I NEED YOUR HELP

di Emma_blue
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** un favore personale ***
Capitolo 3: *** qualcosa che prima non c'era ***
Capitolo 4: *** ora capisco ***
Capitolo 5: *** non si può nascondere nulla ***
Capitolo 6: *** facciamo il punto ***
Capitolo 7: *** proviamo ***



Capitolo 1
*** prologo ***


I NEED YOUR HELP

Il mio non è mai stato un matrimonio felice.
A pensarci bene neanche so perché ci siamo sposati, stavamo insieme dai tempi della scuola ed arrivati ad un certo punto devo aver pensato che fosse una conclusione logica sposarsi, ma abbiamo capito subito che si trattava di un terribile errore.
I tradimenti sono stati quasi una cosa aspettata per quello ogni vota che succedeva non ci facevo molto caso, le persone intorno a me mi compativano e si dispiacevano dando la totale colpa a mia moglie di quella situazione, ma sia io che lei sapevamo che non era cosi.
Non posso assolutamente dire che non ci siamo mai voluti bene, questo sarebbe una bugia, ma amati, bhe quello è un altro paio di maniche.
Quindi ora che mi trovo a firmare le carte del divorzio  sento un misto di sollievo e nostalgia, lei è li che mi guarda dall altra parte della scrivania con un sorriso appena accennato, è triste e felice esattamente come me, non è un addio il nostro , abbiamo vissuto una vita insieme e ci rivedremo sicuramente, ma è ora che  le nostre strade si dividano.
 
 
La telefonata arriva alle 8.45 di sera sono spaparanzato sul mio divano a guardare la partita  il telefono non riporta il numero
“pronto?”
“ispettore  Lestrade ?”
“si sono io, chi parla?”
“salve  ispettore, sono Mycroft Holmes”
Silenzio… non emetto un suono….. Mycroft Holmes a suo dire un uomo con un “piccolo incarico nel governo inglese” che però è capace di capovolgere governi  o costruirli con una semplice telefonata a detta di suo fratello.
Non sono state molte le volte in cui ci siamo sentiti o incrociati, conosco Sherlock da molti anni è lui è una presenza si può dire costante  ormai, ma Mycroft è tutta un'altra storia , avremmo la stessa età più o meno ma quell uomo è capace di intimorirmi e non parlo del suo lavoro, ma proprio della sua persona.
“ ispettore ?”
“si mi scusi signor Holmes mi dica, è successo qualcosa a Sherlock ?”
“Mycroft la  prego, no Sherlock stà bene, la chiamavo per una questione , diciamo personale “
“Gregory , se io devo chiamarti per nome mi sembra logico che lo faccia anche tu “
“Gregory…. Comunque come stavo dicendo avrei bisogno del tuo aiuto in una faccenda personale”
“ di che si tratta ?”
“è possibile trovarci domani ? vorrei parlarne faccia a faccia se non è troppo disturbo”
Per quanto abbia usato modi cortesi non mi sembra proprio un umile richiesta la sua ma una vera e proprio imposizione “ nessun disturbo dimmi ora e posto”
“possiamo fare domani alle 15 ? c’è un caffè sulla abbey orchard st.”
“ certo ho capito il posto, allora a domani Mycroft”
“a domani Gregory”
 
 

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Capitolo 2
*** un favore personale ***


Capitolo 1


 
Sono le 15:00 in punto e io sono fuori dal locale fissando come un ebete Mycroft dalle vetrate.
Nonostante sia una bellissima giornata porta con se un ombrello, mi sono sempre chiesto il perché quell oggetto sia sempre onnipresente, è seduto composto sulla sedia e guarda i presenti nel bar, conosco quello sguardo, è lo stesso che ha Sherlock quando si trova ad ascoltare le teorie di Donovan o Anderson su possibili soluzioni  dei crimini a cui lavoriamo è il suo sguardo da “ ma davvero non capite ? è cosi facile” , Mycroft consulta il suo orologio da taschino e mi rendo conto che non è il caso di farlo aspettare oltre, il “governo inglese” avrà di sicuro altri impegni.
Appena entro nel bar Mycroft si alza subito tendendomi la mano con un sorriso che definire gentile è troppo, diciamo educato.
“Gregory”
“Mycroft, mi scuso per il ritardo”
“nessun problema”  niente “ma no non sei in ritardo”…..” oh sei in ritardo ? non l ho notato”
“ allora, di cosa volevi parlarmi?”
“ si tratta di un offerta di lavoro temporaneo”
“lavoro temporaneo?” lavoro  ? cos’è Sherlock ha messo in giro la voce che come ispettore faccio pena e suo fratello vuole avere pietà di me ?
“ si…. Mio fratello mi ha sempre fatto notare la totale, a suo dire, incompetenza di Scotland Yard e di quelli che ci lavorano, ma su di te Gregory ha sempre avuto commenti positivi anche se, e lo saprai bene, molto velati e mai diretti”
“posso immaginarlo, ma non afferro il punto”
“ settimana prossima si terrà un incontro tra alte cariche dello stato a cui anche io parteciperò, e vorrei che tu fossi a capo della sicurezza della serata”
Solo io sento i grilli intorno a me ? “ capo della sicurezza?”
“si, vedi Gregory l uomo che di solito si prende carico di queste mansioni per mio conto è, bhe, potremmo dire impegnato in altre faccende, sono molto poche le persone che meritano la mia fiducia è quello della settimana prossima è un incontro molto importante in cui non devono essere commessi errori”

Penso di essere stato troppo tempo in silenzio perché Mycroft si stà agitando irritato sulla sedia, ma davvero non so cosa rispondere.
Capo della sicurezza per un evento con alte cariche politiche, scelto personalmente dal “governo inglese”
“Gregory?”
“scusami Mycroft…stavo………riflettendo”
“ la trovi una proposta cosi poco lusinghiera?”
“no….ma di sicuro assurda”
“come prego” ok l ho confuso
“non fraintendermi , quella che mi hai appena fatto è una proposta davvero allettante , solo che non capisco …. perchè io ? sono uno dei tanti ispettori di Scotland Yard”
“ sei l ispettore di Scotland Yard di cui mio fratello a stima, credimi è questo il vero onore, io stesso non ho questo privilegio  nella mente di mio fratello, mi sono informato su di te ovviamente, e per quanto, spero tu concorderai, l arrivo di Sherlock abbia aiutato molto il tuo dipartimento sarebbe inutile se non si fosse una mano ferma al comando, so che lasci a mio fratello molta carta bianca per usare un eufemismo, quando si tratta dei casi che segue , ma da quello che mi è stato riferito, anche prima del suo arrivo la tua era una delle squadre più competenti che ci fossero”
“grazie del complimento”
“ non è un complimento ma un dato di fatto”
Diretto
 “ in questo caso sarò molto felice di accettare l’offerta”
“eccellente, in settimana ti farò avere tutte le informazioni  di cui avrai bisogno” detto questo si alza ed istantaneamente una macchina nera compare fuori dal bar.
“aspetterò, buona giornata Mycroft e grazie ancora dell’offerta”
“grazie  a te Gregory”
Quando mi stringe la mano la sua stretta mi risulta strana, non è come quella del saluto all’inizio, ho come l impressione che sia più …. calda.
Dopo esserci salutati Mycroft sparisce dentro la macchina e riparte, io resto a fissarla fino a quando non svolta l angolo e sparisce nel traffico londinese poi mi avvio con passo svelto verso il mio ufficio ancora mezzo incredulo sull’incontro che ho appena avuto.

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Capitolo 3
*** qualcosa che prima non c'era ***


Capitolo 2
 

Ho ricevuto tutta la documentazione sulla serata dopo esattamente 1 ora aver visto Mycroft. 
C’era un fascicolo per tutto, dagli uomini della sicurezza, alle uscite d’emergenza, pianta dello stabile e informazioni base su ogni invitato alla festa.
 Mi sono trovato a leggere attentamente il fascicolo su Holmes senior, non che dicesse molto solo nome e carica nel governo. In allegato c’era anche una foto e ad essere sincero mi è quasi sembrato che mi fissasse, tipo le fotografie di Harry Potter che nel film si muovono e sorridono, solo che quella di Mycroft era immobile, ferma, seria ma vigile.
Quindi dicevo ho avuto tutte le informazioni di cui avevo bisogno, allora una domanda mi sorge spontanea.

Come mai Holmes è fuori dalla porta di casa mia ?
 

Sono passati tre giorni dall'incontro al bar, tre giorni dove non l’ho sentito ne visto, ed ora è qui.

“Potresti almeno aprire la porta e congedarmi se hai altri impegni Gregory, far finta di non essere in casa non serve, vedo l'ombra sotto la porta”
Merda che figura
Apro immediatamente “Scusami Mycroft mi hai colto di sorpresa”.
“È un brutto momento?”
“No assolutamente, prego entra”
“Ti ringrazio”

Mi aspetto che al suo ingresso una banda si metta a suonare l‘ inno, quest’uomo irradia “potere” da tutti i pori.

“Posso offrirti qualcosa ?”
“Thè se non è troppo disturbo”
“No, accomodati vado in cucina e torno subito”
Tempo di far bollire l'acqua e torno in salotto, mi fermo una frazione di secondo a guardare Mycroft seduto sul divano, è quasi “ridicolo” si vede che non è il suo ambiente, il mio minuscolo appartamento non è il genere di luogo in cui Holmes è solito mettere piede e si vede.
“Ecco, allora a cosa devo il motivo della tua visita ?” mi accomodo sulla poltrona davanti al divano, quando mi siedo mi sembra quasi di vedere un accenno di fastidio sulla sua faccia, ma è un espressione cosi veloce che sparisce immediatamente. Non è di suo gusto la marca del thè? Non va bene la porcellana ? me lo sono sognato? bha vallo a capire.
“Volevo solo accertarmi che i documenti ti fossero chiari e se avevi domande a riguardo”
“Solo una, la tua segretaria è addestrata personalmente da voi o l'hai trovata così? È stata efficientissima, vorrei che anche quelle di Scotland Yard fossero precise come lei”
“ Si Anthea è molto efficiente” sogghigna ... Mycroft sogghigna
“Comunque a parte gli scherzi, mi è tutto chiarissimo, ho già preso appuntamento con gli uomini della sicurezza che mi hai elencato, dopo domani vedremo un piano d’azione”
“Eccellente”'

Silenzio… Silenzio imbarazzante, Mycroft beve con calma il suo thè guardandosi intorno, scruta le fotografie e i ninnoli presenti nella stanza, sembra quasi che stia prendendo nota. Sono abituato a quel modo di fare, Sherlock è dello stesso stampo, ma con il fratello maggiore la cosa mi turba e non so perché.
“Bene direi che non c’è altro da dire, ci vediamo alla festa Gregory” dice Mycroft alzandosi, recupera l' ombrello dal bracciolo del divano e si avvia verso la porta, stà per uscire quando si ferma e si mette a fissarmi.
Sguardo strano
“Buona serata Gregory “ dice tendendomi la mano
“Buona serata a te Mycroft”
Ancora quella stretta strana, quel caldo non normale, le stratte dura di più della volta precedente e Mycroft non la smette un secondo di guardarmi negli occhi.
Poi cosi com’è arrivato se ne va , gira l'angolo del corridoio e sparisce.
“Questi Holmes mi porteranno alla pazzia “ dico sconsolato chiudendo la porta.

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Capitolo 4
*** ora capisco ***


Capitolo 3

La serata si stà svolgendo senza problemi, cena, intrattenimento, tutto secondo i piani, la casa ( o meglio villa) è meglio sorvegliata di Alcatraz.
Stò gironzolando per la sala, ogni tanto questo o quell' uomo della sicurezza mi manda un rapporto sulla situazione delle varie aree, dal giardino al tetto, tutto bene.
Tutto veramente bene, l' unica cosa che mi turba è il pensiero che magari non tutti la vedano in questo modo, durante tutta la serata, mi sono sentito osservato, all' inizio non ci ho fatto molto caso, ma poi a lungo andare ho iniziato a guardarmi intorno per capire se davvero ero osservato o se era una mai semplice illusione.
Ho trovato subito il mio osservatore, non è stato difficile visto l’insistenza del suo sguardo... Mycroft… In qualunque lato della sala io mi trovassi avevo il suo sguardo puntato addosso. 
La prima volta l’ho anche salutato, ma non ha ricambiato anzi ha distolto lo sguardo immediatamente come se io non esistessi o non mi avesse riconosciuto. Non ho dato molto peso alla cosa all'inizio, lui è li per lavoro deve intrattenere persone, discussioni ecc, ma la seconda volta che l'ho scoperto a guardarmi ho visto che il suo sguardo era diverso, sembrava arrabbiato.
 Avevo appena finito di parlare con uno dei ragazzi della sicurezza e nel girarmi i nostri sguardi si sono incrociati, ho sentito un brivido freddo lungo la schiena.
Da lì tutte le volte il suo sguardo non cambiava, finivo di parlare con questo addetto alla sicurezza o con quel cameriere e nel girarmi lui era li a fissarmi con quello sguardo.
La serata è ormai quasi finita, ma sento già le urla di Mycroft sul mio lavoro scadente o su qualcosa che a quanto pare è andato male (anche se io non ho riscontrato problemi), mi sa che non ho dato la bella impressione che credevo.
“Gregory “
Salto sul posto. Holmes mi è arrivato alle spalle se fossi stato un uccellino e lui un gatto, sarei morto
“Mycroft” ecco ci siamo
“Volevo congratularmi con te, la festa è stata un successo, nessun genere d’intoppo, e credimi  per quanto siamo tutti uomini adulti e di un certo spessore c’è sempre qualcuno che regredisce ai tempi della scuola”

Mi prende in giro ? mi ha guardato malissimo tutta la sera e ora dice che ho fatto un ottimo lavoro ?

“Ti vedo perplesso Gregory, è successo qualcosa ?”
“In realtà Mycroft mi stavo chiedendo se fossi serio nei tuoi complimenti o mi stessi solo addolcendo la pillola”
“Come prego?”
“Trovo sia inutile far finta di nulla, non mi sono sfuggiti i tuoi sguardi nei miei confronti per tutta la sera, e la tua espressione non era di certo quella di una persona soddisfatta di quello che la circonda, eri arrabbiato Mycroft e quella rabbia era rivolta a me”
“Non è cosi Gregory e mi dispiace di averti dato quest’impressione, il tuo lavoro è sto impeccabile e te ne sono molto grato, ora è meglio che me ne vada”
Mycroft mi passa accanto velocemente ma se spera di farla franca cosi si sbaglia. Lo seguo subito dopo, si è diretto alle cucine lì c’è una porta che dal al giardino posteriore, lo trovo lì appoggiato al balcone mentre si fuma una sigaretta guardando dritto davanti a se.
“Se non ero io o meglio il mio lavoro il problema che cos’è successo ?”
“Nulla di rilevante ho solo fatto delle costatazioni tutto qui”
"Su cosa ?”
Non si è girato a rispondermi stà continuando a darmi le spalle e a fumare.
“Nulla”
“A me non sembra”
“Non ti riguarda”

Non mi riguarda? Sono io quello che è stato guardato in malo modo tutta la sera, col cavolo che non mi riguarda.

Adesso basta, con due rapide falciate mi avvicino a lui, lo giro talmente velocemente che la sigaretta che ha in mano vola chissà dove, è sorpreso di sicuro una reazione del genere non se l'aspettava.
“Che diavolo è successo?”
“Non…”
“Devi essere sincero Mycroft, anche se so bene che il tuo lavoro richiede tutt’altro, ma qui si tratta di me, forse penserai che me la stò prendendo troppo, ma lo sguardo che avevi stasera non mi è piaciuto neanche un po’, se fosse stato rivolto verso qualcun altro ok fatti suoi, ma stasera era rivolto a ME e non mi stà bene”
“Non era rivolto a te”
“E allora a chi?”
“Gli altri …”
“Che alt……..”
E poi mi blocco, no non per mancanza di parole, o perché ho avuto un' illuminazione divina su chi stesse parlando, mi blocco perché Mycroft Holmes, il fratello maggiore di Sherlock, quello che ha un impiego di piccolo conto nel governo britannico… mi stà baciando.

Oh merda.

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Capitolo 5
*** non si può nascondere nulla ***


Capitolo 4

Dire che me ne sono andato è un eufemismo. Sono letteralmente scappato.
Fuggito.
Dileguato.
Il … il … Il … bacio, oddio non riesco neanche a dirlo, ho baciato Mycroft Holmes (anche se tecnicamente è stato lui a baciarmi io ammetto di non essermi tirato indietro, anzi, se in un primo momento sono rimasto sorpreso l’attimo successivo ho risposto, con entusiasmo anche).
 
PORCA MISERIA!!!
 
Dopo, però, il panico è tornato a farsi sentire, il bacio stava diventando troppo profondo, troppo coinvolgente. Quando ci siamo fermati per riprendere fiato avevo ancora gli occhi chiusi, poi lui ha sussurrato il mio nome, così dolce e spaventato, non sono riuscito a guardarlo, mi sono sciolto velocemente dall’abbraccio e me ne sono andato. Quella notte l’ho passata fissando il soffitto della mia camera da letto, pensando e ripensando a tutta la scena. Con quel bacio ho capito il perché dello sguardo di Mycroft per tutta la sera, era geloso. Tutte quelle persone che mi si avvicinavano, che mi parlavano (anche se si trattava di lavoro) lo infastidivano. Pensare che non avrei mai detto che Holmes fosse un tipo geloso, è una cosa tenera, e strana, molto strana, troppo strana, ma che pensieri faccio. So bene che l’omosessualità non è un problema, io stesso nella mia squadra ho agenti omosessuali, e non capisco il problema della gente. Sono persone, non cani a tre teste, non ci vedo nulla di strano. Ammetto però di non aver mai fatto pensieri di quel tipo, non mi sono mai sentito attratto dagli uomini, cioè va bene arrivo anche io al punto di dire quello è un bell’uomo o quello non lo è, ma non più di questo, eppure … con Mycroft non mi sembra sbagliato far quel ragionamento, mi è piaciuto baciarlo, e anche tanto.
 
Diavolo, ho baciato MYCROFT HOLMES.  
 
 
 
Sherlock sa che c’è qualcosa che non va, lo percepisco da come continua a fissarmi. Dubito che suo fratello gli abbia parlato, quindi deve essere il mio linguaggio del corpo, o la piega dei vestiti, o il modo in cui mi sono fatto la barba, o cavolate del genere che gli ha fatto dedurre qualcosa Dannazione “Allora Lestrade com’è andato il lavoro alla festa?” chiede John.
So che la sua domanda è pura curiosità ma non posso che avere un brivido e Sherlock lo nota.
Merda.
 
Mi avvicino con finta tranquillità al corpo vicino all’albero che i miei uomini stanno esaminando, un caso di omicidio che speravo di risolvere senza l’aiuto di Holmes jr e del suo blogger di fiducia, e invece… “Bene, serata tranquilla, niente avvenimenti rilevanti” “E il dopo serata ispettore?” questa domanda invece è stato Sherlock a porla e la sua, a differenza di quella di John, è mirata, non casuale “Sono tornato a casa” “Come si è comportato mio fratello alla festa?” “Da rappresentante del governo” “Vi siete parlati?” Cos’è un interrogatorio? “Più o meno” “Vi siete visti dopo la fine della festa?” “Mi ha ringraziato per il lavoro svolto” Devo aver detto qualcosa di strano perché lo sguardo di Sherlock cambia. Mormora un “capisco” appena sussurrato e si avvia verso la strada con passo svelto, lo vedo tirare fuori il cellulare e scrivere un messaggio, non bisogna essere un Holmes per dedurre a chi stà scrivendo. 
John dopo avermi salutato velocemente lo raggiunge, lui sicuramente non ha capito, mentalmente mi prendo a calci.
 
E adesso?  
 
 
 
Dopo la visita di Sherlock ho messo la suoneria al cellulare, di solito metto la vibrazione e mi capita di perdere qualche telefonata, ma ho come l’impressione che oggi ne riceverò una che non posso permettermi di perdere. Passo così tutto il giorno, alla scrivania a guardare scartoffie e il cellulare, ma quest’ultimo rimane muto. Da una parte sono sollevato , dall’altra perplesso, è cosi irrilevante che Sherlock abbia intuito qualcosa? Mycroft la vede come una cosa normale? Ha smentito e convinto suo fratello che erano sue fantasie? Con questi dubbi in testa e il telefono in mano, mi avvio fuori dall’ufficio. Controllo per l’ennesima volta che non ci siano messaggi o chiamate quando mi sento chiamare.
“Ispettore Lestrade”
È Anthea, l’assistente di Mycroft.
 Ecco ci siamo
“lui dov’è?” Non mi risponde, mi apre semplicemente la portiera della macchina nera che stà alle sue spalle, sospiro e mi accomodo sui sedili posteriori. Lei entra subito dopo di me e si mette a digitare alla velocità della luce cose sul suo cellulare. Londra scorre fuori dal finestrino illuminata e piena di vita. 
Ha iniziato a piovigginare e per un secondo penso che mi farò prestare l’ombrello da Mycroft se non mi riporteranno a casa in macchina finito l’incontro. Al pensiero di chiedere a Mycroft l’ombrello mi viene da ridere e non so perché, Anthea mi guarda stranita, lavorando per Holmes dubito che sia abituata a vedere la gente sorridere. Dopo poco ci fermiamo nella zona residenziale in di Londra, le case dei “ricchi”. Anthea mi fa segno di scendere, ero convinto che avrei incontrato Mycroft nel suo ufficio, non a casa sua, questa situazione mi fa sentire in svantaggio strategico e sono convintissimo che sia fatto apposta.
Non vuole lasciarmi vie di fuga
Come se fosse stato evocato Mycroft compare sulla soglia di casa, è vestito come sempre con tanto di giacca e gilet e con indosso ancora le scarpe.
Pensavo che almeno a casa fosse meno rigido, mi sorprende ogni secondo di più
“Gregory … buona sera, grazie di aver accettato il mio invito”
“Ho come avuto l’impressione che non avrei avuto molta scelta” dico mentre salgo i gradini di casa sua e gli arrivo davanti.
Vedo un lampo divertito passare nei suoi occhi, bene almeno so che non è cosi arrabbiato da non capire le battute.
“Accomodati“ mi dice scostandosi e facendomi entrare.
 
Vediamo di uscirne vivi.

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Capitolo 6
*** facciamo il punto ***


Capitolo 5

La casa di Mycroft è enorme, il mio intero appartamento starebbe tutto nella sala dove ci troviamo.
Alle pareti ci sono quadri raffiguranti paesaggi e scene storiche, la libreria è colma di libri alcuni anche dall’aria molto vecchia. Sul camino davanti a me c’è un vaso con dei fiori e dei candelabri, ma da nessuna parte vedo foto di famiglia o oggetti personali.
 Riservato sempre e ovunque.
Mycroft è alle mie spalle, stà preparando da bere.
Sono agitato e non so perché, non so che aspettarmi.
“Ecco qui Gregory”
“Grazie” rispondo prendendo il bicchiere che mi porge, vino rosso. Mycroft si siede sulla poltrona accanto alla mia e mi fissa in silenzio.
“Allora…” come posso iniziare?!
“Sherlock mi ha scritto oggi”
Ecco avevo ragione “E.."
“È stato abbastanza diretto in effetti. Mi ha detto di non essere così sfacciato da ‘molestare’ un suo collega di lavoro con il solo intento di interferire con la sua vita lavorativa”
“Sherlock crede che tu mi abbia baciato solo per avere un qualche collegamento per quanto riguarda il suo lavoro?” non so se sentirmi offeso di essere ritenuto cosi poco degno di considerazione per un’eventuale relazione, o prendermi a calci per non averci pensato io stesso e aver palesemente frainteso.
“Non sa cos’è esattamente successo, ha capito che qualcosa c’è stato, ma nello specifico non sa cosa. L’ho comunque già rassicurato sul fatto che quello che succede tra me e te non riguarda assolutamente lui”
“A no?”
“Hai qualche dubbio?”
“Bhe… prima non ci avevo pensato in effetti, ma ora che me l’hai accennato non avevo preso in considerazione l’idea che forse volessi avvicinarti a me per controllare meglio tuo fratello”
“Gregory, voglio molto bene a mio fratello, anche se non è mia abitudine dirlo apertamente, e so che più di una volta ho richiesto i tuoi servigi per tenerlo d’occhio sul lavoro ecc., ma non mi sognerei mai di, come posso dire, intraprendere una relazione sentimentale con una persona al solo scopo di spiare ulteriormente mio fratello, per quello sono già ben organizzato”
“Ma allora perché mi hai baciato?” la domanda lascia la mia bocca ancora prima che la mia testa abbia elaborato bene il pensiero, non volevo essere così diretto.
“Mi sembra abbastanza ovvio, tu mi interessi Gregory”
Ovvio… lo considera ovvio? “Ehm…”
“So che non hai mai avuto esperienze di questo tipo”
 Cosa? E lui che ne sa? “Scusa?”
“Mi sono informato”
“Ti sei informato sulla mia vita privata?”
“Sulle tue passate relazioni, si, esatto, a nessuno, neanche a me piacciono i rifiuti Gregory, volevo solo sapere se la cosa fosse fattibile” risponde con molta calma, come se il fatto di aver appena detto di avere ficcato il naso nella mia vita privata sia normale.
“Mycroft, ti rendi conto che mi hai appena detto in assoluta tranquillità di avermi spiato?”
“Certo, te l’ho detto, facevo i miei interessi”
“Chiederlo a me direttamente magari? Non sarebbe stato meglio?” non so come faccio ad avere ancora un tono così calmo, sono arrabbiato, decisamente arrabbiato.
“…non volevo una risposta negativa”
“Ma se ti sei informato, come dici, hai sicuramente saputo che io non sono mai stato con un uomo prima, non ne ho mai baciato neanche uno prima di…”
“Di me, si lo so… Quanto vuoi che sia sincero Gregory”

“Completamente”
E qui Mycroft esita, non penso di aver mai visto un Holmes esitare.

Rabbia,confusione,allegria (strana), ma l’esitazione, quella è nuova.


“Gregory, sono sempre stato da solo e sono onesto mi trovo benissimo cosi, ma è anche vero che da quando tu hai iniziato a far parte della vita di Sherlock, ho sentito un qualcosa di molto strano nei tuoi confronti. Non ho subito trovato una logica, pensavo che fosse solo perché eri coinvolto con mio fratello, ma più passava il tempo più mi sono accorto che non era così. Ho indagato più a fondo su di te anche al punto di informarmi sulla tua vita sentimentale. Quando ho dato un nome a questo mio pensiero ho voluto sapere tutto, sapevo che non eri mai stato con un uomo, mai, neanche in segreto, e questa cosa mi ha frenato parecchio. Ho cercato tutte le scuse possibili per averti vicino. Sherlock era la via più facile, ma mi stavo esponendo troppo e mio fratello avrebbe capito qualcosa prima o poi. Chiederti di lavorare per me è stato un azzardo, ma anche se da lontano volevo averti, diciamo, solo per me per una sera”

Caspita… sono…senza parole, Mycroft mi aveva in testa da così tanto tempo?



“Ma, se sapevi, cioè che io non… insomma… perché l’hai fatto? Perché il bacio?”.
“Perché no, non avevo nulla da perdere, o era un pugno o una risposta, e tu mi hai risposto” ù
Si ho risposto… l’ammetto… ma non so comunque come comportarmi. “Si lo so”
“Cosa senti tu ora?”
“Sono confuso Mycroft, non voglio nascondertelo. Quello che è successo non so come interpretarlo, non so che significato dargli, non so che vuol dire… Tuttavia ho risposto, l’ho fatto perché anche se non so il motivo, baciarti è stato, anche se in un primo momento sconvolgente, l’attimo dopo è diventato bellissimo”
“Gregory, io non voglio forzarti a fare nulla, ma dopo tutto questo tempo in cui sono stato in silenzio, volevo rendere note le mie intenzioni. Non era proprio quello che avevo in mente, ma ormai il dado è tratto. Ora chiedo a te, che vuoi fare? Possiamo provarci o dimenticare. Non sono di natura un uomo sincero, visto il mio lavoro i segreti sono normale routine, ma qui ora voglio essere onesto, voglio te Gregory, e non come mezzo per controllare meglio Sherlock o altro, voglio te Gregory Lestrade come persona speciale della mia vita
“Mycroft … non so cosa dire”
“È semplice, se non riesci assolutamente a concepire l’idea di una possibile relazione con me allora dimmi di no, ma se, in un angolo remoto della tua mente riesci a vederlo, se non immediatamente, dimmi almeno che in futuro potrà esserci una speranza”
“ Mycroft…” non riesco a parlare sono pietrificato, questa è una situazione irreale, si vedono solo nei film queste cose, in quanti romanzi mia moglie leggeva queste parole?


Si


No


Non lo so


La mia testa è nel caos più totale, non so cosa fare.
Mycroft mi stà chiedendo tutto o forse niente, lui vuole me, ma io voglio lui? Penso di non aver tempo di rispondere, perché non so come mi ritrovo in piedi davanti alla poltrona occupata da lui, che mi fissa con uno sguardo indecifrabile. Il mio corpo risponde, anche se la mia testa non sa ancora che fare. Lo bacio. Ed è come tornare su quel terrazzo, c’è ancora la sorpresa, anche se questa volta sono io ad aver agito, ed ecco che torna il calore, quel calore che non ho mai sentito prima, che mi ha fatto scappare da lui la prima volta, ma che adesso accetto con entusiasmo. Nella mia testa sento ancora tutte le domande.

Cosa?
Dove?
Quando?
Perché?

E adesso mentre Mycroft si alza in piedi abbracciandomi e ricambiando il bacio l’unica risposta a cui penso è…
Va bene così.

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Capitolo 7
*** proviamo ***


Capitolo 6
“Quindi alla fine sono passato comunque ” le risate aumentano di volume intorno a me, guardo i miei amici/colleghi che ridono e mi unisco a loro, ma se devo essere sincero non ho capito una parola di quello che ha detto Larry.
La mia testa è lontana al momento.
È trascorso quasi un mese dalla chiacchierata a casa di Mycroft, e mi chiedo tutti i giorni ormai se sia vero oppure no.
Un mese con Mycroft Holmes.
Un mese di frequentazione con Mycroft Holmes, e chi l’avrebbe mai immaginato.
Dopo il bacio a casa sua abbiamo chiarito la situazione.


Si, ero interessato a lui.
Si, lui era interessato a me.
Si, eravamo interessati entrambi.

Può sembrare una cosa banale vista la situazione, ma avevamo davvero bisogno di mettere in chiaro tutto, e cosi abbiamo fatto.
La nostra non è una frequentazione “ufficiale”, non per vergogna ci tengo a precisarlo, ma semplicemente perché questa cosa non riguarda il mondo, riguarda solo noi. Sherlock è ancora all’oscuro di tutto, o almeno mi piace pensarlo, anche se so che non è così, lo vedo dagli sguardi che mi lancia ogni volta che ci vediamo.
Mycroft deve avergli detto qualcosa, perché trovo assurdo che Sherlock non abbia ancora fatto nessuna affermazione, o chiesto chiarimenti, e sono sicuro, come ho già detto, che lui sa.

Faccio finta di ascoltare l’ennesima storia di Larry, quando il mio telefono inizia a suonare l’inno inglese riempie la stanza.
Non posso fare a meno di sorridere leggermente prima di tirare fuori il telefono e rispondere.
“Mycroft”
“Gregory… come stai passando la serata?”
“Tranquilla, quattro chiacchere tra amici, anche se ad essere sincero preferirei bere una tazza di Thè sul divano…magari in compagnia”
“Posso far arrivare la macchina da te in due minuti e realizzare il tuo desiderio”, Mycroft mi risponde con voce bassa e languida, un brivido mi percorre la schiena.

Quest’uomo mi destabilizza

“Grazie dell’offerta Mycroft, ma va bene cosi”
“… come desideri” sento la delusione, leggera, ma la sento
“Grazie comunque"
“Di niente, ti lascio alla tua serata Gregory. A presto”
“A presto, Mycroft”
Chiudo la chiamata. In realtà avrei voluto andare, accoccolarmi sul divano vicino a lui, bere del thè caldo e magari, perché no, coccolarci un po’, alla fine è un mese che succede questo… Già un mese… Non lo nego, con Mycroft mi trovo benissimo, non mi fa mancare nulla, mi da tutte le attenzioni possibili (anche troppo alcune volte), sento questo legame come si perfetto ma “eccessivo” contemporaneamente, per quello mi sono voluto prendere questa serata fuori con gli amici, è una prova.
Anche con lui nella mia vita e tutte queste sensazioni magnifiche, posso stare senza di lui.






“Ispettore”
“Sherlock a cosa devo la visita?”
“Veramente sono qui per faccende di natura personale”
“Riguardo a cosa ?” ed ecco la discussione che aspettavo
“Mycroft Ispettore. Che intenzioni ha ?”
“Io o lui ?”
“Lui ovviamente. Per me sei un libro aperto, George”
“Greg”

Sherlock liquida la mia risposta con un gesto della mano, proprio come si fa con una mosca fastidiosa. Può memorizzare qualsiasi cosa in pochi secondi, ma il mio nome deve essere molto più difficile di quello che sembra.

“Ispettore qual è il reale motivo di questo interessamento di Mycroft nei suoi confronti?” è passato di nuovo al voi.
“Non credo proprio che siano affari tuoi Sherlock”
“Si tratta della mia vita Ispettore. Mycroft si impiccia già abbastanza e non voglio che lo faccia oltre, utilizzando persone con le quali lavoro perché, ovviamente, molto più efficaci dei suoi soliti tirapiedi”
“Mi spiace deluderti, ma tu non centri nulla in tutto questo. Il rapporto tra me e Mycroft è appunto una cosa tra me e lui e basta”
“E io dovrei credere che tu esci SEMPLICEMENTE con mio fratello ?”
“Esatto, anche se definire SEMPLICE un rapporto con Mycroft mi sembra un azzardo”
“Ma non sembra dispiacerti” dice Sherlock guardandomi intensamente unendo le mani vicino alla bocca.
 Mi dispiace?
Mi dispiace stare bene?
Finalmente vedere che qualcuno ci tiene a me?
Avere una paura del diavolo che tutto finisca, o di prendere una cantonata?

“Neanche un po'”
“Stai attento, mio fratello non è quello che sembra”, dice alzandosi e avviandosi verso l’uscita
“Non pensi di esagerare?"
“E tu non pensi di sottovalutarlo?”
Non aspetta la mia risposta, anche perché non saprei cosa rispondere. Mi giro verso le vetrate del mio ufficio a riflettere.
È vero, Mycroft è un enigma, non solo per il suo lavoro, ma anche come persona, questo lo si vede subito. Non so dire se andando avanti questo rompicapo su gambe mi risulterà più facile da comprendere, ma per ora va bene cosi.
Prendo il cellulare e digito poche parole a Mycroft.

[cena?]

La risposta arriva immediatamente e mi strappa un sorriso.

[una macchina sarà sotto casa tua alle 20]

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