Flaws.

di hoilnientedentro
(/viewuser.php?uid=562897)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.
 
Non so cosa mi abbia spinto a dirglielo.
Forse il fatto che quel giorno era così bello e la mia mente ha deciso di rovinare tutto.
Forse perché era da troppo tempo che mi tenevo tutto dentro.
Forse il fatto che stavamo diventando troppo amici e temevo che la nostra amicizia, prima o dopo, sarebbe andata a puttane.
O forse solo il fatto che lo amavo troppo.
 
È l’ultimo giorno di scuola. Tutti sono felici, come biasimarli?
Devo ammettere che anche io non me la passo male, insomma, è una bella giornata di sole nello Yorkshire, caldo ma con la brezza di mare che ti accarezza dolcemente le guance che fa sembrare tutto più sopportabile.
Entro in classe e… oh, la mia cara e vecchia classe.
Siamo qui da tre anni ma, probabilmente, sarà la cosa che mi mancherà di più una volta in America.
Le finestre grandi dove batte sempre il sole, le tende mezze rotte, i banchi grandi e scarabocchiati, le frasi d’amore scritte sulle porte dei bagni, il giardino…
Giardino tanto per dire: venti metri quadri di cemento e avevano anche il coraggio di chiamarlo giardino.
Mi mancherà persino quel cibo schifoso della mensa, pardon, “centro nutrizionale”.
Mi siedo nel mio solito banco in fondo, vicino al muro, ma vedo che lui manca.
Lui. Il compagno di banco. Il mio migliore amico. Con cui ho fatto le migliori fumate della mia vita.
-Buon giorno ragazzi!
Entra e dice con la sua solita voce stridula e pimpante la prof di economia.
-Su su, non mi interessa se è l’ultimo giorno di scuola, tirate fuori il libro e andate a pagina 294.
Scontento generale. Tutti si lamentano finché lo sbattere della  porta e l’entrare di un essere a dir poco fatto non ci fa tacere.
-Le sono mancato prof vero?
-Malik… dovevo aspettarmelo. La stavo quasi per segnare assente, è fortunato. Su, vada a sedersi al suo posto.
-scusa, solo un’informazione, sei fatto vero?
Dico cercando a stento di trattenere le risate.
-nah, tu dici?
-Dio Malik… come hai osato fumare senza di me?
Scoppiamo tutti e due in una risata fragorosa, tappandoci la bocca con le mani.
Zayn Malik. Il mio compagno di banco. Siamo in classe insieme fin dalle elementari, ma lui è un anno più grande di me, perché si è trasferito da piccolo.
Solo lui sa che quest’estate me ne andrò in America insieme a mia madre.
Lei ha trovato un lavoro come giornalista per il “New York Times” che non poteva non accettare, e io sono ancora troppo piccola per abitare da sola. Mio padre è morto quando avevo nove anni e i miei nonni abitano in Scozia e, sinceramente, preferisco andare a vivere a New York piuttosto che in Scozia.
-devo andare a fumare una cicca…
-aspetta la seconda ora, lo sai che la prima non ti fanno uscire.
-lo so… vieni con me vero?
-ho mai rifiutato una fumata orima d’ora?
-ehm… mi pare proprio di no.
Dico sorridendo.
-ecco. E non credo che inizierò oggi.
Passiamo tutta l’ora a parlare di cosa faremo questa estate.
Lui pensa di andare a Londra, per cercare un piccolo lavoretto estivo così da potersi permettere un appartamento l’anno prossimo.
E, per quel che riguarda me… bhe, non credo di dover aggiungere dettagli.
Ed ecco l’assordante suono della campanella.
Prendo il pacchetto di Marlboro Gold dallo zaino, Zayn l’accendino e ci precipitiamo di corsa verso il prof di inglese.
-possiamo andare in bagno?
Chiediamo all’unisono.
Fa un piccolo gesto vicino alla bocca e noi annuiamo.
-dai andate. E vedete di non farvi vedere dai bidelli.
-grazie prof.
-è il migliore.
Corriamo giù dalle scale il più silenziosamente possibile, ma alla fine siamo come una mandria di elefanti impazziti.
Apriamo la porta di vetro che ci separa dalla libertà e corriamo fuori.
-hahahaha oddio, ma questi possono essere chiamati disagi mentali?
-sì Alice, possono eccome.
Esattamente. Mi chiamo Alice. Alice Green.
Abbastanza schifoso, no?
Prendo le Marlboro dalla tasca e l’accendino da quella di Zayn.
Prendo una sigaretta, la metto in bocca, accendo l’accendino e copro la fiamma con le mani in modo che il vento non la faccia spegnere.
Aspiro.
E butto fuori.
Quel sapore non mi era mai mancato così tanto.
-non ne avevo nemmeno fumata una sta mattina…
-sacrilegio! Hai saltato la sigaretta mattutina?! Andrai all’inferno per questo Alice Green!
-hahahaha Malik! Invece ho notato che tu non ti sei fatto mancare la canna mattutina.
-hahaha già.
Stiamo seduti sul muretto a parlare, finché la nostra sigaretta non finisce e siamo costretti a ritornare dentro.
-Alice…
-sì Malik?
-non sarebbe ora che parlassi con Louis?
-Zayn… è complicato…
-lo è sempre stato. e poi me l’hai promesso. Non voglio più vederti soffrire perché non ti ama. E poi è uno dei miei migliori amici, cosa che mi fa stare ancora peggio.
-lo so…
-ecco.
-ci penserò dopo.
-promesso?
-promesso.
Ci abbracciamo e torniamo in classe senza farci vedere.
 
Scuola finita.
Tutti corrono fuori come impazziti.
Ci sono quelli che fanno guerra di gavettoni.
Ragazze con il trucco colato a causa dall’acqua.
Altri che se ne vanno subito.
E io sono una di queste.
Urlo un “ci vediamo stasera” generale, prendo le chiavi della mia Vespa nera, parcheggiata vicino al cancello, e parto.
Vado al mare.
Ma non in quelle spiagge piene di turisti.
Quella spiaggia dove non c’è mai nessuno.
Quella spiaggia dove nessuno ti disturberà mai.
La spiaggia delle persone che hanno bisogno di riflettere.
La mia spiaggia.
Parcheggio la Vespa alla bell’e meglio, mi tolgo le Converse bianche e metto i piedi nell’acqua fresca.
Mi siedo sulla sabbia e sto lì per un paio d’ore, alternando il mare a canzone dei Green Day e dei Bastille.
Sono circa le cinque e mezza quando mia madre mi chiama per chiedermi dove sono.
-sono alla spiaggia. Ma sto tornando indietro.
-oh bene, stavo cominciando a preoccupando. Dove pensi di dormire sta sera?
-bho, probabile da Zayn.
-lo sapevo.
Dice ridacchiando.
Sapeva che non avrei passato a casa quella notte.
-ha ha ha simpatica. Sto arrivando.
-ok ciao a dopo amore.
Ri rimetto le scarpe, prendo la Vespa e parto.
 
 

SPAZIO AUTRICE
Haloa popolo ;)
Questa è la mia prima ff per cui non vi aspettate niente di particolarmente bello.
Comunque spero che vi piaccia :)
Recensite, anche negative, terrò conto di tutto <3
A.
Tumblr: www.immaginotroppo.tumblr.com

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.
 
Torno a casa.
Nella mia vecchia casa sul mare, ma lontana dalla mia spiaggia.
Saluto di fretta mia mamma e vado in camera.
Mando un messaggio a Zayn per confermare il fatto che avrei dormito a casa sua.
Non avevamo programmato niente, ma per me la sua è come una seconda casa.
È come un fratello maggiore per me. Potremmo anche dormire nello stesso letto e non succederebbe niente.
Per un attimo guardo la mia immagine riflessa nel grande specchio a muro in camera mia.
In fondo sono una ragazza normale. Capelli castani con lievi riflessi rossi lunghi fino alla vita, occhi marroni scuri, quasi neri e fisico assolutamente nella media.
Allora perché a Louis Tomlinson dovrebbe piacere una come me?
Anche se gli dicessi che lo amo dalla terza media, per quattro lunghissimi anni (ho appena finito la terza superiore), non cambierebbe assolutamemte niente.
Ok però la devo smettere di pensare queste cose.
È l'ultimo giorno di scuola. Da questa sera avrò tre mesi di sere da passare con il mio migliore amico a fumare, bere sulla spiaggia e a guardare le stelle. Il paradiso puro.
Apro l'armadio e prendo un paio di shorts, una canottiera nera e una camicia di jeans. Cose molto alla mano.
Prendo telefono, borsa con portafolgio, documeti, chiavi del motorino e parto.
 
-MALIK!!!
-GREEN!!!
-sì, ma aprimi però!
-sì arrivo un attimo, non vuoi mica che vengo giù in mutande vero?
-ma anche no Malik, anche no.
Dico ridendo.
Ma so che in fondo non mi farebbe nessun effetto.
Il cancello automatico si apre e io entro in giardino.
Il caro e vecchio giardino. Anche in inverno qui c'è sempre almeno una margherita. Può essere mal messa, morente, ma c'è sempre.
-Alice, tesoro!
-ciao Trisha!
-come è andato l'ultimo giorno?
-bene dai, a parte per la prof di economia che ci ha fatto fare lezione.
Dico con un tono alquanto disgustato.
Ho sempre odiato quella prof e sempre la odierò.
-hahahaha beh dai, almeno questa sera vi divertite.
Ridiamo insieme.
Per me Trishia e come la mia seconda mamma. Quando non c'era quella biologica c'era lei. È una donna fantastica. Peccato che suo figlio non abbia preso da lei.
Lo vedo scendere dalle scale con solo un paio di pantaloni della tuta, i capelli ancora umidi e con una goccia d'acqua che gli scende lentamente sulla tempia sinistra.
-scusa, se prima eri in mutande, ci hai messo un quarto d'ora per metterti un paio di pantaloni e aprire il cancello? Questa me la devi proprio spiegare Malik...
Abbasso lo sguardo e scuoto la testa con disapprovazione,  ma in realtà sto cercando di trattenere le risate.
-molto divertente Green davvero spassosissima.
-solo perché tu non apprezzi il mio senso dell'umorismo.
-gne gne gne.
E detto questo mi prende a come un sacco di patate e mi porta in camera sua.
Io mi dimeno ma lui fa box ed è abituato a queste cose.
E allora faccio l'unica cosa che non si aspetterebbe mai durante un incontro di box: gli faccio il solletico.
E non so come e perché,  ma ad un certo punto mi trovo sopra il corpo di Zayn disteso per terra.
Lo guardo negli occhi.
Mi sa che è la prima volta che lo guardo negli occhi veramente.
Ma non gli guardo le iridi marroni con riflessi dorati, gli guardo dentro le pupille, anzi non proprio, gli guardo dentro.
Stiamo là per un po', occhi dentro occhi, finché non mi arriva un messaggio e mi devo rialzare.
Sophia: ci sei oggi da Harry vero?
-Malik andiamo da Harry vero adesso?
Annuisce mentre si rialza e si veste.
Io: si ci siamo io e Malik.
Sophia: perfetto! Ps. Ci sarà anche Luois ;)
È vero. Anche lei sa che mi piace Louis.
Sophia è la mia migliore amica fin dai tempi dell'asilo. È la persona di cui mi fido di più al mondo.
-Zayn...
Gli prendo il polso con la mano.
-per quello che è successo...
- ehi, stai camla. Non è successo niente.
È così bravo a mentire che non capisco se il sorriso che sta sfoggiando è vero o falso. E questa cosa mi preoccupa.
-allora, prendiamo la macchina?
Annuisco.
 
Arriviamo a casa di Harry. Beh, più che casa, villone.
È uno dei migliori amici si Zayn, quindi è anche amico mio.
Usciamo spesso insieme, ma il suo più grande difetto è che non regge l'alcool.
-Malik bastardo!
-Styles coglione!
Si abbracciano.
-disagiati!
Urlo e mi unisco all'abbraccio perché,  tra noi tre, la più disagiata mentalmente sono io.
-Green!
-Styles! Dimmi che sta sera non hai intenzione di bere tanto.
-e invece Alice... Hahahaha ti dovrai rassegnare.
-sì Harry, sei un emerito coglione.
E gli scompiglio i capelli. Quella magnifica massa di capelli ricci. Ma la cosa più bella di Harry sono gli occhi. Verdi e azzurri, certe volte più azzurri che verdi e viceversa. Semplicemente magnifici.
Ad un certo punto sento qualcuno abbracciarmi da dietro e soffiarmi nell'orecchio.
Louis.
Il cuore mi batte a mille mentre mi giro e guardo quella meraviglia.
Capelli castani, contrastanti con la pelle chiara e gli occhi azzurro ghiaccio. Mio Dio quegli occhi. Così freddi e caldi allo stesso tempo.
Indecifrabili ma rassicuranti.
-hai portato il bong di vetro vero Lou?
-certo Green, che ti aspettavi?
Scoppiamo in una risata fragorosa.
Mi abbraccia.
E io abraccio lui.
Un brivido mi percorre la schiena ogni volta che mi abbraccia.
-datemi una birra...
Mi dirigo in cucina, mi prendo una Ceres e anche una Lucky Strike da un pacchetto che trovo abbandonato sul tavolo della cucina.
Torno in salotto e trovo Sophia.
-Sophia!
-Alice!
Ci corriamo in contro e ci stringiamo in un abbraccio tritola costole.
Quella sera i sui capelli ricci castani erano piastrati e i suoi occhi verdi sembravano più belli del solito.
Cara vecchia Sophia.
 
Devono essere state circa le tre di mattina quando apro gli occhi e mi ritrovo in una stanza sudicia, con vestiti sporchi ovunque e impregnata di un odore nauseabondo di vodka alla pesca. Mi guardo in torno, ancora intontita dal fumo e dall’alcool, e riesco a distinguere appesi alle pareti, vari poster di attori porno.
Deve essere la camera di Harry.
Di fianco di me, nel letto, c’è un ragazzo.
Louis.
Io ero in intimo e lui aveva i boxer, ma cosa avevamo fatto prima?
Mi alzo in tutta fretta dal letto e mi rivesto cercando di fare meno rumore possibile.
Corro giù e trovo Zayn disteso per terra, immaginando quando deve aver fumato quella sera.
-Zayn?
Gli muovo il braccio con la mano, ma lui non reagisce.
Allora mi avvicino all’orecchio e lo chiamo di nuovo.
-Zayn?!
-eh…
Dice con la voce impastata da sonno.
-ti prego andiamo via.
Dico con voce che si avvicina alla disperazione.
-Malik, non mi interessa quanto hai bevuto, ti prego andiamocene.
Faticosamente si mette a sedere e io lo aiuto a rialzarsi.
Usciamo, prendiamo la macchina e in un attimo siamo a casa.
Durante il viaggio non spiaccichiamo parola e stiamo zitti finché non siamo tutti e due nel suo letto, abbracciati l’uno all’altro.
-Alice. Cosa è successo?
-niente Zayn.
-sicura?
-sì, sul serio. Adesso dormi e fatti passare la sbornia.
Mi da un piccolo bacio sulla fronte e subito ci addormentiamo.
 


SPAZIO AUTRICE
Buongiorno popolo di efp!
Spero che questo capitolo vi piaccia, anche se l’inizio della storia è abbastanza noioso, si farà tutto più eccitante più avanti ;)
Grazie per le visualizzazioni <3
Bacini bacini
A.
Tumblr: www.immaginotroppo.tumblr.com

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Capitolo 3.
 
Quando mi sveglio crco istintivamente la mano di Zayn , per fortuna, la trovo e la stringo.
-ehi-
Dice con la voce impastata dal sonno.
-ehilà-

-ma... Cosa è succeso ieri sera?-
-no no niente...-
-sicura?-
-si...-
Una voce un po' più convinta no vero?
Mi sento così stupida.
Insomma, è il mio migliore amico, non dovrei avere paura di dirgli niente.
Eppure c'è qualcosa che dice ''no, non dirgli niente!''
-dai Alice... So che c'è qualcosa che non va. Lo si vede dai tuoi occhi.-
 
ZAYN
È seduta sul letto accanto a me, con le dita intecciate alle mie.
I capelli sciolti quasi splendono ai lievi raggi di sole alltraverso le finestre.
Ha le mani sudate.
Non se dallo stress o semplicemente perchè siamo a fine giugno.
Ha le mani screpolate, come se fossimo in inverno, e le unghie mangiucchiate.
Alza la testa e mi guarda negli occhi.
Le sue iridi marroni, contrastanti con il rosso, forse provocato dal fumo di ieri notte, o forse semplicemente perché sta per scoppiare in lacrime.
Ha gli occhi che fissano un punto indefinito, ma come se fossero vuoti, svuotati da ogni emozione.
-Alice dimmi cosa è successo.-
Continua a fissare il vuoto.
-Alice. Dimmelo subito-
E a quel punto crolla e scoppia in lacrime.
Ma non è uno di quei pianti da bambina, pieni di singhiozzi, è un pianto silenzioso, in cui si limita a far scendere le lacrime calde e amare lungo le guance.
L'unica cosa che riesco a fare è abbracciarla.
-Zayn...-
-si?-
-non voglio finire in 16 anni incinta o uno di quei programmi da maniaci. Io volevo solo... Non so neanche io cosa volevo veramemte...-
-ma, quindi...-
-no. Sì. Non lo so.-
-in che senso non lo sai?-
-ricordo solo che ero nel letto di Harry in intimo con Louis steso accanto. E non credo che questo lasci molto all'immaginazione.-
Ricomincia a piangere.
-ma sai che potrbbe essere successo di tutto vero?-
Annuisce, mentre mi asciuga le lecrime che, però, non smettono di scendere.
-potreste aver fatto sesso o solo aver dormito insieme. Insomma, pensa se qualcuno entrasse, qualcuno che non sia mia madre. Cosa penserebbe secondo te? Che abbiamo fatto sesso o che comunque stiamo insieme.-
Quel ''stiamo insieme'' non ha mai fatto così male.
Sono qui, vicino alla ragazza che amo dalla prima volta che l'ho vista, con quel completino color pesca e i capelli lunghi raccolti in una treccia. Era davanti al cancello della scuola, intrepida, perchè non aveva nessuna paura di iniziare la prima elementare.
Non posso più sopportare di vederla soffrire per un altro. Uno dei miei migliori amici, oltretutto.
Scaccio via questo pensiero e la abbraccio, cercando di rassicurarla.
-Alice... Non ti preoccupare. Qualunque cosa succeda, io ti starò vicino. E anche Louis ti starà vicino. Potrai contare su tutti noi.-
-anche se avrò un bambino?-
-anche se avrai un bambino...
Dico con voce tremante.
Perchè quello è il vero problema: un bambino.
 
ALICE
Non ho mai pensato di poter avere un bambino a sedici anni.
In realtà non ho mai pensato di rimanere incinta e basta.
Avevo progammato che, quando e se fossi stata abbastanza matura, avrei adottato.
Invece ora mi ritrovo in preda al panico.
''potrebbe essere sucesso di tutto'' è vero, ma è anche vero che io penso sempre al peggio.
 
Dopo aver fatto una doccia e essermi cambiata, vado giù in cucina, dove trovo Zayn a mangiare pancake.
In cucina regna il silenzio totale.
Io non ho il coraggio di guardarlo in faccia. Non so perché.
Mangio un pancake ma mi viene subito da rimettere.
Merda.
Questo è il primo sintomo.
Mi rialzo lentamente e comincia a girarmi la testa.
Secondo.
Vado e salotto e faccio l'unica cosa che mi riesce bene: piango.
-lo sai che dovresti dire a Louis, vero?-
Dice Zayn entrando.
-lo so benissimo...-
Dico mentre di prendo la testa tra le mani. Ad un certo punto sento che mi abbraccia. L'unica salvezza in un mare di tristezza.
Mi abbandono al suo abbraccio, impotente.
Mi sento immediatamente sollevata. È incredibile cosa riescano a fare gli abbracci al momento giusto.
-devo andare a casa a dirlo a mia mamma. E questo pomeriggio chiamerò Louis. Però ora mi sa che devo andare.-
-vuoi che ti riaccompagni io?-
-no non importa Zayn.-
Vado di sopra a prendere le mie cose e, quando torno giù, Zayn mi da un piccolo bacio sulla fronte e, senza aggiungere altro, esco, prendo la Vespa e me ne vado.
 
Arrivo a casa e non trovo nessuno, allora scrivo un biglietto che lascio a mia madre sul vecchio tavolo di marmo in cucina.
"ciao mamma, credo che sta sera sarò da Sophia. (ps. Molto probabilmente sono incinta)"
Delicatezza 100.
Butto la borsa per terra, vicino alla porta d'entrata, e mi trascino in camera mia.
Appeno entro me ne rendo conto davvero.
I poster alle pareti, i muri colorati, le foto, il letto con le coperte a fantasia... Sono ancora una bambina. Una bambina con dei sogni, delle ambizioni...
Tutte mandate a puttane da questo 'coso' che mi sta crescendo in pancia.
Mi distendo nel letto e chiudo gli occhi, prima che riempiono di nuovo di lacrime.
 

SPAZIO AUTRICE
Buon(giorno)(pomeriggio)(sera) dipende da quando lo leggete.
Spero che il capitolo vi piaccia :)
Vi prego recensite...
A.
 
Ps. Scusa se è un po' corto :(
Tumblr: www.immaginotroppo.tumblr.com

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4
 
SOPHIA
Prometto che sta sera rimarrò sobria, forse.
"saranno Niall e Liam" mi dico mentre sento il campanello.
E mentre cerco di mettere una musica decente la sento.
-Sophia!-
-Alice!-
E ci corriamo incontro come se non ci vedessimo da anni.
E mentre ritorno a smanettare con il computer di Harry, qualcuno mi prende da dietro e mi fa fare una giravolta in aria.
-hahahah oddio Niall ti prego mettiti giù!-
Dico e, quando sono all'altezza giusta, mi bacia.
Niall.
Niall è il mio ragazzo.
Da nove mesi.
Wow, ora che ci penso in nove mesi ci fai un bambino.
Niall è la dolcezza.
Niall è la bellezza.
Niall è la gentilezza.
Niall è il mio tutto.
-mi sei mancato-
-mi sei mancata anche tu bellissima-
Dice damdomi un bacio sulla punta del naso.
-sono molto felice per voi, ora scusatemi devo andare a vomitare.-
-oh ma dai Alice, come fai a non apprezzare la sdolcinatezza?-
Dico ridendo, perché so che Alice farà il suo solito gesto con la mano che equivale a "vaffanculo" e poi se ne andrà.
Ed è proprio quello che fa. Wow, mi sento una sensitiva.
-mi sconvolge sempre il modo in cui riesce a farsi passare le sbornie, è come se ce l'avesse scritto nel DNA. Aveva bevuto non so quante birre e fumato, se non tre almeno due pacchetti di sigarette...ah quello Zayn l'aveva portata sulla cattiva strada, ma io le volevo bene lo stesso. Alla festa, giá appena arrivata, si era messa a bere, e anche Luis con lei, lui non si rende mai conto di qunto Alice lo ami, andava tutto bene, ma ad un certo punto Zayn ha dato in escandescenza... Penso che Luis avesse chiesto ad Alice di andare a fumare di sopra, lei ovviamente non aveva rifiutato, ma Malik era diventato furibondo...sebrava geloso...non l'avevo mai visto cosí, lui fa sempre il duro.... Di solito la droga tira fuori la pazzia che é in noi, ma lui-fatto come una pigna- aveva quasi dimostrato di tenere a qualcuno. Comunque non era finita in modo fiabesco: il "cavaliere" dopo aver buttato una bottiglia e salito due scalini é caduto bofonchiando qualcosa sul bere, poi é svenuto.
Alice non é piú tornata giú, ma Louis sí, barcollante, ma era sceso...erano le tre di notte ed aveva un aspetto terribile... Era sconvolto, comunque dopo aver preso due birre era tornato su...ora che ci penso Zayn che si era risvegliato gli aveva chiesto come stava, ma lui non aveva risposto...

 ALICE
-Sophia non mi aspettare a pranzo: vado ad affrontare la verità, Louis lo deve sapere.-
Dico con voce poco convinta.
Sono tesa.
Vorrei chiamarlo ma ho la voce che mi trema.
Gli scrivo di incontrarci e subito lui risponde.
Louis: perfetto!  alle 10:00 alla spiaggia?
Alla mia spiaggia, sarebbe stato perfetto.
Inforco la Vespa e parto con il piede premuto sull'acceleratore.
Dovrei prepararmi un discorso, ma non lo faccio: vada come vada.
Arrivo in spiaggia, accosto e scendo dalla Vespa e lo vedo. Là, seduto nella sabbia, con la sua classica maglia a righe bianche e blu, intonata con il mare, che mi sta sorridendo.
Un brivido mi percorre la schiena mentre mi chiedo cosa succederà quando scoprirà che ha diciotto anni ed è gia padre.
Un disastro.
Un suo caldo abbraccio scaccia via i pensieri sul bambino.
-ehi Lou! Come ti va la vita? Hai portato la roba vero?-
-mi pare ovvio!-
Risponde tutto orgoglioso.
-allora, come va?-
Gli chiedo di nuovo.
-a me tutto bene. Tu piuttosto, non sembra proprio... Che c'è, non ti sei ancora ripresa dalla sbronza? Stai perdendo colpi, sai Green?-
Dice ridendo.
Vorrei tirargli uno schiaffo ma, per sua fortuna, mi trattengo.
Prendo una Radler e comincio a scolarmela e Louis mi imita.
Non capisco proprio quale sia il momento giusto. Penso che "vomiterò" tutto ciò che mi frulla per la testa in questo momento.
-allora, non è solo per l'erba che volevi che ci vedessimo vero?-
-Bhe, in realtà... Io volevo parlarti dell'altra sera.-
-sinceramente non ricordo nemmeno cosa ho mangiato oggi a colazione, quindi vedi un po' tu...-
-davvero? Mi sorprendi sempre Tomlinsom. Bhe, ma almeno dimmi che ti ricordi dove ti sei svegliato dopo la festa.-
-bhe, non ho ben capito il perché, ma mi pare che mi trovassi nel letto di Harry, ma perché me lo chiedi?-
È il momento.
Devo confessare tutto.
Ma non credo di essere pronta.
E se non sono pronta io, figurati lui.
-bhe... Io...-
Mi faccio coraggio e lo dico.
-io credo che tra noi due alla festa sia successo qualcosa, e non fare domande idiote, so che sai di cosa sto parlando Louis.-
Sento una valanga di parole che mi stanno risalendo la gola e non riesco più a trattenerle.
Ed ecco che arriva: la sensazione terribile che stai per scoppiare in lacrime.
-e io credo di essere incinta.-
Lo dico troppo velocemente, forse perché il pianto mi spezza la voce, ma ormai il danno è fatto, inutile tenerlo nascosto.
 
LOUIS
-io... Io non credo di aver capito Alice.-
Dio santissimo.
Non posso credere che la ragazza che mi piace sia incinta. E per lo più il padre sono io.
Cazzo.
Non poteva andare peggio di così.
-ascolta, ora non disperati. Qualunque cosa succederà tra nove mesi, io farò il padre del bambino e non ti abbandonerò, te lo prometto.
Dico mentre le asciugo le lacrime che le scendono lungo le gunce.
-ma...-
No, non posso. Non le posso dire che mio padre, uno molto (probabilmente troppo) all'antica,  dopo aver saputo del bambino vorrà subito il nostro matrimonio.
Chissà se Zayn sa di tutta questa storia.
Lui di sicuro potrebbe aiutarmi.
Ma forse è meglio non dirgli niente, almeno per ora.
Il sorriso mi si è spento sulle labbra.
-ma che fai?!-
Le urlo.
-lo sai benissimo che non dovresti nè fumare nè bere nelle tue condizioni!-
Lei, come per dispetto fa un altro tiro dalla sigaretta che poi butta a terra, si alza e ne va.
Dio che situazione di merda.
 
ALICE
Bhe dai l'ha presa bene. Ma che cazzo dico l'ho sconvolto.
Annego nei miei pensieri. Mi sento come se fossi in un fiume da cui non riuscissi più ad uscire.
È frustrante.
Vado da Zayn, magari lui riuscirà a tirarmi fuori da tutto questo casino.
 
-ehi come va principessa?-
Mi dice Zayn mandandomi un bacio volante.
-odio quando mi chiami così e lo sai bene Malik.-
Gli dico, anzi forse è meglio dire "ringhio".
-non è che hai le tue cose? Come non detto, meglio se sto zitto. Comunque hai parlato con Louis?-
-si... E sinceramente non riesco a capire come l'abbia presa. Perché voi maschi riuscite a mascherare così bene i vostri pensieri?-
Dico sospirando.
 
ZAYN
No non posso.
Certo che posso.
Anzi devo.
Devo dirglielo, deve sapere che la amo.
Ma ora no...
Perché cazzo aspetto sempre l'ultimo momento?
Sento un vuoto incolmabile dentro di me, ma non posso mostrarmi vulnerabile.
Ma devo essere forte.
Devo esserlo per Alice.
Per la mia Green.
Sempre fuori posto, sempre così se stessa.
-bhe allora cosa hai intenzione di fare ora? Sei consapevole del fatto che non puoi fumare o bere, vero?-
Mi sa che non glielo dovevo dire. Ora inizierà con i suoi soliti discorsi moralisti...
Ma non dice niente, anzi,  scoppia in lacrime e mi abbraccia.
-come farò a superare tutto questo Zayn?-
E lo chiede a me?
Io che non riesco nemmeno a programmaremi gli impegni per una settimana dovrei organizzarle la vita per nove mesi?



SPAZIO AUTRICE
HOLA!
allora, prima di tutto spero che questo capitolo vi piaccia :3

sopratutto perchè l'ha scritto la mia migliore amica che ha deciso che mi aiuterà a scrivere tutta la ff.
vi prego recensite...
al prossimo capitolo

A.

 Tumblr: www.immaginotroppo.tumblr.com e lei è quella che mi aiuterà anche nei prossimi capitoli: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=641387

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Capitolo 5.
 
ALICE

Sono stata per due settimane letteralmente chiusa in casa.
Ma non ero mai da sola.
Per la maggior parte del tempo c'è stata Sophia.
Sarebbe venuta anche alle cinque di mattina se glielo avessi chiesto.
C'è stato anche Zayn, ma non stava mai per tanto tempo. Come se fosse un peso.
E probabilmente lo era.
Fatto sta che ora sono seduta sul letto a mangiarmi le unghie in un modo a dir poco compulsivo, aspettando il risultato del mio quarto test di gravidanza.
Non ci sto capendo più niente.
I primi due test erano positivi, ma ne ho fatto un terzo, che era negativo.
E non credo che tutto questo abbia un senso.
Ad un certo punto mi alzo e mi decido o controllare quel maledetto test.
Negativo.
Qui c'è sul serio qualcosa che non va.
Ad un tratto cominciano a tremarmi le mani e faccio cadere anche il test per terra.
E scoppio in lacrime.
Pingendo e tremando mi distendo sul letto perché ha cominciato a girarmi anche la testa.
Ed ecco che arriva un mal di pancia terribile.
Solo ora prendo coscienza del fatto che non riuscirò a superare tutto questo.
Prendo una sigaretta e la accendo. E come per magia, appena respiro il fumo dolce amaro della Marloboro, tutto il dolore sparisce.
Le lacrime smettono di scendere, le mani stanno ferme, il mal di pancia sparisce e sono più lucida che mai.
La prima cosa che faccio, d'istinto, è prendere il telefono e chiamare Zayn.
È una cosa stupida perché la persona che mi è stata più vicina è stata Sophia, ma solo Zayn sa cosa fare in situazioni come queste.
-che c'è?-
Dice quasi scocciato dalla mia telefonata.
-panico.-
-che tipo di panico?-
-tremo, piango e fumo.-
-ah quel tipo di panico. Aspettami, tra dieci minuti sono lì.-
Sono le situazioni da panico.
Capitano, più a me che a lui, ma capitano spesso.
E se c'era dentro il pianto e il fumo era panico da mare.
Se qualcuno sentisse i miei ragionamenti mi prenderebbe per pazza, ma giuro che è un sistema infallibile.
Sento un clacson ed esco di casa correndo, non preoccupandomi di chiudere a chiave la porta.
Ed eccolo.
Nella Cadillac rossa, vecchia e mal messa, con gli occhi fissi sulla stada, come se aspettassero un qualcuno o un qualcosa.
Lo vedo ogni giorno, o quasi, ma questa volta c'è stato qualcosa.
Non so dire cosa, e probabilmente è una cosa stupida come la maggior parte delle cose che penso, ma non lo spiegare.
Più che altro è una sensazione.
Amore?
Non credo proprio.
O, perlomeno, non uno di quegli amori da film. Uno di quelli che ti fanno battere il cuore all'impazzata, ti spezzano la voce e ti fanno sudare.
È piuttosto come trovare un punto calmo nel mezzo di una tempesta.
Ed è così che mi sento in questo momento in macchina con Zayn accanto, come se fossimo una cosa sola, come se nessuno avesse bisogno di spiegazioni su come ci sentivamo perché ci sentivamo tutti e due allo stesso modo.
Probabilmente lui era alla spiaggia quando l'ho chiamato, perché è così che si comporta nelle situazioni da panico.
Solo che è troppo orgoglioso per ammetterlo.
Ariviamo e vedo la borsa di Zayn abbandonata sulla spiaggia. Avevo ragione, come al solito, è già stato lì.
-hai abbandonato la borsa dell'erba per venirmi a prendere?-
-haha bhe sì, evidentemente sei diventata più importante dell'erba per me.-
E quando Zayn dice che qualcosa è più importante dell'erba, è qualcosa di davvero importante.
Aspetta un attimo, ma ha appena detto che io sono più importante? Quindi... Alice ora non iniziare a fare viaggi mentali, tu e Zayn siete migliori amici e sai che i migliori amici sono destinati a esserlo per sempre. Mai qualcosa di meno, mai qualcosa di più.
-hai voglia di parlarne Alice?-
-di cosa dovrei parlare?-
-del panico.-
-bhe, ho fatto quattro test, due sono positivi e due negativi. E poi dimmi che non mi devo far prendere dal panico!-
-ok, ne hai tutto il diritto ma...-
-vedi che ho ragione!-
-fammi almeno finire... Dicevo, basta che vai all'ospedale e fai degli esami. Lì di sicuro saranno giusti.-
-però c'hai ragione pure tu.-
-hahaha brucia vero?-
-fanculo Malik-
E gli do un pugno affettuoso sulla spalla.
Ci disistemiamo sulla sabbia e stiamo per non so quanto tempo a guardare il cielo, a parlare di cosa vorremmo fare nella vita tra una birra e l'altra e guardiamo gli aereoplani volare sopra di noi.
-aspetta ma tu non potevi bere?-
-fanculo pure questo, io bevo quanto voglio.-
-ma io quanto ti amo?-
Dice ridendo.
Mille pensieri mi affollano la mente.
Quanto mi ama. Perché, mi ama? Da quanto? Ma che dici, lo avrà detto così per scherzare. Ma se non fosse? Ma va, dai Alice, sul serio pensi che qualcuno potrebbe mai amarti?



SPAZIO AUTRICE
Buon giorno gente!
scusate se è da un po' che non aggiungo capitoli ma la fantasia e la voglia di scrivere mi avevano temporaneamente abbandonata.
che dire, grazie delle recensioni, anche se poche, fanno sempre piacere.
spero che questo capitolo vi aggradi (?) e ci vediamo porbabilmente domani con il capitolo 6!
baci
A.



  tumblr: http://immaginotroppo.tumblr.com/

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


CAPITOLO 6
 
Dopo due giorni dall'incontro con Zayn alla spiaggia, mi decido ad andare all'ospedale.
Ma non ci posso andare da sola. Assolutamente no.
Prendo il telefono e scorro la rubrica, nella speranza di trovare qualcuno che possa andare bene in queste situazioni.
A, b, c, d, e, f, g, h...
H...
Horan!
Ma certo, come ho fatto a non pensarci subito!
Niall è perfetto per queste situazioni. Quel ragazzo è capace di farmi ridere anche nelle situazioni più tragiche.
Sì, ridere un po' è proprio quello che mi ci vuole in questo momento.
Metto "holiday" dei Green Day e mi fiondo in doccia.
Amo quella canzone. Mi fa sentire potente. È come se mi desse una carica immensa, come se ascoltando quella canzone potessi fare qualunque cosa.
Esco e asciugo in un batter d'occhio anche i miei capelli schifosissimamente schifosi.
Mi vesto
(
http://www.polyvore.com/alice/set?id=115278864) e prima di uscire mando un messaggio a Niall.
Io: Niall chiamami ora ti prego ho bisogno di aiuto!
Non faccio neanche in tempo di inviarlo che mi arriva la chiamata di Niall.
-cosa c'è? Sei in pericolo?-
-hahaha bravo biondo ci sei cascato n'altra volta haha.-
-Dio Cristo Alice... Lo sai che mi preoccupo.-
-si si come no... Senti Niall, visto che sono tanto dolce con te e tu mi adori, mi faresti un favorino piccolo piccolo?-
Dico sarcastica.
-dai dimmi, cosa vuoi che faccia?-
-mi dovresti accompagnare a... Aspetta, ma sei in macchina?-
Nel frattempo ero uscita di casa e vedo arrivare una vecchia macchina bianca.
-come fai a saperlo scusa?-
-vedo la tua macchina genio, stai passando davanti a casa mia.-
E riattacco, senza nemmeno dargli il tempo di rispondergli.
La macchina si avvicina e riesco a distinguere la massa di capelli biondi con la ricrescita di Niall.
-da quanto tempo, vero Alice?-
Dice accostando vicino al cancello di casa mia.
-troppo.-
Rispondo io salendo in macchina.
-cosa dovevo fare io scusa?-
-dovresti accompagnarmi a fare degli esami all'ospedale.-
-per il pargolo?-
Sospiro. Sophia, stare un pochino zitta mai, vero?
-Sophia?-
-sì. Diciamo che è la mia informative privata. Comunque ok, ti accompagno, basta che prima ci fermiamo da qualche parte perché sto morendo di fame.-
-oh sì, sarebbe perfetto, anche io ho una fame...-
Detto questo, pigia il piede sull'acceleratore, facendo rombare il motore.
Esibizionista.
Prendo una sigaretta dalla borsa, la accendo, aspiro e metto il braccio fuori dal finestrino.
L'auto di Niall è una vecchia Cabrio del '68 e io la adoro.
L'aria mia "accarezza" il viso, il che mi fa sentire davvero viva, per la prima volta da quasi un mese a questa parte.
-cazzo ma è tutto chiuso oggi?-
-evidentemente... No aspetta eccone uno aperto!-
Detto questo Niall inchioda la macchina in mezzo alla strada, come se avesse appena visto un fantasma.
-Niall sei impazzito? Non senti che ti stanno suonando dietro?-
-s..sì scusa...-
Mormora ripartendo.
-ma... Noi non possiamo andare in quel bar.-
-scusa non eri tu quello che insisteva tanto per mangiare?-
-sì ma non in quel bar.-
-e perché,  se posso chiedere?-
-ci lavora una persona...-
-bhe, secondo me anche più di una persona.-
Dico squadrando il locale.
-è piuttosto grande sai?-
-non in quel senso Alice. Ci lavora la mia ex.-
-oh che sarà mai. Sai quanti miei ex vedo ogni giorno? Eppure vivo lo stesso Niall.-
-cazzo Green, proprio non capisci.-
-cosa dovrei capire Horan?-
-io quella l'ho messa incinta.-
-Horan Dio porco!-
Sbraito picchiando il biondo.
-Con quella a quanti anni ci sei stato?!-
-quindici…-
Risponde con lo sguardo basso.
-e tu, Horan, vorresti dirmi che hai messo incinta quella ragazza a quindici anni?-
-si ma ricordati bella mia, che anche tu sei incinta!-
-non è ancora detto bastardo!-
-ti ho mai detto che adoro farti incazzare vero Green?-
Dice ridacchiando.
-e io pure!- rispondo scoppiando in una fragorosa risata. –Cristo Horan, sei il fratello che non ho mai avuto, ed è dovere da sorella appena acquisita, obbligarti ad entrare in quel fottuto bar e chiarire con quella ragazza.-



SPAZIO AUTRICE
scusatemi un saccoooooooooooo
so di essere in madornale ritardo ma mi avevano tolto il computer ed ero in preda a una crisi creativa.
anche se è corto spero che vi piaccia e, vi prego, lasciate recensioni.
positive, neutre, negative, qualunque cosa, ma vi prego scirvete, altrimenti sarò costrtta a cancellare la ff...
baci

A.


tumblr: http://www.immaginotroppo.tumblr.com

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


Capitolo 7
 
Niall POV
 
Non riesco a muovermi.
Solo il mignolo del piede sinistro.
O forse anche quello è solo un sogno.
Tutta quella situazione è un sogno.
O meglio, un incubo.
Entro piano, cercano di fare meno rumore possibile, come se servisse a qualcosa.
Mi guardo intorno, sospettoso, cercando una massa di capelli rossi.
Magari è il suo giorno libero.
Ti prego Dio, se esisti e mi vuoi bene, fa che oggi sia il suo giorno libero.
Non avendo ancora trovato i capelli di Beatrice tiro un sospiro di sollievo e invito Alice a sedersi.
-trovato niente, Horan?-
Dice con un sorrisetto beffardo sulle labbra.
-te lo tolgo io quel sorrisetto, testa di cazzo.-
Le dico dandole un bacio sulla guancia.
-la testa di cazzo sei tu amore.-
-ha ha ha, non mi rubare le battute Green.-
Parliamo e ridiamo come dei matti, attirando anche l’attenzione delle persone sedute ai tavoli vicini.
-desiderate ordinare?-
Dice una voce familiare alle mie spalle.
Mi giro per rispondere e per poco non mi viene un infarto.
-Beatrice!?-
-Brutto figlio di puttana, pezzo di merda, vieni qui che ti ammazzo!-
Dice la mia ex mentre io mi alzo comincio a correre fuori dal locale, seguito da Beatrice e Alice.
-mi hai rovinato la vita bastardo!-
Mi fermo e sfodero il mio miglior sorriso insieme all’arma dell’indifferenza.
-non ci si saluta neanche più da queste parti? un vecchio e caro “come ti va la vita?” sarebbe gradito, sai Bea cara?-
-che cazzo…? Horan ti rendi conto di quello che stai dicendo?-
Dice Alice con un certo sgomento che le si leggeva in faccia.
Decido che è meglio ignorarla e andare avanti con la farsa.
-allora Bea, come va?-
-sei un coglione Horan.-
-che acidi che siamo oggi, non è che la bambina ti ha tenuto sveglia ieri notte?-
-prima di tutto ,testa di cazzo, è un maschio è si chiama Josh e no, ho dormito come un ghiro ieri sera, se ti da fastidio.-
Risponde con un sorrisetto beffardo.
-o ora ha…?-
-compie quattro anni il sei luglio, coglione.-
-devi proprio insultarmi in ogni frase, tesoro?-
-oh sì, devo proprio figlio di puttana.-
E detto questo si gira e se ne va sculettando, pensando che io le stia guardando il fondoschiena, il che è vero.
Quella ragazza mi conosceva fottutamente bene.
-ora hai capitolo Alice perché non ci volevo parlare?-
-no comment Horan, no comment.-
-hahahaha Green, dovresti vedere la tua espressione, oddio, morire mi fai tu ahaha.-
-spassosissimo Horan, dico davvero.-
-haha, ma noi non dovevamo andare a fare un test di gravidanza?-
-porco cazzo, c’hai ragione pure tu!-
 
Alice POV
Cazzo mi ero completamente dimenticata della visita.
Ed è pure prenotata.
In tutta fretta saliamo in macchina e partiamo più veloci che possiamo rischiando anche di investire un vecchietto.
Aveva anche una faccia simpatica ,povero vecchio.
Arriviamo all’ospedale e Niall non fa in tempo ad accostare che io già sono scesa dalla macchina e sto correndo verso l’entrata.
Corro verso la reception con il fiatone e ,porco cane, mi si è tolta anche la scarpa.
-eccomi! Scusate il ritardo!-
-ehm, lei sarebbe?-
Dice quella della reception scettica.
-Alice Green.-
Dico con la gola secca.
Una donna sulla sessantina, capelli raccolti e occhiali a mezzaluna controlla su un registro e mi invita a sedermi in sala d’aspetto.
Ho sempre odiato gli ospedali.
Con i loro muri giallo acido, i pavimenti verdi in linoleum e quel terribile odore di medicine che fa pizzicare il naso.
Odio, odio, odio profondo verso gli ospedali.
Strano,  visto che ci ho passato due anni della mia vita.
Grazie tumore al femore, mi hai fatto odiare gli ospedale per sempre.
Avevo undici anni quando ho scoperto di avere il  tumore.
È stato orribile. Ho pianto per mesi. Giorno e notte.
Ho dovuto sopportare la chemio, gli sguardi compassionevoli e pieni di pena delle madri dei miei compagni che mi venivano a trovare.
Ma quali compagni?
Col cazzo. Ero sola.
Completamente.
Solo Zayn è stato al mio fianco fino alla fine. Stava le notti in ospedale, anche a costo di andare male a scuola e di far arrabbiare suo padre, che lo avrebbe picchiato.
Sarebbe scappato pur di venirmi a trovare.
È il migliore amico che avuto.
-Alice Green?-
-sì?-
-mi segua.-
Dice la donna di prima e mi porta in una sala con un lettino e uno schermo nero accanto.
-Alice, giusto?-
Dice una donna. Deve avere una trentina d’anni. Ha i capelli raccolti, corvini, come i suoi occhi.
-sì, buongiorno.-
Rispondo stringendole la mano.
-io sono la dottoressa Austin, stenditi pure sul lettino. Ah, e tu sei?-
Dice rivolgendosi a Niall.
-oh io sono un amico.-
-può restare, vero?-
-certo, se se la sente.-
Risponde lei sorridendo.
Mi distendo sul lettino al che la donna mi alza la maglia e mi cosparge la pancia di uno strano liquido bianco e gelatinoso (riferimenti puramente casuali).
È freddo. E fa schifo.
-non vedo niente signorina Green. È sicura di essere incinta?-
-quindi non sono incinta?!-
Dico facendo sussultare la dottoressa. Un po’ meno enfasi la prossima,  Alice.
-a quanto pare no.-
-oh grazie Dio, grazie.-
Dico prendendomi il viso tra le mani.
Finalmente mi tolgono quel liquido orribile dalla pancia, mi alzo e abbraccio Niall.
-ti rendi conto Niall?-
Dico tra lacrime di gioia che mi inondano gli occhi.
-non sarò zio siii!-
Dice lui prendendomi in braccio e facendomi “volteggiare” in aria.
Ringraziamo la dottoressa e usciamo dall’ospedale. Non mi sono mai sentita così bene.
-dovresti dirlo a Louis, sai?-
Dice accendendo il motore
-sì. Appena arrivo a casa lo chiamo.-
 
Ringrazio Niall del passaggio e chiamo Louis.

“Alice?”
“Louis. Preparati.”
Dico cercando di trattenere la gioia e farla sembrare una cosa grave.
“oddio… dai,  dimmi.”
“non.sono.incinta.”
“cosa?!”
“sì!”
“aspettami, ora arrivo.”
 
Chiudo la chiamata e corro in bagno per darmi una sistemata al trucco, poi torno, giusto in tempo per vedere Louis scendere dalla macchina.
Ci corriamo incontro, lui mi abbraccia e mi bacia.
Sento come api assassine nello stomaco, mi viene da vomitare, sento come un nodo alla pancia, ma la felicità è troppo grande che copre tutto il “male”.
 
Zayn POV
Non posso credere che Alice non sia incinta.
È la notizia più bella che abbia mai sentito.
Predo la macchina e vado da lei più velocemente possibile.
Passo un semaforo con il rosso, rischiando anche di investire una donna con un passeggino, ma Alice è più importante di qualsiasi multa, di qualsiasi cosa.
Giro l’angolo della strada e fermo la macchina, giusto in tempo per vederla avvinghiata a Louis e sentirgli dire..
-TI AMO ALICE GREEN!-
E lei..
-TI AMO LOUIS TOMLINSON!-
Il mondo mi cade addosso come un muro di mattoni, dal quale non so se riuscirò più a rialzarmi.
 
 

ANGOLINO AUTRICE
Ok lo so che mi odiate tanto, e io per dispetto vi amo tutti.
Ecco a voi il settimo orripilante capitolo della mia vomitevole ff.
Spero che non vi faccia dare di corpo.
Recensite :(
Ciao ciao…
A.

tumblr: http://www.immaginotroppo.tumblr.com

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2455784