Il ritorno di Marcus

di Simonaa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno di Marcus ***
Capitolo 2: *** La creazione dell'esercito ***
Capitolo 3: *** Una nuova storia ***



Capitolo 1
*** Il ritorno di Marcus ***


Ormai erano passati due mesi da quando Tobias aveva buttato le ceneri di Tris scendendo per la zip-line, ma non aveva ancora superato la sua morte. Christina se ne accorse e, di pomeriggio andò da Tobias.

Appena entrò in casa capì che c'era qualcosa che lo turbava. Non era solo la morte di Tris, era qualcosaltro, qualcosa di cui aveva paura.

Christina disse: 'Ehi Quattro, che succede?' Ci fu un po' di silenzio, dopo di che Tobias si decise a parlare: 'Ho sentito che sta tornando in città Marcus' Christina saltò su: 'Quel Marcus? Marcus Eaton? Tuo papà?' Tobias la guardò con un'aria strana e urlò: 'Lui non è mio papà, lo sai, lo sanno tutti cosa faceva a me e alla mamma...' si calmò e poi aggiunse: 'Ho smesso di considerarlo papà molto tempo fa.'. Forse sarebbe stato meglio se fosse stato triste per Tris, almeno avrebbe saputo come consolarlo... Christina si sedette di fianco a lui e disse: 'Ehi Quattro, ora non sei più un bambino, sei Quattro, la leggenda degli Intrepidi. Ora sai come difenderti. E soprattutto, ora non sei più solo.' Tobias la guardò e le sorrise.

Qualche minuto dopo entrò Zeke, con negli occhi una scintilla di cattiveria che nessuno gli aveva mai visto, e urlò, rivolto verso Caleb: 'Sei stato tu, confessa!' Caleb era disorientato, non capiva che cosa dovesse confessare, e quindi si limitò a guardarlo accigliato. Zeke, dopo quello sguardo scoppiò: 'Oh andiamo, non fare il finto tonto! Mi riferisco a Marcus!' Caleb disse in tono pacato: 'Sono ancora più confuso di prima, e urlandomi contro non mi aiuterai a capire.' Il tono pacato di Caleb riusciva sempre a far innervosire Zeke, ma prima che potesse dire qualcosa Christina disse: 'Zeke, si vede che non ha idea di che cosa stia succedendo, sono una ex Pacifica, ricordatelo.' Zeke si calmò e riuscì a spiegare: 'Praticamente il padre di Quattro sta tornando qua, a Chicago, ma non si sa il perché... Anzi, io un'idea ce l'avrei, ma non vorrei saltare a conclusioni affrettate' disse guardando Tobias. Tobias era distratto, ma aggiunse: 'Io lo so il perché e lo devo fermare'. 'Non da solo!' dissero insieme Christina e Zeke.

Caleb, curioso, disse: 'Potreste almeno spiegarmi cosa vuole fare Marcus? Ho saputo tutto ora!'
Intervenì Christina e disse: 'Ricordi quando quest'esperimento rischiava di essere smantellato? Quando Quattro, io, Peter e Amar venimmo qua? Ecco, Quattro riuscì a convincere Evelyn a fare un accordo con Marcus e l'accordo prevedeva che Evelyn lasciasse la città in cambio che Marcus lasciasse ai cittadini la decisione per restare divisi in fazioni o fare una cosa come il Dipartimento, e che comunque non fosse lui a governare, ora questo patto è stato infranto. Evelyn è tornata, pacificamente ma è tornata, Marcus vorrà sicuramente governare, e non prenderà bene il ritorno di Evelyn.' Caleb non si scompose e si limitò a dire: 'Quindi qual è il piano?'

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Capitolo 2
*** La creazione dell'esercito ***


Christina ci pensò un po' e poi rispose: 'Semplice, cerchiamo di ucciderlo prima che arrivi in città.' Quattro saltò su: 'Secondo te riusciremo a fermarlo prima che arrivi? Stai dicendo sul serio?' Christina ribattè: 'Sì, basterà raggruppare un esercito!' Intervenì Caleb: 'E dove troviamo un esercito? Non so te ne sei resa conto, ma non esistono più le fazioni, non esistono più gli Intrepidi... E senza di loro non penso ci sia molta gente che abbia voglia di combattere, di rischiare la vita.' Zeke si decise a dire la sua: 'Il Rigido ha ragione, ma possiamo fare una prova... Alla fine gli Intrepidi esistono ancora. Si sono solo divisi.'

 

Era sera, fuori si vedeva il tramonto. Avevano pensato tutto il pomeriggio a chi potrebbe accettare di far parte di un esercito, senza saperne il vero motivo e, a parte loro stessi, non trovarono nessuno.
Zeke disse: 'Non troveremo nessuno facendo supposizioni, dovremmo andare dalle persone e chiederlo direttamente.' Quattro rispose scherzosamente: 'Sì, e gli diciamo: ehi, dobbiamo uccidere una persona, che probabilmente farà scattare una guerra col mondo di fuori, ti va di aiutarci?' Zeke s'indignò: 'Tobias sei sempre il solito, è una cosa seria questa!' Quattro rispose: 'Non ho mai detto il contrario! Ma spiegami come troveremo altra gente disposta a fare una guerra. Sarà impossibile!' Christina intervenì: 'Ehi! Calmate i bollenti spiriti per il futuro: ci sarà una guerra!'

 

Passarono un paio di minuti, dopo di che Zeke ruppe il silenzio: 'Al vecchio centro degli Intrepidi ci dovrebbe essere una riunione tra Intrepidi tra mezz'ora... Vi va di andarci?' Gli altri si guardarono e risposero all'unisono con un sì, questa non era solo un occasione di vedere vecchi compagni della fazione, ma avrebbero anche potuto accennare al fatto di aver bisogno di un esercito.

 

Arrivarono al vecchio centro di controllo degli Intrepidi con qualche minuto di ritardo, ma non si stupirono del fatto che non ci fosse ancora nessuno: la puntualità non è mai stata una caratteristica a cui associare gli Intrepidi. Tempo una decina di minuti e arrivarono tutti. Una ragazza salì sulla fontana e richiamò il silenzio, quella ragazza era Nita. Quando ebbe l'attenzione di tutti i presenti iniziò il suo discorso: 'Salve a tutti, e grazie di essere venuti. Ho deciso di fare questa riunione perché è stato reso noto che Marcus sta tornando, e se riuscirà a tornare in città sicuramente vorrà governare, e non in modo benevolo.'

Quattro rimase sorpreso, come poteva Nita sapere di Marcus? Perché stava facendo quel discorso? Poi si rimise ad ascoltare: '… ed è per questo che voglio che tutti gli Intrepidi che vogliono fermarlo si mettano alla mia destra!' Inizialmente non si spostò nessuno, allora Nita aggiunse, guardando verso Quattro, Zeke, Christina e Caleb: 'So che tra la folla ci sono dei ragazzi che vogliono fermarlo, che vogliono ancora provare il brivido di essere Intrepidi, ma l'unico modo per sentirsi ancora parte degli Intrepidi, aiutando anche gli altri è far parte di un esercito, il mio esercito, l'esercito di Quattro.' A quel nome tutti si girarono, sorpresi dal vederlo di nuovo lì, in città, tra gli Intrepidi. Christina salì sulla fontana insieme a Nita e disse: 'Ehi, sappiamo tutti che Quattro è figo, ma siamo qua per un'altra cosa!' Zeke rise e sussurrò a Christina: 'Stai diventando gelosa? Sai che lui pensa ancora a Tris?' Christina fece finta di non sentire. Nel frattempo tutti si erano spostati a destra, come aveva ordinato Nita: gli Intrepidi esistevano ancora, e non volevano Marcus al comando.

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Capitolo 3
*** Una nuova storia ***


Il giorno seguente si svegliarono tutti al sorgere del sole, dovevano reclutare altri soldati. Si era formato un esercito di Intrepidi, ma non bastavano solo gli Intrepidi, avevano bisogno di più persone... Così Tobias ebbe un'idea: 'Perché non chiediamo ai vecchi Esclusi?' Christina si scandalizzò: 'Gli Esclusi?! Ma non riescono nemmeno a reggersi in piedi!' Intervenne Caleb: 'Chris, gli Esclusi non ci sono più, ora siamo tutti uguali...' Zeke disse: 'Noi Intrepidi non riusciremo mai ad accettare il fatto che le fazioni non esistano più. Insomma, prima ognuno aveva il suo posto nella società, e ora? Guardaci! Non riusciamo nemmeno a formare un esercito con una cinquantina di persone...' Cadde un silenzio tombale, Caleb sapeva che Zeke aveva ragione, ma non voleva che il padre di Tobias potesse anche solo pensare di poter governare. A rompere quel silenzio fu Nita, che piombò in casa con la colazione. Nita si accorse che c'era qualcosa che turbava i quattro giovani, ma aveva paura a chiedere cosa fosse. Dopo qualche instante si fece coraggio e chiese. I ragazzi gli spiegarano la situazione e Nita iniziò a parlare: 'Non reclutiamo gli ex Esclusi... Insomma, guardateli! Però so io a chi chiedere. Venite con me.' Nita portò i ragazzi nella zona degli Abneganti, appena Caleb se ne accorse disse indignato: 'Perché siamo qua? Gli Abneganti non combatteranno mai!' 'È arrivato il momento di raccontarvi una cosa... Quando Tris, Beatrice, è morta, con lei sono morti gli ideali di buona parte della fazione. Metà fazione voleva vendicarla, non si è ancora capita se volessero vendicare Beatrice, i suoi genitori o se volessero aiutare l'intera fazione a rialzarsi... Con questo desiderio di vendetta si è formato un piccolo esercito di Abneganti, desideroso di combattere.' rispose Nita in tono pacato. Fu Tobias ad alzare il primo dubbio: 'Se sono Abneganti non sapranno nemmeno tenere in mano una pistola, dovremmo addestrarli. E non ne abbiamo il tempo.' Nita rispose: 'A dir la verità, per la maggior parte sono trasfazione nati negli Intrepidi, quindi sanno maneggiare un'arma. Certo, saranno un po' arrugginiti, ma almeno non partiamo proprio da zero.' Zeke pose un'altra domanda: 'E se fossero stati resettati?' Nita rispose: 'Non penso proprio che lo siano, altrimenti si sarebbero anche dimenticati dell'esercito, e da quello che mi hanno riferito, negli ultimi tempi stanno disturbando per farsi notare.' Caleb la guardò perplesso, ma non proferì parola.


Dopo una lunga camminata, arrivarono in un quartiere abbandonato. Tobias disse: 'Nita, ma qua è dove abita Tris?' si rese conto solo dopo aver finito la frase di aver usato il presente: non aveva ancora realizzato che Tris ormai era morta, che non c'era più. Nita sorrise e sussurrò dolcemente: 'Abitava, Quattro. Prima ti abitui al fatto che lei non ci sia più e meno soffrirai...' poi alzò la voce: 'Questa era la residenza dei Prior, ora è il punto di ritrovo dell'esercito degli Abneganti.'


Entrarono. Caleb rimase sbalordito da come tutto fosse rimasto invariato. Alzò gli occhi e gli scese una lacrima. Nita esclamò: 'Per questa notte dormiremo qui. Domani mattina, alle 10, incontreremo l'esercito Abnegante e vedremo cosa sapranno fare.'


La sera arrivò in fretta e a Tobias tornò in mente Tris, come ogni sera.


Andò nel locale dove sua mamma le tagliava i capelli, più di una Tris le aveva raccontanto che lei non era brava a resistere alla tentazione di guardarsi allo specchio, ogni volta lo faceva, troppo a lungo per sua madre che, dolcemente, le diceva di non farlo.


Tobias si trovò a sfiorare i bordi della porta di legno che nascondeva lo specchio, aprì la porta e trovò lo specchio, si sedette per terra e iniziò a guardarsi. Presto il riflesso di Tris prese il posto del suo, avevano lo stesso colore di occhi. Quegli occhi che avrebbe voluto tanto guardare un'ultima volta. Strinse un pugno e fece per darlo allo specchio, ma arrivò Christina e disse in tono scherzoso: 'Ei Quattro, è solo uno specchio! O forse ti è apparsa una nuova paura? Dovremmo iniziare a chiamarti Cinque?' Tobias sollevò lo sguardo, aveva gli occhi pieni di lacrime, ma nonostante questo abbozzò un sorriso. Christina capì, si sedette di fianco a lui e chiese: 'Pensavi a Tris, non è vero?' Tobias annuì. 'Sai, anche a me capita di pensarci, e quando ci penso vorrei resettarmi, iniziare una nuova vita o qualcosa del genere, ma poi mi ricordo anche che Tris non vorrebbe mai che ci dimenticassimo di lei. Lei vuole essere ricordata.'


Il mattino seguente Tobias si svegliò presto, come succedeva ogni mattina dalla morte di Tris e decise di fare una passeggiata fino al laghetto degli Abneganti. Trovò Christina, che lo sentì arrivare e gli rivolse un sorriso. Tobias chiese: 'Anche tu non riesci a dormire?' Christina lo guardò profondamente, in quegli occhi che solo Tris aveva potuto guardare tanto a lungo e rispose: 'Già... pensavo a Tris' Tobias abbozzò un sorriso: 'Anch'io... Precisamente a ciò che mi hai detto l'altra sera.' 'Ah sì, e cos'hai deciso?' domandò Christina. Tobias la guardò per un momento, poi replicò: 'Non mi resetterò, la voglia ricordare.' Christina sorrise, poi guardò in alto: 'È quasi ora, i candidati all'esercito stanno per arrivare.'


Tornando a casa, Christina e Tobias risero e scherzarono talmente tanto che Caleb si affacciò alla finestra e esclamò: 'Ma guardali, è appena morta la persona a loro più cara e non fanno altro che ridere e scherzare!' Nita all'inizio lo fulminò con lo sguardo, poi si addolcì: 'Sai Caleb, alla morte di Tris, Quattro non fece altro che piangere ogni notte. Era talmente distrutto che negli ultimi tempi aveva preso in considerazione il fatto di resettarsi.' Caleb rimase sopreso: 'Quattro che voleva resettarsi? Ma stiamo parlando dello stesso Quattro?' Nita sospirò: 'Tu non conosci Quattro, lui amava Tris più di quanto amasse se stesso... Per arrivare a pensare al resettaggio doveva essere proprio sfinito, sconvolto. Quindi, per favore, ora che è felice non rovinargli il momento.' Caleb si voltò e annuì. Qualche istante dopo Tobias e Christina entrarono in casa spintonandosi, come fanno i bambini per giocare, salutarono e andarono in cucina. Nita iniziò a parlare: 'Tra pochi minuti arriveranno i nati Intrepidi. Non sappiamo cosa hanno conservato delle loro origini, perciò tenetevi pronti per ogni evenienza.'

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