Drabble night for GOT

di lady hawke
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La figlia del Guerriero ***
Capitolo 2: *** Fiore di campo ***
Capitolo 3: *** Mani ***
Capitolo 4: *** Occhi ***
Capitolo 5: *** Casa ***
Capitolo 6: *** Scacco ***
Capitolo 7: *** Grandezza ***
Capitolo 8: *** Vesti d'acciaio ***
Capitolo 9: *** Fuoco ***
Capitolo 10: *** Cambierà ***
Capitolo 11: *** Corvo ***
Capitolo 12: *** Carte ***
Capitolo 13: *** Fuga ***
Capitolo 14: *** Chiacchiere ***
Capitolo 15: *** Perdersi ***
Capitolo 16: *** Custode ***
Capitolo 17: *** Conta ***
Capitolo 18: *** Sogni ***
Capitolo 19: *** Ottagono ***
Capitolo 20: *** 20. Halo ***



Capitolo 1
*** La figlia del Guerriero ***


Note: In occasione del EFP-compleanno di Medusanoir, è stata indetta una sfida di Drabble o doubledrabble sui fandom di Harry Potter o Games of Thrones. Ho deciso di partecipare molto volentieri, e dunque sono qui a pubblicare il risultato di queste simpatiche nottate!
La prima storia che vi propongo ha 195 parole e ha come protagonista Brienne di Tarth. Il prompt utilizzato è #Cuscino. Buona lettura e auguri a Med!





Figlia del Guerriero

Brienne proprio non ce la faceva ad essere come le altre bambine. Tutto quello che era consono al suo sesso non le riusciva naturale, e anche quando ci aveva provato era stato il suo corpo a tradirla; troppo alta, troppo goffa, troppo mascolina, troppo tutto. Niente, in lei, aveva le giuste proporzioni. Sembrava che i sette dei non avessero saputo che farci, con la piccola Brienne di Tarth, e così l’avevano messa al mondo incompiuta.
E tanta era la frustrazione che spesso la bambina finiva per mettersi a mordere il cuscino, la notte, e troppo spesso i suoi occhi azzurri, forse l’unica parte di sé che riusciva a vedere allo specchio senza desiderarla diversa, erano velati dalle lacrime. Si sentiva uno scherzo della natura, convinta che non avrebbe mai potuto combinare nulla, eppure, un giorno era successo qualcosa di veramente strano.
Suo padre, quasi per burla, quasi per disperazione, le aveva messo in mano una spada di legno. Sembrava una cosa da niente, poco più di un gioco, ma lì aveva capito. Brienne di Tarth poteva essere nata incompiuta, ma era di sicuro figlia del Guerriero, e ad esso avrebbe sempre rivolto le sue preghiere.

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Capitolo 2
*** Fiore di campo ***


Note: Ecco la seconda drabble della serie per l’ del EFP-compleanno di Medusanoir. Il pairing scelto è Jorah/Danaerys e il prompt utilizzato è #Fuoco, associato anche a quest’altra iniziativa: The one hundred prompt challenge che si trova sul forum di EFP. Le parole in questo caso sono 110.


 
Fiore di campo

Ser Jorah ha veramente compreso Danaerys Targaryen a Vaes Dothrak, quando l’ha vista mangiare un intero cuore di cavallo. Danaerys è piccola, giovane, e porta in grembo lo stallone che monta il mondo; una bambina destinata a grandi cose. Rispetto a Vyseris e alla sua arroganza, lei appare innocente come un fiore di campo, e per questo è speciale.
Eppure dentro di lei c’è un fuoco che brucia come quello della cometa che è apparsa nel cielo. L’ha vista riemergere dal rogo del suo Khal incolume, come la più splendida delle dee. Danaerys è la sua Khaleesi e la sua regina, e la seguirà in qualunque luogo lei vorrà condurlo.
 

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Capitolo 3
*** Mani ***


Note:  siccome è stata indetta una nuova serata di sfide di Drabble o doubledrabble sui fandom di Harry Potter, Games of Thrones o OUAT ho deciso di ripartecipare molto volentieri, e dunque sono qui a pubblicare il risultato di queste simpatiche nottate!
La prima storia che vi propongo ha 200 parole e ha come protagonisti Petyr e Catelyn. Il prompt utilizzato è #Truciolo di legno

Mani

Catelyn ha solo undici anni ed è splendida. Petyr è rimasto colpito da lei sin dalla prima volta in cui l’ha vista, ormai alcuni anni prima. Non può fare a meno di osservare le sue mani, belle ed eleganti, mentre giocano con un truciolo di legno raccolto chissà quando, o mentre sfiorano la sua veste celeste, togliendo una piega. Seduta su un muretto di pietra con la sorella non lo degna di uno sguardo, troppo intenta ad osservare ed incoraggiare suo fratello Edmure che si esercita con l’arco e le frecce. Petyr è lì, poco distante, presente ma estraneo, come un protetto dev’essere, a fissarla rapito. Certo ha notato gli sguardi ora languidi ora dolci che la piccola Lysa gli lancia, atteggiandosi a donna quando è ancora una bambina, ma a lui non interessa nemmeno un po’. I suoi occhi sono tutti per quelle mani da cui vorrebbe, prima o poi, ricevere carezze molto poco fraterne.
- Non trovi che Edmure migliori ogni giorno di più? – gli chiede d’improvviso lei, voltandosi.
- Senza dubbio. – risponde prontamente con un sorriso indecifrabile. Anche Catelyn gli sorride e lui quasi si dimentica di quel piccolo truciolo di legno, intrappolato in quelle piccole mani.

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Capitolo 4
*** Occhi ***


Note:  siccome è stata indetta una nuova serata di sfide di Drabble o doubledrabble sui fandom di Harry Potter, Games of Thrones o OUAT ho deciso di ripartecipare molto volentieri, e dunque sono qui a pubblicare il risultato di queste simpatiche nottate!
La prima storia che vi propongo ha 105 parole e ha come protagonisti Danaerys e Vyseris. Il prompt utilizzato è #Specchio rotto

Occhi

Danaerys sa che ogni volta che il fratello la colpisce è per colpa sua, perché ha risvegliato il drago. Vyseris sa che la colpisce perché la odia forse più di quanto la ami, perché è l’unica su cui può esercitare qualunque forma di potere.
Lei è il suo unico suddito, e per quanto lo trovi frustrante lei è l’unica che gli consenta di regnare. Lo vede nei suoi occhi riflessi nello specchio che ha disintegrato durante la sua furia, mentre la strattonava per i capelli. Quegli occhi viola così remissivi e miti, velati di lacrime, gli appartengono: lui solo può decidere se sorrideranno o meno.

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Capitolo 5
*** Casa ***


 Casa

Note:
altra serata drabble, altro regalo, gente.
Prompt: #Nostalgia di casa, #Sudore
99 parole nuovamente dedicate a Vyseris, sperando che vi piacciano! Niente, questo pg mi ispira il mio meglio, o il mio peggio, a seconda XD.


Vyseris fatica a pensare a casa. Quando lo fa vede la Fortezza Rossa tinta del sangue dei suoi congiunti, vede i volti dei nemici che lo hanno esiliato e sente la paura. Casa è dolore. Casa è la morte delle persone che ha amato, e tutto questo potrebbe fargli venire voglia di non tornarci mai più. Eppure Westeros è come una malattia, come un fuoco che brucia sotto la pelle, che lo sveglia di notte madido di sudore. E’ la voce che lo chiama, che reclama vendetta e che gli offre la corona che gli spetta. Casa è ossessione.

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Capitolo 6
*** Scacco ***


Note: Ed eccoci di nuovo qui, a scrivere drabble o doppie drabble in onore di Giulia e Nadia, che compie gli anni. Questa volta mi sono cimentata con Cersei, personaggi che non amo per niente, ma che ha ispirato bene!
Pacchetto Sparta. Fandom: Got. Personaggi: Cersei. Prompt: #Non è tutto oro quello che luccica. Parole: 104

Scacco

Non è tutto oro quello che luccica.
Cersei lo sa, mai proverbio fu più vero. Possiede una corona, ha messo al mondo il futuro re dei Sette Regni, vive in un palazzo magnifico e la sua bellezza riesce ancora a farle ottenere molte cose. Eppure Joffrey è un amato, stupido ragazzino selvaggio e cruento, Jaime è prigioniero, forse perduto per sempre come la piccola Myrcella, Tyrion è accanto a lei per tiranneggiarla e condurla a miti consigli che non vuole, gli esiti della guerra sono più incerti che mai. Cersei si guarda allo specchio: potrebbero ricoprirla d’oro e lei non saprebbe nemmeno più sorridere.

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Capitolo 7
*** Grandezza ***



Note: Torno a scrivere di Petyr, gioia e luce del fandom, e della sua infanzia, spero vi aggradi! Pacchetto ARIA. Fandom: Got. Personaggio: Petyr. Prompt: immagine http://incertezzacreativa.files.wordpress.com/2009/08/equilibrista.jpg. Parole: 97

Grandezza

Petyr cerca di non pensare mai a com’era da bambino. Quelle umiliazioni, quel senso di inadeguatezza necessari e indispensabili per renderlo l’uomo che è ora, lo infastidiscono. Ricorda però nitidamente i suoi primi giorni a Delta delle Acque quando, in qualità di sconosciuto, godeva di un distaccato rispetto. Ricorda che, piccolo com’era, non amava camminare per l’acciottolato basso, ma si arrampicava sui parapetti dei ponti e dei passaggi per sentirsi grande, e che sui marciapiedi ben curati del giardino, camminava sul bordo rialzato in perfetto equilibrio. Si immaginava grande, ma non grande com’era poi divenuto per davvero.

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Capitolo 8
*** Vesti d'acciaio ***


Note: Grazie a Med per i pacchetti! Spero che il ritorno di Brienne non vi sia sgradito, questa volta sono stata anche un pelo più logorroica del solito! :3
Pacchetto mezzorco Druido. Fandom Got, Personaggi Brienne. Prompt: #vestiti nuovi. Parole: 229

Vesti d’acciaio

Ad ogni ragazza di nobile famiglia è permesso di avere un abito nuovo per stagione. È un’occasione lieta, per una fanciulla, perché appaga la sua vanità. Sceglie colori, tessuti, disegni, e mentre dà ordini alla sarta sogna  e si immagina come sarà, pensa a quanti l’ammireranno, e a quanto lei arrossirà di piacere alle luci delle candele.
Unica nel suo genere, a Westeros, Brienne è in spasmodica attesa di un abito diverso. Un abito forgiato da mani rovinate e tozze, battuto, temprato e uscito da una fornace: un’armatura come quella di un uomo.
Alla prova finale assistono il maestro d’arme con aria corrucciata, la vecchia nutrice con aria sconvolta e il padre, imperscrutabile. Brienne la indossa, aiutata da un paggio. All’inizio è fredda, ma presto diventa calda, e con l’elmo addosso si sente quasi soffocare. Prova a muoversi, e scopre di farlo con fatica, un po’ per il peso, un po’ perché le giunture di metallo devono adattarsi a lei.
- Come la senti? – chiede il maestro d’armi.
- E’ rigida.
- Perché è così anche la guerra, fanciulla.
La ragazzina toglie l’elmo e torna a respirare con facilità. Abbassa lo sguardo, sperando che il suo seno non cresca mai tanto da ostacolarla.

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Capitolo 9
*** Fuoco ***


Note: Altro giro altra drabble! Pacchetto:Elfo Stregone. Fandom: Got. Personaggi: Danaerys. Prompt: Conosci il gelido scorrere degli eventi? Parole: 97


Fuoco

Luminosi, ferini, magnifici: gli occhi dei draghi che fissano Dany la fanno sentire più madre di quanto potrebbe mai fare, forse, un bambino. Sono miracoli schiusisi tra le sue mani mentre era avvolta dalle fiamme, certa che presto, grazie a loro, avrebbe esaudito il desiderio di Viserys.
Ma i giorni passano, i nemici aumentano, gli amici scompaiono, tradiscono, l’abbandonano. Conta i giorni e scema la speranza. Il fuoco che arde in lei si affievolisce. Non muore, non può morire, ma la fiamma balla e non scalda più. Quanto ancora, prima di salpare? Quanto ancora, prima di governare?

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Capitolo 10
*** Cambierà ***


Note: Pacchetto:Elfo Stregone. Fandom: Got. Personaggi: Sansa/Petyr. Prompt: Conosci il gelido scorrere degli eventi? Parole: 196

Cambierà


Petyr non potè non far cadere i suoi occhi su Sansa, non dopo quello che aveva provato per sua madre. C’era così tanto di Catelyn, in lei: il portamento fiero, il passo leggiadro, le mani piccole e delicate, sempre nervosamente prese a sistemare una veste già perfetta. Sansa era un bocciolo di rosa cresciuto al riparo, e che vedeva il mondo per la prima volta lì, ad Approdo del Re. Bastava guardarla, per capire che in lei c’era un’innocenza tale da crederla uscita ella stessa da una ballata. Di certo dipendeva dalla sua giovane età, ma Catelyn non aveva mai avuto quello sguardo così perso e sognante. Catelyn era sempre stata già una donna, almeno in parte.
Continuò ad osservarla, elegantemente seduta sugli spalti allestiti per il torneo, e quando Sansa si voltò, intercettando il suo sguardo, la vide schiudere le labbra in un sorriso timido e l’espressione vagamente intimidita di chi non è abituata agli sconosciuti.
Sansa sarebbe cambiata di certo; il tempo, gli eventi, freddi e insensibili, avrebbero ucciso quell’aria così deliziosamente smarrita. Ma per fortuna quell’immagine si era piantata negli occhi di Ditocorto, e da lì lui non l’avrebbe più fatta andare via.

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Capitolo 11
*** Corvo ***


Note: in onore del EFPcompleanno dell’adorabile Trick (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=21078), ecco un’adorabile nuova serata drabble a tema Mamma mia. Ogni pacchetto una canzone e un colore con personaggi, citazioni e prompt variabili. Stavolta il conteggio delle parole non è stato pulito, per cui sono semplici flash su vari personaggi, che spero possano essere di vostro gradimento!
Pacchetto Does your mother know + viola Margaery Prompt: Gesto scaramantico. Parole: 123

Corvo

Dignitose sono le regine, lo sono sempre, soprattutto nel lutto. Margaery lo sapeva, ma non si era certo preparata a passare dall’abito nuziale a quello da vedova in così poco tempo. Vedova per cosa, poi? Un uomo con cui aveva scambiato qualche sorriso, qualche dolce parola e qualche bacio? Qualunque ragazza con più di sedici anni poteva vantare almeno tre mariti del genere. E ora lei, marchiata dal lutto, era la povera, giovane e in teoria inconsolabile vedova.
Già sapeva che avrebbero detto di lei: una portatrice di sventura, un corvo del malaugurio. Con quelle vesti lo sarebbe stata di sicuro. Ma si sarebbe difesa: nessun gesto scaramantico avrebbe salvato gli impudenti che la fissavano con aria strana, quando scorgevano il suo passaggio.

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Capitolo 12
*** Carte ***


Note: in onore del EFPcompleanno dell’adorabile Trick (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=21078), ecco un’adorabile nuova serata drabble a tema Mamma mia. Ogni pacchetto una canzone e un colore con personaggi, citazioni e prompt variabili. Stavolta il conteggio delle parole non è stato pulito, per cui sono semplici flash su vari personaggi, che spero possano essere di vostro gradimento!
Pacchetto I do I do I do I do I do + rosso. Personaggio: Joffrey  Prompt: “Le cose che possiedi alla fine ti possiedono” Fight Club + carte in equilibrio. Parole: 188

Carte

- Non credo riuscirai nell’impresa. – Joffrey vede Sansa tremare, dopo che l’ha apostrofata in quel modo. L’ha fatta agghindare e chiamare perché si annoiava, e inoltre sa sua madre si compiacerà nel sapere che ha scelto di passare un po’ di tempo con la sua sposa.
- Ci vuole pazienza e molto sangue freddo. – risponde la giovane, sussurrando. La vede respirare un momento, nel tentativo di calmarsi, e posizionare altre due carte… che non cadono.
Sansa è carina, è spaventata, ed è sua. Joffrey trova divertente coglierla in fallo, e le ha proposto quel gioco solo per provocarla.
- Il sangue freddo è per i ministri, non per le donne.
- E’ per le regine. – replica Sansa, senza guardarlo.
Offeso da tanta impudenza, Joffrey vorrebbe farla colpire, o colpirla lui stesso. Vorrebbe strapparle via le carte con un gesto, ma non ci riesce. La vede deglutire e cercare di non alzare lo sguardo su di lui, vede la mano che trema e attende di calmarsi, prima di posare una nuova carta. E’ una stupida ragazzina, ma a suo modo è regale, e quel fascino, in fondo, lo attrae ancora.

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Capitolo 13
*** Fuga ***


Note: Fight Club + Dino Buzzati. Prompt: il silenzio comincia ad assumere un corpo, a diventare una cosa. Osha. Parole: 142. Grazie a ferao e ai suoi prompt letterari!

Fuga

Osha conosce il silenzio. È un ottimo compagno per la caccia, per gli agguati, per le trappole. E’ ambiguo quando fuggi. È tremendo se con te ci sono dei bambini.
Rickon le cammina accanto, muto come mai un bambino di sei anni dovrebbe essere. Bran, portato da Hodor dietro di lui, è forse ancora più silenzioso, murato vivo in un dolore indicibile. Non riesce a dar loro torto: Grande Inverno è in fiamme, le sorelle disperse, la madre lontana e il fratello in guerra. Il silenzio è il loro quinto compagno di viaggio, una nuvola nera da cui Osha vuole portarli via. Non da ancora dove, non sa ancora come, ma li porterà via. Continua a camminare, tenendo stretta la manina di Rickon e calpestando l’erba fredda. Il silenzio è il loro nemico, e lei non li abbandonerà tra le sue grinfie.

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Capitolo 14
*** Chiacchiere ***


Note: L’ottavo giorno + Stefano Benni Jaime/Brienne Prompt: Niente si sa, tutto si immagina. Parole 234.

Chiacchiere

Jaime trova che gli dei abbiano senso dell’umorismo. Se così non fosse, non sarebbe affidato alle cure di una gigantessa come Brienne; alta, grossa, sgraziata e decisamente troppo seria.
- Tua madre deve aver preso male il fatto che tu non volessi metterti un bel vestito e cucirti il corredo, eh?
- Mia madre è morta che io ero molto piccola.
- Prima che tu mostrassi le tue preferenze? – è così noiosa, così seriosa. Stuzzicarla è un obbligo morale.
- Non sono affari tuoi.
- Oh, allora è stato tuo padre a replicare su di te in mancanza di un figlio maschio… - è un attimo, e Brienne lo spinge a terra con la forza di un toro. Jaime ne rimane spiazzato e colpito; ha già visto ciò di cui lei è capace, e rispetta le sue improbabili qualità di guerriera.
- Non sono affari tuoi. – ripete, scandendo lentamente le parole. Del resto lui non sa nulla di lei, può solo congetturare, e non è poi difficile vedere quanto sono tristi quegli occhi azzurri.
- Anche mia madre è morta quando io ero molto giovane. – Jaime lo dice quasi senza pensarci, quasi a voler sembrare comprensivo.
Brienne si rimette in piedi, e rimette in piedi anche lui. – Andiamo, la strada per Approdo del Re ci attende.
Jaime obbedisce: la strada sarà lunga, e dovrà passare il tempo conoscendo la sua improbabile guida, o immaginandola.

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Capitolo 15
*** Perdersi ***


Note: grazie al pacchetto “Brontolo Tully” di Eterea eccovi Jaime e Tywin e il prompt: http://www.meteocapodimonte.it/images/stories/il%20vento%20cos%20%20come%20si%20forma%20%20come%20si%20crea%20%20capodimonte%20in%20provincia%20di%20viterbo%20nell%20alta%20tuscia.jpg. Parole: 208

Perdersi

Tywin è un padre severo. Tutti attribuiscono la sua severità e durezza al fatto che è diventato vedovo quando era ancora giovane, quando la compagnia e la vicinanza di una donna non erano state sufficienti ad ammorbidirlo, lasciandolo solo con il peso di due ragazzini da crescere e una creatura deforme con cui condividere il tetto.
Jaime, in tutta onestà, fatica a ricordarlo come una persona amorevole, anche quando c’era sua madre. Perché Lord Tywin è granitico come la pietra, e per questo non dà tregua al suo primogenito maschio. In quanto suo erede non viene mai perso d’occhio, e troppe, secondo Jaime, sono le ore che lui gli dedica, spronandolo con commenti duri e grondanti responsabilità. È per questo che ha iniziato a disobbedire. E’ per questo che si diverte a dar retta a quello scherzo della natura di Tyrion, è per questo che quando cavalca fugge per ore facendo perdere le proprie tracce. Perché a lui non interessa essere il futuro Lord di Castel Granito, non gli interessa essere la speranza di suo padre. Vorrebbe essere semplicemente libero di fare quello che vuole, come i petali dei denti di leone, che volano trasportati dal vento. Ma i figli primogeniti devono seguire delle regole perfino nel disobbedire.

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Capitolo 16
*** Custode ***


Note: Nuovi pacchetti from Ferao, nuovi regali. Stavolta tocca a ZENZERO con prompt SLOW dei Depeche Mode: http://www.youtube.com/watch?v=X5f2T6Azl5E AMATELA.

Custode
 
Piano.
Piano come il lento camminare nel bosco.
Piano come l’arrancare nel fango, strattonato da uno scherzo della natura.
Piano come la sua reazione lenta e fiacca ad ogni battuta.
Piano come il tempo, che fuori da Approdo del Re finisce per dilatarsi, espandersi e ingrandirsi. E’ un tempo forzato, in cui il mondo e la guerra passano loro accanto, senza sfiorarli. Hanno visto i soldati, le battaglie, la prigione. E ora, in viaggio, sono fuori da tutto. Nel rotolare lentamente verso casa c’è una pace che Jaime non aveva mai provato. C’è il sollievo di non dover provare niente e di non pensare. C’è il rumore dello stivale che calpesta rami e foglie, c’è il tempo per pensare e quello per prendere in giro la Bella Brienne di Tarth.
Nella marcia inesorabile e forzata tra le mani del custode più improbabile di sempre, c’è il tempo di conoscere se stessi, e a Jaime piace. Con il tempo, forse, potrebbe apprezzare anche la rigida guerriera che cammina davanti a lui a testa alta. Piano, così come a lui piace.

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Capitolo 17
*** Conta ***


Prompt: “Non vedersi per un mese”. Arya. Parole: 269

Conta

E’ davanti alla miserevole fine di Vento Grigio, così simile alla sua Nymeria, scacciata a sassate per salvarle la vita, che Arya capisce che comunque andrà a finire, la distanza che li separa da chi ama non sarà più colmabile.
Capitava, a Grande Inverno, che non uscisse dalle mura del castello per un intero mese, a causa della brutta stagione, ed era bellissimo quando, dopo quel tempo per lei così lungo, rivedeva volti a lei noti e famigliari.
E’ passato molto più di un mese da quando non vede Sansa, sorella mai amata del tutto, sorella mai capita, nelle mani del mostro che lei ha dichiarato di amare, prigioniera come un lupo in gabbia. E’ passato molto tempo da quando non vede suo padre, ed è grata a Yoren, che le ha impedito di vedere la sua testa rotolare via. Bran e Rickon sembrano quasi due estranei, lontani dalla memoria, ma non dal cuore. Poco è passato da quando sperava di poter rivedere sua madre e suo fratello, devastante è la consapevolezza che non li rivedrà mai più, spazzati via da un vento gelido di nome morte.
Una vita è passata da che ha visto per l’ultima Jon, dall’ultima volta che l’ha abbracciato, dall’ultima volta che ha parlato a chi la capiva più di tutti.
Vorrebbe che fosse passato solo un mese, come accadeva in inverno, vorrebbe rivedere i loro volti con la gioia di chi non si vede da un po’, ma la guerra glieli ha strappati via tutti, in un
modo o nell’altro. Arya è ormai in lupo solitario, e i mesi non li conta nemmeno più.

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Capitolo 18
*** Sogni ***


 Citazione: Non smettere mai di sognare
solo chi sogna può volare (Peter Pan) Bran. Parole. 124 

Sogni
C’è stato un momento, per Bran, in cui ha temuto per davvero di non saper più sognare, in cui gli è sembrato che tutto gli sarebbe stato negato per sempre: una famiglia, fratelli e sorelle, una casa, perfino il suo sogno di diventare cavaliere. Bran ha perso tutto, appena bambino, inclusa metà del suo corpo, che non gli risponde più. Quello che non ha mai perso, però, sono i sogni, sogni in cui corre, cammina, annusa la terra umida, in cui va a caccia. Quando sogna Bran riesce quasi a volare, è il corvo a tre occhi, che glielo chiede.
Bran Stark lo Spezzato ha perso quasi tutto, nella sua giovane vita, ma non i sogni, e saranno quelli, alla fine, a farlo volare.

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Capitolo 19
*** Ottagono ***


Note:  Prima storia ddicata a Samwell e con un prompt per me davvero difficile: Ottagono.
Parole: 147

Samwell Tarly aveva ricordi spesso amari, della sua vita precedente al suo giuramento presso i Guardiani della Notte. Era tutto avvelenato da suo padre, dalle parole e dalle minacce che gli aveva rivolto. L’unico ricordo neutro, privo di nostalgia o dolore riguardava la biblioteca del castello. Lo studio era stata una delle poche attività che suo padre non aveva disprezzato così ferocemente, perché l’istruzione era importante, per un lord. Sam ricordava la forma ottagonale della sala, così unica e particolare. Ricordava i libri, il grande lucernario sopra di lui e il silenzio in cui tutto era immerso. Un silenzio tranquillo, riposante, completamente diverso dall’angosciante vuoto della barriera, dal freddo e dal buio. Sam ripensava a quella forma semplice, così irreale rispetto al caos in cui viveva ora. Ci ripensava chiedendosi se, alla fine, i pezzi del mondo sarebbero tornati in ordine, come i lati di un ottagono.

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Capitolo 20
*** 20. Halo ***


Note: flash non nata in una drablle night, perciò senza prompt o suggerimenti, ma si spera comunque gradita. Brienne, Brienne e soprattutto Brienne, perché come lei non ce n’è. La dedichiamo alle mie mamme virtuali? Massì, dai, a Emme e Roxar!

There's a pain
A famine in your heart
An aching to be free
Can't you see
All love's luxuries
Are here for you and me

And when our worlds
They fall apart
When the walls come tumbling in
Though we may deserve it
It will be worth it

Bring your chains
Your lips of tragedy
And fall into my arms


Brienne aveva sempre avuto consapevolezza della particolarità del suo essere, e lottava quotidianamente con l’accettazione di sé. Aveva, per fortuna, un padre piuttosto comprensivo, in questo, ma sfortunatamente non poteva contare sulla stessa comprensione da parte di altri. Aveva accolto con preoccupazione la sua trasformazione da bambina a ragazza, e aveva notato con dolore gli sguardi pieni di scherno degli uomini attorno a lei. Una bambina che si comportava come un maschiaccio poteva essere considerata divertente, ma una ragazza capace di battere i suoi coetanei non era altro che una forzatura, e tutti non facevano che farglielo notare.
Si fece un nemico la prima volta che un ragazzo cercò di baciarla per scommessa, spingendolo contro il muro per toglierselo di dosso. Fu la prima, ma non l’unica. Brienne, crescendo, non guadagnò grazia o bellezza, ma solo goffaggine e forza. Averla, per gli uomini di Tarth, divenne una sfida e insieme un atto di coraggio. Brienne era abbastanza intelligente da rendersene conto, e fu questo, più di tutto, a renderla solitaria e scontrosa. Non aveva paura di quello che avrebbero potuto farle, per il semplice fatto che era in grado di non permetterlo, ma ciò non fece che aumentare il senso di vergogna che provava per se stessa. Non avrebbe permesso a nessuno di infangarla, più di quanto non facessero già.
Brienne la bella, divenne un soprannome cortese ma crudele per parlare di lei. Presto, in molti, scottati dal trattamento che lei riservava a chi le si avvicinava troppo, decisero di non prendere parte alla sfida, e Brienne continuò per la sua strada, come donna un po’ troppo maschile, come una creatura che non si capiva bene se fosse maschio o femmina. Si insinuò sulle sue preferenze, nel tentativo di renderla ancora più abominevole agli occhi del mondo, ma il silenzio ostinato di Brienne la rese, nei fatti, inattaccabile.
Fu per questo che gli insulti dello Sterminatore di Re furono così fastidiosi, i primi tempi. Risvegliarono in lei ricordi mai sopiti, dolorosi e scomodi. La fecero tornare piccola, facendola sentire più a disagio di quanto non si sentisse già. Per questo fu dispiaciuta di aver promesso a Lady Catelyn di riportarlo sano e salvo ad Approdo del Re.
Fu per questo e per molto altro, che Brienne faticò a pensare a lui come a Jaime soltanto, e dovettero passarne tante, come  sfortunati compagni d’arme, per raggiungere quel risultato.
Fu per questo che l’intervento di Jaime nella fosse con l’orso fu la più grande gentilezza mai ricevuta. Perché fu inaspettata, disinteressata e piena di rispetto. Perché fece di lei, semplicemente e senza altre etichette, una persona. 

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