Lui è mio

di Nicolove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Questa è guerra. ***
Capitolo 2: *** Una nuova impresa ***
Capitolo 3: *** Ci mancava questo ***
Capitolo 4: *** Rabbia...solo rabbia ***



Capitolo 1
*** Questa è guerra. ***


Nico camminava iperterrito lungo la strada. La spada di ferro dello Stige quel giorno pesava più del solito. Era arrabbiato, frustrato, offeso. Nessuno riusciva a capirlo,e in cuor suo Nico sapeva che avevano ragione. Lui era figlio di Ade , il dio della Morte ,emanava paura e disperazione da tutti i pori e il suo aspetto... occhi neri come l'abisso del Tartaro, capelli neri, carnagione chiarissima, troppo magro, sembrava un fantasma. Nico a volte invidiava Percy, fisico perfetto , occhi verdi e il suo odore di brezza marina. Alla fine era sempre Percy l'eroe, era sempre Lui il più desiderato dalle ragazze, era sempre Lui a ricevere più attenzioni di tutti. In fondo anche se non lo ammetteva Nico aveva un ardente desiderio di attenzioni da parte di qualcuno. Nico si sentiva solo, abbandonato perfino da suo padre. Sua sorella Bianca lo abbandonato a soli 10 anni quando ancora non era consapevole della sue vere origini, un bambino ingenuo che giocava al suo gioco preferito:Mitomagia. Nico sorrire al ricordo di quel gioco, lo adorava tantissimo, era la sua ossessione e al momento il suo unico problema era trovare tutte le statuine e vincere contro gli avversari. Non era arrabbiato con Bianca, ma era deluso, sua sorella aveva scelto di diventare una cacciatrice di Artemide, togliendosi tutta le responsabilità di badare a lui dalle spalle, come se suo fratello fosse un problema di cui Bianca voleva sbarazzarsene al più presto. E poi era morta...lasciandolo solo al mondo, si era sacrificata per salvare i suoi amici dalla macchina-robot arrugginita di Efesto. Aveva dato la colpa a Percy, quando in verità era arrabbiato con lei. Invano aveva cerceto di riportarla indietro, lei aveva scelto di restare negli Inferi, e quanto lui avesse cercato di ritrovarla, non c'era mai riuscito. Così era diventato quel che era ora ... tutti avevano paura di lui... del figlio della Morte , del ''Re Degli Spretti'' sopprannome sottratto a Minosse. Nonastante ciò era riuscito a farsi degli amici anche se alcuni erano ancora incerti se fidarsi di lui: Percy Jackson, Annabeth Chase, Jason Grace, Leo Valdez, la sua sorellastra Hazel Levesque , Frank Zhang e Piper Mclean, almeno questi erano ciò che lui non aveva mai immaginato di poter possedere: i suoi amici.Ah si, lui aveva una cotta per Percy come se le cose non fossero abbastanza complicate. Nico camminava con questi pensieri che gli frullavano nella mente, e quasi non si accorse di andar a sbattere contro qualcuno. Rischiò di franare prepicitosamente a terra, ma due mani forti lo ripresero appena in tempo.
-Hey Nico, cosa stai facendo?-
-.........-
-NICO, pronto mi rispondi?-
Nico riuscì a boffonchiare qualcosa senza senso. Aveva fatto una figura da idiota andando a sbattere contro il figlio di Efesto:doveva andarsene immediatamete prima che Leo cominciasse a fare domande.
-Scusa,ciao...-
Quando fu sicuro che Leo fosse sparito, si sedette in un angolino all'ombra dove sperava che nessuno lo avebbre notato, ma in genere le persone non lo notavano neanche se si fosse trovato in mezzo a una piazza ricoperto di fiori. Si portò le ginocchia al mento, odiava sè stesso, non meritava di stare con gli altro.Ma ecco che qualcuno si sedette vicino a lui.
-Ciao Nico-
''Ecco ci mancava solo Jason''pensò Nico.Il filgio di Giove quel giorno sembrava particolarmente felice, cosa che indispettì ancora di più il giovane ragazzo.I suoi occhi blu elettrico lo stavo squadrando da capo a piedi.
-Ciao...oggi non dovevi stare con Piper?-
-L'ho lasciata-
La leggerezza con cui Jason fece quella dichiarazione sgomentò molto Nico. Lei era la figlia di Afrodite. Stavano bene insieme.
-Per Reyna?-
Ora era Jason a essere sorpreso. Nico sapeva cosa provava Reyna per lui, e amaramente pensò che sapeva perfettamente cosa provava. Tuttavia si pentì di quella domanda.
-No,Nico. L'ho lasciata perchè...ecco...non sono molto sicuto che mi piaccia-
-Capisco..-
-No, invece, Nico devo dichiararti una cosa...è abbastanza imbarazzante come cosa...-
Nico pensò che nulla era stato più imbarazzante di quando aveva dichiarato di aver avuto una cotta per Percy davanti ad Eros e anche a quel finocchio di Jason.
-Io...io sono gay-
Nico era rimasto a guardarlo a bocca aperta, si era aspettato di tutto,anche che avesse indossato un tutù e avesse ballatto ''Il Lago dei Cigni'' davanti a Octavian e a tutti i romani. Non sapeva cosa dire. Jason Grace era gay!. Il figlio del re degli dei era gay.Lui che stava con la figlia di Afrodite.
-Ehm...ok...cioè...voglio dir...-
Nico non fece in tempo a finire quella frase che Jason lo baciò. Nico era stato colto di sorpresa e non sapeva come reagire ma alla fine ricambiò il bacio.
Ma Nico e Jason non sapevano che qualcuno , lontano solo pochi metri li stava guardando. Quella persona si sentiva tradita.
-Te la farò pagare Jason Grace. Giuro sullo Stige- 
E così percy scomparve deciso più che mai a riprendersi ciò che era suo.

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Capitolo 2
*** Una nuova impresa ***


Rabbia, dolore, frustrazione, rancore … come poteva una persona contenere tutti questi sentimenti?. Eppure Percy li sentiva benissimo ...gli tenevano compagnia ogni minuto,non volevano abbandonarlo neanche dopo i vari tentativi del ragazzo, che invano cercava di calmarsi,di ragionare , di comprendere Jason. Ma non poteva, non poteva perdonare, lo aveva fatto troppe volte e ora era stanco e deluso. Troppe volte aveva visto gli sguardi fuggitivi che Jason mandava al giovane figlio di Ade, e lui aveva fatto finta di non aver visto niente, si era convinto di non aver visto niente. Anche lui aveva nascosto i sentimenti, a ogni contatto di Nico lui rabbrividiva, sentiva quella piacevole sensazione che aveva provato solo con Annabeth. Molte volte era restato immobile ad ammirare gli occhi di lui, a perdersene dentro. E si era innamorato, ci era rimasto come un pesce lesso senza neanche volerlo, e Annabeth lo aveva notato, aveva notato che arrossiva ogni volta che Nico gli rivolgeva la parola, non poteva non averlo fatto. Lei gli leggeva dentro, era brava in questo, ma non gli aveva mai detto niente, e Percy aveva la sensazione che anche Annabeth non provasse più i stessi sentimenti di una volta verso di lui. Anche lui aveva notato quel leggero luccichio negli occhi della figlia di Atena quando quel figlio di Apollo, di cui non conosceva il nome, le passava accanto o semplicemente la guardasse.
-Sai Percy, in questi ultime mesi non stiamo andando per niente d’accordo- perso com’era nei suoi pensieri non si era neanche accorto della presenza di Annabeth che era da mezz’ora che lo fissava.
-Dici? A me non sembra per niente-
-Ah no? Lo so cosa provi per Nico, l’ho visto, non me lo puoi nascondere Percy!-
- Saranno solo tue impressione,magari ti stai sbagliando…-
-Quando mai io sbaglio Percy?- Annabeth aveva ragione e Percy non trovò nulla da dire al riguardo così rimase in silenzio.
-Senti, lo sappiamo tutte e due che le cose non vanno più come una volta, quindi non capisco perché dobbiamo ancora fingere. Percy se tu sei innamorato di Nico devi andarglielo a dire, prima che sia troppo tardi…-
-E già troppo tardi… Jason è arrivato prima di me – e non si accorse che mentre pronunciava quelle parole così dolorose, lacrime amare avevano cominciato a rigargli il viso.
Annabeth rimase in silenzio, stava male per Percy, e in quel momento vide quanto debole e fragile fosse diventato il ragazzo, lei che aveva pensato che il suo ragazzo fosse sempre forte e coraggioso senza punti deboli. Forse si era sbagliata, per la prima volta aveva sbagliato.
-E adesso che intendi fare?-
-Secondo te? Me lo vado a riprendere, con le buone o con le cattive-
-Lo sai com’è fatto Jason, non lo lascerà andare facilmente , non può, non lui-
-Allora lo costringerò, chi è lui per rubarmi il ragazzo? –
-Percy ascolta, non possiamo rischiare un’altra guerra tra greci e romani-
-E cosa c’entrate voi, è una questione tra noi due!-
-Ma qualcuno se ne approfitterà e ci metterà tutti contro, magari sarà lo stesso Jason!-
-Oh no, non lo farà-
-D’accordo, comunque confido in te, ma per l’amor di tutti i dei, non fare mosse avventate, rischieresti di cacciarti in guai seri-
-Hey, quando mai io non mi caccio in guai seri??-
-Ti voglio bene Testa D’Alghe, prima di scordarmene, Chirone vuole parlarti-
-Bene, allora conviene che vada subito da lui, ci vediamo Annabeth, salutami il biondino figlio di Apollo- prima di andarsene Percy notò che Annabeth aveva assunto un colorito rosso.
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-Allora Chirone, di cosa voleva parlarmi?-
-Vedo che sei arrivato con qualche problema Percy-
In effetti Percy si era imbattuto  in una banda di arpie infuriate che se l’erano presa con lui senza alcun motivo, invano aveva cercato di farle ragionare ,ma le arpie avevano cominciato ad attaccare Percy che si era dovuto difendere e quando finalmente era riuscito a seminarle erano passate due ore.
-Ehm…si…mi  dispiace- e Percy arrossì violentemente.
-Allora Percy sei qui perché voglio che tu vada a recuperare Dioniso che si è cacciato in un mare di guai -
-Il signor D?-
-Sì , è di vitale importanza che tu lo prima della fine della settimana, all’Olimpo hanno assolutamente bisogno di lui. Ho pensato che con te potrebbe venire Jason-
In quello stesso istante Percy sentì montare dentro di lui una rabbia che non aveva mai provato prima, era mai possibile che la sfiga lo perseguitasse dappertutto? Tra tutte i semidei al Campo Mezzosangue proprio Jason doveva andare a scegliere Chirone? Ma forse stando con il figlio di Giove da solo avrebbe potuto riparare il torto che si era creato tra di loro.
-E visto che è giusto che andiate in tre, potresti scegliere un altro semidio, magari Annabeth-
No, Percy sapeva chi avrebbe scelto, avrebbe portato Nico con sé, così Jason avrebbe assistito in prima persona come se lo sarebbe ripreso.
-D’accordo, suppongo che dobbiamo partire subito, dovrei andare dall’Oracolo per…-
-Niente Oracolo, non c’e ne bisogno, trova Dioniso e basta, e fallo in fretta-
Percy si sorprese della fretta di Chirone e si chiese cosa lo spingesse a preoccuparsi tanto per il signor D. Tuttavia decise di non fare domande e andare subito da Nico e purtroppo anche da Jason.
-Quindi dovremmo partire per un’impresa alla ricerca di Bacco?-
-Del signor D, c’è molto differenza da quello romano-
-Non c’è bisogno di essere così scorbutici, ho fatto una domanda-
-E io ti ho risposto-
Percy e Jason sarebbero potuti andare avanti a litigare anche per ore se Nico non li avesse interrotti
-La smettete di litigare come due bambini? Comunque io non sono intenzionato a partire con voi-
-Ti prego Nico!- Percy riguardò male Jason e lui fece lo stesso, erano arrivati anche il punto di dire le stesse frasi contemporaneamente.
-Non ricopiarmi Grace!-
-E neanche tu Jackson!-
Nico capì che se non li avesse fermati si sarebbero potuti ammazzare a vicenda
-D’accordo vengo, ma lo faccio solo perché mi avete costretto-
-E bravo il mio ragazzo!- a questa esclamazione Nico arrossì e Percy divenne rosso di rabbia mentre Jason stampava un leggero bacio sulla guancia di Nico.
-Domani alle 6.00 davanti alla casa grande, e ognuno dorma dentro la sua capanna- Percy guardò subito Jason che gli restituì l’occhiataccia.
Percy si trovava nella sua capanna a fissare il muro, se voleva riprendersi Nico doveva farlo al più presto. Non sapeva come agire , ma sapeva solo che l’indomani avrebbe fatto fuori Jason una volta per tutte.E con questo pensiero Percy si addormentò.
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Ed eccomi finito il secondo capitolo, scusate il ritardo ma sono stata impegnata moltissimo con il Marchio di Atena che mi ah ucciso definitamente ! Scusate se ci sono alcuni errori e nel caso fatemelo sapere così io potrò correggerli J

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Capitolo 3
*** Ci mancava questo ***


-Ci muoviamo Jackson?-
Alzarsi così presto di mattina non era stato facile per nessuno dei tre. Nico al suono della sveglia era caduto dal letto e subito dopo aver imprecato contro l’oggetto che aveva osato svegliarlo ,l’aveva distrutto. Jason era già sveglio da un’pò di tempo a pensare a Nico, ma si era preso un infarto perché aveva dimentico di spegnere la sveglia e  quando era suonata aveva fatto un balzo di almeno un metro, e Percy non l’aveva sentita proprio e quando miracolosamente si era svegliato alle 5:45 aveva messo a soqquadro mezza capanna per prepararsi. Ma alla fine erano arrivati tutti e tre in orario ancora mezzi addormentati e sopratutto di mal umore.
-Che problemi hai Grace?-
-Ti devi muovere, sei in ritardo-
-Non è vero-
-Si invece-
-BASTA!!! MA CHE AVETE VOI DUE?- Nico era veramente esasperato:se si mettevano a litigare alle 6:00 di mattina non voleva immaginare cosa sarebbe successo dopo.
-Chiedilo a ‘’Sono-romano-e-sono-il-più-figo-‘’-
-Chiudi il becco Merluzzo!-
-A chi hai dato del merluzzo?-
-A te!-
-Come osi razza di….-
-Se non la smettete di litigare vi prendo a calci in culo a tutti e due- l’idea di essere presi a calci da Nico non allettava molto, così Percy e Jason decisero di fare una tregua. Per il momento.
-Allora dove dobbiamo andare?- Percy si era appena reso conto di non saper niente sull’impresa e dove andare.
-Veramente non sappiamo nemmeno da dove cominciare- anche Jason aveva notato il problema.
-Io propongo di chiedere a mio padre- Nico era veramente scocciato per l’inutilità dei due ragazzi.
-Se tuo padre sapesse dove si trova il signor D a quest’ora se lo avrebbero già ripreso- Percy si era stupito per la proposto di Nico, non poteva essere così facile.
-Sì ma di sicuro non vuole collaborare- Jason e Percy non trovarono niente da ribattere, forse Nico aveva ragione.
-Sì ma sarebbe troppo facile-
-E cosa ti aspettavi merluzzo? Dobbiamo solo andare a recuperare Bacco o Dioniso chiunque sia….-
-Sì ma è troppo facile-
-Non dobbiamo mica affrontare un’impresa rischiosa –
-Non so se ve ne siete accorti, ma è passata mezz’ora e stiamo ancora qui- Nico aveva ragione, Percy e Jason si erano di nuovo fatti trasportare in inutili discussioni –Se non vi dispiace io vado a parlare con mio padre-
-Vengo anchio -
-Scordatelo Grace, vado io con lui-
-Neanche per idea, io sono il suo ragazzo-
‘’Non per molto’’ fu il primo pensiero di Percy
-Vado da solo e per favore, mentre restate qui, non vi ammazzate a vicenda.- Percy e Jason non erano molto sicuri di riuscirci.
 La verità era che Percy e Jason non si erano mai odiati , ma per conquistare Nico dovevano combattere, anche a costo di mettersi l’uno contro l’altro. Ognuno sperava di poter vincere, ognuno pensava di essere il più forte, ma era vero anche che la forza non bastava per conquistare la persona amata. Jason si era innamorato di Nico fin da subito, dalla prima volta che l’aveva visto, ma non aveva saputo come dirlo a Piper, non voleva farla soffrire. Ma si sentiva in colpa quando le diceva che l’amava quando il suo cuore batteva per un altro. Non aveva mai immaginato che le cose sarebbero andate in quel modo, non voleva che le cose fossero andate in quel modo. E poi quando Nico aveva rivelato di aver avuto una cotta per Percy il mondo gli era crollato addosso. Sapeva che Percy non avrebbe mai ricambiato, troppo occupato a salvare Annabeth da ogni pericolo per accorgersi dei sentimenti di Nico. In quel momento Jason si era chiesto come sarebbe stato se Nico avesse avuto una cotta per lui invece che di Percy, almeno lui era sicuro che non avrebbe fatto soffrire Nico e non l’avrebbe illuso e distrutto dentro come aveva fatto Percy. E ora quello che l’aveva soffrire più di tutti gli e l’ho voleva portare via, un egoista ragazzino che l’aveva scartato senza accorgersi dei sentimenti del più piccolo. E da quel momento Jason si era imposto che avrebbe fatto di tutto per conquistare Nico e di farlo sentire a suo agio, protetto, amato. E l’avrebbe fatto anche a costo della vita.
-Cos’è Jackson … sei geloso di me e Nico?
-No, voglio solo che lo lasci-
-E dovrei lasciarlo solo perché lo vuole un egoista come te?-
-Lui è ancora innamorato di me , come lo è sempre stato-
-E tu come fai a saperlo?
-Me lo ha detto un uccellino-
-Beh te lo puoi scordare perché ora lui sta con me-
Si erano spinti talmente nella discussione che non si erano accorti di trovarsi faccia a faccia. Occhi verdi contro occhi blu elettrico. Chiunque fosse passato vicino a loro avrebbe frainteso quella vicinanza. Ma a loro non importava. Scintille fuoriuscivano dal corpo di  Jason, e Percy se non fosse stato attento sarebbe stato fulminato. Jason era più alto e la cosa infastidiva parecchio Percy, prima di conoscerlo le ragazze lo consideravano il più bello e forte ,e poi era arrivato quel romano che tutte consideravano bello, autoritario, e poi aveva quella cicatrice che lo rendeva così attraente agli occhi di tutte, non che a lui importasse qualcosa, ma era geloso. Sì lo era, e anche tanto.
-Avete finito con tutta questa commedia?- I due ragazzi non si erano accorti che Nico era rimasto a guardarli con aria divertita da parecchio tempo. Evidentemente non aveva frainteso la loro vicinanza. O forse sì?.
 Nico non sapeva cosa pensare veramente. Non era neanche sicuro dei suoi sentimenti. Non amava più Percy, aveva deciso di dimenticarselo. Da quando era arrivato Jason , la sua vita era cambiata, aveva tutto quello che serviva per renderlo felice. Tutto tranne cosa? C’era qualcosa che gli impediva di essere del tutto felice, ma non sapeva cosa. Lui era sicuro che con Jason sarebbe stato bene per sempre, non avrebbe avuto più problemi, ma le cose non andavano così. Percy si era intromesso tra di loro e questo significava che avrebbero avuto sempre problemi. Non avrebbero avuto neanche un’pò di intimità con Percy nei paraggi. E sapeva che il figlio di Poseidone aveva scelto lui per accompagnarlo proprio per questo, per intromettersi tra lui e Jason. Era geloso, lo si vedeva benissimo, era geloso che tra di loro due andasse a gonfie vele , mentre lui e Annabeth pian piano si stavano separando sempre di più. Non doveva far vincere Percy. MAI.
-Allora, cosa ti ha detto tuo padre?- Percy si staccò malvolentieri da Jason, ma era curioso di sapere cosa era successo.
- Ha detto che è vicino pochi km da qui, possiamo andare a piedi, quando saremo arrivati , ha detto che riconosceremo subito dove si trova-
- Non ci credo … -
-E perché no merluzzo?-
-Troppo facile…-
-Ancora! Meglio così, non dovremo ammazzarci almeno-
-Hey Nico, sei riuscito a prendere tutte queste informazioni da tuo padre?-
Nico fece cenno di sì con la testa, ma Percy ci credeva ben poco, conoscendo Ade non si sarebbe aperto così tanto facilmente. Nico sapeva qualcosa che lui e Jason non sapevano.
-Io direi di incamminarci, è tardi-
- Hai ragione merluzzo, meglio andare-
Jason prese per mano Nico e lasciarono indietro Percy che intanto formulava nella sua testa orribili pene per Jason.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Finalmente possiamo parlare Nick-
-Eh già, era ora-
-Mi dispiace tantissimo per le discussioni di stamattina con Percy ma…-
-Adesso lo chiami per nome?- Jason l’aveva guardato male, che diavolo di domanda era?.
-Sto dicendo solo che io e Jackson siamo un’po’ in crisi – Jason non sapeva cosa altro dire, non era bravo con le parole.
-Ma davvero? –
-Senti smettiamola di parlare di Jackson e parliamo di noi due. Lo sai che ti amo tantissimo, dalla prima volta che ti ho visto…-
-Non fare il romantico Jason , lo so benissimo-
Jason pensò che Nico fosse bellissimo … non aveva provato mai quella sensazione. Lentamente cominciò a baciargli il collo, c’era passione , dolcezza , amore, mentre Percy li guardava con disgusto da dietro. Nico profumava di rose, cosa alquanto strana per un figlio di Ade. Poi lentamente arrivò fino alla bocca. Si mordicchiarono dolcemente le labbra, le loro lingue si incontrarono e… un inorridito e scioccato Percy li divise per poi ritornare subito indietro temendo una scarica elettrica da Jason e un esercito di morti da parte di Nico. Ma aveva fatto la cosa giusta. Fin quando sarebbero stati con lui, niente baci e carezze.
-Ma sei impazzito Percy- Nico era sbalordito dalla reazione di Percy e Jason era troppo incazzato da poter dire qualcosa. Non c’e da dire che marciò verso Percy e gli sferrò un pugno. Percy colto alla sprovvista precipitò rovinosamente a terra, ma fece in tempo ad alzarsi e a sguainare la sua spada. Jason fece lo stesso. Incominciò un vero e proprio scontro all’ultimo sangue, non un addestramento e non un incontro amichevole, Jason e Percy facevano sul serio. Si stavano ammazzando a vicenda.
Nico era disgustato dal comportamento dei ragazzi , sembravano due leoni che combattevano per la femmina e lui non voleva essere la causa del loro scontro. Era arrabbiato con Percy per aver interrotto un bacio a suo parere ‘’fighissimo’’ ma Percy aveva anche le sue ragioni: si era dovuto sentire imbarazzato davanti ai suoi amici che si baciavano. Doveva intervenire e al più presto.
-Siete degli idioti, smettetela!- ma i due non avevano nessuna intenzioni di obbedire
- Dovete smetterla siete dei bambini- ma a Jason e Percy non importava niente
-Jason, mi aspettavo di più da te, mi hai deluso.- all’improvvisamente Jason si fermò a fissare Nico. Per la prima sentì una morsa a cuore. Era stato uno stupido, l’aveva deluso. Aveva deluso la persona che amava.
- E tu Percy sei veramente un idiota- Percy abbassò lo sguardo, che cosa aveva fatto?.
-Non vi voglio più vedere a nessuno dei due- e con queste ultime parole Nico scomparve nell’ombra.
Jason e Percy l’avevano fatta grossa. In quel modo avrebbero perso Nico. Per sempre.
 
ANGOLO AUTRICE:
Eccomi di nuovo Scusate per il capitolo poco interessante ma ho la febbre e ho le idee in subbuglio. Spero che vi piaccia.

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Capitolo 4
*** Rabbia...solo rabbia ***


Jason non aveva mai pianto in vita sua, e non aveva mai immaginato di farlo. Era disperato, Nico era sparito andando non si sa dove. Ed era tutta colpa sua. Percy non stava meglio di lui. Era rimasto a fissare il vuoto nella speranza che Nico ritornasse. Si sentiva in colpa ,pensava che fosse tutta colpa sua. Forse avrebbe dovuto lasciare in pace Nico e Jason e lui si sarebbe dovuto trovare qualcun altro e vivere nel tormento di non essere riuscito a conquistare la persona amata. Ma si sentiva anche un egoista, forse Jason aveva ragione.
-Senti Jason … dobbiamo ritrovare Nico … mi dispiace tantissimo- Percy questa volta era davvero sincero ma Jason non rispose. Non voleva mostrarsi con le lacrime agli occhi.
-So che è tutta colpa mia , non avrei dovuto intromettermi e…-
-Senti Percy, non fare la vittima adesso, sei solamente un’idiota – Jason aveva detto tutto.
Percy aveva capito che Jason non avrebbe collaborato, se voleva trovare Nico lo avrebbe fatto da solo, senza Jason. Ma sapeva che se avrebbe trovato Nico, lui non l’avrebbe mai seguito. Amava Jason e avrebbe voluto lui. Solo lui. No
-Jason io vado a cercare Nico, ti chiedo di seguirmi , lui … lui non vorrà ritornare con me- Percy pronunciò l’ultima frase con un tono amaro e carico di risentimento-
Jason lo guardò per un attimo. Percy pensò che fosse bellissimo. Ciò che non era lui. Ma Jason riabbassò subito lo sguardo a terra in segno di non volerlo seguire da nessuna parte. Allora in quel modo sarebbero dovuto andare le cose pensò Percy. Una nuova scintilla gli si accese negli occhi e Jason sembrò notarla; avrebbe ritrovato Nico e il ragazzo avrebbe mollato il figlio di Giove perché non era venuto a cercarlo e quello che si sarebbe tormentato per tutta la vita sarebbe stato Jason. In quel momento Percy si sentì il cattivo di tutta quella faccenda ma non gli importava, era stanco di fare il buono, doveva reagire. Forse Percy non lo sapeva ma Jason era bravissimo a leggere dentro le persone , lo aveva imparato al Campo Giove. Jason aveva percepito la nuova determinazione di Percy e aveva deciso di non dargliela vinta, ma a modo suo. Percy preparò lo zaino e per un attimo si ricordò dell’impresa che dovevano affrontare ma pensò che essendo un dio Dioniso poteva cavarsela da sola finchè  non avrebbe ritrovato Nico. Jason la pensava al contrario: era stata affidata loro un’impresa e dovevano affrontarla. Aveva deciso: sarebbe andato a salvare Dioniso e poi da Nico, era sicuro che Percy non l’avrebbe trovato comunque. Così le loro strade si sarebbero divise.
-Quindi vieni o no?- Percy voleva essere sicuro di poterlo incastrare alla fine dicendo a Nico che il suo adorato ragazzo non era venuto a salvarlo. Si sentiva una specie di Octavian versione mora.
-No- Jason pensò che Percy volesse poi incastrarlo davanti a Nico , gli ricordava moltissimo Octavian.
Percy con aria soddisfatta piantò in asso Jason e ritornò indietro, l’unico posto in cui Nico avrebbe potuto nascondersi era la foresta del Campo Mezzosangue, ma doveva far attenzione a non farsi scoprire altrimenti sarebbe morto. Letteralmente.
Jason lo guardò con aria divertita mentre ritornava al Campo Mezzosangue ,ma cosa aveva intenzione di fare? Voleva farsi scoprire?. Jason prese lo zaino e proseguì per la sua strada. Prima di tutto veniva il dovere.
 
Nico non se la passava tanto bene, era arrabbiato con tutte e due, soprattutto con Jason. Sapeva che il suo ragazzo era arrabbiato con Percy, ma sperava che avesse un’po’ di contegno: era un romano. Ma dopotutto i romani ci tenevano moltissimo al proprio onore. Si erano messi a litigare come due bambini e lui era scappato via. Non era un vigliacco ma era stanco dei continui litigi di quei due. L’aveva capito alla fine che era tutta colpa della gelosia e si chiede se Percy non si fosse messo a collaborare con Era. No, certo che no. Nessuna persona sana di mente l’avrebbe fatto. E Percy era una persona sana di mente, o almeno era quello che credeva. Si era nascosto nel posto più ovvio: nella foresta del Campo Mezzosangue perché in fondo voleva essere ritrovato. Da Jason. Voleva che il suo ragazzo lo cercasse, che si preoccupasse per lui, che si pentisse di quello che aveva fatto. Ma era sicuro che anche Percy voleva ritrovarlo. Ormai non si fidava quasi più di lui, l’aveva fatto soffrire, un'altra volta. Si chiese cosa volesse veramente da lui …
-L’amore fa soffrire più di quanto si crede – quella voce Nico la conosceva troppo bene
-Ancora tu … cosa vuoi-
-Ti vedo in difficoltà caro Nico- il ragazzo sbuffò semplicemente, Cupido gli aveva portato fin troppi guai-
-Ti consiglio di fare la tua scelta, o il mare o il cielo- Nico non capiva… cosa voleva dire Cupido, sicuramente era impazzito. Fatto sta che Cupido scomparve e Nico si ritrovò di nuovo solo nella foresta.
 
-Allora, Nico ha detto che ci saremmo accorti dove fosse tenuto prigioniero Dioniso, ma io non vedo niente- Jason aveva cominciato a parlare ad alta voce, si sentiva meno solo. L’unica persona nei paraggi era un uomo alto, pallido e con capelli scurissimi. Anche se faceva caldo portava un lungo mantello nero. Il signore lo fissava intensamente e sembrava che lo chiamasse. Jason anche se titubante si avvicinò a lui.
-Cosa c’è ragazzo non ti fidi?- l’uomo aveva una voce molto profonda e severa.
-No … cioè… forse- Jason si rimproverò mentalmente di essere così stupido
-Non importa , immagino tu non mi abbia riconosciuto- Jason spremette le meningi al massimo, ma quell’uomo non l’aveva mai visto.
-Immaginavo, voi figli di Giove siete tutti uguali- l’uomo fece un profondo sospiro
-Sono Plutone – adesso era tutto chiaro, quell’uomo assomigliava incredibilmente a Nico, Jason si diede dello stupido per non averlo capito subito.
-Divino Plutone, cosa la porta qui- Jason non trovò niente altro da dire.
-Vedo che sei solo, non mi stupisco. Solo un romano poteva continuare nell’impresa nonostante tutto quello che è successo- adesso anche Plutone sapeva cosa era successo?
- Venere fa il tifo per te … Minerva invece per Percy, è nata una piccola rissa tra le due- Jason non credeva a quello che il dio gli stava dicendo.
-E lei divino Plutone per chi fa il tifo?- Plutone inarcò un sopracciglio guardandolo di traverso e Jason appena capì quello che aveva appena chiesto arrossì violentemente.
- Per proseguire devi affrontare una prova,la solita con i mostri, non avevano tempo per inventarsi qualcosa di più originale. Era pensata per tre, ma visto che sei solo ti darò un piccolo aiutino- Jason ringraziò mentalmente Plutone per non aver risposto alla sua domanda.
-Sai dov’ è mio figlio?- Jason arrossì di nuovo, non voleva raccontare quello che era successo.
-Pensavo che lei lo sapesse-
-Infatti lo so, ti dico solo che se non ti sbrighi il figlio di Poseidone lo troverà prima di te-
Jason non si era accorto che intanto dietro da dietro di lui erano sbucati due mostri particolarmente grossi che si stavano avvicinando sempre di più.
-Mi dispiace dirtelo ma siete tutti e tre morti- Jason rimase confuso per quell’affermazione, ma era troppo tardi, un mostro lo colpì alla testa e vide tutto nero.
-E ora tocca a quell’altro illuso figlio di Poseidone- Plutone improvvisamente cominciò a frantumarsi in tanti pezzetti… lasciando posto a un’orribile mostro, il capo. Era una trappola.

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