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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo Otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo Nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo Dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo Undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo Dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo Tredici ***
Capitolo 14: *** Capitolo Quattordici ***
Capitolo 15: *** Capitolo Quindici ***
Capitolo 16: *** Capitolo Sedici ***
Capitolo 17: *** Capitolo Diciassette ***
Capitolo 18: *** Capitolo Diciotto ***
Capitolo 19: *** Capitolo Diciannove ***
Capitolo 20: *** Capitolo Venti ***
Capitolo 21: *** Capitolo Ventuno ***
Capitolo 22: *** Capitolo Ventidue ***
Capitolo 23: *** Capitolo Ventitré ***
Capitolo 1 *** Capitolo Uno ***
Capitolo Uno
Capitolo Uno
"Prenditi cura di loro", disse la signora Lupin a suo figlio. Gli
scostò i capelli color sabbia dal viso, gli sorrise e poi lo
avvolse in un abbraccio. "Oh, Remus! Non riesco a credere che sei
all'ultimo anno!"
Gli occhi marroni di Remus Lupin incrociarono quelli nocciola di James
Potter da sopra la spalla di sua madre e gli lanciarono uno sguardo
esasperato. James sogghignò; Remus stava stringendo sua madre
tanto quanto lei. Sirius Black, che era appoggiato alla sua valigia, sghignazzò.
"Aw, guarda il piccolo Lupin"
tubò Lucius Malfoy, un ragazzo del settimo anno alto e biondo,
mentre passava insieme a Narcissa Black, l'arrogante e altrettanto
bionda cugina di Sirius. "Si fa coccolare dalla mammina. Ti
mancherà, Lupin?"
James chiuse gli occhi, serrando la mascella. Non
era dell'umore per affrontare questo. Sirius gli lanciò
un'occhiata. "Certo che gli mancherà!" abbaiò in
direzione di Malfoy. "L'affetto è sintomo di una relazione
funzionale, Malfoy."
"E tu che cosa ne sai di relazioni che funzionano, Black?" Gli chiese il biondo, sprezzante.
"Più di molti purosangue!" Rispose Sirius allegramente. "A parte James, è ovvio. Vedi, Lucy-"
"Felpato." Disse Remus, in tono d'avvertimento; sua madre se n'era andata e lui ora stava seguendo con attenzione il battibecco.
"Oh, va bene!" sbuffò Sirius, assottigliando i suoi occhi grigi verso Remus.
"Prendi ordini da un Mezzosangue, ora, cugino?" Chiese Narcissa, rivolgendo uno sguardo freddo a Remus.
"No," rispose Sirius. "consigli, in verità. Vedi, quando ricevi
un consiglio, puoi scegliere se seguirlo o no. Un ordine - quello che
voi ricevete - è quello che non ti lascia scelta."
"Si chiama schiavitù," li informò James. "In
realtà è illegale. Cessazione forzata del libero arbitrio, quel
genere di cosa..."
"Vi consiglierei di pensarci"
Sirius disse loro. "per quanto possa essere inutile. Nel frattempo, noi
dovremmo andare. Volete che abbracci l'abitudine dei Purosangue di
mentire spudoratamente in faccia alle persone e dire che è stato
un piacere vedervi, o..."
Malfoy e Narcissa si voltarono e se ne andarono, furibondi.
"Credo che sia un no, Felpato!" Disse James, ridacchiando.
"Siamo qui da cinque minuti e avete già rinnovato le vostre
rivalità!" Borbottò Remus, massaggiandosi le tempie.
"Sciocchezze!" disse James, controllando l'orologio. "Siamo qui da sette minuti."
Sirius esplose in una risata simile ad un latrato. Remus si
limitò a scuotere la testa. "Cerchiamo uno scompartimento?"
Chiese.
"Dovremmo." Disse Sirius, imitando molto bene la voce altezzosa di sua cugina. "Dopo di lei, Messer Lunastorta."
Remus rise e trascinò la sua valigia sull'Espresso per Hogwarts.
James e Sirius fecero una piccola lotta per decidere chi sarebbe salito
subito dopo - vinse Sirius- e poi, ridendo, si mossero lungo i corridoi
del treno. Chudley, il gufo di James, bubolò felice agli altri
studenti.
"Quella è o una primina davvero piccola, o una neonata
gigantesca." Commentò Sirius mentre una bimbetta dai codini neri
squittiva e tornava di corsa nel suo scompartimento. "Giuro che
Ninfadora è più alta e ha solo sei anni!"
"Probabilmente. Direi una neonata," disse James. "E destinata a
Tassorosso, per di più. Ecco, questo qui è libero!"
Misero giù i bagagli e si sedettero.
"Dove pensate che sia Pete?" Chiese Sirius, distendendosi su tre sedili
contemporaneamente. Remus alzò gli occhi al cielo e si
spostò per fargli spazio.
"Non ne ho idea," rispose James. "Prima o poi salterà fuori, sicuramente."
"Preferibilmente prima delle un quarto." commentò Remus.
"Perchè?"
"Dovremo andare nello scompartimento dei Prefetti," disse Remus,
indicando se stesso e James. "E sappiamo tutti che non ti si può
lasciare da solo da nessuna parte!"
"Almeno è addestrato!" Disse James, tranquillamente. Remus rise sotto i baffi.
"Non ci andrai sul serio, vero, Ramoso?" Chiese Sirius.
"Non ha scelta!" Rispose Remus prima che James potesse aprir bocca. "E' Caposcuola."
"Non ho mai chiesto di esserlo..." borbottò il moro.
"Ma lo sei comunque." Replicò Remus. Il treno ebbe uno scossone
e cominciò a muoversi. Genitori e fratelli iniziarono a gridare
i loro ultimi saluti dal binario. James guardò fisso le sue
scarpe, evitando deliberatamente di voltarsi verso il finestrino. Remus
continuò: "Il minimo che puoi fare è prenderla
seriamente."
Sirius sogghignò maliziosamente. "Prenderla come, Lunastorta?" Chiese. Remus gli tirò un calcio.
"Ahia!"
"Te lo meritavi!" Disse James. Tirò fuori una piccola spilla
dalla tasca dei jeans e se la rigirò tra le dita. C'era incisa
una miniatura dello stemma di Hogwarts con la scritta 'Caposcuola' al posto del motto. Dopo qualche istante di profondo dibattito interiore, James se la affibbiò al maglione.
"Orrore!" Gridò Sirius.
Remus gli diede un altro calcio.
"Le riunioni non sono così male, Ramoso. Tu e l'altra Caposcuola
vi presentate agli altri studenti, decidiamo i turni di ronda e
poi ritorniamo qui."
"Da me!" Esclamò Sirius. Questa volta riuscì a schivare
il calcio di Remus. "Perchè così violento oggi,
Lunastorta?" Gli chiese.
"La luna piena è tra una settimana." Disse James.
"Tra cinque giorni, in realtà..." lo corresse Remus, con una smorfia. Diede un'occhiata all'orologio. "Andiamo, Ramoso."
"Ve ne andate già?" Mugolò Sirius.
"Lo scompartimento dei Prefetti è dalla parte opposta del treno." Gli disse Remus.
"Oh, lo so. Ti ricordi al quinto anno, con la Puzzalinfa?"
Il viso di Remus si contorse in un'espressione indicante che sì, se ne ricordava eccome. Sirius e James si scambiarono un sorriso.
"Oh, no!" Disse Remus. "Conosco quello sguardo! James, tu ti comporterai bene alla riunione, e Sirius, tu non lascerai questo scompartimento finchè non torniamo!"
"E' un consiglio o un ordine?" Chiese Sirius, malizioso.
Remus sospirò, prese James per il maglione e lo trascinò fuori dallo scompartimento.
-o-
James si lamentò per tutta la strada.
"Non voglio andare! Voglio dimettermi in ogni caso; non è
possibile che Silente abbia voluto davvero darmi questa-" e
indicò la spilla. "- e anche se l'avesse fatto, probabilmente
l'ha fatto solo per pietà!"
"James." Rispose Remus, con un tono che preludeva un'affermazione di grande profondità.
"Sì?"
"Sta zitto."
James aggrottò le sopracciglia. "Nessuno mi prenderà sul
serio come Caposcuola. Penseranno che sia una barzelletta
colossale!"
"Tu prendi sul serio il tuo ruolo?"
"Certo che sì! Questo non significa che non sarò tremendo, però!"
"Andrai benissimo." Disse Remus. Si fermarono di fronte allo scompartimento dei Prefetti. "Dopo di te!"
"Va' tu per primo!" Replicò James.
"No, vai tu" disse Remus. "Siamo già in ritardo."
"Ma siamo partiti in anticipo!"
"Vai, Ramoso!"
"Tu vai!" Insistette James.
La
porta dello scompartimento si aprì, mostrando una ragazza magra
e dai capelli rossi. Lo stomaco di James fece una piccola capriola.
"Evans!" Esclamò, mentre la sua mano scattava a scompigliare i
suoi già spettinati capelli neri.
Gli occhi verdi di Lily Evans si assottigliarono e lei incrociò
le braccia. "Potter." Disse, in tono decisamente meno felice. Vide
Remus dietro di lui e sorrise. "Ciao, Remus!"
"Ciao, Lily." Rispose Remus, spingendo James un po' in avanti. "Scusa il ritardo."
"Non credo sia colpa tua." Ribattè lei, lanciando un'occhiata a
James. Remus tossì. James avrebbe scommesso la sua Nimbus 750
che il suo amico stesse cercando di non ridere. Lily scostò i
suoi lunghi capelli ramati e si rivolse a James.
"Per quanto sia bello vederti, Potter, devi andartene. Questo è lo scompartimento dei Prefetti."
"Diamine!" rispose James. "Dove si incontrano i Caposcuola, allora?"
"Prego?" A quel punto gli occhi di Lily caddero sulla spilla sul maglione di James. La sua bocca si aprì di scatto. "No."
"Già!" Disse James, come a chiederle scusa. Le passò
accanto, entrando nello scompartimento e si sedette nel posto vuoto
accanto a Frank Paciock, che rideva. Il ragazzo gli sorrise e gli porse
la mano. James la strinse, un po' intimidito. Alice Prewett, una ragazza bassa e
con la faccia tonda - una delle migliori amiche di Lily e la ragazza di
Frank- sorrise in segno di benvenuto. Dall'altro lato, i gemelli Bones
fecero lo stesso. Regulus era seduto al lato opposto dello
scompartimento e sorrise incredulo nel vedere la spilla di James,
mentre Narcissa e Malfoy lo fissarono a bocca aperta. Remus si sedette
accanto a James, dall'altro lato.
"Forse quest'affare del Caposcuola non sarà poi così male..." Pensò James.
"Hey, Evans!" Chiamò una
voce piacevolmente profonda. Lily si voltò, cercando di
nascondere al meglio la sua irritazione, che però rimase
intuibile dalle sue spalle tese e dal lampo nei suoi occhi.
Alzò gli occhi al cielo quando vide di chi si trattava.
"Buongiorno, Potter." Lui sorrise maliziosamente - il fatto che lei
l'avesse salutato sembrava aver illuminato la sua giornata - e si
passò una mano tra gli scompigliati, indomabili capelli neri.
Lily strinse i denti; quell'abitudine l'aveva fatta impazzire per
anni. Attorno a lei, però, delle ragazze stavano ignorando la
loro colazione per guardarlo. James Potter era attraente, senza dubbio e anche
eccezionalmente intelligente, un fatto che non era certo passato
inosservato tra la popolazione femminile della Scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarts.
Lei sbuffò e bevette un sorso di succo di zucca. Era cosa nota
che il ragazzo andava dietro a Lily fin dal primo anno. Altrettanto
noto era che Lily non provava lo stesso e poi Silente, per ragioni che
lei non riusciva a cogliere, li aveva nominati entrambi Caposcuola.
Potter era stato tollerabile il giorno prima sul treno ma lei sapeva
che non sarebbe durata; non poteva durare.
"Ramoso!" Gridò allegramente un'altra voce maschile. Lily fece
una smorfia, riconoscendo immediatamente quella voce morbida.
Apparteneva a Black, il quasi-fratello e compagno di scorribande di
Potter. Poteva vederlo oltrepassare la porta con disinvoltura. Era
almeno due centimetri più alto di Potter, con capelli neri,
lunghi e in disordine che gli ricadevano sul viso e sui tempestosi
occhi grigi, che, nonostante il colore, riuscivano ad essere calorosi.
Un passo dietro a lui c'era Remus, alto e magro, con capelli color
sabbia. Aveva un viso amichevole se si riusciva a guardare oltre le
cicatrici che segnavano la sua pelle pallida e i suoi occhi color
cioccolato erano sempre gentili. Aveva avuto più sfortune lui di
chiunque altro Lily avesse mai incontrato: sua madre stava morendo e
aveva parenti che passavano a miglior vita praticamente ogni mese, ma
lui non ne rimaneva afflitto. Probabilmente era una delle persone
migliori che avesse mai conosciuto.
Loro tre - Potter, Black e Remus - erano praticamente la casa reale di
Hogwarts, per il loro bell'aspetto e, nel caso di Potter e Black, per le
loro abilità a Quidditch. Insieme ad un altro ragazzo avevano
fondato un gruppo noto come i Malandrini. Il nome dell'altro membro era
Peter Minus e sorprendentemente il ragazzo, basso e con gli occhi
acquosi, era assente.
"Felpato! Lunastorta!" Li chiamò Potter, agitando la mano. I due
si sedettero accanto allo spettinato diciassettenne e Lily fu certa
di aver sentito il suo nome saltar fuori nella loro conversazione a
bassa voce. Sospirò di nuovo - stava sospirando parecchio,
quella mattina - e si servì del toast. Era riuscita a dargli un
solo morso quando...
"Lillian, tesoro!" Black le gridò in un orecchio. Lei
sobbalzò, trattenendo un urlo. "Non ti avevo vista! Ti spiace se
ci sediamo?"
"Sì, a dire la verità mi-"
Lily si arrese con un ringhio silenzioso, dato che Black si era
già seduto e dovunque lui andasse, Potter lo avrebbe seguito. E
infatti si sedette dall'altro lato. Remus era di fronte a lei e anche
se lui era quello che le piaceva di più dei tre, non potè
fare a meno di sentirsi circondata. Serrò le labbra e fece per
prendere la sua copia della Gazzetta del Profeta,
sperando di nascondercisi dietro finchè non se ne fossero
andati. La sua mano sfiorò il duro legno del tavolo e il vetro
freddo di una caraffa di succo di zucca, ma non il giornale.
Aggrottando le sopracciglia, lo cercò con lo sguardo e lo vide
tra le mani magre di Remus. Decise che sarebbe stato immaturo
strapparglielo di mano e così lesse l'articolo sul retro.
"Un'altra sparizione." Disse Remus con voce pesante, guardando gli
altri Malandrini. Il viso di Potter si scurì e guardò
male il suo piatto pieno di pane tostato per quasi un minuto prima di
spingerlo via. Apparentemente, aveva perso l'appetito.
"Piantala di essere così macabro!" Esclamò Black,
portando a sè un calice di succo di zucca, insieme al toast
avanzato di James. Remus si schiarì la gola e un'espressione di
comprensione attraversò il viso di Black. "Oh, Merlino, è
vero..." Sussurrò, lanciando un rapido sguardo a Potter. Il suo
viso assunse un aspetto tormentato e i suoi occhi si persero nel vuoto,
come se stesse ricordando qualcosa. Lily si rese conto che i Malandrini
non erano mai stati così poco allegri attorno a lei.
"Qualcuno che conosciamo?" Chiese Potter dopo una profonda pausa. Lily
aveva difficoltà a decifrare la sua espressione, il che la
preoccupava. Per quanto fosse intelligente, non le era mai passato per
la mente che Potter potesse avere dei sentimenti.
"Non oggi." Rispose Remus, come se fosse stata solo questione di tempo.
"Beh, passiamo ad argomenti più allegri!" Disse Potter con un
entusiasmo forzato. "Si sta avvicinando un'uscita ad Hogsmeade, Lils e
mi chiedev-"
"No, Potter!" Ringhiò Lily.
L'espressione di Potter divenne triste per un attimo, ma si riprese
subito. Un piccolo sorriso malizioso apparve sulle sue labbra. "No,
davvero? Fantastico! In questo caso..."
"Cosa?!" Esclamò Lily, confusa.
"Beh, ti stavo chiedendo se saresti andata con qualcuno e dato che hai
risposto di no, vorrei sapere se ti andrebbe di venirci con me?" Gli
occhi nocciola di Potter erano fissi sul suo viso, splendenti di
speranza. Come riuscisse ad essere ancora speranzoso dopo sei anni di
rifiuti giornalieri andava oltre le sue capacità di
comprensione. Black e Remus si scambiarono uno sguardo d'intesa.
"No, Potter!" Ripetè, con più forza di prima.
"Oh" disse lui, con un tono completamente diverso. "Ehm...o...okay,
allora." La sua espressione ferita la fece quasi sentire in colpa, ma
sentirsi chiedere di uscire ogni giorno dal secondo giorno del primo
anno aveva esaurito la sua pazienza.
"Ciao, Potter." Disse, alzandosi. Si mise in spalla la borsa e si
allontanò dalla Sala Grande, riuscendo a sentire tre paia di
occhi che le fissavano la schiena.
Nota della Traduttrice: Buona sera, Potterheads!
Lo so, ho già una storia in cantiere e sono due mesi che non la
aggiorno, ma non temete, ci sto lavorando! Nel frattempo, ho deciso di
cimentarmi in un'impresa (forse) più leggera...
Questa storia non mi appartiene in nessun modo, ho solo ricevuto il
permesso di tradurla dalla sua augusta autrice, MarauderLover7, che
potete trovare qui: https://www.fanfiction.net/u/4684913/MarauderLover7
(se il link non funziona potete usare il buon vecchio 'copia
incolla'...). Vi consiglio vivamente di leggere anche le altre sue
storie, merita davvero!
E' la prima volta che traduco una storia scritta di mio pugno, quindi
ho cercato di attenermi il più possibile al testo originale, pur
con le modifiche necessarie a rendere il testo italiano
scorrevole...Fatemi sapere come me la cavo!
I Malandrini e Lily stanno per avere un settimo anno decisamente movimentato...
Recensite, grazie!
Al prossimo capitolo!
JudithlovesJane
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Capitolo 2 *** Capitolo Due ***
Capitolo Due
Capitolo Due
I tre ragazzi guardarono la schiena di Lily che si allontanava
finchè non uscì dalla Sala Grande. Sirius e Remus si
voltarono verso James, con un'espressione di comprensione sui loro
volti. James non disse nulla. Non una parola. Non ne aveva bisogno.
Quando gli occhi marroni e quelli grigi incontravano quelli nocciola,
le parole erano inutili. Sirius annuì e James si alzò con
aria turbata, ma sollevato che loro capissero. Dopo aver passato sei
anni a guardare il loro migliore amico amare una ragazza che lo odiava,
loro capivano sempre.
"Ci vediamo dopo, Ramoso" mormorò Remus.
James annuì da sopra la spalla e uscì dalla Sala, girando a sinistra dove Lily aveva svoltato a destra.
"Stupida Evans!" Borbottò Sirius.
"Pensavo ti piacesse." Disse Remus, servendosi del bacon.
"Infatti. Ma non quando fa soffrire Ramoso!"
"Lei fa sempre soffrire
Ramoso." sospirò Remus. Sirius aprì la bocca per
contraddirlo ma poi scrollò le spalle, annuendo.
"Cambierà idea prima o poi."
"Speriamo solo che lo faccia prima che James si butti giù dalla torre di Astronomia!"
Remus sorrise e scosse la testa.
"Signor Lupin."
"Buongiorno, Professoressa." Rispose Remus, sorridendo alla
Professoressa McGranitt. Era una strega alta, con i capelli neri e gli
occhi attenti, le labbra sottili e un'espressione quasi sempre severa.
"Minnie!" Esclamò Sirius, gioioso. Balzò giù dalla
panca e la abbracciò di slancio. A suo credito, la donna non si
scompose minimamente; non era la prima volta che Sirius ci aveva
provato. "Ci è mancata durante l'estate! Tutto quel tempo libero
senza punizioni..."
Sembrava quasi che la professoressa avrebbe sorriso. "Questo si
può rettificare facilmente." Gli disse. "Punizione, signor
Black, per comportamento inappropriato a colazione."
"Indulgenza d'inizio anno?" Domandò Sirius, speranzoso.
"Quella è terminata
ieri sera. Credo che lei e il signor Potter siate il motivo per cui la
nuova gattina di Argus è finita dentro un'armatura."
"Non potrebbe semplicemente credere che il gatto sia solo scemo?"
"Assolutamente no. Devo ancora incontrare un felino ottuso."
"E lei lo saprebbe..." Disse Sirius. "Va bene. A che ora, stasera?"
"Alle nove." Rispose lei. Tirò fuori una tabella oraria, la
colpì con la bacchetta e la consegnò a Remus. Fece lo
stesso con Sirius e poi, dopo un momento di esitazione, gliene
passò altre due. "Per i signori Potter e Minus." Disse, mentre
si avviava verso Alice, Marlene e Frank.
"Peccato per la punizione!" Commentò Sirius.
Remus rise. "L'hai mai abbracciata senza essere punito?" Sirius ci pensò e scosse la testa.
"Puoi chiamare Codaliscia?"
Sirius tirò fuori il suo specchio mentre Remus consultava i loro orari.
"Pozioni doppie." Lesse, storcendo la bocca. "Poi tu hai Babbanologia,
io ho un'ora libera, Peter ha Divinazione e Ramoso ha Antiche Rune."
"Capito?" Chiese Sirius. "Pozioni, Babbanologia, Divinazione e Antiche Rune."
"Credo di sì." Rispose Peter dallo specchio. Quella mattina,
Peter era rimasto in camera per disfare la valigia, quindi gli avevano
lasciato lo specchio di James e le istruzioni di portar giù i
loro libri per la mattina. Avrebbe risparmiato loro un viaggio in
dormitorio dopo colazione. Sirius, in cambio, gli avrebbe portato da
mangiare.
"Cosa vuoi da mangiare?" Gli chiese Sirius.
"Pane tostato, uova e pancetta. Che possibilità ho di avere anche del succo di zucca?" Rispose Peter.
"Buone. Ci vediamo tra poco!" Replicò il moro.
"Ehi! Black!"
Remus e Sirius si voltarono all'unisono, bacchette alla mano. Era Regulus, che si avvicinò in fretta, arrabbiato.
Sirius sorrise un poco e abbassò la bacchetta. "Come stai, Reg?"
"Non usare quel soprannome infantile!" Rispose bruscamente Regulus.
"Preferiresti che ti chiamassi 'fratello', allora?" Chiese Sirius, altezzoso
"Facciamo che non mi parli affatto."
"Hai iniziato tu questa
conversazione!" Ribattè Sirius, lanciando un'occhiata al tavolo
dei Serpeverde. Le sue cugine, Bellatrix e Narcissa, sembravano godersi
la scena.
"State facendo una scenata!" Disse Remus ad alta voce. "Andiamo, Sirius."
"Ok" Rispose lui. Avvolse la colazione di Peter in un tovagliolo, mise
un calice pieno di succo di zucca in mano a Remus e uscì
velocemente.
"Non allontanarti così!" Gli gridò dietro Regulus. Sirius
sentì i passi di suo fratello dietro di sè e
aggrottò le sopracciglia.
Una volta fuori dalla Sala d'Ingresso, Remus e Sirius si infilarono in
una stanza laterale, quella in cui di solito i primini aspettavano di
essere Smistati. Regulus apparve mezzo secondo dopo.
"Come stai, Reg?"
Regulus fece un passo avanti e lo abbracciò. "Sono stato meglio. Pensate che si siano bevuti il nostro teatrino?"
"Probabilmente sì!" Rispose Remus, spostando il calice di Peter
per poter stringere la mano a Regulus. "Stai migliorando."
"Grazie, credo..." Disse Regulus. Spostò il peso da un piede
all'altro. "Com'è andata con...ehm...ho sentito che avete avuto
delle vacanze difficili."
Sirius deglutì. "Già..." Aveva scritto a suo fratello
cos'era successo e che lui e James avrebbero passato il resto delle
vacanze da Remus. "Me la sto cavando."
"Bene." Commentò Regulus con un sorriso triste. "E James? E' per quello che se n'è andato?"
"Sei un fessacchiotto perspicace, vero?" Disse Sirius, scompigliandogli
i capelli. "No, lui ed Evans hanno avuto un...beh...credo che battibecco sia la parola migliore per descriverlo."
"Di nuovo?" Chiese Regulus, ridendo.
-o-
"Dieci occhi di scarabeo, Professore." Disse Potter senza perdere un colpo. Lily roteò gli occhi. Ovviamente lo sapeva; lui sapeva sempre le risposte, anche quando non faceva attenzione in classe.
Ciò che le interessava era il tono apatico con cui l'aveva
detto: era una delle persone più vivaci che conoscesse...Si
chiese che cosa potesse aver causato quell'improvviso cambio
comportamentale. La sua mente tornò alla colazione, quando Remus
aveva letto di quelle morti sul Profeta. Poteva essere stato quello a turbarlo? Scosse la testa; no, a James Potter non sarebbe importato di qualche Babbano morto.
Doveva essere qualcos'altro; forse qualcosa che aveva fatto lei? Lo
aveva rifiutato di nuovo, ma non c'era nulla di
speciale...immaginò che essendo la prima volta dell'anno...No,
non poteva essere nemmeno quello.
"E quante stecche di legno di sandalo?" Chiese il Professor Lumacorno.
Era il Professore di Pozioni di Hogwarts e somigliava parecchio ad un
tricheco.
"Tre", rispose Black con la stessa rapidità di Potter. Persino
lui sembrava più silenzioso del solito. Lily si arrischiò
a lanciare un'occhiata a Remus, che sembrava, al solito, molto
concentrato. Ciò era rassicurante, almeno finchè non
notò i suoi occhi muoversi verso quelli di Black e Minus e poi
tutti e tre girarsi a fissare Potter. Potter lanciò loro un
sorriso che non gli illuminò gli occhi e poi spostò lo
sguardo altrove. Non poteva ignorare le occhiate preoccupate che gli
altri si stavano scambiando, giusto?
"Dieci punti a Grifondoro, signor Black!" Esclamò Lumacorno, sfregandosi le mani grasse.
"E James, Professore? Non dovrebbe ricevere punti anche lui?" Chiese Black.
"Oho!" Lumacorno agitò un dito. "Signor Black, sarebbe dovuto
essere a Serpeverde! Che faccia tosta!" Lily notò con
divertimento che Black sembrava disgustato all'idea di appartenere alla
Casa di Serpeverde. I suoi membri effettivi parevano altrettanto
insultati. Un piccolo sorriso le apparve sul volto.
"Ah, va bene! Dieci punti al signor Potter. La lezione è finita!"
La classe uscì e il tipico chiacchiericcio riempì i
sotterranei mentre gli studenti del settimo anno si dirigevano verso le
rispettive Sale Comuni. I Malandrini circondarono Potter e, pochi
minuti dopo, quattro forti risate echeggiarono nel corridoio. Lily
cominciò a sentire la mancanza dei suoi amici.
Il suo primo amico di sempre, Severus Piton, l'aveva chiamata "sanguesporco" al
quinto anno, un insulto pesante per chi aveva genitori Babbani. Quello,
unito al fatto che lui aveva iniziato a frequentare dei Serpeverde che
facevano del male agli altri...beh, non si parlavano più tanto.
Piton aveva smesso di scusarsi a parole e, per quanto la ferisse, Lily
aveva smesso di guardarlo per cercare quei sorrisi tristi e
supplichevoli che le facevano venir voglia di perdonarlo.
Sospirò: erano troppo diversi, ora.
Era abbastanza affezionata ad Alice e Marlene, ma loro erano al sesto
anno quindi le uniche volte in cui poteva vederle erano in Sala Comune
e la maggior parte del tempo erano con altre persone; Alice con il suo
fidanzato di sempre, Frank e Marlene con le sue varie...conoscenze.
La sua altra amica, Mary MacDonald, non aveva avuto il permesso di
tornare per frequentare l'ultimo anno. I suoi genitori erano entrambi
magici, sapevano tutto della guerra contro Voldemort e avevano deciso
che sarebbero stati in grado di proteggere lei e sua sorella Susan
meglio di quanto avrebbe fatto Silente.
Lily aveva pensato di provare a farsi dei nuovi amici quell'anno, ma
non ne aveva veramente voglia. Le uniche ragazze nelle sue lezioni
erano Serpeverde e anche se lei avrebbe potuto considerare l'idea di
estendere la mano dell'amicizia, sapeva che nessuno l'avrebbe mai
presa. Era più probabile che gliela staccassero a morsi, le
dessero fuoco e danzassero attorno alle ceneri. Era nata Babbana. I
Serpeverde la odiavano.
Per ragioni che Lily non riusciva a comprendere, la maggior parte dei
ragazzi la evitava. Sapeva che era infantile, ma dava la colpa a
Potter. Aveva la sensazione che lui avesse in qualche modo
"rivendicato" la sua compagnia, visto che lui e i Malandrini erano gli
unici maschi nell'intera scuola che sembravano voler passare del tempo
con lei.
Lily arricciò il naso. Le sue opzioni per dei nuovi amici erano
terribilmente limitate. Aveva brevemente considerato le ragazze nel suo
dormitorio di Grifondoro, ma dubitava di riuscire a sopportare i
racconti sui loro svariati incontri
con i Malandrini. Erano le fondatrici dei fanclub di Potter e Black-
un'altra cosa con cui Lily non voleva avere nulla a che fare- e le loro
uniche aspirazioni per l'anno successivo era di mantenere aperti i club.
Lei, d'altra parte, voleva fare qualcosa di utile. Voleva diventare una
Guaritrice, qualcosa per cui aveva bisogno del massimo dei
voti...quindi forse era meglio non avere amici che potessero distrarla
dallo studio.
"Sì, è meglio così!" Pensò, mentre diceva la parola d'ordine ('leadership')
al ritratto dei primi Caposcuola di Hogwarts. Purtroppo per lei, i
Malandrini erano già lì, spaparanzati sui divani.
Considerò l'ipotesi di andarsene, ma sarebbe stato infantile;
trattenne un sospiro e si infilò accanto a Remus. Di tutti i
Malandrini, era quello che preferiva, soprattutto perchè non era
arrogante come gli altri e anche perchè sapeva che era capace di
comportarsi in modo maturo.
Si nascose dietro al libro di Pozioni, sentendo lo sguardo di Potter su
di sè. Si rifiutò di guardare verso di lui, tenendo gli
occhi fissi sulla pagina che aveva di fronte.
Sentì un sospiro e poi lui disse, con tono infelice: "Credo di
essere un masochista." Minus rise ma Black tacque. Lily gli
lanciò un'occhiata da sopra il libro e rimase scioccata dal
vederlo guardare impotente Potter, che si stava fissando le mani con
espressione sconsolata. Remus sembrava corrucciato.
"Qualcosa ti turba, Potter?" Gli chiese in tono freddo, posando il suo
libro con un tonfo. Black sospirò e la sua espressione le fece
pensare di non essere stata d'aiuto.
"Parecchie cose, amore." Lily strinse i denti ma Potter non
sembrò farci caso. "Prima di tutto c'è il fatto che tu-"
"Non m'interessa!" Esplose lei. Potter fece una smorfia e tornò a guardarsi le mani.
"Allora perchè l'hai chiesto?" Saltò su Black, in difesa del suo migliore amico.
"Voglio solo che la smetta di sembrare così depresso!"
Replicò stizzita lei. Era un motivo meschino e lo sapeva, ma
diventava sempre meschina con i Malandrini in giro. Sembravano in grado
di tirare fuori il peggio di lei.
"Altrimenti?" La sfidò Black.
Potter rise, dimenticando il suo malumore. Diede una gomitata a Black
con un'espressione sul viso che indusse Lily a pensare che stessero
cospirando contro di lei. "Attento, Felpato: il mio occhio interiore mi
ha appena avvertito che stiamo per ricevere una punizione doppia
perchè sembriamo turbati!" Remus e Minus risero.
Black divenne pensieroso, sfregandosi il mento mentre fissava il vuoto.
"Conoscendoti, non mi sorprenderebbe!" Disse, sorridendo allegramente a
Lily. "Senza contare, Ramoso, che ne abbiamo ricevute di più
strane. Ti ricordi quella per atteggiamento sospetto?" Chiese Black, quasi teneramente.
"Sì, Felp, ma avevamo appena incantato la biblioteca per impedire ai Corvonero di entrarci!"
"Oh, già!"
"Che ne dite di quella per aver parlato con Pix?" Ridacchiò
Remus. "E' stato al terzo anno, ricordate? La McGranitt pensava che
avremmo potuto prendere suggerimenti."
"Mi ricordo, Lunastorta!" Disse felice Minus. "Anche se effettivamente
posso capire il suo ragionamento. Pix non ci aveva detto di affatturare
le posate a colazione per farle attaccare alle mani del proprietario
e..."
Lily non ascoltò oltre. Uscì in fretta dalla stanza, alla ricerca di un posto più silenzioso dove sedersi.
Non si accorse dello sguardo malinconico che Potter rivolse alla sua schiena.
Nota della Traduttrice: Eccoci
col secondo capitolo! I fatti cominciano un po' a delinearsi...Regulus
e Sirius non sono in cattivi rapporti come fanno credere e James
è alquanto depresso...qualcuno di voi ha un'ipotesi?
Non ho idea di come l'autrice sia riuscita a far stare le due sorelle
Black nello stesso anno scolastico; la mia teoria è che, se
immaginiamo che Bellatrix sia nata poco dopo il 1 Settembre 1959 e
Narcissa una diecina di mesi dopo, nel 1960, si siano ritrovate a
cominciare Hogwarts entrambe nel 1971. Essendo solo la mera
traduttrice, posso solo fare delle congetture...
Come potete vedere, i capitoli si dividono in una parte raccontata dal
punto di vista di un Malandrino (di solito sarà James, ma anche
Sirius e Peter avranno una certa rilevanza...) e una dedicata
principalmente a Lily. I capitoli sono abbastanza corti, ma ce ne sono
sessanta, quindi ce n'è da leggere!
Ringrazio Ceci235, Mely91, nightmare123 e RoryPotter che hanno inserito questa storia tra le
seguite, e anche quei bei sessanta lettori silenziosi, ma come
al solito, gradirei sapere da voi che cosa ne pensate...una recensione,
anche breve, fa sempre piacere!
Alla prossima!
JudithlovesJane
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Capitolo 3 *** Capitolo Tre ***
Capitolo Tre
Capitolo Tre
"Odio le ronde!" Borbottò Lily mentre lei e Potter camminavano
lungo l'oscuro corridoio abbandonato del secondo piano alle quattro del
mattino. Si sistemò meglio il mantello sulle spalle per bloccare
un brivido.
"Sul serio? A me piacciono!" Potter replicò con allegria. "Un sacco di tempo da passare con te, e poi-"
"Bizzarro" replicò Lily, fredda. "Non mi piacciono per la stessa identica ragione."
Il viso di Potter si rabbuiò. Camminarono in un silenzio poco
piacevole- il tipo in cui Lily sapeva che Potter stava cercando di
pensare ad un modo per iniziare una conversazione e Lily sapeva che
avrebbe fatto del suo meglio per troncarla sul nascere.
"Allora, come sono state le tue vacanze?"
"Tremende." Ci pensò per un istante, poi decise di addossare i
propri problemi su James. Magari si sarebbe stancato di sentirla
parlare e l'avrebbe lasciata in pace! "Il fidanzato di mia sorella
è stato parecchio tra i piedi."
Potter sembrò sorpreso che gli avesse risposto. Il suo bel viso
assunse un'espressione pensierosa per un momento, poi commentò:
"Non ti piace."
"Preferirei passare un'ora con te piuttosto che con lui!" E questo era tutto dire.
Potter fece un sorriso sbieco. "Sono così male?" Si arruffò i capelli, apparentemente nervoso. Lei sollevò un sopracciglio. Lui si fissò i piedi.
Per un momento Lily si sentì in colpa. Il silenzio nel corridoio era quasi insopportabile. "E le tue vacanze, come sono state?"
Potter sorrise: "Lils-"
"Evans." Gli ricordò lei bruscamente.
"Va bene, Evans. Non devi per forza fare conversazione. So che in realtà non ti interessa cos'ho fatto."
Verissimo. Come faceva a conoscerla così bene? "Sono curiosa"
mentì. "Cosa combina James Potter durante le vacanze?"
"Beh, più o meno per il primo mese, io e Felpato eravamo da me,
con Lunastorta e Coda che andavano e venivano...Giocavamo a Quidditch,
facevamo scherzi a mamma e papà..."
La sua voce si spense. Si sforzò di sorridere, ma questo non
raggiunse i suoi occhi. Pareva che succedesse spesso, ultimamente- Lily
si schiaffeggiò mentalmente. Se stava iniziando a notare cose
come questa, allora gli stava dedicando troppe attenzioni. "Verso
metà Agosto siamo stati da Remus e...ehm..." I suoi occhi
scattarono sul suo viso quasi con paura. "...ci siamo divertiti
così tanto che siamo rimasti per il resto dell'estate!"
Naturale. Tipico di Potter con la sua vita perfetta, la sua famiglia
perfetta, passare il tempo con i suoi amici e giocare a Quidditch. Lily
roteò gli occhi, ma era abbastanza scuro perchè lui non
se ne accorgesse. "Sembra bello."
"Sì, infatti." Disse Potter con tristezza. Lily fu sul punto di
chiedergli che razza di risposta fosse quella, ma ci ripensò,
sapendo che ciò avrebbe implicato continuare a parlare.
Passarono altri quindici minuti, durante i quali Gazza cercò di
metterli in punizione (Lily sospettava che fosse perchè c'era
Potter), la gattina di Gazza vide Potter, soffiò e scappò
(Potter trovò la cosa estremamente divertente ma non diede
spiegazioni) e scovarono Marlene che passeggiava vicino al portico di
Trasfigurazione.
"Oh, ciao voi due!" Li salutò allegramente.
"Ciao!" Rispose Potter.
"Che ci fai qua fuori alle cinque meno dieci?" Domandò Lily.
"Sto aspettando." Rispose Marlene, semplicemente.
"Che cosa?" Chiese Lily.
Potter sghignazzò. Marlene gli lanciò uno sguardo divertito. "Immagino che tu abbia capito, no?"
"Forse" replicò lui. "Se dicessi che dirò che Evans ti ha catturata e trascinata dentro..."
"Ti ringrazierei" rispose lei. "E direi che attendo con ansia l'ora di colazione." Potter annuì, sorridendo.
"Cosa?!" Domandò Lily di nuovo.
Marlene le accarezzò la testa. "Nulla, Lils."
"Oh!" Esclamò Potter all'improvviso. "Finchè ti abbiamo qua, McKinnon, ho un favore da chiederti."
"Che genere di favore?" Chiese Marlene con un sorriso civettuolo.
"Bel tentativo!" Le disse Potter. "Ma non in quel
senso. Felpato mi ucciderebbe!" Marlene rise. "Ti volevo dare questo."
Tirò fuori dalla tasca qualcosa di piccolo e rosso e glielo
passò.
Marlene ansimò. "Lo puoi fare?!"
"Posso fare quello che voglio!" Rispose Potter con un sorriso che non raggiunse gli occhi.
Lily si avvicinò per vedere cosa Marlene teneva in mano. Era una
piccola spilla rossa- della forma dello stemma di Grifondoro- con la
scritta 'Capitano' nel mezzo.
Lily roteò gli occhi, ma non sapeva cosa pensare; Potter stava
facendo una cosa carina, ma allo stesso tempo, lui non era Silente. Non
poteva semplicemente elargire posizioni di comando.
"James..." Disse Marlene. "Non penso che tu possa farlo."
"Ne ho già parlato con la McGranitt. Se sono Caposcuola, voglio
farlo bene ed essere anche il Capitano di Quidditch sarebbe solo una
distrazione. Ho tenuto la mia vecchia spilla" Disse lui, indicando
quella che le aveva appena dato. "Quella è nuova, ed è
tutta tua."
Marlene si appuntò la spilla sulla divisa con dita tremanti e buttò le braccia al collo di Potter. "Grazie!"
"Mi aspetto uno standard elevato dalla squadra quest'anno!" L'avvisò lui.
"Sissignore!" Rispose Marlene, raggiante.
"Lo sai che hai appena ricompensato un comportamento sbagliato, vero?" Gli chiese Lily, esasperata.
"Come ha fatto Silente nominandomi Caposcuola?" Ribattè lui, sorridente.
Lily rispose al sorriso, con riluttanza, poi scosse la testa e prese
Marlene per un braccio. "Vieni" Sospirò. "Ti riportiamo
indietro."
-o-
"Dove pensa che tu sia,
esattamente?" Domandò Sirius. "Perchè per quanto le
voglia bene, non voglio vederla comparire qui per farci la ramanzina!"
E, per mettere in chiaro il suo pensiero, si guardò intorno con
sospetto, quasi aspettandosi che Lily sbucasse fuori da dietro una
statua.
"Soprattutto perchè hai appena finito di scontare una punizione!" Aggiunse Remus, ridacchiando.
"In bagno. Si era offerta di aspettare per poter tornare insieme."
Dover rinunciare a del tempo in più con Lily aveva praticamente
ucciso James. "Le ho detto che ero grande abbastanza per ritornare in
Sala Comune da solo." Remus sorrise con comprensione, cosa che James
apprezzò, anche se non l'avrebbe mai ammesso. "Però con
lei c'era la McKinnon."
"La Evans l'ha beccata?" Chiese Sirius, con una smorfia di disappunto.
"Sì" Rispose James. "Attenderà con ansia la colazione, però!"
"Presuntuosa!" Commentò Sirius.
"Non proprio...Lei ti piace, Felpato, ammettilo."
"Non farò niente del genere!"
James e Remus si scambiarono un'occhiata.
"Potremmo avere un po' di luce, Ramoso?" Chiese Peter, tirando James per la manica della divisa.
"Sicuro!" Rispose James, scrollando le spalle. Si infilò una
mano in tasca e ne tirò fuori una piccola palla dorata, delle
dimensioni di una noce. "Giuro solennemente di non avere buone
intenzioni." La lanciò gentilmente in aria.
Un paio d'ali apparvero da dei compartimenti nascosti ai suoi lati, e
fluttuò sopra la sua testa. "Luce per me." Mormorò lui.
Il Boccino d'Oro cominciò a brillare, riempiendo il corridoio di
luce calda. "Seguici" gli disse James.
"Grazie!"
"Nessun problema."
Mentre i quattro avanzavano, il Boccino li seguiva, illuminando tutto
ciò che lo circondava. Brillare e seguire non erano le uniche
cose che il Boccino poteva fare: James lo aveva addestrato. Aveva uno
scompartimento segreto che usavano per passarsi i bigliettini in
classe, poteva diventare invisibile grazie ad un potente Incantesimo di
Disillusione a comando vocale ed era capace di sparare vernice su chi
gli passava vicino e anche andare a sbattere addosso alle persone,
causando confusione generale. Come per la Mappa del Malandrino, c'era
una parola d'ordine per avere accesso a queste qualità e una per
farlo ritornare al suo stato più semplice; un normale Boccino
utilizzabile durante gli allenamenti di Quidditch.
Sirius, essendo un Battitore, aveva provato ad incantare un Bolide
perchè facesse la stessa cosa, ma purtroppo per lui, James e il
loro dormitorio, i Bolidi non erano altrettanto recettivi agli
incantesimi, forse perchè non avevano memoria tattile. Inoltre,
qualcuno avrebbe potuto notare la sua assenza, visto che, al contrario
dei Boccini, un paio di Bolidi poteva essere riutilizzato durante le
partite. In ogni caso, James aveva ammesso che gli piaceva l'idea di un
Bolide luminoso.
"Abbiamo del movimento!" Li avvisò Remus, indicando la Mappa del
Malandrino. Infatti, dei piccoli puntini di Serpeverde stavano
iniziando a muoversi. Sirius sorrise.
"Ci bastano cinque minuti. Coda, un diversivo sarebbe fantastico, ma
sta' attento; i Serpeverde non sono gente mattiniera!" Peter si
allontanò rapidamente, preferibilmente a far esplodere qualcosa.
"O gente da pranzo o da pomeriggio..." Aggiunse Remus.
"O gente notturna; ora che ci penso, non sono sicuro che siano proprio gente!" Continuò Sirius, pensieroso.
I tre risero mentre corricchiavano verso una falsa parete. Il muro di
per se esisteva, ma esattamente come per l'entrata di Diagon Alley, se
si colpiva i mattoni nel giusto ordine, diventava trasparente e
permetteva alle persone di vederci attraverso. Ovviamente, se qualcuno
avesse provato ad attraversarlo senza conoscere la combinazione,
avrebbe incontrato solidi mattoni. Dietro al 'muro' c'era un'alcova e
finchè erano dentro, i Malandrini sapevano che sarebbero
riusciti a vedere chiunque fosse passato per il corridoio dei
sotterranei all'esterno.
Remus fece un rapido Incantesimo Ammortizzante sul muro, Sirius
andò su e giù per il corridoio agitando la bacchetta e
James battè la combinazione. Aveva un'ottima memoria per quel
genere di cose e dato che c'erano più di un centinaio di cose da
colpire, non avevano tempo da perdere. I tre erano dentro al
nascondiglio da circa cinque minuti quando videro un ratto zampettare
verso il muro. Si scambiarono un sogghigno quando l'animale si
trasformò in Peter. James lo fece passare.
"Diversivo riuscito!" Riportò lui, un rossore d'orgoglio che gli
colorava le guance. "Ho fatto esplodere una tanica di vernice rosa
nella loro Sala Comune; sono scappato come ratto quando Lumacorno
è entrato."
"Hai usato quella che non lascia macchie?" Per quanto gli piacessero
gli scherzi, non ne avevano più fatto uno che facesse del male
deliberatamente o potesse danneggiare permanentemente cose o persone
più o meno dal quarto anno. Era meglio così,
perchè faceva stare tutti più sulle spine e spesso, la
suspence era divertente quanto e più dello scherzo stesso.
"Sì, era quella che Felpato ha preso durante le vacanze, quella
che canta canzoni stonate su qualunque cosa si sia pitturata!"
"Eccellente!"
Remus diede una gomitata sulle costole a Sirius, che fece una smorfia.
"Lunastorta!" Guaì. "Mi hai fatto male! Se vuoi che stia zitto
usa le parole, non il tuo gomito!"
James fu più veloce a capire. "Felps" disse, esasperato. "Non
voleva che stessi zitto. La vittima numero uno è appena
arrivata!"
L'espressione di Sirius si illuminò e si girò - quasi
come un cane quando avvista un coniglio - per fissare il ragazzo di
Serpeverde che stava passando davanti al loro nascondiglio.
"Il suo nome è Brandon Dean" Sussurrò James, consultando la Mappa del Malandrino.
"Accio Brandon Dean!"
Mormorò Remus. Appellare le persone era possibile ma, la maggior
parte delle volte, una fatica inutile, dato che era facilmente
bloccabile; bisognava conoscere il nome completo della persona ed
essere abbastanza vicini perchè il bersaglio non avesse il tempo
di intercettare l'incantesimo. I Malandrini avevano pianificato tutto
con cura.
L'espressione del ragazzo divenne allarmata mentre veniva trascinato
verso il loro nascondiglio. Alzò le mani, terrorizzato mentre il
muro si avvicinava, le scarpe che stridevano sul pavimento, ma non fu
necessario, perchè andò a sbattere contro l'Incantesimo
Ammortizzante e rimbalzò attraverso la stanza contro un altro
Incantesimo Ammortizzante. Andò avanti così, rimbalzando
contro gli incantesimi che Sirius aveva posizionato.
Si ritrovò lungo disteso sul pavimento (Ammortizzato anche
quello), prima di raccogliere la sua borsa e allontanarsi rapidamente.
Lanciò uno sguardo confuso verso il muro alle sue spalle e
allungò il passo.
Quella di James era felice e malandrina, quella di Sirius come un
latrato ed altrettanto gioiosa, quella di Peter ansimante e un'ottava
più alta della sua voce e quella di Remus una di quelle rumorose
e contagiose, ma tutti e quattro stavano ridendo.
"Ooh!" Squittì Sirius. "Vittima numero due!"
Nota della Traduttrice: Capitolo un po' filler, anche se ci sono degli elementi fantastici, a partire dal Boccino addestrato; e che dire dello scherzo a suon di rimbalzi?
Al prossimo post! (e per favore, recensite! Mi piacerebbe proprio tanto sapere cosa ne pensate!)
JudithlovesJane
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Capitolo 4 *** Capitolo Quattro ***
Capitolo Quattro
Capitolo Quattro
"Ciao, Lily."
Lily si voltò, un sopracciglio inarcato, per guardare Severus. "Ciao" rispose, con freddezza.
"Come sono andate le tue vacanze?"
"Bene" Disse lei. "le tue?"
"Bene" Replicò Severus nel suo stesso tono. "Com'è la nuova casa?"
"Non è più tanto nuova" commentò lei. "Siamo lì da un anno."
"E' strano non averti più in giro." Disse lui.
"Mmm" fu la sua replica.
"Piton!"
Piton ebbe un sussulto e si voltò verso Bellatrix Black. Era una
ragazza alta, coi capelli neri e gli occhi con palpebre pesanti. Era la
cugina di Black- Sirius - ma i due non avrebbero potuto essere
più diversi. Per dirne una, lei detestava Lily con tutta la sua
forza, mentre Black sembrava tollerare, se non addirittura apprezzare,
la presenza della rossa.
"Bella" disse il ragazzo, bruscamente.
"Cosa stai facendo con lei?"
"Ci parlo" rispose Piton, freddo. "Non c'è molto altro da fare, finchè il Professore non arriva."
Bellatrix fece una smorfia. "Come stai, allora, Sanguesporco?"
"Splendidamente, grazie" Rispose Lily, sperando che il professore si
spicciasse ad arrivare. "E sono cinque punti in meno a Serpeverde,
Black, per linguaggio inappropriato."
"Tu, piccola..."
"Dovrei farli diventare dieci?" Domandò Lily in tono amichevole. Il viso di Severus era indecifrabile.
"Se vuoi." Rispose Bellatrix. Si chinò per essere più
vicina all'altezza di Lily. "Ma ricordati, Sanguesporco, che dopo
quest'anno, non ci sarà più Silente a proteggerti. E le
persone come te non resistono a lungo nel mio mondo."
"Annotato" Replicò Lily, trattenendo un brivido.
"Le persone come te non
resistono a lungo ad Azkaban, Bella." Disse a voce alta Black. Potter
non rise, come invece si sarebbe aspettata Lily. Lui, Remus e Minus si
affiancarono a Black con espressioni decisamente gravi. "E se continui
a starnazzare riguardo alle tue idiozie sul sangue puro, è
esattamente lì che finirai."
Il viso di Bellatrix assunse una brutta sfumatura di viola. Per
fortuna, il Professore arrivò prima che le cose potessero
degenerare e li fece entrare.
"Il nome è Gurdan." Abbaiò, una volta che furono tutti
seduti. Lily trovò la sua voce fin troppo brusca per l'ultima
lezione del venerdì pomeriggio. Era basso e robusto, con delle
cicatrici che coprivano gran parte della pelle visibile. "Sono un Auror
e sono qui perchè Silente ritiene che siate un gruppo capace e
dobbiate essere pronti per il mondo là fuori. Quello che
farò con voi quest'anno sarà simile al Programma di
Addestramento Auror e ve lo dico subito, non sarà facile. Ci
occuperemo di gran parte degli incantesimi di Disillusione e
Confusione, qualche tecnica avanzata di duello e anche le Maledizioni
Senza Perdono. Posso dare per scontato che abbiate imparato che cosa
sono?" La classe annuì. "La maledizioni Imperius, Cruciatus e, infine, l'Anatema che uccide?" Altri motti positivi.
Lanciò uno sguardo duro verso i Serpeverde, che avevano un'aria
molto eccitata. "Non vi insegnerò ad usarle, quindi toglietevi
quei sorrisini dalla faccia!" Bellatrix Black sembrò contrariata
dalla notizia. "Per la fine del corso spero di avervi insegnato a
resistere all'Imperius e al Cruciatus.
Se ne sarete capaci." Diede uno sguardo panoramico alla classe e le sue
sopracciglia brizzolate si unirono in un'espressione corrucciata. "Ma
non lo faremo per un po', per ora. In queste prime lezioni, voglio
vedere che cosa sapete fare. La settimana prossima ci occuperemo di
creature magiche e vi insegnerò i Patroni. Oggi, cominceremo con
qualcosa di facile. Voglio vedere quanto bene duellate."
Lily sentì un rumoroso batti-il-cinque echeggiare nella stanza.
Anche senza girarsi per individuarne l'origine, sospettò che
fossero stati Potter e Black.
"Sì, penso che quella
sia proprio una coppia che dovremmo evitare." Commentò secco il
professore. Lily rise con sprezzo dell'espressione scontenta di Black.
Gurdan consultò l'elenco dei nomi sul registro.
"Allora. Bellatrix Black con...Severus Piton. Sirius Black con Evan Rosier."
Il viso di Black si arricciò di disgusto mentre si incamminava verso il suo gigantesco compagno di duelli Serpeverde.
"Lily Evans - ah, eccoti là- con Gilderoy Allock."
Lily riuscì a fatica a non roteare gli occhi. Allock aveva
quell'aspetto da 'Principe Azzurro', con quei capelli biondi e
ondulati, i denti drittissimi e bianchi e i lucenti occhi azzurri.
Purtroppo, qualunque vantaggio ottenuto con il suo aspetto si perdeva
subito visto che, dopo sei anni di educazione magica, riusciva a
malapena a tenere in mano la bacchetta dal lato giusto.
"Lucius Malfoy con Remus Lupin. Narcissa Black con Lee Chang. Quindi rimangono...James Potter con Peter Minus."
Lily vide Potter fare l'occhiolino al ragazzo dagli occhi acquosi e alzò gli occhi al cielo.
"Mettetevi in fila, veloci, veloci. Bene. Cominciate!"
Allock fece cadere la bacchetta per l'eccitazione. Lily aspettò
pazientemente che la raccogliesse e cominciò il suo attacco
lanciandogli contro delle scintille. Allock fece un salto all'indietro,
sussultando.
"Rictumsempra!" Squittì
lui. Lily lo bloccò con un rapido Incantesimo Scudo e gli
lanciò altre scintille, non volendo far nulla che potesse fargli
male. Per qualche ragione, Allock cadde a terra e cominciò a
ridacchiare. Lily lo fissò incredula, così come
metà della classe che si era fermata per guardare. "E'-è
un gran bell'Incantesimo Solletico questo, Evans!" Ansimò
Allock, rialzandosi. "Però se puntassi la bacchetta un po'
più in alto, forse sarebbe più efficace." Lily lo
guardò a bocca aperta. Non aveva scagliato un Incantesimo
Solletico. Stava fingendo, o c'era qualcosa che non andava in lui?
Mordendosi il labbro, Lily aspettò che l'altro finisse di
rialzarsi.
"Pete, no! Lily!"
Lily si girò al suono del suo nome. La sua bocca si aprì
in una piccola 'o' quando vide un getto di luce rosa diretta contro di
lei.
"Protego!" Gridò,
così come fecero Potter, Remus e Black. Tutti e quattro gli
Incantesimi Scudo arrivarono troppo tardi. L'incantesimo di Minus la
colpì e la spedì rovinosamente a terra ai piedi di Black.
Gli fissò le scarpe, intontita.
"Pete, cos'hai scagliato esattamente?" Sentì Potter sibilare da qualche parte alla sua sinistra.
"Non lo so!" Mugolò Minus.
"Evans, stai bene?" Le chiese l'insegnante.
"Tutto a posto." Rispose lei, sincera. Un po' irritata per essere stata attaccata dallo sparring partner
di un altro, ma non era ferita. Un piccolo getto di luce le
colpì un piede, trasformandolo in una margherita. Si girò
per lanciare ad Allock il suo miglior sguardo omicida.
"Giuro, è stato un incidente!" Squittì lui. I duelli tutt'attorno ripresero e lei sospirò.
"Serve una mano?"
Il viso sorridente di Black la stava guardando dall'alto, i suoi occhi
fissi sulla mano che le stava offrendo. Stava quasi per dirgli di
preoccuparsi per il suo duello quando si accorse che l'avversario di
lui era sotto Pastoia Total Body, appeso a un metro da terra. Gli occhi
di lei si assottigliarono e per un momento prese in considerazione
l'idea di dirgli che poteva stare in piedi da sola e dove poteva
mettersi la mano esattamente, ma non lo fece. Era stato educato.
Sospirando, prese la sua mano e lasciò che l'aiutasse a
rimettersi in piedi...o meglio, su un piede. L'altro era una
margherita. Lanciò uno sguardo scocciato al fiore e provò
a muovere le dita dei piedi. Niente. Sospirò di nuovo.
"Grazie" Borbottò. Diede un'occhiata in giro per trovare la sua
bacchetta e si mosse per prenderla, con l'unico risultato di essere
spinta indietro. Rimbalzò contro il petto di Black e sarebbe
caduta di nuovo se non fosse stato per la mano che ancora le teneva.
"Black, mollami!" Gli disse, scocciata.
"Non posso!" Protestò Black. Sollevò la mano, dandole una
scrollata vigorosa. Quella di lei scrollò con la sua. Lei la
fissò orripilata e provò di nuovo a tirarla via. La sua
mano non si mosse.
Non poteva succedere. Non poteva restare incollata a Sirius Black!
"Pete!" Gridò Black.
"C'è qualche problema?" Chiese Gurdan, tranquillo.
"Siamo...ehm...beh, incollati, Professore!" Balbettò Lily, fissando ancora le mani.
"Ah, lo immaginavo."
Allock. Lily ringhiò piano e resistette al desiderio di colpire
qualcosa. Black era il più vicino a lei e lesse la sua
espressione. Fece un passo indietro, ma rimase dov'era a causa delle
loro mani. Le sue sopracciglia scure si allinearono e sembrò
persino spaventato.
"Un Incantesimo di Adesione Permanente" continuò Allock,
allegro. "Se mi permettete, conosco l'esatto controincantesimo che-"
"Primo, la luce di un Incantesimo di Adesione Permanente è
bianca, non rosa, Gilderoy!" Scattò Black. "Secondo, è permanente. Non esiste un fottuto controincantesimo!"
Gurdan, che aveva osservato l'intero scenario con interesse, finalmente
parlò. "Potter, Minus, accompagnate Evans e Black in Infermeria."
Potter annuì, Appellando i suoi libri, quelli di Black e la
bacchetta di Lily. Minus prese in mano la pila di libri di Lily,
lasciando giù i suoi, sapendo che Remus li avrebbe riportati
alla torre di Grifondoro alla fine della lezione.
Nota della Traduttrice: Come
si dice, breve ma vitale! Ecco a voi il primo colpo di
scena...riuscirà Lily a sopravvivere incollata a Sirius? O lo
ammazzerà?
Non so voi, ma a me non dispiacerebbe rimanere attaccata a Sirius Black per qualche oretta...*sbava*
Forse sarebbe Allock ad aver bisogno di un Incantesimo di Adesione
Permanente sulla sua mano, così magari la smette di far cadere
la bacchetta!
Ringrazio (ancora) marauder11
per aver lasciato una recensione e invito tutti gli altri silenziosi
lettori a prendere l'esempio...*offre barretta di cioccolato di
Mielandia*
Alla prossima!
JudithlovesJane
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Capitolo 5 *** Capitolo Cinque ***
Capitolo Cinque
Capitolo Cinque
"Cos'hai fatto esattamente, Coda?" Ringhiò Black quando furono nei corridoi.
Minus, all'apparenza spaventato dall'ira dei due Malandrini dai capelli
scuri, camminava accanto a Lily. Lei, onestamente, non pensava che
lì fosse molto più al sicuro; teneva la mano destra in
tasca, per prudenza.
"Mi dispiace!" piagnucolò Minus. "Stavo cercando di colpire
Bella-" Sirius sorrise nel sentirlo "-ma l'ho mancata! Non sono sicuro
di che cosa ho lanciato! Volevo incollarle i piedi al pavimento."
Lily lanciò un'occhiataccia alla mano ancora stretta a quella di
Black. Gemette, immaginando tutte le domande che sarebbero sorte a
causa di questo. Black aveva la fama di saltare da un letto all'altro,
qualcosa a cui lei non voleva essere associata. Non solo questo, ma
c'era anche il rischio di venire assassinata dal 'Sirius Black Fanclub'
per averlo monopolizzato finchè non si fossero staccati.
"Permanentemente?" Chiese Lily aspramente.
"No! Volevo che restasse là per qualche ora."
"Quindi si scioglierà?" Domandò Potter. Era dall'altro
lato di Black e continuava a guardare le loro mani con le sopracciglia
aggrottate.
"Sarà meglio!" Ringhiò il Malandrino dai capelli lunghi. Minus piagnucolò.
"Vuoi che ti sistemi il piede?" Chiese Potter all'improvviso.
Lily stava saltellando in modo piuttosto scomodo, troppo spaventata per
mettere del peso sul suo piede-margherita. "No. Peggioreresti solo la
situazione."
"Non lo farò, promesso. Non ti farei mai del male, Lils."
"No, Potter."
"Non puoi saltellare per tutta la strada fino in Infermeria, Lillian!"
Disse Black, in tono pomposo. Aveva puntato sul suo lato logico e lei
lo odiò per questo. "Inoltre, se tu cadi, io cadrò con te
e se per qualche caso fortunato io dovessi restare in piedi, non
avrò altra scelta che trascinarti fin lì." Potter
sembrava scandalizzato, ma Black gli fece l'occhiolino. "Oppure, la
cosa potrebbe peggiorare e uno di noi dovrebbe portarti in braccio..."
"Okay!" Gridò Lily. "Va bene, sistemalo!" Si era immaginata
mentre veniva portata in braccio in Infermeria da Potter e il pensiero
le dava la nausea.
Potter puntò la bacchetta sul suo piede. Non disse nulla, quindi
Lily suppose che fosse un incantesimo non verbale. Il suo piede
iniziò a formicolare e poi i petali della margherita
cominciarono ad allungarsi. Qualche secondo dopo, il suo piede non era
più una margherita. Era un giglio.
"Potter!" Gridò lei mentre lui si rimetteva la bacchetta in
tasca. Lui sorrise. Black e Minus ulularono per le risate. Il suo piede
riprese a formicolare e i petali caddero, mostrando la sua scarpa.
Lily piegò le dita e le sentì muovere. Sospirò di
sollievo e, in realtà, si trovò ammaliata dalla visione
di una magia così semplice ma intelligente. Lanciò uno
sguardo cattivo verso Potter in ogni caso. Lui la ignorò.
"Che c'è?" Borbottò Potter, lanciando un'occhiata
interrogativa a Black. Quest'ultimo sussurrò qualcosa e Potter
arrossì di colpo.
"Che c'è?!" Scattò Lily. La faccia di Black era diventata rossa per lo sforzo di non ridere. "Black!"
"Niente!" Rispose lui.
"La tua faccia sembra una Pluffa" Ribattè lei. "Questo non è niente."
Black espirò rumorosamente, sghignazzando. "Sei stata appena deflorata da Ramoso."
La risata acuta e ansimante di Minus riecheggiò nei corridoi.
Lily digrignò i denti e sentì l'impulso di lanciare
qualcosa; preferibilmente a Black per aver fatto un commento
così sconcio, a Minus per averli messi in quella situazione e a
Potter semplicemente perchè non le piaceva.
Ma non lo fece. "Grazie per il commento così maturo, Black"
disse aspramente. Colta da un'idea improvvisa, diede una torsione al
polso. Black finì per terra con un basso verso di dolore; il suo
braccio era storto dal lato sbagliato.
"Lily" disse Potter con un tono pericoloso. Non aveva realizzato quanto
fosse vicino. Le prese il braccio, non bruscamente, ma con fermezza e
lo spostò in modo che Black potesse rialzarsi.
"Oww" Mugolò Black. "Merlino, Lils!" Potter alzò una mano, zittendo immediatamente l'altro Malandrino.
"Non posso credere a quello che hai appena fatto." Disse a voce bassa, fissandola. Sembrava deluso.
Lily si sentì subito in colpa. "Ma lui ha detto-" cominciò, ma lui la interruppe.
"So che quello che ha detto era di pessimo gusto" ribattè freddo. "Ma avresti potuto seriamente..." I suoi occhi scattarono a incontrare quelli di Black. "...fargli male."
"No, non avrei potuto." Disse Lily senza convinzione.
Potter sollevò un sopracciglio. "Al quinto anno quando Moc- Piton ti ha chiamato una...una tu-sai-cosa" un lampo di rabbia gli attraversò lo sguardo. "non hai cercato di spezzargli il braccio."
"Beh, no, però..." Lily si rese conto di non avere difese.
Potter sospirò, quasi timoroso. "Non posso credere che lo sto
dicendo, ma dieci punti in meno a Grifondoro per comportamento
irresponsabile."
Lily si morse il labbro, annuendo e abbassò la testa,
vergognandosi. Potter aveva ragione. Avrebbe potuto fargli male. Era
stata un'azione stupida e impulsiva e ora Potter era deluso da lei. Non
le importava molto di quello che pensava, ma se lui riteneva che
qualcosa fosse sbagliato, o fuori luogo, allora era tutto dire.
Camminò più avanti rispetto ai Malandrini per quanto
fisicamente possibile, ma poteva ancora sentire la loro conversazione.
"Avresti dovuto vedere la tua faccia, Sir" ridacchiò Minus.
"Avrebbe potuto farsi male." Disse Potter. Poteva quasi sentire il cipiglio nella sua voce.
"Grazie per essere intervenuto" borbottò Black. "So che
dev'essere stata dura. Tu..." All'improvviso cominciò a parlare
con una vocina acuta. "...Sei il mio cavaliere dalla scintillante
armatura!" Sbattè le ciglia. "Il mio salvatore, il mio principe,
il mio- Ow!"
Potter aveva dato uno scappellotto sulla nuca al suo amico. "Chi è il violento, adesso?"
"Sta' zitto, cretino" Rise Potter. La sua voce scese di qualche ottava
e Lily si sforzò per udirlo. "In realtà penso che te lo
sia meritato." Lily sorrise un po'. Quindi Potter intendeva ciò
che le aveva detto, ma in fondo non era davvero arrabbiato con lei. Si
sentì un po' meglio.
"Io penso che il mondo mi odi." Riflettè Black.
Potter rise. "Nah. Sei troppo amabile per essere odiato."
"Prova a dirlo a mia madre."
"L'ho fatto, ricordi. Binario nove e tre quarti all'inizio del sesto anno. Poi tuo padre mi ha Cruciato."
Lily trattenne una risata, convinta che dovesse essere un gioco tra loro due. Probabilmente 'Cruciato' era il loro slang per 'solleticato' o qualcosa del genere.
"Ah, è vero." Disse Black con una smorfia. "Sai una cosa? Ho cambiato idea."
"Il mondo non ti odia?" Tirò a indovinare Potter.
"No!" Rispose Black con allegria. "Odia te!"
Potter fece una smorfia, poi rise. "Vedo che ci hai fatto sopra un pensiero molto...serio!"
"Un pensiero molto, molto Sirius" Rispose Black con tono grave. Lo scatto all'insù delle sue labbra lo tradì.
Potter rise ancora. "Quindi, il mondo mi odia?" Riflettè, per
poi annuire. "Sì, mi sembra giusto. Allora, Evans, che ne pensi
del Professor Gurdan?"
Lily ritornò con riluttanza accanto a Black. "Sembra sapere che cosa sta facendo."
"Più di Winters di sicuro." Commentò Black. Winters era
stato il loro insegnante di Difesa contro le Arti Oscure del quinto
anno. Era una delle persone più gentili che Lily avesse mai
incontrato, ma aveva studiato per essere un professore di Incantesimi,
non Difesa e quindi aveva seguito alla lettera il libro di testo per
tutto il tempo. Era andato ad insegnare a Beauxbatons e lasciato il
posto a Dearborn. Quest'ultimo era stato molto capace, ma aveva dato le
dimissioni alla fine del loro sesto anno dopo la morte di sua moglie e
suo figlio.
"E non è uno stronzo come Joffs." Mormorò Potter.
Joffs era stato il loro peggior insegnante e l'avevano avuto al terzo
anno. Gli aveva insegnato secondo quello che Lily ora riconosceva come
il punto di vista della purezza di sangue. Joffs aveva odiato lei e
Remus nonostante fossero i migliori del corso. Li aveva introdotti alle
Maledizioni Senza Perdono e aveva fatto loro scrivere un gran numero di
temi sull'uso di incantesimi letali contro i nemici. Secondo lui, la
morte era la miglior difesa contro un avversario, umano o meno.
Black e Potter erano spesso stati estremamente schietti durante le sue
lezioni, specialmente durante il capitolo sulle creature magiche, e per
quanto Joffs potesse essere stato odioso, la loro mancanza di rispetto
per lui era una delle ragioni per cui Lily li odiava così tanto.
Era pur sempre il loro insegnante, dopotutto. Era stato licenziato dopo
che Dorcas Meadowes - una ragazza di quattro anni più grande di
Lily e, al tempo, Caposcuola - l'aveva beccato a parlare con un gruppo
di Serpeverde riguardo all'unirsi a Voldemort. Era filata dritta da
Silente e Joffs non c'era più il giorno dopo.
"Voi siete stati dei cretini con Joffs." Ribattè lei.
"Joffs se lo meritava!" Si infervorò Black. "Che razza di
pazzoide richiede un tema su come identificare e uccidere i lupi
mannari?!"
"Fa parte del corso." Rispose Lily.
"Lo è identificarli." Ringhiò Potter. Chiaramente per lui
era ancora un argomento delicato, anche se Lily non riusciva a capire
perchè. "Difendersi lo è. Ucciderli no."
Minus si spostò di un passo verso Lily, come se avesse paura che
Potter potesse esplodere. Di sicuro sembrava abbastanza arrabbiato.
"D'accordo." Commentò Lily, con cautela. "Scusa se ho detto
qualcosa. Ma per rispondere alla tua prima domanda, Potter, penso che
Gurdan abbia il potenziale per essere bravo come lo era Dearborn."
Black annuì. "Ti ricordi quei temi, però, Ramoso?"
Potter all'improvviso scoppiò a ridere. "Non penso di essere mai stato più felice di prendere una 'T'!"
"Hai preso una 'T'?!" Chiese Lily, scioccata.
"Diciamo che abbiamo espresso delle opinioni piuttosto controverse"
Rispose Black con tono leggero. "E che a Joffs non sono piaciute!"
"A Joffs non piaceva niente" Sospirò Lily. "E voi due siete sempre controversi!"
Potter, Black e Minus si guardarono e sghignazzarono.
Nota della Traduttrice: Un
altro capitolo in tempi record! Mi faccio paura da sola! Scherzo, il
quarto capitolo lasciava una certa suspence e farvi aspettare troppo
non sarebbe stato simpatico. Il sesto dovrebbe arrivare a breve, sto
approfittando di ogni minuto libero che ho ora, perchè da giugno
in poi dovrò spararmi i libri universitari in endovena! E poi,
spero che traducendo mi vengano delle idee per la mia storia
originale...-.-
Ringrazio aspire89, marauder11 e jily_luma per aver recensito lo scorso capitolo e tutti quelli che hanno letto finora...siccome repetita iuvant, le recensioni sono graditissime!
Alla prossima!
JudithlovesJane
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Capitolo 6 *** Capitolo Sei ***
Capitolo Sei
Capitolo Sei
"Come sarebbe a dire dei giorni?!" Domandò Lily, orripilata.
L'espressione di Sirius era altrettanto preoccupata. Di solito, avrebbe
pensato alla situazione come ad un incredibile scherzo e ad essere
onesti non si sarebbe nemmeno preoccupato di esserne la vittima se
fosse stato assieme ad uno dei suoi compari Malandrini - il potenziale
sarebbe stato inimmaginabile! - o con qualunque altra ragazza sopra i
quattordici anni. Pensava che non sarebbe stato male essere incollato a
Marlene. Ma quella non era Marlene. Quella era Lily Evans.
Caposcuola, fissata con le regole e amore della vita del suo migliore
amico. Sirius la considerava una sorella e chi vorrebbe rimanere
incollato alla propria sorella per una settimana? Specialmente ad una
con tendenze violente.
"Intendo dire che resterete incollati finchè l'incantesimo non
si spezza, o fino a quando non riuscirò a preparare una pozione
che lo spezzi." Rispose Madama Chips in un tono che indicava quanto
trovasse scocciante doversi ripetere. "Siate grati che è il
finesettimana."
Sirius non lo era per niente. I finesettimana erano i periodi in cui
giocava a Quidditch, o faceva lo stupido con le ragazze e non poteva
fare nessuna delle due con Evans
che gli penzolava da un braccio. Una piccolissima e melodrammatica
parte di lui voleva gettarsi dalla Torre di Astronomia, ma poi si rese
conto che Lily sarebbe venuta giù con lui e se avesse ammazzato
Lily, James avrebbe accoppato lui. Ciò non andava bene. Non andava affatto bene.
"Dovremmo trovare la Professoressa McGranitt" Disse gravemente Lily
mentre i due uscivano a passo pesante dall'Infermeria. La sua voce fece
uscire Sirius dai suoi pensieri - era intento a valutare i pro e i
contro riguardo al tagliarsi il braccio. "Se resteremo incollati per
dei giorni, allora bisognerà prendere dei provvedimenti."
Sirius annuì tristemente. Gli venne quasi da ridere quando si
rese conto che probabilmente James, di restare incollato a Lily, se lo
sognava di notte, ma lui decisamente no. Lui e gli altri Malandrini
avevano pianificato di sgattaiolare a Hogsmeade quel weekend, usando
uno dei loro passaggi segreti. Lily avrebbe reso la cosa difficile. Molto difficile.
Ugh. Riusciva ad immaginare i pettegolezzi: "Sirius Black e Lily Evans
che si tengono per mano." Tale frase sarebbe cambiata quando qualche
Tassorosso avrebbe annunciato di averli visti scopare in un ripostiglio
delle scope al terzo piano, che avrebbe alla fine portato ad accuse che
Lily era incinta e che lui avrebbe dovuto sposarla per salvare il suo
onore o qualche altra stronzata simile.
Sirius scosse la sua testa spettinata. Dopo sarebbero arrivate le
domande imbarazzanti su come James si sentiva riguardo alla loro
ipotetica relazione e di questo,
James non aveva bisogno. Era già abbastanza bersagliato di
cavolate riguardo a Lily. Erano solo i Malandrini a sapere che lui non
la voleva solo perchè non poteva averla. L'amava davvero
nonostante il fatto che lei lo odiasse. Erano solo Remus e Sirius a
capire quant'era difficile per lui sentirsi rifiutare ogni giorno.
"Avanti."
Si rese conto con un sussulto che erano già arrivati fuori
dall'ufficio della McGranitt. Lily spinse la porta ed entrò con
una certa foga. "Signorina Evans? Signor Black?" Gli occhi attenti
della Direttrice della Casa di Grifondoro erano fissi sulle loro mani.
"Non è come sembra, Professoressa!" Blaterò Lily,
lanciandosi in una spiegazione. La McGranitt sollevò un
sopracciglio, sistemandosi la già perfetta crocchia di capelli.
"Molto bene" Cominciò la McGranitt rigidamente, quando Lily ebbe
terminato. "Se Poppy dice che non c'è nulla da fare sono
propensa a crederle. Magari questo potrà essere un bene per voi
due-" Lily e Sirius si scambiarono un'occhiata disgustata. "- il signor
Black potrebbe imparare un qualche metodo di studio e potrebbe, finalmente, mostrare la maturità che la sua età indica che dovrebbe avere."
Sirius ghignò. "Improbabile, signorina."
Lily gli lanciò un'occhiata di cui la McGranitt sarebbe stata
fiera. La McGranitt ne lanciò una a lui di cui Lily sarebbe
stata orgogliosa. Sirius sorrise a trentadue denti, un'espressione di
cui i Malandrini sarebbero stati orgogliosi, considerate le circostanze.
"Riguardo alla sistemazione per la notte..." Disse la McGranitt con un
sospiro. "Il dormitorio delle ragazze è fuori discussione."
L'espressione di Sirius si rabbuiò un poco e la McGranitt se ne
accorse con un sorrisino. "Non c'è modo per lei di salire le
scale e non le incanterò per lasciarglielo fare, o potrebbe
scoprire l'incantesimo...Merlino sa se lei è molte cose, signor
Black, ma stupido non è certo tra queste."
Sirius celò un sorriso, visto che sapeva già
perfettamente come entrare nella torre delle ragazze. Dal terzo anno.
"Non posso assolutamente permettervi di condividere una stanza solo per voi." Lily mise il broncio.
"Diamine!" Ironizzò Sirius. "Non vedevo proprio l'ora per-"
La McGranitt lo Silenziò con un movimento della bacchetta.
Sirius aggrottò le sopracciglia. "Mi spiace, signorina Evans"
continuò la vicepreside. "Non è di lei che non mi fido."
Sirius fece una linguaccia alla sua Direttrice di Casa. Poteva anche
scherzarci su, ma non avrebbe mai fatto qualcosa del genere con Lily!
"Credo sia meglio che condividiate il dormitorio dei maschi, almeno per
ora. Ritengo che siate abbastanza maturi per sopportare la cosa. In
questo modo avrà aiuto nel gestire le buffonate del signor Black
ed è abbastanza rispettata dagli altri tre per non essere
maltrattata. Sono certa che il signor Potter, per dirne una,
interverrebbe se ci provassero." Sirius rise in silenzio.
"E'-è tutto?" Balbettò Lily. La sua faccia stava gradualmente diventando rossa, probabilmente di rabbia.
La McGranitt annuì, evidentemente presentendo l'esplosione. "Potete andare."
Sirius gemette in silenzio. Ora avrebbe avuto a che fare con una Lily in escandescenze senza poter parlare per calmarla.
-o-
Potter stava aspettando fuori dalla
porta dell'ufficio. Lily lanciò un grido senza parole e
cercò di scappare, dimenticando di essere ancora incollata a
Black. Prese un respiro profondo e calmante, strinse i denti e
ignorò il sorriso amichevole che Potter le stava lanciando.
L'espressione di lui si rabbuiò un pochino. In silenzio, si mise
accanto al suo migliore amico. Black non sillabò nulla, non
agitò le mani in giro nè saltò su e giù sul
posto nè scagliò qualche incantesimo. Rimase
semplicemente tranquillo. Dopo circa un minuto che camminavano, Potter
tirò fuori la bacchetta e la puntò su Black. Lily li
guardò ad occhi sgranati: come faceva a saperlo?
"Era anche ora, dannazione!" Si lamentò Black.
"Scusa, amico." Vide la confusione di Lily e ridacchiò. "Non
è la prima volta che la McGranitt lo Silenzia." Lily stette
zitta, non sapendo cosa dire.
Camminarono ancora un po', poi Potter si fermò, guardando Lily e
Black. Dietro l'angolo c'era la Signora Grassa. Aggrottò le
sopracciglia. "Allora, come facciamo a-"
"- entrare? Sì, mi stavo chiedendo la stessa cosa."
Completò Black. Lanciò uno sguardo furtivo a Lily, che se
ne accorse e alzò un sopracciglio.
"Che c'è?" Volle sapere.
"Beh" Disse Potter espirando, "Avremmo un modo di farvi entrare senza
essere visti, visto che nessuno di voi vuole avere a che fare con le
domande." Come facesse a sapere che lei si sentiva così non
riuscì a capirlo, ma lo disse con tanta sicurezza che la
scioccò.
Una speranza le si accese in petto. "Per entrare?"
Black sghignazzò. "James intende entrare senza la camicia addosso e-"
Potter arricciò il naso. "-so quanto ti piace vedermi a torso nudo, Felpato, ma-"
Black alzò gli occhi al cielo. "Jamie, sappiamo tutti che sono più bello io quindi-"
Potter lo zittì con un'occhiata. "Va bene!" Sbuffò Black.
"Evans, possiamo farti entrare, ma non potrai mai dire a nessuno tranne
che ad un Malandrino come abbiamo fatto."
"E dovrai guardare dove cammini ed essere molto, molto silenziosa."
Aggiunse Potter all'ultimo secondo. Il modo in cui si completavano a
vicenda le frasi stava cominciando a darle sui nervi.
"Come?"
"Tieni gli occhi aperti e la bocca chiu-" La punzecchiò Potter.
Lily lo fulminò con lo sguardo, non trovandolo divertente. "No,
Lils, ti renderemo invisibile."
"Evans" Scattò Lily. "Non 'Lils'!" Potter mise il broncio e Lily
si sentì soddisfatta. Piegò la testa da un lato.
"Invisibile? Potete farlo?"
"Tesoro, siamo i Malandrini!" Disse Black allegramente. I suoi occhi si
illuminarono mentre pensava ad un'altra cosa. "Ma solo se mi chiedi
scusa per avermi storto il braccio, prima."
"Scusa" Disse Lily, seria.
"Non potrai dirlo a nessuno." L'avvertì Potter. "Ci sono solo
quattro persone viventi che sanno di questa cosa e due di loro sono qui
adesso."
"Va bene." Sospirò Lily, alzando le mani, un po' a fatica visto
che una era attaccata a Sirius. "Non lo dirò a nessuno."
"Farai un Voto Infrangibile?" Le chiese Black a voce bassa.
Lily deglutì rumorosamente. I suoi occhi preoccupati
incontrarono quelli di Potter e non vi trovarono compromessi. Si morse
il labbro.
"Ok." Porse la sua mano libera. Preferiva tenere un segreto che avere a che fare con i pettegolezzi.
Occhi grigi e color nocciola le fissarono il viso. Lily sentì il
desiderio di agitarsi, ma non lo fece. Ricambiò lo sguardo.
Potter sembrò orgoglioso mentre un sorriso allegro gli si apriva
sul viso. "Ci si può fidare." Annunciò. Anche Black
sorrise. Lily si sentì sollevata.
Potter rimestò nella sua borsa per un momento, poi tirò fuori un mantello dall'aspetto morbido.
Lily ansimò. "Quello è..?"
"Shh!" Sibilò Potter. Le mani di Lily volarono a coprirle la
bocca, ma finì per colpirsi da sola sulla faccia con il braccio
di Black. I due ragazzi ruggirono dal ridere. Lily incrociò le
braccia ma decise rapidamente che non voleva avere il braccio di Black
da nessuna parte così vicino a quella
parte del suo corpo. Fece immediatamente cadere il braccio, facendo
sghignazzare Black. Lei roteò gli occhi e lo colpì con il
suo stesso arto.
"Mettetevi sotto" Disse Potter, buttando il mantello sopra la sua
testa. "Cercate di assicurarvi che nessuna parte del corpo sbuchi
fuori." Sospirò. "Felpy, il tuo piede sinistro..."
"Lo faccio sempre!" Si lamentò Black. "Uno penserebbe che dopo sei anni..."
Nota della Traduttrice: Lily nella stessa stanza dei Malandrini...per quasi una settimana? Mettetevi al riparo, gente!
Grazie ad aspire89 per aver recensito lo scorso capitolo e grazie a chi ha letto...Oggi pubblico due capitoli, quindi non fermatevi qua!
JudithlovesJane
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Capitolo 7 *** Capitolo Sette ***
Capitolo Sette
Capitolo Sette
"Ramoso?" Domandò Remus dal suo letto a baldacchino. James
sapeva che sembrava fosse solo, anche se Sirius e Lily erano solo un
passo dietro di lui, sotto il mantello. "Dov'è Felpy?"
"Eccomi qua!" Annunciò Sirius. "Ti sono mancato, Lunastorta?"
Lily roteò gli occhi. James le lesse negli occhi che pensava che
Sirius avesse pianificato l'entrata melodrammatica. James lo conosceva
meglio; il suo migliore amico era sempre così.
"E' così pulito" Borbottò Lily. "Pensavo sarebbe stato caotico."
Peter scosse la testa. "Rem è un maniaco dell'ordine e Sir
è anche peggio! Anche James è ordinato, ma non è
ossessiv-"
"Lily!" Esclamò Remus, uscendo dallo shock per averla vista nel loro dormitorio. "Non sono riusciti a scollarvi?"
"No." Rispose Lily brevemente, distogliendo gli occhi. James
fissò Remus e si accorse che non indossava una camicia. Dopo sei
anni di convivenza in un dormitorio, per lui non era inusuale, ma
probabilmente aveva scioccato Lily.
"Allora dov'è che dormi?" Chiese Remus a Sirius.
"Qui" Rispose Lily funerea. "Diventerò pazza, Remus, incollata a questo cretino notte e giorno!"
"Non sono un cretino!" Esclamò Sirius, con aria ferita.
"Sì, lo sei!" Scattò Lily, voltandosi verso di lui. "Fattene una ragione."
"Non son-"
"Hey!" Gridò James. "Lily, per essere una che batte sempre sul
tasto della maturità, ti stai comportando piuttosto male!" Lily
abbassò gli occhi sul pavimento. "E Felpato, ha ragione, sei un
cretino." Sirius sembrò scocciato ma James continuò:
"Ehi, anch'io sono un cretino, così come Pete e Remmy è
il cretino più grande di tutti noi!" James fece l'occhiolino al
diciassettenne dai capelli color sabbia, che rise.
"Idiota!" Rise Sirius.
"Sì, siamo anche quello" Disse Remus roteando gli occhi. "E' per
questo che andiamo così d'accordo. Hai altri nomignoli crudeli
da usare per noi o abbiamo superato quella fase?"
"Va bene..." Sospirò Sirius, arrendendosi. Si mosse verso il suo
letto a baldacchino e ci sprofondò sopra, agitando una mano
verso Lily per invitarla a sedersi. Lei si poggiò appena sul
bordo del letto di James con un'espressione leggermente disgustata.
"Oh, andiamo, Lunastorta! Lo vedo che muori dalla voglia di dire qualcosa! Sputa il rospo."
"Beh" Replicò Remus con un sorriso di scuse. "Pensiamoci seriament - Felpato! Non osare!"
James sghignazzò all'espressione abbattuta di Sirius. "Siete
letteralmente incollati insieme per i prossimi giorni quindi, invece di
litigare, perchè non alzate bandiera bianca?"
"Chiamare una tregua." Aggiunse James, a beneficio di Peter. Lily e Sirius si guardarono e annuirono.
"Eccellente!" Sorrise James. "Dovreste darvi una stretta di mano..." Lily lo fulminò, ma lui rise comunque.
"E visto che siamo in argomento di amicizie, buone azioni e così via, tu prendi il mio letto."
"Cosa?!" Sbraitò Lily, mentre le sue guance si arrossavano
rapidamente. "No! Non dormirò con te, Potter! Non so che cosa
nel nome di Merlino ti abbia fatto pensare che l'avrei fatto, ma non
è così! Non -"
"Non l'ho mai detto." Replicò lui freddo. Lily smise
immediatamente di parlare, fissandolo con curiosità. James era
offeso, in parte perchè lei credeva che lui l'avesse inteso in
quel modo e poi perchè l'idea di semplicemente stendersi accanto
a lui sembrava disgustarla. Lo stava ancora guardando con una strana
espressione che non sapeva classificare e che non si adattava ai suoi
bei tratti.
Sorrise, incapace di restare depresso a lungo; l'amore della sua vita
era incollata al suo migliore amico per qualche giorno e dato che James
andava dovunque andasse Sirius, lui e Lily avrebbero avuto del tempo
insieme, preferibilmente bello e senza litigi. Doveva solo assicurarsi
di non essere prepotente. Lei non aveva dove andare se si fosse sentita
a disagio. Sarebbe stato ingiusto da parte sua approfittarne
perchè, checchè ne pensasse lei, non era così
insensibile.
"N-non capisco" Disse lei e sembrò quasi che fosse una faticaccia pronunciare quelle parole.
"Wow!" Gridò Sirius. "E' un evento. Lily Evans non capisc- Ow! Coda!"
Peter si era avvicinato furtivamente e aveva tirato una gomitata sulle
costole al ragazzo. "Tregua, ricordi?" Gli bisbigliò a mezza
bocca.
Sirius fece una smorfia. "Ok, ok..."
"Potter, non capisco." Disse Lily, impaziente. "Se io prendo il tuo letto, dove -"
"Starò sul pavimento."
"Oh." Glielo si leggeva in faccia che Lily non si aspettava che James
rispondesse così. "Io-no, va bene...non devi fare una cosa del
genere per me...Io, ummm..."
"Lils" La fermò James con un sospiro. "Che cosa, nel nome di Merlino, ti fa credere che lo stia facendo per te?"
Lily lo fissò a occhi sgranati. Aveva ragione, naturalmente, lo
stava facendo principalmente per lei, ma non c'era bisogno che lei lo
sapesse; le avrebbe detto le altre ragioni. "Il mio migliore amico non
riuscirà mai a dormire con un braccio girato dall'altra parte e
che punta verso il pavimento e dato che il mio letto è il
più vicino...Lui lo farebbe per me, giusto?" James si
voltò verso Sirius che annuì felicemente. "Pete?"
Peter annuì e uscì dalla stanza.
"Dove-?" Domandò Lily, mentre la porta si chiudeva.
"Lo vedrai" le rispose James. Lily si accigliò e saltò
giù dal letto per lasciarglielo spostare finchè non era a
meno di trenta centimetri da quello di Sirius. Con un sorriso, Remus
duplicò lenzuola e cuscini.
Peter riapparve, il viso arrossato, trascinando il baule di Lily.
"Grazie, Coda" Dissero all'unisono James e Sirius.
"Hai preso il mio baule?" Chiese Lily. Non sembrava felice.
"Prego." Disse allegramente Remus, al posto di Peter.
"Siamo arrivati ieri, Lily" le ricordò Peter. "Non l'avevi nemmeno disfatto. E' stato troppo facile."
"M-ma ci sono incantesimi che impediscono di Appellare le cose!"
Protestò lei. "I ragazzi non possono salire. Ho visto la gente
scivolare giù. E'-"
James scosse la testa, volendo ridere alla sua ingenuità.
"Come?" Lei chiese. Remus le fece l'occhiolino. Lily sospirò
forte.
"Possiamo andare a cena?" Chiese Peter.
James saltò su. "Naturalmente!" Disse.
"Siamo appena arrivati, però." Commentò Lily.
"Desiderosa di passare del tempo con noi?" Le domandò Remus.
"No" Rispose Lily in tono piatto. "Non ho fatto altro che camminare tutto il pomeriggio, però."
"Ma giù c'è cibo!" Replicò Sirius, confuso.
"E il resto della scuola" Sospirò Lily.
"Puoi usare di nuovo il mantello" Disse James, porgendoglielo.
Lily sembrò tentata. "No." Disse infine. "Prima o poi ci vedranno comunque."
James annuì in approvazione. "Vuoi che vada a chiamare Marlene o
qualcun altro, allora? Così non devi scendere con noi da sola?"
Gli occhi di Lily si allargarono mentre annuiva quasi con disperazione.
James sentì una piccola fitta di tristezza al fatto che li
odiasse tutti - beh, non Remus- così tanto, ma lo ignorò
e andò dalla ragazza del sesto anno.
-o-
Era probabilmente il gruppo
più strano a cui Lily avesse mai preso parte. Lei e Black erano
nel mezzo, con Marlene tra loro due a nascondere le mani da davanti.
Potter e Lupin erano in fondo, nascondendole da dietro. Minus era alla
sinistra di Black e chiacchierava con Amelia e Edgar, mentre Alice e
Frank erano alla destra di Lily.
A Lily aveva sempre dato fastidio che i suoi amici - anche i più
giovani - andassero così d'accordo con i Malandrini. Ora, ne era
solo grata. Forse avrebbe reso tutto quel casino meno doloroso. Persero
i gemelli Bones al tavolo dei Corvonero ma il resto del gruppo
continuò fino al lato Grifondoro della Sala.
Scelsero deliberatamente una parte affollata del tavolo,
cosicchè Lily e Black fossero costretti a sedere vicini e la
cosa non avrebbe attirato troppa attenzione. Potter e Remus
continuarono una conversazione con Black fin quando lui e Lily non si
furono seduti, poi si misero accanto a Black mentre Marlene si sedette
accanto a Lily. Alice, Frank e Minus erano davanti a loro.
"Vuoi qualcosa da bere, Lily?" Chiese Potter.
"Sì, grazie." Rispose lei con riluttanza. Le altre ragazze del
suo dormitorio, Julianne, Sylvia e Katelyn, la stavano osservando
attentamente e non se la sentiva di versarsi il succo con una mano sola.
Potter le versò un bicchiere e poi Black glielo fregò di mano e se lo bevve tutto. "Grazie, Ramoso."
"Non era per te!" Disse Potter, ridendo.
"Però l'ho bevuto" Replicò Black. "Strano come succedono certe cose."
Potter scosse la testa e versò un altro bicchiere di succo a
Lily. "Vuoi anche che ti riempia il piatto, Felpato?" Gli chiese
scherzosamente, anche se Lily sospettò che l'avrebbe fatto se
Black gliel'avesse chiesto.
"No, grazie."
Lily se la cavava piuttosto bene con una mano sola; fortunatamente, era
la mano sinistra quella incollata e aveva ancora il completo uso della
destra. Si mise sul piatto delle cucchiaiate di purè e, dopo un
momento di riflessione, qualche fetta di roast beef. Fece per iniziare
a mangiare ma era un po' complicato non potendo usare un coltello.
Black aveva decisamente meno fortuna. La sua mano destra era bloccata e
chiaramente non era mancino. Aveva già sbattuto contro una
ciotola di piselli - parecchie ragazzine del terzo anno avevano gridato
quando alcuni erano finiti loro in grembo - e stava spandendo la zuppa
dappertutto. Accanto a Lily, Marlene ridacchiò e si alzò.
"Ti va di scambiare posto con me, James?"
"Perchè?" Chiese lui, bloccandosi con la forchetta a mezz'aria.
"Perchè la gente penserà male di te se tu lo imbocchi." Inclinò la testa verso Black.
Potter sghignazzò e prese il posto di Marlene accanto a Lily. "Se anche solo provi ad imboccarmi -" Lo avvisò Lily.
"Scordatelo" La rassicur Potter. "Si dà il caso che mi piaccia
avere le dita dove stanno adesso." Lily sorrise leggermente. "Se ti
serve da bere o qualcos'altro, però, dimmelo."
"Ok" Rispose lei dopo un attimo.
Potter si unì a Remus nello sfottere Black e Marlene - Black
stava cercando, maldestramente, di dar da mangiare a lei e Marlene non
voleva saperne - e poi lui e Minus ebbero un'accesa discussione su
quali profezie campate in aria Minus avrebbe potuto usare per il suo
prossimo tema di Divinazione.
"Potrei scrivere che sto per trovarmi una ragazza" Disse Minus.
"Potresti dire che io sto per trovarmi la ragazza!" Replicò Potter con uno sguardo speranzoso in direzione di Lily.
"Non ci sono molte speranze per quello" Borbottò lei, fissando il suo roast beef; non aveva la minima idea di come tagliarlo con una mano sola.
"Ho solo controllato" Rispose Potter con calma. "Diffindo" aggiunse, puntando la sua bacchetta sul piatto di lei. Il roast beef si tagliò in pezzi delle dimensioni perfette.
"Grazie" Disse lei con gratitudine.
Lui annuì e si girò di nuovo verso Minus. "Dov'è
Dorcas quando hai bisogno di lei? Se la cavava sempre bene in
Divinazione."
"Straordinaria" Concordò Remus dall'altro lato di Marlene. "E'
un peccato che neanche gemelli Prewett ci siano più-" Avevano
finito un anno dopo Dorcas, al quarto anno di Lily. "- o avresti potuto
predire uno scherzo, Codaliscia."
"Può ancora" Disse Black. "Dobbiamo solo pensare a qualcosa".
Lui, Remus, Potter e Minus occhieggiarono il tavolo dei Serpeverde.
"Non osate" Si intromise Lily bruscamente. "Non ho intenzione di prendermi una punizione per associazione!"
"Perchè non ti inventi tu una premonizione, allora?" Le disse Black, sbuffando.
"Lily avrà una settimana molto interessante" Disse Potter.
"E' Evans." Lo rimbeccò lei, ma pensò che probabilmente aveva ragione.
Nota della Traduttrice: Oh, la settimana sarà davvero interessante, Lily, te lo posso assicurare...;)
Due capitoli in un colpo solo, sarete contenti?
Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate!
Alla prossima!
JudithlovesJane
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Capitolo 8 *** Capitolo Otto ***
Capitolo Otto
Capitolo Otto
"Merlino...Che ora è?" Borbottò Lily, in tono sonnolento.
Quando si mise a sedere, Remus si accorse che indossava ancora la sua
uniforme, un po' stropicciata.
"Le tre del mattino." Rispose Remus dall'altra parte della stanza.
Stava mettendo dei libri nella borsa, pronto per l'abituale sessione di
studio di prima mattina dei Malandrini. Lily fece un gestaccio con la
mano e cercò di girarsi dall'altro lato, non riuscendoci
perchè era ancora incollata a Sirius.
"Felpy, svegliati!" sbraitò James. Remus guardò senza
sorpresa mentre James gli scagliava contro un getto d'acqua e
ridacchiò quando Sirius gridò e saltò a sedere,
imprecando e per poco non lussò il braccio di Lily. Ebbe un
brivido.
La ragazza mugugnò una serie di fatture che le sarebbe piaciuto
molto usare e cercò di seppellire la testa sotto al cuscino.
James guardò Remus e gli fece l'occhiolino.
"Lily, tesoro" Disse con dolcezza. "la McGranitt ha detto di svegliarti. La biblioteca va a fuoco."
"Non è vero" Borbottò lei in risposta. "Ci avrebbero già fatti evacuare a quest'ora."
"Giusta osservazione" Disse Remus pensieroso. "James?"
"Ci sto lavorando. L'incantesimo è 'Incendio', giusto?"
"Potter!" Ringhiò lei, mettendosi a sedere. Con i capelli scompigliati dalla dormita, faceva parecchio paura.
"Scherzavo!" Ribattè James frettolosamente, inciampando nel suo
mucchio di lenzuola. Finì spiattellato per terra. Remus
ridacchiò. "Lils, sai che non lo farei mai!"
Lei gli lanciò uno sguardo duro sotto al quale Remus era sicuro che lui
sarebbe crollato, ma James non abbassò gli occhi.
All'improvviso, Lily distolse lo sguardo, arrossendo. Anche James
divenne paonazzo mentre occhieggiava il suo petto nudo.
Sirius spezzò la tensione nella stanza scuotendo la testa come
avrebbe fatto un cane, cercando di asciugarsi. Peter squittì
quando dell'acqua lo colpì, allora Sirius tirò fuori la
bacchetta e centrò il ragazzo dai capelli chiari con dell'altro
liquido. Remus e James risero in modo isterico.
"Non è divertente!" Disse Lily, ondeggiando la bacchetta per asciugare il ragazzo.
Peter le sorrise. "In realtà, Lily, lo è, ma grazie." Disse. Ghignò e mosse la bacchetta verso Sirius.
Il ragazzo spettinato schivò facilmente l'acqua, che si muoveva
piano e scosse la testa verso James. "Più forza la prossima
volta, Codaliscia" disse ghignando.
Peter rise mentre James domandava: "Dove abbiamo sbagliato, Felps? Pete
aveva un tale potenziale...Tra un po' diventerà intimo coi
Serpeverde!"
"E che ci sarebbe di male in questo?" Chiese Lily, fredda. "Sev-"
"-NO!" Urlò James. "Non puoi dire il suo nome qui dentro. Abbiamo affatturato la stanza." Aggiunse, in tono colpevole.
"Cosa?!" Esclamò Peter. "E' per questo che mi sono venute quelle
piaghe?! Mi avevate detto che gli elfi domestici probabilmente non
avevano lavato bene le mie lenzuola!" Sirius e James si scambiarono uno
sguardo colpevole. "Lunastorta, tu sapevi niente a riguardo?"
"Non mi sorprende." Ammise Remus, divertito. "Di sicuro non credevo fosse colpa delle lenzuola."
Sirius gli diede una pacca sulla schiena con la mano libera, con aria orgogliosa. "Non ti sfugge nulla, vero?"
"Ultimamente, molto poco" Rispose Remus. James sghignazzò.
"Siete tutti idioti." Commentò Lily, esasperata. Non stava guardando nessuno di loro.
"Lily, nessuno di noi dorme con la maglietta." Disse Sirius, roteando
gli occhi. La maggior parte delle persone pensava che Remus fosse
quello perspicace, ma Sirius sembrava riuscire a leggere nella mente
della gente in qualunque momento gli andasse. Era inquietante.
"Io-" Cominciò lei, senza guardarlo.
"Allora guardaci." Quando lei non lo fece, lui rise. "Fattela passare."
Lei riuscì a fissarlo incredula, ma esitò quando si rese
conto che anche lui era a torso nudo. Lui mantenne il contatto visivo,
senza la minima traccia d'imbarazzo, ma d'altronde, considerando con
quante ragazze aveva dormito, la cosa non era sorprendente. "Sì"
Disse con tono esasperato "è un ombelico. Ce l'hai anche tu."
James ululò dal ridere. Lily arrossì e spostò
rapidamente lo sguardo mentre Remus e Sirius si guardarono ridacchiando.
"E' una cosa indecente." Insistette Lily, fissando il pavimento.
"Non direi" Sbuffò Remus. "E' il nostro dormitorio." Lily aprì la bocca per ribattere ma ci ripensò.
James raccolse la sua pila di libri e sgusciò oltre Peter per raggiungere la porta. "Vieni?"
Remus annuì e lo seguì fuori. Ci fu silenzio sulle scale
fin quando Lily non parlò. "Aspetta." Disse, lentamente. "Come
hai fatto a toglierti la camicia senza passare sopra a me?"
Sirius scosse la testa, poi sorrise timidamente. "Ramoso l'ha
trasfigurata in una cintura così da poterla togliere. L'ha
ritrasformata subito dopo." Gli occhi di Lily si assottigliarono.
James nascose una risatina dietro la mano, ma Remus decise di lasciar
perdere le sottigliezze e rise di gusto; era raro che Sirius cannasse
un incantesimo, ma dopotutto, aveva dovuto farlo con la sinistra, visto
che la destra era incollata a Lily.
"Intelligente." Commentò Lily. Suonava come se avesse voluto
negare che lo fosse, ma non avesse potuto. Era sempre impressionata
dalle magie più avanzate.
"E' stato Lunastorta a pensare alla trasfigurazione." Disse James
allegramente. Mollò i propri libri sul tavolo della Sala Comune.
"All'inizio non intendevo fare di più che dirgli la formula, ma
poi ha fatto casino e si è fatto spuntare le ali."
Lily grugnì, ma i suoi occhi brillarono d'ilarità,
tradendola. Remus si girò a guardarla due volte, incredulo. Lily
stava ridendo per qualcosa che James aveva detto.
Mentre James sembrava contento di aver divertito Lily, Sirius si era
manovrato con attenzione attorno al tavolo e si era fiondato sulla
poltrona per cui lui e James litigavano sempre. Si sedette con
espressione compiaciuta, in barba alla posizione scomoda in cui si
trovava il suo braccio connesso a Lily.
James rimase in piedi, a guardarlo, con la stessa aria soddisfatta.
Alla fine, Lily, che non aveva posti dove sedersi, si schiarì la
gola. Sirius la guardò eccitato, poi mise il broncio. Si
spostò verso il divano con aria contrariata mentre James si
tuffava sul posto lasciato vuoto.
Remus si avvicinò un libro di Incantesimi. Gli altri tre Malandrini lo imitarono.
Gli unici suoni nella tranquilla Sala Comune erano quelli di piume
d'oca che scrivevano, pagine che si voltavano, lo scoppiettare morente
del fuoco e gli occasionali sospiri di Lily. Non si era portata
giù alcun libro e Sirius si era rifiutato di tornare di sopra
fin quando non avesse finito.
"Non sto avendo un'allucinazione, vero?"
"Cosa?" Chiese Peter in tono assente. Remus si chiese se si fosse reso conto di avere dell'inchiostro sul naso.
"I Malandrini stanno davvero facendo i compiti?"
"Sì" Ghignò Remus.
"Ma Black e Potter non fanno mai i compiti!" Ribattè Lily.
"Ma davvero?" Chiese Sirius cancellando una parola. "E da quando sai così tanto su di noi?"
Remus sapeva benissimo che l'opinione della ragazza su James e Sirius stava già cambiando. Era anche ora,
pensò con sarcasmo. Lui e Lily erano sempre andati d'accordo e
lei e Peter erano sempre stati in un rapporto piuttosto neutrale.
Però sapeva, dai loro incontri come Prefetti, che lei riteneva
Sirius e James come dei ragazzi pigri e in perenne ricerca di
attenzioni.
Remus si considerava un buon giudice di caratteri e sapeva che per
quanto potessero essere sgradevoli e, qualche volta, arroganti, erano i
migliori amici che qualcuno potesse desiderare; leali, divertenti,
disposti ad aiutare, altruisti, coraggiosi, di forti
principi...l'elenco poteva andare avanti all'infinito.
"Ti pareva" Mugugnò infine lei. "Studiate di notte per potervi vantare con gli altri in classe."
James stava prestando un po' troppa attenzione al suo tema di Pozioni e
aveva una leggera espressione ferita che Remus dubitava provenisse
dallo scrivere sull'Essenza dell'Euforia.
Remus intervenne in suo favore. "E' qui che sbagli, Lily."
Replicò educatamente. "Il primo anno, Felpato si è
dimenticato di fare il suo tema di Trasfigurazione, così si
è svegliato presto per scriverlo. Ramoso si è offerto di
aiutarlo, quindi si è alzato e nel farlo hanno svegliato anche
me e Peter. Abbiamo deciso che al mattino eravamo più
concentrati e ci piaceva la tranquillità della Sala Comune,
quindi è diventata un'abitudine. Non molto tempo dopo, tu hai
detto su a James perchè non faceva mai i compiti, così
siamo tornati a farli di sera. Il giorno dopo gli hai detto di non
sprecare tempo a far finta di studiare perchè con te non avrebbe
attaccato e allora siamo ritornati alle mattine." Lanciò
un'occhiata a James, che era ancora fisso sul suo compito. "Ha deciso
che saresti stata più felice nell'ignoranza."
Lily parve scioccata e cadde in un silenzio pensoso. James
arrossì e si nascose dietro un libro. Peter e Sirius si
guardarono e Remus si accorse che stavano trattenendo una risata.
Dopo qualche altro minuto di lavoro silenzioso, James iniziò a
parlottare da solo a voce bassa, come faceva sempre quando pensava
intensamente. "Un cucchiaio di polvere di- no, non può essere
giusto. No, aspetta, sì, è giusto. Quella è la
volta che Sirius ha aggiunto un fico in più per-"
Continuò a borbottare, cosa che non dava fastidio agli altri,
abituati com'erano ad ignorarlo, ma avevano comunque smesso di
lavorare. Sirius e Remus avevano finito e avevano dato colpi alle
costole a Peter finchè questo non aveva alzato gli occhi; Lily
stava guardando James chiacchierare da solo.
Remus intuì che lei trovava tenero quel suo parlare e questo lo
divertì, in parte perchè James era completamente ignaro
della cosa e in parte perchè si sarebbe anche messo a cantare
mentre lavorava se pensava che questo avrebbe reso Lily felice.
Nota della Traduttrice: Che dire, i Malandrini le sfruttano
davvero tutte le ventiquattro ore! Sinceramente non so come facciano,
se qualcuno mi buttasse giù dal letto alle tre del mattino per
fare qualunque cosa non sia vitale alla mia sopravvivenza immediata non
solo otterrebbe risultati disastrosi, ma probabilmente si ritroverebbe
morto e sepolto prima di poter dire 'Rowling'...-.-
Quant'è puccioso James che parla da solo? <3
Ringrazio peetahugme per aver recensito e tutti quelli che continuano a leggere...mi raccomando, fatevi coraggio e recensite anche voi! :)
Al prossimo capitolo!
JudithlovesJane
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Capitolo 9 *** Capitolo Nove ***
Capitolo Nove
Capitolo Nove
Lily si stava ancora meravigliando di come Potter fosse riuscito a
trasfigurare la sua uniforme stropicciata in un paio di jeans slavati e
una maglietta a maniche lunghe quando una voce interruppe i suoi
pensieri.
"James! Hey, Potter!"
Lily alzò lo sguardo dal suo posto sul divano accanto a Black.
Katelyn Reid, del suo dormitorio, si stava avvicinando con un lampo
malizioso nei suoi occhi azzurri. Lanciò un'occhiata alle mani
di Black e Lily e poi a Potter, che stava leggendo Il Quidditch Attraverso I Secoli. Gli occhi nocciola di Potter spuntarono dal bordo del libro con un'espressione guardinga.
"Volevo solo ringraziarti per quel che è successo ieri sera."
Mormorò lei sedendosi sul bracciale della sua poltrona. Gli
passò una mano tra i capelli spettinati con un sorrisino. Potter
rimase seduto, teso, quasi senza respirare.
Cercò di concentrarsi sul suo libro ma si arrese, lanciando uno
sguardo irritato verso la bionda. L'altra, ignorandolo, gli
scivolò in grembo e cominciò ad armeggiare con il suo
colletto. Potter sbattè gli occhi per la sorpresa.
A giudicare dalla sua faccia, era chiaro che Potter ritenesse di essere
violato. Black lo fissò per un istante e poi scosse leggermente
la testa. Lily si domandò di nuovo se potevano comunicare col
pensiero. Gli occhi di Potter schizzarono in giro alla ricerca di una
possibile via di fuga. Sembrava alquanto terrorizzato, soprattutto
perchè Katelyn ora gli stava sopra a cavalcioni.
"Reid, cosa stai facendo?" Disse Lily con rabbia. La testa della bionda
si voltò di scatto. "E' ovvio che non ti vuole lì."
Katelyn sospirò e diede a Potter un piccolo bacio sulla guancia.
Gli scese di dosso e guardò male Lily. "Lo stavo solo
ringraziando per ieri sera" disse, soavemente.
Black abbaiò una risata ma non disse niente. Potter sembrava
essersi ripreso dallo shock per essere stato aggredito e aveva
un'espressione sollevata mentre la guardava ritornare al suo dormitorio.
"Si è seduta sul Posto." Borbottò, accarezzando il bracciolo della sua poltrona.
"Lo so, amico." Replicò Black, suonando scocciato mentre
lanciava un'occhiataccia verso le scale del dormitorio femminile. Poi
rise. "Si è anche seduta su di te."
Potter arricciò il naso. "Ti prego, non ricordarmelo."
"Perchè? Di sicuro è stata un'esperienza illuminante per te, Ramosetto, no? Non è mica brutta-"
"No, non lo è. Ma non è-" Cominciò a dire Potter a voce bassa.
"So che non lo è." Completò Black, con un'espressione
divertita e rassegnata allo stesso tempo. Potter sorrise timidamente.
"Allora sono curiosa..." Cominciò Lily. "Naturalmente è
impossibile che la Reid stesse dicendo la verità su ieri sera."
"Ovvio. Tutto quello che dovevi fare era dare un'occhiata alla faccia di Jamie."
"Grazie, Felpato!" Rise Potter.
"Mi fa pensare. Ora che so che stava mentendo riguardo a quella...scappatella notturna...Sono curiosa: quante altre cose sono false?"
Black sollevò la mano libera. "Tutto quello che hai sentito su Remus, Pete e me è vero."
Lei ghignò, pensando ad uno dei pettegolezzi più assurdi. "Sei gay?"
Black roteò gli occhi. "Va bene, tutto eccetto quello." Arricciò il naso. "Sarebbe incesto."
Potter sembrava altrettanto nauseato dall'idea di una relazione romantica con uno dei suoi 'fratelli'.
Dopo un momento, il ghigno compiaciuto di Black ritornò in posizione. "Tutto quello che hai sentito di noi e ragazze."
"Tutto?" Chiese Lily,
scioccata. Poteva facilmente credere che Black e Minus avessero fatto
tutto quello di cui erano mai stati accusati, ma Remus? Sollevò un sopracciglio. "Ho sentito delle cose piuttosto...ehm...inusuali..." Disse, arrossendo.
Black scrollò le spalle, annuendo. "Come ho detto, è
tutto vero." Ebbe almeno la grazia di apparire un po' imbarazzato.
Lily fece una smorfia. "E in quanto a te, Potter?"
Gli occhi di Potter saltarono verso quelli di Black. Sembrava che
stessero avendo una discussione silenziosa. Black lanciò un
verso trionfante. "Aha! Fregato, Ramoso!"
Potter sospirò. "E va bene. Vai."
"Nulla di quello che hai sentito riguardo a Ramoso è vero."
Disse Black, ancora con tono vittorioso. Lily aggrottò le
sopracciglia, confusa. "Nulla?"
Potter sospirò di nuovo. "All'epoca in cui i ragazzi hanno
cominciato a fare delle cose, ho deciso che non avrei fatto lo scemo
con le ragazze." Potter lanciò uno sguardo di scuse verso Black,
che ghignò. Lily immaginò che fosse una sorta di battuta
ricorrente tra i due, che Potter non approvasse le relazioni casuali di
Black, e che quest'ultimo sapesse cosa pensava Potter e lo trovasse
divertente. In qualche modo, però, Lily si fece l'idea che Black
rispettasse il suo quasi-fratello per il fatto di non voler 'fare lo
scemo con le ragazze'.
"Quasi quasi ci credo." Disse lentamente, incredula.
"Te l'avevo detto!" Urlò Black, puntando Potter con la mano
libera. "Te l'avevo detto, te l'avevo detto! Ramoso si sbagliava,
Ramoso si sbagliava!"
Potter gli fece una linguaccia. Black continuò a cantilenare che aveva ragione lui.
"Controlla il tuo Malandrino, Potter" Disse Lily, scocciata. La voce di Black le stava facendo venire un'emicrania.
"Controlla la tua metà." La rimbeccò Potter, sorridendo.
Lily lanciò un'occhiataccia verso la sua mano traditrice, ancora
unita a quella di Black. Fece una smorfia a Potter, che sembrava
compiaciuto, sapendo di aver vinto.
"Black!" Gridò Lily, colpendolo sulla spalla. "Sta' zitto!"
Black si bloccò in silenzio, prima di dire: "Ramoso, mi ha picchiato!"
"Ma sicuramente qualcosa è vero, no?" Insistette Lily, ignorandolo. Doveva
esserlo. In caso contrario, Lily avrebbe dovuto accettare che James
Potter potesse non essere poi così male come aveva sempre
pensato che fosse. E ciò sarebbe risultato difficile.
"Cosa, è vero?"
"Tutte le ragazze dal terzo anno in su sostengono di averti baciato o
di essere andate a letto con te." Entrambi i ragazzi sembrarono
sorpresi che avesse risollevato l'argomento.
"Pettegolezzi" Rispose Potter scrollando le spalle.
"Perchè non li fermi?"
Black ridacchiò e le carezzò la spalla con
condiscendenza. "Nel caso non te ne fossi accorta, tesoro, i Malandrini
hanno lo status di divinità, ad Hogwarts."
"Tutti si aspettano che saltiamo da un letto all'altro" Disse Potter con un broncio.
"E poi, ammettiamolo" Concluse Black allungandosi per scompigliare i
capelli di Potter, rendendoli ancora più disordinati di prima.
"Nessuno gli crederebbe se dicesse la verità."
Lily ci pensò su mentre Potter saliva di sopra a prendere un
mazzo di carte da Spara Schiocco. Lui e Black passarono la maggior parte della
mattina costruendo quella che sembrava una Hogwarts su piccola scala.
Black non era molto utile quando si trattava di appoggiare le carte ma
era bravo nel dare direzioni e aveva sempre una carta pronta da passare
a Potter.
Il mazzo di Potter era, apparentemente, indistruttibile, quindi le
piegavano per i tetti e le curvavano per le torri. Era spettacolare e
gran parte della Casa li stava guardando per quando finirono. Andy
Turpin era corso a prendere la macchina fotografica e scattò una
foto proprio mentre esplodeva. Quando le carte svolazzarono sul tavolo
bruciacchiato, erano perfettamente dritte, come se Potter non le avesse
mai piegate.
"Cosa costruite adesso?" Chiese timidamente Elizabeth Parkes, una del quarto anno.
"Per ora niente" Rispose Potter. "Felpato ed io abbiamo affari importanti da svolgere altrove."
La ragazza e le sue amiche sembravano deluse, ma Potter promise che lui
e Black avrebbero costruito la Gringotts la volta successiva e le
ragazze se ne andarono decisamente più allegre.
"Affari importanti?" Chiese Lily, apprensiva.
"Lo vedrai" Rispose Black, sollevando un sopracciglio bruciacchiato.
Nota della Traduttrice:
Capitolo corto, ma si sa, con Lily bisogna andarci piano...troppe
rivelazioni sconvolgenti tutte in una volta potrebbero farle male!
Io non riesco fisicamente ad immaginare come Peter Minus potesse avere delle relazioni, indipendentemente
dal fatto che fosse un Malandrino...insomma, da come lo descrive zia Jo
non è che da giovane fosse 'sto figurino! James che aspetta Lily
con devozione monastica è qualcosa di adorabile oltre ogni
limite, Remus ha il fascino dell'intelligenza e delle cicatrici (non me
lo toglie dalla testa nessuno che da ragazzo fosse un gran FAIGO) e
Sirius...
Beh, lui è Sirius. Devo davvero aggiungere altro?
Grazie a tutti voi che leggete e, di tanto in tanto, vi ricordate anche di recensire!
Alla prossima,
JudithlovesJane
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Capitolo 10 *** Capitolo Dieci ***
Capitolo Dieci
Capitolo Dieci
"Dissendium" Sussurrò Potter.
"Dove stiamo andando?" Chiese Lily, di nuovo. "E giuro che se mi dici 'lo vedrai' un'altra volta ti-"
"Ad Hogsmeade" Sospirò Black, roteando gli occhi in direzione di
James, che era solo parzialmente visibile dietro la gobba della strega.
"Che cosa?!" Strillò Lily.
Erano stati quasi decenti per tutta la mattina. Non che lei si fosse goduta la loro compagnia, ma non erano stati poi così male. Fino ad ora.
"No! Potter, sei Caposcuola, non puoi lasciare che gli studenti se ne
vadano a zonzo fuori dai confini della scuola! E' pericoloso e
irresponsabile e se lo fai lo dirò alla professoressa McGranitt!"
Potter sospirò e sembrava persino pronto ad ascoltarla, ma Black
- dannazione a lui - intervenne. "Porta il tuo culo in quel tunnel,
James Potter!" Ordinò con un tono da capo.
Potter rise, ritornando giù. "Sì, mamma."
"E tu togliti quel nodo dalla bacchetta, Lils."
"Io non vengo" Asserì Lily con fermezza.
"Io sì" Rispose Black
scrollando le spalle. Il viso di Lily si indurì mentre valutava
le implicazioni. Potter si era riarrampicato fuori dalla statua e si
era allontanato di un metro buono da loro quando Black puntò col
dito verso il passaggio.
"Ramoso! Dentro!" Abbaiò. "Ci servono altro Dittamo, bende e quell'affare al Purvincolo, e non esiste che io porti tutta quella roba con una mano sola!"
Tutto ciò non aveva alcun senso per Lily, ma sembrò
sufficiente per convincere Potter. Il ragazzo annuì. "Speriamo
che tu sia scollato per allora, Felps, sennò sono bello che
morto." Disse, saltando giù per l'apertura sulla gobba.
"Lily, io ti calerò giù e Ramoso ti prenderà."
"Black, se veniamo beccati ed espulsi, ti ucciderò."
"Soluzione facile" Replicò Black. "Fa' in modo che non ci becchino."
"Io?! E che mi dici di-"
"Lily, lo facciamo di continuo. Non ci hanno mai beccati. Tu sei
l'unico nuovo fattore qui, perciò se ci beccano, la colpa
è tua."
Lily si rese conto che sarebbe andata con loro, volente o nolente.
Sapeva già che sarebbe stato inutile provare a dissuaderli a
parole. Aveva la sensazione che Potter l'avrebbe anche ascoltata se
l'avesse pregato di non andare, ma Black sarebbe andato avanti a fatto,
trascinandosela dietro comunque.
"Non potrei scendere da me?" Chiese, indicando la statua.
"Facile...se fossi da sola. Ma siamo incollati insieme e non mi va di lussarmi la spalla."
"Oh, e va bene!" Ringhiò. "Sei pronto, Potter?"
"Sì" Lily avrebbe potuto giurare che ci fosse un sorriso nella sua voce.
Black la abbassò gentilmente lungo l'apertura nel buio, un
processo reso difficoltoso dalle loro braccia unite. Stava giusto
iniziando a chiedersi dove fosse Potter quando un paio di mani grandi,
calde e soprendentemente gentili le presero la vita e la misero in
piedi.
Il suo braccio tirò un po' mentre Black le cadeva accanto. Vide
che erano in un tunnel, che rimase completamente oscurato quando Black
chiuse l'entrata.
"Lumos" Mormorò Lily.
Potter e Black sbatterono gli occhi per la luce. "Allora, a cosa vi
servono delle bende e delle pozioni curative?"
"Non si è mai troppo prudenti." Rispose Potter, in tono ansioso.
Black gli lanciò uno sguardo preoccupato. L'altro cambiò
rapidamente discorso. "Che altro ci serve?"
"Whisky Incendiario, Burrobirra, Caramelle Bertie Botts TuttiGusti + 1, Cioccorane...Il solito" Disse Black all'istante. "Le riserve stanno finendo."
"Whisky Incendiario?" Chiese Lily con un sospiro rassegnato.
"Già!" Ghignò Black, eccitato.
"Da Rosmerta?"
"Ha sempre avuto un debole per i Malandrini" la informò Black.
"Naturalmente" Bofonchiò Lily. Sembrava che tutti, a parte lei, l'avessero. "Siete tutti maggiorenni, vero?"
"Sì. Persino Jamie è diciassettenne da un po'."
Potter roteò gli occhi. Quindi era il più giovane. "Ma è dalla fine del quarto anno che andiamo avanti."
"Cosa?!"
Lily non aveva nulla in contrario al fatto che bevessero, specialmente se erano tutti maggiorenni...ma dal quarto anno?!
"Per allora avevamo già tutti quindici anni, tranne Ramoso"
Disse Black con tono difensivo. "E poi, Rosmerta lo capisce: i ragazzi
sono curiosi e vogliono provare l'alcol. Lo sa e, all'epoca, conosceva
piuttosto bene anche noi. Sapeva che se non ce l'avesse venduto lei,
avremmo trovato qualcun altro che l'avrebbe fatto. Ci dà una
bottiglia di Whisky Incendiario ogni due settimane, ma solo se
promettiamo di non bere altro alcol oltre a quella per quel periodo di
tempo e che non torneremo a chiederne altro prima che siano passati i
quindici giorni. Così, è sicura che quello che beviamo
sia di buona qualità e che non esagereremo. Oh, e non ci
è permesso usare incantesimi di Riempimento."
"Mi sembra giusto" Replicò Lily, sorprendendo se stessa. "Quindi è vera la voce che bevete?"
"E' vera per tre quarti" Rispose Black, i suoi occhi tempestosi che
saltavano sul viso di Potter. "E' da un po' che non ci sbronziamo da
far schifo e tra una bottiglia e l'altra passa quasi sempre più
tempo che non due settimane. Non è che noi tre ci facciamo un
bicchierino ogni sera, per dire. Qualche anno fa è finita male."
Potter fece una smorfia, evidentemente ricordando. "Tu e Lunastorta eravate messi davvero male..."
Black ridacchiò, girandosi verso Lily. "Lo eravamo tutti e tre."
"'Tutti e tre'?" Chiese Lily. "Chi non-?"
"Io" Disse Potter, piano.
Lily smise di camminare, ma Black non se ne accorse e la trascinò un po' finchè lei non recuperò il passo.
"Davvero?" Chiese Lily con voce piatta. "Quindi dovrei credere che
effettivamente non fai lo scemo con le ragazze e che non hai mai
toccato del Whisky Incendiario nella tua vita?"
"Oh, no, l'ho provato." Rispose Potter in tono semplice. "Ho bevuto coi
ragazzi una volta e mi sono ritrovato totalmente andato. E' stato
orribile ma, come ha detto Sirius, eravamo curiosi...Dopo quella
volta...Non ne vedo l'attrattiva, sai?"
"L'ha detestato!" Aggiunse Black, dandogli una gomitata col braccio
libero. "Lunastorta ed io lo abbiamo spinto a provarlo di nuovo ed
è andato a letto con la nausea dopo il secondo bicchiere."
Lily rise all'espressione imbarazzata di Potter. "Mi piace avere il
controllo, sai. Posso divertirmi da sobrio e tirare avanti come tutti
loro, ma il mio giudizio è lucido." Ghignò. "Che tu ci
creda o no, è effettivamente una cosa positiva."
Lily lo fissò pensierosa. "E' strano che ti creda?"
Potter sorrise, scompigliandosi i capelli. Black passò gli occhi
da uno all'altra con un'espressione compiaciuta e rispose: "Parecchio."
I tre risero.
Rimasero in silenzio per un po', ma non era fastidioso. Poi Potter parlò.
"Allora, Lils" Disse in tono allegro. "Questo non è esattamente
come avevo immaginato il nostro primo giro ad Hogsmeade..."
Lily sorrise di malavoglia. "Non ne ho mai immaginato uno, punto."
Potter fece una smorfia. "Beh, abbiamo superato quella fase, ora,
quindi forse la prossima volta che c'è un'uscita - o
semplicemente se ti va di andarci - potremmo andare insieme?" La rabbia
di Lily si attizzò e fulminò Potter con lo sguardo, non
degnandolo neanche di una risposta. Lui si ritrasse, allontanandosi in
fretta. "Era solo una domanda!"
"Domanda che ti fai ogni giorno!" Scattò Lily, dicendo addio al suo buonumore.
"Potresti avere un'illuminazione" Commentò Black per aiutare.
Potter ghignò. "Un giorno ti accorgerai che ti amo davvero e che anche tu mi ami."
"Improbabile." L'espressione di Potter precipitò. "Sul serio, non ti stanchi di essere rifiutato?"
"Non ne hai idea" Borbottò Black cupo, lanciando un'occhiata verso James.
"Io mi stanco di rifiutarti!" Disse Lily, con voce stridente.
Il viso di Potter si illuminò. "E' ciò per cui continuo a sperare."
Lily roteò gli occhi. "Seriamente, Potter. Lascia. Perdere."
"Non posso."
L'aveva detto così piano che lei non fu sicura di averlo davvero sentito.
Nota della Traduttrice: Giusto
per non lasciarvi la suspence del capitolo scorso, ecco cosa sono
andati a fare i due scalmanati...E siamo a dieci capitoli! Tanto per
farvi capire, siamo ad un sesto della storia...vi romperò le
scatole ancora per un bel po'!
James sta diventando l'uomo perfetto, almeno secondo il mio punto di
vista; se Lily insiste a dirgli di no, me lo prendo io, altrochè!
Grazie a chi legge e a chi recensisce (anche se preferirei che in questa categoria foste in molti di più...)
Alla prossima!
JudithlovesJane
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Capitolo 11 *** Capitolo Undici ***
Capitolo Undici
Nota della Traduttrice: Avviso anticipato ai naviganti. I prossimi due/tre capitoli avranno elevate dosi di ANGST.
Prendetevi i fazzoletti, prima di continuare.
Ci vediamo in fondo.
Capitolo Undici
"No! Non loro. Prendi me! Prendi me! NO!"
Potter iniziò ad agitarsi nel suo letto sul pavimento,
scagliando via la sua coperta. Preoccupata, Lily si mise a sedere per
quanto le era possibile da incollata ad un Black che dormiva e
cercò di spostarsi per avvicinarglisi.
I suoi capelli erano umidi per il sudore e stava ansimando. Lily si
chinò quando il suo braccio si scagliò sopra la sua testa
per lanciare un incantesimo ad un nemico misterioso.
"Potter?" Disse Lily, allungandosi per scuotergli la spalla mentre lui continuava a rotolarsi in giro.
"Mamma! Papà! No! Felpato, aiutami! No! Aiutami!"
"Potter! James!" Lily lo scosse più forte.
"Aaarghh!" Potter gridò, mettendosi a sedere dritto. Si
guardò attorno in modo agitato, come un bambino dopo un incubo.
"Lils?" Chiese, con espressione confusa. Lei fu sorpresa nel vedere
delle lacrime brillare nei suoi occhi nocciola. "Merlino! Che stavo
dicendo?" Disse lui, asciugandosi le lacrime.
"Un sacco di 'no, prendi me' e qualcosa riguardo ai tuoi genitori e Black."
Alla luce fioca della luna, Lily vide il volto di Potter scurirsi e il
suo labbro inferiore tremare. "Scusa per averti svegliata"
borbottò, prima di ridistendersi.
"Non dormivo comunque" Sussurrò Lily. In realtà era
rimasta sveglia, chiedendosi se i Malandrini fossero davvero terribili
come pensava. "Stai bene?"
Potter annuì, ma lei vide le sue spalle tremare.
"James..."
"No" Gracchiò lui, dando un pugno al cuscino.
"Vieni qui" Gli disse gentilmente, picchiettando il materasso accanto a lei.
"No." Suonava davvero come un bimbo cocciuto.
"James Potter" Replicò lei in tono pericoloso. "Vieni qui. Solo
perchè di recente ho realizzato che non sei un bastardo completo
non significa che non ti affatturerò se mi fai arrabbiare."
Lui la ignorò.
"O che non sveglierò uno degli altri per farti sistemare da loro, invece."
Questo lo fece muovere. Sospirò in silenzio, si alzò e si mise sul letto accanto a lei. "Cosa stavi sognando?"
"Non ti preoccupare" Borbottò lui.
"Potter."
"Cos'è successo a 'James'? Mi piace parecchio quando mi chiami per nome."
"James" Disse Lily, a voce bassa. Gli prese la mano, esitante. "Che cosa stavi sognando?"
Sospirò rumorosamente, con gli occhi che viaggiavano sul suo viso nella stanza illuminata dalla luna. "I miei genitori."
"Sono-"
"Morti. Sono stati uccisi a Luglio." La voce di Potter - la voce di James
- si spezzò sull'ultima parola. "P-papà era un Auror.
Voldemort aveva preso di mira lui e mamma. Anche tutti i miei zii, zie
e nonni sono stati ammazzati" Aggiunse in tono amaro. "Eravamo da
Lunastorta quel giorno. Era stato...ehm...malato, ma sarebbe tornato
alla villa e lo stavamo aiutando a prepararsi."
"Poi" Continuò James, con la voce che si spezzava leggermente.
"Ho ricevuto un gufo da Silente mentre eravamo lì, che diceva
che dovevo tornare a casa immediatamente. L'ho fatto - Felpato ed io ci
Smaterializzati nel momento in cui l'ho ricevuto - e siamo arrivati
lì in tempo per vederli morire."
"Oh, James!" Mormorò Lily. Lo tirò verso di sè con il braccio libero, ma lui la respinse.
"Non voglio la tua pietà!"
"Cosa? James, io non-"
Il suo tono di addolcì. "Sì, invece. E' per questo che non ho lasciato che il Profeta
pubblicasse la notizia. Non voglio che la gente lo sappia. Non voglio
essere il ragazzo senza genitori. Non voglio che la gente mi guardi e
mi compatisca." Prese un respiro profondo. "E' carino sapere che alle
persone importa ma questo non li riporterà indietro, quindi a
che serve?" Rise senza allegria. "Voglio solo ricordarli in pace, senza
avere gente che mi ricopre di condoglianze ogni volta che mi giro.
Voglio superare i M.A.G.O. e farlo bene. Voglio renderli orgogliosi."
Sorrise di nuovo, senza gioia. "In realtà penso che Silente mi
abbia fatto Caposcuola per questo, per distrarmi."
"Non...ti senti in colpa, vero?" Chiese piano lei.
"Lo facevo" Rispose James. "E poi Elaine - la madre di Lunastorta - e
Lunastorta e Felpato mi hanno ficcato un po' di buonsenso in testa."
"Bene." Disse lei con fermezza. "E...non dovevi farlo per forza ma
l'hai fatto lo stesso, quindi gra-grazie per avermelo detto." Aggiunse
infine.
Gli strinse un momento la mano, poi lasciò la presa. Lui
scivolò giù dal letto e ritornò al suo mucchio di
coperte sul pavimento.
-o-
Sirius aprì gli occhi e si
girò. Gli occhi di Lily scattarono per incontrare i suoi.
Sembrava esausta, come se non avesse dormito.
"Stai da schifo, Lils."
"Grazie" Sussurrò lei sarcastica. Poi sembrò sentirsi in colpa. "Scusa. Sono stanca. Non ho dormito."
"Immaginavo. Una qualche ragione particolare?" Mormorò lui, sollevando un sopracciglio.
Lei roteò gli occhi. "Stavo...pensando."
"A cosa?" Insistette lui.
Lei lo fissò speculativa, con gli occhi un po' assottigliati.
Sospirò. "Sto cominciando a pensare che Remus potrebbe non
essere il Malandrino più perspicace." Sirius ghignò. "Mi
stavo domandando se avevo effettivamente ragione su qualcosa...se voi
quattro siete davvero così orribili come mi sono convinta che
foste."
"Davvero, non siamo così male" Le assicurò Sirius.
"Lo so. O sto iniziando a saperlo." Disse lei piano. I suoi occhi
splendenti caddero sulla figura addormentata di James e un piccolo
sorriso affiorò sulle sue labbra. Sirius sorrise ma non disse
niente. Si limitò a guardarla fissarlo.
Il momento di pace fu interrotto da Remus che si agitava. Stava gridando e ringhiando e scattando contro nemici invisibili.
Lily si girò a fissarlo, preoccupata. "Dovremmo svegliarlo?"
"No." Rispose rapido Sirius. Remus era un Lupo Mannaro. Il suo morso poteva essere letale anche da umano. "Lo fa sempre."
"Oh." Ghignò all'improvviso. "Quindi tutti i Malandrini fanno degli incubi molto realistici?"
"Cosa intendi?" Le chiese lui, cauto.
"Beh, Remus ne sta avendo uno mentre parliamo, Peter squittisce come un
topo quando sogna e tu e James..." La sua espressione si fece scura.
Sirius nascose un sorriso. Aveva appena chiamato James con il suo nome?!
"Te l'ha detto?" Disse, senza sorpresa. James avrebbe fatto qualunque cosa Lily gli avesse chiesto senza farsi troppi problemi.
"Stanotte" Mormorò lei. "Stava gridando e piangendo. E' stato
orribile. Lo fai anche tu, sai" Aggiunse, timidamente. "Chiamare i tuoi
genitori."
Lui scosse la testa. "Chiamo quelli di James."
Gli occhi di Lily si riempirono di lacrime e prima che lui sapesse che
stava succedendo, lei l'aveva abbracciato. Era un abbraccio scomodo,
con le loro mani incollate insieme, ma Sirius lo apprezzò
comunque. "Mi dispiace."
"Non ci sono parole per spiegarlo" Gracchiò lui. "Il senso di
impotenza..." Scosse la testa all'improvviso, come un cane con la
pelliccia bagnata. Sorrise debolmente. "Possiamo evitare di parlarne?"
Lily annuì e lui gliene fu grato.
"Allora...Nuovo argomento..." Rise all'improvviso, ritornando allegro. "Hmmm...chi è il migliore senza maglietta?"
Lily arrossì. "Non intendo rispondere!" Disse, mortificata. Gli diede uno scappellotto sulla spalla.
"Oh, andiamo! Poi io ti dico chi secondo me è la ragazza più carina. A torso nudo, ovviamente."
"No, grazie." Rispose Lily, all'apparenza nauseata. "Non ho affatto bisogno di saperlo."
"E se fossi tu?"
Lily fece una smorfia. "Continuo a non aver bisogno di sentirlo."
"Non sei tu." Disse Sirius, con tono un po' di scuse. Lily non
sembrò farci caso. "Non sei affatto male, però" Aggiunse,
onestamente. "Soprattutto con quel pigiama."
"Si- Black-" Cominciò Lily, coprendosi con la trapunta.
"Ti sto solo prendendo in giro." Disse Sirius, ghignando.
"Beh, smettila" Rispose Lily, scocciata.
"Va bene" Replicò Sirius, scrollando le spalle come se fosse lei
a rimetterci. "In cambio per il mio essere gentile, mi devi dire una
cosa! Chi è il Malandrino più carino?"
"Sirius! Non intendo avere questa conversazione!"
"Per favore?" Chiese Sirius, rifilandole il suo miglior sguardo da
cucciolo smarrito. Lei affondò la faccia nelle mani. "Per
favore, per favore, per favore?!"
"No" Grugnì Lily. "Onestamente, non mi interessa il vostro aspetto."
"Ma voglio sapere se sono bello dentro e fuori!" Esclamò Sirius.
Lily rise ma scosse i suoi riccioli ramati, rifiutandosi di rispondere. "Cosa facciamo oggi?" Chiese, cambiando argomento.
Sirius aggrottò le sopracciglia. "Non so. Penso che sarà
il caso di tenerci lontani dal pubblico il più possibile, quindi
resteremo qua attorno, o forse potremmo andare nella Sala Comune dei
Capiscuola...Probabilmente dovresti dormire, oggi."
"Andrò a letto presto stase-"
"'Giorno" Li interruppe una voce sonnolenta.
Remus.
Sirius gli lanciò un'occhiata preoccupata. La sua voce era roca ed era più pallido del solito.
"Buongiorno...Rem, stai di merda."
"Grazie, Felpato. Quale ragazzo non desidera svegliarsi e sentire il
suo aspetto immediatamente paragonato a del materiale fecale?"
Scattò Remus.
"Yeesh! E' quel periodo del mese?" Lo punzecchiò Sirius. "O ti sei solo svegliato dal lato sbagliato del letto?"
"Continua a parlare e non ti sveglierai mai più." Minacciò Remus, lanciando un cuscino nella loro direzione.
Lily sembrò sorpresa nel vedere il dolce, amichevole Remus che
si comportava in modo così seccato. Sirius nascose un ghigno.
Era sempre così durante i pleniluni. Sirius lanciò un
calzino appallottolato attraverso la stanza con tale precisione da
centrare Peter, svegliandolo.
"Coda" Disse Sirius "Sveglia Ramoso e porta Lunastorta in Infermeria. Non si sente bene." Remus grugnì.
Peter rotolò giù dal letto e incespicò finchè non raggiunse James.
"Ramoso. Ramoso. James. Ramoso."
Sirius roteò gli occhi. James non aveva il sonno pesante, ma un
colpetto timido e Peter che sussurrava il suo nome non l'avrebbero
svegliato. Ghignò quando gli venne un'idea.
"Lils, fammi un favore e dì il nome di James."
"Po-"
"Il suo vero nome."
"James?" Disse lei, confusa.
Gli occhi di James si aprirono di scatto. Lei sorrise. "La biblioteca sta bruciando."
"Per Merlino!" Esclamò James, sedendosi dritto. "Non la biblioteca! Lily adora la biblioteca! Aspetta. Lily?!"
Lily si stava mettendo a piangere dal ridere e Sirius l'avrebbe fatto, ma era distratto dai versi di dolore silenzioso di Remus.
"Che cosa ci fai quassù, Lils?" Chiese James, confuso. "La McG-
Oh." Rise, guardando le mani sue e di Sirius. "Giusto, lascia perdere."
Si stiracchiò e Lily si assicurò di distogliere lo sguardo.
James si alzò, diede un'occhiata a Remus e disse: "Lunastorta,
hai l'aria di qualcuno che ha bisogno dell'Infermeria. Pete, vieni con
me. Felpato, resta qui." Guardò Lily. "Ovviamente tu devi
restare se Felpy resta. Sembri stanca, quindi suggerirei che dormissi
un po'."
Lily lo fissò con la bocca aperta. Persino Sirius era
impressionato da quanto presto l'altro si era svegliato e messo in moto
e che la sua immediata reazione fosse di fare esattamente ciò
che lui avrebbe fatto. Dopotutto, erano come fratelli.
"Alziamoci, Lunastorta, su." Disse James con allegria. Remus ringhiò. "Buongiorno anche a te."
Remus sembrò uscire dal trance. Sorrise debolmente e
buttò i piedi oltre il lato del letto. James Appellò una
camicia e l'aiutò ad infilarsela e poi lui e Peter lo guidarono
fino alla porta, che si chiuse dietro di loro con un cigolio.
Nota della Traduttrice 2: Ok,
forse questo capitolo non è ancora strappalacrime al 100 %, ma
per quanto mi riguarda c'è parecchio di cui essere tristi...Il
prossimo sarà peggio.
Ringrazio chi ha recensito gli ultimi due capitoli: lilyluna97, marauder11, lenemckinnon e Ayumi Edogawa. Continuate a farmi sapere che ne pensate!
Alla prossima!
JudithlovesJane
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Capitolo 12 *** Capitolo Dodici ***
Capitolo Dodici
Nota della Traduttrice: Ripeto l'avvertimento. Ondata di angst in arrivo. Ci si vede in fondo.
Capitolo Dodici
Lily e Sirius erano soli nel
dormitorio dei maschi. Lily stava facendo i compiti e Sirius era seduto
sul suo letto, tamburellando i piedi sul pavimento.
Lily non l'aveva mai visto così agitato. Sapeva che aveva
saltato le selezioni per il Quidditch quel pomeriggio, ma di certo
questo non poteva averlo reso così irrequieto, no? Lei c'era
quando aveva parlato con Marlene e le aveva spiegato perchè non
poteva esserci. Lei gli aveva promesso un posto in squadra in ogni caso.
Un lupo ululò in lontananza e lui si irrigidì, le mani
che si chiudevano a pugno. Lily lo osservò con la coda
dell'occhio.
"Allora, quando torneranno gli altri?"
"Remmy probabilmente starà in Infermeria tutta la notte e non mi
stupirei se Pete e Jamie provassero a restare con lui" Disse Sirius
rapidamente. Tornò a fissare con occhi torvi la luna piena fuori
della finestra. Lily era confusa.
"Bl-Sirius" La testa di lui si girò di colpo, per fissarla.
"Sì, è il tuo nome di battesimo. Ne ho uno anch'io." Lo
prese in giro lei.
"M-ma-?"
"Ti senti bene? Forse dovremmo andare in Infermeria a farti dare una Pozione Calmante."
"No!" Rispose Sirius con una voce stranamente acuta. "Non voglio farti stare seduta lì con me."
"Non mi dà fastidio, se tu stai male" Replicò lei, ora
preoccupata. "E poi, anche gli altri tre saranno lì."
"No, sto bene qui." Blaterò Sirius. Lily lo guardò con apprensione.
-o-
Sirius stava camminando avanti e
indietro. Lily veniva trascinata dietro di lui, sconcertata, ma non
diceva nulla. Lo lasciava semplicemente comportarsi come un pazzoide e
per questo, le era grato.
Quella notte lo avrebbe ucciso. Ogni volta che Sirius sentiva l'ululato
di Remus, aveva i brividi lungo la schiena. Le cose durante i pleniluni
erano difficili anche nel migliore dei periodi e spesso ci volevano sia
lui che James per tenere Remus sotto controllo.
Quella notte, James era solo. Quella notte, James era confinato in un
piccolo spazio con un Lupo Mannaro e Sirius non era lì ad
aiutarlo. Da cervo, James era grande e forte abbastanza per cavarsela,
ma non poteva certo offendere, tranne che con le corna o con un calcio
ben assestato. Sirius, da cane, poteva mordere e graffiare e anche
usare ringhi e latrati di avvertimento. James poteva solo bramire.
Peter era utile per le goliardate e per superare il Platano
Picchiatore, ma una volta che Remus si era trasformato, diventava
inutile, visto che un ratto non aveva speranze contro un Lupo Mannaro.
Di solito si nascondeva sotto ai mobili della Stamberga Strillante.
James era solo.
Sirius diede un calcio al letto, imprecando forte quando si fece male
all'alluce. Lily lo osservò con gli occhi sgranati. Remus,
fuori, ululò di nuovo e lui serrò le mani fino a far
sbiancare le nocche. Lily, ovviamente, non poteva percepirlo, ma
Sirius, con l'udito da Animagus, sentì un ringhio.
Si fermò di colpo e Lily si scontrò con la sua schiena.
La ragazza balbettò una scusa che lui a malapena udì;
fuori, era diventato silenzioso.
Troppo silenzioso.
Decisamente, decisamente troppo silenzioso.
"Merda!" Imprecò, correndo verso la finestra. Non poteva veder
succedere granchè. Tutto era immobile. Poi, avvertì un
debole schiocco. Proveniva dalla direzione generica di Hogsmeade.
Sirius imprecò di nuovo. Peter non sapeva Smaterializzarsi,
quindi doveva essere James e James si sarebbe Smaterializzato solo se
qualcuno fosse stato ferito.
"L'hai sentito?" Chiese Lily, esitante. Era una notte serena, immobile.
Ovvio che anche lei avesse sentito lo schiocco. Si rese conto che il
suo comportamento la stava spaventando e immediatamente si sentì
in colpa. Sirius annuì, incapace di articolare una risposta.
Rimase immobile per meno di un secondo.
Poi si tuffò verso il suo baule e iniziò a tirar fuori di
tutto. Alla fine, le sue mani si chiusero sulla Mappa del Malandrino.
"Giuro solennemente di non avere buone intenzioni" mormorò.
Onestamente non gli importava se Lily stava sbirciando la mappa da
sopra la sua spalla. L'inchiostro si sparse sulla superficie della
pergamena e Sirius scandagliò il cortile alla ricerca dei suoi
compagni Malandrini.
Trovò il puntino di Peter, che si muoveva a velocità
allarmante verso il castello. Sirius controllò il bordo per
qualunque segno degli altri due e non trovò nulla.
Era un brutto segno. Se lo sentiva.
-o-
L'assenza dell'enorme cane simile ad un orso non turbò il Lupo Mannaro, lo fece infuriare.
E scatenò la sua furia sul cervo. Il cervo non lo
incolpò, sapendo che il lupo non poteva farci niente. Era un po'
scosso, però, ferito piuttosto gravemente e aveva perso
già parecchio sangue...Diede un'occhiata alla finestra sprangata.
Ancora pochi minuti e sapeva che il peggio sarebbe passato. Era sempre
dura appena dopo la trasformazione e poi si migliorava man mano che la
nottata andava avanti. Il cervo si maledì per non aver ritardato
il suo arrivo.
Il lupo ringhiò selvaggiamente e il cervo saltò indietro,
ma i denti del Lupo Mannaro gli sfiorarono comunque il fianco. Il cervo
fece un buffo verso col naso e diede un colpetto gentile al lupo, che
scattò.
Uno striscio di sangue apparve sul muso del cervo e lui saltò
via, sbattendo contro un comodino nell'impeto. Le pozze di sangue
resero scivoloso il polveroso pavimento per gli zoccoli del cervo, che
cadde, collassando a terra.
Il lupo si lanciò, attaccando la sua zampa anteriore, la spalla,
il collo, dovunque potesse raggiungere con i suoi lunghi denti affilati
come rasoi. Il cervo calciò, ma con i palchi incastrati nei
tendaggi infestati dalle tarme non riusciva a muoversi bene. Alla fine
riuscì a liberarsi e zoppicò verso la porta. Aveva male
dappertutto.
Bramì due volte, forte e il lupo ululò. La visuale del
cervo si offuscò. Doveva uscire da lì. Per quanto si
fosse sentito obbligato, era stato un errore andare lì senza il
cane, quella notte.
Bramì di nuovo e un ratto zampettò da sotto il letto
devastato. Il lupo scattò giocosamente verso di lui, pestandolo
con una delle sue grandi zampe. Il roditore squittì, ma non era
davvero ferito, solo terrorizzato. Il lupo sapeva essere gentile quando
lo desiderava. Il cervo cercò un qualunque segnale di
ostilità, ma non ne arrivò nessuno.
Il suo respiro era affaticato, venendo con strani suoni attraverso il
naso e il buco sul suo collo. Il sangue colava sul pavimento. Le sue
tre zampe sane tremarono sotto il suo peso e crollò sul duro
pavimento con un forte tonfo.
Il ratto si avvicinò di corsa e così fece il lupo. Il
cervo cercò debolmente di sollevarsi, per difendersi, ma non
avrebbe dovuto preoccuparsi. Il lupo annusò teneramente il suo
collo e leccò il naso del cervo, un mugolio che gli risaliva la
gola. Portava le orecchie indietro e aveva la coda tra le gambe.
Guaì.
Gli occhi del cervo si stavano chiudendo. Cercò di resistere al
sonno, sapendo che se si fosse addormentato probabilmente non si
sarebbe più svegliato. Cercò di alzarsi di nuovo e il
lupo si premette contro di lui per aiutarlo. Questa volta ci
riuscì e zoppicò verso la porta, lasciando un'appicicosa
scia rossa dietro di lui.
Il lupo scattò verso il suo orecchio, ma lo lasciò andare
subito. Era come se un istinto fosse scattato, ma qualcos'altro
l'avesse trattenuto. Anche in punto di morte, il cervo riuscì ad
apprezzare l'autocontrollo.
Il lupo lanciò al cervo uno sguardo fisso, che diceva chiaramente 'vattene da qui'
e poi si allontanò quanto più possibile dalla porta. Il
ratto sgambettò oltre e uscì da sotto la porta, ma il
cervo era bloccato. Ancora tremante, iniziò a trasformarsi.
Meno di un secondo dopo, al suo posto si trovava un ragazzo. James
Potter vide il lupo irrigidirsi e caracollò fuori, chiudendo la
porta a chiave dall'altro lato. Il lupo sbattè con un colpo
contro la porta chiusa, ma non l'attraversò. Ululò una
volta, poi calò il silenzio.
James precipitò sul pavimento della Stamberga Strillante,
ansimando. Le sue ferite erano molto più pronunciate in forma
umana, specialmente il suo collo maciullato.
Peter si trasformò e accorse al suo fianco. Compì qualche
incantesimo curativo estremamente basilare: uno per fermare un po' del
sanguinamento, uno per impedire a James di svenire - era troppo
pericoloso per James riposarsi ora ed era impossibile che Peter potesse
portarlo fuori da lì da svenuto - e un altro per rimpiazzare il
sangue che stava perdendo tanto velocemente.
"Aiuto" Sussurrò James con voce roca. "Ci serve aiuto."
"Lo so" Gracchiò Peter, con delle grosse lacrime che gli colavano dagli occhi. "Che cosa posso fare?"
James contemplò brevemente di andare al San Mungo ma decise che
non ne valeva la pena. Troppe domande da troppa gente e dubitava che
sarebbe riuscito a Smaterializzarsi là in quello stato.
Probabilmente si sarebbe Spaccato e sarebbe morto comunque e se Peter
avesse provato a Smaterializzarli, sarebbe morto di sicuro.
"Trova Felpato" Disse James chiaramente. Si maledisse per non saper
inviare messaggi con i Patroni. "Non dire niente a nessuno
finchè non l'hai visto."
"C'è Lily con lui" Squittì Peter.
James sorrise debolmente. "Ora come ora, non potrebbe fregarmene di meno. Corri."
Peter si girò e corse via, trasformandosi in un ratto a
metà passo. Sarebbe stato più veloce così, James
lo sapeva, ma non veloce abbastanza. Stava morendo, se lo sentiva,
sentiva il sangue impregnare il tappeto su cui si trovava, sentiva il
battito irregolare del suo cuore.
"Coda, aspetta!" Mugugnò James. Il ratto si girò a fissarlo.
"Se-se succede il peggio" Prese un respiro profondo. "Vi voglio bene,
ragazzi e-e anche a Lily, okay?" Il ratto annuì. "Aspetta!"
Tutto il corpo di James tremò per un colpo di tosse. Un grumo di
sangue coagulato gli finì sul mento. "Pete, dì a Remus
che non è stata colpa sua. Sarei venuto per la prossima luna
piena."
Il ratto squittì tristemente, poi zampettò via. Almeno
aveva risparmiato a Peter il tormento di vedere la luce nei suoi occhi
spegnersi.
James cominciò ad elencare le persone che amava per passare il tempo rimastogli.
Sirius, Remus, Peter, Lily, Mamma, Papà, Noddy.
James si fermò, la speranza che scorreva in lui con la stessa certezza con cui il sangue scorreva fuori.
Noddy.
"Noddy" Sussurrò.
Sentì uno schiocco.
Nota della Traduttrice 2: Io
vi avevo avvisati. Breve, intenso e splatter quanto basta. Perdonate la
suspence finale, ma pubblicherò il prossimo capitolo a breve,
quindi non mi morite dall'ansia, per favore!
Ringrazio marauder11 (che sta diventando una fedelissima), Ayumi Edogawa (non stupirti dei ringraziamenti...le recensioni mi illuminano le giornate!), Fallen_Angel98 (a cui do il benvenuto) e lenemckinnon (che ha vinto il premio di recensione più lunga) per aver commentato.
Cambiate pacco di kleenex, gente.
Alla prossima!
JudithlovesJane
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Capitolo 13 *** Capitolo Tredici ***
Capitolo Tredici
Capitolo Tredici
"Sirius! Che sta succedendo?! Perchè ti comporti-" Lily non
conosceva parole per descrivere come si stava comportando.
"-così?" Concluse, banalmente; Sirius aveva afferrato la sua
bacchetta e stava trascinando Lily verso la porta quando sentirono un
forte schiocco dietro di loro.
Si voltò e l'espressione sul suo volto fu di assoluto sbigottimento.
"Noddy?!"
"Padron Sirius" La piccola elfa domestica squittì tra le
lacrime. Sirius si era già mosso oltre, verso James. La mano di
Lily corse alla bocca quando lo vide. "Il Padrone chiama Noddy e gli ha
chiesto di portarlo in questo posto."
"Ragazzo sveglio." Alitò Sirius mentre si inginocchiava accanto al suo distrutto migliore amico.
"Felpy!" Disse James, tossendo sangue. Sirius imprecò e gli pulì la bocca con un lenzuolo.
"Dobbiamo portarlo da un insegnante!" Esclamò Lily, trovando la voce.
C'era un lungo taglio sul viso di James, da appena sotto l'occhio
destro fino al fondo del lato sinistro della faccia. Il collo era un
disastro di sangue. Sembrava che qualcuno o qualcosa avesse cercato di squarciargli la gola. Le sue braccia erano maciullate.
Indossava ancora gli stessi jeans con cui era uscito parecchie ore
prima e anche la stessa maglietta grigia, ma erano resi irriconoscibili
dal sangue.
"No!" Singhiozzò Sirius. "No, non possiamo. Lily, non possiamo, ti prego!"
Lei guardò il suo volto in agonia e al viso emaciato e
sofferente di James. "Non essere stupido, Black!" Urlò.
"Guardalo!"
"Lo vedo benissimo, grazie!" Sbraitò Sirius.
"Non un insegnante, per favore, no." Soffocò James, gli occhi pieni di terrore che incrociarono quelli di Sirius e Lily.
"Sistemalo, allora." Disse lei lanciando a Sirius il suo sguardo da
Caposcuola, nonostante dubitasse che potesse curare James. "Se
peggiora, ci andrò dalla McGranitt e da Madama Chips." Poi scoppiò a piangere.
Sirius annuì tremante e diede un colpetto a James con la
bacchetta. La maglietta scomparve, rivelando il suo petto squartato e
sporco di sangue. Sirius ondeggiò la bacchetta e alcuni dei
tagli minori scomparvero, insieme a quelli sulle braccia. Tutto
ciò che rimase furono alcune piccole cicatrici a malapena
visibili.
"Noddy, potresti andare in bagno e prendermi la scatola marrone, per favore?"
L'elfo annuì e tornò un istante più tardi con una
versione più piccola del baule scolastico, che diede a Sirius.
Si allontanò di un passo dai ragazzi per mettersi accanto a Lily
e le carezzò la mano, singhiozzando in silenzio.
Sirius stappò una bottiglia di Dittamo con mano tremante e ne
versò gran parte sul collo e sul petto di James. Quest'ultimo
grugnì mentre Sirius muoveva la bacchetta e la pelle sfrigolava.
Il labbro di Sirius tremò mentre rimestava dentro al baule per cercare delle medicine.
Nella successiva mezz'ora, Sirius aggiunse parecchi degli altri
unguenti e pozioni e la condizione di James migliorò. Era
rimasto cosciente per tutto il tempo, ma anche incredibilmente
insensibile, soltanto grugnendo di tanto in tanto e non rispondeva mai
quando loro facevano domande.
"Lily...Lily, guarda dall'altra parte."
"Perchè?" Volle sapere lei.
"Devo togliergli i jeans. Non sarà nudo, però..."
"Giusto" Borbottò lei. Nonostante la gravità della
situazione, arrossì comunque. Lo sentì mormorare qualche
altro incantesimo e poi Appellare i pantaloni del suo pigiama. Dopo un
po' di rimestio, Lily ritenne sicuro voltarsi. Sirius fece Evanescere
il sangue.
Lily lo fissò. Era completamente guarito. C'era qualche
cicatrice, ma stava bene. Il suo respiro era un po' affrettato, ma non
stava più sputando sangue.
"Grazie, Felpato." Gli occhi di James si chiusero in un brivido. Il
viso tirato di Sirius riuscì a restituire un piccolo sorriso
prima che lui iniziasse a piangere. Lily - ora certa che stesse bene -
si asciugò le lacrime, aspirò il sangue dalle sue mani,
dagli abiti di entrambi i ragazzi, dal pavimento e dalle lenzuola.
Levitò James sul suo letto. Sirius immediatamente si alzò
per sedersi accanto a lui.
"Sirius" Disse Lily piano. "C-cosa vuoi che faccia con l'elfo domestico?"
La piccola elfa stava sbirciando dal bordo del letto al padrone
addormentato, con le lacrime che scivolavano giù dai suoi enormi
occhi azzurri.
Sirius spostò con riluttanza lo sguardo da James, asciugandosi
gli occhi. Scivolò giù dal letto e si accucciò
davanti all'elfa, prendendola in uno stretto abbraccio con una sola
mano, sussurrando "Grazie, Noddy" a ripetizione, con tanto fervore che
il cuore di Lily quasi si spezzò. Le sussurrò
qualcos'altro e lei annuì, gli baciò la fronte e si
Smaterializzò. Sirius tornò a sedersi accanto a James.
Lei e Sirius fecero un salto quando la porta sbattè. Sirius
annuì nella sua direzione e Peter si affrettò all'altro
lato di James.
"Peter, anche tu sei coperto di sangue!" Esclamò Lily. "Sei ferito?"
Lui scosse la testa. "E' tutto di Ramoso...com'è arrivato qui? Si è Materializzato?"
"Non ci si può Materializzare entro i confini della scuola."
Disse Sirius, senza badarci. Lily sollevò un sopracciglio. Era
stata sul punto di dire esattamente la stessa cosa.
"Tergeo" Borbottò Lily, puntando la bacchetta su di lui.
"Ehi, grazie" Disse Peter con un sorriso forzato. Lei non riuscì
a rispondere con un vero sorriso. L'altro incontrò gli occhi di
Sirius. "Lo hai curato?"
Sirius annuì, passandosi una mano tra i capelli. "Era messo male...Hai visto cos'è successo?"
"Una buona parte." Sussurrò Peter. Cominciò a tremare al pensiero.
"E?"
"Era orribile, Felpato. Siamo
arrivati troppo presto quindi era ancora aggressivo per il dolore della
trasformazione." Lily ascoltò con interesse terrorizzato.
Trasformazione? Che cosa stavano facendo, nel nome di Merlino?
"Mi sono nascosto, come al solito" Ammise Peter, in tono di scuse. "Ma ho visto tutto da sotto il letto. E' stato...un casino.
Ramoso è scivolato sul suo sangue e si è incastrato
con...ehm...con la testa nelle tende." Sirius fece una smorfia che fece
pensare a Lily che volesse ridere.
"E' stato quando...ehm..." Peter si afferrò la gola. Sirius
deglutì, a malapena in grado di annuire. "Dopo ha cercato di
andare verso la porta e ha iniziato a...chiamarmi. Sono uscito e lui ha
un po' giocato con me e poi Jamie è crollato e siamo andati
tutti e due a vederlo...è stato come se il mostro fosse morto.
Stava guaendo e mugolando ed era davvero preoccupato e poi ha aiutato
Ramoso ad alzarsi e si è ritirato nella parte più lontana
della stanza perchè potesse uscire."
"Ramoso è riuscito ad uscire e poi è crollato in entrata.
Mi ha detto di venire da te e poi mentre me ne stavo andando, mi ha
detto che ci vuole bene, anche a te, Lily e ha detto che non era colpa
di Lunastorta e poi ha detto che sarebbe venuto alla pros- il mese
prossimo."
"Pensava di stare per morire." Disse Sirius, a voce bassa. Peter
annuì in modo così grave che Lily ricominciò a
piangere; "Mi ha detto che ci vuole bene, anche a te, Lily" le
rimbombò nella testa ancora e ancora. Aveva sempre pensato che
lui la stesse semplicemente presa in giro, che James la volesse solo
perchè non poteva averla...ma forse ci teneva davvero. Aveva
pensato di stare per morire.
Stranamente, non riusciva ad immaginare la vita ad Hogwarts senza James
e nemmeno la vita a casa; di solito, durante le vacanze riceveva
lettere da lui, che sceglieva di ignorare. Ora che ci pensava, James
era sempre stato una costante nella sua vita, che non cambiava quasi
mai da un anno all'altro e sempre lì, che lei lo volesse o meno.
-o-
Erano più o meno le quattro
del mattino quando Remus corse in camera. Era pallido e smunto e aveva
parecchi graffi freschi sul viso, ma la cosa non sembrava preoccuparlo.
Andò dritto accanto a Sirius e guardò James con
un'espressione indecifrabile.
"Non è-?" Ansimò, gli occhi color ambra che si riempivano di lacrime.
"Sta bene" Lo rassicurò Sirius. "Era cosciente quand'è arrivato e mentre lo curavo."
"Ahia" Disse Remus, trasalendo.
"Sembrava oltre il dolore, ad essere onesti." Replicò Sirius,
grave. Il viso di Remus si rabbuiò. Lily era seduta sul letto di
Sirius, con gli occhi fissi sulla figura immobile di James.
James si svegliò alle cinque. Si mise a sedere, guardando con un
certo divertimento i quattro diciassettenni assonnati e preoccupati
seduti accanto a lui e poi Sirius gli ficcò una Pozione
Ripristina Sangue giù per la gola.
Mentre James tossiva e sputacchiava e faceva deboli commenti sul
tentato omicidio e il suo affogare nelle pozioni di Sirius,
quest'ultimo, che sembrava stesse cercando di non piangere, lo
abbracciò rudemente, ringhiandogli qualcosa di incomprensibile
all'orecchio. Lily si risistemò sul letto in modo che Sirius
potesse avvolgere entrambe le braccia attorno al collo del suo migliore
amico.
Remus stava lasciando scorrere le lacrime liberamente ora che James era
sveglio. Lui e Peter li abbracciarono e i quattro Malandrini stettero
là seduti, ammucchiati insieme, per quasi dieci minuti. Le cose
erano già state difficili, prima, ma non erano mai stati
così vicini dal perdere uno di loro e questo era più che
preoccupante. Remus non potè evitare di pensare che fosse colpa
sua.
"Lunastorta?" La voce debole e attutita di James chiamò da un
luogo imprecisato nel cerchio di braccia. "Posso sentirti pensare e
giuro che se mi diventi tutto autocommiserante non ti rivolgerò
mai più la parola."
Remus sorrise suo malgrado. "Mi dispiace tanto, Ramoso, così
tanto, ma non sarò egoista. Se decidi di smettere di parlarmi,
rispetterò il tuo volere e-"
"Cretino!" Ringhiò James, prima di tossire. Sgusciò fuori
dall'abbraccio per guardar male l'amico. Era così pallido e
stanco che non ebbe l'effetto desiderato, ma era il pensiero dietro al
gesto che fece indietreggiare un po' Remus.
"Permettimi di correggermi" Borbottò James. "Se mi diventi tutto
autocommiserante, tirerò personalmente fuori la mia scopa e la
userò per picchiarti in testa."
Remus rise. "Grazie, Ramoso. Ma continua a dispiacermi..."
Sirius gli diede uno scappellotto sulla nuca. "Non stavi ascoltando?!"
"Sì, ma mi-"
"Dì che ti dispiace un'altra volta e ti picchierò con la
scopa e poi darò ciò che resta di te in pasto alla Piovra
Gigante." Minacciò James mentre riaffondava nei cuscini. Sirius
sghignazzò, più alla menzione della Piovra Gigante che
non alla minaccia in sè.
Gli occhi di Remus si inumidirono mentre guardava i tre migliori amici che qualcuno avrebbe mai potuto avere.
"Grazie" Gracchiò, mentre altre lacrime gli scivolavano lungo le
guance pallide. Prese un respiro profondo e guardò la strega dai
capelli rossi. Era una di loro ora, che lo sapesse o no. Ci sono alcune
situazioni che non si possono affrontare senza diventare amici e quella
notte era senza dubbio una di quelle. Sirius stava chiaramente pensando
lo stesso.
Sirius diede un'occhiata a Remus, che annuì. Il Malandrino dai
capelli lunghi incontrò lo sguardo degli altri due compari.
Peter annuì con riluttanza e James fece lo stesso, riuscendo a
sembrare determinato.
"Lily, penso di-" Cominciò Remus.
"Pensiamo di doverti una spiegazione" Finì Sirius.
"Se ne vuoi una?" Aggiunse James, fissando la sua espressione nervosa. Lily annuì piano.
"Lunastorta?" Disse Peter, in tono d'invito.
Nota della Traduttrice: E qui
si risolve il climax, o almeno buona parte di esso. James sta bene,
Sirius ha un futuro da medico, Lily è ufficialmente entrata nel
gruppo e...House Elves FTW, potrebbe dire qualcuno. Se non ci fossero loro!
Pubblico questo capitolo scritto occhieggiando la PESSIMA performance
della Nazionale, nella speranza che questo renda positiva almeno la
parte finale delle vostre giornate.
Ringrazio Ayumi Edogawa, marauder11, alpha_blacky, dandelion10 e LilyLilian per aver recensito e tutti voi che leggete.
Alla prossima, con le rivelazioni dei Malandrini!
JudithlovesJane
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Capitolo 14 *** Capitolo Quattordici ***
Capitolo Quattordici
Capitolo Quattordici
Per qualche scioccato istante, l'unica cosa a cui Lily riuscì a
pensare era che Severus Piton, il suo ex migliore amico, aveva ragione.
"Sei un Lupo Mannaro." Era soddisfatta di come la sua voce suonasse razionale. "Non stai scherzando? Sei serio?"
"Certo che no" Disse Remus sogghignando. "Lui è Sirius." Poi sospirò. "Sono un Lupo Mannaro."
"Wow." Lo guardò come se non lo avesse mai visto prima.
Sbirciò fuori dalla finestra per controllare la luna. Fuori,
stava ormai impallidendo, ma diverse ore prima era stata indubbiamente
piena.
"Quindi tu...l'hai attaccato." Sussurrò, guardando James. Le mani le corsero alla bocca. "Ma allora-?!"
Sirius sollevò una mano e prese un profondo respiro, guardando
prima Peter, poi James. "Lily, quello che stiamo per dirti non
può essere ripetuto." Gli occhi di Lily si allargarono mentre
annuiva. Il ragazzo sembrò prepararsi psicologicamente, poi
disse: "Siamo Animagi."
Lily li fissò tutti a bocca spalancata, aspettando che qualcuno
annunciasse che era tutto uno scherzo. Nessuno disse nulla.
"Ma è magia incredibilmente avanzata! Molti maghi adulti non-
Siete davvero- E' così irresponsabile e-e- Da quanto?"
Terminò con un bisbiglio.
"Dall'inizio del quinto anno" Rispose Peter piano. "Ma l'idea c'è venuta dal primo."
"Illegali?" James annuì. "Perchè?"
"Abbiamo scoperto la verità sulla condizione di Remmy al primo
anno. Quando ci siamo accorti che la sua prozia era morta tre volte in
quattro mesi abbiamo capito che qualcosa non quadrava e abbiamo
iniziato ad annotare dettagli sulla data, il tempo, il suo aspetto...in
realtà sei stata tu a svelare l'arcano."
"Io?" Chiese Lily, scioccata.
"Jamie ti ha chiesto di uscire una sera in cui Rem non c'era. Ha
paragonato il suo amore per te alla luna e tu hai iniziato a citare Shakybeer-"
"Shakespeare" Lo corressero Remus e Lily piano.
"Sì, lui" Commentò Sirius senza batter ciglio. "Comunque,
ho scritto la fase della luna per la prima volta...Dopo abbiamo capito.
Avevamo letto in un libro che diventando Animagi potevamo stare con lui
durante i pleniluni. Una volta trovata la soluzione, noi tre l'abbiamo
affrontato all'inizio del secondo anno. Ha confermato tutto."
"Ho pensato che mi avrebbero abbandonato." Sussurrò Remus,
fissandosi le mani. "Che non sarebbero rimasti miei amici perchè
sono un mostro."
"Non essere ridicolo!" Disse Lily. "Di questi tre idioti si può
dire qualunque cosa, ma non che siano sleali. E nemmeno io, se è
per quello. Anche dopo stasera continuerò a parlarti."
"E' quello che hanno detto loro." Replicò Remus con un sorriso rassegnato. "Lo hanno liquidato come il mio piccolo problema peloso."
James e Sirius ghignarono quando sentirono Lily mugugnare qualcosa
riguardo ad un coniglio. Si massaggiò le tempie con le sue dita
sottili, colpendosi in faccia con la mano di Sirius. Lui rise piano ma
lei lo sentì a malapena.
Faticava a credere che fossero riusciti a mantenere un segreto grande
come quello per così tanto tempo. Trovava anche sconvolgente che
la loro più grande impresa era quella di cui non avevano parlato
con nessuno e tutto per aiutare un amico. Era un'ulteriore prova della
sua teoria in costruzione che i Malandrini erano effettivamente delle
brave persone.
"E tu non sei potuto andare stanotte perchè eri bloccato." Borbottò, guardando Sirius. Lui fece una smorfia.
"Non c'è da stupirsi che fossi così agitato."
Sollevò lo sguardo, fissandoli con curiosità nei suoi
occhi di smeraldo.
"Cosa siete, allora?"
Peter la guardò. "Un ratto."
"Sirius?"
"Un cane. Con la pelliccia come questi" Disse lui, indicando la chioma nera, lunga e spettinata.
"James?"
James fece una smorfia. "Io sono Ramoso." Borbottò.
"Ramoso?" Chiese Lily. Realizzò all'improvviso che i loro
soprannomi riguardavano le loro forme di Animagus. "Cosa allora? Un daino?"
"Daino?!" Chiese James con aria scandalizzata. "Sono un cervo."
"Wow" Borbottò lei, faticando a dare un senso agli eventi di
quella notte complicata. Lily non era sicura di che espressione avesse
la sua faccia ma James l'attirò in un abbraccio stretto. "Sai
che sei un imbecille, vero?" Sussurrò contro il petto di James.
"Sì." Rispose lui con un ghigno. "Ma non vale la pena piangerci
sopra." Con suo sommo imbarazzo, Lily si accorse di stare singhiozzando
forte.
"Posso piangere se mi va." Blaterò lei. "Voi siete i più
stupidi cretini che abbia mai incontrato ma i vostri cuori sono al
posto giusto...Sapevo che vi volevate bene, ma stanotte è stato-
Quando vi siete tutti abbracciati e- e tu stavi morendo, James!"
"Stavi è la parola chiave, qui." Disse Sirius, quasi in tono compiaciuto. Lily gli lanciò un'occhiataccia umida.
"E poi" Aggiunse James allegramente "tu mi odi, ricordi? Certo, non mi
hai mai detto di andare a farmi squartare da un lupo" fece l'occhiolino
a Remus che sembrava imbarazzato "ma l'intento c'era."
Lily scosse la testa, orripilata. "Non ti ho mai odiato!"
I Malandrini sembravano scettici, costringendo Lily a riformulare la
sua affermazione. Si allontanò dal petto di James per studiare
il suo volto. "Era più una forte disapprovazione." Ammise. I
Malandrini risero.
"Era?" Chiese Peter piano. Lily si asciugò le lacrime.
"Beh, dopo aver passato con voi due giorni interi, io...ehm..." Per la
prima volta, Lily Evans non aveva parole. Come poteva esprimere le sue
emozioni, quando ce n'erano così tante e spaziavano
dall'affezionata esasperazione, amicizia, lealtà e, se osava
dirlo, quella sensazione di amore che viene dall'appartenere ad una
famiglia...Anche se quel sentimento era nato per colpa di un
Incantesimo di Adesione.
"Aww!" Disse Sirius, facendo finta di tirare su col naso. "Siamo
toccati, Lils. Ci vuoi così bene che non puoi nemmeno
articolarlo!"
Lei gli colpì il braccio senza molta voglia, un sorriso
splendente che le illuminava il viso stanco. Il braccio di James le si
strinse attorno e lei era troppo assonnata per rimproverarlo, quindi
lasciò che la sua testa si appoggiasse al suo petto.
Meno di un minuto dopo, la stanchezza li aveva aggrediti tutti e
cinque. Stettero lì, dormendo pacifici, tutti ammucchiati sul
letto a baldacchino di James.
-o-
"Grazie a Merlino!" Esclamò
Sirius, scivolando sulla panca in Sala Grande. Si riempì un
calice di succo di zucca e cominciò a riempirsi il piatto con
qualunque cosa le sue mani potessero raggiungere; era diventato molto
più abile a mangiare con la mano sinistra.
Si era preoccupato di aver mancato la colazione. Era ancora stanco -
cosa non sorprendente visto che aveva dormito solo tre ore - ma la
colazione rendeva tutto migliore. Lily non stava reagendo altrettanto
bene.
Aveva dormito anche lei solo tre ore, ma non aveva chiuso occhio
neanche la sera precedente. James era seduto dall'altro lato,
spingendola gentilmente a mangiare qualcosa. Remus e Peter si stavano
abbuffando di gusto, famelici dopo una nottata così lunga.
"Cos'abbiamo prima?" Domandò Sirius mentre ingoiava un'abbondante forchettata di uova.
"Trasfigurazione" Replicò immediatamente James mentre passava un calice di succo di zucca a Lily.
Nota della Traduttrice: Eccoci qua, con la mitica rivelazione...Lily l'ha presa piuttosto bene, no?
Un paio di note tecniche sulla traduzione. Vi sarete accorti, forse,
che di tanto in tanto, quando uno dei personaggi dice la parola 'serio'
o 'seriamente', Sirius fa (o cerca di fare) la battuta: "No, io sono Sirius!". In italiano ciò non ha molto senso, ma in inglese Sirius, serious e seriously suonano molto simili, quindi il gioco di parole, nel fandom anglofono, è quasi telefonato.
E poi...Lily chiede se l'Animagus di James è un daino e lui
risponde di essere un cervo. Domanda più che legittima del
lettore: "a chi cavolo viene in mente un daino?" Ebbene, in inglese Lily usava il termine deer,
che normalmente si traduce come cervo, ma è usato in modo
generico per indicare un ungulato con i palchi tipo Bambi. James,
piccato, risponde di essere uno stag,
che è (cito) 'il cervo maschio dominante', quello con il palco
di corna più possente. Tale sfoggio di precisione non ha ragion
d'essere nella nostra lingua, quindi ho dovuto usare proprio un altro
animale, simile ma non uguale al cervo, che magari fosse anche
considerabile come meno imponente agli occhi del nostro Ramoso (i daini
hanno il manto a pallini anche da adulti, cosa che nel Cervus elaphus non avviene, quindi James potrebbe averlo percepito come un essere definito un cucciolo.)
Elucubrazioni deliranti, lo so.
Dal prossimo capitolo si ritorna a livelli normali di feelings, quindi possiamo tirare un sospiro di sollievo.
Ringrazio chi, come al solito, ha recensito: Ayumi Edogawa, marauder11, dandelion10 e alpha_blacky, oltre a tutti coloro che leggono in silenzio.
Alla prossima!
JudithlovesJane
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Capitolo 15 *** Capitolo Quindici ***
Capitolo Quindici
Capitolo Quindici
Sirius trascinò un'esausta Lily attraverso la porta
dell'aula di Trasfigurazione. La McGranitt lanciò uno sguardo
compassionevole verso l'assonnata Caposcuola, la quale era troppo
stanca per rispondere a parole. Sorrise stancamente alla Direttrice
della sua Casa mentre si accasciava sul posto alla destra di Sirius.
James le passò la borsa - che aveva insistito per portare al suo
posto - e, non appena i libri furono disposti come piaceva a lei,
lasciò cadere la testa sul banco. Sarebbe stata parecchio felice
di restare così e dormire, anche se il legno duro non era
altrettanto confortevole rispetto al cuscino di James. Purtroppo, la
Professoressa McGranitt aveva altre idee.
"Oggi ci occuperemo di Trasfigurazione umana" Disse la McGranitt in
tono chiaro. "Il vostro compito sarà far comparire le ali sul
vostro compagno. La formula è Germinet Allaes.
Se voleste dividervi in coppie...Miss Evans e Mr Black, voi fate gruppo
con Mr Potter, per favore. Se il vostro essere uniti inficia in qualche
modo il processo di trasformazione, fatemelo sapere."
"Sì, Professoressa" Disse Lily, battendo le palpebre nel tentativo di restare sveglia.
"Chi vuole le ali per primo?" Chiese James, brandendo la bacchetta.
"Io" Sospirò Lily.
James le sorrise e agitò la bacchetta, chiaramente facendo
l'incantesimo in modo non verbale. Le scapole di Lily pizzicarono.
Entrambi i Malandrini mori risero. James mosse di nuovo la bacchetta,
facendo ridere più forte Sirius. Lily sperò che non si
ribaltasse perchè era certa che sarebbe finita per terra assieme
a lui.
"Sembri una fata, Lils!" Riuscì a biascicare Sirius mentre si teneva un fianco.
"Davvero?" Chiese lei, con un piccolo sorriso sulle labbra. James
annuì e Appellò un piccolo specchio rettangolare dalla
sua borsa. Lily vide un lampo di riconoscimento negli occhi di Sirius
mentre lo guardava, ma fu rapidamente nascosto dal suo divertimento.
James le mise davanti lo specchio e lei rise; un paio di scintillanti
ali a punta le spuntava dalla schiena. James le aveva anche incantato
un piccolo diadema, composto di gigli intrecciati.
La McGranitt passò di là e donò loro un raro
sorriso mentre esaminava il lavoro di James. Si complimentò con
lui per le migliori ali che avesse visto da anni e lo premiò con
quindici punti per l'abilità, più cinque punti per la
creatività del diadema.
Con un ghigno, James fece sparire le ali, guadagnandosi altri trenta
punti, visto che la McGranitt non aveva detto loro il
controincantesimo. L'insegnante continuò a girare per la classe,
ma Lily la vide sbirciare verso il suo miglior studente dall'altra
parte dell'aula e la vide sorridere di nuovo quando James diede a
Sirius un paio di soffici ali d'angelo nere.
Remus rise: "Ali d'angelo, Felpato? Non trovi che sia quasi un ossimoro, Ramoso?"
Lily e James si guardarono, cercando senza successo di nascondere i sorrisi.
Sirius fece un finto broncio a James. "Anch'io volevo le ali da fata e il diadema!"
Remus emise un buffo suono soffocato, che nascose rapidamente con un colpo di tosse.
Dopo Trasfigurazione, quelli del settimo anno si diressero verso
Pozioni. Sarebbe stata una lezione facile, dato che Lumacorno era
ammalato e tutto ciò che dovevano fare era preparare gli
ingredienti per la pratica del giorno dopo.
Il loro supplente era una strega del Ministero dal Dipartimento per la
Gestione e il Controllo dei Bambini Magici, chiamata Miss Umbridge. Era
una giovane donna bassa e cicciottella che indossava abiti rosa e
assomigliava parecchio ad un rospo. Battè con la bacchetta sulla
lavagna facendo apparire le istruzioni e poi disse a tutti di fare
silenzio e lavorare.
La Umbridge aveva marciato verso Lily e Sirius e sgridarli
perchè si tenevano per mano quando avrebbero dovuto lavorare. I
due spiegarono frettolosamente la situazione, inducendo la Umbridge a
provare a rimuovere l'Incantesimo d'Adesione lei stessa (Lily aveva
roteato gli occhi) e, dopo aver fallito, disse loro di continuare nel
loro lavoro.
"Era esattamente ciò che cercavamo di fare, prima di essere
interrotti così rudemente" Borbottò Sirius. Remus e James
sghignazzarono.
"Sirius, mi manca un aculeo di scorpione" Bisbigliò Lily.
"Non ne ho altri" Rispose lui in tono di scuse. Lily si
accigliò, sapendo di non poter Appellare un ingrediente
pericoloso perchè avrebbe rischiato di colpire qualcuno.
"Aspetta- Ramoso!" Sibilò Sirius. La testa di James scattò verso l'alto per guardarlo. "Ci serve un-"
Miss Umbridge fece un verso per zittirli. Lily lanciò alla donna uno sguardo esasperato.
"Ci scusi, Miss" Disse Sirius con il suo sorriso più affascinante. "E' solo che io e Lily abbiamo bisogno di-"
"La sua mano non è alzata, Mr Black" Lo interruppe lei con tono
dolce. "Toglierò punti a Grifondoro se non starà in
silenzio."
"Ma-"
La strega sollevò un dito grassoccio, zittendo Sirius. Lui fece una smorfia come se stesse per dire qualcos'altro-
"-Sirius, sta' zitto!" Scattò Lily, bloccandolo.
La Umbridge si schiarì la gola. "Dieci punti in meno a
Grifondoro, Miss..." Consultò l'elenco di classe. "...Evans."
Lily fulminò con lo sguardo la donna in rosa, ma si trattenne dal ribattere.
"Aculeo di scorpione!" Urlò Sirius all'improvviso. Lily si
colpì la fronte con il palmo della mano, lanciandogli
un'occhiata carica di frustrazione. La classe rise.
"Hem hem" Disse la Umbridge in tono cerimonioso. "Mr Black,
dovrò togliere dieci punti a Grifondoro. Per favore ora taccia,
o sarò costretta a metterla in punizione." Sirius annuì,
ma James aveva un'espressione pensierosa. Lily tornò a
sminuzzare le sue piume di anatroccolo, cosa abbastanza complicata da
fare con una mano sola.
Qualcosa di piccolo colpì Lily alla testa. Si accigliò
nel vedere una piccola sfera dorata sul bancale di fronte a lei. Sirius
si allungò e la portò al di fuori della sua portata con
una strizzata d'occhio. Lei gettò lo sguardo per la stanza per
vedere da dove era arrivata.
James le sorrise e sillabò: "Apriti"
Lily udì un suono metallico accanto a lei e Sirius le
passò l'aculeo con attenzione, per poi lanciare la palla in aria
ma fu soltanto quando a questa spuntarono le ali che Lily capì
che era un Boccino d'Oro. James le fece di nuovo l'occhiolino,
prendendolo; questo scomparve e lo sguardo del ragazzo lasciò il
suo viso per fissarsi su quello della strega del Ministero. La
guardò con trepidazione.
La donna si grattò la testa, accigliandosi. Strillò
quando qualcosa di invisibile la colpì di nuovo. Lily
osservò la scena, divisa tra disapprovazione e divertimento.
Sirius e James non erano così sottili, sghignazzando da sopra i
loro banchi di lavoro.
La Umbridge fece per acchiappare l'aria e si girò verso James
con un'espressione di trionfo. Si diresse con passo rabbioso verso il
suo banco e schiantò il Boccino ora visibile davanti a lui.
Parecchie piume di anatroccolo si sollevarono.
"Avrebbe potuto fare il Cercatore, Miss!" Disse James con un sorriso
adulatorio mentre le strappava di mano il Boccino e se lo rimetteva in
tasca. Lily sospirò.
"Mr Potter" Disse lei, melliflua. "E' suo?"
"Sì. Sì, lo è."
La Umbridge sembrò scioccata dall'ammissione e poi sorrise. "Lei
si rende conto che dovrò toglierle dei punti per questo, vero?"
"Per la verità" Rispose James con educazione "no, non deve."
"Ha infranto le regole della scuola."
Sirius si chinò verso Lily. "Questa sarà bella: Ramoso
conosce il regolamento scolastico meglio di Silente in persona." Lily
sollevò un sopracciglio, dubitandone seriamente.
James scosse la testa, sorridendo un po'. "No, non l'ho fatto."
"Sì-" Cominciò la Umbridge.
"No."
"Ha usato la magia." Disse lei, suonando irritata.
"Vero. Ma l'ultima volta che ho controllato le regole, usare la magia durante le lezioni, in una scuola di magia, era ancora permesso."
"Ha attaccato un insegnante."
James sospirò. "Miss, lei non
è un'insegnante, anche se in generale, avrebbe ragione...se
può provare che quello era il mio intento. Non le ho tirato
addosso il Boccino, sembrava che la colpisse di propria iniziativa e se
controllasse gli incantesimi compiuti recentemente dalla mia bacchetta,
vedrebbe che un Incantesimo di Vento non è tra quelli."
Lei fece esattamente ciò che lui aveva detto e sembrò
scontenta nello scoprire che l'ultimo incantesimo che aveva lanciato
era quello per far spuntare le ali a Sirius a Trasfigurazione.
"In ogni caso" Replicò dolcemente. "Il fatto che il Boccino mi abbia fatto male è un risultato delle sue azioni, dirette o meno. Deve prendersi la responsabilità per gli eventi sotto il suo controllo."
"Miss?" La interruppe Remus, alzando la mano. "Se ciò è vero, allora lei non avrebbe dovuto fermare James dall'aizzare indirettamente il Boccino contro di lei dato che lui è lo studente e lei l'insegnante
e perciò la persona che lo controlla? Qualcuno potrebbe
argomentare che la sua scelta di essere intransigente riguardo a come
Sirius potesse procurarsi l'aculeo abbia provocato le azioni di James e
questo renderebbe sua la colpa di essersi 'fatta male'"
La Umbridge rivolse a Remus un sorriso malefico ma qualunque cosa volesse dire fu stroncata da Sirius.
"A parte ciò che ha detto Remus - con cui sono perfettamente
d'accordo, tra l'altro - credo che ora sia un buon momento per
aggiungere che lei mi sta facendo del male con le sue azioni" Disse
Sirius, in tono innocente.
"E come?" Scattò la Umbridge.
Sirius fece finta di proteggersi gli occhi. "Tutto quel rosa!" Grugnì in tono drammatico.
La classe rise e persino alcuni dei Serpeverde sorrisero con
riluttanza; Bellatrix e Severus avevano passato l'intera lezione a
lanciare sguardi disgustati alla Umbridge.
Quest'ultima sembrava sul punto di sputare fuoco. Marciò verso
la cattedra e aprì la bocca per iniziare la sua filippica quando
suonò la campanella del pranzo. Lily e Sirius raccolsero i loro
ingredienti nei kit per pozioni e si affrettarono verso la Sala Grande
per mangiare.
"Siamo liberi per tutto il pomeriggio!" Esclamò James con gioia,
atterrando sulla sua sedia al tavolo dei Grifondoro. Cominciò a
riempirsi il piatto di piccoli involtini di salsiccia.
"Eccellente" Replicò Sirius attraverso un morso del suo panino.
"Magari potremmo provare ad andare in Infermeria e vedere se riescono a
staccarci?"
Lily alzò lo sguardo speranzosa, ma poi la sua espressione crollò. Il labbro le tremò e annuì.
Detestava ammetterlo, ma le sarebbero mancati. Sapeva che l'avevano
tollerata solo perchè era incollata a Sirius, ma per lei, erano
degli amici.
Certo, non le sarebbe mancato doversi fare la doccia con addosso il
costume, dover fare incantesimi blocca-percezioni a Sirius quando aveva
bisogno del bagno, Trasfigurare i vestiti nel pigiama e viceversa e
poter usare una sola mano, ma le sarebbero mancate davvero le scenate
dei Malandrini.
Le sarebbe mancata la sensazione di appartenenza che non aveva
più da quando Mary se n'era andata, il poter avere una compagnia
intelligente - e, nel caso di Remus, matura - e poter parlare di cose come la scuola e la famiglia invece che dell'ultimo articolo de Il Settimanale delle Streghe.
Avrebbe ancora avuto tutto questo, vero? I Malandrini avrebbero
continuato a parlarle quando lei e Sirius si fossero separati, vero? Ma
se non l'avessero fatto? Dopo aver passato assieme a loro tre giorni
consecutivi, le sue opinioni su di loro erano cambiate drasticamente.
Ma se anche le loro fossero cambiate e non l'avessero più voluta
attorno?
Sorprendentemente, un altro pensiero le attraversò la mente: e
se a James non fosse piaciuta più? Non le era mai interessato
prima; a dir la verità, alla fine dell'anno scorso, l'avrebbe
considerato una benedizione...ma ora...
Non ne era certa.
Nota della Traduttrice: Ma salve, lettori! Come stanno andando le vacanze? Adesso ho un sacco di tempo libero, quindi vi regalo questo capitoletto...
Concedetemi un momento per fangirlare su James e le ali: ma quant'è puccioso da uno a dieci miliardi?! *pupille a cuoricino*
Ok, dopo questo...*parte il Darth Vader theme* la UMBRIDGE!!!! *si strappa i capelli urlando come la bambina de L'Esorcista*
Il personaggio più odioso mai creato è anche qui! >.<
Per fortuna i nostri beniamini son moooolto più scafati di
Harry, Ron e Hermione, quindi gliele suonano di santa ragione! *esulta
peggio di un ultrà*
Lily comincia a farsi parecchie domande...Vi ricordate nel film di Hercules la canzoncina in cui Meg fa la gnorri e le Muse le dicono di svegliarsi fuori? Ecco, la situazione è circa quella! ;)
Da qui in poi la cosa diventa un po' più sentimentale, quindi niente angst per un po', possiamo rilassarci!
Ringrazio dandelion10 per aver recensito lo scorso capitolo e do il benvenuto ad Always_1993 che si sta mettendo in pari con i capitoli scorsi...
Alla prossima!
JudithlovesJane
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Capitolo 16 *** Capitolo Sedici ***
Capitolo Sedici
Capitolo Sedici
"Siamo liberi!" Gridò Sirius. Madama Chips lo zittì e
ringhiò un rimprovero sul fatto di avere altri pazienti in
Infermeria. Sirius la ignorò, agguantò Lily e la fece
roteare, esultando. Lily mosse le dita della mano sinistra, felice di
sentirle rispondere di nuovo.
Sirius rimise Lily a terra e poi, come se gli fosse venuto in mente
qualcosa di colossale, uscì di corsa dall'Infermeria. Lily lo
guardò andar via, nella confusione più totale.
Camminò da sola fino alla torre di Grifondoro e, per
quando arrivò di fronte al ritratto della Signora Grassa, si
sentiva terribilmente sola. Immaginò che ci fosse da
aspettarselo, non avendo trascorso un solo secondo lontano da Sirius
per tre giorni interi. Era anche stranamente silenzioso, senza uno o
più Malandrini attorno e si rese conto che il rumore le mancava.
Disse la parola d'ordine alla Signora ed entrò. La Sala Comune
era vuota fatta eccezione per James, Remus e Katelyn visto che i
ragazzi degli altri anni avevano lezione. Remus era occupato a
pomiciare con Katelyn in un angolo ma James era seduto, solo, sulla sua
solita poltrona con la Gazzetta del Profeta e un broncio pesante sul viso.
"Lily" Le disse con una voce molto sommessa. "Sei libera."
Lei sollevò lo sguardo dalle sue mani per osservarlo. La sua
espressione era tesa e i suoi occhi pieni di dolore, come se stesse
trattenendo le lacrime. Annuì, sedendosi sul divano di fronte a
lui. Un sorriso illuminò i suoi lineamenti.
"James, mi stavo chiedendo...So che mi tolleravate solo perchè
ero incollata al vostro migliore amico, ma andrebbe bene lo stesso se
ogni tanto continuassi a parlarvi e a sedermi con voi?"
James rise. "Per essere così intelligente, a volte sei
proprio sciocca! Puoi passare quanto più o meno tempo ti aggrada
assieme a noi. Merlino, adorerei averti attorno più spesso!"
"Davvero?" Chiese Lily, speranzosa.
"Davvero. Ti amo, ricordi?"
"Già." Replicò lei, cauta. Rimasero in silenzio e James
tornò a guardare il suo giornale. La sua espressione cupa
ritornò. "Stai bene?" Gli chiese lei.
"Il partner di mio padre dell'Ufficio Auror è stato ucciso la
notte scorsa." Rispose lui piano, rimettendosi a posto gli occhiali.
"Non lo conoscevo bene" Aggiunse, ma sembrava comunque triste. "E' solo
che gli Auror devono sembrare invincibili, come se nulla potesse
ammazzarli."
"Sembra che debba essere così" Rispose Lily, dolcemente. "Ma gli
Auror sono umani. Fanno errori e si fanno male. Muoiono, anche."
"Già." Disse James, fissandosi le mani. "Ma queste persone sono allenate per essere invincibili e se loro non lo sono...che speranze abbiamo noi?"
Lily annuì, capendo esattamente cosa intendeva. "Lo so.
Cioè, questa guerra va avanti da quando eravamo bambini e ora,
all'improvviso, siamo noi a dover scegliere da che parte combattere.
I-io non credo di poterlo fare, non penso di essere pronta."
Rimasero in silenzio e James parlò. "Dobbiamo esserlo" Disse
lentamente. "A Voldemort non interessa se siamo pronti o meno-"
"-Mi ucciderà comunque" Concluse Lily.
"Ucciderà tutti tranne te." La corresse lui. Lily sollevò un sopracciglio.
"Credimi, se starai affrontando lui, potrai scommettere che io sarò morto, perchè nessuna ferita - non importa quanto grave - mi fermerà mai dal cercare di impedirgli di farti del male."
"Ti credo" Rise Lily, vedendo l'espressione rabbiosa sul suo viso. "Anche se spero che non si arriverà mai a questo."
James le rivolse un sorriso che non raggiunse i suoi occhi. Senza
parlare, aprì le braccia per lei e Lily ci si accoccolò
in mezzo.
-o-
"Buongiorno!" Disse Lily
allegramente. I Malandrini erano già seduti in Sala Grande a
fare colazione, due per lato. Peter e James le davano la schiena, Remus
e Sirius erano di fronte a lei.
James si girò per sorriderle. "'Giorno!" La salutò,
prendendola per la vita. Se la portò in grembo, nonostante le
sue proteste poco convincenti. Si accorse che Sirius era a bocca aperta
e Remus stava sbattendo gli occhi in continuazione, come se avesse
perso il controllo delle proprie palpebre.
"Sta-state insieme?" Balbettò Sirius, fissando Lily seduta in grembo a James.
"No!" Esclamò Lily. Si divincolò dalla presa di James,
paonazza. L'espressione di James si incupì un po'. Remus rise.
"Stava solo- non lo so." Si voltò verso James, confusa. "Cosa stavi facendo, esattamente?"
"Non ne sono sicuro" Rispose lui con un ghigno. "Non sembrava
dispiacerti finchè Felpato non te l'ha fatto notare,
però."
Si rese conto che aveva ragione. Prima sedersi con lui la sera prima, ora questo...gli amici non erano così. Le coppie
erano così. Si morse un labbro quando si rese conto di una cosa.
Sapeva come odiare James, poteva farlo abbastanza facilmente, ma essere
sua amica...sarebbe stata dura, perchè lui riusciva sempre a
rendere più labili i confini tra amico e fidanzato. La cosa
peggiore era che non le dispiaceva.
Sospirò, sapendo che se Sirius le avesse chiesto di sedersi in grembo a lui, non l'avrebbe fatto...C'era un qualcosa in James.
"Merlino" Borbottò. Non poteva mica piacerle James Potter?!
James, Remus e Peter erano tornati a far colazione, ma Sirius la stava
ancora guardando con un'espressione penetrante sul suo bel viso. Le
sorrise quanto bastava perchè lei capisse che ci sarebbe stata
una conversazione dopo e poi tornò ad occuparsi delle sue frittelle.
In silenzio, Lily si sedette accanto a James, non potendo evitare di lanciargli delle occhiate mentre mangiava.
-o-
"Avevano due ore libere" Disse
Sirius, in tono compiaciuto. Lui e Lily si erano incontrati in
biblioteca per la loro ora libera. Lei aveva appena avuto Cura delle
Creature Magiche, lui Babbanologia. Tutti loro - tranne Peter -
avrebbero avuto Erbologia l'ora successiva.
"Perchè diamine hai scelto Babbanologia?" Gli chiese Lily, incapace di trattenersi.
Sirius ghignò. "Volevo prendere una E per far incazzare mia madre."
"Davvero?" Rise Lily. Sapeva che Sirius aveva una relazione alquanto...tesa
con la sua famiglia, ma questo?! Sirius annuì allegramente.
Sembrava pronto ad aggiungere qualcosa quando un'altra voce lo
interruppe.
"Lily. Ehm...potrei scambiare...due parole?"
Lily si voltò per dare un volto alla voce familiare. Era William
McKew, un Corvonero del settimo anno. Era in classe con lei a Cura
delle Creature Magiche e andavano abbastanza d'accordo.
"Certo." Rispose lei, curiosa, seguendolo lontano. Gli occhi di Sirius la fissarono gravi.
Gli occhi marroni di Will si fissarono in quelli verdi di lei. "Mi
stavo chiedendo se volessi uscire con me, magari al prossimo weekend ad
Hogsmeade?" Balbettò.
"Oh" Rispose Lily, sorpresa. Si morse il labbro per pensare, cosa che
la scioccò. Quel ragazzo le era piaciuto per tutto il sesto
anno, ma adesso...? Era abbastanza gentile e intelligente e con i suoi
capelli biondo chiaro e figura alta non era certo brutto. Sapeva che
aveva avuto una sola fidanzata ed era durata due anni e mezzo.
Eppure, esitava e per quanto potesse cercare di negarlo a se stessa,
non poteva; non sentiva nulla tranne amicizia per lui. Non avrebbe
voluto, non avrebbe potuto uscire con lui, perchè non era James.
"Will, m-mi dispiace, ma...ecco, ho già degli impegni. Scusa."
Gli disse, con la faccia che diventava rossa come i suoi capelli.
"Oh, beh, va bene." Rispose lui, con aria un po' delusa. "Ci si vede."
Si avviò strascicando i piedi per riunirsi ai suoi amici
all'entrata della biblioteca. Sconvolta, Lily ritornò da Sirius,
il quale non sembrava sorpreso da ciò che era accaduto.
"Allora, perchè gli hai detto di no?" Le chiese, ghignando. Chiaramente, aveva origliato tutta la conversazione.
"Non lo so." Mugugnò Lily. "E' giusto il mio tipo: gentile,
intelligente, simpatico, capace di mantenere una relazione seria e in
più è anche carino ed è un giocatore di Quidditch!"
Sirius rise. "Quello è il tuo tipo?" Scosse la testa spettinata.
"Penso che ci sia qualcosa di sbagliato in me." Annunciò Lily, sedendosi. "Ho appena rifiutato Will McKew!"
"Perchè, però?" Insistette Sirius. "Ci sarà stata una qualche ragione inconscia?"
Lily fece una smorfia. "E' troppo perfetto, troppo...santarellino.
Non lo so...Lo guardavo e non sentivo niente...Mi è piaciuto per
tutto il sesto anno e avevo le farfalle nello stomaco ogni volta che mi
guardava e ora, appena adesso, non ho sentito nulla."
Non era del tutto sicura del perchè gli stesse dicendo tutto
questo, ma per qualche ragione, fidarsi di Sirius le veniva naturale.
"Allora, chi è il fortunato?" La prese in giro Sirius. Lily
arrossì e non disse altro. Incapace di affrontare il ghigno di
Sirius, si nascose dietro al libro di Incantesimi.
Nota della Traduttrice: Eccoci
qua! Sono cominciate le effusioni, gente! *coro da stadio* Ancora nulla
di scandaloso, ma la nostra rossa non sa più che Santi
invocare...Ci sarà da ridere!
Ok, possiamo spendere una parola su Sirius in modalità 'migliore amico'? Cioè, come fa ad essere adorabile anche così? Si vede che lo adoro, vero? ;)
Lo scorso capitolo ha riscosso un successo enorme in pochissime ore! Eravate tutte là ad aspettarlo?!
Comunque, via coi ringraziamenti! Le ormai fedelissime dandelion10, alpha_blacky e Ayumi Edogawa e le new entries Gohan_my_love, mezzosangue230 e Michywinchester,
che ha fatto schizzare alle stelle la mia autostima con la sua
chilometrica ed entusiastica recensione...Benvenute! E grazie! ^-^
Il prossimo capitolo sarà da faville! Tenetevi forte!
Alla prossima!
JudithlovesJane
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Capitolo 17 *** Capitolo Diciassette ***
Capitolo Diciassette
Capitolo Diciassette
"Allora, cosa sta succedendo esattamente tra te e Lils?" Domandò Marlene.
"Non lo so" sospirò James. "Non mi odia più, questo deve pur contare qualcosa, no?"
Sirius uscì da una delle docce con un asciugamano avvolto
attorno alla vita. Marlene gli lanciò un'occhiata, sorrise e poi
distolse lo sguardo.
"Ti piace quello che vedi, Marly?" Lei roteò gli occhi.
"E sì, Ramoso, conta davvero qualcosa. Ha rifiutato McKew."
"McKew?"
"Un Corvonero carino. Del vostro anno." Disse Marlene. "Giocatore di
Quidditch." James le lanciò uno sguardo vuoto. "Niente? Maschi." Lei scrollò le spalle. "E' in classe con Lily a Cura delle Creature Magiche."
"E le ha chiesto di uscire?" Chiese James.
"Sì" Canticchiò Sirius. "E ha detto di no."
"Aspetta. Non quel McKew? Il tipo che le è piaciuto tutto l'anno scorso?"
"E' quel che mi ha detto" Rispose Sirius, mettendosi una camicia.
"Lily l'ha detto a te?" Gli chiesero all'unisono Marlene e James, sorpresi.
"Sì, ragion per cui io lo so e voi no!" Replicò Sirius.
"Ha detto perchè?" Domandò James.
"No. Solo che non le piaceva più."
Marlene e James si voltarono entrambi mentre Sirius si metteva un paio
di pantaloni e poi loro tre si misero in spalla le scope e tornarono al
castello. James praticamente fluttuava.
-o-
"Odi ancora le ronde?"
Domandò James con cautela. Erano le undici di sera e stavano
pattugliando il corridoio al settimo piano. Il Boccino d'Oro di James
fluttuava sopra di loro, illuminando la zona.
"Non sono male come pensavo" Ammise Lily. Non lo stava guardando quando
lo disse, ma era certa che stesse sorridendo. James ghignò e si
arruffò i capelli, ancora umidi dall'allenamento di Quidditch.
"Felpato mi ha detto quello che è successo in biblioteca" Continuò lui, in tono disinvolto.
"Che cosa ti ha raccontato?" Chiese Lily, cauta.
"Che hai rifiutato McKew."
"Ah, quello" Commentò Lily, arrossendo.
"Sì, quello." James smise di camminare per guardarla. "Perchè? Credevo ti piacesse."
Lily scrollò le spalle. "L'anno scorso, certo." Si prese una
ciocca di capelli infuocati, indecisa sul perchè gli stesse
dicendo quelle cose.
"Non più?"
Lei scosse la testa. "Will è carino e tutto il resto, ma non lo
vedo più a quel modo...Non sembra essersela presa tanto. Ho
sentito che sta con Amelia Bones."
James sembrò scioccato. "Ma ti ha chiesto di uscire solo questo pomeriggio!"
Lily scrollò le spalle. "Ho detto di no." Gli lanciò un'occhiata accusatoria. "La maggior parte delle persone se la metterebbe via."
"La maggior parte" Replicò lui scherzosamente. Le prese la mano
e ricominciarono a camminare. "Ma non tutte. Alcuni non possono."
"McKew evidentemente non fa parte di quegli alcuni." Disse lei.
"Chiaramente" Aggiunse James.
Lily poteva sentire il suo respiro caldo sulla faccia e guardò le sue labbra muoversi mentre parlava.
"Tu lo sei."
"Lo so." Rispose lui, con uno sguardo quasi di scuse. Aveva chiaramente frainteso il suo tono. "Scusa. Speranza" Disse, rivolto alla Signora Grassa.
Non parlarono mentre attraversavano il buco del ritratto, ma quando
Lily fece per dirigersi nel suo dormitorio, lo richiamò.
"James."
"Sì?" Le chiese lui, curioso.
"Non scusarti." Disse lei. Scomparve nella sua stanza prima che lui
potesse comprendere ciò che gli aveva detto. Il viso di lei era
così arrossato che le sembrava avesse preso fuoco e aveva le
farfalle che le ballavano nello stomaco.
Le sue compagne di stanza stavano già russando forte,
così Lily si cambiò e si infilò a letto, anche se
era decisamente troppo sveglia per dormire.
Rimase lì per quindici minuti buoni e non era affatto più
vicina al sonno quando la porta del dormitorio si aprì e si
chiuse, apparentemente da sola. Afferrò la bacchetta.
"Chi è là?" Sussurrò, chiedendosi se dovesse
svegliare le altre. Sentì una pressione sul materasso accanto a
lei, poi apparve James, da sotto il Mantello dell'Invisibilità.
"Che stai facendo?!" Gli domandò sconvolta, abbassando la bacchetta.
"Ti vengo a trovare." Rispose lui, allegro.
"Mi hai appena vista" Gli fece notare lei. Era perfettamente
consapevole di quanto forte stesse battendo il suo cuore e sperò
che lui non potesse sentirlo.
"Intendevi sul serio quello che hai detto?" Le chiese, suonando ansioso. Lily arrossì, felice che fosse buio. "Lils?"
"Ti prego, dimmi che non sei stato seduto in Sala Comune per gli ultimi
venti minuti cercando di capirlo?" Gli chiese lei con un piccolo
sorriso sulle labbra.
"Io-dicevi sul serio, prima?" Insistette lui.
"Io...forse"
Lo sentì sbuffare e borbottare qualcosa. Pochi secondi dopo, il
suo Boccino si era illuminato e i suoi occhi stavano scrutando il suo
viso, ora visibile.
"Lils?"
"Ho detto forse"
Mugugnò lei, rifiutandosi di guardarlo. Lui non disse niente. Si
morse il labbro, preoccupata di averlo in qualche modo turbato. Si rese
conto che era piuttosto ipocrita da parte sua cominciare a farselo
piacere dopo avergli spezzato il cuore per sei anni di fila.
Vide il suo sorriso lampeggiare alla luce del Boccino mentre si
distendeva, mettendosi comodo sul suo letto. "James?" La mano di lui si
allungò per tirarla giù assieme a lui. "Che stai
facendo?" Gli chiese, un po' nervosa.
"Shh" Sussurrò lui. "Alcuni di noi stanno cercando di dormire."
Lei lo fissò incredula. "Che c'è? Sono davvero comodo!"
Lily non sapeva se ridere o scocciarsi; non aveva praticamente appena
ammesso che lui le piaceva? Lui non avrebbe già dovuto dire
qualcosa? Prese una delle sue mani calde e callose e iniziò a
giocarci, tracciando le forme delle unghie e delle nocche.
"Di' qualcosa!" Gli disse dopo qualche istante.
Lui rotolò su un fianco, si sollevò su un gomito per poterla guardare negli occhi. "Tipo cosa?" Sussurrò.
Lily si rese conto di non poter parlare, forse perchè il viso di
lui era così vicino al suo, o forse perchè il suo sguardo
era così intenso; speranza, amore, ansia e felicità
stavano tutte danzando nelle profondità color nocciola dei suoi
occhi.
Senza pensarci, si chinò in avanti, annullando le distanze tra loro.
James rimase immobile per un secondo, chiaramente sorpreso. Poi
cominciò a rispondere al bacio, portando l'altra mano a
bloccarle il mento. Lei lo poteva sentire sorridere contro le sue
labbra mentre si allontanava.
Vide trionfo nei suoi occhi, poi lui ghignò mentre studiava il
sorriso sul suo volto. Esitando, le scostò una ciocca di capelli
color fuoco dal viso. Il suo ghigno si allargò mentre si
rimetteva diritto.
Lily mise il broncio, cosa che sembrò fargli ancora più piacere. "Ti amo anch'io, Lils" Le disse, compiaciuto.
"Non posso ancora dirlo onestamente, James" Replicò lei, quasi scusandosi.
Lui scrollò le spalle. "Finchè non mi odi più-"
"Non ti odio." Lo rassicurò lei. "Ti ho appena baciato, no?"
"Davvero?" La prese in giro lui. "La mia memoria è un po' offuscata..."
"Scemo" Disse lei, ridendo piano. Lo baciò di nuovo. "Te ne ricordi adesso?"
"Sembra vagamente familiare..." Disse James mentre cercava di mantenere un'espressione seria. "Forse un altro potrebbe-"
Ridendo, Lily lo zittì prima che potesse svegliare una delle sue
compagne di stanza; Katelyn si stava muovendo un bel po' e sembrava
pronta a svegliarsi da un momento all'altro. Anche James se ne accorse.
"Sarà meglio che ritorni nel mio dormitorio."
"Come, hai avuto il tuo svago e adesso te ne vai?" Gli chiese Lily scherzosamente, incrociando le braccia al petto.
James sembrò divertito. "Ho sicuramente apprezzato." Ammise,
arrossendo. "Ma sono più preoccupato che Sirius si chieda dove
sono e rada al suolo il castello in un mal orchestrato piano per
trovarmi."
Lily rise. "Non mi sorprenderebbe."
"Non dovrebbe" Commentò James con ironia. "Gli sei stata
incollata abbastanza a lungo per sapere com'è fatto..." Con un
sorriso malizioso si chinò per darle un rapido bacio sulle
labbra. "Buonanotte, Lils."
"Buonanotte" Disse lei, ghignando mentre lui spariva sotto il Mantello.
Anche la luce del Boccino scomparve, lasciandola al buio. Sorridendo
tra sè, si sistemò sotto le coperte e riposizionò
il cuscino.
Un tonfo rumoroso risuonò dal piano di sotto. Accigliandosi,
Lily prese la bacchetta e scivolò fuori dal letto, uscendo sul
pianerottolo che dava sulle scale.
Con una risata, si accorse che l'ultima metà delle scale si era
appiattita e che James era precipitato in modo disordinato sul fondo.
"Stai bene?" Gli domandò, ridendo.
"Ho dimenticato di trasformarmi" Borbottò lui, cupo. "E quelle dannate scale-sì, sto bene!"
Lily si girò verso la sua camera.
"Lils!"
"Che c'è?"
James sorrise nervosamente. "Verresti ad Hogsmeade con me?"
"Potter..." Rispose lei, fingendo di suonare esasperata. James
sembrò preoccupato. "Mi piacerebbe molto" Concluse lei con un
sorriso.
James tirò un sospiro di sollievo e poi si sollevò da
terra, muovendosi verso il dormitorio dei maschi. Sorridendo, Lily
ritornò nella sua camera.
Nota della Traduttrice: Ok. Ragazze. Non urlate.
Fate un bel respiro...Va tutto bene...si sono solo baciati...
Oh, ma chi voglio prendere in giro, sfogatevi pure!
*si tappa le orecchie*
Finito? Bene.
Siccome chiaramente non credo di dover aggiungere altro, passo a
ringraziare voi meravigliose personcine di buon cuore che avete
recensito lo scorso capitolo.
dandelion10, alpha_blacky, MarykoLove (a cui do un caloroso benvenuto in questo covo di fangirl!), mezzosangue230, Gohan_my_love (che per come è sclerata lo scorso capitolo, dovrò passarle dei sali ricostituenti!), alessiavictoire (benvenuta!) e Always_1993.
Spero vi sia piaciuto!
Oh...Buon compleanno Harry! :D
Alla prossima!
JusithlovesJane
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Capitolo 18 *** Capitolo Diciotto ***
Capitolo Diciotto
Capitolo Diciotto
"Felpato!" Chiamò James, in tono sonnolento. "Sei tu?"
"No, Ramoso, sono Voldemort" Replicò Sirius, sarcastico, mentre
tirava fuori la borsa scolastica da sotto il letto. Peter si
svegliò di soprassalto, con aria terrorizzata.
"Non scherzare su cose del genere, Sirius!" Esclamò con voce stridula, prima di ributtarsi sotto le coperte.
"Scusa, Pete" Disse James, ghignando. "Comunque, Sir, devo dirti una
cosa importante. Stavi dormendo quando sono tornato ieri sera-"
Sirius alzò lo sguardo sentendo il tono eccitato del suo
migliore amico. "Perchè sei così eccitato che stessi
dormendo?"
"Non lo sono! Sono eccitato per qualcosa che è successo mentre tu dormivi!"
"Magnifico. Hai visto la mia piuma d'oca?"
"Felpato!" Mugugnò James. "Sto cercando di dirti una cosa!"
"E ci stai mettendo una vita." Aggiunse Remus ironico, mandando un sorriso a Sirius.
James fece loro la linguaccia.
"Aha!" Esclamò Sirius, agitando la sua piuma d'oca. "Trovata! Ci
si vede in Sala Comune." Disse, mentre sgattaiolava fuori dal
dormitorio.
"Buongiorno, Lillian cara" Disse pomposamente Sirius mentre appoggiava
i suoi libri sul tavolino della Sala Comune. "Suppongo che studierai
con noi in questa bella mattinata." Lily stava giusto scendendo dal
dormitorio delle ragazze mentre lui si sedeva sulla sua poltrona
preferita.
"'Giorno, Sirius" Rispose lei con un sorriso nervoso. "Sì, se non vi dispiace."
"Lily!" Disse James, in tono deliziato mentre scendeva le scale del
dormitorio maschile con Remus subito dietro. Entrambi avevano ancora
addosso i pantaloni del pigiama e i capelli scompigliati dalla dormita.
"Jame-"
La replica di Lily fu interrotta quando James saltò gli ultimi gradini e catturò le sue labbra in un bacio.
Sirius fissò la scena, sconvolto.
"Buongiorno" Disse James. Lily si limitò a fissarlo. Sirius
lanciò uno sguardo a Remus e, un secondo dopo, Sirius aveva
trascinato James lontano da Lily e l'aveva portato dietro a Remus, dove
sarebbe stato al sicuro. Il Malandrino spettinato si girò di
nuovo verso Lily, che ora sembrava scocciata.
"Lily" Disse Sirius, mettendo le mani davanti a sè. "Lo sai che non faceva sul serio, davvero."
Lily fissò James, con un sopracciglio sottile sollevato.
Sirius poteva sentire Remus sibilare a James: "Cosa cazzo stavi
pensando, Ramoso?!" Sentì uno schiaffo e dedusse che aveva
colpito James. In tutta onestà, Sirius pensò che se lo
meritasse. James cominciò a ridere, quasi isterico. "Non
è il momento, Ramoso!" Disse Remus, colpendolo di nuovo. James
non riusciva a zittirsi. Lily guardava la scena con espressione
indecifrabile.
"Che succede?" Sbadigliò Peter, apparendo in cima alla scala dei ragazzi.
"James mi ha baciata" Disse Lily, mantenendo un'espressione che era spaventosamente neutrale.
"Merda!" Squittì Peter mentre un'espressione terrorizzata gli
deformava il volto. Corse giù dalle scale mettendosi sull'altro
lato di Sirius. "Ti prego, non uccidere James! E' troppo giovane per
morire!"
"Lily" Disse Sirius, indietreggiando lentamente mentre lei faceva un
passo avanti. Voleva bene al suo migliore amico come ad un fratello, ma
a volte James poteva essere un tale idiota;
Lily aveva appena iniziato a parlare ai Malandrini in toni amichevoli e
tutti loro avevano apprezzato la sua compagnia. Non solo James aveva
probabilmente rovinato tutto per se stesso, ma anche per tutti loro.
"Lily, davvero, non sappiamo cosa gli sia saltato in mente, giuro, lo
porteremo in Infermeria per farlo sistemare. Dev'essere partito,
è davvero l'uni-"
"Sirius"
"Sì?" Squittì Sirius. In qualunque altro momento, gli
avrebbe dato fastidio suonare come Peter, ma in quell'istante, quando
la vita di James e quelle di tutti loro erano in pericolo, non poteva
fregargliene di meno. James non sembrava rendersi conto di quanto
pericolosa fosse la situazione, perchè stava ancora ridendo come
un pazzo. Sirius gli lanciò un'occhiata frustrata.
"Tu, Remus e Peter potreste spostarvi, per favore?" Chiese Lily, dolcemente.
"Andiamo, Lily" Replicò Remus frettolosamente. "Non sono così sicuro che sia una buona id-"
Sirius rischiò un'occhiata a Lily, che aveva incrociato lo
sguardo di James. Lui, come al solito, la fissava come se fosse l'unica
persona nella stanza, ma stavolta, c'era anche trionfo nei suoi occhi.
Lo sguardo di Lily era perplesso e divertito insieme e aveva quella
scintilla negli occhi che avevano anche i genitori di James quando si
guardavano.
"Oh!" Esclamò Sirius all'improvviso quando tutto combaciò
nella sua mente. Passò di nuovo lo sguardo tra James e Lily e un
enorme sorriso gli apparve sul viso.
"Dannazione, Ramoso, dobbiamo lavorare sulla nostra telepatia!"
"Direi" Replicò James con un sogghigno. "Ho cercato di dirtelo-
Hey!" Gridò, mentre Sirius lo stringeva in un abbraccio.
"Cosa diavolo sta succedendo?!" Esclamò Remus, fissando prima
loro, poi Lily. Poi un lampo di comprensione gli attraversò il
viso e anche lui disse: "Oh!"
Rise, facendo un passo avanti per tirare via Sirius da James. Spinse quest'ultimo verso Lily. "Tienilo, è tutto tuo!"
"Oh, no, non lo è!" Disse Sirius acchiappando il braccio di
James. "I compiti di Trasfigurazione dovranno attendere. Signori
Lunastorta e Codaliscia, urge una riunione dei Malandrini!"
Remus e Peter mostrarono lo stesso ghigno malefico e poi Remus prese l'altro braccio di James.
"Resta qui, Lily." Disse Peter con una voce sorprendentemente ferma.
"Perchè?" Domandò lei, cauta.
"Cose da uomini" Rispose allegramente Sirius mentre lui e Remus trascinavano un James rassegnato su per le scale.
"Ciao"
Lily tremò quando James le posò un morbido bacio sul lato
del collo. Lui girò attorno al divano per sederlesi accanto e
poi le diede un altro bacio sulle labbra.
"Ciao" Rispose sussurrando lei e stavolta fu lei a istigare il bacio.
Continuarono così per un po' scambiandosi caste effusioni. Anche
se erano appena diventati una coppia, non sembrava strano. A Lily,
pareva perfetto.
"Allora, cosa stavate combinando voi quattro su nel dormitorio?" Chiese lei, quando si separarono.
James parve un po' nauseato dalla domanda e adagiò sullo
schienale del divano. La fissò con uno sguardo addolorato, con
il labbro inferiore leggermente sporgente. "Mi hanno fatto il discorsetto."
"Non l'avevi ancora avuto?!" Domandò Lily, incredula.
"Oh, no, eccome!" Rispose James grave. "Mamma e Papà me l'hanno
fatto quando avevo più o meno undici anni e poi di nuovo a
quindici quando Sirius è venuto a stare da noi...Purtroppo lui
sembra aver dimenticato quest'ultima parte, quindi ho ricevuto un
dettagliato resoconto delle loro...ehm...attività extracurricolari degli
ultimi anni." Ebbe un brivido. "E lo sai come sono Lunastorta e
Felpato. Gli piace entrare nei dettagli." Tremò di nuovo.
"Persino Peter ha avuto qualcosa da aggiungere riguardo alle sue esperienze passate."
Lily fece una smorfia. "Non può essere peggio di quello che
sento nel mio dormitorio. E dimentichi che sono una buona amica di
Marlene..."
"Lei sì che è divertente!" Disse Sirius, passeggiando accanto a loro.
James arricciò il naso. "Lo so. Me l'hai detto neanche cinque minuti fa."
"Sì, infatti." Disse Sirius, pensieroso. Ghignò vedendo il disagio di James.
"Lily, penso che ti farà piacere sapere che il Signor Ramoso
è ora ben addestrato." Le fece l'occhiolino. "Puoi ringraziarmi
più tardi."
Lei arrossì fino alla punta dei capelli, facendolo ridere.
Diede loro delle piccole pacche sulla testa.
"Divertitevi, bambini!"
Con una risata abbaiata, si infilò nel buco del ritratto, lasciandosi dietro la coppia imbarazzata.
Nota della Traduttrice: Lo avete acclamato a gran voce, ed eccolo qui, il capitolo del 'Morning After'! *saltella di gioia*
Mi aspetto altre reazioni inconsulte, soprattutto considerando in che
stato sono i Malandrini...della serie 'piano Delta d'emergenza,
proteggere soggetto Ramoso, scattare scattare scattare, questa non
è un'esercitazione!' *si rotola dalle risate*
Dieci recensioni...dieci recensioni?!? Ma...ma...ma voi siete meravigliose! *ricopre tutte di baci*
Averlo saputo prima che il fluff attira! XD
Mi sono divertita un mondo a leggere i vostri attacchi di fangirling!
Brownie al cioccolato di Mielandia (scelti personalmente dal nostro Remus) per Ayumi Edogawa, alpha_blacky, dandelion10, RoseMaryTonks (benvenuta!), alessiavictoire, lenemckinnon (bentornata!), MarykoLove, mezzosangue230, Gohan_my_love (sei ancora viva?) e Always_1993.
Ci vediamo al prossimo capitolo, care! *fai ciao con la zampa, Felpato!*
JudithlovesJane
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Capitolo 19 *** Capitolo Diciannove ***
Capitolo Diciannove
Capitolo Diciannove
"Stanno insieme?"
"Era anche ora."
"Sta con lui solo per arrivare a Sirius!"
"Pensate che le abbia rifilato dell'Amortentia?"
L'Amortentia sembrava essere
la spiegazione più comune; parecchi studenti avevano visto James
versare da bere a Lily la prima sera che lei e Sirius erano incollati e
l'aveva fatto anche qualche altra volta da allora. Felicia Gamp, di
Serpeverde, le aveva addirittura preparato un antidoto e gliel'aveva
offerto ad Erbologia. L'aveva controllato per assicurarsi che fosse effettivamente un antidoto, poi l'aveva bevuto, aveva attraversato la serra e abbracciato James senza motivo, solo per zittirli tutti.
I costanti borbottii sembravano seguirli ovunque. Lily ne era
già stufa, mentre James sembrava non sapere come reagire. Gli
altri Malandrini sembravano trovarlo divertente e avevano spesso
incoraggiato alcuni dei pettegolezzi più assurdi.
"No, non sono incinta!" Strillò Lily sbattendo i libri sul suo banco.
Lee Chang balzò all'indietro, con espressione spaventata.
"Non temere" Lo rassicurò Sirius, con uno sguardo complice. "Sono gli ormoni."
Lee sembrò tranquillizzarsi, ma scelse un posto verso il fondo, il più possibile lontano da Lily.
"Non posso credere che non abbiano niente di meglio di cui parlare"
Borbottò lei mentre si sedeva. Lei e James avevano preso a
nascondersi nella Sala Comune dei Capiscuola. A volte, gli altri tre
Malandrini erano con loro, altre volte erano da soli, o c'erano Marlene
e Alice.
James si chinò per baciarla sulla guancia. "Lo avranno."
Lei si imbronciò, girandosi verso Sirius. "Ancora non capisco
perchè tu abbia sentito la necessità di annunciare a
tutta la Sala Comune dei Grifondoro che eravamo una coppia. E pensi ti
ucciderebbe se la piantassi di dire alla gente che James mi ha messo
qualcosa nel bicchiere, o messa incinta?"
James divenne paonazzo e schiaffeggiò il braccio di Remus; il
ragazzo dai capelli color sabbia era in preda ad una crisi di risa.
Sirius le rivolse un sorriso spigliato. "Ah, beh. Ormai è fatta."
Lei incrociò le braccia al petto, fissandolo con uno sguardo scontento.
Peter sorrise un po' e si chinò verso di lei. "Lily, io penso
che tu te la sia cavata con poco." Fece un gesto verso Sirius e James.
"Hai visto di che cosa sono capaci quei due; non mi sarei affatto
sorpreso se Sir avesse convinto Silente ad annunciarlo all'intera
scuola."
"Vero." Ammise lei, a malincuore. Peter le rivolse un sorriso amichevole.
James ghignò, arruffando i capelli di Sirius. "Mai andato per il sottile tu, eh, Felpy?"
"Mai!" Rispose Sirius con aria orgogliosa.
James aprì la bocca per dire qualcos'altro ma Lily lo zittì. Gurdan era appena entrato.
"Buongiorno a tutti" Disse, in tono grave. "Ho una lezione interessante
per voi oggi. L'avete già fatto, ma penso che lo troverete
comunque stimolante."
Di fronte alle espressioni confuse della classe fece una smorfia. "Mollicci. Chi può dirmi cosa sono?"
La mano di Lily scattò in aria, mentre il suo cattivo umore svaniva. "Miss Evans?"
"Un Molliccio è una creatura che cambia forma per assomigliare alla cosa che temiamo di più."
Al terzo anno, la sua più grande paura era stata sposare James.
Sorrise leggermente al pensiero di come le cose erano cambiate, ma non
poteva fare a meno di chiedersi che cosa temesse di più ora.
"Eccellente. Cinque punti a Grifondoro. Chi si ricorda l'incantesimo? Mr Lupin?"
"Riddikulus" Rispose Remus senza esitazioni. "Affinchè funzioni, bisogna pensare a qualcosa di molto divertente."
"Molto bene. Cinque punti anche per lei...Ora, mi è stato detto
che al terzo anno avete affrontato il Molliccio a gruppi. Oggi, lo
affronterete da soli, e chiedo che nessuno intervenga sui Mollicci di
qualcun altro...Credo che questo sia tutto ciò che vi serve
sapere per questa lezione, quindi mettetevi in fila e tenete pronte le
bacchette."
Le sedie stridettero mentre tutta la classe si alzava e si metteva in
fila di fronte ad una credenza in un angolo della stanza. Il Professor
Gurdan agitò la bacchetta verso la porta e questa si
aprì. "Ricordate, un Molliccio non può farvi del male
fisicamente." Disse, mentre Melissa Robbins usciva dalla credenza per
mettersi di fronte a Lee Chang.
Chang fissò il sosia della sua ragazza con un'espressione leggermente ansiosa.
"Lee, non penso che le cose funzionino" il Molliccio disse piano. "Voglio lasciarti."
"Riddikulus" Sussurrò lui, con aria scossa.
All'improvviso il Molliccio sorrise. "In realtà..." Disse,
allungando una mano. "C'è un armadio molto carino giusto
qui...perchè non saltiamo la prossima lezione così io e
te..."
La classe rise di Chang mentre lui arrossiva e tornava in fondo alla fila.
Allock era il successivo. Il Molliccio divenne lui e di fronte alla
classe divenne grasso, con i denti marci e con un principio di
calvizie. Sirius e James sghignazzarono vedendo la faccia sconvolta del
vero Allock. Incapace di finirlo, Allock scappò in fondo alla
fila, lasciando che Remus lo affrontasse.
Si trasformò in James, che sembrava disgustato. "Chi vorrebbe essere amico tuo?" Chiese. Con uno schiocco, cambiò per diventare come Sirius e ringhiare: "Non ne vali la pena."
Crack. Divenne Peter, che semplicemente annuì in accordo.
"Perchè?" Sussurrò Remus. Sirius e James fecero per
scattare verso di lui, ma Gurdan mosse la bacchetta, bloccandoli.
"Rem!" Gridò James. "E'..."
Gurdan lo Silenziò, con uno sguardo comprensivo e sillabò: "Da solo."
"Hey!" Esclamò Sirius indignato, prima di essere Silenziato.
Lily cercò di trovare la voce, ma era scomparsa. Lei, come il
resto della classe, osservava affascinata e terrorizzata.
Crack.
Lily fissò se stessa, sconvolta. "Piacermi? Ti detesto! Hah! E la gente pensa che i Nati Babbani siano i peggiori..."
Crack.
Il Molliccio era di nuovo James. "Pensavi davvero che saresti stato uno di noi?"
Remus sussultò.
Crack.
Sirius. "Perchè non lo sei. L'incidente al quinto anno...stavo cercando di farti espellere."
Crack.
Peter. "Peccato che non abbia funzionato" Disse senza badarci. "Sarebbe stato alquanto carino senza di te in giro."
Crack.
James. "Questo non è il tuo posto."
Crack.
Il Sirius-Molliccio pose il suo sguardo tempestoso su un Remus
scomposto. "Ma fammi il piacere" Sbuffò. "Credevi davvero che ci
importasse? Che avremmo permesso a della feccia come te di essere nostro fratello?"
Crack.
Peter. "Sei solo uno sporco L-"
"Riddikulus!" Singhiozzò Remus.
Il Peter-Molliccio cominciò a restringersi finchè non
divenne delle dimensioni del pollice di Lily. Incrociò le
braccia, guardandosi attorno, alla classe che ora ghignava.
"Remus!" Squittì con una vocetta acutissima. "Ritrasformami immediatamente!"
Remus e il resto della classe risero.
"Non ridere di me, stronzo! Non è divertente!" Squittì ancora, agitando in aria il suo pugnetto microscopico.
Anche Gurdan sorrise mentre rimuoveva gli incantesimi su Sirius e James. I due saltarono addosso a Remus, buttandolo per terra.
"Sul serio, Lunastorta!" Lily sentì James dire in tono
contrariato da un punto non ben identificato dell'ammasso di arti. "Non
hai ancora imparato a non ascoltare mai nulla di quello che dico?!"
Remus ridacchiò, scostandosi dai suoi amici con un sorriso di
gratitudine. Riapparve del colore sul suo viso mentre si dirigeva verso
il fondo della fila, lanciando dei sorrisi a Lily e Peter lungo la
strada. James si era ritirato per lasciare che Sirius si occupasse del
Molliccio, che aveva preso l'aspetto di una donna alta e boriosa con un
lungo abito nero.
Lily sentì una risata dietro di lei.
"Oh, guarda, Cissy!" Disse Bellatrix, deliziata. "Ha paura di zia Wal!"
"Dovrebbe." Rispose Narcissa, fredda. "Specialmente dopo quello che ha fatto."
Sirius si voltò a guardare il Molliccio con un'espressione quasi
scocciata. Questo si avvicinò, chiaramente cercando di
abbracciarlo. "Sono orgogliosa di te, figlio mio!" Disse.
I bei lineamenti di Sirius si tesero per lo shock. "Sapevo che saresti
giunto a vedere le cose nel nostro modo, Sirius, sapevo che avresti
finalmente compreso che il tuo tempo è assai meglio speso
lontano da quegli schifosi ibridi, Sanguesporco e traditori del loro
sangue che chiamavi amici."
Sirius lanciò uno sguardo di scuse alla classe. Non sembrava
spaventato. La madre-Molliccio sorrise fredda. "Sei sempre stato un
figlio difficile, Sirius, col tuo essere un Grifondoro e tutto il
resto, ma non ha importanza, perchè hai dimostrato di essere un
vero Black, alla fine."
"Questo è ciò che lo spaventa?" Disse Bellatrix
incredula. "Essere uno di noi?" Gurdan le scoccò uno sguardo per
zittirla.
"Aspetta che lo dica alla zia Wal!" Lei sussurrò a Narcissa, che
rimase in silenzio, a fissare 'la zia Wal' con espressione
indecifrabile.
"Riddikulus." Disse Sirius con
calma. Anche se le dava la schiena, Lily era certa che stesse
sorridendo. Pochi secondi dopo, il Molliccio era ancora Mrs Black, ma
stava indossando uno sgargiante completo rosso con stelle dorate, con
espressione orripilata. James ruggì dal ridere e così
fece Remus. Sirius sembrò compiaciuto da se stesso.
Peter era il successivo e il Molliccio si trasformò in una
versione più vecchia di lui. Era pallido e magro, come in punto
di morte. "Abbiamo scelto male" Disse con voce roca. Peter
squittì, visibilmente terrorizzato. "Non abbiamo niente!" Poi
morì, cadendo sul pavimento con uno schianto. Il vero Peter
Minus collassò, svenuto.
James, Remus e Sirius corsero avanti per unirsi al Professore. Loro
quattro riuscirono a far rinvenire Peter, che asserì di star
bene e di non aver bisogno dell'Infermeria. Era chiaramente sconvolto,
tanto che Gurdan gli permise di tornare a sedersi al banco.
Lily si fece avanti, bacchetta alla mano. Il Molliccio scomparve.
Guardò Gurdan di traverso, ma lui scrollò le spalle. Poi
capì. Lei aveva sempre odiato l'ignoto. Odiato perchè non
ne aveva alcun controllo. La spaventava, ma il Molliccio non proprio.
Era difficile aver paura di qualcosa che non si vede.
Il Molliccio, come comprendendo che non stava funzionando, si
tramutò con uno schiocco. Divenne un Dissennatore, che prese un
respiro rumoroso e affannato. Lily tremò e fece un passo
indietro.
"Riddikulus!" Disse
chiaramente. Le mani incrostate del Molliccio-Dissennatore volarono
alla sua gola e la creatura fece un verso come di tosse, quasi non
riuscisse a respirare. Continuò a tossire e soffocarsi
finchè Lucius Malfoy non fece un passo avanti.
Il Molliccio si tramutò immediatamente nel cadavere del biondo.
Lui lo fissò per un minuto abbondante, il suo viso appuntito che
diventava sempre più pallido e poi, incapace di compiere
l'incantesimo, corse in fondo alla fila. Sirius sghignazzò.
Ridacchiando verso Malfoy, James fece un passo avanti.
Nota della Traduttrice: Ha!
Suspence! Non ve l'aspettavate, eh? Tranquille, niente di
grave...Questi sono capitoli da 'slice of life', non ammazzatevi per
l'ansia!
C'ho messo un po', ma ho ricominciato a studiare (ho uno schifosissimo
esame i primi di Settembre...*impreca pesantemente*) e quindi la cosa
si fa un po' più saltuaria.
E qui si scopre quanto restare chiusi nove mesi in un collegio renda nervosi: la fantasia dei pettegolezzi!
Scrivere la scena di Remus col Molliccio mi ha strappato il cuore,
povero piccolo! *carezza Lunastorta sulla testa e gli offre pasticcino*
E via coi ringraziamenti! Ayumi Edogawa, alessiavictoire, Gohan_my_Love (non trattenere i tuoi feels! Lasciali sfogare! XD), RoseMaryTonks, alpha_blacky, dandelion10, MarykoLove (non mi ero neanche accorta di quel dettaglio! Genio del male! O_O), mezzosangue230 (sì, Peter 'esperto' sconvolge anche me...) ed Ele Brooks (benvenuta!)
Porgo biscotti gelato, che qua si muore.
Alla prossima!
JudithlovesJane
P.S.: Ah, ho sentito l'autrice della storia, ringrazia per i complimenti ed è felice che vi piaccia!
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Capitolo 20 *** Capitolo Venti ***
Capitolo Venti
Capitolo Venti
Ridacchiando verso Malfoy, James fece un passo avanti.
Lily allungò il collo, cercando di vedere meglio. Era molto
curiosa di sapere quale fosse la più grande paura del suo
ragazzo. In un istante, il Molliccio divenne Sirius. Sorrise
mestamente, poi collassò di colpo. Era visibilmente morto.
James fece un passo indietro per lo spavento.
Crack.
Remus morto. James si strofinò gli occhi da sotto gli occhiali.
Crack.
Peter morto.
Crack.
Lily morta. James le lanciò uno sguardo come per
assicurarsi che fosse ancora lì. Lei rimase scioccata nel vedere
che aveva gli occhi lucidi.
Crack.
Di nuovo Sirius morto.
"Riddikulus" Gracchiò
James. Un mazzo di margherite apparve in mano al Sirius-Molliccio. Si
mise a sedere, fissando James con divertimento.
"Non sono davvero morto, Ramoso" gli disse. "Sto raccogliendo
margherite!" Agitò i fiori di fronte a James. "Certo però
che se morissi, Ramoso, tu, Lunastorta e Coda avreste un serio
problema...L'hai capita? Serio? Un Sirius problema?"
Il Molliccio iniziò a ridere. James continuava a non sembrare
molto allegro, ma il vero Sirius stava ridendo e anche Remuse e Peter.
"Molto bene!" Esclamò Gurdan. Ricondusse il Molliccio, che aveva
assunto la forma di un Mangiamorte alto e incappucciato, dentro la
credenza che lo ospitava. "Il resto di voi avrà il suo turno la
prossima lezione! Siete liberi!" Si diresse verso la porta. "Ah, Minus,
cerca di non andarci giù pesante. Non voglio Poppy alle
calcagna." Aggiunse mentre se ne andava. Peter annuì e
trotterellò fuori dopo di lui.
Lily ritornò al suo banco per riprendere la borsa. Sirius e
Remus stavano parlando a bassa voce con James mentre lui rimetteva a
posto le sue cose. Stava scuotendo la testa in continuazione.
"James?" Chiese Lily, avvicinandoglisi. Era ancora terribilmente pallido. "Stai bene?"
I loro occhi si incontrarono e un secondo dopo lui l'aveva avvolta in
un abbraccio. Lei sollevò la testa e catturò le sue
labbra; lui ricambiò il bacio con gioia.
"Credo che ora stia meglio" Sentì Remus ridere.
"Si spera" Commentò Sirius. "Se una pomiciata non lo tira su di morale non so cosa potrebbe."
Un secondo dopo, Lily sentì James allontanato da lei. "Andiamo,
innamorato" Disse Sirius, trascinandolo fuori dalla porta.
"Felpy!" Si lamentò James.
Sirius si mise tra Lily e James. "Ramoso" Replicò con una voce altrettanto patetica.
James ghignò. "Oh, va bene."
Sirius si illuminò. "A pranzo!" Esclamò, correndo oltre James e fiondandosi nel corridoio.
"Grazie a Merlino!" Rise James. "Credevo non se ne sarebbe più
andato." I suoi occhi scattarano però verso la porta e Lily
poteva capire che non voleva far altro che seguire il suo
quasi-fratello.
"Dai, andiamo" Gli disse, prendendolo per mano. Remus ghignò.
Loro tre si avviarono lungo il corridoio del primo piano. Stavano
oltrepassando la statua della classe di Storia della Magia quando
Sirius si avvicinò in tutta fretta, le mani sui fianchi.
"Bastardo!" Disse, con aria irritata. "Ti ho parlato per tutto il
corridoio; ero fuori dalla Sala Grande prima di accorgermi che non eri
con me!" Diede uno scappellotto in testa a James.
Questo sembrò essere troppo per quest'ultimo, che scoppiò
a ridere. Sirius sembrava scocciato e, con un sorriso un po' malefico,
tirò fuori la bacchetta. James deglutì, balzando dietro a
Lily per proteggersi. "Molto da Grifondoro, Ramoso" Lo
punzecchiò Sirius, guardando pensieroso la sua bacchetta.
"Affatturare i tuoi amici è molto da Serpeverde, Felpato" Lo
rimbeccò James, sbirciando da sopra la spalla della sua ragazza.
Lily scambiò un'occhiata con Remus, che sorrise.
"Non ti ho affatturato!" Protestò Sirius.
"Ancora" Replicò James con aria saputa.
"Giusta osservazione" Incassò Sirius con una scrollata di
spalle. Ghignò. "Andiamo, Potter, piantala di nasconderti sotto
alle sottane della Evans-" A quel punto Lily arrossì. "-e
affrontami come un vero Malandrino."
James rise. Stampò un bacio sulla guancia di Lily, facendola
arrossire di nuovo; la ragazza era perfettamente consapevole della
piccola folla che si era radunata per guardare lo spettacolo.
"D'accordo, Felps" Disse in tono affabile.
"James! Sirius!" Li avvisò Lily.
James la ignorò. "Levicorpus"
"Hey!" Imprecò Sirius mentre il mantello gli ricadeva sulla
testa. James rise e fece per scappare, ma Sirius lo fece inciampare con
una fattura, facendogli sparire una scarpa. Remus rise, tirando Lily di
lato in modo da essere fuori pericolo.
"Accio James Potter" Borbottò Sirius. James fu trascinato verso il suo amico. "Liberacorpus!"
James collassò con un "Ooof!" mentre Sirius gli cadeva sopra.
"Così impari" Gli disse Sirius, rialzandosi. James ridacchiò.
"Basta!" Disse forte Lily quando fu chiaro che non avevano intenzione
di fermarsi. Non riusciva a credere di aver lasciato che le cose
degenerassero così.
Remus la bloccò con lo sguardo. "Lily, o osservi in silenzio o te ne vai."
"Sono Caposcuola" Gli ricordò lei. "Non mi è permesso fare nessuna delle due cose. James! Sirius!"
"Lily" Le disse Remus in tono d'avvertimento. Fece roteare la bacchetta
tra le sue lunghe dita pallide, un lampo malizioso nei suoi occhi. Lei
rimase in silenzio da quel momento in poi.
I due Malandrini dai capelli scuri continuarono a lanciarsi incantesimi
a vicenda, ridendo come bambini per tutto il tempo. Se Lily non
l'avesse conosciuto bene, avrebbe giurato di aver sentito Sirius ridacchiare come una femmina.
Era difficile stabilire chi stesse vincendo o se stavano effettivamente
giocando per vincere. Sirius fece diventare blu i capelli di James,
fece sparire l'altra sua scarpa e anche le vesti scolastiche,
lasciandolo con solo i pantaloni, la camicia, i calzini e la cravatta.
il suo distintivo da Caposcuola si era incollato sulla fronte.
Nel frattempo, Sirius sfoggiava un paio di morbide orecchie nere e una
coda. Anche lui aveva perso le vesti e la cravatta e stata ghignando
come un idiota fischiettando tra sè e sè; James era
davvero bravo con gli Incantesimi Rallegranti.
"In nome di Merlino, che cosa sta succedendo qui?!" Urlò una voce severa. Un tremito di paura attraversò Lily.
Dei mormorii attraversarono la piccola folla e James e Sirius
abbassarono le bacchette. "Minnie!" Squittirono. Scomparvero correndo
lungo il corridoio, così velocemente che Lily avrebbe giurato si
fossero Smaterializzati.
Remus tirò fuori la sua bacchetta, diede un colpetto a Lily
sulla testa e poi le si mise davanti. Lei rabbrividì mentre una
sensazione di freddo le correva lungo la schiena, ma ebbe il buon senso
di non dire niente; la Professoressa McGranitt si fece strada tra la
folla fino al punto dove James e Sirius erano stati pochi secondi prima.
"Mr Lupin" Gli disse fissandolo con attenzione. "Che stava accadendo qui?"
"Non ne ho idea, Professoressa." Rispose lui, scrollando le spalle.
"Stavo tornando da Difesa contro le Arti Oscure e ho incrociato la
folla."
"La lezione è finita quindici minuti fa, Mr Lupin"
Replicò la McGranitt, le narici che fremevano. "E a meno che non
mi sbagli, la classe è a meno di un minuto di distanza in fondo
al corridoio."
"Sì, Professoressa" Disse Remus. La voce suonava come se stesse
sorridendo, ma dato che le dava la schiena, Lily non poteva dirlo con
certezza. "Ha ragione, ma ha dimenticato di aggiungere il fattore James e Sirius nell'equazione. Stavamo facendo i Mollicci, vede e hanno deciso di...tirarmi su.
Se non fosse stato per Lily non so cos'avrei fatto. Aspettare che
arrivasse la classe successiva, immagino e sperare che qualcuno sapesse
come fermare un Incantesimo Solleticante."
"Incantesimo Solleticante?" Ripetè lei, dubbiosa.
"Sissignora" Disse Remus in tono imbarazzato. "Me l'hanno scagliato prima di usare il Levicorpus..."
"E dov'è adesso Miss Evans?"
"Non riesco a vederla" Replicò Remus fingendo di controllare la
folla. "Immagino abbia inseguito James e Sirius per avermi affatturato.
Prende molto...sul serio il suo ruolo di Caposcuola."
"I signori Potter e Black hanno niente a che fare con ciò che stava avvenendo qui qualche momento fa?"
"Certo che no" Si accigliò Remus. "Lei non proverebbe ad andare
il più lontano possibile se avesse la Caposcuola alle calcagna?"
La McGranitt sembrò soddisfatta. Si sistemò il cappello e
si diresse a passo marziale verso Melissa Robbins, un Prefetto di
Corvonero.
"Hai mentito ad un insegnante!" Esclamò Lily, scioccata, non appena la donna non fu più a portata d'orecchio.
Remus scrollò le spalle. "Nessun danno. Non è che qualcuno si fosse fatto male."
Lily annuì lentamente. "Immagino...Che incantesimo mi hai lanciato prima."
"Incantesimo di Disillusione." Lily sollevò una mano e,
scoprendola invisibile, rise. "Ho pensato di evitarti l'interrogatorio."
"Grazie" Rispose cauta.
"Nessun problema" Remus si accigliò, guardandosi attorno. "Lils, dove sei esattamente?"
"Qui" Disse lei da dietro di lui, facendogli fare un salto. Lei rise della sua espressione sorpresa.
"Vieni qui che ti faccio il controincantesimo."
"No!" Disse Lily, allontanandosi da lui con un balzo. Lui rivolse il
broncio al muro, chiaramente pensando che lei si trovasse lì.
"Per di qua, Lunastorta" Lo punzecchiò lei.
Lui gemette. "Oh, Merlino. E' finalmente successo."
"Che cosa?" Chiese lei, ansiosa.
"Ti abbiamo corrotta."
Nota della Traduttrice: Dato
che mi avete supplicata (e non avevo voglia di studiare u_u) vi offro
il continuo della lezione sui Mollicci...e un po' di Malandriniana
follia!
Sto cercando di non fissarmi sull'immagine di Sirius in maniche di camicia con le orecchie e la coda da cane...*fangirla*
Piccola nota tecnica: quel 'ridacchiare come una femmina' sarebbe stato giggle,
il cui primo significato è, appunto, ridacchiare, ma si usa per
i bambini o per le ragazze...avete presente la risata scema che ci esce
quando fangirliamo? Ecco, quella. Non sapevo come altro renderla.
Al solito, ringraziamenti e cioccolatini di Mielandia a alessiavictoire, Ayumi Edogawa, dandelion10, lenemckinnon, lily giulia potter (benvenuta!), Michywinchester e MarykoLove.
Alla prossima, gente!
JudithlovesJane
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Capitolo 21 *** Capitolo Ventuno ***
Capitolo Ventuno
Capitolo Ventuno
"Mai più." Disse James con un brivido.
"Concordo" Rispose Lily in tono piatto. Scosse via dai lunghi capelli
un po' di confetti rosa a forma di cuore. James ghignò e le
tolse del glitter dalle spalle. Questo luccicò sulla neve vicino
alle loro scarpe.
"Ti va di andare ai Tre Manici di Scopa?" James le sorrise radioso e praticamente la trascinò lungo la strada fin dentro al frequentatissimo pub.
"Molto meglio!" Asserì James quando tornò al loro piccolo
tavolo con la Burrobirra. "Rosmerta è molto più simpatica
di quella orribile Madama Piediburro. Aspetta che dica a Felps che
è la madre della Umbridge!"
"Sono certa che ne sarà deliziato." Rise Lily. "E sarà
ancora più felice quando gli dirai di quei piccoli cherubini!"
James rise. Non erano più tanto angelici: gli avevano aizzato
contro il Boccino finché non si erano arrabbiati abbastanza da
minacciare la coppia con le loro frecce d'oro. Lui e Lily avevano
lasciato il locale poco dopo.
All'improvviso, James sorrise malandrino. "Che c'è?" Chiese Lily, un po' preoccupata.
"Hai della schiuma di Burrobirra..." James si indicò la bocca.
Lily fece una smorfia. "Non ti preoccupare" continuò a ghignare
James. "Ci penso io" Si allungò sul tavolo per baciarla.
"Meglio?" Chiese Lily, gli occhi verdi che brillavano.
"Decisamente!" Rispose James, chinandosi di nuovo. Poteva sentire Lily che sorrideva contro le sue labbra.
"Ehi!"
"Sparisci, Felps..." Sospirò James mentre si allontanava dalla
sua ragazza. Solo che non era Sirius. Né Remus, né Peter.
Era un uomo di mezz'età con un'arruffata massa di capelli
biondi. Aveva delle cicatrici ed indossava un pesante mantello da
viaggio. La sua caratteristica più inusuale era un brillante
occhio azzurro che roteava nella sua orbita, squadrandoli con
disapprovazione.
"Mi scusi!" Esclamò James. "P-pensavo fosse..."
"Siete due studenti della scuola?"
"Sì" Rispose Lily, cauta. Si drizzò sulla sedia e
ricambiò lo sguardo dell'uomo con la stessa intensità.
James infilò la mano in tasca per prendere la bacchetta.
"Albus vi rivuole indietro."
"Dovevamo avere tutto il pomeriggio!" Protestò James. Lily gli
diede un calcio sotto la tavola. Le labbra dell'uomo fremettero in
quello che avrebbe potuto essere un sorriso, anche se James non aveva
idea di come potesse averlo visto.
"C'è una ragione?" Chiese Lily, educatamente.
"I Mangiamorte contano?" Ringhiò l'uomo. James annuì,
tirando la bacchetta fuori dalla tasca. Aiutò Lily ad alzarsi
con l'altra mano.
"C'è niente che possiamo fare per aiutarvi?" Chiese Lily all'uomo. "Siamo Capiscuola."
Gli occhi spaiati dell'altro osservarono il suo volto, poi si spostarono su quello di James.
"Sei il ragazzo di Charlus?"
James annuì con diffidenza. L'uomo riflettè per un
istante, poi gli offrì la mano. "Alastor Moody. Ho lavorato con
tuo padre."
"James Potter" replicò James, stringendogli la mano. "Lei è Lily Evans."
Moody annuì, stringendo anche la mano di lei. L'occhio blu
scattò verso la porta del pub. Il resto della stanza era
spaventosamente vuoto. "Andiamo?"
James guardò Lily e annuì. Mentre camminavano,
tirò fuori dalla tasca dietro uno specchietto rettangolare e lo
colpì con la bacchetta. Questo si accrebbe fino alle dimensioni
di un libro. "Sirius Black" Scandì chiaramente James.
Ignorò gli sguardi interrogativi di Lily e Moody. Il viso
confuso di Sirius apparve nello specchio un istante dopo.
"Che succede, Ramoso?" Gli chiese con una voce sorprendentemente seria. "Lily sta bene?"
"E' a posto. Voi siete al sicuro?" Domandò James, lanciando
un'occhiata a Moody. Sentì un sì provenire da Remus.
"Coda?"
"Sì!" James sospirò di sollievo.
"Ramoso, stiamo bene. Perché ce lo chiedi?" Chiese Sirius, con un'espressione corrucciata sul volto.
"Tornate al castello." Disse James, con fermezza. "Non fermatevi in
nessun negozio, non parlate con nessuno. Ci vediamo nella Sala
d'Ingresso. Se incrociate qualcun altro della scuola, portateli con
voi."
Sirius annuì vigorosamente. "Ok-Hey! Lunastorta!"
"James?" Il viso preoccupato di Remus apparve nello specchio. "Che sta succedendo?"
"Mangiamorte" Rispose lui, rapido. Remus impallidì e le grida scandalizzate di Sirius in sottofondo cessarono.
"Dove sei?" Chiese Remus perentorio. Il suo volto si sfocò nella
cornice. Stava correndo. James continuava a intravedere i capelli neri
di Sirius e quelli biondi di Peter sullo sfondo.
"Camminando sulla strada per la scuola. C'è un Auror con noi."
"Siete feriti?!" Gridò Sirius da qualche parte dietro a Remus.
"Stiamo bene." Rispose James, sorridendo. "Ci vediamo presto."
"Sicuro." Replicò Remus annuendo con aria professionale. Il
riflesso di James riempì la cornice. Lo rimpicciolì e lo
rimise in tasca.
"Che c'è?" Chiese. Lily e Moody lo stavano ancora fissando.
"Niente" Rispose Lily piano. Cercò la sua mano, donandogli un piccolo sorriso. Moody continuò a fissarlo.
Crack!
James si tuffò, tirando Lily in modo che fosse dietro di lui.
Fece scattare la bacchetta verso il rumore. Quella di Moody era puntata
nella stessa direzione.
"Idioti!" Gridò Moody all'improvviso, abbassando la bacchetta.
Fece un passo avanti per tirare uno scappellotto in testa ai
nuovi arrivati. "Siete fortunati che non vi abbia affatturato! Se
aveste solo la metà del buonsenso che dichiarate di avere,
avreste ormai imparato a non Materializzarvi mai
accanto a me! E vi chiedete perché vi tratto come bambini!" Con
un'espressione truce, puntò un dito contro il petto dell'uomo.
"Cosa Merlino ci fate, qui? Vi avevo detto di aspettare di fronte a Zonko!"
Con un sobbalzo, James riconobbe entrambi come ex-studenti di Hogwarts.
Uno era un uomo alto ma robusto dai vivaci capelli rossi e l'altro una
donna bassa e formosa con i capelli color miele. Avevano un'aria
esausta e Gideon - l'uomo - aveva un lungo taglio sulla tempia. Gli
abiti di Dorcas erano strappati. Entrambi sembravano imbarazzati e si
stavano massaggiando la testa dove Moody li aveva colpiti.
"Scusa, Alastor." Borbottò Dorcas. "I Mangiamorte sanno che
è una trappola! Ab ci ha mandati a dirtelo! Deve sapere se
l'Ordine deve evacuare o combattere." Si bloccò all'improvviso,
avendo visto Lily e James. "Potter, Evans?" Si girò verso Moody.
"Che ci fanno qui?" Sibilò. "Questo non è posto per i
bambini."
"Sono gli ultimi rimasti" Ringhiò Moody, agitando la mano per
zittire le proteste di James. "Li sto portando ai cancelli. Prewett,
dì a Silente di portare tutti fuori di qui. Che li nasconda
sotto gli sgabelli del bar, se necessario!"
Il viso di Gideon si aprì in un sogghigno. "Sei sicuro, Alastor? Aberforth non la prenderà ben-"
"Aberforth farà quello che gli dico!" Scattò Moody, dando
una piccola spinta a James e Lily per ricordar loro di camminare.
"Portate via i nostri. Non c'è niente che possiamo fare qui,
quindi non ho intenzione di perdere uomini per niente. I nostri numeri
sono già abbastanza bassi senza perdite. Mandatemi un Patronus
quando avete finito." La coppia annuì e si girò sul
posto. Scomparvero con uno scoppio rumoroso.
"Muovetevi!" Abbaiò Moody, spingendo James avanti.
"Che cos'è l'Ordine?" Sussurrò Lily.
James si chinò in modo da poterle sussurrare all'orecchio. "Non ne ho idea, ma lo scoprirò."
Quando i tre raggiunsero i cancelli, Moody li spinse attraverso. Il
metallo si squagliò, lasciandoli passare. Si girarono verso
l'Auror ingrigito.
"Siete studenti." Disse Moody a mo' di spiegazione. "La scuola non rifiuterà mai, mai uno studente che chieda protezione."
"E' mai passato per la testa di Silente che i suoi studenti potrebbero
essere cattivi come dei Mangiamorte?" Chiese James, pensando a Piton.
"Con una mente come la sua? Certo che sì!"
"Ma non ha senso-" Cominciò Lily.
"Lo conosco da molto più tempo di entrambi voi e ancora non
pretendo di capire i pensieri di Albus Silente." Rispose Moody con un
sorriso amaro. "Riuscirete a ritornare al castello da qui?"
"Sì, grazie" Rispose Lily. Allungò la mano tra le sbarre
del cancello. "Grazie per il suo aiuto, oggi, Mr Moody." L'Auror la
strinse con un sorriso. James aggiunse i propri ringraziamenti e poi
lui e Lily si avviarono sul sentiero verso il castello.
La Sala d'Ingresso era piena zeppa di studenti dal terzo anno in su.
Tutti parlavano a voce alta e una del quarto anno insisteva di aver
visto Voldemort in persona.
"Mr Black! Ha visto Mr Potter?" Gridò la Professoressa
McGranitt. Sirius, che era con Peter e Remus accanto alle clessidre
delle Case, scosse la testa, con aria triste.
"Professoressa!" Chiamò Lily. "Siamo qui!"
James vide i Malandrini rilassarsi. L'occhiata che stava ricevendo da
Sirius prometteva domande non appena fossero stati liberi dai
professori.
"Siete feriti?" La McGranitt e Silente si avvicinarono a loro, la prima tenendo in mano un lungo rotolo di pergamena.
"No, signore" Disse James, avvolgendo un braccio attorno a Lily. "Stiamo bene."
"Sono gli ultimi due, Albus" Disse la McGranitt, battendo la lista con la bacchetta. Essa scomparve.
"Mr Malfoy! Credo di aver specificamente detto che nessuno studente poteva andarsene senza il mio permesso!"
Silente ridacchiò tra sè mentre l'insegnante di
Trasfigurazione marciava verso un gruppo di Serpeverde dall'aria
scocciata.
"Professore" Disse Lily piano. James diede un'occhiata ai suoi amici.
Sirius e Peter stavano ridendo per qualcosa, mentre Remus aveva la
bacchetta puntata verso la clessidra di Grifondoro e sembrava tentare
di far cadere i rubini. James sorrise tra sè.
"Sì, Miss Evans?"
"Cos'è l'Ordine?" James, che era intento a guardare Remus, lanciò un'occhiata al vecchio mago.
"L'Ordine?" Domandò Silente. Parve preoccupato per un istante,
ma lo nascose dietro un'espressione calma. "Non è un nome che si
sente comunemente in giro per la scuola." Sollevò le
sopracciglia. "Vorrei che rimanesse tale." James e Lily annuirono.
"Dove l'avete udito?"
"Abbiamo incontrato Moody." Disse James.
"Cosa vi ha detto Alastor?" Chiese Silente. Il suo tono era al limite
dell'arrabbiato, cosa che James non aveva mai sentito, anche dopo
essere stato trascinato per sette anni nel suo ufficio per aver
combinato un malanno.
"Non ce l'ha proprio detto. Stava parlando con Dorcas e Gideon e ha
detto qualcosa a riguardo. Diciamo che l'abbiamo sentito per sbaglio."
Disse Lily, arrossendo.
"Eravate ad Hogsmeade?"
"No, eravamo sulla strada che porta ai cancelli."
"Alastor ha camminato con voi?"
Annuirono. Silente sorrise. "Prende molto sul serio la sicurezza."
"Lo sappiamo" Ghignò James. "Ha urlato dietro a Gideon e Dorcas
per essersi Materializzati troppo vicino a lui. Ha detto che erano
fortunati che non li avesse affatturati. Riflessi da Auror, immagino!"
Silente ridacchiò. "Infatti. Se ricordo bene, ha lavorato con tuo padre."
"Sì, l'ha menzionato." James si scompigliò i capelli.
"Bisogna essere un mago o una strega molto talentuosi per avere
successo nelle Forze di Sicurezza Magiche. Mi pare che sia questo il
suo obiettivo?" James annuì con convinzione. "E lei, Miss Evans,
una Guaritrice?"
"Sì, signore" Sorrise lei in risposta.
"Magnifico!" Donò loro un caldo sorriso. "Temo che dobbiate
scusarmi - devo contattare il Ministero riguardo a ciò che
è successo ad Hogsmeade e oserei dire che il Ministro
sarà arrabbiato che io l'abbia fatto aspettare per così a
lungo." Si allontanò, insinuandosi nella massa in movimento di
studenti; la McGranitt aveva dato loro il permesso di tornare ai propri
dormitori.
Lily si voltò verso James. "Non ci ha mai detto che cos'è l'Ordine."
James aggrottò le sopracciglia, ripensandoci. "Ci ha distratti!" Disse, lentamente. Poi scoppiò a ridere.
"In che modo questo è divertente?!" Esclamò Lily, colpendolo al braccio.
"In che modo non lo è?" La sfidò Remus, apparendo dietro di loro. James annuì con enfasi.
"Ma sai almeno di cosa stiamo parlando?" Gli chiese Lily, corrucciata con entrambi.
"Non ne ho la minima idea." Rispose Remus con orgoglio. Lily
sospirò. James le strinse la mano e si chinò per baciarle
la sommità della testa.
"Allora, di cosa state parlando?" Chiese Peter.
"Dell'Ordine."
"Cos'è l'Ordine?" Domandò Sirius, piegando la testa da un lato.
"Appunto" Disse James, i suoi occhi nocciola fissi sulla schiena di Silente che si allontanava.
Nota della Traduttrice: No,
non sono morta. E no, non mi sono dimenticata di voi. Perdonatemi, ma
ho avuto un periodo un po' impegnativo...ultimo esame dell'anno a
inizio settembre con annessi e connessi (ansia pre, ansia post,
registrazione del voto...) e ho avuto persino cinque ORRIBILI giorni in
cui non potevo connettermi ad Internet. Un casino, in sostanza.
Con questo capitolo ricominciano i misteri...e si profila all'orizzonte
un'altra ondata di angst. Ma non ancora, non ancora. In ogni caso, la
faccenda si fa grossa. Il mondo esterno allunga le dita sull'idillio
scolastico. I Malandrini e Lily avranno un gran bel daffare, da qui in
poi.
Come al solito, ringraziamenti per le gioie che recensiscono e stavolta vi ringrazio anche per la pazienza: AlexisVictoire, dandelion10, Ayumi Edogawa, mezzosangue230 e MarykoLove.
Al prossimo capitolo!
JudithlovesJane
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Capitolo 22 *** Capitolo Ventidue ***
Capitolo Ventidue
Capitolo Ventidue
Il ragazzo si infilò nella classe abbandonata che era il
loro luogo d'incontro, al momento; cambiavano posto regolarmente. Si
mise di fronte al ragazzo più alto, mascherato, pigramente
seduto dietro la cattedra. "Sei solo?" Gli chiese quest'ultimo.
"Sì" Rispose una voce tremolante. Non era ovvio? Nessuno l'aveva
seguito all'interno e ce n'erano altri, fuori, a fare la guardia.
"Sospettano qualcosa?"
"N-no." Almeno, sperava di no. Avevano una capacità inquietante nello scovare segreti. Come la licantropia di Remus.
"Hai fatto bene."
"Grazie!" Esclamò il ragazzo, gli occhi acquosi che si allargavano per la sorpresa. Le sue guance arrossirono d'orgoglio.
"Hai preso in considerazione ciò che ti ho detto l'altra volta?"
"Sì"
"E?"
"E cosa?"
L'altro ringhiò con malcelata impazienza alla mancanza di comprendonio del ragazzo. "Ed è possibile?"
"Continuo a non capire perché vi serva."
"E' il nostro biglietto per il cuore dell'Ordine. Lo facciamo entrare,
riceviamo tutte le informazioni di cui il Signore Oscuro ha bisogno.
Abbiamo una possibilità contro quell'idiota amante dei Babbani
che manda avanti questo posto. Distruggiamo la resistenza dall'interno."
"Ma perché lui? Non potete usare qualcun altro?"
Il ragazzo con la maschera sospirò. "Il Preside se
l'aspetterà. Potter è Caposcuola, con genitori uccisi di
recente dai nostri e - stando alle tue informazioni - sa dell'Ordine.
Potrebbe non sapere esattamente cosa c'è in ballo" aggiunse
vedendo lo sguardo di disaccordo dell'altro "ma sa abbastanza.
Abbastanza da essere curioso. Abbastanza perché Silente lo lasci
unirsi a loro."
"E se entra lui, entro io." Il
ragazzo disse lentamente. Ne avevano già parlato. L'altro
annuì. "Perché non usate me e basta? Lui si unisce a
loro, mi unisco anch'io e vi faccio rapporto."
Il giovane mascherato rise. "Per quanto utile tu possa essere, abbiamo
bisogno di qualcosa di più affidabile. Meglio ancora, dev'essere
fuori dai giochi."
"F-fuori dai giochi? Non intendi ammazzarlo, vero?"
"Io no." Non era questo ciò che lo spaventava.
"Ma-"
"Il Signore Oscuro è disposto ad offrirgli la stessa cosa che ha offerto a te."
Il ragazzo tremò, ricordando quel giorno, all'inizio del sesto anno, in cui era stato messo all'angolo ad Hogsmeade.
"Offrirgli?"
"La possibilità di unirsi a noi. Una possibilità per cui molti muoiono."
"Solo se dicono di no." Borbottò il ragazzo.
L'altro rise, mettendo i piedi sopra la scrivania. "Vero. Gli
verrà data un'occasione, come è successo ad alcuni di
noi. Dovrebbe essere onorato di essere stato cercato. Molti hanno
dovuto chiederlo."
"E se rifiuta?"
"Tu sei stato abbastanza sveglio da accettare e Merlino sa se James
Potter è mille volte più brillante di quanto tu sarai
mai...Sospetto che si tufferà a pesce, non appena gli
sarà data l'opportunità. In ogni caso, non potrà
essere qui...Non penso che la prenderà bene con il suo sosia,
almeno finché non capisce cosa sta succedendo."
"Sosia?"
"Useremo la Polisucco. Ce ne saranno due, di lui. Aiuterai il falso
Potter a mescolarsi. Sarà come se quello vero non fosse mai
andato via. Certo, nulla di tutto questo importa se non si può
fare...Per il tuo bene, è meglio che si possa."
"Per il mio bene?" Squittì il ragazzo. I suoi occhi scattarono verso la porta.
"Non essere così spaventato" Disse il ragazzo mascherato, in
tono divertito. "Ho solo pensato che ti sarebbe piaciuto avere un amico
dalla tua parte. Non vuoi avere un amico dalla tua parte?"
"Tu non sei mio amico?" Sapeva che non lo era, ma faceva male lo stesso.
"Non è mai stato questo il patto. Vuoi amici o vuoi il potere?"
"Il potere" Disse obbediente il ragazzo. Anche in giovane età era stato in grado di apprezzare il concetto.
"Lo immaginavo."
Il ragazzo arrossì, incerto se era stato insultato o no. "Allora, si può fare?"
"Io- sì." Sussurrò lui.
"Bene. Come?"
"Posso organizzare un luogo d'incontro"
"Non pensi che si accorgerebbe che è una trappola?"
"Posso essere discreto"
"Vorrei ben sperare" Replicò il ragazzo con la maschera, suonando di nuovo divertito.
"Ce l'ho fatta finora" L'altro rispose con rabbia. "Non sospettano nulla e ho continuato a fare tutto questo per mesi."
"Vero...Questo luogo d'incontro...Sarà da solo?"
Il ragazzo tacque per un momento. "No. Uno degli altri sarà con lui." Pensò ancora un istante. "Lupin"
"Lupin?"
Il ragazzo annuì, con aria più sicura di prima. "Bisogna
tenere lontano Black. E' un duellante migliore. Lupin non è
male, ma non è nemmeno eccellente. Immagino vorrà andare
a cercare aiuto..." Un pensiero orribile si presentò al ragazzo.
"Non morirà, vero?"
"Potrebbe" Rispose l'altro con indifferenza. "Forse verrà
offerto un posto anche a lui. Il Signore Oscuro ha bisogno di creature
come lui." Il ragazzo mascherato si zittì, prima di chiedere
all'improvviso: "Che mi dici della ragazza? E' stata parecchio con
loro, di recente."
"Stanno insie-"
"Non mi interessa quello che fanno, voglio solo sapere se interferirà."
"Posso tenerla lontana. Posso inventare un compito."
"Intelligente...Forse possiamo ancora ricavare qualcosa da te" Il
ragazzo arrossì mentre si riempiva d'orgoglio. "Siamo a posto
per oggi."
Il ragazzo annuì. "Quando ci incontreremo di nuovo?" Chiese, con trepidazione.
"Dammi un po' di tempo...Avremo una sola occasione per fare tutto per
bene. Quando avrò dei piani, ti contatterò."
Il ragazzo annuì ancora. Poteva sentire l'eccitazione danzargli alla bocca dello stomaco.
-o-
"Oggi lavoreremo fuori!" Disse alla
classe la Professoressa Sprite. Ci fu un gemito collettivo; Nancy
Miller e Gladys Gudgeon, di Tassorosso, emisero dei piccoli singhiozzi
e si strinsero nelle sciarpe. "Seguitemi. Vi spiegherò quando
saremo lì."
Lily tremò - era la giornata più fredda che avessero
avuto da un po' - e si sfregò le mani guantate nel vano
tentativo di riscaldarle.
"Freddo?" Le chiese James.
"Nah, sta tremando solo per il gusto di farlo!" Ribattè Sirius, roteando gli occhi.
James fece una smorfia e passò a Lily il suo mantello. Lei lo prese con gratitudine. "Non avrai freddo tu?"
"Certo che no" Rispose lui, sorridendole come se avesse dimenticato qualcosa di importante.
Lei aggrottò la fronte e lanciò un'occhiata a Sirius,
nella speranza di ricevere una risposta più esplicativa. Sirius
si chinò e prese due bastoncini dal terreno.
"Cosa-" cominciò lei.
Sirius si piantò i bastoncini sulla testa, ghignò e
galoppò in mezzo agli studenti che rabbrividivano, facendone
ridere molti e scuotere la testa ad altrettanti.
Remus, che prima stava parlando con i gemelli Bones, alzò lo sguardo e rise forte.
"Cagnacci rognosi" Borbottò James, ghignando. Tirò fuori
la bacchetta e l'agitò, dando a Sirius due orecchie marroni a
punta e una piccola coda bianca. Remus si girò e gli
lanciò un sorriso, che si allargò quando Sirius non si
accorse dell'incantesimo.
La Professoressa Sprite li guidò fino al limitare della Foresta
Proibita, dove Hagrid li attendeva. "Come state, ragazzi?" Chiese con
voce tonante, sorridendo. Trovò Lily nel gruppetto e i suoi
occhi neri luccicarono. Ci fu un borbottio generale di "bene" e
"freddo", poi Hagrid ridacchiò. "Sirius, perché hai le
orecchie?"
"Non le hanno tutti?" Chiese Sirius, confuso. Hagrid ridacchiò
di nuovo. Sirius aggrottò le sopracciglia, allungò una
mano e sentì una delle orecchie che gli aveva appioppato James.
Sirius guardò l'amico con gli occhi assottigliati. James
agitò la mano.
"Sistemalo" Ordinò con fermezza la Professoressa Sprite.
"Ma Professoressa, gli mettono in risalto gli occhi!" Disse Remus.
"Ho una- una cosa!" Gridò Sirius, accorgendosi della coda.
"Una coda?" Chiese James, ridacchiando, mentre la Sprite si girava per rimbrottare Remus.
"Questa non è una coda. Questa è una stupida, morbidosa...cosa."
"E' una coda."
"Sembra che mi sia seduto su un soffione" Disse Sirius. James
agitò la bacchetta e riportò Sirius alla
normalità. "Grazie a Godric la mia è solo temporanea..."
James si crucciò ma quando si girò, stava decisamente lottando contro un sorriso.
"Ora" Disse Hagrid "La Professoressa Sprite vuole insegnarvi dei legni da bacchetta, quindi andremo nella foresta-"
"Non voglio entrare lì!" Protestò Felicia Gamp, di Serpeverde.
"Lo farai se vuoi passare il M.A.G.O." Rispose ferma la Sprite. "Il
corso non riguarda solo il prendersi cura delle piante, ma anche come
saperle usare. Hagrid è stato abbastanza gentile da offrirsi per
accompagnarci in modo sicuro dentro e fuori." Felicia sembrava un po'
preoccupata ma non disse altro.
Hagrid sorrise ampiamente a tutti loro. "Di qua!" Disse, agitando una mano enorme.
Gran parte della classe, Lily inclusa, si scambiò sguardi
nervosi; avevano sentito ogni genere di storia dagli studenti
più grandi (quand'erano più giovani) riguardo alla
foresta e ai suoi pericoli. James, Remus e Sirius, invece, seguirono
Hagrid senza battere ciglio.
"Andiamo, voi!" Li chiamò Sirius da sopra la spalla.
Lily e Hestia Jones di Corvonero furono le prime due a seguirli, ma
Edgar venne subito dopo senza grandi esitazioni e poi il resto della
classe li raggiunse a gruppetti. Xenophilius Lovegood e Felicia Gamp
erano gli ultimi rimasti.
"Che cosa penserebbe Aislinne?" Chiese ad entrambi Amelia. Aislinne
Gamp, una ragazza che Lily conosceva dai festini di Lumacorno, era una
Corvonero piuttosto eccentrica nello stesso anno di Alice e Marlene.
Era molto simpatica e alquanto coraggiosa, nonché sorella minore
di Felicia e fidanzata di Xenophilius. "Hmm?"
Felicia arrossì un po' e drizzò le spalle con
determinazione prima di avviarsi verso il resto della classe.
Xenophilius ci pensò un attimo, annuì una volta e si
avviò dietro ad Amelia.
Hagrid li guidò per circa cinque minuti e poi si fermò di
fronte ad una grande quercia. "Perfetto!" Disse la Sprite, felice.
"Questo non è-" Sussurrò Sirius.
"-il centauro?" Bisbigliò James. "Già. Ti ricordi, Lunastorta?" Remus annuì, ghignando.
"L'avete riconosciuto?" Domandò Hagrid, avvicinandosi ai tre.
"Oh, sì" Rispose Remus. Hagrid sorrise.
"Il centauro?" Sussurrò Lily, battendo sulla spalla di James.
"Ci era caduto il Mantello durante una luna piena." Rispose James a
mezza bocca; la Sprite li stava guardando. "Siamo dovuti tornare il
giorno dopo per riprenderlo e l'abbiamo trovato, ma questo centauro -
doveva essere giovane, solo tredici anni - è sbucato galoppando
dal nulla e ci ha tirato addosso una lancia."
"Non volevamo fargli male, ovviamente" Aggiunse Sirius. "e non sapevamo
quanti altri ce n'erano in giro o se quello era un test o chissà
cosa, così ci siamo arrampicati su quell'albero."
"Per fortuna i centauri non si possono arrampicare." Disse James.
"Abbiamo passato il pomeriggio a lanciare scintille e alla fine Hagrid
è arrivato e l'ha mandato a casa" Concluse Remus, ricordando.
"Cassandro, giusto?"
"Qualcosa del genere" Disse Sirius. "Sono sicuro che Hagrid se ne ricorderà, ma non è che mi interessi."
Lily scosse la testa, sorridendo.
"-un problema che potremmo avere, cercando di prendere il legno da bacchetta" Stava dicendo la Sprite.
"Asticelli" Disse immediatamente Lily.
"Eccellente. Cinque punti a Grifondoro. Come possiamo indurli a comportarsi pacificamente?"
"So-tutto-io" Disse Sirius, spintonandola.
"Offrendo loro porcellini di terra o uova di fata." Rispose Remus.
"Altri cinque punti" Disse la Sprite.
"Ce ne sono due!" Gemette Sirius.
"Il vostro obiettivo oggi è scegliere una sezione di legno -
preferibilmente un ramo - dall'albero, da cui pensate si possa ricavare
una buona bacchetta. Voglio che lo tagliate in modo che l'albero possa
rigenerarsi. Vi ricordate tutti la regola dei tre nodi?" Un mare di
teste annuì. "Bene. Ho dei porcellini di terra qui, quindi
dividetevi in coppie e venite qui da me a prendervene una manciata
prima di cominciare a tagliare."
"Fai coppia con me?" Remus chiese a Lily.
"Decisamente" Rispose lei, lanciando un'occhiata a James e Sirius; le
lezioni pratiche - non tanto gli incantesimi, quanto il lavoro su
piante, animali e pozioni - tendevano sempre ad andare orribilmente
male attorno a quei due, quindi era meglio che lavorassero insieme.
"Mi piace questo qui" Disse Lily, indicando un ramo che pendeva basso.
Remus lo osservò con occhio critico, poi annuì. "Sembra buono."
Lily occhieggiò la piccola figura a forma di stecco che li aveva
guardati per tutto il tempo. "Occupatene tu, vuoi?" Disse.
Remus gli si avvicinò. La creatura fece un verso simile ad uno
schiocco ma fece un passo avanti curiosa quando lui aprì la mano
per offrirgli dei porcellini di terra. "Vai" le sussurrò quando
l'Asticello si sedette sul suo palmo e iniziò a mangiare.
Lily contò tre nodi, poi sollevò la bacchetta e mormorò: "Diffindo". Si mise in tasca il ramo e si allontanò dall'albero prima che l'Asticello di Remus si accorgesse di lei.
"E' distratto, Ramoso?" Chiamò Sirius a qualche metro di distanza.
"Sì" Rispose James. Aveva i porcellini chiusi in un pugno e
continuava a muoverlo mentre l'Asticello cercava di raggiungerlo. La
creaturina gli scosse contro un pugnetto nodoso e gli si
arrampicò sul braccio. Avvolse le gambine attorno al suo polso e
cercò di aprirgli a forza la mano. James rise. "Quanto ti serve
ancora, Felps?"
"Ancora un po'!" Rispose Sirius, chiaramente intento a decidere dove tagliare.
L'Asticello tirò il pollice di James, cercando di indurlo ad
aprire la mano e poi diede una gran tirata. Ci fu un suono schioccante
- Lily trasalì ma pensò che se l'era meritato - e James
imprecò, portandosi la mano al petto. Gli insetti caddero a
terra e scapparono in giro. L'Asticello strillò mentre li
guardava sparire e morse James.
Né Lily né Remus fecero una mossa per aiutarlo; James aveva
provocato la creaturina fino all'aggressione ed era alquanto divertente
- non vederlo ferito - vederlo battuto da un omino stecco grande come
una mano.
"Ramoso, che stai facendo?" Chiese Sirius, mettendosi in tasca il ramo.
Rise quando vide il caos che si era creato, ma si affrettò ad
aiutare. Lily non vide esattamente cosa succedeva, ma l'Asticello in
qualche modo si impossessò della bacchetta di James e la
trascinò fino all'albero. James si teneva la mano rotta e
sanguinante.
"Oi!" Esclamò Sirius. "Restituiscila!"
Lily sollevò la propria bacchetta - pronta ad Appellare quella
di James - ma la testa di Sirius si mise in mezzo. La piccola creatura
gli rivolse una smorfia e cercò di spezzare la bacchetta di
James ma Sirius riuscì a prenderla. La bacchetta cadde sul
terreno e l'Asticello attaccò la mano di Sirius.
"Gentile, Black!" Lo ammonì la Sprite, mentre gli passava accanto.
Sirius si tolse la sciarpa e la avvolse attorno alla creatura molte
volte, finché questa non potè più muoversi.
Strillò mentre James recuperava la sua bacchetta, si curava con
un'agile movimento e applicava lo stesso trattamento ai segni di morsi
su Sirius.
Entrambi i ragazzi poi si accucciarono e fissarono l'Asticello
infagottato. "Bel lavoro" commentò James, osservando la sciarpa.
"Grazie"
"Non fategli male" Disse Lily, con tono di monito.
Entrambi la ignorarono. "Ha messo su una lotta del diavolo" Commentò Sirius.
"Piccolo rompiscatole" Aggiunse James allegramente. "Accio porcellini
di terra". Parecchi degli insetti fuggiti gli volarono di nuovo in
mano. L'Asticello strillò loro contro e si agitò nella
sciarpa di Sirius.
"Tregua?" Gli chiese James.
La creatura emise un verso schioccante e rabbioso e fece una linguaccia
a Sirius mentre questo lo scioglieva, ma non corse via come Lily si
sarebbe aspettata. Invece, si avvicinò titubante verso la mano
di James e - quando questo non la mosse - prese uno dei porcellini di
terra.
Con l'enorme sorpresa di Lily - ed era una delle cose più dolci
che avesse mai visto - James e Sirius rimasero seduti lì
finche l'Asticello non finì tutti gli insetti e aspettarono,
ancora accucciati, mentre ritornava sull'albero.
James e Sirius si sorrisero e si alzarono.
"Voi due siete pazzi" Disse loro Remus.
"Lo sai da anni." Ribattè Sirius, scrollando le spalle.
Note della Traduttrice: Pucciaggine e mistero tutte in un unico capitolo...cosa si può volere di più?
(la salute, magari...io ho il raffreddore, mannaggia! >.<)
Immagino siate riuscite a capire chi è la spia.
Come al solito, grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo: dandelion10, mezzosangue230, MarykoLove, e a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite e/o ricordate.
Alla prossima!
JudithlovesJane
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Capitolo 23 *** Capitolo Ventitré ***
Capitolo Ventitrè
Capitolo Ventitré
"Ugh! Incantesimi sono stati un disastro!" Gemette Peter mentre
uscivano nell'affollato corridoio. Remus sorrise comprensivo. Peter non
era stato capace di scagliare bene il suo Incantesimo di Disillusione e
in qualche modo era riuscito a trasfigurarsi in un camaleonte. Non
avevano mai saputo, prima di allora, che il Professor Vitious fosse
Scoliodentosaurofobico. Il piccolo insegnante di Incantesimi aveva
passato la lezione in piedi sulla cattedra, anche dopo che James aveva
riportato Peter alla sua forma umana.
"Incantesimi sono stati una figata!" Disse Sirius, ghignando. "Chi
avrebbe mai pensato che il Professor Vitious, Campione di Duelli e
Direttore dei Corvonero fosse terrorizzato dalle lucertole?"
"A dire la verità, le aquile mangiano le lucertole."
Borbottò Remus. Peter gli lanciò uno sguardo esasperato.
"Scusa, Pete, ma era divertente."
Peter sorrise a malincuore. "Pensate che Difesa andrà un po' meglio?"
Accanto a Remus, James scrollò le spalle, assente; era occupato a frugare nella sua borsa. "Sapete che cosa faremo oggi?"
Remus scrollò le spalle, ghignando di eccitazione: gli piacevano le lezioni di Difesa contro le Arti Oscure. "Sirius?"
"Non ne ho idea." Rispose Sirius, succhiando la punta di una piuma di
zucchero che aveva tirato fuori da chissà dove. "Non abbiamo
ancora fatto i Patroni."
"Potrebbero essere i Patroni, sì." Riflettè Remus.
"Avremmo dovuto fare gli incantesimi di mimetismo questa settimana, ma
alla fine li abbiamo fatti quella scorsa...Tu che ne pensi, Ramoso?
Patroni?"
"Che?" James si girò con curiosità, il viso macchiato
d'inchiostro. Remus diede un'occhiata avanti e notò che le punte
dei capelli di Narcissa Black erano macchiati dello stesso blu-nero che
ricopriva il naso e le guance di James. Non sembrava che se ne fosse
accorta.
"Pensi che impareremo a fare i Patroni, oggi?" Gli disse Sirius con una
voce chiara e lenta. Remus gliel'aveva già sentita usare con la
sua cuginetta neonata, Nymphadora.
"Forse!" Rispose James, facendo una linguaccia a Sirius. Quest'ultimo
ricambiò il gestaccio, spezzando in due la piuma per sbaglio.
"James!" Ululò Sirius, agitando i due pezzi di fronte al ragazzo occhialuto. "Guarda che mi hai fatto fare!"
"Scusa, Felpy" Rispose James, avendo almeno la creanza di sembrare dispiaciuto. "Te ne comprerò una nuova."
Sirius si illuminò alla prospettiva. Remus alzò gli occhi
al cielo mentre apriva la porta della classe. "Davvero, Sirius, ha lo
stesso identico sapore, che sia in due pezzi o in uno."
"Non è vero!" Replicò l'altro. "Inoltre, dovrebbe essere una piuma di zucchero, non una cosa...zuccherosa!" Occhieggiò i due pezzi del suo dolciume come se l'avessero offeso.
"Molto eloquente." Borbottò James. Remus lo sentì e ghignò.
"Ah, signori!" Disse Gurdan brusco. "Grazie per averci finalmente onorato della vostra presenza."
Remus sentì la faccia accaldarsi e prese rapidamente posto accanto a Lily.
"Mr Black, chiuda la porta, per favore. Non posso far uscire questo
caldo." Sirius obbedì e si inchinò come un elfo domestico
prima di sedersi con un tonfo tra James e Peter.
"Bene" Disse Gurdan, lanciando un'occhiata verso Sirius. "Ora che siamo tutti qui possiamo cominciare. Faremo i Patroni, oggi."
Sirius incrociò lo sguardo di Remus e gli sillabò: "Te l'avevo detto." Remus fece una smorfia.
"Sono usati per respingere i Dissennatori e i Lethifold. Grazie ad Hagrid, sono riuscito a procurarmi un Lethifold."
Lily ansimò silenziosamente accanto a Remus. Anche lui era
scioccato. I Lethifolds erano rari, però se ce n'era davvero uno
nella stanza, ciò avrebbe spiegato il caldo opprimente della
classe. Remus si tolse il maglione della divisa.
"Ora, non mentirò, sono pericolosi, ma voi sembrate alquanto
abili e io sono pronto per ogni eventualità." L'ex Auror strinse
forte la bacchetta.
"Inoltre, è già stato nutrito, quindi è tanto
innocuo quanto potrà mai essere...Quello che ho bisogno che
facciate tutti" continuò Gurdan "è pensare ad un ricordo
felice e dire 'Expecto Patronum'. D'accordo? Bene, mettetevi in fila."
Di nuovo, Remus rimase sorpreso, stavolta dall'approccio diretto del
Professor Gurdan. In tutti i libri che aveva letto si diceva che i
Patroni erano difficili e che gran parte dei maghi adulti faticavano a
produrlo.
Gurdan tirò via una stoffa scura da sopra una grossa gabbia
dietro la cattedra. Dentro stava quello che appariva essere un mantello
nero, che stava in piedi da solo. Era spesso e si muoveva un po', come
smosso da una brezza inesistente. Fece scattare la bacchetta e la porta
si aprì. Il Lethifold fluttuò incerto davanti all'entrata.
Sirius era il primo. Lanciò un'occhiata alle cugine, prima di
far loro un gestaccio con la mano. Remus avrebbe scommesso tutto
ciò che possedeva che l'espressione altezzosa sul viso di Bella
era il ricordo felice di Sirius.
"Expectum- no, Expecto Patronum!"
Non accadde nulla. Sirius cominciò ad impanicarsi mentre il Lethifold si avvicinava e fece un passo indietro.
"Più felice, Black." Ordinò Gurdan.
Gli occhi di Sirius viaggiarono per la stanza e infine caddero su James, Remus e Peter.
"Expecto Patronum!" Esclamò
a voce alta. Questa volta, la sua voce trasudava confidenza e Remus non
rimase affatto sorpreso quando un enorme cane argentato, simile ad un
orso, uscì a tutta birra dalla sua bacchetta.
"Bel colpo, Sirius!" Esultò forte James. Remus si massaggiò l'orecchio.
"Grazie, Ra-"
James scosse la testa. "Niente nomignoli qui, Sirius. Pensaci un attimo."
La comprensione brillò negli occhi grigi di Sirius mentre
ritornava in fondo alla fila, battendo il cinque ai Malandrini mentre
passava. James lanciò un'occhiata a Remus per essere certo che
avesse sentito e compreso. Remus inclinò la testa e James
rivolse la sua attenzione a Peter.
"Potter!" Abbaiò Gurdan.
"Un istante, professore!" James lanciò un rapido sguardo al
Lethifold che se ne stava sulla porta della gabbia. "Lils? Mi serve un
ricordo felice." Accanto a Remus, Lily arrossì e fissò
gli occhi nocciola di James.
"Grazie!" Disse lui, raggiante.
"Expecto Patronum!" Disse con
calma. Un cervo familiare saltò in avanti e danzò verso
il Lethifold, agitando i suoi palchi in un modo giocoso che era
straordinariamente da James.
"Tutto ciò che ho fatto è stato guardarlo." Lily
borbottò tra sé e sé. Era ancora rossa in viso.
"E' sufficiente." Le bisbigliò Remus in risposta. Il sorriso di
Lily si allargò mentre James trotterellava in fondo alla fila
per unirsi a Sirius. La baciò sulla guancia mentre passava, poi
battè il cinque a Remus e Peter.
"Eccellente! Minus!"
Peter avanzò rapidamente, lanciando dietro di sè un
ghigno nervoso. "Expectum Patronus!" Squittì. Il Lethifold si
mosse in avanti.
"Riprovi, Minus."
L'espressione di Peter cambiò e Remus era certo di poter vedere
il ragazzo più basso pensare attentamente. Un ghigno soddisfatto
si posizionò sul viso di Peter mentre prendeva un respiro
profondo.
"Expecto Patronum" Disse con
una voce sorprendentemente nitida. Un nebuloso scudo bianco gli apparve
di fronte. Sembrava sorpreso almeno quanto il resto della classe che
avesse effettivamente funzionato.
"Vai, Pete!" Gridò James dal fondo dell'aula. Si sollevò
un piccolo applauso e Peter arrossì d'orgoglio mentre si univa
agli altri due dietro.
Narcissa era la successiva. Si mise elegantemente di fronte alla
gabbia, le punte dei suoi biondi capelli ancora sporche d'inchiostro.
Remus nascose un sorriso.
"Expecto Patronum"
Scandì lei, fredda. Niente. Non sembrava felice, secondo Remus,
benché lui sospettasse che sarebbe bastato il suo sguardo duro a
tenere lontana la creatura.
"Di nuovo." Disse Gurdan.
"Expecto Patronum." Questa
volta, un sottile refolo d'argento uscì dalla sua bacchetta. Un
piccolo sorriso le apparve sulla bocca prima di andare in fondo,
lanciando uno sguardo disgustato a Sirius, James e Peter. Sirius le
fece la linguaccia, come il maturo studente del settimo anno che era.
Remus sghignazzò.
Gurdan annuì. "Lupin."
Remus annuì distrattamente e fece un passo avanti. Aveva
già il ricordo perfetto fisso nella mente, ma diede un'occhiata
agli altri Malandrini e a Lily prima di sussurrare: "Expecto Patronum."
Vide lo scampolo d'argento e si concentrò di più:
loro sapevano. I suoi amici sapevano e gli volevano ancora bene. Lo
avevano accettato. Gli avevano dato un nome. Lunastorta. Lui era
Lunastorta.
"Straordinario!" Esclamò Gurdan. Remus sbattè le
palpebre. Il Lethifold si era rintanato in fondo alla gabbia, con un
lupo enorme che gli girava attorno.
"Evans."
"Bella lì, Remmy!" Disse James quando lui li raggiunse in fondo all'aula.
"Grazie" Rispose Remus, ghignando.
"E' stato fantastico!" Commentò Sirius. "Non c'era niente e poi tutto d'un tratto...BOOM!"
Remus e Peter risero.
Remus si allungò dietro a Narcissa per osservare Lily. Il suo
viso era stretto dalla concentrazione e le sue guance erano leggermente
arrossate. Aveva uno scudo dall'aria resistente tra lei e il Lethifold,
ma il Patronus non aveva una forma definita.
Sembrava delusa quando raggiunse il fondo della fila, ma James e Sirius
si misero rapidamente all'opera per tirarla su di morale; James le
baciò una guancia e le disse cose che Remus non poteva sentire
mentre Sirius faceva facce buffe oltre la spalla di James.
Dopo poco, stava sorridendo e ridendo di nuovo ma segretamente, Remus
era convinto che il motivo della sua improvvisa felicità avesse
molto più a che fare col fatto che James e Sirius sfoggiavano
una chioma di un vivace colore blu.
I loro occhi si incrociarono, lui ghignò e mise la bacchetta in
tasca mentre riportava l'attenzione all'inizio della fila.
Nota della Traduttrice: Eccomi. Non vi siete ancora liberati di me! L'unica scusa che ho per questo gap tra un capitolo e l'altro è che real life's a bitch, spero vi basti.
Io AMO questo capitolo, per il semplice fatto che ci sono i Patroni.
L'incantesimo più bello mai concepito da mente umana. Sto ancora
aspettando che su Pottermore mettano il test per scoprire qual è
il proprio, giusto per rendervi nota questa mia speranza.
Incredibile quanto sia grande il potere della Jily. Bastano due righe due per far scattare il fangirling! *-*
Ringraziamenti di rito ai recensori dello scorso capitolo: mezzosangue230, dandelion10, MarykoLove, milkymusic.
Ah, giusto per dirvelo: la Scoliodentosaurofobia esiste sul serio. E' la paura delle lucertole.
Alla prossima!
JudithlovesJane
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