Ricordi sommersi

di PervincaViola
(/viewuser.php?uid=351863)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scaglie rosse e lacrime trattenute [Ido/Soana] ***
Capitolo 2: *** Incantesimo maledetto [Aster/Reis] ***
Capitolo 3: *** Volere è potere [Dohor/Sulana] ***
Capitolo 4: *** Redenzione [Learco/Dubhe] ***
Capitolo 5: *** Tra pozioni e libri polverosi [Lonerin/Theana] ***
Capitolo 6: *** Veleno [Filla/Rekla] ***
Capitolo 7: *** Nient'altro che noi [Adhara/Amhal] ***
Capitolo 8: *** Ormai è buio [Dubhe/Sarnek] ***
Capitolo 9: *** Mancanza [Nihal/Sennar] ***



Capitolo 1
*** Scaglie rosse e lacrime trattenute [Ido/Soana] ***




Scaglie rosse e lacrime trattenute



Le ali spiegate del possente drago rosso tagliavano le bianche nubi al di sopra della Terra del Vento, producendo il consueto, rassicurante suono che per le orecchie di Ido era diventato indispensabile.
«Era da molto tempo che non salivo sulla groppa di un drago».
Soana scrutava l'orizzonte, persa dietro qualche ricordo. A Ido non sfuggì la singola lacrima imprigionata tra le sue ciglia scure. Non l'avrebbe lasciata cadere: era troppo orgogliosa per piangere davanti a lui.
Allora le accarezzò la tempia con delicatezza, senza romanticismo, ma negli occhi una tenerezza che quasi stonava con la sua aria da guerriero stanco.
Soana gli rispose con un sorriso, grata, e lo gnomo notò quanto la maga fosse ancora bella nella sua fiera compostezza, nonostante i tormentati anni che nel suo viso diafano avevano scavato sottili rughe di preoccupazione.
Non erano stati tempi facili, quelli in cui si erano trovati a vivere: nell'infinita guerra per spodestare il Tiranno, lui aveva perso un occhio, lei il suo amato.
La mano delicata di Soana accarezzò le scaglie vermiglie e coriacee che ricoprivano il dorso dell'animale.
«Posso venire con te, qualche altra volta?»
Ido annuì con naturalezza. Forse dalla loro amicizia poteva nascere qualcosa di buono.

 
[200 parole]












 

Angolino della Vì:
Ogni tanto io riappaio su questo Fandom, so... be', come avrete notato (?) ho deciso di pubblicare una raccolta di Flashfics, che riguarderanno un po' tutti i personaggi del Mondo Emerso, in particolare le Guerre, la trilogia a cui sono più affezionata – e non ci saranno riferimenti alle Leggende, che invece non ho amato particolarmente.
Sono tutte più o meno complete; all'inizio dovevano essere pubblicate singolarmente ma poi ho deciso di farne una raccolta, appunto. I capitoli dovrebbero essere sette, a meno che non sia colta da un'improvvisa ispirazione – ma ne dubito ^^ - e aggiornerò ogni settimana.
Il titolo è preso dal capitolo 18 de "Le due guerriere", ma non c'è un motivo preciso per cui la mia scelta è ricaduta su quello: mi piaceva e basta!
Passando a questo capitolo, diciamo che è ambientato dopo le Cronache, forse appena dopo la partenza di Nihal. C'è da dire che io amo Ido, è uno dei miei personaggi preferiti, e sono contenta che abbia trovato l'amore di Soana ♥
Bon, ringrazio in anticipo chi avrà voglia di recensire e chi mi seguirà in questa avventura!
Un bacio

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Incantesimo maledetto [Aster/Reis] ***



Incantesimo maledetto


In piedi davanti alla finestra della sala posta più in alto nella sua Rocca, Aster spinse lo sguardo lontano: il cielo era di porpora fino ai più remoti orizzonti.
Appoggiò le dita sul vetro lavorato, sentendone la fredda consistenza sotto i palmi e guardò il lieve riflesso della sua immagine, appena visibile. Un ragazzino di straordinaria bellezza, dai morbidi boccoli bluastri che incorniciavano un viso in cui erano incastonati due spettacolari occhi verdi.
Vide un mezzelfo, condannato ad avere quell'aspetto giovane per sempre, inalterato.
Aster percorse a ritroso la stanza, scese scale e scale, finché arrivò nelle segrete, nell'area destinata ai prigionieri. Nella cella più spaziosa, v'era una gnoma ingobbita, dagli stopposi capelli giallastri e un ghigno cattivo sul volto. 
Ti odia. Cercare di farle cambiare idea non è servito a nulla.
«Lasciala andare».
Il cavaliere dalla corazza scarlatta annuì.
Aster la osservò ancora per un istante, con rassegnata malinconia. Era solo lo spettro della bellissima ragazza che era stata, ma nulla era cambiato. Perché per quanto orribile fosse diventata - sia dentro che fuori - , corrotta da odio e rancore, deturpata per sua stessa volontà, un incantesimo maledetto continuava a legarlo a Reis.
Non aveva mai smesso di amarla.

 
[200 parole]







 

Angolino della Vì:
Hallo, meine Liebe ♥
Lo scorso capitolo avevo detto che questa raccolta sarebbe stata composta da sette capitoli... Bene, ora sono nove ^^ - spero rimangano tali perché secondo Dante (3)² è il numero perfetto, quindi...
Ho aggiunto anche una coppia delle Leggende, perché quando l'ispirazione arriva non guarda in faccia nessuno (?)
Bene, questo capitolo è dedicato ad Aster e Reis, sebbene non abbia una particolare predilezione per questi due personaggi, anzi, Reis è odiosa. Però volevo dare una mia interpretazione del momento in cui Aster le concede di scappare dalla Rocca. La prima frase è di Elena Kedros, ma è stata adattata.
Grazie alle quattro gentilissime ragazze che hanno recensito il capitolo precedente! Spero che anche questo vi piaccia!
Un bacio

P.S: Stavo pensando di aggiornare un po' più spesso, due volte a settimana, magari. Voi cosa ne pensate?

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Volere è potere [Dohor/Sulana] ***




Volere è potere



Seduta sullo scranno d'oro posto al centro della sontuosa sala, la regina Sulana lo osservava fiaccamente. Non era più giovanissima, ma i tratti del suo volto avevano conservato parte di un'innocenza fanciullesca che lo attraeva misteriosamente.
Certo, la voleva per brama di potere – sposandola sarebbe diventato il Re della più importante Terra del Mondo Emerso, quella del Sole – ma la carne rimaneva carne. E quella della regina, candida come la luna, come lasciavano intuire le spalle scoperte, era fin troppo desiderabile.
Pressata dal desiderio del popolo di avere un erede al trono e dai continui consigli dei suoi ministri, alla fine Sulana era stata costretta a cedere: avrebbe dovuto scegliersi uno sposo. Dohor sapeva che era ormai allo stremo - si era dimostrato il più tenace fra tutti, nel chiedere la sua mano, e la regina era stanca, stanca e amareggiata.
Sarebbe bastato insistere, mostrarsi cortese, dimostrarle che l'amava e lei avrebbe acconsentito.
Si accinse così a porle per l'ennesima volta la fatidica domanda.
«Volete sposarmi, mia regina?»
Lei sospirò e il suo sussurro fioco si udì appena nel mormorio generale dei cortigiani, ma fu sufficiente a fargli fremere l'essenza.
«Sì».
Ghignò, Dohor. Aveva ottenuto ciò che voleva.


 
[200 parole]







 
Angolino della Vì:
Come promesso, ecco il nuovo aggiornamento! Devo dire che sono piuttosto soddisfatta di come è uscita, perchè ho sempre voluto scrivere qualcosa su questa coppia snobbata da tutti! Nelle Cronache Sulana era ammirevole, ma nelle Guerre sono arrivata a detestarla, anche se quando accettò di sposare Dohor probabilmente non si aspettava che si rivelasse così senza scrupoli... 
Spero vi piaccia e grazie ancora alle quattro recensitrici (?)!
A mercoledì!
Un bacio

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Redenzione [Learco/Dubhe] ***



Redenzione


La luce della luna, quella sera panciuta e opalescente, illuminava debolmente la bassa mansarda. Tra le braccia di Learco, Dubhe dormiva di un sonno leggero, pronta a scattare al minimo rumore.
Sulla pelle nivea dell'avambraccio della ragazza, il sigillo formato da due pentacoli sovrapposti era ben visibile, simbolo di un'orrenda maledizione.
Il principe sentì il cuore traboccare di rabbia verso Dohor. È tuo padre, e questo non lo puoi cambiare, gli aveva detto Dubhe, in questi anni hai combattuto per lui e non ti sei mai opposto. Era tutto vero, suo padre si era macchiato di troppe colpe e lui lo aveva sostenuto comunque.
Ma qualcosa era cambiato: in lei aveva trovato un'occasione insperata per espiare almeno in parte il proprio passato e non avrebbe permesso a nessuno di farle del male; nemmeno a Dohor, che pur aveva cercato di compiacere in ogni modo.
Il suo cuore le apparteneva completamente e avrebbe trovato il modo di salvarla da quel destino che l'aveva segnata fin da bambina, costasse quel che costasse.
Learco accarezzò distrattamente la spalla nuda di Dubhe e lei mugugnò qualcosa di incomprensibile, facendosi più vicina. Il principe le posò un bacio sulla fronte.
Non ti lascerò andare via.

 
[200 parole]












 

Angolino della Vì:
Sciao a tutti!
Questo non era il capitolo originale, lo ammetto. Avevo scritto una Flash tempo fa, poi affinata per pubblicarla. E cosa faccio io? La cancello e per sbaglio ho premuto anche "Svuota il cestino". E non mi ricordavo neanche una parola ç.ç Sono un genio, no?
Quindi ho dovuto riscriverne una dall'inizio, spero vi piaccia, anche se non è quella che avevo in mente all'inizio... Perché io amo tanto questa coppia e volevo renderle onore... So sad!
Ho detto tutto, ecco. E grazie alle quattro ragazze, again :3
Un bacio

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Tra pozioni e libri polverosi [Lonerin/Theana] ***




Tra pozioni e libri polverosi



«Per oggi è tutto. A domani».
Theana sospirò, chiudendo il pesante libro di magia che aveva davanti e riponendo tutti gli ingredienti negli appositi contenitori. Folwar la osservò a lungo con i suoi occhi profondi, prima di uscire dalla stanza. Non dovevano essergli sfuggiti i suoi continui errori: era distratta, e la vicinanza della sua fonte di pensieri di certo non aiutava.
Lanciò di soppiatto un'occhiata a Lonerin, ma subito riabbassò lo sguardo quando vide che anche il ragazzo dai capelli corvini la stava fissando con una luce negli occhi verdi.
«Sbaglio o hai qualche problema con la pozione soporifera?» le domandò divertito.
Theana arrossì di colpo, torturandosi un boccolo biondo che scendeva fino alle esili spalle.
«S-Sì, hai ragione» inventò sul momento, sperando di non apparire ridicola. «Ma è che non riesco a dosare bene l'essenza di ambra nera». 
Lonerin parve ragionare qualche istante sulle sue parole.
«Che ne diresti se ti aiutassi io, qualche volta?» propose alla fine, gentile «Sempre che tu ne abbia voglia».
Theana sorrise felice per quell'inaspettata proposta. Forse non avrebbe mai imparato a dosare quel liquido prezioso, ma passare un po' di tempo con Lonerin sarebbe stato bello in ogni caso.
«Con molto piacere!».

 
[200 parole]











 

Angolino della Vì:
Ed ecco ci a questa coppia, che tra l'altro non amo particolarmente... Ho voluto dare un tocco di spensieratezza alla Raccolta inserendo questo capitolo; spero che i personaggi non risultino OOC, anche perché il momento è ambientato prima dell'inizio delle Guerre. L'ingrediente è completamente inventato, sappiatelo ^^
Inoltre per un po' non potrò aggiornare, visto che parto per la Germania e starò via una settimana! Spero di riuscire a pubblicare il capitolo sabato prossimo, ma non assicuro niente ^^ E non so nemmeno quando potrò rispondere alle recensioni, visto che tra valigia e quant'altro sono leggermente isterica ^^
Come al solito grazie alle ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo: ogni singola recensione scalda il mio cuoricino
A presto!
Un bacio

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Veleno [Filla/Rekla] ***




Veleno
 

L'interno del Tempio era rischiarato fiocamente dalle poche candele; lì, nella Terra della Notte, il sole non sorgeva mai – ai confini un tramonto infinito, al centro la notte eterna – solo la luce sanguigna di Rubira, la stella di Thenaar, era visibile.
Inginocchiata davanti all'ernome statua del suo Dio, una donna recitava preghiere con tono ossequioso.
Ricci biondi, efelidi sulle guance, occhi di ghiaccio. Rekla. La Vittoriosa più accanita, la seguace più fedele di Thenaar, un tempo sua Maestra, mentre lui era solo Filla, un Assassino come gli altri.
La osservava silenziosamente dal suo arrivo, pur sapendo quanto lei odiasse essere controllata. Ma non poteva fare altrimenti: il suo aspetto da ragazzina, che sembrava essere immune allo scorrere del tempo, lo attraeva come una falena è attratta dalla luce.
Non poteva fare a meno di adorarla, anche se sapeva che la sua devozione avrebbe dovuto essere rivolta a Thenaar; conscio anche del fatto che mai avrebbe potuto ricambiarlo, o capire i suoi sentimenti – era troppo fredda e crudele per farlo.
Ma per Filla quell'amore era come un veleno – l'arte di cui era esperta Rekla - che gli circolava nelle vene: un supplizio che lo faceva impazzire.
 
[200 parole]














 

Angolino della Vì:
Hallo, meine Liebe!
Sono tornata e sono anche di frettissima, recensirò tutto quello che ho indietro e risponderò domani a messaggi e recensioni – grazie, come al solito!
Scusatemi ma sono stanchissima però volevo pubblicare visto che l'avevo promesso ^^
Spero non risultino OOC e a presto!
Tschüss

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Nient'altro che noi [Adhara/Amhal] ***




Nient'altro che noi
 


Marvash e Sheireen, così li chiamavano. No, Adhara e Amhal. Ma cambiare il loro nome non cambiava ciò che erano: nemici destinati a scontrarsi in eterno. Il loro fato era già stato scritto, anche se lei aveva tentato di opporvisi con tutte le sue forze.
Nonostante tutto, Adhara sapeva già come sarebbe finita, lo sapeva da sempre. Era stata solo troppo codarda per raccontarselo. Fu per questo che in quella luce rosata – calda, accogliente - , Adhara finalmente capì, e si lasciò andare.
Non esisteva altro che le braccia di Amhal, che le cingevano delicatamente i fianchi.
Erano davvero loro stessi: Adhara e Amhal. Nessuna lotta, nessun odio, nessun rimpianto. Solo loro.
E quando quel bagliore magico si dissolse nella fredda luce invernale, tutto si fece silenzioso. Il male era stato inghiottito dall'incantesimo sprigionato dalla loro unione.
Metà di Nuova Enawar era distrutta, l'altra metà ancora in piedi. La neve riprese a cadere dal cielo plumbeo.
Di Adhara, di Amhal e di quello che avevano condiviso non era rimasto praticamente nulla.
Solo un pugnale nero, l'elsa forgiata con un motivo di boccioli di rosa, e un fregio a forma di fulmine, intriso di sangue, lungo la lama.
Ecco cosa resta di noi.
 

[200 parole]








 

Angolino della Vì:
Sciao!
Devo rispondere ancora alle recensioni, lo so, conto di farlo oggi, ma ho così tante cose da fare, ultimamente...
Come avrete notato, ho ripreso una frase del penultimo capitolo de "Gli ultimi eroi", semplicemente perché mi piace molto e avrei voluto che fosse finito con questa, invece del capitolo narrato da Amina. Come avevo detto, le Leggende sono la trilogia che mi è piaciuta meno, quindi può darsi che questo capitolo risulti meno "coinvolgente" degli altri, perché io stessa non amo la coppia Adhara/Amhal...
So, fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Ormai è buio [Dubhe/Sarnek] ***


 
Ormai è buio


 
Avevo bisogno della tua vita per risvegliare la mia, avevo bisogno della tua adorazione per sentire di contare ancora qualcosa per qualcuno.
La setta degli Assassini; Il passato XI ♦ L'inizio della storia


 
«Sbrigati, Dubhe». Il tono del Maestro è duro, non lascia trapelare alcun sentimento. Dietro di lui, i lievi passi della sua allieva si sono fermati. Sarnek si volta, seccato.
Il sole è appena scomparso dietro l'orizzonte e il suo viso da ragazzina è rivolto verso ovest, in attesa. Sa già cosa sta aspettando.
Infatti, una frazione di secondo dopo, quando tutta la piana è illuminata da un lampo verde intenso, fugace e magico, Dubhe trattiene il respiro.
Così come è arrivato, il bagliore se ne va, ma i suoi occhi sognanti ancora contemplano il cielo che comincia ad imbrunire.
Avvertendo il suo sguardo penetrante su di sé, Dubhe arrossisce.
«Arrivo, Maestro!»
Spicca una breve corsa, lo raggiunge e una mano piccola e morbida afferra la sua.
Una mano da Assassino, imbrattata da troppo sangue.
Sarnek si libera rudemente. Nonostante questo, negli occhi di Dubhe legge devozione, adorazione infinita.
Il senso di colpa gli attanaglia le viscere: non dovrebbe sentire quel calore irradiarsi all'altezza del cuore, vedendo i tratti del suo volto distorti da un vecchio fantasma.
Lei è morta e non ha senso continuare a cercarla.
Sarnek sospira, rassegnato. Dubhe continua a sorridere.
Ormai è buio. Troppo, dentro di lui.
 
[200 parole]









 

Angolino della Vì:
Buonsalve!
Come avrete notato (?) la grafica di questo capitolo è diversa dalle altre e il motivo è semplice: all'inizio la Flash non faceva parte di questa Raccolta, avrebbe dovuto essere una storia a sé. Poi mi sono detta: "Perché non accorparla?" e quindi eccoci qui ^^
Devo dire che Sarnek mi piaceva molto come personaggio, con il suo essere giovane eppure con quel gran peso sulle spalle... Niente, un Missing Moment senza pretese che è ambientato negli anni in cui Dubhe è già un'adolescente, mentre attraversano per l'ennesima volta la Grande Terra. Ah, l'ultimo pensiero in corsivo è un adattamento della frase che Sarnek dice a Dubhe quando lo sogna!
Spero vi sia piaciuta e a mercoledì per l'ultimo capitolo :3
Un bacio


 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Mancanza [Nihal/Sennar] ***




Mancanza


«Non ti manca mai, il Mondo Emerso?» gli domandò Nihal una sera. Sennar la guardò a lungo, riflettendo sulle sue parole.
«Qualche volta».
«Vorresti tornarci?» insistette lei.
, si rispose d'istinto il mago. Avrebbe voluto rivedere Soana, Ido, riabbracciare sua sorella; inspirare l'odore della Terra del Mare. Ma la verità era che in quel mondo provato dalle guerre Nihal non era riuscita a trovare la sua pace.
Nelle Terre Ignote, invece, nella patria dei suoi antenati, era rifiorita: le guance più piene, i capelli azzurri che le sfioravano le spalle e negli occhi viola una gioiosa luce che non era mai stata parte di lei. Era serena, Nihal. E se lei non sentiva il bisogno di tornare, anche per lui andava bene così. D'altra parte, era sempre stata Nihal, la sua casa.
Così eluse la sua domanda, limitandosi a scuotere debolmente la testa. Poi la prese fra le braccia, stringendola forte, esattamente come aveva fatto la prima notte che avevano trascorso nella Foresta, quando erano solo due bambini.
«Sei felice, Nihal?»
Lei affondò il viso nella sua tunica da mago ormai logora, e mormorò qualcosa che alle orecchie di Sennar suonò come un sì. Sorrise.
«Allora sono felice anche io».


 
[200 parole]










 
Angolino della Vì:
E così siamo arrivati all'ultimo capitolo... *lacrimuccia*... Nah!
Come avevo annunciato, l'ultima coppia è quella più famosa e forse più amata, la Nihal/Sennar - anche se, personalmente, preferisco Dubhe e Learco Cx
La Flash è ovviamente ambientata dopo le Cronache e mi piaceva l'idea di scrivere qualcosa di malinconico e fluff insieme :3
Cose serie: vorrei ringraziare tutte le persone che hanno inserito la Raccolta in una delle varie liste, recensito o anche solamente letto. Passando ai ringraziamenti particolari, tanti cuoricini per le recensioni di Drachen, Little_Cricket, Magicadark007, Sidney89, Tzulan e _Arrietty_Kuroi.
Che altro dire? Grazie a tutti, davvero
Alla prossima!
Un bacio

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2442558