Crusaders!!!

di Kaito Dark
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** gli Aragona non sono morti!!! ***
Capitolo 2: *** speranza o disperazione? ***
Capitolo 3: *** Milena.... ***
Capitolo 4: *** voglia di riscatto!! ***
Capitolo 5: *** un test..... ***
Capitolo 6: *** Angelica ***
Capitolo 7: *** civiltà! ***



Capitolo 1
*** gli Aragona non sono morti!!! ***


“ Devils, questo è il nome di coloro che ci opprimono adesso... Quando mio nonno mi raccontava il mito di questa società segreta, io ci scherzavo sopra credendo che si fosse inventato tutto per farmi divertire... quanto mi sbagliavo. Ho capito il mio errore solo qualche anno fa: i Devils, composti sia da membri altolocati della città che da mercenari spietati, sono usciti alla luce del sole e hanno rovesciato il governo italiano assumendo il comando della nazione. Hanno attaccato ogni città ed imprigionato o ucciso tutti coloro che gli si opponevano. Noi italiani non siamo rimasti con le mani in mano: la famiglia d'Aragona, di antica origine nobiliare, ha radunato alleati da ogni parte della nazione ed ha formato i Crusaders, un gruppo di resistenza. Assieme a loro, gli Aragona hanno sabotato i piani dei Devils per oltre 2 anni; adesso, però, dopo la morte dell'ultimo esponente di quella famiglia, Carlo D'Aragona, i Crusaders sono finiti in miseria e sono stati quasi tutti uccisi. Così, negli ultimi due mesi, i Devils hanno cominciato ad espandere il loro territorio, arrivando fino alla mia città, Ventimiglia. Ora io, assieme alla decina di abitanti rimasti  in vita, che si sono rifiutati di sottostare alle loro regole, sto per essere fucilato; sarà proprio questo soldato che ho davanti a me a premere il grilletto; le persone che sono assieme a me vorrebbero opporsi, ma ormai i Devils hanno spezzato la loro volontà; ci hanno torturati, frustati ed ora nessuno di noi ha più la forza per provare a contrastarli… Stiamo per morire... no... No… NO… no! Io non mi sono ancora arreso, non sono ancora pronto!!! Anche se ho solo 17 anni, io non me ne starò con le mani in mano!!!! Vendicherò mio nonno!!!".

 

Il ragazzo dai lunghi capelli neri e dagli occhi azzurri saltò addosso al soldato che aveva davanti agli occhi e, cogliendolo di sorpresa, gli tolse il fucile dalle mani e gli sparò; dopodiché scattò in piedi e, incitando ad una rivolta, esclamò:

" Gli Aragona non sono morti! Ci sono ancora io, Alfonso D'Aragona! Non dobbiamo perdere le speranze! I Devils non devono averla vinta!".

I cittadini, la cui volontà ritornò ad ardere più forte che mai quando seppero che un Aragona era ancora vivo, si liberarono dalla loro prigionia e, sottraendo alcuni fucili a dei soldati, scacciarono gli invasori dalla città. Tra la folla si diffuse un profondo senso di euforia a causa della ritrovata libertà:

" Li abbiamo cacciati!"

" Nessuno ci toglierà la nostra libertà!"

" Riprendiamoci la nostra Italia!".

Quella profonda gioia, tuttavia, scomparve quando videro arrivare all'orizzonte un esercito di Devils armati fino ai denti:

" Dobbiamo scappare!"

" Non possiamo, ci hanno circondato!".

Alfonso, anche se terrorizzato dalla situazione, cercò di riflettere sul da farsi:

" Conosco una via d'uscita! C'è una galleria nello scantinato di casa mia che conduce fuori città!!!".

Quella decina di persone, seguendo Alfonso, raggiunse la galleria sotterranea e riuscì a mettersi in salvo. Gli uomini rimasero stupiti del fatto che Alfonso, nonostante la sua giovane età, fosse stato in grado di causare una rivolta e di farli fuggire:

" Cosa facciamo ora?"

" è semplice, andiamo a cercare i Crusaders!!!!"

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Capitolo 2
*** speranza o disperazione? ***


il gruppo di Alfonso si incamminò verso est, nella speranza di incontrare presto una città in cui poter riposare e mettere qualcosa sotto i denti. camminarono per una decina di ore, incontrando soltanto rovine e cadaveri; quello spettacolo fece cadere tutti gli uomini in uno stato di profonda angoscia. ad un certo punto, però, i loro animi vennero illuminati da uno spiraglio di luce: in lontananza incominciarono ad intravedere la città di Imperia:
" siamo salvi!"
" là troveremo da mangiare!"
" non vedo l'ora di farmi una bella dormita.".
in quel momento, proprio quando i cittadini di Ventimiglia stavano per mettersi a correre verso il capoluogo, Alfonso, con aria afflitta, esclamò:
" fermatevi! non possiamo entrare in città!"
" cosa, e perchè!?"
" Imperia ormai è sotto il controllo dei Devils; se ora entrassimo in città, verremmo fucilati all'istante.".
cinque incoscienti giovani, accecati dalla fame dopo il periodo di tortura e l'estenuante camminata, non diedero ascolto al ragazzo e corsero verso l'entrata della città. Alfonso provò a fermarli ma loro lo riempirono di cazzotti e andarono avanti. corsero con tutte le loro forze senza voltarsi indietro. quando ormai erano arrivati alle porte della città, tuttavia, come aveva immaginato Alfonso, un cecchino li uccise senza pietà:
" li avevo avvertiti..................".
una donna in quel momento disse:
" che Dio possa avere pietà delle loro anime....".
sentendo quelle parole, Alfonso esclamò:
" siamo rimasti in 6......... di questo passo moriremo entro poco tempo; se vogliamo sopravvivere, dovremo farlo basandoci unicamente sulle nostre forze; di certo Dio non verrà in nostro aiuto quindi è inutile pregare.... muoviamoci, se rimaniamo troppo tempo nello stesso luogo, rischiamo di essere scoperti dai soldati di vedetta.
a quel punto un uomo chiese:
" cosa facciamo allora? siamo stanchi, affamati e ci è rimasta solo una manciata di munizioni......"
" dobbiamo raggiungere la parte nord di Imperia, lì forse troveremo aiuto."
" cosa te lo fa credere?"
" non lo so, sarà istinto........ o forse semplice disperazione.......".

dopo qualche ora di cammino, i 6 sopravvissuti raggiunsero l'entrata nord della città:
" bene, capo, ed ora?".
Alfonso estrasse dalla tasca della sua giacca un piccolo diario molto rovinato e lo aprì:
" cos'è quello?"
" è il diario di mio nonno......"
" tuo nonno???"
" si, è stato uno degli ultimi capi dei Crusaders ed ha annotato su questo diario alcune informazioni che li riguardano...... qui c'è scritto che uno dei rifugi dei Crusaders si trova nella parte ovest di Imperia. se la raggiungiamo, forse avremo qualche possibilità di salvarci......"
" la domanda è: come entriamo? come superiamo i cecchini senza farci ammazzare?"
" a questo non ci ho ancora pensato......"
" fantastico....... moriremo tutti di una morte atroce...............".
Alfonso, dopo aver letto più e più volte il diario del nonno, esclamò:
" forse ho un piano..... quante munizioni ci restano?"
" abbiamo una decina di proiettili...."
" basteranno......."

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Capitolo 3
*** Milena.... ***


Alfonso prese con sé un fucile e tutte le munizioni; dopodiché esclamò:
" appena i soldati si allontanano, correte verso l'entrata!"
" cos'hai intenzione di fare?"
" lo vedrete tra poco....".
il giovane si allontanò dai suoi compagni, dopo essersi avvicinato abbastanza alle mura, raccolse tutto il suo coraggio e puntò il fucile verso la guardia che stava di vedetta:
" forza, ho una sola occasione....... coraggio Alfonso, ricorda le parole del nonno: è chi ha il coraggio di rischiare che può vincere......".
Alfonso, sperando di fare centro, premette il grilletto, riuscendo ad uccidere il suo bersaglio. il botto dello sparo attirò l'attenzione degli altri soldati, i quali, appena videro il ragazzo, imbracciarono i fucili e si misero ad inseguirlo, lasciando incostodita l'entrata della città:
" bene, il piano sta funzionando! la domanda ora è: come mi libero di queste guardie senza farmi ammazzare???!!!".

i compagni di Alfonso, vedendo una possibilità di entrare in città, ne approfittarono e si infiltrarono nel capoluogo:
" bene, nascondiamoci da qualche parte ed aspettiamo che Alfonso ci raggiunga....".

il giovane, nel frattempo, stava fuggendo dalle guardie dirigendosi verso sud, in direzione del porto. ad un certo punto, raggiunto il mare, si gettò in mare e, trattenendo il respiro, andò sott'acqua. mentre era in apnea, sentì le voci dei soldati parlare:
" dov'è finito quel ragazzo?!"
" è sparito!"
" deve essersi inoltrato all'interno della città!!!"
" cerchiamolo!!!".
tutti i soldati si allontanarono in fretta e furia dal porto; uno di loro, tuttavia, rimase a sorvegliare la zona:
" non ce la faccio più, ho bisogno d'aria....".
Alfonso riemerse davanti al soldato, sorprendendolo. l'uomo provò a sparargli ma il giovane lo anticipò colpendolo con la canna del suo fucile e facendolo svenire:
" bene, ora devo raggiungere gli altri.....".
Alfonso ripercorse in fretta la strada da cui era venuto e riuscì a raggiungere i suoi compagni senza che i soldati dei Devils lo individuassero:
" ce l'hai fatta....."
" si, ma ora non c'è il tempo di parlare..... quel'edificio laggiù dovrebbe essere il nascondiglio dei Crusaders.".
il gruppo di Alfonso si avvicinò di soppiatto all'edificio e busso alla porta d'entrata:
" chi è?".
in quel momento il giovane D'Aragone pronunciò le parole scritte nella prima pagina del diario del nonno:
" sono il leone che domina tutto col suo ruggito, sono il falco che vede ogni cosa dall'alto e sono il guerriero santo che con la sua lama ogni male trafigge!".
in quel momento la donna che aveva posto la domanda spalancò la porta e, assieme ad alcuni uomini che erano dietro di lei, trascinò dentro la casa Alfonso ed i suoi compagni dentro l'edificio; dopodiché, senza dire nulla, fece loro segno di seguirla e si diresse verso alcune scale che portavano al seminterrato. Alfonso e gli altri andarono dietro la donna attarverso ad un piccolo tunnel che sbucò all'interno di una specie di città sotterranea:
" dove siamo?". in quel momento si avvicinò una donna vestita da motociclista, con dei capelli neri a caschetto e gli occhi marroni:
" ti do il benvenuto, Alfonso D'Aragona, io sono Milena e, per rispondere alla tua domanda, questa è la nostra base; noi siamo i Crusaders!".

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Capitolo 4
*** voglia di riscatto!! ***


i compagni di Alfonso, sentendosi al sicuro, si rilassarono e, facendosi guidare dalla donna che li aveva portati lì, andarono a rifocillarsi. il ragazzo, invece, rimase a parlare con Milena:
" immagino che avrai molte domande....."
" si, in effetti.....per prima cosa, chi sei tu?"
" il mio nome è Milena, sono il capo di questo rifugio."
" cosa intendi con rifugio?"
" coloro che non si piegano al volere dei Devils e riescono a fuggire vengono qui, noi li ospitiamo, li medichiamo e li sfamiamo. il nome di questo rifugio in particolare è: Casa Doria."
" ma che fine hanno fatto gli altri membri dei Crusaders??? mio nonno parlava di migliaia di uomini......"
" purtroppo, dopo che tuo nonno è morto, nessuno è stato all'altezza di prendere il suo posto come capo ed i Crusaders sono caduti in disgrazia....... oramai, dei Crusaders originali, solo una decina è ancora in vita....."
" oltre a te, qui ce n'è qualcun altro?"
" no...... qui sono l'unica...... tre di loro sono a capo di altri rifugi sparsi nel sud Italia; gli altri........ quando hanno capito che i Devils stavano prendendo il sopravvento, tre dei nostri hanno abbandonato l'Italia, rifugiandosi in Austria o in Francia; gli ultimi due, infine, sono prigionieri in una delle galere dei Crusaders......"
" ma è terribile! dobbiamo liberarli!"
" stai calmo, ragazzo! siamo troppo pochi e mal equipaggiati...... non siamo in grado di liberarli al momento."
" qual'è il piano?"
" piano???"
" si, quello per scacciare i Crusaders!?"
" al momento, non c'è nessun piano....."
" come!?"
" come ti ho detto siamo in pochi, non possiamo vincere questa guerra nelle nostre attuali condizioni......".
Alfonso venne gettato nello sconforto dalle parole di Milena.........."
" com'è possibile???? com'è possibile che in solo sette anni la situazione sia peggiorata così tanto?!"
" ti sbagli ragazzo....... questa guerra va avanti da molto più di sette anni....."
" cosa!?"
" solo che sette anni fa è uscita allo scoperto....... sono ormai 50 anni che i Devils a poco a poco stanno prendendo il controllo completo dell'Italia....."
" ma i Crusaders esistono solo da sette anni!"
" noi Crusaders siamo solo gli ultimi discendenti delle famiglie che combatterono contro gli invasori ai loro tempi......"
" non lo sapevo.......".
dopo aver pensato a tutto ciò che era successo, Alfonso si fece coraggio e, rivolgendosi a Milena con tono pieno di ardore, esclamò:
" Milena, ti prego, insegnami a combattere!!!"
" cos'hai in mente?"
" mio nonno e molte altre persone hanno combattuto e sono morte per colpa dei Devils..... non lascerò che il loro sacrificio sia stato vano! diventerò più forte, riporterò i Crusaders ai loro antichi splendori e libererò l'Italia!".
dopo averlo fissato per qualche secondo, Milena scoppià in una risata e, con tono divertito, disse:
" mi piaci, ragazzo, sei un sognatore! ma...."
Milena tornò seria e continuò:
" non so se sei ancora pronto a combattere......"
" lo sono, invece! farò qualsiasi cosa per dimostrartelo!"
" qualsiasi cosa?...... va bene, ti sottoporrò ad una prova, e se la supererai, ti addestrerò!"
" in cosa consiste la prova?"
" più tardi ragazzo, più tardi. riposati per il momento, è quasi ora di cena; ne riparleremo con calma dopo cena."
" va bene........".
in quel momento si sentì un brontolio provenire dallo stomaco di Alfonso:
" in effetti....... non mi conviene affrontare la tua prova a stomaco vuoto........ sto morendo di fame.".

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Capitolo 5
*** un test..... ***


dopo essersi rifocillato ed aver riposato in un letto un po' scomodo per qualche ora, Alfonso era pronto ad affrontare la prova di Milena, qualunque essa fosse:
" allora, cosa devo fare?".
Milena tirò fuori da una tasca una mappa della città:
" se vogliamo liberare l'Italia, per prima cosa dobbiamo scacciare i Devils dalla nostra città...... secondo i nostri informatori, al comando dei Devils stanziati qui c'è un uomo di nome Domenico Mastronardi; nel suo ufficio, che si trova nella parte est della città, c'è una cassaforte in cui sono contenuti alcuni importanti documenti riguardanti i futuri piani dei Devils; il tuo compito è semplice: dovrai portarmi quei documenti."
" va bene, posso farcela."
" prima di partire, passa da Jack."
" chi è Jack?"
" è l'armaiolo di questo rifugio. lui ti darà le armi di cui avrai bisogno per completare la missione."
" ok, passerò da lui prima di andare."
" buona fortuna!"
" grazie.".
Alfonso si incamminò verso il negozio di Jack. appena bussò, venne ad aprirgli un uomo di circa 30 anni, con i capelli neri, gli occhi marroni, con indosso un paio di pantaloni da lavoro, una camicia nera a maniche corte. Alfonso rimase stupito nel vedere che all'uomo mancasse il braccio destro, perso probabilmente durante la guerra, ma rimase concentrato sulla sua missione, esclamò:
" sto cercando Jack.".
dopo averlo guardato dalla testa ai piedi con sufficenza, l'uomo, stringendo tra i denti una sigaretta mezza consumata, disse:
" sono io Jack, cosa vuoi, pivello?"
" mi manda Milena, mi servono delle armi......"
" ed io dovrei dare delle armi ad un pivello come te?!"
" io non sono un pivello!"
" ah davvero!?".
Alfonso, irritato dalle parole di Jack, lo guardò dritto negli occhi con aria di sfida. l'uomo, dopo aver fissato il giovane per qualche secondo, riconobbe qualcosa di famigliare nel suo sguardo. sotto voce, quasi trasportato indietro nel tempo, in un lontano passato, sussurrò:
" la neve........"
" come???".
il richiamo del giovane lo fece ritornare al presente:
" niente.... scusa.... hai detto che ti servono delle armi? vieni, dai....".
il giovane, anche se perplesso sullo strano comportamento di Jack, lo seguì all'interno della bottega; appena entrato, Alfonso si ritrovò circondato da armi di diverso tipo: fucili,pistole spade, pugnali e molto altro:
" wow, quanta roba!!!"
" questo è l'unico negozio di armi del rifugio, è normale che sia pieno di roba.... allora, cosa ti serve?"
" non lo so..... devo svolgere una missione per Milena: devo rubare dei documenti dalla cassaforte di Domenico Mastronardi.".
appena sentì quelle parole, Jack spense la sigaretta che aveva in bocca, si avvicinò al ragazzo e, trascinandolo dietro il bancone da lavoro, gli indicò una delle armi appese, un vecchio fucile M1 Garand:
" questo è un fucile semiautomatico; tra quelli che possiedo, ritengo sia quello più adatto alla tua missione. aspetta qui, ho altra roba da darti....".
Jack scomparve dentro uno stanzino e ne uscì dopo qualche secondo con uno stiletto. infilò la lama in un fodero e lo legò alla cintura di Alfonso:
" credi davvero che mi servirà questa lama?"
" il fucile che ti ho dato può sparare un massimo di venti colpi. non avrai il tempo di ricaricare l'arma....."
" e quindi? non penso di poter ferire qualcuno con questo piccolo pugnale...."
Jack estrasse di colpo lo stiletto dal fodero e, spostandosi alle spalle di Alfonso e puntandogli la lama alla gola, con uno sguardo freddo e con un tono glaciale disse:
" non è con la forza bruta che si vince una guerra: se ti troverai nei guai, prendi in ostaggio la persona più importante presente nella stanza......... minaccia di tagliarle la gola e apriti una via di fuga....... non importa quante persone dovrai uccidere......... per vincere questa guerra bisogna essere spietati e privi di compassione......".
Alfonso si pietrificò, le parole dell'uomo lo avevano spaventato. Jack, dopo qualche secondo, rimise lo stiletto al fianco del giovane:
" ho tutto?"
" non ancora....".
Jack prese da un armadio un vecchio giubbotto antiproiettili molto malandato e lo fece indossare al giovane:
" questo giubbotto è molto rovinato e non fermerà i proiettili di un fucile ma almeno attutirà il colpo, limitando i danni..... purtroppo non ho nulla di meglio....."
" non importa, ciò che mi hai dato mi aiuterà molto."
" buona fortuna, pivello. cerca di riportar a casa la pelle.....".

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Capitolo 6
*** Angelica ***



Alfonso, appena scese la notte, uscì dal rifugio e, muovendosi nell'ombra evitando di essere individuato dai soldati, arrivò di fronte alla scalinata che conduceva alla casa di Domenico. a sbarragli la strada, tuttavia, c'era un cancello:
" maledizione, è chiuso....... ora che faccio??? provo a forzare la serratura.....".
Alfonso estrasse lo stiletto e, inserendolo nella serratura, riuscì a forzare la serratura. arrivò nei pressi della casa. a sorvegliare l'entrata c'erano diverse guardie. Alfonso estrasse il suo fucile ma poco prima di sparare, si fermò a riflettere:
" se adesso faccio fuoco, il rumore dello sparo farà accorrere tutte le guardie qui...... devo escogitare un altro piano.......".
dopo averci riflettuto per qualche secondo, Alfonso raccolse da terra un sasso e lo scagliò contro un un tetto fatto con delle lamiere di metallo. il rumore che ne scaturì, fece accorrere le guardie davanti a quella casa, liberando la strada al giovane. Alfonso si introdusse nell'edificio ed iniziò a cercare la cassaforte. quando la trovò, entò di scassinarla:
" allora, Milena ha detto che la combinazione è 18 12 18.".
la cassaforte si spalancò ed il giovane trovò i documenti che cercava:
" bene, è stato facile, non mi resta che andarmene.".
Alfonso si alzò in piedi ma, appena si voltò per andarsene, si ritrovò davanti ad una ragazza della sua età con i capelli biondi e gli occhi profondi come l'oceano:
" un intruso! guardie! guardie!!".
in quel momento nella stanza accorsero cinque soldati che circondarono Alfonso:
" chi sei tu!? perchè hai rubato quei documenti!?".
il capitano delle guardie si avvicinò al giovane per riprender i documenti che aveva in tasca. all'improvviso, però, Alfonso reagì di scatto colpendo con un calcio il soldato. il ragazzo imbracciò il fucile e sparò diversi colpi, ferendo alcuni soldati. i soldati,tuttavia, risposero al fuoco e il giovane venne ferito per ben tre volte alla spalla, al petto e allo stomaco. il suo giubbotto antiproiettili, per fortuna, attutì tutti i colpi ed i proiettili si fermarono in superficie. Alfonso, resistendo al lancinante dolore, sparò ancora qualche colpo, mettendo in fuga i soldati. la ragazza che aveva chiamato le guardie rimase lì, ferma, impaurita dalla possibilità che Alfonso le facesse del male:
" in qualche modo me la sono cavata...... ma devo sbrigarmi........ sto perdendo sangue e il fucile è scarico.....".
in quel momento il giovane udì delle voci avvicinarsi:
" abbiamo sentito dei colpi d'arma da fuoco! venivano dalla stanza del boss!"
" maledizione! mi hanno trovato!!!".
Alfonso venne preso dal panico ma, ricordando il consiglio che Jack gli aveva dato, estrasse lo stiletto e prese in ostaggio la ragazza:
" mi spiace ma, se voglio uscire vivo da qui, non ho altra scelta.....".
stringendo la giovane, Alfonso si diresse verso l'uscita. quando le guardie lo videro, gridarono:
" getta l'arma!!!"
" non mi seguite o le taglio la gola!".
i soldati, per paura che Alfonso facesse del male alla ragazza, lo lasciarono passare. trascinando la ragazza, il giovane tornò di corsa al rifugio. appena entrato, lasciò andare la ragazza e ripose lo stiletto:
" mi spiace di averti presa in ostaggio, puoi andartene......".
la giovane colì con un pugno Afonso allo stomaco, facendolo cadere a terra. fece per scappare ma, quando si accorse che il ragazzo perdeva sangue dal petto, si fermò:
" ehi, stai bene?"
" si..... sto bene...... ora vattene, o rischi di non poterlo più fare dopo....."
" ma tu chi sei?"
" io sono Alfonso, ultimo discendente della famiglia Aragona......".
sentendo il cogno Aragona, la ragazza si impaurì ma, tentando di dissipare la paura, esclamò:
" il mio nome è Angelica, figlia di Domenico Mastronardi.".
Alfonso si stupì di sentire chi fosse ed esclamò:
" è meglio che tu vada via, in fretta!"
" perchè!?".
in quel momento giunsero sul posto Milena e Jack. l'uomo si caricò in fretta e furia Alfonso sulle spalle e lo trasportò in infermeria. la donna, invece, si rivolse ad Angelica e disse:
" tu sei la Angelica Mastronardi, la figlia del capo dei Devils?!!!"
" Devils???"
" non fare la finta tonta. mi spiace ma non posso lasciarti andare via.".
Milena prese Angelica per un braccio e la portò via.

dopo qualche ora, i medici avevano finito di ricucire le ferite di Alfonso, che per fortuna erano meno gravi del previsto. il ragazzo fu presto in grado di rimettersi in piedi. andò immediatamente a parlare con Milena riguardo alla sua missione:
" ecco i documenti."
" bene, hai superato il test. domani inizieremo il tuo addestramento."
" e riguardo alla ragazza..... che fine ha fatto?"
" sai che è la figlia del capo dei Devils.... non possiamo permetterle di tornare a casa, rivelerebbe la posizione del nostro rifugio ai nostri nemici....."
" dove si trova adesso?"
" si trova in una casetta, nella parte ovest del rifugio. Jack la sta sorvegliando.....".
in quel momento Alfonso ebbe un brivido, ricordando le parole che l'uomo gli aveva detto:
" non importa quante persone dovrai uccidere......... per vincere questa guerra bisogna essere spietati e privi di compassione......"
il ragazzo si mise a correre verso la casetta dove si trovava Angelica, preoccupato per ciò che Jack avrebbe potuto fare. quando arrivò, tuttavia, scoprì che le sue paure erano infondate: Angelica si trovava dentro la casa mentre Jack era seduto di fronte all'entrata, assicurandosi che la ragazza non uscisse e che nessuno entrasse. quando vide Alfonso, gli si avvicinò esclamando:
" allora pivello, come vanno le ferite?"
" sto meglio, grazie. è proprio necessario tenerla chiusa lì dentro?"
" si, altrimenti rischiamo che tenti la fuga......"
" posso entrare, dovrei parlarle....".
dopo aver fissato Alfonso negli occhi per quasi un minuto, Jack rispose:
" va bene..... stai attento però.....".
Alfonso entrò nella casetta. Angelica era seduta su un sedia, perplessa e un po' spaventata su quale sarebbe stato il suo futuro:
" ciao."
" salve........ posso sapere perché mi tenete rinchiusa qui? vorrei tornare a casa."
" mi spiace, ma credo che per un po' non potrai....."
" perché?" 
" Milena e Jack temono che tu parli a tuo padre di noi....."
" ma chi siete voi, e chi sono questi Devils? quella donna ha detto che io li avrei potuti avvertire ma non so chi sono!".
Alfonso rimase stupito dalle parole della giovane:
" davvero non sai chi sono i Devils o i Crusaders?!"
" Devils? Crusaders? non so di cosa parli....."
" i Devils sono i membri di una società segreta che ha conquistato l'Italia, portando morte e distruzione sul loro cammino; e, che tu ci creda o no, tuo padre è uno di loro.".
Angelica si infuriò, ritenendo impossibile che suo padre fosse un criminale:
" non è possibile!!! non ti credo!!!".
Alfonso, ignorando le parole della ragazza, continuò:
" noi siamo i Crusaders, un gruppo di rivoltosi che si oppone ai Devils e che vuole scacciarli dall'Italia e restituire la libertà alla popolazione."
" non è vero!!!"
" se non vuoi credere alle mie parole, sei libera di farlo......... ma ai fatti dovrai crederci!".
Alfonso si voltò di spalle e si tolse la maglia; Angelica rimase sconvolta nel vedere sulla schiena del giovane le cicatrici causate dalle frustate, dalle bruciature e dalle altre torture subite quando era ancora prigioniero a Ventimiglia:
" è questo ciò che i Devils fanno a coloro che non si piegano al loro volere; lo torturano, lo colpiscono finché non è più in grado di reggersi in piedi.........".
Angelica si convince della veridicità delle parole di Alfonso ed in lacrime disse:
" mio padre è un mostro.........mi ha mentito da quando sono nata......ha ucciso molte persone e ne ha torturate altrettante..........".
la ragazza si sciolse in lacrime..... pianse....... pianse.....finché non le rimasero più lacrime...
dopo quasi un'ora, Angelica, rivolgendosi esclamò:
" non tornerò mai più a casa.......... diventerò anche io una Crusaders!!!".

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Capitolo 7
*** civiltà! ***


Alfonso rimase sorpresa dall'affermazione di Angelica e non sapeva cosa dire. La ragazza, dopo essersi asciugata le lacrime, si avvicinò al ragazzo e, con una grinta incredibile, chiese:
" come faccio a diventare una Crusaders???!!! Dimmelo!"
" ma, veramente, non so se tu....."
" farò qualsiasi cosa!!! Non importa quanto difficile essa sia!!!".
Alfonso si convinse della volontà della ragazza e, dirigendosi verso l'entrata, disse:
" aspettami qui, torno tra poco.".
Il giovane uscì dalla casa e andò a parlare con Jack:
" posso parlarti?"
" cosa vuoi, pivello???"
" ho una richiesta da farti."
" ah sì, e quale sarebbe?".
Alfonso raccontò a Jack della sua discussione con Angelica:
" mi spiace ma non è possibile."
" Perché?!"
" quella ragazza potrebbe aver detto quelle cose solo per avere l'occasione di fuggire, non possiamo darle questa opportunità."
" non può essere! Avresti dovuto vedere la sua faccia quando ha scoperto le atrocità commesse da suo padre, no poteva star fingendo."
" tu sei inesperto; non conosci questo mondo fin in fondo e tendi a fidarti troppo delle persone."
" ti prego, ti prometto che la sorveglierò io; se tenterà di scappare, la fermerò.".
Jack, dopo aver riflettuto per qualche secondo, si alzò in piedi e con voce possente chiamò qualcuno:
" Michele, vieni qui!".
In quel momento arrivò un ragazzo che avrà avuto al massimo l'età di Alfonso:
" sorveglia la casa mentre io sono via."
" va bene."
" vieni Alfonso, andiamo da Milena.".
Alfonso seguì Jack dalla donna e le illustrarono la situazione:
" mi spiace, Alfonso, ma Jack ha ragione, è troppo pericoloso."
" sono certo che non ci tradirà! Datele un'opportunità, vi prego!".
Dopo essersi consultata con Jack per qualche minuto, Milena sentenziò:
" bene, Alfonso, abbiamo deciso: Angelica potrà unirsi ai Crusaders a patto che tu la sorvegli notte e giorno, senza mai lasciarla sola."
" davvero, evviva!!! Vado subito a dirglielo!".
Alfonso corse immediatamente da Angelica per darle la buona notizia. Appena la ragazza seppe cosa aveva deciso Milena, esclamò con aria soddisfatta: 
" Evviva!!! Voglio iniziare al più presto l'addestramento!!! Diventerò una Crusader!!!!"
" Angelica, volevo chiederti scusa per averti presa in ostaggio....."
" è tutto perdonato, avevi le tue buone ragione; inoltre, se tu non lo avessi fatto, non avrei mai scoperto la verità!".
In quel momento Milena entrò nella casetta e disse:
" vedo che Alfonso ti ha già detto la novità; ora che le decisioni importanti sono state prese, che ne dite di fare un giro del rifugio?"
" è un'ottima idea!".
Milena, seguiti a breve distanza dai due ragazzi, si diresse verso la parte est del rifugio:
" bene, questa è la nostra zona commerciale...."
" zona commerciale???!!! Qui sotto???"
" certo, anche se è nascosto agli occhi degli estranei, il nostro non è un semplice rifugio ma una vera e propria città sotterranea; per questo vogliamo mantenere in vigore istituzioni come il mercato, la polizia o la scuola."
" ma è meraviglioso!!!"
" hai ragione, Alfonso, questo posto è magnifico!!!! Milena, voi Crusaders siete incredibili!!".
Milena tirò fuori dalla tasca un sacchetto contenente delle monete:
" questi sono 200 Dagao; il Dagao è la moneta usata nel nostro e in ogni rifugio dei Crusaders. Prendeteli e andate a comprare ciò che potrebbe servirvi: armi, vestiti, medicazioni, gioielli, avete carta bianca.".
Angelica e Alfonso presero le monete, se le spartirono e corsero verso le varie bancarelle. 
Dopo un po' che vagabondava, la ragazza venne attirata da un mercatino che vendeva oggetti di ogni tipo; in particolare la sua attenzione si posò su un pugnale con una strana intagliatura a forma di orchidea sul manico:
" quanto costa quel pugnale?"
" per lei, signorina, solo 30 Dagao."
" lo prendo.".
Alfonso, invece, venne attirato da un negozio di armi da fuoco:
" quella pistola sembra molto versatile........ mi scusi quanto costa questa?"
" giovanotto, te la vendo per 90 Dagao."
" è un po' cara ma la prendo.....".
Dopo aver completato i loro acquisti, Angelica e Alfonso tornarono da Milena e le mostrarono ciò che avevano preso:
" Angelica, il tuo pugnale è di ottima fattura; Alfonso, la tua Colt è in condizioni quasi perfette e sono certo che Jack avrà alcuni proiettili da darti......"
" mi restano solo 10 Dagao, basteranno per comprare le munizioni?"
" non ti preoccupare, a me ne sono avanzati 70, te li presto molto volentieri."
" grazie, Angelica, è un bel gesto da parte tua.".
Milena si incamminò verso la parte nord del rifugio: era la zona in cui vivevano Jack, Milena e i membri più anziani del rifugio. Dopo aver aver preso le munizioni da Jack, il gruppo si diresse verso ovest: quella parte del rifugio era completamente disabitata e i ribelli la usavano come campo di allenamento:
" questo è il posto in cui, da domani, si terrà il vostro addestramento."
" che genere di addestramento?"
" io vi insegnerò l'arte della spada e, sotto la mia guida, imparerete ad essere rapidi come dei fulmini e silenzioni come le formiche. Jack, invece, vi addestrerà a scassinare qualsiasi serratura, ad usare le armi da fuoco e vi darà le basilari lezioni di autodifesa. Quando il vostro allenamento sarà completato, sarete Crusaders a tutti gli effetti."
" siamo pronti!"
" bene, avete la grinta giusta! Continuiamo il giro.....".
Alfonso, Angelica, guidati da Milena, giunsero nella parte sud del rifugio: qui vi erano gli alloggi di tutti gli abitanti del rifugio. La donna tirò fuori dalla tasca una chiave e aprì la porta di una delle casette:
" bene, qui è dove alloggerete voi due."
" come!!!!!!??????? Dovremo vivere nella stessa casa?!"
" ricordi: la condizione per lasciare libera Angelica era che tu, Alfonso, la tenessi sempre d'occhio..... quindi dovrete vivere insieme."
" ma.... ma ma ma....."
" bene, ora devo andare........ a domani."

Note dell'autore: dato che questa ff non sta riscuotendo successo, ho deciso di interromperla...... se in futuro vedrò un cambiamento, la riprenderò......

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