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Volevo sl dire ke è la prima ff su k
hearts e ke sarà una riku-sora…adoro questa coppia e devo ringraziare vale, ke
m ha fatto venire voglia d scriverla!!!
Il titolo è tratto da una canzone dei
whitin temptation: somewhere!!!! Troppo bella!
Lost
in the darkness
Hoping for a sign
Instead there's only silence
Can't you hear my screams?
Never stop hoping
Until you know where you are
But one thing's for sure
You're always in my heart
[Chorus:]
I'll find you somewhere
I'll keep on trying
Until my dying day
I just need to know
Whatever has happened?
The truth will free my soul
Lost in the darkness
Tried to find your way home
I want to embrace you
And never let you go
Almost like you're in heaven
So no one can hurt your soul
Living in agony
Cause I just did not know
Where you were
[Chorus]
Wherever you are
I won't stop searching
Whatever it takes me to go
[Chorus]
Da Qualche Parte
Perduto nell’oscurità
Sperando in un segno
Invece c’è solo silenzio
Non riesci a sentire le mie urla?
Mai smettere di sperare
Finchè non sai dove sei
Ma una cosa è sicura
Sei sempre nel mio cuore
[Rit:]
Da qualche parte ti troverò
Continuerò a cercare
Fino al giorno della mia morte
Ho solo bisogno di sapere
Cosa mai è successo?
La verità libererà la mia anima
Perduto nell’oscurità
Tentato di cercare la tua strada verso casa
Voglio abbracciarti
E non lasciarti andare mai
Quasi come se fossi in paradiso
Così che nessuno possa ferire la tua anima
che vive in agonia
Solo perché non sapevo
dove fossi
[Rit]
Ovunque tu sia
Non smetterò di cercare
qualunque cosa ci voglia per farmi andare
[Rit]
Somewhere …
(Ovunque…)
CAPITOLO 1
Corro…corro…corro…
Non so bene
dove sto andando, ma l’importante è continuare a correre.
Non devo fermarmi.
È una
consapevolezza che mi è entrata dentro da quando ho aperto gli occhi in questo
posto.
E anche
allora stavo correndo.
Devo correre
per non essere raggiunto.
Questo
pensiera mi fa rallentare.
Devo correre
per non essere raggiunto?
Raggiunto da
chi? Davvero voglio continuare a scappare?
Per quale
motivo poi?
Aggrotto la
fronte, concentrandomi sul mio respiro affannato e mi do dello stupido.
Certo che
devo continuare a correre!
Perché
fermarmi adesso?
Eppure, alle
mie spalle, sento un calore allucinante, ma non improvviso.
È come se
quel calore ci fosse sempre stato…solo non me ne sono accorto prima.
Ma cos’è?
Vorrei
girarmi a guardare, ma, come prima, una voce nella mia testa pare avvertirmi.
Se mi girerò
non potrò ignorare ciò che vedrò ed esso mi divorerà, lo so.
Lo sento.
Eppure il
mio istinto mi suggerisce che non c’è niente di cattivo in quel tepore e, per
un attimo,mi sento quasi in colpa ad
ignorarlo.
Perché ormai
è palese.
Quel calore
cerca me e nessun altro.
Le gambe mi
si fanno pesanti.
Strano.
Non sono
stanco, invece è come se qualcosa mi volesse bloccare.
E il
desiderio di farlo è tanto.
La mia corsa
si riduce ad un semplice camminare.
Ecco, ora la
presenza è più vicina, soffia alle mie spalle, invitandomi a voltarmi.
Mi blocco,
la tentazione è troppo forte.
Lentamente i
miei occhi incrociano una luce densa e rassicuranete che quasi mi acceca.
Sorprendo me
stesso quando mi accorgo di non provare alcun timore.
Al
contrario, ne sono totalmente succube.
Mi avvicino
di qualche passo e, allora, riesco a distinguere i contorni di qualcuno
all’interno di quel bagliore.
È…un
ragazzo?
All’inizio
non lo capisco bene, ma poi mi è impossibile non carpire la forma delle spalle
larghe, i fianchi stretti, il volto…
Preso da uno
strano coraggio, mi avvicino ancora.
Il giovane
pareva aspettare quella mia mossa da sempre.
Ad un gesto
della sua mano, la luce comincia ad affievolirsi, fino a scomparire
completamente.
Finalmente i
nostri occhi si incontrano ed il mio cuore perde uncolpo.
Non ho mai
visto occhi così belli.
Hanno una
forma dolce e sottile, leggermente allungata, ma quello che mi fa morire il
fiato in gola è il loro colore.
Ad una prima
occhiata mi erano parsi verdi, ma ora che il mio volto è ad un soffio dal suo
posso immergermi in quelle singolari sfumature aquamarina.
Il mio
sguardo si abbassa sulle sue labbra.
Sono carnose
e rosee, leggermente socchiuse così che il suo respiro mi muove debolmente
qualche ciocca castana ribelle.
Passo poi a studiarne
i lineamenti, tratti delicati e perfetti.
Sospiro
quando mi accorgo di essere anch’io sotto esame, ma non mi ribello, anzi.
Alzo una
mano e vado ad accarezzare una lunga ciocca di capelli argentei.
È un colore
strano, ma qualcosa mi dice che non sono tinti.
Sono così
morbidi e lisci.
Glieli
scosto dalla fronte, sfiorando anche uno zigomo.
Per
guardarlo sono costretto ad alzare il viso.
È alto,
molto.
Sarà almeno
una decina di centimetri più di me.
Certo, non
che ci voglia molto a battermi in altezza…ma così tanto non mi era mai
capitato.
Eppure non
mi sento schiacciato dalla sua presenza…protetto, forse.
Lui immerge
una mano tra i miei capelli, avvicinandomi di più.
Indossa un
lungo soprabito di pelle nera, aperto sulle gambe, dove intravedo dei pantaloni
stretti dello stesso colore, anch’essi ornati con qualche catena d’argento.
Mi piace
l’odore che mi sta avvolgendo.
È fresco e
familiare.
Vorrei
parlare, chiedergli chi è, ma dalla mia bocca esce solo un lieve sibilo.
Lo vedo
sorridere, mentre prende ad indietreggiare lentamente, con mio sommo rammarico.
Per un
attimo mi aveva preso tra le braccia.
All’improvviso,
sento uno strattone verso l’alto, la pura consapevolezza di dover andare.
Lo guardo
con intensità, trasmettendogli quel tacito messaggio.
Lui allarga
il suo sorriso e mi saluta con un cenno del capo, sussurrando un flebile:-
Finalmente ti ho trovato…
Sora saltò
in aria appena aperti gli occhi.
Ma che
cavolo…?
Che diamine
era quel sogno?
Lentamente si
porta le mani al petto, dove il suo cuore sembra voler esplodere da un momento
all’altro.
Sente ancora
il sudore freddo che scendo lungo la sua schiena.
Non aveva
mai fatto un sogno del genere…tanto bello eppure tanto brutto.
Per un
istante rimase semplicemente ad ascoltare il suo respiro impazzito e, solo
quando si fu chetato, decise di azzardare a mettere i piedi oltre la sponda del
letto per poi posarli a terra.
In un attimo
di follia, sorrise.
Che sogno!
Non vedeva
l’ora di raccontarlo a Kairi…
Cavolo,
Kairi!
Sentiva già
un nuovo tipo di tremore…
Kairi non
sopportava proprio i suoi ritardi e quella mattina le aveva promesso di andare
insieme ad una mostra!
Rischiò una
timida occhiata alla sveglia.
Perché
cavolo non aveva suonato la dannata?
Corse subito
in bagno con la debole speranza che, forse, poteva fare ancora in tempo.
ALLORA
RAGA!!!C S RIVEDE!!!! (scusate il
ritardo ^_^°)
PER QUESTO
SECONDO CAP HO DECISO DI INSERIRE IL TESTO E LA TRADUZIONE DI …
Angels
Within Temptation
Sparkling angel
I believed
You were my saviour
In my time of need.
Blinded by faith
I couldn’t hear
All the whispers
The warnings so clear
I see the angels
I'll lead them to your door
There is no escape now
Now mercy no more
No remorse cause I still remember
The smile when you tore me apart
Chorus:
You took my heart
Deceived me right from the start
You showed me dreams
I wished they'd turn to real
You broke a promise
And made me realise
It was all just a lie
Sparkling angel
I couldn’t see
Your dark intentions
Your feelings for me
Fallen angel
Tell me why
What is the reason?
The thorn in your eye?
I see the angels
I’ll lead them to your door
There is no escape now
No mercy no more
No remorse cause I still remember
The smile when you tore me apart
Chorus:
You took my heart
Deceived me right from the start
You showed me dreams
I wished they'd turn to real
You broke a promise
And made me realise
It was all just a lie
Could have been forever
Now we have reached the end
This world may have failed you
It doesn’t give the reason why
You could have chosen
A different path in life
The smile when you tore me apart
Repeat chorus
Titolo
Tradotto: Angeli
Within Temptation
Angelo splendente,
Credevo
Tu fossi il mio salvatore
Nei momenti di bisogno.
Accecata dalla buona fede,
non sentivo
Tutti i mormorii,
I segnali così chiari.
Vedo gli angeli,
Li condurrò alla tua porta.
Non c’è via di fuga ora,
Nessuna pietà , non più,
Nessun rimorso, poiché mi ricordo ancora
Il sorriso (che avevi) quando mi hai buttato via.
Rit.
Mi hai preso il cuore,
Mi hai ingannato sin dall’inizio,
Mi hai fatto intravedere dei sogni,
Ho sperato diventassero realtà
Non hai mantenuto la promessa
E ho capito
Che era tutta una menzogna.
Angelo splendente,
Non riuscivo a vedere
Le tue intenzioni oscure
I tuoi sentimenti per me.
Angelo caduto,
Dimmi, perché?
Qual è il motivo,
Il tuo cruccio?
Vedo gli angeli,
Li condurrò alla tua porta.
Non c’è via di fuga, ora
Nessuna pietà, non più
Nessun rimorso, perché ricordo ancora
Il sorriso (che avevi) quando mi hai buttato via.
Rit.
Mi hai preso il cuore,
Mi hai ingannato sin dall’inizio,
Mi hai fatto intravedere dei sogni,
Ho sperato diventassero realtà
Non hai mantenuto la promessa
E ho capito
Che era tutta una menzogna.
Sarebbe potuto essere per sempre
Adesso abbiamo toccato il fondo.
Questo mondo può averti respinto,
Non ti spiega il perché.
Avresti potuto scegliere
Un sentiero diverso nella vita.
Il sorriso che avevi quando mi hai buttato via.
È, SECONDO
ME, LA CANZONE PIU’ BELLA DEI W. T. ED ANCHE LA TRADUZIONE E’ STUPENDA,
NONOSTANTE IL VIDEO LASCI UN POCO A DESIDERARE…
Per un attimo era stato così PAZZO da ringraziare del fatto
di essere arrivato in tempo a quello stramaledetto appuntamento quando, appena
arrivata, Kairy gli aveva espressamente detto che se non lo avesse trovato
sarebbe entrata da sola…
Aveva sempre detto di essere un tipo sfigato…ma qui la cosa
si stava facendo RIDICOLA!
Erano ORE che giravano ininterrottamente PER LO STESSO
CORRIDOIO e per cosa poi?
UNO STUPIDO VASO DI CERA TUTTO SBECCATO!
Sbuffando e con particolare prudenza…già pronto a chiedere
rifugio ai passanti, si avvicinò alle due ragazze che parlavano fitto fitto tra
loro.
Che poi maledizione se Kairy aveva trovato compagnia lui non
poteva andarsene?
Avevano incontrato Namine per caso.
La bionda era da sola ad aspettare il turno per comprare il
biglieto e si era subito accodata a loro due.
Non che gli dispiacesse, anzi.
Era una ragazza con cui era facile parlare…un po’ timida
all’inizio forse, ma appena prendeva confidenza non la staccava più nessuno e
si dimostrava un vero peperino.
Le due si erano subito trovate in sintonia, all’inizio per
una somiglianza fisica che le aveva fatte avvicinare molto ed era stato anche
il pretesto per conoscere lei ed il suo ragazzo, un certo Roxas che aveva visto
una o due volte, ma in seguito avevano scoperto di avere tante cose in comune.
Per questo Kairy le aveva chiesto per quale motivo non si
fosse fatta sentire per andare insieme, cosa che, a parere di Sora, poteva fare
benissimo anche lei.
La ragazza si era fatta piccola piccola, arrossendo
all’inverosimile e scusandosi perché credeva che con quel gesto, l’andare a
vedere una mostra d’oggetti antichi, si sarebbe screditata ai nostri occhi.
In un primo momento anche il ragazzo si era imbronciato per
quella stupidaggine, ma, riflettendo, credeva di rischiare di essere preso in
giro a vita se qualcuno avesse saputo della sua situazione attuale.
Era arrivato alla conclusione che Kairy avesse pensato la
stessa cosa.
Facendosi coraggio e deglutendo rumorosamente, sfiorò
leggermente la spalla dell’amica.
-Ehm…Kairy?
-Mmmhm?
-I-io vorrei proseguire.
Oops…
Lei lo guardò con occhi di fuoco e con un’espressione
sdegnata.
-Sora non capisci mai ninte! Non cogli l’ESSENZA di quest’oggetto?-disse,
indicando quella che sembrava una bacinella sbeccata-Non ti chiedi per cosa
poteva essere usata?
-Mmmhm…
Il ragazzo si avvicinò di più, osservando attentamente per
poi voltarsi verso la guardia.
-Mi scusi…non c’è scritto l’uso di quest’oggetto?
L’agente indicò loro un cartellino appena sopra recante una
scritta che non lessero ad alta voce , ma alla quale Sora si fece scappare una
risata e per la quale le due ragazze si allontanarono indignate, allungando il
passo per seminarlo.
Tuttavia non evitarono una lieve punzecchiatina.
-Molto interessante, Kairy, ora sappiamo che non esistevano
cessi nell’antichità!
Sora si lasciò scappare una risata.
-Oh, no!
Namine e Sora si voltarono verso la compagna, intenta a
svuotare la borsa sul tavolino che avevano occupato da circa mezz’ora per
gustarsi un bel gelato.
Kairy aveva gli occhioni grandi e impauriti, tanto che il
ragazzo si preoccupò.
-Qual è il problema?
-Non trovo la macchina fotografica!
-Ma dai! Guarda meglio.
Con un piccolo broncio, la giovane mostrò ai compagni
l’interno della borsa, ormai vuoto.
-Sicura di averla portata?
-Sicurissima! Ricordo perfettamente di aver fatto una foto
appena entrati.
Sora incrociò le braccia, riflettendo.
-Dove avresti potuto lasciarla? Davanti a me non l’hai presa…
-Invece si!
-No ,Kairy…l’hai presa quando Sora è andato in bagno per
fotografare quel quadro, ricordi?
La ragazza parve rifletterci qualche istante per poi guardare
scetticamente l’amica.
-Quello del principe?
Namine annuì, soddisfatta della sua memoria di ferro.
-L’avrai lasciata lì o nella stanza successiva mentre
aspettavamo Sora.
Kairy spalancò gli occhi.
Certo! Come aveva fatto a non pensarci.
“Ma ormai il museo avrà chiuso.”
Sbirciò un attimo l’orologio, sbuffando.
-Io devo andare a casa…è già tardi, però…
-Cosa?
Sora si era ritrovato due paia d’occhi del medesimo colore
blu scuro a fissarlo, supplicanti.
-Ti prego! Il museo chiude fra qualche minuto…forse, se
corri, riesci a recuperarla!
“Oh, mio Dio, Ti
ringrazio.”
Non poteva ancora
credere in quel miracolo.
Aveva corso come
un pazzo, usato la sua faccia da cucciolo bastonato per far ritardare di pochi
minuti la chiusura del museo, cercato ovunque quel dannato arnese e ora…
-L’ HO TROVATA!
Strinse forte tra
le mani la macchina, fiero del suo ‘lavoretto’.
Sospirando, si
appoggiò alla parete di fronte al grande quadro che pareva sovrastare tutto e
tutti in quella stanza, detergendosi il sudore con un fazzoletto.
Già da quand’era
entrato in quella sala gli pareva che qualcosa fosse cambiato, qualcosa
nell’atmosfera, come se si fosse appesantita.
E adesso,
finalmente, poteva vedere cosa rendesse tale la cosa e un pezzo del suo sogno
gli ottenebrò isensi per un attimo.
Sora fece cadere
l’oggetto della sua ricerca, prendendosi la testa tra le mani e gemendo
dolorosamente.
Un’acuto dolore
gli stava trafigendo il cervello ad ogni passo che azzardava nella valle dei
ricordi.
Si lasciò
scivolare in ginocchio, ansimando pesantemente, lottando per non urlare quando
le immagini si fecero nitide e il flusso della storia lo faceva tremare.
“È…un ragazzo?
Non ho mai
visto occhi così belli.
Hanno una
forma dolce e sottile, leggermente allungata, ma quello che mi fa morire il
fiato in gola è il loro colore.
Ad una prima
occhiata mi erano parsi verdi, ma ora che il mio volto è ad un soffio dal suo
posso immergermi in quelle singolari sfumature acquamarina.”
Allentò la presa, sbottonandosi il giubbotto per respirare
meglio, ignorando una fitta quando, facendosi forza, provò ad alzarsi,
reggendosi a stento sulle gambe, e si avvicinò di qualche passo al quadro,
osservandolo meglio.
“Il
mio sguardo si abbassa sulle sue labbra.
Sono carnose
e rosee, leggermente socchiuse così che il suo respiro mi muove debolmente
qualche ciocca castana ribelle.”
Eppure era una cosa impossibile, senza senso…
Arrossì, ritrovandosi a provare tutte le emozioni di quella
notte.
“Passo
poi a studiarne i lineamenti, tratti delicati e perfetti.”
Quei lineamenti erano ritratti con arguta perfezione, tanto
da fargli pensare di poterlo toccare, di poter sentire la morbidezza della
pelle diafana.
Tanto da fargli credere che da un momento all’altro quel
giovane avrebbe potuto prendere vita, cominciare a muoversi…tanto da fargli
credere che quegli occhi lo stessero osservando…
Ma non era possibile…vero?
“Alzo
una mano e vado ad accarezzare una lunga ciocca di capelli argentei.
È un colore
strano, ma qualcosa mi dice che non sono tinti.
Sono così
morbidi e lisci.
Glieli
scosto dalla fronte, sfiorando anche uno zigomo.”
Perché ora gli prudevano le mani a quel ricordo?
Perché il dolore che provava non riusciva a distrarlo dal suo
attento esame?
“Per
guardarlo sono costretto ad alzare il viso.
È alto,
molto.
Sarà almeno
una decina di centimetri più di me.
Eppure non
mi sento schiacciato dalla sua presenza…protetto, forse.”
Si doveva calmare, doveva impedire al suo cuore di
scoppiargli in petto.
C’era una spiegazione a tutto.
Sospirando, ricordò che Karin qualche giorno prima gli aveva
mostrato un articolo correlato di varie foto su quell’esposizione…magari aveva
visto di sfuggita una foto del ritratto di quel giovane e l’aveva sognato.
Si, doveva essere così!
“Indossa
un lungo soprabito di pelle nera, aperto sulle gambe, dove intravedo dei
pantaloni stretti dello stesso colore, anch’essi ornati con qualche catena
d’argento.”
Si, non poteva essere che questo…altimenti come poteva
spiegarsi il fatto di conoscere tutto di lui?
“Lui
allarga il suo sorriso e mi saluta con un cenno del capo, sussurrando un
flebile:- Finalmente ti ho trovato…”
Sora saltò in aria, scosso da un brivido.
Indietreggiò, afferrando la macchina e voltandosi verso il
corridoio.
-ALLORA; RAGAZZO; HAI FINITO?
E Sora corse…
“Corro…corro…corro…
Non so bene
dove sto andando, ma l’importante è continuare a correre.
Non devo
fermarmi.”
Uscì col fiatone dal museo, senza degnare nessuno di uno
sguardo.
“Devo
correre per non essere raggiunto…”
GRAZIE A COLORO CHE HANNO MESSO QUESTA FF TRA I PREFERITI!
I've been
dreaming for so long,
to find a meaning to understand.
The secret of life,
why am I here to try again?
Will I always, will you always
see the truth when it stares you in the face?
Will I ever, will I never free myself
by breaking these chains?
Chorus:
I'd give my heart, I'd give my soul.
I'd turn it back, it's my fault.
Your destiny is forlorn,
have to live till it's undone.
I'd give my heart, I'd give my soul.
I'd turn it back and then at last I'll be on my way.
I've been living for so long,
many seasons have past me by.
I've seen kingdoms through ages
rise and fall, I've seen it all.
I've seen the horror, I've seen the wonders
happening just in front of my eyes.
Will I ever, will I never free myself by making it right?
Repeat chorus
Jillian our dream ended long ago.
All our stories and all our glory I held so dear.
We won't be together
for ever and ever, no more tears.
I'll always be here until the end.
(Jillian, no more tears...
Jillian, no more tears...)
Repeat Chorus
Jilian
Sogno da così tanto tempo
per trovare un significato da capire.
Il segreto della vita,
perché son qui per provarci di nuovo?
Vedrò sempre, vedrai sempre
la verità quando ti guarderà in faccia?
Mi libererò, mi libererò mai
spezzando queste catene?
Rit:
Darei il mio cuore, darei la mia anima.
tornerei sui miei passi, è colpa mia.
Il tuo destino è senza speranza,
devi viverlo fino a che non si compia.
Darei il mio cuore, darei la mia anima.
Tornerei sui miei passi e poi finalmente arriverò al traguardo.
Vivo da così tanto tempo,
mi sono passate accanto molte ragioni.
Attraverso le epoche ho visto regni
sorgere e cadere, ho visto tutto.
Ho visto l’orrore, ho visto i miracoli
compiersi proprio davanti ai miei occhi.
Mi libererò, mi libererò mai aggiustando tutto?
Ripetere ritornello
Jillian i nostri sogni son terminati tempo fa.
Ho amato così tanto tutte le nostre storie e tutta la nostra gloria.
Non staremo insieme
per sempre, non più lacrime.
Sarò sempre qui sino alla fine.
(Jillian, non più lacrime...
Jillian, non più lacrime...)
Ripetere ritornello
HOLA RAGA!
ECCO IL TERZO
CAPITOLO DI SOMEWHERE!!!
Corro…corro…corro…
Ma questa volta
non è per fuggire.
Non è panico
quello che mi attanaglia lo stomaco.
È desiderio, una voglia
matta di rivederlo, di stare il poco tempo che mi concede questo sogno insieme
a lui.
È strano, non ho
mai provato tanta attrazione per una presona…soprattutto per un ragazzo!
Ma è così, l’ho
accettato.
È da giorni che
continuo a pensare a lui.
Ormai riesco a
capire quando mi addormento e inizio a vagare con la mente perché lo sfondo è
sempre lo stesso.
Io corro…
Ma non riesco ad
arrvare a niente.
Eppure questa
volta è diverso.
Non ho mai
provato nulla del genere, un bisogno frenetico e acuto.
Il mio cuore
accellera, sento un calore fortissimo avvolgermi e mi trovo a pensare che se mi
sciogliesse non sarebbe poi tanto male.
Improvvisamente
mi accascio a terra.
Basta, non ho più
forza, sono stanco.
Mi sembra di
stare cercando da una vita, ma se ciò che cerco è introvabile, perché
continuare?
Ancora quella
sensazione…se ci penso mi vengono le lacrime agli occhi.
…se penso che
sono solo…
Perché si, è
così.
Se tu non ci sei.
Mi manca la tua
presenza, mi manca il tuo profumo e le tue braccia.
Mi manchi tu.
Qualcosa mi
sfiora, mi volta, mi stringe a un torace duro, ma estremamente caldo.
Che ti abbia
trovato?
Sora gettò di
lato l’ennesimo libro, sbuffando.
Erano giorni che
continuava a cercare tra tutte le schartoffie che si era fatto dare al museo,
ma del quadro si facevano solo lievi accenni, soprattutto descrizioni esteriori
e di certo non gli interessava che tipo di tecnica fosse stata adoperata per
dipingerlo!
Era strano,
certo, ma non poteva fare a meno di pensarci…anzi, quel ragazzo dai capelli
argentei era diventato una vera e propria ossessione.
-IO ESCO!
Deciso, inforcò
lo zaino e sbattè forte la porta di casa, dandosi una volta ancora dello
sciocco.
Come avere una
così grande fissazione per qualcosa…che gli faceva paura?
Ed era davvero così.
Sora non era mai
stato protetto in vita sua ed anche se aveva un bel carattere non legava spesso
con le persone.
Quando era
piccolo sua madre continuava a dirgli che era inutili, che gli amici non
esistevano veramente e lui stesso era stato tradito così tante volte da aver
ormai rinunciato.
Se poi alla fine
doveva sempre essere quello il risultato, stava meglio solo.
Inoltre a causa
dei suoi lineamenti delicati e del suo essere schivo veniva spesso preso di
mira…
-Ehi, bellezza!
…BINGO!
-Chiedo scusa.
Perché diamine la
sua voce doveva risultare così inebetita, dannazione?
Sora guardò nei
sottili occhi color verde acqua la persona che aveva appena urtato.
Sembrava un
ragazzo di non più di diciannove anni, con dei capelli rosso fuoco, che però
non facevano invidia a quello che aveva imporporato le guancie del più piccolo,
alto…molto alto…MA CHE ERA UN GIGANTE?
-Non l’avevo
proprio vista, mi dispiace.
Si inchinò
leggermente, facendo per passargli in tutta fretta sotto il braccio, disteso a
toccare il muro per sbarrargli la strada.
-Eh, no!
Il ragazzo lo
agguantò per il colletto, avvicinandolo a sé.
-Che fortuna ho
avuto… sai, ho appena lasciato il mio ragazzo… e tu gli somigli davvero molto,
anzi, se non fosse per il colore dei capellie per il taglio direi che sareste identici.
Sora tentò di
retrocedere, impossibilitato a distogliere lo sguardo dal suo.
-Che ne dici di
andare a bere qualcosa insieme?
-M-mi dispiace
davvero, ma non posso.
Il più grande
aggrottò le sopracciglia, strigendo la presa sul suo gomito e causandogli un
guaito spaventato.
-Suvvia, sono
certo che HAI un poco di tempo.
-Davvero…io non…
-Non direi
proprio.
In quel
momento,quando si voltò verso quella voce terribilmente familiare… a quella
vista…le gambe di Sora cedettero.
-Chi sei ?
Il ragazzo dalla pelle nivea non rispose,
ma lo strinse di più a sé, con una forza che avrebbe definito “disperazione”.
-Non sei solo un sogno… vero?
Sora tremò leggermente quando un sorriso
rilassato piegò le sue labbra, mentre quegli occhi di ghiaccio continuavano a
studiarlo , soffermandosi sui minimi particolari del suo viso.
Il giovane gli prese una mano tra le sue,
accostandolala lentamente alle labbra, posandovi un piccolo bacio sul palmo,
prima di premersela sulla guancia.
Il più piccolo mosse timidamente le dita,
accennando una piccola carezza che fece sospirare l’altro.
MA SPECIALMENTE A ROY4EVER
CHE M LASCIA SEMPRE UN COMMENTINO! (sn felice che la ff t piaccia e
spero vivamente ke continuerai a seguirla, hai visto ke alla fine un pochino si
lascia andare sora-chan!?...cmq se succedesse a me nn credo sarebbe riku quello
che rincorre…)
Ma
soprattutto Roy4ever
per aver commentato da
sempre ! ticapisco, riku è anche il mio
pers. Preferito! Puff avevo paura che axel nn sarebbe stato riconosciuto
nonostante la descrizione!!! L’hai finito tutto tu kingdom hearts, io si, ma è
da tanto che nn c gioco! Causa università… secondo me la scena più bella è
quando sora reincontra riku e lo riconosce! Peccato che io nn riesca proprio a
trovarla né su emule né su youtube…SOLITA SFIGA NERA!!!! Ora ti lascio al
chappy, grazie dei commenti!
Il_Trio_Infernale…oddio, che dire, ormai disperavo che qualcuno
recensisse questa ff,ed è anche il
motivo dei miei ritardi. Se penso che una mia storia sia indifferente ai
lettori lascio perdere e continuo le altre…mi scuso del ritardo! Per quanto
riguarda il nome, credo che ormai ci si possa fare un dibattito sopra, nemmeno
io sono sicura! Cmq si capisce chi è il pers, quindi credo che nn andrò a
togliermi la vita per questo particolare! Spero continuerai a leggere questa
ff! cmq sn troppo contenta che i whitin abbiano una nuova fan! Anche se a dirti
la verità preferisco gli evanescence.
SoRifan ciao! Onorata che tu segua questa ff. per quanto riguarda il ritardo, vedi
un poco è per mancanza di idee, poi per il fatto che nn sn molto che m lasciano
una rece, quindi questa ff è l’ultima nella mia lista tra quelle che sto
scrivendo.inoltre ora che è iniziata l’università tra viaggi e spostamenti vari
nn ho avuto molto tempo. Sorry! Spero cmq che leggerai! Cmq troppo forte il
“porca paletta sama!!!” troppo fortaccio!!!
If I tell you
Will you listen?
Will you stay?
Will you be here forever?
Never go away?
Never thought things would change, hold me tight
Please don't say again that you have to go
A bitter thought
I had it all
But I just let it go
Hold your silence
It's so violence since you're gone
All my thoughts are with you forever
'Till the day we'll be back together
I will be waiting for you
If I had told you
You would've listened
You had stayed
You would be here forever
Never went away
It would never have been all the same
All our time what have been in vain
Cause you had to go
The sweetest thought
Had it all
Cause I did let you go
All our moments keep me warm
When you're gone
All my thoughts are with you forever
'Till the day we'll be back together
I will be waiting for you
Agrodolce
Se ti parlo
mi ascolterai?
Resterai?
Starai qui per sempre?
Non andrai via mai?
Non ho mai pensato che le cose sarebbero cambiate, stringimi forte,
per favore non dire di nuovo che devi andare.
Un pensiero amaro,
l'ho avuto tutto
ma l'ho appena lasciato andare.
Stringo il tuo silenzio,
è così violento da quando sei andato via.
Tutti i miei pensieri sono con te per sempre,
sino al giorno in cui saremo di nuovo insieme
ti aspetterò.
Se ti ti avessi parlato,
mi avresti ascoltato,
saresti restato,
saresti stato qui per sempre,
non saresti mai andato via.
Non sarebbe mai dovuto essere così,
tutto il nostro tempo è stato inutile
perchè sei dovuto andare via.
Il pensiero più dolce
l'ho avuto tutto
perchè ti ho lasciato andare.
Tutti i momenti insieme mi scaldano
quando non ci sei.
Tutti i miei pensieri sono con te per sempre,
sino al giorno in cui saremo di nuovo insieme
ti aspetterò
Il
ragazzo dalla pelle nivea non rispose, ma lo strinse di più a sé, con una forza
che avrebbe definito “disperazione”.
-Non
sei solo un sogno… vero?
Sora
tremò leggermente quando un sorriso rilassato piegò le sue labbra, mentre
quegli occhi di ghiaccio continuavano a studiarlo , soffermandosi sui minimi
particolari del suo viso.
Il
giovane gli prese una mano tra le sue, accostandolala lentamente alle labbra,
posandovi un piccolo bacio sul palmo, prima di premersela sulla guancia.
Il
più piccolo mosse timidamente le dita, accennando una piccola carezza che fece sospirare
l’altro.
Intanto
qualcuno lo chiamava…
-Piccolo…piccolo,
apri gli occhi!
Sora seguì quella
voce melodica, così vicina al suo orecchio, ed aprì piano le palpebre.
All’inizio la
luce gli diede talmente fastidio che dovette sbatterle velocemente per
allontanare i puntini bianchi che gli appannavano la vista, ma poi la figura
che gli aveva avvolto le braccia intorno alle spalle, gli si era parato
davanti, proteggendolo dai raggi solari.
-C-cosa…
-Finalmente ti
sei ripreso.
Sora mosse piano
le dita delle mani, sentendole formicolare fastidiosamente.
Il fazzoletto
umido posato sulla sua fronte gli dava un sollievo incredibile, se non l’avesse
tolto si sarebbe sopito nuovamente.
Dunque se lo fece
scivolare in mano, strizzandolo leggermente.
-Dove sono?
-Ti ho disteso
sulla panchina di un parco, poco lontano da dove ti ho trovato. Riesci ad
alzarti piano se ti aiuto?
Il giovane ebbe
un brivido quando gli circondò la vita con le braccia e, nonostante il rossore,
si decise ad alzare lo sguardo.
I suoi occhi ne
incontrarono un paio color acquamarina mentre posava le mani sul suo petto,
lasciandosi sfuggire un sospiro strozzato.
-Non può essere…
-Mmmhm?
Sora guardò con
meraviglia i tratti fanciulleschi del ragazzo, leggermente marcati eppure così armoniosi
nel loro insieme, incorniciato dai lunghi capelli argentei, che sembravano così
lisci al tocco.
Lasciò che la sua
presa gentile lo aiutasse a sollevarsi, ma rimase comunque poggiato a lui
mentre si ricordava come stare in piedi.
L’altro corrucciò
le sopracciglia mentre gli scostava la frangia dalla fronte.
-Ci conosciamo?
Il più piccolo si
impose di restare calmo…MA COME DIAVOLO FACEVA?
Il ragazzo del
quadro, lo stesso che popolava i suoi sogni, era lì davanti a lui!
-…no…non ci
conosciamo…
Gli uscì
flebilmente dalle labbra, eppure strinse più forte la sua maglia, come se
sperasse che quella sua confessione non bastasse ad allontanarlo da lui, a cui
invece sfuggì un sorriso felino.
-Io invece credo
di si.
Sora spalancò gli
occhi, mentre l’albino avvicinava il viso al suo, alitandogli sulle labbra che,
a quella muta richiesta, si socchiusero, restando in attesa.
Ottennero una
dolce carezza, simile a un petalo di rosa sulla sua pelle, ma che fu
sufficiente a fargli sciogliere i muscoli.
Quelle labbra rosee
assaggiarono le sue con tenerezza e passione, con timore reverenziale e
aspettativa, con passione, quasi fuori controllo.
Sensazioni così
diverse in una volta sola penetrano nella sua anima, lottano come stanno
facendo le loro linguee alla fine si dividono.
Il più grande
accosta la bocca al suo orecchio.
-Sora…tu stai
sognando.
Sora aprì
lentamente gli occhi, strusciando il viso contro il cuscino.
Si sentiva
stranamente caldo, aveva il respiro affannato e uno strano bruciore al petto.
Aveva la testa
vuota e le orecchie gli ronzavano fastidiosamente.
Con un piccolo
sforzo, si mise a sedere, osservando il suo riflesso nello specchio a lato del
letto.
“O mio Dio…che
faccia!”
Aveva gli occhi
così lucidi da sembrare sull’orlo del pianto, un colorito pallido al posto del
suo vibrante colore leggermente abbronzato, mentre le guance sembravano di aver
deciso di prendere fuoco senza nemmeno avvisarlo!
Facendo leva sul
materasso, si alzò barcollando leggermente.
Come era suo
solito fare, andò subito in bagno a lavarsi la faccia.
L’acqua fresca
ebbe il potere di svegliarlo leggermente, dandogli sollievo.
Sobbalzò leggermente
quando avvertì un leggero miagolio e uno strusciarsi beato sulla sua gamba e,
abbassati gli occhi, si lasciò sfuggire un sorriso.
-‘Giorno
Riku-chan!
Diede una
fuggevole carezza al piccolo gattino dal pelo niveo, che gli fece le fusa.
-Ora devo sbrigarmi
o farò tardi.
Il gatto lo seguì
con eleganza in cucina, pronto a gustarsi la sua solita scodella di latte
fresco, prima che il suo padrone mettesse sotto sopra la casa alla ricerca
della sua uniforme.
Solita routinne!
Sora si spiaccisò
letteralmente sul banco.
Ma chi gliel’aveva
fatto fare a venire a scuola in quelle condizioni? Si sentiva letteralmente uno
schifo!
Poi aveva la
sensazione di aver dimenticato qualcosa d’importante… ma cosa?
Ricordava che c’entrava
qualcosa Kairi, ricordava ricerche su…qualcosa.
“Uffa uffa uffa
uffa!”
Si alzò di scatto
quando la voce altera del professore riempì la classe.
Il professor Leon
guardò i suoi alunni uno per uno.
Il suo sguardo
aveva sempre avuto il potere di far calare il silenzio in meno di due secondi.
-Seduti!
Gli studenti
obbedirono, sbrigandosi a prendere il libro di testo.
-Bene, prima di
conminciare vi annuncio che da adesso in poi un nuovo alunno farà parte di
questa classe. Mi auguro farete di tutto per aiutarlo ad integrarsi con la
classe, nonostante l’anno sia già iniziato da un po’ di tempo.
Un leggero
bisbigliare si diffuse, mentre tutti guardavano con aria impaziente la porta.
Non chiedete , vi prego, non so nemmeno io con che coraggio torno a postare dopo tanto tempo !
Sono ANNI , letteralmente ANNI che non scrivo fanfic, ma oggi ho ripreso in mano questa e l'ho letta .
Ci sono tanti errori e sicuramente adesso scriverei in maniera diversa, ma non me la sono sentita di ripostare o modificare , perchè quella rimane una parte di me e di ciò che sono stata , con pro e contro , quindi ho semplicemente deciso di continuare .
Noterete sicuramente un netto distacco , sia nello stile di scritture che nelle intenzioni , ma considerate che ho dovuto riprende tutto da capo.
Spero sarete comunque contenti del mio inaspettato ritorno XD.
Per chi riprenderà la lettura da dove l'ha lasciata : GRAZIE .
Per chi legge per la prima volta : SPERO VI PIACCIA .
Continuerò ovviamente ad usare le canzone dei Within e a dare ai capitoli i loro titoli , ma mi pare inutile trascrivere tutto il testo e la traduzione , per cui sceglierò semplicemente una parte del testo .
SHOT IN THE DARK
"I’m not done,
It’s not over.
Now I’m fighting this war
since the day of the fall
And I’m desperately
holding on to it all
But I’m lost
I’m so damn lost
Oh I wish it was over,
And I wish you were here
Still I’m hoping that somehow
‘Cause your soul is on fire
A shot in the dark,
What did they aim for when
they missed your heart?"
"Non sono finita
Non è finita
Ora sto combattendo questa guerra
fino al giorno della caduta
e mi sto disperatamente
aggrappando a tutto quanto
ma sono perduta
così maledettamente perduta
Oh, vorrei che fosse finita
E vorrei che tu fossi qui
In qualche modo lo spero ancora
Perché la tua anima è in fiamme
Uno sparo nel buio
A cosa miravano quando
hanno mancato il tuo cuore?"
Il cuore di Sora sobbalza , rantola e , per un attimo sembra fermarsi.
La sensazione è quella di uno sparo improvviso, di una pallottola che gli centra il petto.
Non poteva essere e non nel senso che qualche strana forza mistica non poteva elaborare quell'assurdità , ma nel verso che non era umanamente possibile come situazione.
Non era possibile che si sbagliasse , che non riconoscesse il colore singolare dei suoi occhi o i capelli così chiari da apparire argentati .
La postura era eretta , le mani in tasca e la cartella sottobraccio .
Sembrava tremendamente fuori posto in quel contesto tanto scialbo , ma , effettivamente , l'unico sfondo corretto sino ad allora in cui l'aveva visto era nel dipinto esposto al museo.
In effetti sembrava proprio venire da un tempo diverso.
"Vuoi presentarti alla classe?"
Il giovane si avvicinò alla cattedra con sguardo impassibile , accennò un leggero inchino e con voce ben scandita disse semplicemente : "Sono Riku, piacere di fare la vostra conoscenza ."
...
Tutti rimasero in silenzio, mentre il ghiaccio sembrava letteralmente divorarli.
Caspita...la persona con la quale si era rapportata sino ad allora nei suoi sogni era totalmente diversa, eppure...
Non seppe perchè, non c'era un reale motivo, ma una pernacchia lasciò le sue labbra e una risata fragorosa riempì la classe .
Rise così forte che delle piccole lacrime gli offuscarono la vista!
Che diamine di prima uscita era :"Io sono Riku", con quella diamine di serietà ?
L'aveva detto come se li volesse tenere tutti a bada.
"Sora! Visto che ti diverti tanto ti aspetto in sala insegnati all' inizio della ricreazione!"
"Proooof.! Dai , è stato così serioso! Come faccio a prenderlo sul serio?"
"Prenderai sul serio me!"
Ora era la classe intera a contenere un risolino.
Sora era sempre lo stesso irrecuperabile , ma almeno l'atmosfera si era un pò alleggerita .
Il moro si ricompose , una punizione non era qualcosa di divertente per lui , ma non era nulla di nuovo .
Tirò il fiato e posò nuovamente lo sguardo sul nuovo arrivato, sorprendendosi .
Per un attimo , l'espressione di assoluta derisione era scomparsa dagli occhi di Riku per lasciare spazio a due iridi che parevano...sorprese?
Sora sgranò lo sguardo e aprì leggermente le labbra .
No , non poteva essersi sbagliato , per un secondo la compostezza aveva lasciato l'altro nel guardarlo , come se avesse visto un fantasma o un mostro... nulla di buono comunque .
Perchè?
Anche lui era rimasto inebetito nel vederlo , ma doveva essere uno stupido dejavù, una sorta di autoipnosi causata da quel cavolo di quadro!
<>
Beh, allo stesso modo, perchè avrebbero dovuto farli su Riku?
Un pò dubbioso, alzò la mano.
Il professore si massaggiò la fronte. La giornata aveva avuto inizio solo da poco e già gli scoppiava la testa.
"Si, Kairi?"
"Mi chiedevo solo... ecco , qualche giorno fa sono andata a un'esposizione di oggetti d'arte...ehm, c'era anche un quadro con un ritratto che raffigurava un ragazzo che somigliava molto a Riku. "
Grande, Kairi!
Mai come in quel momento credeva di aver voluto bene alla sua amica !
Lui non avrebbe mai avuto il coraggio di fare quella considerazione .
Tutti gli occhi si spostarono nuovamente verso Riku, che osservò la ragazza.
Scrollò le spalle con fare indifferente .
"Un lontano parente, la genetica alle volte fa brutti scherzi."
Un <> sorpreso aleggiò nell'aria prima che il professore battesse una volta le mani per riportare il silenzio.
"Dunque ,ragazzi, Riku è più grande di voi di un anno, ma ha sempre studiato in casa ,quindi l' amministrazione ha deciso che sarebbe stato meglio farlo integrare con il programma di quarto per poi passarlo al quinto , per cui starà qui per qualche tempo e poi si vedrà se si dimostrerà in pari col programma. Cercate di farlo sentire a suo agio! Riku , puoi sederti davanti a Kairi , così possiamo cominciare ."
Qualche tempo insieme ...chissà cosa poteva portare?
"Riku, Riku?"
Nemmeno il tempo di far suonare la campanella della ricreazione che il nuovo ragazzo era circondato dai compagni di classe .
"Come mai hai studiato a casa?"
"Perchè questo trasferimento improvviso?"
"Hai i capelli tinti?"
"Qual'è il tuo segno zodiacale?"
Riku proprio non sopportava tutto quel chiasso e quella gente che lo assediava di domande , alle quali rispondeva con dei monosillabici "SI" e "NO".
Ad un certo punto, saturo, si alzò , scusandosi e uscendo dall'aula.
In tutto quel trambusto aveva un solo pensiero fisso che gli occupava la testa.
Sora si chiuse la porta alle spalle .
Mamma mia che seccatura! Lui non aveva fatto nulla di male ,no?
All'inizio della giornata a causa di quel sogno e della giornata precedente si era sentito davvero uno schifo .
Poi si era palesato lui davanti, sbucato da chissà quale buco nero, con quell'atteggiamento indifferente .
Che diamine! I nervi di chiunque sarebbero crollati.
Però cos'avrebbe potuto fare? Cosa dire?
<>
Si grattò la nuca, non sarebbe stato proprio il modo migliore di fare amicizia ...
Comunque ormai era tutto chiaro!
Aveva visto quello stupido ritratto in qualche stupido giornale , per qualche motivo l'aveva colpito e aveva cominciato a fare sogni strani a riguardo! Niente di più, niente di meno!
Poi era arrivato mister perfezione , imparentato con "mister tela" e boom!
Non poteva essere altro!
Soddisfatto delle sue conclusioni, Sora voltò l'angolo di fretta , ma franò rovinosamente !
"Ehy, amico, guarda un pò dove..."
Poco prima di toccare il suolo , un braccio forte gli circondò la vita esile e un respiro caldo gli sfiorò la fronte .
"...vai..."
I loro occhi si incrociarono e si legarono fra loro .
Sora non ebbe più fiato nei polmoni e le forze che gli erano parse arrivare quando aveva elaborato la sua tesi erano del tutto sparite , lasciandogli le gambe molli.
Il cuore gli prese a tamburellare in petto , non velocemente ma troppo rumorosamente , come se quella sensazione di calore gli fosse estranea , ma anche familiare allo stesso tempo.
Gli si seccò la lingua e prese a tremare, ma non una reazione venne da lui , mentre Riku lo trascinava letteralmente in un angolo buio e nascosto alla vista .
Sora non aveva mai odiato tanto il suo corpo minuto e la sua bassezza .
Forse se fosse stato come l'argenteo avrebbe trovato il modo di reagire , ma per ora gli girava solo la testa e si sentiva letteralmente manovrato da quelle mani grandi che lo sbatterono senza riverenza contro il muro.
"Cosa...?"
Il sussurro venne immediatamente arrestato dalle labbra di Riku.
Quel ragazzo , così freddo e distaccato , stava letteralmente bruciando contro di lui.
Gli infilò di prepotenza la lingua in bocca , cominciando a succhiare e a saccheggiare , senza riservatezze o incombenze , senza riflettere .
Sora singhiozzò letteralmente nella sua bocca , le sue spalle percosse da un fremito incontrollabile , mentre Riku gli prendeva i glutei tra le mani e lo guidava ad intrecciare le gambe alla sua vita , iniziando a strusciare i loro bacini in piccoli movimenti che volevano essere una consolazione attraverso i vestiti, ma che ,invece , rendevano solo più stretta la costrizione .
Sora cercò di respirare , ma era quasi impossibile .
Intrecciò le dita tra i capelli del più grande , stringendoli come a dargli un segnale , che venne bellamente ignorato .
Riku passò la lingua sul suo collo , mordendo e lambendo la pelle esposta con una naturalezza che gli fece paura, mentre il moro assecondava i suoi movimenti , sopprimendo i gemiti .
"Voglio sentirti. Voglio che tu mi dia tutto."
"R-Riku..."
Era così bello e familiare sentire il suo nome che tremava sulle sue corde vocali .
Riku sentiva l'erezione irrefrenabile avere un brivido .
Come poteva star succedendo tutto quello con un perfetto sconosciuto? Una persona che aveva conosciuto solo poche ore prima?
<>
Lui di tempo sentiva di averne perso già abbastanza infatti.
"Riku..."
Si scostò leggermente per osservare il volto del ragazzo avvinghiato a lui .
No, non poteva essere una coincidenza, di certo non l'ennesimo sogno, non questa volta .
"Sora ...sono mesi che i tuoi occhi mi perseguitano in sogno..."
Il moro si bloccò, gelando , l'eccitazione ancora evidente .
"Io?"
Riku annuì, baciandogli la fronte sudata.
"Non ho alcun dubbio , eri tu ."
Riprese a lambirlo con vigore , ma stavolta il compagno non ricambiò i suoi gesti e questo lo crucciò .
Con lentezza sciolse la presa delle sue gambe e le fece scivolare giù, appurando che toccassero terra e rimanendogli vicino a sostenerlo , le piccole mani che si scioglievano dai capelli per posarsi lievi sul petto.
Le iridi blu ora esano turbate, impaurite .
"Questo non è possibile ,Riku."
Sentiva le dita di Sora tremare , mentre lui drizzava la schiena per staccarsi e scostare le ciocche sudate dalla fronte .
In un gesto tranquillo , lo fece spostare e , ripreso il respiro, accennò qualche passo.
"Non è possibile ."
Sora imboccò il corridoio e andò via , semplicemente , lasciandolo lì , consapevole del fatto che , a quelle parole, lui fosse il primo a non credere.
Buon giorno a tutti!
Ecco qui il nuovo capitolo ( un miracolo).
Non so come scusarmi per l'attesa, non so nemmeno se chi anni fa seguiva la storia riprenderà a leggerla , ma intanto eccomi qui!
Ringrazio tutti coloro che anni fa mi sono stati di sostegno , sicuramente anche voi, se ci siete ancora , rileggendo avrete avuto nostalgia XD.
Un grosso abbraccio!