secondo capitolo
Capitolo
2. In the beginning
All’inizio tutto era buio.
Ridotto alla sua minima espressione, privato di tutto il suo potere e
della sua
forma visibile, nudo, no, più che nudo, evanescente, Melkor tremò nel mezzo del
vuoto senza luce né
sostanza.
Allora Eru parlò:
-Ben tornato,
Melkor.
Lo spirito
dell’Ainu
rabbrividì, e divenne ancora più
piccolo sentendo la voce del
Fattore
echeggiare attraverso il nulla.
-Tutto è troppo
buio. Non riesco a vedere.
– mormorò
il Vala ribelle.
-Certamente è buio. Il mondo è scomparso. Tu lo
hai fatto
scomparire, non
ricordi, Melkor?
-Non riesco nemmeno a vedere te.
-Questo non è possibile. Giacché io sono
dovunque.
– ci fu un movimento intorno
all’Ainu tremante, come un’increspatura cosmica,
molto
vicina e molto distante
nello stesso tempo. E Melkor sentì
la presenza di Eru circondarlo.
-Perché sono solo? Dove
sono i miei fratelli, i Valar?
-Arriveranno in un attimo. O
forse sono già arrivati
innumerevoli secoli
fa. Anche il tempo è scomparso, quindi è
difficile da
sapere.
Melkor
sospirò afflitto.
-Dopo tutto, ho fallito
e sono stato sconfitto. Hai
avuto ragione tutto il tempo: non può
essere
suonato alcun tema che non abbia avuto la sua origine ultima in te.
Ammetto che
hai vinto, Eru.
-Com’è, Melkor, Colui che si leva in possanza,
ammettere
la sconfitta e
accettare le cose per quello che sono, una volta e per tutte?
– la risata
di Eru vibrò
attraverso il Vala
con potere, ma anche con cordialità. –Se sono
riuscito a farti ragionare alla fine, allora posso dire che niente di
questo è
stato invano. Anche quando è stato necessario distruggere
l'intera esistenza per realizzarlo.
-Almeno
è stato divertente
finché è durato.
-Be’ Melkor, è questo l’importante, o no?
Il Vala stava ancora tentando
di cercare qualcosa
nell’oscurità, ma non
c’era ancora nulla da vedere. Un terribile freddo
improvvisamente attraversò
il nucleo del suo spirito ridotto, ed egli rimpianse la sua solitudine,
e sentì
la mancanza della materia, e sperò
di avere qualcosa, qualunque
cosa, per coprirsi.
-Posso farti una domanda?- sussurrò
timidamente Melkor, cercando di
ripararsi contro il freddo, pur senza braccia.
-Certo, Melkor.
-Perché mi hai sempre odiato cosi tanto?
Eru rise ma non con una risata malvagia, bensì
con una piena di gentile
paternalismo.
-Ma Melkor! Come potrei odiarti, se sei mio figlio, se sei una
parte di me?
Ti ho sempre amato quanto i tuoi fratelli. Forse un po’ di
più in realtà. Ma ai
figli ribelli piace pensare che i genitori li odino, pur di
giustificare la
loro ribellione.
E come disse questo, una parte di Eru accarezzò
l’Ainu.
Se Melkor avesse avuto un corpo allora, l’avrebbe definita
come
una carezza
sulla guancia. Si sentì
confortato, ma ancora così
tante incertezze e dubbi lo
assalivano che non sapeva da dove iniziare.
-Ho paura, Eru. Cosa accadrà adesso?
-Adesso?
Nulla, Melkor. Adesso
tutto inizia di nuovo. Di
nuovo dall’inizio, ricordi?
-Dall’inizio? Come è possibile
dall’inizio?-
l’incredulità colpì Melkor da cima a
piedi, come un fulmine. –E cosa... cosa succede con la
Seconda
Musica, cosa
succede alla rinascita di Arda?
-Non c’è
una Seconda Musica, Melkor.
C’è solo un’unica musica, che
è la
prima e l’ultima allo stesso tempo, e che ripete se stessa
sempre
uguale ma
sempre diversa. Arda rinascerà semplicemente come era, e
tutti
gli avvenimenti
visti su essa, sia buoni che cattivi, verranno messi in scena ancora
una volta.
Ho visto lo stesso atto dispiegarsi nel teatro del mondo infinite
volte, e non
me ne stanco mai, perché ogni volta trovo nuove sfumature,
nuovi
gesti, nuovi
dettagli nella rappresentazione e negli attori. Di fatto, io e te
abbiamo
tenuto questa stessa conversazione in passato. E mi sento ancora
commosso dalla
tua ingenuità.
Eru continuava ad accarezzarlo, ma Melkor adesso si sentiva
più
impotente e più
spaventato che mai.
-Allora… allora tutti i nostri sforzi, tutte le nostre
miserie,
tutti i nostri
sogni infranti, non sono state che uno spettacolo e un divertimento per
te?
-Questo è un modo di vedere la cosa, sì.
-E non ti sembra crudele?
-Crudele è una parola inventata dagli
uomini. Non avrei mai
immaginato che tu l’avresti usata, Melkor.
-Un
giorno ti stancherai dello spettacolo di Arda.
E cosa
accadrà allora?
-E’
possibile che io mi stanchi, non lo
nego. Ma dal momento
che la mia pazienza è infinita, non penso che questo
avverrà in un breve lasso
di tempo.
La voce di Melkor si spezzò,
e gli venne da piangere.
-Perché avevi detto che ci sarebbe stata una Seconda Musica,
perché ci hai
mentito?
-Perché
avevate bisogno
che ci
fosse una Seconda
Musica. Perché tu, i Valar, e gli Elfi, e specialmente gli
Uomini, avete
bisogno di sapere che il mondo ha uno scopo, un destino, una fine che
metta
fine alle vostra sofferenza, che gli dia un significato, che vi redima.
Il concetto dell’anello infinito è ripugnante per
voi,
sarebbe stato più di
quanto il vostro cuore potesse sopportare. Gli Uomini non possono
capire
questo, perché nell’osservare le loro proprie
imperfezioni, sono incapaci di
comprendere che il mondo non necessita una rinascita, perché
era
perfetto fin
dall’inizio, e sempre lo è stato, come lo era,
senza
cambiare nulla.
Oh, Melkor! Pensai che proprio tu, che amasti così
tanto Arda, lo
avresti
capito meglio di chiunque.
In
quel momento Melkor iniziò
a piangere, sconsolato.
Si sentiva troppo debole,
troppo piccolo, e faceva troppo
freddo, e
continuò
a tremare nonostante l’abbraccio di Eru.
-Vuoi dire… vuoi dire che sono destinato a ripetere gli
stessi
sbagli ancora e
ancora? Che devo ribellarmi di nuovo, e diventare l’Oscuro
Nemico, e
tutto per nulla, solo per fallire senza speranza?
-Avresti
desiderato qualcos’altro? Cosa ti aspettavi?
-Non lo so- mormorò il Vala ribelle
tra i singhiozzi.- Forse aspettavo una
conclusione, il perdono, una rivelazione che mi illuminasse, o
semplicemente
mi aspettavo di sparire del tutto e porre fine alla mia esistenza.
-Ma Melkor, tu ricostruirai
di nuovo anche il tuo regno, e
adunerai i
tuoi servi, e indosserai i Silmarilli sulla tua testa, e combatterai
mille
battaglie con il tuo luogotenente. Ti ricordi di lui? Ti ricordi
tutta
quella gloria? Certamente vuoi riavere tutto questo nuovamente, o
no?- Melkor tentò
di calmarsi e smise di piangere,
acconsentendo nei suoi
pensieri, e lasciando che Eru lo abbracciasse più
strettamente.
–Dentro nel
profondo sei ancora un bambino. Adesso vieni qui, figlio mio, torna
alla tua sorgente,
torna da tuo padre. Presto avrai dimenticato tutto questo, e dormirai
per ere
intere. O per un singolo momento, difficile a sapersi. Vieni
qui e riposa.
E poi ricominceremo da capo.
Melkor sentì
la presenza e la voce di Eru riempire
tutto, circondarlo e
fondersi con il suo spirito nel più perfetto e bel
abbraccio. Il
vuoto non era
più spoglio, e il suo cuore era pervaso da una gioia e un
amore
indescrivibili.
Avvolto in questa sensazione di calore, si abbandonò
all’abbraccio, e gli
ultimi frammenti del suo essere svanirono e si congiunsero al suo
Fattore, nel
mezzo di un brivido di ineffabile beatitudine.
All’inizio esisteva Eru, l’Unico, che in Arda
è
chiamato Ilùvatar; ed
egli creò
per primi gli
Ainur, Coloro che sono santi, progenie del proprio pensiero,
ed essi erano con lui prima che ogni altra cosa fosse creata.
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Note della traduttrice:
Nel caso vi sia sfuggito il link alla storia originale, potete trovarla
qui
oppure qui.
Vi consiglio caldamente di leggere la storia in lingua originale e nel
caso vi interessino anche le altre due storie dell'autrice (sono
entrambe delle Sauron/Melkor
che ripercorrono la storia di Arda e dei suoi eroi. Sono molto ben
caratterizzate e bisogna leggerle con fazzoletto alla mano dal momento
che sono una valle di lacrime.)
Inizio
col dedicare questo secondo capitolo a Giuda
Ballerino.
Che dire.
Dunque, il motivo per cui mi è piaciuta particolarmente
questa fanfiction è il modo provocatorio e intelligente con
cui si confronta con
le idee religiose e filosofiche che stanno alla base dell'intera opera
tolkieniana. Ovviamente l'autrice si rifà alla dottrina
stoica -e non solo- dell'eterno ritorno,
e questo concetto di circolarità perfetta ha a ben vedere
dell'amara ironia per personaggi come Sauron e Melkor/Morgoth.
Sauron infatti ha sacrificato tutto il proprio potere nell'Anello e
ugualmente nel X tomo di The History of Middle Earth si rivela che
*spoiler* (il libro è inedito in Italia)
avendo il Vala disperso il suo potere nella materia prima di
Arda, l'intera Terra Mezzo può
essere considerata il suo anello.
*fine spoiler*
Come al solito consigli, critiche, suggerimenti e altro sono i ben
venuti, non abbiate timore!
Spero che la storia vi sia piaciuta.
Alla prossima.
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