Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

di Bellatrix_Black
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La lettera di Hogwarts ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre: Primo anno ad Hogwarts (prima parte) ***
Capitolo 4: *** Primo anno ad Hogwarts (seconda parte) ***
Capitolo 5: *** Secondo anno anno ad Hogwarts ***
Capitolo 6: *** Terzo anno ad Hogwarts ***
Capitolo 7: *** Quarto anno ad Hogwarts ***
Capitolo 8: *** Quinto anno ad Hogwarts ***
Capitolo 9: *** Sesto anno ad Hogwarts ***
Capitolo 10: *** Settimo anno ad Hogwarts ***
Capitolo 11: *** L'uccisione della famiglia Riddle ***
Capitolo 12: *** Tirocinio nella Foresta Nera ***
Capitolo 13: *** Il progetti del Mangiamorte Club ***
Capitolo 14: *** I primi delitti del Mangiamorte Club ***
Capitolo 15: *** E per Voldie Olè Olè ***
Capitolo 16: *** La Profezia ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo uno: Prologo

 

Era l’alba di un giorno grigio e piovoso, giorno in cui nacque il terribile Lord Voldemort. La signora Riddle era in un ospedale babbano con accanto il marito che mandava affanculo le infermiere perché non gli portavano l’acqua gassata che aveva chiesto. Il neonato era di carnagione chiara, tipo Michael Jackson, e aveva due occhietti che già esprimevano come una frase: MORIRETE TUTTI! Il padre notando l’espressione chiese alla moglie:

“Dì la verità, nel sesto mese ti sei fatta n’altra sniffata?”

“No! L’espressione del piccolo… come si chiama il piccolo, mi so scordata?”

“Tom Orvoloson Riddle, un nome degno di onori!”

“Ah, si. Stavo dicendo che ha quella espressione perché nel sangue ha i geni di zio Salazar”

“E chi è?”

“E’ un mio parente che fondò Hogwarts e siccome voleva fare l’architetto costruì una camera abusiva nella scuola, e la chiamò Camera dei Segreti”

“Che cos’è Hogwarts?”

“Ah, tu sei babbano, non lo sai. Hogwarts è una Scuola di Magia e Stregoneria”

“Ma sei fuori?? Per caso ti vedi ancora con quell’amico tuo Bob Marley?”

“No! Ti sto dicendo la verità!”

In quel momento il bambino toccò con la manina il cappello del papà che prese fuoco.

“CHE CAZZO HA FATTO!!!!!!????”

“Te l’ho detto io che è un mago!” intanto la signora Riddle bevve un sorso d’acqua e all’improvviso cominciò a tossire perché le era andata storta. Ma il marito era intento a spegnere il fuoco a tutta la stanza, perché Tom era diventato un baby-piromane, e quindi non si accorse della moglie che morì soffocata.

Spento tutto il fuoco il signor Riddle prese il bimbo e lo portò all’orfanotrofio. Dopo qualche anno si risposò.

Tom crebbe nell’orfanotrofio, era un bambino introverso e taciturno, e si isolava dagli altri, ma era un genio.

Quando aveva sei mesi già disse la prima frase, la famosa “MORIRETE TUTTI” e a un anno la completò aggiungendo dei complementi “MORIRETE TUTTI PER MANO DI LORD VOLDEMORT, OSCURO SIGNORE E CAPO DEI CATTIVI” (“Voldemort” era un nome inventato all’inizio). A tre anni sapeva leggere e scrivere anche in latino e in greco antico, ma l’unica frase che scriveva era “MORIRETE TUTTI PER MANO DI LORD VOLDEMORT, OSCURO SIGNORE E CAPO DEI CATTIVI”. Poi a cinque anni imparò a scrivere anche altre parole e trasformava in porcellini i suoi compagni anche senza bacchetta magica. A sette anni trasformò in scimmia una suora e ruppe l’impianto idraulico con la forza del pensiero. A undici anni, verso luglio ebbe la grande notizia, e da quel giorno cambiarono molte cose…

 

 

La vera storia comincerà ad Hogwarts!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** La lettera di Hogwarts ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo due: La lettera di Hogwarts

 

Era un giorno di luglio di tanti anni fa, e Tom Riddle si svegliò all’alba in quello stramaledettissimo orfanotrofio che odiava tanto. Lo odiava perché di mago c’era solo lui, gli altri erano babbani. Lui naturalmente prima della lettera di Hogwarts non sapeva un cacchio di magia e che lui era un mago, ma da quando quello stronzo di Steve Hale lo prendeva a botte, Tom riusciva sempre a fargli fare la pipì sotto in classe con un trucchetto che solo lui sapeva. Ma non lasciamoci trasportare da questi ricordi e cominciamo a scrivere ‘sta merda di vita di Lord Voldemort.

Allora… Era un giorno di luglio e Tom Riddle si era svegliato per primo per andare a bagno perché la sua vescica non reggeva più. Erano all’incirca le 5.00 e il bagno era vuoto. Tom (dopo aver fatto il suo ehm… bisognino) stava per uscire fuori dal cesso, con decenza parlando, quando un sibilo attirò la sua attenzione. Il sibilo proveniva dallo scarico dell’ultimo cesso, con decenza parlando, e Tom curioso andò a guardare.

“UH MAMMA MIA!! MADONNA INCALDANA, SAN GENNARO, SANT’ANTONIO AIUTATEMI VOI!! CHE SCHIFEZZA E’ MAI QUESTA??” urlò Tom, vedendo nella tazza un serpentello coperto di merda.

“Ue’ e che modi sono questi di rivolgerti a me? Io che sono Salazar Serperverde reincarnato! Il tuo avo più famoso! Eh? Che modi sono questi! Dimmelo tu! EH!!!!”

“Chi saresti tu??”

“SALAZAR SERPEVERDE! UE’ MA SI’ PROPRIO SCEMO!”

“Ma tu che vuo?”

“Ti volevo dire che tu adesso sai parlare il Serpentese e…”

“E che è ‘sto Serpentese?”

“NON MI INTERROMPERE CAZZO! Ti stavo dicendo che tu adesso sai parlare il Serpentese e…”

“Si, ma che cos’è sto Serpentese!”

“UE’ MA MO’ MI FAI INCAZZA’ EH! STATTI ZITTO E ASCOLTAMI! Allora tu adesso sai parlare il Serpentese, LA LINGUA DEI SERPENTI, e quindi puoi aprire la…”

Ma in quel momento Tom tirò lo scarico del cesso, sempre con decenza parlando, e il serpentello coperto di merda sparì nelle fogne.

Si erano ormai fatte le sette e il bagno cominciò a riempirsi, Tom scese giù a fare colazione.

Si eras appena seduto quando un gufo marrone gli venne incontro e cadde nella tazza del latte. Tom prese il biglietto che portava e lesse:

 

Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

Direttore: Armando Dippet

Caro signor Riddle,

siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.

I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.

Con ossequi,

Albus Silente

Vicedirettore

 

Tom fece vedere la lettera ad una suora e lei, preso un foglio di carta e una penna cominciò a scrivere:

 

Caro Professor Dippet,

il ragazzo Tom Orvoloson Riddle è a posto. Ve lo mandiamo il 1° settembre.

Saluti,

Suor Maria

Orfanotrofio di Little Hangleton

 

Dopo la suora portò Tom nella sua stanza e cominciò a spiegargli che cos’era Hogwarts. Con un tono da isterica.

“Tom, tu sei un mago e quella Hogwarts è una scuola di maghi CAPITO?? ogni cinque anni, in media, in questo Orfanotrofio, un ragazzo di undici anni va in quella scuola e torna con un sacco di roba strana, tipo bacchetta, calderone, libri streuzi ecc…CAPITO?? Tu adesso non dovrai dire a nessuno che vai a Hogwarts perché ti prenderebbero per deficiente e anche perché prenderebbero noi suore per deficienti CAPITO?? E tu e un signore andrete a comprare quella roba streuza per andare a scuola. CAPITO?? Dico mi hai CAPITO?? Bene, adesso scendi giù e pranza, CAPITOO!!??”

“…”

“CAPITO??”

“Va bene” e scese giù.

 

Due giorni dopo Tom fu svegliato dalla suora isterica con cinquantamila ‘CAPITO??’ e in un batter d’occhio stava sull’uscio del portone dell’Orfanotrofio ad aspettare il signore che lo doveva accompagnare a comprare la roba streuza per la scuola.

TRAK!!

Un vecchietto con un bastone si materializzò accanto a Tom che perse l’equilibrio e cadde nella merda per terra. Di nuovo si andò a cambiare e scese dopo una mezz’oretta perché non sapeva se sul jeans blu stava bene la camicia rossa (poi però il vizio dell’ordine se lo tolse quando cominciò a mettere la tunica da capo dei Mangiamorte). Il vecchietto lo squadrò a destra e a sinistra, su e giù, a nord e a sud, a est e a ovest, a sud-est e a sud-ovest, a nord-est e a nord-ovest, e concluse che Tom doveva ingrassare perché era troppo secco. Dopo un’altra squadratina a destra, sinistra, nord, sud-ovest ecc… concluse che Tom era troppo intelligente per finire in un Orfanotrofio (grazie, eh! Lo sapevo troppo bene! NdTom). Dall’angolo apparve una Limousine nera e un uomo vestito di nero con una bacchetta, la puntò sul piccolo Voldie e quest’ultimo cambiò abbigliamento. Aveva addosso una tunica verde scuro e profumava di lavanda. Tom si sedette nella Limousine che cominciò a correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre, correre,correre, correre, correre… (aspetta… si è inceppata la tastiera… *l’autrice prende a calci la tastiera* Oh… adesso va bene) come un razzo e in men che non si dica si ritrovarono in selva oscura…no no aspetta, ho sbagliato sia la Divina Commedia che la vita di Voldie…mo basta *concentrazione* ok.

E in men che non si dica si ritrovarono di fronte ad un pub dall’aspetto lugubre. Il Paiolo Magico. Il vecchietto e Tom entrarono nel pub e, mentre il vecchietto salutava tutta quella marmaglia di streghe con un occhio solo, maghi con una bistecca alla fiorentina sulla testa e goblin falliti; Tom chiedeva al barista che cosa si faceva in quel pub. Ma mentre il barista stava per rispondere, venne il vecchietto e portò Tom nel cortile sul retro. Cacciò fuori la bacchetta magica e premette qualche mattone del muretto. Questo si aprì e si ritrovarono in una selva oscura aeeeeeeeeeeeee….. *concentrazione* ok. Questo si aprì e si ritrovarono in un quartiere pieno di negozi; ma la cosa che attirò più Tom fu la Gingott. La banca dei Maghi.

“Scusi” Tom si rivolse al vecchietto “ma che cosa si fa in quell’edificio di marmo di Carrara?”

“Oh, quella è una banca. Sai i tuoi antenati erano ricchi e ti hanno lasciato un bel gruzzoletto”

“LO VOGLIO VEDERE! IL MIO TESSSSSSSSSSSSOROOOO!”

“Va bene, andiamo alla Gringott”.

Salendo le scale, Tom vide una decina di cosi verdi con le orecchie appuntite che salivano e scendevano come esauriti.

“Che cavolo sono quelli?” domandò Tom.

“Sono i custodi del denaro della banca. Hanno messo loro perché sono tutti spilorci e brutti”

“E perché anche brutti? Per fare il  guardiano devi essere per forza brutto?”

“Beh… per spaventare la gente!”

“Ah… ecco” in verità Tom non aveva capito; non era mai stato d’accordo con le scelte del Ministero.

Finalmente arrivarono al bancone e il vecchietto porse al Goblin la chiave della camera di Tom.

Camera blindata 230! Lik, vieni accompagna questi esseri alla camera blindata 230!” tutto questo detto dal goblin con un tono tipo (vedetevi il film, rende l’idea).

Un coso ancora più brutto di quello di prima, che poteva vincere il titolo di Mister Bruttezza, si presentò, mise il vecchietto e Tom in uno di quei cosi per le gallerie e li fece scendere giù giù giù giù giù giù fino a che Tom non vomitò tutta la colazione, la cena, la merenda e la colazione di due settimane fa. Arrivati alla Camera Blindata 230, il goblin prese la chiave e la inserì nella fessura della porta, che dopo quell’operazione, siccome era lenta lenta, stette per mezz’ora a muovere vari marchingegni per aprirsi. Finalmente si aprì. Ue’ che spettacolo! Allora, lo sapete l’oro di Potter? Tutto quell’oro che c’è nella sua camera? Lo sapete? Beh, quello di Tom era cinquantamila volte quello!

Tom svenne.

Il vecchietto svenne.

Il Goblin svenne.

La porta no.

Dopo essersi ripreso, Tom cominciò a gridare:

“IL MIO TESSSSSSSSSSSORO!!”

SBANG!! Il goblin prese a padellate la povera testolina di Voldie.

Ma Tom subito si rialzò anche vedendo mille Marchi Neri che gli giravano intorno al capo (era una visione prematura).

Il vecchietto e Tom presero i soldi e chiusero il goblin nella camera.

Ritornarono a Diagon Alley e presero tutto il necessario per la scuola, ma Tom alla fine restò incollato alla vetrina di un negozio dove era esposta una scopa da corsa da ventiquattromilamiliardicentocinquantatremilasettecentosessantotto galeoni.

 

 

Fine secondo capitolo

 

Grazie per le recensioni.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre: Primo anno ad Hogwarts (prima parte) ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo tre: Primo anno ad Hogwarts (prima parte)

 

 

E così, la mattina del primo settembre, Tom Riddle si avviò verso il binario 9 e ¾. Non vi dico cosa successe…

Allora, Tom stava camminando col suo bel carrello e la roba nuova di zecca dentro, quando per vedere le insegne dei binari, non si accorse che stava…

“AHIAAAA!!!!”

Andando a sbattere contro una ragazza.

“Ehi, ma sta’ un po’ più attento!” disse la ragazza.

“Si, scusa, comunque quello che si è fatto male sono io! E ehm… per piacere, puoi togliere la ruota del tuo carrello dal mio piede, perché ho paura che si sia rotto!”

“Oh, già è vero… Come ti chiami?” chiese la ragazza, che ora stava assumendo un atteggiamento da civettuola…

“Tom Riddle, comunque non mi hai ancora tolto la ruota da sopra al piede, e mi fa male!”

“Oh, hai ragione…ma non vuoi sapere come mi chiamo io?” chiese impaziente la ragazza, che ora si stava facendo ehm…puttanella perché stava sbattendo il culo da tutte le parti.

“No, non mi interessa il tuo cognome, VOGLIO SOLO CHE TOGLI QUELLA CAZZO DI RUOTA DAL MIO PIEDE!!”

“Oh, scusa, comunque il mio nome è Christina Prewett… e… cosa mi dici di te? Da dove vieni? Sai, io vengo da una famiglia di Corvonero, ma alcuni sono Grifondoro…” continuava.

“SENTI STRONZA, TOGLI QUELLA MERDA DI RUOTA DAL MIO PIEDE E VAFFANCULO!!!!!!”

“Oh, mamma mia, potevi dirlo subito che la ruota ti dava fastidio… comunque lo sai che sei proprio carino…” e sottolineò carino con un ammicco malizioso, “fatti sentire ogni tanto ciao…”.

“Ma vafancul, ‘sta zoccola di merda….” disse sottovoce Tom e continuando la ricerca del binario 9 e ¾  (zoppicando).

A metà tra il binario nove e dieci, vide il vecchietto che lo aveva accompagnato a comprare la roba per Hogwarts; e gli spiegò come doveva fare per arrivare al treno per la scuola.

 Allora, Tom, tutto convinto spiccò una corsa verso la barriera e… ci andò a sbattere contro, non la passò.

“MA CHE SCHERZO E’ QUESTO!!??” disse infuriato Tom.

“Oh, è ancora difettosa, tra poco la metteranno a posto, è solo che quelli della manutenzione sono ancora in vacanza… ecco, così dovrebbe funzionare!” disse il vecchietto, tirando due schiaffoni alla barriera.

Tom allora corse di nuovo e trapassò la barriera… per META’.

“Ehi, tu, vecchio! PERCHE’ CAZZO MI SONO INCASTRATO!! AIUTOOOOO!!!! QUALCUNO MI SCASTRIIIIII!!!”.

Un antenato di Johnatan del Grande Fratello, in lontananza, sentì male e disse:

“AAAAHHH, siii, vuoi che ti castri?? Come me?? AHHH SIIII!!! I CASTRATI COME ME SONO AL TOP DEI TOP!!! AAAHHH!!! COME SONO SHICCOSO!!!”

“MA VAFFANCULO, STRONZO DI UN FINOCCHIO FATTI I CAZZI TUOI! IO HO DETTO SCASTRI!!! SIGNIFICA TIRARMI FUORI DI QUIIIIII!!!!!”.

A questo punto intervenne il vecchietto che era stato tutto il tempo a guardare e a scompisciarsi di risate:

“Tom, ma non penso che scastri faccia parte del dizionario…comunque non ti preoccupare, ti tiro fuori io, e tu…” aggiunse rivolto all’antenato di Johnatan, “Vatti a fare un giro”.

“CON MOLTO PIACERE AAAHHHH!!! I GIRI SONO AL TOP DEI TOP!!!…” e se ne andò.

Il vecchietto intanto fece passare Tom attraverso la barriera e alla fine gli fece un bel discorso:

“Ascoltami, Tom! Li dentro, ad Hogwarts ci sono molte cose strane… quindi devi osservare queste regole importanti:

  1. Non aprire a nessuno quando sei da solo in Sala Comune
  2. Accertati che il gas  sia sempre spento
  3. Fai tutti i compiti
  4. Non andare nella foresta perché ci sono i lupi cattivi
  5. Non farti ingannare dalle puttanelle se no te le ritrovi incinte e devi diventare ragazzo-padre.

Ma hai capito????”

“Si, un’ultima cosa… ma chi sei tu???”

“Io sono….” E morì li per terra.

Tom, poiché il treno stava partendo si affrettò a salirci e si lasciò alle spalle il mondo dei babbani, l’antenato di Johnatan e il vecchio stecchito.

 

 

***

 

Sul treno per Hogwarts Tom conobbe molte persone. Rivide la ragazza, quella del carrello, Christina Prewett che ruppe le palle ancor più di prima; Tom si sentiva proprio a suo agio con i suoi nuovi amici, ma quelli che prediligeva erano: Malfoy (qualche parente di Dracuccio) che era del settimo anno ed era Caposcuola, e uno del primo Black (uno zio di Sirius).

Arrivati ad Hogwarts ci fu lo smistamento e Tom e Black capitarono tutti e due a Serpeverde, insieme a Malfoy.Il preside si chiamava Armando Dippett ed il vicepreside, nonché insegnante di Trasfigurazione era Albus Silente, famoso già a quell’epoca, perché da giovane suo fratello si fece trovare con la testa nella tazza del gabinetto.

Prima di iniziare a mangiare il preside si alzò e fece un discorso lungo e palloso, così palloso che ad un eunuco (castrato) crebbe il pene per magia.

Finalmente cominciarono a mangiare, e Tom si rese conto che la mensa era eccellentissimamente eccellente.

“Ehi, Tom, lo sai che questo cibo lo preparano gli Elfi Domestici!” disse Black.

“I che??”

“Gli Elfi Domestici! Non li conosci??”

“No”

“Allora, hai presente quei cosi brutti della Gringott?”

“Si”

“Be’ gli Elfi Domestici sono un po’ più magri e un po’ più carini da vedere”

“Ho capito”.

Si intromise Malfoy e cominciò a dire che il giorno dopo gli aspettava una giornata durissima perché aveva sbirciato gli orari e quelli del primo avevano due ore di Trasfigurazione e un’ora e mezza di Erbologia.

 

A Tom piaceva quella scuola, era il migliore del loro anno e sapeva fare un mucchio di incantesimi da sesto anno. La sua materia preferita era Pozioni e infatti sapeva fare tantissime pozioni che Malfoy non conosceva nemmeno. Verso ottobre poi fece l’abbonamento alla Gazzetta del Profeta e cominciò ad interessarsi alla vita dei maghi in generale.

A quell’epoca Rita Skeeter era una giovane giornalista, ma aveva già la sua penna del cazz… ehm… aveva già la sua penna del diavoletto, e riempiva di merd… ehm… di letame tutto il Ministero della Magia e compagnia bella. Un giorno Tom vide sulla Gazzetta un articolo scritto da lei e lo fece letteralmente scandalizzare:

 

 

Allarme topi, allarme topi!

 

 

Di Rita Skeeter, inviato speciale

 

Allarme topi al Ministero! Un centinaio di ratti hanno invaso gli uffici del Ministero della Magia ieri sera; sarà forse colpa della poca igiene? Questo potrebbe essere vero, in quanto parecchi sondaggi rivelano che nel nostro Ministero della Magia non si fa una disinfestazione da almeno tre anni. I nostri soci ci raccontano che in alcune aree dell’edificio ci sono praticamente cumuli di cartacce e sporcizia, tipo le confezioni delle Gelatine tuttigusti+1. Ma perché i dipendenti non hanno mai protestato? Sembra infatti che i dipendenti, pur sapendo di questi cumuli di sozzume, stiano zitti perché a loro piace molto il disordine. Abbiamo intervistato parecchi membri del Ministero e tutti ci hanno risposto negando e che il cumuli di sporcizia sono solo i cestini dell’immondizia. Ma non è assolutamente vero, in quanto, avendo noi intervistato i visitatori del Ministero, sappiamo che le persone nuotano nell’immondizia in quel luogo. Ma ritornando ai topi, abbiamo la testimonianza di un visitatore che è stato assalito da questo branco e si è ritrovato con graffi dappertutto: “Ho visto una massa nera e bianca di ratti corrermi addosso, strapparmi i vestiti e graffiarmi, non sono stato mai traumatizzato così!”. Signori, ecco la prova che nel Ministero della Magia, quello che dovrebbe essere il nostro simbolo politico, ci sono solo sporcizia, bugiardi e zozzoni.

 

 

Capito, raga???????

Tom si guardò attorno smarrito, poi il figlio di un dipendente gli disse le cose come stavano veramente: la sporcizia era il cestino dell’immondizia, i topi erano scappati dal laboratorio degli incantesimi (dove si inventavano nuovi incantesimi e si sperimentavano sulle cavie, i topi appunto) e che i sondaggi e le interviste ai visitatori erano inventate, nonché la testimonianza del signore assalito dai topi, che era stato pagato dalla Skeeter.

 

Tom poi scoprì la passione per la caccia al babbano attraverso Malfoy, che torturava i figli di babbani in tantissimi modi: toglieva punti alle loro case (era Caposcuola, l’ho già scritto?), gli versava la pozione Acidosa sui compiti di trasfigurazione ecc…

Tom ben presto imparò come fare: un giorno di dicembre…

--Voldie piccolo stava camminando in riva al lago, occhieggiando i possibili figli di babbani e aspettando Black, il suo compare, che gli doveva portare alcune informazioni scritte da Malfoy.

“Ciao!” disse Tom, appena lo vide arrivare, “Ce ne hai messo di tempo, eh? Vecchia merda…”

“Si, piccolo cazzo, mi sono preso tutto il tempo possibile…ecco, Malfoy ti manda questo” disse, porgendogli un foglio di pergamena. Chiariamo un punto: ‘Vecchia merda’ è Black, ed è un soprannome che usano tutti i serpeverde per chiamarlo; ‘Piccolo cazzo’ è Tom, e così lo chiamano tutti i suoi compari della casa. Ma torniamo a quella schifezza di storia.

Sulla pergamena c’erano scritti i nomi di tutti gli studenti sul lago e se erano di famiglia babbana o purosangue. Tom decise di divertirsi con un certo Smith.

Si avvicinò lentamente alla vittima, cercando di non fare rumore e ripetendo a Black di non scoreggiare mentre camminavano, oppure sarebbero stati scoperti. Arrivato di nascosto vicino Smith, cominciò a buttargli con la bacchetta del liquido viola sugli appunti di Storia della Magia e la cosa bella era che Smith non si accorgeva di niente, avendo gli appunti affianco e poiché stava guardando il lago con occhi sognanti Tom dedusse che era un gay. Tom lanciò un incantesimo-fiamma al cespuglio dietro la vittima e la divisa di Smith prese fuoco. Tom, lesto, si allontanò e si godè la scena da lontano, al sicuro: Smith che gridava “Oh, mamma mia, AIUTO! Sto morendo! AHHHH!!! Philiph, caro, ti devo dire una cosa, prima di morire oh…” disse il finocchio, rivolgendosi ad uno a tre metri di distanza “Io TI AMO!!” e quel Philiph rispose:

“Ma va a cagare, stronzo!”

Intanto accorsero gli insegnanti per spegnere il ragazzo gay che continuava imperterrito a gridare “PHILIPH TI AMOOOOO!!!” e Philiph continuava da parte sua a rispondere:

“STRONZO!!!! VA A CAGARE!!!!!”

 

***

 

Come in un lampo arrivarono le vacanze di Natale e Tom quando seppe che poteva restare a scuola era superfelice e saltellava per tutta la Sala Comune dei Serpeverde dicendo e urlando:

“MA VAAAAAIIIII, MA VAAAAAAIII!!! SONO UN MOSTROOOOOOOO!!!!”

Tutti gli altri credevano che fosse completamente pazzo e, chi perché faceva troppo casino e chi perché dovevano dormire, mandarono a cagare il povero Tom, ma non gliene fregò più di tanto.

Il giorno di Natale Tom ricevette una pila di regali: il “Manuale per la caccia al babbano” da Malfoy, un plastico di Hogwarts per poter andare nelle cucine da Black, una cravatta anti-Silente da un amico del suo anno, una camicia stringi-stringi (cioè che quando te la metti diventi innamorato di chi te l’ha regalata) da Christina Prewett (ma lui non le aveva fatto nessun regalo) e uno spazzolino da denti dall’Orfanotrofio.

Tom era l’unico studente del Serpeverde che rimaneva nelle vacanze, ma nelle altre Case c’erano due Grifondoro, tre Corvonero e un Tassorosso.

 

***

 

Tom stava facendo i compiti di Pozioni per la vacanze quando, con un sonoro SBANG! Entrarono Malfoy e Black, ritornati tre giorni prima della fine delle vacanze.

“Uffa, Tom, stai sempre incollato su quei cazzi di compiti di Pozioni! Ma divertiti ogni tanto!” disse Malfoy, sbuffando.

“Veramente sto facendo i TUOI cazzi compiti di Pozioni… ok, andiamo a divertirci!”

“No, no, se stai facendo i miei cazzi di compiti di Pozioni allora fa’ pure… e ti lascio anche quelli di Storia della Magia!”

“Stronzo!”

“Perché?”

“Perché da quando ti sei messo con quella grande puttana della fidanzata tua non fai altro che farmi fare i tuoi cazzi di compiti!”

“E’ vero! E’ una grande puttana, ieri l’ho vista pomiciare con Flitt!!!” s’intromise Balck.

“CHE??????” esclamò Malfoy indignato.

“Oh, guarda che è vero!” disse Tom ridacchiando.

“Adesso la mollo! Ecco….” Malfoy prese un pezzo di pergamena e cominciò a scrivere“Carissima…rendendomi conto di alcune voci che girano sulla tua presunta infedeltà, ti mollo senza mezzi termini. Arrivederci. Che ve ne pare?”

“Uh, boh…” disse Tom.

“Ma… comunque… ma tu non sei un Caposcuola?” chiese Balck.

“Si, e allora?”

“Dovresti stare a scuola nelle vacanze di Natale per aiutare i prof!”

“Già!” esclamò Tom, ma tanto per far vedere.

“Tsz… Io? Ad Hogwarts a Natale? Tsz… Mio padre ha firmato un permesso speciale per farmi andare a passare il Natale a casa…capito? Non c’è nulla che non possa fare…”

“Si, si, abbiamo capito”.

 

 

Fine terzo capitolo

 

Grazie per le recensioni.

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Primo anno ad Hogwarts (seconda parte) ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo tre: Primo anno ad Hogwarts (seconda parte)

 

 

Gennaio e febbraio passarono monotoni e noiosi, con l’esclusione di alcune giornate nelle quali a Pix venne la passione per i gavettoni pieni di inchiostro (gli appunti di Storia della Magia di Tom finirono a macchie stile Art Attack).

 

“TOOOOOM!!!! TOOOOOOOOOOM!!!!”

“Co…cosa vuoi??”

“TOOOOM!!! GLI ESAMI SONO SOLO TRA QUATTRO MESI!!! DEVI STUDIAREEEEE!!!!!

“Oh, cazzo…”

 

SPLAT!

 

Tom si svegliò grondante di…

“Che schifo!”

Voce fuori campo (Pix): “Hi hi hi hi!!”

Pix aveva buttato addosso a Tom l’ultimo gavettone all’inchiostro viola rimasto.

Voce fuori campo (Pix): “Hi hi hi hi!! Al piccolo Tommy non piacciono i gavettoni??”

“Pix, se non te ne vai chiamo Gazza e ti faccio buttare fuori!”

Intanto si svegliarono anche gli altri compagni di stanza di Tom.

“Che succede?”

“Niente, Black, va a chiamare Gazza!”

“No, uffa, non mi va! Fammi dormire!”

 

SPALT!

 

Pix si materializzò e buttò un palloncino pieno di inchiostro verde addosso a Black.

“BASTAAA!!!! Ok, vado a chiamare Gazza!” disse Black, ricoperto di pallini verdi.

 

In fretta e furia, dalla porta del dormitorio, comparve un Gazza in Bed-Style: casacca azzurra che arrivava alle ginocchia (rattoppata in più punti) e come accessorio un cappellino coordinato alla casacca con una pallina di lana bianca all’estremità.

“DOV’E’ PIX???” urlò.

“Non lo so, se n’è andato! Però guardi: ci ha buttato i addosso i gavettoni all’inchiostro!”

“La prossima volta acchiappatelo prima! Non posso perdere ore di sonno per cercare quella merda di Poltergeist!!” poi, girandosi, aggiunse, a bassa voce “quando mi ricapiterà più di sognare Pamela Anderson!”.

Tom lo sentì e cominciò a ridere.

 

Anche se Gazza era di una ventina d’anni più giovane di come lo conosciamo noi (in questa storia ha circa quarantasette anni) aveva sempre il pallino di Pamela Anderson e di buttare fuori Pix.

 

 

 

Tom fu costretto da Malfoy e dal fratello minore di Malfoy (Arnold, che faceva il quinto anno) a fare i loro cazzi di compiti per il resto di Marzo, Aprile e metà Maggio; metà Maggio perché Tom, quando Malfoy del settimo e Malfoy del quinto gli si presentarono con un tema sulle Pozioni Evanescenti di due metri e con un riassunto di un libro di seicentonovantotto pagine, perse il controllo.

“MA SEOCNDO VOI IO CHI SONO, IL VOSTRO ELFO DOMESTICO??? EH??? MA SIETE PAZZI!!! IO HO GIA’ A CARICO I COMPITI DI META’ STUDENTI DEL PRIMO ANNO (PIU’ I MIEI), POI VI CI METTETE PURE VOI CON UN TEMA KILOMETRICO…”

Ehm… veramente è di due metri solo…” lo corresse Malfoy del settimo con una vocina piccola piccola.

ZITTO E NON MI INTERROMPERE!!!! DA ADESSO VE LA DOVRETE CAVARE DA SOLI, CAPITO??? IO AL MASSIMO MI LIMITERO’ A DARVI QUALCHE SUGGERIMENTO E A CORREGGERVI!!! CAPITO???

“Si, abbiamo capito” dissero all’unisono i due Malfoy.

“Bene…e adesso… LEVATEVI DALLE PALLE, CHE HO DA FARE!!!

Ehm… Tom” disse Black con una vocina “non è che mi puoi far vedere il tuo tema

“EH, NO!!! PURE TU ADESSO!!!”

“No, ti chiedo solo di farmelo vedere!”

“Va bene. E’ sopra il mio comodino, vallo a prendere”

Black corse al dormitorio, ma ne tornò senza tema.

“Tom, ma dove hai messo il tema? Non l’ho trovato sul comodino!”

“E lo sai perché?” chiese Tom.

“No, perché?”

“PERCHE’ NON HO AVUTO IL TEMPO, ECCO!!! MI DATE COSI’ TANTI COMITI DA FARE AL POSTO VOSTRO CHE NON HO PIU’ TEMPO PER FARE I MIEI!!!”

Ovviamente non era vero, Tom faceva i compiti in quattro e quattr’otto, il tema lo teneva chiuso nella sua borsa. L’aveva detto per fare scena.

 

Il giorno degli esami Tom fu il primo a finire in ogni materia e l’unico a fare tutto perfettamente.

I due Malfoy furono promossi per raccomandazioni (il padre pagava bustarelle agli esaminatori dei M.A.G.O. e a quelli dei G.U.F.O.).

 

L’unico problema di Tom Riddle era ritornare nell’Orfanotrofio, lo odiava. Per questo fece domanda al preside Dippett di rimanere a scuola anche per le vacanze estive.

“Buongiorno, Preside”

“Salve Riddle, siediti”

Tom si trovava nell’ufficio di Armando Dippett. Si sedette su una sedia, davanti alla scrivania.

In quel momento arrivò anche Silente, che all’epoca insegnava Trasfigurazione.

“Buongiorno Professor Silente” disse Tom.

“Ciao Tom” rispose Silente “come mai sei qui?”

“Me lo stava proprio dicendo Albus” disse Dippett “E credo che debba sentire anche tu”

“Va bene, parla, Tom”

“Volevo chiedere al Preside qui presente, se potevo rimanere a scuola per le vacanze estive, non voglio tornare all’Orfanotrofio; tanto voi professori state anche d’estate ad Hogwarts, per organizzare l’anno successivo!”

Dippett, dopo essersi infilato un dito nel naso e dopo aver esaminato un residuo di muco indurito (volgarmente detto caccola) disse:

“Tu cosa ne pensi, Silente? E’ l’alunno più intelligente della scuola”

“Non credo che si possa fare”

“Sono d’accordo, magari in futuro…”

“Ho capito, bene, arrivederci” disse Tom, uscendo.

 

Dopo che Tom uscì dalla stanza Silente si sedette e disse:

“Quel moccioso voleva far andare in fumo il viaggio che ho organizzato per tutti i docenti a Cuba!”

 

 

 

 

Fine quarto capitolo

 

Grazie per le recensioni.

 

 

                  

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Capitolo 5
*** Secondo anno anno ad Hogwarts ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo cinque: Secondo anno ad Hogwarts

 

 

“SVEEEEGLIAAAAAAA!!!!!! CAPITOOOOOOOO!!!!!!!!!”

Tom era ritornato alla quotidianità dell’Orfanotrofio, con la suora isterica che ripeteva in continuazione “CAPITOOOOO!!!”. Nel suo primo anno ad Hogwarts aveva potenziato tutte le sue qualità da perfetto Serpeverde con l’aiuto dei due Malfoy e di Black. Parlando dei due Malfoy, il più grande aveva finito gli studi e aveva intrapreso la carriera di uomo d’affari, come tradizione Malfoy comanda; l’altro, il più piccolo, doveva affrontare il sesto anno ed aveva in mente di farsi fare tutti i compiti da Tom mentre lui si scopava l’ennesima antenata di Cho Chang.

Riguardo Black, veniva da un’antica famiglia di purosangue e più che per amicizia, Tom se lo teneva come compagnia. Nella famiglia Black erano e sono tutti fissati con la teoria del purosangue (idem i Malfoy) e le poche eccezioni che raramente sbucano venivano e vengono ripudiate.

 

Tom non vedeva l’ora di ritornare a Hogwarts, benché sapeva che questo era equivalente a rivedere Christina Prewett. Tom nelle vacanze si era alzato di cinque centimetri, aveva acquistato un certo atteggiamento ed aveva cominciato a preoccuparsi dei brufoli. Possano campare in pace tutti quelli che a dodici anni non hanno avuto i brufoli.

 

Arrivò il giorno della partenza per Hogwarts e Tom trovò posto nello scompartimento insieme a Malfoy e Black, che stavano raccontandosi le loro splendide vacanze: Malfoy era andato in un villaggio turistico per maghi alla Hawaii e raccontava delle brasiliane; Black invece era andato con i parenti in Grecia (sempre in un posto esclusivamente riservato a maghi), dove aveva imparato i nomi e la storia di tutti gli Dei degli antichi greci, e si era innamorato di Afrodite.

 

***

 

“AIUTOOOOOO!!!!!!!!!!” Tom era inseguito da una bestia feroce, molto feroce.

“Vieni qui ciccio, che ti faccio vedere come si comportano le vere femmine!” Era inseguito da Christina Prewett.

“LE VERE ZOCCOLE SEMMAI!!! AIUTOOOOO!!!!”

Tom, grazie a Dio, si rifugiò nella Sala Comune dei Serpeverde, e si buttò su una poltrona.

“Tom, ho una notiziona!” annunciò Malfoy.

“Dimmi tutto”

“Tra qualche giorno faremo la caccia al babbano!”

“Oh, finalmente qualcosa per distrarmi dai miei guai!” sospirò Tom, mettendosi un cuscino in faccia.

“Stai parlando della Prewett?”

“Esatto, quella zoccola rompicoglioni”

“Be’ allora trovati una ragazza e fai capire alla Prewett che cu te nun è cosa proprio!”

SBANG!

Black entrò furioso.

“GUARDATE!!! HO PRESO UNA ‘T’A POZIONI!!! MA CHE RAZZA DI PROF CI SONO IN QUESTA SCUOLA???”

“I prof che non si fanno pagare bustarelle da tuo padre” borbottò Tom.

“Uffa… hai ragione Tom… è ora di mettermi a studiare” disse arreso Black.

“L’hai capito adesso, eh?”  esclamò Malfoy.

“Zitto tu che sei il primo a mollarmi i tuoi cazzi di compiti, ma sono spiacente. Come ho detto l’anno scorso posso solo correggerli” fece Tom.

“Oh, e va bene! Ma continuo a sostenere che è meglio pomiciare con una Tassorosso che fare i compiti, la sera!”

 

***

 

“Tom”

“Eh?”

“Che cazzo fai?”

“Niente, Black, stavo pensando a come far cadere qualche lumaca carnivora in testa a Silente”.

Tom aveva trascorso il Natale come sempre a scuola, sereno e riposato.

Quello era il giorno della caccia al babbano: 31 gennaio.

Obbiettivo: rovesciare un barile di lumache carnivore addosso a un certo Brastlade.

 

“Black, sono io, Malfoy. Lì tutto bene?”

“Si, la vittima è uscita dal dormitorio del Tassorosso, Tom, preparati con l’incantesimo di levitazione!”

“Hem, hem,” Tom si schiarì la voce “Wingardium Leviosa!”

Il barile di lumache carnivore accanto a Black cominciò a levitare fino ad arrivare sulla testa di Brastlade.

SCRASH!

Il barile si rovesciò.

“AAAAAGHHHH!!!” urlò Brastlate.

Intanto le lumache cominciarono a morderlo, fino a fargli uscire il sangue. Silente e l’infermiera accorsero subito e caricarono il poverino su una barella. Poi lo portarono in infermeria.

Ma Malfoy buttò di proposito una buccia di banana per terra e l’infermiera, la barella con sopra Brastlate e Silente fecero un volo di venti metri, sorvolarono il lago e finirono nella foresta proibita, proprio sopra un centauro. Quello s’incazzò e prese a calci tutt’e tre.

 

 

***

 

Stando sotto esami i prof li caricarono di compiti e il povero Tom, essendo stato assalito da un branco inferocito di persone che se li volevano far fare, appese sulla Bacheca un manifesto, che recitava:

 

TOM RIDDLE COMUNICA A TUTTI GLI SCROCCATORI DI COMPITI DI NON VENIRE A FARSELI FARE, MA AL MASSIMO DI CHIEDERE DI CORREGGERLI.

TUTTI QUELLI CHE NON RISPETTERANNO QUESTO CANONE SARANNO PUNITI CON UN CRUCIATUS.

 

Sarà stato per l’avviso, sarà stato per la dimostrazione pratica di un Cruciatus di Tom (che anche se non erano molto dolorosi, facevano scena), ma nessuno si azzardò a chiedere aiuto con i compiti.

 

 

 

Fine quinto capitolo

 

Grazie per le recensioni.

 

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Capitolo 6
*** Terzo anno ad Hogwarts ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo sei: Terzo anno ad Hogwarts

 

 

Tom era furioso.

Stava cercando di perfezionare la sua Maledizione Imperius sopra Steve Hale, ma era riuscito solo a fargli fare il giro dell’Orfganotrofio con un paio di mutande in testa gridando:

“IO SONO STEVE HALE LO STRONZO!”

Però Tom non ancora era contento: non riusciva a fargli fare le doppie capriole.

I risultati degli esami furono i soliti: prese il massimo in tutte le materie.

Malfoy era sull’orlo della bocciatura, Black invece non era andato poi così tanto male.

 

Il 29 agosto Tom andò a Diagon Alley, poiché la divisa non gli entrava più e aveva finito la scorta di ingredienti per pozioni. E poi naturalmente gli servivano i libri nuovi.

L’anno scorso non ebbe bisogno di andare a Diagon Alley perché la divisa gli entrava, gli ingredienti bastavano e perché i libri li ordinò per posta (il gufo che portava morì dopo ventiquattr’ore di coma profondo).

A Diagon Alley incontrò molte persone: Black (con la cugina), Malfoy che stava guardando la nuova Comet (che a quell’epoca erano come le Firebolt). Malfoy infatti era il cercatore del Serpeverde, non perché fosse bravo (era una chiavica di giocatore), ma perché il padre aveva pagato il direttore della loro casa (un po’ come Draco Malfoy e Lucius).

Fortunatamente non incontrò Christina Prewett, e Tom si potette godere quella splendida giornata di sole, mangiando tranquillamente un gelato con Black alla gelateria di Fortebraccio (il padre di quel Fortebraccio che è citato nel Prigioniero di Azkaban).

L’ultimo giorno delle vacanze fu rovinato da una lettera speditagli da Christina Prewett.

 

 

Carissimo Tom orsacchiottino-della-mia-vita,

Ciao! Sono la tua caramellina Christina; come te la passi micio?

Io sono stata in vacanza in Spagna, dove mi sono fatta tante amiche del cuore.

Tu invece sei sempre in quell’Orfanotrofio?

Povero ciccimo mio amoruccio, deve essere terribile passarci due mesi all’anno.

Ti amo tanto tanto amoruccio paperotto mio.

                                                                                    La tua colombella, Christina

 

 

Tom era inorridito, tanto che andò a vomitare. Ritornato dal cesso, si affrettò a fare le valigie, e poi si mise ad escogitare i modi per evitare di incontrare la Prewett quell’anno.

Lui infatti doveva cominciare il terzo anno e questo significava avere materie nuove.

Aveva scelto di andare a Atrimanzia e Antiche Rune, mentre non aveva scelto Divinazione perché sapeva che era l’unica materia nuova che aveva scelto la Prewett.

Alla fine, Tom si addormentò. Ma fece dei sogni bruttissimi: Silente che gli impediva di stare ad Hogwarts a Natale; la Prewett che lo rincorreva perché voleva pomiciare con lui…

 

 

***

 

 

Il primo giorno di Hogwarts Tom aveva le materia più belle che potesse avere:

 

ore 9 Artimanzia

ore 10 Pozioni

ore 11 Pozioni

Pranzo

ore 14 Incantesimi

 

Black aveva scelto le sue stesse materie nuove, tranne Antiche Rune, quindi la prima ora passò felicemente.

Le altre furono un inferno.

Christina Prewett continuava a mandargli bigliettini:

 

Ma tu mi ami, picciottino mio amoroso? Io si.

Ti voglio tanto tanto bene. Che ne dici se stanotte ci chiudiamo nella stanza delle Necessità?

 

E Tom rispose:

 

No. Brutta zoccola, non rompere, se no non mi riesce la Pozione Restringente.

PS:  VA A CAGARE!!!

 

 

Il 31 ottobre era il primo finesettimana ad Hogsmade dell’anno (Tom aveva fatto firmare il permesso dalla suora che ripeteva continuamente ‘CAPITO??’).

 

Mentre Tom, Black e Malfoy bevevano una Burrobirra dai Tre Manici di Scopa, parlavano di quando dovevano fare la caccia al babbano.

“Allora, chi prendiamo di mira e cosa dobbiamo fargli” disse Black.

“Uhm… io dico di far entrare una dozzina di serpenti nella sala comune dei Grifondoro… tanto da quelli pure i purosangue hanno un ché di babbano!” disse Malfoy.

Tom intanto stava facendo l’anagramma del suo nome TOM ORVOLOSON RIDDLE.

“Per me va bene, però la prossima volta li mettiamo in quella di Corvonero, dove sta quella rompicoglioni della Prewett” disse Tom, mentre decideva se mettere la D vicino alla E.

“Ok, è deciso… prima di Natale facciamo un regalino ai Grifondoro!” esclamò contento Malfoy.

“Ehi, Tom! Che stai facendo?” chiese Black.

Tom gli mostrò il suo anagramma.

 

TOM ORVOLOSON RIDDLE

 

SON IO DOT. ROVOLLORDEMO

 

“Ti piace? Dot. Rovollordemo!!!” disse compiaciuto Tom, mentre Malfoy e Black schiattavano dalle risate.

“HAHAHAHHAAAAHHAHAHH!!!! Tom! Ma chiamati Gabibbo! Fai Prima!!!! HAHHHHAHAHAHAH!!!!”

Tom ci rinunciò e buttò il foglietto, unendosi alle risate.

 

 

***

 

Oh, che bello, stavano arrivando le vacanze di Natale e quindi si avvicinava il giorno dello scherzo ai Grifondoro.

Doveva essere tutto perfetto, allora se ne occupò interamente Tom di procurare i serpenti: così non si correvano rischi con un Rettilofono.

sssssssssmmm…sosososossss……ssiisisssssssuu…”(traduzione: ue’ venite qua vicino che mo’ facciamo nu’ bacchettone a ‘sti Grifommerda che se lo ricordano per tutta la vita!) mormorava Tom in serpentese, facendo avvicinare i serpenti alla statua dietro la Signora Grassa, che fortunatamente dormiva.

sisiisssssuuu, sssmmisssu susssiiiiiiiaaaaa…ssss!!…” (traduzione: guagliù statev zitt, e ciuncatev!) e Tom li fece rimanere fermi.

Malfoy e Black si erano messi sulla scala a chiocciola che passava per il corridoio della Signora Grassa ma portava alla Torre Nord. Erano nascosti dalla ringhiera e guardavano lo svolgersi della loro importantissima missione.

Una ragazza del primo anno disse la parola d’ordine:

“Manneggia la seggia!”

E il ritratto si aprì; Tom svelto fece strisciare i serpenti silenziosamente dietro la ragazza:

sssssss… suiiisssssiiissssasssss… sffsaasssassssiiuuusss!!!…” (traduzione: ue’ mo’ andate, e pregate San Gennaro che vi faccia andare tutto dritto! E sottolineò ‘dritto’ con un occhiatina nelle parti basse)

E lei non si accorse di niente, fino a che il ritratto si chiuse e i Grifondoro andarono nel panico.

Per rendere la cosa ancora più divertente, Malfoy e Black, mentre Tom se la svignava, buttarono (silenziosamente) con un “Wingardium Leviosa!” una cassaforte 2metri x 2metri davanti alla Signora Grassa oramai riaddormentata, così da non poter far uscire i Grifondoro. Poi a distanza lanciarono un incantesimo di adesione permanente.

Subito accorse il preside Dippett con Silente, che cercò di togliere l’incantesimo di adesione permanente dalla cassaforte. Ma comunque non si scollava, quindi Silente dovette ricorrere ad un’arma speciale: l’antenato di Jonhatan del Grande Fratello! (vedi cap_3)

“AHHHHH!!! QUALCUNO MI HA CHIAMATO??? AHHH!!!”

La cassaforte cominciò a staccarsi e a fondersi.

“ AHHHH!!! SONO TROPPO SCHICCOSO!!!!”

Ormai era diventata un ammasso di ferro.

“AHHHHH!!! SONO AL TOP DEI TOP!!!!“

BANG!!!

La cassaforte si disintegrò e la Signora Grassa si svegliò.

“MA VI SEMBRA IL MODO DI SVEGLIARE UNA SIGNORA!!!”

Intanto dalla Sala Comune dei Grifondoro si udivano grida disperate e impaurite.

Silente disse la parola d’ordine, entrò nella stanza circolare e venne morso da parecchi serpenti, prima di farli evanescere.

 

Il giorno dopo erano tutti in infermeria per avvelenamento di vipera.

 

 

 

Natale, come è bello il Natale; specialmente se lo passi lontano dall’Orfanortofio di Little Hangleton.

Tom si potette godere i giorni di festa strafogandosi nelle cucine di Hogwarts e andando a spasso nella Foresta Proibita, dove oramai si era fatto tanti amici rettili.

 

***

 

“Pesce d’Aprile!”

“Che cazz… oh no! NOOOOO!!!!!”

Era il primo Aprile e un buontempone dei Grifondoro, un certo Edward Weasley, che voleva vendicarsi dello scherzo delle vipere, versò del succo di Mandragola nella pozione tacitante di Tom, che eruttò.

Il risultato fu che Tom ebbe un voto in meno, ma in compenso il Weasely si beccò una punizione.

 

 

***

 

Era il giorno degli esami e Tom era seduto in seconda fila, con dietro Christina Prewett e affianco Black. Il suo banco era un caos di bigliettini:

 

Prewett:

Amore, che ne dici se stasera saltiamo l’esame di Astrologia??

Così abbiamo tempo per…

 

Black:

Tom, com’è la terza domanda????

‘Sti bastardi di prof!!!

 

Prewett:

Vuoi venire a Montecarlo con me questa estate?

Ci sono dei casinò da sballo!!!

Magari ti faccio vedere la lap-dance…

 

Black:

Cazzo! Tom, tipregotipregotipergo!!!!! Scrivimi la terza domanda!!!!!

Muoviti, che Silente ci sta a guardà!!!!

 

 

 

 

 

Fine sesto capitolo

 

Grazie per le recensioni.

 

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Capitolo 7
*** Quarto anno ad Hogwarts ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo sette: Quarto anno ad Hogwarts

 

 

A differenza degli altri anni, l’Orfanortofio quell’estate decise di portare i ragazzi in campeggio, e per Tom fu un’esperienza tediosa, schifosa e mortosa.

A consolarlo però era il fatto che poiché faceva sempre magie al di fuori di Hogwarts d’estate, e poiché era o studente più bravo della scuola, il Ministero della Magia, di comune accordo con Dippett diede la possibilità a Tom di fare magie nel periodo estivo.

Quindi si poteva sbizzarrire lanciando maledizioni senza perdono a destra e a manca.

 

Una sera, l’ultima sera del campeggio (menomale!NdTom), fecero un falò, e mangiarono spiedini, cantando stupide canzoni, tipo:

…OH MIA BELLA MADONNINAAAAAAAA…

E a Tom venne un’idigestione.

 

***

 

 

Sull’espresso per Hogwarts Tom fu costretto a  rifugiarsi nella cabina del conducente, perché Christina Prewett cominciò a rincorrerlo per tutto il treno, con un mazzo di rose in mano e un velo bianco in testa, gridando:

“TOOOOM, TORNA QUI, MIO BEL PASTICCINO ALLA CREMA, CI DOBBIAMO SPOSAAARE!!!!”

-Sarà un anno di merda- pensò Tom.

Intanto il conducente era andato un momento in bagno e Tom per sbaglio mosse una leva.

“AHHHHHH!!!!”

Il treno sferzò violentemente a sinistra, fuori dai binari, e cominciò a precipitare nei campi, dove stavano pascolando delle mucche che conversavano tra loro.

MUCCA1: “Muuu, Nerina, come va con le emorroidi, ti son passate? Muuu”

MUCCA2: “Muuu, Bianchina, si, mi son passate, ma adesso voglio rifarmi le mammelle, muuuu”

MUCCA1: “Muuu, e perché? Muuuuu”

MUCCA2: “Muuuu, mio marito Toro dice che l’allevatore a forza di spremerle le ha consumate, muuuu”

 

CRASH!!!!

 

Il treno investì le mucche.

MUCCA1: “Muuu, non sapevo che gli umani fossero così stupidi, muuuu”

MACCA2: “Muuu, questo non è niente… ieri ho visto uno che aveva un cappello messo di traverso, vestito da gay che continuava a gridare –AHHHH!!!! SONO AL TOP DEI TOP!!!- Muuu”

 

 

Intanto il conducente era ritornato dal cesso, con ancora il rotolo di carta igienica in mano e i pantaloni abbassati.

“CHE CAZZO STAI FACENDOOOO!!!!” urlò l’uomo in preda al panico, mentre cercava di dirottare il treno di nuovo sui binari.

“NON LO SOOOO!!!” rispose Tom, allarmato.

Intanto il treno si stava dirigendo dalla parte di un fiume…

“AAARRRGHHHHH!!!!!!”

 

SPLASH!!!!

 

“Ohi ohi… ohi… ahia…uff…” Tom stava nuotando per giungere alla riva.

Piano piano tutti i ragazzi del treno, il conducente e la signora dei dolci si ritrovarono sulla terra ferma e dovettero procedere a piedi verso Hogwarts.

 

A mezzanotte arrivarono al castello, tutti fradici perché durante il tragitto diluviò.

 

 

 

***

 

 

Ottobre e novembre passarono lentamente anche perché Tom e gli altri di Serpeverde non poterono organizzare nessuna caccia al babbano per via dell’enorme catasta di compiti che gli venivano assegnati.

Ultimo finesettimana prima delle vacanze di Natale: Hogsmade.

Tom, e Black erano seduti su una panchina dell’ufficio postale del villaggio e stavano spedendo un gufo a Malfoy, che aveva finito Hogwarts.

Scelsero il gufo che costava di meno perché il viaggio era breve e spedirono la lettera, con un ghigno evidente sulla faccia.

 

Poi fecero un giro in un negozio di serpenti da viaggio, ne avevano di tutti i tipi: serpenti che si tramutavano in valigie, anaconde che assumevano la forma di una canna, vipere che servivano da accendini eccetera…

 

***

 

 

Come un lampo arrivò Aprile e portò piogge in abbondanza soprattutto nella Sala Comune dei Serpeverde:

una certa Maria Nott da qualche tempo aiutava Tom a fare i compiti degli altri ragazzi a questo alla Prewett non andò giù; infatti Christina, la cara Christina, una sera lanciò un incantesimo ustionante a Maria Nott e poi la fece congelare con una fattura che fece grandinare sulla testa della Nott.

La poverina fu ricoverata in infermeria per varie cose e la Prewett venne schiantata con un potentissimo schiantesimo da Tom, che aveva un po’ di tempo libero solo grazie a Maria.

 

Più in la i Prof li caricarono di compiti perché l’anno successivo dovevano affrontare i GUFO e assegnarono dozzine di libri da leggere.

 

***

 

 

Malfoy era sdraitato sul letto soddisfatto.Quella volta gli era uscito veramente bene.

Guardò la sua ragazza che dormiva affianco a lui. Era ancora mezza nuda.

Eh, si. Aveva fatto proprio un bel lavoro.

Improvvisamente una cosa piccola e orripilante cominciò a bussare alla finestra della stanza da letto.

Malfoy si alzò e prese la “cosa” che si scoprì essere un gufo.

Alla zampa aveva legata una pergamena con un sacchetto.

Prese la lettera e cominciò a leggerla, mentre la sua ragazza si svegliava.

 

Hei, Malfoy! Noi ci stiamo divertendo un mondo a guardare le foto della tua ex che hai lasciato per sbaglio nel tuo ex cassetto, che è diventato quello di Tom. Quindi abbiamo deciso di rispedirtele nel caso tu ne abbia bisogno per fornire del materiale al giornale porno che dirige tuo fratello.

 

Con foto,

                                                                                                                        Tom Riddle e Black

 

 

Dal sacchetto Malfoy intravide delle foto senza veli di una sua ex assatanata.

“Caro che cos’è questa lettera?”

“Ehm… niente”

“Come niente! posso leggerla?”

“Ehm… no”

“Daiiii ti pregooo??”

“No, no e no. Sono cose piuttosto personali”

Malfoy era nel panico, se la ragazza avesse scoperto quelle foto l’avrebbe lasciato. E Malfoy non voleva essere lasciato; se la doveva scopare almeno un’altra trentina di volte e poi si potevano lasciare.

“E allora amoruccio fammi vedere che c’è in quel sacchetto…” e afferrò il sacchetto contenente le foto porno.

“AAAAAAARRRRGHHHH!!!! TU BRUTTO BASTARDO!!! PORCO CHE NON SEI ALTRO!!!! IO TI LASCIO!!!!!”

 

 

 

Fine settimo capitolo

 

Grazie per le recensioni.

 

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Capitolo 8
*** Quinto anno ad Hogwarts ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo otto: Quinto anno ad Hogwarts

 

 

 

Era notte fonda.

Nella piccola cittadina di Little Hangleton si distinguevano pochissime luci ancora accese.

Da una delle finestre illuminate si udivano piatti che si infrangevano sul pavimento accompagnati da grida rabbiose.

Da un’altra si intravedevano due figure che s’intrecciavano copiando fedelmente le posizioni del kamasutra e si udivano sospiri ambigui.

Un’altra finestra illuminata era invece quella di una casa dove vi era in esecuzione un pigiama party.

Dall’Orfanotrofio si vedeva una luce fioca: era il nostro Tom che studiava sotto le coperte con una torcia tra le mani.

-Chissà perché sono costretto a fare tutto questo- si ripeteva –io praticamente li so a memoria gli incantesimi di questo libro!- dettosi questo chiuse il libro in un botto sordo e si mise a dormire.

In quel momento un gufo bussò alla finestra.

Tom si alzò e andò ad aprire.

Staccò la lettera dalla zampa del gufo e la lesse.

Allegata alla lettera c’era una spilla da Prefetto.

Tom era stato nominato Prefetto.

Tom Riddle era stato nominato Prefetto.

-Mi avrebbe sorpreso il contrario- pensò Tom e si mise a dormire.

 

 

***

 

 

“Hei Black!” Tom era apparso dalla barriera del binario nove e tre quarti e stava salutando Black, che era immerso in una discussione con una biondina di Tassorosso che ogni tanto si toccava i capelli e se li torceva intorno alle dita.

Tom, allora, prese un paio di boxer dalla valigia e li mise davanti al naso di Black e disse con voce da frocio:

“Ciao scemino ti sei dimenticato questi l’altra notte!!”

La ragazza di Tassorosso se ne andò inorridita, mentre Tom scoppiava in una risata.

“Te lo potevi anche risparmiare, Tom” disse secco Black, che a quanto pare aveva fatto l’ennesimo buco nell’acqua con una ragazza.

“E dai Black tanto non riuscirai mai a rimorchiare una ragazza, anche se sei carino ti manca il cervello!” rispose Tom, trattenendo a stento il riso.

“Se se, secondo te i due Malfoy avevano cervello visto che si scopavano una ragazza ogni notte!”

“Loro ci riuscivano perché davano l’impressione di essere bravi a letto, tu invece no”

“Grazie”

“Prego”

“Saliamo sul treno va’”

“Va bene, se non hai alternative”

“Cosa vorresti dire, Tom?”

“Dico che per un giorno potremmo arrivare ad Hogwarts non con il treno ma con un altro mezzo!”

“Tom ti senti bene??”

“Altroché se si sente bene!” disse un ragazzo del settimo anno lì vicino “si è fumato tutta la mia scorta di canne di un anno intero!”

“Ciao Tommuccio!! Sfogliatella mia lo sai che anche io sono stata nominata Prefetto??? Non è stupendo??!!” Christina Prewrtt era soggiunta a salutare Tommuccio.

“Si, davvero stupefacente Christina, visto che sei così ottusa da non riconoscere quando rompi le scatole!” disse acido Tom, che a quanto pare le canne non gli avevano fatto tanto male.

 

***

 

 

Era appena Halloween e la scuola aveva organizzato la festa come ogni anno.

Tom, Black e altri ragazzi del Serpeverde decisero di usare quella serata come pretesto per una bella caccia al babbano.

Nelle zucche che facevano da lampadari appese sul tavolo dei Grifondoro misero dell’esplosivo con degli scarafaggi.

Dippett prima di dare il via per il banchetto fece un lungo discorso palloso che servì a Tom e agli altri ad individuare i figli di babbani seduti al tavolo dei Grifondoro.

Una volta riconosciuti Tom capì quali zucche appese doveva far scoppiare, in modo che gli scarafaggi e l’esplosivo colpisse solo i mezzosangue.

Dippett finì il suo lungo e palloso discorso:

“E ora abbia inizio il banchetto!”

In quel momento Tom fece un cenno di bacchetta e le zucche in corrispondenza con le teste dei mezzosangue scoppiarono.

E scoppiò anche il pandemonio.

I ragazzi colpiti dagli scarafaggi cominciarono a gridare e a torcersi per terra.

Immediatamente accorse l’infermiera che rimise tutto a posto.

Peccato.

Era divertente.

Immensamente divertente.

 

***

 

 

Nelle vacanze di Natale i prof li caricarono di compiti perché quell’anno dovevano affrontare i GUFO e Tom ebbe tempo solo di passeggiare un’ora al giorno nella Foresta Proibita.

Tra l’altro i suoi doveri di Prefetto lo impegnavano per tutta la giornata.

I doveri in effetti erano:

-         Aiutare Gazza a pulire i gabinetti;

-         Aiutare i Prof ad addobbare le stanze del castello;

-         Aiutare il Preside a far passare il tempo perché Dippett in quei giorni si annoiava a morte;

-         Spazzare le segrete del castello ogni mattina perché entrava moltissima polvere;

-         Aiutare Gazza a pulire la gufiera dalle cacche di gufo;

-         Controllare che la scuola fosse a posto.

 

Questa era la tragica vita dei Prefetti.

Ma quello che la rendeva ancora più tragica era Christina Prewett che gli stava incollata come una cozza a uno scoglio (che paragone azzeccato).

Un giorno Tom stava appendendo le palline all’albero della Sala Grande e la Prewett si avvicinò e gli diede una pacca sul culo con tanto di strizzatina.

“Ciao piccolo ti stai divertendo ad appendere le palle?”

“AVADA KEDAVR…”

Ma subito la Prewett lo prese per un braccio e lo potrò al piano si sopra, nel bagno delle ragazze.

“Allora Tommy sei pronto per qualcosa di focoso?” chiese Christina.

Era così vicina a lui che gli poteva contare i brufoli sulla faccia da ebete.

“Si dai cicciottino mio… apri quella cerniera…”

Tom non resistette più:

“NO!!! BRUTTA ZOCCOLA VAI A ROMPERE I COGLIONI DA UN’ALTRA PARTE!”

E detto questo Tom uscì di corsa dal bagno, lasciando la Prewett in lacrime.

“BUUHUHUHUH!!!!! INSENSIBILEEEEE!!!!! BUHUHUHUU!!!!!! GIURO SU DIPPETT CHE PRIMA O POI ME LO FARO’ QUEL BONAZZO DI TOM!!!!”

 

***

 

La situazione dei compiti per i GUFO non cambiò nei mesi seguenti, perché i prof ne assegnarono molti.

Tom faceva i suoi in pochissimo tempo, e gli altri non si accostavano più a lui per farseli fare perché sapevano che era in grado di lanciare le maledizioni senza perdono.

 

Premesso questo, i GUFO andarono benissimo per Tom e anche per Black.

L’unico inconveniente era Christina Prewett: aveva imparato la parola d’ordine del bagno dei Prefetti e un giorno stette lì finché non vide Tom e gli saltò addosso.

 

 

 

 

 

Fine ottavo capitolo

 

Grazie per le recensioni.

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Sesto anno ad Hogwarts ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo nove: Sesto anno ad Hogwarts

 

 

Il sesto anno di Lord Voldemort l’ho già scritto in una mia fanfiction, perciò se volete leggerlo il link è questo:  Diario di uno studente modello

 

 

La storia inizia verso la fine del quinto anno, precisamente il 16 Maggio, e vi anticipo che quello che leggerete è nientepopodimenoché il diario di Lord Voldemort (quello che condusse la piccola Ginny nella Camera dei Segreti).

 

 

Ah, dimenticavo, grazie per le recensioni sul capitolo 8.

 

 

 

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Capitolo 10
*** Settimo anno ad Hogwarts ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo dieci: Settimo anno ad Hogwarts

 

 

Tom era all’orfanortofio (e quando mai! NdTom) e stava perfezionando la sua Avada Kedavra con un paio di studenti con la tubercolosi; così se morivano non incolpavano lui.

Proprio mentre esibiva il suo ultimo anatema prima di andare a far merenda col suo Kinder Pinguì, un gufo dall’aria regale con una lettera legata alla zampa gli svolazzò attorno, e Tom infastidito dall’animale lo stecchì.

Solo dopo si accorse che veniva da Hogwarts e la lettera gli annunciava di essere stato nominato Caposcuola.

 

***

 

 

Era il suo primo giorno di scuola e Tom si alzò madido di sudore.

Non era la prima volta che sognava lui e la Prewett che si abbracciavano e si Baciavano come due fidanzatini sulla riva del lago.

Questi sogni di solito gli facevano venire la nausea e infatto dopo essersi svegliato andò in bagno a vomitare.

Tornato dal bagno andò a sbattere contro il baule arrivatogli da Diagon Alley che conteneva tutti i libri, ingredienti per pozioni e gingilli vari per la scuola.

Ogni anno se li faceva arrivare così per non andare in giro a Diagon Alley con la suora che ripeteva istericamente “CAPITO???!!!!”.

 

La carriera di Caposcuola era molto più tediosa di quella di Prefetto: mentre i Prefetti si limitavano solo ad aiutare i prof, i Caposcuola dovevano fare anche il lavoro dei professori al di fuori dalle aule: scrivere sul registro, scrivere lettere al provveditorato, mantenere l’ordine nella scuola…

E Tom, visto che era un così bravo ragazzo, una volta si ritrovò a lavare la schiena alla professoressa di pozioni.

 

E cosa ne pensava Tom? Per Tom andava benissimo da una parte, perché poi gli attribuivano punti alla Casa, ma dall’altra si rompeva le palle, come quella volta a Natale…:

 

“Ehi, Riddle! Aiutami a spostare questi sacchi di muco di vermicoli!” il professor Silente (Trasfigurazione) stava chiamando Tom.

“Si, professore”

Tom prese uno dei sacchi e se lo caricò in spalla.

Mentre lo stava poggiando per terra, quello si bucò e il muco gli andò a finire in faccia.

“Ehi, Riddle, sta’ un po’ più attento! 10 punti in meno a Serpeverde!” disse Silente con una tale soddisfazione che sembrava Emilio Fede quando parla di Berlusconi.

Tom fu portato in infermeria per gravi lacerazioni (quel muco era tossico).

 

***

 

 

Tom (anzi, adesso Voldemort) aveva in mente di avviare la sua carriera di Mago Oscuro già dalla scuola.

Era la fine di Marzo e aveva letto molti dei libri del reparto proibito, tra cui: De Potentissimiss Potionibus e Avadus Kedavres origini e evoluzione.

Non potendo fare molta pratica sulle maledizioni senza perdono, si limitava agli altri incantesimi, diventanto sempre più bravo.

 

 

“Voldemort!” Black stava chiamando l’amico.

“Eh?”

“La Prewett ti fissa più del solito”

“E allora?”

“Ehm… non fissa la tua faccia come le altre volte…”

“E che cosa mai può fissare? Il cazzo?”

“Si”

Tom si affrettò a girarsi per tenere fuori dal campo visivo della Prewett il suo coso (anzi cosetto) (anzi cosettino) (anzi cosettuccio) (anzi cosettuccino) (ino ino ino).

 

 

***

 

 

Era oramai giugno e Voldemort (Tom) aveva imparato a memoria tutti i libri del reparto proibito.

I MAGO lo aspettavano e lui sapeva che sarebbero andati perfettamente.

I compagni avevano smesso di chiedere i compiti, tranne Black, che ogni tanto si faceva scrivere qualche tema.

Tom aveva intrapreso una storia con Maria Nott, e una sera, mentre tornavano da Hogsmade, si fermarono al lago.

Si tenevano la mano (che carini!!!! NdLettrici) (ma quando trombano??NdLettori) e parlavano fitto fitto.

Ma improvvisamente da un cespuglio uscì una Christina Prewett vestita da 007 con occhiali scuri e ricetrasmittente e saltò addosso alla povera Maria.

“GRRRRR!!!! PUTTANA IO TI AMMAZZOOO!!!!!!! MI HAI RUBATO TOM!!” urlava la Prewett, colpendola con la ricetrasmittente.

Voldemort intanto non sapeva che fare. Separale o no?

Alla fine quando la Prewett stava affogando Maria nel lago, Voldemort lanciò uno schiantesimo alla Prewett e la fece finire in acqua.

Subito prese Maria per le braccia e la tirò su mezza fradicia.

Corsero nella sala comune dove oramai tutti sapevano quello che era successo.

Maria andò ad asciugarsi e poi andò in camera di Tom.

Lui stava scrivendo una lettera all’orfanortofio per far sapere alle suore che aveva trovato una casa e che sarebbe passato solo per salutare e ammazzare un po’ di gente che non gli andava a genio.

Quando la lettera partì, Tom si sedette accanto a Maria.

“Ma che voleva quella schizofrenica?” chiese Maria.

“Umh… niente è una che mi sta addosso dall’inizio del primo anno e un giorno mi violentò anche… è stato orribile”.

Tom non aveva ancora detto a Maria che voleva fare il signore oscuro, e quindi era affetto da molti sensi di colpa… ma li accantonò e passò una bellissima serata. (hanno trombato?NdLettori) (No!NdLettrici) (Bo, fate voiNdAutrice)

 

 

***

 

L’espresso per Hogwarts aveva terminato il viaggio e Tom era intento a salutare i suoi amici, tra cui Maria.

“Quando ci rivedremo?” disse lei.

“Non lo so, io ho un tirocinio di lavoro (nella foresta nera) e… ma prometto che appena sono libero ti scriverò!”

“Ok” e gli scoccò un bacio affettuoso.

A due metri di distanza la Prewett sentì tutto e, quando Maria si allontanò…

“TOOOOM!!!” Christina saltò addosso a Tom facendolo cadere a testa per terra “AMMMOOOORE MIOOOO!!!!!!”

“AIUTOOOOO!!!!” gridava Tom.

Black subito corse ad aiutarlo e riusci a scrollargli la Prewett di dosso.

“Tommuccio… me lo dai un bacio d’addio??”

“NO!”

 

 

 

Fine decimo capitolo

 

Grazie per le recensioni.

 

 

Di recente ho aperto un forum… se vi va di visitarlo: www.thejungle.forumcommunity.net

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** L'uccisione della famiglia Riddle ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo undici: L’uccisione della famiglia Riddle

 

 

Tornato all’orfanortofio, Voldemort cominciò a mettere in atto il piano per uccidere i membri della famiglia Riddle.

Eh, già. Perché il caro signor Tom Riddle senior, dopo aver abbandonato Voldemort all’orfanotrofio, si era formato una famiglia purosanguemente babbana e adesso viveva in una villa su una collina di Little Hangleton con tanto di domestica, maggiordomo e giardiniere.

Il piccolo Voldie, allora, un giorno, quando la famiglia si riunì al completo in salotto decise di colpire.

Arrivato al cancello di casa Riddle, suonò il citofono.

“GRRROARRRR!!!” Il suono del citofono era un ruggito di leone (il sig. Riddle senior era molto eccentrico) e fu così forte che Voldemort fece un balzo dalla paura, urtò il cancello e fece scattare l’antifurto.

“Desidera” la voce del maggiordomo gracchio dal citofono.

“Sono una persona che il signor Riddle non vede da molto tempo, però preferirei non dire il mio nome, vorrei fare una sorpresa” disse Voldemort sghignazzando dentro di sé.

“Si accomodi” il maggiordomo premette il pulsante per aprire il cancello.

Voldie si trovò davanti una distesa di erba ben tosata con roseti, ciclamini, margherite e tante altre specie di fiori.

L’erba era divisa da una stradina che portava all’ingresso della casa.

Bussò alla porta.

TOC TOC.

Il maggiordomo aprì.

“Buonasera signore, il signor Riddle che è così bastardo da non alzarmi la paga e la sua famiglia sono in salotto, se mi vuole seguire…”

“Certo” Voldemort doveva uccidere anche il maggiordomo.

Arrivarono difronte ad una porta di legno a due ante e il maggiordomo disse:

“Mi aspetti fuori, ora la vado ad annunciare al signor Riddle che non mi alza mai la paga nonostante io gli pulisca le scarpe e le mutande ogni giorno”

“Oh, non è necessario… Avada Kedavra!

Il povero inserviente stipendiato morì sul colpo.

Voldemort aprì la porta.

Il signor Riddle e la moglie si stavano ubriacando sul divano, mentre il figlio stava scrivendo una lettera d’amore con uno strano aggeggio (una macchina da scrivere, erano negli anni 30-40).

Riddle si alzò di botto e disse:

“Buonasega!!! Vuole un po’ di Chardonnet?”

“Oh, no grazie io sono… chiese Voldemort.

“Cara metti del vino al nostro caro avvocato…” Riddle accennò a Voldemort.

“Oh, si, certo! Avvocato le è piaciuto ieri notte??” la moglie era più ubriaca del marito.

“AEDESSO BASTAAAAA!!!!!! FATEMI SCRIVERE IN PACE LA MIA LETTERAAA!!!!!!” il figlio nevrotico (perché la fidanzata l’aveva lasciato) stava urlando a squarcia gola.

“Signor Riddle vorrei dirle una cosa….”

“Mi dica avvocato… azzeccagarbugli!!! Ah, ah ah… sentito, amore!!! Azzeccagarbugli!!!”

Voldemort, che aveva sempre odiato i Promessi Sposi, stava per perdere la calma.

“RIDDLE!!! IO SONO SUO FIGLIO TOM ORVOLOSON RIDDLE!!!! L’aveva persa.

“Si… come no… quello che mi ha incendiato il cappello… ma raccontala ad un altro…!”

“Davvero non ti ricordi di tuo figlio che hai lasciato nell’orfanotrofio? Quello che fu capace di fare questo?” e con un gesto della bacchetta bruciò il cappello sull’attaccapanni.

“Oh, cazzo” Riddle deglutì “speravo che non saresti mai venuto”.

“E io invece sono venuto” disse Voldemort, facendo ritornare normale il cappello “e ho imparato molto di più che far bruciare un cappello… Avada Kedavra!”

L’anatema colpì uno specchio (che si frantumò) (NOOOO!!! 7 anni di sfigaaa!!!!NdVoldemort) e cominciò a rimbalzare su tutti gli oggetti, distruggendoli.

Poi l’incantesimo colpì il figlio Tom, e da lì rimbalzò sulla moglie.

Caddero morti.

“UH!!! AHAHAHAHA! Che figataaaa!!!! Lo fai di nuovo???” Riddle era suonato.

“Con piacere, ero venuto per questo! Avada….”

Dlin Dlon chiamata dal purgatorio per il signor Riddle senior: sua moglie le augura buon Natale!!!

Avavda Kedavra!”Voldie aveva compiuto la sua missione.

In un batter d’okkio rimise spekki, lampade e mobili a posto e poi uscì dalla stanza.

 

 Fuori dal salotto, Voldemort incrociò la domestica, che chiese:

“La posso accompagnare alll’uscita? Suppongo che sia un amico del signorino Tom…”

“No grazie, faccio da solo Avavda Kedavra!

 

Dlion Dlon chiamata dall’inferno per Tom Orvoloson Riddle: suo padre le augura una morte precoce!

 

 

 

Fine undicesimo capitolo

 

Grazie per le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Tirocinio nella Foresta Nera ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo dodici: Tirocinio nella Foresta Nera

 

 

 

Voldemort se ne era oramai andato da Little Hangleton e aveva comperato una casa a Londra; si era fatto un invidiabile guardaroba da mago e stava partendo per la Foresta Nera.

Il suo bagaglio era semplicemente di un paio di mutande.

Con una smaterializzazione da 100.000.000 di dollari su conto corrente (questa non lo so dove mi è uscita…-_______-) arrivò nella Foresta Nera in un batter d’occhio.

Aveva davanti un sentiero di pietruzze, costeggiato ai due lati di erba folta e rigogliosa (suona un po’ Rowling’s style… )

Voldemort si addentrò nella boscaglia.

Poiché era giorno, le uniche bestie che c’erano erano qualche snaso, un po’ di pixie….

Insomma tutta roba inutile, che però ti facevano girare le palle.

Ton stava per lanciare un incantesimo ad un pixie, mentre alzava la bacchetta, la creaturina gli prese il naso con le sue fragili manine (manine un cazzo! Fanno maleeeeNdVoldemort) e cominciò a strapazzarlo tirando pizzichi e sputandogli sopra.

Mentre si svolgeva questo, uno snaso gli addentò un polpaccio e Voldemort cacciò un urlo sovrumano.

“AAAAARRRRGGGGGGGGGHHHHHH!!!!!!!!!!”

Immediatamente un Erkeling (vedi Gli animali fantastici: dove trovarli (come mi piace a fa la prof!!)) di passaggio fu attirato dall’urlo e si avvicinò al povero little Voldie (perché era ancora little) e, scambiandolo per un bambino (era un Erkeling miope e poi Tom si era appena fatto la barba) cominciò a morderlo per vedere se era buono da mangiare.

Voldemort si stufò.

Prese la bacchetta e cominciò a lanciare Avade Kedavre a raffica, non risparmiando nessuno nel raggio di 5 kilometri.

 

La notte poi, si fecero vive anche chimere, grifoni, ippogrifi e altri animali ugualmente pericolosi.

Voldemort camminava nell’oscurità con la bacchetta sguainata e…

SPALT!

“Cazzo, no! Merda di ippogrifo!” (come fai a capire che è merda di ippogrifo? NdAutrice) (E’ bianca a pallini rossi! NdVoldie) (ma guarda che quella è gialla a quadratini marroni!NdAutrice) (no!Io ho sempre ragione, ricorda!NdVoldie) (Mah… comunque è gialla a quadratini marroniNdAutrice)

Improvvisamente un ippogrifo dalle ali spiegate (sono stata spiegata?NdSconsolata) (Zelig è dall’altra parteNdAutrice) (Oh, scusatemiNdSconsolata) planò verso Voldemort, atterrando a mezzo metro da lui.

Voldemort subito stabilì un contatto visivo con l’ippogrifo, ma sfortunatamente un moscerino carnivoro che si faceva un giro da quelle parti decise di dar fastidio al futuro-signore-oscuro.

Il moscerino ronzò vicino le orecchie di Voldemort, ma lui resistette.

Allorta cambiò e cominciò a ronzare davanti agli occhi, ma Voldie resistette anche stavolta (e non mi chiamare Voldie!!!NdVoldie).

Il moscerino carnivoro, siccome era carnivoro e in bocca aveva una fila di denti come un pescecane, decise di addentare le parti basse di Voldemort.

Bastò un piccolo morso da moscerino, appunto, e Voldemort urlò come non mai, ruppe il contatto visivo e si buttò per terra contorcendosi e tenendosi le…. Avete capito.

L’ippogrifo per un attimo restò immobile, poi si mise in testa un fiocchetto rosa e disse:

“Umpf! Tutti uguali gli uomini!”

 

 

***

 

Erano passati due anni e Voldemort aveva affrontato molte delle bestie della foresta, ma mancavano ancora quelle più pericolose.

Stava camminando per una stradina che da un lato aveva un piccolo torrente confinante e si accorse che a destra c’era una piccola casina di legno.

Deciso a scoprirne di più, Voldemort bussò alla porta.

TOC TOC.

“Chi osa rompere i testicoli al più grande mago di tutti i tempi???” tuonò una voce all’interno della casa.

“Ehm… sono Lord Voldemort, lieto di fare la sua conoscenz…”

SBONG!

Il padrone della casina aveva aperto la porta, sbattendola in faccia a Voldie, che si spiaccicò sul muro.

“Allora?? Dov’è questo Lord Voldemort??”

“So-sono qui….” Tom uscì tipo sottiletta dalla parete.

“Cosa vuoi?” il padrone di casa era un uomo alto, con i baffi che finivano a riccioli alle estremità e vestito di viola. La moglie l’aveva lasciato quindi era esaurito.

“Be’, passavo da queste parti, ho visto la casina e…”

“Perché passavi da queste parti??” chiese sospettoso.

“Per diventare il più grande mago di tutt…”

“Hai sbagliato professione, caro, ci sono già io che sono il più grande mago di tutti i tempi!”

“Ma quando lei non ci sarà più… potrei prendere io il suo posto! Se solo mi insegnaste…”

“Io non ti insegno un corno!”

SBONG!

E sbattè per la seconda volta la porta in faccia a Voldemort.

Ma non si arrese.

TOC TOC

“Chi osa rompere i testicoli al più grande mago di tutti i temp…”

“Si, si abbiamo capito, mi faccia entrare per favore le devo dire una cosa”

“Che cosa vuole da meeee?????”

“Voglio che lei mi insegni i suoi trucchi! La pagherò!”

Il padrone aprì la porta.

“Oh, ma potevi dirlo suuubiiiiiiito, vieni, entra caro, saprai tutto quello che vorrai sapere!”

“Grazie”.

L’uomo fece accomodare Tom su un divanetto logoro a forma di banana e gli servì del tè.

“Mi toglierebbe una curiosità, signore?” disse Voldie.

“Oh, ma certo… solo che… per ogni curiosità bisogna dare ehm… un incentivo!”

Voldemort prese il borsellino e diede al padrone di casa uno zellino.

“E tu cosa vorresti sapere dandomi solo un misero zellino!”

“AVADA…” Tom si stava scaldando.

“Ok ok ok ti dirò tutto” il padrone di casa sudava freddo.

“Come si chiama? Qual è il suo nome?”

“Mi chiamo Rin Tin Tin!”

“BHUHAHAHAHAHAAH!!!!! Co-come il cane della fiction!!!!! BUHUHAAHAHAHA!!!!”

“Be’ si, in effetti l’hanno chiamato Rin Tin Tin in mio onore… modestamente…”

“AHAHAHAHAAH!!!!!!”

“Guardi che non c’è niente da ridere! E’ un nome nobile!” Rin Tin Tin si era offeso.

“Ah… ma qual è il suo cognome?” chiese Tom, preparandosi ad una nuova risata: chi si chi chiamava con un nome così strano non poteva avere un cognome non altrettanto strano.

“No, io mi chiamo solo Rin Tin Tin, Rin di nome e Tin Tin di cognome!!”

“BHUAHAHAHAHAAHAH!!!!!!!!”

“FUORI DI QUIIIIIII!!!!!!!!! SE E’ VENUTO SOLO PER PRENDERMI IN GIRO SE NE VADA!!!!! O IO…”

Voldemort gli fece passare davanti al naso una moneta da un galeone, ripetutamente.

“Ok ok ok puoi rimanere, basta che non ridi più per il mio nome”.

 

 

***

 

Dopo ben tredici anni in balia di Rin Tin Tin, Voldemort imparò molte cose sul sangue di drago, sulla merda di ippogrifo (che era GIALLA A QUADRATINI MARRONI!!!!) e su tante altre cose.

Nell’ultimo anno del tirocinio di Voldemort Rin Tin Tin morì per abuso di alcolici (ecco cosa ci faceva con tutti i soldi che gli davo per incentivo! NdTom) e gli fu fatto un funerale da un paio di berretti rossi.

 

Voldemort ripartì per Londra, deciso a fondare una sua organizzazione che lo avrebbe portato a dominare il mondo, e secondariamente alla purificazione del sangue magico.

L’associazione aveva già un nome: Mangiamorte Club.

 

 

 

Fine dodicesimo capitolo

 

Grazie per le recensioni.

 

 

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Capitolo 13
*** Il progetti del Mangiamorte Club ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo tredici: Il progetto del Mangiamorte Club

 

 

 

“Casa, dolce casa!”

Voldemort (abituiamoci a chiamarlo così) era ritornato nella sua dimora, si era preso una settimana di pausa per ambientarsi e per riposarsi e aveva scoperto una femmina di serpente della Foresta Nera nella sua borsa: la chiamò Nagini.

Sul Mangiamorte Club c’erano due problemi: dove fare le riunioni e come fare seguaci.

Allora Voldie comiciò a spedire lettere a tutte le famiglie purosangue fissate della Gran Bretagna:

 

Carissimi Signori,

Sono Lord Voldemort e sto creando un gruppo anti-mezzosangue.

Vorrei preservare la stirpe magica pura e senza interruzioni babbane.

Se siete d’accordo con me, potrete trovarmi a Londra, in via Della Serpe numero 13.

 

Distinti saluti,

 

                                                                        Lord Voldemort,

                                                            Presidente del Mangiamorte Club

                                                                        “Perché babbano non è buono!”

 

 

A quanto pare il nostro Voldemort si era inventato anche uno slogan: “Perché babbano non è buono!”.

Aveva spedito la lettera ai Malfoy (Arnold e il fratello i compagni di scuola), ai Black (quel deficiente amico suo che oramai si era dimenticato di Tom), ai Lestrange, ai Rookwood, agli Avery, ai Dolohov, McNair, ai Tiger, ai Goyle, e agli Evan.

Sulla lettera c’era anche il sigillo dello zio Voldie: il marchio Nero.

L’aveva creato quando stava in bagno a fare i suoi bisognini: non aveva nulla da fare, doveva aspettare che la ***** uscisse, aveva sottomano carta e penna…

 

 

Adesso rimaneva: dove fare le riunioni??

In casa, ovvio.

Eh, no!

Se no lo scoprono troppo facilmente!

Ci vuole un’altra dimora!

Va be’ temporaneamente a casa.

 

***

 

 

 

I Malfoy (uno dei quali era il papà di Lucius che presto sarebbe venuto perché stava facendo il settimo anno ad Hogwarts) risposero subito alla chiamata e anche Tiger e Goyle, insieme Black, che si portò dietro suo nipote: un certo Nott (il papy di Theodore, amico di Dracuccio).

 

Arrivarono a casa di Voldemort e il padrone di casa non si fece attendere.

 

“Buonasera signori! Siete qui per il Mangiamorte Club?” chiese educatamente Voldemort, facendoli accomodare in salone.

“Si, io sono Arnold Malfoy e questo è mio fratello, che tra un po’ di tempo porterà anche suo figlio” disse Malfoy.

“Noi invece siamo Black e mio nipote Nott” biascicò Black, che nonostante sapesse che Tom si faceva chiamare Voldemort non lo riconobbe.

“Tiger e Goyle, piacere” risposero i due, urtando un vaso, che cadde.

Dal piano di sopra si levò l’urlo della governante di Voldemort, subito la donna corse in salotto e quando vide il vaso rotto sussurrò:

“Chi è stato??? Il colpevole si faccia  avanti! O lo…” e battè minacciosamente il matterello sulla mano.

“Ehm… noi!” dissero Tiger e Goyle, stupidi come sempre.

“FUORI DI QUIIIIIIIIIIII!!!!!!!!” gridò la governate prendendo a matterellate i poveri due ebeti.

Quando la scenata finì, Voldemort era scandalizzato e sdrammatizzò:

“Bene, gradite qualcosa? Te’, caffe’, birra, vino, latte…?” propose Voldie.

“Oh, no grazie, vorremo subito iniziare con il Mangiamorte Club” disse Arnold Malfoy.

“Bene, allora il Mangiamorte Club, come vi ho spiegato nella mia lettera, consiste nell’eliminazione di sudici mezzo-sangue dal sistema magico!”

“Allora ci stiamo!” Disse Black.

“Va bene, allora ci vediamo dopodomani qui…” Poi Voldemort notò l’espressione di terrore che aveva il giovane Nott, e aggiunse “non vi preoccupate, cambierò governante…” Nott si rassicurò subito, Voldemort continuò : “e cominceremo subito con i piani d’attacco!”

“Arrivederci!”

“Arrivederci!”

 

***

 

Disteso sul letto, Voldemort realizzò che il suo sogno si stava avverando.

Stava portando a compiere il progetto di tutta la sua vita.

Ora che aveva come alleati i Malfoy, Tiger e Goyle, Black e Nott…

Un momento, Nott.

Questo nome gli suonò familiare.

Si sforzò di ricordare…

Uhm… vediamo…

Non lo aveva di certo incontrato all’orfanotrofio…

Nemmeno nella Foresta Nera…

Non a Londra…

Hogwarts?

Si, a Hogwarst c’era un ragazzo che si chiamava Nott…

No, un momento era una ragazza.

 

Voldemort si alzò di scatto.

“Oh, cazzo”

Si mise le mai tra i capelli.

“MARIAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!”

E se quel Nott era il nipote di Black…

E se Black era lo zio di quel Nott…

Voleva dire che…

 

“BLACK SI E’ SPOSATO CON MARIAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!”

 

 

Be’ cosa vuoi, Voldie: chi tardi arriva male alloggia!

 

 

Fine tredicesimo capitolo

 

Grazie per le recensioni.

 

Voldie: beh…credo che questa storia sia quasi finita, no?

Autrice: si…mancano solo 3 capitoli…

Voldie: quindi questo vuol dire che tre soli 3 capitoli mi darai finalmente la paga???

Autrice: solo se le recensioni aumenteranno!!!

Voldie (rivolto ai lettori): glom… abbiate pietà di me… RECENSITEEEEEE!!!!!!!!!

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Capitolo 14
*** I primi delitti del Mangiamorte Club ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

 

Capitolo quattordici: I primi delitti del Mangiamorte Club

 

La governante fu spedita in Scozia per motivi oscuri a noi (…) e Voldemort stava preparando la fatidica riunione.

Rosier Evan (NON EVANS), Dolohov, e McNair gli avevano mandato una lettera per assicurare la loro presenza.

 

La lista dei Mangiamorte oramai era quasi piena:

-                  Arnold Malfoy

-                  Il fratello di Arnold

-                  Tiger

-                  Goyle

-                  Nott

-                  Black

-                  Rosier Evan

-                  Dolohov

-                  McNair

 

Mancavano solo:

-                  Lucius Malfoy

-                  Rookwood

-                  Rodolphus Lestrange

-                  Bellatrix Black

 

 

Lucius Malfoy sarebbe venuto tra un paio di mesi perché era ancora ad Hogwarts insieme a Rookwood, Rodolphus e Bellatrix, invece, si stavano per sposare e sarebbero venuti dopo il viaggio di nozze.

 

***

 

“Bene, signori, il nostro primo delitto sarà la famiglia Prewett!” esclamò Voldemort, mentre tutti lo guardavano incredulo.

“Mi, scusi, ma i Prewett sono di famiglia purissima…” accennò Rosier Evan.

“Si, ma sono decisamente babbanofili! Persone come loro non devono esistere sulla faccia della terra!” Voldie le sa dire bene le bugie!!! Ah, la cara Christina…

 

Voldemort e i neo-Mangiamorte erano di fronte a casa Prewett.

Da una finestra s’intravedeva un figura di una donna che stava cagando.

Era lei.

Era Christina Prewett.

“Entriamo in casa, saccheggiate, rompete, uccidete. Ma la donna cagatura lasciatela a me! E quando avete finiti, uno di voi deve pronunciare con la bacchetta “Morsmodre”, capito?” disse Voldemort.

“SISSIGNORE, CAPITANO!” risposero i Mangiamorte in coro.

Voldie si addentrò nella casa.

La Prewett stava ancora cagando e la porta del bagno era aperta.

Voldemort bussò, ricordandosi le buone maniere.

“Chi cazzo è????”  disse come risposta la Prewett.

“Ehm… Posta!” azzardò Voldemort.

“Cosa?”

“No.. non va bene… dunque… Pizza!”

“Pizza nel cesso??”

“AEEE E VA BENE!!! SONO TOM ORVOLOSON RIDDLE, MERDA, VOGLIO ENTRARE!!!”

“Uh, ma potevi dirlo prima, Tommuccino caro che eri ritornato, aspetta ora esco!”

Dopo 2 minuti la Prewett si presentò con un completino intimo semi-trasparenete.

“Allora, cioccolatino…l’hai capito che io solo posso darti quello che nessun’altra potrà mai…”

“AVADA KEDAVRA!”

Christina Prewett cadde al suolo stecchita.

“Si! Finalmente non mi stai più davanti al cazzo brutta sciaquetta!” Voldemort era contentissimo.

Subito corse nel cortile e realizzò che i mangimorte se ne erano già andati, tranne una: Rosier Evan.

“AMOOOORE!!! COME SEI STATO CORAGGIOSO!!!” disse Rosier con fare adulante.

“Oh, no, eccone un’altra!” mormorò sotto voce Voldemort.

 

***

 

Gazzetta del Profeta lunedì 29 agosto

 

Scrive Rita Skeeter, inviato speciale del giornale.

 

Con grande rammarico, la giornalista più affascinate, avvenente e intelligente del pianeta, vi comunica la scomparsa di Christina Prewett e dei suoi undici figli illegittimi che vivevano con lei in casa sua.

Gli autori del delitto se ne sono andati lasciando una specie di “firma” sulla casa: un teschio con un serpente in bocca.

Si presume che gli assassini siano i membri del “Mangiamorte club”, gruppo fondato da un certo Lord Voldemort (che talaltro anche molto carino, quindi idoneo ad intraprendere una storia con me… Voldie se per caso leggi questo articolo scrivimi all’indirizzo rita_la_bona @giornalistesexy.com!! ).

Gli auror, che di norma sono solo scansafatiche nullafacenti e stupiti, non come me, sono sulle tracce dei Mangiamorte.

 

 Successivamente, mentre i Mangiamorte (Voldie era rimasto a casa con la febbre) (povero chiccho!!!NdRita&Rosier) facevano fuori la famiglia Dearbon, gli auror intervennero e catturarono Rosier Evan (chissà perché proprio lei…NdAutrice) (ultimamente era un po’ assillante…NdVoldie) (Non mi dire che c’entri tu!NdAutrice) (ehm…ho dato un piccolo incentivo…NdVoldie)…

 

 

Nel frattempo i Mangimorte mancanti (Lucius, Bellatrix, Rookwood e Rodolphus) si aggregarono e fecero diventare il Mangiamorte Club l’istituzione più potente del mondo dopo quella di Al Qaeeda.

 

 

 

Fine quattordicesimo capitolo

 

 

Grazie per le recensioni.

 

 

Voldie: che cosa vuoi dire con “l’istituzione più potente del mondo dopo quella di Al Qaeeda??”

Autrice: che in quegli anni avevate raggiunto il massimo dello splendore e della potenza!

Voldie: e il capitolo lo interrompi così?! Senza altre aggiunte?!

Autrice: perché che ci dovevo aggiungere?

Voldie: che io sono bello, simpatico, affascinante, ricco, sexy, bono, figo, un genio a letto… bla bla bla…

 

 

 

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Capitolo 15
*** E per Voldie Olè Olè ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo quindici: E per Voldie Olè Olè!

 

 

“Miei cari Mangiamorte… questa è la scaletta delle uccisioni!”.

Voldemort era intento a tenere una riunione di Mangiamorte.

Dopo l’attentato ai Prewett erano passati circa 8 anni e era stato costretto a cambiare luogo d’incontro e per l’occasione aveva scelto una piccola stanza di albergo a 0,00001 stelle, 1metro x 1metro.

Nonostante tutto c’entravano.

Ritorniamo a noi.

Voldemort srotolò un foglio di pergamena davanti agli occhi dei Mangiamorte.

C’era scritto:

 

Famiglie

Bones (Babbanofili)

McKinnon (Babbanofili)

Weasley (Parenti dei Prewett)

 

Auror 

Meadowes, Dorcas

Fenwick, Benji

Paciock, Alice

Paciock, Frank

Potter, Lily

Potter, James

 

 

“Gli Auror li farete fuori eventualmente ogni volta che ve li trovate davanti… la prima famiglia che eliminerete sarà… Bones!!” Disse Voldemort entusiasto.

Alla schiera dei Mangiamorte si erano aggiunti Travers, Regulus Black e Barty Crouch jr.

 

***

 

 

La casa dei Bones era distrutta in tutti i sensi.

I proprietari erano stati Avadakedavrati e i Mangiamorte si erano divisi in due gruppi: i Lestrange, Travers, Black, Dolohov, Crouch jr, Regulus Black e McNair erano nascosti dietro un muro; Lucius, gli altri Malfoy, Nott, Tiger, Goyle e Rookwood invece stavano sopra un albero, con un mantello dell’invisibilità addosso ciascuno.

“Allora, Lucillo che cazzo dobbiamo fare??? Dimmi tu che cazzo dobbiamo fare perché io non ci sto capendo più NIENTEE!!!!!” Rodolphus Lestrange stava gridando attraverso un specie di ricetrasmittente a forma di paperella; il destinatario era Lucius Malfoy.

“Ascoltami, Roddy, prima di tutto mantieni la calma, CAPITO MANTIENI LA CALMA???!!!! E non mi chiamare Lucillo!”

“Si, Lucillo, capito” e intanto ‘Roddy’ diceva tra sé e sé “ok.. io sono calmo… si sì io sono calmissimo! Ci saranno un trentina di Auror lì fuori che mi ammazzeranno, ma sono calmissimo!!! Si, si! Calmissimo, calmissimo…”

“Di’ a Travers di uccidere Dorcas Meadowes, tanto ce l’ha a tiro… e non mi chiamare Lucillo!” Lucius stava dando ordini.

“Senti, visto che io sono mooolto calmo, proprio calmissimo, ti passo a Travers!” Rodolphus era proprio ‘caaaalmiiiiisssimo’!!! Così calmo che cominciò ad avere il tic all’occhio.

“Qui Travers a Lucillo, mi senti Lucillo?”

“NON MI CHIAMARE LUCILLO!!! Lancia un’Avada a Dorcas Meadowes, da lì ce la puoi fare…”

“E chi sarebbe ‘sta Dorcas?”

“Quella con la maglia blu! Scemo!”

“Ah ok… Avada Kedavra!”

Dorcas cadde morta.

Subito Travers fu individuato e venne catturato.

“LUCIUS, MI DICI COME FACCIO A STARE CALMO???” Rodolphus aveva riacquistato il controllo della ricetrasmittente magica a forma di paperella.

“Smettila di fare l’isterico! Intanto abbiamo fatto fuori una della lista! Ora direi di passare a…Fenwick!” rispose Lucius.

“MA TI SEI FUMATO UNA CANNA??? ANDIAMOCECNE AL PIU’ PRESTO DA QUI!!!”

 

***

 

 

“Malfoy?”

“Presente!”

“Nott?”

“Presente!”

Voldemort stava facendo l’appello per vedere se i Mangiamorte c’erano tutti.

“Travers?”

Nessuna risposta.

“Travers?”

Niente.

“HO DETTO TRAVERS????!!!”

“Ehm… e’ stato catturato…” mormorò Regulus Black.

“Cosa?” Voldemort stava per andare su tutte le furie.

“Ma non si preoccupi! In compenso abbiamo fatto fuori Dorcas Meadowes e Benji Fenwick … sa, quelli della lista!”

“SOLO DORCAS MEDOWES E BENJI FENWICK???” Voldemort per la rabbia cominciò a tirare Avada Kedavre a destra e a manca, e una colpì il povero Regulus.

“Pa… padrone! Avete ucciso Regulus Black!” disse scandalizzato Barty Crouch jr.

“GRRR!!! VUOI FARE LA STESSA FINE??? PREGO, ACCOMODATI!!!!!”.

 

 

 

Fine quindicesimo capitolo

 

Grazie per le recensioni.

 

Tanto per chiarire, Voldemort alla fine non ammazza Barty Cruoch jr.

 

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Che ne dite di una recensione?? Mica fa così schifo il capitolo??

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** La Profezia ***


Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

Lord Voldemort: vita, morte e miracoli

 

L’agghiacciante biografia del Signore Oscuro

 

Capitolo sedici: La Profezia

 

 

 

 

Avevamo lasciato Il Mangiamorte Club nel più pieno splendore, GIUSTO???

Quindi adesso inevitabilmente cadrà.

 

 

AHAHAHAHA!!!!!

 

 

Passarono un po’ di anni e Luicus per caso (PER CASO…) si trovava alla Testa di Porco a bere un po’ di burrobirra…

All’improvviso Albus Silente entrò e si sedette ad un tavolo poco distante dal suo.

Ordinò un sorbetto al limone (no?) e cominciò a leggere un giornale.

Dopo un po’ arrivò anche una donna rachitica, con centinaia di oggetti di bigiotteria che sembrava aver appena svaligiato un negozio…

Si sedette allo stesso tavolo di Silente e cominciarono a parlare.

 

SBONG!

 

D’un tratto Lucius cascò dalla sedia.

Il barista se ne accorse, gli andò vicino e gli sussurrò:

“Se mi fai rompere quella sedia mi dovrai pagare e poi ti sbatterò fuori a calci in culo”.

Lucius stava per andarsene di pensiero suo, ma una cosa lo fece restare.

La Cooman comiciò a roteare gli occhi e a dire qualcosa:

“Vorreiii un braaaaandyyyyy, vorreiiii uun braaaaaandyyy!!!!!”

Decisamente Lucius si avviò verso l’uscita, quando la Cooman cambiò discorso.

Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore… nato da chi lo aveva tre volte sfidato, nato sull’estinguersi del settimo mese…

“LEI!!! SI, DICO A LEI, CON I CAPELLI BIONDI GELATINATI E CON QUEL BASTONE A FORMA DI SERPENTE… SI RENDE CONTO CHE SE NON CHIUDE QUELLA PORTA SUBITO PRENDEREMO TUTTI UNA BRONCHITE??? FUORI DI QUI!!!!!!!” Urlò il barista.

Infatti Lucius era rimasto con la maniglia tirata della porta ad ascoltare la Cooman.

Venne spedito a casa con il sedere rosso.

 

***

 

“DAVVERO?? LUCIUS MI STAI DICENDO IL VERO???”

“Si, padrone, io ho sentito davvero questa cosa…”

“MI STAI DICENDO CHE LE TETTE DELLA ANDERSON NON SONO RIFATTE???”   

“Padrone, lo so che per lei è uno shock, ma cerchi di razionalizzare…”

“Umh… forse hai ragione non è così grave… bene ora puoi andare!”

“Si, arrivederci padrone… e ehm… ci sarebbe un’altra cosa che vi dovrei dire…”

“Spara! Dopo la notizia della Anderson sono disposto a sentire tutto!”

“Ecco… allora… Era alla Testa di Posco e ho visto Albus Silente e una vecchia deforme che parlavano…”

“Sarà la sua fidanzata…”

“Si, può darsi… comunque questa ha comiciato a parlare strano, quasi a fare una profezia…”

“Oh, una profezia??” Voldemort era molto superstizioso!

“Si, diceva ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore… nato da chi lo aveva tre volte sfidato, nato sull’estinguersi del settimo mese…

“Oh, no”

“Cosa c’è padrone?”

“Mi sono rotto un’unghia! Va bene si… ci penserò su a questo fatto della profezia… prevedo che avremo qualche testa da tagliare…”

“Padrone, ma la ghigliottina non esiste più…”

“ERA UNA METAFORA, IDIOTA!”

 

***

 

Voldemort si rigirava nel letto, senza riuscire a prendere sonno.

Continuava a pensare al colloquio della sera prima.

-Ma com’è possibile che le tette della Anderson non siano rifatte?? Bah…- rifletté Voldemort.

-Eppure… eppure secondo me un po’ di silicone lì ci deve essere!- si disse deciso alla fine.

Si addormentò.

 

La mattina seguente…

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNN!!!!!!!!!!!

“Umpf… sveglia del cazzo!”

La sveglia fece sobbalzare Voldemort, che cadde dal letto.

Mentre si stava rialzando, gli venne in mente qualcosa:

“Ma…ma certo!” disse, battendosi una mano sulla fronte, “I Potter!”.

 

 

 

Fine

 

ehm…

 
Fine

 

 

 
 
Se volete conoscere il seguito, cioè l’uccisione dei Potter, leggete la mia Perché veramente Voldemort non uccise Harry

Se questa storia vi è piaciuta avete il dovere di recensire.

Se volete visitare il mio forum www.thejungle.forumcommunity.net

Per altri aneddoti istruttivi, leggete Harry Potter.

Già l’avete fatto, vero? XDDD

 

 

 

Ed ecco una mia piccola song-fic di arrivederci e di ringraziamenti per voi lettori che avete pianto e riso (in realtà secondo me vi siete fatti le migliori dormite…) con questa fanfiction!

 

Adattamento della sigla dei Flistone.

 

Voldie,

lo zio Voldie,

ti diverti con L’Avada, tu!

Quando

vedi Potter

sbagli sempre qualcosina o più!

 

Vieni

con il Mangiamorte Club

pieno

di cretini col mantel!

 

Voldie,

lo zio Voldie,

e l’Avada te la metti in cul!

 

 

 

 

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