Pairings Project di kymyit (/viewuser.php?uid=36835)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Band (Ken/Miyako) ***
Capitolo 2: *** 2.Iris (Yamato/Sora) ***
Capitolo 3: *** 3. Angel (Michael/Mimi) ***
Capitolo 4: *** 4. Departure (Koushirou/Mimi) ***
Capitolo 5: *** 5. Stay (Piemon/Vamdemon) ***
Capitolo 6: *** 6. From Yesterday (Vamdemon/Yamato) ***
Capitolo 7: *** 7. Fireworks (Taichi/Sora) ***
Capitolo 8: *** 8.Fetish (Mugendramon/Metalseadramon) ***
Capitolo 9: *** 9. You're my angel. (Angemon/Takeru) ***
Capitolo 10: *** 10.Memories (Takeru/Hikari) ***
Capitolo 11: *** 11.Strip Poker (Piemon/Yamato) ***
Capitolo 12: *** 12. Rebirth (Ogremon/Leomon) ***
Capitolo 13: *** 13. Fear to Lost You (Daisuke/Miyako) ***
Capitolo 14: *** 14. Inferiority (Vamdemon/Tailmon) ***
Capitolo 15: *** 15. Someone (Hikari/Tailmon) ***
Capitolo 16: *** 16. Endless Summer (Mimi/Sora) ***
Capitolo 17: *** 17. Sweetness (Gabumon/Pyomon) ***
Capitolo 18: *** 18. Grave (Beelzebumon/Juri) ***
Capitolo 19: *** 19. He doesn't understand I love him (Taichi/Yamato) ***
Capitolo 20: *** 20. Gluttony (Lucemon/Beelzebumon) ***
Capitolo 21: *** 21. Shy (WereGarurumon/Yamato) ***
Capitolo 22: *** 22.Piano (Touma/Yoshino) ***
Capitolo 23: *** 23.Revenge (Devimon/Angewomon) ***
Capitolo 24: *** 24. Swords (Piemon/Gennai) ***
Capitolo 25: *** 25.Don't cry (Takuya/Takato) ***
Capitolo 26: *** 26. Go Blank (Etemon/Devimon) ***
Capitolo 27: *** 27. I'm Here (SkullGreymon/Taichi) ***
Capitolo 28: *** 28. Sweeney Mimi (Yamato/Mimi) ***
Capitolo 29: *** 29. The beauty and the Beast (Mummymon/Arukenimon) ***
Capitolo 30: *** 30. Prince (Jou/Jun) ***
Capitolo 31: *** 31. New Divide (Piemon/LadyDevimon) ***
Capitolo 32: *** 32.Interview (Yamato/Ken) ***
Capitolo 33: *** 33. Midnight (Vamdemon/Taichi) ***
Capitolo 34: *** 34.Sorry, Hikarichan (Veemon/Hikari) ***
Capitolo 35: *** 35.God makes them and then pairs them. (Taichi/Jun) ***
Capitolo 36: *** 36.New Year (Daisuke/Chibimon) ***
Capitolo 37: *** 37. Breath (Takuya/Izumi) ***
Capitolo 38: *** 38. You shouldn't be here (Etemon/Vamdemon) ***
Capitolo 39: *** Differences (Kouichi/Kouji) ***
Capitolo 1 *** 1.Band (Ken/Miyako) ***
Band (Ken/Miyako)
Miyako si era messa in testa di fondare un nuovo tipo di band in cui i
membri cantavano e ballavano.
L'idea era nata da una discussione con Yamato.
La digiprescelta dell'amore e della sincerità era entrata da
poco alle medie e si era trovata subito bene grazie agli amici che
aveva lì: Sora prima di tutto,ma anche Koushirou (il
capitano del club di informatica al quale si era iscritta), Taichi,
Yamato e quando capitava anche Mimi (che ultimamente faceva la spola
tra il Giappone e l'America, in vista di una rimpatriata definitiva).
Per non parlare poi degli amici scemi di Taichi e Yamato. Come si
chiamavano? Ah, si: Izawa e Urameshi.
Infine c'erano gli altri membri dei Teenage Wolves: Takashi, Yukata e
Akira.
Stavano tutti insieme, pranzavano nel cortile della scuola e facevano
baldoria.
Miyako non sperava di adattarsi così in fretta alla vita da
studentessa delle media.
Anche nella sua classe si era ambientata bene, anche se le sue compagne
la consideravano chi troppo matura chi troppo infantile per la sua
età. Troppo matura forse per il fatto che aveva cambiato la
montatura degli occhiali scegliendone una da ''grande'', ricordavano
quelli delle segretarie. Troppo infantile, forse per i suoi sbalzi di
umore, per le sue scenate euforiche.
Ma Miyako si faceva rispettare.
Un po' gli mancavano Daisuke, Hikari e gli altri, ma potevano sempre
rivedersi al di fuori dell'edificio scolastico.
La persona che più gli dispiaceva non vedere spesso era Ken,
il digiprescelto della bontà, l'ex Digimon Kaiser.
Tornando alla discussione con Yamato, ecco, lei gli aveva detto che era
strano che nonostante la giovane età lui facesse un certo
tipo di musica, e che forse era meglio dedicarsi a qualcosa di
più movimentato, più spensierato.
Lui aveva risposto che quello era il loro modo di suonare.
Allora lei gli aveva proposto ridendo e scherzando se voleva entrare
nella sua band di cantanti ballerini.
Lui aveva riso e le aveva detto di no, sostenendo di essere totalmente
negato col ballo.
Cosa che i suoi amici sostennero, tanto per stuzzicarlo.
Fatto sta che poi Miyako aveva iniziato a pensare seriamente a fondare
quella band, ma nessuno dei suoi amici sembrava interessato.
Così aveva chiesto a Ken.
-Mi spiace, ma a me la musica non interessa e quindi...- disse lui
imbarazzato.
Lei abbassò lo sguardo rassegnata.
E va bene.
Per il momento quell'idea sarebbe rimasta in cantiere.
-Va bene... fa nulla.- disse lei sorridendo.
-Però...- cominciò lui imbarazzato -Potrei sempre
farti da manager.-
-DAVVERO???- urlò lei saltandogli addosso.
In quel momento entrò la signora Ichijouji.
-Ken io devo uscire un attimo per...- la signora si bloccò
come vide il figlio e l'amica abbracciati per terra. Arrossì
e uscì dalla stanza.
-S-scusate!- balbettò
-Mi sa che ora la mamma non uscirà più...- disse
Ken, rosso in volto, fissando la porta.
-Mi sa anche a me.- gli fece eco Miyako, fissando la porta pure lei.
Dopodichè i due scoppiarono in una fragorosa risata.
Era l'inizio di una grande amicizia, di una forte collaborazione e
soprattutto: di un grande amore.
Ora, riguardo alla fic:
la coppia Kenyako è la coppia vera e propria di digimon,
insomma, viene annunciata e come coppia, mi piace parecchio, quindi non
ho avuto difficoltà a scriverla.
Altre cose:
La storia che Miyako
vuole fondare una band come dice lei è vera,
com'è vero che si è cambiata gli occhiali e che
si è iscritta al club di informatica con Koushirou
(Izzy) come capitano.
Izawa e Urameshi sono
personaggi miei (o quasi) anche se il loro cognomi sono
cognomi noti.
Per chi non crede alla
storia della band, ascolti lo Story cd riguardante Miyako, su You Tube
c'è anche la traduzione.
Grazie a chi leggerà e recensirà!!!! ^^
PS: Nel cd, però Ken non dice di voler diventare manager XD
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Capitolo 2 *** 2.Iris (Yamato/Sora) ***
Iris (Yamato/Sora)
Cosa regalarle?
Era il suo compleanno, ma lui non aveva la più pallida idea
di cosa regalarle.
Non era bravo a capire i gusti delle donne.
Per questo aveva chiesto consiglio alsuo migliore amico, seppur con un
profondo senso di colpa. A Taichi Sora piaceva ancora, nonostante si
fosse fatto da parte per non danneggiare la loro felicità.
Taichi si era mostrato subito molto disponibile e gli aveva suggerito
di regalarle dei fiori.
Bel consiglio.
Ma che fiori le doveva regalare?
Non poteva regalarle fiori con significati strani.
Solo che non aveva la più pallida idea di cosa
significassero certi fiori.
Aprì la cartella per prendere il quaderno pentagrammato.
Forse poteva scriverle una canzone...
Frugando in mezzo al caos di quaderni, fogli e foglietti, il biondo
estrasse una piccola agendina rossa.
Era il diario di Sora.
L'aveva preso per sbaglio.
Ma come aveva potuto confonderlo col suo diarione da tre kili????
Per curiosità lo aprì.
C'erano molti disegni da ragazza, le solite immagini di personaggi
famosi (tra cui due o tre sue) prese da qualche rivista e fotografie.
Nella pagina di Natale c'era una loro foto dopo il concerto (e dopo
aver rimandato dei digimon a digiworld), nella pagina di San Valentino
c'era sempre una loro foto, scattata in seguito al pazzo combattimento
contro Voltmon e quell'altro digimon... Come si chiamava?
Insomma, per Sora quelle due date dovevano significare veramente
tantissimo, come a lui del resto.
Yamato rise pensando a come lui le aveva dichiarato il suo amore:
mentre ballava la tap dance per distrarre Voltmon.
Dopo una breve risata, Yamato finì nella prima pagina del
diario.
C'era una poesia.
Il giorno dopo, Sora ricevete dal suo amato ragazzo un mazzo di Iris
profumati. Erano i suoi fiori preferiti.
E c'era un biglietto, con scritta una poesia.
La sua poesia preferita, che aveva scritto persino sul diario.
Fiorisci, o
Iris,
e lascia che il fiume si
attardi
a baciare i tuoi piedi.
Fiorisci, o fiore del
canto,
e rendi il mondo per
sempre
più amabile e
dolce
(Henry Wadsworth
Longfellow) Yamato XD
Sora sorrise commossa e divertita per il biglietto.
-Grazie, Yamatokun!- gli disse abbracciandolo.
Lui arrossì e ricambiò l'abbraccio.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Sorato è una
delle coppie che preferisco per eccellenza solo che qui ho
avuto qualche problema. Cosa scrivere su di loro?
E qui è entrata in gioco una poesia scritta nella scatola di
un profumo.
Altra cosa: la storia di San Vaalentino (Voltmon, la tap dance) è vera. Provate un po' ad ascoltare il cd drama Michi e no Armor Shinka. E' da capogiro XD
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Echo: Grazie per la recensione ^______^
Recensite in tanti!!!!!
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Capitolo 3 *** 3. Angel (Michael/Mimi) ***
Angel (Michael/Mimi)
Da poco si era trasferita a New York, ma già la odiava.
Fin da piccola desiderava andarci e diventare come una di quelle
ragazze americane che vedeva in televisione ogni giorno, ma mai avrebbe
pensato che per farlo si sarebbe dovuta separare dai suoi amici.
Era passata poco più di una settimana, con i sui amici non
riusciva a sentirsi spesso a causa del fuso orario e passava le sue
giornate nella sua camera, trastullandosi coi ricordi delle avventure
passate a Digiworld e ai pomeriggi passati a scroccare la merenda a
Yamato (che a suo dire cuccinava molto bene, quando non si metteva in
testa di inventare nuove ricette) o a Sora, la sua migliore amica.
Quel pomeriggio però, Mimi era uscita.
Sua madre l'aveva letteralmente buttata fuori di casa,
perchè, a ragione,non voleva che la figlia si deprimesse.
Mimi doveva uscire e conoscere gente.
Andò al parco vicino a casa e si abbandonò in una
panchina.
Mise le cuffie del mp3 e fece partire ''Angel by my side'' una canzone
che reputava veramente stupenda.
Mentre l'ascoltava, vide delle piume bianche volteggiare.
Davanti a lei un ragazzo in controluce teneva le braccia aperte come se
fossero ali spalancate.
Decine e decine di volatili, ricoprivano le esili braccia come piume.
I capelli dorati e ricci, i lineamenti femminili.
Sembrava un angelo.
La canzone si fece più veloce, i volatili lascirono le
braccia del ragazzo perdendo miriadi di piume che caddero dolcemente a
terra.
Mimi rimase incantata a guardare quell' "angelo" biondo
platino.
-Ciao, come ti chiami?- le avvicinandosi e tendendole la mano, parlando
un giapponese pressochè perfetto.
-Parli giapponese?- chiese lei meravigliata
-Beh... Qualche volta sono andato in Giappone con mio padre... Quindi
qualcosina l'ho imparata.- disse lui imbarazzato.
Anche ora che riusciva scorgere perfettamente i lineamenti del viso,
Mimi ebbe l'impressione che quel ragazzo fosse tutto fuorchè
umano.
Un angelo, si ripetè mentalmente.
-Mi chiamo Mimi.- gli disse stringendogli la mano.
-Michael.- rispose lui.
Michael... Michele... Come l'angelo più maestoso del cielo.
Passarono il pomeriggio a chiacchierare del più e del meno.
Chissà, forse ora Mimi avrebbe apprezzato
nuovamente New York, come quando era piccola.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Odio la coppia Mimi e Michael,però è
probabilmente una delle coppie ufficiali (spero di nooooo). Insomma,
guardate il/la marmocchio/a di Mimi, non vi ricorda qualcuno?
Già, e quel qualcuno non è Koushirou T_______T
Io adoro come coppia la Koumimi e Michael ha rovinato tutto.
Comunque, l'ispirazione mi è venuta grazie alla canzone
''Angel by my side'' e al fatto che Michael è un angelo (non
Michael quello di digimon XD).
HikariKanna: Grazie per la
recensione ^^ Richiesta accolta!!!!! Anche per me Takeru e Hikari erano
fatti l'uno per l'altra, immagina il grande shock di scoprire che tra
loro non è nato nulla T_T
Echo: Koumimi
accolta!!!!!! Contenta che ti sia piaciuta la Sorato!!!!
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Capitolo 4 *** 4. Departure (Koushirou/Mimi) ***
Fic richiesta
da: me (ovviamente XD) , Echo e HikariKanna!
Departure (Koushirou/Mimi)
Ecco, era arrivato all'aeroporto.
Era in ritardo.
Forse Mimi era già partita!
-Koushirou-kun!- il digiprescelto della Conoscenza si voltò.
Mimi era ancora lì.
-Mimi-chan! Ma tu non dovresti essere già...-
-L'aereo ha avuto un ritardo.- disse lei, mostrandosi contenta di
questo.
Koushirou tirò un sospiro di sollievo.
Meno male.
Meno male Mimi era ancora lì.
L'avrebbe almeno potuta salutare per bene.
L'avrebbe lasciata andare.
Era troppo triste e logorante continuare una storia a distanza.
Erano seduti da qualche minuto in attesa dell'annuncio che avrebbe
strappato la digiprescelta della Sincerità dal Giappone per
portarla di nuovo in America, lontano dai suoi più cari
amici.
Lontano da lui.
Portandola tra le braccia del biondo.
Koushirou era geloso di Michael.
Era alto, biondo, bello, ricco!
Era il classico principe azzurro che la maggior parte delle ragazze
desiderava.
E lui chi era?
Nessuno.
Perchè a Mimi doveva piacere uno come lui?
Non ce n'era alcun motivo.
L'annuncio di un altoparlante lo riportò bruscamente e
dolorosamente alla realtà.
Era giunto il momento di salutarsi e porre fine a tutto.
-Mimi-chan...Io...- cominciò.
Mimi lo interruppe tirandolo verso di lei per la cravatta e baciandolo.
Koushirou la strinse tra le braccia e proseguì il bacio,
cercando di impremersi l'odore e il sapore di Mimi nella mente e nel
corpo.
-Ti amo...- le disse piangendo. Non voleva lasciarla andare. Ma
doveva...
-Ti amo anch'io...- rispose lei con le lacrime agli occhi e
riabbracciandolo. -Aspettami ti prego!- gli disse.
Koushirou sentì un tonfo al cuore.
Come aveva potuto pensare anche solo per un istante di lasciarla?
La strinse ancora più forte.
-Ti aspetterò!- le disse prima di lasciarla volare via.
"Ti aspetterò, Mimichan..."
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Adoro questa coppia. Per me Mimi sta bene con tutti i
personaggi maschili (digiprescelti). Coi digimon starebbe bene con
Piemon (giusto perchè lei è una rompico...
scatole XD) o con Vamdemon.
Ma in assoluto lei sta bene con Koushirou o Jou.
E la cosa che mi ha seccato è che tra loro non sia nato
nulla. Un vero peccato. Questa l'ho scritta quasi di getto, ma credo
che mi sia uscita bene. Visto che nel cartone non lo accennano, volevo
rendere l'idea di quanto fosse difficile per Mimi lasciare Kou per
tornare a New York e viceversa.
E ora passiamo alle recensioni:
HikariKanna: Ed eccoti la
Koumimi: spero che ti piacia.
Echo: nemmeno io riesco
ad immaginarmi nulla di loro.Eppure sono una coppia piuttosto evidente
(GRRRRRRRRRRRRRR) A parte quando immagino che loro divorziano
e lei si risposa con Koushirou, ma questi sono dettagli. Dopo il cap su
Mimi e Michael, il criceto del mio cervello ha dato le dimissioni.
kari 89: grazie,
richieste accettate!!!!! Kiss kiss!!!!
Ultima cosa prima di
chiudere: domani sono al mare e non so se aggiorno. In ogni caso il
prossimo capitolo sarà Piemon x Vamdemon (Piedmon x
Myotismon insomma). Una delle coppie che amo di più in
assoluto. Non spaventatevi e leggetelo e magari lasciate qualche
commento. Purtroppo su di loro non c'è nulla in italia (ho
letto solo ff in inglese >_>)
Infine, date un'occhiata a Love's Requiem, mi farebbe molto piacere.
Grazie per l'attenzione! Sao sao!!!!
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Capitolo 5 *** 5. Stay (Piemon/Vamdemon) ***
Stay (Piemon/Vamdemon)
You did not dare say a
single word
I did not dare ask for
something more
I’ve kept my
questions secret deep inside
But I wish I could have
let you know about
A time when I would have
said
Non hai osato dire una
singola parola
non ho osato chiederti qualcosa in più
ho mantenuto le mie domande segrete nel profondo di me
ma avrei voluto farti sapere di tempo fa, quando avrei detto
Te ne sei andato
senza dire nulla. Semplicemente una mattina mi sono svegliato e tu non
c'eri più.
Sapevo che qualcosa
ti preoccupava, ma sapevo anche che tu non mi avresti mai detto nulla.
Per questo non ti ho
chiesto niente.
Ho preferito tenermi
dentro tutte le mie domande.
Eppure Vamdemon,
avrei voluto dirti tante cose, come per esempio....
Wait, and please stay
Did you mean to push me
away?
Please wait and just stay
Did you want it to be
this way?
aspetta, e per favore
resta
intendi spingermi via?
per favore aspetta e resta
volevi che andasse in questo modo?
Aspetta!
Perchè mi
respingi? Perchè fuggi da me?
Io ti amo. E anche tu
ami me.
Allora
perchè fuggi?
Vuoi davvero che
finisca così tra noi?
Would you want to know
what I've been through?
(Through all this
time... all this time)
Would you want to know I
have missed you too
(And I have you on my
mind)
And you've been and you
will be a part of me
(That I can't find)
And you've been forgiven
for your silence
All this time when I
would have said
vorresti sapere cosa ho
passato?
per tutto questo tempo, tutto questo tempo
vorresti sapere anche che mi sei mancato?
e che ti ho in mente
e sei stato e sarai parte di me
una parte che non riesco a trovare
e sei stato perdonato per il tuo silenzio
tutto questo tempo quando avrei detto
Ma tu che ne sai,
Piemon? Non immagini neanche lontanamente cos'ho passato.
Mi sei mancato da
impazzire. Ti ho portato nella mia mente giorno per giorno. Anzi,
sarebbe meglio dire notte per notte.
Sei una parte di
me. Lo sei sempre stato e lo sei anche ora che siamo lontani.
Sei quella parte
di me che ora mi manca.
E nonostante tutti
i silenzi che sono corsi tra noi, vorrei che tutto tornasse come prima.
Vorrei dirti:
aspetta!
Wait, and please stay
Did you mean to push me
away?
Please wait and just say
Is there a way that
could replace
The times you never said
How've you been?
Do you need anything?
Want you to know I'm
here?
Want you to feel me near?
aspetta, e per favore
resta
intendi spingermi via?
per favore aspetta e dimmi
c'è un modo per poter rimpiazzare
il tempo in cui non mi hai mai chiesto
"come stai? hai bisogno di qualcosa?
vuoi sapere che sono qui? vuoi
sentirmi vicino?"
Aspetta! Rimani
con me!
Non fuggire!
Anche se sono io che ti allontano. Anche se sono così
stupido da non comprendere i miei sentimenti.
Dopo che
avrò sconfitto i bambini prescelti, potremmo riniziare,
lasciandoci alle
spalle i dissapori, cercando di recuperare quei giorni in cui eravamo
indifferenti l'uno all'altro, in cui non mi hai mai chiesto se stavo
bene, se avessi avuto bisogno di te, se volevo sentirti vicino...
La
verità è che volevo sentirti dire quelle parole,
ma sai che sono così dannatamente orgoglioso per chiederti
di pronunciarle o di ammettere di averle volute sentire.
Yeah...and I hope
I hope that you will
find your way
Yeah...and I hope
I hope there will be
better days
si... e spero che troverai
un modo
si... e spero che ci saranno giorni migliori
Spero che tu possa
trovare la tua strada.
Spero che ci
possano essere giorni migliori per noi.
Please wait, and just
stay
(Please stay)
Did you mean to push me
away?
Please wait, and just
stay
(Wait, just stay)
Did you want it to be
this way?
Wait, please say
(Yeah, and I hope)
I hope that you will
find your way
Please wait, and just
stay
(Wait, and I hope)
I hope there will be
better days
aspetta, e per favore
resta
intendi spingermi via?
per favore aspetta e resta
volevi che andasse in questo modo?
aspetta, per favore resta
spero che troverai la tua strada
per favore aspetta, e resta
spero che ci saranno giorni migliori
Aspettami, non
allontanarmi da te.
Non lasciamo che il
nostro orgoglio rovini tutto.
Volevi che finisse
così? Credo di no. E neanche io lo volevo. Ti amo.
Spero che tu riesca a
trovare la tua strada e che possiamo tornare insieme.
Spero ci saranno
momenti migliori per noi.
Hey hey...
Wait
Please stay
Just stay
Please wait
aspetta, resta,
resta,
per favore aspetta
Aspettami....
Come ho potuto
lasciarti andare così?
Hai sofferto
così tanto..
E io non ero
lì con te.
Come ho potuto essere
così orgoglioso da non salutarti nemmeno il giorno in cui te
ne sei andato da me?
Forse ci rivedremo.
E allora le cose
andranno diversamente amore mio.
Ma per il momento
aspettami.
Ti
raggiungerò.
Ovunque tu sia.
Anche all'inferno.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Io adoro Piemon e Vamdemon. E adoro vederli insieme.
Vederli così insensibili e poi farsi le coccole in camera da
letto.
Questa fic è nata da un mio video su di loro (che ho messo
anche su you tube, e ha lo stesso titolo).
La canzone è di Elisa e ogni volta che la sento penso a loro.
Mi piacerebbe che commentaste perchè, come vi ho detto, di
loro in Italia non si scrive nulla. Sono forse l'unica che li aprezza?
HikariKanna: se l'immagine ha
come sfondo delle nuvole, penso di si. Ora non ce l'ho sottomano, ma se
è quella che dici tu, è stata proprio
quell'immagine (che adoro) a ispirare la Koumimi.
Echo: purtroppo io sono
una tipa tragica. Ma te l'ho detto: per me Mimi e Kou si devono
sposare, quindi il loro è solo un arrivederci. Tornando al
criceto: letta questa fic ha tentato il suicidio. U_U
|
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Capitolo 6 *** 6. From Yesterday (Vamdemon/Yamato) ***
From Yesterday
(Vamdemon/Yamato)
Da ieri ha dominato il mondo.
Da ieri, tutti sono suoi schiavi.
Ma quanto è passato da ieri?
Qualche anno, anche se ormai lui non li conta più.
Sta seduto sulle Sue ginocchia a saziarsi dei lineamenti del suo viso.
Ogni centimetro di quella pelle bella e dannata lo attrae.
E' cambiato molto, Yamato.
Si è innamorato.
Innamorato di quello ''straniero'', di quel ''fantasma'' che l'ha preso
e l'ha portato via.
Via dai suoi cari, via da Takeru, dai suoi amici.
Via da tutti.
Ora sono solo loro due.
Vamdemon lo stringe a se.
Nonostante i peccati commessi, ha trovato l'amore.
Nonostante tutto, la vita è cominciata pure per Lui.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Altra coppia che mi piace. Fic ispirata alla canzone From Yesterday dei
30s to Mars. Ogni volta che l'ascolto penso a loro (sarà
perchè la prima fic dedicata a loro l'ho letta ascoltando
quella canzone... che nostalgia T^T).
Pensavo di pubblicare le fic secondo quest'ordine: umano/umano ,
digimon/digimon , digimon/umano.
Echo: Il mio criceto
è indeciso XD dopo questa ha ritentato la fuga, ma sono
riuscita a convincerlo a restare XD. Comunque Piemon all'inizio non mi
faceva ne caldo ne freddo, poi ho trovato una fan art molto bella su di
lui e me ne sono innamorata (o meglio, mi sono innamorata della coppia
Piemon/Vamdemon U_U) Diciamo che nel cartone potevano dargli molto
più spazio e invece...
kari 89:
Kiss!!! E grazie per la recensione ^^
HikariKanna: se non ti
secca mandarmela. Non la trovooooo T^T e dire che la adoravo
quell'immagine. Grazie ^^ (anke x la recensione)
|
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Capitolo 7 *** 7. Fireworks (Taichi/Sora) ***
Richiesta di kari 89
Fireworks (Taichi/Sora)
-Cosa devo fare secondo te?- chiese Taichi al suo migliore amico.
-Chiedile scusa.- rispose Yamato senza battere ciglio.
-Grazie tante! Bel consiglio che mi hai dato.-
-Senti Taichi, se tu e Sora avete litigato DI NUOVO
non è mica colpa mia.-
-Se per questo neanche mia. Io non le ho fatto nulla. Le ho solo
regalato un cappello, come piacciono a lei, per il suo compleanno. Lei
si è infuriata dicendo che secondo lei io la considero poco
femminile e cose del genere. Così prima della battaglia
contro Diaboromon. Le ho regalato dei fermaciuffi e lei si è
incavolata dicendo che a me non piace come si pettina e roba
così. Io le donne proprio non riesco a capirle.-
-E lo vieni a dire a me che vivo solo con mio padre?- disse Yamato
accennando un sorriso divertito.
-Ridi ridi. Intanto nei casini ci sono io.- piagnucolò
Taichi buttandosi sul letto dell'amico.
-Domani faranno i fuochi d'artificio.- disse Yamato guardando un
volantino.
-Molto interessante.- disse sarcastico Taichi. -Uh?- al moro ,
metaforicamente parlando, si accese la classica lampadina. Che idea!
Avrebbe chiesto a Sora di vederli insieme a lui. Saltò in
piedi e si fiondò sul biondo abbracciandolo -Grazie,
Yamato!!!! Sei un vero amico!- dopodiché uscì
correndo dalla casa dell'Ishida, urlando un ciao stracolmo di
felicità.
-Non c'è di che...- riuscì a dire Yamato, solo
dopo che l'altro era uscito da casa sua a mo' di tornado.
Taichi si torceva le mani. I fuochi stavano per cominciare. E Sora non
era ancora arrivata.
Ad assistere ai fuochi c'era tantissima gente e tutti indossavano dei
kimoni.
C'erano anche tutti i loro amici.
Yamato era accanto a lui con indosso un kimono verde, vicino a lui
c'era Takeru. Poco più in là Mimi, Hikari,
Jou e Koushirou.
Ma di Sora non c'era traccia.
-Verrà.- gli disse Yamato, calmo.
-Vorrei avere tutta la tua sicurezza.- ribattè il moro.
Tre botti.
Tre fuochi sparati nel cielo.
Tre fiori luminosi sopra le teste di migliaglia di persone.
Un tocco.
Taichi si voltò.
Yamato sorrise e con Takeru si avvicinò al gruppo di Jou e
degli altri.
-Taichi.- disse una voce femminile.
-Sora...-
Sora era accanto a lui, vestita con un bellissimo kimono bianco a fiori
rosa, rossi e violetti. Un fiocco giallo le
avvolgeva la vita.
Era così diversa da quando indossava i jeans.
Da quando erano entrati alle medie, era diventata molto più
femminile e Taichi, ne era molto contento. Lei un po' meno. Era
spaventata dal proprio improvviso cambiamento di carattere.
Non era più quel maschiaccio arrogante di una volta. Certo,
era ancora un po' permalosa, ma stava cambiando.
E questo le faceva paura.
Aveva paura di non essere più la Sora di un tempo, quella
che piaceva a Taichi.
-Sora... Mi dispiace.- le disse Taichi.
-No. Scusami tu. E' che...-
altri fuochi invasero il cielo e il loro rumore le orecchie di tutti i
presenti.
-Che hai detto?- chiese Taichi
-Ecco... Io...-
Altri fuochi.
Altro rumore.
-Niente.- disse lei prendendo per il braccio il ragazzo e appoggiandosi
alla sua spalla.
Taichi arrossì e si voltò.
Yamato sollevò il pollice in segno di vittoria.
Taichi fece altrettanto e mettendo un braccio intorno alle spalle della
ragazza alzò gli occhi al cielo.
I fuochi d'artificio sbocciavano nel nero della notte come fiori e
cadevano su di loro come polvere fatata.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Anche questa fic è nata da un immagine molto
carina che ho trovato da poco. Nonostante la coppia ufficiale sia
Yamato/Sora ( e nonostante mi piaccia molto come coppia), non posso fare
a meno di dire quanto Taichi e Sora fossero fatti l'uno per l'altro.
kari 89: Et voilà la
Taiora. Spero che ti sia piaciuta ^^
Echo: Grazie ^^
HikariKanna: Ma solo a
me piaciono le coppie miste???? Q____Q
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Capitolo 8 *** 8.Fetish (Mugendramon/Metalseadramon) ***
Fetish
(Mugendramon/Metalseadramon)
Mugendramon stava sopra un'enorme scoglio piatto che dava su un tratto
di mare abbastanza profondo.
Poco dopo, una minuta figura dai lunghi capelli color indaco
uscì dall'acqua aggrappandosi su quegli scogli con la grazia
di una sirena.
Le sembianze erano quelle di un ragazzo sui vent' anni e il corpo era
agraziato, ma non per questo gracile. Al posto delle orecchie aveva
delle pinne azzurre che sventolava per liberare dall'acqua mentre si
strizzava i capelli per evitare di far arruginire il drago robot.
-Quanta scena. Possibile che tu debba sempre uscire dall'acqua in modo
così teatrale?-
Il ragazzo sbuffò gonfiando le guancie sulle quali erano
tatuati dei segni azzurri.
-Uffa! Ma non sei mai contento! E poi, se uscivo dall'acqua con la mia
stazza di drago non c'era gusto! Certo che tu romanticismo zero, eh,
Mugenchan?-
-Metalseadramon...- cominciò l'altro ma si interruppe e
prima di continuare il discorso si trasformò assumendo
sembianze più minute, più umane.
Mugendramon apparve a Metalseadramon come un giovane sulla trentina dai
capelli argentati sparati e gli occhi rossi (come i suoi del resto).
Sull'occhio destro una lente che serviva per controllare quella
trasformazione ma non solo. Un lungo giaccone nero col collo svasato
avvolgeva il corpo tonico e muscoloso. Corpo che si preparò
ad accogliere quello dell'altro. Mugendramon andò ad
abbracciare l'amato ma questi si tirò indietro.
-Cos'hai?- chiese il drago nero.
-E che noi... Insomma, questi non siamo noi... Questo non è
il nostro vero aspetto...-
Mugendramon lo strinse a se e lo abbracciò forte.
-Ah, no?-
-No. Questi non sono i nostri veri corpi. Sono degli stupidi feticci,
sono....-
-L'unico modo per amarci?- disse il drago nero.
Metalseadramon annui debolmente: per il dragone nero avrebbe fatto di
tutto,ma quando pensava che quel suo grazioso corpo non era il suo vero
aspetto soffriva. Stavano scappando? Scappando da loro stessi?
-Mugendramon...-
-Dimmi.-
-Mi ameresti anche se decidessi di rimanere per sempre col
mio vero aspetto?-
- Che domanda idiota. Certo che si!- disse senza esitare guardando
negli occhi l'altro.
-Bugiardo!- piagnucolò Metalseadramon
-Mettimi alla prova.- rispose pacato il drago nero.
Metalseadramon si staccò da lui e un po' titubante
recuperò le sue reali sembianze. Mugendramon non
potè fare a meno di notare quanto fosse maestoso l'altro: i
capelli indaco sparsi dal vento e il corpo metallico che brillava al
chiaro di luna. Era stupendo.
Il drago nero si tolse la lente dall'occhio destro e ben presto assunse
la sua vera maestosa forma.
In quel modo non potevano far nulla, se non stare vicini, avvinghiati
l'uno all'altro. Niente sesso, niente notte di fuoco. Ma per entrambi
quella fu la notte migliore, perchè la passarono
insieme senza preoccuparsi di quello che erano.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Allora: questa è la coppia che adoro per eccellenza. Questo
grazie ad una fic in inglese (tanto per cambiare XD).
Spero che vi piacia e che non mi uccidiate.
(La colpa è del criceto!!!! XO io sono innocente!!!!)
(Bugiarda >_> cusci cusci ndcriceto)
Echo: Grazie!!! ^^
kari 89: Prego
mille!!!! Spero che ti piacia anche questa in attesa della Takari che
pubblicherò a giorni.
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Capitolo 9 *** 9. You're my angel. (Angemon/Takeru) ***
You're my angel.
Patamon si svegliò.
Takeru accanto a lui si agitava nel sonno.
Il visino del bimbo si corrucciò.
Un demone agitava i suoi sogni innocenti.
Un demone gli portava via la luce.
Un demone gli strappava Angemon.
Angemon che spariva avvolto dalle tenebre in una miriade di piume.
Angemon che lo guardava e sorrideva.
Come quella volta.
E come quella volta Devimon rideva.
Takeru gemette.
Aveva paura.
Non voleva che Angemon sparisse di nuovo.
Patamon si sentì avvolgere dal tanto affetto che il bambino
sentiva per lui e divenne Angemon.
Guardò Takeru che stringeva le coperte in preda all'incubo e
gli prese la mano.
-Angemon...- bisbigliò il bambino.
-Sono qui.- rispose dolcemente il digimon.
Takeru considerava Angemon un angelo.
Angemon considerava Takeru come tale.
Se non fosse stato per quel piccolo angelo, Angemon non sarebbe stato
tale.
Takeru strinse il dito del suo digimon tra le manine e sorrise.
Gli incubi se n'erano andati.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Non riesco a vederli come coppia, ma per loro trovo
perfetto il rapporto angelo custode/protetto.
Ispirata da una doujin, molto dolce e tenera.
Purtroppo non potrò postare per due settimane (a meno che
non trovo una soluzione).
La prossima sarà la Takari. Abbiate pazienza e continuate a
leggere. ^^
Thank you!!!
Roe: Grazie per le
recensioni. Yamato ha un nuovo hobby grazie a me (ovvero
sbirciare U_U), Michael lo odioooooooooo!!!! Ma non potevo scrivere
male un capitolo solo per lui >_>
Echo: Grazie
^^ Io li trovo carinissimiiiiiii.
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Capitolo 10 *** 10.Memories (Takeru/Hikari) ***
Fic richiesta da:
HikariKanna,
kari89 e Roe.
Memories (Takeru/Hikari)
Quella mattina Takeru si era alzato presto, aveva rimboccato le coperte
a Patamon e fatto colazione velocemente.
Erano circa le otto quando uscì di casa.
Se fosse stato un qualunque altro giorno sarebbe stato tardi, ma era
domenica e lui aveva un appuntamento.
Hikari lo aspettava all'entrata del parco avvolta in un grazioso
abitino rosa pastello. I ciuffi castani ordinati sulla nuca grazie a
due graziosi fermacapelli bianchi e l'inseparabile macchina fotografica
digitale al collo.
-Ciao, Takeru!- esclamò sorridente appena lo vide.
Quando vide il ragazzo biondo avvicinarsi il suo cuore si
riempì di gioia. Takeru era bello, alto, i capelli color del
grano e gli occhi di un azzurro indefinibile che lei e Taichi
definivano ''azzurro Ishida/Takaishi'' a seconda di quale dei due
fratelli parlassero.
Sulla testa portava un cappello da pescatore
con fantasia militare e vestiva con una maglietta a maniche
corte sempre militare e pantaloni marroncini che
gli arrivavano alla caviglia.
Lo salutò felice di vederlo e lui le rispose molto
dolcemente.
-Ciao, Hikari.-
Camminarono per il parco tenendosi per mano, come una coppietta,
ridendo e scherzando.
Arrivati al laghetto dei cigni, Hikari prese la fotocamera e a
''tradimento'' scattò una foto al ragazzo.
-Che ne dici se ci scattiamo delle foto, per ricordarci di questo
giorno?- chiese.
Takeru sorrise.
Quando Hikari voleva scattare foto era perchè quei momenti
che immortalava erano speciali e voleva conservarli, averne ricordo
tangibile.
Lui era importante per lei.
E lei per lui.
Le prese la macchinetta dalle mani e le scattò un bel primo
piano.
Hikari sorrise imbarazzata.
Insomma, le piaceva fotografare, ma essere fotografata la metteva
sempre un po' a disagio.
A Takeru piaceva da morire il sorriso imbarazzato di Hikari.
Era così dolce...
Sembrava così indifesa e invece lui sapeva che non lo era.
Certo, molte volte l'avevano salvata da dei digimon malvagi, ma Hikari
era forte dentro.
Ancora ricordò quando a soli otto anni aveva liberato una
schiera di Numemon da Mugendramon e di come la sua forza interiore si
fosse trasmessa a WarGreymon che poi aveva sconfitto il nemico.
E poi c'era la forza che i suoi sorrisi infondevano in lui in ogni
istante.
Anche il solo ricordare quelle labbra dolci sorridere gli dava forza
quando pensava a cose tutt'altro che felici.
Quando pensava alla sua famiglia disastrata, al fratello che vedeva
raramente...
Il pensiero di Hikari lo faceva sorridere di nuovo.
E ora che lo aveva immortalato, era come se quel sorriso gli
appartenesse.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
PERCHE' NON LI HANNO FATTI SPOSARE??????
E' inutile stare a rimuginarci, però loro sono la coppia
più credibile di digimon.
Stanno sempre insieme! Sono papa e ciccia e Takeru si preoccupa sempre
per Hikari.
Per non parlare di quando lei finisce nel mare oscuro e Takeru va a
salvarla.
Che diceva Tailmon? -E' l'amore che collega i due mondi. -
E invece....
*va a pestare a morte Akiyoshi Hongo*
Dimenticavo: come coppie, vanno bene anche cross over (per esempio Takato/Izumi o Lucemon/Ruki, che ne so...)
Echo: Ecco l'aggiornamento!!!!!
Vedo che ci capiamo alla perfezione per quanto riguarda il rapporto tra
Takeru e Angemon.
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Capitolo 11 *** 11.Strip Poker (Piemon/Yamato) ***
Strip Poker
(Piemon/Yamato)
-Ma non è possibile!!!!- esclamò Yamato sbattendo
le carte sul tavolo.
Aveva perso.
Eppure stava andando tutto così bene.
All'inizio stava vincendo e poi...
Ma perchè aveva accettato quel gioco idiota?
Erano seduti a quel tavolo da circa mezz'ora e in mezz'ora si
era trovato letteralmente in mutande.
-Su, leva l'ultimo pezzo.- gli disse Piemon beffardo.
Arrossì.
Però, aveva perso. Doveva stare ai patti.
All'inizio stava vincendo lui, e Piemon si era levato camicia, maschera
e quella cosa viola che gli avvolgeva il collo.
Il digiprescelto dell'amicizia era rimasto senza fiato nel osservare i
lunghi capelli dorati del digimon che gli cadevano sul petto bianco e
liscio.
Forse era stato proprio questo a spiazzarlo.
Insomma, a poker se la cavava, ma ora era messo veramente male.
-Su, non fare storie...- gli disse il digimon scivolandogli alle spalle
e facendo scorrere via l'ultimo indumento rimasto al ragazzo.
-Che casino che fanno quei due.- disse Etemon, buttando una carta.
-Non immaginavo che il moccioso menasse così forte, senti
Piemon come urla.- ribattè Mugendramon lasciando cadere un
altra carta.
-Ma il moccioso sa che se vuole può scappare?- chiese
Vamdemon visibilmente irritato perchè stava perdendo.
-Ah, boh!- ci fu un'alzata di spalle generale.
La mattina seguente, Yamato uscì dalla stanza visibilmente
sconvolto.
I capelli biondi scompigliati e due profonde occhiaie, segno della
notte brava.
-Se non ti andava, potevi andartene.- gli disse Metalseadramon.
Yamato lo guardò di sfuggita.
-I patti sono patti.- disse cercando di sistemare i capelli.
-Se per te va bene.Ah... Ehm... Giusto perchè tu lo sappia,
a Piemon piace barare..... Yamato?.... Moccioso?-
Sentite le parole del serpente, il digiprescelto si fiondò
in camera dell'amante.
Per tutto il giorno le grida del Dark Master riecheggiarono nel
castello.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Dunque, che dire... In teoria avrei dovuto pubblicare una
digimon/digimon,ma dovendo festeggiare, ho deciso di farlo con una
coppia che adoro (forse in assoluto).
Piemon lo vedo come maniaco alla stregua di Hisoka di Hunter x Hunter e
Yamato, essendo la sua ''vittima'' preferita, come dire, deve
tirare fuori le unghiette per farsi rispettare (ecco il
perchè, o la scusa per cui è così OOC)
Echo: Richiesta accettata!
kari 89: Richieste
accettate. Il post di HikariKanna l'avevo letto pure io, ma
è da prendere con le pinze. Appena possibile scarico la
puntata e mi rifaccio gli occhi (le puntate originali sono sempre le
migliori, sia che si bacino, sia che non si bacino U_U)
Padme Undomiel:
grazie ^^ contenta che ti sia piaciuto
Eden89: sono molto
contenta che il capitolo su Mugen e Metal ti sia piaciuto, ci tenevo
molto che piacesse, non per il contenuto, ma per la coppia, che, strano
ma vero, adoro.Richiesta accettata (la fic è pronta, devo
solo decidere quando metterla)
Ho fatto un brutto sogno: Diaboromon e Yamato.... XP mi vengono i
conati...Però intanto c'ho fatto la fic, e la
metterò nella raccolta. Preparate i secchielli per il vomito
(in ogni caso vi avviserò prima di postarla XD)
Uffi, dovevo postare il cap prima di mezzanotte, ma nn ce l'ho fatta T_T
Ok, ora vi lascio.
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Capitolo 12 *** 12. Rebirth (Ogremon/Leomon) ***
Richiesta da
Eden89 ed Echo.
Rebirth (Ogremon/Leomon)
-Ci sono novità?-
-Ogremon!- esclamò Elecmon -Sei passato ieri!-
-Ci sono novità?- chiese nuovamente l'orco all'altro digimon.
Ogni giorno, puntualmente, si recava alla città della
rinascita.
Non ce la faceva più ad aspettare.
Desiderava ardentemente che Leomon tornasse da lui.
Gli mancava.
Gli mancavano le lotte quotidiane.
Le pacate e sagge parole del leone.
I suoi rimproveri rassegnati.
Odiava ammetterlo, ma senza di lui non riusciva a vivere.
Leomon era per lui un rivale prima di tutto, ma forse, anche qualcosa
in più.
Cosa provava veramente per il suo ''nemico'' giurato?
-Ogremon.-
Quella voce.
No.....
Se l'era immaginato.
Come le altre volte.
Si voltò.
Leomon era lì.
Davanti ai suoi occhi.
Era... tornato?
-Leo....mon...- le lacrime riempirono gli occhi dei due valorosi
guerrieri.
-Ogremon...-
Finalmente si erano ritrovati.
I loro cuori non desideravano altro.
Il desiderio di tornare a misurarsi in faticose ma appaganti sfide alla
fine era stato esaudito.
Leomon sorrise.
-Possiamo sfidarci anche subito, se vuoi.- disse all'orco
Ogremon lo guardò stupito.
-Aspetta un attimo.- disse e colpì il leone al braccio con
un destro.
-OUCH! Ma che fai???-
-Allora sei proprio tu...Non sto sognando....- gli occhi dell'orco si
riempirono nuovamente di lacrime.
Inutili i tentativi di nasconderle.
Leomon si passò una mano sul viso, cercando di celare anche
lui le lacrime di gioia.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Non so che dire. Spero che piacia a chi la richiesta. Sarebbe stato
bello vedere Leomon rinascere e Ogremon saltare fuori per sfidarlo e
romergli le scatole per combattere.
Eden89: Thanks!!!
Echo: ^^ contenta che ti
sia piaciuto XD
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Capitolo 13 *** 13. Fear to Lost You (Daisuke/Miyako) ***
Fear to lost you
(Daisuke/Miyako)
Odiava quando accadeva! Dedicava anima e corpo a qualcosa o qualcuno
per poi scoprire che questo qualcosa o questo qualcuno, non rientrava
più nei suoi interessi.
Così era successo per Hikari.
Per anni le era corso dietro e ora non gli interessava più.
Non soffriva più perchè lei non gli dava le
attenzioni che desiderava, non moriva più di rabbia nel
vederla o saperla in compagnia di Takeru.
Hikari era tornata ad essere solo una cara amica.
Eppure lui non voleva darlo a vedere.
E continuava ad andare dietro, quasi fosse una questione di principio,
nonostante le attenzioni di Miyako.
Miyako... Daisuke si sentiva tremendamente attratto da lei. Vederla gli
scaldava il cuore, gli rendeva migliore anche la giornata
più brutta.
Quando raramente non si incontravano, per il digiprescelto del Coraggio
e dell' Amicizia, la giornata trascorreva lenta e grigia.
Miyako era l'energia che gli permetteva di andare avanti.
Doveva smetterla di comportarsi così.
O avrebbe perso anche lei.
Si fece coraggio.
-Mi-Miyako..- farfugliò
La digiprescelta dell' Amore e della Sincerità si
voltò verso di lui.
-Io... Tu... TU MI PIACI! VUOI ESSERE LA MIA RAGAZZA?- urlò
tutto d'un fiato il porcospino.
Ecco! Il primo passo era fatto!
Miyako arrossì e preso a bracetto l'amico lo
trascinò verso la scuola con un sorriso da un orecchio
all'altro.
Daisuke pensò che quello doveva essere un si.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè io XD)
Allora, questa fic è un regalino
per Roe che oggi compie gli anni. AUGURI!!!!!!
Spero ti piaccia!
Eden89: Grazie ^^
|
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Capitolo 14 *** 14. Inferiority (Vamdemon/Tailmon) ***
Inferiority
(Vamdemon/Tailmon)
Per lei non c'era motivo che lui la maltrattasse in continuazione.
Per lui si.
La gelosia.
Era geloso Vamdemon.
Era geloso della donna che stava accanto al suo amato.
Minuto per minuto la paura che quella donna, che LadyDevimon potesse
entrare nel cuore di Piemon più di lui lo faceva soffrire e
lo mandava in bestia.
E poi c'era lei: Tailmon.
Quando l'aveva trovata, l'aveva presa con se per imitare Lui.
Se Piemon aveva LadyDevimon accanto a se, lui aveva Tailmon.
La gattina sarebbe stata un soldato molto più fedele ed
efficiente di quella sadica donna oscura.
Quando però la guardava negli occhi, il vampiro
immaginava come sarebbe diventata la bella gattina una volta
raggiunto il livello evoluto: troppo simile alla dark lady.
Ogni volta che la vedeva, la rabbia si impossessava di lui.
Ogni volta che la vedeva, era sul punto di mollare tutto e tornare con
la coda tra le gambe da Piemon, come un fallito che non sapeva vivere
senza l'altro.
Lui non poteva sopportarlo.
Doveva reprimere questi sentimenti di angoscia, di gelosia, di
inferiorità rispetto a quella donna e rispetto a Piemon.
Doveva.
E Tailmon ne pagava le conseguenze, portando sul suo corpo le
sofferenze di due persone, invece che solo le sue.
L' angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Quando ho scritto questa oneshot, ho pensato: e se Vamdemon non
menasse Tailmon perchè è l'ottavo
digimon?
E se fosse geloso di LadyDevimon?
E così è nata questa.... cosa.
Roe: Sono contenta
che ti sia piaciuta. Mi spiace che siano tutte troppo corte, non ci
posso fare nulla. Se le facessi tutte stra lunghe, poi uno si
stancherebbe di leggerle.
Recensioni per Proposal For Marriage.
Roe: Prego amica
mia ^^
HikariKanna: Thank you!!!
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Capitolo 15 *** 15. Someone (Hikari/Tailmon) ***
Richiesta da kari 89
Someone (Hikari/Tailmon)
Tailmon accanto ad Hikari aveva finalmente raggiunto la
felicità.
Una felicità che aveva a lungo cercato e che gli era stata
negata per tanto tempo.
Fin da quando era a livello primo stadio si era messa alla ricerca di
qualcuno.
Qualcuno di cui non conosceva il volto.
Qualcuno di cui non conosceva il nome.
Qualcuno di cui non conosceva nulla.
Qualcuno.
Hikari.
Questo qualcuno da amare e proteggere.
Dal quale essere protetta.
E invece aveva incontrato Vamdemon.
Vamdemon che la maltrattava.
Vamdemon che distruggeva i suoi sogni.
Ma ora Vamdemon era un capitolo chiuso.
Ora aveva Hikari al suo fianco.
Quel qualcuno che aveva a lungo cercato.
La sua luce.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Alla fine è uscita fuori una cosa poetica. E mi
sa che con lo yuri non centra nulla, ma io vedo Hikari e Tailmon come
due ragazze (sempre che Tailmon si possa definire tale) che si
proteggono a vicenda e che si sentono sicure solo l'una insieme
all'altra.
Hikari dona a Tailmon la sua dolcezza e Tailmon a Hikari la sua forza.
Spero che piaccia a chi l'ha richiesta.
Eden89: si, come puoi
veder anche in questo cap. Grazie ^^
ambertwo: Arigatou!!!
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Capitolo 16 *** 16. Endless Summer (Mimi/Sora) ***
Endless Summer (Mimi/Sora)
-Ma perchè i ragazzi sono così scemi?- chiese
Mimi osservando gli amici che si azzuffavano in acqua schizzando
ovunque.
-E chi lo sa. Dev'essere scritto nel loro DNA.- disse Sora intenta
invece ad osservare il tramonto.
-E' tardi.- disse Mimi
-Già.-
-E domani si torna a casa.-
-Già.-
-E fra un po' rinizia la scuola.-
-Già.-
Mimi si voltò verso l'amica.
-Sora-san, posso sperare in una tua reazione diversa da
''Già'' ?- chiese leggermente irritata
-Già.- rispose l'altra
Mimi irritata si alzò e le si mise davanti con le mani sui
fianchi.
-Ma mi ascolti?-
Sora chinò il capo.
-Insomma! Domani finiranno le nostre vacanze e saremo costrette ad
indossare di nuovo quelle brutte uniformi verdi e a sgobbare fra i
libri. E tutto quello che sai dire è ''Già'' ?-
-Già-
-Uuuuuuhn!!!!- Mimi si mise le mani fra i capelli.
Sora si alzò mettendosi di fronte all'amica.
I capelli rossi parevano prendere fuoco alla luce del tramonto e la
Tachikawa non potè fare a meno di notare quanto la
Takenouchi fosse bella.
-E' solo...- cominciò Sora -Che mi dispiace che queste
giornate siano già finite. Guarda i ragazzi.- disse
indicando quattro scemi che facevano le lotte delle foche -Per loro
questo è un giorno come un altro. Sono allegri, felici.
Riescono a sorridere in qualsiasi momento. Ma fra poco, di tempo per
stare insieme ce ne sarà ben poco. Gli esami si avvicinano e
noi non potremo vederci più di tanto.-
Mimi sorrise.
Era quello allora.
-Sora-san, perchè non provi ad essere un po' come loro?-
-Imbecille?-
Mimi rise.
-Ma no!- le poggiò una mano all'altezza del cuore -Prova a
portare l'estate dentro di te.-
Sora sorrise.
Mimi era così bella, i capelli ramati sparsi al vento
volteggiavano nella brezza rendendola quasi surreale. Sembrava una dea.
Non ci pensò più di tanto e la baciò
sulle labbra.
Mimi la guardò meravigliata.
Non era da lei lasciarsi andare così.
Si guardarono imbarazzate.
Fu Mimi a dare una svolta, baciando la rossa a sua volta.
Il vento fece ondeggiare nell'aria i capelli di entrambe.
Rimasero unite in quel dolce bacio per qualche secondo,
dopodichè si separarono.
Le guance rosse per il leggero imbarazzo,ma soddisfatte.
-Se la si porta nel cuore, l'estate non finisce mai.- disse Mimi
-Già.- rispose sorridendo Sora.
-RAGAZZE! VENITE A FARE LA LOTTA DELLE FOCHE CON NOI?- urlò
Taichi dalla riva
-SCEMI!!!!- risposero loro.
Si presero per mano e corsero in acqua a godersi fino in fondo quella
giornata.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Ed ecco a voi una vera e propria Shojo ai (che nonostante non mi attiri
il genere, ritengo uscita decisamente bene) l'ho scritta ascoltando
Endless Summer di Cascada dopo che mi è stata chiesta da
un'amica, Kurenai88.
Spero che piaccia a lei e a voi.
Non so se considerarla Sora/Mimi o Mimi/Sora.
Ehm... Degli imbecilli due sono ovviamente Taichi e Yamato. Gli altri
due, a me viene più da immaginare due miei personaggi scemi
(si, i soliti Izawa e Urameshi), ma solo perchè non ci vedo
Jou e Kou a fare la lotta delle foche U_U (neanche Yama se per questo).
Ma voi immaginate chi volete (anche Gennai e Oikawa... oddio
O_O nuova coppia!!! *corre a segnarsela*)
Ok. Basta. XD Passiamo alle recensioni.
Vedo con piacere che il capitolo su Hikari e Tailmon è
piaciuto. Contenta!!!
ambertwo: Richiesta accettata.
Stanno benissimo insieme e quindi farò qualcosa sicuramente.
Grazie ^^
kari 89: vamdemon
è il vero nome!!! Anche se Myotismon suona meglio U_U.
Contenta che ti sia piaciuto! ^^
Eden89: Accettata!
Poveretti quei 2. Ma ci pensa zia kymyit a loro. Thanks!
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Capitolo 17 *** 17. Sweetness (Gabumon/Pyomon) ***
Sweetness (Gabumon/Pyomon)
Era il digimon più dolce che conosceva.
Gentile, disponibile, sempre pronta a dare una mano.
Pyomon era stupenda e Gabumon la adorava.
Voleva trascorrere l'intera vita con lei.
Certo, sarebbe successo comunque: Sora e Yamato si sarebbero sposati di
lì a poco e loro sarebbero andati a vivere con i novelli
sposi, ma il digimon non voleva che per Pyomon fosse un obbligo il
fatto di vivere insieme.
Voleva che la magia romantica contagiasse pure loro.
Voleva essere speciale per lei.
-A che pensi Gabumon, pyo?- chiese Pyomon saltellando alle sue spalle.
Gabumon arrossì.
-N-Nulla... E che...-
Pyomon lo guardava coi suoi occhietti vispi e penetranti, non riusciva
a guardarla in faccia. Era molto timido,mentre lei era l'esatto
contrario. Tra loro poteva funzionare?
Certo, funzionava tra Mimi e Koushirou che come carattere erano agli
antipodi, quindi in teoria, poteva funzionare anche tra loro.
-Fra una settimana vivremo insieme come una coppietta. Pyo!-
cinghettò l'uccellino
-Già.- disse lui arrossendo.
-Come sono felice, pyo!!!!- esclamò lei dandogli un bacetto
sulla guancia e saltellando via tutta contenta.
Gabumon sorrise.
Poteva funzionare.
La dolcezza di Pyomon nei suoi confronti ne era la prova.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Ispirata da un'immagine di Gabumon e Pyomon che mi ispirava tanta
dolcezza. Insieme sono tanto teneri.Importante: altre tre fic e raggiungo quota venti. E' il caso che continui o che mi fermi a venti? Ne vale la pena? Fatemi sapere che ne pensate.
kari89: grazie
teso!!! kiss
Roe: grazie!
Tvb ank'io!
HikariKanna: Magari
l'estate non finisse T_T devo essere onorata allora se il cap ti
è piaciuto ^^
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Capitolo 18 *** 18. Grave (Beelzebumon/Juri) ***
Richiesta di
Echo mia XD
Grave (Beelzebumon/Juri)
La ragazza stava là, davanti a quella pietra fredda.
Faceva freddo ma lei era lì.
Ogni giorno.
Nel luogo dove si erano incontrati.
Per salutarlo, per parlare con lui.
Raccontargli delle sue avventure e dirgli quanto gli mancava.
E anche lui era là.
Beelzebumon seguiva Juri di nascosto ogni giorno.
Anche se probabilmente lei sapeva che lui stava appollaiato sopra un
albero a spiarla.
Non osava scendere Beelzebumon.
Aveva paura.
Paura di incrociare il viso della piccola Juri Kato.
Paura di leggere sulle sue labbra quelle parole di perdono che non
meritava e che forse non erano neanche sincere.
Era convinto che lo odiasse dal profondo del cuore, ma che essendo una
brava ragazza, non voleva farglielo pesare.
-Perchè stai lì sull'albero? Scendi.- gli disse
Juri.
Non potè rifiutare.
Non pensò neanche un istante a farlo.
Scese e basta.
Juri teneva le mani intrecciate in segno di preghiera.
Gli occhi chiusi incuranti della neve gelida che le sfiorava il viso.
Beelzebumon aprì le ali in modo da riparare la piccola Kato
da quelle gelide stille bianche e chiudendo gli occhi
cominciò a pregare pure lui, in religioso silenzio.
Parlò con Leomon di quello che faceva.
Di quanto fosse cambiato in tutto quel tempo.
Di come passava le giornate coi gemellini e con la piccola Juri.
Gli disse che gli dispiaceva tantissimo per quello che aveva fatto e
che sarebbe voluto tornare indietro per non commettere quell'errore.
Gli promise che avrebbe sempre vegliato su di lei e l'avrebbe protetta
a costo della vita.
Finito di pregare, Juri depositò un pacchetto sulla tomba di
Leomon e si avviò.
-Andiamo?- chiese a Beelzebumon che era rimasto indietro.
Lui annuì, e raggiungendola,la coprì nuovamente
con la sua ala nera.
Leomon li osservava.
La sua Juri era cresciuta.
Era diventata forte.
E Beelzebumon aveva finalmente compreso cosa è
più importante nella vita.
Non il potere.
Non la gloria.
L'amore per le persone care.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Non li vedo come coppia, ma mi piace giocare sui sensi di colpa del
povero Beel.
Per chi non l'ha capito il Leomon alla fine è il fantasma di
Leomon (dovrò resuscitarlo prima o poi, come per l'altro
Leomon. U_U).
Fic nata da un'immagine che echo mi ha passato (a proposito cara,
è bellissima!!!).
O_O sei recensioni???????
Che bello!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eden89: Grazie. Di
sicuro non mi fermo a venti ^^ mi sto divertendo troppo e mi fa piacere
che anche a voi piacciano.
ambertwo: perdonata ^^
anche a me piacciono come coppietta!
kari89: Ok!!! Thanks! ^^
Echo: Già,
per fortuna ^______^
AikoSenoo: *_*
grazieeeeeee
Roe: Sono contenta che
ti piace, specie sapendo che non ti piace il genere ^^
Beh. Credo proprio che
arriverò almeno a 30 (già superato XD) Poi si
vedrà. Diciamo che continuo finchè non esaurisco
coppie e idee.
Baci a tutti e grazie per
il sostegno!
|
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Capitolo 19 *** 19. He doesn't understand I love him (Taichi/Yamato) ***
Scelta da me.
Genere: Malinconica,
song fic.
He doesn't understand I love him (Taichi/Yamato)
Qui seduto sul letto
ripenso a noi
a quei giorni che il
vento ha portato via
quante sere passate allo
stesso bar
con gli amici che adesso
non vedo più
il suo sguardo era luce
negli occhi miei
la sua voce era un suono
dolcissimo
quante volte ho pensato
di dirglielo
quante volte ho creduto
di farcela.
Ogni volta che lo vedi, ripensi a tutte le avventure passate insieme. I
litigi, le botte, tutto. Ogni istante passato insieme a lui era
importante per te, e non solo perchè lui era ed è
il tuo migliore amico.
Tu lo ami, vero Taichi?
E ora stai sdraiato sul tuo letto a chiederti cos'hai sbagliato.
A chiederti cosa ti attrae di lui.
Gli occhi?
La voce?
Ogni volta che lo vedevi volevi dirgli quanto lo amavi, ogni volta eri
convinto di riuscirci.
E ogni volta fallivi.
Ore in macchina a parlare sotto
casa sua
si rideva si scherzava e
non capiva che
non capiva che l'amavo
e ogni volta che
soffriva io soffrivo
quante notti ho pianto
senza dire niente
perché
perché perché perché.
Non capiva che l'amavo
e ogni volta che non
c'era io morivo
quante notti ho pianto
senza fare niente
e mi nascondevo
all'ombra di un sorriso
non capiva che l'amavo.
Quante volte avete parlato sotto casa, avete scherzato e riso come
matti e nonostante tutto lui non sembra essersi accorto dei tuoi
sentimenti.
Nonostante le volte che soffrivi per lui quando stava male.
Nonostante gioissi insieme a lui quando era felice.
Nonostante gli stessi sempre accanto, lui sembrava non capire.
Quante notti passate a piangere.
A chiederti perchè ti sei innamorato di un ragazzo.
A chiederti perchè ti sei innamorato di lui.
Se solo lui si fosse accorto dei tuoi sentimenti, non staresti buttato
sul tuo letto ad ascoltare canzoni troppo simili alla tua vita, come
questa.
Se solo se ne fosse accorto,non avresti dovuto nascondere le tue
lacrime dietro quel falso sorriso.
Il ricordo è
una lama nell'anima
un dolore che brucia
senza pietà
Il suo nome
vivrà nell'eternità
come un segno profondo e
indelebile
ore e ore a soffocare
tutto dentro me
Solo a pensare a quel giorno stai male.
Sora stava andando a dichiarargli il suo amore.
E tu l'hai lasciata andare.
Perchè le volevi bene.
E volevi bene a lui.
Sapevi che mai avrebbe accettato la tua corte.
Per uno come lui essere come te non era una cosa buona.
Odiava il fatto che la sua vita fosse ormai di dominio pubblico e
mettendosi con una persona dello stesso sesso, le cose sarebbero andate
peggio.
Per questo l'hai lasciata andare.
Perchè volevi che almeno lui fosse felice.
E ti sei tenuto tutto dentro, conscio del fatto, che mai saresti
riuscito a cancellare il suo nome dalla tua mente.
mi parlava mi guardava e
non capiva che.
Non capiva che l'amavo
e ogni volta che
soffriva io soffrivo
quante notti ho pianto
senza dire niente, fare niente
perché
perché perché
non capiva che l'amavo
e ogni volta che non
c'era io impazzivo
quante volte ho fatto
finta inutilmente
e mi nascondevo
all'ombra di un sorriso
non capiva che l'amavo.
..non capiva che...
l'amavo.
Non capiva che l'amavo
e ogni volta che non
c'era io impazzivo
quante volte ho fatto
finta inutilmente
non capiva che l'amavo
non capiva che l'amavo
non capiva che l'amavo...
Impazzisci per lui. E lui non se ne accorge. Parla con te, ti guarda,
ride, scherza. E non capisce.
E tu soffri in silenzio.
A volte lo odi per quanto è ottuso a non accorgersi di te.
A volte pensi che in realtà se ne sia accorto e che faccia
finta di niente.
E lo odi.
E passi le notti a piangere disperato, giurando di dimenticarti di lui.
E invece il giorno dopo sei di nuovo di fronte a casa sua ad aspettarlo
per andare a scuola insieme.
Se non lo vedi impazzisci e impazzisci al pensiero che lui non
impazzisca senza te.
Ma che ne sai Taichi?
Forse non sai, che anche lui ti pensa sempre.
Piange per te e gioisce per te.
E impazzisce, si sente morire senza te.
E nonostante stia con lei, avrebbe preferito ricevere da te la
dichiarazione la notte di Natale.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Di solito ai piccioncini riservo un trattamento migliore, ma il giorno
è venuta fuori questa cosa malinconica, che tutto sommato
non credo sia male.
Echo: contenta ti sia
piaciuta ^^
Eden89: T_T
già. Ho bisogno di un fazzoletto.
"FanFiction partecipante al Songfic contest indetto da Roe”
|
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Capitolo 20 *** 20. Gluttony (Lucemon/Beelzebumon) ***
Gluttony
(Lucemon/Beelzebumon)
-Spero che il banchetto sia di tuo gusto.- disse Lucemon rivolto a
Beelzebumon che, come al solito, era intento ad abbuffarsi.
Tutti loro, i Seven Great Demon Lords, si chiedevano come facesse a
rimanere in forma con tutto quello che mangiava.
Beelzebumon era l'ingordigia fatta persona.
Aveva sempre fame, e non solo di cibo.
Aveva ''fame'' di tutto ciò che attirava la sua attenzione.
Qualunque cosa lo affascinasse, diventava il suo ''pasto''.
Sia che questa fosse cibo, sia che fosse potere.
Sia che fosse una persona.
Al momento, la persona di cui aveva fame, era Lucemon.
-Gnam... Si si... Grazie! ... Gnam...- ''disse'' addentando ora un
cosciotto, ora del pane.
Lucemon lo guardò stupito.
Vederlo ingozzarsi era sempre uno spettacolo.
Disgustoso, ma pur sempre uno spettaccolo.
-Senti che ne dici se...- cominciò Lucemon.
-No!- urlò Beelzebumon allontanando il più
possibile il piatto dall'altro. -E' mio!-
Lucemon seccato, chiuse gli occhi e cominciò a contare fino
a dieci, per contenere i suoi istinti omicidi.
-To'...- disse Beelzebumon porgendogli un cosciotto
-Eh?-
-Muoviti a prenderlo, prima che cambi idea.-
-Ma... Io veramente...- cominciò il biondo, che non era
affatto interessato al cibo dell'altro, avendo lo stomaco
già bello che pieno
-Non ne vuoi?- disse il demone dell'ingordigia. -Allora...- fece per
allontanare il cosciotto.
-No no..- Lucemon glielo prese dalle mani arrossendo, non poteva
rendere vano il ''sacrificio'' dell'altro.
E poi, secondo quello che dicevano i giapponesi, quello poteva
considerarsi un bacio indiretto.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
=_=''' Fic stupida, l'ammetto. Nata da delle immagini altamente idiote
sui Great Seven Demon Lords una delle quali ritraeva Beelzebumon mentre
cavalca un Lucemon ''dragone'' con un cosciotto in mano. Secondo me,
starebberp bene insieme.
Diciamocelo, Beelzebumon rappresenta la gola e Lucemon è un
bocconcino appetitoso per chiunque.
Detto questo, pensiamo alle recensioni.
Roe: conoscendo i tuoi
gusti, spero non mi lincerai e che apprezzerai anche questa ^_^''
echo: sono
stata cattiva, lo so T_T
Grazie a tutti!!
Dimenticavo. Ho messo una
nuova fic intitolata ''Last night together'' ovviamente sui miei
''piccini'' alias Mugendramon e Metalseadramon. Rating rosso.
Anticipa un po' quella
che sarà una fic lunghissima che sto preparando e Roe ed
Echo ne sanno qualcosa. Vero?
|
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Capitolo 21 *** 21. Shy (WereGarurumon/Yamato) ***
Shy (Weregarurumon/Yamato)
-Gabumon!- chiamò Yamato.
Il digimon si affacciò timidamente alla porta del bagno.
Yamato stava in piedi, senza vestiti, pronto per entrare nella vasca.
-Sbrigati! Dobbiamo fare il bagno!- esclamò il biondino
-Ehm... Meglio di no...- disse il digimon
Yamato lo guardò curioso.
-Perchè no?-
Gabumon si tenne stretta la pelliccia.
-E che.... Mi vergogno...-
Yamato scosse la testa.
-Se proprio ti vergogni di togliere la pelliccia, diegievolvi.-
-Eh?-
Yamato prese il digivice che aveva appoggiato sulla mensola e lo
puntò verso Gabumon.
Il digimon si trasformò prima in Garurumon e poi in
WereGarurumon con l'ausilio del digimedaglione.
-Ma Yamato...-
-Muoviti ad entrare in vasca, o ti vergogni ancora?- disse con aria
saccente.
Weregarurumon scosse la testa e sorrise.
Entrò nella vasca, dopodichè, fece uno spazietto
al bambino.
-Weregarurumon...- chiese titubante il biondino
-Dimmi Yamato.-
-... Mi... laveresti la schiena?- chiese arrossendo.
Weregarurumon rise.
-Che c'è?- chiese Yamato
-Nulla, nulla. Eheheh. E' che fai tanto il duro, ma anche tu sei timido
alla fine.-
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD):
Una delle prime che ho scritto, ispirata alla doujinshi
Star che aveva come pairing proprio WereGarurumon/Yamato.
Credo sia un capitolo un po' idiota, ma l'ho detto, è uno
dei primi. Spero vi sia piaciuto anche questo.
Bene! Passiamo alle recensioni!!!
Eden89: Più che altro
il cibo o la bibita che si ha precedentemente assaggiato. Avrei dovuto
specificare che Beelzebumon l'aveva assaggiato prima XD Richieste
accettate. Se ci pensi Beelzebumon ha sete di potere, è una
sorta di ingordigia anche quella. A causa di una mia fic, sto odiando
Lilithmon e Barbamon. Invece Belphemon è così
carinoooo (quando dorme XD letteralmente, cioè, hai visto
che piccolino che è?)
Echo: Già
già XD Proprio ''generoso''. Gli è costato tanto
X°°°°°°°°°°°D
Recensioni per Goggle
Roe: Ma si!!! Tutti in coma
dai!!!! Grazie Roby ^_^
SHUN DI ANDROMEDA:
Prego, e grazie a te!
Echo: La
canzone di Tai è una delle migliori, piace anche a me ^_^
(non ci crederai,ma mi piace molto anche quella di Takeru O_O sto male
di sicuro U_U)
Recensioni per Last
Night Togheter
Eden89: Grazie anche per
la recensione a ''Stewie alla conquista del mondo'' XD Se qualcuno non
si offre come martire per continuarla, ci dovrò pensare io
XD Sono contenta che ti sia piaciuta nonostante lo yaoi. Io adoro I
Dark Masters e con DM intendo tutti i cattivoni della prima
serie. Li considero un gruppo.Grazie per l'interessamento. La fic lunga
è in lavorazione sul serio XD
|
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Capitolo 22 *** 22.Piano (Touma/Yoshino) ***
Piano (Touma/Yoshino)
-Fatte come se foste a casa vostra.- alle parole del biondo, Masaru e
Agumon si fiondarono sul divano.
Raramon invece ci si accomodò educatamente.
Yoshino si avvicinò al bellissimo pianoforte accanto alla
finestra e cominciò a suonare i tasti d'avorio con le dita
affusolate.
La stanza si riempi presto di dolci note che lasciarono tutti estasiati.
Due mani percorrevano i tasti.
Altre due se ne aggiunsero.
Due mani forti, ma delicate.
Touma era accanto a lei e insieme a lei terminò l'esecuzione
del brano.
-Chi ti ha insegnato a suonare?- le chiese
-Mia madre.- rispose lei imbarazzata -Anche se a dir la
verità, non mi piace tanto suonare... Almeno non davanti ad
altre persone...-
-E' un vero peccato.- disse lui prendendole la mano -Perchè
sei molto brava.-
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Allora, per chi non li conosce, Touma e Yoshino sono due
personaggi principali di Digimon Savers. Lui ha 14 anni, lei 18
(accidenti se è grandicella O_O)
Mi è venuta in mente in macchina pensando:
a. Yoshino ha complessi di inferiorità e davanti al
pubblico, da piccola non è riuscita a suonare il piano e
questo l'ha ''traumatizzata''.
b. Touma mi ricorda per certi versi Tamaki di Host Club (l'aria
elegante, i modi di fare raffinati).
Recensioni!!!
Echo: WereGarurumon
timido non riesco a vedercelo XD
ambertwo: Tranqui!!!
Anche io sono impegnata, perfortuna questi cap ce li ho pronti da un
pezzo. Yama è timido quando si tratta di esprimere i suoi
sentimenti.
Grazie a tutti!
|
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Capitolo 23 *** 23.Revenge (Devimon/Angewomon) ***
Richiesta da
Eden89
Revenge (Devimon/Angewomon)
Era... bellissima.
Per quanto fosse una sua nemica.
Per quanto fosse lì per aiutarlo a compiere la sua vendetta
nei confronti di Angemon, il digimon diabolico, non poteva fare a meno
di perdersi nelle curve della bionda.
Dolci,sensuali, non esagerate e provocanti.
Nonostante gli abiti poco casti, Angewomon aveva una
sensualità composta.
Il viso privato dell'elmo si mostrava all'evil-digimon in tutto il suo
splendore.
Splendore che neanche ad Angemon era stato concesso di ammirare.
Avrebbe voluto mostrarsi a lui e a lui solo, Angewomon, ma
Devimon aveva rovinato tutto.
Voleva privare Angemon della sua felicità e così
facendo aveva privato lei di quel desiderio profondo di rivelarsi solo
all'angelo.
Pensiero forse sciocco, ma per lei era importante mostrarsi in tutta la
sua bellezza solo al digimon che amava.
E invece...
Debolmente tentò di liberare i polsi dalle catene che le
tiravano le braccia verso l'alto.
Niente.
-Non provarci.- disse Devimon sfiorando le piccole mani dell'angelo
conle sue, enormi e artigliate -Sono studiate apposta per contenere il
tuo potere. Anche se mi sei superiore di un livello, non mi puoi
scappare.- disse sorridendo malignamente.
Si tolse il copricapo che gli conferiva l'aspetto maligno e
diabolico mostrando il suo vero volto.
Il viso pallido e leggermente incavato, i denti leggermente aguzzi e i
capelli bianchi come la neve che gli ricadevano morbidamente sul collo.
Angewomon arrossì leggermente, era... bellissimo.
Non come Angemon.
Angemon era unico.
Il digimon accarezzò il lunghi capelli biondi dell'angelo e
avvicinò il viso al suo annusando il suo profumo.
Era dolce, com'era da aspettarsi da una creatura così.
-Che stai facendo?- chiese meravigliata Angewomon.
Devimon aveva cominciato ad accarezzarle il corpo.
Ma non si soffermò sui seni.
Non suoi fianchi.
Scese con le mani fino alle caviglie e sfilò piano lo
stivaletto ricoperto di piume.
Osservò il delicato piede dell'angelo.
Era... meraviglioso.
Devimon adorava osservare i piedi delle persone e in un partner la
prima cosa che guardava erano quelli.
Non aveva gusti particolari.
Un piede poteva essere sottile o grosso, lungo o corto.
L'importante era che fosse adeguato al corpo della persona che lo
portava.
E quello di Angewomon si adattava perfettamente al corpo della bionda.
Lungo.
Slanciato.
Sottile.
Ben curato.
Prese tra le mani quel sottile arto e se lo portò al viso.
Lo baciò.
Angewomon arrossì.
Il digimon diavolo accarezzò il piede ferito dell'altra e
passandovi sopra la mano lo fece guarire.
L'angelo della Luce gemette debolmente sentendo la pelle rimarginarsi.
-Hai dei piedi bellissimi.- disse Devimon massaggiandogli la pianta del
piede dolcemente, facendo attenzione a non graffiarla con le unghie.
Angewomon proprio non capiva che prendeva al diavolo.
Poteva solo guardarlo stupita mentre si croggiolava coi suoi piedi.
Devimon dal canto suo, non era più sicuro di voler attuare
la sua vendetta come pianificato.
Angemon doveva pagare per aver distrutto i suoi sogni di gloria,
certo, ma in fondo al cuore, perchè anche lui ne
aveva uno, Devimon non riusciva a fare del male ad Angewomon.
I suoi piedi così armonici e belli esteticamente, erano
segno di una forte bellezza interiore che nemmeno un diavolo come lui
poteva ignorare.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Dunque, questa fic è ispirata in parte ad un fumetto hentai
di cui mi hanno raccontato la trama, riguardante proprio Devimon e
Angewomon. La storia dei piedi mi ha parecchio incuriosito,
perciò ho appiccicato un altra mania a Devimon XD
Recensioni!!!
Eden89: Perchè non ti piace digimon savers? Io la trovo una
serie molto bella, con personaggio molto maturi. Comunque i gusti sono
gusti. Mi spiace che non ti sia piaciuto molto il cap, comunque grazie
per la recensione.
Echo: Mi spiace che era corto XD Spero questo ti basti XD
|
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Capitolo 24 *** 24. Swords (Piemon/Gennai) ***
Swords (Piemon/Gennai)
Le spade si incrociavano.
Bei tempi quando per scaricare la tensione facevano splendere le loro
armi.
Combattevano con forza ed abilità per il semplice piacere di
misurarsi, di ammirarsi l'un l'altro.
Ora le spade si incrociavano di nuovo.
Ma questa volta c'era solo astio.
Non più ammirazione.
Non più sana rivalità.
Non più amicizia.
Solo il risentimento di trovarsi su due fronti diversi.
Piemon si chiedeva come aveva potuto il suo migliore amico abbandonarlo
nel momento del bisogno.
Gennai si chiedeva come mai Piemon fosse cambiato così.
Avevano combattuto tante battaglie insieme, spalla a spalla, e ora...
Ora si combattevano.
Non si odiavano però.
Nonostante gli scontri, il sangue e le parole forti che si dicevano, si
volevano ancora bene.
Ed era quello il problema.
Si volevano bene ma si combattevano perchè ognuno
egoisticamente pensava che l'altro l'avesse tradito senza pensare alle
ragioni che l'avevano spinto.
Gennai dimenticava quanto Piemon avesse sofferto prima di essere
accettato a Digiworld.
E Piemon dimenticava quanto Gennai avesse faticato per aiutarlo ad
essere accettato.
Tutti lo temevano, perchè era un Virus.
Ma Gennai gli aveva teso la mano senza timore.
Avevano riso e pianto insieme.
Ma la guerra non tiene conto dei legami e li calpesta senza
pietà.
Ma non può distruggerli.
Perchè gli esseri viventi vivono legandosi l'uno all'altro.
E senza legami col prossimo, le persone non sono nient'altro che gusci
vuoti.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Doveva esserci una coppia Digimon/Umano e invece è uscita
una Digimon/Gennai (Gennai è una creatura un po' strana XD)
L'idea è ispirata a una mia fic che li vede amici di vecchia
data separati dall'estenuante guerra che da centinaia di anni
attanaglia digiworld (sembrano giovani, ma sono due vecchietti U_U)
Ovviamente Gennai sta dalla parte del bene e Piemon del male. ma chi
può dire cosa sia il bene e cosa il male?
Altra cosa: secondo la mia idea all'inizio esistevano solo digimon di
tipo dati (Supremi a parte) e dopo la nascita del primo digimon Virus
(che ha creato un casino colossale) anche gli altri digimon Virus,
buoni o cattivi che fossero, sono stati perseguitati dai digimon
Antivirus e Dati che credevano di essere nel giusto.
Terminata la lezione di storia, passiamo alle recensioni.
Echo: Grazie ^^
*immagina Devimon che leva le scarpe alle persone per guardargli i
piedi e poi muore dalle risate*
Ambertwo: Grazie! *fa
inchini*
Eden89: Thank you!!!
|
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Capitolo 25 *** 25.Don't cry (Takuya/Takato) ***
Don't cry (Takuya/Takato)
-Ce la fai? Sei ferito?- chiese Takuya correndo verso di lui.
Takato stava inginocchiato per terra.
Stava bene, era solo spaventato.
Aveva agito stupidamente, senza pensare alle conseguenze, e si era
trovato in pericolo.
Se non fosse stato per Agnimon, non ne sarebbe uscito vivo.
Takuya gli porse la mano.
Takato la prese e si tirò su.
Era stato uno stupido e gli dispiaceva.
Ma la cosa che di più lo seccava, era il fatto di piangere
davanti al Leggendario Guerriero del Fuoco.
Takuya lo prendeva sempre in giro perchè piagnucolava, ma
non ne poteva fare a meno.
Tutto quello che lo circondava era strano, si sentiva spaesato,
spaventato.
Digimon ovunque, combattimenti a non finire.
Era normale comportarsi così.
Eppure si sentiva un bambinone ancora bisognoso delle gonnelle della
madre alle quali aggrapparsi.
In quel momento, la madre era Takuya.
La sua determinazione gli dava conforto e lo aiutava ad essere forte, a
prendere le decisioni giuste.
-Che hai?- chiese Takuya
-Niente.- rispose lui asciugandosi le lacrime che avevano iniziato a
far capolino dagli occhi.
Takuya sospirò e sorrise.
Mise un braccio intorno alle spalle dell'altro.
-Torniamo dagli altri?
Annuì in silenzio.
-Su, dai, non piangere!-
-Io non sto piangendo!-
Takuya rise.
-Si come no. E quei lacrimoni?-
-Mi è entrata della sabbia..- disse agitato
-Va bene, va bene, ti credo, ma non metterti a piangere.-
-Ma uffa!!!!-
I due continuarono a battibeccarsi per un po' sotto gli occhi
meravigliati di Guilmon appena ripresosi dall'attacco subito, il quale,
ovviamente, non aveva capito nulla di quello che era successo.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Coppia cross over!!! Non so perchè, ma ce li vedo parecchio.
Insomma, Takato che piagnucola (mi spiace dirlo, ma lo fa spesso U_U) e
Takuya che lo becca.
Takato mi ricorda (qui, e solo un po', eh) Loz, di Final Fantasy AC XD
Perdonatemi se ho impiegato tanto tempo ad aggiornare.Le fic non mi
mancano,ma non avevo voglia. Perdonatemi T_T
Ma passiamo alle recensioni che è meglio. U_U
Eden89: Sono lieta di
avere accresciuto la tua curiosità ^_^
|
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Capitolo 26 *** 26. Go Blank (Etemon/Devimon) ***
Go Blank (Etemon/Devimon)
Cosa gli prendeva?
Non era da lui accettare la corte di quello scimmione svitato,
però...
Il digimon diavolo si era sempre vergognato di provare quei sentimenti,
ma soprattutto di provarli per lo scimmione.
Dove mai si erano visti un diavolo e uno scimmione, entrambi maschi tra
l'altro, fare l'amore come una normale coppietta etero?
Eppure ci stava cadendo.
Le grandi mani di etemon lo toccavano e lui lo lasciava fare anzi,
ricambiava.
Si lasciava travolgere dal piacere.
Se qualcuno glielo avesse chiesto, avrebbe risposto che la parte
migliore di Etemon erano i suoi piedi.
Grandi.
Robusti.
Ricoperti da forti fasci di muscoli.
Perfetti per il corpo atletico e agile del digimon.
-Etemon... io...- cominciò, ma si interuppe all'istante.
Sulla porta, Pinocchimon li osservava allibito.
Devimon urlò scagliando via Etemon.
-Ehm... Vi lascio soli..- ridacchiò imbarazzato il burattino
allontanandosi di corsa.
-Torna qui!- gli corse dietro Devimon.
Se il nanerottolo avesse parlato, la sua reputazione sarebbe stata
rovinata per sempre.
-Devimon torna da meeeeeee!!- piagnucolò Etemon.
Ancora una volta, era andato in bianco.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Ecco... NOn so che dire su questo cap, se non chè
è parecchio idiota XD
Pero 'sti due insieme mi fanno ridere.
mi spiace soloc he il precendte non abbia ricevuto recensioni,
perchè ci tenevo un po' e non mi sembrava fosse
così brutto.
|
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Capitolo 27 *** 27. I'm Here (SkullGreymon/Taichi) ***
I'm here!!
(SkullGreymon/Taichi)
-Taichi-san, spostati da lì!- gli gridò Sora, ma
lui non si mosse. Era come pietrificato.
Come aveva potuto essere così idiota?
Come aveva potuto credere che quella fosse la soluzione ai loro
problemi?
I digiprescelti avevano già delle grane tutte loro da
risolvere e lui aveva complicato ancora di più la faccenda.
"Come leader faccio ridere i polli." pensò. E nella sua
testa riecheggiava la parola ''Idiota'' mentre una risata metallica
avvolgeva le sue orecchie.
Dove l'aveva già sentita?
Eppure era una risata terribile che gli aveva sempre attanagliato il
cuore con artigli di disperazione.
Ma chi...?
Circa due giorni prima si trovava per strada.
Pensava...
Daisuke e gli altri si trovavano di fronte ad un nuovo nemico.
Ken Ichijouji ormai si era pentito delle sue malefatte ed era chiaro
che ormai stava dalla loro parte, ma a Digiworld avevano cominciato a
spuntare di nuovo obelischi di controllo come se fossero funghi.
Digimon artificiali creati da una misteriosa donna vestita di rosso
portavano devastazione ovunque e il brutto era che diventavano sempre
più forti.
Come fare per fermarli?
I digimon di Daisuke e co. erano riusciti ad arrivare massimo a livello
campione mentre i loro erano letteralmente bloccati.
Lui, Yamato, Sora, Koushirou, Mimi, Jou, persino Takeru e Hikari, non
riuscivano più a convogliare le loro energie nei digivice
per trasmetterle ai loro digimon.
Non bastavano i forti sentimenti che provavano.
Ci voleva più energia per superare quel blocco.
Molta più energia.
Per questo raramente riuscivano a raggiungere il livello evoluto e solo
per poco tempo.
Come fare?
-Siamo perfettamente inutili...- balbettò tra se e se.
-Già...- gli fece eco una voce familiare.
Si voltò.
Un uomo sulla trentina l'aveva appena superato.
Fece qualche passo, e si voltò come per osservare la sua
reazione.
Era molto alto, coi capelli argentati sparati e un pesante giubbotto di
pelle nero che metteva in risalto il fisico asciutto e perfetto.
L'occhio destro era coperto da una benda, come un pirata.
Era tremendamente familiare.
La sua voce, la sua figura... Nonostante non l'avesse mai visto, Taichi
era sicuro di conoscerlo....
Gli sorrise.
-Agumon non riesce a evolvere più di Greymon?- gli chiese.
Voce roca e profonda...
Ma dove...
Fece qualche passo indietro, quasi intimorito.
-Prendi questo.- gli porse una custodia contenente un cd.
Taichi rimase fermo.
-Non lo vuoi? Che peccato...- l'uomo fece per rimettere il cd in tasca.
-No, aspetta!- esclamò. L'altro si fermò.
-Chi è lei?-
-Ha poca importanza...-
-Ha importanza eccome!-
-Vuoi aiutare i tuoi amici? Le battaglie che avete affrontato finora,
non sono nulla in confronto a quelle che affronterete.- sorrise
-Potreste persino perdere la vita.-
Se solo non avesse allungato la mano in quel momento.
Se solo non l'avesse ascoltato...
Ma quelle parole...
Quelle parole insinuavano nel suo cuore la paura che potesse succedere
qualcosa ai suoi amici.
Alla sua sorellina.
Forse quel dischetto era davvero miracoloso... forse...
Lo prese.
Lo prese e installò il file nel suo digiterminal.
Mai l'avesse fatto...
-E' troppo forte.- disse Iori. Armadimon era steso a terra, privo di
forze e lo stesso valeva per tutti gli altri digimon.
Il loro avversario, un digimon artificiale, avanzava.
Era un BlueMeramon.
Le sue fiamme blu però non erano meno fredde di quelle rosse
e guizzanti di Meramon,al contrario.
Un digimon evoluto dalla forza spaventosa che combinava attacchi di
fuoco ad attacchi di ghiaccio.
-Greymon!- gridò rivolto al suo partner, l'unico rimasto in
piedi.
L'unica speranza di proteggere tutti.
Lui era il leader.
Era il suo dovere.
Prese il digiterminal.
Il file era lì,pronto ad essere eseguito.
Era una tentazione troppo forte.
-Greymon!!!!- gridò più forte schiacciando il
tasto ''Ok'' sul terminale.
Il dinosauro si voltò appena in tempo per vedere un forte
raggio rosso uscire dal digiterminal ed avvolgerlo.
Con gli occhi sgranati dal terrore, Taichi capì di aver
nuovamente commesso una sciochezza.
Ma la prima volta che aveva forzato Greymon a superdigievolvere non gli
era bastata?
Davanti a lui stava SkullGreymon.
Il dinosauro osseo cominciò a distruggere ogni cosa.
Il primo a finire fra le sue grinfie fu proprio BlueMeramon, che per
quanto forte, venne fatto letteralmente a pezzi, anzi, in dati. Una
sola zampata, e si disperse al vento.
Alberi vennero buttati giù.
Case distrutte.
Il villaggio che avrebbero dovuto proteggere stava finendo a pezzi per
colpa loro.
Per colpa sua.
-SkullGreymon! Sono io! Sono Taichi! Non mi riconosci?- gli
gridò nel tentativo di fermarlo.
Niente.
Il bestione spargeva distruzione ovunque.
Digimon terrorizzati ovunque.
Sua sorella e i suoi amici stesi a terra inermi.
E il suo digimon pronto a schiacciarli con una sola zampa.
-SKULLGREYMON!!!-
Il mostro si fermò.
I suoi occhietti verde smeraldo misero a fuoco l'immagine di quello che
era il suo partner.
"Distruggi" nella sua testa rimbombavano parole distruttive.
Tutto ciò che faceva si riduceva a quello.
L'insano desiderio di mettere a tacere ciò che gli stava
intorno lo pervadeva ed era sempre stato così.
Tutta quella energia che voleva mettere in mostra, usare,
quasi col timore che gli sfuggisse.
E quel piccolo umano....
Taichi....
Perdeva valore...
-SKULLGREYMON! SONO QUI!- gridò ancora il digiprescelto del
coraggio parandosi di fronte agli altri.
-Fra... tellone...- balbetto Hikari, troppo debole per muoversi
-Scappa...-
-Taichi, vattene... lo sai che è incontrollabile.- le fece
eco Takeru.
-No. Lui mi riconosce. Lui è sempre lui, dico bene
SkullGreymon?-
Il digimon per tutta risposta afferrò Taichi e lo
sollevò all'altezza dei suoi occhi.
Il digiprescelto ebbe un brivido di terrore quando si
specchiò negli smeraldi inespressivi del suo partner.
-Mi riconosci, SkullGreymon?- sorrise Taichi, con le lacrime agli
occhi. Si aggrappò alla speranza che SkullGreymon lo
riconoscesse.
-Perchè sarebbe terribile morire per mano del tuo stesso
digimon, vero Taichi Yagami?- disse tra se l'uomo col
cappotto in pelle, che osservava la battaglia a debita distanza.
Non per paura di essere coinvolto, bensì per gustarsi la
scena.
-Uaaaaaaah!!!-
-Lo sta stritolando!- gridò Daisuke
-Fratellone!!!- pianse Hikari
Taichi cercava di trattenersi.
Non lo riconosceva!
SkullGreymon non lo riconosceva.
Com'era possibile che proprio il suo digimon cercasse di ucciderlo?
-SkullGreymon, sono Taichi! Cerca di ricordareeeeeeeee.-
Il digivice si illuminò come il digiprescelto dl coraggio
gridò.
-Dove sono?- si chiese Taichi.
Buio totale.
"Tai...chi...." un rantolo e numerosi altri versi.
Si guardò intorno.
Vide due cerchi sospesi nell'aria.
Nei cerchi si vedevano le immagini dei prescelti a terra.
-Ma questo... e' ciò che vede Skullgreymon?- si chiese.
Immagini frenetiche si susseguirono.
Il digimon era come impazzito.
-Ma cosa vuol dire? Dove sono?-
"Dove... sei?"
La voce di Greymon.
-Sono qui! Greymon!-
"Perdonami... Non riesco a fermarmi... Succede sempre
così... Mi sento così... così..."
-Non è colpa tua!- esclamò Taichi -Sono io che
sono così debole. Perdonami se ti ho costretto a
digievolvere oltre le tue possibilità... di nuovo.-
Chinò il capo.
Le lacrime gli rigarono le guance.
-Ma adesso ti aiuterò a controllarti.- disse deciso.
Il digivice si illuminò di nuovo portando la luce in quel
luogo buio.
Tutto divenne color arancio.
Taichi provò una sensazione accogliente e non era
più intimorito, ma notò una cosa che lo
lasciò senza fiato.
Al sopra di lui stava un ammasso di metallo con numerosi cavi che si
diramavano ovunque.
"Distruggilo..."
-E' colpa di quest'affare se non riesci a controllarti?-
"Si..."
Le urla degli amici fuori lo distrarono.
SkullGreymon che per un attimo si era fermato, aveva scagliato il corpo
di Taichi a terra.
Hikari urlava e si chiudeva gli occhi con le mani aspettandosi da un
momento all'altro di vedere il corpo del fratello sfracellato a terra.
-Sarà il game over? Sei così deludente,
marmocchio?- sorrise amareggiato.
-Io ho combinato questo casino, e io lo risolvo.- esclamò.
Corse verso uno dei cavi e ci si arrampicò, tentando di
raggiungere quello che sembrava il nucleo centrale.
La massa però era come viva.
Non appena il prescelto toccò il cavo, altri cavi partirono
in sua direzione per fermarlo.
-Credi di farmi paura, ammasso di metallo???- gridò e
evitò che i cavi lo catturassero divincolandosi, quasi come
un serpente.
Quasi senza rendersene conto si trovò a contatto col nucleo
metallico.
-SkullGreymon... - ci sbattè contro il digivice -SONO
QUI!!!!!!- gridò.
Il digivice brillò per l'ennesima volta e la sua luce
penetrò nel corpo ostile che si disintegrò.
Taichi cadde nel vuoto.
Era una sensazione strana il ritrovarsi nel suo corpo, in caduta libera
per altro, ma Taichi ci mise poco a rimettere a fuoco quello che era
successo.
Aveva liberato SkullGreymon dalla cosa generata dai dati che LUI stesso
gli aveva trasmesso.
E l'aveva liberato dalle tenebre che avvolgevano il suo cuore
istigandolo a distruggere.
Nelle orecchie poteva sentire le grida dei sui amici che si
avvicinavano sempre più.
Era sempre più vicino al suolo.
Sempre di più.
Sarebbe morto.
O forse no?
-Sono qui, Taichi.- la voce di SkullGreymon gli fece vibrare cuore.
Per la prima volta, aveva parlato.
Per la prima volta i suoi occhi brillavano di vitalità.
Lo aveva salvato.
Il dinosauro osseo l'aveva afferrato proprio pochi istanti prima che
si schiantasse al suolo.
-Perdonami l'attesa.-
Taichi ansimò, sorrise e facendo l'occhiolino rispose -Ma
figurati.-
-Ti è andata male, Mugendramon.-
L'uomo si voltò.
-Ah, Vamdemon... Certo che potevi sceglierti un corpo migliore.-
-Non giudicare dalle apparenze. Questo Oikawa mi condurrà
alla vittoria.-
-Contento per te.- disse alzandosi dalla sedia -Ora se non ti
dispiace vado.-
-Non prendertela a male.- ghignò Oikawa, o meglio Vamdemon.
Mugendramon lo guardò fisso negli occhi.
-Non me la prendo affatto. Non sono vendicativo come te. Accetto la
sconfitta.- disse andandosene.
-Ma sentitelo. E allora la faccenda di Ryo Akiyama?-
Per tutta risposta Mugendramon gli fece ciao con la mano senza neanche
voltarsi.
Uscì dall'internet point grazie al quale aveva trovato
accesso a Digiworld e alzò gli occhi al cielo.
-Ora ho la prova che ho perso contro un degno avversario.-
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Dunque dunque, che dire?
Per prima cosa: mi spiace per i non amanti dello yaoi per la
grande presenza i capitoli del genere. Il prossimo
sarà etero, promesso.
Altra cosa, questa fic è stata richiesta da Kari89, ma lei
aveva detto Taichi e Agumon oppure WarGreymon, quindi non so se
apprezzerà questa che è venuta fuori. Spero di si.
Era una cosa che mi ronzava in testa da un bel po'.
Procediamo con ordine.
Si è capito che è ambientata dopo la sconfitta
dell'imperatore, quando ancora si sa poco di Arukenimon e Mummymon e i
digimon dei prescelti non hanno ancora fatto la DNA
digievoluzione.
Volevo che Greymon diventasse Skullgreymon ancora così ho
puntato sul senso di inutilità di Taichi (mi sentirei
così anch'io se il mio digimon non potesse evolvere
nonostante fosse il più forte U_U)
Gli serviva una spintarella, alias Mugenchan... ehm Mugendramon, alias
Machinedramon.
Per la storia di Ryo Akiyama a cui accenna Vamdemon (vabbè,
sarebbe MaloMyotismon, ma mica si vede, che aspetto ha dentro il corpo
di Oikawa): Mugendramon prima di morire si era unito a un Kimeramon
dando vita a Millenniummon, perseguitando poi il povero Ryo. Meglio non
scendere nei dettagli, cercate la storia e leggetela (se poi volete
spiegazioni, chiedetemi pure, ma non ne so tanto bene neanche io).
Fatto sta che tra una cosa e l'altra Millenniumon finisce per
fondersi col digimon di Ryo formando CyberDramon.
Quindi Mugendramon sarebbe dovuto finire nel mondo parallelo col
ragazzo.... MA IO NON POTEVO PERMETTERLO T______________________T
Così, faccio finta che una parte di lui sia rimasta
indietro, che non si sia unito completamente al digimon di Ryo.
Ehm... fine della spiegazione.
Ah, si. Quando Taichi e co. stanno combattendo, Mugendramon
è a Digiworld, ma poi se ne va e torna nell'internet point,
dove c'è Oikawa, alias Vamdemon.
Spero che la fic sia chiara.
Volevo qualcosa di misterioso, ma comprensibile.
Eden89: XD fanno paura anche a me quei due insieme, ma mi fanno ridere
e questo è tutto U_U
Echo: Grazie amore!! Tranqui, la fic arriva presto, devo solo
aggiustare i primi cap, anche se della guerra si parlerà
più come antefatto. Spero ti piaccia anche questo cap, anche
perchè c'è il nostro Mugenchan XD
ps: erano Devipoo e Etemon! Non Piemon e Etemon, anche se potrei farci
un pensierino....
Grazie per l'attenzione, non uccidetemi e lasciate un commentino,
è sempre gradito ^_^
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Capitolo 28 *** 28. Sweeney Mimi (Yamato/Mimi) ***
Sweeney Mimi (Yamato/Mimi)
Buio.
Silenzio.
Tensione.
Yamato si chiese come aveva potuto farsi coinvolgere.
Ne andava della sua vita e non era riuscito a dire di no.
Accidenti alla sua cotta per quella ragazza americanizzata!
La lama scorse sulla sua fronte lentamente, causandogli un forte
brivido alla spina dorsale.
-Stai fermo.- gli disse una voce piatta.
-Ma...-
-Zitto.-
ZAK!
Ciuffi biondi caddero a terra.
-Abbiamo quasi finito.- disse Mimi.
-Posso aprire gli occhi?-
-Aspetta ancora un po'!- gli ordinò la ragazza.
Passarono circa dieci minuti.
Minuti di ansia e di terrore.
-Finito!- esclamò la ragazza trionfante.
Yamato aprì un occhio.
Poi un altro.
Si guardò allo specchio.
Il taglio era ok, Mimi se l'era cavata veramente bene, per essere solo
alle prime armi come parrucchiera.
Quasi si dispiacque di aver avuto poca fiducia nella ragazza quando gli
aveva chiesto (tradotto: ordinato) di farle da cavia.
Cominciò a sollevare i ciuffi, a scrutare la fronte, le
orecchie, il mento.
-Insomma, che fai?- chiese Mimi spazientita.
-Controllavo che non avessi fatto danni.- rispose lui provocatorio.
-Grrrrr! Te li do io i danni!!! Ti farò un taglio tale che
neanche i figli dei tuoi figli usciranno più di casa!!!!-
Yamato fuggì per tutta la casa, seguito da una pazza
omicida, giurando che mai più avrebbe osato far adirare Mimi
Tachikawa.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Ehm... Come avete potuto vedere: storia altamente idiota. Non so
perchè, Mimi mi ispira come parrucchiera. E mi piace vederla
''litigare'' con Yamarin.
Perdonate l'alta demenzialità, magari non desiderata U_U
Ero particolarmente inspirata quando l'ho scritta XD (Non ho ancora
visto Sweeney Todd, ma era il periodo che sparavano la
pubblicità in tv)
Passiamo alle recensioni.
kari89: Ok, ti
perdono XD Sono contenta ti sia piaciuto!
Echo: Sei come
me, solo che io adoro vedere Yamarin in crisi. Mugen... Nooooo... ma
che dici? *fa lo gnorri* Giuro! Quando ho pensato l'aspetto di
Mugenchan, non avevo ancora visto Takeru. In realtà lui ce
lo vedo con una lente robotica, ma nel mondo reale non è che
può girare così e allora gli ho messo la benda da
pirata guercio XD
Eden89: La
storia della rinascita come Cyberdramon l'ho letta da qualche parte, mi
pare su wikimon o in qualche sito del genere. Non è una mia
invenzione (anche perchè io non permetterei mai al mio
Mugendramon di fondersi con nessuno U_U)
ANNUNCIO!!!!
La tanto agognata fic dove si scoprono tutti i segreti di
Digiworld(ovviamente inventati da me XD) con tanto di aprofondimento
sulla guerra e chi più ne ha più ne metta, l'ho
iniziata. Si intitola Twins' War.
Non vi spaventate all'avvertimento Shonen Ai.
Niente scene erotiche o cose del genere.
Tranquillamente leggibile e piena zeppa di coppie etero U_U
Grazie a chi legge e chi recensisce!!!
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Capitolo 29 *** 29. The beauty and the Beast (Mummymon/Arukenimon) ***
The beauty and
the beast (Mummymon/Arukenimon)
I know my dreams are made of you
Of you and only for you
Your ocean pulls me under
Your voice tears me
asunder
Love me before the last
petal falls
So che i miei sogni son
fatti di te
Di te e solo per te
Il tuo oceano mi
trascina giù
La tua voce mi fa a pezzi
Amami prima che l'ultimo
petalo cada
(Nightwish)
E' morta. Se n'è andata, Arukenimon. Spazzata via con
crudeltà e sadismo.
Mummymon capisce fin troppo bene cos'è successo, non sta a
chiedersi se tutto è reale o meno.
Purtoppo è la realtà. Sono stati usati e gettati
via come panni sporchi, inutili. Dopo tutto il lavoro. Dopo tutti gli
sforzi, le ferite, le lacrime di rabbia per le numerose sconfitte. E
tutto senza conoscere nulla della propria esistenza, eretica. Ma
nonostante ciò, anche loro erano vivi.
Respiravano, giovano, piangevano, amavano.
Lui la amava con tutte le forze, più di qualunque altro.
Neanche si chiedeva se il suo amore fosse dovuto al fatto che erano
uguali, quasi fatti l'uno per l'altra. L'amava e basta.
E quanti i tentativi per farglielo capire?
Tanti.
E quanti andati a segno?
Forse tutti, ma il cuore di lei era di un ghiaccio troppo duro per
essere colpito dalle sue frecce passionali.
Era proprio quello che gli piaceva di lei.
Era forte, decisa, pronta a tutto.
Ma la sicurezza era una maschera per celare la sua sofferenza nel non
sapere chi era.
Ne uomini ne digimon.
Esseri a metà strada.Ibridi.
Ma vivi e con un cuore da riempire.
Cuore ferito, ridotto a brandelli e lasciato sanguinare.
Mentre una risata feroce accompagnava i loro dati disperdersi nell'aria.
Sotto lo sguardo terrorizzato dei prescelti, BelialVamdemon aveva dato
sfogo alla sua malvagità repressa infrangendo i sogni dei
suoi stessi seguaci.
-Arukenimon!- Mummyon gridava il nome dell'amata.
Il digimon che riempiva i suoi sogni ripagandolo di tutte le delusioni,
soffriva e veniva uccisa sotto i suoi occhi. E lui non aveva potuto
fare nulla se non guardare impotente. Le sue grida di dolore avevano
distrutto quel piccolo cuore che gli batteva nel petto e il sogno
dell'amore tanto desiderato andò in frantumi.
Quante volte aveva desiderato essere ricambiato da lei?
Tante. Avrebbe voluto che glielo dicesse prima di quel tragico momento.
Prima che la sua vita finisse. Prima che l'ultimo petalo cadesse.
Come la Bella e la Bestia, così desiderava finisse.
Desiderava ricevere l'amore di lei prima che scadesse il tempo a loro
concesso.
E invece no.
Quel tempo gli era stato rubato.
In pochi attimi era finito tutto.
- Bendaggio mummificante!- gridò il digimon, consapevole che
era inutile. Bende partirono dalle sue mani avvolgendo il nemico che
gli aveva portato via la sua amata.
Inutile...
-Non puoi vincere contro di me.- gli disse BelialVamdemon sogghignando
con superiorità.
-La mia vita non ha alcun senso senza Arukenimon!- gridòcon
le lacrime agli occhi, puntandogli contro l'indice - Non mi importa
cosa mi accadrà! Questo viaggio lo faremo insieme!-
Uno sparo.
Scariche elettriche si diressero verso il demone infrangendosi sulla
sua corazza cerulea.
Inutile.
-Non c'è niente di più noioso di un martire
disposto al sacrificio.- furono le ultime parole che sentì
il digimon mummia.
Fiamme avvolsero il suo corpo.
Fiamme diverse dalle altre, che bruciano ogni cosa senza lasciare
traccia.
Sparì, cominciando quel viaggio che aveva annunciato a gran
voce, insieme alla sua amata.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Taaadaaaaa!!!! Spero vi
piacia!!
Poveri Mummymon e
Arukenimon T_T
Lui poi mi ha fatto
così tanta tenerezza, ripensandoci, mi viene da chiedermi
come faccia a piacermi ancora Vamdemon... bah... misteri da fan girl
suppongo...
Spero che piaccia a chi
l'ha richiesta, ovvero eden89
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Capitolo 30 *** 30. Prince (Jou/Jun) ***
Prince (Jou/Jun)
Il giorno di San Valentino era normalmente il giorno in cui le ragazze
davano l'assalto ai ragazzi, sommergendoli di cioccolatini e regalini
per dimostrare loro affetto e desiderio.
Così aveva fatto Jun.
Il giorno di San Valentino si era letteralmente fiondata a casa dei
Kido insieme a due delle sorelle Inoue.
Obbiettivo: Shuu Kido e i suoi due fratelli.
Aveva sentito parlare di Jou da suo fratello Daisuke, ma incontrarlo di
persona era una cosa ben diversa.
Appena entrate a casa Kido, le tre si sistemarono sul divano di fronte
ai tre fratelli.
Calò un silenzio imbarazzante e fu Jou a romperlo.
-Volete qualcosa da bere?- chiese.
Da lì cominciò tutto.
Le ragazze e i ragazzi cominciarono a discutere su quali fossero le
bevande più buone, più nutrienti, cose del genere.
-Ecco qui. -Jou ricomparve portando bibite e stuzzichini.
Parlavano, ridevano e scherzavano, e in quelle ore che passarono
iniseme, Jun sentiva sempre maggiore attrazione nei confronti non di
Shuu, ma di Jou Kido.
Non era bello, ne forte. Aveva una spiccata intelligenza,
però, e sembrava molto affidabile.
Conosceva ormai a memoria la storia dei bambini prescelti.
Jou era uno di loro.
La ragazza rammentò con orrore quando Vamdemon aveva fatto
rapire tutte le famiglie di Odaiba.
E se si erano salvati, era grazie a quegli otto bambini.
Fin da piccola, la Motomiya, come tutte le bambine, sognava di essere
un principessa, salvata dal mostro cattivo grazie all'intervento di un
valoroso principe.
Sogni di bambina o no, il sogno si era avverato.
Jou Kido aveva combattuto insieme ai suoi amici per salvare lei,
perfetta sconosciuta, e tante altre persone, da quel vampiro.
Di lui ammirava la capacità di mettersi in gioco nonostante
la paura.
Da quello che Daisuke le raccontava, Jou era sempre in prima linea
quando si trattava di aiutare, anche per le cose più piccole.
Forse il suo digimon non era il più forte, ma era sempre
pronto a risollevare il morale agli altri.
Insomma, anche se a volte il suo contributo, non era grande, Jou Kido
cercava comunque di darlo.
Nelle piccole cose, ma era presente.
Aveva paura, ma combatteva.
Era debole, ma combatteva.
Non era l'idolo delle folle, ma le piaceva.
E questo suo forte sentimento nei confronti del ragazzo era cresciuto
fino a quel momento e non accennava a smettere.
Erano agli antipodi come carattere, ma nel loro caso era giusto dire
che gli opposti si completano a vicenda.
-E' stata una giornata pesante, eh?- gli chiese accarezzandogli il capo.
Jou annuì pigramente.
Il lavoro era stato massacrante.
Essere l'unico medico umano di Digiworld aveva i suoi lati negativi.
-E se domani venissi con te?- Jun gli si appoggiò alla
schiena.
-Mi farebbe piacere.- biascicò mezzo addormentato.
Lei sorrise e gli si appoggiò alla schiena.
Era molto più ampia di quando erano solo due ragazzini, ma
era sempre accogliente e emanava un tepore rassicurante, come tutte le
altre volte che in cerca di conforto ci si era appoggiata.
Quelle volte Jou si girava e la accoglieva fra le sue braccia.
E così quella volta, anche se non era lei ad avere bisogno
di quel calore.
La signora Kido si addormentò fra le braccia del signor
Kido, il suo principe azzurro, e viceversa.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Da quanto eh?
Sigh, per la coppia digimon/umano non avevo molte idee. Aveo solo
piccole ficcine, che dopo tanto tempo di ''attesa'' non sarebbero
bastate. Credo.
Spero vi sia piaciuta questa e perdonatemi l'enorme attesa (sempre che
ve ne freghi ancora qualcosa XD)
Occavolo! Sono già arrivata a trenta!!!
ambertwo:
grazie ^^ Io l'ho detto, non so come fa a piacermi Vamdemon, dopo tutto
quello che ha combinato, gliele suonerei di santa ragione XD
Echo:
ç_ç io sono rimasta sotto shock (no,
non per Mimi, per lei è Yama a essere rimasto
sotto shock)
Eden89: Grazie ^_^
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Capitolo 31 *** 31. New Divide (Piemon/LadyDevimon) ***
New Divide
(Piemon/LadyDevimon)
So give me reason to
prove me wrong
Dammi una ragione, per
provarmi che ho sbagliato
(New Divide, Linkin Park)
Il castello era oscuro, come al solito. Ma era molto più
silenzioso del prevvisto. Troppo.
LadyDevimon procedette a passo lento per il corridoio che la separava
dalla sala da pranzo. Sapeva che lui era lì.
Piemon adorava bere uno o due bicchieri di vino, accompagnato dalla
musica del piano. Eppure...
Da quando Vamdemon aveva lasciato il castello, il pianoforte era
rimasto inutilizzato e l'unica attività che si svolgeva sui
suoi bellissimi tasti era quella dei ragni che vi tessevano le loro
tele e la polvere che cadeva dal soffitto. Piemon non voleva nemmeno
coprirlo con un telo, per evitare che si rovinasse.
No.
La donna non capiva se in quel modo cercasse di tenere vivida
l'immagine del vampiro nella sua mente, oppure se cercasse di fargli un
dispetto, nel caso tornasse.
-LadyDevimon, sai che non voglio essere disturbato.- Piemon la
guardò appena con la coda dell'occhio, per poi tornare a
concentrarsi sul bicchiere di vino.
Quanti ne aveva bevuti?
Due o tre, forse. Non era il tipo da ubriacarsi. Anche a stomaco vuoto,
l'alcol non faceva subito effetto su di lui e normalmente non beveva al
punto di perdere la testa.
Di solito.
Ma qualche volta era successo.
Proprio due giorni prima.
-Mi scusi, mio signore.- un tempo la digimon avrebbe chiamato il suo
"padrone" in quel modo per scherzo, guardandolo negli occhi e ridendo,
osservando i suoi occhi illuminarsi di gioia nel vederla. Tempi troppo
lontani, eppure così meravigliosi da restarle impressi,
nonostante tutto. LadyDevimon amava Piemon. Si era invaghita di lui dal
primo giorno in cui l'aveva incontrato. Lui era così...
Meraviglioso. Capiva cosa provava: la paura, la diffidenza, il
desiderio di gridare al mondo che, nonostante le apparenze, lei non era
poi così cattiva. L'aveva provato anche lui e
perciò cecava di abbattere quel muro protettivo che si era
costruita intorno.
Ma ora... Dopo lo scontro con Lucemon, era stato lui a costruirsi
attorno un muro.
-Che vuoi?- rispose, seccato. Avrebbe voluto dargliene tante
LadyDevimon... Ma si trattenne.
Perché???
Perché non riusciva ad alzare un dito su di lui?
Paura?
O troppo amore?
Il clown chinò il capo, fingendo di concentrarsi sul
pregiato vino che teneva fra le mani.
Ma da quando era diventato così?
Stava malissimo.
Era tremendamente orgoglioso di sé da non voler ammettere i
propri errori, a qualunque costo. Che schifo. Ma possibile che quella
sorte ingrata fosse capitata proprio a lui? Non poteva essere Vamdemon
o Mugendramon quello a "sviluppare" quel forte orgoglio? No. Il leader
era lui.... E perciò la maledizione l'aveva colpito
maggiormente.
Per di più quelle emicranie... C'era qualcosa di strano.
A volte gli sembrava di avere dentro di sé un altro Piemon,
che faceva quel che gli pareva.
Ma chi era stato due giorni fa a stringere fra le braccia LadyDevimon?
La sua Lady alla quale non aveva più il coraggio di dire "Ti amo?" o
semplicemente "Ti voglio
bene" e che trattava come una serva?
Lui o l'altro?
Mah.
Non lo sapeva.
Sapeva solo che si vergognava.
-Io...- cominciò la donna, cercando le parole giuste per
affrontare l'argomento. Piemon lo doveva sapere! L'avevano fatto in
due, doveva essere pronto a quella conseguenza!
-Avrai un figlio.- disse semplicemente, evitando inutili e logoranti
giri di parole.
Il cuore di Piemon si fermò.
Si voltò verso la donna, lentamente.
-Come sarebbe a dire?-
Lei cercò di recuperare il suo sangue freddo, di non
sembrare più una digimon impaurita dal suo signore, come le
capitava in quei dannati giorni.
Si avvicinò a lui, sensualmente, prendendogli il viso fra le
mani.
-L'ho desiderato tanto...-
Piemon lo sapeva.
Ma che significava? Per fare un figlio bisognava essere in due a
provare quel desiderio così forte!! A Digiworld era
così!
(L'unico altro modo era
crearlo in laboratorio, ma Mugendramon non avrebbe mai fatto qualcosa
che andasse contro la sua volontà, no... Quindi...)
La stringeva fra le sue braccia,
tremante di passione, desideroso di farla sua ogni istante che passava,
mentre i corpi sudati si sfregavano l'uno contro l'altro, il corpo
pallido di lei risaltava fra le lenzuola rosso fuoco. Il suo profumo
così inebriante pervadeva le sue narici con forza
costringendolo ad avvicinare il viso al suo collo per deliziarsene
ancora ed ancora.
Le sue mani bruciavano sfiornadole la pelle levigata.
Piemon la fece sua, carico dell'amore che provava per lei e che mai si
era spento.
Era egoista, ma lui amava due persone. E una era fra le sue braccia.
Neanche sapeva come avevano iniziato.
Forse un eccitante gioco di sguardi che era deragliato in quei
movimenti frenetici e passionali.
Chissà per
quale strano motivo, la mente di Piemon fu sfiorata dal pensiero che
sarebbe stato bello poter vedere un giorno i figli suoi e della donna
correre per il palazzo.
I loro passi giocosi
rieccheggiare fra quelle mura silenziose e inquietanti, le loro grida e
i loro pianti...
Sarebbe stato bello
poter dar loro ciò che lui non aveva avuto...
Piemon serrò i pugni.
Il DigiTama contenente suo figlio, o sua figlia, era davanti ai suoi
occhi e tutto quello a cui riusciva a pensare, era che aveva sbagliato
qualcosa.
O forse non riusciva a capire di aver finalmente fatto una cosa giusta.
Non voleva capire.
Perchè era troppo orgoglioso per farlo.
Perciò, per anni e anni, lasciò che l'orgoglio lo
separasse dalle persone che amava davvero, rinunciando a ciò
che aveva immaginato, per chiudersi nel silenzio.
Etvoilà!!! Dopo tanto
tempo, ritorno con questi due ^_- spero vi piaciano, e perdonatemi se
non è il massimo dell'allegria, ma considerato il fatto che
è una fic che tratta parte del passato di Piesama, non
potevo farla allegra e spensierata XD
Passiamo alle recensioni
^^
_WizTail_: richiesta
accettata ^^ sci sto pensando,spero che arrivi l'idea giusta!! Grazie
della recensione ^_-
kogarashi: Grazie!!!
Contenta che ti sia letta tutte le fic in una sera (mi fa piacere
quando ottengo quest'effetto XD) Tai e Gen accettati XD Io Akiyoshi lo
ucciderei. Mi ha shockato sapere che non solo Hikari non si era messa
con Takeru, ma neanche con Daisuke (io la preferisco con Take, ma dico,
non la emtti con uno, mettila con l'altro.No... con Pinco Pallino...
bah >_>) Mmmm... Penso che i figli di Yama e Sora siano
femmina e maschio, quello di Mimi maschio (somiglia a Michael
=________=) però, non sono l'autore, quindi
chissà...
beccacina:
Già, per vostra (s)fortuna XD
Eden89: Grazie dei
pairing ** per alcuni ho qualche ideuzza *ride come una matta*
Bene, SEE YA!! Al
prossimo!!!
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Capitolo 32 *** 32.Interview (Yamato/Ken) ***
Interview
(Yamato/Ken)
-Finito?- chiese Yamato.
Ken annuì.
-Grazie mille Ken.- disse il padre del biondo spegnendo il registratore.
-Di niente. E' stato un piacere signor Ishida.-
-Ora, se non vi dispiace, inizio a lavorare all'articolo.- disse Ishida
prendendo il computer portatile e mettendosi a scrivere.
-Allora noi andiamo in camera.- disse Yamato facendo strada a Ken che
teneva in braccio Leafmon.
Varcata la soglia, Ken si spaventò un poco nel vedere il
disordine che regnava sovrano.
Più che una camera da letto sembrava un accampamento di
militari dopo un bombardamento.
-Ehm...-
-Ehm..- Yamato arrossì -Dovevo metterci a posto, ma non ho
avuto tempo.... Avevo le prove con la band...- piccola bugia. Di tempo
ne aveva. Bastava semplicemente mettere in ordine ogni giorno. E
invece...
-Non ti preoccupare.- disse Ken sorridendo.
-Dammi un attimo.- Yamato si mise all'opera per mettere a posto ogni
cosa. Prese i vestiti che aveva lasciato sparsi un po' ovunque e li
mise nel cesto della biancheria, nel bagno. Tornato in camera vide Ken
che cercava di mettere in ordine i suoi spartiti. Glieli prese dalle
mani, con un gesto secco.
-Mi... Mi dispia...- balbettò Ken, pensando di aver fatto
qualcosa di male. Forse glieli aveva mischiati, forse...
-Non toccare nulla! Sei un ospite.- disse Yamato infilando gli spartiti
nel cassetto e costringendo Ken a sedersi nella sedia di fianco alla
scrivania.
-Lascia che ti aiuti.- disse Ken, rialzandosi e raccogliendo un libro
da terra.
-Nooo.- ribatté il biondo che non sopportava che chiunque
venisse a casa sua cercasse di mettere a posto. Era imbarazzante e lo
faceva sentire immaturo.
-Insisto. E poi così facciamo prima.- il digiprescelto
dell'Amicizia si dovette arrendere, ma grazie a questo, la camera fu
messa in ordine in quattro e quattr'otto.
Finito di riordinare, il biondo prese un futon e lo stese a terra con
cura.
-Spero che starai comodo Ken. Purtroppo papà non ha potuto
intervistarti prima.-
-Fa nulla.- disse Ken, che non era poi così dispiaciuto di
dover dormire fuori casa.
Passarono le ore.
Il digiprescelto dell'Amicizia non riusciva a chiudere occhio.
La presenza dell'altro lo metteva in agitazione.
Non era una presenza fastidiosa, anzi.
Vederlo lì, steso accanto a lui a dormire beatamente,
illuminato dai deboli fasci lunari, gli provocava uno strano effetto.
Ken era un ragazzino veramente stupendo, sotto tutti gli aspetti.
L'unica pecca era il fatto che poco tempo prima agiva sotto le
sembianze del Digimon Kaiser.
Yamato sorrise.
Era acqua passata.
Sapevano tutti perché Ken si era comportato così.
Colpa del Seme delle Tenebre e del dolore che portava nel cuore.
Un dolore simile al suo, ma molto peggio.
Lui poteva vedere Takeru quando voleva, in fin dei conti, Ken non
avrebbe mai più potuto vedere Osamu.
Si alzò e si avvicinò per guardarlo dormire.
Rise pensando al suo come ad un comportamento da maniaco, ma non poteva
farne a meno.
Quel viso candido e dolce lo chiamava...
Si chinò e posò le labbra sulle sue, pentendosene
all'istante.
Ken era ancora un ragazzino!
Tornò a letto velocemente ed in silenzio. Diede le
spalle a Ken e cercò di rimettersi a dormire, ignorando il
suo flebile respiro.
Ma mentre tentava invano di prendere sonno, delle labbra delicate si
posarono sulla sua guancia. Yamato si voltò lentamente.
Ken era in piedi davanti al suo letto, illuminato dal chiaro di luna.
Bello.
Dolce.
E l'aveva baciato.
Sorrisero un po' imbarazzati per poi sdraiarsi insieme nel letto del
biondo.
Si tennero per mano tutta la notte.
Si cullarono l'uno con i respiri dell'altro.
**********************************************************************************
Oddio quanto sono
sdolcinata XD
L'ho scritta da un
po', oggi gli ho solo dato una rintoccatina.
Bah, passiamo alle
recensioni, prima che vi si carino i denti. Per evitare ripetizioni, vi
ringrazio tutti in anticipo.
Fenrir_Greyback: In
effetti, su di loro in quanto a dou c'è poco. Io ne ho circa
tre, più immagini sparse e fumettini. Più spinta
non mi sembrava il caso, magari con Were umanizzato ok. Ma nel suo
reale aspetto, avrei corso qualche rischio XD
Roe: Anche a me viene
ancora difficile pensare a loro come coppia, ma sai che amo le coppie
strane... In ogni caso, Jun prima o poi una calmata se la
darà, no? (già XD parli proprio tu che scrivi
Daiyako, che comunque, non sono tanto difficili da concepire. Gli
opposti si attraggono, no?)
Echo:
Già, ovviamente tutto calcolato. Così
magari riesco a chiarire certi punti di Twins' War senza massacrarvi di
Flashback XD
Eden89: Bene, ora sai
qualcosa in più, ma non è mica finita. Oh no...
Comunque sono lieta di avere dei fan che aspettano con ansia che gli
trituri il cervello con le mie storie incasinate *ride come una pazza*
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Capitolo 33 *** 33. Midnight (Vamdemon/Taichi) ***
Midnight (Vamdemon/Taichi)
Taichi lo amava, lo sapeva, Vamdemon. Eppure perché il
ragazzo non riusciva a dimostrarglielo? Perché era sempre
così apatico in sua compagnia?
Vamdemon se lo chiedeva spesso, quando incrociava lo sguardo spento del
suo giovane amante. Un tempo avrebbe detto schiavo, ma erano passati
troppi anni e Taichi Yagami era diventato qualcosa di più di
un semplice trastullo o della sua cena. Era come un cuccioletto di cui
prendersi cura, o qualcosa del genere... Gli voleva bene in fondo,
anche se non riusciva ad ammetterlo neanche a se stesso. L'apatia
dell'altro nei confronti di tutto ciò che lo circondava, dei
piccoli gesti d'affetto che gli concedeva di tanto in tanto, lo
intristiva parecchio, anche se mai l'avrebbe dato a vedere.
Eppure Vamdemon sapeva che quell'apatia era solo un apparenza. Ed in
parte era dovuta alla sua ipnosi, che costringeva il ragazzo a non
ribellarsi e non ricordare il 'prima'. Tutto ciò che sapeva
era che lui e Vamdemon stavano insieme da tempi immemori, senza
preoccuparsi di non ricordare particolari troppo remoti. Sarebbe venuto
il momento in cui affievolito il controllo mentale, Taichi sarebbe
riuscito ad amarlo incondizionatamente.
Già lo amava, lo sapeva, ma la sua mente era ancora troppo
offuscata per valutare i contro di quella relazione.
Lo sapeva Vamdemon, leggeva nei suoi pensieri più intimi
mentre gli carezzava i folti capelli castani, mentre osservava i suoi
occhi nocciola, mentre accarezzava il suo corpo atletico, mentre beveva
il suo sangue acidulo, mentre lo faceva suo. Sapeva che prima o poi non
solo il corpo, mail suo amore puro sarebbe stato solo per lui.
Un brusio attirò l'attenzione del ragazzo.
Non era il rumore dell'acqua sotto la gondola.
Venezia era silenziosa a quell’ora di notte, in quel
particolare momento.
Il vampiro aveva ordinato che tutti stessero nelle loro abitazioni,
perché la città doveva essere solo per lui quella
notte.
Quella notte in cui ricorreva l’anniversario della sua
conquista.
Ormai era il padrone di ogni cosa al mondo.
Eppure…. Quel brusio… Anche lui, Vamdemon,
l’aveva percepito.
Non l'acqua sotto lo scafo, non un insetto.
No.
C'erano dei digimon nei dintorni, ma soprattutto quella rossa e quel
biondo che non si davano pace. Ma certamente neanche Vamdemon se ne
sarebbe data.
"Non si arrendono
proprio..." pensò.
Una volta erano arrivati vicinissimi ad ucciderlo, Aveva una cicatrice
sul collo a testimoniarlo.
Ma aveva anche un bulbo oculare a dimostrare che si era saputo
difendere.
Nonostante glielo avesse strappato però, Ishida Yamato non
si era arreso. Era una costante spina nel fianco.
Osservando Taichi, Vamdemon ebbe un’idea crudele.
Ci aveva pensato altre volte, ma mai aveva avuto occasione di metterla
in pratica.
Far uccidere Ishida e Takenouchi proprio da Taichi, sarebbe stato il
battesimo di sangue per il moro e la soluzione a tutti i suoi problemi.
Altri frusci.
Passi.
Sospiri.
Ormai era certo della loro presenza.
La gondola procedeva lungo il Canal Grande, passò
sotto il ponte di Rialto e imboccò un canaletto secondario,
dirigendosi presumibilmente verso Piazza San Marco.
“Ha cambiato
direzione. Sa che lo sto seguendo,
merda!” Yamato sistemò la benda nera
sul viso. Era
consumata e non stava su. Avrebbe dovuto cambiarla da tempo, ma
monitorare gli spostamenti del vampiro richiedeva tempo e sacrifici.
Perciò quell’odioso affare nero continuava a
scoprire la cavità oculare ormai vuota.
“E pensare che
c’ero andato così
vicino!” ringhiò, rammentando il
momento in cui
aveva quasi ucciso il dannato digimon che tanto dolore aveva portato al
mondo intero. Anni di sforzi… e aveva fallito!
“Ma ora le
cose andranno diversamen… Uh?”
Nelle tenebre, scorse la sagoma della gondola arrestare la sua pacata
"corsa’’.
Taichi scese dall’imbarcazione, dirigendosi chissà
dove.
Il biondo si guardò intorno.
Vamdemon era immobile,come se niente fosse, in attesa.
Mentre Taichi era…
-Ugh!-
Taichi era dietro di lui. E l’aveva trafitto con qualcosa.
Portando le mani all’addome osservò la spada che
l’aveva trapassato da parte a parte.
Che stupido che era stato.
E dire che era così dannatamente vicino…
l’antidoto…
C’era una sola medicina per guarire da i morsi di
un Vamdemon.
Il biondo si voltò appena. Gli occhi di Taichi erano vitrei,
scuri e profondi come pozzi. Afferrò il sacchetto di pelle
che aveva al collo e lo nascose nella manica della giacca velocemente.
Taichi si accorse del movimento, ma non agì di conseguenza.
Yamato estrasse a sua volta l’arma che portava con se,
un’alabarda dal bastone allungabile che teneva nascosta sotto
la giacca. La lama sfiorò la pelle del giovane vampiro
ferendola appena.
Taichi si accarezzò la guancia e osservando il suo stesso
sangue sulla punta delle dita ridacchiò sommessamente.
Quello che accadde poi fu un confuso combattimento. Vamdemon aveva
lasciato la gondola e osservava sospeso oltre i tetti, fieramente, il
mostro che aveva creato. Eppure c’era qualcosa che non
tornava...
Si guardò intorno, mandò in ricognizione i suoi
pipistrelli, ma tutto ciò che vide, fu la città
deserta e… Eccoli!
Gabumon e Pyomon!
E Sora?
"Perché la
digiprescelta dell’Amore non
è qui? Perché solo Ishida è uscito
allo scoperto?"
In quel momento il biondo era impegnato nella lotta con l’ex
migliore amico e leggergli la mente era arduo. Agiva di impulso,
non pensava più di tanto, altrimenti si sarebbe distratto.
Ma i suoi movimenti, le piccole fughe che si concedeva… Non
sembravano più casuali, man mano che si avvicinavano verso
un edificio che Vamdemon aveva provveduto a sigillare e distruggere.
Le mura di quella che fu la Basilica si ergevano fredde e infrante e
quando Taichi riuscì a scagliare Yamato contro un pilastro,
il vampiro notò con orrore quello che il ragazzo portava con
sé.
Il sacchetto di pelle era caduto dalla manica del biondo, il quale,
dolorante e tremante, lo raccolse in tutta fretta, gettandosi poi
velocemente di lato per evitare la spada di Taichi.
Per quanto distrutto, quello era pur sempre un luogo di culto degli
italiani, e per quanto ne sapeva, gli Yagami erano cattolici. Deve
funzionare! Pensò Yamato, ma Taichi andava immobilizzato.
Barcollante, il prescelto dell'Amicizia prese una piccola
acquasantiera. Che Vamdemon fosse un digimon o meno,
quell’acqua benedetta aveva comunque potere sui mostri da lui
creati, e per quanto gli costasse definire Taichi tale, anche lui
seguiva la regola.
Perciò con un movimento veloce del braccio,
l’acqua finì dritta sul moro, ustionandolo e
distraendolo quanto bastava per permettere a Yamato di addentrarsi tra
le rovine.
Le grida di Taichi in preda al dolore gli facevano male al cuore, ma
ciò che davvero gli faceva male era pensare a come avrebbe
reagito in seguito.
-Ecco l’altare… Più o meno…-
oltre le navate semi inesistenti, sommerso in un cumulo di macerie, vi
era appunto il fulcro di tutta la basilica, anch’esso
distrutto. Yamato prese un piccolo crocefisso e lo sistemò
su una lastra di marmo abbastanza spaziosa.
-Lo sapevo.-
Il biondo si voltò di scatto, per vedere Vamdemon
volteggiare su di lui.
Prontamente il ragazzo gli puntò contro l’alabarda.
Il vampiro non ne fu impaurito.
-Ora capisco perché sei entrato qui. E dimmi, è
di Sora Takenouchi il sangue usato per creare il Rubino?-
Yamato strinse il sacchettino e si morse il labbro.
-Lo immaginavo. E immagino che per completare la guarigione, dovrai
usare anche il tuo sangue, esatto?-
Il silenzio di Yamato confermò le supposizioni del vampiro
che ridacchiò fra sé e sé. Poi,
velocemente, si avventò sul biondo più piccolo,
afferrandogli i polsi e sbattendolo sull'altare.
-Tu e quella mocciosa siete stati una vera spina nel fianco.-
sussurrò a denti stretti, a pochi centimetro dal suo viso
-Ma a quanto pare fra poco avrò il campo libero.-
Yamato lo fissò truce.
-Quando Taichi…-
-Quando Taichi tornerà libero dal mio controllo.- lo
interruppe il vampiro – Sarà più
fragile di prima e tornerà da me, senza neppure bisogno di
cancellare la sua memoria e controllare la sua volontà.-
Yamato rimase in silenzio. Le parole dell’altro lo colpirono
profondamente. Se non avesse avuto ragione, non sarebbe stato
altrimenti.
Un abbraccio e un
sorriso.
L’ultimo
saluto di Sora, prima che si togliesse la vita.
Yamato era rimasto a
guardarla mentre il suo sangue colava raccogliendosi a formare una
gemma rossa di piccolissime dimensioni, a
dispetto della quantità di liquido scarlatto usato.
E mentre Sora moriva,
lui era fermo, stringendo i pugni fino a
sanguinare, aspettando che il monile fosse pronto.
Il sangue di chi ama
libera la vittima dal maleficio di un Vamdemon.
Yamato e Sora amavano
Taichi e per lui avevano deciso di donare la loro
vita, mettendo da parte le rivalità.
“Che devo
fare? Non posso gettare al vento il sacrificio di
Sora.”
-Se vuoi, puoi servirmi anche tu.- il vampiro leggeva continuamente la
sua mente come un libro aperto e non vi era rimedio se non il non
pensare.
Ma non pensare è quasi impossibile, specialmente in
situazioni statiche come quella. Il dubbio di non fare la cosa giusta
lo attanagliò ancora pochi istanti, finché con
fracasso Taichi irruppe nelle rovine.
Il biondo parve riprendersi e calciò via il vampiro. Non lo
colpì ovvio, il digimon si allontanò da solo, per
godersi nuovamente la scena.
Taichi si gettò su di lui e al biondo non restò
che abbassarsi per schivare. Mettendogli lo sgambetto cercò
di farlo cadere sul marmo, ma Taichi riuscì ad evitarlo,
puntando i piedi proprio sull’amico e dandosi la spinta per
sorvolare l’altare improvvisato.
-Pensaci bene, vuoi davvero che soffra per la vostra perdita?-
“Rieccolo…”
pensò con sdegno
“Non devo
ascoltarlo… Ugh!!!-
Un calcio in pieno stomaco lo fece barcollare verso le navate e urtare
una panca.
“Sora si
è sacrificata per creare questa pietra,
chi sono io per gettare al vento ciò che ha
fatto?!”
-Potrei persino resuscitarla. Voi tre potreste tornare tutti insieme.-
-Taci una buona volta!- sbottò il prescelto
dell’Amicizia, dopo aver schivato Taichi. Usando una panca
come appoggiò si lanciò verso il vampiro,
puntandogli contro l’alabarda.
Vamdemon sparì in uno stormo di pipistrelli, portandosi alle
sue spalle.
-E dopo che morirai? Che pensi che succederà a Taichi?
Sarà spaesato, confuso… e quando saprà
la verità, non pensi che la sua mente possa diventare
più debole e facile da soggiogare? Si sentirà in
colpa… -
I due scesero a terra e Yamato si accorse che era il vampiro a tenerlo
sospeso in aria precedentemente.
-Ma la decisione è tua, a te la scelta.- disse, sorridendo
malignamente.
Taichi gli si portò alle spalle e lo trafisse ancora e
stavolta in maniera più grave della precedente.
“Che devo
fare?! Condannarlo a soffrire a per noi? A sentirsi
in colpa?"
Vamdemon rimase in silenzio ad osservare la scena.
Lasciò che Yamato si alzasse, suggerì mentalmente
a Taichi di sorreggerlo fino all’altare.
Il Rubino creato dal sangue di Sora fra le dita tremanti e la mente
ancora indecisa. Erano bastate poche parole per ridurre a zero le sue
convinzioni.
Taichi gli prese la mano e la portò sulla ferita.
Il sangue del prescelto dell’Amicizia smise di disperdersi
per unirsi al monile che ad ogni goccia diventava ancora più
rosso e grande.
La vista del biondo si annebbiava.
Era stato fregato per l’ennesima volta.
“Che
stupido…”
Goccia dopo goccia, la vita gli scorreva via e Taichi lo fissava vacuo,
premendogli il monile sulla ferita, come a provocarlo. A farlo sentire
inutile. Il loro sacrificio vano…
“Almeno per
rispetto di lei…”
Yamato emise un ultimo sforzo afferrando Taichi e invertendo le loro
posizioni.
L’altare consacrato lo immobilizzò e mentre
cercava di sfuggire alla paralisi, Yamato gli posò sul petto
il Rubino, ormai delle dimensioni del suo cuore.
La gemma si conficcò nella pelle del ragazzo vampiro che
urlò di dolore.
Vamdemon inorridì. Non pensava l’avesse fatto alla
fine.
Ma sapeva anche che sarebbe stato inutile.
Strinse i pugni,sperando che nonostante gli sforzi di quei due, Taichi
continuasse a rimanere solo suo. Avrebbe dovuto nuovamente esercitare
su di lui un completo controllo mentale, ma prima o poi il ragazzo
l’avrebbe amato totalmente, con la sua mente e col suo cuore.
-Ya…mato?- il moro parve riprendere coscienza di se.
Riusciva a muoversi. Dov’era? Perché Yamato stava
sopra di lui?
-Yamato?- nessuna risposta. Taichi sobbalzò. La sua pelle
era secca ed era praticamente irriconoscibile. Dalle ferite non
fuoriusciva sangue.
-Che è successo qui?- esclamò
–Yamato?!- lo tenne sollevato, lo scosse, ma ormai, era
conscio, che per lui non vi era speranza.
Ricordi confusi dei momenti in cui la sua mente risentiva meno
dell’influenza del vampiro gli fecero comprendere il
perché Yamato fosse morto.
E che il suo sangue, insieme a quello di Sora, scorreva ormai nelle sue
vene. Taichi lo abbracciò.
-Per colpa mia?- pianse.
Vamdemon emise un sospiro i sollievo, per poi trattenere il fiato.
"Mi vuoi rendere le cose
più difficili. Ma questo
è l'ultimo ostacolo che innalzi tra me e lui, Yamato Ishida."
Con la coda dell’occhio, Taichi scorse una
scritta graffiata
sul marmo.
La lesse.
“Non
è colpa tua.” Diceva.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Dopo tanto tempo torno e che vi porto?!
Una one shot da masochista!
Non solo ho trucidato Yamachan e Sora, ma la sto correggendo e
pubblicando precisamente alle 0.47.
Inoltre, non sembra più una storia d'amore... E tra una
coppia... E' più una Vamdemon/Taichi/Yamato-Sora.
Vi chiederete perché del titolo e perché Venezia,
che tra l'altro non ho mai visitato =_=''
Colpa della canzone Mitternacht (Mezzanotte) degli (Degli? Di?) E
Nomine.
Il tutto è partito da lì.
Il perché poi Yama sia rimasto un ciclope e brandisca un
alabarda... Quella è la mia mente bacata. Ce l'ho vedo bene
con quell'arma U_U
Spero vi sia piaciuta e perdonate l'enorme ritardo.
Ps: Ho cambiato il titolo mettendolo in inglese, come gli altri titoli,
se no, si stacca ancora di più dalla raccolta e non mi va.
Sirial: Grazie per la
recensione. Coppia accettata, stanno troppo bene i due angioletti ^^
Hika e Take sono una delle poche coppie che evito di stravolgere...
Chissà perché... Eppure all'inizio Hikari la
vedevo bene con Yamato O_O
Roe: e già sono pucci
e fanno morire dal ridere XD Thank you per la rece ^^ Te l'ho
già detto no? Hai ragione. Quei due per passare a qualcosa
di concreto, aspetteranno anni e anni, per come sono fatti U_U
Ora vado... sonnoooooooooooooooooooooooooooo!!!
zzzzzzzzzzzzzz....
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Capitolo 34 *** 34.Sorry, Hikarichan (Veemon/Hikari) ***
Sorry, Hikarichan
(Veemon/Hikari)
-Non ho capito bene, Veemon.- disse Hikari, stupita della strana
richiesta del draghetto azzurro.
Il digimon di Daisuke le fece segno di avvicinarsi e lei si
chinò alla sua altezza. Il piccolo le sussurrò
qualcosa, facendola sorridere. In fondo, non c'era nulla di male
nell'accontentarlo.
-Va bene.- sorrise la Yagami.
Il mattino dopo, Daisuke si alzò di soprassalto,come al
solito, e, sempre come al solito, zittì la sveglia con un
pugno. Era una fortuna che l'oggetto fosse rivestito di una guaina in
caucciù, altrimenti, sarebbe finito alla discarica sin dal
primo giorno in casa Motomiya.
Tornando a Daisuke, il prescelto si trascinò pigramente al
bagno e si rese conto solo sulla soglia del fatto che Veemon fosse
sveglio e pimpante prima di lui.
Non solo, il draghetto era davanti allo specchio, intento a spruzzarsi
tonnellate di acqua di colonia.
-Che stai facendo?- emise meravigliato il Motomiya.
Veemon lo squadrò con sufficienza.
-Ho un appuntamento!- si diede un ultima controllata ai denti e
saltò giù dal lavello, marciando fiero accanto al
suo partner.
-Questa poi... E con chi? Con Tailmon?-
-Non proprio.- rispose il digimon -Andiamo? Non vorrei arrivare in
ritardo-
Il Motomiya era sempre più sorpreso.
Non riusciva davvero ad immaginare con chi Veemon dovesse uscire.
Alzò le spalle e chiudendo la porta dietro di sé,
si dedicò alla routine mattutina, per poi rendersi conto
nuovamente dell'enorme ritardo e uscire dalla stanza urlando.
-Eccolo che arriva, in ritardo come al solito.- sospirò
Veemon.
-Ma sei sicuro?- Hikari sorrise.
Veemon la osservò.
"Povero Daisuke, è una causa persa..."
Hikari probabilmente non si rendeva nemmeno conto del fatto che il
Motomiya avesse una cotta per lei. Anzi, una super cotta!
Il piccolo digimon azzurro afferrò la mano della ragazza e
la strinse forte.
Daisuke corse verso di loro.
-Scusate il ritardo e.... VEEMON! CHE STAI FACENDO?!- agitò
l'indice in direzione delle loro mani strette.
-E' con Hikarichan che ho appuntamento, Dai, perciò, se non
ti spiace... -
Daisuke inorridì.
"Ma che gli prende?! E'
più irritante del solito! Oh?" scorse una
figura conosciuta -Scusate un attimo!- corse via.
Hikari e Veemon lo osservarono preoccupati.
-E' lei, eh?- chiese la Yagami.
-Si... L'ho sentita con le mie orecchie, lo sta solo prendendo in giro.
Ma lui non mi ascolta!-
Hikari annuì.
Poco più avanti, Daisuke sembrava divertirsi con una
ragazzina dai lunghi capelli biondi.
Era nuova, aveva già attirato l’attenzione di
molti ragazzi della loro classe, con la sua aria saccente da ragazza di
mondo. E aveva solo 15 anni!
Hikari personalmente non la trovava simpatica, ma non aveva mai detto
nulla a nessuno di questa repulsione nei suoi confronti.
Ad ogni modo, quel pomeriggio, terminate le lezioni e
l’allenamento col club di calcio, Daisuke e Yukie, la ragazza
bionda, camminavano fianco a fianco.
Hikari, con Veemon e Tailmon a fianco e amici al seguito,
percorreva pensierosa il tragitto verso casa.
-Daichan, dovrei chiederti un favore…- cominciò
la ragazzina, timidamente.
-Dimmi, Yuchan.-
-Ecco… stasera è il compleanno di mia madre e
io… non riuscirò a fare i compiti… -
-Se vuoi li faccio io per te!- esclamò lui sorridendo
–Se è il compleanno di tua madre…-
Lei ricambiò il sorriso del prescelto con uno radioso e
dolce –Grazie, Daichan!- poi lo baciò dolcemente
sulla guancia e corse via –Grazie mille!-
Lui rimase imbambolato a fissarla e continuava a farle ciao ciao con la
mano.
Takeru storse il naso e altrettanto fece Miyako.
Iori fissava Hikari che bisbigliava con Veemon. Quando i due ebbero
finito, il draghetto disse –Allora a stasera, Hikarichan?-
Lei annuì e gli diede un bacetto sulla fronte –A
stasera, mio principe azzurro!- e corse via anche lei, salutando tutti
–Ciao ragazzi! Ciao Dai!-
Tailmon seguì la sua partner perplessa –Ma non
sarebbe il caso di dirglielo e basta?-
-Non ci crederebbe…- ripose Hikari.
-Bisogna solo sperare non la prenda troppo male.-
Hikari rallentò e sospirò.
-Già…-
Quel pomeriggio la priorità “Fare i
compiti” venne sostituita dalla priorità
“Pedinare Veemon e Hikari”. Perché
Daisuke sentiva un punta di cocente gelosia. Era veramente arrabbiato
col suo amichetto blu, ma questi si era difeso dicendogli -Ma scusa, tu
non esci con Yukie?-
Daisuke avvampò -No! Cioè si! Però non
trovo giusto che tu faccia la corte ad Hikarichan senza il mio
permesso!-
Veemon diede un alzata di spalle, lasciando il compagno in camera e
dirigendosi in cucina -Tu hai forse chiesto all'ex di Yukie di uscire
con lei?-
Daisuke Motomiya rimase senza parole per un attimo, poi
sbottò -Tu guardi troppe telenovele, Veemon!-
Il draghetto ribattè -Almeno i personaggi sono
più intelligenti di qualcuno di mia conoscenza...- poi disse
qualcos'altro, ma poiché aveva dato l'assalto al frigo,
Daisuke percepì solo il rumore delle sue mascelle che
masticavano.
Il Motomiya sbatté la porta e si mise a fare i compiti per
sé e per la sua amichetta.
"Che dolce, tiene tanto
al compleanno di sua madre!" arrossì,
immaginando la biondina in situazioni di estrema tenerezza. La vedeva
con la sciarpa a mangiare castagne sotto la neve, col nasino arrossato.
Oppure al mare, intenta a fare castelli di sabbia e disperarsi per il
loro crollo. Oppure -Dai, io esco!-
Oppure sentì la vocina nasale di Veemon che lo salutava.
Daisuke grugnì in risposta, attese pochi secondi, poi
seguì il partner di nascosto.
Ma Veemon non era scemo, nonostante non fosse propriamente un genio. E
si stava facendo seguire apposta fin nell'edificio di fronte, si fece
vedere salutare Hikari e Tailmon baciando loro le mani e tenere la
stessa mano della moretta con la sua zampetta tozza, come un
fidanzatino.
"Grrrr... quanto mi fa
saltare i nervi!" ringhiò fra sé e
sé Daisuke.
-Hikarichan, dove ti piacerebbe andare?- chiese Veemon -La mamma di
Daisuke oggi mi ha dato la paghetta, ti compro un gelato se vuoi.-
-Grazie mille.- rispose lei -Andiamo ai giardini del centro
commerciale?- propose lei.
-E che gelato prenderai, Hikarichan?-
Hikari si finse pensierosa -Direi fragola, Veemonchan.-
"VEEMONCHAN?!
VEEMONCHAN?!" Daisuke continuava a seguirli. Divorato
dall'invidia com'era, proprio non capiva che i due stavano palesemente
fingendo e, soprattutto, non si era reso conto di aver attirato
l'attenzione di un sacco di persone, nascondendosi dietro pali della
luce, alberelli e cassette della posta.
Una volta arrivati al centro commerciale, sotto gli studi televisivi,
Hikari e Veemon comprarono il gelato e il draghetto da bravo cavaliere
offrì a Hikari di pagare il suo.
Poi i due entrarono nei giardinetti e scelsero una panchina isolata.
Daisuke era veramente, ma veramente, verde di invidia.
Era riuscito in qualche modo a nascondersi dietro la loro panchina e
sentiva Veemon destreggiarsi in dolciastre smancerie apprese durante le
maratone del canale rosa, quando aveva preferito vedere Via col Vento
con mamma Motomiya invece di giocare a Resident Evil insieme a lui.
Cose da far venire carie ai denti e latte alle ginocchia. Per quanto
romantico, Daisuke era convinto che non avrebbe mai detto quelle frasi
assurde.
-Hikarichan, vorrei che questo momento non finisse mai.-
-Non possiamo fermare il tempo...- sussurrò lei -Ma possiamo
immortalarne gli attimi...-
Daisuke arrossì. La voce di Hikarichan era così
dolce e quando diceva quelle cose strane era così...
così... Hikarichan.
Sentì un click e il rumore dello zoom della macchina
fotografica della prescelta della Luce che si ritirava.
A quel punto il giovane leader si fece un piccolo esame di coscienza.
Gli piaceva Yukie.
E gli piaceva Hikari.
Ma perché si sentiva geloso per Hikari a tal punto?
Si era rassegnato al fatto che lei non lo ricambiasse e aveva cercato
la compagnia di Yukie? Ma di lei non era geloso a tal punto... giusto
un poco...
"Ma che ha Veemon
più di me?!" pensò ingenuamente "Prima Takeru, poi Veemon!
Perché i miei rivali devono essere proprio i miei amici?"
-Haruno-san, mi piaci
tanto.-
"Yukie?" Daisuke
tese le orecchie alle sue spalle. Nascosto com'era dentro il cespuglio
non riusciva a vedere, ma aveva riconosciuto comunque la voce della sua
Yukie.
-Yukie, Yukie... e dimmi, quel cretinetti che è in classe
tua?-
Yukie rise -A casa a fare i compiti per me. Sai, oggi è il
compleanno della mamma ahahaha!-
Daisuke chinò il capo "Ah
stanno così le cose..." Ma il Motomiya si
scoprì essere dispiaciuto più per il fatto di
essere stato ingannato dalla sua presunta ragazza-amichetta del cuore,
che dal fatto che lei stesse con un altro ragazzo.
-Allora Daichan?- il muso di Veemon sbucò all'interno del
cespuglio
-Ah!- Daisuke si coprì la bocca -Veemon tu... tu... sapevi
che ero qui?-
-Certo... il fatto che sai a memoria tutti i film di 007 non vuol dire
che sei bravo come spia-
Se non gli avesse dovuto qualcosa, Daisuke avrebbe staccato la testa di
Veemon a morsi.
Ma per quel giorno poteva risparmiarlo.
Il giorno dopo, a scuola, Yukie prese un brutto voto per non aver fatto
i compiti, Daisuke riprese a fare la corte ad Hikari, che aveva deciso
di dargli una chance per farsi perdonare dello scherzetto del giorno
prima e Veemon... lui era in palestra con gli altri digimon.
-Tailmonchan, cioè, mademoiselle, gradirebbe uscire con me
stasera?- la gattina alzò gli occhi al cielo. Vederlo
scimmiottare l'immagine del cavaliere davanti a lei, in modo
così goffo, la faceva sentire a disagio. Gli diede le spalle
-Ok, ma solo se la smetti di fare così.-
-Evviva!!- Veemon saltò per la felicità, poi
tornò davanti alla digimon -La ringrazio mademoiselle!-
esclamò baciandole di nuovo la mano.
-Da carie...- commentò Patamon, prima di schiacciare un
pisolino.
-Hawkmon che hai?- chiese Armadimon
Il falchetto stava massaggiandosi le ali. -Sono stanco morto.Ieri
Miyako mi ha costretto a pedinare quella biondina...-
-Ah ecco perché Hikari e Veemon sapevano dov'era. E io che
pensavo fosse un caso.-
E mentre i digimon discutevano, Daisuke toccava il cielo con un dito e
rideva ricordando l'ultimo saluto di Veemon prima di lasciare Hikari
-Scusami, Hikarichan, è stato bello, ma mi piace un'altra
ragazza.-
-Quello guarda davvero troppe telenovele.- ridacchiò Daisuke.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Perdono... umilmente perdono.
Perdono perché non è il massimo e perdono
perché ci ho messo tanto.
Avrei la giustificazione pronta che non è il solito calo di
ispirazione o tempo. No no...
Vabbè.
Veemon forse non è troppo Veemon, ma concediamogli un po' di
maturità U_U Sarà colpa delle telenovele e quindi
di mamma Motomiya che l'ha costretto ad assistere alla maratona rosa XD
Spero la fic sia piaciuta a chi l'ha richiesta: eden89 ^^
neko2410: fidati, la mia mente
bacata va ben oltre U_U ad ogni modo, richiesta accettata ^^ Ammetto di
essere stata crudele a fine capitolo, ma diciamo che di solito non
uccido quasi mai Yama, una volta doveva toccargli XD Contenta che tu
abbia apprezzato anche New Divide!
Echo: Aaaaargh mi hai
scoperto! Anzi no... Io nooon hooo ucciso Yama perché era
troppo seme *fischietta* Chissà, povero Vamde, il giorno che
Taichi si ribella sul serio sono dolori, fidati U_U
TO BE CONTINUED...
->
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Capitolo 35 *** 35.God makes them and then pairs them. (Taichi/Jun) ***
God makes them and then
pairs them (Taichi/Jun)
Richiesta da Roe.
Tramonto, strada poco affollata, autunno e tante foglie svolazzanti
alla brezza. I profumi dei primi fuochi di caldarroste aleggiavano per
le vie e Jun non poteva fare a meno di fermarsi a gustare
quell'invitante odore e le sensazioni che quel momento gli stava
concedendo. Era particolarmente felice per motivi di studio, con un
esame brillantemente superato e soprattutto l'essere riuscita ad
accalappiare un bel ragazzo da cui farsi fare ripetizioni, per modo di
dire. Jun era ferrata in inglese, ma poiché era il primo
esame e l'individuo in questione si era appena iscritto a quella
facoltà da una città lontana, perché
non raccontare una piccola bugia?
Saltellò per il sentiero che passava accanto alle scuole
elementari, giusto per allungare il passo e godere ancora della poca
luce solare. L'astro diurno ormai era agli sgoccioli per quella
giornata.
Mentre, appunto, trotterellava felice, udì un vocio
infantile e, incuriosita, si avvicinò a osservare. Proveniva
dai campetti di calcio.
C'erano tanti bambini chiassosi che correvano dietro ad una palla,
spintonandosi e insultandosi. A ogni insulto l'allenatore fischiava nel
fischietto e la ragazza rise per il concertino di fischi e
volgarità. Certo i tempi erano cambiati. Anche i bimbi
più piccoli sanno come offendere, colpa della televisione e
soprattutto degli adulti che non hanno rispetto per la loro anima
incontaminata.
Mentre cercava di identificare il giovane in tuta azzurra che si
dimenava per convincere un ragazzetto a passare la palla, si trattenne
alla grata di ferro dietro una delle porte.
-HIROSHI, PASSA QUELLA PALLA!- gridava l'allenatore
"Questa voce mi sembra
di conoscerla..." pensò.
-TATSUHIKO E' LIBERO, DIAMINE! GRRRRR!- lo vide agitarsi e
scompigliarsi la chioma castana in preda ad una crisi di nervi e
ancora, scorse una sfera bianca andare contro la sua faccia, ma non
fece in tempo a spostarsi.
Il pallone colpì per fortuna la rete, ma a Jun
mancò un battito.
"Oh mamma..."
pensò soltanto, con la mano sul cuore.
-Tutto bene?-
Alzò gli occhi e vide il giovane allenatore, imbarazzato.
Poi gli occhi di lui si fecero enormi -JUN?!- esclamò
sorpreso.
Lei inarcò un sopracciglio, poi lo riconobbe -Yagami Taichi?-
Caspita se si era fatto alto e muscoloso.
Jun si ritrovò a pensare che fosse diventato davvero un bel
ragazzo in quei pochi anni che non l'aveva visto. Così,
poiché non disdegnava mai un bel giovanotto, non fece storie
quando lui la invitò a sedersi sulla panchina e bere un po'
d'acqua per dissipare lo spavento.
-E' da tanto che non ti si vede in giro a Odaiba.- disse, porgendole un
bicchiere di carta.
-L'università m’impegna parecchio.- disse -Ma la
sera esco con dei colleghi per le vie di Shibuya, non sto sempre sui
libri.-
Lui annui -Che cos'avevi scelto di preciso? Daisuke ce ne ha parlato,
ma non ricordo bene.-
-Psicologia. Voglio fare la psicologa infantile. La mia esperienza con
Daisuke mi sarà di grande aiuto.- rise e Taichi fece
altrettanto.
"Però, la
pensavo un'assatanata fan di Yamato, ma sottosotto è una
persona normale..."
-Tu invece? Sei all'università, no?-
Taichi annuì -Si, ma ora sono ancora in vacanza,
riprenderemo i corsi a novembre.- osservò i bambini che
continuavano a giocare chiassosi -Mi chiedo chi occuperà il
mio posto con loro... comunque, mi sono iscritto in Diritto
Internazionale.-
Non ce lo vedeva proprio, perciò rimase interdetta e Taichi
se ne accorse.
-Già...- disse massaggiandosi la testa -Reagiscono tutti
così, ma vedi...- afferrò il fischietto e
fischiò contro il solito Hiroshi che si esibiva in
pericolose scivolate -Hiroshi, o smetti di fare gioco solitario, o
domenica non giochi!- esclamò fermo, poi tornò a
rivolgersi a Jun, che reggeva ancora il bicchiere e finiva di mandare
un messaggio. Precisamente la ragazza informava i suoi che si era
trattenuta fuori un attimo ma che sarebbe tornata subito per la cena.
-E' irrecuperabile!- esclamò ancora il moro, indicando il
bambino, che non ne voleva sapere di imparare la lezione.
Jun fissò la tenera marmaglia di marmocchi, tutti sporchi e
sudati, tutti "scimmiati" da una sfera bianca che volava qua e
là. Così spensierati, con i loro "grandi"
problemi... Avrebbe voluto averli lei quei problemi. Invece no. Lei
aveva le sue grosse grane da adulta. Questioni noiose e che non
lasciavano via di scampo. Rotture di scatole infinite, come affitto da
pagare, posizione sociale, decoro, educazione e la paura di mostrarsi
in modo sbagliato alla gente.
Il loro era un paese gentile ma allo stesso tempo ci si poteva
fraintendere spesso e le persone si comprendevano poco, per paura di
andare troppo oltre nel chiedere.
E lei non riusciva a vivere nei panni di una pacata giovane ventiduenne.
Era una Motomiya e che diamine.
Un vocio concitato ruppe il filo dei suoi pensieri e attirò
l'attenzione di Taichi e la sua.
Il bambino, Hiroshi, litigava con uno dei compagni.
-Se mi avessi passato la palla...- urlava e l'altro gli rispondeva a
tono -La palla ce l'hai sempre tu!-
-Perché io sono il migliore.- si voltava e mostrava la
maglietta -Io ho il numero 10!-
Taichi scosse la testa e decise di suonare la fine della partita ma Jun
lo fermò -Posso?- chiese, prendendogli il fischietto.
Lo mise in bocca e soffiò.
Tutti i bambini si voltarono e lei si diresse verso i due litiganti,
con fare sicuro.
-Giovanotto...- gli sorrise -Posso parlarti un momento?-
Taichi osservò la ragazza parlare col bimbo di qualcosa e
vide Hiroshi ascoltare qualcuno in vita sua. Strano. Ad ogni modo
quando lei tornò, lui prese la palla e la fece roteare fra
le manine paffute, poi si avvicinò a un compagno e gli disse
qualcosa all'orecchio.
-Dagli altri cinque minuti.- disse Jun, porgendogli il fischietto.
Taichi lo prese e lo mise sulle labbra "Oh cavolo, è un
bacio indiretto!" pensò, shockato, ma
celò l'imbarazzo e obbedì.
I bambini scattarono.
La palla l'avevano gli azzurri, poi Hiroshi entrò in
scivolata, per fortuna senza trucidare nessuno, e corse verso la
metà campo avversaria.
-Tanto va in porta da solo.- disse lo Yagami.
Hiroshi si trovò marcato e Taichi stava per urlargli
rassegnato di passarla, quando a destra sbucò Tatsuhiko e il
piccolo numero 10 cedette il pallone. Tatsuhiko corse, poi
ripassò a Hiroshi. Questi tentò di sfondare, ma
ritrovandosi marcato, passò a sinistra e un compagno
segnò con uno splendido tiro al volo.
Taichi batté le mani -Bravi! Così si gioca!- e
fischiò per segnare il punto.
-Bravo, Hirota!- esclamò Hiroshi -E anche tu Tatsuhiko.-
A sentirlo Taichi impallidì per l’enorme stupore
e, indicandolo, chiese a Jun -Che diavolo gli hai detto?-
Lei sorrise e si alzò, era ora di andare -Solo che un buon
capo deve dare la fiducia ai suoi compagni per vincere e che se fa
tutto da solo, non sarà mai il migliore.-
-Uau...-
-Già.-
Taichi si passò la mano fra i folti capelli castani.
-Beh… domenica abbiamo la partita, se vuoi venire a
vederci…-
Jun ci pensò un attimo su.
La domenica successiva, quella della partita, non avrebbe avuto impegni
e poiché avrebbe studiato dentro settimana, un giorno libero
non le avrebbe certo fatto male.
Si portò la mano al petto sorridendo.
-Va bene, va bene. La mia parola in pegno, coach!-
Taichi rimase sorpreso.
-Ti piace Stephen King?- chiese sorridendo, con gli occhi che
brillavano.
Lei annuì, riavvicinandosi a lui.
-Si. Più che altro la serie "la Torre Nera", "Il Miglio
Verde", "Cujo"…-
-"IT"...- sussurrò speranzoso lo Yagami.
Jun si portò un indice vicino alle labbra e
guardò in alto, pensierosa –Beh, devo dire che mi
attira, ma sto ancora finendo di leggere "Al Crepuscolo". Prima di
leggere un mattone simile immagino dovrò prepararmi
psicologicamente.-
Taichi deglutì.
-Ahm… se vuoi te lo presto.-
-Che c’è?- chiese lei divertita dalla strana
agitazione del ragazzo.
Taichi non resse, esplose.
-Io adoro gli horror e Stephen King… io…
è raro trovare una ragazza che apprezzi!- mentre parlava
gesticolava come un forsennato.
Lei mise le mani sui fianchi, compiaciuta.
-Per me è raro trovare ragazzi di questi tempi che amino
leggere mattoni e ricordino persino le citazioni.-
E già.
Era cosa piuttosto rara, ormai. E quando si trova una cosa rara, la
miglior scelta da compiere è coglierla.
Quella sera Jun rincasò più tardi del previsto,
con sotto il braccio un grosso volume firmato Stephen King e recante
titolo IT.
Taichi d'altro canto riprese tra le mani ''L'ultimo Cavaliere", troppo
su di giri per studiare diritto o guardare il quotidiano quiz
televisivo con tutta la famiglia.
°°°
L'angolinoinoino di kymyit
(cioè il mio XD)
Dunque... le solite cose, scusate il ritardo ecc...
Passiamo alla fic. Nella mia testa è un chiodo fisso, da
quando vidi il film di digimon, il primo, con Taichi e Hikari piccini e
lui che diceva qualcosa tipo ''devo smettere di guardare film
horror'' o giù di lì.
Caspita, già così temerario il piccino Q_Q beato
lui, io anche volendo non riesco a guardarli. O meglio è il
dopo che mi frega.
Perciò non sono ferrata in materia e ho girato un po' su
internet per finire questa oneshot. Ritengo che l'inizio sia migliore
della fine, ma davvero, Jun è pazza quanto e più
di Taichi e mi sembra normale abbiano una cosa simile in comune.
Almeno Taichino non dovrà costringere Yamatuccio a
sorbirseli con lui XD
Bene, alla prossima.
Ditemi voi, su quale coppia preferite che scriva, fra queste:
Wizarmon/Tailmon
Angemon/LadyDevimon
Wormmon/Hawkmon
Lilithmon/IceDevimon
Mi sono accorta che con la Veemon/Hikari ho rotto il solito schema
umano/umano digimon/digimon digimon/umano e viceversa.
Il motivo, se non l'ho già spiegato è che la
lunga attesa che vi ho costretto a sopportare mi impediva di pubblicare
le ficcine striminzite scritte agli albori di questa raccolta XD
Magari se le pubblico ne mettero due nello stesso capitolo, tanto sono
davvero minuscole, alcune.
State guardando Digimon Xros Wars? **
Io a dire il vero ho visto un poco la prima puntata, ma devo mettermi
in pari. Però ho visto le puntate con Lilithmon in azione,
se prima la odiavo, ora la amo U_U l'unico problema è che
non mi piace il trucco pesante che ha nell'anime invece che nelle carte
(sembra una donnaccia XD).
E poi appaiono digimon molto interessanti com Baalmon e Bastemon,
specie quest'ultima.
Va bene, chiudo qui. Fatemi sapere quello che ne pensate. ^_-
Eden89:
grazie per la recensione e scusa se ti faccio attendere all'infinito,
mi farò perdonare!!
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Capitolo 36 *** 36.New Year (Daisuke/Chibimon) ***
New Year
(Daisuke/Chibimon)
-Chibimon, dove sei?- chiamò Daisuke
-Sono qui!- il piccolo esserino uscì da sotto il letto, dove
si era infilato per cercare chissà quale giocattolo, e
saltò tra le braccia del partner -Come mai ci sono i fuochi
d'artificio?- chiese curioso
-Perché oggi è l'ultimo dell'anno, e si
festeggia.- rispose il digiprescelto.
-Daisuke,muoviti. Mamma è papà ci aspettano
giù.- Jun apparve sulla porta della stanza.
-Questa poi... Ma tu non dovevi essere con Jou-senpai?-
-Ci incontriamo direttamente sotto il ponte.- rispose la maggiore
-Muovetevi, siete più lenti delle lumache.-
-Daisuke... cosa sono i fuochi d'artificio. Si mangiano?- il ragazzo
alzò gli occhi al cielo e, uscendo di casa,
spiegò al piccolo digimon cosa fossero i fuochi d'artificio.
Arrivati al Rainbow Bridge, i fratelli Motomiya incontrarono i loro
amici e cominciarono a chiacchierare con loro e con i digimon, in
attesa dei fuochi.
Quando il primo botto si fece sentire e comparvero i primi colori nel
cielo, Chibimon si spaventò e si rintanò
completamente dentro la giacca di Daisuke, tremando un poco.
-Che ti prende?- chiese Daisuke, sorpreso del comportamento del
piccolo, che normalmente non aveva paura di nulla. -Guarda che non
fanno nulla, dai vieni fuori, guardali.-
ll piccolo mise fuori il musetto, appena appena, giusto in tempo per
vedere un bellissimo fuoco d'artificio rosso e arancione, che tanto gli
ricordava le fiamme di Flamedramon. Rimase pressoché
estasiato dallo spettacolo e piano piano si decise ad uscire.
-Sono bellissimi...- si lasciò scappare
-Visto, che ti dicevo?- rise il moro -E tu che avevi paura.-
Il più piccolo uscì coraggiosamente dal cappotto
e si mise a darsi delle arie -Paura io? Il pericolo è il mio
mestiere.- disse, con tono strafottente, gonfiando il petto. Lo
spettacolo era buffissimo, ma lo fu di più quando Chibimon
trasalì per un altro botto, mentre un fiore verde si
stagliava nel cielo.
Il forte rimbombo lo spaventò tanto che non ci
pensò due secondi a rinfilarsi nel giaccone di Daisuke.
-Ah, il pericolo è il tuo mestiere, eh?-
ridacchiò il moro, troppo divertito.
-Volevo solo verificare i miei riflessi.- disse il piccolo, imbarazzato.
L'angolinoinoino di
kymyit (cioè il mio XD)
Su questo capitoletto non ho nulla da dire se non che Chibimon
è un amore, ma quello lo è sempre. Non
è neppure una coppia. E' giusto una cosa di puccioseria fra
partner.
E l'ho scritta da un po', perciò non è un
granché.
Alla prossima ^^
|
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Capitolo 37 *** 37. Breath (Takuya/Izumi) ***
Dopo
tanto tempo eccomi di nuovo qua!!
Questa
oneshottina è stata richiesta da Yami97. Perdonami
il ritardo immenso Q_Q
Da un po’ di tempo a quella parte sapeva sempre dove
trovarla. Riteneva dipendesse dalla sua prevedibilità, di
Izumi, dopotutto era stata la Leggendaria Guerriera del Vento, dove
altrimenti poteva rifugiarsi nei momenti di crisi se non in luoghi
vasti e sopraelevati?
Ma, d’altro canto, gli sfuggiva un piccolo
dettaglio: a nessuno sarebbe mai venuto il sospetto che ci fosse
qualche problema serio dietro il comportamento della ragazza,
perché di quello si trattava e lui lo sentiva, nonostante in
classe Izumi sorridesse sempre e si sforzasse di mostrare agli altri
solo la parte forte e gioiosa di se.
-Mi aspettavo di trovarti qui.- disse una volta affacciatosi
sull’immenso terrazzo della scuola. Lei stava lì,
davanti alla grata che dava una trentina di metri sul cortile sabbioso
dell’istituto superiore di Shibuya. Era distratta, con la
mente abbandonata a chissà quali pensieri, e non gli rispose
subito. Si voltò nella sua direzione solo quando ormai fu a
pochi passi da lei.
-Ciao Takuya.- gli disse sforzandosi di sorridere –Che ci fai
qui?-
-Potrei chiederti lo stesso.- rispose guardando ora lei, ora il cortile
sottostante, sentendosi più a suo agio fissando la polverosa
sabbia ocra piuttosto che i suoi intensi occhi smeraldo.
Izumi emise un flebile sospiro scorrendo le dita affusolate fra le
ciocche dorate che le ricadevano morbide e sottili lungo le spalle e la
schiena.
-Mi manca sai?- disse dopo interminabili secondi, forse minuti, di
silenzio –Essere Kazemon, intendo. Sentirmi libera, volare
nel cielo, poter essere qualcuno diverso da me… a te non
succede mai?-
Takuya si addossò anche lui alla grata dando le spalle al
cortile e al cielo azzurro che si stagliavano oltre la sabbia e gli
alberi. Immenso, profondo, in un certo senso irraggiungibile. Era come
se oltre tutto quel blu ci dovesse essere qualcosa, come se volando
oltre la terra e le nubi potesse far ritorno in quel luogo lontano che
l’aveva visto crescere dentro. Non voleva illudersi: forse
non sarebbe più tornato a Digiworld, era oltremodo egoista
desiderarlo ancora, poiché era come sperare che una nuova
pericolosa minaccia incombesse su quel mondo così bello.
-Sì.- ammise –A volte vorrei tornare ad essere
Agnimon.- sorrise tristemente.
Una brezza gentile e rinfrescante riempì
quell’attimo di esitante silenzio prima che Takuya
proseguisse il suo discorso –Digiworld dipendeva da noi,
eravamo essenziali. Nel nostro mondo siamo solo ragazzini qualunque che
diventeranno uomini qualunque. Non c’è nulla che
possiamo fare per cambiare le cose.-
Izumi annuì sconsolata. Anche Takuya soffriva, dunque, che
stupida era stata a pensare di essere l’unica a macerare
nella nostalgia.
-Takuya.- disse –Tu, che cosa vuoi fare dopo il liceo?-
-Non lo so.- rispose sincero –Non ho desideri o aspirazioni,
se intendevi in senso lavorativo.-
In qualche modo quella frase suscitò in lei una risata
cristallina.
-Che c’è?- domandò lui inarcando il
sopraciglio.
-Niente… è solo che mi riferivo ai tuoi sogni,
ecco.-
Incrociò allora le braccia, lui –Beh, non capisco
comunque cosa ci sia da ridere.-
-Non fare il permaloso adesso!- lo sgridò lei mantenendo un
tono allegro–Neppure io ho questi grandi sogni, mi fa piacere
che tu sia nella mia stessa barca, tutto qui.-
In quel momento, il trillo elettrico e assordante della campanella
proclamò isterico la fine dell’intervallo. A
malincuore i due gettarono un ultimo sguardo verso il cielo di
là dalla grata, poi si diressero verso la porta, in
silenzio, finché Izumi non si fermò.
-Che c’è?- le domandò lui, preoccupato,
vedendola esitante.
-Io… ehm… in realtà ci sarebbe una
cosa che mi piacerebbe fare, sai?- farfugliò rossa in volto.
-Ah, si?- ribatté lui, sentendo improvvisamente le budella
contorcersi e il cuore esplodergli nella cassa toracica. Il fuoco
divampò nelle sue vene scottandogli le guance e faccendolo
sentire irrimediabilmente stupido. –Che… che cosa?
– chiese precedendola sulle scale, affinché non
notasse nulla.
-Ecco… la modella…-
-Eh?- si voltò appena –Non ho sentito.-
-La… la modella…- ripetè al limite
dell’imbarazzo.
Vederla nel suo medesimo stato, col viso rosso e luminoso come un
peperone maturo lo fece ridere a crepapelle e, sì, lo
rassicurò notevolmente, nonostante in fondo in fondo si
fosse illuso che il suo desiderio fosse un altro.
-Che hai da ridere?!- sbottò la ragazza scendendo le scale a
grandi falcate ed elargendogli un poderoso pugno che, con tutta
probabilità, gli lussò una spalla.
-Ahi!- si lamentò il valoroso Guerriero Leggendario del
Fuoco –Scusa!- esclamò alzando le braccia per
prevenire altre batoste, che però non arrivarono. Izumi
sospirò a fondo, sconsolata.
-Lo sapevo che avresti riso… ecco perché non lo
dico a nessuno…-
-Non ridevo per quello.- disse lui, sicuro –Era
per… per un’altra cosa.- si grattò la
testa, imbarazzato –Beh, immagino che avrai un sacco di
ragazzi che cadranno ai tuoi piedi.-
-E grossi omaccioni sporchi di grasso e olio motore che appenderanno i
miei calendari nelle loro officine.- rincarò la dose lei,
come se ne fosse contenta.
Il pensiero di vedere le sue dolci grazie esposte alla mercé
d’impudichi sguardi lo fece trasalire.
-Tu…tu… tu non…-
Erano ormai giunti alla fine delle scale e nonostante la campanella
fosse suonata da alcuni minuti, pareva non interessare a nessuno dei
due. Izumi rideva senza neppure contenersi mentre Takuya, sconsolato,
marciava a capo chino lamentando la sua mancanza di pudore. E furono
vani i tentativi per rassicurarlo che, no, non avrebbe mai posato nuda.
Takuya farfugliò qualcosa al momento di separarsi per
raggiungere ognuno la propria aula.
-Che hai detto?- domandò lei voltandosi appena.
Si grattò la guancia –Dicevo che hai
già un fan…-
-Già, a Junpei farà molto piacere.-
Il castano ebbe quasi un collasso nel costatare come, sempre e
comunque, Izumi Orimoto riuscisse a metterlo in crisi (sia fisicamente
sia psicologicamente).
-No, io intendevo…- iniziò impicciato, interrotto
da un lieve alito di vento che gli sussurrò qualcosa
all’orecchio.
Quando si voltò, rosso in viso, ancora sconvolto, lei era
già lontana, ma le sue parole avevano lasciato
un’eco confortante nella sua anima.
-I love you…-
Note:
Eccomi, dopo tanto tempo, a scrivere su questa raccolta **
Potrei anche decidermi a riprenderla, ma sono molto incasinata,
però, poiché comunque ho qualche idea, potrei
farlo sul serio, anche se gli aggiornamenti non saranno costanti Q_Q
Perdonoooo! Sono disperata per colpa di un Pinocchimon psicopatico che
non mi riesce di scriverci su!! Il che è strano,
perché la sua pazzia di solito mi facilita le cose e invece
stavolta... mah...
Agnimon sarebbe il vero nome di Agunimon, e Izumi quello di Zoe.
Purtroppo ho dovuto metterle in bocca quel "I love you" piuttosto di un
"Ti amo" visto che lei in realtà non sa parlare l'inglese ma
l'italiano e beh... siamo in Italia, perderebbe assai di effetto
sentirla parlare di cose incomprensibili agli altri tranne che a noi.
XDD
Beh... alla prossima fic allora, sperando sia presto ^_^
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Capitolo 38 *** 38. You shouldn't be here (Etemon/Vamdemon) ***
Prima che possiate restare traumatizzati, io adoro Etemon e se dovessi
immaginarlo coinvolto in una relazione amorosa, si lo so che
è una scappatoia come dire... stupida, il ricorrere anche
per lui alla forma umana, ma è l'unico modo con cui riesco a
scrivere o pensare scene piccantucce con lui. Si, è montato
e tutto, ma mi piace la sia muscolatura. Rendetevi conto che riesce a
sollevare Ikkakumon quasi come se niente fosse, quella scena gli rende
giustizia *^*
Lo immagino più o meno così,
anche se il disegno è vecchio. U.U
Eeee poi... beh, ho scritto questa fic dopo aver riaperto uno degli
albi di v-tamer, dove c'era questa
pagina. Sembrano andare così d'accordo XD In
realtà non li ho mai pensati come una coppia, ma ho sempre
immaginato che nonostante tutto potrebbero andare d'accordo (a comunque
ho scritto sui due di Adventure, eh) e perciò non so se
avete notato ultimamente li faccio agire spesso insieme. E Piemon...
beh, ho sempre pensato che lui fosse libertino e tutto, ma stavolta ho
calcato la mano perché mi sono svegliata un giorno e, dopo
aver visto la pagina, ho esclamato -Ho voglia di una Ete/Vamde!- e
Amen. Prendetela come una cosetta così, dai...
E se sopravvivete fatemelo sapere xD
You shouldn't be here (Etemon/Vamdemon)
-Non dovresti essere qui.- balbettò Vamdemon, imbarazzato.
No, imbarazzato è un eufemismo. Voleva sparire metri e metri
sottoterra o essere disintegrato da un fascio di luce, ma nulla di
tutto ciò accadde.
-L'hai detto anche ieri notte…- rispose Etemon, cantilenante.
-Ieri notte è stato uno sbaglio.- ribatté lui
sospirando.
-... e la notte prima.- puntualizzò l’altro.
Vamdemon si rigirò affranto nel letto.
-Ho fatto molti sbagli in questi giorni.- ruggì seccato.
-Non è da te commettere tante leggerezze tutte insieme.-
commentò il primate.
-Pensi che sia stata una leggerezza, questa?- domandò
astioso il vampiro strattonando la coperta e denudando
l’altro, che ovviamente non era nella sua forma scimmiesca,
ma possedeva un aspetto statuario, decisamente molto più
affascinante e, quasi con rammarico, Vamdemon dovette ammettere che era
persino più attraente di Piemon. Insomma, pizzetto,
orecchini, ciuffo ribelle schifosamente impomatato e basette ispide. Un
uomo, no? Piemon era curato e profumato, si truccava e metteva lo
smalto… Erano due creature agli antipodi e lui stava nel
mezzo. Se fino a qualche giorno prima, metaforicamente parlando,
correva dietro a labbra di fuoco, ad un certo punto si era accorto che
non l’avrebbe mai raggiunto, che non l’avrebbe mai
avuto in tutta la sua interezza. Vamdemon l’amava, di un
amore folle, quasi malato, ma lo nascondeva, perché
possedeva un orgoglio che gli impediva di corrergli dietro realmente,
di sbatterlo al muro e supplicarlo, perché era forse
l’unica cosa che gli restava da fare, di essere fedele. Con
quelle sue scappatelle Piemon smentiva tutte le belle cose che gli
diceva mentre lo stringeva a se e riusciva a rendere meraviglioso anche
un momento d’inconcepibile totale sottomissione.
Era tornato indietro, Vamdemon, quasi per sbaglio, solo per parlare.
Poi aveva bevuto, aveva pianto, forse aveva bevuto decisamente troppo,
ma anche Etemon beveva. Si erano tracannati, come diceva quel
decerebrato, chissà quanta roba e si era svegliato la notte
dopo nel suo letto, al riparo dalla luce solare, con lui pronto ad
accoglierlo al suo risveglio.
Piemon non aspettava mai, se non quando era troppo distrutto per
muoversi, uno dei motivi per cui Vamdemon decideva di sottometterlo al
suo piacere. Lo voleva legare a sé, ma quello gli sfuggiva
in continuazione, come la cenere fra le dita. Etemon c’era,
c’era sempre e anche quella volta era rimasto al suo fianco.
-Ah, non so!- esclamò il digimon scimmia interrompendo il
filo dei suoi pensieri. Incrociò le braccia dietro la nuca e
sistemò gli occhiali da sole sul naso, che poi,
perché cavolo si metteva gli occhiali da sole e non le
mutande?! -So solo che quando si tratta di Piemon perdi la testa
completamente.-
-Sono stufo di farmi prendere in giro da lui.-
-Lascialo perdere, no?-
-Non è così facile come credi… ci ho
provato tante volte, ma non ci sono mai riuscito.-
-Anche mentre eri con me pensavi a lui?-
Vamdemon tacque qualche secondo. -Pensavo che riuscivo a godermi la
vita anche senza di lui.-
Etemon scoprì gli occhi verdi e lo fissò dritto
nelle iridi gelide eppure così colme di sentimento.
Tristezza, profonda tristezza.
-E te la sei goduta?- gli chiese con un sorrisino malizioso che il
vampiro ricambiò sbuffando.
-Sì, diciamo di sì.-
-E’ già qualcosa.- rispose, poi gli
mostrò il microfono -Vuoi che ti canti una serenata per
sciogliere il tuo cuore?-
Vamdemon sudò freddo copiosamente.
-Non credo il mio cuore possa reggere.- esitò, preoccupato,
ma era inutile, quello aveva già preso a canticchiare, ma,
per fortuna, era qualcosa di diverso dalla solita solfa di auto
esaltazione. Vamdemon rimase ad ascoltarlo ignorando gorgheggi poco
graditi e le stonature, in fondo non era poi così male.
Poteva sopravvivere, ecco.
Quando poi Etemon terminò l’esibizione gettandosi
in ginocchio sul letto e strisciando sulle lenzuola ancora nudo, a
Vamdemon scappò una risatina divertita che represse
all’istante.
-Gracias!- esclamò Etemon pronunciando un profondo inchino,
soddisfatto del risultato minimo ottenuto. -Il signore gradisce il bis?-
-No, per amor dell’inferno!- s’affrettò
a dire Vamdemon.
-Allora te ne canterò un’altra!-
ribatté il primate e il vampiro dovette solo rassegnarsi,
visto che neppure dei tappi avrebbero potuto salvare le sue povere
orecchie.
Note:
Sì, le note finali sono d'obbligo, forse vi siete accorti
che lo scambio di battute iniziale fra i due viene dal film Troy. Ero
alla ricerca di un prompt su facebook e l'ho trovato a questa pagina qui
^^
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Capitolo 39 *** Differences (Kouichi/Kouji) ***
Differences
(Kouichi/Kouji)
-Kouji! Che hai fatto ai capelli?- chiese Kouichi alla vista dei lunghi
e setosi capelli del gemello improvvisamente corti, come i suoi.
Kouji arrossì vistosamente e mise su la sua maschera da
duro, anche se costruita in fretta lasciava intravvedere tutto il suo
disappunto e l’imbarazzo.
-Un bambino mi ha appiccicato una gomma da masticare e li ho dovuti
tagliare.- disse a denti stretti e Kouichi rise.
-Bene, ora siamo due gocce d’acqua. Dai, entra, non restare
sulla porta.-
Kouji obbedì. Entrare in casa di suo fratello e sua madre
era sempre imbarazzante. In fondo era un’estranea ed era
doloroso sapere che non sarebbe mai stata sua madre fino in fondo.
Perché lui aveva già una madre e aveva combattuto
con se stesso e il proprio orgoglio di ragazzino per regalarle un mazzo
di fiori e chiamarla finalmente mamma. In fondo era quella donna ad
essersi presa cura di lui, quali fossero i motivi che avevano separato
la sua reale madre da suo padre. Si sentiva in colpa a chiamarla mamma,
si sentiva felice di conoscerla, era confuso e l’unico
supporto che aveva era Kouichi, anche lui un perfetto estraneo fino a
poco prima.
-La mamma è uscita a fare la spesa.- attirò la
sua attenzione il fratello -Appena torna avrà una bella
sorpresa.- La sua testa scomparve dentro il frigorifero, alla ricerca
di qualcosa da bere e sgranocchiare. Da un lato sperava di rivedere sua
madre, dall’altro desiderava che tardasse, per restare con
suo fratello, senza alcun imbarazzo. Fra l’altro con quel
taglio di capelli…
Avrebbe dovuto farsi ridare indietro i soldi dal parrucchiere per
avergli giocato quello scherzo infame. Tacque crogiolandosi nei suoi
desideri di vendetta contro il maligno infante che l’aveva
ridotto ad essere la copia di suo fratello e contro il perfido
parrucchiere che con tutta probabilità era in combutta col
marmocchio e con il destino, perché era davvero irritante.
Ci aveva messo un bel po’ a farsi crescere i capelli con
tutti che gli davano contro perché appariva disordinato o
troppo ribelle e un sacco di altre fesserie. Lanciò
un’occhiata di sottecchi a Kouichi, se gli somigliava non
doveva essere affatto male.
-Che...Che c'è?- chiese poi al fratello che lo fissava
attentamente.
Kouichi sorrise.
-No... Nulla... Pensavo che alla fin fine non siamo così
uguali.-
-Eh?-
-Io per esempio sorrido molto di più.-
Kouji si lasciò sfuggire un sorriso divertito, poi diede una
pacca al gemello.
-Ma sentitelo!-
-E non sono scontroso.-
-E io non cado dalle scale come un imbranato!- Kouichi non se la prese,
ma storse il naso e le labbra in una smorfia di disgusto.
-Questo è un colpo basso. Vogliamo parlare delle tue manie
da ninja?-
-Il tuo gusto discutibile nel vestire?-
-Disse quello che gira con una bandana in testa. Problemi di fronte
spaziosa?-
A quel punto entrambi risero. In fondo nessuno dei due se
l’era presa anzi, la cosa sembrava divertirlo,
perché il gioco si protrasse finché non
arrivò la madre che rimase imbambolata sulla porta a vedere
i suoi figli, identici, ridere col medesimo sorriso rilassato, come se
non ci fosse nulla a turbarli. Come se fossero ancora una famiglia
unita. Vederli così, come sarebbero potuti crescere, la
commosse al punto che dovette ritirarsi a piangere di nascosto, un
po’ di gioia, un po’ per il rimpianto.
I due non la videro, ma avrebbero notato il rossore dei suoi occhi
qualche minuto più tardi. Kouichi le avrebbe dato un bacio
sulla guancia e Kouji l’avrebbe aiutata con la spesa, poi,
prima di andarsene le avrebbe scoccato un bacio anche lui. Leggero e
fugace, ma pur sempre un gesto d’affetto di cui non sarebbe
stato capace se non avesse avuto Kouichi ad placare i suoi tormenti.
Lo conosceva da poco, ma era certo di non poter più vivere
senza averlo al suo fianco.
Note:
Questa è breve e l'ho rispolverata da poco, è
stata richiesta da Yami no Musume, scommetto che si è anche
dimenticata... perdonami il ritardo e spero che ti piaccia, anche se
è davvero piccola cosa. E' la prima volta che scrivo su di
loro e non ricordo bene chi dei due fosse il più silenzioso,
però Kouji era certo il più scontroso XD
Secondo me i capelli corti gli stanno bene, ma più corti di
quelli di Kouichi XP
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