Il mio Cuore per Te di Oxydebast (/viewuser.php?uid=197559)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno ***
Capitolo 2: *** Due anni prima ***
Capitolo 3: *** Risveglio ***
Capitolo 4: *** Un cuore che Ama e che Odia ***
Capitolo 1 *** Ritorno ***
Il mio Cuore per Te
PREMESSA DOVEROSA
Eccoci qui! Storia drammatica e per di più a capitoli, la
mia prima storia a capitoli, dopo alcune storie brevi ho voluto
cimentarmi in qualcosa di più impegnativo (spero solo non sia
una schifezza), tenterò di terminarla in 3 capitoli, al massimo
4.
Siccome sono particolarmente impegnato con università, lavoro,
casa e tutto ciò che è possibile immaginare devo
purtroppo aggiungere che non riuscirò a mettere il 2°
capitolo subito ma verso metà/fine aprile, quindi vi chiedo di
portare pazienza.
Comunque fatemi sapere la vostra con una recensione, sono curioso di
sapere se vi è piaciuta o meno.
Ritorno
Erano ormai ore che stavano seduti in spiaggia a parlare, entrambi
desideravano un bacio ma c'era un problema, la timidezza, nonostante
stessero insieme ormai da parecchio tempo Sora era sempre indeciso sul
da farsi e capitava spesso che Kairi fosse costretta a prendere
l'iniziativa.
-Sarà il momento giusto?-, questo era il pensiero fisso di Sora ogni volta.
-Ti sbrighi a baciarmi si o no?- e questo era quello che pensava Kairi quando Sora titubava.
Kairi riusciva a leggere nei suoi occhi il desiderio di baciarla,
riusciva a leggergli dentro e sapeva che anche questa volta doveva
prendere lei l'iniziativa, altrimenti avrebbero passato l'intero
pomeriggio a parlare di quanto fosse azzurro il mare.
-Ti vuoi dare una mossa!?-, esordì Kairi facendo sussultare Sora che la guardò sorridendo imbarazzato.
-Scusa, è che...-
-Lo so-, disse Kairi impedendogli di finire la frase, -So che sei in
imbarazzo, lo sono anch'io, ma non posso aspettare in eterno-, concluse
arrossendo; Sora sorrise mentre appoggiava una mano sulla guancia di
Kairi e avvicinandosi lentamente unì le loro labbra in un caldo
bacio.
Forse erano eccessivamente timidi ma a loro piaceva così, calmo,
lento, quasi innocente, in questo modo riuscivano a godersi ogni
singolo attimo del loro rapporto senza correre inutilmente, ma di colpo
Kairi si fermò.
-Aspetta un secondo-, disse girandosi e rovistando dentro la borsa.
-Co-cosa?-, balbettò Sora preso alla sprovvista.
-Chiudi gli occhi-, disse Kairi dolcemente.
Sora li chiuse e un istante dopo aver chiuso gli occhi sentì qualcosa di caldo e morbido avvolgergli il collo.
-Adesso puoi aprirli-, sussurrò Kairi.
Riaprendoli Sora vide Kairi rossissima in viso e una lunga sciarpa rossa, stupito prese tra le mani un lembo di stoffa.
-L'ho fatta io per te-, disse Kairi guardando in basso, -In questi
giorni ho imparato a lavorare a maglia e ho pensato di farti un regalo-
Sora era sempre più stupito, non si facevano molti regali tra
loro (complice la timidezza) e quei pochi, avevano sempre un
significato simbolico; ma quella sciarpa, forse, significava qualcosa
di più.
-È bellissima-, disse infine Sora, -Grazie-, poi diventò rosso, per la timidezza e per il caldo.
-Ora toglila-, disse Kairi sorridendo, -Fa caldo, non c'è bisogno che la tieni su-
-Va bene-, disse Sora leggermente sudato, -La metterò non appena si alzerà la brezza-
Calò il silenzio tra i due ma stavolta Sora non si fermò
a pensare, andò subito a catturare le labbra di Kairi.
-Ti amo-, le sussurrò interrompendo per un istante quel piacevole contatto.
Mentre erano ancora presi da quel bacio un rumore di applausi li interruppe.
-Uno splendido quadretto, nulla da ridire, degno dei migliori film
romantici però Kairi, che delusione, potevi almeno rispondergli
"Anch'io"-
Sora e Kairi cominciarono a guardarsi attorno allarmati per capire da
dove provenisse quella voce stranamente famigliare, finché non
notarono una figura incappucciata completamente vestita di nero alle
loro spalle, appoggiata ad una palma.
-CHI SEI!?-, urlò Sora scattando in piedi. Una mezza idea su chi fosse ce l'aveva, ma non voleva crederci.
-Sora vecchio mio, che ti prende? Non è da te dimenticare gli
amici-, il tono era sfacciatamente sarcastico e provocatorio.
-RIVELA IL TUO VOLTO!-, urlò ancora Sora, ormai aveva capito chi era.
-Come vuoi-, disse la figura incappucciata rivelando il suo volto, il
presentimento di Sora era fondato, quella figura altri non era che Riku.
-COS'È CHE VUOI RIKU?-, urlò Sora mettendosi in guardia.
-Riku!-, esclamò Kairi sorpresa coprendosi la bocca con le mani.
-Ehi che accoglienza!-, esclamò Riku fingendosi offeso, -Uno non
si rifà vivo per due anni e lo salutate così?-
Nel cuore di Sora cominciarono ad accavallarsi innumerevoli ricordi ed emozioni molto discordanti tra loro.
-Cos'è che vuoi?- Non è certo una visita di piacere
questa-, dell’ingenua tenerezza di poco prima non c'era
più traccia, rabbia e dolore avevo preso il sopravvento.
-Vedo che vai dritto al sodo, non vuoi neanche sapere cosa mi è successo in questi due anni?-
Sora se lo stava chiedendo dal primo momento in cui l'aveva
riconosciuto, quello che aveva davanti era sì Riku, ma
fisicamente era diverso da come lo aveva affrontato due anni prima, era
più magro, aveva la pelle giallognola e spesse occhiaie
circondavano i suoi occhi, i capelli erano secchi, radi e spenti,
sembrava molto stanco.
-Cosa ti è successo Riku?-, chiese Kairi mettendosi in piedi.
-Bella domanda, non è buffo che lei si preoccupi più di te?-
Riku stava volutamente stuzzicando Sora e lui stava lentamente
abboccando, con lo sguardo fece segno a Kairi di non intromettersi.
-Cosa mi è successo non è lungo da spiegare, quando due
anni fa anziché eliminarmi mi lasciasti andare ero messo molto
peggio di adesso, sul serio Sora, dopo avermi ridotto in quello stato
pietoso sarebbe stato di buon gusto eliminarmi ma no, ritenesti
migliore l'idea di lasciarmi vivere anche se agonizzante-
-Yen Sid mi aveva ordinato di finirti ma ti ho risparmiato
perché speravo che col tempo saresti cambiato, che avresti
capito i tuoi errori, abbandonato l'oscurità e che saresti
tornato da noi-, orribili ricordi di una furiosa lotta tornavano a
tormentare Sora dopo così tanto tempo.
-Beh! Come puoi vedere sono tornato, ma non ho abbandonato l'oscurità, quindi puoi intuire che non sono cambiato-
Il silenzio calò tra i due, fu Sora a spezzarlo.
-Credevo che ce l'avresti fatta ma mi sbagliavo, sei sempre stato forte
e speravo in un tuo cambiamento, da quando hai lasciato la luce il
mondo è diventato più buio-
Erano nemici da tempo ma prima ancora erano stati amici, quasi
fratelli, avevano passato insieme l'infanzia e gran parte
dell'adolescenza prima che Riku passasse all'oscurità,
nonostante tutto Sora sperava ancora io un suo cambiamento.
-Non fare il sentimentale con me Sora, ho passato gli ultimi due anni
corrodendomi nell'odio e nel desideri di vendetta, certe cicatrici non
guariscono sai?-
Un flashback fulminò Sora. Riku agonizzante ai suoi piedi. Il
Keyblade macchiato di sangue I segni della lotta intorno a loro.
-Capisco l'odio che provi ma non mi hai dato scelta, stavi diventando troppo pericoloso e andavi fermato-
-Forse sì, o forse no, mi ricordo di averti chiesto di unirti a me, dopo tutto eravamo amici-
-Hai detto bene, lo eravamo-, quell'ultima parola era dolorosa da
pronunciare ma Sora non poteva apparire debole, sapeva bene che Riku
tramava qualcosa quindi decise di giocare d'anticipo, -Non mi hai detto
però cosa vuoi-
-Infatti- ,disse Riku mentre il vento si alzava, -Come ho già
detto ho passato due anni d’inferno grazie a te ma un po' te ne
sono grato perché mi hai fatto capire molte cose-, da quando
aveva fatto la sua comparsa Riku era rimasto perfettamente immobile e
questo faceva innervosire Sora, -Primo: ho capito perché mi hai
battuto e la risposta si trova ora davanti a me-
Sora non capiva, Riku stava parlando di Kairi ma non era chiaro come
lei avesse decretato la sua sconfitta 2 anni prima, lui l’aveva
affrontato perché c’era in gioco il destino dei mondi e
Kairi, essendo una delle principesse dal cuore puro, era finita
prigioniera in mano sua, battere Riku equivaleva a salvare lei e i
mondi, a quel tempo non c’era altro motivo per cui si erano
affrontati.
-Normale che tu sia confuso, ho impiegato molto per capirlo ma per te
la farò facile, quel giorno la mia superiorità era
evidente, eri destinato a perire sotto il mio potere eppure non appena
lei si risvegliò-, disse Riku indicando Kairi e facendo
sussultare Sora, -Le sorti dello scontro cambiarono-
Un nuovo flashback affiorò nella mente di Sora, lui in ginocchio
davanti a Riku al limite delle forze, Riku pronto per il colpo di
grazia, la voce di Kairi che lo chiamava, che lo spingeva a reagire.
Con uno scatto evitò il colpo mortale e contrattaccò.
-Secondo-, la voce di Riku riportò Sora al presente, -Solo dopo
capii cos’era realmente accaduto, voi due siete sempre stati
legati in modo speciale ed è stato quel legame a sconfiggermi,
qualcosa di immensamente potente ma al tempo ancora acerbo- Sora non
capiva dove volesse arrivare ma continuava a lanciare sguardi agitati a
Kairi cominciando a temere per la sua incolumità.
-Terzo: nel cuore è racchiusa ogni sorta di emozione, sentimento
e ricordo ma non è questo il punto, il punto è che quel
giorno qualcosa è successo quando i vostri cuori sono entrati in
contatto, qualcosa di inaspettato, sul momento non capii ma col tempo
realizzai cos' era successo e che poteva tornarmi molto utile, a patto
che sarebbe maturata abbastanza per essermi utile-
Sora continuava a non capire ma di una cosa era certo, riguardava anche Kairi.
-E così è stato-
-Smettila di farneticare Riku, cosa vuoi?-
Sora era troppo agitato per seguire i ragionamenti di Riku ma questi rispose con molta calma.
-Kingdom Hearts-
Un "No" soffocato sfuggì dalla bocca di Kairi mentre Sora era più allerta che mai.
-Come sai per creare la porta è necessario riunire parecchi cuori, cosa che io non ho il tempo ne la forza di fare-
-E allora cosa sei venuto a fare qui? Il tuo obbiettivo è irraggiungibile, vuoi costituirti?-
-Tutt'altro-, un ghigno si era formato sul volto di Riku, -Non sono mai
stato così vicino al successo come ora, devi sapere che per
creare la porta bastano anche due cuori, tuttavia devono essere molto
speciali-, le intenzioni di Riku stavano venendo lentamente a galla,
-Devono essere legati in modo particolare, un legame uguale a quello
che notai quel giorno e lo stesso che ho visto poco prima cresciuto di
intensità-
Sora non capiva, si voltò verso Kairi che aveva un'espressione interrogatoria.
-Quello di cui ho bisogno sono due cuori legati indissolubilmente dal legame più potente che esista, l'amore-
Le carte erano state scoperte e finalmente Sora capì, sia lui che Kairi erano in pericolo.
-Dovrai lottare per avere i nostri cuori!-, esclamò Sora evocando il Keyblade.
-Lo so bene, ma ho intenzione di cominciare da lei-, con uno scatto
fulmineo Riku alzò il braccio e scagliò un dardo oscuro
contro Kairi ma Sora deviò il colpo col Keyblade.
-Stai bene?-, chiese Sora a Kairi che era caduta a terra.
-S-sì-, rispose lei spaventata.
-Complimenti Sora, sei sempre in ottima forma-, disse Riku applaudendo.
-E tu sei un bastardo-, pensò Sora prima di rivolgersi a
Kairi, -Devo portarti al sicuro, stammi vicino-, disse tendendole la
mano.
-Non vi resta che provare-, sussurrò Riku evocando degli Heartless che si schierarono difronte a loro.
-Sora ho paura!- disse Kairi stringendosi a lui.
-Stammi vicino, ti porterò al sicuro-
Sora osservava gli Heartless per capire di quale tipo fossero ma non
gli aveva mai visti prima, non avevano i caratteristici occhi gialli e
non possedevano né antenne né altre caratteristiche,
avevano una forma umanoide ma alcuni camminavano a quattro zampe mentre
altri su due, erano completamente neri eccetto delle sottili striature
bianche che percorrevano la forma dei muscoli definendoli molto bene,
per il resto nessun tratto somatico, solo pelle tesa là dove
dovevano trovarsi occhi, naso e bocca.
-Belli vero?-, disse Riku compiaciuto dello stupore di Sora, -Sono una
razza nuova creata personalmente da me per dare la caccia a chiunque
indichi loro-
Quelle creature erano inquietanti, si muovevano a scatti convulsi e non si capiva da che parte guardassero.
-Puoi chiamarli Seekers se ti va, non ho pensato ad un nome particolare-
-Sora...-, balbettò Kairi.
-Tranquilla, non si avvicineranno a te-
Era abbastanza sicuro che i Seekers avrebbero attaccato prima lui,
probabilmente lo vedevano come una minaccia e non era il caso di
combattere a testa bassa con Kairi così vicino visto che non
conosceva le capacità di quelle creature.
-Stammi vicino ma non troppo o potrei colpirti-, si raccomandò Sora.
-Va bene-, rispose Kairi distanziandosi un poco.
Per qualche secondo Sora e i Seekers si studiarono poi uno di loro
scattò in avanti e fece un balzo contro di loro, prontamente
Sora lo colpì facendolo allontanare ma prima che toccasse terra
scomparve senza lasciare traccia.
-Interessante non trovi?-, disse Riku divertito dall'espressione stupita di Sora, -Invisibilità, un bel potere-
-Proprio bello!-, pensò Sora guardandosi attorno, -Potrebbe riapparire in qualunque momento e in qualunque punto-
L'urlo di Kairi fece voltare Sora appena in tempo per vedere il Seeker
balzare su di lei, prontamente Sora scansò Kairi ma così
facendo subì il colpo ad un fianco.
-BLIZZARD!-, ruggì Sora e il Seeker venne scaraventato via da un dardo di ghiaccio.
-Stai bene?-, chiese Kairi rialzandosi.
-Sì-, mentì Sora reggendosi il fianco.
Nonostante il colpo subito in pieno il Seeker era di nuovo in piedi e sembrava non aver subito danni.
-Inutile lanciare magie, le mie creature ne sono immuni-, disse Riku fiero.
-Energia-, sussurrò Sora per chiudere la ferita ma questa guarì di poco.
-Un simpatico effetto collaterale-, Riku era sempre più fiero,
-Neanch'io conosco fino in fondo il loro potere, che ne dici di darmi
una mano a scoprirlo?-
-Sarcastico e bastardo, non è cambiato per niente-
-Sora! Attento!-
Il Seeker era di nuovo partito all'attacco ma Kairi avvertì in
tempo Sora che con un colpo di taglio fortunato eliminò
l'Heartless.
-No!-, esclamò Riku.
-Resistenti alla magia ma non al Keyblade-, disse Sora mettendosi in guardia, -Una buona notizia per me-
-Non illuderti Sora, ti è andata bene perché lei ti ha
avvertito-, Riku levò in aria la mano, -Ma come te la cavi con
più di uno?-, appena abbassò la mano i Seekers
all'unisono scattarono verso Sora.
-Kairi stai giù!-
Uno dopo l'altro i Seekers attaccarono Sora in perfetta sincronia,
appena uno terminava l'attacco l’altro prendeva il suo posto
impedendo a Sora di contrattaccare.
-Maledetti!-
Sora cadde e subito i Seekers gli saltarono addosso, d'istinto
gridò "Protect" e la barriera si formò intorno a lui
respingendoli e permettendogli di rialzarsi, ansante Sora si
guardò attorno, alcuni Seekers erano a terra, altri si stavano
rialzando con fatica, sembrava che la magia avesse avuto un effetto
diverso su quelle creature.
-Protect è una magia difensiva, perché ha respinto così gli Heartless?-
Rifletté per un momento e un’idea di cosa fosse successo gli venne in mente.
-Che siano resistenti solo alle magie offensive e che quelle difensive abbiano un effetto maggiore?-
Era un’idea stramba, in quel caso Riku avrebbe commesso un errore molto grave di valutazione.
-Non resta che provare e vedere-
-Sora stai bene?-, la voce preoccupata di Kairi fece voltare Sora.
-Tutto bene, ho avuto fortuna-
Non voleva che Riku intuisse che aveva capito quindi caricò un
Seeker che si era appena rialzato ma volontariamente voltò le
spalle agli altri che gli balzarono di nuovo addosso.
-PROTECT!-, urlò prontamente Sora e i Seekers vennero respinti di nuovo.
Quello che aveva caricato venne lanciato più lontano di tutti
gli altri e svanì nell’oscurità, un altro grido di
disprezzo da parte di Riku fece capire a Sora di aver intuito bene.
-Di questo passo non devo far altro che correre verso un Seeker e usare Protect o un incantesimo simile per eliminarlo-
Sora si rimise in guardia osservando i Seekers rialzarsi innervositi.
-Lasciate perdere Sora, pensate a Kairi prima!-
Riku aveva cambiato i piani, attaccando Kairi Sora non avrebbe potuto
fare molto, combattere difendendo un persona era difficile e pericoloso.
-Maledetto!-, esclamò Sora mettendosi subito tra i Seekers e Kairi.
-Sora-, Kairi gli si strinse contro.
-Ascoltami bene, devi fare come prima, stammi vicino ma non troppo-
Kairi annuì e lasciò un po’ di spazio tra se e Sora.
-Sciocco!-, esclamò Riku, -Non puoi difendere te stesso e lei troppo a lungo, prima o poi cadrai-
Riku non aveva torto, combattere in quel modo consuma molto velocemente
le energie ma a Sora bastava portare Kairi in un posto sicuro, lo
scontro era secondario.
Nonostante la resistenza nulla dei Seekers alle magie difensive Sora
non avrebbe potuto fare granché, le magie avrebbero colpito
anche Kairi, non restava che combattere sperando in un colpo di fortuna.
-La baracca!-, s’illuminò Sora.
All’interno della baracca c’era il punto d’imbarco
della Gummiship, da li Kairi avrebbe potuto chiedere aiuto e andarsene.
-Stai attenta a quello che faccio e stammi sempre dietro-, sussurrò Sora a Kairi.
-Va bene-, rispose lei.
Sora e i Seekers si studiarono di nuovo per qualche secondo poi uno dopo l’altro scomparvero.
-Dannazione!-, Sora si era dimenticato di quel potere, -Devo fare in
fretta-, girandosi sussurrò a Kairi, -Corriamo alla baracca-
Fianco a fianco Sora e Kairi cominciarono a correre, un Seeker comparve
davanti a Kairi ma Sora lo colpì in pieno anche se non
abbastanza forte da eliminarlo. Un altro Heartless attaccò Sora
che fece appena in tempo a parare ma il Seeker gli aveva afferrato il
Keyblade impedendogli di attaccare.
-Sora!-, Kairi si era fermata.
-Non pensare a me, CORRI!-, gridò Sora cercando di divincolarsi.
Non appena Kairi riprese a correre tutti gli altri Seekers comparvero
su di lei, fu un rapido susseguirsi di eventi, Kairi che urlava, Sora
che dava un calcio al Seeker e puntava il Keyblade verso Kairi,
l’ “Aero” gridato da lui, i Seekers che venivano
respinti e uno di loro che scompariva nell’oscurità.
-Kairi!-, Sora corse verso di lei che era inginocchiata al suolo, la magia era ancora attiva.
-Sora-, mormorò Kairi guardandolo con gli occhi lucidi dalle lacrime.
-Stai bene?-
-Sì ma cos’è successo?-
-Ho fatto appena in tempo a lanciare Aero su di te, è una magia difensiva-, disse con un sorriso.
Quello che era appena successo aveva fatto venire in mente a Sora una
strategia, finché Kairi restava troppo vicino lui non poteva
combattere, ma se Kairi era al sicuro protetta dalle magie lui poteva
muoversi liberamente, determinato Sora puntò il Keyblade di
nuovo verso Kairi, quello che stava per fare avrebbe esaurito tutte le
sue energie magiche ma almeno lei sarebbe stata al sicuro.
-Protect, Aero, Reflex-, una dopo l’altra le magie avvolsero
Kairi, -Così sarai al sicuro finché non avrò
finito-
-Sciocco!-, tuonò Riku, -Per fare quelle magie hai esaurito tutta l’energia magica, non puoi lanciarne altre!-
-È vero quello che ha detto?-, chiese Kairi a Sora.
-Sì, ma…-, disse Sora prima che Kairi potesse
protestare,- l’ho fatto perché sei la cosa più
importante per me, io posso difendermi anche senza magie-, avrebbe
voluto accarezzarle una guancia per rassicurarla ma le magie glielo
avrebbero impedito.
-Sei comunque un incosciente-, disse Kairi guardandolo severa, -Grazie-, aggiunse infine sorridendo.
Sora si voltò e si rimise in guardia, i Seekers erano di nuovo in piedi nonostante il colpo tremendo di Aero.
Ne rimanevano 10.
-A Radiant Garden ne ho affrontati mille, che vuoi che siano 10?-
-Metà di voi sulla ragazza, gli altri su Sora-, ordinò Riku, -Spezzate quelle magie!-
5 Seekers scomparvero mentre gli altri attaccarono Sora sempre in perfetta sincronia.
-Dannazione, nonostante le perdite sono ancora in piene forze-
Erano attacchi rapidi e concatenati perfettamente, i Seekers non si
intralciavano a vicenda anzi, tentavano di aprire la guardia di Sora
per il compagno successivo.
-Devo trovare un modo-
Il grido di Kairi fece sussultare Sora che intuì che l’attacco verso di lei era cominciato.
-Maledizione!-, doveva cambiare stile di combattimento.
Durante l’attacco un Seeker perse l’equilibrio per via
della sabbia sconnessa, Sora ne approfittò per bloccarne uno col
Keyblade e ne respinse un altro con un calcio mandandolo verso un
compagno che lo schivò, approfittando di quell’istante
Sora trapassò il Seeker che aveva bloccato col Keyblade, ne
restavano 4 da lui, diede un’occhiata a Kairi Aero non
c’era più.
-Stai bene Kairi?-, chiese Sora ritornando con lo sguardo sui Seekers.
-Sì, uno di loro è scomparso quando mi hanno attaccato-
Quella era una bella notizia, ne restavano 8 in tutto e i 4 che aveva
davanti sembravano spaesati quando due di loro scomparvero.
-Cos’avranno in mente?-, pensò Sora mettendosi in guardia.
Con uno scatto i due Seekers visibili corsero verso Sora che si
preparò a riceverli, doveva farli avvicinare abbastanza per
coglierli di sorpresa con una tuffo laterale seguito da un colpo ad uno
dei due, ma appena furono abbastanza vicini si fermarono, Sora rimase
interdetto per quel comportamento quando sentì qualcosa colpirlo
alla spalla destra e al fianco sinistro, i due Seekers ricomparvero
davanti a lui, con un rapido movimento Sora lancio il Keyblade verso
quello alla sua destra che venne colpito in pieno e scomparve,
vedendolo disarmato i Seekers lo attaccarono in gruppo ma Sora
richiamò il Keyblade con la mano sinistra e riuscì a
colpire la maggior parte di loro con una spazzata, un altro scomparve,
ne restavano 6.
-Tutto qui?-, disse Sora passando il Keyblade nella mano destra e guardando Riku, -Piaciuto il trucchetto?-
Riku aveva il volto contratto dalla rabbia, -Te lo concedo, è stata una mossa astuta-
-Sora, un altro è andato!-, la voce di Kairi portava un’altra buona notizia.
Sora si voltò un secondo e vide che anche Protect era svanito, restava Reflex.
-Di questo passo ce la faremo-
-Basta così!-, ordinò Riku, -Attaccate Sora, lasciate stare la ragazza-
Obbedienti i Seekers si schierarono intorno a Sora, ne restavano 5, non appena si mise in guardia i Seekers scomparvero.
-Non ancora!-, Sora cominciò a guardarsi attorno ma non vide nulla.
Un colpo alla gamba fece cadere Sora in ginocchio poi uno alla spalla
seguito da uno al braccio sinistro, Sora fece roteare il Keyblade ma
non colpì niente, un altro colpo alla schiena e uno allo stomaco
lo fecero cadere faccia a terra.
-È finita per te Sora!-, gridò Riku.
-Sora, guarda la sabbia!-, Kairi aveva visto qualcosa ma Sora non
capiva, fissò la sabbia difronte a se ma non vide nulla,
d’un tratto comparve una fossetta larga un piede dal nulla e a
quel punto capì, i Seekers erano invisibili ma non incorporei,
sulla sabbia lasciavano comunque le loro orme.
-Grazie-, mormorò silenziosamente Sora rialzandosi.
Si guardò attorno e notò che erano disposti in cerchio
attorno a lui, non era di certo una tattica originale, di proposito
Sora voltò le spalle ad uno di loro fingendo di guardare
altrove, con la coda dell’occhio vide le orme sprofondare di un
palmo, il Seeker aveva saltato, rapidamente Sora si voltò e
diede un colpo di taglio al Seeker, uno sbuffo di oscurità
segnalò che era finito.
Gli altri Seeker non riuscirono a reagire in tempo e Sora ne approfittò per trapassarne un altro che sparì.
-Che tu sia maledetto Sora!-, ringhiò Riku, della calma con cui
si era presentato non c’era ormai più traccia.
-Finisco con loro e sono da te-
Sora tentò di colpirne un altro ma questi riuscì a
scartare di lato evitando il colpo, all’unisono i Seekers
tornarono visibili.
-Finalmente si gioca allo scoperto-
Gli Heartless sfoderarono gli artigli, Sora notò quanto fossero
lunghi e fu contento che tutti quegli attacchi non fossero stati
mortali.
Un urlo di Kairi fece voltare Sora, vide Riku in piedi difronte a lei intento ad annullare Reflex.
-No!-, esclamò Sora distraendosi e permettendo a un Seeker di attaccarlo.
Riuscì ad evitare una parte dell’attacco ma un artiglio
andò a segno rompendogli il braccio sinistro, approfittando
della vicinanza Sora lo eliminò con un colpo netto, scomparso il
Seeker il braccio gli si afflosciò lungo il corpo.
-Creature schifose!-, il dolore era lancinante, non riusciva a muovere in nessun modo l’arto, -Ancora 2 ed è fatta-
I Seekers rimasti caricarono da due lati, Sora saltò ma uno dei
due lo imitò e riuscì a prendere Sora al volo
conficcandogli tutti gli artigli nella schiena.
Urlando di dolore Sora riuscì a coordinarsi durante la caduta e
colpì il Seeker che svanì, ne restava uno solo.
-Sora! Aiuto!-, Kairi era rannicchiata al suolo, Riku non era ancora riuscito a spezzare Reflex.
-Andiamo! Non ho tempo da perdere!-, gridò Sora all’ultimo Seeker.
L’Heartless si chinò in avanti e caricò Sora che
fece lo stesso con il Keyblade, impattarono violentemente l’un
l’altro ma Sora riuscì a trapassarlo e ad eliminarlo.
Senza perdere tempo Sora corse verso Riku e Kairi ma a metà
strada Reflex cadde e Riku afferrò per la gola Kairi
sollevandola.
-NO!-, urlò Sora sollevando il Keyblade per colpire Riku.
Fulmineo Riku sguainò il suo Keyblade e colpì Sora in
pieno facendolo cadere a terra e mettendogli un piede sul petto.
Kairi si divincolava e tentava di aprire la mano di Riku ma era troppo
forte per lei, Sora vide i suoi occhi puntati su di lui che chiedevano
aiuto.
Sora tentava di divincolarsi, provò a sollevare il Keyblade ma
con un colpo Riku glielo fece cadere di mano, ormai inerme non gli
restava altro da fare che guardare Kairi, la persona che amava, morire
per mano di colui che una volta era il suo più caro amico.
Tendendo debolmente una mano verso di lui Kairi disse le sue ultime
parole , -So… ra-, poi i suoi occhi si chiusero e le braccia le
caddero lungo i fianchi.
-NOOO!-, l’urlo straziante di Sora riecheggiò per tutta la
spiaggia, le lacrime cominciarono a solcargli il viso, -KAIRI!-
Lentamente un cuore più luminoso del normale uscì dal petto di Kairi e Riku lo afferrò al volo.
-Osserva il potere di questo cuore, il potere di un cuore che ama!-,
Riku sollevò al cielo il cuore trionfante, sul suo volto era
dipinta un’espressione inumana, quasi bestiale.
Mosso dalla rabbia Sora afferrò la caviglia di Riku e gliela
torse facendolo cadere, con uno scatto fulmineo riprese il Keyblade e
gli sferrò un terribile colpo al fianco sinistro. Il grido di
Riku si unì al suono di ossa rotte, probabilmente qualche
costola aveva ceduto, fatto questo si voltò verso il corpo
accasciato a terra di Kairi.
Quando il cuore viene perduto il corpo scompare e può crearsi un
Nessuno ma Sora non aveva intenzione di far sparire il corpo di Kairi,
se sarebbe riuscito a recuperare il cuore allora lei sarebbe tornata in
vita ma non avrebbe fatto in tempo a recuperarlo, il corpo di lei stava
già svanendo, quindi puntò il Keyblade verso di lei.
-Sei un folle!-, gridò Riku alle sue spalle, -Quello che stai
per fare potrebbe ucciderti!-, Riku era riverso a terra, la caviglia
non era più in grado di sostenerlo e la frattura alle costole
doveva essere molto grave, dei rivoli di sangue sgorgavano ai lati
della bocca.
-Avrebbe più senso che vivere senza di lei-, mormorò Sora.
Riku lo guardò per un istante, -Sopravvivrai, lo sento, ti
aspetterò al Grattacielo della Memoria-, così dicendo
aprì un varco di oscurità e ci si trascinò dentro,
-Se rivuoi indietro il suo cuore non farmi aspettare!-, disse chiudendo
il passaggio.
-Non mancherò-
Sora stava puntando il Keyblade verso Kairi, quello che stava per fare
poteva essergli fatale, quando l’energia magica si esaurisce si
può attingere all’energia fisica.
-Nessuno è sopravvissuto ad una scelta simile-, le parole di Yen
Sid rimbombavano nella testa di Sora, -Non si sa ancora quali possano
essere gli effetti collaterali di una tale scelta per chi sopravvive-
Raccolte le energie Sora si preparò a lanciare la magia.
-Avrebbe più senso che vivere senza di te-, sussurrò guardando la sua amata un’ultima volta, -STOP!-
Con una potenza mai vista la magia colpì Kairi avvolgendola di
luce, un cristallo la ricoprì sospendendola nel tempo e
bloccando il suo svanire, ce l’aveva fatta, non l’avrebbe
persa del tutto, ormai allo stremo Sora cadde sul cristallo,
l’ultima cosa che vide fu il volto di Kairi e il suo Keyblade cadere a terra.
-Ebbene sì! Una storia a capitoli, finalmente ho trovato il coraggio, spero solo non mi menino sulla pubblica piazza.
(Bash)-Capo niente pubblica piazza, abbiamo esplorato nuovi orizzonti e va bene così!
(Moxy)-Giusto fratello! Finalmente siamo d'accordo su qualcosa!
* si danno il 5 *
-Grazie ragazzi, siete sempre i migliori. * li abbraccia *
-Ok capo, però non esagerare con le smancerie!
-Adiamo Bash! Il capo è solo contento.
-Allora dovrebbe abbracciare qualcun altro, non noi.
-E su questo ti dò ragione * si aggiusta la cravatta * ed è infatti arrivato il momento dei saluti.
Saluto angel_94 che legge&corregge tutto quello che scrivo, un
grazie per lei è sempre d'obbligo, saluto tutti coloro che
riescono ad ispirarmi anche senza volerlo nella vita quotidiana, un
grazie anche a voi ed infine saluto tutti coloro che hanno letto questa
storia e li ringrazio profondamente per aver dato una possibilità alla mia storia, ricordate di farmi sapere tutto quello
che pensate in una recensione.
Spero di riuscire a mettere al più presto il secondo capitolo ma per il momento da Oxydebast è tutto.
Stay tuned!
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Capitolo 2 *** Due anni prima ***
Due Anni Prima
*Esplosione*
Ed eccoci di nuovo qua, dopo parecchio tempo dal 1° capitolo.
Non sto qui ad annoiarvi, volevo solo dirvi che per il 3° (e
probabilmente ultimo) capitolo ci sarà da aspettare mooooolto di
più (problemi su problemi).
Mi sono dimenticato di dirvi nel capitolo scorso che i fatti raccontati
avvengono cronologicamente dopo KH II e in questo capitolo spiego cosa
è successo due anni prima dei fatti accaduti nel 1° capitolo.
Per il momento è tutto, buona lettura e lasciate una recensione per dirmi cosa ne pensate.
Due
anni prima
C’era
voluto parecchio tempo, nessuno l’avrebbe mai sospettato, persino Yen Sid era
rimasto stupito.
Interi
mesi passati a cercarlo da un mondo all’altro e lui era rimasto sempre lì,
sotto gli occhi di tutti nella parte non ancora ristrutturata della Fortezza
Oscura.
-Sei furbo Riku-, pensò Sora osservando
l’imponente portone di fronte a se, -Mesi
interi di estenuante ricerca e tu eri sempre qui, comodo e al caldo-
Sora
osservava intensamente il portone non perché avesse qualcosa di interessante o
particolare, ma perché dietro di esso si trovava quello che una volta era il suo
migliore amico.
-Sora?-,
la voce di Paperino catturò l’attenzione del ragazzo.
-Che
c’è?-, rispose Sora senza però distogliere lo sguardo.
-Ecco...-,
cominciò Pippo, -È vero che Yen Sid ci ha chiesto di accompagnarti, ma se
vuoi...-
-Lo
affronterò da solo-, disse Sora secco, -Dopotutto Yen Sid ha espressamente
detto che se non è possibile fermarlo bisogna eliminarlo e se sarà necessario
voglio che sia in uno scontro alla pari-
Paperino
e Pippo si scambiarono una rapida occhiata.
-Sii
prudente-, disse Paperino.
-Gorsh!
Nel caso le cose si mettano male...-
-Non
accadrà-, disse Sora appoggiando la mano sulla maniglia del portone.
-Perché? Tra tutti quelli a cui
poteva accadere perché proprio tu? Cosa ti è successo?-
Lentamente
il portone si spalancò e altrettanto lentamente Sora lo attraversò, tra poco
lui e Riku si sarebbero affrontati e l’idea che solo uno dei due poteva uscirne
vivo faceva star male Sora.
-Perché? Dimmelo, perché?-
Con uno
scatto il portone si richiuse lasciando Sora nel buio più totale, non aveva
paura, dopo tante volte che aveva affrontato l’Oscurità ormai il buio non gli
faceva nessun effetto.
-Posticino accogliente-
Lentamente
gli occhi di Sora si abituarono all’oscurità permettendogli di vedere quel
tanto che basta per non andare a sbattere, facendo comunque attenzione
ricominciò a percorrere il corridoio e dopo pochi passi notò che dal fondo proveniva
una debole luce rossastra.
-Bene, non ne potevo più di
camminare al buio-
Il
corridoio si affacciava su una gigantesca stanza circolare, ad illuminare la
scena un enorme cuore cremisi che pendeva dal soffitto, senza sorprendersi
troppo Sora notò che contro i muri della stanza erano disposte le sette principesse
dal cuore puro, ognuna addormentata nel proprio cristallo, ne mancava solo una.
-Ben
arrivato, Sora -
La voce
di Riku fece sobbalzare il ragazza, si guardò intorno e lo vide, si trovava dell'altra parte della stanza.
-Che
c’è? Mi sembri stupito-, il tono di Riku era a metà tra il divertito e
l’orgoglioso, Sora notò che stava osservando il cuore estasiato.
-Affascinante
non trovi? Centinaia di cuori riuniti nello stesso luogo-
Sora
guardò il cuore, la grandezza faceva intuire che Riku era molto vicino al suo
obbiettivo, anche se probabilmente non c’era modo di farlo ragionare Sora provò
lo stesso, almeno avrebbe avuto delle risposte.
-Perché
lo fai Riku?-
L’albino
prese un profondo respiro.
-Ti
ricordi quando sono caduto vittima dell’Oscurità e Ansem ha preso il controllo
del mio corpo?-
Sora
annuì, certe cose non si dimenticano facilmente.
-Al
tempo c’era parecchia Oscurità nel mio cuore, ero ancora un ragazzino, non
sapevo come sfruttarla ma lui sì, lui sapeva come e aveva capito che il mio era
un potere diverso da quello di tutti gli altri, anche se ancora sopito-
Quei
dettagli sconvolsero Sora, Riku non aveva mai parlato volentieri di quel fatto
accaduto anni prima.
-Alla
fine ho combattuto contro di lui e ho vinto ma col passare del tempo dentro di
me sentivo crescere qualcosa, forse non se n’è mai andato del tutto o forse
quel potere si è risvegliato, sta di fatto che l’Oscurità aumentava dentro me
giorno per giorno, all’inizio non ne ero felice, avevo lottato tanto e comunque
stava tornando a tormentarmi-, una breve pausa, -Ne ero spaventato, temevo che
mi avrebbe divorato ma non fu così, pian piano cominciai a controllarla e a
piegarla al mio volere, non avevo mai provato un potere simile-
Riku
abbassò lo sguardo e fissò Sora negli occhi.
-Nessuno
dovrebbe negare la propria natura sai?-, un leggerò sorriso comparve sul suo
volto.
-Quand’è
che l’hai capito?-, chiese Sora.
-Da
talmente tanto che non ricordo il momento preciso, so soltanto che da quella
volta tutto mi è sembrato più chiaro-, con lo sguardo tornò sul cuore, -Tu lo
sapevi già, non è vero?-
Sora
abbassò lo sguardo, quello che aveva intuito aveva trovato conferma, Riku era
cambiato.
-Sì-
-Non sei
mai stato un tipo particolarmente sveglio, ma come amico non ci si può
lamentare, noti molte cose che agli altri sfuggono-, Riku tornò a guardare
Sora, -Che ne dici?-, mosse qualche passo verso lui, -Perché non ti allei con
me? Anche tu hai un grande potere, insieme potremmo essere i padroni
incontrastati di tutti i mondi-, così dicendo tese la mano verso Sora.
-Mi
dispiace Riku, come sai Luce e Oscurità non stanno bene insieme-
Riku
abbassò la mano, -Avevo immaginato una risposta simile, quindi cos’hai
intenzione di fare?-
-Mi è
stato ordinato di fermarti con ogni mezzo, ma se ti arrendi senza combattere
forse...-
Una
risata roca proruppe dalla bocca di Riku, -Dopo tutto quello che ho combinato
cosa pensi che mi farà quel vecchio di Yen Sid? Mi tirerà le orecchie e mi
sgriderà?-
Riku non
aveva torto, aveva commesso un atto gravissimo, il peggiore che si possa
commettere, raccogliere cuori per creare la porta per Kingdom Hearts.
-Hai il
cuore buono Sora, ma ormai è tardi per tornare indietro, ho abbastanza cuori e
tutte e sette le principesse, ormai manca poco e tu sei solo un contrattempo-
Sora non
capiva, Riku non aveva tutte e sette le principesse, mancava Kairi all’appello,
l’aveva salutata poco prima di partire, non poteva trovarsi li.
-Stai
bluffando!-, disse Sora con un tono leggermente più alto del normale, -Non hai
tutte e sette le principesse-
-Davvero?-,
un ghigno beffardo comparve sul volto di Riku, -E allora lei che ci fa qui?-
Riku si
spostò di lato rivelando il corpo di Kairi accasciato a terra.
- KAIRI!-,
Sora sussultò vedendola, - Com’è possibile? Prima di partire si trovava alle
Isole del Destino!-
-Sorpreso
vero?-, Riku si stava godendo il volto di Sora stupito, -Da quando sono sotto
il mio comando gli Heartless sono diventati molto più efficienti-
- Kairi!
Mi senti?-, Sora era molto preoccupato, lei era l’ultima persona cara che le
era rimasta.
-Sta
bene non temere, mi serve viva per portare a termine il mio
obbiettivo-
La
rabbia in Sora stava aumentando velocemente, quello che aveva di fronte non era
più il Riku che conosceva, era l’ennesimo essere oscuro che tentava di dominare
sui mondi e come tale andava fermato.
-Non ci
riuscirai! Preferirei che le cose vadano diversamente ma ormai è chiaro-, Sora
evocò il Keyblade mettendosi in guardia, -Sei troppo pericoloso e devi essere
fermato-
Riku non
si scompose, aveva ottenuto ciò che voleva.
-Bene
allora-, a sua volta evocò il Keyblade, -Pensi di potermi sconfiggere?-
I due si
scambiarono intensi sguardi di odio, si studiavano per capire quale fosse il
momento giusto per attaccare.
Erano
cresciuti insieme, si erano allenati insieme per anni, entrambi conoscevano
perfettamente lo stile dell’altro, la differenza in quello scontro l’avrebbe
fatta la resistenza e la forza bruta, Sora studiava l’ambiente intorno a se.
-È una stanza circolare, molto grande, non
dovrei avere problemi a muovermi-, l’attenzione gli cadde su Kairi, si
trovava esattamente dietro Riku, -Devo
allontanarlo da lei, non vorrei colpirla per sbaglio-
D’un
tratto Riku abbassò l’arma e fece qualche passo in avanti, alquanto inopportuno
durante un duello ma Sora non attaccò, conosceva Riku, quella poteva essere una
trappola.
-Che
c’è?-, chiese Riku beffardo, -Non ne approfitti?-
-Non
sono stupido Riku, conosco i tuoi trucchetti, vuoi farmi avvicinare per poi
colpirmi a tradimento-, il sorrisetto di Riku sembrò confermare quella teoria.
-Ma
bravo, hai intuito la mia tattica ma devo farti una correzione-, con uno scatto
fulmineo Riku sollevò il braccio, -Non serve che ti avvicini-, così dicendo
lanciò un dardo oscuro contro Sora che, preso alla sprovvista, fece appena in
tempo a deviarlo perdendo di vista Riku che scomparve nella semi-oscurità della
stanza.
-Fregato come un novellino!-, Sora
cominciò a guardarsi freneticamente intorno, non riusciva a vederlo da nessuna
parte, -Dannazione! Sono allo scoperto!-
Un
leggero fruscio fece alzare lo sguardo a Sora appena in tempo per vedere Riku
scendere in picchiata su di lui, con una balzo in avanti riuscì ad evitarlo
appena in tempo.
-Sei
veloce!-, disse Riku rimettendosi in guardia.
-E tu
sei furbo-, disse Sora facendo altrettanto.
I due si
studiarono di nuovo in silenzio ma Sora era distratto da Kairi, il
combattimento non doveva prendere pieghe troppo violente altrimenti ci sarebbe
finita in mezzo per sbaglio.
Rapido
come una saetta Riku caricò Sora che riuscì ad evitare l’attacco con un po’ di
difficoltà.
-È diventato più veloce-, pensò Sora rimettendosi in
guardia, probabilmente non era tutto lì, dopotutto non lo vedeva da mesi.
Con
altrettanta rapidità Riku tornò all’attacco e questa volta i due Keyblade si
scontrarono, entrambi opponevano molta forza e Sora sentiva le braccia cedere
lentamente.
-È anche più forte!-
Nonostante
gli sforzi Riku lo stava letteralmente schiacciando.
-Che c’è
Sora? Ti vedo un po’ affaticato-
-È solo un’impressione-, disse Sora deviando il
Keyblade di Riku.
Tentò di colpirlo ma non ci riuscì, Riku aveva
evitato il colpo con un balzo rapido e preciso.
-Puoi
fare di meglio!-, disse Riku con un sorriso beffardo.
-Certo
che posso, fatti avanti-
Non se
lo fece ripetere due volte, con un altro scatto gli ripiombò addosso
-Merda!-
-Che c’è? Hai paura?-
Riku
sapeva perfettamente come far alterare Sora e soprattutto sapeva come far
volgere la cosa a suo favore.
Sora
fece per aprire bocca e Riku ne approfittò travolgendolo con una serie di colpi
rapidi e violenti, per lo stupore Sora fu costretto ad arretrare un passo alla
volta finché col tallone non toccò qualcosa.
-Merda! Mi ha messo con le spalle
al muro!-
Con la
coda dell’occhio tentò di guardare dietro di se per capire quanto spazio avesse
ancora ma tutto quello che vide fu una chioma di capelli rossi, allarmato Sora
tentò di opporsi alla forza di Riku, non poteva indietreggiare ancora, alle sue
spalle c’era Kairi.
-Se non faccio qualcosa...-
Raccolse
le forze e riuscì a bloccare gli attacchi di Riku sbilanciandolo, -BLIZZARD!-,
gridò Sora e un dardo di giaccio scagliò Riku dall’altra parte della stanza
senza però ferirlo in alcun modo, Sora cadde su un ginocchio per la fatica.
-E così
sei dovuto ricorrere alla magia-, con veemenza Riku si scrollò di dosso alcuni
cristalli di ghiaccio, -Me lo sarei aspettato ma non a questo punto dello
scontro, ti ricordavo più resistente Sora-
-E io ti ricordavo meno forte-
Sora
ansimava, in quel momento la sua attenzione era tutta su Kairi, per schivare
gli attacchi di Riku non si era reso conto di aver fatto il giro della stanza,
doveva allontanarsi subito da lì.
-Permettimi
di ribattere-, disse Riku afferrando il Keyblade con due mani, -BLIZZARD!-
Dal
Keyblade di Riku partì un dardo molto più grande di quello di Sora.
-Non posso schivarlo-, guardò Kairi per un istante, - c’è lei dietro!-
D’istinto
alzò il Keyblade per deviare il colpo ma ci riuscì solo in parte, alcuni
frammenti del dardo lo presero sull’impugnatura congelandogli le mani e costringendolo
a lasciare il Keyblade
-Merda!-
Con le
mani congelate non poteva richiamare il Keyblade, era indifeso.
-Credo
che sia arrivata la tua ora-, disse Riku prima di lanciare un secondo dardo.
-Non posso muovermi da qui!-, Sora diede un’altra rapida occhiata a Kairi, -La prenderà in pieno-, non aveva altra
scelta. Si gettò sul corpo privo di
sensi di lei per farle scudo e chiuse gli occhi, il colpo fu tremendo e scagliò
via entrambi come foglie, urtarono contro la prete e Sora urlò di dolore,
riaprì gli occhi e vide Kairi sopra di lui ancora svenuta, non sembrava ferita,
la strinse forte a se.
-Sei l’unica persona cara che mi
rimane, non lascerò che ti accada qualcosa-
Si rialzò a fatica, le dita stavano riacquistando lentamente
sensibilità.
-Eroica decisione-, commentò Riku sarcastico,
-Ma per quello che le accadrà è stato alquanto inutile-
-SEI UN
BASTARDO!-, gridò Sora con tutto il disprezzo che aveva in corpo, -NON IMMAGINI
NEANCHE QUANTO ABBIA SOFFERTO SAPENDO CHE ERI PASSATO ALL’OSCURITÁ!-
-Mi
dispiace un sacco, sono stato proprio un cattivono-, Riku chiuse quella frase
con una risata roca.
La
rabbia montava in Sora, del Riku che conosceva non restava niente.
Un
mugolio fece voltare Sora, Kairi si agitava e mormorava qualcosa di
incomprensibile, si stava risvegliando.
-Kairi!-,
Sora si inginocchiò e mise una mano sotto la sua testa per sollevarla
leggermente, -Kairi! Svegliati!-
-È
inutile, non si sveglierà di certo con così poco-
Recuperò
il Keyblade di Sora e glielo gettò davanti.
-Alzati!
Sei qui per fermarmi, non per soccorrere le ragazze-
Sora in
quel momento provava una rabbia e un disprezzo accecanti, prese il Keyblade
meglio che poteva e si mise in guardia, la schiena gli faceva molto male, in
quelle condizioni non era in grado di combattere al meglio.
Guardò
dritto negli occhi Riku che aveva un’espressione divertita.
-Non
fare quella faccia, sapevi a cosa andavi incontro-
-Purtroppo-,
mormorò Sora.
Riku
diede una veloce occhiata al cuore che si trovava nella stanza, -Mi manca solo
un cuore per completarlo, credo che riserverò a te quest’onore-, si mise pronto
per attaccare.
-Fa pure, tanto ormai...-
Fulmineo
Riku attaccò di nuovo Sora che provò a parare, ma con le mani ancora
intorpidite riuscì solamente a perdere il Keyblade che volò all’altro capo
della stanza.
-Che
peccato, è già finita-, Riku afferrò Sora per la giacca e lo scagliò in
direzione opposta al Keyblade.
-Fra
poco entrerai a far parte di qualcosa di grande, non sei contento?-, mentre
parlava Riku si avvicinava lentamente a Sora, lo stava volutamente lasciando in
vita, voleva vantarsi del suo operato prima di eliminarlo.
-Non sto più nella pelle!-
Sora era
inginocchiato a terra, la testa gli girava e la schiena gli faceva sempre più
male, sentiva il sapore del sangue in bocca. D’istinto cercò Kairi, si trovava
esattamente alle spalle di Riku e si stava muovendo.
-Ha ripreso i sensi?-
Riku
intercettò lo sguardo di Sora e si voltò.
-Kairi,
che piacevole sorpresa-
Kairi si
sollevò da terra e si mise a sedere ancora intontita, si guardò attorno con
agitazione e infine notò loro due.
-R-Riku?-,
cercò di mettere a fuoco l’immagine del ragazza, poi notò Sora, -SORA!-
-Kairi!-
I loro
sguardi si incrociarono. Lei era smarrita, non sapeva dov’era e come c’era
arrivata, davanti a se vedeva un Sora gravemente ferito e un Riku
dall’espressione folle. Sora era dolorante, stremato, finito, sapeva come sarebbe
accaduto di li a poco.
-Non guardare!-, avrebbe voluto dirlo ma non
riusciva a parlare, la testa gli girava troppo, -Non guardare!-
Riku era
sempre più divertito, -Appena in tempo per assistere allo spettacolo-, aveva
voltato le spalle a Sora, -Anche se sarà alquanto breve -, tornò a guardare
Sora, -Sei pronto?-
Riku
levò in aria il Keyblade e si preparò per dare il colpo di grazia a Sora.
-NOOO!-,
l’urlo disperato di Kairi lo bloccò, -Perché lo fai, Riku? Dimmi perché!-, la
voce di Kairi tremava, era disperata.
-Perché?-,
un ghigno comparve sul volto di Riku, -Perché L’Oscurità è la vera essenza del
cuore -
Il grido
disperato di Kairi riempì la stanza, per Sora fu come se il mondo si fermasse,
Riku in piedi davanti a se con il Keyblade a mezz’aria e uno sguardo feroce in
volto, Kairi dietro di lui che gridava ad occhi chiusi.
-È la fine-, pensò tristemente Sora,
guardò per un’ultima volta Kairi, Cosa le sarebbe accaduto?
Osservandola
notò qualcosa scorrere lungo la sua guancia sinistra, erano lacrime. Anche Sora
voleva piangere, aveva fallito la missione e stava per perdere tutto quello che
di più caro aveva al mondo.
COMBATTI!
Una voce
dal nulla fece sussultare Sora, si guardò attorno ma non vide nessuno oltre a
loro tre.
NON
ARRENDERTI! COMBATTI!
-Chi sei?-, chiese.
PER
QUELLO CHE AMI, PER QUELLO A CUI TIENI, COMBATTI! ALZATI E COMBATTI!
Sora non
capiva da dove provenisse la voce, continuava a guardarsi attorno ma non vedeva
nessuno.
-Per quello che amo?-
-Sora!-
Qualcuno
lo chiamò, riconobbe la voce, era Kairi. D’istinto la guardò, il volto
contratto in quel grido disperato, le lacrime agli occhi, come aveva fatto a
chiamarlo?
Il
respiro gli si fece più lento e profondo, il cuore cominciò a battergli forte
nel petto, uno strano tepore lo invase, non gli girava più la testa e il dolore
stava svanendo, sentiva dentro di se una nuova forza.
-Cosa succede?-, si guardò le mani,
adesso riusciva a muoverle liberamente, tornò con gli occhi su Kairi e capì,
era per lei che non doveva arrendersi, per lei doveva rialzarsi e per lei
doveva combattere, la persona più importante della sua vita.
Lentamente
il mondo tornò alla sua normale velocità, rotolando lateralmente Sora riuscì ad
evitare il fendente di Riku che rimase stupito. Immediatamente richiamò il
Keyblade e si lanciò all’attacco, prese Riku al fianco e lo scagliò lontano,
era più forte e veloce di prima.
-Ma
cosa...?-, Riku non riusciva a capire, fino ad un istante fa era lui a
dominare.
Senza
lascargli tregua Sora si lanciò di nuovo all’attacco, stavolta era lui a non
dare tregua a Riku.
Si
scambiavano colpi e parate ad un ritmo incredibile, erano alla pari e nessuno
dei due era deciso a perdere, con una finta Sora riuscì a colpire Riku allo
stomaco e a farlo cadere in ginocchio, con un secondo colpo lo scaraventò
contro la parete.
Riku era
accasciato a terra e respirava a fatica.
-Com’è
possibile?-, Riku era rabbioso, il suo piano stava andando in pezzi, -Sei tu quello che dovrebbe trovarsi a terra!-
Sora lo
guardò per un istante, non era più la persona sicura e spavalda di poco prima.
-Ho
trovato un motivo per continuare a combattere-
Quella
risposta fece scattare Riku che attaccò accecato dall’odio e dalla rabbia, non
fu difficile per Sora deviare quell’attacco.
-Non
fare lo sciocco, è finita-
Si
trovavano faccia a faccia, Sora sperava con tutto se stesso che si arrendesse.
-NON È
ANCORA FINITA!-
Riku
sollevò il Keyblade con entrambe le mani e diede un tremendo colpo che Sora
schivò
-Arrenditi,
non stai combattendo più con la mente, sei prevedibile-
-STA
ZITTO!-
Riku
continuava a menare violenti colpi che Sora riusciva ad evitare con molta
facilità, non aveva altra scelta. Deviò un colpo e approfittò di quell’attimo
per colpire all’addome Riku con un affondo, il Keyblade penetrò nella carne e
si macchiò di sangue, velocemente Sora lo estrasse e Riku cadde a terra.
-Non
volevo arrivare a questo-, la voce di Sora tremava, stava per uccidere quello
che un tempo era il suo migliore amico, sentiva un nodo alla gola.
-Ormai
ci sei-, Riku era rivolto per terra a faccia all’aria, guardò Sora dritto negli
occhi, -Finiscimi!-
Sora non
sapeva che fare, anche se quello che aveva di fronte non era più il Riku che
conosceva non voleva ucciderlo, la ferita era seria ma niente che un po’ di
magia non potesse curare.
-So cosa
stai pensando-, Riku tossì, -Non ho intenzione di arrendermi, fallo
rapidamente-
Sembrava
non esserci soluzione, lentamente Sora sollevò il Keyblade pronto per il colpo
di grazia.
-NO!-
L’urlo
di Kairi lo fermò poco prima che potesse colpire, si voltarono entrambi a
guardarla.
-Non
farlo Sora-, stava piangendo, vedere loro due combattere l’aveva sconvolta
parecchio, -È Riku, non puoi farlo-
Kairi
aveva ragione, anche se ormai non era più la persona che conosceva una volta
era il suo migliore amico, quasi un fratello, non poteva credere che fosse
totalmente malvagio. Fece sparire il Keyblade e lo guardò dritto negli occhi.
-Non ho
intenzione di eliminarti, la missione era fermarti in ogni modo e l’ho portata
a termine-
Riku lo
guardava con rabbia e odio.
-SEI UN
DEBOLE! Falla finita e uccidimi! Cosa aspetti?-
-NO!-,
tuonò Sora riuscendo a zittire Riku, -Ti lascerò andare e spero che rifletterai
sulle tue azioni-
Riku
rise.
-Cosa
speri? Che mi penta delle mie azioni?-
-Spero
che tornerai ad essere quello che eri un tempo-
Nuove
risate.
-Sei uno
sciocco Sora, lo sei sempre stato-, così dicendo Riku aprì un varco
oscuro, -Tornerò stanne certo!-, disse strisciandoci dentro e svanendo.
Il
silenzio calò nella stanza, lentamente Sora si girò verso Kairi e le sorrise,
poi cadde a peso morto per terra.
-SORA!-,
Kairi corse verso Sora e gli si inginocchiò vicino afferrandogli una mano,
-Cos’hai?-
-Non
so-, rispose lui con un filo di voce, -Di colpo mi sento molto debole-, i
dolori della battaglia tornavano a farsi sentire.
-È stato
orribile-, Kairi non riusciva a trattenere le lacrime, -Non so come sono arrivata
qui, mi sono svegliata e ho visto te a terra, poi Riku che stava per... per...
è stato orribile! Ho avuto paura di perderti...-
-Sshh!-,
Sora zittì delicatamente Kairi portandole due dita sulle labbra, -Ora è tutto
finito-, disse accarezzandole il volto.
Kairi
prese la mano di Sora e la strinse contro la guancia umida di lacrime. Si guardavano
intensamente, Sora era sempre stato attratto da Kairi ma dopo quell’episodio avevano
molto di cui parlare.
-Andiamo
via-, disse Sora provando ad alzarsi ma senza successo.
-Resta
qui-, disse Kairi vedendolo in difficoltà, -Vado a cercare aiuto-
-Ci sono
Paperino e Pippo lì fuori-, disse Sora indicando il portone in fondo al
corridoio.
-Torno
subito-, disse Kairi alzandosi di corsa.
Sora
rimase solo, ad osservare l’enorme cuore che si trovava sopra di lui e le
principesse ai lati della stanza, erano salve anche se ancora imprigionate.
-É finita-
Con un
sospiro di sollievo chiuse gli occhi, ripensò a quello che era successo
nell’istante in cui pensava di essere finito ma più ci pensava e più non
capiva.
-Dovrò parlare con Maestro Yen Sid e spiegarli
come ha fatto Riku a fuggire-
Ci
avrebbe pensato dopo, quello era il momento di godersi un po’ di pace, non di
pensare, senza neanche accorgersene scivolò in un sonno senza sogni. Si
risvegliò a bordo della Gummiship con le testa sulle gambe di Kairi che intanto
gli accarezzava i capelli.
-Ciao-,
disse lui debolmente.
-Ciao-,
rispose lei dolcemente.
I loro
volti si stavano avvicinando lentamente quando entrarono Paperino e Pippo
facendo un gran baccano e mille domande.
-E così
l’hai lasciato andare?-, chiese Paperino una volta che Sora diede le dovute
spiegazioni.
-Sì-,
rispose Sora stringendo la mano a Kairi.
-Yuk! È
stato un bel gesto da parte tua-, disse Pippo, -Vuol dire che hai un cuore
veramente grande-
Sora
sorrise, era felice di avere degli amici così.
-Ora non
resta che spiegarlo a Maestro Yen Sid-, disse Paperino picchiettando
nervosamente la punta del piede sul pavimento.
-Ci
penseremo dopo-, disse Pippo, -Ora dobbiamo tornare velocemente a Crepuscopoli,
le tue ferite non sono del tutto rimarginate Sora-
La
schiena effettivamente gli faceva ancora piuttosto male ma c’era ancora una
domanda che voleva fare.
-Le
principesse, dobbiamo liberarle-
-Yuk! Ci
abbiamo già pensato noi, adesso si trovano tutte al sicuro-
Quella
risposta fece molto piacere a Sora, non restava che dissipare il cuore ma a
quello ci avrebbe pensato Yen Sid.
Sora
passò il resto del viaggio con Kairi, in silenzio.
-Pensi
che tornerà?-
Kairi
aveva fatto la domanda che Sora aveva paura di porsi.
-Lo spero-,
disse fissando il pavimento.
-E pensi
che riuscirà a cambiare?-
-Lo
spero con tutto me stesso-
-E cel'abbiamo fatta!!!
(Bash) -APPLAUSI!!! *batte le mani*
-Apprezzo molto caro Bash ma non ce n'è bisogno
-SARCASMO!!! *batte più forte*
(Moxy) -Simpatico come sempre vero?
-Semper fidelis
- E un po' lo giustifico, avevo
promesso che questo capitolo lo avrei messo a fine aprile e invece
siamo a maggio, meglio tardi che mai comunque
- Dopo aver visto il risultato...
- BASH!!!
- Andiamo avanti che è meglio và! Passiamo ai saluti senza commentare
Saluto angel_94 per le correzioni (anche se in ritardo), le persone che
mi aiutano dandomi qualche parere occasionale e infine saluto voi che
avete letto e vi ringrazio per la pazienza che avrete messo nel farlo,
lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate.
Oggi sono a corto di parole, grazie per essere arrivati fino in fondo, al prossimo capitolo, da Oxydebast è tutto.
Stay
Tuned
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Capitolo 3 *** Risveglio ***
Risveglio
Salve, per chi ha letto già i primi 2 capitoli: Bentornati, e per chi è la prima volta che legge: Benvenuti.
Come sospettavo tra il 2° capitolo e questo è passato ben
più di un mese, purtroppo l'università non lascia scampo
ma dal 16 luglio sarò completamente libero e mi impegnerò
a finire la mia storia. Alla fine ho optato per 4 capitoli, così
riesco a scrivere tutto quello che mi passa per la testa senza
allungare troppo il brodo.
Detto questo vi lascio alla storia, fatemi sapere che ne pensate con
una recensione, il mio obbiettivo è migliorare sempre di
più.
Risveglio
Aprì gli occhi ma una forte luce lo accecò, d’istinto li richiuse.
Provò a portare una mano sulla fronte per farsi schermo ma non ci riuscì, qualcosa glielo impediva.
Lentamente riaprì gli occhi per abituarli all’eccessiva
luminosità, mise a fuoco quello che aveva di fronte. Si trovava
in una stanza completamente bianca, sulla parete di fronte a se non vi
era nulla, alla sua sinistra c’era una porta e a destra una
finestra coperta da una tenda bianca.
La luce che proveniva dal lampadario era riflessa e amplificata da
tutto quel bianco e faceva sembrare la stanza enorme. Sora
deglutì.
-Dove mi trovo?-
Abbassò lo sguardo, si trovava su un letto, bianco anche quello, provò ancora a muoversi ma non ci riuscì.
-Cosa sta succedendo?-
Notò che il braccio sinistro era ingessato e attaccato al letto
con una cinghia, la stessa cosa il destro e, anche se non riusciva a
vederle, anche le caviglie erano immobilizzate, cominciò a
dimenarsi.
- Cos’è successo?-
La lotta era inutile, le cinghie erano troppo spesse e lui si sentiva debole.
-Da quanto tempo sono qui?-
Si sentiva intorpidito, la testa gli girava per lo sforzo.
-L’ultima cosa che ricordo è che ho lanciato STOP su Kairi...-
-KAIRI!-, esclamò Sora preoccupato.
Non sapeva dove si trovava, come c’era arrivato e chi ce lo aveva portato ma soprattutto, non sapeva dov’era Kairi.
-Qualcuno ci avrà soccorso?-
Cominciò ad osservare attentamente la stanza in cerca di qualcosa che lo aiutasse a capire dov’era ma niente.
-Riku è escluso, era ferito, ma allora chi?-
Si rassegno a cercare una risposta, però era vivo, questo voleva dire che chiunque fosse stato non era un nemico.
-C’É NESSUNO?-, gridò.
La porta si aprì con un tonfo e un papero e un cane fecero la loro comparsa.
-SORA!-
Li riconobbe subito.
-PAPERINO! PIPPO!-
I due si lanciarono sul letto facendo un gran baccano e abbracciando Sora.
-Yuk! Ci hai fatto preoccupare parecchio-, disse Pippo scompigliandoli i capelli.
-NON FARLO MAI PIÚ!-, strillò Paperino diventando rosso.
-Amici, dove mi trovo? Cos’è successo?-
-Una domanda alla volta-, disse una quarta voce.
I tre si girarono e videro Re Topolino entrare con passo calmo e sguardo serio.
-Paperino, Pippo, lasciate respirare Sora-
Con uno scatto i due si fecero da parte.
-Vostra Maestà-, salutò Sora.
-Prima di rispondere alle tue domande Sora dovrai raccontarci cos’è successo sull’isola-
-Ma...-, cominciò Sora prima che il Re lo interrompesse.
-Sappi che sei tra amici e ti trovi al sicuro-
-E queste allora?-, disse Sora accennando alle cinghie.
-Precauzione, ti agitavi molto e c’era il rischio che cadessi dal letto o che colpissi uno di noi-
Sora si volto a guardare Paperino e Pippo e loro annuirono.
-Sono molto confuso, non so se riuscirò a ricordare ogni minimo dettaglio-
-Anche a grandi linee-, disse il Re, -L’importante e che tu ci dica chi o cosa ha attaccato e perchè-
Sora prese un profondo respiro, quello che stava per rivelare lo
avrebbe messo nei guai ma non poteva mentire, non dopo tutto quello che
era successo.
-È stato Riku-
Paperino e Pippo rimasero a bocca aperta mentre lo sguardo del Re si fece ancora più serio.
-Ma Sora, ci avevi detto che lo avevi eliminato-, disse Pippo.
-Penso che tu abbia molto da raccontarci-, disse il Re.
Sora annuì.
-Comincia dall’inizio-
Sora raccontò tutto e una volta finito il silenzio calò nella stanza.
-Hai disobbedito ad un ordine-, disse Re Topolino, -E ne hai pagato le conseguenze-
Sora annuì.
-Tra l’altro Riku è ancora vivo e, se quello che hai detto è vero, ha tra le sue mani un potere terribile-
Annuì di nuovo.
-Tutta via apprezzo la tua scelta-
Il ragazzo rimase stupito.
-Perché? Per colpa mia Riku è ancora un pericolo-
-È vero ma anche l’ordine di eliminarlo è stato un
errore, dopotutto eravate come fratelli e non è una sorpresa
che tu non ci sia riuscito, hai un cuore buono e questo ti fa onore-
Quelle parole lo fecero stare meglio.
-Ora poni le tue domande-
-Dove mi trovo?-
Re Topolino fece per rispondere ma Sora lo fermò con un’altra domanda, ben più importante.
-Dov’è Kairi?-
A quella domanda il Re abbassò lo sguardo.
-Sta bene?-
-Non è facile dirlo-, una voce tuonò nella stanza.
Yen Sid entrò lentamente e guardò Sora dritto negli occhi.
-Maestro!-, esclamò lui.
-Non sono più il tuo Maestro, Sora-
Quella frase lo colpì come una pugnalata, anche se se lo
aspettava, essere radiati dai Custodi e venire rinnegati dal proprio
Maestro era il minimo per il suo comportamento.
-Avevo espressamente chiesto di essere avvisato non appena si fosse svegliato-, disse il Maestro rivolgendosi al Re.
-Ma...-, Yen Sid lo zittì con un gesto della mano.
-Fortunatamente ho assistito al racconto-, tornò a guardare
Sora, -Per la tua disobbedienza hai già pagato abbastanza,
risponderò io alle tue domande ma non prima di averti aggiornato
su alcuni avvenimenti-
Sora non fiatava, la situazione era già abbastanza grave e non osava dire nulla per non peggiorare le cose.
-Il lampo generato dalla tua magia ha allarmato gli abitanti delle
Isole che ci hanno contattato immediatamente, solo così siamo
riusciti a soccorrerti, altrimenti avresti finito i tuoi giorni su
quella spiaggia-
Sora non disse nulla, la lezione era chiara, anziché combattere da solo avrebbe fatto meglio a cercare aiuto.
-Arrivati sull’isola ci siamo trovati davanti te, coperto da
gravi ferite e riverso su un cristallo che avvolgeva Kairi, solo con il
tuo racconto ho scoperto che si trattava di una magia STOP di potenza
straordinaria-
Con un cenno della mano Yen Sid chiamò a se Paperino e Pippo.
-Andate a prenderlo, si trova nel mio studio-
Con un cenno di intesa i due si precipitarono fuori dalla stanza.
-Ricordi cosa ti dissi, alla fine del tuo addestramento , riguardo la magia-
Sora annuì.
-Nessuno è mai sopravvissuto lanciando un incantesimo che
andasse oltre le sue capacità, poiché, se si esaurisce
l’energia magica, l’incantesimo prosciuga anche quella
vitale ma, nel tuo caso, le cose sono andate diversamente-
Entrarono Paperino e Pippo reggendo insieme quello che Sora riconobbe essere il suo Keyblade.
-Com’è possibile? L’ho visto scomparire dopo aver lanciato l’incantesimo-
-Questo è ancora un mistero ma voglio farti notare una cosa-,
con un gesto della mano le cinghie al polso destro si
aprirono, -Prova
ad afferrarlo-
Sora allungò la mano verso il Keyblade, lo afferrò e
provò a sollevarlo ma non ci riuscì, pesava troppo.
-Com’è possibile?-, chiese Sora stupito.
-A quanto pare-, cominciò Yen Sid, -Quando hai lanciato STOP la
tu energia magica era esaurita ma il tuo cuore era pieno di emozioni
contrastanti, un vero e proprio uragano emotivo, e questo, insieme al
grande desiderio di salvare la tua amata, ti ha permesso di
sopravvivere, la magia ha attinto energia da quelle emozioni ma a
quanto pare il tuo cuore ne ha risentito e, di conseguenza, anche il
tuo Keyblade-
-Cosa gli è successo?-, chiese Sora guardando il Keyblade che sembrava opaco.
-A chi? Al tuo cuore o al tuo Keyblade? Non ha importanza a chi,
perché il Keyblade non è altro che la proiezione di
ciò che c’è all’interno del cuore del suo
Custode-
Il silenzio calò nella stanza.
-Il tuo cuore è appassito Sora, solitamente un Keyblade è
indistruttibile, non risente di agenti come calore, freddo e ruggine e
il suo peso è nullo, solo i nemici riescono a percepirlo ma
questo-, disse Yen Sid indicando il Keyblade di Sora, -Non solo ha un
peso ma sono riuscito a grattare via una po’ della superficie per
analizzarlo e l’analisi ha rivelato che altro non è che
ferro-
Sora si sentì vuoto, quella rivelazione fu terribile.
-In sostanza quello che una volta era un Keyblade ora non è
altro che un pezzo di ferro del peso di circa 60 chili e dalla forma di
chiave-
Non era più un Custode, anche volendo non avrebbe mai più
impugnato un Keyblade, non avrebbe mai più potuto combattere per
ciò a cui teneva di più.
-Lei dov’è?-, chiese Sora con le lacrime agli occhi.
-Nei sotterranei di questo edificio-
-Voglio vederla-
-Impossibile-, disse Yen Sid duro.
-Perché?!-, esclamò Sora.
-È ancora intrappolata nel cristallo, anche se è talmente duro da risultare impenetrabile a qualsiasi cosa-
-Voglio vederla lo stesso-
-È fuori discussione!-, tuonò Yen Sid, -Per colpa tua ora
quella povera ragazza si trova sospesa nel tempo senza un cuore, non
sappiamo come procedere perché, anche se la liberassimo,
svanirebbe nel nulla-
Quello che diceva Yen Sid era giusto, una persona senza cuore non
può vivere, ma Sora sapeva dove trovarlo, nel suo racconto aveva
omesso che Riku gli aveva dato appuntamento al Grattacielo della
Memoria, doveva andarsene da lì.
-Dove mi trovo?-, chiese Sora.
-Questo non ha importanza, sappi solo che da quando ti abbiamo soccorso sono passate più di due settimane-
A Sora prese un colpo, forse era troppo tardi per recuperare il cuore di Kairi.
-Domani ti toglieremo il gesso ma per il momento resterai legato al
letto, le ferite più lievi le abbiamo rimarginate con la magia
ma per quelle più gravi abbiamo dovuto combinare magia e
chirurgia e non possiamo permetterti di muoverti troppo o potresti
scatenare qualche emorragia-
-Non potete farlo! Devo salvare Kairi!-
-E come intendi farlo? Sei ancora debole, non hai più un
Keyblade e neanche un cuore abbastanza forte da contrastare
l’Oscurità, ti terremo qui finchè non sarai
completamente guarito e poi vedremo il da farsi-
Yen Sid si voltò e uscì dalla stanza lasciando dietro di se il silenzio.
-Sora?-, disse Re Topolino.
-Andate via-, rispose Sora con voce roca.
-Ma noi...-
-ANDATE VIA!-
Forse il suo cuore non era più forte come un tempo ma le
emozioni come rabbia e disperazione le sentiva bruciare dentro come
magma incandescente.
-LASCIATEMI SOLO!-
I tre si guardarono e lentamente uscirono.
-Non tutto è perduto-, disse Re Topolino prima di uscire, -Dai
tempo al tempo-, così dicendo chiuse la porta alle sue spalle.
Una volta solo le lacrime cominciarono a bagnare il volto di Sora, non aveva più nulla per cui lottare.
Pianse fino a quando il sole non tramontò e si addormentò stremato per tutte le lacrime che aveva versato.
-Non ci sono riuscito, ho fallito-, lentamente le palpebre si chiusero, -Perdonami Kairi-
La luce che filtrava dalla finestra svegliò Sora, gli bruciavano ancora gli occhi per il pianto del giorno prima.
-Buongiorno-
Girò la testa e vide il Re seduto di fianco al letto, Sora non disse nulla.
-Paperino e Pippo si sono preoccupati parecchio per te, ci eravamo
aspettati una reazione come quella di ieri e per questo volevamo dirti
tutto prima di Yen Sid, è stato molto duro con te-
-Un po’ lo capisco, ho disubbidito ai suoi ordini e adesso, per
colpa mia, non ci sono più Custodi a difendere la Luce-
Re Topolino scosse la testa.
-È stato troppo duro comunque, soprattutto dopo aver sentito cosa era successo sulla spiaggia-
Sora rabbrividì al pensiero dei Seekers e di Riku.
-Cos’ha intenzione di fare?-
-Non lo so-, il Re abbassò lo sguardo, -Non è mai successa una cosa simile in passato-
-Lei come sta? Cosa ne farà?-
-Per il momento niente, non sappiamo come procedere quindi per ora è al sicuro nei sotterranei-
-Può dirmi dove ci troviamo?-
-Mi è stato proibito, ma tu sei un ragazzo intelligente quindi
ti dirò semplicemente che le pietre di questo edificio sono
molto importanti, soprattutto una-
Sora si fermò a riflettere un attimo e capì.
-Già, le pietre sono importanti per costruire castelli-
Re Topolino tossì in segno di monito.
-Perché tenermelo nascosto?-
-Perché conosci bene il luogo in cui ci troviamo e se ti lasciassimo libero potresti andartene senza difficoltà-
-Capisco, è per questo che non mi avete tolto queste-, disse Sora facendo cenno con la testa ad indicare le cinghie.
-Esatto-
Lievemente la porta si aprì ed entrarono Paperino e Pippo.
-Buongiorno ragazzi-, salutò Sora, -Scusatemi per ieri-
I due fecero un sorriso.
-Yuk! Non devi scusarti, è una reazione normale-
Anche Sora sorrise, dopotutto aveva ancora i suoi amici.
-Siamo venuti a rimuoverti il gesso-, disse Paperino impugnando lo scettro.
-Meno male, ha cominciato a prudere di colpo-
Paperino colpì leggermente il gesso che scomparve in un sbuffo.
-Grazie-, disse Sora aprendo e chiudendo la mano, -La sento un po’ intorpidita-
-È normale-, disse Pippo accostandosi al letto, -Non l’hai
mossa per parecchio tempo, dovrai fare dell’esercizio-
-Dovrai fare parecchio esercizio-, aggiunse Re Topolino con tono serio, -Devi tornare in forma il prima possibile-
-Perché?-, chiese Sora.
Il Re si guardò attorno, -Non posso dirtelo, ma sappi che
è importante per un Custode essere sempre al meglio delle
proprie capacità-, disse sottovoce.
Sora rise.
-Non sono più un Custode-
-Sì che lo sei, ma non nei canoni a cui siamo abituati-
Sora guardò il Re attentamente, cosa intendeva?
-È vero che non hai più un Keyblade convenzionale ed
è anche vero che il tuo cuore si è indebolito, eppure sei
ancora qui-
-Già-, aggiunse Sora malinconico.
-Gorsh! Non buttarti giù Sora, nonostante tutto sei riuscito a
salvare Kairi e a respingere Riku-, disse Pippo per rincuorarlo.
-Giusto, non devi abbatterti solo perchè Yen Sid ha detto quelle cose-
Sora tirò su col naso, -Grazie amici-
Tutti e tre gli sorrisero.
-Il tempo a nostra disposizione è finito, da adesso in poi ti
assisteremo se dovrai andare in bagno e quando dovrai mangiare-
-Yen Sid non vuole proprio liberarmi?-
-No, non si fida-
Sora sbuffò.
-Ma non temere, tu pensa a rimetterti in sesto-
-Ci proverò-
Prima di congedarsi Re Topolino fece fare a Sora alcuni esercizi per rimettere in funzione polso e avambraccio.
-Falli con una certa frequenza e se senti tirare o resistere insisti, anche se dovesse far male-
Sora annuì.
I tre uscirono e lo lasciarono solo, subito Sora si mise a fare esercizio.
Dopo un po’ si dovette fermare, nonostante l’impegno
cominciava a stancarsi, sembrava che il suo braccio pesasse il triplo
di come era abituato.
-Spero di non rompermi mai più un osso-, pensò massaggiandosi i muscoli.
Il resto della giornata trascorse così, chiamò due volte
per andare in bagno e consumò tre pasti caldi, Paperino e Pippo
si limitavano a slegarlo e poi lo lasciavano fare in autonomia.
-Ordini del Re, devi rimetterti al più presto-, aveva detto Paperino.
Sora ne era felice, anche se era prigioniero i suoi amici cercavano di non farglielo pesare.
-Ti lascio un po’ libero dalle cinghie-, gli disse Pippo portandogli la cena, -Avrai le gambe intorpidite-
-Grazie-, disse Sora intuendo che anche quello fosse un ordine del Re, cos’aveva in mente?
Di nuovo giorno, Re Topolino era già nella stanza quando si svegliò.
-Buongiorno Sora-
-Buongiorno-, disse Sora tirandosi su.
-Vengo a portarti alcune notizie-
-Che tipo di notizie?-
Il Re si guardò attorno.
-Riguardano Kairi-
Sora deglutì.
-Cosa le hanno fatto?-, chiese temendo il peggio.
-Nulla e questa è una grande notizia-
Sora non capiva.
-Pare che quello che sembrava cristallo sia una sostanza talmente dura
da risultare impenetrabile da qualsiasi oggetto o magia, tecnicamente
non è neanche una sostanza-
-Abbiamo solo una teoria, in parole povere è come se la tua
magia STOP abbia fermato il tempo intorno a Kairi, quindi quello che la
circonda altro non è che tempo fermo, una cosa talmente
incredibile che non sappiamo più come muoverci-
Sora era stupito.
-Ma com’è possibile?-, riuscì solo a dire.
-Non lo sappiamo, sappiamo solo che hai lanciato una magia di potenza
inaudita, sa avessi usato la stessa potenza contro Ansem lo avresti
spazzato via con un colpo-
Sceso per un attimo il silenzio, Sora non credeva a quelle parole.
-Per questo Yen Sid ti tiene ancora qui, ed è per questo che dobbiamo portarti via-
Sora fisso il Re negli occhi.
-Come?-, chiese determinato.
-Lascia fare a noi, per il momento stiamo ancora organizzando, tu cerca solo di rimetterti in sesto-
-Lo farò-
Con un lieve cenno del capo il Re si congedò.
Non appena la porta si chiuse Sora riprese i suoi esercizi per il
braccio, in confronto al giorno prima andava molto meglio ma non si
rallegrò più di tanto, doveva recuperare più in
fretta.
Arrivò Paperino con la colazione, Sora mangiò tutto in silenzio.
-Domani vedremo di farti avere qualcosa di più sostanzioso-, disse Paperino andandosene.
Andò avanti così per tutto il giorno: esercizio continuo
interrotto solo dai pasti che, a quanto pare, il giorno dopo sarebbero
diventati più “sostanziosi”.
-Sora svegliati!-
La voce del Re fece saltare Sora dal letto.
-Vostra Maestà!-, esclamò Sora riprendendo fiato.
-Non volevo essere busco ma ti ho chiamato già tre volte e non mi hai sentito-
Sora ridacchiò, -Altre notizie?-
-No purtroppo, Yen Sid sta perdendo la pazienza, persino la sua magia
non riesce a liberare Kairi e questo è un bene per te-
Sora guardò il Re interrogativo.
-Se venisse liberata il suo corpo scomparirebbe e chissà dove
andrebbe a finire, ricordati che è una principessa dal cuore
puro e che dal suo cuore non può nascere Oscurità, di
conseguenza non si formerebbe neanche un Nessuno-
Sora ricordò quando, anni prima, la sua isola venne attaccata e
distrutta dagli Heartless e Kairi scomparve nel nulla, in quel caso
però il suo cuore finì dentro di lui e il suo corpo venne
ritrovato da Riku.
-Devo recuperare il suo cuore-, disse Sora.
-Tutto a suo tempo, ora la priorità e portarti via-
-Cosa sta succedendo?-
Il Re si guardò ancora attorno, ormai era un tic.
-Sono preoccupato per Yen Sid-, disse sottovoce, -Non è
più calmo come un tempo ed ho paura che questa situazione lo
stia facendo cambiare-
-In che senso?-, chiese Sora, anche lui sottovoce.
-In un colpo solo ha perso l’ultimo dei suoi Custodi ed ha
scoperto che Riku è ancor vivo, è terrorizzato da quello
che potrebbe accadere se avesse anche il tuo cuore, per questo ti tiene
ancora qui-
Tutto si fece chiaro nella mente di Sora.
-Cosa facciamo?-, chiese ancora sottovoce.
-Tu pensa a rimetterti in sesto, al resto pensiamo noi-
Così dicendo si avviò verso la porta.
-E mi raccomando, mangia tutto quello che ti viene portato e fai tanto esercizio-
Sora fece cenno di Sì col capo.
Il Re uscì e subito entrò Paperino con un strana espressione di sforzo sul volto.
-La colazione!-, disse posando il vassoio sulle gambe di Sora che per poco non si spezzarono.
-Ma di cosa diavolo è fatto questo vassoio!-, esclamò Sora scansandolo.
-Ssssh!-, lo zittì Paperino, -Non urlare!-
Sora abbassò la voce.
-Cos’è?-, disse indicando il vassoio che era notevolmente più spesso del giorno prima.
-Ghisa e piombo, più acciaio per renderlo più credibile-
-Perché?-
-In totale sono 60 chili-
Sora capì subito, era il peso esatto del suo Keyblade.
-Ci farai esercizio-, disse Paperino slegandolo, -Ma prima vai a farti un bagno, sono giorni che non ti lavi-
Sora eseguì senza fiatare, una volta finito mangiò tutto
quello che aveva nel vassoio notando che le porzioni erano più
abbondanti.
-Ordini del Re, proteine e zuccheri semplici a colazione per prepararsi alla giornata-
Quelle parole fecero venire in mente a Sora il suo addestramento, esercizi massacranti ed alimentazione rigida.
Provò a sollevare il vassoio con entrambe le mani e ci
riuscì con molta fatica, lo poggiò a terra e provò
a risollevarlo ma si bloccò a metà strada.
-Devi metterci più impegno Sora-, lo spronò Paperino.
Con grande sforzo riuscì a sollevarlo completamente ma fu costretto a fermarsi.
-Non ce la faccio, mi sento debolissimo-, ansimò Sora.
-È normale, sei stato completamente fermo per due settimane,
aggiungici anche che eri pieno di ferite e che hai perso molto sangue-
Sora provò a sollevare nuovamente il vassoio ma si bloccò
di nuovo a metà strada e fu costretto a fermarsi ancora.
-Per adesso basta così-, disse Paperino.
-Di già? Dopo averlo sollevato solo tre volte?-
Sora era stupito, durante gli allenamenti lo facevano andare avanti ad oltranza.
-Sei ancora convalescente e non è il caso di farti
sforzare troppo, all’ora di pranzo ci riproverai-, così
dicendo riprese il vassoio e si avviò verso la porta.
-Ti lascio libero-, disse Paperino sbuffando, -Ma chiudo la porta,
cerca di fare esercizio come meglio puoi-, così dicendo chiuse
la porta e fece scattare la serratura.
Velocemente Sora si mise a fare tutti gli esercizi che gli venivano in
mente. Stretching per i muscoli, addominale, flessioni, piegamenti,
tutto quello che gli era possibile.
Un paio d’ore dopo si fermò completamente sudato,
rimettersi in forze era faticoso ma aveva fatto notevoli miglioramenti
in quel poco tempo ed era felice di notare che le due settimane di
fermo non lo avevano ridotto troppo male.
Con un tonfo la porta si spalancò e comparve Pippo che reggeva con entrambe le mani il vassoio.
-Pranzo!-
La faccia contratta dallo sforzo fece ridere Sora, Pippo posò il vassoio sul letto e riprese fiato.
-Gorsh! Credo di essere fuori allenamento anch’io-, si
voltò verso Sora, -Mi raccomando mangia tutto ma prima vatti a
lavare-
Ubbidiente Sora andò in bagno, dopotutto era abituato, durante
l’addestramento le giornate passavano così: pasto,
esercizio, bagno, pasto, esercizio, bagno e riposo.
Finito di mangiare provò a sollevare di nuovo il vassoio e ci
riuscì con meno fatica, riuscì anche a fare una decina di
sollevamenti.
-Yuk! A quanto pare non eri grave come pensavamo-
-Già, sono stupito anch’io-, disse Sora posando il vassoio, -Solo il braccio lo sento strano-
-È solo una sensazione, passerà col tempo-
Sora continuò a sollevare il vassoio ancora un po’, fu Pippo ad interromperlo.
-È meglio che vada, di solito ci metti poco tempo a mangiare ed io sono già via da un po’-
Sora annuì e lasciò il vassoio a Pippo che, con la faccia
da sforzo, uscì chiudendo a chiave la porta, Sora si
buttò sul letto.
-Solo un secondo e poi ricomincio-
Si mise a pensare a cosa avrebbe fatto una volta libero, di sicuro
sarebbe andato dritto al Grattacielo della Memoria, non aveva
dimenticato l’appuntamento con Riku ed era pronto a tutto pur di
riavere il cuore di Kairi.
A quel pensiero si rimise ad allenarsi, voleva essere in perfetta forma quando quel momento sarebbe arrivato.
Continuò fino all’ora di cena, quando venne interrotto
nuovamente da Pippo. Questa volta provò a sollevare il vassoio
con una mano e ci riuscì abbastanza bene, anche se la sinistra
gli dava qualche problema.
Restituì il vassoio a Pippo e andò a lavarsi, dopo di che si mise a dormire, non voleva sforzarsi troppo.
Il rumore della porta che si apriva lo svegliò, il Re era venuto a trovarlo come sempre.
-Altre notizie-, disse rapido.
Sora si mise a sedere.
-Yen Sid ha esaminato il Keyblade più a fondo e sono venute fuori importanti novità-
Il ragazzo era tutt’orecchi.
-Anche se pesante e di ferro pare che abbia ancora il potere di ferire gli Heartless e questo è un bene-
Quella notizia rese felice Sora, poteva ancora essere un Custode.
-Anche se non sembra in grado di lanciare magie se sfrutti bene il suo
peso puoi fare comunque molto male, certo dovrai variare il tuo stile
ma penso che non sia un problema per te-
-No di certo-, disse Sora prontamente.
-Un’altra cosa, sembra che Yen Sid abbia scoperto dove si nasconde Riku-
La notizia fece scattare in piedi Sora.
-Dove?-
-Non ce l’ha detto ma domani partirà per andarlo ad affrontare di persona-
-Non può farcela-, disse Sora serio, -Non è il Riku che conosciamo, è diverso, più potente-
-Lo immagino, ma Yen Sid è determinato ad affrontarlo-
-Perderà-
Il silenzio calò nella stanza.
-Comunque la sua assenza ci permetterà di farti evadere-
Sora si rimise a sedere.
-E come?-
-Non posso dirti tutto ma tieniti pronto per questa notte-
Così dicendo il Re si diresse verso la porta.
-Cerca di essere pronto-, disse chiudendo la porta.
Sora scattò in piedi e prese di nuovo ad allenarsi, questa volta con maggiore impeto.
-Yen Sid perderà-, pensò mentre faceva le flessioni, -Solo io posso fermare Riku-
Mentre si allenava Sora pensava a come avrebbe utilizzato al meglio il
Keyblade, sicuramente a due mani, probabilmente avrebbe sfruttato il
peso per schiacciare gli Heartless, anche se questo significava
sacrificare velocità e agilità, doveva concentrare tutta
la forza in colpi singoli che dovevano eliminare il nemico
all’istante.
Continuò con quel pensiero, un colpo a tutta forza per eliminare
al’istante il nemico, un colpo un morto, questa era la tattica.
Interruppe gli allenamenti per mangiare e lavarsi e all’ora di
cena era in grado si sollevare il vassoio con una mano con il minimo
dello sforzo, riuscì anche a farlo roteare e provò
qualche affondo.
-Vedo che sei pronto-, disse Paperino vedendolo menare colpi nel vuoto.
-Mi sento più che pronto-, disse Sora senza smettere di agitare il vassoio.
Prima di andare via Paperino gli diede i suoi soliti vestiti lavati e stirati.
-Tieniti pronto in qualunque momento e riposati ora-, disse prima di andare via.
Quella sera Sora si distese sul letto completamente vestito e con le scarpe, non voleva perdere neanche un secondo.
-Sto arrivando!-, pensò guardando il soffitto e aspettando in silenzio.
FOLLI NOTE D'AUTORE
-Ed eccoci qua! Come sempre alla fine di ogni storia.
(Bash)- Sai che cu**!
(Moxy)- Bash! Evita di dire certe cose, poi al capo tocca censurare.
- Su su ragazzi non litigate, dopotutto avete diritto alla libera espressione e poi il rating è giallo.
- Davvero? Quindi posso dire tutto quello che voglio? Tipo: ca**o, cu**, te**e, fi**, ...
- BASH!!!
- Ehmmm, forse non così tanta libertà, vabbè! Passiamo ai saluti che è meglio
Ed è come sempre che saluto angel_94, la ragazza che
"legge&corregge", come sempre una mano santa quando si tratta di
incoraggiare, saluto tutti quelli che, consapevoli o meno, riescono ad
ispirarmi ogni giorno di più, ed infine saluto voi che avete
letto, di sicuro le persone più importanti, fatemi
sapere cosa vi è piaciuto e, soprattutto, cosa non vi
è piaciuto.
Detto questo è tutto, un saluto da Oxydebast
Stay Tuned!
|
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Capitolo 4 *** Un cuore che Ama e che Odia ***
Un cuore che ama e che odia
Ehilà! Siamo arrivati all'ultimo capitolo e devo dire che sono molto soddisfatto, ho messo alla prova me stesso con una long-fic e il risultato non mi sembra così male.
Prima di lasciarvi alla lettura vorrei consigliarvi un'autrice, il suo nome è Suiyo e scrive anche su Naruto, Final Fantasy ed Harry Potter. Fateci un giro, ha delle idee molto interessanti.
Non vi trattengo oltre, ci vediamo a fine capitolo.
Un cuore che Ama e che Odia
Mentre aspettava si mise ad
osservare la stanza, quella che prima era di un bianco totale e purissimo ora,
al buio, appariva nera e tetra, sembrava un altro luogo.
-Basta un po’ di luce in meno e tutto appare diverso-, pensò mentre
aspettava l’arrivo de suoi amici, -La
luce rende tutto più caldo e vero-
Con uno scatto la porta si aprì,
Sora scatto in piedi. Dalla porta fecero capolino il Re, Paperino e Pippo.
-Sei pronto?-, chiese il Re
serio.
-Prontissimo-, rispose determinato
il ragazzo.
Senza dire altro uscirono
silenziosamente dalla stanza e si incamminarono lungo un enorme corridoio, il
silenzio regnava sovrano favorito dalla notte.
-Abbiamo caricato la Gummiship
con tutto il necessario, compreso il tuo Keyblade-, disse il Re a bassa voce.
-Lei?-, chiese Sora preoccupato.
-Anche, non è sicuro farla
rimanere qui, ormai è chiaro che qualunque cosa tu abbia fatto quel giorno può
essere infranto solo da te-
Quella frase stupì Sora.
-Cosa?-
-È molto semplice-, gli rispose
Paperino, -Chi lancia la magia ha anche la facoltà di annullarla, avendo
lanciato tu la magia STOP su Kairi è ovvio che solo tu puoi interromperla-
-Come?-, chiese Sora speranzoso.
-Non lo sappiamo, annullare un
incantesimo è diverso dal lanciarlo, se per lanciarlo si usa del potere magico
e una parola nota per annullarlo ogni mago ha il suo metodo ed è quindi
impossibile stabilire come si fa, è impossibile anche per un altro mago annullare
un incantesimo non suo -
Così com’era apparsa la speranza
abbandonò Sora.
-Quindi non c’è nulla da fare?-
-Yuk! Non buttarti giù Sora, una
volta calmate le acque non dovrai fare altro che provare ad annullare
l’incantesimo tante e tante volte finchè non ci riuscirai-
-E come se non posso più usare la
magia?-
Per Sora quel discorso non aveva
senso ma il Re non era dello stessa idea.
-È qui che ti sbagli Sora, per
lanciare un incantesimo è necessaria una certa dose di potere ma per annullarlo
no, semplicemente il mago dissolve l’energia magica che ha usato per lanciarlo,
un po’ come quando si spegne una candela, per questo si possono ritirare solo i
propri incantesimi, perché l’energia magica risponde solo a chi apparteneva-
C’era una leggera confusione
nella testa di Sora ma il concetto era chiaro, poteva annullare l’incantesimo su
Kairi, gli bastava provare in tutti i modi, prima però doveva recuperare il suo
cuore.
-Ovviamente non dovremo liberarla
prima di aver ritrovato il suo cuore-
Il Re aveva data voce ai pensieri
di Sora, una coincidenza alquanto buffa ma veritiera.
-Sappiamo che il cuore ce l’ha
Riku ma non sappiamo dove si trovi, Yen Sid è partito senza dire nulla-
Nonostante la prigionia forzata e
le parole dure Sora era in pensiero per Yen Sid, aveva visto di cosa era capace
Riku e non osava immaginare come fosse ora che aveva il cuore di una delle
sette principesse.
-Molto probabilmente verrà
battuto-, disse Sora senza pensarci troppo.
-Non posso darti torto-, sospirò
il Re, -Dobbiamo essere pronti anche a questa evenienza-
Si trovavano nel giardino del
castello, al centro faceva bella mostra la casa-siepe che celava l’ingresso del
Gummi Hangar.
-Siamo arrivati-, disse il Re
aprendo il portone.
La discesa fu silenziosa,si
sentiva solamente il debole suono delle macchine provenire dal fondo della
scalinata. Con una leggera spinta Re Topolino spalancò il secondo portone e il
fracasso dell’Hangar inghiottì tutti e quattro, subito Cip e Ciop diedero loro
il benvenuto mettendosi sull’attenti.
-La Gummiship è pronta Vostra
Maestà-
-Attendiamo ordini-
-Preparatevi al decollo, non
abbiamo molto tempo-, ordinò il Re.
Subito i due scoiattoli salirono
nella cabina di controllo, pronti a far partire la nave.
-È ora di salutarsi Sora,
raggiungi un luogo sicuro e comunicaci la tua posizione via radio, attenderemo
fino a domani il ritorno di Yen Sid, poi agiremo-
Sora posò lo sguardo prima sui
suoi amici e poi sulla nave.
-Nel caso tornasse, cosa
racconterete?-
-Yuk! Qualcosa inventeremo-,
disse Pippo.
-Tu pensa a nasconderti-,
aggiunse Paperino.
-Grazie, grazie davvero-
Sora non poteva desiderare amici
migliori, il loro aiuto gratuito era qualcosa di prezioso e inestimabile.
-Prima che tu vada-, disse il Re
frugando nella tasca interna della sua divisa, -Quando ti abbiamo trovato sulla
spiaggia c’era anche questo, l’ho conservato immaginando che appartenesse a
Kairi, non te l’ho dato prima per non distrarti dal recupero ma ora è giusto
che te la ridia-
Re Topolino consegnò a Sora la
sciarpa che Kairi aveva fatto a mano per lui, gli occhi del ragazzo si
inumidirono, con un nodo alla gola la strinse al petto, si sentiva in colpa
perché fino a quel momento se l’era dimenticata, aveva dimenticato un dono
importantissimo dell’unica persona che avesse mai amato.
-Grazie-, riuscì a dire.
-Gorsh! Deve essere molto
importante per te-
Sora annuì.
-Tienila stretta allora-, lo
ammonì Paperino.
-Lo farò- disse Sora determinato.
-È ora che tu vada-, disse il Re.
Sora salutò gli amici con un
caloroso abbraccio, non riusciva a parlare perché rischiava di scoppiare in lacrime.
Salì sulla Gummiship con il nodo alla gola sempre più grande e partì.
Una volta in volo impostò come
destinazione le Isole del Destino, anche se la sua destinazione ultima era
un’altra.
-Mi dispiace ragazzi, ma ho un appuntamento e sono già in ritardo-
Inserì il pilota automatico e si
alzò diretto alla stiva, li si trovavano il Keyblade e Kairi.
Non si avvicinò troppo al
cristallo, si limitò a contemplarla da lontano con la sciarpa stretta in mano,
l’espressione sul suo viso era dolce, sereno, le labbra leggermente dischiuse,
sembrava quasi che stesse dormendo.
-Non sono riuscito a proteggerti,
non ho mantenuto la mia promessa-
Una lacrima gli rigò la guancia.
-Ti riporterò il cuore, in
qualche modo ci riuscirò!-
Quelle parole gli fecero tornare
in mente quando, anni prima, il cuore di Kairi si trovava dentro di se e non
aveva esitato un secondo a sacrificarsi per lei, di come aveva combattuto e
sconfitto Riku posseduto da Ansem.
-La storia si ripete, la vita a
volte sa essere divertente-
Non era il caso di lasciarsi
andare ai ricordi e ai pensieri, doveva trovare qualcosa da fare per ingannare
il tempo e la mente ed esercitarsi col Keyblade sembrava un opzione valida.
Il Keyblade era appoggiato su uno
dei tanti scaffali della stiva, era più opaco del normale e non sembrava liscio
come un tempo.
-Peggio di quanto mi aspettassi-, pensò Sora afferrandolo.
Con grande stupore il Keyblade
era più leggero di quante si aspettasse, dopotutto aveva sollevato un vassoio
dello stesso peso, probabilmente aveva fatto notevoli progressi con l’ultimo
giorno.
-Forse è perché il peso è distribuito meglio?-, ci rifletté un
secondo, -O forse quel vassoio pesava più
di sessanta chili?-
Re Topolino non si smentiva mai,
previdente come sempre.
L’allenamento col vassoio era
servito molto, grazie ad esso ora Sora riusciva a maneggiare il Keyblade meglio
di quanto si sarebbe mai aspettato ma la tattica non era cambiata, avrebbe
sfruttato tutto il peso dell’arma per schiacciare i nemici, doveva eliminarli
con un colpo solo ben piazzato.
-Un colpo in piena fronte-
Era la tattica migliore con
un’arma di quel peso, anche se contro Riku aveva poche speranze, in quel caso
sarebbero servite anche velocità e resistenza.
-Anche se perderò lotterò fino alla fine!-
Provò una serie di fendenti e di
affondi, aveva abbastanza forza per fare entrambi in rapida sequenza.
Posò il Keyblade contro la parete
e si sedette, era compiaciuto di se stesso, in meno di una settimana era
tornato in perfetta forma.
Si mise ad osservare lo spazio
profondo e a contemplare le stelle, ognuna delle quali rappresentava un mondo.
-Ne ho visti veramente pochi, vorrei continuare a scoprirne altri-,
si diede una scrollata, -Certo che ne scoprirò altri, lo farò insieme a Kairi e
a tutti i miei amici!-, disse risoluto.
Continuando ad osservare lo
spazio notò che era quasi arrivato a destinazione, andò a disinserire il pilota
automatico e si preparò all’atterraggio.
Atterrò direttamente sulla
spiaggia su cui aveva combattuto contro Riku, il vento e le onde aveva cancellato
ogni traccia della lotta, sembrava che in quel luogo non fosse mai accaduto
nulla.
Aprì il portello della stiva e
trascinò fuori il cristallo, quel materiale era qualcosa di incredibile, non
aveva aggiunto peso al corpo di Kairi, dopotutto il tempo non pesa nulla,
quindi fu facile per Sora portarla all’interno del loro luogo segreto, ritrovo
di tanti pomeriggi di felicità.
Era il nascondiglio ideale, a
parte loro tre nessuno era a conoscenza di quel luogo, neanche Paperino e
Pippo, lì sarebbe stata al sicuro.
-Tornerò con il tuo cuore, te lo prometto-
Si inginocchiò su di lei e poggiò
la mano proprio all’altezza della guance, le lacrime cominciarono a scendergli
dagli occhi, lei era lì vicino eppure non poteva toccarla, neanche una volta
prima di andare via, chiuse gli occhi e chinò il capo piangendo in silenzio,
era una punizione più che giusta per lui, non era stato in grado di proteggerla
ed ora non era in grado di toccarla.
-Perdonami-, disse con voce
tremolante.
D’un tratto sentì un leggero
calore alla mano, riaprì gli occhi e quello che vide lo stupì, la sua mano era
penetrata attraverso il cristallo e stava toccando la sua guancia, Sora sgranò
gli occhi, aveva trovato il modo di annullare l’incantesimo.
-È questo il modo!-, pensò accarezzandola, -È così che l’incantesimo si infrange, mi basta volerlo con tutto me
stesso-
Sarebbe rimasto ad accarezzarle
il viso ancora a lungo, ma aveva paura che l’incantesimo si rompesse del tutto,
il cristallo si ricompose laddove l’aveva toccata, alzò il capo ed osservò la
grotta, proprio di fronte a lui c’era la porta che conduceva al cuore di quel
mondo e, poco più in la, il graffito che aveva aiutato Sora a confessare i suoi
sentimenti per Kairi. Sospirò, quel luogo li aveva visti unirsi per la prima
volta ed ora li vedeva divisi.
Non poteva restare li in eterno,
aveva una missione personale da compiere e non gli era permesso tardare ancora,
prima di andare però si portò due dita alla bocca, le baciò e poi le posò sulle
labbra di Kairi.
Un bacio indiretto, anche se non
era un bacio vero e proprio per lui significava tanto, era un modo per
sigillare la promessa fatta, si rimise in piedi e la guardò un’ultima volta,
serena e pacifica nel cristallo.
-Ora vado ma tornerò presto, non ti farò aspettare troppo-
Uscito dalla grotta andò subito
alla Gummiship per comunicare il luogo in cui era atterrato.
-Aspettaci lì-, gli disse Re
Topolino, -Yen Sid non è ancora tornato, non possiamo ancora muoverci-
-Ricevuto-
La comunicazione si interruppe ma
Sora non era intenzionato a restare dov’era.
-Scusatemi ragazzi ma ho una cosa
molto importante da fare-
Senza perdere altro tempo
riaccese i motori e si rimise in viaggio, destinazione: il Mondo che Non
Esiste.
I grattacieli bui e spenti osservavano
Sora in silenzio, era atterrato in una delle poche piazzuole presenti in quel
mondo sconfinato, poco lontano si innalzava il Grattacielo della Memoria, il
luogo dell’appuntamento.
-Sto arrivando!-
Sora si mise in cammino con il
Keyblade posato sulla spalla e la sciarpa stretta intorno al braccio, tenerla
al collo era pericoloso ma non voleva rinunciarvi, era un modo per tenere
sempre a mente la sua nuova promessa.
Il silenzio era pressante, il sibilo del vento e il rumore delle
pozzanghere calpestate dai suoi piedi erano gli unici suoni che facevano
capolino di tanto in tanto, nel cielo nero come la pece facevano capolino poche
stelle, la luna a forma di cuore non c’era più da tempo e rendeva quel luogo
più buio di quanto sembrasse.
Anche se era solo Sora percepiva
la presenza di altre creature nei vicoli.
-Shadows, decine e decine, questo luogo non è cambiato per niente-
Gli Shadows osservavano Sora
camminare senza attaccarlo, probabilmente avevano l’ordine di non avvicinarsi.
-Sarà un combattimento leale?-
Pian piano gli Shadows
cominciarono a seguire Sora in una macabra processione, non era di certo un
buon auspicio.
-Fate un po’ come vi pare, non mi interessate-, pensò Sora
guardandosi un secondo alle spalle.
Dopo pochi minuti arrivò davanti
al Grattacielo ma, esclusi gli Shadows, non c’era nessuno.
-RIKU!-, gridò Sora, -SONO VENUTO
PER RIPRENDERMI IL CUORE DI KAIRI!-
-Finalmente! Non ne potevo più!-
La voce proveniva dall’alto, Sora
alzò lo sguardo e lo vide, Riku, in cima al Grattacielo.
-SCENDI E FACCIAMOLA FINITA!-
-Quanta fretta, non essere
precipitoso-
Con un salto Riku si buttò giù e
atterrò delicatamente in cima alla scalinata del palazzo, era più in forma
dall’ultima volta che Sora l’aveva affrontato, non aveva più occhiaie e i
capelli erano argentati e folti, era anche meno magro.
-Ti trovo bene-, disse Sora.
-Grazie, lo stesso non si può
dire di te-
-Ho avuto qualche contrattempo-
-Lo so, quella magia ti ha
stremato ed ora il tuo Keyblade adesso è
interamente di ferro vero?-
Quella domanda palesemente
retorica prese Sora alla sprovvista,che avesse già intuito quello che gli era
accaduto?
-Come fai a saperlo?-
-Intuito-, rispose Riku con una
risata, -In realtà me lo ha riferito Yen Sid-
Allarmato Sora si mise in
guardia, perché Yen Sid avrebbe rivelato quei dettagli a Riku? Ma soprattutto,
dov’era?
-Perché te lo ha detto?-
-Mi ha detto anche altro, non di
sua spontanea volontà certo ma quello poco che mi ha detto è stato molto
interessante-
-Che gli hai fatto?-
Sora era preoccupato,
praticamente Riku aveva estorto informazioni a Yen Sid e probabilmente il
Maestro era in pericolo.
Una sonora risata proruppe dalla
bocca di Riku, -Ha combattuto, il vecchio, anche se sapeva di non potere nulla-
Infilò una mano all’interno della
tunica e tirò fuori un cappello a punta blu con delle stelle dorate .
-Lo riconosci?-, chiese Riku con
un ghigno malefico.
Sora l’aveva riconosciuto subito,
era il cappello di Yen Sid.
-Dov’è?-, chiese ancora Sora.
-Chi lo sa? Questo è tutto quello
che ne rimane-
-NOOO!-
La rabbia che Sora aveva dentro
era enorme, l’essere che aveva davanti non solo aveva tentato di ucciderlo prendendo
il cuore della sua amata ma aveva anche eliminato senza troppi problemi quello
che un tempo era il suo Maestro.
-PAGHERAI! PAGHERAI ANCHE PER
QUESTO!-
Sora si mise pronto ad attaccare
ma Riku non si mosse, gettò a terra il cappello e si limitò ad alzare il
braccio, all’istante apparvero dei Seekers.
-So che non puoi usare la magia e
che il Keyblade non ha più il potere originario, sono proprio curioso di vedere
come te la caverai-
-Bastardo!-
Sora si guardò attorno, i Seekers
erano in tutto 10.
-Così pochi? Avrà finito le scorte?-
Era pronto a qualsiasi cosa, non
aveva dimenticato quegli Heartless malefici e i loro poteri.
Si studiarono per qualche secondo
poi un Seeker attaccò Sora con un salto, fu facile per lui evitarlo e colpirlo
ad un fianco con tutta la forza che aveva, il peso del Keyblade combinato con
la potenza di entrambe le braccia spedì il Seeker quasi ai piedi di Riku.
-Notevole-, commentò l’albino.
-E questo è niente-
Un Seeker provò a caricare Sora
da davanti ma il ragazzo roteò il Keyblade in aria e lo colpì così rapidamente
che non riuscì a scansarsi in tempo, il colpo affondò nella testa dell’Heartless
che scomparve nell’Oscurità.
-Basta giocare, attaccatelo
insieme-, ordinò Riku.
Ubbidienti i Seekers cominciarono
coi loro attaccati combinati, ciò che Sora temeva.
-Merda!-, riusciva a malapena a parare i colpi, -Sono troppo veloci e io troppo pesante-
Sulla spiaggia lo aveva salvato
la sabbia instabile che aveva fatto inciampare un Seeker ma lì, sulla dura
asfalto, non poteva sperare in una simile fortuna.
-Devo trovare un modo...-
Due Seekers provarono un attacco
combinato da due direzioni opposte.
-Forse un modo ce l’ho-
Avrebbe potuto evitare
quell’attacco con facilità spostandosi ma era proprio quello che i Seekers
volevano, invece Sora avrebbe aspettato fino all’ultimo secondo prima di
scansarsi, sperava che così facendo si sarebbero scontrati, o almeno gli
avrebbe presi alla sprovvista.
Semplice ma rischioso, tardare
significava finire direttamente in bocca a quelle creature e ai loro artigli.
-Non ancora-
I Seekers si trovavano a tre
metri da lui.
-Non ancora!-
Due metri.
-Ancora un po’!-
Un metro.
-Ora!-
Sora si gettò di lato e i due
Seekers si colpirono a vicenda, con uno scatto colpi in pieno volto uno dei
due, l’Heartless scomparve, provò a colpire l’altro ma quello fu più veloce e
si allontanò.
-Fa niente, ne mancano otto-,
disse rimettendosi in spalla il Keyblade.
I Seekers aspettarono oltre e
partirono di nuovo all’attacco, due caricarono Sora davanti mentre gli altri
sei si divisero in due gruppi e provarono ad attaccarlo ai lati.
-Stronzi!-
Contro quell’attacco aveva una
solo opportunità, un attacco a rotazione non appena i Seekers sarebbero entrati
nel suo raggio d’azione.
Fece un passo indietro e caricò
il colpo, intanto i Seekers stavano per raggiungerlo, prese un profondo respiro
e non appena furono abbastanza vicini menò un colpo così potente da prenderli
tutti ed eliminarne due, gli altri furono spediti parecchio lontani.
-Avanti, non ho ancora finito-,
disse Sora riprendendo fiato.
Senza dar loro il tempo di
rialzarsi Sora corse verso quello più vicino e lo eliminò, rapidamente colpì un
altro che svanì.
Gli ultimi Seekers si alzarono ed
indietreggiarono.
-Cos’è? Avete paura?-
-Davvero notevole!-
Sora si voltò verso Riku che
intanto scendeva la scalinata.
-Ti ho sottovalutato Sora ma ne
sono contento, vuol dire che possiamo affrontarci ad armi pari-, così dicendo
evocò il suo Keyblade.
-Finalmente ti fai avanti-, disse
Sora rimettendosi per l’ennesima volta il Keyblade in spalla.
I due si guardarono per qualche
secondo, Riku aveva uno sguardo serio mentre gli occhi di Sora erano carichi di
rabbia.
-Dov’è il cuore di Kairi?-,
chiese Sora diretto.
Riku ridacchiò, -Davvero
incredibile il potere di un cuore che ama, riesce a fare molte cose, ad esempio
donarti nuova energia-, così dicendo si sistemò i capelli.
-Cosa vuoi dire?-
-Che per riaverlo dovrai per
forza uccidermi, il cuore di Kairi si trova dentro di me ora-
Sora strinse l’impugnatura del
Keyblade così forte che le nocche divennero bianche.
-Sei proprio deciso a farla
finita vedo-
-Ovviamente, non vorrei che mi
lasciassi di nuovo fuggire in fin di vita, altrimenti sarei costretto a
ricominciare tutto da capo, sai che seccatura?-
Riku era irritante e sarcastico
come al solito ma questa volta Sora era deciso a non dare corda alle sue
parole, se voleva vincere doveva ragionare in fretta e a mente sgombra.
Il silenzio era palpabile,
nessuno dei due muoveva un muscolo o batteva ciglio, Sora in particolare non
aveva nessuna intenzione di attaccare, sapeva di essere in netto svantaggio e
un attacco come quelli che aveva fatto fino ad allora lo avrebbe lasciato
troppo scoperto.
-Andiamo!-, Sora continuava a guardare il suo avversario pronto a
tutto, voleva che fosse lui a cominciare, avrebbe approfittato di una sua
distrazione, anche minima, per colpirlo con quanta forza aveva in corpo.
Un fruscio fece sussultare il
ragazza, si guardò attorno per un istante e vide migliaia di Shadows farsi
avanti intorno a loro due.
-Simpatici gli Shadows-, disse
Riku osservandoli, -Non vogliono perdersi lo spettacolo, sanno che uno di noi
due perderà il cuore e non vogliono farselo sfuggire-
-Un amore-, commentò Sora.
Riku sollevò il Keyblade e si
mise nella sua consueta posizione, braccio destro sollevato ad altezza della
testa e braccio sinistro sotto il busto col palmo aperto in alto.
-Pronto?-
Senza neanche attendere
risposta Riku si lanciò su Sora che fece
appena in tempo a parare il colpo col piatto della lama, la vibrazione però gli
fece formicolare la mano.
Un altro colpo seguì il primo,
era diretto alle costole, Sora riuscì a pararlo parzialmente, quel colpo aveva
fatto sbattere il proprio Keyblade sul fianco.
-Non ti stai impegnando-, disse
Riku con un balzo all’indietro.
-A sì?-
Con uno scatto Sora provò a
colpire Riku sulla testa ma questi lo bloccò quasi senza sforzo e lo allontanò
con un calcio all’addome, Sora tossì.
-L’esito dello scontro è segnato,
puoi arrenderti se ti va-
Sora si rimise in guardia, quello
era un pronostico azzardato, non stavano combattendo neanche da cinque minuti e
Riku era già sicure della sua vittoria.
-Sei troppo spavaldo, cosa ti fa
pensare di avere già la vittoria in tasca?-
Provò a colpirlo di lato ma
ancora una volta Riku lo bloccò senza sforzo, lo afferrò per il colletto della
giacca e lo scagliò via.
-Sei troppo debole, il tuo
Keyblade è una patacca e non puoi usare le magie, sono molte le cose che me lo
fanno pensare-
Sora si rialzò subito, era solo
un po’ ammaccato, poteva ancora combattere.
-Non hai ancora visto niente,
ricordati che ho sconfitto i tuoi Heartless senza problemi-
Riku rise, una risata roca.
-Davvero credi di aver vinto così
facilmente? Solo con le tue forze?-, la domanda di Riku era palesemente
retorica, Sora se ne accorse, -Sono stato io ad impedire ai Seekers di dare del
loro meglio, non sono neanche diventati invisibili, era solo un modo per
rendere lo spettacolo più divertente-
La verità colpì Sora con una
secchiata d’acqua gelida, era rimasto troppo concentrato sul nemico per
rendersene conto, le tattiche dei Seekers erano fin troppo banali e Riku, fino
a quel momento, aveva parato i suoi colpi con una mano sola.
-Peccato che ad un certo punto mi
sia annoiato-, così dicendo Riku si rimise in posizione, - Cerca solo di
rendere questi ultimi attimi interessanti-
-Bastar...!-
Senza preavviso Riku si scagliò
fulmineo su Sora menando un terribile fendente, il ragazzo fece appena in tempo
ad alzare il Keyblade per difendersi ma il colpo fu talmente forte da piegarlo
rompendogli anche il polso, Sora cadde a terrà con un grido di dolore
reggendosi la mano.
-Mediocre-, commentò Riku
afferrandolo per i capelli e rimettendolo in piedi, -Non sei riuscito neanche a
resistere a questo-
Sora provò a prendere il Keyblade
ma Riku lo calciò lontano prima di colpirlo al volto con un pugno.
-Hai da dire qualcosa prima della
tua fine?-, chiese Riku guardandolo dritto negli occhi.
-Sei solo un bastardo!-, ringhiò
Sora con quanto disprezzo aveva in corpo.
A quelle parole Riku rise, poi lo
colpì al ginocchio facendolo cadere a terra con nuove grida di dolore.
-Sono le tue ultime parole, cerca
di non essere sboccato-
Sora fisso Riku dritto negli
occhi, odio e rabbia gli facevano digrignare i denti.
-TI ODIO RIKU, TI ODIO CON TUTTO
ME STESSO!-
L’urlo di Sora riecheggiò tra i
palazzi del Mondo che Non Esiste seguito subito dopo dalle risate di Riku.
-Se solo l’odio che vedo nei tuoi
occhi e sento nella tua voce potesse colpirmi-
Riku sollevò il Keyblade in aria,
pronto a sferrare l’ultimo colpo.
-Addio Sora-
Sora vide il Keyblade abbattersi
su di lui e riuscì a formulare solo un ultimo pensiero: Kairi, poi il sibilo
del fendente, un tonfo, risate e infine il buio.
Buio. Profondo, totale, immenso, oscuro.
Riusciva a toccarsi il petto con
le mani ma non poteva vederle, era troppo buio.
Sentiva il suolo sotto i suoi
piedi ma non lo vedeva.
-Dove mi trovo?-, pensò disorientato.
-Perché
lo hai fatto?-,
chiese una voce.
Sora non aveva sentito quelle
parole con le orecchie, era come se si fossero formulate nel suo cervello, una
sensazione strana, eppure familiare.
-Cosa?-, chiese Sora alla voce.
Non era sicuro che la sua bocca
si fosse mossa, con quel buio era difficile determinare il significato di
sentire e parlare.
-Perché
hai smesso di combattere?-,
chiese ancora la voce.
-Non ho smesso di combattere-
-Davvero?
E allora perché ti trovi qui?-
-Qui dove? Non vedo niente-
Come per rispondere alla sua
domanda un debole luce apparve dall’alto, Sora osservò di sottecchi la luce,
non capiva bene da dove provenisse ma almeno riusciva a distinguere il sopra
dal sotto.
Abbassò lo sguardo e rimase
colpito, sotto i suoi piedi si trovava un rosone di vetro enorme, i vetri
colorati andavano a formare un’immagine che fece sussultare Sora, c’era Kairi
nel cristallo, orizzontale rispetto al pavimento e dietro di lei c’era lui,
inginocchiato e con il Keyblade poggiato a terra con la punta, le mani erano
strette sul manico in una posa molto cavalleresca, la testa era china come in
una preghiera.
-Cosa significa?-, chiese Sora continuando ad osservare il rosone.
-Tutto
e niente, qualcuno e nessuno-
-Cosa?-
-“Non
temere, la porta è ancora chiusa”, non ti ricordano niente queste parole?-
Quella frase folgorò la mente di
Sora che d’un tratto capì, quello era il luogo dove aveva superato le prove che
lo avevano portato ad impugnare il Keyblade, quello era il suo cuore.
-Esatto-, disse la voce.
-Perché mi trovo qui?-
-Perché
hai smesso di combattere-
-Non ho smesso di combattere, sono stato battuto-
-C’è
differenza?-
Sora non rispose, non sapeva cosa
dire anche se in testa aveva mille domande.
-Perché mi trovo qui?-, riuscì a chiedere.
-Quando
si smette di combattere accade questo, la mente e il corpo entrano in contatto col cuore-
-Tu chi sei?-
Un silenzio profondissimo seguì
la domanda di Sora.
-Difficile
dare una risposta, io sono te e allo stesso tempo non lo sono, ti appartengo ma
ho vita propria-
La prima cosa che venne in
mente Sora fu l’immagine di un Nessuno.
-Non
sono un Nessuno-,
disse la voce come se avesse intuito i pensieri del ragazzo.
-Allora cosa sei?-
Ancora silenzio, sembrava che la
voce stesse pensando.
-Sono
il tuo cuore, anche se è difficile crederlo-
-Cosa?-
Sora era sbigottito, non avrebbe
mai pensato ad una cosa del genere.
-Credevo che il mio cuore fosse questo-, disse Sora guardando il
rosone.
-Questo
è semplicemente un luogo d’incontro, lo si raggiunge solo quando si sta per
esalare l’ultimo respiro o, come nel caso dei custodi, per affrontare una prova-
Sora si sentiva confuso, stavano
accadendo troppe cose in una volta.
-Sono già stato qui per il Keyblade, quindi ora...-
-Stai
per perdere il cuore-,
anticipò la voce.
-No!-, Sora cadde in ginocchio, fino alla fine aveva combattuto per
Kairi dimenticando che Riku mirava anche al suo di cuore, adesso con la sua
fine era in possesso di un potere enorme.
-Cos’ho fatto?-, disse coprendosi il volto con le mani.
-Quello
che ogni essere vivente dotato di cuore avrebbe fatto, ti sei lasciato
trasportare dalle emozioni così come ho fatto io, dopotutto sono il tuo cuore e
tutto quello che provi tu lo provo anch’io-
-Cosa posso fare adesso?-
-Nulla,
non ci resta che aspettare la fine, hai uno spirito forte, probabilmente diventerai
un Nessuno-
-Non voglio-
-Inutile
volere, ormai è tardi-
-NON VOGLIO!-
La luce si fece più intensa per
un secondo.
-Non
ti arrendi neanche quando tutto e perduto-
La voce fece una breve pausa,
stava riflettendo e a giudicare dalla durata di quel silenzio era una
riflessione difficile.
-Perché
continui a combattere?-
Una domanda strana data la
situazione ma Sora rispose con fermezza.
-Per lei, perché non ho mantenuto la promessa più importante che potessi
farle-
-Proteggerla?-
-Amarla-
Ancora una volta silenzio.
-Cosa
vuol dire per te “amare”?-
Sora sorrise.
-Ma come? Sei un cuore e non sai cosa vuol dire amare?-
-Amare
ha infiniti significati, è un concetto astratto e al tempo stesso concreto, ognuno
di noi lo intende in un modo diverso ed io voglio conoscere il tuo-
-Sei il mio cuore, dovresti saperlo già-
-Non
proprio, noi cuori alcune volte viviamo i sentimenti in maniera diversa dai
nostri portatori, l’amore che univate te e Kairi è diverso dall’amore che univa
me ed il suo cuore-
Il Re lo aveva detto, ci sono
cose sui cuori che non ancora si comprendono, questa era una di quelle. Sora ne
era in un certo senso meravigliato, forse era per quel motivo che sentiva
calore nel petto ogni volta che vedeva o pensava a Kairi, i battiti accelerati
forse erano i sussulti del suo cuore che amava?
-Non
sei tanto lontano dalla realtà-
-Immagino-, rifletté un secondo, selezionando le parole più adatte,
-Per me l’amore è qualcosa che ti spinge
ad andare avanti, qualcosa che ti da la forza di creare e di distruggere, con
Kairi ogni problema poteva essere superato, con lei mi sentivo a casa, protetto,
mi faceva sentire importante, unico, mi dava forza e mi spronava a non
arrendermi, non potrei mai provare quelle cose con un’altra persona, non riesco
ad immaginarlo neanche-
Fece una piccola pausa, il
ricordo dell’amata e la consapevolezza che tutto era perduto lo faceva star
male.
-Lei era tutto per me-
Silenzio, i pensieri affollavano
la mente di Sora e il suo cuore sembrava analizzare le parole da lui
pronunciate un per una.
-Non
potrei dare una definizione migliore, per me era lo stesso, non potrei
immaginare la mia esistenza con accanto un altro cuore, non sarebbe lo stesso-
-Beh! Ormai è la fine, l’hai detto tu, non resta che darci l’addio,
spero solo di non diventare un Nessuno-
Sora stava pensando a quale fosse
il modo migliore di dare l’addio al proprio cuore quando la voce tuonò.
-COMBATTI!-
Quella parola, pronunciata con
quel tono scosse Sora.
-Allora tu...-
-Già,
la prima volta che tu e Riku avete combattuto, per un attimo tu e Kairi siete
entrati in contatto tramite noi, i vostri cuori, e non potevo permettere che
finisse così-
Sora era sorpreso, non aveva dato
molto peso a quell’evento anni prima e se ne era dimenticato.
-Grazie-, disse Sora solenne.
-Di
cosa? Ho salvato entrambi grazie anche al potere di Kairi, senza lei e il
sentimento che vi univa non avrei potuto nulla-
-Grazie comunque, anche se ora credo sia veramente la fine-
Di nuovo silenzio, ormai Sora
sapeva che ogni silenzio equivaleva al suo cuore che rifletteva.
-Possiamo
ancora combattere-
-E come?-
-In
maniera simile a quella volta a Radiant Garden, anche se all’opposto-
-In che senso “all’opposto”?-
-Cosa
provi per Riku?-
Quella domanda sconvolse Sora,
non aveva senso, cosa c’entrava Riku in quel discorso?
-Che razza di domanda è?-
-Rispondi-, disse semplicemente la voce.
-Sei il mio cuore, lo sai meglio di me, se ne avessi la forza lo
distruggerei-
La luce che illuminava l’ambiente
si fece leggermente più intensa.
-Rabbia,
odio, e ira, questo è quello che provi e che provo per Riku-
-E come può aiutarmi tutto ciò?-
Di nuovo silenzio, ora che anche
il suo cuore aveva ammesso di odiare Riku Sora non riusciva a contenere la
furia.
-Come
saprai in ogni cuore c’è una parte di Luce e una parte di Oscurità, ogni essere
vivente nasce con entrambe per poi decidere, tramite le sue azioni, quale delle
due seguire-
Sora lo sapeva già, erano le
prime cose che aveva imparato da Yen Sid una volta iniziato l’addestramento.
-Nel
tuo cuore la Luce prevale ed è dominante ma per salvare Kairi si è indebolita-
-Lo so già-, disse Sora ripensando al suo Keyblade di ferro ormai
deformato ed inutile.
-Forse
non sai che l’Oscurità non scopare mai dal cuore, la Luce la spinge a
concentrarsi e ad annichilirsi ma comunque rimane, anche nel cuore più puro vi
è una parte di Oscurità-
-Quindi...-, Sora aveva intuito dove voleva arrivare il suo cuore.
-Dovrai
liberare l’Oscurità che è in te-,
sentenziò il cuore.
-Ma come?-
-Dovrai
usare tutte le emozioni negative che risiedono in me, ormai la Luce è debole ma
l’Oscurità che è in te smania per essere liberata-
-Cosa vuoi dire?-
-Come
ho detto l’Oscurità si concentra e in me c’è un’Oscurità enorme, resa tale da
tutto quello che hai dovuto sopportare in questi giorni, se venisse liberata
avresti un potere superiore a quello di Riku e di chiunque altro-
L’offerta era allettante ma Sora
aveva ancora dei ripensamenti.
-Per sconfiggere Riku dovrei andare contro la mia natura?-
-Non
solo, liberare l’Oscurità che c’è in me ci distruggerebbe, per questo devi
essere sicuro della tua scelta-
Di nuovo silenzio, ma questa
volta era Sora a dover pensare, morire e perdere tutto o sacrificarsi per poter
salvare ciò che di più prezioso aveva.
-Facciamolo!-, disse infine.
-Ne
sei sicuro?-, chiese
con fermezza la voce.
-Sì!-
-Allora
raccogli in te tutto l’odio, la rabbia e l’ira che provi per Riku, desidera con
tutto te stesso il potere per sconfiggerlo, brama la vittoria sul tuo nemico e
lascia che tutto questo ti invada-
Sora si mise a pensare a tutto
quello che aveva fatto Riku, la prima volta aveva rapito Kairi e tutte le
principesse dal cuore puro, gli aveva risparmiato la vita ma era comunque
tornato, aveva preso il cuore della sua amata e l’aveva ridotto in fin di vita,
oltre tutto aveva eliminato il suo Maestro senza un briciolo di rimorso e
infine aveva riso, aveva riso di lui, della sua debolezza e della sua
sconfitta.
Sora sentiva un’immensa furia
crescergli dentro, ripensare alla mano di Riku che stringeva il collo di Kairi
senza pietà era la cosa che più di tutte gli faceva desiderare la fine
dell’albino.
Pian piano la luce che illuminava
il rosone si andava affievolendo ma Sora non se ne curò.
-Continua
così, non ti fermare e una volta raggiunto il tuo scopo ricordati perché lo hai
fatto-
Sora sentì appena quelle parole,
nella sua mente non c’era altro che il desiderio di distruggere Riku,
desiderava la sua sconfitta, la sua morte. Gli avrebbe stretto le mani intorno
al collo come aveva fatto lui con Kairi per poi ridere della sua debolezza. Lo
avrebbe annientato, di lui non sarebbe rimasto nulla, neanche il suo cuore.
Un rumore di vetri infranti, il
rosone si stava distruggendo ma Sora non si mosse, sarebbe caduto nell’Oscurità
sotto di lui, l’avrebbe abbracciata e usata per riprendersi ciò che gli era
stato tolto, sarebbe andato fino in fondo senza rimorsi.
Il vetro andò in frantumi sotto i
suoi piedi ma non cadde bruscamente, sprofondò con calma nel buoi più profondo
che lo accolse delicatamente.
-In fondo non è tanto male l’Oscurità-, pensò Sora prima di perdere
cognizione di se.
La sua vittoria era stata
schiacciante, il corpo del suo avversario che giaceva a terra ne era la prova.
Un ghigno si formò sul volto di
Riku, il potere che aveva ottenuto dal cuore di Kairi superava le sue
aspettative, ora non aspettava altro che il corpo di Sora rilasciasse il suo
cuore.
Un lieve bagliore si formò sul
petto del ragazzo, Riku si avvicinò pronto ad afferrare il cuore che ne sarebbe
uscito ma subito il bagliore venne sostituito da fiamme oscure.
-Ma cos...?-
Un’esplosione di Oscurità lo
scagliò indietro gettandolo a terra.
Si rimise in piedi e vide il
corpo di Sora avvolto da fiamme nere come la pece.
-Cosa sta succedendo?-
Dietro le fiamme vide muoversi
una figura, qualcosa si stava alzando e non appena fu in piedi le fiamme si
spensero.
-Cosa?!-, esclamò Riku stupito.
Una figura completamente nera si
trovava di fronte a lui, aveva la testa bassa ma era senza dubbio Sora, i suoi
vestiti lo confermavano.
Lentamente alzò il volto e a Riku
gelò il sangue, il viso era privo di lineamenti, eccezion fatta per due occhi
gialli.
-Com’è possibile? È come se dell’Oscurità fosse uscita dal suo corpo
avvolgendolo completamente-
La creatura mosse un passo verso
di lui, lo stava fissando con quegli enormi occhi simili agli Shadows.
-HEARTLESS!-, chiamò Riku.
Decine di Shadows comparvero dai
vicoli e circondarono la creatura.
-ATTACCATE!-
All’unisono gli Shadows balzarono
sulla creatura che non si mosse.
-Bene-, pensò Riku credendo di averla immobilizzata.
Con una sonora esplosione gli
Shadows vennero spazzati via, intorno alla creatura si erano formate nuove
fiamme che ora andavano spegnendosi, lo sguardo dell’essere era ancora fisso su
Riku e si stava muovendo nella sua direzione.
Terrorizzato Riku schioccò le
dita e chiamò a raccolta i Seekers.
-Attaccatelo, distruggetelo, non
fatelo avvicinare!-
I Seekers partirono all’attacco
ma la creatura non si mosse, uno dopo l’altro gli Heartless provarono a
colpirlo ma non ci riuscirono, quell’essere schivava gli attacchi con una
facilità disarmante.
-Cosa fate? Attaccatelo tutti
insieme-
I Seekers obbedirono, attaccarono
contemporaneamente da tutte le direzioni ma vennero scaraventati via da altre
fiamme oscure.
La creatura si guardò attorno e
cambiò direzione.
-Cosa fa?-, si domandò Riku mettendosi in guardia.
Si stava dirigendo verso il
Keyblade deformato.
-Cosa vorrà farci?-
L’essere afferrò il Keyblade e lo
osservò, la lama era curva e formava quasi un angolo retto. Con la mano destra
strinse il manico del Keyblade mentre con la sinistra afferrò la lama, con un
unico movimento fluido la raddrizzò.
-COSA?!-
Riku era stupito e sempre più
terrorizzato, quella cosa aveva una forza incredibile.
I Seekers erano di nuovo in piedi
ma non attaccavano, sembravano temere il loro nemico.
-Cosa fate li imbambolati?
Attaccatelo!-
Obbedienti i Seekers si
avvicinarono, due di loro sferrarono caricarono la creatura ma non appena
furono a portata di Keyblade scomparvero in uno sbuffo di Oscurità, la creatura
gli aveva colpiti con una velocità tale che Riku a stento era riuscito a vedere
il Keyblade muoversi.
L’essere si mise in guardia nello
stesso modo in cui si metteva Sora.
-Cosa gli è successo?-
Riku riuscì a malapena a finire
quel pensiero e altri due Seekers caddero, la creatura non dava neanche il
tempo di ragionare.
-È una furia!-
Un altro Seeker venne eliminato,
i restanti si riunirono compatti e tentarono un attacco frontale, la creatura si
mise in posizione pronta a ricevere gli Heartless, chinò il capo e portò il
Keyblade alla sua sinistra, flesse le ginocchia e caricò il colpo.
Riku intuì subito le sue
intenzioni.
-Fermatevi! State lontani!-
Troppo tardi, non appena gli
Heartless furono abbastanza vicini la creatura le colpì con una fluida ed agile
sequenza di fendenti, un attacco talmente rapido che i Seekers rimasero in
piedi per un secondo, poi scomparvero nell’Oscurità.
-Maledizione!-
Riku era furioso, quella cosa
aveva eliminato in un batter d’occhio le sue creazioni e non sembrava neanche
stanca.
Di nuovo l’essere fissò Riku
dritto negli occhi e si mosse verso di lui.
-Cosa c’è? Vuoi combattere?-
La domanda di Riku non ebbe
risposta, semplicemente la creatura arrivata a qualche metro da lui si mise in
guardia.
-Va bene allora-
Riku si mise in guardia e caricò
l’essere che con semplicità parò il colpo.
-Sei forte-
Provò ad attaccarlo da tutte le
direzioni ma non lo colpì, non riuscì neanche a farlo indietreggiare. Aumentò
la velocità degli attacchi ma non ottenne nulla, si allontanò dalla creatura
con un balzo all’indietro e la osservò.
-Cosa gli sarà successo?-
Non era semplicemente ricoperto
di Oscurità, sembrava essere formato totalmente di Oscurità.
-E così hai ceduto all’Oscurità
pur di battermi?-, chiese Riku all’essere.
Nessuna risposta.
-Mi odiavi così tanto da
sacrificare te stesso pur di battermi?-
La domanda era retorica,
dopotutto la creatura non parlava, sembrava agire più che altro per istinto.
-Lo sai che ora sei più simile ad
un Heartless che a qualsiasi altro essere vivente?-
Le creatura si rimise in guardia,
qualunque cosa fosse accaduta ormai non aveva più importanza, quella cosa non
avrebbe dato pace a Riku finchè uno dei due non sarebbe perito.
Rapidamente Riku sferrò un’altra
serie di attacchi che però fallirono come i precedenti.
-È talmente veloce che sembra anticipare i miei attacchi-
Con un salto Riku tentò di
scavalcare la creatura, ma questa l’afferrò per una caviglia e lo scaraventò a
terra, Riku grugnì per il dolore e riuscì a difendersi appena in tempo dal
colpo della creatura, i Keyblade si scontrarono con un fragore assordante,
rotolando di lato Riku riuscì a schivare un secondo colpo, l’arma della
creatura si conficcò a terra per la metà.
Riku rimase stupito d nuovo dalla
forza di quell’essere ma non sprecò l’occasione, menò un colpo diretto alla
testa della creatura ma questa gli afferrò il Keyblade prima che potesse
colpirlo, Riku inorridì.
Quella cosa lo stava fissando ed
erano vicini, molto vicini, senza interrompere lo sguardo la creatura estrasse
il Keyblade da terra e colpì Riku ad un fianco scagliandolo lontano.
L’albino tossì sangue e si rialzò
barcollando, non c’era dubbio che quel colpo gli aveva fratturato le costole.
-Che cosa sei?-, disse con un
filo di voce.
La creatura corse verso di lui,
Riku si mise in guardia ma la creatura lo disarmò con un colpo ben piazzato,
con un secondo colpo gli ruppe un ginocchio mandandolo a terra con un urlo di
dolore.
Con forza disumana la creatura
afferrò Riku per il collo e lo lanciò contro un grattacielo, l’impatto fece
sputare altro sangue all’albino che cadde a terra ansimando.
-CHE COSA SEI?-
Quell’urlo costò non poco dolore
a Riku che si rialzò puntellandosi sulla gamba buona, la creatura continuava a
fissarlo, dagli occhi ormai trasudava palesemente il desiderio di sconfitta.
Riku richiamò a se il Keyblade e
si mise in guardia pronto a difendersi, la creatura corse verso di lui con
l’arma sguainata e pronta a colpire.
-Avanti! Vieni a prendermi!-
Riku puntò il Keyblade davanti a
se pronto a parare quell’attacco ma non ci riuscì, con incredibile velocità la
creatura oltrepassò la sua guardia e lo trapassò da parte a parte con un
singolo affondo, ci volle qualche secondo prima che Riku si rendesse conto dell’accaduto.
-Co-cosa?-
La creatura estrasse il Keyblade
dal suo corpo e lo afferrò per la gola sollevandolo da terra, le dita erano
salde come acciaio e stringevano sempre di più, gli occhi sempre fissi su Riku,
sarebbe arrivato fino in fondo, lo avrebbe...
-Ricordati
il motivo, ricorda perché lo fai-
Quella frase trapassò la mente
della creature che lasciò andare Riku e si allontanò reggendosi la testa.
-Non è per vendetta, non è per odio! Voglio salvarla, voglio salvare
Kairi!-
Altre fiamme nere avvolsero la
creatura che si accasciò al suolo, una volta spente al posto dell’essere
completamente nero c’era Sora, così com’era prima della battaglia.
Si guardò le mani, poi il corpo,
era disorientato.
-Cos’è successo?-, si chiese
toccandosi il petto.
-Vorrei saperlo anch’io-
Una voce, più simile ad un
rantolo, catturò l’attenzione di Sora, era Riku, riverso in una pozza di sangue
e con il petto squarciato.
-Riku? Cos’è successo?-
-Come? Sei stato tu a combinare
tutto questo e chiedi a me cos’è successo?-
Di colpo i ricordi tornarono
nella mente di Sora, il discorso con il suo cuore, l’abbraccio dell’Oscurità e
alcune immagini confuse di una battaglia.
-Hai liberato l’Oscurità che
c’era nel tuo cuore, vero?-
-Sì-
Riku provò a ridere ma uno
zampillo fuoriuscì dalla bocca.
-L’ho capito troppo tardi, se me
ne fossi accorto prima sarei fuggito e avrei aspettato che quell’enorme potere
ti consumasse, anche se arrivati a quel punto il tuo cuore non sarebbe più
stato utile ai miei scopi-
-Però ce l’hai fatta ed io sono
ancora qui-
-Per poco, riesco a vedere da qui
che stai svanendo-
Sora si guardò e vide che del
sottile fumo nero stava uscendo dalle sue mani che andavano via via svanendo.
-Un prezzo più che onesto da
pagare-
-Forse-, commentò Riku, -Me ne
andrò via prima di te quindi potrai prendere il cuore di Kairi e portarglielo
ma non faresti in tempo, svaniresti prima-
-Un modo troverò-, disse Sora
avvicinandosi a Riku.
-Giusto, dopotutto ora fai parte
dell’Oscurità, ti è permesso usare alcune scorciatoie-
Sora osservava il corpo straziato
del suo avversario, aveva un’ultima domanda da fargli, anche se non avrebbe
ottenuto risposta.
-Perché hai fatto tutto questo?-
Riku sorrise, gli occhi rivolti
al cielo.
-Invidia-
-Perché?-
-Perché tu avevi tutto, avevi l’amore
anche se non ne eri ancora consapevole, amici fidati e la simpatia di chiunque
ti conoscesse, volevo essere simile a te, più aperto, più disponibile ma non
potevo, pian piano vi siete allontanati da me, mi avete lasciato solo, solo con
la consapevolezza che i miei rapporti con l’Oscurità non erano del tutto
chiusi, cedetti nuovamente al suo potere e mi sentii meglio, era come se
l’Oscurità mi comprendesse, mi aveva accolto completamente, era come una madre
per me-
Quelle parole erano sincere,
anche Sora aveva provato sensazioni simili quando aveva ceduto all’Oscurità, ma
a differenza di Riku, aveva un motivo per non abbandonarsi completamente a lei.
-Non ti abbiamo lasciato solo,
sei stato tu ad allontanarti da noi-
-Vero, ma è anche vero che mi
avete lasciato solo ben sapendo che mi ero allontanato-
-Abbiamo commesso entrambi degli
errori, se solo non avessi...-
-Inutile chiedersi “se” e
“forse”, alla fine un cuore non può rinnegare la propria natura, vale per me
come vale per te, ne hai avuto la prova-
Un debole silenzio calò tra i
due, interrotto solo dal respiro affannoso di Riku.
-È buffo-, disse Riku con un
sorriso.
-Cosa?-
-Volevo sfruttare l’amore che
univa i vostri cuori per i miei scopi ma alla fine è stato l’odio a farmi
fallire-
-Nel cuore albergano innumerevoli
emozioni, positive o negative che siano, privare un cuore dell’amore può far
crescere solo l’odio in lui-
Un debole risata proruppe dalle
labbra di Riku.
-Giusto, peccato che non ci sia
una prossima volta, mi sarebbe tornato molto utile tenerlo a mente-
Una chiazza oscura si formò sotto
Riku.
-Addio Sora-
Fiamme oscure avvolsero il corpo
di Riku.
-Addio Riku-
Non appena le fiamme si
diradarono Sora si avvicinò, dove una volta c’era il corpo di Riku ora si
trovava un cuore dal rosso purissimo e cristallino, Sora tese una mano per
afferrarlo ma il cuore la evitò e lentamente gli entrò in petto, il petto del
ragazzo si scaldò di colpo.
-Non resta che andare-
Si voltò e osservò l’ambiente
intorno a lui, oltre a delle macchie di sangue c’era il suo Keyblade di ferro,
ormai ammaccato ed inutile.
Tese la mano e desiderò di andare
alle Isole del Destino, subito un varco oscuro si formò di fronte a lui.
-Sono una creatura di Oscurità, mi è permesso usare certe scorciatoie-,
pensò Sora sulla falsa riga delle parole dette da Riku.
Vi entrò e dopo un breve istante
di buio il sole delle Isole lo accarezzò.
Le mani erano quasi del tutto
scomparse ed anche i piedi erano semi-trasparenti.
-Devo muovermi-
Rapidamente entrò nella caverna e
si inginocchiò davanti al cristallo che conteneva la sua amata.
-Sono tornato-, disse poggiando
una mano su di lei.
Senza far rumore il cristallo si
infranse e svanì, lasciando libera Kairi, Sora la prese e la strinse a se.
-Ho mantenuto la promessa, hai
visto?-
Un groppo i formò in gola a Sora,
quella era l’ultima volta che poteva stringere a se la sua amata.
-Ti ho riportato il cuore-
Le lacrime cominciarono a
rigargli il volto, tra poco sarebbe scomparso e non poteva farci nulla.
-Quando ti sveglierai... non
essere triste... perché non ci sarò...-, ormai Sora singhiozzava e piangeva
senza ritegno, -Sii forte... io ti starò sempre vicino-
D’un tratto si ricordò della
sciarpa che aveva legata intorno al braccio, la prese e la mise attorno al
collo di Kairi.
-Anche se è un tuo regalo...
voglio che la tenga tu... per ricordo-
Ormai le mani e i piedi erano
trasparenti, anche le gambe ed il busto stavano svanendo.
-Addio Kairi, ti amo-
Così dicendo la strinse un’ultima
volta a se posandole un bacio sulle labbra, poi il silenzio, il freddo ed
infine... il buio.
Aprì gli occhi ma non riconobbe
subito il luogo, gli ci volle un po’ per mette a fuoco l’ambiente.
-Perché mi trovo qui?-
Gli ultimi ricordi erano di Riku
che le stringeva il collo e Sora che urlava disperato, ricordava le ultime
parole che aveva pronunciato ma non il come fosse arrivata nel luogo segreto.
Alzandosi qualcosa le scivolò dal
collo, la raccolse e notò che era la sciarpa che aveva fatto per Sora.
-Perché ce l’ho io?-
Un rumore proveniente
dall’esterno catturò la sua attenzione, lentamente uscì all’aperto.
Di fronte a se si trovava una
gummiship di colore viola dalla quale stava uscendo il Re.
-Non vedo la gummiship di Sora-,
disse Re Topolino guardandosi attorno.
-Forse l’ha nascosta-, disse
Paperino uscendo dall’abitacolo.
-Yuk! Per non essere trovato-,
aggiunse Pippo seguendo i due.
Kairi corse subito verso di loro,
forse sapevano cos’era successo visto che avevano nominato Sora.
-Ehi! Ragazzi!-, gridò per
richiamare la loro attenzione.
I tre si voltarono e
strabuzzarono gli occhi.
-Perché mi guardate così?-,
chiese Kairi.
-Ecco...-, cominciò Pippo.
-Come fai ad essere sveglia?-,
chiese bruscamente Re Topolino.
La domanda suonava bizzarra per
Kairi ma rispose comunque.
-Mi sono risvegliata nella
caverna dove io, Sora e Riku giocavamo da piccoli, lui dov’è? Durante la
battaglia devo aver perso i sensi e non so dove sia-
-Abbiamo molte cose da
raccontarti Kairi, è meglio che ti siedi-, disse il Re con tono serio.
Kairi obbedì, anche se un po’
preoccupata e Re Topolino le raccontò tutto ciò che era accaduto da quando lei
aveva perso il cuore.
Una volta finito il racconto
Kairi osservò la sciarpa con il cuore gonfio di preoccupazione.
-Ma allora... se questa ce l’ho
io e se sono viva vuol dire che...-, no riusciva a finire la frase, il respiro
le si fece pesante e irregolare.
-Sora ha recuperato il tuo cuore,
ma deve essere stato uno scontro durissimo che lo ha costretto a dare fondo
alle sue ultime energie, probabilmente è riuscito a riportarti in tempo il cuore
anche se non capisco come, la gummiship non è qui-, disse il Re ad occhi bassi.
-No-, disse Kairi con un
singhiozzo, -Perché lo ha fatto?-, le lacrime cominciarono ad uscire dai suoi
occhi senza controllo.
-Eri la cosa più importante per
lui, è naturale che abbia pensato prima a te che a se stesso-
Senza dire una parola Kairi si
alzò e andò a sedersi vicino al mare, lì cominciò a piangere disperatamente.
-Gorsh! Forse dovremmo...-
-No-, disse Re Topolino bloccando
Pippo, -Lasciamola sola per un po’, ora come ora ha bisogno di sfogare le sue
emozioni-
-Cosa pensa sia successo a
Maestro Yen Sid?-, chiese Paperino al Re.
-Nulla di buono penso,
probabilmente anche lui è scomparso, forse ancor prima di Sora-
Gorsh! E adesso che ne sarà di
noi?-
Il Re sospirò profondamente.
-Andremo avanti finchè possiamo,
non possiamo fare altrimenti, speriamo solo che prima o poi si faccia vivo un
nuovo Custode-
Silenziosamente i tre lasciarono
sola Kairi, non era giusto assistere al suo pianto.
Era ormai il tramonto quando il
pianto si calmò, le faceva male la testa e le bruciavano gli occhi ma
finalmente aveva sfogato tutto ciò che aveva dentro.
-Non ti dimenticherò-
Si rimise in piedi risoluta.
-Grazie, ovunque ti trovi sappi
che ti amo-, sussurrò prima di allontanarsi da quella spiaggia che aveva visto
il loro amore nascere, crescere, morire ed infine diventare eterno.
NOTE D'AUTORE
Rieccoci di nuovo, oggi sarò solo perchè Moxy e Bash sono in vacanza (verso la fine di agosto spengo il cervello).
Avrei preso comunque questo spazio da solo perchè volevo un
contatto più diretto con voi lettori, ribadisco che è la
mia prima long e che posso ritenermi soddisfatto, non è un
capolavoro ma come primo tentativo lo definirei accettabile.
Ringrazio tutte le persone che hanno inserito la storia tra le seguite
e le preferite, anche se non avete recensito mi avete fatto capire che
la storia vi ha interessato.
Un ringraziamento a parte va a chi ha dedicato parte del suo tempo per recensire, parlo di Dawn_polvere di stelle (che ha recensito ogni singolo capitolo, chiedendomi anche di continuarla) e Kaigi (che non voleva vedere Sora nei panni dell'assasino maaa... almeno Kairi si è svegliata^^").
Non continuerò in alcun modo la storia, anche se sul finale
molte faccende restano aperte, non lo farò per alcuni motivi:
perchè è una prova, perchè è un drammatico
e tale resterà e infine perchè non ho idee per un
possibile seguito (idee originali intendo), quindi mi scuso con Dawn e
con tutti coloro che eventualmente vogliono un seguito.
Ed ora un po' di numeri, tirando le somme le persone che hanno letto la
mia storia, tra il 1° e il 3° capitolo, sono in totale 61,
cioè 61 persone hanno letto la mia storia dall'inizio alla fine
(o almeno spero), vorrei chiedere ad ognuna di loro cosa ne pensa ma mi
ci vorrebbero ore.
Un grazie sempre d'obbligo va ad angel_94 che legge&corregge (da
poco ho scoperto che persone così si chiamano beta-reader),
grazie per avermi accompagnato dall'inizio alla fine di questa
avventura rimetttendomi in carreggiata ogni volta che serviva.
Un ultima richiesta e poi ho finito, vorrei che lasciaste una
recensione, in onore dell'ultimo capitolo, e vorrei che foste il
più sinceri possibili, dopotutto il mio obbiettivo primario
è migliorare sempre di più^^
Detto questo vi saluto, ricordate di dare un occhiata alla cara Suiyo, da Oxydebast è tutto.
Stay Tuned!
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