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Lista capitoli: Capitolo 1: *** No place like ... ehm ... Hong Kong? *** Capitolo 2: *** The worst pies in ... uh ... New York?Ovvero: il signor Babber torna a casa. *** Capitolo 3: *** Poor judge. Ovvero: se ti affidassero la figlia di un idiota. *** Capitolo 4: *** My shuished friend. Ovvero: quando non trovi un sinonimo della parola “scivoloso” in inglese che ti soddisfi di più di “slippery”. *** Capitolo 5: *** Green shoes and linnet bag. Ovvero: se la ragazza a cui badi è convinta di essere prigioniera. *** Capitolo 6: *** Oh no, Johanna! Ovvero: se ti innamori di una scema cui piace l’alta moda e sei precario da fare schifo. *** Capitolo 7: *** Pirelli’s miracle drinks. Ovvero: quando Sweeney va al mercato. *** Capitolo 8: *** The no contest. Ovvero: dimmi cosa bevi, ti dirò che sei un idiota. *** Capitolo 9: *** Wait, idiot, the doctor’s coming. Ovvero: quando la Lovett propose una camicia di forza. *** Capitolo 10: *** La morte del signor Pirelli. Ovvero: guarda prima di attraversare la strada. *** Capitolo 11: *** I found Anthony Hope! Ovvero: quando il giudice va a radersi. *** Capitolo 12: *** Silly women. Ovvero: il nascondiglio di Anthony Hope. *** Capitolo 13: *** Epiphany! Ovvero: la befana non vi è mai sembrata più inquietante! *** Capitolo 14: *** Digressione. Ovvero: come diavolo c’è finito Anthony a Bedlam? ***
Capitolo 1 *** No place like ... ehm ... Hong Kong? ***
E se Sweeney
Todd fosse un completo imbecille?
NOTA IMPORTANTE: QUESTA
FANFIC NON INTENDE OFFENDERE TUTTI COLORO CHE ADORANO SMISURATAMENTE SWEENEY
TODD, ANCHE PERCHE’ L’AUTRICE E’ UNA DI ESSI. GRAZIE
PER L’ASCOLTO. COMMENTATE SE LA COSA NON VI PIACE O VI DISTURBA. MA ANCHE SE VI PIACE,
SIA CHIARO!
Sweeney Todd, il diabolicamente scemo barbiere di Fleet Street
No place like …ehm… Hong Kong?
Una nave entra nel porto di Londra, aprendo
le nebbie e i fumi malsani con un notevole effetto scenico.
Sopra di essa un giovane e prestante marinaio
contempla con gioia la capitale. La felicità di trovarsi in sì pittoresco loco
lo trascina al punto di farlo cantare per la felicità.
“I have sailed the world
beheld its wonders
from the Dardinells,
to the mountains of Peru,
But there's no place like London!“
“No ther’s no place like Paris!”
L’uomo che ha parlato e ha appena sovrapposto
il suo affascinante primo piano a quello del povero Anthony Hope,
tra l’altro sbagliando la battuta, è un naufrago, si chiamare Sweeney Todd. Ma tutti a bordo lo conoscono come D.S, ovvero Demenza Senile.
“Mister Todd, non avete sentito bene, ho
detto Londra.”
Sweeney lo ignora.
“You are young
Life has been kind to you”
Fa una pausa teatrale.
“ Youwilllearn…”
Il signor Todd avanza qualche passo sul ponte
della nave.
Sembra profondamente assorto da melanconici
pensieri.
“There's a whole in the world like a great black pit
and the vermin of the world inhabit it
and its morals aren't worth what a pin can spit
and it goes by the name of Tokyo.”
“Londra!!! Siamo a
Londra!!! Lo vedi il Big Bang, il ponte che si alza per far passare le navi?!?
Londra!!!”
Il signor Todd
sembra non aver sentito nulla perché continua pieno di risentimento e pathos.
“At the top of the
hole sit the privileged few
Making mock of the vermin in the lonely zoo
turning beauty to filth and greed...
I too have sailed the world and seen its wonders,
for the cruelty of men is as wonderous as Peru
but there's no place like Berlin!”
Anthony comincia a
prendere a testate l’albero maestro.
Infine sbarcati al
porto di Rom…ehm!
Londra, i marinai cominciano a scaricare il carico per poi salutarsi andare
verso nuove avventure.
Sull’uscita
del porto rimangono Sweeney Todd e Anthony Hope, con la testa fasciata.
“Signor Hope va tutto bene?” Sweeney
guarda con apprensione la fasciatura del marinaio.
“Benone, ma mi
avete rubato la battuta, signore.”
“Oh, me ne
dispiaccio.”
“Si figuri.”
“Imploro il tuo
perdono, Anthony, e già che andiamo implorando, anche la tua indulgenza. La mia
mante è niente affatto serena.”
“Si dice mente signore,
non mante.”
“Come scusa?”
“Lasciamo perdere,
diceva?”
“Dunque, dicevo … In queste strade a me un tempo note avverto come…
puzze.”
Anthony lo guarda
malissimo.
“E anche spettri.”
“Spettri?”
“Spettri.”
“Ma proprio
spettri?”
“Anthony!”
“Scusi, signor
Todd”
“Dicevo … e-ehm!
There was a barber and his wife
and she was beautiful...
a very veryveryvery foolish barber and his wife.
She was his reason and his life...
and she was beautiful, and she was virtuous.
And he was stupid.
There was another man who saw
that she was beautiful...
A biased vulture of the law
who, with a gesture of his claw
removed the barber from his plate!
And there was nothing but to wait!
And she will fall!
So soft!
So young!
So lost and oh so beautiful! “
Anthony è molto
impressionato dal racconto del Signor Todd. In quel momento sì solenne egli si
vergogna quasi di far parte di una fanfic sì insignificante
…Sweeney Todd in
fondo non è che un povero uomo che ha sofferto le pene dell’inferno e ora spera
solo di ritrovare sua moglie e sua figlia Johanna,
non è affatto un’idiota malato di demenza senile.
“E la donna,
Signore? Ha ceduto?”
Sweeney si volta verso di
lui e lo guarda assorto.
“Anthony,
perbacco, ma di che stai parlando?”
Anthony è molto
deluso.
“Ci rivedremo, mio
demente amico?”
Sweeney riprende un’aria
cupa e si gira verso i vicoli di Barcell… ehm! Londra.
“ Oh, thatwasmanyyears
ago …”
“Signore questa
battuta doveva averla già detta prima, ormai temo non se ne faccia nulla.”
“Oh! Beh, potrai
trovarmi se vorrai all’incrocio della 5th Avenue, probabilmente.”
Capitolo 2 *** The worst pies in ... uh ... New York?Ovvero: il signor Babber torna a casa. ***
Grazie mille per
aver commentato, gente, e per non avermi linciato per aver considerato la possibilità
di un barbiere completamente scemo!!!
@nellie84:mi fa
piacere! Grazie per aver commentato e stai tranquilla!!! Ho fatto sì che solo
il barbiere e la sua progenie, ovvero Johanna,
fossero degli idioti! NellieLovett
è solo una povera panettiera alle prese con un completo imbecille …
@Dogma: grazie mille! Sono
quelli come te che mi fanno venire voglia di continuare a scrivere queste fanfic demenziali!!
Ordunque: avevamo lasciato
Sweeney al porto in procinto di trovare la strada di
casa …
The worstpies in … uh … New York?
Ovvero: il signor Babber torna a casa.
Il signor Todd
prosegue per la sua strada, canticchiando in tono tetro. La città non è
cambiata in tutti quegli anni d’esilio.
Mendicanti agli
angoli delle strade, prostitute, ladri, fumi malsani … e neanche una svendita di stivali.
E finalmente
giunge in Fleet Street. La sua casa. Un’unica stanza
con un enorme vetrata decisamente fotogenica.
Ma prima di salire
e riprendere possesso della sua vecchia vita deve fermarsi all’emporio, dove,
anni fa, vivevano una coppia di panettieri.
Entrando la porta
emette l’immancabile cigolio che non promette nulla di buono.
Dietro al bancone
una donna, china sul suo lavoro, taglia del burro a ritmo di musica.
Dal momento che
niente lo spaventa più dei mattarelli, e la sconosciuta ne ha uno enorme a
portata di mano, Sweeney decide di darsela a gambe.
Ma è troppo tardi:
lei lo ha visto. Poggia il coltello da macellaio, lo fa sedere, gli canticchia
la sua desolante situazione finanziaria e infine gli serve un pasticcio, a dir
suo disgustoso, pregandolo di non assaggiarlo perché l’ultimo che l’ha fatto è
morto.
Ovviamente lui
afferra il significato dell’avvertimento e le fa cenno di ok, riconoscendo nei
suoi modi la signora Lovett i cui pasticci gli
avevano sempre fatto cagare.
La signora Lovett dal canto suo riprende a cantare, narrandogli di
come la concorrenza l’abbia ridotta alla fame. Alla parola fame però, lo
stomaco di Sweeney protesta violentemente ed egli,
quasi involontariamente da un morso al pasticcio.
Grave errore.
Il signor Sweeney Todd passa le seguenti tre ore e mezza a vomitare
copiosamente nei catini che NellieLovett gli passa per non sporcare ulteriormente quella
squallida topaia.
Esauriti i conati
di vomito, Sweeney cerca di darsi un contegno, ma lo
stomaco protesta ancora.
“Signora Lovett?”
“Dica.”
“Mi darebbe un
altro pasticcio?”
… diverse ore di
vomito dopo …
La signora Lovett lo osserva con attenzione, mentre il povero Sweeney, ormai pallido come la morte, chiede di perdonarlo
per aver macchiato la moquette.
“Così siete voi”
sospira la panettiera ”Benjamin Babber.”
Immediatamente Sweeney s’incupisce.
“Come avete fatto
a riconoscermi?”
“Siete l’unico
idiota di mia conoscenza capace di vomitare per tre ore e mezza di seguito,
signor Babber.”
“Capisco siete
follemente innamorata di me e i miei tratti vi sono cari quanto la luce del
sole, per questo motivo non li avete dimenticati, dico bene?”
“Non avete capito
niente come al solito, signor Babber. Ho sempre
pensato che aveste qualche problema di udito.”
“Avete sempre
avuto un debole per me lo so, ma io sono fedele a mia moglie. A proposito dov’è
Lucy?”
“Vostra moglie è
impazzita di gioia quando ha saputo che eravate imprigionato a vita, ha mollato
la bambina a quel vecchio sfigato del giudice Turpin
ed è andata a giocare tutti i suoi averi al casinò. Purtroppo ha perso tutto ed
è costretta a mendicare per sopravvivere. Eccola là davanti, vedete?”
La signora Lovett indica una donna che fa l’elemosina sul bordo di una
strada. Lucy la vede e la saluta con la mano.
“Oh, triste
fato!!! Quel porco del giudice Turpin ha violentato
mia moglie che poi si è suicidata e, non contento di ciò, ha preso in custodia
mia figlia, adottandola come fosse sua???”
“No, ascoltate
attentamente, signore: nessuno ha violentato vostra moglie.”
“No, vi prego non
raccontatemi i particolari della tragedia!!! So bene che nessuno di quei
malvagi ebbe pietà della mia povera dolce Lucy!!!”
“Signor Babber?”
“Si?”
“Ripeta insieme a
me: terrazzo.”
“Ombrello.”
“No, senta deve
ripetere esattamente quello che dico io, è chiaro?”
“Ma certo.”
“Bene, ascolti
attentamente e ripeta questa parola: sedia.”
“Formaggio.”
Miss Lovett fissa disperata il povero Benjamin Babber.
“Bene, signor Babber… “
“Nessun Babber! Quell’uomo è morto. C’è solo Todd adesso. Sweeney Todd. Colui che avrà la sua vendetta e troverà una
svendita di stivali a …ehr… in questa
maledetta città, insomma!”
Capitolo 3 *** Poor judge. Ovvero: se ti affidassero la figlia di un idiota. ***
Grazie per aver
commentato!
@nellie_89:diabolicamente
scemo, cara … ma, come dice la
mitica Lovett “the worstisyetto
come, poor me!”
@dogma:o no, non ti
preoccupare; nessuno raggiunge le vette di demenza di Babber,
o come ora sono costretta a chiamarlo, Todd. Tranne, ovviamente la sua
figlioletta, nelle cui vene scorre purissima la scemenza … per cui Turpin è
mediamente intelligente!
@yuko_chan:Grazie!!!
Fa sempre piacere sentirselo dire! Oddio! Ma che bello Toddo!!!
Anche se ormai per me lui è Benjamin Babber!!!
Dunque: avevamo
lasciato la povera Lovett alle prese con quel demente
di SweeneyToddo… ehm! Todd.
“Bene: ora sedetevi
signor Todd e scaldatevi le ossa con un po’ di gin, che tanto nella sua testa
bacata può solo migliorare le cose. Statemi a sentire, perché vi narrerò la
vera storia della vostra prigionia.
There was a barber
and his wife”
Dal nulla
compaiono dei fotogrammi della vita felice e spensierata dei coniugi Babber.
“Signora Lovett?”
“Non interrompere
quando canto, idiota! Che vuoi?”
“Posso prendere
dei popcorn?”
“No.”
Sweeney sprofonda nella
poltrona molto deluso.
“Dunque” riprende Nellie”e-ehm …
There was a barber
and his wife
And he was stupid
A proper idiot with
the knife
Luckily, they
transported him for life
And hewasstupid
…Babber era il suo
nome. Benjamin Babber.”
“Sono io!” Esclama
Todd tutto emozionato. Nellie lo guarda malissimo.
“Cioè … qual’era la sua colpa?”
“All’inizio niente
di così grave: il giudice Turpin, di natura preciso e
ligio al dovere, vedendo che voi avevate colto una margherita dal mercato dei
fiori per vostra figlia, senza pagarla, vi aveva assegnato una piccola multa. Ma
la stessa mattina trovò il vostro carro in doppia fila e giudicò opportuno
chiamarvi in tribunale. Restò molto impressionato dal vostro essere idiota: si
convinse che tale idiozia non dovesse diffondersi ulteriormente per le strade
di questa città e per questo vi rinchiuse a vita.
Rimaneva però un
erede della vostra innata scemenza: Johanna. E
siccome il giudice era una persona buona e caritatevole, propose a vostra
moglie di aiutarla a crescere la bimba. Inutile dire che Lucy ne approfittò per
mollargli la marmocchia e darsi alla pazza gioia.
Povera donna c’era
da compatirla con un marito come voi…”
Il signor Todd
sembra riflettere.
“So bene di essere
stato accusato per una falsa accusa, signora.”
“No, non avete
capito: il vostro carro …”
“NON ERA IN DOPPIA
FILA!!!”
“D’accordo, è
inutile … mi ascolti attentamente la prego e, se Dio
vorrà, forse per la prima volta in vita sua capirà qualcosa.
He had her wife, you
see
Pretty little thing
Tired of is idiot
husband, you see
Poor judge!
Poor judge!
There was a judge,
you see!
Straight executor of
the law
Very good and kind
Everything was clear
in his mind
Poor fool!
And the worst is yet
to come, poor judge!
He wanted help this
poor women
Poor judge!
Poor judge!
He gave to her money
for the child
Poor judge!
Poor judge!
The money never come
back again
The women left her
child, that night!
Just in front of his
house, that night!
Poor fool!
And now he have on
his self
this idiot teenager, ah well!,
you see, you know but
probably
you don’t understand,
Mister Todd!”
Ma purtroppo il
signor Todd non aveva sentito nulla di questa splendida improvvisazione perché
si era profondamente addormentato sulla poltrona.
“Mister Todd,
avete capito?” chiede la signora Lovett piuttosto
soddisfatta di sé, per la sua esecuzione.
Capitolo 4 *** My shuished friend. Ovvero: quando non trovi un sinonimo della parola “scivoloso” in inglese che ti soddisfi di più di “slippery”. ***
Grazie mille per
aver commentato!!! La mia Nellie lo apprezza molto!!!
@yuko_chan: ti
ringrazio tantissimo perché mi segui in modo sì appassionato e perché hai
convinto un’altra povera lettrice a commentare!!!(come hai fatto? L’hai
minacciata con un arma da fuoco?)
@AshleySnape: mi spiace di averti fregato l’idea… avevi pensato
anche tu a uno Sweeney completamente scemo?
@nellie89:Babber:- Non era in doppia fila!!!- ok, adesso stai buono…
mamma mia, che seccatura badare a un personaggio così scemo! Guarda che ti
cancello, eh!!! Babber:- NUOOOOO!!!- ecco bravo
rintanati nell’angolino!
@CipollottaPunk: pover’uomo,
nevvero? Cmq sono lusingata del fatto che tu, anima caritatevole, abbia deciso
di commentare!!! Anche se probabilmente sotto la minaccia di una morte atroce
da parte di yuko_chan, ma non importa!!! Continua a
commentare e soprattutto a seguire la storia del diabolicamente scemo barbiere
di Fleet Street!!!
Ordunque: avevamo lasciato
la nostra povero NellieLovett
alle prese con uno Sweeney Todd decisamente duro di
comprendonio …
Myshuished friend. Ovvero: quando non trovi un sinonimo della
parola “scivoloso” in inglese che ti soddisfi di più di “slippery”.
“SIGNOR TODD!”
urla esasperata NellieLovett
svegliando di soprassalto il dormiente Sweeney.
“Ahg! Ma che …? Uh! Devo essermi
assopito!”
La signora Lovett comincia a singhiozzare sommessamente.
“Via, via! So che
la mia non è una delle storie più felici del mondo! Ma si faccia coraggio: ora
ci sono io, no?”
Nellie piange più forte
di prima.
“Sia buona signora
… segua il copione e mi conduca di sopra, su!”
La panettiera
annuisce e asciugandosi le lacrime fa cenno di seguirla.
Conduce il nostro Sweeney alla sua vecchia dimora, dove, ora, la muffa e la polvere
spadroneggiano in ogni angolo.
Sweeney si blocca sulla
porta, spaesato. Sicuramente la visione della sua vecchia casa gli porta alla
mente ricordi troppo toccanti per muovere un passo.
“ … dove mi trovo?” mormora con sguardo vacuo.
“Credo che gli anni
non le abbiano giovato, signore: pare che alla sua già elevata senilità si sia
aggiunto anche un principio di Alzaimer. Siamo a casa
sua: e qui” la signora Lovett indica un asse “c’è
qualcosa che la interesserà senz’altro.”
Nellie si china
sull’asse e la rimuove estraendone una scatola di cartone con su scritto in
pennarello indelebile “CASOMAI TORNI L’IDIOTA”.
“Ecco qua.” Gli
porge la scatola.
Lui la afferra con
mani tremanti dall’emozione.
“Quando vennero
per sequestrare i mobili e la proprietà a vostra moglie io li vendetti tutti.
Tranne uno.”
“Che bel
pensiero.”
“Si figuri.”
Sweeney apre la scatola,
e comincia un’inquietante musichetta in sottofondo.
“Oh, sì” mormora
il barbiere afferrando il suo ultimo rasoio “mi ricordo di te, amico …
This is my friend
See how he glissen
How he smile
In the light
My friend!
My shuished friend!”
In quella il
rasoio sfugge di mano a Sweeney che lo afferra con
l’altra mano. La signora Lovett lo fissa come si
potrebbe fissare una scimmia a cui sfugge la banana di mano.
“La parola shuished non esiste, mister Todd …”
Ma lui la ignora,
si alza e continua a cantare.
“Speakto me friend!”
Il rasoio gli
sfugge di nuovo di mano.
“Stay ferm
my friend!”
“Ma no! Non può dire stay ferm!!! Dove crede di
essere!?!?!” esclama Nellie scandalizzata dal suo
essere sgrammaticato, ma lui, come sempre, la ignora.
“I know, I know,
you stay alone,
without friends
all this years!
Like me, my friend!
You were treat like a
stupid
all this years!
Like me, my friends!
Well I come home
To find you waiting
me!!!”
Mentre Sweeney canta il rasoio continua a sfuggirgli di mano, come
a dire “Ma sei scemo, io come te?” oppure “Questa è eccessiva confidenza!”, e
quando il barbiere dichiara di essere tornato a casa si ode un forte sospiro
levarsi sia dall’amico sguisciante che dalla povera
signora Lovett.
“Hoooome…
And we’re together …
Even if you are shuished…
Won’t we?”
Sweeney fa una pausa
teatrale e si unisce anche la signora Lovett,
formando un simpatico duetto.
“You are completely
mad my friend …”
“My shuished friend!”
“You should go
toa hospital …”
“Come let me hold
you!”
“You aren’t able nor
to hold you razor …”
“Stay ferm my friend!”
“And you don’t know
English language, mister Todd …”
“Now I can hold you,
my shuished friend!”
“You are idiot and
you never listen to me …”
“I fell warm in my
hand!”
“If you fell it’s
because you’re near the stove, mister …”
“My friend!”
“I always knew that you
are stupid but I never think so much …”
“Myshuished
friend!!!”
Sweeney si volta e torna
a inginocchiarsi davanti alla finestra.
“Now rest my friend.”
“If only you could
understand me, Mister Todd…”
“Soon I’ll unfold
you,”
“Listen please! Judge
Turpin is innocence and your wife is still alive!!!”
“Soon you will know
splendors …”
“Soon you’ll know a
doctor …”
“You never have
dreamt…”
“Yes, you’ll spend
into hospital …”
“…all your day!”
“… all your day!”
“My shuished friend!”
“I’ll find a way to
get rid of you …”
“Still now you
shine!”
“And you’ll never
come back again!”
“Was merely sliver!”
“Oh, Mr T… maybe I’ll miss you…”
“Friend!
You shall drip
rubies!”
“No, sure I won’t
miss you …”
“You’ll soon drip
precious… Rubies …”
Il barbiere
osserva affascinato il suo ultimo rasoio mentre, nel frattempo NellieLovett decide di avere di
meglio da fare che badare a un’idiota del suo calibro, e se ne va. Sweeney si ripromette di uccidere. Presto dal suo rasoio
coleranno preziosi rubini.
Si alza e punta il
rasoio verso la città inerte sotto la sua fame di sangue.
“Finalmente la mia
gamba è nuovamente intera!”
Parte una musica
per organo, decisamente impressionante.
Capitolo 5 *** Green shoes and linnet bag. Ovvero: se la ragazza a cui badi è convinta di essere prigioniera. ***
Grazie mille
gente!!! Angeli misericordiosi che commentano!!!... non come certuni …vabbè! Lasciamo perdere:
@yuko_chan:
grazie, sono felice che ti sia piaciuto il capitolo dei rasoi!! Per littlepriest ho un sacco di
idee, una più balorda dell’altra, ma vedrò di andare con ordine seguendo a una
a una tutte le canzoni, o quasi, della colonna sonora! Eh, si, aggiorno ogni
giorno perché visto che avrei altre due fan-fict in
corso, vorrei finire questa il più presto possibile così me la levo di torno e
mi concentro nuovamente sulle altre due… e cmq riconosco
perfettamente la differenza fra consigliare e minacciare… con un martello
hai detto?
@CipollottaPunk: io infatti non l’avevo
mai capita quella battuta “potevo venderli, non l’ho fatto.” In seguito non mi
sembra che Nellie si faccia troppi scrupoli per
guadagnare qualcosina…
mah! Grazie mille, le improvvisazioni piacciono anche a me sorvolando il fatto
che il più delle volte non fanno rima … cmq lo so che hai
letto spontaneamente la ff, non ti preoccupare!!
@nellie89: temo
proprio di sì: riscriverò tutto il film. Eh, mi spiace! Per by
the sea, che seriamente io trovo grande così com’è,
ho qualche difficoltà ma mi verranno delle idee non ti preoccupare!
@GoGoGo: ti vieto
categoricamente di morire dalle risate o in qualsiasi altro modo: non mi posso
permettere di perdere un che ha messo questa cagata in preferiti, che cavolo! … scemate a parte, sono contenta che ti
piaccia anche se trovo esagerato definire geniale questa storia …
Dunque: lasciamo
il nostro Sweeney a meditare un vendetta atroce, e
spostiamo la nostra attenzione sulle sorti del giovine marinaio Anthony Hope…
Green shoes and linnet bag.
Ovvero: se la
ragazza a cui badi è convinta di essere prigioniera.
Ma torniamo al
nostro amato Anthony Hope, che, salito su un tipico
autobus rosso, sta facendo il giro delle sightseen di
Londra. Senza biglietto.
Il controllore
immancabilmente se ne accorge e il povero ragazzo viene buttato fuori dal bus
senza neppure aver visitato la tappa che più lo interessava, ossia Hyde Park.
Ho sempre la mia
mappa, pensa il marinaio, amareggiato.
Ma, dopo aver
frugato con foga nella sacca si rende conto di aver scambiato la propria mappa
con quella del signor Sweeney Todd e sinceramente non
sa proprio cosa farsene della guida turistica di Vienna.
Così pensa di
orientarsi col sole, ma, ovviamente, è una giornata nuvolosa.
Si lecca il dito
indice e prova a seguire la direzione del vento, o alternativamente il muschio
sugli albero, e così muovendosi in direzione nord, nord-ovest, si ritrova nei
pressi della casa del giudice Turpin.
Avvertendo la
fatica di quel cazzeggiare in modo atroce, Anthony si siede su una panchina e
riposarsi. Ma la sua attenzione è inevitabilmente attirata da un melodioso
canto femminile.
Volge lo sguardo
verso l’alto: come un angelo, una ragazza bionda e bellissima canta seduta
sulla finestra.
La ragazza è
vestita con un vestito all’ultima moda e una serie di accessori che fanno
chiaramente capire che il suo tenore di vita e lievemente più alto della media.
“Green shoes and linnet bag
Yellow shirt, grey
dress
How is it you cost?
How can you jubilate
Sitting in shops
Never taking wing?
Outside people wait
Beckoning, beckoning
Just beyond the glaze.
How can you remain
Without doing a caze?
How is it you cost?
Anything
Anything
How is it you cost?
Ooooh-ooo-hooo!
My wardrobe has many
dress
Shoes and stress
Nothing here cost
Nor even my bags
Bags by Armani, you
know,
Cost too much money
But I can buy it
With a little smile
honey,
‘Cause my curator is dim-witted,
And all thing I wanted
Aren’t never too
expensive!
Ooooooh-ooo-hoo!
Green shoes and
linnet bag
Yellow shirt, grey
dress
Teach me to get out
the stress.
If I cannot buy
Let me cry.”
La dolce pulzella,
sospira infelice, facendo vagare lo sguardo per la viuzza e incontrando gli
occhi adoranti del marinaio.
I due si
sorridono.
L’attenzione della
ragazza viene però richiamata da un urlo disperato che viene dall’interno della
casa.
“JOHANNA!!! DOVE
DIAVOLO E’ LA MIA CARTA DI CREDITO???”
La candida
fanciulla si allontana velocemente dalla finestra probabilmente per placare
quell’anima tormentata e nevrotica che è il suo tutore.
Anthony fissa
incantato la finestra: seppure egli trova insignificante e stupido lo smoderato
interesse per la moda e per i vestiti della ragazza, ne è irrimediabilmente
attratto.
In quella una
mendicante gli si avvicina implorando un elemosina.
“Alms, sir, for a miserable women!
In a miserable,
chilling morning…
Give me some money,
If you don’t I’ll
kill you, mister …”
Sconcertato dalle
minacce della mendicante, Anthony caccia fuori qualche spicciolo.
“Grazie, signore!
Sarebbe un peccato farvi del male siete così giovane!”
Detto questo la
povera pazza fa per andarsene ma il marinaio la trattiene.
“Aspettate! Sapete
dirmi di chi è quella casa?”
La donna si volta
verso la casa e sogghigna diabolicamente.
“Oh, certo che lo
so! E’ la casa di quello sfigato del giudice Turpin,
tesoro!”
“E la giovine che
vi risiede chi è?”
“Oh, quella è Johanna. Bellissima, certo, ma completamente rincoglionita:
crede di essere tenuta prigioniera e che il suo tutore sia un pervertito. Ma
nonostante sia una stupida, viziata, con la fissa degli abiti costosi, Turpin le è affezionato … quindi non ti
provare a avvicinarti o c’è una buona strizzata di palle che aspetta te e tutti
i giovani come te che hanno la libido negli occhi!”
Detto questo la
donna se ne va a elemosinare pietà altrove lasciando il povero Anthony allibito
e sconcertato.
Strizzata di
palle?, pensa il giovine proteggendosi le suddette in un gesto automatico.
Ah no, non ci
tengo, tesoro!, riflette il ragazzo raccogliendo la borsa e avviandosi verso la
direzione opposta a quella casa, e poi cosa potrei offrirti io? A me non potresti
neanche fregarla la carta di credito, e anche se lo facessi, sono talmente al
verde che non potresti comprarci neanche un coriandolo di un vestito di Armani!
Sono solo un povero precario e non sono abbastanza masochista da affrontare la
perdita dell’uso dei testicoli per te! Addio!
Questi erano i
pensieri che muovevano Anthony Hope, ma compiuto
qualche passo verso quello che lui sperava un destino migliore si rese conto
che gli era impossibile smettere di pensare alla vocina perforante e deliziosa
della dolce Johanna.
“Oh no, Johanna!” mormorò il ragazzo combattuto fra la voglia di
cantare la sua bellezza e il desiderio di mettere in salvo la sua mascolinità.
Si fermò e si
sedette sulla medesima panchina, sbirciando la finestra di lei, nella speranza
che quell’angelo fissato con l’alta moda ricomparisse e si rimettesse a
cantare. Infine si alzò e mosse qualche passo verso la sua dimora, cominciando
a cantare e narrare dell’amore infelice, malsano, masochistico, costoso,
impossibile e irrefrenabile che provava per quella strana creatura.
Capitolo 6 *** Oh no, Johanna! Ovvero: se ti innamori di una scema cui piace l’alta moda e sei precario da fare schifo. ***
Ciao! Grazie
ancora per avere commentato:
@yuko_chan:Anthony
non riconosce i tratti di Toddo in Johanna perché lei ha preso tanto dalla madre … eh, va beh! Peggio per lui …MWUAUAUAUA!!!... scherzo! Che
gli voglio bene io al mio Tony, lo trattano tutti male!
@CipollottaPunk: non ti
preoccupare! Alan Rickman è pieno di risorse troverà
una soluzione prima che Johanna prosciughi il suo
conto in banca!
@nellie89:grazie
mille! Se la cosa ti può far piacere penso che i nipoti di Todd saranno un po’
meno scemi … forse.
@GoGoGo: ovviamente devi!
Allora: avevamo
lasciato il povero Anthony alle prese con un’amara decisione …
Oh no, Johanna! Ovvero: se ti innamori di una scema cui piace
l’alta moda e sei precario da fare schifo.
Anthony Hope, sfidando il fato, che si ripromette di vendicarsi sui
suoi genitali, comincia dunque a cantare.
“Oh no, Johanna!
It’s wrong, Johanna!
I love you
And your sweet voice
But teach how to live
Without you, my
pretty doll
And, probably,
without balls
Oh no, Johanna!
It’s totally wrong,
Johanna!
Little silly sweet
Johanna!
I’m poor and sad
But I love you
Even you are so dumb
And so in love with
Armani’s dresses.
Oh no, Johanna!
It’s so wrong,
Johanna!
But I’m still waiting
Your voice
Again…
It’s wrong, Johanna…”
Mentre canta, il
povero marinaio si avvicina pericolosamente alla casa della dolce piccola Johanna, ma quando se ne accorge è ormai troppo tardi.
La porta viene
spalancata e ne esce un piccolo e ricurvo vecchietto, con un tic all’occhio e
un aspetto piuttosto penoso. Il povero nevrotico fa cenno al ragazzo di
entrare. Anthony istintivamente si protegge le parti basse.
“Entra, ragazzo,
entra. Volevi sapere da che parte si trova Hyde Park?
E non toccarti troppo da quelle parti, diventerai cieco, figliolo!”
Anthony arrossisce
fino alla radice dei capelli, cerca di declinare l’invito e di capire come
diavolo a fatto a sapere che cercava Hyde Park, ma il
vecchio non ne vuole sapere, lo afferra per un braccio e lo trascina nel suo
studio.
Anthony viene
costretto a accomodarsi su una poltrona di pelle e ad accettare un bicchierino
di gin.
Mentre i due
brindano al suo propizio arrivo in città, come dice il vecchio, gli occhi del
ragazzo percorrono la stanza cercando disperatamente un via di fuga. Inutile
dire che non ne trova nessuna tranne alla porta dietro di lui.
“Molto bene,
figliolo! Sei un marinaio, dico bene?”
“Sissignore.
Cercavo la strada per Hyde Park ma ho perduto la
mappa … sconcertante per un marinaio perdere la
bussola …”
“Un marinaio … un marinaio non guadagna molto, nevvero?”
“No signore, ci
danno un salario ai limiti della decenza, ma il sindacato dice che non è ancora
il momento di intervenire, perciò…”
Il vecchio, che
altri non è che il giudice Turpin, si alza e comincia
a passare in rassegna una serie di riviste che ingombrano gli scaffali della
sua libreria.
“Ti starai
chiedendo perché ho fatto entrare un precario come te nella mia lussuosa
dimora, vero ragazzo?”
“Effettivamente
si, signore.”
Anthony comincia a
sudare freddo.
“Il motivo è molto
semplice. Tu hai guardato la mia protetta, quella cretina di Johanna, si, tu l’hai guardata!” il giudice punta un dito
accusatorio sul ragazzo ”Io sono SeverusPiton e so tutto, quindi non negare, Potter!”
“Io … signore, non so di che sta parlando … mi chiamo Anthony Hope
e non volevo certo offendere …”
“Ma quale offesa e
offesa!!!” ribatte il giudice felicissimo “Tu sei proprio l’idiota di cui avevo
bisogno!!! Mi libererò finalmente di quella piattola di Johanna,
prima che possa prosciugare il mio conto corrente con le sue compere assurde!!
Dovrai provvedere tu a lei!!! Dovrai pagarle tu i suoi vestiti di Valentino e
le sue scarpe di Armani!!! Ah! Finché morte non vi separi, figliolo, nella
gioia e nella malattia, e sai perché???”
Anthony scuote la
testa, terrorizzato.
“Perché tu la
sposerai! Adesso!”
Al marinaio va di
traverso il gin e sta ancora cercando di ribattere, ma il giudice ormai è
partito.
Sta continuando a
disporre riviste matrimoniali davanti al povero ragazzo.
“Campane a nozze,
Il fatidico si, Vincolante e eterna unione, Sposo oggi, ecco!!! E’ tutto qui,
marinaio!!! Il prete è già arrivato e presto mi toglierò dai piedi per sempre
quella piccola idiota!!! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!”
Anthony è
atterrito: è molto peggio della strizzata di palle che si aspettava! Comunque,
decide di essere coraggioso e cercare di far ragionare il giudice.
“E, signore, nel
caso io non volessi accettare la mano della sua protetta?”
Il giudice cerca
di darsi un tono, smette di ridacchiare e indica la sua body-guard.
“Se dici di no,
Charlie ti farà a pezzi.”
Charlie, imponente
come un armadio, fa schioccare le dita con fare minaccioso.
“Era solo una
curiosità!” si affretta a precisare Anthony.
Che fare, che
fare???, pensa il povero marinaio, Unirsi in matrimonio con una stupida amante
dello shopping? O farsi spezzare le ossa da una body-guard minacciosae muscolosa?? Oh, perché non diedi ascolto
alla vecchia pazza???
“Fate chiamare Johanna!” ordina il giudice e nel frattempo, Anthony ha
un’idea brillante per fuggire.
“Signore?”
“Dimmi, caro
genero!”
“Quella pendola è
indietro di tre secondi netti.”
Il giudice sbianca
in volto. E’ terrorizzato, si alza corre verso la pendola indicata da Anthony e
prova a sincronizzarla con il suo orologio, ma a quanto pare è veramente
indietro di tre secondi!! Il giudice chiede al prete di intervenire, ma, come
lui, anche l’uomo di Dio non sa niente di orologi. Disperato il vecchio
magistrato chiede aiuto alla guardia del corpo che dichiara che per quella
pendola non c’è proprio nulla da fare e, per il suo bene, è meglio abbatterla
subito per non farla soffrire oltre. Così mentre il giudice scoppia in un
pianto disperato, consolato dal prete, Charlie da fuoco alla pendola.
Inutile dire che
Anthony approfitta della confusione per darsela a gambe.
Il marinaio fugge
a tutta velocità da quell’unione che sarebbe la sua rovina finanziaria, e forse
anche psicologica, e dal quel vecchio nevrotico giudice.
Ma una melodiosa
voce lo costringe a fermarsi.
“EHI!!! TU LA’IN
FONDO!!!”
Si volta verso
l’alto ed è proprio lei! Johanna è affacciata alla
finestra e vuole salutarlo un’ultima volta.
“Marinaio, so che
sei un solo un plebeo indegno della mia considerazione …”
In quel momento si
sente un ruggito furioso provenire dalla casa di lei.
“Potresti dirmelo
un’altra volta, milady??? Ho un po’ fretta sai!!”
“Capisco,
marinaio! Volevo solo dirti che, pur essendo io una vera V.I.P
e tu un insignificante precario, mi sono innamorata di te dal primo momento che
ti ho visto qui in strada!!!” e dopo questa sconcertante rivelazione, Johanna tira fuori un enorme mazzo di chiavi “Prendi! Con
questo mazzo di chiavi mi libererai dalla prigionia cui sono sottoposta da
quell’ignobile porco del giudice Turpin!!!”
E, detto questo,
l’affascinante pulzella tira all’amato le chiavi della sua libertà, colpendolo
in piena fronte.
Anthony cade
inerme sul selciato.
La vecchia
mendicante, che ha seguito tutta la scena giocherellando con gli spiccioli
racimolati, con cui spera di andare presto a giocare a poker al casinò, a quel
punto decide di intervenire.
Cerca di
trascinare Anthony in un luogo sicuro, lontano dalla furia della body-guard di Turpin.
Ma la donna è
troppo gracile e vecchia per trascinare chicchessia perciò decide di affrontare
il nemico con l’astuzia.
In quella, dalla
casa del giudice, esce Charlie che si guarda intorno e individuato Anthony,
tramortito, si getta sul ragazzo, con evidenti intenzioni omicide.
“Signore, per caso
state cercando un ragazzo con la faccia come questo qui steso a terra, gli stessi
vestiti, e, più o meno, la stessa statura?” si informa l’astuta accattona.
“Sì signora,
proprio identico a questo qui!”
“L’ho visto andare
da quella parte.” La donna indica la parte opposta della strada.
“Grazie signora,
lei è un angelo!”
Detto questo la
guardia del corpo si dirige nel punto indicato dalla stracciona.
“E anche questa è
fatta!” mormora la donna soddisfatta, trascinando il corpo inerte del marinaio
sul ciglio della strada e facendo l’autostop.
Dopo pochi secondi
di attesa si ferma un carro davanti a loro e il proprietario aiuta la
mendicante a caricare Anthony.
“Dove vuole che lo
porti signora?”
“Oh, te lo dirà
lui quando si sveglia! Portami al casinò, piuttosto!”
Capitolo 7 *** Pirelli’s miracle drinks. Ovvero: quando Sweeney va al mercato. ***
Salve gente! Scusate per il ritardo con cui posto questo
nuovo capitolo, ma sono stata a godermi delle meritatissime ferie e ora posso
confermare le parole di Sweeney! “No, there’s no place like Paris!”
@CipollottaPunk: ti ho stupita, eh?
Mi spiace, ma credo che ci saranno latri ritardi perché fra tre giorni parto
per la Grecia …J
@GoGoGo: si, Anthony e la
mendicante fanno una bella coppia … per quanto
riguarda le strategie di fuga.
@yuko_chan: eh,già! Poor judge!
@giulia_riddle_black:
wow! l’erede di voldemort!
Sicchè non è morto vergine… buon per lui!
Pirelli’s miracle
drinks. Ovvero: quando Sweeney va al mercato.
“Il mercato chiuso
di Singapore! Perché mi avete portato qui signora Lovett?”
chiede Sweeney stupito alla povera Nellie, tutta in ghingheri, affianco a lui.
“Perché spero che
abbiate così poco senso dell’orientamento da perdervi e non fare più ritorno!”
mormora la panettiera a denti stretti.
“Oh, capisco
volete farmi competere con il più noto barbiere di Porto Rico in modo da farmi
avere più clienti e di conseguenza più gente da sgozzare? Non ho bisogno di
pubblicità, signora Lovett!”
“Non ne dubito,
signore, ma ora ditemi: voi dove abitate?”
“Che domanda
idiota, so benissimo che abito nell’Upper East Side, all’incrocio della
49esima!!”
“Forse ci siamo!”
mormora fra sé e sé l’esasperata signora Lovett,
nella speranza che il barbiere non ricordi più la strada.
In quel momento a
pochi metri dai due compare una trafelata e affaticata guardia del corpo, che
altri non è che Charlie.
“Un momento!”
Esclama Sweeney, portando la mano all’unico rasoio
rimasto(tenuto in una custodia fichissima, tra
l’altro!!)”Ma quello è il messo Banford, quel
pervertito che ha portato mia moglie con l’inganno alla festa in maschera data
dal giudice Turpin, dove poi egli ha compiuto
l’atroce violenza!! Devo ucciderlo!”
La signora Lovett trattiene Sweeney per un
braccio.
“Fermo idiota!!
Rischiereste di cavare un occhio a qualcuno, non sapete neanche tenerlo fermo
in mano quel rasoio, figuriamoci sgozzare un uomo!! Meno che mai
quell’armadio!!” conclude Nellie indicando la massa
muscolare di Charlie.
Ma, in quel
momento, i due vengono distratti da un suono di tamburi.
Un ragazzino è
salito su un palcoscenico dove, sopra di esso, un cartellone, recita la
scritta: “Pirelli’smiracledrinks: tryit!”.
Il ragazzo
comincia a cantare declamando le innumerevoli qualità del Pirelli’smiracledrinks, una bevanda
analcolica, gustosa e miracolosamente capace di farti crescere i capelli.
“Ladies and gentlemen
May I have your
attention, please?
Do you want to know
the secret of
happiness?
Do you want to know
the save from
baldness?
Yes, you need
I can tell!”
Il suo pubblico si
mostra alquanto indignato da quest’ultima strofa.
“Well, ladies and
gentlemen
If you want to know
There is one thing to
do
It’s call
Pirelli’s miracle
drink
Buy it now
Don’t you want be
bald
I think!
How about a bottle,
mister?
It cost one penny,
guaranteed!”
Il giovanotto
comincia a tirare bottigliette omaggio alla folla interessata.
Tuttavia il
miracoloso aperitivo non ha un bell’aspetto: ha uno squallido colorito
giallognolo.
I pochi che aprono
le confezione restano poco convinti dal fetore che emanano.
“Ah, lei è un
genio, signora Lovett!” le sussurra Sweeney divertito “Provando a questa gente che
quell’intruglio non funziona e insultando il cialtrone che l’ha ideato lo
convincerò a sfidarmi, vincerò la sfida e farò pubblicità al mio negozio!”
“Non so signor T,”
mormora la signora Lovett reggendo una bottiglia
dell’analcolico “sinceramente non mi sembra il caso di berlo sul serio…”
Al solito il
barbiere ignora i suoi consigli e, afferrata la bottiglia ne butta giù un bel
sorso.
Nellie lo osserva
preoccupata.
Staccatosi dalla
bottiglia il signor Todd comincia a diventare di un colorito vagamente
verdognolo.
Mentre segni
evidenti di una sofferenza profonda si dipingono sul suo volto pallido e sudato,
Sweeney si rifugia in un angolo del mercato per
vomitare in pace, mentre la povera NellieLovett lo segue scuotendo la testa e sospirando.
Non posso certo
abbandonarlo a sé stesso, riflette la panettiera, sarà anche un idiota, ma è
pur sempre il protagonista!
Capitolo 8 *** The no contest. Ovvero: dimmi cosa bevi, ti dirò che sei un idiota. ***
Salve a tutti!! Dal momento che tutti voi
aspettavate con ansia questo capitolo, temo che ne rimarrete delusi, ma spero
di rifarmi presto! Come mia unica scusante posso dire che sono tornata da poco
dalla Grecia e sono più demenziale che mai, e che per esigenze di trama il
seguente capitolo esclude le scene che voi tutti sognavate. Pirelli che canta…Sweeney che cava un occhio a qualcuno con lo shuishedfriend…
Fatemi la carità di commentare lo stesso e non vi
deluderò col prossimo chapter!
Capitolo 9 *** Wait, idiot, the doctor’s coming. Ovvero: quando la Lovett propose una camicia di forza. ***
Grazie per aver commentato anche se lo scorso capitolo
era parecchio demenziale!
@PotterWatch:
si, però adesso Nellie sta abbastanza bene, il suo
analista dice che con un po’ di terapia può tirare avanti fino alla fine della
storia. Quanto alla tua sindrome, beh spero che tu abbia sempre qualcosa da
dirmi, qualche critica, qualche consiglio o simili…
@Bloodlily:
certo che il signor Todd è convinto di quello che fa! Sono le uniche parole che
sa scrivere “Turpin”, “sgozzare”, “vendetta”, “Lucy”.
@CipollottaPunk:grazie mille! Anche a me piaceva molto l’immagine
di Lucy che guidava come una pazza! Continua a seguire, che tanto di serio e
triste qui c’è solo la sorte del povero spazzino Jefferson..
@yuko_chan: mi chiedevo dove fossi finita! Non ti
preoccupare, sei libera di commentare quando vuoi! Vomito secco…dev’essere un interessante argomento di conversazione …sicchè anche Lucy ha i
suoi fan! (Lucy”E non mi hai ancora vista giocare a poker, ragazza!”)
:
grazie mille per aver commentato, sono felice di non avervi deluso! Ofcourse le mie idee sono
demenziali allo stato puro! Lucy e Nellie ti
salutano, una dal suo carro lanciato a tutta velocità, l’altra dalla terapia di
gruppo dove va tutti i lunedì!
Capitolo 10 *** La morte del signor Pirelli. Ovvero: guarda prima di attraversare la strada. ***
Here we are! Un
capitolo su cui ho rimuginato una vita, perché non sapevo davvero che pesci
prendere! Commentate e ditemi se ne sono uscita discretamente!
@yuko_chan: del
resto con una fanfict come questa troverete molte occasioni di parlare di
vomito, secco o meno… Lucy è davvero
lusingata anche se dice che il fatto che tu non sappia giocare a poker sia una
grave mancanza. Tuo fratello ha tutta la nostra umana comprensione. Alla fine
come si chiama?
Grazie per i
complimenti sulla canzone!
@PotterWatch:
grazie so bene di essere mentalmente disturbata altrimenti non ci sarebbero
questi risultati! Lo Shuished friend ti saluta, dice che se poi ha tempo magari
firmerà qualche autografo.
@shari92: grazie! Che
ne pensi di questo? Troppo splatter?
@MithriLady: si
infatti io e Tim stiamo già progettando un nuovo film insieme(marjane sospira
con fare sognante). Davvero trovi che ci sia stato un calo di scemenza?? Oddio!!
… dai mi rifaccio con questo capitolo, che tra
l’altro riporta in scena la mia amata Lucy! La possibilità che tutti
impazziscano e Todd rinsavisca è decisamente troppo ottimistica… nel senso che Sweeney è troppo scemo per tornare
normale ormai. Grazie per il commento!
@CipollottaPunk:
grazie per la canzone, forse alcune parole dovrei tradurle, tipo straitjacket,
la prossima volta giuro che ci sto attenta! Punto secondo: io adoro Anthony!!! E’
la mia faccina dolce!!! Lo maltratto un po’ ma ci vogliamo bene! E… come?? Non sapevi che il nostro barber e la
nostra Nellie sono ben organizzati, certo che hanno una lista delle persone da
uccidere!! Che poi fanno casino li conosco quei due…
Punto tre: sai
quei bei vocabolari con infondo i nomi personali? Ho scelto quelli che mi
facevano più orrore. Dai, però Liutprando non è brutto!!... oddio! Nellie mi ha
passato la sua malattia!! AAAAAAAAH! Contagio!!!(Nellie, mentre guarda lo
schermo del computer sgranocchiando delle patatine fritte”Certo che poi dicono
che IO sono pazza!”
Marjane,
fregandogli una manciata di patatine, offesa” Vai a prendere le tue pillole e
non mi seccare!”)
Grazie mille per
tutto! Ma… davvero Tim
Burton farà Alice nel paese delle meraviglie?!? Non vedo l’ora!!! Me lo vedo
già: Johnny Depp nei panni del bianconiglio con tanto di cipollone in mano!!! E
la codina a puf bianca!! Tutto bianco, tutooooo!!!!!!! (Nellie, con la
confezione di pillole in mano “Sicura che non ne vuoi una anche tu?”
Marjane “Taci e
manda giù la tua dose di permaflox!”)
Ok, buona
lettura!!!
La morte del
signor Pirelli. Ovvero: guarda prima di attraversare la strada.
Avevamo lasciato i
nostri protagonisti alle prese con il nuovo garzone…
Sbattuto fuori con
poche cerimonie, il povero Anthony, o come ora dovremmo chiamarlo Tobias,e
mandato “a dare una ripulita all’emporio”, Nellie e il signor Todd restano soli
nel monolocale.
“Beh, cos’è quel
muso lungo? Via, signor T, scherzavo quando parlavo del medico e delle camice
di forza!” esclama Nellie, allegra, notando l’espressione provata di Sweeney
“Diciamo che è solo un piano alternativo, ecco!”
“La rivedrò prima
del tramonto!” mormora Todd incredulo “La mia bimba!”
“No, signor T, non
avete seguito gli ultimi sviluppi…” ribatte la
signora Lovett incerta.
“Si, credo anch’io
che sia meglio sgozzare il marinaio, signora Lovett.” ammette il barbiere
avvicinandosi alla finestrella.
Nellie si batte
una mano sulla fronte, disperata.
Si avvicina anche
lei alla minuscola finestrella e vede arrivare l’italiano Pirelli e il suo
garzone.
“Quel Pirelli!
Dev’essere venuto per contestare il risultato della sfida!” borbotta Sweeney.
Nellie sta per
ribattere dicendo che i due non si sono mai sfidati e che lui è un pazzo,
quando un particolare più inquietante attira la sua attenzione.
“Come fa a sapere
che quello è il signor Pirelli, non l’ha mai incontrato!” esclama la signora
Lovett.
“Trattenga il
ragazzo.” risponde il barbiere offeso, buttandola fuori senza rispondere.
Incuriosita dal
comportamento del signor Todd, Nellie scende le scale incrociando il signor
Pirelli, che sale nel monolocale di Sweeney, mentre il suo aiutante Tobias
viene portato nell’emporio a gustare un pasticcio.
“Allora caro,”
mormora Nellie armeggiando con un piatto “mettiti comodo e mangia. Siediti!
Mettiti comodo!”
“Grazie mille
signora!” sorride Tobias sedendosi nella panca sistemata vicino alle finestra
del negozio, con uno sguardo famelico presto deluso dalla vista di un pasticcio
dal particolare color muffa stagionata.
Per non offendere
la cuoca, che lo guarda con cipiglio minaccioso reggendo un enorme mattarello,
il piccolo maltrattato Toby è costretto a prenderne un morso.
“Mi piace vedere
un ragazzo di buon appetito!” esclama Nellie osservandolo soddisfatta e
riponendo il mattarello “Mi ricordi il mio caro Agilbert! Anche lui adorava i
miei pasticci!”
Il povero ragazzo
sorride, annuendo, nascondendo una smorfia di disgusto e il forte impulso di
vomitare, si costringe a ingoiare il boccone.
“Delizioso!”
commenta con voce fioca.
La signora Lovett
gli sorride, con fare materno, gli toglie la bombetta e gli spettina i capelli
di uno strano giallo banana.
In risposta al suo
sguardo curioso il ragazzo si leva la parrucca, rivelando una criniera di
capelli bruni.
In quella entra
Anthony, vestito da garzone, con un paio di occhiali, un naso finto con tanto
di baffoni da tricheco.
La sua entrata
distrae l’attenzione della signora Lovett e salva la vita a Tobias, che è
libero di vomitare silenziosamente il boccone nella bombetta.
“Allora signora
Lovett le sembra un travestimento adatto? Guardandomi allo specchio anch’io
stentavo a riconosc…” il marinaio si
interrompe notando Toby.
“Tobias caro, ti
devo presentare” Nellie si rivolge a Toby “Tobias! Non è strano? Avete lo
stesso nome! Caro cosa fai con quella bombetta?”
Tobias nasconde in
fretta la bombetta sotto le chiappe, pessima mossa, e cerca di darsi un
contegno.
“Ehm, come dite
signora?” domanda fiocamente.
“Ti stavo
presentando il mio garzone:” indica Anthony, che lo saluta togliendosi gli
occhiali e di conseguenza il naso e i baffi “Tobias.”
Per qualche istante
Toby rimane in silenzio, poi sbianca in volto.
“Come è possibile?
Lui… è me? Mi ha fregato la parte! Brutto
bastardo! Lui è me! Cioè no! Io sono Tobias! Il solo unico piccolo maltrattato
Tobias! Quello di cui sfruttano il lavoro minorile in modo indegno! Lui chi è?
Sto… sto subendo uno sdoppiamento di personalità!
Oddio! Perché? Mi hanno tolto la parte! Mi manca l’aria! Oddio! Perché? Perché
tu porti quel ridicolo naso di plastica? Oddio! Oddio! Mi serve un gin!” detto
questo il ragazzo afferra una bottiglia dalla dispensa della signora Lovett e
vi si attacca senza ritegno.
Nellie e Anthony
lo guardano sorpresi.
Dopo aver finito
la bottiglia tutta d’un fiato il ragazzo si muove verso Anthony barcollando e
biascicando minacce incomprensibili e infine crolla a terra, completamente
sbronzo.
Ma spostiamoci al
piano di sopra, dove il campanello della bottega di Todd annuncia l’arrivo del
collega italiano.
“Signor Todd.”
Saluta Pirelli fissando con curiosità l’enorme crepa che si è creata nel muro,
mentre si toglie mantello e guanti.
“Signor Pirelli.
Immagino il perché della vostra visita.” ammette Sweeney camminando con fare
minaccioso verso la teiera sul fuoco.
“Davvero signore?”
domanda stupito il barbiere più popolare di Oslo…ehr! Londra!
“Certo, mio caro
Pirelli: lei è venuto per chiedermi di restituire le 4 sterline e 99 centesimi
che ho vinto giusto ieri nella nostra contesa, e per poi ricattarmi, dal
momento che voi sapete la mia vera identità! Sapete che io sono Benjamin Babber
e volete approfittarne per chiedermi metà dei miei guadagni oppure andrete a
spifferare tutto a quell’armadio di Charlie. Pensate che io non mi ricordi di
voi solo perché eravate uno stupido marmocchio che avevo preso a bottega per
spazzare i capelli, vero? Ma io mi ricordo di voi e non cederò al vostro
subdolo ricatto! Che avete da dire signore?”
Pirelli lo squadra
apparentemente colpito dal suo monologo.
“Veramente io sono
qui per vedere Sweeney Todd di Fleet Street, l’unico uomo al mondo capace di
vomitare per tre ore e mezza di seguito.” Ribatte l’italiano indicando un
cartello appeso all’entrata della bottega di Todd, “Strabiliante! L’unico uomo
al mondo capace di vomitare per tre ore di fila! Solo 1 penny a esibizione da
pagare giù all’emporio di Nellie Lovett.”
Sweeney arrossisce
di vergogna e rabbia per aver sprecato il suo bel discorso.
“CHI DIAVOLO HA
MESSO QUEL CARTELLO!?!?!?!” sbraita Todd, estraendo il rasoio, che per
l’agitazione fa una giro della morte e viene riacciuffato.
“Sono stata io,
signor T.” confessa Nellie entrando nel monolocale.
“Posso suggerirle
di mettere “il più grande idiota del mondo”? Secondo me spopolerebbe, signora
Lovett.” consiglia Pirelli guardando con fare critico il cartello.
“Si, ci avevo
pensato anch’io.” ammette la panettiera scrutando anch’essa l’annuncio “Ma poi
ho pensato che il vomito fosse una cosa più plateale, più adatta allo scopo,
ecco.”
“Ma certo
capisco,” risponde amabile Pirelli, baciandole la mano “ma ora mi lasci solo
con il suo fenomeno di baraccone, ne valuterò le potenzialità, molto
volentieri.”
“Arrivederla!”
saluta Nellie, chiudendo la porta e strizzando l’occhio a Todd.
Dal canto suo
Sweeney è rimasto troppo stupito per dire una parola, continua a fissare il
cartello con sguardo annebbiato, come se non credesse ai propri occhi o, più
probabilmente non sapesse leggere.
“Bene, signor
Todd,” riprende Pirelli battendo le mani “dov’eravamo?”
Sweeney si
riscuote da suo stato di trance.
“Cos…? Ah, certo! Si. La teiera.” e borbottato
queste parole si avvicina con fare sinistro alla stufa dove bolle l’acqua per
il tè.
“Lei sa cos’è
questa?” domanda il signor Todd, afferrando la teiera e una tazza.
“Ma certo. E’ una
teiera.” risponde Pirelli osservando i movimenti del collega con curiosità.
“Esatto.” conferma
Todd spegnendo il fuoco con un ghigno malefico “E secondo lei qual è lo scopo
di un oggetto simile?”
“Versare il tè.”
risponde tranquillamente Pirelli versando un tazza di tèal signor Todd.
“Giusto.” ammette
Sweeney bevendo la tazza tutta in un sorso e bruciandosi la gola, ma continuando
a guardare l’italiano con un cipiglio tetro e minaccioso “Ma una teiera come
questa può essere usata in altri modi, signor Pirelli?”
“Versando il tè
una seconda volta, ad esempio?” risponde il collega versando un’altra tazza di
tè.
Sweeney ingurgita
anche quella tazza.
“Precisamente.”
concede il nostro Babber, cercando di mantenere uno sguardo paurosamente
omicida “esistono però altri utilizzi per questo arnese, signore.”
“Versare
dell’altro tè.” ribatte Pirelli, versando una terza tazza di tè.
Il signor Todd
beve anche quella.
“Troppo vero.”
confessa il bruno barbiere “Però continuo a pensare che esista un secondo uso
per questo oggetto.”
“Versare una
quarta tazza di tè.”
…Diverse tazze di tè dopo...
Sweeney ha bevuto
circa quaranta, quarantadue tazze di tè, e ormai quando si muove si sente un
forte sciaguattio provenire dal suo stomaco prominente. Ha un forte bisogno di
fare pipì.
“Beh, è stato un
vero piacere!” ammette Pirelli guardando il cipollone “Però ora ho un
appuntamento col sarto! Arrivederla e spero di trovare un posto per lei nel mio
show.”
Detto questo
l’italiano prende mantello e guanti e si dirige fuori dalla bottega di Todd.
“Un momento!”
sbraita Sweeney rincorrendolo brandendo la teiera “Che modi sono?? Io devo
spaccarle il naso a colpi di teiera e poi sgozzarla!!! Dove crede di andare?!?
Si fermi in nome di Dio!!!”
Ma è troppo tardi:
Pirelli stava attraversando deciso la strada, quando da dietro un angolo di
Fleet Street spunta il carro di Lucy, lanciato a 1000 all’ora, che travolge
l’italiano con un sonoro e lugubre “SLECHT!”.
Incurante dei
danni provocati, Lucy procede sulla sua strada frustando i cavalli
forsennatamente.
Sweeney rimane
come paralizzato sulla soglia di casa.
Poi si riscuote e
mirando il suo rasoio commenta “La prima vittima della nostra sete, my shuished
friend!” il rasoio gli sfugge di mano “Non temere amico mio: prima o poi avremo
anche il suo sangue! Il sangue di quel porco di Turpin! MWUAAUAUAUAUAUAUAUA…AH!”
Detto questo il
barbiere scappa alla ricerca frenetica di una vaso da notte, lasciando
incompleta la sua diabolica risata.
Nel frattempo
Nellie esce in strada e contempla con costernazione il cadavere di Pirelli.
Poi sospira un “E’
la volontà di Dio! Amen!” e si carica il peso delle gambe del morto sulle spalle,
trascinandolo dentro l’emporio.
Capitolo 11 *** I found Anthony Hope! Ovvero: quando il giudice va a radersi. ***
Un capitolo di
passaggio per il grande passo che mi spaventa: Todd e Turpin.
Essì, signore siamo giunte al momento tanto
sospirato!... o quasi. Perciò non prendetevela se questo capitolo vi sembra un
po’ insipido o inutile, devo rispettare una certa traccia mentale che, come
avrete capito, corrisponde all’ordine delle canzoni delll’originale.
Non sentitevi in dovere di commentare questo capitolo, che sinceramente mi
sembra poco riuscito...
@yuko_chan: “Oooohyoko! My love will torn you on!” Scusa ma mi piace troppo il tuo nick! Mi ricorda la Yoko di John Lennon. Dunque! Che si
diceva? Ah, si! Dopotutto tuo fratello se l’è cavata bene! Consolalo: digli che
mia madre voleva chiamarmi Selvaggia. Perché dici che Lucy ha distrutto il
guadagno di Nellie? Le ha anche facilitato il lavoro:
buona parte delle carne è già tritata. Riguardo a Toby,
ho sempre pensato che alla fine fosse quello che aveva un maggiore bisogno di
uno psichiatra. Povero caro.
@shari92:
grazie!!!
@CipollottaPunk: Lucy è un
elemento fondamentale per la mia storia. Lucy e il carro ovviamente. Toby povero ragazzo! L’alcolismo è una brutta bestia! Cerca
di capire, Nellie in qualche modo dovrà arrotondare,
no?
Sfortunatamente il
barbiere non ha fatto in tempo a trovare il vaso da notte… ma questo e molto
altro nel prossimo capitolo! Sono veramente strafelice della new!! Anche se io scherzavo quando ho proposto Johnny come bianconiglio…
che pazzo, eh? Lo adoro!
@PotterWatch: che poi Lucy e l’omicida
perfetta: ha l’attenuante dell’infermità mentale! Povero Babber!
Non gli do neanche la soddisfazione di prendere a teierate
il primo ciarlatano che passa! Certo che la Lovett fa
bene a lucrare su certe cose!
@Bloodily: grazie mille,
soprattutto per aver notato l’accorata scelta dei titoli. Probamente rideresti
a vedere quanto sto su a pensarci…
@MithriLady: sono felice che
apprezzi la piega che prende questa storia senza senso!! Anch’io sono rimasta
piacevolmente colpita dalla big new! Sai che il
vecchio Tim ha già scelto l’attrice che interpreterà Alice? Peccato che ha
scartato Evan Rachel Wood: sarebbe stata perfetta e
poi io l’adoro da quando ha recitato la parte di Lucy nel film “Across the universe”, stupendo
che consiglio vivamente a chiunque!! Comunque sia Tim sa quello che fa. Secondo
te è probabile una Helena Bonham Carter regina di
cuori?
Avviso: ho notato
che da tutti i vostri commenti emerge che c’è stato un punto, un capitolo, che
non vi ha soddisfatto pienamente. Vorrei chiarire: sono un autrice in erba,
questo è vero, ma ho pensato di pubblicare queste storie demenziali sulle Efp per avere un giudizio sincero da parte di altre
persone. So incassare le critiche, ragazze! Se c’è un passo che vi è parso
debole o banale, beh…
direi che la cosa migliore da fare è dirmelo! Ho bisogno anche di giudizi
negativi per avere un quadro completo e sapere dove posso migliorare. Grazie per
l’attenzione.
I found Anthony Hope! Ovvero:
quando il giudice va a radersi.
Appena uscito dal
tribunale il giudice Turpin si incammina pensieroso
per le strade di Pietroburg…Londra!, quando da un vicolo esce correndo e
travolgendo il vecchio magistrato, la sua enorme guardia del corpo Charlie.
“Charlie, che
diavolo fai stupido gorilla!!!” protesta Turpin
alzandosi dal marciapiede e tirando una bastonata alla sua body-guard.
“Domando perdono,
signore.”
“Si, si, si
perdono accordato!” concede il vecchio con un gesto impaziente “Allora? Ci sono
novità? Hai trovato il marinaio? Sai dove può essersi nascosto? Hai trovato la
mia carta di credito?”
“Purtroppo, mio
signore” ammette Charlie contrito, camminando a testa bassa “non ho trovato
ancora il marinaio, e neppure i cani che gli abbiamo sguinzagliato dietro hanno
saputo trovarlo. E anche della sua carta di credito nessuna traccia,
purtroppo.”
Turpin sospira e si
massaggia la fronte con una mano.
Da quando si
prendeva cura di Johanna, circa quindici anni,
nessuno, neppure il legale più capace, aveva saputo controllare il suo conto
corrente in modo accettabile e la sua carta di credito ormai passava nelle sue
mani solo una, due volte al mese.
“Ma c’è una buona
notizia, signore!” esclama Charlie.
“Parla! Di che si
tratta?” domanda il giudice, ansioso.
“Proprio mentre
facevo la strada di ritorno per tornare alla vostra villa a fare rapporto sono
stato quasi travolto da una carro lanciato a tutta velocità sulla strada,
guidato da una vecchia pazza.”
“Ti sembra una
buona notizia?”
“No, signore, ma
vede su quel carro c’era anche quel giovane marinaio, Anthony Hope! Ho seguito le tracce del carro signore e
Permessionmy lord
May I request, my lord
Permession my lord
To speak?”
“You were already
talking
But you have my permession
Of course! What you
were saying?”
“A wonderful new, my
lord!
I found Anthony Hope!
He’s hidden in Fleet
Street, my lord
In a barber shop, my
lord
Ask to a man
Called Sweeney Todd,
my lord
And he will confirm
the big new, my lord
I found Anthony hope!
And while you’ll
there, my lord
I suggest, my lord
Have a shave, my lord
‘Cause you need it so
much, my lord!
Is not a wonderful
new, my lord?
I found Anthony
Hope!”
“Yes I understand
You repeat it three
times
I’m not idiot you
know?”
“Excuse me, my lord
It’s the sound
of the song, my lord
It’s just a stupid
song, my lord!”
“So stop it,
Because if you repeat
again
The word “lord”
I’m going to kill
you!”
“Scusate, mi sono
lasciato trascinare.”
“Scuse accettate,
ma adesso finiscila con questa stupida manfrina e conducimi da quel tale Todd,
in Fleet Street. Pensi davvero che abbia bisogno di
un rasatura?” domanda il giudice osservando il suo riflesso in una vetrina.
“Signore, non
vorrete presentarvi così al matrimonio della vostra pupilla Johanna?”
“E’ vero, non ci
avevo pensato! Un matrimonio che avverrà presto, molto, molto presto, vero
Charlie? Che io possa inghiottire una farfalla se questa non è la volta che mi
libero di Johanna!!
Capitolo 12 *** Silly women. Ovvero: il nascondiglio di Anthony Hope. ***
Silly women. Ovvero: il
nascondiglio di Anthony Hope.
NellieLovett sale le scale per raggiungere il monolocale di Todd,
sfiancata dalla fatica dopo aver trascinato il cadavere di Pirelli dentro
l’emporio e averlo scaraventato nei sotterranei.
Aprendo la porta
la Lovett si trova davanti uno spettacolo
imbarazzante: Sweeney saltella senza dignità alcuna
alla disperata ricerca di un vaso da notte, borbottando frasi tipo “Eppure era
qui dieci anni fa!” con voce trasformata dalla frenesia pre-pipì.
Finalmente trova
un oggetto che gli sembra adatto allo scopo e, svuotato il vasetto della
schiuma da barba, si accinge a liberare la vescica, quando infine, Nellie, schifata e impressionata tossicchia ricordandogli
che non è solo.
Sweeney si volta
imbarazzatissimo, tenta di fingere che stava solo pulendo il vasetto, con
risultati mediocri dal momento che il monolocale è sottosopra dopo la frenetica
indagine compiuta per trovare il vaso da notte.
“La prego mi aiuti,
se mi ama davvero!!!” esclama infine il barbiere, al limite della sopportazione
umana.
“Il bagno è di sotto,
prima stanza a destra.” risponde rapida la Lovett che
capisce perfettamente la sua sofferenza. Todd si allontana a balzi, scendendo
le scale stile canguro, ma con la rapidità di un lemure inseguito dal
predatore. A ogni balzo si ode nell’aria uno sgiaguottio
inquietante provenire dal pancino dolorante del nostro Sweeney.
Nellie rimane sola e
imbarazzata nella stanza a attendere gli sviluppi della situazione.
Nel frattempo il
barbiere deve aver raggiunto la porta del bagno perché dal piano di sotto di
sente provenire un grido disperato seguito da una serie di imprecazioni di
vario tipo e genere di cui posso trascrivere solo “TOBIAS!!!! Esci subito dal
bagno altrimenti giuro che prima di sgozzarti da orecchio a orecchio ti riempo di mazzate brutto piccolo ubriacone ingrato!!!”
“Signor Todd,
senta, ho bevuto una bottiglia di gin mica pippe, ho
bisogno del bagno per dieci minuti buoni!”
“ESCI DA SOLO
OPPURE SFONDO LA PORTA CON UNA MANNAIA E TI FACCIO A PEZZI!!!”
“Va bene, bene,
stia buono ora esco!”
Nellie sente lo sbattere
della porta del bagno, segno che Sweeney ce l’ha
fatta in tempo, tira un sospiro di sollievo e alza gli occhi al cielo.
L’attesa si fa
lunga e logorante, perciò la Lovett prende una
rivista e si accomoda sulla vecchia sedia del marito.
Nellie guarda
distrattamente le pagine del giornale fino a che non si accorge che ha in mano
una copia di “Sgozzare: oggi si può!” la getta dall’altra parte della stanza,
infastidita.
Dopo diversi
minuti Todd risale le scale e torna nel monolocale, con aria seria e torva come
sempre.
Rovina un po’
l’effetto il caos creatosi nella stanza, ma pazienza, pieno di tanto volontà,
il nostro barbiere recupera il rasoio e comincia a tentare di affilarlo.
Dopo un una
piccola pausa di imbarazzante silenzio Sweeney prende
la parola.
“E comunque
Pirelli non tornerà più…”
“Lo so, l’ho visto
schiattare investito dal carro di sua moglie Lucy giusto tre secondi fa.”
“Si, l’ho
ucciso.”mormora Todd cercando di acchiappare il rasoio “E beh, era necessario
voleva ricattarmi. E poi era uno scemo, chiunque avrebbe capito la storia della
teiera.”
Nellie alza gli occhi al
cielo e, invocata la pazienza, scandisce lentamente.
“Il signor Pirelli
è stato investito. Io stessa l’ho trascinato nel mio emporio e l’ho gettato
nella cantina.”
“Eh si, ho dovuto
sgozzarlo, una brutta fine per quella povera canaglia.” ribatte Sweeney sovrappensiero “Certo che… quella teiera…
dai con un po’ di intuito…”
La signora Lovett non risponde, estrae la sua dose di sedativo e la
inghiotte senza una parola. In un attimo il suo sguardo truce si trasforma in
un sorriso soddisfatto ma un po’annebbiato.
“Ma i ragazzi non
le hanno detto niente?” esclama Todd in un insperato sprazzo di lucidità.
“Oh, no! E’
bastato dir loro che le ultime parole del signor Pirelli erano state “trascinatemi
nell’emporio di Lovett e scaraventatemi nella sua
cantina.” Cosa vuole uno è un ingenuo e l’altro è ubriaco.”
Todd rinuncia ad
affilare lo sguisciante amico e, insieme alla Lovett si affaccia alla finestra sospirando.
Ed ecco che la
fortuna comincia a girare per il nostro Sweeney! All’angolo
della strada compaiono nientepopodimeno che il
massiccio Charlie e il ricurvo e vecchio giudice Turpin.
La sorpresa è tale
che il barbiere rimane senza parole.
“Ge…ma…uh…quello…è…ge!!!” e blaterate queste poche
sillabe senza senso, intrise però di un tono di vittoria il barbiere estrae
freneticamente il rasoio, che per poco non cava un occhio alla nostra Nellie.
“Ehi! Attento con
quel coso!”
“Ma è lui!!!
Finalmente! MUAUAUAUAUAUAUAUUUUU!!!!” Todd in preda a una crisi isterica,
ridacchia con un espressione di gioia e demenza che farebbe concorrenza solo a
quella di un drogato di candele all’oppio o di un pazzo che è convinto di stare
per vendicarsi dei torti subiti su un povero vecchio innocente.
Sweeney saltella,
improvvisa una danza della “sgozza”, “Sgozza, sgozza, sgozza dance!”, e infine
si rende conto della solennità del momento.
Riprende un’aria
burbera e tetra e si gira frenetico verso Nellie
“Lasciatemi!”
La Lovett fissa stupefatta il bacino del barbiere, che poco fa
ha osservato dimenarsi come se il proprietario fosse posseduto dallo spirito di
Micheal Jackson.
“Ho detto,
andate!” ringhia Todd a denti stretti vedendo che la donna non accenna a
muoversi.
Nellie si risveglia dal
suo stato di shock e si infila svelta nella porta.
Rimasto solo, Sweeney si rimira nello specchio e tanto per fare qualcosa
si infila la fichissima giacca che sembra di jeans ma
in realtà non lo è.
In quella il
campanello della porta annuncia il tanto agognato momento.
Turpin entra nel negozio
e si guarda intorno con aria schifata e molto snob. C’è da dire che al momento
la bottega del nostro eroe ricorda più una discarica a cielo aperto che il
monolocale di un fichissimo killer.
Sweeney s’inchina
frenetico con un sorrisone felice.
“Servo vostro,
porco!”
“Prego?”
“Volevo dire,
giudice Turpin.”
“Come fa a sapere
chi sono io?”
“Chi su questo
emisfero non conosce il grande giudice Turpin?”
Il vecchio
magistrato si gasa tutto, ma rimane accigliato.
“E nell’altro
emisfero?”
“Oh, la conoscono
solo di vista da quelle parti.”
“Ah.”
Cala un piccolo
silenzio, durante il quale il giudice storce il suo nasone avvertendo un forte
odore di muffa.
“In cosa posso
servirla, signore?”
“La mia guardia
del corpo dice che il mio futuro genero si nasconde in questa bettola.
Consegnatemelo subito e non ci saranno problemi, signor…?”
“Bab…Todd,
signore! Capisco vuole una delicata rasatura e magari un nuovo taglio di
capelli per svecchiare il tutto!” Sweeney si avvicina
a Turpin e rapido gli sfila la giacca e lo getta
sulla sedia.
“No, c’è un
errore, senta io sto cercando un certo Anthony Hopfffpt
BLEAH! Ma che fa?” mentre il giudice cerca di spiegarsi Todd ha cominciato a
spalmare schiuma da barba dove capita, facendo poca attenzione.
“Oh, mi perdoni,
signore!” mormora Sweeney allegro e impaziente “Ma
non si preoccupi di sputare so per esperienza che questa schiuma è tossica e
porta a una morte rapida e indolore!”
Turpin comincia a
sputacchiare convulsamente, frattanto Sweeney lo
ricopre con un lenzuolo.
“Ehi! Barbiere!
Dico a voi! Non vedo più nulla!” esclama il vecchio indignato.
“Oh, già non è
ancora morto!” borbotta Todd “Come sono sbadato!” abbassa il lenzuolo, al di
sotto del quale Turpin non ha sentito nulla.
Sweeney procede
abbassando il colletto del vecchio, che comincia a sentirsi a disagio.
Todd si volta e
ricompare con in mano un grosso pennarellone
indelebile.
“Ma che diavolo ha
intenzione di fare con quello?”
“Oh, voglio solo
tracciare la pratica linea tratteggiata, sgozza qui! Ora stia ben fermo…”
“Oh, certo la
linea tratteggiata…ehi!
Avrà mica intenzione di sgozzarmi?”
“Nooooo, che idea!” replica Sweeneny
scrutando l’allegato di “Sgozzare: oggi si può!” con attenzione, e tracciando
la linea sul collo del magistrato.
Finito ciò, egli
si sfrega le mani soddisfatto mormorando”Dunque la linea c’è, il lenzuolo pure,
la schiuma sì, il rasoio anche…
che manca? Oh, già! La conversazione!”
E girandosi verso
il giudice comincia un’allegra chiacchierata.
“Nel caso, che
epitaffio gradirebbe di più?”
“Ma che domanda
è?”
“Non si agiti, era
così per dire...”
Sweeney estrae il rasoio,
e se lo rigira fra le mani, con una disinvoltura che viene dai chili di colla
ATTACK che ha applicato sul suddetto, quando il giudice era distratto.
“Visto che roba?”
gongola entusiasta, mentre Turpin lo fissa,
accigliato.
“Da non credere.
Ma quel rasoio è spuntato signore.”
E in effetti è
vero. Sweeney si appresta ad affilarlo e nel
frattempo avvia una serie di commenti banali, da barbiere e cliente.
“Il suo nome è
John Alan ZachariasSeverusTurpin, vero?”
“Si, perché?”
“No, sa, non
vorrei sbagliare persona.”
“In che senso?”
“Mi sono già
accordato col becchino sulla sua lapide e non volevo fare figure.”
“Aaah, capisco… Come scusi???”
“Niente, faccio
parte dell’FBI e ho accesso ai dati personali di tutti gli abitanti di Madrid.”
“Madrid?!?”
“Ha detto, scusi?
Non ci troviamo a Istanbul?”
Turpin volge uno sguardo
inquieto al barbiere che fischietta un dolce motivetto.
I due guardano
lontano verso, sogni futuri o gioie passate, non ci è dato saperlo, ma entrambi
sospirano.
“Eh, già.” Mormora
il giudice, prendendo coscienza, con non poca commozione, che la separazione
dalla sua dolce pupilla è imminente.
“Donne, eh?”
chiede Todd, comprensivo, dimenticando per un attimo l’atteggiamento omicida.
“Oh, si. Proprio
donne.” Sorride Turpin, pensando alla piccola Johanna.
“Belle donne?”
Il magistrato ci
riflette su per qualche secondo.
“Stupide, più che
altro.” Ammette suo malgrado: è pur vero che la dolce, candida, bella Johanna non ha mai imparato la tabellina del sette.
“Sillywoman…” gorgoglia il
vecchio, con voce nostalgica.
“Fascinating.”
“Stealingmoney…”
“Eatingflowers…” mormora Todd
ricordando una vecchia abitudine della piccola Johanna.
“Making sad your
credit card…”
“And making you soooo upset…”
“Oooooooh,
silly women.”
“Are a wonder.”
“Even if they can
make you poor…”
“And sad!”
“Oooooh,
silly women!”
“Doing shopping…”
“Reading Moccia…”
“Listening POP music…”
“Doing make up…”
“Looking for MTV…”
“Ooor
trying to know your MSN contact…”
“Aaaaaah,
silly women!”
“Very stupid”
“So unclever”
“Never know how they
can…”
“Saying things sooo…”
“Brainless!!!”
“Silly women”
“Even than they leave
and vanish…”
“Something in they
remain …”
“Sims like the air
isn’t good anymore…”
“Smell’s of dead
brain…”
“Oooor
cherry’s parfume…”
“But, isn’t it the
same?”
“Same, same!”
“Aaaaah,
silly women!”
“Making you upset…”
“When you see they…”
“You want just to…”
“Kill yourself!”
“Silly women!”
Sweeney terminata
l’operazione avvicina il rasoio alla gola dell’odiato giurato, pronto,
finalmente a prendersi la sua vendetta.
“Yes!”
L’inquadratura si
sposta pericolosamente, mostrando dall’alto il lento incedere della lama verso
il collo dello sfortunato Turpin.
“Silly Women!”
“Oh!”
“Silly Women!”
E’ il momento.
Tutto è perfetto: la luce, l’inquadratura fichissima,
il rasoio affilato e prontamente fissato con l’ATTACK. Sweeney
cerca di ricordare le istruzioni di “Sgozzare: oggi si può!” e si prepara psicofisicamente, quando… SBARATANG!
La porta si
spalanca e entra il nostro Anthony facendo una gaffe, ma di quelle pazzesche.
“Signor Todd, Tobias ha bevuto una bottiglia di Viakal,
pensando fosse vodka e ora è in preda alle convulsioni… oh!”
Barbiere e giurato
restano paralizzati per pochi secondi; poi Turpin
comincia a fissare con sospetto l’abile travestimento dello sciagurato ragazzo.
“Uhm…
sotto quell’enorme nasone di plastica e quell’improbabile paio di baffi mi par
di vedere un volto a me noto…”
mormora, alzandosi dalla sedia e togliendosi il lenzuolo di dosso.
Mentre si avvicina
lentamente a Tobias, alias Anthony, Sweeney, ancora paralizzato comincia a tremare lievemente.
“Dite a me
signore? Oh, ma io giuro sulla vostra testa che non vi ha mai visto prima
d’ora!” ribatte il marinaio incerto.
“Voi dite? Eppure
con quegli occhionispaventati… da cerbiatto triste…
tu mi sa che sei…
TU SEI ANTHONY HOPE!!!”
“YAAAAAAAARGH!!! MI HA SCOPERTO, SI SALVI CHI PUO’!!!”
“NON MI SFUGGIRAI STAVOLTA, MARINAIO!!!” i due cominciano a inseguirsi
giù per le scale e, giunti sul ciglio della strada, Turpin
sta per chiedere man forte alla sua body-guard, quando un forte rumore di ruote
e zoccoli pervade l’aria di Fleet Street.
I suoi abitanti hanno
imparato a temerlo, e si ritirano terrorizzati nelle loro dimore, e anche Charlie
il vecchio giudice non possono fare a meno di esserne intimoriti.
Un grido entusiastico
risuona ovunque.
“IIIIIIHAAAAAAAAAA!!!
FATE LARGO, SFIGATI!!!!”
Lucy Babber alla guida del diabolico carro, attraversa in un lampo
la via, afferrando il giovane marinaio per la collottola, e salvandolo ancora una
volta da una brutta, brutta fine.
Il rumore di zoccoli
si allontana velocemente, e poco dopo, anche il giudice e la guardia del corpo si
allontanano, imprecando a bassa voce e prestando molta attenzione alle strisce pedonali.
Capitolo 13 *** Epiphany! Ovvero: la befana non vi è mai sembrata più inquietante! ***
Rieccomi
gente! E come dire…
tanta attesa per cosa??? In primis direi per la mia prima fanfic
drammatica che ho avuto il coraggio di rendere pubblica, a rischio e pericolo
di tutte voi innocenti pecorelle che leggono cose drammatiche, mentre molte
altre resteranno sepolte nelle mie cartelle colme di file inutili per il
semplice motivo che sono orriende. E in secondis per farvi trepidare nell’attesa di un altro chapter malamente riuscito…vabbè mi rifarò col prossimo! Nel frattempo commentate! …aehm, per
favore? Un commentino piccino picciò? Anche solo “Sei
completamente scema” mi andrebbe bene!
@giulia_riddle_black: che bello risentirti! Mi ha
fatto piacere vedere che ti eri rimessa a leggere la mia fic!
Pensavo di averti offeso con quella battuta sull’addio al celibato del vecchio
zio voldy! …nel caso
non ti fossi offesa allora adesso mi starai detestando cordialmente…sob! Sono un’impiastro! Per
rispondere al tuo commento si, Lucy è un mito, per lo meno nella mia fantasia
malata!
@shari92: naaaaa! Non
morire! Dai mancano solo pochi capitoli! Se muori adesso come faròòò??? Detto questo quando ho scritto uno è un ingenuo e
l’altro è ubriaco stavo pensando a Mignolo e Proproff… sa i due topi…
uno è un genio e l’altro è un idiota… nessuno ci ha pensato, ah? N-nessuno? Altro lavoro per il mio psichiatra.
@Bloodlily:
grazie! I miei personaggi adorano quando mi fate dei complimenti!(Nellie e Lucy mi guardano malissimo mentre sbucciano le patate
che saranno il pasto della settimana) Oh e va bene! IO adoro quando mi fate dei
complimenti!
@nellie89: non ti preoccupare! Sei libera di recensire
quando vuoi, ben inteso che quel “quando vuoi” vuol dire SEMPRE!, l’importante è
che la fanfic ti piaccia e ti faccia ridere!
@PotterWatch:
se vuoi ti faccio arrivare una copia omaggio di “Sgozzare: oggi si può!”, ti assicuro
che è molto illuminante sull’argomento!
@Ashley Snape:
oooooh! Lucy in the sky with diamons!
Che c’entra? Niente ma ci stava! Sicchè anche tu ami la mia Lucy! Vi avverto: Nellie sta diventando gelosa!(Nellie,
mettendomi il broncio”Non è vero!”)
Epiphany!
Ovvero: la befana non vi è mai sembrata più inquietante!
Sweeney fissa
il vuoto dove un attimo fa c’era Anthony.
L’autrice è stata così malvagia da togliergli
persino il piacere di urlare “Vattene!” al marinaio per vedere la paura nei
suoi occhioni da cerbiatto, oltre al resto!
Vorrebbe piangere, ma è un killer, lui ha la sua
dignità!
Per cui comincia a percorrere avanti e indietro la
stanza, minacciando di morti violentissime un immaginario Anthony Hope.
“Gente che strilla, gente che scappa, gente che
beve il mio Viakal! Che succede?” domanda la Lovett furibonda piombando nel monolocale.
“No,I hadhim!”
“Beh, è stato meglio così perché il giudice è innocenteeee!”
“His throat was there
below my hand!
And now he never gone again!”
“Better like that
Believe me, idiot!”
“There's a hole in the world
like a great black pit
And it's filled with people
who are filled with shit
And the vermin of the world
inhabitit.”
Sweeney fa
una bella pausona per riprendere fiato, dal momento
che le ultime strofe le ha dette tutte in una volta, continuando a andare
avanti e indietro sotto la finestra.
“But not for looooong…”
Sorrisinopsicopatico.
“They all deserve to die!
Tell you why, Mrs Lovett,
tell you why!
Because the judge is a pervert,
The body-guard too,
The priest is too short,
The dog make me scare,
The poet has curly hair,
The actor has too many fans,
The grocer is green,
The sailor is stupid,
The lawyer is too expensive,
The vicar is too piker,
The hop is too gay,
The politician is too bad to know…”
Nellie fa il
cenno della forbicina che taglia al nostro Todd che nella sua ira si sta un
pochino facendo prendere la mano.
“So theyalldeservetodie!” conclude Todd
seccato fissando il suo riflesso nello specchio infranto e infine voltandosi e
marciando deciso verso la Lovett.
“Even you,
Mrs Lovett,
Even Iaaaaayeeeee!!!!”
Nel suo incedere fuorioso
e incontrollato verso la panettiera, deciso a sbatterla sul muro di compensato
con un grande gesto enfatico stile “iosonotantopazzo”,
il barbiere scivola all’indietro come se avesse centrato una buccia di banana e
cade a terra con un sordo tonfo.
“Signor T!” esclama Nellie,
preoccupata, correndo al suo fianco “No! No! Se volete farvi del male dovete
buttarvi giù dalla finestra, se cadete c’è il rischio che rimaniate paralizzato
e poi io vi avrò a mio carico per il resto della vostra inutile esistenza!”
Sweeney muove
lentamente le dita della mano destra e si alza a sedere con enorme fatica.
“Tu guarda, il vaso da notte.” mormora osservando
l’oggetto che l’ha fatto scivolare, con una voce penosamente debole, e
lanciandolo fuori dalla finestra aperta “Signora Lovett,
dov’è la controfigura quando ne abbiamo bisogno?”
“Temo che ne dovrà fare a meno in futuro” osserva Nellie guardando fuori dall’enorme finestra “L’ha centrata
in pieno.”
“Ah.” mormora Todd massaggiandosi la testa “Dunque…
dov’eravamo? Ah
già!
We all deserve to die!
Because the lives of the wicked
should be made brief
For the rest of us
death will be a relief
We all deserve to die.”
Mentre canta Sweeney
butta la Lovett sulla sedia, che cede miseramente
sotto quest’ennesimo colpo rompendosi in mille pezzi. Todd si batte una mano
sulla fronte, esasperato e si allontana da Nellie,
che cerca di rialzarsi rivolgendogli epiteti parecchio originali, con fare
tragico.
“And I’ll never see Johanna,
No I’ll never hold my girl to me!
Finish!”
Sweeney esce
in strada in preda a una cieca furia omicida, e si ferma solo davanti a un
gruppo di impettiti gentleman in nero.
“Alright!
You sir, too sir
how about a shave?
Come on, visit
your good friend Sweeney.
You sir, you sir?
Welcome to the grave.”
La gente lo guarda stranita ma lui continua a
incedere, tetro, minaccioso e inarrestabile.
“I will have vengenance
I will have salvation.
Who sir, you sir?
No one in the chair,
come on! Come on!
Sweeney's waiting.
I want you bleeders.
You sir - anybody. Gentlemen
don't beshy!”
La folla cammina veloce sui grigi, gelidi
marciapiedi di BergenEhm! Londra!, alcuni passanti si
fermano stupefatti a fissare l’inquietante barbiere, altri passano oltre, altri
ancora si divertono a osservare il guizzare frenetico del rasoio da una mano
all’altra. Convinti che si tratti di un artista di strada tirano piccole
monetine all’indirizzo di Toddche le
ignora, chiedendosi però che cavolo ci fanno quegli idioti nella sua fantasia
musicale.
“Not one man,
No no ten men,
Not a undred can assuage me!
I willhaveyou!”
Parecchie signorinelle sventolano i ventagli con
foga sulle loro gote arrossate dal desiderio irrefrenabile e scandaloso che la
voce attraente e roca di Todd ha scatenato in loro. Dall’altra parte della
strada un gruppo di improbabili damerini fa ondeggiare i propri fazzoletti
all’indirizzo del barbiere, oppure fischiano e lanciano occhiate equivoche al
confuso Sweeney, che se ne va, piuttosto seccato, a
passo di carica attaccando una nuova strofa.
“And I will get him back
Even as he gloats
In the meantime
I’ll practice on dishonorable throats!”
Mentre cammina, Babber
cerca di sferzare l’aria con il suo rasoio, ma, inevitabilmente, lo sgusciante
amico gli sfugge di mano e Todd deve lanciarsi a pesce sul selciato per
recuperarlo in tempo. Sweeney atterra, centrando in
pieno una pozzanghera, e acchiappando il rasoio all’ultimo minuto, giusto in
tempo per mettersi in ginocchio e assumere un’opportuna aria tragica e
disperata.
“And my Lucy lies in ashes
And never see my girl again!
But the work waits!
I’m alive at last!
And I’m full of joyyyyyyyyyyy!”
Sweeney Todd
alza le braccia al cielo grigio malsano, una minaccia, una maledizione, sulla
città tanto odiata.
Sweeney
chiude gli occhi, mentre l’inquadratura sale mostrandoci questa suggestiva
scena dall’alto. Il barbiere attende che la musica per organo cessi affinchè egli possa aprire gli occhi e ritrovarsi in
ginocchio nel suo piccolo, lercio monolocale e scoprire di essersi sognato
tutta quest’inquietante scenetta, con un filo di delusione.
Invece al silenzio che Todd si aspettava, si
sostituiscono uno scroscio di applausi e grida entusiaste. “YUUUU-HUUU!!
GRANDE! BRAVO!” “UN AUTOGRAFO!” “UNA CIOCCA DI
CAPELLI!!!” “TI SUPPLICO FAI UN SORRISNO PSICOTICO!!” “FERMO LI’ IN POSA TI
PREGO!!!” “WAAAAAA-HAAA! MERAVIGLIOSO!!!”
Babber
spalanca gli occhi, stupefatto, e si guarda attorno sconcertato: decine di
ragazzine, donne, uomini e anche il fruttivendolo all’angolo lo salutano con
una ola piuttosto ben riuscita e una ritmico grido sottolineato dagli applausi
a tempo “BIS!BIS!BIS!”, tranne un paio di ragazze piuttosto audaci che
scandiscono slogan di diversa natura, riguardanti un possibile spogliarello.
Decisamente confuso, Sweeney cerca fra la folla la
signora Lovett, ma non fa in tempo a aprir bocca che
sente il rumore di una sirena riempire l’aria.
Dal carro-ambulanza scendono cinque individui
vestiti di bianco, uno con una rete da pesca in mano. Gli uomini puntano verso
il barbiere che però riesce a evitare la rete, e si da alla fuga, con grandi
balzi da canguro.
Seguono gli uomini di Bedlam,
armati di rete e camicia di forza, un lungo corteo di fans
e curiosi e davanti a tutti loro, Todd corre disperato urlando e agitando il
rasoio.
Da un vicolo buio, un vecchia mendicante osserva la
scena scuotendo la testa, mentre i cavalli del suoi carro si riposano, stremati
dopo una lunga lunga notte di corse a tutta velocità.
La mendicante si diverte a guardare il barbiere correre a balzi oppure la Lovett che, ultima arrivata nel buffo corteo, brandisce il
suo enorme mattarello e si fa largo tra la folla.
La vecchia donna sospira, passandosi una mano sulla
fronte nera di fuliggine. “Non te lo meriti, tesoro,” borbotta infine salendo
sul carro e afferrando le redini “ma, come dice l’autrice, the show must go on! IIIIIIIAAAAAAHHHHH!!!! ALLA CARICA!!!”
I cavalli cominciano una corsa violenta e
velocissima, puntando, ovviamente, verso gli inseguitori di Sweeney,
disperdendoli oppure direttamente falciandoli e spalmandoli sulla strada.
La vecchia mendicante, ridacchiando soddisfatta,
devia il corso del carro per non investire gli uomini che inseguono Todd, e
sparisce in un vicolo, l’eco della risata terrificante e del rumore di zoccoli
aleggia ancora nell’aria sconvolta di Fleet Street.
La mattina dopo, all’uscita del manicomio di Bedlam, due pallide figure si allontanano, con passo
veloce.
“Non potevate fermarmi invece di lasciarmi uscire
in strada, signora Lovett?” domanda Sweeney irato alla nostra Nellie,
che sta riponendo il portamonete dopo aver pagato la cauzione per il nostro
barbiere.
“Vi dirò, ho pensato di fermarvi, ma sembravate
così assorbito nella vostra parte stile pazzo psicotico, che non me la sono
sentita, perdonatemi.”
Il signor Todd borbotta una vaga protesta,
incomprensibile e si incammina veloce e stizzito.
Che fanfic è mai questa?
Borbotta fra sé e sé il nostro Babber, Non riesco a
sgozzare nessuno, non riesco a prendere a teierate
nessuno, non grido, non ho neppure delle fantasie musicali degne di questo nome!!!
Il barbiere si immobilizza e schiocca le dita, il
viso cereo gli si illumina come una lampadina. Parrebbe essere giunto a una
brillante conclusione, cosa alquanto rara per il suo fiacco cervellino.
“Ma certo! Tutta colpa di Turpin!
Ma se lo becco io…”
Comincia il barbiere con cipiglio cupo, subito
interrotto dalla Lovett che lo prende sotto braccio.
“Certo, caro, come no.” mormora Nellie
sbadigliando, conciliante. Todd la fissa sconcertato.
“In genere lei non mi da mai ragione, Signora Lovett.”
“Ho preso troppi antidepressivi per discutere con
chicchessia, caro.”
E mentre l’alba fa capolino sulle vie grigie di
questa strana città, i due si allontanano a passo lento, verso il noto
monolocale in Fleet Street, incuranti delle grida
disperate di un certo marinaio, rinchiuso in una delle tante celle di Bedlam.
Capitolo 14 *** Digressione. Ovvero: come diavolo c’è finito Anthony a Bedlam? ***
Salve gente! Scusate il ritardo pazzesco, soprattutto
perché tutto quello che ho da offrirvi fin ora è questa digressione. Mi dispiace
davvero, commentate comunque, please. Buona lettura!
P.S: Grazie
per i commenti, non ho la forza fisica di rispondergli dopo il pillola-party di
Nellie, cui mi
sono sottoposta con piacere dal momento che ne avevo un pazzo bisogno. Ora però
mi sento annebbiata e intontita. Particolari ringraziamenti vanno a MrsLolly, che, pur dubitando della qualità di questa storia
insensata, è andata, coraggiosamente, avanti a leggere fino alla fine. Brindiamo
a questa donna il cui intelletto è caduto nella battaglia senza speranza contro
le mie trovate balzane! Un altro po’ di plomox, Nellie!!!
Digressione. Ovvero: come diavolo c’è finito
Anthony a Bedlam?
“EHI! VOI DUE!!! SIGNOR TODD!!! SIGNORA LOVETT!!!
GUARDATE SU PER IL TRIANGOLO DELLE MIE BRACHE, HO BISOGNO DI
VOI!!!!”
Ma niente. Per quanto il ragazzo urlasse e
strepitasse dall’alto della cella nella quale l’avevano rinchiuso, i due non si
giravano. Il signor Todd e NellieLovett
proseguirono la loro strada, girarono l’angolo e Anthony li perse
definitivamente di vista.
Maledizione!, imprecò il marinaio, dondolandosi
sulla panca e cadendo a terra: strizzato com’era nella camicia di forza non
c’era modo di evitare la caduta. Cosa fastidiosa perché aveva una voglia matta
di grattarsi il naso e…Oh,
ma noi non possiamo perdere tempo prezioso su questi inutili quanto poco
edificanti particolari! Siamo indietro sulla tabella di marcia e questa
digressione è necessaria ma dev’essere anche breve
altrimenti tutti si accorgeranno che l’ho scritta solo perché mi sto ancora
scervellando sul testo di Little priest! E questo non deve accadere, mi hai inteso tu, occhioni da cerbiatto??? Anthony fa cenno di si, e si contorce
pietosamente nello sforzo di farmi un saluto militare. Oh, cielo! Dunque,
torniamo a noi.
Anthony sospira e striscia di nuovo verso le sbarre
della finestra. Ma come diavolo era finito a Bedlam?
A ben pensarci, lo stesso Anthony Hope aveva dei seri
dubbi in proposito.
Ricordava di essere fuggito dall’emporio di Lovett e da quel vecchio del giudice Turpin,
ricordava di essere stato acciuffato da quella pazza mendicante e caricato sul
suo carro lanciato a tutta birra per i vicoli e… ah si! La vecchia
donna aveva berciato qualcosa come “Giù la testa, cocco!” ma lui non aveva
capito un acca e aveva centrato in pieno l’insegna di una locanda.
Molto probabilmente era svenuto, ma…
poi che cosa era successo? Il ragazzo si lambiccava sull’accaduto ma riusciva
solo a ricordare vaghi momenti della sua cattura.
Poco ma sicuro, il carro della pazza scatenata era
ripartito a tutta velocità falciando diversi sventurati passanti, le cui grida
avevano svegliato il marinaio, e poi…poi il carro doveva aver frenato bruscamente
e lui era stato catapultato fuori ed era atterrato, con una precisione che
denota una sfiga non comune, dritto nella rete da pesca degli uomini di Bedlam. Nella confusione del momento, Anthony aveva fatto
in tempo a scorgere il signor Todd divincolarsi inutilmente in una rete simile
alla sua, ma subito dopo era stato colpito alla testa ed era svenuto di nuovo.
Solo che questa volta si era svegliato a Bedlam. Il
marinaio sospirò di nuovo.
Prima e ultima volta che m’imbarco per questa città
infernale, pensò fra sè e sé con amarezza il povero
ragazzo. Una voce melodiosa ruppe il silenzio rabbioso del giovane.
“Anthony? Sei tu?”
Anthony non credeva alle sue orecchie, e, appena
strisciò sufficientemente vicino alla finestra, neppure ai suoi occhi: era Johanna! La sua dolce amata pulzella griffata!
“Johanna! Amabile bocciuolo di rosa con indosso l’ultima creazione di
Valentino, come sei riuscita a trovarmi?”
“Oh beh, facile: secondo l’autrice qualcuno doveva
finire a Bedlam e visto che passavo da queste parti…”
“Davvero?”
“No! Ma quanto sei stupidotto,
precario del mio cuore! E’ solo che se aspettavo te, hai voglia che qualcuno mi
aiutasse a scappare di casa! Sono scappata da sola e ti ho cercato ovunque!
Qualcuno doveva pur farlo…”
concluse la piccola, dolce Jhoanna in tono offeso.
“Scusa è che ho avuto un po’ da fare di recente,
credimi, piccolina…”
“Ti pare un buon motivo?? Scusa, le chiavi di casa
ce le avevi, ti avevo detto che ti amavo pazzamente perché accidenti non sei
venuto a salvarmi da quel perverso del mio tutore??” protesta la donzella
pestando il piedino, calzato con una scarpa firmata, con ostinazione.
“E accidenti potevi aiutarla a fuggire, no?”
s’intromette un altro detenuto affacciato dalle sbarre di un’altra cella.
“Bernie, non accetto consigli
da un maniaco compulsivo, e poi fatti i fatti tuoi scusa!” ribatte Anthony,
parecchio seccato.
Al che, Bernie libera una
mano dalla camicia di forza e fa un gesto decisamente offensivo all’indirizzo
del marinaio.
“Ehi! Ma come ci se riuscito??” domanda Anthony
incredulo fissando il dito medio del compagno di sventura.
“Anni e anni di esperienza, pivello!”
“Ti prego Bernie! Mi
prude il naso e sto quasi impazzendo dalla voglia di grattarmelo! Aiutami!”
geme il ragazzo contorcendosi pietosamente.
“Eh no, signorino! I maniaci compulsivi non
grattano i nasi altrui! Ma posso sempre grattare il mio naso!” Bernie inizia a grattare il suo enorme nasone con evidente
soddisfazione “Oooooh che sollievo!””
“Brutto…””EHILA’??? SCUSA TANTO CREDEVO SOLO
CHE STESSIMO PARLANDO DELLA NOSTRA RELAZIONE E CHE FOSSE PIU’ IMPORTANTE DEL
TUO STUPIDO NASO!” prorompe Johanna, decisamente
seccata.
“Hai ragione, amor mio perdonami!” implora il
giovane marinaio.
“Oh, che importa! Come posso essere arrabbiata con
te, quando mi fissi con quegli occhioni da Bambi!”
“Questa cosa degli occhioni
ha decisamente passato il limite!” borbotta il ragazzo fra sé e sé.
“Orsù, non perdiamo più tempo amor mio! Dov’è
l’ingresso di quest’edificio assai demodè? Pagherò la
cauzione e ti tirerò fuori di lì!”
“Sarebbe veramente super tesoro mio, ma temo ci sia
un problemino…”
Johanna
sbuffa contrariata. “Che c’è ancora di così importante che va a posticipare la
nostra fuga?”
“Ehr…ecco… che progetti hai
per il nostro futuro, amore dolcissimo e spaccatimpani?”
“Ma è ovvio, mio adorato marinaio sottopagato:
fuggiremo insieme, non si sa bene dove, e non ci lasceremo mai più, per nessuna
ragione! Tutti i nostri sogni si avvereranno, anche se io non ho mai avuto solo
incubi a causa del mio pervertito tutore, e vivremo felici, insieme in una
modesta casetta solo per noi!”
“Quando dici che non ci lasceremo mai più…
intendi dire che ci spos…spooop…spooopos” domanda
Anthony sudando freddo.
“Intendi sposeremo forse, amor mio?” ribatte Johanna fissandolo arcigna.
“Esatto! Quello! Che ne dici?”
“Dico che sei assolutamente, anche se in un modo
molto tenero, arretrato! Non sai che il matrimonio è assolutamente OUT? Pensavo
a una convivenza a due basata sul nostro appassionato imperituro amore, ma non
mi fraintendere Anthony! Apprezzo la tua proposta ma in nome del fashion for fashion non posso assolutamente accettare! Ti ho
deluso, amor mio?” domanda Johanna con aria triste.
La ragazza ovviamente non immagina che se Anthony
avesse mani e gambe libere in quel preciso istante si getterebbe in un danza
sfrenata, tale è la gioia che le parole di Johanna
gli hanno dato. Nonostante ciò il ragazzo cerca di fingersi amareggiato.
“MA CERTO CHE NO! TI AMO DA IMPAZZIRE JOHANNA SEI
LA DONNA DELLA MIA VITAAAAA!”
“Shhh! Non gridare così,
caro! Ci sentiranno tutti!” implora la ragazza, divertita dalla reazione di lui.
“Ehiiiii! Da quaggiù non si
sente niente! Vocee!” gridando i detenuti di Bedlam, sporgendosi dalle loro sbarre, dalla parte opposta dell’edificio.
Ma i due innamorati non gli badano si guardano l’un
l’altro come il resto del mondo avesse cessato di esistere.
“Ti amo anch’io. Ti tirerò fuori di lì.” sussurra la
fanciulla con voce appassionata.
“E poi mi gratterai il naso?” sussurra Anthony, suo
malgrado.
“Tutta la notte.” promette lei.
“Awwwwwwwww!” sospirano contemporaneamente
tutti i detenuti di Bedlam.