Amori Feroci

di AlexEinfall
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un cappio e le sue labbra ***
Capitolo 2: *** Bum e la guerra ***



Capitolo 1
*** Un cappio e le sue labbra ***


Nota introduttiva: Salve, tu-che-leggi. Questa raccolta di flash nasce esattamente così: una raccolta di flash, di vita, di sentimenti non proprio romantici e di idee non proprio politicamente corrette. Ogni pezzo che troverai qui ha qualcosa di insano, qualcosa che non è puramente amore ma neanche tanto lontano da esso. Qualcuno sarà più umano, qualcuno più disumano. Voglio solo tagliare a metà il concetto di relazione, come si fa ferocemente con i cuori dei bovini, e scavare in mezzo ai ventricoli.

Tutto questo, senza pretese, ma con amore.




Titolo:
#1 Un cappio e le sue labbra.
Coppia: Slash
Rating: Giallo
Note: Nel testo è presente una citazione tratta dal film Signori si nasce, per la precisione si tratta della frase mi volevo impiccare, ma senza corda.
Detto questo, non aspettatevi l'amore felice e genuino, e neanche un personaggio lodevole.
Ogni feedback sarà enormemente gradito.
Alex.





Un cappio e le sue labbra


   Questa è la storia...
   No, non va bene. Non mi piacciono gli incipit costruiti a priori, incastrati a forza nella trama. Non pensate che io sia uno scrittore, sono solo un visionario senza valore, un po' di carne e ossa che non si può vendere a nulla.
   Ecco, come dicevo, questa non è la storia, quella con la S maiuscola che ti fa trattenere il respiro. Non vi racconterò la storia di come mi volevo impiccare, ma senza corda. Non c'è storia da raccontare, ma vi riporto l'esempio della mia vita, quell'episodio che ognuno di noi ha e che, diciamocelo, riassume tutto. Quel momento in cui siamo stati un po' più meschini, un po' più fessi e deboli e ci siamo spinti così oltre che a guardarci allo specchio ci sentivamo nudi a noi stessi.
   Insomma, ero lì a fissarmi gli occhi nel vetro e pensavo che avrei dovuto sistemare le cose prima che l'odore svegliasse i vicini. Ve li immaginate, i miei vicini religiosi, a svegliarsi di notte e sentire il puzzo della putrefazione? Solo Gesù Cristo muore profumando di rose del deserto, signori.
Ecco, ero lì e mi sentivo la gola bruciata come se avessi ingoiato benzina. Forse il pomo d'adamo cercava di strozzarmi. Non chiamatemi pazzo, l'ho pensato davvero.

   Stop, dovrei tornare un passo indietro.
   Forse al sangue che schizzava...No, rewind, ancora un passo.
   Oh, sì, quella mattina.
   Mi svegliai con il sudore sulla nuca e lui era sopra di me, nudo e bello come un animale selvaggio. Non immaginate come mi sono eccitato. Non è che sono uno che si smuove così facilmente, ma lui era davvero troppo anche per me. Aprì un occhio ambrato e mi guardò con quelle cispie agli angoli che mi piacevano tanto.
   «Uhm...Che ora è?» chiese con la voce impastata.
   «La mia ora.»
   Mi baciò con le labbra secche e già quello mi fece sentire il sangue raggomitolarsi nel ventre e sciogliersi come in eruzione. Gli accarezzai quei capelli lucidi come acqua nera e tirai su il suo viso, delicatamente, come una madre amorevole. Lo bacia e lasciai che le sue mani mi raggiungessero il membro e, ragazzi, che mani! Non vi sto a raccontare delle doti di Marco nella masturbazione, non credo sia così indispensabile ai fini della trama. Ma vi dirò che con la bocca era anche meglio. E questo è essenziale per la mia storia. Mentre venivo nella sua gola mi sentii la trachea serrata. Stavo affogando nella mia stessa saliva e nella sua che mi avvolgeva.
   Ricadendo sul materasso guardai il soffitto e bisbigliai: «ti amo così tanto che potrei scoppiare.»
   Lui rise.

   Per questo gli ho affondato il coltello nello stomaco, credo undici volte. Come i mesi che abbiamo compiuto, strano eh?
   Andiamo, ragazzi, era chiaro che volesse farmi impazzire. O lo uccidevo o mi lasciavo uccidere. L'amore è un'arma pericolosa e non è un peso da mettere su una bilancia delicata come l'anima
   Ma, soprattutto, una bocca così può solo portarti al suicidio.

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Capitolo 2
*** Bum e la guerra ***


Titolo: #2 Bum e la guerra
Coppia: Slash
Rating: Giallo
Note: In guerra la prima vittima è la verità , è una citazione da Eschilo, che un po' tutti in un po' tutte le epoche hanno usato.
Non si fa riferimento a nessuna guerra in particolare, la guerra è guerra oltre tempo e spazio.


Bum e la guerra



C'è odore di morte e decomposizione. Sembra un essere a parte, la morte, quando ti tocca così vicino alla pelle che la senti ritirarsi. Vorrei che la mia svanisse, perché tutto questo mi si attacca oddosso e temo che mi entri in circolo, infettandomi per sempre. Forse è già tardi. Non esiste vaccino contro la catastrofe.
   Stringo le palpebre per guardare oltre le foglie secche, nere come il cielo, poi mi volto verso i miei Compagni, che mi guardano ansiosi.
   «Dobbiamo aspettare.»
   «Ma come? E' sicuro o no?» sbotta Angus, con le sue grosse labbra rosse.
   I capelli superstiti sbucano sulla pelata come fili di malerba. Angus ha venticinque anni e nessuno gli da retta.
   «No» dico e basta. Parlare con lui mi sembra inutile. È qui solo perché è l'unico a saper guidare un camion.
   Guardo oltre la siepe lo spiazzo di cemento crepato al sole, dove un grosso tir sonnecchia gravido di coperte termiche, cibi in scatola e bottiglioni d'acqua potabile. Ho così fame che mi viene da vomitare. Dietro la mia spalla sento Bum respirare affannosamente. Vorrei dirgli che ha la pelle gialla e il fiato dolciastro, come latte andato a male. Lo guardo e lui mi sorride timidamente. Ha le ginocchia affondate nell'acquitrino. Le mie mi fanno male e penso che anche lui soffra. Non dovrebbe essere qui. Bum ha diciassette anni, è troppo giovane per rivendicare la vita. Non ce la farà mai, lo sappiamo tutti, eccetto lui.
   Io ne ho ventuno.
   Bum è come un cognolino di un mese, con la pancia piena di vermi. Mi fa male.
   Angus dice che non dovremmo sguazzare negli acquitrini. Per una volta ha ragione. I randagi portano malattie vecchie e feroci ovunque, perché nessuno li vaccina. Siamo in un mondo senza medicina, a parte le suture rozze e infette che Angus fa ai Compagni quando sono feriti.
   Credo che Bum sia infetto. Leptospirosi o chissà che altro. Tossisce forte e io e Angus ci scambiano uno sguardo.
    Sembra dispiaciuto. Sappiamo entrambi cosa fare.
   «Bimbo. Perché non vai di là, dietro il tir?»
   Bum sgrana i grandi occhi gialli.
   «Ma ha detto che non è sicuro!»
   Gli stringo una spalla e sento le ossa che, se premessi, si spezzerebbero, come ali di pollo. In questo mondo nessuno cucina più le ali di pollo. Mi mancano, come le cosce bianche il primo giorno d'estate e le zanzare che erano solo un fastidio.
   «Tranquillo, non ti vedranno, fa parte del piano.»
   Annuisce con fierezza e striscia tra gli arbusti fino allo spiazzo.
   
   Guardo la carcassa di Bum, trivellato da colpi grossi come sorci. Solo uno sguardo prima di salire sul tir. Angus pigia il pedale e un paio di soldati finiscono sotto le sue ruote.
   Bum voleva solo il mio amore. Io spero solo non abbia sofferto.
   Penso che se non fossi disidratato, piangerei. Invece sento gli occhi bruciare tremendamente.
   In un altro mondo, l'avrei amato. Non lo saprò mai.
   C'è la guerra, e in guerra la prima vittima è la verità.

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