Broken Heart and Blu Eyes

di EM_aspirantescrittrice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** My life ***
Capitolo 2: *** Vienna & frullati ***



Capitolo 1
*** My life ***


- Basta, mi avete stufata! Nessuno di voi mi può giudicare, voi non sapete come mi sento!- e sbattei la porta di casa.
Mi presento, sono Sami, una ragazza di 17 anni di Bologna. Nonostante la mia giovane età, la mia vita è molto complicata: i miei genitori si lasciarono quando io avevo solo 2 anni e da allora non ho nessun rapporto con mio padre. Anzi, mi correggo, sento mio padre una volta ogni 4 anni, precisamente quando necessita di soldi e io, come una stupida, penso che sia tornato perchè gli mancavo. Mia madre Bianca vive col suo compagno, Filippo, uomo rozzo senza valori che ha la capacità di farmi innervosire con la sua sola presenza.
In casa mia i litigi tra me e mia madre sono all'ordine del giorno, ma come sempre sono causati da Filippo, che fa di tutto per far innervosire mia madre e lei, di conseguenza, scarica tutta la sua frustrazione su di me.
Sono stanca di questa situazione, inizio a non reggerla più. Spesso mi chiedo il perchè io non sia una ragazza come le altre: bella, felice, con una famiglia amorevole e un ragazzo che mi ami.
La risposta però la conosco molto bene: tutto il dolore che ho provato mi hanno resa molto schiva, schiusa in me stessa, faccio una gran fatica ad affezionarmi alle persone perchè ho paura di soffrire.
Nonostante tutto, però, ho imparato a fingere di stare bene, di essere felice e soddisfatta della mia vita. Il perchè? Non voglio essere sommersa da domande a cui, probabilmente, farei fatica a trovare risposte.
-Unconditionally...- la suoneria del mio cellulare mi ridesta dai miei pensieri e mi affretto a rispondere:  - Ciao Cassy,dimmi...- Cassy, la mia migliore amica, l'ho conosciuta 6 anni fa e dall'ora siamo inseparabili, è l'unica persona che ascolta i miei sfoghi quando sono giù di morale e trova sempre il modo per farmi ridere, coi suoi modi di fare da reppettara. - Sisi, va bene, domani vengo con te in agenzia viaggi... ti mando un messaggio più tardi per metterci d'accordo.... ok, ciao! -
Mi rendo conto solo adesso di essere arrivata davanti alle scuole medie, quanto vorrei tornare indietro nel tempo, in quegli anni dove stavo bene con me stessa, col mio corpo. Dalla fine dell'esame di terza media ho cominciato una dieta, sono sempre stata una ragazzina cicciotta, e due anni fa, dopo tanta sofferenza e sacrifici ero diventata magrissima, peccato che ora, a causa dello stress, abbia rimesso su i chili persi con ore e ore di palestra.
Si è fatto tardi, e meglio che mi affetti a tornare a casa, non ho voglia di subirmi ulteriori urla.
Una volta arrivata a casa,alle sette di sera passate, io e la mia "allegra famigliola" ceniamo in silenzio, di sottofondo solo la voce del telegiornale, e una volta finita la cena sparecchio e mi dirigo in camera mia, pronta a programmare una dieta che mi salvi dall'arrivo dell'estate imminente.
È martedì mattina e come al solito, al suono della sveglia mi alzo senza fare troppe storie e dopo aver fatto colazione con una spremuta di pompelmo mi preparo per affrontare sei ore di lezioni. Come consueto mi reco a scuola in bici, essa dista più o meno a  10 minuti da casa mia, e una volta giunta a destinazione inizio a fare la cretina con le mie compagne di classe. Finalmente sono trascorse queste sei ore infernali, durante la quale ho fatto di tutto tranne che seguire le lezioni, e adesso mi reco al bar per gustarmi un bel caffè al ginseng macchiato,ovvero il mio pranzo, per poi andare da Cassy.
Mi reco al mio bar preferito, il bar Boccaccio, poco lontano dalla scuola e mentre lego la mia bici al palo, sento una risata in lontananza. Alzo gli occhi e incrocio lo sguardo blu del ragazzo, di cui probabilmente apparteneva la risata. Imbarazzata distolgo lo sguardo e mi incammino, impacciatamente, all'interno del bar per poter gustarmi il mio amato ginseng. Dieci minuti dopo mentre vado a slegare la bici, noto il ragazzo di prima seduto sul muretto vicino al porta bici che fuma una sigaretta mentre utilizza il cellulare. Appena lo vedo, mi sento subito in imbarazzo e tra una bestemmia e l'altra slego la bici, ma prima di partire, sento il mio cellulare squillare. E' Cassy. - Ehi! Sto arrivando, cinque minuti e sono da te! Sisi, ho capito.... non scassare il cazzo e muoviti a finire di pranzare! Ciao Bionda!- Terminata la chiamata, sento lo sguardo del tipozzo a me sconosciuto su di me, così decido di guardarlo e lo vedo sorridere e farmi un cenno con la mano. Imbarazzata al massimo accenno un sorriso e inizio a pedalare per andare a casa di Cassy.

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Capitolo 2
*** Vienna & frullati ***


Cassy è già davanti al cancello di casa sua ad aspettarmi e appena mi vede si sfila gli auricolari dalle orecchie per poi  accogliermi con un bellissimo sorriso.
Lei è una ragazza molto competitiva, amate del pattinaggio e molto studiosa. E' il mio opposto, ma è per questo motivo che andiamo così d'accordo.
Lascio la bici a casa sua per poi sedermi sulla sua, odiamo andare in giro con due bici, preferiamo fare così. Ci dirigiamo in agenzia viaggi e tra una battutina e l'altra prenotiamo in viaggio per Vienna, viaggio che lei ha intenzione a regalare a sua madre per i 50 anni di quest'ultima.
Dopo aver prenotato il tutto ci dirigiamo verso il centro commerciale, devo comprare, assolutamente, il fondotinta, per la gioia di Cassy che sa, fin troppo bene, che io una volta entrata dalla Mac non ne esco più.
Mentre giro per il negozio le racconto del ragazzo sconosciuto che ho incontrato prima di andare da lei, quel tipo mi ha davvero colpita, sembrava un angelo con quegli occhi blu. Chissà chi è, non l'ho mai visto da queste parti.
Sempre pensierosa pago i miei acquisti e ci dirigiamo verso i tavolini, inizio ad avere fame... Mentre io mi metto in fila in gelateria, ho intenzione di prendermi un bel frullato di frutta, Cassy va a prendersi un pezzo di pizza alla nutella. La solita golosona. Dopo cinque minuti di fila, trascorsi a sbruffare innervosita, finalmente ottengo il mio frullato. Sono così immersa nei miei pensieri che, durante il breve tragitto per arrivare al tavolino, dove Cassy è già in posizione di combattimento per divorarsi la pizza, non mi accorgo del ragazzo di fronte a me e, inevitabilmente, gli finisco, come un sacco di patate, addosso.
Realizzo ciò che è accaduto solo quando mi trovo stesa sul pavimento con addosso un ragazzo. Imbarazzatissima alzo lo sguardo per scusarmi, quando incontro il suo sguardo blu. Quello sguardo blu.
Ancora più imbarazzata di prima, se possibile, sto per porgli le mie scuse, quando la voce roca e sensuale di lui mi arriva all'orecchio come la più accattivante delle melodie.
-Oh, guarda chi si rivede, la ragazza di prima. Se volevi conoscermi, non c'era bisogno di venirmi addosso, bastava che ti presentavi!-
Rimasi per qualche secondo immobile, come pietrificata. Cosa starebbe insinuando questo qui?!
- Oh, guarda chi si rivede, lo sbruffone di prima! Mi dispiace informarti che sei stato tu a venire addosso a me e se non ti dispiace, ti potresti levare da dosso? Sai non sei ciò che si definisce un peso piuma!-
All'udire di queste parole si alza e, stranamente, mi tende la mano per aiutarmi a rialzarmi.
Una volta in piedi, di nuovo, noto con sommo dispiacere che tutti ci stanno fissando, compresa Cassy che sta per morire dalle risate, e anche che il mio frullato si è completamente sversato sul pavimento. Per mia fortuna, i miei vestiti si sono solo schizzati. Che culo. Dopo quest'attimo di smarrimento, vedo occhi blu fissarmi e istintivamente, in tono scazzato gli dico: - Hai bisogno di qualcosa che resti li impalato come uno stocafisso??- Lo vedo sorridere, un sorriso così bello da togliere il fiato, per poi dirmi, in tono pacato ma allo stesso tempo un po' innervosito: -Gradirei delle scuse per iniziare e per seconda cosa il tuo nome. -  
Detto ciò mi tende la mano destra. - Piacere Luca. - Io gli afferro la mano, dopo un momento di esitazione, e con una presa salda gli rispondo: -Piacere Sami. -  Faccio una breve pausa per poi continuare a parlare: - No sei tu che mi devi delle scuse. -
Detto ciò giro i tacchi e torno da Cassy, che si è guardata tutta la scena tra una risata e l'altra, che porge i suoi vivi complimenti per la mia figura di merda.
Scosso la testa e scoppio a riderle in faccia, consapevole che sono stata io ad andare a sbattere contro lui, e iniziamo a tornare a casa.



Ciao ragazze, ecco a voi il secondo capitolo,spero non ci siano errori, sono di fretta e non ho avuto il tempo di rileggerlo.
Mi farebbe molto piacere riceve i vostri pareri e consigli.
Baci 

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