L'angioletto della Fortuna

di Sanae Nakazawa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Angioletto della Fortuna ***
Capitolo 2: *** Letture di primo mattino ***
Capitolo 3: *** Proposte Imbarazzanti ***



Capitolo 1
*** L'Angioletto della Fortuna ***


Capitolo Due

"Ma fai schifo Ron! Ce l'hai un minimo di contegno? Diamine!" Hermione urlò quanto più poteva scatenando la curiosità di Lavanda Brown e Calì Patil che stavano impacchettando un qualcosa di non identificato a pochi metri da lei.
Il ragazzo alzò gli occhi con una lentezza tale che sembrava richiedere un'enorme sforzo fisico. La sua figura stravaccata sul divano come se fosse un mulo montato da un bufalo obeso, era alquanto deprimente da vedere.
Le gambe abbandonate sulla sponda del caminetto, il pigiama della mattina ancora addosso e i capelli arruffati come un cespuglio selvatico. Una vera vergogna di uomo, se vogliamo aggiungere le dita infilate nel naso e la grossa fascia di boxer che usciva casualmente dal pantalone troppo corto e largo, ex proprietà di Charlie, probabilmente.
"Dico io non ti vergogni? E' da stamattina che sei così, cavoli! Non mi hai neanche accompagnata nel giro di ronda! La spilla per te è solo un'ornamento con la quale metterti in mostra, eh? Vedi che è una cosa seria! Devi essere più responsabile, dico io!" Hermione era così furiosa che le guance sembravano scoppiarle. 
Lui, terminato il difficile compito di alzare lo sguardo, la guardò con tale strafottenza da farle desiderare di buttarlo nel fuoco. 
"Ma fatti i cazzi tuoi, tu. Lasciami godere le tanto attese ferie...ha!" 
Ron si stiracchiò come se fosse reduce dalla più pesante giornata di fatica e riprese il lavoro di *pulizia* lasciando che il fuoco riscaldasse la parte inferiore del suo corpo.
Lavanda e Calì ridacchiarono sommessamente alla vista della scenetta ma Hermione lanciò loro un'occhiata talmente velenosa che ripresero quasi immediatamente a concentrarsi sul loro pacchetto, piuttosto che sulle liti della coppia di Prefetti.
Harry tentò timidamente di placare gli animi "Che ne dite se ci facciamo una partitina a Gobbiglie...?" chiese cautamente indicando la sua confezione abbandonata accanto alla pila di libri di riconsegnare in biblioteca che Hermione aveva accortamente sistemato sul tavolo.
"Mettitele in..."
"Ron!" urlò indignata e furiosa Hermione tirandosi in piedi di scatto. Il rosso continuò ad ignorarla. Lei prese uno dei preziosissimi libri che sovrastavano il tavolo della Sala Comune e glielo gettò con tutta la forza dietro la nuca, senza curarsi nè di fargli del male nè dei possibili danni al libro.
"Ma dico io, sei stupida o cosa? Irresponsabile! Potevi uccidermi!" urlò Ron stizzitò, massaggiandosi la testa con aria da vittima. Hermione alzò gli occhi al cielo e si posò le mani sui fianchi. Chiari segnali che stava per iniziare la battaglia.
"Sei un rozzo, Ron! Ma ti rendi conto di quanto sei squallido? Sciatto, volgare ed ignorante! Cosa ci manca...? Ah si! S-t-u-p-i-d-o!"
Il ragazzo saltò su all'istante, punto sul vivo. La Sala si animò tutta nella speranza che il litigio giornaliero non si spegnesse alle prime battute. Ormai gli urli di Ron ed Hermione che si beccavano dalla mattina alla sera, erano una delle attrattive più interessanti della Casa, sopratutto ora che, per via delle ferie natalizie, un pò tutti quelli rimasti a scuola non sapevano come riempire in modo diverso le giornate.
"Ma certo! Senti chi parla? Ma ti sei mai vista tu?"
Hermione inarcò un sopracciglio, con aria di sfida. Ron la contemplò a lungo cercando un difetto abbastanza offensivo.
"Sei una schifosa secchiona! Insopportabile! E...e...hai dei capelli incomprensibili!". La ragazza gli gettò un'altro libro appresso, poi due, poi tre.
Uno dei tanti colpì Ron al naso, che cominciò subito a sanguinare copiosamente.
Harry e Seamus corsero in sua direzione per aiutarlo, ma ormai era tardi. Il sangue gli aveva imbrattato tutta la manica del pigiama ed anche un bel pò del cuscino del divano dove era poggiato fino a poco prima.
Hermione si ritenne personalmente soddisfatta. Ritirò le sue cose con la massima calma che le era concessa e, reprimendo una smorfia disgustata alla vista di tanto sangue, si avviò verso le scale del suo dormitorio.
"Si! Ora vai a scrivere al tuo Vicky di come ti ho insultata! Cretina!" Lei sospirò senza fermarsi. 
"Che cavoli c'entra Viktor ora..." disse tra se, mentre raggiungeva la sua stanza, stranamente vuota.
Il baccano proveniente dalla Sala Comune le giungeva ovattato. Sentiva che piano piano andava scemandosi.
Posò libri e borsa sul comò accanto al letto e vi si stese bramosamente, ben decisa a non uscire dal dormitorio finchè i suoi nervi non fossero risultati distesi e rilassati.
Dopo qualche minuto passato a meditare sulla stupidità di Ron, dalla porta della stanza sgusciò Ginny, tutta arrossata e con un sorriso larghissimo.
"Ehi!" saltellò in direzione dell'amica "Ti cercavo! Non pensavo di trovarti qui!"
Hermione fece posto alla ragazza tirandò un sospiro stanco e pesante "Ho litigato con tuo fratello. A proposito lo hai visto? Sta meglio?"
Ginny scosse la testa. L'altra le raccontò per filo e per segno quali offese si erano scambiati e la faccenda dei libri usati come freccette col tiro al bersaglio.
"Ron è proprio scemo" commentò Ginny torturandosi una ciocca di capelli di un rosso talmente acceso da sembrare fuoco.
"Bah...è un caso disperato..." sospirò Hermione, alzando le spalle. L'amica le si fece vicina vicina sorridendo di nuovo.
"Conosco un giochetto natalizio! E so per certo che funziona, sai?"
Hermione la guardò con sospetto "Perchè con te a funzionato?" l'altra scosse la testa "Ma no! Ma no! Una mia amica me l'ha detto! L'amica di una sua amica dice che ha funzionato! Provare non costa nulla!"
L'autoritario prefetto Grifondoro, stravolto dalla pesante giornata e dalla litigiosa ciliegina sulla torta. Sospirò, poi seguì con lo sguardo l'amica che si alzava e frugava velocemente nelle tasche del suo mantello, dal quale estrasse qualcosa di sottile e candido.
"Tadan! L'angioletto dei desideri!"
Hermione boccheggiò per qualche secondo cercando le parole adatte. "E che diamine ci facciamo con un pezzo di carta colorato?" chiese scettica, riacquistando le facoltà mentali.
L'amica scosse la testa, molto delusa "Non è un semplice pezzo di carta" ribattè passandoglielo sotto il naso. Era disegnato anche piuttosto male, più che un volto umano ricordava la faccia di una donnola schiacciata.
"Questo è pieno di magia! Scrivi sul torso un desiderio e quello, se lo reputa necessario, te lo avvera! Il tutto prima di Natale però, una volta passato il Natale passa l'effetto." 
Ginny sembrava pienamente convinta di quello che stava dicendo e, chissà perchè, anche un'essere razionale e logico come Hermione credeva a quelle parole, inconsciamente.
La rossa allungò il più brutto degli angioletti, sorreggendolo con entrambe le mani, come se pesasse un quintale.
"Ecco. Scrivici dietro e brucialo nel camino. Se tutto va bene entro domattina il tuo desiderio verrà avverato!"
Hermione non riusciva a spiegarsi come mai, dopo pochi secondi dal momento in cui Ginny andò via, aveva inforcato la piuma e scritto con calligrafia chiara e scorrevole la cosa che desiderava più in quel momento.
Non era tardissimo e sicuramente qualcuno c'era ancora in Sala Comune. Probabilmente ci sarebbe stato addirittura Ron, ma decise di arrischiarsi nell'impresa ed ebbe la sua parte di fortuna nel constatare che, a parte le solite due impegnate ora in una conversazione fitta fitta, anche la Sala sembrava deserta quanto il dormitorio femminile.
Si avvicinò cautamente al fuoco e buttò l'angelo dentro senza la minima esitazione.
Guardò la carta prender fuoco a velocità impressionante e socchiuse gli occhi ripetendo tra sè quello che aveva appena espresso.
"Lo voglio...lo voglio con tutto il cuore..." 

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CONTINUA

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I Pg della saga non sono miei, ma appartengono a JK Rowling!
Omaggino natalizio *^_^*. Sono un pò di giorni che questa storiella mi frulla per la testa e stasera avevo proprio bisogno di buttare giù qualcosa di meno impegnato ^^;;; è stata una giornata terrificante! Spero di riuscire a pubblicare l'ultimo capitolino proprio il giorno di Natale! ((così mi dice la testa)) XD.
Ahhh la vie...la vie... 

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Capitolo 2
*** Letture di primo mattino ***


Capitolo Due

Quando l'indomani Hermione scese a colazione aveva accantonato la storia dell'angioletto, le urla di Ron e le facce dei poveri presenti alla litigata che la guardavano come se fosse la quintessenza della malvagità pronta a torturarli per sfogo personale.
Non vi era nulla di nuovo era semplicemente una storia che si ripeteva. 
Bisticciata colossale, odio eterno giurato da entrambe le parti, poi il vuoto.
Di quelle litigate senza senso non rimaneva neanche la rabbia, solo un pò di irritazione. 
Improvvisamente ricordò che la sera prima aveva colpito Ron quasi a morte e di tutto il sangue che scendeva a fiotti dalle sue narici.
"Se l'è meritato..." disse fra sè, allungando inconsciamente il passo augurandosi che l'amico fosse già in piedi in modo tale da accertarsi sul suo stato di salute.
E infatti Ron era in Sala Grande. Stranamente isolato rispetto al gruppetto mattiniero di Grifondoro, che discuteva animatamente, e intento a leggere un libro.
Un libro?
Hermione si passò una mano sugli occhi sfregandoli a volontà. Guardò per la seconda volta la testa rossa e irsuta che spuntava all'estemità del tavolo.
Era indubbio che Ron stesse leggendo. 
"E' assurdo..." biascicò la ragazza reggendo la borsa per consentirsi di camminare più velocemente "...sarà una stupidata delle sue..."
Quando si avvicinò al ragazzo lui la accolse con una fugace occhiata ed un sorrisino appena accennato. Non vi erano tracce del massacro nasale della sera prima, se non un rossore innaturale del dorso destro del naso e un gonfiore appena percettibile della guancia.
"Ti sei svegliato presto" disse Hermione, cercando di capire il titolo che stava leggendo con così tanta lena a quell'ora del mattino. 
Per inciso neanche lei leggeva spesso a quell'ora, sopratutto letture impegnate, e dall'aria che aveva il libro di Ron, tutto sembrava fuorchè un manuale di Quidditch o simili.
"Alle sei ho aperto gli occhi e non mi sono più addormentato" disse lui pacatamente, senza alzare gli occhi dal grosso volume. Hermione si guardò intorno aspettando un diversivo.
Ron era troppo strano quella mattina e se c'era qualcosa sotto avrebbe preferito scoprirlo il prima possibile.
"E...perchè leggi? Le tue uova si fredderanno, sai?"
Il ragazzo chiuse gli occhi per un attimo, come infastidito, poi si decise finalmente a guardarla.
Eh no, se Ron stesse scherzando se ne sarebbe accorta. Invece nessuno dei segnali tipici lo tradiva. Niente occhi lucidi, niente labbra leggermente incurvate verso l'alto e, prova schiacciante, niente orecchie scarlatte. Non stava recitando, non la stava prendendo in giro.
"Quando mi sono alzato per vestirmi ho provato il forte impulso di leggere. E' stato un bisogno, se non fossi passato in biblioteca a prendere qualcosa sarei stato malissimo" mormorò lui con aria seria e turbata allo stesso tempo.
"Ah..." fu tutto quello che lei riuscì a rispondere. 
Si curvò nuovamente cercando di leggere il titolo del libro valutando mentalmente che o Ron era impazzito totalmente o era diventato talmente abile che lo scherzo gli stava riuscendo alla grande.
Era intenta a squadrare la copertina malridotta quando si accorse che la spilla da Prefetto di Ron era perfettamente lucidata e messa nel senso giusto.
La cravatta annodata con minuzia. Il collo della camicia inamidato ed il risvolto del mantello piegato con cura maniacale.
Alzò lo sguardo e notò solo in quel momento che anche i capelli del giovane erano perfettamente impomatati, neanche un pelo fuori posto.
"Che...che libro stai leggendo...?" chiese sperando che il trucchetto dello scherzo fosse proprio quello, ma cominciando a sperarci sempre meno.
Ron chiuse il librone e vi posò sopra le mani con estrema lentezza. Raddrizzò la schiena e la sua figura parve risplendere tanto era distinta e composta. Hermione pensò che quell'atteggiamento poteva essere attribuito addirittura a Silente, tanto che emanava sicurezza.
"Trasfigurazione avanzata"
"Che cosa?" urlò Hermione senza rendersene conto. Calì si voltò verso di loro e bisbigliò qualcosa all'orecchio di Lavanda.
Non era di certo il caso di incrementare le chiacchiere, così abbassò immediatamente il tono "E ci capisci qualcosa? Dico...non sei mai stato una cima in Trasfigurazione...e passare al volume avanzato..."
Ron la guardò con enorme disappunto. 
"Per tua informazione, ho letto anche il volume di base, prima di questo. Sono in piedi dalle sei non dimenticarlo"
Hermione rabbrividì all'istante. Era impossibile, la stava sicuramente prendendo per i fondelli. 
Ron non leggeva di mattina, Ron mangiava la sua colazione brontolando sulle imminenti lezioni.
Ron non si alzava alle sei e non leggeva manuali di Trasfigurazione, Ron dormiva fino all'ultimo secondo per non perdere sonno.
Davanti a lei si stagliava l'esemplare più terrificante di mostro, qualcosa che non avrebbe immaginato neanche nei suoi incubi peggiori.
Il suo migliore amico era diventato tocco a tal punto da cambiare personalità in una notte? O semplicemente il libro in faccia gli aveva provocato un trauma talmente forte da farlo comportare in quel modo?
Hermione scosse la testa e cercò di riflettere al meglio sulle varie opzioni. Uno scherzo non era, durava troppo. Non sembrava neppure una presa di posizione per dimostrarle che in fondo lui non era così rozzo.
Dopo le loro litigate Ron le portava sempre astio, invece stavolta sembrava perfettamente tranquillo.
Mentre valutava queste supposizioni, tutte una più improbabile dell'altra, Ginny si unì a loro due. La sua vocetta squillante la distolse dai pensieri.
"Avete fatto pace?" passò in contemplazione prima di Hermione, che imbarazzata dalla domanda cercava di concentrarsi sul suo porridge, poi su Ron, che vivisezionava le sue uova con fare distinto.
Ginny osservò attentamente il fratello per quella che parve un'eternità, poi spalancò la bocca "Ho capito...Hermione?"
La ragazza lasciò stare il suo porridge e guardò l'amica, sperando che almeno lei avesse una spiegazione a quella lista di stramberie.
"Hai usato bene l'angioletto, nh?" le sussurrò la giovane Weasley all'orecchio. Il barlume della consapevolezza cominciò a farsi strada nella testa di Hermione.
"L'angioletto..." ripetè tra sè, ma a voce abbastanza alta da farsi udire dai due fratelli.
"Di cosa parlate?" intervenne Ron curioso. Il suo tono di voce non era per nulla insolente nè offeso per quella estromissione. Sorrideva cordialmente.
Hermione rabbrividì nuovamente e piano piano collegò i vari avvenimenti. L'angioletto della fortuna, a quanto pareva, aveva ritenuto opportuno avverare il suo desiderio.
Ginny le si accostò nuovamente all'orecchio "Cosa hai chiesto precisamente? Lo ricordi?"
La ragazza boccheggiò per qualche secondo, poi si passò una mano sul viso come se questo potesse farle tornare magicamente i ricordi il più vivido possibile.
"Ero stanca...e arrabiata...credo di aver chiesto che Ron fosse meno rozzo..." alzò lo sguardo e notò che l'amico si stava ora specchiando nel dorso di un cucchiaino.
Ginny osservò anch'essa il fratello sul punto di scoppiare a ridere.
"Stiamo a vedere..." mormorò con un luccichio negli occhi "...magari la situazione si rivela interessante..."
Hermione alzò gli occhi al cielo. Tutto quello che le si presentava agli occhi tutto pareva tranne che interessante.

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CONTINUA

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I Pg della saga non sono miei, ma appartengono a JK Rowling!
Ecco...lo dovevo immaginare ;_;. Prometto una cosa e puntualmente non riesco a mantenerla, di questo passo il capitolo lo pubblicavo a Natale dell'anno prossimo XD. Beh, dita nel naso a parte ((^_^;;;)) ringrazio tutti per l'appoggio, come al solito perdonate eventuali strafalcioni *^.^* ((è quasi ora che mi trovo un beta reader eh ;_;?))

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Capitolo 3
*** Proposte Imbarazzanti ***


Capitolo Due

L'angelo dei desideri, comunemente chiamato dalle popolazioni medievali del Galles "Fernes", è una figura antica e perno di molte leggende popolari del posto. Il suo utilizzo, diffuso sopratutto tra i maghi agricoltori di erbe curatrici, diventò illegale quando uno dei richiedenti fece spuntare un'albero dei soldi nel suo orto. Da allora è stata applicata una particolare protezione. Essa fa si che Fernes sia in grado di valutare il desiderio che viene chiesto, se degno di esser realizzato o meno.
In caso positivo la sua azione è quasi immediata.

Hermione scorse col dito fino a quel punto. Deglutì rumorosamente e si guardò intorno.
Per sua fortuna la biblioteca era deserta. Certo, c'era voluta un pò di fatica a rinunciare all'interessantissima lezione di Erbologia di quella mattina, ma l'angusto senso di colpa misto a terrore che le attanagliava lo stomaco, le rendeva arduo il compito di seguire le parole della Sprite.
Con una scusa era sgattaiolata fuori dalla serra e raggiunto in un batter d'occhio la biblioteca.
Le era bastato dare un'occhiata in "Strumenti di magia popolare" per trovare informazioni sul tanto funzionale "Angioletto della Fortuna" come lo aveva battezzato Ginny.
Le notizie acquisite fino a quel momento non erano nulla di nuovo. Fernes aveva, a quanto pareva, valutato positivamente la richiesta di rendere meno rozzo Ron, ma forse con un pò di esagerazione.
Ad Hermione Ron non dispiaceva del tutto. Certo il suo caratteraccio alcune volte la feriva, litigavano spesso. Senza contare il fatto che, anche se spesso era rozzo, i suoi atteggiamenti erano comunque simpatici, e lei ed Harry più di una volta si erano fatti delle grandi risate prendendolo in giro.
Aveva sbagliato?
Dura da ammettere, ma era così. Per la prima volta in sedici anni di vita esemplare, Hermione Granger aveva seguito l'istinto, e fatto la cosa sbagliata.
La sua situazione non era nè più nè meno differente da quella di Lavanda, quando legò un ragazzo a se tramite un incantesimo. Lei stessa si era presa la briga di rimbrottarla severamente e di far si che il tutto venisse sciolto per ridare al poveretto la facoltà di scegliere. Era stata lei in primis a gridare quanto la magia non debba essere usata per influenzare le persone, eppure l'aveva fatto.
Forse un pò innocentemente, perchè la storia dell'angioletto sembrava solo una favola, però l'aveva fatto. 
E la responsabilità doveva prendersela immediatamente.
Con un lieve sospiro continuò a leggere il libro, sperando di trovare qualcosa che facesse al caso suo.
Andò avanti di qualche riga, saltando senza rammarico la parte che descriveva minuziosamente l'utilizzo dell'angioletto a corte, o nei casati nobiliari, quando l'occhio le si posò su un punto in particolare. 

Una volta bruciato il sigillo che lo imprigiona, Fernes si sacrifica per esaudire il desiderio richiesto. 

Rilesse con attenzione la frase ancora due o tre volte. Il sigillo che lo imprigiona. Si sacrifica.
Quell'affermazione faceva quindi presagire che Fernes era qualcosa più di un pezzetto di carta. Che quello che lei aveva bruciato la sera prima nel camino null'altro era che un simbolo, una rappresentazione, che celava qualcosa di più.
Poteva essere benissimo uno spiritello, qualcosa se non fisico, ma quasi. In questo caso bastava scacciarlo dal corpo di Ron ed il gioco era fatto.
Chiuse il libro con un tonfo e si avvicinò al banco di Madama Pince per chiederlo in prestito.
La donna, troppo impegnata a scribacchiare qualcosa, non le prestò minimamente attenzione e, per quanto ritenesse quei libri molto più importanti della vita di molti studenti, non battè ciglio alla richiesta di Hermione e la lasciò andare via senza neanche annotarselo.
La ragazza infilò il libro, abbastanza maneggevole, nella borsa e corse verso le prossime due ore di Storia della Magia.
Arrivò per un pelo alla lezione. Harry le aveva conservato il posto accanto a lui, Ron invece sedeva in prima fila e la sua figura vista da dietro incuteva timore.
Sembrava talmente assorto nella lettura del libro di testo in attesa che arrivasse l'insegnante, che l'aura attorno a lui era quasi percepibile a occhio.
Hermione si avvicinò ad Harry pronta a dargli le spiegazioni che meritava.
"Ginny mi ha raccontato tutto..." la precedette il ragazzo, sistemandosi gli occhiali sul naso in un gesto molto familiare, che fece sorridere Hermione.
Certo, si sentiva ancora colpevole del tutto, ma sapere Harry informato e dalla sua, le dava una preoccupazione in meno.
Nelle successive ore di lezione Hermione ebbe di nuovo la strana sensazione di vivere in un'universo parallelo.
Ron polemizzava ogni argomento spuntandola sempre, si annotava di tutto, anche gli starnuti di Vitious, guardava in cagnesco chiunque si azzardasse a disturbare le lezioni.
Il suo temperamento era brillante, la sua espressione, senza il solito ghigno stupido e l'aria assonnata, acquistava virilità e sicurezza.
Dopo averlo osservato fino ad ora di pranzo Hermione si convinse che forse tanto male non aveva fatto e che quel Ron le piaceva proprio tanto.
In Sala Grande, durante il pasto, gli si avvicinò. Lui aveva appena battibeccato con Harry perchè voleva costringerlo a sedersi con Seamus e Dean, che lui considerava troppo rumorosi e frivoli.
"Posso?" esordì Hermione indicando il vuoto intorno a lui. Ron alzò la testa, scrutò per bene la zona augurandosi che Hermione fosse sola, e assentì col capo.
"Non riesco a capire come ho fatto fin'ora ad essere amico con esseri tanto sciocchi..." borbottò lui selezionando con cura le patate più grosse della sua insalata, e riducendole a dimensione delle altre "...mi meraviglio di come Harry riesca a sopportarli"
Hermione si sciolse in un sorriso e Ron parve apprezzarlo "Il loro equivalente femminile suscita in me le stesse sensazioni" sussurrò indicando Lavanda e Calì che ridevano sguaiatamente sfogliando quella che sembrava una rivista.
Il rosso le guardò con una smorfia di disgusto, poi tornò a contemplare l'amica con aria pomposa.
"E dicono che son belle. Per me tu sei molto più graziosa"
"Cosa?" Hermione si lasciò sfuggire la forchetta di mano, che cadde rumorosamente sul tavolo. Non era sicura di aver capito bene le parole di Ron, ma mano a mano il suono della sua voce cominciò a schiarirsi nella sua mente. 
Si allineò, prese forma. Ron le aveva detto che era graziosa.
Molto più graziosa di quelle che venivano considerate le due ragazze più carine del Grifondoro.
Con un gesto indicò all'amico di andare avanti. Lui non parve per nulla imbarazzato, anzi.
Aveva posato la forchetta con calma accanto al piatto e la stava fissando con un sorrisino di compiacimento.
Sicuro di sè, spavaldo. Usava le parole giuste.
Era la prima volta che un ragazzo la faceva sentire così...inferiore. E, stranamente, quella sensazione non le dispiaceva affatto.
Ron stava riuscendo dove lei aveva sempre fallito. Le stava aprendo il cuore.
"Io ti considero un milione di volte più bella di loro...senza contare la tua intelligenza...i tuoi modi..." continuò lui guardandola, come se stesse ammirando una dea greca.
Hermione cominciò a sentirsi imbarazzata della sua schiettezza, sopratutto ora che le persone sedute più vicine a loro, sentendo l'argomento, avevano aguzzato l'udito. Ma Ron parve fregarsene, e andò avanti.
"Sai? Non so neppure io come ho fatto fino a questo momento a non chiedertelo..." a quel punto si alzò, afferrò la mano di Hermione per far si che anche lei si allontanasse dalla tavolata.
"No...Ron...aspetta..." cercò di fermarlo mentre le gambe cominciavano a cederle. Lo sguardo di almeno tutta la tavolata dei Grifondoro e buona parte dei Corvonero, loro dirimpettai, era posato su di loro.
Sembrava stessero tenendo uno spettacolo.
Ron alzò la mano di Hermione teatralmente e la baciò con delicatezza "...perchè non diventi la mia ragazza?"

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CONTINUA

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I Pg della saga non sono miei, ma appartengono a JK Rowling!
Bene bene, nonostante sia il mio compleanno *u.u* mi son messa a scribacchiare. Certo che passare una giornata a casa, coi negozi chiusi, è alquanto deprimente eh =_=. Dato che davvero non ho nulla da fare ((stranamente neppure lavoro arretrato O_O;)) passo ai ringraziamenti personalizzati *^o^*

maria_chan: grazie cara ^*^ magari, impegni a parte, possiamo andarci a fare un giretto qualche giorno ^^. Magari ci accordiamo via email è tanto che non si chiacchiera :°

Angelwings: grazie mille ^*^ ah beh è stato un caso! In genere quando qualche mia amica legge le mie fanfic trova SEMPRE qualcosa da correggere XD

Savannah: Ecco! Qualcuna che mi capisce *_*! Cioè per me lui così è l'Omo idealo *_____*! Slurp *_*! Ti ringrazio per l'idea della puzzetta XD magari la utilizzerò all'interno della fanfic precisandone l'ideatrice XD

Mika83: grazie mille :* troppo gentile :*

Elivi: Perfetto! Era proprio Percy che volevo emulare *_*! Non temere Elivuzza giuro che vi renderò il nostro buzzurro di fiducia il prima poccibile :°D buona befana anche a te :*

Hermione Weasley: Ahah XD non nascondo che è troppo divertente immaginare Ron damerino! Grazie mille cara :*

Intergirl84: Mea culpa! Purtroppo tendo a fare chap cortissimi ;_; ma anche volendo non riesco ad allungarli, mi spiaze :_: bacissimi :*

Naturalmente baciotti forti anche a tutti coloro che hanno letto e non commentato

Buona Befana a tutti!  

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