Capelli

di Madama Pigna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La piccola bambina bionda.. ***
Capitolo 2: *** Una volta Sif riusciva a.. ***
Capitolo 3: *** Il gruppetto di Asgardiani.. ***
Capitolo 4: *** Non ce l'ha fatta.. ***
Capitolo 5: *** Odino ha fatto pagare caro a.. ***
Capitolo 6: *** Va più spesso ai.. ***
Capitolo 7: *** Lei e Loki non.. ***
Capitolo 8: *** Gli occhi di Helblindi sono.. ***
Capitolo 9: *** Viaggiare in Ginnungagap è.. ***
Capitolo 10: *** Dopo quei brevi.. ***
Capitolo 11: *** Da quando.. ***
Capitolo 12: *** Helblindi è.. ***
Capitolo 13: *** Colpi bassi.. ***
Capitolo 14: *** Byleistr mise le.. ***
Capitolo 15: *** Quando finalmente.. ***
Capitolo 16: *** Poi, una sera.. ***
Capitolo 17: *** La mattina dopo.. ***
Capitolo 18: *** Alla fine.. ***
Capitolo 19: *** il Grande Giorno ***
Capitolo 20: *** Ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** La piccola bambina bionda.. ***





Buongiorno cari lettori e care lettrici :) so bene che Sif non è uno dei personaggi più amati, in questo fandom, tuttavia volevo lo stesso dedicarle qualcosina, perché penso che tutto sommato se lo meriti :D
Tutti i capitoli saranno delle Flash, e non avendone mai scritte fin'ora non me ne vogliate se non sono abbastanza soddisfacenti xD come sempre accetto critiche costruttive, purché non deliberatamente offensive, è chiaro.
Buona lettura!
P.s.: essendo collegata a 'Non si sfugge al richiamo del sangue' ma con il POV di Sif, questa fic ripercorrerà alcuni punti di quella trama, e in alcuni casi potrebbe esserci uno spoiler per chi non l'avesse letta (ma metterò un avviso!). In ogni caso non serve conoscere NSSARDS per leggere queste Flash.











La piccola bambina bionda si guardò allo specchio, facendo una giravolta. Aveva il vestitino tutto stropicciato e sporco di terra, memore del tempo passato con i suoi coetanei maschi, ma non era quello l’importante. Lei guardava i suoi capelli: quei meravigliosi boccoli, così eleganti e vaporosi persino in quel momento, il cui oro filato oscurava del tutto le chiazze di fango.
 
Il suo fratellone-one, Heimdall, le aveva detto che li aveva presi da sua madre, la quale, prima di morire dandola alla luce, aveva la chioma più bella e sfavillante di tutta Asgard. La donna era anche una tra le più attraenti e femminili, e probabilmente Sif da lei aveva preso solo il bell’aspetto. Tuttavia le bastava. Oltre a darle quel pizzico di orgoglio e sicurezza in più, era come avere un pezzo della mamma sempre con sé. Il papà, reduce dalla guerra, era spesso sgorbutico con lei, e a volte, nella sua stanza, quando non c’era nessuno a farle compagnia, né Thor né altri, traeva conforto solo da quello.
 
Quella però era una delle giornate buone. Una di quelle in cui suo padre si addormentava sulla seggiola per il troppo alcool, e in cui la bambina era di ottimo umore perché appena rincasata da un pomeriggio di gioco e spensieratezza. Ora, prima di farsi un bel bagno –perché era pur sempre una ragazza e non voleva puzzare come un maschio-, avrebbe osservato per i successivi minuti quelli che la balia aveva sempre descritto come chioma più luminosa del sole, coltivando una vanità che, non lo sapeva, di lì a qualche secolo sarebbe svanita.




 

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Capitolo 2
*** Una volta Sif riusciva a.. ***





Bon jour! Ecco il secondo capitolo ^^ dove si cominciano a citare Thor e Loki (sebbene quest'ultimo in modo implicito). Spero vi piaccia.
P.s. l'aggiornamento di NSSARDS arriverà presto :D scusate il ritardo, purtroppo (o forse no xD) ero in gita quindi non ho ancora completato il capitolo .-.''







 
Una volta Sif riusciva a sconfiggere più facilmente il principe ereditario, quando ancora erano dei bimbetti che giocavano a spintonarsi su discese di erba verde. Adesso, invece, appena adolescenti, le differenze tra i loro corpi stanno diventando più evidenti. Sif è sempre bella, ovviamente, ma non più così alta agli occhi dei ragazzi, che, come sempre, crescono all’improvviso per farti venire un grande moto di stizza.

Tuttavia le sue forme acerbe si accentuano ogni anno un po’ di più. La crescita degli dei è lenta, tant’è vero che vivono per secoli, ma sembra quasi che per i futuri guerrieri di Asgard il tempo non sia mai abbastanza.
In ogni caso, non importa se i muscoli di Thor si sono fatti più duri e marcati. La bionda ha sempre amato le sfide, ogni difficoltà rende il sapore della vittoria ancora più invitante e il suo più caro amico, che resta sempre un bambinone, non le farà certo passare la voglia di fare a botte, dimostrando tutto il suo valore.

Ha paura, però –o forse lo spera-, che il principe si distragga un po’ troppo a guardarla, rendendole così troppo facile metterlo a terra. In particolare, gli occhi azzurro cielo di lui si soffermano sui suoi fili dorati. Un dono di cui va sempre più fiera, e che rischia di renderla troppo arrogante.
 

Nel frattempo, però, non si rende conto di un’ombra dietro gli alberi, che la osserva con sommo disprezzo.
Invidia, soprattutto. E un pizzico di tristezza mal celata.
 
Perché non sono solo le ragazzine più innocenti a desiderare le attenzioni del bel Thor Odinson.
Ma questo, Sif, ancora non lo sa.








 

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Capitolo 3
*** Il gruppetto di Asgardiani.. ***




ALT: argomenti erotici in arrivo :D niente di esageratamente esplicito, ma è sempre meglio avvisare. Buona lettura!







Il gruppetto di Asgardiani non è ancora diventato adulto, anche se alcuni sono molto vicini a diventare uomini... o donne.
Thor e Sif ormai stanno insieme da alcune settimane, e non fanno altro che amoreggiare per tutta la reggia: nei corridoi, nei ripostigli per le scope, nei loro letti... Una volta avevano accarezzato l’idea di farlo sul trono di Odino.
Se fossero un po’ più anziani e non subissero l’ebbrezza dell’adrenalina ogni volta che fanno qualcosa di pericoloso o eccitante, converrebbero, forse, di tirare un po’ troppo la corda. Sono le loro prime volte – Sif non avrebbe mai accettato una relazione con qualche puttana in mezzo per fare pratica -, e alle femmine, si sa, piace sperimentare. L’incoscienza di Thor fa il resto.
 
 
Ma non sanno, i due amanti, che mentre si uniscono dietro i roseti della Regina, una figura, alta e longilinea, priva di quel fisico con cui tanto è noto il principe ereditario, sta passando proprio lì accanto e li sente, oh, se li sente.
Il giovane cadetto deve strizzare gli occhi, per evitare che cadano lacrime amare. Perché non soltanto deve sentirli nella stanza accanto alla sua, quando nel suo freddo letto è solo con i suoi pensieri e le sue paure, no. Persino quando cerca un luogo tranquillo dove leggere e isolarsi dalla dura realtà gli devono rammentare quanto il possente Thor sia lontano e irraggiungibile.
Sa che non è sano per lui, che questo lo ferisce ogni giorno di più. Ugualmente, non può fare a meno di guardarli; eppure i due non se ne accorgono. Sif sta montando Thor come una degna valchiria, quale diventerà, e i suoi boccoli d’oro creano un rifugio sicuro per i baci dei due amanti, quasi come se bastassero quelli a nasconderli.
Di certo non possono nascondere Sif dalla gelosia di Loki.








 

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Capitolo 4
*** Non ce l'ha fatta.. ***




E si arriva al taglio di capelli, signore e signori! Spero che le persone malvagie in mezzo a voi apprezzeranno ;D



 

Non ce l’ha fatta, il cadetto.
Tra le mille belle donne che Thor poteva portarsi a letto, Sif era l’unica che non poteva tollerare. Non aveva possibilità nemmeno con la più grassa delle vecchie balie, lo sapeva, ma Sif..
La odiava. Con quei suoi modi arroganti, stava sempre a guardarlo dall’alto in basso. Sembrava quasi dirgli ‘’Tu non sei niente, in confronto a me’’. O almeno era questa la sua impressione. E dopotutto, aveva ragione.
Doveva pagare. Non poteva stare con Thor! Non era adatta a lui, erano troppo simili sotto certi aspetti. E non lo diceva solo perché da bambini gli aveva sempre rinfacciato la mediocrità dei suoi capelli scuri, così diversi dalle altre chiome Asgardiane.
Doveva renderla, perciò, meno attraente agli occhi del principe.
 
A Sif tutte queste ragioni non importavano. La mattina in cui si svegliò con la testa rasata, il suo urlo era stato udito persino nelle lontane cascate di Frànangr, dove le povere lontre si erano spaventate, scappando a zampe levate verso le loro tane.
 
Se non fosse stato per quella terribile umiliazione, avrebbe brandito la sua spada e avrebbe corso verso le camere del secondogenito di Odino, pronta a mozzargli la testa per riparare all’onta subita. Ma si vergognava troppo persino per uscire dalla sua camera. Al punto che il suo bel Thor, preoccupato dal grido, era arrivato a bussare alla porta, con le sue orrende maniere da pentapalmo.
Lady Sif –ormai era nota a tutti così- si vergognava di rispondere, tant’è vero che si era nascosta tra le lenzuola, assicurandosi che la testa fosse ben coperta.
 
Ma il principe non era cambiato molto negli anni, e nemmeno si dovette sforzare per abbattere la porta. – Sif! Cosa è accaduto?! -.
La valchiria non rispose. Thor ci mise qualche minuto a toglierle la copertura, e quello che vide lo spiazzò del tutto. Mai aveva visto la sua compagna piangere così.
 
Ci fu un lampo. Un boato.
 
 
L’erede di Asgard corse fuori dalla camera, urlando il nome di suo fratello, furioso.




 

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Capitolo 5
*** Odino ha fatto pagare caro a.. ***




Ed eccoci qui :D nuovamente le fan della coppia Thorki gongoleranno leggendo questo capitolo (sì roby cara, sto pensando anche a te ;D). A prescindere dalla parte della barricata in cui siete, però, spero che vi piaccia :D Buona lettura :)









Odino ha fatto pagare caro a Loki quello scherzetto. Almeno per un po’, non potrà più pronunciare i suoi malevoli incantesimi. Ma questo non può cambiare come si sente Sif in quel momento.
Una volta si guardava allo specchio sempre con un sorriso. Pensava a quello che avrebbe detto suo padre di lei, dato che era venuto a mancare tempo prima. Forte come lo era lui prima della Grande Guerra, bella tanto quanto sua madre negli anni della fanciullezza.
Era fiera di se stessa.
 
Adesso le cose sono cambiate. I capelli sono ricresciuti in fretta, ma non saranno mai più gli stessi, lo sa. Prima provocavano l’invidia di ogni dama della reggia. Adesso, invece, le sembra che persino le serve ghignino al suo indirizzo, contente che non abbia più un simile vanto.
 
I suoi nuovi capelli, in confronto a quelli di una volta, sono criniera di merda. Questa è l’impressione che ne ha, tutte le volte che si alza la mattina. Si vede diversa, si sente diversa, e ci vorrà un po’ perché il suo equilibrio interiore ritorni fermo e sicuro come prima. Quando accadrà, forse non farà più scenate isteriche tutte le volte che vede Frandal pettinarsi vanitosamente.
 
Thor dice che è sempre bellissima, ma lei non ci crede. La guarda in modo diverso, a letto sembra quasi meno appagato, e Sif ha cominciato a riflettere un po’ troppo su come è sempre stata la loro relazione. Il principe non è rimasto a consolare l’amante, quel giorno. Era scappato, pronto a sfogare la sua ira contro colui che aveva osato oltraggiarla in quel modo. Oltraggiare lei e offendere lui, il Possessore di Mjolnir, del quale i giocattoli non devono essere toccati. Perché il principe la rispetta, gli è amico e amante, ma non la ama, non come pensa Sif. E, chissà, magari nemmeno la valchiria ama il Tonante come credeva.
 







O forse Loki è davvero riuscito nel suo intento.
Forse ha davvero rovinato tutto.

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Capitolo 6
*** Va più spesso ai.. ***




Buon salve lettrici e lettori! Oggi ci sarà un'aggiornamento un po' più.. fluff? Sentimentale? Non saprei ;)
Ai posteri l'ardua sentenza!
Spero vi piaccia, in ogni caso. Oh, per chi se lo stesse chiedendo: questi erano capitoli pre-Thor, ma dal prossimo in poi saranno post-Avengers (non considero Thor 2, né le informazioni che ci da' sui mondi dei nostri protagonisti. Quando nella mia testa è nato questo intreccio di storie dovevano ancora scrivere la sua sceneggiatura ù.ù)








 
Va più spesso ai tumuli in cui ci sono i resti dei suoi genitori.
Non ha memorie con cui ricordare la madre e, adesso, nemmeno un aspetto in cui si riconosca pienamente in lei.
Loki è molte cose; stregone, bugiardo, infido. Ma non è stupido.
Ha saputo colpire alla perfezione, prendendo di mira uno dei suoi più profondi punti deboli. Sapeva quanto ci tenesse, ai suoi capelli, e proprio per questo glieli ha tolti.
 
Così, all’improvviso, comincia a riesumare i ricordi di suo padre. Non era mai stato cattivo con lei, piuttosto.. spento. Privato di una gamba dal Demone del Vàn, un lupo noto anche come Fenrir, dopo la guerra non era stato più lo stesso. Non gli bastava essere congedato con onore. Era uno dei guerrieri più valorosi e, per uno come lui, era impossibile vivere il resto della vita senza una spada in mano e l’adrenalina della battaglia che scorre nelle vene. Fenrir aveva agito con lui esattamente come Loki con lei: lo aveva ferito talmente profondamente (e non solo in senso metaforico) da cambiarlo, e sconvolgerlo. Suo padre, dopo quell’episodio, non era riuscito arialzarsi e, complice la depressione, la sua fiamma si era affievolita con il passare degli anni, con rari scatti, come il giorno in cui Sif gli comunicò la sua decisione di intraprendere la carriera militare. Lui gli aveva sorriso, e alla figlia era bastato questo.

Non aveva ancora capito quanto fosse fiero di lei.
Ma, poi, alla fine, suo padre si era spento.
 
Solo riflettendoci in quel momento, la valchiria capì di assomigliargli molto.
Ma lei, però, non si sarebbe lasciata sconfiggere dalle sue stesse ferite. Non avrebbe dato a Loki quella soddisfazione. Si sarebbe rialzata a testa alta, continuando la sua strada, non importava se adesso aveva i capelli corvini e non biondi. Non più.

Avrebbe combattuto ogni sua battaglia con coraggio e ardore, senza fuggire, facendo anche una morte da guerriera, se necessario.
 


Raggiunta quella rivelazione, abbandonò la tomba dei genitori, senza più sentire il bisogno di visitarla ogni tanto. Loro erano già una parte di sé.








 

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Capitolo 7
*** Lei e Loki non.. ***






Eccomi con un nuovo banner! In realtà era destinato a un'altra fanfiction (quando ancora ero indecisa se fare un'intera long sui due soprarappresentati xD), ma a questo punto ho deciso di modificare la scritta e metterlo qui per la seconda parte ;) e a tal proposito: ho deciso di mettere dei 'capitoli bonus', per includere anche il POV occasionale di alcuni personaggi, contente? Spero di sì :D
Ci vediamo nella pagina delle recensioni (perché un commentino lo lascerete, vero? ç__ç)!  xD
Madama Pigna vi augura una buona lettura!
Ah, dimenticavo due cose: prima di tutto ritornano gli argomenti erotici, tanto per avvisare. Poi, cosa a mio avviso più importante, qui partono i Missing Moments di NSSARDS per cui chi non segue la mia fanfic legga consapevole di avere spoiler nel caso la voglia iniziare (a meno che non vada subito a leggere dal capitolo 11 in poi)














 
Lei e Loki non si erano mai riconciliati del tutto, ma si poteva dire che avessero raggiunto una sorta di.. tregua armata, negli ultimi secoli.
Tuttavia, è a lui che pensa quando si ritrova davanti al Demone del Vàn.
 
Helblindi Laufeyson, sotto certi aspetti, somiglia molto al fratello minore, e non solo perché sono entrambi due maghi. Entrambi usano vili trucchetti o parole sfuggenti per cavarsi dagli impicci. Entrambi hanno quell’atteggiamento, tipico dei maghi, di chi guarda qualcuno tutto muscoli e niente cervello. Non sanno che il combattimento è anche una questione di testa.
Sapere di avere davanti chi ha ridotto in quel modo suo padre la manda in bestia, perché lui era un guerriero, e per colpa di quello Jotun ha fatto una morte da debole. Perché non se ne è mai lamentata, ma il suo papà non aveva mai giocato con lei alla lotta. Perché le voleva bene, ma aveva perso la forza di dimostrarlo.
 
E’ una delle ragioni che l’hanno spinta a seguire Thor su Midgard, per incontrare il Mutilatore.
Quel Gigante travestito da umano, però, sembra volere interpretare la parte del principe pacifista. Lei non ci casca. Gli sputa tutto il suo disprezzo senza paura, senza pensare, ignorando deliberatamente il fatto che Helblindi quella reputazione se la era guadagnata da bambino, e che da adulto poteva essere molto peggio.
 
In ogni caso, lo Jotun risponde a ogni provocazione con un sarcasmo sottile, che, se è possibile, le è anche più insopportabile di quello di Loki. Inoltre difende le sue azioni con una razionalità e un’imperscrutabilità che Sif trova irritanti, perché non sa come rispondere e perché, se fosse completamente in sé, gli darebbe anche ragione.
 
Quando l’Amortensia fa effetto, e i due finiscono per giacere insieme, il Gigante la tocca con passione, esperto, passando spesso la mano su quei capelli con cui, ormai, Sif ha un atteggiamento neutrale.


Probabilmente gli piacciono.


In ogni caso, si rende conto che una parte di lei dovrebbe ricredersi. Anche i maghi sanno essere dei guerrieri –nemmeno con Thor lottava in quel modo per il ruolo dell’attivo- e non si stupisce se finiscono per rotolarsi in tutta la stanza, distruggendo tutto quello che incontrano.
 
E’ stato un accoppiamento malato, dettato da una stregoneria, e Sif odia ammettere quanto quegli orgasmi siano stati così intensi.
 
Per questo non si pente dello schiaffo dato al mutaforma, anche se poi finiranno letteralmente agli Inferi per questo.






 

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Capitolo 8
*** Gli occhi di Helblindi sono.. ***





E rieccoci con un nuovo capitolo xD dove ritorniamo negli Inferi a sbirciare nella mente di Sif per vedere cosa ne pensa xD immagino già i vostri commenti, ahimé (probabilmente del tipo ''eeeh Sif! Ammettilo che lui ti piace!''). Va beh, ridete pure con la flash che domani con NSSARDS non ci sarà molto da ridere xP
Piccola nota tecnica per chiarire una cosuccia: nel mio universo narrativo gli Jotun della famiglia reale hanno sempre i capelli neri, nel loro vero aspetto da Grande Puffo, ma questo non significa che non li possano avere più chiari in un'altra forma, come in quella asir o midgardiana. 









 
Gli occhi di Helblindi sono grigio acciaio, estremamente magnetici.
 
Sif non ci aveva fatto caso, prima, e se ne rende conto solo adesso, quando lo Jotun riprende una forma umana. Da lupo, invece, gli occhi sono quelli rossi e terrificanti tipici della sua razza.
La valchiria se lo ripete, cercando di allontanare il ricordo del piacere passato insieme a lui. Così si concentra su altre caratteristiche del suo aspetto.

La mascella è un po’ squadrata, diversa da quella dei due fratelli, i lineamenti leggermente più grezzi.
Non ha un filo di barba, e, sebbene abbia un’aria quasi vissuta, è privo di rughe.
Ha una pelle quasi abbronzata. Quelle di Loki e Byleistr sono molto più pallide, forse perché entrambi sono sempre stati lontani da un sole caldo (persino il Dio degli Inganni a cui, aveva sempre notato Sif, dava fastidio la luce naturale diretta).
Si rende conto che Helblindi ha un’aura di mistero ben più fitta di quella del principe cadetto, o di quella del sovrano dei Giganti. Loki le ispira inganno, tranelli; Byleistr riservatezza e autorità. Ma Helblindi?
Di lui sa solo i suoi precedenti da Mutilatore, e che ha viaggiato molto. Nient’altro. Non può fare a meno di chiedersi cosa abbia fatto in tutti questi anni, ma soprattutto perché se ne è andato dal suo mondo di origine. Cela un segreto oscuro, ma ancora non capisce quale.
 
Quando Modgudr lo rimprovera sottilmente, dandogli del figliol prodigo, e Helblindi passa una mano tra i suoi corti capelli castani, Sif si accorge del loro colore bruno, più chiaro del suo.
Ecco, aveva trovato un altro motivo per detestarlo.
 
Guardandosi intorno, comunque, pensò che sarebbe stata un’avventura interessante. Non tutti percorrevano le strade di Helheim per poi tornare a raccontarlo nel mondo dei vivi.
Dovevano essere i vantaggi di avere per nonna la Regina dei Morti, rifletté Sif, ascoltando la storia di come era nata Hela Angrobadottr.




 

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Capitolo 9
*** Viaggiare in Ginnungagap è.. ***




 
ehm... Allora, chiedo scusa per il ritardo. Potrei inventarmi un sacco di scuse per questo: mi è morto il cane, il nonno è in ospedale, mi mancava l'ispirazione ecc. ecc. ecc.. Ma la verità è che mi sono completamente dimenticata di aggiornare e me ne sono resa conto solo ieri sera quando non lo potevo più fare xD e ho passato tutto il giorno a fare shopping perché mia madre ci teneva che mi sistemassi il guardaroba estivo, ahimé ç_ç con questo caldo atroce, potete immaginare come è stato. Sono esausta. Ci si mette anche l'editor di efp che non collabora =.= Comunque scusate per il ritardo, davvero ^^''







 
Viaggiare in Ginnungagap senza l’uso del Ponte d’Oro è pericoloso. Quasi mortale.
I luoghi che lei vede, il mago le aveva spiegato, erano solo le sue proiezioni mentali, così come gli animali e le piante. Anche il fuoco attorno a cui lei, Thor, Hogun, Frandal,Volstagg e Helblindi si erano riuniti era frutto di pura immaginazione.
I suoi compagni dormono, ma lo Jotun è sveglio, insieme a lei. Le ondate di energia che a volte li investono lo tengono continuamente sugli attenti, perché, come mago, è l’unico che può impedire loro di disintegrarsi, disperdere le proprie menti, teletrasportarsi in luoghi mortali o irraggiungibili.
 
Sta impallidendo. Ne è appena arrivata un’altra, e i suoi capelli sono umidi di sudore, come anche il viso, da cui manca poco che scendano goccioline, e le sopracciglia aggrottate per la concentrazione.
Poche ore fa –almeno secondo la sua percezione-, erano stati colti di sorpresa, e ci era mancato poco che fossero disciolti nella sub materia dell’universo, come zucchero in un bicchiere d’acqua. Le loro menti avevano subìto un brusco incontro. La guerriera aveva toccato la mente di Helblindi, e lui la sua. Un simile contatto era tanto intimo da superare anche quello di tipo più carnale. Per un momento, prima che lo Jotun riprendesse il controllo della situazione, Sif aveva percepito con chiarezza il suo modo di pensare come se fosse suo, aveva visto ricordi che non le appartenevano e provato emozioni non sue.
 
La cosa che più le era rimasta impressa era stata un’alterazione dei sensi, un paesaggio prevalentemente ghiacciato, senza la percezione del freddo ma con quella della paura, del genere che sfocia nel panico quando sei solo un bambino e non sai come affrontare il pericolo. Attorno a lei, un gruppo di guerrieri armati fino ai denti che provavano a finirla.
Tra loro le era sembrato di vedere suo padre, sebbene fosse quello che aveva cercato di persuadere Lord Tyr dal non attaccare un bambino, per quanto egli fosse il primogenito di Laufey.
 
 

In sostanza, il giorno in cui Helblindi divenne noto come Fenrir, il Demone del Vàn.

La prima volta in cui i suoi capelli divennero pelliccia nera come notte e rossa come sangue.





 

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Capitolo 10
*** Dopo quei brevi.. ***





Buon pomeriggio! Eccomi con un nuovo capitolo ^^
Spero vi piaccia e che recensiate in tanti <3
ps: vi informo che forse nelle prossime due settimane potrei avere dei problemi a pubblicare. Parto e ancora non so se avrò una rete wi-fi a disposizione :) 












 
Dopo quei brevi minuti di sonno, Sif crede che il mago sarà più attento a non addormentarsi di nuovo. In fondo ne andava anche della sua stessa sicurezza.
 
Ma lui poi cade in quella specie di trance.
La guerriera non sa cosa stia facendo, e qualcosa le suggerisce di non interromperlo.
Dopotutto ogni essere vivente è provvisto di Seidr. Quando un incantesimo è in corso, pure un’Asir non istruita alla magia come lei può percepirlo, se dispone di una certa propensione.
Anche se lei non lo sa.
 
Poi Helblindi si risveglia in quel modo, come se avesse appena vissuto un incubo.
 
La valchiria non ha più una ragione per odiarlo. Se suo padre è rimasto zoppo, la colpa principale non è stata del Gigante di Ghiaccio. Quindi è impossibile non essere curiosi.




Dopo il terremoto, lo Jotun ritorna.
Gli occhi sono rossi e gonfi, innegabili segni di chi ha pianto di recente.
Non sembra importargli di nasconderli o meno.
 
Anche gli altri si sono svegliati ma, al contrario di lei, loro non riescono a trattenere la curiosità – e la preoccupazione, visto che sono ancora nel Vuoto Pieno. Del resto, Helblindi sembra avere il bisogno di sfogarsi con qualcuno, anche se è difficile, anche se sa che i cinque guerrieri verranno scossi dai suoi ricordi.
 




Comincia a raccontare di come ha concepito il figlio, di come ha passato con entusiasmo e trepidazione la nascita del bimbo durante i primi mesi della gestazione; finché non si era reso conto che il suo ventre aveva smesso di allargarsi pur rimanendo il feto vivo. Finché non aveva dovuto chiedere disperatamente aiuto al fratello per proteggere il figlio da suo padre Laufey, e dal compagno che credeva di conoscere quando non era affatto così.
 

Sembra la trama di una tragedia, e non è nemmeno la parte peggiore.

 
Quando parla di come Byleistr avesse cercato di salvarlo da se stesso – con una soluzione estrema che invece aveva solo distrutto entrambi -, Sif capisce di non conoscere per niente il mago. Ha visto solo pochissime delle sue mille sfaccettature, forse nemmeno le più importanti.
 


E sente angoscia. Pena. Si sente malissimo al solo pensiero di poter vivere un’esperienza come quella di Helblindi. Un’empatia che non riesce a spiegarsi, perché non è madre e non ha mai pensato seriamente di avere una famiglia, desiderio che lo Jotun invece ha sempre avuto.
 


Si attorciglia una ciocca di capelli fra le dita. E’ strano, perché non ha un atteggiamento così nervoso da quando era una ragazzina. Ma dopotutto quella di Helblindi è una storia difficile da digerire. Non dovrebbe essere così sorpresa. Si sente angosciata e infuriata da quello che il mago ha subito –lui e probabilmente molti altri membri del suo popolo fino a quel momento-, e solo ora capisce quanto l’odio del Gigante per suo padre sia così profondo.

 
Solo ora capisce perché Helblindi  è scappato da Jotunheim.





 
Per non uccidere suo fratello, preda della rabbia.

Per non uccidere se stesso, preda del dolore.

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Capitolo 11
*** Da quando.. ***




Ehilà! Eccomi qui ^^
Oggi ho un
avvertimento molto molto importante: se non avete ancora letto l'ultimo aggiornamento di NSSARDS, vi consiglio di non leggere questo capitolo!
Se non vi importa fa nulla, sappiate solo che vi rovinate una sorpresa! Ghgh xD

 










Da quando Sif è incinta, Helblindi le sta con il fiato sul collo come l’ape attratta dal miele.
Non si amano, non ancora, o comunque non se ne rendono conto. La gravidanza è stata un incidente e, dopo la prima scenata, i due hanno raggiunto un compromesso. Helblindi ha sempre voluto un figlio, perciò niente aborti, dovranno stare insieme il tempo che il bimbo nasca, poi la valchiria non dovrà più vedere nessuno dei due, per sempre. Almeno, attualmente è questo il suo desiderio. Quella gravidanza inaspettata era stata un colpo troppo destabilizzante.
 

Ma il principe Jotun la controlla in continuazione. Le impedisce di allenarsi, tutte le volte che allunga una mano verso un calice di vino quello all’improvviso sparisce, deve (o vuole?) farle dei controlli regolari e in generale il Gigante le sta sempre attaccato.

Sono le ragioni di continui battibecchi, che però non trovano pace.

Sif continua a ripetersi che tutte quelle attenzioni –tra cui alcune poco opportune- non sono per lei, ma per il bimbo. Si vede appena, è ancora presto, eppure la sua presenza pesa quasi come un macigno. La valchiria ha sorpreso se stessa, un paio di volte, quando si è accarezzata il ventre e ha mormorato un paio di insulti bonari all’indirizzo del bimbo; così, senza pensarci.


Del genere ‘’Sei proprio un rompiscatole, piccola peste’’.
Scuote i lunghi capelli scuri, che ormai cominciano a piacergli, non sa se per qualche ragione di tipo ormonale o così, giusto perché.. Perché Helblindi le ha detto che le stanno molto bene.
 





 
...
No.
Non può essere quello.
Non può essersi innamorata di un Principe di Jotunheim. Semplicemente non può e non deve.
Passi che adesso avevano un rapporto civile, almeno quando non si urlavano contro per i corridoi; passi che Sif gli ha perdonato quello che ha fatto a suo padre.


Ma questo..
Andiamo, quello Jotun ha odiato gli Asir per secoli, è stato a letto praticamente con tutte le razze dei Nove (che puttana) ma non penserebbe mai a una relazione seria con.. lei.
E’ anche amico di Freya! La bella dea dalle labbra piene e i bellissimi riccioli color rame, belli quasi quanto lo erano i suoi da biondi. Lo ha detto lui stesso di non aver mai conosciuto una donna più attraente!

 
E se anche piacesse a Helblindi.. Facevano parte di due mondi completamente diversi! Impossibili da armonizzare tra loro!
 





E’ così che, in uno dei loro tanti confronti, a un certo punto la bella valchiria diventa furiosa, andandosene e blaterando cose apparentemente senza senso sui capelli e sulle Vanir troppo piacenti.


 
Ed è la prima volta che lo Jotun si ritrova a dire una frase come – Tu sei pazza, donna! -, gettando all’aria il libro di anatomia femminile Asgardiana che stava leggendo in pace fino a poco prima.








 

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Capitolo 12
*** Helblindi è.. ***





Sono ritornata in Italia! Viva la pasta! Yeeeeei xDDD
Tornando a fare le persone serie, ecco a voi il capitolo con il POV di Helblindi, come promesso!
La prossima volta invece vedremo Loki e Thor - E poi Byleistr!
Buona lettura :D ci vediamo all'angolo recensioni!








 




Helblindi è terrorizzato.
 
Skrymìr, Freyr.. Al di là di quello che lascia intendere, lui non è bravo nelle relazioni sentimentali. Perlomeno non in quelle serie, dove ci si promette a vicenda amore non sempre eterno, ma perlomeno profondo, forte, duraturo.
 
Le sue storie d’amore sono state un fiasco pazzesco.
 
Fin quando si parlava di flirt, allora nessun problema, si trattava di una cosa semplice: essere avvenente incontra essere avvenente; uno di loro è più sterile di una terra gremita di sale. I due scopano, si scambiano piacere e fine, la cosa finisce lì.
A mai più rivederci, chi s’è visto s’è visto!
 
Ma quella situazione era completamente, completamente incasinata.
 
Fin da quando era un povero ragazzino ingenuo aveva desiderato prendersi un compagno e mettere su famiglia -senza nemmeno essere in grado di trovarne uno decente, tra l’altro.
Dopo secoli, aveva perso la speranza di avere figli suoi.
 
Poi incontra quella.. quella.. maledetta, caparbia, spavalda e bellissima Asgardiana e puff!
Subito incinta.
Come niente!
 
Non poteva crederci. Come era possibile?! Lui era STERILE, per tutti gli Antenati!
Eppure, più elaborava la notizia, più il suo lato razionale spiegava com’era potuto accadere.
 
In fondo, era sterile quando viveva in un mondo dove le condizioni di vita erano pessime..
In fondo, era sterile quando ancora aveva il corpo di un ragazzino acerbo..
In fondo, lo sperma freddo è più lento (infatti la razza Jotun non è particolarmente fertile, membri della famiglia reale in primis), perciò un organismo caldo come quello Asgardiano poteva aver dato un certo sprint ai suoi spermatozoi.. E magari Sif era già prolifica di suo..
Forse, sviluppando negli anni la sua magia, poteva aver corretto il problema inconsciamente..
Si aggiungevano fortuna e probabilità, e il gioco era fatto.
 
Ma si trattava davvero di fortuna?
 
Una volta Helblindi credeva che il suo corpo fosse a prova d’infarto.
Ora non ne è troppo sicuro.
 
Dopo la morte di suo figlio non si era sentito più in grado di crescere dei bambini. Continuava ad adorarli, naturalmente, però non si sentiva capace di prendersene cura come padre. Era diverso. E poi, per secoli aveva vissuto unicamente per se stesso, senza restare mai in un posto troppo a lungo, senza affezionarsi mai a qualcuno al punto di restare, senza voler correre mai il rischio di soffrire di nuovo offrendo il suo cuore alla persona sbagliata.
 
Perché era questo a fargli più paura, sostanzialmente.
 
Non voleva che suo figlio crescesse con un genitore solo. Non era questo il suo desiderio.
Amava Sif. Anche se gli ci era voluto tempo per capirlo.
Ma andiamo, Sif innamorarsi di lui, con tutti i difetti che si ritrovava..
 
 
 
 



Poi quella matta aizzata dagli ormoni lo aggredisce mettendo in ballo Freya –Freya! Che lui mai aveva considerato per una relazione. Bastava suo fratello Freyr a tormentarlo, e poi quella Vanir era stata una sua allieva, non sarebbe mai riuscito a provare desiderio per lei nemmeno volendo!



 





Ed è lì che la sua pazienza finisce e cominciano a discutere anche troppo.





 

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Capitolo 13
*** Colpi bassi.. ***




Buongiorno lettrici e lettori! :) spero che questo capitolo vi piacerà (ma penso di sì, capirete leggendo ;D). Oggi stranamente non ho molto da dire, se non che in questi giorni sono fuori casa (escluso oggi), per cui non sono sicura di poter rispondere alle recensioni in tempi brevi (qualche giorno, dipende se ci sarà linea dove vado io).
Godetevi la lettura, a questo punto! 
Alla prossima,
Madama Pigna!






 

- Sei solo una stupida testarda brava solo ad agitare una spada ridicola! -.
- Sei solo un pallone gonfiato egocentrico e vanitoso! -.
- Io almeno ho una buona ragione per essere vanitoso, visto che peso la metà di te! -.
 


Colpo basso. Da uno come Helblindi, che considera gravidanze e nascite come qualcosa di sacro, un insulto del genere Loki non se l’aspettava. Dovrebbe sentirsi offeso anche lui, il suo pancione ha due mesi in più di quello di Sif.
Addirittura Thor lo guarda come se fosse pronto a esplodere.

Invece, tutto sommato, il moro trova lo spettacolo divertente.


Quei due sono così arrabbiati l’uno con l’altro da non capire nemmeno quello che stanno dicendo.
Helblindi fa ridere quando cerca di insultare Sif: la fa imbestialire ancora di più.


 
Lei lo guarda furiosa, talmente rossa da sembrare una dragonessa pronta a sputar fiamme.
Il ceffone arriva veloce, sonoro e doloroso.
Mai dare della grassa a una donna. Soprattutto quando la donna in questione è una valchiria gravida.
 
Suo fratello ha ben presto modo di pentirsi di quelle parole dette a sproposito.
Quando vuole è più impulsivo di Thor. E ne paga le conseguenze.

 
Nel frattempo, il suo consorte lo guarda preoccupato.
- Finiranno per ammazzarsi a vicenda, secondo te? -, gli chiede.
Onestamente, il Tonante non è sicuro di volersi mettere fra i due a cercare di riconciliarli.

 
Il Dio degli Inganni, seduto su un’elegante poltroncina di velluto, alza lo sguardo dal libro che ha ripreso a leggere, mentre la coppietta non ufficiale continua a discutere animatamente.
- Secondo me -, risponde lui, enigmatico. – Presto dovrai ricambiare il favore a Sif -.

Il Principe degli Asir lo guarda confuso. - Quale favore? -.
- Quello di farle da testimone, ovvio -.
Il consorte scuote la testona bionda, scettico.
Ma tanto il moro sa di avere ragione.

 
Pensandoci bene, Byleistr era stato testimone del fratello minore, al loro matrimonio.
Chissà se era disposto a farlo di nuovo.





 

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Capitolo 14
*** Byleistr mise le.. ***



Oook, gente. Capitolo, molto aangst, siete avvisati. Del resto con Byleistr c'è da aspettarselo xD spero gradirete comunque! Alla prossima!






 
 
Byleistr mise le mani a coppa, raccogliendo acqua da una catinella di fronte a lui.
Si sciacquò il viso, incurante delle goccioline che gli bagnavano i capelli, scendendo lungo il suo collo e giù, fino al torace.
Le sue dita indugiarono sugli occhi, cercando di cancellare i segni della stanchezza.
 
Era ospite ad Asgard già da qualche giorno.
 
Odino si era premurato di dargli una delle stanze più belle – ma in verità a lui tutto quel lusso non piaceva. Il letto era troppo comodo, le lenzuola di seta troppo morbide, le decorazioni dell’arredamento troppo pompose. Lui aveva sempre dormito facendosi bastare lo stretto necessario, a volte persino molto meno. E anche adesso che era Re non aveva voluto concedersi tante comodità.
 



Pur non essendo quello un viaggio di piacere (c’erano alcune trattative economiche con Asaheim dI cui occuparsi), lo Jotun non aveva potuto fare a meno di guardarsi intorno.



Loki sembrava stare abbastanza bene. Pareva in splendida forma, nonostante Byleistr gli avesse fatto da testimone con ben celato scetticismo. No, Thor Odinson non gli era mai piaciuto molto.

Anche se tra nausee mattutine, improvvisi cambi d’umore e doveri di corte vari Loki era un po’ sotto stress.
 
 
Comunque era abbastanza contento di essersi sbagliato.
 
 
 



Quello che invece lo preoccupava era Helblindi.
 
Byleistr aveva già visto il fratello innamorarsi una volta; con risvolti drammatici.
Non aveva un’idea molto precisa su Lady Sif. Di certo non era stupida e ingenua quanto Thor (sarebbe stato quasi impossibile), e non era folle e sadica come Skrymìr (o l’avrebbe uccisa seduta stante).
Ma persino lui, che di amore ne sa molto poco, persino lui vede che entrambi provano qualcosa l’uno per l’altra. E, sinceramente, non sa se esserne felice o meno.
 
 


Come Sif, anche lui pensa che sia una situazione complicata da sistemare.
Non si è mai fatto illusioni su niente, ed è troppo pessimista per sperare in un lieto fine.
 
 




Però gli piacerebbe.
Byleistr vuole solo il meglio per i suoi fratelli. Vorrebbe che Helblindi fosse.. felice.
E, anche se non lo ammetterebbe mai, una parte di lui si sente sollevata al pensiero che, almeno, da tutta quella storia uscirà comunque un possibile erede al trono di Jotunheim.
 


Ma questo lo fa sentire solo egoista.
 

Perché ogni giorno che passa, ogni mese, ogni anno, sente sempre più intensi gli sguardi dei suoi sudditi e lo sa, lo sa cosa vorrebbero da lui. Vorrebbero la certezza di una continuità di sangue, vorrebbero essere sicuri che, se lui morisse prematuramente, ci sarebbe comunque qualcuno pronto a prendere le redini del Regno. Vorrebbero che lui si scegliesse un compagno. Che avesse un figlio.
 


Ma nessuno sembra capire quanto quella possibilità spaventi Byleistr.
Nessuno sembra capire che, quando lui si guarda allo specchio, non vede un vincente, non vede un Re.


Lui vede l’incapace che per tanti anni non era riuscito a proteggere il suo popolo.
Vede il Laufeyson che ha ucciso il figlio di suo fratello, un neonato. Vede il bambino impotente che ha visto morire Farbauti prima, ed è dovuto sottostare ai supplizi di Laufey poi.
 


E’ questa l’eredità che suo padre gli ha lasciato.
E’ questa l’eredità che non vorrebbe lasciare a nessuno.
 

 
Non ne ha mai parlato con Helblindi, né con Loki. Hanno già abbastanza problemi per conto loro senza dare retta anche a lui. Preferisce soffrire in silenzio, come ha sempre fatto.
 




E poi, come potrebbe dire ai suoi fratelli di essere contento di diventare zio solo perché non ha più l’incombenza di procreare principini? No grazie.
Si sente già abbastanza orribile così.

















 

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Capitolo 15
*** Quando finalmente.. ***



E rieccoci qui :) anche in questo capitolo avremo qualche problemino da risolvere xD non odiatemi, per favore :) non c'è un problema che non abbia soluzione, come direbbe un mio caposcout (e, come dico io: se non ha soluzione non è un problema ma una tragedia xD).









 
Quando finalmente capiscono di amarsi a vicenda, per la valchiria e il mago i problemi non sono ancora finiti.
Come aveva già immaginato Sif, ci sono un bel po’ di questioni spinose che sembrano senza soluzione.
 


Prima fra tutte: se si mettessero assieme, dove crescerebbero il loro bambino?
Nuova Utgarda?
Asgard?
Entrambe, a periodi alternati?

Helblindi non vuole passare le estati ad Asaheim. Dice che i cieli di Jotunheim sono più belli quando c’è più calore, cosa che da questo punto di vista converrebbe anche a lei.
Ma che senso avrebbe, per Sif, andare ad Asgard solo per vedere una volta grigia di nuvole?
 



Quale patronimico avrebbe il cucciolo?
Helblindison?
Sifson?
Per gli Asgardiani, il nome lo da’ il padre. Per gli Jotun i figli appartengono a chi li partorisce (ma il Gigante non ci tiene a spiegarglielo in quel modo).
Potrebbe dipendere dal sesso.. Ma se fosse maschio, o ermafrodita come il padre, le probabilità di ottenere il nome di Helblindi sarebbero due su tre. Una disparità che Sif non intende concedere.
 



Che valori dargli? Quali metodi educativi?
Coraggio, virtù e disciplina.
No; impegno, intelligenza ed equilibrio mentale.
 



Sarebbe stato un mago o un guerriero?
Beh, almeno quella era una risposta che potevano rimandare.



 
Non hanno parlato di matrimonio. Per gli Jotun un simile rito è qualcosa di superfluo e inutile, specie se la passione si spegne. Sif non sa nemmeno se chiederglielo o meno, anche perché non sa quale risposta vorrebbe. Entrambi hanno secoli e secoli sulle spalle, e si amano solo da qualche mese: poteva funzionare?
 
La guerriera sa solo che ama suo figlio tanto quanto il padre.
E che non ha comunque intenzione di farsi sfuggire le cose di mano.
 





Ma intanto continuano a discutere. Sif non sa più come fare per mettere fine a quelle liti, perché sono ambedue incredibilmente testardi, se vogliono, e ci sono momenti in cui, lo pensano entrambi, vorrebbero strapparsi i capelli a vicenda fino a restare calvi.





 

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Capitolo 16
*** Poi, una sera.. ***











 
Poi, una sera, durante una festa da ballo ad Asgard, Helblindi la prende in disparte, desideroso di parlare con lei in privato, in uno di quegli immensi balconi che caratterizzano il palazzo reale. Il giorno prima avevano avuto la loro discussione più pesante, dove erano volati insulti terribili, e dolorosi come le punture di uno sciame d’api.
 

Sei solo un’egoista pronta a rinunciare al proprio figlio solo per poter avere la propria indipendenza.
Sei solo un vigliacco che non ha avuto nemmeno la capacità di proteggere il proprio figlio da se stesso.
 
 

Entrambi, quella notte, avevano pianto in silenzio nelle proprie stanze.
Per quello che avevano dato e per quello che avevano ricevuto.
 
 
 


Lo Jotun sembra nervoso. Sta cercando di cominciare un discorso che, non lo capisce fin da subito, si era preparato in precedenza, e comunque inutilmente.

Doveva avere riflettuto molto, nelle ultime ore, perché non lo aveva visto in giro. Cerca di interromperlo, lo vede tremendamente in difficoltà, e lui la zittisce per poi sputare fuori un fiume di parole che la sconvolge sillaba dopo sillaba.

Da quando lo aveva conosciuto, Helblindi aveva sempre un po' avuto l’aria da conquistatore misterioso, con lo sguardo seducente e tutto il resto (non come quello da perfetto imbecille di Frandal, mooolto meglio).
Adesso invece è diverso. E’..impacciato. Tenero, in un certo senso. Un lato di sé che preferisce non mostrare per autoconservazione, ma che le ha appena svelato. Ammette gli errori che ha commesso in passato, giura di non ripeterli più. E, dopo tutto un discorso e degli incespicanti giri di parole che farebbero inorridire suo fratello Loki, arriva quella che i mortali definirebbero la bomba.
E per tutti gli dei, ora capisce perché tra gli Jotun sono dominanti quelli che partoriscono.
Helblindi la ama così tanto che..
 

Che le ha appena chiesto di sposarlo.
Si è persino inginocchiato.

 
Non riesce a rispondere subito. Lui la fissa con uno sguardo che è a metà tra l’adorante e l’ansioso, in attesa di una risposta. E’ disposto a lasciare tutto, a fare come vuole lei, purché non la lasci.


 
E come può Sif rispondere di no?
E come può, tutto ciò, non finire in un bacio?
Certo, il pancione è un po’ d’intralcio, ma non impedisce a Helblindi di metterla a sedere sul parapetto di marmo. Sif ha riscoperto il piacere delle dita che passano lungo il suo collo e la sua nuca, accarezzando quella chioma scura che un tempo odiava.




E non vuole assolutamente perderselo.






 

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Capitolo 17
*** La mattina dopo.. ***






E rieccoci qui ^^ con tanto fluff (e anche un pizzico di comicità)! Spero gradirete ;D
Ci vediamo all'angolo delle recensioni!
Madama Pigna








 



 
La mattina dopo, i due si risvegliano nel letto di lui, abbracciati. Non hanno fatto l’amore –pur essendo Helblindi di liberi costumi, non ha voluto fare quel genere di cose con il bambino presente-, ma è stata comunque una bellissima notte. Hanno parlato di molte cose, fino a sera tardi. Si sono chiariti, si sono baciati, e adesso capiscono meglio l’una i comportamenti dell’altro.
 
 
Ora il loro unico problema sono i Tre Guerrieri. Anzi, i Due guerrieri.
Letteralmente spinto dalla curiosità fuori luogo di Frandal, Volstagg ha aperto la porta della camera cadendo a terra e trascinandosi dietro il ficcanaso compagno d’armi.
Il maestro di spada fa una smorfia disgustata. I capelli del Voluminoso gli sono finiti in bocca.
 
 
 



 
Hogun non c’è: ha avuto la decenza di non unirsi a loro, per una volta.
Una saggia decisione.

 


- FUORI DI QUI! -, urlano i due fidanzati dopo un primo momento di stupore.

L’intimità: un diritto sacrosanto che gli altri pensano di poter violare.
E’ proprio vero che uno è felice e contento finché non lo vogliono gli altri.
 
Uno stormo di oggetti si alza in aria, e, con una forza non indifferente, si accanisce contro il rosso e il biondo, cacciandoli con malagrazia. Forse i due avranno qualche grosso livido, più tardi.



La porta viene chiusa con violenza.
Dopo alcuni secondi, Sif si volta verso il mago, perplessa.
- Pensi fosse davvero necessario? -.
 
Ma Helblindi ha dipinta sul viso la sua stessa espressione spaesata.
- Non sono stato io! -, risponde, sgomento.
 

Poi capiscono.
L’Asir e lo Jotun guardano il ventre di lei. Il bambino scalcia soddisfatto.
Ma è ovvio. E’ stato lui.
 


Presto dimenticano i guerrieri impiccioni, e Helblindi, sovraeccitato, comincia a blaterare cose sdolcinate all’indirizzo del pancione, mentre Sif si sforza di non ridergli in faccia.
Il Principe ha proprio l’aria di essere orgoglioso del talento magico di suo figlio.
E’ una scena troppo tenera per prenderlo in giro.
 


 
Anzi: non ne ha nemmeno voglia.






 

 

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Capitolo 18
*** Alla fine.. ***





Ed eccoci qui ^^' temo che questo sia il penultimo capitolo di questa raccolta.. un po' mi dispiace, ma sono contenta di avere avuto un pubblico piccolo ma interessato ed entusiasta :) non so ancora che con il prossimo aggiornamento posterò anche i ringraziamenti o al prossimo ancora, trovo deformino un po' la pagina esteticamente parlando. Ma bando alle ciance, spero vi divertirete molto leggendo ^^ alla prossima!
Madama Pigna

 








 


Alla fine sono arrivati a diversi compromessi. Quando non litigano, hanno scoperto, sono una coppia molto armoniosa, e da quando hanno fatto pace glielo fanno notare tutti.

Il matrimonio non si farà né a Jotunheim, né ad Asaheim, ma a Midgard, nello stesso luogo dove si sono conosciuti.

Inizialmente è stato un po’ complicato, per lo Jotun, farsi strada tra tutti quei preparativi in cui, inevitabilmente, lui e Sif sono sempre al centro dell’attenzione. Non che per la valchiria fosse stato più semplice, ma almeno lei era già psicologicamente preparata.


Quello che invece non è stato facile per la guerriera, non subito, almeno, è stato conoscere alcune amicizie dello sposo,
una persona in particolare, soprattutto, che tra l’altro è anche uno dei testimoni ed è una ragione in più per cui non può essere ignorato.
 
Il suo nome è Drax*, anche noto come il Distruttore. E’ un elfo nero, e già questo mette in allerta buona parte degli invitati Asir. Helblindi lo ha conosciuto appena andatosene dal suo mondo, e insieme hanno imparato quasi tutto quello che sapevano sul Seidr, poiché avevano competenze quasi speculari.
E’ un telepate potentissimo, al punto che non può fare a meno di avere contatti con le menti altrui, perché il Seidr non è un’energia che si possa tenere dentro a lungo. Questo fin da quando era piccolo, e, le ha spiegato il Gigante, la sua parziale mancanza di controllo non lo ha reso propriamente sano di testa, anzi, ormai è completamente ammattito.
E’ esibizionista, dispettoso, esageratamente confidenziale, con la bruttissima abitudine di apparire e scomparire da un posto all’altro durante una conversazione e di non fare mai la persona seria. Sif non riesce a capire come faccia a essere il migliore amico di una persona come Helblindi. Almeno, non finché non vede lo Jotun ridere come un matto mentre parlottano tra di loro. Drax è una delle poche persone capaci di togliergli quell’espressione seria/sarcastica dalla faccia, vai a capire perché.
 
Durante la festa post-matrimonio, a volte è inevitabile il discorso di testimoni, amici o genitori.
E l’elfo in questione non fa eccezione.



 
Una cosa che lo rende ancora più strano sono i capelli: i membri della sua specie, di solito, hanno una pelle color melanzana coronata da ciocche bianche. Le sue invece sono di un verde acquamarina con sfumature più chiare, sempre in disordine, anche quel giorno.
 
In ogni caso, prima di dare gli auguri alla coppia, Drax comincia a parlare di certe avventure (di cui alcune parecchio imbarazzanti) passate con lo sposo, e la valchiria nota con la coda dell’occhio Helblindi coprirsi il viso con una mano.

Bastardo.. -, mormora, anche se quasi sicuramente se lo aspettava.

Sif però non può negare che alcuni di questi episodi siano particolarmente divertenti, e gli ospiti non sono gli unici a ridere, in quel momento.
 



Alla fine consola il marito con un bacio, e allora a Helblindi scappa un sorriso.








*Drax il Distruttore è ispirato solo in piccolissima parte da un suo ononimo, che esiste nell'Universo Marvel.



 

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Capitolo 19
*** il Grande Giorno ***



E siamo all'ultimo capitolo.. Alla fine penso che posterò i ringraziamenti dopo, come in NSSARDS... Spero che quest'ultimo capitolo vi piaccia :) dei, non riesco a credere di essere arrivata alla fine di questa storia...

 



Poi arriva il grande giorno. Guardandosi allo specchio, il ventre è più grande che mai. Manca un nulla alla nascita di suo figlio, e circolano voci di scommesse circa il suo aspetto.
Secondo alcuni sarà Jotun da un lato e Asir dall’altro, per altri tutto blu con gli occhi azzurri, oppure roseo con gli occhi di brace, e tante altre ipotesi una più strana dell’altra.
 

A Sif non interessano queste idiozie. Come sarà, sarà. Anche se, non l’ha detto a Helblindi, vorrebbe tanto che avesse i capelli biondi, come quelli che aveva lei da piccola. Ma insomma, lei e lo Jotun non hanno i capelli così chiari. Nella famiglia del Principe tutti hanno i capelli neri, e deve ringraziare Loki per l’oscurità della sua chioma. Quindi è praticamente impossibile..


 
Quando cominciano le doglie, è eccitata, non impaurita; ma forse perché è suo marito a prendersi tutta l’ansia e (diciamocelo) il terrore. Proprio lui che afferma di avere assistito a numerosissimi parti, non riesce a reggere l’emozione, e se non fosse per i suoi tragici precedenti Sif penserebbe di aver sposato una donnetta.

Non sente nemmeno troppo dolore, non quanto si aspettava, almeno. E la presenza di Helblindi aiuta molto.
 

Non sa descrivere come si sente, quando le mette suo figlio in braccio. Ha gli occhi grigio chiaro come le nuvole, un colore intermedio tra l’acciaio di suo padre e il cielo di sua madre.
E’ ancora troppo piccolo per capire a chi somiglia di più, ma c’è qualcosa, un particolare del suo aspetto, che colpisce Sif al punto da farla piangere di commozione, sorprendendo lo Jotun che le è accanto al punto da farlo preoccupare.
 


Quando lui le chiede cosa non va, la valchiria scuote la testa, accarezzando la chioma color del sole sulla testolina del figlio, ermafrodita come il padre.
 
Un caso? O un segno del destino?

 
- Prudr -, mormora.
Helblindi alza un sopracciglio. – Come? -.
- Voglio che si chiami Prudr. Come mia madre -, spiega, asciugandosi frettolosamente le lacrime con una mano, perché, anche adesso che è una Principessa di Jotunheim, dentro si sentirà sempre una valchiria.
 
 
 

Ci sarà tempo per spiegare a suo marito le sue ragioni.
 
Ma adesso vuole solo godersi quel momento perfetto.

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Capitolo 20
*** Ringraziamenti ***


Ehilà! Ed eccoci giunti ai ringraziamenti. Devo ammetterlo, non pensavo che questa fanfiction sarebbe potuta piacere a molte persone, considerato il fatto che Sif non è esattamente il personaggio più amato dei film/fumetti di Thor. Eppure al momento ho 51 recensioni, e la raccolta è stata messa da 5 utenti nelle preferite,  da 3 come fic ricordata e da 27 tra le seguite :D quindi sono molto contenta del risultato :)


Tra chi ha recensito, ringrazio molto:
roby_lia
bea13_1991
IronandSalt
frostsliver
frostgiant

Ice_shadow
Se ho saltato qualcuno avvisatemi xD

Ringrazio chi ha messo questa storia tra le preferite, ovvero:
bea13_1991
dany_smile
Ghiddighiddi
GretaJackson16
ice_shadow
Ingyenes
Lauren33bs
LokiLove
ThisDick_
yumiko06


Tra le ricordate:
Fandom_Fan
Frostsliver
roby_lia


Le seguite:
Alexandra_27
AlexisSlyterin
amayafox91
Anastasia_Snape
AoiBara
Arwen Woodbane
blackwhiteeli
Carpe_Diem
chiara336
darknesraven
Destiel_Doped
Edimburgh_
ero io
fluffychan
Ghia9614
GjXD
GretaJackson16
IsyMiscy
LadySky
Lauren333bs
Leliwen
Lori Liesmith
miley2805
NCSP 
obiwankenobi
onemorething 
_Lenalee_





Che dire, questa raccolta è nata praticamente per caso, in un momento di ispirazione in cui ho scritto di una Sif bambina che già sognava di seguire le orme del papà. Non pensavo che si sarebbe sviluppata al punto di arrivare al matrimonio con Helblindi, tant'è vero che inizialmente pensavo che i due sarebbero rimasti solo amici. Buoni amici, ma nient'altro XD però le cose non sono andate esattamente così :P anzi! In ogni caso sono molto contenta di quello che è uscito fuori. Forse avrei potuto fare di meglio, ma visto che queste sono state le mie prime flash/oneshot ne sono abbastanza soddisfatta. Ringrazio tanto chi ha letto le mie storie e soprattutto chi mi  ha sostenuto fin qui <3 

Alla prossima storia, quindi!
Madama Pigna


 

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