Una nuova guardiana

di EmilyG66
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La regina di Arendelle ***
Capitolo 2: *** Non più da sola ***
Capitolo 3: *** Tutto bene ***
Capitolo 4: *** Sciogliere Arendelle ***



Capitolo 1
*** La regina di Arendelle ***


Nel lontano Polo Nord tutti i guardiani si erano riuniti di nuovo per via dell’uomo nella luna che voleva parlargli, il che stava succedendo troppo spesso.
Jack Frost stava cercando di sgattaiolare via in punta di piedi…
-Jack! Dove tu credi di andare?!- Gli chiese Nord con il suo accento russo e a voce alta.
Il guardiano si voltò. Come sempre era bellissimo.
-Non ci tengo molto a stare qui Nord.- gli disse sinceramente.
-Stavi andando a portare la neve nel mondo?- Gli chiese, Jack scosse la testa.
-No, lo farò dopo. Adesso volevo fare un giretto.-
-Tu devi stare qui Jack Frost. Se l’uomo nella luna vuole parlare con noi, tutti dobbiamo esserci.- Ammise alzando le mani con fare glorioso.
Jack ridacchiò e saltò sopra un tavolino sedendosi.
-Cosa ti fa credere che l’uomo nella luna mi voglia per forza qui?-
-Nord sta iniziando.- Irruppe il coniglietto di Pasqua aprendo la porta dello studio di Nord.
Babbo Natale fece un cenno a Jack che, roteando gli occhi azzurri, scese dal mobile e si diresse verso l’enorme globo.
-Allora, una cosa veloce eh.- disse quando fu arrivato.
-Shhh…- gli fece la fata del dentino, lui si azzittì guardando Nord.
-È passato poco tempo dall’ultima volta eh uomo della luna?- cominciò a dire l’omone vestito di rosso.
Un raggio di luna attraversò la sala posandosi su di una mattonella dalla quale uscì un cristallo.
-Di nuovo?!- esclamò Calmoniglio sorpreso.
-Co…Cosa succede?- Chiese Frost confuso.
-Sceglie un altro guardiano!- Ammise Dentolina eccitata.
Sandman sorrise e batté le mani, Babbo Natale invece si voltò di nuovo verso la luna.
-Come mai?- chiese all’uomo nella luna, lui gli parlò.
-Dice che questa guardiana è un’umana con poteri ed è spaventata. Lei ha bisogno di noi per capire che non è sola e per divertirsi.-
-Il che rientra nelle mansioni di Jack.- ricordò il coniglietto di Pasqua.
Jack lo guardò malizioso.
-Lei? Quindi è una ragazza!- esclamò Dentolina contenta.
-Va bene,- iniziò Jack –scoprite chi è e dove si trova, poi ci penserò io.- Concluse volando via.
-Cosa!? Non dovrebbe pensarci lui?!- S’infuriò Calmoniglio indicando il guardiano già andato.
Il cristallo blu cominciò a dare l’aspetto della figura.
-Credo che ci penserà lui a trovarla.- Disse Nord notando un piccolo fiocco di neve sulla testa della figura.
Sandman fece il disegno della corona.
-Sandman ha ragione, indossa una corona. Deve essere una regina.-
Cercò di guardare meglio Calmoniglio.
-Non sembra una corona da regina, più da principessa.- ammise Dentolina scrutando il diadema.
-Che importanza ha?- Chiese il coniglietto di Pasqua.
-Ne ha! Perché se è una regina non sceglierà mai di abbandonare il suo popolo e il suo regno, non credi? Una principessa è più giovane, quindi potrebbe.- rispose la fatina del dentino.
-Io credo abbiate ragione entrambi.- Ammise Nord tornando a guardare la figura.
 
Lontano da lì Jack stava volando libero per il cielo.
-Wauuuuuuuuu!- esclamò. –Questo sì che mi piace.- confermò volando di schiena.
-Questa è vita, ma…dove sono?- si chiese atterrando, riconobbe subito il posto.
-Ah Arendelle! Questa città è bellissima in estate, ma la preferisco in inverno.- Ammise divertito.
Sentì poi le campane.
-Campane? È per cosa?- Si chiese ad alta voce.
Un bambino che stava passando gli rispose:- È il giorno dell’incoronazione della regina.-
Jack rimase sorpreso.
-Con chi stavi parlando tesoro?- chiese la madre al bambino voltandosi e guardando in giro.
Il guardiano lasciò stare, si avvicinò alla chiesa ed entrò nascondendosi dietro una colonna per non essere visto dai bambini.
Vide la regina.
“Incantevole…” pensò.
Notò poi che era molto giovane, aveva circa la sua stessa età, prima di morire è ovvio. Aveva i capelli biondo chiaro come i raggi di luna, due occhi azzurri come il ghiaccio e la pelle pallida come la neve. Un po’ come lui.
Assistette a tutta l’incoronazione, non ne aveva mai vista una. La regina sembrava molto nervosa.
Finita la cerimonia Jack stava per andarsene quando sentì che ci sarebbe stata una festa.
-Amo le feste! In genere sono molto divertenti, specialmente se ci sono io!- si vantò, mettendosi il suo cappuccio ed entrando nel sala del castello. Come al solito si mise in disparte.
Vide entrare la regina, un vecchio con il parrucchino chiederle di ballare e fare l’agile pavone, scimmione o qualcosa di simile con la sorella.
Mentre la regina, che si chiamava Elsa, cercava di non ridere per la sorte di sua sorella Anna, Jack Frost stava ridendo a crepapelle.
Quando si riprese guardò verso la regina che sembrava lo stesse osservando.
“Sta guardando direttamente me? No, nessun adulto può vedermi.” si ricordò ma continuò a fissare insistente la regina.
Elsa distolse lo sguardo, probabilmente non l’aveva visto.
Quando la sorella Anna tornò dalla regina litigarono, Jack ne fu confuso.
“Non sembrano sorelle, Anna è simpatica ma Elsa è troppo rigida, dovrebbe rilassarsi.”
Passò un altro po’ di tempo e Jack si stava annoiando, avrebbe voluto congelare qualsiasi cosa per intrattenersi, persino quel vecchio “ballerino”.
Pensando a lui ancora gli veniva da ridere.
Anna rientrò con un tipo e Jack si meravigliò di quello che stava chiedendo alla regina.
-Un matrimonio?! Sei pazza o cosa? Lo conosci appena!- disse Jack.
Elsa rispose esattamente come Jack.
Poi la situazione degenerò ed Elsa stava facendo una pessima figura davanti a tutti.
“Smettila Anna.” Le voleva dire il guardiano.
-Basta Anna.-
-No, perché?! Perché mi respingi?! Perché respingi tutti?! Di che cosa hai tanta paura?!-
-HO DETTO BASTA!- esclamò Elsa molto arrabbiata e facendo uscire del ghiaccio appuntito dalle sue mani che la circondò.
Tutti indietreggiarono e rimasero a bocca aperta, Jack più di tutti.
Elsa sembrò guardarlo un attimo, come gli altri, e poi scappò.
-…Lei…lei è come me.- Jack disse respirando affannosamente ed osservando il ghiaccio davanti a lui.
-Ah! È come me!! Ha i miei stessi poteri!- Cominciò ad urlare di felicità come la prima volta che Jamie l’aveva visto.
Non c’era persona al mondo più scioccata e felice di lui.
“Aspetta…loro non sapevano dei suoi poteri!” Rifletté.
Jack si guardò intorno per poi correre dietro alla regina.
Elsa intanto aveva congelato la fontana ed aveva colpito il vecchio duca che era caduto.
-Mostro…Mostro!- Esclamò.
Elsa riprese la fuga.
-Cosa!? Lei non è un mostro!- gli rispose Jack irritato, come se potesse sentirlo.
Cercò Elsa con gli occhi in mezzo alla folla e volò verso di lei, Anna la stava raggiungendo con quel principe e lei scappò creando del ghiaccio sull’acqua su cui correre.
-Sì!- Jack esultò, era contento che fosse riuscita a scappare e tifava per lei.
-Devo dirlo a Nord.- detto questo si librò in aria e volò velocemente verso il Polo Nord.
 
-Quindi lei dovrebbe essere…-Disse Nord ai guardiani rimasti consultando un libro.
Venne interrotto da una folata di vento e dallo sbattere di una finestra da cui irruppe Jack tutto trafelato.
-Jack quante volte devo dirti di usare la porta?-
Lui non rispose, stava riprendendo fiato.
Sandman disegnò un punto interrogativo.
-Jack stai bene? Cosa ti è successo, e perché sei venuto così di corsa?-
Chiese Dentolina.
-Già amico che ti prende?-
Jack si appoggiò al suo bastone ancora ansimando.
-Ho visto…una ragazza, umana che ha i miei stessi poteri! Può creare ghiaccio e neve...!- Ammise.
Tutti erano confusi e a bocca aperta, tranne Nord.
-Oh! Bene. Perché quando sei scappato è comparsa questa immagine. La regina di Arendelle.-
Gli disse Babbo Natale indicando la guardiana nel cristallo.
-Elsa.- Sussurrò Jack.
-È lei la nuova guardiana.- ammise sorridendo e raccontò tutto ai guardiani.
-Frena, frena. Quindi tu mi stai dicendo che ci sarà una nuova guardiana- cominciò Calmoniglio.
-Elsa.- Lo interruppe Jack appoggiato al muro con le mani incrociate.
-Va bene, Elsa, che ha i tuoi stessi poteri e tu credi di poterla aiutare a controllarli? Magnifico! Così vi metterete entrambi in combutta contro di me eh?! Perfetto!- finì ironicamente ed esasperato.
Sandman disegnò un cuore.
-Esatto. Pensa se voi due vi innamoraste Jack.- disse Dentolina sognante rivolgendosi al guardiano della neve.
Alcune delle fatine di Dentolina si fecero molto contrariate.
-Oh oh. Andiamoci piano.- Ammise Jack alzando le mani e volando lontano da loro.
-Ok, Elsa è molto carina ma non la conosco, inoltre non credo che lei mi possa vedere.- ricordò.
-Beh c’è solo un modo per scoprirlo.- Dichiarò Babbo Natale.
In poco più di due minuti erano già tutti fuori sulla slitta.

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Capitolo 2
*** Non più da sola ***


Intanto, nel suo nuovo castello di ghiaccio, Elsa aveva scacciato sua sorella colpendola involontariamente al cuore.
La slitta di Babbo Natale stava sorvolando la città di Arendelle e tutti erano a bocca aperta.
-Cos’è successo qui? Dovrebbe essere piena estate.- Ammise il guardiano del divertimento, aggrappato alla slitta, con uno sguardo serio.
-Sembra opera tua Jack.- Disse Calmoniglio.
-Ti piace? E presto Elsa sarà una guardiana…- ammise Jack sorridendo malignamente.
-Guardate la! Cos’è quello?!- Domandò Dentolina indicando il castello di ghiaccio.
-Wau! Una cosa è sicura, prima non c’era e neanche tutta quella neve sul fiordo.- Esclamò Jack molto sorpreso.
-Comunque noi atterriamo davanti a quel castello. Tenetevi forte!- gridò Nord.
-Oh no, no no nooooooooooo.- Urlò Calmoniglio.
La slitta fece una rapida discesa e atterrò con un bel tonfo sulla neve fresca della montagna del nord.
-Wau, ci sa proprio fare.- ammise Babbo Natale osservando l’edificio.
-Che grande…- Ammise Dentolina.
Sandman non disse niente ma si vedeva che era stupito.
-Guardate, cioè è enorme.- Affermò il coniglietto di Pasqua.
-No, è magnifico e stupendo…- controbatté Jack rapito dalla bellezza del posto provando ad avvicinarsi come in trans.
Non appena lo fece il gigante di neve si alzò e lo affrontò.
-Jack fa attenzione.- Gli gridò Dentolina.
Gli altri guardiani stavano per farsi avanti ma Jack li fermò.
-Fermi non fate una mossa, lo ha costruito solo per difendersi non per fare del male. Ehi, siamo qui solo per parlare con la regina Elsa.- ammise rivolgendosi al cumulo di neve viva.
-No, andate via.- li intimò il gigante bianco facendo un passo verso di loro.
Jack era sorpreso da tanto potere ma non si arrese.
-Non intendo attaccarla o farle del male, guarda. Ho i suoi stessi poteri.- gli fece notare formando dei fiocchi di neve.
Il gigante di neve si sporse verso Jack per vedere meglio, sembrava convinto.
-Puoi entrare.-
Jack sorrise ai guardiani ma come avanzarono…
-Solo uno di voi può vedere la regina.- si rivolse agli altri guardiani- Voi andate via.-
-Cosa?! Senti tu brutto- iniziò Calmoniglio.
-Calmoniglio no.- lo trattenne Dentolina.
-Va bene noi andiamo. Jack sembra che sia tutto nelle tue mani.- Gli fece l’occhiolino Nord.
-Ah andiamo!- ordinò alle sue renne.
-Buona fortuna Jack!- gli rispose Dentolina dalla slitta ormai in volo.
Lui salutò e si fece avanti verso la scalinata.
Il gigante di neve lo lasciò passare per poi tornare a mimetizzarsi con la neve.
Jack arrivò di fronte alla porta ma rimase immobile.
“E se lei non riuscisse a vedermi?” si chiese. Gli venne in mente che poteva fare come aveva fatto per Jamie e si rilassò.
-Va bene…- sussurrò a se stesso mettendosi il cappuccio ed entrando.
Come mise piede nel castello i suoi occhi azzurri si allargarono in stupore, non aveva mai visto niente di più bello di quel castello.
Per ora.
-Io non sarei mai in grado di fare qualcosa di vagamente simile, è favoloso.-
Elsa, sentendo una voce che lodava il suo castello e che il proprietario non era entrato con la forza, scese le scale.
Trovò nel salone un ragazzo girato di spalle, con il cappuccio della maglietta tirato su, e un enorme bastone.
Mentre lui si perdeva negli infiniti dettagli del ghiaccio sentì un rumore e si voltò per vedere Elsa.
-Wow…- Esclamò Jack meravigliato, quasi non la riconosceva.
-Chi sei?- gli domandò cercando di ignorare il suo sguardo pieno di stupore, probabilmente per aver visto lei.
Non sapeva ancora se le avrebbe fatto del male.
Il guardiano si tolse il cappuccio, la regina ansimò per la sorpresa e lo osservò meglio.
Aveva i capelli corti e di un bianco scintillante che le ricordava la brina, degli occhi azzurri come il ghiaccio è la pelle pallida come la sua.
Nonostante il colore dei capelli e il bastone, non sembrava vecchio. Doveva avere la sua stessa età.
Il suo abbigliamento tutta via la incuriosì.
Anche lei d'altronde aveva fatto scena indossando il suo vestito celeste con spacco ecc…in un posto così freddo.
“Incantevole? No. Bellissima. Come una dea invernale.” Pensò il guardiano.
Jack la osservava senza dire parole, poi si ricordò che le aveva fatto una domanda.
-Tu…tu puoi vedermi?- le chiese.
-Sì?- rispose.
-Lei può vedermi!- disse emozionato e felice.
Elsa cominciò ad indietreggiare.
-No, non abbiate paura di me, non ho cattive intenzioni.- la rassicurò saltando qualche gradino di fronte a lei.
Elsa rimase all’erta ma si rilassò quando lui s’inchinò.
-Il mio nome è Jack. Jack Frost.- lei prese una mano e continuò.- Piacere di conoscervi regina Elsa.-
Appena la baciò Elsa non poté fare a meno di ritirare subito la mano ed andò ad esaminare quella di Jack.
Lui la guardò perplesso ma lasciò fare, lei non era congelata come pensava, anzi era calda.
-Come…- cominciò a dire lei.
Toccò la mano di Jack tentando di congelarla ma l’unica cosa che vide fu una luce azzurra e niente ghiaccio.
-Non ti ho congelato.- gli disse guardandolo dritto in faccia.
Jack ridacchiò.
-Oh no, non potete congelarmi vostra maestà-
-Elsa, chiamami Elsa.- lo interruppe.
-Certo, Elsa. Io sono come te, anzi oserei dire che tu sei come me.-
-Che cosa?- chiese lei confusa.
-Sono un guardiano, il guardiano del divertimento. Proteggo i bambini, sono invisibile a chi non crede in me e sono immortale. Ma sono soprattutto lo spirito del ghiaccio e della neve.- Concluse Jack.
Fece poi dei piccoli fiocchi di neve con le dita e toccò un muro di ghiaccio con il suo bastone che lo cosparse di piccole felci ghiacciate.
Sempre sotto gli occhi attenti della regina, volò dall’altro capo della stanza gelando l’altra parete e disegnò una farfalla con un dito per poi renderla viva.
Essa andò verso Elsa, che era a bocca aperta, e svolazzò attorno a lei per appoggiandosi su un dito della regina.
-È…è bellissima.- Ammise sorridendo dolcemente e portandosi una mano sul cuore.
“No tu lo sei.” Pensò Jack.
-Ti si addice.- le disse sinceramente appoggiandosi sul suo bastone.
Elsa lo guardò un momento prima di arrossire.
-Grazie…- lo ringraziò lasciando andare la farfalla che esplose in piccoli fiocchi di neve.
-Perché sei venuto qui?- chiese alla fine la regina.
-Ecco è un po’ lunga da spiegare…-ammise il guardiano massaggiandosi il collo.
-Vieni.- gli disse Elsa salendo le scale.
Non avrebbe dovuto prendere tutta questa confidenza con lui ma sentiva di potersi fidare di Jack.
Lui la seguì mentre si avviava verso la sua camera.
Arrivati la regina si mise a sedere sul letto di ghiaccio e fece cenno a Jack di sedersi accanto a lei.
-Comincia dal principio.- gli suggerì Elsa come Jack prese posto.
Lui sospirò e cominciò a raccontare di se, dei guardiani, della battaglia con l’uomo nero, dell’uomo nella luna che l’aveva scelta e di ciò che aveva visto durante l’incoronazione.
-Ah ah ah, sì. Sì lo so. Ah ah, l’anziano duca era molto agile.- rise Elsa cercando di contenersi.
-E molto calvo.- ammise Jack. Entrambi scoppiarono a ridere di nuovo.
-Così eri tu che stavi ridendo?- gli ricordò la regina asciugandosi una lacrima.
-Quindi mi hai visto?- chiese il guardiano.
-Sì e ti ho anche sentito, insomma, sei uno che si nota…- cercò di complimentarsi Elsa, Jack sorrise.
La regina però tornò seria.
-Quindi…dovrò abbandonare Arendelle per diventare una guardiana…-
Ammise Elsa.
-No, no se non vuoi. Anch’io all’inizio non volevo essere un guardiano però eccomi qui.- affermò facendo sorridere Elsa.
-Ma-
-Non preoccuparti per questo, ora devi solo pensare a come scongelare Arendelle, ed io ti darò una mano. Questo è anche il mio campo, però credo che non sarà come una battaglia a palle di neve o una corsa sullo slittino.- ridacchiò alzandosi.
-Davvero lo farai?- domandò la regina speranzosa e alzandosi.
-Certo.- disse Jack voltandosi verso di lei dopo aver preso il suo bastone.
Elsa lo abbracciò forte e pianse lacrime di felicità, Jack invece era congelato sul posto.
Era il terzo abbraccio che riceveva ed era diverso da quello con Jamie o con Dentolina.
Abbracciò indietro Elsa, sapeva che aveva bisogno di lui e non l’avrebbe mai lasciata da sola.
Lei non aveva più ricevuto segni d’affetto da nessuno per timore di congelare le persone e questo gesto era estremamente liberatorio per Elsa.
Rimasero così per alcuni minuti buoni.
Quando si staccarono Elsa cercò di soffocare uno sbadiglio ma non ci riuscì.
Jack ridacchiò.
-Sei stanca?- le chiese.
-No, sono solo annoiata.- ammise lei.
-Anche in mia presenza? Questo non si può sentire! Non trovi?- affermò ironicamente il guardiano del divertimento.
Elsa ridacchiò.
-Per tua fortuna conosco il modo perfetto per divertirsi.- le disse maliziosamente.
-Il che comprende l’uso dei nostri rispettivi poteri vero?- domandò la regina incrociando le braccia e sorridendo.

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Capitolo 3
*** Tutto bene ***


Jack ammiccò con lo sguardo formando una palla di neve nella sua mano e lanciandola in aria.
-Beh se non vuoi fai pure, ma credo che io mi divertirò lo stesso.-
Ammise il guardiano.
-Battagli a palle di neve?- gli chiese la regina formando a sua volta una sfera ghiacciata.
-Battaglia a palle di neve.- confermò Jack, vide però che Elsa non iniziava.
-Prima le donne o in questo la regina.- lui fece un inchino.
-D’accordo.- rispose Elsa.
Lanciò a terra la piccola palla di neve e ne formò una gigante sopra la sua testa.
-Oh! Ehi, non avrai intenzione di sotterrarmi?!- domandò scherzosamente Jack preoccupato e stupito.
-È questa l’idea.- Disse la regina, e senza dargli il tempo di raggiungere il suo bastone, sotterrò Jack.
Tutta via riemerse subito riprendendo fiato.
-Ah ah ah. Questo sì che è divertente.- confermò Elsa.
-Ah sì eh?- le chiese Jack alzandosi e cominciò a correre dietro alla regina per tutto il castello.
Risero, scherzarono e si divertirono molto a lungo, finché non si fece buio.
Jack non si era mai divertito tanto in compagnia, ne dei guardiani o dei bambini e loro avevano molta fantasia.
-Ok…time-out…Uff…- affermò riprendendo fiato il guardiano.
Elsa si fermò e anche lei respirò più a fondo.
-Mai e dico mai, mi sono divertita così tanto.- ammise Elsa tenendosi lo stomaco.
-Non c’è di che.- disse Jack.
Elsa sorrise e si diresse verso la sua camera sempre seguita dal guardiano.
Lui si fermò sulla porta mentre Elsa si stiracchiava.
-Hai intenzione di andare a dormire?- le chiese malizioso, lei annuì e trasformò il suo vestito in una vestaglia.
Jack sgranò gli occhi staccandosi dal suo bastone, poi sorrise amorevolmente.
Elsa si girò.
-Dovresti dormire anche tu.- Affermò Elsa.
Jack ridacchiò e volò verso il letto matrimoniale della regina per poi lasciarsi cadere sopra di esso.
-Comodo, io dormo qui.- disse alla regina facendole l’occhiolino e mettendo le mani sotto la testa.
Elsa arrossì un po’.
“Qui? Sul mio letto?! Che sfacciato!” Pensò, poi sorrise.
“Va bene, chi la dura la vince giusto Jack?” rifletté.
-D’accordo, però spostasti.- ammise spostandolo leggermente e mettendosi sotto le coperte.
Lo guardò girarsi su un fianco e fare una faccia stupita.
“Cosa?! Va…va bene?” pensò Jack poi ridacchiò e guardò Elsa. Era radiante di bellezza.
-Davvero non ti da fastidio?- le chiese divertito.
-Noo.- lei disse ironicamente, poi sorrise. Jack ridacchiò.
-Sai, sembri meno rigida di quando interpretavi la seria regina di Arendelle. Ti senti decisamente meglio vero? Ora ti stai lasciando andare, dovresti essere sempre così. Come me.- Affermò lui appoggiando la testa sul palmo della sua mano.
-Allora lo terrò in considerazione, grazie.- ridacchiò Elsa prima che i suoi occhi azzurri cominciassero a chiudersi.
-Buona notte Jack.- augurò lei, lui sorrise di più.
-Buona notte Elsa.- finì.
La guardò un momento prima di mettersi comodo, lei si girò verso di lui.
Ormai stava dormendo.
Jack la guardò dolcemente, si sentiva benissimo quando era con Elsa.
Forse si era proprio innamorato per la prima volta in tutta la sua eterna vita.
L’alba illuminò il palazzo di ghiaccio e Jack si svegliò. Aprì i suoi splendidi occhi azzurri e guardò la figura dormiente accanto a lui.
Elsa stringeva il suo cuscino e sorrideva nel sonno mentre i suoi capelli biondi chiaro le ricadevano in una treccia accanto al collo.
Una visione celestiale.
Jack sorrise, si alzò ed aprì le porte del terrazzo. Per essere l’alba era ancora un po’ buio.
Si sedette sulla ringhiera respirando la fredda aria delle montagne, sarebbe anche potuto rimanere lì per sempre.
-Magnifico vero?- gli chiese Elsa che si era alzata ed era ora di fianco a lui.
Jack sorrise.
-Non dovreste vestirvi vostra altezza?- le domandò.
Elsa si cambiò nuovamente usando la sua magia.
-Fatto. Il freddo non mi ha mai infastidito comunque.- ricordò lei sedendosi sulla ringhiera.
Jack fece un largo sorriso.
Stettero lì per poco poi rientrarono parlando di come sciogliere l’inverno finché non sentirono dei rumori provenienti da fuori.
-Che cos’è?- domandò il guardiano.
Elsa stava per aprire di nuovo le porte del balcone quando Jack la fermò.
-Faccio io è più sicuro, sono invisibile. Ricordi?- le chiese, Elsa annuì.
Il guardiano aprì le porte per vedere delle guardie e Hans combattere contro il gigante di neve, erano li per Elsa.
-Oh no.- disse.
-Chi è? Cosa sta succedendo?- la regina provò ad avvicinarsi dicendo questo ma Jack la scostò.
-Delle guardie reali con il fidanzato di tua sorella e vengono per te!- ammise alterato il guardiano.
-Per me?- chiese Elsa prima di ricordare ciò che aveva fatto.
-Sono un mostro…- sussurrò abbassando la testa.
-No, ascoltami!- cominciò a dire Jack prendendola per le spalle.
-Tu non sei un mostro ok? Sei fantastica. Eri spaventata, succede a chiunque. Va bene?- le chiese alzandole il mento, lei annuì.
Se non ci fosse stato lui li per lei…
Jack la lasciò e riprese a parlare.
-Dobbiamo andare via di qui, North saprà sicuramente come sciogliere l’inverno.- Elsa fece cenno di sì con la testa e il guardiano la prese per la vita.
-Tieniti stretta a me e non lasciarmi.- le ordinò.
-C…cosa vuoi fare Jack?- gli domandò la regina, lui le fece l’occhiolino.
-Ora vedrai…si vola!- esclamò volando fuori dalla finestra.
Elsa emise un piccolo urlo ma si fidava di Jack, lo strinse ancora di più sul collo e lui si sentì improvvisamente caldo.
-Vento, portaci al Polo Nord!- esclamò prima che una folata di vento soffiasse più forte.
Elsa e Jack volarono sopra le guardie che non si accorsero di niente e via al Polo Nord!
-Dov’è Jack e quanto ci mette?!- esclamò Calmoniglio.
La stessa folata di vento irruppe nella stanza e Jack comparì con Elsa abbracciata a lui.
-Jack! Finalmente!- gridò Dentolina al settimo cielo.
-Fammi spazio. Se lei è come te avrà anche i tuoi denti.- ammise la fatina del dentino avvicinandosi ad Elsa.
-Cosa?- chiese la regina.
-Aprì la bocca, fammi vedere!- le ordinò.
Elsa sorrise e così facendo le mostrò i denti.
-Ah! Sono perfetti!- come disse ciò le altre fatine si fecero intorno ad Elsa minacciose.
-Oh! Quanto siete graziose.- si complimentò la regina.
Loro si scambiarono uno sguardo e si rilassarono imbarazzate, cambiarono subito opinione su di lei.
-Forza andiamo, Nord ci sta aspettando nel suo studio.- disse Calmoniglio facendo strada.
Elsa attraversò il laboratorio di Babbo Natale stando sempre affianco a Jack.
-Jack…io non posso essere una di voi. Non voglio più fare del male alle persone o ai bambini, e se non mi controllassi e se- il guardiano le mise una mano sulla spalla.
-Calma, calma. Non devi essere agitata o spaventata, è questo il tuo problema. La paura. Smettila di pensarci, tu controlli a pieno i tuoi poteri. Quello che è successo è stato solo un incidente perché nessuno ti ha mai veramente insegnato a domarli, ti hanno solo fatto nascondere i tuoi poteri. Elsa…- Jack guardo Elsa negli occhi.
-…tu non farai mai del male a qualcuno, te lo assicuro e finché ci sarò io nessuno farà più del male a te.- ammise prendendole una mano e stringendola, lei sorrise.
-Grazie di cuore Jack.- lo ringraziò dandogli un bacio sulla guancia.
Il guardiano cambiò tonalità di colore e sorrise.
Entrarono finalmente nell’ufficio di Babbo Natale.
-Ah! Ecco qua la regina Elsa! Come state? Abbiamo dato un’occhiata al vostro castello e bisogna dire che avete un talento molto speciale e sapete sfruttarlo bene. Più di Frost.- disse indicandolo.
-Grazie Nord.- lo ringraziò lui ironicamente.
Babbo Natale fece l’occhiolino ad Elsa.
-Dammi del tu.- ammise.
-Bene Elsa, scommetto che Jack ti abbia spiegato chi siamo e cosa facciamo.- disse Nord.
-Sì ma non so se…-cominciò.
-Oh non preoccuparti, tu sei uguale a Jack. Diventerai una guardiana. Io lo sento, in mia pancia.- affermò toccandola.
Elsa ridacchiò educatamente.
-Scusa Nord ma abbiamo bisogno di aiuto. Tu sai come sciogliere l’inverno?- gli chiese Jack.
-Ma certo!- Esclamò l’omone in rosso prendendo un libro e cominciando a sfogliarlo.
-…Ecco qua! Libro dice che ghiaccio può essere sciolto dall’amore.- finì Babbo Natale guardando di sottecchi prima Jack poi Elsa.
-L’amore…-la regina sembrò illuminarsi e capire.
-L’amore?...Sì…l’amore Elsa! L’amore per i tuoi genitori, per tua sorella, per il tuo popolo anche per i tuoi poteri.- Le ricordò Jack felice che avessero capito.
“E per te.” Pensò lei.
-Bene. Vai a sciogliere il tuo regno e quando sarai pronta torna da noi.- Le disse Nord chiudendo il libro.
Elsa corse felicemente fuori dalla stanza e poi rientrò.
-Grazie mille Nord!- lo ringraziò dandogli un bacio sulla guancia.
-Andiamo Jack!- lo chiamò.

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Capitolo 4
*** Sciogliere Arendelle ***


Jack guardò Babbo Natale che aveva uno sguardo sognante.
-Lei è brava ragazza.- ammise toccandosi la guancia. Calmoniglio, in un angolo, lo osservò scuotendo la testa.
Il guardiano del divertimento ridacchiò e volò fuori, intanto Elsa stava abbracciando Dentolina mentre Sandman dormiva nel laboratorio.
Elsa e Jack ripresero il volo.
-Sembri felice finalmente.- le fece notare il guardiano che la teneva stretta a se.
-Sì! Ho finalmente capito perché. Perché i miei poteri non funzionavano bene. Li odiavo, credevo che fossero una maledizione e non un dono, finché non ho incontrato te.- Jack sorrise.
-Li ho amati solo da piccola quando giocavo con mia sorella.- ammise Elsa sorridendo.
-Se diventerai una guardiana anche i bambini ameranno i tuoi poteri quando giocherai con loro.- la rassicurò.
Elsa lo guardò vaga.
-Può darsi.-
Jack sorrise di più e volarono via velocemente.
Sorvolarono Arendelle ma si bloccarono quando videro un enorme tempesta abbattersi sul fiordo.
-Non possiamo continuare, dobbiamo scendere.- affermò Jack, Elsa annuì.
Come toccarono il suolo Elsa sembrò vedere Anna in quella tempesta.
-Quella…quella sembrava Anna! Cosa ci fa in mezzo a questa tempesta?!-
Cominciò ad andare verso quella direzione ma Jack la trattenne.
-No Elsa, ferma!- le ordinò il guardiano, lei lo guardò per poi liberarsi dalla sua presa.
-Jack devo assicurarmi che lei stia bene, se le dovesse accadere qualcosa io…- si fermò.
Il guardiano l’abbracciò e lei ne rimase stupita.
-Fai in fretta però.- Elsa annuì prima di lasciarlo da solo.
Nella tempesta la regina non riusciva a vedere niente però quanto scorse Hans si spaventò, lui cercò di parlarle…
Jack intanto stava camminando per cercare Anna o Elsa.
Trovò la principessa mezza congelata ma la regina non era lì. La tempesta cessò di colpo e il guardiano poté osservare meglio tutto intorno a lui.
Vide un uomo baciare Anna e i suoi capelli ritornare normali. Jack sorrise felice per lei ma Elsa non era lì.
Improvvisamente sentì un rumore di una spada e si voltò.
Vide l’ex fidanzato della principessa Anna sfoderare la spada e brandirla sopra Elsa.
-Elsa! Oh no, tu non lo farai!- gridò versò l’uomo volando velocemente.
-Non ti permetterò di ucciderla!- urlò più forte. Come arrivò di fronte all’uomo, sprigionò tutto il suo potere attraverso il suo bastone e Hans venne scaraventato lontano privo di sensi.
Jack s’inginocchiò vicino ad Elsa che era in lacrime.
-Elsa sono qui.- le disse, lei lo abbracciò.
-Jack! Ho ucciso mia sorella!.- affermò disperata tra un singhiozzo e un altro.
Lui sorrise.
-No Elsa, ascoltami…- provò a farsi ascoltare alzandole il viso e asciugandole le lacrime.
-Tua sorella è viva, l’ho appena vista con un omone biondo e stava bene. Non era più congelata.-
Elsa sgranò gli occhi.
-D’avvero Jack?- lui annuì.
-Elsa!- Si sentì chiamare, il guardiano l’aiutò a tirarsi su.
-Anna!- corse ad abbracciarla.
-Ti voglio bene.- disse la regina.
-Anch’io.- rispose la sorella.
-Ma…come hai fatto…a…-cominciò a chiedere Elsa, venne interrotta da Olaf.
-Un atto di vero amore scioglierà un cuore di ghiaccio.- affermò.
Elsa si ricordò improvvisamente ciò che doveva fare.
-Giusto. Jack…- lo chiamò voltandosi verso di lui.
Lo spiritello sorrise.
-Forza Elsa, sciogli questa landa ghiacciata. L’inverno è durato anche troppo per i miei gusti.- ridacchiò il guardiano facendo ridere di cuore Elsa.
-So che puoi farcela.- Continuò, Elsa annuì.
Fece un bel respiro e cominciò a sciogliere tutto, era uno spettacolo magnifico.
Anna si complimentò con lei, Olaf ebbe la sua nevicata personale e Hans il pugno che si meritava.
Elsa orgogliosa di se stessa si voltò verso Jack.
-Jack ce l’ho fatta!- esclamò correndo ad abbracciarlo.
Lui fece in tempo a posare il bastone che si ritrovò Elsa tra le sue braccia.
Sorrise e la strinse.
-E…Elsa? Con chi stai parlando?- chiese Anna preoccupata.
Elsa e Jack guardarono il loro pubblico.
-Con Jack Frost.- rispose sinceramente la regina.
Il guardiano ancora con le mani intorno ad Elsa ne tolse una e lanciò dei fiocchi di neve sul viso dei presenti tranne che su Olaf che poteva vederlo.
-Wau, Elsa! Chi è questo bel ragazzo?- Chiese Anna stupita.
-Ehi!- esclamò l’omone biondo affianco a lei.
Jack ridacchiò.
-Lui è un guardiano e…- cominciò Elsa guardandolo negli occhi.
-ed…io lo amo.- ammise.
Jack allargò i suoi occhi, poi sorrise e dolcemente la baciò.
Era fantastico, le sue labbra erano morbide e delicate.
Si staccarono dal loro bacio e Jack arrossì, era molto visibile, Elsa ridacchiò.
-Elsa, è vero amore?- le chiese Anna sorridente ed eccitata.
Elsa annuì e guardò Jack.
-Sì, è vero amore.- affermò convinta.
Si staccò da Jack e andò verso sua sorella.
-Anna, io voglio stare con Jack per sempre e l’unico modo è diventare una guardiana.-
-Sono felice per te Elsa ma Arendelle, il regno…-
-Anna puoi governare tu Arendelle, so che sarai una brava regina.- le assicurò, Anna sorrise e l’abbracciò forte.
-Mi basta solo che tu sia felice Elsa, promettimi però che non mi escluderai mai più dalla tua vita.- Le disse Anna.
Lei annuì.
-Te lo prometto. Verrò a trovarti spesso.- promise la regina.
-Allora Elsa…- cominciò Jack avvicinandosi a lei, che lasciò Anna.
-sei pronta per diventare una guardiana?- le chiese offrendole la mano.
-Sì.- affermò Elsa prendendo la sua mano. Fu subito afferrata da Jack per la vita e alzata in volo.
-Woh!- esclamò come si trovò a molti metri da terra e abbracciata a Jack.
Si guardarono e si sorrisero a vicenda prima di darsi un altro bacio.
Volarono di nuovo verso il Polo Nord e quando entrarono dalla finestra i guardiani ne furono molto sorpresi.
-Uh Elsa! Sei venuta per restare spero.- le disse Nord.
-Sono pronta.- ammise Elsa stringendo la mano di Jack.
Si riunirono tutti davanti al globo e sotto la luce dell’uomo nella luna.
-“Giuri tu, Elsa di proteggere i bambini di tutto il mondo? Di difendere a costo di tua vita loro, loro speranze, desideri e sogni? Perché sono tutto ciò che abbiamo, che siamo e che saremo per sempre.-
Elsa guardò Jack.
-Lo giuro.- finì sorridendo.
La luce azzurra della luna circondò Elsa e lei si alzò a qualche centimetro da terra.
“La sta rendendo immortale.” Pensò Jack sorridendo.
Babbo Natale sorrise.
-Congratulazioni Elsa perché da oggi tu sei e sarai per sempre una guardiana.- dichiarò, Elsa scese e volò veloce dritta da Jack per baciarlo.
Lui rimase stupito ma contraccambiò.
-Oh! Beh…a quanto pare sarai anche per sempre la ragazza di Jack Frost.- Ammise sorpreso ai due guardiani.
Loro si staccarono dal bacio e sorrisero mettendo le loro fronti a contatto, mentre: Calmoniglio alzava gli occhi, Sandman disegnava una marea di cuori, Dentolina voltava lo sguardo imbarazzata per loro e le sue fatine piangevano.
-Elsa, hai volato. Non potrò più prenderti in braccio.- affermò facendole l’occhiolino.
-Puoi, puoi.- rispose Elsa.
-Adesso sono invisibile Jack Frost?- chiese scherzosamente.
-C’è un solo modo per scoprirlo.- disse allusivo.
Volarono fuori verso la città in cui abitava Jamie, ora un po’ più grande.
I ragazzini erano riuniti al parco quando atterrò Jack.
-Jack, Jack!- esclamarono i ragazzini.
-È bello rivedervi ragazzi, volevo presentarvi una persona speciale.- ammise lanciando una scia di fiocchi di neve ai bambini sui loro occhi.
-Credo sia ora di un’introduzione perché credano in te, regina delle nevi.- Dichiarò alla ragazza vicino a lui.
-Lei è Elsa, la regina delle nevi.- li informò presentandola.
-Ciao.- Salutò educatamente e con grazia.
Tutti i bambini le si fecero incontro.
-Wau! Che bella! Amo il tuo vestito! Sei una vera regina? Sei la ragazza di Jack?- Elsa rise.
-Ehi ed io?- chiese Jack totalmente ignorato.
-Scusa Jack.- Elsa si scusò.
Jack sorvolò i bambini con il suo bastone in mano.
-No non scusarti, io ho già avuto il mio momento di gloria.- Ammise prima di darle un altro bacio.
-Blah! Jack!- esclamarono in coro i bambini.
Jack li guardò alzando le spalle, Elsa ridacchiò e spostandosi dai bambini disse:- Battaglia a palle di neve, tutti contro Jack!-
-Che?!- esclamò prima di venire sommerso da palle di neve provenienti da tutte le direzioni.
In men che non si dica tutto il parco era ricoperto di neve e di bambini urlanti che giocavano e credevano nella regina delle nevi.
Jack l’afferrò da dietro e si lanciarono sulla neve, il guardiano era sopra Elsa che sorrise e, afferrando il suo viso lo baciò dolcemente.
Elsa aveva trovato un posto dove essere finalmente libera e quel posto era con Jack.
Ancora una volta l’uomo nella luna aveva ragione, non sarebbe potuta esistere una coppia immortale più fredda e più perfetta di Jack Frost ed Elsa di Arendelle.
Fine.

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