The Phantom of the Opera

di Snow_Queen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Angelo della Musica ***
Capitolo 2: *** La Lira di Apollo ***



Capitolo 1
*** L'Angelo della Musica ***


 

Quando la Carlotta decise di andarsene e di non cantare più l’Annibale quella sera, gli unici a essere preoccupati, erano i nuovi proprietari dell’Opera. Ovunque si posasse il mio sguardo notavo solo visi sorridenti e gente che pagava le scommesse, oramai puntare su quando la grande Carlotta Giudicelli, la prima donna dell’Opéra Garnier, avrebbe minacciato di andar via, era una fonte di guadagno sicura.
-Elsa potrebbe cantare al suo posto...- la voce di Madame Giry mi fa trasalire.. come poteva pensare che potevo sostituire la Carlotta?
-Ha preso lezioni da un grande maestro coraggio cara mostra ai nuovi direttori le tue qualità- mi spronano.
-Coraggio dai!- Anna sembrava ancora più entusiasta.
-E ditemi cara come si chiama questo maestro?- il direttore vuole un nome che però non possiedo.
-Non conosco il suo nome.- ingoio a vuoto saliva che non ho.. non credevo di essere pronta per poter riuscire..
-Coraggio...- mi sprona Anna un ultima volta..
Un bel respiro profondo mi aiuta a stendere i nervi “Forza e coraggio fallo per lui..”
 
Pensami
Pensami mentre sei lontano ormai
Rammentami
Mi penserai prometti proverai
 
Mantengo i tempi, le note sono perfette, nulla stona, la mia voce è assolutamente perfetta. Lui ne sarà orgoglioso. Osservo il Maestro Reyer sembra molto sorpreso e soddisfatto anche lui, ciò non può che rendermi felice. Ciò che amavo di più al mondo era cantare, cantavo sempre accompagnata dal violino di mio padre, ma dopo la sua morte era raro che cantassi, finché una sera nella cappella dell’Opéra non sentì una voce, l’Angelo della Musica era arrivato da me, come promesso da papà sul suo letto di morte. Lui mi chiama in sogno, riesce a incantarmi con le sue note celestiali.
 
Se vedrai
Il vuoto fra di noi
la libertà respirerai
ma se sognerai d'amarmi
mi ritroverai
 
La sera era arrivata troppo in fretta per poter realizzare che sarei stata io a cantare nel ruolo di Elissa nell’Annibale. “Puoi farcela Elsa, hai studiato tanto per tutta la vita per arrivare a questo momento.
L’abito bianco da principessa mi dava un’aria solenne, con la mia carnagione chiara, i capelli biondo platino e gli occhi azzurri come il ghiaccio potevo quasi sembrare la fantomatica Regina delle Nevi.
 
Pensami
Pensami mentre io non dormirò
Tu pensami
Vorrei scordarti ma non potrò mai
 
Hans è proprio lì nel palco numero cinque, il palco destinato al fantasma, non deve avermi riconosciuto ma dopotutto è normale sono passati molti anni dall’ultima volta che ci siamo visti da piccoli potevamo definirci fidanzatini, veniva ad ascoltarmi cantare molto spesso. Lui però era un Visconte mentre io solo la figlia di un violinista svedese, non poteva esserci futuro tra di noi.
 
Rimpiangerai tutte le cose che
Tu non hai fatto insieme a me
ogni ora che vivrò io penserò a te
 
L’opera fu un successo, fui investita di fiori bianchi e dovettero scortarmi per farmi arrivare incolume al camerino della Giudicelli, che per quella sera era il mio.
-Sei stata bravissima mia cara, lui è molto fiero di te. - Madame Giry è l’unica a credere all’Angelo della Musica.
-La dolce Lottie pensava, mi piacciono di più le bambole, gli gnomi o le scarpette?-
Non credevo alle mie orecchie Hans... dopotutto quel tempo... lui davvero si ricordava ancora di me? E della storia che mio padre ci raccontava sempre?
-Hans... quel che amo di più disse la dolce Lottie è ascoltare l’angelo della musica che canta solo per me.-
-Sei stata fantastica sta sera... - mi stringe a se e non posso fare a meno di sorridere, era come se tutti quegli anni non fossero mai trascorsi. Mi sembra ieri quando noi due facevamo merenda in soffitta, erano i ricordi più preziosi che avevo.
-Hans mio padre mi ha mandato davvero l’angelo della musica!-
-Me ne sono reso conto, ora cambiati ti porto a cena fuori- sorride mentre mi da un bacio sulla guancia.
-Hans non posso l’angelo della musica è severo non vuole che esca-
-Oh andiamo non ti farò far tardi prima di mezzanotte saremo di nuovo qui Cenerentola- quel suo sorriso così sicuro mentre va via per un secondo mi fa davvero credere di poter andare con lui, ma so bene che non è così, io dovevo restare lì. Mi alzai e andai dietro al separé per cambiarmi, dovevo andare a letto presto dopotutto.
 
Quell'insolente damerino
Brama la tua gloria!
Sciocco viveur, adulatore!
Guasta la mia arte!
 
Una voce angelica riempì la stanza, sembrava nascere dalle pareti stesse del camerino, come se quell’eco, quel ritmo lontano, fosse cantato dalle pareti, ovunque ti voltassi riuscivi a sentire la voce melodiosa con la stessa intensità. Era lui, l’angelo della musica. Era tornato da me. Le candele si spensero all’unisono guidate da un vento nato dal nulla.
 
Tu non mi conosci
Vivo nell'oscurità
Guardati dentro lo specchio
Che io sono là...
 
Mi voltai d’istinto verso lo specchio ma vedevo solo la mia figura riflessa tant’è che chinai lo sguardo delusa, non c’era nessuno riflesso, ma quando rialzai il viso ecco che lo vidi, era alto e portava il viso coperto da una maschera, non sapevo perché la portasse, ma ero intenzionata a scoprirlo, come guidata da fili invisibili, mi avvicinai incantata allo specchio. Non sentii neppure la voce di Hans che mi chiamava dall’altra parte della porta, mi ero dimenticata anche di lui e dell’invito a cena che avevo rifiutato a prescindere.
 
Bramo la dolce mia musa,
Dammi la mano mia musa...
 
Tesi la mano verso lo specchio e fu come attraversarlo, l’angelo mi prese la mano e mi fece passare oltre raggiungendolo mi condusse per i sotterranei dell’Opéra, ero incantata, rapita da quella melodia.
 
Fantasma dell'Opera tu sei insieme a me
 
I cunicoli erano inquietati ma al suo fianco non notai neppure quelli, ero affascinata dall’Angelo della Musica. Camminammo per molto e a un certo punto mi fece salire a cavallo di uno stallone nero come la notte, scesi da cavallo solo una volta raggiunta la riva del lago, come se non comandassi il mio corpo salii sulla barca e iniziai a cantare. Cantai con quanta forza avevo in corpo, cantavo solo per lui.
 
Canta, mio Angelo della musica,
canta mio angelo.

Canta per me!
 
Quasi non mi resi conto del luogo in cui ci trovavamo, ero rapita da lui, dai suoi movimenti, dalla sua voce. Non mi aveva mai portato lì, o meglio, se è per questo, non si era mai fatto vedere, durante le nostre lezioni ero sempre sola nel camerino e la sua voce mi arrivava come se fossero le pareti a parlare.
 
Ti ho sentita
Era un palpito il canto tuo e ho voluto portarti con me.
Ho voluto te qui per cantarmi così
le mie note, mia musa.
 
Erano anni oramai che l’Angelo della Musica m’impartiva lezioni, ero sempre puntuale e non potevo desiderare di meglio, Angelo che mio padre aveva promesso di mandarmi ora era lì con me. Dopo la sua morte, non riuscivo più a mettere il cuore nelle canzoni che cantavo, ma lui era riuscito a ridare vita al mio essere, mi aveva insegnato a mettere l’anima nella mia arte.
In sogno molte volte provai a immaginare il suo aspetto, ma la realtà era diversa dalla mia fantasia, ciò che credevo essere un angelo, era in realtà un uomo misterioso che nascondeva il suo viso dietro una maschera bianca, quando tolse il mantello nero che indossava, notai che aveva un fisico asciutto, poteva sembrare ancora più alto di ciò che era in realtà, era più alto di me di una spalla o due. I capelli ricordavano delle fiamme vive e alla luce delle poche candele, che illuminavano la stanza, donavano ai suoi capelli uno strano colore azzurrino. L’angelo cantava per me e più cantava più mi perdevo per l’ennesima volta, mi guidò per quella che era la sua casa, svenni alla vista di una mia perfetta riproduzione che indossava un meraviglioso abito da sposa.
 
Dammi, ama, prendi ogni carezza
Resteremo qui, lascia nascere così
Quell'immagine d'amore che tu vuoi
Può tutto questa musica per noi
 
Evochi, mia musa, se lo vuoi
Sempre immensa musica per noi
 
Lontano da noi nei dormitori, le ballerine non dormivano, Joseph Buquet le terrorizzava raccontandogli storie sul Fantasma che da tre anni terrorizzava l’Opèra. Raccontava di come avesse visto un teschio indossare un frac e andare in giro senza fare rumore.
 
Un mezzo buco fa da naso e niente più
Aprite gli occhi attente a voi
O finirete prese al cappio suo laggiù!
 
«E’ prodigiosamente magro e il suo frac volteggia sopra una impalcatura scheletrica. I suoi occhi sono così profondi che le pupille, immobili, non si distinguono bene. Insomma, si vedono soltanto due grandi buchi neri come nei crani dei morti.» Era così che il macchinista descriveva il fantasma dell’Opera, il tenente dei pompieri invece, Papin, lo descriveva come un cranio di fuoco puro che vagava senza meta. Una testa di fuoco senza corpo.
 
Una barca galleggiava, e poi candele, oscurità
E nella barca c'era lui...
 
Al mio risveglio mi ritrovo stesa in un letto a forma di cigno nero, su lenzuola di seta scarlatte, intorno al letto delle tende di pizzo nere, poco distante un carillon suona una melodia familiare accompagnata dal suono dei cimbali. “L’Angelo della Musica è qui..” chiudo meglio la vestaglia di seta bianca e mi alzo osservandomi intorno, come se tutto quello non fosse altro che uno strano sogno, e poi lo vedo..  è seduto all’organo intento a comporre.. le candele che illuminavano la grotta creando una strana magia, perché nascondeva il suo viso? Volevo vederlo. La curiosità è donna e io avevo atteso anni di poter essere così vicina a lui.. Mi avvicino piano e mi fermo dietro di lui, l’opera che sta componendo è davvero meravigliosa, l’Angelo mi osserva con un vago sorriso e poggia il capo contro di me rilassandosi.. non resisto e mentre gli carezzo il viso gli sfilo la maschera.
 
Donna! Pericolosa Pandora!
Tu sei un demonio... giusto per vedermi così!
 
Non avrei mai dovuto togliergli la maschera, ciò che credevo un angelo era un mostro, il viso era allungato e la pelle aveva un colore grigiastro, infine i capelli erano davvero fiamme che da blu divennero rosse, mi spinse facendomi cadere a terra, ero terrorizzata eppure non riuscivo a staccare gli occhi da lui. Sembrava agitato, spaventato, come un cucciolo separato dalla madre.
-Perché hai dovuto essere così curiosa!- le sue grida sono capaci di ghiacciarmi il sangue nelle vene.
-Io.. Io volevo soltanto vedere com’eravate.- le parole escono quasi per miracolo dalle mie labbra e non riescono a nascondere la paura che sento..
 
Se l'angoscia tua fai diventare affetto poi
poi dietro al mostro
tu vedrai un cuore che sembra il mio
ma dentro sé vuole amare
dentro sé, dentro sé...
 
-Come potresti mai amarmi ora che hai visto come sono realmente?-
Quelle parole furono pronunciate velocemente, ma non abbastanza per non farmi capire l’infinita tristezza che vi nascondevano  dietro. Si definiva un mostro e voleva essere amato, e aveva scelto lei, per compensare l’amore che, forse, non aveva mai avuto in vita sua. Rindossò velocemente la maschera e mi aiutò ad alzarmi da terra, dove mi aveva scaraventato.
–Come potete dire questo? Io, canto soltanto per voi!-
Il mio cuore perse un battito nel vedere quegli occhi gialli scrutarmi nel profondo della mia anima. Sembravano interrogarmi.
-Dovrete essere stanca, è ora che vi riporti indietro, quei due stolti che dirigono il mio teatro ti cercheranno come pazzi-
-Sta sera ho dato la mia anima sul palco solo per voi..-
-La tua anima è così bella bimba mia.. questa sera anche gli angeli hanno pianto..-
-Posso avere l’ardire di chiedere il vostro nome?-
I miei occhi erano fermi nei suoi, in quella specie d’incanto che la musica aveva creato. Non avevo paura, solo un vago timore.
-Oh Elsa..- l’angelo si avvicinò di nuovo a me e mi prese le mani portandosele alle labbra per baciarne i palmi.
-Potete chiamarmi..Ade..-
 

 
 
 
--FINE PRIMA PARTE--
 
 

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Capitolo 2
*** La Lira di Apollo ***




Scandalo dopo il gran galà
dice "Scandalo! Fugge via la star"
Chiedono dietro cosa c'è
Tutti dicono che sia solo un bluff!
Non c'è più fortuna qui
per Carlotta o per Christine**
 
 
I giorni passarono e io continuavo a prendere lezioni dall’Angelo della Musica, mi aveva rivelato il suo nome ma non riuscivo a pronunciarlo neanche nei miei pensieri, dopo quella sera molti artisti abbandonarono l’Opèra, l’unica invece che, stranamente, non ritornava era lei, la Giudicelli, sarebbe bastato che leggesse le intestazioni dei giornali invece e sarebbe tornata di corsa a riprendersi il suo posto di Prima Donna.
-Andrè più c’è scandalo, più i biglietti vanno a ruba!-
-Firmin mio caro ma senza artisti come si mettono in scena gli spettacoli?!- il direttore tirò fuori dalla tasca una missiva dai bordi neri e la ceralacca scarlatta.
-Hai anche tu una di quelle?- chiese Firmin notando la lettera.
-“Mio caro Andrè sono certo che avrete notato il successo di Mademoiselle Elsa, credo che sia ora di far eclissare la Carlotta per far si che questo nuovo sole possa sorgere con la nuova alba...” E’ inaudito!-
-Ah ti è andata bene senti cosa c’è scritto nella mia: Caro Firmin ti ricordo che da quando siete diventati i nuovi cosiddetti proprietari, non mi avete mai pagato, sarebbe gradito un assegno prima della prossima mensilità, odio i ritardi” Ma chi è che si burla alle nostre spalle!-
Fu in quel momento che Hans entrò d’improvviso a teatro –Dov’è lei?!- chiese ai due direttori che lo guardavano con stupore.
-Chi Carlotta?-
-Elsa! Chi se ne frega della Carlotta!- sbottò il mecenate salendo le scale per raggiungerli.
-Non lo sappiamo è sparita, andata dissolta!- risposero gli impresari in coro.
-Mi avete scritto voi questa? “Non temete per Elsa, l'Angelo della Musica la tiene sotto le sue ali. Non tentate mai più di rivederla..”  che scherzo è mai questo!-
Le  porte del teatro si spalancarono all’improvviso entrarono una decina di persone guidate dalle Giudicelli.
-Dov’è il mecenate! Come si siete permesso Visconte o meno di scrivermi una lettera simile!-  la diva sembrava veramente arrabbiata questa volta.
-Io non ho scritto nulla- provò a difendersi Hans.
-Oh allora se non mi avete scritto voi questa chi è stato!- disse sbattendogli in faccia il foglietto che il visconte prese tra le sue mani per poi leggere ad alta voce  - I vostri giorni all'Opera populaire sono contati. Mademoiselle Elsa canterà in vece vostra questa sera. Preparatevi a una grande disgrazia se proverete a cantare al suo posto-
-Oh ora basta si parla troppo di Elsa!- gli impresari erano oramai esasperati ma furono interrotti ancora.
-Elsa è tornata ma deve riposare..- era Madame Giry seguita da Anna.. –Lui vuole che canti nel ruolo della Contessa e che la Carlotta sia il paggio muto..- disse porgendogli la missiva del Fantasma dell’Opera..
 
Assisterò allo spettacolo dal mio solito posto nel palco 5 che deve essere tenuto libero per me.
Se questi ordini dovessero venire disattesi
si verificherà una catastrofe al di là della vostra immaginazione.
Rimango, signori, il vostro umile servo.
F.O.
 
-Ahah! Lo sapevo questo è un complotto di Elsa e del suo amante il Visconte!- la Carlotta spinse tutti per poter passare, dirigendosi così verso il suo camerino.
-Questa sera, parola mia Elsa non canterà! Sarete voi a cantare Madame!- esordì fermando così i preparativi delle valigie della Giudicelli.
-Non canterà?- chiese con fare civettuolo Carlotta.
-No Elsa non canterà!- conclusero riempiendo di doni la diva viziata.
- Sappiate che se vuole nessuno si salverà, cosa accadrà ora?- Madame Giry parlava tra se e se piuttosto che con gli impresari.
-Lui sa già tutto questo non gli piacerà..- concordò, con Madame Giry, Anna.
-Volete dire che non preferite l’Angelo?- chiese ancora la Carlotta.
-No signora, preferiamo voi e il pubblico è voi che vuole..-
Prepararono così la Carlotta per il ruolo della Contessa e me per il ruolo del paggio muto Serafino.. ma per tutto il teatro oramai si avvertiva una strana ombra aggirarsi per i corridoi e i foyer. I macchinisti su per i soppalchi camminavano sempre in gruppo e con un braccio davanti al viso. Era una raccomandazione che Madame Giry non si stancava mai di ripetere.
Serafino, orsù ritorna in te
non puoi parlar
ma baciami il mio sposo non c'è!
 
Non riuscimmo ad andare oltre la prima scena, lui era lì, e non era per niente contento.
-Non avevo dato ordine che il palco numero 5 dovesse rimanere a mia disposizione?-
Dietro le quinte e sul palco stesso l’inferno era salito sulla terra, il caos dilagava.
-E’ lui..- Madame Giry aveva ragione.. lui non sarebbe rimasto a guardare.
-La tua parte è muta rospo!- gracchiò la Giudicelli sentendo il piccolo commento di Elsa, con arie da bambina viziata si allontanò dal palco e quando ritornò diede ordine di ricominciare l’aria d’accapo.
-Serafino, orsù ritorna in te, non puoi parlar ma baciami il mio..- ciò che uscì dalle labbra della Diva non fu una nota, non fu musica, fu il gracchiare di un rospo.. ci provò e riprovò ma oramai tutti nell’Opera sapevano che il fantasma dell’Opera aveva mantenuto la sua promessa..
-Ci scusiamo per l’inconveniente l’opera ricomincerà tra pochi minuti e..- Messieur Firmin aprì il sipario e mi tirò fuori mostrandomi al pubblico.. -..e Elsa vestirà i panni della Contessa.. nel mentre godetevi il balletto della terza scena- annunciò scappando dietro il sipario. Dietro le quinte oramai non si comprendeva più nulla, i ballerini correvano da tutte le parti per prepararsi al ballo fuori programma, i cantanti spiavano la Giudicelli che non riusciva più a cantare e i proprietari pregavano che tutto andasse secondo i piani, ma oramai tutti erano convinti di una cosa.. la vendetta del fantasma non era ancora compiuta.
In alto, al terzo soppalco qualcosa si stava aggirando leggero come il vento, Joseph Boquet correva spaventato sperando di riuscire a salvarsi, salvarsi da cosa? Da lui.. fu un attimo e quando il sipario si riaprì e le ballerine iniziarono a ballare il suo corpo iniziò a ballonzolare appeso ad una corda.. impiccato.
Grida, schiamazzi, paura, in una parola: Caos. Iniziarono tutti a fuggire dal teatro e molti ballerini e cantanti dichiararono un licenziamento immediato, ma in lontananza, lontano dalle grida, degli schiamazzi e dalle voci isteriche, su in alto vicino al cielo qualcun altro tremava sconvolta.
-E’ stato lui.. so che non ci credi ma è così è stato lui ti dico!-
-Lui chi Elsa? Stai vaneggiando, parli della morte di quell’uomo? Non era un suicidio?-
-No, Hans no! E’ stato lui, tu non sei al sicuro qui, non sei al sicuro con me-
-Elsa calmati stai tremando tieni metti questo..- mi disse con dolcezza poggiandomi il suo mantello sulle spalle, lo avevo letteralmente rapito e trascinato sul tetto, lui non arrivava mai così in alto, lontano da tutto e tutti, spero davvero che lì saremmo potuti essere al sicuro, come in quei giorni in cui gli facevo da guida per il teatro salendo sempre più in alto, lontano dal fantasma.
-Elsa, tutti voi credete a questo fantomatico fantasma ma non è altro che un ombra, uno stupido scherzo di qualche macchinista, forse Boquet stesso l’avrà inventato e chi lo sa magari è il motivo per cui è stato ucciso-
-No Hans non capisci io l’ho visto, io so cosa c’è dietro la maschera tu non puoi capire, potrebbe uccidere anche te perché non lo capisci?! Ricorda che il Fantasma ha ucciso già e lo rifarà-
 
Io l'ho visto, nel suo mondo di tenebre
e le luci del giorno laggù sono rare, rare
 
Dovevo immaginare che non sarei mai riuscita a fuggire da tutto, lui era lì, dietro la Lira di Apollo e stava ascoltando tutto, se l’avessi saputo tante cose non sarebbero accadute, tante vite non sarebbero state spezzate.
-Elsa, non devi avere paura di un ombra. Quando il sole sarà sorto essa si dissolverà nel nulla, vieni via con me..-
-Cosa?- dovevo aver sentito male, era certo.
-Vieni via con me, non avere paura fino a che saremo insieme non dovrai avere paura di nessuna ombra, confida soltanto in me.-
Perché nessuno capisce ciò che sto tentando di dire, nessuno ascolta, sentono soltanto senza capire davvero quali siano le parole che sto pronunciando.
-Hans.. io..-
-Non preoccuparti andrà tutto bene..- sorride e mi stringe tra le braccia e mi poggia un casto bacio sulle labbra ma mi scosto il prima possibile. Non volevo questo. Non doveva andare così.
 
Eri la musa,
luce al canto mio
e tu, tu vuoi ingannarmi
tradirmi, rinnegarmi
Lui t'amò nel canto
io te lo donai..
Punirò quel che hai osato tu,
niente il Fantasma chiede più!
Chiedo soltanto a Dio
che il dolore non mi sia indifferente
che l'arida morte non mi colga
vuota e sola, senza aver fatto abbastanza

 
 
--FINE SECONDA PARTE--
 
 

 

  //Salve non ho potuto postare prima per vari problemi spero che la seconda parte vi piaccia come la prima ciau//

*Christine: Avrei dovuto scrivere Elsa ma non ho voluto modificare il testo originale scusate

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