PokemonShipping

di _MakaAlbarn_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mi sono accorta che ti amo ***
Capitolo 2: *** Il tempo ***
Capitolo 3: *** Ti raggiungerò ***



Capitolo 1
*** Mi sono accorta che ti amo ***


SommelierShipping
 
Nonostante tutto lei era sempre lì, a qualche passo da lui.
Era da un po’ di tempo che se ne era resa conto: perché, nonostante tutto l’odio e il risentimento che provava nei confronti di quel damerino da strapazzo lei lo seguiva sempre e dovunque e, ogni volta, tentava di attirare almeno un po’ la sua attenzione?

Forse con tutte le energie che impiegava nell’escogitare sempre qualcosa che le permettesse di superarlo non si era nemmeno soffermata a pensare a quanto lei in realtà lo ammirasse e a quanto fosse diventato, nel giro di poco tempo, tanto importante.
Rifletteva in silenzio, fissando il soffitto della camera: l’oscurità inghiottiva le pareti di un bel verde pastello e lei, ancora, tentava di dormire, rigirandosi invano tra le lenzuola fresche e profumate.
Appena si girò per l’ennesima volta sul fianco sinistro, un tocco quasi impercettibile le sfiorò la spalla, accompagnato da una voce assonnata, tranquilla, ma rassicurante: -Non riesci a dormire, Burgundi?-
La ragazza ebbe un sussulto, ma poi lasciò che quella mano si appoggiasse sulla sua spalla e che quella voce la confortasse:
-Stavo pensando a noi … -
-Forse qualcosa non va?
-Al contrario, mon amour! Va tutto a meraviglia …  ma ancora non riesco a capire come avessi fatto, per tutto quel tempo, a vivere senza la tua presenza-
Il ragazzo  lasciò trasparire un sorriso:
-Non pensarci più, ora, e dormi, tesoro-
-Spighetto … - era convinta che non avrebbe mai preso sonno, se non appoggiata sul suo petto.

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Capitolo 2
*** Il tempo ***


LaceWoodShipping
 
Le era capitato spesso di sentirsi piccola e insignificante, agli occhi di colui che da sempre ammirava.
Il professore era per lei qualcosa di irraggiungibile, ma malgrado questo era sua dote fantasticare sull’impossibile, un po’ come tutti del resto. “Sognare non costa niente!” era la frase che ripeteva ogni volta a chiunque gli facesse notare quanto fosse anormale quel sentimento che nutriva per quell’uomo. Sì, uomo, perché il professor Platan era di certo più grande della piccola Serena.
Nonostante questo, però, un giorno era arrivato il momento che lei aspettava più di ogni altro: era cresciuta, certo, ma non aveva mai smesso di provare quelle emozioni ogni volta che lui le passava accanto o le parlava.
Finalmente, dopo cinque lunghi anni, era riuscita a parlare chiaramente con Platan dei suoi sentimenti.

Non ci sperava più di tanto, in verità: lo aveva detto solo per liberarsi del macigno che si portava sullo stomaco da quando era un’innocente tredicenne; di certo mai avrebbe immaginato che uno così, come lui, potesse ricambiarla, ma le sue aspettative vennero infrante da quelle labbra morbide e calde che da sempre lei sognava proprio nel momento in cui si appoggiarono sulle sue lasciandola sbigottita: era questo il bacio che aveva sempre sognato, era quello il momento che aveva aspettato pazientemente fino alla sua maggiore età, e adesso era accaduto.
I 7 anni di differenza che li separavano si annullavano di fronte al loro amore e alla loro fedeltà reciproca, che rimase immutata per tutta la vita.

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Capitolo 3
*** Ti raggiungerò ***


AmourShipping
 
 Da quel giorno di almeno sei anni prima non si era mai dimenticata di lui, e quando l’aveva visto in televisione si era sentita trasalire, il cuore cominciò a batterle forte e le guance avvamparono senza nemmeno darle il tempo di rendersi conto di quello che succedeva.
Era stato il suo orgoglio a dettare le parole che aveva detto a sua madre in quel momento, quando lei aveva richiamato l’attenzione della figlia: “Eh, vabbeh, mamma!”
In verità il tono che aveva usato per quelle parole era l’esatto contrario di quello che le stava suggerendo il suo cuore, ma di certo non l’avrebbe confessato.
Salì ed entrò nella sua stanza, aprì un cassetto, il più in basso, che era sempre rimasto chiuso e che non voleva che nessuno aprisse; vi tolse un fazzoletto bianco coi bordi blu e il disegno di una pokeball piegato a regola d’arte su se stesso e se lo portò sul petto sorridendo fra se: “Allora … finalmente ti rivedrò, Ash..!”
Fece una rapida piroetta su se stessa e si lanciò sul letto … tanto forte che sprofondò nel materasso!
Sua madre salì le scale: -Serena, ma che stai facendo?- sbuffò, preoccupata
-N-niente, mamma!-
-Sistema la stanza … -
-Devo uscire più tardi!-
-E dove vai?- chiese la donna, con tono stupito
- … nella città che hanno fatto vedere in televisione! Magari tornerò!-
-Magari tornerai … ? Serena, per amor del cielo, smettila di fantasticare e vieni a pranzo!-
-Uffa … - sbuffò  -Adesso arrivo...-

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