tu debba richiamarle....oppure lo uccideranno !!!" Jody
scosse il capo, ridendo "No-No !!" esclamò, ma alla fine bloccò il
massacro. Wakabayashi, visibilmente provato, avanzò verso di lei, ma inciampò e
Jody lo prese al volo, ridendo. Lui capitolo, ammettendo di non avere la forza
di punirla, e le risate si propagarono fino ai campi da calcio e oltre.
"Noi
andiamo ad allenarci. Siete sicure di non voler venire in panchina?"
chiese Izawa, prendendo le divise pulite e il pallone. Jody scosse il capo e
disse "Penso che andremo in piscina a farci una nuotata. Ci vediamo
dopo". Il ragazzo uscì, e Jody si voltò verso le altre, radunate dietro di
lei e chiese "Volete andare in piscina?". le altre si guardarono,
insospettite, poi Allenby chiese "Che hai in mente, capitano?" Jody
la fissò con insistenza, poi disse "La palestra...in realtà è un campo da
pallavolo...." ci fu un rumore di sedie che cadevano, e tutte la
circondarono "Capitano, vuoi dire che..." "Che ne dite di fare
una partita?" chiese infine Jody, e le altre l'abbracciarono "Il
ritorno degli angeli !!!" Urlò Alex, ma Aly, pur dispiacendosene, si sentì
in dovere di dire "Ma siamo solo in 5, ora...." le altre la
fissarono, arrabbiate, ma consapevoli che era vero. Ma Jody disse "No,
siamo in sei...Sanae è una di noi, ora....". Kay si voltò verso l'amica,
sorridendo "Si, è vero ! Sanae sarà il sesto angelo. E poi" continuò,
voltandosi verso Yayoi e Yoshiko "Voi due potete antrare in squadra !!!
Giocheremo quattro contro quattro !!!!" le due si guardarono, ma poi,
vista l'atmosfera generale, aderirono con entusiasmo all'idea. "Ok !!!
Allora, facciamo le squadre.....ehi, un momento. Tu non stai parlando solo di
fare una partita, non è vero capitano? Tu sati suggerendo di tornare a ESSERE
una squadra...includendo anche Sanae, Yayoi e Yoshiko, non è vero?". Aly
fissò Jody con sguardo convinto, e Jody annuì "L'idea era quella....se per
voi va bene" si voltò, quasi impaurita, verso le tre interpellate. Sanae
accettò subito. Yayoi, dopo un attimo di indecisione, sorrise ed annuì. Yoshiko
invece restava zitta. Il silenzio calò sovrano per parecchi minuti, infine lei,
imbarazzata, lo ruppe dicendo "Ma....avete anche Yayoi, siete già 7....io
non servo....". Jody si incinocchiò di fronte a lei, dicendo in tono
pacato "Cosa vuol dire? Noi vogliamo anche te. Questa non è la squadra che
si riunisce, è la nascita di una nuova squadra, e per questa vogliamo anche te.
Guardaci. Siamo tutte manager di rispettivi club di calcio, siamo più o meno
legate a capitani o giocatori..." non badò al coro di proteste dietro di
sè e continuò "Siamo simili, Yoshiko. Smettila di nasconderti all'ombra
del tuo capitano. Se anche per una volta ti esporrai, non cambierà nulla. Non
ti sto chiedendo di abbandonarlo, nessuno di noi acceterebbe di separarsi dalla
squadra, ora. Ti sto solo chiedendo di formare, contemporaneamente, una squadra
unita come la loro. Possiamo condividere lo stesso sogno come solo loro fanno.
Vincere il campionato nazionale. E' una parte della loro vita da cui siete
sempre statae escluse....ma se ora anche noi avremo un sogno simile, saremo più
vicine a loro, li capiremo di più....Yoshiko, ti prego, vieni con noi...."
Chinò il capo, supplichevole, finchè non sentì che le mani di Yoshiko
l'aiutavano a rialzarsi. Solo allora la guardò. Gli occhi neri della ragazza
scintillavano di nuova determinazione, come quelli delle altre sette. "Va
bene. Sono con voi....voglio far parte della vostra squadra !!!" esclamò,
e fu immediatamente abbracciata da tutte le altre....le sue
compagne...."Ora siamo le tue sorelle" disse Allenby in tono solenne.
Stese il braccio, mostrando la mano aperta davanti a lei, col palmo rivolto
verso il basso "Qui, oggi, io riformulo la promessa di vivere per voi e
con voi, di essere sempre una cosa sola, di essere sempre pronta ad aiutarvi, e
di non lasciarvi mai. Giuro di considerarvi sorelle e più che sorelle....per
sempre". Aly, senza una parola, posò la sua mano sopra quella dell'amica,
e lo stesso fecero Alex e Kay. Dopo poco, anche Yayoi, Yoshiko e Sanae le
imitarono. A quel punto, si voltarono tutte verso Jody "E giuriamo di
obbedire sempre al nostro capitano" pronunciarono tutte e sette, in
perfetto sincrono. Jody, con le lacrime agli occhi, posò lentamente la propria
mano sopra le altre, sussurrando "Grazie sorelle....prometto che stavolta
non vi lascerò...vi prometto che non fuggirò più....saremo sempre una cosa
sola". Un raggio di luce illuminò il groviglio di mani che stava in mezzo
al cerchio, riscaldandole; e furono tutte convinte che Angel avesse dato loro
la sua benedizione. Si sorrisero, sollevate, poi Jody esclamò "E va bene,
basta battere la fiacca, ragazze. Vi do cinque minuti per salire in camera,
trovare qualcosa di adatto, visto che per ora non abbiamo divise....vanno bene
dei pantaloncini e una maglietta...e raccoglietevi i capelli.....e poi vi
aspetto tutte nella palestra chiusa. Si inzia ad allenarsi. per oggi voglio
vedere che riuscite a fare. Giocheremo così: io, Yayoi, Aly e Alex contro
Sanae, Yoshiko, Allenby e Kay. Via, scattare" aveva ritrovato subito il
tono da capitano, e dal nulla le apparve in mano un fichietto, il cui suono
stridulo fece scattare le ragazze. Jody sorrise. Finalmente tutto funzionava di
nuovo nel modo giusto.
E
fu così che gli angeli ricominciarono a giocare......
"Tira
Misaki !!!" l'urlo di Tsubasa si diffuse per il campo interno alla villa,
seguito subito dopo dal tiro del suo compagno di squadra. La palla volò,
sibilando, verso la porta, ma Wakabayashi, sempre pronto ad intervenire, la
parò senza problemi. Si limitò però a respingerla, e la deviazione spedì la
sfera lontano, in un cespuglio spinoso che la bucò irrimediabilmente. Izawa,
che era corso a recuperarla, si lasciò sfuggire un'imprecazione, poichè era il
loro unico pallone (Lo so che sembra impossibile,
ma vi assicuro che è così....NdA). Si voltò verso gli altri urlando
"Niente da fare, si è bucato. Che facciamo?". Misaki ci pensò un
secondo, poi disse "Credo che Jody ne abbia altri. Provo a chiederne uno a
lei. Dove sono?" Izawa rispose "Mi hanno detto che andavano in
piscina". Misaki corse in quella direzione, ma la piscina era, ovviamente,
deserta. Tornò allora indietro, annunciando "Non sono li...dove si saranno
cacciate?". Tsubasa esclamò "Ora ricordo ! Ho visto Sanae, vestita in
pantaloncini e maglietta, dirigersi di corsa verso quella palestra chiusa di
cui parlavi....". Izawa guardò in direzione dell'edificio, dicendo poi
"Vado io, aspettate". Partì di corsa, mentre Misaki e Wakabayashi
prendevano in giro Tsubasa "Ehi Tsubasa, com'è che hai notato che Sanae
era in pantaloncini? Ti sei forse svegliato fuori?" "Ma che stai
dicendo Wakabayashi? Non è vero.....". Ridendo, Izawa arrivò alla porta
della palestra e, senza pensarci, entrò senza bussare. Sentì dei rumori di
colpi, poi un urlò "E' mia !!!!" Fece appena in tempo a vedere una
figura in maglietta bianca e pantaloncini blu che si precipitava nella sua
direzione, spiccando un balzo, che si ritrovò disteso a terra con Allenby sopra
di lui.
"Attenzione
!!!!" urlò Allenby che ormai si era già lanciata per prendere la palla e
aveva visto Izawa troppo tardi. Infatti, due secondi dopo gli finì addosso e
rovinarono entrambi a terra. Quando riaprì gli occhi, Allenby si trovò mezzo
distesa sopra di lui, con le mani appoggiate al suo pettò per sostenersi,
mentre lui cercava di rialzarsi. Imbarazzata al massimo, arrossì di colpo e si
rialzò di scatto, divenendo color peperone, soprattutto quando Jody, dall'altra
parte del campo, urlò "Ehi, Allen, bella tecnica quella di rovinargli
addosso in questo modo...di sicura efficacia. Infatti siete entrambi dello
stesso colore !!!". Allenby, incapace di ribattere, guardò Izawa e
constatò che in effetti anche lui era color peperone. Le altre sette
scoppiarono tutte a ridere, facendo una gran confusione, mentre lui si rialzava
e aiutava Allenby. Quando si fu calmata, Jody chiese "Ti serviva qualcosa
Izawa?". Lui, ancora rosso, balbettò "Ci...ci
servirebbe.........un...pallone....""Guarda in quel cesto, ce ne sono
finchè vuoi" disse lei tranquilla, recuperando la propria palla e
preparandosi a battere. Ma, nel momento in cui stava per farlo, entrarono gli
altri quattro ragazzi, richiamati dal rumore di poco prima. Jody fissò
Wakabayashi con imbarazzo, mentre lui la guardava a bocca spalancata, fissando
la palla come se non ci credesse "Tu...tu....stai...GIOCANDOOOOOO
!!!!" urlò, mentre gli si affollavano tutti attorno. Lei arrossì ed evitò
il suo sguardo "Si...avremmo deciso di...." Si ritrovò all'improvviso
stretta tra le sue braccia. Stupita, fece per allontanarsi, ma lui sussurrò
"Sono felice....che tu stia veramente bene. Non sai quanto" Lei si
abbandonò inaspettatamente all'abbraccio, pensando "Se posso
ricominciare a giocare, potrei anche...." Spalancarono gli occhi nello
stesso istante, allontanandosi di scatto, mentre tutti intorno a loro li
fissavano sogghignando. Per sviare l'imbarazzo, Jody disse "Doveva essere
un segreto, ma ormai...." e Matsuyama commentò "Certo che questa è
una vera sorpresa....ma voi tre, che ci fate qui?" chiese, fissando
Yoshiko, Yayoi e Sanae. Kay, che stava vicino a Misaki, si avvicinò alle amiche
e disse "Semplice. Abbiamo riformato la squadra...e loro tre ne fanno
parte". Ci fu un silenzio stupefatto. Yayoi fissò Misugi preoccupata,
mentre Yoshiko non aveva il coraggio di guardare Matsuyama. Ma entrambi
sorrisero ed esclamarono "E' una grande idea". Yoshiko lo fissò
sconvolta, ma Matsuyama le disse " Ero preoccupato....non puoi vivere per
sempre facendo la manager, e dopo il campionato saresti tornata in America.
Così invece, rimarrai qui, no?". Lei divenne rossa, mentre le altre
affermavano "Certo che rimarrà qui !!!! Quest'inverno vinceremo il
campionato nazionale !!!" e Yoshiko si voltò a fissarle. Davvero? Davvero
avrebbero fatto in modo che non dovesse più tornare in America? Le salirono le
lacrime agli occhi, e si gettò contro Jody, dicendo tra i singhiozzi
"Davvero? Davvero non mi farete partire? Davvero conto tanto per
voi?" Jody l'abbraccio, dicendo "Parlerò io coi tuoi. Puoi venire a
stare da me.....e, a proposito, non possiamo oziare. Siamo ancora fuori fase,
dobbiamo allenarci, e anche voi !!! Avanti, muovetevi!!!!". I ragazzi, ridendo, obbedirono al'ordine, e tornarono
nel campo da calcio, mentre in palestra la partita ricominciava, più combattuta
di prima. Yusuke, che passava di la per caso, si fermò a guardare (La porta l'hanno lasciata aperta, tanto ormai....NdA),
pensando "Non si direbbe affatto che non giocano insieme da un anno, nè
che tre di loro si sono appena inserite...sono unite, affiatate, e hanno
talento da vendere....questo mi fa venire un'idea...." Yusuke giocava
saltuariamente nel club maschile di pallavolo, ma la sua passione era aiutare
l'allenatore, per questo sapeva riconoscere dei talenti alla prima occhiata.
Non aveva mai dubitato che sua sorella e le sue amiche fossero bravissime, ma
andavano al di là di ogni sua aspettativa. "Si potrebbe proprio....era
ieri che Keisuke mi ha detto che aveva bisogno di una squadra totalmente
nuova....ora lo chiamo" Prese il cellulare e compose un numero. Pochi
secondi dopo, tornò ad osservare le ragazze "Si, di certo è la
soluzione giusta...e le farà felici"
"Allenby,
prendila !" urlò Yoshiko, completamente assorbita dal gioco. La biondina
non se lo fece ripetere e ricevette la palla in modo perfetto, spedendola a
Kay, che l'alzò per Sanae che, già in elevazione, fece una splendida
schiacciata. Il muro di Yayoi, per quanto buono, non potè nulla e la palla
sfrecciò di lato senza che lei riuscisse a sfiorarla, ma Alex era pronta e
recuperò la palla, spedendola ad Aly. Jody, che conosceva benissimo la capacità
di Aly di alzare, aspettò a saltare; Sanae, che cercava di fare muro, si trovò
così in controtempo, mentre la palla roteava e pareva rimanere sospesa per
aria. Infine, Jody saltò e schiacciò con incredibile potenza, e la palla andò a
schiantarsi poco prima della linea di fondo campo, roteando e infine
fermandosi. Jody ricadde esultando, poichè con quel punto la sua squadra aveva
ottenuto la vittoria. "Evvai !" urlò Alex, saltando al collo del suo
capitano, mentre Allenby, che si era lanciata per prendere l'ultima
schiacciata, si rialzava dicendo "Voglio la rivincità". Jody sorrise,
ma non potè replicare poichè un applauso lento e prolungato, proveniente dalla
porta, la distrasse. Si voltarono tutte in quella direzione, vedendo un uomo
alto, coi capelli neri, vestito con una tuta blu, che le fissava e diceva
"Complimenti veramente. Siete davvero brave" il suo tono, per quanto
gentile, lasciava intendere qualcos'altro. Jody, insospettita, si avvicinò e
chiese "E lei chi sarebbe?". L'uomo entrò in palestra, fissandola
dall'alto (Dite ciò che volete, ma Jody è circa 1
70, mentre 'sto qua arriva tranquillamente all'1 87. NdA)"Il mio nome è Keisuke Seta. Molto piacere. Tu
devi essere Jody, vero? Sei proprio come ti immaginavo". La ragazza
indietreggiò preoccupata. Le altre si avvicinarono con aria protettiva,
fissando l'uomo minacciose, ma quello, nel vederlo, scoppiò a ridere
"Siete proprio affiatate. Tutte intorno al vostro capitano, eh?". Kay
lo squadrò. Come faceva a sapere che Jody era il capitano? Chi era, relmente,
quell'uomo? "Chi sei?" chiese Yayoi, preoccupata. Lui non rispose, ma
si voltò verso la porta, dalla quale spuntò Yusuke. Jody, nel vedere il
fratello, si sentì sollevata e disse "Yusuke, conosci questo tizio? Era
qui che ci osservava giocare...." il sospetto era chiaro nel tono della
domanda, ma Yusuke ribattè "Si, lo so, l'ho chiamato io. Volevo che vi
vedesse giocare". Jody lo guardò senza capire "Ma perchè,
scusa?" chiese, insicura. L'uomo fece un risolino divertito
"Diglielo, Yusuke" disse. Yusuke fissò lasorella, dicendo "Keisuke è mio amico da un paio d'anni; l'ho
conosciuto quando è venuto ascuola ad
osservare i giocatori di pallavolo. E' l'allenatore dello Shoan". Sanae
impallidì " Lo Shoan?" chiese. Jody si voltò verso di lei "Lo
conosci?" chiese, e Sanae annuì "Lo Shoan è la squadra che ha vinto i
campionati nazionali per quattro anni di seguito. Viene sempre scelto come
rappresentante di Shizuoka....ma avevo sentito dire che quest'anno la squadra
era decimata, e che erano nei guai...." Jody si voltò a fissare il
fratello "Ma allora...." cominciò, e Yusuke annuì "Ieri mi ha
detto che avrebbe dovuto trovare una squadra completamente nuova, e vedendovi
giocare oggi ho pensato che qui una squadra già pronta c'era...così gli ho
detto di venire a vedervi giocare. Ma non mi ha ancora detto cosa ne pensa"
si rivolse all'amico, che sorrise, avvicinandosi a Jody "Da quel che ho
visto, non sembra affatto che voi non abbiate giocato insieme per un anno, o
che alcune di voi abbiano giocato oggi in questa squadra per la prima
volta....lascia che te lo dica, Jody. Siete una squadra chenon presenta punti
deboli. la lontananza è evidentemente servita ad unirvi di più. e gli effetti
di questo sono ben evidenti in campo. Inoltre, la tua autorità come capitano è
fuori discussione. La squadra, le tue compagne...si fidano ciecamente, si
appoggiano a te in maniera assoluta. Sei un perno eccezionale, e hai carisma da
vendere. Sei proprio il capitano che stavo cercando. Vuoi entrare a far parte
della mia squadra?" disse, posandole le mani sulle spalle. Lei lo fissò
ammutolita, incredula. "E naturalmente anche le tue amiche. Vi voglio
tutte e otto. Non ci sarà alcun bisogno di inserire nuovi elementi nella
squadra e rovinare il vostro affiatamento. Siete perfette così. E se accettate,
il prossimo inverno il campionato nazionale sarà nostro. Non saremo di certo
favoriti, non ci crederà nessuno, una squadra gloriosa ma totalmente rinnovata
secondo tutti non avrà possibilità; ma noi gli dimostreremo che non è vero. Che
ne dici Jody?". la ragazza fissò il fratello, che la incoraggiò con un sorriso,
popi chiese "Perchè lo chiede sono a me? Siamo in otto". Lui scosse
il capo "Le altre ti seguiranno ovunque andrai. Ti hanno seguito fin qui
dalla Germania, vuoi che non ti seguano nella squadra? Comunque, se preferisci,
consultati pure con loro. " La lasciò andare, e lei si ritrasse, per poi
indietreggiare lentamente continuando a fissarlo.Le altre la circondarono, e Jody chiese "Che ne dite? Se a
voi va bene....io...vi confesso...che mi piacerebbe...." arrossì nel
dirlo, ma le altre sorrisero felici "Per noi va benissimo, capitano. Su,
accetta" sussurrarono tutte quante, e Yayoi le diede una gentile spinta,
che la fece inciampare e barcollare verso Keisuke. L'uomo l'afferrò e le impedì
di cadere. Lei sollevò gli occhi per ringraziarlo e disse "Grazie molte.
Noi accettiamo."
Keisuke
sorrise "Bene bene. Yusuke mi ha detto che non ci saranno problemi, ma
devo parlare con tuo zio....e mettere a posto delle faccende burocratoche. So
che Jody è per metà Giapponese, ma voi altre? "Chiese. le ragazze si guardarono
"Ma che centra?" chiese Allenby, confusa. Lui fece un sorrisetto
"Se partecipiamo al campionato, potrete essere scelte per la
nazionale....per questo, dovreste avere la nazionalità Giapponese". Jody
si guardò intorno, cercando di riprendersi dal colpo. La nazionale !!!! Niente
di meno !!!! "Beh, io ce l'ho, e naturalmente anche Sanae, Yayoi e
Yoshiko; le altre....sono tutte per metà Giapponesi. Basta richiedere che venga
loro assegnata la nazionalità....non credo ci saranno problemi....ormai vi siete
trasferite qui e...." "Lasciate che ci pensiamo io e lo zio. Keisuke,
Jody, ragazze....venite, meglio se gli parliamo subito"disse, partendo di corsa.
"E
così, volete entrare nella squadra...beh, per me va benissimo. Se questo vi fa
felici, non ho nulla in contrario." Hiroshi Tachikawa sorrise alle ragazze
con fare rassicurante. "Per la storia delle nazionalità e dei permessi,
non preoccupatevi. Ci penso io, mi farò dare l'affidamento temporaneo di voi
quattro.....e anche il tuo, Yoshiko, se vuoi. Così non sarai costretta a
partire per l'America" disse poi, facendo un cenno a sua moglie che gli
passò il telefono e un blocco per gli appunti con una penna. Yoshiko sorrise, e
gli occhi le si illuminarono. Mentre il signor Tachikawa cominciava a telefonare
alla famiglia della ragazza, la zia di Jody si avvicinò e le disse "Si
vede chiaramente che non volevi tornare li....è così, vero cara? Il tuo cuore è
qui, vero? Non preoccuparti, come ha detto Jody puoi restare qui. Sarai come
una seconda nipote per me. Non ti lasceremo andare via"; la abbracciò e
Yoshiko ricambiò l'abbraccio, felice e stranamente espansiva, poichè in preda
all'emozione, mentre Jody si voltava verso Yayoi e diceva "Quanto a te,
invece, puoi fermarti sempre da noi, ma se non vuoi lasciare casa tua non è
necessario. In fondo non abiti mica così distante....e non ti separeremmo mai
da Misugi" Yayoi arrossì, ma sorrise, annuendo "Va bene".
Intanto il signor Tachikawa aveva finito di telefonare e disse "Tuo padre
ha detto che va bene, Yoshiko. E anche il tuo Yayoi. Era a casa sua, così ho
parlato con entrambi. Ora andate pure, gli altri li convinco senza
problemi...." Jody annuì, capeggiando il gruppo, e le ragazze uscirono
ridendo, mentre Keisuke rimase e si inchinò "La ringrazio veramente, signore".
L'uomo lo fissò, poi si alzò e gli posò le mani sulle spalle, dicendo
"Sono io a ringraziare te. So che la pallavolo è ciò che può rendere
veramente felice Jody, e se tu riesci a ridarle il suo sogno, non te ne saremo
mai grati abbastanza. Ora va, quelle sono difficili da controllare....."
Keisuke si inchinò di nuovo, uscendo. Hiroshi Tachikawa guardò sua moglie e le
prese dolcemente la mano, chiedendole "Secondo te immaginano che i loro
genitori erano nostri amici così come lo sono loro?". Hiromi, sorridendo,
rispose "No, non credo, ma è così bello vedere che i nostri figli e nipoti
vanno così d'accordo....spero solo che non commettano i nostri stessi
errori...." mormorò tristemente, ma suo marito scosse il capo, sussurrando
"No, non lo faranno....loro sono molto più in gamba di noi...."
"Cosa ti rende così sicuro di questo?" chiese lei, stupita; per tutta
risposta, lui si alzò e la condusse davanti alla finestra che dava sul campo da
calcio. "Guarda" disse, indicando due figure che ridevano, teneramente
vicine, tra i pali della porta "Quei due me lo fanno credere"
commento sorridendo con nostalgia. Hiromi appoggiò la testa sulla spalla del
marito, fissando i due ragazzi, che ovviamente erano Jody e Wakabayashi, con
infinita dolcezza "Assomigliano in modo tremendo a Harumi e
Seto....." mormorò, e Hiroshi annuì "Si. Ma a differenza di loro,
questa volta ci sarà un lieto fine...."
NOTA PER I LETTORI:Riguardo alla scena appena vista, quando gli
zii di Jody guardano i due ragazzi dalla finestra e notato la somiglianza dei
due con due dei loro amici di quando erano giovani, che abbiamo appena scoperto
essere i genitori di tutti i qui presenti ragazzi, bisogna fare qualche
precisazione: prima di tutto, i nomi degli zii di Jody sono Hiroshi (lui) e
Hiromi (lei); Harumi, che secondo Hiromi è identica a Jody, è ovviamente la
madre della ragazza, mentre Seto....beh, vi basti sapere che ricorda molto
Wakabayashi....e chi intenda, intenda (E chi
non intenda, in bivacco !!! No, vabbè, è una cosa idiota che diciamo noi in
moltagna, comunque anche questo si spiegherà più avanti. NdA)
Keisuke
uscì in giardino insieme a Yusuke, e si diresse verso la palestra per iniziare
ad allenare le ragazze (EEEEHHHHH???? Dobbiamo
iniziare SUBITOOOOO???????? NOOOOOOOOOOO !!!!!!!! NdTutte. Silenzio e lavorate
!!!NdA. Schiavista!!!!NdJody, Alex, etc.....) . Vide però che le
ragazze erano al campo da calcio "Ma cos...." chiese, stupito. Yusuke
rise "Ah, già. Devi farti accettare anche dalla squadra di calcio....solo
allora potrai allenarle...." Keisuke lo fissò stupito, non capendo cosa
centrasse la squadra di calcio. Yusuke lo prese per un braccio, trascinandolo
in quella direzione "Vieni, capirai da solo il perchè" disse soltanto
"Lo
Shoan? Ma...." Wakabayashi ammutolì nel fissare il viso felice di Jody
"Si, e quello è il nostro allenatore. Guarda" Il ragazzo guardò e
vide un uomo alto avanzare verso il campo insieme a Yusuke, o per meglio dire
trascinato dal ragazzo. "Ma...è Keisuke Seta !!!" urlò, come del
resto avevano fatto tutti gli altri ragazzi. Lei lo fissò "Lo
conosci?". Non credeva che gli importasse qualcosa di altri sport.
Wakabayashi però annuì "Era la promessa della pallavolo Giapponese, ma ha
avuto un incidente e non ha più potuto giocare....e ora allena....voi" la
fissò, stupito "Siete fortunate, è un vero campione". Jody sorrise
"Lo so. L'ho capito da come ci ha osservato !!! Ha capito subito il segreto
della nostra squadra". Il ragazzo la fissò, curioso "Questa non la
sapevo. E quale sarebbe?" chiese. "L'unità" rispose lei,
facendolo scoppiare a ridere "E lo dici così facilmente? Dovresti stare
più attenta....". Lei si voltò ridente verso di lui, guardandolo con occhi
pieni di fiducia "Ma so che a te posso dirlo senza alcuna
preoccupazione" rispose, azzittendolo. La fissò sconvolto, ma era così
contenta, felice, gioiosa, che lui sorrise a sua volta e le scompigliò i
capelli "Da quando godo di questa fiducia da parte tua?" chiese,
tentando di non diventare rosso. "Dalla prima volta che ti ho visto"
fu la risposta. Lui fissò il terreno, rosso fino alla radice dei capoelli
"Quando mi sei caduta addosso?" chiese beffardo per non far vedere
l'imbarazzo che ormai dilagava, e lei ci cascò "Ehi !!! E' stata colpa
tua!!!" urlò, sorridendo felice, e lui alzò il capo e rise prendendola in
giro. Poi le porse la mano, col mignolo teso (E' il
modo in cui i Giapponesi fanno una promessa, unendo i mignoli. NdA)
dicendo "Allora, facciamo così. Io vinco il campionato ora, e tu
quest'inverno fai lo stesso. Promesso?". Lei rimase per un attimo
immobile, troppo stupita per reagire; poi sorrise, intreciano il proprio
mignolo con quello di lui "Promesso. E questo mi fa ricordare un'altra
cosa....hai visto che non stai pensando solo al calcio? Ho vinto io...."
"Brutta bestia !!! Vieni qui !!!" urlò lui, ma Jody scappò via
ridendo, senza accorgersi che era diventato rosso "Già....ma non nel senso
che intendi tu....." sussurrò al vento.
Il
giorno dopo, di buon ora, si recarono tutti al campo da calcio di Yomiuri Land
per la cerimonia d'apertura del torneo.Tsubasa, in quanto capitano della squadra campione in carica, tenne il
disorso ufficiale, come rappresentante dei giocatori, mentre le squadre si
schieravano davanti alla tribuna. Jody, Sanae e le altre stavano ai bordi del
campo, osservando i loro amici. Ma, a loro insaputa, venivano osservate a loro
volta, poichè si era sparsa la voce che erano state selezionate per lo Shoan, e
soprattutto che la new Team quell'anno si era portata dietro un bel gruppo di
Manager favolose; infatti erano così belle, anche in tuta, da non poter certo
passare inosservate. Appena finita la cerimonia, perciò, i ragazzi si riunirono
a loro, gelosi (Figuratevi Wakabayashi !!!NdA).
Misugi si affiancò subito ad Yayoi, Matsuyama a Yoshiko e così via, ma non
bastò; subito arrivò Soda, dicendo "Ehi, Wakabayashi, dove l'hai trovato
quello splendore?" e lo stesso fece Jito e vari altri. Wakabayashi era
arrabbiato nero, ma Kay, che stava ben attaccata a Misaki per evitare
situazioni spiacevoli, cercò di consolarlo, dicendo "Su, da domani non
sarà più così". Lui la fissò "Che vuoi dire?" chiese. Misaki,
divenendo bianco, le tappò la bocca con una mano "No, niente,
niente....scusaci un secondo!!!" disse, trascinando via la ragazza. Lei si
dibattè, anche se si era resa ben conto della gaffe. Quando arrivarono in un
punto abbastanza lontano, da dove lui non li avrebbe di certo sentiti, la
lasciò andare e le urlò "Ma ti rendi conto di quello che stavi per fare?
Tutto il nostro lavoro stava per saltare per aria !!!!". Lei lo fissò con
occhi pieni di vergogna "Scu...scusami...." mormorò dispiaciuta, e a
quell'espressione triste lui capitolo immediatamente "Va bene, dai, per
fortuna non è successo nulla. Su, andiamo". Le passò un braccio intorno
alle spalle e la accompagnò a bordo campo, divenendo poi rosso quando lei alzò
gli occhi scuri a guardarlo; nel vedere la sua reazione, anche lei divenne
rossa, ma sorrise, come stava facendo lui.
Mentre
li guardava da lontano, Wakabayashi cominciò ad avere qualche sospetto.
"Jodyyyyyyyyy
!!!!!!! Tuo zio dice che gli ospiti sono arrivati !!! Ti aspettano
tutti!!!!!!!" La voce di Alex rimbombava per le scale, e Jody, che si
stava pettinando in tutta fretta, rispose urlando "S...siiiiiiiiiiii
arrivoooooooooo!!!!!!!!!!". Kay entrò in quell'istante e, vedendola ancora
li a prepararsi, disse "Ma come, non sei ancora pronta? Dai qua, faccio io
!!!" le prese la spazzola di mano e cominciò a passarla tra i bellissimi
capelli castani dell'amica. Dopo un po', cominciò ad arricciarli e a fissarli
sulla sommità del capo con un fermagli d'argento. "Ecco, sei pronta. Che
ne dici?" chiese, soddisfatta. Jody annuì "Perfetto. Sei veramente
brava, Kay" si alzò, lisciando il vestito e prendendone in mano un lembo,
mentre l'amica la osservava "Sei fantastica....con quel vestito azzurro
sembri un angelo nel vero senso della parola" commentò, e Jody rise. Poi
la voce di Sanae si fece sentire da fuori della porta "Ehi, non avete
ancora finito? Ci aspettano!!!". Jody aprì la porta e uscì, provocando
un'esclamazione stupita di Sanae "Cavoli Jody !!! Sei bellissima....se
quello scemo stasera non accetta, è un idiota...." si lasciò sfuggire
"Cosa?" chiese Jody, che non aveva capito cosa volesse dire, ma Kay
lanciò un urlò d'allarme e disse in fretta "Dopo, dopo. Ora dobbiamo
scendere...." Sanae annuì, e insieme trascinarono giù Jody per le scale,
in un turbinio d'azzurro (Jody), blu scuro (Kay) e rosso (Sanae).
Alla fine delle scale, trovarono Aly, Allenby e le altre, anche loro vestite in
modo sfarzoso. Aly aveva un bel vestito grigio ghiaccio, Allenby ne aveva uno
color rosa. Alex era vestita di verde, un colore che metteva in risalto i suoi
occhi, e lo stesso Yayoi, mentre Yoshiko aveva un vestito colo lilla. Insieme
formavano un arcobaleno di colori, ma al centro capeggiava ovviamente Jody, che
quella sera doveva apparire stupenda. Tutte infatti la stavano fissando
ammirata "Jody, sei stupenda. Quel colore ti sta veramente d'incanto
!!!" "E' vero, Jody, sei bellissima. Del resto, lo sei sempre".
La ragazza arrossì e cercò di minimizzare, ma una voce dietro di lei confermò
"Hanno ragione loro, Jody. Sei stupenda". Sentendo quella voce si
irrigidirono tutte, tranne Sanae, Yayoi e Yoshiko. Sanae fissò il ragazzo che
aveva detto quella frase, notando che era alto, dai tratti occidentali, con i
capelli chiari e gli occhi verdi. Spalancò gli occhi, coprendosi la bocca con
una mano, mentre la sua mente si interrogava disperata "Oddio...non
sarà mica...." e la voce di Jody confermava, dicendo
"....Richard?"
Wakabayashi
stava girando per la sala con aria annoiata, cercando i suoi compagni di
squadra, ma si trovò di fronte all'ultima persona che avrebbe mai pensato di
trovare li: suo padre. Si immobilizzò, dicendo "Pa...papà !!! Che ci fai
qui?". L'uomo si voltò verso di lui, sorridendo "Ah, figliolo !!! Ti
stavo proprio cercando. Hiroshi mi ha invitato qui insieme a tua madre, e mi ha
fornito l'occasione giusta per fare una cosa a cui pensavo da tempo. E' da un
po' che ti ho annunciato che dovevi fidanzarti. Beh, visto che la tua fidanzata
stasera è qui con i suoi tutori, farò l'annuncio stasera stessa. Sei d'accordo
vero?" Wakabayashi rimase immobile, troppo incredulo addirittura per
respirare. Ma come era venuta in mente una cosa simile a suo padre? Fece per
replicare, ma un movimento sulle scale attirò la sua attenzione. Jody stava
scendendo, bella come un angelo, e lui non potè che rimanere a guardarla
estasiato. In quel momento capì che, se si fosse fidanzato, l'avrebbe persa, e
decise di rifiutare direttamente. "Papà, senti, io non ho nessuna
intenzione di..." Ma chi era quel ragazzo? Jody pareva preoccupata...no,
sembrava disperata!!! "Ne parliamo dopo, papà" concluse, avviandosi
di corsa verso di lei, facendosi strada a stento tra la calca. Non potè sentire
quindi suo padre che, guardando nella direzione in cui suo figlio andava,mormorò "Vedo che sei d'accordo,
figliolo"
"Richard?
Che ci fai tu qui?" chiese Jody sconvolta, come se stesse fissando un
fantasma. Lui sorrise, prendendole una mano, avvolta in un guanto celeste e
portandosela alle labbra "E' un vero piacere rivederti....Jody"
pronunciò il suo nome in tono così dolce da farla sussultare, e l'occhiata che
le rivolse non fu da meno. Jody ritrasse la mano, tremando, incapace di
rispondere. Lui la fissò con dolcezza, mentre lei abbassava disperata gli
occhi, invocando mentalmente aiuto. Ci pensò Alex, che si parò davanti
all'amica, fissando il ragazzo con aria truce, e lo stesso fecero Aly e Sanae.
le altre circondarono Jody, separandola da Richard, come un muro umano. Lui le
fissò sorridendo, poi disse "Posso capire che ce l'abbiate con me...ma non
potete impedirmi di parlarle. Io voglio chiarire le cose con te, Jody" si
rivolse direttamente a lei, che rispose "Io...non capisco. Come hai fatto
ad arrivare qui?" "L'ho portato io, figliola" suo padre comparve
di fianco a Richard, e Jody indietreggiò ancora "No...no..."
sussurrò, andaando a sbattere contro qualcuno. In preda alla confusione, si
voltò, e si ritrovò tra le braccia di Wakabayashi "Jody, tutto ok?
Sono....coloro che pensò? E'...lui?" chiese, e lei annuì, stringendosi al
ragazzo. Richard guardò la scena smettendo di sorridere, mentre il padre di
Jody si accigliava "Jody cara, non mi saluti nemmeno? E' un anno che non
ci vediamo, e non mi hai ancora dato un bacio". La ragazza fissò
supplichevole Wakabayashi, che la strinse e la accompagnò dall'uomo. Una volta
che gli fu davanti, lui la strinse tra le braccia, sussurrando "Mi sei
mancata tanto, figliola....". Lei ricambiò l'abbraccio con le lacrime agli
occhi, ma quando, una volta che il padre l'ebbe lasciata, Richard accennò a
fare lo stesso, lei si scostò rabbiosamente, guardandolo con occhi
improvvisamente sicuri e rabbiosi "Io non voglio avere nulla a che fare
con te" dichiarò, allontanandosi da lui. Richard rimase un attimo
spiazzato, mentre le altre ragazze si radunavano attorno a Jody, come per
proteggerla, e Wakabayashi le passava le braccia attorno alla vita, per farla
sentire al sicuro. La ragazza fissò suo padre, dicendo in tono secco
"Perchè siete qui? Dovete avere un secondo fine, oltre a quello di venirmi
a trovare". L'uomo la fissò, sbalordito, scuotendo il capo "Jody, ma
come puoi pensare una cosa simile? Non ti pare logico che volessi rivedere
l'unica figlia che mi è rimasta, dopo un anno che non ci vedevamo? E poi, Jody,
ora sei tu la mia erede, ed è ora che ti trovi un fidanzato. Richard ti vuole
ancora così tanto bene, e di certo tu ne vuoi ancora a lui, quindi perchè
non...." "PAPA' !!!!" L'urlo di Jody interruppe il discorso
dell'uomo, gettando tutti nel più completo imbarazzo. Ma Jody non si faceva più
nessun problema a dire le cose come stavano "Ma come puoi anche solo
lontanamente PENSARE che io sia disposta a fare una cosa simile? Dopo ciò che è
successo a Angel, credi davvero che io mi fidanzerei mai con lui? Ma sei
impazzito? O davvero per te sono solo un mezzo per fare affari?". Lo
chiese con le lacrime che ormai scendevano copiosamente. Sapeva che era così,
lo aveva sempre saputo, e anche Angel non era mai stata qualcosa di più per
lui. Ma ora non poteva permettergli di manipolare ancora la sua vita,
soprattutto perchè aveva finalmente capito che le sue parole non erano vere.
Lei NON ERA innamorata di Richard....non più, ormai. "Jody cara..."
"Jody..." tentarono di dire, ma lei si allontanò, esclamando
"Andate via, non voglio più saperne di voi !!!!! Non ho nessuna intenzione
di tornare in Germania!!!!!! Sono appena entrata a far parte di una squadra, ho
degli amici e anche qualcuno che..." si interruppe appena in tempo,
lanciando un'occhiata a Wakabayashi, che replicò "Ma lei è davvero suo
padre? Come può farle questo?". Jody lo fissò. Perchè si intrometteva? Ma
vide che Wakabayashi era pienamente convinto di quel che faceva, come se non
avesse aspettato altro.
Sanae
fece un cenno a Kay, che annuì e sparì alla ricerca di Misaki. Il ragazzo stava
scherazando con Tsubasa, Matsuyama e Misugi, ma tornò subito serio quando la
ragazza gli si lanciò addosso urlando "Taro !!! Richard è qui !!!Jody sta
litigando con lui e con suo padre!!!!!! Presto, dobbiamo sbrigarci
!!!!!!!!!!!!!" Misaki la fissò stupito, poi fece un cenno agli altri tre e
parti con Kay alla ricerca del signor Tachikawa e del padre di Wakabayashi. Per
fortuna li trovò in poco tempo. Hiroshi lo vide avvicinarsi e disse
"Misaki, che ti prende? Sembri preoccupato...." ma il ragazzo non gli
permise di continuare "Signore, sono qui. La situazione sta degenerando,
dovete farlo ora !!!". Hiroshi lo fissò sconvolto, poi annuì e si voltò
verso il signor Wakabayashi, dicendo "Andiamo. E voi due andate da Jody e
Wakabayashi"
"Ma
come può fare questo a Jody? Non le basta aver rovinato la vita di Angel?"
urlò Wakabayashi, attirandosi così un'occhiata infastidita del signor Weynehr
"Ragazzo, come ti permetti di parlarmi così? Chi sei tu per dirmi
questo?" Wakabayashi non si fece intimidire "Io sono un amico di
Jody, e non voglio che lei soffra ancora...e per questo deve stare lontana da
lui...da voi". Jody si fece coraggio e, calmate le lacrime, disse
"Papà, lascia perdere. Ora è lo zio ad avere la mia custodia, non tu. Il
tribunale te l'ha tolta, quindi non puoi portarmi con te". L'uomo
accantono l'obieione con un gesto della mano "Se ti fidanzi ufficialmente
con Richard, non faranno obiezioni".Jody non credeva alle proprie orecchie "Ma come puoi....no, io non
verrò con te !!!" urlò, ma Richard la afferrò per un bracio, dicendo
"Jody, smettila. Non è colpa mia quello che è successo, e non è nemmeno
tua. Perchè non potremmo stare insieme come abbiamo sempre voluto? Io ti
amo...e tu ami me". Lei lo fissò, incredula che fosse così stupido
"Ma...ma come puoi redere che io ti ami ancora, dopo ciò che hai fatto?
Non parlo della morte di Angel !!!!!" disse, prevenendo la sua obiezione
"Ma di quello che hai detto quando era appena morta. Te lo ricordi? Mi hai
baciata....e quando ti ho detto di non farlo, hai riso e hai risposto'Tanto lei
ormai è morta. Cosa ce lo impedisce ora?'". Lo fissarono tutti increduli,
stupiti, inorriditi, mentre Jody ricominciava a piangere e urlava "Allora
ho giurato che non ti avrei mai perdonato!!! Sono scappata per quello. Sono
scappata per colpa TUA!!!!!!!Se anche
dal paradiso Angel ti ha perdonato, io non potrò mai farlo!!! Ora vattene!!!
Andatevene entrambi!!! Sparite dalla mia vita, perchè per me non esistete
più!!!! Non voglio più vedervi, andatevene". Richard la prese per le
spalle "No, ora tu vieni con me, non...." "EHI ! Lasciala subito
!!!" urlò Wakabayashi, intervenendo in difesa della ragazza, ma in quel
momento udì la voce di suo padre che, attraverso il microfono posizionato sul
palco, diceva "Sono felice che siate qui, per rendervi partecipi di un
lieto evento. Voglio infatti annunciarvi il fidanzamento di mio figlio Genzo.
Genzo, figliolo, vieni qui per favore". Il ragazzo si bloccò, fissando
prima Jody, che lo guardava incredula, poi Richard, che aveva assunto
un'espressione sarcastica "Maledizione papà!!!! Proprio
adesso????" pensò, avviandosi di malavoglia visto che tutti lo
fissavano. Misaki, passandogli accanto, gli sussurrò "Vai pure, per ora ci
penso io a lei". Wakabayashi annuì, senza notare il sorriso dell'amico, e
si avviò verso il palco, dove suo padre stava in piedi vicino alla moglie e lo
guardava, attendendo che li raggiungesse "Ci mancava solo questo .
Dovevo rifiutare....devo farlo ora, altrimenti Jody...." si voltò a
fissarla, e vide che nei suoi occhi aleggiava la disperazione, mentre lo
fissava allontanarsi. Gli si strinse il cuore "Maledizione !!!Io...non
posso farla soffrire come ha fatto quel bastardo. Non posso !!!!" era
arrivato alla base della scaletta. Riluttante, con la forte tentazione di
scappare, posò il piede sul primo gradino.
Jody,
che lo aveva fissato allontanarsi come in sogno, senza spiccicare parola e con
occhi vacui, sorretta dal braccio di Misaki, solo quando lo vide posare il
piede sul gradino realizzò cosa stava succedendo. Capì che stavano per
fidanzarlo contro la sua volontà, che stava per perderlo come aveva perso
Richard, tanto, tanto tempo prima....senza nemmeno avergli detto quello che
provava.....anche se questa volta ne avrebbe avuto la possibilità. Quel sordo dolore
che si ripresento dentro di lei, mentre le sue labbra si muovevano, mormorando
"Wakabayashi...no" una lacrima scese dai suoi occhi pieni di dolore,
disperati "Non farlo...no, non anche tu....ti prego....io...." il suo
animo si ribellò, e Jody si sottrasse alla stretta di Misaki e scattò in
avanti, cercando di raggiungerlo, urlando "Wakabayashi, No!!! Mi avevi
promesso...di starmi vicino...." mentre gli altri la seguivano ammutoliti.
Richard, capita la situazione, la afferrò per un braccio e le urlò, trattenendola
"Che stai facendo? Sei forse innamorata di quello? Ferma, non te lo
permetterò. Sta a guardare, mentre lui ti lascia per un'altra" Jody si
dimenò, urlandogli contro "Come OSI criticarlo? Tu hai fatto lo stesso,
no? Non puoi dire nulla!!!! Ora lasciami !!!!!" lui la strinse più forte,
urlando "Proprio perchè ho già fatto quest'errore una volta non lo rifarò
di certo. Non ti lascio, stavolta". lei si dimeò, dicendo "E' troppo
tardi, ormai !!! Smettila" Il ragazzo negò "Non ti permetterò di
andare da un altro...non ti permetterò di farmi quello che io ho fatto a
te....". Jody non ci vide più dalla rabbia. "LASCIAMI
!!!" urlò, liberando un braccio e tirandogli uno schiaffo
fortissimo. Il ragazzo la lasciò per lo stupore e li, singhiozzando, gli urlò
"Mi fai schifo. Non so davvero come non mi fossi accorta di che razza
d'uomo sei !!!!! Vattene, lasciami vivere in pace !!!! Nella mia vita non c'è
posto per te !!!" si voltò di nuovo verso il palco, cercando di fermare
Wakabayashi, che ormai era arrivato e stava fermo al fianco di suo padre, ma
Richard la afferrò ancora "Aspetta !!!" "Lasciami!!!" urlò,
ma la voce del signor Wakabayashi interruppe i loro urli "E' con sommo
piacere che vi annuncio il fidanzamento di mio figlio Wakabayashi con la nipote
del mio caro amico Hiroshi Tachikawa, Jody Harper !!!" ci fu un coro di
applausi, a cui si unirono anche Alex, Kay, Sanae, Misaki e gli altri, che
avevano raggiunto Jody. Lei fissò suo zio, che stava affianco al signor
Wakabayashi e sorrideva, come se stesse sognando, poi fissò i ragazzi attorno a
lei, dicendo "Ma...ma...." "Su Jody, vai !!! Ti
aspettano!!!" Aly la spinse gentilemente verso il palco, e Jody si avviò,
inebetita, salendo i gradini lentamente, fino a portarsi di fronte a suo zio.
L'uomo la prese per le spalle, sorridendo, e disse "Signori, ecco a voi
mia nipote Jody. E' con sommo piacere che la concedo come fidanzata a Genzo
Wakabayashi. Wakabayashi, puoi abbracciarla se vuoi, non ti preoccupare".
Jody sentì che il ragazzo le si avvicinava, e le passava le bracia intorno alla
vita sottile, posandole un bacio delicato sulla guancia. Lo fissò, interdetta.
Perchè accettava tutto questo? Perchè non si ribellava? Lei stava per farlo, ma
la sensazione del suo abbraccio le aveva tolto la volontà; poi i suoi occhi
cadderò su Richard, che la guardava incredulo e avvilito, e iniziò a capire.
Inconsciamente, si strinse ancor di più a Wakabayashi.
Lui,
quando suo padre aveva iniziato a parlare, stava per intervenire e fermare
tutto, ma quando aveva sentito il nome di Jody si era bloccato, evitando di
parlare. I due ragazzi scesero dal palco mano nella mano, seguiti dagli
applausi, e si riunirono al gruppetto di amici che li apsettava li sotto. Tutti
cominciarono a congratularsi "Congratulazioni !!" "Siamo felici
per voi!!!""Che furbi,
potevate dircelo!!!". Questa frase, detto in tono leggero da Alex, attirò
due occhiate omicide di Jody e Wakabayashi, che fecero impallidire tutti i
presenti. Jody iniziò "Non fate finta di nulla, voi lo sape...." vide
Richard che si avvicinava con espressione indecifrabile, e si interruppe.
Dopotutto, la storia del fidanzamento era utile, almeno per quello. Il ragazzo
le si parò davanti, dicendo "E così ce l'hai fatta....hai voluto farmi
provare quello che ti ho fatto provare io...." il tono era triste, ma Jody
rispose, serena "No. Non mi crederai, ma non ne sapevo nulla, fino a poco
fa....ma non cambia nulla. Ora ho un fidanzato, e quindi tu non puoi più stare
nella mia vita. Addio Richard". Ma una voce irata si fece sentire dietro di
lei "No!!!! Io non lo accetto !!!!!! Sono tuo padre e decido io con chi ti
fidanzi, cara mia". Jody fronteggiò tranquillamente il genitore, dicendo
"No, padre mio. Hai ceduto la mia tutela allo zio, quindi spetta solo a
lui decidere questo. E spetta a me dirti ciò che Richard avrebbe dovuto dire a
suo padre un anno fa. Lui avrebbe dovuto dire che voleva rompere QUEL
fidanzamento, ma non lo fece. Io invece lo faccio, e ti dico che non ho nessuna
intenzione di rompere QUESTO fidanzamento. E mi pare non ci sia altro da
dire". Suo padre la fissò, infuriato, poi disse "E va bene. L'hai
voluto tu, signorina. Scordati pure di aver avuto un padre, perchè per me tu
non esisti più". Si avviò verso l'uscita, ma Jody rispose "Avevo
capito di non avere un padre già un anno fa". L'uomo non la guardò neppure
e se ne andò. Wakabayashi le strinse il braccio, e lei si voltò a guardarlo, ma
Richard interruppe l'atmosfera tra i due, dicendo "Mi hai spezzato il
cuore, Jody. Non credevo ne saresti mai stata capace". Lei alzò gli occhi
limpidi su di lui e disse "Anche tu l'hai fatto, un anno fa. L'ho fatto
per non spezzare di nuovo il mio. Mi spiace Richard. E' finita". Il
ragazzo cercò di parlare, ma una mano si posò sulla sua spalla. Yusuke lo fissò
e gli disse "Lascia stare mia sorella. Ha già sofferto abbastanza per te,
ma è chiaro che è più forte di te", mentre Matsuyama continuò "E ora
è meglio se te ne vai. Mia cugina non ha bisogno di uno come te"; si
ersero in tutta la loro statura, per proteggere la ragazza che era come una
sorella per entrambi (Beh, per uno di loro lo è
davvero. NdA). Ma Wakabayashi bloccò i due "No, ragazzi, spetta
a me" affermò, per poi fissare Richard dritto negli occhi, stringendo Jody
al petto "Senti, so che in passato lei ti ha amato, e tu amavi lei, ma non
hai avuto il coraggio di ammetterlo, e per questo non hai il diritto di starle
affianco. Ora sono io il suo fidanzato, e ne sono felice, perchè questo mi
permette di proteggerla...da te." Si voltò, prendendo la mano di Jody
"Vattene, è meglio" concluse. Richard fumava di rabbia, ma capitolò
"E va bene...se è questo che vuoi Jody....e sia" scappò fuori,
fuggendo nella notte. Jody fissò il vuoto favanti a sè, poi si accasciò sulle
ginocchia, mormorando "E'...è finita". Scoppiò in lacrime, ma questa volta
per il sollievo. "La storia del fidanzamento è stata
provvidenziale!!!!!" pensò.
Poi il dubbiò si ininuò nella sua mente. Già provvidenziale....fin troppo!!!
Wakabayashi la prese tra le braccia, ma lei si divincolò, fissando i ragazzi
attorno a sè con fare truce "E' stata una vostra idea, non è vero? Lo
sapevate...sapevate che sarebbe venuto, e per questo avete avuto l'idea del
fidanzamento !!!!!" le parole terminarono in un urlo, facendo arretrare
con fare colpevole le ragazze. Misaki cercò di calmarla "Si, è vero, ci è
sembrato l'unico modo...." "Come vi siete permessi di decidere per la
mia vita?" urlò lei, ormai sull'orlo di un collasso per le troppe
emozioni, ma Yusuke la fermò, dicendo "Sono stato io ad accettare, pensando
al tuo bene". Lei lo fissò "E chi ti ha detto che puoi decidere per
me? Chi ti ha detto che ti obbedirò? Come hai osato...." "Perchè ti
arrabbi tanto, Jody - chan? Dopotutto, non era ciò che volevi?" la voce
arrivava dalle sue spalle, ma lei la riconobbe; si voltò, esterefatta "Se...Seta
sempai" mormorò, vedendo il suo neo - allenatore che la fissava sorridendo
"Quando hai visto che il tuo ragazzo si avviava verso il palco, e hai
capito che potevi perderlo, l'hai inseguito per fermarlo. Se fosse stato solo
un amico, questa reazione non ci sarebbe stata. E' quindi chiaro che per te lui
era qualcosa di più. Mi pare che non ci sia tanto da lamentarsi, no?" Jody
chinò il capo, mormorando "Però...io....Seta sempai, io...."
l'emozione ebbe il sopravvento, e la ragazza urlò, iniziando a singhiozzare
"Io non sopporto che voi vi siate intromessi così nella mia vita. Vi odio
per questo. Vi odio !!!" scappò fuori piangendo, mentre i ragazzi si
guardavano dispiaciuti "L'abbiamo fatta grossa" commentò Tsubasa
"Già, non dovevamo intrometterci così. Ora è arrabbiata con noi"
disse Misugi, ma Alex non era dello stesso parere "Ma se non l'avessimo
fatto, non l'avrebbero lasciata stare, no? E allora...." "Lasciate
perdere" mormorò Wakabayashi. Si voltarono tutti verso di lui, in
silenzio, ma il ragazzo non disse nulla, e si avviò nella stessa direzione
presa da Jody, senza una parola. Kay e Alex fecero per seguirlo, ma Keisuke le
bloccò "No, lasciate che vada da solo. Quei due devono avere il coraggio
di ammettere i loro sentimenti". Le due ragazze lo guardarono, poi
fissarono il buio della notte, annuendo preoccupate.
"Joooooooodyyyyyyyyyyyyyy.
Dove seeeeeei? Mi sto stufando!!!! Dai, vieni fuori, voglio parlarti. Sono
stanco di giocare a nascondino....." Genzo vagava per il terrazzo,
fissando il giardino sottostante con occhi semichiusi, cercando di individuarla
"Jodyyyy...." "Se sei stufo, chi te lo fa fare?" disse una
voce proveniente dalle sue spalle. Si voltò, e la vide seduta sul parapetto del
terrazzo. La fissò con fare ironico "Sono il tuo fidanzato. Ecco
perchè" rispose, e lei lo fissò con odio. Poi si voltò a fissare il cielo,
illuminato dalla luna piena. Lui si avvicinò lentamente e, quando le fu
affianco, fece per parlare, ma la voce di lei lo prevenne "Perchè non ti
sei opposto?" chiese all'improvviso senza guardarlo. Lui rimase a bocca
aperta, non capendo "Cosa?". Lei si voltò per fissarlo negli occhi,
con espressione addolorata "Perchè non hai detto di no a tuo padre? Perchè
non l'hai impedito?". Non c'era fastidio nella sua voce, notò lui, solo
necessità di sapere. Si sedette vicino a lei, rispondendo in tono pensoso
"Non so....forse per farti un dispetto". Lei gli tirò un calcio,
arrabbiata "Mai che tu riesca a essere serio quando serve !!!! Vai al
diavolo !!!" bisbigliò, voltandosi per nascondere le lacrime. Che aveva
sperato? Lui non era uno che dava spazio ai sentimenti....all'improvviso però
sentì che le afferrava le mani e la tirava verso di sè; sorpresa, si ritrovò
col volto a pochi centimetri da quello di lui, mentre le sussurrava "Sciocca.
Se non mi sono opposto....è perchè eri tu". La lasciò andare, e lei si
ritrasse di scatto arrossendo, mentre lui si alzava e iniziava a passeggiare,
spiegando "Quando mio padre me l'ha detto...e quando mi ha chiamato sul
palco...avevo già deciso di rifiutare; perchè non potevo....non volevo avere
nessun'altra. Volevo te. E per questo, quando ho sentito il tuo nome, non ho
fatto nulla". Lei lo fissò con occhi sgranati, voltantosi verso di lui e
scendendo dal parapetto "Ma....ma cosa vuoi dire con questo?" chiese,
mentre il suo volto diveniva viola. Lui si voltò a fissarla "Voglio dire
che ho accettato perchè volevo davvero essere il tuo fidanzato" Avanzò di
un passo, mentre lei indietreggiava "Cosa?" sussurrò, mentre lui si
avvicinava ancor di più "Ma è assurdo!!! !" urlò, mentre gli occhi
brillavano cercando una via di fuga a quella situazione. Ma lui non le dava
tregua, e le afferrò le spalle "E perchè? Ho accettato, perchè così
finalmente avrò il diritto di essere geloso di te e di allontanare gli altri
ragazzi che ti girano attorno". Lei si ritrasse alla tua stretta,
sibilando "E dei miei sentimenti non ti importa nulla? Se io non
volessi?" era una sfida bella e buona, e per sottolineare la cosa lei alzò
il mento con aria insofferente e ribelle; la cosa non lo preoccupò più di
tanto, e disse in tono annoiato "Ma non è così; tu lo vuoi. Se così non
fosse, non mi avresti seguito cercando di fermarmi quando stavo salendo sul
palco, temendo di perdermi a vantaggio di un'altra, vero?"ormai l'aveva costretta addosso alla
balaustra, e lei sentì la fredda pietra che le premeva contro la schiena; non
poteva più indietreggiare. Lo fissò impaurita, cercando una via di fuga, me lui
le sfiorò con gentilezza una guancia, dicendo "E allora?Vuoi ammetere che anche a te fa
piacere?". A quel punto la rabbia prevalse, e la ragazza lo fissò
furibonda "Io vorrei sapere chi ti credi di essere per potermi dire
questo...." "Il tuo ragazzo" replicò lui, facendola arrabbiare
ancora di più. Gli diede una spinta, cercando di allontanarlo da sè "Ah
si? E questo ti da il diritto di dirmi cose simili? E ora cosa farai ancora?
Avanti, sentiamo." Lo sfidò, convinta di porre così fine alle sue
farneticazioni, ma lui non se lo fece ripetere "Questo" disse, prendendole
il mento con una mano e chiandosi a baciarla. La ragazza, completamente
stupita, spalancò gli occhi, ma non ebbe la forza di ribellarsi, anzi si
accorse, con crescente preoccupazione, che le sue labbra avevano aspettato
tanto quel bacio....... e vi stavano rispondendo. I secondi passarono,
interminabili, e finalmente lui si decise a lasciarla andare. Si raddrizzò,
mentre lei si portava una mano alle labbra, quasi a voler sentire la
consistenza di quel bacio. Infine, dopo parecchi secondi, alzò gli occhi su di
lui, con lentezza esasperante, tremanti e insicuri. Lui sorrise, stringendola a
sè, e lei si strinse forte al suo pettò, avendo bisogno di sostegno. Non sapeva
che fare, non capiva cosa provava....e lui invece era così sicuro....ma per il
momento, dopo lo scontro con Richard, le bastava solo che lui le stesse
vicino.
Dopo
circa mezz'ora, quando Jody si fu calmata, tornarono finalmente dentro dagli
altri, che si fecero subito loro incontro. Alex e le altre si avvicinarono,
dicendo "Capitano, ti prego, scusaci!!!!!!!!!!!!! E verò, sapevamo che tuo
padre sarebbe venuto con Richard" confessò Kay, guardandola con vergogna
"E siamo venute di corsa per questo. Ne abbiamo discusso con tuo zio e
Yusuke....pensavamo che fosse la soluzione migliore, che ti avrebbe aiutato, ma
non volevamo che ti arrabbiassi....". Le loro voci si sovrapponevano,
creando un frastuono incomprensibile. Jody sorrise, pronta ad accettare le
scuse, ma Wakabayashi intervenne, liquidandole con un gesto, dicendo "Oh,
ora è tutto a posto. Vero, tesoro?" si chinò vero Jody e, prima che lei
potesse reagire, la bacio con passione, davanti a tutti. Le ragazze
indietreggiarono, incredule, mentre esclamazioni varie serpeggiavano per tutto
il gruppo. Jody stessa, dopo un attimo di smarrimento, si staccò e esclamò
"Ma...ma sei scemo ?????!!! Così, davanti a tutti????". Lo fissò
furibonda, mentre il volto si colorava, passando per tutte le gradazioni
possibili di rosso per arrivare al viola; un conto era prima....ma ora no !!!!
Ma lui sorrideva, guardando il suo volto infuriato "E che c'è di male?
Siamo fidanzati ufficialmente, no? Su, non fare la difficile". "Io
difficile? Fin'ora se appena ti guardavo negli occhi arrossivi e scappavi, e
ora ti comporti così?" "E' vero, fin'ora non avevo mai rivelato i
miei sentimenti, ma ora l'ho fatto.....perchè ti arrabbi? Non sei contenta di
questo?" lui la fissò, imbronciato, e lei capì di essere in trappola. Era
vero, non le dispiaceva, e lui lo sapeva bene. Strinse i pugni, cercando di
controllarsi, poi esplose "Io....IO NON HO ANCORA DETTO CHE HO ACCETTATO
!!! NON ILLUDERTI TROPPO, WAKABAYASHI !!!!" Si avvicinò a lui, dicendo in
tono letale, con le lacrime agli occhi "Io...io non ho nessuna intenzione
di comportarmi da fidanzata solo perchè i tuoi hanno detto che lo sono. Non credere
di poter avere il mio amore così facilmente !!!" Si avviò verso l'uscita,
poi cambiò idea e salì di corsa le scale, chiudendosi in camera sua a chiave.
Le passò per la testa che Sanae sarebbe dovuta entrare, ma la cosa non le
importava. Le stanza erano tante, ne avrebbe trovata un'altra. Si buttò sul
letto, piangendo, sibilando "Ma come osa? Come può pensare che io...oh,
perchè proprio lui? Perchè proprio l'unica persona per cui i miei sentimenti
non sono affatto sicuri? perchè non Misaki, Izawa, chiunque altro????
Perchè...perchè...." Si rialzò, inquieta, cercando qualcosa da fare, e si
tolse in fretta il vestito, indossando una maglietta e dei pantaloncini;
sciolse i capelli, che ricaddero come una nuvola intorno al suo viso, poi si
guardò allo specchio. Le lacrime avevano sciolto il trucco, e le tracce erano
ben visibili sul suo volto. Si sentiva stanca e accaldata, così andò in bagno (Ogni camera ha un bagno enorme. NdA) e si fece
una doccia, lavando via le lacrime, il trucco e le emozioni. Quando uscì, si
sentiva sollevata e tranquilla. Rimise su maglietta e pantaloni, poi si sedette
davanti allo specchio della camera e iniziò a pettinare i capelli umidi. Era
intenta in questo, quando un rumore sul balcone la distrasse. Non fece in tempo
a voltarsi, che una figura alta entrò dalla porta finestra. Si alzò di scatto,
mentre la figura scivolava nella stanza. Non c'era bisogno di accendere la luce
per capire chi fosse. "Perchè sei qui?" chiese, arrabbiata,
risiedendosi e ricominciando a pettinare i capelli, dandogli le spalle.
Wakabayashi rispose, tranquillo "Visto che dalla porta non si entrava, ho
preso una via alternativa....sono passato dalla camera di Yayoi". Jody non
si voltò nemmeno "Cè una porta di comunicazione" commentò, e lui
sorrise nel buio "Vero. Ma....hai chiuso anche quella. E poi un'entrata
del genere è più spettacolare, no?" Lei si voltò a fissarlo, stanca dei
suoi scherzi "Senti, che cosa vuoi? Mi pareva di essere stata chiara, non
ti voglio parlare. Per me ti sei fatto troppe illusioni" Lui si avvicinò,
finchè potè fissare la sua immagine riflessa nello specchio "Volevo
parlarti. Volevo...." "Parlarmi di cosa? Niente di quello che potrai
dire cambierà le cose...." esclamò lei, alzandosi per andarsene "Volevo
sapere cos'è che ti da tanto fastidio !!! Insomma, pensavo che anche
tu...." urlò il ragazzo, costringendola a girarsi verso di lui. lei si
girò, ma lo fulminò con lo sguardo. "Che anch'io cosa? Ti sei illuso un
po' troppo, mi pare, mio caro.....lasciami" tentò di liberarsi, ma la presa
di lui si intensificò "Mi fai male!" si lamentò lei, ma Wakabayashi
non la ascoltò. Guardò altrove, dicendo in tono....doloroso? Triste? "Possibile?"
si chiese lei "Ma....perchè fai così? Allora mi ero davvero illuso
che...." il colore del suo voltò divenne viola, anche se il buio lo
nascondeva almeno in parte "Io...forse a questo punto non ho diritto di
dirtelo, ma....io.....ero contento di accettare
perchè....tu....io...ti...." si voltò, dandole le spalle e lasciandola
andare, ma lei romase ferma, impietrita. Quel tono...quelle parole....possibile
che stesse cercando di dirle...."Wakabayashi...." mormorò, ma in quel
momento lui esplose "Da quando ti ho conosciuto, mi sono accorto che stare
con te non era come stare con gli altri. Eri diventata una parte fondamentale
della mia esistenza.....io....io....non avevo mai guardato le ragazze, le
consideravo fastidiose e sciocche. Ma tu....quel giorno, sul campo...hai
stravolto la mia vita....e da quel momento, dal primo momento che ti ho
vista....io....non me n'ero accorto, non volevo ammetterlo, ma....io...."
si girò; voleva guardarla negli occhi, mentre le diceva finalmente ciò che
avrebbe dovuto dirle molto, molto tempo prima "Io...mi sono innamorato di
te. O, per meglio dire....mi sono accorto che senza di te non riuscirei più a
vivere. Per questo, se ora...se ora tu mi rifiuti, mi abbandoni....mi uccidi.
Io...non pretendo che tu sia innamorata di me, ma credevo...speravo...che...mi
volessi bene. Perchè io....io ti amo". Lei lo fissava, e lui non riusciva
a capire cosa si nascondesse nei suoi occhi. Poi lei arrossì e guardò altrove.
Si diede dell'idiota. Di certo, ora lei gli avrebbe riso dietro, o peggio
ancora l'avrebbe ignorato. ma all'improvviso, sentì il tocco della sua mano sul
volto. La fissò con occhi spalancati, increduli, ma la ragazza aveva le lacrime
agli occhi, che scendevano copiose rigandole il volto, e il suo primo istinto
fu di asciugarle e dire, stupito "Ma...che c'è Jody? Perchè piangi?
Cosa....cosa ho fatto stavolta?". la ragazza scosse il capo, cercando di
parlare, ma quello che uscì dalle sue labbra fu singhiozzo confuso. Lui la
abbracciò, cercando di capire perchè avesse quella reazione così esagerata, ma
la ragazza non rispondeva. La lasciò così sfogare, aspettando che fosse in
grado di parlare. E, dopo qualche minuto, la ragazza sollevò il capo dal suo
petto e sussurrò "Questo....è quello che non avrei mai pensato di sentire,
da parte tua" il tono era sorpreso, incredulo, ma lui non capiva bene cosa
intendesse dire "Cosa?" chiese, e lei sollevò gli occhi su di lui.
"Io....credevo che tu non avessi bisogno di nessuno....e questo mi faceva
male, perchè....io avevo bisogno di te" sussurrò, chinando nuovamente il
capo e piangendo. Lui la strinse "Ma cosa...?" "Me ne sono
accorta la sera della festa a scuola....e poi, quando mi hai aiutato ad
affrontare il mio passato....io avevo un disperato bisogno di te, ma tu...tu
non avevi bisogno di nessuno...o almeno così sembrava. E io...non lo capivo, ma
ero triste per questo. E ora...." Wakabayashi la allontanò da sè,
guardandola incredulo "Ma allora...piangi perchè...". Lei sollevò gli
occhi che, nonostante le lacrime, rispecchiavano il sorriso che le incorniciava
il volto "Io...volevo che tu avessi bisogno di me...ma fidanzandoci così,mi sembrava che tu lo prendessi solo come un
gioco....mi sembrava che tu non...non mi volessi bene....e io invece...."
si fermò, cercando di dominare il rossore. Lui la lasciò andare, aspettando.
Lei sospirò, poi continuò "Io ti voglio bene.....e per questo piango. Perchè
ho appena capito che anche tu ne vuoi a me". Sentì le sue mani sulle
spalle, e lo guardò, impaurita. E se ora le avesse detto che non era così? Ma
gli occhi di lui erano così seri, così profondi...si perse in essi, mentre lui
si chinava, sussurrando "Ma se non riuscirei nemmeno a vivere, senza di
te...." le sue labbra si posarono su quelle di lei, questa volta in modo
dolce e romantico, facendole capire quanto fosse importante, per lui. Rispose
al bacio, prima con timore, poi con crescente fiducia, passando le braccia
intorno al collo di lui e stringendolo forte. In quel momento, il mondo
all'infuori di loro due non esisteva...ma si sentì il rumore sordo di qualcuno
che bussava alla porta, e una voce che diceva "Jody, tutto bene? Dai,
fammi entrare". I due ragazzi si separarono con un salto, mentre Jody
arrossiva e sussurrava "Accidenti !!!! Sanae !!!! E ora che
facciamo?" chiese, guardando Wakabayashi, che la guardò a sua volta,
dicendo "Beh, che c'è di male, scusa? Siamo fidanzati o cosa?". Lei
lo fissò, irritata, sibilando "Si, certo, ma una cosa è baciarsi in
pubblico, mentre qui io ti ho mollato arrabbiata al piano di sotto, chiudendomi
a chiave in camera, e ora ti trovano qui, con me in maglietta e pantaloncini,
entrato da chissà dove....soli in una camera da letto chiusa a chiave".
Lentamente, il significato delle sue parole penetrò nel cervello di lui, che
cominciò ad arrossire, fissandola imbarazzato. "Io...cioè, non avevo
pensato...venendo qui, non pensavo certo...". Lei lo spinse verso il
balcone "Si, loso, ok, ma ora
vattene. Ci vediamo domani". Lo spinse in terrazza, mentre il bussare si
ripeteva, e lei urlava "SIIII, un secondo, sono in bagno".
Wakabayashi si ritrovò sul terrazzo, e si voltò verso di lei, dicendo scocciato
"Uffa, che seccatori. Io volevo stare con te". La sincerità di quelle
parole la fece arrossire, ma il suo cuore gioì in risposta "Si, lo
so...anch'io...cioè, vabbè dai, siamo fidanzati da appena un'ora, abbi
pazienza", disse, cercando di mandarlo via, ma lui replicò "Ma io ti
amo da sempre". Si chinò e la baciò di nuovo, dolcemente, poi se ne andò,
dicendo "A domani, principessa". Lei rimase immobile, incapace di
muovere un muscolo, finchè lui non scomparve giù dal balcone, allora corse a
vedere. Era sceso senza problemi, e se ne stava andando. Senza rendersene
conto, lo richiamò. Lui guardò verso l'alto, stupito "Che hai,
Giulietta?" chiese, e lei arrossì "Ecco, io...." lui sorrise,
capendo, e lei sorrise a sua volta "Vattene, oppure Sanae butterà giù la
porta. Ciao". Lei annuì, poi però prese qualcosa dai capelli e gliela
lanciò. "Buonanotte" sussurrò, tornando dentro. Lui la guardò
sparire, poi raccolse l'oggetto; un nastro celeste. Dello stesso colore dei
suoi occhi. Sorridendo, lo mise in tasca e si allontanò nell'oscurità.
"Ma
insomma, quanto ti ci vuole per aprire la porta?" chiese stupita Sanae,
entrando dopo che, finalmente, Jody aveva aperto. La ragazza la fissò, cercando
di evitare di arrossire, dicendo "Scusa...ero mezza nuda e in
bagno...e...." Sanae si fermò a guardarla attentamente "Ma....sei già
in pantaloncini? E che hai fatto in questa mezz'ora?". Jody sorrise,
cercando di dissimulare l'imbarazzo "Oh, ho pensato, mi sono fatta una
doccia...non è passato poi così tanto tempo....che ne dici se ora andiamo a dormire?"
chiese, non sapendo più che inventarsi. Sanae annuì, guardandosi attorno
"Senti, hai per caso visto Wakabayashi? Poco dopo che te ne sei andata è
sparito...." Jody sussultò, cercando di non tradirsi "N...no
non....non l'ho visto" mentì, guardando altrove. Sanae sogghignò "Non
è che è venuto qui da te?" "Ma scusa, la porta era chiusa a chiave
!!!" "Appunto !!!" esclamò l'altra, mentre Jody si sentiva
arrossire "Ah, lo sapevo !!! E che avete fatto?" "Sa-Sanae
!!!!!" urlò Jody, sconvolta "Cosa stai pensando? Non abbiamo fatto
nulla !!!!!" o quasi, ammise...tra sè e sè. Ma Sanae non si fece fregare
"Ah, visto? L'hai ammesso !!! E cosa ti ha detto?" esclamò saltando
contenta. Jody si voltò, sussurrando "Ecco...si può dire che abbiamo stabilito...una
tregua". Sorrise, pensando al nastro che gli aveva lanciato, al
bacio...sentì che il rossore si accentuava ancora, così si infilò sotto il
leggero lenzuolo, dicendo "Beh, non so te, ma io ho sonno....notte
!!!" "Cosa? Ehi, no Jody, non vale !!! Dai, dai raccontami !!!"
urlò l'altra, ma Jody non rispose. Sanae sospirò "Uffa. Non è giusto
!!!". Cominciò a togliersi il vestito, brontolando, ma una voce assonnata
proveniente dall'altro letto chiese "E tu? Che hai detto al
capitano?" Sanae divenne viola e tacque, e Jody ebbe finalmente un po' di
pace.
Dunque, come avrete notato c’è un bel po’ di casino coi capitoli …è
tutta colpa mia, chiedero ad Erika di eliminare quelli in più, comunque
ripartite da qui, per leggere, ok?
Capitolo 13: Inizia il campionato....
"Jody !!!! Su,
avanti, svegliati !!! Dobbiamo andare a fare colazione !!!!" Sanae la
scuoteva già da parecchi minuti, e finalmente la ragazza aprì gli occhi,
confusa "Ma che...Sanae, sono solo le sette e mezza....siamo andate a
letto all'una...." sbadigliò, ma l'amica la trascinò fuori dalle coperte
"Su, stamattina inizia il torneo. Dobbiamo andare dai ragazzi". Jody
scosse il capo, cercando di capirci qualcosa. "Uhhh...torneo?"
chiese, stropicciandosi gli occhi, mentre Sanae saltellava "Siiii !!!!
Jody, avanti !!! Hai presente un campo rettangolare, con due porte, in una
delle quali starà il tuo fidanzato...." a quelle parole la ragazza
spalancò gli occhi e si precipitò in bagno "Potevi anche dirmelo prima
!!!" urlò, mentre si lavava i denti in fretta e furia. Si passò
velocemente la spazzola tra i capelli, poi prese la divisa da manager che Sanae
le porgeva (Quella estiva, coi pantaloncini corti
blu e la maglietta rossa aderente...vabbè, me la sono inventata, ma è carina
no? NdA) e la indossò in fretta. Sanae rise, vedendola uscire di
corsa dal bagno e infilarsi le scarpe "Su, sbrigati. I ragazzi sono appena
scesi, e non tutti ancora....andiamo". Jody prese il suo zainetto, con
tutto ciò che le sarebbe servito per la giornata (Siccome
è una ragazza previdente, l'ha preparato il giorno prima. NdA),
spalancò la porta, fece uscire l'amica, chiuse la camera a chiave, non
preoccupandosi del disastro che aveva lasciato dentro, e scese di corsa le
scale.
Nella sala da pranzo, i
giocatori stavano facendo colazione allegramente, insieme a Alex e Kay. Allenby
era fuori a correre, mentre Aly stava parlando al telefono. Jody entrò in sala,
esclamando "Buongiorno !!!" a gran voce, e guardandosi rapidamente
attorno. L'oggetto delle sue ricerche non pareva essere li, ma tutti gli altri
la guardavano con aria maliziosa, poichè era ben chiaro chi stava
cercando.....poco dopo, due braccia la strinsero da dietro, mentre qualcuno le
sussurrava all'orecchio "Buongiorno, principessa". Jody non si voltò
nemmeno, ma si abbandonò a quell'abbraccio. Le risatine nella sala divennero
incontenibili, mentre Sanae, dietro di loro, esclamava "Ehi, un momento.
Noi siamo rimasti indietro !!! Ieri sera non vi sopportavate.....".
"Oh sì...ma la signorina è di umore viariabile...." disse
Wakabayashi, cercando di mettere in imbarazzo Jody, e per completare l'opera si
chinò per darle un bacio sulla guancia; ma lei, prevedendo la mossa, si liberò
dall'abbraccio, voltandosi velocemente, e intercettò le labbra di lui in un
bacio a sorpresa. Wakabayashi rimase immobile, stupito, arrossendo, mentre i
ragazzi nella sala scoppiavano a ridere. Jody lo trattenne per qualche secondo,
passandogli le braccia intorno al collo, poi lo lasciò andare e si voltò verso
la tavolata, dicendo "Sono proprio affamata !!! Che c'è per
colazione?". Si avviò verso il suo posto trotterellando, mentre
Wakabayashi, stupito e imbarazzato, la seguiva lentamente e si sedeva davanti a
lei. Misugi, che gli stava di fianco, gli diede il gomito dicendo "Ah, e
così il nostro prode Wakabayashi si fa comandare a bacchetta dalla sua ragazza.
Bene bene, non l'avrei mai detto." Il portiere lo fulminò con lo sguardo,
mentre Jody riempiva tranquillamente la sua scodella di riso e iniziava a
mangiare. Lui la fissò, chiedendo "Hai deciso di diventare improvvisamente
audace?". Lei si strinse le spalle, masticando allegramente, e rispose
"Beh? Non l'hai detto tu che sono di umore variabile? Preferisci che torni
a essere scorbutica e arrabbiata?". Misugi scoppiò a ridere, mentre Yusuke
passava dietro di loro, sussurrando "Mi pare che la situazione sia
diventata ancora più divertente.....". Wakabayashi iniziò a mangiare
rabbiosamente, mentre Jody esibiva un sorriso radioso. Poco dopo arrivò
Allenby, portando dei fogli stampati a computer e annunciando "Ho gli
abbinamenti del torneo. Venite a vedere !!!". I ragazzi le si affollarono
subito intorno, e la confusione regnò sovrana per parecchi secondi, finchè
Sanae non afferrò le schede e intimò di uccidere chiunque altro avesse osato
toccarle, passando poi a leggerle.
"Da quel che vedo, la
Nankatsu potrebbe incontrare la Musashi, ma ai quarti di finale....mentre la
Furano entrambe la potrebbero incontrare solo in caso di finale, ma per
arrivarci, in semifinale potrebbe trovare il Meiwa....". Le esclamazioni
si fecero più forti, metre tutti pensavano che le eterne sfide si rinnovavano.
"Quest'anno vi batteremo, Nankatsu !!!!" dichiarò Misugi, suscitando
un coro di proteste da parte di Misaki, Izawa e Wakabayashi, mentre Yayoi lo
fissava preoccupata. Jody le mise una mano sulla spalla, scuotendo il capo.
Loro non potevano farci nulla, dovevano lasciarlo giocare....era quello che lui
voleva di più. Yayoi fece un respiro profondo e annuì, sorridendo poi al suo
capitano. Tsubasa si presentò sulla porta, già vestito con la divisa, dicendo
"E allora, andiamo? La prima partita comincia fra poco.....contro chi
dobbiamo giocare?". Jody deide un'occhiata al foglio, dicendo.
"Contro Hanawa dei gemelli Derrick. Voi, Matsuyama, giocate con la
Hikawaa, mentre la squadra di Misugi giocherà con la Senkoji....di corsa
!!!".
Partirono tutti di corsa
verso il campo, arrivando ridendo agli spogliatoi. Jody e le altre ragazze, che
indossavano tutte già la loro divisa, posarono la loro roba negli armadietti e
andarono in panchina (La occupano tutta loro...non
c'è nemmeno spazio per le riserve !!! NdGiocatori. Ehm...in effetti è
vero....NdAutrice), ma Wakabayashi, che si era cambiato in tutta
fretta, uscì di corsa e afferrò Jody per un braccio, trascinandola in disparte,
incurante delle sue proteste. Le altre risero e urlarono che l'avrebbero
aspettata in panchina, ma lei non ripose, impegnata a rimproverare il ragazzo.
Lui la depositò dietro il muro che separava due corridoi, dicendo "Si, si,
ok....senti, volevo chiederti un portafortuna per la partita". Lei lo
fissò senza capire, indicando poi il polso sinistro di lui, dove era legato il
nastro che gi aveva lanciato la sera prima "Hai quello." disse. Lui
fissò l'oggetto "Oh, certo. Ma volevo qualcosa di diverso, veramente....e
questa volta, non per scherzo...." sussurrò, mentre lei arrossiva senza
capire. Allora lui si chinò, baciandola dolcemente, e lei rispose timidamente
al bacio. Non si mossero per alcuni secondi, poi lui finalmente si staccò e
disse "Beh, devo andare....ciao". Si calcò il berretto sugli occhi
per non tradire la sua espressione. Lei lo fissò, leggermente turbata. Poi,
senza pensare, vinta da un impulso incontrollabile, lo inseguì, trattenendolo
per un braccio. Lui si voltò, stupitò, e lei gli gettò le braccia al collo,
sussurrando "Questo per augurarti buona fortuna....mi raccomando. Vinci
!!!". Lui, stupito ma felice, la abbracciò, sollevandola dal terreno (Vabbè che lei è 1 70, ma lui supera gli 1 80. NdA).
Lei rimase stretta a lui per un paio di secondi, poi gli posò un bacio sulla
guancia e fece per scendere, ma in quel momento i loro visi si sfiorarono.
Rimasero immobili, respirando rumorosamente, arrossendo. Lui non fece nulla,
lasciando che fosse lei a decidere. Lei chiuse per un secondo gli occhi, ma poi
decise di non resistere oltre e di vivere veramente ciò che sentiva. Si era
ingannata...e aveva ingannato lui....per troppo, troppo tempo.....lentamente, con
estrema dolcezza, posò le sue labbra su quelle di lui, baciandolo con estrema
tenerezza. Lui, piacevolmente colpito, assaporò quel bacio finchè durò, poi un
boato da fuori ricordò ad entrambi che doveva andare. Si staccarono,
riluttanti, fissandosi dispiaciuti. Poi lui sorrise, posandole le mani sulle
spalle, sussurrando "Ora sono sicuro che avrò fortuna". Le posò un
bacio sulla fronte, avviandosi poi fischiettando. Lei lo guardò, sorridendo
ironica, e gli urlò dietro "Ehi !!! Se perdi non ti guarderò più in
faccia!!!" . Per tutta risposta, lui fece un segno rassicurante, e la
ragazza scosse il capo. "Già" disse, mentre gli occhi brillavano
"Ora sono sicura che vincerai"
"Ehi, Wakabayashi, ma
dov'eri finito?" chiese Misaki, quando finalmente il portiere si presentò
in campo. Lui fece un gesto vago, dicendo "Dovevo sistemare alcune
pratiche...."
Contemporaneamente, sulla
panchina, Sanae si voltò verso Jody che stava arrivando e esclamò "Ehi, ti
eri persa? Che avevate da dirvi di così lungo?" rideva controllandosi a
stento nel chiedere questo, ma Jody non si scompose, rispondendo in tono vago
"Oh, di varie cose...." ma Yayoi rincarò la dose "Wakabayashi
che pensa a 'varie cose' che non siano il calcio prima di una partita? Naaaa
!!! Non è credibile !!!". Sanae annuì, ma Jody commentò "Logico. E
infatti abbiamo parlato della partita. Mi ha promesso che vincerà....ed è
meglio che lo faccia, oppure gli tolgo il saluto" concluse, mentre Kay
sbucava dietro alle altre due e esclamava
"Ehi !!!" Allora
vincerà di certo !!!". Jody non rispose, ma si limitò a fisssare il campo
con espressione assorta, pensando "Si...è quello che penso anch'io"
"Vai Capitano !!!!
" "Corri Tsubasa !!!!!!" le urla di incitamento arrivavano dagli
spalti e dalla panchina, dove Jody e Patty stavano saltellando abbracciate nel
vedere la loro squadra che si lanciava all'attacco. Tsubasa correva, palla al
piede, veloce tanto da non essere quasi visto, seguito a ruota da Misaki, col
quale effettuava una serie stupenda di passaggi. I due si spostarono
velocemente in area, impedendo agli avversari di toccare anche solo per sbaglio
il pallone, ma si trovarono di fronte i due gemelli Tachibana. "Non
pensate di poter passare !!!!" intimò Kazuo, mentre Masao marcava Tsubasa
e cercava di prendergli il pallone. Il ragazzo seguì tutti i movimenti
dell'avversario, impedendogli di intervenire, ma nel farlo non potè vedere la
mossa fulminea dell'altro gemello che, abbandonata la marcatura su Misaki, si
lanciò sulla palla, tanto all'improvviso che nemmeno Tsubasa riuscì a impedirlo
(Ehi !!! Così sembro un brocco !!!! NdTsubasa) "Tsubasa
!!!!" urlò Sanae, vedendo il capitano che cadeva pesantemente a terra,
mentre Misaki si lanciava all'inseguimento dei due avversari, imprecando. Ma i
gemelli erano veloci, e pochi secondi dopo erano già nell'area avversaria, dove
evitarono senza problemi tutti i difensori, fino a trovarsi davanti solo la
porta e Genzo Wakabayashi, che li osservava con calma a dir poco inquietante. "Che
tiro faranno? Sarà di certo una delle loro acrobazie.....ma quale?" si
chiedeva intanto. I gemelli si allontanarono l'uno dall'altro, come se
volessero saltare "Lo Skylab Hurrikane !!!!" pensò lui,
preparandosi a riceverlo, ma una voce dalla sua sinistra urlò
"Wakabayashi, tenteranno il Twin Shot, attento !!!!". Lui si bloccò,
voltandosi in quella direzione"Jody?" susssurrò, vedendo la ragazza ferma in piedi che lo
osservava con occhi ardenti. I gemelli infatti si riunirono in prossimità della
porta, e si prepararono al tiro "Non so come l'abbia capito, ma non
importa. Tieni, Wakabayashi !!!!" urlò Masao, mentre colpiva il pallone il
perfetto sincrono col fratello. Wakabayashi però era pronto e, memore
dell'espressione di Jody, si posizionò in modo da poterla parare senza
problemi. La sfera aveva un effetto pazzesco, ma lui sapeva dove sarebbe
finita....dritta contro la sua faccia. Perciò ripetè l'acrobazia che Jody aveva
eseguito con Hiyuga. Saltò, bloccò la palla all'altezza del petto, e ruotò in
avanti, posandola a terra. Ci fu un silenzio surreale, interrotto solo
dall'urlo di Jody "EVVAI !!!!". Lui le sorrise, rialzandosi mentre i
gemelli ricadevano e lo fissavano esterefatti, poi rinviò la palla,
direttamente a Tsubasa, urlando "Mi raccomando, ora tocca a te !!!!".
Tsubasa stoppò la palla, guardando confuso Wakabayashi e Jody (Come al solito non ha capito un acca. NdA), poi
riprese a correre. Si posizionò davanti alla porta per effettuare il suo Drive
Shot, ma Masao gli si piazzò davanti, e a Tsubasa non restò che convertire il
tiro in un passaggio per Misaki, che si tuffò di testa e spedì la palla in
rete. In quel momento l'arbitro fischiò la fine. Gli spalti eruppero in urla
gioiose, e tutta la panchina (Cioè le infinite
manager e le riserve. NDA) si alzò in piedi per festeggiare. Jody e
Sanae si abbracciarono ridendo, poichè i loro campioni erano stati diretti
protagonisti dell'ultima azione che li aveva portati alla vittoria, ma alla
loro sinistra si levò un urlò assordante "TARO !!!!!!!! SEI UN
MITOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!". Jody e Sanae si voltarono sconvolte a guardare
Kay, mentre una grossa goccia compariva sulle loro teste e su tutte quelle di
chi aveva sentito (Cioè tutto lo stadio....NdA)
ma lei non aveva occhi che per il giocatore, che la stava fissando e stava
arrossendo, anche se sotto sotto era felicissimo. La ragazzina corse in campo e
gli saltò al collo, urlando "Sei troppo bravo !!!!! Taro, sei anche più
bravo di mio fratello !!!!!". Intorno a loro ci fu una serie di risatine e
comenti, mentre Misaki diveniva viola, e Wakabayashi e Jody si avvicinavano
"Ehm....Kay...." tentò lui, ma Jody la afferrò e la fece scendere dal
ragazzo, dicendo "Smettila di dare spettacolo, sciocca !!!". Kay si
rese conto solo in quell'istante di ciò che stava facendo, e divenne viola, mentre
Jody la spingeva verso Sanae dicendo "Vedi di non combinare altre cavolate
!!!". Wakabayashi le si avvicinò con un sorriso, e lei si voltò verso di
lui, guardandolo negli occhi, e perdendocisi per un secondo. Lui le passò un
braccio intorno alle spalle e mormorò qualcosa, al che lei scoppiò a ridere.
Misaki era rimasto fermo al centro del campo, rosso in volto, pensando "Suo....fratello?
E chi sarà mai?". Ma nessuno intorno a lui gli badava. Jody e
Wakabayashi stavano per conto loro, Tsubasa guardava Sanae che era arrossita,
Izawa stava andando verso Allenby, Alex salutava Yusuke sugli spalti...."Aly
!!! lo chiederò a lei " pensò Misaki, e si diresse verso di lei,
chiedendo "Scusa Aly, Kay ha per caso un fratello? E chi è?". Aly lo
fissò, sconvolta e terrorizzata, e lui potè vedere il dolore negli occhi di lei
"N...no, non chiederlo a me...non lo conosco....." scappò via, e
Misaki capì di aver toccato un tasto dolente....e non sapeva nemmeno quale.
"Allora stasera si fa
festa !!!" urlò lo zio di Jody, nell'apprendere che tutte tre le squadre
avevano vinto. (Certo, hanno vinto anche la Furano
e la Musashi, sennò cm va avanti la storia? NdA). I ragazzi
annuirono, e le proposte si sovrapposero, finchè non si decise per una festa in
piscina. "Bene, voi organizzate tutto...Yusuke, li affido a te !!! Io devo
fare un discorsetto a una certa persona...." detto ciò, Jody trascinò Kay
su per le scale, seguita da tutte le altre, da Izawa e da Tsubasa, che non
capiva bene che succedeva ma aveva deciso di seguire il gruppo. Jody si chiuse
con gli altri nella camera della ragazza (Taci che
le camere sono grandi !!!! NdA) , la fece sedere sul letto e
cominciò "Dunque....credo che tu ora debba confessare qualcosa...."
Kay divenne color peperone, e iniziò a negare, mentre tutti le si affollavano
intorno e esclamavano le proprie convinzioni. Il caos regnò sovrano per un bel
po', richiamando anche Wakabayashi che stava passando li fuori, e che le urlò
"Ma che sta succedendo? Sembra la terza guerra mondiale...." Sanae
cercava invano di calmare il tumulto, mentre Jody rispose "Divergenze
d'opinioni....vabbè, è durato abbastanza. Tappati le orecchie !!!" intimò,
e lui non provò nemmeno a discutere, obbedendo ciecamente. E fece bene, perchè
lei prese dalla tasca dei pantalonciniun fischietto e vi soffiò dentro con tutta la sua forza. Il suono
stridulo, e il fatto che si propagasse in un luogo relativamente piccolo, ebbe
l'effetto di placare gli animi fin troppo infuocati dei ragazzi. Si fermarono
tutti, zittendosi e portandosi le mani alle orecchie, e si voltarono verso Jody
con aria confusa e dispiaciuta. Lei non si fece impietosire "E allora? Non
siamo al mercato !!!! Quando ho detto che doveva confessare qualcosa, non
intendevo a VOI, ma a qualcuno la fuori. Non sei d'accordo con me Kay?".
Wakabayashi la fissò, stupito per il tono autoritario, ma era evidente che era
abituata ad usarlo...beh, con quelle ragazzine da tenere a bada....Kay invece
aveva sgranato gli occhi, ma mormorava "Ma capitano...io....." Jody
la prese per le spalle "No, niente 'Ma capitano....', ora tu scendi e vai
a parlarci....sennò non vi parlerete più per l'imbarazzo. Su, Kay, non è da te
essere così indecisa e imbarazzata!!!!". La ragazza chinò il capo,
arrossendo, e Wakabayashi si avvicinò "Ha ragione lei, Kay. Misaki è un tipo
dolce, ma molto sensibile, e se penserà che tu hai fatto ciò che hai fatto
senza intenzioni serie.....ci rimarrà molto male, e potrebbe allontanarsi da
te...." la ragazza a quelle parole divenne pallida. Jody annuì "Già,
Wakabayashi ha proprio ragione....a proposito, ma te da dove sei entrato? La
porta è chiusa a chiave !!!" si voltò a guardare stupita il suo ragazzo,
che rispose con aria vaga "Eh? Ah, già. Sono passato dalla finestra"
Jody sbiancò "Ma...ma sei pazzo? Potevi ammazzarti !!!!! E che è, una tua
mania quella di entrare dalle finestre?" le implicazioni della sua frase
le sovvennero alla mente un secondo dopo
"CCCOOOOOOOSSSSSSAAAAAAAAAAAAA?????????" urlarono infatti tutti,
circondandoli, e i due indietreggiarono "Urgh...si, cioè....ecco...beh, questo
dopo, ora Kay devi andare" dichiarò Jody, cercando di sottrarsi alla
curiosità generale. Kay si sollevò dal letto, mormorando "Si, forse hai
ragione...ma che ho fatto di così...." Jody e Sanae si guardarono
"Intendi a parte essergli saltata al collo, aver detto che è un mito e
aver urlato il suo nome davanti a tutti?". Kay arrossì, poi si avviò,
seguita da Jody e da Wakabayashi e Sanae. Scesero fino al piano terra e
uscirono in giardino. Li, sotto un albero in fiore, stava Misaki. Kay si fermò
a guardarlo, arrossendo, ma Jody le diede una spinta gentile, dicendo "Su,
vai !!! Scommetto che sta pensando a te". Era vero? Kay se lo chiese mille
volte mentre si avvicinava, mormorando il nome del ragazzo
"Taro....."
Wakabayashi, sentendola,
sorrise "Secondo me non sa che chiamare per nome una persona è indice di
grande intimità, qui. Per questo continua a chiamarlo Taro". Jody non si
voltò, ma rispose continuando a fissare l'amica che si allontanava "Ma
come? Eppure io, Alex, Allenby e Aly abbiamo dimostrato di conoscere bene
questa consuetudine; d'altronde siamo per metà giapponesi....credi davvero che
solo lei la ignori?". Si voltò a guardarlo con occhi luminosi.
Il ragazzo spalancò la
bocca, incredulo "Ma allora...." Jody sorrise "Si. Sa benissimo
cosa fa, quando lo chiama per nome"
Il profumo dei fiori. Il
rumore leggero del vento. La consistenza rassicurante del tronco contro il
quale era appoggiato. Tutte queste sensazioni colpivano Misaki, distraendolo.
Ma, alla fine, nella sua mente, davanti agli occhi chiusi, ritornava l'immagine
della ragazzina esuberante dai vivacissimi occhi di un colore castano dorato,
la ragazza che aveva sconvolto la sua vita....e questo non quella mattina,
quando gli era saltata al collo, ma fin dalla prima volta che l'aveva vista,
nella piazza di Fujisawa....quando aveva richiamato la sua attenzione, e lei
aveva posato i suoi grandi occhi castani su di lui.....stregandolo....in quel
momento si era convinto che fosse un angelo....."Basta !!! Devo
smetterla di pensarci. Lei...per lei sono solo un amico. Lo sono stato per
tutti, fin'ora...per Sanae, per Jody...perchè dovrebbe essere diverso? Ma....è
anche vero che nessuna mi ha mai angosciato come lei...." un lungo
sospiro uscì dalle sue labbra, impedendogli di udire il rumore di qualcuno che
si avvicinava. La sua mente era concentrata sul volto della ragazza, e le sue
labbra mormoravano, mute, il suo nome....
"Taro...."
Spalancò all'improvviso
gli occhi, raddrizzandosi colpo. Si voltò in direzione della voce, non
riuscendo a crederci. Il volto che fino a pochi istanti prima stava sognando si
era materializzato davanti a lui. Kay lo fissava coi suoi grandi occhi castani,
quasi si aspettasse una sua sfuriata. Ma lui era troppo stupito anche solo per
parlare. La ragazza lo stava fissando conun'espressione così preoccupata. "Taro...." mormorò, mentre
gli occhi luccicavano, forse di lacrime. Dio, quanto dolce era il modo in cui
pronunciava il suo nome. Il ragazzo dovette controllarsi per non dimostrare la
sua felicità e, dopo quella che gli parve un'eternità, riuscì a chiedere
"Che c'è Kay? hai qualche problema?" "Che domanda idiota !!!!
certo che ne ha, altrimenti non sarebbe qui !!!!" si disse
mentalmente.
"...che c'è Kay, hai
qualche problema?".La frase era stata detta in tono dolcissimo, ed era
accompagnata da uno di quei sorrisi che Misaki sapeva riservare solo a lei. Gli
occhi le si riempirono di lacrime, al pensiero che lo facesse solo per
gentilezza, e magari dentro di sè non la sopportasse. La tristezza cedette il
passo alla disperazione. Iniziò a singhiozzare, senza riuscire a spiccicare
parola. Allora lui cominciò a capire che veramente c'era qualcosa che non
andava.....
Lacrime. Singhiozzi
violenti. L'essere che più di tutti aveva stregato la sua vita si scioglieva in
lacrime davanti a lui. La reazione immediata fu di abbracciarla, e si trattenne
a stento. "Kay, che succede? Cosa ti è successo?". Ebbe il desiderio
violento di farla pagare a colui che era responsabile di questo. Ma subito gli
sovvennero due pensieri, ancora più spiacevoli: 1) Quel 'qualcuno' poteva
essere il ragazzo di cui Kay era innamorata, e la cosa non gli andava a
genio....non voleva neppure sapere se era così. 2) Quel 'qualcuno' poteva
essere lui....poteva averla ferita, poteva aver dimostrato ciò che provava e
ora lei era venuta piangente a dirgli che le dispiaceva, ma non poteva
ricambiare....
Non sapeva quale delle due
cose fosse peggiore. Ma quando lei alzò gli occhi gonfi di pianto su di lui,
capì che avrebbe preferito mille volte che lei gli dicesse che voleva bene ad
un altro, piuttosto che sapere di essere LUI il responsabile. Si preparò a una
spiegazione dolorosa, ma le parole che lei disse erano le ultime che si sarebbe
aspettato. "Taro...ti prego, non avercela con me....stamattina io...non
volevo ferirti !!!! Davvero !!!!!". Il ragazzo la fissò sconvolto. Era
quella la causa del pianto? Beh, allora il responsabile era lui...ma in un modo
del tutto imprevisto !!!! "allungò la mano per accarezzarle i capelli,
mormorando "Ssssttt, non dire così. Non è successo nulla". Ma lei
scosse il capo, afferrando la mano di lui e dicendo, seria in volto"No !!! Io non volevo essere...diciamo
leggera....solo che quando ti ho visto mi è scattato dentro qualcosa, è prima
di rendermene conto mi sono trovata aggrappata al tuo collo, urlando il tuo
nome....non credere che sia una cosa leggera, perchè si vede che il mio
subconscio desiderava farlo da molto tempo.....ma non volevo metterti in
imbarazzo !!!! E non voglio che tu mi odi, per questo !!!!". Lo fissò, supplichevole,
e lui distolse lo sguardo per non tradirsi. Rimase in silenzio per un po',
pensando intensamente. Era bello sapere che inconsciamente lei teneva tanto a
lui....e anche che coscientemente ci teneva tanto da venire a spiegargli
questo. "Beh, devo dire che non è che mi sia dispiaciuto tanto che tu mi
sia saltata al collo" disse, evitando di guardarla. Lei sussultò, poi
sorrise, e lui si voltò "Non credo tu debba scusarti....comunque, apprezzo
molto la tua schiettezza. Ora, non preoccuparti un secondo di più che io possa
odiarti. Questo non avverrà mai" il sollievo le faceva rispendere gli
occhi "E se mi guardi con quegli occhi, poi....non riesco a
resisterti". la abbracciò, ridendo, e lei ricambiò l'abbraccio con gioia.
Lui la buttò per terra e cominiò a farle il solletico e lei, ridendo, cominciò
a contorcesi e a divincolarsi, finendo per colpirlo con una mossa di karate
insegnatale da Jody. Misaki crollò a terra, e lei si rialzò terrorizzata
"Oddio !!! taro, scusami !!! Ho reagito senza rendermene conto !!!!".
Lui si massaggiò il capo, borbottando "Fai tutto senza rendertene conto,
eh? Personalmente, preferivo quando mi saltavi al collo....". Lei gli
diede una spinta, e finirono di nuovo a terra, ridendo e scherzando, finquando
lui non si trovò sopra di lei, tenendole fermamente i polsi. lei in quel
momento lo guardò negli occhi, e tutta la gioia del gioco scomparve, lasciando
il posto all'ansia e all'imbarazzo. Misaki rimase immobile, lottando contro se
stesso, mentre lei respirava rumorosamente, aspettando...non sapeva nemmeno lei
cosa. Un guizzo di paura le passò negli occhi quando realizzò cosa stava
accadendo e lui, notandolo, si alzò, pulendosi i pantaloni dai fili d'erba e
tendendole una mano "Su, avanti. Abbiamo giocato abbastanza". lei
annuì, rialzandosi poco convinta. Era vero, dovevano rientrare, ma qualcosa le
faceva desiderare che lui non si fosse rialzato.....arrossì e si allontanò,
dicendo "Devo andare dal capitano....ci vediamo per cena !!!"
"Ciao !!!" gridò lui in rimando, allontanandosi dalla parte opposta.
Kay camminò, corse, poi si fermò "Ehi !!!!" "Mmh?". Misaki
la fissò incerto. Lei sorrise dolcemente "Posso...posso continuare a
chiamarti per nome, vero?". Lui annuì "Certo Kay !!!" urlò,
sorridendo a sua volta, e lei riprese a correre. Misaki si incamminò, per poi
bloccarsi di colpo. La domanda....voleva dire....che lei sapeva benissimo il
significato del chiamare qualcuno per nome !!!!! Si voltò di nuovo, ma lei era
sparita.....non potè che sorridere, pensando al suo volto.
"Kay? ma che...."VROOOOOOOMMMMMMMMMMM !!!!!!!!!!! Jody cadde a terra a causa
del tornado di felicità, stelline e cuoricini generato dall'amica che le era
saettata al fianco. Wakabayashi, che si era salvato aggreppandosi a un albero,
scese dal ramo e aiutò Jody a rialzarsi, commentando
"Sembra....contenta". Jody annuì, rialzandosi con qualche lamento che
strappò una risata al ragazzo. Poco dopo arrivò Misaki, che alzò gli occhi e
disse "Ehi, che ci fate sull'albero?" (Memori
della reazione di Kay, avevano adottato questa misura preventiva. NdA) ;
i due scesero, arrossendo "Ma che hai fatto a Kay? Sembrava l'incarnazione
di una fan dei Beatles che ha visto i suoi beniamini" chiese Jody, e il
ragazzo arrossì. Wakabayashi però stava pensando ad altro, e tagliò corto
"Vabbè, non abbiamo tempo da perdere. Raduna gli altri che ci
alleniamo....e anche tu, signorina, hai una palestra e una palla che ti
aspettano". Sembrava in qualche modo geloso, e Jody cercò di capirne il
motivo; poi, l'espressione beata di Misaki le diede un'idea, e rispose
"Come vuoi tu....Genzo".Wakabayashi si voltò di
scatto, ma era già sparita....e come al solito, aveva capito subito quello che
gli passava per la testa !!!!
Jody risalì di corsa le
scale, urlando "Ehi, forza !!!! Stasera festa, ma per ora ci dobbiamo
allenare tutti quanti !!!!". Ci fu un bailame, le porte delle stanze si
aprirono e miriadi di persone ne uscirono, scendendo insieme le scale e poi
dividendosi in giardino, metà diretti al campo da calcio e l'altra metà diretta
alla palestra. In quel momento arrivarono Yusuke e Keisuke che, vedendo le
ragazze dirigersi al campo, esclamò "Ehi, che squadra stupenda !!! Non
devo neppure venire a rimproverarvi per farvi allenare !!!! fantastico
!!!". Le ragazze scoppiarono tutte a ridere, mentre Yusuke osservava
"Ma....vi siete messe d'accordo nel vestirvi tutte uguali? E con la divisa
da manager, soprattutto?". In effetti, constatò Jody, era così. Avevano
indossato tutte la maglietta rossa e i pantaloncini blu che mettevano per
andare alle partite. Senza dire nulla, si erano vestite tutte allo stesso modo;
la telepatia funzionava...o forse avevano compreso tutte lo strano legame che
c'era tra il ruolo di manager e la loro squadra? Keisuke le osservò,
commentando "Beh, se non vi eravate messe d'accordo, lo prenderei come un
segno e una doimostrazione della vostra unità.....che ne dite di trasformarla
nella vostra divisa ufficiale?" Kay lo suqadrò, obiettando "Ma....non
c'è una divisa nello Shoan?". Amy annuì, come per dire che si era chiesta
la stessa cosa, ma Keisuke si limitò a fare un gesto vago "E che centra,
se cambiamo completamente la squadra, vuoi che non si possa cambiare la divisa
della squadra?". Jody arrossì e sorrise, accettando. Poi si avviò con le
altre in palestra, mentre Keisuke si rivolgeva all'amico, dicendo "Mi
sembra molto più serena....avete preso la decisione giusta, Yu". Il
ragazzo biondo annuì di malavoglia "Si, lo so....anche se l'idea di
doverla dividere con qualcun'altro....." Keisuke sghignazzò "Non è
qualcun'altro, vero? E' LUI...." Yusuke annuì, facendo una smorfia
"Già. Non so perchè, ma il fatto che proprio lui sia il ragazzo di mia
sorella...." "E' perchè lei dimostra di provare qualcosa per lui. Se
non fosse così, tu non ti sentiresti defraudato dei suoi sentimenti"
proclamò una voce alla sua sinistra. Voltatisi, i due videro Allenby, Alex e
Aly che li fissavano. Yusuke arrossì, protestando che non era così, ma Alex lo
bloccò "Eddai, ammetti che è vero.....Yu-chan !!!!" scoppairono tutti
a ridere per il nomignolo, mentre lui passava dal rosso al viola acceso,
fissando la ragazzina che gli sorrrideva, scuotendo leggermente i caperlli
rosso acceso e fissandolo con gli occhi rossi socchiusi.Yusuke non sapeva più che fare, mentre gli
altri tre si stavano sbellicando dalle risate. A complicare ancora la
situazione, arrivò Jody, con Kay e Wakabayashi, a cercare le due disperse,
urlando "EEHIIIIIII !!!! Che state facendo? Non possiamo aspettarvi in
eterno !!!!!!!!". Le ragazze annuirono e si avviarono, ma Alex,da quel diavoletto che era, non potè fare a
meno di sussurrare "A dopo, Yu-chan", carezzando il braccio di
Yusuke. Ci fu un nuovo scoppio di risa, mentre Jody lo guardava e diceva,
trattenendosi a stento "Yu-chan? Questa è nuova.....". Il ragazzo
cominciò a brontolare e, per sfogare la frustrazione, si avvicinò a Wakabayashi
e gli sussurrò "E tu che fai qui? Non dovresti essere ad allenarti, tra i
pali di una porta....ben lontano da mia sorella?" "E allora? L'ho
accompagnata. Guarda che è anche merito tuo se ora è la mia fidanzata"
"Ma questo non significa mica che le devi stare sempre
appicicato...."; la compagnia lasciò i due litiganti e si chiuse in
palestra, preparandosi al primo di una lunga, lunghissima serie di estenuanti e
fantastici allenamenti.
"Senti Alex....non è
che ti piace mio fratello?" chiese Jody, una volta che le ragazze si
ritirarono a fare una doccia. Alex sorrise, ma negò "Mah, è simpatico,
carino....ma non credo. Perchè, capitano?". Jody sospirò. Era quello che aveva
temuto. "Allora non comportarti come hai fatto oggi. Lo illudi....e io non
voglio che stia male". Il tono duro della sua voce colpì tutte quante, e
la ragazza, accorgendosene, mormorò le sue scuse all'amica e uscì di corsa.
Solo una non ci badò. Alex rimase a guardare la porta, chiedendosi se fosse
proprio così. Se davvero aveva detto la verità o se aveva solo paura di
ammetterlo.
Wakabayashi trovò Jody
seduta al riparo di un albero, con lo sgaurdo perso nel vuoto, incurante del
fatto che il vento fosse aumentato e la pioggia apparisse ormai prossima. Non
fiatò quando la raggiunse, e nemmeno quando le posò la mano sulla spalla e sla
sacosse, pregandola di rientrare. Non lo guardò neppure. Wakabayashi allora si
sedette al suo fianco e la abbracciò, guardando con lei le nuvole blu scure che
preannunciavano il temporale "Che succede, Jody?" le sussurrò
all'orecchio, e finalmente lei reagì, aggrappandosi al suo braccio "E'
tutto così strano....io che ho il ragazzo....le altre che si stanno
innamorando....è tutto diverso Genzo. E' tutto cambiato....." lui sorrise,
stringendola a sè "E' logico, Jody. Siete cresciute, e i vostri pensieri,
i vostri sentimenti sono diversi. Non siete voi; è quel qualcosa dentro di
voi....ma non è detto che i cambiamenti siano brutti. Questo, ad esempio. Chi
altri può vantarsi di avere come fidanzato il miglior portiere del
Giappone?". A quelle parole lei si buttò su di lui, ridendo "Io non
me ne vanto di certo !!!" scherzò, ma lui, ora serio, le prese le mani e
sussurrò "Io invece mi vanto di avere una ragazza così stupenda, che
diventerà campionessa nazionale di pallavolo......." Jody lo guardò,
smossa da un'incredibile tenerezza, e si chinò a baciarlo. Il ragazzo ricambiò
il bacio, mentre la pioggia iniziava a cadere; nessuno dei due ci fece caso, e
continuarono a ridere e a baciarsi nell'erba bagnata, sorridendo al destino.
"Ehi" "Mmh?" "Che ne dici se gli ricambiamo lo
scherzetto? Ci sono varie coppiette che possiamo aiutare...." "Uff. E
va bene. Ma solo perchè me lo chiedi in ginocchio" "Io NON SONO in
ginocchio, mio caro" "Ah, è vero. Sei distesa su di me"
"Wakabayashi !"!!! Io ti ammazzo !!!!" "No...." la
tirò a sè e la baciò, togliendole ogni istinto bellicoso, e sentì le mani di
lei accarezzargli i capelli. Dopo un po' appoggiò la testa sul suo petto, e lui
la strinse "Se vuoi farlo, ti aiuterò, principessa". Lei sollevò il
capo "Che è questo nomignolo, principessa?". Lui sorrise "Ti
piace? Trovo ti si addica" "Nel senso che sono altezzosa come una
principessa?" chiese lei, con la risata negli occhi. Ma lui le accarezzò
il volto, sussurrando "No. Nel senso che sei bella come una
principessa". Lei arrossì vistosamente, e lui, preso dalla tenerezza, si
sollevò per stringerla a sè. Sentì che si aggrappava a lui, e capì. Nessuno le
aveva mai mostrato quell'amore incondizionato. E a lei sembrava il tesoro più
grande del mondo. Sorrise. In fondo così era anche per lui. Non c'era nulla che
valesse più....di lei. Rimasero stretti l'uno all'altra per parecchi secondi,
ormai bagnati completamente dalla pioggia, poi lei si staccò e disse
"Beh....visto che tu mi hai trovato un nomignolo, vedrò di farlo
anch'io....dunque...trovato !!! Che ne dici di Waka-chan?" sorrise
all'espressione disgustata del ragazzo "Ti prego !!! fa schifo. E anche
Genzo - chan è meglio...lascia perdere". Lei mise il broncio "E
allora come ti chiamavano da piccolo scusa?" chiese, e lui divenne rosso.
Tentò di sviare il discorso, ma lei non demordette, e alla fine lui sussurrò
"....Aki. Aki-chan". lei rimase interdetta "E perchè, scusa? Non
centra nulla col tuo nome...." lui divenne ancora più rosso "A quei
tempi.....mi piaceva molto una maestra dell'asilo che si chiamava Akira...e
così gli altri bambini mi chiamavano....e poi mio fratello cominciò a chiamarmi
così e...." lei cadde all'indietro, ridendo a crepapelle "Aki !!!!
Aki !!! Dio, è troppo bello !!!!". Lui divenne rosso, ora però di collera,
e la fece alzare, gridando "Non c'è nulla da ridere !!!!". Lei si
calmò a stento le risa, dicendo "Ma...ma no, dai !!!! Non arrabbiarti,
trovo che sia bellissimo come nome....Aki" lo disse con una dolcezza
infinita, che gli fece passare la rabbia (Che
ragazza intelligente !!! E' riuscita a trovare il modo di calmare il SGGK
!!!NdA) "Sarà il nostro segreto, Aki" sussurrò lei, prima
di baciarlo. Lui la tenne stretta, sussurrando poi "Va bene, nami -
chan" "Nami-chan?" "E' l'abbreviativo di Tsunami, che
è....." "AARRRGHHHH !!!!!" si rincorsero sotto la pioggia
battente.
"ETCHUM !!!!"
"Ma siete impazziti? Rimanere sotto la pioggia per mezz'ora? Che stavate
facendo?" Aly scuoteva il capo, mentre porgeva ai due coperte e abiti
asciutti. Non ebbe però risposta. Solo due vaghi sorrisi.
Note dell'autrice:
Dunque, ormai
è fatta, e i miei protagonisti sono ufficialmente fidanzati....e non sembrano
essere scontenti della cosa, anche se hanno perso 12 capitoli a litigare,
prima. Ora che loro sono sistemati....per modo di dire, perchè non gli farò
certo avere vita facile.....tocca a tutti gli altri. Le coppiette le avrete già
capite, immagino......ma le sorprese non sono finite qui, c'è un altro grande
colpo di scena all'orizzonte, anche se stavolta non riguarda direttamente
Jody....e poi, finito il campionato giovanile di calcio, comincia quello di
pallavolo, e poi se ne andranno tutti insieme in Germania per i mondiali.....
"Allora,
domani giocherete contro la Musashi, non è così?" Jody stava seduta sul
tetto della casa, guardando le stelle, quando Wakabayashi l'aveva raggiunta.
Lui annuì, fissando a sua volta il cielo stellato "Non sarà facile
vincere" mormorò, e lei si voltò a guardarlo "Davvero? E' l'ultima
cosa che avrei aspettato di sentire da te, Aki". Lui ridacchiò "Sono
solo realista. La Musashi è forte e ci ha sempre dato del filo da torcere....e
Jun quest'anno è in ottima forma, e deciso a vincere....". Jody sorrise,
abbassando gli occhi "E' merito di Yayoi; finchè l'avrà vicino, si sentirà
invincibile" mormorò "E lo stesso vale per Hikaru con Yoshiko";
ci fu una risata. Lei guardò il ragazzo "Guarda che sto dicendo sul
serio" lo riprese, leggermente seccata. Ma lui la sorprese, voltandosi a
guardarla con occhi luccicanti e vivaci, tanto gioiosi che la sconvolsero. Che
gli era preso? "Ma io non lo metto in dubbio !!! Rido solo perchè li ho
sempre considerati sciocchi, visto che loro forza derivava dalla vicinanza di
una donna...." guardò il cielo, quasi a volersi perdere in esso
"....ma ora sono nella loro stessa situazione. Ti giuro che non li avevo
mai capiti....ma li avevo invidiati. E ora....ora ho anch'io qualcuno che, solo
standomi vicino, mi fa sentire invincibile". Le prese una mano,
stringendola timidamente, e lei arrossì per la confessione. Non si era resa
conto di essere diventata così indispensabile per lui....ricambiò la stretta,
posando il mento sulle ginocchia e mormorando "Anche per me è
così....riesco a giocare meglio quando so che mi stai guardando" confessò,
e lui ridendo se la strinse contro. Lei accettò l'abbraccio con gioia.
"Allora facciamo una promessa. Tu fai il tifo per me ora, e quest'autunno
lo faccio io per te !!!" Basta che stiamo insieme, e nulla ci potrà
fermare !!!!". Jody sorrise; sembrava il giuramento che aveva fatto con le
ragazze "Va bene" accettò, e lui se la tirò vicina; Jody si strinse
al ragazzo, godendo della semplice vicinanza e del benessere che essa le dava,
poi sollevò il volto, incontrando quello di lui che la fissava, e si protese
per baciarlo.....nemmeno a farlo apposta, fu proprio in quel momento che Aly e
Kay sbucarono fuori sul tetto, urlando (Kay, naturalmente. NdA) "EHI !!!!
Wakabayashi !!!! Capitano !!! Che state facendo qua sopra ????!!!!" I due
si separarono velocemente, fin troppo, fatto sta che Jody stava per scivolare
giù, e Wakabayashi dovette afferrarla al volo, finendo per ritrovarsi di nuovo
avvinghiato a lei, mentre Aly si batteva una mano sulla fronte, incredula, e
Kay faceva comparire sulla propria testa vari punti interrogativi. "A
volte è come Tsubasa...." sussurrò Jody al ragazzo che le stava mezzo
disteso sopra, cercando di liberarsi e non cadere giù "Anche peggio
!!!" borbottò lui, alzandosi e mettendola in salvo. Quando la situazione
si fu calmata, entrambi si avviarono verso le due ragazze, che erano rimaste
ferme in paziente attesa "Allora Kay, che succede per far si che spunti
fuori sul tetto e urli come una pazza, rischiando di ammazzare il tuo
capitano?" chiese Wakabayashi, e Kay sfoderò un gran sorriso "Nulla,
volevamo solo sapere come andava...eravate spariti da 2 ore...." scossero
la testa in perfetto sincrono. Spiccicata a Tsubasa !!! Uguale !!!! Ma Aly
aggiunse "...e volevamo avvisarvi che giù la situazione sta diventando
caotica. Sanae che arrossisce non appena Tsubasa la guarda, cosa che
ultimamente succede molto spesso; Yayoi e Misugi che fanno i teneri in un
angolo, ma poi giurano che non c'è nulla. Yoshiko che si comporta come Sanae, e
tuo cugino che non sa più che pesci pigliare; poi c'è Izawa che guarda Allenby
e lei che fa la dura e guarda tutto tranne lui....poi....Misaki, che vedendoci
uscire ha sospirato per sei volte...." a queste parole Kay divenne viola
"...ah, già. Tuo fratello che non si trova e Alex è triste". finito
il resoconto, Aly incrociò le braccia, come a voler dire 'Che facciamo?'. Jody
fissò Wakabayashi come a voler dire 'Te l'avevo detto' e lui capitolò, alzando
le mani in gesti di resa "Va bene, va bene, come vuoi tu. Da chi
cominciamo? Ce n'è di scelta...." lei lo fissò, sorridendo, mentre le
altre due chiedevano "Di che parlate????" "La costra capitana a
ben pensato di render eil favore, e permettere alle varie coppiette indecise di
confessare i loro sentienti....behy, non è che faremo venti feste di
fidanzamento, però...." Kay saltellò contenta
"Bellooooooooooooooooooo !!!! Vi aiutiamo anche noi !!!!!!!!!!"
esclamò, avvinghiandosi a Aly che invece era piuttosto perplessa
"Beh....vabbè, forse gli facciamo un favore....e comunque non sopporto più
sta situazione...." sbuffò, e Jody si mise a ridere "Hai ragione....è
insostenibile vedere due che si vogliono bene e non hanno il coraggio di
dirselo...e magari non fatto altro che litig---" si interruppe, e una
grossa goccia le comparve sulla tetsa, al vedere come le altre due la stavano
guardando "Ehh...ehi, perchè mi fissate così?" chiese, confusa,
mentre Kay la fissava ridendo "Ehm, capitano? Non ti sembra che quello che
hai appena descritto sia stato il tuo comportamento fino a una settimana
fa?" chiese Aly, e Jody non potè che chinare il capo e arrossire.
Wakabayashi le mise un braccio sulle spalle, sbuffando "Vabbè, abbiamo
capito. Allora, da chi incominciamo?". Jody lo fissò, mentre la risposta
veniva in mente a tutti. "Tsubasa e Sane...." "Impresa disperata
mia cara...." "Lo so, ma o per primi o per ultimi, scegli. Oppure
potremmo sistemare Jun e Yayoi" "Così quello domani ci straccia. No,
grazie !!!" "Ehi, che egoista. Neghi la felicità a un tuo amico solo
per una partita di calcio? Sai come la definirei, questa?
Insicurezza....." "Naaaaaaaaaaaaa...... e va bene, vada per loro
due....anche se non mi sembra che ce ne sia bisogno...."
"...Eh?" "Guarda". Jody guardò. Il giardino, illuminato
solo da poche lampade, si estendeva per parecchi metri davanti a loro. Nel
buio, riconobbe la figura di Jun. Yayoi stava dietro di lui, in silenzio. In
due secondi erano tutti quattro attaccati alla grondaia, cercando di osservare
la situazione. Misugi stava parlando a bassa voce, eppure riuscirono a sentirlo
benissimo "Ho pensato a lungo, alla partita di domani.....volio giocare
tutto il match. No, Yayoi, non dire nulla. Te lo chiedo per favore. Voglio
giocare. Non mi importa se vinciamo....voglio solo essere in campo". La
ragazza asciugò di nascosto una lacrima, dicendo "Come vuoi tu, capitano.
Io non ti impedirò di...." la sua voce si ruppe in un singhiozzo, e la
ragazza nascose il viso tra le mani. Misugi si raddrizzò, sorpreso
"Ya...Yayoi?" chiese, flebile. Lei scosse il capo, continuando a
singhiozzare, senza riuscire a dirgli nulla. Il ragazzo si voltò, alzandosi in
piedi "Yayoi, che succede? Perchè piangi?". Lei scosse il capo.....
Jody si alzò
all'improvviso in piedi, stagliandosi contro la luce della luna piena, e
pensando, mentre il vento le smuoveva i capelli "Su, Yayoi. Diglielo. Non tacere ancora ciò che provi...." invocò
silenziosamente.
Yayoi si riscosse,
come se una voce impalpabile le avesse sussurrato qualcosa. Era la voce di Jody
che le faceva coraggio, e la riconobbe con stupore. Jun intanto la fissava,
chiedendole se qualcosa non andasse, e lei, trattenendoi singhiozzi si volto e affrontò
se stessa "Io non ho mai detto nulla, capitano, nemmeno quando mettevi a
serio rischio la tua vita. Non ti ho mai impedito di giocare, anzi, ho pregato
medici e allenatore che ti lasciassero fare...ti sono stata vicino e, se ho
sofferto, non l'ho mai confessato....ma sempre, sempre, ho avuto paura di
perderti....." gli occhi verdi luccicavano. Jun la fissava, incredulo
"E anche ora non ti chiederò nulla, non ti supplicherò di non giocare,
anche se il mio cuore lo vorrebbe...domattina sorriderò e ti augurerò buona
fortuna....ma ora, finchè ho coraggio, ti chiedo solo di stare attento, e di
ricordarti che devi tornare da me....perchè io...io....io non posso stare senza
di te, capitano !!!!!" gli si buttò contro, aggrappandosi al suo petto e
piangendo, mentre lui la stringeva a se "Yayoi...." mormorò,
incredulo e deliziato dei sentimenti che quella splendida creatura provava per
lui "Oh, capitano !!!! Non mi lasciare....." "Non ti
preoccupare...non ti lascio sola" mormorò lui, posando un bacio sui
capelli rossi di lei, che aprì gli occhi e sollevò il capo, incredula.
"Capi----" non potè completare la parola, perchè la bocca di lui
chiuse la sua con un bacio dolce e deciso, che le tolse ogni dubbio. Jun
sentiva quello che sentiva lei, e l'aveva sempre sentito. Yayoi sentì il suo
cuore galleggiare per la felicità, e capì finalmente come si sentisse Jody. Si
aggrappò al collo di lui, ricambiando il bacio, e rimasero così, ignari dei
quattro spettatori che dal palco li avevano visti.
Di quei quattro,
Kay stava piangendo di commozione, Aly fissava un punto lontano, persa nei suoi
pensieri, Jody sorrideva e si voltò a fissare il suo ragazzo, che la strinse a
sè e la bacio, sussurrando "Hai visto? Avevo ragione io. Ora a chi
tocca?". Lei sorrise, lo baciò a sua volta, mormorando poi "E va
bene, non facciamo nulla di esagerato. Diamo solo una spintarella al
destino....e comunque per quanto riguarda Sanae e Tsubasa, sono convinta che se
non ci mettiamo noi il destino non avrà abbastanza tempo.....sarà l'opera più
lunga della nostra vita". Lui annuì, obiettando però "Si, ma io
penserei anche a tuo cugino....mi pare che sia depresso, ultimamente".
Jody riflettè, poi annuì. "Quello sciocco !!! E pensare che ci vorrebbe
così poco.....mah, ci parlerò domani, o stasera, se non sta già dormendo.....va
bene, ora basta. Smettetela di fissare quei due, torniamo dentro, sta per
venire su una bufera !!!!" Si voltò, sorridendo, ma un'immagine le rimase
nella mente. Kay e Aly che guardavano i due innamorati con occhi pieni di
invidia e tristezza. "Aly posso
anche capire, ma Kay...."si
rivolse a Wakabayashi, sussurrando "Credo che ci sia anche Kay.....e tanto
per rimettere a posto la Nankatsu....vediamo di fare qualcosa per Misaki,
eh?". Il portiere annuì. "Tutto quello che vuoi....ma non
dimenticarti che qui ci sono anch'io...." mormorò, strofinando la guancia
sui capelli di lei. Jody rise "Sciocco !!!". Si sentiva in colpa, ad
abbracciarlo così gioiosamente davanti alle altre due, che avevamno già i loro
problemi, ma non poteva farci nulla. Gli voleva troppo bene.
Finelmente erano
scesi, lasciando da soli in giardino Jun e Yayoi. Jody era andata a sorvegliare
la preparazione della cena, mentre gli altri, in salotto, ridevano e
scherzavano. Dopo un po' però Wakabayashi entrò in cucina con un'espressione
preoccupata; lei, che eer adi spalle, non lo vide e continuò a mescolare il
sugo che stava preparando. Lui, senza una parola, la prese per un braccio e la
trascinò fuori. "EHI !!! Mi stai facendo male....che ti prende,
accidenti????" l'espressione del viso del ragazzo non prometteva nulla di
buono, e quando la scaricò sulla porta del salotto e rimase a fissare il gruppo
di amici che rideva, lei sentì una fitta d'ansia che le comprimette il pettò.
Guardò, cercando ciò che poteva aver preoccupato tanto il ragazzo. E non ci
volle molto perchè lo trovasse. Sanae stava seduta in un angolo, mentre Tsubasa
parlava solo di calcio, ridendo. Misaki fingeva di ascoltare l'amico, ma i suoi
pensieri erano totalmente rivvolti altrove, e Kay non si vedeva. Izawa stava
seduto tra Aly e Allenby, e fissava alternativamente entrambe, allo stesso
modo, e sul suo volto era dipinta la più assoluta confusione; Yoshikostava in disparte, guardando fuori dalla
finestra, mentre Hikaru parlava ridendo con Alex....che stava seduta
irrequietamente e continuava a guardarsi intorno. Ma Yusuke non c'era.Jody guardò sconvolta tutto questo, poi
fissò Wakabayashi; era pallido "Forse non abbaimo tempo di lasciar fare al
destino.....la situazione sta degenerando". Jody annuì, e stava per
proporre una cosa pazzesca, quando una voce gioiosa dietro di loro chiese
"Che succede, ragazzi?".
Si voltarono in
contemporanea, vedendo Jun che teneva teneramente abbracciata Yayoi; la
felicità era ben evidente sui volti di entrambi, tanto quanto l'ansia sui volti
di Jody e Genzo. Il sorriso di Jun scomparve "Ma che succede? Che sono
quelle facce?". In silenzio, Jody gli indicò la sala, e lui e Yayoi
andarono a dare un'occhiata; nemmeno due secondi dopo tornarono, pallidi in
volto come gli altri due. "Che si fa?" chiese Yayoi, guardando Jody.
I due ragazzi la fissavano a loro volta. Lei decise che la cosa era durata
anche troppo "E va bene. Se non vogliono svegliarsi.....li sveglieremo
!!!! Caccia al vampiro, ragazzi". Si voltò, pronta ad organizzare tutto,
mentre gli altri tre si guardavano esterefatti "E che
sarebbe????????!!!!!!!!!" chiesero all'unisono. Jody sorrise, e cominciò a
spiegare.......
"Abbiamo
deciso di fare un gioco. E' presto ancora, e vi assicuro che per le 22 30
avremo finito, visto che domani avete la partita. Ora, coloro che conoscono il
gioco sono in mezzo a voi, ma non saprete chi sono. Andrete in alcune stanze,
ora vi diremo quali, e chi deve andarci, e aspetterete. A un segnale, alcuni di
voi usciranno, un po' alla volta. Vedrete, ci divertiremo. Domande?".
nessune ne aveva, e nessuno aveva la voglia di obiettare, così lei cominciò a
distribuire la gente in varie stanze. Questo serviva a fare in modo che nessuno
si rendesse conto che quattro di loro sparivano. Inoltre, in questa fase le
coppie erano state tutte divise. Jody, Genzo, Jun e Yayoi sgattaiolarono in una
stanzetta buia, dove c'erano i comandi per la luce e l'elettricità. Indossarono
lunghe vesti scure, dotate di cappuccio, in modo da non farsi riconoscere, e
straccarono la corrente. Tutto piombò nel buio più assoluto, al piano di sotto (I due piani hanno
impianti separati. Gli zii e Hideaki infatti, a conoscenza del piano, sono al
piano delle camere. NdA). "Allora avete capito. Jun, vai tu per
primo. Nella stanza di Tsubasa, mi raccomando". La voce di Jody era
smorzata dalla veste che le copriva la bocca, e il ragazzo si limitò ad annuire
e uscire. Lasciarono passare un po' di tempo, finchè non sentirono una porta
che si apriva e un gran trambusto, seguito da frasi irose. Jun stava
trascinando fuori una Alex perplessa e spaventata. Jody aspettò che le proteste
fossero scomparse, contò fino a 20, poi aprì la porta, voltandosi per
sussurrare "Sapete cosa fare. Io vado. Ci si vede fuori". Gli altri
due annuirono, e lei chiuse la porta. Camminò silenziosamente fino alla porta
della cucina, dove avevano chiuso Hikaru, Aly,e Izawa. Sentì dei bisbigli
all'interno; dovevano essersi spaventati per la mancanza di luce. Ridendo,
accese una candela, la pose davanti a sè e aprì la porta. Sentì un tonfo e un
bisbiglio spaventato, conscia che loro vedevano solo la candela, essendosi i
loro occhi abituati al buio e venendo ora abbagliati dalla luce. Parlò, in tono
spento e solenne, godendo nel vederli spaventati. I lampi lontani che si
vedevano fuori aiutavano a creare terrore. "Il giudizio vi aspetta....."
detto ciò, afferrò per un braccio Izawa e lo trascinò fuori. Il ragazzo, troppo
spaventato per reagire, la seguì. Lo abbandonò tra gli alberi, ben lontano
dall'ingresso, e sparì. Yayoi e Genzo ddovevano già essere entrati in azione,
si disse, perciò ora toccava a Sanae. Andò a prenderla, incurante dello
spavento della ragazza, e la lasciò in un luogo che sapeva non essere distante
da dove era stato portato Tsubasa. Portò e fece portare poi Yusuke vicino a
Alex, e Allenby nei pressi di Izawa.Aly invece rimase sola, nei pressi della casa.
"Ehi...non
c'è nessuno? Ma dove siete finiti tutti....." Allenby vagava nel giardino
buio, quando un lampo illuminò tutto. La ragazza sussultò. Si guardò intorno,
ma era sola, completamente sola; le venne quasi da piangere. Ma che razza di
idea era quella? Abbandonarla così....si trovò a desiderare vivamente che ci
fosse qualcuno con lei, a tenerle compagnia, a stringerla, a confortarla.....un
tuono fortissimo seguì il secondo lampo, e la ragazza urlò, spaventata. Tutto
tornò immediatamente silente, tanto che il battito furioso del cuore di Allenby
era perfettamente udibile; si accasciò sulle ginocchia, piangendo e invocando
"Ma dove siete? Ho paura....non c'è nessuno che mi sente????" in
risposta, solo il silenzio; poi dei passi. Dei passi che si avvicinavano e che,
invece di tranquillizarla, la terrorizzarono. Chi poteva essere? Non uno dei
suoi amici, o le avrebbe risposto; i passi aumentarono di velocità,
avvicinandosi sempre di più. Allenby si ritrasse, piangendo, poi non resistette
più e iniziò ad urlare "NNOOOO !!!! Aiuto, ho paura !!! Non lasciatemi
qui....." "Allenby??? Non aver paura, sono io...." il suono di
quella voce la bloccò. La conosceva, e nell'alzare gli occhi sulla figura che a
causa del buio non riusciva a vedere, fu certa di riconoscerlo. Infatti, il
lampo successivo mostrò la figura di Izawa, ferma in piedi davanti a lei. Al
vederlo, gli occhi neri di lei si riempirono di lacrime, ma questa volta di
sollievo; inizilò a piangere, e lui si avvicinò e la abbracciò, sentendo che la
ragazza, di solito così taciturna e riservata, si abbandonava tra le sue
braccia con trasporto. La strinse per darle conforto, poi, quando i snghiozzi
si furono calmati, la allontanò da sè per guardarla negli occhi. La ragazza gli
sorrise, serena "Grazie. Mi sentivo veramente sperduta e abbandonata....ma
che è successo? Come hai fatto a trovarmi???" la domanda sorse spaontanea,
e era la stessa che stava per porre anche lui. Scosse il capo, in segno di
ignoranza "Non lo so. Una figura incappucciata mi ha portato fuori, mi ha
fatto girare per perdere l'orientamento, e mi ha abbandonato non lontano da
qui. Stavo girovagando, quando ti ho sentito gridare; ho riconosciuto la tua
voce e sono corso.....". Allenby gli regalò un sorriso dolce, poi però
tornò seria e si rabbuiò, colta da un pensiero improvviso "Grazie....ma
credo che lo avresti fatto con chiunque, no? Soprattutto con Aly....".
Sentì la mano di lui che le stringeva con forza il braccio, e si voltò
sorpresa. Gli occhi scuri di lui bruciavano di determinazione, e la
spavenatrono. Lui decise che ne aveva abbastanza. Non voleva rischiare di
perderla per un malinteso così stupido....non lei. Perchiò disse, in tono
deciso "Ora ascoltami bene; ho visto che stasera ti sei arrabbiata perchè
trattavo come te anche Aly....e non dire di no, l'ho visto bene. Se questo ti
ha dato fastidio, me ne dispiace, ma non sapevo in che modo comportarmi; sono
stato il primo, qui, a conoscere Aly, e mi sembrava che avesse bisogno di
sostegno da parte di qualcuno, quanto te....e ho pensato di dovessere io; mi
spiace". La ragazza, arrabbiata per l'evidente convinzione di lui di
essere la causa della sua irritazione, si ritrasse guardandolo con odio
"Non sentirti tanto sicuro di questo; io non ho affatto bisogno di te, non
ho bisogno di nessuno, e la mia felicità o irritazione non può certo dipendere
da te...." era come al solito, Allenby diveniva schiva e scontrosa per
evitare di venire ferita. Ma questa volta lui non lasciò perdere, consapevole
che altrimenti avrebbe perso molto, molto di più. Scattò in avanti, posandole
le mani sulle spalle e blocccando la sua fuga "Smettila, non fare la
bambina !!! Io so benissimo di dovere qualcosa ad Aly, visto che l'ho aiutata
il primo giorno e abbiamo fatto amicizia e, al di fuori di voi ragazze, sono
quello che conosce meglio; e non credere che non mi sia accorto che è triste e
ha qualcosa che l'angustia. Lo stesso invece non si può dire di te; nessuno mi
obbliga a stati vicino, a stare con te, a sorriderti come faccio sempre;
nessuno mi obbligava, quel giorno, a venire da te e trascinarti in campo, visto
che non volevi entrare sola. Non so nemmeno io perchè l'ho fatto. So solo che
non mi ha affatto pesato, anzi ne ero felice. E sono sempre felice quando stai
con me, ma ultimamente tu non sei più serena, tranquilla. Non mi sorridi più.
E, per quanto i tuoi sorrisi fossero brevi e rari, a me piacevano, e mi
mancano.....ora, se sei ancora arrabbiata, dimmi che devo fare per farmi
perdonare". La lasciò andare, e la ragazza si ritrasse, ferita,
guardandolo con un misto di rabbia, preoccupazione e rimorso. Sapeva che lui
aveva ragione, e si rese conto per la prima volta di quanto fosse stato gentile
quel giorno, ad accompagnarla in campo. Ed era stata la stessa gentilezza,
intrinseca al suo carattere, a spingerlo ad aiutare Aly, che in quel momento
era solo una ragazza in difficoltà. Da ciò che Aly stessa le aveva poi
raccontato, arrivati alla scuola (Dove lei gli aveva chiesto di accompagnarla. NdA)
lui l'aveva lasciata all'ingresso ed era corso da loro. E da allora non le
aveva mai rivolto che segnali di semplice amicizia, quelli che credeva ci si
aspettasse da lui, con lei....con lei era invece diverso. Era stato lui,
insieme a quello scemo di Wakabayashi (Ehm...ricordo che Allenby non ha ancora una gran opinione
del fidanzato del suo capitano. Daltronde, non è che lui la pensi diversamente
sul suo conto. NdA) a risolvere la situazione imbarazzante che si
era creata tra lei e Jody....e poteva negare il battito furioso che il suo
cuore assumenva quando lui le sorrideva, o quando Jody aveva annunciato che
sarebbe stato loro ospite e che avrebbero vissuto insieme? Non ci provò
neppure, abituata ad essere schietta con gli altri e con se stessa. Perciò
abbassò il capo, chiedendo al ragazzo di scusarla "Perdonami. Hai ragione,
sono stata una sciocca.....solo ora ho capito....e dire che anche Aly aveva
cercato di spiegarmelo....devo chiedere scusa anche a lei" come se questa
fosse la cosa più urgente, si alzò in piedi, ma era rimasta troppo seduta, e lo
spavento di prima non era ancora passato, così ricadde, e lui l'afferrò al volo
per evitare che si facesse male. La ragazza lo fissò con occhi spauriti, e solo
allora lui capì. Aveva paura dei suoi sentimenti, aveva paura di affezionarsi a
qualcuno. Ne era terrorizzata "Buon Dio....ma perchè?". La ragazza
aveva le lacrime agli occhi "Perchè? Bella domanda. Ma che ne sai tu? Che
ne sai di che vuol dire avere un padre che non è mai a casa, e una madre
uguale, e quando si incontrano non fanno chi litigare, finchè lei non scappa
con un altro uomo, col quale tradiva mio padre fin dalla mia nascita, e che ha
una figlia della mia età....poi mio padre si sposa e se ne va, e mia madre mi
vuole con sè, in quella che lei dice essere la mia nuova famiglia, e anche mio
padre mi vuole, anche se la sua nuova moglie ha già un figlio....e si disputano
me in tribunale come se fossi un premio, solo per avere la soddisfazione di
vincere l'altro. Che ne sai di questo. Che ne sai di quanto io abbia supplicato
per un po' d'affetto, quando questo mi è sempre stato negato? E ora.....come
posso affezionarmi a qualcuno????". Il ragazzo la fissò con occhi
increduli; mai si sarebbe aspettato....e a quel punto fece l'unica cosa che il
suo cuore gli suggeriva. La afferrò, la fece alzare in piedi e la strinse
forte, per dissipare ogni minimo dbbio nel cuore di lei. La ragazza rimase
impassibile, almeno finchè lui non iniziò a parlare "Hai ragione....io non
so nulla....so solo che anche se tu non mi vuoi bene....io non posso fare a
meno di volerne a te......" sentì un singulto, e le lacrime che gli
bagnavano la maglia. Allenby piangeva ancora. Tentava di dire qualcosa, ma la
voce era flebile, confusa, e lui si chinò per ascoltare. lentamente, lei ripetè
"Nessuno...a parte le ragazze....mi ha mai detto 'Ti voglio
bene'...." mormorò, evitando di guardarlo "....soprattutto nessuno
per cui io provassi qualcosa...." quelle parole fecero arrossire entrambi,
ma nessuno dei due accennò ad allontanarsi. Passarono alcuni minuti, carichi di
silenzio e tensione, e infine Allenby sospirò. "Senti...." "No.
Non serve dire altro. Non voglio promesse di cui non sei certa. Se è come dici,
devi essere ben confusa....e anch'io lo sono. Quindi, fermiamoci qui. Ricorda
solo....che non sei sola, io ti voglio bene...." si avviò, senza guardarla
per evitare che la sua determinazione venisse meno, poichè così l'avrebbe
solamente ferita. Allenby annuì, anche se una parte di lei protestava (Evvai !!! La più
scorbutica del gruppo si è risvegliata !!!! NDTutti) e seguì Izawa,
che timidamente le prese una mano e la condusse verso la casa (Anche se non sa
dov'è. Vanno a caso.....NdA) Dopo un po' si voltò, sorridente come
sempre e, chinandosi verso di lei, le sussurrò "Però....perchè non provi a
chiamarmi per nome, ogni tanto? Come fa Kay con Misaki...." Allenby
arrossì, poichè le implicazioni di un gesto simile non le sfuggivano di certo,
ma annuì, sentendo una gioia incontrollabile pervaderla alla proposta di lui
"Va bene....Mamoru" mormorò, e lui sorrise di nuovo. Mano nella mano,
si avviarono verso la villa.
NDAUTRICE: Non ho nessuna
voglia di raccontare tutte le scenette sotto la pioggia, per cui vi anticipo
che faranno tutti pace, in un modo o nell'altro. Mi limiterò a descriverne un
paio: quella di Sanae e Tsubasa, immancabile, e quella di Alex e Yusuke. Credo
che anche voi preferiate evitare troppi romanticismi che, in questo capitolo,
stanno veramente dilagando......ok, continuiamo:
Yusuke gironzolava
per il parco, fingendo di essersi perso; in realtà conosceva bene la casa,
meglio di sua sorella, e non aveva difficoltà a tornare indietro, ma se
l'avevano portato li, un motivo doveva pur esserci....e lui sospettava anche
quale. Conosceva ormai bene Jody, e aveva una mezza idea di cosa stesse facendo.
I suoi pensieri furono distratti da un movimento vicino a lui, un fruscio di
rami smossi, che lo indusse a guardarsi attorno. Non vide nessuno, e stava per
convincersi che il responsabile fosse stato un animale, quando un lampo
illuminò a giorno il buio circastante, e lui distinse chiaramente la figura di
Alex che lo fissava, stupita, a sua volta. Si avvicinò, chiamandola. Negli
occhi della ragazza non c'era traccia di paura, e quando lei si avvicinò,
Yusuke notò che era straordinariamente calma. "Ehi, ma come fai a rimanere
così calma? Non dico che dovresti avere paura, ma magari essere arrabbiata
si" dichiarò sorridendo, ma lei scosse il capo, facendo ondeggiare i
capelli fulvi "No, perchè so perfettamente cosa sta facendo" rispose,
e lui la fissò. Quella ragazza così vivace e solare sapeva diventare seria e
saggia in un istante; cominciava a capire perchè, nonostante avesse quasi due
anni meno di Jody, tutte la trattassero da pari. Lo era. Era matura, e la sua
vivacità non era dovuta all'età, ma solo alla sua immensa gioia di vivere.
Nonaveva mai conosciuto una ragazza
come lei, pensò. nemmeno Jody l'aveva mai colpito così. Le ragazze che aveva
conosciuto nei suoi 17 anni, anche quelle più grandi e più ammirate,
scomparivano al confronto di quella ragazzina sorridente. Ripensò a quando
l'aveva incontrata per la prima volta, impegnata a difendersi da un gruppo di
teppisti (Eh, si
!!! Perchè ha anche la spiccata predilezione per cacciarsi nei guai....NdA) e
sorrise. Era così diversa da come gli appariva ora....seria, composta, intenta
a pensare....senza sapere perchè, ripensò a quando sua sorella, che allora non
sapeva essere tale, gli aveva chiesto perchè, nonostante fosse pieno di
ammiratrici, non avesse una ragazza. Ricordava anche la risposta....
....Uhm? Beh, perchè sto
aspettando che arrivi qualcuno che senza fare nulla trovi il modo di aprirmi il
cuore.....
...perchè tutto
ciò gli veniva in mente ora? Forse perchè quella ragazzina, appunto senza fare
nulla, l'aveva legato a sè? Ma come era possibile? Era semplicemente
assurdo...."Credo che fra poco pioverà, ma Jody ci ha portati qui perchè
parliamo, perciò...senti, posso chiederti una cosa? Perchè te ne stai sempre
solo, senza compagnia, come se stessi aspettando..." si fermò, e lui si
voltò a guardarla negli occhi. Erano immensi, di una tonalità calda, rossa.
Erano stupendi "Aspettando cosa?" chiese, colpito. Lei esitò
"Su, dillo " la incalzò, e lei completò la frase "....qualcuno
che ti capisca"; lo disse in tono di scusa, ma i suoi occhi erano sinceri
e determinati. Yusuke si ritrovò spiazzato "Ehm...beh...." "Ma come diavolo ha fatto a capirlo?
Non l'ha chiesto a Jody, me l'avrebbe detto....possibile che possa leggermi
dentro così bene?". Guardò ancora la ragazza, che non si era mossa e
lo stava fissando "Beh...si, credo tu abbia colto nel segno. Sto
aspettando......Jody è arrivata a riempire in parte quel vuoto, ma ora la devo
dividere con un altro e...." "...e comunque non era lei che
aspettavi. L'hai sempre saputo, non è vero? Per quanto splendida, unica e
fantastica....non era lei; per questo ti sei sempre comportato da fratello
maggiore; intuivi già la verità" si alzò, facendo qualche passo e
volgendogli le spalle. Il ragazzo era rimasto spiazzato. "Penso che tu
abbia fatto bene a non opporti al fidanzamento....lei è felice, ora; ma quello
che mi chiedo, è se tu abbia mai conosciuto la sua stessa felicità". Si
voltò di nuovo a fissarlo, sorridendo, e qualcosa dentro di lui si ruppe.
Sapeva. Aveva sempre saputo....."Potresti....scioglierti i capelli, per
favore?" mormorò, con la voce strozzata. Il sogno....somigliava così tanto
al suo sogno...."Eh? Va bene..." Alex prese il nastro che le chiudeva
la treccia, lo tirò e sciolse il nodo. I capelli, liberi da costrizioni, si
sparsero senza bisogno di aiuto sulle sue spalle. Lei fissò il nastro, poi
guardò lui "Ecco. Ma perchè----". Yusuke scattò in piedi, fissandola
estasiato. Era lei. Quello sguardo, quegli occhi...quel volto circondato da
un'aura infuocata di capelli fulvi....lui l'aveva sognato, aveva saputo che
sarebbe stato il volto della ragazza che avrebbe amato, no meglio....che lo
avrebbe COSTRETTO AD AMARLA....la raggiunse con passi esitanti, e la strinse a
sè, mormorando "Sei qui....sei finalmente qui....". Alex non reagì,
troppo stupita per parlare. Arrossì, rendendosi conto che il suo corpo reagiva
all'abbraccio, e voleva rispondervi. Cercò di controllarsi, dicendo
"Senti, Yusu----" il ragazzo la allontanò di scatto da sè, chinandosi
e baciandola all'improvviso, con forza e ardore. La ragazza respirò
bruscamente, senza riuscire a capacitarsi di quello che lui stava facendo.
Tentò di staccarsi, ma non vi riuscì....e pochi secondi dopo, capì che anche
lei stava partecipando al bacio. Le sue labbra si muovevano contro quelle di
lui, e le mani salirono ad intrecciarsi dietro al suo collo, permettendole di
tirarlo più vicino. Una felicità mai provata iniziò a pervaderla, mentre
sentiva la mano di lui insinuarsi tra i suoi capelli sciolti e stringerla più
vicina. Seppe con certezza che amava alla follia quel ragazzo, anche se lo
conosceva da nemmeno 15 giorni, seppe che aveva aspettato lui, per tutti i suoi
15 anni...e che lui aspettava lei, solo lei. Finalmente si erano trovati, e non
avevano nessuna intenzione di lasciarsi. Sentì che lui la lasciava andare,
quasi avesse paura di ferirla, e allora fu lei a tirarselo vicino e baciarlo.
Yusuke rispose con gioia. Solo allora lo lasciò andare e sorrise, stringendosi
a lui, che la circondò con le braccia come per proteggerla da chiunque avesse
cercato di allontanarla da lui "Sai....ora mi sento completa. E tu?"
disse, e lui annuì a confermare che sentiva la stessa cosa. Lei alzò il capo,
fissandolo negli occhi. "Certo che, tra tutti e due, siamo ben
frettolosi....sappiamo pochissimo l'uno dell'altro.....credo che avremo di che
discutere...." gli occhi rossi ridevano di gioia, e gli riscaldarono il
cuore almeno quanto il sorriso di lei. Annuì di nuovo "Vero. Che ne dici
di cominciare davanti a una bevanda calda? Sarà anche estate, ma ho freddo...e siamo
fradici tutti due". Era vero, stava piovendo già da un po', ma nessuno dei
due se n'era accorto. Lei sgranò gli occhi "Ma....e come facciamo a
tornare? Io non so...." "Ehi, piccola, io vengo qui da quando avevo 2
anni. Credi che non sappia tornare indietro? Mia sorella è furba, ma mai quanto
me". Si avviò, prendendole la mano, e lei la strinse, seguendolo
"Sai, vero, che ha organizzato tutto ciò? Sperando in questo?"
chiese, fissandolo con apprensione. Lui ricambiò lo sguardo "Beh, avevo
capito cosa aveva in mente, più o meno....ma se aveva previsto tutto ciò, devo
davvero ringraziarla...perbacco, che sorella in gamba che ho !!!". Le
strinse la sua mano "Si.....è veramente una ragazza fantastica" disse
lei "Come le sue amiche" replicò lui, facendola sentire benissimo (Che
teneriiiiiiiiii !!!!!!!!!!!!!!!! ^____^ NdA).
Yoshiko cercò di
riconoscere il posto in cui l'avevano portata, ma era impossibile; il parco
della villa era immenso, e lei non vedeva nulla. Un lampo illuminò tutto, ma la
cosa non le fu d'aiuto. Anzi, il tuono che seguì la spaventò ancora di più.
Indietreggiò, atterrita, soffocando un urlo, e nel farlo andò a sbattere contro
qualcosa; si girò di scatto, terrorizzata, cercanddo una via di fuga, ma quel
qualcosa, che evidentemente l'aveva riconosciuta, allungò le braccia e
l'afferrò. Lei si dimenava, ma all'improvviso le parve che quella stretta fosse
familiare; e infatti, poco dopo, una voce dolce disse "Non volevo
spaventarti....sono io". Yoshiko spalancò gli occhi, incredula
"Ca....capitano !!!!" esclamò. Lui si avvicinò, riconoscendo la voce
"Yoshik----ehm, voglio dire, manager? Sei tu? Avevo capito che eri una di
voi, ma non ti avevo riconosciuta....." la cosa la intristì
immediatamente; lei invece l'aveva riconosciuto subito.....ma ci volle poco perchè
si accorgesse della gioiosa nota di sorpresa nella voce di lui; sorrise, anche
se era buio e non si vedeva nulla; poi un brivido di freddo la scosse, e lui
senza pensarci le passò le braccia attorno alle spalle, dicendo "Va tutto
bene?". Lei non potè che annuire, arrossendo all'istante, grata che il
buio la nascondesse. Sentì il calore del corpo di lui, e per un istante pensò
di ritrarsi. Ma non lo fece. Rimase immobile, lasciandosi abbracciare, cercando
di non piangere; le emozioni la stavano sopraffacendo, e doveva lottare per
mantenere il controllo. Fu il rumore improvviso di un tuono a farli sobbalzare,
mentre la pioggia iniziava a scendere sempre più forte. Matsuyama cercò di
guardarsi intorno, stringendo a sè la ragazza con fare protettivo "Dobbiamo
trovare un riparo !!!! Se restiamo qui può diventare pericoloso !!!!" urlò
per farsi sentire nel fragore della tempesta che stava arrivando. Lei si limitò
ad annuire, troppo spaventata per parlare, e si lasciò prendere per mano e condurre,
un po' a caso, verso la villa.
Jody intanto stava
fissando il parco con crescente preoccupazione; il temporale era ormai
iniziato, e la piogggia aumentava ogni minuto. Si voltò, ancora vestita di
nero, dicendo ai tre dietro di lei "Non avevo previsto il temporale; sta
diventando troppo pericoloso; vado a cercarli...." il suo slancio fu
bloccato dalla mano e Wakabayashi che la trattenne; la ragazza si voltò,
furente, ma lui non si lasciò incantare "Ferma, sciocca !!! Se vai anche
tu, aumenti solo le difficoltà !!!!" le urlò, ma lei non demordette
"Ma io so dove sono !!! E conosco la strada per portarli indietro....la
fuori non c'è nessuno che sappia come arrivare qui...." "CAPITANO
!!!!" la voce proveniente dal parco distrasse entrambi. "Aly !!!"
urlarono, vedendo la ragazza, coi lunghi capelli neri bagnati e incollati sul
volto, che entrava di corsa, stremata; una volta dentro, si accasciò, e
Wakabayashi la afferrò appena in tempo. Jody si avvicinò, preoccupata, e la
ragazza e disse, turbata "Capitano....la tempesta sta arrivando !!! hanno
solo venti minuti per tornare qui prima che sia....tardi...." sussurrò,
per poi abbandonarsi tra quelle braccia che la sorreggevano. Il ragazzo fece
per deporla sul divano, ma Aly si riprese immediatamente e scattò in piedi, pronta
a dare man forte nella ricerca. "Abbiamo solo venti minuti...."
mormorò Jody, mentre tutti la fissavano, perplessi "Aly ha la capacità di
prevedere sempre temporali, terremoti, eventi naturali disastrosi. Se dice che
sta per arrivare una tempesta, è così. Bene, ci faremo bastare venti minuti !!!
Gli altri non dovrebbero essere troppo distanti dal punto in cui li abbiamo
lasciati. Se tutto va bene, dovremmo recuperarli appena in tempo. Yayoi, Jun,
chi sono i più vicini?" chiese, fissando all'impriovviso i due ragazzi. Fu
la ragazza a rispondere "Allenby e Izawa...." "bene. Andate a
recuperare quei due. Io penserò Hikaru e Yoshiko, che sono invece ben in la.
Aly, tu resta qui e controlla che tutti vengano recuperati. Tu invece, Aki..."
"Nemmeno per sogno. Io vengo con te !!!" urlò Wakabayashi, senza
nemmeno notare che lei lo aveva chiamato col nomignolo che gli aveva estorto.
Jody lo fissò, furente "Senti, non è proprio il momento di perdere tempo
!!!! Tu mi servi per trovare Alex e Yu...." "Non ce n'è bisogno"
disse una voce proveniente dalle sue spalle. Jody si voltò, sorpresa, solo per
trovarsi di fronte suo fratello, con un'espressione arrabbiata sul volto. La
ragazza si fece piccola piccola, cercando di sfuggire alla sua ira "Si può
sapere chi ti ha dato questa bell'idea????" chiese lui, mentre il tono si
faceva minaccioso. Jody indietreggiò, senza nemmeno notare che Alex stava
dietro a suo fratello, tenendogli una mano. Ma tutti gli altri lo videro, e si
fissarono sorridendo. Wakabayashi corse in aiuto della sua ragazza,
sorreggendola, e lei, nel sentire quell'abbraccio protettivo, osò guardare
ancora il fratello; rimase schoccata nel vedere che si stava trattenendo dal
ridere, poi finalmente (Ed era ora !!!! NdTutti) notò la mano di Alex
stretta a quella del ragazzo. Sorrise "Beh, non mi sembra che ti abbia
rovinato tanto la serata" ironizzò, mentre Yusuke rideva, abbracciando
Alex (Si, si,
divertitevi !!! Intanto noi qui stiamo sotto la pioggia !!!
NdTutti_i_personaggi_che_non_sono_ancora_tornati); stavano tutti
ridendo, quando dagli alberi spuntarono fuori anche Allenby e Izawa, mano nella
mano. I commenti ironici ripresero, ma Jody era ritornata seria, pensando che
mancavano ancora troppe persone all'appello. "Yu, tu conosci il parco.
Dobbiamo trovare gli altri; se vuoi, portati dietro Alex, andiamo !!!"
partì di corsa, seguita dal fratello, che aveva indugiato per intimare ad Alex
di restare dov'era; naturalmente lei, essendo Alex, non ci pensò nemmeno ad
obbedire; partì all'inseguimento, e dopo due secondi l'aveva raggiunto. Yusuke
le sbraitò dietro, ma lei ribattè parola per parola, e alla fine proseguirono
insieme.
Jody si trovò
invece dietro Wakabayashi. Il ragazzo la fissò, cocciuto, prevenendo ogni
critica "Io vengo con te !!! Sono il tuo ragazzo, e tanto basta. Non ti
lascio correre pericoli da sola !!!". Jody sorrise, malgrado tutto grata
di quella dimostrazione d'affetto, e continuò a correre; la pioggià aumentò,
mentre lei lanciava a vari richiami, e finalmente qualcuno rispose. Intuì
immediatamente di chi si trattasse "Hikaru !!! Da questa parte, presto
!!!"; suo cugino non se lo fece ripetere, e si trascinò, sfinito, verso di
lei, sorreggendo Yoshiko. Jody si sentì una stupida, nel vedere a cosa aveva
portato la sua idea. Ma il lampo che seguì le sue riflessioni la avvisò che non
c'era tempo; doveva portare in salvo quei due, e doveva far presto !!! C'era
altra gente, li fuori.....
Ritornarono
all'ingresso, trascinandosi dietro due ragazzi esausti e gelati. Aly corse loro
incontro con coperte e vestiti asciutti, aiutata dagli zii di Jody, che erano
accorsi nel vedere il temporale. Hideaki stava in un angolo, terrorizzato, e
Jody ebbe l'impulso di abbracciarlo, ma non aveva tempo. Si voltò, pronta ad
uscire di nuovo, ma vide sbucare tra gli alberi Yusuke, Alex, Kay, Misaki e
Tsubasa. Per un momento, sospirò di sollievo, credendo che fosse finita. Ma
subito si accorse che qualcosa non andava. Tsubasa era solo....e questo voleva dire...... "Tsubasa !!! Dov'è
Sanae???". Il ragazzo, che stava per entrare in casa, si guardò attorno,
stupendosi di non vedere la ragazza "Non è qui? Non so, non era con
me....". Jody sentì la rabbia montarle dentro "Ma sei stupido ????
Non capisci perchè vi avevamo lasciato soli nel parco? Tu ero attaccato a lei
!!! Era di fianco a te!!!!!!!!" "Cosa? Beh, in effetti mi era parso
di aver sentito un grido....ma non sono andato a controllare....dovevo?".
Jody dominò l'impulso diprenderlo a sberle E
secondo te, perchè tutti gli altri l'hanno fatto e tu no? Urlò mentalmente.
Abbassò lo sguardo, deglutendo e stringendo i pugni. Fu Wakabayashi a calmarla,
ma in modo terribile. Disse infatti "Ma se è così....allora vuol dire
che...." Jody si bloccò. Aveva ragione....come aveva fatto a non
pensarci...."Sanae...è li fuori....." si voltarono tutti verso
l'ingresso, guardando il parco. La pioggia in quel momento aumentò. Jody si
strinse al suo ragazzo. Sembrava la sera in cui avevano cercato lei, sotto la
pioggia....e Sanae si era data tanto da fare.....e lei invece, l'aveva solo
cacciata nei guai....."Io vado !!!" urlò, uscendo di corsa. Non
poteva lasciarla li, chi se ne fregava se era pericoloso "Jody !!! Jody
aspetta !!!" Wakabayashi urlò, ma il vento lo respinse e , quando avanzò
di nuovo, la ragazza era sparita. Imprecò e fece per uscire, ma fu sorpassato
da un fulmine. Tsubasa aveva finalmente recepito il messaggio
SANAE-E'-LA-FUORI, e non c'aveva più visto. Ora la cercava, maledicendosi
metalmente. Chiamava a gran voce il nome della ragazza, e gni volta sperava di
sentirla rispondere. Ma intorno a lui regnava sempre il silenzio.
"Sanae...SANAEEEE
!!!!" Jody arrancava nei pressi del luogo in cui aveva lasciato l'amica,
appena mezz'ora prima, ma di Sanae non c'era traccia, e la pioggia le impediva
di vedere da che parte si fosse allontanata. I richiami non servivano a nulla,
ciononostante lei li ripeteva senza nemmeno pensarci. Sanae doveva pur essere
da qualche parte !!!!. IL problema era...dove? Un fulmine cadde, illuminando
all'improvviso il parco, ma nemmeno quella luminosità accecante le permise di
scorgere la ragazza. Wakabayashi, che aveva guardato li vicino, le si avvicinò
"Niente. E' andata via da qui, e anche parecchio....chissà dov'è !!!"
mormorò sconsolato, scuotendo il capo. Jody sentì le lacrime salirle agli occhi
"Oh....cos'ho fatto? Proprio lei, la mia amica, lei che mi ha aiutato da
quando sono qui....come ho potuto? Come mi è venuto in mente un piano così
idiota?????". Il ragazzo l'abbracciò di slancio "No, Jody, non dire
così.....lo sai benissimo che invece è servito. Guarda tuo fratello e Alex.
Guarda Izawa e Allenby !!!! E anche Misaki mi sembra più tranquillo. Ora....non
piangere. Ehi !!! Dai, in fondo...." Jody alzò di scatto la testa, urlando
"Non me ne importa nulla. Tutto questo non vale la vita di Sanae
!!!". Ormai era in crisi, e lui non poteva che stringerla forte e
lasciarla piangere. L'aveva vista solo una volta così disperata. Quel giorno,
sotto la pioggia....alzò gli occhi. Quando Jody piangeva, il cielo era triste a
sua volta.......decise di dire l'unica cosa che avrebbe potuto riscuoterla
"Ehi, io ti capisco, ma piangere non l'aiuterà !!!". Jody si bloccò.
Era ovviamente vero. Si asciugò le lacrime e annuì, ripartendo alla ricerca di
Sanae. Ormai erano tutti sparsi nel parco a cercarla. L'avrebbero trovata....dovevano
trovarla !!!!! "SANAEEEEEEEE........"
"C'è....c'è
nessuno? Dove siete andati tutti? Ragazzi, non mi piace questo scherzo....sta
pioveno....io ho paura...." pian piano Sanae si rese conto che i suoi
richiami erano vani, e che nessuno sarebbe arrivato. Era sola. E con questa
consapevolezza, arrivarono le lacrime. Era sola...e non sapeva assolutamente da
che parte andare !!! Si era allontanata di molto da dove l'avevano lasciata...
"Forse sono li e mi aspettano !!!! Ma certo !!! Devo tornare indietro
!!!". Si voltò per tornare sui suoi passi, ma la strada per cui era venuta
non c'era più...o meglio, non sapeva minimamente quale fosse. Mosse un passo in
una direzione, uno in un'altra, poi si fermò. Si era persa
"No...no...." singhiozzò, vinta dal terrore, accasciandosi a terra
"Non so da che parte devo andare....aiuto...ragazzi...aiuto....".
Le lacrime la
accecavano, ma il fulmine che cadde li vicino la riscosse di colpo, facendola
precipitare ancor di più nella paura. Si guardò intorno, fissando gli alberi e
realizzando il pericolo in cui si trovava. Cercò di alzarsi, ma le gambe non la
reggevano. Il tuono, molto in ritardo rispetto al lampo, la colse alla
sprovvista. Era fortissimo, e la terrorizzò, facendola urlare e cadere di nuovo
a terra "AAAHHHH !!!!" appena riprese il controllo, sentì un dolore
forte alla caviglia, e si accorse di essereci seduta sopra. Spostò la gamba e
trasalì. Faceva un male pazzesco, ed era gonfissima....dopo aver curato tante
volte le contusioni di Tsubasa, sapeva bene che voleva dire. Di camminare fino
alla casa non se ne parlava...e quindi.....all'improvviso si rese conto di un
rumore, proprio mentre chinava il capo per piangere. Un rumore di fronde e
foglie scostate con rabbia. Si ritrasse, rendendosi conto che era già un po'
che lo sentiva....da quando aveva urlato, per la precisione. E non se n'era
accorta, ma lui si era fatto più vicino....più vicino....era lì....
"AAAAHHHHHHHHHHH" urlò la ragazza, coprendosi il volto con le mani,
terrorizzata, finchè non sentì una voce nota, troppo nota, mormorare
"Sa...Sanae? Meno male....ti ho trovata" i passi si fecero più
vicini, e qualcosa cadde con un tonfo davanti a lei; la ragazza, confusa al
massimò, senti delle mani che prendevano le sue e le scostavano dal volto, e lo
vide. Tsubasa le stava davanti e le sorrideva "Non aver paura....sono
io" sussurrò, asciugandole una lacrima. La ragazza lo fissò ancora,
incredula, sussultando al contatto. Allungò a sua volta una mano per sfiorarlo,
per assicurarsi che fosse reale, poi scoppò in lacrime e gli si buttò tra le
braccia "Oh Capitano !!!! Ho avuto così tanta paura....."
Tsubasa rimase
immobile, troppo schockato per muoversi, mentre la ragazza si stringeva a lui (Non avevamo dubbi
!!! NdTutti), poi cominciò a capire (OOOHHHHHH !!!! Sempre_ NdTutti);
era per quello che Jody li aveva portati li....che stupido era stato (Meno male che lo
capisce da solo. NdA). Finalmente ricambiò l'abbraccio, ma a quel
punto Sanae era abbastanza padrona di sè da sussultare. Sollevò il capo,
fissandolo incredula, ma lui sorrise e si avvicinò a lei, finchè i loro nasi
non si toccarono, per poi sussurrare "Sono andato fuori di testa quando mi
sono reso conto che eri sola, qui fuori....deci scusarmi, è colpa mia. Io ero
qui vicino e ti ho sentito urlare, la prima volta, ma non sono venuto a
vedere...non avevo capito perchè Jody mi aveva lasciato li e volevo tornare
indietro a chiederglielo (NdTesto. Immaginate la faccia di Sanae a questa uscita del
suo adorato capitano......); ma poi, quando mi hanno detto che eri
qui da sola, sono corso a cercarti.....e ti ho sentita urlare. E' stato per
questo che ti ho trovato". Sanae lo fissò, saziandosi della sua vista e
della sua vicinanza, ancora incredula che fosse lì....poi lui fece per
avvicinarsi ancora e lei chiuse gli occhi.....Ma il tuono li fece sobbalzare,
distruggendo l'attimo (NOOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!! Per una volta nella vita che
Tsubasa non pensa solo al pallone.....NdTutti). Rimasero immobili,
mentre il colore dei loro volto passava dal rosa al viola (Lo so che questa scena ricorda quella della
puntata di Karekano, del primo bacio di Yukino e Arima!!!! Ma mi è venuta così
!!!! NdA), poi Tsubasa si alzò di scatto
"Be-be-bene....pe-penso sia me-meglio torna-nare indi-dietro...." (Si vede che è
nervoso? NdA). Sanae annuì, evitando di guardarlo e alzandosi a sua
volta di scatto, ma non aveva fatto i conti con la caviglia. Cadde infatti in
avanti finendo proprio tra le braccia di Tsubasa (Ma va? NdA), ma qualsiasi
possibile romanticismo fu troncato dall'espressione di evidente dolore che le
passò sul volto. "EHI...che hai? Sanae????" lei, non riuscendo a
parlare per il male, indicò la caviglia, e lui notò subito quanto fosse gonfia.
Senza pensarci due volte, sollevò la ragazza da terra e si avviò verso la casa
tenendola in braccio. Sanae divenne di nuovo viola, e lo stesso Tsubasa. Ma la
loro espressione tradiva un'immensa felicità.
Tutti erano ormai
tornati dalle infruttuose ricerche e si erano radunati sull'ingresso. Mancava
solo Tsubasa....e immaginatevi lo stupore di tutti quando lo videro sbucare dal
parco con la ragazza tra le braccia !!!! Ma qualsiasi commento fu evitato. Jody
curò subito la caviglia dell'amica, mentre venivano distribuiti vestiti
asciutti. Poi Jody chiese umilmente scusa a tutti per la sua idea pazzesca che
aveva procurato tanti guai. "Ehm...credo proprio di dovermi scusare dal
più profondo del cuore....la mia idea non ha portato che guai a tutti
voi...." a questo punto si interruppe, fissandoli con un attimo di dubbio.
Infatti, la situazione che aveva davanti agli occhi non corrispondeva molto
alle sue parole: Alex e Yusuke la ascoltavano abbracciati l'uno all'altro (Ma........voi due
non dovevate mettervi insieme tra parecchi capitoli? Alex !!! E di nuovo colpa
tua !!! Mi farai venire un'esaurimento !!! NdAutrice_arrabbiata Oh beh, se
stavo adaspettare che tu ti decidessi,
quello li non mi guardava nemmeno se gli cadevo addosso....io DETESTO le
attese. NdAlex_sulla_via_della_ribellione. Me ne sono accorta !!! E non fare la
petulante, sai, che ti rispedisco seduta stante in Germania !!!! E ora che
pensi di fare?
NdAutrice_con_uno_strano_sguardo_negli_occhi_che_preoccupa_non_poco_Alex. No,
In Germania non ci torno, ti supplico !!!! Ehm....penso di...di godermi la mia
fiammante giovinezza con questo fantastico ragazzo che, ti ricordo, sei stata
TU a mettermi sotto agli occhi. NdAlex_che_comincia-seriamente_a_preoccuparsi.
Si, ma non ti avevo mica detto di saltargli addosso. E comunque, a proposito
della tua fiammante giovinezza, penso proprio che ti manderò qualcuno di BEN
PIU' FIAMMANTE....potremmo pure dire che sputa fuoco.....NdAutriche_che
_guarda_con _interesse_le_proprie_unghie Eh? No, aspetta, non starai parlando
di...no, dai, ti prego...non PUOI farmi questo !!!! QUESTO NOOOO !!!! NdAlex_completamente_terrorizzata_e_disperata
Protesto anch'io !!! Io QUELLO qui non ce lo voglio !!! NdAllenby, che non si
sa come si è intromessa. Zitta tu, che mi rovini la suspence. Allora Alex, tu
tienti pure il tuo ragazzo, ma preparati.....non so per cosa, perchè tanto non
ricorderai nulla di questa chiaccherata amichevole....torniamo alla storia.
NdAutriche che si allontana a grandi passi verso il punto in cui Jody è rimasta
immobile già da venti minuti. No, aspetta, non mi puoi fare
questo....NdAlex_che _le_tenta_tutte. Troppo tardi !!!! NdAutrice, che
rispedisce le due nella storia. E ora, scusate per l'interruzione, cari
lettori, e riprendiamo), Kay e Misaki che si tenevano per mano,
Izawa che parlava ad Allenby, che sorrideva felice....."A parte che mi sembra
non ve la siate presa troppo....ok, ok, scherzavo, Yu, metti via il Bazooka.
Credo di dover chiedere scusa soprattutto a te, Sanae, e a Tsubasa....perchè
gli altri mi pare abbiano tratto profitto dalla situazione"; inutile dire
che, per celare l'imbarazzo, tutti si misero ad inseguire Jody, tranne
Wakabayashi e Aly. I due si guardarono "Per te ce la fa, o la
prendono?" "Mah, scommetto che al primo giro della casa è ancora in
vantaggio" "Ci sto" "EHI...invece di scommettere, voi due,
datemi una mano !!!!" "Oh, hai vinto" "Che ne dici,
l'aiutiamo?" "NAAAA....un paio di giretti di corsa le fanno sempre
bene" "Anche sotto la pioggia?" "Beh, temprano lo
spirito" (Io
non capisco....questa era nata come una fanfic seria.....che vi è preso,
ragazzi?NdAutrice perplessa Che è preso a TE !!! E' iniziato tutto quando mi
hai messo insieme a questo qui....NdJody che indica Genzo Ehi !!! Guarda che a
me non fa più piacere che a te !!! Mi ci hanno costretto !!! NdGenzo E allora
perchè non fate che abbracciarvi e baciarvi, nella storia? NdAutrice Noi? Ma
sei TU che ci fai fare quelle atrocità !!!! NdJ+G)
Le scuse furono
accolte da vari assensi, ma non furono pochi quelli che la ringraziarono
mentalmente....anzi, furono pochissimi quelli che non lo fecero !!!!
La
pioggia che aveva imperversato per tutta la notte smise poco prima dell’alba,
lasciando il posto ad un sole splendente che rimediò, almeno in parte, al
pantano che si era creato nel parco e nei campi. Jody si svegliò di buon’ora,
voltandosi a fissare con aria preoccupata Sanae, che dormiva tranquilla nel
letto affianco al suo. La ragazza, che la sera prima aveva passato momenti
spaventosi in mezzo alla tempesta, sembrava peròessersi ripresa completamente. Sorrideva nel sonno, mormorando
dolcemente il nome del suo salvatore che, guarda caso, era il suo adorato ‘Capitano’…”Certo che Tsubasa così agitato non l’avevo
mai visto” pensò la ragazza, sbadigliando e stiracchiandosi. “E nemmeno Sanae così imbarazzata come
quando siamo arrivati noi e lui la stava prendendo in braccio…” Sanae si agitò all’improvviso, esclamando “Capitano…ho
paura….dove sei? Tsubasa? Tsubasaaaa !!!!” Jody la fissò, sbalordita. Doveva
sognare di essere ancora in mezzo alla tempesta...fece per scuoterla e
svegliarla, ma in quell’istante la porta cominciò a tremare, devastata da colpi
e pugni, mentre una voce al di fuori urlava “Sanae !!! Manager, che succede????
Nakazawa !!!!” “Ed ecco il nostro eroe
!!!”. sospirò Jody, indecisa se svegliare l’amica, che si agitava ancora, o
andare a rassicurare Tsubasa che la ragazza stava bene. Forse era meglio
svegliare prima Sanae...BAM !!!! SDENG !!!! CRASH !!!! ”Jody !!! Sanae !!! Insomma, qualcuno apra
questa porta !!!!”“Ripensandoci, faccio meglio ad aprire prima al principe azzurro senza
cavallo…..che in questo caso è un pallone da calcio !!! Ma cavolo, non ha la
partita stamattina? E non ha di meglio da fare che buttarmi giù la porta della
camera ????” pensò la ragazza, vagamente irritata. Oltretutto, se
continuava così, avrebbe svegliato tutti…. “Si, SI !!! Sto arrivando, un po’ di
pazienza…”. Non fece in tempo ad aprire la porta che il ragazzo si catapultò
dentro, bianco in volto e senza fiato “Era ora !!! Sanae, Sanae !!! Che è
successo, perché urlavi??? Ti ho sentito gridare…” si bloccò, vedendo la
ragazza distesa nel letto, che ancora mugugnava. Sbiancò ancora di più, poi si
voltò verso Jody “Che ha? Perché sta a letto? Che sta facendo?” chiese,
preoccupato (Ma
allora sei idiota, ragazzo mio !!! NdA Eh? E perché? NdTsubasa) “Sta
dormendo” fu la risposta, che Jody pronunciò in tono vagamente esasperato.
Tutte le lodi che la sera prima aveva attribuito al ragazzo svanirono di colpo.
Era evidente che non era più sveglio del solito. “Accidenti, tanta fatica per
nulla !!!” esclamò. “Cosa?” chiese lui, preoccupato. Jody scosse il capo “No,
nulla...tra parentesi, io sono vestita, ma Sanae non proprio...forse dovresti
pensarci prima di entrare in camera di una ragazza di primo mattino”. Tsubasa
la guardò senza capire (NON AVEVAMO DUBBI !!!! NdA) notando finalmente l’abbigliamento
succinto della ragazza (La divisa solita, si…Ma di solito lui queste cose non le
vede !!! NdTutti. Beh caro, gli occhi ce li hai per qualcosa….NdA);
poi si voltò verso Sanae, che si era girata e aveva scoperto la parte superiore
del proprio corpo, coperta solo da una sottile canottiera bianca…gradualmente,
il volto del ragazzo cominciò a colorarsi, assumendo tutte le possibili
sfumature di rosso, per arrivare a un viola acceso. Jody sorrise “Ecco,
intendevo proprio questo !!!” esclamò, mentre Tsubasa si voltava verso di lei
con un’espressione disperata negli occhi, quasi non avesse la minima idea di
che fare e le chiedesse aiuto. La ragazza ne ebbe quasi pietà, e si trovò a
dire, sorridendo “Senti, credo sia meglio se...” in quell’istante Sanae balzò
in piedi, svegliandosi di colpo e urlando “CAPITANO !!! AIUTO !!!!”. Tsubasa
fece un salto, sconvolto, mentre Jody si bloccava e scuoteva il capo “Troppo
tardi”. Sanae si guardò intorno, confusa e preoccupata, poi i suoi occhi videro
Jody e cominciò a parlare, senza far caso alla porta aperta e all’altra figura
vicino al letto “Oh, Jody....stavo sognando di trovarmi nel bosco, ancora in
mezzo al temporale, e poi ho urlato il nome del capitano, e lui è accorso a
salvarmi...” “Sanae...” cercò di bloccarla Jody, ma la ragazza non la sentì
nemmeno e continuò “...oh, ma che razza di sogni faccio, di certo dipende...” “...Sanae...”
“...dallo spavento di ieri !!!! Se il capitano lo sapesse......oh, no, non
voglio neppure pensarci, per fortuna che è nella sua stanza e non può
sentirmi......” Tsubasa era rimasto immobile, troppo impaurito per fare un
passo, mentre Jody scuoteva il capo, aspettando il momento in cui Sanae avrebbe
iniziato a strillare “Oddio, se lo sapesse mi vergognerei troppo per guardarlo
ancora in faccia...meno male che è lontano....” “E’ qui....” “.....Eh?”.
Finalmente la ragazza si soffermò a guardare la scena, notando per la prima
volta che vicino a Jody stava un’altra figura. Fissò i suoi occhi sul volto di
Tsubasa, che stava diventando ancora più viola, non riuscendo a capire. Poi,
lentamente (E
che è, si è fatta contagiare da quell’altro? NdTutti), il suo cervello cominciò a recepire ciò che Jody
aveva cercato di dirle, e lei riconobbe il ragazzo di fronte a lei. Spalancò la
bocca, mentre il volto cominciava a colorarsi seguendo la via di quello di
Tsubasa “E’....è....” balbettò, sconvolta, mentre il ragazzo la fissava, per
poi abbassare vergognosamente lo sguardo. Quel comportamento la sorprese e la
addolorò, poiché pensava che fosse causato dalle sue parole, che evidentemente
lui aveva sentito. Ma Jody era di un’altra opinione “Sanae, forse è meglio se
prima di dire qualsiasi altra cosa ti copri.....” consigliò, guardandola con
fare serio. Sanae la fissò, non capendo, poi abbassò lo sguardo su di sé,
notando la canottiera fine che la copriva solo parzialmente, e il lenzuolo che
era caduto di lato, scoprendo le gambe...spalancò gli occhi, aprì la bocca e
respirò bruscamente “Ah.....ah......” Il volto divenne ancora più rosso. Jody
balzò indietro, spaventata, e portò le mani alla testa “Tsubasa, svelto,
copriti le orecchie !!!!! “ urlò al ragazzo, che alzò con lentezza le mani,
cercando di capire il perché.... “AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” La voce di Sanae
esplose in un urlò disumano che fece barcollare Jody, che era riuscita a
salvarsi, e cadere Tsubasa, che invece non si era riparato in tempo. La ragazza
sul letto urlava, stringendosi al petto le coperte, e il suo grido richiamò
tutti quelli che erano a portata di udito (E cioè tutti gli abitanti della casa, quelli che stavano
fuori e addirittura quelli che erano ai campi da calcio. NdA) Wakabayashi
aprì la porta con uno schianto, precipitandosi nella stanza “JODY !!!! Che
succede? Tutto bene????” la afferrò per le braccia, preoccupato. Sembrava
Tsubasa dieci minuti prima, e nel notarlo Jody sorrise. “Si, solo che il vostro
capitano non aveva la pazienza di aspettare che Sanae si alzasse e si vestisse
per vedere se stava bene, e lei se n’è accorta....” Spiegò a beneficio del suo
ragazzo e di coloro che si stavano ammassando sulla porta, e cioè Yusuke, Alex,
Kay, Misaki, Izawa, Allenby, Aly, Yayoi, Misugi, Yoshiko, Matsuyama....Jody li
respinse tutti con aria stanca “Va tutto bene, o meglio andrà tutto bene non
appena riuscirò a scollare da dov’è quello Tsubasa-impietrito e calmerò Sanae.
Andate pure a fare colazione voi....mi pare che abbiate una partita, per la
maggior parte....”. I ragazzi, poco convinti, o delusi di perdersi il
divertimento, si avviarono. Solo Wakabayashi e Yusuke rimasero con la ragazza,
che annuì e rivolse loro un cenno “Voi portate fuori la pianta. Io penso a
Sanae” “La....pianta ???” chiese Wakabayashi, incredulo, e Jody lo fissò,
irritata “Si, Tsubasa !!! Pare che abbia messo radici li, e da solo non si
scolla di certo. E se non se ne va, l’aquila laggiù non la smette di strillare”
chiarì in tono bellicoso, ma il ragazzo non potè fare a meno di scoppiare a
ridere, imitato da Yusuke. Jody perse la pazienza “Ah, bell’aiuto !!! Ora
ridete. Ci mancavate solo voi !!!” esclamò, avvicinandosi a grandi passi verso
Tsubasa e cominciando a spingerlo fuori dalla stanza. Ridendo ancora, gli altri
due ragazzi lo afferrarono e lo trascinarono giù dalle scale. La ragazza invece
si avvicinò al letto e prese tra le braccia una Sanae urlante e tremante,
sussurrando parole di conforto in grado di calmarla. Sanae scosse il capo “Oh,
cosa ho fatto ??? Ora si che non avrò il coraggio di guardarlo in faccia per il
resto della mia vita !!!!!!!!” singhiozzò, mentre Jody sospirava “Beh, non so
se sia peggio il fatto che abbia scoperto che lo hai sognato e che sia entrato
così in camera e ti abbia visto nuda....ma per ora dobbiamo pensar ad altro.
Seta senpai ci lascia la mattinata libera per vedere la partita dei ragazzi, ma
il pomeriggio dobbiamo allenarci....su, vestiti !!!” le passò la divisa;
pensare a cose tecniche, in qualità di giocatrice e di manager, calmò del tutto
la ragazza, che pochi minuti dopo uscì con l’amica, diretta alla sala da
pranzo. Ma non rivolse una sola volta la parola a Tsubasa, e la tensione tra i
due era evidente. Wakabayashi e Misaki guardarono Jody “Non proprio prima di
una partita !!!” esclamarono contemporaneamente, e la ragazza annuì, pronta ad
intervenire, ma Kay la prevenne. Sbuffò, scattando in piedi, e spinse Sanae
contro Tsubasa che, per evitare di cadere, si aggrappò alla ragazza; lei, a sua
volta, si aggrappò a lui. Rimasero così per un’ istante, prima di rendersi
conto di essere l’uno tra le braccia dell’altra. Quando lo capirono, fecero per
separarsi, ma Kay li prevenne di nuovo, esclamando “E basta !!! Se avete
qualche problema, parlatene qui, ora, subito !!! Non vogliamo vedere l’asso
della Nankatsu diventare un brocco perché ha troppi pensieri per la testa, o
una delle nuove giocatrici dello Shoan che non prende più una palla !!! Né
vogliamo vedere due nostri amici che non si parlano più solo perché sono troppo
imbarazzati per farlo !!!”. Jody la guardò, ammirata. La franchezza di Kay era
uno dei suoi lati migliori; era una cosa di famiglia, anche suo fratello era
così...involontariamente fissò Aly nel pensare questo, e mentre tutti gli altri
si rasserenavano per la pace tornata tra i due, lei sospirò nel vedere il
dolore negli occhi azzurri dell’amica. Per venire da lei, aveva rinunciato a
tanto, forse troppo....come poteva lasciarla soffrire così? Ma, del resto, che
poteva fare? Scosse il capo. Ora doveva pensare solo alla partita....questa
volta guardò Misugi che, vicino a Yayoi, rideva con gli altri; e strinse forte
la borsa di medicine che aveva deciso di portare con sè......
“Eccoci
alla sesta giornata di campionato, gentili ascoltatori. La prima sfida di oggi
si preannuncia incandescente, poiché le due sfidanti sono rispettivamente la
Nankatsu e la Musashi, due squadre favorite per questo campionato, come per
tutti i precedenti, antiche rivali fin dai tempi delle elementari. Tutto ciò
grazie soprattutto ai loro capitani, Tsubasa Oozora e Jun Misugi, entrambi assi
della nostra nazionale. Ma non sono le uniche stelle che brillano in campo,
quest’oggi: potremo infatti assistere anche alle splendide parate del grande
portiere Wakabayashi, portiere titolare della nazionale Juniores, e allo
splendido gioco di Taro Misaki e Mamoru Izawa, compagni di squadra di Tsubasa
da tempo immemorabile. Ma lo spettacolo non finisce qui. Oggi pomeriggio
avverrà la prima semifinale, quella tra il Toho di Kojiro Hiyuga e la Furano di
Matsuyama. Siamo certi che anche questa sfida, anch’essa antica e storica, ci
riserverà grandi emozioni. Ma ecco il fischio d’inizio. La partita è iniziata“.
La voce del commentatore si spense finalmente, lasciando spazio al gioco, ma
Jody non vide neppure Misaki che passava la palla a Tsubasa per il calcio d’inizio,
poiché si era voltata verso il cugino con espressione stupita “Ma non me l’avevi
detto !!!!” esclamò, incurante di farsi sentire da tutto lo stadio. Matsuyama
sorrise “Si, hanno anticipato la semifinale a oggi, per poter poi concedere
riposo alle due finaliste. Anche perché si era certi che sarebbero state due
tra queste quattro squadre. E’ solo un caso che la sfida tra Tsubasa e Misugi
sia ai quarti, e non in semifinale. Quella che vincerà sarà una delle
finaliste. Credimi. E.....ah, guarda !!! Il tuo ragazzo sta per fare uno dei
suoi numeri !!!”. Jody, stordita dal discorso, si voltò appena il tempo per
vedere Wakabayashi saltare abilmente e bloccare la palla che Misugi aveva
colpito in rovesciata. Esultò per un momento, poi arrossì “Se possibile, non
vorrei che tu lo chiamassi così....” Mormorò, e Matsuyama rise “Va bene, va
bene.....non credevo fossi così timida !!! Che carina.....” Jody arrossì
ancora, stavolta per la rabbia “Vedremo te quando Yoshiko tornerà
qui.......comunque, non cambiare discorso !!! Quello che conta è che tu oggi
pomeriggio giocherai per la finale contro Kojiro Hiyuga....Hikaru......” la
preoccupazione trapelava dai suoi occhi, e il cugino sorrise nel notarlo “Non
preoccuparti, cuginetta !!! Vincerò, non aver paura”. Jody cercò di sorridere,
ma non era quello che intendeva. Aveva paura che si facesse male, scontrandosi
con la tigre...che non voleva altro che confrontarsi ancora con Tsubasa e
Wakabayashi.....
“AAHHH
!!!” un urlò la riportò alla realtà. Stavolta era Tsubasa che, palla al piede,
aveva attraversato tutto il campo aiutato da Misaki e si era posizionato
davanti alla porta avversaria. Il suo tiro però fu bloccato da Jun, che lo
intercettò in rovesciata per rispedirlo nella metà campo avversaria. Ma Izawa
non era d’accordo, e intercettò la palla, mandandola verso Misaki. Misugi la
recuperò, sparando un bolide verso la porta della Nankatsu, ma Wakabayashi fu
pronto ad intervenire. E quello fu soltanto uno dei tanti episodi di questo
tipo che capitarono. Il primo tempo finì, iniziò il secondo e la situazione
rimase la stessa. La palla continuava a volare da una parte all’altra del
campo, spinta dalla ferrea volontà di quei ragazzi che avevano fatto per anni
del calcio la loro unica ragione di vita....esattamente come Jody e le altre
avevano fatto con la pallavolo “Forse è
proprio per questo che ci troviamo così bene insieme....ci capiamo
perfettamente, e capiamo il bisogno degli altri di dedicarsi senza limiti allo
sport.....ma ora non è più l’unica cosa della nostra vita.....” Questo l’aveva
capito quando aveva conosciuto Richie. Ma era stato Wakabayashi a farle capire
quanto bello potesse essere tutto ciò, soprattutto dopo tanto dolore. “In
effetti Richie mi ha ammirato quando mi ha visto giocare la prima volta, ma non
gli è mai andato bene che io e Angel ci dedicassimo alla pallavolo....voleva
che smettessimo…che smettessi....invece lui
non è mai stato così contento come quando ha saputo che aveva ricominciato a
giocare...cielo, ma come ho fatto a non capire subito quanto sono fortunata?
Io....” Le sue riflessioni si interruppero. Jun era di nuovo all’attacco, e la
sua elevazione in aria sembrava essere il riflesso di quella di Wakabayashi,
che si stava sporgendo per afferrare la palla, mentre Jun stava roteando per
eseguire l’ennesima rovesciata. Lo scontro in aria fu violentissimo, ed ebbe l’unico
risultato di farli cadere a terra entrambi. Successe tutto troppo velocemente.
I due ragazzi caddero e non si rialzarono. Jody scattò in avanti, incurante del
divieto di entrare in campo “Genzo !!!!” urlò con tutta la voce che aveva, ma
il suo urlo si confuse con quello di qualcuno vicino a lei. Yayoi si era alzata
in piedi e aveva urlato a sua volta “Jun !!! Oh, misericordia !!!” le due
ragazze si guardarono, poi Yayoi corse dall’amica “Jody, Jody !!!” singhiozzò “Jun.....”
Jody annuì, abbracciandola e cercando di domare il terrore che stava provando.
Wakabayashi non si era ancora rialzato. E nemmeno Misugi. Yayoi singhiozzava, e
le altre ragazze erano in piedi con un’espressione preoccupata sul volto.
Yoshiko si era voltata e aveva trovato rifugio nell’abbraccio di Matsuyama. Era
preoccupata per i due ragazzi, ma non poteva fare a meno di pensare che quel
pomeriggio avrebbe potuto essere Hikaru a essere disteso su quel campo. L’arbitro
finalmente fischiò, e Jody si precipitò verso il campo. Suo cugino la fermò
appena in tempo “Jody, no !!! Non puoi entrare, rischi di far squalificare la
squadra !!!” le urlò, vedendo che la ragazza si dimenava. Ma lei non aveva
voglia di ragionare “Posso invece. Sono esperta in ferite da gioco e non solo,
e devo aiutarli. Lasciami, Hikaru !!!” il ragazzo però non accennò a lasciarla.
Jody si calmò, ma il suo tono divenne glaciale. “E va bene. Mettiamola così.
Pensi che a qualcuno dispiacerà se impedirò al baronetto del calcio di avere un
infarto? O se eviterò a Wakabayashi di avere guai alle prossime olimpiadi
nazionali? Ora lasciami!!!”. Le sue parole ebbero l’effetto voluto. Matsuyama
lasciò andare la ragazza, che si avviò, voltandosi poi per dire “E non credere
che non interverrò anche se capitasse qualcosa a te, oggi”. Raggiunse di corsa
la porta, dove i due ragazzi erano ancora distesi, e mostrò all’arbitro la
propria borsa con mende e medicine. L’uomo annuì, e la ragazza si inginocchiò
tra i due feriti. Fissò Wakabayashi, che perdeva sangue dalla tempia, ma il
ragazzo si alzò in quell’istante “E’ solo un graffio. Pensa a Jun. Non si è
ancora ripreso....” A quelle parole, la ragazza si voltò di scatto verso
Misugi, immobile e disteso a terra. Non respirava “Oddio mio” sussurrò Jody,
avvicinandosi di scatto, e cercando di raddrizzare il corpo del ragazzo. Gli
appoggio l’orecchio destro al petto, ma il battito era debole e irregolare, e
il volto stava divenendo sempre più pallido. “.....dove l’ ho messo....ecco !!!”
annaspò alla ricerca di un barattolo che aveva nella borsa, poi si voltò. Yayoi
era ancora al bordo del campo, e Jody la chiamò con un gesto. Due secondi dopo
la ragazza era di fianco a lei, piangente e spaventata “Jun...Jun.....”
Chiamava inutilmente. Jody bloccò le sue parole con un gesto e disse, in tono
di comando “Dobbiamo farlo respirare. Solo allora potrò dargli questa medicina.
Yayoi, devi farlo tu. Io devo controllare le sue condizioni. Ecco, il capo è
reclinato nel modo giusto. Devi solo inspirare e espirare dopo aver poggiato la
bocca sulla sua. Svelta, non abbiamo tempo da perdere !!!” Yayoi la guardò,
confusa “Ma io....” “Tu sei l’unica che può farlo” tagliò corto Jody. Era vero.
Solo per lei Jun avrebbe lottato per vivere. Yayoi annuì, riluttante, si
raccolse i capelli e inspirò, per poi posare la sua bocca su quella del ragazzo
che amava, cercando di salvargli la vita. Il petto di Misugi si alzò e poi si
abbassò, ritmicamente. Jody controllò il polso, poi annuì. Fece scostare Yayoi,
e diede a Jun la medicina che aveva in mano. In ragazzo la assimilò senza
proteste, e rimase incosciente. Jody fece un cenno all’amica, che ricominciò a
farlo respirare, fin quando il ragazzo non tossì, respirando bruscamente. Cercò
di alzarsi, ma non ne aveva le forze, e Jody lo costrinse a rimanere immobile.
Yayoi si tirò indietro, sconvolta dal sollievo, con gli occhi verdi pieni di
lacrime di gioia. Jody annuì, per poi rivolgersi all’arbitro “Bisogna
sostituirlo. Non è in condizione di giocare ancora”. L’uomo annuì, facendo un
cenno all’allenatore. Jun cercò di alzarsi “Aspetta un attimo.....” Protesto,
ma lo sguardo tagliente della ragazza non ammetteva proteste “Silenzio. Tu non
puoi giocare ancora e uscirai. E’ un ordine del tuo medico personale”. Jun
ricadde sull’erba, sorridendo lievemente “E da quando....saresti il mio medico?”
chiese in tono ironico, ma Jody era serissima “Da quando tu non ascolti più il
dottore. Ho trovato la medicina che dovevi prendere ieri, intatta. Ecco perché
stai male !!!” Yayoi sussultò, sconvolta, e così anche tutti gli altri
giocatori “Credevo che sapessi cosa rischiavi, che fossi prudente....ma vedo
che non è così. Ora farai come dico io. Misaki, Izawa, fatelo alzare e
accompagnatelo fuori !!!” il tono era talmente imperioso che i due ragazzi
scattarono e sollevarono l’amico, per poi trasportarlo fuori dal campo, seguiti
da Yayoi. A un gesto di Jody, lo lasciarono dove c’erano le altre ragazze,
nello spazio tra le due panchine (Non volevano essere parziali, e così si sono messe in
mezzo. NdA) ; allora Jody si rivolse a Wakabayashi, che le sorrise “Ben
fatto....” iniziò a dire, ma lei lo interruppe “E ora pensiamo a te. Non ti
faccio uscire, ma fai un’altra cavolata del genere e lo farò, siamo intesi? Ora
fatti medicare” ci fu un silenzio incredulo,mentre la ragazza si alzava in
punta di piedi per fasciargli la ferita, poi scoppiarono tutti a ridere. Il
SGGK che veniva battuto a quel modo...a parole e da una ragazza !!!! Tsubasa si
accasciò per terra ridendo, mentre Wakabayashi diventava viola. Ma Jody non si
fece nessun problema e lo medicò con cura, per poi voltarsi e lasciare il
campo. Raggiunse, seguita dagli occhi di tutto lo stadio, la postazione delle
manager, dove Jun stava disteso con la testa appoggiata alle gambe di Yayoi. Il
ragazzo la fissò con fare ironico “Non una parola ! Oppure ti faccio spedire
dritto dritto all’ospedale, invece di farti vedere la partita” tagliò corto
lei. Il ragazzo annuì, sospirando. Yayoi lo fissò, con occhi pieni di lacrime “Oh,
Jun !!! Perché non hai preso la medicina? Se solo penso che potevi....” “Basta
Yayoi !!! Io odio quell’intruglio, e pensavo che avrei potuto tranquillamente
farne a meno per una volta....” “Proprio prima della partita???” urlò lei,
singhiozzando per il terrore che aveva provato, ma Jun ne aveva abbastanza “Sai,
voglio che la pianti di considerarmi un povero malato che non può fare due
passi !!! So cavarmela da solo, non c’è bisogno che tu mi stia dietro come a un
bimbo....”; le parole avrebbero zittito senza problemi la Yayoi di una volta.
Ma la ragazza, da quando era arrivata Jody, aveva acquisito una sicurezza
unica, e si sentì in pieno diritto di replicare “Ma non pensi a me? Allora
tutto ciò che mi hai detto ieri non era vero !!! Non pensi come mi sento io,
ogni volta che ti accasci in campo? Eppure non ti ho mai chiesto di smettere di
giocare!!! Ti sono stata sempre vicino, curandoti e pregando per te !!! E’ così
che mi ringrazi? Pensa, come ti sentiresti se io all’improvviso, giocando a
pallavolo, svenissi e non respirassi più? Ma a te non importerebbe...non te ne
importa nulla di me !!!” si alzò, incurante del fatto che il ragazzo in quel
modo avrebbe sbattuto la testa, e scappò via. Jun non si lamentò neppure per la
botta, tanto era stupito “Yayoi !!!” urlò, ma era troppo tardi. Lei era corsa
via. “Ha pienamente ragione. Devi pensare anche a lei, quando metti in gioco la
tua vita Jun. Ti ama così tanto che ne morirebbe, se ti accadesse qualcosa”
sentenziò Alex, che stava dietro di lui. Il ragazzo fissò addolorato la ragazza
che correva via, comprendendo solo allora di quante volte l'avesse
inconsciamente ferità. "Jody...." sussurrò, e la ragazza annuì
"Ci penserò io....ma lascia che si sfoghi un po', prima. Alex, Allenby, ci
pensate voi?" chiese, non volendo lasciare Yayoi da sola, ma non potendo
abbandonare il campo. Le due annuirono, uscendo di corsa "Vedrai,
sistemeremo anche questo" disse in tono rassicurante, riprendendo a
fissare la porta della Nankatsu.
Ovviamente,
senza la presenza di Jun in campo, la Nankatsu ebbe vita facile, e alla fine
vinse per 4-1. Jody fissò soddisfatta Wakabayashi, che stava fermo al centro
della porta col solito cappellino calcato sugli occhi e un sorriso enigmatico
sul volto, poi si voltò, leggermente dispiaciuta, verso Jun, ancora disteso a
terra. Il ragazzo ricambiò con serenità il suo sguardo "Ehi, non fissarmi
così, va bene? Lo sapevo che senza di me la squadra non aveva speranze (Modesto però. NdA),
ma non ho rimpianti. Almeno non per la partita. Invece...." si interruppe,
e nei suoi occhi ci fu un barlume di supplica. Jody capì cosa intendeva, e
sorrise tra sè e sè. Per lui Yayoi era più importante del campionato....
"Non ti preoccupare, ti ho detto che ci avrei pensato io...."
"Allora si che deve preoccuparsi !!!" esclamò una voce dietro di lei;
Jody si girò, stupita, solo per andare a sbattere contro la visiera del
cappellino rosso di Genzo, che la stava abbracciando di sorpresa "Ma
che...Genzo? che ti prende?" chiese, confusa, cercando di recuperare la
visuale. Lui non la badò, rivolgendosi all'amico ancora a terra "Guarda
che se lasci fare a lei, rischi grosso. Meglio avvisare il centro calamità
naturali...." "GEEEEEEEENNNNNNNNNNNNNZZZZZZZZZOOOOOOOOOOOOOOOO
WAAAAAAAAKKKKAAAAAAAAAAAAAAABBBBBBBAAAAAAAAAAAYYYYYYYAAAAAAASHIIIIIIIIIIIIIII
!!!!!!!!!!!! COME OSIIIIIIIIIIIIIII?????????????" urlò lei,
liberandosi dell'abbraccio e iniziando ad inseguirlo. Il ragazzo, che ora
temeva seriamente per la propria vita, si rifugiò negli spogliatoi, dove lei di
certo non poteva seguirlo. Ma Jody nemmeno se ne accorse, e come una furia lo
seguì, spalancando la porta (Ehi, non fatevi strane idee, gli spogliatoi erano ancora
vuoti !!!" NdA). Sul campo, intanto, Junsi era rialzato in piedi e stava
chiaccherando coi compagni, rincuorandoli. Ma la sua mente era altrove. Dietro
di lui, sei ragazze sorridevano enigmatiche, aspettando.
"Genzo
!!! Aspetta che ti prenda e....AHIA !!!!" Jody protestò sonoramente quando
andò a sbattere col naso contro la schiena del ragazzo che si era fermato di
colpo. Si tirò indietro, dolorante, premendosi le mani contro la parte offesa
per qualche secondo, per poi investirlo di nuovo con una valanga di parole
"Ma ti sembra il modo di fermarti così di botto? Mi sono fatta mal---"
Genzo, guardando fisso qualcosa davanti a lui, non badò nemmeno alle proteste
della ragazza, ma si limitò a tapparle la bocca con una mano "Shhht,
smettila di fare baccano. Guarda la !!!" sussurrò. Jody, colpita dal tono
serio del ragazzo, guardò nel punto da lui indicato. Li stava Yayoi, ferma con
lo sguardo basso, appoggiata al muretto vicino all'uscita dello stadio. Era
immobile. genzo la fissò incuriosito, poi si voltò verso Jody "Che le è
successo?" chiese. Jody lo fissò in modo eloquente, ma il ragazzo non capì
"Beh?". A quel punto, Jody morse leggermente la mano che le tappava
la bocca "AHIA !!!! MA CHE FAI ?????" urlò lui, mentre la ragazza
respirava liberamente "No, dico, come credi che possa risponderti se mi tieni
la bocca tappata? Comunque, è succeso he il suo ragazzo ha dimostrato di avere
la testa nel pallone...e non è un modo di dire. Oggi stava per morire solo
perchè non voleva prendere la medicina, e quando lei l'ha rimproverato lui le è
scattato contro. Inutile dirti che lei se l'è presa....e stavolta ha reagito.
Credo che avesse veramente sopportato troppo in silenzio". Wakabayashi
fissò assorto la ragazza dai capelli rossi, poi si voltò di scatto verso Jody
"E...ehi, non starai mica facendo dei paragoni? Vuoi dire che ti trascuro
per il calcio??????"; era sinceramente sconvolto, notò Jody, così decise
di non replicare con qualche battuta pungente ma si limitò a spingerlo da parte
dicendo "No" e avviandosi verso la ragazza. Lui la fissò, sbalordito
"E...ehi, aspetta, dove vai adesso?". Jody si fermò e si voltò a
guardarlo con aria dolce "Non è ovvio? Vado a sistemare la
situazione...."
Yayoi,
che non si era ancora accorta dei due che urlavano a pochi passi da lei (Ma che è, sorda?
NdTutti), stava imbambolata con gliocchi fissi a terra pieni di lacrime. Non
riusciva a dimenticare la faccia arrabbiata di Jun quando lei lo aveva
rimproverato, quando le aveva detto che doveva smetterla di trattarlo
così....ma lei si preoccupava solo per lui, perchè aveva paura di perderlo !!!
Possibile che lui non lo capisse??? Le lacrime che aveva cercato di frenare
ripresero a scorrere senza sosta, accecandola, mentre mentalmente invocava che
qualcuno la aiutasse. Neanche a farlo apposta (Si si, tanto lo sappiamo che è colpa
tua...NdLettori. Ehm....NdA), proprio in
quel momento udì la voce di Jody "Ehi, basta piangere ora". Alzò gli
occhi, stupita, e vide l'amica che la fissava sorridendo dolcemente. Senza
potersi frenare, le si gettò contro e cominciò a singhiozzare. Jody la
abbracciò, accarezzandole la testa "Su, su, va tutto bene. Lo so che cosa
volevi dirgli....e lo sa anche lui. Yayoi, non ti preoccupare, non ce l'ha con
te" provò a dire, per vedere se la ragazza fosse preda del suo solito
immenso senso di colpa. Ma Yayoi scosse il capo "Perchè....perchè....non
capisce quello che provo? Lo fa apposta per farmi morire dalla
preoccupazione????". Quindi stavolta Yayoi reclamava un po' di attenzione
per sè ! Era anche ora. "Sai, Yayoi, io credo che....non si sia ancora
reso conto che per te è così difficile, altrimenti ci penserebbe di più. Lui ti
vuole bene...." "Non è vero !!!!!! Non gliene importa nulla di me
!!!!!" urlò la ragazza. Jody la strinse di più "No, Yayoi, questo non
è vero. Quando la sua squadra ha perso, alla fine della partita, lui non era
triste. Lo preoccupava ben di più il fatto che tu fossi arrabbiata con
lui....." sentì un singulto. Yayoi alzò gli occhi verdi pieni di lacrime,
sconvolti. Jody sorrise. L'aveva convinta...."Oh no....hanno
perso....povero capitano....." sussurrò, per poi correre via verso gli
spogliatoi, urlando "Capitano !!!!!". Jody rimase immobile dov'era,
mentre un'enorme goccia le compariva sulla nuca "Ma....non ti stavi lamentando che pensava più al calcio chea te? E ora ti preoccupi se ha perso?"
domandò nella sua mente. Sentì un colpetto sulla testa, e si voltò; Wakabayashi
stava li, sorridendole, con la sacca della squadra dietro le spalle. Era
vestito in maniera normale. Jody sgranò gli occhi "Ma...ti sei già
cambiato???" chiese incredula. Lui la colpì noncurante con la sacca
"Guarda che sei tu che perdi tempo !!!" sentenziò. Jody ringhiò, poi
lo guardò meglio. Aveva un'espressione serena e contenta, i suoi occhi
scintillavano. Era veramente felice. In un attimo, la sua rabbia svanì, e la
ragazza sorrise. In quel momento lui riportò la propria attenzione su di lei
"Allora, hai risolto il problema?" chiese sorridendo. Jody,
incantata, riuscì a rispondere a stento "S...si, quando le ho detto che
aveva perso, si è dimenticata di essere arrabbiata....". Lui sorrise
furbesco, per poi avviarsi "Andiamo a casa?" chiese. La ragazza
annuì, anche se lui era voltato e non poteva vederla, poi lo raggiunse e lo
prese a braccetto. Il ragazzo arrossì per quella dolcezza improvvisa, ma lei
alzò gli occhi, che in quel momento erano pieni di dolcezza e cuoricini, e
disse "Sono contenta che abbiate vinto". Lui si fermò, sorridendo
sempre, e si chinò verso di lei. Jody socchiuse gli occhi, alzandosi in punta
di piedi e.....proprio in quel momento un boata si levò dallo stadio, dietro di
loro. I due ragazzi tornarono alla realtà bruscamente (Certo che
l'autrice è proprio perfida !!!! NdTutti gli altri personaggi Appunto !!!
NdJody e Genzo Ih Ih !!!! NdA_sempre_più_perfida). Jody, rossa fino alle scarpe, si voltò di scatto per
capire cosa stesse succedendo, poi un flash le attraversò la mente
"Accidenti !!!! C'è la partita di Hikaru contro il Toho !!!!!" urlò,
portandosi le mani alla bocca in un gesto sgomento. Lei e Genzo si guardarono
per un attimo, con un lampo di intesa, poi cominciarono a correre tutti due in
direzione del campo.
Quando Jody arrivò, ansante e senza fiato, suo cugino stava già
giocando, ed era impegnato in un confronto con Hiyuga. "Hikaru !!!"
urlò lei, spaventata, mentre Genzo le passava un braccio intorno alle spalle,
in un gesto di mutua solidarietà. Jody nemmeno se ne accorse; seguiva con occhi
apprensivi Hikaru da una parte all'altra del campo. Aveva come la sensazione
che sarebbe accaduto qualcosa, qualcosa di brutto...si voltò verso i componenti
della Nankatsu con occhi supplici. Tsubasa la fissò, comprensivo "Non
preoccuparti" le disse, e Misaki continuò "Hiyuga può sembrare una
canaglia, ma in realtà non è così...vedrai che andrà tutto bene". Lei
annuì, cercando di calmarsi, ma la sensazione di pericolo continuava a pervaderla.
Un'occhiata a Yoshiko le confermò che anche l'amica la pensava come lei. Le
altre ragazza poi si erano disposte a cerchio intorno a loro due, quasi a voler
infondere loro il loro spirito, quasi a volerle proteggere. Sapevano benissimo
cosa stavano pensando.
La situazione rimase questa per quasi un'ora e venti. La partita
era agli sgoccioli, mancavano ormai pochissimi minuti, circa sette, e le due
squadre erano in perfetta parità, 0 - 0. Hikaru aveva contrapposto, alla forza
bruta dei tiri di Hiyuga, la maestria e la preparazione apprese ad Hokkaido. Ma
lo sforzo che aveva compiuto era ben visibilesul suo volto. Jody, che non l'aveva bbandonato un attimo con gli occhi,
pensò "Lui....lui non ha compagni
validi come Tsubasa e Hiyuga...è solo...sta giocando questa partita da
solo.....no...." in quel momento sentì che il suo presentimento si
stava realizzando. "Hikaru !!!!" urlò, ma il ragazzo non la sentiva.
Era lanciato, per l'ennesima volta, contro la porta avversaria, palla al piede,
e volava veloce tra gli avversari, quasi avesse le ali. Ma Hiyuga lo stava
aspettando. Jody ebbe la certezza che in quel momento sarebbe accaduto, e si
slanciò in avanti "Hikaru !!! NOOOOOOOOOO !!!!!!!!"; sentì però una
mano che la afferrava e la tratteneva "Jody, non puoi entrare in campo
!!!! Faresti squalificare la squadra....." sembrava la copia di quello che
Hikaru le aveva detto poco prima. Jody guardò con gli occhi pieni di lacrime
Genzo "Lascimi, devo andare, si farà male...." urlò, cercando di
liberarsi. Ma il ragazzo non la lasciva "Jody, aspetta..." in quel
momento si sentì l'urlo di Yoshiko. Si voltò, colta da un terrore indicibile.
Il tempo parve fermarsi. Hiyuga rubò la palla a Matsuyama e lo mandò a terra.
Hikaru si rialzò, arrabbiato, e inseguì l'avversario, parandoglisi davanti.
Hiyuga lo guardò con fare malignio, e gli lanciò il pallone sullo stomaco, con
forza inaudita. Jody vide il volto di Hikaru divenire bianco, poi il ragazzo si
accasciò a terra. Hiyuga, ridendo, fece per proseguire, ma Hikaru da terra
riuscì a portargli via la palla, cercando di passarla a un compagno. Jody vide
una furia disegnarsi sul volto di Hiyuga, mentre la sua gamba colpiva con tutta
forza quella di Matsuyama, riimpossessandosi del pallone. Hikaru urlò di
dolore, e il calzino si macchiò di rosso. Fu quello che fece rinsavire Jody,
che fino a quel momento era rimasta immobile, troppo terrorizzata per crederci.
Senza ricordarsi che Genzo la tratteneva, scattò in avanti
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" urlò, nel vedere che
suo cugino era a terra e non si rialzava. Si liberò senza nemmeno rendersene
conto dalla stretta del portiere, proprio nel momento in cui l'arbitro
fischiava per interrompere il gioco. Jody non lo sentiva, non sentiva nulla ,
vedeva solo Hikaru disteso a terra. Alla fine lo raggiunse, chiandosi su di lui
con fare protettivo e spaventato. Il ragazzo si voltò leggermente a guardarla
"Jo....dy" mormorò, mentre il suo volto si contraeva per il dolore.
La ragazza annuì, sfiorandogli il viso con la mano, quasi a sottolineare che
era li con lui. In quel momento anhe Yoshiko si lasciò cadere di fianco al suo
capitano (Intendo Matsuyama. NdA), e la fissò con sguardo
supplice. Jody controllò la lesione alla gamba, abbassando rapidamente il
calzino del ragazzo, e rabbrividì. la gamba era gonfia, rossa e sanguinava;
sembrava fosse lussata, forse addirittura rotta. Jody la tastò con dita tremanti,
e sentì il cugino che sussultava. Si viltò verso di lui "Hikaru, non puoi
continuare a giocare, devi lasciare il campo !!!! Ti prego !!!!" disse,
notando anche che non si era ancora ripreso dal colpo allo stomaco. Ma il
ragazzo scosse il capo "N...no....finchè....non...sarà finita....non me
ne...andrò...." Yoshiko lo sostenne, mentre cercava di sollevarsi a
sedere, e Jody urlò "Ma non puoi continuare !!! La gamba potrebbe essere
rotta....". Yoshiko ebbe un singulto, fissando qualcuno alle spalle di
Jody; la ragazza si voltò, vedendo Hiyuga che, fermo dietro di loro, guardava
Matsuyama in tono compassionevole. "E' inutile, Matsuyama. Puoi farti
coccolare quanto vuoi, ma alla fine vincerò io !!!! Ah ah ah" urlò,
indicandolo con fare accusatorio. Jody sentì la rabbia crescerle dentro, e fece
per scattare in piedi e dare una lezione a quello sbruffone, ma la presa di suo
cugino sul polso la fermò. Jody si voltò verso di lui, incredula, ma il ragazza
aveva uno sguardo serio e sicuro che le tolse ogni volontà di protestare.
"Jody....io devo arrivare alla fine. Devo vincere questa
partita....aiutami, ti prego. Fai in modo che possa giocare gli ultimi minuti.
Te ne prego....Jody". Gli occhi castani di Hikaru erano troppo sinceri e
profondi, Jody dovette distogliere i suoi. Annuì, guardando altrove, poi prese
a fasciare strettamente la gamba del ragazzo "Potrai sopportare per
qualche minuto ancora, ma sta attento a non prendere altri colpi" disse a
bassa voce, quasi stesse lottando con se stessa. Era così, poichè non avrebbe
mai voluto esporlo a un simile pericolo. Fece per parlare, ma Yoshiko la fermò
"Capitano....lascialo giocare, te ne prego" sussurrò, e Jody annuì.
La scelta spettava a loro due. Uscì riluttante dal campo, trovando conforto
nell'abbraccio di genzo, che senza dire una parola la strinse a sè, premendosi
la testa di lei contro il petto. In quel modo, nessuno potè vedere le sue
lacrime.
Hikaru era di nuovo in piedi, e correva all'inseguimento di Hiyuga
come poco prima. Nessuno poteva sapere quanto forzo gli costasse muoversi,
nessuno doveva saperlo. Bastava solo che lui riuscisse a muoversi, non
importava a quale prezzo. Hiyuga stava di nuovo insidiando la loro porta, e
Hikaru accellerò l'andatura, cercando di porsi davanti all'avversario per
fermarlo. Ma era troppo tardi. Il tiro di Hiyuga era già partito, e Hikaru non
poteva farci nulla....la sua mente non accettò questo fatto, e il ragazzo
saltò, cercando di bloccare la palla con un Tackle aereo. Jody, ancora stretta
a Genzo, sentì il singulto del ragazzo e si voltò, in tempo per vedere la palla
colpire la gamba del cugino, travolgerlo e insaccarsi a rete. Hikaru cadde a
terra, e un urlo di dolore gli sfuggì dalle labbra. Jody sussultò, cercando di
fermare le lacrime, ma non poteva fare nulla. L'aveva pregata...l'aveva
supplicata....ma questo voleva dire che doveva stare li a vederlo mentre si
ammazzava? Cercò di muoversi, ma non ci riusciva. I suoi occhi corsero al
cronometro dello stadio: mancavano solo due minuti....Hikaru si rialzò a
fatica, trascinandosi verso il centrocampo. Era la sua ultima occasione, doveva
pareggiare, poi sarebbero andati ai supplementari. Aspettò il fischio
dell'arbitro, poi partì di corsa, da solo, verso la porta del Toho, dove lo
attendeva l'implacabile Ken Wakashimazu. "Devo
segnare...così....dopodomai...incontrerò....Tsubasa...e gli
altri....devo...vincere !!!!" pensò, cercando di controllare il dolore
e il tremito alla gamba, che ormai era arrivata al limite. Jody portò le mani
alla bocca, cercando di non singhiozzare. I 2 minuti erano ormai
trascorsi....Hikaru era al limite....perchè la partita non finiva?????
Perchè??? Hikaru arrivò davanti alla porta, e si preparò al tiro. Ma non si era
accorto che, dietro di lui, Hiyuga l'aveva raggiunto e si era gettato in un
tackle micidiale per fermarlo. L'azione ebbe i suoi frutti. Hikaru volò per
aria, mentre Hiyuga riconquistava il pallone, che però per l'impatto schizzò in
aria. Hikaru ebbe un lampo negli occhi "E'...la
mia ultima occasione"pensò,
ruotando su sè stesso e colpendo la palla con la gamba ferita, coperta dal
calzino che ormai era vistosamente colorato di rosso. La palla schizzò verso la
rete, mentre il giocatore ricadeva a terra. "Entra...ti
prego...entra...." sussurrò, poi i suoi pensieri si fecero confusi.
"Jody....Yoshiko...." sussurrò ancora, mentre nella sua mente si
affacciavano i volti preoccupati delle due ragazze. Cercò di recuperare la
lucidità per vedere la palla. Stava per entrare in porta.....ma Wakashimazu,
che aveva preso lo slancio sull'altro palo, arrivò proprio in quel momento e la
deviò, facendola uscire per poco. In quell'istante, l'arbitro fischiò. Ci fu un
boato dalle tribune, mentre il nome del Toho iniziava a lampeggiare nel
tabellone, ma gli occhi di tutti erano rivolti al giocatore sconfitto.
Matsuyama si era rialzato a fatica, e stava osservando la palla che era finita
fuori, incredulo.
Era finita. Il Toho aveva battuto la Furano per 1-0
Capitolo 17 *** Nuovi arrivi e vecchi ricordi.... ***
Capitolo 16: Nuovi arrivi e vecchi ricordi....
Jody guardò sconsolata suo cugino, che fissava
incredulo iltabellone. La Furano era
stata battuta dal Toho, e questo significava che era fuori dal torneo. Hikaru
si voltò a guardarla, poi il dolore alla gamba ebbe il sopravvento e il ragazzo
crollò in avanti. Jody scattò verso di lui, seguita da Yoshiko, e le due
ragazze si inginocchiarono di fianco al capitano ferito. Yoshiko lo fece
stendere, facendogli posare la testa sulle proprie gambe, mentre Jody prese a
tastare la ferita. Quando Hikaru sussultò, la ragazza si fermo e lo guardò,
preoccupata. Poi pose un tampone sopra la ferita e fece cenno agli amici di
avvicinarsi e portarlo in infermeria. Ma, mentre Genzo e Misaki si
avvicinavano, Jody vide il sole oscurasi, e si ritrovò all'ombra. Alzò gli
occhi sorpresa, solo per vedere Hiyuga che la fissava e fissava Hikaru con fare
ironico. "Ah, alla fine il povero eroe non ce la fa....ma per fortuna ha
il suo stuolo di belle ragazze che lo coccolano" commentò; Jody sentì la
rabbia montarle dentro. Ma lui continuò "Ma guardalo !!!!! Là, appoggiato
alle gambe della sua ragazza e con un'espressione sofferente....mi fai ridere,
Matsuyama !!!!". Yoshiko alzò gli occhi, con espressione irata e furente.
Wakabayashi, che stava avvicinandosi e pertanto aveva sentito tutto, strinse la
mano a pugno e nei suoi occhi brillò una scintilla di rabbia, alimentata dalla
scena che seguì. Hiyuga afferrò Jody, china sul cugino, per un braccio e la fece
alzare, portando il volto a pochi centimeri da quello della ragazza "E
allora? Ho vinto io, a quanto pare. Te l'avevo detto che avrei spazzato via il
tuo insulso cugino.....e domani farò fuori anche quell'insulso portiere che ti
hanno affibiato come fidanzato !!! Poverina, che brutta sort---"; le
reazioni di Wakabayashi, di Yusuke, di Yoshiko, di Allenby, tutte volte a
proteggere Jody e a difendere l'onore di Hikaru, si arrestarono. Jody aveva
avuto la reazione più veloce, e anche la più efficace. Con gli occhi che le
brillavano di rabbia e di indignazione, aveva sollevato il braccio libero dalla
presa del ragazzo, e la mano si era abbattuta con una forza impressionante
sulla guancia di lui. Il colpo fu talmente forte da sbilanciare il ragazzo che,
incredulo, lasciò la presa su di lei. Jody reagì prontamente e, sollevando il
braccio appena liberato, afferrò il ragazzo per il colletto e lo tirò verso di
sè "Tu azzardarti a ripetere solo una volta ancora una cosa del
genere" sussurrò con tono omicida "E io ti giuro che non troveranno
più traccia del famoso giocatore Kojiro Hiyuga. E per quanto riguarda Hikaru,
hai ben di che vantarti per aver vinto dopo avergli distrutto una
gamba.....sembra quasi che tu abbia paura di scontrarti con qualcuno non
infortunato....forse dovrei raccontarlo a tutti. Kojiro Hiyuga, il grande
giocatore che azzoppa gli avversari e si fa beffe dei vinti !!! Quale notizia
!!!".
Kojiro era rimasto sopiazzato dalla furia della
ragazza, che però non aveva ancora finito. Lo spinse via, urlando "E se
penso che Tsubasa e gli altri dicevano che in realtà eri buono e leale....che
sciocca !!! Come ho potuto, come ho potuto crederci !!!!!!!! Sei solo un
vigliacco, Kojiro Hiyuga. E sai che ti dico? Non batterai mai, MAI la Nankatsu
!!! Non ne sei in grado !!! L'hai appena dimostrato !!!". Detto ciò,
scappò via, piangendo dalla rabbia; Wakabayashi e Misaki raccolsero Matsuyama e
lo sollevarono per portarlo in infermeria; ma, nel farlo, Wakabayashi disse
"Sono un po' geloso...non credevo ti avesse tanto a cuore". Hiyuga lo
fissò, sconvolto. Ma era vero. Le parole della ragazza erano state dettate da
un puro interesse verso di lui. Si guardò intorno. Era rimasto solo, se n'erano
andati tutti. L'ansia di vincere l'aveva travolto, e si era trovato a giocare e
a sbeffeggiare gli avveersari come aveva fatto prima dei campionati Juniores in
Francia. Aveva dimenticato quanta ammirazione provasse per Matsuyama, e anche
per Tsubasa, Misaki e tutti gli altri (Ehi, e io?
NdWakabayashi. Buono. Tu sei 'Tutti gli altri'. NdA EEEH??? Ma non è giusto
!!!). Si appoggiò alla parete dello stadio. Che stupido!!! Come
aveva fatto a comportarsi così?
"...Sei un vigliacco!!!".....
Aveva proprio ragione....
Wakabayashi camminava a distanza di sicurezza dalla
sua ragazza, fumante d'ira e pronta a sfogarsi su qualsiasi cosa (O persona, e questo era il peggio. NdA) le
capitasse a tiro. Aspettò ancora un poco, per poi abbracciarla di sorpresa.
Ebbe l'effetto voluto: Jody si fermò e lo fissò con fare incerto "Su,
smettila di fare così !!! E' un po' sbruffone, ma non è così male....si è solo
esaltato per la vittoria....ti assicuro che in realtà, quando vuole, è un
ragazzo d'oro". Gli occhi azzurri avevano un'aria inquisitoria che non gli
piaceva molto. Jody ponderò un po' le sue parole, poi disse "Spero che tu
non sia mai stato come lui...."
Beccato in pieno !!!! Una grossa goccia di
apprensione comparve sulla faccia del ragazzo, che ammise
"Ecco....ehm...vedi....beh, si, lo devo ammettere, sono stato
insopportabile....fino a che non ho conosciuto Tsubasa" queste parole
fecero risplendere una scintilla divertita negli occhi azzurri "E ancora
peggio dopo....finchè una certa ragazzina non mi ha battuto miseramente davanti
ai miei amici" continuò. Jody scoppiò a ridere, una risata cristallina del
tutto priva di tensione. Guardò il ragazzo con affetto "Beh, si vede che
avevi bisogno di una lezione, mio caro.....dai, andiamo !!!!" esclamò,
prendendolo per mano, ora tranquilla e felice. Genzo le sorrise, cominciando a
seguirla, per poi sussurrare "Comunque stai tranquilla !!! Quello non ci
batterà mai; domani vinceremo, e in finale lo batteremo...." "Ehi,
non si era appena detto che avevi avuto la tua lezione di modestia? A quanto
pare non è bastata...." disse lei con uno strano luccichio negli
occhi....un luccichio che mise in allerta il ragazzo "Eh no !!!! Ora
basta, non ci penso nemmeno....." cominciò a correre, inseguito a ruota
libera da lei. Nessuno dei due si accorse della figura solitaria e silenziosa
che li guardava.
"Siamo tornati !!!!" "Era ora, noi
ci stamo allenando già da un pezzo !!!" esclamarono tutti, reclamando i
proprio giocatori con veemenza. I due furono separati bruscamente e condotti a
rispettivi campi. Jody si cambiò in fretta e entrò nella palestra "A
quanto vedo la nostra capitana sembra avere altri interessi, oltre alla
pallavolo". Si voltò per aggredire il proprietario della voce, ma si trovò
davanti il suo allenatore "Se...senpai !!! Non so come scusarmi,
io...." evitò di arrossire, ma poco ci mancava. Lui fece un gesto
noncurante e la esortò a iniziare a giocare "Ti vuoi allenare o no?".
Jody sorrise, prese la palla e la sollevò con una mano sola. "E va bene.
Sei pronta, Kay?" esclamò, fissando l'amica che stava nel campo
avversario.
"Uffa....che caldo !!!!" Misaki sbuffò
asciugandosi il volto, mentre insieme a Wakabayashi entrava nello spogliatoio
maschile (Eh si, siccome siamo professionali, i
campi all'interno della villa sono dotati pure di spogliatoi. Le docce però i
ragazzi preferiscono farsele nel bagno in camera. NdA). L'amico lo
riprese "Ehi, vedi di non lamentarti troppo !!! Domani sarà ben
peggio" sentenziò, ma Misaki esibì un sorriso furbo "Oh, no, mio
caro. Sarà molto, molto meglio invece". Wakabayashi si infilò la maglietta
pulita e chiese, stupito "E perchè mai?". Misaki lo squadrò un
secondo, sogghignando, poi concluse "Perchè domani in panchina ad
aspettarci ci sarà qualcuno di molto, molto importante...." "Piantala
!!!" scattò l'altro, voltandosi per nascondere il rossore imbarazzato sul
suo volto (A volte il cappellino manca, e
allora....NdA). Misaki sogghigno ancora, poi uscì, diretto alla sua
camera. Genzo rimase immobile, fissando il vuoto. Si sentiva un'idiota "Perchè
reagisco così? Tanto è vero. Se io ora do il massimo in campo, è solo perchè
lei è li a guardarmi...." uscì a grandi passi, sperando di vedere Jody
che usciva dalla palestra. Ma le ragazze erano ancora dentro, così entrò a sua
volta e rimase a guardare. L'allenatore lo vide, e gli fece un cenno. Il
ragazzo lo raggiunse, proprio nel momento in cui Aly alzava la palla al di
sopra di Jody. La ragazza lanciò un'occhiata in panchina, lo vide, saltò e fece
una schiacciata ancora più poderosa del solito, che travolse in pieno Allenby.
La biondina si trovò a terra, dolorante e stupita, ed esclamò "Ehi, e
quella cos'era?". Jody ricadde e arrossì "Scusami....non ho
controllato la potenza" spiegò. Wakabayashi sorrise. Allora non era solo
lui. Anche lei dava il meglio di sè, se lui era li....la cosa lo fece sentire
veramente importante, e per la prima volta in vita sua capì quanto bello fosse
avere qualcuno che ti voleva bene a quel punto.
"Misaki? Che ci fai qui?" chiese
Wakabayashi quando, arrivando sul campo dopo la doccia, trovò l'amico che stava
fermo davanti alla porta, col pallone in mano. Misaki si voltò e lo fissò
"Potrei chiederti la stessa cosa" disse. Wakabayashi sorrise e si
avvicinò "Teso? Per domani, intendo" "Uhm...si e no. Sai,
affrontare in semifinale una sconosciuta non è mai bello...ma mi chiedo..."
"Vinceremo". Misaki si fermò e fissò l'amico. L'aveva detto in tono
talmente convinto, che doveva esserci qualcosa, sotto "Vinceremo di sicuro
!!! Avevi ragione, prima....mi dispiace di aver reagito così. Se Jody è in
panchina, io riesco a giocare come non ho mai fatto prima. E immagino che per
te sia lo stesso. E...solo ora mi rendo conto di quanto tutto ciò mi faccia
stare bene" confessò. Misaki sorrise, battendogli amichevolmente la mano
sulla spalla destra "Ho capito, ho capito....e hai perfettamente ragione.
Ragion per cui, se non vuoi che ci spellino vivi, domani dobbiamo
vincere". Il portiere lo fissò ridendo "Hai ragione...e vinceremo,
allora" "Ehi voi due, che ci fate qui? Fra poco la cena sarà pronta
!!!" esclamò una voce dietro di loro. Voltatisi, videro Jody che, in tenuta
da sera (Che vorrebbe dire Top-camicetta azzurra
senza maniche- e pantaloni attillati. NdA) li fissava con aria
perplessa. Misaki rise, mentre Wakabayashi la fissò, stupito e deliziato. Ma la
ragazza non si accorse dello sguardo adorante degli occhi neri di lui
"Volete fare tardi? Si può sapere cosa...." continuò, quando un
frusciò alle sue spalle la colpì di sorpresa e la indusse a voltarsi, non prima
di aver visto l'espressione di assoluto stupore negli occhi dei due ragazzi che
le stavano davanti. Voltatasi, rimase immobile, fissando due occhi castani
ridenti, che la salutavano e la riconoscevano. Senza volerlo, si voltò ancora
di più per fissarlo in volto. Gli occhi castani appartenevano a un ragazzo
alto, dai capelli castano - chiari, che le si era fermato alle spalle, e che
lei stava fissando ad occhi sgranati, senza riuscire a crederci. Lui sorrise
amichevolmente e con affetto, come per salutare qualcuno di caro che non si è
visto per un bel po' di tempo, ma quando Jody riuscì a riprendere l'uso della
parola, tutto quello che riuscì a dire fu "E...e....e...E TU COSA DIAVOLO CI FAI
QUI??????????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
(Questo fu il primo benvenuto che
Schester, l'asso del Brema, ricevette in Giappone. NdA E che cavolo ci fa li?
NdTutti. E un po' di pazienza, che diamine!!!! L'ha chiesto prima Jody !!!!
NdA)
Mentre Jody rimaneva in attesa di una risposta,
mentre il ragazzo cercava di riprendersi dall'urlo che lo aveva investito,
Wakabayashi e Misaki rimasero a fissare quello che era stato uno dei loro più
temuti avversari ai campionati Juniores in Francia, secondo solo a Schneider,
Schester, il regista del Brema....a un tratto, questo fece scattare una
consapevolezza e una comprensione improvvisa nella testa di Wakabayashi. "Ma
certo !!!" Urlò. Misaki scostò lo sguardo dai due davanti a loro per
fissare, incerto, l'amico "Certo che cosa?" chiese. Il portiere,
continuava a fissare il ragazzo tedesco "Le ragazze abitavano a Brema !!!
E lui è l'asso del Brema !!! Questo spiega perchè si conoscono !!!"
esclamò convinto; la sua mente era assolutamente sicura che la spiegazione
fosse quella, e si concesse un sorriso di orgoglio; ma Misaki era di un'altro
parere "Mica tanto ovvio...Brema è grande come città....ci sarà pure un motivo
più specifico. Come fa Jody a conoscere così bene l'asso del Brema al punto da
urlargli senza preoccuparsi delle conseguenze 'E tu cosa ci fai qui?',
non ti pare?". Genzo fissò l'amico, poi la ragazza, ammettendo che forse
era vero. Era chiaro che si conoscevano bene, quei due......e, appurato ciò, un
improvviso attacco di gelosia lo sconvolse a tal punto che dovette costringersi
a stare fermo e a non aggredire il calciatore tedesco sui due piedi. Lui
intanto stava li e sorrideva a Jody dolcemente....e questo lo mandò in bestia
"Possiamo sapere anche noiche ci
fa lui qui? E come vi conoscete?" disse a voce alta, riuscendo a
discantare Jody dal suo stato di trance. La ragazza lo fissò, confusa, poi
fissò il tedesco, che rispose "Beh, mi pare giusto. Ma, prima di tutto,
posso salutare come si deve una mia cara amica che non vedo da almeno un
anno?" senza dire altro la abbracciò, e Jody era troppo sorpresa per
reagire....ma Wakabayashi no. Infatti si avvicinò a grandi passi e con
espressione omicida, e Misaki dovette fare ricorso a tutte le sue forze per
fermarlo "Genzo, no, dai, calmati, la sta solo abbracciando......"
invocò invano. In quel momento il ragazzo lasciò andare Jody, che si tirò
indietro riluttante e lo fissò, per poi sorridergli dolcemente. A quella visione
Wakabayashi si bloccò. Il suo cuore ebbe uno schianto, mentre pensava che la
sua vita aveva appena perso ogni senso. Jody afferrò il tedesco per una mano e
lo portò verso di loro "Ragazzi, questo è...." "Lo sappiamo
benissimo chi è !!!" esclamò arrabbiato il portiere, facendo arretrare la
ragazza, che rimase schockata a tal punto da non parlare per qualche secondo.
Alzò i due immensi occhi azzurri sul suo ragazzo, solo per vedere finalmente il
dolore e la rabbia negli occhi di lui. Si bloccò, cercando di capire e poi,
quando lo fece, di spiegare, ma all'improvviso sentì unurlo arrivare dal fondo del campo "UUAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"; tutti si
girarono in quella direzione, solo per vedere un uragano dotato di treccia
castana correre a velocità supersonica verso di loro, o meglio verso il ragazzo
tedesco, per poi saltare e avvinghiarglisi al collo, urlando "Franz !!!!
Franz, sei tu !!!! Oh, che gioia !!!!". Jody, che era ancora condizionata
al ragazzo tramite la mano, subì un tirone in seguito all'urto che fece
poerdere l'equilibrio ad entrambi, poi ricevette in piena faccia la treccia
castana. Le uscì un "Umhf !!!" seccato, mentre cercava di liberarsi e
di recuperare la visibilità; ma, quando finalmente riuscì a liberarsi della
treccia e della mano di lui, che in cerca di conforto l'aveva stretta troppo,
vide che Schester cercava invano di respirare, mentre i due ragazzi vicino alla
porta stavani immobili, troppo stupiti per parlare....per non dire che la faccia
di Misaki era impallidita fino a divenire bianca come il gesso; già, perchè la
furia umana che aveva appena attaccato il povero giocatore tedesco, altri non
era che la 'dolce' Kay (E provate a dirmi che lo
avevate già capito !!! Naaa, non vi credo. Ehi, non urlate così...va bene, va
bene, vi credo....NdA); cercando di non scoppiare a ridere o a
piangere (Perchè a questo punto si sentiva in vena
di fare entrambe le cose. NdA) si allontanò un poco, avvicinandosi
ai due ragazzi che, allibiti (E uno sul punto di
morirne. NdA) fissavano la 'tenera scenetta', in cui Schester stava
per morire di soffocamento, mentre Kay sorrideva come se le si fosse bloccata
la faccia.
"Ma guarda che branco di idioti"
pensò Jody, battendosi la mano sulla fronte, poi fissò i due, rassegnata
"Dunque non sapete poi così bene...." sentenziò. I due (Genzo e Misaki. NdA) si voltarono verso di lei
in pefetto sincrono, e la ragazza alzò le spalle "Certo lui è...Schester,
l'asso del Brema, e penso che fin la ci siano arrivati perfino i lettori" (E ci credo !!! Non avete fatto che ripeterlo !!! NdLettori)
spiegò, per poi fissarli con espressione interrogativa. Misaki e Genzo
aspettarono con aria del tutto confusa, finchè lei, stupita e incredula,
esclamò "Ehi, ragazzi, sveglia !!! Davvero non ci arrivate????"
disse, indicando i due, ancora stretti l'uno all'altro. I ragazzi, come due
automi, si voltarono di nuovo e fissarono i due ragazzi, cercando di 'capire'
cosa dovessero capire....finchè non videro con quanta gioia Schester aveva abbracciato
Kay, dopo averla riconosciuta, e di come i loro occhi fossero identici....della
stessa dolce tonalità castana mielata.....e finalmente cominciarono a
comprendere. Lui aveva i capelli di un colore più tendente al biondo, ma erano
molto simili; le loro espressioni in quel momento erano identiche....sempre
come automi, si sporsero per vedere meglio, non volendo crederci, e Jody,
interpretando giustamente quel segno come la conferma che avevano capito, finì
la spiegazione "Già. Schester. L'asso del Brema. Il fratello maggiore di
Kay"
Misaki non voleva crederci. Quel ragazzo, che
appena pochi mesi prima era stato uno dei principali ostacoli alla vittoria dei
mondiali Juniores, era apparso all'improvviso come un ostacolo a qualcosa che
per lui era molto, molto più importante....e ora se n'era rivelato il fratello
maggiore. Il tanto decantato fratello....beh, meglio così, almeno per il
momento. Sospirò, respirando finalmente con calma, e in quel momento Kay guardò
verso di lui e gli sorrise, un sorriso così luminoso che gli tolse il fiato (Fra un po' mi muore per asfissia....NdA); la
ragazza si liberò dall'abbraccio del fratello e lo trascinò verso di loro, per
depositarlo davanti a lui e dichiarare "Taro, questo è il mio fratellone,
Franz. Franz, lui è Taro Misaki". Sorrise soddisfatta della presentazione,
ma suo fratello fissò il giocatore Giapponese con una strana luce negli occhi,
per poi commentare "Oh, ma noi ci conosciamo....dimentichi che la finale
dei mindiali è stata Giappone - Germania? E tu eri li a vederci, anche se
allora non lo conoscevi? E poi, non vorrei sbagliarmi ma.....i Giapponesi non
usano chiamarsi per cognome?". Kay sussultò, arrossendo e guardando il
fratello con aria colpevole, mentre Misaki cercava di non arrossire a sua
volta. Il tedesco li guardava alternativamente e con un'espressione divertita,
ma, dopo pochi secondi, Kay riprese il pieno controllo di sè e, con la sua
solita euforia, esclamò "Si, è vero. Ma a me Taro piace molto più di
Misaki. E mi piace chiamarlo per nome, come lui fa con me". A questo punto
tutti gli sforzi di Misaki furono vani. Arrossì vistosamente sotto lo sguardo
inquisitore di Schester, mentre Jody faceva decisamente fatica a impedirsi di
scoppiare a ridere, e Wakabayashi, recuperato il controllo, sorrideva ironicamente,
per poi chiedere "E così sei il fratello di Kay...ma che ci fai qui in
Giappone? Non c'è il campionato anche da voi, in questo periodo?". La
frase provocò un'improvvisa scintilla di tensione negli occhi del Tedesco.
Rimasero tutti in silenzio, cercando di trovare qualcos'altro da dire. Jody
sospirò, per poi rivolgersi con un sorriso, al ragazzo e dire "Beh, non
importa. Ora sei qui, e ci resterai, non è vero? La cena è quasi pronta, se
vuoi ti mostro la tua camera, così puoi rinfrescarti, e poi vieni a cenare con
noi. Chissà quante cose abbiamo da raccontarci....io e te, poi, non ci vediamo
da un anno....ecco perchè mi ha abbracciato a quel modo" concluse,
lanciando un'occhiata significativa a Genzo, che calcò il cappellino sugli
occhi e guardò altrove. Schester, che cominciava a comprendere bene come
stavano le cose, sogghignò, per poi rivolgersi a Jody, leggermente imbarazzato
"Ecco...ma io non vorrei disturbare...." "Disturbare, solo una
persona? Ma se qua dentro siamo già in venti...." bofonchiò Genzo,
arrabbiato, mentre Kay esclamava "E comunque, non ti faremo andare via !!!
Dai, fratellone, rimani qui !!!!" le suppliche della sorella erano troppo
per lui, così Schester si trovò ad annuire; Jody sorrise, dicendo "Bene,
se volete avviarvi....Kay, fagli strada, starà in camera con Yu". Kay
annuì felice, afferrando il fratello per un braccio e Misaki per un altro.
Schester, confuso, cercò di fermarla "Ehi...e chi sarebbe Yu?"
"Yu? E' Yusuke, il fratello maggiore di Jody" "Tu...hai un
fratello?" chiese il ragazzo, fissando ad occhi sbarrati la ragazza. Jody
annuì "Si. E immagino che voi due, da bravi fratelli maggiori, avrete
molte cose da raccontarvi....."
Ritornarono lentamente verso casa, Kay, Misaki e
Schester davanti, Jody e Wakabayashi leggermente indietro. I due ragazzi non si
parlarono per un bel po', finchè Jody non disse "Smettila di fare
l'offeso. Ho bisogno del tuo aiuto, adesso". Genzo sbuffò, guardando
altrove "Lo so, lo so...l'ho capito....mi spiegherai dopo perchè vi
conoscete così bene. Credo che ci sarà qualcuno che, stasera, non dormirà sogni
tranquilli, non è vero?" Jody lo guardò con occhi luminosi "Sei
brillante come sempre !!! Si, è vero. E se vuoi saperlo, ci conosciamo così
bene proprio per questo. Lui era uno dei nostri fan più accanti, come noi
eravamo tifose della sua squadra. E questo mi fa ricordare una cosa...."
disse, fissandolo con una strana espressione. Lui si incuriosì
"Cosa?" "Ecco....beh, non c'è tempo, ora dobbiamo pensare
a...". Fu proprio in quel momento che Misaki ebbe la brillante idea,
vedendo le altre ragazze della squadra entrare, e notando che ne mancava una,
di esclamare "Ehi, Jody !!! Dov'è finita Aly?". Jody si fermò di
botto, incredula, mentre Wakabayashi soffocava un commento a bassa voce, e Kay
si batteva una mano sulla fronte. Jody sussurrò "Aki, fermalo, prima che
gli venga in mente...." ma Wakabayashi non fece in tempo, Misaki ricordò
all'improvviso "Ah, già !!! Doveva vedersi con Soda!!! Me n'ero
domenticato...ehi, ma che fai? Kay? Cosa ti prende?...." la ragazzina lo
stava infatti spingendo verso l'entrata, con un'espressione furente sul volto;
Genzo la aiutò, afferrando l'amico per un braccio e trascinandolo dentro
"Scusate, noi abbiamo una cosa da fare. Ti porto su io la valigia Schester.
Tu stai qui con Jody, la cena è quasi pronta", finì di dirlo e sparì in
casa, seguito da Kay. Franz rimase a fissare il vuoto con espressione vacua,
per poi voltarsi verso Jody e dire, sorridendo "Credevo fosse un
arrogante, invece è un ragazzo da cuore d'oro". Jody lo fissò, senza
sbilanciarsi, chiedendo "E cosa ti avrebbe fatto cambiare idea?".
Schester si avvicinò, passandole un braccio intorno alle spalle "Il fatto
che, per evitarmi altre spiacevoli notizie, se ne vatrascinando via l'amico e mi lascia qui con la sua ragazza, anche
se è chiaramente preoccupato per quello che potrebbe esserci tra noi"
rispose, guardandola negli occhi. Jody rmase impassibile, valutando le
implicazioni della frase. Dopo un po', il ragazzo si scostò "O forse ho
sbagliato tutto, e tu non sei la sua ragazza, e magari non ve ne importa nulla
l'uno dell'altra...." lo disse in tono poco convinto, quasi indagatorio, e
Jody si arrese "No. Non sbagli" sussurrò, per poi sorridere "Non
sono mai riuscita a nasconderti nulla, vero? Già, hai indovinato. E' il mio
ragazzo, e gli voglio talmente bene che, se il semplice fatto che qualcuno mi
abbraccia ci dividesse, ne soffrirei da morire. Devo dire che l'intervento di
Kay è stato ben tempestivo, prima....comunque, non preoccuparti, è tutto a posto"dichiarò, cercando di convincere il ragazzo
che andava tutto bene. Schester la fissò a lungo "Sei sicura? Non è solo
un'altro fidanzamento politico?" chiese, ben sapendo cosa lei aveva
passato, visto che le era stato affianco ogni momento. Jody scosse il capo, ma
disse "Si, è proprio questo. E molto di più. Ci hanno fidanzati
ufficialmente quando Richie e papà sono venuti qui". Il ragazzo la afferrò
di scatto "Cosa? Richard è stato qui? E...come ha fatto a trovarti?".
Jody sorrise "Ehi, va tutto bene !!! Papà lo ha portato qui per farmi
fidanzare con lui...lo so, è incredibile, ma lo sai com'è mio padre....ma Kay e
Aly avevano avvertito mio zio, e Misaki ha organizzato tutto ciò....e io mi
sono trovata fidanzata a Genzo Wakabayashi". Schester la fissò, incerto se
parlare o chiederle qualcos'altro. Poi decise "E...immagino, conoscendo
Misaki, che l'abbia fatto sapendo che tra voi c'era qualcosa...."
"Beh, certo !!!! Se n'erano accorti tutti. Tranne noi due....non facevamo
altro che litigare !!!!" confessò, arrossendo. Lui sorrise "Allora è
tutto ok.....e, a quanto o visto, il burbero SGGK ti vuole talmente bene da
picchiare chi ti abbraccia soltanto.....posso fidarmi. E anche tu gli vuoi
bene" dichiarò, guardandola negli occhi "Si vede da come lo
guardi.....esattamente come io guardavo te, anni fa". Jody si avvicinò e
lo abbracciò, sussurrando "Mi sei mancato....davvero tanto" "E
perchè non mi hai detto dov'eri? O che ti eri fidanzata? Nemmeno Kay ha voluto
dirmi nulla, quando è partita. Anche tu mi sei mancata....."
"Io....non credevo di aver diritto di scriverti. Ti avevo abbandonato
così....." "Sciocca !!! Lo sai che non me la sarei presa, Jody. So
bene quel che hai passato". Jody lo strinse ancora, sussurrando "Sono
felice che tu sia qui, amico mio. Il mio migliore amico, di nuovo al mio
fianco......e sono felice anche per un'altra persona" questo lo disse
alzando gli occhi, in tempo per vedere una luce accendersi in quelli di lui
"Lei....lei è qui?" "Si" "Ed ha appena telefonato....tornerà
subito dopo cena. Ho idea che Soda non abbia fatto colpo" disse una voce
dalla porta. Jody sussultò, staccandosi dal ragazzo e voltandosi a guardare
Genzo, che però, stranamente, non dava cenno di arrabbiarsi. Schester sorrise,
dicendo "Credo di doverti spiegare...." "No. Ho capito tutto. O
quasi. E poi vorrei fosse Jody a spiegarmi il passato. E Kay mi aveva
anticipato qualcosa.....a proposito, se vuoi andare, la tua stanza è la seconda
a destra in cima a queste scale, comunica con quella di Misaki....credo tu
debba parlarci, prima o poi...." Jody sorrise, incerta, dicendo "Si,
vai pure in camera, io vado a vedere a che punto è la cena....scusate"
corse via, e Genzo si volto per rientrare, senza dire nulla. Ma Franz disse
"Credo sia meglio dirtelo. Lei è la mia migliore amica......per questo
l'ho abbracciata così. Non c'è altro. Anzi, sono ben felice che tu stia con
lei". Wakabayashi si volto, con un'espressione strana, e rispose
"Così te l'ha detto. Beh, grazie. E comunque, non sono queste tue parole a
tranquillizzarmi, ma il fatto che c'è un'altra nel tuo cuore, e io la
conosco....e so che non riusciresti mai a pensare ad un'altra ragazza".
Schester non rispose, si limitò a enttrare e sussurrare
"Comunque....stalle vicino. le sorprese non sono ancora finite, per
Jody" "Ehi, che vuol dire??? Ehi !!!" . Ma il ragazzo non
rispose. Doveva dirlo a Jody, prima. Ma....forse....
"La cena è servita !!!!" l'urlo di Jody
ebbe un effetto devastante. Un rombo assordante venne dalle scale, persone
cominciarono a spuntare da ogni parte della casa, e in cinque minuti la sala da
pranzo fu affollata e rumorosa. Schester rimase un attimo spiazzato nel vedere
la quantità di persone che si erano radunate in così poco tempo. C'era,
ovviamente, tutto la squadra di pallavolo, ma Jody aveva raccolto anche mezza
nazionale Giapponese....e un fratello.....entrò titubante, cercando di non
farsi notare troppo. Non che ce ne fosse bisogno. Tutti erano occupati a
reclamare il cibo a o chiaccherare con chi avevano di fianco, in modo tale che
il ragazzo si chiese se la disposizione non fosse strategica.....i suoi occhi
videro sua sorella seduta al fianco di Misaki, e il suo sospetto divenne
certezza. Lanciò un occhiata d'intesa a Jody, che la ricambiò con un sorrisetto
ironico, prima di annunciare "Ehi !!! Gente !!! Basta far baccano !!! Devo
presentarvi una persona, visto che da oggi starà con noi a tempo indefinito.
Ecco a voi il nostro nuovo ospite" si spostò per permettere a tutti di
vedere il ragazzo. A quel punto le reazioni furono varie. Tsubasa fece cadere
la forchetta che aveva in mano, sbattè le mani sul tavolo e si sollevò per
guardare meglio, per rendersi conto se era davvero lui. Sanae fissò il nuovo
venuto con aria interrogativa, per poi fissare Kay con un lampo di
riconoscimento. Lo stesso, più o meno, accadde per Yayoi e Yoshiko. Jun e
Hikaru si fissarono e fissarono il tedesco, mentre un gigantesco punto di
domanda si disegnava sopra le loro teste. Izawa lo fissava allo stesso modo,
mentre di fianco a lui Allenby sbuffava, per poi sorridere con aria contenta.
Alex sorrideva apertamente, mentre di fianco a lei un ragazzo alto e biondo lo
fissava con aria interrogativa. Sembrava essere l'unico a non avere idea di chi
fosse, anche se un vago sospetto aleggiava nei suoi occhi castano scuri. In breve,
lo stavano fissando tutti con occhi spalancati, e il ragazzo cominciava a
sentirsi veramente in imbarazzo. Jody aspettò ancora qualche secondo, poi
continuò con la presentazione "Lui è Franz Schester, asso del Brema,
regista della nazionale Tedesca Juniores, come tutti i ragazzi hanno già
appurato, e fratello maggiore di Kay, come tutte le ragazze hanno già
intuito...." a queste parole, Tsubasa, Jun, Hikaru e Mamoru si voltarono
di scatto verso la ragazzina che, seduta accanto a Misaki, sorrideva felice guardando
il fratello che adorava. Jody sorrise. Che scenetta divertente. I ragazzi a
volte erano davvero stupidi !!! Avevano tutti pensato alla carriera calcistica
del nuovo arrivato, senza notare la grande somiglianza con Kay....che alle loro
manager invece non era per nulla sfuggita. Yusuke, che in tutto questo non
centrava nulla, pose una domanda sensata "E cosa fa qui?". Jody
spalancò gli occhi, leggermente stupita per l'irriverenza della domanda. Ma il
Tedesco sorrise "Buona domanda. Beh, i motivi sono tanti....ma il più
importante è che volevo rivedere mia sorella" disse, fissando Kay con
espressione dolce. Ma la ragazzina, per quanto incantata dal fratello, non si
fece fregare e, con uno strano scintillio negli occhi, aggiunse "Proprio
nel bel mezzo del campionato?". Franz smise di sorridere e la osservo,
mentre la sorella ricambiava lo sguardo con la stessa serietà. Jody li fissò
entrambi e, presentendo il pericolo che una simile conversazione poteva
portare, esclamò "Beh, ne parlerete dopo, voi due. Ora ceniamo !!!".
Spinse Franz al suo posto e si sedette, fissando per un attimo Kay con aria
d'intesa. L'amica ricambiò l'occhiata e guardò altrove. Franz lanciò
un'occhiata circolare agli occupanti della tavola per poi fissare un posto
vuoto alla sinistra di Izawa. Intuì chi dovesse esserci seduto, di solito, e
sospirò. Poi fissò il ragazzo con aria meditabonda. Izawa stava chiaccherando
con Allenby, e la ragazza rideva e lo fissava come se avesse la più totale
fiducia in lui....la scontrosa e taciturna Allenby....Franz sorrise,
indovinando come stessero le cose. Jody, che si era seduta al suo fianco, gli
diede una gomitata e sorrise nel vedere una luce ironica negli occhi di lui.
Era tutto come prima. Potevano capire i pensieri dell'altro senza nemmeno parlarsi,
solo con uno sguardo. E Jody sapeva bene a cosa stesse pensando Franz in quel
momento...e anche ilmotivo per cui era
li, il VERO motivo.... "Domani la Nankatsu affronterà le semifinali del
campionato. Verrai a vedere la partita, non è vero, Franz?" chiese
Allenby, rivolgendogli uno sguardo che presupponeva molte cose. Lui arrossì
lievemente, capendo le implicazioni della domanda, e disse "Beh...si,
perchè no? Mi piacerebbe rivederevi all'opera....e vorrei vedere anche i vostri
allenamenti, Allenby...." la ragazza sgranò gli occhi "E come fai a
sapere che abbiamo ricominciato a giocare?" chiese, sospettosa. Lui si
limitò a sorridere "Ho visto gli occhi di Jody...brillano come quando
avete cominciato a giocare insieme per la prima volta" spiegò. Allenby
sorrise dolcemente, mentre Jody arrossiva e lanciava un'occhiata timida a
Wakabayashi, che si limitò a fissare con aria d'intesa Schester e dirgli
"Uno volta o l'altra dovremo parlare...credo tu debba raccontarmi un bel
po' di cose". Il tedesco annuì, e la cena continuò allegramente.
"E così è tuo amico...." sussurrò
Wakabayashi a Jody quando, subito dopo cena, uscirono da soli in giardino. La
ragazza annuì, fissando il buio incipiente "Si. Il migliore. L'unica
persona con cui mi sia mai confidata totalmente, a parte le ragazze e
Angel....ci siamo conosciuti appena io sono arrivata in Germania...." il
ragazzo interruppe la spiegazione prendendola per un braccio e facendola
voltare verso di sè "Guarda che non serve che mi racconti tutto"
sussurrò, sorridendo, e lei rispose al sorriso "Lo so....e proprio per
questo voglio raccontartelo. Anche perchè capirai molte cose". Lui annuì,
sedendosi su uno scalino, e lei si mise in piedi davanti a lui, pronta a
cominciare. Ma il ragazzo scosse il capo e la tirò a sè, sussurrando "Non
ora....non ora, ti prego. Ora voglio solo sapere che sei vicino a me, che non
mi abbandonerai...perchè ho bisogno di te". La dichiarazione la spiazzò,
ma riuscì a sorridere e annuire, sopraffatta da una gioia incontenibile, e a
sedersi davanti a lui, tra le sue braccia, appoggiandosi alsuo petto. Li, immersa in quella pace
ultraterrena che riusciva a trovare quando stava vicino a lui, iniziò a
ripensare...a ricordare......
...era appena arrivata in Germania, ed era entrata subito a far parte
della squadra, divenendone il capitano. Come tale andava spesso a casa delle
ragazze, anche semplicemente per studiare o chiaccherare. Una delle case che
frequentava di più era quella di Kay, visto che era vicina alla sua. Li, un
giorno, conobbe una persona che le avrebbe cambiato la vita. Era appena entrata
dalla porta, scuotendosi di dosso il gelo invernale, e aveva urlato, rivolta al
piano di sopra dove di certo Kay si trovava "Ehi, e allora, ci vogliamo
dare una mossa? Il tuo capitano è qui e sta gelando...e poi dobbiamo studiare
!!! Kay, sei la solita !!!!" in risposta alle sue urla, una figura si
affacciò sulle scale, scendendo, e Jody si preparò ad accogliere con altri
bonari rimproveri la sua amica. Ma la voce le rimase in gola, quando la figura
si mostrò per intero, e lei vide che non si trattava di Kay, ma di un ragazzo
alto, molto somigliante all'amica, che però lei non aveva mai visto. Arrossì sull'istante,
fissandolo sorpresa, mentre lui scendeva le scale e la guardava in modo
perplesso e leggermente ironico. Jody fissò il pavimento, desiderando di
potervi sprofondare, e la cosa dovette apparire evidente, poichè il ragazzo
scoppiò in un'allegra risata, che le fece sollevare il capo di scatto, e le
disse "Dai, non startene li che fa freddo, e sei già abbastanza
gelata......tu devi essere il famoso capitano di Kay, quella di cui lei parla
sempre, non è vero?". Jody annuì, stordita "E...e tu come lo
sai?" chiese balbettando, e lui le lanciò un'occhiata divertita "Beh,
non sono molte altre le persone che entrerebbero qui e urlerebbero cose simili
a mia sorella....." la ragazza divenne viola, mentre lui rideva di gusto.
Dopo un po', quando fu riuscito a calmarsi, tese una mano e si presentò
"Io sono Franz, il fratello maggiore di Kay, comunque". Jody fissò la
mano tesa, per poi afferrarla e dire "Io...beh, sono Jody, e da quel che
ho capito hai già sentito parlare di me. Sono il capitano di Kay, e.....beh,
molto piacere". Ci fu un attimo di silenzio, e gli occhi azzurri di lei si
fissarono in quelli castani di lui, per rimanervi incatenati. Proprio in quel
momento, Kay fece la sua comparsa, esclamando "Capitano !!!! Hai
conosciuto mio fratello, a quanto vedo !!!!". Il suo urlo ebbe l'effetto
di separare di scatto i due, che si erano momentaneamente persi nella reciproca
contemplazione (Ma naturalmente Kay non se n'era
accorta !!!! NdA). Jody fissò altrove, arrossendo, e il ragazzo
disse, cercando di alleviare l'imbarazzo "Beh...sarà meglio che io vada.
Fa la brava sorellina, mi raccomando. Jody....è stato un piacere" e detto
ciò prese una pesante borsa e se ne andò. Jody rimase ferma a fissare la porta,
mentre il cuore cominciava a batterle forte "A...anche per...me...."
mormorò senza rendersene conto; Kay, che non aveva capito nulla, spiegò
"Il mio fratellone è l'asso della squadra giovanile locale, si chiama
Franz e....capitano? Capitano, che hai? Perchè non mi rispondi?.....".
Stava camminando a passo svelto nelle strade gelate di Brema, tenendo
stretta la borsa e cercando di pensare agli allenamenti e alle eliminatorie di
campionato, che erqano molto vicine. Ma non ci riusciva. Nella sua mente
tornava sempre l'immagine di due occhi azzurri enormi come il mare, e il volto
di quella ragazza, che per ora aveva solo un nome....Jody. Finalmente aveva
conosciuto il tanto declamato capitano di Kay, e aveva capito il perchè della
venerazione smodata della sorella nei suoi confronti.....aveva capito fin troppo
bene. Ebbe il desiderio improvviso di andare ad assistere agli allenamenti
della sorella, ance se non vi era mai stato, solo per rivederla....scosse il
capo, cercando di pensare ai suoi, di allenamenti, ma era inutile. Il volto di
lei era sempre presente nella sua testa, e gli sorrideva...e il suo cuore
iniziò a battere forte....
Il giorno dopo il ragazzo si alzò prestissimo. I suoi sogni erano stati
pervasi da una presenza dolce e fiabesca, con due enormi occhi azzurri.
Cercando di non pensarci, si preparò in fretta e andò a scuola. Era il primo
giorno, dopo le vacanze primaverili, e da quel giorno sarebbe andato in seconda
media. Scese le scale, sentendo un gran trambusto nella camera della sorella.
Stava uscendo dalla porta, quando Kay si precipitò giù come un fulmine e lo
seguì. Il ragazzo sospirò. Aveva sperato di fare la strada da solo, quella
mattina, per poter pensare, ma non era possibile. Kay parlava di cose inutili,
e la sua mente vagava altrove. In realtà la ragazzina, molto più sveglia di
quanto lui credesse, aveva indovinato quasi tutto, e stava torturando il
fratello, per vedere la sua reazione. Dopo un bel po' di chiacchere, quandio
era ormai certa che non la stava ascoltando, disse infatti, in tono casuale
"e infatti anche Jody....". Il ragazzo voltò la testa di scatto,
fissandola con improvviso interesse, e Kay gli sorrise con aria compiaciuta,
come per dire "Ah-ha, ti ho scoperto !!!". Lui arrossì è si voltò
subito, cercando di non dare nell'occhio. Per fortuna arrivarono alla scuola, e
si diressero a vedere i tabelloni delle classi (Angel
e Jody sono appena arrivate, quandi devono ancora sapere in che classe sono.
Intanto però sono entrate nella squadra. NdA).
Kay spiò i tabelloni delle prime ed esclamò "Sono in prima B. E con me ci
sono anche Alex e Allenby !!! Che fortuna !!!!"; il fratello la fissò,
confuso "E chi sarebbero scusa?" "Due delle mie compagne di
squadra, quelle che hanno la mia stessa età. Le altre hanno un anno di
più...". Schester ci pensò su. Sua sorella era un genietto, ed era un anno
avanti.. Evidentemente anche le altre erano al suo livello...tutte un anno
avanti...e se alcune di loro avevano un anno più di Kay, voleva dire che....si
bloccò, arrossendo poi mentre chiedeva "E...e...le altre?". Kay lo
fissò, sogghignando poi nel capire il senso della domanda, e guardò i tabelloni
"E...oh, guarda !!!! Angel è finita in seconda F. E' con Aly. Beh, meno
male, è nuova e almeno avrà qualcuno a cui appoggiarsi. E...oh, guarda Franz,
quelli sono i tuoi compagni che ti chiamano. Io vado fratellino. Ci vediamo
!!!" e lo lasciò li, senza dirgli l'unica cosa che voleva sapere. Lui,
sconsolato si avviò in classe, la seconda D.
"Accidenti, Angel, abbiamo fatto tardi !!! Tutto per colpa tua
!!!" urlò Jody alla sorella, mentre correvano verso la scuola. L'altra
sorrise "Vabbè, dai, vedrai che faremo in tempo !!!! Eccoci, guarda. La ci
sono i tabelloni con le classi. Ah, ecco Aly. Ehi, Aly, in che classe
siamo?" chiese Angel, sperando vivamente di non essere separata dalla
gemella e dalle amiche. Ma Aly scosse il capo "Se pensate di stare
insieme, mi dispiace, ma la politica di questa scuola è di dividere
categoricamente i fratelli. Siete in due classi diverse. Tu, Angel, sei in
classe con me, in seconda F. Tu Jody, invece, sei in seconda D. E' da quella
parte. La nostra classe invece è di qua". Angel sussultò e guardò la
sorella. Pur essendo entrambe nuove, visto che si erano trasferiti li da poco
più di un mese e mezzo, avrebbe preferito essere lei, quella che stava da sola.
Jody aveva appena superato lo shock di ritrovare il padre dopo anni di
vagabondaggio per il mondo, aveva appena scopaerto di avere una sorella....Jody
si accorse del suo sguardo e sorrise "Non ti preoccupare, Angel. Me la
caverò benissimo da sola. Sono abituata ad arrivare in posti nuovi e
sconosciuti. Prima di te non ho mai avuto fratelli, e prima di voi....mai
amiche. Quindi non mi spaventa l'essere in classe da sola. Vedrai che mi farò
tanti amici. Ci vediamo a pranzo, in mensa !!!"; partì di corsa nella
direzione indicatale da Aly. Angel e Aly rimasero ferme nel corridoio,
fissandola mentre si allontanava "Credi dicesse sul serio?" chiese
Aly. Angel scosse il capo "Mah...è vero che è abituata a cambiare scuola e
città, ma stavolta è diverso....questa è la città dove vivrà per sempre, e gli
amici che si farà qui saranno quelli con cui vivrà la sua
adolescenza....speriamo bene" "Ehi, allora, in che classe
siete?" la voce allegra di Alex le risvegliò dalle loro preoccupazioni. La
ragazzina era arrivata sorridendo alle loro spalle, in compagnia di Kay e della
taciturna Allenby. "Noi tre siamo in prima B. Voi siete in seconda F, non
è vero? Ehi, ma Jody dov'è?" disse, guardandosi intorno alla ricerca del
suo capitano. Le altre due s strinsero le spalle "Che vuoi, è andata avanti.
E' l'unica di noi ad essere in classe da sola, senza conoscere nessuno"
spegò Angel, mentre Aly continuava "Già, per una volta potevano fare
un'eccezione e mettere lei e Angel nella stessa classe. Bah, comunque è in
seconda D, una delle classi migliori in quanto a livello". Kay ebbe un
guizzo negli occhi castani e si fece avanti spostando con uno spintone Alex,
per chiedere "Seconda D? Ne siete sicure????" Aly e Angel la
guardarono un po' stupite, per poi annuire "Si....". Kay sorrise.
Allora Jody non era poi così sola.... "Non è che ci nascondi
qualcosa?" chiese Allenby, arguta come sempre. Kay sorrise
"Forse...ma lo saprete più avanti"
Jody si fermò davanti alla porta della seconda D, tremando. Nonostante
ciò che aveva detto ad Angel era completamente nel panico.
Quella che stava per affrontare era la classe che avrebbe avuto per
sempre....stavolta non avrebe più cambiato città, non se ne sarebbe più andata,
e questo la metteva in agitazione più di quanto avesse mai creduto possibile.
Fece per aprire la porta, poi ci ripensò e si fermò. Riprese coraggio, fece un
bel respiro e.... "Ehi, che ci fai qui fuori, signorina?". Jody si
voltò di scatto, solo per trovarsi di fronte uno dei suoi professori. Arrossì
violentemente e spiegò "Buon...buongiorno. IO...mi chiamo Jody Weynehr
e...sono la nuova studentessa....e...ecco, stavo per entrare...."
l'imbarazzo ebbe il sopravvento e la ragazza si bloccò, ma il professore aveva
già capito. Sorrise e le disse "Ok, ho capito, vieni con me, ci penso io a
presentarti alla tua classe. Sono il vostro coordinatore per quest'anno".
Jody lo fissò con riconoscenza ed entrò al suo seguito. All'entrata del
professore, i vari commenti che aerano volati nella classe si interruppero. La
curiosità generale era rivolta soprattutto alla nuova arrivata che doveva
essere in classe con loro. Tutti si chiedevano chi potesse mai essere, ma
nessuno la conosceva, e le ipotesi erano state varie e molteplici. Alla vista
del professore, tutti scattarono al proprio posto. Solo un ragazzo si era astenuto
all'euforia generale, e aveva degnato solo di un'occhiata il prof, senza
nemmeno notare la figura dietro di lui. Schester se ne stava seduto nel suo
banco, appoggiato alla mano, fissando fuori dalla finestra. I suoi pensieri
erano tutti per una bruna ragazza dagli occhi azzurri, e non ci fece molto
caso, quando il professore iniziò a parlare "Dinque, io sono il Prof.
Steiner, e saràò il vostro coordinatore per quest'anno. Insegno matematica e
fisica....non fate quelle facce, non sono poi così male come materie....spero
che andremo d'accordo. A parte questo, devo presentarvi una persona. Questa è
la vostra nuova compagna di classe". A queste parole Schester si voltò a
guardare. Questo era interessante "E' appena arrivata dalla Francia, ma
parla già benissimo la nostra lingua, anche perchè suo padre è tedesco. Vi
presento Jody Weynehr. Presentati pure ai tuoi nuovi compagni, Jody".
Schester era rimasto a fissare la scena, incredulo. L'oggetto dei suoi sogni
aveva improvvisamente preso vita davanti ai suoi occhi, e la ragazza che lo
aveva tanto colpito gli stava davanti, e stava parlando "Buongiorno a
tutti, io sono Jody, e sono arrivata qui in Germania dopo aver girovagato molto
per il mondo. Spero che diventeremo amici". Detto ciò si inchinò
leggermente, e la classe scoppiò in un applauso abbastanza selvaggio. Erano
rimasti tutti colpiti da quella strana ragazza che parlava così bene la loro
lingua deppure era straniera. E inoltre era molto carina. Il professore sorrise
e disse "Ecco, Weynehr, quello è il tuo posto, vai pure". La ragazza
fissò il banco, e si avviò verso di esso. Vi depose sopra la cartella, quando
sentì uno sguardo su di sè. Sollevando il capo, incontrò due occhi castani che
conosceva molto bene. "Ma...ma tu sei..." disse, fissando Franz con
gli occhi azzurri sgranati. Il ragazzo la stava guardando come se non ci
credesse, e lei, dopo la sorpresa iniziale, sorrise e si sedette "Tu sei
il fratello di Kay !!! Che bello, credevo di non conoscere nessuno qui, e
invece ci sei tu !!!" sorrise in modo incantevole, e lui sentì il suo
cuore che accelerava. Rispose al sorriso, dicendo "Beh, davvero? Se hai
bisogno di qualcosa, chiedi pure a me. Da adesso siamo vicini di banco....ah,
dopo vuoi mangiare con me? Ti spiego un po' come vanno le cose qui. Ti
va?"; la proposta, apparentemente fatta con calma, era sudata e
terrorizzata. Ma lei sorrise ancora e annuì, felice.
Alla fine delle lezioni della mattinata, Jody uscì di corsa dalla
classe, e aspettò che il ragazzo uscisse a sua volta, sperando di poter
pranzare con lui. Ma quando Franz uscì, fu subito circondato da una miriade di
ragazze che, urlando, lo invitavano a mangiare con loro. Il ragazzo cercava di
destreggiarsi tra loro e di liberarsi, ma il suo animo gentile non gli
permetteva di ferire i loro sentimenti, così faceva il galante e le allontanava
con tono gentile. Si mise a ridere e scherzare con una ragazza dagli splendidi
capelli dorati, mentre teneva stretta per la vita un'altra dai capelli neri,
che lo fissava in adorazione. Jody, guardandolo, sentì una rabbia sorda che le
saliva nella testa. Ma guarda che damerino !!! E dire che sembrava un ragazzo
sensato....si girò e si allontanò a grandi passi, diretta verso la mensa.
Proprio in quel momento, Franz uscì dalla mischia e la vide allontanarsi. La
chiamò in tono allegro e gioviale, ma la ragazza, voltatasi, gli lanciò uno
sguardo carico d'odio che lo bloccò. Jody si fermò, lo guardò negli occhi e
disse "Stai pure qui a fare il damerino. Io vado a mangiare con le
altre".
Schester rimase immobile in mezzo al corridoio, dandosi dell'idiota.
Come al solito, aveva fatto il galante con le sue ammiratrici, ma era una scusa
per farle andare via. Ma, dall'esterno, doveva sembrare un insopportabile
play-boy. E il peggio era che quell'impressione l'aveva data proprio a
lei...alla ragazza che l'aveva tanto affascinato. Si avviò in mensa con alcuni
ragazzi, cercandola cogli occhi, ma quando la individuò, seduta ad un tavolo
col resto della squadra, la ragazza si limitò a guardare altrove. Franz si sedette
ad un tavolo abbastanza distante da quello delle ragazze, dal quale poteva però
vederla bene. Ma Jody non lo fissò nemmeno una volta in faccia. Sembrava che
avesse cancellato la sua presenza. In realtà, alle ragazze non aveva nemmeno
detto di essere in classe con lui. Solo Kay doveva esserne consapevole. Einfatti la ragazzina, vedendo Franz che
fissava Jody con sguardo triste, esclamò "Ma tu sei in classe con mio
fratello, non è vero Jody?". Tutte si voltarono a fissare il loro
capitano, stupite che non lo avesse detto, ma Jody, ad occhi chiusi, si limitò
a dire "Già" e continuò a mangiare. Kay, confusa, fissò il fratello,
che si limitò ad abbassare lo sguardo. "Ma Jody...." cercò di dire
Angel, convinta che ci fosse qualcosa che non andava, ma la sorella si limitò a
posare la scodella del pranzo sulla tavola e a dire "Beh, vogliamo andare
a dare un'occhiata ai club sportivi?". Si alzò, e le altre la seguirono.
Ma Kay e Angel si scambiarono un'occhiata perplessa e preoccupata.
I club sportivi, un'eccezione delle scuole private tedesche, erano
molti. Andavano dagli sport più classici a quelli più strani e sconosciuti.
Jody si guardava attorno, mentre le sedi dei club erano affollate dai nuovi
potenziali iscritti. "Cosa facciamo?" chiese, rivolta ad Angel e alle
altre. Alex sorrise "Che ne dite del club di pallavolo?"
"Assolutamente no. Facciamo già parte di una squadra, e se giocassimo qui,
i nostri avversari verrebbero a spiarci. E poi, io vorrei fare qualcosa per
svagarmi, non sempre come un impegno" rispose Allenby. Jody si voltò e la
fissò "Per te la pallavolo è un impegno? Non un divertimento?"
chiese, turbata. Allenby però scosse il capo "Mi piace da morire, ma la
facciamo ad un livello molto serio...puntiamo al titolo nazionale. Io voglio
uno sport dove non mi sia richiesto così tanto. Intendevo questo" spiegò,
e Jody sorrise. La capiva benissimo. Aly si guardò intorno "In questo
caso, non credo che potremo fare lo stesso tutte 6...abbiamo gusti differenti,
no? Beh, non facciamone un dramma. Ognuno scelga ciò che vuole, eh?". Le
altre annuirono, e si chinarono a guardare il foglio su cui erano elencati i
club.Aly fu la prima a parlare
"Beh, per quanto mi riguarda....scelgo la ginnastica ritmica"
"Io invece preferisco la ginnastica artistica" disse Jody, indicando
col dito il nome del club di ginnastica artistica. A Kay brillarono gli occhi
"Si, anche io voglio farla, capitano. Vengo con te. Mi è sempre
piaciuta". Alex meditò un attimo, per poi dire "Io scelgo il club di
Kendo". La guardarono tutte "E che c'è di male? Non guardatemi così.
Sappiamo combattere tutte, e a me il Kendo è sempre piaciuto...." "Io
scelgo il tiro con l'arco" disse Angel all'improvviso. Allenby, ultima
rimasta, fissò la pista da corsa al di là della rete e disse "E io scelgo
atletica. Bene, andiamo" le 6 si separarono e si avviarono ai rispettivi
club.
Jody uscì dalla palestra dopo la doccia, voltandosi per dire a Kay
"Ti aspetto qui fuori". Appena uscì, un movimento attirò la sua
attenzione. Il campo da calcio era pieno di ragazzi che, stanchi e accaldati,
lottavano per impossesarsi della palla. Tra di loro, uno prese con facilità il
pallone e scattò verso la porta, a velocità incredile. Il portiere non fece
nemmeno in tempo a tuffarsi che il pallone era già in rete. Jody fissò il
giocatore, e rimase di stucco nel constatare che era Franz. Il pubblico esplose
in urla entusiaste. Jody vide che gran parte delle ragazze che quella mattina
avevano assalito il ragazzo erano li vicino che urlavano. "Ecco perchè gli
stanno sempre appresso....poverino, allora lo compatisco....eppure lui è
gentile e non le manda via, ma cerca di essere galante con loro....oddiò, che
stupida che sono stata !!!!" arrossì, in preda alla confusione,
appoggiandosi alla rete. Proprio in quel momento, Franz si voltò dalla sua
parte e la vide. I loro occhi si incontrarono, mentre lei arrossiva ancora di
più e gli occhi assumevano un'espressione colpevole. Lui, stupito, cercò di
capire cosa le prendesse ora. Poi ci arrivò, e sfoderò un sorriso raggiante.
Jody rispose al sorriso, e i due giovani rimasero a fissarsi con aria sognante
finchè il fischio dell'arbitro non fece risprendere il gioco. Jody rimase
appoggiata alla rete a fissarlo mentre correva, finchè non sentì una manata
sulla spalla e la voce di Kay che chiedeva "Che stai facendo
capitano?". Jody si voltò di scatto "Era ora !!! Ce ne hai messo di
tempo !!! Mi ero fermata a guardare i ragazzi del club di calcio". Si
avviò, cercando di non tradirsi, ma Kay, vedendo nel gruppo suo fratello,
sorrise in modo complice.
Di li in poi le cose andarono sempre meglio. Jody e Franz comicniarono a
vedersi sempre più spesso, anche dopo scuola. Spesso infatti tornavano a casa
insieme, quando lei e Kay uscivano dal club tardi. E lui cominciò anche a
frequentare casa Weynehr ma, per quanto potesse sembrare strano, non conobbe
mai nessuna delle altre ragazze, nemmeno Angel. Jody però non si era mai
veramente resa conto che erano diventati così uniti. Ci pensò Angel a farglielo
notare, quella volta in cui Jody, lei e Kay eravamo in camera delle gemelle e
lui, come al solito, era entrato senza nessun problema. Vedendo che Jody non
era sola, ma c'era anche Kay e un'altra ragazza che assomigliava in modo
impressionante a Jody, il ragazzo era rimasto immobile sulla porta, fissando Kay
e Angel come se volesse sprofondare in terra. Era arrossito e se n'è subito
andato. Jody era arrossita a sua volta, poi aveva assunto un'aria delusa; e
Angel non si era lasciata sfuggire l'occasione per punzacchiarla "Certo
che entra in camera tua senza troppi problemi, sorellina....sicura di non avere
nulla da dirmi?". Jody era diventata paonazza e aveva negato, ma
quell'episodio la spinse a chiedersi se era realmente così. E lo stesso fece
Franz, che arrivò finalmente ad ammettere i propri sentimenti. Il suo rapporto
con Jody progredì, finchè il ragazzo non decise di vuotare il sacco e
confessarle tutto. Jody, stupita e deliziata, accettò di buon grado i
sentimenti di lui, poichè era la persona con cui stava meglio e non avrebbe mai
potuto provare per un'altro qualcosa di meglio. Perciò accettò la proprosta di
lui e si misero insieme. Fu l'inizio di tre splendidi mesi in cui i due 'grandi
amici' divennero 'eterni fidanzati'. Divennero anche la coppia più famosa della
scuola, con grande rabbia delle ammiratrici di Franz. Era una storia
paradisiaca, tipo quelle che si leggono nei fumetti. Ma non poteva durare. Lo
sapevano bene entrambi, nel profondo del loro cuore. Lo sapeva Kay, che era
entusiasta della storia tra suo fratello e il suo capitano. Lo sapeva Angel,
che pure lui non l'aveva mai conosciuto. E arrivò il momento in cui dovettero
affrontare la realtà. Fu quando Franz, circondato come al solito dalle ragazze,
vide Jody che passava e gli sorrideva. Per un momento, gli passò per la testa
il ricordo di come si era arrabbiata la prima volta che l'aveva visto, e la
tristezza l'assalì. Quando finalmente la raggiunse, le disse in tono triste
"Non ti da fastidio vedermi circondato di ragazze...anche se mi
abbracciano e mi dichiarano il loro amore, a te non importa....sembra quasi
che....non ti importi di me...." Jody si era fermata e l'aveva guardato
allibita, esclamando "Ma...ma no !!! E' solo che...ecco....so che con te
non mi devo preoccupare.....l'ho sempre saputo....perchè tu sei il mio...."
si bloccò, rendendosi conto che stava per rivelare ciò che provava, ciò che lui
non doveva sapere. Ma Franz aveva deciso di arrivare fino in fondo
"Dimmelo. Il tuo....?". Jody cercò di andarsene "No,
Franz....io...." "Il tuo....?" "Franz, ti prego...."
"IL TUO......??????" l'aveva stretta tra sè e il muro, e l'aveva
afferrata per un braccio, che ora le stringeva con forza. La ragazza,
rendendosi conto che non poteva più scappare, abbassò gli occhi e sussurrò, con
il pianto nella voce ".....migliore amico. Sei il mio migliore
amico". Sentì che la presa sul suo braccio svaniva. Alzò con terrore gli
occhi, solo per vedere una triste accettazione in quelli di lui. Le lacrime
l'assalirono, senza che riuscisse ad impedir loro di sgorgare "Aspetta !!!
Non voglio dire che non ti voglio bene....Franz, io ti a...."
"No" la fermò lui, e nei suoi occhi apparve una luce serena che la
confuse "Non dire bugie di cui poi ti pentiresti. Stiamo insieme da tre
mesi, ma non è cambiato nulla rispetto a prima. Eravamo grandi amici e lo siamo
ancora. Ma....questo fatto di stare insieme....ci limita....frena la nostra
amicizia...." Jody annuì, tenendo lo sguardo basso "Io ti voglio un
mondo di bene...sei sempre stato il primo con cui mi confidavo, spesso l'unico,
da quando ci conosciamo....ma quando ho cominciato a sentire questo, non avevo
nessuno a cui confidarlo...meno che mai te....e mi sono sentita
perduta...io....io ti voglio come amico, Franz. Non posso più essere la tua
ragazza. Per quanto ti voglia bene io....non ti posso amare. Non in quel
modo".
Silenzio.
Il vociare degli altri studenti non li raggiungeva.
I due stavano immobili, fissando il pavimento.
Jody piangeva sommessamente, sicura di aver perso sia il suo migliare
amico che il suo ragazzo.
Franz sospirò, fissando il cielo azzurro come gli occhi di lei. Stavano
piangendo, quegli occhi. Avrebbe voluto picchiare chiunque la facesse
piangere...ma in questo caso era stato lui. Lentamente, allungò la mano e le
asciugò una lacrima. Jody alzò la testa di scatto, e lo vide sorridere "E'
triste ma....è meglio così. Io provo la stessa cosa, e avevo paura di farti
soffrire. Ma non potevo tacere, perchè un giorno sarebbe arrivata una ragazza
che mi avrebbe costretto a farti star male, se ora avessi mentito. Anch'io ho
sentito la mancanza della mia migliore mica. Bentornata".
Jody non poteva crederci. Non aveva perso Franz !!! Era ancora il suo
migliore amico !!! E non l'aveva nemmeno fatto soffrire !!!!! Di slancio lo
abbracciò e gli urlò "Grazie !!! Grazie Franz !!! Sei il ragazzo più
straordinario di questo mondo !!!!!!!!!!!"
In quel momento passarono per di la Kay e un amico di Schester, che
sorridendo commentò "Certo che la fama di coppia migliore della scuola è
proprio azzeccata per voi due". Jody si bloccò, guardò Franz che le
sorrise, si staccò da lui e si voltò sorridendo "Ti sbagli" disse, e
Franz spiegò "Già. Infatti noi ci siamo appena lasciati". Kay e il
ragazzo spalancarono gli occhi, increduli "COOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAAAAAA???????????????"urlarono in perfetto sincrono. Jody sorrise
"Già. Siamo appena tornati ad essere l'uno il migliore amico dell'altra.
Beh, noi andiamo". E se ne andarono, lasciando i due poveretti allibiti
nel corridoio. Da quel momento furono più uniti di prima, e Franz cominciò a
interessarsi della loro squadra di pallavolo; e un giorno Jody gli propose di
andare ad assistere agli allenamenti. Lui accettò, anche perchè voleva
finalmente conoscere le altre ragazze, di cui tanto aveva sentito parlare, ma
che non aveva mai visto. E fu così che la vide. Jody entrò in palestra, mentre
alcune delle ragazze erano già in campo. Si fermò per chiamare Angel e
presentarle finalmente Schester, che rimase leggermente sconvolto dalla
somiglianza tra le due ragazze. Poi Angel scese in campo e Jody fece per
avviarsi verso gli spogliatoi, ma quando si voltò di nuovo verso Franz, lo vide
fissare incantato il campo. Seguendo il suo sguardo, Jody vide Aly. La ragazza,
sentendosi osservata, alzò lo sguardo e lo fissò su di lui, per non scostarlo
più. Jody sorrise. Le cose positive erano molte, in quella novità: 1. Era la
dimostrazione che tra lei e Franz non poteva funzionare, altrimenti quando
avesse conosciuto Aly (E sarebbe successo, prima o
poi) sarebbe stata una tragedia. 2. Non era gelosa, e questo
dimostrava che aveva fatto la scelta giusta. 3. Finalmente Aly pareva
interessarsi ad un ragazzo. Lei e Allenby erano le uniche a non essersi mai
prese nemmeno una cotta. (Non che le altre
facessero chissà cosa, ma ste due proprio li evitavano i maschi). Si
avviò verso il campo, continuando a sorridere. Aly giocava al meglio, e Franz
non le toglieva gli occhi di dosso. E Jody sorrideva. Si sentiva veramente
benissimo.
....."Così si sono conosciuti. E Franz è
venuto sempre più spesso avederci giocare. Lui e Aly sono cotti l'uno
dell'altro ma....non vogliono ammetterlo. E quando Aly se n'è andata per venire
qui, deve aver sofferto molto, ne sono certa. Ma anche Franz ora è
qui.....speriamo che le cose vadano meglio" concluse Jody, sempre seduta
tra le braccia di Wakabayashi. Alla fine aveva raccontato tutto, e il ragazzo
ne era felice. Ora aveva capito che quel tedesco non avrebbe mai potuto
portargli via Jody. Lei si voltò per guardarlo in faccia "Non....non ti
dispiace, vero, che io tratti con tanto affetto Franz? Voglio dire, lui è
ancora il mio migliore amico....". Lui la strinse "Non mi
dispiace" sussurrò, e lei sorrise, facendosi abbracciare "A parte
questo, mi pare che abbiamo un altro problema. Aly sta per tornare a casa".
Jody annuì "Si. Ma ho già un'idea". Sentì un sussultò "Eddai, lo
so che la mia ultima idea non è stata granchè, ma....vedrai, questa funzionerà
!!!!! Noi non faremo nulla. Dobbiamo solo dirigerli verso il campo da
calcio"
Aly passò il grande cancello di ferro battuto,
cercando di vedere la strada nell'oscurità che ormai era scesa da un paio
d'ore, diretta verso la casa. La sua serata era stata abbastanza divertente e
Soda, per quanto non avesse smesso per un solo secondo di provarci con lei, era
un ragazzo simpatico. Ma tutto finiva li, pensò con un vago rimpianto. Come per
tutti i ragazzi, tutto finiva li....almeno per lei. "Che cosa non va?
Un ragazzo simpatico e intelligente dovrebbe interessarmi, almeno un po'.
Invece....mi resta del tutto indifferente...." pensò tristemente. Alzò
lo sguardo, triste, e si ritrovò a fissare il campo da calcio. Scosse il capo,
cercando di scacciare i ricordi che la stavano assalendo, ma non vi riuscì e,
senza che riuscisse a fermarle, le sue gambe si indirizzarono proprio verso il
campo. "No...devo smetterla.....ormai c'ho rinunciato....avevo deciso
che non ci avrei più pensato.....avevo deciso....". Ormai era arrivata
al centro del campo verde, e li si fermò, coprendosi il volto con le mani,
cercando di frenare le lacrime "E' inutile....per me, nessuno potrà mai
essere come...come...lui !!!! Oh no, perchè, perchè non riesco a smettere di
pensarlo??? Perchè devo essere sempre così...così infelice? Tutte le altre sono
felici....io invece....qui....non posso esserlo....perchè...." le
lacrime copminciarono a cadere a terra, bagnando l'erba umida del campo. Aly
iniziò a singhiozzare. "Io...non ci riesco, non riesco a
dimenticarlo....ho paura di sognare....perchè vedo sempre il suo volto....mi
manca....mi MANCA !!!!!!!!". Wakabayashi, nascosto insieme a Jody nel
boschetto adiacente al campo, fece per muoversi in direzione della ragazza, ma
sentì una presa d'acciaio sul braccio. Voltatosi, vide Jody che fissava l'amica
con sguardo determinato "No. Stai qui" intimò, mentre il ragazzo
iniziava ad irritarsi "Sta piangendo !!!! Jody, la tua amica è in crisi,
perchè non vuoi aiutarla?" le urlò, cercando comunque di non farsi
sentire. Ma lo sguardo che la ragazza gli rivolse gli fece perdere ogni ardore "Perchè
noi non possiamo aiutarla !!! Non l'hai ancora capito? L'unico a poterlo fare
è....lui. Noi possiamo solo stare a guardare, stavolta". Wakabayashi
rimase in silenzio, tornando a guardare Aly con occhi pensierosi. Poi si
accorse della figura che era comparsa al bordo del campo, così si nascose
meglio e aspettò.
Aly intanto era sempre più in crisi. Le lacrime
erano ormai troppo irruenti, e i singhiozzi che le accompagnavano crescevano di
tono, impedendole di sentire i fruscii attorno a lei...e i passi di una persona.
Non ne percepì neppure la presenza dietro di sè, sebbene fosse molto vicina. Fu
solo quando lui la chiamò, con un tono stupito e incredulo, che capì.
Schester entrò nel campo da calcio, guardandosi
attorno dubbioso. Jody e Wakabayashi poco prima gli avevano chiesto di
raggiungeli laggiù, e lui era andato fiducioso. Ma non c'era nessuno, almeno a
vista d'occhio nell'oscurita della sera. Pensò di chiamarli, insicuro, ma
all'improvviso notò una figura al centro del campo. Sorridendo, si avvicinò,
convinto che fosse Jody, e non disse una parola finchè non le fu alle spalle,
volendo coglierla di sorpresa (Anche se c'è già
stato chi ha scoperto a sue spese che con Jody certi scherzi sono pericolosi,
vero Genzo? NdA_Perfida). Ma, quando le fu appresso, si rese conto
che c'era qualcosa che non andava. Quella ragazza aveva dei lunghi capelli
neri....non poteva essere Jody....eppure la conosceva bene....ma
allora....allora era "Aly?" sussurrò, incredulo e stupito, e la
ragazza raddrizzò le spalle e voltò verso di lui due enormi occhi azzurri pieni
di lacrime. Franz indietreggiò lievemente, sconvolto, mentre lei si girava del
tutto verso di lui, con uno sguardo disperato negli occhi; poi Aly lo fissò con
dolore, e gli si gettò al petto, urlando il suo nome e riprendendo a piangere.
Il ragazzo rimase immobile, poi l'abbracciò d'impulso, pensando che quelle
lacrime gli stavano scavando il cuore e l'anima, mentre lei era convinta che il
suo desiderio così intenso di rivederlo l'avesse materializzato per miracolo
davanti a lei.
"A...Aly? Sei proprio tu? Ehi, va tutto
bene?" chiese preoccupato il ragazzo, mentre lei piangeva contro il suo
petto. Aly annuì, scuotendo leggermente il capo, senza però parlare. Poco dopo
le uscì un altro singhiozzo. Il ragazzo le afferrò delicatamente le spalle
"A me non sembra...." obiettò, ma lei scosse la testa "No, tutto
ok....solo che....mi sentivo improvvisamente sola....ho pensato a te con tanta
forza....e mi sei comparso davanti...." si bloccò, realizzando cosa aveva
detto, e arrossì portandosi le mani alla bocca, mentre gli occhi azzurri
salivano a cercare quelli castani di lui, identici a quelli di Kay. Il ragazzo,
nascondendo un accenno di rossore, le sorrise, asciugandole una lacrima con
gentilezza "Dai, basta piangere....non sei sola, hai tutte le ragazze, hai
me...." questa volta fu lui ad arrossire, ma Aly sorrise "E' bello
vederti....cosa ci fai qui durante il campionato?" chiese, improvvisamente
stupita, poichè conosceva bene gli impegni del ragazzo. Era stato proprio per
quello che era stata certa di non vederlo mai più.....vide che la sua domanda
aveva avuto un effetto strano. Franz aveva scostato lo sguardo. Aly si domandò
che gli fosse successo, ma decise di lasciar perdere "Volevi vedere Kay,
non è vero?" chiese invece, sorridendo dolcemente. Lui si rischiarò
"Già. Ero preoccupato. E anche...." ".....Jody" completò
lei, annuendo. Sapeva bene quanto quei due fossero legati "Ma....quel
portiere non ti ha ammazzato?" chiese divertita, e lui rise.
Franz e Aly si allontanarono chiaccherando
piacevolmente, diretti verso la villa. Jody e Genzo si scambiarono uno sguardo
d'intesa, poi scattarono verso la voilla anche loro, seguendo però una strada
diversa dagli altri due. Così, pochi secondi dopo, sbucarono fuori davanti ai
due ragazzi, fissandoli con finto stupore. Jody, mascherando un sorriso
divertito, sgranò gli occhi e esclamò "Ehi, non sapevo che voi due foste
insieme....ti stavamo cercando Franz. Volevamo dirti che abbiamo sistemato
tutte le tue cose in camera di Yu.....staremo qui ancora una settimana, almeno,
poi torneremo a Fujisawa". Il discorso, per quanto semplice, era pieno di
sottintesi e tranelli. E Aly cascò subito nel primo. Si voltò di scatto verso
il ragazzo affianco a lei, poi torno a fissare Jopdy con occhi sgranati
"Vuoi dire che rimani qui? Non sei venuto solo per una breve visita?"
chiese, stupefatta. Jody fece un sorriso enorme, annuendo, mentre Genzo cercava
di non ridere e Franz fissava ora l'uno ora l'altra con fare indagatore e
sospettoso. Aly tacque, arrossendo, per poi lanciare un'occhiata imbarazzata al
ragazzo. Franz le sorrise "Si, almeno per un po' resterò qui....."
Capitolo 18 *** Ne dovete ancora fare, di strada, per battermi.... ***
Capitolo 17: Ne dovete ancora fare, di strada, per battermi....
La
mattina si presentò radiosa, il cielo era terso e limpido, senza l'ombra di una
nuvola. Jody si svegliò felice e rilassata, presentendo una giornata ricca di
divertimenti e sorprese. Andò verso la terrazza, cercando di non svegliare
Sanae che dormiva ancora, mugugnando il nome di Tsubasa, e uscì,
stiracchiandosi con mugugnii di apprezzamento. Poi un movimento nel cortile
attirò la sua attenzione, e la ragazza si sporse per vedere meglio....solo per
constatare che, come si era immaginata, Wakabayashi e Tsubasa erano già nel
campo da calcio che si allenavano. Insieme a loro, Misaki e Izawa sbadigliavano
vistosamente, cercando di non far vedere quanto fossero addormentati. Degli
altri non c'era traccia. Jody sorrise, decidendo che forse era meglio scendere
e fermare quelle due furie, prima che riducessero i loro amici
all'impossibilità di rimanere svegli durante la partita. Rientrò nella stanza,
si vestì in fretta con la divisa da manager, poi si chinò su Sanae,
svegliandola dolcemente; l'amica borbottò una protesta, me Jody sapeva giocare
bene le sue carte "Guarda che Tsubasa si sta già allenando....e sembra che
lo stia facendo già da un bel po'....forse è il caso di andare a fermarli....".
Sanae spalancò gli occhi, ma non fece in tempo ad urlare che Jody era già
sparita. Scese di corsa le scale, passando di volata per la cucina. Sentì
appena la voce di Yusuke, impastata dai biscotti che il ragazzo stava
mangiando, che le chiedeva dove stesse andando, ma non mancò di notare che di
fianco a lui era seduta Alex, anche lei con la bocca piena di biscotti e l'aria
felice. Sorrise anche lei, ripromettendosi di stuzzicare poi il fratello per
quella storia, e raggiunse finalmente il campo da calcio; si guardò rapidamente
attorno, poi annuì e si diresse silenziosamente verso un albero, che sembrava
non avere niente di differente rispetto agli altri li vicino. Quando fu sotto
di esso, urlò "Ehi !!!! Non vi pare un po' presto per allenarvi???? Non
sono nemmeno le 7 !!!!!". Il gioco smise immediatamente, mentre Tsubasa si
voltava sorpreso verso di lei e Wakabayashi si rialzava con espressione seccata
dopo l'ultima parata. Jody non si fece intimorire e sorrise a Misaki e Izawa,
che sembravano molto grati del suo intervento. "Non mi pare una grande
idea distruggersi così poco prima di una partita....soprattutto quando dovete
giocare contro una squadra sconosciuta....." obiettò, cercando di essere
ragionevole, anche se dubitava che la cosa avrebbe funzionato. E infatti
Wakabayashi, irritato al massimo, iniziò ad urlare "E tu che vuoi? Noi
siamo liberi di allenarci quando e quanto ci pare !!!!! Non stiamo disturbando
nessuno, quindi vattene !!!!". Jody lo fissò, sicura, negli occhi, facendo
incrinare un po' la gelida strafottenza del ragazzo, poi riprese, sempre in
tono calmo "Ma voi STATE disturbando, e precisamente disturbate i vostri
due amici, che non si reggono quasi in piedi dal sonno....ma nessuno di voi due
se n'è accorto, vero? Non potete pensare che stare qui ad allenarsi fin dalle
prime ore della mattina sia una cosa efficace, per chi ha già fatto sforzi
ieri" (Anche se fin'ora non si è saputo,
Misaki e Izawa si erano infortunati il giorno prima. NdA). Misaki
sorrise, vedendo che Wakabayashi arretrava riconoscendo la fondatezza delle
parole della ragazza. Calcò il berretto sugli occhi, cercando una via di fuga
"Ma noi non stavamo allenandoci da così tanto, poi" mentì, usando
sempre lo stesso tono straffottente "Non è vero, ragazzi?" chiese,
lanciando un'occhiata circolare che avvertiva chiunque avesse voluto smentirlo
che non sarebbe vissuto a lungo. Jody si appoggiò al tronco dell'albero con una
spalla, incrociando le braccia. "Davvero?" chiese, fissando dritto
negli occhi Genzo, che cercò in ogni modo di sfuggire al suo sguardo; lei
spostò gli occhi su Izawa, che cercò di non arrossire, su Misaki, che rimase
zitto per non scatenare una guerra (Perchè sa
benissimo che rispondere vorrebbe dire scatenare un conflitto Jody -
Genzo.....ed è preferibile un'atomica a questo....NdA), e su
Tsubasa, che la fissò stupito "Eh?" chiedendosi ancora perchè lei
avesse interrotto i loro allenamenti (.........NdA).
Jody rimase per un attimo in silenzio, col sorriso sulle labbra, poi si staccò
dall'albero "E allora perchè ho l'impressione che voi siate qui da un bel
po'?" chiese in tono dolce. Genzo ebbe un tremito. Quella sapeva sempre
tutto. Ma ormai doveva andare avanti con la commedia. Fece un sorriso furbo
"E che prove hai?" chiese. Jody si limitò a fissarlo, ma lui non ci cascò
"Non hai nessun motivo di dire una cosa simile. Non ci hai mica
visti...." obiettò, sentendo di essere ormai in salvo. Jody rimase in
silenzio fissandolo finchè non ebbe finito di parlare, poi sollevò gli occhi e
disse "Ah si? Allora controlliamo. Ehi, da quant'è che stanno
giocando?" chiese, guardando le chiome dell'albero sopra la sua testa;
tutti la fissarono come se fosse impazzita, ma in quell'istante le foglie verdi
iniziarono a muoversi, e Allenby apparve a testa in giù, appesa a un ramo
"Da due ore, capitano" decretò, fissando la ragazza con occhi
impassibili, per poi volgere gli occhi su Wakabayashi e fare una smorfia. Ma
lui non reagì. Come gli altri tre, era troppo sconvolto. Jody si appoggiò
all'albero e disse "Bene, e ora le domande. Prego, Genzo" disse,
socchiudendo gli occhi azzurri.Allenby
si rimise dritta e lasciò che le gambe penzolassero, mentre fissava soddisfatta
il suo capitano. Wakabayashi cercò di riprendersi, per poi urlare "Ma....MA
COME CAVOLO SAPEVI CHE LEI ERA QUI???? e COME FACEVI A SAPERE CHE ERA PROPRIO
SU QUELL'ALBERO ??????????????". Jody si riparò con una mano dalla potenza
dell'urlò, poi rispose "Perchè la conosco. 1, a Allen arrampicarsi piace
da morire. 2, ha il sonno leggero, quindi se anche avete fatto piano lei vi ha
sentiti. 3, ha una curiosità e un sospetto degni di un agente segreto, quindi
di certo vi aveva seguiti, anche perchè...." qui si interruppe, fissando
allusivamente Izawa, che arrossi (E arrossì anche
Allenby, ma in quel momento nessuno la guardava....ah, i vantaggi di stare
sugli alberi !!!! NdA) "....4, aveva scelto di certo la
posizione migliore per osservarvi e non essere vista, quest'albero appunto; lo
si capisce subito" concluse, incrociando le braccia al petto e sorridendo.
I quattro ragazzi erano ammutoliti. In quel momento arrivò Aly, insolitamente
contenta, urlando "Capitano, la colazione è pronta.....ehi, Allenby, sei
di nuovo salita sull'albero?? Ma non la smetti mai?? Cavoli, nemmeno quando hai
un ragazzo riesci a smetterla di fare la scimmia?". Jody rise, mentre
Allenby arrossiva, poi, per evitare l'imbarazzo le chiese "E tu perchè sei
così contenta stamattina? Non è che centra Franz?". Questa volta fu Aly a
diventare viola, mentre Jody rideva ancora più forte. Aly strinse i pugni,
alzando lo sguardo verso l'amica e urlando, ormai rossa fino ai piedi
"Ma...ma....MA COSA CAVOLO TI SALTA IN MENTEEEEEEEEEEE ?????????????"
a questo punto Jody rideva a più non posso, e anche Allenby scoppiò a ridere di
cuore, mentre i ragazzi sorridevano e sghignazzavano (A parte Tsubasa, che non ha capito nulla.....NdA); l'unico
problema fu che Allenby, ridendo, si era data una spinta indietro che le aveva
fatto perdere completamente l'equilibrio; con un urlò, caddè quindi dal ramo,
mentre Aly spalancava la bocca e Jody si staccava di scatto dall'albero nel
tentativo di raggiungere l'amica. Ma la reazione più rapida di tutte l'ebbe
Izawa, che si era subito portato sotto Allenby; la ragazza gli finì quindi tra
le braccia, tra un fruscio di foglie, vestiti e capelli. Ci fu un attimo di
silenzio terrorizzato, poi Alleby si mosse tra le braccia del ragazzo. Tirarono
tutti un sorriso di sollievo, per primo Izawa che sussurrò "Meno male, sei
salva....". Allenby in quel momento sollevò il capo, e i loro volti si
sfiorarono. Inutile dire che ci fu un silenzio generale, mentre i due in
questione arrossivano all'istante. Jody sogghignò, appoggiandosi stavolta a
Genzo, che commentò "E bravo il nostro Izawa....". Misaki sorrise,
imitato da Aly, mentre Tsubasa si guardava intorno, confuso "Beh, scusate,
perchè sono arrossiti? Allenby stava cadendo, lui l'ha presa al volo...e
allora?" "TSUBASA !!!!!!" urlarono tutti, mentre metà di loro
cadeva a terra e l'altra metà scattava, con venti gocce disegnate sulla fronte.
Jody sospirò, fissando Genzo con aria rassegnata, poi decise di prendere in
mano la situazione "E va bene, ci siamo divertiti abbastanza....la partita
comincia alle 12 in punto, quindi ora le ragazze vanno tutte in palestra fino
alle 11, mentre i ragazzi....beh, credo siano liberi di fare ciò che
vogliono....tipo TORNARE A DORMIRE....." sottolineò le ultime parole
mentre fissava Tsubasa e Genzo con particolare attenzione. I due annuirono,
avviandosi di nuovo verso il campo, mentre Misaki tirava un sospiro di sollievo
e si avviava insieme a Aly verso la casa. Jody annuì, andandosene anche lei,
poi però si bloccò, ricordandosi una cosa e, senza voltarsi, disse "Allen,
guarda che il pericolo è passato. Izawa, ora puoi anche metterla giù". Si
allontanò a grandi passi, mentre i due arrossivano violentemente (Lei era ancora in braccio al ragazzo....diciamo che non
vedeva un buon motivo per scendere.....NdA) per poi fissarsi
imbarazzati, ma col sorriso sulle labbra. Jody aveva quello strano potere di
sorprenderli e poi comportarsi come se nulla fosse....e una volta ancora li
aveva tolti dall'imbarazzo generale.
Genzo
tornò al campo, posizionandosi di nuovo in porta, per poi lanciare un'ochiata a
Jody, che si stava avviando verso il campo da pallavolo. Fece per chiamarla, ma
vide che il volto della ragazza era completamente concentrato, quasi
sicuramente sull'imminente allenamento. Poteva capire benissimo come si
sentiva, per questo sorrise e la lasciò andare, calando il cappello sugli occhi
e urlando "Forza Tsubasa, oggi dovremo essere invincibili !!!!!!!"
Jody,
che stava camminando con la palla in mano verso la palestra, al sentire l'urlo
del ragazzo sorrise. Era per quello che lo amava così tanto.....
"Jody,
ti vuoi dare una mossa? Siamo in ritardo !!!!!!" urlò Sanae, uscendo di
corsa dal portone principale della villa, vestita sempre con la sua divisa
estiva da manager, mentre l'amica cercava freneticamente le chiavi del portone
nello zainetto stracolmo, urlando nel frattempo "Non è colpa mia !!!! Papà
ha chiamato e non mi mollava più !!!!" . A queste parole Sanae perse tutta
fretta e si fermò, fissando allibita l'amica "Tuo...tuo padre? Ti ha
chiamato? E....e cosa ti ha detto scusa?" balbettò sconvolta. In quel
momento Jody riuscì finalmente a chiudere la porta e raggiunse l'amica
"Veramente non ho capito molto bene...continuava a parlare di una sua
collega.....non ha nemmeno nominato Richard o Genzo......comunque gli ho detto
che dovevo correre e che ci saremo sentiti stasera" spiegò, iniziando a
correre. MaSanae non si muoveva
"Beh?" "Stasera? Vuoi ancora parlarci?" chiese la ragazza,
cercando di non urlare. Jody si fermò, la fissò negli occhi, e disse in tono
serio "Sanae senti, lo so benissimo cosa ha fatto quell'uomo. So quanto
io, la mamma e Angel abbiamo sofferto a causa sua.....non dico mica che voglio
sentirlo spesso o stare con lui, dico solo che.....insomma, è mio padre Sanae.
E' l'unico parete che mi è rimasto a parte Yu......una volta ogni tanto posso
anche parlarci, no? Mi ha detto che deve dirmi una cosa, e io lo ascolterò. Non
si tratta mica di tornare da lui....Fine della storia" riprese a correre,
cmpletamente serena e imperturbabile, mentre l'amica la seguiva, poco convinta "Certo,
ha ragione anche lei....ma c'è qualcuno a cui questa storia non farà troppo piacere....."
Le
due ragazze raggiunsero di corsa lo stadio in cui si sarebbe tenuta la
semifinale, arrivando senza fiato sugli spalti. Li le aspettavano Alex, Yusuke
e Aly "Insomma, capitano, possibile che devi sempre arrivare in
ritardo?" chiese la rossa, fissandola con rimprovero, mentre Yusuke
sorrideva "Inutile, è fatta così.....". Jody, ancora rossa per la
corsa, posò le mani sui fianchi e guardò con rabbia il fratello che se la
rideva, commentando "Sentimi bene, se non sbaglio qualcuno qui tempo fa mi
aveva offerto un passaggio in moto per venire....ma a quanto pare quando sono
uscita di casa tu te n'eri già andato con qualcun'ALTRA.....". Yusuke
arrossì all'istante, fissando imbarazzato Alex, anche lei color peperone. Jody
invece si voltò verso il campo, dove ancora non si vedeva nessuno. Quella volta
non le avevano dato il permesso di stare in panchina, avrebbe dovuto assistere
dagli spalti con le altre. In quell'istante realizzò ce ne mancavano un bel po'
"Ehi, e le altre? Kay e Allen? Yayoi e Yoshiko? Beh, forse loro due so
dove sono....ma le altre?" chiese fissando Aly, che rispose "Kay
stava mostrando la città a suo fratello, e ha trascinato Allenby con
loro.....le altre due sono coi rispettivi capitani a fare un controllo medico,
poi verranno qui". Jody la squadrò per un secondo, ma fu Sanae a porre la
domanda "Scusa Aly....perchè non sei andata tu con Kay? A Allenby faceva
certo più piacere venire qui subito....e anche a te andava meglio stare con
Franz....no?". Aly arrossì all'istante, voltandosi dall'altra parte
"Ma...ma....ma che stai dicendo Sany? A me non...." sentì gli sguardi
di tutti e quattro puntati sulla sua schiena. Calò un silenzio pietoso,
interroppo però dopo poco dalla voce squillante di Kay. Nel sentirla, Aly si
voltò inconsciamente con gli occhi pieni di speranza, ma Kay era insieme ad
Allenby. Del ragazzo non c'era traccia. "Capitano siamo qui !!!!!"
urlò la ragazza con la treccia castana, agitando vigorosmente il braccio,
mentre Allenby arrossiva "Smettila di fare così, ci guardano tutti
!!!!" sibilò. Jody incrociò le braccia "Si può sapere dove eravate?
Credevo che il vostro pensiero principale fosse di venir qui a fare il
tifo". Kay arrossì, mentre una goccia le si formava sulla nuca. Allenby si
limitò a fissare disinteressata il campo, ma Jody aveva qualcosa da dire anche
a lei "E tu non fare finta di nulla. Quello che ti ha preso al volo in
braccio oggi non è ancora uscito", Kay si voltò verso la biondina con fare
sorpreso, poichè non aveva visto la scena, e Allenby arrossì. "Comunque,
si può sapere dove diavolo è finito Franz?" chiese, leggermente arrabbiata
Jody "Eh? Ah, gli abbiamo detto che noi andavama avanti, era ancora dentro
a un museo e avremmo fatto tardi....." spiegò Kay, sorpresa della domanda.
Jody la fissò tra l'incredulo e l'esasperato, poi portò una mano alla fronte e
chiese, in tono spento "E non ti è venuto in mente che magari lui non
conosce la città e non sa come arrivare qui?" chiese, rassegnata. Kay
sussultò "Oh, non ci ho pensato proprio...." "Lo sapevo.....".
Jody si guardò attorno, indecisa sul da farsi; Aly , che aveva seguito tutto il
disorso stando sulle spine, si avviò "Vado a cercarlo !!!" urlò,
senza nemmeno rendersi conto che così la sentivano tutti. Jody la fissò,
incerta, poi i suoi occhi si focalizzarono su delle figure che erano comparse
poco lontano, e afferrò la ragazza per un braccio, fermandola "Aspetta.
Guarda la" disse, indicando il gruppetto, composto da Yayoi, Jun, Yoshiko
e Matsuyama, al cui centro spiccava un sorridente Schester. I cinque ragazzi si
avvicinarono ridendo, poi Jun si voltò verso di loro dicendo "L'abbiamo
trovato che vagava smarrito vicino al centro sanitario.....Kay, magari la
prossima volta speigagli la strada, eh?" disse, mentre la ragazzina
diventava viola sotto lo sguardo divertito del fratello. Jody lo guardò, serena
e contenta, dicendo "Beh, meno male che sei qui.....ora potrai vedere coi
tuoi occhi gli avversari che ti ritroverai di fronte ai prossimi campionati
Juniores". La frase, che doveva essere, almeno in apparenza, un semplice
benvenuto, ebbe l'effetto che Jody aspettava. Quell'indicibile fulmineo guizzo
di paura negli occhi del ragazzo. Stavolta la ragazza non lasciò perdere, e
sostenne lo sguardo dell'amico, cercando di capire cosa gli fosse successo.
Lui, sentendosi in trappola, sospirò, poi nei suoi occhi si lesse una mutua
richiesta di aspettare ancora un po'. Jody annuì impercettibilmente,
sorridendo, e lui rispose al sorriso"Beh, Franz, va a tranquillizzare Aly, stava per venirti a cercare
di corsa" commentò, rivolgendosi di nuovo verso il campo. I due
arrossirono all'istante, poi Aly iniziò ad urlare "Capitano, ma che stai
dicendo? Io non....NON E' VEROOOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!!".
Ma
Jody non la stava più ascoltando; il suo cuore aveva iniziato a battere forte
non appena una figura alta dotata di cappellino rosso aveva fatto la sua
comparsa. In quell'istante, Genzo alzò lo sguardo su di lei, come se avesse
sempre saputo che era li, e le sorrise; lei rispose al sorriso, sentendo i suo
cuore che si scioglieva. Aly stava ancora urlando, quando la voce di Franz la
raggiunse "E' inutile, non ti sente.....è persa nel suo mondo fatato
ormai". Detto ciò abbracciò dolcemente la ragazza, cerciondandole la vita
con le braccia e appoggiando la schiena di lei al proprio pettò. Aly divenne
viola "M...m...ma...Franz...cosa....." cercò di dire. Lui appoggiò il
capo contro quello di lei, dicendo sottovoce "Che c'è? Ti da
fastidio?". Il suo tono era dolce e premuroso, e Aly sentì una gioia
indicibile salirle in petto "N...no" ammise, abbandonandosi
all'abbraccio. Lui la strinse un po' di più, e i due si disposero a guardare la
partita, finalmente sereni e felici.
Jody
sorrise lievemente. Anche se non stava guardando, aveva sentito benissimo la
frase di Franz, e poteva benissimo immaginare cosa stesse succedendo. La sua
attenzione fu però subito di nuovo catturata da Genzo, che si era posizionato
tra i pali e aspettava l'inizio della partita. Chiuse gli occhi, sentendosi
vicina a lui, condividendo la sua stessa ansia e eccitazione. Poi sentì il
fischio d'inizio, e riaprì gli occhi.
Wakabayashi
seguiva con occhi attenti ogni mossa dei giocatori avversari. La squadra che si
erano trovati ad affrontare, pur essendo debuttante al torneo era veramente
forte, e richiedeva il massimo impegno da parte loro. Era già passato un quarto
d'ora dall'inizio del secondo tempo, ma di gol non erano riusciti a segnarne;
nemmeno lui però se ne era fatto segnare neanche uno. "Fossi
scemo...." pensò ridacchiando "Le ho promesso di
vincere....figurati se mi faccio segnare un gol.....".Fu in quel momento che la squadra
avversaria avanzò all'attacco, interrompendo quel pensiero, e si lanciò a
velocità incredibile verso la sua porta. Gli attaccanti principali erano tre, e
tendevano a muoversi sempre assieme. Fu così anche quella volta; Genzo sorrise
"Bene bene, ho già capito che faranno" e si preparò per parare.....
Jody,
sugli spalti, sussultò, rabbrividì e, con sorpresa, si rese conto di aver
avvertito un pizzico di tensione. C'era qualcosa di strano....aveva come paura....
ma non aveva senso....si voltò a guardare Franz, come spesso aveva fatto
durante la partita, per vedere come reagiva all'assistere a una partita o cosa
ne pensava delle squadra. Di dolito il ragazzo, ancora abbracciato ad Aly, ricambiava
lo sguardo con serenità e sorrideva. Stavolta però l'espressione rilassata sul
suo volto non poteva mascherare un po' di tensione derivante dal vedere i
ragazzi che giocavano, ma non era questo che le interessava in quel momento.
Anche lui aveva il volto contratto dalla perplessità, e i suoi occhi castani si
rivolsero verso di lei "C'è qualcosa di strano....." ammise, cercando
di non guardare quei grandi occhi preoccupati. Aly, tra le sue braccia, ebbe un
tremito. C'era davvero qualcosa che non andava...."Sta per piovere"
annunciò in tono incolore, anche se il cielo era sereno. Jody rabbrividì di
nuovo. Cos'era quella strana sensazione?
Accadde
tutto in un attimo. Il trio si portò vicino alla porta con l'evidente
intenzione di segnare. Wakabayashi si posizionò in modo da poter all'occorrenza
saltare. Jody si sporse, trattenendosi a stento dall'urlare. La sensazione di
pericolo imminete si era all'improvviso trasformata in certezza. La voce però
non le uscì, e si limitò a stringere con vigore il ferro dello scorrimano degli
spalti, senza nemmeno notare che anche Aly e Schester erano scattati in avanti,
e così Jun e Matsuyama. I suoi occhi erano come ipnotizzati, fisi sulla figura
vestita di rosso, quasi avesse paura che scomparisse...o peggio....
Uno
dei tre avversari, palla al piede, saltò. Il portiere saltò di riflesso,
cercando di afferrare la palla prima che venisse calciata. In quell'istante gli
altri due saltarono a loro volta, lanciandosi diretti contro di lui. Lo
colpirono in pieno, direttamnte sulla gamba sinistra, quella che già ai tempi
delle elementari aveva subito tanti problemi, e lo stomaco. Wakabayashi urlò,
mentre il fiato gli mancava, tenendo però ben stretta la palla, e ricadde a
terra, battendo violentemente la testa. Uno dei tre, poi, ricadendo lo colpì al
capo con lo scarpino. Il ragazzo rimase disteso, immobile, la palla stretta al
petto. Era stato per afferrarla che non era riuscito a schivare l'attacco dei
suoi avversari. Sentì un fiotto caldo uscirgli dalla bocca, probabilmente era
dovuto al colpo che aveva ricevuto in pieno stomaco....poi la vista gli si fece
sfocata...riuscì solo a voltare il capo e vedere una figura angelica scendere
saltando dagli spalti, prima di perdere conoscenza.
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" Jody afferrò con entrambe le mani il parapetto, dandosi un
vigoroso slancio e lanciandosi di sotto. Franz, preoccupato, lasciò andare Aly
e si slanciò anche lui verso il parapetto, ma non fece in tempo a fermare la
ragazza; potè solo osservarla mentre scendeva quasi in volo, atterrava senza
apparenti sforzi e correva verso la porta della Nankatsu. Non si voltò nemmeno
quando la chiamò, non sentì ne la sua voce ne quella degli altri. Tutta la sua
mente era rivolta a quella figura distesa a terra, sanguinante e priva di
conoscenza. Franz imprecò, poi sentì una mano che dolcemente si poggiava sul
suo braccio e, voltatosi, vide Aly che lo fissava con le lacrime agli occhi.
Dietro di lei stava Alex, anche lei sconvolta, poi Kay, affranta, e persino
Allenby, che di solito era imperturbabile e sembrava considerare ben poco il
portiere, con un'espressione preoccupata negli occhi. Il ragazzo, preso dalla
commozione, strinse per un attimo Aly a sè, portando la testa di lei contro il
proprio pettò, togliendole il fiato dalla sorpresa, poi sorrise "Andiamo
anche noi" decise. Nessuno ebbe da ridire, e tutti si affrettarono a
seguirlo giù per i gradini. L'arbitro aveva ormai interrotto il gioco, e Jody
si era quasi catapultata all'interno del rettangolo verde, diretta verso la
porta di Wakabayashi, ma l'arbitro non era permissivo come quello del giorno
prima, e le fece segno di uscire. La ragazza, che nonostante la preoccupazione
aveva conservato un minimo di lucidità, si fermò e guardò con aria sconsolata
Misaki, che si trovava proprio di fronte a lei. Il ragazzo, cercando di
apparire tranquillo, le posò una mano sulla spalla e disse "Su, cerca di
farti forza. Ora lo portano fuori dal campo...aspettalo in panchina, ti
prego". Jody annuì, assente, e si avviò verso la panchina. Gli addetti al
primo soccorso raggiunsero infine il ragazzo, controllarono velocemente le sue
condizioni, lo caricarono sulla barella e lo portarono velocemente fuori dal
campo, vicino alla panchina della squadra. Non appena posarono la semplice barella
per terra, Jody si lanciò su di essa. Tutta la sua perizia medica sembrava
essere inesistente, in quell'istante. Esistevano solo le sue lacrime. Il
ragazzo aveva gliocchi chiusi, e per
quanto lei lo chiamasse, non rispondeva. Jody lo scosse "Genzo !!! Genzo,
ti prego, rispondi !!!!", ma la cosa non sortì alcun effetto. I suoi occhi
rimasero chiusi. Jody si sentì sopraffarre dal terrore, dall'impotenza e dalla
disperazione. Le lacrime cominciarono a cedere inarrestabili dagli occhi
azzurri, mentre la sua bocca sembrava non essere più in grado di emettere suoni
coerenti, anche perchè vi erano premute contro le mani quasi per non urlare. In
quell'istante arrivarono tutti gli altri, e Franz la abbracciò da dietro, ma la
ragazza non lo sentì nemmeno. La sua bocca continuava a cercare di comporre un
nome, e finalmente vi riuscì "Ge...Genzo !!!!!". Solo quando lo
propnunciò, sembrò accorgersi delle condizioni del ragazzo. Wakabayashi aveva
una brutta lesione alla gamba sinistra, lo stomaco e la testa erano stati
colpiti duramente e la bocca era sporca di sangue. Per di più, non respirava.
Infatti uno degi medici urlò "E' in arresto respiratorio !!!" e Jody
si voltò, sconvolta. Aveva ragione....senza pensarci, mise le mani sul pettò
del ragazzo e cominciò a massaggiarlo ritmicamente, per poi chinarsi e, dopo
aver liberato le vie respiratorie, praticargli la respirazione bocca a bocca. I
ragazzi intorno a lei non fiatarono, lasciando che facesse ciò che riteneva
necessario; dopo poco, però, Sanae si avvicinò e disse in tono dolce
"Lascia, ci penso io al massaggio cardiaco. Tu preoccupati solo della
respirazione". Le due ragazze si sorrisero, accomunate dalla costante
preoccupazione per i loro campioni, che le aveva portate a diventare
espertissime nel campo medico, poi si misero all'opero. Dopo qualche minuto, i
loro sforzi furono ricompensati da un movimento convulso del ragazzo, che
cominciò a tossire e sputacchiare. Jody si tirò indietro, mentre le lacrime si
fermavano per un po'; Sanae si interruppe, e lasciò posto agli inservienti.
Questi controllarono le condizioni del ragazzo, annuirono e lo caricarono sulla
barella con le rotelle. Uno di loro si voltò verso Jody, dicendo con un sorriso
"Ben fatto, signorina. Per ora non c'è più pericolo. Comunque lo portiamo
all'ospedale". Detto ciò si avviò. Jody rimase immobile, troppo schokata
per parlare, poi si rialzò e di corsa seguì la barella. Non potevano...non
potevano portarlo via...non gli aveva ancora parlato....si attaccò alla
barella, chiamandolo a gran voce, incurante delle bracciadi Yu che tentavano di fermarla. La ragazza
si liberò, tentando di fermare i medici e urlando "No...no,
lasciami....GENZO !!!!!!!". La pioggia iniziò a cadere, beffarda, e si
confuse con le lacrime della ragazza.
"Quella
voce....non era Jody?" pensò il ragazzo, riprendendo pian piano
conoscenza e cercando di guardarsi attorno. Stranamente, però, non riusciva a
muovere la testa. Dove...dove era? Cos'era successo? Perchè non riusciva a
vaderela? "Jo...dy" riuscì a sussurrare, stupendosi di come
articolare una semplice parola gli facesse male. La ragazza fu subito da lui
"Genzo !!!" urlò, e lui sentì che piangeva "Genzo, mi senti?
Genzo !!!!". La sua voce....la sua voce era così piena di dolore...ma cosa
era successo? Perchè stava piangendo? Ci fu un brusio di voci, che lui parve
riconoscere, poi una sconosciuta che diceva "Ha riportato un trauma
cranico, molto probabilmente. Dobbiamo portarlo al pronto soccorso per
accertamenti".
Al
pronto soccorso? Ma allora si era fatto male? Lentamente iniziò a ricordare,
sentendo intanto che lo portavano via. Jody si lasciò sfuggire un gemito
"Gen...Genzo !!! Perchè? Perchè l'hai fatto??? Stupido !!!" urlò,
gettandosi su di lui piangente. Il ragazzo recuperò piano piano la vista,
vedendo finalmente i grandi occhi blu di lei pieni di lacrime. Gli si affacciò
alla mente un ricordo....
"Ecco...eccoci..."
ansimò lui trafelato frenando bruscamente davanti al cancello di casa sua. Jody
scese con un salto dalla bici, borbottando "Certo che io in bici con te non
ci salgo più. Sei un vero pericolo pubblico !!!" lui sospirò, fissandola
infastidito "Guarda che nemmeno a me piace rischiare, è che avevo fretta.
Non posso mica permettermi di farmi male, IO ". Lei lo guardò indiavolata
"Perchè, IO sì? E poi non me ne importa nulla se ti fai male tu, mi basta
che non trascini per terra anche me........
...quella
era forsa la stessa Jody che ora lo fissava con quegli occhi pieni di dolore?
Allora aveva mentito.....allora già quella volta gli voleva bene....lui gliene
voleva tanto, già da prima....sorrise, cercando di sollevare una mano per
asciugarle le lacrime. Lei sussultò al contatto "Allora non è vero che non
te ne importa nulla se io mi faccio male...." sussurrò, cercando di non
cedere al dolore. Lei sembrò ricordare, e sorrise; poi gli afferrò la mano di
scatto "Perchè? Mi spieghi perchè hai rischiato tanto????" chiese,
cercando di non far sommergere la voce dal pianto. Lui sospirò "Non ti ho
forse promesso di vincere??? Non potevo proprio lasciare quella palla....."
mormorò, perdendo infine conoscenza. Jody lo chiamò, terrorizzata, ma il medico
le fece cenno di lasciarlo stare "Ora lo portiamo all'ospedale qui vicino.
Fate spazio" disse in tono burbero. Jody restò zitta, guardando la barella
che si allontanava e veniva caricata nell'ambulanza, poi scattò, raggiungendola
di corsa "Aspettate !!!! Portatemi con voi !!!! Lasciatemi andare con
lui...." le sue urla non sortirono alcun effetto sui medici, che scossero
il capo e si limitarono a caricare il ragazzo e chiudere il portello. Jody
sentì un paio di braccia che la fermavano,ecercò di divincolarsi "No, no, lasciami !!!!!!!!!" urlò, senza
nemmeno rendersi conto di chi fosse colui al quale si stava rivolgendo. Solo quando
le arrrivò uno schiaffo alzò gli occhi, finalmente calma, alzò gli occhi sul
volto del fratello, guardandolo disorientata "Yu..." "Smettila
di fare la scema !!!" urlò lui, fissandola con rabbia. Lei cercò di capire
perchè facesse così "Ma cosa..." "Invece di piangere e
disperarti, vedi di fare qualcosa di utile per lui !!!" disse, indicando
la porta. Jody scosse il capo, non capendo "Cosa...che vuoi dire?"
chiese, fissandolo incerta. Fu Sanae, arrivata in quell'istante, a rispondere
"L'arbitro ci ha concesso dieci minuti di pausa, per decidere cosa fare."
"In...che senso, scusa?" Sanae la fissò, comprensiva. Lo schok era
ancora troppo fresco, perla ragazza.
Ma dovevano farla tornare alla realtà. Avevano bisogno di lei. "Vieni,
scendiamo negli spogliatoi" disse, prendendola per il polso e trascinandosela
dietro. Jody non oppose resistenza, ma si voltò a guardare Yu che le seguiva.
Quando arrivarono di sotto, trovarono tutti ad aspettarli. Jody si guardò
attorno, confusa "Beh? Perchè mi guardate tutti così?" chiese,
cominciando ad avere qualche sospetto...e non le piaceva per nulla quello che
stava sospettando !!!. Infatti Sanae la guardò negliocchi e disse "Non dirmi che te lo sei dimenticata? Morisaki
si è fatto male all'inizio del torneo, e non può giocare...di conseguenza non
abbiamo portieri da sostituire...eccetto te". Tutti annuirono, mentre Jody
arretrava, sconvolta, e delle strane righette blu si disegnavano sul suo volto
"Ma..ma..ma SIETE TUTTI IMPAZZITI?????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! IO SONO UNA
RAGAZZA, ME LO SPIEGATE COME FACCIO A...." le arrivò un colpo sulla nuca,
e sorpresa si voltò a fissare Yusuke. Il ragazzo la fissò a sua volta,
impassibile, poi disse "Mi pare che glielo devi, no? Lui si è mezzo ucciso
perchè ti aveva promesso di non perdere mai....ora sta a te fare in modo che
lui arrivi a giocare la finale di domani". Jody lo fissò, stupefatta
"Ma tu...non eri quello che non lo voleva accanto a me?" "Si, ma
so anche riconoscere quando qualcuno merita qualcosa....e questo è uno di quei
casi. Su, ora cambiati, forza. Con la divisa nessuno riconoscerà che sei una
ragazza...almeno che non ti voli via il berretto, perciò sta attenta" le
disse, spingendola verso Allenby, che aveva una divisa col numero uno in mano.
Jody mise le mani avanti, cercando di respingerla "Ehi, no, un momento,
non è possibile, non lo so fare, eppoì mica si può inserire così un portiere
spuntato da chissà dove...." "In questo caso sì" disse una voce
proveniente dalla porta, appartenente all'allenatore "Ci danno un permesso
speciale, visto che non abbiamo altri portieri....basterà presentarti con un
nome maschile". Tutti sorrisero "Anche lei? ma le pare possibile
che..." "Si, perchè non abbiamo altra possibilità. Ti ho già vista
all'opera, e sei perfetta. E poi...." concluse, rivolgendo uno sguardo
d'intesa a Yusuke, che colse il suggerimento e, chinatosi vicino all'orecchio
della sorella, dicendo "...E poi, vuoi forse darla vinta a quei tre che
hanno ferito Wakabayashi? Non vuoi vendicarti?" chiese, in tono suadente.
A quelle parole gli occhi di Jody si infiammarono, accendendosi di aria di
sfida. Tutti sorrisero, allusivi, ma la ragazza non si fece fregare "Lo so
bene che mi state fregando...ma avete ragione !!! Di certo è meglio che stare
qui a piangere. Andiamo ! Gliela faccio vedere io, a quei tre....." si avviò
verso la porta con aria talmente convinta che Yusuke, chinandosi verso la
spalla di Matsuyama, sussurrò "Nonostante tutto quei tre mi fanno quasi
pensa....". Hikaru annuì vigorosamente; affrontare l'ira di Jody,
soprattutto se dovuta a Wakabayashi (E non contro,
anche se quella non è da meno. NdA) era veramente una cosa da non
augurare anche al proprio peggior nemico....intanto, la ragazza si era
perfettamente calata nella parte; aveva preso la divisa, si era chiusa nello
spogliatoio femminile, e ne era uscita poco dopo perfettamente travestita;
aveva addirittura legato i capelli in modo che, anche se il berretto cadeva,
non si vedessero in tutta la loro lunghezza. "Bene, io sono pront....O.
Andiamo, ragazzi" disse, avviandosi di corsa con Tsubasa al fianco.
L'allenatore corse dall'arbitro, dicendo che avevano trovato un ex compagno dei
ragazzi per sostituire il portiere, un certo Jun Ijikawa (Nome puramente inventato...questa è opera di Sanae....NdA).
Tale Jun (Jody) scese in campo col cappello ben calcato sugli occhi azzurri,
cercado di evitare sguardi troppo diretti. I giocatori della squadra avversaria
lo interpretarono come un segno di insicurezza, e uno dei tre che avevano
atterrato Wakabayashi disse, scoppiando a ridere "Guarda quello !!! Non ha
nemmeno il coraggio di guardarci....ce lo papperemo in un sol boccone
!!!!" Jody non rispose, anche se era ben chiaro che aveva sentito tutto, e
questo non fece che alimentare le risate dei ragazzi. Ma nel suo animo formulò
una risposta "Aspettate a ridere. Non sono ancora così pronta a lasciar
correre......"
La
partita fu unilaterale, da quel momento in poi. Per quanto i tre provassero ad
attaccare, il nuovo portiere li fermava quasi prima che entrassero in area di
rigore, e rinviava subito la palla ai suoi compagni. Inoltre aveva una dote
innata di individuare immediatamente chi fosse quello messo meglio per
un'azione offensiva. Grazie a questo, la Nankatsu conduceva per 1 a 0, quando
il capitano della squadra avvesraria (Che sarebbe
quello che ha olpito Wakabayashi allo stomaco. NdA) decise che ne
aveva abbastanza e si lanciò all'attacco, seguito dagli altri due "Vediamo
adesso se sei così invincibile !!!" urlò, mentre il portiere aspettava,
immobile; i tre saltarono, ripetendo l'azione con la quale avevano ferito Wakabayashi,
e il nuovo portiere sembrò cascarci, facendo esattamente quello che aveva fatto
lui. Saltò a sua volta, cercando di afferrare la palla. Dalla panchina si
sentirono delle urla; le ragazze si trattennero a stento dall'urlare il nome
del loro capitano, mentre Matsuyama non potè trattenersi e urlò "Attenta
!!!! Ci stai cascando anche tu !!!!". Il portiere sembrò non averlo
sentito, e afferrò la palla; nel notarlo, il capitano avverario sogghignò
"Ci sei cascato !!! Hai commesso lo stesso errore di quello stupido di
Wakabayashi !!!!" urlò, allungando la gamba per sferrargli un calcio. Ma
non ci riuscì. Il portiere infatti afferrò il pallone con entrambe le mani,
quando era ancora appoggiato alla gamba del giocatori, e, tenendolo ben
stretto, si diede la spinta con esso, eseguendo una rovesciata in avanti.
Mentre gli passava sopra, il ragazzo, ancora sbilanciato per il calcio, potè
vedere solo due immensi occhi azzurri che lo fulminarono e, spaventato, si
ritrasse, cadendo a terra. Il portiere invece finì la piroetta e ricaddè
piegando le ginocchia e rimanendo accovacciato. I tre rimasero a terra,
sconvolti, mentre il misterioso personaggio diceva "Ne dovete ancora fare,
di strada, per battermi...."
"Do...dove
sono?" si chiese Wakabayashi aprendo gli occhi e sbattendo le palpebre. Il
soffitto bianco, come del resto tutta la stanza, gli era sconosciuto; si guardò
attorno, sentendo però subito un dolore lancinante al collo. Mugugnando, si toccò
la parte offesa con una mano, alzandosi pian piano, per poi ringhiare
"Qualcuno mi vuole spiegare che faccio qui? AH...." in un attimo, gli
tornò in mente tutto. La partita, la promessa di non perdere, il pallone, il
calcio che lo aveva atterrato, il volto di Jody in lacrime....si voltò di
scattò "La partita !!!" urlò sconvolto, cercando di capire cosa
stesse succedendo, ma una voce proveniente dalla sua sinistra lo prese di
sorpresa "Sta tranquillo e non ti agitare; se ti stai preoccupando per i tuoi
compagni, hanno trovato una soluzione...". Il portiere si voltò, fissando
incerto l'interlocutore "Jun...." mormorò; infatti Jun Misugi stava
tranquillamente seduto su una sedia di fianco al letto dell'amico, e stava
sfogliando una rivista di calcio. Wakabayashi strinse le mani sul lenzuolo"Che vuoi dire? Chi sta giocando? E
come sono messi????" disse tutto d'un fiato, cercando di alzarsi, ma non
riuscendovi. L'amico si alzò dalla sedia di scatto, cercando di fermarlo
"Sta fermo scemo, sei convalescente !!! Non ti puoi alzare, abbi pazienza
!!!" "Sta zitto !!! Io devo andare....hanno bisogno di me...."
cercò di dire Genzo, con la voce rotta dal dolore, aggrappandosi a Jun e
cercando di tirarsi su; il capitano della Musashi cercò inutilmente di fermarlo,
ma in quel momento la porta si spalancò e una voce allegra disse "No che
non c'è bisogno di te....non ti preoccupare !!!". Entrambi i ragazzi si
voltarono, poi Jun esclamò sorridendo "Hikaru !!! Allora, come è
andata?". Il nuovo arrivato, che altri non era che Matsuyama, guardò negli
occhi Wakabayashi e, con espressione neutra, disse "Come vuoi che sia
andata? Hanno vinto !!!! D'altronde, con un sostituto del genere.....".
Tacque, e il silenzio calò pesante nella stanza. Wakabayashi abbassò gli occhi,
cercando di capire. La frase di Matsuyama era molto ambigua....avevano
vinto...ma chi? E poi....un sostituto del genere....di che genere?
Ottimo o disastroso? Le sue mani si strinsero ancora di più sul lenzuolo, poi
il ragazzo sollevò di nuovo gli occhi, pieni di aria implorante
"Matsuyama....non tenermi sulle pine. Chi ha vinto?...." le sue
parole furono accolte da un boato e da una serie di rumori sconclusionati fuori
dalla stanza, e tutti tre i ragazzi si voltarono verso la porta; due di loro
sorridevano. Due secondi dopo, Misaki fece il suo ingresso,sorridente e felice, inseguito da Izawa
"Abbiamo vinto noi, naturalmente !!! Credevi che non ti avremmo fatto
giocare la finale, Wakabayashi????" sogghignò, mentre l'amico spalancava
gli occhi nerissimi. I due appena arrivati sorrisero, poi si girarono mentre
Tsubasa entrava "E come abbiamo vinto....5 a 0 !!! E' stato un successo
!!! Ed è tutto merito di..." sorrise, allusivo, interrompendosi apposta
sul punto più interessante. Wakabayashi ci cascò subito, e si sporse chiedendo
"Chi mi....chi è il mio sostituto? Mi viene in mente solo
Wakashimazu....ma non è possibile...." disse, e Tsubasa e gli altri
sorrisero. In quell'istante la porta si spalancò e Alex, Kay, Yu, Schester, Aly
e Allenby fecero il loro ingresso "E infatti non è così !!! Non ti
immagineresti mai chi ha preso il tuo posto...." disse la rossa,
sorridendo; anche Allenby sogghignò, divertita, mentre il povero portiere non
ci capiva più nulla. Guardava ora l'uno, ora l'altro, con fare confuso e
supplicante, finchè la porta si aprì per l'ultima volta e entrarono Yayoi,
Yoshiko e Sanae, che si trascinava dietro una Jody stranamente intimidita.
Sanae si voltò verso di lui con un gran sorriso, dicendo "E chi altri
avrebbe potuto sostituirti più degnamente, se non lei? E ti assicuro che è
stata spettacolare....beh, lo vedrai tu stesso dalle registrazioni !!!!".
Genzo sbarrò gli occhi, mentre Jody arrossiva ancora di più, per poi farsi
coraggio e avvicinarsi titubante al letto. "Io...beh, credo fosse l'unica
cosa che potevo fare. Tu ti eri quasi ammazzato per non farti battere...."
mormorò, alzando poi gli occhi intimiditi su di lui, scrutando ogni eventuale
reazione. Genzo sorrise, prendendole una mano e tirandola verso di sè
"Beh....a questo punto lamentarmi sarebbe inutile, no? E poi...nessuno
avrebbe potuto prendere il mio posto meglio di te". Gli occhi di Jody
scintillarono di gioia, mentre Misaki sorrideva e commentava "Eccome !!!
Devi sapere che i tre dell'altra squadra hanno provato anche con lei il trucchetto
con cui ti hanno atterrato, ma non c'è stato nulla da fare. Questa riesce a
volteggiare per aria come se fosse una piuma !!! Sono rimasti tutti a bocca
aperta !!!". Genzo guardò stupito la ragazza, che sorrise timidamente. Tra
i due ci fu un lampo d'intesa, e all'improvviso si fissarono, immobili,
sognanti. Ci fu un attimo di silenzio carico di aspettativa, in cui tutti si
sporsero per vedere cosa stava accadendo; poi Jody, risvegliandosi da
quell'atmosfera sognante, si voltò e disse, in tono scocciato "Beh, ora potrei
parlargli da sola? Mi pare vi siate divertiti abbastanza !!!". Tutti la
fissarono imbarazzati, poi uno per volta si affollarono intorno alla porta
"Io vado...." "Devo ancora farmi la doccia..." "Ci
vediamo dopo..." "Stammi bene..." frasi di questo tipo si
accavallarono, e due secondi dopo erano finalmente soli. Jody si voltò,
soddisfatta, verso il ragazzo, che non le aveva staccato gli occhi di dosso per
un secondo. Nel notarlo, lei arrossì di nuovo, poi si sedette timidamente sul
lato del letto e, abbassando gli occhi, spiegò "Sperò non ti sia
arrabbiato...diciamo pure che mi hanno costretto.....ma quando mi hanno detto
che avrei potuto farla pagare a quei tre io non ci ho più visto e...."
sentì una mano che le accarezzava la guancia, e alzò gli occhi, stupita. Lui le
stava sorridendo con affetto, e lei rispose felice al sorriso "Davvero
l'hai fatto per questo?" chiese Genzo in un sussurro. Lei annuì "Tu
ti sei fatto male per rispettare la promessa....e l'hai rispettata. Io ho solo
fatto in modo che tu avessi la possibilità di rispettarla a pieno, perchè so
che ci tieni" disse, e lui se la strinse contro "A questo punto non
posso proprio perdere!!!!!!!!" scherzò; lei rise "Ti ammazzerei
!!!!!!!" disse, e lui finse di rabbrividire. Le risate si smorzarono,
quando si fissarono negli occhi, poi lui si chinò verso Jody, che chiuse gli
occhi, aspettando....il bacio che seguì fu languido e dolcissimo, diverso da
qualsiasi altro, e li fece sentire come se al mondo non ci fosse altro tranne
loro....
Dopo
alcuni minuti, quando si furono detti tutto ciò che c'era da dire, il silenzio
calò nella stanza, e apparentemente anche fuori da essa. Ma Jody,
all'improvviso, lanciò un'occhiata sospettosa alla porta, e fece cenno a Genzo
di stare zitto, portandosi il dito alle labbra, mentre lei si avvicinava a
passo silente alla porta. Quando vi arrivò davanti, aspettò un secondo, in
silenzio, poi la spalancò di colpo. Ci fu un urlo strozzato e....
"Aspetta...addeso
c'è silenzio...non riesco a sentire più nulla....forse...ecco, sento qualco--
YAAAAARGGGGGGGGGGGGHHHHHHHHHHHH !!!!!!!!!!!!!!!!!" con un urlo disumano,
Matsuyama finì a terra, con Sanae, Alex e Kay sopra di lui, e gli altri appena
dietro; il ragazzo alzò timoroso gli occhi, solo per incontrare quelli fiammeggianti
della cugina; tentò un salvataggio in corner "Ecco....noi..." Jody
abbassò gli occhi, scintillanti d'ira, poi iniziò a tremare. Hikaru si tirò su
velocemente, sbiancando, mentre tutti gli altri arretravano. Jody esplose
"Io vi AMMAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!";
cominciò a seguirli, incavolata nera, mentre i poveretti cercavano scampo per i
corridoi, le scale antincendio o anche le finestre....Alex si ritrovò tra le
braccia di Yu, che la portò via di però, mentre Kay si nascose dietro la
schiena di Misaki, che, data un'occhiata veloce a Jody, pensò bene di fuggire
trascinandosi via la ragazza. Gli altri erano già lontani, ma Jody non
demordette, almeno finchè una voce si fece sentire dalla camera "Ehi, non
vale !!! Voglio divertirmi anche io !!! Venite immediatamente qui
!!!!!!!!". Jody si riscosse, ebbe un singulto e si voltò,correndo verso la
stanza, mentre tutti, dopo aver urlato "E tu questo lo chiami
divertirsi????" la seguirono ridendo.
Jody
uscì dall'ospedale sorreggendo Genzo; suo zio e gli altri li aspettavano appena
fuori, pronti a riportare a casa il loro portiere e il suo incredibile
sostituto. Il signor Tahikawa aiutò il ragazzo a salire in macchina, poi si
voltò verso la nipote, che però scosse la testa "Torno a piedi con gli
altri" annunciò, come se fosse la cosa più normale del mondo. In realtà
tutti, tranne Wakabayashi, strabuzzarono gli occhi, increduli, nel sentire queste
parole; il ragazzo sulla macchina invece le sorrise, e lei gli fece un cenno di
saluto e chiuse lo sportello. Suo zio la fissò, ancora poco convinto, poi salì
a sua volta e mise in moto. L'auto paertì, e Jody restò a guardarla con occhi
sognanti, immobile, mentre il vento le scompigliava i capelli. Il suo pensiero
tornò alla scena di poco prima, in ospedale...
"...Ti
ripeto che sto benissimo !!!!" urlò Genzo, guardando con rabbia Jody, che,
cocciuta, non gli permetteva di alzarsi dal letto. Ormai si sentiva meglio,
dopo la brutta botta della partita, ma la ragazza non ne era convinta e lo
tormentava con la storia del riposo. Lui decise che ne aveva abbastanza
"Insomma !!! Ti ho detto e ripetuto che sto bene, te lo devo dire in
Arabo? Ah già, tu lo capisci benissimo l'Arabo....beh, signorina so-tutto-io,
cosa credi? Hai detto di aver giocato per permettermi di disputare la finale, e
ora mi dici che dovrei starmene a riposo? Ma sei impazzita? Se fosse stato per
me avrei giocato anche oggi..." si interruppe, nel vedere le lacrime
solcare le guance pallide della ragazza. Genzo si rese conto di aver esagerato,
ma non fece in tempo a rimediare "E secondo te sarei pazza? Io mi
preoccupo solo della tua salute !!! Lo so che ho fatto in modo che tu giocassi,
domani, ma non se c'è il rischio che tu ti faccia ancora
male...io..io...." si appoggiò, singhiozzante, al bordo del letto,
premendovi contro la fronte "Quando ti ho visto cadere....oggi....mi sono
sentita morire...ho avuto paura di perderti come...come....Angel !!!"
urlò, rivelando finalmente l'angoscia che si era portata dentro tutto il
giorno. Genzo rimase in silenzio. Finalmente capiva...quelle lacrime, quel viso
disperato che era ben vivido nella sua mente...senza dire una parola le fece
alzare il volto e se la strinse al petto "Adesso ho capito !!! Sciocchina,
un'altra volta dimmele direttamente queste cose. Non fare la finta
cocciuta...cioè, tu cocciuta lo sei veramente...ma in questo caso...."
sentì una risata cristallina. Nonostante le lacrime, Jody stava ridendo per le
parle del ragazzo, e ora lo guardava dolcemente. Genzo le accarezzò una
guancia, poi un lampo gli passò negli occhi neri "Comunque, domani voglio
giocare !!!" esclamò, e lei sbuffò "Sempre il solito. Prima voglio
sentire cosa dicono i dottori, poi ne riparliamo !!!". Genzo fece il
broncio "Uffa !! Certo che sei proprio testarda !!!" "Almeno
quanto te, mio caro. E se ben ricordi, come manager della squadra io posso
farti stare in panchina..." sottolineò lei, alzandosi e incrociando le
braccia. Lui la fissò, interdetto "Carogna !!!" commentò, arrabbiato,
ma lei non si fece impietosire "Puoi tenermi pure il broncio, ma finchè
non mi assicurano che tu non corri rischi, in campo non ci vai". Il loro
battibecco fu interrotto da un leggero colpo di tosse, opera dell'anziano
dottore che era entrato già da un bel po', ed era rimasto ad ascoltare in
silenzio "Direi che la sua fidanzata ha ragione, signor Wakabayashi"
disse sorridendo, mentre i due si fissavano imbarazzati "Non dovrebbe trascurare
così la sua salute" Jody lanciò uno sguardo trionfante al ragazzo, che
replicò con uno sbuffo "Comunque non preoccupatevi, le sue condizioni sono
ottime. Può giocare senza problemi...ma stia attento !!! Basta colpi in
testa" raccomandò. Genzo lanciò a sua volta un'occhiata soddisfatta alla
ragazza, ma lei non se la prese. Era troppo felice per la notizia, tanto che
gli saltò al collo, urlando. Genzo divenne viola, e il dottore se ne andò
ridendo. Poi lui pretese di alzarsi, e lei lo aiutò, preparandogli le sue cose,
sorreggendolo, pensando addirittura di chiedere una sedia a rotelle...al che
lui si stufò e la prese in giro. Lei si limitò a prendergli il braccio e
passarselo intorno al collo, per poi accompagnarlo fuori "Però a casa ci
vai in macchina, va bene? Poi non rompo più, giuro !!!". Lui sospirò"E va bene....anche se non ci credo
molto...." concesse.
...ed
eccolo lì. Jody l'aveva fatto salire in macchina e aveva rispettato la
promessa, non andando con lui per assicurarsi che non si sforzasse. Yu le
arrivò alle spalle e chiese, stupito "Lo lasci andare da solo?". Lei,
senza voltarsi, annuì "Gli ho promesso di non essere stressante...almeno
per oggi !!" spiegò. Il ragazzo sogghignò, e lei gli rivolse un'occhiata
obliqua "Ehi....che stai dicendo fratellino?" disse in tono
letale...Yu comincilò ad arretrare, ponendo davanti a se Alex e sperando che lo
difendesse. La rossa scoppiò a ridere, mentre Jody sorrideva. "Su, andiamo
a casa anche noi, ci sono gli allenamenti !!!" disse, e le ragazze
risposero con un urlo entusiasta, iniziando a correre. Yu, Misaki e gli altri
si guardarono, tra lo stupito e il divertito.
"Alzalaaaaaa
!!!!" urlò Jody, saltando al di sopra della rete, mentre Sanae eseguiva
una perfetta alzata, che il capitano trasformò in un missile che colpì in pieno
Kay e la sbattè a terra. La brunetta non fu molto contenta di questo
"Capitano...da quando siamo qui esageri...." si lamentò,
massaggiandosi le braccia. Jody sorrise "Dici? Beh, dobbiamo prepararci
per il campionato, no?" cercò di minimizzare, ma gli occhi di Kay erano
ancora tempestosi, così decise di lasciar perdere. Erano ormai le 6 e 30, si
stavano allenando dalle due, forse era il caso di smettere...."Ragazze,
finiamo qui per oggi?". La proposta fu accolta da vari assensi, primo tra
tutti quello dell'allenatore, che voleva parlare con Yu. Il fratello di Jody
infatti era appassionato di pallavolo fin da piccolo, anche se per vari impegni
non si era mai iscritto a nessun club, e il suo desiderio era di diventare
allenatore, per cuiSeto l'aveva preso
come aiuto, e ora voleva discutere con lui dei progressi della squadra; il
ragazzo aveva un ottimo occhio per i dettagli. Le ragazze intanto andarono a
farsi una doccia, ridendo e chiaccherando. Jody si stava asciugando i capelli,
quando il telefono squillò. La ragazze, sorridendo, sollevò la cornetta,
esclamando un allegro "Pronto?", ma la voce che sentì le tolse
immediatamente il sorriso. E quello che le venne detto lo spense per sempre.
"Wakabayashi...scusa
un secondo...." lavoce di Schester
distrasse Genzo dalla contemplazione del tramonto. Il portiere si girò,
stupito, e aspettò che l'altro continuasse "Riguarda Jody" disse il
ragazzo tedesco, e Genzo si sporse, preoccupato. Sentiva che erano in arrivo
pessime notizie "Penso sia meglio parlarne con te prima. Vedi, da quel che
ho capito tu conosci molto bene la situazione e quello che le è
successo...." alzò gli occhi, esitante, e l'altro gli fece un cenno
affermativo. Il tedesco continuò "E mi hanno anche raccontato che era venuto
qui con l'intenzione di riprendersela....e che è stato merito tuo se non ce
l'ha fatta....". Genzo arrossì "Beh, non è proprio stato merito
mio....ma di tutti gli altri che di nascosto hanno deciso di farci fidanzare
senza nemmeno chiederci il permesso...." confessò, e l'altro sorrise
"Beh, non mi pare che ti dispiaccia così tanto...." commentò, e Genzo
sorrise "No, per niente...ma Jody all'inizio non ne voleva sapere, non
sopportava che le imponessero una cosa simile...e credo avesse ragione....poi..."
l'imbarazzo gli impedì di continuare, ma Franz non ci fece caso. Quello che lo
preoccupava era ben altro "Beh, dopo che se n'è tornato in Germania, ha
cominciato a pensare a come avrebbe potuto trovarsi un erede, visto che Jody
non aveva intenzione di sposare Richard... e ha deciso di...ecco....da quel
disumano che è, e non avendo figli maschi, o altri figli, ha pensato bene
di....no, aspetta, forse è meglio se ti racconto tutto dall'inizio. Appena
tornato in Germania, ha avuto un tremendo litigio con la moglie, che considerava
vergognoso ciò che aveva cercato di fare a Jody. La situazione tra i due è
diventata critica, e lui se n'è andato di casa...o meglio, è stata lei ad
andarsene. Lui poi è tornato nella loro villa di Brema, lei è da un'amica ad
Amburgo. Comunque, hanno formalmente divorziato, e la pratica legale arriverà
fra pochi giorni. Ma quel che è peggio è che...."
Jody
afferrò il telefono con entrambe le mani, poichè temeva che altrimenti le
sarebbe caduto, da quanto esse tremavano "Scu...scusa, credo di non aver
capito bene, potresti ripetere?" sussurrò con voce tremante, mentre gli
occhi sbarrati assumevano un'espressione vacua. Poi le mani si serrarono
attorno al telefono fino a divenire bianche. "Papà....come puoi verlo
fatto....." sussurrò, mentre una lacrima scendeva sulla sua guancia....
...."Scusa,
potresti ripetere?" disse Wakabayashi, incredulo, fissando Schester come
se fosse un marziano. Il tedesco sospirò "E' così. Ha divorziato dalla
moglie e sta per risposarsi con una sua collega, divorziata e madre di due
figli....di cui uno maschio dell'età di Jody....vuole farne il suo erede, visto
che Jody si rifiuta di esserlo". Genzo si appoggiò una mano sulla fronte,
sconvolto "Ma.....come può fare una cosa del genere...non ha sentimenti
umani? Come può fare anche questo alla sua famiglia...."
.....Jody
assunse un'espressione dura, poi parlò in tono tagliente "Non mi
interessa. Non mi riguarda più ciò che fai. Sappì che, a questo punto, ti
disconosco come padre, e non mi frega nulla se hai un nuovo figlio...non è mio
fratello e non lo sarà mai, quindi non chiamarlo come tale. E non ci tengo
affatto a conoscerlo. D'ora in poi puoi anche non chiamarmi, tanto non ci tengo
a sentirti....ti ODIO. Addio"; sbattè giù il telefono e rimase a fissarlo,
poggiando le mani tremanti serrate a pugno sul tavolino, chiudendo gli occhi e
cercando di calmarsi. Lacrime brucianti la assalirono, accompagnate da
singhiozzi. Si sentì perduta e abbandonata, ancora una volta ferita, ancora una
volta sola....poi un nome, un volto si affacciarono alla sua mente, e si voltò,
cercandolo....
...."Ho
deciso di dirlo primaa te perchè non
so come la prenderebbe...comunque per ora è meglio non dirglielo....cosa
dici?" chiese Schester, sedendosi e fissando l'amico. Genzo annuì,
distratto. Jody era felice, e lui non voleva che la notizia sconvolgesse
quell'equilibrio che aveva appena raggiunto "Sono d'accordo. Per ora
aspettiamo...magari non sarà necessario dirglielo....". Non ci credeva
nemmeno un po', ma non sapeva come fare....e non ebbe il tempo di pensarci
perchè in quel momento un urlo terribile si diffuse per la villa.
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHHHHHHHHHHHHHHHH
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" l'urlo
disumano interruppe i pensieri del ragazzo, e fece girare entrambi di scatto
verso la porta, sconvolti. Seguì un silenzio pieno di tensione, poi Jody
comparve in terrazza, col volto rigato di lacrime, tremando, con le gambe che
le cedevano e la voce che usciva anormale, piangente e tremula, a sbalzi,
mentre la ragazza cercava di formulare parole che il suo cuore nonvoleva accettare "Quel...Quel...Quel BASTARDOOOOOOO
!!!!!!!!!!!!! Come può avere avuto tanto
coraggio....lasciare....mamma....per....per un ....un...." si accasciò
sulle ginocchia, stringendosi la testa tra le mani e piangendo. Schester si
alzò di scatto, guardandola scionsolato "Maledizione...non ho fatto in
tempo...." mormorò. Genzo, senza nemmeno sentirlo, corse da lei e la
strinse forte tra le braccia, inginocchiandosi a sua volta, cercando di calmare
il tremito convulso del suo corpo, e la ragazza si aggrappò a lui, stringendo
la maglia del portiere fino a far sbiancare le mani. Genzo sentì le lacrime che
gli bagnavano la maglia, e la strinse ancor più forte, sussurrandole parole di
incoraggiamento. Ma Jody piangeva, ancora, e ancora a causa di suo padre. Genzo
la tenne stretta, alzando gli occhi al cielo. Perchè, perchè doveva vedere la
persona che amava di più al mondo soffrire così? In quel momento arrivò Aly,
ignara di tutto, richiamata dall'urlo, e fissò perplessa la scena, ma subito si
accorse che le lacrime di Jody erano molte e dovute a qualcosa di serio. Fissò
preoccupata Franz, che le fece cenno di avvicinarsi. Quando lei gli fu vicino,
racconto cos'era successo, e la ragazza sbiancò. Strinse le mani a pungo,
cercando di non urlare per non ferire ancora di più l'amica, ma i suoi occhi
erano pieni d'odio "Ma come osa....anche questo...." era sconvolta
anche lei, e Franz trovò normale stringerla tra le braccia e confortarla,
cercando di non pensare a quanto per lui significasse. Aly si stupì non poco di
ritrovarsi fra le braccia di lui, ma non disse nulla, godendosi quel momento di
calore e conforto.Ci fu silenzio, un
silenzio molto pesante, interrotto solo dai singhiozzi di Jody, che però poco
alla volta si placarono. Alla fine la ragazza alzò gli occhi e fissò Genzo, che
per un attimo si perse nei suoi occhioni blu, che ora sembravano il cielo
spazzato dalle nuvole dopo un'acquazzone. Sorrise, e il sole sembrò sorgere sul
suo volto. Dopodichè si alzò "Va bene....credo di aver pianto abbastanza"
commentò, facendo una linguaccia a Wakabayashi, che la fissava incredulo
"Stai...stai bene?" chiese, quasi in contemporanea con gli altri due.
Jody annuì, stiracchiò le braccia in alto e spiegò "Mi sono sfogata....ora
posso dimenticarmi di tutto questo. Ho deciso di ignorarlo e non farmi
coinvolgere, e non mi importa nulla della sua nuova moglie o del mio nuovo
presunto fratello. E che finisca qui" i suoi occhi ora erano veramente
sereni,e si voltò verso Schester pe rchiedere con aria furba "Tu sei
venuto qui per questo? Per avvertirmi?". Il ragazzo arrossì lievemento
sotto quello sguardo così diretto "Si...beh, anche...." tentò di
tergiversare, ma a Jody non sfuggiva nulla "Forse è ora che ci racconti
tutto...." disse, e Franz sospirò. "E va bene....". Aly sentì
che la presa del ragazzo attorno alla sua mano diventava più forte, e si voltò
a guardarlo, preoccupata. Lui abbassò gli occhi e iniziò a parlare "Credo
tu ti ricordi che i rapporti con mio padre non sono mai stati granchè....Kay se
n'è andata perchè la situazine in famiglia era diventata insostenibile, e credo
che abbia fatto la cosa migliore. Nell'ultimo anno, ho visto la sua spontaneità
e la sua dolcezza spegnersi ogni giorno di più, proprio come il suo sorriso, a
causa dei litigi dei nostri genitori e dell'indifferenza di nostro padre.
Nonostante tutto, credo che abbia sempre sperato che prima o poi lui si
accorgesse di noi....che ci volesse bene. Io invece mi ero disilluso da tempo.
Per questo, quando lei se n'è andata, per quanto mi mancasse ero contento. Sono
stato io ad impedire a mio padre di fermarla, e per questo lui mi ha odiato.
Stava per combinare un fidanzamento con un figlio di un ricco
industriale....non ti dico la mia reazione quando l'ho saputo....e poi questo
ragazzo si comportava come se Kay fosse una sua proprietà....meno male che se
n'era già andata. A quel punto gli rimanevo solo io, il figlio famoso per via
del calcio....questo gli andava bene, ma ora voleva che smettessi e mi
dedicassi all'impresa, fidanzandomi con una grande famiglia....tramite
Allenby" sentì il tremito involontario di Aly tra le sue braccia, e
sorrise "Io....ho cercato di resistere, ma quando mio padre....beh, credo
sia stato proprio lui a presentare la nuova moglie a tuo padre....e voleva che
il tuo nuovo fratello....beh, non importa. Comunque, è arrivato ad approvare
ciò che tuo padre ti aveva fatto....io non ci ho visto più, e mi sono
ribellato. Ho detto che io in una casa simile non ci stavo più, che mi sarei
trasferito all'estero per giocare, e lui voleva che lasciassi il calcio e che
mi fidanzassi...." Jody sussultò, ma lui le rivolse un sorriso "A
quel punto ho deciso che non potevo più sopportare. Per fortuna anche Allenby
se n'era andata, quindi questa storia assurda non è andata avanti, ma io non
cambiai idea. Ho preso poche cose e me ne sono andato, senza nemmeno sapere
dove andavo...poi mi è venuto in mente che Kay era da qualche parte in
Giappone, così mi sono informato e sono venuto qui....ho anche lasciato la
squadra, perchè non ce la facevo più....". Genzo lo fissò, perplesso.
Allora era per quello? Ogni volta che Jody o qualcun'altro accennava alla sua
carriera da calciatore, lui aveva quel guizzo di paura negli occhi. Eppure,
quando li aveva visti giocare, una luce si era accesa in lui....dunque aveva
lasciato il calcio per necessità, ma gli mancava....eccome se gli mancava.....
Franz
stava intanto a capo chino, immobile, in silenzio. Jody e Aly si scambiarono
un'occhiata, poi tornarono a fissarlo preoccupate. Non sapevano che fare, che
dire. Il ragazzo non si mosse, e il silenzio si fece pesante. Jody decise che
ne aveva abbastanza, e fece per parlare, allungando la mano verso di lui,
quando un movimento dietro la porta a vetri li fece voltare tutti di scatto.
Franz, richiamato da questo, alzo il capo, e spalancò gli occhi nel vedere Kay
che lo fissava con gli occhi castani, di solito così carichi di vitalità, pieni
di dolore. La ragazza fece qualche passo, esitante, verso il fratello, poi si
fermò "Fran...Frannie" balbettò, chiamandolo col soprannome con cui
lo chiamava quando erano bambini e che non aveva mai smesso di usare
"Mamma e papà hanno divorziato, vero?" chiese, trattenendo a stento
le lacrime. Lui la fissò, costrenato, poi abbassò il capo e annuì "Ormai
non potevano più nemmeno guardarsi...." ammise, tentando di mantenere la
voce normale. La ragazza annuì, scuotendo così leggermente la treccia castana,
poi si inginocchiò davanti a lui "Chissà quante ne hai dovute
sopportare....e io ti ho lasciato da solo...." disse in tono dolce,
facendogli sollevare il capo. Franz sorrise "No, Kay. Certo, mi sentivo
solo, ma se tu ci fossi stata non sarebbe cambiato molto, se non che ti saresti
trovata fidanzata con un grasso idiota presuntuoso. Ogni giorno, ad ogni ora
ringraziavo che tu non fossi più li....mi sarei preoccupato troppo. Invece
sapevo che qui Jody ti avrebbe protetto,eavrebbe protetto anche le altre". Kay annuì e lo abbracciòm, e il
fratello trovò conforto nella dolcezza spontanea della sorellina. Aly li fissò
sconsolata, conscia di quanto stessero soffrendo. Jody invece si domandava
perchè si fidassero così di lei, che non era riuscita nemmeno a badare a sua
sorella, figuriamoci a tutte loro....eppure era così. Genzo la abbracciò, e lei
si rannicchiò tra quelle braccia protettive. Rimasero tutti così per un po',
poi Kay si districò dall'abbraccio e se ne andò di corsa. Franz, stupito, fece
per seguirla, ma Jody con abile prontezza lo afferrò per il polso e lo fermò
"No, lasciala andare. C'è qualcuno di più adatto che la può consolare, in
questo momento" disse, indicando una figura silenziosa che aveva
saspettato in silenzio e ora seguiva la ragazza che era corsa via. Misaki, con
un'espressione preoccupata sul volto, seguì Kay. Franz sorrise, poi si voltò
verso Aly, ancora in lacrime, e si sedette vicino a lei. La ragazza gli prese
la mano e la strinse forte, e lui si appoggiò alla spalla di lei. Jody sorrise,
avviandosi all'interno con Genzo, che fissò ancora per un secondo la scena
dietro di lui e sussurrò "Beh, direi che questo vale per entrambi
!!!". Jody non potè evitare di scoppiare a ridere.
La
sera calò inesorabile sulla villa dove i ragazzi ridevano e scherzavano,
piangevano e amavano, soffrivano e si allenavano (Ma
che centra? NdTutti. Boh....NdA). Jody stava chiaccherando allegramente
con Genzo, Alex e Yu, Allenby e Izawa stavano giocando a carte con Jun, Yayoi,
Alex, Franz e Aly, Yoshiko stava parlando al telefono con sua madre e Hikaru
aspettava che avesse finito, chiaccherando intanto con Sanae. Tsubasa, seduto
vicino a Jun, non prestava alcuna attenzione al gioco, ma fissava con
irritazione crescente la scenetta, senza nemmeno capire perchè (Che è tonto si sapeva....NdA). Dopo qualche
minuto, decidendo che ne aveva abbastanza, si tirò su, posò rumorosamente una
mano sul tavolo e chiese, scocciato "Misaki dov'è?". Il gioco si
interruppe, mentre tutti si giravano verso di lui con aria stupita. Jun rispose
"E' fuori, ha detto che andava a fare una passeggiata....Kay è sparita da
un po' e credo la stia cercando....". Tsubasa annuì "Vado a cercarlo
anche io. Ciao" si limitò a dire, uscendo senza voltarsi. Ci fu un momento
di silenzio incerto, poi Franz fissò gli altri "Ma che gli è preso?"
chiese, incredulo. Yayoi sorrise, e Aly si tirò indietro, ridacchiando
"Credo sia rimasto schokato dalla scenetta" spiegò, accennando col
capo a Sanae e Hikaru. La ragazza arrossì violentemente, cercando con lo
sguardo il capitano e divenendo triste. In quell'istante Yoshiko finì la
telefonata e tornò verso di loro. Hikaru si voltò raggiante verso di lei, ma la
ragazza fissò le facce degli amici perplessa "Che è successo qui?"
chiese, e tutti non poterono fare a meno di scoppiare a ridere.
Jody
stava ridendo spensieratamente quando Tsubasa le passò di fianco, furente. I
tre si voltarono tutti a fissarlo mentre si allontanava, sorpresi, mentre le
risate scoppiavano all'inteno della villa. Yu si grattò il capo "Ma che
gli è preso?" chiese, mentre Jody e Genzo si scambiavano un'occhiata
allusiva "Io un'idea ce l'avrei...." disse il portiere, abbracciando
la ragazza. Yu, che stava ancora fissando il calciatore, sbuffò "Bah
!" e tornò a guardare gli altri due, solo per vedere una scena che non gli
piacque molto "Ehi, Wakabayashi, scollati subito da mia sorella !!!"
"Uffa, che palle !!! Ti ricordo che è stato merito tuo se ci siamo messi
insieme, perchè rompi?" "Ma mica vuol dire che le puoi stare sempre
appiccicato !!!" "Smettila di fare il fratello geloso, perchè non vai
a trovare Alex invece di rompere a noi??" "A-A-Alex? Ch...che vuoi
dire?" Yu divenne rosso fino alla radice dei capelli, e gli altri due si
scambiarono un'occhiata. Ora toccava a Jody "Ehi, è inutile che fai finta
di nulla, sappiamo benissimo che tra voi c'è del tenero...avanti, fratellone,
mica è la fine del mondo !!!" "Brutta....vieni qui subito !!!"
"Se, domani !!! Prova a prendermi !!!" e i tre cominciarono a
rincorrersi nel giardino illuminato dalle ultime luci del tramonto.
Misaki
vagava da solo nel giardino, lo sguardo perso nel vuoto. Di Kay non c'era
traccia. Nella mente del ragazzo c'era posto solo per l'immagine dei grandi
occhi castani di lei, pieni di sofferenza, come li aveva visti quel pomeriggio.
Il vento prese a soffiare tra gli alberi, cullandolo come una dolce melodia.
Taro chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare via....lontano.....quella meloia
ripeteva un nome....Kay....poi si arricchì di note, struggenti note di violino,
note che rivelavano dolore e gioia, semplicità e complessità.....aprì di scatto
gli occhi. Non se l'era immaginate, le sentiva davvero. Ma cosa?.....si avviò
nella direzione del suono, senza nemmeno accorgersi che stava tornando verso la
villa. Quelle note lo avevano rapito, il loro frenetico sussegguirsi lo
chiamava, lo attirava....proveniva dallla terrazza sul lato est...quella da cui
Kay era fuggita nel pomeriggio....senza far rumore il ragazzo si afferrò al
rampicante che era cresciuto lungo il muro e si tirò su, arrampicandosi come se
fosse la cosa più naturale del mondo. Finalmente riuscì ad arrivare alla
ringhiera in marmo e si issò a forza di braccia, scavalcandola silenziosamente
e volgendo lo sguardo alla ricerca della fonte del suono. I suoi occhi
sondarono lentamente tutta la terrazza, poi si immobilizzarono al centro. Li
stava una figura angelica, quasi eterea. I capelli, lunghi fino alla vita,
erano sciolti sulle spalle, e formavano un'aurea castana stupenda. Gli occhi
erano chiusi, altrimenti avrebbe potuto leggere in essi una vivacità
indescrivibile. Le mani si muovevano armoniosamente su un violino che teneva
appoggiato alla spalla. Era lei a produrre quella musica meravigliosa? Misaki
spalancò la bocca, muovendo un passo verso di lei, incantato. Chi era? Chi era
quell'angelo? Voleva conoscerlo....poi un lampo gli portò alla mente il viso
triste di Kay, e il ragazzo si fermò, conscio che avrebbe dovuto essere alla
sua ricerca, non li....e poi le due immagini si sovrapposero, e lui capì chi
era quella ragazza. Il nome gli sfuggì dalle labbra "K...Kay !!!!"
prima che potesse pensare. La ragazza aprì gli occhi discatto e smise di suonare,
voltandosi a fissarlo e spalancando gli occhi "Taro?...." chiese,
domandandosi da dove fosse sbucato il ragazzo. Lui sorrise "Già....eri
davvero tu che suonavi? Sono arrivato qui seguendo la melodia...." spiegò,
e la ragazza fece una faccia perplessa "Scusa....ma da dove sei
entrato?" chiese, fissando rapidamente la porta chiusa della terrazza. Lui
sorrise imbarazzato "Beh....mi sono arrampicato...." "TI SEI
ARRAMPICATO ?????" urlò lei, fiondandosi a guardare di sotto e rimanendo
schokata dall'altezza "MA SEI MATTO??? LO SAI COSA POTEVA SUCCEDERE SE
CADEVI?????" urlò ancora, voltandosi verso di lui, ma il ragazzo sorrise
"Lo so, ma quando ho sentito la melodia ho avuto l'impulso irresistibile
di scoprire da dove veniva....." La ragazzina arrossì, poi notò come aveva
ridotto le mani e ne afferrò una "Guarda qua !!! Ma pensa te...."
disse, cercando di pulire le ferite. Lui sorrise "Sei davvero brava, lo
sai?" disse dolcemente. Kay alzò timidamente i grandi occhi castani e lo
fissò, come colpevole "D...davvero?" chiese arrossendo. Lui annuì
"Non so spiegarmi bene, ma....quando suoni è come se esprimessi tutta te
stessa....tutta la tua voglia di vivere, tutta la tua spontaneità, la tua
gioia.....e oggi anche il tuo dolore....". Kay si fermò, gli occhi bassi
"Grazie...." disse. Lui le sollevò il volto "Sai....stando con
mio padre mi sono abituato a valutare le cose artisteche, ma la tua musica...è
come un quadro pieno di colori, impossibile da descrivere....è superlativa. Mi
ha colpito proprio dentro. E poi....vederti così...." la ragazza si rese
conto di cosa intendeva "A.....aaahhh...ecco..." cercò di spiegare,
prendendo i capelli con una mano e assumendo un'aria spaventata "Stai bene
coi capelli sciolti....davvero. Mi piaci molto". Kay arrossì vistosamente
e lasciò andare i capelli "....Grazie....". Abbassò di nuovo gli
occhi, mormorando "Sai...non sono molti quelli che mi hanno visto coi
capelli sciolti.....mi sento vulnerabile in questo caso...."; torceva le
mani come se avesse avuto tra di esse la causa dei suoi problemi. Misaki la
fissò, aspettando. "Allora, mi vuoi raccontare cosa è successo o no?"
chiese. Lei sollevò di scatto il capo, sorpresa, poi sorrise debolmente; infine
scoppiò a piangere e si appoggiò al petto di lui, singhiozzando, serrando le mani
sulla sua maglia. Il ragazzo, in silenzio, le passò le braccia dietro la
schiena ela strinse a sè, e Kay si
sentì al sicuro. Pianse tutte le lacrime che aveva trattenuto per tutto quel
tempo, pianse per aver lasciato solo suo fratello e pianse perchè sapeva di non
avere più una casa, un posto dove tornare, la in Germania. Ma quando, dopo un
po', alzò gli occhi e inontrò quelli castani del ragazzo che la stringeva a sè,
pensò che forse un posto dove stare l'aveva trovato....e con quel pensiero
felice si addormentò spossata tra le sue braccia.
Aly
stava passeggiando da sola nel parco. La partita a carte era finita e gli altri
avevano inziato a vedere un film, ma lei aveva deciso di uscire per riflettere
un po'.La storia che Franz aveva
raccontato l'aveva sconvolta più di quanto sembrasse, poichè aveva colpito due
persone che le erano così care.....Kay, una delle sue migliori amiche, e Franz,
che era.....cos'era per lei? Un amico? Un confidente? Anche, ma non
solo...altrimenti perchè le sarebbe mancato così tanto, perchè avrebbe passato
le sue giornate a pensare a lui....perchè sarebbe stata così felice di
rivederlo? Si fermò e si coprì il volto con le mani, pensando. Perchè? Perchè
aveva così bisogno di lui? "Perchè io....io lo...." pensò, ma
una voce ben nota interruppe i suoi pensieri "Aly? Va tutto bene? Che fai
qui?". Aly si voltò sconvolta verso il proprietario della voce, che altri
non era che Franz, che la stava guardando interrogativamente. La ragazza
arrossì subito, cercando una scusa appropriata e riuscendo solo a balbettare
sillabe sconnesse. Lui si avvicinò, proccupato,e le posò una mano sulla fronte,
chiedendo preoccupato "Stai bene?". Il contatto fece diventare ancora
più rossa la ragazza, togliendole il respiro e facendole salire la temperatura,
cosa di cui lui si accorse "Credo ti stia venendo la febbre...sarebbe
meglio se andassi dentro" (Ma che è, Tsubasa
mi ha contagiato pure lui????? NOOOOOO, ti prego, almeno i tedeschi lasciali
stare, o morbo malvagio!!!!!!!! NdA); Aly lo fissò, incredula, poi
si scostò arrabbiata e disse "Credo che seguirò il tuo consiglio !!! Ci
vediamo !!!!". Si allontanò a passo svelto, ma non aveva fatto nemmeno
cinque poassi che si sentì afferrare per il polso. Si voltò, scocciata, ma lui
era perplesso "Ti ho fatto arrabbiare? Scusa, non volevo. Solo avevo paura
che ti ammalassi.....ero venuto a vedere perchè eri andata via....mi stavo
preoccupando". La ragazza si calmò. Lui era quello di sempre, troppo
gentile e troppo premuroso.....per questo, e non solo perchè era bello e un
genio del calcio, per questo tutte quelle ragazze gli stavano dietro, per
questo lei si era..... ma sapeva bene che nel cuore di lui c'era posto per una
sola persona, e quella era Jody. O almeno questo era ciò che credeva lei.
Lui
infatti era di tutt'altro parere. Da quando era rimasto solo in Germania, aveva
iniziato a riflettere, e era giunto a una conclusione. Una conclusione che
riguardava anche lei. Era per questo che era uscito, la storia della
preoccupazione era solo una scusa. "Senti...." iniziò, cominciando ad
arrossire. Lei se ne accorse, e divenne perplessa. Il ragazzo continuò,
facendola girare del tutto verso di sè "In realtà sono uscito perchè
volevo parlarti....". Lei annuì, aspettando. Il ragazzo cercò di non balbettare
"Quello che ho raccontato nel pomeriggio.....credo tu abbia capito quanto
male ci sono stato. Ero contento che Kay non dovesse vivere tutto quello che
stavo vivendo io, ma mi mancava....e insieme a lei mi mancavate molto anche
voi". Si interruppe per farsi coraggio. "Per un po' questa cosa mi è
sembrata del tutto normale....voi eravate sempre tutte insieme, e associavo il
volto di Kay ai vostri...ma quando mi sono sentito veramente solo, e ho pensato
solo a voi, mi sono accorto che c'era qualcosa di strano.....pensavo sempre a
Kay, ed è normale, a Jody, e anche questo non era strano, perchè era un anno
che non la vedevo e non avevo sue notizie.....e a te". Franz era diventato
completamente rosso, ma Aly aveva ancora un'espressione incerta sul volto
"Che stai cercando di dirmi....lo so che sei ancora innamorato di Jody, ma
devi capire anche cosa è meglio per lei...ora è felice e...." replicò,
cercando di nascondere le lacrime, avendo compeltamente travistato il discorso
del ragazzo. Talmente certa di quello che stava per sentire, non si era nemmeno
resa conto delle ultime tre parole di lui. "Credo che tu debba lasciar
perdere...." cercò di dire, andandosene, ma il ragazzo, sconvoltò, la
afferrò per un braccio e se la tirò vicino, tanto vicino che per poco le loro
labbra non si sfiorarono. I due rimasero immobili, cercando di non respirare,
poi lui non riuscì a trattenersi "Aly...." sussurrò, chinandosi verso
di lei. Aly chiuse gli occhi, affranta. Perchè le faceva questo? Voleva
divertirsi con lei? Come poteva essere così crudele? Quel bacio lei l'aveva
desiderato tanto, forse troppo....ma non era disposta ad accettarlo quando lui
pensava solo ad un'altra !!!!! Le lacrime sgorgarono, impossibili da
trattenere, e la ragazza cercò di divincolarsi "Perchè mi fai
questo????????? Bastardo, lasciami andare.....lasciamiii !!!!!" Franz,
sconvolto, la lasciò, e la ragazza corse via, piangendo disperata. Ma che gli
passava per la testa, a quello? Veniva a dirle di essere innamorato di Jody e
poi tentava di baciarla????? Ma che razza di persona
era????????????????????????? Possibile che per tutto questo tempo si fosse
ingannata?????????? Corse, corse, senza nemmeno vedere dove andava, senza
neppure capire, finchè non nadò a sbattere contro qualcuno....qualcuno che protestò
con un sonoro "AHIAAAA !!!". Aly si fermò, confusa, mentre una voce
preoccupata diveva "Kay !!! Ti sei fatta male????". Aly aprì a fatica
gli occhi gonfi di lacrime, vedendo Kay seduta a terra con una smorfia sul
volto, e Misaki chino su di lei, preoccupato, che le tendeva una mano. La
ragazzina si rialzò, in un turbine di capelli castani, e la fissò scocciata. Ma
la sua irritazione durò ben poco, non appena vide il viso dell'amica "Aly?
Ma che ti è successo?????? Perchè piangi???????? Aly???" chiese, avvicinandosi.
La ragazza la fissò confusa "Hai...i capelli sciolti...". Kay annuì
"Si, stavo suonando....ma che è successo? Perchè stai piangendo?".
Aly, senza rendersene conto, era arrivata fino alla terrazza dove Misaki e Kay,
che nel frattempo si era svegliata, stavano parlando. Ora però non poteva certo
dire all'amica cosa stava per farle suo fratello...ma Misaki aveva già capito.
"E' a causa di Franz, vero?" e a quel nome, le lacrime di Aly
ricominciarono più copiose di prima. Kay abbracciò l'amica e chiese di nuovo
che fosse successo. Aly, ormai incapace di trattenersi, urlò "Che ci posso
fare, se è innamorato di Jody?????????? Non importa se io vivo per lui, lui
vede solo lei......e tanto mi deve bastare !!!!!!!!". Kay indietreggiò,
sconvolta. Ma davvero l'amica non si era accorta di quanto suo fratello le
volesse bene? Jody era solo un dolce ricordo...mentre lei.....decise di
dirglielo. Non poteva lasciare che si rovinassero la vita per una simile
stupidata "Aly....guarda che stai sbagliando tutto !!!" disse,
convinta; Aly sussultò, alzando il capo, confusa. I suoi occhi azzurri
chiedevano spigazioni, quasi imploravano, ma Kay non si fece spaventare, e
decise di essere diretta "Se non ti sei accorta che, da quando ti ha
visto, nella testa di Franz ci sei solo tu, sei l'unica !!! No, dico, ma non ti
sei resa conto che da quel momento non si perdeva una partita, un allenamento,
una serata in cui uscivamo insieme? Anche se prima non vi aveva mai viste? E
non dire che lo faceva per Jody, perchè lei sempre più spesso non
c'era....eppure lui mi sembrava sempre contento e felice....stava con te. Non
dirmi che non te n'eri mai accorta?????". Aly abbassò gli occhi,
frastornata. Era vero? Davvero lui provava qualcosa per lei? Provava anche una
minima parte del sentimento che lei sentiva nel suo cuore???? Possibile che si
fosse sbagliata a tal punto????. Tremò, mentre il mondo sembrava vorticarle
attorno a velocità pazzesca. Poi sentì la mano di Kay sulla spalla, e guardò
l'amica. "Ora va da lui" disse la ragazzina, con gli occhi castani
che scintillavano, e la spinse gentilmenete fuori dalla terrazza e giù dalle
scale "E vedi di chiarire una buona volta ciò che provi !!!!" urlò
prima di vederla scomparire fuori dalla porta. Aly, incredula e schokata, si
avviò. Kay tornò fuori in terrazza, dove Taro la aspettava "Non sei stata
troppo diretta?" chiese, imbarazzato, ma Kay scosse il capo "A un
certo punto le cose bisogna dirle....Franz avrà deciso di dichiararsi, una
buona volta !!". Misaki fissò l'orizzonte, come la ragazza, cercando di
non arrossire, ma lei non si fece sfuggire l'occasione "E lo stessovarrebbe per te....". Lui arrossì
"Colpito !" ammise, posandole un braccio sulle spalle e stringendola
a sè. Kay sorrise, felice. Per ora, questo bastava. Le bastava averlo vicino. E
poi, non appena avesse ricucito le ferite del suo cuore, non appena fosse stata
pronta a iniziare del tutto una nuova vita....allora guai a chi avesse osato
portarglielo via.
Aly
tornò stordita in giardino, cercando di rimettere in ordine le idee e di capire
cosa doveva fare, completamente ignara di dove stava andando; il risultato fu
che andò a sbattere contro qualcuno. Indietreggiò, massaggiandosi il naso e
borbottando "Sta diventando un'abitudine....Franz !!!!!!". La persona
contro cui aveva sbattuto stavolta era proprio lui, che la guardava infelice e
preoccupato. Lei arrossì, ripensando alle parole di Kay "Se non ti sei
accorta che, da quando ti ha visto, nella testa di Franz ci sei solo tu, sei
l'unica....". La ragazza decise di scusarsi "Franz..." lui
sollevò il capo "Scusami....prima non volevo dirti quelle cattiverie...è
solo che....mi hai sorpresa...tu hai sempre amato Jody....io...." "LA
VUOI PIANTARE DI RIPETERE UNA SIMILE SCIOCCHEZZA?????????!!!!!!!!!!" urlò
lui al limite. La ragazza indietreggiò, completamente confusa, e lui la afferrò
per le braccia. Sapeva che era sbagliato reagire così, sapeva che probabilmente
sarebbe scappata di nuovo, stavolta per sempre, ma doveva dirle la verità.
Doveva parlare chiaro con lei."POSSIBILE CHE TU NON ABBIA ANCORA CAPITO COSA STO CERCANDO DI
DIRTI? POSSIBILE TU NON TI SIA ACCORTA DI COSA PROVO PER TE???? ALY, SMETTILA
!!!!!!!!!!!! JODY ORMAI E' SOLO LA MIA MIGLIORE AMICA...LA MIA MIGLIORE
AMICA.....CHE IO L'ABBIA AMATA E' SOLO UN RICORDO.....MENTRE QUELLA CHE DA
QUANDO SIETE PARTITE HO SOGNATO TUTTE LE NOTTI, QUELLA CHE E' SEMPRE STATA NEI
MIEI PENSIERI...QUELLA CHE MI HA SPINTO A VENIRE FIN QUI NON E' KAY, NON E'
JODY, SEI TU!!!!! TU, ALY, TU!!!!!!!!!!!!!!!!". Aly lo fissò, incredula
"Franz...ma che cosa...che cosa vuoi dire....cosa....". Il ragazzo,
ormai incapace di controllarsi, la tirò verso di sè e la baciò, non dolcemente
come voleva, ma in modo selvaggio, disperato, cercando di farle capire cosa
veramente provasse. Aly, dopo il primo istante di panico, si trovò a rispondere
al bacio. Dopotutto, era ciò che aveva sempre sognato...che importava se era
solo il sogno di un attimo? Ma, quando lui la lasciò, nei suoi occhi lei non
lesse derisione. Lesse un sentimento selvaggio che la sconvolse. "Aly, io
ti amo !" disse lui, ormai senza nemmeno arrossire. Si era spinto troppo
avanti per fermarsi. "Ti amo dalla prima volta che ti ho visto....quel
giorno agli allenamenti, quando io e Jody avevamo appena deciso che potevamo
solo essere amici......in quel preciso istante ho saputo che eri tu quella che
ero destinato ad amare. Per sempre". Aly sentì le ginocchia cederle, e il
ragazzo la afferrò un attimo prima che cadesse a terra. Ritrovandosela tra le
braccia, ne approfittò per continuare "Non sai quante volte avrei voluto
dirtelo....non sai quanto mi sei mancata !!! Ma, da bravo stupido, me ne sono
reso conto solo quando eri andata via. Quando ero talemente disperato da non
sapere più che fare, mi sei venuta in mente te. Vedevo solo il tuo sorriso, i
tuoi occhi....proprio allora, quando avevo maggiormente bisogno di sostegno, ho
pensato ate. E mi è stato tutto
chiaro. Dovevo venire da te, ti amavo, dovevo dirtelo. E il pomeriggio stesso
ero sull'aereo....tu, solo tu, mi hai dato la forza di prendere questa
decisione, quella che nè le cattiverie di mio padre, nè la mancanza di Kay, ne
la preoccupazione per Jody erano riuscite a farmi prendere. E' solo per te che
sono qui, Aly. Ora hai il potere di decidere della mia vita. Io ti amo, Aly.
Cosa mi rispondi tu, ora? Vuoi restare al mio fianco, amarmi e aiutarmi a
costruirmi una nuova vita, qui con te ???". La allontanò, sempre tenendola
per le braccia, in trepitante e disperata attesa. Lei stava con gli occhi
bassi, tremando, e non parlava, tanto che lui cominciò a temere in un rifiuto.
Al solo pensiero gli sembrò di morire. Poi però lei alzò di scatto gli occhi, e
lui vi lesse una felicità incontenibile; Aly annuì, poi tese le braccia e disse
"Franz Helbert Schester, sì, accetto !!! Voglio stare al tuo fianco e
costruire la mia vita insieme a te....perchè anche io ti amo dalla prima volta
che ti ho visto !!!". Detto ciò si precipitò tra le sue braccia, e i due
si unirono in un bacio ancora più appassionato e pieno d'amore di quello
precedente. Finalmente non erano più soli e sperduti. Finalmente erano a casa.
Dalla
terrazza, Kay e Taro osservarono sorridendo la scena. Lui sapeva che un giorno,
non molto lontano sperava, avrebbe fatto quella stessa domanda alla ragazza che
ora gli stava di fianco...e sperava nella stessa risposta. Lei invece pensava
che se mai lui le avrebbe chiesto una cosa simile, lei avrebbe risposto subito
un sì gioioso. Dietro di loro, la voce di Jody commentò "Certo che qui
basta distrarsi un attimo....e non mi riferisco solo a quei due la sotto
!!!!". Ma, come si aspettava, e con somma sorpresa invece di Genzo, Kay e
Taro si limitarono a sorridere, senza arrossire.
Eh,
sì. Stavano proprio crescendo tutti.........
E così finì la notte, e un nuovo radioso giorno
spuntò all'orizzonte, il giorno della finale. Jody si svegliò presto, scendendo
subito in sala, dove trovò Franz, Aly, Jun e Yayoi che conversavano mentre
facevano colazione. Genzo arrivò subito dopo, e lei si lanciò tra le sue
braccia, cercando di vincere la preoccupazione per l'imminente partita. Non
poteva chiedergli di non giocare, così si limitò a sorridere. Poco a poco
arrivarono anche tutti gli altri, e dopo un'ora i due gruppi (Giocatori e supporters. NdA) erano pronti a
partire alla volta dello stadio.
"Uffa....ma
dove si sono cacciati tutti?" borbottò Aly, cercando di districarsi tra la
folla che bloccava l'entrata della stadio. Era stata inviata a consegnare i
dati dei giocatori all'arbitro, e ora stava cercando di tornare verso gli
spalti dove Jody, Franz e gli altri si erano sisposti per assistere alla
partita. Senza accorgersene, qualcuno da dietro la spinse, e la ragazza cadde
in avanti, sbattendo violentemente col gomito contro qualcuno, che si rivelò
essere un ragazzo enorme, che la squadrò con fare compiaciuto. Aly iniziò a
preoccuparsi "Scu...Scusa !!!!" cercò di rimediare e allontanarsi, ma
lui l'aveva già presa per un braccio e tirata vicino a sè "Ehi, sai che
sei carina, ragazzina? Ma sei Giapponese? Hai un che di straniero.....che ne
dici di venire con me a fare un giro, invece di andare a vedere quella partita
noiosa? Dai andiamo !!!" iniziò a trascinarla via, tenendosela però sempre
al fianco; Aly, che si sentiva rivoltare dal contatto di quelle mani viscide,
tentò di liberarsi "Lasciami andare !!!!!!!!!!!!!!!!", ma non aveva
la forza di Jody e Allenby, e non aveva mai imparato bene il karate, perciò era
in balia del ragazzo. Il suo pensiero corse a Franz, e invocò mentalmente il
suo nome, anche se sapeva bene che non serviva a nulla....il teppista l'aveva
ormai allontanata dalla folla, e si stava dirigendo in un vicolo buio...Aly,
sempre più arrabbiata e terrorizzata, cercò disperatamente di farsi venire in
mente qualcosa, ma il ragazzo aveva davvero una presa molto forte....chiuse gli
occhi, piantando i piedi ed urlando "NOOO !!!! LASCIAMI !!!!" anche
se non credeva di sortire qualche effetto. Lui infatti non si voltò neppure, e
lei sentì calde lacrime di rabbia salirle agli occhi. Scosse il capo, cercando
di scacciarle e reagire, quando sentì un'altra mano che si posava sul suo polso
e lo liberava dalla stretta dell'altro, mentre una voce arrabbiata urlava, in
giapponese "EHI !!!!!!!!!!!! COSA VUOI DALLA MIA RAGAZZA?????!!!!".
Si ritrovò stretta tra due braccia forti e rassicuranti e, aperti gli occhi,
vide il volto adirato di Franz. Il ragazzo sembrava essere seriamente
intenzionato a picchiare il teppista, solo la preoccupazione per lei l'aveva
trattenuto. Sbarrò gli occhi, fissando quel volto irato, non osando parlare. Il
teppista, vista la situazione, pensò bene di allontanarsi in fretta, poichè gli
occhi castani del tedesco non avevano nulla di rassicurante. Quando non fu più
in vista, lui abbassò lo sguardo, ora di nuovo dolce, su Aly, chiedendole in
tono dolce "Va tutto bene?" Aly, sconvolta, riuscì solo ad annuire,
rifugiandosi in quell'abbraccio forte e rassicurante "Fr...Franz....ma
come...." cercò di chiedere. Lui accennò col capo a Matsuyama, che stava
di fianco a lui e la fissava anche lui preoccupato. La ragazza non si era
accorta della sua presenza, e lo guardò incerta, per poi interrogare con gli
occhi Franz "Ha visto quel che stava succedendo e mi ha avvertito,
dopodichè siamo subito corsi qui !!! Perdonami, avrei dovuto accompagnarti !!!!
Solo ieri mi sono ripromesso di proteggerti, e ora....Scusami...." disse,
stringendola forte a sè. Lei scosse il capo "Non è colpa tua....sono io
che mi sono fatta prendere dal panico....avrei dovuto stederlo, quello...."
cercò di scherzare, ma lo spavento di poco prima tornò a farsi sentire, e
lacrime di paura le comparvero negli occhi azzurri. Si appoggiò, piangendo,
alla spalla di Franz, che notò meglio i segno rossi sul polso e lo stato di
shock della sua ragazza. La rabbia di poco prima tornò "Avrei dovuto
ammazzarlo, quel bastardo !!! Se penso che poteva.....Su, calmati, ora ti portò
al pronto soccorso, voglio che ti curino quelle contusioni....Matsuyama, tu va
da Jody e raccontale quel che è successo, noi arriviamo tra poco". L'amico
esitò, preoccupato che Franz reagisse ancora male, visto che poco prima
sembrava intenzionato ad ammazzare l'altro ragazzo. Poi però guardò Aly, che
pian piano stava smettendo di piangere tra le braccia del ragazzo, e si
rilassò. Sorrise ai due e annuì, allontanandosi di corsa. Franz guardò
dolcemente Aly, dicendo "Non preoccuparti più, ora sei al sicuro....giurò
che ti proteggerò sempre, d'ora in poi !!!". Aly rispose al sorriso, poi
si strinse di nuovo al petto del ragazzo, cullata da un dolce tepore. Una
sonnolenza appagante si diffuse nel suo corpo, e lui dovette accorgersene,
poichè senza una parola la prese in braccio e si avviò verso il pronto
soccorso, senza che lei riuscisse a protestare; si diede per vinta, godendosi
quell'attimo di tenerezza e, poco prima di addormentarsi sentì nella sua testa
la voce di lui che urlava "EHI !!!!!!!!!!!! COSA VUOI DALLA MIA RAGAZZA
???!!!!"; anche se era già
addormentata, il sorriso si dipinse sul suo volto nel sonno. Finalmente aveva
qualcuno, al suo fianco.....
"CHE
COSA HAI DETTO ??????????????!!!!!!!" la voce di Jody perforò quasi le
orecchie del cugino, che cercò invano di proteggerle con le mani. Poi ripetè
"Ho detto che Aly stava per essere aggredita da uno sconosciuto, ma per
fortuna me ne sono accorto e ho avvertito Schester, che stava per
ucciderlo....e ora l'ha accompagnata al pronto soccorso per controllare il
polso e farle passare lo shock....e non urlare a me, non è colpa mia
!!!!". Jody non lo ascoltava nemmeno, si era voltata a guardare Genzo con
sguardo preoccupato. Il ragazzo invece sembrava arrabbiato nero "Va da
lei, vedi come sta....ormai avranno già avuto il tempo di dirsi ciò che
devono....poi tornate qui...ah ! E Guai a te se vai da sola....". Jody si
fermò, irritata, ma Jun risolse la situazione scambiandosi un'occhiata d'intesa
con Yayoi e dicendo "L'accompagno io !!!!! Andiamo, Jody ". La
ragazza sorrise, e il portiere fece un cenno di ringraziamento all'amico, che
si limitò a sorridere di rimando.
Allenby
fece per seguire l'amica, ma siccome Jody se n'era andata e Sanae era
andatadall'allenatore, lei era l'unica
manager li presente e doveva rimanere a disposizione. Sbuffò, irritata, e
cominciò a camminare avanti e indietro, aspettando. Fu così che, per caso, vide
un ragazzo dall'aria poco raccomandabile, che rideva e scherzava con gli amici,
vantandosi per chissà quale impresa. Qualche parola del discorso le arrivò
all'orecchio "Si, sai, stavo per andarmene con quella ragazza da
sogno....aveva due occhi azzurri...e dei capelli neri...stupenda, non credo
fosse del tutto Giapponese. Insomma, me ne stavo andando con lei, e lei ci
stava pure, era tutta contenta, ma all'improvviso è arrivato quel bellimbusto
del suo fidanzato, e lei ha dato tutta la colpa a me....comunque se quello non
arrivava, in questo istante non sarei qui e....". Era già da un po' che
gli occhi neri di Allenby avevano iniziato a sputare fuoco, e la ragazzina
stava per avventarsi sul teppista, quando sentì una mano sulla spalla. Si
voltò, e vide Matsuyama, con sguardo adirato, che fissava il ragazzo e diceva
"Eccolo. E' lui". Il ragazzo sembrava arrabbiato pure lui, ma la
vista di Yoshiko che, ignara, era andata a sbattere contro quel ragazzo lo
preoccupò ben di più. Il ragazzo infatti non si fece sfuggire quell'opportunità
e bloccò la ragazza per il polso, come aveva fatto con Aly, dicendo "Ehi,
bella, aspetta un attimo, guarda che mi hai fatto male....però, sei carina !!!
Che ne dici di....". Matsuyama si stava già dirigendo, con la faccia in
fiamme, verso il teppista, e Allenby pensò di seguirlo, quando sentì un
colpetto sulla spalla; si voltò e vide Wakabayashi che, con uno strano guizzo
negli occhi, le porgeva un pallone da calcio, dicendo "Credo sia il caso
di fargli vedere la tua abilità, Farwell....". La ragazzina prese il
pallone, fissandolo pesierosa, poi lo stesso guizzo si accese nei suoi occhi
neri. Matsuyama, che non si era accorto di nulla, arrivò alle spalle del
ragazzo, battendogli leggermente la mano sulla spalla e dicendo
"Ehi...", mentre Yoshiko lo fissava, speranzosa ma spaventata. Il
teppista si girò, scocciato, solo per vedere un pallone che a velocità pazzesca
volava verso di lui, e che lo colpì in piena faccia. Cadde addosso agli amici,
che atterriti videro una ragazzina dai capelli biondi, moolto carina ma con
un'espressione incavolata, che sembrava essere l'artefice di quel tiro, e
dietro di lei un ragazzo dall'aria minacciosa. Il teppista, non appena riuscì
ad aprire gli occhi, riconobbe Matsuyama e sbiancò. Il ragazzo sorrise e disse,
in tono allegro "Scusa, potresti essere così gentile da ripetere quello
che stavi dicendo? La mia amica non ha sentito molto bene....". Il
teppista tremò, poi volse lo sguardo su Wakabayashi, riconoscendolo "Ma
tu...sei il SGGK...." il portiere sorrise "Esatto. E, per tua
informazione, i tiri di questa qui tendo a non pararli...soprattutto se sono
indirizzati alla tua faccia...e dalla sua espressione, sembra che non abbia
ancora finito....". Inutile dire che il gruppetto pensò bene di darsela a
gambe, e i tre ragazzi si diedero ridendo ilcinque. Matsuyama abbracciò Yoshiko, per tranquillizzarla, e Allenby
fissò coi suoi occhi neri il portiere, sorridendo, cosa che lo spiazzò un poco,
tanto che si sentì costretto a chiedere "Che...che hai? Perchè mi sorridi?"
(Diciamo che ormai se gli dice parole lo considera
normale...quindi vederla che gli sorride gli fa non poca paura....NdA).
La ragazzina sorrise ancora di più, dicendo "Beh...a volte anche tu hai
delle belle idee, signor Paratutto...." e scappando via. Genzo rimase
immobile, incerto se ridere o arrabbiarsi, quando una voce dietro di lui
commentò "A quanto pare cominciate a fare amicizia...beh, siete testardi
uguali...". Si voltò verso Jody, che lo fissava con un sorriso dolcissimo
sul volto, e le chiese "Hai visto tutto?" "La maggior
parte....era una bella scenetta..." "E Aly?" "Sta bene, è
seduta in panchina con Franz, e Sanae è così furiosa da ammazzare chiunque le
si avvicini...." "Non credo serva più...comunque, cosa intendevi dire
con la storia della testardaggine?" Chiese, avvicinandosi finchè i loro
volti non si toccarono quasi "Esattamente quello che ho detto"
rispose lei, maliziosa, perdendosi nei suoi occhi neri. Il ragazzo sorrise
"Ora ti faccio vedere io quanto sono testardo...." minacciò, e lei
sogghignò "Sono proprio curiosa....". Il ragazzo si chinò per
baciarla, quando un colpo di tosse imbarazzato risvegliò di colpo entrambi, che
si voltarono stupiti "Hi...HIKARU !!!! Ma da quanto sei qui?????"
chiese Jody, mentre entrambi diventavano viola, e il ragazzo rispondeva
"C'ero da prima che arrivassi te, se vuoi saperlo...sei tu che non hai
occhi che per il tuo portiere....". Genzo arrossì di nuovo, abbracciando
però Jody e commentando "Senti chi parla !!! Proprio lui che non appena
vede Yoshiko non capisce più nulla !!! Sembrava che lo volessi ammazzare, quel
teppista....e se non sbaglio, lei ora è tra le tue braccia". Stavolta fu
Matsuyama ad arrossire, seguito subito da Yoshiko, e i due scoppiaronoridere insieme, avviandosi poi verso la
panchina. Ma, poco distante, una figura li aspettava. Era Hiyuga, e nel vederlo
il sorriso di Jody si spense. Il ragazzo si avvicinò, guardando proprio lei,
con uno sguardo intenso e serio; ricordando cosa era successo ogni volta che
quei due si erano incontrati, Genzo pensò bene di mettersi davanti a Jody e
fare da scudo (Non si sa bene a chi....NdA),
e Matsuyama si avvicinò alla cugina, con fare difensivo. Ma Hiyuga non sembrava
avere lo stesso tono sprezzante di sempre. Infatti si fermò a pochi passi da
loro, dicendo "So che non vi fidate di me....e hai ragione, Wakabayashi.
Volevo solo dire alla tua ragazza che ho pensato molto a quello che mi ha detto
l'ultima volta....avevi pienamente ragione" stavolta guardò direttamente
lei, che faceva capolino da dietro la schiena di Genzo. La ragazza lo fissò,
seria, aspettando che continuasse. L'attacante del Toho sospirò "Sono
stato veramente vigliacco con Matsuyama....credo di doverti delle scuse, anzi
di doverle a tutti voi. Mi hai proprio fatto riflettere, ragazzina....quindi
non ti preoccupare, oggi giocherò lealmente..." "Vuoi dire che
giocherai come hai sempre saputo fare" proclamò lei, interrompendo il
ragazzo che la fissò, incredulo, così come gli altri due. Ma Jody ora
sorrideva, e si avvicinò a Hiyuga, dicendo in tono dolce "Tu hai sempre
saputo giocare in modo leale....duro, a molti difficile da capire forse, ma
leale. perchè hai sempre avuto un obiettivo nobile. Ma ultimamente l'avevi
perso, nella foga di far vedere che eri il migliore...ma sono sicura che con questa
partita dimostrerai di averlo ritrovato..,..dimostrerai che sarai ancora tu il
bomber dei prossimi mondiali !!!!". Hiyuga sorrise (OOOOOOOOOHHHHHHHHHHH !!!!!!!!!!! MIRACOLOOOOOOOOO
!!!!!!!!!!! NdA), così come Wakabayashi e Matsuyama. Jody era felice
e sorrideva con gli occhi socchiusi. Era bellissima, in quel momento,
l'immagine della gioia e della vitalità. Hiyuga sorrise ancora "Questo non
vuol dire però che lascerò vincere il tuo ragazzo !!!"; lei rise, "Ti
ammazzerei se non facessi sul serio !!!" commentò, al che scoppiarono
tutti tre a ridere. E un'atmosfera di gioia si diffuse nello stadio.
"E
così alla fine ci siamo arrivati...." pensò Jody, fissando la Nankatsu che , al
gran completo, stava facendo il suo ingresso in campo. Poco dopo, si sentì la
voce del presentatore che scandiva i nomi dei giocatori, e non mancò di notare
che, al nome di Wakabayashi, ci fu un'ovazione. Tutti avevano avuto paura di
non vederlo giocare, quel giorno, e la sua presenza rassicurò gli animi di
tifosi e giocatori. Jody sorrise. Certo tutti si domandavano chi era quello che
l'aveva sostituito ieri....le veniva da ridere al pensiero delle facce che
farebbero fatto sapendo che era stata una ragazza....poi Genzo si voltò verso
di lei, e la ragazza sorrise, fiduciosa "Arrivato qui, so che farai del
tuo meglio" pensò, convinta, mentre l'arbitro decretava l'inizio della
partita. E così fu....
"Ancora
una splendida parata di Wakabayashi....la palla si invola...ed è il fischio
finale !!! E' finita !!! E' finita !!! Ancora una volta Nankatsu e Toho si
aggiudicano entrambe la vittoria !!!!!". Jody balzò in piedi, col le
lacrime agli occhi. La partita era finita nel modo più giusto, visto che tutti
avevano dato il massimo (E il suo intervento come
infermiera era stato molto richiesto....NDA) ; Sanae le saltò al
collo, e l'amica ricambiò entusiasta l'abbraccio, che divenne poco dopo una
ressa cui si erano aggiunte Alex, Allenby e Kay.Durò poco però, perchè due secondi dopo stavano correndo tutte
dal rispettivo campione, cioè rispettivamente Genzo, Tsubasa, Taro e Izawa,
mentre Alex corse ad abbracciare Yusuke, Aly stava con Franz e le altre due coi
rispettivi capitani. Jody saltò al collo di Genzo che, incurante delle migliaia
di persone intorno a loro, la strinse forte a sè, felice. Era per lei che aveva
vinto, e avrebbe voluto starle accanto tutta la vita....e grazie a Dio aveva la
possibilità di farlo.
Inutile
dire che quella sra ci fu festa grande, nella villa dei Tachikawa, a cui furono
invitati tutti i partecipanti del torneo. Ovviamente le coppie dei nostri eroi
erano già fisse, e i ragazzi tendevano ad essere sempre più protettivi, in
quanto il gruppetto di amiche riscuoteva sempre più successo. Mentre ballavano,
Jody sorrise a Genzo e commentò "Non ti ricorda nulla, tutto questo?"
in tono malizioso, e lui sorrise a sua volta "E come no? E' stato l'inizio
della parte più bella della mia vita...." si divertì nel vederla
arrossire. Poi volse lo sguardo altrove "Certo che Yoshiko è diventata
veramente una bellezza, in questi anni in america...." disse, ma Jody non
cascò nel suo tranello "Già, e Hikaru ha il suo bel daffare a tenere buoni
gli ammiratori. Fregato, credevi di farmi ingelosire? Sai bene che ti
ammazzerei, se solamente sospettassi in un tuo tradimento" "Uh ! Detto
così fa quasi paura...." "Ahahahah !!! Guarda, Misaki non sa più che
fare, Kay è circondata !!! D'altrone, col carattere solare che ha...attira
sempre un sacco di ragazzi. Anche Alex non scherza, ma Yu è un'ottima guardia
del corpo " "Aly invece non si scolla da Schester...e nemmeno Yayoi
da Jun....Izawa non ha mollato Allenby un secondo...quindi rimane solo..."
i due si lanciarono un'occhiata cospiratoria, nel guardare la povera Sanae
sola, mentre Tsubasa era ben lontano. La ragazza aveva un'espressione triste,
sembrava quasi che stesse trattenendo le lacrime, mentre il suo capitano
cercava di guardare ovunque tranne che nel punto in cui era lei; e,
inevitabilmente, il suo sguardo vi tornava sempre. Jody guardò, decisa, Genzo,
e lesse una viva complicità nei suoi occhi. Si guardò intorno, e la stessa
complicità si rispecchiò negli occhi di tutti i suoi amici. Allora agì. Si
separò da Genzo, per andare a sussurrare qualcosa all'orecchio del suo
allenatore. Seta annuì, poi si avvicinò sorridendo a Sanae e la invitò a
ballare. La ragazza, arrossendo, accettò, e Genzo rise quasi nel vedere
l'espressione di bimbo deluso che assunse Tsubasa. Sanae ormai sembrava essersi
dimenticata di lui, e danzava felice, passando da un cavaliere all'altro,
poichè una volta che Seta l'aveva portata in pista tutti l'avevano notata,
visto che quella sera era ancora più bella, e volevano ballare con lei. La
ragazza si divertiva molto, e non si accorgeva delle occhiate tristi del
ragazzo seduto nell'angolo più lontano da lei. La cosa durò per mezza serata,
finchè la ragazza si trovò davanti Kanda. Sbarrò gli occhi, e così fece Jody
che si chiese cosa ci faceva li, ma il ragazzo non perse tempo e circondò la
vita di Sanae, facendola volteggiare. La ragazza non sorrideva più, e cercava
di liberarsi gentilmente, ma lui la teneva ben stretta. Jody fissò Genzo, poi
Misaki, poi tutti gli altri, ma tutti avevano in mente una sola soluzione, che
stava però ferma nell'angolo, arrabbiata nera. Jody, stringendo i pugni, cercò
di trattenersi, poi decise che ne aveva abbastanza, e non di Kanda, ma di
Tsubasa !!!! Si avvicinò quindi a grandi passi al ragazzo, che alzò seccato gli
occhi su di lei, e gli urlò "Insomma, vuoi stare seduto qui tutta la
serata senza fare nulla? Perchè non vai da Sanae???". Tsubasa ebbe un
lampo di collera e rispose, sgarbato "Mi sembra che si stia divertendo lo
stesso....non vedo perchè dovrei rovinarle la serata. Anche quel tipo
dell'altro giorno sembra non starle così antipatico...". Jody sgranò gli
occhi "Vuoi dire che fai così per gelosia? Oh, no, non è
possibile....davvero sei così cieco da non esserti ancora accorto che Sanae sta
cercando in tutti i modi di liberarsi di lui, e che ti chiede aiuto con lo
sguardo da almeno 10 minuti????". Tsubasa, sentendo quelle parole, balzò
in piedi "Vuoi...vuoi dire che non vuole stare con lui?" chiese, e
Jody puntò il dito sulla coppia danzante "Ti sembra che si stia
divertendo? Guardala bene !!!" esclamò, al colmo dell'esasperazione.
Tsubasa digrignò i denti, pronto a prendere a pugni Kanda. Poi sembrò capire
che non era una buona idea (Almeno questo !!! NdA)
e fissò disperato Jody "Come posso aiutarla, però?". Chiese. Jody
sorrise, decidendo di soprassedere, e afferrò la mano del ragazzo, portandosela
alla vita "Che ne dici di ballare?" chiese. Tsubasa non capì, e lei
lo stava già trascinando nella folal quando riuscì a dire "Ma che..."
"Scemo, è il modo migliore per avvicinarsi a loro !!! Ora mi lasci e ti
riprendi Sanae" "E tu? Non dirmi che vuoi stare con quello..."
"Oh, non preoccuparti, sta arrivando in nostro aiuto la cavalleria
!!!". Infatti, quando passarono, per caso, proprio di fianco a
Kanda e Sanae, Tsubasa sentì un tocco sulla spalla, e Hikaru si fece avanti per
prendere la cugina "Ora tocca a me !!!" affermò in tono allegro, come
se fosse tutto casuale. Tsubasa sorrise, mentre varie coppie attorno a lui
cambiavano patner (E, guarda caso, erano tutti i
nostri amici....NdA), e con la massima naturalezza battè anche lui
la mano sulla spalla di Kanda e circondò con l'altro braccio la vita di Sanae,
dicendo "Beh, amico, hai monopolizzato abbastanza la MIA manager, ora
tocca a me..." e portandosela via. Sanae ammutolì, incredula, mentre Kanda
rimaneva fermo al centro della stanza, notando che il sorriso era subito tornato,
insieme a un vivo rossore, sul volto della ragazza. A questo punto uscì,
infuriato. Sanae sospirò di sollievo, e Tsubasa si chinò per sussurrare, mentre
ballavano "Meno male, quello è veramente una piattola !!!! Proprio non
vuole capire che ti deve lasciare in pace, per quanto gliel'abbia detto e
ripetuto..." "Cosa?" chiese Sanae, stupita. Tsubasa arrossì,
accorgendosi di essersi tradito "Si, beh...dopo l'ultima volta gli ho
detto che se si avvicinava ancora a te lo ammazzavo...più o meno...."
arrossì vistosamente, mentre Sanae scoppiava a ridere, per poi dire dolcemente
"Grazie, Capitano !!!!". Il ballo che era appena iniziato era un
lento e lei, raccogliendo tutto il suo coraggio, si appoggiò al petto di lui,
lasciandosi cullare dalla melodia. Tsubasa arrossì, imbarazzato, ma non mancò
di stringere a sè il più possibile la ragazza. Si sentiva veramente felice.
Da
lontano Jody, osservando la scena, sorrise, stringendosi a Genzo. E così fecero
tutti gli altri.
"Si
torna a CASAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" urlò Alex, scendendo di
corsa i gradini della villa con una borsa a tracolla. Era primo pomeriggio, in
mattinata si era tenuta la cerimonia di premiazione, e ora stavano tornando
tutti a Fujisawa, visto che la scuola sarebbe ricominciata due giorni dopo. Alex,
che seguiva la ragazzina portando un borsone blu a tracolla, la guardò
sbuffando "Guarda che non è mica così bello tornare a scuola !!!"
osservò, ma la rossa sorrise "Per me sì, io non l'ho mai vista la scuola,
e poi...." fissò con fare dolce e allusivo Yu, il quale arrossì, chinando
il capo. Avrebbe dovuto starci attento, a quella ragazzina. Di certo avrebbe
fatto strage di cuori, e non era l'unica. Anche Kay e Aly sarebbero state ben
contese, e la notizia che Jody era fidanzata avrebbe scotentato molti....per
non parlare di Sanae, Allenby e le altre...."Sarà un semestre ben
interessante !!!" esclamò, e una voce dietro di lui confermò "Oh,
questo è certo. Se c'è una cosa sicura, è che con quelle non ci annoieremo
mai...." Yusuke si voltò a guardare Wakabayashi con aria d'intesa, e i due
si strinsero la mano, sapendo che sarebbero stati compagni di sventure.....
"Ma
dobbiamo davvero iscriverci a scuola????" chiese per l'ennesima volta Kay,
seguendo come un mastino Jody da una stanza all'altra della villa di Fujasawa.
La ragazza non ne poteva più, così si voltò e disse, in tono esasperato
"SI !!!! Ed è meglio che la pianti !!! Andrai a scuola come tutti, quindi
basta storie...e del resto, a scuola c'è Misaki, quindi non dovresti essere
dispiaciuta...." a quelle parole gli occhi di Kay si accesero come
stelline "DAVVEROOOOOOOOOOOOOO?????????? Non ci avevo pensato,
capitano...oh, speriamo che ci mettano in classe assieme !!!! Speriamo,
speriamo speriamo......" se ne andò in un vortice danzante, mentre Jody la
fissava con una serie di righette verticali sulla faccia, dicendo "Beh,
per lo meno si è convinta...." Franz sbucò dietro di lei annuendo
"Già....speriamo solo che si ricordi anche di studiare.....come si fa per
le iscrizioni, a proposito?". Jody prese i fogli che teneva sottobraccio e
li sfogliò, dicendo "Ho già fatto tutto io, il preside è stato ben
contento di ricevere altri studenti così dotati....ora resta solo da vedere le
classi....comunque gli avevo chiesto di non dividerci troppo, se possibile...."
Franz annuì, e la ragazza si voltò nel sentire una voce che la chiamava da
fuori. Uscì in giardino, solo per vedere Misugi, suo cugino e tutti gli altri
ragazzi con le valigie ai piedi e un'espressione triste sul volto. "Ma
cosa significa?" chiese, inebetita, vedendo che anche Genzo rientrava nel
gruppetto e aveva un'aria per nulla contenta. Fu Yu a darle la risposta
"Semplicemente devono tornare a casa loro, chi qui vicino chi ben più
lontano....domani ricomincia la scuola, sorellina. Hikaru torna ad Hokkaido, e
Jun a Tokyo. Gli altri hanno una casa qui vicino che li attende....e dei
genitori che sono venuti a riprenderseli". Infatti dal cancello due
macchine, appartenenti rispettivamente ai genitori di Tsubasa e a quelli di
Genzo, stavano venendo verso di loro. Jody fissò allibita i ragazzi. Izawa
sembrava uno dei più affranti, e Allenby non si vedeva.... Kay era ancora
dentro, ed era meglio che non vedesse l'espressione di Misaki in quel
momento...Hikaru invece fissava con rimpianto Yoshiko, che era ospite permanete
di Jody e sarebbe rimasta li, mentre lui se ne sarebbe andato a Sapporo, e poi
c'era Jun, che sembrava essersi reso conto solo allora che stavolta la sua
dolce Yayoi non lo avrebbe seguito....ma più di tutti Jody fissava Genzo, che
non aveva nessuna voglia di tornare nella sua fredda villa, coi suoi genitori
che non c'erano mai, e quando c'erano non lo vedevano nemmeno....Jody vide
tutto questo, e il suo cuore si strinse "Ma no...ma loro possono rimanere
qui, possono..." si trovò a dire, rifiutando la logica del discorso di
Yusuke. Il fratello la prese per un braccio e scosse il capo, e lei si voltò
disperata a fissare Genzo, poi le amiche. Ma nessuna sembrava in grado di
offrirle comprensione. In quel momento la madre di Genzo scese dalla macchian e
si avvicinò a loro, salutando il figlio e gli altri e ringraziando profusamente
gli zii di Jody, che si dissero disposti ad ospitare il ragazzo in qualsiasi
momento, lanciando occhiate preoccupate alla nipote e al ragazzo. Ma entrambi,
al sentire quelle parole, sembrarono rilassarsi, e si salutarono con un
sorriso. Il ragazzo salì in macchina, seguito da Misaki e Izawa, mentre
Tsubasa, Jun e Hikaru salivano sull'altra auto, che avrebbe portato i due
all'aeroporto. Jody fissò la lucida limousine nera allontanarsi, pensando "Certo
non sarà facile, senza di te...." ma non una sola lacrima scese dai
suoi occhi. Alex, preoccupata, le si avvicinò, ma Jody si esibì in un sorriso
ironico, esclamando "Non provare nemmeno a chiedermi se va tutto bene !!!
Tu e Aly avete la fortuna di vivere col vostro ragazzo, quindi....non sprecare
un solo istante per me, ok? E per quanto riguarda noi, domani è un altro
giorno, e ci aspetta la scuola....tutti insieme !!!!"; i quattro
interessati arrossirono, e le altre risero di gusto. Si erano calmate, ora,
anche se sui volti di Yayoi e Yoshiko c'era ancora un'ombra di tristezza. In
breve le ragazze tornarono tutte dentro; solo Franz rimase fuori, fatto un
cenno ad Aly che indicava che voleva parlare con Jody. la ragazza annuì e lo
lasciò solo. Franz si avvicinò all'amica, che fissando le chiome degli alberi
mosse dal vento disse "Credo che non sarete gli ultimi a trasferirsi qui,
dopo aver visto le facce di Jun e HIkaru....". IL ragazzo annuì,
silenzioso, e Jody continuò "E' bello provare un sentimento
simile...qualcosa che non ti permette di stare lontano da colui che
ami...." una lacrima scese finalmente a bagnarle la guancia, e Franz la
vide, anche se la ragazza era di spalle. Jody cercò di trattenersi, ma un fiume
di pensieri le attraversava la mente. L'aveva dato talmente per scontato....non
aveva nemmeno pensato a cosa avrebbe fatto quando fossero tornati a casa....non
aveva mai capito che non sarebbero stati sempre insieme...."Ma è solo
tornato a casa sua...qui davanti...allora perchè mi fa tanto male il cuore?
Perchè???? Perchè mi sento come se se ne fosse andato in Australia????"
mormorò "In quella casa nessuno lo bada !!! Perchè non puoi restare
qui...." chiese al cielo, e Franz capì che a preoccuparla era il fatto che
lui fosse solo, diversamente da lei. "Penso gli farebbe piacere sapere che
ti manca già a tal punto...." disse, fissandola intensamente. Jody rimase
ferma sui gradini, immobile, senza voltarsi, ma lui sentiva le lacrime che
stava versando silenziosamente. Jody cercò di asciugarle, di fermarle; poi
sentì qualcuno che l'abbracciava da dietro, e si voltò. Franz la fissò,
sorridendo "Su, lo so che sei triste....vieni a raccontarmi tutti, sono
ancora indietro di un anno....e magari potremo mangiarci un gelato o qualcosa....".
Lei sorrise, asciugò di nascosto una lacrima e annuì, seguendolo. Poi però non
riuscì più a trattenersi, e si chinò piangendo disperatamente, le spalle scosse
dai singhiozzi. Franz si arrestò e velocemente tornò indietro, abbracciandola.
La ragazza si aggrappò al suo fedele amico, piangendo, piangendo e piangendo.
Franz la strinse, capendo ciò che sentiva e considerandosi fortunato di poter
restare vicino ad Aly....poi prese in braccio la ragazza e la portò di sopra.
Jody piangeva come una bambina, e continuò per un bel po', sentendosi una
stupida, ma non potendone fare a meno. Sapere che l'avrebbe comunque visto ogni
giorno non la consolava, aveva bisogno di saperlo sempre vicino a lei.......
.............Dalla
parte opposta del fiume (Che passa proprio tra le
due ville, anche se non lo avevo mai detto. NdA) un ragazzo col una
maglia rossa col numero uno impresso sul retro piangeva esattamente come
lei....ma lei non poteva saperlo....
"UHMMMMMM........"
mugugnò Sanae alzandosi di buon umore...era mattina presto, ed era il primo
giorno di sucola dopo le vacanza (Ma è un motivo
per essere contenti??? NdA) voltandosi poi per svegliare Jody, visto
che si era fermata a dormire dall'amica. La ragazza si svegliò di colpo, anche
lei fresca e serena, e sorrise "Su, dobbiamo portare quelle piccole
scapestrate a scuola !!!" esclamò, scendendo con un salto dal letto. Sanae
la fissò, maliziosa, chiedendo "Cos'è quest'allegria? Ieri mi sembravi
piuttosto a terra.....non è che centra il fatto che stai per rivedere un certo
portiere???". Jody arrossì, poi punzecchiò a sua volta l'amica "E tu?
Non è che muori dalla voglia di rivedere il capitano????". Sanae arrossì,
ed entrambe scoppiarono a ridere da vere amiche. In quell'istante Yusuke
spalancò la porta, esclamando "Ehi dormiglione !!! Dovete sbrigarvi o
arriverete in ritard--- "AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!". Beh,
in realtà le intenzioni del ragazzo erano buone.........peccato che entrambe
fossero in reggiseno e basta, in quel momento. Yusuke divenne viola, mentre
Sanae urlava e scompariva dietro al letto e Jody tirava la sveglia in fronte al
fratello e urlava "BRUTTO MAIALE !!!!! LA PROSSIMA VOLTA BUSSA, PRIMA DI
ENTRARE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Inutile dire che sulla fronte del ragazzo
si stava sviluppado un enorme bernoccolo. Sanae uscì da dietro il letto (Ovviamente hanno chiuso la porta. NdA), e le due
scoppiarono di nuovo a ridere.
"Insomma,
nessuna di voi è pronta? Io devo andare in presidenza, devo sbrigarmi. Sanae,
avviamoci" disse Jody, uscedo di corsa di casa, seguita dall'amica. Alex
scese come un fulmine, implorando "Aspetta, aspetta capitano, fammi venire
con te !!!". Jody la fissò, allusiva "Non dovresti andare con
Yu?". La rossa scosse il capo, imbarazzata "E' andato
avanti....doveva arrivare prima....e poi...mica posso andare con lui fin dal
primo giorno !!!". Jody rise, facendole segno di sbrigarsi "Va bene,
va bene signorina. Ma ora srigati !!!!" esclamò. Alex, sollevata, la
seguì, e le tre si avviarono "Voi venite con Allenby !!!" urlò ai tre
nuovi rimasti.
Poco
più avanti, all'ormai noto incrocio, incontrarono Izawa e Misaki, che
arrivavano da una strada laterale. I due ragazzi salutarono le amiche, ma Jody
non mancò di notare che i loro occhi scrutavano la strada, cercando le ragazze
mancanti. Rimase in silenzio finchè Misaki, rosso come un pomodoro, chiese
"Eh...ehm....e...e Kay?" (Ammazza
quantogli ci vuole per una
frase....NdA). La ragazza sorrise "Arriverà dopo con Allenby e
gli altri. Noi stiamo andando a regolarizzare le iscrizioni". Così aveva
risolto anche il dilemma di Izawa, che rivolse uno sguardo deluso alla strada,
per poi sospirare. Jody, Sanae e Alex faticarono per non ridere della palese
sofferenza dei due, che erano invece convinti di non aver rivelato nulla. Poi non
ce la fecero più, e scoppiarono a ridere in sincrono. Izawa guardò Misaki,
perplesso "E ora perchè ridono?" "Boh...." e giù risate
!!!! Quando riuscirono a calmarsi, i due ragazzi si offrirono di accompagnarle,
e i cinque proseguirono insieme. Ma le sorprese non erano ancora finite.... sul
cancello della scuola videro arrivare di corsa Tsubasa, che si guardava attorno
preoccupato. Jody fece un fischio di richiamo, e nel vedere il gruppetto il
capitano della nazionale Juniores si rilassò visibilmente. Poi un urlo
proveniente dall'interno del cortile fece riapparire quell'espresisone
terrorizzata, e il ragazzo corse verso Sanae e si nascose dietro di lei,
cercando di non farsi vedere. Sanae divenne viola, non capendo il motivo di
tale comportamento. Anche Misaki e Izawa erano piuttosto confusi, metre Jody,
osservando la folla che correva verso di loro, iniziò a comprendere
"Ragazzi, credo sia meglio andarcene da qui....stanno arrivando
guai....". Misaki guardò nella direzione in cui guardava lei, e vide uno
stormo di ragazzine daglo ochi a stelline che correva verso di loro. Nel gruppo
però c'era anche una buona percentuale di ragazzi. Il ragazzo sbiancò
"Ma...che sono, ce l'hanno con noi?" chiese, terrorizzato, nel
momento in cui una delle ragazze urlava "Guardateeeeeeeeee !!! C'è
Tsubasa Oozoraaaaaaaaaaaa !!! E quelli sono Taro Misaki e Mamoru
Izawaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa !!!
Uaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Izawa si tirò indietro, afferrando per un braccio Alex e
urlando "Peggio...sono fans !!!! Scappiamoooooooo
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" si diede alla fuga, trascinando la ragazzina che
comunque non si fece certo pregare, mentre Tsubasa scattava afferrando la mano
di Sanae, inconsciamente, e Taro veniva trascinato via da Jody. La folla dietro
di loro divenne ancora più numerosa, e si sentivano nuove urla "Ehi !!! Ma
quelle non sono Jody e Sanae? Ho sentito dire che sono state ingaggiate dallo
Shoan !!!!" "Wow, e sono ancora più carine !!! Sanae è un amore, se
solo potessi dirle ciò che provo...." a tali parole Tsubasa si voltò,
rosso in volto, con espressione omicida "Che
COOOOOOOOOOSSSSSSSSSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA??????????????????????????"
Urlò, ma Sanae lo strattonò per la mano, ancora stretta in quella di lui
"Muoviti scemo !!! Così ci raggiungeranno !!!!". Lui, imbarazzato,
annuì, continuando a correre. Non si era accorto che si stessero tenendo per
mano...beh, ma visto che lei sembrava non saperne nulla...sarebbe stato zitto.Finalmente arrivarono nel corridoio della
presidenza, dopo aver fatto dei giri impossibili per tutta la scuola. Tirarono
tutti un sospiro di sollievo, ansimando "Chissà come faremo poi ad uscire
!!!!" brontolò Izawa, tenendo chiusa la porta. In quell'istante entrò il
preside "Oh, buongirno signorina Harper. E' qui per le iscrizioni dei suoi
amici, vero? Bene, ecco qui. Dunque, La signorina qui con lei deve essere
Alexis Iwres....bene, signorina Iwres, la sua classe è la 1 F. Ed è la stessa
della signorina Yayoi Aoba. Le signorine Yoshiko Fujiasawa e Alyne Crow sono
invece in 1 G, mentre il signor Franz Schester è in 1 B. Mi pare sia
tutto...ah, no, c'è anche la signorina Schester....o Galway...beh, credo che la
metterò con lei in prima A ". Jody, ancora ansante, valutò la situazione.
Le ragazze erano tutte in compagnia, solo Franz era da solo.... "Mi scusi,
la 1 B è la classe meno numerosa ora, vero?" Il preside annuì "Ed
eventuali altri studenti...." "....sarebbero inseriti li. Sì, perchè
lo chiede?" "Oh? No, nulla, arrivederci e grazie !!!". Spinse
gli altri fuori dalla porta, dicendo "Bene, ora di corsa in classe....devo
trovare Allenby e gli altri e comunicare le novuità. Per il resto, ci si trova
tutti a mensa, e poi agli allenamenti, ok?". Tutti annuirono, ma in
quell'istante si sentì un urlo "ECCOLI !!!!!!!!"; lo stormo di
inseguitori li aveva trovati....Jody divenne blu, nascondendosi dietro a Misaki
"OH, NO !!! BASTA !!!" urlò, iniziando a correre a più non posso.
Sanae la fissò, spaventata "Aspettami !!!!!!!" urlò, seguendola, e
Gli altri quatto le imitarono poco dopo, disperdendosi nelle varie direzioni.
"Questo è un incubo !!!!!!" disse Tsubasa, affiancandosi a Jody, e
lei rispose, senza smettere di correre "Oh, si !!! E tu non lo sai, ma è
appena iniziato......". Il ragazzo la fissò, perplesso, ma lei si
immaginava bene cosa sarebbe successo. Oltre alla nazionale giovanile li ora
c'era tutta la squadra dello Shoan, della quale tre quarti erano studentesse
nuove e molto belle.....sarebbbero stati guai. Era certo quanto il fatto che
lei fosse al mondo !!!!
Senza
fiato, coi capelli scarmigliati, la divisa in disordine e il volto stravolto,
la ragazza alla fine arrivò davanti alla porta della la 1 A, cercando di
evitare di essere ancora riconosciuta; si accorse di aver perso tutti glia
ltri, ma che Tsubasa era al suo fianco "E tu che ci fai qui????"
chiese, guardandolo in modo strano. Il ragazzo non capì "Beh, sono venuto
con te...quelle fan assatanate mi facevano paura !!! E poi questa è anche la
mia classe !!!" rispose, cercando di non avere un tono piagnucoloso. Lei
piantò i piedi, fissandolo incredula, ma non molto. Ormai sapeva com'era fatto.
perciò disse "Non intendevo questo. Ti chiedevo perchè non sei con Sanae,
visto che lei è abituata a difenderti meglio di me dalle ragazze, e inoltre
anche lei oggi avrà i suoi bei problemi a tener buoni gli
ammiratori......". Tsubasa sbiancò "Di...dici sul serio???".
Jody lasciò cadere la certella, esterefatta "No, ma dico, sei scemo??? Ah,
già, si, lo sei. Hai visto cosa hanno fatto i ragazzi prima nel vederela???
Quindi ora valla a cercare, MUOVITIIIII !!!!!!!". Il ragazzo non se lo
fece ripetere, partendo a razzo, bianco in volto. Jody aprì la porta della
classe, ma la visuale le fu subito oscurata. Infatti Misaki, che era appena dentro
circondato da uno stuolo di ragazze, appena la vide urlò "No, Jody non
entrare qui.........."
"UAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" l'urlo disumano che seguì la paralizzò,
mentre tutte le persone li dentro si avventavano su di lei, la nuova celebrità
della scuola. Liberandosi a fatica delle ammiratrici, Misaki si slanciò su di
lei, spingendola deliberatamente fuori dalla porta e chiudendola alle sue
spalle di schianto. Jody, che si era aggrappata alla divisa del ragazzo, aprì
lentamente gli occhi e lo fissò, sconvolta "Ma....ma E' ASSURDO
!!!!!!!!!!!!!!!!" urlò, e lui annuì "Già. E non voglio nemmeno
pensare agli allenamenti di oggi !!!!" disse, e lei annuì.Altro che allenamenti !!! Sarebbero stati
una bolgia e basta. Poi lui si guardò intorno, preoccupato "Kay?"
chiese. Jody sorrise, furba "Che c'è, ti manca???". Il ragazzo
divenne viola, agitando le mani in fretta "Nonononono, solo che penso che
anche lei avrà i nostri problemi.....". Jody rise, poi una treccia dai
capelli castani attirò la sua attenzione fuori in giardino "Penso tu abbia
ragione...e questo ti offre una scusa adatta per correrle incontro, ora che sta
arrivando". Misaki guardò fuori, e un sorriso inconscio gli spianò il volto.
Jody gli tese il foglio delle classi "Pensaci tu", e il ragazzo lo
prese e partì di corsa. Jody guardò ancora fuori, ma non vide la persona che
cercava. Le passò di fiancò Izawa, teso, e senza guardarlo lei disse "Se
corri gli altri sono in giardino...puoi aiutare Misaki e Franz a salvare le
ragazze, tra cui Allenby....". Il ragazzo arrossì ma anche lui partì di
corsa. Jody si voltò, guardando verso l'interno della scuola, e finalmente lo
vide. Era di spalle, e la camicia bianca della divisa estiva faceva risaltare i
suoi muscoli. Inoltre si muoveva come se avesse paura di essere scoperto.
Ridacchiando tra sè, Jody si avvicinò di soppiatto finò ad arrivare a pochi cm
di distanza, poi urlò "UUUUUUUUUAAAAAAAAHHHHHHHHHH, E'
WAKABAYASHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!".
Il ragazzo sobbalzò, voltandosi di scatto, inciampandò, sbattendoa a terra la
cartella, solo per trovarsela di fronte, sghignazzante e sfrontata. Stava
ridendo a più non posso "AH AH AH AH CI SEI CASCATO !!! DIO CHE FACCIA !!!!
AH AH AH AH !!!!!!!!!!!". Genzo era vagamente sconvolto e furibondo, ma la
risata di lei era troppo bella perchè potesse interromperla. Però disse
"Se eviti di farmi venire un infarto in così giovane età, magari...".
Lei lo fissò, i limpidi occhi blu sicuri e decisi "Dunque, come è stato il
rientro a scuola?". L'espressione del volto bastò a farle capire che era
andata come a loro. Infatti, due secondi dopo dall'angolo sbucarono le sue
ammiratrici, urlando "UUUUUUUUUAAAAAAAAHHHHHHHHHH, E' WAKABAYASHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Genzo sbiancò, indietreggiando, e
Jody fece lo stesso, sconvolta ma ironica "Che fantasia, eh?"
esclamò, iniziando a correre, visto che alla folla si erano aggiunti anche vari
ragazzi. Ben presto i due ragazzi stavano correndo a più non posso, cercando di
sfuggire a quella mandria di assatanati. Aumentavano ad ogni secondo....ma dove
potevano scappare, a quel punto??? Jody, recuperato il suo spirito pratico,
spalancò la porta della classe, afferrò il suo ragazzo per un braccio, lo
cacciò dentro e scattò a sua volta, chiudendo la porta e appoggiandovisi
contro. Quando ebbe ripreso fiato, si girò, col risultato che andò a sbattere
contro la schiena di lui, che non si era ancora spostato. Il ragazzo si voltò
in fretta e le evitò di cadere afferrandola al volo "Accidenti !!!
Distratta fin dall'inizio, eh, principessa?" borbottò. Jody spalancò gli
occhi, fissandolo stupita, ma non fece in tempo a dimostrare la sua gioia
perchè tutta la classe si era accorta dell'accaduto e di ome l'aveva chiamata
"UAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH !!!!!!!!!!!!!" "AVETE SENTITO???
L'HA CHIAMATA PRINCIPESSAAAAAAAAAA" "LO SAPEVO IO !!!! ANCHE SE
LITIGAVANO SEMPRE SI VOGLIONO BENEEEEEEEEE!!!!!!!!!!". "EHHHHH??????
MA LUI E' WAKABAYASHIIIIIIIIIIII !!!!!!!!!!!!!!!!!" "JODY HARPEEEEEER
!!!! MA DA QUAND'E' CHE QUEI DUE STANNO INSIEME??????????" Jody fissò,
ironica, il ragazzo "Complimenti" commentò, divenendo viola, mentre
Genzo guardò altrove, lasciandola andare "Che dovevo fare? Lasciarti
cadere? E comunque chi ha detto che è vero?" chiese, andandosene. La
ragazza, allibita e incavolata per la freddezza dimostrata, non badò nemmeno ad
Allenby che entrava, ma le porse con sgarbo la cartella, uscendo di gran lena
con le lacrime agli occhi dalla rabbia e sbattendo la porta, che tremò
all'impatto. La biondina fissò il suo capitano, o meglio la porta che si era
sbattuta dietro, poi la borsa e infine Izawa e Misaki, con occhi spalancati. I
due strinsero il spalle in segno di ignoranza, e tutti si voltarono a guardare
Genzo, seduto al suo posto con aria truce. Ma il ragazzo non li degnò di uno
sguardo, assorto nei suoi pensieri, e Misaki sussurrò "Ahia !!! Credo di
aver capito...è tornato il Wakabayashi di sempre, quello che nemmeno le può
vedere le ragazze !!!". Izawa annuì, mentre Allenby sibilava, infuriata
"E quindi pensa di ignorarla, semplicemente??? Ma guarda che fantademente
!!!" l'ultima parola la urlò, avvicinandosi decisa al banco del portiere,
mentre Izawa guardava Misaki "Fa...fantademente???" chiese,
sconvolto, ma l'altro non rispose, troppo incredulo. Allenby si era posta di
fronte a Wakabayashi e lo stava fissando intensamente, al punto che il ragazzo
alzò lo sguardo su di lei. A quel punto, lei gli tirò una sberla fenomenale,
che lasciò un segno rosso ben visibile sulla guancia, urlando "Non so
perchè cavolo stia con uno come te, proprio non ne vedo il motivo !!!! La fai
solo soffrire !!!! Deficiente !!!!!!!!!!!". Uscì a sua volta, troppo
arrabbiata per rimanere li, lasciando Izawa e Misaki sconvolti, almeno quanto
Wakabayashi, che si teneva una mano sulla guancia e sembrava rendersi solo
allora conto di ciò che aveva fatto. A quel punto sbiancò.
"Lo
odio lo odio LO ODIOOO !!!!!!! Ho capito che non vuole mettersi in mostra, ma
mi deve proprio rispondere così? Sembra che questo mese passato insieme sia
svanito, per lui....benissimo. Come vuole !!!" pensava Jody, rossa e
furiosa, con le lacrime che ogni secondo minacciavano di assalirla, camminando
velocemente per i corridoi. Anche se non voleva, la lezione stava per iniziare,
e doveva tornare in classe. Si fermò, sospirando pronta a tornare indietro,
quando all'improvviso sentì una voce che la chiamava "Ehi...tu sei Jody
Harper, vero???". Jody si fermò, fissando esasperata il ragazzo che la
rincorreva. Era Shun Mikake, uno della sua classe, un ragazzo borioso e pieno
di sè che lei non aveva mai trovato simpatico. Non aveva nessuna voglia di
ascoltare le sue sparate, ma non voleva nemmeno però essere sgarbata, così lo
aspettò "Buongiorno Mikake" disse, e il ragazzo sorrise, sicuro di sè
"Ho sentito che sei entrata nellla squadra dello Shoan, eh? Complimenti.
Sei diventata subito famosa, qui a scuola. D'altronde sei così carina....Bene
bene, che ne dici di uscire con me, uno di questi giorni?". Ecco il suo
scopo. Farsi una delle ragazze più popolari del momento. Jody fece una faccia
disgustata. Come se non avesse già avuto abbastanza problemi "No,
grazie" rifiutò allontanandosi, ben sapendo che lui non si sarebbe arreso.
Ma la cosa le importò poco, poichè in quell'istante vide Genzo circondato da
uno stuolo di ragazzine urlanti, e una che gli parlava all'orecchio....ad alta
voce, dicendo "Wakabayashi, allora è vero che stai con Harper? ". Il
ragazzo fissò la ragazza infastidito, rispondendo in tono seccato "Ma
figurati !!! Chi è che starebbe con una scorbutica manesca come quella???"
e cercando di allontanarsi. Le ragazze ridacchiarono, estasiate, ma Jody non le
sentì neppure. Piantò i piedi, furiosa, stringendo i pugni, mentre il volto le
si colorava sempre più di rosso, mentre le lacrime finalmente sgorgavano e la
voce, incontrollabile, le usciva prepotentemente dalle labbra, formando le
parole che il suo cervello ripeteva incessantemente " GENZO WAKABAYASHII
SEI UN PERFETTO IMBECILLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Ci fu un silenzio attonito, in cui
tutti li fissarono sconvolti. Genzo, che l'aveva cercata ovunque, impietrì,
mentre Jody scappava più veloce che poteva, pensando "Lo odio lo odio
lo odio, non lo voglio più vedere in vita mia !!!!!"
Sanae,
che casualmente aveva assistito a tutta la scena, si avvicinò all'amica, ma
questa era già scappata, seguita da Mikaki, così ripiegò su Genzo. Vedendola
avvicinarsi con espressione arrabbiata, Genzo alzò le braccia a mo' di difesa,
esclamando "No, No, ferma, ferma !!! Ci ha già pensatto quella manesca di
Farwell a schiaffeggiarmi !!!!". Sanae si fermò, incrociando le braccia,
rispondendo "Non riesco a darle torto....se ti sei comportato da
cretino....comunque fossi in te andrei a cercarla....non vedeva l'ora di
vederti, ma ti fai trovare così....e dici certe cose.....". Il ragazzo,
lanciata un'occhiata profonda alla manager, si grattò la testa "Ma oggi vi
siete messe d'accordo tutte per insultarmi?". Sanae si avvicinò i modo
pericoloso, e lui inconsciamente si tirò indietro, spaventato. Lei urlò
"No, ci viene spontaneo perchè tu sei veramente un IDIOTA!!!!!!!! E se ora non vai a cercarla di
corsa ti giuro che ti mollo in mano a Allenby, Alex e Kay insieme, oltre
ovviamente a ME !!!!". Non poteva esserci minaccia peggiore e, spaventato
a morte,lui si avviò di corsa,
lasciandosi alle spalle le orde di ammiratrici, alla ricerca disperata di Jody.
La ragazza era però già tornata in classe, e quando lui vi arrivò la lezione
stava iniziando, quindi non potè parlarle; e lei non lo guardò neppure. La
lezione continuò, lenta e insopportabile per il ragazzo; non sentì nemmeno
quando il professore avvisò che il giorno seguente ci sarebbe stato il test del
dopo vacanze. I suoi occhi erano fissi sui capelli castani della sua ragazza,
cercavano quegli occhi azzurri che non volevano guardarlo, speravano in un suo
sorriso. Nemmeno quando il professore lo richiamò e lo fece alzare in piedi per
tutta la lezione lei lo guardò. E Genzo capì di aver sbagliato, di averla
ferita. E si chiese se sarebbe riuscito a farsi perdonare. Quado suonò la
campanella, Jody uscì troppo velocemente, diretta verso la mensa, e lui,
circondato da ragazzine urlanti, non potè raggiungerla. Ma vide bene lo stuolo
di ragazzi che seguiva lei e Sanae, e anche Mikake, che non si scollava dal
fianco della ragazza....avrebbe voluto stenderlo, quell'idiota !!!!. Si avviò
dietro di loro con passo deciso, raggiungendo le ragazze proprio nell'istante
in cui stavano entrando in mensa, in tempo per sentire Jody rispondere.....
"Uffa
!!! Questo tipo è insopportabile !!! Non ne posso più, ma non se ne vuole
andare !!!! E come se non bastasse degli altri nessuna traccia, quindi non ho
nessuno che mi aiuti, che si finga il mio ragazzo per allontanarlo, visto che
quello vero...."
i suoi occhi si intristirono di colpo, mentre il ragazzo accanto a lei chiedeva
ancora "Allora, fissiamo per stasera? Ti porto in un posticino...."
"Ho già detto no, Mikake, ma sembra che tu non mi abbia sentito. Domani
c'è l'esame, devo studiare" "E poi magari al cinema, e al
ristorante....." "Ma a quanto vedo non mi ascolti" "Ci
divertiremo, vedrai, e poi...." "Forse non hai capito...IO CON TE NON
CI ESCO !!!!" urlò, esasperata, cercando di allontanarlo definitivamente.
Tutta la mensa si voltò a guardarli, e il ragazzo non fu affatto contento della
cosa. Prese la ragazza per un polso e la spinse contro il muro, sibilando
"Mettiti bene in testa una cosa, bella. Se io voglio uscire con te, e poi
con tutte le tue amiche, lo faccio. E tu non ti opponi. Sono stato
chiaro?" detto ciò si avvicinò pericolosamente a lei, mentre Jody cercava
di liberarsi, ma qualcuno lo afferrò per la maglia e lo sbattè con forza contro
il muro. Il ragazzo si trovò a fissare due gelidi occhi neri, che lo
inchiodarono più della stretta al colletto, mentre Genzo Wakabayashi si
frapponeva tra lui e la ragazza. Jody sopsirò, sollevata e stupita, grata al
ragazzo di essere intervenuto. Ma lui non aveva ancora finito "Tu
avvicinati ancora a lei" disse, a voce abbastanza alta in modo che
sentissero tutti "E io ti spezzo le ossa". Lasciò andare il ragazzo,
che cadde a terrariprendendo a
respirare bruscamente, e si voltò, circondando con un braccio la vita di lei e
conducedola via, ma Mikake non aveva ancora finito "Chi cavolo ti da il
diritto di decidere per lei, Wakabayashi?" chiese, mentre tutti trattenevano
il respiro. Nessuno avrebbe osato tanto. Il portiere si fermò, squadrandolo con
occhi di ghiaccio "A parte che lei non mi sembrava entusiasta della tua
proposta....io questo diritto ce l'ho in quanto sono il suo fidanzato".
Sanae sbarrò gli occhi, mentre Jody impietriva sul posto e 900 studenti
saltavano in piedi urlando
"EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH?????????????????".
Il ragazzo, ancora a terra, rimase immobile. L'espressione negli occhi di Jody,
per quanto incredula, non smentiva....non smentiva affatto !!!!!! Furioso, si
alzò, si avvicinò a loro, mentre Wakabayashi faceva da scudo alla sua ragazza,
e sibilò "Non finisce qui !!!!!", poi se ne andò. Jody, sollevata, si
appoggiò a Genzo, godendosi quel tepore confortante per un secondo, poi
entrambi si ricordarono delle centinaia di occhi puntati su di loro, e si
separarono di scatto. Sanae sghignazzava, e così varie altre perone, tra cui Yu
e Franz, che erano seduti li vicino.
Jody
si svicolò dalla presa di Genzo, facendo per andarsene, ma il ragazzo la
trattenè per un braccio "Eh, no !!! Non ti lascio cacciarti ancora nei
guai !! Dobbiamo parlare !!!" Lei lo fissò, irritata al massimo "Hai già
parlato abbastanza tu !!!" urlò, cercando di liberarsi. Lui la tirò verso
di sè"Ti ho detto che dobbiamo
parlare !!!" "E io ti ho detto che NON VOGLIOOOOO !!!!!!" a
queste parole fece seguire una mossa che lo spedì disteso per terra. Yu si alzò
di scatto, raggiungendo il ragazzo, che stava mugugnando "Lo sapevo...lo
sapevo che finiva così. Vedi cosa intendo quando dico che sei manesca???".
Lei lo fissò, dispiaciuta, con le lacrime agli occhi, ma le sue parole la
fecero arrabbiare ancora, e urlò "Scusami tanto !!! Se ti dò tanto
fastidio me ne vado subito !!! Fa finta che non sia successo nulla...e per
nulla intendo proprio nulla, da un mese a questa parte, precisamente dal 12
giugno !!!!". Finalmente riuscì ad andarsene, arrabbiata come non mai, con
Franz che le correva dietro e che si ricevette un sonoro "LASCIAMI IN PACE
!!!!!!!!!" e Genzo che si chiedeva come mai non ne combinasse una giusta.
Si rialzò, fissando dispiaciuto Yu; il fratello della ragazza gli fece cenno di
seguirla "Tanto ormai, peggio di così....." disse. Genzo non potè che
dargli ragione, dirigendosi fuori. Dove poteva essere? Beh, ovviamente al
campo...magari stava bucando la rete a forza di pallonate....era meglio
fermarla.
Infatti
Jody era lì, mentre la rete stava per morire definitivamente, quando lui arrivò
correndo in campo, lanciandosi per afferrare l'ultimo pallone. Non sapeva
nemmeno lui come, ma riuscì ad afferralo, e atterrò rotolando mostrandolo
soddisfatto "Hai visto? Stavolta sono riuscito a pararl----" peccato
che lei avesse tirato un'altro pallone che lo colpì in piena faccia. Il ragazzo
mollò quello che aveva in mano per portarsele entrambe al naso, urlando
"AHIA !!!!". Jody lo fissò, dura, sena alcuna compassione, poi si
voltò e fece per andarsene. Genzo scattò in piedi, correndo e afferrandola per
un braccio, come per non farla scappare, e cercò di farla voltare. Lei oppose
una certa resistenza, ma alla fine si voltò e lo inchiodò con gli occhi, seri e
duri come non li aveva mai visti. Gli ci volle un po' per ritrovare la parole,
e soprattutto il coraggio di usarla. Lei non accennava ad abbassare gli occhi,
così duri e perfidi, e questo lo metteva tremendamente a disagio. Alla fine
parlò "Scusami". Fu tutto ciò che riuscì a dire. Lei lo fissava
ancora, spietata. Poi anche lei parlò "E perchè dovrei? Perchè, questa
volta?". Certo che non faceva proprio nulla per aiutarlo, e questo
segnalava che era veramente arrabbiata. Lui cercò una risposta, ma non gliene
venne in mente nessuna, così guardò in giro, tentennando e balbettando. La
ragazza aspettava, ma a un certo punto si stufò "Insomma, se vieni a
scusarti almeno fallo in modo decente !!!! Che tu fossi uno scemo lo sapevo,
ma....oh, avanti !!! Se conosco bene le ragazze a questo punto di isulti ne hai
fatto la collezione, quindi sono inutili, no?". Si voltò, bloccando la
reazione di lui "No, non ti avvicinare" intimò. Genzo si fermò,
mentre lei gli dava le spalle, immobile. "So che tu ti vergogni ad avere
una ragazza....lo immaginavo...ma questo....". Lui arrossì come uno
stupido, cercando di spiegare "No, vedi, è che....". Lei si voltò,
mostrando il volto rigato di lacrime "Ma questo non ti autorizza a dirmi
cose simili !!!!! Io....io....insomma.....per te non conta più nulla tutto ciò
che è successo?" chiese, titubante, non alzando gli occhi. All'improvviso
però sentì due braccia che la stringevano "Si che mi importa....solo che
evidentemente non posso fare a meno di comportarmi da stupido. Ma ora ho
capito. Io sono orgoglioso di avere una ragazza come te, e non mi farò problemi
a farlo sapere in giro". Jody spalancò gli occhi, allontanandolo
"Frenafrenafrena !!! Io non volevo dire questo, non serve che tu...."
cercò di dire, ma lui aveva assunto un'espressione convinta "No, se non lo
facessi ci sarebbero tanto cretini come Mikake che ti importunerebbero ogni
secondo. Così invece sarai al sicuro". Convinto, si avviò verso la scuola
col passo baldanzoso, mentre Jody si batteva la mano sulla fronte, incredula "
Da un'estremo all'altro....questo qui non conosce le mezze misure !!!!!!!
Vabbè....l'importante è che abbiamo fatto pace ...." lo inseguì,
urlando "Ehi scemo !!!! Aspettami !!!!!!!!". Lui si voltò,
sorridente, e le passò un braccio intorno alla vita, tornando indietro con lei.
Allenby
osservò la scenetta dalla finestra, insieme a Sanae. Le due ragazze
sogghignarono "Da un'estremo all'altro, vero?" disse la biondina, e
Sanae annuì ridendo "Già. Quei due sono proprio fatti l'uno per l'altra
!!!!!!"
Note dell'autrice:
E
così siamo tornati a scuola....evvabbè, mica poteva filare tutto liscio, no?
Due che hanno sempre litigato tornano e vanno d'amore e d'accordo? No,non credo proprio !!!! Comunque hanno già
fatto pace....ma, e gli altri? Come sarà la nuova scuola per Aly, Alex,Kay, Yoshiko e Yayoi? E i ragazzi, come faranno
a non essere gelosi delle masse di ammiratori che le circonderanno? E Jun e
Hikaru, così lontani, quanto resisteranno? (Poco....) e poi....cosa succederà
ad Allenby e Alex? E Jody, come reagirà al nuovo sconvolgimento della sua vita
(Capirete, capirete....). E Genzo? Cosa farà? E L'autrice? La smetterà di
rovinare la vita ai personaggi (Mai !) o la porteranno prima in manicomio????
Capitolo 21 *** Il primo appuntamento, il primo bacio..... ***
Capitolo 20: Il primo appuntamento, il primo bacio
Jody
fissò divertita l'espressione sconcertata di Misaki. La causa era Kay, ferma in
cortile per la ricreazione, circondata da un gruppo molto folto di ragazzi.
Indubbiamente la divisa della scuola, composta da una gonna blu corta e, visto
che era caldo, una camicetta bianca, le donava molto, mettendo in risalto il
suo fisico, e la sua allegria era un'altro fattore che induceva tutti i ragazzi
a vorticarle intorno. Non era certo l'unica, però. Sul campo da basket Alex
stava dando prova della sua abilità, e la divisa da educazione fisica,
maglietta bianca e bloomers neri, la faceva sembrare ancora più
carina...semplice e spontanea....Yu avrebbe avuto di che preoccuparsi, se
l'avesse vista, pensò la ragazza. Anche Aly aveva riscosso molto successo....lo
aveva capito vedendo il viso tirato di Franz, che le era passato di fianco
velocemente, diretto alla classe della ragazza, pronto a recuperarla. Jody lo
vide spalancare la porta e, con aria astiosa, allontanare i ragazzi che
circondavano Aly, la cui espressione era di sopportazione stentata. Franz
staccò dal braccio della ragazza il più appiccicoso dei suoi ammiratori,
dicendo ad alta voce "Scusa, ma non mi fa molto piacere che ti attacchi
così alla MIA RAGAZZA !!!!!". La classe intera ebbe un singulto, seguita
da un urlo scontento, metà maschile metà femminile, visto che anche Franz aveva
fatto la sua figura quel giorno. Aly però si attaccò a lui, ben sollevata, e lo
prese per mano, lasciando che la guidasse fuori da quella marmaglia. Jody li
vide dirigersi verso la mensa con aria soddisfatta. Sorrise. Era bello che
finalmente quei due avessero messo a nudo ciò che provavano, visto che era così
palese che si volevano bene....mentre pensava a questo, Genzo la fissava da
sotto il berretto, pensando che anche lui era fortunato. Non era come gli
altri, lui sapeva che lei lo amava almeno quanto lui amava lei, e non doveva
lottare per averla....al massimo per difenderla. Sorrise. A volte pensava di
essere perfino troppo fortunato...ma quando lei si voltò a fissarlo con occhi
ridenti, ne fu certo. Lassù qualcuno doveva volergli proprio bene !!!!
Gli
allenamenti pomeridiano iniziarono alle 3 e mezza in punto. Jody, sempre con
indosso la sua divisa , stava vicino a Sanae e ad Allenby, osservando i
giocatori. Tutte tre avevano i pantaloni della tuta rossi e la maglietta
bianca, ed erano nei pressi della panchina, intente a piegare asciugamani e
magliette. Allenby sbuffò "Come si vede che sono finite le vacanze !!!
Rieccoci qui a sgobbare come delle matte....". Sanae rise di quello sfogo,
dicendo"Dai che non ti dispiace
!!! Almeno hai la possibilità di stargli vicina...." indicò con il capo
Izawa, che stava palleggiando lì vicino, e Allenby arrossì di colpo. Sanae
ridacchiò, maliziosa, poi fissò un punto all'orizzonte, dicendo "E
comunque sembra che ci sia chi darebbe tutto pur di essere al tuo
posto....". Si riferiva alla moltitudine di ragazze che si era affollataintorno alla recinzione del campo e urlava i
nomi dei giocatori, ma anche a Kay, Alex e le altre, che stavano arrivando di
corsa. Jody le fece entrare, incurante delle urla di protesta che questo
provocò. Kay le saltò al collo, ma Jody la mise a lavorare, dicendo "Se vuoi
stare qui, devi fare la manager, quindi al lavoro". La ragazza protestò,
ma quando Sanae le tirò in faccia la magleitta col numero 11 da piegare,
inspiegabilmente Kay smise di lagnarsi e iniziò alavorare di buona lena, canticchiando, imitata dalle altre. Jody
annuì, soddisfatta, poi anche lei si mise a pulire palloni, almeno fino a
quando qualcuno non la afferrò da dietro di sorpresa, sollevandola da terra.
Lei lanciò un urlo, cercando di capire chi fosse, mentre Genzo rideva a più non
posso e la prendeva in giro. Ma, non appena l'ebbe messa a terra, dovette
scappare perchè lei non era molto felice per lo scherzetto e lo stava
inseguendo con intenzioni omicide. Lui riuscì a schivarla e la prese per un
braccio, tirandola sè. Lottarono per un po', fino a quando il ragazzo non
riuscì a poggiare le labbra su quelle di lei. Jody, stupita, si lasciò andare
al bacio, il primo di quella giornata, e non sentì nemmeno l'urlo di sconforto
delle fans di Genzo che si levò li attorno. Quando si staccò, sorrise, maliziosa,
dicendo "Hai distrutto la tua reputazione da play - boy,
Wakabayashi". Lui rise, abbracciandola "Uhm, hai ragione,
Harper....non che me ne importi poi tanto...almeno non avrò sempre dietro
quelle ragazzine fastidiose ! !! E poi....morivo dalla voglia di baciarti
!!!" sussurrò, avvicinandosi ancora. Lei ricambiò l'occhiata, dicendo
"Bene, allora che ne dici di un bis?" e alzandosi in punta di piedi
per baciarlo a sua volta. Stavolta fu Misaki a separarli, dicendo
"Scusate...vorremmo allenarci....Jody, potresti restituirci il
portiere?". Genzo lo fissò, torvo, ma Jody rise, dando al suo ragazzo una
spinta che lo spedì in campo. Lui sorrise, posizionandosi tra i pali, e la
partita d'allenamento iniziò.
Jody
tornò al lavoro, mentre Sanae la prendeva in giro per lo spettacolo anche se le
si leggeva chiara l'invidia negli occhi. Tranquillamente, Jody le disse che
avrebbe dovuto farlo anche lei; manco farlo apposta, Tsubasa era proprio li
vicino, e con aria stupita chiese "Dovrebbe farlo anche lei....cosa?"
in tono vagamente prooccupato (Sanae color
peperone....NdA). Jody, sforzandosi di non ridere, lo guardò negli
occhi e disse, ad alta voce, incurante delle proteste di Sanae "Baciare il
ragazzo che ama, ovviamente !!!!"; Tsubasa sembrò cogliere la sfumatura (Improbabile...NdA), o forse era solo il timore
che Sanae baciasse un'altro, ma oltre al divenire viola la ragazza vide un
luccichio strano nei suoi occhi....forse speranza? O paura? Scosse il capo,
rispedendolo ad allenarsi e tornando al suo lavoro ridendo, così come facevano
tutte; tutte allegramente, tranne due. Notò infatti che le risate di Yayoi e
Yoshiko erano forzate, e le ragazze avevano un'aria triste. Di certo pensavano
a quando avevano fatto quel lavoro per i loro capitani....Jody si battè la mano
in fronte. E lei che aveva baciato Genzo (Beh, a
dire il vero è stato lui a fare tutto da solo....NdJody. E-ehi !!! Non mi
parevi tanto seccata prima !!!! NdGenzo color peperone) davanti a
tutti.....non avrebbe dovuto agire così, ricordando loro, soprattutto a Yayoi,
che non ptevano imitarla....i suoi rimuginamenti furono interrotti da Franz,
che le si era portato silenziosamente alle spalle e fissava i giocatori con
aria nostalgica. Jody si voltò verso di lui e notò subito l'infelicità presente
sul suo volto "Un altro problema" pensò "Fra un po' mi
prendo un assistente che mi segni l'elenco di problemi da risolvere...già,
perchè non me lo trovo veramente un assistente???";si guardò
intorno. Chi avrebbe potuto aiutarla, stavolta?? Chi..."Bisogno di aiuto,
dolcezza?" sussurrò una voce alle sue spalle. Lei si voltò di scatto,
sorpresa "E tu che ci fai qui? Non dovevi allenarti ???" esclamò,
guardando Genzo che sogghignava "Fatto, bella. Ogni tanto devo lasciare he
anche il povero Morisaki si alleni, anche se non sarà mai al mio
livello....". Jody lo fissò, insofferente "Tu la modestia non sai
proprio dove stia di casa......comunque....". Lui la guardò intensamente.
Era così bella con quell'aria da bambina pestifera....avrebbe voluto baciarla e
non pensare a nulla, ma fece forza su se stesso e non si mosse. Si era
avvicinato perchè l'aveva vista in difficoltà, ricordò. Così chiese "E'
successo qualcosa? Ti guardavi attorno con aria smarrita....qualche
problema???". Lei sbuffò "A bizzeffe. Ho perfino l'imbarazzo della
scelta....non so da quale iniziare, e cercavo qualcuno che potesse aiutarmi, e
che non fosse impegnato costantemente a pensare a un calciatore...."
"Eccomi qui !!!!" esclamò lui, contento come un bambino. Lei lo
guardò, ironica "Tu? Ma se non risolvi nemmeno i tuoi, di
problemi....". Lui finse di esserci rimasto male "Beh, almeno io non
penso sempre a un calciatore...." mogugnò, e lei non potè fare a meno di
scoppiare a ridere. Era così...buffo....solo lui era in grado di farla ridere
così.....di slanciogli gettò le
braccia al collo, sussurrando "Ti voglio tanto bene !!!!". Lui si
immobilizzò, arrossendo per la confessione inaspettata, e lei ne apporfittò per
posargli un leggero bacio sulle labbra e lasciarlo andare, scostandosi i
capelli dalla fronte e dicendo "E va bene, hai vinto, aiutami tu....anche
perchè non so a chi altro rivolgermi....". Finalmente il ragazzo si
riprese dalla paralisi, e per dimostrarlo la afferrò di sorpresa, ridendo. Lei
si dibattè con gioia, e tutti si voltarono a guardare il dolce quadretto che i
dueformavano (Ma qui agli allenamenti nessuno ci pensa? Come fanno poi a
vincere sempre??? NdLettori perplessi EhM...NdA). Alla fine la
lasciò andare, e lei si voltò per dirgli, in tono serio "Ok, ecco i
problemi. Primo, Yayoi e Yoshiko, ma per questo credo che dovremmo
aspettare...anche se non so che cavolo potrò fare....". Genzo fissò
altrove, dicendo in tono assente "Se mi è concesso di proporre un umile
suggerimento, vostra maestà....di certo non sarà all'altezza delle vostre illuminate
idee, tuttavia....". Lei lo fissò irritata, sbuffando "Oh, non
fare il cretino, parla !!!!". Lui continuòa guardare altrove, e con lo stesso tono
disse "Sai, sembra che da quest'anno le squadre della Musashi e della
Furano non siano messe bene....gli unici giocatori di rilievo sono i due
capitani....nessuno si stupirebbe se questi due si trasferissero in una squadra
più forte, con altri componenti della nazionale". Disse tutto ciò con tono
neutro, come se fosse la cosa più normale del mondo. Jody però lo fissava con
occhi spalancati, senza fiatare. Era....incredibile !!!! Lui riprese a parlare
"E, per finire, secondo mio padre la famiglia Misugi avrebbe un gran
guadagno a trasferirsi qui....e non è un'idea che è venuta solo a lui....".
Sentì un singulto, e finalmente si voltò a guardarla. La ragazza aveva
spalancato i suo ennormi occhi azzurri, che erano ora carichi di stupore,
rispetto e dolcezza. Gli sorrise, felice, "Sei....unico !!! Ma come fai
a...sapere tutto questo....in un secondo hai risolto un problema che io da
giorni tentavo di....". Lui fece il suo solito sorrisetto ironico che,
notò allora Jody, le ricordava tanto quello di Han Solo in Star Wars. Non se
n'era mai accorta, ma ora che ci pensava era proprio identico. Non potè resistere
e esclamò "Sai, non l'avevo mai notato ma quando fai così sembri la copia
sputata di Han Solo !!!!". Lui la fissò, leggermente sorpreso "Dici
davvero?" chiese, neutro, per vedere la reazione. Lei annuì, gli occhioni
scintillanti. Genzo sorrise "Ti piace Star Wars, vero?". Lei annuì
ancora, vigorosamente "SI !!! E' il mio film preferito....soprattutto i
vecchi episodi....ma anche i nuovi.....sono proprio fanatica per quel
film....però non sono ancora riuscita a vedere quello nuovo...." disse con
rimpianto. Lui sorrise, senza farsi vedere, poi cambiò volutamente argomento
"Va bene, principessa Leia, chi è che dobbiamo aiutare ora???". Come
previsto, lei dimenticò subito il film e lo fissò, smarrita. Poi ricordò, e si
voltò a fissare Franz. Genzo, scacciando anche lui l'idea che gli era appena
venuta in mente, guardò a sua volta il ragazzo tedesco, notando con quanto
rimpianto stava fissando Tsubasa e gli altri giocare. Credette di aver intuito
il 'problema'.....che a lui non sembrava poi tale. La soluzione c'era, ce
l'avevano li davanti agli occhi. Si chinò verso Jody, sussurrando "Non ha
intenzione di tornare in Germania, vero? Nè ora nè mai". Jody lo fissò
sorpresa, poi scosse il capo. Lui annuì "Allora, se il problema è questo,
hai la soluzione davanti, sotto forma di maglietta, pallone e campo
verde....". Lei lo fissò di nuovo, ma la sua espressione rivelavache la stessa idea era venuta anche a lei.
Si scambiarono un'occhiata d'intesa, poi Genzo tornò in campo e Jody si diresse
verso l'ufficio del club, uscendone poco dopo con un foglio e una divisa in
mano. Si frmò dietro a Franz, in tempo per sentire il suo sospiro di rimpianto.
Stette immobile, senza farsi scoprire, poi, quando lui sospirò di nuovo, senza
preamboli gli disse "Perchè non ti iscrivi alla squadra?". Per poco
lui non cadde a terra dalla sorpresa. La fissò, girandosi di scatto, incredulo,
quasi pensasse che lei si fosse materializzata dal nulla. Lì accanto Aly, nel
sentire quelle parole,fece cadere la
brocca di thè che portava, sonvolta. Lanciò un'occhiata ai due, poi si diede da
fare a ripulire, senza però smettere di ascoltare. Il ragazzo continuava a
fissarla sconvolto, ma Jody sorrise, rassicurante, e spiegò "Vedi, tu ora
sei iscritto a questa scuola, hai tutto il diritto di giocare con loro. E poi
sei per metà Giapponese, quindi potresti chiedere la nazionalità come ha fatto
Kay e giocare in nazionale...sempre che tu lo voglia...." mormorò, visto
che Franz la fissava come se fosse impazzita. Sostenne lo sguardo, convinta, e
lui lo abbassò fino a guardare intensamente, assorto, il terreno. Poi alzò gli
occhi castani su di lei, chiedendo con aria sognante
"Po...potrei....veramente? Posso...giocare?". Sembrava che lei gli
avesse offerto il sacro calice, invece che la possibilità di giocare. Come
risposta lei gli porse un modulo d'iscrizione e una penna. Il ragazzo lo fissò,
confuso, poi guardò lei. Jody lo stava ancora fissando intensamente "Devi
scriverci sopra, non è difficile" spiegò in tono ironico. Lui arrossì
"Oh....ehm....certo" balbettò, iniziando a compilarlo. Quando ebbe
finito la ragazza se lo fece restituire, lo infilò in una cartella rigurgitante
di fogli simili e in cambio gli diede una maglietta col numero 7 e i
pantaloncini. La divisa della squadra....Franz la guardò, incredulo, felice e
mille altre cose insieme, ma lei stava già parlando con l'allenatore, che gli
diede un'occhiata frettolosa eannuì
convinto, facendogli segno di avvicinarsi. Due secondi dopo ordinò una
sostituzione, e Tsubasa rimase allibito nel vederlo entrare con in numero 7
sulla schina, ma anche lui ne era ben felice. Inventò subito un nuovo gioco di
triangolazione con Misaki e Schester, e la partita di allenamento divenne più
entusiasmante che mai. Jody si trovò a fare il tifo per l'amico come non faceva
da almeno un anno, e le sembrò che la sua felicità, a quel punto, fosse
completa. Ma, si sà, il destino è sempre in agguato.... (E l'autrice pure.....Che è peggio !!!!!!!!!! NdA)
Jody
stava portando un pacco di asciugamani verso i ragazzi che, distrutti, si erano
sdraiati a terra vicino alla panchina e bevevano l'acqua con zucchero e limone
che Sanae aveva preparato. Erano ormai le 6 e 30 e le ammiratrici se n'erano
ormai andate, quindi la pace era discesa nuovamente sul campo. Jody camminava
tranquillamente, quando.... "SEMPAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" l'urlo la fece quasi
inciampare e per poco riuscì a rimanere in equilibrio, aiutata da Izawa che le
stava passando vicino e l'aveva afferrata appena in tempo. Gli asciugamani
volarono ovunque, finendo anche in testa ai due ragazzi. Uno le coprì la
visuale, e la ragazza lottò un bel po' per riuscire a disfarsene. Quando
finalmente riuscì a scostarlo quanto bastava per recuperare la visibilità,
rimase allibita a guardare una figura dotata di codini che si precipitò su
Tsubasa, attaccandosi al suo braccio con foga incredibile. Il ragazzo
impallidì, mentre Sanae spalancava la bocca e un'espressione sofferente le
passava sul volto. Kay si avvicinò a Misaki e domandò "E quella chi
è?", ma lui non lo sapeva. E neppure Genzo, interpellato da Aly. Anche
Jody stava per fare la stessa domanda, ma Izawa risponse prima ancora che
l'avesse formulata "E' Kumi, la manager che avevamo l'anno scorso.
Frequenta la seconda media...ed è palesemente cotta di Tsubasa !!! Ora,
Sanae...." indicò col mento, visto che stava ancora sostenendo Jody, la
ragazza che fumava di rabbia, e Jody dovette farsi forza per non ridere. Poi
vide Tsubasa, bianco come un cencio, e non resistette più. Scoppiò a ridere,
seguita da Izawa, e poi man mano da tutti gli altri, mentre Ishizaki diceva a
Sanae "Sanae, attenta, potrebbe portartelo via..."; "ISHIZAKI
!!!! CHE CAVOLO STAI DICENDO !!!!!" urlò lei, veramente furiosa, iniziando
a inseguirlo per tutto il campo. A quel punto ridevano tutti a più non posso,
mentre Kumi diceva, affranta "Oh, senpai Tsubasa, che brutto è il club
quest'anno senza di te!!!!!!!!! Non ho
mai voglia di fare nulla.....e tu non vieni mai a trovarmi !!!!!!!!!! Cattivo
!!!!!!!!!!". Il povero Tsubasa sembrava pronto al martirio,
dall'espressione, mentre Sanae, che stava tornando indietro dopo aver picchiato
Ryo con la scopa, avrebbe potuto riscaldare l'infernodalle fiamme che aveva intorno. Senza una parola, si voltò e se
ne andò, mentre Tsubasa balbettava "No....Sanae, aspet----". Kumi,
gelosa, gli si appiccicò addosso, e il ragazzo non riuscì a muoversi. Jody non
sapeva che fare, se raggiungere l'amica o godersi la scena; optò per una
soluzione drastica, avvicinandosi decisa al capitano e dicendo "Tsubasa,
non vedi che hai fatto arrabbiare Sanae? Vatti subito a scusare. E tu,
signorina, si può sapere chi sei e che ci fai qui????" chiese,
rivolgendosi a Kumi in tono di rimprovero. Lei la fissò, infastidita, ma ci
mise poco a riconoscerla, e spalancò gli occhi, dicendo "Tu...sei Jody
Harper !!! Il nuovo capitano dello Shoan !!!!". Jody annuì, seria "E
sono anche una manager del club di calcio. E ora mi vuoi dire che ci fai qui?
Non è permesso l'accesso se non ai giocatori o alle manager". La ragazzina
assunse un'aria colpevole "Io...volevo vedere il senpai Tsubasa. Da quando
è alle superiori non l'ho più visto....anche io sono una manager del club"
"Sì, ma di quello delle medie, e questo non ti da diritti per quello delle
superiori. E se proprio vuoi venire a vedere, almeno non precipitarti qui
urlando e non farti notare, saltando addosso al capitano, no??? Per fortuna
avevano finito di allenarsi". Kumi abbassò gli occhi, colpevole, poi li
rialzò, decisa "Anche io voglio fare la manager !!!". Jody sorrise
"Lo sei già, mi pare !!!". La ragazzina scosse il capo "Ma io
voglio essere la manager del senpai Tsub---" "Non si può essere la
manager di un giocatore, Kumi, e se lo fai solo per Tsubasa, beh, mi dispiace
ma non possiamo accettarti. E poi dovresti almeno essere alle superiori...devi
aspettare !!!". Kumi strinse i pugni, mentre gli occhi le si riempivano di
lacrime "Ma quando io arriverò qui, loro sarannò già all'ultimo anno
!!!" urlò, ma Jody scosse di nuovo il capo "Mi spiace, ma
l'allenatore non permetterebbe mai una cosa simile. Puoi venire alle partite,
se vuoi....però....". Kumi la fissò, ma Jody la accompagnò verso il
cancello, prima di dirle "Se vuoi un parere, toglitelo dalla testa"
"Non posso, non ci riesco !!! E poi perchè, scusa??" chiese
arrabbiata "Non è che anche tu...." "No grazie, ho altri gusti.
Comunque lo dicevo per te. Eviteresti di soffrire. Ricordati che prima viene
Sanae...". Kumi la fissò con odio "Lo so anche io che senpai Nakazawa
è innamorata del senpai Tsubasa, ma io non mi arrendo....". Jody scosse il
capo. Era meglio dire la verità, anche a costo di farla soffrire, perciò la
fissò dritta negli occhi e disse "Non intendevo questo. Io intendo dire
che anche Tsubasa è innamorato di Sanae". Kumi si bloccò, incredula e
ferita "Ma...ma come....come fai a...." Jody si voltò a fissare
Tsubasa che aveva rincorso la manager e si stava scusando con lei. Non le
sfuggì il rossore di entrambi "Non credo lui lo sappia....ma non è
difficile da vedere. Per lui lei è sempre stata speciale...e ora che rischia di
perderla se n'è reso conto. Quindi....". Si fermò. Kumistava piangendo forte. "No...non è
vero...." sussurrava. Jody si chinò verso di lei, allungando una mano per
posargliela sulla spalla, dicendo "Mi spiace, ma devi rendertene
con----". Kumi scostò con rabbia la mano di lei, alzando gli occhi e
fissandola con odio "Non toccarmi !!!!" urlò, ferita. Jody ritirò la
mano, dispiaciuta, mentre Kumi diceva "Io...io lo sapevo che lui...provava
qualcosa....per lei..ma..speravo...credevo....io LO AMO !!!! Lui dev'essere mio
!!!!!!!!". Jody scosse il capo "Non funziona così, Kumi. Non basta
amare per essere amati, purtroppo...e non puoi cercare di separare quei due.
Non puoi, capisci? Se ci provassi, non solo li faresti soffrire entrambi, ma
otteresti l'effetto contrario....lui ti odierebbe, capisci?". Kumi scosse
il capo "No....NO !!!!" urlò, e scappò via piangendo. Jody sospirò.
Non era andata molto bene, ma che poteva farci....quella ragazzina avrebbe
sofferto comuqnue. Almeno Sanae non sembrava più arrabbiata e Tsubasa aveva
ripreso colorito. Gli allenamenti erano ricominciati, e lei si fermò a fissare
Genzo, colpita da un nuovo pensiero "Che farei se qualcuna cercasse di
portarmelo via? Ammazzerei...senza alcun dubbio !!!! Dio, come capisco
Sanae....".Non sapeva che
avrebbe avuto modo di scoprirlo ben presto....
IL GIORNO DOPO:
"Alex,
ti vuoi muovere? Domani abbiamo l'esame, bisogna studiare...e voi che ci fate
qui???" chiese Jody, fissando stupitaIzawa e Misaki che erano fermi ai piedi dei gradini di casa sua. I due
arrossirono, imbarazzati, mentre Misaki spiegava "Ecco....sai, domani c'è
l'esame e noi abbiamo ci siamoa allenati tutta l'estate, e
così....ecco...." "Volevamo chiederti di aiutarci " terminò
Genzo, comparendo dietro ai due. Vicino a lui stava Tsubasa. Jody li fissò,
incredula "E gli alenamenti?" "Il pomeriggio prima degli esami?
Li hanno sospesi fino a dopodomani" spiegò Genzo mentre anche Allenby
faceva la sua comparsa sulla soglia. Doveva aver udito il discorso, poichè
esclamò "Volete dire che per tutta l'estate non avete mai studiato
??????????????????". I quattro annuirono, e le due ragazze si fissarono,
esterefatte. Jody sbuffò, abbassando le spalle in una posa remissiva "Uh,
sarà una giornata lunghissima...."
Cominciò
così un bel pomeriggio in casa Tachikawa; dalle 2, ora in cui si erano
presentati i ragazzi ci furono tre ore di studio intenso, dopodichè lei
dichiarò tutti liberi di fare quel che volevano fino alle 6 e 30, quando ci
sarebbe stato il ripasso generale definitivo. La proposta andò bene a tutti,
che si distribuirono nel seguente modo: Jody stava in biblioteca a studiare,
mentre Kay e Sanae decisero di continuare sul prato per godersi il sole. Misaki
chiese a Kay spiegazioni riguardo a un capitolo di matematica, e si sistemò sul
prato con le due ragazze. Tsubasa, Izawa, Franz e Genzo si diressero al campo
da calcio per allenarsi (E te pareva....NdA),mentre
gli altri andarono in giro per la casa. Un pensiero però ricorreva nella mente
di tutti: In sostanza non era cambiato nulla da quando abitavano tutti insieme.
Durante la pausa pranzo Jody aveva detto "Siccome domani c'è l'esame, ci
troviamo da me a studiare?" e ovviamente i consensi maschili erano stati
tantissimi. Ora ognuno studiava, si allenava o faceva quel che voleva, nella
più completa serenità.
Era
passata circa mezz'ora da quando si erano separati, e le cose erano cambiate di
poco: Jody era ancora in biblioteca, insieme a Yayoi, Yoshiko, Aly, Yu e Alex.
Izawa, che fin a poco prima si era allenato con gli altri tre, stava andando in
biblioteca a raggiungere gli altri, quando..... "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
ADESSO BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!! VA AL DIAVOLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Il ragazzo fece un saltò, preso dalla
tachicardia, e cadde sulla schiena. Era la voce di Allenby !!! Guardò in su, da
dove essa era provenuta, ma non la vide. Alle sue spalle si materializzarono Kay
e Aly. Quest'ultima disse "Scommetto quello che vuoi che si tratta del
'cugino idiota'" e Kay annuì "Sono dello stesso parere !!!"
esclamò. Izawa cercò di chiedere cosa volessero dire, ma in quell'istante
Allenby uscì, fumante e furente, dalla casa, camminando a grandi passi verso
l'uscita della villa. Quando lui la chiamò, rispose con un secco "LASCIAMI
IN PACE !!! BASTA QUELLO'IDIOTA DI MIO CUGINO A ROVINARMI LA VITA
!!!!!!!!!!!!!!!!!!" senza nemmeno voltarsi. Kay e Aly si diedero il
cinque, sorridendo, mentre il ragazzo arrettrava, come annichilito da quelle
parole; Aly, nel vederlo, urlò "Ehi, guarda che lui non ti ha fatto nulla.
Torna qui e dicci quel che è successo". Allenby, riconoscendo la verità di
tali parole, si fermò e, dopo qualche secondo, lentamente tornò indietro.
Intanto, Kay spiegò al ragazzo "Allenby haun cugino molto famoso, ma non lo sopporta. Questo perchè da
quando era piccola suo padre gliel'ha messo dietro come guardia del corpo, e lei
non ne vuole sapere. Inoltre, come carattere sono molto simili,
quindi...". Allenby arrivò davanti a lui, mormorando "Scusa".
Lui fece cenno che non importava, ma Aly stava già chiedendo "Allora,
dicci, a chi è che stavi dando del cretino al telefono?" in tono ironico,
visto che lo sapeva benissimo. Allenby non lo notò nemmeno, rispodendo
automaticamente con gli occhi neri pieni di fiamme "A mio cugino". Le
altre due si guardarono, sogghignando, lasciandola continuare. La biondina si
infiammò di nuovo "Quel deficiente di mio padre lo vuole mandare qui a
riprendermi...e non solo me !!! E quel deficiente che fa??? Ha accettato !!!
Papà mi stava proprio dicendo ora che sarà qui presto, poi me l'ha passato e
lui ha confermato". Aly e Kay persero il sorriso, mentre Allenby,
nuovamente incavolata, se ne andava. Izawa, che non era riuscito a spiccicare
parola, e meno che mai a capirci qualcosa, guardò le due chiedendo spiegazioni.
Fu Kay a dire, sospirando "Beh, sai, i parenti di Allenby hanno....hanno
deciso che suo cugino divenisse il fidanzato della figlia di un collega dello
zio, cioè del padre di Allenby, e questa ragazza è.... Alex. Ovviamente nè a
lei nè ad Allen la cosa è mai andata giù. E ora lui viene a
riprenderle...entrambe". Izawa, che ancora aveva l'aria di non capirci
nulla, riuscì solo a pensare che a Yu la cosa non sarebbe affatto andata a
genio, meno ancora che ad Alex, e lo disse "Beh, non credo che Yu sarà
d'accordo....". Kay alzò di scatto lo sguardo, poi lo spostò su Aly,
incontrando i suoi occhi e annuendo. Pensavano entrambe che il ragazzo avesse
pienamente ragione "Già, è vero....Yu....non lo permetterà...."dissero sollevate.
Ma
c'era qualcosa che non sapevano, qualcosa che rendeva tutta la vicenda ancora
più drammatica e assurda.....
Il suono della campana di fine lezioni fu il
segnale che l'esame era finito. Gli studenti misero giù le penne, si alzarono e
consegnarono i fogli, poi uscirono dalla classe e si riunirono in rumorosi
capanelli. Jody uscì insieme a Sanae, commentando la difficoltà dell'esame,
superiore a quello precedente. Fuori trovarono gli altri della loro classe
insieme anche a Aly, Franz e Yoshiko. Si misero a discutere dell'esame, quando
Allenby notò all'improvviso la manacnza di Alex e Yayoi. "Dove sono?"
chiese, rivolta agli altri, ma nessuno le aveva viste. Jody si guardò attorno,
dicendo "Beh, usciamo da qui, le aspetteremo fuori....oggi abbiamo lezioni
ridotte e niente allenamenti....". Il gruppo si spostò in cortile, ma Alex
e Yayoi non comparirono. Jody iniziò a preoccuparsi. Poi, da una finestra, vide
Yu, che passava per i corridoi con aria arrabbiata. Senza una parola iniziò a
camminare verso l'interno "Forse ho capito....speriamo sia tutto a
posto...." pemsò, inziando a correre.
Alex
e Yayoi finirono il test e uscirono chiaccherando allegramente. Si trovavano
molto bene insieme; a Yayoi piaceva l'esuberante ragazzina dalla treccia rossa
che poteva trasformarsi da una spensierata 15enne quale era a una matura
ragazza che non aveva nulla meno delle amiche. Era certo che fosse quello il
lato che Yu amava di lei. Alex apprezzava invece molto la riservata Yayoi,
dolce e generosa, ma troppo timida, che con l'arrivo di Jody aveva iniziato a
far uscire la parte più sicura di se stessa. Aveva come l'impressione che si
fosse annullata per stare al fianco di Jun, ma che avesse esagerato,
perdendosi, almeno finchè Jody non l'aveva trovata. Le due avevano anche in
comune il fatto di avere i capelli rossi, cosa insolita in Giappone, una per
caso, l'altra per influenza del padre per metà irlandese (Alex. NdA).
Stavano
chiaccherando allegramente quando furono fermate da un gruppetto di compagni di
classe, che le intrattennero chiedendo loro dell'esame. Alex sorrise e iniziò a
parlare e Yayoi, seppur con più riserbo e fatica, la imitò. Ma, quando uno dei
ragazzi chiese di parlarle un secondo in privato, iniziò ad agitarsi. Intuiva
cosa volesse dirle, e la cosa la preoccupava poichè non voleva ferirlo, ma non
poteva nemmeno tradire Jun.
Alex
sentiva che il discorso stava prendendo una piega spiacevole. Takeshi, un
ragazzo alto dai capelli neri, la stava lodando da circa 15 minuti, con fare un
po' troppo pieno di ardore; lei stava iniziando decisamente a stufarsi, e come
se non bastasse non vedeva più Yayoi, visto che Yoshi aveva detto di doverle
parlare e l'aveva portata poco più in là. Cercò di vedere l'espressione
dell'amica, ma non ci riuscì, anche se sapeva che doveva essere nei guai. A
quel punto si stufò di sentir parlarequell'altro e, dicendo frettolosamente "Scusami" si avviò
verso Yayoi, decisa a portarla via. Si sentì però afferrare per un polso, e si
voltò in tempo per vedere Takeshi urlare "Aspetta !!!" con
espressione spaventata. Si bloccò, in attesa, fissando il ragazza che arrossì
sotto lo sguardo indagatore di quegli occhi rossi.Poi iniziò a parlare "Ecco....io...."
"....Mi
dispiace" disse Yayoi, guardando altrove. Il ragazzo scosse il capo, non
volendo arrendersi "Perchè? Perchè non vuoi stare con me? Cos'ho io che
non ti va bene????" lo disse in tono ferito, e Yayoi chiuse gi occhi
verdi, dispiaciuta. Non avrebbe voluto ferirlo, ma non poteva fare altro
"Non hai nulla che non va, credimi Yoshi, è solo che....io non posso
tradire ...." "E' per lui vero? Per quel Jun Misugi di cui tutti
parlano? Tu non fai che pensare a lui, vero? Ma chi ti dice che lui non ti
abbia già tradita? Credi che se ne stia li a pensare a te come fai tu? Io non
penso proprio. Per me ti ha già dimenticata !!! Convincitene e mettiti con me,
Yayoi !!!!" urlò. Lei serrò gli occhi. Quelle parole....quelle parole, che
davano forma ai suoi timori più profondi, più segreti....quelle parole, che le
spezzavano il cuore....un volta si sarebbe lasciata andare allo sconforto,
credendo in esse, cadendo nella disperazione per non rialzarsi più. Ma ora era
diversa, era...più forte. Aprì gli occhi, fissandoli in quelli neri di lui, che
indietreggiò, vedendo quei due smeraldi carichi di determinazione. Poi lei
parlò, e ora la sua voce era salda "Sì, è per lui. Per Jun. Io lo amo e
non voglio tradirlo. E sono sicura che non mi tradirà. E anche se volessi sopportarlo
in silenzio, sarebbero fatti miei, e non tuoi, quindi lasciami stare e
dimenticami....anche perchè io non starei mai con un ragazzo che cerca di
vincere gettando fango e menzogne sul suo rivale....addio". Se ne andò con
passo deciso, diretta verso Alex, senza notare una figura che si era fermata in
silenzio alle sue spalle, una figura coi capelli biondi e gli occhi castani,
che sorrise pensando "Però !!! E' cambiata davvero la
ragazza.....".
Poco
più in la si stava svolgendo una scena simile, di cui la protagonista era Alex.
Quando il ragazzo l'aveva afferata per i polso, si era voltata con aria
sorpresa e aveva detto "Cosa c'è? Che devi dirmi ancora?". Takeshi
era arossito lentamente fino alla radice dei capelli, poi, raccolto il coraggio
necessario, aveva sussurrato "Io...io....ecco...è dal primo giorno che ti
ho vista che....sono innamorato di te.....per favore....vuoi diventare la mia
ragazza????".
La
rossa spalancò gli occhi, incredula e stupita; non poteva credere che fosse
quello il motivo per cui le faceva tutti quei complimenti. E ora?
Yayoi,
sentita la frase, prese a correr verso l'amica, seguita dalla figura dietro di
lei, visibilmente agitata. Si trattava infatti di Yu, e nel vederlo la ragazza
si setnì rassicurata. Ma, alla risposta di Alex, si fermarono di botto
entrambi.
Alex
guardò ancora negli occhi il ragazzo, conscia di essersi cacciata nei guai.
Poi, senza mostrare alcun sentimento tranne sorpresa e incredulità, rispose
"Beh...no !!!!". Il ragazzo rimase spiazzato da quella risposta
semplice e sincera, e anche dallo sguardo degli occhi rossi di lei. Poi riprese
fiato ed urlò "Per...Perchè??? Non ti piaccio abbastanza forse???".
Lei arretrò leggermente, ancora fermata dalla mano di lui, dicendo "No,
no, è solo che....ho già un ragazzo". Lo disse come se fosse la cosa più
naturale del mondo; e per lei lo era veramente, capì Yayoi, e per questo
sembrava così dolce e piccola mentre lo diceva. Lanciò un'occhiata a Yu,
accanto a lei, per vedere la sua reazione. Il ragazzo sorrideva, felice.
Sorrise anche lei, tornando a guardare la scena. Takeshi stava fissando
arrabbiato Alex, chiedendo a gran voce "E chi sarebbe, si può
sapere?". Lei tentennò un secondo, poi sorrise e disse "Yu Tachikawa".
I tre ragazzi davanti a lei iniziarono a ridere, e Takeshi la fissò malevolo,
dicendo "E vorresti farmi credere che il senpai Tachikawa starebbe con una
bambina come te???". Lei assunse un'espressione interrogativa "E
perchè no?" chiese, ingenuamente. I tre iniziarono a domandarsi se fosse
vero, ma sembrava impossibile "E' solo una scusa...o una posa per farti
sembrare desiderata !!! Come potrebbe uno come il senpai volere una ragazzina
di 15 anni come te????". A quel punto fu Yu a farsi avanti e dire "Perchè
no???". Alex si voltò, salutandolo con un sorriso gioioso, mentre gli
altri impallidirono al vederlo, e Takeshi mormorò "Senpai.....". Lui
ricambiò il sorriso di Alex, poi si avvicinò ai ragazzi, liberandole il polso e
dicendo "Che seccuede Takeshi, hai da ridire sui miei gusti in fatto di
donne? A me pareva che anche a te Alex piacesse....sbaglio? Comunque ha detto
la verità, è la mia ragazza". Takeshi, che ancora non voleva crederci,
urlò "Non ci credo senpai !!!!! Lo so, lei è amica di tua sorella, e ti ha
chiesto di proteggerla !!! Non è così???". Yu sospirò, dicendo in tono
paziente "E va bene, se insisti ti darò una dimostrazione
pratica...." e, detto ciò, si afferrò Alex e si chinò su di lei,
baciandola a sorpresa. Yayoi ebbe un sussulto, poi sorrise. Alex invece era
stata colta disorpresa, e si sentiva un po' in imbarazzo, ma rispose
gioiosamete al bacio come faceva sempre. Dopotutto era vero....lo amava. Perchè
non poteva baciarlo allora. Takeshi indietreggiò, incredulo, poi corse via,
seguito dagli altri due, ma questo non indusse Yu a lasciare Alex. Quando
finalmente lo fece, disse "In realtà stavo per picchiarlo...ma credo che
questo sia stato il sistema più efficace, che ne dite?". Alex sorrise,
voltandosi a guardare Yayoi "Tutto bene?" chiese, preoccupata, ma Yu
esclamò "Guarda che ha imparato benissimo a difendersi, la nostra
amica....eccome !!! E ora vediamo di trovare gli altri, su !!!". Si
avviarono, ma Alex non potè fare a meno di chiedere "Ma tu...non ti
verglogni di dire così davanti a tutti di stare con una quindicenne?". Yu
la fissò, sorpreso "Perchè, che male c'è? E' vero....sarebbe peggio
mentire, no? E poi io non sto con UNAquindicenne...sto con te !!!!" concluse, guardandola dritta negli
occhi. Alex ricambiò lo sguardo e sorrise, scendendo di corsa le scale con
Yayoi, e Yu le segui, ricongiungendosi al gruppo e alla sorella che stava
arrivando di corsa. Lo fissò, preoccupata, ma lui esibì un gran sorriso che la
spiazzò; Jody si voltò verso Alex, poi ritornò a fissare il fratello, dicendo "Mi
sa che ne avete combinata una delle vostre....". Lui annuì, imitato da
Alex, e Yayoi "Oh, certo !!! perchè, che ti aspettavi???" iniziarono
tutti a ridere, felici solo per essere lì, tutti insieme. Jody sorrise. Non
avrebbe mai sperato di vivere così...fino a qualche mese prima. Fino a che i
suoi occhi non avevano incrociato due occhi neri nascosti da un berretto.
Finchè non aveva conosciuto lui....finchè non aveva capito cosa voleva
dire essere amata.
"Siamo
a casa !!!!!" urlò Jody rivolta al piano di sopra, entrando in casa. Sua
zia si affacciòcon un sorriso e le
chiese "Bentornata cara. Come è andato l'esame?". Jody abbracciò la
zia, rispondendo "Bene, non ho avuto problemi. Per quanto riguarda il
primo giorno di scuola, dovresti chiederlo a queste signorine che hanno fatto
impazzire i loro compagni di classe, e a Yu che ha distrutto i loro cuori e le
loro speranze...." indicò il fratello ridendo, e la zia sorrise,
indulgente, accarezzando poi i capelli di Alex, che le sorrise e disse
"Tutti che continuavano a stupirsi per i miei capelli rossi....anche Yayoi
li ha !!! E poi io sono per un quarto irlandese, quindi è normale, no?".
"Irlandese?" chiese Yu, interessato, e Jody rispose "Sì, suo
padre è per metà irlandese, ed ecco da dove saltano fuori quelle chiome rosse.
Piuttosto zia, c'è una cosa che mi chiedevo...com'è che Yu ha i capelli biondi
e gli occhi castani? Nostra madre era identica a me, quindi aveva i capelli
castani, vero? E nostro padre li ha neri anche lui...e anche Angel li aveva
biondi....". Sua zia le fissò dolcemente, accarezzandole il capo e
spiegando "E' vero; la spiegazione sta nel fatto che la tua bisnonna
materna era anche lei tedesca pura, bionda con gli occhi azzurri; per due
generazioni i suoi caratteri sono scomparsi, ma ora si sono ripresentati in
tutti voi tre. Nei capelli biondi di Yu, nei tuoi occhi azzurri e anche in
Angel, che abbinava capelli biondi e occhi verdi. Capito?". Jody annuì,
fissando il fratello, poi sospirò con rimpianto "Che bella famiglia è
quella dei Tachikawa....come vorrei averci sempre vissuto....è veo, se l'avessi
fatto non avrei mai conosciuto Angel e le ragazze, ma....mi sarebbe piaciuto
!!!!". Guardò la zia con aria colpevole, quasi si aspettasse un
rimprovero, ma la risposta le venne dallo zio, che le arrivò alle spalle
"Quello che conta è che tu ne fai parte ORA Jody, e nient'altro".
Jody annuì, non osando però alzare gli occhi. Fu Yu a sollevarle il volto a
forza e a scoprire le lacrime che la ragazza stava versando. Jody cercò di
fermarle, poi mormorò "Scusate...è che non posso dimenticare che io....non
ne faccio veramente parte....per quanto voi mi vogliate bene....io....rimarrò
sempre Jody Harper, o peggio ancora Jody Weynehr...." sentì suo zio che la
abbracciava all'improvviso, e spalancò gli occhi, sentendo la sua voce che
diceva "Se è questo a turbarti, entro domani svolgeremo le pratiche perchè
anche tu abbia come cognome Tachikawa....che ne dici?". La ragazza si
sciolse dall'abbraccio per poterlo fissare dritto negli occhi, sconvolta. Non
riusciva a crederci, e riuscì solo a mormorare "Davve....davvero?"
con voce stentata. Le sembrava....impossibile....suo zio annuì, e finalmente la
ragazza capì; un sorriso gioioso iniziò a dipingersi sul suo volto, e saltò al
collo dello zio esclamando "Grazie....grazie !!!!!
Davvero....grazie...." gioia e lacrime si confusero, mentre tutti
sorridevano o, come suo fratello la prendevano in giro. Ma lei era troppo
felice per badarvi. Finalmente aveva trovato il suo posto, la sua casa.
Finalmente aveva trovato qualcuno che la voleva con sè. Si diede della stupida.
Lì c'era sempre stato qualcuno che la voleva.....qualcuno che l'aveva aspettata
da una vita.....
DRINNNNN
!!!!!!!!!!! Il
suono del telefono fece saltare per aria tutti gli abitanti di casa Tachikawa.
Jody, che era stesa sul suo letto intenta a leggere, non si diede pensiero "Di
certo sarà un amico di Yu o qualche collega di zio Hiroshi" pensò "Risponderanno
da sotto". Fu perciò stupita nel sentire la voce di Alex che urlava il
suo nome dal piano di sotto. Lasciò cadere il librò sul materasso, alzandosi
velocemente, infilando le ciabatte azzurre e scendendo di corsa le scale, in
fondo alle quali trovò Alex che le porgeva sorridendo maliziosamente il
telefono. Senza capire, Jody chiese, prendendo la cornetta "Chi è?".
La rossa emise un risolino, dicendo "Prova a sentire e lo capirai
!!!!" e si allontanò divertita. Continuando a fissarla con espressione
confusa, Jody appoggiò la cornetta all'orecchio e disse in tono distratto
"Pronto?" "Ehi, principessa, come va?".
Immediatamente dimenticò Alex e per poco non fece cadere il telefono dallo
stupore di sentire quella voce "Ge...GENZO !!!"esclamò, sconvolta, mentre la faccia le si
colorava di un rosso acceso; le rispose una risata "Già,
in carne, ossa e telefono. Dal tono
arguisco che sei ben stupita di sentirmi.....beh, qual'è il
problema, scusa? Mai sentito parlare di qualcuno che telefona alla sua
fidanzata?".
Jody faticò a recuperare il controllo "Ne...nessuno, è che....beh, non me
l'aspettavo. Ti piace cogliermi di sorpresa, vero?". Potè sentire la sua
soddisfazione "Sì, mi piacciono le cose
impossibili, lo sai !!!! Beh, visto che le ore corrono veloci, passiamo al
motivo di questa chiamata che tanto ti ha stupito: che stai facendo?".
la domanda spiazzò di nuovo Jody, poichè sembrava che, a dispetto di ciò che
aveva appena detto, Genzo continuasse a perdere tempo. Ci mise un po' a
rispondere "Beh....niente !!! Leggevo". Sentì una risata dall'altra
parte del filo, poi il ragazzo esclamò "Hai
venti minuti di tempo per prepararti e farti trovare davanti al bar centrale.
Ci vediamo lì". Jody sbarrò gli occhi, sicura di non aver capito
bene "Cosa...cosa hai detto? Ma che vuol dire? Genzo????" esclamò,
sconvolta ancor più di prima. Sentì la voce di lui ripetere "Ho detto che ti aspetto tra venti minuti al bar
centrale; in poche parole usciamo insieme.....mai sentito parlare di
appuntamenti? E' una cosa comune per i fidanzati !!!". La ragazza
serrò entrambe le mani sulla cornetta "App...appuntamento....ma
io...." la sua faccia aveva ormai assunto un bel color peperone, mentre
lui rideva e intimava "Sì, un appuntamento !!!
E non tollero discussioni !!! A presto !!!!". Jody si riscosse
all'istante"Aspetta
Genzo....venti minuti sono troppo pochi....aspetta Genzo...GENZO!!!!".
Troppo tardi. Il telefono trasmise solo il ritmico TUU - TUU che gli era
caratteristico, e alla ragazza non restò che posarlo e prendersi il capo tra le
mani. Ma lo sconforto ebbe vita breve, perchè subito una vocina si fece sentire
"Capitano, hai un appuntamento con Wakabayashi?????". Jody si voltò
di scatto verso Kay, visto che era stata lei a parlare, solo per trovarsi un
gruppetto molto più gremito li davanti, ridente e ironico. Arrossì di scatto,
poi urlò "Eh? Oh, no....SONO IN RITARDO !!!!". Si lanciò su per le
scale, entrando come una furia in camera sua e uscendone due secondi dopo con
le braccia cariche di roba, diretta verso il bagno. Si sentì uno scroscio
d'acqua, poi il rumore del phon e cinque minuti dopo Jody spalancò di nuovo la
porta e si lanciò in camera sua. Kay, che stava seguendo la scena insieme ad
Allenby e Franz dalla base delle scale, sorrise "Per me si ammazza prima
di arrivare" disse. Franz la rimproverò ridendo "Naa, per me arriverà
di corsa, ansante e rossa in volto....in anticipo !!!". Allenby sorrise a
sua volta "Mah....magari quello la fa pure aspettare apposta !!!"
ipotizzò. Yu, che aveva sentito i loro discorsi, si avvicinò chiedendo
"Che succede?" a Franz. I due, coetanei, erano divenuti molto amici
da quando il tedesco si era trasferito da loro. Franz iniziò a spiegare a
grandi linee la situazione, ma in quell'istante Jody scese come un fulmine le
scale urlandò "PISTAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" e, visto che
il fratello si trovava proprio in mezzo, lo saltò agilmente facendo una
rovesciata sopra la sua testa, cosa che provocò uno svolazzo della corta gonna
azzurra che la ragazza portava, posando le mani sul suo capo per darsi
equilibrio. Atterrò e riprese a correre senza nemmeno voltarsi, urlando
"Io vado, ci vediamo stasera !!!!". Yu, sconvolto, la fissò
allontanarsi di corsa, per poi voltarsi verso gli altri tre che sapientemente
si erano appiccicati al muro nel tentativo di schivare la furia umana che era
appena scesa "Ma...che le è preso????" urlò il fratello, incredulo.
Kay si staccò riluttante dal muro e spiegò "Beh...ha un
appuntamento". Yu spalancò gli occhi "E con chi???" chiese
stupidamente. Allenby lo fissò, ironica "Secondo te?" disse, e il ragazzo
sorrise "Non lo invidio...."
Jody
arrivò senza fiato alla piazzetta che ospitava il bar centrale, cioè il bar più
frequentato dai giovani in tutta Fujisawa. Si fermò appoggiando le mani sulle
gambe e cercando di riprendere fiato, sedendosi sul monumento al centro della
piazzetta. Si asciugò il sudore sulla fronte, respirando affannosamente, finchè
non sentì una voce ironica chiedere "Come al solito di corsa, eh
Harper???". Spalancò gli occhi, saltando in piedì, infuriata "TU
!!!" esclamò, rivolta a Genzo ma senza nemmeno vederlo dalla rabbia
"E le tue idee dell'ultimo minuto !!!! Si può sapere che ti è passato per
la testa????". Il ragazzo la fissò, impassibile "Di uscire con la mia
ragazza, veramente....a proposito, a parte le feste è la prima volta che ti
vedo in gonna...stai proprio bene !!!!" drispose lui, osservandola
attentamente. Jody arrossì, rendendosi solo allora conto che quello era a tutti
gli effetti il loro primo appuntamento. Poi osservò meglio il ragazzo, e il
rossore aumentò. Era vestito con dei pantaloni neri e una maglietta nera
attillata, che metteva in risalto i suoi muscoli. Jody indietreggiò, arrossendo
ancora di più, mentre il ragazzo le sorrideva. A quel sorriso si sentì
sciogliere, e vi rispose senza rendersene conto. Lui le porse la mano e disse
"Beh, andiamo?". Lei, riluttante, allungò la sua mano, che il ragazzo
strinse nella propria, mentre lei osava domandare "Do...dove
andiamo?". Lui si voltò stupito, dicendo "Come, non l'hai capito?
L'altro giorno mi hai detto che ti piace da morire Star Wars....e allora...."
tirò fuori dalla tasca dei pantaloni due biglietti colorati con stampati su i
personaggi della saga, e la ragazza strabuzzò gli occhi, lasciando la mano di
lui e afferrandoli, come se non volesse crederci. Li fissò a lungo, poi
esclamò, guardandolo con occhi spalancati "Come....come hai fatto? Sono
introvabili !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Lui sorrise "Beh, sai, mio padre è
uno dei finanziatori del cinema....quindi ho sempre un po' di biglietti
assicurati....non che li usi molto, ma....stavolta....e poi questo film piace
anche a me !!!!". Riprese i biglietti e le offrì di nuovo la mano; lei la
prese con un sorriso e disse "Beh...grazie !!!", sugellando le parole
alzandosi in punta di piedi e posando un bacio lieve sulla guancia di lui.
Genzo arrossì, notando quanto carina fosse così vestita e con quell'espressione
gioiosa sul volto. Lei continuò a sorridergli, chiedendo "Allora, andiamo?
Son impaziente di vederlo...con te !!!". Lui annuì, sorridendo a sua
volta, e si incamminò verso il cinema, tenendo ben stretta la sua mano; lei
ricambiò la stretta, sentendosi leggera come una nuvola.
"E'
stato...FANTASTICO !!!!!" esclamò Jody uscendo di corsa dal cinema, con la
gonna azzurra che svolazzava intorno a lei; Genzo la seguì con passo calmo,
sorridendo soddisfatto. Il film era bello, sì, anche se forse un po' troppo
romantico....particolare che Jody aveva MOOOOOLTO apprezzato !!!! Lei si voltò
verso di lui al termine di una piroetta, chiedendo "Bene, e ora?".
Lui guardò l'ora, erano appena le 4 e tre quarti, perciò disse "Se vuoi ti
offro qualcosa di fresco". Lei annuì, felice "Buona idea....ho una
sete !!!". Pochi minuti dopo erano seduti a un tavolino del bar davanti al
cinema. Jody allungò la mano per prendere il suo the al limone, mentre Genzo
beveva una coca cola, senza smettere di guardarla per un secondo. Non ci volle
molto perchè lei se ne accorgesse "Si può sapere perchè continui a
guardarmi così?" chiese, accigliata; lui sorrise, enigmatico "Perchè
sei bella" rispose. Jody arrossì di colpo, rischiando di rovesciare il
thè, cosa che lo fece scoppiare a ridere "Ti emoziona così tanto ricevere
complimenti?" chiese, e lei lo fulminò con lo sguardo "Senti, io non
so che ti passa per la testa, ma ti ricordo che non più tardi di qualche giorno
fa mi hai palesemente ignorata, a scuola....dicendo anche di non stare con
me....". Lui sorrise ancora. Stava diventando insopportabile !!!!
"Beh....devi ammettere che per me è una situazione nuova....avere una
fidanzata. Dovevo abituarmi...e questo mi pareva il modo migliore per
farlo" concluse, chinandosi verso di lei. Ma Jody, con un lampo divertito
negli occhi, disse "Beh, allora lì c'è qualcosa che ti aiuterà. Guarda
!!!". Cascandoci come uno scemo, lui guardò fuori dal vetro, solo per
vedere un gruppetto dei loro compagni di classe che li fissava stupito,
chiedendosi se fossero davvero loro. Quando lui si voltò, lo riconobbero, e
urla di eccitazione e di sorpresa riempirono l'aria. Genzo si ritirò in fretta,
arrossendo, mentre Jody scoppiava a ridere. Lui la fissò, malevolo, ma lei fu
lesta a sfuggirli, uscendo di corsa; lui, cogliendo la palla al balzo, la
rincorse, e iniziò una fuga veloce per le strade di Fujisawa che li vide
arrivare senza fiato al parco, dove lei si fermò all'improvviso e si voltò.
Genzo, che stava ancora correndo, le finì addosso, cosa che lei stava
aspettando, e si ritrovarono l'uno nelle braccia dell'altra. Lui la fissò
stupito, ma lei sorrise, gli occhi ardenti, le labbra socchiuse; era una
visione troppo bella, e lui si chinò a baciarla. Jody rispose con ardore,
sentendosi librare in aria....non era cambiato nulla. Si stuzzicavano,
litigavano, facevano di tutto per mettere in imbarazzo l'altro....non era
cambiato nulla: si amavano come prima, forse anche di più....
Subito
dopo che Jody fu uscita di corsa da casa, gli altri iniziarono a fare programmi
per il pomeriggio. Alex accettò di accompagnare Yu a una partita di pallavolo
della sua squadra maschile preferita, mentre Sanae propose a Yayoi e Yoshiko di
andare a spasso per i negozi del centro. Le due accettarono volentieri e
corsero a prepararsi. Aly, sentita la loro meta, spalancò due occhi pieni di
desiderio, e Sanae le chiese subito se voleva accompagnarle, cosa che
ovviamente Aly accettò. Franz spuntò fuori in quell'istante; lei arrossì, spiegandogli
cosa avrebbe fatto nel pomeriggio con timore, ma lui la prese bene e si propose
come accompagnatore ufficiale delle quattro ragazze. Sanae, Yayoi e Yoshiko
accettarono volentieri, rassicurate da quella presenza maschile. Ma il bello
doveva ancora venire.
Franz
andò infatti al cancello ad aspettare le ragazze, e poco dopo Sanae lo
raggiunse, vestita bene e coi capelli acconciati in una pettinatura elaborata
che le donava molto. I due si misero a chiaccherare allegramente, e Franz stava
raccontando la sua vita scolastica in Germania, cosa che a Sanae interessava
molto, quando sentirono una presenza alle loro spalle e, voltandosi, videro
Tsubasa. Era rosso in volto, come se avesse corso, e li stava fissando
angosciato. Stranamente, quella volta ci aveva messo poco a notare che Sanae
era vestita molto bene, pronta per uscire, e che anche Franz indossava una
camicia molto bella e dei pantaloni neri che gli donavano molto. Rimase
immobile, continuando a guardarli incredulo. Sanae, arrossendo, chiese "Capitano
!!! Che ci fai qui????". Franz sorrise. Aveva un'idea di cosa stesse
succedendo, ma decise di divertirsi un po'. Jody e Aly gli avevano raccontato
come stavano le cose tra quei due, e decise di dare anche lui il suo contributo
per darvi una smossa. Tsubasa stava balbettando
"Beh....avevo...pensato....manager...vu...vorresti...usci....ma....ma voi
due....stavate uscendo insieme?" riuscì a chiedere; Sanae sussultò, e si
affrettò a negare, ma Franz la prevenne mettendole un braccio sulle spalle e stringendola
a sè. Lei rimase senza fiato, sconvolta, e lui domandò, in tono pericoloso
"E se io ti dicessi di sì, che faresti, Oozora?"
Aly
uscì ridendo dalla porta insieme alle altre due e a Kay, che aveva declinato
l'invito ad uscire con loro. La ragazzina stava raccontando un episodio
avvenuto a scuola, ridendo, quando i suoi occhi si posarono su una scena che
non le piacque molto. Franz stava abbracciando Sanae....proprio davanti ad Aly.
In un attimo, il volto le divenne viola e sibilò "Quell'ignobile fedifrago
!!!!", scattando verso di loro, sapendo che era inutile sperare che Aly
non li vedesse. La ragazza infatti li aveva appena visti, rimandendo di stucco,
ma aveva anche notato un altro particolare che a Kay era sfuggito. Così, quando
la vide scattare in avanti, la bloccò "No. Aspetta. Nonfacciamoci vedere !!!" sussurrò, mentre
Kay urlava "Ma Aly, quello si merita ben----" "SSSHHHHTTTTT
!!!!" sibilò Yayoi, premendole una mano sulla bocca per zittirla, poi
sussurrò "Non sta facendo il doppio gioco, sta aiutando Sanae. Guarda chi
c'è li con loro". Kay osservò, scorgendo Tsubasa, immobile e allibito.
Spalancò gli occhi, poi realizzò cosa stava facendo suo fratello e sogghignò
piano. Yayoi la lasciò andare, e Kay sussurrò "Stiamo a vedere....forza,
fratellino !!!"
....."E
se io ti dicessi di sì, che faresti, Oozora?" quelle parole risuonarono
nell'aria, minacciose, e Tsubasa sentì uno schianto all'altezza del petto.
Sanae, troppo stupita per reagire, si voltò verso Franz, arrossendo di botto e
riuscendo solo a mormorare "Ma...Franz....ah...." cosa che sembrava
confermare ciò che lui aveva sottinteso. Tsubasa divenne bianco, poi rosso, poi
viola, e intimò "Lasciala subito ANDAREEEEEEEEE !!!!!!!!!!". Sanae si
voltò verso di lui, stupita per quello scoppio di rabbia ancor più che per il
comportamento di Franz, il quale sorrise e disse "E perchè dovrei? Non mi
pare che a lei dispiaccia...e poi stavamo per andare a fare un giro in
centro.....". Tsubasa rimase immobile, sbigottito, fissando i due, poi
riuscì a mormorare "Ma...io...credevo...ero convinto....che...tu...e
Aly...." Franz decise che era abbastanza, e scoppiò a ridere forte, tanto
da scioccare entrambi gli altri due. A quel segnale, Yayoi, Yoshiko Kay e Aly
si precipitarono su di lui, ridendo, complimentandosi e dando suggerimenti.
Tsubasa guardò quella confusione incredulo, inebetito, ma sollevato che lui non
stringesse più Sanae; in effetti in quell'istante il ragazzo stava abbracciando
Aly, e si rivolse a lui dicendo "Tsubasa sai, avevi ragione; io amo solo
Aly.....ma almeno ho avuto il coraggio di dirlo.....e anche tu dovresti....in
fondo sono ormai passati.....quanti? 7 anni? E tu non ti sei ancora accorto che
c'è qualcuna che ti ha sempre voluto bene, per tutto questo tempo !!!!".
Tsubasa strabuzzò gli occhi, fissando incredulo Sanae....davvero lei....da 7
anni....da quando si erano conosciuti......non poteva crederci....quando lui si
era sentito morire, vedendola crescere, diventare sempre più bella, essere
corteggiata da moltissimi ragazzi, mentre lui era innamorto cotto, cosa che
aveva capito solo da poco, e non riusciva a dichiararsi? La ragazza aveva quasi
le lacrime agli occhi, ma non sapeva se dalla rabbia o dalla
contentezza....decise per quest'ultima, poi sentì la voce di Yoshiko dire,
pratica come sempre "Beh, si sta facendo tardi, dobbiamo
andare....Tsubasa, vieni con noi? Andiamo a fare un giro in centro, e Franz si
è offerto di accompagnarci, ma se la compagnia maschile aumenta è meglio, così
non vi annoierete. Che ne dici?" Il ragazzo annuì, inebetito, fissando
sempre Sanae. Franz sembrò sollevato "Beh, almeno potrò rifugiarmi con
qualcuno in un negozio di aricoli sportivi senza essere costretto a girare per
settori di abbigliamento femminile fino a sera !!!". La prospettiva di
entrare in un negozio sportivo con Franz sembrò esaltare Tsubasa, che si
affiancò subito al ragazzo iniziando a discutere "Si, io volevo proprio
prendere un nuovo paio di scarpini....magari mi aiuti a sceglierli....".
Sanae si sentì vagamente delusa, ma decise di non darci peso. In effetti,
Tsubasa era ancora parecchio scosso. Ma Franz non era della stessa opinione;
mentre il gruppo si avviava, dopo aver salutato Kay, tirò in disparte l'amico,
sussurrando "Senti, scusa per prima, ma...". Tsubasa sorrise, ma fece
un cenno "...ma volevi farmi capire. Sì, ci ero arrivato....e hai ragione,
amico mio. Avevate ragione tutti, ma io ero troppo scemo, troppo preso dal
pallone per....accorgermene" lanciò uno sguardo a Sanae che, carina come
non mai, chiaccherava spensierata con le altre "E non solo del fatto che
lei....ma anche di ciò che provavo io !!! Ho sempre dato per scontto che lei mi
fosse affianco.....". Franz sorrise. Forse quel ragazzo era più sveglio di
quanto sembrava (Dubito....NdA) "Beh,
devo dire che è un errore che ho commesso anche io...Aly era sempre lì, era una
delle migliori amiche di mia sorella....davo per scontato che sarebbe sempre
stato così. Invece, un bel giorno, se n'è andata. Senza dire nulla, senza
avvisare....e perchè avrebbe dovuto? Quando me ne sono reso conto, mi sarei
ammazzato. Avevo accanto un tesoro inestimabile, e me l'ero lasciato sfuggire
come uno scemo. Per questo, quando non sopportavo più di vivere in quella casa,
ho pensato a lei....e ho deciso. Mi sarei ricostruito una vita....e la prima
cosa che avrei fatto sarebbe stato chiederle se avrebbe voluto costruirla
insieme a me. E, per fortuna, lei ha detto sì. Sai, Tsubasa, di notte mi chiedo
ancora se è vero, se non è un sogno....poi vedo il suo volto che mi sorride e
capisco che è realtà. E per questo sarò eternamente grato al
signore.....ascoltami, Tsubasa, dille ciò che provi, prima che sia troppo
tardi. Dammi retta". Tsubasa fissò Sanae, ridente e spensierata, e si
disse che l'amico aveva davvero ragione. Da quanto, da qanto aveva preso a considerare
la sua presenza come qualcosa di scontato? Non lo ricordava nemmeno più....ma,
da quando erano entrati alle superiori, e anche alla fine delle medie, lei era
sempre più circondata da ragazzi....e lui non faceva nullla per tenerla legata
a sè....ma, nonostante ciò, lei li aveva rifiutati tutti, senza esclusione, e i
suoi bellissimi occhi castani tornvano sempre a rivolgersi su di lui, fiduciosi
e sorridenti. Ma come aveva fatto a non accorgersene? Come aveva potuto essere
così stupido???
In
quell'istante vide un gruppetto di ragazzi della loro scuola, che aveva visto
le ragazze e si stava sbracciando per richiamare la loro attenzione. Lui e
Franz, chiaccherando tra loro, erano rimasti un po' indietro, e i ragazzi non
li avevano visti. Uno di loro, un ragazzo alto dagli occhi neri, agitò il
braccio e urlò "Ehi, Nakazawa-san, vieni a divertirti qui con noi
!!!!". Sentendosi afferrare da una rabbia enorme, Tsubasa avanzò
velocemente, raggiungendo Sanae che stava salutando con un cenno, e afferrandole
d'impulso la mano destra. La ragazza, stupita, si voltò, e quando vide che era
stato lui arrossì; ma lo sguardo serio e determinato che lesse negli occhi neri
di lui le fece battere il cuore. Tsubasa la fissò negli occhi, quasi volesse
perdersi in essi, e lei non riuscì a distoglierli, troppo emozionata e
impaurita. Dopo un tempo che le parve infinito, lui sorrise e disse
"Andiamo, Sanae-chan?" . Lei trattenne il fiato. L'aveva chiamata per
nome !!! L'AVEVA CHIAMATA PER NOME !!!! Annuì, incapace di parlare, dimentica
oramai del ragazzo che l'aveva chiamata, che assunse un'espressione delusa e
rassegnata. Si incamminarono, e lei si rese conto che lui non intendeva
lasciarle la mano. Forse se n'era dimenticato....titubante, chiamò
"Ca...capitano?" lui si voltò, sorridendole "Che c'è,
Sanae-chan?". Di nuovo !!!. Lei faticò a rispondergli "La...la
mano....". Lui non degnò di uno sguardo le loro mani intrecciate, ma
continuò a fissarla in volto sorridendo, poi chiese "Ti da
fastidio?". Lei arrossì ancora, scuotendo il capo "Allora che
problema c'è? E poi, smettila di chiamarmi capitano !!! Chiamami per nome !!!
Ormai ci conosciamo da sette anni, Sanae-chan !!!". Lei annuì, raggiante
"Come vuoi, Tsubasa-kun !!!". Proseguirono un altro po', senza accorgersi
che gli altri lasciavano loro un cera intimità, ridacchiando. Tsubasa si guardò
attorno, vedendo il campo da calcio pubblico "Ah, lì è iniziato tutto. Ti
ricordi Sanae-chan?Lì conobbi per la
prima volta Ishizaki, Wakabayashi....lì iniziai a giocare con loro....e conobbi
Roberto....ti ricordi?". Lei annuì, persa nei ricordi a sua volta. Era
impresso nella sua memoria il giorno in cui aveva visto per la prima volta quel
bambino dai capelli neri che correva qua e là, sempre con un pallone tra i
piedi. L'aveva subito colpita....lei, che allora era un maschiaccio che
indossava una divisa maschile, si era innamorata, e gradualmente era cambiata
fino a divenire quella che era ora. Ma di certo lui non pensava a
questo....restò stupita nel vedere che la stava fissando in volto. Arrossì,
balbettando "C...c...che c'è?". Lui sorrise "Anche tu sei
cambiata molto da allora....mi ricordo che venivi a vederci vestita con una
divisa maschile....però...." sussurrò, fissandola dolcemente "Sin da
allora hai sempre fatto il tifo per noi...per me. Mi sei sempre stata vicina,
prima come capo supporter, poi come amica, poi come manager.....e
ora....". Sanae abbassò gli occhi, sentendo le lacrime che la assalivano.
Ma quando si era accorto di tutto questo? E perchè ora la guardava con quell'aria
adorante? Sentì gli altri dietro di sè, che stavano in silenzio, osservandoli
incuriositi. Arrossì, voltandosi, arrabbiata però perchè avevano interrotto
l'atmosfera, ma Tsubasa la stupì di nuovo, dicendo "Devo dire una cosa a
Sanae....vi spiace andare avanti, ci troviamo tra venti minuti al bar centrale,
va bene?". Franz, colto un lampo di complicità negli occhi di Tsubasa,
annuì, trascinando avanti Aly e Yayoi. Yoshiko, capita l'antifona, si affrettò
a seguirli. Quando furono spariti, Tsubasa riprese la mano di Sanae e la
strattonò verso il campo con forza inattesa. Lei, stupita, esclamò "Ahia
!! Ehi capitano, che fai?". Lui non diede segno di averla sentita, aprì la
porta del campo e la spinse dentro, chiudendo accuratamente il cancello. Lei
aspettò senza una parola, leggermente irritata, mentre lui la tirava al centro
del campo. Lì si voltò verso di lei, con uno sguardo così serio e ardente da
farle quasi paura. Abbassò gli occhi, cercando di controllarsi, di non sperare
troppo; ma lui afferrò il suo mento con una mano e, inesorabilmente, lo
sollevò, rimanendo a guadare incantato quei due enormi occhi castani pieni di
lacrime. Lentamente, con dolcezza, le asciugò, chiedendo sottovoce "Perchè
piangi, Sanae-chan?". Lei scosse il capo, cercando di fermare le lacrime
"Perchè....ho paura" mormorò, non osando dire di più. Ma ciò che non
diceva appariva chiaro dal suo atteggiamento. Paura di essere delusa, paura di
aver di nuovo sperato invano....Lui sorrise, poi le lasciò il mento e la
strinse a sè, forte, facendole appoggiare la testa sul suo petto. Sanae sentì
che le mancava quasi il respiro dalla sorpresa, mentre lui sussurrava "Non
devi aver paura, Sanae-chan....io sono qui, e ci sarò sempre, per te. Nessuno
potrà mai farti del male, io lo impedirò.....voglio starti sempre vicino,
Sanae, così come tu sei sempre stata vicina a me". Lei ascoltava incredula
quelle parole che tanto avrebbe voluto sentire. Poi lui la allontanò per
poterla guardare fissa negli occhi "Io...non so da quando ho iniziato ad
accorgermene. So solo che, all'improvviso, ho visto che tanti ragazzi ti
vorticavano attorno. Troppo ragazzi. E....ero geloso. tremendamente,
incredibilmente geloso. ma non sapevo che fare.....tu però li respingevi tutti,
e eri sempre lì con me....da quando? Da anni, e io lo davo per scontato, non me
ne rendevo conto...finchè non ho capito che stavo per perderti, che presto ti
saresti stufata e avresti scelto uno di quei ragazzi....e io allora sarei
morto". Sanae si liberò dalla sua stretta, divenendo scarlatta e abbassando
il volto, dicendo "Ma...ma che stai dicendo, Tsubasa? Io non potrei mai
mettermi con un altr....cioè, ti stai preoccupando per nulla....che stai
cercando di dirmi, capitano?". Tsubasa la guardò intensamente. Tremava
come un coniglietto, ma lui sapeva bene che sotto quell'apparenza fragile si
nascondeva una delle ragazze più forti e più straordinarie che conoscesse.
Sentì la voce di lei mentre urlava, durante la partita contro la Toho, un anno
prima....
"La
prego, professore, lo faccia giocare !!! Non toglietegli il calcio !!! Vi
prego, è la sua vita !!! Non toglietegli il calcio !!!"
....perchè
aveva aspettato così tanto? Si avvicinò, deciso a non aspettare più un solo
secondo "Cosa voglio dire?" ripetè in tono sicuro "Questo"
all'improvviso le sollevò il volto e la bacio; sentì le sue labbra aprirsi per
la sorpresa, poi lei ricambiò il bacio. Tsubasa si sentìsopraffarre dalla gioia. Sanae gli voleva
ancora bene.....non l'aveva ancora persa.
Sanae
sentì i suoi passi avvicinarsi, poi lui le sollevò il volto e....ma...LA STAVA
BACIANDO !!!! Lo stupore cedette posto alla gioia, mentre lei si trovava a
ricambiare quel bacio tanto atteso; quando si staccarono, ansanti, non osò
guardarlo, mentre i dubbi la assalivano "E se....l'avesse fatto per
scherzo? Se....fosse solo un gesto di riconoscenza, e non....". Lui la
prese per mano, e senza volerlo lo guardò negli occhi. In quell'istante, lui le
sorrise e disse "Ti amo, Sanae. Ti amo da così tanto tempo che non lo so
nemmeno io....perdonami se l'ho capito solo ora".
Col
cuore che si librava in aria dalla felicità, Sanae iniziò a piangere,
incredula, mentre lui aspettava, trepitante, una risposta. Cercò di calmarsi,
ma riuscì solo a sorridere tra le lacrime mentre diceva, bella come un angelo
"An...anche io....ti amo, Tsubasa". Si sentì stringere da quelle
braccia robuste che le sembrarono il riparo più sicuro della terra, poi la
baciò di nuovo. Quando la lasciò, lei gli sorrise, ma lui si frugò in tasca e
le porse una scatoletta. Lei la aprì, trovandovi uno splendido anello d'oro
bianco e giallo. Rimase senza parole, mentre lui chiedeva
"Vuoi...accettarlo? E' solo un piccolo segno...ma....io....ce l'ho da tre
anni ormai, ma non ho mai avuto la forza di regalartelo". Tre
anni....aveva quell'anello da tre anni....ma ciò voleva dire che......dunque
anche lui la amava.....Sanae si infilò l'anello al dito, alzando poi gli occhi
pieni di gioia e dicendo semplicemente "Grazie". Una piccola parola,
che però racchiudeva tutta la sua anima. Lui lo capì, e la abbracciò di nuovo,
dolcemente, sussurrando "So che tante volte di ho deluso, fatto piangere e
preoccupare....e credo che non finirà qui. Ma voglio che tu sappia che, ovunque
andrò, qualunque cosa farò, tu sarai sempre nei miei pensieri....come la cosa
più bella della mia vita". Senti le braccia sottili di lei abbracciarlo
dolcemente, poi le loro labbra si incontrarono di nuovo, sempre dolcemente e
con infinito amore prese la ragazza per mano e insieme uscirono dal campo,
felici e uniti per sempre.
Note dell’autrice: Solo due cose….il titolo è un po’ uno scerzo perché,
anche se c’è stato il primo appuntamento di genzo e Jody, e li ho spediti a
vedere uno dei miei film preferiti, il primo bacio non poteva certo riguadrare
loro…e infatti…..comunque la dichiarazione di Tsubasa non ha nulla a che vedere
con quella del manga, che secondo me è meolto più bella e inaspettata, ma a me
è venuta così….alla prossima !!!!
Capitolo 22 *** Il primo appuntamento, il primo bacio.....parte seconda ***
Capitolo 21: Il primo appuntamento, il primo bacio.....
Kay
stava seduta sui gradini della villa con aria assente. Aspettava§; non sapeva
nemmeno lei cosa, ma aspettava. E, poco dopo, una voce titubante rispose alla
sua attesa. Misaki era al cancello e la chiamava. Si alzò di scatto e corse
verso di lui, sorridendo. Il ragazzo, rosso in volto, le sorrise, ma lei non
perse tempo e si aggrappò al suo braccio "Oh, meno male che sei arrivato
tu !!! Mi stavo annoiando, gli altri sono quasi tutti fuori...." spiegò,
tirandolo verso la villa. Misaki arrossì ancora di più a quelle parole, e lei
parve accorgersene. Arrossì a sua volta, ma per un motivo diverso
"Senti...." mormorò. Lui la fissò, sorpreso. Non era da lei essere
timida "Io...vorrei chiederti un favore ma...ecco...se non vuoi, dimmelo
pure...." sì, era decisamente stupito. Dov'era finita la Kay che gli era
saltata al collo urlando il suo nome in uno stadio gremito di gente? Non era
nemmeno lontanamente somigliante a quella ragazzina rossa il volto che gli
chiedeva mormorando un piacere "Certo, dimmi pure !!!" esclamò
stordito. Lei alzò gli occhi castani, quasi supplicanti "Ecco io...avrei
composto delle nuove melodie per il violino...ma non sapevo a chi chiedere per
un parere....tu però sei un esperto d'arte, l'hai dimostrato quella
volta....quindi se ....". Lui le posò le mani sulle spalle, e lei
sussultò. Il ragazzo sorrise "Ne sarò felice !!!" disse, poichè nulla
gli avrebbe fatto più piacere. Le sue parole sembrarono rinvigorire Kay, che
sorrise con gioia e lo afferrò per una mano, trascinandolo dentro la villa,
fino alla saletta dove c'era il pianoforte. Lui si sedette sul divano e la
osservò sciogliersi i capelli, prendere il violino e iniziare a suonare una
melodia tanto dolce e piena di passione da farlo quasi piangere.Ma qualcos'altro lo colpì: la sua
espressione mentre suonava....senza rendersene conto, si avvicinò al piano e le
sue mani si mossero sulla tastiera, accompagnando il suono del violino....Kay
aprì gli occhi, lo fissò e sorrise, e i due continuarono a suonare in perfetta
armonia, lasciando che i loro sentimenti fossero espressi da quelle note che,
leggere e fugaci, si libravano nell'aria....
Allenby
scese in giardino, imbronciata. Vuoto, anche quello. Gli altri dovevano essere
tutti fuori "UFFAAAAAAAA !!!!!!" esclamò, annoiata al massimo. Un
colpetto di tosse imbarazzato la fece voltare; Izawa stava davanti a lei, rosso
come un peperone, ma la sua reazione fu di pura gioia nel vederlo "Oh,
ciao !!! Meno male che sei venuto, gli altri sono tutti fuori e mi hanno
abbandonato !!! Mi annoiavo da morire !!!" esclamò contenta. Lui le
sorrise "Davvero? Sono usciti in gruppo?" chiese interessato. Lei
sorrise, furba "Beh, Wakabayashi e Jody sono al loro primo appuntamento da
soli, gli altri sono in centro....tu che ci fai qui?" chiese
all'improvviso, e la domanda lo spiazzò. Balbettando, le mostrò due biglietti
"Ecco...io....mi hanno regalato questi e io....ecco...mi chiedevo se...se
tu.... volessi....". Allenby riconobbe il simbolo sui e li afferrò al
volo, guardandoli a occhi sgranati e urlando "Ma...ma....ma sono due
biglietti per il CONCERTO DEI BLACKMORE NIGHTS !!!!! Come hai fatto a
procurarteli?????". Lui sorrise, impacciato "Beh, sai, sono un loro
grande fan, e appena iniziata la prevendita un collega di papà me ne ha
regalati due.....così mi chiedevo...." per la seconda volta non finì la
frase, perchè Allenby lo stava guardando con due occhi neri pieni di invidia
"Cosa non darei per andarci....sono il mio gruppo preferito !!!!!!"
disse, guardando di nuovo i biglietti con aria di rimpianto. Izawa respirò a
fondo "Ora o mai più !!!!" pensò, e buttando fuori il fiato
tutto in una volta disse "Beh....ma puoi andarci !!!!". Allenby lo
guardò incredula "Cosa????" chiese, certa di aver capito male, mentre
lui riprendeva fiato e urlava "Beh....il motivo per cui sono qui è
che....volevo chiederti....VUOI VENIRE CON ME AL CONCERTO??????". Ce
l'aveva fatta, gliel'aveva chiesto !!!!! Sorrise soddisfatto, mentre lei lo
fissava senza capire. Poi il significato delle parole le entrò in testa, e il
suo volto si deformò in un'espressione di gioia pura "Io??? Vuoi
davvero...andarci con me??? Davvero??? Davvero davvero???" chiese. Lui si
fece coraggio e, sorridendo, disse "Non ci andrei con nessun'altro".
Allenby arrossì, stringendo i biglietti, poi glieli restituì e, alzando il
volto con un sorriso, disse "Beh....allora devo dire che sarei moltofelice di venire al concerto....accetto
volentieri !!!!!". Lui ebbe un moto di gioia, ma si trattenne e disse
"Bene, allora è per sabato prossimo, passo io a prenderti alle 7, ok? Così
i signori Tachikawa staranno tranquilli". Lei annuì, felice, poi rimasero
in silenzio. All'improvviso il silenzio si riempì di limpide note di violino,
seguite poi dal pianoforte. Izawa si voltò verso la villa, stupito, dicendo
"Ma...ma chi..." "Kay" rispose Allenby sorridendo "Le
piace da morire suonare il violino, e credo che abbia chiesto a Misaki di
ascoltarla....". Ascoltarono, rapiti, la melodia dolcissima composta da
Kay, poi Izawa si voltò verso la ragazza e chiese "Ora che fai?".
Lei, spiazzata, rispose "Beh...non so...perchè? "Beh, gli altri sono
fuori, Kay e Taro sono troppo presi per disturbarli....ti va una coppa enorme
di gelato al bar centrale???". Allenby si illuminò "Ci sto !!! Ma
offro io, senza storie !!! Ti sono troppo riconoscente per il concerto, almeno
questo !!!!". Lui si arrese, ridendo, alla proposta, e due minuti dopo lei
uscì dal cancello al suo fianco, vestita con maglietta nera e gonna bianca. Lui
le fece i complimenti perchè era davvero carina, vestita così, poi chiese
"Davvero ti piacciono i Blackmore Nights?". Lei annuì, raggiante
"Sì, li ascolto sempre, e il mio sogno più grande era andare al loro
concerto, ma in Germania per una cosa o per l'altra non sonomai riuscita....mio
padre non mi avrebbe mai lasciato poi....ma ora, grazie a te, il mio sogno si
avvera !!!". Gli sorrise, riconoscente, e lui arrossì, dicendo "Sai,
io adoro suonare la chitarra, e ho imparato molto imitanto i loro
pezzi...." "Suoni la chitarra????" chiese lei interessata. Lui
sorrise "Sì, la chitarra elettrica....è la mia passione segreta, oltre al
calcio" "Un giorno mi fai sentire come suoni !!! Ti prego !!!"
chiese lei con occhi sfavillanti, e lui annuì ridendo. Poi lei si fermò,
pensierosa e impacciata "Qualcosa non va?" chiese Izawa; lei alzò gli
occhi nervosamente, poi li volse intorno; lui seguì il suo sguardo, cercando di
capire, finchè non vide che la strada che stavano percorrendo era piena di
coppiette felici. Arrossì ache lui, imbarazzatissimo, ma si disse che doveva
fare qualcosa, Allenby sembrava veramente a duisagio....così, senza pensare,
allungò la mano e la strinse sopra quella di lei, che alzò gli occhi neri pieni
di meraviglia. Lui le sorrise, cercando di apparire rilassato "Beh....ti
va se camminiamo così?" osò chiedere, col cuore che batteva a mille. Lei
ebbe uno scintillio sospetto negli occhi, poi il suo volto si aprì in un enorme
sorriso liberatorio "Ok !!!" esclamò e i due si avviarono di buon
passo, mano nella mano,imbarazzati e
col volto rosso, ma con due sorrisi felici che dimostravano quanto bene si
trovassero insieme....
Kay
finì di suonare la sua melodia, e il suono del piano si interruppe. Misaki la
guardò, gli occhi castani spalancati "E'....è stupenda, Kay !!! Ci hai
messo dentro....tutta te stessa, e questo si è sentito. La tua melodia parla di
te....sei tu !!! Sei semplicemente tu, e questo la rende stupefacente
!!!!" esclamò, sinceramente colpito, alzandosi dallo sgabello del piano
per avvicinarsi alla ragazza. Lei sorrise "Sai....mentre la componevo ho
avuto quasi l'impressione di perdermi nelle note....e lo stesso è successo
mentre la suonavo ora...ma tu, col tuo piano, mi hai trovata, e abbiamo volato insieme....sulle
ali della musica....". Lui, colpito da quelle parole,sorrise "Beh....è stato un'impulso
irresistibile.....ho sentito che le mie mani si muovevano da sole in risposta
al tuo richiamo....". Si zittirono, imbarazzati. Misaki pensò di aver detto
troppo, che Kay avesse capito ciò che provava per lei; Kay invece pensava di
essersi scoperta, così si girò bruscamente, prese il violino e lo depose nella
custodia, che lasciò sopra il divano, uscendo in fretta. Una volta sulla porta
però si fermò, voltandosi per guardarlo negli occhi e mormorando
"Sai...quella melodia...l'ho composta pensando a te". Fece per
voltarsi di nuovo, viola in faccia, e scappare, ma sentì due braccia robuste
che le circondarono il collo e la strinsero a un petto caldo e rassicurante
"Kay...." mormorò lui, inconscio di ciò che aveva fatto. Il suo corpo
si era mosso da solo, ma non aveva intenzione di scostarsi. Lei, incerta, sentì
le lacrime che le salivano agli occhi. Lui, accorgendosene, la lasciò andare
"Kay, perdonami...è solo che...non ho resistito....." disse, cercando
di scusarsi dispiaciuto; lei scosse il capo, come a dire che non importava, ma
le lacrime continuavano a cadere, e lui se ne ritenne l'unica causa "Se
vuoi...se vuoi me ne vado, Kay, ma almeno lascia che ti dica...." fece per
sfiorarla ma lei si tirò indietro, timorosa di ciò che stava per sentire. Lui
sospirò, deluso "Va bene...me ne vado...ma comunque....." si avviò,
con passo pesante, mentre Kay cercava di gridare "No !!! Non lasciarmi
!!! Resta con me !!!!" pensò, portando le mani agli occhi; lui era
ormai sulla porta. L'aprì, poi con un sospiro si voltò e disse, in un sussurro
"Ricordati solo che io ti amo....e ci sarò sempre, se avrai bisogno di
me....". Kay tolse le mani dagli occhi, incredula. L'amava? Ma come? Lei
era sicura di no, che la considerasse solo un'amica....lui aveva un sacco di
ammiratrici, era il ragazzo più dolce e gentile sulla faccia della terra, era
bello, intelligente, centrocampista della nazionale di calcio....un angelo,
insomma !!! Lei era sempre stata convinta di non avere speranze, che lui
l'avrebbe sempre considerata 'la piccola Kay', un'amica speciale di cui aver
cura, e le andava bene; tutto, pur di non perderlo. Ma sapeva bene che prima o
poi qualcun'altra gliel'avrebbe portato via.....per questo avrebbe voluto
rivelargli ciò che provava, ma aveva paura....e se lui non le voleva bene, non
in quel senso? L'avrebbe perso, perso per sempre....per questo non aveva detto
nulla, per questo era rimasta in silenzio guardando con terrore ogni ragazza
che si era avvicinata a lui....eppure...eppure lui ora le aveva detto
che....che....che l'AMAVA !!!! La verità le affiorò nella mente come un sole
radioso che scaccia via le nuvole che hanno reganto così a lungo da farci
dimenticare quanto calda e dolce è la luce. "Mi ama" ripete sottovoce
Kay, sconvolta, aprendo leggermente le dita che le coprivano gli occhi
"Lui...mi ama !!!!". E, per la prima volta, il suo cuore rispose con
gioia a quella verità. E lei capì. Lo amava....lo amava a sua volta....e stava
per perdere ogni possibilità di dirglielo....
"NO
!!!!!" Alzò di scatto gli occhi e si precipitò alla finestra, cercandolo
disperatamente con lo sguardo. Finalmente lo vide; si stava allontanando sul
viale, le spalle curve, l'atteggiamento mogio che rivelava la sua delusione.
Kay spalancò gli occhi "ASPETTA !!!!" urlò, ormai in preda
all'istinto, incurante del fatto che lui probabilmente non la sentiva
"ASPETTAMI !!!TARO !!!!!". Scattò fuori dalla stanza, scendendo le
scale a salti e rischiando di cadere a ogni passo. Arrivò all'ingresso senza
fiato, ma non pensò emmeno di fermarsi o rallentare. Si slanciò contro il
portone, lo spalancò facendolo sbattere e si catapultò giù dai gradini,
iniziando a correre sul ghiaino che ricopriva il viale e rischiava di farla
cadere; non se ne accorse nemmeno. Il suo obbiettivo, il suo unico scopo, era
il ragazzo che camminava piano davanti a lei. Non lo chiamò; non ne aveva la
forza. Si limitò a correre, correre a più non posso finchè, affannata, coi
capelli che volavano ovunque, lo raggiunse e si slanciò contro la sua schiena,
abbracciandolo forte e scoppiando a piangere. Lui, incredulo, si fermò, e lei
sussurrò "Non...non andartene...io...Taro...io...ho bisogno di
te....". Lentamente il ragazzo si volto, sollevandole il volto bagnato
dalle lacrime. Lei lo fissò con quei suoi occhi castani luminosi, mormorando
"....ti amo anche io". Taro respirò bruscamente, fissandola come in
trance. Era così bella....il suo piccolo angelo...e gli aveva appena detto che
lo amava....ma ne era sicuro ???"Kay...io....uh----" non riuscì a
dire nulla, perchè lei lo aveva afferrato per il collo e strattonato in giù,
baciandolo con foga. Lui rispose al bacio, incredulo, poi, man mano che capiva,
felice, gioioso e grato al signore. Quando si staccò, lei lo fissò con aria
ansiosa, ma lui sorrise "Ti amo" sussurrò, abbracciandola. Lei si
aggrappò a lui, quasi avesse paura di vederlo scomparire, poi lo prese per mano
e lo trascinò su per le scale. A nulla servirono le domande di lui, Kay stette
in silenzio e lo condusse per i corridoi, sicura e decisa. Alla fine si femò
davanti a una porta in legno decorato, la aprì e lo fece entrare, chiudendola
dietro di sè. Lui si guardò attorno in silenzio. Era la sua camera da letto.
Confuso, si voltò a guardarla, e lei lo baciò, quasi con disperazione. Lui si
staccò, allontanandola con difficoltà "Kay...aspetta...se è per me, posso
aspettare, non serve che....". Lei scosse il capo e si aggrappòancora a lui "Non mi lasciare"
supplicò "Stai con me....stai con me, Taro, per sempre...ti prego...io
sono pronta, aspettavo te....ti prego....". Lui la guardò con aria
incerta, ma lesse nei suoi occhi ardore e amore, e sentì che il suo cuore
rispondeva a quei sentimenti con slancio inaspettato. Senza una parola la
baciò. Lei rispose con foga e i due caddero, abbracciati, sul letto.
"Allenby...anf..anf...che
ne dici di smettere di correre?" ansimò Mamoru, ormai allo stremo delle
forze; la ragazzina si voltò, facendo volteggiare i capelli biondi che per una
volta erano sciolti, e lo guardò sorpresa "Ma come, sei già stanco? Ma non
sei tu quello ce corre come un matto su e giù per un campo da calcio 5 volte a
settimana?" chiese ironicamente. Chissa perchè, appena usciti dal cancello
di casa, si era messa a correre, e a lui era toccato seguirla. A quelle parole
annuì affannosamente "Si, ma questo supera anche ogni mia
possibilità....certo che sei veramente in gamba, super
allenata....complimenti...." Allenby arrossì all'istante, ma si sentì
lusingata da un simile complimento, e decise di accontentarlo "E va bene,
in effetti anche io mi sento un po stanca, perciò pensò sia ora di quel gelato
che ti avevo promesso; che ne dici?". ( Un po'
stanca ? Solo un po'? Modesta la ragazzina....mi ricarda qualcuno.....NdA).
Izawa sorrise, sollevato, e annuì "Direi che va benissimo !!!"
esclamò, e lei ricambiò il sorriso con gioia, scostandosi i capelli dalla
guancia; per un momento sembrò un angelo, con quei capelli biondi che
svolazzavano lievemente mossi dal vento. Rimase immobile a fissarla, troppo
emozionato per parlare, mentre lei lo guardava con aria innocente e curiosa
"Tutto ok, Mamoru?" chiese, e lui le sorrise; ancora una volta lei
rispose al sorriso, ma in quell'istante sentì una mano robusta che le si posava
sulla spalla e si voltò, scocciata, solo per incontrare lo sguardo di due occhi
neri che la fissavano in un modo che proprio non le piaceva "Ehi,
bellezza, che ci fai qui da sola?" esclamò, in tono decisamente sgradevole
(Ma quanti maniaci ci sono in sta fanfic???? NdLettori).
Allenby continuò a ricambiare fermamente il suo sguardo, trattenendo il
commento non molto gentile che le era salito alle labbra e la mano, che
sembrava pronta ad attaccare "Sai che sei veramente carina, soprattutto
con quella gonna? Si vede che ti piace farti notare, eh? Beh, che ne dici di
farti un giro con me...." continuò il ragazzo, afferrandola per un
braccio. Gli occhi neri di Allenby mandarono un lampo "Lasciami"
sibilò, cercando di controllarsi. Lui la guardò, malizioso "Ehi,
piccolina, sappi che non è saggio mettersi contro uno come me....su,
andiamo..." si avvicinò pericolosamente a lei, che sentì di essere
arrivata al limite della sopportazione, ma non fece in tempo a scattare che
successe qualcosa. In quell'istante il teppista volò via, lontano almeno due
metri da lei, e cadde pesantemente, senza riuscire a rialzarsi, mentre un
grosso bozzolo rosso gli spuntava sulla guancia sinistra. Allenby rimase a
fissarlo, perplessa, per qualche secondo, prima di vedere la figura di Mamoru
che si era spostata davanti a lei, e che sembrava aver colpito il ragazzo; il
pugno era ancora teso, e l'espressione del volto e degli occhi non lasciava
spazio a dubbi. La ragazza lo guardò, piacevolmente sorpresa
"Ma...Mamoru?" chiamò, imbarazzata, ma lui si avvicinò al ragazzo
steso a terra, lo sollevò afferrandolo per il colletto della camicia e sussurrò
"Provaci un'altra volta e ti ammazzo", dopodichè lo mollò, non
curandosi affatto della botta che prese, e si avvicinò deciso ad Allenby,
posandole un braccio sulle spalle con fare protettivo "Lasciala in pace,
capito?". Allenby arrossì, sentendosi stringere a quel petto muscoloso, ma
non le passò nemmeno per la testa di protestare. Si mise a camminare, felice,
abbracciata al ragazzo; dopo che ebbero voltato l'angolo, si azzardò, in
seguito a un lungo divario interiore, osò circondare col suo braccio sottile la
vita di lui. Quando riuscì ad alzare gli occhi e fissarlo in volto, notò che
anche lui era diventato viola; la fissò, con un misto di terrore e speranza, e
venne ricompensato da uno dei più bei sorrisi che avesse mai visto, un sorriso
che gli sciolse il cuore. Allenby sussurrò, in tono dolcissimo
"Grazie....", e a lui tornò in mente il momento in cui l'aveva vista
per la prima volta, in classe, e poi al campo da calcio, l'aveva quasi
trascinata dentro, solo perchè gli sembrava troppo timida per entrervi da sola (Timida? Allenby?), e quando l'aveva mollata in
panchina, si era reso conto che sentiva come un vuoto nel cuore...e poi quella
volta, al ritiro, che era entrato nella palestra dove le ragazze stavano
giocando a pallavolo, e lei gli era precipitata addosso cercando di recuperare
una palla....arrossì ancora al pensiero, e lei parve accorgersene, perchè lo
punzecchiò "A che stai pensando, scusa?" "Eh...a te....cioè...no.....nonono...aspetta....".
Allenby scoppiò a ridere senza freni, mentre lui diventata tutto rosso e
agitava le mani freneticamente, cercando di spiegarsi. In quell'istante
sbucarono sulla strada principale, quella che portava a scuola, e videro una
marea di camion e uomini che stavano mettendo a soqquadro una villa enorme
sulla sinistra della strada. Allenby, incuriosita, si avvicinò, poi guardò
Mamoru e chiese "Sta traslocando qualcuno?". Lui scosse il capo, per
indicare che non ne aveva idea, ma in quel momento un'automobile nera, lucente,
si fermò a poca distanza da loro, e ne scese un'uomo alto, dall'aria
aristocratica, che diede una breve occhiata alla casa; poi scorse i due ragazzi
che, fermi a un lato del cancello, lo stavano fissando con un misto di
ammirazione e imbarazzo. "Posso aiutarvi?" chiese gentilmente,
squadrando prima il ragazzo, alto e atletico, dall'aria nota, e poi la
ragazzina, piccola e minuta, ma dall'espressione fiera e decisa
"Beh...ecco...noi...." cominciò il ragazzo, titubante, ma la ragazza
puntò su di lui i suoi occhi neri e chiese, senza preamboli "Vi state
trasferendo qui?". Mamoru la fissò, incredulo da tanta schiettezza, ma
l'uomo parve apprezzarla e le sorrise "Sì, mi sono fatto traferire dalla
sede di Tokyo; io e mia moglie abbiamo deciso che qui avremmo vissuto più
tranquilli, e avremmo potuto passare più tempo con mio figlio....credo abbia
più o meno la vostra età, ragazzi....".Allenby squadrò l'uomo, pensierosa, ma in quell'istante Mamoru lanciò un
urlò che la fece sussutare "Io...io lo so chi è lei !!!" esclamò
"E' il signor Misugi !!! Il padre di Jun !!!" L'uomo spalancò gli
occhi "Già, è così. Conosci mio figlio? Ah, già, tu sei uno dei giocatori
della Nankatsu, vero?". Mamoru annuì, mentre Allenby spalancava gli occhi
e chiedeva "Quindi....Jun viene ad abitare qui?". L'uomo annuì,
guardandoli sorpreso. I due ragazzi si stavano fissando con fare complice,
sogghignando "Ehi, ma che...." Allenby si voltò, inchiodandolo coi
suoi occhi nerissimi "Bene, ce lo saluti, e gli dica che lo aspettiamo
presto !!! Arrivederci !!!" esclamò, afferrando Mamoru per un polso e
trascinandolo via di gran carriera senza voltarsi. Lui fece un goffo cenno di
saluto al signor Misugi, poi prese a correre seguendo la ragazza, seguito dallo
sguardo sbalordito dell'uomo. Corsero, ridacchiando e poi ridendo apertamente,
fino ad arrivare al bar in centro, dove si fermarono, ansanti, troppo
emozionati per parlare. Poi Mamoru scoppiò a ridere "Ah ah ah ah.....Jun
viene qui.....si trasferisce.....ah ah ah..... ". Allenby rise a sua volta
"E nè lui nè Yayoi lo sanno....ah ah ah , troppo divertente....."
"E lo sappiamo solo noi...." "Per poco...". Mamoru si voltò
a guardarla, stupito "Mica vorrai rovinarle la sorpresa?????"
esclamò. Allenby lo guardò con espressione furba "E chi ha detto che
voglio dirlo a lei? Però a Jody....e a Kay, Aly, Alex, Sanae, Yoshiko.....e
magari Wakabayashi, Misaki, Yu, Franz....". Anche negli occhi del ragazzo
si accese una luce divertita "Ok !!! Prepareremo una vera
sorpresa......andiamo a dirglielo !!!". Fece per scattare verso la villa,
ma sentì la mano sottile di lei che si stringeva di nuovo sul suo polso
"Aspetta" sussurrò, arrossendo, quando lui la guardò "Prima il
gelato...no?". Mamoru sorrise "Certo !!! Però ti avverto che sono un
gran goloso....". Lei sorrise, rincuorata "Sapessi io...."
Era
ormai buio quando Jody e Genzo attraversarono chiaccherando il parco della
villa. La porta si spalancò e ne uscì raggiante Alex, che si precipitò tra le
braccia del suo capitano, buttandola quasi a terra. Jody, che riuscì a rimanere
in piedi solo grazie al tempestivo intervento di Genzo, che l'aveva afferrata
per le spalle, allontanò la treccia di capelli rossi che le aveva colpito il
viso e chiese, ansante "Ma che ti prende Alex? Volevi farmi prendere un
colpo?". La ragazzina fece un gran sorriso, scuotendo il capo "No, è
che sono molto felice. Oggi mi sono divertita tantissimo !!!! Quei ragazzi
erano davvero bravi, e mi hanno invitata a partecipare, visto che mancava un
giocatore....Yu-chan non voleva, aveva paura che mi facessi male....ma io ho
giocato lo stesso....". Jody alzò gli occhi verso l'ingresso, immaginando
a stento come doveva essere ridotto ora il fratello...che infatti uscì in
quell'istante reggendo un'enorme borsa del ghiaccio sulla fronte. La ragazza
sgranò gli occhi "Ma che ti è successo???" esclamò incredula, mentre
Yusuke faceva una smorfia "Oh, nulla !!! E' solo che la signorina qui
presenta ha voluto dimostrare che se la cava benissimo da sola, anche contro 11
ragazzi alti il doppio di lei....". Jody e Genzo fissarono Alex, poi
tornarono a guardare Yu, che con un gemito di dolore disse in tono burbero
"Anche se state insieme mi pare che non sia il caso di stare sempre l'uno
nelle braccia dell'altra....". Jody e Genzo arrossirono di colpo; non si
erano ancor allontanati, infatti, da quando lui l'aveva afferrata impedendole
di cadere. Alex fece un verso gioioso e saltellò verso il suo ragazzo, che la
squadrò con diffidenza prima di sorriderle. In quell'istante Aly e Yoshiko
scesero di corsa dalle scale, con due ghigni identici dipinti sul volto. Jody
le guardò, un po' timorosa, chiedendo "E voi due che avete fatto???".
Aly sorrise apertamente, rispondendo "Siamo andate in centro con Yayoi,
Franz, Sanae e...." "....Tsubasa" concluse Franz, facendo
capolino da dietro le due ragazze. Con lui c'era Yayoi, anche lei sorridente.
Genzo li fissò, confuso, così come glialtri tre "Beh? Che avete tutti da sogghignare? Che è
successo?". Yayoi si voltò a guardarlo con aria maliziosa "Oh, non lo
immagini?" chiese in tono furbo; Jody, Alex e Yu sembrarono non capire, ma
Genzo colse il sottinteso; spalancò gli occhi e, stringendo le mani sulle
spalle di Jody, esclamò "Do...dove sono Sanae e Tsubasa????". Gli
risposero quattro sorrisi sornioni, e anche Jody colse l'allusione
"Non....NON E' POSSIBILE !!!!!!!!!!!!!!!!" urlò; Genzo respirava a
fatica, troppo sorpreso, mentre anche Alex e Yu sembrarono capire e presero
un'aria esterefatta. Genzo aprì la bocca per parlare, ma uno scalpiccio furioso
dietro di loro lo fece voltare. Allenby, vestita con la gonna e coi capelli
sciolti, gli occhi neri sottolineati da un filo di trucco, correva verso di
loro, seguita da Izawa.
Anche
lei aveva l'aria di portare grandi notizie, e Jody iniziò a temere che quella
serata non sarebbe finita tanto presto; colta da una premonizione, o forse
avendoci fatto l'esperienza, scansò l'attacco della bionda, che aveva cercato
di saltarle al collo come aveva fatto Alex, per poi chiederle, a distanza di
sicurezza "E a te cosa è preso?? !!!". Allenby le rivolse un sorriso
smagliante e spalancò la bocca per rivelare la notizia, ma Mamoru, che aveva
lanciato un'occhiata ai gradini e aveva notato Yayoi, le tappò la bocca con una
mano e disse in tono vago "Niente, è solo che è felice perchè ho due
biglietti per il concerto...." Allenby lo squadrò, confusa, poi parve
afferrare il perchè del suo comportamento e lanciò un'occhiata veloce
all'ingresso, notando ance lei la ragazza dai capelli rossi. Annuì impercettibilmente,
facendo capire al ragazzo di aver compreso. Lui si rilassò....e fu un errore.
Allenby era infatti decisa a dissipare ogni dubbio nella mente degli altri,
perciò allontanò di scatto la mano di lui e urlò "...IL CONCERTO DEI
BLACKMORE NIGHTS, CAPITANO !!!!!!!!!!!!!!!!! MA TI RENDI CONTO????? pOTRò
FINALMENTE VEDERLI SUONARE DAL VIVO....." e così il segreto del loro
appuntamento era andato a quel paese. mamoru arrossì all'istante, mentre tutti
si vltavano verso di lui sogghignando e Wakabayashi diceva, battendogli una
mano sulla spalla "E bravo il mio Izawa....finalmente ci siamo
decisi.....". L'amico arrossì, fulminandolo con lo sguardo, poi lo tirò in
disparte e, approffittando della confusione che gli altri stavano facendo
intorno ad Allenby, alla quale la situazione era un po' sfuggita di mano,
rivelò "No, vedi, è che....". Nessuno si accorse del dialogo
concitato tra i due, nè di Genzo che esclamava "Non è possibile
!!!!", lanciando un'occhiata a qualcuno nel gruppo li vicino. Mamoru disse
qualcos'altro, e Genzo annuì. Si avvicinò agli altri, prese per il polso Jody e
Yoshiko e si avviò verso il piano superiore dove c'erano le camere delle
ragazze. Jody, che si stava divertendo un mondo, protestò "Ma....Genzo
!!!!". Lui non rispose, ma lanciò un'occhiata complice a Izawa, che fece
un cenno col capo, recuperò Allenby e si rivolse a Yayoi, chiedendo con fare
interessato "Perchè stavate tutti sghignazzando, prima? Sbaglio o centrava
Tsubasa?". Yayoi non si fece sfuggire l'occasione di raccontare tutto, e
presto le esclamazioni di stupore e le risate riempirono il giardino. Jody
protestò ancora, ma Genzo non diede segno di averla sentita e continuò a
trascinarla su per le scale. Yoshiko, intimorita, stava in silenzio. Finalmente
arrivarono davanti alla porta della camera di Jody che la ragazza divideva,
quando ce n'era l'occasione, con Sanae; il ragazzo la spalancò, poi vi gettò
dentro prima l'una, poi l'altra ragazza, senza troppe cerimonie. Jody, a quel
punto ben infuriata, fece per schiaffeggiarlo, ma lui le bloccò i polsi e,
guardandola dritta negli occhi con uno strano scintilliò, annunciò "Jun
sta venendo qui". La notizia placò la furia della ragazza, che rimase
ferma a fissare il suo fidanzato, incredula. Fu Yoshiko, ugualmente stupita, a
chiedere "Jun? Ma cosa...." "E' stato Izawa a dirmelo. Lui e
Allenby hanno incontrato il padre di Jun, che sovrintendeva al trasloco in una
delle ville qui vicino. Inutile dirvi cosa hanno subito pensato....o cosa ho
pensato io.....dato che nemmeno Jun lo sa.....". Jody scambiò un'occhiata
al buio con Yoshiko, sorridendo "Beh, ne verrà fuori una bella
sorpresa" esclamò "Ora mi lasci i polsi che devo telefonare?"
chiese, girandosi di nuovo verso Genzo con un lampo d'intesa negli occhi. Lui
afferrò al volo e la lasciò andare, girandosi verso Yoshiko e dicendole
"Beh, che ne dici di andare a dirlo agli altri? E, a proposito.....Kay e
Misaki dove sono?". La ragazza scosse il capo "Non lo so, non li ho
visti....". Genzo lanciò un'ultima occhiata a Jody, provvedendo ad allontanare
l'amica, e la ragazza prese il telefono, sorridendo. Chiamò il padre di Jun,
chiedendogli di non dire al ragazzo la città in cui si sarebbero trasferiti,
perchè volevano organizzargli una sorpresa, e venne a sapere che si sarebbero
trasferiti di lì a breve. In un lampo d'illuminazione, chiese allora il
permesso di organizzare una festa li con i loro amici, e il signor Misugi
accettò di buon grado, giurando di non dire nulla. Sistemata la questione, Jody
riagganciò col sorriso sulle labbra, poi rimase a fissare il telefono con aria
pensosa. In fondo, se anche Jun veniva lì, rimaneva solo....e poi, almeno per
la festa....lo sguardo le cadde su un giornale piegato accuratamente e
appoggiato vicino al telefono. Cerchiato con la penna rossa, risaltava un
articolo "La squadra della Furano in crisi". Di fianco, qualcuno
aveva scritto "Che ne pensi?" Jody afferrò il giornale,
sorridendo con aria esasperata "Genzo, misericordia" mormorò, poi
posò il giornale e compose un numero. Presto le rispose una voce nota e la
ragazza, sorridendo, chiese "Zio, ciao, che piacere sentirti. Senti, mi
potresti passare Hikaru? E' importante....."
Quando
Jody tornò giù, la situazione si era alquanto calmata; Aly, Allenby e Mamoru
chiaccheravano in un angolo, Yayoi e Yoshiko ridevano tra loro, Genzo e Franz
stavano discutendo a bassa voce. Non c'era traccia di Sanae, ma prima o poi
avrebbe dovuto tornare a dormire, visto che era ancora ospite dell'amica. Più
strana invece era l'assenza di Kay e Misaki....nemmeno a farlo apposta, in
quell'istante la ragazzina uscì dalla porta, con aria assente; la seguiva
Misaki, con espressione concentrata. I due non salutarono nessuno; Kay si avviò
per il viale, passando di fianco a Jody senza vederla. La ragazza, preoccupata,
gridò "Kay, va tutto bene???" ma ottenne in risposta solo un flebile
"Sì, tutto bene....". Misaki invece non la seguì, ma si guardò
intorno con fare serio, finchè i suoi occhi non si posarono su Franz. Assunse
allora un'espressione decisa e si avvicinò ai due ragazzi che parlavano. Il
tedesco, nel sentirlo arrivare, si voltò con un sorriso, ma Taro non rispose
"Franz, ti potrei parlare? E' importante" chiese, e il suo sguardo
serio colpì l'altro "Certo" rispose, alzandosi. Genzo si alzò a sua
volta, raggiungendo Jody, che se ne stava ancora a fissare Kay a bocca
spalancata. la abbracciò, ma la ragazza non reagì "Ehi, che ti
prende?" chiese sommessamente, appoggiando una guancia ai capelli castani
di lei. Jody non rispose, continuando a fissare l'amica con occhi sgranati; anche
Alex si accostò a loro, fissando kay, e così fece Allenby, che trovò il
coraggio di dire, con voce strozzata "Si è sciolta i capelli.....".
Alex anuì "E non per suonare...." aggiunse, mentre Jody non riusciva
a parlare. Genzo seguì il loro sguardo, e parve notare anche lui qualcosa nella
ragazzina dai capelli scuri "E' diversa" affermò "Più
matura....". Jody si limitò ad annuire, poi sussurrò "Taro....è stato
Taro...."
"Che
succede, Misaki? Mi sembri preoccupato" disse Franz, fissando l'amico con
fare incerto. Taro l'aveva guidato in un posto appartato senza dire una parola,
e ora gli volgeva le spalle, in evidente tensione; Franz, che cominciava a
intuire qualcosa, attese, in silenzio. Infine, Taro parlò "Tu vuoi molto
bene a Kay, vero?". Franz lo fissò ancora più direttamente. Intuiva che
centrasse la sorella, intuiva cosa Taro cercava di dirgli, e sorrise "Sì,
le voglio molto bene, e ucciderei chiunque la facesse soffrire". Vide le
spalle del ragazzo irriggidirsi ancora di più "Lo immaginavo"
sussurrò, restando poi in silenzio. Franz cercò di andargli incontro "Così
come ucciderei chiunque potesse far soffrire Aly". Taro si voltò di
scatto, gli occhi lucidi e supplichevoli "Ecco io...senti, Franz, io non
ho alcuna intenzione di far soffrire Kay. So che magari non mi crederai, ma
tutto ciò che voglio è che sia felice....non pensare male, io non voglio
portartela via....". Il discorso stava prendendo una piega sbagliata,
decise Franz, per cui alzò una mano per fermare il flusso di parole dell'amico "Ehi,
frenafrenafrena. Qui non ci siamo capiti. Io ho detto che ucciderei chiunque
facesse soffrire mia sorella, ma non che avrei ammazzato qualunque ragazzo si
fosse avvicinato a lei. Inoltre, io ho il dovere di proteggerla, ma non posso
scegliere per lei....posso consigliarla, se lo vuole, ma la scelta è sua....e
io devo rispettarla. Per questo non mi sognerei mai di oppormi a un vostro
rapporto....perchè in quel caso sarei io a farla soffrire". Taro lo fissò
impaziente, cercando di farsi capire "E se tu rinunciassi solo per
riguardo nei miei confronti, saresti TU a farla soffrire......più di quanto
chiunque altro potrà mai fare, per giunta. Quindi smettila di fare quella
faccia da colpevole e di le cose come stanno. La ami?". La domanda spiazzò
Taro, che fissò per una manciata di secondi il tedesco, per poi abbassare gli
occhi e rispodere in un sussurro "La amo....la amo dalla prima volta che
l'ho vista.....mi è entrata nel cuore, con la sua spontaneità, la sua
dolcezza....il suo bisogno di aiuto; lo leggevo chiaro nei suoi occhi, eppure
sembrava fossi l'unico, a parte Jody....non volevo forzarla, però, così ho
atteso, anche se sentivo questi sentimenti rodermi l'anima, anche se morivo di
gelosia ogni volta che lei parlava con un'altro....ad esempio quando ti è saltata
al collo quando sei arrivato. Io la amo da morire, Franz. E spero che per te
non sia un problema, perchè ormai non posso vovere senza di lei.....".
Franz lo fissò, sogghignando, poi andò ad appoggiarsi al balcone, dando lui
stavolta le spalle all'altro "Non è un problema, perchè so che vuol dire
amare così. Io ho Aly, quindi non posso certo impedire che Kay trovi un amore
simile....anzi, ne sono felice. Lei è sempre la mia sorellina, ma è grande, ha
16 anni....è ora di affidarla a quancun'altro. E, sinceramente Taro, non la
affiderei a nessuno più volentieri che a te; sei colui del quale mi fido
ciecamente per la felicità di Kay". Taro, arrossendo, esclamò "Questo
è un onore....un onore immenso, Franz....". Il tedesco annuì, senza guardarlo
"Non sai neppure quanto...bada, ti sto affidando ciò che ho di più
prezioso, al di fuori di Aly. Trattala bene, o sarà peggio per te". Taro
annuì, fiero "Lo farò". Rimasero per un po' in silenzio, immobili,
poi la curiosità prese il sopravvento di Franz, spingendolo a chiedere, sempre
volgendo le spalle all'amico "Che è successo per spingerti a parlarmi? Vi
siete baciati? O meglio, lei ti ha finalmente baciato?". Lo disse nel tono
più tranquillo possibile, come se fosse già certo che era andata così. Taro arrossì
fino alle punte delle orecchie, guardandosi le punte dei piedi e sussurrando,
imbarazzatissimo "Beh....non solo...."Franz si voltò di scatto, guardandolo con occhi spalancati, e il
giapponese si sentì morire sotto quello sguardo. Chiuse gli occhi, stringendo i
pugni e aspettando di sentire le urla del tedesco. Ma non avvenne. Quando osò
guardarlo, Franz gli apparve pallido, sconvolto ma comunque padrone di sè
"Ah...beh...ecco.....è piuttosto imbarazzante...." riuscì a dire, e
Taro annuì "Sì....ma era giusto dirtelo...." rispose. Franz lo fissò;
quel ragazzo era troppo onesto....fin troppo per i suoi gusti....sospirando, si
arrese all'evidenza. Kay aveva trovato la persona con cui voleva condividere la
sua vita.....non poteva fare a meno di sentirsi felice e sollevato.
"Sei...arrabbiato???" chiese Taro, osando guardarlo di nuovo. Franz
gli restituì lo sguardo "No, solo un po' sconvolto.... ma come ti ho detto
prima, è una scelta di Kay, e io posso solo accettarla.....dopotutto, è una
ragazza adulta....scusa, ma perchè sei venuto qui a dirmi tutto?" chiese
finalmente, rosso d'imbarazzo. Taro lo fissò "Gliel'ho promesso....ho
detto che volevo essere sincero con lei e con me stesso, e che mi sentivo in
dovere di dirtelo...perchè io la amo, Franz, voglio vivere con lei accanto per
tutta la mia vita....e tu sei l'unico a cui posso chiederlo....l'unico che
abbia qualche diritto su di lei, ormai". Franz annuì "Niente di più
vero" mormorò, poi si avvicinò all'amico e, posategli le mani sulle
spalle, disse "Senti, Taro, la prossima volta non dirmi nulla, ok? Fammi
questo favore....stai con lei e basta !!!!E' già fin troppo imbarazzante così
!!!!". Taro annuì "Anche per me" confessò, e la tensione
allentata li fece scoppiare a ridere. Franz, sempre con una mano sulla spalla dell'amico,
disse "Forza, futuro cognato, andiamo. Forse tu non lo sai, ma ci sono
altre novità....sembra che la Golden Combi si sia svegliata,
finalmente....". Taro afferrò al volo il senso delle parole del tedesco e
alzò di scatto due occhi spalancati al massimo"NO !!!! NON CI CREDO !!!!
Tsubasa...." "Già....". In quell'istante sopraggiunse Jody,
ovviamente seguita da Genzo, che veniva a ragguagliare i due sulle ultime
novità. Vedendoli ridere insieme come due vecchi amici, chiese "Ehi, voi
due, che state combinando????". Franz la fissò, guardò Taro, poi rispose
"Oh, nulla, è solo che in pratica è venuto a chiedermi la mano di mia
sorella...." "EEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHH?????????????????"
urlarono i due, mentre Taro diventava tutto rosso. Franz fece una faccia
annoiata "Si, ma ho già accettato, quindi ormai è una storia vecchia"
"E bravo Taro !!!" esclamò Genzo, con uno sguardo che non prometteva
nulla di buono, mentre Jody lo fissava con occhi socchiusi
"Capisco...." commento "Si, capisco....". Taro mugugnò
"Tu capisci fin troppo, per i miei gusti !!!!" esclamò, al massimo
dell'imbarazzo, e gli altri tre scoppiarono tutti a ridere. "Allora,
queste novità?" esclamò Franz, e Jody sorrise "Volevo proprio
chiedere consiglio a voi...." dissa, iniziando a raccontare; e i quattro
iniziarono a pianificare la bella sorpresa......
Sanae
sgusciò in silenzio nella stanza, cercando di non fare il minimo rumore; erano
solo le nove e mezza, ma ciò che le apparve davanti quando entrò fu la figura
di Jody che dormiva, girata dall'altra parte. Sospirò di sollievo, allungandosi
verso il suo letto......che all'improvviso si spalancò, rivelando, in un
putiferio di coperte, lenzuosa e cuscini, i volti sorridenti di Kay e Alex.
Sanae le fissò inorridita, con gli occhi sbarrati, come se non riuscisse a
recepire ciò che i suoi occhi le comunicavano. Non fece però in tempo a aprire
bocca che, in un mare di mugugni seccati, Allenby uscì da sotto il letto
"Cavolo, capitano, ma perchè dovevo starci proprio io qui sotto? E' stretto
!!!!!" esclamò, cercando di dare sollievo alle articolazioni,mentre Aly spuntava fuori dallo spazio tra
quello e il letto di Jody dove, Sanae se ne accorse solo in quell'istante, era
sdraiata anche Yayoi, dicendo "Piantala di lamentarti !!! Sei una delle
più minute, quindi toccava a te" "E perchè non a Alex o a
Kay????" "Perchè loro sono abbastanza brave da stare ferme immobili
sotto le coperte, anche se stano strette" puntualizzò Yoshiko alzando il
capo al di là del letto di Jody, che aprì gli occhi e si voltò a guardare Sanae
con fare malizioso "Beh, direi che ci siamo riuscite...." commentò,
mentre Kay saltava quasi addosso alla ragazza ferma davanti alla porta, e Alex
urlava "SORPRESAAAAAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" guardandola
con fare divertito. La ragazza era infatti sbiancata, arretrando ancora verso
la porta, quasi si sentisse in trappola. E aveva pienamente ragione. Jody si
appoggiò su un gomito, guardandola negli occhi e chiedendo "Credo sia
inutile chiederti dove sei stata fino ad adesso, vero? Che ci dici,
allora?". Sanae si guardò attorno, confusa, cercando una via di fuga,
mentre le guance le si coloravano di un rosso accesso
"Ah....ecco...." "Com'è andata, Sanae????" chiese Kay, con
un gran sorriso; la ragazza le fissò "Ma...ma cosa....". Aly si tirò
più su, spiegando "Abbiamo deciso di farti un'imboscata....e hanno voluto
partecipare tutte. I ragazzi ci sono rimasti male, quando l'hanno saputo, ma
penso che tra stasera e domani anche Tsubasa avrà le sue belle sorprese....e
allora, com'è andata?" chiese, e Allenby rincarò "Il nostro grande
capitano si è finalmente deciso a dirti due paroline????". La stavano
fissando tutte....Sanae si focalizzò su Aly, Yayoi e Yoshiko, urlando
"Piccole spione traditrici !!!!!" ma non c'era traccia di rabbia
effettiva nella sua voce. Sorrideva, guardando il gruppo in crescente
aspettativa attorno a lei "E allora? Si è dichiarato?????" chiese
ancora Alex, saltando su; era ben evidente che sapevano tutto, perciò capitolò,
si inginocchiò vicino al letto e sorrise "Beh....sì !!!" ammise,
scoppiando a ridere. E la risposta fece scoppiare un boato di urla"EVVAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Poco
più in là, Franz si svegliò di scatto, sollevandosi a metà dal materasso
"Ma che....". Yu mugugnò, scocciato "Quelle esagitate.....lo
sapevo che sarebbe andata a finire così !!!!" sibilò. Franz rise
sommessamente, chiedendosi se raggiungerle. Di certo si stavano divertendo un
mondo, e Sanae sarebbe stata interrogata fino alle prime ore della mattina.....poi
si lasciò cadere all'indietro in un tonfo "Naaaa.....troppo
sonno...." mormorò. Yu emise un verso che somigliava molto a una risata
"Saggia decisione !!!!" gli sembrò di sentirgli dire, ma non ne era
certo, perchè si era già riaddormentato.
"Jody,
si può sapere perchè vuoi andare a scuola di corsa? Siamo in largo
anticipo...." chiese Sanae, curiosa, guardando l'amica che correva
concentrata davanti a lei. Jody si voltò leggermente, sorridendo "Oggi
ricomincio col club, quindi volevo vedere se ero ancora in forma.....e devo
anche presentare Kay al club di ginnastica ritmica, e le altre ai vari
club....e tu?". Sanae rimase spiazzata dalla domanda "I...io?"
"Esatto, tu. Perchè non ti unisci a un club anche tu? Al mio club, magari?"
fu la risposta. Sanae si fermò di botto, e Jody la imitò, voltandosi
completamente verso di lei "Hai il fisico adatto, e sei molto agile....e
hai bisogno di qualcosa che ti impegni, e lo sport sarebbe proprio
l'ideale....ora che non devi più stare ogni secondo appiccicata a Tsubasa per
sperare che si accorga di te". Sanae arrossì vistosamente, abbassando lo
sguardo "Ma....io sono la manager....come..." "Siamo tutte
manager" replicò Jody "E tutte apparteniamo o apparterremo a club
diversi, con orari e esigenze diverse. Ho fatto qualche calcolo e ho visto che,
facendo dei turni, ci saranno sempre almeno due di noi disponibili per il
club....senza contare Alex, che ha intenzione di proporsi come manager
stabile". Sanae alzò lo sguardo stupita "Alex? E perchè???"
chiese senza rendersene conto. Jody sorrise "Perchè Yu non è iscritto a
nessun club, e di solito sta con Seta sempai al campo da calcio, nel
pomeriggio. Inoltre le piace sentirsi carica di responsabilità, visto che è
piccola e vuole dimostrare di essere all'altezza...beh, che ne dici?".
Sanae sussultò "Di cosa?". Jody fece un verso esasperato "Di
entrare nel mio club....hai il fisico e l'agilità adatte, e ti ci vedo
proprio....anche Mya l'ha sempre detto, ogni volta che venivi a vedermi mentre
ci allenavamo.....". Sanae ammutolì. Il capitano del club la considerava
adatta? "Io...non so, non ci ho mai pensato...." "Perchè ti sei
sempre annullata per la squadra e per Tsubasa....ora basta, Sanae, anche lui
vuole che tu sia te stessa....e non si tratta di abbandonarli, ovviamente,
altrimenti anche io abbandonerei il club". obiettò Jody in tono deciso,
con uno strano scintillio negli occhi, che fece riflettere l'amica. Solo in
quel momento realizzò veramente che Jody, nel primo semestre, aveva trovato il
tempo di entrare nel club, fare la manager, arrivare prima agli esami, litigare
con Genzo e stargli sempre attorno....per poi mettercisi insieme.....sorrise
"Beh, credo che potrei parlare con Mya, oggi...." sussurrò, e Jody
sorrise apertamente "Ben fatto !!!!" esclamò, riprendendo a
camminare, ma stavolta con calma. Sanae la seguì, rimuginando, poi domandò
"Perchè l'hai chiesto a me, di entrare nel tuo club? Perchè non a Kay, ad
Aly o ad Allenby?". Jody stavolta non si voltò "Perchè loro vogliono
iscriversi ad altri club....e perchè sei tu la mi amigliore amica, ora".
La cartella della giapponese cadde con un tonfo "Co...sa?" sussurrò.
Jody si voltò "Voglio un bene dell'anima a tutte le altre, ma sei stata tu
quella che mi ha aiutato a ritornare a vivere quando ero disperata....tu mi hai
fatto iscrivere al club, mi hai proposto....beh, costretto....a fare la
manager, tu mi hai imposto in pratica di stare sempre appiccicata a Genzo....tu
mi hai fatto capire di essere innamorata......sei stata tu a ridarmi la
vita" concluse imbarazzata. Sanae stava piangendo,e si precipitò ad
abbracciare l'amica, che ricambiò di slancio dicendo "Tu non hai preso
solo il posto in squadra di Angel....hai riempito anche il vuoto che mi aveva
lascicato nel cuore.....". Sanae annuì, stringendo l'amica, che stava
piangendo a sua volta, più forte e sussurrando "E tu mi hai aiutato a
realizzare il sogno della mia vita...."; piansero, abbracciate, poi Sanae
si asciugò le lacrime e ironizzò "Beh, se però me lo chiedi così di unirmi
al club....". Jody scoppiò a ridere "Devi ammettere che sono stata
convincente....". Sanae si unì alla risata, annuendo, e le due ripresero a
correre verso la scuola.
Arrivarono,
ancora ridendo, al cancello, e Jody lo superò per prima, voltandosi a guardare
l'amica....col risultato che, ovviamente, andò a sbattere contro qualcuno che,
altrettanto ovviamente, era Genzo (E altrimenti
l'autrice come si diverte? NdA). Il ragazzo si voltò con riflessi
ammirabili e la afferrò al volo, impedendole di cadere, dicendo
"Ricominciamo, principessa?" con fare irritato e ironico. Lei,
sorridendo, gli diede una cartellata in testa, iniziando a correre per il
cortile. Lui, furioso, la inseguì, urlando "Piccola peste, vieni qui che
ti do una lezione !!!!!!!!!!!!" ma Jody era già scomparsa; Sanae rimase
ferma sul cancello, ridendo a più non posso, mentre Alex la raggiungeva
ridendo, inseguita da Yusuke. La schivò appena in tempo, ridendo ancora di più,
quando sentì un paio di braccia forti stringerla da dietro. Voltatasi di
stucco, si trovò di fronteil sorriso
dolcissimo di Tsubasa, che la guardava con occhi scintillanti e sussurrava
"Buongiorno, manager". Arrossì, mentre i suoi occhi scuri si
illuminavano di gioia, rispondendo "Buon...buongiorno capitano". Si
fissarono intensamente per un istante, persi l'uno per l'altra, finchè l'urlo
di Alex, che stava passando di corsa li vicino per sfuggire ad un Yu abbastanza
seccato, li riportò alla realtà. Tsubasa divenne viola e la lasciò andare, e
Sanae fece qualche passo, allontanandosi da lui con un vago rimpianto. Dopo un
attimo di indecisione, però, lui si sporse e le prese la mano"Andiamo?" sussurrò soprridendo,
facendo per avviarsi; ma Sanae non si mosse, e i suoi occhi sembrarono farsi
sfocati, mentre uno strano presentimento la pervadeva. "Sanae?" la chiamò
lui, fissandola preoccupato, ma in quell'istante la ragazza alzò gli occhi di
scatto e si buttò su di lui con tutto il suo corpo, costringendolo ad arretrare
verso il bordo del cancello urlando "ATTENTO !!!!!" e facendo in modo
che il ragazzo evitasse per un soffio di essere travolto da un turbine urlante
dotato di treccia castana. Tale turbine si rivelò essere Kay, spensierata e
ridente. Sanae si trovò così appiccicata al petto di Tsubasa, ma non fece in
tempo ad accorgersene che anche lui socchiuse gli occhi come se si apsettasse
qualcosa, la sollevò da terra e urlò "Attenta !!!!". Appena dietro la
sua schiena passò Taro, a una velocità tale che, se solo Tsubasa si fosse
spostato un secondo più lentamente, l'avrebbe di certo travolto. Entrambi si voltarono
a guardare i due che si rincorrevano, ignari di essere l'una nelle braccia
dell'altro. Tsubasa, guardando fisso Taro, chiese "Come hai fatto a sapere
che stava arrivando Kay?". Sanae scrollò le spalle "Sesto
senso....ormai riesco a percepire il pericolo, quando si avvicina, come
Jody....e tu come hai fatto a sapere che Taro ci avrebbe travolto?". Ora
fu luia scrollare il capo "Dove
c'è l'una c'è l'altro....conclusione ovvia. Unmovimento improvviso mi ha colpito e non ci ho messo molto a capire chi
fosse" "E meno male, altrimenti, se tu non mi avessi
spostata...." "Si, ma se tu prima non ti fossi buttata contro di
me....". In quell'istante i loro occhi si incontrarono, perdendosi
nuovamente gli uni negli altri, in un labirinto senza fine............almeno
finchè una voce allegra dietro di loro esclamò "E bravo il capitano !!!
Ragazzi, guardate, Sanae ce l'ha fatta !!!". La ragazza voltò il capo,
scarlatta, riconoscendo il resto della squadra della Nankatsu "Ishizaki
!!!!!" urlò, scendendo dalle braccia di Tsubasa e iniziando a rincorrere
il ragazzo, che evitava ridendo le sue cartellate, mentre Tsubasa rideva, nel
guardare Taro che era a sua volta oggetto delle battutine dei compagni, mentre
Kay aveva assalito Jody, che aveva già i suoi problemi a sfuggire a Genzo, che
però in quel momento fu investito da Alex, che stava fuggendo da Yu........
Scoppiò a ridere a più non posso, tenendosi la pancia con una mano, finchò le
lacrime spuntarono dai suoi occhi, che si fissarono su Sanae, ancora rossa di rabbia
e urlante. A darle man forte erano arrivate Yayoi e Yoshiko, insieme a Allenby
e Mamoru, anche loro oggetto di battutine e fischi, poichè la storia del
concerto si era diffusa. Rimase a guardare il gruppo di amici che si disperdeva
ridendo nel cortile, pensieroso. la sua vita, in quei pochi mesi, era cambiata
così tanto......guardò ancora una volta Sanae. Era cambiata, sì, ma decisamente
per il meglio, e così era per tutti i suoi amici. Impulsivamente, si gettò
nella mischia, abbracciando una Sanae imbarazzatissima e aiutando un Genzo in
fuga a sfuggire a tre ragazzine infuriate, ridendo a più non posso.Non si era mai sentito così bene, pensò,
stringendo la sua ragazza più forte che poteva.........ma una figura che
osservava la ragazza dall'alto, precisamente da una finestra del terzo piano,
gli ricordò che non era ancora finita. Il sorriso scomparve, lasciando il posto
ad un'espressione decisa, i suoi occhi incontrarono quelli dell'altro ragazzo,
leggendovi e raccogliendo una sfida che durava da tanto, troppo tempo, e che
non poteva più aspettare..........in cui la posta in gioco era troppo alta per
poter perdere: la sua felicità presente, passata e futura, la sola cosa che gli
rendesse la vita degna di essere vissuta, la sola persona che avesse sempre vissuto
solo per lui: in una parola, Sanae. Tsubasa fissò direttamente Kanda, che si
stava allontanando dalla finestra con fare irritato, pensando che quella era
una questione che doveva assolutamente sistemare.....
Note dell'autrice:
Allora, il primo appuntamento è quello di Jody e Genzo,
ovviamente, ma il primo bacio non penso proprio....infatti si riferisce a Taro
e Kay, anche se non è stato solo un bacio....ehmehm, coff coff ^/////^. Vabbè,
per il resto i nostri amici cominciano a non pensare più al calcio, e questo è
positivo e......ah, la scena di Taro che va a 'confessarsi' con Franz......beh,
non cvredo che nessuno lo farebbe, ma mi pareva carino.....il povero Franz non
sapeva più che dire....comunque.....mi è piaciuta molto, Taro è troppo dolce come
personaggio !!!!! Ciao ciao
Capitolo 23 *** Si ricomincia....anche coi litigi !!!!!! ***
Capitolo 22: Si ricomincia.....anche coi litigi !!!!!
"Allora, Jody, hai detto che dovevi
parlarci?" chiese Mya sorridendo alla ragazza che, vestita col body
azzurro e bianco che costituiva la divisa del club, aspettava il capitano
trattenendo a stento vicino a sè una Kay troppo esaltata e una Sanae impaurita
che cercava ad ogni istante di scappare. Affianco a lei c'era Yayoi, silenziosa
e con gli occhi chiusi. Sembrava che si stesse ripetendo il motivo che l'aveva
spinta lì, che stesse cercando di convincersi da sola, prima di espodere in un
mare di preoccupazione come Sanae. Jody sospirò. Per fortuna Mya era arrivata,
affiancata dal capitano del club di ginnastica ritmica, perciò la ragazza non
perse tempo e iniziò a spiegare "Ecco capitano, ti presento i nuovi
acquisti dei nostri club. Questa è Kay Galway, vorrebbe iscriversi al club di
ginnastica ritmica; ha già esperienza di questo sport, in Germania era
considerata una giovane promessa.....questa invece è Yayoi Aoba, appena
trasferitasi qui da Tokyo. Anche lei vorrebbe iscriversi al club di ginnastica
ritmica". Il capitano del club, una bella ragazza di terza dai lunghi
capelli scuri, di nome Yaeko, squadrò le due, notando il loro fisico agile e
sottile; si soffermò poi sugli occhi di Kay, che sfavillavano carichi di
eccitazione e di voglia di cominciare. Le sfuggì un sorriso, mentre passava a
Yayoi, sul volto della quale invece si leggeva chiara la tensione; gli occhi
verdi della ragazza squadrarono spaventati il nuovo capitano, che la fissava
pensosamente. Infine, Yaeko annuì "Beh, direi che potete farci vedere ciò
di cui siete capaci" sentenziò, e un sorriso tremulo si disegnò sul volto
di Yayoi, mentre Kay saltellava. Le due si avviaronoin silenzio verso la pedana
dell'area riservata al club di ritmica; lungo la strada, Kay afferrò un nastro
azzurro che si trovava li per terra, mentre Yayoi raccoglieva una graziosa
palla rosa e delle clavette bianche con la riga rossa. Jody e Sanae si
avvicinarono di corsa per osservare, seguite da Mya, proprio nel momento in cui
una musica, scelta da Yaeko, che silenziosamente si era spostata vicino allo
stereo, partiva. Jody riconobbe la melodia: era "Your song" di Elton
John ricordò, poi spostò la sua attenzione sul Kay, notando che aveva chiuso
gli occhi e stava iniziando a muoversi con la leggerezza di un angelo, facendo
vorticare il nastro azzurro con grazia indescrivibile. Senza vederlo, Sanae percepì
che l'attenzione di tutte le atlete nella palestra era stata monopolizzata
dalla ragazzina dalla treccia castana, che sembrava essersi completamente fusa
con la musica che proveniva da un punto imprecisato alla loro sinistra. Non
poteva essere altrimenti, pensò divertita, quando lei stessa non riusciva a
staccare gli occhi dalla figuretta danzante; le sembrava quasi che il tempo in
persona si fosse fermato, troppo affascinato dalla bravura di Kay per
ricordarsi di scorrere, o forse desideroso che continuasse a danzare
all'infinito......finalmente la canzone finì, e un applauso fragoroso riempì la
palestra. Kay sorrise, riaprendo gli occhi e abbassando con grazia le braccia;
Yaeko si avvicinò, battendo le mani "Niente male, davvero niente
male....complimenti, non era una coreografia facile". Kay scrollò il capo
"Non sono ancora in forma perfetta, ma posso recuperare in fretta".
Le sue parole lasciarono leggermente spiazzato il capitano "Non era in
forma????" pensarono tutte, contemporaneamente. Yaeko la fissò,
finendo poi per sorridere "Beh, sta certa che ti riporteremo in forma, con
un paio di allenamenti intensivi. Ora però" e spostò lo sguardo su Yayoi
"Tocca a te" disse. La rossa rabbrividì sotto lo sguardo di quegli
occhi scuri. Come, come avrebbe potuto mai eguagliare la bravura di Kay, si
chiese. Sentendo lo sguardo di tutte fisso su di lei, salì tremando in pedana e
strinse la palla con tutte le sue forze. Non poteva farcela.....non poteva
"Ora faccio partire la base, va bene?" sentì che le chiedeva la voce
di Yaeko. Non rispose, non fece neppure un cenno. Era in preda al panico più
completo "Mio Dio, non ce la farò mai.....". La base
partì........"Ma...ma cosa....".Yayoi spalancò gli occhi. Conosceva quella canzone !!!! Era durante
quella canzone che, alla festa per la fine del campionato. Jun l'aveva invitata
a ballare e le aveva detto......
......qualunquecosa succeda, quando torneremo a casa, tu sarai sempre con me, e io
sempre con te....perchè non sopporterei di starti lontano nemmeno per un
secondo.....sei parte di me, Yayoi......
Lui era con lei, anche in quel momento !!!!! Quel
pensiero le diede forza, e senza nemmeno rendersene conto il suo corpo iniziò a
muoversi, sicuro, deciso; il braccio sinistro si alzò con grazia, facendo
roteare la palla, mentre il busto vorticava velocemente, accompagnando il volo
della palla che ricadde sull'altra mano, tesa e pronta ad intercettarla. Yayoi
la afferrò bene e girò su se stessa, compiendo un salto perfetto. Non sembrava
più lei. Stava esprimendo tutta la sua gioia, i suoi ricordi, il suo amore in
quella danza. Sentì lontanamente l'attenzione delle altre intensificarsi, ma
non ci fece caso. Nella sua mente stava ballando per Jun, solo per lui. Il
resto del mondo non esisteva. Le clavette, che le comparvero in mano
all'improvviso, volarono in aria, quasi le avesse lanciate un fantasma, poi un
nastro rosso apparve a circondare la ragazza, descrivendo cerchi gioiosi, come
se lei li stesse irradiando con l'ardore che la pervadeva.
"Quella....sarebbe Yayoi? Ma se finò a un
secondo fa non si muoveva nemmeno....cosa le è preso?" chiese Sanae,
esterefatta. Jody scosse il capo "Mah....fose è la musica" "La
musica?" "Questa canzone" Jody alzò un dito a indicare il cielo
"E' You can't hurry love di Phil Collins" "Una
delle ultime canzoni che lei e Jun hanno ascoltato insieme....ci scommetto la
camicia se non sta pensando questo" aggiunse tra sè e sè. Ma Sanae non
ebbe il tempo di fare altre domande. i suoi occhi si erano di nuovo incollati
sull'amica, quasi non volesse perdersi un solo movimento della sua esecuzione;
sembrava però aver compreso cosa passava per la testa a Yayoi, poichè un
sorriso enigmatico le comparve sul volto.
La canzone stava finendo. Yayoi spiccò un balzo,
seguendo la gioia che la musica comunicava al suo cuore. Recuperò la palla e la
tenne stretta quasi fosse un bambino.....
Non sentì la musica finire, non si accorse nemmeno
di essere ferma. La sua mente era totalmente altrove....perciò rimase ben
sconvolta quando un applauso scrosciante si sollevò nella palestra. Aprì gli
occhi, esterefatta, solo per vedere Jody che le saltava al collo e urlava
"Sei stata unica !!!! Fantastica, eccezionale !!!!! Sembravi una libellula,
una fata !!!!!". La ragazza non sapeva che rispondere, ma non ce ne fu
bisogno, perchè anche Kay e Sanae corsero ad abbracciarla con enfasi, e Yaeko
dovette farsi largo a forza per guardarla in faccia e dire "Beh, una
sorpresa dopo l'altra !!!! E loro hanno ragione, sei stata veramente fantastica
!!!! Benvenuta nel nostro club !!!!". Un sorriso di gioia pura si aprì sul
volto della ragazza, che annuì e strinse la mano al capitano, ridendo. Si
sentiva, per la prima volta da molti giorni, davvero felice. Jody e Sanae,
affiancate da Mya, appaudivano vigorosamente la loro amica; quando Yaeko ebbe
condotto le due nuove arrivate presso gli attrezzi, consegnandone alcuni e
spiegando che avrebbero dovuti comprarli al più presto, Mya si voltò verso Jody
"Ora dobbiamo ricominciare anche noi" sentenziò, e la ragazza annuì.
Il capitano si avviò, mentre Sanae lanciava un'occhiata spaventata a Jody, che
si protese verso Mya chiedendo "Capitano, credi che in magazzino ci siano
ancora divise di taglia media - piccola?". Mya la guardò
interrogativamente, poichè in quell'istante Jody l'aveva indosso, la sua
divisa, e questa sembrava perfettamente a posto e in ordine, quasi nuova.
"Beh, penso di sì, l'altro giorno la manager mi ha assicurato che aveva
fatto rifornimento.....perchè?" rispose. Jody fece un sorriso enigmatico,
afferrò Sanae per un braccio e se la tirò vicino "Credi che Sanae abbia
più o meno la mia taglia? Sono convinta che il nostro body le donerà
molto....sta benissimo con l'azzurro" affermò. Mya le squadrò per un po',
prima che il significato recondito di quelle parole le fosse chiaro "Vuoi
dire....vuoi dire che hai deciso di unirti al club? davvero Nakazawa????
Davvero????" esclamò, afferrando le mani di Sanae, che esitando rispose
"Beh....sembrerebbe di sì...." lanciando un'occhiata a Jody, che
stava faticando a trattenersi dal ridere. Mya aveva gli occhi sfavillanti
"Beneeeeeeeeeeeeeeeee !!!!!!!!!!!!! Allora corri alla sede del club e
chiedi alla manager di farti firmare il modulo e di darti il body. Ti voglio
qui entro dieci minuti, Nakazawa". Sanae annuì, avviandosi. Poi però si
fermò e, voltandosi, disse "Senpai, posso chiederti solo una cosa? Ho
notato che chiami Jody per nome.....non potresti farlo anche con me? Nakazawa
mi sembra così formale.....". Mya sorrise "Va bene....ma smettila con
quest 'Senpai'. Per te ora sono 'Capitano'". Sanae sorrise, sollevata
"E ora corri !!!!" esclamò Mya, "Si, capitano !!!!" rispose
Sanae, e sparì. Jody fissò ironica il capitano, che ricambiò lo sguardo
maliziosamente "Ti piace proprio sorprendermi, eh? beh......meglio così
!!!!!" disse, dandole un colpo leggero sulla testa, che Jody schivò
abilmente "Corri sulla trave, tu, avanti !!!!!". Jody annuì e ridendo
salì sull'attrezzo. Era alle prese con una rovesciata lenta e difficile quando
Sanae ritornò, vestita esattamente come lei, e aspettò che avesse finito per
provare a sua volta. Con molta sorpresa di Mya, ma ancor di più sua, vi riuscì
senza sforzo, e ben presto prese a fare gli stesi esercizi di Jody con poca difficoltà,
magari all'inizio impacciata, ma via via più sciolta, sicura e.....felice.
"Mister, dove sono le manager?????"
chiese Tsubasa a gran voce, guardando accigliato la panchina, dove Alex e
Yoshiko stavano lavorando di gran lena. L'allenatore le fissò per un secondo,
prima di voltarsi di nuovo verso di luie dire "beh.....sono lì, Tsubasa" in tono vagamente sorpreso.
Tsubasa assunse un'aria arrabbiata "No !!! Volevo sapere dov'è
San....cioè, Nakazawa-san" spiegò, arrossendo. Sentì un colpo sulla spalla
e sì voltò, solo per vedere Genzo che lo fissava ridendo sommessamente "Ti
manca già la tua Sanae, vero Tsubasa ????". Tsubasa divenne viola
"MA...MA COSA....GENZO !!!! CHE CAVOLO DICI?????" urlò, in preda
all'imbarazzo. Genzo rise apertamente, poi afferrò l'amico di sussurrò "E
sì, è dura non averla sempre vicino......certo che è stata ben costante,
un'altra si sarebbe già stufata di aspettarti.....comunque, se vuoi sapere
dov'è, io andrei a dare un'occhiata nella palestra di ginnastica artistica.....Jody
mi ha detto che Sanae si sarebbe iscritta al club". Tsubasa sbarrò gli
occhi "Ma a lei me non ha detto nulla del genere....". Sembrava un
bambino a cui fosse stato tolto un giocattolo appena ricevuto. Genzo sorrise
"Sì, perchè nemmeno Sanae lo sapeva, almeno fino a
stamattina.....ehi.....". Tsubasa era già sparito, era un puntino lontano
che correva a più non posso verso la palestra. Genzo sospirò "Lo
sapevo....quello va in cerca di guai....meglio seguirlo....."
Sanae stava eseguendo una verticale perfetta sulla
trave quando la porta si spalancò con un gran boato e Tsubasa entrò, urlando "Sanae
!!!! Dove ti sei cacciata ??????". La ragazza, distratta dall'entrata
del ragazzo e dal suo tono arrabbiato, alzò lo sguardo e per poco non cadde,
sostenuta a stento da Jody e Mya che, rivonoscendo colui che era entrato e
prevedendo la reazione di Sanae, si erano lanciate verso di lei per aiutarla
"Uffa, lo sapevo...." sospirò Jody, mentre Mya non sapeva se
scoppiare a ridere o mostrarsi arrabbiata col nuovo arrivato. Sanae scese,
tremante, e si voltò a guardarlo "Tsu....Tsubasa...." mormorò,
impaurita. Lui, individuatala, le andò incontro ed esclamò, con gli occhi neri
che scintillavano "Si può sapere che ti passa per la testa? Gli
allenamenti sono iniziati, posso sapere che ci fai qui ?????????". La
povera ragazza, spaventata da un tale scoppio d'ira, non riuscì a replicare; le
lacrime le salirono agli occhi, e cercò di asciugarle senza farsi notare. Calò
un silenzio pesante, almeno fino a quando Jody non spuntò da dietro di lei,
dicendo in tono malizioso "Tsubasa, che tu non fossi uno molto intuitivo
lo si sapeva, ma fino a questo punto.....vestita così, secondo te che sta
facendo qui?". Il ragazzo lanciò un'occhiata sorpresa a Jody, poi tornò a
fissare Sanae, notando solo in quel momento del body che la ragazza indossava.
Arrossì di botto, esclamando "Ma....ma cosa ci fai vestita in quel
modo?????". Sanae assunse un'espressione irritata. Possibile che fosse
stupido fino a quel punto?. Scattò in avanti "Secondo te? Mi sto allenando,
Tsubasa. Una parola che dovresti conoscere bene, visto che è stata la tua unica
occupazione negli ultimi 17 anni......e fa caldo, e devo fare movimenti
difficili, quindi il body è necessario......sono entrata nel club di ginnastica
artistica, Tsubasa !!!!!" terminò, voltandogli le spalle, arrabbiata. Lui
rimase senza parole, mentre gli occhi percorrevano il corpo snello di lei che
il doby non faceva altro che evidenziare. Una rabbia gelida lo pervase "Va
a vestirti !!!!!" intimò, e Sanae si voltò di scatto con le guance in
fiamme "Che cosa??????" esclamò, fissandolo arrabbiata almeno quanto
lui. Tsubasa rincarò "Vestita così....ani, svestita così....non
farai altro che attirare dei poco di buono. Vai a coprirti, SUBITO !!!!!!"
arrivò ad urlare le ultime parole, e Sanae sgranò gli occhi. Il suo tono
assunse una sfumatura letale "Scusa? Mi stai dando degli ordini?
Credi forse che il fatto che sei il mio ragazzo ti dia questo diritto? Beh,
toglitelo immediatamente dalla TESTA !!!!!". Tsubasa alzò ancora la voce
"Se pensi di stare qui a dare spettacolo, scordatelo. Sei la mia ragazza,
appunto, quindi fai quel che ti dico, ORA !!!!" disse tutto d'un fiato.
Sanae tremava, i pungi stretti spasmodicamente; alzò la testa di scatto, facendo
volteggiare i capelli scuri "Ti ho aspettato per anni, Tsubasa.........ma
non per farmi trattare come una serva !!!!!!! Se credi di poter disporre di me
come ti pare, se è questo che pensi, puoi anche andartene subito.....SPARISCI
!!!!!!!!!!!!" Jody e Mya sobbalzarono a quell'urlò, almeno quanto
Tsubasa. Il ragazzo, che non sapeva più che fare, rimase a fissare Sanae con
aria inebetita, mentre lei si voltava e spariva. All'ultimo si riscosse e la
afferrò per un braccio "Aspetta....". Il movimento della ragazza fu
fulmineo "Nono mi toccare......" si voltò così velocemente che non la
videro neppure, e la sua mano calò con forza sulla guancia di
Tsubasa.....SCIAFF !!!!!!. Il poveretto rimase immobile, tenendosi la mano sul
livido rosso che gli solcava la suddetta guancia, mentre lei scappava, in
lacrime. Fu Jody a fermarla, parandolesi davanti e esclamando "Ora
finitela di fare i cretini, tutti due !!!!! Tu, brutto stupido, smettila di
fare il geloso. Sanae ha deciso di fare uno sport e dedicarsi ad esso, proprio come
tu hai fatto per gli ultimi 17 anni.....e tu calmati, non è la fine del
mondo....e poi mi pare ti sia vendicata....guarda che livido......". Una
risata decisa partì da un punto imprecisato alla sua destra. Guardano, vide
stupita che era stato Genzo, che si stava avvicinando a loro con aria alquanto
divertita "Grande !!! Sei riuscita a far litigare una coppia di appena un
giorno, e che per giunta ci ha messo anni a mettersi assieme.......complimenti
!!!!". Jody gli fece una smorfia "A parte che è merito mio e degli
altri se si sono messi insieme.....mica è stata colpa mia !!! E' tutto merito
del campione qui presente; che ci posso fare se è geloso......e poi, tu che ci
fai qui, scusa?". Genzo si massaggiò la nuca "Eh? E' che ho detto io
a Tsubasa che Sanae era qui.....e ho pensato che era meglio se gli evitavo di
combinare casini....". Jody gli lanciò un'occhiata esasperata "Oh,
sei stato di molto aiuto, davvero !!!!!!!!!". genzo ridacchiò "Su,
Tsubasa, credo sia meglio se ce ne andiamo...." "Però....però.....lei......io
non voglio che....." esclamò l'altro, disperato, guardando sanae che gli
rivolgeva ancora le spalle, e che si girò, arrabbiata, fulminandolo
"Tsubasa, io NON SONO UN OGGETTO DI TUA PROPRIETA', METTITELO IN QUELLA
ZUCCA VUOTA !!!! DI POSTO LI DENTRO NE HAI, FIN TROPPO !!!!!!!!!
SMETTIL----""Ehm....scusate....se riprendiamo l'allenamento, per voi va
bene?" chiese con tono ironico Mya, che si era goduta tutta la bella
scenetta appoggiata alla parete. Jody, Sanae, Genzo e Tsubasa la fissarono,
come chiedendosi chi fosse e cosa ci facesse lì, poi annuirono vigorosamente
"Sì, certo, subito !!!!!!!!!!!" esclamarono tutti in coro. Genzo
afferrò Tsubasa per la collottola e lo trascinò fuori dalla palestra "Ci
vediamo dopo, venite al campo che torniamo a casa insieme !!!!" esclamò, e
Jody lo saluto sventolando la mano "Va bene !!!!" esclamò. Sanae
tornò senza una parola sulla trave, arrabbiata nera, mentre Mya osservava
stupitra Jody, chiedendo "Ma a casa tua è così tutti i giorni?". Jody
scosse il capo "Oh, no, molto peggio !!! pensa che ci sono sei coppie più
o meno formate e due che aspettano che i loro ragazzi tornino qui....."
spiegò, per poi andanrsene trotterellando seguita dallo sguardo incredulo del
suo capitano.
"Ehi, ragazziiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Una voce squillante si rivolse all'improvviso
al gruppetto di giocatori e manager varie che stava chiaccherando vicino al
cancelletto d'ingresso al campo. Genzo, che stava discutendo con Schester di un
nuovo schema difensivo che avrebbero potuto provare il giorno dopo, si voltò
con un sorrise, salutando Jody che si avvicinava seguita da una Sanae ancora
imbronciata. Tsubasa si fece avanti, cercando di scusarsi, ma la ragazzoa voltò
il capo dall'altra parte, sbuffando. Kay, che aveva assistito alla scena visto
che anche lei si allenava in palestra, sorrise di nascosto, incontrando lo
sguardo di Yayoi, mentre gli altri si chiedevano che fosse successo.
Camminarono chiaccherando tutti insieme fino al ben noto incrocio, poi la ragazza
si avviò a grandi passi nella stradino adi destra, dicendo "Beh, io ho una
fretta terribile, ci vediamo domani". Genzo lanciò un'occhiata a Taro e
diede una spinta poderosa a Tsubasa, che incespicò in avanti, si voltò a
guardare confuso gli amici ( Di cui tre quarti lo
minacciarono di morte se non l'avesse rincorsa....NdA) e iniziò a
correre, urlando "Sanae !!!! Aspettami !!!!!". La ragazza non si
voltò nemmeno, ma lui la raggiunse e iniziò a parlare velocemente. Kay guardò
taro "Dobbiamo seguirli?" chiese maliziosa. Il ragazzo, cercando di
dominare il rossore che lo assaliva ogni volta che fissava la brunetta (Ancora? Ormai dovresti esserci abituato !!!!!!! NdA.
Ehm...però....NdTaro Ehi, autrice !!!! Lascia in pace il mio Taro !!!!NdKay
Ehi.....qui voi non potete iniziare a andare in giro da soli !!! Torna subito
li dentro !!!!!! NdA Ma non è giusto !!!! NdKay Senti, se non torni li dentro
spedisco Taro in Francia da una vecchia amica di nome Azumi..... NO !!!
NONONONO!!!! Va bene, va bene, torno subito dentro....NdKay Però, secondo i
diritti per le pari opportunità per i personaggi delle fanfiction.....NdJody E
tu piantala di rompere, oppure Genzo torna dritto drtitto in Germania e Richard
torna qui !!!!!!!!! NdAutrice_perfida Ah !!! Ehmmm...oh.....ok.....NdJody che
torna a velocità warp nella ff) ma fu genzo a rispondere, fissando i
due che si allontanavano "No, adesso sta a Tsubasa risolvere il problema
che ha creato con le sue mani....oppure non ne verremo più fuori". Jody
gli lanciò un'occhiata indecifrabile, ma lui si limitò a fare il suo solito
sorrisetto sprezzante alla Han Solo, la afferrò per la mano e si avviò verso
casa di lei "Allora, andiamo?" urlò, e gli altri, staccando a
malincuore lo sguardo dal capitano e dalla manager, li seguirono.
"Sanae, rispondimi, ti prego.....ho detto che
mi dispiace......". La ragazza non dava segno di accorgersi nemmeno della
sua presenza. Tsubasa, disperato, le afferrò entrambe le braccia e la costrinse
a voltarsi. Rimase quasi schiantato dallo sguardo gelido che i suoi splendidi
occhi neri gli rivolsero, ma si costrinse a parlare "Ecco io...senti, mi
sono comportato da vero cretino. E' che non mi va giù che tutti possavo
vederti.......sono ben felice che tu faccia uno sport....cioè, è strano non
vederti sempre in campo come prima, enon posso negare che mi
dispiaccia.......ma non è questo il punto, io non ho nulla contro la tu
adesiose al club, anzi ne sono felice, è solo che..........cioè, per me è già
una sofferenza vedere come ti guardano di solito gli altri ragazzi....figurati
così.....". Sanae si addolcì un poco. In fondo era sempre il solito
sciocco. Un dolcissimo sciocco "Beh...." iniziò, ma lui la interruppe
"Però, se tu vuoi fare ginnastica io....beh, non te lo impedirò di
certo...solo...ecco...se succede qualcosa, tipo se qualcuno ti
importuna....beh....dimmelo". La ragazza si trattenne dall'abbracciarlo.
Era così bello con quell'espressione da cucciolo ferito.... "Va bene"
rispose in tono neutro, avviandosi di nuovo con passo deciso. Potè sentire
distintamente il sospiro deluso di lui, e nascose un sorriso a stento. Cammincò
ancora un po', poi si voltò, fissandolo intensamente. Era ancora immobile nel
punto in cui lo aveva lasciato, la testa china, gliocchi nascosti, l'espressine
che esprimeva sconfitta. Sorrise apertamente "Beh, andiamo?" disse,
come se non fosse successo nulla. Il ragazzo alzò di scatto la testa,
fissandola incredulo.Lei gli fece un
cenno "Non vorrai che torni a casa da sola, è quasi buio !!!"
esclamò, e lui, risvegliandosi dal torpore nel vederla incamminarsi di nuovo,
si affrettò a correrle al fianco, sorridendo gioioso, come se avesse ricevuto
un regalo enorme e atteso. La ragazza si trattenne a stento dal ridere nel
vedere la sua espressione felice, e insieme si incamminarono chiaccherando. "Questa
gliela devo raccontare....appena arrivo a casa telefono a Jody....."
Inrealtà fu Yoshiko a rispondere al telefono, in
quanto Jody era sotto la doccia in quel momento, ma Sanae era talmente di buon
umore che non ci badò e raccontò tutto l'accaduto alla ragazza, che corse a
riferirlo agli altri. Jody stava uscendo dalla doccia, pochi minuti dopo,
quando però il telefono squillò di nuovo. Pssandoci di fianco, sollevò la
cornetta e disse distrattamente, tendendo l'orecchio alle risate che giungevano
dal salotto "Pronto.....". Sentì dei passi, ma non ci fece caso,
sorrpesa nel sentire quella voe nota "Hikar-----". Yoshiko apparve
nel pianerottolo, e la ragazza si interruppe appena in tempo. Coprì la cornetta
con una mano e sussurrò "E'....è Mya. Vuole concordare un allenamento
speciale". L'amica annuì, senza il minimo dubbio, e si allontanò, diretta
verso la sua stanza. Jody sospirò, poi sussurrò "Aspetta. vado in
camera", premette uno dei tasti e si chiuse in camera sua che, ora che
Sanae non c'era, era di suo escusivo dominio. Prese il cordless che suo zio
aveva fatto installare due giorni prima, come primio per il risultato
dell'esame, premette un pulsante e si sedette sul materasso "Hikaru, che
sorpresa. Non mi aspettavo di sentirti....." disse a bassa voce (La prudenza non è mai troppa. NdA). Dal telefono
le giunse una voce allegra, spensierata "Si, è che
ho appena avuto notizie di Jun, e abbiamo deciso che....."
Aly stava ridendo a crepapelle insieme a Yoshiko e
Allenby, quando un urlo, proveniente dal piano di sopra, le sorprese "CHE
COSA???????????????DOMANIIIIIIIIIIIII ?????????????????" . Kay cadde
qusi dalla poltrona su cui era sdraitata a metà per il colpo, e si rialzò a
fatica, dicendo spaventata "Ma...era la voce di Jody.....con chi parla?
Dovrebbe essere sola.....". Yoshiko guardò trqnaquilla le scale "Oh,
è al telefono con Mya. Stanno mettendosi d'accordo per un allenamento
straordinario, mi ha detto.....". Allenby, intenta a fissare la scacchiera
sulla quale lei e Franz stavano facendo una partita di scacchi, alzò il capo
incerta e chiese "Eperchè urla a
questo modo?". Alex, passandole dietro, ipotizzò "Magari ha un
impegno con Genzo, domani.....". Allenby emise un grugnito in risposta;
Yoshiko scosse le spalle "Potrebbe essere.....era piuttosto agitata quando
ha riconosciuto la voce" "Allora farebbe meglio ad andare ad
allenarsi" sentenziò. Kay scoppiò a ridere "Allenby, eppure credevo
che iniziassi a trovarlo simpatico". la biondina non alzò il capo "Simpatico
quello scemo? Ma fammi il piacere kay !!!!". Franz rise, imitato da Alex e
dala sorella, mentre Yoshiko continuava tranquilla a cucire i suoi pantaloncini
che si erano rotti. Non si accorse così dello sguardo indagatore di Aly, che la
stava scrutando dalla prima volta che aveva parlato. Aveva il vivo sospetto, e
non sapeva nemmeno lei perchè, che Jody non stesse affatto parlando con
Mya.......
"Aspetta....dove staresti andando vestita così
tu, scusa?" chiese Yu, guardando la sorella che, in canotta senza maniche
e pantaloncini era schizzata fuori dalla porta a velocità esagerata. la ragazza
si voltò e lo fissò, i capelli raccorti sbrigativamente in una coda trattenuta
da forcine "Devo andare da Sanae....ho bisogno di lei, deve venire
qui.....anzi, meglio se dorme qui.....". Il ragazzo si appoggiò allo
stipite della porta "ma se è rimasta qui fino a ieri" le fece notare,
ma la sorella aveva lo sguardo perso, come se stesse pensando a tutt'altro
"Sì, ma deve venire....ho bisogno del suo aiuto....devo andare !!!!"
rispose; Yu si chiese se si fosse veramente resa conto di chi era il suo
interlocutore. Sospirando, la fermò prendendola per un polso, e quando lei si
voltò per ribellarsi, le disse in tono perentorio "Ora ascoltami. Se ti
lascio uscire vestitacosì Wakabayashi
mi ammazza....se prima non lo fa lo zio....per cui aspetta qui cinque secondi
che prendo la moto e ti accompagno io da Sanae, capito?". Jody lo guardo
con immensa riconoscenza, e il ragazzo si diresse verso il garage, tornando
poco dopo con la morto scintillante. tese un casco alla sorella, che se lo
allacciò in fretta, ne indossò uno a sua volta e salì, aspettando che lei si
fosse sistemata dietro di lui. Poi partì. Jody, che si teneva alla sua vota,
chiese "Non mi chiedi nulla?" in tono scherzoso, e lui rise "No,
perchè se devi andare dalla tua amichetta così di corsa stai pur certa che stai
combinando un gran casino, e meglio per me se non so nulla. Inoltre ho una
mezza idea di ciò che ti sta passando per la testa, e credo che i prossimi
giorni saranno interessanti.....". La sorella si appoggiò alla sua
schiena, mentre la moto accellerava, dicendo "A volte tu sai
troppo.....". Lui emise un risolino, soffocato dal casco "Per tenerti
sotto controllo è sempre troppo poco, credimi...a proposito, questo posto ti
ricorda nulla?" disse ironicamente; Jody notò che stavano costeggiando il
campo da calcio dove aveva visto per la prima volta Tsubasa, taro e....genzo.
Lieta che il casco nascondesse il ropssore che le era salito alle guance nel
ricordare l'episodio, rispose "Certo !!!!!". e lui accellerò ancora,
ridendo. Jody sorrise. Suo fratello non sapeva - e se Dio voleva non avrebbe
MAI saputo- che quel giorno, quando l'aveva trovata, lei aveva appena
insultato, fatto un gol ed era precipitata sopra al SGGK..........
"Sanae !!!! Ho bisogno di aiuto !!!
Domani.....ehi, ma che sono queste valigie? Sany?" chiamò Jody, entrando
di corsa nella casa dell'amica. Apparve la signora Nakazawa, indaffarata e
pallida "Oh, sei tu Jody cara. Sanae è in camera sua.....si è chiusa
dentro e non vuole parlare a nessuno......". Jody guardò la casa, ridotta
a una baraonda, spoglia e piena di valigie "Ma...non starete...partendo
!!!!!" esclamò, mentre anche Yu entrava e si fermava sorpreso a guardare
il caos. La signora fece un sorriso tremulo "Beh, mio marito deve
trasferirsi all'estero per lavoro, e io devo seguirlo, capite....ma
Sanae...ecco, lei.....non ne vuole sapere.....io....lo so che la squadra le
mancherà, e la scuola, e la ginnastica artistica...ma ha detto che non capisco
nulla e che lei non se ne vuole andare perchè....e poi è scappata. Jody, se ci
vuoi parlare tu....". La signora parlava al vuoto. Jody stava già salendo
le scale. Sapeva bene qual'era stato il primo pensiero di Sanae alla notizia "Tsubasa
!!!!".
Quando fu sparita, Yu guardò la signora e disse
"Signora, con tutto il rispetto....non credo sia una buona idea
allontanare Sanae dai suoi amici e dalla sua vita proprio in quest'età così
delicata.....". La madre di Sanae lo fissò preoccupata "Già....lo
temo anche io....ma che posso fare? Non vorrei altro che far felice la mia
bambina, ma non posso lasciarla qui da sola....oh, ma non ti ho nemmeno chiesto
come ti chiami, ragazzo....immagino tu sia il fratello di Jody....."
disse, sorridendogli lievemente. Il ragazzo annuì e fece un inchino rispettoso
"Esatto signora. Il mio nome è Yusuke Tachikawa. E, se mi permette, potrei
forse suggerirle una soluzione ottimale che di certo a momenti passerà nella
testa della mia tremenda sorellina....."
"Sanae !!!! Aprimi !!! Sono Jody !!!!"
urlò la ragazza, battendo i pugni sulla porta di legno per farsi aprire.
Apparve all'improvviso una Sanae sconvolta, il volto pallido e tirato segnato
da infinite lacrime. Le due amiche si guardarono sconcertate l'un l'altra per
qualche secondo, un tempo che parve però loro inetrminabile, poi senza nemmeno
ragionare si trovarono l'una nelle braccia dell'altra. Jody strinse Sanae, che
aveva ricominciato a singhiozzare, più forte che potè, sussurrando
"No....no !!! Non posso permettere che ti portino via.....non ce la farei
da sola !!!!". Sanae la prese per mano e la trascinò nella stanza,
chiudendo con un calcio la porta
"Jody....oh, perchè proprio ora? Ora che io e
Tsubasa....ora che ci siete voi....ora che io sono veramente io
!!!!!". Urlò, coprendosi il volto con le mani. Jody rimase ferma in piedi
al centro della stanza "E non ora che io ho trovato un'amica come
te....senti, Sanae, scappa !!!!". La ragazza dai capelli scuri alzò gli
occhi del medesimo colore, che ora avevano assunto un'espressione molto
sorpresa "Cosa?" sussurrò incredula, ma Jody aveva un'espressione
molto convinta mentre ripeteva "Devi scappare !!! Scappa e vieni a casa
mia. Avviseremo i tuoi quando se ne saranno andati, oppure diremo loro che non
te ne andrai. Davvero, Sanae, vieni a stare da me....ti prego....con tutte le
altre....come è stato fin'ora....non rinunciare al tuo sogno, Sany". A
quelle parole la ragazza prese la sua decisione e annuì. Velocemente, le due
ragazze raccolsero le poche cose che c'erano ancora nella stanza. "Ma dove
sono i vestiti e tutto il resto?" chiese Jody, guardando l'esile fagotto
che avevan radunato. Sanae sospirò "Di sotto, nelle valigie" spiegò,
e Jody si lasciò sfuggire un gemito. Sospirò "E va bene, manderemo Yu a
prenderle, oppure verrò io.....accidenti, YU !!! Ero venuta con lui....Sanae,
dobbiamo muoverci !!!!" esclamò, voltandosi di scatto "Yu è venuto
qui con me, e di certo capirà ciò che sto per fare....quello sa sempre
tutto...dobbiamo muoverci !!!!". Afferrò le lenzuola, le legò tra loro e
le gettò dalla finestra, a mo' di corda. FGettò poi dulle spalle il fagotto,
avvolto in un lenzuolo "Andiamo !!!" esclamò, posando il piede sul
davanzale. Sanae la fissò sconvolta "Vuoi uscire da lì? Ma sei impazzita
!!!" urlò. Joy si voltò a metà "Vuoi che ci scoprano? Questa è
l'unica via.....avanti !!!" Si diede uno slancio con le braccia e si
lanciò fuori, afferandosi alla corda e scendendo pian piano. Sanae la seguì,
tremante. E stava andando tutto bene, quando....
".....perciò che ne direbbe di lasciarla da
noi?"concluse Yu sorridnedo. La
donna lo fissò incerta "Oh, Yusuke, certo sarebbe una buona soluzione
ma....beh, se per i tuoi zii andasse bene devo dire che sarei sollevata....ma
che sono questi rumori? Sembrerebbe quasi che qualcuno si stia calando lungo il
muro di fuori......" disse preoccupata. Le sue parole fecero scattare un
campanello d'allarme nella testa del ragazzo, che imprecò sottovoce e si
precitò verso la porta d'ingresso "Quella piccola STUPIDA !!!!!"
urlò, spalancandola e correndo fuori verso la parete laterale. Alzò gli occhi e
vide subito due figure che si calavano sorreggendosi a una corda dalla tenuta
dubbia. Una aveva un fagotto sulle spalle, e la sua attenzione si focalizzò
proprio su di essa. "JODY !!!!!!" urlò, e la ragazza fece l'errore di
distrarsi e guardare verso di lui "Yus----" fece in tempo a dire,
prima che la corda si sciogliesse, non potendo sopportare il peso che sua nuova
posizione della ragazza aveva impresso. le due iniziarono a precipitare con un
grido. La signora Nakazawa cacciò un urlo, coprendosi la bocca con le mani, ma
Yu scattò in avanti, lanciandosi per afferrarne una.....Sanae gli cadde così
tra le braccia, mentre Jody atterrò ai suoi piedi, e si tirò su a metà
lamentandosi. ma lo sguardo tagliente del fratello la zittì. "Si PUO'
SAPERE CHE CAVOLO TI PASSA PER LA TESTA???? POTEVATE AMMAZZARVI !!!! GUARDA TE
SE BISOGNA PASSARE IL TEMPO SCALANDO I MURI, ADESSO.....". Jody serrò gli
occhi azzurri, riducendoli a uno spiraglio, ed esclamò "Vuoi sapere che mi
passava per la testa? VOLEVO FARLA SCAPPARE . PERCHE' SE PENSI CHE LASCI CHE LA
PORTINO VIA CONTRO LA SUA VOLONTA', TI SBAGLI DI GROSS----" "STUPIDA
!!!!!" urlò di rimando Yusuke, posando a terra Sanae, tremante e in
lacrime, e tirando su in malo modo la sorella "BASTAVA PARLARE !!!! COME
HO FATTO IO, E SUA MADRE HA GIà ACCETTATO A LASCIARLA VENIRE CON NOI, SE GLI
ZII SONO D'ACCORDO. NON SERVE FARLE RISCHIARE LA VITA PER QUESTO !!!!!!!!!!".
Jody fissò l'amica che, sorpresa, si rivolse verso la madre. La donna annuì
"Si, Sanae, se davvero vuoi restare qui, bambina mia....io e tuo padre
sentiremo terribilmente la tua mancanza, ma ormai sei grande, e devi decidere
tu della tua vita......resta pure con Jody, tesoro". Sanae si lanciò tra
quelle braccia affettuose, piangendo, ma stavolta di gioia e gratitudine. La
madre le accarezzò la testa, poi guardò gli altri due ragazzi "Mio marito
sarà qui a momenti, quindi se per voi va bene vi direi di portarla subito con
voi...se siete sicuri che...." "Gli zii l'accoglieranno a braccia
aperte" affermò Jody, convinta. la signora annuì, e i suoi occhi si fecero
dolci "Si, sono certa che Hiroshi e Hiromi lo faranno....". Yusuke e
Jody si fissarono, stupiti "Come? Ma...lei li conosce bene, signora?"
chiesero, ma in quell'istante la macchina del signor Nakazawa svoltò nel viale,
e l'uomo scese. Sua moglie gli spiegò brevemente la situazione, e Sanae andò a
salutarlo, poi con l'aiuto di Yusuke suo padre caricò i bagagli in macchina,
lasciando a terra quelli di Sanae. Pochi minuti dopo la macchina partì, e Sanae
rimase ferma a fissarla mentre scompariva. A quel punto si volto, confusa,
verso i due amici; Yusuke prese in mano la situazione "Bene, allora visto
che in tre in moto non possiamo andare, io vi precedo coi bagagli, mentre voi
venite a piedi, così potete dirvi tutto ciò che dovete....a patto che tu ti
leghi questa in vita" disse, passando la felpa alla sorella, che obbedì
senza discutere. Indovinandone il motivo, lui le sollevò il mento e disse
"E non credere di cavartela così.....per il tuo scherzetto lungo il muro
ne riparleremo, sta tranquilla". Caricò velocemente le re valigie sulla
moto, fece loro un cenno e partì sgommando. Jody sospirò, ma sorrideva. Sanae
la fissò "Sei fortunata, lo sai?" chiese, e l'amica annuì "Lo
so". Si incamminarono, felici, verso casa Tachikawa "Di cosa dovevi
parlarmi? Cosa intendeva Yu?" chiese ancora Sanae, e solo allora Jody si
ricordò del motivo che l'aveva condotta, provvidenzialmente, a casa dell'amica.
Battè le mani "E' vero !!! Senti, mi ha appena telefonato.....e ha detto
che domani........."
Era ormai
ora di cena, e Jody era seduta in giardino, a godersi il fresco serale,
leggendo, in compagnia di Aly e Alex,quando una figura affannata e visibilmente
disperata entrò dal cancello e corse a più non posso verso di loro....no, verso
l'ingresso. La ragazza alzò gli occhi, imitata dalle altre due, e posò il
libro, riconoscendo Tsubasa a stento, tanto era pallido e sconvolto. Il ragazzo
si fermò appena sotto i gradini, tentando di respirare, poi urlò "Jody
!!!! Vieni fuori !!! Ti prego !!!! Ti devo parlare !!!!"
"Jod---" "Tsubasa !!!!" esclamò una voce dietro di lui e,
voltatosi, vide le tre ragazze che lo fissavano sorprese "Tutto a posto?
Hai un aspetto orribile, stai bene?" chiese Alex, avvicinandosi, ma lui la
scansò e afferrò Jody per le braccia, urlando "Mia madre...ha detto che ha
telefonato la madre di Sanae per....salutarla....e ha detto che si trasferivano...tutti....e
sono passato a casa sua, ma non c'è nessuno....." riuscì a mettere insieme
a stento tali parole, e la ragazza gli rivolse uno sguardo grave, abbassando
poi gli occhi "Si....ho sentito anche io che il signor Nakazawa è stato
trasferito..... e sono andata a casa loro con Yu, e quando me ne sono andata
era vuota....." disse tutto ciò in tono piatto e incolore, e Alex si
voltò, cercando di non far trasparore il suo stato d'animo. Aly si limitò ad
abbassare gli occhi e a coprirsi labocca con le mani. Questi gesti riuscirono a dire a Tsubasa più delle
parole di Jody; la sua espressione si fece disperata, quasi mortale, ed egli
strattonò la ragazza, urlando "Ma non è possibile !!!! Non può essersene
andata !!!! Io devo vederla, devo....devi fare QUALCOSA !!!!!" scoppiò
quasi a piangere, senza lasciare la ragazza, che cercò di protestare "Ma
Tsubasa, se suo pare deve andare....io non posso...." "BALLE !!!!
DEVI FARE QUALCOSA.....FAI QUALCOSA !!!! IO....SANAE !!!!! SANAEEEEEEEE
!!!!!!!!!!!!!!!!" SAN----" "Sì?" fece una voce
dall'ingresso. Il ragazzo si bloccò, mentre la voce riprendeva "Jody,
ragazze, la cena è pronta.....si può sapere chi è che urlava a quel modo? E poi
credevo che qualcuno mi chiamasse da qui.....TSUBASA !!!! Ma che...."
esclamò, vedendolo solo in quell'istante. Il ragazzo si voltò lentamente a
guardarla, quasi non volesse credere ai suoi occhi
"Sanae....Sanae...." sussurrò, incespicando verso di lei. La ragazza
sscese velocemente i gradini, raggiungendolo preoccupata "Tsubasa, ma come
hai fatto a ridurti in questo stato? Cosa----" non riuscì a dire altro
perchè si trovò stretta tra le sue braccia, tanto forte che le sembrò quasi di
soffocare. "Sei qui....sei ancora qui...." lo sentì sussurrare, e
credette di capire. Si appoggiò a lui, felice. Il ragazzo posò gli occhi su
Jody, che cercava inutilmente di non ridere, come le altre due
"Tu....." sussurrò irato, ma lei lo bloccò con un gesto della mano,
dicendo "Attento, hai fatto tutto da solo !!!! Io non ho mai detto
che Sanae se n'era andata....ho parlato solo di suo padre".
Il ragazzo fece per protestare, ma poi chiuse gli
occhi e strinse Sanae. In fondo, tutto ciò che importava era che lei fosse tra
le sue braccia, in quell'istante.
Ci fu un silenzio irreale, interrotto solo dal
frusciare delle foglie mosse dal vento, finchè Alex non esclamò
"AAAAHHHHH, io ho FAME !!!! Quand'è che andiamo a mangiare ????".
Ridendo, Jody e Aly la seguirono su per gli scalini; Sanae rise e si staccò
dal'abbraccio, avviandosi anche lei, e solo all'ultimo Jody si voltò verso il
ragazzo, che era rimasto immobile ai piedi dei gradini, dicendo "Dai,
Tsubasa, ormai cena con noi !!!!!". Ridendo, scomparì alla sua vista, e il
ragazzo corse dentro. La sua bocca si piegò in un sorriso.
Note
dell'autrice:
Allora, non so assolutamente che musica
si usi per la ginnastica ritmica, ho messo due canzoni che mi piacciono molto.
Tsubasa è il solito tonno, e Sanae per una volta ha alzato la voce.....beh, ne
avrà anche il diritto ormai, no? Scrivere quella scena mi è piaciuta molto.....Ihih,
che autrice perfida. Comuqnue è finita bene....ah, anche Sanae ora vive con
Jody....beh, non era in programma, ma sennò sarebbe stata l'unica della squadra
a non abitare li, non era bello......non preoccupatevi, i ragazzi restano dove
sono, vabbè che è una villa, ma non ancora un albergo....tanto più che sono
sempre lì comunque......ciao, alla prossima !!!!!
Capitolo 24 *** Di nuovo insieme....ok, ragazzi, ricomincia la festa ***
Scusate per il ritardo con cui pubblico questo capitoli, e temo
che anche i prossimi si faranno attendere più del solito, ma l'università mi
sta consumando senza sosta il tempo libero, e del preparare gli
esami.....inoltre, sto anche lavorando a un'altra ff, stavolta su harry
Potter.....per chi volesse leggerla, è ospitata sempre su questo sito, nella
sezione di HP, e si intitola "Harry Potter and the spirit of the
Dragon"......quindi, abbiate pazienza, perchè sto cercando di scrivere un
capitolo alla volta alterando le due ff.....grazie. Aspetto commenti
Alewen
Capitolo 23: Di nuovo insieme....ok, ragazzi, ricomincia la
festa
"Si
può sapere che avete avuto da parlare fino alle prime ore della mattina?"
chiese sbadigliando Yayoi quando, uscendo dalla stanza che divideva con Kay,
trovò Jody e Sanae che chiacceravano in corridoio. Quest'ultima voltò gli occhi
su di lei, dicendo "Eh? Oh, nulla, non ti preoccupare, è che stavamo
discutendo di un argomento interessante.....piuttosto Yayoi, è meglio se ti
vesti, sono già le sette e mezza e dobbiamo fare ancora colazione....".
Interdetta, la ragazza dai capelli rossi guardò l'orologio che aveva appena
allacciato al polso e ulrò, correndo poi in camera per indossare la divisa. Non
notò così il bagliore divertito che comparve negli occhi delle altre
due.....poi iniziò la baraonda stile SIAMO-IN-RITARDO-PER-LA-SCUOLA e nessuno
notò che Jody e Sanae continuavano a chiaccherare instancabilmente a bassa
voce. Solo Yu aveva un'idea piuttosto chiara di ciò che stava succedendo (E quindi anche Alex ^__^ NdA). Ma altre sorprese
erano in arrivo, sorprese che, il ragazzo lo sapeva bene, avrebbero lasciato
interdetta anche la sua adorata sorellina.........
"Ahia
!!!! Si può sapere perchè mi hai dato il vocabolario in testa????" esclamò
Jody, massaggiandosi il punto dolorante e guardando arrabbiata Genzo che,
ancora armato di vocabolario, ricambiò lo sguardosenza scomporsi "Si può sapere dove stai correndo? E' tutto
il giorno che cerco di parlarti e tu non fai che dire ' Ah, devo parlare con
Sanae ', ' Ah, sono in ritardo ', ' Ah, mi è venuta in mente una cosa'......la
vuoi smettere? Posso sapere che ti passa per la testa signorina?"; come
per sottolineare le parole la colpì di nuovo col vocabolario. Lei si afferrò il
capo, fissandolo irata, poi esplose "E' solo che oggi arrivano Hika e Jun
e io e Sanae stiam----MHHHHHH !!!!!" la frase si spense in un mugugno, in
quanto il ragazzo le aveva tappato la bocca con una mano e si stava guardando
attorno impensierito. Poi, appurato che nessuno li aveva sentiti, tornò a
fissarla con aria esasperata "Ehi, non serve che ti metti a urlarlo alla
scuola intera, se poi vuoi che sia un segreto. Sì, adesso ho capito.....voi due
riuscite sempre a complicare le cose, potevi anche chiamarmi e dirlmelo, no? Ti
avrei aiutato.....e potevate interpellare anche Tsubasa" disse; Jody si
liberò della mano che la soffocava, dicendo "Guarda, Tsubasa ha già fatto
abbastanza casino ieri sera.....e comunque non c'è bisogno che tu mi picchi col
vocabolario. No, smettila o ti stendo !!!! E va bene, comunque.....da domani
frequenteranno la nostra scuola, quindi avverti l'allenatore, ma senza farti
sentire, ok? Stai andando agli allenamenti?" chiese poi, vedendolo già in
divisa. Il ragazzo annuì "Sì, sono venuto solo a vedere se riuscivo a
trovarti....e tu che ci fai vestita così?" chiese sorpreso, guardandola.
La ragazza indossava infatti una maglietta con maniche cadenti bianca, di
quelle che le atlete indossano sopra il body quando non stanno facendo esercizi
o in inverno, e pantaloni di tuta aderenti di un celeste che ricordava molto
quello dei suoi occhi. Genzo ricordò di aver visto Sanae correre verso la
palestra vestita nel medesimo modo, solo che i pantaloni erano rossi. Jody lo
stava fissando pazientemente, e quando lui tornò a fissarla in volto spiegò
"E' la divisa pesante del club. Ormai siamo in autunno inoltrato, inizia a
fare quasi freddo. Beh, anche io ho gli allenamenti tra poco, meglio che
vada...." disse, avviandosi e salutandolo con un gesto della mano. Il
ragazzo annuì, ricambiando il gesto e avviandosi dalla parte opposta, ma in
quel momento qualcuno gli gettò le braccia al collo ed esclamò, in tono gioioso
e acuto "Genzo-kuuuuuuuuuun !!!! Che piacere rivederti !!!!". Jody si
fermò di botto, riconoscendo una voce femminile, e si voltò, solo per vedere il
suo ragazzo avvinghiato a una sconosciuta....o forse era meglio dire che era
lei ad esserglisi appiccicata addosso. Si avvicinò a piccoli passi, silenziosa,
scrutando la situazione con fare irritato. Genzo si voltò verso di lei, per
quanto gli era possibile, e le lanciò una mutua richiesta di aiuto che, per
quanto arrabbiata, o a dir poco furiosa, la ragazza non faticò a notare. Si
avvicinò fino a mettersi di fronte a lui, e lo fissò direttamente negli occhi.
Il ragazzo, la cui aria di sopportazione l'avrebbe fatta quasi ridere, la fissò
a sua volta, incerto. Poi, vedendo che rimaneva immobile, chiese a bassa voce
"Ma....non ti arrabbi????". Lei continuò a guardarlo direttamente,
senza che dalla sua espressione trasparisse nulla "Sapessi che faccia
hai...." si limitò a dire, poi calò il silenzio. La ragazza sconosciuta
continuava ad essere attaccata al collo di Genzo, che decise di averne
abbastanza e la allontanò a viva forza da sè, dicendo "Va bene, va bene,
ora basta, mi stai soffocando.....Kyla, lasciami !!!!" esclamò, e la
ragazza si convinse a staccarsi, facendo un piccolo passo indietro e rimanendo
ferma a guardarlo con occhi adoranti. Lui assunse un'aria esasperata ma
rassegnata, e Jody rimase silente, spostando lo sguardo dall'uno all'altra, in
attesa. La ragazza, alta e mora dotata di ricci neri ribelli e occhi del
medesimo colore, indossava una tuta simile alla sua, ma i pantaloni erano
viola. Sembrava non essersi affatto accorta della sua presenza, tanto era presa
da Genzo. Infatti, in quel momento aveva finito di adorarlo in silenzio e gli
stava parlando, in tono riverente e gioioso "Genzo - kun, quanto tempo
!!!! Sono tornata solo oggi dal ritiro ad Okinawa, e mi hanno subito detto che
eri qui.....ho seguito le tue avventure in televisione, sei stato bravissimo,
come sempre del resto....vedrai, ai prossimi campionati nazionalianche io darò il massimo, così tutti potranno
vedere che la tua ragazza è perfettamente degna di un campione come te
!!!!". A quelle parole Jody si mosse inconsciamente; gli occhi saettarono
su Genzo, per poi tornare alla ragazza che si era lanciata di nuovo tra le
braccia del portiere, lagnandosi "Ma tu, cattivo, perchè non ti sei mai fatto
sentire ??? Ho aspettato per settimane intere una tua telefonata, una lettera,
qualsiasi cosa....sei sempre così freddo.....anche ora, che ci siamo finalmente
rivisti dopo tanto tempo......" si alzò in punta di piedi, trascinando in
basso il ragazzo per il collo e avvicinando il viso al suo.....Jody non ci vide
più dalla rabbia "EHI !!!!" esclamò, dando una spinta non molto
gentile al ragazzo, che andò a sbattere contro il muro, e ponendosi dritta di
fronte alla sconosciuta, fissandola con occhi di fuoco. Per qualche secondo
rimasero ferme così, i pugni stretti, gli occhi infuocati (Sembrano Akane e Shan-pu al loro primo incontro....NdA),
poi la ragazza dai ricci neri esclamò, allungando un braccio e puntando
l'indice contro Jody "E tu chi saresti, scusa? Cosa vuoi da me? Non
aspirerai mica al mio Genzo, vero?". Jody emise un sibilo "Che sei tu,
invece? Prima di chiedere il nome a un altro dovresti presentarti. E smettila
di trattare Genzo come se fosse di tua proprietà !!!" sentenziò, e la
ragazza si portò una mano alle labbra "Come osi chiamarlo per nome ? Io
non permetto a nessuno di prendersi simil confidenze con il mio Genzo !!!! Non
ne hai diritto !!!!!!!" sussurrò, avvicinando il volto. Jody fece
altrettanto, finchè quasi non si toccarono, e la fissò negli occhi
"Smettila di chiamarlo tu per nome, sei tu quella che non ne ha
diritto !!!!" urlò sottovoce. La sconosciuta emise un gemito, poi si tirò
su e si rivolse a Genzo, che si stava rialzando solo allora dopo la botta
contro il muro "Genzo, mi vuoi dire chi è questa ragazza che osa chiamarti
per nome?". Jody si rivolse a sua volta verso di lui, esclamando
"Insomma Genzo, chi è questa qui?". Si guardarono ancora una volta,
in cagnesco, poi tornarono a fissare il ragazzo "ALLORA ?????!!!!"
esclamarono in contemporanea. Genzo sbiancò, conscio di essere nei guai fino al
collo. Si rialzò a fatica, poi si rivolse a Jody, dicendo "Jody, questa è
Kyla Oikawa, era una mia compagna di classe alle medie e frequenta la prima H
di quest'anno. E' stata in ritiro col club di pallavolo fino a ieri. Kyla"
continuò poi, rivolgendosi all'altra ragazza "Questa è Jody Harper...no,
scusa, Jody Tachikawa; si è trasferita all'inizio di quest'anno in Giappone
dopo aver abitato in varie zone del mondo. E' la sorella minore di Yusuke
Tachikawa". Kyla sembrò sbiancare alla notizia, e rivolse uno sguardo
malevolo a Jody, che lo ricambiò senza problemi. Kyla stavolta si rivolse a lei
"E cosa centri tu col mio Genzo?" "Smettila di dire 'il mio
Genzo', non è una tua proprietà !!!!" rispose Jody. Genzo cercò di
intervenire "I miei genitori e gli zii di Jody, presso i quali vive, sono
molto amici, e quest'estate....beh, ecco...." divenne improvvisamente
rosso e si interruppe. Jody lo fissò, interrogativa, ma Kyla si infiammò
"Non mi dirai mica che hai tradito la tua ragazza, Genzo?" urlò; il
ragazzo rimase senza parole, poi cercò di spiegarle con tatto come stavano le
cose; ma Jody a quel punto ne aveva abbastanza e si pose davanti al ragazzo,
allargando le braccia come per proteggerlo e esclamò "No, non può averla
tradita, e smettila di considerarti la sua ragazza, non puoi esserlo !!!".
Kyla ringhiò, avvicinandosi minacciosa "E perchè no, scusa?" chiese
in tono irato. Jody si sporse in avanti, furente "Perchè sono io la sua
ragazza !!!!!" urlò tutto d'un fiato. Kyla la fissò incavolata, poi si
rivolse a Genzo, pallido e tremante "Genzo, mi spieghi che cosa diavolo
sta dicendo questa?" chiese, sicura di una smentita
"Ehm...beh...ecco...." balbettò lui, e Kyla lanciò uno sguardo
trionfante a Jody, che la incenerì di rimando. Poi però il ragazzo confessò
"Ehm...è vero". Kyla si bloccò
"COOOOOOOSAAAAAAAAA?????????" urlò, fissandolo con occhi dilatati al
massimo.Jody incrociò le braccia,
soddisfatta. Kyla aggreddì Genzo, riempiendolo di pugni al petto "Come
puoi avermi fatto una cosa simile? E io che ho rifiutato tutti gli ammiratori
per te....mostro !!! Maledetto !!!! Ma...certo, ho capito !!! E' stata questa
strega ad accalappiarti !!!!" esclamò, voltandosi di scatto e puntando
l'indice contro Jody, che sussultò irata "Scusa, a chi è che hai dato
della strega? Per tua norma e regola è stata una decisione non nostra, ma dei
nostri genitori.....ciò non toglie che sono io la sua ragazza e tu non
puoi appiccicarti in quel modo a lui !!!!!". Kyla sussultò a quelle
parole, e corse di nuovo ad abbracciare Genzo, dicendo in tono accorato
"Povero Genzo - kun, ti hanno costretto a stare con quella strega....ma
non ti preoccupare, ora ci penso io.....". Genzo cercò di allontanarla
"No...ecco...vedi...non...." balbettò, lanciando un'occhiata
implorante a Jody, che però stava guardando da un'altra parte "A me non
sembrava poi così dispiaciuto....non fa altro che baciarmi o ammazzare i
ragazzi che si avvicinano a me...." commentò; Kyla divenne rossa di rabbia,
e Genzo per l'imbarazzo l'imitò. Le due ragazze si fissarono di nuovo in
cagnesco, poi Kyla sorrise malignamente e commentò "Noto che indossi la
divisa della squadra di ginnastica artistico - ritmica....fai parte del
club?" chiese, sprezzante. Jody annuì, impassibile, e l'altra sorrise
ancor più ampiamente "Sai, anche io pratico questo sport, anche se la mia
precedenza va alla pallavolo....sono un asso in quello sport, ma anche nella
ginnastica non me la cavo per niente male......ma d'altronde portare avanti con
sucesso due sport non è da tutti....."disse in tono di sufficienza. Jody si scostò i capelli dalla faccia,
replicando "A dire il vero anche io gioco a pallavolo, oltre a far parte
del club". Kyla perse il sorriso, e i suoi occhi si fecero ancor più
maligni "Ma di certo non puoi dire di appartenere a una squadra vero? La
mia parteciperà al campionato regionale !!!!" esclamò co aria di
importanza. Jody sorrise "A dire il vero si....faccio parte di una
squadra...." si limitò a dire. Kyla si avvicinò "E potrei sapere
quale?" chiese, irritata al massimo. Jody la guardò negli occhi "Lo
Shoan" rispose.
Kyla
sbiancò. Rimase immobile, incapace di parlare, incredula. Poi una furia cieca
le annebbiò la vista. Puntò il dito contro l'altra e urlò "TI SFIDO !!!!!!!!!".
Jody si limitò a fissarla, aspettando, Kyla fumava letteralmente dalla rabbia
"TI SFIDO E TI BATTERO', SIA NELLA PALLAVOLO MA PRIMA ANCORA NELLA
GINNASTICA !!!!! TI UMILIERO', COSI' NON AVRAI PIU' QUELL'ARIA INSOPPORTABILE
!!!!!!!!". "E quale sarà il premio di tale sfida?" chiese Jody.
Kyla sorrise. L'aveva in pugno "Lui". Puntò il dito contro Genzo, che
sobbalzò, incredulo. A quel punto fu Jody a diventare rossa dalla rabbia
"SE CREDI CHE LO METTA IN PALIO COME UN PUPAZZO TI SBAGLI DI GROSSO !!!!!!!!
SCORDATELO ASSOLUTAMENTE, SE COMBATTERO' CONTRO DI TE LO FARO' PER ME STESSA,
NON PER QUALCUN'ALTRO !!!!!!!". Kyla rimase un attimo spiazzata
"Allora l'obiettivo sarà dimostrare di essere la ragazza adatta a Genzo.
Lui non può stare con una perdente !!!!" ritentò, e Jody annuì "E
sia. Cosa proponi ????" "Tra tre giorni verrà qui un'incaricato della
commissione olimpica che si è diplomato in questo istituto per valutare queli
atlete parteciperanno ai prossimi campionati nazionali....ovviamente se supereranno
quelli regionali. La nostra sfida inizierà allora. Vedremo quale delle due sarà
scelta". Jody era perplessa "Sei sicura che ce la farai in tre giorni
a prepararti?". Kyla ringhiò "Tu non impicciarti, allora che ne
dici?". La ragazza annuì ancora "E va bene, ma vedi di non rimanerci
troppo male !!!!" "Non preoccuparti, non ce ne sarà motivo,
Harper" "Io mi chiamo Tachikawa" "E va bene, Tachikawa. Ce
la vedremo sul campo !!!!" "Va bene !!!!" esclamò Jody,
convinta. Genzo cercò di intervenire "Aspettate...." supplicò, ma
entrambe gli diedero uno spintone violento che lo spedì di nuovo contro il muro
"TU STANNE FUORI !!!!!!!!!!!!" urlarono, continuando a guardarsi in
cagnesco. Jody poi disse "E al campionato regionale ci troveremo su campi
opposti, Oikawa.....ma allora avremo la nostra squadra con noi" . Kyla
rise "Basto io per te !!!!" "La vedremo !!!!" "Oh,
l'hai sfidata?" chiese una voce dietro di lei. Kyla si voltò, solo per
trovarsi di fronte una ragazza dai capelli biondi, Allenby. La nuova arrivata
guardò Kyla con occhi neri penetranti e un sorriso furbo "Ce ne vorra
prima che tu batta il capitano" commentò. Jody la prese per un braccio e
la tirò verso di sè, dicendo "Kyla, posso presentarti la seconda
schiacciatrice della mia squadra, lo Shoan? E' molto brava.....". Kyla
fumava dalla rabbia "Ancora?" pensò Jody trattenendo una
risata (E' l'autrice che ha poca
fantasia....NdPersonaggi), poi si voltò e si allontanò a grandi
passi "Tra tre giorni, Jody Tachikawa" sussurrò, lasciando le altre
due nel mezzo del corridoio.
Quando
fu lontana, Genzo osò farsi avanti, e Jody si voltò verso di lui "Credo
che mi dovrai spiegare molte cose" disse, e dagli occhi si vedeva che era
molto arrabbiata. Genzo annuì, poi esclamò "Jody, stai attenta, Kyla è
davvero brava sia nella ginnastica che nella pallavo----" "Non
importa" sussurrò Jody in tono serio. I suoi occhi bruciavano dalla
determinazione "Non mi batterà, ti giuro che non mi batterà
!!!!!"
Sanae
entrò di corsa negli spogliatoi del club; si guardò freneticamente intorno
finchè non riuscì a scorgere Jody, china sul sul armadietto, che si stava
sfilando la maglia. L'allenamento di quel giorno l'avrebbero svolto in body e
pantaloni, visto che un vento freddo aveva iniziato a raffreddare le giornate.
Sanae si precipitò su di lei "JODY !!!!" urlò, e l'amica si voltò di
scatto a guardarla incuriosita "E' vera la storia che hai sfidato
Oikawa?????" esclamò tutto d'un fiato. Jody sorrise e si appoggiò
all'armadietto "A dire il vero è stata lei a sfidarmi....comunque sì,
gareggerò contro di lei". Sanae spalancò gli occhi "Ma è molto
brava....Jody, io non so se...." "Non mi batterà" sussurrò Jody,
e la sua espressione si fece dura "Puoi star certa che non mi
batterà....ha troppe cose da ripagarmi, quella.....andiamo....ah, Sanae, che
ore sono?". La ragazza, ancora dubbiosa, guardò l'orologio che aveva al
polso "Le 3 e 20....". Jody si avviò verso la porta "Bene"
disse, con la mente rivolta solo agli allenamenti. Ma poi si bloccò, incredula,
e si voltò lentamente "Le .......... 3 e venti ? Ma questo vuol
dire....che tra dieci minuti.....cavolo, con la storia della sfida mi era
completamente passato di mente che.....". Anche Sanae spalancò gli occhi
"Ah...oddio....è vero....". Le due ragazze si fissarono, immobili,
per qualche secondo, poi si precipitarono fuori dallo spogliaotio, dirette
verso la palestra. Fu così che incrociarono Alex; la rossa ragazzina sembrava
sapere benissimo il motivo per cui avevano tanta fretta, poichè disse
"Capitano, Sanae - chan, voi due ogni tanto riuscite a complicarvi la vita
in modo tale che nemmeno volendolo intensamente qualcun'altro ci
riuscirebbe". Jody si fermò, poggiando le mani sulle gambe e recuperando
il fiato "Certe volte Yu parla davvero troppo...comunque....puoi pensarci
tu? Noi abbiamo l'allenamento...." "No"disse la ragazza. Jody alzò la testa
"Eh?" chiese, sorpresa. Alex sorrise "Ce ne occuperemo noi "
solo allora notarono Allenby, immobile e silente vicino all'amica. Le due
sorrisero in simultanea, e Jody rabbrividì "Beh...è l'unica
soluzione" disse in tono rassegnato, e le due sparirono. Sanae guardò
l'amica "Non mi sembri entusiasta" commentò; l'altra sbuffò
"Quelle due insieme sono più esplosive del tritolo" spiegò. le labbra
di Sanae si incresparono in un sorriso "Più di te e me?" chiese, e
Jody rise "Molto peggio" "Allora siamo nei guai !!!!"
esclamò ridendo la manager "Noi no, ma non oso pensare a cosa succederà a
Jun e Hikaru......" "Dunque, Yayoi sarà in palestra a quest'ora, ma
Yoshiko dov'è?". Jody ci pensò per un secondo "Allora, oggi è
giovedì, quindi.....si, è agli allenamenti di nuoto con Aly" "Nuoto?
Non sapevo si fosse iscritta al club di nuoto" esclamò Sanae
"Precisamente si è iscritta a quello di tuffi, è stata Aly a convincerla
in realtà. E invece Alex stava girellando perchè gli allenamenti del club
iniziano tra mezz'ora, e....ah, si è iscrittaa basket, ma ha solo due allenamenti alla settimana"
"Basket????" "Sì....anche se aveva detto di non voler far parte
di un club....e Allenby prima era al campo di atletica a fare delle prove......
comincerà gli allenamenti da lunedì....e....noi siamo in un ritardo pauroso
!!!!!!!!!". Senza una parola di più, le due si precipitarono in palestra,
cercando di evitare Mya....che purtroppo le stava aspettando proprio affianco
all'entrata !!!!
"Mi
vuoi spiegare perchè stiamo andando verso la palestra e non all'ufficio del
preside? Dovrei pur sapere in che classe dirigermi domani mattina, non ti
pare?" chiese il ragazzo, tirando indietro spazienito i capelli castani
scuri che gli cadevano sugli occhi e fissando esasperato la ragazza che gli
stava affianco, che era andata a prenderlo alla stazione e, dopo avelo
trascinato fin lì,lo aveva costretto a
un interminabile giro di ispezione alla scuola che evitava solo l'unica che lui
voleva veramente vedere, il campo da calcio....e l'ufficio del preside,
appunto; il ragazzo si chiese cosa stava tramando, perchè conoscendola di certo
non si stava comportando così casualmente, e decise di indagare "Si può
sapere che avete in serbo per me tu e le tue degne compari?" chiese,
fermandosi e incrociando le braccia. La ragazza si voltò a guardarlo,
fermandosi a sua volta, mentre la treccia rosse che le pendeva dal capo
oscillava di lato. Gli occhi castani - rossicci assunsero un'ottima espressione
stupita "Perchè dici così? Il capitano mi ha chiesto di venirti a prendere
e di farti visitare la scuola, e io lo sto facendo. Che c'è di strano?".
Nonostante la recitazione fosse perfetta, il ragazzo non si fece fregare
"E allora perchè mi hai portato dappertutto tranne che al campo da calcio
e dal preside? E perchè diavolo stiamo andando alla palestra
femminile??????". la ragazza assunse un'aria decisa, il che gli fece
temere di aver commesso un grosso errore "Uffa, il campo da calcio lo
conosci come le tue tasche e lo troveresti a occhi chiusi, e dal preside puoi
anche andarci domani mattina. Io sto solo faceno ciò che mi hanno detto, quindi
non crearmi problemi e MUOVI QUEI PIEDI, ADESSO !!!!!" detto ciò lo
afferrò per un braccio e iniziò a trascinarlo verso l'edificio che conteneva la
palestra femminile. Lui provò di nuovo a protestare "Ma almeno potrò
sapere in che classe sono !!!" esclamò, ma lei continuò a trascinarlo
senza nemmeno voltarsi "Lo saprai domani. E tanto sarà la prima B".
Lui spalancò gli occhi "E come lo sai, scusa?" chiese esterefatto.
Nemmeno questa volta lei si voltò "Lo so e basta; e ora cammina, cominciò
a stancarmi di trascinarti come un bambino piccolo". Lui arrossì,
imbarazzato, e iniziò di nuovo a camminare; la ragazza però non accenno a
lasciargli il braccio. Poco dopo, furono in vista della palestra.
Jody
spiò fuori della porta per l'ennesima volta, Yayoi decise che ne aveva
abbastanza. Era tutto il giorno che lei, Sanae e Kay si comportavano in modo
strano "Insomma, si può sapere che avete?Non passa mezzo minuto che una di voi tre non va a spiare fuori.....mi
volete dire cosa state complottando?". Il tono era duro e offeso; la
ragazza si sentiva veramente messa da parte, e la cosa andava avanti da troppo
tempo. Sanae la fissò allarmata, cercando di calmarla e spiegare, ma proprio in
quell'istante Jody lanciò un urlo di avvertimento e indicò qualcosa. La
ragazza, decisamente stufa, mollò il nastro rosso che teneva in mano e si
diresse con passo deciso verso la porta e l'amica, che la fissò terrorizzata e
cercò di impedirle la visuale spalancando le braccia e sbarrando l'entrata.
Yayoi arrivò a pochi passi da Jody prima che Kay riuscisse a raggiungerla e
afferrarla per le spalle, tirandola indietro, e Sanae le si parasse davanti,
spingendola indietro "No....Yayoi...aspetta...." supplicò ansimando
per lo sforzo. A breve iniziò una vera zuffa, in cui volarono anche parole poco
gentili. La povera Yayoi aveva le lacrime agli occhi "Perchè mi state
escludendo così?" chiese con voce rotta. Le altre tre si guardarono,
affrante "Non è così, Yayoi, davvero...." cercò di dire Kay, ma la
ragazza era fuori di sè e scatto in avanti, urlando "Sì che è così !!!!!!!
Voi due aveva confabulato per tutta la notte, e stamattina mi avete palesemente
ignorata quando vi ho chiesto perchè, e Kay si comporta stranamente da
stamane.....io...IO PENSAVO CHE FOSTE MIE AMICHE !!!!" iniziò a piangere
disperatamente, e Jody si trovò ad abbracciarla prima di rendersene conto
"Yayoi..." "Lasciami !!! Tu...." "...non è così.
Fidati. Lo facciamo per il tuo bene...abbi pazienza, fra poco saprai
perchè....fidati di noi !!!" supplicò, guardandola negli occhi "E
come potrei ora? Io...." "Tu devi tornare ad allenarti, oppure te ne
vai. E lo stesso vale per voi tre" osservò una voce perentoria dietro di
loro. Voltatesi, le quattro videro Mya e Yaeko che le fissavano arrabbiate.
Yayoi arrossì "Oh....ecco" "Aoba, tocca a te....e vedi di fare
del tuo meglio, non mi piacciono gli scansafatiche" intimò Yaeko, gli
occhi scuri serrati. La ragazza annuì "Oh...certo" si diresse verso
il nastro che aveva lasciato cadere e lo afferrò, iniziando a muoversi con la
musica. Jody lanciò un'occhiata a Mya, che ora sorrideva a le strizzava
l'occhio, e poi a Yaeko. Sorrise a quest'ultima "Grazie !!!"
sussurrò, grata che l'avesse tolta dai guai, e l'altra fece un cenno per
rispondere, seguendo con occhi interessati Yayoi che danzava. Ma non era
l'unica. Infatti, sulla porta in quell'istante apparve.....
"Finalmente
!!!" sussurrò Alex quando raggiunsero la porta della palestra. Il ragazzo
accanto a lei le lanciò un'occhiata dubbiosa "E ora che facciamo?"
chiese, titubante. Lei sospirò "Entriamo" rispose, cercando di
mantenere un tono normale. Lui la fissò ancora "Ma ci saranno gli
allenamenti !!!!" esclamò confuso. Alex si battè una mano sulla fronte.
Uomini !!!! Tutti uguali !!!!. Lo fissò dritto negli occhi "Appunto
!!!" esclamò; dall'espressione non le sembrò che lui avesse capito molto
di più, ma decise di lasciar perdere e lo spinse dentro, allungandosi poi per
guardare da dietro la sua schiena. Sentì che il ragazzo si irriggidiva nel
fissare l'atleta che stava danzando in quell'istante, e sorrise. L'aveva
riconosciuta.....era fantastica !!!! Alex rise, battendo le mani, e questo
richiamò l'attenzione di tutti quelli che c'erano nella palestra tranne Yayoi,
concentrata unicamente sulla musica. Jody, Sanae e Kay sorrisero alla rossa, e
Kay alzò il polloce in segno di congratulazioni per la riuscita della
'missione'; Mya e Yaeko diedero un'occhiata al ragazzo, poi a Yayoi e alle
altre, e un lampo nei loro occhi dimostrò che avevano capito un bel po' di ciò
che stava succedendo. Il resto delle ragazze continuava a fissare il ragazzo,
arrossendo e commentando che era davvero carino, oppure chiedendosi cosa ci
faceva li. Lui si sentiva spaesato, ma non riusciva a staccare gli occhi dalla
figura della ragazza che danzava. Era....unica, fantastica, fenomenale,
sembrava che avesse il fuoco dentro.....si sentì stranamente preso da lei,
nonstante non sapesse nemmeno il suo nome, nonostante ci fosse già un'altra
ragazza nel suo cuore....poi la musica finì, e la ragazza si fermò. Scoppiò un
applauso fragoroso a cui presero parte tutte le ragazze presenti in palestra, e
lui continuò a fissarla imbambolato. Poi, lei si girò. E lui ebbe un colpo.
Perchè solo allora realizzò che la ragazza che amava da sempre e la ragazza che
tanto lo aveva colpito, stregato, catturato.....erano la stessa persona. Perchè
quel ragazzo era Jun Misugi.
Yayoi
finì la sua esecuzione e fu attorniata dalle compagne che si complimentarono,
entusiaste, con lei; i suoi occhi giravano da una parte all'altra della
palestra, divertiti. Poi sentì delle ragazze dietro di lei sussurrare "Chi
è quel ragazzo sulla porta? E' veramente carino....." "Non lo so, ma
è da un po' che se ne sta li fermo a guardare da questa parte......mi pare di
averlo già visto...." "Si.....mamma mia quanto è bello....".
Incuriosita, la ragazza volse i suoi occhi verso la porta; era vero, li c'era
un ragazzo che la fissava intensamente. Era in controluce, e il sole illuminava
i suoi capelli castani. Inspiegabilmente, sentì un tuffo al cuore, come un
riconoscimento......poi lui fece un passo avanti, e il suo volto le si rivelò.
Sbarrò gli occhi, portandosi una mano alla bocca e sussurrando, incredula
"Jun...."
Jun
fece un passo, esitante. Poi un altro, quasi contro la sua volontà. Poi sentì
che le sue gambe avevano preso l'iniziativa e lo stavano conducendo verso di
lei. I suoi occhi non l'abbandonarono per un secondo, finchè non le si ritrovò
davanti. Senza nemmeno pensarci, l'abbracciò con foga, affondando il volto nei
capelli di lei. Yayoi sussultò "Jun...." "Yayoi....semravi un
angelo...." riuscì a dire. Lei iniziò a piangere "E'....un sogno?"
chiese e, quasi avesse paura di svegliarsi, si aggrappò alla sua maglietta. Lui
sorrise "No, è che tu sei il mio sogno" rispose. Sentì che lei gli si
appoggiava contro, senti le sue lacrime bagnargli il petto. La strinse più
forte "Yayoi....sono qui ora....per sempre" sussurrò. Non le sembrava
vero. Poi Jun si voltò, sempre tenendola stretta; Jody, Kay, Sanae e Alex li
stavano osservando sorridendo "Inutile chiedervi se c'eravate dietro
voi....." disse in tono ironico. Yayoi sorrise "Ragazze....scusatemi
!!! Io ho dubitato di voi...." "Yayoi, lascia stare. Ciò che importa
è che hai capito.....ah, in questo momento dovrebbe esserci una scena simile al
campo da calcio". Jun socchiuse gli occhi "Chi avete mandato
stavolta?" "Allenby" "Dio ci aiuti" rispose il
ragazzo. Gli rispose un coro di risate allusive"Anzi, Dio aiuti LUI !!!!!" si corresse.
Allenby
camminava diretta verso il campo da calcio, accaldata, irritata e terribilmente
stufa di sentirlo parlare. Colui che la seguiva infatti non smetteva un secondo
di fare domande. Cercò di non aggredirlo, contando i passi che la separavano
dal cancelletto del campo e pensando con gioia che quando avesse visto chi
c'era dentro si sarebbe finalmente zittito....finalmente il cancelletto apparve
davanti ai suoi occhi; lei lo spalancò, grata al signore che fosse finita. I
suoi occhi passarono veloci sulla panchina, per poi spostarsi velocemente sui
giocatori al centro del campo.....e ritornare sbalorditi sulla panchina.
Allenby si bloccò, col risultato che lui le andò a sbattere contro, protestando.
Poi iniziò a urlare entusiasta alla vista di Tsubasa e degli altri. Ma Allenby
non lo sentiva più. Continuava a guardare la panchina. Era vuota. Totalmente,
inesorabilmente vuota. Si accasciò sulle ginocchia, e un urlo esasperato le
salì alle labbra. Non riuscì a trattenerlo, tanto quegli scemi erano troppo
impegnati a giocare a calcio per badarle.........gli occhi neri fulminarono i
ragazzi che non la guardavano nemmeno. Dove cavolo era finita Yoshiko ?????
Quando
l'urlo furioso si espanse nell'aria, Jody alzò di scatto la testa, imitata da
Kay e da tutti gli altri. Le due si guardarono. "Era....Allenby"
mormorò Kay. Jody annuì "Mi sa che è successo qualcosa....." guardò
fuggevolmente l'ora sull'orologio appeso alla parete. Erano le 5 e 45, ormai
l'allenamento era quasi finito "Capitano, ti spiace se....." tentò
"Vai, tranquilla, tanto con voi non c'è nulla da fare, siete troppo brave
per potervi rimproverare....."rispose Mya ridendo. Jody ringraziò con un cenno, ma stava già correndo
in direzione del campo. Temeva fosse successo qualcosa....una cosa
qualsiasi....al campo....lì c'era Genzo......non le parve strano vedere Sanae
che la rincorreva, e poco dopo Kay. Infine anche Yayoi uscì di corsa, seguita
da Jun. Ma Jody in quell'istante stava aprendo il cancello e non vi badò. Entrò
come una furia, e i suoi occhi scrutarono il campo, ansiosi. Genzo era tra i
pali della porta, come al solito. Sospirò sollevata, poi sentì un gemito vicino
alla sua gamba; si voltò, e vide Allenby, ancora china a terra, le mani che
stringevano il terriccio. La fissò "Che è successo? Ti abbiamo sentita
urlare...." chiese, chinandosi a sua volta. La biondina alzò gli occhi
scuri. Kay entrò di corsa, fissò il campo e poi raggiunse le amiche.
"Allora?" incalzò Jody, e Allenby indicò la panchina. Le due ragazze,
anzì le tre ragazze, perchè nel frattempo era arrivata anche Sanae (E cosa aveva fatto appena entrata? Braaviiii, aveva
guardato se Tsubasa stava bene. E Tsubasa cosa stava facendo? Esatto, sta
giocando a calcio....evvai, le so tutte !!!!!! Ma vieni !!!!!! Tutte le so
!!!!!!!!! Ma vieni !!!!!!!NdA) la fissarono. Allenby esclamò
"Ecco !!!! Vedete ?????". Kay fissò la pancina, poi l'amica e di
nuovo la panchina "Si....è la panca" disse in tono dubbioso. Allenby
annuì vigorosamente "ESATTO !!!! Ed è VUOTA !!!!! Lì avrebbe dovuta
esserci Yoshiko...invece, quando sono entrata col tuo intelligentissimo cugino,
non c'era !!!!". Jody spalancò gli occhi "Cosa? E Hikaru ora
dov'è?" chiese esterefatta, guardandosi attorno. Allenby indicò un puntino
che si muoveva nel campo "Secondo te?" si limitò a dire. Sanae
strabuzzò gli occhi "Sta....giocando a calcio??????" esclamò
incredula. Allenby si tirò su "Già....è quello che fa da quando siamo
arrivati.....". Jody strinse i pugni "Ma si decideranno mai a
crescere?" sussurrò. Allenby scosse il capo, poi si voltò "Che
facciamo?" chiese, guardando le altre tre. Kay vide una figura che si
avvicinava "Taro !!!" chiamò, e il ragazzo corse da lei
"Ciao...ma non avevi allenamento?" chiese sorridendo. lei annuì
"Sì, ma è una storia lunga.....Yoshiko dov'è?" chiese. Il ragazzo ci
pensò un attimo, poi si illuminò "Ah, sì, ha dettoche le avevno messo un allenamento in più
oggi, e se n'è andata......tanto c'erano Alex e Allenby.....ma che.....".
Kay era tornata di corsa a riferire le novità. Jody si prese il capo tra le
mani, mentre una voce diceva "Ehm....ragazze....." "Sì"
mormorò "Jun me l'ha appena ricordato.....oggi è il compleanno....."
".....di Yoshiko, sì. E il suo regalo non ha di meglio da fare che giocare
a calcio" concluse Jody. Yayoi sussultò, vedendo solo in quell'istante
Hikaru. Poi Sanae battè le mani per richiamare l'attenzione "E va bene,
allora faremo così. Jun, ho bisogno anche del tuo aiuto......"
"Insomma,
volete sbrigarvi? Alex mi ha mandato un messaggio che stanno per svoltare
l'angolo......non abbiamo più tempo !!!!" urlò Aly correndo in salotto con
un vassoio di panini, seguita da Franz che portava bibite e patatine. Jody
guardò ansiosa l'orologio, poi sospirò. Battè le mani "E va bene....direi
che è ora di nasconderci. Genzo, dietro al divano, e ricordati di accendere la
luce solo al momento giusto. Gli altri dove stabilito. E ora MUOVETEVI".
L'ultima parola fu un comando, perentorio e indiscutibile; due secondi dopo
erano spariti tutti, abilmente nascosti nelle varie parti del salotto. La luce
fu spenta, e calò il silenzio. Un silenzio ansioso, palpabile; la tensione
crebbe quando sentirono dei passi risalire i gradini dell'ingresso, e la voce
di Yoshiko dire "....certo che avrebbero anche potuto aspettarci, ma se
dici che avevano da fare.....siamo a casa !!!! Ehi ma....non c'è nessuno, è
tutto buio.....eehiiiiiii????? Dove sieteeeeee?????? Jody? Ehi, ma dove vi
siete caccia---" "ORA !!!" l'urlò rimalzò nella stanza oscura.
Genzo premette l'interruttore, le luci rimbalzarono ovunque; Yoshiko rimase
immobile, senza riuscire a respirare, mentre tutti spuntavano fuori urlando
"SORPRESA !!!!!!!!!!! BUON COMPLEANNO !!!!!!!!!!!!!!!", poi si lanciò
verso di loro con le lacrime agli occhi. Per caso incontrò Aly e la abbracciò
piangendo "Ero convinta che non ve ne foste ricordati....ero anche
arrabbiata con voi...oh, ragazzi, siete super, mitici, i migliori amici che
chiunque possa desiderare......". Le lacrime le impedirono di continuare.
Aly le accarezzò i capelli sorridendo, e tutti le si strinsero incontro,
ridendo e scherzando. Yoshiko pensò, sorridendo, che quello era il compleanno
più bella della sua vita....a parte uno.
Stavano
romai festeggiando da parecchi minuti quando un trafelato Tsubasa suonò alla
porta. Jody andò ad aprirgli e prese la torta che lui e Taro erano andati a
ritirare, poi i due ragazzi si unirono alla compagnia nel salotto. Due minuti
dopo fu Mamoru a suonare, portando un pacchetto incartato. Infine ci fu un
ultimo scampanellio, e stavolta Jody sgusciò furtiva verso la porta. Genzo
richiamò il silenzio, in attesa. La porta si aprì, e Jun, rosso in volto, fece
la sua comparsa. E dietro di lui.....il vuoto. Il ragazzo, imbarazzatissimo,
entrò, e Yoshiko gli corse incontro "Jun, che sorpresa !!!! Ma quando sei
tornato ???? Sono felice di vederti !!!" disse in tono cortese, ma un
lampo di sofferenza le attraverso il volto. Jun emise un mugolio, e non trovò di
meglio da fare che abbracciare Yayoi. Ovviamente era la mossa sbagliata. Gli
occhi scuri di Yoshiko presero uno strano luccichio, e la ragazza si affrettò a
distoglierli "Scusate.....meglio che vada a parlare con Alex un
momento.....ci vediamo....". Si allontanò velocemente, raggiungendo le
altre ragazze. Ma il suo sorriso non era più spontaneo. Genzo fissò Jun,
sorpreso. Jody continuava a scrutare nell'oscurità della sera, dalla porta
aperta, poi si voltò anche lei verso il ragazzo; socchiuse gli occhi, e si
avvicinò. Lui le rivolse uno sguardo spaventato, stringendosi di più a Yayoi.
Jody li raggiunse "Posso parlarti....un secondo?" chiese in tono
neutro. Lui annuì, sbiancando. Si scostarono dal gruppo festante, andando verso
l'ingresso. Genzo si avvicinò a sua volta. Jody fissò con occhi duri il ragazzo
e mormorò "Bene, tu sei qui....e quell'imbecille di mio cugino dove si è
cacciato invece?". Jun cominciò a mormorare qualcosa di
incomprensibile.Lei non si fece
impetosire "Allora?" rincarò. Lui si arrese "Beh, sai, tornando
io, lui, Genzo e Tsubasa ci siamo messi a parlare di calcio, e la discussione
si è fatta molto interessante, e poi a casa l'abbiamo continuata tra noi, e
così...." si interruppe, fissando spaaventato la ragazza, che intuendo la
verità aveva iniziato a scaldarsi "....beh, mi sono dimenticato di dirgli
che dovevamo venire qui....e quando sono andato a chiamarlo era uscito....non
so dove sia.....". La ragazza ora tremava visibilmente, il volto rosso, le
mani strette a pugno. Alzò due occhi di fuoco e li puntò su Jun "Ringrazia
il cielo che devo cercarlo....potrei non rispondere di me, altrimenti" lo
minacciò. Il ragazzo annuì, pallido come un cadavere. Genzo trattenne una
risatina. Ma Jody aveva già spalancato la porta ed era uscita di corsa
"Ehi, aspetta, è buio !!!!!" le urlò dietro. Ma era già sparita.
Lo
trovò seduto sulla sponda del fiume. Stranamente se lo aspettava. Suo cugino
aveva sempre amato l'acqua, e quando era pensieroso questa lo attraeva
irresistibilmente.....era capitato più volte che lui fosse così perso nei suoi
pensieri da finire dentro un fiume !!! Almeno stavolta ci si era seduto vicino,
riflettè la ragazza mentre scendeva per raggiungerlo. Lui non si mosse, quasi
non l'avesse minimanete sentita. Lei gli si fermò alle spalle "Sei li più
o meno da un'ora...... se sei scappato prima che Jun venisse a casa mia per la
festa, lo sai?" dichiarò. Lui emise una breve risata, senza nemmeno
guardarla "C'era una festa? Mi spiace. Non lo sapevo" mormorò. Lei si
lasciò cadere vicino al ragazzo "Hikaru, sai che giorno è oggi?"
chiese. Lui annuì "E allora perchè non sei venuto a trovarla? Perchè?
Potevi venire lo stesso, è un mese che non la vedi.....". Un sospirò fu la
risposta. Jody annuì, e si sedette più comoda "Racconta" si limitò a
dire. Lui guardò fissò l'acqua "Sai, quando se n'è andata in America mi
sono sentito un idiota.....per non aver mai capito quanto le volevo bene prima
che fosse troppo tardi. Poi, grazie a te lei è tornata....e sono stato io a
lasciarla, stavolta, sempre senza dirle cosa provavo. Sono uno stupido,
Jody". "Almeno sa con chi sta parlando" riflettè lei,
prima di dire "Ma allora perchè non sei venuto a trovarla? Hika, oggi in
teoria lei doveva essere al campo da calcio, ma non c'era......e tu non te ne
sei proccupato, non ti sei chiesto perchè Allenby ti aveva trascinato li a quel
modo, ma ti sei messo a giocare a calcio" concluse, mentre un'espressione
esasperata le si disegnava sul volto. Lui arrossì, una goccia enorme sulla nuca
"E' che era un bel pezzo che non giocavo con Tsubasa e gli
altri......quando gioco con loro mi dimentico di tutto...." "APPUNTO
!!!!!" scattò Jody, sporgendosi verso di lui "Sei sempre stato così
preso dal calcio da non renderti conto di cosa provavi per lei, se non quando
l'hai persa. E quando è tornata qui, eri preso dal torneo, e non ci hai fatto
troppo caso....e poi te ne sei andato tu. Non credi che sia ora di usare il
cervello e non solo i piedi?" domandò piccata. Lui nascose il volto tra le
braccia, appoggiandole alle ginocchia "AAAAHHHH, Jody, sono proprio un
imbranato !!!!" urlò. La cugina gli accarezzò il capo, scompigliandogli
amorevolmente i capelli "Sì" disse sorridendo "Lo sei
davvero" "Non le ho nemmeno preso il regalo " "Io l'avevo
prenotato, ma il regalo ha avuto la bella idea di scapparsene per
riflettere...." disse lei, lasciando che le parole cadessero nel vuoto. Ci
fu un attimo di pausa "Adesso andiamo?" tentò. Lui non si mosse
"E cosa dovrei fare?" chiese. Jody si alzò "Magari dirle la
verità? Prima di perderla ancora....." "Ma non ho nemmeno un
regalo...." "Oh, cavolo, ancora non l'hai capito che sei tu il
regalo? Ma proprio non ti ci entra in testa? Guarda che se vai avanti così la
perdi davvero. A scuola ci sono tanti di quei ragazzi che le stanno
dietro....". A quelle parole Hikaru si alzò di scattò, facendola
indietreggiare per la sorpresa "Davvero?" chiese animato, con gli
occhi scintillanti. Lei annuì, intimorita "Che si provino solo a.....ah,
ci penserò io. Tanto da domani frequenterò la vostra scuola....". Jody
sorrise. Finalmente l'aveva capito "Che ne dici di andare a
dirglielo?" propose tendendo la mano. Lui annuì, afferrò la mano della
cugina e iniziò a strattonarla correndo. Ma lei non si sognò nemmeno di
lamentarsi.
Arrivarono
trafelati alla porta della villa. Jody entrò, sentendo la musica e le risate
della compagnia, e battè le mani per richiamare l'attenzione. Si voltarono
tutti a guardarla, e parecchie facce sorrisero, vedendo che ce l'aveva fatta.
Yoshiko, sorpresa, esclamò "Jody, ma dov'eri finita? Sei sparita
all'improvviso.....ci stavamo preoccupando !!!". La ragazza sorrise
"Scusa Yoshiko, ma il fatto è che ti avevamo ordinato un regalo, ma quello
ha avuto la bell'idea di scappare, e ho dovuto recuperarlo". Finito il
discorso fece un gesto con le mani, come a presentare qualcuno che entra in
scena; Hikaru avanzò, portandosi alla luce "Ciao manager" disse,
sorridendo imbarazzato "Buon compleanno". Yoshiko si portò una mano
alle labbra, sbiancando e poi arrossendo furiosamente. Lui continuava a guardarla
in volto, spiando la sua reazione. La ragazza prese a tremare. Lui fece un
passo, preoccupato "Manager, tutto bene? Non sei contenta che sia qui? Se
vuoi me ne vado....." disse in tono triste. Lei scosse all'improvviso il
capo e si lanciò verso di lui, piangendo "Capitano !!!!!!!!!!!" urlò,
abbracciandolo. Lui rimase immobile, sconvolto, mentre tutti urlavano e
fischiavano. La ragazza si strinse a lui, e Hikaru la strinse con le braccia,
protettivo. Lei sollevò il capo "Ma cosa...." tentò di chiedere. Lui
sorrise "Beh, sai, la vecchia squadra della Furano si è sciolta, e io ho
pensato che era meglio andare dove potevo giocare.....poi mi ha chiamato Jun,
dicendo che si sarebbe trasferito da qualche parte qui nei dintroni, e se
volevo andare a vivere da lui....e ho accettato subito...anche se nessuno
sapeva che venivamo a Fujisawa, tranne le signorine li presenti...."indicò
col capo Jody e Sanae che ridacchiavano. Yoshiko corse da loro, abbracciandole
con foga "Grazie !!!!" esclamò "Oh, ragazze, grazie
!!!!!!!". La circondarono tutti, felici. Erano di nuovo tutti insieme.
Alex si arrampicò sulla poltrona e urlò "Udite Udite, da domani si
ricomincia a fare pazzie !!!!!!!!". Genzo la guardò, ironico "E
perchè, finora voi cosa avete fatto????". La ragazza lo aggredì
dall'altro, e le altre le diedero manforte, finendo per cadere tutti sul
pavimento ridendo. Era proprio vero. Avevano ricominciato a fare
pazzie......erano di nuovo insieme !!!!!!!!!!!!!
Capitolo 25 *** Capitolo ventiquattro: La strada si fa difficile..... ***
Capitolo 24: La strada si fa difficile
Capitolo 24: La strada si fa difficile......
Jody
ruotò velocemente su se stessa, facendo vorticare le braccia e chinandosi poi
nella posizione successiva della sequenza. La testa si alzò, sicura, e seguì il
movimento delle braccia, che si aprivano a arco mentre la ragazza spiccava un
salo armonioso. La musica che aveva accompagnato la sequenza finì, ma lei non
si fermò e corse alla trave, salendovi con un balzò ed eseguendo subito una
rovesciata. Passò poi a una serie di figure parecchio complicate, senza
prendersi nemmeno un attimo di pausa. Il suo volto era l'emblema della
determinazione che provava.
Poco
più in la, Sanae e Mya la osservavano preoccupate; erano ormai quattro ore che
la ragazza si allenava senza sosta, da quando alle due e mezza si era
presentata in palestra con aria incavolata e battagliera. Aveva fatto tutti gli
esercizi possibili e immaginabili, e anche di più. Fatica e sudore le
deformavano il volto, sofferente e stanco, ma non dava nessun segno di voler
mollare; il fuoco che bruciava nei suoi occhi era lo stesso di quando aveva
iniziato, e per questo le due ragazze non ebbero cuore di intervenire,
nonostante le condizioni della ragazza non fossero certo delle migliori. Le
gambe, obbligate a sopportare un allenamento almeno triplo rispetto al solito,
non avrebbero retto ancora molto, entrambe ne erano sicure; Sanae aprì la bocca
per parlare, poi però scosse il capo e tacque. Non c'era nulla che poteva dire
alla sua amica, nulla che l'avrebbe convinta a smettere.....tranne forse una
persona. Una persona per la quale lei ora stava sudando sangue......senza
volerlo,incrociò lo sguardo di Kay, che poco distante stava eseguendo una
coreografia senza alcuna concentrazione, gli occhi che seguivano Jody, guardinghi
e preoccupati. Le due ragazze si fissarono, incerte se intervenire, proprio nel
momento in cui la porta d'ingresso si apriva sbattendo; Sanae si voltò,
riparandosi gli occhi dalla luce dorata del sole che entrava, inondando la
stanza della luce dorata del tramonto. Sulla soglia si distinguevano tre figure
alte e robuste. La prima, quella più alta, avanzò verso di lei con passo
deciso, mentre la ragazza la scrutava incerta, toccandosi apparentemente la
fronte in un gesto che le era familiare; fu quello a permetterle di
riconoscerlo "Genzo" disse in tono di saluto, sorridendogli
sollevata. Lui alzò la mano in risposta, mentre i suoi occhi saettavano veloci
verso Jody, per poi tornare, interrogativi e preoccupati, sula ragazza. Anche
Mya si avvicinò, ben sapendo che lui non avrebbe dovuto stare li, ma
interiormente grata al ragazzo poichè sapeva benissimo che, se qualcuno poteva
fermare Jody, quel qualcuno era lui.
Sanae
rispose con una scrollata di spalle alla domanda che lui aveva negli occhi,
cercando con gli occhi le altre due figure che erano entrate insieme a Genzo e
riconoscendole come Taro e Jun. Notò con disappunto che Tsubasa non era con
loro, ma fece finta di nulla. Genzo però aveva altra idee al proposito
"Tsubasa sta girando come un pazzo per tutta la scuola, cercandoti. Non
abbiamo fatto in tempo a dirgli che secondo noi eri qui, insieme alle
altre....e non credo che lui ci abbia pensato facilmente da solo.....comunque,
sono le sette ormai......mi volete spiegare cosa ci fate ancora qui? Avevamo
appuntamento almeno mezz'ora fadavanti
agli spogliatoi.....cosa vi è preso?" Senza una parola, Sanae, arrossendo
nonostante tutto per il piacere che le diedero quelle parole, indicò qualcosa
con il dito, e Genzo guardò, vedendo che stava indicando Jody "E' lei la
causa" disse stavolta Mya, sospirando "E' arrivata qui dicendo che
doveva allenarsi assolutamente, e sono ore che non fa altro......". Genzo
sbiancò, notando l'aria di rabbia e determinazione sul volto della ragazza "Ma
cosa....cosa le è preso?" chiese. Le due ragazza si scambiarono
un'occhiata, ricordando le parole che Jody aveva pronunciato mentre si cambiava
".....Certo,
lui crede che io non abbia dato nessun peso a quella'stupida sfida', come la
chiama lui, ma in realtà......io non posso ignorarla. Quella vuole portarmi via
tutto ciò che ho qui, e non parlo solodel mio ragazzo.....vuole anche portarmi
via il mio posto qui, il posto che non cercavo ma che grazie a voi....grazie a
lui.....ho ottenuto.....un posto che non posso perdere......per questo devo
dare il massimo, non importa quanto mi potrebbe costare". Sanae sbattè la
porta del suo armadietto con violenza, incredula "Ma Jody, questo è
semplicemente ridicolo !!!!!!!! Nessuno pretende che tu molli Genzo se perdi la
sfida, anzi, nessuno ti obbliga a sostenerla, quella maledetta sfida.....non
vedo proprio perchè....." "Nessuno a parte me !!!!!!!!!!" urlò
Jody, alzandosi di scatto "Non lo capisci? Se perdessi me ne andrei io da
sola....non voglio dire che scapperei, ma non mi sentirei più a mio
agio......non capisci davvero Sanae? Hanno messo in discussione il mio diritto
a essere così fortunata, ad avere Genzo, gli zii, voi tutti....e se non riesco
a difendere tale diritto, non ne sarei davvero degna.....quindi non posso
lasciar perdere, lo capite? E devo chiedere il vostro aiuto....mi devo
allenare.....allenare più di quanto abbia mai fatto....Mya
senpai....Sanae....per favore.....".
Le
due ragazze si erano fissate con aria sconvolta, ma avevano annuito
scoraggiate, sapendo che Jody non avrebbe comunque desistito e che, almeno,
avrebbero potuto starle accanto e controllarla, evitando che esagerasse....ma,
come in quel momento, nessuna delle due aveva la forza di opporsi alla volontà
della ragazza.....solo Genzo avrebbe potuto farlo....ma era saggio
coinvolgerlo, si chiese Sanae. Se avesse saputo la verità si sarebbe sentito
terribilmente responsabile......e Jody aveva detto espressamente che non doveva
sapere nulla.
"....lui
non capirebbe....si arrabbierebbe e basta, e io pure, e finiremmo per
litigare.....lasciate perdere, e se vi chiede qualcosa dite che mi è
semplicemente venuta voglia di allenarmi per la selezione.....lo so che è una
bugia, ma in questo caso credo sia preferibile alla verità......."
Sanae
aveva promesso, però.....però......ora il ragazzo era davanti a lei, e nei suoi
occhi si leggeva chiara la domanda a cui lei non poteva rispondere....ma come
poteva lasciare che Jody si distruggesse a quel modo? Era giusto, questo? E
Genzo....era suo amico da anni, poteva davvero ingannarlo così? Era talmente
presa da quei pensieri, che non si accorse nemmeno che Jun le si era
affiancato, fissando Jody con aria strana "E' molto stanca" osservò
in tono preoccupato "E la gamba sopporta troppo peso......è distrutta......cosa
le ha preso?" chiese. Sanae e Mya si fissarono, spaventate e incerte su
cosa dire, ma Genzo le prevenne, impallidendo e rendendosi conto che ciò che
Jun aveva detto era vero. "Hai ragione.....ma da quanto è che si sta
allenando?". Sanae chiuse gli occhi, deglutendo "Quattro ore e
mezza...." sussurrò, sopraffatta. Non ce la faceva. La fiducia in lei era
stata malriposta, lei non ce la faceva a tacere nel vedere la sua migliore
amica ridursi così.....non riusciva a ingannare il suo amico....ma a tradirlo
sì....l'aveva già fatto.....glielo leggeva negli occhi......quegli occhi scuri
che la stavano fissando, sconvolti..... "COSAAAAAAAAAAAA ???????? QUATTRO
ORE E MEZZA?????? VUOI DIRE DA DOPO LA PAUSA PRANZO??????"urlò lui, non
volendo crederci. Sanae fece per annuire, spaventata, ma Mya la prevenne,
parandosi davanti a lei e affrontando il portiere, dicendo "No, da prima
ancora. Ha saltato il pasto per venire qui e fare esercizi di
riscaldamento". Il ragazzo si voltò, guardando Jody, poi tornò a fissare
Mya, poi ancora Jody, poi di nuovo Mya "E PERCHE' CAVOLO NON
L'AVETE FERMATA, SI PUO' SAPERE
??????????????" urlò ancora. Mya lo fissò negli occhi "Guardala. E
dimmi se tu riusciresti a dirle di fermarsi" esclamò. Jun fece per dire
qualcosa, ma Genzo, arrabbiato, lo zittì con un gesto dell mano "BENISSIMO
!!!!!!!!". Si voltò, avviandosi con fare deciso verso la sua ragazza. Poi,
all'improvviso, rallentò, quasi esitasse. Poi si fermò del tutto, rimanendo a
guardarla. Mya incrociò le braccia "Hai capito vero? Non si può fermarla.
Non ne abbiamo il coraggio". Genzo non rispose. Continuò a guardare Jody,
incerto e disperato. Il suo cervello urlava che la ragazza era distrutta, che
doveva fermarla subito, ma il suo cuore non si convinceva a fermare quella
determinazione, quel fuoco che le brillava negli occhi. Disperato, si guardò
attorno in cerca di aiuto, e il suo sguardo incrociò quello di Kay. La
ragazzina, ormai stufa, smise all'improvviso di danzare, sorridendo a Taro che
le si stava avicinando, e afferrò con decisione il nastro rosso che stava stava
usando, quello che le aveva prestato il club. Afferrò bene la bacchettina con
la destra, mentre con la sinistra prese la stoffa, sollevandola a una data
distanza dall'attacco. Poi lo lanciò, facendogli attraversare l'aria con un
movimento fluido, in direzione di Jody che, concentrata a tal punto, non se ne
accorse nemmeno. Quando fu circa a metà strada, la ragazzina fece un movimento
improvviso col polso e il nastro parve annodarsi su se stesso, anzi, disegnare
un cerchio in aria.....un cerchio strano....che finì proprio sopra Jody, ancora
talmente presa nel suo esercizio da non notarlo, e scendere su di lei. Proprio
nell'istante in cui il cerchio le sorpassò la testa, diretto verso il basso,
Kay diede un tirone improvviso, e questo si chiuse, stringendosi e
imprigionando al suo interno Jody, che, con le braccia attaccate al busto,
spalancò gli occhi sorpresa e poi, furente, iniziò a dimmenarsi, cercando di
liberasi. La sua furia era tale da darle una forza inaspettata, e Kay dovette
afferrare meglio il nastro nel tentativo di trattenerla. Taro, colto il
problema, corse ad aiutarla, e afferrò a sua volta la stoffa rossa, tirando con
tutte le sue forse. Jun giunse poco dopo, e a quel punto Jody si arrese,
smettendo di dibattersi e fissando infuriata Kay, che ricambiò senza problemi
lo sguardo, come per dire "L'ho fatto per te. Non mi hai lasciato
scelta". Jody sbuffò, rimanendo immobile, e Kay allentò la presa sul
nastro, che così come all'improvviso si era stretto, altrettanto all'improvviso
si sciolse, quasi per magia, liberandola. La ragazza rimase comunque ferma
immobile sul posto, sudata, ansimante e arrabbiata "Perchè l'hai
fatto?" chiese in tono deluso e pericoloso. Kay scrollò le spalle, pronta
a sopportare la valanga di rancore che di sicuro l'avrebbe investita, ma Genzo
si fece avanti, col fuoco negli occhi, nuovamente determinato ora che era stata
fermata "Sono stato io a chiederle aiuto. Non sapevo come fermarti. Ma
dovevo farlo" disse in tono di sfida. L'attenzione di lei si rivolse
totalmente al ragazzo, quasi ne fosse magneticamente attratta, e le fiamme
sorsero anche nel suo sguardo "Cosa?" sussurrò, letale, mentre lui si
avvicinava con aria battagliera. Jody lo attese, fissandolo con altrettanta
determinazione. La tensione nell'aria salì gradualmente, mentre i secondi di
calma e silenzio si esaurivano inesorabilmente; e, alla fine, furono l'uno di
fronte all'altra, e parvero crepitare vere scintille d'ira tra i loro occhi.
Nel vedere quelle due volontà incrollabili scontrarsi, Sanae si portò le mani
alle labbra, spaventata "Oddio......Adesso cominciano i guai" pensò,
atterrita.
Jody
ricambiò lo sguardo di Genzo senza distogliere gli occhi, cosa che fece
vacillare un po' la sicurezza di lui. "Si può sapere perchè ti sei intromesso
nel mio allenamento?" chiese, dura, fissandolo dritto negli occhi. Lui si
costrinse a non distoglierli a sua volta e rispose, nello stesso tono duro
"Perchè? Ma stai scherzando? Tu piuttosto. Si può sapere che ti è
preso? Hai visto come ti sei ridotta? Posso sapere che stavi facendo?".
Jody lo fissò, irritata "Come ho appena detto. Mi stavo allenato. E
comunque, credevo si vedesse" rispose, sfrontata. Genzo si arrabbiò
"Io questo non lo chiamo allenarsi, lo chiamo massacrarsi, signorina. E
non voglio che tu faccia una cosa simile" esclamò. Una luce pericolosa si
accese negli occhi della ragazza "Tu cosa? Non vuoi? E io adesso dovrei
annuire remissiva e dire 'Va bene non lo farò più'? Il SGGK che mi viene a dire
una cosa simile? Mi suona strano.....tu mi hai urlato contro quando ti ho detto
le stesse parole.......ma soprattutto.....chi ti credi di essere, il mio
padrone?". Genzo non colse il segnale di guai che conteneva quello sguardo
infuriato, e urlò a sua volta "Non mi importa un fico secco di cosa pensi
tu, o di cosa credi, voglio solo che tu la smetta. Non ti permetto di
distruggerti per una cosa del genere......". Lei mosse rapidamente un
braccio, come a sottolineare la sua tensione, la sua rabbia "Tu cosa?
Permettermi? Sentimi bene, io non so cosa ti sei messo in testa, ma io non ho
mai permesso che nessuno mi permettesse nulla....né mio padre né
altri....e non lascerò certo che lo faccia tu, ora. Che diritto credi di
averne?" domandò, ormai senza freni. Lui la fissò, arrabbiato nero, e
prese fiato per urlare la sua risposta
In
quell'istante, Kay seppe cosa avrebbe detto, e la paura la avvolse. Nella sua
mente si stagliò viviso il ricordo di una scena identica, avvenuta un anno e
mezzo prima; le parole che erano state urlate allora erano le stesse che aveva
udito adesso, e se le cose fossero andate avanti....scattò verso i due
litiganti, disperata, senza nemmeno accorgersi che Taro, sorpreso, la
tratteneva "Kay !!!! Cosa...." "Lasciami !!!! Li devo fermare
prima che...." urlò lei, ma in quell'istante Genzo aprì la bocca, e lei
sentì che era troppo tardi. Vide una scintilla di paura negli occhi di Jody,
paura per le parole che stava per udire, e senza riuscire a trattenerssi, nella
sua mete urlò "Non dire quelle parole !!!!!! Non lo dire !!!!!!!".
Jody
strinse le labbra, avvolta nella stessa paura che aveva colpito Kay, e nella
sua mente le parole che si formarono furono quasi le stesse "Non lo
fare, ti prego. Non dire quello che stai per dire. Non mi tradire anche
tu......non....non....non comportatti come LUI !!!!!!!!!!"
Genzo
però non si accrose di questo. Non vide il movimento convulso di Kay, non vide
la paura che comparve negli occhi azzurri della ragazza che amava; non sentì il
pericolo, non capì nemmeno cosa stava dicendo. Non capì che si stava
comportando proprio nel modo che aveva sempre odiato. Non capì che l'avrebbe
ferita. Perciò spalancò la bocca e urlò, prima di potersi fermare "Ne ho
tutti i diritti perchè.....". Kay chiuse gli occhi "Non lo
fare....." ".....io sono.....". Jody invece li tenne aperti
a forza, disperata "Non mi tradire....." "Il
tuo.....". le loro preghiere si fusero in una sola, terribile, disperata "NON
LO DIRE !!!!!!!!!!!!!!!!!!". Ma Genzo non la sentì "......ragazzo
!!!!!!!!!! E pretendo che tu non faccia una simile stupidaggine !!!!!!!!!!!!
Voglio che tu la smetta !!!!!!!!!!!!Voglio che tu lasci questo stupido sport
!!!!!!!!!".
Silenzio.
Jody
sentì che qualcosa dentro di lei si era spezzato, irrimediabilmente. Qualcosa
che era stato proprio lui a costruire..... "E ora.....l'ha
rotto...." pensò, mentre una lascrima traditrice scendeva dai suoi
occhi, abbassati. Nel vederla, Genzo capì finalmente che aveva fatto qualcosa
di sbagliato.....di tremendamente sbagliato.......
Sanae
sentì che l'atmosfera diventava pesante. Quelle parole avevano qualcosa di
sbagliato, ma non sapeva bene cosa.....vide Kay sussultare e portarsi le mani
alla bocca, in lacrime. Si appoggiò a Taro, in cerca di sostegno, e quando lui
la circondò con le braccia si strinse alla sua felpa, quasi avesse paura di
cadere se non si fosse aggrappata a qualcosa. Yayoi si avvicinò a Jun,
spaventata, mentre Mya e Sanae si guardavano, incredule. Cosa era successo?
Jody
intanto rimase immobile, silenziosa. Sembrava che per lei il tempo si fosse
fermato a quelle parole. Lentamente, alzò gli occhi e li posò su Genzo, che
indietreggiò senza rendersene conto. Sussultando, si chiese se quelli erano
davvero gli occhi che conosceva lui......erano talmente carichi d'ira che non
poteva esserne sicuro. Finalmente parve rendersi conto che aveva detto qualcosa
che non andava, anche se non sapeva cosa. Jody continuava a guardarlo,
tremando,
come
una bomba sul punto di esplodere. Spalancò la bocca, ma non ne uscì alcun
suono. Genzo fece per avvicinarsi....."STAMMI LONTANO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
urlò finalmente lei, allungando di scatto la mano per impedirgli di avanzare.
Il ragazzo si ritrasse, spaventato. Jody sembrava in preda a una furia
incontrollabile "NON OSARE AVVICINARTI A ME, NON CI PROVARE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
ordinò, ormai incosciente di ciò che la cricondava, le lacrime che le
deturpavano il volto, inarrestabili. Prese fiato e urlò ancora "COME PUOI
DIRE UNA COSA SIMILE....COME PUOI......COME PUOI TRADIRMI COSI'
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Genzo cercò disperatamente di fermarla,
di capirci qualcosa, ma lei continuò, disperata, agitando i pugni chiusi e
urlando "MAI, MAI AVREI PENSATO CHE MI AVRESTI TRADITO IN QUESTO MODO,
PROPRIO....PROPRIO COME.......PROPRIO COME LUI !!!!!!!!!!!!!! VATTENE,
GENZO WAKABAYASHI, VATTENE E NON FARTI PIU' VEDERE..........NON VOGLIO PIU'
SAPERNE NULLA DI TE !!!!!!!!!!". Sfinita, stremata, con le lacrime agli
occhi, Jody si voltò, decisa ad allontanrsi il più possibile da colui che
l'aveva ferita a tal modo. Non voleva più vederlo, non voleva più avvertirne la
presenza......non voleva più pensare a lui.....e per riuscirci, doveva
andarsene. Andarsene dove poteva essere sola, dove poteva decidere che fare coi
resti della sua vita. Per questo, dopo qualche passo deciso, il ritmo delle sue
gambe accellerò, rompendo poi in una corsa disperata. Corse, corse, vedendo la
luce del portone spalancato come la salvezza.....o la disperazione più
completa.....ma comunque la fine di tutto. Corse, sapendo che lui non l'avrebbe
fermata, poichè non ne era in grado. Ma all'improvviso, sentì qualcosa di
strano. Qualcosa che non aveva a che fare con la sua anima lacerata....un
dolore fisico....qualcosa di nuovo e di vecchio....stupita, rallentò, sentendo
una strana sensazione al ginocchio........infine, udì come una rottura,
qualcosa che dentro di lei si spezzava; ma non era come prima, stavolta sentì
uno schiocco sonoro, un dolore lancinante, e le gambe non la ressero più; cadde
a terra, pesantemente, in avanti, senza nemmeno riuscire a frenare la caduta
con le mani, a stento cosciente di sbattere duramente la testa da quanto il
dolore alla gamba era forte. Il mondo intorno a lei iniziò a girare, sfocandosi
in quella sofferenza. Sentì urla, passi affrettati e un paio di braccia che la
afferrarono, sollevandola e appoggiandola contro un perrò muscoloso che le
sembrava di conoscere. Sentì una voce, una voce che la chiamava, allarmata;
Jody cercò di parlare. Chi la stava chiamando? Avrebbe voluto chiederlo, ma non
ce la faceva. Cosa le era successo? Quel dolore lancinante aveva cancellato
tutto ciò che era successo.....perchè stava coprrendo? Perchè piangeva? Perchè
stava piangendo, ne era sicura, il suo volto era ancora bagnato..... e perchè
aveva urlato? Aveva urlato di certo, la gola le faceva male.....non ricordava
nulla.......la voce le parlò ancora, ma lei non capiva. Chi era? Lo
conosceva.,....sapeva di conoscerlo, era una persona importante......ma chi?
Non lo ricordava........tenendosi la gamba, rinunciò, disperata. Lo avrebbe
riconosciuto dopo.....ma ora aveva bisogno di aiuto......stava male....e così,
pur non sapendo chi fosse, urlò, lasciandosi sconfiggere dal dolore e
rivolgendosi al padrone di quella voce, senza avere la più pallida idea di chi
fosse ma usando l'intuito, o meglio il primonome che le venne i mente, e cercò
di dire cosa le stava succedendo, di spiegare.......ma tutto ciò che uscì dalle
sue labbra fu un acutissimo grido disperato.
Genzo
fissò incredulo la schiena della ragazza che amava, mentre lei si allontanava
da lui per sempre, delusa e ferita come mai avrebbe nemmeno lontanamente
immaginato di essere, e proprio dalla persona a cui aveva affidato il suo cuore
e la sua vita. Immobile, silenzioso, la fissò allontanarsi, ripetendosi che
doveva fare qualcosa, doveva fermarla, o l'avrebbe davvero persa per sempre,
quella volta; ma il suo corpo non rispondeva ai suoi desideri, le parole dure
che lei gli aveva urlato lo avevano colpito troppo duramente, le lacrime e la
rabbia che aveva visto in quegli immensi occhi azzurri lo avevano
pietrificato.....sapeva di averla ferita e non riusciva a convincersi a
seguirla, perchè sapeva che avrebbe rischiato di farlo ancora. Disperato, cercò
almeno di chiamarla, ma la voce non usciva......la rabbia lo assalì nel capire
quanto impotente era di fronte a quella ragazza e alla sua rabbia, e
silenziosamente si diede dell'idiota.....riusciva sempre a rovinare
tutto.....poi, però, Jody rallentò, e un filo di speranza gli riscaldò il
cuore, inondandolo di calore. Jody rallentò ancora, e si fermò. Il ragazzo
pregò con tutto il suo cuore che si voltasse e lo guardasse, ma lei non lo
fece. Rimase ferma, immobile, le spalle rigide, e tutto il suo corpo contratto
in un'espressione di dolore e sorpresa. Mentre il sorriso tremulo che vi si era
appena disegnato scompariva dal suo volto, Genzo iniziò a temere che ci fosse
qualcosa che non andava, e in quel momento Jody si accasciò a terra davanti ai
suoi occhi, la gamba sinistra che si piegava all'improvviso sotto il suo peso.
La fissò terrorizzato, e le sue gambe, fino a un secondo prima immobili,
spiccarono una corsa di sperata, che lo portò nel giro di un decimo di secondo
affianco alla ragazza. Affannato e preoccupato, si chinò, afferrandola
all'altezza delle spalle e voltandola, in modo da poterla guardare in volto e
appoggiarla contro il suo pettò. La ragazza aveva il volto contratto dal
dolore, e Genzo cercò di capire cosa cavolo le fosse successo "JODY !!!!!!
CHE TI E' PRESO ??????????? JODY !!!!!!!!! CHE HAI ??????????". La ragazza
non rispose, stringendo i denti e tenendo stretta la gamba sinistra con
entrambe le mani. Lui tentò ancora di capire cosa avesse, ma lei sembrava non
essere in grado di parlare.....alla fine, spalancò la bocca, ma tutto ciò che
ne uscì fu un urlo disperato. Il ragazzo sussultò, stringendola di più a sè, e
lei spalancò due occhi dilatati al massimo e colmi di lacrime, fissandoli su di
lui "La GAMBA !!!!!!!! GENZO !!!!!!!!!!!!! LA GAMBA !!!!!!!!!!!!!! MI FA
UN MALE CANE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Genzo guardò la gamba che la ragazza
teneva stretta tra le mani, e sussultò. Il ginocchio era rosso e gonfio, e la
caviglia era grossa il doppio del normale...... "Ma come cavolo hai fatto
a ridurtela così, quella benedetta gamba ???????????" urlò senza
rendersene conto, cercando la risposta negli occhi degli amici, che intanto si
erano radunati tutto attorno a loro. Nssuno pareva saperlo; solo Kay distolse
ostentatamente lo sguardo quando i loro occhi si incrociarono. Genzo la fissò a
lungo, sospettoso, poi sollevò tra le braccia Jody e disse, in tono brusco
"Ne riparleremo......comunque, la porto al pronto soccorso; Sanae, avverti
tu Yusuke e i suoi zii.....e gli altri....insomma, pensateci voi, va
bene?". Sistemando meglio Jody, in modo che potesse appoggiarsi totalmente
a lui e cercando di evitare che la gamba sbattesse eccessivamente, Genzo si
alzò e partì di corsa, imboccando a fatica la porta della palestra, rimasta
aperta da quando erano entrati. Yayoi lo rincorse, urlando "Genzo !!!!!!!!
Non sarebbe meglio portarla in infermeria qui????", ma il ragazzo non si
fermò nemmeno. Taro scosse il capo "No, credo abbia ragione lui....quella
gamba è proprio messa male, è opportuno che facciano degli esami
accurati.......Dio santo, si deve essere allenata davvero tantissimo per ridurla
in quel modo.....o forse c'è qualcosa che non sappiamo.....vero Kay?"
disse, girandosi a guardare la ragazza con aria inquisitoria. La ragazzina
tremò sotto quegli occhi, poi scosse il capo, agitando la treccia castana, e
disse "Io....non posso dirvelo. Sta a lei farlo, se vorrà. Ho
giurato....ho giurato che non l'avrei detto a nessuno.....". I ragazzi si
fissarono con sorpresa, ma non insistettero. Capivano bene cosa intendeva Kay.
Taro, con espressione ora molto più dolce, la abbracciò, lasciando che nascondesse
il volto contro la sua maglia e affondando nei suoi soffici capelli castani
"Tranquilla" sussurrò "Andra tutto bene....tranquilla....".
Kay iniziò a piangere. Sanae e Mya si scambiarono un'occhiata, poi il capitano
del club disse "Io vado a telefonare a casa di Jody.....Sanae, va a
cambiarti e vedi di trovare suo fratello.....Yayoi, e tu.......Jun, si, andate
a cercare gli altri......per favore.....". Gli interpellati annuirono,
scattando in direzione della porta, degli spogliatoi, o dell'ufficio del club.
Alla fine, solo Taro e Kay rimasero, immobili, al centro della palestra,
stringendosi l'uno all'altra in cerca di conforto. Taro alzò gli occhi al
cielo, preoccupato per Jody, poi li riabbassò sulla testa bruna di Kay e disse,
in tono dolce e gentile "Senti, Kay....non ti chiedo cosa è successo alla
gamba di Jody.......ma vorrei sapere cosa l'ha spinta ad essere così sciocca da
sforzarla a quel modo......non è normale.......è troppo intelligente per fare
un errore del genere senza un buon motivo.....no? Si può sapere cosa....".
Kay sospirò, e si sciolse dall'abbraccio. Gli occhi scuri ardevano "E
tutta colpa di quella la" borbottò. Taro la fissò, vagamente confuso
"Scusa.....'quella la' chi?" chiese. Kay guardò un punto imprecisato
della palestra, mentre la rabbia sul suo volto aumentava a dismisura, e rispose
"Quella la....mi pare si chiami Kyla Oikawa....ha sfidato Jody".
Taro, che conosceva bene Kyla Oikawa, visto che era sempre andata a disturbarli
quando si allenavano, cercando di conquistare Genzo. Cominciava a capire cosa
poteva essere successo....."Ha sfidato Jody a dimostrare, venendo
selezionata per i campionati nazionali di ginnastica.......". Taro parti
di corsa, arrabbiato nero. Conosceva bene Kyla, e da lei non avrebbe dovuto
aspettarsi altro. Era stato uno stupido a non pensare alla possibilità che
succedesse una cosa del genere. E, siccome conosceva bene anche Jody, sapeva
anche che l'amica sarebbe morta piuttosto che rifiutare o perdere una sfida del
genere....qualsiasi cosa dovesse costarle. Era proprio quello a terrorizzare
Taro........tentando di scacciare l'immagine della gamba gonfia della ragazza
dalla sua mente, il ragazzo corse più veloce. Doveva trovare Yu e Sanae. Kay,
dalla palestra, lo fissò allontanarsi. Meditò se seguirlo, poi corse nello
spogliatoio. Ci avrebbe messo un minuto a cambiarsi, ed era meglio farlo
subito, così poi avrebbe potuto andare al pronto soccorso. E d'altronde, sapeva
benissimo dove era diretto il suo ragazzo......
Genzo
entrò di corsa nell'edificio bianco di pronto soccorso primario di Fujisawa,
guardando a destra e sinistra affannosamente. L'infermiera in guardiola,
vedendolo ansimare con una ragazza semisvenuta tra le braccia, gli corse
incontro "Cosa è successo ????" domando, fissando preoccupata la
ragazza, che non dava cenni di vita, fiduciosamente abbandonata tra quelle
braccia forti. Lui si guardò ancora attorno "Ha subito un forte trauma
alla gamba sinistra....ha bisogno di cure immediate !!!!!!!" urlò. L'infermiera,
ancora fissando la ragazza, annuì "Per di qua" disse, iniziando a
correre. Genzo la seguì, mormorando "Resisti.....resisti Jody, siamo
arrivati....ora starai meglio.....ora starai bene...." era quasi una
preghiera, qualcosa cui si aggrappava disperatamente. Jody non rispose,
rimanendo immobile tra le sue braccia, mentre entrava nella stanzetta che
l'infermiera gli stava indicando. Dentro c'era un lettino bianco. Genzo, con
molta attenzione, vi depose sopra la ragazza, cercando di non farle del male, e
fissando con terrore il suo volto pallido. Gli occhi erano ancora chiusi
"Jody...." sussurrò, accarezzandole i capelli "Ti prego,
svegliati.......non farmi questo.....ti prego......" non ebbe risposta. Il
volto di lei era disteso, la sofferenza era scomparsa, dilavata da quel sonno
che l'aveva colta tra le braccia del ragazzo "Apri gli occhi.......ti
prego......non posso vivere senza vedere i tuoi occhi che mi
guardano....." sussurrò ancora, la voce roca e carica di tensione. Gli
rispose il silenzio. Jody rimase distesa immobile, senza dare segno di averlo
sentito. Genzo chiuse gli occhi, deluso, sospirando, poi un rumore alle spalle
lo distrasse. Un uomo anziano, vestito in camice bianco, era entrato nella
stanza e guardava con aria critica la ragazza sul lettino. Genzo si alzò
"Dottore...." disse in tono preoccupato. L'uomo lo guardò "Oh,
signor Wakabayashi, mi pareva proprio che fosse lei......mi vuole spiegare che
diavolo è successo a quella povera ragazza?" chiese. Genzo, sorpreso, lo
fissò per un attimo completamente smarrito, poi lo riconobbe. Era uno dei
dottori che avevano seguito la sua ultima riabilitazione alla gamba. Confuso,
iniziò a balbettare "Ecco....lei...la
gamba.....l'allenamento....ginocchio....frattura...." "Se continui a
dire parole a caso non capirà mai nulla" disse una voce ironica alle sue
spalle. Il ragazzo, senza pensarci, rispose a quel tono sarcastico, come era
ormai abituato a fare ogni giorno, visto che in quel dolce divertimento
consisteva la sua felicità "Oh, sempre da criticare te, vero? Mai
che...." si fermò. Le spalle si irrigidirono in un'espressione incredula,
poi il ragazzo girò su se stesso e la guardò.....lo stava fissando con la
solita ironia negli occhi azzurri...... "Guarda che faccia !!!! AH AH AH
!!!!!" Jody scoppiò a ridere. Lui continuò a guardarla "Sei
sveglia...." riuscì soltanto a dire. Lei annuì, sollevandosi sui gomiti
"E sono tutta indolenzita. Ora, se vuoi scusarmi.....dottore, credo di
avere qualche problema alla gam----". Si interruppe, soffocata, quando
Genzo la abbracciò di scatto, affondandole il volto nell'incavo della spalla.
Jody arrossì, imbarazzatissima "Ma...Genzo !!!! Cosa...." "Non
farlo mai più" sussurrò lui, la voce soffocata "Mi hai fatto morire
di paura. Credevo non avrei rivisto mai più i tuoi occhi che mi
guardavano". Jody sorrise, nonostante l'imbarazzo, allontanandolo
gentilmente "Sciocco" disse, dandogli una pacca affettuosa sul capo
"Sta tranquillo" sussurrò, fisssandolo con dolcezza e amore infinito.
Lui, trattenendo le domande e le emozioni, si limitò ad annuire, scostandosi e
lasciando spazio al dottore che, con un lampo di malizia negli occhi, si
avvicinò alla ragazza "Dunque, se ho ben capito, il problema sarebbe la
gamba......potrei vederla?" chiese. Jody annuì, afferrando il pantalone e
cercando di sollevarlo sopra il ginocchio. Con la gamba distesa, però, le
riusciva difficile, così senza pensarci cercò di piegarla e premette sulla
caviglia con le mani. Immediatamente lanciò un urlo di dolore e le scostò come
se si fosse bruciata. Incredula, si fissò la gamba, cercando ancora di
piegarla; ma di nuovo non vi riuscì, e lanciò uno sguardo ansioso a Genzo e al
dottore "Non riesco a ...." disse. L'uomo, preoccupato, si avvicinò
al mobiletto di lato, frugò nel cassetto ed estrasse qualcosa, porgendolo a
Genzo. Era un paio di forbici "Taglia il pantalone, ragazzo" disse in
tono brusco, guardando Jody con fare pensoso. Il ragazzo deglutì, prendendo le
forbici che l'uomo gli tendeva e avvicinandosi alla ragazza, cereo in volto,
fissandola come a chiedere se era d'accordo. Lei, sospirando, chiuse gli occhi
e annuì, tirandosi indietro per permettergli più spazio e stringendo le labbra.
Genzo, deglutendo ancora, si chinò sulla gamba incriminata, afferrò la stoffa
azzurra e si mise all'opera, cercando di non sfiorare l'arto. Ma la sua mano
tremava incontrollabilmente, quindi la cosa risultò impossibile. Jody cercò di
non urlare, lanciando solo dei gemiti trattenuti a stento, e entrambi
sospirarono di sollievo quando, dopo alcuni minuti e molti gemiti, il pantalone
giacque, lacerato fino al ginocchio, ai lati della gamba. Tutti e tre si
chinarono, osservando con apprensione il ginocchio, ora ben visibile, gonfio e
arrossato. I due ragazzi lo guardarono con timore, mentre il dottore lo osservò
attentamente, silenzioso e imperturbabile, per diversi minuti, tastandolo e
verificandone i riflessi, mentre Jody gemeva. Genzo, dopo un paio di minuti,
però, perse la pazienza ed esclamò "E allora? Si può sapere che ha?".
Il dottore ridacchiò, poi guardò Jody "A quanto vedo il signor Wakabayashi
non è affatto cambiato in quanto ad impazienza.....". La ragazza, pallida
e dolorante, sorrise suo malgrado. Ma l'espressione ansiosa non abbandonò i
suoi occhi. Il dottore guardò ancora la gamba, poi, sospirando, disse "Beh,
l'abbiamo sforzato un bel po' questo ginocchio, vero signorina Tachikawa? Ma in
questo non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che......ecco.....certo, non
posso dirlo senza sapere la sua storia medica, ma così, a prima
vista.......sbaglio o non è la prima volta che questa gamba subisce un trauma?
Un trauma grave?". Jody impallidì, sentendosi addosso lo sguardo incredulo
di Genzo. Non riuscì a rispondere, e voltò il capo, cercando di evitare quegli
occhi accusatori. Il medico la fissò, paziente, poi fece ruotare la sedia e si
voltò verso la scrivania, prendendo una cartella bianca e aprendola; ne sfogliò
i fogli, fino a trovare ciò che cercava e leggere attentamente "Ah"
commentò "Certo ......ora capisco.....signorina Tachikawa....perchè ha
voluto rischiare nonostante sapesse bene che non doveva farlo?". Jody si
voltò di scatto verso di lui, fissando con orrore ciò che aveva in mano
"Quella....." sussurrò, sentendosi in trappola. Il dottore annuì
"E' la sua cartella clinica. E' arrivata poco tempo fa dalla Germania, e
suo zio l'ha data al suo medico curante.....ora, vogliamo parlarne?". Jody
scosse il capo, scattando come una molla e cercando di scendere dal lettino,
evidentemente intenzionata alla fuga. Genzo la trattenne appena in tempo,
afferrandole le spalle in una morsa ferrea e guardandola in volto con
determinazione "Fermati !!!!! Non è scappando che risolverai la cosa !!!!
Fai prima a raccontarmi tutto !!!!!!!!". Lei lo guardò, atterrita, poi
sentì un muro che cedeva, dentro di sè, e scoppiò in lacrime. Gli si gettò
addosso, e il ragazzo l'abbraccio, non sapendo cosa le stesse succedendo ma
desiderando ardentemente di esserle d'aiuto. La ragazza singhiozzò per qualche
minuto, poi si calmò e guardò il dottore con aria rassegnata "E va bene.
Parliamone....ma tu prometti di non arrabbiarti, ok?" sentenziò, guardando
Genzo. Lui, esitando, annuì. Il dottore, divertito, prese un foglio tra quelli
contenuti nella cartella e lesse ad alta voce "....in seguito a quanto
sopra riportato, la paziente accusa un forte trauma al ginocchio sinistro. I
legamenti sono rotti, e il recupero è giudicato difficile. Inoltre, la caviglia
presenta una tripla frattura avanzata, anch'essa dal recupero difficile. Credo
che sia stato questo a pregiudicare la resistenza della sua gamba in questo
momento, non le pare?" disse, smettendo di leggere. La ragazza sospirò
"Lo so, lo sapevo che non dovevo forzarla.....ma ciò che dovevo
raggiungere contava troppo, rispetto alla gamba....ce la farò lo stesso. E non
mi dica di lasciar stare, perchè tanto non ubbidirò. E lo stesso vale per
te" disse, guardando Genzo con aria dura. Lui la fissò, incredulo
"Cosa? Cioè, tu vorresti continuare a praticare la ginnastica e a giocare
a pallavolo con la gamba ridotta in quelle condizioni? Ma sei matta?" esclamò,
afferrandola per le braccia. Lei sostenne senza problemi il suo sguardo
"Prova a fermarmi" lo sfidò. Il ragazzo sentì la rabbia montargli
dentro, e i suoi occhi si infiammarono "Ma sei cretina? Tu non giocherai
con quella gamba, sono stato chiaro?" urlò. Jody non si fece spaventare
"Oh, da quale pulpito.....sai, sentire una cosa del genere dal SGGK non fa
tutto questo gran effetto.....tu hai giocato quanto volevi con la gamba a
pezzi, ti ricordi?". Genzo non trovò le parole per rispondere, e la guardò
furente, mentre il dottore ridacchiava "Credo abbia vinto lei"
sentenziò, tornando ancora a guardare la cartella clinica "A quanto vedo,
in Germania avevano quasi escuso un tuo completo recupero.....eppure te ne
avevano offerto l'opportunità. perchè non hai accettato?". Jody sbuffò
"Perchè avevo perso completamente la fiducia in quei medici. Non le pare
naturale, dopo ciò che era successo? Sono tornata a camminare normalmente, e
per conto mio. Riuscivo anche a correre, e saltare, anche se non troppo. Alla
fine, sembrava che non mi fosse successo nulla. Ma non ho mai creduto che mi
avrebbero ridato la mia gamba così com'era stata....per questo non ho
accettato. Anche perchè non mi avrebbero comunque più permesso di giocare.
Erano stati molto chiari su questo punto. E quindi....che senso avrebbe
avuto?". Guardò con aria di sfida l'uomo, che però stava fissando con
interesse la cartella "Dunque secondo loro il recupero era
impossibile....non sono del tutto d'accordo, ma vedremo per questo. Se ora permetti,
ti porto a fare delle lastre e poi mi consulto con un mio collega.....intanto
dovrebbero arrivare anche i tuoi zii. E poi voi due potrete parlare....".
Jody e Genzo si guardarono, annuendo. Di cose da dire ce n'erano molte.
Taro
raggiunse trafelato Yusuke, proprio mentre Sanae finiva di raccontargli cosa
era successo. L'espressione allarmata che comparve su volto del ragazzo
confermò che sapeva tutto, quindi Taro passò alla parte seguente senza
preamboli "Yu...anf...anf...la colpevole....è Oikawa....secondo Kay....ha
fidato Jody....a....". Yu lo fissò, mentre una consapevolezza improvvisa
lo colpiva "Oikawa? Intendi Kya Oikawa? Quella che non lasciava mai in
pace Wakabayashi? Adesso capisco.....cosa le ha detto?" chiese, guardando
Sanae. la ragazza esitò "Ecco....beh...l'ha sfidata a......a dimostrare di
essewre degna di Genzo.....e ovviamente.....". Taro e Yu si fissarono.
Sapevano bene entrambi che Jody aveva preso troppo sul serio quella sfida, e
quello che era successo ne era la diretta conseguenza...."Ora vado a dirle
due paroline io....." disse Taro, arrabbiato, ma Sanae gli si aggrappò al
braccio, trattenendolo "NO !!!! Jody non voleva che voi lo
sapeste....diceva che era una cosa tra loro due....e ora.....domani c'è la
selezione.....Jody vorrà partecipare lo stesso...la sfida consisteva proprio in
quello.....ragazzi, vi prego, non complicate ancora di più le cose....."
supplicò, fissandoli alternativamente per sottolineare le sue parole. I due si
fissarono, incerti, poi annuirono. Avrebbero lasciato stare per il momento. Ma
il destino aveva altre idee....proprio in quel momento Kyla uscì dalla
struttura scolastica, e si fermò a fissarli, sorpresa. Poi esclamò "Senpai
Tachikawa !!!!!! Che piacere vederti !!!!!!!!!!!!!" affrettandosi a
raggiungerlo. Sanae notò che dietro di lei c'erano altre due sue amiche, quelle
che la accompagnavano sempre a vedere gli allenamenti di Genzo e della squadra.
Le fissò con rabbia repressa, sforzandosi di dire "Buonasera Oikawa....che
ci fai ancora qui a scuola?". La ragazza la degnò di una semplice
occhiata, non proprio lusinghiera "Ero in riunione con club per la
selezione di domani.......piuttosto, tu che ci fai attaccata a Misaki - kun?
Credevo che fossi innamorata del capitano Oozora...." le sorrise
malignamente, mentre Sanae arrossiva e lasciava il braccio di Taro
"No...ecco....". Taro, che in realtà trovava molto antipatica la
ragazza, disse in tono acido "Veramente mi stava trattenendo, stavo per
andare da qualcuno a litigare, e Sanae mi ha pregato di non farlo....tutto qui.
Comunque, hai detto che eravate a una riunione col club....di quale club,
se posso chiederlo?". Kyla la fissò, leggermente interdetta "Ma...del
club di ginnastica artistica, naturalmente. Che staio dicendo, Misaki -
kun?" chiese. Yu la guardò dall'alto, dicendo in tono pensoso "E'
strano, credevo che il club fosse il palestra ad allenarsi......di certo il
capitano era li, visto che Sanae l'ha appena lasciata.......e anche mia sorella
era al club fino a quindici minuti fa.....". Kyla arrossì, incerta, "Beh,
ecco....veramente....sai, ero con le ragazze del ritiro...comunque, ho
conosciuto una che si spaccia per tua sorella, senpai. Ti pare possibile?"
disse, in tono svenevole. Il ragazzo la guardò fissa "Beh....direi di sì,
visto che è mia sorella....." rispose. Kyla smise di sorridere
"Cosa? Ma....ma è...." balbettò. Yu si tirò leggermente un orecchio
"Oh, si, i nostri padri sono diversi, ma abbiamo la stessa madre......è
una ragazza straordinaria, non trovi?" chiese a bella posta. Kyla cercò di
annuire, stringendo i denti "Ce...certo....ado....adorabile...." Yu
decise che ne aveva abbastanza "Senti, Oikawa, smettila di fare la scema.
So benissimo che hai sfidato mia sorella.....non ti va giù che sia la ragazza
di Wakabayashi, vero? Devo dire che avrei dovuto aspettarmelo....comunque,
giuro che se le farai del male, te la vedrai con me......intanto però ci
pensera lei a fartela vedere, domani". Kyla, furente di rabbia, abbandonò
la sua aria melensa e sbraitò "Senpai, credi davvero che mi farò battere?
Da lei, poi, da una straniera ?????". Yu la guardò, tranquillo "Io
non lo credo....ne sono sicuro, Oikawa. E non solo lei....i posti sono due, e
il secondo sarà di Sanae"disse, indicando la ragazza. Kyla dovenne rossa
dalla rabbia, ma nessuno dei tre ragazzi se ne preoccupò. La ragazza allora
fissò Sanae e ridacchiò "Certo, è bravissima....cos'è si è data alla
ginnastica visto che il suo adorato capitano proprio non ne voleva sapere di
accorgersi di lei? Non ti è mai venuto in mente che magari fa apposta a non accorgersene
perchè non ti vuole?" disse in tono cattivo. Taro e Yusuke scatTarono per
difendere l'amica dalle insinuazioni di quella vipera, ma Sanae li fermò,
guardando Kyla negli occhi e dicendo "Non è che è quello che tu vorresti?
Voi volevate avere tutti per voi i tre grandi campioni della scuola....e tu per
prima hai fallito, Oikawa.....". La ragazza la guardò con aria di sfida
"Vedremo, Nakazawa....tu non è che puoi dire di essere messa meglio di
me....."; mentre parlavano, una delle amiche di Kyla, quella alla sua
destra, si era avvicinata a Taro, e gli stava sorridendo con fare provocante.
Il ragazzo, capendo come stavano le cose, fece per allontanarsi, ma la ragazza
fu più svelta e gli serrò le braccia intorno al collo, sorridendogli
sensualmente. Taro le lanciò un'occhiata gelida, ma lei non desistette
"Intanto, Misaki - kun, che ne dici di andare a fare un giro?"
sussurrò, alzandosi in punta di piedi. Taro cercò di scollarsela di dosso,
quando una voce dietro di loro esclamò "Lascialo". Era un tono duro,
deciso, gelido, e la voce era a lui ben nota.....sporgendosi oltre la testa
della ragazza, vide Kay che, immobile e ben piantata sulle gambe, li fissava
con sguardo impassibile. Deglutendo, fece per spiegare che non era colpa sua,
ma lei fece un gesto. Taro la guardò stupefatto. nei suoi occhi non c'era la
minima traccia di dubbio, sapeva benissimo che non era colpa sua. Avvicinatasi
con passo deciso, afferrò la ragazza per una spalla e la tirò indietro con
forza. Questa incespicò, guardando Kay con odio "Ehi !!!! Ma che
fai?????" urlò. Kay ricambiò lo sguardo "Provaci ancora e ti faccio
vedere io. Non toccare il mio ragazzo" sibilò. La ragazza dilatò gli
occhi, spostandoli lentamente su Taro, la cui espressione imbarazzata lasciò
presto spazio a una carica di rispetto e amore. Si avvicinò a Kay,
circondandole le spalle con un braccio "Credo tu capisca perchè ho scelto
lei........" disse. La ragazza indietreggiò, fissandoli con odio intenso,
poi si voltò e scappò via. Taro cinse più strettamente Kay, che gli si appoggiò
contro, voltandosi a guardare Kyla, che aveva assistito incredula alla scena
"Due a zero, Oikawa" disse, ironica. Kyla fremette
"Cosa.....credi davvero che la tua amica mi abbia già battuto????".
Kay annuì "Sì. Ma non mi riferivo a quello" spiegò, guardando un
punto alle sue spalle. Kyla si voltò, vedendo Tsubasa che correva verso di
loro, affannato. La seconda amica di Kyla si illuminò "Tsubasa -
kun...." disse mentre lui le saettava vicino. Il ragazzo però non le badò
nemmeno, correndo da Sanae e afferrandola per le spalle "Sanae, che è
successo? E' un ora che ti cerco.....che è successo? Stai bene?". La
ragazza annuì "Io sì" rispose; lui la fissò, confuso, ma Sanae rimase
in silenzio "Ti spiego dopo" gli dissero i suoi occhi. Il
ragazzo annuì, incerto, voltando poi gli occhi sugli amici. La ragazzina che
l'aveva chiamato, ferita per il modo in cui l'aveva ignorata, e sopraattutto
per le attenzioni che rivolgeva invece a Sanae, lo strattonò per la manica
"Tsubasa - kun !!!! Mi hai sentito????" esclamò, arrabbiata. Lui la
fissò, stranito "Oh? Ma tu....sei un'amica di Oikawa?" disse in tono
incerto. Lei si illuminò, credendo di essere stata notata, ma in realtà Tsubasa
aveva fatto una semplice associazione avendola vista vicino a Kyla, che conosceva
bene visto che aveva disturbato tantissimi allenamenti (In pratica la odia.....NdA). "Mi chiamo
Kato" disse la ragazzina, tendendo una mano. Tsubasa, ignaro di tutto, la
prese, poi passò un braccio sulle spalle di Sanae e disse in tono allegrò
"Conosci già la mia fidanzata, Sanae Nakazawa?". Kay, Taro e Yu si
trattenerono a fatica dal ridere. Sanae arrossì, dentro di sè immensamente
compiaciuta, mentre la ragzzina impallidì, incredula. Anche Kyla spalancò gli
occhi. La sua amica sentì le lacrime assalirla, e indietreggiò, sconvolta,
voltandosi e fuggendo. Tsubasa la guardò, perplesso "Ma che le è
preso?" chiese, guardando gli altri. Scoppiarono tutti a ridere, senza più
riuscire a trattenersi "Tsubasa è il solito testone.... non capisce
nulla.....ma questa volta è adata bene così" pensò Kay. "Due a
zero, Oikawa...ecco che intendevo" spiegò, sorridendo alla ragazza. Questa
digrignò i denti "E va bene.....ma se credete che io mi scoraggi,
scordatevelo !!!! Non mi fermerò fino a che Genzo Wakabayashi non sarà il mio
ragazzo". Sanae e Kay sbarrarono gli occhi, poi li socchiusero con rabbia
"Vedremo, Oikawa.....ma ti giuro che se farai del male a Jody la pagherai
cara" sibilò Sanae, arrabbiata. Si trattenne a stento dal dire ancora. La
ragazza non doveva assolutamente sapere che Jody si era fatta male......Kyla
sorrise "Ci vediamo domani" disse, voltandosi e andandosene. Tutti la
fissarono per qualche secondo "Che odiosa" disse Tsubasa, che anche
se non sapeva nulla aveva più o meno capito cilò che era successo (Lo so che è incredibile....). Tutti annuirono.
Poi Sanae si sciolse dall'abbraccio del ragazzo "Avanti, dobbiamo andare
al pronto soccorso....Jody....". Tsubasa, che era l'unico a non sapere
nulla, la fissò preoccupato "Le è successo qualcosa?" chiese. Sanae
annuì. Tsubasa si arrabbiò "Scommetto che centra quella Oikawa, vero? E'
gelosa per via di Genzo !!! Ora ci penso io !!!!!!" fece per scattare, ma
Sanae lo trattenne "No, non è ciò che Jody vuole....andiamo, intanto ti
spiego...." a malincuore, il ragazzo si fece trascinare via, e la comitiva
si avviò verso l'uscita.
Jody
e Genzo stavano nella stanzetta, ad aspettare il risultato delle lastre. Il
silenzio cadeva pesante tra loro; Jody cercava le parole per spiegare ciò che
era successo, lui apsettava, ironico nell'atteggiamento e nello sguardo. Alla
fine, lei si stufò "Oh, senti, mi dispiace. Lo so che avrei voluto
dirtelo, ma....avevo paura che se lo avessi fatto, tu avresti reagito
esattamente così". Lui la guardò, duro "Così come?"chiese. Jody sospirò
"Dicendomi che non potevo più gioccare" ammise. Genzo fece un sorriso
sardonico "Oh, certo, la grande Jody Tachikawa non si ferma certo per un
ginocchio rotto e una caviglia a pezzi......non sia mai.....allora dimmi, c'è
qualcosa di talmente tremendo da fermarti?" chiese, troppo arrabbiato per
capire bene cosa le stava chiedendo. Jody lo fissò, improvvisamente sicurae decisa "La morte". Lui si zittì,
fissandola sconvolto, con gli occhi dilatati. Lei sorrise freddamente
"Proprio così, Genzo. Solo la morte. Come è successo a Angel" spiegò
senza esitazioni. Il ragazzo rimase in silenzio, spiazzato, la bocca che si
apriva e si chiudeva, cercando le parole. Sul volto gli si disegnò una scia di
comprensione "Ma allora....ti sei fatta male....quando...quando....".
Jody sospirò, allontanandosi una ciocca di capelli dal volto e annuendo
"Si, quando siamo precipitate in quel crepaccio....ho cercato di ripararla
col mio corpo, e sono atterrata di peso sul ginocchio e sulla caviglia......e
questo è il risultato.....ma ad Angel è andata peggio. E' morta, morta Genzo, e
non può più giocare.....sebbene amasse tanto farlo....per questo io non posso
farmi fermare da nulla, nemmeno da una gamba distrutta" il suo tono si
incrinò, e delle lacrime comparvero agli angoli degli occhi azzurri. Genzo le
strinse una mano, comprensivo, e la ragazza chinò il capo "Genzo tu....tu
mi hai restituito la pallavolo dopo che....dopo che l'avevo abbandonata. Non
togliermela, ti prego, non chiedermi di rinunciarci.....io....lo devo ad Angel.....lo
capisci? Io l'ho compreso grazie a te.....". Genzo la abbracciò "Lo
so, capisco bene.....ascoltami. Jody, stammi a sentire, lo supererai. Lo
supereremo insieme. Guarirai.....vincerai il torneo e andrai alle
nazionali....e poi alle olimpiadi......insieme lo supereremo, va bene? E
scusami, se sono stato di nuovo un cretino" scherzò. Lei afferrò la mano
di lui, sollevando gli occhi luccicanti e animati da una nuova forza
"Sì" rispose, sorridendo. In quell'istante il medico tornò, osservando
attentamente le lastre scure, e poi spostando lo sguardo sui due ragazzi, che
trattennero il fiato, ansiosi. Il silenzio calò di nuovo, carico di tensione,
nella piccola stanza, dove il futuro di Jody Tachikawa stava per essere deciso.
Capitolo 26 *** Capitolo venticinque: Le selezioni ***
Capitolo 25: Le selezioni
Capitolo 25: Le selezioni
Genzofissò il dottore, ansioso "Ebbene
????" chiese, mentre Jody, in silenzio, gli stringeva una mano,
spaventata. L'uomo alzò lo sguardo dalle lastre, fissandolo sui due giovani, e
sorrise "Bene, signorina Tachikawa. A mio avviso, e il mio collega è
d'accordo con me, il suo recupero è pienamente fattibile". I due giovani,
increduli, si guardarono, raggianti. Genzo abbracciò di slancio la ragazza
"Hai visto !!!! Te l'avevo detto che ce l'avremo fatta !!!!!!!!"
esclamò, mentre lei osservava, incredula, il dottore. Questi spiegò "Sarà
una cosa lunga, e temo che la dovremo operare, più avanti.....ma si parla di
mesi e mesi di terapia, prima" affermò, vedendo le loro facce spaventate
all'idea dell'operazione. Jody, sospirando, osò chiedere "E.....nel
frattempo....potrò.....giocare?". Genzo fece per protestare, ma il dottore
annuì "Si calmi, signor Wakabayashi. Io e il mio collega siamo d'accordo
sul fatto che la signorina Tachikawa partecipi ai campionati che l'attendono. Basterà
che stia sempre attenta, e sotto un controllo costante. A questo proposito, ho
pensato di affidarla alle cure di una mia assistente. E' molto giovane, e sta
facendo praticantato per la laurea; si è specializzata proprio nella
riabilitazione, quindi saprà aiutarti. Per la terapia, invece, ti consiglio un
altro mio assistente. In realtà è uno studente straniero appena laureato che
sta facendo un master qui in Giappone, ma è molto qualificato.....". Il
discorso del medico fu interrotto dalla porta, che si spalancò, lasciando
intravedere dietro di sè gli zii della ragazza, suo fratello, Sanae, Taro e
Kay. "Zia Hiromi...." disse la ragazza alla donna che era corsa ad
abbracciarla "Jody !!! Bambina mia, che ti è successo???? Mya ci ha telefonato
mezz'ora fa, siamo morti di paura....." chiese, accarezzandole il volto
con aria terrorizzata. La ragazza arrossì, dispiaciuta "Scusatemi....non
avrei mai voluto farvi preoccupare così..........." disse in tono debole,
guardando con occhi lucidi lo zio e il fratello. L'uomo le sorrise
"L'importante è che tu stia bene, piccola. Ora, dottore, cosa deve
fare?" chiese, rivolgendosi al medico. Questi fissò l'uomo con fare serio
"Lei è il tutore?" chiese, e l'uomo annuì. Il medico sorrise
"Bene, allora vorrei chiederle di seguirmi nel mio studio. Anche sua
moglie, se vuole. Vorrei parlarvi dettagliatamente delle cure che intendiamo
prestare a Jody". Gli zii della ragazza si guardarono, preoccupati, poi
annuirono; sorrisero alla ragazza, facendole cenno che l'avrebbero aspettata
fuori, e seguirono il medico. Zia Hiromi, voltandosi per chiudere la porta alle
sue spalle, sorrise ancora una volta alla nipote, poi, un sordo click indicò
che era scattata la chiusura, e nella stanza rimasero solo i ragazzi. Sanae
guardò l'amica, preoccupata "Tutto bene?" domandò, incerta. Jody
annuì, spostandosi lievemente e trasalendo per la fitta al ginocchio. Genzo la
fissò, senza dire nulla, mentre Yusuke avanzava per guardare negli occhi la
sorella. Lei si ritrasse "Scema !!!! Si può sapere che pensavi di
fare????" esclamò. lei esitò "Io...ecco.....stavo.....". Il
ragazzo divenne viola dall'ira "Stavi cercando di romperti una gamba !!! E
ci sei anche riuscita !!!!!!!!". Taro posò una mano sulla spalla del
ragazzo, dicendo in tono persuasivo "No, Yu. Sai bene perchè l'ha fatto.
Conosci anche tu Kyla Oikawa". A quelle parole, Jody si zittì, divenendo
viola e iniziando a tremare. Abbassò gli occhi, carichi di lacrime, ed evitò di
guardare il fratello e Genzo negli occhi "Quindi voi.....sapete"
mormorò, con la voce ridotta a un soffio "Sapete perchè....l'ho
fatto". I ragazzi annuirono, anche se lei non li stava guardando. Nella
stanzetta calò il silenzio; Yu e Genzo attesero che lei si spiegasse, ma Jody
pareva non averne intenzione. Stava china in silenzio, quasi volesse
estraniarsi dal mondo. taro, vedendo la situazione, Afferrò per le braccia
Sanae e Kay e le tirò verso la porta. le due fecero per protestare, ma il
ragazzo fece cenno loro di tacere "Credo sia meglio lasciare che se la
sbrighino da soli..... tutti e tre hanno parecchie cose da chiarire"
spiegò. Sanae lo fissò, poi guardò Jody, ancora china e silente, e annuì. Kay
ci mise un attimo di più, poi annuì a sua volta. Silenziosamente, i tre ragazzi
sgusciarono fuori dalla stanza.
E
così alla fine nella stanzetta erano rimasti solo Genzo e Yu, insieme a lei.
Jody rimase col capo chino, trattenendo a stento le lacrime, evitando di
guardare i due che ora le apparivano come due guardie del corpo d'eccezione.
Sentì che il sistema nervoso stava per saltarle. Infatti, quel silenzio era più
snervante dei continui battibecchi cui i due l'avevano abituata. Sapeva cosa
volevano. Aspettavano che lei parlasse. Ma lei taceva. Yu incrociò sospirando
le braccia, vel vederla così ridotta, e guardò Genzo "Credevo di potermi
fidare, quando ti ho affidato mia sorella, Wakabayashi" disse in tono
ironico, con un sorrisetto beffardo sul volto. Jody spalancò gli occhi. No, non
doveva dare la colpa a Genzo, aveva fatto tutto da sola !!!!! Fece per
replicare, ma appena alzò il capo vide che Genzo, arrossendo d'ira, stava
stringendo i pugni per trattenersi. Non notò nemmeno che lei aveva alzato il
capo, e urlò "Ed è quello che ho fatto !!!! Ma se lei mi evita, come
faccio a sapere cosa sta combinando? Tu, piuttosto, sei suo fratello e non ti
sei accorto che tornava a casa sempre più distrutta????". Jody cercò di
nuovo, disperata, di intervenire, alzando una mano per farsi notare, ma
stavolta fu Yu a diventare viola dalla rabbia "Non mi parlare in questo
modo, Wakabayashi !!!!" urlò. La ragazza abbassò la mano, sbattendosela
sulla fronte in un gesto di esasperata rinuncia. Ragionare con quei due era
veramente impossibile !!!!!!! Genzo fece per replicare, per l'ennesima volta, e
quello fu il limite che lei decise di sopportare; fissò i due con un'aria
talmente pericolosa che avrebbe fatto paura a un marine, ed esclamò, con voce
stentorea e tono decisamente seccato "Sentite, mi avete veramente stancato
!!!!!! Qui la colpa non è di nessuno se non mia, e, come entrambi avete capito,
io non sono molto propensa ancora a dire di aver fatto un errore, poichè non lo
considero tale. Per il resto, voi due non centrate proprio nulla, visto che vi
ho deliberatamente escusi dalla faccenda. Quindi, fatemi un favore, PIANTATELA
!!!!!". Li fissò con occhi di fuoco, mentre finalmente i due tacevano e si
voltavano a fissarla, accorgendosi che l'aria remissiva della ragazza era stata
sostituita da una rabbia bruciante. Si fissarono per un secondo, poi Genzo
scosse il capo "Senti, smettila di comportarti così !!!!" disse,
guardandola in modo dispiaciuto; Jody sobbalzò, notando che lo stesso sguardo
si era affacciato negli occhi di suo fratello "C-Che vuoi dire?"
chiese, ritraendosi, turbata. Lui si avvicinò con fare inesorabile e lei, per
quanto cercò di ritrarsi, non potè sfuggirgli, immobilizzata com'era su quel
lettino. Gli occhi azzurri si riempirono di paura; ma Genzo si fermò prima di
raggiungerla, e con fare dolce, quasi stesse parlando a un bambino, disse
"Ti stai isolando di nuovo. I tuoi problemi li vuoi affrontare da sola, e
questo è bene. Non servirebbe fugggire. Ma, in qualche modo, lo stai facendo.
Fuggi da noi. Ti rinchiudi in te stessa e non ammetti di avere un problema. E
questo non porta nulla di buono, tesoro. L'hai già fatto con tua sorella".
Jody spalancò due occhi increduli e terrorizzati, mentre Yu annuiva e
continuava a sua volta il discorso "Anche li non hai mai detto a nessuno
cosa ti turbava. Né alle tue amiche, né a tua sorella. Nessuno ha mai saputo
quanto innamorata fossi di quel Richard.....nessuno ha mai saputo quanto stavi
soffrendo......e, quando Angel ti ha lasciato, nessuno ha mai visto quanto la
tua anima fosse dilaniata da ciò che era successo. nemmeno Kay, Alex e le
altre. Non hai voluto che vedesero, Jody. Anche se erano le tue migliori
amiche. E, per impedirlo, sei scappata. Ma loro non hanno mollato. Proprio ieri
Alex mi ha raccontato di come ti hanno metodicamente cercato ovunque, in
Germania, nelle nazioni vicine, in tutte quelle in cui avevi già vissuto....in
ogni posto in cui potevi essere. Hanno lasciato il Giappone per ultimo per
caso, o forse perchè era il più difficile da analizzare.....ma, quando Allenby
ha dovuto trasferirsi, si sono rese conto che tua madre era Giapponese, e che
tu avevi voluto tagliare del tutto i ponti con tuo padre. E che era un po'
scontato che tu fossi qui. Per questo Allenby ha deciso, appena arrivata, di
fare delle ricerche. Certo, non pensava di arrivare dritta da te......comunque,
Jody, loro non ti hanno abbandonato, anche se le hai lasciate. E noi faremo lo
stesso. Non credere che, semplicemente cercando di tenerci lontani, ti
libererai di noi. Siamo degli ossi veramente duri, mia cara" sorrise,
cercando di dare una nota ironica al suo discorso, ma Jody li fissò, tutti e
due, con aria smarrita e le lacrime agli occhi. Poi, un sorriso tremulo le si
disegnò sul volto, mentre con le mani asciugava quelle lacrime ribelli e
diceva, tentando di non far tremare la voce "Voi due siete
così....così......testardi !!!!!!". I due in questione si guardarono
"Lo prenderò come un complimento, almeno per ora" disse Genzo,
sogghignando. Yu annuì, e il silenzio cadde nella stanza, rottto solo dalle
risate della ragazza, ora libere e spensierate. Poi, all'improvviso, dei passi
decisi e sicuri ruppero l'atmosfera allegra che si era creata. I tre si
voltarono verso la porta, dove proprio in quell'istante era comparsa una bella
ragazza, sui 23 anni, dai capelli scuri e gli occhi dello stesso colore,
luminosi e vispi. Li stava fissando con fare indagatore. Jody, mantenendo
un'espressione neutrale, disse "Sì?" quasi a chiedere cosa volesse.
la ragazza sorrise, completando l'analisi e dicendo "Tu dovresti essere
Jody Tachikawa, vero? La ragazza di cui dovrei accuparmi. Sono l'assistente del
dottor Hanagisawa". Jody annuì, ora convinta, ma Genzo, incredulo, fece un
passo avanti, dicendo "U...una donna ????" senza nemmeno
rendersene conto.
Naturalmente,
avrebbe fatto meglio a starsene zitto. La ragazza si avvicinò a lui con aria
ora decisamente incavolata, puntando le mani sui fianchi e sibilando
"Perchè, signor Wakabayashi, non ritieni forse una semplice donna all'altezza
di curare la tua ragazza? Forse preferiresti un uomo, magari un bel giovane
aitante che le faccia perdere la testa? Oppure allora ti lamenteresti preso
dalla gelosia???? Allora?????". Genzo indietreggiò arrossendo, mentre Jody
ridacchiava, provando un'improvvisa simpatia per la ragazza, che si voltò e
tornò verso di lei, dicendo ora in tono pratico "Intanto, vediamo che si
può fare con questa gamba, signorina Tachikawa". Jody annuì, stendendola
con un piccolo gemito, che fece quasi scattare in avanti i due ragazzi vicini
alla parete. Solo il gesto deciso della mano levata di lei li fermò. La ragazza
sorrise, dicendo "Bene, vedo che la presenza di spirito non vi manca,
signorina. Questo è un bene. Ora, questa gamba invece di buono no ha quasi
nulla. Mi vuoi dire come cavolo hai fatto a ridurla così?". Uno sguardo
bastò a darle la risposta "No, eh? E va bene, per ora soprassediamo. Ma ti
assicuro che il lavoro che ci aspetta sarà lungo e difficile. Per ora, ci
limiteremo a portarti a casa.....passando prima per la sala ingessature".
A quelle parole, gli occhi di Jody si riempirono di terrore "Io domani ho
le selezioni!!!!!!!!! Non voglio
assolutamente trovarmi con una gamba immobilizzata !!!!!!!!" urlò. La
ragazza sorrise "Le selezioni, eh? Posso sapere di che cosa? E perchè ci
tieni così tanto?". Jody arrossì leggermente, lanciando un rapido sguardo
a Genzo, poi gli occhi iniziarono a bruciarle di quell'aria di sfida che si era
spenta solo in reazione al dolore e, con ardore, esclamò "Le selezioni per
i campionati nazionali di ginnastica artistica. Passeranno solo due ragazze per
squadra, e io devo essere una di quelle due. Devo battere quella stupida vipera
che......" si interruppe, conscia di aver detto troppo, ma con un sorriso
truce sul volto. Yusuke lanciò uno sguardo significativo a Genzo, che si limitò
ad alzare gli occhi al cielo. La ragazza sorrise, credendo di aver capito
"Bene. Direi che il motivo allora ce l'hai. E direi che potrai partecipare
a questa gara, domani". Il volto di Jody si illuminò di gioia, mentre i
due ragazzi facevano per protestare "Silenzio. Le decisioni le prendo io.
Lei può fare quella gara e la farà" stabilì in tono lineare e deciso la
ragazza. Jody fece un sorriso enorme, mentre lei avvicinava al letto una sedia
a rotelle "Quindi, ora via a ingessare la caviglia fino a domani. E, se mi
prometti di non allenarti e non fare altro che startene sul letto o il poltrona,
domani alle due precise te lo tolgo e ce ne andiamo a lla tua gara. Ah, per
essere precisi, io ti seguirò come un'ombra, ogni volta che farai qualcosa che
non sia semplicemete camminare, chiaro?". Jody annuì, felice, e fece per
scendere dal lettino. Immediatamente, Yu e Genzo si staccarono dalla parete e
quasi travolsero l'assistente nel tentativo di arrivare per primi e aiutare la
ragazza. Jody protestò, quando Yu la sollevò tra le braccia, evidentemente
deciso a trasportarla fino alla sala ingessature da solo, ma l'assistente
intervenne "Sentite, piantatela con questa storia. Lei mi sembra
perfettamente in grado di cavarsela da sola, quindi mettila su questa sedia a
rotelle e stateve buoni per mezzoretta il sala d'attesa. Anzi, vedete di
trovare un modo per portarla a casa sua, intanto. Sono stata chiara?". Li
fissò con una tale sicurezza da impedirgli di replicare, cosa che la fece
entrare totalmente nelle grazie di Jody, e iniziò a spingere la sedia a rotelle
fuori dalla porta e lungo il corridoio. Jody si voltò con un sorriso smagliante
"Fantastica !!! Grande !!!! Posso sapere come ti chiami?" chiese in
tono allegro. La ragazza la fissò, lievemente sorpresa "Io....mi chiamo
Eriko Tachibana, signorina Tachikawa". Jody scosse il capo "E io sono
Jody, Tachibana senpai" disse con un gran sorriso. Eriko la fissò, ancor
più stupita, mentre una simpatia crescente per quella ragazzina le nasceva
nell'animo. Il sorriso sorse anche sul suo viso, arrivando agli occhi, radioso
come il sole "Allora io sono Eriko, Jody - chan" disse, e Jody rise
"Ok, Eriko - san" rispose. Poi le due scomparvero oltre la porta
della sala ingessature. Lì c'erano quattro o cinque medici, in camice verde,
pronti a iniziare l'operazione. Con l'aiuto di Eriko, la ragazza si issò sul
lettino della sala, aspettando, scossa da un lieve tremito. Eriko si voltò per
consultare le carte, e non se ne accorse. Fu una voce maschile, dietro di lei,
a dirle "Non avere paura. E' solo una cosa di normale routine, non ti farà
alcun male". Jody, sorpresa, si girò, trovandosi di fronte a un giovane in
camice bianco, sui venticinque anni, dotato di due splendidi occhi grigi. Di
certo non era del tutto Giapponese, riflettè fissandolo. E non doveva avere più
di 25 anni o giù di li, stabilì. Lui le sorrise, uno sorriso smagliante, quasi
da play - boy, ma in realtà dolce e sincero. La ragazza deglutì, mentre Eriko
si voltava e riconosceva il nuovo arrivato "Ehi, Hiro, non incantare così
la nuova paziente, oppure il suo ragazzo ti farà a pezzi !!!!". Jody scosse
il capo. Genzo.....già, Genzo era lì che l'aspettava.....cavolo, che le aveva
preso per un momento? Guardò ancora il ragazzo, presa da un'ispirazione
improvvisa "Tu sei il primo assistente del dottor Hanagisawa. Quello
straniero che sta facendo il dottorato qui". disse, ora tranquilla,
fissando il ragazzo con aria curiosa. Lui sorrise ancora, ma stavolta lei non
lo notò più di tanto "Centrato. Sono per metà Francese. Mi chiamo Hiro
Miwa" si presentò. Lei prese la sua mano "Jody Tachikawa" disse
"Ma credo tu lo sappia già". Lui sorrise, annuendo e lei si voltò poi
verso l'amica "Conosci già Eriko - san? E' stata incaricata di seguire la
mia terapia......". Si interruppe. Tra i due erano passati sguardi un po'
strani. Odio? Insofferenza? Mille altre cose ancora? Non riusciva a capirlo,
perciò li fissò confusa, mentre Eriko diceva "Sì, certo, ci
conosciamo" in tono piatto, duro, quasi si stesse imponendo di non fargli
capire nulla più di ciò che voleva. Lui ricambiò per un po' quello sguardo
duro, poi si rivolse di nuovo verso Jody "Sarò il tuo fisioterapista
personale, Jody.....scusa, signorina Tachikawa. Vedrai che andrà tutto
bene". Lei annuì, ancora poco convinta, poi le operazioni intorno alla sua
gamba si intensificarono. Strinse i denti, aspettando di potersene andare da
lì.
Mezz'ora
dopo uscì dalla sala, stanca e desiderosa del suo letto, con Eriko che spingeva
la sedia a rotelle e Hiro che chiaccherava con lei. Ma i due non si erano più
rivolti la parolatra loro, dopo quel breve episodio, e la mente di Jody stava
lavorando forsennatamente per trovare una ragione a tale comportamento. Nel
sentire la sua voce, Yu e Genzo uscirono dal salottino d'attesa con aria
sollevata, che però sul volto del portiere si trasformò subito in rabbia alla
vista del ragazzo che stava vicino a Jody. Lei gli sorrise mentre si
avvicinava, ma lui le badò a stento, fissando invece il medico. Hiro ricambiò
lo sguardo, mentre Eriko sorrideva "E questo chi sarebbe ?" disse il
portiere in tono sgarbato. Questo era Hiro, ovviamente. Jody, sorpresa
per quel tono cattivo, rispose un po' freddamente "Lui? E' Hiro Miwa, il
mio fisioterapista". Hiro sorrise, di nuovo in modo disarmante. Ma la cosa
su Genzo non ebbe alcun effetto. O meglio, ebbe un effetto: farlo arrabbiare
ancora di più. Hiro gli tese la mano "Tu devi essere Genzo Wakabayashi. Ti
ho visto spesso in tv e sui giornali" disse. Genzo non strinse quella
mano, e si limitò ad annuire "Esatto. E sono anche il suo fidanzato"
disse in tono di sfida, indicando con l'indice la ragazza sulla sedia a
rotelle. Yu roteò gli occhi, divertito. Quando Genzo si metteva a stabilire che
Jody era una sua proprietà, ci si divertiva....soprattutto perchè lei odiava
sentirsi considerata tale. Infatti gli occhi della ragazza divennero di fuoco,
e i muscoli si tesero spasmodicamente, a indicare che, se avesse potuto alzarsi
e andarsene, l'avrebbe fatto. Infatti ci provò, anche, ma la mano di Eriko calò
rapida sulla sua spalla, fermandola e dicendo "Spiacente di interrompere
questa esaustiva conversazione, ma è ora di andare. Avete trovato un modo di
portarla a casa?" chiese a Yu. Il ragazzo annuì "Lo zio è qui fuori
con la macchina". Eriko annuì "Bene, allora andiamo. Arrivederci,
Miwa - san. Non serve che ci accompagni" disse in tono beffardo,
lanciandogli un'occhiata del genere Io - te - l'avevo - detto. Genzo lo
fissò, ancora arrabbiato, poi si voltò, seguendo gli altri tre. Hiro li fissò,
leggermente sconcertato, anche se le cose stavano prendendo una piega chiara
nella sua mente. Jody aveva un ragazzo che era geloso.....nulla di strano,
vista la bellezza eccezionale di lei....."Ehi, amico, calmati, ha quasi
dieci anni meno di te" si disse, dandosi un pungo in testa. Eppure
l'immagine luminosa degli occhi azzurri della ragazza non lo abbandonava......stava
fissando il vuoto, quando una voce allegra dietro di lui disse "Ehilà,
cuginetto, come va????". Hiro sobbalzò, voltandosi "Ciao Kyla, che ci
fai qui?" le chiese, cercando di non apparire sorpreso e sconcertato. Kyla
Oikawa sorrise "Sono venuta a fare la visita medica per le selezioni di
domani" spiegò. Lui annuì, cercando di riprendere il controllo
"Certo. Vieni" disse, facendole cenno di seguirlo. Insieme,
scomparvero in una stanza poco lontano.
"Quindi
sei arrivata qui dalla Germania appena qualche mese fa?" chiese
interessata Eriko, fissando Jody con un sorriso. La ragazzina si era
evidentemente messa in testa di fare amicizia con la sua dottoressa personale,
e stava chiaccherando a tutto spiano, raccontando di sè e dei suoi amici. Eriko
ormai sapeva già tutto su Kay, Alex, Allenby, Aly, Sanae, Yoshiko e Yayoi,
quasi le avesse conosciute di persona. Sapeva di Yu, fratello maggiore della
sua protetta, di Hikaru, il cugino di Hokkaido, e degli altri amici della
squadra di calcio, più o meno tutti legati alle ragazze sopra citate. E, mentre
Jody completava il racconto della festa di compleanno di Yoshiko, l'auto svoltò
nel vialetto in ghiaia di casa Tachikawa. Eriko sbarrò gli occhi. Sapeva che
era una famiglia ricca, ma quella villa era semplicemente stupenda.....quasi
non le riuscì di chiudere la bocca quando la fecero scendere, aprendo
cavallerescamente lo sportello della limousine (Più
che altro altrimenti Jody come scende? NdA). Yusuke, nel vederla
così stupita, sorrise "Beh, non ti avevano detto che abitiamo in una
villa?" chiese, divertito. Eriko lo fissò, respirando a stento "E tu
questa la chiami villa? Io lo definirei più un palazzo reale......"
sussurrò. Il ragazzo sorrise "Beh, a vederlo così da fuori, bello e
tranquillo, potrebbe anche sembrare.....solo che con tutta la gente che ci
abita, ti giuro che è una fortuna che sia così grande...." Lei lo fissò
senza capire, e il ragazzo spiegò "Hai prenente tutte le amiche che Jody
ti ha elencato?". La ragazza annuì, incuriosita "Beh, abitano tutte
qui". Eriko spalancò gli occhi "COSA ?????". Lui sorrise, visto
che era proprio la reazione che si era aspettato "E non solo, anche i loro
relativi amici.....Hikaru ormai si è trasferito qui, e lo stesso vale per Jun
Misugi e Franz Schester, che non aveva altro posto dove andare essendo scappato
dalla Germania e avendo qui la sorella minore, e visto anche che la ragazza di
cui era innamorato era qui.....e poi è il migliore amico di mia sorella.....e
questo ha fatto imbestialire Wakabayashi......e poi è arrivata Kay....e allora
è preso un colpo a Taro.....ehm....Eriko?". La ragazza aveva gli occhietti
a girandola che vorticavano furiosamente, visto che non ci capiva più un tubo (Per chi legge Angel Sanctuary, anzi, per chi lo leggeva
visto che, sigh, è finito: avete presente quando qualcuno fa dei discorsi
troppo lunghi e complicati a Michael, che lui non capisce più niente e comincia
a distruggere tutto? Ecoo....beh, saltando la parte della distruzione, ci siamo
più o meno.....NdA) "Pietààààààà" urlò, agitando una mano
per fermarlo "Andiamoci con calma, non sto capendo niente.....meglio che
vada ad aiutare Jody e mi faccia spiegare con mooooolta calma tutto
questo.....". Lui rise e annuì, e la ragazza, ancora frastornata, si avviò
su per i gradini, e poi al piano superiore, diretta verso quella che le avevo
indicato come la camera della ragazza. Nell'avvicinarsi, sentì delle voci
adirate provenire dall'interno. Sorrise "Li conosco poco ma giurerei
che....ok, proviamo a indovinare....." pensò. Si avvicinò di
soppiatto, e per poco non scoppiò a ridere. Ci aveva preso in pieno. I
responsabili di quel frastuono erano Jody e Genzo; al ragazzo non andava ancora
a genio che lei sostenesse la gara, l'indomani, e che facesse fisioterapia
coll'assistente del dottor Hanagisawa. D'altro canto, la ragazza non aveva
nessuna intenzione di rinunciare, nè di farsi sottomettere per quella che
considerava 'una gelosia infantile e stupida'. Eriko decise di entrare prima
che finissero per scannarsi a vicenda; quando lo fece, entrambi si voltarono a
fissarla, rossi in volto e arrabbiati. La ragazza sorrise "Ehi, stancare a
quel modo la mia paziente non è il modo migliore per aiutarla". Genzo
volse altrove lo sguardo, colpevole, ma borbottò lo stesso qualcosa di
incomprensibile. "Scusa? Puoi ripetere?" chiese lei, avvicinandosi
con la mano vicina all'orecchio, come per sentire meglio. Lui alzò un po' il
tono "Ho detto che non dovrebbe fare sforzi con la gamba in quelle
condizioni". Eriko sorrise, incrociando le braccia "Udite udite !!!
Il grande SGGK ha parlato. Proprio lui, che per anni ha giocato con la gamba
ridotta a uno schifo sotto la minaccia di dover smettere per sempre, ora vuole
costringere la sua indomabile ragazza a fare ciò che lui non ha mai accettato?
Dimmi una cosa, ragazzo: se lei ti dicesse 'Va bene, Genzo, non farò la
gara. Non farò nemmeno il campionato. Farò come vuoi tu', che
faresti?". Il ragazzo aprì la bocca, poi la richiuse. Cosa....cosa voleva
dire? Eriko lo fissò, piantandogli addosso due occhi scuri e penetranti
"Saresti soddisfatto? Eh?". Il ragazzo fece per annuire, poi il
significato di ciò che lei voleva dirgli gli entrò in testa. Se avesse
accettato di fare ciò che voleva lui non....non....non sarebbe stata Jody. Se
avesse rinunciato a ciò per cui aveva tanto lottato, non sarebbe stata la
ragazza di cui si era perdutamente innamorato......si prese la testa tra le
mani "Accidenti !!!!!!!!!" urlò, in preda alla frustrazione,
alzandosi di scatto "Ho capito, adesso ce n'è una in più con cui non posso
ragionare" esclamò, uscendo dalla stanza. Jody scoppiò a ridere, mentre
Eriko lo seguiva con gli occhi "E ora dove se ne va?" chiese
sorridendo. Jody la fissò con occhi vispi "Al campo da dalcio, a sfogare
la sua frustrazione con un allenamento intensivo". Eriko la fissò, stupefatta
"E dove lo trova uno che lo aiuti?" chiese. Jody fece un segno con la
mano, indicandole qualcuno.....e cioè Tsubasa, che, al richiamo di Genzo, era
uscito a velocità supersonica da una camera e stava volando giù dalle scale
"Ahhh....Tsubasa Oozora, vero? E che cavolo ci fa lui? Intendo adesso,
alle sette di sera, visto che immagino siate amici.....". Jody sorrise
"Credo che la spiegazione abbia nome Sanae Nakazawa....." disse in
tono divertito. Eriko sorrise "E va bene. Mentre ti faccio fare gli esercizi
giornalieri, raccontami questa storia delle coppie, ti va? Di quel che ha detto
tuo fratello non ho capito un tubo.....". Jody rise, immaginando la
confusione che Yu doveva aver creato nella testa della ragazza, e iniziò a
raccontare: di Kay, e di come si fosse trovata all'improvviso presa dal dolce
Taro Misaki. Di Allenby, la cui durezza si stava sciogliendo in reazione a
Mamoru Izawa. Di Yayoi, Yoshiko e Sanae, le manager eternamente innamorate dei
loro capitani, che finalmente avevano deciso di svegliarsi e renderle felici.
Di Aly, che aveva trovato la felicità con Franz. Di Alex, la più piccola del
gruppo, che aveva fatto perdere la testa a suo fratello. Eriko ascoltò tutto,
annuendo ogni tanto, mentre muoveva la gamba della ragazza, valutandone i riflessi;
poi, quando lei ebbe finito, alzò due occhi maliziosi e disse, divertita
"Ma manca la parte più importante. Cioè quella che riguarda te e il tuo
bel portiere geloso.....". Sorprendentemente, Jody arrossì, sorridendo
"Quello scemo" sussurrò in tono tuttavia molto dolce "Fa sempre
così, appena qualcun'altro che non sia uno della squadra, o meglio di quelli
che vedi qui, e quindi dichiaratamente interessato a un'altra ragazza, mi si
avvicina, scoppia il putiferio. Dovevi vedere come ha trattato Franz, prima di
scoprire che era innamorato di Aly......solo perchè, da amico che non mi vedeva
da un anno, mi aveva abbracciato.....e credo che l'aria sicura che aveva il tuo
collega oggi non abbia aiutato questo lato del suo carattere". Studiò la
reazione della dottoressa a quelle parole. Eriko strinse le labbra, ma non
disse nulla, continuando a lavorare sulla gamba. Jody scosse impercettibilmente
il capo, poi cambiò argomento "Che te ne sembra della casa?" chiese.
La ragazza sorrise di nuovo "Beh, per quanto tuo fratello possa dire che
deve essere grande per tutta la gente che ci sta dentro....a me sembra ancora
enorme !!!!!!!!". Jody rise "Enorme? Suvvià....beh, si in effetti è
un po' grande....." ammise, ed Eriko la fissò, stupefatta "Un po'?
Solo un po' ? Non so te signorina, ma per una che vive in una stanzetta
nell'università questa casa è una reggia !!!!!!!!". Jody smise di
sorridere "Davvero vivi all'università?" chiese, preoccupata. Eriko
annuì "Non posso permettermi altro....." rivelò con umiltà. Jody la
fissò per un attimo, poi battè la mano sul ginocchio....solo che era quello
malato "AHIA !!!! Dio....che stupida......ecco, ho trovato. Verrai a stare
qui". Eriko per poco non le stritolò la gamba, spalancando gli occhi
"COSA ????? Ehi, dico, aspetta un att....". Troppo tardi. Jody,
convinta della sua idea, aveva appena chiamato con un urlo il fratello, che
stava per uscire, e gli aveva detto "Senti, fai un salto all'università e
prendi le valigie di Eri - chan. Si trasferisce qui". Eriko, sconvolta, si
voltò a guardare Yu, sperando che facesse mettere i piedi per terra a sua
sorella. Ma il ragazzo, forse perchè abituato alla cosa, visto che era successo
ormai un sacco di volte, o forse perchè preferiva evitare guai, o forse ancora
perchè animato dalla stessa spontanea generosità di Jody, non fece altro che
sorridere e dire "Agli ordini, capo", prima di sparire giù per le
scale. Poco dopo, si sentì il rumore della moto che si allontanava.
Eriko
fissò, incredula, la ragazza, che le sventolò un dito davanti al naso e disse,
con fare ammonitore "Sei la mia dottoressa personale, non ha senso che tu
te ne stia lontana 12 ore su ventiquattro....e poi così sarà molto più
divertente". Scioccata, Eriko scosse il capo "Ma....ma come fai? E
come fa tuo fratello a non stupirsi nemmeno minimamente per ciò che fai?".
Jody rise "Perchè...è una scena che qui si è ripetuta un'infinità di volte
!!!! Abbiamo addirittura rapito Sanae........è stato uno spettacolo".
Rise, gaia, mentre l'altra la guardava. Eppure, nonostante l'incredulità e lo
stupore, alla fine la gioia ebbe il sopravvento e non potè far a meno di unirsi
a quella bellissima risata.
Alla
fine, Eriko si arrese all'entusiasmo della sua paziente. Anzi, la trattenne a
stento dallo scendere di corsa dal letto per andare dallo zio ad avvertirlo,
dicendo che ci avrebbe pensato lei. Forse era un modo per temporeggiare, almeno
all'inizio, ma di fronte all'espressione entusiasta degli occhi della ragazzina
Eriko si trovò a scendere le scale, diretta verso lo studio del signor
Tachikawa, senza nemmeno rendersene conto. Arrivata davanti alla porta, alzò la
mano per bussare, poi esitò per un secondo. In fin dei conti, poteva anche far
finta che lui non avesse accettato.....scosse il capo. Jody non ci avrebbe mai
creduto, e sarebbe corsa giù a verificare. Oppure poteva dire di non averlo
trovato.....ma anche questa era una bugia, e lei l'avrebbe di certo
capito.....e avrebbe creduto che Eriko non volesse stare da loro.....sarebbe
rimasta ferita......quando in realtà lei non sognava altro che vivere li,
ammise finalmente.....era solo che non voleva disturbare.....o dipendere da
qualcuno......sospirando, alzò di nuovo la mano e bussò. Subito una voce
gentile rispose "Avanti". la ragazza fece un respiro profondo,
abbassando la maniglia. L'uomo, nel vederla entrare, alzò gli occhi dal foglio
che stava leggendo, lievemente stupito, poi la accolse con un gran sorriso
"Cosa posso fare per lei, signorina Tachibana?" chiese. Lei deglutì.
Come poteva dirglielo, senza risultare un'approfittatrice? Decise di dire
solamente ciò che era successo, come se stesse riferendo il fatto a un
ufficiale superiore. Prese l'ennesimo respiro profondo e si buttò
"Ehm....signor Tachikawa, prima stavo facendo fare esercizio a Jody,
e.....beh, non so da dove le sia venuta l'idea, ma....". Lui la interruppe
con un cenno della mano, ora nuovamente pensieroso "A proposito di
questo" disse in tono serio "Stavo riflettendo su un punto molto
importante della questione. Ho chiesto informazioni al dottor Hanagisawa, e mi
ha riferito che lei attualmente occupa uno degli appartamenti dell'ospedale
riservati ai dottorandi. E' vero?". Eriko deglutì. Che voleva dire quel
discorso? "Sì, signore, anche se solo per un periodo limitato.....potrò
starci per altri 4 mesi, e nel frattempo dovrei laurearmi......ma è un
problema?". Non lo avrebbe voluto, ma nell'ultima frase c'era una chiara
nota di sfida. Forse c'erano rpoblemi per il fatto che lei fosse una non
laureata povera in canna? Perchè se era così, se ne sarebbe andata subito.....ma
la risposta fu un sorriso "Affatto, signorina Tachibana. Anzi, questo
rende ancora più semplice e allettante la mia proposta. Visto che le è stata
affidata a tempo pieno mia nipote, credo sarebbe una buona idea se lei venisse
a vivere qui. Così potrebbe averla sempre sotto controllo, e inoltre potrebbe
studiare per la tesi senza distrazioni....ehm.....beh, forse questo non è il
termine adatto. E poi, visto che gli allenamenti della squadra di pallavolo si
tengono sempre qui,alla scuola, o alla
palestra qui vicino, avrebbe sempre la situazione sotto controllo.......allora?
Che ne dice?". Eriko sbarrò gli occhi. Questa era proprio l'ultima cosa
che si sarebbe aspettata "Cioè....lei mi sta offrendo.....di venire ad
abitare qui? Per tutto il tempo della riabilitazione?" domandò, tremando.
Lui annuì "Esatto. Qualche problema?" chiese, leggermente divertito.
Eriko, sorridendo, scosse il capo "Affatto, signore. Devo solo dirle che
sua nipote l'ha preceduta di pochi minuti, in tale offerta" spiegò. Il
signor Tachikawa scoppiò a ridere "Devo dire che avrei dovuto
aspettarmelo.....Jody ti avrà fatto questa proposta....ehm.....anche se pensò
che l'abbia deciso senza nemmeno chiedere il tuo consenso.....non appena ha
sentito che vivi all'ospedale, vero? E la tua risposta è stata?". Eriko
sorrise "Che ne avrei parlato con lei, signore" disse. Lui annuì
"Molto diplomatico. E, ora che sai che io sono d'accordo?"
"Beh....credo che accetterò senza indugi, signore. Anche perchè.....".
Lui la fissò, incuriosito "Perchè?" incalzò. Lei sorrise ancora
"Altrimenti suo nipote avrebbe fatto fare un viaggio inutile alle mie
cose". Il signor Tachikawa scoppiò a ridere per la seconda volta "Ah,
ecco perchè se n'è andato così all'improvviso. Devo dire che un minimo sospetto
ce l'avevo.....bene. Allora, benvenuta tra questo gruppo di matti, signorina
Tachibana". Si alzò, tendendole la mano, e lei la prese, sorridendo. Poi
disse "Signore.....se posso chiedere solo un'altra cosa.....". Lui la
guardò "Ma certo. Cosa?". Lei arrossì "Ecco....se fosse
possibile....vorrei che lei e la signora....mi chiamaste per
nome.....preferirei davvero che mi chiamaste Eriko......". Lui sbattè le
palpebre, lievemente stupito, poi sorrise "Come preferisci, Eriko -
san". Eriko sorrise, felice.
"Allora?
Che ti ha detto?" chiese Jody, trepitante, quando Eriko ricomparve sulla
soglia della sua camera. La ragazza la fissò per un secondo, incerta, poi un
gran sorriso le sorse sul volto "Che.....sono dei vostri, piccola
!!!!!!!" urlò, abbracciandola all'improvviso. Jody ricambiò l'abbraccio,
felice "Benvenuta !!!!!!!" esclamò a sua volta, mentre Yu entrava
portando i bagagli di Eriko, insieme a Genzo "Questi dove li
mettiamo???" domandò, affannato. Jody gli sorrise "Stanza in fondo al
corridoio, a destra" ordinò, e i due ragazzi si avviarono. Genzo mugugnò
qualcosa che suonava come "Ce ne mancava giusto un'altra" e le due
ragazze si fissarono, sorridendo.
La
mattina dopo, Eriko entrò nella stanza di Jody e Sanae, portando le loro divise
ed esclamando "Forza !!! Sveglia, dormiglione !!!!!!!!! Oggi avete una
gara !!!!!!!!!". Con qualche debole protesta, le due si alzarono
malvolentieri. Eriko si mise subito all'opera con la gamba di Jody,
esaminandola con occhio critico, poi annuì "Ok. E' ora di togliere quel
gesso. Sanae, ti va di aiutarmi?". La brunetta, che si stava infilando la
maglia, la fissò sorpresa. Eriko ricambiò l'occhiata "Ieri la zia di Jody
mi ha detto che entrambe sognate di iscrivervi a medicina......questa è la
vostra occasione per iniziare ad imparare. Allora?". Jody e Sanae si
guardarono, incredule, poi sorrisero "E va bene" disse Jody "Mi
presterò a fare da cavia" mentre Sanae si sedeva vicina a Eriko "Cosa
devo fare?" chiese, emozionata. Lei le indicò la gamba "Ora tu la
terrai ferma, e io inizierò l'incisione del gesso. Poi farò provare anche a
te". La ragazza annuì, afferrando saldamente la gamba dell'amica che, poco
prima che l'operazione cominciasse, sussurrò "Ehm....solo per
ricordarvelo....io ci terrei ad arrivare viva alla gara, oggi".
Scoppiarono
tutte due a ridere "Ehi !!!! IO STO DICENDO SUL SERIO
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
"Allora,
Jody? Come ti senti?" chiese Eriko, guardando l'ampia palestra della
scuola, dove la commissione del campionato si stava radunando. le ragazze erano
appena arrivate, e si erano da poco cambiate. Jody camminava senza problemi, e
nessuno avrebbe potuto dire che fino a poche ore prima era stata bloccata a
letto, ed era scesa a colazione solo grazie a Genzo, che l'aveva portata in
braccio. La ragazza chiuse le labbra per un secondo, raccogliendo tutta la sua
grinta e determinazione, poi disse "Non vedo l'ora di cominciare. Gliela
farò vedere io !!!!!!!!!". Stava guardando un punto preciso della
palestra, quello in cui stava Kyla Oikawa. Gnzo non era ancora arrivato, e la
ragazza si stava guardando attorno, evidentemente alla sua ricerca. Jody
strinse i pugni, mentre Eriko e Sanae, che aveva aggiornato la dottoressa su
ciò che era successo, si sorridevano "Fagliela vedere, piccola. Ci
aspettiamo grandi cose da te....anzi, da voi" disse Eriko, guardandole. Le
due ragazze sorrisero. Poi, una sirena annunciò che le selezioni stavano per
iniziare. Respirando a fondo, Jody e Sanae si avviarono verso la pedana.
Jody
avanzò con passo deciso verso la commissione. Niente nella sua camminata
lasciava pensare che avesse avuto problemi al ginocchio, il giorno prima. La
sua gamba era perfetta, nemmeno un po' arrossata o gonfia, e l'espressione
della ragazza tradiva determinazione e sicurezza. Si fermò davanti al tavolo
dei giudici, dicendo con voce salda "Sono Jody Tachikawa, primo anno della
sezione A del liceo Nankatsu". Il giudice che teneva in mano gli elenchi
consultò velocemente i foglio, trovò il suo nome e annuì, poi guardò Sanae, che
aspettava dietro all'amica, tremando "Io....io sono....Sanae
Nakazawa" balbettò, presa da una paura improvvisa. Il giudice la guardò,
leggermente seccato "Anno e classe, prego?" domandò in tono duro.
Sanae arrossì "Oh....mi scusi. Prima...prima A" disse, tremando. Jody
la guardò con preoccupazione, mentre l'uomo annuiva e faceva loro cenno di
unirsi alle latre atlete. Jody trascinò via l'amica "Ma che cavolo ti è
preso, si può sapere?????" esclamò, non appena si furono allontanate a
sufficienza. Sanae tremava ancora, incerta, e evitò di guardare l'amica negli
occhi "Io....io....ho paura, Jody. Non ce la posso fare......mi
dispiace". Fece per scappare, in lacrime, verso la porta, ma l'amica la
afferrò per le braccia e la strattonò con forzxza, costringendola a guardarla
negli occhi "Guardami !!!!" esclamò, mentre Sanae cercava di
sfuggirle, agitata "Guardami, ti ho detto !!!!!!!!". La ragazza si
fermò, rassegnata, e fissò Jody negli occhi, che stavano bruciando di rabbia
"Non ti permetterò di abbandonare tutto proprio ora !!!! Non quando sei a
un passo dal traguardo !!!! Tu sei grande, Sanae, sei bravissima.....devi
smetterla di metterti da parte da sola, di aver paura di farti notare !!!!!!!
Se c'è una che dovrebbe essere agitata, dovrei essere io, non tu !!!!! Guarda
!!!!!" disse, facendola voltare verso l'entrata, dove un gruppetto di
persone stava entrando per assistere alla gara. Sanae li riconobbe. Erano
loro....Allenby, Alex, Aly, Yoshiko, Jun, Hikary, Taro.....poi sbarrò gli
occhi. Aveva visto Tsubasa. Era entrato in quell'istante, insieme a Genzo
"Ma....ma....aveva gli allenamenti oggi !!!!!" fu tutto ciò che
riuscì a dire, mentre Jody lasciava la presa "Sanae, credi davvero che
avrebbe preferito allenarsi che venirti a vedere nel giorno più importante per
te? ne sei convinta? Perchè, se è così, non hai capito nulla di lui. Gli sei
stata affianco per anni, sai bene che il calcio è una parte fondamentale della
sua vita, ma che anche tu lo sei. Lui è qui per te, come tu sei stata lì per
lui per anni. Vuoi davvero deluderlo? Lui ha fiducia in te, così come tu ne hai
in lui". Sanae guardò il ragazzo, che proprio in quell'istante l'aveva
individuata e la stava salutando con la mano, e sentì le lacrime che
l'invadevano. Ma stavolta erano lacrime di gioia; sorridendo, si voltò verso
Jody, annuendo "Hai ragione. Ora sono pronta" disse, afferrando una
mano dell'amica in segno di solidarietà. Jody la strinse a sua volta,
sorridendo, e le due ragazze corsero a posizionarsi insieme alle altre atlete.
"Non
ti ha salutato" osservò Hikaru, seduto tra Tsubasa e Genzo, mentre
guardava sua cugina correre per raggiungere le altre atlete. Il portiere
sorrise "Sa che sono qui" rispose, enigmaticamente. Hikaru lo fissò,
leggermente confuso, ma Genzo aveva un'aria talmente convinta che non osò dire
nulla. "Forse ha ragione" pensò "A lei basta sapere
che è qui. Non le serve vederlo, o salutarlo. Le basta il pensiero".
Jody
si sistemò in fila davanti a Sanae, e si preparò per iniziare, quando una voce
melliflua alle sue spalle disse, in tono cattivo "Pronta alla sconfitta,
Harper?". La ragazza si voltò, incrociando gli occhi di Kyla Oikawa, che
stava in fila dietro a Sanae "Ricordati, tra poche ore Genzo sarà
mio". Sanae sbarrò gli occhi, voltandosi arrabbiata verso la ragazza
"Non è vero, Jody non perderà. E lui non ha mai detto che starà con te
se......" urlò, ma Jody la interruppe. Guardò Kyla con fare serio. La
ragazza ricambiò lo sguardò, aspettando. Poi, inesplicabilmente, lentamente e
insesorabilente, Jody sorrise. Ma non era un sorriso malvagio, di sfida. Era un
sorriso gioioso, felice e, soprattutto, spontaneo. Kyla indietreggiò, andando a
sbattere contro l'amica che stava dietro di lei "Che....che hai da
sorridere?" domandò, scovolta. Jody la guardò ancora per un secondo, poi
disse "Mi dispiace Kyla, ma ci vorrà ben più di una sfida per dividere noi
due" indicando con la mano le tribune. La ragazza guardò il punto
indicato, scorgendo il ragazzo, e il volto le si illuminò "Genzo -
k....." iniziò a dire, agitando la mano, ma in quel momento il ragazzo si
alzò, vedendo che lei lo stava guardando, e urlò "Jody !!!! Non ci provare
nemmeno a perdere, hai capito ???????". Il tono era stato dolce, ironico e
spensierato, e tutto il gruppetto sugli spalti ora rideva. Sanae trattenne a
sua volta le risate, mentre Jody, fissando il ragazzo che era ancora in piedi e
aveva attirato l'attenzione di tutti, mormorò "Sciocco", sorridendo
con aria dolcissima. Kyla la fissò, poi fissò Genzo. Quei due non vedevano
nessun'altro al di fuori di loro stessi, capì con sgomento. Sentì il suo odio
per la ragazza crescere ogni secondo di più "Staremo a vedere, Harper
!!!!!!!!" urlò, guardando altrove per non vedere l'aria dolce che aveva
Genzo sul volto. Jody la fissò, ora seria "Mi pareva di avertelo già
detto. Io mi chiamo Tachikawa" mormorò in tono tranquillo. Kyla la fissò,
ma proprio in quel momento i giudici chiamarono Jody in pedana. Sicura e
decisa, la ragazza si avviò. Un silenzio carico d'aspettativa scese nella
palestra. La musica partì, e Jody iniziò a muoversi a ritmo con essa. Kyla la
fissò, esterefatta. Era....era....un angelo. Si muoveva con una grazia e
un'agilità innaturali, quasi non avesse peso. Quasi stesse danzando sulle
nuvole. Quasi stesse volando.
Sanae
guardò l'amica con occhi lucenti. Quella era Jody. Nemmeno il dolore era
riuscito a fermarla. Nemmeno la paura. Nemmeno la sofferenza. "Ma c'è
qualcosa in grado di fermarti, amica mia?" chiese silenziosamente, col
sorriso. Poi scosse il capo. "Non a questo mondo, di certo. Sei
straordinaria, Jody...... "
Non
appena la musica partì, genzo si sporse in avanti con ansia. Jody mosse i primi
passi, allargò le braccia e iniziò a danzare. Il ragazzo la fissò per un
secondo, poi si tirò indietro, sollevato, sorridendo. "Per
fortuna....." sussurrò "Per fortuna sei di nuovo tu......".
Hikaru, che stava fissato rapito la cugina, si voltò leggermente verso di lui
"Eh? Hai detto qualcosa?" chiese, distratto. Genzo scosse il capo
"No, nulla....". Hikaru annuì e tornò a guardare la ragazza. Genzo
intrecciò le mani dietro la testa "O forse tutto......" mormorò,
rivolto al cielo.
Eriko,
dal lato meno esposto della pista, fissò la ragazza sorridendo. Contrariamente
agli altri, non aveva mai avuto il minimo dubbio che Jody ce l'avrebbe fatta,
che avrebbe dato il massimo. Anche se non l'aveva mai vista danzare prima,
sapeva che stava dando tutta se stessa, in quel momento. Sorridendo, alzò gli
occhi per incontrare lo sguardo di Genzo "Hai visto" sembrò
dirgli con un sorriso "Te l'avevo detto che ce l'avrebbe fatta".
Due
ore dopo, Sanae raggiunse Jody al bordo della palestra. Era stata l'ultima a
doversi esibire. L'amica, che aveva indossato la tuta azzurra sopra il body,
visto che iniziava a fare fresco, passò anche a lei una giacca azzurra,
dicendole "Complimenti, Sanae. Sei stata bravissima". Sanae la
guardò, con gli occhi che brillavano "Non importa Jody. Ho capito cosa
volevi dire prima. E cosa voleva dirmi Tsubasa in tutti questi anni"
dichiarò con un sorriso. Jody, porgendole anche i pantaloni della tuta, chiese,
divertita "E cioè?". Sanae sospirò, contorcendosi per infilare le
braghe "Che non importa nulla di come è andata. Ciò che conta è che io ce
l'ho messa tutta. Che ho fatto qualcosa che mi piaceva da morire, e con delle amiche
fatastiche. E soprattutto" finì di vestirsi, e incrociò le braccia
"Che mi sono divertita da morire !!!!!!". Jody sorrise radiosamente,
battendole la mano sulla spalla "Giusto, Sanae. Ed è proprio ciò che io ho
visto nella tua danza. la gioia di fare ciò che stavi facendo. Per questo sei
stata così brava". Le due amiche si guardarono, fiduciose, poi
l'altoparlante annunciò che le atlete dovevano presentarsi davanti alla
commissione per il verdetto. Gli spalti rumoreggiarono, ansiosi. Il gruppetto
dei loro amici si sporse, chiamandole agran voce "Jody !!!" "Sanae !!!!" in tono
preoccupato. Le due si guardarono, sorprese, poi alzarono contemporaneamente
gli occhi, con un sorriso sicuro e una leggerezza incredibile negli occhi. Non
avevano nessuna paura, nessuna tensione. Sorridevano, tranquille, e si
avviarono insieme verso il centro della palestra. I ragazzi rimasero in
silenzio, colpiti da quello sguardo senza limiti "Sembrava....che non
avessero affatto paura" commentò stupito Tsubasa. Taro annuì "Com'è
possibile che si sentano così sicure?" chiese, incredulo. Allenby scosse
la testa, sorriddendo "Non è così. E' solo che hanno dato tutto ciò che
potevano, e quindi non hanno nessun rimpianto". Hikaru si voltò a
guardarla, dubbioso, e facendolo notò un altro particolare. "Cosa?
Ma....Allenby, tu stai....piangendo !!!!!". Tutti si voltarono verso la
ragazzina, stupefatti. Era vero: Lacrime salate le solcavano il volto, che però
era ancora aperto in un sorriso dolcissimo. Mamoru, che era seduto dietro di lei,
si sporse, preoccupato "Ma che c'è? Va tutto bene?" domandò con
ansia. Lei annuì, mentre un'altra voce diceva "Sembravano....loro".
Genzo si voltò verso Aly, che era seduta al suo fianco, e con stupore notò che
anche lei stava piangendo "Ma cosa.....?" esclamò, incredulo. Tutti
si voltarono a guardare loro, ma fu una terza voce a spiegare "Quello
sguardo limpido, senza incertezze.....era troppo tempo che non lo
vedevamo......". Stavolta era stata Alex a parlare. E anche lei, come le
altre due, piangeva. I ragazzi si voltarono dall'una all'altra, increduli,
spaventati "Ma che....cosa.....che vi prende???? Su, parlate
!!!!!!!!" esclamarono tutti insieme, disperati. Allenby si asciugò le
lacrime, poi alzò il capo risoluta e, sempre sorridendo, rivelò "Una volta
andavamo sempre alle gare di ginnastica artistica. Jody era sempre convocata, e
con lei anche.....Angel. Noi facevamo il tifo per loro. E ogni volta, dopo che
entrambe si erano esibite, prima che venissero comunicati i risultati,
loro....." "Ci guardavano a quel modo" completò Aly, mentre
Genzo spalancava la bocca, improvvisamente consapevole. Alex annuì "Con
quegli occhi privi di ombre o incertezze. Sembrava veramente di rivedere Angel,
la sotto, insieme a Jody. Dopotutto, l'avevamo già capito che per Jody Sanae è
speciale". Tsubasa ebbe un brivido "Che vuoi dire? Che ne ha fatto la
sostituta della gemella?" chiese con apprensione. Sarebbe stato triste,
troppo triste per entrambe, se fosse stato così. Ma tutte tre scossero il capo "Angel
ha reso a Jody sopportabile la Germania. E' stata la sua prima amica, prima di
essere sua sorella. E Sanae ha fatto la stessa cosa con Giappone. Jody si è
ambientata, e ha conosciuto tutti voi, grazie a lei. Per questo Sanae ha
riempito poco a poco lo spazio vuoto nel cuore di Jody. Prima che arrivassimo
noi, si è aggrappata a lei in modo indissolubile, e i risultati ora si vedono.
Quelle due sono inseparabili". I ragazzi fissarono le due ragazze in
questione, e si resero conto che era vero: semplici gesti quotidiani, come il
salutarsi ogni mattina, l'andare a scuola insieme, l'aiutarsi nello studio,
erano diventati il simbolo dell'unione delle due. Quell'unione che ora le
faceva stare lì, tranquille e fiduciose in un momento di tale tensione, solo
perchè erano insieme. Un sorriso spontaneo sorse nei cuori e sui volti di tutti
loro "Siamo felici per voi......." pensarono tutti insieme.
In
quel momento, il giudice centrale prese il microfono, si schiarì la voce e
iniziò a parlare, mentre la sua voce si diffondeva in tutto lo stabile "I
giudici hanno effettuato votazioni singole sulla prova di ogni atleta. Tali
votazioni sono state poi riunite in un totale, ed è stata eseguita anche una
valutazione particolare sulle capacità e le potenzialità di ogni atleta. In
base a tali risultati, vi comunico che le prime tre atlete saranno quelle che
parteciperanno ai campionati regionali alla fine del mese, proprio qui a
Shizuoka. La terza classificata è Meimi Maehara, della prima classe della
sezione B". Ci fu un applauso abbastanza caloroso. Jody e Sanae vi
parteciparono a loro volta; la ragazza in questione era una loro coetanea, che
frequentava la prima B, cioè la classe di Jun, Hikaru e Franz, ma che da quel
che sapevano non aveva mai legato con nessuno. Era abbastanza slanciata, anche
se leggermente più bassa di loro due, e aveva due splendidi occhi castani e dei
capelli biondi che erano la sua fonte di guai. Infatti, a differenza di Jody e
delle altre della squadra che erano per metà straniere e quindi non erano
oggetto di scherno per i loro capelli o gli occhi di colore non scuro, Meimi
veniva continuamente presa in giro. Tutti dicevano che si tingeva, tanto per
fare colpo, e la ragazza non era mai riuscita a replicare che non era vero. Non
ne aveva mai avuto il coraggio. Guardandola ora, Jody dubitò molto che quella
storia fosse vera; i capelli erano di un dorato scuro tendente al castano, che
a lei sembrava naturale, e inoltre aveva spesso notato che lei tratteneva a
stento le lacrime quando gli altri la prendevano in giro. Però non si era mai
difesa. Ora piangeva, ma di gioia, incredula della fortuna che le era capitata.
Beh, dopotutto era stata veramente brava, pensò. Sanae la scosse per una
spalla, cercando di richiamare la sua attenzione. Jody distolse lo sguardò a
stento "E....eh?" chiese, stordita "Jody, che ti prende? Dai,
stanno per annunciare chi c'è al secondo posto !!!!!" esclamò, voltandosi
trepitante verso la giuria. Il giudice si schiarì di nuovo la voce, prima di
dire "La seconda classificata è Jody Tachikawa della prima classe della
sezione A". La folla sugli spalti esplose in un boato; Hikaru saltò quasi
al collo di Genzo, che lo tenne a distanza a fatica, urlando "Smettila,
idiota !!!!!!!!". Eriko sorrise a sua volta, annuendo come a dire "Ben
fatto". Sanae era saltata al collo dell'amica, urlando "Ce l'hai
fatta !!!!!!!! Lo sapevo !!!!!!". Jody sorrise, cercando di non soffocare
nell'abbraccio, mentre il giudice cercava di ristabilire l'ordine
"Silenzio, per favore. Silenzio !!!!". Finalmente il pubblico si
calmò, e Sanae lasciò il collo dell'amica, che riuscì a darsi un'occhiata
intorno. Kyla, poco distante, la stava guardando con occhi di fuoco. Jody
sorrise, tornando a voltarsi verso i giudici. Sanae, notò, aveva preso a
tremare. Le posò una mano sul braccio, per rassicurarla, e l'amica si aggrappò
alla sua tuta, stritolandola tra le mani, mentre il giudice diceva
"Infine, prima classificata.....Sanae Nakazawa della prima classe della
sezione A".
Il
boato esplose di nuovo, fragoroso come prima se non di più, ma Sanae non lo
sentì. Né sentì le braccia di Jody che la stringevano. Guardò il vuoto,
inconscia di tutto, incredula. Non poteva essere vero.....lei aveva....
"Vinto !!!!" urlò una voce li vicino "Hai vinto !!!!!!".
Era Jody. Stava sorridendo. Allora....era vero? Sanae abbracciò l'amica
"E' vero? Non è un sogno? Io ho.....". Jody indicò qualcosa alle sue
spalle "Guarda la" disse. La ragazza si voltò, e lo vide. Tsubasa,
che correva verso di lei, con un sorriso enorme stampato sul volto. Senza
riuscire a fare nulla, si sentì stringere tra le sue braccia. Il ragazzo la
sollevò e la fece volteggiare "Lo sapevo !!!! Lo sapevo che eri grande
!!!!!!! Hai vinto, piccola !!!!!!!!!" urlò. Sanae gli si aggrappò al
collo, piangendo. Era vero. Aveva vinto. Ce l'aveva fatta. Avrebbe partecipato
ai regionali......nascondendo il volto nell'incavo della spalla di lui, pianse
a dirotto, sfogando tutta la sua gioia.
Jody
stava guardando la scena, felice, quando un paio di braccia muscolose la
strinsero, e una voce dolce le sussurrò nell'orecchio "Vedo che mi hai
preso in parola. Complimenti, principessa". Alzò gli occhi per incontrare
quelli di Genzo "Beh, mi pareva scontato. Non me lo avresti mai
perdonato". Lui annuì "E ci credo, con tutto quello che mi hai fatto
passare per questa benedetta gara.....". In quel momento un grido
trattenuto dietro di loro li fece voltare. Kyla Oikawa li stava fissando con
rabbia indescrivibile "Io....io.....io ti ODIO, Jody Tachikawa !!!! Te e
quella tua amica....e quella....quella sciacquetta che hanno scelto come
terza.....io....non posso crederci. Non hanno il minimo occhio !!!!!!!! Ma non
illuderti, alle gare ci sarò anch'io con la squadra, e allora vedremo chi è la
migliore". Jody, al riparo tra le braccia di Genzo, fece per parlare, ma fu
lui a ribattere "Non ti pare di aver già detto abbastanza? Se fai così
dimostri solo di non saper accettare la sconfitta". La ragazza sbarrò gli
occhi, fissandolo. Poi iniziò a tremare "Tu...tu.....perchè stai sempre
dalla sua parte ???????!!!!!! Perchè sei così innamorato di lei, Genzo ?????
Perchè ?????????!!!!!!!!!!!". Non riuscendo più a sopportare la vista di
loro due insieme, scappò fuori. Genzo guardò la sua ragazza, che ricambiò
l'occhiata preoccupata di lui, sospirando "Non è finita....."
pensò "Ci rivedremo ancora, me lo sento......"
Capitolo 27 *** Capitolo ventisei: Una nuova amica, nuovi problemi ***
Capitolo 26: Una nuova amica, nuovi problemi
Capitolo 26: Una nuova amica, nuovi problemi
Quando
uscirono dalla palestra, stava già iniziando a fare buio. Il gruppetto
chiaccherava allegro, festeggiando le sue quattro piccole stelle. Oltre a Sanae
e Jody infatti, anche Kay e Yayoi erano state selezionate per i campionati
regionali di ginnastica ritmica. Hikaru, abbracciando Yoshiko, esclamò
"Ehi, perchè non andiamo tutti insieme a mangiare fuori, stasera? Festeggiamo
le nostre campionesse !!!!!". Un coro di consensi accolse la sua proposta,
nonostante Jody e le altre provassero a dissuaderli "Oh, ma no, non
serve....." disse Yayoi, arrossendo. Jun la zittì abbracciandola, e
dicendo "Io voto per dei ramen, voi che ne dite?". Ci furono alcune
facce entusiaste, alcune proteste e ulteriori proposte, e le quattro
interessate si guardarono, sorridendo e scuotendo la testa in segno di
rassegnazione. Sanae alzò un dito in segno di avvertimento "E va bene, ma
almeno lasciateci andare a casa a fare una doccia e a cambiarci. Sono ancora le
sei e mezza.....". Jody annuì, sollevata, rendendosi conto di avere anche
lei una voglia irresistibile di cambiarsi. Non era l'unica; visto che le gare
cominciavano nel primo pomeriggio, quasi tutti erano venuti vestiti in modo
sportivo, oppure ancora in divisa, e comunque leggeri, ma l'aria fresca della
sera autunnale stava già iniziando a soffiare. Così, tra risa e scherzi, la
comitiva si avviò verso la villa dei Tachikawa, lentamente, godendosi appieno
quella passeggiata serale in compagnia. Mentre si allontanavano dalla palestra,
Jody, Kay, Yayoi e Sanae incontrarono parecchie loro compagne di squadra che le
salutarono sorridendo, oppure dicendo "Ehi, complimenti Tachikawa - san,
Nakazawa - san" "Kay - san, Aoba - san, siete state bravissime
!!!!" "Non fatevi battere ai regionali, mi raccomando !!!!". Le
quattro sorrisero, ringraziando, ma dopo qualche minuto cercarono di
nascondersi in mezzo al gruppo per evitare ulteriori complimenti e per riuscire
finalmente ad andarsene. Alla fine, ce la fecero. Arrivarono al cancello della
scuola e, mentre lo oltrepassavano con un sospiro di sollievo, Jody notò
qualcosa nella strada buia davanti a loro. Si trattava di una ragazza, che
camminava sola nell'oscurità crescente, ancora vestita con la tuta della squdra
e con in mano il borsone della scuola. I capelli alla luce dei lampioni
rilucevano di un colore oro scuro intenso. Lasciandosi sfuggire un verso di
stupore, la riconobbe "Ehi !!!! Maehara - san !!!!" esclamò, correndo
all'improvviso avanti e lasciandosi alle spalle gli amici, perplessi e
stupefatti. La ragazza, sentendosi chiamare, si voltò "Oh....Tachikawa -
san.....che ci fai qui?" chiese, leggermente incredula che Jody le avesse
rivolto la parola. Quast'ultima sorrise "Stavo tornando a casa.
Complimenti per la qualificazione !!!!" disse in tono gaio, tendendole la
mano. Meimi la fissò a lungo, prima di afferrarla con indecisione
"Io...ecco....grazie, Tachikawa - san. Ma ....ma sono io a dovermi complimentare,
sei davvero brava. Io ho solo avuto fortuna.....". Nel suo tono c'era
un'ombra di tristezza indicibile, ma stranamente Jody non la notò. Riuscì solo
a capire quanto strane fossero le parole della ragazza, e quanto poco
corrispondessero alla realtà, e sgranò gli occhi "Eh? Ma se sei stata
bravissima !!!!!! Veramente brava !!!! Ma scusa, come fai a dire che è solo
fortuna ? Sei davvero brava, credimi, altrimenti non ti avrebbero scelta, non è
vero?Ah, questi sono i miei amici" disse allungando un braccio a indicare
il gruppetto che finalmente le aveva raggiunte e si era fermato vicino a lei,
fissando con curiosità la ragazza. Meimi, senza accorgersi che la sua mano era
ancora stretta in quella di Jody, lanciò un'occhiata stupita ai ragazzi dietro
di lei. Li riconobbe. Lentamente, inesorabilmente, arrossì come un peperone,
per poi divenire bianca come un cencio "Ma....ma voi siete....."
mormorò, incredula. Nonostante non ci avesse mai veramente parlato, conosceva
bene di fama i componenti della squadra di calcio della scuola, soprattutto
quelli che ora stavano davanti a lei, e anche le ragazze. Sconvolta,
soprattutto per il fatto che tutti la fissavano con un'aria non seccata o
annoiata come facevano sempre tutti, ma con quella genuina curiosità che si prova
guardando qualcuno che ancora non si conosce, iniziò a tremare, senza sapere
che fare. Jody strinse gli occhi. La ragazza era in preda al panico, e se la
sua mano non fosse stata ancora stretta in quella di lei, sarebbe di certo
scappata. "Maehara - san, va tutto bene?" chiese con fare
preoccupato. La ragazza la fissò, disperata, senza sapere che dire
"Io....io, io, ecco io.....ecco...." balbettò senza nemmeno
rendersene conto, mentre il suo sguardo vagava qua e là, come impazzito. Accorgendosi
della sua confusione, Sanae la guardò con aria pensierosa, poi fece un gran
sorriso e propose "Stavamo andando a casa a cambiarci per uscire poi a
cena per festeggiare, Maehara - san. Perchè non ti unisci a noi?". Jody si
voltò verso l'amica, sempre tenendo stretta la mano di Meimi "E' un'ottima
idea, Sanae !!!!" esclamò, sorridendo e tornando a guardarla. Tutti nel
gruppo annuirono, avendola ormai riconosciuta come la terza classificata alle
selezioni. Poi, Sanae iniziò a spiegare che era una compagna di classe di
Franz, Jun e Hikaru, e tutti la fissarono di nuovo, con rinnovata curiosità.
Meimi si sentì morire. Essere così al centro dell'attenzione era una cosa cui
lei non era abituata, anzi che non le era mai successa prima di allora.....e a
fissarla erano proprio i ragazzi più noti e famosi della scuola....il capitano
e vari altri componenti della nazionale Juniores Giapponese.....le componenti
dello Shoan.....Tachikawa - san e Nakazawa - san, due ragazze che lei
personalmente aveva sempre ammirato....... e ora....ora volevano....che uscisse
con loro? Reprimendo un quancosa nel suo animo che aveva esultato alla notizia,
scosse il capo violentemente, inorridita "Oh....oh, no, Nakazawa -
san.....non voglio disturbare, io non centro niente...." esclamò, cercando
di fermare il tremito della sua voce e del suo corpo. Sanae e Jody la
guardarono, sconcertate per quella reazione esagerata, ma una voce tranquilla
sorse dal gruppo li dietro, dicendo "Come no?". Meimi smise di
scuotere il capo, incredula, e senza volerlo alzò gli occhi scuri, mentre anche
Jody si voltava per vedere chi aveva parlato. Era stato Jun, che ora le stava
sorridendo e spiegava "Noi stiamo andando a festeggiare le vincitrici
della selezione, e tu sei arrivata terza, quindi è più che giusto che tu venga
a festeggiare con noi. Direi anzi che sei obbligata a farlo". Senza
volerlo, poichè il suo animo era in un tale stato di confusione che non capiva
più nulla, Meimi si ritrovò a fissarlo con occhi sgranati. Jun ricambiò
tranquillo lo sguardo, e infine le sorrise di nuovo. A quel segno, la ragazza
si rese conto di cosa stava facendo, e abbassò rapidamente gli occhi,
arrossendo furiosamente "Oddio, che stupida !!! Lo stavo fissando !!!
Ora mi prenderanno tutti in giro....." pensò, disperata. Eppure,
nessuno di loro stava ridendo......quando osò alzare di nuovo gli occhi per
vedere la loro reazione, vide che tutti la stavano fissando con aria d'attesa.
Sentendosi arrossire di nuovo, capì di dover dare loro una risposta chiara,
così si schiarì la voce e disse, in tono mite "Mi spiace, ma ora a casa
mia non c'è nessuno, e non posso cambiarmi e prepararmi. Sarà per un'altra
volta". Pregò con tutto il cuore che la sua bugia avesse funzionato. Era
vero che a casa non c'era nessuno, ma lei aveva le chiavi e avrebbe benissimo
potuto andare a cambiarsi e lasciare un biglietto per il padre. Però.... non ce
la faceva, non se la sentiva di uscire con loro......ma, all'improvviso, sentì
una mano sulla spalla, e alzò gli occhi. Era stata Jody "Non ti
preoccupare, puoi venire da me a farti una doccia, ti presto anche qualche
vestito pulito, tanto mica andiamo a una cena di gala. Su, andiamo !!!!".
Meimi sbarrò gli occhi, mentre la ragazza si avviava, trascinandola per la mano
che teneva ancora ben stretta, e diceva, in tono gaio "Ragazzi, lei viene
a casa con noi, andiamo !!!!!!". Tutti assunsero un'espressione felice, e
Meimi non riuscì a spiccicare parola. Si trovò così a camminare insieme a loro
in direzione di villa Tachikawa, senza dire nulla, cercando di tenere sotto
controllo il respiro e il rossore. Tutti parlavano tra loro, ma lei stava in
silenzio, camminando e basta. Non si accorse delle occhiate curiose che
qualcuno ogni tanto le lanciava, finchè non si trovò di fianco Kay e Taro, e la
ragazzina con la treccia le fece un gran sorriso "Piacere, io sono Kay
Galway !!!! Faccio parte del club di ginnastica ritmica !!!!" disse,
afferrandole una mano e strattonandola su e giù. Meimi la fissò, incredula, poi
fece un mezzo sorriso "Ah....piacere....io sono....". Taro la interruppe,
sorridendole con calore come aveva fatto Kay poco pirma "Sappiamo bene chi
sei, Maehara - san. Siamo nella stessa scuola da quasi un'anno, ormai".
Lei lo fissò a occhi sgranati "Misaki - san....."sussurrò, tentando
di trovare qualcosa da dire, ma non riuscendovi. Nel frattempo, però, erano
arrivati alla villa, e Jody corse ad afferrarle la mano con un sorriso enorme,
trascinandola davanti agli altri su per i gradini "Vieni, ti voglio
presentare ai miei zii !!!!" esclamò. Meimi impallidì, sconvolta, ma prima
che riuscisse a protestare la porta si spalancò davanti a loro e un giovane
alto, dai capelli biondi e gli occhi castabi come lei, le fissò con aria
seccata "Era ora che arrivaste !!!! Si può sapere dov'eravate finiti
?????" esclamò in tono irritato, fissando Jody. Non sembrò nemmeno notare
la ragazza che stava di fianco alla sorella, che invece lo stava scrutando,
incredula. Quel ragazzo.....aveva i capelli biondi come i suoi.....le pareva di
conoscerlo......in quell'istante una piccola meteora dai capelli rosso fuoco le
saettò vicino, finendo tra le braccia di lui e urlando "Yu - kun !!!!
Scusa se abbiamo fatto così tardi !!!!!! Ma Jody e Sanae hanno vinto, sai? Sono
prima e seconda !!!!!". Alex stava travolgendo il ragazzo in un fiume di
parole, ma l'espressione di lui si era fatta molto più dolce non appena aveva
visto la ragazzina, notò Meimi con stupore. Era veramente dolce, quasi
amorosa.....possibile che.....fissò i due, stupefatta, ma si trovò presto a
pensare che erano proprio una bella coppia, ben affiatata e felice.....Yu tornò
a guardare Jody "Beh, almeno qualcuno ha avuto la decenza di dirmelo,
finalmente !!!!" si lamentò. Jody non si scompose, ma fece una faccia
annoiata e disse, in tono stanco "Se avevi tanta voglia di saperlo, potevi
anche venirci a vedere, fratellino". Meimi sbarrò gli occhi. Erano
fratelli ????? Ma non si assomigliavano.....o forse sì? Non ci stava capendo
più nulla, accidenti. Il ragazzo intanto continuò "Guarda che anche io
ogni tanto ho degli impegni, sorellina. Ah, a proposito, ha telefonato Eriko.
ha detto che sarebbe uscita con delle amiche, quindi di non aspettarla e di
stare attenta alla gamba, da sola". Jody annuì, e Yu si voltò verso Meimi,
rendendosi finalmente conto della sua presenza "E tu chi sei? Un'amica di
Jody? Io sono Yusuke Tachikawa, piacere" disse, tendendole la mano. Meimi
la prese, confusa, poi si immobilizzò "Tachika....Tachikawa senpai
???????" urlò, riconoscendolo all'improvviso "Sei
proprio....tu?????". Yu fece un mezzo sorriso, lanciando un'occhiata alla
sorella "Eh...sì, credo di essere proprio io. Sei un'amica di mia
sorella?". Meimi scosse il capo, rossa il volto e in preda all'agitazione
"Io....io non sapevo che Tachikawa - san fosse tua sorella, Tachikawa
senpai......" esclamò, come se si stesse scusando per aver osato stare al
fianco della sorella di Yusuke Tachikawa. Oltretutto la frase suonava assurda,
visto che aveva usato il cognome per entrambi, eppur non si era accorta che era
lo stesso. I due fratelli si lanciarono un'occhiata di complicità "E' uno
dei membri del club di atletica. E' arrivata terza alle selezioni, sai?".
Meimi divenne viola, mentre il ragazzo le lanciava un'occhiata di apprezzamento
"Davvero? Complimenti. Ah, adesso mi ricordo. Sei Maehara della sezione B,
dico bene?". La ragazza si immobilizzò, esterefatta "Ma come....come
fai a....." rantolò, senza fiato. Lui alzò le spalle "Sai, uno dei
miei migliori amici è in 2 B, quindi conosco di nome alcuni della tua sezione.
Inoltre, sei nella classe di Franz, Jun e Hikaru, vero?". La ragazza annuì
"Ma non credo di averci mai parlato.....credo non mi abbiano nemmeno mai
visto....." disse, in un sussurrò. Jun e Franz si scambiarono un'occhiata,
mentre Hikaru, ingenuo e spontaneo come al solito, esclamò "Come no? Tu
sei quella seduta in fondo, che non dice mai nulla ma che se viene interrogata
risponde sempre esattamente a qualsiasi domanda. Non è vero?". Yoshiko gli
tirò una gomitata nelle costole, mentre Jody e Yu si trattenevano a stento
dallo scoppiare a ridere clamorosamente "Ahia !!! Ma che ho fatto
????" urlò Hikaru, guardando la ragazza che lo stava fulminando con gli
occhi. Meimi, fissando la scena sconvolta, sentì che qualcosa nel suo animo di
era spezzato, e si trovò a ridere di cuore, con le lacrime agli occhi. Hikaru,
vedendo che piangeva, ebbe un singulto "Maehara - san !!!! Perchè piangi
???? Ho....ho detto qualcosa di male, per caso?" esclamò. Lei scosse il
capo, sorridendo "No....niente affatto, Matsuyama - san" riuscì a
rispondere, per poi guardarli con occhi colmi di gratitudine. Tutti le
sorrisero. Quella ragazza aveva un disperato bisogno di comprensione e affetto,
per guarire il suo enorme complesso di inferiorità, pensarono tutti
contemporaneamente, e loro volevano aiutarla.
In
quell'istante la zia dei due ragazzi scese dalle scale, e si fermò a osservarli
con un sorriso "Ragazzi, che ci fate sulla porta? Come è andata la gara?
Oh, hai portato una tua amica, Jody?" chiese, avanzando verso di loro.
Jody annuì "Zia Hiromi, questa è Meimi Maehara, del nostro club di
atletica. E' arrivata terza alle selezioni, e l'abbiamo invitata a festeggiare
con noi". La donna sorrise, avanzando, poi vide meglio la ragazza e si
fermò, sgranando gli occhi "Oh....hai detto.....Maehara?" domandò,
incredula, portandosi una mano sulla bocca. Jody, un po' confusa, annuì
"Zia? Tutto bene?". La donna si riscosse e annuì "E' solo che
assomiglia molto a una mia vecchia amica.....tutto qui. Quindi tu sei arrivata
terza, Meimi - san? Congratulazioni !!!!". La ragazza arrossì,
inchinandosi, e disse "Beh....gra.....grazie, signora
Tachikawa......ma.....sono io a dover fare i complimenti a Tachikawa - san e
Nakazawa - san.....". La donna guardò Jody, che le fece un sorriso enorme
"Sono arrivata seconda, zia !!! E Sanae è arrivata prima !!!!!!!"
esclamò, lanciandosi nell'abbraccio caloroso della donna. Sanae, che ormai la
considerava una seconda madre, fece lo stesso, e Hiromi le strinse al petto
entrambe, fiera di quelle due ragazze che aveva imparato ad amare più di due
figlie. Meimi fissò la scena, confusa e imbarazzata. Lei non era abituata a
quelle scene di calore familiare. Non aveva mai conosciuto la sua vera madre,
morta nel darla alla luce. Da quel che riusciva a ricordare, nella sua vita
c'era sempre stata la matrigna, che suo padre aveva sposato poco dopo la morte
della prima moglie. Meimi da allora era, gradualmente, passata in secondo
piano. Gelosa della bambina che il marito adorava in quanto piccola copia della
moglie morta, la donna aveva fatto di tutto per allontanarli. E c'era anche ben
riuscita. Aveva portato in dote l'impresa di famiglia, e suo padre si era
gettato anima e corpo su di essa, iniziando a passare sempre meno tempo a casa.
E quando, per caso, aveva un po' di tempo libero, la moglie lo distraeva,
portandolo a fare viaggi e gite, senza lasciargli tempo per la figlia. Era
stato così anche quel giorno. Meimi aveva avvertito che ci sarebbero state le
selezioni, anche se sapeva bene che non sarebbe andato a vederla. Lui aveva
promesso che ci sarebbe stato, ma poi la matrigna l'aveva avvertita che lui le
aveva promesso una gita alle terme e non sarebbe stato presente. Meimi non se
l'era presa. Sapeva che quella donna l'odiava, vedeva in lei una minaccia e
faceva di tutto per escuderla dalla vita del marito. Ma a lei questo non aveva
mai creato problemi, se non un po' di tristezza quando il padre se ne andava
con quella donna. E, soprattutto, ciò non la faceva sentire in colpa per il
fatto che anche lei odiava la matrigna, anche se non l'aveva mai ammesso con
nessuno. Aveva sempre fatto tutto ciò che le aveva chiesto: aveva studiato
tanto per prendere bei voti a scuola, l'aveva chiamata 'mamma' con affetto ai
ricevimenti, salvo poi scomparire quando non era desiderata, si era comportata
bene con quelli dell'alta società, accettando la corte dei ragazzi che le
venivano presentati, ma senza entusiasmo, in modo che anche loro perdessero
interesse per lei. Non era difficile. La matrigna alla fine faceva sempre di
tutto per metterla in ombra, per lei era facile scomparire. E per questo il suo
carattere era diventato oscuro e schivo, passivo alle offese e all'isolamento
cui la costringevano i compagni. C'era abituata. Semmai era stato l'improvviso
interesse del gruppo di Jody per lei a terrorizzarla.......
"Maehara
- san???" domandò timidamente una voce dietro di lei. La ragazza voltò di
scatto la testa "Sì?" domandò, arrossendo poichè evidentemente
l'avevano sorpresa a fantasticare. Era stata Yayoi a rivolgerle la parola, e
ora le stava sorridendo con fare dolce "Se vuoi seguirci, ti mostriamo
dove rinfrescarti prima di uscire. Poi qualcuno ti presterà qualcosa da
vestire". Meimi fece per rifiutare, ma Jody, che si era staccata
dall'abbraccio della zia, la tirò per un braccio e cominciò a salire le scale
"Certo che te li presteremo, mica puoi venire a cena con la tuta della
scuola !!!! Dovresti avere più o meno la taglia di Allenby" dichiarò,
scomparendo con Meimi in cima alle scale. Il gruppetto rimasto sotto si lanciò
occhiate divertite, poi ciascuno si avviò verso la propia stanza, o quella degi
amici, per darsi una sistemata. Solo la zia di Jody rimase immobile, fissando
il punto in cui erano scomparse le due ragazze, con un'espressione preoccupata
sul volto. "Maehara.....cielo, possibile che......." pensò, portando
una mano alle labbra. In quell'istante due braccia robuste la cinsero dsa
dietro "Sembra che sia sbucato un altro fantasma dal passato, o
sbaglio???" disse la voce di suo marito. Lei si voltò leggermente
"Non ti sembra identica a.....lei?" domandò, tornando a fissare le
scale. Lentamente, lui annuì. "Già. E questo potrebbe rivelarsi un
guaio?" doamdnò divertito. la moglie gli diede una spinta leggera sul
petto "Se ti sentisse Jody !!!!" esclamò. Lui sorrise "O Harumi.
Attaccava chiunque le toccasse la sua migliore amica........"
Nella
stanza di Allenby regnava la più assoluta confusione. Le ragazze si erano
coalizzate tutte nell'operazione di vestire bene Meimi, e la poveretta,
terrorizzata, non era riuscita a protestare. Così si era trovata a fare da
manichino per vestiti e acconciature fantasiose, a volte anche troppo. Alla
fine, per fortuna, era intervenuta Sanae a ristabilire la calma, dicendo
"Ragazze, avanti, non è una bambola con cui giocare. Jody, prova a
passarle quel vestito due pezzi vicino a te". Meimi addocchiò l'abito che
le veniva indicato, e scosse violentemente il capo. Decisamente troppo
azzardato ed elegante. Allenby, che capiva bene cosa volesse dire essere
costrette ad indossare stracci ridicoli e imbarazzanti, sorrise indulgente e
prese qualcosa dal suo armadio, dicendo "Secondo me, per il suo fisico e
il suo carattere, le starebbero meglio questi". Tutte guardarono i vestiti
che aveva in mano. Erano un semplice paio di pantaloni rossi, a zampa larga ma
aderenti nella parte superiore, di una tonalità calda adatta a una persona dai
capelli biondi, e una maglietta bianco avorio, anch'essa aderente, con uno
strano disegno davanti. Meimi li fissò, preoccupata anche da quel tipo di
vestiti, ma riconoscendo che erano i più normali che le avevano offerto. Sanae fece
un cenno col capo "Direi che vanno bene, in fondo andiamo solo a fare un
giro tra amici. Maehara- san, se vai a
indossarli poi ti aiuto a pettinarti e truccarti". La frase mandò
nuovamente nel panico la ragazza: lei non si era mai truccata in vita sua, e i
suoi capelli erano sempre raccolti e nascosti il più possibile, per celarne il
colore chiaro. Docilmente, però, si sottopose alla bravura di Sanae che sciolse
la chioma trattenuta da innumerevoli nastri e forcine, e la pettinò a lungo,
rendendola liscia e lucente. Prima di fare questo, passò sugli occhi un sottile
strato di matita nera che li evidenziava e accentuava, e poi un velo di
ombretto. Dopodichè, sorrise soddisfatta "Fatto !!!!". Meimi aprì gli
occhi e fissò, incredula, la propria immagine riflessa. Quella....era proprio
lei? Era irriconoscibile......gli occhi molto più evidenti, le labbra color
pesca, i capelli lucenti che le incorniciavano il volto.....si voltò verso le
ragazze, che la osservavano soddisfatte "Perfetto !!!! E ora andiamo, oppure
i ragazzi organizzeranno una squadra di ricerche dandoci per disperse
!!!!" esclamò Jody, afferrando la mano di Meimi e trascinandola fuori
dalla stanza. Ridendo, le altre le seguirono.
La
comitiva sedeva, allegra e vociante, a un tavolo di uno dei più noti locali del
centro. Il ramen che servivano li era delizioso, avevano detto Taro e Mamoru, e
gli altri avevano presto constatato che era vero; parecchie ciotole fumanti si
trovavano infatti davanti a loro, e i ragazzi si stavano dando da fare per divorarle,
mentre altri chiaccheravano o ridevano. Meimi era seduta proprio al centro del
gruppo, tra Mamoru e Sanae, e stava ridendo come mai avrebbe imaginato di poter
fare; i ragazzi avevano fatto del loro meglio per coinvolgerla nella
conversazione, stupendosi della sua timidezza e remissività dal principio, e
poi del suo disperato bisogno e desiderio di sentirsi parte di qualcosa, di
sapere che contava per qualcuno il fatto che lei esistesse. Così, avevano
iniziato a raccontale come si erano conosciuti, e visto che l'argomento era ben
vasto, poichè partiva da quando Jody e Genzo si erano sfidati sul campo da
calcio e arrivava fino a quel pomeriggio, passando per inumerevoli incontri e
episodi così buffi e imbarazzanti che avevano tutti le lacrime agli occhi, la
ragazza aveva avuto tutto il tempo per abituarsi a quella nuova e sconcertante
realtà. Nessuno parlò però del passato, quel passato doloroso che avevano alle
spalle. Jody e le ragazze non avevano motivo per ricordarlo, i ragazzi non
volevano risvegliarlo e Meimi aveva troppa paura di eccedere, di lasciarsi
andare, se avesse iniziato a raccontare. Aveva paura di perdere quel senso di
appartenenza che provava lì, ora, in mezzo a loro, se avesse rivelato ciò che
aveva alle spalle, perciò pèreferì tacere e lasciare che la facessaro per una
volta sentire veramente felice. Poi, Jody la distrasse dai suoi pensieri,
chiedendo "Maehara - san, tu sei in prima B, vero?". la ragazza
annuì, e Kay esclamò "Allora sei in classe con Hikaru, Jun e Franz !!!!!
Che bello, così possiamo venirti a trovare quando vogliamo !!!! E poi puoi
venire agli allenamenti con loro !!!!!!!!". Meimi sbiancò leggermente
all'idea di andare in giro con tre dei ragazzi più richiesti e ammirati della
scuola, ma non potè fare a meno di chiedere, incuriosita
"Che.....allenamenti, scusa?". Alex la fissò, leggermente sorpresa,
prima di rispondere "I...ragazzi, qui, giocano tutti nella squadra di
calcio della scuola, non lo sapevi? Tutti tranne Yu". Meimi arrossì,
sentendosi una sciocca "Oh.....oh, certo, lo so, solo, non avevo
capito.....credevo.....anche voi vi allenate per qualcosa, oltre alla
ginnastica....." balbettò, sempre più rossa. Alex si pentì immediatamente
della sua frase, seppur non aveva avuto nessuna cattiva intenzione, e cercò di
rimediare, sorridendo "Hai perfettamente ragione. Nonostante Jody e Sanae
siano nel tuo club, Yayoie Kay in
quello parallelo di ritmica e noi in altri, giochiamo a pallavolo. Siamo dello
Shoan". Meimi spalancò gli occhi scuri "Lo Shoan? Davvero quello.....Shoan????"
esclamò. L'aveva sentito dire, ma non ci aveva mai veramente creduto.......le
ragazze annuirono, sorridendo, e Yoshiko propose "Ogni tanto, se ti va,
puoi venire a vederci giocare.....oppure vuoi unirti a noi?". La proposta
era strana, per una squadra famosa come lo Shoan, stranamente leggera e
informale, eppure la loro squadra si era formata così, per caso......cioè non
proprio, la squadra esisteva da sempre, anche con l'aggiunta di Sanae, Yoshiko
e Yayoi, ma erano diventate lo Shoan quasi in modo ridicolo.......Meimi scosse
violentemente il capo, inorridita "Oh, no, io non ho mai giocato....non
potrei mai !!!!!!!!!!!!!!" esclamò con veemenza. Jody e Sanae si
lanciarono un'occhiata strana, poi la prima disse "Beh, allora magari verrai
a vederci giocare, ogni tanto, eh? E poi ci aspettano i regionali !!!!".
La ragazza annuì, poco convinta ma cercando di sorridere, quando una figura
alta si mosse dall'ombra verso di loro, catturando la sua attenzione. Anche
Yusuke alzò gli occhi, riconoscendola e sorridendo "Ehilà, Rei, che ci fai
da queste parti ????". Meimi osservò stupita la figura dirigersi verso il
ragazzo, mentre Jody, improvvisamente irritata, sbuffava con rassegnazione,
dicendo "Oh, chi si vede, il grande divo di Fujisawa !!!!". La figura
ebbe come un moto divertito nel sentire quel commento, e fece un gesto di
saluto ironico diretto alla ragazza, raggiungendo poi Yu; in quel momento si
espose completamente alla luce, permettendo a Meimi di riconoscerlo. E proprio
per questo sussultò. Quello che le era appena comparso davanti ai suoi occhi
era Rei Hitohari, compagno di classe di Yusuke e insieme a lui uno dei ragazzi
del secondo anno più ammirati della scuola. Di lui non si sapeva molto, poichè
non frequentava alcun club ed era molto taciturno e scostante. Sempre
attorniato di ragazzine esultanti, ne sembrava solamente infastidito, e cercava
spesso di sfuggire alle sue ammiratrici correndo a casa appena finite le
lezioni. Aveva pochissimi amici, più che altro conoscenti. Solo con Yusuke
sembrava trovarsi a suo agio, e questo l'aveva portato a frequentare spesso
casa Tachikawa da un'anno e mezzo a quella parte.......peccato che da qualche
mese ci fosse arrivata anche Jody, in quella casa. La ragazza, energica e
scattante, aveva provato un'innata antipatia per colui che considerava uno snob
smidollato, e lui non aveva mai fatto nulla per cambiare la sua opinione,
giudicandola a sua volta una ragazzina chiassosa e irritante, benchè
intelligente, questo doveva ammetterlo, insomma, una da cui stare alla larga.
Non erano però mai arrivati a litigare direttamente, visto che Jody non voleva
ferire il fratello impedendogli di invitare in casa l'amico, e Rei dal canto
suo preferiva ignorare la ragazza o rivolgerle qualche frase ironica (NdA: come modello ho copiato spudoratamente, nell'apetto e
nel carattere, Rei Otohata di Gals. Anche il suo rapporto con Jody ricorda
quello tra il vero Rei e Ran). Non si poteva quindi dire che i due
fossero in rapporto di sintonia. Infatti, ora Jody stava fissando il ragazzo
con aria seccata, e lui ricambiava l'occhiata con assoluta indifferenza,
rispondendo pigramente al saluto-provocazione di lei "Oh, la stella della
scuola. Piacere di vederti". La ragazza si ritrasse con un sibilo
irritato, guardando altrove, mentre Meimi studiava incredula lo scambio di
battute tra i due; le sembrava quasi impossibile che Jody reagisse così di
fronte a uno dei più bei ragazzi della scuola. D'accordo, aveva un ragazzo
fisso da mesi, però......lei aveva iniziato a respirare a fatica dal momento
stesso in cui aveva visto Rei, e stava cercando disperatamente di non
arrossire......"Posso sapere come è andata la tua gara?" stava
intanto chiedendo lui con tono disinteressato. In realtà non gliene importava
molto, fece chiaramente intendere, ma voleva essere gentile. Peccato che Jody
la pensasse in altro modo "Benissimo, grazie" si limitò a rispondere
"E non ce bisogno che ti informi, tanto lo so che non te ne importa
nulla". Il ragazzo non replicò, ma preferì lasciar vagare lo sguardo
intorno mentre Yu, per nulla turbato dallo scambio di frasi acide tra l'amico e
la sorella, visto che era cosa di ordinaria amministrazione, afferrava
tranquillamente una sedia vuota e la poneva tra sè e Yoshiko, dicendo
"Siediti, Rei. Vuoi qualcosa?". Jody sbuffò, fulminando con gli occhi
il fratello, che non colse assolutamente la provocazione, mentre Rei si sedeva
con un sorriso tirato. Mentre lo faceva, i suoi occhi caddero su Meimi, seduta
quasi davanti a lui. In essi si accese un bagliore sorpreso. "Oh?"
disse, fissandola con fare meditativo "Tu non sei del gruppo......mi pare
di averti già visto a scuola o sbaglio?". Meimi divenne viola nel sentirsi
osservata da lui, e si affrettò ad abbassare lo sguardo "S....sì, Hitohari
- senpai. Sono Maehara, della sezione B, primo anno" snocciolò, evitando
di guardarlo. Lui invece continuò a fissarla, leggermente interessato "Ah,
è vero. E come ti sei ritrovata in questa banda di matti?". Sanae si
sporse in avanti, decisa "Oh, avanti Hitohari, non metterla in imbarazzo e
smettila di parlare di noi come se fossimo dei pazzi !!!! Meimi fa parte del
nostro club di ginnastica ed è arrivata terza alle selezioni, quindi verrà con
noi ai regionali. L'abbiamo invitata fuori a festeggiare !!!!" spiegò,
piccata. Anche lei non provava una vera e propria simpatia per il ragazzo. Rei,
sempre imperturbabile, annuì, guardandola divertito "Non so se ha fatto
bene....a stare con voi viene l'esaurimento.....". Alex, poco distante da
lui, sbuffò "Se non vuoi averci intorno, nessuno ti obbliga a stare qui.
Per quanto mi riguarda, vado a farmi un giro !!!" esclamò, alzandosi e
dirigendosi verso la gelateria li vicino. Jody la seguì, lanciando al ragazzo
un'occhiata assassina, e trascinò via Sanae. Meimi rimase immobile, spaventata,
visto che due dei suoi punti di riferimento l'avevano abbandonata. Rei però non
la stava fissando, in quel momento; stava guardando Yusuke con un mezzo sorriso
sulle labbra "Dimmi, amico, sei ancora convinto che stare con quella
piccola furia dai capelli rossi sia la cosa migliore per vivere una vita
serena? Non ti bastava quella scatenata di tua sorella?". Yu scosse il
capo, agitando il dito in segno di ammonimento "Calma, calma amico; stai
attento a scherzare su certi argomenti. L'arrivo di Alex nella mia vita è una
cosa per cui non smetterò mai di ringraziare Dio; non mi pentirei mai di stare
con lei.........vedrai che un giorno capirai anche tu cosa intendo. Non appena
scoprirai di avere davanti a te la persona giusta". Rei sbuffò con aria
poco convinta, mentre la voce sarcastica di Jody, poco distante, esclamava
"Per me non trovarà MAI una che sopporti il suo caratteraccio, campasse
cent'anni e oltre". Yu fece un sorriso divertito, mentre Rei si voltava
dalla parte da cui proveniva la voce, dicendo in tono tranquillo "Se le
aspiranti sono come te, sto meglio così". Jody lo fissò, furibonda, mentre
Genzo, piegato in due dalle risate (Ebbene sì: per
una volta Genzo Wakabayashi non è geloso marcio ma si diverte da morire....NdA),
la trascinava via. Yu mantenne il suo sorriso divertito, rivolgendosi a Meimi
"Ecco, vedi come vanno le cose qui? Se volevi vivere una vita tranquilla,
mi sa che Rei ha pienamente ragione......hai sbagliato posto !!!!". La
ragazza sorrise, sentendosi stranamente sicura e convinta di ciò che stava dicendo
"Oh, no, non me ne andrei per nulla al mondo !!! Al confronto della vita
buia e insipida che faccio di solito, questo sembra il paradiso.....". Si
interruppe, arrossendo per l'imbarazzo, mentre Rei lanciava un'occhiata Yu,
dicendo "Beh, contenta lei....auguri !!!!". La ragazza sorrise,
osando per un attimo fissarlo negli occhi scuri. Ma appena quelli ricambiarono
il suo sguardo, la paura si impadronì di lei, costringendola a guardare da
tutt'altra parte......e cioè dove Jody stava rincorrendo Genzo, infuriata come
un tornado, mentre il ragazzo scappava mettendo a frutto anni di allenamento
per sfuggire alla minaccia incombente. Ridendo a crepapelle, si alzò insieme ai
due ragazzi per raggiungere il gruppetto poco più in la.
L'arrivo
della mattina dopo per Meimi segnò l'interrompersi di quello che lei
considerava il più bel sogno della sua vita. Nonostante fosse tornata
abbastanza tardi, la sera prima, aveva trovato la casa completamente vuota,
buia, fredda e silenziosa. Sentendo spegnersi l'allegria provata fino a poco
prima, era salita in camera sua senza una parola, e ci si era chiusa dentro.
Ora stava scendendo le scale, perfettamente in ordine, nella vana speranza di
trovare suo padre. Ma sapeva bene che era impossibile; e infatti in cucina
c'era solo la sua matrigna, che la squadrò con disgusto non appena entrò
"Ah. Sei tu. Che ci fai qui?" chiese in tono sgarbato. Meimi evitò di
rispondere ciò che le passò per la mente, e si sedette in silenzio. La donna le
lanciò un'altra occhiata obliqua "Chi ti ha detto di sederti ????"
chiese, acida. Meimi sospirò "Nessuno. Volevo solo fare colazione. Ma se
sono tanto di disturbo me ne vado" replicò, stupendosi lei stessa di ciò
che stava dicendo. La stupì ancora di più il fatto che si alzò veramente con
aria risoluta dalla sedia, avviandosi verso la porta, mentre la matrigna le
urlava, ora veramente arrabbiata "Ehi !!! ragazzina, torna immediatamente
qui !!!!! Come osi parlarmi così !!!!!!! E poi, che sono quei capelli sciolti
???? Con quell'assurdo colore biondo......vuoi che tutti ti ridano dietro,
prendendoti per una ragazza facile???? Da quando in qua cerchi di attirare
l'attenzione a questo modo????? Non provare nemmeno a disonorare il nostro
nom....". Meimi chiuse con fragore la porta dietro di sè, evitando così di
sentire le ultime parole della donna, e ci appoggiò, tremante "Dannazione
!!!!" esclamò a mezza voce, mentre sentiva le lacrime che iniziavano a
bruciarle gli occhi. Per una volta che....che provava a emergere, a non
lasciarsi reprimere in un angolo....per una volta che aveva il coraggio di
ostentare i suoi capelli biondi come se non fossero una colpa......perchè
quella donna doveva sempre rovinare tutto ??????? Tentando di non piangere,
Meimi si avviò verso la scuola. Ma tutta la gioia che provava fino a pochi
minuti prima era svanita e ben presto i suoi passi tranquilli si traformarono
in una corsa disperata.
Era
ora di pranzo e Sanae si stava avviando verso la mensa insieme ad Allenby. Nel
farlo, le due ragazze passarono davanti alla prima B, e Sanae si fermò davanti
alla porta "Aspettiamo i ragazzi, ti va?" chiese, appoggiandosi allo
stipite. Allenby sbuffò, ma annuì, fermandosi a sua volta. Hikaru, che stava
sistemando i suoi libri in cartella, le vide e fece un cenno "Arriviamo
subito !!!!" urlò nel frastuono generale, e Sanae annuì, a far cenno che
aveva capito. Allenby si sporse all'interno della classe, cercando qualcuno, e
l'amica la fissò, stranita "Che fai?" chiese, incerta, e la bionda
rispose, pensosa "Stavo cercando....ah, eccola. Ehi, Maeha.....". Si
bloccò. Meimi stava seduta al suo banco, la testa china e l'atteggiamento
totalmente remissivo. Il volto era coperto dai luminosi capelli biondi,
stranamente sciolti, che impedivano di vedere la sua espressione. Allenby la
indicò a Sanae, iniziando ad avvicinarsi. Anche la manager intuì che era
successo qualcosa, e si affrettò a seguire l'amica. Meimi non si mosse, non
dando alcun segnale di aver notato la loro presenza, o quella di qualsiasi
altra persona attorno a lei.....nemmeno quella delle sue compagne che la
stavano fissando con aria cattiva. Prima che le due ragazze riuscissero a
raggiungerla, una di esse si appoggiò al banco di fianco e disse, in tono
sprezzante "Dicci, Maehara, che hai fatto ai capelli? Di solito cerchi di
nasconderli, oggi invece li sfoggi con arroganza, anche se sono biondi.......ma
sono naturali? O te li sei tinti per fare colpo e rimorchiare? Eh????"
Sanae si fermò, incredula, ad osservare la ragazza che aveva parlato. Non era
la sola a guardare Meimi a quel modo. Un gruppetto dall'aria truce si stava
radunando vicino alla prima, e tutte ridacchiavano o facevano commenti pesanti
sulla ragazza. Poi, quella riprese "No, ci sono !!! deve essere stata tua
madre a farsela con uno straniero.....ecco perchè tuo padre non ci ha pensato
due volte a sposare un'altra....". Meimi si alzò di scatto, sbattendo
entrambe le mani sul banco con vigore. I suoi occhi divennero visibili, e Sanae
sussultò: erano vuoti, spenti e, nonostante da essi scendesso lacrime, non
sembravano vedere le ragazze che la stavano sbeffeggiando. Queste, dopo un
attimo di incertezza, ripresero le loro offese "Allora, che ci dici
Maehara? Sei anche tu come tua madre? D'altronde, che altro puoi fare con quei
capelli? Scommetto che prendi un sacco di soldi a.....". Sanae si fece
avanti, ora decisamente arrabbiata "EHI !!!!" urlò, facendo un gesto
deciso col braccio per richiamare su di sè l'attenzione "Come vi
permettete di fare affermazioni simili ?????? Che vi ha fatto di male lei ????????!!!!!!!!!".
Le ragazze la squadrarono, furiose per l'intrusione, e quella che sembrava il
capo rispose "Ehi, ma tu non sei Nakazawa della prima A? Che ci fai qui? E
poi, perchè difendi una persona spregevole come quella? E solo una....."
SCIAFF !!!!! La ragazza si interruppe, incredula, mentre sulla guancia si
evidenziava il segno rosso di cinque dita, quelle di Allenby, la cui mano si
era mossa, fulminea, per bloccare le parole offensive che quella stava
pronunciando. La ragazzina le stava fissando con gli occhi neri ardenti "E
io sono Allenby Farwell, sempre della prima A. E voi siete delle stupide
galline" disse in tono di sfida. Le ragazze schiamazzarono, incredule,
radunandosi intorno alla loro amica "Come vi permettete di dire cose
simili di Maehara - san? Io credo che se qui c'è qualcuno di spregevole, quelle
siete voi !!!!! Che c'è, è un reato avere i capelli biondi, qui???? Allora
dovete prendervela anche con me!!!!! Avanti!!!! Sto aspettando !!!!" urlò,
incrociando le braccia e fissandole con aria truce. Quelle, terrorizzate,
indietreggiarono, e il capo ebbe il coraggio di dire soltanto
"E'.....diverso". Allenby la fissò "E perchè?" chiese,
neutra. La ragazza rabbrividì "Tu sei....straniera" disse, prima di
rendersi conto che era quasi un'offesa. Allenby però rise di cuore "Ah, io
sarei straniera. Che strano, a me pareva di essere per metà Giapponese. E di
essere nata qui. Questo fa di me una Giapponese, no? Anche se mio padre
tedesco, il che mi da la scusa per essere bionda. Maehara invece ha entrambi i
genitori Giapponesi, e voi mettete in dubbio che lei lo sia? Allora siete
veramente stupide !!!!" "Ha ragione lei !!!!" disse una voce
dietro di loro. Incredule, le ragazze si voltarono a fissare Hikaru, Jun e
Franz, che si erano avvicinati di soppiatto. Jun le squadrò con durezza e
disse, piccato "Prendere in giro una persona solo per divertimento, farla
star male solo per scherzarci sopra è una cosa da vigliacchi". Gli altri
due annuirono, fissandole a loro volta con durezza. Vedere i tra ragazzi più
ammirati della classe, e quasi anche della scuola, che prendervano le parti di
Meimi, ebbe un risultato stupefacente. Tutte si voltarono verso di lei,
incredule e invidiose, ma non osarono dire altro, preoccupate di inimicarsi i
tre ragazzi e le due manager, che erano molto conosciute e quotate nella
scuola. Allenby, senza dire nulla, si fece avanti, prese Meimi per mano e
disse, come se le ragazze fossero scomparse "Vieni, Maehara - san. Qui
l'atmosfera sta diventando irrespirabile. Andiamocene a mangiare". Meimi
la seguì, docilmente, senza dire una parola, e Sanae la seguì, lanciando
un'altra occhiata di fuoco alle ragazze. Franz, Jun e Hikaru si avviarono
dietro di loro, scrutando con aria minacciosa chiunque si avvicinasse alle
ragazze, e il gruppetto uscì dalla classe, lasciando tutte immobili ed
esterefatte. Dopo qualche secondo di incredulità, la ragazza che aveva
insultato Meimi strinse i pungi con rabbia e, voltandosi di scatto verso la
porta da cui erano usciti, sibilò "La pagherai, Meimi Maehara. Giuro che
me la pagherai !!!!!"
Jody,
che stava aspettando le amiche in mensa, rimase non poco stupita nel vedere il
gruppetto che le si avvicinava con aria tetra e irritata. Meimi, al centro,
sembrava inerme e assente, camminava solo perchè trascinata dagli altri, e non
sembrava nemmeno rendersi conto di chi le stava intorno. Fu quello a dare alla
ragazza la prova che c'era qualcosa che non andava, e i suoi occhi si strinsero
a fessure, mentre con un gesto richiamava l'attenzione degli altri e si
avvicinava al gruppo "Che è successo?" domandò senza preamboli,
facendo vagare lo sguardo, duro e deciso, da uno all'altro, in cerca di
risposte. Non le sfuggì che tutti, a quella domanda, si voltavano leggermente
verso Meimi, per poi tornare a guardare lei, e ciò le fece prendere una
decisione. Con un gesto deciso, afferrò il braccio di Franz e lo trascinò via,
lontano dagli altri. Sanae li seguì senza esitazione, iniziando a spiegare, non
appena furono abastanza lontani "Le sue compagne di classe. Hanno iniziato
a insultarla per divertimento a causa dei capelli biondi; io e Allenby
passavamo di la ed eravamo entrate per aspettare i ragazzi, quindi naturalmente
ci siamo schierate dalla sua parte, e questo a dato inizio a una lite sommessa,
soprattutto all'arrivo di Jun, Franz e Hikaru a darci manforte. Allenby si è
fatta una nemica pericolosa, temo" concluse, lanciando un'occhiata
preoccupata alla biondina, che stava ancora vicino a Meimi e fissava con aria
truce la gente intorno a sè "Infatti, visto che io con le parole non
risolvevo nulla, fa sonoramente preso a schiaffi il capo di quelle stupide.
Credo si senta coinvolta per via del colore dei capelli.....ha silenziosamente
deciso di prendere Meimi sotto la sua ala protettiva.....e questo la mette in
una brutta posizione. Quella ragazza......aveva uno sguardo che giurava
vendetta". Jody si voltò verso Franz per chiedere conferma, e il ragazzo
scrollò le spalle "Che sia una tipa pericolosa non posso dirlo, ma di
Allenby non mi preoccupo. Sa difendersi benissimo. E' Meimi quella che patirà
di più in questa storia. Credo che io, Jun e Hikaru dovbremmo iniziare a starle
vicino e far valere la nostra fama.....". sanae lo fissò, leggermente
interdetta "Ma questo non la esporrà ancor di più all'odio delle compagne?
Voi siete i ragazzi più desiderati della vostra sezione......non potete starle
sempre appiccicati, e appena la lascerete sola le altre la tormenteranno ancora
di più. Già l'episodio di oggi le avrà fatte infuriare......". Jody annuì,
lo sguardo fissò sulla ragazza che ancora non aveva preso coscienza del luogo
in cui si trovava, a giudicare dallo sguardio perso "Quindi ci rimane solo
una soluzione. Meimi deve entrare a far parte del nostro gruppo. Per i primi
tempi deve stare sempre con uno di noi, prevalentemente voi o Allenby, o chiunque
possa stare con lei. Ma questo non basta. deve sentirsi parte della squadra,
deve cominciare ad avere fiducia in se stessa......dobbiamo fare in modo che
arrivi a potersi difendere da sola, come Allenby, come me, come tutti
noi". Detto ciò, si avviò verso la ragazza con passo deciso, e la guidò
diretta al tavolo, parlandole senza sosta per farla riprendere. Sanae e Franz
si scambiarono un'occhiata incerta, poi la seguirono. Jody si era assunta un
compito duro, ma non si sarebbero aspettati nient'altro......e anche loro erano
più che disposti a fare la loro parte.
Note dell'autrice: Allora, siamo tornati
al punto di partenza, ovvero dov'ero arrivata prima che il sito avesse
problemi. Che ve ne pare della storia? sarà per il fatto che non era nuova, ma
ho avuto pochissimi commenti....sigh sigh....scherzo, comunque mi piacerebbe
davvero sapere cosa ne pensate.....aspetto le vostre opinioni, mi raccomando.
Ci rivediamo tra una settimana circa, col prossimo capitolo.....per ora siamo
ancora in fase di stallo, ma nuove sorprese si profilano all'orizzonte...ma
saranno belle o brutte? Seguiteci per scoprirlo. Ehi, che mi hai combinato,
stavolta? NdJody. Eh eh...anche tu dovrai aspettare per saperlo. Ciao a tutti,
a presto. Alewen
Dal
giorno delle selezioni erano ormai passate due settimane, e l'attenzione di
Jody e delle sue amiche si era ormai completamente rivolta al campionato di pallavolo,
il cui inizio era imminente. La loro prima partita si sarebbe infatti disputata
di lì a due giorni, subito dopo l'inaugurazione del torneo, essendo infatti la
loro squadra capitata nel girone A, e questo le aveva portate a passare gran
parte del tempo in cui erano sveglie in palestra, ad allenarsi senza sosta. I
ragazzi, che sapevano bene cosa voleva dire derci dentro per raggiungere la
vittoria, all'inizio non dissero nulla e le incoraggiarono. Ma quando fu
passata una settimana, cominciarono a stufarsi di non vedere mai le rispettive
ragazze. Il nervosismo diventava troppo evidente, a volte, e veniva sfogato in
lunghe ed estenuanti partite di calcio che terminavano solo quando diveniva
troppo buio per vederci abbastanza. Quando si arrivò a dieci giorni di
lontananza, scoppiò una rivolta. A turno ogni ragazza ebbe un litigio furioso
col suo calciatore prediletto, metà dei quali si conclusero con le due parti
offese che giuravano di non parlarsi mai più. I litigi più numerosi e più
furiosi furono ovviamente quelli tra (MA C'ERA
BISOGNO DI DIRLO? NdA) Jody, molto presa dal ruolo di capitano, e
Genzo, che non aveva smesso per un attimo di tormentarla a proposito della
gamba. "Quante volte te lo devo dire che la stai sforzando troppo? Lascia
che le altre continuino ad allenarsi e vai a riposarti !!!!!" urlava quel
pomeriggio, rompendo la deliziosa quiete che aveva avvolto il parco fino a
pochi sianti prima. Jody, le mani sui fianchi e gli occhi accesi dall'ira, non
fu da meno "MA LO VUOI CAPIRE O NO CHE IO SONO IL CAPITANO ???!!!!! NON HO
NESSUNA INTENZIONE DI LASCIARE LE RAGAZZE AD ALLENARSI DA SOLE !!!! LA PARTITA
E' FRA DUE GIORNI !!!!!!!!!". Genzo aprì la bocca per rispondere a tono,
ma un rumore di passi lo distrasse. Anche Jody si voltò in quella direzione,
vedendo così apparire Eriko, sorridente e divertita "Complimenti"
disse, avvicinandosi "Siamo arrivati a quota sette litigi nelle ultime
cinque ore. Un record. E il volume delle urla si è alzato parecchio, devo
riconoscerlo". I due ragazzi arrossirono, colpevoli, e si lanciarono uno
sguardo furente. Eriko continuò "A quanto sembra, il motivo del litigio è
sempre il solito....." incominciò, venendo subito interrotta da Jody che,
rossa in volto e puntando il dito accusatore sul ragazzo, esclamò "Tutto
perchè questo scemo non vuole capire che io ho delle responsabilità !!!!".
Genzo, arrossendo a sua volta per la rabbia, rispose, indicando Jody "Che
cavolo dici ? Ho capito bene che sei il capitano, ma questo non comporta che tu
ti debba rompere una gamba per dimostrarlo....." "Basta ragazzi,
credo sia sufficiente" li interruppe lei, sorridendo in modo pratico
"D'altronde, non vedo quale sia il problema. Jody ha il permesso del suo
medico curante.....la cui esperienza in materia è ancora superiore alla tua,
Genzo Wakabayashi" disse, guardandolo con una punta d'ironia. Il ragazzo
sbuffò, mentre Jody ridacchiava "La partita è tra due giorni, è vero, e
dopo di quella non ne avranno un'altra per almeno una settimana. Jody ha tutto
il tempo per riprendersi e allenarsi. E con ciò, spero che la questione sia
chiusa". Jody guardò il ragazzo, che stava annuendo controvoglia,
sconfitto, e spinta da un'impulso improvviso gli saltò al collo....con l'ovvio
risultato che finirono a terra entrambi "AHIO !!! MA SI PUO' SAPERE CHE
VUOI FARE CRETINA ???? SEI IMPAZZITA ??????" "Perchè? Cosa ho fatto
di male adesso?" "Cosa hai fatto? Guarda, per me se proprio tu ti
vuoi azzoppare non importa, ma almeno non rompere anche la mia di gamba....sai,
mi serve" "Io NONvoglio
affatto azzopparmi...."
E
la discussione ricominciò.
Eriko
guardò i due che, seduti a terra, litigavano più furiosamente di prima, e
scosse il capo. Vabbè, lei ci aveva provato.....se quello era il modo con cui
scaricavano la tensione e si dimostravano il loro affetto, chi era lei per
intervenire? "Cavolo però....certo che ci sono mezzi ben meno deleteri per
dimostrare a qualcuno che gli vuoi bene.....oltre a buttarlo a terra,
certo" sogghignò, guardando Genzo che cercava di rialzarsi, per poi
allontanarsi verso il campo da calcio. Jody invece andò verso la palestra
"Ma non ho ancora visto nulla che scarichi la tensione meglio di un
bell'allenamento !!!" ammise, entrando in camera sua e gettandosi sul
letto. Lei, invece, avendo fatto il turno di notte in ospedale, si sarebbe
concessa un bel riposino......
"Allora,
la partita è domani pomeriggio.....come vi sentite?" chiese Jun, guardando
Jody e Allenby che sedevano con aria stanca davanti al suo banco. Era ora di
pranzo, ma le ragazze avevano deciso di aspettare gli altri nella classe
dell'amico. Fu Jody a rispondere "Insomma....non credo che tesa sia la
definizione esatta.....so benissimo cosa può fare la squadra, quindi questo non
mi preoccupa....credo sia piuttosto il pensiero di tornare dopo tanto tempo sul
campo da pallavolo...." "Guarda che ci sei tornata mesi fa !!!"
la prese in giro il ragazzo, fissando per un momento gli alberi spogli cullati
dal vento freddo di fine ottobre. Lei sbuffò "Certo, ma io parlo di
tornare su un campo per una vera gara...un torneo....l'ultimo cui ho
partecipato è stato appena prima che....". Si interruppe, tirandosi
indietro. Anche se ormai aveva confessato da secoli a tutta la compagnia ciò
che le era successo, parlare di Angel le risultava ancora difficile. I due
amici la fissarono, senza dire nulla, per qualche secondo, poi Allenby si
guardò attorno "A proposito.....e Meimi?" chiese, non vedendo traccia
della ragazzina bionda. Jun scosse il capo, cupo "Non lo so. Nelle ultime
settimane è stato come se fosse diventata un fantasma......segue le lezioni,
esce appena suona la campana, evita me, Hikaru e Franz e non sente nemmeno le
cattiverie delle sue compagne di classe......e da quel che mi ha detto Yayoi
non parla nemmeno con voi". Le due ragazze lo fissarono, scuotendo il capo
"Vorrei proprio sapere perchè si comporta così. La sera delle selezioni
era felice e spensierata, ma dal giorno dopo è come se fosse diventata un'altra
persona....non sorride, non parla, sembra che abbia perso la voglia di
vivere.....inoltre, per quanto l'abbiamo invitata, dopo quella volta non è più
uscita con noi....ci evita......" mormorò Jody. Jun annuì, pensieroso,
mentre Allenby si raddrizzava all'improvviso, come colpita da un'idea
improvvisa "Ehi, capitano, ci sono !!!! Invitiamola alla partita
!!!!". La ragazza la fissò, leggermente sorpresa "Alla....?
Beh....cosa ti fa pensare che accetterà? Tutte le altre volte non ha
voluto...." "Perchè ha capito che la invitavamo solo per farle un
favore, per farla sentire parte del gruppo. Ma questa volta è diverso. Il
gruppo, o almeno metà di esso, sarà in campo, e gli altri saranno lì per
vederci giocare.....non usciremo apposta per lei.....e io ci tengo che venga a
vedere la partita, e anche le altre. Yoshiko me lo diceva proprio ieri
sera". Jun soppesò brevemente la questione "Si potrebbe
fare....insomma, ha ragione Allenby, sarebbe il primo invito disinteressato da
un po' di tempo a questa parte. Io direi di aspettare dopo pranzo per
chiederglielo, a meno di non trovarla lì, e...." "E invitate anche
Rei" concluse una voce dietro di loro. Jody si voltò, vedendo suo fratello
avanzare, con al seguito l'inseparabile Alex, Aly e Yayoi "Vi aspettavamo
in mensa....andiamo?" disse il ragazzo, e i tre si alzarono dai loro
posti, annuendo "Va bene...ma perchè dovrei invitare quell'idiota?"
sibilò Jody "Perchè è il mio migliore amico" le rispose il fratello.
Lei lanciò un'occhiata al gruppetto dietro di lui "E immagino che voi
siate d'accordo con lui...." borbottò. Le ragazze annuirono, e Alex disse
"Se Yu lo vuole....". La ragazza rivolse uno sguardo assassino al
fratello "Pure i sostenitori ti sei andato a cercare per
fregarmi....traditrici !!!!" esclamò, facendo una linguaccia poco
signorile alle amiche che presero a ridere divertite. Il fratello le sorrise con
indulgenza, dandole una leggera pacca sulla testa "Capito piccola? Passa a
invitare anche Rei...." "DEVO INVITARLO IO????"
"Certo" "E perchè non lo fai tu?" "Perchè così è più
divertente" fu la risposta, dopodichè il ragazzo uscì dalla porta seguito
da tutti gli altri, lasciandosi alle spalle una Jody arrabbiata e fumante.
"ACCIDENTI A VOIIIIIIIIII !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Meimi
cercò una via di fuga dirigendosi verso i bagni del terzo piano. Era almeno
un'ora che Jody e le sue amiche la inseguivano, cercando di starle appiccicate
e proteggerla. Per evitarle aveva anche saltato il pranzo. Certo, sarebbe stato
più semplice stare a sentire cosa volevano da lei, ma......odiava che le
stessero addosso con quella loro aria protettiva, assumendo un'espressione
arrabbiata non appena una delle sue compagne provava a guardarla male. Si
comportavano come...come.....come se fosse stata una ragazza debole e incapace;
una che non poteva nulla da sola. E questo faceva solo crescere la sua rabbia.
Lei non era una buona a nulla...solo che aveva sempre represso il suo carattere
per non essere d'impiccio a nessuno. E ora quelle volevano che lo tirasse
fuori......dopo che per quindici anni lo aveva nascosto a costo di sputare
sangue.....facile vero? Dannatamente facile. Fin troppo. Proprio per quello non
lo poteva fare. Perchè non sarebbe più riuscita a tornare
indietro......"Ehi, Maehara, che hai da startene lì con quell'aria
arrabbiata????" chiese una voce sarcastica. La ragazza si voltò di lato,
riconoscendo in colei che aveva parlato la ragazza che le sedeva di fronte in
classe....decisamente quella che ce l'aveva più con lei. Decisa a non
rispondere, fece per voltarsi di nuovo, quando l'altra la afferrò con vioplenza
per una spalla e la spinse contro il muro "Ahia !!!" le sfuggì
"Silenzio piccola stupida !!!! Cosa credevi, che ignorandoci ti saresti
semplicemente liberata di noi???? Non credo proprio.....e non guardarmi a quel
modo, piccola impertinente !!!!!" esclamò, mentre gli occhi neri di Meimi
la fulminavano "Credi di spaventarmi? Illusa, devo ancora fartela pagare
per la figura che mi hai fatto fare l'altra volta con Schester......mi ha
guardato con disprezzo solo perchè tu hai fatto la vittima.....come hai fatto a
incantarlo? Hai usato il tuo fascino seduttore?" la prese in giro con
rabbia, ma Meimi, stupendo prima di tutto se stessa, scoppiò a ridere senza
freni "AH AH AH AH ....no, mia cara, io non ho fatto proprio nulla anche
perchè, se stai dando la colpa ai miei capelli, ti ripeto per l'ennesima volta
che sono naturali.....e comunque non avevi speranze in partenza con lui".
La ragazza, infuriata, la spinse ancora di più contro il muro "Come osi,
piccola impudente???? E, sentiamo, per quale motivo? Forse pensi che io non sia
il suo tipo???" "Questo mi pare ovvio.....con questo caratteraccio...."
"Io ti AMMAZZO !!! E sta tranquilla che lui sarà mio, e tu resterai con un
palmo di naso !!!!". Meimi la fissò, ancora sorridendo "A parte che a
me non interessa.....io non dicevo che non hai speranze a causa del tuo
carattere, anche se di certo lui non ha una buona opinione di te....e non per
colpa mia" la sfidò "Ma per colpa vostra. Comunque lui è già
impegnato". La ragazza la fissò, gli occhi socchiusi "E con chi, di
grazia?" "Con Aly Crow". La ragazza impallidì "No...non è
possibile....STAI MENTENDO !!!!!" urlò, calando la mano aperta sulla
guancia di Meimi con violenza inaudita. La ragazza non si scostò, anche perchè
sarebbe stato inutile, e ricevette in pienmo quel colpo bruciante, che le
lasciò un segno rosso ben visibile sulla guancia e la mandò a terra, mentre la
compagna si avvicinava, sovrastandola "Tu...tu....mi stai solo prendendo
in giro.....te la farò pagare per tutto, Maehara ....." sussurrò, facendo
per tirarle un calcio che, sapeva, la ragazza a terra non avrebbe schivato, quando
una voce conosciuta intervenne "Ehi, che cavolo state facendo?".
Meimi, che era pronta a ricevere il calcio senza fiatare, si guardò stupida
alle spalle, vedendo Rei Hitohari avanzare con la sua solita espressione
neutra. Le lanciò una breve occhiata indagatrice, cui lei non rispose, poi
fissò l'altra ragazza, che era diventata viola e lo fissava come se fosse stato
un fantasma "Senpai....." sussurrò. Il ragazzo si avvicinò
"Sbaglio, o stavi avendo un diverbio con Maehara, Hikami ?" chiese,
in tono freddo. La ragazza scosse il capo, incredula. Anche Hitohari senpai si
interessava a quella ragazzina? "Davvero? A me pareva proprio di
sì....." disse lui, frapponendosi tra le due ragazze. Meimi era ora
protetta dal suo corpo.....Hikami non ci vide più dalla rabbia, le lacrime le
invasero gli occhi "Siete tutti dalla sua parte !!! Tutti pronti a
difenderla !!! Ma perchè....." "Perchè lei è buona" rispose lui,
tranquillissimo, interrompendo quel flusso di parole "E' una ragazza in gamba
che preferisce rinunciare a combattere per non complicare la vita agli altri.
Mi pare che sappia benissimo tenervi testa...solo che non lo vuole fare. Ma non
per questo noi la laceremo subire le vostre angherie. E ora vattene". Le
ultime parole avevano un che di deluso, arrabbiato, che spinse la ragazza a
distogliere lo sguardo dagli occhi colmi di rimprovero di lui e a scappare. Il
ragazzo la fissò finchè non sparì, poi si voltò verso Meimi, che era ancora a
terra, e le tese una mano per aiutarla ad alzarsi. La ragazza la fissò per un
attimo, poi si rialzò, ignorandola "Oh....sei tu, Hitohari senpai"
disse con tono atono. "Già. In carne ed ossa, e sono anche il tuo
salvatore, a quanto pare.....ehi !!!" esclamò, vedendo che lei lo ignorava
e si era avvicinata alla finestra, con atteggiamento scocciato "A parte
tutto....Mi sembrava una mattinata molto bella, ma a quanto pare non è così se
ti fa addirittura piangere" disse con voce sarcastica, cercando di farla
reagire. E ci riuscì. Meimi si voltò di scatto, sentendosi presa in giro e
scoperta, preparandosi ad affrontare una volta per tutte lui, Jody e tutte le
altre e poi a sparire, ma tutta la rabbia accumulata svanì non appena vide bene
chi era il suo interlocutore. Rei la stava fissando con aria leggermente
sorpresa e interrogativa, ma lui....lui non le aveva fatto nulla, non era Jody
e le altre, che le toglievano il respiro, non era le sue compagne, che la
sbeffeggiavano, allargando la ferita già spaventosa che portava nel cuore, non
era la sua matrigna, che la odiava, nè suo padre, che l'ignorava.......non era
sua madre, che l'aveva abbandonata; lui non qualcuno che l'avesse fatta
arrivare a quel punto. Non aveva nessuna colpa e, riconoscendolo, la ragazza
abbassò le braccia alzate a mo' di difesa o forse attacco. Lui la fissò, notando
che nei suoi occhi non c'era più traccia della scintilla di gioia che
contenevano quella sera in cui si erano incontrati, e il ragazzo non potè fare
a meno di accorgersene "Ehi, tutto a posto? Mi sembri strana...."
iniziò a dire, prima di rendersi conto che era davvero ben strana. Lo stava
guardando negli occhi, senza traccia di imbarazzo o del rossore con cui l'aveva
accolto la prima volta che si erano incontrati. Solo due occhi spenti e un
sorriso tiratissimo "Semplicemente non è cominciata bene, la tua splendida
mattina" rispose in tono sarcastico, che lo fece quasi sussultare. Che ne
era stato della Meimi Maehara di pochi giorni prima? Quella che aveva davanti
sembrava essere la sua gemella cattiva "Maehara - san, c'è qualche motivo
particolare per cui stai per saltarmi al collo e riempirmi di pugni in faccia
oppure ti sto semplicemente antipatico?" domandò guardandola fisso. Lei
arretrò un attimo, spalancando gli occhi sorpresa per quelle parole, poi scosse
il capo "Scusami. E' solo che.....beh, credo di essere scoppiata. Sai,
essere vista in quella situazione, essere DIFESA per l'ennesima volta.....forse
mi sono autocommiserata un po' troppo, e mi sono sfogata sulla prima persona
che mi è capitata a tiro......cioè tu. Scusami davvero, senpai". Ancora
niente sorrisi, nè rossore. E gli aveva detto in una sola volta più parole di
quante fosse riuscita a metterne insieme da quando si conoscevano. Rei la fissò
a lungo, mentre la ragazza guardava il pavimento, poi le afferrò risolutamente
un braccio, iniziando a trascinarla verso le scale. Meimi ebbe un moto di
stupore, e cercò di liberarsi "Lasciami !!!! Dove diavolo.......".
Lui non si voltò a guardarla, ma rispose sbrigativamente "Qui non è un
posto adatto per parlare, e mi pare che tu abbia una marea di cose da buttare
fuori. Cioè, se ne hai voglia, altrimenti se stai zitta per me non cambia
nulla, ma stare in corrioio con quell'aria truce può essere deleterio. Avanti,
andiamo. Forse non te ne sei accorta ma Tsunami e la sua combriccola ti stanno
cercando da ore". Meimi abbassò il capo. Tsunami. Ovvero Jody, perchè
questo era l'unico modo in cui Rei l'aveva mai chiamata. Senza pensarci disse
"E' proprio per questo che mi sono infilata qui". Il ragazzo si fermò
di colpo, voltandosi a guardarla. "Cosa cosa? Credevo che tu avessi una
vera e propria venerazione per Tsunami........che è successo?" domandò,
con uno scintillio interessato negli occhi. Meimi lo guardò fisso, ancora una
volta in quel modo sconcertante, e piegò le labbra in un sorriso amaro
"Semplicemente.....oh, nulla. La giornata è iniziata male ed è continuata
peggio, e Tachikawa - san non fa altro che starmi addosso per
proteggermi.....per non parlare di Nakazawa - san e Allenby - san, che sembra
aver intrapreso la sua personale crociata a favore dei capelli biondi.....io
capisco che si preoccupano per me, e mi fa piacere, però....ecco....è come se
non mi considerassero capace di cavarmela da sola.....quelle oche delle mie
compagne.....le posso benissimo sistemare da sola......." "Ho
notato" disse lui divertito, e lei lo fulminò con gli occhi, facendolo
rimanere a bocca aperta "Guarda che io non avevo nessun bisogno di essere
difesa !!! Avrei potuto rispondere, fin dalla prima volta in cui mi hanno presa
in giro.....non l'ho mai fatto per semplice amore della tranquillità, ma ne
sarei perfettamente in grado.....ma nessuno....nessuno pare accorgersene. O
forse non importa a nessuno. Come al solito. A nessuno importa niente di
m.....". Si interruppe di colpo, portandosi una mano alla bocca per cancellare
le ultime parole, bloccarle, impedire loro di uscire, di rivelare ciò che
sentiva dentro di sè. Rei le lasciò la mano e la fissò, paziente, in attesa;
lei lentamente sollevò ancora lo sguardo, ma in esso non c'era alcuna traccia
di paura o imbarazzo, nè timore. Solo certezza. Non voleva dire a voce quelle
parole, ma esse permanevano dentro di lei, e lui era l'unico a saperlo. E
quello sguardo gli diceva di tenere per sè quel segreto. Non lo chiedeva, non
lo supplicava. Lo esigeva. Lo ordinava. Con una sicurezza che lo incatenò,
impedendogli di reagire, se non per assentire lievemente a quel mutuo ordine
"Certo che sei una fonte continua di sorprese, Maehara - san......altro
che la ragazza timida e imbarazzata che credevo, sei un vulcano in attesa di eruttare....."
ironizzò, ricambiando lo sguardo limpido di lei. La ragazza inclinò la testa di
lato "E oggi sono molto vicina all'eruzione, sì. Credo che l'appellativo
di Tsunami sarebbe più consono a me........" il tono era leggero, eppure
deciso, e Rei percepì che la rabbia di poco prima non era scomparsa, ma solo
allontanata. Tuttavia non riuscì a non scherzarci sopra "Naaaa, Tsunami è
Tsunami.....non avere una così bassa opinione di te stessa" (Certo che Rei e Jody vanno proprio d'amore e d'accordo, eh?
Ma comme fanno ad essere l'adorata sorellina e il migliore amico della stessa
persona, cioè quel poveraccio di Yu? Quanta pazienza c'ha sto povero
ragazzo???? NdA). Meimi si bloccò, fissandolo incredula. Come poteva
riuscire a scherzare a quel modo con la tensione che aleggiava nell'aria? Senza
volerlo un sorriso, stavolta sincero, le incurvò le labbra. Poi, pian piano, si
trasformò in una risata, prima dolce e sommessa, poi via via più allegra e
fragorosa, finchè non riuscì più a respirare, e gli occhi furono allagati dalle
lacrime. Rei sorrise con fare furbo "Passato il cattivo umore, eh?"
disse in tono allegro, mentre lei gli si aggrappava alla maglia per non cadere.
Il ragazzo osservò la bionda capigliatura, l'unica parte della testa che era visibile,
visto che era ancora piegata in due dalle risate, e continuò "Se magari
non mi allarghi la maglia.....sai, non ho ancora intenzione di ingrassare per
riempirla.....". Meimi, con un tremito, si tirò su, asciugandosi gli occhi
"Questa faceva proprio pena, lo sai Hitohari?". Il ragazzo annuì, con
espressione concentrata "In effetti ne avevo avuto la vaga
impressione.......ma com'è che non ti ho sentito pronunciare la parola
senpai?". Meimi inclinò di nuovo la testa, con fare ironico "Forse perchè
in questo momento dimostri più o meno tre anni?" rispose sicura. Rei la
fissò per un secondo buono, prima di aprire la bocca per rispondere. Ma una
voce conosciuta ad entrambi, proveniente dalle sue spalle, lo precedette
"Ben detto Maehara - san. E' quello che gli ripeto almeno cinque volte
ogni volta che lo vedo......e considera che di solito lo reggo al massimo un
minuto e mezzo, poi me ne vado". Meimi fece un passo a destra, riuscendo
così a vedere bene la persona che parlava, ovvero Jody. La ragazza si fermò a pochi
passi di distanza, incrociando le braccia dietro alla schiena e osservando i
due con fare ironico "A dire il vero è un'ora che ti cerco, ma mi sembra
che tu ti stia divertendo e non abbia problemi, quindi non dirò nulla......tra
parentesi, come fai a farla ridere tanto, Hitobaka * senpai?". Meimi sgranò per un attimo gli occhi,
nel sentire il modo in cui l'aveva chiamato, ma il ragazzo si limitò ad
incrociare le braccia e sorridere, serafico "Sai, Tsunami, al mondo esiste
anche un genere di ragazze che - a differenza di te - si divertono
semplicemente parlando, senza rincorrere il loro ragazzo, schiamazzare con le
amiche e rompere le scatole al fratello e al suo migliore amico". Meimi
ora stava di nuovo soffocando per le risate trattenute. Jody aveva sul volto
un'espressione da oscar che non lasciava presagire nulla di buono "Sì,
certo. Forse parli di quelle ochette che ti inseguono da una parte all'altra
della scuola? Io credo ancora che tu ce l'abbia con me perchè mi sono rifiutata
fin dal principio di rientrare nel loro numero, perchè non ti muoio
dietro" lo sfidò. Il ragazzo la fissò per un secondo, raccogliendo con
calma la sfida, mentre Meimi spostava inquieta lo sguardo dall'una all'altro.
Senza badarle, il ragazzo infine si mosse, avvicinandosi a Jody e passandole un
braccio attorno alla vita, per poi attirarla a sè con uno scatto fulimineo che
la colse impreparata. Sorridendo con fare malizioso, chinò il capo verso quello
di lei "O forse sei tu che sei troppo orgogliosa per farlo? Peccato, avevo
pensato di divertirmi un po' con te......" sussurrò, per poi cercare di
baciarla. Jody sgranò gli occhi azzurri, incredula, ma il suo corpo non si fece
sorprendere e reagì da solo. La mano sinistra si chiuse sul braccio che la
intrappolava, scostandolo con rabbia, poi la ragazza girò velocemente su se
stessa, spingendo il malcapitato contro il muro. Rei riuscì ad allungare appena
in tempo l'altro braccio, riparandosi così dall'impatto, e guardandola con un
ghignò. Jody, ansimando, lo fissò, la mano ancora stretta sul suo braccio, il
volto rosso scarlatto. Gli occhi erano ancora sgranati, ed esprimevano tutta la
sua confusione, che divenne ancora più chiara quando aprì la bocca e urlò
"MA TI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO ???????????? SAI CHE NON TI SOPPORTO E
PROVI A BACIARMI??????????? MA COME..........". Finalmente notò il ghigno
dipinto sul volto di lui, e si interruppe, lasciandogli andare il braccio.
Reisi avvicinò ancora, cautamente, e
allungò la mano per afferrarle una ciocca di capelli, iniziando a giocherellarci
e dicendo "Avanti, Tsunami........devi averlo capito che una come te non
me la prenderei nemmeno se me la regalassero". La ragazza, ancorapiù infuriata, gli allontanò con rabbia la
mano, sibilando "Brutto bastar....." iniziò a dire, mentre un colpo
di tosse ricordava ad entrambi che Meimi era ancora lì. Jody si zittì subito,
imbarazzata, mentre Rei le sorrideva tranquillo "Vedi? Tsunami è Tsunami.
Basta un niente per metterla nel sacco" spiegò, divertito. Meimi non potè
trattenersi dal sorridergli, mentre Jody digrignava i denti infuriata e una
voce scerzosa proveniente dalle scale diceva "Beh, allora, se a te riesce
tanto facile, che ne diresti di darmi qualche consiglio? Io non ci riesco
praticamente mai.....". Si voltarono tutti e tre verso il nuovo
interlocutore, anche se sapevano benissimo di chi si trattava. Infatti
naturalmente a parlare era stato Genzo che, già pronto in divisa, era salito
per vedere dove fosse finita la sua ragazza. La stessa che ora lo stava
uccidendo con lo sguardo "Scusa......a chi chiederesti consigli,
tu?". Il tono aveva un qualcosa di vagamente inquietante. Anzì, più di un
qualcosa. E per nulla vagamente, proprio inquietante e basta. Genzo
indietreggiò di un passo, mentre Jody avanzava "Scusa, io sto qui con questo
cretino che mi prende in giro e cerca di approfittarsi di me e tu, invece di
difendermi, vuoi farti dare dei consigli da lui? Ma sei
deficiente?". Genzo squadrò per un attimo il ragazzo, lievemente
perplesso, ma senza preoccuparsi più di tanto. Ormai aveva capito bene il
carattere di Rei, in fondo assomigliava al suo prima di conoscere Jody, così
schivo e riservato........sapeva quindi bene che Rei non aveva alcuna mira
sulla sua ragazza, anzì. Probabilmente era stato solo l'ennesimo modo per
prenderla in giro, e il sorriso sornione di Rei glielo stava confermando.
Perciò decise di unirsi al gioco "Beh, sai, in fondo......da come vi
punzecchiate.....mi pareva che foste affiatati.....diciamo che io un po' lo
sospettavo....." disse con finto tono rassegnato. Jody sbarrò gli occhi,
incredula, mentre lui continuava "Sai, ci ho pensato molto....non voglio
essere un'ostacolo. Se ti può rendere felice....ecco.....beh, non farò storie.
Rei, ti chiedo solo di renderla felice" proclamò in tono pomposo.
L'interpellato lo fissò per un secondo, impassibile, anche se gli angoli della
bocca gli tremavano per la voglia di ridere. Jody invece era calma. Fissò Genzo
con risolutezza, quel tanto che bastava per fargli perdere la sua sicurezza,
poi si avviò verso Rei "Beh, Genzo, se hai già capito tutto.....non mi
resta che ringraziarti". Prese il ragazzo per un braccio e ci si avviluppò
contro, sorridendo beata. Rei rimase immobile, incerto, resistendo
momentaneamente alla voglia di scrollarsela di dosso. Genzo la fissò a bocca aperta,
incredulo, mentre Meimi, l'unica ad aver capito cosa stava facendo la ragazza,
soffocò una risata. Poi, accadde ciò che tutti possono immaginare. Genzo avanzò
con aria omicida, staccando con rabbia la ragazza dal braccio dell'altro,
urlandogli contro "Ehi, giù le mani dalla mia ragazza !!!!!!!! E tu,
stupida, che stai facendo ????????". Nel suo tono si percepiva una chiara
preoccupazione, ma gli bastò uno sguardo al volto sorridente e divertito di
Jody per zittirsi, capendo di essere stato preso in giro. La ragazza lo stava
infatti fissando a volto aperto, con un sorriso leggero e ironico. Lo stesso
che aleggiava sul volto di Meimi. Rei invece era, come al solito,
imperturbabile, anzì quasi scocciato; voltandosi in modo da allontanarsi da
lei, le disse "Senti, ragazzina, se vuoi far ingelosire il tuo ragazzo
almeno vedi di non usare me, chiaro?". Jody gli rivolse un'occhiata a metà
tra il divertito e il commiseratorio, rispondendo "Amico, ti giuro che
saresti l'ultimo della lista in quel caso. Prima che ci provi con uno come te
ne deve passare di tempo....e non solo tempo......". Rei non potè fare a
meno di digrignare i denti, mentre Genzo abbandonava l'aria offesa e sorrideva
leggermente, e Meimi rideva di nuovo. Jody le lanciò una breve occhiata, per
poi continuare "Comunque, ora ascoltatemi un attimo. Domani ci sarà la
prima partita del campionato di pallavolo, le selezioni provinciali. Che ne
dite di venirci a vedere? Giocheremo alle quattro di pomeriggio". Meimi si
illuminò alla proposta, per poi rabbuiarsi di nuovo "Io....non so se
potrò...." iniziò a spiegare, ma lo sguardo indagatore che gli altri tre
le puntarono addosso le impedì di continuare. Jody avanzò, decisa, mettendole
una mano sulla spalla "Meimi, io non ti voglio costringere. Se hai altri
impegni non insisterò.....o meglio non insisteremo, visto che l'invito veniva
da tutta la squadra......però voglio che tu sappia che se cambierai idea ci
farai un gran piacere. Intanto, ora hai da fare?". La ragazza, confusa da
quelle parole, scosse il capo, e Jody sorrise "In questo caso, vieni a
vedere l'allenamento, eh? Almeno quello. In quanto a te" il tono divenne
acido mentre si voltava verso Rei "Qualcuno è dell'idea che dovresti
essere invitato anche tu.....quindi io riferisco il messaggio....". Il ragazzo
la fissò a lungo, prima di esibire un sorriso sprezzante "A quanto vedo tu
non eri dell'idea, eh?". La ragazza annuì con veemenza "Infatti.
Abbiamo fatto a votazione e, siccome nella mia squadra ci sono troppi cuori
buoni, tra cui l'aiuto allenatore, sei ufficialmente invitato a venire. Se
ritieni che ne valga la pena". Genzo cercò di mettere fine alle
provocazioni dei due, afferrando la ragazza per un braccio e tirandola verso di
sè, ma Rei continuò a punzecchiarla "Oh, non c'è problema. Non vedo l'ora
di vedervi perdere !!!!!!!". L'occhiata che lei gli restituì avrebbe dato
fuoco a una pietra, ma su di lui ebbe l'unico effetto di aumentare il sorriso
ironico che già si era disegnato sul suo volto. Poi, all'improvviso, Meimi
intervenì a difesa dell'amica, sorprendendo tutti e proclamando con veemenza
"No, non è vero !!! Tachikawa - san e le altre non perderanno, ne sono
certa !!!!!!!". Sembrò stupirsi lei stessa delle sue parole, ma il suo
sguardo sicuro non vacillò nemmeno per un secondo. Il silenziò calò improvviso
sul gruppo, un silenzio non teso e pesante, ma calmo, rilassato. Fu Genzo a
porvi fine. "Beh, se non devono perdere è meglio che il loro capitano si
dia una mossa e vada ad allenarsi insieme alle altre, eh tesoro?". Jody
assunse un'aria seccata, ma iniziò a scendere le scale. Genzo la seguì, e Rei e
Meimi si scambiarono un'occhiata incerta, finendo poi per correre dietro ai
due. Mentre scendevano, 'per caso' il ragazzo si trovò a urtare Jody con una
spallata non molto gentile; ma, quando la ragazza si voltò infuriata verso di
lui, si chinò rapidamente in avanti, accostandole le labbra all'orecchio e
sussurrando "Complimenti per la scenetta di prima. Guarda che l'ho capito
che hai fatto tutte quelle storie solo per tirare su il morale a Maehara -
san....e ci sei riuscita.....". Gli occhi azzurri di lei si aprirono del
tutto, sondando l'espressione di lui, dubbiosi. Poi, un lieve sorriso illuminò
quel volto "Mai quanto te......senpai" rispose in un soffio. Lui ebbe
uno scintillio divertito negli occhi scuri, poi distolse lo sguardo. Il tutto
non durò più di qualche secondo, e passò inosservato agli altri due, o quasi
"Che c'è?" chiese incuriosita Meimi, notando che i due si erano
miracolosamente scambiati qualche parola senza urlare. Entrambi scossero il
capo "Nulla", sorridendo misteriosamente. Genzo invece non disse
nulla, ma Jody avrebbe scommesso tutto ciò che aveva sul fatto che avesse
capito benissimo come stavano le cose. Sorridenso, accellerò per prendergli la
mano. Il ragazzo si limitò a lanciuarle un'occhiata neutra, che però lei riuscì
a leggere benissimo. Gli sorrise con gratutidine, mentre finalmente il
gruppetto raggiungeva l'aria aperta e si dirigeva verso la palestra.
"Come
ti senti???" chiese ansiosa Sanae, guardando lo stadio gremito di gente
per l'inizio del campionato, per poi rivolgere lo sguardo alla sua migliore
amica, carica di apprensione. Jody stava per tornare in campo per la prima
votla dopo ciò che era successo....ma tutto ciò che vide fu un enorme sorriso
"Beh....tesa.....emozionata....e.......NON VEDO L'ORA DI INIZIARE
!!!!!!!!!!!!!!!!" esclamò felice, con gli occhi azzurri che brillavano di
gioia. Sanae la fissò, incredula, per un secondo, poi sorrise e annuì
"Credo di capire.....io no ho mai giocato prima in un torneo, ma mi sento
carica di energia......come se sprizzassi fuoco....." ammise, e Jody annuì
"Ed è giusto che tu ti senta così, Sany - chan. ora ti chiedo solo di
mostrare che hai quel fuoco dentro, una volta in campo. Fa vedere a tutti di
cosa sei capace" disse, fissandola negli occhi; in quelli scuri di Sanae
ci fu uno scintillio misterioso "Puoi giurarci !!!!" urlò, afferrando
la mano del suo capitano come per farle sentire il suo ardore e poi tendendole
il mignolo. Jody lo intrecciò col suo, secondo il rituale giapponese per
compiere una promessa, e le due ragazze si fissarono sorridendo "Non ci
arrenderemo mai !!!!!!" esclamarono all'unisono. Poi una sirena richiamò
la loro attenzione sul campo, dove il fermento preparativo era terminato.
L'arbitro aveva preso la sua posizione di fianco alla rete, proprio sulla linea
che separava i due campi; annunciate dallo speaker, le due squadre fecero il
loro ingresso, accompagnate dalle ovazioni degli spettatori. Jody scese in
campo, posizionandosi immediatamente sulla prima linea di sinistra, con Aly che
le stava davanti, imbattibile nel suo ruolo di alzatrice, e Allenby che fungeva
da seconda schiacciatrice, alla sua destra; la biondina le fece un ghigno di
saluto quando la ragazza la guardò, e indicò qualcosa col dito. Segendo la
direzione che l'altra le indicava, Jody vide i suoi amici in mezzo alle
tribune, che sorridevano e urlavano i lor nomi, facendo un tifo sfegatato.
Sorrise felice; da quanto tempo non aveva una compagnia simile che andava a
vedere le sue partite? In realtà non l'aveva mai avuta....solo Richard era
andato a vederla, qualche volta....e Franz, naturlamente, che ora spiccava nel
bel mezzo del gruppetto, gli occhi fissi su Aly; e di fianco a lui.....
"Genzo" mormorò dolcemente la ragazza, mentre il portiere le lanciava
uno sguardo indecifrabile, per poi offrirle un mezzo sorrisetto ironico e
alzare il pollice in segno di buon augurio. leiricambiò il sorriso, divertita,
poi passò alla figuretta che stava dietro a genzo, sul gradino superiore degli
spalti. Tsubasa, i suoi occhi scuri fisi su Sanae, e di fianco a lui Jun, che
osservava Yayoi.....alla sua sinistra, la figuretta esile di Meimi, i capelli
biondi lisci e lucenti che cadevano sulle spalle, non raccolti per una volta,
gli occhi scuri brillanti e un sorriso felice sul volto. Poi Rei, impassibile
come al solito. Probabilmente aveva sperato di stare in compagnia di Yu, che
però in qualità di aiuto allenatore doveva restare in panchina, e quindi si era
rifugiato nel dolce e timido silenzio di Meimi. All'improvviso Jody ebbe la
sensazione che l'inossidabile antipatia di Hitonari per le ragazze non si
estendesse alla bionda ragazzina, ma un fischio acuto le impedì di riflettere
ulteriormente sulla questione. Con quel suono stridulo, l'arbitro aveva dato
ufficialmente inizio alla gara, e Kay, in posizione di battuta, stava lanciando
la palla sopra la propria testa per colpirla; Jody si permise un piccolo
sorriso soddisfatto, sapendo bene cosa stesse per accadere: Kay colpì la palla
con leggerezza, quasi troppo dolcemente per farla arrivare nell'altra metà
campo; le avversarie la fissarono stupite, chiedendosi se era un trucco o se la
ragazzina avesse sbagliato. Ma poi la palla avanzò, fischiandò, e iniziò a
oscillare, in modo anomalo e imprevedibile, minacciando di cadere nel loro
stesso campo, ma superando con esasperante lentezza la rete. Appena oltre
iniziò a sussultare, oltre che ad oscillare, e precipitò in picchiata nella
metà campo avversaria, senza che le componenti dell'altra squadra potessero fare
nulla per impedirlo. Ci fu un attimo di silenzio sbigottito in tutto lo stadio,
poi le urla entusiaste degli spettatori si fecero sentire, osannando la
ragazzina dalla treccia scusa che aveva compiuto quel miracolo. Jody si voltò
lievemente per guardarsi alle spalle "Complimenti, terremoto !!!!"
esclamò, chiamandola col nomignolo che quella battuta le aveva procurato tra le
amiche. Kay fece un segno di vittoria con le dita e chiuse gli occhi
sorridendo, poi afferrò al volo la palla che le era stata lanciata. L'arbitro
fischiò di nuovo, e la ragazza si apprestò a battere di nuovo; le avversarie si
disposero vicino alla rete, pronte a intercettare stavolta la sua battuta, ma
la ragazzina ebbe un lampo malizioso negli occhi e colpì la palla proprio nel
centro esatto, spedendola a una velocità incredibile appena all'interno della
linea di fondo. E anche questa volta nessuno riuscì ad intercettarla.
"Complimenti
per la vittoria, Tachikawa - san !!!!" urlò Meimi, raggiungendo insieme
agli altri la squadra che usciva, sudata e soddisfatta, dal campo. Il tabellone
sopra le loro teste riportava il punteggio che le aveva viste vincenti al
secondo set per 25 a 2; avevano lasciato veramente poco spazio alle avversarie,
dominando il gioco in modo magistrale e quasi incantato che aveva tenuto gli
spettatori con gli occhi incollati al campo. Jody guardò la ragazza bionda che
si avvicinava correndo, inseguita dal resto del gruppo, e spalancò le braccia
per ricevere il suo abbraccio impetuoso dettato dall'euforia; Meimi la tenne
stretta a lungo, spinta dalle emozioni che assistere a quella partita le aveva
fatto provare; poi si rese conto di cosa stava facendo e, sussultando, si
irrigidì e si staccò dalla ragazza "Mi dispiace, Tachikawa - san.....non
mi sono resa conto di cosa.....". Allenby, che era dietro di loro, le
battè la mano sulla spalla "Ehi, perchè ti stai scusando? Da noi è usanza
che, dopo aver vinto la partita, ci si abbracci, quindi per Jody era
assolutamente normale ciò che tu stavi facendo.....e poi è bello sentirsi dire
che si è stati bravi, sai?" ammiccò con fare divertito nel vedere la
confusione nello sguardo di Meimi, che però parve rincuorata dalle sue parole.
Jody si allontanò dal volto una ciocca di capelli sudati, dandosi un'occhiata
divertita e dicendo "Credo sia meglio andare a farsi una doccia.....che ne
dite di aspettarci qui fuori? Non ci metteremo molto...." "Sì, certo,
come no !!!!" borborrò Genzo che sapeva bene che, quando erano tutte
insieme, quella avevano la capacità innata di perdere tempo e metterci ore a
prepararsi. Per tutta risposta gli arrivò un pugno non troppo gentile dalla sua
ragazza, che lo superò senza farsi impietosire dal bernoccolo rosso che gli si
stava sviluppando in testa e disse "Piuttosto, Meimi, invece di restare ad
aspettarci con questi trogloditi, vieni con noi negli spogilatoi, che intanto
ci racconti come ti è sembrata la partita" porpose in tono deciso; la
ragazza sembrò incerta se accettare o meno, e il capitano risolse la questione
afferrandole la mano e trascinandosela dietro. I ragazzi, rimasti soli,
osservarono il gruppo che si allontanava ridacchiando "Credo che Jody
riuscirà a far diventare impossibile anche Meimi" bofonchiò Genzo,
premendosi una mano sul bernoccolo "Per quanto sembri incredibile".
Yu emise una risata divertita, mentre Rei scuoteva il capo, imperturbabile
"Dubito molto che Maehara - san arriverà mai ai livelli di
Tsunami....." commentò senza traccia di dubbi; Genzo gli lanciò una breve
occhiata divertita, per poi rivolgersi a Tsubasa, che stava dietro di lui
"Tu che ne dici Tsubasa?" chiese; l'amico non lo guardò neppure, gli
occhi fissi sul punto in cui era scomparsa Sanae "E stata
fantastica....." mormorò, perfettamente ignaro della domanda che gli era
stata rivolta "Chi, Meimi?" "Sanae.....". Genzo scosse il
capo in segno di rinuncia "Ok, il ragazzo è partito.....sentite, che ne
dite di andare fuori ad aspettarle? Qui stanno chiudendo tutto.....e poi c'è
troppa gente che ci osserva" mormorò, fissando con insofferenza un gruppo
di ragazzine urlanti che li aveva riconosciuti e stava indicando il gruppetto,
in cui Yu e Rei, sebbeno non noti a livello nazionale, non sfiguravano affatto.
Essendosene accorti anche tutti gli altri, nessuno obiettò e, con grande
delusione delle ragazze, il gruppo si spostò all'aperto, chiaccherando
nell'attesa delle ragazze.
"Siamo
qui !!!" "Era ora, credevo di dover mettere radici in questo preciso
punt...." SBONK !!!! Un pugno non troppo gentile aveva fermato le proteste
di Genzo, che si premette la mano sulla testa (Ma
questa scena non l'abbiamo già vissuta? Ho come una sorta di Deja -
vu.....NdGenzo. Ehm...NdA), mentre Jody lo superava con un ghigno
"Esagerato, mica ci abbiamo messo così tanto....allora, andiamo a
festeggiare da qualche parte? Fuori o a casa nostra?" chiese poi,
rivolgendosi al resto del gruppo. Suo fratello le battè affettuosamente un paio
di colpetti sul capo, facendo valere i suoi quindici centimetri in più e,
incurante delle occhiate funeste della sorella disse "Gli zii hanno
preparato tutto a casa, sciocca....cosa credevi? E Hideaki aspetta da due
giorni di consegnarti il suo regalo.....". Gli occhi azzurri di Jody si
illuminarono di tenerezza al pensiero del bambino, e la ragazza esclamò
"Su, che stiamo aspettando??? Non vorrei mai deludere il mio
fratellino......caro...." si mise a correre, seguita dalle altre che,
ridacchiando, avevano assitito alla scena. Taro le fissò, stupito "Ma come
fanno ad avere ancora tante energie????" "Mah.....quelle per me
saranno sempre un mistero....l'unica cosa sicura è che se non ci muoviamo ci
fanno mangiare la polvere.....e data la fame che avranno mi sa che non troviamo
più nulla......" "Cosa???? Ehi !!!!! Aspettateci !!!! Non vale
correre a quel modo !!!!!!!" urlò Genzo, raggiungendo a fatica Jody, che
si voltò a guardarlo ma non rallentò l'andatura "Se sei una lumaca non è
colpa mia. Credevo fossi più allenato, mi sa che il vostro mister è troppo
buono......dovrò parlargli in qualità di manager !!!!!!!" "Provaci e
vedi !!!!!!!!!" "Cosa? Te che ti alleni????" "Piccola
insolente.....ehi !!! Ho detto che non vale correre !!!!!!" "Guarda
che stai correndo anche tu !!!!!!!!" "E' vero....che ne dite se
camminiamo????" "Cammina tu se vuoi. Io voglio arrivare presto a casa
!!!!" "Ehi, li avanti !!!!!!!!!!" li raggiunse l'urlo di Hikaru
che, parecchio indietro, li inseguiva insieme agli altri "Volete spiegarmi
perchè....anf anf....ogni volta che...anf....dobbiamo muoverci tutti
insieme....anf anf.....ci ritroviamo a CORRERE ????????". La risposta fu
una risata collettiva, mentre il gruppo festante scompariva nel buio della
notte. Ma ancora una volta il destino tramava nell'ombra e Jody, persa nella
sua momentanea felicità, non si accorse che altri guai si profilavano
all'orizzonte..........
* Baka = stupido
Allora, che ve ne pare? Aspetto commenti......il
prossimo capitolo sarà molto, molto scottante.....faremo conoscenza con un
nuovo personaggio......molto importante......non vi anticipo nulla, buona
lettura !!! Alewen
Capitolo 29 *** Capitolo ventotto: Tu non sei mio fratello.... ***
Capitolo ventotto: Tu non sei mio fratello
Capitolo ventotto: Tu non sei mio fratello........
"Com'è
che oggi non vi allenate, Tachikawa - san?" chiese Meimi entrando insieme
a Jody nella villa della ragazza. Era il giorno sucessivo alla seconda partita
del campionato, che la squadra dello Shoan aveva vinto senza difficoltà
esattamente come la prima, e le due ragazze si trovavano a casa di Jody.
L'interpellata scosse i capelli scuri, spiegando "Abbiamo vinto anche la
seconda partita, che in realtà si è tenuta a distanza molto ravvicinata dalla
prima, essendo il torneo ancora nelle fasi eliminatorie. La prossima è prevista
tra ben cinque settimane, quindi io e Seto senpai abbiamo deciso di allentare i
ritmi di allenamento, soprattutto in vista dell'esame di metà trimestre".
Meimi spalancò gli occhi, sorpresa, visto che lei dei regolamenti dei tornei
era poco pratica; l'esame era invece un argomento ben noto, ed era precisamente
il motivo per cui si trovava li: Jody, come suo solito, aveva organizzato una
sessione di studio a casa sua, benchè solo il cielo sapesse come contava di
imporsi su quindici persone.....infatti il gruppo contava anche Yusuke, che si
era inaspettatamente aggiunto quel pomeriggio stesso, e Rei, trascinato
dall'amico. Jody non aveva certo preso bene la cosa, ma non aveva potuto
replicare, anche perchè la presenza di due senpai, per quanto le costasse caro
chiamare a quel modo il fratello e Hitohari, poteva risultare molto utile....ma
era stata Sanae a farglielo notare a forza, mentre la ragazza scuoteva il capo
frustrata, presentendo guai. Meimi sorrise, felice di aver ricevuto l'invito di
partecipare. La sua ritrosia iniziale si era quasi totalmente sciolta alla fine
della prima partita, quando aveva festeggiato le amiche insieme agli altri; non
appena poi aveva sentito parlare della seconda, aveva chiesto subito di potervi
assistere, e in breve si era trovata presa in mezzo ad ogni iniziativa che il
gruppo intraprendeva, senza potervisi nè volervisi opporre. Anche per quella
sessione di studio aveva accettato subito.....e la prospettiva che ad essa
sarebbe seguita una cena tutti assieme non aveva fatto altro che renderle più
allettante la cosa. Questo poi le dava l'opportunità di stare il più possibile
fuori di casa.....Jody e gli altri non sapevano nulla, o forse intuivano, ma
non avevano mai sfiorato l'argomento, e Meimi gliene era grata, visto che non
si sentiva ancora pronta ad affrontarlo. In quell'istante, Taro sbucò fuori da
una delle porte laterali del corridoio, e salutò le due ragazze con un enorme
sorriso "Jody, Meimi !!! Vi state preparando per studiare?" chiese,
vedendo la mole di libri che le due trasportavano. Le ragazze annuirono, e Jody
gli rivolse un'occhiata maliziosa "Sbaglio, e prima ti stavi aggirando con
aria furtiva al piano superiore?". Il ragazzo arrossì immediatamente,
mentre una figuretta dotata di treccia scusa compariva in cima alle scale
"Sei pregata di farti gli affari tuoi, capitano !!! E sbrigati, oppure qui
due sul campo da calcio decideranno di aver trovato qualcosa di meglio da fare
!!!!" urlò Kay, senza mostrare la minima traccia di imbarazzo. Taro, se
possibile, divenne ancora più viola, mentre Meimi li ossevrava alternativamente
con aria parecchio sorpresa, e Jody esclamava, guardando fuori da una finestra "Cosa
??? Oh, è vero, accidenti. Taro, va a fermare Tsubasa....no, meglio di no, ti
metteresti a giocare anche tu....Kay !!!!" esclamò, rivolta all'amica che
annuì prontamente "Ho già piazzato un ostacolo molto potente.....ecco, sta
a vedere....". I quattro giovani aspettarono, tre di loro perfettamente
consapevoli di cosa stava per accadere, la quarta completamente confusa, ma
carica d'aspettativa. Stando insieme a loro aveva ben presto imparato che li
non ci si annoiava mai....e mentre rifletteva su questo, una voce acuta e
minacciosa li raggiunse, provenendo dal campo da calcio, e minacciando di far
crollare le pareti della casa "COSA VUO DIRE CHE PENSAVATE DI FARE SOLO
DUE TIRI ????????? SIAMO QUI PER STUDIARE, TSUBASA, NON PER GIOCARE A CALCIO,
TE L'ABBIAMO GIA' SPIEGATO, E HAI GIURATO CHE NON AVRESTI ASSOLUTAMENTE TOCCATO
IL PALLONE......ME L'HAI PROMESSO !!!!! E LO STESSO VALE PER TE, WAKABAYASHI
!!!!!!!!!". Jody sorrise, riconiscendo che il potere dissuasivo di Sanae
era di poco inferiore al suo.....anzi, per Tsubasa era più che superiore, e
anche per Genzo bastava e avanzava. Taro sorrise, evidentemente felice di non
aver seguito i due, nonostante ne avesse avuto voglia, e Kay gli riservò una
strana occchiata, che fece pensare a Jody che la ragazzina l'avesse personalmente
dissuaso. Meimi, intanto, voltava la testa dall'uno all'altro, senza riuscire a
capire quella serie di sorrisi allusivi e occhiate divertite "Ma....non
era Nakazawa - san? Cosa le è successo???" chiese, spaventata, e Jody si
ricordò che la'amica non era pratica di casa sua. Velocemente, spiegò "Oh,
è solo che per lei c'è un limite all'amore di Tsubasa per la
palla......d'altronde, è stata fin troppo paziente, e ora tende ad essere
possessiva....semplicemente ha visto il suo ragazzo sul campo da calcio e ha
capito che stava per passare il pomeriggio a rincorrere la palla come al solito
invece di studiare e, a differenza di come avrebbe fatto una volta, ha deciso
di intervenire....efficacemente, direi. Senti, è lungo da spiegare, capirai di
più osservando.....ora andiamo a posare questi libri" suggerì, avviandosi
verso la biblioteca dove avevano deciso di collocarsi. Meimi, ancora
leggermente confusa, anzi, più confusa di prima, la seguì, mentre Taro alzava
gli occhi per osservare la discesa lungo il corrimano di Kay. La ragazza amava
quel genere di emozioni, e ora filava veloce come il vento, anche se ondeggiava
un po'....forse troppo....all'improvviso perse l'equilibrio e cadde nel vuoto,
inerme, e il ragazzo si portò con un urlo sotto di lei per afferrarla al volo;
ma Kay non mostrò alcun segno di paura, compiendo delle velocissime piroette
che l'avrebbero portata ad atterrare in piedi nel punto in cui Taro si
trovava.....peccato che appunti lui fosse lì, e la ragazzina non l'aveva
calcolato; il risultato ovvio fu dunque che gli finì in testa, senza che lui
riuscisse ad afferrarla e senza che lei potesse impedirsi di franargli sulla
schiena, e così i due si ritrovarono distesi a terra, una sopra l'altro,
lamentandosi abbondantemente "Ahia !!!! Ma si può sapere che t'è
preso?????" urlò Kay, cercando di mettersi seduta, inutilmente. Taro ,
sotto di lei, sbuffò "E me lo chiedi? Stai precipitando e io non dovrei
fare nulla???" le urlò di rimando, e la ragazzina assunse un'espressione
offesa "Non stavo precipitando, sarei atterrata in piedi.....in fin dei
conti lo faccio sempre per allenamento....." "Aspetta un
attimo....vuoi dire che...l'hai fatto....apposta ???????" esclamò lui,
muovendosi così rapidamente per togliersela di dosso che la ragazza sbattè contro
il pavimento "AHIA !!!! Certo che l'ho fatto apposta, mica sono così scema
da lasciarmi cadere di sotto per sbaglio !!! Se solo tu non
intervenivi....." "Beh, scusa tanto ma non sono abituato a gente che
si lancia dai corrimani !!!! Come avrei potuto saperlo che volevi esibirti in
un numero da funambolo rischiando la vita ?????". La rabbia nei suoi occhi
scuri era enorme, almeno quanto quella negli occhi di lei, dello stesso color
castano dorato. Le loro espressioni rivelavano tutta l'irritazione che
sentivano in quel momento, e fu per quello che una voce divertita, proveniente
dalla porta, esclamò "Ehi, questa scena mi ricorda qualcosa !!!!". I
due ragazzi, che ora si trovavano seduti l'uno davanti all'altro, del tutto
presi a fissarsi con astio, si riscossero a quelle parole, e voltarono il capo
per incontrare i nerissimi occhi di Genzo Wakabayashi che li osservavano
ridenti. Dietro a lui, Sanae scosse il capo, dando al portiere una spinta non
troppo gentile "Certo, ma tu sei l'ultima persona al mondo che dovrebbe
ammetterlo. Sembrano proprio te e Jody nei vostri momenti migliori.....anche
perchè una scena simile è capitata anche a voi, vero? Quella volta
che...." "Che sono scesa saltando dal balcone, esatto. E sono ancora
convinta di aver ragione io" completò la voce di Jody, mentre tutti si
voltavano a fissare lei e Meimi che si erano affacciate sulla soglia della
biblioteca. Genzo nascose un sorriso dietro la sua solita espressione
imbronciata, segno che ormai quella storia per lui era vecchia, e la ragazza
ebbe uno scintillio affettuoso negli occhi azzurri prima di esclamare
"D'altronde, se stiamo qui a discutere su chi ha torto e chi ragione, non
inizieremo mai.....vi devo ricordare che gli esami sono tra sei giorni? Dubito
proprio......avanti, venite dentro. Gli altri?". Kay la rassicurlò che
Allenby li stava radunando, affrettandosi poi a sedersi di fianco a Taro, col
quale aveva stipulato un'improvvisa pace, stando a quanto dicevano gli occhi di
lui nel fissarla. Jody sorrise, prendendo posto tra Meimi e Tsubasa, e aprì il
suo libro, iniziando a leggere.
"Jody,
la cena è pronta !!!!" trillò la voce di sua zia dall'ingresso della sala
da pranzo, e la ragazza alzò gli occhi dal libro. Erano ormai cinque ore che
studiavano, per quel giorno poteva anche bastare, decise in silenzio, alzandosi
e chiudendo il libro di matematica che le stava davanti. Quel gesto fu
interpretato da tutti come il permesso di smettere, e ben presto attorno alla
tavola ci fu un tafferuglio di matite e quaderni messi da parte. "Che fame
!!!!" esclamò Alex, stiracchiando le braccia con un gemito di sollievo,
per poi passare una mano tra i folti capelli color fuoco che continuavano a
caerle negli occhi. Senza una parola, Aly le passò un laccio e la rossa con un
sorriso prese a intrecciarli. Jody le rivolse una smorfia "Mi chiedo
perchè tu non li abbia legati prima....hai innervosito tutti con quel tuo
continuo tormentarteli...." "Io invece mi chiedo come tu faccia a
mangiare sempre tanto. Dove metti tutte quelle calorie?" domandò Rei,
senza curarsi dell'inopportunità della sua domanda. Sanae lo fissò con aria
scandalizzata e di rimprovero, ma Alex non diede segno di essersi offesa e
rispose "Mi alleno molto.....e dovresti farlo anche tu !!! Mangi più di
me, e non fai nessuno sport !!!!". Rei non si scompose per il rimprovero
"Troppa fatica" disse in tono smorto "Mi sento male solo a
vedere Yu che si da tanto da fare....per che cosa poi?". Ci fu un attimo
di silenzio imbarazzato, perchè quelle parole sfioravano pericolosamente un'offesa
per quasi tutti i presenti nella sala. Genzo serrò i denti, ricordando che una
volta Jody, in preda alla disperazione, aveva detto una cosa simile, e lui,
nonostante tutto, l'aveva quasi aggredita. Poi la ragazza gli aveva dimostrato
che non pensava affatto quelle parole, erano state solo dettate dal dolore, ma
questa volta....Rei sembrava dire sul serio....l'ansia cresceva secondo dopo
secondo, mentre sguardi di ghiaccio cadevano sul ragazzo da qualunque parte
della sala. Yu, preoccupato, cercava una soluzione per riparare l'amico
dall'attacco, invano. Anche Alex, di solito condiscendente con Rei poichè era
amico del suo ragazzo, lo fissava con astio......Jody però, che in teoria
sarebbe dovuta essere una delle prime a reagire, disse in tono ironico "Come
facciate tu e mio fratello ad essere tanto amici io non lo capirò mai",
smorzando così la tensione; Yu colse la palla al balzò, rimbeccandola
"Sorellina, gli opposti si attraggono, dovresti saperlo bene, no?" e
nel dirlo fissò allusivamente lei e Wakabayashi. La sorella lo fissò offesa,
per poi scoppiare a ridere "Verissimo. E io sto morendo dalla fame.
Ragazzi, andiamo a cena, continueremo la discussione li !!!". Fu come se
tutta la tensione accumulata si fosse improvvisamente dissolta. I ragazzi si guardarono
straniti in volto, mentre il pensiero del cibo faceva tornare il sorriso sui
loro volti. Ci fu un consenso generale alla proposta e il gruppo, ora di nuovo
lieto e spensierato, si avviò verso la sala da pranzo. Jody chiudeva la fila,
felice e gioiosa, e ignara che presto, molto, troppo presto, avrebbe dovuto
mettere ancora a dura prova la sua capacità di sopportare e resistere
all'ingiustizia e al dolore.
Ore: 14:20 Luogo: Piani superiori di Villa Tachikawa, stanza di Jody
Il
giorno dopo, nonostante fossero ormai alla fine di ottobre, un sole caldo e
avvolgente illuminava il parco di Villa Tachikawa. L'aria, pur non essendo
calda, dava comunque una piacevole sensazione di frescura tipica dell'autunno.
Jody si sollevò a sedere sul suo letto, dave si era distesa a leggere. Poco più
in la, Sanae sonnecchiava nel letto affianco al suo, con un sorriso dipinto
sulle labbra. Inutile chiedersi chi stesse sognando......reprimendo una risata
che avrebbe svegliato l'amica, guardò fuori dall'enorme finestra che si
affacciava sul parco, osservando il cielo illuminato dal sole e tuttavia
minacciando dalle nuvole che si stavano avvicinando, scure e cariche di
pioggia, provenendo dal continente.....per un attimo una sensazione soffocante
la invase, quasi un avvisaglia di pericolo imminente, che la costrinse a
guardarsi attorno con aria guardinga. Ma non c'era nessuno, e la ragazza si
rilassò, dandosi della sciocca. Che cavolo avrebbe dovuto succederle? Ormai era
al sicuro, in una famiglia e in un paese dove tutti le volevano
bene.....sbadigliando, si alzò per avvicinarsi di più alla finestra; il suo
sguardo cadde sul campo da calcio vuoto. Quel giorno si era stabilito che
ognuno avrebbe studiato a casa propria, visto che l'esame era tra soli due
giorni e era necessaria un po' di tranquillità per il ripasso. La ragazza fissò
disgustata il libro che aveva lasciato sul letto, decidendo che per quel giorno
ne aveva abbastanza dello studio; anche Sanae doveva essere della stessa idea,
visto che si era addormentata con la guancia appoggiata al libro di
matematica....all'improvviso il telefono trillò e Jody, persa nelle sue
riflessioni, sobbalzò. Le ci vollero un paio di secondi per mettere a fuoco la
situazione e rendersi conto che se lo lasciava squillare ancora Sanae si sarebbe
svegliata. Si mosse verso il comodino su cui era appoggiato, mentre la porta si
apriva, rivelando Meimi, che bussò timidamente dicendo "Tachikawa - san,
scusa, non volevo disturbarti, solo che il telefono.....tuoi zii non sono in
casa, Tachikawa senpai è in giro e tu non rispondevi....credevo stessi
riposando e....".Jody fece un cenno affermativo, lasciando intendere che
aveva capito, e fece per sollevare la cornetta, mentre il terzo quillo
riecheggiava per la stanza. In quel momento dal piqno di sotto giunsero urla e
strepiti "Ma questa è Allenby !!!" disse Jody, la mano ferma sopra la
cornetta, come incerta se rispondere o andare a controllare "Che le è
successo???" chiese a Meimi, che si limitò a spalancare le braccia e
scuotere la testa, come a dire che non ne aveva idea. Jody rimase ferma un
secondo, mentre il quarto squillo le passava nella testa, richiamando la sua
attenzione "Oh, è va bene, vedrò dopo che ha....sentiamo chi è
intanto" disse sollevando la cornetta, mentre le urla al piano di sotto
salivano di intenita. In mezzo ad esse non si distingueva la voce di colui o
colei che aveva scatenato la rabbia della ragazza, ma in quel momento Jody non
ebbe tempo di notarlo; infatti, dopo il suo "Pronto?" detto in tono
indifferente, le sue mani si strinsero convulsamente attorno alla cornetta del
telefono; gli occhi azzurri si sbarrarono, spalancati e pieni di terrore,
mentre il corpo veniva scosso da un tremito incontrollabile e la sua voce,
tremando, formulava una sola parola, che da sola bastava a spiegare tutto
"Pa...papà !!!!". Meimi, che ancora non conosceva la storia di Jody,
rimase parecchio perplessa nel notare qulla reazione, ma siccome i problemi
familiari per lei non erano una novità non fece commenti e si voltò per
andarsene; all'improvviso però una mano si chiuse sulla sua manica, in una
stretta spasmodica e disperata. Voltatasi, vide Jody che la fissava con occhi
supplichevoli, atterrita, chiedendole di restare. E di fronte a quella muta
richiesta di soccorso, di quell'aiuto che lei avrebbe tanto voluto chiedere,
anche se mai ne aveva avuto il coraggio, Meimi non potè che annuire ed entrare
nella camera, prendendo Jody per mano. La ragazza ascoltava come intontita il
fiume di parole che usciva dalla cornetta, cercando di capirne il senso, o
meglio di accettarlo, visto che era più di quanto il suo cuore potesse
sopportare "Che hai fatto???" chiese a un certo punto, la voce colma
d'odio e così alta che Sanae si svegliò di soprassalto, guardandosi intorno
impaurita. Girò la testa d auna parte e dall'altra, cercando di capire cosa
l'avesse svegliata, poi vide Jody al telefono, con la mano stretta in quella di
Meimi e un'espressione orribile sul volto, e capì "Dannazione !!!!"
urlò, alzandosi dal letto per raggiungerle, mentre le urla al piano di sotto
divenivano intollerabili e anche Jody urlava, sfoigando anni e anni di rabbia
repressa in quella frase "LO VUOI CAPIRE CHE NON NE VOGLIO PIU' SAPERE DI
TE ??????O DI VOI, O DI QUALSIASI COSA TU ABBIA ARCHITETTATO??????". Meimi
sobbalzò a quel grido, guardando Sanae in cerca di una spiegazione; ma la
brunetta era troppo accupata a cercare di calmare Jody per risponderle, Jody
che ora stava ascoltando qualcosa che mai avrebbe voluto sentire "Non è
possibile....dove....". Sbarrò gli occhi "Qui?" chiese in un
soffio, come se quello che aveva udito le avesse portato via ogni energia
"L'hai mandato....qui????". Quelle parole che non avevano
senso.....cosa voleva dire? Forse...ma com'era possibile????? Non
poteva.....cosa era successo??? le due ragazze accanto a lei si chiesero tutto
questo, e mille altre cose, osservando Jody che scoppiava a piagere
silenziosamente al telefono, mentre allontanava la cornetta dall'orecchio.
Poterono sentire la voce del padre di lei che diceva "Dopotutto dovete
conoscervi, lui è il tuo---" e poi più nulla. Jody aveva riagganciato,
voltando le spalle al telefono che di li a poco tornò a squillare. Sanae e
Meimi si scambiarono un'occhiata incredula, l'una inconsapevole di cosa stava
accadendo ma stupita per la reazione di Jody, la quale nulla poteva spaventare
secondo ciò che la ragazza aveva visto sino a quel momento, l'altra ben conscia
di cosa era accaduto ma stupefatta dal nuovo tiro basso dell'uomo che si
definiva padre di quella ragazza. E nel frattempo le urla al piano di sotto
continuavano e, spinta da un'oscuro presagio, Jody si precipitò di sotto,
seguita dalle altre due. E così.........
Ore: 14:20 Luogo: Parco di Villa Tachikawa, appena fuori dal portone
d'ingresso
Mentre
Jody e Sanae erano in stanza, e Meimi vagava per la casa, Allenby, Kay e Aly
avevano scelto di studiare nel parco, visto che la temperatura era sì fresca ma
non ancora così fredda da immpedire di stare fuori a lungo. A loro si era
aggiunto Izawa, che con la scusa di non riuscire a risolvere un esercizio
particolarmente difficile di fisica era andato a trovare Allenby. Benchè alle
altre due fosse ben chiaro questo, non avevano detto nulla, risparmiandosi
commenti e battute per dopo, lasciando che il ragazzo si unisse a loro e
iniziando astudiare di buona lena. Era passata da poco un'ora, quando qualcosa
interruppe la loro concentrazione. Il cancello della villa venne aperto, e una
lunga macchina scusa scivolò all'interno, una limousine dall'aria regale.
Allenby, che stava ripassando i vocaboli d'inglese, alzò la testa e, nel vedere
la macchina, si rabbuiò, colpita dalla stessa sensazione di pericolo che aveva
attraversato Jody. Ma la biondina, a differenza dell'amica, non la ignorò, anzì
fissò con più acutezza la macchina, certa che tale sensazione fosse dovuta a
quella, o meglio a chi c'era dentro. La limousine svoltò nel viale, fermandosi
proprio davanti ai quattro ragazzi; l'autista scese, e aggirò l'auto per aprire
la portiera del passeggero. Poi, lentamente, molto lentamente, una figura in
ombra apparve ai loro occhi e, sempre lentamente, tale figura si mosse, posando
prima un piedee poi l'altro fuori dall'auto, e alzandosi in tutta la sua
statura. Il vento fresco d'autunno gli scompigliò i capelli biondissimi, mentre
gli occhi, celati da un paio di costosissimi occhiali da sole scuri, scrutavano
il gruppetto radunato davanti all'ingresso della villa che, se si voleva dire
così, gli sbarrava la strada. I quattro lo fissarono in silenzio, stupiti,
immobili e in silenzio. Poi una di loro si staccò dal gruppo, una ragazza
bionda con due occhi scurissimi, neri incandescenti.....Allenby. La ragazza
avanzò fino ad arrivargli a un palmo di distanza e disse in tono ostile
"Che ci fai qui, si può sapere ?". I tre dietro di lei si fissarono
spaesati; Allenby lo conosceva? Ma chi era? Poi Izawa fu colto da una
rivelazione, riconoscendo finalmente colui che gli stava davanti "Ma tu
sei...." iniziò a dire, e il biondo sorrise, togliendosi gli occhiali da
sole e rivelando due occhi azzurrissimi. Era indubbiamente tedesco, e anche uno
sportivo, a giudicare dal fisico.....e il suo volto aveva qualcosa di
familiare, dovettero riconoscere Kay e Aly....e poi tutti i tasselli andarono
al posto giusto "Karl Heiz Schneider" disse Kay, incredula "Tu
sei Karl Heinz Schneider". Aly annuì, confermando che anche lei era
arrivata alla stessa conclusione. E il ragazzo rivolse alle due un sorriso
divertito "A quanto vedo sono conosciuto anche in Giappone....anche se voi
due non mi parete proprio Giapponesi, con quei capelli e quegli occhi".
Aly e Kay assunsero un'espressione offesa, e la prima rispose, in tono
sostenuto "Non è che il Giappone sia così isolato da non conoscere il
Kaiser tedesco, e comunque noi siamo per metà Tedesche, e abbiamo vissuto in
Germania fino a qualche mese fa, ecco il perchè dei nostri capelli e occhi
strani". Il ragazzo non si scompose lanciando un'occhiata ad Allenby che
gli stava davanti, un'occhiata che fece venire voglia a Izawa di allontanare la
ragazza da lui "Che bella storia !!! Mi ricorda qualcosa......". La
ragazza serrò i pugni con un gemito convulso "Te lo chiedo di nuovo, che
sei venuto a fare qui ???" sussurrò con rabbia, digrignando i denti. Lui
la fissò, sorpreso "Oh, ma come? Credevo fosse ovvio, sono venuto a
trovarti. Da quando in qua è un reato andare a trovare la propria
cugina?". Un silenzio stupefatto seguì quelle parole, mentre Allenby lo
fissava con odio incalcolabile "Non dire assurdità" sussurrò
"Chi pensi che ti creda? So bene che mi detesti almeno quanti io detesto
te !!!!". Il ragazzo sollevò una mano in segno di calma "Oh, questo
potrebbe anche essere vero, cuginetta, ma io, a differenza di te, so mascherare
le mie emozioni.....e poi, ripeto, che male c'è se uno va a trovare la cugina e
la sua futura fidanzata?". Itre
dietro di loro sgranarono gli occhi, mentre Allenby diventava ancora più rossa
dalla rabbia "Lascia stare Alex, o giuro che me la pagherai" disse a
voce alta, col tono che si faceva via via più vicino all'isterismo. Il ragazzo
la fissò con ironia "Ah sì? E che vorresti farmi? Prendermi a
pallonate?Sicura di avere abbastanza mira?". Quella fu la goccia che fece
traboccare il vaso; lui....l'aveva sempre pra in giro perchè giocava a
pallavolo....uno sport che lui definiva "Troppo semplice"; era uno
dei motivi per cui l'odiava, e i quel momento le fece saltare i nervi, al punto
che fece per lanciarsi contro di lui e prenderlo a pugni. Ma poi ,
improvvisamente, un corpo muscoloso e imponente si frappose tra loro,
nascondendo alla sua vista il cugino; era stato Mamoru, che ora fissava con
rabbia Schneider, proteggendo la ragazza dietro di sè "Ora basta"
intimò in tono letale "Lasciala stare, oppure te la vedrai con me".
A
dispetto della situazione e del suo carattere, Allenby si trovò ad arrossire,
mentre la rabbia si affievoliva, e la lucidità le ritornava di colpo. Ringraziò
mentalmente il ragazzo che le aveva fatto scudo col proprio corpo dal cugino e
da se stessa "Non so nulla di ciò che state dicendo, ma ho capito fin
troppo bene che ti stai divertendo a farle saltare i nervi. Se permetti non ho
intenzione di lasciartelo fare" disse ancora Mamoru in tono di sfida, e il
ragazzo biondo lo fissò sorpreso, lanciando poi una strana occhiata ad Allenby
che era quasi scomparsa dietro il corpo muscoloso del ragazzo. Improvvisamente
ebbe un dubbio "Tu giochi nella nazionale Giapponese, esatto?"
domandò incuriosito, osservando bene colui che gli stava di fronte. Mamoru
annuì "Già. Ci siamo conosciuti ai campionati juniores". I due si
fissarono per qualche secondo, studiandosi con interesse, mentre dietro alle
spalle di Mamoru Aly e Kay si avvicinarono ad Allenby "Allen.....non ci
avevi detto che tuo cugino era Karl Schneider....." "Non era
importante" rispose lei, brusca "E non lo è tutt'ora....quello lì è solo
un idiota e....." "Grazie, cuginetta. Comunque ti avviso che non sono
qui solo per sentire i tuoi insulti. Ho un altro motivo, ben più
importante...." disse lui in tono ironico, mentre Allenby si irrigidiva
"E sarebbe?" chiese, ma non ebbe risposta, perchè come tutti gli
altri fu distratta dai rumori che provenivano dall'interno della casa. In quel
momento infatti un urlo carico di rabbia si era levato dai piani superiori,
precisamente dalla zona della camera di Jody, e tutti si erano voltati a
guardare in su, chiedendosi cosa succedesse. Poi un rumore di passi affrettati
li raggiunse, e poco dopo Jody sbucò fuori dalla porta, trafelata, seguita da
Meimi e Sanae, tutte due visibilmente sconvolte. Gli occhi azzurri della
ragazza cadderò sul giocatore biondo, riconoscendolo per ciò che era, in più
sensi; vide ciò che vedevano tutti, il Kaiser tedesco, l'idolo della Germania,
il capitano della nazionale Juniores tedesca.....anche se forse non arrivò
subito a capire la sua parentela con Allenby. Riuscì però a indovinare cosa
l'aveva portato lì, e si immobilizzò sull'uscio, fissandolo interdetta. Per un
lunghissimo minuto i due si guardarono in silenzio, studiandosi a vicenda e
riconoscendosi per quello che erano. Poi la giovane parlò "Se.....sei tu,
vero?" chiese con un filo di voce, incapace di fare una sola mossa. Non
c'era bisogno di specificare cosa lui dovesse essere, visto che evidentemente
il ragazzo l'aveva capito e si era messo ad annuire, confermando i dubbi di
lei. la ragazza chinò leggermente il capo, ingoiando lacrime di rabbia, poi
tornò a fissarlo, cona aria non troppo amichevole, anzi quasi con aria di
sfida, che il ragazzo raccolse in pieno; mentre sulle sue labbra si disegnava
un sorriso sardonico, si appoggiò alla fiancata della limousine e, fissandola
intensamente, pronunciò quelle parole che lei non avrebbe mai voluto sentire
"E tu....tu devi essere mia sorella".
Ci
fu un attimo di panico attorno a loro. Jody era rimasta immobile, ammutolita,
mentre una lacrima le scendeva a tradimento lungo la guancia. Allenby aveva
sussultato, voltandosi a fissare prima il suo capitano, poi il cugino. Mamoru,
che era ancora schierato a difesa di Allenby, si voltava da una parte e
dall'altra, cercando di capirci qualcosa. Kay e Aly erano rimaste a bocca
aperta, incredule, e lo stesso valeva per Meimi. Sanae invece ebbe un guizzo
negli occhi e esclamò, colpita dall'improvvisa comprensione "Ecco quello
che voleva dire al telefono tuo padre !!!! Lui è....". Il ragazzo la
interruppe, prima che potesse dire troppo "Tu sei la manager della squadra
di Ozora, vero?" domandò, e la ragazza, presa in contropiede, sussultò,
annuendo poi con aria incerta. Lui sorrise "Beh, a quanto vedo ti sei
fatta meno remissiva....allora cadevi letteralmente ai suoi piedi....anche se
lui era troppo lento per accorgersene....". Sanae divenne rossa dalla
rabbia, sentendo di condividere in pieno l'antipatia di Jody, e di Allenby,
visto che doveva essere lui l'oggetto della sua ira di poco prima, verso il
ragazzo "Per tua norma e regola ora stiamo insieme, quindi non permetterti
di parlare male del mio ragazzo" dichiarò orgogliosamente, stupendo per un
secondo il ragazzo che si ricordava una manager dolce e remissiva, molto
diversa da quella ragazza battagliera che gli stava di fronte e affiancava con
orgoglio....i suoi occhi tornarono su Jody, che era ancora ferma immobile li
dove l'aveva vista l'ultima volta, i pugni stretti, gli occhi leggermente
abbassati, in modo che lui non potesse vederli "Oh, tiriamo fuori le
unghie, eh? Comunque hai ragione, sono suo fra---" "No". Un
tuono. La voce di Jody era sembrata un tuono nel pronunciare qul rifiuto, quel
divieto a ciò che stava per dire. Gli occhi azzurri tornarono a fissarlo,
ardenti e battaglieri, ora di nuovo sicuri e decisi, la voce salda e
determinata, mentre dichiarava, una volta per tutte "No. Non lo accetto.
Io non lo accetto. Non lo accetterò mai. Tu non sei mio fratello"
guardandolo con indescrivibile odio. Karl Heinz Schneider ricambiò lo sguardo
con uno di assoluta indifferenza, lasciando trasparire che, evidentemente,
anche lui la pensava allo stesso modo "Ah, davvero? Peccato che i nostri
genitori, in particolare tuo padre, la pensino diversamete. Per quanto mi
riguarda, io di sorella ne ho già una, e mi basta e avanza, signorina. Quindi,
se vuoi odiarmi, fa pure; sappi che il sentimento è perfettamente
reciproco". Un vento freddo scosse le chiome degli alberi dietro le sue
spalle, mentre le nuvole scure che Jody aveva notato pochi minuti prima, anche
se a lei parevano secoli ormai, coprivano ionfine il sole, rendendo l'atmosfera
oscura e tenebrosa. Sanae si trovò a stringere con fervore la mano sinistradi
Jody, in segno di solidarietà "Maledizione, dov'è Genzo quando serve?
Perchè non è qui a far forza alla sua ragazza, perchè non è qui a dire due
parole a quel bellimbusto biondo, a difenderla come Mamoru sta difendendo
Allenby? Dov'è quando Jody ha bisogno di lui???? E perchè cavolo il padre di
Jody è così maledettamente dannato ???????" si domandò la brunetta,
mentre vedeva che l'amica si tratteneva a stento dal piangere e dall'attaccare
direttamente, a parole o coi fatti, il borioso tedesco che si proclamava suo
fratello. Poi, improvvisamente, sentì con stupore la cove di Meimi che
interveniva "Senti, io non conosco la situazione, ma mi pare chiaro che in
tutta questa storia Tachikawa - san non ha colpa !!! Quindi vedi di non
incolparla per nulla e non prendertela con lei !!!!!". La fissarono tutti
increduli, tranne Jody e Karl; la prima perchè non ne aveva la forza, il
secondo perchè non conosceva la proverbiale timidezza di Meimi. Infatti le
rispose, in tono tranquillo "Ah, dici davvero? Beh, in effetti il tuo è un
punto di vista interessante, ma visto che anche la qui presente sembra farmene
una colpa, perchè io non dovrei fare lo stesso?". Meimi lo fissò con odio,
ergendosi risoluta davanti a Jody per diferndela, nasconderla alla vista del
ragazzo. E fu come una doccia fredda, fu anche uno stimolo per tutti gli altri
a svegliarsi, uno stimolo che li spinse a chiudersi a cerchio attorno a Jody,
in un chiaro atteggiamento difensivo. Il ragazzo biondo li guardò divertito,
dicendo poi "Bene, a quanto pare siete tutti con mia sorella, mia cugina
compresa. Non che la cosa mi stupisca....sapevo tutto della vostra squadretta
già da tempo, anche se credo che ne manchino dei membri....". Quelle
parole ebbero il potere di riscuotere Jody "Squadretta????"
sussurrò in tono decisamente alterato e pericoloso. Il ragazzo sostenne il suo
sguardo infuriato, mentre la ragazza si liberava del circolo di protezione che
gli amici le avevano creato intonrno e diceva, alterata "Come osi
chiamarla squadretta, se non ci hai mai visto giocare ???? Come osi
denigrare così ciò che faccio, che facciamo????? Come puoi ????". Lui fece
un passo avanti, senzaa mostrare traccia di scuse o di turbamento "Sai,
non credo che una squadra di uno sport così insignificante possa essere
chiamata altrimenti" replicò in tono di sfida, facendo intendere che non
la stava solo provocando ma che era perfettamente convinto di ciò che diceva.
Jody divenne viola dalla rabbia, trattenendo il respiro in una sorta di istinto
di attacco primordiale, poi si lanciò a passo svelto sul ragazzo e gli assestò
un violento ceffone sulla guancia sinistra, così forte da fargli girare la
testa di lato e lasciare il chiaro segno rosso delle cinque dita aperte ben
visibile sulla sua pelle chiara. Lui barcollò per un attimo, tornando poi a
fissarla con una scintilla d'ira mal repressa nello sguardo. Jody non si fece
intimidire e, sempre rossa in volto e con le fiamme che le danzavano negli
occhi, urlò "NON OSARE DENIGRARE IL MIO SPORT !!!!!!! NON OSARE OFFENDERE
UNA DELLE COSE CHE HO DI PIU' CARE AL MONDO, NON OSARE FARLO QUANDO IO NON
POSSO DENIGRARE IL TUO !!!!!!!!". La frase ebbe il potere di spegnere
momentaneamente quella scintilla nello sguardo di lui "E perchè non
potresti?" chiese in tono serio, con una breve occhiata a Mamoru che
lasciava intendere che forse il motivo l'aveva già compreso. E infatti lei
disse, in tono malizioso "Come puoi ben vedere, i giocatori di calcio di solito
sono ben accetti in questa casa". Il ragazzo decise di cogliere la palla
al balzo, replicando "E io allora? Anche io sono un calciatore, eppure mi
pare che l'accoglienza non sia stata delle migliori". la ragazza lo
fulminò con lo sguardo "Tu non sei venuto qui come calciatore o amico !!!
Sei solo l'ennesimo modo di quel vbastardo per rovinarmi la vita !!!!!!!!!!!
Quindi te lo scvordi di essere ben accetto !!!!!!". La conversazione
oramai si svolgeva sui toni alti, e avveniva completamente in tedesco, visto
che il ragazzo non conosceva che poche frasi in Giapponese, quelle che aveva
usato all'inizio pr presentarsi, intercalandole con qualche parola intedesco o
inglese, e Jody era passata alla sua vecchia lingua senza rendersene conto. E
se per Kay, Aly e Allnby seguire la litigata non era un problema, Sanae si
stava sforzando di capirci il più possibile, grazie alle lezioni di tedesco
impartitele dalle amiche, e anche Meimi orecchiava a mozziconi, avendo qualche
nozione di doposcuola, mamoru invece era per la quasi totalità ignoro di cosa i
due si stessero urlando, ma il tono era sufficiente per fargli capire la
situazione. Jody, senza rendersi nemmeno conto della lingua che stava usando,
riprese a parlare "bene, e ora che abbiamo chiarito la questione, puoi
anche levare il disturbo. Qui non c'è posto per te, come in Germania non c'è
posto per me !!!! Vattene " urlò, stringendo i pugni. Il ragazzo la fissò
con un sorriso divertito, per poi grattarsi distrattamente la testa e
affermare, annoiato "Oh, non sai quanto mi piacerebbe accontentarti, ma
purtoppo i miei....e i tuoi....oh, beh, loro mi hanno mandato qui in stage per
quattro mesi.....fino alle vostre vacanze di primavera per la
precisione.....temo mi dovrai sopportare fino ad allora.....". Jody spalancò
gli occhi, incredula "Come hai detto?" domandò in un sussurrò
"Non è possibile....". Il biondo alzò le spalle "E' quello che
ho pensato io quando me l'hanno detto.....però poi, non so come, mi sono
ritrovato su un aereo che stava decollando per il Giappone....e ora
sonoqui....hai intenzione di chiudermi la porta in faccia???" le chiese
canzonandola; la ragazza strinse i denti, come se stesse trattenendosi dal dire
che era proprio quello che avrebbe voluto fare, mentre la logica le diceva che
non poteva mollarlo sulla strada. "Io....." iniziò a dire, ma si
fermò senza riuscire a trovare le parole. Lui le rivolse un'occhiata
vittoriosa, alla quale lei non potè fare a meno di rispondere "Non credere
di poter venire qui e stravolgere il mio mondo !!!!!! Non te lo permetterò mai,
tu non sei mio fratello, non c'entri nulla con me !!!!!!". karl guardò
distrattamente i sassi che ricoprivano il viale, dicendo in tono noncurate
"Oh, beh, tecnicamente lo sono, sai? Fratellastro, a dire il vero, ma
comunque secondo la legge...." "NON ME NE FREGA PROPRIO UN ACCIDNETE
!!!!!!!!" urlò lei ormai in preda alla rabbia "IO HO GIA' UN
FRATELLO, NON ME NE SERVE UN ALTRO, DI CERTO NON UNO COME TE
!!!!!!!!!!!!!!!!!!". Lui si tappò le orecchie per proteggersele dall'urlo,
per poi replicare "Si, si, anche io ho già una sorella come ti ho
detto.....però sai, potrei cercare di far valere la mia influenza fraterna su
di te....per esempio ndicandoti con che ragazzi uscire....".
Doveva
essere una presa in giro, un semplice modo per farla irritare ancora di più.
Eppure, senza saperlo, Karl era andato a scoprire uno dei punti deboli di Jody,
che reagì d'impulso. In un attimo fu su di lui, gli rifilò un pugno nello
stomaco e una gomitata sotto il mento che lo presero completamente di sorpresa.
Poi lo scaraventò a terra, ma la mano del ragazzo si chiuse sul polso di lei,
trascinandola con sè. Jody gli franò addosso, e i due iniziarono ad
accapigliarsi senza riserbo "COME OSI DIRMI CERTE COSE ?????? COME PUOI
DIRE CERTE COSE A ME?????? BASTARDO !!!!!!!!!!!!!" urlò la ragazza,
colpendo alla cieca ogni spazio libero che le sue mani e i suoi pedi trovavano.
Lui d'altronde era molto robusto e forte, e i pugni di lei, poichè scagliati in
preda alla rabbia e alla lucidità, lo ferivano fino a un certo punto. Alla fine
le riuscì di bloccarle un polso, mentre coll'altra mano cercava di afferrare
l'altro. Non riuscendovi, si sottrasse all'improvviso da sotto di lei,
facendola cadere e riuscendo così a prendere in mano le redini delle
situazioni. Jody si trovò a terra, con lui che la sovrastava, inerme,
sconfitta. Era durato tutto un attimo. Abbassò gli occhi, iniziando a
singhiozzare, mentre gli altri le correvano appresso, cercando di separarla dal
ragazzo "Ehi, lasciala immediatamente !!!!!!" esclamò Allenby,
rivolgendosi al cugino in tono duroma meno del solito, visto che era rimasta
anche lei scossa da quella scena. Karla la lasciò andare, e la ragazza si portò
le mani al volto, singhiozzando disperata, inerme, e restando distesa a terra.
Sanae le passò un braccio dietro la schiena, attirnandola a sè, e la ragazza si
mise a piangere contro il petto dell'amica, aggrappandosi alla sua maglia.
sanae alzò gli occhi roventi su Karl "DOVEVI PROPRIO VENIRE QUI A ROVINARE
TUTTO, VERO ???? DOVEVI PROPRIO VENIRE A RICORDARLE ANCORA UNA VOLTA IL PASSATO
PROPRIO ORA CHE LE COSE SI ERANO SISTEMATE ?????? MA LO SAI CHE COSA LE HANNO
FATTO ???? COSA LE HA FATTO QUELL'UOMO CHE ORA E' TUO PADRE ????? LO SAI CHE
L'HA FATTA NASCERE SOLO PERCHE' VOLEVA UN EREDE, E SICCOME DOPO NE AVEVA UNO
PIU' LEGITTIMO L'HA ABBANDONATA COME SE NIENTE FOSSE ????? LO SAI CHE LE HA
AMMAZZATO LA GEMELLA, E CHE LEI E' VIVA PER MIRACOLO ??????? LO SAI CHE E'
VENUTO QUI IN GIAPPONE PER CERCARE DI RIPRENDERSELA E FARNE LA SUA EREDE,
FACENDOLA FIDANZARE COL RAGAZZO CHE ERA STATA LA CAUSA DELLA MORTE DI SUA
SORELLA, IL RAGAZZO CHE L'AVEVA AMATA E TRADITA ?????? LO SAI CHE TI HA MANDATO
QUI SOLO PER RIPORTARLA IN QUEL MANICOMIO, PER FARLA SOFFRIRE PER TUTTA LA VITA
???' DI, KARL HEINZ SCHNEIDER, LO SAPEVI DI ESSERE SOLO UNA MISERA PEDINA NELLE
MANI DI QUELL'UOMO ???? DICE DI AVER FATTO DI TEIL SUO EREDE, VERO ???? BEH, SE
LA RIPORTERAI INDIETRO COME PENSI DI FARE, TI FARA' SCALZARE DA LEI, CHE NON
VUOLE QUEL POSTO !!!! TI STA USANDO PER FARLA SOFFRIRE, ACCIDENTI NON RIESCI
PROPRIO A CAPIRLO ?????".
Silenzio....
Il
vento ululava ormai incontrastato tra i rami, facendo cadere le foglie ormai
morte e sucotendo le altre, nonchè i capelli diei giovani, che rilucevano dei
più diversi colori. Biondissimi, quelli di Karl, Allenby e Meimi. Neri corvini,
quelli di Sanae, Mamoru e Aly. Castani scuri, eppure comunque una via di mezzo,
quelli di Kay e Jody. Se ci fossero state anche Yayoi e Alex il quadro sarebbe
apparso alquanto bizzarro, ma forse anche senza di loro, se solo al centro di
esso non ci fosse stata una ragazza in lacrime, mentre quella che l'abbracciava
fulminava con due occhi scuri pieni di braci il ragazzo biondo ch le stava
davanti, in piedi, coperto di polvere e con un segno rosso sulla guancia e sullo
zigomo. I suoi occhi blu parevano offuscati dallo shock. "Quello non è mio
padre, io non lo chiamo così" trovò la forza di controbattere, ma era
evidente che le parole di Sanae l'avevano davvero scosso parecchio. Lo stesso
valeva per Meimi, che non conosceva ancora la storia delle ragazze. Kay,
Allenby e Aly avevano le lacrime agli occhi, crollate a terra a loro volta
sotto il peso delle parole di Sanae. Mamoru teneva gli occhi fissi a terra,
incapace di trovare qualcosa da dire. Karl osservò per un momento la scena,
incredibilmete incerto di ciò che voleva fare; poi gli occhi gli caddero sulla
figuretta raggomitolata di Jody. Sua sorella.....almeno così dicevano.....si
chinò, facendo per allungare la mano verso di lei, ma Sanae gliela scostò con
rabbia "LASCIALA STARE !!!!!!!!!" urlò con rabbia, ma Karl le afferrò
il polso e la bloccò "Non fare la scema, voglio solo portarla dentro. Sta
iniziando a piovere, se resta sotto la pioggia in quello stato si prenderà
qualcosa...." "NO !!!!!". Stavolta era stata Jody ad urlare,
scostandosi di scatto da Sanae e alzandosi in piedi, perfettamente lucida o
quasi, visto che incespicò, e il ragazzo la sostenne al volo, afferrandola per
un braccio "Vedi ??? Meglio che ti porti...." "NO !!! TU NON
PUOI FARLO !!!!!!! Non tu....." urlò sconvolta, mentre nella sua mente
riviveva la scena di genzo che la trovava sotto la pioggia, bagnata e
delirante, dopo l'arrivo di Allenby in Giappone. Quest'ultima si sentì ben in
colpa, visto che Jody ora era più o meno nelle stesse condizioni e, anche se
l'altra volta lei l'aveva vista quando tutto era finito, ora si rendeva conto
di cosa aveva passato.....e il responsabile era suo cugino.....perchè era suo
fratello....."Karl....meglio che lasci stare......ti prego...."
chiese in tono implorante, che gli fece voltare di scatto la testa verso di
lei. Incontro i suoi occhi nerissimi, leggendovi quella strana supplica.....lei
che lo implorava......fu questo a fargli capire che doveva essere davvero
importante, periò lasciò andare il braccio della ragazza e rimase a fissarla
con aria confusa. lei ricambiò l'occhiata,. guardandolo on calma e attenzione
per la prima volta da quando si erano incontrati, e per due buoni minuti
nessuno osò interrompere quel gioco di sguardi e di volontà. Infine Jody
abbassò gli occhi, sospirando "Non puoi restare qui fuori in
eterno.....entra dentro, avanti. Credo non ci sia altra soluzione, ormai sei
qui e ci devi restare". Lui si rimangiò la battuta acida che gli era
salita alle labbra e annuì; prese la sua borsa dal retro del veicolo, facendo
cenno all'autista che poteva andarsene. Gli otto ragazzi osservarono il suo
profilo lucente che si allontanava per poi scomparire oltre il cancello, in
silenzio, poi Karl si voltò verso Jody, in attesa quasi insofferente. Lei lo
guardò male, ma non fecero in tempo a dirsi nulla che un'altra macchina, molto
simile alla precedente, entrò rombando nel viale, a tutta velocità e schizzando
ovunque i sassi. Jody, che si trovava davanti a tutti, la fissò avvicinarsi
senza riuscire a far nulla, a fu karla trascinarla leggermente indietro per
sicurezza per un braccio. La macchina sterzò bruscamente, proprio davanti ai
due giovani che, ancora legati l'uno all'altro da quella stretta tempestiva, la
fissavano stralunati, e la zia di Jody ne scese di corsa, correndo verso di lei
con un gemito angosciato "Oh, Jody cara, ascoltami...." iniziò a
dire, poi i suoi occhi caddero sul ragazzo dietro la nipote, e singultò
"Karl...." mormorò allibita, e il ragazzo annuì. La donna si avvicinò
lentamente, allungando la mano per sfiorargli il volto, poi si fermò, scuotendo
il capo "Allora eri già qui...." disse in tono quasi dispiaciuto. Il
ragazzo si sentì stranamente a disagio sotto quello sguardo, anche perchè il
modo di fare della donna e il suo aspetto gli ricordavano qualcosa......quei
capelli biondi.....ricacciò quell'impressione, mentre anche l'uomo scendeva dal
posto di guida e si avvicinava ai due ragazzi "E così tu sei mio nipote
Karl......piacere di vederti, ragazzo" disse in tono grave, tendendogli
una mano che Karl ci mise un attimo a stringere, essendo stato colto si
sorpresa, così come Jody, da quelle parole. la ragazza si ribellò "Zio,
non dire assurdità !!! Qualsiasi cosa sia, non è nemmeno mio fratello, non può
essere tuo nipote !!!!!!!" esclamò con gli occhi brucianti di rabbia.
L'uomo le rivolse un sorriso carico di tristezza, accarezzandole la testa con
affetto "E invece temo proprio che lo sia, Jody. Ma non è il momento di
parlarne....ora entriamo, oppure vi bagnerete tutti". I ragazzi si
fissarono, ormai completamente spaesati, e annuirono per rassegnazione più che
per convinzione. Jody si staccò da Karl, facendo per entrare, quando Kay, con
voce timida e soffocata, che proprio non le si addiceva, la chiamò
"Capitano....". "Che c'è Kay?" chiese lei, ancora
frastornata, fissando l'amica con aria incerta. La brunetta si sentì piccola
sotto quello sguardo così strano, ma andò avati "Avevamo detto di andare a
prendere i ragazzi ad allenamento.....te la senti?". Jody rimase ferma
qualche secondo, cercando di ricordare, finchè non le venne in mente che era
vero. Si chiese come avesse fatto a dimenticarsene.....beh, non che fosse poi
così strano dopo ciò che le era successo....annuì col capo "Sì, tanto
manca ancora un'ora e mezza.....saranno ben infangati quando
arriveremo.....speriamo smetta prima....tra parentesi, Mamoru, perchè sei qui
tu, se c'erano allenamenti?". Era davvero confusa, non ricordava
nulla...."Ehm....era un allenamento focalizzato per il portiere, Jody. Ci
sono solo Tsubasa, Genzo, Jun, Hikaru, Franz e Taro" Tsubasa, Jun,
Hikaru....quei nomi gli ricordavano qualcosa....e Genzo....Genzo Wakabayashi?
Il suo ex compagno di squadra? E poi...Franz....quello non era un nome
Giapponese.....fece per fare delle domande in proposito, ma Jody, considerando
chiusa la questione, si limitò ad annuire e entrò, seguita dagli altri. Il
ragazo rimase lì, immobile e ignorato, poi con una scrollata di spalle si
decise a entrare, decidendo che più tardi li avrebbe seguiti per verificare, e
finalmente entrò in casa.
Capitolo 30 *** Capitolo 29: La nobile e antichissima disnastia dei Granduchi di Baviera..... ***
Capitolo 29: La nobile e antichissima dinastia dei Granduchi di Baviera
Capitolo 29: La nobile e antichissima dinastia dei Granduchi di
Baviera
Il
ragazzo seguì il gruppo silenzioso all'interno della villa, trascinandosi
dietro la pesante valigia e il borsone. Faticava visibilmente sotto il loro
peso, come dimostrava il respiro affannoso e il volto arrossato, e fu questo a
spingerlo a chiedere, in tono fintamente lamentoso "Posso appoggiare
queste cose da qualche parte oppure devo tenermele appresso
all'infinito?". Jody, che camminava spedita in direzione del salotto, si
voltò per fulminarlo con un'occhiata "Bello, se pensi di stabilirti qui mi
sa che hai sbagliato i tuoi calcoli.....io ho detto che potevi entrare, mica
rimanere. Tu adesso prendi di filato il primo volo per la Germania e te ne
torni da mio....beh, da nostro padre. Fine della discussione !!!!"
esclamò, incrociando le braccia con aria di sfida. Lui la fissò stupefatto per
un secondo,poi i suoi occhi azzurri
parvero accendersi di rabbia e fece per replicare, ma fu interrotto dallo zio
della ragazza che apparve sulla soglia del salotto e intimò con voce dura "Finitela
voi due !!!! Stiamo tutti aspettando che ci raggiungiate per definire le cose,
quindi smettetela di fissarvi a quel modo e venite qui !!!! Jody, schiodati dal
corridoio e tu, Karl, appoggia li le tue valigie e vieni. A sistemarle ci
penseremo dopo !!!!". I due ragazzi lo fissarono stupefatti, per poi
scambiarsi l'ennesima occhiata di puro odio e obbedire. Jody seguì l'uomo
immediatamente, con aria imperterrita, mentre Karl appoggiava a terra il
borsone e lasciava la valigia, seguendoli con maggiore esitazione. Quando varcò
la soglia della sala vide che intorno all'enorme tavolo di legno di quercia,
dove i giovani erano soliti riunirsi per studiare, erano seduti a circolo tutti
coloro che avevano assistito alla discussione. Jody aveva preso posto accanto
ad Allenby, di fronte a suo zio, e stranamente l'unica sedia libera era proprio
di fianco a lei. Sospirando, si incamminò verso di essa, non mancando di
fulminare la ragazza, che cominciava ad odiare con tutto il cuore, e che gli
rispose prontamente. Solo uno sguardo tassativo dello zio li fece smettere,
permettendo all'uomo di cominciare a parlare "Dunque, credo sia ora di
affrontare un discorso importante....o meglio, lo sarebbe se qui ci fossero un
paio di persone che invece sono altrove, quindi per ora lo rimanderemo. Ciò che
voglio è stabilire cosa comporta e come avverrà la permanenza di Karl
qui"; a quelle parole Jody saltò in piedi, sbattendo le mani sul tavolo
"Cosa? Vuoi dire che rimarrà qui ?????" esclamò incredula, ma lo
sguardo impassibile dello zio la costrinse a rimettersi lentamente a sedere.
L'uomo la osservò attentamente per qualche secondo intenzionalmente, poi
finalmente rispose "Sì Jody; Karl vivrà qui per i prossimi sei mesi,
almeno. E non voglio che questo periodo sia costellato da vostri litigi e
punzecchiamenti, quindi sarà meglio mettere le cose in chiaro qui, subito. E
per questo....." si interruppe, osservando le persone riunite attorno alla
tavola "Vi chiedo di lasciarci da soli per un po'. Io e questi due
dobbiamo parlare".
La
zia di Jody si alzò per prima, aprendo la porta e guardando supplichevole gli
amici della ragazza, che, ad uno a uno, annuirono e si alzarono, abbandonando
la stanza. Jody li osservò intimorita, sentendo che i suoi punti di riferimento
scomparivano ad uno ad uno, quando già il più importante non c'era......poi la
porta si chiuse, e lei rimase sola con lo zio e quel ragazzo che si proclamava
suo fratello. Scambiò coi due uno sguardo durissimo "E ora che si
fa???" chiese in tono volutamente scocciato, al quale Karl rispose con uno
sbuffo e lo zio con un'occhiata preoccupata "Jody, smettila. Karl non è
messo meglio di te, credo provi esattamente ciò che stai provando tu, e inoltre
è in un paese straniero, in mezzo ad estranei....." "BEH, NON GLI HO
CERTO CHIESTO IO DI VENIRE !!!!!!!!!!!!!!" urlò la ragazza, mentre le
lacrime minacciavano di sopraffarla. Karl la fissò per un attimo, borbottando
"Sta sicura che non l'ho chiesto nemmeno io....me l'hanno praticamente
imposto.....". Jody non era nello stato d'animo adatto per farsi
impetosire, e gli rivolse un'occhiata a dir poco inceneritrice, tanto che
l'uomo di fronte a loro dovette alzare la voce per placare gli animi
"Basta, ora basta !!!! Jody, Karl, capisco che siate sconvolti e che forse
state cercando disperatamente qualcuno a cui attribuire la colpa, trovandolo
l'uno nell'altra, ma sapete bene che non è così. Il vero colpevole della
situazione non è nessuno di voi due !!!!". I due ragazzi abbassarono gli
occhi "Già" disse Karl con voce strozzata "E' mio padre"
continuò Jody, e per la prima volta da quando si erano incontrati i due giovani
si trovarono d'accordo su qualcosa. "Bene, questo è un inizio"
approvò l'uomo, fissandoli alternativamente "Ora dobbiamo stabilire come
affrontare la cosa. Ormai Karl è qui, e non credo che potrà tornare indietro tanto
facilmente. Ho qui la sua domanda di iscrizione alla tua scuola, Jody"
disse, mostrando alla ragazza che lo fissava allibita un pacco di fogli
dattiloscritti "E' stata accettata, e vista la situazione del ragazzo è
stato inserito nella tua classe; tu sei stata nominata sua tutor finchè non si
sarà ambientato, facendogli da interprete e quant'altro servirà". Dire
chela ragazza era stupita era ben poco "Ma....è assurdo !!!! Perchè non
hanno messo Allenby a fare questa cosa, visto che è sua cugina?????". Suo
zio le lanciò un'occhiata penetrante "Perchè tu sei sua sorella" la
ragazza si zittì di colpo, sconfitta "O almeno sei considerata tale dal
resto del mondo. Quello che voi due pensate non ha molta importanza ai fini
della questione....Karl rimarrà qui fino alla fine dell'anno scolastico, poi
tornerà in Germania a giocare nella prima squadra dei Bayern". Stavolta fu
il ragazzo a stupirsi "Prima squadra? Ma io sono ancora nella
giovanile....." "Beh, direi che ormai sei cresciuto, e la tua bravura
non è sconosciuta ai dirigenti.....hai qualcosa di cui lamentarti????"
chiese l'uomo con un sorriso.Il ragazzo si incupì "Non so perchè ma ho
paura che dietro ci sia lo zampino di quell'uomo.....di solito mi avrebbero
consultato per una cosa del genere.....". Un atmosfera di gelo calò nella
stanza "E' così, vero? Ha voluto avere un'erede che fosse noto a tutto il
mondo.....non gliene frega nulla di me e dei miei desideri.....è tutta colpa
tua !!!!!!!" urlò, rivolgendosi a Jody. La ragazza lo fissò incredula
"Ehi, mi vuoi spiegare che centro io adesso?" domandò con aria
arrabbiata, e lui sbattè un pugno sul tavolo "Tu non hai voluto essere la
sua erede, e così è venuto a rovinare la vita a me !!!!!!!!!!!! Ha distrutto la
mia famiglia solo per un erede.......un erede che non ha trovato in sua figlia
!!!!!!!!". Gli occhi di Jody lampeggiarono pericolosamente, e la ragazza
si alzò per fissarlo direttamente negli occhi "Di ancora una volta una
cosa del genere e la pagherai cara" intimò in tono letale "Io non ho
mai voluto essere la sua erede, anche perchè fino a due anni fa non ero io la
prescelta.....solo dopo che ha fatto morire mia sorella gli sono tornata utile
a quello scopo.....scusami se a quel punto ho preferito scappare
!!!!!!!!!" urlò, dimenticandosi che il ragazzo non sapeva nulla di ciò che
le era successo. Infatti ricevette in cambio un'occhiata perplessa, ma lo zio
decise di porre fine alla discussione prima che potesse ricevere spiegazioni
"Comunque sia andata, Karl è qui per almeno sei mesi, e voglio che in
questo periodo voi due andiate d'accordo, chiaro Jody? Per questo gli daremo la
camera vicina alla tua. Ho già fatto spostare le ragazze". La nipote lo
fissò incredula "Ma non puoi !!!!" urlò in preda al panico "Io
non voglio che viva così vicino a me....è assurdo....è un ragazzo, non è
nemmeno mio fratello vero....non ti preoccupa la cosa????". L'uomo si alzò
"Per nulla" rispose impassibile, squadrandoli con occhi cosschiusi
"Da ciò che ho visto non c'è alcun pericolo del genere.....e poi sai
difenderti benissimo. E con questo la discussione è chiusa.....ah, sappiate che
qui dentro verrete considerati da tutti fratello e sorella, quindi vedete di
adeguarvi; e tu, Jody, portalo con te a vedere gli allenamenti !!!!"
intimò, voltandosi e uscendo dalla stanza, incurante delle urla di protesta
della ragazza. Spalancata la porta, trovò il gruppetto escluso in attesa, con
aria preoccupata e tesa "Accompagnate quei due al campo da calcio"
disse senza sorridere, chiamando poi la moglie con un cenno. La donna, lanciando
un'occhiata preoccupata ai due ragazzi nella stanza, lo seguì. Allenby e gli
altri si affacciarono timidamente, incerti su cosa fare o dire
"Ca...capitano?" chiese Kay con aria confusa "Andia...andiamo al
campo?". Jody rimase ferma per un po' con lo sguardo perso nel vuoto, poi
annuì, una sola volta, avviandosi verso la porta. Non si voltò indietro; disse
solo "Se proprio non hai di meglio da fare....seguici". Le rispose un
silenzio carico di tensione, poichè sapevano tutti quanto dovesse esserle
costata quella concessione, e nessuno osò commentare; solo Karl, che incrociò
le braccia sul petto con aria soddisfatta e commentò "Beh....farò uno
sforzo per stare al passo......". La ragazza strinse i pugni, ma non
rispose, oltreppassando in fretta la porta e superando gli altri con rabbia.
Come
aveva potuto suo zio farle una cosa del genere? Proprio lui che l'aveva sempre
aiutata e capita, lui che era stata l'unica figura simile a un padre che lei
mai avesse avuto....perchè le aveva imposto la vicinanza di quel tipo, vedendo
che lei non lo sopportava? Perchè non lo aveva cacciato? "E perchè non
la smetti di essere così egoista? In fin dei conti non lo puoi mica mollare in
mezzo a una strada.....e conoscendo mio padre non lo riprenderebbe in Germania
nemmeno se lo pagassero !!!!" dovette però ammettere, con un minimo di
senso della ragione ancora vivo nella sua mente confusa. La ragazza scosse con
vigore il capo, cercando di scacciare i tristi pensieri e di schiarirsi le
idee, ma non vi riuscì; nella sua testa immagine velocissime si rincorrevano
l'una con l'altra, mostrandole la sua infanzia, le varie famiglie che l'avevano
accolta, suo padre, Angel, la sua povera gemella, e ciò che poi era successo; e
tutto culminava sempre con il volto di Karl, ultimo espediente di quell'uomo
per rovinarle la vita. O forse la sua ultima vittima......questo doveva
riconoscerglielo; anche lui aveva visto la sua famiglia distrutta......per un
secondo, la ragazza lo studiò con interesse notando che i suoi capelli
biondissimi e i suoi occhi così chiari le ricordavano
qualcosa......qualcuno.....ma non sapeva dire chi. Nel frattempo, il ragazzo si
voltò verso di lei, forse avvertendo l'intensita del suo sguardo, e i loro
occhi si incrociarono; Jody sussultò, affrettandosi a distogliere lo sguardo e
fissandolo davanti a sè, ma non potè impedirsi di arrossire. Preoccupata, Meimi
le si accostò "Tutto bene, Tachikawa - san?" chiese in tono incerto,
e Jody annuì, con espressione concentrata e dura; poi sospirò e rilassò la
faccia "Senti, Meimi, piantala con questa buffonata del Tachikawa - san.
Siamo coetanee e io voglio che tu mi chiami per nome; per favore" alzò il
tono, vedendo lo sgomento dipingersi sul volto della ragazzina "Ho bisogno
dei miei amici adesso, ho bisogno che voi mi stiate vicino.....ho bisogno di
sentirmi chiamare Jody e di ricordare che io sono solo me stessa, non ciò che
mio padre cerca di farmi diventare". Meimi annuì in silenzio, sentendosi
troppo male per parlare. Per un secondo, ebbe il forte impulso di abbracciare di
slancio la ragazza e dirle che la capiva, che anche lei doveva combattere ogni
giorno contro il suo stesso problema, ma il momento passò mentre la ragazza si
voltava ad intercettare lo sguardo di Karl, che le stava fissando meditabondo,
e vi rispondeva con aria di sfida. Il ragazzo non si scompose "Qui sono
tutti schierati dalla sua parte.....chissà che le è successo perchè tutti le si
chiudano intorno a bozzolo non appena si fa viva l'ombra di suo
padre......" pensò il ragazzo, sentendosi all'improvviso estraneo e a
disagio; quella non era la sua terra, non era la sua famiglia, anche se tutti
indicavano quella ragazzina come sua sorella.....la fissò per un secondo,rendendosi conto all'improvviso di cosa lo
aveva colpito tanto di lei "Quegli occhi.....quegli occhi mi ricordano
qualcosa....." si disse, ma non sapeva cosa.....o chi......
Mentre
rimuginava come lei su questo particolare, raggiunsero un enorme campo verde
circondato da una robusta rete metallica che impediva ai curiosi di entrare; la
porta sembrava chiusa con un lucchetto, ma Jody ci si fermò davanti ed estrasse
dalla tasca una chiave, aprendola e entrando; gli altri la seguirono, nervosi,
e Karl potè vedere vicino alla porta dall'altro lato del campo delle figure in
maglia bianca e azzurra, e una in maglia e pantaloni rossi, che si allenavano.
Quella figura diversa dalle altre stava in porta, e al ragazzo sembrò
stranamente familiare, cosa che per un attimo lo sorprese; poi notò il
capellino rosso dell'adidas, e capì chi era; un sorriso divertito gli si
disegnò sul volto. Cosa che lo stupì fu invece il fatto che Jody attraversò il
campo puntando diretta verso quella figura, la quale smise di allenarsi non
appena la vide. Karl attese interessato di vedere che sarebbe successo.
Presi
nella foga dell'allenamento, i ragazzi non si erano accorti del passare delle
ore, ma la vista delle ragazze li riportò alla realtà. Genzo parò l'ultimo
tirodi Taro con facilità, poi lasciò
cadere la palla e rimase a fissare Jody che si avvicinava, sorridendo e facendole
un cenno. Ma il suo buonumore svanì nel vedere l'espressione del volto di lei
"Jody....mio Dio, che ti è successo?????" domandò incredulo, visto
che erano mesi che la ragazza non presentava un'aria simile. Lei non rispose,
ma si fermò a pochi passi dalla porta e fissò il terreno come se stesse
meditando di sotterrarvisi...o di sotterrarvi qualcun'altro; non badò nemmeno
al suo ragazzo, non diede nemmeno segno di aver sentito la sua domanda, e Genzo
cercò sul suo volto e su quello degli altri che arrancavano dietro di lei una
risposta.Poi, in fondo al gruppo che
lentamente entrava in campo, scorse una figura familiare....una figura bionda e
atletica, con due penetranti occhi azzurri "Sch....Schneider !!!!!"
esclamò, fissando incredulo l'ex compagno di squadra; il Kaiser, che nel
frattempo avevca raggiunto il resto dei ragazzi davanti alla porta,ricambiò lo sguardo con un sorriso divertito
"Che sorpresa, Wakabayashi" commentò in tedesco, gli occhi che
dardeggiavano dal portiere, attonito, a Jody, che se ne stava li vicino con le
braccia incrociate, in silenzio. Poi, prima che uno dei tre potesse dire
qualcosa per sbloccare la situazione, anche gli altri si accorsero del nuovo
arrivato "Schneider !!!!" esclamò Tsubasa, che aveva raggiunto Sanae
a bordo campo; la manager aveva un'aria ansiosa sul volto "Che ci fai
qui?" domandò il capitano della Nankatsu, accorgendosi dell'espressione
delle due ragazze e interrogando Sanae con gli occhi. Karl avanzò con un
sorriso "E' lungo da spiegare, Oozora.....ma credo che per il momento
potrei dire che sarà interessante studiare il vostro stile di gioco.....".
Jody, a quelle parole, serrò i pugni, arrabbiata, e Genzo se ne accorse
"Che c'è?" le chiese, spaesato "Che succede????". Lei di nuovo
non rispose, ma si mise a fissare Karl con occhi di fuoco, proprio nel momento
in cui il cancello del campo veniva di nuovo aperto......non badò nemmeno a chi
fosse entrato, fino a che non udì uno strillò sorpreso e indignato; voltò il
capo, vedendo Alex,Yayoi, Yoshiko e Yusuke che fissavano Schneider con occhi
spalancati. Era stata Alex ad urlare "Tu...tu...." boccheggiò,
incredula e orripilata "Cosa....cosa diavolo di fai qui ?????". Anche
lei aveva parlato in tedesco senza rendersene conto, e nella stessa lingua il
ragazzo rispose "Oh, che piacere rivederti; cominciavo a chiedermi dove ti
avessero nascosta, dopotutto tu sei uno degli scopi della mia visita...."
"Che vuoi dire?" chiese lei, tremante. "Beh....non sei forse la
mia fidanzata ????" chiese lui in tono divertito. La ragazzina sbiancò,
tremando, e i pugni serrati dimostrarono che si stava trattenendo a stento
dall'urlare. Jody ebbe un movimento convulso, così come Allenby e le altre;
Genzo, che aveva capito cosa il tedesco aveva detto, fissò la ragazza con aria
incredula, mentre una figura imponente si era posta davanti ad Alex,
nascondendola alla vista di Karl e col chiaro intento di proteggerla
"Senti amico, io non so chi sei e che vuoi, ma se cerchi grane le hai
trovate" sussurrò Yusuke in tono glaciale, fulminando con gli occhi scuri
il ragazzo che pareva alto almeno quanto lui. Aveva parlato in tedesco, lingua
che la sorella e la fidanzata gli avevano pazientemente insegnato, e questo gli
aveva quindi permesso di capire cosa l'altro avesse detto;e naturalmente non gli
era piaciuto nemmeno un poco. Karl non si scompose nello scoprire che il
giapponese lo capiva benissimo anche se parlava nella sua lingua e sostenne lo
sguardo del ragazzo senza sforzo "Non credo di essere qui a cercare guai,
sinceramente...." "No, è venuto a crearli, i guai. E Yu ha
perfettamente ragione, quindi vedi di moderare il tono e le parole". Jody
si era scossa dal suo silenzio ostinato e ora fissava il ragazzo biondo con
l'aria di chi è a un passo dall'oltreppassare il limite di ciò che è disposto a
sopportare. "Se vuoi startene qui serenamente, fai in modo di non chiamare
più Alex come' la tua fidanzata', perchè lei di certo non lo è, almeno quanto
io non sono tua...." si interruppe, con un baglore cupo negli occhi
azzurri, che però non passò inosservato nè a Karl, che sfoderò un sorrisetto
cattivo, nè a Genzo, che si mise in mezzo e disse con aria stufa, in Giapponese
"Insomma, si può sapere che cavolo è successo ??? Perchè sei qui,
Schneider??? Cosa vuol dire che Alex sarebbe la tua fidanzata???? E cosa
intendeva dire Jody ????". I due ex compagni di squadra si affrontarono
silenziosamente per un tempo che parve infinito, prima che Karl dicesse, in
tono neutro eppure spietato "Intendeva dire che è mia sorella,
Wakabayashi".
Impossibile
dire chi ebbe la reazione più improvvisa alla notizia. Chi lo sapeva già fissò
Schneider con odio; tra gli altri invece, alcuni fissarono il calciatore senza
capire, altri guardarono lui, Allenby e poi Jody e parvero comprendere; ma la
reazione più dura la ebbero di certo Genzo, Yu e Jody.Il primo fissò il tedesco con aria vacua,
per poi arrossarsi in volto e urlare "Piantala di dire assurdità,
Schneider, o giuro che....". Il secondo si avvicinò minacciosamente "Senti
bello, credo che tu ti stia spingendo troppo in là; quella è mia sorella, mia e
di nessun'altro, così come lei" e qui indicò Alex "E' la mia ragazza,
quindi vedi di girare alla larga". E poi ci fu Jody, che battè i due sul
tempo e li superò, piombando su Karl e assestandogli un violento ceffone sulla
guancia sinistra. Il ragazzo non lo evitò, e la sua testa si voltò di lato, ma
quando tornò a fissarla i suoi occhi erano canzonatori esattamente come prima,
e Genzo intervenne per fermare la ragazza, prima che potesse attaccarlo di
nuovo "Mai più" sussurrò lei, cercando di liberarsi da quelle braccia
"Non lo dire mai più.....tu non sei affatto mio fratello.....".
Furono
quelle parole a rivelare che era vero "Jody....ma allora...." mormorò
Genzo, lasciandola andare, e lei si voltò, abbassando lo sguardo "Lui.....è
lungo da spiegare" mormorò, avvicinandosi con aria sperduta al portiere,
le cui braccia la circondarono con aria protettiva. Karl seguì la scena con uno
strano brillio negli occhi, chiedendosi se le cose stavano come lui pensava.
Poi, dopo che si fu calmata, Jody voltò il capo per fissare Yu, che stava
sempre davanti ad Alex, come se nasconderla al tedesco la riparasse dalle sue
pretese e dalle sue provocazioni "Zio Hiroshi vuole parlarci....a tutti e
tre. Dice che è tempo che vuole dirci qualcosa e ora......credo dobbiamo
andare......". Il ragazzo non si mosse, presentendo che quel colloquio
avrebbe cambiato per sempre la sua vita, quella della sorella, di tutti coloro
che gli stavano intorno..... e anche quella del ragazzo venuto dall'Europa. Stancamente,
annuì una, due, tre volte, lentamente. Dietro di lui, Alex gemette "NO
!!!" urlò, abbracciando con foga la schiena del ragazzo "Io non
voglio che le cose cambino.....non sarò mai la fidanzata di quello !!!!!
Io non lascerò Yu !!!!!!!!!". Jody la fissò "Non credo sia questo che
dovremo decidere.....e se anche lo fosse, non lo permetterò" dichiarò
"Nemmeno io" rassicurò Yu, accarezzando il capo della ragazza "E
neanche io, se è questo che vi preoccupa" disse la voce di Karl. Si
voltarono tutti a guardarlo, e lui sorrise "Ehi, credete davvero che io
sia qui per reclamare una fidanzata e una sorella che non ho mai voluto avere?
Non sono meno scontento di voi della cosa, ve lo assicuro, e se fosse per me
non sarei certo qui...." "Andiamo" tagliò corto Jody, prendendo
la mano di Genzo e trascinandolo via; passò di fianco al ragazzo, ma non lo
degnò di uno sguardo.
Eppure,
nel cupo imbrunire della sera, i loro animi persi e lacerati si trovarono, per
una volta, d'accordo, e una piccola complicità, nascosta e mai ammessa, iniziò
a nascere mentre le ombre nascondevano il calore del sole, rendendo ancor più
gravoso il peso che loro portavano nel cuore.
Erano
ormai nel viale della villa, quando le urla li raggiunserò "No, anche
questo.....non posso, non voglio permetterlo !!!! Aggiungete questo peso sulle
spalle di quei ragazzi e vedrete che uno di loro deciderà di farla finita !!!
Uno o forse tutti !!!! Voi non potete.....hanno già sopportato anche troppo
!!!!!!!!!".
Jody
e Yu si fissarono, riconoscendo nella voce sconvolta e angosciata quella della
loro zia, e la ragazza spiccò una corsa disperata verso il portone della villa
"Zia Hiromi !!!!" urlò guardandosi freneticamente intorno; sua zia
rivolse verso di lei un viso sconvolto dalle lacrime, e Jody rimase ferma sul
posto, fissando angosciata le tre figure che le si stagliavano davanti: suo
zio, la cui fronte era solcata da rughe di preoccupazione, sua zia, piangente e
disperata, e un uomo anziano, dall'aria nobile e austera, che lei non conosceva
"Che succede? Prchè stavi urlando? E lui chi è?" chiese velocemente,
non curandosi della scortesia della sua domanda. Sua zia lanciò uno sguardo
spaventato al marito, che scosse leggermente il capo "Credo che sia meglio
che tu vada in camera tua" le disse l'uomo in tono vagamente inflessibile,
ma Jody non si spostò di un millimetrò "Voglio sapere che è successo, la
zia stava urlando !!!!" esclamò cocciutamente, visto che non era nello
stato d'animo adatto per essere obbediente e comprensiva; ma suo zio non cambiò
espressione "Ora non è il momento. Vai in camera tua !!!!" urlò a
voce più alta, e per la prima volta nella sua vita Jody si trovò ad urlare
contro le due persone che considerava come dei genitori "NO CHE NON CI
VADO !!!!!!! VOGLIO SAPERE CHE SUCCEDE...." "FILA SUBITO IN CAMERA
TUA, SIGNORINA !!!!!!" urlò di rimando l'uomo, avvicinandosi e
afferrandola per un polso per trascinarla di sopra; la ragazza oppose una degna
resistenza, mentre Yu entrava ed esclamava allibito, al vedere la scena
"Che cavolo succede adesso ????". Ma nessuno fece in tempo a
rispondergli, perchè l'uomo sconosciuto fece un passo avanti e all'improvviso
chiese, in tono gelido e formale "Voi siete la signorina Jody
Weyner?". Jody smise di combattere contro la presa dello zio, che comunque
non tentava più di trascinarla contro la sua volontà, ma anzi sembrava aver
perso le forze all'improvviso. "Lo ero" rispose, all'inizio incerta,
poi via via più sfrontata e sicura, perchè il modo in cui quell'uomo la fissava
non le piaceva affatto "Io sono Jody Tachikawa, ora. E voi chi siete per
volerlo sapere?". Sua zia lanciò un grido disperato e suo zio tentò di
troncare la discussione dicendo "Ne parleremo dopo, ora vai in...."
"Sono il primo consigliere e attendente personale di vostro nonno,
signorina". Il tempo sembò fermarsi nell'ingresso della villa; Jody si
impietri, ancora sotto la presa dello zio, che però pareva essersene
dimenticato, lei lo fissò, sentendosi mancare il terreno sotto i piedi
"Io.....ho un nonno?" chiese in tono spezzato "Ho un nonno e non
l'ho mai saputo? Mi avevate detto che il padre di mio padre era
morto....." "E' così" rispose suo zio, e la ragazza si voltò
verso sua zia "Allora è tuo padre? Il padre di mia madre?"; nel suo
tono c'era urgenza di sapere, di conoscere, di essere rassicurata, e la donna
si sentì malissimo quando si rese conto di non poterlo fare. Il marito
intervenne "Non è il momento adatto per parlarne; lo faremo dopo cena, e
dovrete esserci....tutti e tre". I suoi occhi indugiarono su Jody, Yu e Karl,
poi diedero una scosa agli altri, soffermandosi per un secondo di troppo su
Meimi "So che vorreste sapere cosa sta succedendo, ma temo che per ora sia
meglio che torniate a casa......o nelle vostre stanze; vi chiameremo se sarà
necessario". Genzo assunse un'espressione irata "Non se ne parla, io
non la lascio...." iniziò a dire, ma lo sconosciuto avanzò fino a guardare
il ragazzo negli occhi e chiese in tono gelido "E costui chei
sarebbe?" "Il mio ragazzo; qualcosa in contrario?" domandò Jody
con voce dura; l'uomo la fissò imperturbabile "Forse" rispose, e la
ragazza sentì che la sua antipatia per lui cresceva a dismisura. Poi, però, si
voltò verso il ragazzo e gli disse "Genzo, vai pure a casa; ti chiamo più
tardi"; lui le lanciò una lunga occhiata, poi annuì lentamente,
dirigendosi verso la porta; poi però, si fermò e guardò il gruppetto di ragazzi
che gli stava davanti "Maehara, credo che tu dovresti restare" disse
in tono spento; alle sue spalle ci fu un sussulto "Che intendi
ragazzo?" chiese Hiroshi Tachikawa, e Genzo si voltò a fissarlo
tranquillamente "Intendo che non è poi una cosa così comune avere i
capelli biondi, qui a Fujisawa, cosa che l'ha sempre emoarginata dalle compagne
e dagli altri; e inoltre presenta notevoli somiglianze che mi hanno insospettito,
ed è bastato fare una piccola ricerca sul cognome di sua madre per sapere la
verità....quindi io sono del parere che dovrebbe rimanere". Un silenzio
gli rispose, e l'uomo chiuse per un secondo gli occhi, per poi sospirare e
fissare Meimi "Credo abbia ragione; puoi fermarti, Maehara?"; la
ragazza lanciò un'occhiata tremante a Genzo e una uguale a Jody, che stava
fissando incerta il suo ragazzo; fu tentata di chiedergli cosa avesse scoperto,
ma lui oltrepassò la porta e se la chiuse alle spalle senza una parole; Jody
sentì un senso di vuoto, poichè qualsiasi cosa stesse per succedere ora avrebbe
dovuto affrontarla senza di lui. Poi si voltò verso lo zio, che sospirò per
l'ennesima volta e disse "Voi, tutti a cena; Jody, Yu, Karl, voi venite
con me nello studio. Signor Hermann, se vuole seguirci...." "E
Meimi?" chiese Jody, non capendo perchè suo zio avesse acconsentito a
farla rimnere se poi non la includeva nella discussione; nel frattempo il
signor Hermann - così lo zio l'aveva chiamato - assunse un'espressione
disgustata "Quel ragazzo....l'ha chiamata Maehara. Non sarà mica la figlia
di quel...." "Ora basta" tuono suo zio, per poi rivolgere
un'occhiata alle due ragazze e dire stancamente "Più tardi.....questo piùtardi". Jody fissò Meimi, che annuì e
si allontanò insieme agli altri; la ragazza la seguì con lo sguardo, poi entrò
nello studio, certa che li si sarebbe deciso in qualche modo il suo destino.
"Posso
sapere cos'è questa storia che io avrei un nonno? O meglio: che noi avremmo un
nonno?" chiese Jody, accennando al fratello che le sedeva di fianco e
guardando l'imperturbabile signore dalla barba candida. Questi lanciò a sua
volta un'occhiata al ragazzo biondo dagli occhi scuri, sondandolo con aria
critica, e Yu sostenne senza timore il suo sguardo. Ma fu loro zio a iniziare a
parlare "Andiamo con calma, Jody. Prima di tutto, se non vi abbiamo
parlato prima di questa storia è stato perchè...." "Perchè non
volevate turbarci, non è vero? Come quando non ci avete detto che eravamo
fratelli !!!!!" concluse Yusuke, anch'egli arrabbiato; suo zio sospirò,
annuendo col capo. Jody non si lasciò distrarre "Questo l'abbiamo capito;
voglio sapere questa storia del nonno" ripetè in tono ancor più deciso
"Jody..." iniziò a dire suo zio, ma il signor Hermann li interruppe
per dire in tono pomposo "Il nonno in questione è Sua Signoria Franz
August Joseph Ludovic Wolfbach, Granduca di Baviera e discendente dell'antica
casata dei Wolfbach, da generazione conti, duchi e Granduchi di Baviera".
I
tre ragazzi davanti a lui lo fissarono ad occhi spalancati, senza una parola,
come a chiedersi se li stesse prendendo in giro; poi Yu prese la parola e,
esprimendo anche il pensiero degli altri due, mormorò "Se è uno scherzo
non è divertente". L'anziano signore piantò i suoi gelidi occhi chiari sul
ragazzo, per poi ribadire in tono incolore "Vi posso assicurare, signorino
Yusuke, che non è affatto uno scherzo, ma la pura e semplice verità. Io sono
uno deigli amici più vecchi e consigliere di vostro nonno, e sono qui per ispezionarvi".
A quelle parole Jody fece un salto sulla sedia e lo guardò con rabbia,
esclamando "Ispezionarci????? Ci avete forse preso per cavalli da
corsa??????? Noi siamo esseri umani, e non abbiamo alcuna intenzione di farci
ispezionare !!!!!!!!". I due ragazzi annuirono, dandole sostegno "E
poi perchè dovrebbe ispezionarci, scusi?" continuò lei in tono brusco; suo
zio fece per intervenire, ma Hermann fu più veloce "Per scegliere l'erede
di sua signoria". Quello fu troppo per la ragazza, che allontanò
sonoramente la sedia dal tavolo e si alzò con la chiara intenzione di
allontanarsi "Jody, dove stai andando??????" la richiamò la voce dura
dello zio, ma la ragazza voltò appena il capo per rispondere "Non è
ovvio????? Me ne vado, non ho alcuna intenzione di starmene qui a farmi
prendere in giro !!!!!!!!". Fece per abbassare la maniglia della porta,
quando sentì una mano che si serrava attorno al suo braccio, bloccandola.
Alzando gli occhi vide suo zio, con un'espressione così cupa e dolorosa in
volto da farle quasi paura, che scuoteva il capo leggermente, non in tono di
ordine ma quasi di supplica "Jody.....capisco benissimo che tu reagisca
così, abbiamo sbagliato noi a non dirtelo subito.....abbiamo sbagliato molte
volte con te, fin da quando eri appena nata.....volevamo averti con noi,
crescerti come una figlia ma ci siamo lasciati convincere da tuo padre che ci
avrebbe pensato lui a te.....e sai com'è andata a finire; non ho parole tali da
potermi scusare, ma ti prego di ascoltare, perchè è importante. Ti spiegheremo
perchè tuo padre si è accanito fino a questo punto contro la tua
famiglia.....la nostra famiglia.....". La ragazza tacque, sorpresa da
quelle parole accorate; lanciò un'occhiata al fratello, che annuì, e sospirò,
tornando lentamente alla sua sedia; Hermann la fissò freddamente e fece per
parlare, ma suo zio lo prevenne "Se permette la racconterò io la storia;
l'ho vissuta in prima persona e me la ricordo bene. Alla fine potrà dire quello
che deve". L'uomo lo fulminò per un secondo con gi occhi, cosa che lo zio
non notò nemmeno, preso com'era a guardare i tre ragazzi, poi annuì,
appoggiandosi allo schienale della sedia e stando in silenzio. Zio Hiroshi
sospirò a lungo, per poi iniziare a raccontare "Io e Max Weyner ci
conoscemmo quando avevamo più o meno la vostra età, anzi eravamo ancora più
giovani; vivevamo entrambi in Giappone, ed eravamo arrivati contemporaneamente
qui a Fujisawa; eravamo due giovani alti, sportivi e determinati, ed è inutile
dirti che a scuola facemmo subito furore; credo tu abbia presente la situazione
di Genzo e degli altri adesso, e allora era così: orde di ragazzine urlanti,
che ci seguivano ovunque e speravano in un nostro sorriso; e, come voi, anche
noi avevamo una compagnia enorme e molto affiatata, che viveva qui a Fujisawa
lungo questa via; oltre a me e Max, che allora eravamo amici del cuore, c'erano
Kazou Wakabayashi, Yashino Mamoru, Misaki e il futuro comandante Oozora;
c'erano anche le ragazze, cioè le future mogli di questi ragazzi, e ogni tanto
veniva a farci visita anche il padre di Franz Schester, Hans Schester, che era
corrispondente di sua madre, anche lei di Fujisawa. E poi.....poi c'erano le
sorelle Wolfbach. Vostra madre Harumi, Hiromi, la madre di Angel, la piccola
Yoyara che sposò nostro figlio, la mamma di Hideaki insomma; e poi c'erano le
loro cugine, Sayaka e Sayara, gemelle per nascita ma non geneticamente, nel
senso che erano nate lo stesso giorno e si assomigliavano tantissimo, ma
avevano madri diverse, che però erano sorelle; quasi come....come te e Angel, Jody".
La ragazza rabbrividì "Vuoi dire che....che i genitori di tutti i miei
amici.....erano la tua compagnia? Che io sto vivendo la storia già vissuta
della vostra gioventù?" chiese con amarezza. Suo zio scosse il capo
"Non devi pensarla in questo modo tesoro, ti prego. Comunque, la nostra
compagnia era allegra e spensierata almendo quanto la tua, e vivevamo sereni la
nostra giovinezza, una volta andammo a trovare tutti insieme Hans Schester, il
corrispondente della nostra amica Hayomi Galway, metà giapponese e metà
Irlandese, e conoscemmo anche i genitori delle tue amiche tedesche, Allenby,
Aly, Alex; e le sorelle Wolfbach ci rivelarono il loro segreto, rivelandoci che
loro padre era il Granduca di Baviera, o se vogliamo dirla così il principe di
Baviera; ci invitarono a stare qualche giorno nel loro castello, e io e Max
venimmo presentati al Granduca; all'epoca infatti io ero già seriamente
innamorato di Hiromi, mentre Max corteggiava la madre di Angel; il Granduca
all'inizio non ne volle sapere, ma poi ci accettò poichè le nostre famiglie
erano molto ricche e potenti in Giappone, e anche lui aveva sposato una
Giapponese a suo tempo; tua madre per questo si definiva Giapponese a sua
volte, Jody". La ragazza appariva spaesata, ma l'uomo continuò senza darle
tempo di fare domande "Max poi era di origine tedesche, i suoi genitori
erano arrivati in Giappone quando lui aveva solo pochi mesi ma comunque il
ragazzo era e si considerava tedesco; il Granduca valutò la situazione, e
decise che, avendo lui solo figlie femmine, il ruolo di erede e capofamiglia,
concetto molto simile a quello che abbiamo noi qui in Giappone, sarebbe andato
al più meritevole di noi due; credo che fu a questo punto che tuo padre iniziò
a cambiare: accecato dal desiderio di potere, cercò in tutti i modi di avere
un'erede per dimostrare di essere lui il più degno. Non era più il Max che
conoscevo io, altrimenti si sarebbe reso conto che il titolo per me non contava
nulla; ma la sorte non seguì i suoi desideri: io ebbi un figlio maschio, mentre
lui non aveva ancora eredi. Quando mio figlio aveva ormai quindici anni, Max
capì che se non avesse avuto un erede al più presto sarebbe stato tagliato
fuori; siccome aveva il forte sospetto che sua moglie fosse sterile, chiese a
vostra madre di prestarsi all'inseminazione artificiale per dargli un'erede;
tua madre aveva avuto una storia sentimentale controversa; aveva conosciuto un
Giapponese di nome Seto e se n'era innamorata, ricambiata; ma il ragazzo non
era di origini ricche, e tuo padre si rifiutò quindi di accettarlo; Seto
era......un lontano parente di Kazou Wakabayashi, e fisicamente assomigliava
molto a Genzo". Jody spalancò gli occhi: anche questo....sua madre si era
innamorata di una copia di Genzo, o meglio lei si era innamorata di una copia
dell'uomo che sua madre aveva amato.....nella sua vita non c'era dunque nulla
di originale, di suo? "Quell'uomo....era il padre di Yu" stavolta fu
il ragazzo a spalancare gli occhi "Lei non accettò il rifiuto del padre e
ebbe un bambino, Yu; ma Seto morì poco dopo in un incidente, e la poveretta
cadde in disgrazia; suo padre l'aveva diseredata e non la voleva più vedere,
lui non aveva famiglia e lei si trovò con un bambino da crescere e senza soldi.
Noi volevamo aiutarla, ma Max vide nella disgrazia di vostra madre la sua
ultima possibilità; lui aveva un'enorme casa a Brema, dove viveva con la
moglie, e vi accolse con calore la donna e il suo bimbo, promettendo che
avrebbe fatto di tutto per aiutarli; lei gli era così grata che, quando lui le
fece quella richiesta orribile, lei si sentì in dovere di accettare. E qui
viene l'unico punto buono della vicenda: nascesti tu, Jody". La ragazza
trattenne lacrime di rancore e rabbia, e l'uomo continuò "Ma lo stesso
giorno nacque Angel, e tuo padre si affrettò a scaricarti come un fardello
indesiderato; Harumi era morta di parto, aveva appena fatto in tempo a darti un
nome, Jody appunto, e poi ti aveva lasciato, così come aveva lasciato Yu.
Essendo nata Angel, la presenza di Jody si rivelò imbarazzante per tuo padre,
che ti spedì da parenti lontani e a noi disse che eri morta anche tu; scoprimmo
solo due anni dopo che esistevi e non potemmo fare nulla, perchè la custodia
l'aveva sempre tuo padre. Nel frattempo Yu si era ritrovato solo, senza madre
nè sorella, nella casa di Max; avevi appena un anno, quindi non ricordi, ma la
madre di Angel voleva tenerti con sè e crescerti come un figlio. Max avrebbe
anche accettato, perchè un figlio maschio della sua famiglia era un punto di
forza per la sucessione, ma siccome era figlio di Harumi e ricordava al mondo
cosa le aveva fatto, era una presenza scomoda; mio figlio e sua moglie non
permisero che il ragazzino fosse scaricato come era stato fatto con la sorella
e lo presero con loro. E' cresciuto serenamente, dimentico di ciò che gli era
accaduto, senza sapere che sua sorella vagava per il mondo da quando era nata;
non glielo abbiamo mai detto perchè.....se ne sarebbe andato infuriato a
riprendersela, e Jody non sapeva ancora nulla.....e poi, quando avevi tredici
anni, tuo padre ti riprese con sè, e sei mesi dopo ti disse chi eri.....chi era
tua madre, chi era Angel; so che l'hai odiato, ma la gioia di avere una
famiglia ha vinto quel sentimento...." "....che però è tornato subito
ad affacciarsi quando Angel è morta" completò mestamente la ragazza; suo
zio annuì, e lei sospirò, appoggiando entrambe le mani aperte sul tavolo
"Quindi ora che volete che facciamo?" domandò in tono stanco, ma suo
zio scosse il capo "Aspetta, non ho ancora finito; quando venne il momento
di nominare un erede, tuo nonno si infuriò molto con Max per ciò che aveva
fatto a sue figlie e ai suoi nipoti; tu dispersa chissà dove, Yu affidato agli
zii, vostra madre....beh, insomma si adirò molto con lui e giurò che non gli
avrebbe mai affidato nulla delle sue terre, nè il titolo nè altro; Max la prese
piutto sto male, e iniziò a studiare un modo per tornare nelle grazie del
vecchio; per prima cosa cercò di riprendersi Yu, ma noi glielo negammo; non
aveva alcun diritto su di lui, per fortuna, ma questo non valeva per te, Jody.....e
lui iniziò a cercarti, seguendo la traccia per i vari paesi in cui avevi
vissuto; e, a tredici anni, ti trovò e ti portò via con se; tuo nonno fu molto
contento della cosa, e pensò che Max avesse compreso il suo errore e volesse
rimediarvi. Si sbagliava; Max cercava solo il potere". Jody afferrò i
bordi del tavolo con forza; anche quel gesto....quell'unico gesto che lei
credeva in padre avesse fatto con amore.....era stato dettato dai soldi, dalla
sua fame di potere e denaro; sentì le forze venirle meno "Ora basta. Credo
sia fin troppo per lei da sopportare" disse decisa una voce accanto a lei;
ma non era stato Yu....era stato Karl, e lei lo fissò stupita per qualche
secondo, mentre suo zio scuoteva il capo "So che è duro, ma dovete sapere;
e Jody queste cose le ha vissute in prima persona, ragazzo, quindi credo possa
sopportare; tutto andò liscio per qualche mese, finchè tuo padre, cercando un
po' di potere in più, non cercò di imparentarsi con una delle famiglie più in
vista di Brema, quella di Richard, e sapete bene come: usando Angel.....e da lì
è successo quel che tutti sappiamo. Dopo quell'episodio, vostro nonno si adirò
veramente tanto con Max, e nominò me come suo erede; io però accettai solo il
titolo di capofamiglia,che mi permetteva di accogliervi qui e aiutarvi; dissi
che non ero suo figlio, e se proprio voleva un erede doveva cercarselo nella
sua famiglia; lui lo fece, ma sue figlie non avevano mai voluto il titolo e non
cambiarono idea; per questo...." "Si interruppe, sospirando e fissando
con dolore i tra ragazzi davanti a lui "Per questo ha rivolto la sua
attenzione ai nipoti" disse in tono spento "E per questo"
intervenne Hermann "Io sono qui"; Jody, Yu e Karl lo fissarono come
inebetiti, capendo cosa voleva dire ma non volendo crederci "Lei vuole
dire" chiese la ragazza, e una nota di incredulità vibrava chiara nella
sua voce "Che è qui per valutare chi di noi sia più adatto ad ereditare il
titolo?" "Precisamente; anche se devo dire che il Granduca ha già idee
precise al riguardo; comunque, ora io ho di fronte i candidati, e...."
"E, mi scusi" lo interruppe ancora la ragazza, ora con un tono
rabbioso e incavolato "In che modo il qui presente Karl Heinz Schneider
rientra tra essi? Se non sbaglio è solo figlio adottivo di mio padre, e sua
madre non è una delle sorelle Wolfbach...." "Ma è loro cugina"
spiegò l'uomo, imperturbabile alla protesta "E porta anch'essa il cognome
di Wolfbach; certo, il suo divorzio e il suo sucessivo matrimonio con Max
Weyner non l'hanno messa nelle grazie di sua Signoria, ma il ragazzo è comunque
suo figlio e quindi un possibile erede". Si interruppe per estrarre dalla
borsa alcuni fogli bianchi, poi riprese "Allo stato odierno, gli eredi
candidati sono quattro; lei, signorina Jody, il signorino Yu, il signorino Karl
e il signorino Hideaki" "Lasci Hideaki fuori da questa storia
!!!!!" esclamò Jody balzando in piedi "Posso anche credere a questa
storia assurda, ma Hideaki ha già perso entrambi i genitori ed è troppo
piccolo.....non permetterò che lo tiriate in mezzo, magari con la pretesa di
educarlo a essere un buon Granduca !!!!". Suo zio e Hermann la fissarono,
il primo con dolore e dispiacere dipinti sul volto, il secondo come al solito
imperturbabile; e fu lui a dire, in tono freddo e distaccato come se stesse
facendo un'osservazione sul tempo "Di questo non si deve preoccupare,
signorina; dovete sapere che, fino a un paio di anni fa, la prescelta per il
titolo pareva essere la signorina Angel che, pur essendo una ragazza, ricordava
al Granduca le sue figliole; poi però venne portato alla sua attenzione che
c'erano altri candidati, e il Granduca si trovò in preda aun atroce dilemma.....dilemma che si aggravò
con la sfortunata morte della signorina Angel". Jody scattò indietro,
esclamando "Volete dire che mia sorella, prima di morire, sta per
divenire....divenire...." "L'erede al trono dei Granduchi di Baviera,
esatto" terminò Hermann con un sorriso; Jody respirò forte per un paio di
secondi, fissandolo come se fosse stato una tarantola, poi i suoi occhi parvero
coprirsi di nuvole scure "Lasciateci in pace !!!!!!!! Date quel cavolo di
titolo a conti o ai marchesi di quello stupido di principato, o a chi diavolo
vi pare, ma lasciateci in pace !!!!!!!!!". I due ragazzi xhe le stavano
seduti affianco la fissarono, vedendola racchiusa in se stessa e sulla
difensiva come mai era stata "E poi !!!!!!" urlò ancora la ragazza,
volendo distogliere a tutti i costi l'attenzione dal suo presunto titolo
ereditario "Se dobbiamo svelare tutti gli altarini, che cavolo voleva dire
Genzo dicendo che Meimi doveva restare????????? Tu hai ammesso che aveva
ragione, zio, ma in merito a cosa????????E perchè la zia sussulta ogni volta che la vede????". Suo zio si
passò una mano sul volto, e i suoi occhi avevano un che di disperato
"Meimi è....vostra lontana cugina; so che può sembrare impossibile, ma la
famiglia dei Wolfbach era molto estesa, e molte sorelle e cugine giunsero qui
in Giappone.....Mai,la madre di Meimi,
era una cugina minore, figlia di un lontano cugino di vostro nonno; lei...ecco,
si innamorò del padre dellaragazza e
rimase incinta prima del matrimonio, che comunque non avvenne mai; tuo nonno si
infuriò con lei a tal punto che la ripudiò dalla famiglia, e la ragazza era
così disperata, anche perchè l'uomo che amava era destinato a sposare un'altra,
che prese una macchina e si lanciò contro un muro. Meimi fu salvata in
extremis". Jody guardò incredula lo zio "Ma....ma che razza di
famiglia è la nostra? E con tutto questo vorresti dire che...che Karl e Meimi
sono...miei cugini? Ma...ma è impossibile !!!!!"
Ma
in realtà non era così, riflettè Yu osservando la sorella e il ragazzo che le
sedeva al fianco; se tutto questo era vero, si spiegava benissimo il colore dei
capelli di Meimi, e anche l'incredibile somiglianza degli occhi di Jody e di
Karl.....somiglianza che lui aveva notato solo ora, ma che ad altri non doveva
essere sfuggita, primi tra tutti ai due ragazzi, che infatti si scambiarono
un'occhiata di stupito riconoscimento "Non è nemmeno per metà suo
fratello, ma le assomiglia più di me....." pensò con un attimo di
tristezza il ragazzo, per poi dire a voce alta "Quindi gli eredi alla
sucessione al titolo sono più di quanti voi abbiate detto; se non faccio male i
conti, ora come ora siamo in....cinque; Meimi compresa". Jody gli lanciò
un'occhiata stupita, mentre Hermann stringeva le labbra con astio "La
signorina Maehara non è citata nelle volontà di vostro nonno riguardo alla
sucessione; come vi ho detto, sua madre è stata ripudiata dalla famigia,
e...." "CHE SIGNIFICA ?????" saltò su Jody, accendendosi dalla
rabbia "ANCHE LEI E' SUA NIPOTE, NON E' COSI'? E' MIA CUGINA, E NON VI
PERMETTO DI FARE COME SE LEI NON ESISTESSE......GIA' TROPPI HANNO FATTO QUESTO
!!!!! L'AVETE TRADITA, ABBANDONATA E IGNORATA PER SEDICI ANNI, MA NON VI
PERMETTERO' DI CONTINUARE A FARLO !!!!! VOLETE CHE NOSTRO NONNO GIUDICHI QUALE
TRA NOI E' PIU' DEGNO DI ESSERE SUO EREDE???? BENISSIMO !!!! MI SEMBRA UNA
GRANDE PRESA IN GIRO, MA CI SOTTOPORREMO A QUESTO ESAME, TUTTI E QUATTRO: IO,
YU, KARL E MEIMI !!!! ESATTO, ANCHE MEIMI,A HIDEAKI NON DIRETE NULLA, SONO STATA CHIARA???? NON VI PERMETTO DI
ROVINARE ANCHE LA SUA VITA COME AVETE FATTO CON LE NOSTRE !!!!!!!!". Si
risedette, con un fiero cipiglio sul volto, e tutti la fissarono; Karl e Yu con
ammirazione, Hermann con insofferenza appena accennata per la testardaggine
della ragazza, suo zio con dolore e disperazione negli occhi; lentamente,
l'uomo scosse il capo "Credo che non sia necessario nulla di tutto ciò,
anzi, che il problema non si ponga nemmeno"; tutti e tre i ragazzi lo
fissarono con sospetto "E con questo che vorresti dire....zio?"
chiese Karl, schierandosi per la prima volta dalla parte dei cugini, o almeno
gli avevano detto che quei due erano tali per lui......e Jody quasi sua
sorella....scosse il capo, decidendo di pensarvi più tardi; era troppo
complicato da accettare tutti in una volta, e li davanti ne aveva di cose da
accettare, oltre a quelle.....poi, una rivelazione gli giunse, improvvisa e
sicura "Ah, certo" disse, prima che uno dei due uomini davanti a lui
potesse dire qualcosa "La cosa si spega facilmente ponendo che il signor
Hermann sia stato mandato qui col pretesto di esaminarci, ma che in realtà la
decisione sia già stata presa, e l'erede già deciso....e a questo punto verrebbe
da chiedersi chi sia, ma anche a questo proposito credo di non avere più
dubbi...."; Jody gli lanciò un'occhiata sorpresa, chiedendosi cosa
intendesse, e così non vide Hermann che sospirava e iniziava ad annuire
lentamente, fissandola per qualche secondo coi suoi occhi gelidi "In
effetti, il Granduca ha osservato da distante le vostre vite fino ad ora, e la
sua decisione, come pare ovvio, era inizialmente caduta su Angel Weyner,
l'unica di voi ad essere sua nipote diretta" lanciò una breve occhiata a
Karl, che però non diede segno di essersela presa "E ad essere precisi,
l'unica vissuta in Germania; ma poi.....anche voi siete stati portati uno alla
volta alla sua attenzione, e il Granduca ha capito che forse la scelta non era
così definitiva....anche se Angel rimase sempre la candidata numero uno; ma poi
successe ciò che tutti sappiamo, e sua signoria si trovò a dover scegliere un
altro erede.....e credo che colui sul quale è ricaduta la scelta sia pressochè
ovvio....". Di nuovo i suoi occhi si posarono su Jody; e così fecero
quelli di suo zio, di Yu e di Karl;e la ragazza, che finalmente aveva capito
cosa stava accadendo, li fissò ad uno ad uno con aria incredula "Non
èpossibile..." sussurrò in tono
flebile, mentre i suoi occhi azzurri incontravano quelli identici di Karl e vi
leggevano l'agghiacciante conferma dei suoi timori, non lasciandole altro da
dire che un ultima, disperata,protesta
"Voi non potete farmi questo....."
E finalmente rieccoci col tanto atteso capitolo 29
!!!!!!!!!!!!!!! scusate, scusate e ancora scusate se ci ho messo così tanto, ma
mi è successo veramente di tutto. Sono tornata dalle vacanze il 31 agosto e ho
trovato il pc che non ne voleva sapere di funzionare, anzi nemmeno di
accendersi…… e quando ha deciso di farlo di nuovo, aveva cancellato tutto, e
non avevo word, cosa che mi impediva di aggiornare la ff….ora sto lavorando dai
pc dell’università, ma siccome ho ricominciato solo questa settimana non ho
potuto provvedere prima….spero che mi perdonerete !!!!! E ora passiamo a un po’
di commenti…
Forse giudicherete un po’
esagerata la storia, a questo punto; a parte il fatto che la famiglia di Jody e
Yu è diventata talmente complicata che nemmeno loro ci capiscono più nulla, in
quanto senza nemmeno saperlo Karl e Meimi sono sempre stati loro cugini, e
formalmente ora Karl è fratello di Jody, è anche venuto fuori che sono gli
eredi dei Granduchi di Baviera…ehm…forse ho esagerato davvero, però l’idea
l’avevo in testa da un po’ e mi pare che inserita nel contesto non stoni poi
tanto, e pone i nostri eroi di fronte a nuove e interessanti problematiche.
Infatti Jody ancora non lo sa, ma la sua scelta come erede implicherebbe il
fatto che lei dovrà crescere in Baviera…e altre novità sono
all’orizzonte…..comunque, aspetto vostri commenti sulla faccenda. Ci tengo a
precisare che è una completa invenzione, non mi ricordo nemmeno il titolo dei
signori di Baviera; è una storia puramente fittizia, e anche questo dato lo è.
Ho scelto la Baviera perché ci sono stata molte volte ed è una terra che adoro,
stupenda e indescrivibile, e poi è utile ai fini della storia. Il Bayern
Monaco, la squadra della città di Monaco, capitale della Baviera, è la squadra
dove gioca Karl………Voglio poi ringraziare tutti quelli che hanno letto la mia
storia, grazie di cuore, i vostri commenti mi spingono ad andare avanti e ad
inventare sempre nuove sorprese !!!!
Fedechan: Grazie davvero, e non ti preoccupare. Jody,
Genzo, Karl e company ci faranno compagnia ancora molto a lungo…infatti ho in
previsione, fra un po’, anche un seguito per questa storia…ma non vi dico
nulla, per non rovinarvi la sorpresa
Mysticmoon: Un milione di ringraziamenti, cercherò di
aggiornare tempestivamente per non crearti scompensi emotivi !!!!
Baby Bond: per quanto riguarda le cose tra Izawa e
Allenby non c’è ancora niente di certo, all’orizzonte. Come vedi i due vanno
molto d’accordo, quasi come tutte le altre coppie che vivono intorno a loro, ma
sembra quasi che il loro rapporto basti così com’è ad entrambi. Però, non
appena Karl si è presentato come minaccia alla serenità della ragazza, hai
visto come lui si è prodigato a difenderla….chissà cosa ci riserverà il futuro
!!! Comunque non disperare, prima o poi qualcosa succederà !!!!
Elisa: Mille grazie, è bello avere lettori così affezionati…..la
prima versione, per chi se lo sta chiedendo, prevedeva i nomi in italiano, ma
all’ottavo capitolo il mio cuore non ce l’ha fatta più a reggere tutti quegli
assurdi Patty, Holly, Benji…..anche perché l’uso dei nomi originali mi
permetteva di giocare con l’usanza giapponese del chiamare la gente per cognome
in segno di rispetto e, solo nel caso ci fosse una grande intimità tra i due,
per nome, come si è visto nei dintorni del decimo capitolo.
Darkalex: Eh, lo so, il capitolo 12 è una
sorpresa….anche per me lo è stata, perché finchè non l’ho scritto non sapevo
minimamente che Jody e Genzo si sarebbero fidanzati ufficialmente…che strana la
vita !!!!!
Oby86: carissima, ecco qui un altro capitolo che spero ti piaccia
come i precedenti; lo so che l’entrata in scena di Karl è stata brutale e
improvvisa, anche per i personaggi (Se guardi bene, infatti, Jody appena ha
realizzato chi era l’ha picchiato), ma era proprio l’effetto che volevo, cioè
un ennesimo tentativo del padre di Jody di stravolgere la vita della figlia, e
stavolta in modo decisamente cattivo e inaspettato. Il fatto che il presunto
nuovo fratello sia una persona così famosa nella serie….beh…a me Schneider è
sempre piaciuto, soprattutto nel manga, e avevo avuto fin dall’inizio
intenzione di utilizzarlo…comunque la sua parte d’ora in poi sarà molto
importante, ma sarà soprattutto nel seguito di Angel’s Tears che lui emergerà
veramente….ma su questo non dirò altro. Riguardo a Genzo…verissimo, Sanae ha
ragione, ma quella frase si adatta perfettamente a quasi tutti i personaggi
maschili di questa ff. Infatti, a parte Izawa, tutti quelli che servivano in
quel momento, Genzo, Taro, Tsubasa, dov’erano? A giocare a calcio. Ma vi pare
possibile ????? Un bacio. Alewen
Moki – chan: Scusa per il ritardo ed ecco il capitolo.
Aspetto con ansia un commento
Sakura – chan: Idem come sopra. Recensite e
ditemi se mi sono spinta troppo in là, questa volta. Eh eh
Una domanda. Ma nessuno oltre a me ha il dubbio che Genzo non
sia poi molto contento del fatto che Karl possa stare così vicino a Jody? In
fin dei conti non è affatto suo fratello, ma solo suo cugino……
Capitolo 31 *** Capitolo 30: Così lontani, così vicini ***
Capitolo 30: Così lontani, così vicini
Capitolo 30: Così lontani, così vicini
Karl
entrò in silenzio nella grande sala al terzo piano che Hiroshi Tachikawa gli
aveva indicato; nell'aprire la porta, sentì una musica triste e dolcissima
provenire dall'interno "Elisa" pensò, riconoscendo la voce
dell'artista. La canzone stava finendo, e il lettore cd era programmato per
farne partire subito un'altra, anch'essa dal ritmo lento e triste. Il ragazzo
chiuse la porta dietro di sè, volgendo lo sguardo lungo la sala. Lei era lì. Ora
era immobile, ma si capiva che stava aspettando il suono della musica. E questa
partì, portando nelle sala dolcissime note di pianoforte dall'aria melanconia;
poi, ad esse si unì la voce, e la ragazza iniziò a muoversi; le braccia, le
gambe, il corpo, tutto si muoveva in perfetta armonia con la musica,
interpretantola, rendendola propria, rendendola viva; i passi non avevano
importanza, lei stava danzando ciò che sentiva dentro, stava mettendo se stessa
in quella canzone. Karl rimase immobile a guardarla, incredulo che la danza
potesse apparire così bella, o che qualcuno potesse apparire così etereo mentre
danzava; era come....se lei non avesse peso, se una divinità sconosciuta le
avesse fatto dono di volare, di incantare gli animi; e intanto lei danzava, danzava
e danzava, aumentando il ritmo, rallentando, saltando, vorticando su se stessa,
cadendo a terra e rialzandosi, sempre in perfetta armonia; non l'aveva visto,
nè lo vedeva ora. Era talmente persa in se stessa da aver cancellato tutto ciò
che la circondava. Piegamento, rotazione, salto, atterraggio, di nuovo
rotazione.....la musica si sussegguiva, lenta e quasi straziante, carica di
rabbia e dolore; improvvisamente, lui seppe perchè aveva scelto quel pezzo; era
perfetto per lei, esprimeva tutto ciò sentiva dentro....era perfetto per loro,
perchè anche lui si stava perdendo in quella melodia; la seguì estasiato con
gli occhi, mentre lei danzava dolcemente sulle ultime note. Poi, la musica
cessò, e loro tornarono ad essere due semplici ragazzi pieni di problemi. Lei
si fermò, alzando il capo e asciugandosi il sudore, sfinita; prese un
asciugamano appoggiato alla sedia vicina, e finalmente lo vide; si fermò a metà
del gesto, fissandolo senza espressione "Che ci fai qui?" chiese,
quasi in un sussurro. Lui sorrise leggermente "Mi hanno detto che ti avrei
trovato qui, e sono venuto a vedere". Lei si voltò, asciugandosi
energicamente il volto "Mi pareva di aver chiuso a chiave" si limitò
a rispondere. Lui si frugò per un attimo in tasca e ne estrasse una pesante
chiave d'ottone, mostrandogliela soddisfatto "Mica ce n'è solo una, di
chiave. Zio Hiroshi mel'ha consegnata, dicendomi di venire a dare un'occhiata,
perchè avrei capito molte cose. Devo dire che aveva ragione". Lei fermò le
mani che tenevano il panno bianco, ma non si voltò "Da quando è diventato
'zio Hiroshi' per te? E, sentiamo, cosa avresti capito?" domandò con voce
atona, ma in cuilui riuscì lo stesso a
cogliere una traccia di paura. Sorridendo, si appoggiò alla porta e incrociò le
braccia "Che tu hai qualcosa da raccontarmi. E sono portato a credere che
sia anche qualcosa di grosso. E che non vuoi essere la principessina di
Baviera". Lei si voltò di scatto e gli rivolse un'occhiata fulminante
"A parte che mi pareva che il titolo si limitasse a Granduchessa.....certo
che non voglio esserlo,vorrei ben vedere !!!! Se fosse capitato a te, avresti
accettato di abbandonare il calcio, la scuola, tutti i tuoi amici e il mondo
che conosci per andare in un castello freddo e immenso e languirvi per il resto
della tua vita? Beh, io non lo farò, puoi starne certo !!!!". Riprese a
strofinarsi sul volto l'asciugamano, senza badare al fatto che ormai non ne
aveva più bisogno e ci stava mettendo troppa energia, col risolutato di far
divenire la sua pelle di un bel rosso irritato. Ed evitò accuratamente di
raccogliere l'allusione a quel qualcosa che lei avrebbe dovuto raccontargli. Ma
Karl continuava a sorridere "Beh, non posso esserne sicuro non essendoci
mai stato, ma credo che, pur essendo un castello enorme, abbia il
riscaldamento, sai, l'uomo si è evoluto nel tempo.....e chissà perchè, ma non
ti ci vedo a languire in qualsiasi posto tu ti trovi...."
"PIANTALA !!!!" esclamò lei arrabbiata, lanciandogli in faccia
l'asciugamano. Il ragazzo se lo tolse e ammiccò, divertito "E per quanto
riguarda gli amici, più che quelle pazze scatenate che ti trascini sempre
dietro credo che ci sia qualcun'altro che rimpiangeresti ben di più, non è
vero? Qualcuno con un cappellino rosso e due occhi neri impenetrabili...".
Jody strinse i pugni fissandolo con occhi roventi, ma le sue guance si
colorarono di un rosso intenso "Non mi pare siano affari tuoi, questi
!!!!!". Lui finse di essere molto interessato alle sue unghie "Beh,
non so come la vedi tu, ma tecnicamente sarei tuo fratello, e sai, il fatto che
tu stia insieme a Wakabayashi...." "NON - SONO - FATTI - TUOI
!!!!!!!!! NO PERMETTERO' PIU' CHE QUALCUNO SI INTROMETTA NEI MIEI SENTIMENTI E
MI ROVINI LA VITA !!!!!!!!!". Si fissarono, attoniti, per un secondo, lui
non più sorridente e incredulo, lei con una mano sulla bocca e l'aria di chi sa
di essersi appena tradito. I secondi trascorsero, lentissimi, inesorabili,
mentre due paia di occhi azzurri estremamente simili si fissavano. Poi Karl
spezzò il silenzio abbassando lo sguardo e dicendo, in tono leggermente triste
e quasi dispiaciuto "Beh.....credo che ora mi dovresti raccontare che è
successo. Oppure me ne vado e non ne parliamo più". Lei abbassò a sua
volta gli occhi e non rispose, e il giovane si voltò e mise la mano sulla
maniglia "Va bene, ho capito, me ne vado...." disse semplicemente,
abbassandola, ma in quell'istante Jody uscì dal suo stato catatonico
"Aspetta !!!!!". Il ragazzo si fermò, in attesa, e lei si fece forza
per continuare "Va...va bene. Ti racconterò....tutto. Credo tua abbia
il....diritto....di saperlo. Credo di dovertelo....e di doverlo a
lei.....". Karl si voltò a fissarla, senza chiedere chi fosse lei.
Aveva un vago sospetto al riguardo: quel tipo aveva parlato di una sorella di
Jody......che poi era sparita chissà come.....e ora più che mai aveva la
certezza che quel chissà come fosse più complicato e doloroso di quanto avesse
potuto pensare prima, quando era andato a cercarla. E fu quello a spingerlo a
dire "Senti, lascia perdere, credevo che tu volessi semplicemente mettermi
in difficoltà lasciandomi all'oscuro del tuo passato, ma ora capisco che ti
pesa davvero parlarne.....non serve che ti sforzi per me....." "Ma
zio Hiroshi ti ha mandato da me a parlarne, vero? Quindi non credi che tutti
pensino che tu abbia il diritto di sapere?" rispose coraggiosamente lei.
Karl rimase in silenzio, ammettendo che era vero "Ma devi essere proprio
tu a raccontarmi tutto?" chiese piano, tentando in ogni modo di aiutarla.
E lei annuì solennemente "Solo io posso dirti come si sono svolte
realmente le cose....e perchè ora hai una sola sorella invece di due".
Karl spalancò gli occhi, e Jody sorrise lievemente "Sembri lei"
sussurrò con voce nostalgica "Anche lei mi guardava sempre a quel modo
quando la stupivo.....anche se i suoi occhi tendevano al verde....." un
piccolo singhiozzo le ruppe la voce, e mentre lei si copriva il volto con le
mani, il grande Kaiser tedesco, l'uomo di ghiaccio, colui che non si faceva mai
governare dalle emozioni fece l'ultima cosa che avrebbe mai ritenuto possibile:
corse da lei e l'abbracciò, stringendosi la testolina bruna al petto e
sussurrando in tonodi conforto "Avanti piccola, avanti, non piangere,
oppure non dormirò pensando di averti fatto soffrire....e Wakabayashi come
minimo mi staccherà il collo, da quel che ho potuto capire dal modo in cui ti
guarda". Lei annuì contrò la sua maglia, sorridendo nonostante tutto
"E va bene" sussurrò lui, lasciandola andare "Raccontami tutto,
se te la senti. Ma non sentirti costretta a farlo, ok? Interrompiti quando
vuoi" "Non qui" sussurrò lei a vice così bassa che lui non capì
"Come?" "Non qui" stavolta era sicura; alzò gli occhi che
risplendevano di una nuova determinazione, poi allungò la mano e afferrò quella
di lui, trascinandolo fuori dalla stanza "Fuori. Devo parlartene fuori.
Dove nessuno ci può interrompere". Karl si fece trascinare, stupito e
confuso "Ma....non vuoi avere gli altri intorno???? Ti fidi davvero a
stare con me da sola????? Non vuoi che ci sia anche Wakab...."
"Soprattutto lui non deve vederci, altrimenti si metterà in mezzo pieno di
gelosia, e cercherà di impedirmi di parlare, perchè sa quanto questo mi faccia
soffrire. Sai, è stato il primo cui abbia detto tutto, da quando sono qui in
Giappone....oh, avanti !!!!" lo strattonò, visto che il giovane si era
fermato nel sentirla parlare di sofferenza "Posso sopportarla benissimo.
Ormai l'ho già affrontata e tu qui sei l'unico che non sappia cosa mi è
successo, salvo Meimi". Lui, sorridendo sollevato, non le fece notare che,
in mezzo a quel folto gruppo di ragazze scatenate e calciatori incalliti,
nemmeno aveva idea di chi fosse quasta Meimi. Jody gli fece scendere le scale,
controllò che nessuno li vedesse mentre passavano davanti al salone e
sgattaiolò fuori, correndo poi nel parco, finchè la villa non fu nascosta dagli
alberi e lui ebbe perso il senso dell'orientamento. Lì, in una piccola radura
dall'aspetto misterioso e accogliente, la fanciulla si lasciò caderee alzò gli occhi su di lui "Siediti"
ordinò in tono che non ammetteva repliche "Sarà una cosa lunga....e benchè
io abbia fede nei tuoi nervi di ghiaccio, qualche punto della storia potrebbe
metterli a dura prova". Lui, senza ribadire per la prima volta da quando
si conoscevano, obbedì e si lasciò scivolare accanto a lei, fissandola. Lei ricambiò
l'occhiata per qualche secondo, poi abbassò gli occhi e parve raccogliere le
idee e il coraggio per iniziare. Alla fine trasse un grosso sospirò e, decisa,
alzò gli occhi, iniziando a parlare velocemente, quasi avesse paura di fermarsi
"All'epoca avevo solo tredici anni, quando giunsi in Germania per andare a
vivere nella famiglia di quello che avrei scoperto poi essere mio
padre......."
"...e
questo è tutto" concluse un'ora più tardi la ragazza, stringendosi
spasmodicamente l'una all'altra le mani e con tracce di lacrime ben visibili
sulle guance; ma gli occhi erano chiari e abbastanza sereni quando si alzarono
per sondare le emozioni di Karl. Il ragazzo se ne stava in silenzio, con una
gamba distesa a terra e l'altra piegata, in modo da poterci appoggiare sopra il
braccio. Gli occhi azzurri erano abbassati, e tutto nel suo attegiamento faceva
pensare a una profonda confusione mista a incredulità. Jody rimase ad
osservarlo pazientemente per alcuni secondi, poi allungò una mano e lo scosse
gentilmente ma con fare deciso "Karl?" lo chiamò, per risvegliarlo da
quel torpore. Lui si riscosse e alzò gli occhi, posandoli su di lei e notando
il suo tremulo sorriso e i segni delle lacrime sulle guance. Rimase ad
osservarli per un po' "Hai pianto" disse con una strana voce incolore
"Lo sapevo che non avresti dovuto parlarne". Lei scosse il capo
"Ho sofferto molto di più quando è successo....o quando ho dovuto
raccontarlo per la prima volta. Ed era giusto che tu lo sapessi da me".
Lui annuì lentamente. Sembrava in trance "E così....." iniziò a dire,
come cercando di afferrare i pensieri che gli saettavano veloci nel cervello
".....avevo una sorella di nome Angel e l'ho perduta prima ancora di
conoscerla". Lei sorrise "Non so se a questo punto conti il fatto che
avevi un'altra sorella...." "DANNAZIONE !!!!!!!" esclamò lui
all'improvviso, calando la mano chiusa a pugno sulla gamba e mostrando due
occhi talmente fiammeggianti di rabbia che Jody si ritrasse senza volerlo,
spaventata "Come, COME ha potuto fare una cosa simile alle sue FIGLIE???
Come hanno potuto PERMETTERE che lo facesse???? E tu !!!!!" la guardò con
una tale serietà che la ragazza sussultò "Come hai potuto SOPPORTARLO
????? Come hai fatto a non spezzarti sotto il peso dei suoi delitti ?????".
Jody lo fissò, come in sogno. Nello sguardo di Karl c'erano non solo grande
sgomento e indignazione, ma anche....una viva simpatia nei suoi confronti,
forse un po' troppo vicina alla pietà, ma che indicava comunque che per la
prima volta egli la vedeva veramente come una sorella, una cugina o qualcuno
che aveva subito tali ingiustizie da risultare simpatico ai suoi occhi, che di
ingiustizie simili ne aveva appena subite parecchie. Meditò per un po' sulla
risposta da dargli, a capo chino e mordendosi il labbro, poi scosse le spalle
in un gesto che indicava ignoranza "All'inizio ho sopportato per Angel.
Perchè glielo dovevo......lei....si era uccisa per lasciarmi vivere felice con
Richard; anche se avessi voluto lasciar perdere tutto e.....seguirla...."
deglutì "Il pensiero che lei voleva che io continuassi a vivere era
abbastanza per fermarmi e farmi andare avanti. Lei aveva dato la sua vita per
me, certo non c'era nulla di così terribile al mondo che io non potessi
sopportarlo; certo, lei non immaginava che a quel punto quella vita, intendo
una vita felice insieme a Richard, per me a quel punto era insopportabile....e
così, quando tentarono di impormela, cioè quando mio padre disse che ora ero io
la sua erede e come tale il fidanzamento toccava a me.....". Karl sbarrò
gli occhi, incredulo che qualcuno potesse osare tanto. Jody scosse leggermnte
il capo in un gesto assente "Sono scappata; mi odiavo, sapevo di tradire
la memoria di Angel ma....non ce la facevo più. Tutti credevano che io dovessi
far finta che non fosse successo nulla, e io dovevo farlo....dovevo fingere che
la perdita di una delle poche persone che mi aveva amato per ciò che ero
veramente non mi aveva toccato. Assurdo" commentò, quasi stesse parlando
con qualcuno che non era della stessa opinione, ma Karl non intervenne. Era
troppo sconvolto, e ansioso di sapere che era successo poi "Giunsi qui. E
qui...qui gli zii mi hanno accolto come se fossero realmente felici di avermi
con loro. Zia Hiromi è come una mamma, la madre che non ho quasi mai avuto....e
zio Hiroshi è un padre vero, il padre che ho sempre desiderato, e che invocavo
nelle notti silenziose dopo la morte di Angel, quando piangevo chiusa in
camera......invocando che qualcuno mi portasse via da lì......qui ho trovato un
cugino che non vedevo da anni, e un fratello che non sapevo d'avere, e anche un
nuovo, dolcissimo fratellino" gli occhi le si addolciroso mentre pensava
ad Hideaki "Ho trovato dei veri amici, prima Sanae, poi i ragazzi della
squadra; Mamoru, così gentile e servizievole; Taro, così dolce e pronto ad
ascoltare; Tsubasa...." una breve risata le uscì dalle labbra "Che
con la sua ingenuità rendeva allegre le mie giornate. Poi Yayoi, Yoshiko,
Hikaru, Jun....e poi le ragazze"; gli occhi azzurri divennero lucidi, ma
lei li puntò comunque sul voltò di Karl e disse, in tono leggermente
accusatorio "So che tu non le consideri granchè, soprattutto Alex e
Allenby, ma ti avverto: quelle sono le mie migliori amiche, mettersi contro di
loro vuol dire mettersi contro di me. Sono state loro a starmi accanto in quei
momenti terribili, a osservarmi in silenzio, a capire che avevo bisogno di
sfogarmi ma a rispettare la mia decisione di non parlarne. E sono stata io a
tradirle". Le lacrime scesero, mentre confessava quello che per lei era un
enorme delitto che pesava sulla sua coscienza "Io ero il capitano, la loro
guida, e la loro amica....avevamo giurato di essere sempre insieme.....e invece
io sono scappata, impedendo loro di aiutarmi, senza rendermi conto che anche
loro soffrivano quasi quanto me, ma non lo dimostravano per aiutarmi....le ho
abbandonate così, senza una parola di spiegazione, maledicendomi per ciò che
stavo facendo ma senza voltarmi indietro per chiedere scusa o tornare da
loro". La voce le si spezzò, e la ragazza rimase in silenzio a fissare
l'erba verdissima del prato, mentre lui la scrutava con occhi guardinghi. Che
stava cercando di dirgli? "Ma loro....loro non mi hanno abbandonato"
riprese dopo un po' lei con voce debolissima "Benchè lo
meritassi....benchè non fosse degna di loro.....vennero qui. Arrivarono di
corsa, lasciandosi alle spalle le loro famiglie, le loro case e tutta la loro
vita fino a quel momento, solo per me. Mi cercarono ovunque, poi giunsero qui.
La prima fu Allenby" gli occhi lucidi tornarono a posarsi su di lui
"L'Allenby che tu disprezzi tanto. Arrivò qui e mi costrinse ad affrontare
la realtà. E poi, sapendo che avevo bisogno d'aiuto, chiamò le altre.
Loro....sono la cosa più bella che il cielo potesse darmi, e io non permetterò
a nessuno di fare loro del male. Quindi ti avverto...." puntò un dito
accusatore contro di lui, ma inaspettatamente Karl allungò il braccio e afferrò
quella mano levata verso di lui, in un gesto dolce e comprensivo. E quando lei
alzò due occhi meravigliati dalle loro mani unite al volto di lui, le rivolse
un sorriso carico d'affetto "Lascia perdere.....non ho intenzione di fare
loro del male. Ciò che mi interessa ora è sapere se tu stai ancora male.
Continua". Jody ci mise qualche secondo a realizzare il significato di
quelle parole, e quando questo le arrivò al cervello lanciò al ragazzo una
lunga occhiata indagatrice. Poi abbassò lo sguardo e riprese a parlare
"Beh.....così le ragazze vennero qui e io affrontai il mio passato,
raccontandolo anche a Sanae e agli altri. E ricominciai a vivere qui, insieme a
loro......io e le ragazze fummo selezionate da una squadra di pallavolo, e nel
tempo libero facevamo le manager....e....beh, a parte un episodio quest'estate,
la mia vita andò avanti tranquilla fino....fino....ad ora" concluse
frettolosamente, cercando di non far notare il rossore sulle guance e l'aria
colpevole per aver saltato grossi pezzi del racconto nell'ultima parte. Ma Karl
non si fece fregare "Vuoi dire fino a quando non sono arrivato io. Beh,
devo ammettere che il nostro primo incontro non è stato dei migliori...certo
che in fatto di pugni sei messa mica male....." disse massaggiandosi la
mascella, e lei sorrise con aria di scusa "Dove diavolo hai imparato? E si
può sapere che ti avevo fatto per ricevere una simile accoglienza???". Il rossore
sulle guance di lei era evidentissimo "Ecco..." biascicò incerta
"Intanto ho studiato arti marziali....e per quanto riguarda....quel
giorno..... alzò due occhi così carichi di rimorso che lui per poco non scoppiò
a ridere "Ero al limite....avevo appena finito di sentirmi dire da mio
padre che il mio nuovo fratello era stato mandato a riprendermi....poi ho
sentito le urla di Allen e ti ho trovato lì....credo che tutto questo fosse
semplicemente....troppo.....da sopportare....e ho reagito di conseguenza.
Scusami.....": Il ragazzo le rivolse un'occhiata a dispetto di tutto
ammirata "Beh, devo dire che hai un metodo efficace per scaricare i
nervi.....spero solo di non doverlo sperimentare spesso....senti, mi pare che
tu abbia leggermente glissato su alcuni aspetti della questione. Ad
esempio" sorrise mentre lei sgranava gli occhi e alzò l'indice a numerare
gli episodi che elencava "Come hai conosciuto così bene la squadra di
calcio giapponese. O come tu e la loro manager siete diventate così amiche. O
quell'imprevisto durante l'estate....e l'arrivo delle tue amiche". Tre
dita erano ormai alzate e Jody arrossiva sempre di più, mentre lui metteva a
nudo tutti i punti che aveva voluto evitare "Oppure come hai reagito
quando hai saputo che tuo padre si era risposato, visto che credo tu non sia
stata buona e zitta in quell'occasione. O ancora" il quinto dito si alzò,
e il sorriso del ragazzo si fece malizioso ed enorme "Come hai fatto a
passare la crisi che ti ha colpito in pieno quando è arrivata Allenby. O meglio,
chiti ha aiutato a
passarla". Il voltò di Jody era ormai in fiamme, co una sfumatura violacea
molto interessante, e Karl la fissò divertito mentre pazientemente aspettava
una risposta. Lei sospirò forte, una, due, tre volte, poi alzò due occhi ardenti,
quasi a raccogliere la sfida "E va bene !!!!" sbottò indignata
"Non sapevo che il grande Kaiser tedesco fosse un tale
curiosone....allora: le ragazze non sono arrivate tutte insieme; prima è
arrivata Allenby, poi Alex e infine Kay e Aly. E ad ogni nuovo arrivo io dovevo
affrontare qualcosa. Però...." si interruppe, mentre il rossore sulle sue
guance tornava vivo "Non trovo giusto doverti rivelare tutto io. Queste
cose sono troppo imbarazzanti....forse farei meglio a spedirti Franz e Taro per
sapere il resto...." fece per alzarsi, ma la mano di lui, che ancora
teneva la sua, glielo impedì "Eh, no, cara sorellina. Ora stai qui e mi
racconti tutto. Iniziamo da quando sei arrivata qui". Lei lo fissò,
furente, e con un gesto secco ritrasse la mano e si alzò decisa in piedi,
facendo per allontanarsi. Ma al secondo passo la sua gamba, che aveva sforzato
notevolmente mentre ballava e si era intorpidita mentre era seduta sull'erba,
cedette. E la ragazza incespicò e cadde, con un gemito di dolore, mentre Karl
spalancava gli occhi e si lanciava, senza nemmeno alzarsi del tutto in piedi,
sul tappeto erboso della radura, cercando di fermare la sua caduta. Ci riuscì,
e per qualche secondo i due rimasero immobili in una posizione ridicola, lui
mezzo sdraiato per terra con le braccia levate a tenerla e lei, con una mano di
lui sulla pancia e l'altra sulla gamba, sospesa a metà tra terra e aria. La
situazione sarebbe stata quasi ridicola, se loro due fossero stati altre due
persone, e se la loro vita fosse stata diversa...la vita di due ragazzi
normali, come tanti ve n'erano al mondo, fatta di divertimenti, amori,
amicizie, gioia....non dolore, non perdite e lacrime.....i ragazzi di solito
non imparano a sedici anni quanto dura può essere la vita...ma quelle due paia
di occhi azzurri, che ancora una volta si incontrarono in quel momento in preda
alla confusione, dimostravano che invece loro l'avevano ben capito, cosa voleva
dire stare al mondo. Quanto dolore, quanta sofferenza questo comportava.
"Karl...." sussurrò Jody, mentre una lacrima scendeva a rigarle la
guancia e cadeva poi su di lui; stranamente, anche il ragazzo sentì una traccia
umida sul proprio volto "A....assurdo...." sussurrò, chinando il capo
"Perchè anch'io sto piangendo????" chiese, quasi con rabbia. Lei scosse
il capo "Non lo so, Karl" disse semplicemente "Forse perchè hai
capito che siamo più simili di quanto credevamo...o volevamo...essere, e questo
ti fa paura" "Paura ???? Io non ho affatto paura !!!!!!!!"
esclamò irato il ragazzo fissandola con aria rovente, ma lei mantenne la sua
calma snervante e, fissandolo drietto negli occhi, replicò "Io si".
Era la cosa più disarmante che potesse dire, e il ragazzo rimase fermo a
fissarla, incredulo. Il volto della ragazza era così sereno e deciso....perciò,
vederlo contrarsi in una smorfia di dolore improvvisa fu ancor più inquietante
"Jody ????" esclamò preoccupato, mentre lei respirava bruscamente. La
ragazza cercò di dire qualcosa, ma il dolore sembrava sopraffarla, e le ci
vollero almeno cinque secondi prima di poter annuire e rilassare il volto
"Sto bene...solo che...credo sia meglio se mi alzo...." sussurrò,
allungando le braccia e posandole sulle spalle del ragazzo per far leva e
tirarsi su, ma la gamba, che evidentemente era seriamente affaticata, cedette
definitivamente, e la ragazza cadde dolorosamente a terra, sbattendo il capo,
la gamba e il busto con violenza. Un gemito le uscì dalle labbra, mentre gli
occhi si chiudevano in un'espressione preoccupante di dolore. Karl sgranò i
suoi "JODY !!!!" urlò, affrettandosi a chinarsi su di lei "MA
COSA TI SUCCEDE ?????". La ragazza stavolta sembrava non essere proprio in
grado di rispondergli; era già un miracolo se restava cosciente, a giudicare
dall'espressione sofferente; lui la sollevò da terra, prendendola tra le
braccia "Cosa...cosa devo fare ??? Jody ????". Lei strinse i denti e
le labbra, cercando evidentemente di parlare, e finalmente riuscì a riaprire li
occhie fissare il ragazzo "Devi...portarmi da...Eriko...a...casa..."
sussurrò, cercando di mettersi a sedere "No, aspetta, sta ferma !!! Ti
porto io....Cristo, Jody, ma che ti succede ?????". La ragazza guardò
altrove coi suoi grandi occhi color cielo, quasi volesse evitare di rivelare la
verità con lo sguardo. Lui, impaziente, fece per afferrarla per le spalle e
scuoterla per farsi dire la verità, ma in quel momento lei singultò e si piegò
in avanti, le mani compresse al petto e il respiro affannoso "Dannazione
!!!!" riuscì a distinguere lui tra quei rantoli, poi la ragazza gli
ricadde tra le braccia, le forze ormai chiaramente venutele meno, lo sguardo
che si chiudeva senza poter però celare del tutto quel dolore indicibile. La
sua voce, strozzata e irriconoscibile, fece appena in tempo a sussurrare
"Ka..r....l...", e poi la ragazza chiuse del tutto gli occhi e gli si
abbandonò tra le braccia, immobile e appparentemente senza vita. Karl la
strinse a sè, inconsciamente, e nel vedere che non si muoveva rimase
agghiacciato, trattenendosi a stento dall'urlare e guardandosi attorno
disperato. Senza ben capire che stava facendo, la sollevò tra le braccia e si
guardò ancor più freneticamente attorno. Da che parte doveva andare ??? Dov'era
la villa ??? "Accidenti a te, pure pesi in mezzo alla giungla....e ora da
che parte vado ????" sussurrò con voce mezza arrabbiara mezza angosciata,
scoccando un'occhiata alla ragazza tra le sue braccia. Era ancora immobile, ma
almeno, a giudicare dall'alzarsi e abbassarsi del suo petto, respirava. Sì, ma
il problema rimaneva. Dove doveva andare, ora? Lei aveva bisogno di cure.....la
risposta giunse inaspettata, improvvisa: la voce di Allenby, da un punto
imprecisato alla sua sinistra, risuonò nell'aria "Si può sapere dove
diavolo si è cacciato il capitano ?????". Karl alzò di scatto gli occhi.
Era da quella parte allora !!! I suoi piedi si mossero d'istinto, spiccando una
corsa disperata, mentre la voce di Aly rispondeva "Non lo so...credo sia
da qalche parte col tuo cugino tedesco...." "Non chiamarlo mio
cugino, te l'ho già detto cento volte !!!!!! Non ci tengo affatto a
pubblicizzare la mia parentela con lui !!!!!" Il ragazzo piegò le labbra
in una smorfia irritata "Grazie mille, piccola Allen !!!! Se non avessi
promesso a questa sciagurata che ha avuto la bella idea di svenirmi tra le
braccia di non farti nulla, io..." "Che faresti, sentiamo ????".
Beh, adesso ne aveva davvero abbastanza !!! Cominciava a sospettare che quella
buffa ragazzina dai capelli castani si divertisse a prenderlo in giro; almeno,a
giudicare dall'aria ilare che ora le aleggiava negli occhi, di nuovo aperti e
lucidi, doveva essere proprio così "COOOOSAAAA ????? MA
TU...TU....TU...." "Piantala di fare il telefono occupato. Allora,
che faresti??? Sto aspettando". Karl rimase per qualche secondo
abbacchiato, sconvolto dalla sua faccia tosta. Poi le sue mani, che la stanavo
sostenendo, una lungo la schiena e l'altra sotto le gambe, si chiusero a pugno
in un gesto d'ira pura, e le sue braccia si aprirono facendola precipitare a
terra....ma stavolta era stata una cosa puramente voluta. La ragazza precipitò
con un urlo offeso, e a giudicare dal tonfo che seguì si prese anche una bella
botta, cosa che risultò ancora più chiara quando, posandosi una mano alla base
della schiena e alzando su di lui due occhi adirati, urlò con voce stentorea
"MA SEI IMPAZZITO ??? COSA VOLEVI FARE, AMMAZZARMI ?????". Ma ormai
Karl ne aveva avuto abbastanza delle stranezze di quella sua presunta sorella,
ed era sufficientemente arrabbiato a sua volta per rispondere, con volume di
voce che nulla aveva da invidiare a quello di lei "NO, QUELLA CHE VUOLE
FARMI MORIRE SEI TU, MA D'INFARTO !!!!! NON SO SE HAI PRESENTE, MA NEMMENO DUE
MINUTI FA TI SEI ACCASCIATATRA LE MIE
BRACCIA CON UN'ARIA MORIBONDA SUL VOLTO E GEMITI DI DOLORE, RICORDI ???
DOPODICHE', HAI CHIUSO GLI OCCHI E SEI RIMASTA TALMENTE IMMOBILE CHE PER ESSERE
SICURO CHE ERI VIVA HO DOVUTO ACCERTARMI CHE STESSI RESPIRANDO !!!!! MA PER TE
E' NORMALE RESUSCITARE A STO MODO E METTERTI PURE APROVOCARMI ????? NO, DICO, HAI VOGLIA DI SCHERZARE ???? TI SEI DIVERTITA
A VEDERE SE MI PREOCCUPAVO PER TE ??? BEH, SPERO DI ESSERE STATO ALL'ALTEZZA
DELLE ASPETTATIVE !!!!! DI CERTO HO FATTO LA FIGURA DELL'IDIOTA, COSI' AGITATO
E FRENETICO, MENTRE CERCAVO DI TROVARE LA STRADA PER QUELLA MALEDETTA VILLA !!!
SCOMMETTO CHE MI HAI PORTATO NEL PARCO COSI' LONTANO DA CASA PROPRIO PER
METTERMI IN DIFFICOLTA'...." "Non è vero, non l'ho fatto apposta, io
sono svenuta davvero" rispose lei, ora tranquilla, con quell'aria sorpresa
negli occhi spalancati che cominciava a dargli veramente sui nervi "COSA
STA DICEND---" "La verità. Io non ho finto, stavo davvero
male....sono svenuta per il dolore troppo intenso" spiegò la ragazza,
abbassando lo sguardo con fare imbarazzato. Karl sembrava non capire
"Dolore ??? Intendi.....che parlare di quelle cose ti ha fatto star male a
tal punto che..." "No. Parlo di dolore fisico" ammise lei, gli
occhi fissi a terra. A questo punto, lui non ci capiva veramente più nulla
"Dolore....fisico ??? Non capisco cosa...." "La gamba"
disse lei, lapidaria. "La gamb....cosa intendi ???" "Oh,
piantala !!! Ti ho detto che ho problemi alla gamba, non basta ??? E ora ho
bisogno che mi aiuti, perchè da sola non riesco ad alzarmi, e visto che mi hai
così gentilmente scaricato per terra.... potresti tirarmi su ????" tese le
braccia con aria di aspettativa, mentre una scintilla di esasperazione le
brillava negli occhi al vedere l'aria vacua di lui. "Allora ???? "
"Oh...si, certo !!!!". Karl si chinò e la sollevò tra le braccia,
come poco prima "Non è meglio se salgo sulle tue spalle, scusa????"
domandò la ragazza inarcando un sopracciglio "Perchè ???".
Evidentemente non ci arrivava proprio..."Niente, lascia stare"
risspose la ragazza, sucotendo il capo e circondandogli il collo con le braccia
per darsi stabilità. Come spiegargli che Genzo l'avrebbe come minimo ucciso se
li avesse visti ??? Meglio soprassedere, almeno per il momento "Ok, adesso
vai sempre dritto. Non siamo molto distanti da casa" "Bene, perchè
non so quanto reggerò...sei pesante...." SBONK !!!! "AHIAAAAAA....ma
io scherzavo !!!!!" "Evita di farlo" "Non so perchè, ma
cominciò a nutrire un profondo sentimento di commiserazione per
Wakabayashi...." "Vuoi un altro pugno???" "No, come non
detto...." "E poi, anche se lo compatisci, non credi di essere tu
quello nei guai in questo momento ???" "Cosa ??? E perchè ???"
"Intendo che...." cominciò a spiegare lei, ma in quel preciso istante
sbucarono fuori dal parco, e si trovarono davanti all'ingresso di casa.....dove
sfortunatamente per loro (Meglio dire: per Karl.
NdA) si era radunata tutta l'allegra combriccola "EHI !!!!! CHE
CI FAI TU CON LA MIA RAGAZZA IN BRACCIO ???????????" risuonò una voce che
definire arrabbiata nera voleva dire essere degli inguaribili ottimisti. Karl
si pietrificò sul posto, riconoscendo nella voce, e nella furia umana che stava
avanzando verso di loro, Genzo Wakabayashi al massimo della sua ira, e Jody
scosse il capo "Ecco, era questo che intendevo......" "ESIGO UNA
SPIEGAZIONE, SCHNEIDER !!!!!!! COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO ???????"."Io...lei....la gamba....stava
male...." cercò di spiegare il ragazzo, che evidentemente non aveva le
idee chiare nemmeno lui, e di fronte a quel portiere arrabbiato riusciva a
ragionare ancor meno. Jody, sempre scuotendo il capo, scese con cautela dalle
braccia del tedesco "Ha ragione lui, Genzo. Ho sforzato troppo la gamba, e
il risultato è stato che mi sono venute delle fitte così forti che gli sono
svenuta tra le braccia dal dolore....ehi, ma.... GENZO, CHE CAVOLO STAI FACENDO
??????". Stavolta toccava alei
urlare adirata poichè il ragazzo, senza nemmeno risponderle, l'aveva sollevata
di peso e, cacciatasela sulla spalla a mo' di sacco di patate, stava camminando
spedito in direzione della villa, con un'aria sul volto che avrebbe dissuaso
chiunque dal fermarlo, o anche solo dal parlargli....chiunque ma non Jody, che
anche se quell'aria non la poteva vedere, ma probabilmente se la immaginava,
era abbastanza arrabbiata di suo per iniziare a picchiargli pugni sulla schiena
e continuare a urlare "SPIEGAMI COSA VORRESTI FARE, GENZO WAKABAYASHI, PERCHE'
A MENO DI UN MOTIVO PIU' CHE VALIDO NON HO ALCUNA INTENZIONE DI PERDONARTI !!!!
METTIMI IMMEDIATAMENTE GIU' !!!!!" "Scordatelo, adesso tu te ne stai
buona finchè non troviamo Eriko" "CI VADO DA SOLA DA ERIKO, NON SERVE
CHE TU MI TRASPORTI COME....." "Oh, avevo avuto l'impressione che tu
fossi tornata, Jody-chan. Sai, come vi urlate contro voi due ci riescono pochi,
quindi ho subito immaginato che foste voi i disturbatori della quiete
pubblica.....adesso, sbaglio o tra le urla è venuto fuori anche il mio nome ???
Cosa hai combinato stavolta ???? esclamò in tono gioviale Eriko, quasi stesse
parlando del tempo, sbucando fuori dal corridoio laterale al pianoterra. La
ragazza, fissando la dottoressa per quanto le era possibile dalla posizione
scomoda in cui si trovava, disse "La gamba....credo di averla sforzata
troppo, Eriko-san" "Come al solito....con te non si parla mai
abbastanza....anche se qualcuno invece di parlare preferisce usare metodi
diretti, vero Genzo-kun ????". Jody lanciò un'occhiata rovente al ragazzo,
o meglio al retro della sua nuca poichè era l'unica parte che vedeva, e lui
arrossì "Allora ??? Mi vuoi mettere giù oppure no ????" chiese Jody
in tono seccato, e Genzo la fece scivolare lentamente a terra "Oh,
finalmente. Ora posso...oh, ancora !!!!" stavolta l'aveva presa in braccio
come Karl, poco prima, e si stava dirigendo al piano superiore. Quando arrivò
alla camera di lei, aprì la porta con un calcio e a depose sul letto "E
adesso stattene buona per un po', finchè lei non ti ha curato !!!!!! Fammi
almeno questo favore !!!!!" urlò lui, arrabbiato. Jody stava per
ribattere, ma vide all'improvviso nei suoi occhi quanto fosse sinceramente
preoccupato per lei, e la sua espressione si addolcì, facendosi addirittura
pentita "Scusa...hai ragione, non me ne sto mai buona...però..."
"Sì, immagino che tu abbia i tuoi pensieri...ma visto che il mio pensiero
sei tu, e sei già abbastanza impegnativa così, vedi di non farmi venire un
infarto a diciassette anni, per favore !!!!!". Jody sorrise di nascosto.
Erano le stesse parole di Karl, più o meno....quei due si assomigliavano,
soprattutto per il modo in cui la trattavano....beh, non proprio.....Genzo la
rimproverava di continuo perchè non voleva che corresse dei rischi...perchè era
innamorato di lei, pensò arrossendo. Karl invece....senza volerlo, lo faceva
perchè vedeva in lei una sorella. O forse era proprio il comportarsi a quel
modo che li avvicinava così tanto da farle pensare che erano come due fratelli.
Eriko interruppe le sue riflessioni posandole una mano sulla gamba e premendo
forte per saggiare il danno. Involontariamente, Jody sobbalzò per il dolore
"AHIA !!!!!!" le sfuggì; un lampo preoccupato passò sul volto di
Genzo, mentre Eriko continuava la sua analisi, che provocò altri sussulti e altri
lamenti, per poi concludere, in tono rassegnato "Jody, non puoi continuare
così !!!! La tua gamba non guarirà mai, se non le dai mai un attimo di riposo.
Ti ho permesso a malapena di allenarti, e solo a uno sport per giorno, e tu vai
a danzare con tutta la furia che hai in corpo, per ore, senza considerazione
alcuna" ignorò volutamente l'espressione sorpresa della ragazza e quella
confusa di Genzo "Capisco che sia un buon metodo per scaricare la
tensione, ma se i risultati sono questi....senti, adesso devo fare un massaggio
di riabilitazione, e sarà piuttosto doloroso....e i muscoli devono essere
rilassati, quindi io suggerirei di fare un'iniezione che ti faccia dormire per
qualche ora; hai bisogno di riposare....il fatto che tu sia svenuta per il
dolore è indice di troppo stress" a quelle parole l'espressione di Jody si
fece buia "Chissà di chi è la colpa...." borbottò, evitando lo
sguardo di Genzo "Comunque io non voglio acuna iniezione che mi
faccia...." "NON FARE LA STUPIDA !!!!!" "Oh, finalmente
anche il nostro bel cavaliere ha ritrovato la voce !!!" fece Eriko in
finto tono sollevato, ma Genzo non le badò "Hai bisogno di riposare, Jody,
Eriko ha ragione !!!!!!! Sei sempre in tensione....io....io non so cosa ti
abbiano detto adesso, cosa ci stia a fare qui quell'uomo, quell'Hermann, ma so
che a te tutto questo non va giù, qualunque cosa sia !!!!! Perciò ti
prego.....datti una tregua....fallo per me, che altrimenti non smetterò più di
preoccuparmi.....". C'era modo di resistere a quello sguardo implorante da
cucciolo ? Se esisteva, Jody di certo non ne era a conoscenza, visto che lei ci
si liquefava davanti....."E va bene !!!! Va bene, fai pure quel che devi
fare, Eriko-san....tu torni al campo da calcio ????" chiese poi, guardando
Genzo con aria che sperava fosse serena. Lui annuì "Sì, fra poco...se
permetti, aspetterò che ti addormenti". Il sollievo le affluì al volto,
illuminandole gli occhi e sfociando in uno splendido sorriso. Non l'avrebbe
lasciata sola, mai.....quello che contava era questo. Lui non se ne sarebbe
andato. Gli tese una mano, e lui si avvicinò per stringerla con calore; Eriko
represse un sorriso, e si avvicinò con aria professionale "Allora, pronta
??? Ti avverto che dormirai almeno quattro ore, con questo. E dormirai sodo,
nel senso che non ti sveglierai per rumori o malesseri. Dormirai e basta".
La ragazza annuì, tendendo l'altro braccio e stringendo le dita di Genzo mentre
l'ago acuminato le penetrava la pelle rosata, senza distogliere lo sguardo da
esso. Fu questione di un attimo, poi lei si voltò verso il ragazzo e disse
"Fa effetto...sento già un sonno tremendo....". Lui, sollecito, si
avvicinò ancor di più e le passò un braccio dietro alla schiena, facendo forza
per farla stendere "Avanti, stenditi, meglio se stai comoda....dai,
mettiti sotto le coperte o prenderai freddo...." "Già....ormai siamo
a fine novembre...." sussurrò lei, gli occhi ormai chiusi, anche se sapeva
benissimo chge, alle loro orecchie non aveva alcun senso quella frase. Poi gli
occhi si serrarono, il respiro si fece regolare e la stretta alle dita di Genzo
si allentò. Il ragazzo però non ritirò la mano, ma rimase immobile qualche
secondo a fissarla. Era così bella con quell'aria indifesa che le persone
assumono quando sono addormentate.....così dolce.....così....Jody....."Ehi,
Genzo.....ehi....amico, ci sei????" Eriko lo stava già chiamando da un
po', ma lui evidentemente non dava segni di vita. Arrossendo si tirò indietro,
lasciando con rimpianto la mano della ragazza "Oh, finalmente !!! Ora devo
farle il massaggio, quindi forse è meglio se tu esci dalla stanza"
"No, resto con lei" rispose, senza staccare gli occhi da Jody e ben
deciso a non abbandonarla. Eriko, che se l'era aspettato, lo fissò con aria
divertita "Ma non dovevi allenarti ??? E va bene, signor eroe...ma ti avverto
che sto per toglierle i pantaloni". Il volto del ragazzo divenne
immediatamente color peperone "Cos...." "Mica penserai che possa
farle il massaggio ai muscoli con quelli addosso ??? Devo ben vedere quali zone
sono infiammate, no ??? Beh, io ti ho avvertito...fai tu" Genzo si voltò
istantaneamente, mentre il rosso tendeva al viola "Credo che
uscirò...." "Bravo, fai bene. E allenati a dovere, eh ????" lo
canzonò la dottoressa, mentre il giovane batteva in ritirata con rapidità
"Ora capisco perchè Jody si diverte tanto a prenderlo in giro...ci casca
come un allocco !!! Beh, vediamo di iniziare....".
Se
aveva pensato di rintanarsi da qualche parte nascosta della villa per sfogare
la sua frustrazione, beh, si era sbagliato di grosso !!!! Genzo infatti non
aveva fatto in tempo ad uscire dalla porta d'ingresso che una moltitudine di
figure dall'aria preoccupata gli erano piombate addosso, urlando domande
riguardo alla salute di Jody e su dove si trovasse in quel momento. Gli ci
vollero dieci buoni minuti per zittire tutti quanti e spiegare come stavano le
cose "Jody è in camera sua; Eriko ha detto che avrebbe dovuto fare un
massagio alla gamba, e siccome era doloroso le ha fatto un'iniezione che la
farà dormire per alcune ore....quindiper ora non potete parlarle, dovete aspettare" "Ma sta bene
??? Voglio dire, si riprenderà anche stavolta oppure....no???" domandò
Kay, con gli occhi castani così dilatati che parevano occupare da soli tutta la
metà superiore del suo volto. Gnzo annuì, senza sorridere "A detta di
Eriko-san sì....anche se non deve sforzarsi così tanto...e a questo
proposito...." i suoi occhi scuri si posarono su Schneider, mandando
scintille di rabbai repressa "Cosa ti è saltato in mente ??? Non fare
finta di nulla, abbiamo visto tutti che era insieme a te quando è stata male
!!!!". Gli occhi azzurri del tedesco mandarono un lampo "Aspetta un
secondo, io non ho fatto niente....cosa stai pensando ????" chiese, in
tono difensivo. Genzo avanzò, parandoglisi davanti con aria così arrabbiata che
gli altri non ebbero coraggio di intromettersi, nemmeno quando il portiere lo
afferrò per il bavero del maglione e lo sollevò leggermente "Sto pensando
che la ragazza che amo è stata male in tua compagnia...e che da quando tu sei
qui, lei sta male. Cosa vuol dire questo, secondo te ????". Karl digrignò
i denti; già la situazione era spiacevole per lui, visto che sentiva uno strano
moto di preoccupazione per la ragazzina dai capelli castani che ora dormiva al
piano di sopra e non capiva perchè, e ora quello stupido lo accusava pure di
essere il responsabile.....la sua mano si chiuse sul polso di Wakabayashi,
quello che gli stringeva la maglia "Smettila di fare l'idiota !!! Cosa
credi che possa averle fatto ???? Quella sa lottare meglio di un maestro di
arti marziali...." la stretta di Genzo non si allentò "Questo perchè
lei lo è, un maestro di arti marziali....e non mi importa cosa dici, io so solo
che lei era con te, ed è uscita dal parco tra le tue braccia, sofferente. Non
so cosa sia successo...non ho avuto coraggio di chiederlo a lei, ma sto
aspettando che me lo dica tu !!! ALLORA ????!!!!!" i suoi occhi neri come
la pece parevano sul punto di prendere fuoco, tanta era la rabbia che ribolliva
in essi. E quelli di Karl non erano da meno; anche se il loro colore ricordava
il mare, ora era decisamente un mare in tempesta. Le sue labbra si mossero in
una smorfia dispregiativa "Stai facendo la figura del deficiente,
Wakabayashi !!!!! Ti comporti da eroe tragico che interviene per punire colui
che ha fatto del male alla povera e indifesa donzella.....beh, lascia che ti
dica come stanno in realtà le cose, idiota !!!La cosiddeta povera e indifesa
donzella non è affatto povera e indifesa, ma anzi ha una forza di volontà tale
che nulla riuscirà mai a piegarla !!!! E tu non sembri affatto un eroe....ma
solo uno stupido pieno di gelosia !!!!!!!!!!!!". Il braccio destro di
Wakabayashi si serrò al suo fianco, preparandosi a colpire; gli occhi di Karl
lo sfidarono, bruciando di rabbia, e il portiere fece partire il pugno.....che
però non arrivò mai a destinazione: sorpreso, il ragazzo si voltò a guardare
Kay, che si era lanciata sul suo braccio e lo aveva afferrato con tutta la
forza che aveva in corpo, tirandolo all'indietro. Quando i loro occhi si
incrociarono, la ragazzina scosse decisa e preoccupata il capo
"Wakabayashi, no !!!! Non è questa la soluzione, non otterrai
nulla....dobbiamo aspettare di sapere come stanno veramente le cose, prima di
decidere se lui ha veramente qualche colpa o meno.....questo è ciò che Jody farebbe
!!!!!". Il ragazzo distolse ostentatamente gli occhi da quelli della
ragazza, deciso ad ignorarla, e li riportò sul suo avversario.....e di nuovo
vide qualcosa che lo costrinse a sgranarli: Alex, i capelli sciolti svolazzanti
attorno a lei, a formare un'aura sacra e invincibile, e le braccia tese,
spalancate, si era parata davanti a Karl per difenderlo. Se avesse cercato di
colpirlo, avrebbe di certo preso lei.....ma nessuna traccia di paura riempiva
gli occhi rossi della ragazza, che lo sfidavano esattamente come quelli dei
tedesco poco prima; ma a quegli occhi così limpidi, puri e carichi di verità
lui dovette arrendersi, poichè erano troppo simili a quelli di Jody. Così pieni
di forza, che non era possibile sopportarne lo sguardo, nemmeno se si aveva l'animo
sereno...e l'animo di Genzo era tutto tranne che sereno; soprattutto se il suo
pensiero tornava al volto dolorante della ragazzina che giaceva al piano di
sopra...."Lascialo andare, Genzo". Stavolta era stata Sanae a parlare
"Siamo tutti contro questa cosa, ormai dovresti averlo capito. Il passato
non ti ha insegnato ad aspettare di sapere come stanno le cose, prima di
agire???? Jody non ha ancora avuto modo di parlare, e Karl nemmeno. E io credo
che ne abbiano di cose da raccontare....." i suoi occhi scuri si volsero
sul tedesco, ancora leggermente sollevato da terra "E anche noi dobbiamo
raccontare molto....credo sia giusto......Jody ti avrà raccontato ciò che le è
successo, immagino, però..." "In effetti ha glissato su alcuni
aspetti della vicenda....tipo come fa a conoscervi.....e come cavolo è finita
insieme a questo deficiente.....". La mano di Genzo si strinse ancor di
più sul suo colletto, e il pugno diede segno di voler ripartire "Genzo,
FERMO !!!" urlò Kay accorgendosene. Alex tese ancor più le braccia per
proteggere Karl, e la cosa cominciò a scavare un tarlo di dubbio nel cervello
di Genzo. Alex lo odiava, quasi, quel tedesco, per la storia del fidanzamento,
eppure era li a difenderlo....non è che stava veramente sbagliando tutto????
Sanae lo salvò da ulteriori dubbi e riflessioni gravose, mettendosi in mezzo
tra lui e Alex e allontanandoli a forza, spingendo con le bracciaper farli indietreggiare. Nel sentire quella
gentile e decisa forza che si contrastava alla sua, inespressa ma non per questo
inesistente, il ragazzo parve tornare alla ragione, e abbassò il pugno, con un
sospiro di sollievo di Kay. Alex abbassò con una lieve incertezza le braccia, e
infine anche la presa sulla maglia di Karl svanì, lasciandolo scendere a terra.
Genzo fece un passo indietro, mentre Sanae lo fissava compiaciuta "Bene. E
ora vi pregherei di evitare litigi finchè Jody non ci avrà raccontato cosa è
successo. No" alzò la mano a interrompere Karl, che aveva effettivamente
appena aperto la bocca e si bloccò incredulo.....èerchè anche se lei l'aveva
fermato, i suoi occhi non avevano abbandonato Genzo. Pareva così sicura di
sè......come qualcun'altra di sua conoscenza....forse fu quello a costringerlo
a sospirare rassegnato e annuire. Sorprendentemente, Schneider lo imitò; ma non
tolse dal volto quel suo sorrisetto sprezzante "Sempre che lei decida di
dirvi tutto....." disse, in tono che lasciava intendere che lui non
l'avrebbe fatto, e che secondo lui Jody se ne sarebbe fregata di tutti loro. La
rabbia di Genzo esplose di nuovo, e fu una fortuna che Kay fosse ancora
ancorata al suo braccio; e, sorprendentemente, stavolta fu Sanae, che era ancor
aferma in mezzo ai due, messa in laterale, ad intervenire; voltandosi
totalmente verso il tedesco, scostò bruscamente Alex con una manata sulla
spalla, piazzandoglisi davanti e guardandolo fisso negli occhi....per poi
tirargli uno schiaffo spaventoso "Io so che lei lo farà. E non ti permetto
di parlarne come se fosse una persona....come le altre". Capiva benissimo
che quelle parole erano totalmente inadatte a spiegare ciò che sentiva, ma
sapeva anche che lui avrebbe capito....non si poteva passare del tempo con Jody
senza rendersi conto di chi lei fosse, di che persona straordinaria fosse, e
Karl era stato solo con lei.....e a quanto pareva erano in una situazione
difficile, una situazione che avrebbe spinto Jody a tirare fuori tutto il suo
carisma.....non poteva non essersene accorto, stava di certo bluffando....si
stava prendendo gioco di Jody mentre lei era distesa, dolorante, nel suo
letto.....i suoi occhi scuri sfavillarono di ira "Beh, l'ho detto e lo
ripeto, sei ben diversa dall'ultima volta che ti ho visto, manager del
Giappone....e a quanto pare non ti sono ancora molto simpatico...."
bofonchiò lui, la mano poggiata sulla guancia compita e gli occhi che
saettavano da Sanae, fiera e furente, a Tsubasa, che le stava alle spalle e
aveva un'espressione decisamente preoccupata. La ragazza non vi badò, o forse
non lo notò, e scrollò le spalle noncurante "Semplicemente non permetto a nessuno
di parlare a quel modo della mia migliore amica....devi scegliere, Schneider: o
con lei o contro di lei...e di tutti noi....". Il tedesco spostò lo
sguardo sulla piccola folla che li aveva circondati; nei loro occhi si leggeva
la stessa sicurezza che in quelli di Sanae...erano tutti con lei, senza
riserve...e Karl si trovò a chiedersi che cosa avesse di così straordinario
quella ragazzina per ottenere tanta leatà incondizionata da chi le stava
attorno. Ma in fondo lo sapeva; anche lui, dopo aver passato con lei poco più
di mezzora, sentiva di volerle quasi bene, di provare simpatia per lei...così
indifesa di fronte ai torti che le erano stati perpetrati....eppure così forte,
così decisa a non mollare, a non lasciare che avessero la meglio su di lei....scosse
il capo, confuso "Non posso prendere una decisione prima di aver sentito
come stanno le cose....tutte le cose, intendo. A partire da quando è
arrivata qui". Sanae sospirò, abbassando la mano che era ancora sollevata
dopo lo schiaffo e annuì "Credo sia...giusto. Voi che ne dite ?" i
suoi occhi sondarono tutta la compagnia, soffermandosi a lungo su Tsubasa e
Misaki. A turno, dopo averci evidentemente riflettuto seriamente, i due ragazzi
annuirono, prima l'uno, poi l'altro "Sì, credo che sia giusto anch'io. E
credo che dobbiate pensarci voi ragazze....almeno alcune di voi, comunque. Tu,
ad esempio, Sanae. Sei stata la prima con cui ha fatto amicizia...." gli
occhi scuri della ragazza si fissarono su Wakabayashi "Non è proprio
così..." disse in tono quasi ironico, mentre il portiere arrossiva,
condividendo certamente il ricordo che le si era affacciato alla mente, e cioè
di Jody che glui precipitava addosso il primo giorno che aveva visto Fujisawa
"Comunque hai ragione. Jody ti ha raccontato cosa è successo in Germania,
vero?" Karl assentì, non capendo perchè fossero tanto preoccupati nello
scegliere chi dovesse raccontargli la storia "Scusate ma..."
"Quindi noi possiamo anche fare a meno di venire...andremo in palestra ad
allenarci" disse Kay in tono sicuro, senza badare all'interruzione di Karl
mentre Alex, Allenby e Aly annuivano, seguite poi da Yoshiko e Yayoi. Anche
Sanae diede il suo assenso, e i suoi occhi tornarono su Tsubasa "Anche noi
ci alleneremo...." "Io no. Io verrò con voi" annunciò Taro, raccogliendo
l'occhiata dell'amico e interpretandola correttamente "Posso aiutarvi,
alcune parti del racconto le conosco meglio io. E poi meglio se...." non
finì la frase, ma lanciò occhiate eloquenti a Genzo e Tsubasa, che sospirarono
sollevati (Tsubasa cercò di non farsi vedere, ma
siccome Sanae lo stava guardando divenne color peperone. NdA).
Sanae, decisa, tornò a voltarsi verso Karl "Bene, allora è deciso. Tu
vieni su con me, Taro e Meimi" la ragazza bionda sussultò, sorpresa per
essere stata coinvolta a quel modo, e Karl spostò lo sguardo su di lei. E così
quella era....Meimi.... Sanae non la guardò, ma parve percepire quella reazione
"Anche tu non sai quasi nulla della nostra storia....è la volta buona per
raccontartela". Gli occhi di Karl ebbero un bagliore; ragionamento
ineccepibile, ma c'era un motivo molto più valido per cui la ragazzina avrebbe
dovuto ascoltare.....solo che Sanae non lo sapeva...poi la voce di Genzo
interruppe le sue riflessioni "Scusa un attimo, e dove avreste intenzione
di portarlo per fargli il riassunto della nostra vita???". Il tono era
ancora scontroso; evidentemente, nonostante le suppliche delle ragazze, non lo
aveva ancora perdonato. Taro esitò un secondo "Beh....credo andremo al
piano di sopra, in camera di Sanae....è il posto più comodo perparlare senza
essere inter-----" "NON SE NE PARLA NEMMENO !!!!!!!!!!! VOLETE
PORTARLO IN CAMERA DI JODY ?????? !!!!!!!!!!" "Genzo, è per questo
che ho detto che sarei andato anch'---" "NON ESISTE PROPRIO, IO NON
VE LO PERMETTO !!!!!!!!!!!!" "Tu non hai voce in capitolo,
Wakabayashi" stavolta era stato Yusuke....e il suo tono era pieno di
sconforto....."Lui deve sapere tutto, quindi non metterti a rompere le
scatole e vatti ad allenare con gli altri !!!! E voi andate" esclamò,
rivoltò a Sanae e Taro "E vedete di chiarirgli i dubbi.....non lo sapete
ancora, ma è molto, molto importante...." ignorò le occhiate confuse dei
due ragazzi e si allontanò, camminando rabbioso. Alex, dopo un attimo di
confusione, gli corse dietro. Genzo, masticando rabbia ma impotente, si avviò a
sua volta verso il campo da calcio. Tsubasa, lanciando uno sguardo preoccupato
alla sua ragazza, si affrettò a seguirlo, e così fecero gli altri, tranne Taro (ndA: Franz non c'era ad assistere a questa bella scenetta,
è in giro per la casa; quindi Schneider non l'ha visto); poi Kay
annuì con fare deciso, e volse le spalle al gruppo, andando verso la palestra.
Aly, Allen e le altre la seguirono, senza voltarsi indietro. Sanae rimase
ferma, ormai sola con Taro, Karl e Meimi, ed esitò; che fare ora??? Jody
sarebbe stata d'accordo, oppure avrebbe preferito che il ragazzo rimanesse
all'oscuro di tutto....tutto ciò che lei non gli aveva raccontato...però, Yu
aveva detto che...che lui...insomma, doveva sapere.....sospirando, decise per
la prima volta di rischiare di scatenare l'ira della sua migliore amica (Il che non è affatto una cosa da poco per chi conosce Jody,
ve lo assicuro NdA Ehi, tu....NdJody che tamburella le dita sul braccio con
fare inquietante) e disse, in tono risoluto "Forza,
andiamo!!!!", avviandosi con fare deciso dentro casa e su per le scale.
UUUHHHHH....che capitolo confuso...ho fatto una fatica a
scriverlo....si vede eh? Comunque, rispondo in breve ai commenti, e vi prego di
dirmi cosa ne pensate,, perchè qui nella mia testa si agita la confusione più
totale....aiuto !!!! (Aiuto NdAssistente virtuale )
Moki-chan: L'albero genealogico l'hanno buttato nella
carta da riciclare perchè occupava troppo spazio ed era veramente uno
spreco....l'idea è stata di Jody, ma comunque suoi zii erano ben contenti di
farlo....grazie per i complimenti, che ne dici di quest cap ?
Sakura chan: No, quest'uomo non la smette mai...ma a volte
le sue armi possono anche ritorcerglisi contro....capirete, capirete.....già,
ormai qui nessuno sa come abbia il coraggio di dir ancora 'sono tuo padre' a
Jody....ma in realtà è da quandomorta
Angel che non dovrebbe più osare dirlo....sai, il lupo perde il pelo ma non il
vizio....e questo lupo di pelo ne ha perso parecchio....purtroppo, non è l'unico
che può mettere i bastoni tra le ruote a Jody.....
Bene, e con questo è tutto per ora....a presto
(spero...università tiranna !!!!) con nuove e sconvolgenti novità....Genzo,
preparati.....ih ih ih....(Poveretto....NdJun mentre guarda Genzo che trema)
"Aspetta
un momento....non ci sto capendo un tubo. Che centra il campionato estivo con
il padre di Jody???? E in che modo Wakabayashi entra nella storia ?????"
domandò confuso il tedesco, fissando alternativamente Taro e Sanae con gli
occhi azzurri spalancati. I due si scambiarono un'occhiata complice; il
racconto era più ingarbugliato del previsto, visto che Karl ignorava tutti i
particolari precedenti che avevano portato alla conclusione cui dovevano
arrivare; anche Meimi aveva l'aria di non capirci molto, e i due ragazzi
sospirarono forte, decidendo di ripartire dall'inizio. Fu Sanae a prendere la
parola "Va bene, credo sia il caso di partire proprio dall'inizio inizio,
cioè da quando Jody è arrivata qui in Giappone. Dovete sapere che la prima cosa
che ha fatto, il giorno seguente il suo arrivo, è stata...."
"....litigare immediatamente con Wakabayashi" concluse Misaki con un
sorriso; i due lo fissarono increduli, ripensando al comportamento della coppia
che avevano sempre sotto gli occhi "Vuoi dire che appena l'ha visto ha
iniziato a..." chiese Karl, e il ragazzo annuì "Sì, ha subito tirato
fuori il suo bel caratterino. Comunque, la questione è un po' più complicata.
Le cose stanno così; siccome Jody è una sportiva ed erano mesi che non si
allenava, quella mattina, cioè il giorno dopo essere arrivata, ha avuto la
bella pensata di farsi una corsa. Si è ovviamente vestita in modo sportivo, con
tanto di cappellino azzurro che le raccoglieva i capelli; con indosso una felpa
grande che le copriva le....ehm....forme...." senza rendersene conto, Karl
gli lanciò un'occhiata omicida, come per proteggere l'onore della presunta
sorella, e Misaki si trattenne a stento dal ridergli in faccia "....beh,
insomma, con quella roba addosso poteva passare per un ragazzino gracile. Ad un
tratto, correndo, ha costeggiato il nostro campo da calcio; ha visto un pallone
all'interno, e la porta era aperta e...beh, ti lascio immaginare, per una che
ha passato un anno d'infanzia con Hikaru Matsuyama che le insegnava a giocare a
calcio....è entrata e ha iniziato a palleggiare; e poi è arrivato Wakabayashi,
che le ha urlato contro perchè era entrata senza permesso....ma era convinto
che fosse un ragazzino. Lei ovviamente non l'ha presa bene, ha notato che era
un portiere e l'ha sfidato" si interruppe sull'orlo delle risate nel
vedere l'espressione di Karl al riguardo; anche Meimi pareva sconvolta
"Lui non capiva molto bene, ma si è messo in porta senza troppe storie.
Lei è partita in attacco, ha fatto un'acrobazia spettacolare e ha segnato in
rovesciata". A questo punto gli occhi di Karl parevano due fanali da
quanto erano spalancati, e Meimi aveva entrambe le mani premute sulla bocca e
un'identica espressione meravigliata; il ragazzo si accigliò, squadrandoli con
occhi critico "Sapete? A guardarvi così mi sembra....boh, non importa.
Comunque" rirpese, mentre Meimi assumeva un'aria perplessa e Karl
socchiudeva gli occhi, preoccupato "Nel scendere a terra, Jody ha avuto un
piccolo problemino; Genzo era ancora disteso a terra nel tentativo di parare il
tiro, e non è riuscito a spostarsi. Lei gli è...caduta addosso" un grido
soffocato fu una reazione più che eloquente da parte di entrambi gli uditori
"E il cappellino è volato via....vi lascio immaginare la scena;
Wakabayashi era rosso come un pomodoro, e lei più che imbarazzata. In quel
momento siamo arrivati io e Tsubasa, preoccupati per Wakabayashi, e l'abbiamo
chiamato per nome; lei ci ha sentito e ha capito chi era colui sul quale era appena
precipitata. Inutile dirvi che ha evitato le nostre domande ed è fuggita in
fretta; l'abbiamo anche inseguita, con Sanae che ha quasi avuto un infarto nel
vedere Tsubasa così interessato ad un'altra" Sanae divenne viola e gli
tirò un pugno sul braccio "Ma Jody era fuggita, con un piccolo aiuto di
Yu, che la portò via in moto. Da allora, cercò di evitarci, soprattutto il
giorno dopo, quando arrivò nella nostra scuola. Ma il destino non era
d'accordo, visto che finì nella nostra classe. Non vi dico la sua reazione
quando ha riconosciuto me, Tsubasa, Wakabayashi e Sanae. E da lì per dei mesi
abbiamo dovuto sopportare quei due che si punzecchiavano e giuravano di odiarsi
a morte, quando era evidentissimo che morivano l'uno dietro all'altra"
"Erano solo troppo orgogliosi per ammetterlo" intervenne Sanae,
prendendo in mano le redini del racconto "Passavano tutto il loro tempo
libero a litigare, e vito che Jody era manager della squadra erano sempre a
contatto, quindi....vi lascio immaginare. E poi, le scenate.....ti ricordi
Misaki quella volta che Wakabayashi è entrato urlando nella palestra di
ginnastica artistica e lei gli è precipitata addosso ???? Non gli ha rivolto la
parola per delle ore. Lui era sull'orlo del collasso. Noi sopportavamo in
silenzio, ridendo, quella apparente ostilita, poichè sapevamo tutti che, se mai
qualcuno avesse provato a intromettersi tra loro, avrebbe fatto una brutta
fine; basta pensare a quando è arrivato Matsuyama per il ritiro della
nazionale, e Jody gli è saltata al collo, visto che sono cugini. Wakabayashi,
che non lo sapeva, per poco non l'ha picchiato a sangue. Solo la fermezza di
lei ha impedito una strage. E poi, quando è arrivato Franz....tu eri presente,
quella volta, vero ????". Misaki annuì "Sì, ma andiamo con ordine. Insomma,
noi sapevamo. Sapevamo che, se uno di loro fosse stato in difficoltà, l'altro
avrebbe mosso mari e monti per aiutarlo. E la conferma l'abbiamo avuto con
l'arrivo di Allenby. Arrivo che ha costretto Jody ad affrontare il suo passato,
invece di sfuggirlo. Sai, siccome Allenby aveva quasi la certezza che quella
fosse Jody, ma voleva una prova, l'ha sfidata a pallavolo, precisamente a
ricevere una sua schiacciata. Senza volerlo, il corpo di Jody si è mosso di
riflesso; e Allenby ha saputo che era lei. Anche se ultimamente mi sono
convinto che ciò che Allen cercava non era una conferma che quella fosse Jody;
era una conferma che Jody fosse ancora se stessa. Comunque" Sanae lo fissò
sorpresa, riconoscendo la verità di ciò che aveva detto, ma lui non vi badò
"Jody scappò in preda alla disperazione, incoscia di se stessa e di ciò
che le accadeva. Iniziammo a preoccuparci quando Yusuke telefonò a Sanae
chiedendo dove fosse Jody. Erano le sette passate, e noi l'avevamo vista
andarsene alle tre e mezza. Iniziammo subito le ricerche, visto che aveva
iniziato a piovere a dirotto. E mentre noi giravamo la città, Wakabayashi trovò
Jody vicino a casa sua, tremante e con gli occhi persi nel vuoto. La portò a
casa sua e ci trovò in giro per le strade; andammo con lui e sistemammo Jody al
sicuro....beh, accaddero molte piccole cose quella sera" altra occhiata
allusiva a Sanae e altro pungo sul braccio "Comunque, alla fine i suoi zii
arrivarono. Yusuke voleva portarla a casa, ma Wakabayashi si oppose, dicendo che
era pericoloso ed era più sicuro se rimaneva lì; alla fine i suoi zii
acconsentirono, e lei passò la notte lì. Da quello che ci hanno raccontato
poi" abbassò gli occhi con fare serio "Verso le tre di notte si sono
trovati giù in cucina, e hanno parlato; e Jody è riuscita, per la prima volta
in vita sua, a raccontare tutta la storia di Angel a qualcuno; e a piangere. E
quel qualcuno, colui che ha reso possibile questo, era Wakabayashi. E tutti
eravamo consapevoli di cosa questo significasse". Misaki si interruppe, e
Sanae intervenne con voce ferma "Meimi - san, tu non sai nulla di Angel e
di cosa è accaduto a Jody. Sarebbe giusto che te lo raccontasse lei, e sono
certa che lo farà, dicendoti cosa ha provato e perchè ha agito così. Ma
ora....forse dovresti sapere almeno la storia generale..."
"Raccontagliela" disse Karl in tono duro, essendo a conoscenza del
rapporto di parentela di Meimi con Jody, che invece gli altri due ignoravano
"Avanti, raccontala, io aspetterò buono anche se la so già". Sanae
gli lanciò un'occhiata guardinga, poi iniziò a raccontare. Meimi ascoltò con
occhi sbarrati dall'orrore, e alla fine lacrime copiose scendevano da essi,
cariche di dolore e risentimento verso chi aveva distrutto a quel modo la vita
della sua amica. Karl le battè amichevolmente una mano sulla spalla per farle
coraggio, gesto che stupì tutti, lui stesso per primo, poi alzò gli occhi su
Misaki e borbottò "Continua. Mi pare che non siamo ancora arrivati al
punto saliente". Anche se sorpreso, il ragazzo annuì "Beh, da quel
momento Jody ricominciò a vivere, felice e spensierata come prima; Allenby si
trasferì qui, e man mano arrivarono anche le altre ragazze, e Jody potè
rivedere le sue amiche di sempre. Ma l'arrivo di Kay e Aly" il suo volto
si imporporò largamente nel pronunciare il nome della sua ragazza, ma tutti
fecero finta di non badarci "Portò una nuova notizia, che era anche un bel
problema; il padre di Jody stava venendo qui con Richard, e aveva tutte le
intenzioni di far fidanzare la figlia superstiste col ragazzo". Meimi lanciò
un urlo offeso, e Karl mosse la mano in un gesto improvviso e violento che
espresse a dovere il suo sbigotttimento "COSA???? PURE QUESTO ??? MA
COME....E COSA AVETE FATTO ????" sembrò non accorgersi nemmeno che la sua
voce era tre volte più alta del normale, e che i suoi occhi scrutavano troppo
spesso Jody, ancora immobile nel suo letto. Misaki, Sanae e Meimi si
scambiarono un'occhiata allusiva, poi Sanae continuò "L'idea fu di Misaki;
sapeva bene che l'unico mezzo per contrastare quell'uomo era giocare
d'anticipo; e così facemmo, con l'approvazione dello zio di Jody e di Yu. Ah,
non vi abbiamo detto che Yu all'inizio non sapeva di essere fratello di Jody,
era convinto di essere solo suo cugino, e così anche lei. Lo scoprirono una
sera, quando lui eWakabayashi si erano
picchiati perchè il ragazzo, dopo l'episodio sotto la pioggia, non voleva che
Wakabayashi si avvicinasse a Jody. Wakabayashi prese questa preoccupazione per
gelosia, e vi lascio immaginare. Lo zio di Jody li fermò rivelando che erano fratelli,
e questo portò a una nuova crisi, che Jody ha superato solo grazie a Yu e
Wakabayashi. Comunque, stavolta il problema era veramente grave; come ho già
detto, dovevamo giocare d'anticipo e così, all'insaputa dei due interessati,
organizzammo coi loro tutori un.......un fidanzamento ufficiale". Karl e
Meimi rimasero senza parole, occhi e bocca spalancati, increduli per quella
svolta imprevista nel racconto "La cosa sarebbe stata annunciata durante
la festa che si sarebbe tenuta per l'inizio del campionato alla casa estiva dei
Tachikawa, che si affacciava sui campi da calcio e nella quale fummo ovviamente
tutti invitati. Non vi dico la fatica che facemmo per preparare tutto di
nascosto a quei due....comunque, alla fine giunse la serata della festa".
Karl alzò una mano a interrompere la ragazza "Stai dicendo che, per
evitare che Jody fosse costretta a un fidanzamento che non voleva, gliene avete
organizzato un altro ???? Ma come avete potuto ?????? E com'è che non vi odia
per ciò che le avete fatto ?????". Sanae, oltre a notare che era veramente
arrabbiato e aveva chiamato la sorella per nome, dovette riconoscere che c'era
del vero nelle sue parole, ma lasciò che fosse Misaki a discolparli "Non è
esattamente come dici tu; intanto, l'idea iniziale è stata mia, quindi
prenditela solo con me se devi; poi, non avremmo mai fatto una cosa del genere
se non fosse stato evidente, a tutti, zii e genitori degli interessati
compresi, e soprattutto a Yu, che doveva come fratello maggiore dare il suo
assenso e che, essendo gelosissimo, aveva una visione molto ristretta e
personale della cosa, che quei due erano follemente innamorati l'uno
dell'altra. Ti giuro che altrimenti non mi sarei mai permesso...però, se non
fossimo intervenuti, quei due avrebbero continuato a rincorrersi invano, e
forse quella sera Jody non avrebbe avuto la forza per opporsi a suo padre.
Questo è il fatto fondamentale: i fatti ci hanno dato ragione !!!!!". Si
fermò un attimo per riordinare le idee "Sanae, aiutami; questa è la parte
più difficile; allora, le ragazze scesero, vestite a festa, dalle loro stanze
al primo piano, e tutti noi ci radunammo li a ammirarle. Erano veramente
bellissime e Jody, che era scesa dopo, stava ricevendo complimenti da tutti,
quando una voce straniera si inserì nel discorso per lodarla a sua volta; nel
sentirla, Jody si immobilizzò, incredula e orripilata, poi si voltò ad
affrontare la sua paura peggiore. Richard. Richard era lì, venuto a reclamarla
come sua, insieme al padre di lei". Karl sbarrò gli occhi, e qualsiasi ulteriore
protesta gli morì in bocca "Già. Erano arrivati proprio quella sera, molto
prima di quanto ci aspettassimo; noi avevamo sperato di porli davanti al fatto
compiuto, e ci trovammo in guai seri, poichè se loro avessero cercato di
portare subito via Jody non so se avremmo potuto veramente opporci". Meimi
annuì, come a dire che aveva compreso il problema, e la sua mano andò a
stringere quella dell'addormentata ragazza, che pareva ignara della pena che
gli altri provavano in quel momento per lei "In quel momento, il padre di
Wakabayashi chiamò suo figlio sul palco per annunciarne il fidanzamento; la
cosa era stata preannunciata a Wakabayashi, senza però dirgli il nome della
fortunata, e lui si era ribellato, come tutti ci aspettavamo, poichè nel suo
cuore sapeva benissimo di non volere altri che Jody; e la cosa gli risultò
ancor più sgradita in quel momento, poichè lo costringeva ad allontanarsi da
Jody quando lei aveva bisogno di lui. Ma fu lei a reagire in modo inaspettato;
senza più badare a Richard, terrorizzata all'idea che Wakabayashi potesse
divenire il fidanzato di un'altra, scattò verso il palco, forse per
intromettersi, protestare, non lo sappiamo. Richard la seguì, cercò di
fermarla, e lei lottò con unghie e denti per liberarsi e raggiungere il suo
obiettivo, visibilmente disperata. Ricordo che lui le urlò che l'avrebbe
costretta a starsene ferma mentre quel ragazzo, cui lei sembrava tenere così
tanto, le rovinava la vita come aveva fatto lui; non come ho fatto a non
picchiarlo in quell'istante. Forse solo perchè sapevo cosa stava per
accadere" commentò, vedendo i volti carichi di risentimento dei due
ragazzi davanti a lui "Beh, mentre stavano litigando, il signor
Wakabayashi annunciò che la prescelta era proprio Jody. Ricorderò sempre la sua
espressione stupita, e Wakabayashi che, sul punto di protestare e porre fine
alla cosa, rimaneva con la bocca aperta, incredulo; Jody salì sul palco a sua
volta, lui l'abbracciò e tutti festeggiarono, felici, senza notare
l'espressione sconcertata dei due interessati. Beh, al nostro scopo servì.
Richard non sopportò di essere ripagato con la stessa moneta da colei che
voleva, soprattutto quando lei gli disse che non l'aveva fatto per rendegli il
favore.....beh, alla fine lui e il padre di Jody se ne andarono, giurando di
non voler più avere a che fare con lei. Per Richard era vero, ma..." i
suoi occhi si soffermarono per un momento su Karl, e Sanae prese la parola
"Ovviamente, come hai immaginato, Karl, Jody non ci perdonò di averle
manipolato la vita a quel modo, e scappò in terrazza, infuriata. Wakabayashi la
seguì e...beh, non chiederci cosa successe, perchè non ce l'hanno mai voluto
dire. Sappiamo solo che, quando tornarono, Jody era tranquilla e serena, e si
sono baciati davanti a noi....." Karl spalancò ancora, per quanto gli era
possibile, gli occhi, e i due narratori risero "Lei si infuriò di nuovo e
gli tirò uno schiaffo tremendo....per poi chiudersi in camera....ora, non ne
sono certa, ma credo che lui si sia poi arrampicato sulla finestra per entrare
e fare la pace.....ma lei ha la bocca cucita su quell'episodio. So solo che ce
ne ha messo per aprirmi la porta....e che la mattina dopo erano felici,
contenti e innamorati. Da quel momento sono andati d'amore e d'accordo...più o
meno...e se anche litigano lo fanno perchè si vogliono un mondo di bene....come
per la storia della gamba....". Il tedesco ebbe un movimento che fece
capire ai due che la cosa gli interessava, ma Misaki scosse il capo, fermando
Sanae che stava per raccontare cosa intendesse "Beh, le cose sono andate
così, e si è rivelata la migliore soluzione che potessimo prendere; ha anche
reso la nostra vita....piuttosto movimentata. Al ritorno a scuola, la notizia
che Wakabayashi, e molto altri dei giocatori, si erano fidanzati, ha suscitato
fin troppo scalpore....ma andiamo con ordine. Ci sono vari altri episodi di
quest'estate da raccontare; ad esempio l'arrivo di Franz. Quello si che è stato
un bel colpo. Anche perchè Jody è stata colpita un'altra volta...." Karl,
che cominciava a non capirci più nulla, scosse deciso il capo "Calma,
aspettate un attimo. E' da quando sono qui che sento parlare di questo Franz,
ma non ho ancora capito a chi vi riferite.....si può sapere chi diavolo è
??????" domandò con aria seccata. Sanaee Misaki si scambiarono un'occhiata supita all'idea che non avesse
ancora incontrato l'altro ragazzo, ma una voce proveniente dalla porta
d'ingresso li esonerò da una complicata risposta "Credo tu stia parlando
di me" disse Franz, appoggiandosi con aria soddisfatta allo stipite della
porta e fissando il quartetto seduto sul letto di Sanae e, con un attimo di
preoccupazione, la ragazza distesa su quello affianco. Schneider si mosse come
per andare incontro al nuovo arrivato, incredulo, poi si bloccò. Per l'ennesima
volta da quando era lì, non credeva ai suoi occhi. E la sua voce uscì stentata
e rauca, quando, per essere sicuro di non avere le allucinazioni, disse in
tedesco "Sc....Schester??? Ma sei davvero tu?????"
L'altro
ragazzo tedesco, fermo sulla porta, rivolse un sorrisetto furbo al capitano
della sua nazionale "E' da un bel po' che non ci si vede" rispose
nella loro lingua, facendo poi un passo per entrare nella stanza, con
l'evidente intenzione di unirsi alla conversazione. Un lampo negli occhi di
Sanae, forse indecisione, lo fece arrestare "Beh, da quel che ho capito
eravate arrivati al punto in cui entro in scena io" disse in giapponese,
con aria da bimbo rimproverato benchè innocente che fece sorridere la ragazza
"Mi pare che potrei raccontarla io, questa parte". Misaki annuì e si
tirò indietro per fargli posto sul letto. Il ragazzo si sedette a gambe
incrociate, guardando fisso Karl e aspettando un po' prima di parlare
"Beh, credo che tu ci sia già arrivato al fatto che io e questa gente qui
siamo amici; precisamente, io sono il migliore amico di Jody. E' per questo che
sono qui". Sanae, che si stava agitando da almeno un minuto, a quel punto
non si trattenne più ed esclamò "Dai, di tutto !!! Lui è il fratello di
Kay, la ragazzina con la treccia scura" Karl abbassò gli occhi con fare
pensoso, poi il volto si illumino in un lampo di comprensione "Ah sì,
quella molto carina coi capelli castani....." "EHI !!!!!" urlò
Misaki geloso e preoccupato, arrossendo poi istantaneamente nel rendersi conto
di cosa aveva fatto. Sanae infatti scoppiò a ridere, Franz gli lanciò uno
sguardo benevolo e comprensivo, e Karl si permise di sorridere maliziosamente,
avendo intuito che al centrocampista giapponese non erano risultate gradite le
sue lievi attenzioni rivolte alla ragazza castana "Ti sei fregato da solo,
Misaki; Comunque" riprese contenta Sanae, ignorando l'aria imbronciata
dell'amico "Insomma, è il fratello di Kay e il ragazzo di Aly....quella
coi capelli nerissimi e gli occhi azzurri. E' venuto in Giappone per
dichiararsi, visto che non poteva sopportare il fatto che lei se ne fosse
andata da Brema" stavolta Karl si astenne prudentemente dal fare commenti,
limitandosi a lanciare all'ex compagno di nazionale una breve occhiata
divertita, visto che anche Franz era vistosamente arrossito. Misaki, capendo
cosa provava l'amico (E futuro cognato....questa si
chiama Captatio Benevolentiae, Taro.....NdA Beh, insomma, si fa quel che si
può, no???? E poi lo capisco....quando voi donne volete mettere in imbarazzo
qualcuno ci riuscite benissimo.....NdA. Dote naturale, caro. Piuttosto siete
voi a caderci dentro benissimo ogni volta....NdA) intervenne
"Se magari smetti di sciorinare al vento i fatti privati della gente,
Sanae, grazie.....sai, certe cose a uno imbarazza un po' sentirle dire così in
faccia....". la ragazza spalancò i suoi grandi occhi scuri "Ma perchè
??? E' così romantico...dovrebbe esserne orgoglioso, non vergognarsi
!!!!!!" esclamò convinta, e per farla tacere i due ragazzi, scambiandosi
un'occhiata d'intesa, ricorsero alla loro unica arma "Allora possiamo
raccontare anche noi il momento in cui Tsubasa si è dichiarato ?????"
chiesero all'unisono, divertiti. La ragazza divenne immediatamente di un
bellissimo color melanzana e, finalmente zittita, rimase ferma mentre i due
riprendevano a raccontare "Insomma, anche la mia situazione familiare non
era delle più rosee, anzi diciamo pure che andava a rotoli. Quando anche io
rischiai di finire invischiato in un fidanzamento calcolato, scappai; non
sapevo dove sarei potuto andare, poi ricordai che mia sorella era vennuta qui
e....e sì, anche Aly" aggiunse arrossendo, visto che Sanae lo stava
fissando in modo insistente "In realtà l'avevo scoperto per caso
origliando una telefonata di mio padre quando faceva ricerche su dove fosse
scomparsa la figlia; così, ho saputo anche che Jody era qui. E...sono partito.
Io e Jody eravamo amici per la pelle, per alcuni mesi sono stato il suo ragazzo
ed ero io ad esserle vicino quando è successo....quel che è successo. Ma ero
così perso per Aly che non ho capito....finchè non è stato tropppo tardi. E lo
stesso quando è scappata; da come mi parlava, avrei dovuto capire che aveva in
mente qualcosa, accidenti..." "E se anche l'avessi saputo, che
avresti fatto?" intervenne all'improvviso la voce di Karl, profonda e decisa.
"Eh?" Franz alzò due occhi stupiti sul ragazzo, non capendo, e
incontrò due occhi azzurri sfavillanti "Anche se avessi saputo che stava
per scappare, l'avresti fermata??? Sapendo cosa voleva dire per lei restare???
Davvero avresti avuto il coraggio di farlo????". Franz rimase fermo a
fissarlo, realizzando con shock che Karl aveva centrato in pieno il nucleo di
un problema che lui non si era mai nemmeno posto "N...no, non credo avrei
potuto...." ammise con voce strozzata, abbassando lo sguardo con fare colpevole,
mentre Sanae, Misaki e Meimi fissavano Karl con bocca spalancata e profondo
rispetto. Accorgendosi di quegli sguardi, il ragazzo arrossì e si sentì in
dovere di discolparsi "Non che me ne importi poi tanto...è solo che io non
l'avrei fatto, tutto qui" bofonchiò, e Sanae gli sorrise, radiosa, come a
indicare che aveva scorto, dietro la sua apparente freddezza, il cuore caldo
che il ragazzo celava e che, in quel momento, sembrava rivolto verso quella
pseudo sorella che gli avevano affibiato contro la volontà di entrambi e che
ora dormiva nel letto li vicino. Misaki, col volto a sua volta illuminato dal
sorriso, riprese a raccontare per togliere dall'imabarazzo il ragazzo, per il
quale sentiva ora un crescente rispetto che andava al di là di ogni possibile
risvolto calcistico "Ricordo benissimo quella scena. Sia io che
Wakabayashi abbiamo rischiato seriamente un infarto precoce a 17
anni.....allora, eravamo sul campo da calcio della villa, qui fuori, e Jody è
venuta a chiamarci per la cena. Era vestita con pantaloni neri e top azzurro, e
credo che Wakabayashi avesse una seria parabola alla mascella, poichè è rimasto
a bocca aperta per un paio di minuti a guardarla prima che...beh,
all'improvviso, una figura si è materializzata dietro di lei. Noi la guardammo
stupiti e Jody, sentendo probabilmente la presenza dietro di sè o vedendo i
nostri sguardi si voltò, mentre qualcuno la abbracciava da dietro. Era il qui
presente Franz, appena arrivato dalla Germania......e il primo benvenuto che si
sentì dire, dalla sua migliore amica dopo un anno di lontananza fu 'E TU COSA
CI FAI QUI ???????'" Franz scoppiò a ridere, ricordando la scena. Jody
aveva effettivamente reagito in modo brusco nel trovarselo dietro, che la
abbracciava, dopo un anno in cui non si erano nemmeno sentiti, ma poi gli aveva
sorriso piena di gioia. "Dopo un inizio riluttante, Jody aveva sorriso
all'amico ritrovato, e questo aveva scatenato i più trucidi istinti animaleschi
di Wakabayashi. Non so ancora come ho fatto a trattenerlo, visto che tentava in
tutti i modi di saltare addosso al qui presente, ma alla fine Jody è
intervenuta....o meglio, ha cercato di farlo, ma prima che potesse parlare, Kay
è arrivata correndo ed è saltata al collo del fratello...mandando me e
Wakabayashi nella più completa confusione" si interruppe, imbarazzato, e
Sanae si affrettò a continuare al suo posto "Soprattutto lui, visto che
non aveva la minima idea che i due fossero fratelli. Jody mi ha raccontato che
ci ha messo almeno cinque minuti a farvi capire che quei due si assomigliavano
da morire e che non poteva essere altrimenti". Misaki e Franz si
scambiarono un'occhiata indecifrabile, che però la ragazza non notò "Ma il
punto della questione è un altro. Franz era venuto qui per....per portare una
notizia" disse, per poi voltarsi verso il ragazzo e invitarlo a
continuare. Franz non se lo fece ripetere "Già; si può dire che era stato
il motivo principale per cui ero venuto....o meglio il motivo principale per
cui ero scappato di casa. Il fatto che...suo padre si fosse risposato con
un'altra....una donna che non so nemmeno com...MMMMMHHHHH !!!!!!" Franz
spalancò gli occhi e agitò furiosamente le braccia quando Sanae e Misaki gli
saltarono addosso con l'evidete intenzione di bloccare sul nascere le sue
parole, per poi lanciare un'occhiata terrorizzata a Karl, che rivolse al
ragazzo tedesco un sorrisetto ironico, per poi dire "Oh, prego, continua
pure...ma tieni presente che stai parlando di mia madre.....". Franz smise
di agitarsi e rimase fermo a fissare l'altro con occhi increduli. Sanae tolse
la mano da sopra la bocca di lui, visto che ormai non ve n'era più bisogno, ma
passò almeno un minuto prima che il ragazzo riuscisse a dire, incredulo
"Tua...madre...???? Ma allora tu saresti......" "Suo fratello,
sì. E anche suo cugino". Quattro facce incredule si voltarono verso
di lui, di scatto "Suo....cugino??? Ma che vuol dire ??????" chiese
Taro incredulo. Karl lanciò un'occhiata circolare, soffermandosi per un secondo
di troppo a guardare Meimi. Ma una voce fresca e inaspettata lo risparmiò dal
dover dare spiegazioni imbarazzanti "Lasciate perdere, è troppo complicato
da spiegare...ahia, che male alla testa, accidenti !!!! Ma che ci faccio a
letto a quest'ora ??????" "JODY !!!!!!!!!!!!!!!!" urlarono tutti
e cinque i ragazzi seduti sul letto di Sanae, voltandosi immediatamente a
guardarla. La ragazza si alzò, in modo da mettersi seduta, e si guardò intorno
confusa "Ma che cavolo è successo? E che ci fate voi qui a spettegolare su
di me come vecchie zittelle? Oh....." i suoi occhi incontrarono quelli di
Karl in un lampo di comprensione "Oh, certo, capisco....beh, non mi pare
molto gentile parlare dei fatti miei alle mie spalle". Tentò di scostare
le coperte e alzarsi in piedi, ma un pesoimprovviso la ributtò all'indietro,
facendole sbattere la nuca contro la testata di legno del letto "OH,
JODY-SAN, JODY-SAN !!!!!!!!!!!!!!!!!!" urlò disperata la voce di Meimi,
mentre lacrime di dolore e rabbia uscivano copiose dai suoi occhi scuri.
"Io...io non sapevo che tu avessi dovuto patire tanto...." tutti
fissarono sorpresi la scena, visto che Meimi di solito non esternava a quel
modo le emozioni, e attesero la risposta rassicurante che di certo Jody avrebbe
dato alla ragazza....invano. Infatti, tutto quello che uscì dalle labbra della fanciulla
fu un sonoro e poco signorile "AHIAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!! ACCIDENTI, MI
HAI FATTO SBATTERE DI NUOVO LA TESTA !!!!!!!!!!!!!!". Inutile dire che una
goccia enorme si formò subito sulla nuca di Sanae, Karl, Franz e Taro, mentre
Meimi si tirava su e diceva, ancora piangendo "Scu...scusami....".
Jody sospirò e si rimise a sedere, passandosi la mano sulla testa come a
valutare il danno "Accidenti che colpo....comunque sta tranquilla, non ce
l'ho con te.....e non è affatto il caso di piangere, Meimi" le disse in
tono duro, vedendo le tracce delle lacrime che rigavano il volto della ragazza
"Io sono forte, ho imparato a sopportare.....e non sono sola. E' quello
l'importante. Comunque...." i suoi occhi fecero un veloce giro della
stanza, fissando uno per uno i suoi occupanti "A quanto ho capito avete
raccontato per lungo e per largo le parti del racconto che io avevo
accuratamente evitato....vabbè. Sentite, possiamo lasciar perdere tutto e io
vado a vestirmi? Mi sento uno straccio e credo di aver bisogno di un bel
bagno...." "E c'è qualcuno che sta aspettando di vederti in piedi,
sulle tue gambe, per saltare addosso al qui presente capitano tedesco, tanto
per la cronaca. Forse tu puoi fare qualcosa per evitarlo...." disse con
voce sottile Misaki, e gli occhi di Jody si fissarono su Karl; un mare di
pensieri passò tra i due, mentre si fissavano impassibili, poi la ragazza si
tirò indietro i capelli con un gesto brusco e disse seria "Oh, dovevo
immaginarmelo. No, non è affatto colpa sua....e comunque, stai attento a quello
che dici. Non è affatto il caso di rivelare le novità prima di averci ben
pensato. Allora....mi cambio. No, non serve che usciate" disse alzando una
mano, visto che i tre ragazzi si stavano giò muovendo per lasciare la stanza
"Vado nel bagno....ci metto un secondo. E dopo...." i suoi occhi
passarono su Meimi e si fermarono di nuovo su Karl "Vorrei parlare ancora
con te. Dobbiamo stabilire alcune cose. E voi quattro, dimenticatevi quello che
si è lasciato scappare, per il momento. E non ne fate parola con nessuno.
Soprattutto con Genzo. Chiaro????"; uno ad uno, li osservò annuire, e solo
quando ebbe la certezza che avevano capito lasciò la stanza. L'amosfera si fece
pesante; nessuno ebbe il coraggio di azzardare una parola, poichè potevano
rticadere su quel discorso incriminato, nonostante tutti morissero dalla
curiosità. Pochi minuti dopo, comunque, la ragazza uscì dal bagno perfettamente
vistita, sollevandoli da quel mutismo teso, e disse "Bene, ora....Karl, ti
va un giro per la città? Non credo tu l'abbia ancora vista....Sanae, Meimi, so
che dovevamo allenarci ma....potete fare senza di me per una volta? Ho anche
male alla gamba......" le due ragazze annuirono, alzandosi; tutti gli
altri raccolsero il segnale e si alzarono a loro volta. Sanae fece un sorriso
teso ma furbo e replicò "Per stavolta passi, signorina, però non chiedermi
di dire al tuo bel portiere che te la sei svignata in compagnia del capitano
tedesco con cui ti trovavi, appartata nel bosco, quando sei svenuta. Io non ci
tengo a morire giovane quindi....fai da te !!!!!" e detto ciò uscì,
seguita a ruota dagli altri che avevano tutto da guadagnare ad evitare un
simile incarico. La ragazza, che alla fine rimase sola nella stanza con Karl,
li fissò stupita "Ma tu guarda che razza di amici !!!! E va
bene....usciamo, così dico a Genzo che sto bene e che gli racconterò tutto più
tardi. Tanto sarà al campo da calcio come al solito....vieni". Uscì a sua
volta dalla stanza, e Karl si ritrovò a seguirla, frastornato, rimuginando su
un paio di cose che contava di chiederle appena fossero rimasti soli.
Non
fu semplice come l'aveva detto, in verità; non appena la vide, salda sulle sue
gambe, che correva verso il campo da calcio, Genzo abbandonò immediatamente la
porta che stava difendendo, incurante del tiro di Mamoru che gli passava alle
spalle, insaccandosi in rete, e la prese in braccio, sollevandola da terra come
se fosse fatta di porcellana ed urlando "STAI BENE ???? STAI DAVVERO BENE
????? NON DOVRESTI ESSERE A LETTO ???????? ERI SVENUTA........." la
ragazza si divincolò tra le sue braccia, cercando di tornare coi piedi per
terra, poi, non riuscendovi, rinunciò e parlò così com'era, mezza sollevata per
aria e col fiato mozzo "Sto bene...ti giuro che sto bene...."
"No, credo proprio che dovresti restartene a letto per oggi...."
"Oh, porca miseria, Genzo, tu mi vorresti sempre a letto se è per questo
!!!!!" sbottò lei perdendo la pazienza. Poi si guardò attorno, sentendo un
improvviso silenzio. Tutti la stavano fissando, straniti "Beh, che avete
da guardare ????" domandò, cercando ancora di liberarsi da quelle braccia
che la stringevano. Poi, vedendo il rossore sul volto del suo ragazzo, capì
"Oh, stupidi che non siete altro, non intendevo affatto dire quello
!!!!!!!!! Accidenti, ma voi mai un po' d'arguzia, eh??? Non avete nemmeno
minimamente pensato che forse intendevo riferirmi al fatto che, una volta per
la gamba, l'altra per lo svenimento, lui ritiene sempre che dovrei starmene
perennemente a letto buona e silenziosa, a riposare ????? Ma che c'avete nel
cervello voi uomini, oltre al pallone da calcio ??? E mettimi giù una buona
volta, Genzo !!!! Non ne posso più di starmene qui per aria, accidenti
!!!!!!!!!!". Il ragazzo la depose a terra, titubante, e non appena lei
sentì il terreno sotto i propri piedi, si tirò indietro. L'occhiata
indecifrabile che lui le rivolse la fece rimanere immobile per qualche secondo,
dispiaciuta, poichè sapeva di averlo ferito e di stare per farlo di nuovo. Ma
d'altronde non poteva fare altrimenti....perciò raccolse tutte le sue forze con
un gran respiro, e poi buttò fuori, velocemente, prima di ripensarci
"Senti, voi state pure qui ad allenarvi. Io non vado in palestra
comunque....faccio un giro per la città con Karl, dobbiamo parlare". Se la
prima parte della frase a Genzo era andata più che bene, l'ultima fece
risorgere nei suoi occhi scuri una fiammata di collera pura "SEI IMPAZZITA
????? CREDI DAVVERO CHE IO TI PERMETTA DI ANDARTENE IN GIRO PER LA CITTA'
CON...CON...QUELLO ?????? NON LO SAI CHE SEI SVENUTA MENTRE ERI SOLA CON
LUI????? E PENSI CHE IO TE LO PERMETTA ??????". Gli occhi di Jody ebbero
un pericoloso scintillio "Permettermi??? Tu ?????" sibilò infuriata,
mentre la sua mano si alzava di scatto come per dargli uno schiaffo. Genzo si
ritrasse, intuendolo, ma quella mano che avrebbe potuto colpirlo con forza
inaudita si posò con improvvisa gentilezza sul suo volto, seguita poi
dall'altra; la ragazza, ora tremante e remissiva, gli abbassò il volto, in modo
da poterlo fissare negli occhi, e così facendo lo mandò nella più completa
confusione. Si avvicinò, in modo che solo lui potesse sentirla, e sussurrò, con
voce dolce ma carica di pena "Ti prego...ti prego, lasciamelo fare. Io
devo, capisci??? No, probabilmente no....ma sappi che lui non mi farà mai del
male....non ne ha motivo, e non è stata colpa sua se prima sono svenuta....ti
prego, Genzo, stasera giuro che ti racconterò tutto....per favore.....per
favore...." alla fine era quasi appoggiata al suo petto, e lacrime di
dolore stavano per spuntarle dagli occhi "Non vorrei farti soffrire e
preoccupare a questo modo ma....ma....perdonami....."sussurrò ancora, con
voce incrinata, e lui le afferrò le spalle, allontanandola da sè con un sorriso
"Tranquilla....ho capito. Mi fido di te...ma se solo accenna a fare
qualcosa di male, stendilo come fai sempre con me" le rispose, facendosi
forza per apparire razionale e non lasciarsi andare alla gelosia. Lei sorrise
tra le lacrime, poi non si trattenne e gli saltò al collo, scoccandogli un
rapido bacio mozzafiato che lo colse di sorpresa, e poi correndo via
trasciandosi dietro Karl, urlando "Ci vediamo stasera !!!!!!!!!!".
Genzo rimase immobile, inebetito, finchè non si rese conto che tutti gli altri
lo fissavano sogghignando. Arrossendo vistosamente, si calò il cappellino sugli
occhi e urlò "Allora ???? Vogliamo star qui a perdere tempo a vita ???
Torniamo ad allenarci avanti !!!! E, tra parentesi, Izawa, l'ultimo gol non
vale !!!!!!!". L'interpellato sogghignò divertito ed esclamò, seguendo il
portiere con aria maliziosa "Cosa ???? Oh, no, mio caro, ti sbagli !!!! Io
ho tirato perfettamente, non ero in fuorigioco nè altro, e il gioco non era
affatto fermo....mica è colpa mia se il portiere è corso via per andare a farsi
manipolare dalla sua ragazza !!!!!!!". L'occhiata furiosa e incandescente
che gli fu riservata non fece che aumentare le risate generali e, per una
volta, per almeno mezzora non ci fu verso che si mettessero a giocare a calcio (MIRACOLO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! QUASI UN'APPARIZIONE DELLA
MADONNA !!!!!!!!!!!!!!NdA)
"Hai
davvero intenzione di farlo ????" chiese in tono vago Karl quando, dopo
almeno dieci minuti di silenzio camminando fianco a fianco, arrivarono al primo
incrocio. La ragazza si voltò sorpresa e lo fissò con occhi spalancati
"Che cosa ????". Karl, continuando a camminare, si voltò a guardarla
con aria per lo più indecifrabile ma pressochè divertita "Raccontargli
tutto. A Wakabayashi, intendo. Hai davvero intenzione di farlo ????". La
ragazza divenne rossa come un peperone, e lo fulminò con lo sguardo "Hai
origliato !!!!! Hai sentito quello che gli ho detto !!!!!!! Che bastardo
!!!!!!!!!!!" esclamò offesa, mentre lui scoppiava a ridere nel vedere la
sua faccia rossa rossa e incavolata "No, non ho....uhmf....origliato...ih
ih ih...l'hai...l'hai detto....cavoli, sei proprio buffa con quell'espressione
!!!!!! AH AH AH AH !!!!!!!!". Anche se lo stupore nel vedere quel pezzo di
ghiaccio che rideva a crepapelle era forte, la ragazza si sentì ancor più punta
sul vivo "MA CERTO, RIDI PURE !!!!!!!!! RIDI FINCHE' TI PARE, CHE TI
IMPORTA SE FERISCI IL MIO ORGOGLIO ????????? EH ?????????" Karl,
respirando affannosamente, rosso in volto a sua volta, ma per le risate, cercò
di calmarsi prima che lei lo mandasse a quel paese, abbandonandolo li sul
ciglio della strada; quando sollevò il volto, Jody dovette ammettere con se
stessa che anche lui faceva ridere con quell'espressione sul volto, unita al
colore rosso, e immaginò come doveva sembrare lei....ma si guardò bene dal
dirlo. Rimase a fissarlo, mezza incavolata e mezza confusa, finchè lui non
riuscì a riprendere fiato sufficiente per dire "Comunque l'avevi detto
prima....che gli avresti raccontato tutto più tardi, visto che la tua amica dai
capelli scuri non aveva intenzione di sfidare la sua ira.....come invece mi sa
che tu fai ogni giorno....cavolo, non avevo mai visto Wakabayashi urlare a quel
modo!!!!! Ma ti ci metti d'impegno per farlo arrabbiare così o ti viene
naturale ?????" "E' una dote...." borbottò lei, ancora
arrabbiata, e il ragazzo sorrise "Già....ma è anche vero che non lo avevo
mai visto così...." "Così come?" chiese lei, interessata, e il
ragazzo sorrise più largamente "Così vivo" disse in tono pensoso
"Così....preoccupato per qualcuno. La sua dura scorza di indifferenza, che
ha resistito per anni agli assalti di fan scatenate, compagni di squadra
espansivi, seccatori che lo prendevano in giro solo perchè era Giapponese e
genitori che si ricordavano di lui solo quando faceva loro comodo si è infranta
davanti a una ragazzina.....una ragazzina con due enormi occhi blu...." si
fermò a fissarle il volto, mentre lei cercava di capire cosa lui le stesse
dicendo "Ma io....io non ho fatto nulla per...." "E' proprio per
questo" esclamò lui convinto "Che sei stata tu, la prescelta.....se conosco
quel tipo, sei la cosa più preziosa che adesso lui possegga....e sarebbe
disposto a morire per proteggerti....il che significa che sono seriamente in
pericolo di vita....." ironizzò, lanciandole un'occhiata divertita. Ma lei
non parve cogliere l'invito a unirsi a quella ilarità....a dire il vero pareva
non accorgersi di nulla, tanto persa e assorta pareva nei suoi pensieri....il
ragazzo smise di sorridere per fissarla ad occhi spalancati "Non te n'eri
resa conto?" le domandò incredulo, e lei scosse il capo "No....perchè
sai, è buffo ma...quello che hai appena descritto....è ciò che io provo
per lui.....e pensare che anche lui provi lo steso....." Karl sospirò in
tono rassegnato, allargando le braccia e comportandosi come un maestro
indulgente che spiega un concetto semplicissimo a un bimbo di solito
intelligente che però in quel campo incontra difficoltà inaspettate "E'
per questo che state così bene insieme.....vi completate a vicenda, non potete
vivere l'uno senza l'altro. E' una cosa molto preziosa, Jody" ora i suoi
occhi azzurri si erano fatti molto seri "Cerca di non perderla". La
ragazza arrossì "Che cavolo dici?....Che cavolo centri tu, per metterti a
sputare sentenze ????" borbottò imbarazzata, il volto che faceva ormai
concorrenza al sole che stava tramontando "Stattene zitto...." il
ragazzo decise di darci un taglio con la discussione, anche perchè aveva capito
che lui e quella strana ragazzina erano troppo simili e avrebbero potuto andare
avanti per ore "Senti, anche se mi sto divertendo un mondo, non sono qui
per stuzzicarti sulla tua relazione con Wakabayashi. Ciò che voglio
sapere" disse, schivando il colpo arrabbiato che la mano di lei cercava di
asstestargli sulla testa "E' cosa intendi fare....come dobbiamo
comportarci con questa storia di....di nostro nonno". Jody si fermò e lo
fissò con occhi spalancati "E lo chiedi a me? Mi pare di essere quella
messa peggio, in questa faccenda...." "E proprio per questo ti chiedo
cosa hai intenzione di fare. Quelli vogliono renderti erede di qualcosa che, a
quanto ho capito, tu non vuoi....quindi come hai intenzione di comportarti?
Vuoi combattere oppure....sottometterti alla loro volontà?" gli occhi
della ragazza sfavillarono con aria di sfida "Io non mi piegherò mai più
alla volontà di qualcuno...." sussurrò con voce quasi astiosa "L'ho
già fatto una volta, e credo di aver sofferto abbastanza per tutta la vita...e
anche per la prossima; a dire il vero, nemmeno in dieci vite credo sarei
riuscita a soffrire tanto. Quindi la risposta è no: non ho alcuna intenzione di
piegarmi alla loro volontà....piuttosto..." "Piuttosto ti spezzi, ma
non ti pieghi, vero? Già, capisco che vuoi dire.....anche se per ora non ho
passato nemmeno un quarto di ciò che hai passato tu, nemmeno io ho intenzione
di farmi manovrare da gente che nemmeno conosco....però...." "Però
cosa, Karl? C'è qualcosa che stai nascondendo....da quando ti ho raccontato la
mia storia....c'è qualcosa che ti pesa sull'animo e che non vuoi
rivelare....". Il ragazzo voltò il capo, evitando i suoi occhi
"Karl?" "Lascia perdere !!!!!!" ringhiò lui indietreggiando
"Allora ho ragione....avanti, dimmi di che si tratta; siamo sulla stessa
barca, dobbiamo darci una mano, almeno sul piano morale, oppure non ne verremo
fuori. Dimmi che ti è successo"; quegli occhi scintillanti, così simili ai
suoi, non avevano alcuna intenzione di dargli tregua....gli si erano piantati
in volto e non lo abbandonavano....e sembravano costringerlo ad affrontare
quelle realtà che stava rifiutando con tutto il cuore "...rie..."
"Cosa?" "Marie.... mia sorella. E' lei il problema"
sussurrò lui, senza staccare gli occhi dal marciapiede. Lei lo fissò,
interdetta "E' quella bimba di cui parlavi? Cos'ha?" chiese in tono
confuso; Karl alzò gli occhi, che ora bruciavano di un fuoco tanto intenso da
farla indietreggiare "E' in mano a tuo padre, ecco che ha !!!! E da quel
che tu e gli altri mi avete raccontato non ho proprio nulla da star
tranquillo....è ancora così piccola, e se quell'uomo prova solo...."
"Se prova solo a sfiorarla con un dito, gli farò pagare tutto ciò per cui non
ha mai pagato fino ad ora.....e ti assicuro che l'elenco è molto
lungo...." sussurrò lei, in uno strano tono gutturale. Karl la fissò
interdetto. Pareva animata dalla sua stessa rabbia....e quando gli fece un
sorriso complice, capì che era proprio così; Jody capiva il suo problema e lo
condivideva "Tu nemmeno la...." "Non la conosco, no. Ma da come
ne parli....da come ti si illuminano gli occhi.....so per certo che è una bimba
troppo dolce, adorabile e buona per finire tra le grinfie di mio padre....cosa
che comunque eviterei a chiunque. Bene, quindi ora che siamo d'accordo sul
fatto che bisogna agire per impedirlo, cosa facciamo? Dobbiamo stabilire un
piano d'azione.....". Karl si sentì improvvisamente sollevato; ora capiva
perchè Wakabayashi tenesse tanto a quella buffa ragazzina.....era stato anche
lui irretito dal suo fascino spontaneo e semplice "Cooperiamo"
rispose sorridendo.
Jody
sgranò gli occhi per l'ennesima volta "Che....che vuoi dire con cooperiamo,
scusa? Che dovremmo fare?". Karl la fissò con fare pensoso "Credo che
la questione sia cosa devi fare tu....io purtroppo non posso fare quasi
nulla....." "Ehi, con calma !!!! Questo mi sembra un bel modo di
scaricarmi la responsabilità sulle spalle !!!!!" "Ma prova a riflettere
!!! Anche se mi ci metto d'impegno, io più che protestare e sostenerti che
posso fare???? Sei tu quella che vogliono....e quindi sei tu quella che deve
ribellarsi......non sto dicendo che ti voglio abbandonare !!!!" aggiunse
precipitosamente, vedendo gli occhi di lei accendersi di rabbia "Solo
che....sei tu quella che ha più grinta, tra noi tre.....". Jody, che stava
per tirargli un pugno, si fermò. "Noi....tre....." ripetè lentamente
"Noi tre.....Karl, cosa ti prende?". Il ragazzo, che aveva alzato le
braccia per ripararsi dal colpo, la fissò senza capire "Eh?" "Da
quando in qua hai abbandonato le ostilità nei nostri....nei miei....
confronti?" "E tu? Da quando mi consiedri degno di accompagnarti in
giro per la città? Guarda che quella che mi ha picchiato al primo incontro sei
stata tu". La faccia di Jody si colorò di porpora "Ehm....ok, hai
vinto...però...." alzò di nuovo gli occhi "Noi siamo in quattro"
dichiarò con fare deciso; Karl la squadrò per un minuto "Hai intenzione di
dirglielo?" "Ancora? Questa domanda non risale ad almeno mezzora fa,
e non ci abbiamo già litigato sopra abbastanza?" "No, non intendevo
quello....volevo dire, intendi dire a Meimi come stanno le cose? Credo che per
lei sarebbe un grosso shock...sicura di fare la cosa giusta?". Jody assentì
"Ciò che Meimi cerca è una vera famiglia e tanto affetto....io sono sua
cugina, e ho tutta l'intenzione di dirglielo......e poi credi che, se anche
tacessi, non lo scoprirebbe prima o poi? Adesso capisco...." assunse
un'aria meditabonda "....adesso capisco perchè la zia sussultava ogni
volta che la vedeva....." "Ehi, guarda che è anche mia cugina. Non
voglio certo lasciarti fare da sola la parte dell'eroe...beh, dell'eroina !!!
Le parleremo insieme. Dopotutto noi...." "....siamo una squadra"
completò lei ridendo. Ma quando era successo? Quando era diventato tanto
semplice stare insieme, per loro due? Per loro che all'inizio non potevano
nemmeno vedersi? Per loro, così diversi, così distanti....ma lo erano davvero?
Non avevano fosse sofferto gli stessi drammi, le stesse paure? Non le
soffrivano tutt'ora? E ora erano insieme.....e per questo più forti "Ci
sto !!!!" "Eh?" il ragazzo la fissò confuso, ma Jody pareva
animata da una nuova determinazione "Possiamo farcela, possiamo
opporci....ma solo se lavoriamo tutti insieme !!! E intendo tutti tutti. Per
primi io, te e Yu, insieme a Meimi. Ora il primo passo...." "Forse
dovresti riconsiderare la loro proposta...." suggerì lui; evidentemente
era la cosa sbagliata da dire "COSA ????" urlò lei con aria adirata.
Karl fece un passo indietro "Ecco....è solo che....tu....accidenti, non
capisci? In questo modo hai un aggancio con la Germania che esula da tuo
padre.....anzi, un aggancio con una persona che odia tuo padre.....tuo, beh, nostro
nonno....." "Vorrei conoscerlo..." si lasciò scappare lei,
per poi guardarlo con aria spaventata. Un attimo di silenzio passò tra loro
"Forse....potresti andare in Germania...." "No" disse lei
decisa, con fare talmente sicuro che lui si trovò spiazzato "Ma....se vuoi
conoscerlo credo..." "Il fatto che io voglia conoscere mio nonno,
come credo vorrebbe qualsiasi persona al mio posto, non significa che sia
disposta ad andare laggiù; non mi lascerebbero più tornare....."
"Ah" Ora aveva capito; lei aveva semplicemente paura "Ma io non
intendevo dire che dovevi andare la da sola...." lo fissò senza capire
"Io dovrò tornarci, tra qualche mese, in Germania. Se vieni a trovare me
non credo ci saranno problemi....vieni pure con chi vuoi, ma sta tranquilla;
non permetterò che ti facciano male....anche perchè sennò Wakabayashi mi
ucciderebbe...." Jody sorrise nel sentire le parole 'non permetterò che ti
facciano del male'. Le ricordavano qualcosa....qualcosa di bello che le aveva
cambiato per sempre la vita..."Ehi, e che scusa avrei per venirti a trovare?
Ma allora tu vuoi proprio morire, ci pensi come la prenderebbe Genzo?".
karl sogghignò "Sbaglio o secondo i canoni comuni io sono tuo fratello? E
tuo cugino? Devi conoscere Marie....sono sicuro che non farà che chiedermi di
te e mi stresserà l'animo finchè non le prometterò che ti farò venire da
noi...." Jody rise "Sembra proprio che non abbia scelta...e va bene,
signor Kaiser, accetto il suo invito. Ma sarai tu a spiegarlo al mio ben geloso
fidanzato". La faccia del ragazzo si fece improvvisamente preoccupata
"A me sembra che sia tu a volermi davvero veder morto....comunque ci
proverò....più avanti, molto più avanti.....". la ragazza rise più forte,
sentendosi allegra e leggera come qualche mese prima, quando aveva incontrato
uno strano portiere e dei ragazzi strampalati che giocavano a calcio....nulla
sembrava poter andar storto, in quel momento. Improvvisamente un pensiero colpì
il suo cervello e si guardò attorno "Ehi, ma che ore sono????" chiese
allarmata. Karl guardò l'orologio "Secondo l'ora Giapponese...le sei e
quaranta". La ragazza spalancò gli occhi "Cosa??? ma è più di un'ora
e mezza che siamo fuori !!!! Ma quanto abbiamo camminato ????" si guardò
intorno freneticamente per la seconda volta, cercando di capire dove si
trovavano "Non ti sarai mica persa vero? Questa è la tua città !!!!"
esclamò Karl leggermente preoccupato. la ragazza scosse il capo "Calma,
niente panico. Si, ok, ci sono !!!! Avanti, muoviamoci !!!!" "Scusa,
ma che è questa fretta improvvisa? Dovevamo decidere che fare...."
"Un'altra volta.....ho promesso a Genzo che gli avrei raccontato tutto, e
di solito lui alle sette va sempre a casa sua !!!!!" Ah, ecco qual'era il
problema. Karl la fdissò esasperato "Uffa !!!!! Scusa, ma non potevi
pensarci prima.....oh, no, inizia pure a piovere...e senti che tuono...mi sa
che ci conviene trovare un posto dove ripararci finchè non smette....sembra un
diluvio....EHI, ASPETTA UN ATTIMO, CHE HAI INTENZIONE DI FARE ?????". La
ragazza nemmeno lo ascoltava più; era partita di corsa nella direzione che
portava alla villa....che però distava almeno un'ora a piedi, anche se di
corsa. E lei parev avere tutta l'intenzione di farsela, di corsa "JODY
!!!!" urlò, prendendo a correrle dietro "COSA STAI FACENDO ????? MICA
AVRAI INTENZIONE DI FARTELA TUTTA A PIEDI ??????" " E SECONDO TE COME
ALLORA? VOLANDO ????" "SE NON TE NE SEI ACCORTA STA PIOVENDO
!!!!!!!!! NON PUOI CORRERE PER UN'ORA SOTTO LA PIOGGIA !!!!" "PROVA A
FERMARMI !!!!!" lo sguardo color cielo brillava di rabbia e decisione, e
Karl decise di lasciar perdere "Ma chi me l'ha fatto fare...." si
disse, correndo per starle dietro. Ma era difficile. Forse il pensiero del suo
ragazzo o gli allenamenti di pallavolo, non lo sapeva, ma qualcosa le aveva
messo le ali ai piedi. E anche per lui era difficile starle dietro. Contando
anche che la pioggia stava aumentando, tanto che ormai non si vedeva più nulla
oltre il metro. E Jody stava per sparire in quella foschia.....stringendo i
denti, accellerò per starle dietro.
Quando
arrivò a casa, Jody era a dir poco annegata. La pioggia non era affatto
diminuita, anzi non aveva fatto altro che aumentare, al punto che anche solo
vedere i propri piedi l'uno davanti all'altro era diventato difficoltoso. Ma la
ragazza non pareva averlo nemmeno notato; ansimando, arrivò al portone della
villa e suonò. Quando nessuno rispose nell'immediato decimo di secondo che
seguì, prese a battere i pugni forte sul legno spesso e bagnato, e poco ci
mancò che colpisse Aly in faccia quando questa finalmente le aprì "Ma
che...Jody !!! Ma che ti salta in testa, volevi sfondare la porta???? Ehi, ma
sei fradicia, dov'eri finita???? Speravamo che vi foste messi al riparo o che
ci chiamaste....dov'è Schneider?" si alzò in punta di piedi per cercare di
scorgere il ragazzo alle spalle dell'amica, ma Jody non rispose; in realtà non
aveva ascoltato nulla di ciò che Aly le aveva detto. Tsubasa, che stava
passando in quel momento per il corridoio, le lanciò un'occhiata e sgranò gli
occhi "Per la miseria Jody, vieni dentro prima di prenderti una polmonite
!!! Sei fradicia...." "Dov'è Genzo???" chiese lei, mentre gli
occhi azzurri scrutavano l'ingresso, la parte della biblioteca e delle altre
sale visibile da lì e anche il campo da calcio, inondato dalla pioggia
"Perchè non vi allenate più?". Tsubasa le rivolse uno sguardo vacuo
"Jody, stai bene? Non ti sei accorta che diluvia? Comunque Genzo non è
qui, ti ha aspettato fino a mezzora fa, circa, poi se n'è andato a casa
sua....non pareva molto contento....sai, se devo dirti tutto, era parecchio
arrabbiato con Schenider.....ha detto che ti stavi allontanando troppo da lui,
e che stavi sempre con quel tedesco....". Jody sbarrò gli occhi. Non aveva
affatto riflettuto su quell'aspetto della faccenda, negli ultimi sessanta
minuti....e il fatto che Genzo se ne fosse andato a casa senza aspettarla
voleva dire che era davvero arrabbiato con lei...."Oh no !!!!" urlò,
facendo per voltarsi e ripartire..... "Io non le permetterò di dire una
cosa simile alla nostra ragazza !!! Nè lei nè il Granduca avete il diritto di
pretendere una cosa simile da lei, soprattutto dopo ciò che ha passato
!!!!!!!" esclamò all'improvviso la voce di suo zio rimbombando nel
corridoio e provenendo dalla biblioteca; Jody, che si stava avviando verso
l'uscita, si bloccò di colpo nell'udire quelle parole, mentre Aly e Tsubasa si
voltavano stupiti e la voce pacata e vagamente irritata di Hermann rispondeva,
in tono stanco e annoiato "Credo lei non comprenda di non trovarsi nella
posizione di poter obiettare..." "No, è lei che non capisce affatto;
io non le permetterò assolutamente di dire a mia nipote, che ha passato
l'infanzia sballottata qui e là solo perchè non ci permettevate di prenderla
con noi, ha ritrovato il padre quasi per caso e solo per l'interesse economico
di quest'ultimo, ha visto morire la sorella, è stata quasi costretta a un
fidanzamento forzato con il ragazzo della sorella morta e ora è stata
dichiarata erede del Granducato, che deve fare le valigie e venire con voi in
Germania !!!! Come crede che possa spedirla così nel luogo dove ha sofferto
tanto ??? Come crede che la possa allontanare dal Giappone, dove ha trovato
finalmente la serenità ??? E soprattutto, come può anche solamente pensare che
io le lasci mia nipote ??????" "Lei non vuole affatto rendersi conto
che...." "NOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!". Le urla angosciate e cariche
di rabbia di Jody, Tsubasa e Aly si intrecciarono, turbando la serenità
apparente della casa. Hiroshi Tachikawa e il signor Hermann si affacciarono
sull'uscio della biblioteca per vedere chi avesse fatto tutto quel baccano e
rimasero di stucco nel vedere i tre giovani rossi in volto e infuriati. Fu il
ragazzo il primo a prendere la parola "Non....lei non può !!! Noi non
glielo permetteremo !!!! Mai !!!!!!!!!!!!!" "Dovrà prima passare sui
nostri cadaveri !!!!" gli diede man forte Aly, annuendo con vigore; e
infine Jody avanzò, gli occhi azzurri brucianti di rabbia e vigore, la voce
sottlissima ma non per questo meno sferzante e letate "Io non verrò mai,
MAI con lei !!!! Non ho chiesto di essere l'erede del Principato e non intendo
sottostare alle vostre assurde pretese !!! E questa è la mia ultima parola !!!!
In assoluto !!!!". Hermann si aggiustò gli occhiali sul naso e la fissò
freddamente "Lei è giovane, signorina; non può capire quali sono i suoi
obblighi. Mi pare molto azzardato anche solo pensare di poter mettere l'ultima
parola su qualcosa, soprattutto su una cosa come questa.....e comunque le posso
assicurare che alla fine mi seguirà. E' suo compito. Partiremo tra tre
giorni". Jody strinse i pugni, mandando al'aria ogni parvenza di buone
maniere; al diavolo anche Karl e i suoi piani di cooperazione !!!! Lei non
aveva alcuna intenzione di stare lì a farsi menare per il naso ancora !!!! Con
difficoltà placò il tremito del suo corpo, alzò ancora una volta due occhi
determinatissimi sull'uomo e disse, con voce decisa, veloce e precisa come una
stoccata "Io non lo accettò. Per nulla. Se vuole portarmi con sè prima mi
deve prendere" A dispetto della sua calma apparente, Hermann sgranò gli
occhi nel sentire quelle parole "Cos....cosa intende dire ?????". Le
labbra rosse di Jody si curvarono in un leggero sorriso sprezzante "Provi
a indovinare...." sussurrò in tono malizioso....e terribilmente noto ad
Aly e Tsubasa, che si voltarono spaventati a fissarla; sapevano benissimo cosa stava
per fare, e non avevano la minima idea di come impedirlo....nè se avrebbero mai
avuto il coraggio di farlo, vista la situazione; Jody non parve accorgersi dei
loro tentennamenti, visto che rivolse loro solo una breve occhiata decisa,
quasi a confermare che aveva preso la sua decisione, per poi tornare a fissare
dritto negli occhi Hermann e dire, a voce alta questa volta "Visto che
nemmeno qui posso starmene in pace, credo che opterò per un'altra soluzione.
Addio !!!!", voltarsi e poi partire di corsa, diretta verso la porta
aperta e il parco della villa; in un attimo, superò l'uscio e scomparve, senza
un suono, come se non fosse mai stata là. Tsubasa e Aly fissarono il punto in
cui si era trovata fino a un secondo prima, increduli, poi si scambiarono un'occhiata
come per confermarsi a vicenda di sapere esattamente cosa fosse passato per la
testa alla loro amica, ma non riuscissero a crederci, e per questo si
lanciarono sulla porta per guardare il viale; la pioggia era aumentata anciora,
e la visibilità era ridotta a zero, ma in ogni caso per quel che riuscivano a
vedere e sentire era ormai deserto. Jody non si vedeva più "JODYYYYY !!!!
Ehi, così ti prenderai davvero qualcosa !!!!!!!!!!!" urlò Tsubasa, anche
se sapeva perfettamente che lei era troppo lontana per sentirlo. Aly continuò a
fissare il vuoto senza parlare, e il ragazzo sospirò "Accidenti, quella è
più testarda di Wakabayashi....ho impiegato un'ora a convincerlo che Jody non
voleva ferirlo e a cercare di farlo stare qui, e alla fine lui se n'è andato lo
stesso....e ora lei sta correndo chissà dove..." "Sai benissimo
dove" rispose Aly, fissando ancora il vuoto, con voce quasi dolce "Va
da lui. E credo che le cose non dette tra quei due stiano per diventare
troppe" "Parole sante !!!" esclamò una voce
dall'ingresso....cioè da praticamente davanti a loro, ma la pioggia era
talmente tanta che non si erano accorti della sua presenza. Fecero un balzo
all'indietro, mentre un'ombra scura scivolava verso di loro (Che ti sei data al genere fantasy ???? NdJun che sta
raccogliendo i fogli per la stanza. Beh, è un'idea !!!! Dopotutto è il mio
genere preferito !!!!! Come te lo vedi Genzo con tunica alla medievale,
mantello lungo sulle spalle e spada scintillante in mano ????
NdAlewen_entusiasta all'idea Uuuhhh...NdJun che cerca di fingere un'improvviso
e quantomai strano interesse per gli appunti accartocciati di Modelli
matematici e interpretazioni dell'ambiente), per poi rivelarsi la
figura fradicia, tremante e assolutamente irriconoscibile di Karl Heinz Schneider
che, ansante e sfinita, si appoggiava alla porta. La prima a ritrovare la
parola fu Aly "Sch...Schneider !!! Ma che fine avevi fatto ????"
"Correvo appresso a Jody, non si vede ????" rispose lui ansimando
rumorosamente, senza notare la presenza di suo zio e Hermann in piedi
nell'ingresso, con un'espressione per nulla beneaugurante sul volto. Aly però
non sembrava avere fretta di dirgli come stavano le cose "Ah, ecco che
fine avevi fatto....dai, almeno tu vieni dentro ad asciugarti, oppure di ammalati
ne avremo due" "Almeno io...???? Dove è andata adesso quella
esagitata???" esclamò Karl, guardandosi intorno e non vedendo traccia ella
sorella, ma soffermandosi con aria indagatrice su hermann e Hiroshi Tachikawa
"Secondo te????? Ah, per la cronaca, Wakabayashi se n'è tornato a casa
sua" "Oh no...accidenti !!! Ecco cos'era quel tornado che mi ha
oltrepassato poco fa !!!! Almeno è vicina casa Wakabayashi?" domandò,
senza staccare gli occhi dai due uomini "Insomma.....beh, ormai non c'è nulla
da fare. Almeno speriamo che sia davvero diretta lì e non abbia strane idee in
testa...la pioggia le provoca sempre brutti ricordi...." disse Aly con una
nota di dolore nella voce; Karl la fissò per un secondo, ma la ragazza non
aggiunse nulla e si limitò a passargli un asciugamano. Il kaiser tedesco se lo
passò tra i capelli fradici, poi cominciò a sentire freddo
"E...et....ETCHUUUUUMMMM !!!!!!!!" "Salute !!!!" disse Aly
divertita. Il ragazzo si asciugò il naso con aria irritata "Accidenti a
quei due...." mormorò fissando il vuoto. Poi i suoi occhi tornarono a
fissarsi sui due uomini al centro dell'ingresso "Cosa è successo
????" chiese con voce tagliente e imperiosa, che esigeva di sapere.
Hiroshi Tachikawa esitò per un attimo "Karl, io non so se..." "COSA
- E' - SUCCESSO ????" ripetè scandendo bene le parole e con il tono della
voce che si accendeva ogni secondo di più. L'uomo sospirò e scosse il capo, poi
mormorò "Il signor Hermann vuole portare Jody in Germania con sè.
Subito". Gli occhi azzurri del ragazzo si dilatarono a dismisura
"Co...sa ???" domandò incredulo. Hermanna nnuì "Per la
precisione, la partenza è fissata tra tre giorni, e nonostante la signorina
Jody si sia dichiarata contraria, questo ha ben poca rilevanza..."
"ANCHE IO SONO CONTRARIO !!!!!!" urlò tutto d'un fiato, stringendo il
pugno sinistro. Hermann si interruppe e lo fissò incredulo "E anche loro
due, ne sono sicuro. E anche Yusuke Tachikawa, e zio Hiroshi e zia Hiromi
e...." esitò per un secondo, poi sorrise e proseguì con rinnovata convinzione
"Genzo Wakabayashi, soprattutto. Se vuole portargli via Jody dovrà passare
sul suo cadavere. Perchè è da lui che lei correrà. E lui non le permetterà di
strappargliela ancora" continuò, sentendosi come pervaso da una strana
forza che li suggeriva quelle parole che, fino a un secondo prima, nemmeno
avrebbe pensato "Mi creda, non le sarà affatto facile separare quei
due....senza contare che io non le permetterò mai nemmeno di tentare di farlo.
E non sarò il solo !!!" concluse con un sorriso sprezzante, mentre Aly e Tsubasa
si schieravano solidali al suo fianco.
Lo so, non ho scusanti per questo abissale ritardo, se non che
l'università prima e le feste poi non mi hanno davvero LASCIATO UN ATTIMO DI
RESPIRO !!!! Contate poi che negli ultimi due mesi facevo allenamento
all'incirca ogni sera....due più due, non avevo un briciolo di tempo per
accendere il pc. Ma finalmente ecco a voi il 31° capitolo, con tante piccole
novità....ma il prossimo sarà ancora più incredibile....ve lo assicuro....Jody,
Genzo,che è quell'aria preoccupata
???? Ih ih ih (risata diabolica). Beh, intanto rispondo a voi:
Oby86: So che è passato un sacco di tempo ma sono molto felice di
vedere che sei una fan così accanita della mia ff; per il problema delle pagine
nn so che dirti, io le posto tutte allo stesso modo, alcune mi vengono fuori
così....nel caso, io visualizzo la versione per la stampa, c'è l'icona in alto
prima del capitolo, e così lo leggo senza problemi....
Mokichan: Beh, direi che per Karl il discorso è un po'
prematuro....non ha ancora passato una settimana in Giappone e voi già pensate
ad "accasarlo"....mammamia !!!! (Parla lei !!!! NdJun Tu taci,
altrimenti ti faccio rastrellare ancora il giardino e lavare le macchine
NdAlewen. Ma l'ho appena fatto !!!! E fuori piove !!!! ndJun APPUNTO !!!!!
NdAlewen). Grazie per i complimenti come al solito
Sakurachan: Per l'albero genealogico vedi risposta data a
Mokichan nel capitolo precedente....un'altra che vuole vedere Karl accoppiato,
calma ragazze, un po' alla volta anche questo si risolverà....credo che la fila
di ammiratrici non gli manchi proprio, ma ha già abbastanza problemi con questa
storia di Jody e della parentela....e se si innamorasse di lei ??? Nssuno ci ha
pensato ???? No, Genzo, metti giù la scrivania....scherzavo....E CHE CAVOLO,
STATTENE BUONO !!!!! L'AUTRICE SONO IO !!!! E ANCHE IO FACCIO KARATE
!!!!!!!!!!! Genzo se ne va nell'angolino terrorizzato....bene, possiamo
continuare !!!! Allora, come vedi si è sgelato parecchio....
Fedechan: Astinenza ??? Addirittura ???? Wow...grazie.... ^////^
anche a me piacerebbe rileggermela tutta....(Ma se l'hai scritta tu....NdJun E
allora ??? NdAlewen)
Sweetchiara: La prima a dire che ho esagerato sono io....però non
è certo la fine....posso fare di peggio...mooooolto peggio....oh, i miei
personaggi hanno freddo, stanno rabbrividendo !!!!
Haven: Eccolo qui Haven !!!! E scusa per il ritardo abissale !!!!
Spero ti piaccia
Capitolo 33 *** Capitolo 32: Sarò sempre qui con te ***
Capitolo 32: Sarò sempre qui per te
Capitolo 32: Sarò sempre qui per te
Genzo
era arrivato a casa da circa mezzora, e come al solito l'aveva trovata
desolatamente vuota. Sospirando, aveva gettato in corridoio la sua sacca ed era
andato in cucina per farsi un the. Dire che era irritato sarebbe stato un
eufemismo: era arrabiato nero. Con Jody che se n'era andata con un altro senza
dirgli nulla, con Schneider che se l'era portata via, con Tsubasa che aveva
cercato di fermarlo per farlo ragionare.....sì, insomma, per farla breve ce
l'aveva su col mondo intero che non girava come voleva lui. Mise il bollitore
sul fuoco e guardò fuori dalla finestra. Dannazione, a che serviva avere una
ragazza se poi lei se ne andava col nuovo venuto promettendogli spiegazioni e
scomparendo per delle ore??? E ora si era pure messo a piovere....di certo quei
due si erano riparati da qualche parte....da soli....un moto di rabbia gli fece
stringere i pugni. Jody sotto la pioggia....coi lucenti capelli castani
grondanti d'acqua e gli occhi azzurri persi nel vuoto.....magari per lei non
era un ricordo piacevole, ma lui lo serbava come un tesoro prezioso; era stato
vederla in quello stato che gli aveva rivelato quanto tenesse a lei...e quella
volta, lei gli aveva detto di aver bisogno di lui...."Ma evidentemente
ora io non basto più, e ha bisogno di Schneider, la signorina. Oh, accidenti,
non devo mettermi a sparare sentenze senza prima conoscere la situazione, me l'
avrà ripetuto non so quante volte....sì, però ciò non toglie che non doveva sparire
a quel modo infischiandosene del fatto che io la stavo aspettando !!! Oh, non
so più che sto dicendo !!!!!" Il bollitore fischiò, riportando
all'improvviso la sua attenzione al mondo reale, e il ragazzo imprecando si
affrettò a toglierlo dal fuoco, scottandosi seriamente la mano "Dannazione
!!!!!!" esclamò, soffiandosi sulle dita arrossate. Bene, ci mancava anche
quella !!!! Non era abbastanza arrabbiato per conto suo....Dio, stavolta Jody
avrebbe dovuto davvero ingegnarsi per farsi perdonare......un bussare deciso e
urgente alla porta lo distrasse dal dolore e da quei pensieri irati, e il
ragazzo lanciò un'occhiata dubbiosa fuori dalla finestra "Chi è che ha il
coraggio di andare in giro con questo tempo da schifo??? Speriamo non siano
scocciatori, non sono proprio dell'umore adatto....."borbottò, e sbuffando
lasciò il bollitore sul fuoco ora spento e si avviò lentamente verso la porta.
Il bussare si ripetè, più frenetico di prima, e il ragazzo cominciò a odiare
intensamente colui che si trovava dietro l'uscio "Arrivo, arrivo, un
attimo di pazienza !!!!!!!!" urlò, trafficando con il meccanismo di
chiusura. Finalmente la porta si aprì, e il ragazzo la aprì con un gesto
seccato "Allora, si può sapere chi cavolo è ch---" i suoi occhi si
spalancarono nel riconoscere la figura, grondante d'acqua, tremante ed
evidentemente sfinita, di Jody, che ansimava sull'uscio fissandolo con occhi
scintillanti e lucidissimi. La ragazza apparve immensamente sollevata nel
vederlo, e le sue labbra si incurvarono in un sorriso; lui invece non potè fare
a meno di rimanere a guardarla con la bocca spalancata dallo stupore
"Jo....JODY !!!!!!!" riuscì soltando ad esclamare, tanto scioccato
era nel ritrovarsela davanti proprio mentre pensava con tanta foga a lei, con
quel tempaccio e ridotta in quello stato, da non riuscire nemmeno a formulare
unpensiero compiuto. La ragazza invece
pareva molto più animata "Genzo, mi dispiace, mi dispiace
!!!!" urlò, quasi in preda al panico, mentre lui rimaneva ancora
paralizzato sull'ingresso "Co..." tentò di dire, ma lei scosse il
capo, senza lasciargli tempo di protestare e decisa a buttare fuori tutto ciò
che teneva dentro "So che ti sei offeso, hai ragione,
però...però....io....dovevo...." "Jody, ma sei matta ??? Che ci fai
sotto questa pioggia ???? Sei fradicia !!!!!!" urlò lui finalmente, con
foga, ritrovando il senno e la parola. La ragazza scosse di nuovo il capo, come
infastidita dal fatto che lui badasse a particolari tanto insignificanti
"Non importa, tanto mi ero già bagnata tornando a casa di corsa....."
"Sei tornata di corsa sotto la pioggia ??? Ma sei ammattita ???? Dovevi
ripararti da qualche parte e aspettare che passasse....". Lei scosse il
capo per l'ennesima volta, in modo sempre più impaziente "No, non potevo,
dovevo parlarti....dovevo raccontarti tutto....te l'avevo promesso.....avevo
promesso di dirti tutto, e invece me n'ero quasi dimenticata, e
ora....Genzo....so che sei arrabbiato con me, però...ti prego...." fece un
passo, esitante, verso il ragazzo che, benchè stupito, ritrovò abbastanza fiato
per urlare ancora "Ma....Jody !!!! Vieni via da lì....sei tutta bagnata
!!!! Vuoi ammalarti ?????". La ragazza fece un altro passo e inciampò, o
forse le mancarono le forze. Fatto sta che finì tra le braccia di lui, che si
era sporto in avanti per afferrarla "Jody....ti prenderai una
polmonite....devi asciugarti prima che sia troppo tardi...." sussurrò,
rendendosi conto dell'inadeguatezza delle sue parole. A quanto pareva, infatti,
era già troppo tardi: le guance rosse della ragazza, i brividi che le
scuotevano il corpo e la temperatura decisamente eccessiva della sua fronte
indicavano che si era già ammalata. Genzo le posò una mano sulla fronte e la
ritirò in fretta "Dio, Jody, scotti !!!!" esclamò, cercando di
tirarla su. La ragazza pareva una bambola tra le sue braccia "Aspetta, ti
metto sul divano e vado a chiamare l'autista....meglio che ti porti da Eriko -
san e...." "NO !!!!!!!!" urlò lei, trattenendolo con sforzo
inumano per la maglia. Il solo pensiero di essere riportata alla villa le aveva
dato forze sufficienti per opporsi, benchè solo cinque secondi prima non
riuscisse nemmeno a reggersi in piedi da sola. Il ragazzo incrociò sorpreso gli
occhi lucidi di lei, che avevano un'aria implorante "Non voglio tornare a
casa.....non oggi....non ora....io...non posso....." "Che significa
che non puoi, Jody ??? Cosa stai dicendo ???" le chiese in preda al
panico, terrorizzato dalla lucidità e dalla determinazione di quegli occhi
azzurri che tanto amava. La ragazza gettò il capo all'indietro, cercando di
vincere il torpore bruciante che la stava avvolgendo e dicendo finalmente
"Mio nonno è....il Granduca del principato di Monaco. Io sono la sua
erede. E Karl è mio cugino....e anche mio fratello....ma non per
davvero....eppure sì....e dicono che devo andare a vivere da lui....".
Decisamente era troppo da accettare in una volta sola. Genzo spalancò gli occhi
sconvolto "COOOOSAAAAA ?????" urlò, afferrandola per le braccia e
impedendole così di accasciarsi a terra; dopo quelle parole le forze parevano
averla abbandonata quasi del tutto "JODY, MA CHE....STAI FARNETICANDO PER
VIA DELLA FEBBRE VERO ????OPPURE E'...." pareva incapace di accettare le
rivelazioni che aveva appena udito. No, era assurdo, di certo era colpa della
febbre....la ragazza probabilmente non si rendeva nemmeno conto di cosa aveva
appena detto.....ok, la parte del fratello poteva anche passare, se di fratello
si poteva parlare vista la situazione. Dopotutto, sapevano entrambi che ne
aveva uno, in Germania, e allora perchè non poteva essere Schneider ???
Altrimenti, che ci sarebbe stato a fare, lì ? E poteva anche quasi accettare la
storia che erano cugini....la famiglia di Jody riservava sempre
sorprese...però...questa storia del nonno...e del Principato di Monaco....cercò
di calmarsi e di parlare in tono ragionevole "Jody, sei in preda a un
delirio o quello che stai dicendo è vero? Jody ????"; la ragazza non
rispose e chiuse gli occhi, e con immenso sforzo Genzo decise di soprassedere
per il momento ad ulteriori domande per cercare di farla stare meglio "Su,
avanti, credo che per il momento le domande siano perfettamente inutili....la
cosa più urgente è che tu faccia un bel bagno caldo, altrimenti te la prendi
davvero la polmonite, e ti ci manca solo quella !!! Ti presto qualche vestito
asciutto, e intanto avverto casa tua....ok principessa ???". La
ragazzaparve solo vagamente cosciente
di ciò che le era stato detto e del modo in cui l'aveva chiamata, il vecchio
vezzeggiativo che aveva coniato per lei, e annuì. Genzo la prese tra le braccia
e la portò su dalle scale; pareva molto più padrone di sè, ora che aveva un
compito da svolgere....un compito che la riguardava. "Ora ti preparo il
bagno, ok? Ce la fai a farlo da sola, vero ???" Dio, ma perchè doveva dire
quelle cose imbarazzanti ?? Meno male che lei non stava bene e non poteva
prenderlo in giro....comunque fu un sollievo vederla annuire. Arrivati alla
porta del bagno, il ragazzo l'apri con un gomito ed entrò mettendosi di lato in
modo che le gambe di Jody non potessero urtare lo stipite. La ragazza aprì gli
occhi, fissando la stanza; era grande e bianca, quasi abbagliante, ma possedeva
un calore che la fece sentire meglio; il gelo pareva esserle penetrato fino
alle ossa, e solo ora che sentiva quel tepore se ne rendeva conto....quel
tepore...ma non era la stanza. Era Genzo, che la teneva stretta a sè....Jody
sorrise, mentre lui si chinava per farla sedere su uno sgabello appoggiato
vicino alla vasca, per poi voltarsi, armeggiare con i rubinetti e far uscire un
fiotto di acqua fumante. Intanto lei aveva afferrato un asciugamano, l'aveva
imbevuto d'acqua fredda e se l'era passato sul volto; la faceva rabbrividire,
era vero, però le serviva per riprendere lucidità; tra quello e il calore della
stanza iniziava advvero a sentirsi meglio. Genzo si voltò verso di lei,
asciugandosi le mani "Ecco, ora è alla temperatura giusta; aspeta che sia
ben piena, poi entra; e intanto togliti quei vestiti bagnati, ok ???
Aspetta" si diresse verso il corridoio e spalancò un armadio a muro che
stava di fronte al bagno, frugandoci all'interno ed estraendone qualcosa
"Ecco. Dopo puoi metterti questa, va bene ???". Jody guardò cosa
aveva in mano; sembrava una tuta....una tuta da allenamento. Sorrise.
"Benissimo" annuì, alzandosi in modo che lui potesse appoggiarla
sullo sgabello. Genzo le lanciò un'occhiata "Ora ce la fai a stare in
piedi???"; la ragazza annuì di nuovo "Bene, allora.....direi che puoi
entrare. Forse, dopo tutta quella che hai preso, altra acqua non sarebbe la
soluzione ideale, ma a parte la pelle bollente sei fradicia, quindi io direi
che è proprio il caso. Sudare poi ti farà scendere la febbre. Te la senti di
fare da sola, mentre io avverto i tuoi che sei qui?". Jody annuì per
l'ennesima volta; gli occhi, ora aperti senza troppa fatica, avevano perso
parte della lucidità malsana di poco prima "Sì, mi sento meglio...devo
aver avuto un momento di mancamento...comunque sono d'accordo per la storia del
bagno....vai tranquillo". Lui la fissò per un secondo con apprensione,
quasi temendo che le mancassero di nuovo le forze, poi annuì "Bene, allora
ti aspetto di sotto, ok? Ti lascio qui dei vestiti con cui cambiarti....su,
sbrigati, sei completamente fradicia !!!!". "Io mi sbrigo, ma finchè
stai qui....o preferisci che mi spogli davanti a te ???? E' questo il tuo
obiettivo ????" domandò in tono malizioso la ragazza, che evidentemente si
stava riprendendo in fretta, afferrando i lembi inferiori della sua maglia e
iniziando a tirarla verso l'alto, in modo da lasciar intravedere un centimetro
di canottiera. Come previsto, ci vollero circa 0.0000068 millesimi di secondo
perchè il volto di Genzo passasse dalla sua tonalità normale al viola più
intenso nel sentire quelle parole e nel vedere la scena, dopodichè il ragazzo
si affrettò a uscire dalla stanza, balbettando "S...s...sì,
a...allora...ti...as...aspe...tto...gi...giù..."cercando di non lasciarsi
coinvolgere in altri scherzi del genere; ma era ancora sulla porta quando lei
lo richiamò "Genzo aspetta, avrei ancora qualcosa da chiedere.....senti,
posso dormire qui stanotte ???". Il ragazzo, che stava per dire sì a
prescindere dalla richiesta, si immobilizzò nel sentire quella domanda, la mano
stretta sulla maniglia e l'espressione sconvolta "Co....sa???"
balbettò mentre il rossore sul suo volto diveniva incontrollabile. Stavolta la
ragazza non sembrava affatto scherzare !!!!! E infatti, in tono serissimo,
aggiunse "Ti prego....vorrei raccontarti cos'è successo, e non me la sento
di tornare a casa, stasera.....ho troppe cose a cui pensare.....e stare sotto
lo stesso tetto di quel Hermann, che mi guarda sempre come se mi stesse pesando
su una bilancia.....e che vuole che.....no, non esiste" Il ragazzo inarcò
un sopracciglio; gli pareva di ricordare qualcosa che lei aveva esclamato prima
a quel proposito....e non gli piaceva per niente....ma Jody pareva intenzionata
a pensare ad altro "Allora ???? Posso restare ?????" domandò di nuovo
fissandolo speranzosa. Il ragazzo chinò il capo, sperando che il rossore che
gli imporporava le guance non le fosse visibile "Ma...ma Jody....io....non
ci sono i miei in casa stasera...e i domestici sono tutti fuori in
permesso....saremmo soli...." "E allora???? Così non disturbiamo
anche se stiamo alzati a parlare fino a tardi...." replicò lei,
fraintendendo completamente i motivi dell'esitazione del ragazzo. Lui deglutì
"Beh...ecco....io...." "Ti prego, Genzo !!!! Non so dove altro
andare.....non voglio andare a casa !!!!!!". Se si fosse voltato avrebbe
incrociato gli occhi di lei, che di certo luccicavano carichi di speranza, ed
era certo di non poter sopportare quella visione. E lei stava aspettando, con
ancora gli abiti fradici indosso, una sua risposta....che a quel punto non
poteva che essere una sola...."Ecco...s...si....si, ce...certo, resta
pu...pure" balbettò con voce alterata e stridula. La ragazza si illuminò
"Davvero ??? Grazie !!!!!!! Sei un tesoro Genzo !!!! Ti do sempre tanto
fastidio, ma tu sei sempre pronto ad aiutarmi.....". Prevedendo che stava
per lanciarglisi contro per abbracciarlo, Genzo si affrettò a muoversi per
uscire "Mi raccomando, vedi di riscaldarti bene eh ????? Prima eri
gelata....." disse con voce strana, cercando di spostare la conversazione
su argomenti meno spinosi e di uscire da quella maledetta stanza al più presto.
"Bene, allora meglio che avverta i tuoi che stasera...sì....dormiamo
insie...cioè, che dormi qui !!!!! Sì....telefono...ora vado !!!!" senza
ormai capire più nulla, spalancò la porta di getto, facendola sbattere contro
il muro, e uscì di corsa; i suoi passi frenetici rimbombarono per le scale, e
poco dopo si sentì il frastuono di un vaso che si frantumava a terra.
Evidentemente era andato a sbattere contro un soprammobile......e poco dopo, il
telefono parve fare la stessa fine. Jody rimase ferma in piedi, confusa, a
fissare la porta spalancata "Ed ora che gli è preso? Era rosso come un
peperone....boh, non importa !!!!" disse all'aria (Sensibilità zero anche tu eh???? NdAlewen e Jun che per una
volta sono stranamente d'accordo su qualcosa). Chiuse con cura la
porta, tornò verso la vasca ormai colma, chiuse l'acqua e si tolse con gran
piacere gli abiti bagnati; si infilò nella vasca colma d'acqua bollente con un
sospiro di soddisfazione, lasciandosi sfuggire un'esclamazione beata"Ahhhhh, che bello !!!!!! Ci voleva
proprio !!!!!!!!!"; i suoi occhi erano chiusi nell'estasi di quel calore
che l'avvolgeva, ma dopo qualche secondo tornarono a spalancarsi, attenti,
guardinghi e preoccupati "Devo parlargli....già, me n'ero quasi
dimenticata" sussurrò, rivolta al soffitto e a se stessa "Deve sapere
tutto...anche perchè....lui...è l'unica sicurezza che mi rimane....io devo
sapere cosa ne pensa.....e....questa storia...." una lascima furtiva le
bagnò la guancia, e lei l'asciugò indispettita "No !!! Non mi farò più
prendere dallo sconforto !!!! Basta piangere, devo reagire !!! Devo essere
forte...forte.....io devo sempre essere forte....ma non ce la faccio
più...." abbassò lo sguardo "Non da sola....almeno..." ma lei
non era sola.....sotto quello stesso tetto c'era qualcuno che non chiedeva che
di poterla aiutare.....
....Anche
se in quel momento aveva abbastanza problemi per conto suo; anzi, a dirla
tutta, in quel momento Genzo era in preda al panico più completo. Nei cinque
minuti che aveva passato da quando era riuscito a uscire dal bagno, aveva già rovesciato
un vaso, il telefono, una tazza di thè per sua fortuna non più bollente e un
cesto di magliette piegate che i domestici avevano lasciato nell'ingresso. Poi
si era seduto sul divano, prendendosi la testa tra le mani e respirando forte.
Che doveva fare ??? Jody pareva del tutto ignara delle possibili complicazioni
che comportava l'essere soli in una grande casa come quella, e per la prima
volta veramente soli.....sì, va bene, avevano già dormito nella stessa casa, a
pochi metri di distanza.... ma erano stati sempre circondati da almeno cinque
persone, e simili problemi non si erano quindi mai profilati nemmeno
all'orizzonte più lontano !!!! Ma ora...ora....ora gli erano precipitati
addosso senza preavviso, colpendolo con tutta la loro potenza; e il fattore più
gravoso era il fatto che Jody sembrava avere perfetto controllo della
situazione, mentre lui il controllo l'aveva già perso da un pezzo. Va bene,
Jody era malata.....forse non capiva.....però cavolo !!!!! Possibile che una
sveglia come lei non ci arrivasse al fatto che era un bel problema rimanere
soli a quel modo??? Anche semplicemente per le voci che sarebbero girate
dopo....non era sicuro di voler affrontare un Yu animato da un sospetto di quel
tipo.....porca miseria, Yu !!! Doveva avvertire casa Tachikawa !!!!! Sì, certo,
e che diceva??? "Sapete, Jody non ha voglia di tornare a casa, si ferma a
dormire qui da me.....no, non c'è nessuno, siamo solo noi due....come minimo Yu
si teletrasporta qui e mi gonfia di botte...e Hikaru fa lo stesso.....dopodichè
sarò bandito a vita da casa Tachikawa....forse farei meglio a lasciare che sia
lei a telefonare....certo, così poi se m'impicco mi risparmio solo la
sofferenza.....visto quello che è capace di combinare....mi sa che mi tocca
proprio....va bene, avanti !!! Coraggio Genzo...e che sarà mai....devi solo
dire a un fratello irato che la sua dolce e innocente sorellina ha tutte le
intenzioni di dormire a casa del suo ragazzo....non mi crederà mai....." (Questa parte non è in corsivo perchè Genzo è talmente nel
pallone, e non è solo un modo di dire, che si è messo a pensare a voce alta.
NdAlewen Non si era capito....NdJun che raccoglie le foglie in giardino).
Strascicando i piedi, il ragazzo raggiunse il telefono, lo sollevò e compose il
numero....poi lo mise giù. Lo rialzò, ripetè l'operazione...e riattacò di
nuovo. Sospirò, abbassando il capo con fare sfinito "Avanti....tanto non
ho scelta....verrò picchiato a sangue lo stesso....su !!!!" (Insomma, è proprio andato !!!!). Alzò la
cornetta per la terza volta, compose il numero e attese, mentre un ronzio
meccanico lo avvertiva che la linea veniva collegata. Ci fu un 'tuuuu' ritmico,
poi dall'altra parte si udì un tafferuglio e la cornetta venne sollevata di
corsa "PRONTO, CASA TACHIKAWA !!!!!!!!!!" urlò la voce agitatissima
di Yu. Genzo chiuse gli occhi "Andiamo bene" "Yu, sono io" disse in tono
rassegnato. Dall'altra parte si udì un respiro forte "WAKABAYASHI !!!!
SIAMO NEI GUAI, JODY E' SCOMPARS----" "Lo so, è qui da me. Era
fradicia e parecchio sconvolta, e non vuole tornare a casa, perciò....la ospito
qui per stanotte" sperò vivamente che la sua voce non tradisse l'imbarazzo
che provava nel pronunciare quelle parole. Dall'altra parte ci silenzio. Troppo
a lungo. "Yu ??? Ci sei ancora ????" "Spero che tu sappia bene
ciò che fai, Wakabayashi" fu la risposta, detta in tono glaciale e
vagamente contrito. Genzo, nonostante la situazione, trattenne a stento le
risate "Sei passato alla modalità fratello maggiore, Yu-chan ????"
"VA AL DIAVOLO !!!!! E VEDI DI TRATTARE BENE MIA SOREL----" ci fu un
tafferuglio improvviso, come se qualcuno avesse afferrato il telefono di scatto
e stesse tentando di strapparlo dalle mani del precedente occupante, poi vi fu
silenzio per un secondo e nella cornetta risuonò la voce di Karl che, in
tedesco, urlò "EHI, WAKABAYASHI, SE FAI QUALCOSA DI SCONVENIENTE A MIA
SORELLA, TE LA DOVRAI VEDERE CON ME !!!!!!!!!!" Genzo si immobilizzò per
un attimo, poi allontanò l'apparecchio e fissò incredulo la cornetta. Il nero
oggetto di metallo e plastica non sembrava in grado di fornirgli spiegazioni
esaustive, ma il ragazzo continuò a fissarlo con aria interdetta, per poi
riavvicinarlo alla bocca e chiedere, in tono del tutto spiazzato
"Ma...Schneider ???" "IN PERSONA !!!!! TE LO RIPETO, PROVA SOLO
A FARLE QUALCOSA E IO TE LA FACCIO PAGARE CARA !!!!!" Il tono, la
modulazione, le parole.....erano le stesse di Yu, identiche....di diverso c'era
solo la lingua usata; uno il giapponese, l'altro il tedesco...ma in entrambi,
la voglia di difendere quella che entrambi avevano imparato a chiamare
"sorellina".....all'improvviso, Genzo faticò di nuovo per non
scoppiare a ridere in faccia (beh, più o meno....)
all'altro; quindi Karl si sentiva improvvisamente fraterno nei confronti di
Jody....beh, tutto poteva aspettarsi, ma una versione così fraterna e
accalorata del Kaiser non se la sarebbe immaginata nemmeno nei suoi sogni più
impossibili......"Tranquillo amico" rispose in tedesco con un gran
sorriso stampato in volto, mettendo giù il telefono mentre la voce dall'altra
parte rimbombava ancora "SARA' MEGLIO PER TE, WAKABAYASHI, PERCHE'
ALTRIMENTI NON SO CHE POTREI FARTI....SONO STATO CHIAR----".Click. La comunicazione si interruppe e
finalmente Genzo potè dar sfogo alle risate che aveva trattenuto fino a quel momento.
Rise fino a rimanere senza fiato, senza accorgersi dei lievi passi alle sue
spalle, finchè una voce fresca e dolce chiese "Era Karl?". Genzo,
ancora ridendo, si voltò......e rimase senza fiato. Davanti a lui stava Jody,
ma era una Jody completamente diversa da quella che lui conosceva: i capelli,
lavati e rapidamente aciugati, scendevano vaporosi a incorniciare un volto
rosato, non più per la febbre, vista la serenita che vi era dipinta, quando per
il calore dell'acqua, in cui due occhi azzurri luccicavano, non più di
stanchezza ma di gioia pura, mentre le labbra rosse si incurvavano in un
sorriso birichino....spostando lo sguardo più in basso, Genzo riconobbe la sua
felpa rossa che ricadeva enorme sul corpo minuto e agile di lei, mettendone
però stranamente in risalto alle forme, o forse lasciando molto spazio
all'immaginazione (Quindi ancora peggio....);
le braghe, queste di un giallo spento, erano anch'esse enormi e cascanti, ma
nel complesso contribuivano a rendere la figura di lei deliziosamente fanciullesca,
ingenua e....squisitamente invitante; pareva così debole, indifesa...eppure
così affascinante.....Genzo sentì un fiotto di calore invadergli il corpo. Dio,
perchè non si era mai accorto di quanto difficile fosse guardarla senza perdere
il controllo ??? Come aveva fatto fino a quel momento a fissarla per minuti,
ore, giorni ??? Come poteva, ora, starle accanto, se la sua sola presenza lo
agitava a tal punto ??? Gli occhi di Jody formularono una muta domanda,
chiudendosi leggermente, quasi a dire "C'è qualcosa che non va?"
e il ragazzo si sentì scoperto; cercando di sviare l'attenzione, si impose di
fissarla negli occhi e rispondere alla sua domanda...ma si trovò a rischiare di
annegare in quei laghi azzurri enormi....cosa gli aveva chiesto ??? Doveva
rispondere....doveva dare almeno l'impressione di non essere così
scombussolato...sì, e come faceva ? Cavolo, non era umanamente
possibile....quella che gli stava davanti doveva esser una visione, non poteva
essere così bella una creatura vivente, dannazione !!!!!! Non poteva.....eppure
era lì, davanti a lui.... "Genzo ??? Era Karl al telefono ???" chiese
di nuovo la ragazza, e lui si sentì strappare con sollievo dal suo stato di
trance estasiata "Karl....?" domandò poco intelligentemente. Lo
sguardo di Jody si fece obliquo "Sì, Karl. Hai prensente quella stanga
tedesca alta un metro e ottanta, dotato di capelli color del sole e di due
sfolgoranti occhi azzurri che si è piantata a casa mia ????". La risata
che gli sgorgò dal cuore fu salutare, e scacciò via ogni residuo di
rimbambimento, permettendogli di rispondere in tono incuriosito "Cosa ti
fa supporre che fosse proprio lui, al telefono ???". La ragazza piegò la
testa di lato, sempre con la stessa espressione obliqua negli occhi "Parlavi
in tedesco" spiegò, laconica; il sorriso di Genzo si allargò "E chi
ti dice che non abbia ricevuto una telefonata dalla Germania ??? Valutata
questa ipotesi, piccola ???"; la ragaza sbuffò "Prima parlavi in
Giapponese....chi era Yu ??? Poi sei passato al tedesco, e visto che delle
poche persone a casa mia che lo parlano Franz, Kay e le altre parlano
correttamente il Giapponese, rimane solo lui....ho indovinato ???". Gli
occhi di pece del ragazzo indugiarono per un attimo su quel volto perfetto,
prima che il sorriso tornasse ad affacciarsi sulle sue labbra "Mi arrendo
!!! Sì, hai perfettamente ragione, principessina, erano quei tesori dei tuoi
fratelli che mi assicuravano che non ne sarei uscito vivo se avessi osato anche
solo provare a farti qualcosa di sconveniente". Una ruga pensierosa
comparve sulla fronte della ragazza "Qualcosa di sconveniente ??? Cosa
intend...AH !!!!" all'improvvisa comprensione di cosa il ragazzo avesse
voluto dire, il suo volto divenne molto simile a un peperone o, quantomeno,
alla felpa che indossava. Genzo la fissò malizioso "Oh, mi spiace di aver
guastato la tua candida purezza con questa allusione volgare..."
"Piantala imbecille !!!!!" urlò lei, ancora alquanto rossa,
afferrando un cuscino dal divano e tirandoglielo contro. Lui, da bravo portiere,
parò facilmente il cuscino e si avvicinò al divano per rimetterlo al suo posto;
vide Jody indietreggiare istintivamente, quando lo vide avvicinarsi, e la
squadrò perplesso "Ehi, mica ti mangio !!! Sei stata tu a autoinvitarti
qui, ti ricordo !!!". La ragazza divenne ancor più rossa, abbassando in
fretta gli occhi; ma cosa stava pensando ???? "Scu...sa..."; Genzo la
fissò intensamente per qualche secondo, poi sospirò e battè una mano sul
divano, a mo' di invito "Avanti, siediti qui e parla; mi pare che hai un
sacco di cose da buttar fuori....stai per scoppiare". Jody spalancò gli
occhi; le aveva letto dentro con incredibile chiarezza e facilità.....sorrise.
Non per nulla era la persona che l'aveva fatta svegliare. Aveva sempre avuto la
capacità di capire cosa le passasse per la testa, dalle cose più importanti
alle sciocchezze di ogni giorno. Era per quello che lo amava....si diresse
verso il divano e ci si lasciò cadere sopra, sprofondando nei morbidi cuscini
verdi. Genzo rimase in piedi a fissarla "Avanti, parla" disse quando
la vide seduta tranquilla, e lei alzò gli occhi sul ragazzo "Non ti siedi
?" "Mi sa che durante il racconto avrò bisogno di camminare per
sfogare la rabbia quindi no, grazie. E ora parla, su. Che è successo stavolta
???". Jody sospirò, guardando fissò davanti a sè. Da dove cominciare ???
C'erano tante cose che avrebbe voluto dirgli....Karl, Meimi, Marie, la storia
che suo padre aveva fatto tutto per denaro e potere...ma una cosa si delineò
nella sua mente sopra tutto le altre...e la ragazza, sempre fissando dritto
davanti a sè, aprì la bocca e disse, in tono lieve e sottile "Mio nonno è
il Granduca del principato di Monaco. Mi ha nominato sua erede". Un gemito
inconsulto fu l'unica risposta. Jody alzò gli occhi per fissare il ragazzo, che
pareva immobile "Allora non stavi delirando prima...accidenti !!!! Ma
come..." chiese, cercando disperatamente di rimanere lucido e riflessivo,
e Jody scose il capo sospirando "Non lo so nemmeno io...pare che il padre
di mia madre e mie zie sia appunto....il Granduca. E, sempre da quel che ho
capito, i possibili eredi siamo io, Yu, Hideaki e Karl..." "Non Meimi
???" domandò Genzo con aria meditabonda; Jody gli piantò gli occhi addosso
"Allora lo sapevi ????" gli chiese in tono quasi ammirato, mentre il
ragazzo annuiva "Non ci voleva molto a notare la differenza....o meglio,
la somiglianza tra voi....e i capelli biondi che qui non sono affatto
comuni.....tranne che in una certa famiglia per metà tedesca...e che mi ha già
procurato tanti di quei casini che ho detto: in fondo perchè non dovrebbe
essere così ? Ci ho preso, vero ? Cos'è, tua cugina ???". Jody annuì
"Sì, era figlia di una delle mie zie...e anche Karl; siamo cugini e
fratellastri, a livello legale, perlomeno. E....c'è dell'altro" un altro
sospiro, più forte e penoso dei precedenti. Genzo resistette a stento
all'impulso di sedersi di fianco a lei e abbracciarla, ma la ragazza aveva già
ripreso a parlare "L'erede scelta era Angel, il titolo passa a me solo
perchè lei è.....morta !!! Cristo, Genzo, perchè tutti pensano che io debba
essere felice di prendere il posto di mia sorella ??? Mio padre, Richard, mio
nonno....tutti sono convinti che io non aspetti altro....mi considerano un
mostro senza cuore !!!!!!" lacrime di rabbia scesero a inondarle il volto,
e il ragazzo buttò all'aria le sue remore e la prudenza che aveva mantenuto
fino a quel secondo, non avvicinandosi troppo a lei; temeva infatti di non
riuscire a controllare i propri istinti, visto che era già sufficientemente
confuso.....ma la vista di quelle lacrime cancellò ogni pensiero razionale e
lasciò posto solo all'istinto di proteggerla, e fu così che si ritrovò seduto
sul divano con la ragazza stretta tra le braccia e il suo volto che gli premeva
contro il petto. Sentiva il suo corpo contro il suo, e non era affatto una cosa
semplice da sopportare; come aveva fatto ad abbracciarla così spesso, prima di
quella sera ??? Come non aveva potuto accorgersi di quanto il suo semplice
contatto lo elettrizzasse oltre ogni limite di sopportazione ??? "Dannazione
stupido, non è proprio il momento adatto !!!!!!!!!!!!!" si urlò
contro, stringendola di più a sè....e deglutendo rumoosamente quando sentì
qualcosa di morbido premere contro il suo torace. Doveva essere...oddio....non
era possibile...."Gen....zo..." sussurrò lei con voce roca, e il
ragazzo iniziò a sudare freddo "Cavolo, e adesso che faccio ???"
si chiese, guardando ovunque e cercando una soluzione per risolvere quella
situazione....finchè la voce strozzata di lei tornò a farsi sentire
"Mi...stai....strito..lan...do....". In un attimo, tutta la
confusione che si era assiepata di nuovo nel suo cervello lasciò il posto al
più totale imbarazzo; cavolo era vero, l'aveva stretta talmente tanto che i
suoi polmoni dovevano essere ridotti a un terzo del normale !!!! Aprì le
braccia per permetterle di allontanarsi, e la ragazza scoppiò a ridere, mentre
lui diventava rosso "Beh, almeno ti ho fatto tornare il buonumore"
biascicò quasi a mo' di scusa. Lei lo fissò con fare dolce "E' vero...come
farei senza di te...." sussurrò attaccandoglisi al braccio in modo che il
suo petto vi premesse contro....il ragazzo passò al viola e ritirò il braccio
con un gesto inconsulto. Jody si ritrasse e sorrise. Allora aveva ragione,
Genzo era ben turbato per la situazione. Quello stupido !!! A volte era tenace
e imbattibile, nonchè indispensabile, come poco prima quando le aveva fatto
passare la voglia di piangere, altre volte bastava un niente per mandarlo al
tappeto...."Insomma, smettila di prendermi in giro !!! Stavamo parlando di
cose serie, e tu...." "Vogliono portarmi in Germania, Genzo"
buttò lì lei, approffittando della sua rabbia già presente per dargli quella
notizia. Reagì come si era aspettata. La voce gli morì subito, gli occhi scuri
si dilatarono, le mani si strinsero velocemente a pugno, poi volarono ad
afferrarle gli avambracci con tanta forza che le sfuggì un gemito, e infine un
urlò gli proruppe dalle labbra "NO !!!!!! NO, QUESTA NON GLIELA PERMETTO
!!!!!!!!! DOVRANNO PASSARE SUL MIO CADAVERE !!!!!!!!!!!!!" Nonostante la
presa di lui sulle braccia, la forza di quell'urlo la fece quasi cadere
all'indietro, tanto era violenta e disperata. Ma, in essa, trovò un conforto
che cercava da quando era uscita, sconvolta e furente, dalla villa, correndo
sotto la pioggia. Genzo era arrabbiato nero e non ragionava, ma il succo era
che....non avrebbe permesso che la portassero via. Non avrebbe permesso che li
separassero. E quello le bastava; bastava a placare tutte le sue paure. Il
mondo poteva andare a rotoli in quel momento, lei sapeva che il suo angelo
l'avrebbe protetta. Genzo intanto, che aveva continuato a lanciare improperi
all'aria, e che si era alzato in piedi camminando furiosamente, tornò a
fissarla con due occhi roventi che la incantarono "Tu in Germania senza di
me non ci vai, chiaro ??? E vai dove vado io, oppure ti lego al letto in casa e
sigillo la porta. Che si provi soltanto a ripetere un'altra volta una stupidata
del genere, quell'Hermann o come cavolo si chiama.....Jody, non dirmi che hai
pensato che glielo permettessi ??? Non dirmi che hai avuto paura che..."
"...che tu gli permettessi di separarci ??? No. Ma sapevo che l'unico
posto in cui avrei potuto stare tranquilla stanotte era qui, con te. Volevo
....vederti" confessò lei, mordendosi un labbro e abbassando lo sguardo.
Genzo si zittì. Pareva così indifesa....Dio, avrebbe ammazzato quell'uomo con
le sue mani se solo avesse osato proporre un'altra volta una cosa del genere
"Di cosa avete parlato tu e Karl oggi pomeriggio ???" chiese per
avere un quadro più completo. La ragazzo lo fissò sorpresa "Ecco...Karl ha
detto che dobbiamo collaborare per opporci a mio padre e al nonno..."
Genzo fece un grugnito d'assenso; data la situazione, pareva l'unica soluzione
"Sai che io sono dalla tua parte, vero ??? Se hai bisogno di me, arriverò
in qualsiasi momento....se vuoi che ti accompagni a casa a parlare
con...."; la ragazza scosse il capo decisa "No, non stasera. Credo di
averne avuto abbastanza....voglio prendermi un po' di tempo per me stessa,
senza avere qualcuno che pretende qualcosa da me sotto lo stesso tetto. Voglio
essere libera per una volta" "Ma tu non sei libera" fu la
sorprendente risposta di lui, detta con voce tanto naturale e convinta che
l'ombra del tradimento si ingigantì a dismisura nel cuore e nello sguardo della
ragazza. Senza una parola, spalancò gli occhi, alzandosi di scatto dal divano
per allontanarsi da lui e incrociando el braccia davanti a sè a mo' di difesa;
il suo volto mostrava solo rabbia e rancore, come quello di un animale sulla
difensiva; mancava poco che gli mostrasse i denti e ringhiasse, tanto la sua
reazione era stata istintiva "Co...cosa stai....cos'hai detto
ora..."; con un sorrisetto furbo, anche il ragazzo si alzò e si diresse a
grandi passi verso di lei, approfittando della sua confusione per imprigionarla
tra le sue braccia e stringerla forte al petto; Jody iniziò a divincolarsi,
spaventata e furente "Ho detto che non sei libera, piccola. Non lo sarai
mai. Sei legata a me per la vita, ricordi ???? Io non ti lascerò andare facilmente
!!!!" "Lasciam...." la protesta della ragazza si interruppe a
metà quando il senso recondito di quelle parole le penetrò nella mente, e i due
occhi azzurri carichi di confusione si posarono sul giovane, limpidi come il
cielo dopo l'acquazzone; Genzo sorrise e aumentò la stretta "Te l'ho
detto, tu sei mia. Non ti lascerò andare !!!!". Gli occhi azzurri
incatenarono i suoi, dilatati e confusi, mentre le labbra rosse tremavano
incerte; poi, lentamente, tremando anch'esse, le braccia di Jody risalirono fino
al suo collo e lo cinsero strettamente, mentre i loro corpi si facevano ancora
più vicini, traendo forza l'uno dall'altro. Alla fine, dalle labbra di Jody,
vicine al suo orecchio, uscì un sussurro "Genzo....". Il ragazzo
riaprì gli occhi di scatto e fissò la stanza con decisione, mentre le sue mani
si posavano sulle spalle di lei, allontanandola "Bene, credo che per
stasera sia abbastanza; ne hai passate di tutti i colori, e quello che ti ci
vuole è una bella dormita !!!! Su, vieni, ti mostro la tua stanza"; le
voltò tranquillamente le spalle, avviandosi verso le scale. Jody lo seguì con
lo sguardo, confusa e arrabbiata. Perchè aveva voluto interrompere il conttato
a quel modo ??? Perchè l'aveva rifiutata ??? E che era questa storia del
dormire ??? La trattava come una bimba piccola...sembrava quasi lo infastidisse
averla troppo vicina....il ragazzo, che era ormai giunto al quinto gradino
della scala, si voltò e la fissò con due occhi di pece ridenti "E allora,
principessa ???? Vieni o ti devo portare in braccio ???". Jody sussultò,
tornando bruscamente alla realtà senza capire cosa lui le stesse dicendo, e non
aprendo bocca; così il ragazzo tornò indietro con un sospiro, le si avvicinò e
la sollevò tra le braccia senza sforzo apparente, ponendole una mano dietro la
schiena e l'altra sotto le gambe. "Ma...Genzo !!!!!" sbraitò lei
divenendo viola per quella situazione assurda "So camminare benissimo da
sola !!!!!!" "Davvero ??? Però non ti muovevi, quindi ho pensato bene
di fare il magnanimo e aiutarti....e ormai tanto vale che porti a termine
l'opera" rispose il ragazzo sorridendo e iniziando a salire le scale; il
rossore di Jody si intensifcò e lei prese ad agitarsi "Brutto idiota !!!!
Mettimi immediatamente giù !!!!!!!!" "Ancora un secondo, signorina,
siamo quasi arrivati.....ecco !!! Questa è la sua stanza !!!!!!" esclamò
depositandola davanti a una pesante porta di legno chiusa; la ragazza lo
incenerì con uno sguardo esasperato, poi poggiò la mano sulla maniglia e la
fece ruotare, entrando; mentre lo faceva, qualcosa la colpì come una
stilettata, un'ombra di ricordo che le fece presagire, ancora prima di vederla
realmente, come quella stanza sarebbe stata; e il ricordo si tramutò in realtà
davanti ai suoi occhi; uguale la tappezzeria chiara a motivo di foglie e fiori,
uguale il letto con le soffici lenzuola e piumotto azzurri....uguale
l'atomosfera calda e accogliente che le procurava tanta nostalgia. In preda a
una confusione emozionata, si voltò verso il ragazzo alle sue spalle
"Io....io questo luogo lo conosco....lo conosco, non è vero ???"
domandò con voce quasi rotta da emozioni contrastanti. Genzo annuì, ora di
nuovo serio "Ti sei risvegliata in questa camera qualche mese fa.....solo
che erano le tre di notte e non te la ricordi coscientemente, credo. E' stata quella volta in cui ci hai quaso
fatto morire tutti di infarto andandotene in giro a correre sotto la pioggia
sanza la minima idea di chi eri e dove andavi, ricordi ???". Jody annuì,
sorridendo però apertamente perchè l'apparente ironia del ragazzo serviva
evidentemente a celare l'imbarazzo che quei ricordi provocavano a lui; era
stato dopo quell'episodio, infatti, che il loro rapporto era cambiato, e che
lui le si era per così dire "Autoproclamato come guardia del corpo a
vita"; lei l'aveva scelto come confidente del suo più terribile e doloroso
segreto, e lui aveva scelto di non abbandonarla mai per il resto della
vita....senza chiederle però nulla in cambio....nulla di quello che poi,
qualche mese dopo, lei era stata ben felice di donargli: il suo amore, il suo
cuore, la sua vita.....la sua anima.....gli occhi del giovane la sfuggivano;
era imbarazzato fino al midollo, certo; un sorriso dolce le incurvò le labbra,
mentre il suo cuore batteva forte di gratitudine e affetto, finchè Genzo non
decise di prendere in pugno la situazione e dichiarare "Allora, meglio
se....se ce ne andiamo tutti e due a nanna, o domani non ci alzeremo più !!!! E
la scuola...." "Genzo, domani è domenica, ricodi ????" ridacchiò
lei; il ragazzo divenne rosso "Ah....già...." sembrava che il fatto
lo mettesse di fronte a difficoltà impreviste "Beh....comunque io ho gli
allenamenti, e anche tu....quindi...a letto. Il bagno è la porta alla tua
sinistra, e se hai bisogno di me mi trovi...ehm...due porte più in là"
biascicò, indicandole la direzione; lei annuì, e il ragazzo iniziò ad arretrare
"Bene allora....ti ho messo li sul letto una maglietta come
pigiama....scusa ma non ho altro da darti......" lei sorrise; la maglietta
sarebbe bastata, rispose. Lui annuì "Beh....allora, buonanotte"
sussurrò, con l'imbarazzo che ormai usciva da tutti i pori della pelle del
volto e il rossore su di esso a livelli estremi; la sua mano si posò sulla
maniglia, e lentamente la porta si chiuse, nascondendoli l'uno all'altra; la
ragazza fissò per qualche secondo il pesante battente, incerta e pesierosa, poi
si voltò verso l'enorme letto azzurro e afferrò la maglietta che vi stava
sopra, dispiegandola; era bianca, e al centro aveva un disegno...il disegno di
un....pallone da calcio "Incredibile" mormorò con un sorriso,
osservandola; poi la riappoggiò sul letto, trafficò con la maglia e si sfilò la
tuta, indossando la maglietta e infilandosi sotto le calde coltri azzurre;
premette un interruttore sopra il capo del letto, e il buio l'avvolse,
lasciandola ai suoi confusi pensieri.
Doveva
essere ormai quasi mezzanotte....erano ore che se ne stava distesa al buio, con
gli occhi spalancati e la testa che pareva scoppiarle da quanto v'era dentro.
Stava provando disperatamente a non pensarci, ma tutto ciò che le era capitato
era semplicemente....troppo, e continuava a vorticarle intorno senza darle
tregua, semplicemente perchè non aveva la forza per fermarlo. Con un sospiro si
tirò a sedere; che doveva fare ??? Se continuava così avrebbe passato la notte
sveglia e atterrita....non le andava molto l'idea....sarebbe impazzita prima
dell'alba....la soluzione c'era, però...forse non avrebbe voluto....il volto di
suo padre e quello di Karl le si affacciarono di nuovo alla mente, spazzando
via ogni suo dubbio residuo. Doveva fare qualcosa, altrimenti non avrebbe
retto; gettando di lato le coperte, allungò le gambe e scese dal letto,
rabbrividendo per un attimo nel sentire l'aria fredda che le pungeva la pelle
nuda delle braccia e delle gambe; era vestita solo con la maglietta che Genzo
le aveva prestato, ma non le dava fastidio. Quella sensazione di freddo
pungente la faceva sentire....viva, spazzava via la sua inquietudine e, per
questo, era la benvenuta. la ragazza mosse qualche pesso verso la porta, senza
accendere la luce, e arrivò alla maniglia; lentamente, cercando di non fare
rumore, la fece ruotare e aprì la porta, sbirciando all'esterno; era buio pesto
"Di certo starà già dormendo.....lo disturberò e basta...si, però ho
bisogno di lui....e va bene, proviamo ad andare....." si disse,
muovendosi per uscire nel corridoio; si incamminò veso il lato sinistro della
casa, raggiungendo la seconda porta dopo la sua. Si fermò; da dentro non
proveniva alcun rumore....sospirando, si fece coraggio, e ruotò la maniglia; la
porta si aprì con un sordo cigolio.
Era
di certo quasi mezzanotte....dannazione, la mattina dopo avrebbe avuto degli
allenamenti massacranti e non trovava di meglio da fare che starsene lì a
pensare a lei ??? O meglio, quello ancora ancora andava bene, pensava sempre a
lei prima di addormentarsi, questo di solito lo rilassava....ma quella sera non
riusciva a smettere di pensare al fatto che lei fosse due porte più in la,
stesa in un letto e addormentata...."No, no, NO !!!! DANNAZIONE
DANNAZIONEEEEE !!!!!! La devo piantare !!!!!!!!!!!" urlò, senza
considerare affatto la possibilità di svegliare la persona cui stava pensando
con tanta intensità; in quell'istante, un rumore attrasse la sua attenzione. Un
cigolio....la sua porta che veniva aperta.....con un colpo di reni invidiabile
si tirò a sedere, ignorando il freddo pungente contro le spalle nude, visto che
come pigiama usava pantaloncini e canotta senza maniche. Un figura scivolò
nella sua stanza, e il ragazzo rimase immobile, pronto a scattare; forse era un
ladro....lentamente, allungò una mano fino a far scattare l'interruttore sopra
la testata del letto, e quando la luce illuminò la stanza l'intruso lanciò un
singulto, e il ragazzo fece per agire e attaccarlo....per poi fermarsi
incredulo, ancora sotto le coperte, quando i suoi occhi riconobbero Jody, che
spavenatata lo fissava con gli occhioni azzurri spalancati
"Cos....co....COSA CI FAI QUI ????" esclamò sconvolto, mentre il suo
volto assumeva un color pomodoro in circa 0, 09456 millesimi di secondo,
notando come la maglietta che le avesse prestato le stesse davvero bene,
soprattutto per il fatto che arrivava a coprirle ben sopra le ginocchia....ma
il problema era proprio quello....e lei pareva non accorgersene
nemmeno...."Io....non riuscivo a dormire...." disse lei con voce
sommessa, guardandolo con espressione da cucciolo che gli fece perdere quasi
del tutto la poca sanità mentale che gli era rimasta. “Non....non riuscivi
a...." ripetè come un'idiota, senza smettere di fissarla....e i suoi occhi
rilevarono di nuovo quanto rosea e vellutata apparisse la pelle delle sue
gambe....una seconda vampata di calore l'assalì al volto "Ma...ma...MA SEI
IMPAZZITA ???? CHE CAVOLO VAI IN GIRO A QUEL MODO, VUOI PRENDERTI UNA POLMONITE
?????" "E far venire un infarto a me???" aggiunse
mentalmente. Jody abbassò lo sguardo sul proprio corpo, incerta, poi tornò a
sollevarlo su di lui, facendolo sussultare un'altra volta quando quelle gemme
brillanti incontrarono i suoi occhi "Si mette male....qui si mette
male..." "Beh, non sento poi tanto freddo....e sei stato tu a
darmi solo questa per dormire...." replicò in tono quasi petulante. Genzo
sentì che i nervi stavano per cedergli "Va bene, ma mi pare di ricordare
di averti dato anche una tuta....se volevi farti una passeggiata notturna
potevi mettertela....". La ragazza soffiò forte con impazienza "Uffa,
che noia !!! Non avevo voglia, va bene ??? E poi anche tu stai prendendo
freddo, signorino, te ne sei accorto ????" disse indicando il petto di lui
coperto solo a metà dalla canotta nera; sopra le coperte si intravedeva una
striscia di boxer rossi, e Jody deglutì. Forse avrebbe dovuto pensarci un
attimino di più, prima di catapultarglisi in camera....certo che alla faccia
del fisico !!!! Lì la natura non si era certo risparmiata sui muscoli....no,
no, NO, COSA DIAVOLO STAVA PENSANDO ????? Il volto le si colorò di porpora, e
il ragazzo si sporse un po' di più "Tutto ok ??? Sei di nuovo rossa....non
vorrei ti stesse risalendo la febbre....". Jody serrò i pugni. Quando
voleva quel ragazzo toccava i - 750 punti di sensibilità !!!!! "Pensa per
te....stai prendendo freddo !!!!" ripetè, a voce forze un pochino troppo
alta e stridula. Il ragazzo fece una smorfia divertita "Ti faccio notare
che io sto sotto le coperte....almeno in parte. Tu invece stai li a far
prendere freddo alla parte inferiore del corpo....". Jody sentì la rabbia
che le saliva alla testa; voleva la guerra ??? Bene, l'avrebbe avuta !!!! Forse
non si ricordava più cosa voleva dire averla come avversaria....un fulmine le attraversò
gli occhi celesti, mentre la sua bocca si apriva per dire con aria
convintissima e cocciuta "Davvero ??? Bene, allora vengo anch'io sotto le
coperte" e avviarsi con passo deciso verso il letto. Immediatamente, ogni
traccia di baldanza scoparve dal volto del ragazzo, che divenne bianco come uno
straccio "Cos...? AspettaaspettaASPETTA !!!!!!!" urlò, gesticolando
freneticamente con le mani davanti a sè; lei, senza badargli, si arrampicò sul
materasso e rimase seduta a fissarlo decisa, con le gambe piegate sotto il
corpo e le mani intrecciate, come a dire "E ora che vogliamo fare
???". Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato, durante il quale il
ragazzo cercò disperatamente qualcosa da dire "Tu....cio....stai
scherzando vero ??? Non puoi...." "Non posso infilarmi sotto le tue
coperte ??? E perchè ??? Credevo di essere la tua ragazza !!!!" replicò
lei con una traccia per nulla nascosta di rabbia nella voce; gli occhi di pece
di lui salirono al cielo, stralunati "PROPRIO PER QUESTO !!!!! Sai che succede
se poi quei tesori dei tuoi fratelli lo vengono a sapere ????" "E chi
se ne frega, scusa !!!! Sono affari loro ???? Io mica vado a sindacare sul
fatto che Alex sparisce ogni sera per finire in camera di Yu !!!!"
"Ma non è ....COSA ??????" urlò lui, fissandola sconvolto. Jody alzò
le spalle "Beh, che c'è di così strano ??? Mio fratello ha 17 anni e tutte
le necessità di un ragazzo di quell'età....e Alex è la sua ragazza e ha 15
anni" "Ma...ma..." "Ti sconvolgerà ancor di più sapere che
la cosa vale anche per Taro e Kay....Tsubasa e Sanae no, tranquillo, con quei
due facciamo prima ad attendere le calende greche". Genzo scosse il capo;
ma che stava facendo ???? Cosa le stava passando per la testa ???? Cosa voleva
da lui ??? La ragazza, che non aveva smesso per un secondo di fissarlo, si
passò le mani sulle braccia "Inizia a fare freddo....allora, posso dormire
qui o no ????" "Ma....Jody !!!!" "E piantala !!! Che c'è di
così strano ???? Ti sto solo chiedendo di dormire con te.....perchè non riesco
a stare da sola....non...." a tradimento , lacrime di rabbia e dolore
iniziarono a scenderle sulle guance; un'espressione stupita le illuminò gli
occhi quando sentì il sapore salato sulle labbra "Cos...no...oh,
no....DANNAZIONE....." imprecò, tentando di asciugarle, di fermarle. Genzo
la fissò in trance per un secondo, poi senza pensare le sue braccia si mossero,
afferrarono le spalle della ragazza, e la tirarono a sè, chiudendosi protettive
sulla sua schiena e stringendola contro al petto. Jody era talmente sconvolta
che non proferì parola, ma continuò a sussultare sotto il peso dei singhiozzi "Sono
un idiota !!!!" si disse il ragazzo "Cosa stavo pensando ???
Mi facevo mille problemi per me stesso e non ho capito che la sua testardaggine
era solo una richiesta disperata d'aiuto !!!!". Jody continuava a
piangere, e il ragazzo la strinse un po' di più a sè, poi le fece passare un
braccio sotto le gambe e l'aiutò a stendersi sottto le coperte; lei alzò due
occhi incerti "Allora posso....?" "Sì" rispose lui, sereno
almeno apparentemente, mentre le rincalzava teneramente le coperte "Ma
solo se mi prometti di dormire alla svelta....io mi devo allenare domani
!!!!" scherzò, mentre allungava la mano per spegnere la luce. Nel farlo
quasi si perse la risposta di lei "Tienimi stretta...." "...eh?".
Non fece in tempo a replicare che lei gli si strinse contro, coprendo anche lui
con il pesante piumotto e premendo il volto contro il suo petto. Genzo si
immobilizzò; ok, se andava avanti così quello che non avrebbe dormito di certo
sarebbe stato lui !!!! "Senti Jody...." "Mh !!!" rispose
lei, alzando di scatto il volto e baciandolo. Genzo rimase immobile, poi si
accorse che il suo corpo veniva invaso da un calore prorompente, e che stava
ricambiando....facendo forza su se stesso, le posò le mani sulle spalle e
l'allontanò con un gesto deciso. La ragazza si divincolò nella sua stretta
"No !!!!" urlò in preda alla disperazione. Lui, allarmato, la lasciò
andare. Oddio, e ora che aveva fatto ??? E soprattutto, che doveva fare ??? Ma
quel rifiuto non era dettato dalla paura, come pensava; era una supplica
"Non...Genzo io...perchè...mi hai...fermat..." "Jody....io non
voglio che tu debba fare nulla di cui poi pentirti...." rispose lui,
accarezzandole una guancia e sentendo ancora lacrime che vi scendevano copiose
"Sei sconvolta....lo capisco...e proprio per questo non posso permetterti
di fare sciocchezze....io non ho fretta, quando sarai pronta io..."
"Ma io sono pronta, perchè non lo capisci ???" "No, tu lo credi
soltanto....sei sconvolta e...." "Dannazione a te, Genzo Wakabayashi
!!!!! E' tanto difficile startene zitto e baciarmi ???? Accettare la mia scelta
???? Non sono sconvolta fino al punto di gettarmi in pasto a un lupo, accidenti
!!!! Sono pienamente consapevole di cosa sto facendo....di cosa voglio....perchè,
perchè mi hai rifiutato ????!!!!!" urlò, prendendo a picchiargli pugni
rabbiosi e male assestati contro il petto. Genzo si rese conto che era fuori di
sè, poichè mai altrimenti avrebbe tirato quei colpi penosi; aveva delle mani
che funzionavano meglio di armi da fuoco; sospirando, le afferrò i polsi e la
bloccò "Jody, per la miseria....smettila di fare i capricci come una
bambina piccola !!!! Stai parlando di qualcosa che nemmeno capisci, altrimenti
non faresti così !!!!" la rimprivero con voce quasi....paterna....
Veloce.
L'unico aggettivo che gli venne in mente per descrivere il movimento con cui
lei si liberò il polso e gli tirò uno schiaffo fu...veloce. E doloroso, poichè
stavolta aveva calibrato bene, nonostante fossero al buio, e non si era certo
risparmiata in quanto a forza....Genzo sospirò di nuovo "Tu....sottospecie
di microcefalo...come fai a non capire ???? Volevo...solo...una
conferma....qualcosa...che mi desse forza...." "E pensi di trovarlo
nel sesso ??? Ti sei fatta un'idea completamente sbagliata di me, se pensi che
mi presti a...." "NO IDIOTA !!!!! PENSAVO DI TROVARLO NELLA NOSTRA
RELAZIONE.....VOLEVO CREDERE CHE, ANCHE SE TUTTO IL RESTO ATTORNO A ME SI STA
SGRETOLANDO, QUESTO NON CADRA' MAI....NOI RIMARREMO INSIEME....TU.....SEI...ERI...L'UNICA
COSA SICURA DELLA MIA VITA.....". Genzo la strinse a sè. Sì, adesso aveva
capito....ma non sapeva se era pronto a fare ciò che lei
chiedeva...."Jody....te lo posso assicurare.....non ti
lascio....davvero" "Genzo...per favore....vuoi stare zitto ????"
rispose lei, prendnendogli il volto tra le mani e tirandolo verso il basso,
finchè le loro labbra non si unirono; questa volta lui si lasciò trasportare, e
la sua mano risalì dalla schiena di lei per andare a infilarsi tra i capelli,
mentre l'altra invece prendeva ad accarezzarle le scapole . Si staccò di nuovo,
ma senza rifiutare il contatto "Jody....guarda che....se....se...continui,
io non mi potrò fermare....non si può tornare indietro...." le sussurrò
all'orecchio con voce rauca. Lei si aggrappò al suo collo con forza "Ma io
non voglio che ti fermi....voglio vivere questo momento con tutta me
stessa...." rispose; questa volta fu lui a chinarsi per baciarla, mentre
le sue mani prendevano a litigare con la maglietta di lei. Anche Jody era in preda
a una lotta simile; maglietta e canotta cedettero quasi contemporaneamente,
interrompendo il bacio appassionao dei due ragazzi che, comunque, non ci mise
molto a riprendere, mentre una sensazione di calore ed euforia sembrava
pervaderli dall'interno per poi esplodere, offuscando i loro sensi; in breve,
Jody non riuscì ad essere consapevole di nulla tranne che delle labbra che si
posavano sulle sue e della mani enormi e gentili del ragazzo che amava, che la
stringevano a sè quasi avessero paura di sentirla svanire; gli occhi si
chiusero (e che differenza farà mai, tanto è
buio....NdJun....Ma tu devi rompere le scatole anche in un momento simile scusa
???? Non basta quando litigano, anche quando vanno d'amore e d'accordo hai da
ridire ??? NdAlewen infuriata Scusate...però non è carino che voi interrompiate
una scena del genere per i vostri battibecchi NdGenzo con aria irritata. Alewen
lo degna a malapena di un'occhiata Ah sì, signorino ??? Ti ricordo che sono io
quella ch escrive....quindi stai attento a ciò che dici, non so cosa potrei
farti capitare....Genzo inizia a sudare freddo....E comunque, prima di venire a
lamentarti trova i tempo di vestirti, la prossima volta....NdAlewen che però
non appare imbarazzata dallo spettacolo...anzi....Genzo invece diviene viola e
scappa ....Bene....ora possiamo tornare seri ???? NdJody in vestaglia E quella
dove l'hai presa scusa ???? Era in camera, ma questo si scopre nel prossimo
capitolo....E allora non fare spoiler, soprattutto di informazioni così vitali
!!!! NdAlewen che si rimette alla tastiera con un'esperrione concentrata negli
occhi. E la storia prosegue.....) lasciando spazio solo alle
sensazioni del contatto fisico....più che sufficienti, comunque, secondo
l'opinione di entrambi...."Gen...Genzo..." "Shhhh....non avere
paura...." fu tutto ciò che si dissero prima di perdersi definitivamente
l'uno nell'altra, sconvolti e sbalorditi di sentirsi così strani, felici
e....accolti quasi fossero
giunti
nel posto che tanto disperatamente entrambi avevano cercato....casa.
Non
ho scusanti...a parte che mi sono persa per lo sport...e. che chiunque provi ad
allontanarmici non tiene alla propria vita....quindi il mio tempo libero ssi è
ridotto a zero....cmq ecco qui il 32. Wow, che numero....e ancora non se ne
vede una fine, anzi la situazione si ingarbuglia sempre più....che ne pensate?
Izumi:
Grazie per i tuoi commenti, in effetti era il mio sospetto principèale già da
un po' di tempo che la storia tendesse in quella direzione....forse era anche
scontato, a giudicare dalle premesse, ma non per questo mi sento comunque
demotivata dall'andare avanti. La protagonista assomiglierà anche al canone
Mary Sue, mi dico sepre, ma è la MIA mary sue, diversa da tutte le altre.
Quanto al casino enorme tra genitori, zii, cugini, nonni....ehm....giuro che
all'inizio non l'avevo assolutamente programmato, l'unica parentela doveva
essere quella di Jody con Hikaru...poi non so come è venuto fuori sto
putiferio....eh eh....il mio estro creativo....o forse è perchè la mia vita è
un casino e non riesco a far star tranquilli nemmeno i miei personaggi ???
Boh....