Un Nuovo Inizio di live or die (/viewuser.php?uid=674931)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Missione compiuta ***
Capitolo 2: *** L'ultima occasione ***
Capitolo 3: *** Un colpo al cuore ***
Capitolo 4: *** Un risveglio improvviso ***
Capitolo 5: *** Questa nostra consapevolezza ***
Capitolo 6: *** L'inizio di una nuova vita ***
Capitolo 1 *** Missione compiuta ***
Tobias:
Siamo nel furgone per tornare alla residenza, a noi si sono aggiunte le
famiglie di Cristina e Uriah.
Non sono sicuro che Tris stia bene perché nonostante non abbia ancora
perdonato del tutto il fratello gli vuole bene, molto bene, quasi da
non permettere che lui si sacrifichi. So che gli mancherà.
Siamo riusciti a salvare "l'esperimento" dalla minaccia di Evelyn e
dagli esclusi grazie all'accordo tra lei e Marcus e penso che anche al
dipartimento abbiano portato a termine la loro missione perché se non
fosse così il siero della memoria avrebbe colpito tutta la città.
Sono seduto accanto alla famiglia di Uriah, Hana mi guarda con
l'affetto di una madre ma mi sento in colpa perché so di non meritarlo.
Ho infranto una promessa, promisi a Zeke che avrei protetto suo
fratello , che l'avrei tenuto d'occhio, ma non l'ho fatto e ora è
inerte, in coma, e non si sveglierà, ed è solo colpa mia.
L'unica cosa che mi fa sentire meglio è il pensiero che la rivedrò
presto e potrò metterle di nuovo le dita tra i suoi capelli biondi
mentre la bacio come non ha mai fatto prima. Tris.
Siamo quasi arrivati e per la prima volto mi sento libero, prima
pensavo di esserlo solo perché mi ero lasciato alle spalle Marcus e la
mia vecchia fazione scegliendo gli Intrepidi ma solo ora capisco che
non mi è servito perchè solo con Tris mi sento me stesso, con lei il
macigno che ho sul cuore scompare, con lei sento di poter affrontare
tutte le mie paure, con lei mi sento libero.
Ormai siamo fuori dalla città e vedo le macerie e in lontananza vedo
anche la Periferia, è finita, è veramente finita.
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Capitolo 2 *** L'ultima occasione ***
Non posso sopportare che anche mio fratello muoia e sono sempre più
convinta di poter sopravvivere al siero della morte, e anche se non
fosse così sono pronta, finalmente ho capito il vero significato
del sacrificio, fatto per una giusta causa o per una persona amata.
Adesso capisco i miei genitori e ripensandoci mi rendo conto che
essermi presentata al quartier generale degli Eruditi perché pensavo
fosse la cosa giusta da fare non è stato un sacrificio ma un suicidio,
è stato l'atto di una ragazzina incosciente.
Non voglio che anche Caleb mi lasci, so che avrò sempre Tobias ma lui
rimane pur sempre mio fratello.
Siamo vicino al Laboratorio Armamenti, l'esplosivo di Reggie è stato
posizionato e mio fratello sembra pieno di paura, ma pronto a
sacrificarsi.
Vedo le guardie in avvicinamento così esclamo: << Dobbiamo
muoverci, stanno arrivando! >> poi mi volto e vedo David che
punta una pistola contro Caleb. Prendo la mia arma, al tocco sento i
brividi che invadono il mio corpo ma non mi prendo il tempo per pensare
a Will. La punto verso David dicendo a mio fratello di scappare, lui
non si muove.
<< Cosa aspetti, SCAPPA!!! >> lui rimane lì perché sa che
voglio salvarlo ma non me lo permette così cerco di tenere entrambi
sotto tiro e lo costringo ad andarsene poi faccio scattare la bomba, è
abbastanza potente per fare saltare in aria le spesse porte che
proteggono il laboratorio ma non così tanto da uccidere me o David che
siamo riparati dietro l'angolo.
Mi sento stordita per un momento e non sono l'unica.. Ne approfitto.
Corro, mi dirigo verso il laboratorio, cercando di ricordare il codice
che Mattew ha detto a Caleb, arrivata lo inserisco per portar a termine
la missione intanto sento il siero della morte entrare nella pelle e le
forze abbandonare il mio corpo.
Non ha funzionato, penso, ma deve funzionare.
David arriva puntandomi la pistola, spara, mi colpisce al petto poi
sento un altro sparo, è stato Caleb, è tornato, sapeva che avrebbe
rischiato la vita, ma è tornato.
Adesso posso dire di averlo completamente perdonato.
Prima di svenire vedo David a terra, ancora vivo ma immobile. Sento
qualcuno che mi prende tra le braccia, perdo i sensi, mi sembra di
morire ma sono contenta perché mio fratello sta bene e sono riuscita a
salvare la mia città dal dipartimento.
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Capitolo 3 *** Un colpo al cuore ***
Tobias:
Arrivati c'è Cara che ci attende, mi guarda come se non ci fosse
notizia più brutta da dare.
<< Mi dispiace, mi dispiece tanto ma... >> dice lei e prima
che potesse continuare la interrompo << Dov'è Tris?!!! >>.
Capisco che c'è qualcosa che non va e mi trattengo dal non piangere.
<< Si è sacrificata, Caleb non è riuscito a evitarlo e lei è
entrata nel laboratorio.. Sembrava stesse reagendo, sembrava che il
siero non le facesse effetto ma... >>
<< Ma cosa!!!!!? >> esclamo.
<< David le ha sparato, non si sveglia, la ferita per fortuna non
ha colpito organi vitali ma ha perso molto sangue, si è stabilizzata ma
non sappiamo ancora se si sveglierà. Oltretutto ammesso che il siero
abbia fatto effetto su di lei, e non sono sicura che sia così, non
saprei come fermarlo, neanche Mattew lo sa >>
Corro verso l'infermeria, intravedo la stanza di Uriah, continuo verso
il corridoio e la vedo, immobile, attaccata alle macchine. Entro nella
stanza prendo una sedia e mi avvicino al letto, poi mi chino per
sussurrarle alcune cose all'orecchio come se potesse sentire.
<< Ti amo >> le dico appoggiando le mie labbra alle sue.
<< Non lasciarmi, ho bisogno di te, ti prego. Scusami se a volte
ti ho mentito, perdonami, ma resta con me >>.
Le mie lacrime le bagnano il viso, scivolano sulle sue guance come se
fossero le sue.
Intanto Cara entra nella stanza e mi dice che è quasi un giorno che è
in questo stato e che se non si sveglierà entro 24 ore non lo farà più.
Le stringo la mano più forte che posso per trasmetterle la mia forza,
come lei ha sempre fatto con me nei momenti più difficili. Da dietro la
vetrata percepisco altre lacrime, altra disperazione, è Cristina.
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Capitolo 4 *** Un risveglio improvviso ***
Tris:
Mi sveglio. Non riesco a credere di essere ancora viva, ringrazio quel
Dio che quand'ero abnegante mi hanno insegnato a pregare, ma non so se
è esiste davvero visto che eravamo solo un esperimento ben riuscito
agli occhi del dipartimento.
Mi sento la mano addormentata, Tobias me la stringe ma dorme e non
voglio svegliarlo anche perché non sono sicura di riuscire a parlare.
Poco dopo si sveglia e solleva la testa dal letto, sono ancora visibili
i suoi occhi lucidi e il suo viso arrossato, ma sorride come non ha mai
fatto prima e io sono felice perché lo amo e non riesco a pensare a una
vita senza di lui, perché è ciò che mi tiene in vita, è l'aria che
respiro, è tutto per me, è la mia famiglia.
Mi giro e vedo fuori dalla stanza Cristina e Caleb insieme a Cara e
Mattew. Tobias mi guarda e poi mi bacia lentamente, cerco di sollevarmi
per mettermi in una posizione più comoda ma ho ancora la ferita che fa
male e non ho forza, così ci rinuncio.
Cristina sembra molto stanca e stremata e non solo per me ma anche per
Uriah perché anche se sostiene che non c'è niente tra di loro, io so
che non è vero.
Caleb bussa piano piano non avendo alcuna intenzione di disturbare.
Guarda Tobias in un particolar modo.
Lui sembra capire e se ne va. << Mi dispiace, sono stato un
codardo non dovevo permetterti di farlo >> dice.
Lo interrompo << Ti voglio bene, ti perdono, e non voglio che ti
senta in colpa, sei l'unica persona che mi è rimasta oltre Tobias è ho
bisogno di entrambi per vivere, perciò niente rimorsi, sto bene
>>
Lui mi abbraccia mi fa male alla ferita ma non gli dico niente, lascio
che le sue braccia mi stringano, mi mancava mio fratello, io e Caleb
non eravemo più cosi vicini da non so quanto tempo.
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Capitolo 5 *** Questa nostra consapevolezza ***
Tobias:
Ora che so che starà bene, mi sento tranquillo.
Decido di andarla a trovare ma appena esco dal dormitorio sento la voce
di Evelyn.
<< Tobias >> dice dolcemente, si avvicina e mi
accarezza la guancia con un gesto delicato, al tocco mi sento bene, ho
ritrovato la speranza di riavere una madre.
<< Ti voglio bene e sono contenta per tris e per te, Mi manchi
tanto e spero che mi perdonerai un giorno per quello che ti ho fatto,
mi dispiace così tanto >>
Fa per andarsene ma la fermo prendendola dal polso e l'abbraccio, lo so
che non è una persona molto altruista e che farebbe di tutto per
realizzare i suoi scopi ma è pur sempre mia madre e le voglio bene.
Sento le sue braccia che lasciano la presa, forse ha capito che avevo
fretta di andare da Tris, così mi bacia sulla guancia e se ne va.
Percorro il corridoio cercando di non farmi scoprire dai medici,
essendo finito l'orario delle visite, ma non mi importa più di tanto.
Arrivato la guardo per un secondo e poi l'abbraccio, lei sembra più
serena, sembra essersi ripresa, ma non del tutto.
Si avvicina e mi sussurra << Non vedo l'ora di scendere da questo
letto >> mi fa un sorriso quasi malizioso e io contraccambio.
Poi dopo una piccola pausa di silenzio, come se uno sguardo potesse
valere più di mille parole, mi sussurra:
<< Adesso potremmo finalmente essere felici >>
<< Si e non c'è niente e nessuno che ce lo impedirà >>
rispondo.
È l'inizio di una nuova vita che non voglio perdermi e sono sicuro che
starò bene, che vivrò felicemente anche senza le fazioni perché l'unica
cosa che mi rende felice è lei.
L'unica cosa di cui ho bisogno è lei. È il mio sole, senza sono perso,
niente ha più senso , lei è la mia guida e adesso so che lo sarà per
sempre.
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Capitolo 6 *** L'inizio di una nuova vita ***
2 anni e mezzo dopo
Tobias:
Ormai non viviamo più a Chicago, con le fazioni, ne io ne Tris ne
sentiamo la mancanza.
Ora lavoriamo al Dipartimento e lei sta ancora cercando di convincermi
a salire su un aeroplano ma non ci penso nemmeno. Ho paura di perderla,
ha già rischiato la vita più di una volta e non riesco a smettere di
pensare che prima o poi mi lascerà...
Sono nel corridoio che porta a quello che una volta era il Laboratorio
Armamenti che adesso è solo una semplice sala riunioni, mi ritorna
tutto in mente, l'arrivo di Tris tra gli intrepidi, il tempo trascorso
nel quartier generale degli Eruditi, la minaccia degli esclusi, il
Dipartimento.
<< Ho una sorpresa per te >> sento la sua voce e mi volto
di scatto perché ancora non posso credere che sia viva, nonostante
siano passati più di due anni.
<< Andiamo allora >> le rispondo io.
Mi sta portando nel luogo dove tutto è iniziato, stiamo prendendo il
treno e scendiamo proprio di fronte all'Hancock.
Entrati, ci avviamo verso l'ascensore, lei preme il piano 99.
Ora ho capito, la zip-line... Mi sale una paura che attraversa tutto il
corpo, non salivo lì da un bel pó, mi affaccio dalla terrazza, non
riesco a muovermi.
<< è arrivato il momento >> esclama con un gran sorriso.
<< Ti prego no! >> con un tono quasi disperato ma anche
ironico.
<< Lo faremo insieme così non avrai paura...dai ce la puoi fare,
tu sei Quattro, non c'è bisogno che io ti ricordi perché questo era il
tuo soprannome.. >>
<< ok... >>
Ci posizioniamo esattamente come aveva fatto lei due anni prima, a
pancia in giù, ma questa volta insieme.
Ci lanciamo nel vuoto, mi sento male, sento che potrei morire. Ora
capisco perché aveva scelto questa posizione, perchè così sembra di
volare.
<< Come va? >> mi domanda. Non rispondo subito perché sono
nel panico più totale, poi però esclamo
<< è incredibile >> le stringo la mano, perché ho paura e
lei lo sa.
Siamo quasi alla fine, mi sento sollevato, ci fermiamo. Lei scende per
prima e poi la seguo.
<< Allora, niente da dire!? >> dice, guardandomi fissa
negli occhi con un sorriso che solo lei sa fare.
<< Sono senza parole, è stato pazzesco >>
<< Direi che adesso potremmo cominciare a chiamarti Tre >>
esclama lei, ancora sorridente ed entusiasta.
<< Forse... >>
***
Tris:
Nella strada del ritorno mi tengo stretta lui, mi sento invincibile.
Finalmente so che potrò vivere felice, ormai non c'è più niente di cui
preoccuparsi e adesso al pensiero che si possa ripresentare qualche
altra difficoltà, qualche altro ostacolo, non ho paura perché so che ho
Tobias sarà sempre pronto ad appoggiarmi e a proteggermi.
Sono pronta ad iniziare una nuova vita, un nuovo inizio, e
,sinceramente, non vedo l'ora.
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