Un Nuovo Inizio

di live or die
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Missione compiuta ***
Capitolo 2: *** L'ultima occasione ***
Capitolo 3: *** Un colpo al cuore ***
Capitolo 4: *** Un risveglio improvviso ***
Capitolo 5: *** Questa nostra consapevolezza ***
Capitolo 6: *** L'inizio di una nuova vita ***



Capitolo 1
*** Missione compiuta ***


Tobias:

Siamo nel furgone per tornare alla residenza, a noi si sono aggiunte le famiglie di Cristina e Uriah.
Non sono sicuro che Tris stia bene perché nonostante non abbia ancora perdonato del tutto il fratello gli vuole bene, molto bene, quasi da non permettere che lui si sacrifichi. So che gli mancherà.
Siamo riusciti a salvare "l'esperimento" dalla minaccia di Evelyn e dagli esclusi grazie all'accordo tra lei e Marcus e penso che anche al dipartimento abbiano portato a termine la loro missione perché se non fosse così il siero della memoria avrebbe colpito tutta la città.
Sono seduto accanto alla famiglia di Uriah, Hana mi guarda con l'affetto di una madre ma mi sento in colpa perché so di non meritarlo. Ho infranto una promessa, promisi a Zeke che avrei protetto suo fratello , che l'avrei tenuto d'occhio, ma non l'ho fatto e ora è inerte, in coma, e non si sveglierà, ed è solo colpa mia.
L'unica cosa che mi fa sentire meglio è il pensiero che la rivedrò presto e potrò metterle di nuovo le dita tra i suoi capelli biondi mentre la bacio come non ha mai fatto prima. Tris.
Siamo quasi arrivati e per la prima volto mi sento libero, prima pensavo di esserlo solo perché mi ero lasciato alle spalle Marcus e la mia vecchia fazione scegliendo gli Intrepidi ma solo ora capisco che non mi è servito perchè solo con Tris mi sento me stesso, con lei il macigno che ho sul cuore scompare, con lei sento di poter affrontare tutte le mie paure, con lei mi sento libero.
Ormai siamo fuori dalla città e vedo le macerie e in lontananza vedo anche la Periferia, è finita, è veramente finita.


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Capitolo 2
*** L'ultima occasione ***


Non posso sopportare che anche mio fratello muoia e sono sempre più convinta di poter sopravvivere al siero della morte, e anche se non fosse così sono pronta, finalmente ho capito il vero significato del sacrificio, fatto per una giusta causa o per una persona amata.
Adesso capisco i miei genitori e ripensandoci mi rendo conto che essermi presentata al quartier generale degli Eruditi perché pensavo fosse la cosa giusta da fare non è stato un sacrificio ma un suicidio, è stato l'atto di una ragazzina incosciente.
Non voglio che anche Caleb mi lasci, so che avrò sempre Tobias ma lui rimane pur sempre mio fratello.
Siamo vicino al Laboratorio Armamenti, l'esplosivo di Reggie è stato posizionato e mio fratello sembra pieno di paura, ma pronto a sacrificarsi.
Vedo le guardie in avvicinamento così esclamo: << Dobbiamo muoverci, stanno arrivando! >> poi mi volto e vedo David che punta una pistola contro Caleb. Prendo la mia arma, al tocco sento i brividi che invadono il mio corpo ma non mi prendo il tempo per pensare a Will. La punto verso David dicendo a mio fratello di scappare, lui non si muove.
<< Cosa aspetti, SCAPPA!!! >> lui rimane lì perché sa che voglio salvarlo ma non me lo permette così cerco di tenere entrambi sotto tiro e lo costringo ad andarsene poi faccio scattare la bomba, è abbastanza potente per fare saltare in aria le spesse porte che proteggono il laboratorio ma non così tanto da uccidere me o David che siamo riparati dietro l'angolo.
Mi sento stordita per un momento e non sono l'unica.. Ne approfitto.
Corro, mi dirigo verso il laboratorio, cercando di ricordare il codice che Mattew ha detto a Caleb, arrivata lo inserisco per portar a termine la missione intanto sento il siero della morte entrare nella pelle e le forze abbandonare il mio corpo.
Non ha funzionato, penso, ma deve funzionare.
David arriva puntandomi la pistola, spara, mi colpisce al petto poi sento un altro sparo, è stato Caleb, è tornato, sapeva che avrebbe rischiato la vita, ma è tornato.
Adesso posso dire di averlo completamente perdonato.
Prima di svenire vedo David a terra, ancora vivo ma immobile. Sento qualcuno che mi prende tra le braccia, perdo i sensi, mi sembra di morire ma sono contenta perché mio fratello sta bene e sono riuscita a salvare la mia città dal dipartimento.

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Capitolo 3
*** Un colpo al cuore ***


Tobias:

Arrivati c'è Cara che ci attende, mi guarda come se non ci fosse notizia più brutta da dare.
<< Mi dispiace, mi dispiece tanto ma... >> dice lei e prima che potesse continuare la interrompo << Dov'è Tris?!!! >>.
Capisco che c'è qualcosa che non va e mi trattengo dal non piangere.
<< Si è sacrificata, Caleb non è riuscito a evitarlo e lei è entrata nel laboratorio.. Sembrava stesse reagendo, sembrava che il siero non le facesse effetto ma... >>
<< Ma cosa!!!!!? >> esclamo.
<< David le ha sparato, non si sveglia, la ferita per fortuna non ha colpito organi vitali ma ha perso molto sangue, si è stabilizzata ma non sappiamo ancora se si sveglierà. Oltretutto ammesso che il siero abbia fatto effetto su di lei, e non sono sicura che sia così, non saprei come fermarlo, neanche Mattew lo sa >>
Corro verso l'infermeria, intravedo la stanza di Uriah, continuo verso il corridoio e la vedo, immobile, attaccata alle macchine. Entro nella stanza prendo una sedia e mi avvicino al letto, poi mi chino per sussurrarle alcune cose all'orecchio come se potesse sentire.
<< Ti amo >> le dico appoggiando le mie labbra alle sue.
<< Non lasciarmi, ho bisogno di te, ti prego. Scusami se a volte ti ho mentito, perdonami, ma resta con me >>.
Le mie lacrime le bagnano il viso, scivolano sulle sue guance come se fossero le sue.
Intanto Cara entra nella stanza e mi dice che è quasi un giorno che è in questo stato e che se non si sveglierà entro 24 ore non lo farà più. Le stringo la mano più forte che posso per trasmetterle la mia forza, come lei ha sempre fatto con me nei momenti più difficili. Da dietro la vetrata percepisco altre lacrime, altra disperazione, è Cristina.

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Capitolo 4
*** Un risveglio improvviso ***


Tris:

Mi sveglio. Non riesco a credere di essere ancora viva, ringrazio quel Dio che quand'ero abnegante mi hanno insegnato a pregare, ma non so se è esiste davvero visto che eravamo solo un esperimento ben riuscito agli occhi del dipartimento.
Mi sento la mano addormentata, Tobias me la stringe ma dorme e non voglio svegliarlo anche perché non sono sicura di riuscire a parlare.
Poco dopo si sveglia e solleva la testa dal letto, sono ancora visibili i suoi occhi lucidi e il suo viso arrossato, ma sorride come non ha mai fatto prima e io sono felice perché lo amo e non riesco a pensare a una vita senza di lui, perché è ciò che mi tiene in vita, è l'aria che respiro, è tutto per me, è la mia famiglia.
Mi giro e vedo fuori dalla stanza Cristina e Caleb insieme a Cara e Mattew. Tobias mi guarda e poi mi bacia lentamente, cerco di sollevarmi per mettermi in una posizione più comoda ma ho ancora la ferita che fa male e non ho forza, così ci rinuncio.
Cristina sembra molto stanca e stremata e non solo per me ma anche per Uriah perché anche se sostiene che non c'è niente tra di loro, io so che non è vero.
Caleb bussa piano piano non avendo alcuna intenzione di disturbare. Guarda Tobias in un particolar modo.
Lui sembra capire e se ne va. << Mi dispiace, sono stato un codardo non dovevo permetterti di farlo >> dice.
Lo interrompo << Ti voglio bene, ti perdono, e non voglio che ti senta in colpa, sei l'unica persona che mi è rimasta oltre Tobias è ho bisogno di entrambi per vivere, perciò niente rimorsi, sto bene >>
Lui mi abbraccia mi fa male alla ferita ma non gli dico niente, lascio che le sue braccia mi stringano, mi mancava mio fratello, io e Caleb non eravemo più cosi vicini  da non so quanto tempo.


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Capitolo 5
*** Questa nostra consapevolezza ***


Tobias:

Ora che so che starà bene, mi sento tranquillo.
Decido di andarla a trovare ma appena esco dal dormitorio sento la voce di Evelyn.
 << Tobias >> dice dolcemente, si avvicina e mi accarezza la guancia con un gesto delicato, al tocco mi sento bene, ho ritrovato la speranza di riavere una madre.
<< Ti voglio bene e sono contenta per tris e per te, Mi manchi tanto e spero che mi perdonerai un giorno per quello che ti ho fatto, mi dispiace così tanto >>
Fa per andarsene ma la fermo prendendola dal polso e l'abbraccio, lo so che non è una persona molto altruista e che farebbe di tutto per realizzare i suoi scopi ma è pur sempre mia madre e le voglio bene.
Sento le sue braccia che lasciano la presa, forse ha capito che avevo fretta di andare da Tris, così mi bacia sulla guancia e se ne va.
Percorro il corridoio cercando di non farmi scoprire dai medici, essendo finito l'orario delle visite, ma non mi importa più di tanto. Arrivato la guardo per un secondo e poi l'abbraccio, lei sembra più serena, sembra essersi ripresa, ma non del tutto.
Si avvicina e mi sussurra << Non vedo l'ora di scendere da questo letto >> mi fa un sorriso quasi malizioso e io contraccambio.
Poi dopo una piccola pausa di silenzio, come se uno sguardo potesse valere più di mille parole, mi sussurra:
 << Adesso potremmo finalmente essere felici >>
<< Si e non c'è niente e nessuno che ce lo impedirà >> rispondo.
È l'inizio di una nuova vita che non voglio perdermi e sono sicuro che starò bene, che vivrò felicemente anche senza le fazioni perché l'unica cosa che mi rende felice è lei.
L'unica cosa di cui ho bisogno è lei. È il mio sole, senza sono perso, niente ha più senso , lei è la mia guida e adesso so che lo sarà per sempre.

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Capitolo 6
*** L'inizio di una nuova vita ***


2 anni e mezzo dopo

Tobias:

Ormai non viviamo più a Chicago, con le fazioni, ne io ne Tris ne sentiamo la mancanza.
Ora lavoriamo al Dipartimento e lei sta ancora cercando di convincermi a salire su un aeroplano ma non ci penso nemmeno. Ho paura di perderla, ha già rischiato la vita più di una volta e non riesco a smettere di pensare che prima o poi mi lascerà...
Sono nel corridoio che porta a quello che una volta era il Laboratorio Armamenti che adesso è solo una semplice sala riunioni, mi ritorna tutto in mente, l'arrivo di Tris tra gli intrepidi, il tempo trascorso nel quartier generale degli Eruditi, la minaccia degli esclusi, il Dipartimento.
<< Ho una sorpresa per te >> sento la sua voce e mi volto di scatto perché ancora non posso credere che sia viva, nonostante siano passati più di due anni.
<< Andiamo allora >> le rispondo io.
Mi sta portando nel luogo dove tutto è iniziato, stiamo prendendo il treno e scendiamo proprio di fronte all'Hancock.
Entrati, ci avviamo verso l'ascensore, lei preme il piano 99.
Ora ho capito, la zip-line... Mi sale una paura che attraversa tutto il corpo, non salivo lì da un bel pó, mi affaccio dalla terrazza, non riesco a muovermi.
<< è arrivato il momento >> esclama con un gran sorriso.
<< Ti prego no! >> con un tono quasi disperato ma anche ironico.
<< Lo faremo insieme così non avrai paura...dai ce la puoi fare, tu sei Quattro, non c'è bisogno che io ti ricordi perché questo era il tuo soprannome.. >>
<< ok... >>
Ci posizioniamo esattamente come aveva fatto lei due anni prima, a pancia in giù, ma questa volta insieme.
Ci lanciamo nel vuoto, mi sento male, sento che potrei morire. Ora capisco perché aveva scelto questa posizione, perchè così sembra di volare.
<< Come va? >> mi domanda. Non rispondo subito perché sono nel panico più totale, poi però esclamo
<< è incredibile >> le stringo la mano, perché ho paura e lei lo sa.
Siamo quasi alla fine, mi sento sollevato, ci fermiamo. Lei scende per prima e poi la seguo.
<< Allora, niente da dire!? >> dice, guardandomi fissa negli occhi con un sorriso che solo lei sa fare.
<< Sono senza parole, è stato pazzesco >>
<< Direi che adesso potremmo cominciare a chiamarti Tre >> esclama lei, ancora sorridente ed entusiasta.
<< Forse... >>

***

Tris:

Nella strada del ritorno mi tengo stretta lui, mi sento invincibile.
Finalmente so che potrò vivere felice, ormai non c'è più niente di cui preoccuparsi e adesso al pensiero che si possa ripresentare qualche altra difficoltà, qualche altro ostacolo, non ho paura perché so che ho Tobias sarà sempre pronto ad appoggiarmi e a proteggermi.
Sono pronta ad iniziare una nuova vita,  un nuovo inizio,  e ,sinceramente, non vedo l'ora.

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