A little's enough

di Nemesis01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Harry, Draco ***
Capitolo 2: *** this time where are you Houston? ***
Capitolo 3: *** I need a key to open my heart ***
Capitolo 4: *** Between heaven and hell ***
Capitolo 5: *** should I stay or should I go? ***
Capitolo 6: *** so you can just stop talking, I get it ***
Capitolo 7: *** what if... ***
Capitolo 8: *** it was only a kiss ***
Capitolo 9: *** I've made this mess ***
Capitolo 10: *** Mr Brightside ***
Capitolo 11: *** all of this ***
Capitolo 12: *** obvious ***
Capitolo 13: *** we believe ***
Capitolo 14: *** marry me ***



Capitolo 1
*** Harry, Draco ***


a little's e n o u g h

 

00/a. Harry Potter

Quella notte Harry Potter era riuscito a leggere ben novecentotrentaquattro pagine del libro "Manufatti oscuri: come riconoscerli". Gli sembrava davvero un'emerita stupidaggine e si era sentito tanto Hermione quando, nel sfogliare le pagine del grosso e polveroso volume, borbottava di continuo "questo lo so, so anche questo".
Quegli anni passati a dare la caccia a Voldemort l'avevano formato non solo psicologicamente ma anche culturalmente: aveva imparato molte cose in quella guerra che gli aveva portato via molte delle persone più care che aveva, ma grazie al disegno del destino gli era rimasta Ginny oltre a Ron e Hermione e la famiglia Weasley che un po' era anche la sua.

Tuttavia, nonostante avesse salvato il mondo della magia, non poteva diventare un Auror ad honorem e dato che era quella la strada che aveva deciso di intraprendere e che non poteva di certo deludere la professoressa McGonagall l'unica persona - a parte Silente - che credeva in lui, doveva impegnarsi nello studio all'Università della Magia. Qualche settimana dopo avrebbe dovuto sostenere l'esame di Manufatti oscuri, e qui si ritornava al punto d'inizio del cerchio dei suoi pensieri: era tempo di leggere pagina novecento trentacinque.

Nonostante fossero circa le tre del mattino, Harry era seduto a una delle due scrivanie di legno, quella di fronte alla finestra, a fargli luce c'era un piccolo lume a olio. Il sonno iniziava a farsi sentire ma non poteva di certo addormentarsi: aspettava con curiosità estrema il suo compagno di stanza. O meglio, era ansioso di sapere chi fosse questo nuovo coinquilino. Il ragazzo con cui aveva condiviso la stanza fino a quel giorno era andato via, era riuscito a laurearsi e a trovare lavoro nel giro di pochi mesi; era stato un ottimo coinquilino - forse un po' troppo esuberante ma simpatico - e gli era dispiaciuto vederlo andar via.

Harry tornò a fissare il libro, pagina novecento trentasei.

00/b. Draco Malfoy

La notte per Draco Malfoy era stata più lunga del previsto: con due bauli a carico aveva scelto di prendere il Nottetempo, guidato da Oleh Corgnec, che aveva scelto di viaggiare prima in lungo e in largo per tutto il Regno Unito e alla fine aveva raggiunto l'uggiosa cittadina di Londra, sede dell'Università della Magia.

Draco, il ragazzo che non aveva mai avuto scelta, questa volta decise per sé: dopo aver lasciato Malfoy Mannor, si era iscritto all'università, più precisamente alla facoltà di Magisprudenza. Il miglior modo che potesse avere per riscattarsi dai danni creati da Voldemort, era quello di iniziare a fare qualcosa di buono per la difesa e tutela del mondo magico. Aveva deciso di cambiare, anche perchè tutto ciò che era successo negli ultimi anni, l'aveva smosso come un terremoto.

Il biondo si era incamminato su St Katharine's way nelle Docklands, aveva svoltato in una stradina strettissima e si era fermato di fronte a un grosso palazzo all'apparenza abbandonato; alcuni babbani l'avevano visto trascinarsi dietro due grossi bauli e si erano domandati perchè non usava dei semplicissimi trolley, mentre Draco avrebbe voluto solo borbottare un locomotor, ma non poteva certo fare incantesimi di fronte ai babbani. Comunque sia, locomotor o meno ce l'aveva fatta ed era sparito dietro due enormi porte di ferro.

Il cortile dell'università si presentava ancora più immenso di quello di Hogwarts, ma essendo quello un luogo di maghi questa volta si fece aiutare dagli incantesimi per portare il suo baule. La direzione? Stanza 707.

00/c. Stanza 707

Erano circa le quattro quando Draco Malfoy era riuscito - finalmente - a raggiungere il dormitorio. Era stata davvero un'ardua impresa, era finito due volte nella stanza sbagliata riuscendo a spaventare delle maghe del primo anno che probabilmente avevano paura di lui data la fama che lo precedeva. A un certo punto si era chiesto se si sarebbe mai potuto fare degli amici o se ne avesse davvero bisogno; sperò addirittura che la stanza 707 fosse vuota per evitare di sostenere sguardi accusatori e la delusione gli si poteva leggere negli occhi trasparenti quando capì che non era l'unico studente all'interno della stanza. Lo comprese quando infilò la chiave nella serratura e questa non era chiusa, la porta si era aperta con un quarto di giro e una lieve spinta.

- Oh! Buonasera, tu devi essere... Draco? Draco Malfoy? -
- ...Harry Potter?

 

 

Note dell’autrice:
Questa storia è un piccolo esperimento. Io in genere non scrivo Drarry – pur amandole! – perché ho sempre paura di deludere me stessa e le aspettative di chi legge. Però oggi, una noiosa domenica, mi sono messa a buttare giù qualche idea rimuginando sul capitolo di un’altra storia che sto scrivendo ed alla fine mi è venuta in mente un’idea – secondo me – carina e mi sono detta: perché non provarci?
Spero vi piaccia e che lasciate un commento, positivo o negativo che sia! :)

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Capitolo 2
*** this time where are you Houston? ***


a little's e n o u g h

 

01/a. this time, where are you Houston?

- Oh santo Godric. Non può essere vero. -

Lo sgomento di Harry Potter nel ritrovarsi di fronte a Draco Malfoy era tangibile da diversi atteggiamenti dell'ex grifondoro: gli occhi verdi fuori dalle orbite, le mani che si graffiavano l'un l'altra e un'espressione facciale non del tutto accondiscendente.

- Frena l'entusiasmo, Potter. Neanche io sono contento di trovarmi qui ora. -
- Che diavolo ci fai qui, Malfoy? -
- Uhm, vediamo. Siamo in un'università quindi suppongo che sia qui per studiare. E siamo in un dormitorio, di notte, quindi suppongo che sia qui per dormire. E sempre per mia supposizione, giacché mi è stata assegnata per un caso del tutto fortuito la stanza 707, credo sia qui per posare la mia roba. Che culo, eh, Potter? -

Harry preferì non rispondergli e pensò che se il suo amico Ron fosse stato lì gli avrebbe detto di non dargli retta, che era solo Draco Malfoy. Eppure quello stesso ragazzo che l'aveva tormentato nel corso dell'adolescenza gli aveva salvato la vita a villa Malfoy, era la stessa persona di cui aveva letto la disperazione in un solo sguardo quella tragica notte nella stanza delle necessità. Draco si era fatto largo da solo nel locale e l'aveva osservato con più calma: lo spazio non era molto grande ma abbastanza ampio da poter evitare il contatto costante con Harry.
L'ex grifondoro si sedette sul proprio letto e fissò il biondo recuperare un pigiama dai toni scuri del baule.

- Il bagno è dietro quella porta che sembra l'anta di un armadio.. Ah, non abbiamo un armadio ma solo quell'enorme cassettiera - indicò -  Logan, il ragazzo che era qui prima di te, aveva occupato gli ultimi due quindi io preso quelli più alti. Se non ti piacciono in basso, possiamo fare a cambio, non è un problema per me. -
- Grazie, ma gli ultimi due andranno benissimo. -
Draco, senza alcuna vergogna di sorta, si tolse il maglioncino che ripiegò con cura e passò a sbottonarsi  la camicia, dando le spalle all'altro ragazzo. Con che criterio ai due era stata assegnata la stessa stanza? Di che cosa avrebbero mai potuto parlare?
Harry si stese sul letto e fissò il soffitto con aria vuota.

01/b. it's all part of the plan

Erano circa le 08:30 quando la sveglia suonò per Draco Malfoy. La stanza era vuota, fatta eccezione per una serie di vestiti ammassati sul letto di Harry, parte dei cassetti della cassettiera erano stati lasciati aperti; il biondo storse il muso e con estrema fatica si trascinò fuori dalle coperte. Quel posto non era pulito e ordinato come i dormitori serpeverde o la sua camera a Malfoy mannor ma Draco cercò di farsi forza e si avvicinò al proprio baule e selezionò qualcosa da mettere addosso, scelse la biancheria con cura e recuperò un asciugamano.
La testa era così piena di pensieri che risultava vacante, tuttavia borbottò qualcosa riguardo alla sciattezza di Harry che aveva anche lasciato la porta del bagno aperta; Draco decise di entrare con l'intenzione di farsi una doccia e quando entrò scoprì di non essere solo in quella stanza.

- Che schifo, Potter. Almeno chiudi la porta quando sei al bagno. Si sente una puzza assurda -
- Beh, potevi bussare! -
- Se avessi chiuso la porta, io avrei bussato. -
- Esci. -
- Certo che esco, non voglio morire asfissiato. - si lamentò l'ex serpeverde e rinchiuse la porta alle sue spalle, attendendo il suo turno.
Per ingannare il tempo decise di iniziare a sistemare le sue cose: alcuni dei vestiti finirono nei cassetti, i tomi di legge magica e babbana furono spostati sulla scrivania insieme al calendario delle  lezioni. Harry era ancora chiuso in bagno.
- Potter, ti stai facendo una sega? -
- Malfoy, taci. Sto cercando di concentrarmi. -
- Sfregiato sbrigati, devo usare il bagno altrimenti la faccio sul tuo letto. -

L'attenzione del biondino fu attratta da alcuni dettagli che non aveva avuto modo di notare quella notte; sulla scrivania di Harry c'erano diverse foto: una vecchia foto del primo ordine della fenice, i genitori di Harry che abbracciavano un neonato, Harry e i suoi due migliori amici, Harry e Ginny, Harry con in braccio un neonato dai capelli bicolore...

- Che guardi?- sbuffò il moro.
- Sei poco fotogenico. - lo apostrofò Draco, rifugiandosi nella doccia.
Harry borbottò un qualche lamento, si rivestì e, lasciando parte di vestiti sporchi sul letto, uscì dalla stanza in ritardo per le lezioni.

01/c. take me to the other side

- In stanza con Draco? - mormorò Ginny, seduta di fronte ad Harry al tavolo della mensa universitaria. Aveva i suoi lunghi capelli rossi legati in una coda e aveva appena finito di mangiare la sua cous cous salad e fissava il ragazzo in attesa.
- Sì, Draco Malfoy e devo dire che non è male come compagno di stanza. E' pulito e ordinato, ieri, infatti, quando sono tornato in camera, era tutto sistemato. -
- Si è tramutato in un elfo domestico? -
- Credo sia cambiato - borbottò - Però non so, ha sempre un'aurea negativa e oscura che gli gira intorno. -
- Non fidarti - gli consigliò Ginny.
- Non lo farò - la rassicurò lui. Harry continuò a mangiare il riso al curry svogliatamente.

- Hey, Weasley! -
Un ragazzo aitante che rispondeva al nome di Stephen Boats e che era il capitano della squadra universitaria di Quidditch, la chiamò con un sorriso.
- Hey, Boats! -
- Non vieni al corso di giornalismo? -
- Certo, a che ora inizia? -
- E' iniziato circa cinque minuti fa. -
- Oh Merlino, allora sarà meglio sbrigarsi! Aspettami, ci andiamo insieme. Ciao Harry! -
- Ciao Ginny, buona lezione... - borbottò Harry, stranito nel vedere Ginny sparire con Stephen. Era radiosa e la luce del sole le rifletteva sui capelli arancioni.
Harry finì di mangiare e decise di recarsi in biblioteca per una ricerca; dall'altra parte della mensa, invece, Draco si era appena alzato e si stava recando in stanza, solitario.

 

 

Note dell’autrice:
Ogni capitolo della storia è diviso in piccoli paragrafi con un titoletto a sé, che rappresentano due diversi momenti della giornata, alcuni visti da Harry e alcuni visti da Draco. Ho pensato di suddividerla così affinché risultasse più facilmente leggibile per voi e facilitarne la stesura.
La frase che dà il nome al capitolo è tratto dalla canzone Asthenia dei Blink182, potete ascoltarla qui.
Per il resto ringrazio LadyRiddle (la mia compaesana e il mio lato oscuro <3) e Scipio che si sono presi la briga di recensire e tutti quelli che invece l’hanno aggiunta alle seguite/preferite.
Spero in qualche vostro commento e per adesso vi saluto, al prossimo capitolo! ;)

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Capitolo 3
*** I need a key to open my heart ***


a little's e n o u g h

 

02/a. I need a key to open my heart

Draco Malfoy aveva passato l'intera mattinata da solo, tra lezioni e qualche ricerca in biblioteca. A causa della storia con Voldemort nessuno aveva provato a rivolgergli la parola e lui non aveva dato al fatto molta importanza, del resto era abituato alla solitudine. Anche a pranzo era stato da solo, aveva mangiato un sandwich velocemente e si era poi ritirato in camera sua e aveva finito di ordinare le ultime cose.
Un piccolo furetto gli si era poggiato sulle spalle mentre ponderava se fosse o no il caso di acquistare qualche mobile o ridipingere le pareti per creare un ambiente più bello alla vista.

- Non avrei mai immaginato di vederti fare il lavoro di un elfo domestico - ridacchiò Harry.
- Beh sono venuto qua per imparare a vivere da solo e ora mi ritrovo in questa specie di grotta con una scimmia disordinata, che saresti tu, e un furetto sulla spalla. Capisco come si sentono i capitani pirata. Ah, a proposito. E' arrivato questo per te - Draco prese in braccio il furetto e lo allungò verso Harry - te lo manda il tuo amico gigante. Mi sono preso la libertà di farlo uscire visto che squittiva di continuo e mi aveva fatto venire mal di testa. - specificò.
- Hai fatto bene, grazie -
Harry non sembrava essere arrabbiato per quella violazione della privacy ma solo sorpreso; il furetto poco dopo mordicchiò le dita del moro per correre dal biondo e mettersi ancora come una sciarpina sulla sua spalla.
- Vedo che hai feeling con i furetti - lo prese in giro Harry e Draco si limitò a rispondere con una smorfia.
- Sei tu che non sai come prenderti cura dei furetti - bofonchiò lanciandogli una frecciatina - il tuo amico non ti ha insegnato nulla? -
Harry sbuffò e provò nuovamente ad accarezzare l'animaletto che decise di nascondersi nel cappuccio della felpa indossata dal biondo.
- Mi sa che si è affezionato -
- Dev'essere il mio fascino. - si vantò Draco che, una volta dopo aver messo la bacchetta in tasca, esclamò - Io vado a Diagon Alley, userò la metropolvere. -
- Ehm... Ok? -
- Ti serve qualcosa? -
- No... Grazie, comunque. -
- Prego. - rispose Draco e lasciò la stanza portando con sé il furetto.

Harry gettò la borsa per terra e si buttò sul letto, indeciso se pensare alla stranissima gentilezza di Draco, alla facilità con cui Ginny se ne era andata con Stephen, a Ron e Hermione che ancora dovevano scrivergli una lettera da quando se ne erano andati a studiare in Egitto, al furetto che aveva preferito Malfoy, o a Hagrid che era stato gentile ad affidargli l'animaletto.

02/b. a light that never comes

- Potter. -
- Malfoy? -
- Smettila di fare rumore quando mastichi quelle schifezze, sto cercando di studiare. -
- Scusa, scusa. Che cosa studi? -
- Leggi babbane. Che poi non ho capito a cosa mi potrebbe mai servire. -
- Nel caso in cui il nostro mondo possa interferire con il loro -
- Probabile, ma sono casi così rari che uno possa documentarsi al momento - obiettò Draco.
- Sono facili? -
- Sono noiose. Così noiose che non riesco a memorizzarle e ho l'esame fra tre giorni. -
- Ti serve una mano? -
- Mi servirebbe un imperio.. - borbottò, poi fissò Harry - Conosci le leggi babbane? -
- No, ma conosco un metodo per memorizzare bene le cose. -
- Sarebbe? -
- Gioco di squadra. - sorrise Harry e recuperò i libri di un Draco notevolmente perplesso.

02/c. laws and rules

- Allora... Che differenza c'è tra diritto pubblico e diritto privato? -
- Il diritto privato regola i rapporti tra soggetti privati, o tra soggetti privati e soggetti pubblici quando questi ultimi agiscono come se fossero soggetti privati... Mentre il diritto pubblico  si occupa dei rapporti tra lo Stato babbano o altri enti pubblici e soggetti, per la tutela di un interesse pubblico. -
- Bravissimo Draco! Lo vedi che non è poi così difficile? -

Harry e Draco avevano posto le loro scrivanie affinché fossero l'una di fronte all'altra, al centro della stanza. Harry reggeva il volume intitolato "Diritto dei babbani, le definizioni" e ogni tanto sfogliava qualche pagina per interrogare Draco su uno degli argomenti.
Ormai erano chiusi in silenzio stampa da un paio di giorni e uscivano solo per mangiare; del resto Ginny era sempre impegnata nei corsi di giornalismo e Harry aveva un esame il mese successivo, quindi aiutare Draco, era un piacevole diversivo.

- Che cos'è una norma giuridica? -
- La norma giuridica è una "regola di condotta" che impone all'individuo un determinato comportamento e violarla farà incorrere il soggetto in una punizione decisa dalla corte. -
- Le caratteristiche di una norma giuridica! -
- Generalità, astrattezza, novità, coazione, positività, bilateralità, esteriorità -

E così quei tre giorni di studio matto e disperato che videro Harry e Draco concentrati sul diritto babbano passarono; anche se gli bruciava ammetterlo, Draco doveva riconoscere la funzionalità del sistema proposto da Harry.

Il giorno dell'esame arrivò. Harry era in ansia tanto da fare avanti e dietro per la stanza mille volte; incredibile come le cose erano cambiate dal momento in cui Voldemort era stato sconfitto. I cambiamenti erano visibili soprattutto in Draco: era diventato meno odioso, sempre schifiltoso ma più modesto e maturo. Quasi si ritrovò ad apprezzarlo poi ricordò le parole di Ginny: "non fidarti...".

La porta della camera si aprì e Draco sembrava essere circondato da un'aurea nera e depressa.
- Allora? Malfoy? Com'è andata? -
Il biondo si limitò a fissarlo vagamente triste e abbattuta e si buttò di peso sul letto, girandosi per dare le spalle al moro. Il furetto si avvicinò al biondo, poggiandosi sulla sua testa.
- Parla! Sono in ansia! -
- E come dev'essere andata? Non hai visto la mia faccia? -
- E com'è possibile? Fino a ieri sapevi dire il libro a memoria! -
- Infatti, ho preso una E. -
Harry batté gli occhi, interdetto.
- Una E? Allora è andata bene! -
- E' eccellente! - un sorriso si spalancò sul volto di Draco, Harry giurò di non averlo mai visto sorridere prima di quel momento e ne fu talmente sollevato che non poté fare a meno di non sorridere a sua volta, saltellando energico.

- Bravo! Bravissimo! Dobbiamo festeggiare! -
- Frena l'entusiasmo, è solo un esame! -
- Ma hai preso una E! Chiama i tuoi amici e andiamo a mangiare qualcosa! -
- Io non ho amici, Potter. Ero un mangiamorte. -
- Beh... Possiamo essere noi amici, no? -
- Grazie, ma so sceglierle da solo le mie amicizie. -
Harry ci rimase male e abbassò lo sguardo in una sensazione di déjà-vu.
- Ah! - sospirò Draco - Erano anni che sognavo di dirtelo. - rise - Andiamo? La cucina stasera è vuota. Ammesso che tu non abbia appuntamento con la rossa. -
- No... Ginny è fuori dall'università, torna la settimana prossima perchè è fuori a scrivere un articolo sui Chudley Cannons. -
- Uh capisco. Sai cucinare? -
- Scherzi? E' la mia specialità. -

 

Note dell’autrice:
In questo capitolo ringrazio le ragazze che hanno recensito nei capitoli precedenti (e sì, anche io sono pro oscenità tra Draco e Harry, non temete! Ogni cosa a tempo debito ;P).

Colgo l’occasione per ringraziarvi tutti delle visite… E spero di leggere presto un vostro commento!

Alla prossima :)

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Capitolo 4
*** Between heaven and hell ***


a little's e n o u g h

 

03/a. you got to get up and try

- Come hai imparato a cucinare? -
- Beh, i miei zii, i Dursley, mi trattavano come tu tratti gli elfi domestici. Ho imparato così... Il resto era spirito di sopravvivenza. -
- Era davvero buono - si complimentò sinceramente il biondo con aria stanca. Harry sorrise.
- Mi fa strano vederti così -
- Sono stanco - si discolpò Draco - E poi, anche se preferirei avadakedavrizzarmi da solo piuttosto che dirlo, ti sono grato perchè il tuo metodo è stato funzionale. -
- Oh, beh, prego. - rispose Harry, pulendo i piatti con un tergeo e sistemando tutti i piatti con wingardium leviosa.
- Penso che andrò a dormire. -
- Io devo scrivere a Ginny, t’infastidisce la lampada accesa? -
I due camminavano lungo il corridoio dalla cucina in comune alla stanza, facendo attenzione a non disturbare gli altri studenti con il rumore dei loro passi.
- Cercherò di essere tollerante -
- Fa parte dei tuoi buoni propositi? -
- No. Quindi non abituartici. -

03/b. dark lights

- Potter. -
- Malfoy? -
- Ti sei reso conto che questa camera sembra una discarica? -
- Ma quando mai. -
- Potter, se non fosse che la mia roba è pulita e profumata mentre la tua puzza di scarafaggio stercorario, non saprei dire se quella maglia sulla sedia è mia o tua. -
- Ok, ora la tolgo -
- Senza contare che sul mio letto c'è la tua mutanda sporca, quella che ti sei tolto stamattina. Non hai decenza! Io mica mi tolgo le mutande sul tuo letto! -
- Ero di fretta stamattina, scusa! -
- Potter! Anch’io vado di fretta la mattina ma non butto le mutande sporche sul tuo letto! -

Draco, man mano che parlava, non faceva altro che sventolare i vestiti sporchi di Harry come una casalinga isterica e disperata.

- Malfoy, ti ho detto di stare tranquillo. Pulirò tutto -
- Sono giorni che dici che pulirai tutto, se tu se abituato a vivere in una discarica non significa che debba abituarmici anch’io. -

*

- Malfoy? -
- Dimmi, Potter -
- Per caso hai visto il mio quaderno giallo? -
- Un quaderno giallo? -
- Sì, aveva la copertina gialla, anche se un po' sgualcito, sono sicuro di averlo lasciato qui -

Draco era steso sul letto e giocherellava distrattamente con il furetto, mentre un Harry con i capelli ancora umidi di doccia si aggirava per la stanza nella disperata ricerca di quel maledetto quaderno.

- Allora? Non è che l'hai visto quando hai riordinato l'ultima volta? -
- Non ho visto nessun quaderno, solo qualche foglio appallottolato fuori dal cestino della carta straccia. I quaderni e i libri li ho messi sulla tua scrivania. -
- Non c'è nulla! La devi smettere di toccare sempre la mia roba!! -
- Beh, io non posso vivere nel disordine come fai tu, non ci riesco! Se mettessi la roba a posto ogni volta, allora... -
- Io la metto a posto! -
- Ma se usi i libri come moquette! -
- E poi quali fogli hai buttato? -
- Quelli appallottolati vicino al tuo letto. -
- Erano i miei appunti di astronomia!! -
- E che ci facevano sotto il tuo letto? Stavi ricreando l'Orsa Maggiore con le palline di carta? -
- Quello che faccio con le mie cose non sono affari tuoi! -
- Assolutamente, ma non puoi pretendere che io viva in queste condizioni! -
- Nessuno ti ha chiesto di vivere qui, infatti, se non ti sta bene, puoi pure andartene!! -

Draco fissò Harry allibito, lasciò il furetto sul proprio letto e, una volta raccolto il libro "Magisprudenza I" uscì dalla stanza.

- Malfoy aspetta, io... -

*

- Tieni, Potter -

La scuola era silenziosa in quella notte uggiosa. Draco era appena rientrato e si era seduto sul letto, dove Harry si era steso e addormentato con tutti gli occhiali. Quest'ultimo ci mise un po' a riaprire gli occhi e mettere a fuoco l'immagine del biondino illuminato dalla punta della sua bacchetta.

-  Malfoy, volevo chiederti scusa per prima, non intendevo, io...  Ero nervoso, so che sono disordinato  -
- Non importa - borbottò Draco; forse era solo abituato a essere trattato in malo modo. Gli porse un quaderno ordinatissimo, con la copertina color verde bottiglia. Harry lo aprì: c'erano un sacco di nozioni di astronomia, tutti scritti in calligrafia ordinata e tondeggiante.

- Malfoy... -
- Ti saranno più che utili. Se ti manca qualcosa, fammi sapere. Ho preso "E" ai G.U.F.O. di Astronomia. -

Harry sorrise dolcemente, in silenzio.

03/c. between heaven and hell

- A Quidditch? -
- Mh, sì.
Per tenermi in forma. -
- E perchè non qualche altro sport? -
- Perchè il Quidditch è divertente, Potter, anzi mi meraviglia che tu non ti sia iscritto alle selezioni. -
- Per un patto tra me e Ginny. -
- Un patto? -
- Mh, io non interferisco nella sua carriera e lei non lo fa con la mia. -

Harry e Draco s’incamminarono verso il campo da Quidditch dell'università, entrambi abituati ad avere gli occhi puntati addosso tanto da non farci caso.

- Chi l'ha decisa 'sta stronzata? -
- Lei. E non è una stronzata! Si tratta di rispettare gli spazi. -
- Quali spazi, Potter? -
- Beh sai la privacy, il poter vedersi con gli amici senza sentirsi obbligati di uscire per forza insieme... - Harry fissò Draco che aveva un'aria scettica e proseguì - Sì, è una stronzata. Però insomma alla fine non mi costa nulla assecondarla, poi ho i miei impegni con i corsi per diventare Auror, non potrei mai essere costantemente presente agli allenamenti. -
- Sarà. Allora perchè mi stai seguendo? -
- Perchè vengo a vedere se sei migliorato o no. -
- Potter, sai cosa penso? Che dovresti rispettare i miei spazi, non quelli di Ginny. -

Harry ridacchiò e si voltò distrattamente prima di vederla lì, bellissima come sempre: Ginny era seduta in panchina, con un grosso blocco per gli appunti e una piuma incantata per scriverli; lui aggrottò le sopracciglia senza sapere se guardare il coinquilino o la fidanzata, poi Draco sparì negli spogliatoi.

Draco si guardava nello specchio a figura intera: aveva una forma fisica invidiabile, era alto e con la carne nei punti giusti. Indossava la divisa da Quidditch che utilizzava quando faceva parte della squadra serpeverde a Hogwarts e si sistemò un capello fuori posto.

- ...Draco? Draco Malfoy? -
- ...? Blaise? -
- Draco! Perchè non mi hai detto che ti sei iscritto qui? -
- Beh io.. Sai, è stata una scelta improvvisata. E non sapevo che eri qui. -
- No? Ti ho scritto un milione di volte! -
- Davvero? Non ho ricevuto nulla... Sai, la nostra posta è controllata. -
- Capisco... Beh forse avrei dovuto immaginarlo. Che cosa studi? -
- Magisprudenza... -
- Figo. Io invece studio Economia, sai, vorrei aprire un negozio a Diagon Alley. -
- Bello. -
Draco fissava quello che era stato uno dei suoi migliori amici di sempre e sembrava impassibile, come se servasse rancore nei suoi confronti; insomma, era sparito dopo la storia con Voldemort e non credeva per niente alla storia delle lettere.
- Per quale ruolo ti proponi? Io vorrei fare il cercatore. -
- Io il portiere. -
Draco afferrò la sua scopa, cavalcandola.
- Draco... -
- Dimmi -
- Non ce l'hai con me per Pansy, vero? -
- No. E' acqua passata. -
- Sicuro? -

Note dell’autrice:
Ragazze, devo ammetterlo: per  Serpeverde e Grifondoro non è facile convivere! Io e mia sorella discutiamo di continuo, lei ordinatissima ed io l’esatto opposto ahahaha quindi non è stato difficile immaginare la scena delle liti tra Harry e Draco sulla questione “ordine e pulizia”.

W il disordine! Il mio è un disordine ordinato, non posso farci nulla se secondo il mio cervello le cose devono stare sparse ovunque per casa!

Detto ciò, vi ringrazio per aver letto e commentato! Spero di risentirvi presto… Alla prossima! :)

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Capitolo 5
*** should I stay or should I go? ***


a little's e n o u g h

 

04/a. all the thoughts inside my head

- Draco, c'è una cosa che io e Pansy vorremmo dirti. E' che noi, sai... Vedi, ci siamo sentiti molto quest'estate, ci siamo visti spesso. Io e lei abbiamo deciso di stare insieme. -
- Che..? Pansy ma come puoi stare con lui se stai con me? -
- Ecco, è questo che ti volevo dire io: con te non voglio starci più. -

La tazza di tè fumava davanti ai suoi occhi, il vapore gli riscaldava il viso dal freddo di quella giornata. Al solo pensiero di dover fare l'allenamento avrebbe ben preferito studiare di pomeriggio con Harry; quel tempo grigio gli fece desiderare di restarsene lì in camera a leggere un buon libro invece che andare agli allenamenti ma, giacché aveva passato le selezioni per un soffio non era il caso di fare la figura del pigrone, anche perchè lui pigro non lo era per niente.

- Sei cambiato, Draco. Tutta questa tua sete di fama, la fissazione di superare Potter... Dopo la storia di Voldemort, ti sei rammollito. -
Il processo contro i Malfoy si era appena sciolto. I ministri li avevano rilasciati dopo le dichiarazioni di Harry: quest'ultimo, infatti, aveva dichiarato che era salvo grazie all'aiuto di Draco e Narcissa. Lucius se l'era cavata con la storia dell'imperio; il giudice Lafiché aveva quindi deciso di assolverli e li etichettò come persone estranee ai fatti. Pochi giorni dopo Draco era riuscito a ritornare a Hogwarts; gli sembrava ancora di sentire l'eco della battaglia frastornargli il cervello, le parole di Pansy non erano rincuoranti.
- Mi sono legata molto a Blaise. Lui è il tipo di ragazzo che voglio, non un mezz'uomo come te. -

- Ipocrita - sbuffò Draco, infilandosi la divisa da Quidditch. Il furetto, che Harry aveva chiamato Violet, sollevò le orecchie, curioso. - Era un'ipocrita. -
Draco uscì dalla stanza, accigliato e diretto verso il campo per seguire gli allenamenti.

*

- Ginny... Dobbiamo parlare. -
- Harry io non ho tempo. Devo andare al corso di giornalismo! E' una cosa importante? -
- E' solo che... Mi manchi, non riusciamo mai a vederci... Volevo stare un po' con te -
- Oh Harry, non è il caso di fare le scenate, su. Siamo solo sommersi d’impegni... Alla fine del semestre saremo più liberi e potremmo passare più tempo insieme. -

Harry la fissò: Ginny gli sembrò una piccola Rita Skeeter sempre indaffarata e distante; ecco, la sentiva lontana anni luce, come se lei fosse troppo avanti o forse lui troppo indietro. Era da prima che arrivasse Draco nella 707 che Ginny non gli dedicava abbastanza tempo. Harry si sentiva trascurato e vedere i suoi capelli rossi muoversi a ritmo dei suoi passi veloci nell'allontarsi da lui gli crearono solo un eco profondo nel cuore.

- Beh Harry, se ti senti così dovresti dirglielo. Ammesso che capisca. Sai i Weasley sono un po' tonti. -
- Non parlare male dei Weasley. Sono delle bravissime persone. -
- Ho detto che sono tonti, Potter, non cattivi. -
- E' che sono nervoso. Fra trasfigurazione, astronomia e il fatto che non mi faccio una trombata da mesi... -
- Ah, a proposito, lo sento che di notte ti fai le seghe. Io vorrei dormire. Lo trovo vomitevole. -

I due si guardarono e scoppiarono a ridere, spontaneamente. Le loro chiacchiere notturne erano il momento per cui Harry riusciva a sopportare quei giorni così pesanti: chi l'avrebbe mai detto che Draco era diventato uno dei suoi migliori amici.

- Dici che dovrei parlarle? -
- Presentati a lei con aria grave, inchiodala con gli occhi e dille: "Piattola, dobbiamo parlare." ed evita il discorso sulle seghe, alle donne non piace. -

Harry ci aveva pure provato a seguire i consigli che gli aveva dato il suo coinquilino la sera prima; forse non era riuscito a inchiodarla con lo sguardo o forse Ginny era semplicemente troppo fuggente e perse l'occasione.
Il moro decise che ci avrebbe riprovato il giorno dopo e ritornò in stanza.

04/b. she isn't brave enough
Terminati gli allenamenti, il portiere di riserva della squadra era seduto in panchina con la testa poggiata al muro. Dopo i pensieri che aveva avuto quella giornata, aveva intenzione di restare più a lungo possibile lontano dalla stanza 707: Harry era già nervoso per le prove di trasfigurazione che avrebbe dovuto sostenere, quindi non era il caso di tornare subito in una camera sicuramente in disordine e ammorbarlo con le sue preoccupazioni stupide.
Mentre ponderava per quanto altro tempo potesse nascondersi dal mondo chiuso in quegli spogliatoi, fu attratto da uno strano rumore.

Aprì meglio le orecchie convinto di aver sentito male; quello era rumore di baci.

- Dai Steph, non qui, ci sono i ragazzi negli spogliatoi... -
- Che dici, Ginny? Sono andati tutti via - borbottò Stephen, afferrandole i fianchi con le mani per trascinarla contro il muro degli spogliatoi.
- Mhh... - mormorò lei, lasciandosi baciare il collo. Rise piano e abbracciò il ragazzo per la vita.
Stephen, il capitano della squadra di Quidditch, le infilò le mani sotto la maglietta, palpandole il seno. Draco aveva il voltastomaco. Li vide baciarsi, incuranti del mondo intorno.

- E' il tuo nuovo ragazzo? - s'intromise Draco, restando seduto sulla panchina. I due si staccarono all'istante. Ginny lo fissò omicida.
- Harry lo sa? A giudicare dalla tua faccia direi di no. -
- Ah, quindi ora lo chiami Harry? -
- E tu come lo chiami? "Quel cornuto del mio fidanzato"? -
- Non son fatti tuoi. -
- Lo sono eccome: Harry è mio amico. -
- Da quando? Sbaglio o fino a qualche anno fa volevate uccidervi a vicenda? -
- Non ho mai voluto uccidere Harry, né viceversa. Io e lui ci siamo chiariti. Sai, parlando. Quella cosa che si fa tra persone civili. Ma del resto... - Draco lasciò cadere la frase e decise di uscire da lì. Gli sembrò di rivivere la storia con Pansy... E ora che avrebbe dovuto fare? Come si sarebbe dovuto comportare con Harry?

- Glielo dirai? -
La rossa l'aveva seguito fino a fuori dal campo di Quidditch. Il cielo era diventato più cupo e l'aria si era raggelata; Draco si voltò lentamente, rivolgendo un'occhiata glaciale alla ragazza.
- Deve saperlo. -
- Vorrei essere io a dirglielo. -
- Non l'hai fatto finora, chi me lo dice che lo farai ora? -
- Harry ed Io stiamo insieme. Lascerò Steph. Lui non lo saprà mai di questa parentesi, se tu non parli. -
- Onesti e cavallereschi questi Grifondoro... -

04/c. should I stay or should I go?
- Malfoy? -

La luce nella camera 707 era fioca e proveniva da un lampione che funzionava a intermittenza, posto fuori dalla struttura. Harry e Draco erano stesi ognuno nel proprio letto e Violet era raggomitolata in una scatola che era diventata la sua tana.
Draco era girato su un fianco in modo tale da dare le spalle al coinquilino, insonne. Che cosa avrebbe dovuto fare? Avrebbe dovuto dire a Harry di Ginny e Stephen?
Harry, dal canto suo, era steso su un fianco e fissava le spalle di Draco e i suoi capelli biondi che sembravano luccicare anche al buio.

- Ginny mi è sembrata strana oggi. Come se non volesse parlare con me -
- Sì? -
- Sì, ed è fuggita via. Verso il campo da Quidditch. Per caso l'hai vista? -

Draco lasciò passare dei secondi prima di formulare una qualsiasi risposta; secondi così pesanti che sembravano essere ore.

- Potter, voglio diventare una persona onesta. -
- E che c'entra con Ginny, scusa? - Harry si sistemò, sedendosi sul letto.
- E' che non so come dirtelo. -
- Ho visto morire le persone a me più care, Malfoy, ho sconfitto Voldemort! Che cosa pensi che potrebbe turbarmi? -
- Lumos - borbottò Draco, e la stanza s'illuminò.
Il biondo si alzò dal letto e andò a sedersi di fronte a Harry; incrociò le gambe e lo fissò diritto nelle iridi verdi.
- Ho visto Ginny che si baciava con il capitano della squadra di Quidditch, Stephen. –

 

Note dell’autrice:
Le cose iniziano a surriscaldarsi…
Voi che avreste fatto al posto di Draco? La sua non è stata una scelta facile ma sicuramente dettata dall’istinto e dal sentimento d’affetto che prova verso Harry…

Fatemi sapere, noi ci sentiamo prossimamente ;)

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Capitolo 6
*** so you can just stop talking, I get it ***


a little's e n o u g h

 

05/a. I hear your voice start breaking in fear

- Con Stephen!! Come hai potuto?! -
- Harry lasciami, mi fai male! -
- Anche tu hai fatto male a me!! -

Il mattino successivo Draco fu svegliato dalle urla accompagnate da un vociare proveniente dal cortile; Harry si era alzato molto presto (ammesso che fosse riuscito a dormire) e aveva deciso di uscire a farsi una passeggiata, la stessa identica idea che aveva avuto Ginny, dovevano entrambi "schiarirsi le idee".
Peccato che alla fine i due si fossero letteralmente scontrati e Harry, accecato dalla rabbia per quello che gli aveva rivelato Draco, aveva afferrato Ginny per le spalle. Il biondo, richiamato quindi da quei toni, si era catapultato in cortile con ancora addosso il pigiama in seta verde; si era tuffato letteralmente su Harry per staccarlo dalla ragazza.

- Io non ho fatto nulla! - Ginny piagnucolava apparentemente disperata - E' stato Stephen a forzarmi, io non volevo fare nulla! -
- Come sarebbe a dire? -
- Io non volevo... Ma mi ha ricattata, per questo sono stata con lui, ma non è successo nulla, perchè Draco ci ha visti e io sono scappata, non è vero? Draco, sono uscita con te dagli spogliatoi! Mi avevi anche detto che non avresti riferito nulla a Harry... -
- Ma che cazzo dici, Ginny? - chiese Draco, allibito. La ragazza scoppiò a piangere e Harry, con il cuore gonfio di lacrime e l'orgoglio a pezzi, la rivide come la ragazzina impossessata da Voldemort che scriveva messaggi con il sangue sulle pareti di Hogwarts.
Abbassò le sue difese e le si avvicinò, abbracciandola.
- Non volevi? Weasley, la tua lingua era nella sua gola! -
- Malfoy, smettila - lo rimproverò Harry.
- Smettila? Potter, quella ti sta prendendo per il culo! Ma non ti vergogni a farti raggirare da una Weasley?! -
- Malfoy, non ti permetto di parlare di lei in questo modo! -
- Cazzo Potter, apri quei maledetti occhi! Ti si sono appannati gli occhiali o sei diventato completamente idiota? -
- Ha detto che è stato lui a forzarla! -
- Ripetutamente contro il muro degli spogliatoi! Le sue gambe erano aperte! Se lo stava trombando, quando ho finto di uscire la prima volta! -
- Sei un bugiardo - urlò Ginny tra le lacrime. S'era radunata una certa folla intorno a loro.
- Che cazzo di motivo avrei io per inventarmi una palla, stavolta? -
- Lo sanno tutti che tu muori per Harry! - sbraitò la ragazza - Non me lo porterai via! -
- ...che? -

Draco fissava la rossa tra le braccia di Harry; se non avesse avuto il timore di colpire anche lui, che era stato un buon amico in quel periodo, le avrebbe sicuramente lanciato contro qualche incantesimo.
Era vero: Draco aveva avuto qualche ossessione per Harry, ma desiderava solo averlo come amico; del resto pur avendo capito di essere omosessuale, con il moro non ci aveva mai provato, aveva altri standard, li preferiva ordinati e puliti, non sciatti e vittimisti.

- Tu stai fuori - rispose Draco.
- Hai lasciato Pansy per lui -
- Pansy mi ha lasciato per un altro. L'ennesima dimostrazione che le donne serpeverde sono più responsabili e coraggiose di voi grifondoro: almeno lei me l'ha detto in faccia. -
- Ti ha lasciato perchè ti ha visto con uno! Me l'ha detto lei, condividiamo lo stesso dormitorio. -
- E allora? E' vero, sono gay, e con questo? Pansy mi ha lasciato perchè voleva stare con Blaise ed io ho scoperto di essere omosessuale, le persone che mi scopo io non sono inerenti ai fatti! -
-  E perchè dovrebbero esserlo quelli che mi scopo io? -
- Perchè tu sei fidanzata con me! - disse Harry. Draco alzò la voce più di lui.
- Allora ammetti che te lo sei scopato? -
- Io sono andata a letto solo con te, Harry. Lo sai che ti amo, non ti mentirei mai . - sospirò lei, abbracciando nuovamente il fidanzato - Lui è cattivo, vuole farci lasciare. Non è cambiato per nulla, sempre l'odiosissimo e bastardissimo Draco Malfoy. -

05/b. when that hurt gets thrown

- Sempre lo stupidissimo Harry Potter, con i suoi amichetti Weasley, troppo indaffarato a dire che i Malfoy sono i cattivi, a piangersi addosso e a non vedere quello che gli accade realmente... Stupido Potter, non lamentarti se tutti ti sfottono, te lo meriti. Sei un coglione. -

Draco ormai aveva l'abitudine di parlare da solo: dopo quella mattinata in cortile, i due avevano fatto attenzione a non beccarsi mai in stanza. Una volta Draco dormiva da Blaise, l'altra Harry tornava tardissimo e andava via prestissimo.

-  Quella stronza maledetta... Bugiarda... -

Draco si era ritrovato solo nuovamente, ma la cosa che gli bruciava era la situazione intorno; quando era a Hogwarts, se l'era cercata, ma in quell'istante non aveva fatto nulla di male per finire in quella situazione.
Si accomodò sulla scrivania vuota dopo aver rifatto il letto e infilato le sue cose in un baule, recuperò un foglio di pergamena e una piuma per scrivere delle parole.

*

"Ciao Harry Potter.
I tuoi vestiti sono puliti e ordinati sul mio ex letto.
In questi mesi ho avuto la conferma di ciò che credevo: due opposti non possono condividere un minuscolo spazio per troppo tempo.
Per un attimo mi sono illuso che saremmo potuti diventare amici, tu ed io, come non siamo riusciti a esserlo nei nostri anni a Hogwarts, ma, ahimè, mi sbagliavo.
A te non piacciono le persone che sostengono la verità anche quando fa male o non è la cosa più piacevole da ascoltare e a me non piace crogiolarmi in frasi di circostanza, non sono mai stato un tipo particolarmente sensibile. Ma, e qui non puoi contestare, ho sempre detto tutto quel che pensavo senza fili.
Quindi, senza alcun tatto, ti avviso che ho cambiato stanza. Non ho più alcuna intenzione di condividere qualcosa con te né di offrirti la mia amicizia.
Continua pure a farti prendere per culo, nel modo che ti piace di più.
Addio,
Draco Malfoy."

Quelle erano le parole che avrebbe voluto scrivergli Draco. Però si convinse che quella situazione non meritasse tanto inchiostro e che Harry non meritasse tanta importanza. Allora scrisse semplicemente:

"Potter, i tuoi vestiti sono puliti e ordinati sul mio ex letto.
Io me ne vado.
Addio, Draco."

Harry aveva riletto per ore quelle quattro parole striminzite che gli aveva scritto Draco. Le aveva trovate in una sera fredda e non aveva idea di dove fosse finito Draco Malfoy e il fatto che l'avesse piantato in asso significava solamente che Draco aveva ragione sulla questione.
Se c'era una cosa che Harry aveva imparato in quei mesi, era che Draco si batteva sempre per le cose che credeva giuste; si era fatto coraggio e si era ribellato a suo padre e da quell'istante in poi si era preso la briga di seguire degli ideali che aveva fatto suoi.
Draco se ne era andato e in Harry cresceva la sensazione di aver sbagliato.

05/c. leave me out with the waste

- Zabini! Zabini aspetta -

Blaise stringeva al petto un volume intitolato "Diagon Alley oggi" e portava con sé quella che apparentemente era una toga da magistrato. Il ragazzo mulatto si voltò incuriosito; aveva i capelli leggermente più lunghi del solito e batté gli occhi nel comprendere che a chiamarlo fosse stato Harry.

- Potter, buongiorno. -
- Buongiorno... - Harry avanzò verso di lui, titubante - Saltiamo i convenevoli? -
- Non ne abbiamo bisogno -
- Meglio così. Mi domandavo sai... Se per caso sapessi dov'è Draco Malfoy -
- Secondo quale logica te lo direi? -
- Sono preoccupato per lui! -
- Sa badare a sé stesso. Non è un bambino. Non lo è mai stato, in realtà. -
- Lo so... -
- Allora che cosa vuoi da lui? -
- Parlargli. Vorrei sapere come sta, sai, dopo quello che è successo... -
- Io non ho bisogno della tua pietà, Potter. Risparmiati il drama. -

La voce di Draco Malfoy si sparse elegante e tagliente nell'aria. Blaise guardò l'amico e gli sorrise.

- Tieni Draco, me l'hanno consegnata stamattina. - bofonchiò Blaise. Malfoy recuperò la sua toga, lunga e di un nero lucente, decorata con dei fili dorati sulle braccia, e lo indossò sopra agli abiti già scuri e leggermente attillati che indossava: era bellissimo. I colori scuri contrastavano con la sua pelle chiara, e quel dorato richiamava il colore dei suoi capelli.
Harry notò che Malfoy l'aveva deliberatamente ignorato.

- Malfoy... -
- Che cosa vuoi Potter? Non ho tempo da perdere. -
- Perchè sei andato via dalla 707? -

Un tuono echeggiò nel cielo e Blaise decise che era meglio dileguarsi prima di beccarsi un acquazzone o essere testimone di qualche delitto.
Il primo a rompere il ghiacciato silenzio fu Draco.

- Non ho intenzione di dividere la stanza con un fantasma e un furetto che morde i calzini. -
- La mia relazione con Ginny non dovrebbe interferire nel nostro rapporto, Draco -
- L'ha già fatto. Hai preferito credere a lei. -
- Te ne sei andato perchè ho preferito credere alla mia ragazza, che mi è stata accanto tutto il tempo, e non al mio coinquilino, che invece ha provato a uccidermi diverse volte? -
- Chi è che avrebbe provato a ucciderti? Potter pensaci bene prima di aprir bocca o ti denuncio per calunnia. Sai, Azkaban non è tanto male quanto dicono. -
- Beh, hai comunque reso il mio soggiorno a Hogwarts un inferno. -
- Anche la mia vita è stata un inferno, Potter. Avrei ottimi e validissimi motivi per odiarti e colpevolizzarti di ciò, ma vedi, sono una persona matura, io. -
- Malfoy, starti a sentire non mi ha mai giovato. -
- Proprio per questo dovresti credermi. Io ti ho sempre detto le cose così come le pensavo. Quando ero bambino al primo anno, ero indispettito perchè avevi rifiutato la mia amicizia, però mi è passata. Si cresce, Potter, si cambia. La mia testa è cambiata, la tua invece è rimasta sempre una zucca vuota. -

Harry sembrava essere confuso, Draco sbuffò pesantemente e gli parlò come si fa con i bambini.

- Non ho motivo alcuno per raccontarti bugie, Potter. Averti o no nella mia vita è indifferente. -
Harry trasalì: aveva detto indifferente, quasi preferiva essere una seccatura.
- Te l'ho raccontato per trasparenza, perchè avevamo deciso di essere amici e perchè non mi faceva quasi neanche più schifo lavarmi i denti mentre pisciavi in bagno. Non so come funziona tra voi Grifondoro, ma tra noi Serpeverde l'amicizia era di difendersi, proteggersi, essere onesti. Come recitava la filastrocca? "O forse a Serpeverde, ragazzi miei, vi troverete gli amici migliori, quei tipi astuti ed affatto babbei, che qui raggiungono fini ed onori". -
- Se è così come dici, perchè non mi hai detto che sei gay? -
- Perchè, tu mi hai detto che sei eterosessuale? Non avevo idea che quando ti presenti a qualcuno devi dichiarare anche la tua sessualità. Sono gay e adoro esserlo. -

Harry lo fissò a metà tra l'esasperato e il sorpreso, perchè non aveva dato ascolto ai pettegolezzi di sottofondo quando camminavano per i corridoi di Hogwarts; quindi avevano ragione gli studenti a pensare che loro due stessero insieme?
Beh, lui comunque era etero e stava con Ginny, Draco era suo amico.

- Torna nella 707, Draco - gli disse - Non ero apatico e fantasma a causa tua, non mi hai dato la possibilità di spiegare. L'accusa dovrebbe ascoltare anche la difesa, non trovi? -

 

Note dell’autrice:
Le canzoni che mi hanno ispirato questi paragrafi sono tre:

Lycanthrope - +44, qui.
This year’s love – David Gray, qui.
9 crimes – Damien Rice, qui.

Sono stata un po' cattivella in questo capitolo, lo so... Diciamo che farli collaborare sembra più difficile di quanto previsto! Voi che dite, riusciranno a risolvere le loro questioni? Draco ascolterà Harry? E Harry capirà che Draco non è così cattivo come sembra?

Comunque solo un piccolo appello: se siete di Napoli o comunque avete intenzione di partecipare al Napoli Comicon, io e dei miei amici saremo lì con lo stand I tiri vispi, gioco di ruolo gratuito per tutti a tema Harry Potter ;)!

Per ora è tutto e vi aspetto al prossimo capitolo :)  

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Capitolo 7
*** what if... ***


a little's e n o u g h

 

06/a. 'cause the world keeps turning

- Il fatto è che non potevo credere che, dopo tutto quello che era successo, Ginny mi stesse tradendo con Stephen.
Pensavo che dopo la battaglia con Voldemort avrei potuto trovare un po' di pace con lei, tipo sposarmi, trovare un lavoro, creare una famiglia... Quella famiglia che non ho mai avuto, visto che i miei genitori sono morti quando ero ancora un neonato, e che i miei zii non mi hanno mai voluto. Sono anche riuscito a fare pace con mio cugino Dudley.
Ogni tanto nei weekend io e Ginny andiamo a casa dei Tonks e portiamo fuori con noi Teddy, il figlio di Remus e Ninphadora, morti durante la battaglia. In quegli istanti riusciamo a sembrare una famiglia vera ed io avrei voluto davvero che fosse così. Io, lei e qualche pargolo -
- Che banalità - Draco non ce la fece proprio a trattenersi, Harry sembrò non badarci troppo e proseguì.
Erano seduti l'uno di fronte all'altro sul letto del Malfoy che coccolava Violet, stancamente.

- Quando ci siamo iscritti alla Magiuniversità, sapevo che sarebbe cambiato qualcosa, ma non credevo che lei avesse deciso di cambiare fidanzato. Lei ha iniziato i suoi studi, io i miei. Era difficile stare insieme ed evidentemente Stephen trascorreva molto tempo con lei a differenza mia. Credo sia anche colpa mia se alla fine lei è andata con lui... - gli occhi di Harry divennero lucidi, ma non si fermò che per riprendere fiato - So che in cuor suo prova un po' di rimorso per quello che è successo, Ginny non è cattiva, forse aveva solo paura di cambiare davvero abitudine. Sai, suo fratello è il mio migliore amico da sempre, i suoi genitori mi conoscono da anni ormai e mi hanno accolto come uno di loro... Non era facile. Non la sto giustificando, ha sbagliato a tradirmi e a cercare di far passare te come colpevole...
Insomma, tu non c'entravi nulla. Io ero solo giù di morale e  c’è voluto un po' di tempo in isolamento per cercare di mettere insieme i pezzi. -
- Mpfs - borbottò Draco, stiracchiando le braccia - Sei un dilettante, Potter. Non hai stile neanche in queste cose. -
- Ma--- Draco! Che razza di commento è? -

Draco ridacchiò, sembrava essere di buon umore in quell'istante; forse perchè Harry, a modo suo, si era scusato con lui.

- Poteva andarti peggio. Poteva tradirti con il tuo migliore amico! -
- Beh, uno dei miei migliori amici è suo fratello, l'altra è Hermione, che sta con suo fratello, e l'altro è omosessuale. -
- Sei uno sfigato, davvero. Non hai classe! -

Harry gli lanciò un cuscino centrandolo pienamente e incrociò le braccia in una smorfia; il biondo sorrise, adagiò il cuscino sulle gambe e vi fece accomodare Violet su, come se fosse un lettino.

- Pansy mi ha lasciato per Blaise - confessò Malfoy, catturando l'attenzione del coinquilino - Insomma, non che me ne fregasse molto della cosa di per sé, quello che mi fece rabbia era che nessuno dei due mi aveva detto nulla. Per questo quando ho visto Ginny e Stephen... - Draco lasciò cadere la cosa e spostò lo sguardo sul furetto che gli mordicchiava un dito.
- Ho rivissuto la situazione. Era come se Ginny fosse Pansy, Stephen fosse Blaise e tu eri me. Io avrei voluto avere un amico che mi dicesse cosa stava accadendo, ma il mio amico era impegnato a scoparsi quella che era la mia ragazza. Per questo quando li ho visti, avrei voluto ucciderli, ma sai, ho chiuso con la magia oscura, e quindi ho cercato il modo migliore per dirtelo... Ma non c'è un modo migliore per venire a sapere certe cose. Ho voluto essere per te quella persona che avrei voluto fosse accanto a me e non c'è stata. -

Draco lo fissò quasi imbarazzato, come se non fosse abituato per nulla a determinate confessioni e l'ex grifondoro sorrise.
Harry spostò con delicatezza Violet e il cuscino e si fiondò ad abbracciare il biondino che rimase spiazzato, con le braccia mezze aperte, attento a non sfiorare il moro.

- POTTER! -
- Malfoy!! Mi hai rotto un timpano! -
- Ti sei almeno fatto una doccia in questi giorni? -
- Giuro che mi sono lavato un'ora fa! -
- Sicuro? Guarda che non voglio prendere il vaiolo di drago o chissà solo quale altro morbo magico possa avere contratto in mia assenza, tra tutta questa sporcizia! -
- No, mi sono lavato davvero, te lo assicuro. -
Draco, schizzinosamente annusò l'aria intorno al ragazzo e storse il naso.
- Potevi fare di meglio ma ok. - brontolò, e poi ricambiò l'abbraccio di lui.

I due restarono in quella scomodissima ma anche comodissima posizione per un po' di minuti, poi Harry ridacchiò internamente.

- Malfoy, non è che ti stai eccitando, vero? -
- Oh Merlino, Potter. Io ho una decenza e dei gusti ottimi, per quale motivo dovrei eccitarmi se uno con una cicatrice in fronte e che puzza di sudore di Troll mi abbracciasse? -
- Hey! Il mio bagnoschiuma è all'essenza di orclumpo. -
- Sembra più linfa di mimbulus mimbletonia. -
- Tu profumi di qualcosa di buono! -
- Muschio bianco, Potter. Prendi appunti... -

06/b. and my heart's still burning

- Malfoy? -
- Che cosa vuoi Potter? -
- Tu come l'hai capito che eri gay? -
- Una volta avevo bevuto troppi whiskey incendiari e sono finito a letto con uno. Ho scoperto che mi piaceva scopare con i ragazzi e ho continuato a farlo -

Draco era steso sul letto sopra le coperte, indossava dei pantaloni aderenti e una maglietta che gli cadeva larga sull'addome, aveva l'espressione assorta e completamente assopita dal libro che stava leggendo.

- Stai con qualcuno in questo periodo? -
- No -
- Non soffri d'astinenza? -
- Potter, ti prego - il biondo usò un tono supplichevole, abbassando leggermente il volume che aveva tra le mani - non dirmi che stai già pensando a come trastullarti la prossima volta! -
- Ma... No! E poi perchè dovrei pensare a trastullarmi con l'immagine di te che scopi con qualcuno?! Io non sono gay, mi eccito sulle ragazze eventualmente! -
- Non soffro d'astinenza, proprio ieri ho sfogato. -
- Eh? Ieri? Ma se siamo stati insieme tutta la giornata, tranne un'oretta la mattina che eri a lezione! -
- Dopo la lezione, con Springsteen. Sai Potter, non bisogna per forza stare insieme a qualcuno per farsi una sana scopata. -
- Ho capito, ho capito! -
- Direi di no, considerando che ti chiudi in bagno mezz'ora prima di andare a dormire. Entri sano e esci con gli occhi sbarrati. -
- Beh, ho le mie esigenze! Almeno non lo faccio in camera visto che ti infastidiva! -
- Mezz'ora alla volta, Potter? Quello è questione di cinque minuti! -
- Beh, non per tutti! -
- Che cazzo fai, 'arresto momentum' ogni volta che stai per venire? -
- Draco Malfoy, smettila! -

Harry si voltò dandogli le spalle, aveva le guance completamente rosse. Draco rise, fingendo di riprendere a leggere.

- Qualcuno in questa stanza è proprio represso... -

06/c. what if...

I giorni passavano rapidamente tra i sorrisi falsi nelle partite di Quidditch tra Draco e Stephen, qualche progetto extracurriculare, scappatelle al Paiolo Magico e i pomeriggi di studio matto che rendevano isterici sia Draco sia Harry.
Spesso Harry, Draco, Blaise e Neville si riunivano in biblioteca per studiare e poi andavano a mangiare qualcosa insieme alla mensa universitaria o a prendere una burrobirra da Madame Rosmerta. Harry sembrava aver trovato dei nuovi amici e, col tempo, aveva imparato a guardare Ginny con indifferenza e a non piangere al ricordo della ragazzina che aveva una cotta per lui negli anni a Hogwarts. Tutto questo anche grazie alla vicinanza di Draco.

- Dai! Solo per questa volta! -
- Non ci pensare proprio, Potter. Piuttosto mi taglio i gioielli di famiglia. -
- Per favore! -
- No, no, no e no! -
- Solo per un pomeriggio, il tempo di un gelato a Diagon Alley! -
- Ho detto no! -

*

Nonostante Draco avesse ribadito che proprio non voleva farlo, alla fine si era fatto convincere da Harry e dai suoi occhi supplicanti e l'aveva accompagnato a casa Tonks; per grazia di Salazar, Andromeda Tonks non l'aveva fissato male quando il biondo si era presentato accanto ad Harry per portare Teddy Lupin a mangiare un gelato.

Sua zia Andromeda l'aveva accolto in casa e dopo qualche chiacchiera sul perchè Ginny aveva lasciato Harry, i due amici con il bambino erano usciti, diretti a Diagon Alley.
Il bambino saltellava mano nella mano con Harry, contento di quell'uscita, e fissava di sottecchi Draco che camminava con le mani in tasca e gli occhiali da sole a coprirgli il viso.

- Tio Arri, tuo amico è strano! - Teddy diede voce alle sue preoccupazioni, Harry rise scuotendo la testa.
- E' che non è abituato, ora lo portiamo da Fortebraccio a prendere un gelato! -
- Uhm... - il bambino sembrava essere poco convinto e arricciò il muso, poi lasciò la mano di Harry e picchiettò sulla gamba di Draco.
- Sì? -
- Il gelato è buono! Cioccolato è buono! - il bambino gli sorrise, mostrando la sua dentatura e l'aria da piccola peste travestito da angioletto.
Teddy aveva i capelli blu e viola quel giorno e saltellava allegro.

*

- Ti piace, Draco? -

I tre erano seduti a un tavolo rotondo della gelateria. Il bambino aveva il viso tutto pasticciato dal gelato al cioccolato, quasi quanto Harry, mentre Draco era l'unico a non aver preso un cono, di conseguenza era impeccabile come sempre.

- Sì, è buono! A te piace, Teddy? -
- Tì! Posso assaggiare il tuo? - gli chiese il bambino; Draco annuì con un enorme sforzo e prese un cucchiaino del suo gelato al pistacchio, avvicinandolo alla bocca del bambino per farglielo assaggiare. Harry rise alla scena.
- Potter, tu taci, non sai neanche leccare un gelato. -
- Non è vero! - protestò Harry e quasi come se volesse dimostrargli di saperlo fare, poggiò la lingua delicatamente sulla pallina di gelato, saggiandolo con lentezza. Draco osservò la scena scettica, col cucchiaino a mezz'aria, sollevò un sopracciglio e mimò un "disgustoso" con le labbra.

*

- Hai visto? Non è stato male! -

Harry e Draco erano appena rientrati nella stanza 707. Il moro aveva gettato le chiavi sulla scrivania, mentre il biondo si era finalmente tolto gli occhiali scuri che aveva indossato per quasi tutta la giornata.

- Teddy è un bambino molto intelligente, ha preso sicuramente dal lato mio della famiglia. -
- E' anche vivace e comprensivo, qualità che erano di Remus. -
- La voracità devi avergliela inculcata tu, immagino -
- Esattamente - rispose Harry con un pizzico di orgoglio nel tono.

Draco si sedette sul letto e tolse le scarpe distrattamente pensando di dover fare una doccia, aveva bisogno di rilassarsi.

- Io vado a fare la doccia! - urlò Harry e si infilò in bagno, senza attendere risposta.
- Harry Potter! - Draco si era ritrovato fuori dalla porta del bagno, bussando ripetutamente - Esci di qui, devo anche fare la pipì! Potter apri immediatamente la porta! Ho una bacchetta e non ho paura di usarla! -
- Trattieniti, non hai cinque anni! -
- Potter, ti sei appropriato del bagno senza neanche avere la gentilezza di chiedermi se volessi usarlo un attimo! Apri questa porta o giuro che la sfondo! -
- Un attimo! -

Quando Harry aprì la porta, aveva indosso solo un paio di boxer neri aderenti; solo in quel momento Draco si accorse che il corpo del ragazzo non era per niente male. Aveva la pelle leggermente più scura della propria, apparentemente morbida e delicata, un fisico asciutto e proporzionato e quei boxer lasciavano intravedere un culetto tondo e sodo.

- Potter. - Draco era fermo sulla soglia con un sopracciglio alzato.
- Cosa? - chiese Harry, sfilandosi la biancheria.
- Quelli sono i miei boxer. Non ricordo di averti autorizzato a usarli. -

Draco seguì i movimenti di Harry con lo sguardo fino a quando il ragazzo non s'infilò sotto la doccia; il biondo scosse la testa per riprendersi, strinse le spalle e con nonchalance si sbottonò i pantaloni.

- Devono essere finiti per caso nel cassetto della mia biancheria -
- Per caso... Come no. Sei un ladro. -
- E' che i miei erano tutti in lavanderia... -
- Allora lo ammetti! -
- Confesso! -

Il vapore che proveniva dalla doccia aveva riscaldato tutto l'ambiente, Draco decise di sorvolare sulla questione dei boxer e fissando un punto indefinito del muro bianco riuscì finalmente a fare pipì, perso nei suoi pensieri.
La visione di Harry in quel modo l'aveva in qualche modo scombussolato: che cosa strana, lo vedeva in déshabillé praticamente tutti i giorni, perchè poco prima vederlo con addosso i propri boxer l'aveva agitato così tanto.
Harry scostò la tenda della doccia e si affacciò incuriosito.

- Che guardi, Potter? - domandò Draco, abbottonandosi i pantaloni e andando a lavarsi le mani. - Se le tue docce durano così poco, non mi meraviglio dell'essenza di troll. -
Harry rise, afferrò l'asciugamano e se lo avvolse in vita; la sua pelle era attraversata da tante goccioline d'acqua, i suoi capelli erano davvero zuppi.
- Veramente ora odoro di muschio bianco - si annuì, poi si avvicinò al biondo pericolosamente, inclinando la testa e lasciando il collo scoperto - Senti? -

 

Note dell’autrice:
Questi paragrafi – e il capitolo – sono stati intitolati con delle frasi provenienti dalla canzone “What if” dei Simple Plan, che potete ascoltare qui.

Lo ammetto, ho tagliato la scena da vera bastarda ahahaha! Vi prometto che nel prossimo capitolo mi rivorrete bene di nuovo :P
Fatemi sapere cosa ne pensate, anche con un semplice segnale di fumo!

Nel frattempo vi ringrazio per l’attenzione e vi aspetto per il prossimo capitolo <3
 

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Capitolo 8
*** it was only a kiss ***


a little's e n o u g h

08/a. please be all mine

Era passato quasi un mese dall'infausta mattina di Harry e Draco. I due avevano finto che non fosse successo nulla e sembrò essere stata l'idea migliore per entrambi... fino a quel momento.
Per tutti gli gnomi da giardino. Non poteva essere vero.

Harry si era risvegliato umido ed eccitato. Aveva ancora gli occhi sbarrati dal ricordo del suo sogno: si ricordava la sensazione della morbida pelle di Draco sfiorare la sua... Delle loro labbra unite...

- Potter, tutto bene? -
- Ho fatto un sogno strano -
- Strano quanto? -
- Troppo - rispose Harry, voltandosi su un fianco e chiuse gli occhi nuovamente.
- E comunque alzati, bradipo! C'è lezione di Magia Sicura oggi, tra dieci minuti dobbiamo essere nell'aula magna. -
- Inizia ad andare tu! Io non posso. Ho sonno! -
- Pigrone! - lo additò Draco, tirandogli un cuscino contro - Alzati e andiamo, su! Quanto ci metti a vestirti? -
- Malfoy, veramente, inizia ad andare tu! Mi tieni un posto? -
- Potter, non fare il bambino! - lo rimproverò Draco - Se non ti muovi, ti butto giù dal letto e poi sono cavoli tuoi... Uno... Due... Tre! -

Draco poggiò le mani sulle spalle dell'altro ragazzo che si rannicchiò per istinto di protezione.
- Draco, non mi toccare sennò qua oggi non esco più!! -

Il biondo lo fissò interdetto e solo in un secondo momento notò che Harry aveva una mano tra le gambe, come a coprire qualcosa che non voleva far notare.
Draco si sforzò di restare impassibile.
- Tranquillo, Potter. Capita a noi maschi. Fatti una doccia fredda. -
- Ok, però non guardare. -
- E perchè mai? -
- Perchè dovresti? - s'innervosì Harry.
- Vuoi che ricambi il favore, Potter? - Draco lo fissò malizioso, inumidendosi l'angolo delle labbra con la punta della lingua.
- No, grazie, so fare da solo. -
- Lo so quello che sai fare... Sei tu a non sapere quello che so fare io. -
- Declino l'offerta, Malfoy -
- Va be', peggio per te. -

Draco strinse le spalle e si sedette accanto a lui, infilandosi i calzini al piede.
Perchè Draco sembrava essere così sexy anche in attività banali come infilarsi un calzino?
Il biondo si voltò e notò l'aria sognante con cui Harry lo stava fissando e roteò gli occhi.
- Fanculo quello che vuoi, Potter - bisbigliò prima di afferrargli la maglietta del pigiama e tirarlo a sé. Lo bacio sulle labbra, si prese la sua lingua e lo accarezzò con la propria, appassionatamente.
Harry non se lo fece ripetere due volte e poggiò le mani sulle spalle di Draco, stringendo tra le dita la stoffa della camicia indossata dal ragazzo. Lui era etero, lo era sempre stato, allora per quale motivo era così felice di quel bacio che si stavano scambiando?
Forse perchè aveva sempre ammirato Draco, in fondo lui era da sempre stato un ragazzo determinato e ambizioso, oltre che molto bello. Da piccolo si era comportato come un bambino viziato, però le persone cambiano e Draco aveva scelto di cambiare in meglio.

- D-Draco - balbettò Harry, stendendosi sotto il corpo del biondino - L-la lezione... Non faremo tardi? -
- Chi se ne fotte della Magia Sicura, Potter - rispose Draco, riprendendo a baciarlo. Sembrava non fosse capace di staccarsi dalle labbra di Harry.
Cavolo, stava baciando Harry Potter!
Harry Potter!
Quello che a Hogwarts era la vittima preferita, quello cui inviava bigliettini minatori...
Draco gli morse il labbro inferiore e infilò la mano destra tra le gambe del moro sotto alla biancheria, iniziando a massaggiare la sua eccitazione.
Harry trasalì, era trano il tocco di Draco, era deciso e vigoroso, nulla a che vedere con quello di Ginny.
Draco era sensuale, sapeva come farsi desiderare e sapeva anche come toccare Harry per farlo andare su di giro. Il biondino sentì il sesso di Harry pulsante sotto il suo tocco, era evidente che stesse per venire, allora Draco gli sussurrò all'orecchio in tono suadente - Harry... Vuoi fare l'amore con me ? -

Alla sola domanda, complice il tono usato da Draco, il moro riversò la propria eccitazione tra le dita del ragazzo.

08/b. plans

Harry aveva risposto dicendo che non se la sentiva.
Draco Malfoy aveva lasciato la stanza dopo avergli detto che gli avrebbe conservato un posto alla lezione.

- Hey, Draco! - lo chiamò Blaise, facendogli cenno di sedersi accanto a lui. - Come mai questo ritardo? -
- Lo vuoi un consiglio, Blaise? -
- Dimmi! -
- Fatti i cazzi tuoi. -

Nonostante Draco fosse ferito nell'orgoglio, non avrebbe mai mostrato a Harry o a qualcun altro quel lato di sé: lui era un ex serpeverde, un mago potentissimo, un ragazzo intelligente... era Draco Malfoy, mica uno qualunque.
Harry Potter l'avrebbe desiderato da morire.
L'espressione di Draco che tramava qualcosa non era una novità per Blaise che deglutì, intimorito.

- Blaise, ho un piano. Ma mi serve il tuo aiuto. -

08/c. it started out with a kiss

- Come sei elegante! -

Draco indossava uno smoking nero opaco, in contrasto con la pelle chiara e la camicia bianca, nero come la cravatta sottile e le scarpe. Harry aveva fissato il movimento libidinoso delle dita di Draco che si abbottonava la giacca.

- Sto uscendo -
- Dove vai? -
- Ho un appuntamento. -
- Oh. Con chi? -
- Con uno. E' per una questione importante. Come sto? -
- Sei... Sei bellissimo. -
- Mh, avrei preferito perfetto e impeccabile ma bellissimo può andare. -

Il biondo sorrise malizioso, infilò la bacchetta nella tasca della giacca e le chiavi della stanza in quella dei pantaloni; uscì di soppiatto, salutando Harry con un cenno.

*

- Dai Harry, sbrigati! Ho fame! Se non ti sbrighi, penso che mangerò Neville! -
- Sto venendo, sto venendo! Un attimo solo! Dove hai detto che andiamo? -
- A "I tre manici di scopa". -
- Eccomi qui, sono pronto! -

Blaise e Neville si guardarono compiaciuti e, appena usciti dal cortile dell'università, si presero per mano, smaterializzandosi a Hogsmeade.

Una volta lì, camminarono per la strada quasi buia; Harry aveva le mani in tasca e sembrava essere pensieroso.

- Peccato che Draco non sia qui - brontolò Harry.
- Hai ragione - rispose Neville.
- Non sa che si perde... I panini di Madame Rosmerta sono il male. - aggiunse Blaise.
- Peccato che Draco dice che questo posto è pieno di mocciosi e che non ci verrà mai. -

Blaise e Neville si lanciarono un altro sguardo d’intesa e poi, insieme a Harry, entrarono nel pub.
I tre manici di scopa era uno dei pub più frequentati della cittadina di Hogsmeade e nella storia di Harry aveva sicuramente un ruolo importantissimo: era lì che Harry, nascosto dal mantello, venne a conoscenza della storia di Sirius, ed era lì che Hermione combinò l'incontro tra Harry e Rita Skeeter per far rilasciare a Harry a quest'ultima un'intervista pubblicata poi sulla rivista Il Cavillo... Tutti questi ricordi si erano affollati nella mente di Harry provocando un senso di nostalgia misto a familiarità, che non impiegò molto a tramutarsi in vera e propria rabbia, quando vide qualcuno a pochi tavoli dall'ingresso.

Draco Malfoy era seduto di fronte ad un uomo elegante, non molto più grande di lui all'apparenza, e stavano ridendo davanti a un piatto di patatine fritte. Draco stava ridendo insieme a quello! Aveva un appuntamento con un altro! Perchè? Perchè dopo che gli aveva chiesto di andare a letto, aveva preso appuntamento con un altro?

Harry li osservò attentamente, senza preoccuparsi di passare per uno stalker. Draco aveva le mani intrecciate sotto il mento e sembrava gradire le parole di quel tizio che era con lui; era una persona apparentemente elegante, quanto Draco, composta, come Draco, pulita... Sembrava essere tutte quelle cose che Draco gli rimproverava sempre di non essere. Probabilmente quel tizio non avrebbe mai detto di no a Draco.

- Harry? -
- Ah..? -
- Vieni, il nostro tavolo è il numero 7! -

 

 

Note dell’autrice:
La colonna sonora di questo capitolo è formata da queste canzoni:

Mr Brightside – The killers;
Earthquake – The used;

Allora, che ve ne pare di questo capitolo? Onestamente sono fiera della chiusura del primo paragrafo e adoro il personaggio seduto con Draco al tavolo 7, che conoscerete meglio nei prossimi capitoli :P

Nel frattempo vi ringrazio per l’attenzione e aspetto un vostro commentino <3
 

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Capitolo 9
*** I've made this mess ***


a little's e n o u g h

07/a. earthquacke

Draco Malfoy aprì di scatto i propri occhi chiari.
Non poteva essere vero.
Sollevò le lenzuola e diede un'occhiata tra le sue gambe.
La sua biancheria era umida e quello era notevolmente un alzabandiera.
Per Salazar Serpeverde.
Era successo davvero.
Si era svegliato dopo un sogno erotico.
Fin qui tutto normale.
Se non fosse che fino a pochi secondi prima nel suo sogno erotico si stesse facendo Harry.

- Malfoy, stai male? -

La voce di Harry echeggiò nella stanza. A giudicare dai capelli arruffati, il ragazzo si era svegliato da poco, indossava ancora il pigiama e parlava con lo spazzolino tra i denti.

- Sì, sto bene -
- Hai fatto un brutto sogno? -
- Bruttissimo. Disgustoso. Vomitevole. Pessimo. Un vero incubo. Ti prego, uccidimi. -
- Ok, sono preoccupato - disse Harry, posando lo spazzolino dopo essersi sciacquato la bocca e fece per avvicinarsi al letto di Draco - Magari hai la febbre? -
- Non avvicinarti! - urlò Draco, voltandosi su un fianco. Non era il caso di farsi beccare in quelle condizioni.
Harry si sedette sul letto dell'ex serpeverde e allungò una mano come a volergli toccare la fronte ma Draco lo scostò bruscamente.
- Malfoy, non fare il bambino, se hai la febbre devi andare in infermeria -
- Non ho la febbre, Potter, smettila con la sindrome da guaritore. -
Harry però si mostrò ancora più determinato del biondino e decise di braccarlo, mettendosi a cavalcioni su di lui che cercava di dimenarsi come un'anguilla. Harry gli bloccò i polsi e fu solo quando effettivamente riuscì a braccarlo che si accorse della situazione del coinquilino.
- Oh.. Ah... Ehm - balbettò Harry, scivolando via - Non avevi detto che era stato un brutto sogno? -
- Devo avere il gusto dell'orrido - rispose Draco a metà tra l'ironico e il serio. Era imbarazzato ma il suo orgoglio gli impedì di mostrarsi tale e fece cenno a Harry di allontanarsi.
- Vuoi una mano? - scherzò Harry.
- Merlino Potter, che battuta di merda. Si affloscerà tutto dopo questa. -
Harry fece una smorfia per la risposta del ragazzo e ingenuamente scostò le coperte, notando la protuberanza tra i pantaloni indossati da Draco.
- Che.. Che cosa diavolo guardi, Potter?! E' una cosa normalissima, sai! -
- E' che... Che mi sento insignificante quasi. -
- Oh bene, iniziamo la giornata parlando del mio pene. A questo punto fammi una sega e vediamo che ne esce! - gli uscì spontaneo, incredulo a quelle parole che aveva appena pronunciato.
La cosa più strana però fu la risposta di Harry: non era corso via urlando imprecazioni, non si era spostato negando qualsiasi possibilità categorimente anzi, sembrava stesse prendendo in seria considerazione l'ipotesi.
- Potter, veramente, se ti giri ci penso da solo, stando ai tuoi racconti dubito che tu sappia davvero come fare. -
Harry colse la cosa come una sfida e lui di certo non si sarebbe mai sottratto ad alcuna sfida, soprattutto se l'invito proveniva da Draco Malfoy. Senza sapere effettivamente come, Harry si ritrovò con le mani tra le gambe del biondino, strofinando l'erezione del ragazzo, fissando assorto il suo sesso.
Quello più incredulo era proprio Draco. Si era poggiato l'avanbraccio sulla fronte e aveva chiuso gli occhi, mentre Harry lo stava masturbando.

Esatto. Harry Potter lo stava masturbando.
Draco s’inumidì le labbra e socchiuse gli occhi, cercando di mettere a fuoco l'immagine, di abituarsi al tocco titubante del moro. Quasi come se volesse infondergli coraggio, accarezzò il ragazzo sul volto, sfiorò le sue spalle, tastò il suo petto, eccitandosi per tocco leggero e sensuale di Harry Potter.

07/b. I know that we are more

- Cosa?! -
- Shhh, Blaise, abbassa la voce! -

Draco e Blaise erano seduti l'uno di fronte all'altro al solito tavolo della mensa. I due avevano già scelto cosa mangiare, Blaise aspettava che i suoi fiocchi d'avena si freddassero mentre Draco girava il suo cappuccino gelato.

- E' che mi sembra surreale -
- Beh, pensa a me! -
- Insomma, Potter è etero... -
- Dichiarato, direi -
- E allora perchè ti ha... - chiese Blaise, mimando il gesto compiuto da Harry.
- Che diavolo ne so, Zabini! Sveglia! Se lo sapessi non sarei mica confuso! -
- Ma almeno è stato bravo? -
- Blaise. -
- Scusa, scusa. E' che non vorrei ci rimanessi male, lo sai che ha altri gusti. -
- Lo so. Però tu, da etero, me la faresti mai una sega? -
- Non ci penso proprio. -
Draco lo fissò come per dire "hai visto?" e poi aggiunse - Che cosa mi consigli di fare? -

*

- Fai finta di niente, Harry -
- Finta di niente? Neville, mi sono ritrovato a masturbare Draco Malfoy! -
Harry era sconvolto mentre davanti al vetro della mensa si sentiva così confuso dal risultare incapace di scegliere con cosa fare colazione.
- Harry... -
- Dimmi, Neville -
- Ma Draco ti piace? -
- No! Cioè... Come amico mi piace... -
- Harry, io non masturberei mai un mio amico, te lo dico da etero. Non c'è nulla di male se ti dovesse piacere Draco, ma cerca di fare chiarezza nella tua testa -
- E' solo che sono confuso - borbottò Harry, decidendo di prendere un brick di latte bianco  e un pacchettino di biscotti al cacao.
- Ripeto, fai finta di niente. Se dovesse ripetersi, allora sarà la conferma che aspettavi -
Harry guardò scettico e spostò lo sguardo su Draco; era illuminato da un fascio di luce proveniente dalla finestra mentre con un cucchiaino mangiava lo yoghurt.
Per un attimo, Harry desiderò essere quel cucchiaino, le labbra di Draco sembravano essere così morbide...

- Eccoci qui! - esclamò Neville, poggiando sul tavolo un vassoio pieno di brioches e cornetti, sedendosi accanto a Draco.
- Longbottom - il biondo sollevò un sopracciglio - Hai davvero intenzione di mangiare tutta quella roba? -
- No, no. Questo è solo il primo round. -

I tre lo fissarono e scoppiarono a ridere subito dopo, per poi riprendere a chiacchierare del più e del meno, come ottimi amici.

07/c. hey, young blood

- Che giornata - si lamentò Draco, rientrando in camera.
- Mh? Perchè? - Harry era lì da qualche ora e aveva cercato di essere più naturale possibile.
- Abbiamo inscenato un processo in aula, stamattina. E' stato estenuante. Vuoi sapere il lato comico della faccenda? -
- Hai dovuto fingere di difendere qualcuno che conosci? -
- Esattamente, ho dovuto fingere di difendere un mangiamorte - ridacchiò Draco, fissando il marchio sbiadito sul suo braccio.
- E' black humor. -
- Molto black. -

Draco tolse la toga nera, la appese nell'armadio e si scorciò le maniche della maglia semi aderente che indossava. Il marchio di Voldemort si notava in controluce sulla sua pelle chiara.

- Si toglierà mai? -
- Prima o poi. Anche se non è male come tatuaggio. -
- E' il significato che dà i brividi. -

Il biondo annuì mestamente e si poggiò le mani sui fianchi.

- Potter. Domani c'è la partita contro la Magiuniversità di Krakow. -
- Verrò a vederti giocare! - la voce di Harry era stata forse troppo entusiasmata.
- Non credo sia una buona idea - mormorò Draco - Ci sarà anche Ginny. -
- Io verrò per fare il tifo per te e Blaise. Mi porterò anche Neville. -

Draco sorrise sinceramente e poggiò le mani sulla scrivania di Harry, fissandolo diritto negli occhi.
- Potter. -
- Sì? - Harry sollevò lo sguardo, incrociando quello del coinquilino e per qualche attimo ebbe la sensazione che gli stesse per leggere la mente.
- Andiamo da Fortebraccio? Ho voglia di gelato. -

 

 

Note dell’autrice:
Questi paragrafi – e il capitolo – sono stati intitolati con delle frasi provenienti dalla canzone “Earthquake” dei The Used, che potete ascoltare qui.

Allora, che ve ne pare di questo capitolo? Le cose tra Draco e Harry iniziano a carburare…

Nel frattempo vi ringrazio per l’attenzione e vi aspetto per il prossimo capitolo <3
 

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Capitolo 10
*** Mr Brightside ***


a little's e n o u g h

09/a. I just can’t look its killing me

Il tavolo numero 7 era perfetto. Non perchè fosse vicino alla cucina o al bancone, neanche perchè era distante dalla porta e non c'era il rischio di essere attaccato da qualche spiffero d'aria fredda, ma semplicemente perchè non era molto distante dal tavolo 9, quello a cui era seduto Draco.

- Harry - lo richiamò Neville, poiché il ragazzo stava fissando il tavolo 9 da quando erano entrati. - Non sta bene fissare la gente così -
- ..ma Draco sta lì! Con uno! In questo pub! Quello dove ci sono i mocciosi! -
- Avrà i suoi motivi, no? -
- I suoi motivi... Con quello lì? -
- Perchè no? -
- E' vecchio! -
- Secondo me non arriva ai 25. -
- Secondo me ne ha più di 30. -
- Sembra uno affascinante però... -
- Sì, il classico tipo che piace a Draco -

Mentre Neville e Blaise commentavano la bellezza e l'eleganza di quel tizio, Harry reagì d'impulso, com'era abituato a fare.
Stretto nei suoi pantaloni leggermente strappati, con indosso una camicia di flanella a quadri più grande di un paio di taglie e gli occhiali rotondi, si alzò dal tavolo numero 7 e marciò verso il tavolo numero 9.

- No, nonono, Harry, dove vai? - finse di volerlo fermare Neville.
- Al bagno. - mentì lui, che raggiunse il tavolo numero 9 qualche attimo dopo.
Neville e Blaise sembravano osservare la scena divertiti.

09/b. jealousy, turning saints into the sea

Harry si era avvicinato al tavolo numero 9, con i pugni stretti lungo i fianchi e fissò i due con aria vagamente minacciosa, assottigliò gli occhi verso Draco.

- Harry Potter! - chiamò l'altro, era sicuramente una persona distinta, aveva un tono di voce caldo e piacevole. Era ovvio che a Draco potesse piacere. - Signor Potter, stavamo appunto parlando di lei! -
- ...di me? E perchè mai? -
Nella mente di Harry si affollarono diversi pensieri... Di che cosa potevano star parlando? Forse Draco si stava lamentando del disordine, della scarsa igiene, del fatto che aveva avuto paura di finire a letto con lui...
- Sì, di lei. Stavo chiedendo al signor Malfoy se lei fosse interessato a lavorare al ministero della magia -
- E perchè lo stava chiedendo a Draco? -
Draco gli fece cenno di sedersi sulla sedia vuota accanto a sé, e proseguì - Harry, lui è il mio mentore. Ti presento Fenyang Doherty, lavora al dipartimento Applicazione della legge sulla magia. -
- E' davvero un piacere incontrarla, signor Potter - borbottò Doherty, allungando una mano per salutarlo; Harry la strinse ancora interdetto, poi si accomodò sedendosi al centro tra i due - Non mi aspettavo di incontrarla qui, tuttavia sono felice di poterle parlare di persona. -
- Continuo a non capire perchè ne stava parlando a Draco, però -
- Glielo spiego subito.
Al ministero, si sa, lei è molto benvoluto. Lo stesso Ministro della magia, Kingsley Shackelbot, vorrebbe averla come Auror al suo fianco e con una raccomandazione così, darle il titolo di Auror, non sarebbe che pura formalità... Però, alla luce della battaglia che lei stesso ha combattuto con coraggio e tenacia, mi riferisco a quella contro Voldemort, non eravamo sicuri di come avrebbe potuto affrontare un incarico del genere. -
- Io... -
- Sappiamo quanto gli è costato lottare contro Lord Voldemort, signor Potter, non vorremmo in alcun modo nuocere ad un eventuale equilibrio che si è venuto a creare nella sua vita. Allora ci siamo informati e abbiamo scoperto che il suo compagno di stanza è il signor Malfoy - Draco alzò la mano, come se fosse un appello, poi l'avvocato tornò a parlare - persona che conosco molto bene, e l'ho contattato per sapere da lui come l'avrebbe presa. -
- Oh, Fenyang - Harry ebbe l'impressione che Draco l'avesse chiamato in modo confidenziale a posta per infastidirlo - te l'ho detto, secondo me lui sarebbe felice. Sta studiando per diventare Auror, del resto.. e non è un caso se lo chiamavamo "San Potter". -
- "San Potter"? - chiese Harry, interrogativo.
- San Potter, così ti chiamavamo tra i Serpeverde. O meglio, io ti chiamavo così. Sai, ero abbastanza creativo con i soprannomi. -
- Anche con i cori da stadio. Non mi toglierò mai dalla testa "Perchè Weasley è il nostro Re". -
- Quella è stata un vero colpo di genio. Insieme alla spilla, devo averne ancora una con la scritta "Potter puzza" - rise Draco, l'avvocato li guardava intenerito.
- Sapete ragazzi, mi fa molto piacere vedervi andare d'accordo. Pensavamo tutti fosse una cosa impossibile, invece tu, Draco, sei riuscito nel tuo intento... E lei, Potter, ha solo confermato di essere una persona dall'animo nobile. Cosa ne dice di lavorare per il Ministero della Magia, una volta finiti gli studi? -
- Io... Io non so cosa dire... -
- Basterebbe un "sì", Potter, sempre a farti mille complessi. -
- Sì.. Mi piacerebbe molto. -
- Perfetto! Resterei a festeggiare con qualche burrobirra ma ho un altro impegno. Ah, Draco... Ci vediamo lunedì mattina nel mio ufficio. Ho una cosa di cui parlarti... - Fenyang gli fece l'occhiolino e si alzò, era vestito con un completo elegantissimo, neanche in uno dei suoi vestiti migliori Harry avrebbe potuto equiparare la sua eleganza.
- Non mancherò di certo, Fenyang - rispose suadente Draco, sorridendo.
- Piacere di averla conosciuta, signor Potter -
- Piacere mio! -

Fenyang si avvicinò a Madame Rosmerta, pagò le burrobirra che decise comunque di offrire al gruppo di amici e, una volta fuori dal pub, si smaterializzò.

- Perchè devi andare nel suo ufficio lunedì? -
- Cose nostre - rispose Draco. Harry non sembrò soddisfatto della risposta; il biondo ghignò e disse - Sei geloso, Potter? -
- No, perchè dovrei? - ma in realtà c'era come un fuoco che ardeva nel petto del moro.

09/c. it’s just the price I pay

Quella mattina Draco era uscito davvero presto.
Aveva indossato degli abiti babbani per confondersi tra la gente e aveva raggiunto il centro di Londra, precisamente dei bagni pubblici che erano lì, vi si era scaricato dentro e aveva così raggiunto i sotterranei della city, trovandosi di fronte al Ministero della Magia britannico.
Aveva passato i controlli senza il minimo intoppo e aspettava l'ascensore.

Harry Potter, invece, aveva finto di voler dormire fino a tardi ed era letteralmente balzato fuori dal letto; aveva recuperato il mantello dell'invisibilità e aveva seguito Draco fino al ministero. L'aveva lasciato passare, poi si era tolto il mantello per superare i controlli e infine l'aveva indossato ancora una volta prima di raggiungere il coinquilino vicino l'ascensore.

Draco aspettò l'ascensore per andare al secondo piano e Harry non s’insospettì minimamente del fatto che il biondino attese qualche secondo prima di schiacciare il pulsante "2".
- Secondo piano. Ufficio applicazione della legge sulla magia, ufficio per l'uso improprio delle arti magiche, ufficio per l'uso improprio dei manufatti babbani, quartier generale del Wizengamot, quartiere generale degli Auror. -
Il biondo, seguito dall'amico invisibile, si avviò presso l'ufficio di Fenyang, aveva un'aria tranquilla e forse troppo allegra. Si fermò dinanzi ad una porta nera e massiccia, sulla quale scintillava una targa color argento.

"Fenyang Doherty, prima classe dell'ordine di Merlino, membro onorario del Wizengamot, in collaborazione con la difesa del dipartimento Auror"

Harry lesse quella scritta diverse volte e si ritrovò a pensare che Draco avrebbe preferito l'avvocato a lui, giacché, dopotutto, lui era solo Harry...
Il biondo bussò alla porta e fu proprio Fenyang ad aprire, elegante come pochi giorni prima; l'avvocato fu leggermente meno formale, tant'è che accolse Draco con un abbraccio e una pacca sulla spalla. Harry sembrò non gradire.

- Allora come va, Draco? -
- Tutto bene Fenyang, a te? -
- Anche, tranne il fatto che devo chiamare uno spezza incantesimi, sai, il retro del mio ufficio sembra essere popolato da un nido di lumache che non vogliono saperne di sgombrare. -
- Qualche maledizione da dispetto? -
- Esatto, ma capita spesso. Meglio questo che altro -
- Assolutamente - rispose Draco, sedendosi di fronte all'avvocato, con espressione seria in viso. Fenyang era seduto sulla scrivania, le sue gambe sfioravano quelle di Draco: Harry avrebbe voluto scaraventarlo via, ma doveva restare nascosto. Si sentì un po' come al sesto anno, quando era ossessionato da Draco...

- Di cosa volevi parlarmi? -
- E' una cosa importante, Draco - rispose Fenyang, incupendosi - riguarda la tua famiglia. -
- Sono pronto a tutto, Fenyang. Vai avanti -
- Come ben sai, nonostante le dichiarazioni di Potter, solo tu e tua mamma siete benvoluti qui a Londra, di conseguenza Villa Malfoy... -
- E' di proprietà del Ministero, lo so. Dicono che vorrebbero farci una specie di ufficio o qualcosa del genere -
- Esatto, vorrebbero aprire degli uffici per l'istruzione magica. I tuoi genitori hanno già firmato l'accordo, ma supponevo che tu, quello che in teoria doveva essere il loro erede, lo dovessi sapere -
- Supponevi bene, tuttavia non mi rammarico della cosa: sai benissimo che quella casa è piena di brutti ricordi per me. -
- Lo so. Infatti, non è di questo che mi preoccupo, ma di questa. - una busta apparì magicamente tra le mani di Fenyang - E' arrivata venerdì scorso con un gufo. Il contenuto non è gradevole, Draco, puoi non leggerla. -
- Chi la manda? -
- I tuoi genitori. -
Draco ebbe qualche attimo di turbamento e alla fine allungò la mano per prendere quella lettera; la aprì e la lesse.

"Al Ministro della Magia.
Nei sensi della legge e nel totale rispetto della stessa, i signori Lucius Malfoy e Narcissa Black dichiarano di voler rinunciare alla parentela e procedere con il disconoscimento della paternità e della maternità nei confronti di Draco Malfoy e, quindi, di escludere lo stesso da qualsivoglia eredità in caso di decesso di entrambi o uno dei due maghi sopracitati.
La stessa vale come documento e avrà effetto immediato dopo l'avvenuta firma della controparte."

In allegato, su un foglio più piccolo, vi era un'altra scritta: "Non condividiamo il tuo nuovo stile di vita, lo troviamo poco rispettoso nei confronti della nostra famiglia e dei nostri ideali, pertanto, considerata anche la tua nuova condizione per quanto riguarda sia la sfera sentimentale sia quella istruttoria, procediamo con l'atto di disconoscimento."

Draco arricciò le labbra e fece cenno a Fenyang di passargli una piuma con la quale firmare il documento.

- Draco! Hai firmato troppo in fretta! -
- Altrimenti non l'avrei fatto più. -
- Hai rinunciato a tante cose, io avrei insistito per arrivare a un patteggiamento, dopo tutto quello che ti è capitato! -
- Ti prego, Fenyang, lasciamo perdere. Mi hanno per anni inculcato ideali barbari come il razzismo, sentimenti spregevoli come l'odio, mi hanno fatto diventare una marionetta nelle loro mani, mi avevano in pratica offerto a Lord Voldemort pur di pararsi il culo, mi hanno sbattuto fuori di casa quando ho annunciato di voler diventare un membro del Wizengamot e mi hanno risposto con una lettera di disconoscimento quando ho rivelato di essere gay. A che cosa ho rinunciato? -
L'avvocato fece per rispondere, Draco non notò il gesto e si alzò - Ora sarà meglio che torni all'università, sai, mi viene da piangere ma voglio mantenere la dignità, che è l'unica cosa che mi è rimasta -
- Ho anche una buona notizia, Draco -
- Il professor Thompson, il tuo professore di Magisprudenza, mi ha spedito un gufo questa mattina. Mi ha scritto una bella lettera di raccomandazione, presentandoti come "lo studente migliore che la facoltà di Magisprudenza potesse mai aver avuto", proponendomi di assumerti appena dopo gli studi -

Il ragazzo sorrise, incrociando le braccia pensieroso.
- Non se ne parla, Fenyang! Già soffro di mal di testa ora che sono con te da dieci minuti, figurati per giornate intere... Oh Merlino, piuttosto mi uccido. -
- Valuta almeno la possibilità, Malfoy! Pagano bene e difendere gli Auror ha i suoi benefici... -
- Quali, a parte la targa sulla porta? -
- Beh... Potter avrà bisogno di qualcuno che lo difenda, no? -
- Quel bamboccione sa difendersi da solo - commentò Draco, fissando il punto in cui si trovava Harry ancora nascosto sotto al mantello dell'invisibilità.
- Ci credo, dopo tutti i martiri che gli hai fatto... -
- L'ho solo preparato psicologicamente! Dovrebbe ringraziarmi! -
- Poverino, è così una brava persona... -
- Te lo ripeto, lo chiamavamo San Potter -
- Pensaci comunque, è un lavoro importante, che può aprirti molte porte -
- Ci penserò su, ma non diventerò mai l'avvocato di Potter: tra te e lui, non so chi mi fa esaurire di più. -

 

Note dell’autrice:
Stavolta, a farmi da musa ispiratrice c’è solo una canzone: Mr Brightside dei The killers, se non la conoscete dovete ascoltarla e innamorarvene (pensate che io la uso come suoneria del telefono da qualche anno e ancora non mi ha stancata!).

Dunque dunque.. In questo capitolo capiamo di più della vita di Draco “post Voldemort” ma anche dei suoi sentimenti per quanto riguarda la situazione prima. Che ne dite? Draco è più forte di quello che vuol farci credere!

Nel frattempo vi ringrazio per l’attenzione e aspetto un vostro commentino, alla prossima <3
 

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Capitolo 11
*** all of this ***


a little's e n o u g h

10/a. does my breath smell?

- Puoi uscire da lì sotto, Potter -

Una volta fuori dal Ministero, Draco si era infilato le mani in tasca e si era guardato intorno sospettoso. Harry, quando ascoltò quella frase, quasi sarebbe voluto restare nascosto lì sotto, per non dargli soddisfazione, però complice ciò che aveva potuto ascoltare nell'ufficio di Fenyang e il tono sicuro che aveva usato il ragazzo, uscì allo scoperto.

- Come facevi a sapere che ero qui? -
- Ti conosco. E so che ti piace inseguirmi nascosto sotto il tuo mantello dell'invisibilità -

Harry rise piano, scuotendo la testa nel fingersi amareggiato e fece qualche passo verso il coinquilino.
- Dovresti accettare la proposta di Doherty! - gli consigliò Harry.
Il ragazzo scelse di non proferire parola sull'argomento "famiglia Malfoy", pur avendo molte cose da chiedere a Draco, per un semplice motivo: Draco aveva detto a Fenyang di lasciarlo andare poiché "gli veniva da piangere ma voleva mantenere la dignità" e di certo non sarebbe stato Harry a sollevare l'argomento indelicatamente. Draco sembrò capire la cosa, quindi sorrise voltandosi verso Harry.

- Dovrei? Perchè? -
- Beh, per gli Auror! Come membro del Wizengamot renderesti effettivo il loro lavoro, li tuteleresti... -
- Non sei persuasivo, Potter, e dubito che qualsivoglia persona possa volere un difensore che di cognome porta Malfoy -
- Io sì! - urlò Harry con decisione - Io ti vorrei... -

L'espressione sul volto di Draco cambiò repentinamente: assottigliò gli occhi e s’inumidì le labbra, avvicinandosi maliziosamente a Harry facendo attenzione però a non creare alcun contatto fisico col suo corpo.
- Ah, sì? - bisbigliò e avvicinò pericolosamente le labbra a quelle di Harry, senza toccarle.
Harry sembrò inebriarsi di quel profumo di muschio bianco, avvertiva il calore del fiato di Draco contro il proprio... E sperò in un bacio che non arrivò.
- Mi vorresti? - domandò Draco in tono suadente, tirandolo a sé con un dito infilato tra i passanti della cintura del pantalone che Harry indossava. Harry arrossì violentemente e si sollevò sulle punte, annuendo piano - C-come avvocato... - e schiuse le labbra, a pochi millimetri da quelle di Draco, come se si stesse preparando a ricevere un bacio e socchiuse gli occhi.

Draco allora si strinse nelle spalle e si allontanò bruscamente da lui, tornando a infilarsi le mani in tasca.
- Come avvocato difensore dici? Come ho detto ci penserò, ma... Sai cosa? Un po' mi mancherebbe poi l'assidua lotta tra Harry e Draco che ci portiamo dietro da sempre. Stimola la mia creatività -
A quell'allontanarsi Harry sollevò lo sguardo al cielo e fece appello a tutta la sua calma, infine avanzò il passo e lo raggiunse. I due camminavano l'uno affianco all'altro, di tanto in tanto le loro spalle si sfioravano; Harry sospirò, e forse un po' intuì che Draco stesse facendo di tutto per provocarlo dopo il rifiuto di qualche mattinata prima. Il moro, quindi, afferrò la sua mano e la strinse nella propria saldamente.
- Harry e Draco si fanno continuamente la lotta, Malfoy, penso che sia tipo una delle poche cose al mondo che non si possa cambiare e credo sia meglio così. -

10/b. I'm always wanting you

- Malfoy, allora che cosa hai deciso di fare? Ti è arrivato un altro gufo da Doherty stamattina! -
- Non lo so ancora! -

Draco era appena uscito dal bagno dopo una doccia, indossava solo un asciugamano avvolto in vita ed era ancora tutto bagnato. Harry lo fissò così intensamente che forse avrebbe saputo dire quante erano quelle goccioline d'acqua gli stessero attraversando il petto e si sforzò di deglutire mentre strinse le gambe nascoste dalla scrivania ricolma di grossi tomi.

- Dovresti asciugarti e rivestirti dopo una doccia, Malfoy, altrimenti ti prenderai una bronchite. -
- Le malattie babbane non conquisteranno il mio bellissimo corpo! - esclamò Draco in tono solenne, poggiandosi una mano sul petto.
- Eh, il tuo corpo... - borbottò Harry tra sé e sé, senza farsi sentire e ritornò con la testa sui libri.
Il biondino aveva notato lo sguardo leggermente perso nel vuoto che aveva assunto Harry e allora, scaltro come una volpe, si avvicinò a lui, poggiando una mano sul ripiano della scrivania.
- Che cosa studi? -
Harry spostò lo sguardo sulla mano di Draco, troppo vicina al libro e troppo vicina a lui, per i suoi gusti, senza contare che era davvero inebriante quel profumo di muschio bianco che proveniva dalla pelle del biondino, e ritornò con la mente a qualche giorno prima, quando quel profumo l'aveva sentito da molto vicino...

[Flashback]

- Malfoy, non credo possa funzionare -
- Potter, giuro che mi sta passando la voglia -
- No, ok, facciamolo -
- Grazie Merlino, grazie! -

Harry era rimasto con addosso solo la maglietta che gli lasciava scoperto l'ombelico, era steso sul letto di Malfoy a pancia in su, mentre quest'ultimo era a cavalcioni su di lui con i pantaloni abbassati e la camicia sbottonata. L'ex grifondoro era rosso in volto, senza contare che la sua temperatura corporea sembrava essere salita a dismisura, come ogni volta che era a contatto con la sua nemesi: Draco Malfoy.

- Potter, smettila di guardarmi come un pesce lesso! Per Salazar, uno vorrebbe anche essere romantico e poi te ne esci con certe facce da schiaffi! -
- Ma... Malfoy! Non so che cosa devo fare -

Draco si schiaffeggiò la fronte, sembrando affranto.
- Potter, mettiti a pancia sotto! - lo esortò.
Harry obbedì e affondò il viso nel cuscino: quella situazione gli sembrava surreale. Insomma, lui non l'aveva mai fatto con un ragazzo, gli sembrava strano, però tra i due la parte predominante era ovviamente Draco, così deciso... Anche se così poco romantico.
- E ora? - chiese Harry, dubbioso.
- Sollevati e fai leva sulle ginocchia! - borbottò Draco, evitando la frase poco romantica "Mettiti a pecorella". Si sentì anche orgoglioso di non averla detta proprio come l'aveva pensata.
Harry ci provò pure ad assecondare il ragazzo, ma dopo due secondi nel ritrovarsi in quella posizione, prese a rotolarsi tra le lenzuola, imbarazzato.
- Non ce la faccio, Draco, scusa, mi vergogno!! -
- Ma che cavolo, Harry, ma ti senti normale?! Sei stato pure tu a intrufolarti nel letto! -
- Lo so, ma non ce la faccio. -

Draco sbuffò sonoramente, stendendosi accanto a lui, l'espressione sembrava essere tra le più affrante dell'ultimo secolo.
- Potter, torna nel tuo letto. -
- Draco, io... -
- No, dico davvero, non sono arrabbiato. Torna nel tuo letto. - suggerì Malfoy, portandosi una mano tra le gambe. Era impossibile, Harry prima lo portava su di giri, tra quello strofinarsi continuo, i baci, e poi lo mandava in bianco... Aveva decisamente bisogno di sfogarsi.

Harry però non si scostò dal ragazzo e poggiò la testa sul suo petto, portando la mano destra su quella del ragazzo, che sollevò un sopracciglio.
- Potter, forse non hai capito: faccio da solo, è meglio che ti allontani. Va a finire che mi rimani a metà anche questo - si lamentò Draco che, dopo aver socchiuso gli occhi per immaginarsi una situazione ottimale, iniziò a massaggiarsi il sesso.
Harry, un po' preso dalla situazione e un po' triste per avergli dato l'ennesima buca, rimase in quella posizione e, con la propria mano su quella dell'altro ragazzo, iniziò a occuparsi a sua volta del membro di Draco.
Il tocco di Harry era titubante, esercitava prima una forte pressione e poi sembrava volerla smettere lì, mentre Malfoy era più rude e deciso; dopo un po', però, Draco lasciò l'altro a occuparsi della sua eccitazione.
Harry, ancora mezzo nudo, era steso per metà sul corpo di Draco e, quest’ultimo, con le mani ora libere, sembrava accarezzarlo ovunque: sui fianchi, dietro la nuca, lungo la colonna vertebrale, sul fondoschiena, addirittura lungo la spaccatura del sedere. Harry era diventato di un rosso simile a un peperone nel sentirsi sfiorare in quel modo ma al solo pensiero che fosse Draco a farlo sembrava riscaldargli il cuore, così sollevò lo sguardo e si ritrovò a fissare l'espressione del ragazzo in estasi per quei gesti che stava compiendo e, forse per la prima volta, fu proprio lui a baciarlo per primo.
Draco non sembrava aspettarsi una cosa del genere ma di certo non si tirò indietro, quando sentì le labbra di Harry contro le proprie, lo baciò con trasporto, anche per fargli capire quanto lo desiderasse.
Harry strofinò il proprio corpo contro quello del ragazzo, restando avvinghiato a lui mentre il respiro di Draco, grazie alle carezze di Harry, si faceva più affannato. Draco mordicchiò le soffici labbra del ragazzo, strinse tra le mani i morbidi glutei di Harry, respirò il suo profumo... Il tocco di Harry si fece più deciso in quegli istanti, Draco poggiò la fronte contro quella del ragazzo e venne tra le sue mani.

I due si fissarono negli occhi in silenzio per degli attimi, gli occhi di Draco erano così penetranti e quelli di Harry così profondi... In uno slancio di romanticismo, Draco portò una mano ad accarezzargli una guancia e a dargli un leggero bacio prima di staccarsi da lui e stendersi a mo' di stella marina.
Harry, invece, si mise a sedere accanto a lui e si osservò le mani ancora sporche del seme del ragazzo; l'annusò e incuriosito portò la lingua a sfiorarsi le dita.
- E' salato - borbottò e Draco lo fissò scandalizzato.
Harry era lì di fronte a lui, mezzo nudo, con le mani sporche del suo liquido che aveva anche assaggiato! Si fiondò con la testa nel cuscino urlando quasi disperato.
- Dov'è la mia bacchetta? Dov'è? Potter sappi che sto decidendo se uccidere me o te in quest'istante, quindi prega Salazar Serpeverde che non la trovi! -
- Ma... Perchè, che ho fatto?! Ero curioso! -
- Potter!! Tu non puoi fare queste cose e darmi buca, io.. Io ti odio!! -

[/flashback]

- Potter, ti sei imbambolato? - la voce di Draco lo riportò alla realtà.
Una gocciolina d'acqua cadde sulla sua maglietta grigia.
- Uh, no. Stavo ripensando che mi mancano le lezioni di difesa contro le arti oscure, sai, sto studiando proprio quello. Credo che dovrei fare di questa materia la mia tesi! -
- Mh se ti piace così tanto, direi di sì. Io non so ancora su cosa farla -

Draco andò a stendersi sul letto con aria pensierosa, poggiò una mano sul nodo dell'asciugamano che portava in vita e l'altra sulla fronte, il simbolo di Voldemort era ancora visibile. Harry si costrinse a guardare altrove, quella era l'immagine di Draco che gli piaceva di più.

10/c. I wait for this to fill the holes

- Però è cambiato, eh? Insomma, se la stessa cosa fosse successa anni fa, penso che una maledizione che uccide non te l'avrebbe tolta nessuno. -
- E' cambiato, altrimenti non si sarebbe potuta verificare una situazione del genere! -
- Che strano però... Le cose cambiano davvero. Insomma, tu e Ginny.. Draco e Pansy... A dire la verità, se mi avessero detto che tu saresti diventato gay, avrei riso dicendo che era impossibile -
- Io non sono gay! -
- Harry, tu amoreggi con Draco. Draco è un ragazzo... -
- Ma io non sono omosessuale, non mi piacciono i ragazzi. Mi piace Draco. -

Harry e Neville stavano passeggiando per i corridoi della scuola, diretti alla mensa, dove avevano il solito appuntamento con Draco e Blaise, ma la loro attenzione fu richiamata da una scena in cortile e si avvicinarono.

*

Draco Malfoy era appena uscito dalla biblioteca: alla fine aveva deciso di incentrare la sua tesi sulla materia "Storia e fondamenti della Magisprudenza", una materia così noiosa che neanche il professore della stessa l'aveva usata in sede di tesi ma che Draco trovava interessante e pesante abbastanza da costringerlo a studiare anziché passare tempo a fantasticare su cose che non poteva avere.
Di conseguenza, Draco trascorreva i due terzi della sua mattinata a fare noiose ricerche in biblioteca e l'altro terzo a studiare queste ultime; quella mattina, infatti, Draco era come al solito carico di libri e fogli di pergamena con su scritti appunti vari e correva verso la mensa dove aveva appuntamento con i suoi amici.
Preso dalla cosa, non si era accorto che c'era qualcuno alle sue spalle che lo colpì con un expelliarmus, facendogli volare i libri in aria. Il ragazzo allora sfoderò la bacchetta e lanciò un incantesimo di protezione nel voltarsi, per paura di essere colpito di nuovo, scoprendo che colei che l'aveva colpito era Ginny. Lui sgranò gli occhi, lei invece li aveva assottigliati e lo fissò minacciosa.

- Oh, colpiamo alle spalle? Credevo che questa fosse una prerogativa Serpeverde, ma tu non eri Grifondoro e cavalleresca? Mh, mi sfugge qualcosa -
- Ti sei risposto da solo, razza di subdolo delinquente! - urlò Ginny, scagliandogli contro qualche schiantesimo; Draco rispondeva solo con incantesimi di protezione.
- Di cosa vuoi incolparmi stavolta Weasley? -
- I miei genitori hanno detto che mi spediranno in un'altra università, in un altro paese perché si vergognano di una figlia che si è presa gioco di Harry! -
- Potrei rivalutare i Weasley, davvero. Beh e cosa c'entro io? -
- E' tutta colpa tua! Se ti fossi fatto i fattacci tuoi, non dovrei cambiare scuola e lasciare i miei amici! -
- Non farlo! E poi non potevo farmi i fatti miei, tu stavi tradendo Harry! Hai la vaga idea di come ci si senta nei panni di colui che l'azione negativa la subisce? -
- Non posso non farlo! Non mi pagheranno la retta e solo perchè tu non potevi evitare di sbandierare ai quattro venti che mi frequentavo con Steph! Sei un cazzo di opportunista e approfittatore, se volevi Harry tutto per te non c'era bisogno di farmi fare la figura della ragazza facile! -
- Scusa la franchezza, Weasley, mi attribuisci meriti che non ho: ci hai pensato da sola a fare la parte della ragazza facile, andando con Stephen mentre eri fidanzata con Harry! -
- Ne parli come se non l'avessi capito, sai, che volevi solo togliermi dai piedi per prenderti Harry? -

Vari studenti si erano radunati intorno ai due che, a distanza di pochi passi l'uno dall'altro, si puntavano le bacchette contro. Nessuno si era accorto che in mezzo a quel gruppetto c'erano anche Neville, Harry e Blaise.

- Invece ti sbagli, se avessi voluto prendermi Harry, sta tranquilla che con il mio savoir faire probabilmente non ti avrebbe calcolata neanche per errore. Tuttavia non l'ho fatto, anche perchè Harry sa scegliere da solo le sue amicizie. -
- Certo, certo, come no... Sta di fatto che a causa di questo, io devo lasciare la scuola e Stephen! Io lo amo e devo lasciare questo posto solo perchè tu ti sei svegliato storto una mattina e hai dovuto rivelare tutto! -
- Tu stavi prendendo per culo la persona che amo io, come avrei dovuto reagire Miss Non-So-Prendermi-La-Responsabilità-Delle-Mie-Azioni? -

Draco sembrò non credere alle sue stesse parole, poiché le aveva dette in modo così spontaneo che solo qualche attimo dopo capì di aver parlato di Harry come "la persona che amava" e sgranò gli occhi, come Harry nell'udirle. Ginny lo fissò con odio, scagliandogli contro uno stupeficium, colpendolo in pieno. Il ragazzo non riuscì a proteggersi a causa di quell'attimo di distrazione e, pur non svenendo giacché lo schiantesimo non sembrava essere stato fatto al meglio, fu scaraventato a terra; Draco non voleva attaccare Ginny, né voleva farle del male: doveva difendere l'onore che si era faticosamente guadagnato e attaccare una ragazza che lo stava accusando in preda ad un attacco isterico non avrebbe favorito la sua causa.
Il ragazzo si rimise in piedi, pulendo i suoi vestiti e puntò la bacchetta contro la ragazza, disarmandola e richiamando con un accio la bacchetta che le aveva appena tolto.

- Se tu fossi stata più matura, Weasley, avresti capito che tutte le cose che facciamo portano delle conseguenze. Io ho affrontato per anni il peso dell'indignazione negli sguardi della gente che incrociavo, perchè volente o nolente sono comunque stato al fianco di Voldemort, tuttavia mi sono impegnato e ho conquistato la fiducia e il rispetto di quei pochi ma validissimi amici che ho, potrai fare lo stesso con i tuoi genitori che sicuramente ti vogliono molto bene. Se ami veramente Stephen, non sarà una scuola diversa a separarvi. E penso che tu debba iniziare chiedendo scusa a Harry per come ti sei comportata -

Il discorso di Draco rimbombò nella mente di Ginny come una delle strigliate che sua mamma faceva di solito; il ragazzo le era sembrato così maturo e così poco Draco Malfoy che, ahimè, dovette ammettere che aveva ragione. La ragazza abbassò lo sguardo, Draco addolcì il proprio e le restituì la bacchetta: dopotutto a lui non serviva.
Draco si allontanò poi da quella folla, raccolse i libri e gli appunti e corse verso la mensa, non rendendosi conto che Harry era lì.
Neville e Blaise si guardarono senza parole.

- Harry... Che cosa farai? Harry? -

*
- Ha detto "la persona che amo io" - ripeté Harry con occhi sbarrati, seduto di fronte a Neville e Blaise - e si riferiva a me. A me! -

Era la decima volta, più o meno, che Harry ripeteva l'accaduto e Neville e Blaise ancora non erano riusciti a capire ciò che passava nella mente del ragazzo.

- Significa che mi ama, no? Draco! Draco Malfoy! -
- Harry... -
Harry sembrava confuso ma in realtà quell'espressione incredula che gli si era dipinta sul volto era la scoperta della verità, una verità da sempre nascosta nel suo inconscio.
Già al primo anno di scuola Draco aveva cercato, senza risultati, di attirare la sua attenzione: quella frase sulle amicizie, il suo volersi mettere in competizione costante... La sua sete di vendetta quando era stato smontato, insomma era una ferita nell'orgoglio che necessitava di cure, da lì era nata la loro eterna lotta, il loro cercarsi costante, che poi era diventato il loro salvarsi reciprocamente, sfociato infine nei loro baci, nelle chiacchierate notturne, nella sensazione di calduccio che l'avvolgeva durante un abbraccio.
-  Nonostante le volte in cui l'ho fatto esaurire in questi giorni, lui ha detto "la persona che amo io" -
- Abbiamo capito cosa ha detto Draco, Harry, il problema è che cosa stai pensando! -
- Blaise, un po' di delicatezza! -
- Scusa Neville ma credo di star prendendo un esaurimento nervoso. -
- L'ha detto davanti a tutti! -
- Harry, che ne pensi della faccenda...? -
- Devo fare qualcosa! - sbottò Harry.

Harry si alzò e si guardò intorno poi, ancora indeciso, si avviò verso i dormitori, lasciando Blaise e Neville ancora lì, perplessi.

 

Note dell’autrice:
Devo ammettere che se non fosse stato per i blink 182 probabilmente a quest’ora non l’avrei proprio scritto questo capitolo (sì, ho un debole per quella band, che è la mia preferita in assoluto *-*). Le canzoni citate sonoDoes my breath smell” e “All of thisappunto dei blink182.

Un grazie va anche a LadyRiddle che ha sopportato le mie crisi ieri pomeriggio ahahaha XD <3

Detto ciò… So che molti di voi adoreranno il flashback (mi son divertita a scriverlo, insomma, immaginatevi la faccia disperata di Draco!) ma io personalmente sono soddisfatta della risposta finale che dà a Ginny… In puro stile “io sono superiore, zingara!” (ok, io odio Ginny, scusatemi).

Spero vi sia piaciuto e che lasciate un commentino a questa povera autrice in crisi :3 alla prossima e buona Pasqua <3

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Capitolo 12
*** obvious ***


a little's e n o u g h

11/a. apologize for the past

Dopo aver lasciato Neville e Blaise alla mensa, Harry era corso spedito in biblioteca alla ricerca di un libro. Avrebbe tanto voluto trovare "Guida rapida a Draco Malfoy" ma dubitò dell'esistenza dello stesso e si accontentò di "Take off your pants and jack-et"*, lo nascose come un ladro dietro la schiena e scappò letteralmente via, imbarazzato da se stesso giacché quello era un libro guida al sesso.
Ancora rosso in viso, Harry sperò vivamente che Draco non fosse già ritornato nella stanza: aveva bisogno di tempo per leggere quel libro e perchè no, per sorprenderlo... Alla sola idea quasi desiderò di duellare nuovamente contro Voldemort, si ricordò di essere meno teso in quella situazione.
La vera sorpresa, però, l'ebbe Harry stesso: ad aspettarlo fuori la porta della stanza 707 c'era Ginny Weasley. La ragazza aveva gli occhi bassi ed era intenta a fissarsi le scarpe, poi si rese conto dell'arrivo del ragazzo.

- Harry... -
- Ginny, eh, ciao - disse lui, cercando di mantenere un tono neutrale.
- Posso parlarti un secondo? Hai da fare? -
- No, cioè, sì ho da fare, ma se è una cosa importante, dimmi pure -
- Lo è, è importante -
- Va bene... Dimmi -
- Non mi inviti a entrare? Ho bussato e non ha aperto nessuno -
- Sì, entriamo, certo, entriamo -

Harry sembrò essere teso e forse un po' lo era: vederla lì dopo quello che era successo da un lato gli faceva rabbia, dall'altro no, dopotutto era Ginny, la sorella di Ron... I due entrarono e la stanza era vuota, o meglio, Draco non c'era ma si poteva notare che vivesse lì: ogni cosa era al proprio posto. Violet si sollevò, curiosa di sapere chi fosse con Harry, ma nel capire che non era l'altro ragazzo si accucciolò nella sua tana.

- Oh, hai un furetto? -
- Sì, me l'ha mandato Hagrid -
- E' carino -
- Sì è carina - specificò.

I due si ritrovarono seduti l'uno di fronte all'altra. Harry era seduto sul proprio letto mentre Ginny sulla sedia della scrivania. Lui la fissava come se volesse incitarla nel parlare.

- Cosa mi dovevi dire, Ginny? -
- Volevo parlare con te, vedere come stavi.. Sai, dopo tutto quello che è successo -
- Sto bene, grazie -
- Lo immaginavo, sei sempre stato una persona forte -
- Ho sempre avuto qualche aiuto e così è stato anche stavolta ma sto bene, davvero - Harry fissò l'orologio, stando ai corsi di Draco avrebbe già dovuto essere fuori dall'aula. - Se era questo che volevi dirmi, non devi preoccuparti - cercò di dileguarla, ma lei si portò le mani sugli occhi e sembrò singhiozzare. - Ginny? -
- Mi dispiace Harry - disse, piangendo. - Mi dispiace, io non volevo tradirti, io... -
- Non ti preoccupare - il tono di Harry sembrò essere più accomodante, perchè era vero, lei l'aveva tradito ma dopotutto se non l'avesse fatto, si sarebbe perso il lato migliore di Draco.
- Invece sì! Dopo tutto quello che è ci è accaduto, tu sei sempre stato al mio fianco e io ti ho ripagato così - la ragazza sembrò scoppiare in un pianto convulso e allora Harry le diede una leggera pacca sulla spalla.
- Ginny, davvero, non piangere... Le nostre strade si sono separate, certo avrei preferito non essere strado tradito ma va bene, non importa -
- Io avrei preferito non fosse mai successo -
- Cosa? -
- Di non aver mai incontrato Stephen, così potevamo stare ancora insieme... -
- Dai, ti ho sentito in cortile stamattina, che parlavi con Draco. Non prendermi in giro Ginny -
- Non ti prendo in giro! - la ragazza si tolse le mani dagli occhi, scoprendo questi ultimi che erano lucidi per le lacrime versate - Harry tu sei stato il mio primo amore... -
La ragazza portò le mani sulle guance di Harry, confuso.
- Mi sono innamorata di te la prima volta che ti ho visto... Occuperai sempre un posto speciale nel mio cuore -
- H-ho capito, anche per me è così - disse Harry più per gentilezza che per altro, cercando di sottrarsi a quel tocco, ma prima che ci riuscisse la ragazza si era già avvicinata alle sue labbra per rubare un bacio.

Fu quello l'esatto momento in cui Draco Malfoy varcò la soglia.

11/b. can you comfort yourself with a sense of revenge?

Dopo quell'incontro con Ginny in cortile, Draco aveva deciso di rintanarsi in biblioteca sia per proseguire gli studi sia per riflettere da solo e in un ambiente silenzioso.
Aveva detto di amare Harry: quelle parole gli erano praticamente sfuggite da bocca. Erano state così spontanee che non aveva avuto tempo di riflettere su quello che effettivamente provasse per Harry.

Harry era da sempre la sua ossessione, fin da piccolo non aveva desiderato altro che raggiungerlo, il suo obiettivo era quello di fare parte della vita del ragazzo... Forse un po' per caso, grazie al rettore dell'Università della Magia che li aveva messi nella stessa stanza, in quegli ultimi tempi non solo l'aveva conosciuto meglio ma era anche riuscito a diventare davvero intimo con lui.
L'amicizia con Harry era stata una ventata d'aria pulita dopo tutto quello sporco che aveva affrontato negli anni precedenti.

Draco arricciò le labbra mentre pensieroso scarabocchiava qualcosa con la piuma e quando si abbassò per vedere ciò che aveva scritto e c'era solo la scritta "Harry ♥", capì.
Doveva correre da lui e dirglielo.

Afferrò tutti i volumi e corse verso la stanza 707, senza badare alla camicia che usciva fuori dai pantaloni e ai capelli spettinati.. Con aria leggermente trasandata, raggiunse la camera e notò che la porta era aperta, la spinse e trovò Ginny incollata alle labbra di Harry. Gli caddero tutti i volumi da mano.

 

*

 

Alla sola vista di quella scena Draco fu colto da forti conati di vomito, le labbra di Ginny erano incollate a quelle di Harry e lui non poteva fare nulla. Li vide lì, baciarsi e si sentì sporco, perchè magari Harry aveva sempre voluto Ginny e lui l'aveva sedotto senza preoccuparsi troppo, si era sbilanciato con leggerezza... Non era da Draco Malfoy. Nonostante fosse così sconvolto da non sapere se voler schiantare la ragazza fino a farla morire lì a terra, o urlare per attirare l'attenzione, o colpire Harry con qualche oggetto contundente, Draco sparì in una scia di fumo nero.

 

Lì all'università non ci si poteva materializzare o smaterializzare, ma grazie ai suoi poteri da ex mangiamorte, Draco aveva anche imparato a trasformarsi in fumo e sparire così tra i corridoi deserti, senza una meta ben precisa. Era dalla battaglia di Hogwarts che non lo faceva. Si sentì distrutto.

 

Al tonfo dell'incantesimo di Draco, Harry sgranò gli occhi staccandosi bruscamente da Ginny.

- Draco! - esclamò e fece per alzarsi, ma lei lo trattenne.
- Lascialo stare, che t’importa di Draco? -
- Ginny senti... Io non voglio tornare con te. A me interessa qualcun altro. Mi piace Draco -
- Draco? Draco Malfoy?? -
- Sì. - il tono di Harry era risoluto e serio - Lo so che può sembrare strano, però è così... E poi vi ho sentito prima litigare in cortile, Ginny, ho sentito quello che hai detto su Stephen... Va bene così, tranquilla! Se vuoi scriverò io a tua mamma per dirle che non c'è problema... -

 

Ginny lasciò la stanza dopo essersi scusata ancora e lasciò Harry da solo. Quest'ultimo si era seduto nuovamente sul letto: era sicuro di aver sentito la presenza di Draco ma che cos'era successo? Se ne era andato? Aveva assistito a quel bacio? Che cosa aveva pensato?

Harry si portò le mani tra i capelli scompigliati pensando a qualcosa da poter fare... Ma soprattutto: dov'era Draco ora?

 

11/c. there's some room to move on

Blaise aveva appena fatto un sorso dalla tazza di caffè bollente che lievitava in corrispondenza della scrivania, si era letteralmente buttato contro la spalliera della sedia e stiracchiò le braccia stancamente quando sentì un picchiettio sul legno della porta. Il ragazzo aggrottò le sopracciglia e incuriosito andò a vedere di chi avesse appena bussato alla porta: fu sorpreso nel realizzare che fosse proprio Draco Malfoy. Aprì la porta, interdetto.

- Draco? Che ci fai qui? -
- Non posso venire a trovare un amico? -
- Certo che puoi, entra - rispose il mulatto, facendogli spazio per entrare - Ma pensavo che fossi con Harry, sai, dopo la sfuriata in cortile con Ginny... -

Blaise notò lo sguardo vacuo dell'amico e lo invitò a sedersi, versandogli una tazza di caffè ancora bollente. Draco ringraziò con un cenno e fissò la bevanda fumante.

- Draco, che cosa è successo? -
- Niente... -
- Draco. - Blaise lo scrutò con occhi vigili e intimidatori; Draco sbuffò.
- Non ne voglio parlare. -
- E perchè sei venuto qua allora? -
- Chiedo asilo -
- Sei andato di nuovo in bianco? -
- Blaise... -
- Non ne vuoi parlare, lo so, lo so -

Draco piombò nel silenzio più profondo in cui fosse mai sfociato e bevve un sorso di caffè, scottandosi la lingua.

- Bleah, è dolcissimo -
- A me piace pieno di zucchero, lo sai che amo le cose dolci. -
- A me piacciono quelle salate - borbottò.

Si ricordò di quando Harry si era messo a sedere accanto a lui e aveva le mani ancora sporche del suo seme, si era annusato le dita e incuriosito le aveva pulite con la lingua. "E' salato" aveva detto. Forse perchè a Draco piacevano le cose salate...

- Ho visto Harry e Ginny che si baciavano. -
- ...che cosa? Harry e Ginny? -
- Sì. -
- E com'è possibile? Sicuro che non era un molliccio? -
- Blaise! -
- Scusa, scusa. E' solo che... Mi sembra impossibile, ecco -
- Perchè? E' la sua ex, ti ricordi a Hogwarts come andavano d'accordo? Lui e la piattola Weasley -
- Sì, mi ricordo, però... Beh sai, dopo la sfuriata in cortile di oggi Harry era sembrato piacevolmente sorpreso da quello che avevi detto -
- C'era anche Harry? -
- Sì e ha sentito quello che hai detto. Siamo andati in mensa con Neville e continuava a dire "Ha detto la persona che amo!" - bofonchiò Blaise, in una palese imitazione di un Harry isterico - E poi è scappato via con l'intenzione di fare qualcosa... -
- Infatti! Si stava baciando con Ginny! Con Ginny, capito? Quella gli ha messo le corna! -
- Ma no.. Intendevo qualcosa per te! -
- Oh sì, mi è venuto su duro quando li ho visti sbaciucchiarsi. -
- Draco! -
- Che vuoi? -
- Che cosa hai fatto quando li hai visti? -
- Sono venuto qua. Senza farmi vedere. Credo che non si siano accorti della mia presenza -

Blaise lo guardò insieme preoccupato e perplesso: perchè Harry avrebbe dovuto baciare Ginny, dopo che lei aveva sbandierato davanti a tutti di amare Stephen? Il ragazzo guardò l'amico bere quel caffè disgustato e sospirò.

- Draco, vuoi restare qui stanotte? -

*

- Eccomi Harry, che succede? Non ti senti bene? -
- No, no, Neville, sto bene... E' solo che sono preoccupato. -
- Che cosa è successo? -

Neville aveva ricevuto un gufo da Harry, il messaggio era di potersi vedere nella 707. Longbottom aveva finito il corso di Erbologia applicata e aveva raggiunto l'amico nella stanza.

- E' venuta qua Ginny. -
- Oh... Per la faccenda di oggi? -
- Sì, più o meno.. Sai abbiamo parlato e ho cercato di essere gentile con lei. -
- Poi? Harry, non fare le pause, mi mette ansia! -
- Ok, scusa! Insomma, lei mi parlava ed io non vedevo l'ora se ne andasse, sai, volevo fare qualcosa per sorprendere Draco, diciamo così, ho anche preso un libro sai? Va beh, comunque, mentre stavamo parlando, lei mi ha dato un bacio -
- Oh. -
- Io sono rimasto un attimo interdetto, sai, non me l'aspettavo! - Harry si tolse gli occhiali e li pulì con un lembo della t-shirt che indossava - Ma credo che in quell'attimo Draco ci abbia visto. Ho sentito qualcosa muoversi dietro la porta... -
- Beh, ha visto anche che ti stavi staccando, no? -
- Non lo so... Il punto è che se ha visto la scena a metà, come credo, avrà sicuramente pensato che mi stavo baciando con Ginny! Io non l'ho baciata, mi sono staccato! -
- Ti credo, Harry, ti credo... -
- Draco non mi crederà mai. Che cosa devo fare, Neville? -
- Beh dovresti parlargli... Magari ti crede, capisce la questione... -
- Draco. Draco Malfoy. -
- Dai Harry, Draco è cambiato -
- Sì, ma Draco è geloso. -
- Anche tu lo sei. -
- Lo so. Ma lui è più geloso e mi ha visto un bacio con la mia ex! Capisci? -
- Non mi crederà mai... E non so dov'è ora -
- Hai provato da Blaise? -
- No... Credo che aspetterò qui, ritornerà, no? -
- Sì, forse... -

 

Note dell’autrice:

*Take off tour pants and jacket è il titolo di un album dei blink182. Il titolo è giocato su un doppio senso derivante dalla pronuncia americana di jacket (giacca), che essendo simile a quella di jack it (masturbarsi), porta a potere interpretare il titolo come un invito a togliersi i pantaloni e masturbarsi.

Allora, allora, da dove iniziare? In primis ringraziando LadyRiddle per la pazienza e l’appoggio morale costante. Quella femmina (che è il mio lato oscuro, in quanto Serpeverde) mi ha veramente sostenuta molto; e consiglio a tutti voi di leggere tutte le sue storie, in particolare “Per amore”.
Anche se non legge questa storia, perché non le piace lo slash, non posso non ringraziare la mia migliore amica AnnaSlayer, che mi ha fatto da cavia da laboratorio per gestire la reazione di Draco Malfoy alla vista di quel bacio tra Harry e Ginny. Voi che cosa avreste fatto al suo posto? Io personalmente, da brava Grifondoro, sarei partita in quinta ammazzandola, ma Draco è decisamente più signorile…
Mha, mha, mha. La canzone che ha a che fare con questo capitolo è “Obvious

” dei blink182.

Detto ciò, aspetto un vostro commentino :3 alla prossima <3

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Capitolo 13
*** we believe ***


a little's e n o u g h

12/a. don't say a word, say anything

Neville aveva lasciato la stanza 707 un paio d'ore dopo e aveva chiuso la porta alle sue spalle, lasciando Harry con i suoi pensieri. Harry sperò e aspettò che Draco varcasse quella soglia e aveva riordinato la camera, ci impiegò più di due ore ma il coinquilino non era arrivato ancora, così si era steso sul letto e aveva iniziato a leggere il libro preso in biblioteca. Era stato davvero intenso come libro, tant'è che a un certo punto aveva socchiuso gli occhi e si era lasciato trasportare dalla fantasia; s'immaginò Draco penetrare nel suo corpo, ricordò il suo respiro affannato e caldo contro la pelle... Merlino, quanto gli mancava.
Harry si addormentò verso mezzanotte passata, più che altro era proprio crollato dall’ansia dell’attesa. Quando al mattino si svegliò vide che il letto di Draco non era stato toccato, era palese che non fosse tornato. Decise quindi di andare da Blaise, come gli aveva consigliato Neville la sera prima.

*

Blaise Zabini era uno di quei tipi che sarebbe capace di dormire anche in mezzo alle esplosioni più rumorose, per questo aveva comprato al negozio "Tiri vispi Weasley" un simpatico aggeggio: un piccolo orologio che non smetteva di infastidirti fino a quando non ti alzavi dal letto. Così, anche quella mattina, alle 8:30 in punto, quella specie di sveglia aveva iniziato a dargli dei pizzicotti sulle guance, poi era passata a strofinargli una piuma sotto il naso e infine gli aveva fatto il solletico ai piedi; il ragazzo, quindi, si era svegliato e si era messo a sedere sul letto.

- Sono sveglio, sono sveglio! - aveva borbottato. Nel letto accanto a sé c'era il suo amico Draco, ancora addormentato. Blaise sbuffò e mentre poggiava un piede a terra, qualcuno bussò alla sua porta.
Stranito, Blaise si voltò verso l'amico che, avvolto nel caldo piumone, dormiva ancora, quindi, anche se ancora un po' stordito, il mulatto andò verso la porta, aprendola.

- Harry? -
- Ciao Blaise... Buongiorno... Ti ho svegliato? -
- No, no, ero già sveglio... Tutto bene? -
- Sì, cioè, sì, sì, tu? -
- Credo di aver bisogno di una burrobirra -
- A prima mattina? -
- Bisogna iniziare bene... Mi accompagni? -
- Blaise, sei ancora in pigiama! -
- Oh sì.. Vero. Allora ehm, ci vado dopo -
- Blaise, Draco è qui da te? – tagliò corto Harry che dal nervosismo si stava mordendo il labbro screpolato, si sollevò sulle punte per cercare di scorgerlo e intravide un qualcuno con i capelli biondi nascosto sotto le coperte di Blaise; quest'ultimo richiuse la porta alle sue spalle e annuì mestamente.
- E' qui, è qui -
- E perchè è nel tuo letto? -
- Perchè non c'è un altro letto nella mia stanza, è una singola, Harry, non mi piace Draco. -
- Ah... Scusa… -
- Harry... - lo richiamò Blaise ma il ragazzo si era buttato con le spalle contro al muro stancamente.
- Ha visto, vero? - chiese e Blaise annuì come risposta.
- Harry... Ho bisogno che tu mi racconta la tua versione dei fatti. Posso anche andare a prendere la burrobirra in pigiama se c'è di mezzo la felicità del mio migliore amico. -

Harry guardò Blaise e capì davvero perchè il cappello parlante cantava che i migliori amici si trovano solo nei serpeverde: loro non si fidavano mai di nessuno ma quando succedeva beh, non c'erano incantesimi così potenti da poterli dividere.
Così l'ex grifondoro accompagnò Blaise in pigiama a prendere la burrobirra per colazione, in un pub non lontano dal campus universitario; tra qualche chiacchiera e qualche occhiataccia dello staff, Harry vuotò il sacco con l'amico: gli raccontò di Ginny, del libro, della sorpresa, di quel bacio maledetto.

- ...e poi, proprio in quell'istante, quando Ginny si è avvicinata, ho visto un fumo nero e ho capito che fosse Draco e che aveva visto e sicuramente travisato. -
- Come puoi dargli torto? -
- Non gli dò torto, infatti! E' solo che è in pratica fuggito... Non mi ha dato il tempo di spiegare e non è tornato stanotte. -
- Sai, Draco non ha molta dimestichezza con i sentimenti in generale, è un po'... Selvatico, diciamo così. Nella famiglia in cui è cresciuto, non gliel’hanno insegnato bene come si fa quando sei innamorato. -
- Lo so... Però io, cioè, io non voglio che lui resti convinto della cosa! Anche perchè non è così! Io non ho baciato Ginny, io amo Draco.. Aspetta, hai detto “innamorato”? –

Blaise scosse la testa affranto: com’era possibile che neanche Harry si era reso conto di quanto Draco in realtà l’amasse? Da un lato provò compassione per l’amico, però, ricordando quando la sera prima aveva bussato alla sua porta e lui l’aveva raggirato fino a fargli vuotare il sacco: Draco era crollato, aveva pianto fino ad addormentarsi.
- Allora riprenditelo, no? - propose.
- E come? -
- Aguzza l'ingegno Potter! Sei o no un aspirante Auror? Trova un modo per risolvere la faccenda! -
- Se sapessi come fare, non sarei qui a parlarne con te, Blaise! -
- Potter, è il tuo aspirante fidanzato, non il mio! -
- Sì, ma se fosse il tuo, cosa faresti per convincerlo? -
- Beh, se fosse il mio fidanzato, e fosse un mago, sai, noi siamo davvero bravi in Pozioni e ce ne sarebbe una che potrebbe fare al caso nostro - suggerì Blaise, facendogli l'occhiolino - ora paga questa burrobirra e andiamocene, che mi stanno guardando tutti. Ho una dignità, io. -
- Ma... Tu sei voluto uscire in pigiama! Un pigiama con le paperelle, Blaise? -
- Potter, chi ha bussato alla porta della mia stanza alle 8:30 del mattino? Chi è che ha richiesto i miei preziosi consigli? -
- Va bene, va bene... Vado a pagare, spilorcio. -

12/b. my bloody Valentine

Neville e Blaise sentivano le urla di Draco e Harry anche fuori dalla stanza.
Harry, con l'ovvio aiuto di Blaise, aveva organizzato un piano per forzare Draco a vederlo, altrimenti, conoscendo l'orgoglio del Malfoy, non avrebbe avuto occasione di farlo.
Blaise era quindi uscito dalla stanza e aveva lasciato il posto a Harry, mentre lui e Neville ascoltavano la loro conversazione con le orecchie oblunghe, curiosi come delle scimmie.

- Potter, vattene! Non hai capito che non voglio più vederti? - urlò Draco, puntandogli la bacchetta contro.
- Draco, ascolta... - anche Harry aveva la bacchetta sfoderata e l'aveva già usata per qualche incanto scudo diverse volte; pensò davvero che Draco sarebbe riuscito a portare a termine i voleri di Voldemort. - Non mi devi parlare, mi devi ascoltare! Puoi voltarti di spalle e non dovrai nemmeno vedermi! -
- Potter che cazzo di stronzate vai dicendo? Perchè non te ne vai dalla tua piattola Weasley? Sono sicuro che avrete tanto da dirvi -
- Draco... Io e lei non abbiamo nulla da dirci! -
- Già, vero, difficile parlarsi con le labbra incollate, vero? -
- Draco... - lo richiamò Harry, difendendosi da un altro schiantesimo - Ascolta! E' stata lei a baciarmi, io non volevo! -
- Oh, povero Potter! - ironizzò Draco - Sono sempre gli altri i cattivi, vero? -
Harry ringraziò Godric Grifondoro che Draco fosse cambiato, perché se per cruciare qualcuno bisognava volerlo, gli occhi di Malfoy ne descrivevano il desiderio palesemente.
- Draco! Non sto dicendo questo, sto solo dicendo che lei si è avvicinata e mi ha baciato, perchè ha visto che eri lì! L'ha fatto di proposito, capisci? Perchè sapeva che ci avrebbe fatto litigare! -
- Potter! Tu ed io ci stavamo frequentando e tu hai baciato Ginny e non me ne fotte un cazzo di tutte le stronzate che stai sparando, le vostre labbra erano appiccicate e se ora non te ne vai, lo giuro, una maledizione cruciatus non te la leva nessuno! - lo minacciò Draco. Harry lo fissò determinato.
- E maledicimi. Maledicimi pure! - gli urlò contro - Avanti, forza. Dopo che l'avrai fatto, che cosa sarà cambiato? Nulla. Invece ascolta la mia idea. La vedi quella boccetta lì sul tavolo? E' veritaserum. Ha ancora l'etichetta della farmacia, l'ho comprata lì questa mattina. Io la berrò e potrai toglierti ogni dubbio -
- Potter, non me ne fotte assolutamente un cazzo, tu, lei, la vendetta o quel che è. Tu e lei vi stavate baciando, io vi ho visti. -
- Beh, io ti ho visto nel letto di Blaise l'altra mattina, potrei pensare che avete passato una notte di fuoco, no? E invece non lo faccio! -
- Ci credo, coglione! Blaise è etero! -
- Lo ero anche io! -
- E' per questo che hai baciato Ginny, del resto -

Harry urlò dall'esasperazione e si portò una mano tra i capelli, come a volerseli strappare da testa.
Nel frattempo, Neville e Blaise si guardarono preoccupatissimi. Di certo Draco sarebbe stato un ottimo avvocato, ammesso che fosse riuscito a domare l'istinto di uccidere Harry.

- Draco. Io non ho baciato Ginny. I didn't kiss Ginny. Je n'ai pas embrassé Ginny. Te lo devo dire anche in chicchinese? -
Draco Malfoy si fermò a fissare Harry, senza abbassare la bacchetta: lesse la determinazione nello sguardo del ragazzo e continuò ad ascoltarlo. Harry colse l'opportunità al volo.
- Draco, vedi, è successo che io vi ho visto litigare in cortile... e ho sentito che, parlando di me, dicevi "la persona che amo". Ne sono rimasto sorpreso.. Benevolmente, nel senso che non me l'aspettavo e sono stato un po' scombussolato, sai, in fondo mi piacciono le cose romantiche e non me l'avevi mai detto... Comunque mi sono anche sentito in colpa perchè poi ti avevo mandato sempre in bianco.
Sono andato in biblioteca dopo aver parlato con Blaise e Neville... E ho preso un libro che parlava di sesso. Lo so che è da sfigati, però io non l'ho mai fatto prima con un ragazzo e volevo leggere qualcosa prima di fare la figura dell'impedito... E sono tornato in stanza. Lì fuori c'era Ginny, io ho cercato di mandarla via e lei si è messa a piangere... Ho pensato volesse chiedermi scusa, come le avevi suggerito, e l'ho lasciata entrare.
Abbiamo parlato un po', le ho detto che non faceva niente perchè mi piaci tu e se lei non avesse mai avuto quella storia con Stephen, io mi sarei perso tutta la nostra storia... - Harry arrossì leggermente mentre parlava di quelle cose personali, che avrebbe magari preferito dirgli in un'altra situazione, ma continuò il suo discorso - E lei mi ha detto che avrebbe preferito tornare con me. Io le ho detto di no, perchè avevo te... E lei mi ha baciato. E' stato un secondo solo, Draco, perchè io mi sono staccato e l'ho mandata via -
Draco aveva ascoltato tutto in assoluto e rigoroso silenzio, senza abbassare la bacchetta. Harry invece aveva abbassato la sua e l'aveva poggiata sulla scrivania di Blaise.
- Solo che tu sei fuggito via, giustamente, però io non ho avuto tempo di spiegarmi... -
Harry vide un movimento di sottecchi e comprese che Draco aveva abbassato la sua bacchetta.

- Avevo appena aperto la porta e ti ho visto con le sue labbra incollate alle tue. Mi sono sentito tradito ancora una volta - spiegò Draco.
- Lo so, ma io... -
- Taci Potter, fammi parlare. Dicevo, mi sono sentito tradito ancora una volta e sono stato uno stupido, perchè forse invece di scappare sarei dovuto intervenire e ucciderla una volta per tutte! -
- Draco! - lo rimproverò Harry, scuotendo la testa.
- E ora non riesco a togliermi il pallino dalla testa che tu invece preferisca stare con lei, che ti è sempre stata accanto, invece che stare con me, che sono stato la tua nemesi da sempre -
Draco aveva distolto lo sguardo, gli capitava sempre quando era imbarazzato, del resto lui non era abituato a sonore dimostrazioni d'affetto e confessioni sentimentali. Harry sorrise e recuperò la boccetta di veritaserum.
- Facciamo così, io ne bevo un po', e me lo chiedi -
- No - disse Draco - Se non c'è fiducia, non ha senso stare insieme, no? - chiese. Harry dovette convenire. Persino Blaise e Neville si ritrovarono col fiato sospeso, convinti che Draco volesse semplicemente escludere Harry dalla sua vita.
- Draco... Io... -
- ...quindi te lo chiederò, senza veritaserum, e deciderò di crederti, qualsiasi cosa tu dica. Sii sincero. -
- Ok - rispose Harry e deglutì.

Draco si prese qualche attimo di pausa, per darsi coraggio, infine piantò i suoi occhi in quelli di Harry, imprigionandolo con lo sguardo.
- Harry Potter... Vorresti essere il mio ragazzo? -

12/c. we believe in this love

- Io non l'avrei mai detto che sarebbe finita così. Davvero. -
- Beh, pensavo che l'avessi capito che spesso le cose che capitano sono quelle che non si aspetta nessuno. La frase tipica è "io non l'avrei mai detto". -
- Hai ragione, è solo che loro sembravano così perfetti... -
- E' proprio di quei tipi che bisogna diffidare. Per esempio, puoi dare per certo che un delinquente sia uno cui non credere, ma delle persone oneste? Non sai se sono oneste fino in fondo -
- Sì, ma da loro non me lo sarei mai aspettato. -

Harry e Draco erano seduti l'uno di fronte all'altro al 12 di Grimmauld Place. Kreacher aveva appena servito loro la cena, più che felice di servire una persona nobile come Draco Malfoy che con un paio di buoni incantesimi, era anche riuscito a rimuovere il ritratto della mamma di Sirius.
La zuppa di pomodoro emanava un invitante profumino.

- A noi non capiterà - lo rassicurò Draco, sorridendo, Harry lo emulò poco dopo.
- Draco.. -
- Mh? - domandò Malfoy, soffiando sulla sua zuppa.
- Niente. E' solo che ti amo. -
- Ah, ordinaria amministrazione! - scherzò Draco, facendogli una linguaccia.

Dopo l'Università, i due avevano deciso di accettare l'offerta di Fenyang e di lavorare al Ministero della Magia. Draco era ancora un subordinato di Fenyang, anche se c'era chi potesse giurare che fosse il contrario, mentre Harry era un apprendista Auror.

- Sai, dovresti essere un pelino più romantico a volte. - lo rimproverò Harry.
- Hai ragione ma credo tu lo sia abbastanza per entrambi - disse l'altro, guardandolo innamorato.
- Domani a che ora arriva Fenyang in ufficio? -
- Alle 9, credo. Perchè? -
- Devo chiedergli una cosa importante. -

*

- Fenyang, Fenyang, aspetta un secondo -
Harry, l'indomani, rincorse l'avvocato, fermandolo prima che potesse entrare nell'ufficio.
- Uh? Ah, Potter! No, Draco non te lo cedo neanche oggi! -
- No, no, te lo puoi tenere - disse Harry - Nel senso che puoi tenertelo qui per motivi di lavoro - specificò e Fenyang rise.
- E' troppo giovane per me, m’interessa solo il suo cervello, tu puoi avere il suo corpo! - rise l'avvocato. Harry invece lo guardò seriamente.
- Fenyang, posso parlarti un secondo? E' una cosa importante.

 

Note dell’autrice:

Stranamente per questo capitolo la soundtrack è a cura dei Good Charlotte (nooo, ho tradito i blink182)! Le canzoni citate sono: We believe, Say anything & My bloody Valentine (quest’ultima è nella top list delle canzoni che più amo al mondo).

Avevo intenzione di fare Draco un po’ più “vaiasso” all’inizio, però poi mi sarebbe dispiaciuto togliergli quell’aurea signorile che gli girava intorno… Dopotutto è sempre Serpeverde!

Beh spero di sapere cosa ve ne è parso di questo capitolo :3 a presto <3

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Capitolo 14
*** marry me ***


a little's e n o u g h

13. marry me

Draco e Harry erano in piedi, in smoking, l'uno di fronte all'altro e avevano le mani intrecciate. Di fronte a loro c'era un impettito Fenyang Doherty, che si schiarì la voce con un colpetto di tosse.
In quella stanza c'erano anche Neville e Blaise, loro sì che erano testimoni.

- Allora. Siamo qui riuniti perchè Draco Malfoy e Harry Potter hanno deciso di contrarre più di un matrimonio. Diciamo un matrimonio infrangibile - ridacchiò l'uomo.
Neville già piangeva e Blaise gli passò un fazzoletto di lino pregiato.
- E mi hanno chiesto di fare da Suggello. Siete pronti, ragazzi? -
I due si guardarono amorevolmente e annuirono.
- Iniziamo. -

Dalla bacchetta di Fenyang uscirono delle lucine dorate che sembravano delle cordicine sottili.
- Harry Potter, giuri di voler passare il resto della tua vita con il qui presente Draco Malfoy? -
- Lo giuro - la voce di Harry era determinata come il suo sguardo. Una delle cordicine avvolse i loro polsi, legandoli figurativamente tra loro.
- Draco Malfoy, giuri di voler restare per sempre accanto a Harry Potter? -
- Lo giuro - rispose Draco repentinamente, così come quando aveva firmato il disconoscimento dai Malfoy. Una seconda cordicina avvolse nuovamente i loro polsi.
- Harry Potter, Draco Malfoy, giurate voi di amarvi e rispettarvi, per tutto il resto della vostra vita? -
- Lo giuriamo - dissero i due, in coro.
Una terza fascia dorata legò tra loro tutte le corde in un nodo saldo e sparirono poi in un lampo. Neville e Blaise gli si avvicinarono subito, abbracciandoli.

- Oh bene, andiamo a mangiare. Spero ci siano degli involtini di riso. -
- Stupido di un Fenyang! - inveì Draco - Dovevi almeno dire "ora vi potete baciare", insomma, qualcosa del genere. -
- Che bisogno c'è? Vi ho visto l'altro giorno in ufficio, sai. -
- Ma... Era per sugellare meglio il momento! Sei lo schifo di tutti i sugelli. -
- Involtini di riso? -

*

- Mh... Draco... -

Draco era a cavalcioni su Harry e assunse un'espressione assorta nel guardare il corpo nudo del ragazzo, quelle gambe lisce, il petto morbido e sudato... Harry sorrise e cercò le sue mani, guidandole lungo il proprio corpo, e lui gli strinse i capezzoli tra le dita. L'ex grifondoro storse il muso in un piccolo gemito di dolore e Draco si chinò poi a leccarglieli, cosa che sembrò eccitare l'altro ragazzo, mentre con le mani scivolò in basso, sfilandogli l'intimo lentamente.

- Qualcosa mi dice - mormorò Draco, chinandosi a bisbigliargli contro l'orecchio, mentre con una mano si ritrovò tra le gambe del ragazzo - che qualcuno qui muore dalla voglia... -
Il tono di Draco suonava morbido e caldo contro le orecchie del ragazzo.
Subito Harry emise un altro mugolio e tornò a farsi leggermente rossa in viso, poiché era ovvio che fosse eccitato e che Draco doveva essersene accorto toccandolo. Sorrise poi annuendogli e portò una mano timidamente tra le gambe di lui, e con aria di sfida disse - Certo. Tu. -
- E perchè, tu no? - rispose Draco. Lui sorrise però e gli morse una guancia, il collo, le spalle, il petto, la pancia, in una sequenza di movimenti lenti e passionali.
- Ora ci divertiamo - lo rassicurò e lo avvicinò al proprio corpo, spostandosi a baciarlo sul basso ventre mentre risaliva a carezzargli i fianchi con i polpastrelli delle mani.

Harry sembrò gradire la cosa a giudicare dall'espressione goduriosa che assunse e inarcò la schiena sotto ognuno dei suoi tocchi accompagnati da brevi gemiti. Lo guardava e se lo immaginava nudo a possederlo e già si sentiva duro.
Draco sfiorò con la punta della lingua l'inguine di Harry, alternandosi con dei morsetti e portò le mani a palpargli il sedere; Harry era bellissimo, così come quei gemiti che emetteva e che riuscivano a farlo sentire ancora più eccitato; la sua pelle era così lascia e vellutata che non poteva fare a meno di desiderare di morderla, leccarla, baciarla, accarezzarla...
Harry non si curò di trattenersi dall'ansimare quando avvertì il fiato di Draco inumidirgli il sesso; Malfoy, al contempo, sembrava essersi perso tra le sue gambe: continuava a leccarglielo e più Harry mugolava, più cresceva il desiderio di farlo restare a gambe aperte per tutta la vita.

Harry tremava d'eccitazione e quasi non si sentiva più le gambe per quelle scariche di piacere che la lingua di Draco aveva acceso; non sapeva più come trattenersi e questo forse l'ex serpeverde l'aveva capito, infatti si staccò poco dopo e lo fissò con eloquenza. Potter allora, anche se un po' stordito, si mise in ginocchio di fronte a Draco e lo tirò a sé per baciarlo. Le sue erano le uniche labbra che avrebbe voluto baciare.

- Sai - scherzò Draco, mordendogli il labbro inferiore - A volte ho ancora il timore che tu possa lasciarmi in bianco... Dovevamo fare voto infrangibile anche su questo -
- Mh? Del tipo? - disse Harry, ricambiando quel bacio.
- Del tipo.. Giuri di voler fare l'amore con Draco ogni volta che ci sarà l'occasione e di non mandarlo in bianco? -
Harry ridacchiò, portando le mani tra le gambe di Draco e iniziò a massaggiare il suo membro. - Lo giuro, lo giuro -
Draco mugolò eccitato mentre Harry si occupava di eccitare la sua erezione. Tra il caldo della stanza e quello corporeo si sentiva sciogliere e a sua volta non stava più nella pelle. Anche stavolta Draco sembrava aver capito, infatti, si strofinò contro il suo corpo e lo fece stendere nuovamente sul letto, mordicchiandogli le guance morbide. Harry aprì le gambe, offrendosi a lui; l'ex serpeverde gli accarezzò una guancia e lasciò che i piedi di Harry fossero sistemati sulle proprie spalle. Gli diede uno schiaffetto sul sedere prima di prenderlo con le dita di soppiatto, ma nel frattempo gli posava bacini sui polpacci.

Harry sussultò un attimino e si tese leggermente, per poi rilassarsi nel sentire le sue dita dentro di sé scivolare sempre più lisce man mano che aumentava la velocità delle spinte.
- Draco... -
Lui si chinò su Harry, che a causa della posizione fu costretto a sollevare il bacino e decise di far affondare il proprio sesso dentro al suo corpo con una spinta veemente e gli morse il labbro inferiore.
- Oh Merlino - esclamò Harry per quella penetrazione improvvisa, in seguito alla quale rimase a denti e occhi stretti - Che foga... -
- E' che morivo dalla voglia di fare l'amore con te - sussurrò Draco, dandogli un bacio profondo, mentre spingeva contro il corpo di Harry man mano sempre più velocemente.
- Draco, io ti amo - sussurrò tra i gemiti Harry. Draco, madido di sudore ed eccitazione, lo fissò con sguardo a metà tra il famelico e l'innamorato perso.
- Ti amo anche io, Harry -

Draco spingeva contro il corpo di Harry, facendolo proprio a ogni colpo ben assestato e vedendo il ragazzo con il viso rosso per l'eccitazione, portò una mano a masturbargli il sesso. L'eccitazione di Malfoy cresceva man mano che sentiva il ragazzo, o meglio, suo marito, invocare il suo nome.
Harry venne tra le dita del ragazzo, macchiandogli il petto con il suo seme. Draco si chinò a baciarlo lungo il collo, inumidendogli la pelle con il respiro umido, mentre l'altro gli strinse le mani sui fianchi.
Malfoy si sentiva venire e con le mani sfiorava il fondoschiena di Harry, lasciando sulla pelle i segni delle sue mani e della sua passione; sentiva la saliva di Harry intorno al lobo dell'orecchio che stava mordicchiando, il calore del suo corpo sfregare il proprio in quel lascia e prendi...
Draco venne con un lungo e profondo gemito, riversando il suo piacere tra le gambe di Harry; quest'ultimo sorrise nell'avvertire il piacere del suo uomo dentro di sé. Harry lo avvolse in un abbraccio quando Draco si accasciò sul suo corpo e iniziò a giocherellare con quei capelli biondi lucenti.

Malfoy gli stava dando tanti bacini umidi sulla guancia. Harry sorrise, non si era mai sentito più felice in vita sua.

- Benedetta la notte in cui sei arrivato nella 707... -

the end

Note dell’autrice:

Finalmente Draco ce l’ha fatta a non andare in bianco :P

Allora ringrazio tutti voi che avete letto e seguito questa storia! Spero vi sia piaciuta e di avervi regalato un sorriso! Se è così, ma anche se non è così, lasciatemi un commentino!

Per il resto, spero che inizierete a leggere la mia nuova storia “Rendez-vous à minuit”, sempre una Drarry!

A presto e buona giornata <3

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