La principessa e il brigante

di bolt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro con il brigante ***
Capitolo 2: *** Il cuore di una principessa e il coraggio di un brigante ***
Capitolo 3: *** I pensieri di Sasuke e la dolcezza di Hinata ***
Capitolo 4: *** Sorprese e paure ***
Capitolo 5: *** Il primo bacio ***
Capitolo 6: *** Le persone a cui tengo di più ***
Capitolo 7: *** Paura di perderla ***
Capitolo 8: *** Veleno e affetto ***
Capitolo 9: *** Misteri ***
Capitolo 10: *** Lacrime e sorprese ***
Capitolo 11: *** Pericolo in quota ***
Capitolo 12: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 13: *** La quiete prima delle tempesta ***
Capitolo 14: *** La crudeltà di un serpente e l'amore di due ragazzi ***
Capitolo 15: *** Prigioniera nella torre ***
Capitolo 16: *** Le lettere misteriose e l'uomo nell'ombra ***
Capitolo 17: *** I piani del serpente ***
Capitolo 18: *** Scoperte e nuovi problemi ***
Capitolo 19: *** Fuga dal castello ***
Capitolo 20: *** Un incontro molto strano ***
Capitolo 21: *** Un abbraccio pericoloso ***
Capitolo 22: *** Gelosia e duri allenamenti ***
Capitolo 23: *** Fantasmi, sorprese e coraggio ***
Capitolo 24: *** La foresta buia ***
Capitolo 25: *** Un nuovo alleato ***
Capitolo 26: *** Non arrendersi mai ***
Capitolo 27: *** Fuga dal serpente ***
Capitolo 28: *** Ospitalità calorosa ***
Capitolo 29: *** Un sì che scalda il cuore ***
Capitolo 30: *** Visite sgradevoli ***
Capitolo 31: *** Finalmente sposi ***
Capitolo 32: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 33: *** In missione ***
Capitolo 34: *** Una triste vittoria ***
Capitolo 35: *** Lieto fine ***



Capitolo 1
*** L'incontro con il brigante ***


In un castello in un regno molto lontano viveva una principessa molto bella. La principessa era sempre rimasta chiusa nel castello per ordine del padre e non aveva mai visto il mondo esterno. Il padre le aveva proibito perfino di andare in giro per la città ad aiutare i più poveri. Così la principessa aveva deciso di aiutare i più deboli dal castello. Ogni settimana cuciva vestitini per bambini e comprava coperte per l’orfanotrofio della città. Per fortuna, ogni tre giorni nel castello passava un mercante che vendeva un po’ di tutto o lei non avrebbe avuto modo di comprare le coperte.
-Padre quando potrò uscire dal castello?
-Hai diciotto anni ora. Ti farò uscire domani insieme alle tue dame di compagnia. Potrai andare solo nel giardino oltre le mura. Dovrai stare molto attenta vicino al castello c’è un precipizio profondo dove sotto scorre un fiume. La corrente del fiume è molto forte, se ci cadi rischi di farti molto male. Dovrai rientrare prima del tramonto.
-Starò attenta padre.
La principessa era molto contenta di poter uscire fuori le mura. Finalmente avrebbe visto qualcosa di nuovo. Era abituata a girare tutto il giorno per il castello, a cambiare sei abiti al giorno, a studiare e a parlare con le nobildonne della corte. Ma non aveva mai visto il mondo esterno. Era curiosa di vedere come era la gente fuori dal palazzo. Chissà se avrebbe incontrato qualcuno fuori le mura. Anche se era improbabile. Nessuno dei sudditi si avvicinava al castello a causa delle guardie. Le uniche persone che andavano al castello era nobili e re di altri regni in visita.
La principessa era stanca delle migliaia di udienze con i nobili che non facevano che parlare dello sfruttamento dei contadini e di tasse. Non sopportava che quella gente ricca sfruttasse tanto il popolo. Non facevano che tassare gli artigiani e i contadini. Era veramente ingiusto.
 
Il giorno dopo
-Principessa Hinata ecco il vostro abito da passeggio.
-Grazie Ten Ten. Perché mi chiami principessa. Siamo amiche, mi devi chiamare solo Hinata.
-Principessa c’è un protocollo da seguire.
-Sono stanca del protocollo. Mio padre non fa altro che aumentare le regole nel castello. Mi tratta sempre come se fossi una bambina e non fa che riempire la mia giornata di noiose udienze. Per fortuna oggi posso uscire da qui.
-Sarete accompagnata da me e altre quattro dame di compagnia.
-Cosa? Mi scorterete in cinque. Questa non è un’uscita. Nessuno vorrà parlare con me quando vedrà la mia scorta.
-Vostro padre ha detto che sarete scortata anche da due guardie e da vostro cugino. Sapete che è un cavaliere valoroso e in caso di pericolo vi proteggerà sicuramente.
-Neji è tornato qui. Perché non me l’hanno riferito?
-Vostro padre ha ordinato di non disturbarvi ieri sera. Vostro cugino è arrivato al castello ieri sera verso tardi. Voi già eravate a letto.
-Certo. Mio padre mi costringe ad andare a letto dopo il tramonto quando non ci sono balli o banchetti.
-Su non fate così principessa. Vedrete che oggi vi divertirete.
-Ten Ten sei l’unica che mi parla in questo modo. Gli altri a malapena mi rivolgono la parola. I nobili che mi fanno visita non fanno che parlarmi per guadagnarsi i favori di mio padre. Sei l’unica di cui mi possa fidare.
-Sono al vostro servizio da anni principessa. Vi conosco bene e so che vi sentite sola. Vedrete che un giorno troverete qualcuno che vi vuole veramente bene.
-Come Neji ama voi?
-Principessa cosa dite. Non è vero.
-Ten Ten lo so che Neji vi ama. È pazzo d’amore per voi e anche voi lo amate. Vi ho visti nel giardino l’altra sera. Siete tanto carini insieme.
Hinata era pronta per uscire.
-Questi vestiti lunghi e pomposi non sono adatti per passeggiare comodamente.
-Il sarto ha detto che tutte le nobildonne li portano così quando passeggiano.
-Va bene.
-Il colore va bene?
-Lo hai scelto tu questo colore vero?
-Sì, principessa. L’azzurro vi dona.
-Grazie Ten Ten.
La principessa Hinata e la sua scorta uscirono dalle mura del castello. Lì Hinata rivide suo cugino.
-Neji finalmente ti rivedo.
-Cugina sei sempre più bella- disse Neji dando un bacio sulla mano alla principessa.
-La tua missione è andata bene?
-Sì, le questioni sulla guerra con i paesi vicini sono risolte. Vostro padre è molto contento dei miei risultati.
-Forse vi farà diventare il suo erede, non avendo figli maschi.
-Hinata non potrei mai rubarti il trono.
-Neji mio padre non mi farà mai salire al trono. Me l’ha già detto. Vuole che io sposi il principe di qualche regno vicino per garantire un’alleanza militare forte e duratura. Presto mi presenterà i pretendenti.
-Mi dispiace Hinata.
-Cugino sappiamo tutti e due che io non posso scegliere l’uomo che voglio sposare. La scelta spetta a mio padre. Ma ora non ci voglio pensare. Voglio raccogliere un po’ di fiori per abbellire il palazzo. È sempre così tetro e grigio. Ci vuole un po’ di colore nella vita. Corri da Ten Ten cugino. È seduta vicino al cestino per il pranzo. Avrete un po’ di privacy visto che le guardie e le altre dame saranno occupate a guardarmi.
-Cugina grazie, avete un cuore nobile. Vi preoccupate sempre per il bene degli altri.
-Ci tengo alla vostra amicizia e voglio solo il bene per te e per lei. Vi voglio tanto bene.
Neji raggiunse Ten Ten e iniziarono a chiacchierare mentre Hinata raccoglieva fiori.
Dopo un’ora una delle dame di compagnia chiamò la principessa vicino al precipizio con una scusa.
-Principessa correte. C’è qualcosa di meraviglioso qui sotto.
La dama di compagnia sapeva che la principessa era curiosa e l’aveva attirata vicino al precipizio con uno scopo preciso.
-Io non vedo niente.
-Si sporga di più principessa. Io vedo qualcosa che luccica laggiù.
Mentre le altre dame e le guardie erano distratte, la dama vicino alla principessa la spinse giù e poi urlò per fingere che la principessa era inciampata.
-Cavaliere Neji, vostra cugina è caduta giù. Mi scusi non sono riuscita ad afferarla. Povera principessa.
-Non vi preoccupate la ritroveremo. Guardie scendete a valle e cercatela. Le dame rientrino tutte al castello. Io corro ad avvertire il re.
 
Neji si fece ricevere in fretta dal re.
-Cosa è successo Neji?
-La principessa è caduta dal precipizio. Potrebbe essere affogata a causa della corrente forte.
-Quella sciocca non mi ha ascoltata e si è affacciata dal burrone. Se perdo lei dovrò far sposare Hanabi con uno dei principi dei regni vicini. Almeno Hanabi non mi ha mai dato problemi.
-Vostra maestà non siete preoccupato per la principessa.
-Sarà sicuramente morta a causa della corrente. Non era una brava nuotatrice. Cercatela per qualche ora e poi rientrate. Se non trovate niente, domani organizzeremo il funerale.
-Può darsi che sia stata portata lontano. Dovremo cercarla per giorni. Il territorio è vasto.
-Neji non discutere i miei ordini.
-Agli ordini vostra maestà.
Neji uscì dalla sala del trono e fuori incontrò Ten Ten.
-Cosa ha detto?
-Le ricerche dureranno fino a questa sera. Se non troviamo la principessa domani prepareranno il funerale.
-Questo è crudele.
-Lo so Ten Ten. Non piangere.
-Era tanto buona con tutti. Perché la trattano con tanta freddezza?
-Non lo so amore mio.
 
Intanto in un luogo non lontano dal castello.
-Accidenti oggi non ho preso niente. Scommetto che al campo mi urleranno contro. C’è qualcosa lungo la riva del fiume.
Il ragazzo corse verso la riva e trovò una ragazza stesa per terra.
-La corrente deve averla trascinata fino all’ingresso della foresta. Non posso lasciarla qui, qualche vigliacco potrebbe approfittarsi della situazione. Per fortuna respira. È proprio bella e dai vestiti che porta deve essere una ragazza molto ricca. Meglio se la porto al campo.
Il ragazzo si caricò in spalla la fanciulla e corse verso il campo nella foresta.
-Allora Sasuke hai pescato qualcosa oggi?
-No, ho trovato questa fanciulla lungo il fiume.
-Poverina deve aver avuto paura a essere stata trascinata fino alla valle dalla corrente- disse un bambino.
-Sasuke perché l’hai portata al campo?- domandò un ragazzo con i capelli neri come la pece.
-Non potevo lasciarla da sola lungo la riva del fiume. Ha bisogno di cure.
-Fratellino sei troppo buono.
-Smettila Itachi. Non abbandono una ragazza in difficoltà.
-Va bene. Può restare ma tu sarai il suo responsabile. Dai vestiti deve essere una nobildonna. Se ci crea guai sarai tu a pagarne le conseguenze.
-Lo so benissimo. Vado a portarla dalla dottoressa.
Sasuke prese in braccio la fanciulla e la portò nella tenda della dottoressa.
-Cosa mi hai portato oggi Sasuke? Malandrino non mi aspettavo mi portassi una ragazza. L’hai fatta svenire che monello.
-Si sbaglia dottoressa Tsunade. L’ho trovata lungo il fiume. Ha una ferita sul braccio, può curarla?
-Certo. Le cambierò anche gli abiti.
-Bene lo faccia.
-Scusa Sasuke devi uscire.
-Non posso se tenta di scappare la devo fermare. Itachi mi uccide se la lascio andare via.
-Non andrà da nessuna parte. Ora esci.
-Non capisco il motivo ma obbedisco.
-Sciocco ragazzino. Lei è una ragazza non puoi vederla nuda. Fuoriiiiiiii.
Sasuke corse fuori dalla tenda spaventato dalle urla della dottoressa. Doveva capirlo lui aveva sempre vissuto come un brigante. Non sapeva niente di buone maniere. E poi le donne erano poche nel campo e avevano tutte un età compresa tra i trenta ai settanta anni.
Dopo un’ora.
-Dove sono?
-Finalmente ti sei svegliata?
-Dove mi trovo?
-In un campo di briganti nella foresta. Io sono il dottore del campo.
-Wow voi siete un dottore donna. Dovete essere molto brava e forte per aver raggiunto questo titolo. Tutti i dottori che ho visto al castello sono uomini. Sono fortunata ad avervi incontrato. Mi avete curata voi?
-Ah ah. Siete una ragazza strana. Vi ho appena detto che siete in un campo di briganti e non vi siete spaventata.
-Perché dovrei? Voi mi avete curata quindi non siete una persona cattiva. Grazie mille. Mi avete anche cambiata. Grazie.
-Eravate fradicia. Vi ho anche asciugato i capelli con un asciugamano. Il blu vi dona.
-Questo vestito è vostro?
-No, ragazza. siete più magra di me e più bassa. Quel vestito lo abbiamo preso a un ricco mercante che andava a palazzo. Sembra proprio della tua taglia. Ti va perfettamente.
-Vedo che si è ripresa la nostra ospite.
-Ragazza, lui è Sasuke. Vi ha trovata lungo il fiume e vi ha portata qui.
Hinata si alzò di scatto dal letto e si inchinò davanti al suo salvatore.
-Grazie mille per avermi salvata gentile signore.
-Ih Ih Ih. Tu sei troppo forte ragazzina. Io sono un brigante non un signore. Potrei anche approfittarmi della situazione e chiedere un riscatto alla tua ricca famiglia.
-Se mi avete salvata non siete così cattivo.
-Ti pareva. Mi sono imbattuto in una ragazzina ottimista e tonta. Tu non conosci il mondo ragazzina.
-No, sono sempre stata chiusa nel castello. Mio padre non mi faceva uscire mai.
-Signorina voi siete la principessa del castello vero?
-Sì, dottoressa.
-Una ragazza tanto bella non poteva che venire dal castello.
-Bene, allora tuo padre pagherà molto oro per te.
-Mio padre non vi pagherà mai. Non gli importa molto di me. avrà già sospeso le ricerche visto che è il tramonto.
-La ragazza ha ragione. I miei uomini dicono che fino a un’ora fa era pieno di soldati lungo il fiume e ora sono spariti.
-Itachi vuoi dire che il re non rivuole indietro la principessa.
-Non lo so. Questa faccenda puzza. Comunque piacere di conoscervi principessa. Io sono il capo dei briganti. Mi chiamo Itachi.
-Piacere di conoscervi. Io sono Hinata.
-Da oggi starai al campo con noi. Potrai aiutare le donne a cucinare, a cucire e a raccogliere la legna per il fuoco.
-Va bene.
-Per qualsiasi cosa chiedi a mio fratello Sasuke o alla dottoressa. Lui sarà la tua guardia. Mi raccomando non tentare di  scappare o mio fratello ti fermerà con ogni mezzo.
-Non abbiate paura signore, farò la brava.
-Non chiamarmi signore. Per te sono Itachi. Ora tu sei solo Hinata.
-Potrò vedere il bosco o altri luoghi?
-Solo se ti accompagna mio fratello.
-Non vorrai dire che devo occuparmi di lei?
-Sì, l’hai trovata tu. Buona fortuna!
Itachi uscì dalla tenda e lasciò Sasuke davanti a Hinata e Tsunade.
-Vieni ti mostro il campo e ti presento un po’ di persone.
-Va bene. A dopo dottoressa.
-A dopo signorina.
Sasuke scortò Hinata fino al fuoco e le mostrò dove poggiare la legna quando andava a raccoglierla.
-Sasuke è la tua nuova spasimante?
-No, è solo un nuovo membro del gruppo.
-Piacere di conoscerti. Io sono Kiba.
-Io sono Hinata.
-Sei proprio bella.
-Kiba lei non si tocca. Sei un vero seduttore. Non ci provare, spezzi il cuore a tutte le ragazze che incontri.
-Non ti preoccupare non la tocco. Uffi come sei possessivo.
-Lei non è la mia ragazza- urlò Sasuke in mezzo a tutto il campo.
Intanto nella tenda di Tsunade
-Itachi a quanto pare tuo fratello ha una cotta.
-Il mio fratellino è un romantico. Però quando lei scoprirà il nostro segreto correrà via spaventata. Tutti quelli che ci hanno visto sono scappati via per la paura.
-Sottovaluti Hinata.
-La principessa scapperà via come tutte le persone che abbiamo aiutato. Nessuno potrebbe accettare le nostre condizioni.
-Vuoi fare una scommessa capo?
-Dottoressa lo so che prima eravate una giocatrice accanita. Non scommetto. Non vorrei farle riprendere il vizio.
-Hai paura di perdere capo?
-Scommetto che la principessa correrà via quando conoscerà la verità su di noi.
-Io scommetto che resterà con noi.
-Lo scopriremo presto dottoressa.
Intanto Sasuke mostrava il campo a Hinata.
 
 

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Capitolo 2
*** Il cuore di una principessa e il coraggio di un brigante ***


Al campo dei briganti
-Hinata ricordati sempre che non puoi andare in giro da sola. La foresta è piena di animali feroci e ladri senza scrupoli. Sono pronti a tutto pur di guadagnare più soldi.
-Starò attenta e non ti farò arrabbiare.
-Bene. Se ti serve qualcosa chiedi a me. Ora devo trovare un posto dove farti dormire.
-Può dormire nella mia tenda con me.
-Grazie dottoressa. Almeno so che con lei è al sicuro.
-Evviva dormirò con la bravissima dottoressa. Se vuole posso anche aiutarla. Al castello ho letto moltissimi libri sulle erbe mediche. In più, so cucire bene. Potrei aiutarla a cucire delle bende di stoffa di ogni dimensione.
-Grazie Hinata. Mi serviva proprio una persona che avesse conoscenze di erbe mediche. Un giorno ti porterò con me a raccogliere delle erbe che crescono qui vicino.
-Dottoressa è sicura che andrà bene lei come aiutante.
-Sì. Sono sicura che conosca molte erbe e potrà aiutarci con i feriti. Dopo tutto voi vi cacciate sempre nei guai.
Itachi corse verso la dottoressa, Sasuke e la principessa.
-Sasuke nascondi Hinata nella tua tenda e resta con lei. Si sta avvicinando il brigante del clan serpente, Orochimaru. Se la vedesse la riconoscerebbe di sicuro. So che ha con sé tutti i ritratti dei reali del regno.
-Perché quel verme sta di nuovo venendo qui? Non vorrà altri soldi da noi?
-Sicuramente vuole un risarcimento perché abbiamo ferito due dei suoi uomini nello scontro di ieri fuori città.
-Noi abbiamo solo salvato due bambini.
-Lo so Sasuke. C’ero anche io fuori città. Orochimaru se la prende sempre con i più deboli. Ora nasconditi con lei.
-Obbedisco.
Sasuke trascinò Hinata nella sua tenda e la fece sedere sul suo letto.
-Non fiatare. Se ti prendono sono guai. Ti potrebbero torturare per ottenere un riscatto da tuo padre. Orochimaru sarebbe capace di tagliarti un dito e inviarlo a tuo padre per dimostrargli che ti ha rapito. Una volta l’ho visto uccidere un anziano che non gli aveva consegnato una moneta d’oro.
-Questo è crudele- disse Hinata portandosi le mani alla bocca per l’atrocità di quelle rivelazioni.
-Tranquilla se resti qui con me non ti succederà nulla.
-Perché mi aiutate? Mi conoscete da poco.
-Diciamo che ci sei simpatica.
 
Intanto nel campo era arrivato Orochimaru.
-Cosa vi porta qui Orochimaru?
-I miei uomini mi hanno riferito che li avete picchiati.
-Stavano disturbando dei bambini fuori la città.
-I miei uomini mi hanno detto che erano nel mio territorio e stavano raccogliendo delle bacche. Dovevano pagarmi prima di raccogliere qualcosa.
-Quel territorio non è vostro ma del re. I bambini essendo sudditi del re sono liberi di raccogliere le bacche.
-Quel territorio lo controllo io e nessuno può raccogliere la frutta lì senza il mio permesso. Voglio un risarcimento di dieci monete d’oro per i miei uomini. Hanno bisogno di cure.
-Possono essere curati dal medico del mio campo.
-Quella strega non li toccherà mai.
-Orochimaru ti fa paura che una donna medico sia tanto brava con le medicine.
-Taci Tsunade o ti taglierò la lingua.
-Non mi spaventi Orochimaru. Sai che sono brava con la spada e potrei batterti facilmente. Non abbiamo dieci monete d’oro in questo momento.
-Allora mi prenderò due dei vostri bambini. Saranno degli ottimi schiavi.
-Non puoi separarli dalle madri.
-Taci Tsunade, sto per perdere la pazienza.
 
Nella tenda
-Non può prendere dei bambini innocenti. Per favore, consegnatemi a quel brigante. Non prenderà i piccoli se vado io al loro posto.
-Siete impazzita. Non permetterò a quel folle di portarvi via dal campo. Non capite che vi farebbe del male.  Lui è crudele.
-Dobbiamo fare qualcosa per quei bambini. Ecco prendete la mia collana. È d’oro e vale circa trenta monete d’oro. C’è un piccolo smeraldo al centro ecco perché vale tanto. Datela a quel brigante, non voglio che i piccoli vengano separati dalle madri.
-Farò come mi chiedete. Ma non rivedrete mai più questa collana.
-Non importa. La vita di quei bambini vale molto di più, non voglio che finiscano nelle mani di un uomo tanto crudele.
Sasuke uscì dalla tenda dopo aver controllato che la collana non avesse incisioni. Era un bellissimo oggetto e Hinata ci aveva rinunciato per due bambini che neanche conosceva.
-Prendete questa capo del clan serpente. L’ho rubata questa mattina fuori città.
-Questa collana è magnifica. Accetto. Questa vale almeno trenta monete. Credo che non verrò a trovarvi per diversi mesi. Questo pezzo vale mesi di pace. Ah ah ah. A presto capo Itachi.
Orochimaru e i suoi uomini andarono via a cavallo.
-Sasuke dove hai preso quella collana?
-Me l’ha data Hinata. La portava al collo.
-Ha salvato i bambini. Vai da lei Sasuke e dille che ora può uscire.
-Hinata puoi uscire dalla tenda.
Quando la fanciulla uscì dalla tenda tutti i bambini del campo l’abbracciarono.
-Piccoli non c’era bisogno.
-Grazie signorina.
-Forza bambini andate dalle vostre mamme e lasciate respirare la signorina.
-Sì, Sasuke.
-Si sono già affezionati a te. Di solito non si fidano degli sconosciuti.
-Sono contenta di esservi stata utile in qualche modo.
-Hinata quella collana doveva essere importante per te. Questa mattina la stringevi forte nella mano mentre ti curavo.
-Era un ricordo di mia madre. Sono sicura che la mia mamma è fiera di me dopo la scelta che ho fatto.
-Quindi quella collana apparteneva alla bellissima regina del regno. Una volta ho avuto l’onore di incontrarla. Era una donna buona e saggia.
-Voi avete conosciuto mia madre?
-Sì, lei mi ha permesso di leggere dei manuali di medicina nel castello. Ho ancora un debito nei suoi confronti. Purtroppo non potrò più sdebitarmi. So che vostra madre è morta tredici anni fa.
-Io ricordo ben poco di lei. Quella collana me la lasciò prima di morire. Mi disse che un giorno mi sarebbe stata benissimo.
-Se volete vi posso raccontare come era la regina quando l’ho incontrata io.
-Lo fareste davvero? Mio padre non mi parlava mai della mamma.
-Lo farò volentieri. È un modo per sdebitarmi con vostra madre.
-Grazie- disse Hinata abbracciando la dottoressa.
-La principessa è molto buona. Privarsi di un ricordo per salvare degli sconosciuti. O è pazza o è un angelo mandato qui per salvarci. Fratellino ti sei incantato?
-No, non posso credere che si sia privata di un oggetto tanto importante. Pensavo che tutti i ricchi fossero superficiali ed egoisti. Invece lei è straordinaria.
-Fratellino hai una cotta per lei.
-Cosa dici? Non ho nessuna cotta. Sono solo un brigante, non posso mettermi con una principessa.
-Lei qui è solo Hinata. Non puoi usare il suo status per nascondere quello che provi per lei. Se vuoi abbracciarla non ti frenare. Quella ragazza ha bisogno di affetto. È sempre stata trascurata dal padre secondo le mie fonti.
-Itachi non posso permettermi di innamorarmi. Devo migliorare la nostra situazione.
-Sasuke devi ancora imparare tante cose. L’amore non puoi frenarlo.
Sasuke andò da Tsunade e Hinata a portare delle coperte per la notte.
-Queste sono per te.
-Grazie Sasuke.
-Dovrai dormire per terra poiché non abbiamo delle brandine o del materiale per costruire altri letti.
-Va benissimo. Starò comoda. Questa tenda è molto grande.
-Di solito la uso come ambulatorio per curare i malati ma è anche la mia casa. Quindi ci tengo le mie cose. Qui non entra nessuno a parte Itachi e Sasuke.
-Con Tsunade non verrai disturbata da nessuno durante la notte. Fra pochi minuti si cena. Il cuoco oggi ha preparato stufato, riso, pollo e pane.
-Choji ha esagerato di nuovo nella sua cucina. Devi sapere che Choji è un ottimo cuoco e un bravissimo guerriero nel corpo a corpo. Guai a chi entra nella sua cucina. Vedi è la tenda grande vicino al fuoco- disse Tsunade
-Capisco.
Si misero tutti a mangiare intorno al fuoco.
-Questo stufato è buonissimo.
-Grazie Hinata- disse Choji.
Dopo cena si ritirarono tutte nelle loro tende per dormire.
Sasuke pensò tutta la notte a Hinata. Forse il fratello aveva ragione gli piaceva quella ragazza.
 
Il mattino dopo
-Buongiorno dottoressa. Dove si trova Hinata?
-Aiuta i bambini a vestirsi nella tenda bagno. Si stanno divertendo molto con lei.
-Ecco siete tutti vestiti. Ora andate tutti a fare colazione.
-Sììììì. Si mangia.
-Hinata sei qui?
-Scusa Sasuke non sono in ordine. I bambini mi hanno buttato addosso molta acqua.
-Non fa niente. Sei bellissima lo stesso.
-Grazie. Corro a cambiarmi e ti raggiungo.
-Ti aspetto davanti il fuoco.
Hinata indossò velocemente il vestito viola che le aveva dato Tsunade. Si legò i capelli e raggiunse Sasuke.
-Cosa facciamo oggi?
-Ti porto vicino al fiume a raccogliere delle erbe mediche per Tsunade. Mi ha detto che la sua farmacia è sprovvista.
-Lei non viene?
-Non può venire. Deve andare con mio fratello in città per comprare delle provviste. Andiamo o rischiamo di tornare tardi per pranzo. Prendi la borsa fuori la tenda si Tsunade. Potrai metterci le varie erbe che raccoglierai sulla riva del fiume.
Hinata e Sasuke si incamminarono nella foresta e dopo trenta minuti raggiunsero la riva del fiume.
-Che bel posto. Siamo già fuori la foresta.
-Conosco tutte le vie più brevi per raggiungere il fiume e so come evitare i pericoli.
-Guarda qui ci sono tantissime erbe per calmare i dolori e queste sono per curare le infezioni.
-Tsunade aveva ragione, sei molto brava.
-Nella biblioteca reale ci sono molti libri di medicina. Mi annoiavo a rimanere chiusa tutto il giorno in camera e andavo a leggere in biblioteca. Nessuno si recava lì e potevo leggere in pace. Devi sapere che adoro i libri.
-Si vede.
Sasuke vide uno splendido iris e lo colse per Hinata.
-Questo è per te principessa.
-Grazie, è bellissimo.
-Si addice alla tua purezza e alla tua bellezza. Riprendiamo le ricerche delle erbe.
Hinata era tutta rossa e non riusciva a parlare. Nessuno le aveva mai detto così spontaneamente che era bella. Di solito le facevano i complimenti solo per avere dei favori dal re. Ma Sasuke non aveva secondi fini.
-Hinata corri da me.
Hinata corse da Sasuke e lui la nascose dietro la sua schiena.
-Non ti muovere. Sta arrivando qualcuno dal cielo.
-Mi sembrava di averti visto vicino al fiume Sasuke.
-Cosa vuoi Kabuto?
Hinata rimase sorpresa quando vide l’uomo atterrare di fronte a loro. Aveva delle ali grigie da pipistrello.
-Vedo che hai una ragazza con te. Sei venuto qui per fare una passeggiata romantica.
-Siamo qui solo per raccogliere erbe mediche. Questo non è il territorio del tuo padrone.
-Orochimaru mi ha chiesto di venire qui a raccogliere delle erbe medicinali per i suoi esperimenti. Non vi darò fastidio.
-Noi ce ne andiamo.
Per fare più in fretta Sasuke aprì le sue ali nere. Anche se sapeva che Hinata sarebbe scappata via.
-Hinata per favore non scappare via terrorizzata. Voglio solo portarti al sicuro.
-Perché dovrei farlo? Le tue ali sono bellissime. Sembri un angelo.
-Eh. Tu sei proprio strana.
Sasuke prese Hinata in braccio e volò via.
-Che bella vista. Voli benissimo.
-Tieniti stretta, quel pazzo di un pipistrello ci insegue.
-Non mi scapperai Sasuke.
Kabuto urtò bruscamente Sasuke che per un attimo perse la concentrazione ma poi riprese il suo volo.
-Kabuto togliti dai piedi. Smettila di darmi fastidio. Sto tornando al campo.
-Volevo solo darti un avvertimento. Il mio capo vi tiene d’occhio. Non create più problemi al nostro clan o vi attaccheremo e sapete che non avreste scampo contro di noi.
-Non mi spaventano le tue minacce.
-Io ti ho avvertito. A presto Sasuke. Divertiti con lei finché hai tempo.
Sasuke volò velocemente verso il campo e atterrò vicino al fuoco.
-Finalmente siete tornati Sasuke. Come è andata?
-Ho incontrato Kabuto che mi ha minacciato.
-Quel pipistrello è sempre il solito vigliacco.
-Dottoressa avete trovato le provviste.
-Sì, abbiamo trovato molta roba a buon prezzo.
-Meno male.
-Hinata vedo che non ti sei spaventata quando hai visto le ali nere di Sasuke.
-Sono tanto belle. Non mi fa paura.
-Di solito la gente corre via terrorizzata quando lo vede in quel modo.
-Per me assomiglia a un bellissimo angelo.
-Itachi ora pagami per la scommessa.
-Va bene Tsunade. Mi sono sbagliato. Ecco le tue tre monete d’oro.
-Grazie per l’affare.
-Hinata devi sapere che tutti noi al campo abbiamo delle particolarità. Anche i bambini.
-La dottoressa per esempio si può trasformare in una giovane donna quando vuole. Io divento un lupo quando devo difendermi. Mio fratello ha ali nere e può volare. Tutto questo non ti fa paura?
-No, non ci  trovo niente di strano. Avete tutti delle capacità straordinarie con le quali aiutate la gente. Vi dovrebbero premiare.
-Hai ragione Sasuke. Questa ragazza è davvero strana. Gli altri ci chiamano mostri.
-Questo è crudele. I mostri sono le persone che fanno soffrire il popolo. Io credo che voi siate degli eroi.
-Sono contento che tu non abbia paura di noi- disse Itachi.
-Itachi non pensi che ci sia un problema. Kabuto l’ha vista e lo dirà sicuramente a Orochimaru.
-Dobbiamo sperare che Kabuto non abbia guadato i ritratti della famiglia reale.
-Scusate se vi interrompo. Non ci sono miei ritratti in giro per la città o per il castello. Ci sono ritratti di mio padre, mia sorella, mio cugino, mia madre e di altri parenti. Mio padre non ha mai voluto che posassi per dei ritratti. Diceva che nessuno doveva vedermi perché voleva farmi sposare con uno dei principi dei regni vicini. Affermava che i principi sanno essere capricciosi e non vogliono che le loro spose vengano guardate  da altri.
-Tuo padre voleva venderti a un principe come merce preziosa. È crudele. Eri trattata come un oggetto.
-Sasuke non ti arrabbiare. Non serve a niente- disse Itachi.
-Almeno sappiamo che Orochimaru e la sua banda non mireranno a lei visto che non sanno niente. Hinata sei al sicuro qui con noi- disse Sasuke.
-Grazie.
-Vi lascio soli piccioncini. Vado dalla dottoressa con queste erbe che avete raccolto.
-Itachi noi non siamo una coppia. Non mettermi in imbarazzo davanti agli altri.
Sasuke e Hinata erano fissati da tutti i bambini del campo.
-Oh allora il fratellone sposerà Hinata.
-Asuma junior vai dalla mamma prima che perda la pazienza.
-Al fratellone piace Hinata.
-Marmocchio vieni qui. Se ti prendo ti sculaccio.
Sasuke rincorse il bambino per mezzo campo. Poi Asuma si nascose dietro la madre.
-Asuma hai di nuovo fatto arrabbiare Sasuke. Cosa ha fatto questa volta?
-Niente di grave, non ti preoccupare Kurenai.
-Monello non fare arrabbiare Sasuke. Lo sai che ha molti impegni.
-Ma il fratellone è innamorato e non vuole ammetterlo.
-Marmocchio ti ho detto di non parlare a sproposito.
-L’amore giovanile che bello. Mi ricordo ancora quando mi sono innamorata di Asuma. Dimmi Sasuke chi è la fortunata?
-Kurenai non varrai prendermi in giro anche tu.
-Sasuke tutto bene?- domandò Hinata avvicinandosi al ragazzo.
-Sì, parlavo con la madre di Asuma junior. Questa è Hinata.
-Piacere signorina Hinata. Allora siete voi la ragazza che fa battere il cuore a questo brigante.
-Cosa?
-Niente Hinata. Andiamo.
-Visto che avevo ragione mamma. Il fratellone è arrossito.
-Questa volta ci hai visto giusto piccolo mio. Però non hai notato che anche lei è diventata rossa. Sono una bella coppia. Il giovane brigante dalle ali nere e la bella principessa. Chissà cosa accadrà in futuro.
 
Sasuke portò Hinata nella sua tenda e le offrì del succo alla mela.
-Questa bevanda è buonissima.
-La fanno alcune signore che lavorano con Choji in cucina. Le mele sono la cosa che riusciamo a trovare di più in giro. Ne abbiamo quintali. A volte le vendiamo al mercato per ricavarci dei soldi per comprare della carne fresca.
-Sasuke ci sono dei soldati fuori- disse Itachi entrando nella tenda.
-Io resto nella tenda con Hinata mentre tu parli con loro.
-Non uscite, potrebbero cercare voi principessa.
Itachi andò verso i soldati e un ragazzo biondo smontò da cavallo.
-Scusate mi sono perso. Sono il principe del regno vicino e cerco il castello di re Hiashi. Andiamo lì per porgergli le nostre condoglianze. Sappiamo che la principessa di questo regno è morta.
-Avete sbagliato strada principe. Il castello si trova oltre il fiume. Seguite il sentiero vi condurrà fuori da questi luoghi infestati da belve feroci.
-Grazie signore.
-Mi concedete una domanda principe?
-Sì.
-Si sa come è morta la principessa.
-Sì, mi è arrivata una lettere perché io ero uno dei pretendenti. Il re mi ha scritto che sua figlia è morta a causa di una brutta malattia. I medici credono che sia la stessa malattia che colpì sua madre. Eppure dicevano che era così bella. Purtroppo nessuno si era accorto che stava male. Arrivederci.
-Arrivederci principe.
-Mio padre ha mentito ai pretendenti.
-Non solo Hinata- disse Tsunade.
-Cosa vuole dire dottoressa?
-Ha mentito anche al popolo. Ha fatto spargere la voce che siete morta per una malattia. Ne abbiamo sentito parlare io e Itachi mentre eravamo in città a fare spese.
-Non pensavo che mio padre potesse mentire in questo modo. Forse dovrei tornare al castello per il popolo. Non si può mentire così ai sudditi.
-Se torni al castello tuo padre ti rinchiuderà in una torre per non essere umiliato da altri re o principi. O ti farà chiudere in un monastero. Non potrei vedere più nessuno.
-No, non permetterò mai che tu venga chiusa di nuovo in quel castello senza vedere nessuno- disse Sasuke.
-Per ora resterò qui e cercherò di essere utile.
-Vi lascio soli.
-Hinata sei convinta della tua scelta?
-Non voglio essere rinchiusa in una torre. Posso restare qui con voi?
-Certo.
Hinata scoppiò a piangere e Sasuke la strinse forte fra le sue braccia. Era la prima volta che la fanciulla veniva toccata in quel modo da un ragazzo che non fosse un suo parente.
-Qui con me sei al sicuro. Nessuno può farti soffrire. Qui sei libera.
Sasuke le asciugò le lacrime e le accarezzò il viso.
-Nessuna ti rinchiuderà in una torre.
Hinata provata dalle scoperte della giornata si addormentò fra le braccia di Sasuke che la stese sul suo letto.
-Dormi tranquilla principessa. Io veglierò sempre su di te.
Sasuke andò fuori la tenda per calmarsi.
-Per poco non la baciavo. Che stupido.
Sasuke sapeva che provava qualcosa per la ragazza. Ma lei era troppo ingenua e pura per stare con uno come lui. Non poteva farla vivere in un mondo pieno di bugie e furti. Un mondo pieno di lotte fra clan e perdite durissime.

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Capitolo 3
*** I pensieri di Sasuke e la dolcezza di Hinata ***


Era sera e Hinata si risvegliò nella tenda di Sasuke.
-Mi devo essere addormentata. È già buio.
-Buongiorno Hinata. Hai riposato bene?
-Sì. Perdonami se mi sono appropriata del tuo letto.
-Eri stanca. Tanto io non dormo di pomeriggio, ho troppe cose da fare.
-Sasuke corri i briganti di Orochimaru ci attaccano.
-Vigliacco ci attacca di sera per prenderci di sorpresa. Signora Kurenai mettete i bambini e le altre donne al sicuro nel rifugio nella foresta.
-Agli ordini vicecomandante Sasuke.
-Itachi cosa hai in mente?
-Distrarli mentre le donne e i bambini si mettono in salvo. Vai a portare Hinata al sicuro, è ancora nella tua tenda.
-Corro e poi vengo ad aiutarti.
Sasuke corse verso la sua tenda e la trovò in fiamme.
-Hinata dove sei?
-Sasuke sono qui dietro.
-Meno male ti sei salvata. Mi dispiace se ti ho lasciata sola. Tu non sei abituata a questi attacchi. Forza vieni con me ti devo portare al sicuro.
-Aspetta Sasuke. Corri ad aiutare tuo fratello, è circondato dai nemici. Io mi nasconderò da qualche parte.
-Torno subito. Resta nascosta.
Sasuke spalancò le sue ali e impugnò la sua spada. Poi andò ad aiutare il fratello.
-Sasuke ti avevo detto di portare Hinata al sicuro.
-Sta bene finché resta nascosta. Non posso lasciarti da solo a combattere.
Sasuke e Itachi lottarono a lungo finché non riuscirono a battere tutti i nemici.
-I due fratelli che sconfiggono i miei uomini migliori. Ma io ho trovato un premio di consolazione.
-Ahi. Lasciami subito.
-Questa ragazza era nascosta all’inizio della foresta. Come si può lasciare una creatura tanto bella da sola. Kabuto non credi che possiamo portarla al nostro accampamento.
-Sì, capo. Sarò utile per i vostri esperimenti.
-Lasciala serpe.
Orochimaru mutò il suo aspetto.
-Sasuke sei coraggioso a chiamarmi in quel modo. Sai che se mi trasformo in questo modo acquisto le caratteristiche di un serpente. Come vedi ho anche la lingua da serpente. Potrei mordere questa fanciulla e avvelenarla. Di solito uccido così i miei nemici. Soffrono molto prima di morire.
-Bastardo non toccarla.
-Sasuke non ti credevo capace di provare sentimenti per una ragazza che hai appena conosciuto. Non l’ho mai vista al campo quindi è nuova. Dove l’hai pescata?
-Non sono affari tuoi.
-Sei così ostile.
-Ahi.
Orochimaru stringeva Hinata nella sua coda da serpente e più passava il tempo più aumentava la stretta.
-Prendi me al suo posto.
-No, Sasuke non dire sciocchezze. Non voglio che prendi il mio posto.
-Lo scambio è allettante. Potrei fare molti esperimenti su quelle tue ali nere. O potrei strappartele. Dopo tutto è da anni che sogni di essere come tutti gli altri.
-Non provare a toccarlo. Sasuke è perfetto. Non ha bisogno di cambiare.
Sasuke rimase a bocca aperta. Non solo Hinata non lo riteneva un mostro, lo difendeva dai suoi nemici. Quella ragazza era davvero strana.
-Ragazzina non sei in grado di darmi ordini. Sei troppo debole e non sei come noi. Non hai nessuna abilità. Sei solo un peso per questi briganti. Vieni con noi e ti darò il potere.
-Io non voglio il potere. Non mi interessa.
-Allora cosa vuoi?
-Voglio solo aiutare queste persone.
-Con me potrai aiutare tanta gente. Ci sono molti feriti al mio accampamento.
-Non verrò con voi. Siete solo un criminale che se la prende con i più deboli.
Mentre Hinata lo distraeva Sasuke riuscì ad arrivare alle spalle di Orochimaru e a puntargli la spada al fianco. Intanto Itachi si occupava di Kabuto.
-Lasciala subito o ti faccio un buco nel fianco.
-Cosa ci si poteva aspettare da Sasuke Uchiha. Una mossa a sorpresa molto astuta. Non avevo capito che la ragazzina mi stava solo distraendo. Complimenti.
Orochimaru lasciò andare Hinata e disse a Kabuto di ritirarsi.
-Me la pagherai cara Sasuke. Ci rivedremo presto.
-Sarò pronto per affrontarti.
I nemici andarono tutti via e Sasuke controllò che Hinata non fosse ferita.
-Non ti ha morsa vero?
-Sto bene. Grazie.
Sasuke stava per dare la mano a Hinata per aiutarla ad alzarsi ma la ragazza si scansò velocemente.
-Devo farti paura in questo modo.
-Non dire sciocchezze Sasuke. Mi sono spostata per non farti sporcare. Ho tutto il vestito sporco di liquidi rilasciati dalla pelle di quel serpente. Sono tutta appiccicosa. Che schifo. Non ho mai visto una cosa del genere.
-Ih ih. Sciocca. Io sono abituato a sporcarmi. Itachi porto Hinata alla sorgente.
-Intanto io raggiungo gli altri al rifugio.
Sasuke afferrò due cambi di vestiti e prese in braccio Hinata.
-Sasuke ti sporcherai tutto.
-Non importa.
Sasuke si alzò in volo e si diresse verso la sorgente.
-Siamo arrivati. Qui potrai farti il bagno tranquillamente. Non ci viene mai nessuno. Dietro la cascata ci sono delle lanterne. Le accendo subito.
-Non posso fare il bagno qui.
Sasuke accese le lanterne e poi raggiunse Hinata.
-Non sei ancora entrata in acqua. Guarda che nella borsa ho le asciugamani, non sentirai freddo.
-Non è questo il problema. Non posso fare il bagno con te che mi guardi.
-Non ti preoccupare io resterò da questa parte della roccia. La sorgente è divisa in due parti da questa roccia gigante. Io farò il bagno a sinistra mentre tu starai a destra. Tranquilla non ti spierò.
-Va bene.
Hinata si tolse l’abito ingombrante e rimase solo in intimo.
-Questo non lo tolgo per sicurezza.
La fanciulla si immerse in acqua mentre Sasuke era impegnato a svestirsi.
-Che imbarazzo. Non ho mai fatto il bagno in una sorgente. L’acqua è proprio pura. Non fa tanto freddo.
-Hinata tutto bene?
-Sì, grazie per avermi portata qui.
-Ci vedi bene? Devo accendere un’altra lanterna?
-No, questa mi basta.
-Quando vuoi uscire avvertimi mi giro così non guardo la riva e tu puoi avvolgerti nell’asciugamano.
-Ahhhhhhhh.
Sentendo l’urlo di Hinata, Sasuke superò la roccia e si buttò in acqua dalla parte destra.
-Cosa succede?
-C’è qualcosa dietro la cascata- disse Hinata stringendosi a Sasuke.
-Cosa hai visto?
-Due occhi rossi molto grandi.
Sasuke strinse Hinata e con un balzo uscì dall’acqua.
-Resta dietro di me.
Da dietro la cascata saltò fuori una tigre molto grande.
-Deve avere una gran fame. Ci guarda come se fossimo dei polli.
Non appena la tigre vide gli occhi di Sasuke corse via.
-Ora è tutto risolto.
-Grazie.
Hinata divenne rossa come un peperone e cerco di coprirsi con qualcosa. Poco dopo Sasuke l’avvolse in un asciugamano molto grande.
-Non ho visto niente.
-Neanche io.
-Come potevi vedere qualcosa sono in mutande.
-Sasuke non dire frasi imbarazzanti. Una principessa non ha il permesso di vedere un uomo mezzo nudo.
-Siete restata in intimo per paura che io vi spiassi?
-Allora mi avete guardata.
-No, voi vi siete stretta a me e ho capito che non eravate completamente nuda.
-Voi mi avete vista. Che vergogna.
-No, non vi ho vista per niente. E dammi del tu. Siamo briganti non principi.
-Va bene mi fido della tua parola. E scusa, non mi ero accorta di parlare come al castello. Lì dovevo parlare sempre secondo l’etichetta persino con mio padre. Se usavo un linguaggio non appropriato venivo punita severamente. Ho iniziato a seguire lezioni di etichetta a sei anni. A sette mi sapevo a memoria più di cinque libri sulle buone maniere. Erano volumi da cinquecento duecento pagine. Sono contenta di avere un po’ di libertà.
-Ti trovi bene con noi?
-Perché mi fai questa domanda? Sai bene che sono a mio agio con voi.
-Non hai paura che Orochimaru o altri briganti ti rapiscano e ti torturino?
-Sono sicura che se mi rapissero tu correresti a salvarmi. Mi fido di te. So che non permetteresti a nessuno di farmi del male.
-Hinata sei troppo dolce per questa vita da brigante.
-Se preferisci che torni al castello e mi faccia chiudere nella torre dimmelo. Io esaudirò il tuo desiderio. So che posso esserti di peso. Quindi se tu vorrai mandarmi via per proteggere la tua gente io ti obbedirò e tornerò nelle mura del castello. Non voglio contrariarti. L’unica cosa che desidero è vederti felice con la tua gente.
-Non voglio che tu venga rinchiusa in una torre come una prigioniera. Stai tremando.
Sasuke si avvolse in un asciugamano e poi strinse Hinata.
-Così ci scalderemo a vicenda.
-Sasuke non è una cosa sconveniente?
-Hinata ti sto solo scaldando. Non faccio nulla di sbagliato. Non posso accendere un fuoco o qualche brigante della banda di Orochimaru potrebbe attaccarci e io non conosco tutte le loro abilità. Se non ti tengo al caldo potresti ammalarti.
-Sei molto gentile.
-Ho un debito con te. Anzi ne ho ben due. Primo hai salvato i bambini all’accampamento. Secondo mi hai difeso davanti a Orochimaru e mi conosci da due giorni.
-Sono io quella in debito. Mi hai salvato la vita per due volte. Forse sono tre se contiamo anche la volta al fiume. Con questa sera ti devo quattro favori.
-Non ci pensare. Non avrei mai creduto che tu fossi la principessa del castello. Mi avevano detto che i nobili del palazzo sono tutte persone molto viziate e egoiste. Invece ecco davanti i miei occhi una principessa che pensa al bene della sua gente prima che alla sua salvezza.
-Sasuke non sarei una brava principessa se non pensassi prima al popolo.
-Queste cose le pensi solo tu principessa. Dovresti vedere come gli altri nobili trattano i contadini al loro servizio. Tanta gente si è dovuta rifugiare nella foresta poiché ha perso la casa a causa delle troppe tasse imposte dai più ricchi. Purtroppo molte persone sono state convinte da Orochimaru a collaborare nei suoi atti di brigantaggio contro i più deboli. Chi non collaborava con lui faceva una brutta fine. I miei genitori sono morti a causa sua.
-Mi dispiace.
-Non ti preoccupare. È accaduto molti anni fa. Io sono stato cresciuto da mio fratello. Viviamo da briganti da molti anni ma non facciamo male alle persone se non siamo costretti. Mi è capitato diverse volte di dovermi difendere e usare la forza.
-Sasuke non devi giustificarti con me. Deve essere stato difficile vivere nella foresta.
Hinata iniziò a versare calde lacrime. Sasuke doveva aver sofferto molto nella sua vita e lei si lamentava della sua vita agiata al castello. Era stata davvero egoista in quegli anni.
-Hinata stai piangendo per me?
-Perdonami. Io ho sempre avuto tutto e in questi anni mi sono lamentata perché non mi lasciavano uscire. Scusami, sono stata molto sciocca.
Sasuke asciugò le lacrime di Hinata con una mano e poi le accarezzò la testa.
-Hinata la colpa della nostra situazione non è di certo tua. Tu non sapevi neanche che alcune persone vivevano nella foresta. Mi hai detto che gli altri nobili ti riempivano la testa di chiacchiere e basta. Come potevi immaginare che all’esterno la gente viveva in queste condizioni.
-Dovevo capirlo da come parlava mio cugino Neji. Quando tornava mi diceva sempre che incontrava degli orfani che chiedevano l’elemosina ai bordi delle strade e venivano trattati male dai nobili in città. Io ho provato ad aiutarli spedendo delle coperte all’orfanotrofio e inviandogli i cesti di giocattoli che avevo quando ero piccola. Mi sembra di aver fatto troppo poco.
-Dandogli quelle cose li hai resi felici. Ne sono sicuro. Non buttarti giù.
Sasuke si staccò da Hinata e si girò dall’altra parte.
-Il tuo vestito pulito è quello verde vicino la mia sacca. Mettilo, io non guardo.
-Grazie Sasuke.
Mentre Hinata si vestiva, Sasuke afferrò i suoi vestiti di ricambio e li indossò senza mai girarsi verso la fanciulla.
-Ho finito. Sono pronta per tornare dagli altri.
-Bene. Ho finito anche io. Senti Hinata, Neji è tuo cugino?
-Sì.
-Neji è il cavaliere che esce spesso di pattuglia?
-Sì, so che spesso controlla le vie della città per vedere che non ci siano disordini. Ultimamente lo ha fatto meno perché era impegnato a discutere delle questioni importanti con i principi dei paesi vicini. Mio padre si fida ciecamente di Neji.
-Neji spesso mi ha inseguito per mezza città. Ho anche combattuto contro di lui. Qualche volta ho dovuto rubare del cibo ad alcuni nobili per sfamare i bambini all’accampamento. Il latte per la loro crescita è essenziale e ci siamo ritrovati più volte in città a prenderlo in prestito da alcuni ricchi.
-Sasuke potevi lasciarci le penne contro mio cugino. So che è bravissimo con la spada. Per favore non combattere più contro di lui, non voglio vederti tornare in un sacco.
-Hinata contro tuo cugino ho usato solo metà della mia forza per non fargli scoprire chi sono veramente. Non può farmi male e io non lo combatterò più per farti piacere.
-Vuoi dire che sei più forte del cavaliere più bravo della città.
-Sì.
-Non ti sembra di essere un pochino presuntuoso.
-Per niente. Non ti preoccupare non lotterò più contro tuo cugino. Lo faccio solo per te.
-Sasuke sei un ragazzo speciale.
-Basta complimenti o non riuscirò più a trattenermi.
Sasuke prese Hinata in braccio e si alzò in volo liberando le sue grandi ali nere.
-Cosa volevi dire con non riuscirò più a trattenermi?
-Niente.
-Dai dimmelo Sasuke.
-Non posso.
-Uffi. Altri segreti.
Sasuke atterrò lentamente al rifugio in mezzo la foresta e mise a terra la fanciulla.
-Finalmente fratellino. Pensavo vi foste persi da qualche parte nella foresta visto che non sentivo il vostro odore.
-Siamo solo andati alla sorgente. Quella serpe ci ha lasciato i suoi liquidi addosso.
-Sasuke non ci avrai provato spudoratamente con Hinata?- domandò Tsunade.
-Ci siamo solo tolti di dosso quella robaccia. Io non l’ho guardata.
-Quindi avete fatto il bagno insieme.
-Dottoressa sa benissimo che la sorgente è divisa in due parti da un masso enorme. Io non l’ho spiata.
-Non me la racconti giusta ragazzo.
-Vuole imbarazzarmi dottoressa.
-Tsunade, Sasuke è stato un vero gentleman.
-Se lo dici tu mi fido. Questo furbetto sarebbe capace di fare qualsiasi cosa.
-Sono sicura che Sasuke non proverebbe mai a fare qualcosa di poco opportuno. Mi fido di lui.
-Wow. Sei un ragazzo adorabile Sasuke. Non conoscevo questo tuo lato.
-Io non sono tenero dottoressa. La smetta di prendermi in giro o perderò il rispetto di tutti.
Tsunade si avvicinò all’orecchio di Sasuke e gli disse qualcosa.
-Ora che hai trovato la ragazza giusta non farla soffrire. Si vede che lei tiene molto a te.
-Grazie dottoressa. Terrò a mente il vostro consiglio.

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Capitolo 4
*** Sorprese e paure ***


Sasuke montò una specie di tenda nella radura in mezzo la foresta. Lui e gli altri briganti sarebbero rimasti nel nuovo accampamento molto a lungo per evitare gli attacchi di Orochimaru. Dopo come lo avevano affrontato si sarebbe sicuro vendicato di loro. Per fortuna il serpente non conosceva il loro nuovo rifugio.
-Sasuke vuoi che ti aiuti con la tenda?
-No, grazie Hinata.
-Sasuke abbiamo un problema. Le tende non sono abbastanza per tutti. Dovremo dormire stretti nelle poche tende che abbiamo. Io, Choji e Kiba staremo nella tenda vicino ai viveri che siamo riusciti a portare qui. A turno faremo la guardia per tutta la notte. Tsunade e Kurenai staranno nella tenda grande con i bambini e le loro mamme. Gli uomini dormiranno insieme nelle dieci tende rimanenti. Tu dovrai dormire con Hinata nella tenda che hai appena montato.
-Stai dicendo sul serio?
-Sì, nella tenda grande non ci sono più posti. Sono già troppo stretti. Domani cercherò di procurarmi altre tende in città e più viveri.
-Va bene.
- Un’altra cosa. C’è solo una coperta grande per la notte e sai che nella foresta fa freddo. Dovrete arrangiarvi.
-Se non ti conoscessi bene Itachi, penserei che lo stai facendo di proposito.
-Non lo farei mai fratellino. Dormi bene.
Sasuke andò da Hinata che stava bevendo un po’ di acqua.
-Hinata questa sera dovrai dormire con me nella tenda. Le altre sono tutte occupate.
-Me l’ha appena detto Kurenai. Mi ha spiegato tutto.
-Staremo un po’ stretti perché la tenda è piccola.
-Ci arrangeremo.
Sasuke e Hinata andarono nella tenda e si poggiarono sul letto che il ragazzo aveva preparato con delle foglie e poi coperto con un lenzuolo bianco.
Sasuke chiuse bene la tenda prima di stendersi.
-Hinata ho solo una coperta grande. Dovrai dormire vicino a me se non vuoi prendere freddo.
Hinata divenne molto rossa. Non era abituata a certe cose.
Sasuke strinse la fanciulla e la coprì con la coperta.
-Hai freddo?
-No, sto bene vicino a te.
-Hai dei capelli lunghissimi e morbidi.
-Grazie.
-Hinata come mai non hai paura di me? Tutte le ragazze che ho salvato in città sono scappate via dopo aver visto le mie ali nere.
-Io le trovo belle. Mi fa più paura la falsità dei nobili e il loro egoismo. Al contrario, per me tu sei un ragazzo straordinario. Sei un eroe.
-Per essere una principessa sei strana.
-Era un complimento?
-No, voglio solo dire che sei tonta e ingenua. Però sei anche bella e altruista.
-Sasuke posso avvicinarmi un altro pochino?
-Certo principessa. Ti terrò stretta tutta la notte per non farti sentire freddo. Lo che questo posto non è comodo come i letti al castello ma non abbiamo cuscini o materassi qui.
-Sto comodissima.
-Vuoi usare il mio braccio come cuscino?
-Non ci penso proprio. Dormiresti scomodo. Sto bene così.
-Con te al mio fianco credo che non dormirò per niente.
-Sasuke devi riposare o domani mattina farai fatica ad alzarti. Hai avuto una giornata dura e devi dormire.
Hinata diede un bacio sulla fronte a Sasuke.
-La mia mamma mi raccontava che un bacio sulla fronte calma gli spiriti e fa dormire bene le persone. Sogni d’oro Sasuke.
-Buonanotte principessa.
Hinata si addormentò mentre Sasuke ancora si toccava la parte della fronte dove lo aveva baciato.
-Sei veramente ingenua principessa. Sei così indifesa in questo momento che chiunque ti attaccherebbe nel sonno. Ma io ti proteggerò da qualsiasi malvivente. Finché resterai fra le mie braccia nessuno oserà toccarti.
Sasuke si addormentò stringendo Hinata e la sognò tutta la notte.
 
Il giorno seguente Sasuke e Hinata dormirono fino a tardi. Tanto che la dottoressa Tsunade aprì la loro tenda e tentò di svegliarli.
-Piccioncini mi dispiace disturbare i vostri sogni ma è quasi ora di pranzo.
-Che succede qui? Chi è che mi disturba di notte?
-Sasuke è giorno da molte ore. Alza il sedere.
-Mi lasci dormire dottoressa. Che ha detto?
-Vi ho detto che è quasi ora di pranzo. Avete dormito tantissimo ragazzi.
-Perché non mi avete svegliato prima? Dovevamo andare in città per le provviste. Ci siamo già andati io e Itachi. Abbiamo preso molte cose, tranquillo.
Hinata si stropicciò gli occhi e vide la dottoressa in ginocchio dentro la tenda.
-Buongiorno cara. Devi aver dormito benissimo se ti sei svegliata così tardi.
-Meravigliosamente. È tanto tardi?
-Sì, è quasi ora di pranzo.
-Mi dispiace.
-Non fa niente. Voi due avevate bisogno di riposo dopo la giornata di ieri. Però non mi aspettavo di trovarvi a dormire uno tra le braccia dell’altra.
-Dottoressa non inizi a prendermi in giro. Sa benissimo che la tenda è piccola e che avevamo solo una coperta.
-Sasuke quante scuse. Dillo subito che avevi voglia di abbracciarla.
Sasuke buttò fuori dalla tenda la dottoressa.
-Che maniere Sasuke. Sei proprio permaloso.
-Scusala Hinata. Esco e ti porto un vestito di cambio. Torno subito.
Sasuke corse al baule dove tenevano i vestite e cercò qualcosa per lui e Hinata.
-Questo è perfetto per lei. Non è troppo pomposo e è abbastanza lungo per non farla sentire in imbarazzo.
Sasuke tornò da Hinata e le passò il vestito.
-Puoi indossare questo. Non è fatto con un tessuto pregiato ma dovrebbe starti bene.
-Grazie.
-Cambiati nella tenda. Io ti aspetto qui fuori.
Hinata si vestì in fretta e si legò i capelli con un nastro azzurro.
-Ho fatto.
-Ora mi cambio io. Tu puoi andare al catino per lavarti faccia e mani. È vicino la tenda della dottoressa.
-Va bene. Ti aspetto lì.
 
Dopo pochi minuti Sasuke raggiunse Hinata per pulirsi la faccia.
-Hai qualcosa sulla guancia. Aspetta te la tolgo. Era solo una fogliolina.
-Grazie Sasuke.
-Il vestito ti sta molto bene. Meno male che ho preso vestiti per ragazze giovani quando andavo in città. Si vede che era destino che ti incontrassi. Gli abiti della dottoressa ti sarebbero stati larghissimi sui fianchi e sulle spalle. Sai è molto più vecchia di te.
Sasuke vide un coltello volare vicino la sua gamba.
-Pazza di una dottoressa. Volevate amputarmi un piede.
-Non chiamarmi più vecchia o ti faccio a pezzi sul tavolo operatorio la prossima volta che rimani ferito.
Sasuke fece una smorfia alla dottoressa e poi andò con Hinata verso il centro dell’accampamento.
-Kiba, Shino suonate un po’ quegli strumenti che tenete nascosti nelle vostre borse.
-Certo vicecomandante. Cosa vuole ballare oggi?
-Qualsiasi cosa va bene.
Shino e Kiba iniziarono a suonare e i bambini si misero a ballare al centro dell’accampamento. Si divertivamo sempre quando c’era della musica.
-Mi concede questo ballo signorina.
-Sì, signor Uchiha.
Sasuke poggiò una mano sul fianco di Hinata e la ragazza sussultò.
-Hinata dammi la mano.
Sasuke strinse la mano di Hinata e iniziò a ballare al centro dell’accampamento.
-Tuo fratello è diventato audace.
-Credo che voglia solo farle dimenticare la paura di ieri. Dopo tutto la ragazza non è abituata a vedere tanta sofferenza e tanto sangue. Ma se vuole rimanere con noi dovrà abituarsi. Sasuke non potrà farle da balia per sempre. Lui ha i suoi doveri verso la sua gente- disse Itachi.
-Mi sembra che Sasuke si occupi bene dei suoi doveri e della ragazza. Non sta trascurando i suoi compiti. Non essere troppo duro con lui. Sai che al cuore non si comanda.
-Tenterò di essere comprensivo.
-Che peccato la musica è finita.
-Domani ti farò ballare di nuovo Hinata. Ti sei divertita?
-Tantissimo. Sei un bravissimo ballerino. Dove hai imparato?
-Ho imparato guardando i nobili dalle finestre delle loro case. Un tempo invidiavo la loro vita ma poi ho capito che erano delle persone meschine. Ho compreso che non ho nulla da invidiare a quelle persone. Posso fare molte più cose da qui.
-Sei un bravissimo capo per queste persone. Si vede da come ti guardano i bambini che sei il loro punto di riferimento. Loro ti adorano.
-Sasuke si stanno avvicinando dei soldati del castello, nascondi Hinata.
-Stanno venendo per chiederci le tasse. Ogni mese la stessa storia.
Sasuke nascose Hinata nella sua tenda e raggiunse il fratello.
-Quale onore. Il nobile Neji in persona.
-Visto che questa mattina eravate in città Signor Itachi dovreste sapere della nuova tassa imposta dal re.
-Sì, ne ho sentito parlare. Il re vuole una moneta d’oro per ogni persona in casa, in tenda, in capanna e così via.
-Esatto. Ora i miei uomini conteranno le persone nel campo. Fateli mettere tutti in fila.
Le persone nell’accampamento si misero in fila e i soldati iniziarono a contarli.
-Soldati controllate se nelle tende c’è rimasto qualcuno. Queste persone sono molto furbe.
-Sasuke temette che Hinata venisse scoperta. Per fortuna quando un soldato aprì la sua tenda non trovò nessuno.
-Quante persone ci sono nel campo sergente?
-Ci sono circa cinquanta uomini, venti donne e quindici bambini.
-Bene ci dovete 85 monete d’oro.
-Questo è un furto da parte del re- disse Tsunade.
-Lei è l’ultima persona che può parlare Tsunade. Siete una strega. Se non fosse stato per la defunta regina voi sareste morta.
-Sei coraggioso ragazzo a rivangare il passato.
-Attenderò qui finché non mi avrete dato tutte le monete. Se non avete i soldi potete pagare anche con carne, vestiti, oggetti vari o con qualcosa di personale. Il re ha sentito dire che le donne del vostro accampamento hanno dei capelli bellissimi e tutte le nobildonne vorrebbero una bella parrucca.
-State scherzando. Per le donne è importante avere i capelli lunghi. Non vi permetteremo mai di tagliare loro i capelli.
-Allora pagate.
Hinata si era nascosta dietro un masso vicino la tenda di Sasuke. Non poteva credere alle sue orecchie. Suo cugino parlava in modo crudele per ordine di suo padre. Stentava a riconoscerlo. Lui non era in quel modo. Perché obbediva a tutto quello che diceva suo padre.
Poi Neji notò steso fra i panni nel campo il vestito che indossava sua cugina quando era scomparsa. Il ragazzo smontò da cavallo e afferrò il vestito.
-Dove avete preso questo?
-Lo abbiamo trovato nel fiume- disse Itachi.
-Non c’era una ragazza?
-No, non c’era nessuno. Ho trovato solo quel vestito. Cercate qualcuno nobile Neji?
-Questo vestito apparteneva a mia cugina.
-Come ci è finito nel fiume? Ho sentito che vostra cugina è morta a causa di una malattia.
Itachi aveva messo all’angolo Neji.
-Sì, mia cugina è morta per una grave malattia. Qualche servo deve aver perso questo vestito mentre lo lavava o ha tentato di venderlo. Io sto aspettando i soldi che mi dovete.
Itachi diede a Neji settanta monete d’oro.
-Queste non bastano.
-Ecco prendete anche il mio cavallo. Vale cinque monete d’oro.
-Un ottimo esemplare.
-Fratello non potete dargli il vostro cavallo.
-Non ti preoccupare Sasuke. Devo farlo per la nostra gente.
-Per oggi mi accontenterò delle monete e del cavallo. Non voglio togliervi anche i viveri. Non sono un folle. Il prossimo mese ripasserò per le altre tasse. Capo Uchiha per caso con voi vive un ragazzo che spesso porta una maschera nera sul volto. Lo inseguo da due anni ma perdo sempre le sue tracce quando arrivo in mezzo la foresta.
-Non conosco nessun ragazzo che usi maschere. So che al teatro in città ci sono molti attori con quel genere di maschera ma non ho mai sentito parlare di un ragazzo che scappa dalle guardie.
-Se lo vedete avvisatemi o potreste essere accusati di complicità.
-Come volete nobile Neji.
Neji andò via e il gruppo esultò per la gioia.
-Itachi dove hai messo le altre monete d’oro?
-Le ha nascoste la dottoressa fra le sue cose. Sa che i soldati non guardano fra la sua roba per paura. Credono veramente che lei sia una strega. Vai a vedere dove è finita Hinata.
-Hinata dove ti sei nascosta questa volta?
-Qui dietro.
Sasuke raggiunse Hinata dietro la roccia e si sedette al suo fianco.
-Perché quella faccina triste principessa?
-Non pensavo che mio cugino fosse tanto complice di mio padre e degli altri nobili. Stentavo a riconoscerlo.
-Hinata, lui recitava una parte. Davanti i suoi soldati non può farsi vedere debole.
-Tu mi hai detto che ti ha inseguito in passato. Ma tu non avevi fatto nulla.
-In realtà avevo preso delle cose.
-Lo avevi fatto per il bene della tua gente. Ai ricchi non servono tante cose. Hanno già tante ricchezze.
-Hinata non preoccuparti. Tuo cugino se la caverà e vedrai che aiuterà tanta gente quando avrà più potere. Una volta l’ho visto aiutare dei ragazzi in difficoltà. Li ha fatti assumere al castello per salvarli dalla strada.
-Me l’ha detto una volta. Rimane il fatto che oggi la sua voce e il suo sguardo mi hanno ricordato mio padre in preda all’ira. Io sono abituata a vedere il lato dolce e serio di Neji. Mi ha fatto paura.
-Devi abituarti a vederlo in quel modo perché tornerà ogni mese e sempre più nervoso.
-Purtroppo lo so.
-Hinata ti resterò accanto così non avrai paura. Ti insegnerò a vivere nel nostro mondo e ti sentirai più a tuo agio.
-Grazie Sasuke.
 
Il giorno dopo Hinata e Sasuke si alzarono presto e andarono al fiume a riempire delle bottiglie di acqua. Quel giorno avevano il compito di fare una scorta di acqua per l’accampamento e sarebbero dovuti andare al fiume per più volte.
-Siamo già al secondo giro e abbiamo trasportato solo quaranta bottiglie. Mi dispiace se sono tanto debole. Non ce la faccio a trasportare tantissime bottiglie come fai tu.
-Io sono qui per aiutarvi signorina. Può anche lasciare che porti tutto da solo. Sono al vostro servizio.
-Non potrei mai lasciarti tutto il divertimento.
-I due innamorati si divertono con così poco.
-Kabuto ci stai sempre a spiare. Non hai altro da fare?
-Il mio compito è darvi fastidio. Scherzo. Orochimaru mi ha detto di scortarvi al nostro accampamento. Vuole offrirti un lavoro Sasuke.
-Digli che rifiuto.
-Sapeva che avresti rifiutato e mi ha fatto venire qui con degli uomini in più. Prova a volare o a fare qualche mossa e gli uomini spareranno alla ragazza.
-Non farò resistenza ma lascia andare lei.
-Non posso. Orochumaru mi ha detto di portarvi tutti e due al campo. Quindi in marcia.
Sasuke avvicinò a sé Hinata e si diressero con Kabuto verso il campo del loro nemico.
-Kabuto sei in ritardo.
-Il caro Sasuke ha fatto storie.
-Sasuke sei un monello. Dovrò punirti se continui ad opporti al mio potere. Scommetto che se le facessi qualche graffio sul corpo tu mi obbediresti ciecamente.
-Lei devi lasciarla in pace. Non è coinvolta.
-La ragazza è coinvolta perché tu tieni moltissimo a lei. Si vede da come le stringi la mano. Ho una proposta da farti. Tu voli fino alla casa super lussuosa del conte Nara e gli rubi il rubino scarlatto e io vi lascio andare senza rompervi qualche osso.
-Dovrai prima farmi riportare Hinata a casa.
-No, lei è la mia arma di ricatto. Resterà a farmi compagnia finché non tornerai dalla tua missione.
-Scordatelo. Non la lascerò mai sola con voi.
-Che crudeltà Sasuke, non ti fidi di me. Non le torcerò un capello.
-Non ci casco.
-Ti dico che non ferirò quel bel corpo che possiede- disse Orochimaru passandosi la lingua sulle labbra.
Hinata rabbrividì subito.
-Sei un pazzo se credi che la lasci con te. Lei verrà con me e potrai farci seguire dal tuo servo.
-Sasuke lei ti sarebbe di peso.
-Se vuoi il rubino, lei viene con me.
-Sei davvero ostinato ragazzino. Va bene portatela dietro. Ma se le accade qualcosa non sarà colpa mia.
Sasuke uscì dalla tenda di Orochimaru e spalancò le sue ali nere.
-Hinata reggiti forte.
Sasuke strinse la fanciulla e volò verso la casa del conte Nara.
-Hinata sarà pericoloso perché il conte Nara ha molte guardie. Devi restarmi sempre accanto. Le mie ali ci faranno da scudo.
-Ti potrebbero ferire.
-Tu non sai che se mi colpiscano alle ali sono le loro armi a spezzarsi. Oltre a farmi volare, sono un ottimo scudo. Ma non posso usarle troppo spesso. Dopo qualche ferita inizio a sentire dolore.
-Sasuke dovevi lasciarmi laggiù.
-Non potevo. Conosco bene Orochimaru, ti avrebbe fatto qualcosa. Non voglio che quel serpente ti tocchi ancora. Sei molto importante per me.
Sasuke atterrò sul tetto di casa Nara e spaccò il vetro di una finestra sulla parte alta della casa.
-Ora entriamo Hinata. Il rubino è al piano di sotto, nel salone principale. Metti questa maschera nera. Dobbiamo indossarle per non farci riconoscere. Restami accanto e andrà tutto bene.
Sasuke e Hinata scesero piano nella sala.
-Sembra non ci sia nessuno in casa. Il rubino è nella teca laggiù. Ci saranno dei cani o delle guardie nascosti da qualche parte.
Sasuke doveva stare molto attento o avrebbe rischiato di far rimanere ferita Hinata.

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Capitolo 5
*** Il primo bacio ***


Sasuke e Hinata erano penetrati in casa del nobile Nara e si avvicinavano al salone dove era custodito il rubino.
-Ora ho capito perché Orochimaru vuole quella pietra preziosa. È enorme.
-Sasuke non è corretto rubarla.
-Lo so. Il nobile Nara è anche un uomo molto gentile e aiuta sempre i poveri. Ma se non prendo il rubino quel serpente potrebbe attaccare di nuovo la mia gente. O peggio potrebbe tentare di rapirti e poi torturarti. Non voglio che ti faccia del male.
-Sasuke stai facendo tutto questo solo per me.
-Quel pazzo mi avrebbe ordinato di prendere il rubino anche se tu non fossi stata con me. Avrebbe rapito uno dei bambini e mi avrebbe costretto a venire qui. Lui usa sempre questi mezzi subdoli per convincere le persone a fare quello che vuole. Una volta ha rapito Asuma junior e ha costretto Kurenai a ballare per i suoi uomini. Poi siamo riusciti a liberarli.
-Che crudeltà. Come fa a prendersela con dei bambini.
-Non volevo farti rattristare. Ma devi sapere di cosa è capace quel serpente. Non lasciare la mia mano.
I due ragazzi si avvicinarono allo zaffiro e Sasuke notò che c’era una trappola.
-Ecco perché quel serpente ha inviato me. C’è una trappola sul pavimento. Non si sporca mai le mani quando sa che c’è il rischio di farsi male. Se avessi pestato quella parte sporgente sul pavimento sarebbero usciti dei dardi avvelenati dalle pareti. Devo trovare un modo per aggirare anche la seconda trappola.
-Ce ne sono due?
-Sì. Guarda vicino al rubino. C’è un filo finissimo agganciato alla parte superiore del pietra preziosa. Se prendessi il rubino troppo velocemente sicuramente scenderebbe dal soffitto una gabbia. Hinata aspettami vicino la parete e non muoverti. Devo aggirare le trappole con cautela.
Sasuke agirò facilmente le trappole e prese il rubino. Per lui era facile superare certe trappole. Era abituato a scappare dai luoghi più pericolosi di quelle terre.
-Ora dobbiamo risalire sul tetto e spiccare il volo.
-Sasuke ci sono due cani enormi di fronte a noi.
-Saliamo le scale fino al tetto e saremo in salvo.
Sasuke prese per mano Hinata e iniziò a correre velocemente.
-Hinata corri più veloce.
-Ci provo. Ma con questo vestito è un po’ difficile. Ahhh.
Un cane morse un lembo del vestito di Hinata e lo strappò con molta ferocia.
-Cagnaccio lascia subito il vestito. Lei non si tocca.
Sasuke e Hinata arrivarono al tetto e il ragazzo spalancò le sue ali nere.
-Tieniti stretta Hinata. Dovrò volare velocemente per non destare sospetti fra le guardie nel cortile. Non ti lascio cadere.
-Mi fido di te.
Dopo qualche minuto i ragazzi erano in salvo.
-Il cane ti ha morso anche la gamba?
-No, ha solo strappato la parte finale del vestito. Mi si vede un pezzo delle gambe.
Sasuke atterrò nell’accampamento di Orochimaru e gli portò il rubino.
-Ecco la tua pietra preziosa. Ora ce ne andiamo.
-Vedo che avete avuto qualche problema con i cani feroci del nobile Nara.
Sasuke si parò davanti a Hinata per fare in modo che Orochimaru non le guardasse la parte delle gambe che era rimasta nuda.
-Sasuke non fare il cattivo e lasciami godere il panorama.
-Sei poco gentile Orochimaru. Non si guardano le gambe della donna di un altro uomo.
-Vuoi dire che lei è tua?
-Sì, se provi a toccarla ti farò sputare tutto il sangue che hai in corpo.
-Se non la proteggi adeguatamente potrebbe finire come quella contadina che si era persa nella foresta. Te la ricordi. Kabuto l’ha trovata in un bagno di sangue. Era stata torturata da qualche brigante nel mezzo della foresta.
-Sanno tutti che è stata opera tua. Quella ragazza era innocente. Usi chiunque per i tuoi esperimenti.
-Va bene. Per una volta posso ammettere che mi sono divertito con una ragazza. Era così giovane che non ho resistito. Mi hanno detto che era sposata e aveva un bambino.
-Voi siete un mostro- urlò Hinata.
-Coraggiosa la mocciosa. Devi sapere che io adoro le prede giovani.
Sasuke strinse forte Hinata e si girò verso l’uscita della tenda.
-Moccioso come osi girarmi le spalle?
-Odio quando qualcuno minaccia una persona a cui tengo e me ne vado. Non venirmi più a chiedere niente. Non farò più niente per te.
Sasuke portò via Hinata da quel posto orribile.
Arrivati nel mezzo della foresta il ragazzo si bloccò e abbracciò di nuovo la fanciulla.
-Hai avuto paura vero?
-Scusa se sono tanto debole.
-Hinata tutti avrebbero paura ascoltando le parole di quel serpente. Dice sempre cose orribili. Calmati. Ora torniamo all’accampamento.
Sasuke e Hinata tornarono al loro campo e il ragazzo raccontò tutto a suo fratello.
-Orochimaru non cambia mai. Ti ha visto qualcuno alla casa del nobile?
-Non penso. Nella casa non c’era nessuno. Neanche un domestico. Dovevano essere tutti usciti per l’annuale pic-nic dei nobili con il re. So che si tiene in questo periodo nei giardini del castello e ogni nobile si porta i suoi domestici.
-Sei stato fortunato fratellino. Lei come sta?
-Forse è rimasta un po’ sconvolta dalle parole del serpente. È stato più aspro del solito.
-Volevo vedere la reazione di Hinata. Sai che studia le sue prede. Lo ha fatto anche con te non ricordi.
-Per costringermi a fare i lavoro sporchi usava i miei punti deboli. All’epoca avevo solo undici anni. Mi ha mandato nei posti più squallidi della città per arricchirsi sempre di più.
-Non farti più usare come un tempo.
-Oggi non potevo affrontare tutti i suoi uomini al fiume. Erano troppi e dovevo proteggere Hinata.
-Vuoi dire la ragazza che si è appena cambiata nella tenda della dottoressa e ora tira di spada con lei.
-Cosa?
-Credo che Hinata abbia chiesto alla dottoressa di allenarla.
-Quella pazza di un medico le farà male. Devo fermarla.
-Sasuke lascia che Tsunade alleni fisicamente la ragazza. Non capisci i suoi sentimenti. Lei non ti vuole essere di peso, vuole aiutarti. Deve essersi sentita in colpa oggi. Forse pensa di essere la causa che ti ha costretto a rubare il rubino.
-Io non voglio che lei si senta colpevole. Io voglio solo che sia al sicuro.
-Hinata così non riuscirai mai ad affrontare un nemico. Tieni la spada meglio.
-Va bene dottoressa.
-Alza la guardia. Se questo fosse stato un vero duello tu saresti già morta dieci volte. Posa la spada e vai a prendere quei secchi d’acqua e portali nella mia tenda. Devo farmi un bagno. Portare i secchi ti servirà come allenamento. Bada che l’acqua sia bella calda. Voglio che la vasca sia pienissima. Ora che dormo di nuovo da sola posso concedermi un bagno rilassante. Mettici anche quel sapone alle rose che tengo sullo scaffale di legno.
-Come vuole dottoressa.
-Itachi a me sembra che la dottoressa tratti Hinata come una serva.
-Forse sta esagerando ma lei sa sempre come allenare una persona. Abbi fiducia.
-Vado a vedere cosa fa Hinata.
Sasuke raggiunse Hinata nella tenda di Tsunade e vide che riempiva la vasca di acqua calda.
-Ti sta facendo lavorare molto.
-Dice che fa bene per il mio allenamento.
-Vuoi che ti aiuti. So che i secchi pieni di acqua sono pesanti.
-No, la dottoressa ha detto che se ti becca ad aiutarmi ti insegue per il campo con la sua spada.
-Quella vecchia aveva previsto questa mia mossa.
-Sì, ha detto anche che mi avresti massaggiato le braccia come stai facendo ora.
-Sasuke sei davvero carino a volerla farla sentire meglio. Siete davvero inseparabilo. Ora fuori da qui maschiaccio. Devo farmi un bagno. Però se vuoi puoi rimanere a massaggiarmi la schiena.
-Non ci penso nemmeno. Non sono il tuo servo.
-La vasca è abbastanza piena. Puoi andare a riposarti Hinata.
-Grazie dottoressa.
Hinata andò verso la tenda di Sasuke e vi entrò per stendersi. Era stanchissima. Lì trovò Sasuke che leggeva un libro.
-Ti disturbo se mi stendo al tuo fianco?
-Per niente. Mi fa piacere la tua compagnia. Devi essere molto stanca.
-Per me è difficile portare quei secchi con questi vestiti lunghi. Non faccio che inciampare ogni cinque passi. Questo è il quarto vestito che mi cambio.
-Ih ih. Ti ho vista mentre trasportavi l’acqua. Eri davvero buffa.
-Mi stai prendendo in giro. Non è molto carino.
Sasuke tirò a sé la fanciulla e la stese al suo fianco.
-Sei bellissima.
-Grazie. Lo dici solo per farti perdonare per avermi presa in giro.
-No, lo penso davvero. Rendi le mie giornate più allegre.
I volti di Sasuke e Hinata erano vicinissime. Il ragazzo non ce la faceva più, sentiva l’impulso di baciarla. C’era qualcosa in lei che lo attirava. Non era solo bella, era anche dolce, altruista e intelligente. In più, aveva un caratterino che adorava.
Sasuke poggiò delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza. Fu un bacio molto dolce. Il ragazzo non volle esagerare poiché sapeva che era il primo bacio della fanciulla.
Mentre Sasuke baciava Hinata, Asuma junior entrò nella tenda e li vide. Corse via per non farsi vedere e andò a raccontare tutto alla madre e poi alla dottoressa.
Intanto Sasuke si era staccato dalla fanciulla.
-Non ho mai provato nulla di simile. Mi batte forte il cuore.
-Questo è normale Hinata. Era il tuo primo bacio vero?
-Sì. È stato bellissimo. Non avrei mai sognato di poter baciare la persona a cui voglio tanto bene.
-Io volevo baciarti la prima volta che ti ho vista. Ma sarebbe stato scortese.
Sasuke strinse Hinata in un abbraccio che durò diversi minuti.
-Sei tutta mia principessa. Non ti lascio più andare.
-Non vado da nessuna parte.
I due innamorati uscirono dalla tenda e videro Asuma junior che parlava con Itachi.
-Come mai tuo fratello ci fissa? Ho fatto qualcosa di sbagliato?
-No, quando ha quello sguardo trama qualcosa.
I due si avvicinarono a Itachi.
-Itachi perché mi fissi tanto?
-Fratellino complimenti. Sei un ragazzo fortunato. Non vedo l’ora di ricevere l’invito per la cerimonia di nozze.
-Di cosa stai parlando?
-Su non fare il timido.
-Tu e la signorina Hinata vi siete baciati sulla bocca. La mia mamma dice che si fa quando un uomo ama una donna e viceversa- disse Asuma junior.
-Piccola peste. Sei entrato nella mia tenda.
-Sì. Ora tutti sanno del vostro segreto. Che bello! Il fratellone si è fidanzato.
Hinata voleva sprofondare. Era diventata molto rossa.
Intanto Sasuke rincorreva Asuma junior per tutto l’accampamento.
-Vieni qui Asuma. Non si spiano le persone.
-Fossi matto. Se mi prendi mi strozzi.
Asuma junior si nascose dietro Tsunade che stava ridendo.
-Dovresti guardarti allo specchio Sasuke. Sei sconvolto. Non fare il timido, è normale scambiarsi dei bacetti fra innamorati.
-Non dovreste ficcare il naso nelle mie faccende personali.
-Su vicecomandante. Siamo una famiglia unita all’accampamento.
Sasuke raggiunse Hinata e la portò nella sua tenda. Poi tirò fuori la testa e guardò minaccioso il piccolo Asuma.
-Il fratellone è arrabbiato.
-No, Asuma junior, è solo nervoso. Si sente in imbarazzo perché non sa come esprimere fino in fondo i suoi sentimenti. Ha paura di ferire la persona che ama.
-No, il fratellone se la caverà bene.
Sasuke era nella tenda con Hinata e era molto agiatato.
-Scusa se Asuma ha raccontato a tutti del bacio.
-Non ti preoccupare. Non voglio tenerlo nascosto. O tu non volevi che i tuoi amici sapessero di noi?
-No, sono contento che lo sappiano. Ma devi sapere che ora ti fisseranno di continuo. I bambini ti gireranno intorno come trottole e ti faranno mille domande su di noi. Asuma junior è molto curioso. Lui non ti mollerà un secondo, vorrà sapere tutto su di noi.
-Quel bambino è proprio sveglio. È dolcissimo. Voi mi avete dato una famiglia e ora mi sento veramente felice. Grazie.
Sasuke strinse Hinata e la baciò di nuovo sulle labbra.
-Sarai sempre parte di questa famiglia. Ti amo Hinata.
Dopo qualche minuto da soli nella tenda uno abbracciata all’altre, i due innamorati andarono vicino al fuoco e si sedettero a parlare. Poi Asuma si mise seduto vicino a Hinata e iniziò a riempirla di domande.
-Sorellona come ti sei innamorata del fratellone? La mia mamma dice sempre che quando arriva l’amore ti senti le farfalle nello stomaco.
-Credo di essermi innamorata di Sasuke la prima volta che l’ho visto.
-Ah capisco. La sua faccia burbera non ti ha fatto paura. Di solito le donne scappano quando lo vedono.
-Asuma cosa stai dicendo.
-La verità fratellone. Mi ricordo che quando hai salvato quella ragazza bionda al fiume, dopo lei è corsa via. Il fratellone le ha detto chi era e lei è andata via.
-Era una nobile viziata.
-Quando hai salvato la figlia del mugnaio da un ladro che la disturbava. Lei è scappata via dopo che ti ha riconosciuto. Nessuna ragazza lo ha mai ringraziato.
-La figlia del mugnaio cercava di attirare l’attenzione di qualche ricco nobile nelle vicinanze di casa sua.
-Al fratellone non piacciono le donne ricche o le donne vanitose.
-Cosa racconti piccola peste. Sai benissimo chi è in realtà Hinata.
-Lei è un’eccezione. Non è come le altre ragazze ricche. La sorellona è molto gentile. Oggi fai il bagno con noi sorellona? Dietro la tenda della dottoressa stanno montando una vasca gigante per fare il bagno ai bambini. Poi ci monteranno una tenda sopra così nessuno spierà le donne quando fanno il bagno.
-No, Hinata non la mando a fare il bagno con voi mocciosi.
-Invece la sorellona viene a fare il bagno con noi. Ci divertiamo sempre quando lei sta con noi.
-Forza Asuma andiamo a fare il bagnetto con gli altri bambini. La tenda con la vasca è pronta.
-Io voglio che la sorellona mi racconti una storia mentre faccio il bagno.
-Asuma non fare i capricci. L’altro giorno l’avete bagnata tutta mentre vi lavavate.
-Uffa. A me piacciono le favole della sorellona.
-Moccioso lei è mia e basta- disse Sasuke attirando a sé Hinata.
-Sasuke non sarai geloso di una bambino?- chiese la dottoressa.
-Lei arriva sempre nel momento sbagliato. Non sono geloso di Asuma junior. Quel furbetto vuole solo avere più coccole. Quelle della madre non gli bastano. Diventerà un donnaiolo da grande.
Kurenai portò Asuma a fare il bagno mentre Sasuke e Hinata andavano ad aiutare Choji con la cena.
-Vicecomandante inizia a lavare quelle verdure. Signorina Hinata potrebbe tagliarle dopo che le avrà lavate.
-Certo. Le poggio su questo ripiano?
-Sì, poi le griglierò e le condirò per bene. Ci sono delle ottime fettine di carne per stasera. Come primo piatto farò del riso in bianco visto che il secondo è abbondante.
-Domani bisognerà andare di nuovo in città per comprare le provviste.
-Sì, siamo aumentati e bisogna comprare più alimenti.
-Domani andrò personalmente a fare delle provviste. So dove prendere della buona frutta a buon mercato e della carne squisita. Vuoi venire con me domani?
-Davvero posso?
-Sì, non credo che mio fratello farà obiezioni. Basterà che indossi un mantello con il cappuccio. È deciso domani si va insieme per la città. Ti mostrerò i luoghi migliori. Avrai l’onore di avere la migliore guida del paese al tuo fianco.

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Capitolo 6
*** Le persone a cui tengo di più ***


Era mattina e Sasuke si era alzato presto per fare un po’ di allenamento. Aveva svegliato anche Hinata per permetterle di lavarsi e vestirsi per poi andare in città. Quel giorno toccava a loro andare a fare provviste in città. Alle sei del mattino Sasuke aveva finito l’allenamento. Si lavò in fretta, si vestì e aspettò Hinata fuori la sua tenda.
-Sei pronta principessa?
-Eccomi qua. Come sto con questo vestito da contessa? La signora Tsunade dice che gli abiti marroni dentro il baule non mi si addicono.
-Ha ragione. Questo abito azzurro ti sta proprio bene. Ora metti il mantello. Appena arriviamo in città dobbiamo indossare anche il cappuccio. Non voglio attirare l’attenzione delle guardie o di qualche malintenzionato. C’è gente senza scrupolo in quella città. Un’altra cosa. Restami sempre accanto.
-Va bene.
Sasuke e Hinata presero dei soldi e si incamminarono verso la città.
-Oggi c’è anche il mercato. Potremo scegliere molti alimenti a prezza molto bassi.
-Sasuke io non ho mai scelto la frutta e la carne. Al castello mi era vietato entrare in cucina. Le poche volte che ci sono entrata mi hanno cacciato e poi spedito da mio padre che mi ha punita. Io volevo solo aiutare le domestiche. Non mi facevano fare un passo senza starmi addosso.
-Non avevi neanche un posto dove stare da sola a quanto pare.
-Le uniche volte che ero sola era di notte nel mio lettone. Spesso mi sentivo sola. Mio cugino non c’era mai e l’unica amica che avevo era Ten Ten, la fidanzata di Neji.
-Con me non ti sentirai mai sola. Sarai circondata solo da persone affidabili e da bambini curiosi.
-Bambini dolcissimi.
-Aspetta qualche giorno e vedrai che ti chiederanno ogni cinque minuti di giocare. Poi vedremo se li troverai ancora carini. Ti disturberanno mentre lavori e anche mentre ti rilassi nella vasca.
-Vuoi dire che Asuma junior ti ha disturbato questa mattina mentre ti lavavi nella vasca.
-Te ne sei accorta.
-Ho sentito il tuo urlo.
-Asuma junior mi ha riempito la vasca di foglie mentre mi lavavo. Mi sono arrabbiato. Quel monello non fa che combinare guai. Mi è toccato ripulire tutto prima di venire a d aspettarti. Mi ha fatto perdere tempo e non ho fatto in tempo a fare colazione.
-Perché non mangiamo un pezzo di torta al mercato? Mio cugino mi raccontava che quando andava al mercato sentiva sempre un profumo buonissimo di torte appena sfornate.
-Va bene, mangeremo qualcosa al mercato. So che fanno delle ottime ciambelle.
-Sasuke visto che ci manca ancora un po’ per arrivare in città, posso farti una domanda personale?
-Certo. Tu puoi chiedermi quello che vuoi.
-Tu vuoi avere dei bambini in futuro? Da come parli di Asuma Junior sembra che tu non ti vedi come padre. Per me sei bravissimo con i bambini all’accampamento. Asuma ti adora.
Sasuke per poco non si strozzava con la saliva.
-Hinata io voglio dei bambini ma ho paura di essere un pessimo padre. Asuma Junior aveva un padre eccezionale, un eroe. Io non sono altro che un ragazzino senza alcuna speranza.
-Non dire così per favore. Sei eccezionale. Basta vedere quello che hai fatto per me.
-Ti ho trascinata in un mondo pieno di sofferenza, sangue e …
-Felicità, amore, amicizia vera, affetto.
-Hinata vedi sempre il lato bello delle cose. Mi chiedo come fai.
-Ho te al mio fianco e sono sicura che non mi lascerai mai sola. Sei la prima persona che mi mostra tanto amore.
-Te lo meriti principessa.
Dopo qualche minuto Sasuke e Hinata arrivarono al mercato in città e si mescolarono fra la folla. Sasuke strinse la mano della fanciulla e iniziò a cercare le bancarelle con la frutta.
-Fermiamoci qui.
-Salve signore. Cosa vuole?
-Mi dia un sacco di mele rosse, grazie.
-Sono due monete d’oro.
-Questa sono per voi. Vedo che sono aumentati i prezzi.
-Tutto a causa delle tasse dei nobili. Arrivederci.
-Sempre più tasse. Questi ricchi non si accontentano mai.
Hinata strattonò Sasuke e lo portò verso due bambini che chiedevano dei soldi per la strada.
-Sasuke possiamo aiutarli?
-Hinata non possiamo intrometterci nella loro vita. Se le guardie ci vedono dargli dei soldi si avvicineranno a loro e si prenderanno le loro monete.
-Questo è ingiusto.
Sasuke si sganciò il suo bracciale d’oro e lo regalò alla bambina che chiedeva l’elemosina.
-Prendi questo. Se avrai bisogno di qualcosa vendilo. Vale circa dieci monete d’oro.
-Grazie bella signorina.
Poi Hinata regalò due mele al bambino che era di fianco alla piccola.
-Mi dispiace ma non ho giocattoli da regalarti.
-Va bene così signorina. Grazie a lei potremo mangiare per un mese e la signora dell’orfanotrofio non ci picchierà per questo mese.
-Cosa?
-Hinata dobbiamo andare via. Bambini tornate subito a casa o le guardie vi prenderanno quelle cose.
Sasuke trascinò Hinata in un vicolo per non farsi vedere dalle guardie.
-Hinata non puoi andare per la città a regalare oggetti preziosi ai bambini. Dove hai preso il bracciale? Tsunade mi aveva detto che ti aveva trovato addosso solo la collana e la spilla.
-Il bracciale era caduto sotto il letto mentre mi mettevi sul suo letto. La dottoressa l’aveva dimenticato. Questa mattina me l’ha restituito. Io volevo solo rendere felici quei bambini.
-Lo so che vuoi fare qualcosa per loro. Ma devi stare molto attenta. Qui le guardie rubano sempre gli oggetti preziosi ai bambini o le monete d’oro. Loro dicono che è la loro parte di tasse da pagare.
-Quei bambini vengono picchiati. Non è possibile. Sono degli angioletti e vengono trattati tanto male.
-Hinata ti prometto che torneremo per aiutarli. So da quale orfanotrofio vengono perché un tempo ci sono stato anche io. Le guardie mi avevano catturato molti anni fa e mi avevano portato da una signora all’orfanotrofio. Poi Itachi è venuto a liberarmi e mi ha riportato nella foresta. Ha fatto fuggire anche altri bambini tra cui Kabuto. Peccato che lui a tredici anni si sia alleato con Kabuto.
-Kabuto è più grande di te?
-Sì, penso abbia quattro anni in più. Ora possiamo tornare davanti alle bancarelle. La prossima tappa è il banchetto dei formaggi. Restami attaccata.
-Va bene.
-Buongiorno signore. Vorrei due pezzi di formaggio di pecora e due pezzi di formaggio ben stagionato.
-Ecco. Sono tre monete d’oro.
-Per voi. Arrivederci.
-Sasuke il prezzo non era troppo alto?
-Sì, ma se non torno con il formaggio Choji mi lancia i suoi coltelli o diventa un gigante e mi schiaccia con i suoi piedoni. Già tu non lo sai. La particolarità di Choji è diventare gigante.
-Deve essere fortissimo. Anche tu lo sei.
-Grazie principessa.
-A parte mio cugino, non ho mai visto un guerriero forte come te. Sei bravissimo con la spada. Anche io voglio imparare a tirare di spada per difendermi. Non voglio essere un peso per voi all’accampamento. Per questo ho chiesto alla dottoressa di farmi fare qualche esercizio.
-Hinata non devi farlo per forza.
-Io non voglio esserti d’intralcio. Le ultime volte per colpa mia sei stato costretto a fare cose brutte. Io non voglio essere un’arma di ricatto che serva ai tuoi nemici. Se mi sapessi difendere almeno un pochino potrei essere di aiuto.
-Fai pure gli allenamenti con Tsunade ma non stancarti troppo. Può essere dura. E poi ricordati che io ti proteggerò sempre quando sarai in pericolo. Non voglio che nessuno ti faccia del male. Forza andiamo a comprare le altre provviste.
-Sei davvero fantastico.
-Lo so.
-Sei anche un po’ presuntuoso. Mi piaci davvero. Vali più di cento principi messi insieme.
-Hinata non permetterò a nessun principe di portarti via da me.
Sasuke e la ragazza si fermarono davanti una bancarella di vari ortaggi e acquistarono carote, broccoli, sedano, prezzemolo, verza, insalata, patate e pomodori.
-Sono dieci monete signore.
-Ecco le vostre monete. Andiamo Hinata.
-Sasuke lascia che porti qualcosa.
-Sono tutti sacchi leggeri. Prossima fermata banco della farina.
Hinata intravide nel vicolo due bambini che tremavano vistosamente e si avvicinò loro.
-Piccoli cosa ci fate qui da soli?
-Ci nascondiamo dalla signora cattiva dell’orfanotrofio. Ci cerca per darci le botte- disse il bambino più grande.
-Quanti anni avete piccoli?
-Io ho cinque anni mentre il mio fratellino ha tre anni.
Intanto Sasuke aveva comprato la farina e aveva raggiunto Hinata.
-Cosa succede qui?
-I bambini vengono picchiati dalla signora all’orfanotrofio, non possiamo rimandarli lì.
-Va bene. Tanto è inutile discutere con te. Portiamoli subito al campo. Domani torneremo a comprare le altre cose.
-Itachi non dirà niente sui bambini?
-No, se hanno bisogno di aiuto sono i benvenuti. La dottoressa li visiterà e poi se ne occuperanno le signore all’accampamento.
Hinata prese i bambini in braccio e si incamminò verso la foresta con Sasuke.
Entrati nella foresta Hinata iniziò a fare qualche domanda ai bambini.
-Come vi chiamate piccoli?
-Io sono Michael e il mio fratellino si chiama Lu. Siamo due orfani. Sono l’unico che può occuparsi di lui.
-Al nostro accampamento sarete al sicuro. Sasuke vi proteggerà da tutti i pericoli.
-Grazie signore.
-Chiamatemi Sasuke e ringraziate Hinata. Io non ho fatto niente.
-Signore voi due siete sposati?
-No, siamo solo fidanzati.
-Capito.
-Piccolo Michael il tuo fratellino non parla mai?
-Non parla da quando sono morti i nostri genitori un anno fa.
-Povero piccolo. Vedrai che all’accampamento verrai riempito di coccole. E lo stesso vale per te Michael.
-Grazie per averci salvati. Se voi non aveste trovati oggi la direttrice ci avrebbe riempito di botte.
-Non vi farà più del male.
Arrivati all’accampamento Sasuke portò le provviste a Choji e poi presento i bambini a tutti.
-Questi sono Michael e Lu. Da oggi staranno con noi. Dottoressa potrebbe visitarli.
-Certo vicecomandante.
Dopo un’attenta visita, Tsubìnade tornò da Sasuke e Hinata con i bambini.
-I bambini stanno bene. Hanno solo qualche livido che con la mia pomata sparirà del tutto. Ma il bambino più piccolo non vuole parlare, potrebbe avere uno shock che dura da mesi.
Il bambino più piccolo si staccò dalla dottoressa e corse ad attaccarsi alla gamba di Hinata.
-A quanto pare il piccolo Lu si fida di te Hinata.
-Il mio fratellino di solito non si fida di nessuno così tanto. Vuol dire che gli piacete signorina.
Hinata prese il bambino in braccio e gli diede un bacetto sulla fronte.
-Qui sei al sicuro piccolo. Puoi fidarti anche degli altri.
-Forza Hinata porta Lu e Michael a fare il bagno.
-Come vuole dottoressa. Voi due fate i bravi nella vasca.
-Va bene dottoressa.
-Io vi procurerò degli abiti puliti.
Sasuke seguì Hinata e i bambini fino al bagno.
-Sasuke vuoi aiutarmi?
-Volentieri. Scaldo subito l’acqua e la svuoto nella vasca.
-Grazie.
Sasuke riempì la vasca di acqua calda e poi aiutò Michael a entrarci.
Intanto Hinata aiutava Lu a togliere i vestiti sporchi.
-Ora ti metto nella vasca con tuo fratello.
Lu non voleva staccarsi da Hinata.
-Piccolino staccati dalla mia fidanzata. Forza. Guarda che lei è mia.
Lu fece la linguaccia a Sasuke.
-Piccola peste. Mi fai le smorfie.
Hinata riuscì a mettere il bambino nella vasca e lo lavò per bene mentre Sasuke si occupava di Michael.
-Mio fratello si è affezionato alla signorina Hinata. Non ha mai fatto in quel modo.
-Ora ti asciugo piccolino. Sasuke asciuga bene Michael o potrebbe prendersi un raffreddore.
-Ecco i vestiti per i bambini. Sapete che sembrate una coppia di sposini novelli con i figli.
-Dottoressa mi sta di nuovo prendendo in giro.
-Sei adorabile Sasuke. Per me è facile prenderti in giro. Ho preparato i letti per i bambini nella mia tenda. C’è molto posto e possono dormire con me e la signora Kurenai. Lei sa come accudire i bambini. E poi faranno amicizia con Asuma junior. Più o meno ha l’età di Michael.
-Evviva posso giocare con un altro bambino.
Dopo aver vestito i bambini Hinata li portò da Kurenai e Asuma junior.
-Se avete bisogno di qualcosa e io non ci sono chiedete a loro.
Michael iniziò subito a giocare con Asuma mentre Lu restò in braccio a Hinata.
-Non vuoi giocare con loro?
Il bambino fece non con la testa e si strinse di più alla ragazza.
-Allora ti porto a fare un giro per il campo. A dopo miss Kurenai.
-A dopo cara. Bado io a Michael.
-Grazie.
Hinata portò Lu in giro per il campo. Poi gli presentò Itachi.
-Vedi questo signore Lu. Puoi fare affidamento anche su lui. Lui è il fratello di Sasuke. Lu è molto timido.
-Vedrai che presto si abituerà a stare con noi. Ma non so se Sasuke si abituerà a vederlo appiccicato a te.
-Sasuke è stato bravissimo con i bambini.
-Strano. Secondo me è un po’ geloso.
-Non può essere geloso di un bambino.
Poi Hinata portò Lu in cucina e gli fece mangiare qualche biscotto.
-Sono buoni vero? Choji è il miglior cuoco del paese.
-Grazie signorina Hinata.
La ragazza con Lu in braccio raggiunse Sasuke vicino a una montagna di legna spaccata e messa in ordine.
-Finalmente ho finito di spaccare la legna. Mio fratello mi affida sempre i lavori più pesanti.
-Sei stato bravo a fare tutto da solo. Lu hai visto quanto è forte Sasuke. Potrai sempre contare su questo ragazzo.
-Vedo che Lu si è affezionato tantissimo a te. Non ti lascia un secondo.
-Ha paura degli altri. Non ha voluto restare a giocare con suo fratello e Asuma. Si fida solo di Michael e di me a quanto pare. Piccolino puoi fidarti anche di Sasuke, lui è un ragazzo meraviglioso.
-Mamma.
-Sasuke lo hai sentito? Ha parlato. È fantastico. Piccolo dici qualche altra cosa.
-Mamma- disse il piccolo Lu dando un bacetto sulla guancia di Hinata.
-Il bambino ti ha appena chiamata mamma. Ti identifica come sua madre. Forse è per quello che si fida tanto di te.
-Lui ha bisogno di una mamma, ecco perché mi chiama così. Era questo che volevi dirmi prima piccolino. Hai bisogno di una persona che ti voglia bene e ti coccoli piccolino. Qui tutti ti vogliono bene. Sarai sempre al sicuro con noi. Vuoi provare ad andare in braccio a Sasuke?
Lu fece sì con la testa e Hinata lo mise delicatamente fra le braccia del ragazzo.
-Sei leggerissimo piccolino. Dovrai mangiare molto se vuoi crescere forte.
-Papà.
-Come mi hai chiamato?
-Ti ha chiamato papà. Si affeziona facilmente alle persone che gli dimostrano un po’ d’affetto.
-Piccolo io non sono il tuo papà.
-Papà e mamma.
-Siete proprio carini tutti e tre insieme. Vi ha adottati come genitori. Domanderò a Itachi di affidarvelo.
-Cosa? Sai benissimo che non posso occuparmi di lui con tutti gli impegni che ho con gli altri.
-Sasuke non devi guardarlo ogni minuto. Quando non ci sarete voi due lo guarderanno le donne dell’accampamento.
-Tsunade ha ragione. Voi due siete perfetti per fargli da genitori. Dopo tutto già si fida di voi. Hai qualche obiezione Sasuke?
-No, Itachi. Mi occuperò al meglio di lui e non trascurerò i miei doveri.
-Bravo fratellino. Scommetto che sarai un ottimo padre. Ora vai al fiume ci serve dell’acqua in più.
-Corro comandante.
-Molto spiritoso fratellino.
-Possiamo venire con te Sasuke?
-Va bene. Farò vedere al bambino i dintorni del fiume. Sei contento piccolo?
-Sì, papà.
I tre si incamminarono verso il fiume con delle bottiglie per l’acqua in alcune cassette.
-Sasuke perché non ti lasci aiutare?
-Tu hai il bambino in braccio. Sono abbastanza forte per portare tutto.
-Papà forte.
-Hai ragione piccolo. Siamo arrivati al fiume. Ora ti faccio scendere.
Il bambino corse verso l’acqua con Sasuke e aiutò il ragazzo a riempire le bottiglie.
-Bravo piccolino.
-L’acqua è fresca. Pesciolino.
-Ti piacciono i pesciolini?
-Sì, papà. Guarda un altro pesciolino. Oh è grande.
Hinata si avvicinò ai due e si sedette vicino a loro.
-Mammina guarda i pesciolini. Tanti.
-Sono contenta che rida di nuovo. Guarda che bel sorriso che ha sul viso. È un bambino dolcissimo.
-Guarda guarda che quadretto tenero. Non sapevo che avevate un bambino.
-Kabuto mi hai stufato. Mi stai sempre fra i piedi.
Hinata prese il bambino in braccio e lo strinse a sé.
-Sei sgarbato Sasuke. Io vi ho visti mentre volavo e sono venuto a farvi un saluto. Anche il mio padrone è qui.
Alla loro sinistra sbucò un grande uomo serpente. Sasuke avvicinò a sé Hinata e Lu. Sapeva che Orochimaru non era lì per caso.
-Vorrei sapere come fate a sapere sempre quello che faccio.
-Eravamo qui per caso.
-Non credo alle tue parole Kabuto.
-Mammina ho paura.
-Tranquillo piccolo non ti faranno niente.
-Sasuke vedo che hai un figlio. Perché me lo hai tenuto nascosto?
-Non sono affari tuoi.
-Stai mentendo. Quel bambino non è vostro. Lo avete trovato in città e lo avete portato al vostro nascondiglio.
-Ti sbagli serpe. Lui ora è mio figlio. Non importa il suo passato.
-Sasuke sei diventato un po’ troppo sentimentale per i miei gusti. Quella ragazza ti ha sconvolto la vita. Ora vuoi addirittura fare il padre. Kabuto voglio quello che ti ho detto questa mattina. Prendilo.
Kabuto spalancò le sue ali da pipistrello e si alzò in volo. Poi si buttò su di loro con la spada in mano. Per fortuna Sasuke parò il colpo.
I due ragazzi iniziarono uno scontro durissimo vicino al fiume. Intanto Orochimaru si avvicinava a Hinata e Lu. Sasuke se ne accorse subito. Kabuto era solo un diversivo per tenerlo lontano da loro.
-Stai lontano da loro.
-Ottengo sempre quello che voglio. Venderò il bambino al mercato e ci ricaverò molte monete d’oro. Molte famiglie ricche vogliono un figlio.
-Non toccherai mai il bambino. 
Hinata cercò di scappare verso la foresta con il bambino ma Orochimaru li bloccò subito.
-Che delizia. Non vedo l’ora di portarti nella mia tenda.
-Non ti permetterò mai di portare via il bambino.
-Sciocca ingenua. Io non voglio il bambino. Io desidero te.
 Sasuke aprì le sue ali nere e volò davanti Orochimaru.
-Non metterai mai le tue sporche mani sulla mia fidanzata. Il tuo uomo non era molto forte. L’ho battuto in cinque minuti.
-Quindi voi due vi siete fidanzati. Che peccato volevo darle io il primo bacio.
Hinata rabbrividì a quelle parole.
-Taci. Non la toccherai mai con quelle mani sporche di sangue.
-Anche tu hai ucciso in passato. Scommetto che non le hai detto niente.
-La smetta. So benissimo che Sasuke si è dovuto difendere in passato. Non lo metta al vostro stesso livello. Voi siete un assassino. Sasuke è un ragazzo altruista e buono. Non provate mai più a paragonarlo a voi.
-Vedo che hai molta fiducia in lui. Riuscirò a farti diventare mia e lui soffrirà.
-MAI. Lei non verrà mai con te. La proteggerò a costo della mia vita.
-Vuoi proteggerla a costo della tua vita? Sei diventato pazzo.
-Farei di tutto per lei.

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Capitolo 7
*** Paura di perderla ***


Sasuke aveva battuto Kabuto ma ora aveva davanti un serpente molto pericoloso e sleale.
-Vattene Orochmaru. Non ti lascerò mai toccare Hinata. La proteggerò finché avrò fiato in corpo.
-Allora rimedio subito. Basta che io ti uccida per avere la ragazza.
-Non sono facile da uccidere.
-Forse non ti ucciderò. Ti farò qualche ferita e ti porterò nella mia tenda. Quando risveglierai mi troverai sul mio letto con la tua ragazza. Ti lascerò guardare mentre mi diverto con lei.
Hinata sussultò a quelle parole. L’uomo di fronte a loro le faceva veramente paura.
-Mammina non tremare. Papà ci proteggerà sicuramente.
-Il bambino ha ragione. Non permetterò a nessuno di toccarvi.
-Sasuke fai attenzione.
-Non mi lascerò battere. Ora ho qualcuno da proteggere e non posso farmi sconfiggere facilmente.
Kabuto si riprese e vide nella foresta dei movimenti strani.
-Capo dobbiamo andare via. Itachi è qui con i rinforzi. Se vi trova a minacciare suo fratello vi azzannerà al collo. Sapete quanto è pericoloso.
-Hai ragione Kabuto. Se quel lupo mi prende mi fa a pezzi. Andiamo via.
I due criminali corsero via mentre Itachi e quattro uomini dell’accampamento raggiungevano Sasuke.
-Sei arrivato appena in tempo. Stavo per spaccare la faccia a Orochimaru. Ho sentito odore di sangue da chilometri di distanza. Deve essere il sangue delle persone che ha torturato quel pazzo. Anche se si lava le mani l’odore non sparisce. State bene?
-Sì, grazie a Sasuke.
Sasuke prese in braccio Hinata e il bambino e si alzò in volo.
-Itachi porta l’acqua al campo con gli altri. Io vi precedo.
-Sei sempre il solito pigrone Sasuke.
-Sasuke sei sicuro di quello che fai? Dovevamo portare noi l’acqua al campo.
-Itachi ha capito che ti sei spaventata. Hai bisogno di distrarti.
-Papà vola bello. Tanti uccelli. Più alto. Più alto.
-Va bene piccolo. Reggiti forte alla mamma, si vola in alto.
-Sasuke cosa vuoi fare?
-Volare più veloce e più in alto. Lo so fare benissimo.
-BELLOOOO.
Lu era contentissimo mentre Hinata si reggeva forte alla spalla del ragazzo.
-Adesso puoi aprire gli occhi Hinata.
-Mammina guarda che spettacolo. Il tramonto.
-Hai ragione Lu. Perdonami Sasuke se ho chiuso gli occhi.
-Sciocca. Anche io quando volavo le prime volte avevo timore. Sono caduto un sacco di volte. Non chiedermi scusa. Sono io quello da biasimare. Per colpa mia Orochimaru mira a te.
-Non è colpa tua. Lui è solo un criminale. È solo colpa sua se fa certe cose.
-Sei veramente speciale Hinata.
Sasuke diede un bacio sulla bocca a Hinata e Lu iniziò a battere le manine.
-Bravo papà. Ora la mamma ride.
-Vedo che anche tu sei contento piccola peste. Mi dai il permesso di riempire di baci la mamma questa notte?
-Sì.
-Lu non dargli retta. Sasuke non gli insegnare certe cose. È ancora piccolo.
-Sei tutta rossa. Ih ih. Lu la tua mamma è davvero timida.
-Papà e mamma mi fanno fratellino? Così io proteggo fratellino come fa Michael con me.
Hinata divenne viola per la vergogna.
-Lu presto avrai un fratellino.
-Sììììììììì.
-Hinata cosa ti prende?
-Niente.
-Non ti preoccupare. Ci sposeremo e poi penseremo ad allargare la famiglia.
-Vuoi dire che mi vuoi sposare?
-Sì, non posso immaginare nessun altra donna al mio fianco. Ti amo Hinata.
-Ti amo anche io.
-Ora torniamo al campo. È quasi ora di cena.
-Sasuke sei sicuro di quello che hai detto? Sai che posso essere imbranata e non so fare molte cose. Mi vuoi davvero come moglie?
-Sì, sei perfetta per me.
Sasuke si diresse verso il campo e atterrò vicino alla tenda delle vasche.
-Io vado a fare un bagno.
-Allora porta anche Lu. Ha bisogno di fare un altro bagnetto visto che si è sporcato al fiume. Io vi porto i vestiti puliti.
-Agli ordini mammina.
Sasuke entrò nella tenda per i bagni con Lu e iniziò a riempire la vasca.
-Visto che non siete ancora nudi, vi poggio qui sulla sedia i vestiti puliti.
-Mammina non fai il bagno con noi?
-No, piccolo. Non posso fare il bagno con Sasuke.
-Perché?
-Perché non siamo ancora sposati. Tu fai il bravo mentre Sasuke ti fa il bagno. Io vado ad aiutare le altre signore con la cena.
Hinata diede un bacio sulla fronte al piccolo Lu e uscì dalla tenda.
-Miss Kurenai il piccolo Michael sta bene?
-Benissimo. Lui e Asuma hanno giocato per tutto il giorno. Non si sono accorti che siete stati via tante ore. Il piccolo Lu sta bene?
-Sì, ha parlato. Ora è con Sasuke a fare il bagno. Posso aiutarvi a mettere qualcosa in tavola?
-No, abbiamo quasi finito. Vai a vedere che Sasuke non abbia vestito il piccolo Lu al contrario.
Hinata raggiunse Sasuke e vide che aveva vestito bene il bambino.
-Sei venuta a controllarmi. Pensavi che vestissi al contrario il bambino.
-No, veramente pensavo avessi bisogno di aiuto con il bambino.
-Ho finito. Siamo entrambi belli e puliti.
-Mammina mi prendi in braccio.
-Va bene.
Il piccolo Lu si strinse nelle braccia di Hinata. Adorava la ragazza e le voleva molto bene.
-Mamma ho fame.
-Ora si mangia piccolo. Andiamo dagli altri, sono già tutti a tavola.
Sasuke e la fanciulla raggiunsero gli altri e iniziarono a mangiare.
-Ecco Lu apri la bocca e mangia un po’ di carne. Ti fa bene.
-Buona. Meglio del solito pane dell’orfanotrofio.
Hinata fece mangiare Lu. Poi il piccolo corse a giocare con il fratello e Asuma.
-Meno male si sta abituando anche agli altri.
-Sei una mamma perfetta.
-Lo pensi davvero Sasuke?
-Si vede che sei portata per fare la mamma. Ti viene naturale. Non ti sei mai occupata di bambini al castello?
-No, non mi era permesso. Potevo solo ricevere i nobili con i loro figli. Ma non potevo intrattenermi con loro. Potevo parlare solo di cose futili come il tè, i gioiello, le tasse e i banchetti. Era una vita molto noiosa.
-Qui puoi parlare di quello che vuoi.
-Piccioncini su ordine del comandante Itachi, Hinata dovrà dormire ancora con te visto che i bambini staranno nella mia tenda- disse Tsunade.
Sasuke sorrise e la cosa non scappò alla dottoressa.
-Ragazzino non farti venire strane idee in testa. Ti conosco bene e quel sorrisetto non mi piace per niente.
-Sono solo felice di poter stare più tempo con Hinata.
-Vedi di non disturbarla durante la notte- disse Tsunade puntando un coltello alla gola di Sasuke.
-Pazza di una dottoressa per chi mi hai preso.
Scoppiarono tutti a ridere guardando la scena. Sasuke era veramente incredibile. Non andava proprio d’accordo con Tsunade. E la dottoressa non faceva che punzecchiarlo.
-Ora tutti a letto. Domani sarà una giornata faticosa. Dobbiamo raccogliere altra legna e trovare viveri e nuovi vestiti. Mentre alcuni degli uomini andranno di pattuglia. Bisogna anche trovare delle coperte. Tra poco arriverà l’inverno e sarà molto freddo. Ci si vede domani all’alba- disse Itachi.
-Sì, comandante- dissero gli uomini in coro.
 
Hinata e Sasuke erano distesi nella tenda del ragazzo.
-Sasuke pensi davvero che io sia adatta a te? Tu sei forte e coraggioso e io sono solo una principessa viziata.
-Hinata smettila di rivolgerti a te stessa con dei termini poco lusinghieri. Mi piaci così come sei. E poi sei straordinaria. Hai protetto Lu da quel serpente viscido e al villaggio non hai pensato un istante a donare le tue cose a quei bambini. Sei dolcissima.
Sasuke baciò Hinata sulla bocca e la strinse forte.
-Grazie Sasuke.
I due ragazzi si addormentarono l’uno tra le braccia dell’altra. Sasuke si sentiva completo in quei giorni. Forse suo fratello aveva ragione, si era follemente innamorato di Hinata dal primo momento che l’aveva vista. Non l’avrebbe mai lasciata.
Il mattino dopo Hinata si alzò all’alba e andò a farsi un bagno caldo. Poi si vestì e iniziò a cucire dei vestiti strappati. A causa delle lotte fra briganti di clan diversi, gli uomini tornavano sempre con i vestiti strappati.
-Hinata sei già a lavoro? Gli altri ancora dormono.
-Volevo rendermi utile. Cucire è una delle poche cose che so fare. Ho già sistemato quattro pantaloni e quattro maglie. Ora non riesco a sistemare questo vestito. La signora Kurenai mi ha chiesto di farlo perché tiene molto a questo abito. Mi ha detto che era un regalo di suo marito. Però questo pizzo è difficile da sistemare. È di una fattura pregiata, deve essere stato fatto da un sarto molto esperto.
-Asuma un tempo lavorava al castello e era molto ricco. Poi fu cacciato perché accusato di aver rubato dei soldi. Fu il padre di Kurenai a farlo accusare di furto. Poi la signora scappò con lei e si unirono ai briganti di mio padre.
-Quindi la signora Kurenai era una nobile?
-Sì. Anche io e mio fratello eravamo nobili un tempo. Poi nostro padre fu accusato di voler attentare alla vita del re e fu esiliato. Il re lo esiliò per sempre e lui venne a vivere in questa foresta con la famiglia. Decise di formare una banda di briganti che aiutasse la povera gente vessata dalle tasse dei nobili. Ora io e mio fratello continuiamo l’opera dei nostri genitori.
-Quindi è colpa di mio padre se voi vivete in miseria. Mi dispiace. Mi dispiace.
Hinata stava piangendo tantissimo. Si sentiva in colpa. Per tanti anni era vissuta nel lusso senza sapere cosa c’era fuori il castello. Era davvero una ragazzina viziata.
-Hinata calmati. Non è colpa tua.
Sasuke strinse forte la ragazza e cercò di calmarla.
-Io non penso sia colpa tua. Tu eri una neonata quando mio padre fu esiliato. E poi devi sapere che tua madre cercò di aiutare la mia famiglia ma il re l’allontanò dalla corte per non farla interferire negli affari pubblici.
-Vuoi dire che mio padre ha fatto rinchiudere mia madre in una torre?
-Sì, pensavo tu lo sapessi.
-No, ricordo poco di mia madre. Però ricordo che spesso veniva in camera mia a cantarmi la ninna nanna o a raccontarmi qualche favola.
-Forse tuo padre le aveva concesso di farti visita.
-Dopo qualche anno nacque mia sorella e poi mia madre morì. Non posso credere che mio padre trattasse in modo tanto crudele la moglie. Eppure da quello che ricordo lei lo ha sempre amato. Non parlava mai male di lui. Lo ha continuato ad amare fino alla fine.
-Hinata non piangere. Lo so che ti manca tanto tua madre. Posso capirti.
-Grazie Sasuke. Ora che mi sei accanto non mi sento più sola e abbandonata.
-Ci sarò sempre per te.
Hinata corse a lavarsi il viso per non far capire agli altri che aveva pianto. Fuori la tenda del dottore trovò Lu che camminava avanti e indietro.
-Lu perché sei già in piedi?
-Mammina ho avuto un incubo.
-Piccolino vieni qui.
Hinata strinse forte il piccolo e gli accarezzò la testa.
-Ora ci sono io con te. Nessuno può farti male. Forza andiamo da papà così facciamo colazione.
-Va bene.
-Sasuke guarda chi si è svegliato presto. Lu saluta.
-Papà ho fatto un brutto sogno.
-Non ti preoccupare qui con noi non ti può toccare nessuno.
-Papà il sogno era brutto perché un uomo cattivo rapiva la mamma.
-Non ti preoccupare la proteggo io la tua mamma.
-L’uomo cattivo faceva molto male alla mamma. Lei strillava e le usciva tanto sangue.
-Non succederà niente a Hinata, io mantengo sempre la mia parola.
-Va bene papà. Se succede qualcosa alla mamma io piangerei tanto tanto. Non voglio perderla.
-Neanche io voglio che le succeda qualcosa.
-Buongiorno Itachi.
-Buongiorno Hinata. Buongiorno fratellino. Ciao piccolino. Già sei sveglio?
-Ho fatto un brutto sogno zio?
-Ti ha chiamato zio. Suona strano.
-Piccolo il tuo incubo è iniziato con una luce bianca?
-Sì, zio.
-Questo bambino è come noi. Solo che non ha delle caratteristiche visibili come le mie o quelle di Sasuke.
-Mio fratello prevede il futuro.
-Michael ti sei svegliato anche tu.
-Non ho più visto mio fratello e sono venuto a cercarlo qui. Mio fratello vede il futuro da quando ha compiuto tre anni. Aveva predetto che un angelo ci avrebbe portato al sicuro. Infatti ieri la signorina Hinata ci ha portati qui.
-Quindi tuo fratello ha visto che rapiranno Hinata?
-Sì. Se ha sognato questa notte, vuol dire che accadrà oggi o massimo domani.
-Tu oggi resti al campo con le altre donne e i bambini.
-Come preferisci Sasuke. Stai attento.
-Non andrò in giro da solo. Oggi andrò di pattuglia con Kiba e Shino.
Poco dopo si avvicinò anche la dottoressa.
-Quindi tuo fratello vede il futuro. Questa notte non faceva che urlare mammina nel sonno. Deve essere stato proprio un incubo orribile per un bambino di tre anni.
-Purtroppo lui non sa come controllare quel potere. Voi potete far sparire le vostre orecchie e le vostre ali ma lui non può controllare i sogni.
-Se lui ha dei poteri ne hai anche tu vero?- domandò Itachi.
-Io posso prendere le sembianza di un leone molto grande. Ma riesco a trasformarmi solo in caso di pericolo.
-Bravo bambino. Devi trasformarti solo per difenderti- disse Tsunade.
-Io sono un lupo mentre mio fratello ha delle ali nere. La dottoressa si trasforma in una giovane donna. Kiba può diventare un cane feroce mentre Shino si trasforma in diversi insetti. Choji sa diventare gigante.
-Siete tantissimi e avete moltissimi poteri.
-Qui sarete al sicuro piccoli. Vuoi sapere anche il potere degli altri?- chiese Itachi.
-Va bene- dissero i bambini.
-Il piccolo Asuma lancia sfere di fuoco ma ancora non controlla i suoi poteri. Quindi non provate a giocare con le vostre capacità o dovrò sgridarvi.
-Sì, signore.
-Miss Kurenai sa leggere nel pensiero. È così che ha scoperto che volevano cacciare suo marito dal castello e lo ha salvato appena in tempo. Le guardie stavano per picchiarlo. Gli altri hanno capacità varie. C’è chi sa manipolare la terra. Chi sa trasformarsi in una tigre o chi può diventare un orso.
-La mia mamma cosa fa?
-Hinata è l’unica persona che non ha capacità speciali nell’accampamento. Per questo motivo i nostri nemici se la prendono con lei. Ma non vi preoccupate Sasuke saprà difenderla.
-Perché la principessa del castello vive con i briganti?
-Michael chi ti ha detto che Hinata è la principessa?
-Ho osservato le sue maniere. Voi siete abituati a questa vita, lei è goffa e non fa che scusarsi con tutti. E poi mio fratello l’ha sognata con una corona in testa.
-Mammina non va via vero?
-No, piccolo mio resto qui con voi.
-Sìììììììììì.
-Itachi prepariamo le difese. Orochimaru sta per attaccarci.
-Come ci ha trovati?
-A dopo le domande fratellino. Hinata, miss Kurenai portate i bambini verso il terzo rifugio. Oggi cacceremo la spia dal nostro accampamento. Andate via veloci.
-Michael, Lu venite.
Hinata prese i due bambini in braccio e seguì miss Kurenai nella foresta.
-Papà attento.
-Stai tranquillo piccolo sono forte.
Hinata e Miss Kurenai correvano con i bambini senza fermarsi.
-Quanto manca al rifugio?
-I bambini sono stanchi di correre.
-Lo so. Resistete un altro po’.
Mentre le donne e i bambini scappavano Itachi aveva legato il traditore.
-Ho saputo da Miss Kurenai che ci hai tradito. Ora resterai qui mentre combatto il tuo capo.
-Benvenuto Orochimaru. Sapevamo del tuo arrivo- disse Sasuke.
-Questo non basterà a salvarti ragazzino insolente.
Orochimaru cercava qualcuno in giro per l’accampamento.
-Cosa cerchi?
-Come avete fatto a far fuggire tutte le donne e i bambini così in fretta?
-Siamo preparati serpente- disse Sasuke.
-Accidenti la mia preda non è qui.
-Orochimaru perché vuoi tanto Hinata? A cosa ti serve?
-Itachi sei qui anche tu. La ragazza è un ottimo esperimento. È candida come la neve e un po’ di sangue addosso la renderà un’opera d’arte.
-Sei un pazzo omicida. Non ti lascerò mai toccare Hinata.
-Non potrai difenderla per molto. Lei non ha capacità particolari vero? Povera ragazza, è un essere inferiore.
-Non osare definirla in quel modo.
-Se parlo di lei perdi la calma ragazzino.
-Sasuke ti sta solo provocando. Resta calmo.
 
Intanto miss Kurenai e Hinata erano arrivate al nuovo accampamento con i bambini. Hinata mise a terra Michael e Lu ma il secondo bambino rimase attaccato al suo vestito.
-Papà è in pericolo.
-Cosa vuoi dire Lu?
-Papà verrà morso dal serpente velenoso e cadrà a terra. Sta male nel mio sogno.
-Mio fratello non ha mai avuto visioni da sveglio. Toccandoti deve essergli scattato qualcosa.
-Missi Kurenai badi lei ai bambini.
-No, Hinata dove corri?
-Devo salvare Sasuke.
-Quella ragazza corre un grave pericolo. Sasuke e Itachi si infurieranno se le succede qualcosa. Dovevo fermarla.
-La mamma non si sarebbe lasciata fermare da lei. Vuole troppo bene al papà. Vuole salvarlo.
-Hai ragione piccolo Lu. Ma la tua mamma è indifesa. Sasuke sa combattere. Al contrario, Hinata è una fanciulla fragile e potrebbe farsi male seriamente.
-La mia mammina tornerà vero?
-Sì. Sasuke la porterà a casa sana e salva.
Miss Kurenai iniziò a mettere in ordine il campo e a montare le tende con i bambini.
Intanto Hinata correva verso il vecchio accampamento. Doveva salvare Sasuke a ogni costo.
Arrivata all’accampamento vide Itachi che combatteva contro tre uomini di Orochimaru. Mentre Sasuke lottava contro il serpente.
Orochimaru cacciò i suoi denti velenosi da serpente e stava per mordere Sasuke al braccio. Hinata corse verso di loro e si mise in mezzo.
La fanciulla cadde a terra a causa del morso e Sasuke si inginocchiò davanti a lei.
-Cosa le hai fatto serpe?
-Quel morso era indirizzato a te non a lei.
Itachi graffiò il braccio di Orochimaru e lo allontanò da Sasuke.
-Ritirata- strillò il serpente.
-Itachi l’ha avvelenata. Dobbiamo subito portarla al nuovo campo da Tsunade. La dottoressa è corsa lì con le provviste e le coperte.
-Prendila in braccio e portala al nuovo campo. Io prendo delle cose che ci servono e vi raggiungo.
Sasuke si alzò in volo e corse verso il nuovo campo.
-Resisti Hinata. Ti amo troppo per perderti.
-Mi dispiace Sasuke.
-Sciocca, mi hai appena salvato.
Sasuke atterrò nel campo e portò Hinata nella tenda della dottoressa.
-Cosa è successo?
-Orochimaru l’ha morsa. Il veleno era per me ma lei si è messa in mezzo per salvarmi.
-Il veleno si sta diffondendo in tutto il corpo. Questa dose era per un uomo. Il suo fisico non reggerà. Dagli questa medicina.
Sasuke si mise la medicina in bocca e baciò Hinata. La ragazza era troppo debole per bere la medicina da sola.
-Ha bevuto la medicina.
-Ora mettigli una pezza bagnata sulla fronte. Accidenti che febbre alta.
-Deve salvarla. È colpa mia se ora si trova su questo letto.
-No, è colpa mia papà- disse Lu piangendo.
-Lu ha detto alla signorina Hinata che voi venivate morso dal serpente e lei è corsa a salvarvi.
-Piccolo non è colpa tua. La mamma è tanto coraggiosa e non vuole che mi accada niente. Tu non hai colpe. Sei un bravo bambino. La mamma guarirà presto.
-Bene ho estratto tutto il veleno. Ma ho dovuto estrarre anche molto del suo sangue. Deve stare a riposo per qualche giorno e superare la notte. Il suo fisico è molto debole.
-Resterò io a vegliare su di lei. Dottoressa potrebbe mettere a dormire i bambini.
-Certo.
-Notte mammina. Guarisci presto- disse Lu dandole un bacetto sulla fronte.
Sasuke restò tutta la notte accanto a Hinata perché non voleva perderla. L’amava troppo per vederla soffrire. Sasuke le asciugò la fronte, le tenne la mano e le parlò per tutta la notte.

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Capitolo 8
*** Veleno e affetto ***


Era notte fonda e Sasuke non si era staccato un attimo da Hinata. La ragazza si lamentava nel sonno. Sasuke le asciugava la fronte con un fazzoletto bagnato e le stringeva la mano.
-Hinata devi guarire assolutamente. È colpa mia se ora sei stesa su questo letto. Perché mi hai voluto proteggere. Quella dose di veleno avrebbe potuto ucciderti. Se tu non ti riprendessi non so cosa farei.
-Accudiresti al meglio il piccolo Lu.
-Hinata ti sei svegliata.
-Non ce la facevo più a sentirti prendere delle colpe che non hai.
Hinata tentò di alzarsi ma il ragazzo la bloccò sul letto.
-Principessa devi rimanere a letto. La dottoressa mi spella vivo se ti vede in piedi.
-Va bene starò buona a letto. Non voglio che la dottoressa ti rincorra per tutto il campo con un mazza in mano.
-Mi sono spaventato quando ti ho vista cadere a terra. Non farlo mai più. Tsunade ha detto che quel veleno avrebbe potuto ucciderti. Come avrei fatto io senza di te?
-Sasuke te la cavavi benissimo prima che arrivassi io.
-Prima non avevo un bambino da crescere. E poi sono follemente innamorato di te. Non potrei vivere senza vederti e stringerti.
-Forse troveresti una ragazza più bella e adatta a te.
-Non dirlo neanche per scherzo. Per me ci sei solo tu. Hai rischiato la tua vita per me. Sei una ragazza davvero folle.
-Sì, sono folle d’amore per te. Non potevo permettere a quel serpente di farti del male. Per una volta ho voluto fare io qualcosa per te.
-Vedo che la mia paziente si è svegliata.
-I bambini stanno bene dottoressa?
-Cara sempre a pensare agli altri. Hai appena rischiato la vita te ne rendi conto. Sei stata davvero coraggiosa a salvare il vicecomandante.
-Farei di tutto per lui.
-La febbre è scesa. Per fortuna avevo ancora l’antidoto per il veleno di Orochimaru. Ne dovrò fare altro. So che quel serpente tornerà all’attacco prima o poi. Solo l’anno scorso abbiamo trovato venti persone avvelenate.
-Vuole dire che ha ucciso così tante persone?
-Sì, ho visto i corpi. Il morso sui corpi era più grande di quello di un serpente normale. Solo Orochimaru poteva provocare quel genere di ferite. Sei stata molto fortunata. Non farlo mai più per favore. So che lo ami ma hai un fisico più delicato rispetto agli altri.
-Non potevo lasciare che mettesse fuori combattimento Sasuke. Lui è importante per tutti voi e io non voglio che nessuno soffra.
-Hinata se ti perdessi sarei io a soffrire. Ascolta la dottoressa.
-Dovrai stare a riposo per più giorni.
-Va bene.
-Tu non farla agitare. Niente cose spinte per qualche giorno.
-Dottoressa cosa dice. Noi due non facciamo quelle cose.
Hinata era diventata completamente rossa e Sasuke bisticciava vivacemente con Tsunade.
-Torno domani mattina a visitarti.
-Buonanotte dottoressa.
-Buonanotte piccioncini.
-Sono contenta che tu stia bene Sasuke.
-Non farmi prendere mai più questi spaventi mia principessa.
-Sasuke perché non vai a dormire un po’?
-Non ci penso proprio. Resterò vicino a te fino a domani.
Hinata si addormentò per la stanchezza mentre Sasuke restò sveglio a controllarla. Si addormentò solo alle tre del mattino.
 
Verso le otto Tsunade andò a controllare la sua paziente e trovò Sasuke che dormiva sulla sedia.
-Sveglia dormiglione.
-Buongiorno dottoressa. Mi devo essere addormentato per la stanchezza.
-La tua principessa ancora dorme. Ora devo visitarla quindi esci fuori dalla tenda.
-Vado a farmi un bagno. Torno presto.
-Hinata svegliati.
-Buongiorno dottoressa.
-Devo visitarti. Fai un piccolo sforzo e mettiti seduta.
-Va bene così?
-Sì. Respira profondamente. Brava. Sembra tutto in ordine. Ora bevi questa medicina.
-Che puzza.
-Le medicine sono amare. Soprattutto quelle che servono per contrastare i veleni. Brava mandala giù. Ora se vuoi ti aiuto a cambiarti.
-Grazie.
Tsunade prese un catino con dell’acqua calda e una spugna e iniziò a lavare il corpo della fanciulla.
-Avete una pelle liscissima principessa.
-Grazie dottoressa.
-Ecco fatto. Indossa questo vestito mentre io vado a buttare questa acqua fuori la tenda.
Hinata si vestì in fretta e poi si mise seduta sul letto.
-Hinata che ci fai lì seduta?
-Sasuke mi sono appena cambiata. La dottoressa ha detto che va tutto bene ma devo continuare a prendere quella medicina amara.
-Quindo ora stai bene. Ne sono felice. Ti aiuto ad alzarti.
Sasuke strinse le mani di Hinata nelle sue e la fece alzare.
-Mi gira la testa.
Sasuke prese Hinata in braccio e si sedette con lei sul letto.
-Non stai ancora bene.
-Che succede qui?
-Le ha girato la testa quando si è alzata.
-Normale. Le ho dovuto succhiare via anche un po’ di sangue insieme al veleno. Però perché è seduta su di te?
-Voglio solo stare un po’ con lei.
-Vicecomandante siete un furbetto. Vi lascio soli. Se vuole prendere un po’ di aria portala in braccio. Non può sforzarsi.
-Agli ordini dottoressa.
Sasuke baciò Hinata per farle sentire quanto l’amava. Nessuno poteva separarli, neanche il più pericoloso dei veleni.
-Sasuke mi porti un po’ fuori.
-Certo principessa. Oggi splende il sole.
-Sono pesante?
-No, sei leggerissima. Dove li trova Tsunade questi vestiti che ti fa indossare. Non ricordo di aver comprato nulla del genere.
-Me lo chiedevo anche io. Questi abiti sembrano di alta sartoria.
-Quella vecchia mi sorprende sempre.
-Sasuke ora puoi mettermi giù.
-No, non mi va. Voglio portarti lassù.
-Dove?
Sasuke si arrampicò con Hinata in braccio sopra un albero e la fece sedere su un ramo solido.
-Da qui si vede un bellissimo panorama.
-Che meraviglia. Si vede tutto. Laggiù c’è la città con il castello e di qua c’è la foresta. Grazie. È bellissimo.
-Marmocchio porta subito giù la mia paziente. Non può essere spostata di qua e di là a tuo piacimento.
-Arriviamo.
Il ragazzo prese Hinata in braccio e con un balzo scese dall’albero.
-Che modi. Come ti sei permesso di portarla lassù. Poteva prendere un colpo d’aria. La febbre le è scesa solo questa notte. Incosciente.
-Non è colpa sua. Gli ho chiesto io di uscire.
-Hinata non difenderlo sempre. Lui fa sempre di testa sua, è per questo che spesso si caccia nei guai. Riportala subito nella tenda e poi vai a prenderle del latte caldo. Le farà bene. Deve mangiare anche qualcosa o sverrà.
Sasuke portò Hinata nella tenda della dottoressa e poi corse a prenderle qualcosa per fare colazione. Intanto Lu si era svegliato e era corso a vedere come stava la fanciulla.
-Mammina sei sveglia. Che bello!
-Vieni qui piccolo.
-Mammina mi sei mancata. Non ho avuto il bacetto della buonanotte e ho dormito male questa notte.
-Allora devo rimediare. Eccoti un bacetto sulla fronte.
-Mammina sei tanto bianca.
-Fra pochi giorni sarò di nuovo in piena forma e andremo a fare delle belle passeggiate con il tuo papà.
-Lu ci sei anche tu. Meno male che ho riempito il vassoio di torta e biscotti.
Sasuke poggiò il vassoio su un tavolino e lo avvicinò al letto di Hinata.
-C’è latte caldo per tutti.
-Questo è per te Lu. Devi finire tutta la tazza di latte se vuoi diventare forte come Sasuke.
-Sì, voglio essere forte come papà e coraggioso come la mamma.
-Grazie piccolino- disse Hinata asciugandosi una lacrima sulla guancia.
-Lu anche tu fai piangere la mamma. Oggi ti va di rimanere qui con lei mentre io vado di pattuglia e a comprare qualche cosa per l’accampamento. Ti posso affidare la mamma?
-Sì, la curo io la mamma.
-Dammi la mano Lu.
Sasuke strinse la mano del bambino e gli fece una carezza sulla testa.
-Questa è una promessa fra uomini piccolo.
-Sì, proteggerò la mamma finché tu sarai via.
I tre fecero colazione e poi Sasuke andò via con Shino, Kiba e Itachi. Al campo erano rimasti solo Choji, le donne e i bambini.
-Mammina mi leggi una storia. La dottoressa mi ha regalato questo libro.
-Questo è il libro della Bella e la bestia. Vuoi chete lo legga?
-Sì.
Lu si sedette vicino a Hinata e lei iniziò a leggere. Dopo cinque minuti due bambine attirate dalla voce della fanciulla entrarono nella tenda e si sedettero sul tappeto. Dopo qualche minuto anche Asuma junior e Michael si unirono al gruppo. Alla fine tutti i bambini del campo incuriositi erano andati ad ascoltare la favola.
-Dove sono tutti i bambini?- chiese Choji.
-Non lo so. Asuma e Michael erano qui a giocare poco fa.
-Tranquilla miss Kurenai. I bambini sono nella mia tenda con Hinata. Gli sta raccontando una favola- disse Tsunade
-Strano. Non ho mai visto i bambini stare tanto buoni. Di solito Asuma è una peste.
-Diciamo che Hinata sa come raccontare le favole. Legge e recita allo stesso tempo. Speriamo che non la fanno stancare o li dovrò cacciare dalla tenda.
-Brava! Mammina ci racconti un’altra favola.
-Va bene. Bambine decidete voi.
-Noi vogliamo ascoltare Cenerentola.
-Per voi va bene bambini?
-Sìììììììì.
 
Verso sera tutti gli uomini tornarono al campo e trovarono vicino al fuoco solo le donne.
-Miss Kurenai dove sono finiti i bambini? Di solito giocano qui intorno di sera?- domandò Kiba.
-Sono nella tenda della dottoressa.
Quando Sasuke raggiunse Hinata la trovò circondata da bambini.
-Fratellone siete tornato. Volete ascoltare anche voi la favola del principe dalle ali nere. È molto bella- disse Asuma junior.
-Non l’ho mai sentita. Mocciosi mi volevate distrarre. Perché state tutti attaccati alla mia fidanzata.
-Il fratellone è geloso.
-Venite qui mocciosi.
Sasuke rincorse tutti i bambini fuori la tenda.
-Tanto non mi scappate. Venite da me piccole pesti.
-Lu non sei scappato via come gli altri.
-Papà è simpatico a giocare con noi ma io non corro veloce come gli altri.
-Tu sei il più piccolo del gruppo Lu. Presto ti abituerai a correre con tutti gli altri.
-Quei bambini corrono veramente veloci. Come stai Hinata?
-Sto benissimo. Mi sono divertita con i bambini oggi. Sono davvero simpatici.
-Non ti sei stancata troppo?
-Per niente. Lu mi ha tenuta sotto controllo.
-Bravo piccolo. Ora portiamo la mamma vicino al fuoco e mangiamo tutti insieme.
Sasuke prese Hinata in braccio e si avviò con Lu verso il centro dell’accampamento.
-Oggi Choji ha cucinato carne alla brace ti ogni tipo con verdure miste. Ti piace la carne piccolo?
-Tanto.
-Vediamo chi ne mangia di più.
-Sasuke non vi ingozzate o vi verrà il mal di pancia.
-Lu la tua mamma è iperprotettiva.
-Mamma brava.
Sasuke mise Hinata seduta al suo fianco e iniziarono a mangiare tutti insieme.
-Ti ho tagliato la carne Lu. Mangia piano che scotta.
-Grazie mamma.
Dopo cena Hinata mise il piccolo Lu e suo fratello nei loro lettini nella tenda della dottoressa e poi andò a sdraiarsi nella tenda di Sasuke. Tsunade si era raccomandata con Sasuke di lasciar riposare Hinata.
-Sasuke i bambini si sono divertiti stasera con te.
-Quelle pesti mi hanno preso in giro tutta la sera. Lu ti adora. Non fa che starti intorno. Sono felice che si stia abituando a questa vita.
-Vuole tanto bene anche al suo papà.
-Mi racconti la favola del principe dalle ali nere? Non l’ho mai sentita. Eppure mia madre mi raccontava qualche favola quando ero piccolo.
-L’ho inventata io quella favola.
-Avevo qualche sospetto.
-Ai bambini è piaciuta tanto. Hanno detto che la vogliono risentire domani. Il protagonista della favola è uno splendido principe dalle ali nere.
-Ti sei ispirata a qualcuno?
-Sei tu il principe della favola.
-Quindi per te sono il principe dalle splendide ali nere.
-Certo. Sei il mio bellissimo principe.
-Ti meriti un bacio.
Sasuke baciò Hinata sulla bocca e poi si addormentarono abbracciati.
 
Il mattino dopo
Alle otto erano tutti svegli nell’accampamento e Itachi ricevette la visita di Neji.
-Ancora voi capitano delle guardie del castello.
-Ricordate che sono anche un nobile. Quindi portate più rispetto. Sono qui per un’ispezione.
-Sasuke se mio cugino mi vede mi riporterà al castello. Non voglio separarmi da te. Ormai è tardi per nascondermi, lui e le guardie che lo accompagnano hanno visto che sei con qualcuno.
-Non ti porteranno mai lontano da me.
Neji rovistava ovunque insieme ai suoi uomini e studiava ogni singola persona.
-Qui ci sono due nuovi bambini.
-Questo piccolo birbante di cinque anni è il figlio della dottoressa Tsunade.
-Piccolo dice il vero?
-Sì. Sono il figlio della dottoressa.
-Quanti anni hai?
-Cinque anni. La dottoressa mi ha adottato due anni fa. Non ero qui prima perché mia madre mi aveva lasciato con sua madre. Ora la nonna è morta e sono dovuto venire ad abitare qui con la mamma.
-Deve essere difficile abitare con una strega.
-La mia mamma è una grande dottoressa. Voi non l’apprezzate ecco perché la definite in quel modo.
-Sì, dal caratterino sembra proprio il figlio della dottoressa. Tu chi sei piccolo?
Lu corse a nascondersi dietro Sasuke.
-Quel bambino è mio nipote.
-Vuoi farmi credere che Sasuke Uchiha ha un figlio.
-Sì. Come vedi il bambino ha paura di te e è corso a nascondersi dietro il padre.
-Quindi la ragazza vicino Sasuke è la madre del bambino. Non sapevo Sasuke avesse una fidanzata o una sposa.
-Ti sei perso tante cose mentre eri a litigare con i principi dei regni vicini.
-Tuo fratello ha 21 anni come me. il bambino ha più o meno tre anni. La ragazza sembra molto giovane vista da qui. A quanti anni ha avuto il piccolo?
-La ragazza ha venti anni. Ha partorito giovanissima.
-Tuo fratello è un folle. Mettere incinta una donna così giovane.
-L’amore è una favola per lui. Ha perso la testa per lei e non ha saputo aspettare.
-Vorrei vedere la ragazza. Il mese prossimo dovrete pagare dieci monete d’oro in più visto che ci sono nuovi arrivi.
-Lo so che dovrò sborsare più soldi.
-La ragazza è stata male a causa di un morso di serpente non potete vederla. Mio fratello si infurierebbe se voi disturbaste la fidanzata.
-Ho visto tutte le persone nell’accampamento. Esigo di vedere anche lei. Non è mica la principessa del castello.
-Vi accompagno alla sua tenda.
-Sasuke vengono qui.
-Tranquilla Hinata. Copriti con la coperta. Andrà tutto bene.

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Capitolo 9
*** Misteri ***


Neji si avvicinava sempre di più alla tenda di Sasuke e Hinata stava tremando. Temeva che il cugino la riportasse al palazzo. Una volta lì il padre l’avrebbe rinchiusa in una torre. Non avrebbe più rivisto Sasuke, non poteva succedere proprio in quel momento. Finalmente era felice e il suo amore stava per essere spezzato.
-Hinata abbiamo pochi minuti. Indossa questa.
-Cosa sarebbe?
-Una maschera che si applica direttamente sulla pelle. Tranquilla non ti rovinerà il viso. È una cosa che ha ideato la nostra dottoressa. Tuo cugino non capirà che sei tu.
Il viso di Hinata mutò completamente. Guardandosi allo specchio non si riconosceva neanche lei.
-Grazie Sasuke.
-Di niente amore mio.
-Sasuke esci fuori voglio vederti.
-Cosa vuole nobile Neji?
-Quel bambino attaccato alla tua gamba è tuo?
-Certo. Lu saluta il nobile Neji. So che la sua faccia fa paura ma in realtà non è così cattivo.
-Buongiorno nobile Neji.
-Dimmi piccolino quanti anni hai?
-Tre.
-Sei il figlio di questo ragazzo?
-Papà questo signore mi fa tante domande.
-Nobile Neji se fate così lo spaventate.
-Vorrei vedere anche la vostra compagna.
-Cara puoi uscire un attimo.
-Certo Sasuke.
-Luna ti presento il nobile Neji. Lui ci infastidisce due volte al mese per le sue ispezioni e per chiederci i soldi delle tasse.
-Piacere di conoscerla nobile Neji.
-Quale grazia. Non sembrate la compagna di un brigante. Come mai una ragazza come voi vive con un villano come lui?
-Vi prego di non offendere Sasuke. Lui è il ragazzo che mi ha salvato la vita. Dei briganti mi avevano rapita e lui è corso a salvarmi. Ho un debito con lui e non permetto a nessuno di offenderlo.
-Che caratterino. Mi ricordate mia cugina. Va bene per me è tutto in ordine qui. Per oggi non dovrò arrestare nessuno. Vi consiglio di non farvi vedere troppo in città, ci sono dei disordini a causa degli uomini di Orochimaru. Ne abbiamo già arrestati cinque. Potreste essere presi per suoi complici. Andiamo soldati, si torna al castello.
Hinata rientrò nella tenda e si tolse la maschera. Poi corse a pulirsi il viso nel catino vicino la tenda della dottoressa. La fanciulla si guardò allo specchio e vide che il suo viso era come prima.
-Sei bellissima Hinata.
-Grazie Sasuke.
-Ti preferisco con la tua solita faccia.
-Secondo te mio cugino ha capito qualcosa? Lui non dice mai niente a caso.
-Tranquilla il travestimento era ottimo.
Sasuke strinse Hinata per farla sentire al sicuro.
-Dove è andato Lu?
-Gioca con Michael e Asuma nella tenda di Kurenai. Hanno trovato una vecchia scatola con dei giocattoli e ora li stanno usando. Si divertono molto insieme.
-Sasuke non ti sarò mai di peso vero?
-Non dire queste cose principessa. Sarai sempre l’unica ragazza a cui tengo tanto. Sei la ragazza con cui voglio passare la mia intera vita.
-Quindi io non conto niente per te?
-Sakura cosa ci fai qui?
-Sono venuta a discutere degli affari con tuo fratello. Ho degli oggetti da scambiare con il vostro gruppo. Chi è questa ragazzina?
-Lei è la mia fidanzata.
-Non sapevo ti fossi trovato una sposa. Quindi rifiuti la mia offerta di matrimonio?
-Ti ho detto mille volte che non sei il mio tipo.
-Preferisci questa ragazzina al capo della tribù delle amazzoni. Ci rivediamo quando la scarichi.
-Sakura non la lascerò. Arrenditi. Non diventerò mai il capo del tuo clan.
Sakura andò a discutere con Itachi e Sasuke spiegò la situazione a Hinata.
-Ti starai chiedendo chi è Sakura. È il capo del clan delle amazzoni. Voleva che io diventassi il capo del suo gruppo per rafforzarlo. Io ho rifiutato poiché avrei dovuto sposare Sakura per diventare capo e poi il mio clan aveva bisogno di me.
-Sasuke non devi giustificarti con me. Mi fido ciecamente di te.
-Hinata se fai così finirò per saltarti addosso.
Sasuke iniziò a rincorrere Hinata per l’accampamento.
-No, Sasuke lo sai che non posso correre veloce con questo vestito.
-Presa. Sei adorabile.
-Andiamo a vedere cosa fanno i bambini.
-Va bene principessa.
-Mammina siamo qui vicino al fuoco. Guarda che belle queste miniature a forma di guerriero. Possiamo giocarci tutti insieme.
-Signor Sasuke possiamo prendere anche queste spade di legno per giocare?
-Sì, ma state attenti quando ci giocate. Itachi ha finito di trattare Sakura. Vediamo cosa è riuscito ad ottenere.
-Sei qui Sasuke. Sakura ha provato di nuovo a farmi firmare un accordo per un matrimonio con te.
-Non cambia mai.
-Sono riuscito a venderle della carne fresca. In cambio lei mi ha dato venti monete d’oro. Mi ha detto che hanno trovato un modo per fare molti soldi.
-Sì, ho sentito Kiba che ne parlava. Dice che una delle gruppo di Sakura gli ha detto che sono riuscite a creare delle ampie coltivazioni di verdure varie. In più, vendono anche fiori al mercato in città.
-Loro vivono nella zona fertile della vallata. Qui è difficile coltivare qualcosa. Ci crescono solo patate.
-Ce la caveremo.
-Lo so. Io sono un ottimo affarista.
-Sempre presuntuoso.  
-I bambini hanno trovato la nostra vecchia scatola di giocattoli.
-A quanto vedo gli piace molto. Itachi vorrei chiederti una cosa. Sarebbe possibile organizzare il nostro matrimonio per il mese prossimo.
Hinata divenne completamente rossa.
-Penso che con un po’ di lavoro si possa fare.
-Sasuke dici sul serio?
-Sì, mia principessa. Hinata vuoi sposarmi?
-Sì.
Sasuke strinse forte Hinata e la fece volteggiare prendendola in braccio.
-Dirò alla signora Kurenai di farti un abito da sposa- disse Tsunade.
-Grazie dottoressa. Mi farete piangere.
-Dottoressa avete qualcosa in mente vero?
-Stai tranquillo Sasuke il tuo matrimonio sarà perfetto. Ho solo voglia di organizzare una festa la notte prima delle nozze.
-Non faccia scherzi. Lei sarebbe capace di tutto.
-Mi conosci bene Sasuke. Vedrai il tuo matrimonio sarà grandioso. Lo scapolo d’oro dell’accampamento finalmente si sposa. Un momento. Itachi devi convincere il prete in città a venire qui a celebrare il matrimonio. Sarà piuttosto difficile.
-Non avevo pensato a questo particolare. Diciamo che riuscirò a convincerlo. Sarà il mio regalo per voi due.
-Grazie Itachi- disse Hinata.
Hinata corse da Lu e lo strinse forte.
-Piccolo mio, io e il tuo papà ci sposiamo.
-Evviva mammina. È una cosa bella vero?
-Certo Lu. Vuoi portare gli anelli.
-Sì. Come si fa?
-Tranquillo piccolino ti farà vedere Sasuke. Michael, Asuma voi sarete gli altri paggetti.
-Che significa?
-Camminerete fino all’altare al fianco della sposa con tanti petali di fiori in cestini decorat. Ricordo ancora che quando ho sposato Asuma c’erano venti paggetti e dieci damigelle. Fu una cerimonia stupenda. La tua sarà ancora più bella cara visto che la prepariamo io e la dottoressa- disse Kurenai.
-Grazie miss Kurenai. Siete davvero gentile.
-Io devo tutto a Sasuke quindi lo faccio con piacere. La dottoressa lo fa perché ama le feste dove si beve e adora te.
 
Due giorni dopo
Hinata si era completamente ripresa e aveva ricominciato ad andare in giro con Sasuke.
-Sasuke sei sicuro che Lu stia bene con miss Kurenai e gli altri bambini. Di solito si sente a disagio con gli altri.
-No, si sta abituando a stare con tutti all’accampamento. Pensa che ieri ha avuto il coraggio di entrare nella tenda dove Choji cucina e prendere dei biscotti di nascosto. Aveva molta fame.
-Sasuke gli hai insegnato a entrare nella tenda di nascosto.
-Volevamo fare un piccolo scherzo a Choji. I bambini si sono divertiti.
-Dove siamo diretti oggi?
-Andiamo al mercato a comprare dei vestiti nuovi per i bambini. Crescono in fretta e non abbiamo abbastanza vestiti per tutti. Se vedi qualcosa che ti piace prendila te la regalo io. È giusto che anche tu abbia qualche regalo ogni tanto.
-Il mio regalo è riuscire a starti vicino.
-Sei incredibile. Non sembri proprio una principessa.
-Perché non amo fare spese folli? Io ho avuto tutto dalla vita, ora tocca a me dare agli altri. I soldi che volevi usare per me usiamoli per prendere più viveri per l’accampamento. Oppure potrei comprare della stoffa e confezionare degli abiti per le signore all’accampamento.
-Hinata sarebbe un lavoro lunghissimo.
-Non mi dispiace per niente. Cucire è una cosa che mi è sempre riuscita bene. Ho iniziato quando avevo sei anni. Avevo lezioni di cucito almeno tre volte a settimana. Mio padre diceva che era importante per una ragazza saper cucire. So anche ricamare.
-Va bene. Compreremo qualche stoffa. Conosco un signore che ha degli ottimi tessuti.
-Chi si vede in città.
-Siete sempre fra i piedi. Lo sapete che si vi vedono le guardie vi arrestano. Hanno già preso alcuni dei vostri uomini.
-Sasuke dovresti sapere che io sono un mago nei travestimenti e Kabuto non si fa catturare facilmente.
-Cosa ci fate in città?
-Sono solo venuto a reclutare un po’ di povera gente. Ci sono molti uomini disposti a unirsi al mio gruppo per soldi.
-Non vi vergognate neanche un po’. Sfruttare le sofferenze altrui per i vostri scopi. Siete crudele.
-Ragazzina hai ancora il coraggio di parlare dopo che hai visto i miei poteri.
-Lei  può dire ciò che vuole. Chi sei tu per impedirglielo.
-Sasuke ti sei proprio innamorato di questa ragazza. Non ti ho mai visto difendere nessuno con questo impeto. Voi due mi fate venire una gran voglia di esaminarvi.
Orochiamru tentò di afferrare il braccio di Hinata ma Sasuke la nascose dietro la sua schiena.
-Non ti azzardare ad avvicinarti.
-Sasuke che peccato che tu non voglia unirti al mio gruppo. Ti avrei reso un uomo potente e ricchissimo.
-Io ho già tutto quello che voglio. Non mi importa del potere e tanto meno dei soldi.
-So qual è il tuo punto debole e riuscirò a farti abbassare la testa al mio cospetto. Diventerai un agnellino e farai tutto quello che ti ordino quando ti avrò strappato le cose più importanti che possiedi.
-Io non sono il tipo che si fa ricattare facilmente. Addio. Andiamo Hinata.
-Sì.
Sasuke e la ragazza si allontanarono dal nemico e si diressero verso il centro della città.
-Segui quei due mocciosi. Non appena arrivano fuori città attaccali con tutte le tue forze. Voglio ferire quello stolto ragazzino. Nessuno può parlarmi con quel tono. Attento a non graffiare la ragazza. La voglio intera, è una merce prelibata.
 
-Hinata quel serpente ha in mente qualcosa. Dobbiamo tornare a casa da una via secondaria.
-Tu ne conosci una?
-Sì, ma non credo che ti piacerà molto.
Dopo aver fatto spese Sasuke portò Hinata ad un tunnel sotterraneo.
-Questo tunnel sbuca nel bosco. Lo hanno scavato molti anni fa mio padre e Asuma. È un passaggio segreto che è servito molte volte per scappare dai soldati.
-Questo tunnel è buio. Sai che io ho paura dei luoghi scuri vero?
-Questo è l’unica via per sfuggire a un attacco di Orochimaru. Lui non conosce questo tunnel. Ho seminato Kabuto quindi non scoprirà questa via di fuga ma dobbiamo sbrigarci.
-Va bene.
Hinata si aggrappò stretta al braccio di Sasuke e entrò nel tunnel.
-Come è buio. Sasuke sei vicino vero?
-Non ti lascio un attimo principessa.
-Ah. Cosa era quel rumore?
-Un topo. Non sapevo che fossi così paurosa.
-Non so perché ho tanta paura del buio. Credo che questa paura sia legata a un incubo che faccio spesso. Avevo sette anni quando ho cominciato a fare questo sogno. Un uomo vestito di nero si infilava nella mia stanza e tentava di rapirmi. Per fortuna, il mio maestro e la mia guardia del corpo si accorsero che qualcuno era entrato nel castello e corsero in camera mia. Combattono per diversi minuti contro l’uomo vestito di nero e alla fine lo cacciano. Questo uomo aveva uno strano segno sul braccio, una specie di serpente.
-Hinata può darsi che il tuo non fosse un sogno. Orochimaru deve aver provato a rapirti quando eri piccola. Meno male che non sa che sei la principessa o ci attaccherebbe tutti i giorni. Punta a te da quando eri piccola. Non capisco perché si accanisce tanto contro di te. Cosa vuole veramente?
-Non lo so. Io non voglio tornare mai più nel suo accampamento.
-Hinata al mio fianco sarai sempre al sicuro. Non permetterò a nessuno di farti del male. Siamo quasi fuori.
Sasuke controllò che non ci fossero sorprese sgradevoli fuori il tunnel e poi fece uscire Hinata.
-Siamo al sicuro. Ora andiamo all’accampamento.
 
Intanto al campo del serpente
-Sono riusciti a scappare. Non so come hanno fatto. Sasuke è diventato più furbo.
-Quei due mi intrigano sempre di più. Voglio averli tutti per me. Dobbiamo escogitare un piano per rapirli.
 
Sasuke e Hinata erano tornati all’accampamento e avevano messo in ordine tutte le cose che avevano comprato.
-Lu sei stato bene senza di noi? Hai fatto il bravo?
-Sì, mammina. Ho giocato con Michael e Asuma a chi raccoglie più mele.
-Siete andati nel bosco a trovare della frutta. Bravi.
-Ne abbiamo trovata tanta tanta.
Hinata prese Lu in braccio e lo portò a fare il bagno.
-L’acqua va bene piccolo?
-Sì, mammina.
-Eravate qui. Vi ho cercato per tutto il campo.
-Lu era tutto sporco.
-Anche io avrei bisogno di un bagno.
-Papà perché non fai il bagno con me? La vasca è grande.
-No, Lu non si può- disse Hinata tutta rossa.
-Mammina perché sei rossa?
-Lu devi capire che io non posso vedere Sasuke nel bagno.
-Perché? Io mi ricordo che prima facevo sempre il bagno con mamma e papà. Anche se mi ricordo poco.
-Lu dopo che avrò sposato Hinata potrò fare il bagno con lei.
-Sasuke non gli dire certe cose.
-Dico solo la verità. Non vedo l’ora di lavarti la schiena e toccarti la pelle morbida bagnata da questa acqua purissima.
Hinata fece uscire Lu dalla vasca e lo asciugò. Non riusciva a guardare Sasuke per l’imbarazzo.
-Mammina perché non dici niente?
-Scusa Lu.
Sasuke si avvicinò a Hinata e la strinse da dietro mentre lei abbracciava Lu avvolto nell’asciugamano.
-Vi voglio un modo di bene. Siete i miei tesori più preziosi.
-Grazie Sasuke. Vi voglio bene anche io.
-Lu non pensi che la mamma sia bellissima oggi?
-Sì, è uno schianto.
-Ih ih. Lu chi ti ha insegnato quel termine?
-Zio Kiba.
-Bravo lo zio. La mamma è veramente affascinante.
-Mi farete esplodere se continuate a farmi tutti questi complimenti.
 
Due giorni dopo Orochimaru attaccò Sasuke, Kiba, Shino e Choji mentre erano di pattuglia.
-Siete spacciati.
-Serpe velenosa ora ci prendi di mira anche mentre siamo in pochi. Vedo che ti sei portato il tuo piccolo esercito.
-Sasuke ti catturerò e ti porterò al mio campo. Diventerai uno dei miei uomini più fidati dopo che avrò finito con te.
-Puoi anche scordartelo.
-Sasuke sono troppi. Choji sta per esaurire le forze e Shino è stanco.
-Tornate all’accampamento. Quella serpe punta a me. Io posso volare via.
-Sasuke non possiamo lasciarti solo. Tuo fratello ci farebbe a pezzi.
-Kiba andate via. È un ordine.
I tre si ritirarono mentre Sasuke cercava di evitare i colpi di Orochimaru.
-Kiba perché siete tornati solo voi tre? Dove si trova mio fratello?
-Ci ha fatti scappare. Orochimaru ci ha attaccati con molti uomini. Sasuke è solo contro almeno venti uomini.
-Quella serpe è veramente sleale. Dobbiamo andare ad aiutare Sasuke.
-Non c’è bisogno Itachi. Sono qui.
Sasuke aveva graffi su tutto il corpo.
-Sono riuscito a scappare da Orochimaru per un soffio. Purtroppo mi hanno colpito alla spalla con una freccia.
-Andate a chiamare la dottoressa.
-Sasuke ne hai combinata un’altra delle tue.
-Mi dispiace dottoressa.
-Portatelo subito nella tenda con i medicinali e stendetelo sul lettino. Poi qualcuno vada a chiamare Hinata.
-Ecco fatto Lu. Ti piace questo completo per te.
-Bello.
-Azzurro come i tuoi occhi piccolino. Credo che ti starà benissimo.
-Hinata devo dirti una cosa.
-Kiba siete tornati presto.
-Hinata è successo qualcosa a Sasuke. Lo hanno portato nella tenda della dottoressa e è ferito.
Hinata sbiancò e per poco non crollava a terra.
-Kiba guarda Lu, io corro da Sasuke.
Hinata corse più forte che poteva verso la tenda. Quando entrò nella tenda vide Sasuke sul lettino e Tsunade che lo medicava.
-Hinata è qui Sasuke.
-Stai tranquilla principessa fra qualche giorno sarò completamente guarito.
Hinata si avvicinò a Sasuke e gli strinse la mano.
-Per favore Hinata tienilo fermo. Devo medicargli la spalla. La ferita è profonda. Ancora un po’ e ti colpiva al petto. Stupido ragazzino, affrontare da solo Orochimaru e i suoi uomini.
-Dovevo proteggere gli altri. Hinata non piangere.
-Sasuke non mi lascerai sola vero?
-Mai principessa.
Hinata passò tutta la notte accanto a Sasuke. Tsunade aveva detto che la situazione della spalla era grave. Nel pomeriggio aveva provato a medicare la ferita e a sistemarla ma era stato inutile. Sasuke aveva perso molto sangue e forse non avrebbe più potuto utilizzare la spada per autodifesa. Hinata sapeva che il ragazzo si sarebbe sentito inutile.
-Sasuke riposa tranquillo. Presto guarirai.
-Hinata vai a riposare, sono ore che sei qui. Lui non si sveglierà fino a domani mattina.
-Non posso. Voglio restargli accanto. Per favore non mi mandi via.
-Va bene cara. Domani mattina vengo a vedere se posso procedere con le nuove medicazioni.
-Grazie.
Tsunade andò a dormire mentre Hinata restò accanto al ragazzo.
-Voglio che tu guarisca. Non sopporterei di vederti triste perché non puoi aiutare gli altri. Saresti capace di combattere con la spalla in quello stato. Per fortuna le tue ali non sono rotte. La dottoressa ha detto che sono perfettamente intatte. Guarda quanti graffi hai sul corpo. Sei uno sciocco, se fossi morto che fine avrei fatto io.
Sasuke si lamentò nel sonno e la ragazza vide che la ferita aveva ripreso a sanguinare.
-Oh no. Cosa faccio ora? Devo tamponare con una pezza pulita. Ecco. Il sangue non smette di uscire. Devo andare a chiamare la dottoressa ma non posso lasciare il tampone sulla ferita. Sasuke non mollare per favore. Ti amo troppo per vederti soffrire.
Una luce abbagliante avvolse i due ragazzi e poco dopo Hinata cadde a terra svenuta.
 
Il mattino dopo Tsunade trovò Hinata a terra di fianco al lettino.
-Hinata sei crollata a terra svenuta. Te l’avevo detto che dovevi riposare.
-Cosa è successo qui?
-Itachi aiutami a stendere Hinata sul lettino. Deve essere svenuta per la stanchezza. È rimasta seduta accanto a Sasuke tutta la notte.
Itachi prese in braccio Hinata e la stese sul lettino di fianco a quello del fratello.
-Che bella dormita.
-Sasuke ti sei svegliato. Come va la spalla?
-Bene dottoressa. La sua cura è stata molto efficace. Non sento più il minimo dolore.
-Fammi controllare stupido moccioso. Stenditi. Vorresti alzarti subito ma non puoi.
-Io sto bene.
-Sasuke ascolta la dottoressa. La ferita che hai è grave e hai anche altri graffi sul corpo.
-Itachi la ferita è sparita.
-Avete ragione dottoressa. Che medicine gli avete dato. Non c’è neanche la cicatrice sulla spalla. Anche i graffi sono spariti.
-Le sue erbe medicinali e i suoi intrugli sono portentosi.
-Sasuke è impossibile che tu sia guarito tanto velocemente. Io sono brava come medico ma nessuno può guarire così in fretta.
-Perché Hinata è stesa sul lettino?
-Calmo Sasuke. Deve essere svenuta mentre vegliava su di te.
Sasuke si alzò dal lettino e si avvicinò a Hinata.
-Sciocca, ti preoccupi sempre troppo per gli altri.
-Sasuke stai bene. Sono contenta.
Hinata si mise seduta sul lettino e Sasuke la strinse.
-Ho sentito la tua voce questa notte. Grazie per essermi stata accanto.
-Io ancora non mi spiego come tu abbia potuto guarire così in fretta.
-Dottoressa l’importante è che ora sto bene.
-Hinata bevi questa medicina. Ti vedo un po’ pallida. Ti aiuterà a riguadagnare un po’ di energie.
-Grazie dottoressa.
-Mammina, papà state bene.
Lu saltò in braccio al padre e si strinse forte al suo petto.
-Papà questa notte ho fatto un sogno bellissimo. Tu guarivi grazie a una luce che veniva da questa tenda.
-Lu hai visto una luce in questa tenda questa notte?
-L’ho vista nel mio sogno zio Itachi.
-Dottoressa deve essere accaduto qualcosa questa notte. Lei ha delle ipotesi?
-Non ho mai sentito parlare di una cosa del genere. Devo consultare qualcuno dei miei vecchi manuali sulle leggende. Forse lì troverò qualcosa.
Sasuke, Hinata e Lu passarono tutto il giorno all’accampamento. Lu si divertiva un sacco ad ascoltare le storie sulle avventure di Sasuke.
-Siamo sopravvissuti anche a questo pericolo.
-Sasuke non farmi prendere mai più uno spavento simile.
-Su Hinata, lo sai che è mio dovere proteggervi.
-Non a costo della tua vita. Dovevi tornare anche tu al campo. Vuoi sempre andare oltre le tue capacità. Esageri sempre.
-Mammina è arrabbiata con papà.
-Hinata non puoi avercela con me.
-Cosa farei io senza di te. Sarei la povera principessa in mezzo ai briganti che non sa fare niente. Senza di te io non sono niente.
-Non dire queste cose. Ci hai aiutato più e più volte. Lu non sarebbe qui se non ci fossi stata tu.
-Papà ha ragione. La mamma è speciale.
-Voi due siete di parte.
-Hinata sei la persona a cui tengo di più qui. Non fare più questi brutti pensieri. Ti amo.
-Ti amo anche io.

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Capitolo 10
*** Lacrime e sorprese ***


Hinata e Sasuke erano stesi nella tenda di lui a chiacchierare. Nel campo tutti dormivano ma loro non riuscivano a prendere sonno. Erano successe troppe cose che non si spiegavano per dormire.
-La dottoressa dice che è strano che io sia guarito così in fretta. In effetti nemmeno io me lo spiego. Non ho mai visto una cosa del genere. Tu non hai visto nessuno avvicinarsi a me mentre vegliavi su di me.
-Nella tenda c’ero solo io. Poi sono caduta a terra e non ricordo altro.
-Tsunade non ha saputo darmi spiegazioni.
-Sasuke ti senti veramente bene?
-Sì, non ti preoccupare per me. Domani devo restare a riposo per ordine della dottoressa. Quindi starò tutto il giorno con te e i bambini. Potremo pensare a qualcosa da fare per il matrimonio.
-Possiamo decidere insieme i piatti da servire o i fiori.
-Puoi decidere quello che vuoi per il tuo giorno speciale.
-Io vorrei prendere le decisioni insieme a te.
-Io non so niente di queste cose.
-Neanche io. Non sono mai andata a un matrimonio. Mio padre non mi faceva uscire. Diceva che la sua presenza ai matrimoni dei nostri parenti bastava. Diceva sempre a tutti che ero malata.
-Ecco perché ha detto a tutti che sei morta per una malattia. Aveva già la scusa pronta. Non capisco perché ti tenesse sempre rinchiusa.
-Non lo so. Diceva che dovevo conservare la mia bellezza per il mio futuro sposo e che uscire mi avrebbe causato danni alla pelle. Non ho mai creduto a queste scuse ma non potevo disobbedire al re.
-Ti faceva visita qualche volta?
-Vedevo mio padre solo una volta alla settima o durante i banchetti e i balli. Ma non parlava mai con me. Era troppo occupato con gli altri nobili. Ricordo che spesso mi sentivo sola. Mio cugino era sempre via a causa dei suoi numerosi impegni. Mia sorella non mi parlava quasi mai perché era troppo impegnata con le sue mille lezioni al castello. Lei poteva anche viaggiare. Infatti spesso partiva per visitare i paesi vicini.
-Ti senti ancora sola?
-No, con te mi sento bene. Mi mancano Ten Ten e mio cugino ma almeno so che stanno bene. Se tornassi al castello mio padre mi terrebbe prigioniera.
-Non ti farò più tornare in quel castello. Non potrei vivere senza di te.
-Lo stesso vale per me.
I due innamorati di addormentarono abbracciati.
Il giorno dopo Sasuke si intrufolò in cucina di mattina presto e prese dei biscotti dal tavolo senza farsi vedere da Choji. Poi prese del latte e portò tutto nella sua tenda.
-Principessa è ora di svegliarsi.
-Buongiorno Sasuke.Hai preso dei biscotti dalla cucina vero?
-Sì, questi sono tutti per noi. Ho preso anche del latte. Possiamo mangiarli qui in pace.
-Choji non ti ha rincorso con i coltelli in mano?
-Lui non mi ha visto.
-Sei un furbetto Sasuke.
I due fecero colazione insieme e poi andarono a lavarsi.
Dopo quaranta minuti Hinata si era cambiata e Sasuke l’attendeva vicino alla loro tenda.
-Questo vestito ti dona.
-Grazie. Mi stanno bene i capelli legati così?
-Tu stai bene in qualsiasi modo. Dove hai preso quel nastro azzurro?
-Me lo ha dato due giorni fa miss Kurenai. Mi ha detto che apparteneva a una principessa che ha conosciuto molto tempo fa. Non mi ha voluto dire il nome ma dice che io le ricordo quella persona. Mi sta bene?
-Sei molto bella.
-Cosa facciamo oggi?
-Ti porto nel posto dove mi rifugiavo dopo la morte dei miei genitori. Per non farmi vedere piangere dalla dottoressa e da Itachi mi allontanavo dal campo. Spesso mi sentivo solo dopo la loro morte.
-Ti capisco. Anche io mi sentivo sola dopo la morte della mamma.
-Perdonami. Non volevo farti riaffiorare brutti ricordi.
-Non sono triste. Mi fa piacere condividere con te i pochi ricordi che ho di mia madre.
-Andiamo. Per non rischiare di essere visti nella foresta ti porterò in volo fino al mio luogo segreto.
-Non puoi farlo. Tsunade ha detto che devi stare a riposo.
-Sciocchezze. Sto benissimo.
Sasuke prese in braccio Hinata e si alzò in volo.
-Non dovresti dire a Itachi che andiamo via per qualche ora.
-No, gli ho lasciato un biglietto sulla sua tenda. Ora si vola lontano da qui.
 
Dopo venti minuti in volo Sasuke atterrò dietro una cascata.
-Ho scoperto questo posto quando avevo dieci anni. Mi sentivo un ragazzino inutile. Mio fratello era un grande guerriero mentre io non facevo che combinare guai al campo insieme ad altri bambini. Poi ho iniziato un duro allenamento e sono diventato un bravo combattente. Qui mi sentivo bene quando volevo stare solo o volevo piangere.
-Si sta proprio bene.
-Il rumore della cascata copre le nostre voci. Qui possiamo dire quello che vogliamo.
-Cosa c’è laggiù?
-Lì ci tengo alcune delle mie cose. A volte venivo anche a dormire qui. Quindi ci sono anche dei cuscini e delle coperte. Vieni ti faccio vedere.
Il ragazzo prese la fanciulla in braccio e la portò nel profondo della caverna oltre la cascata.
-Sasuke non si vede niente. Se inciampiamo o sbattiamo da qualche parte.
-Conosco questa caverna come le mie tasche. Ti porto in braccio proprio per non farti cadere. Ecco qui dovrebbe esserci una torcia da accendere con queste pietre focaie. Ti metto giù.
-Sì.
-Ora ci si vede. Accendo anche la torcia a sinistra. Va meglio così?
-Che bel posto. Sei stato tu a portarci tutta questa roba?
-Sì, diciamo che ci ho portato alcuni dei miei tesori. Qui tutta la mia roba è al sicuro e in caso di bisogno posso venderla per ricavare qualche moneta d’oro in più.
-Ci sono un sacco di oggetti preziosi.
-Quelli li abbiamo salvati dalla nostra casa in città dopo la morte dei nostri genitori. La casa è stata venduta a un uomo senza scrupoli e noi ci siamo ripresi ciò che era nostro.
-Sasuke non devi darmi spiegazioni. Mi hai già detto che i tuoi genitori furono cacciati dalla città. Non mi importa quello che hai fatto perché so che tutto quello che fai è a fin di bene. Ti ho visto combattere al fianco di tuo fratello per proteggere i bambini. Sei fantastico.
-Hinata sono sicuro che ti allontaneresti da me se ti dicessi alcune cose che ho dovuto fare in passato.
-Niente e nessuno ci può separare. Mettitelo in testa.
-A volte penso che non sei troppo per me.
-Non dire così. Sei tu che mi rendi migliore. Insieme stiamo bene.
Hinata prese la mano di Sasuke e la strinse. Non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo viso. Era veramente bello.
Al ragazzo per poco non veniva un colpo, stare vicino a Hinata lo faceva sentire al settimo cielo.
-Cosa c’è dietro quel telo?
-C’è un ritratto dei miei genitori insieme. È uno dei pochi ricordi che ho di loro.
-Posso vederlo?
-Scoprilo pure.
-Tua madre era bellissima, ora ho capito da chi hai preso la tua bellezza. Mentre da tuo padre devi aver preso lo sguardo impenetrabile e il carattere. In questo quadro è serio come te quando pensi ai tuoi doveri. Ma allo stesso tempo i suoi occhi fanno intravedere l’amore che ha per tua madre. Pensi che un giorno ci faranno un ritratto insieme?
-Ne sono sicuro. Dopo che ci saremo sposati andremo in città a trovare un pittore che ci faccia un bel ritratto insieme.
-Saremo felici come loro?
-Io sono già felice. Ti ho tutta per me in questo momento cosa posso desiderare di più.
-Condivido il tuo pensiero. Dietro il telo di fianco al ritratto cosa c’è?
-Quello è un ritratto di un’amica di mia madre. È più piccolo ma mia madre ci teneva moltissimo. Mi ha detto di tenerlo al sicuro quando avevo tre anni. Sapeva già che sarebbe successo qualcosa nel giro di pochi anni. Io ho esaudito le sue volontà. Puoi scoprire anche quello se vuoi. L’amica di mia madre era molto bella.
-Ti piace il suo ritratto. Allora non lo scopro.
-Sei gelosa di un ritratto? L’amica di mia madre ormai avrà cinquanta anni e vivrà con il suo ricco marito in una lussuosa casa in città. Non fare quella faccia imbronciata. Sai che per me sei la più bella.
-Mi hai convinta.
Hinata scoprì il ritratto e rimase sorpresa.
-Hinata ti senti male? Perché indietreggi davanti al ritratto?
-Questa è mia madre.
-Non sapevo che mia madre fosse amica della regina. Forse mi ha chiesto di tenere il quadro perché è uno dei pochi ritratti della regina e vale molto. È tuo principessa. Avrai anche tu il tuo tesoro in questa caverna.
-Non posso accettarlo. Queste cose sono tue per diritto di nascita. A me è bastato vedere un’altra volta la mia mamma.
-Hinata quando saremo sposati queste cose saranno anche tue.
Sasuke staccò il quadro dalla parete della caverna per darlo a Hinata e cadde un foglio a terra.
-Sasuke è caduto qualcosa da dietro il quadro.
-Questo foglio è un documento che viene dal castello. È firmato dalla regina e è indirizzato a mia madre. È un lascia passare per i paesi vicini. Tua madre voleva far scappare i miei genitori perché aveva scoperto il complotto contro di loro. È scritto tutto in questa lettera allegata al documento. C’è anche una lettera privata per mia madre.
-Questa è la scrittura di mia madre. Lo so perché qualche tempo fa ho trovato alcuni dei suoi diari.
-Vediamo cosa dice. Deve essere stata scritta quando eri molto piccola e prima che i miei venissero cacciati dal re.
-Non c’è la data?
-No, leggo ad alta voce. Tua madre si rivolge a mia madre nella lettera. Mia cara amica, ho fatto una scoperta molto strana e bella l’altro giorno. Ero nel giardino del palazzo con mia figlia, ora ha due anni. La piccola ha trovato un cucciolo di lupo ferito e me l’ha portato. Il cucciolo stava molto male, per poco non moriva. Qualcuno lo aveva ferito con una freccia. Mia figlia ha poggiato le sue manine sulla ferita e il cucciolo è guarito. Non sapevo che avesse questa capacità. La mia bambina ha sorriso dopo aver visto il cucciolo alzarsi. Era così felice che ci ha giocato per ore. Però questa cosa mi preoccupa. Se qualcuno scoprisse che Hinata ha questa capacità la vorranno sfruttare. Tu come fai a controllare le capacità dei tuoi figli?
-Mia madre sapeva delle tue capacità.
-Continuo a leggere. Mio marito sa che Hinata può guarire le persone e gli animali e vuole sfruttare questa sua capacità. Ha fatto studiare il suo sangue dai più bravi scienziati del paese. Hanno scoperto che una sola goccia del sangue di mia figlia può guarire qualsiasi graffio. Mentre un’ampolla di sangue guarisce le ferite provocate da una spada o da una freccia. Mio marito di nascosto sfrutta il sangue di nostra figlia per guarire i nobili della sua corte. Non so come proteggere la mia bambina. Non voglio che la usino come cavia per degli esperimenti o che la facciano stare male. Ora devo lasciarti. A presto.
-Io non sapevo di avere la capacità di guarire. Perché nessuno mi ha detto niente.
-Tuo padre ti teneva prigioniera per sfruttare il tuo sangue. Forse non sapeva che puoi guarire anche con le mani. O meglio lo sapeva ma non poteva usarti perché tua madre ti proteggeva. Poi non ti ha detto della tua capacità per continuare a sfruttarti per i suoi scopi.
-Io avrei aiutato volentieri mio padre se avessi saputo delle mie capacità.
-Tuo padre non voleva che usassi il tuo potenziale per aiutare i più poveri. Sapeva del tuo animo gentile e temeva che uscissi dal castello per aiutare gli altri. Forse tuo padre chiedeva del denaro in cambio della cura che dava ai nobili. Sicuramente non diceva loro che guarivano grazie a te.
Hinata scoppiò e si mise a piangere. Sasuke odiava vederla in quello stato. Come si poteva essere così crudeli con la propria figlia.
Sasuke strinse Hinata più forte che poteva e le asciugò le lacrime.
-Non dirò a nessuno della tua capacità. Non voglio che nessuno ti sfrutti. Se qualcuno sapesse di te potrebbe volerti sfruttare. Sei stata tu a guarirmi.
-Io non capisco come ho fatto.
-Tranquilla Hinata, ti proteggerò a costo della mia vita. Nessuno ti userà per delle cause sbagliate.
Hinata si calmò e si accoccolò tra le braccia di Sasuke. Erano seduti nella caverna a parlare senza nessuna interruzione. Lì potevano dirsi tutto, confidarsi ogni singola paura.
-Hinata credo che tu non possa usare il tuo potere in maniera illimitata. Tsunade ti ha trovata svenuta dopo che mi hai guarito. Quindi se guarisci ferite gravi consumi troppa energia. Non devi farlo più. Se io venissi ferito di nuovo non devi curarmi.
-Posso passare del sangue sulla ferita come diceva mia madre nella lettera. C’era scritto che il mio sangue funziona come una medicina.
-Non voglio che tu soffra a causa mia o di altri. Chi vorrebbe vedere soffrire la donna che ama.
-Non puoi chiedermi una cosa del genere ora che so della mia capacità.
-Hinata non voglio che tu soffra. Non posso permettere che tu ti tagli a causa mia. Dovresti ferirti solo per me. Ne faccio a meno per il tuo bene.
-Va bene. Con te è inutile discutere, quando decidi una cosa niente ti fa cambiare idea.
-Il tuo segreto con me è al sicuro. Ma la dottoressa non si darà pace finché non avrà scoperto come sono guarito.
-A lei e tuo fratello possiamo dirlo. Mi fido di voi.
-Torniamo al campo e raccontiamo loro questa storia.
Sasuke prese in bracciò Hinata e spalancò le sue ali.
Dopo venti minuti i due ragazzi erano di nuovo all’accampamento.
-Dove sei stato fino a questa ora? Ti avevo detto di non fare sforzi. Sei guarito solo ieri.
-Dottoressa le dobbiamo parlare. Vieni anche tu Itachi.
-Arrivo.
Sasuke, Itachi, Tsunade e Hinata si misero a parlare nella tenda della dottoressa. Sasuke controllò che non ci fosse nessuno nei dintorni della tenda e poi iniziò a parlare. Dopo venti minuti Tsunade era sbalordita. Non aveva mai sentito parlare di una capacità simile.
-Sasuke sai che se qualcuno viene a sapere di lei vorranno rapirla?
-Lo so. Io la proteggerò a costo della mia vita. Nessuno deve azzardarsi a toccarla.
-Quindi sei stata tu a guarirlo.
-L’ho fatto ma non so come. Non sapevo della mia capacità.
-Meno male che avete trovato la lettera. Cara non diremo a nessuno di cosa sei capace.
-Mi fido di voi. Mi avete accolta a braccia aperte e so che non mi fareste mai soffrire.
-Sei troppo dolce cara- disse la dottoressa abbracciando la ragazza.
-Giù le mani vecchia. Hinata è mia.
-Sei geloso per caso?
-Lascia stare la mia principessa.
-Comandante come mai non dite niente?
-Riflettevo dottoressa. Se Hinata sarà scoperta dovrà andare lontano dall’accampamento o metterà in pericolo gli altri.
-Itachi non dirai sul serio? Non puoi parlare in questo modo.
-Sasuke non ti arrabbiare. Tuo fratello ha ragione. Non voglio che per colpa mia soffrano gli altri.
-Bene siamo d’accordo Hinata.
-Vi capisco signor Itachi.
Sasuke prese Hinata in braccio e volò via.
-Questa volta lo hai fatto arrabbiare sul serio Itachi. Cosa hai in mente?
-Voglio solo proteggere la mia gente.
-Ora però non sappiamo dove è volato quella testa calda.
-Tornerà presto. Deve solo sbollire la rabbia. Hinata saprà calmarlo.

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Capitolo 11
*** Pericolo in quota ***


Sasuke volava da diversi minuti senza sapere dove andava. Aveva portato con sé Hinata perché sapeva che era l’unica persona che poteva calmarlo in quel momento. Stava per esplodere per la rabbia. Ancora sentiva le parole di suo fratello risuonare nella sua mente. Non avrebbe mai permesso a qualcuno di allontanare la fanciulla da lui.
-Sasuke dove stiamo andando?
Il ragazzo era silenzioso e continuava a volare senza rispondere a Hinata. La ragazza era molto preoccupata, non lo aveva mai visto fare in quel modo. Sembrava che lei non ci fosse e lui volasse da solo.
-Sasuke sei arrabbiato con me?
-No, non devi pensarlo neanche un momento. Purtroppo so che mio fratello ha ragione. Se ti scoprissero, io sarei costretto ad anteporre il bene della mia gente e dovrei allontanarti dall’accampamento.
-Lo so e non ce l’avrei con te nel caso si verificasse tale situazione.
-Ecco perché dico che sei troppo per me. Sei sempre comprensiva.
-Sono sicura che riusciremo a stare insieme. Non sei stanco?
-Per niente. Mi rilassa volare con te. Accidenti vedo del fumo laggiù.
-Cosa c’è lì?
-Una fattoria. Se non ricordo male ci vivono molte persone. Ci sono due famiglie che si occupano del luogo. Spesso ci hanno dato del formaggio e della carne in cambio di alcune monete d’oro.
-Andiamo ad aiutarli forse sono stati attaccati.
-Vedo almeno tre briganti. Scendo verso la fattoria ma tu resta sempre vicino a me.
-Sì.
Sasuke atterrò nei pressi della fattoria e si trovò davanti tre briganti.
-Voi siete del clan di Orochimaru.
-Sasuke Uchiha in persona. Cosa ti porta qui?
-Sono venuto ad aiutare questa gente.
-Allora vuoi combattere. Ti accontentiamo subito. Io sono scorpio, tenente del potente Orochimaru. Loro sono Taurus e Shark. Ci chiamano il trio invincibile.
-Come tutti gli uomini di Orochimaru siete solo degli egocentrici.
-Tenente possiamo sistemarlo noi questo ragazzino. Intanto voi potreste divertirvi con la ragazza.
-Non scherzare Shark. Se sfioro quella ragazza, Orochimaru mi farà in mille pezzi. Non avete capito che quella ragazza è la fanciulla che vuole il nostro capo.
-Il vostro capo  non toccherà mai Hinata. Fatevi sotto.
Hinata corse a controllare se le persone che abitavano nella fattoria stessero bene. Trovò due bambini legati fuori la casa e i genitori legati vicino al pozzo.
Intanto Sasuke lottava contro i tre briganti.
-Andate via dalla fattoria prima che perda la pazienza.
-Consegnaci la ragazza e lasceremo vivere te e queste due famiglie.
-Pensate di potermi battere facilmente.
-Sì, siamo in tre e siamo molto forti. Shark prendi la ragazza. Io e Taurus ci occupiamo di lui.
Hinata aveva liberato i membri delle due famiglie che erano corsi verso la città.
-Hinata stai attenta, un brigante si sta avvicinando a te. Corri.
-Non andrai da nessuna parte carina.
-Lasciami in pace. Non verrò mai con voi.
Hinata correva avanti e indietro per la fattoria per non farsi prendere. Il brigante era lento per sua fortuna ma non ce la faceva più a scappare avanti e indietro. Se il brigante di nome Shark avesse usato qualche potere lei sarebbe stata nei guai. A quanto vedeva Shark doveva avere le caratteristiche di un predatore dell’oceano mentre Scorpio doveva avere qualche capacità che lo legava allo scorpione. Il brigante aveva estratto una lunga coda appuntita. Taurus aveva una forza spaventosa e sgretolava ogni cosa che si trovava a tiro.
-Avete anche voi delle capacità speciali. Perché non le usate per aiutare la povera gente.
-Così ci chiameranno mostri. Quando incontriamo delle persone e ci vedono con queste sembianze scappano sempre.
-Non tutti reagiscono allo stesso modo.
-Non conosco neanche una persona che non sia scappata vedendoci. Però Orochimaru ci ha detto che la tua ragazza ti accetta con quelle ali nere. Deve essere un bocconcino interessante e capisco perché il capo la vuole. È anche molto bella.
-Hinata non si tocca.
-Non riuscirai a proteggerla e contemporaneamente a combattere con noi. Mi pare che la tua ragazza sia stanca di scappare avanti e indietro.
Sasuke volò verso Hinata e la prese in braccio. Poi si alzò di nuovo in volo.
-Dobbiamo andare via. Sono forti. Posso tenerne due a bada ma tu sei in pericolo con l’altro intorno. E poi quel tizio con la coda lunga ha del veleno sulla punta della coda.
-Ha le caratteristiche di uno scorpione, forse per quello hanno quei nomi.
-Hai ragione. Velenoso come uno scorpione, forte come un toro e predatore come uno squalo. Hanno capacità notevoli anche nel corpo a corpo.
-Hai paura e voli in alto coniglio.
-I vostri attacchi non mi toccano. La mia priorità è proteggere Hinata. Potete chiamarmi come volete.
-Patetico. Fuggi per salvare una ragazza che prima o poi ti tradirà per tornare tra la sua gente.
-Non sai come schernirmi e attacchi lei. Stai attento a come parli, nessuno deve offenderla.
-Il padrone aveva ragione diventi suscettibile quando si parla di quella donna. Ti stai rammollendo Sasuke.
-Smettetela di attaccarlo in questo modo. Solo perché un ragazzo tiene a una persona non significa che sia un codardo. I vigliacchi siete voi che ve la prendete con le persone indifese. Se voi imparaste ad aiutare il prossimo le persone non scapperebbero terrorizzate.
-Ragazzina hai la lingua lunga. Il capo è attratto da te perché sei una ragazza strana. A lui piace studiare le novità che trova sulla sua strada.
Hinata si strinse di più a Sasuke e lui capì subito che era terrorizzata all’idea di finire nelle mani di quei pazzi.
-Non ti torceranno un capello amore mio.
-Grazie Sasuke. Scusa se tremo ma non riesco a smettere.
-Tutte le ragazze sarebbero spaventate ascoltando certe parole. Quella serpe ti ha puntata come una preda e non molla. Ma non gli permetterò mai di portarti via da me.
Sasuke volò lontano dai briganti per portare Hinata al sicuro.
Dopo alcuni minuti in volo Sasuke avvertì una fitta al braccio.
-Accidenti quel maledetto deve avermi graffiato con la coda. Pensavo di aver evitato tutti i colpi.
-Sasuke la ferita non è profonda ma forse ti ha avvelenato.
-Non riesco più a volare bene. Devo atterrare da qualche parte.
-Laggiù c’è un fiume, scendi così ti pulisco la ferita.
Sasuke non riusciva più a volare e precipitò con Hinata nel fiume.
-Sasuke dove sei?
-Sono qui. Arrivo Hinata.
-La corrente è troppo forte. Ahhh.
Sasuke afferrò Hinata e nuotò fino a riva con le sue ultime forze.
-Stai bene principessa?
-Sì. Sasuke dobbiamo trovare un riparo. Forse quei briganti ci cercano.
-Laggiù ho visto una caverna. Lì saremo al sicuro.
-Ce la fai a camminare?
-Sì. Ahi. Odio lamentarmi ma il dolore è forte.
-Appoggiati a me.
Hinata usò tutte le sue forze per trascinare Sasuke fino alla caverna.
-Torno subito. Vado a prendere dell’acqua per la ferita e per farti bere.
Hinata trovò due scodelle dove mettere l’acqua e corse al fiume. Presa l’acqua tornò dal ragazzo e si strappò un pezzo del vestito.
-Hinata cosa combini?
-Devo pulire la ferita o potrebbe infettarsi.
-Questo è solo un graffio.
-La dottoressa Tsunade mi ha insegnato che bisogna pulire anche i graffi più piccoli.
-Credo che un po’ di veleno sia penetrato nel mio corpo.
-Dobbiamo tornare al campo per farti curare dalla dottoressa.
-Non ce la faccio.
-Posso aiutarti io a camminare.
-Hinata non devi sforzarti. Domani sarà tutto passato.
-Non dire sciocchezze. Se il veleno si espande per tutto il corpo rischi di morire anche se è una piccola dose.
-Non piangere amore mio.
-Io sono inutile. Per colpa mia rischi sempre la vita. Se non fossi stato distratto per vedere se ero al sicuro non ti avrebbero ferito. Devo lasciare l’accampamento o rischierai di morire di nuovo.
-Non ci provare Hinata. Se tu mi lasciassi solo io ne rimarrei distrutto. Chi si occuperebbe di Lu, chi mi calmerebbe quando sono arrabbiato, chi mi bacerebbe come solo tu sai fare.
-Troverai una fidanzata più bella e più forte di me.
-Sciocca, io voglio solo te.
-Sasuke per favore guarisci.
Una luce invase tutta la grotta e Sasuke guarì in un istante.
-Hinata lo hai rifatto. Ti avevo detto di non guarirmi.
-Io ho solo sfiorato il graffio con la pezza bagnata.
-La tua capacità di guarire dipende dalle tue emozioni. Avevi paura che io morissi e toccandomi hai liberato il tuo potere.
-Non me ne sono accorta.
Sasuke si alzò in piedi e controllò la sua ferita.
-Il graffio è sparito e io sono di nuovo in forma.
-Allora possiamo tornare all’accampamento. Gli altri saranno preoccupati.
-Hai ragione. Grazie per avermi ridato le energie amore mio.
-Sono felice che tu stia bene. Mi faceva male vederti soffrire per colpa mia.
-Hinata ciò che è accaduto non è affatto colpa tua. Sono cose che succedono in combattimento.
-Sasuke non mi sento tanto bene.
Hinata stava per cadere a terra ma il ragazzo l’afferrò in tempo e la prese in braccio delicatamente.
-Principessa cosa ti succede?
-Mi sento stanca all’improvviso.
-Devi aver consumato le energie per guarirmi. Per questo motivo ti ho detto di non usare il tuo potere per me. Ora sei debole a causa mia.
-Sto bene, ho avuto solo un capogiro.
-Ti riporto al campo così la dottoressa ti darà la sua bevanda energetica. Non ti dico cosa ci mette altrimenti non la bevi.
-Vuoi dire che c’è qualcosa di viscido nelle medicine e nelle bevande che prepara.
-No, so solo che la sua bibita energetica contiene degli ingredienti segreti. Una volta ho fatto finta di dormire nella sua tenda e ho visto come preparava la bevanda.
-Cosa ci ha messo?
-Non posso dirtelo.
-Sasuke non puoi tenere il segreto. Sai che c’è qualcosa di strano dentro vero? Non vorrai che beva la bevanda della dottoressa?
-Voglio che tu stia bene. Per colpa mia rischi sempre di svenire.
Sasuke si alzò in volo e strinse forte Hinata.
-Sei più pallida del solito principessa. Devo allenarmi di più. Non sono abbastanza abile a schivare i colpi. Non voglio che per colpa della mia inadeguatezza e della mia debolezza tu debba stare male.
-Sasuke è colpa mia se ti sei fatto male. Se non avessi dovuto pensare a me non ti saresti fatto male.
-Sciocca per te mi farei colpire anche mille volte. L’importante è che tu ora sia salva. Hai corso un bel rischio. Qui pazzi volevano trascinarti da Orochimaru per guadagnarsi i suoi favori e ottenere più potere.
-Se sono già dei fedelissimi di Orochimaru, non hanno abbastanza potere?
-No, la maggior parte del potere ce l’ha lo stesso Orochimaru con il suo servo fedele.
-Vuoi dire che Kabuto ha molto potere.
-Sì. Lui è molto forte anche se spesso riesco a batterlo. Se usasse le sue tecniche mediche per bloccarmi riuscirebbe a catturarmi. Non mi spiego perché non le usi contro di me.
-Forse ci vuole molta energia.
-No, penso che per lui sia una questione di orgoglio. Credo che non voglia usare delle tecniche paralizzanti o altre tecniche che ha imparato dai libri di medicina per non perdere la faccia davanti i suoi uomini. Lui non è temuto come Orochimaru. I briganti non lo temono come il loro capo. La serpe usa molti trucchi sporchi. Kabuto lo fa solo quando è solo.
-Sasuke dietro di noi si avvicina qualcuno in volo.
-L’unica persona che vola come me è Kabuto. Tieniti forte se ci attacca in volo dovrò bloccarlo con le braccia. Reggiti alle spalle e al collo con tutta la forza che hai.
-Cercherò di non esserti di impiccio.
-Non mi sarai mai di peso principessa. Io desidero solo proteggerti.
Kabuto raggiunse Sasuke e si mise davanti a lui.
-Salve ali piumate.
-Cosa vuoi Kabuto? Lasciaci in pace, non ho tempo da perdere con te.
-Siamo noi da soli. Oggi posso catturarti facilmente. Sai che non ho rivali nel combattimento aereo. Invece tu hai un ostacolo.
-Lei non è un ostacolo per me. Posso batterti lo stesso.
-Perché non la porti a terra e lottiamo alla pari.
-Kabuto hai qualcosa in mente. Ti conosco da anni. Se io portassi a terra Hinata, sicuramente i tuoi scagnozzi la rapirebbero mentre sono occupato a lottare contro di te.
- Dall’altro lato se non la metti a terra rallenterà i tuoi movimenti e potrei colpirti facilmente.
-Sono pieno di sorprese Kabuto. Non canterei vittoria fossi in te. Ho visto tre dei tuoi uomini nascosti dietro gli alberi sotto di noi.
-Quegli stupidi si sono fatti scoprire. Dovrò passare alla mossa successiva. Farò in modo di far cadere lei a terra. Soffriresti se si fa male o muori. Siamo molto in alto e se cade giù muore di sicuro.
-Bastardo.
-Sasuke portami a terra o ti darò fastidio.
-Hinata non puoi scappare da tre briganti. Saranno anche loro dotati di capacità come gli altri. Se ti prendessero ti porterebbero da Orochimaru. Non voglio che ti sfiori neanche con un dito. Quel verme è capace di qualsiasi cattiveria. Troverò un modo per portarti al sicuro.
Kabuto iniziò a tirare pugni verso Sasuke. Il ragazzo li evitò facilmente ma Kabuto preparava qualcosa.
All’improvviso il suo avversario tirò fuori dalla manica un pugnale e si scagliò contro Sasuke.
-Ti farò a pezzi Sasuke e mi prenderò la ragazza come premio. Quando Orochimaru l’avrà nelle sue mani mi ricoprirà di oro e elogi. Diventerò un capo stimato e temuto.
-Pensi sempre e solo a te stesso. Non ti permetterò mai di portarla da quel serpente. Lei è la persona che amo più della mia stessa vita. Ma tu non puoi sapere come ci si sente visto che non fai che pensare a te stesso.
Kabuto si infuriò sentendo quelle parole. Lo scontro era inevitabile ormai. Sasuke doveva proteggere a tutti i costi Hinata. Non avrebbe permesso a nessuno di portarla lontano da lui. Lei era il suo mondo.

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Capitolo 12
*** Preoccupazioni ***


Sasuke aveva davanti un avversario temibile e sapeva che avrebbe usato ogni trucco per batterlo. Ma lui non era di certo un ingenuo.
-Hinata devi fare un altro piccolo sforzo. So che vorresti tornare a terra ma non posso scendere laggiù. Quei briganti non mi piacciono per niente.
-Con me non potrai combattere al meglio.
-Non fare quella faccia preoccupata. Ce la caveremo.
-Se ti dovesse ferire per colpa mia non me lo perdonerei mai. Mettimi giù per favore, cercherò di correre lontano dai briganti.
-Hinata non puoi chiedermi una cosa del genere. Se ti rapissero, io non potrei correre da te perché Kabuto mi bloccherebbe. Non voglio che Orochimaru abbia il tempo di farti del male. Non voglio assolutamente che tu finisca nelle sue grinfie. Ti amo troppo per vederti soffrire.
-Sasuke grazie.
-Hinata sei importante per me, mettitelo in testa. Non ti lascerò mai andare via.
-La finiamo con certe smancerie. È ora di combattere miei cari innamorati. Quando vi avrò abbattuto porterò i vostri corpi stremati al mio capo. Vedrai quanti esperimenti farà sul tuo corpo giovane. Il mio capo saprà renderti ancora più forte Sasuke e tu sarai sveglio mentre lavora su di te.
-Non riuscirai mai a sconfiggere Sasuke.
-Sei ottimista ragazzina. Ma io temo che il tuo ragazzo si sia esposto troppo. Ora conosco il suo punto debole e posso usarlo contro di lui per distruggerlo. Colpendo la sua debolezza riuscirò a distruggerlo.
-Sasuke non ha punti deboli e non pensare di poterlo abbattere con semplici mosse sleali.
-Ragazzina il mio capo ha ragione, sei molto coraggiosa e intrigante. Purtroppo per te Sasuke ha un punto debole visibilissimo.
-Smettila di blaterare Kabuto. Se vuoi combattere fatti sotto.
Kabuto sferrò una serie di pugni verso Sasuke e Hinata. L’Uchiha schivò tutti i colpi e riuscì a evitare anche i coltelli lanciati da Kabuto successivamente.
-Proverò ad abbatterti con questi pugnali. Se ti sfioro ti avveleno e non sarai in grado di volare per un po’.
-Vigliacco. In uno scontro non puoi batterti in modo sleale. Non sei un vero guerriero.
-Non mi importa cosa dici ragazzina. Io sono un vero guerriero perché so usare l’astuzia per sconfiggere il mio nemico.
-Sei solo un pazzo come il tuo capo. Lasciaci in pace una volta per tutte. Perché non ti metti ad aiutare la gente per rimediare ai tuoi errori passati. Sono sicura che ti sentiresti meglio.
-Tu non mi conosci per niente. Sasuke sa benissimo che io adoro torturare le persone. La sofferenza è un canto melodioso per le mie orecchie. Se vedo una ragazza dolce come te non mi viene di salutarla cordialmente, mi viene di rapirla per studiarla. Mi piace vedere la paura sul volto delle persone che rapiamo per i nostri scopi. Tanti abitanti della città sono diventati degli ottimi guerrieri al comando del capo.
-Siete dei pazzi. Rapire delle persone innocenti per ampliare il vostro accampamento e per fare esperimenti. Un giorno riuscirò a fermare il tuo capo e lo sbatterò in una cella ai confini di queste terre. Proverà ciò che hanno passato le sue vittime- disse Sasuke adirato.
-Orochimaru non si farà mai battere da te. Sei troppo debole.
-Io non sono solo. Ho degli amici che mi sostengono e insieme riusciremo a fermare la vostra opera.
-Sei davvero coraggioso a voler sfidare il mio capo. Ma non ce la farete neanche fra mille anni. Lui riuscirà a strapparti quelle ali nere e farti diventare un suo sottoposto.
-Non permetterò a nessuno di toccare Sasuke.
-Ah ah. Ragazzina sei davvero divertente. Sei una semplice ragazza senza alcuna dote, non puoi impedirci di prendere il tuo ragazzo.
-Posso fare quello che voglio finché ho Sasuke che mi sostiene. Tu non puoi capire quanta forza si ha quando si ama perché non hai mai provato sentimenti per nessuno. Se qualcuno fa del male a Sasuke non riuscirà a sfuggirmi.
-Hinata non parlare così. Sei la mia dolcissima ragazza dagli occhi lilla, non voglio che tu ti arrabbi a causa mia. Non mi farò catturare. Loro sperano di prendermi ma io so come sfuggirgli. Grazie amore mio.
-Le vostre smancerie mi fanno rivoltare lo stomaco. Tecnica segreta, nube velenosa.
Kabuto fece esplodere in aria delle sfere contenenti del veleno. Una nuvola velenosa circondò i due innamorati.
-Hinata non respirare. Trattieni il fiato più che puoi, ti porto subito fuori da questa nube tossica.
-Sasuke non riesco a respirare molto bene.
-Hinata resisti.
Sasuke sapeva che quel veleno lo stava indebolendo fisicamente ma non poteva permettere che Kabuto prendesse Hinata.
-Siamo fuori piccola.
-Grazie Sasuke.
-Hinata respiri molto male. Devo portarti subito da Tsunade.
-Quel veleno era troppo per il suo fisico non allenato. Ma io so che Orochimaru ha l’antidoto.
-Non la condurrò mai da quel serpente.
-Preferisci che muoia.
-Sasuke no. È una trappola. Ci ha avvelenati per farci andare al loro campo.
-Se lei avesse avuto un fisico allenato come il tuo avrebbe resistito a quel poco veleno. A quanto vedo su di te non ha avuto il minimo effetto, a parte qualche piccolo calo di energie. Lei rischia gravi danni se non le dai subito l’antidoto.
-Scordati che la porti al tuo accampamento. Il tuo capo è capace di ogni trucco e non mantiene mai la parola data. Quindi ti dico addio Kabuto e porto via Hinata.
-Pensi che ti lascerò andare così facilmente.
Kabuto attaccò di nuovo Sasuke che prontamente schivò i colpi. Hinata soffriva e era sempre più pallida. In più, aveva già consumato molte energie per curarlo dal veleno dello scorpione. Non poteva sopportare tutto insieme. Ancora una volta aveva messo in pericolo la donna che amava.
-Kabuto levati subito dai piedi prima che perda il controllo.
-Non mi spaventi Uchiha.
-Dovresti avere paura visto che sai che se mi arrabbio divento una belva.
-Sasuke spostati ci pensiamo noi.
Il ragazzo vide Choji, Kiba, Shino, Tsunade e Itachi a terra pronti a fronteggiare i nemici.
Mentre Choji, Kiba e Shino si occupavano dei briganti nascosti, Sasuke scese velocemente a terra e affidò Hinata alle cure della dottoressa.
-Per favore dimmi che hai l’antidoto per lei. Oggi ne ha passate fin troppe.
-Posso crearlo al campo. Dall’odore che hanno i suoi vestiti so di che veleno si tratta. Ma devo subito portarla al campo e toglierle questa roba per poi lavarla e darle l’antidoto.
-Itachi portala al campo, io mi occupo di quel verme lassù.
-Va bene. Torna sano e salvo o la farai soffrire.
-Prendetevi cura di lei, se dovessi perderla impazzirei.
-Farò tutto il possibile per salvarla. Non ti fare ammazzare moccioso.
-Non si preoccupi dottoressa.
Itachi prese in braccio Hinata e iniziò a correre nella foresta con la dottoressa.
-Pensi che se la caverà?
-Mio fratello è forte. E poi ho lasciato lì quei tre per dargli un aiuto. So che sapranno aiutarlo in caso di bisogno.
Sasuke aveva ripreso lo scontro con Kabuto e era in netto vantaggio.
-Non capisco. Perché hai tutte queste energie?
-Mi hai fatto infuriare Kabuto e ora ne paghi le conseguenze. Nessuno deve fare del male alla mia Hinata.
-Sei tanto affezionato a quella ragazza. Si tratta solo di una patetica mocciosa che non vale metà di una donna con delle capacità straordinarie.
-Taci. Tu non la conosci per niente. Lei è una ragazza straordinaria, vale tantissimo. È più coraggiosa di molte ragazze in città e di molte guerriere. Non parlare mai più di lei in quel modo superficiale. Ci sono troppe persone come te che giudicano la gente dall’apparenza. Queste persone io non le sopporto.
Sasuke sferrò degli attacchi potentissimi contro Kabuto e il ragazzo finì a terra.
Choji, Kiba e Shino erano sorpresi. Non avevano mai visto Sasuke sprigionare tutta quella potenza.
-Torna dal tuo capo e digli che se si azzarda ad avvicinarsi a Hinata lo faccio a pezzi.
Kabuto scappò terrorizzato. Non aveva mai visto Sasuke così spietato. Rischiava di rimetterci la pelle se non scappava.
 
Poco dopo Sasuke e i suoi compagni tornarono al loro accampamento. Sasuke corse subito a vedere come stava Hinata mentre gli altri raccontavano del comabattimento a Itachi.
-Sono qui dottoressa.
-Non ti sei fatto uccidere per fortuna. Ho lavato e cambiato Hinata. Poi le ho somministrato l’antidoto. Sta reagendo bene.
-Meno male. Non capisco perché non si sia guarita.
-Credo che lei non possa auto curarsi. I suoi poteri sono legati alle sue emozioni e lei non sprecherebbe mai energie per sé stessa. Preferisce donare.
-Inizio a pensare che sia un angelo che è stato mandato qui per punirmi.
-Di certo è un ragazza straordinaria ma non è qui per punirti. Lei ti ama profondamente. Poco fa mentre la lavavo si è ripresa per qualche minuto e non faceva che chiedermi di te. Non ha pensato neanche un secondo a domandarmi spiegazioni su di lei. Poi è svenuta di nuovo. Ti ha guarito di nuovo vero?
-Come fa a saperlo.
-Questo suo stato non poteva dipendere solo dal veleno. Era già stanca per averti guarito. Ho capito perché il padre usava il suo sangue per i ricchi della sua corte, doveva conoscere questa controindicazione della ragazza.
-Lui non le ha mai detto niente anche per usarla a suo libero piacimento. Non si può sfruttare una ragazza solo per il suo sangue. Non oso pensare quante volte le abbiano prelevato del sangue.
-In effetti mi ero accorta che aveva dei segni strani sulle braccia. Ma sono minuscoli a momenti neanche io li vedevo.
-Secondo lei l’addormentavano nella sua stanza per rubarle il sangue?
-Sicuramente l’addormentavano con qualche sonnifero leggero. Non è difficile trovarli in città.
-Il re è un uomo crudele. Ho sentito che alla seconda figlia ha concesso ogni capriccio. Perché trattare tanto male Hinata? È una ragazza tanto buona.
-Credo che il re pensasse di agire bene per il suo regno. Guadagnare soldi per arricchire le casse del suo regno a discapito della figlia. Avrebbe potuto pensare ad altri modi come fanno i regni vicini. Ma il re non è mai stato magnanimo con nessuno.
-Hinata è sua figlia. Come ha osato tacere su cose tanto importanti.
-Ora basta parlare di queste cose. Hinata si sta svegliando.
-Principessa come ti senti?
-Per fortuna stai bene Sasuke. Mi dispiace se sono stata un peso per te.
-Non dirlo nemmeno per scherzo.
-Sono proprio inutile come diceva mio padre.
-Hinata non parlare in questo modo. Sei importante per me. Non sei per niente inutile, hai fatto tanto per me. Hai perfino risanato la ferita che avevo nel mio animo. Prima tendevo a non fidarmi mai degli altri fino in fondo e preferivo fare tutto di testa mia.
-Confermo.
-Dottoressa che dice. Sto cercando di fare un discorso serio. Tu mi hai insegnato a fidarmi di più del giudizio degli altri. Ora ascolto anche mio fratello. Cosa che facevo di rado in precedenza. Ho anche dei nuovi amici grazie a te. Siamo una famiglia principessa.
-Sasuke sei fantastico. Non so cosa farei senza di te.
-Principessa qualsiasi cosa accada ti starò sempre vicino e non ti farò più preoccupare come oggi.
-Sciocco. So che combattevi per salvarmi. Ma non fare più cose troppo avventate. Grazie dottoressa per avermi dato l’antidoto.
-Di niente cara. Sono sempre a vostra disposizione. Sasuke esci dalla tenda, devo controllare di nuovo come sta fisicamente e devo slacciarle il vestito.
-Ci vediamo dopo principessa.
-A dopo Sasuke. Per favore vai a guardare cosa combina Lu.
-Sì, amore mio.
Sasuke corse da miss Kurenai e vide i bambini che cucinavano con lei visto che Choji era occupato con i prigionieri.
-Bravi bambini. Cosa preparate per questa sera?
-Papà sei tornato finalmente. Facciamo le focacce con farina e acqua e poi ci mettiamo il pomodoro sopra.
-Hai dato una mano anche tu piccolo mio.
-Mi piace pasticciare con la farina.
Lu si avvicinò a Sasuke e gli fece segno di abbassarsi verso di lui. Lu mise le manine sporche di farina sulle guance di Sasuke e lo sporcò tutto.
-Cosa mi hai fatto piccolino?
-Ora anche papà è sporco come noi.
-Vieni qui piccola peste.
-Tanto non mi prendi papà.
Sasuke giocò per quaranta minuti con Lu e gli altri bambini.
-Papà dove hai lasciato la mamma?
-Hinata è dalla dottoressa.
-Sta male?
-No, non ti preoccupare. La tua mamma presto starà benissimo. Lei è molto forte.
-Vero. La mamma è la fanciulla più forte e bella del regno.
-Grazie Lu.
-Mammina sei in piedi.
Lu corse ad abbracciare Hinata e lei lo prese in braccio.
-Non dovresti alzarti amore mio.
-Tsunade ha detto che sto bene e posso prendere un po’ di aria fresca. E poi non vedevo l’ora di vedere questo angioletto.
-Mammina ho fatto una foccaccia a forma di cuore tutta per te.
-Grazie piccolino. Sei stato molto bravo, so che è difficile fare le focacce.
-Ci ha insegnato miss Kurenai.
Sasuke e Hinata lasciarono Lu con Kurenai e andarono a parlare vicino al fuoco.
-Non c’è ancora nessuno e posso parlarti liberamente. Principessa non farmi più spaventare come oggi. Se ti avessi persa sarei impazzito. Non devi più guarirmi. La dottoressa ha detto che stavi tanto male perché il veleno si è diffuso velocemente a causa del tuo calo di energie.
-Non riesco a vederti soffrire. È stato più forte di me. Eri stato ferito a causa mia da quel brigante come potevo lasciarti delirare in preda al veleno.
Sasuke prese la mano della ragazza e la baciò delicatamente.
-Non devi sforzarti troppo per me. Sono forte e posso guarire in qualche giorno. In passato l’ho fatto.
-Ho notato le cicatrici sul tuo braccio e sulla schiena.
-Hinata non fare quella faccia. Non mi fanno più male. Quelle cicatrici me le sono fatte per salvare delle persone fuori città. Quella sul braccio sinistro me l’ha fatta Orochimaru due anni fa. Ero furioso e come un folle sono andato ad affrontarlo.
-Sei molto avventato.
-Mio fratello dice che sono un testone.
-Ha ragione.
-Da che parte stai?
-Non provare a farmi il solletico.
Hinata corse via per non farsi fare il solletico da Sasuke ma il ragazzo la prese subito.
-Ora ti faccio vedere chi è il testone. Vieni qui principessa.
Sasuke mise in braccio Hinata e la baciò dritto in mezzo all’accampamento. Tutti i loro compagni li stavano guardando ma i ragazzi non se ne erano accorti.
-Vai vicecomandante. Dacci dentro.
Sasuke si accorse che era circondato da tutti le persone dell’accampamento e lanciò un’occhiataccia verso Kiba. Non faceva che fare commenti inopportuni. Intanto Hinata era diventata completamente rossa per l’imbarazzo.
 

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Capitolo 13
*** La quiete prima delle tempesta ***


Erano passati sette giorni dallo scontro con Kabuto e non c’erano più stati combattimenti contro il clan di Orochimaru.
-A cosa pensi Sasuke?
-Itachi non ti sembra strano che quella serpe non ci abbia più attaccato?
-No, mi hanno riferito che molti dei suoi uomini sono stati catturati dai soldati di Neji Hyuga. Ha dimezzato il suo accampamento. Se ci attaccasse ora rischierebbe una sconfitta. Sicuramente vuole reclutare degli uomini in città. Gli prometterà denaro, come sempre, e loro lo seguiranno ciecamente.
-Non si ferma davanti a niente. Ciò che mi spaventa è il fatto che desideri tanto mettere le sue sporche mani su Hinata.
-Vuole farti soffrire, questo è evidente. Ha anche dimostrato che ti vuole come suo alleato.
-Se lo può scordare.
-Metti il caso che lui catturasse Hinata. Poi ti manderebbe un messaggio per dirti di fare un lavoretto per lui. Tu cosa faresti?
-Non lo farei mai. Sarebbe come deludere Hinata.
-Nella mia ipotesi Orochimaru farebbe del male a Hinata se tu non obbedissi ai suoi ordini. Cosa decideresti in tal caso?
-Itachi non puoi farmi queste domande. Sai che non permetterò mai a quella serpe di rapirla.
-Fratellino in futuro potresti ritrovarti a scegliere.
Sasuke era rimasto a riflettere davanti il fuoco quella mattina. Intanto Itachi, Tsunade e Choji erano andati a fare provviste in città.
-Sasuke qualcosa ti inquieta?
-No, principessa.
-Sasuke non mi stai dicendo la verità. Lo vedi dalla tua espressione. Cosa ti preoccupa?
-Una frase di mio fratello mi ha fatto pensare al nostro futuro.
-Ti ha per caso chiesto cosa faresti nel caso in cui Orochimaru mi rapisse?
-Come lo sai?
-Ieri sera mi ha fatto la stessa domanda. Gli ho detto che correrei a salvarti. Mentre nel caso in cui venissi rapita io stessa vorrei che tu restassi al campo. Non mi piacerebbe vederti schiavo di quel serpente.
-Non permetterò a nessuno di portarti via.
-Scusate signori.
-Voi chi siete?
-Mi scuso per essermi intromesso nella vostra conversazione. Cercavo il campo del comandante Uchiha.
-Perché cerca mio fratello?
-Ah voi siete Sasuke Uchiha. Bene, posso chiedervi dove si trova vostro fratello. Devo parlargli di una questione importante.
-Voi non siete il principe del paese al confine nord?
-Sì, sono Naruto Uzumaki. Piacere di conoscervi signor Uchiha. Ho sentito parlare delle vostre imprese contro i briganti vicini. Posso aspettare qui con voi il ritorno di vostro fratello? Non ho soldati con me. Sono venuto da solo per parlare in pace.
-Va bene. Ma mio fratello non tornerà presto.
-Posso aspettare, non ho fretta di tornare nel mio paese. Piace di conoscerla signorina- disse Naruto avvicinandosi a Hinata e prendendole la mano per baciarla.
In quel momento Sasuke intervenne e si frappose fra i due.
-Lei non si tocca.
-Non facevo nulla di male. Le fanciulle nel mio paese si salutano così. Voi non lo fate qui?
-No, siamo in un accampamento e non seguiamo il protocollo. Visto che siete un ospite attenetevi alle nostre regole.
-Va bene. Non volevo fare nulla di male. Scusi se l’ho turbata signorina.
-Non si preoccupi signore. Le preparo del tè?
-Accetto volentieri.
-Ne vuoi anche tu Sasuke?
-Farai il tuo tè speciale?
-Va bene.
Prima che Hinata andasse verso la tenda cucina, Sasuke le diede un bacio a stampo.
-Grazie principessa.
Hinata corse alla tenda per preparare il tè. A volte Sasuke non lo capiva. Forse si era ingelosito per il gesto di quel ragazzo. Ma lei non aveva che occhi per lui.
-Quella ragazza è vostra moglie?
-No, è la mia fidanzata.
-Ha una rara bellezza. Sembra una principessa. Strano mi sembra di averla già vista da qualche parte.
-Forse in città. So che venite spesso in questo paese per parlare con re Hiashi.
-Sì, i nostri paesi sono alleati. Come avete fatto a fidanzarvi con una fanciulla tanto aggraziata?
-Lei mi ha preso il cuore. Il nostro è stato amore a prima vista. Forse non proprio. Io l’ho salvata.
-Una storia molto bella. Siete un eroe come raccontano in città. I bambini vi vogliono un mondo di bene e alcuni contadini vi acclamano.
-Ho solo fatto il mio dovere.
-Mi hanno riferito che non vi prendete mai ricompense per i salvataggi dagli altri briganti.
-Non mi servono. La mia ricompensa più grande è vedere il sorriso di Hinata quando torno qui.
-Quindi quella fanciulla si chiama Hinata. Una volta io dovevo sposare la principessa di questo regno. L’ho incontrata quando aveva tredici anni. Era molto bella. I nostri padri hanno combinato il matrimonio e ci hanno detto che compiuti i diciotto anni ci saremmo sposati. Purtroppo lei è morta a causa di una malattia. Ma questo lo sapete. Avrei voluto passare tutta la vita con lei. Ricordo ancora quando ci siamo incontrati al ballo di primavera al castello. Purtroppo ricordo poche cose sulla principessa. Ma era molto dolce.
-Perché mi dite tutte queste cose?
-Voglio solo fare conversazione. Non mi piace aspettare senza far niente. Ditemi quei bambini sono orfani?
-Alcuni di loro non hanno i genitori e sono stati adottati da noi. Vagavano per la città in cerca di cibo.
-Ho sentito che in città gli orfani sono trattati malissimo.
-Per questo portiamo i bambini qui. Le donne li accudiscono e li educano. In città non fanno che schiavizzarli per ottenere denaro o li vendono.
-Che crudeltà. Ne parlerò al re.
-Il re non farà nulla in proposito. Ascolta sempre i capricci dei nobili e a loro fa comodo che i bambini girino per la città per chiedere soldi. Le guardie prendono i soldi guadagnati dai bambini e poi li portano ai nobili- disse Hinata molto alterata.
-Signorina sembra che questa cosa vi tocchi da vicino. Siete davvero dolce a preoccuparvi per degli sconosciuti.
-Non trovo giusto che qualcuno si approfitti dei bambini. Sono innocenti e non possono difendersi dagli abusi degli adulti. Farò di tutto per aiutarli.
-Siete anche coraggiosa e avete la lingua tagliente. Scommetto che il re ascolterebbe le vostre opinioni. Se volete posso farvi dare un’udienza. Re Hiashi ascolta sempre le mie proposte.
-No, grazie. Non desidero incontrare il re. So già che davanti a voi prometterebbe di aiutare il popolo ma in seguito non farebbe niente. Voi ve ne andrete e tutto tornerà come prima. Siete davvero ingenuo se pensate che il re sia tanto magnanimo.
-Voi siete davvero sincera. Se non foste fidanzata vi rapirei e vi porterei nel mio paese.
-Mi dispiace ma io amo Sasuke. Ecco il vostro tè. Vi prego di non rivolgere più apprezzamenti sulla mia persona. Non voglio che Sasuke si alteri per nulla. Deve restare calmo visto che qualche giorno fa ha avuto un duro scontro contro dei briganti. Ha bisogno di molto riposo.
-Farò come mi avete chiesto. Voi mi ricordate qualcuno ma non capisco dove vi ho vista.
-Non potete avermi vista.
-Il tè è ottimo. Complimenti.
-Quella è solo una miscela che ho inventato con il signor Choji. Lui cucina benissimo e conosce tutti i trucchi per creare ottime miscele di tè e altre bibite. Ora mi concedo.
-Spero di vedervi più tardi.
Hinata corse verso la tenda di Kurenai per aiutarla a cucire gli abiti per i bambini.
-Forse ho fatto arrabbiare la vostra compagna.
-Siete un folle allora. Hinata, in genere, non si arrabbia facilmente. Vi chiedo di non farla alterare di nuovo.
-Starò attento a quello che dico. La vostra compagna mi ha fatto capire che i briganti di Orochimaru vi attaccano spesso. Sono arrivati anche al confine e alcuni di loro hanno saccheggiato una città oltre il confine. Quella città faceva parte del mio regno. Devo chiedere a vostro fratello di aiutarmi a catturare il capo dei briganti. Non voglio che uccidano altre persone. Il nobile Neji già ha iniziato a imprigionare alcuni degli uomini di Orochimaru e io voglio aiutarlo. Lui non ha nulla in contrario.
-Perché Itachi dovrebbe aiutarvi?
-Voi siete molto forti e abbiamo bisogno del vostro aiuto per fermare il clan del serpente. I miei soldati e quelli di Neji non bastano per catturare Orochimaru. Ha degli uomini con strane capacità. Non capiamo come facciano a essere tanto potenti. Due di loro hanno messo a terra venti dei miei soldati al confine. Neji mi ha detto che vostro fratello conosce una leggenda su alcuni mostri che vivono nella foresta. Mentre la dottoressa Tsunade mi saprà dire se questi ultimi esistono veramente e se vivono con il serpente.
-Il serpente è un mostro.
-Come?
-Chi uccide senza scrupoli come lui è un mostro. Ha massacrato moltissime persone senza motivo. Fa esperimenti abominevoli sulle ragazze e sugli uomini che reputa più forti.
-Non sapevo di questa storia. Neji mi aveva raccontato che erano sparite molte persone nei vari villaggi della zona e in città ma non pensavo fosse opera di quel brigante.
-Ora sapete perché lo combattiamo.
-Papà guarda cosa mi ha fatto la mamma.
-Che bel cappellino. È del colore dei capelli della mamma.
-Il colore l’ho deciso da solo.
-Scusate.
-Ditemi principe.
-Sasuke questo è vostro figlio?
-Sì, lui è mio figlio Lu.
-Avete avuto un figlio fuori dal matrimonio. È molto scorretto.
-Principe cosa farneticate. Lu è stato adottato. L’ho salvato dalla signora dell’orfanotrofio insieme a Hinata. In seguito mio fratello ha deciso che avrei dovuto occuparmi io di lui. Cosa avevate capito?
-Pensavo che quella splendida fanciulla avesse partorito a sedici anni. Più o meno Hinata ha diciotto anni vero e Lu ne ha due o tre.
-Esatto. Pensavate che Hinata fosse una poco di buono per caso?
-No, no. Non mi permetterei mai di dire o pensare una cosa del genere. Certo che siete irascibili in questo accampamento.
-Non permetto a nessuno di insinuare cose sgradevoli su Hinata.
-Non era mia intenzione.
-Papà chi è questo uomo strano?- domandò Lu aggrappandosi alla gamba di Sasuke.
-Questo ragazzo è il principe di un paese vicino. Deve chiedere un favore allo zio.
-Non mi sembra un principe. Non ha la corona in testa.
-Lu non si dicono certe cose. A volte i principi non portano la corona o gli cascherebbe la testa per quanto pesa.
-Cosa insegnate al bambino.
-Nulla, dico la verità. Tutto l’oro sulle vostre teste vi farà venire un gran dolore al collo.
-Ci si abitua.
Hinata corse a vedere se Lu era andato da Sasuke.
-Lu mi hai fatto prendere un colpo. Sei scomparso senza dirmi nulla.
-Scusa mammina. Lo sai che questo tipo buffo è un principe?
-Sì, piccolo mio- disse Hinata prendendo in braccio Lu.
-Mammina anche tu porti la corona?
-No, piccolo mio, io sono una semplice ragazza che vive qui con tuo padre. Non sono ricca come il principe.
-Lei aiuterà i miei amichetti all’orfanostrofio?
-Non posso piccolo. Non è sotto la mia giurisdizione. Dovete chiedere a Neji di aiutare i bambini. Se io mi intromettessi negli affari di questo paese violerei un accordo stipulato tra mio padre e re Hiashi.
-Siete uguali agli altri principi. Voi pensate solo a voi stesso.
-Come osate rivolgervi con quel tono a un principe. Voi siete solo una campagnola che gioca a fare la mamma. A quanto pare non la fate neanche molto bene visto come si rivolge il bambino agli ospiti.
-Rimangiatevi subito quello che avete detto principe. Nessuno offende Hinata.
-Scusate signorina. Mi sono scaldato troppo. Non volevo prendermela con voi. So che avete ragione ma io non posso fare veramente niente. Se facessi delle mosse in città potrebbe scoppiare una guerra fra il mio paese e questo regno.
-Scusate il mio rimprovero. Vedo tante persone soffrire e tanti nobili arricchirsi e vi ho mal giudicato. So che voi non siete colpevole.
-Grazie signorina. Chiedo scusa anche a voi Sasuke.
-A me basta che vi siate scusato con Hinata.
-Aspettate un secondo. Voi vi chiamate Hinata come la principessa. Avete anche gli stessi capelli e gli stessi occhi della defunta. Dei nobili al funerale mi hanno detto che il re non ha voluto far aprire la bara. Nessuno ha visto il corpo della principessa di questo regno.
Sasuke strinse a sé Hinata e le sussurrò qualcosa all’orecchio.
-Tranquilla nessuno ti porterà via da me. Anche se ti riconoscesse, non gli permetterei di trascinarti via.
-Cosa confabulate voi due?
-Niente principe. Cosa dicevate prima?
-Che la vostra compagna assomiglia moltissimo alla principessa. Ricordo benissimo gli occhi della ragazza di tredici anni che incontrai al ballo. I capelli sono più lunghi ma sono dello stesso identico colore.
-Cosa state insinuando?
-Forse la principessa non è morta veramente. È solo scappata dal castello.
-Non dite assurdità. Quale principessa vorrebbe vivere in un accampamento.
-Sasuke non è che state nascondendo la principessa qui.
-Principe Naruto cosa vi porta qui? Perché fate delle domande su una defunta a mio fratello?
-Salve signor Itachi. Scusate il dusturbo. Mi sono accorto che la compagna di vostro fratello assomiglia molto alla principessa di questo regno. È una coincidenza un po’ strana.
-Lo avete pensato perché re Hiashi non ha fatto vedere il corpo di sua figlia ai nobili. L’ho sentito dire in giro. Le gente mormora da queste parti. Una principessa non potrebbe mai adattarsi a una vita come la nostra. Sapete che qui è dura vivere. Gli uomini da cui ci fate spiare vi avranno detto come viviamo.
-Ve ne siete accorto allora.
-Una settimana fa una delle vostre spie si è avvicinata troppo al campo e io mi sono accorto che erano dei vostri soldati.
-Ho chiesto loro di spiarvi una settimana fa. Volevo sapere se potevo fidarmi di voi.
-Ora avete la risposta.
-Neji mi aveva detto che siete molto calmo e riflessivo. Al contrario, vostro fratello spesso perde la calma.
-A Sasuke non piace che si parli della sua compagna. Voi avete detto qualcosa su di lei, ne sono sicuro. Mio fratello non reagisce se non lo si attacca direttamente. Avete fatto arrabbiare anche Hinata a quanto ho visto.
-Il principe Naruto che fa arrabbiare la nostra Hinata. Siete stato sgarbato. Dovrei farvi una delle mie lavate di capo.
-Salve dottoressa. Sono qui per parlare anche con voi. Le leggende sugli uomini di Orochimaru sono vere?
-Forse.
-Non rispondetemi in modo vago dottoressa. Ho bisogno di informazioni sicure. Vi pagherò in cambio delle informazioni. Ci sono dei mostri nel gruppo di Orochimaru?
-Non sono dei mostri. Sono degli uomini dotati di capacità straordinarie. Non definirli bestie o mostri. Sono al servizio della serpe per arricchirsi. Alcuni di loro si divertono a saccheggiare e a distruggere i villaggi. Altri sono stati sottoposti a torture e costretti a lavorare per Kabuto e Orochimaru.
-Mi state dicendo che il serpente obbliga delle persone a lavorare per lui.
-Sì, i suoi sottoposti fanno il lavoro sporco mentre lui si diverte nel suo nascondiglio segreto. Solo Kabuto sa dove si trova. In genere Orochimaru sta nella sua tenda al campo ma ho sentito dire cha ha una laboratorio segreto dove conduce diversi esperimenti.
-Dobbiamo riuscire a fermare quel serpente. Mi aiuterete Itachi?
-Cosa ne ricaviamo noi in cambio?
-Non vi basta che non vi attacchino più i briganti di Orochimaru. Volete anche una ricompensa in denaro?
-No, vogliamo che i soldati ci lascino in pace. Siamo vessati dalle tasse. Neji viene ogni mese e svuota il nostro scrigno.
-Quindi se io convinco Neji a non tassarvi troppo, voi mi aiuterete. Tornerò fra quattro giorni con la risposta di Neji. Scommetto che vi concederà questo favore e voi potrete aiutarci a sconfiggere Orochimaru.
-Allora ci vediamo fra quattro giorni- disse Itachi.
-Arrivederci a tutti.
Naruto salì a cavallo e corse via. Doveva tornare al confine prima di sera. I suoi soldati lo aspettavano per tornate al suo castello. Doveva raggruppare dei volontari per combattere contro i briganti e convincere Neji a fare delle concessioni al gruppo di Itachi.
-Itachi possiamo fidarci davvero del principe Naruto?
-Ho preso delle informazioni su di lui quando mi sono accorto che ci faceva seguire. Nel suo regno dicono tutti che è molto buono e coraggioso. Dicono anche che è molto cocciuto e si butta nella battaglia senza pensare ma queste caratteristiche le possiedi anche tu. Non posso di certo diffidare di lui per questi motivi.
-Se ti fidi di lui cercherò di collaborare. Ma se fa ancora dei commenti strani lo metto al tappeto.
-Sasuke sei geloso. Ti sei appena scontrato con un tuo rivale in amore. Ho saputo che era lui il pretendente che doveva sposare Hinata quando era una principessa.
-Non sono geloso di quel principino. Sono sicuro che Hinata ami solo me ma se lui la riconoscesse sarebbe un guaio.
-Oggi abbiamo rischiato. Non deve succedere più. Ho la sensazione che non si sia bevuto del tutto la nostra storia.
-L’hai capito anche tu. Si vedeva da come fissava Hinata prima di andare via. Tenterà sicuramente di scoprire se lei è la principessa.
-Quindi se collaboreremo con lui in futuro bisogna stare attenti a non dire qualcosa che faccia scoprire la verità su Hinata. Io spero che non faccia più domande inopportune.
-Lo spero anche io. Non gli permetterei mai di portare via la principessa. Rinchiusa sola nel castello soffrirebbe.
-Temi anche che il principe Naruto la sposi vero?
-Non metterà mai le mani su Hinata.
-Questo è sicuro. Io amo solo te Sasuke.
-Eri qui Hinata.
-Sono appena arrivata. Ti ho portato questo fazzoletto che ho appena ricamato. Ti farà comodo. Ho notato che non ne hai uno.
-Grazie principessa, è bellissimo.
-Miss Kurenai ha preparato le vasche per voi Itachi. Siete sudati e avrete bisogno di un bagno caldo. Choji già è nella tenda bagno.
-Grazie per l’informazione.
Intanto la dottoressa, dopo aver fatto un bagno, sistemava i vestiti che aveva comprato in città.
-Hinata potresti aiutarmi qui?
-Certo dottoressa. Avete comprato tantissimi vestiti per tutti.
-Oggi c’erano molti venditori al mercato e avevano prezzi stracciati. Gli abiti per bambini costavano solo una moneta. Per fortuna avevo molti soldi con me.
-Bello questo vestito azzurro. Che pizzo meraviglioso.
-Quello l’ho preso per te.
-Cosa? Non posso accertarlo, sarà costato molti soldi. È di ottima fattura.
-No, cara. L’ho pagato pochissimo visto che il venditore è un mio vecchio amico.
-Questo vestito è troppo bello. Non vorrei rovinarlo qui al campo.
-Lo puoi mettere per uscire con Sasuke. So che sta organizzando un’uscita segreta con te. Vuole passare un po’ di tempo da solo con te.
-Io non lo sapevo.
-Vuole farti una sorpresa quindi non dirgli che te l’ho detto. Ho pensato che ti serviva un vestito nuovo per sorprendere il tuo principe azzurro.
-Grazie. Siete fantastica dottoressa. Come posso sdebitarmi con voi?
-Puoi aiutarmi a mettere questi vestiti nei bauli. I sacchi sono pesantissimi.
-Va bene.
Sasuke stava giocando con Lu e gli altri bambini mentre Hinata aiutava la dottoressa. I bambini lo adoravano e lo vedevano come un esempio da seguire. Lui era il loro eroe.
-Fratellone Sasuke quando ti sposerai ci lascerai soli?
-No, bambini. Io e Hinata vivremo qui con voi.
-Farete tanti bambini?
-Asuma non si chiedono certe cose.
-Uffa. La mamma dice che quando due persone si sposano fanno i bambini.
-Asuma sei un bambino un po’ troppo curioso.
-Anche Michael sa dei bambini.
-Sì, è vero. Anche la mia mamma ha partorito dopo che si è sposata.
-Cambiamo argomento prima di arrivare a temi delicati che non posso spiegarvi. Le vostre mamme mi ucciderebbero.
-Fratellone come nascono i bambini?
-Asuma non fare certe domande.
Sasuke si alzò e andò verso la tenda della dottoressa.
-Cosa ci fai qui monello?
-Dottoressa come fa a tenere tranquilli tutti i bambini insieme.
-Semplice, ho moltissima pazienza. E poi non posso svelarti i miei trucchi. Ti hanno fatto qualche domanda imbarazzante vero?
-A lei non fanno domande strane?
-Mai. Cosa ti hanno chiesto?
-Come si fanno i bambini.
-Deve avertelo chiesto Asuma Junior. Che bambini curiosi. Sei scappato per non dovergli rispondere.
-Vuoi vedermi morto. Le loro mamme mi farebbero a pezzi se rispondessi a quelle domande.
-So che Kurenai deve tenere a bada Asuma. Va in giro per il campo a domandare a tutti cose strane- intervenne Hinata.
-Quel bambino mi farà impazzire.
-Non credo Sasuke. Vuoi a tutti loro un bene dell’anima. Non ti accorgi nemmeno di quanto tu sia bravo con i bambini. Sei una guida o meglio un eroe per gli angioletti.
-Accidenti Hinata se continui a parlare così ti salterò addosso.
La dottoressa si avvicinò a Sasuke e gli tirò una pacca dietro la schiena.
-Frena i bollenti spiriti moccioso.
-Lei è sempre in mezzo dottoressa.
-Ti tengo sotto controllo moccioso. Non fare mosse avventate o sarò costretta a buttarti nell’acqua ghiacciata.
-Scusate se interrompo il vostro litigio ma c’è qualcuno fuori la tenda. Ho visto un’ombra poco fa.
-Qualcuno ci spiava. Vado a controllare. Dottoressa resti con Hinata.
-Agli ordini vicecomandante.
-Stai attento Sasuke.
-Non ti preoccupare amore mio- disse Sasuke facendo l’occhiolino alla ragazza.
Sasuke uscì dalla tenda ma non trovò nessuno. Aveva abbassato la guardia e qualcuno si era intrufolato nell’accampamento. Era strano che Itachi non avesse sentito la presenza di uno sconosciuto.
-Sasuke cosa cerchi?
-Itachi qualcuno ci spiava fuori la tenda della dottoressa. Hinata ha visto un’ombra pochi minuti fa.
-Abbiamo preso la spia prima che lasciasse l’accampamento. Devo dire che Kiba ha avuto delle difficoltà a fermarlo. Vieni con me così lo interroghiamo.
 
Sasuke e Itachi si recarono davanti al fuoco. Kiba teneva lì il prigioniero.
-Finalmente siete arrivati. Questo uomo mi ha dato non pochi problemi. Non fa che tentare di scappare verso l’interno della foresta. È dovuto intervenire Choji per fermarlo.
-Cosa ci fai qui? Sei una spia di Orochimaru?
-Non potrei mai lavorare per quel brigante.
-Allora da dove vieni?
-Voi siete il capo del gruppo vero?
-Sì, suppongo che sappiate chi io sia.
-Siete Itachi Uchiha. In città vi chiamano il comandante dallo sguardo freddo, il terribile o il lupo.
-Sì, mi hanno dato moltissimi nomi. Allora cosa volete da noi?
-Io vengo dal castello. Ero nella foresta perché inseguivo dei briganti del clan serpente ma li ho persi. Poi ho visto del fumo e ho pensato che questo fosse il loro accampamento. Invece eravate solo voi. Neji mi rimprovererà quando saprà che ho lasciato scappare due ladri.
-Come vi chiamate soldato?
-Perché dovrei dirvelo?
-Non ci fidiamo di te. Non posso di certo fidarmi di un soldato di re Hiashi. Potreste essere qui per spiarci o meglio per catturarci. Rispondete alle mei domande o dovremo farvi male.
-Comandante lasciate che usi la mia tecnica per farlo confessare- disse Kiba minaccioso.
-Noooooooo- urlò Hinata.
Quando il soldato vide la ragazza sgranò gli occhi e spalancò la bocca per la sorpresa.
-Voi siete un fantasma. Non potete essere voi.
-Cosa blateri soldato?- domandò Sasuke.
-Voi siete identica alla principessa Hinata.
-Ko sono io.
-Voi dovreste essere morta. Abbiamo celebrato il vostro funerale.
-Mio padre vi ha mentito. Non ha fatto proseguire le ricerche e ha finto che io fossi morta per qualche motivo che non mi è dato sapere.
-Sono felicissimo che voi siate viva. Devo correre a dirlo a sua maestà. Sarà lieto di riabbracciarvi.
-No, tu non vai da nessuna parte soldato- disse Sasuke.
-Cosa dici ragazzino. Devo portare questa splendida notizia al re e a suo cugino.
-Non potete. Se andate dal re e gli dite che Hinata è viva, la farà rinchiudere in una torre. Non permetterò a nessuno di portarla via da qui.
-La principessa è la legittima erede. Deve regnare sul paese in futuro.
-No, non tornerò al castello. Sasuke ha ragione, mio padre mi farebbe chiudere in una torre come una prigioniera. Non voglio passare il resto dei miei giorni da sola. Ti prego Ko non dire niente. Non voglio tornare a essere sola, ho paura di essere imprigionata. Ti supplico e mi metto in ginocchio davanti a te, non dire al re che sono qui. Non voglio che faccia male ai miei amici.
Hinata stava piangendo e non riusciva a smettere di tremare. Aveva paura di essere rinchiusa da qualche parte. Ma la cosa che temeva di più era di perdere Sasuke.
Sasuke si avvicinò alla ragazza, la sollevò da terra e la strinse a sé.
-Non piangere per favore. Non mi piace vederti triste.
-Sasuke ho tanta paura- disse Hinata stringendosi forte a Sasuke e appoggiando la faccia sul suo petto.
-Lasciate subito la principessa. Non siete degno di toccarla.
-Tacete. Non vedete che soffre.
-Signor Ko, Sasuke è l’unico che riesce a calmare la principessa. Sono innamorati.
-Non è possibile. Lei può sposare solo un principe.
-Voi non vi rendete conto che lei avrebbe potuto restare nascosta. È uscita allo scoperto solo per non permettere che noi vi torturassimo. Lasciatela restare con noi o soffrirà per tutta la vita. Volete vederla triste per sempre.
-Principessa solo ora comprendo i vostri sentimenti e i vostri desideri. Non avevo mai compreso la vostra solitudine perché vi vedevo sempre sorridere. Mi dispiace.
Hinata si asciugò le lacrime e poi si girò verso Ko.
-Sorridevo perché nella vita è importante andare avanti. A volte un sorriso aiuta.
-Avete ragione principessa. Non dirò niente. Ve lo prometto sul mio onore.
-Grazie Ko.
-Ragazzino prova a far soffrire la principessa e ti trafiggerò personalmente con la mia spada. È una ragazza fantastica e ha sempre aiutato molta gente. Se provi a spezzarle il cuore io ti faccio a pezzi.
-Non le farò mancare niente. L’adoro con tutto me stesso.
-Vi prego Itachi lasciatelo andare. Non vi darà problemi. Ko mantiene sempre le sue promesse. Un tempo era la mia guardia del corpo e ogni volta che mi prometteva qualcosa manteneva la parola data.
-Mi fido di te Hinata. Kiba lascialo subito.
-Come volete comandante.
-Ko torna al castello. Grazie. Non ti dimenticherò mai.
-Neanche io principessa. Sono in debito con voi. Addio principessa.
-Addio Ko.
-Prendetevi cura di lei.
-Lo farò soldato. Ve lo prometto- disse Sasuke.
Ko salutò tutti e andò via. Avrebbe tenuto il segreto per sempre. Finalmente aveva visto la principessa veramente felice. Gli occhi le brillavano davanti Sasuke e si vedeva che lui teneva a lei. Avrebbe avuto sempre compagnia lì con loro e Sasuke l’avrebbe resa felice. Al contrario, al castello sarebbe appassita come un fiore. Ora sapeva che la dolce principessa a cui aveva badato per tanti anni era veramente contenta.
 
Due giorni dopo
Erano le quattro di mattina e all’accampamento tutti dormivano.
-Hinata svegliati. Amore hai avuto un incubo.
La ragazza aprì gli occhi e vide Sasuke che le accarezzava la guancia.
-Ho fatto un incubo terribile e non riuscivo a svegliarmi.
-Ci sono io qui. Tranquilla, nessuno può farti del male. Veglierò sempre su di te. Cosa hai sognato?
-Ero stata rapita da Orochimaru e aveva catturato anche te. In seguito ci ha portati in una tenda molto grande e ci ha legati. Tu sei stato legato ad un tavolo mentre io sono stata incatenata ad un letto. Il serpente ti ha …
-Hinata non piangere.
-Non riesco a dirlo. Sembrava così reale. Non voglio che ti succeda qualcosa di brutto.
-Hai avuto un incubo in cui Orochimaru mi torturava vero?
-Sì, non voglio più vedere una scena del genere. Per favore, non mi lasciare sola. Non farti catturare, non potrei sopportare di vederti tornare pieno di ferite e …
-Nel sogno quel serpente mi faceva qualcosa di atroce. Sei molto spaventata. Amore mio non devi preoccuparti, non mi farò catturare da quel pazzo. Ci tengo alla mia salute.
-Le tue parole mi rincuorano sempre. Grazie.
-Hinata non permetterò a nessuno di rapirti e di farti vedere cose brutte. Non voglio che tu veda le cose orribili che combina quel serpente. Ne rimarresti scioccata. Nella vita di quel pazzo c’è solo sangue e crudeltà. Vuole sempre più potere e calpesta chiunque si trovi lungo la sua scalata al potere.
-Tu vuoi sconfiggerlo per aiutare le persone che ha rapito.
-Abbiamo scoperto che Orochimaru nasconde alcune delle persone rapite in una prigione segreta sorvegliata da un uomo spietato. Dicono che sia una specie di gigante. Deve essere uno dei suoi esperimenti finiti male.
-Questo è orribile. Come può giocare con la vita degli altri?
-Non lo so. Quello che non capisco è perché  ce l’abbia tanto con me. Ho rovinato anche i passato i suoi piani ma non mi ha mai attaccato in modo così audace e frequente.
-Deve essere per quello che ha detto Kabuto. Lui ha scoperto il tuo punto debole e ora sa dove colpirti. Prima sapeva che non avevi debolezze. È colpa mia se quel serpente se la prende con te. Lui ha capito che tu tieni moltissimo a me e cerca di colpirmi per distruggerti.
-No, principessa non è colpa tua. Lui ci perseguita perché vuole che soffriamo. Odia che qualcuno rovini i suoi piani. Noi siamo fuggiti dal suo accampamento, lo abbiamo battuto due volte e abbiamo rovinato alcuni dei suoi piani. La cosa strana è che se la prende sempre con noi due. Anche mio fratello lo ha affrontato ma Orochiamru sembra temerlo per qualche strano motivo. Forse sa che non può batterlo perché non ha debolezze.
-Ti sei pentito di esserti fidanzato con me? Se tu non avessi legami con me potresti essere più libero di agire.
-Sciocca, non mi sono pentito neanche un secondo di averti scelta come fidanzata. Senza di te sarei perso. Non pensare neanche un momento che io non ti voglia al mio fianco.
Sasuke strinse Hinata a sé e la baciò sulle labbra.
-Adoro averti al mio fianco e amo questi tuoi baci. Sono come una medicina per me. Mi fanno sempre sentire meglio.
-Sasuke grazie per avermi protetta da tanti pericoli e grazie per essermi restato accanto.
-Sei il mio angelo, non potrei mai resistere lontano da te.
Sasuke strinse forte Hinata per scaldarla. La ragazza si sentiva sempre bene fra le sue braccia.
Qualche ora dopo Itachi andò a chiamare Sasuke nella sua tenda.
-Alzati Sasuke, si avvicina un temporale. Dobbiamo andare nella grotta rifugio al più presto. Choji e la dottoressa hanno già portato molte provviste e medicinali al rifugio.
-Il temporale deve essere forte per doverci spostare.
-Guarda le nuvole.
Sasuke si affacciò dalla tenda e vide dei nuvoloni scurissimi.
-Hai ragione dobbiamo andare all’asciutto perché pioverà moltissimo e ci saranno anche dei fulmini. Hinata raccogli dei vestiti e segui Tsunade.
-Va bene.
-Io prenderò molte coperte e altre provviste.
L’accampamento era in subbuglio a causa dell’arrivo del temporale. Tutti facevano avanti e indietro per raccogliere più cose possibili.
-Meno male che la grotta è gigante o non ci entrerebbe tutta la roba.
-Sasuke devo portare qualche altra cosa?
-Sei già tornata dalla grotta?
-Sì, mi ha dato una mano Kiba. Si è trasformato in una cane e ha portato tutti i vestiti sul suo dorso.
-Aiutami con queste erbe medicinali. La dottoressa ci ha ordinato di prenderne molte.
-Sasuke io vado alla grotta con questi alimenti, muovetevi a venire anche voi. Il temporale si avvicina velocemente.
-Muoviamoci Hinata o ci prenderemo un malanno.
Sasuke aprì le sue ali e prese in braccio la ragazza che teneva le erbe medicinali strette fra le braccia.
-Ne abbiamo prese abbastanza?
-Sì, principessa. Devo volare in fretta quindi tieniti stretta a me.
-Va bene.
In pochi minuti Sasuke arrivò alla grotta e chiuse l’ingresso con  un masso molto grande.
-Qui siamo al sicuro amore mio.
-Uh uh. Sasuke sei un malandrino. Ricordati che qui ci siamo anche noi. Non puoi continuare a stringerla in quel modo- disse Kiba ridendo.
-Smettetela di prendermi in giro. Vieni Hinata, ti porto in un luogo appartato della caverna.
-Vai Sasuke.
-Kiba taci o ti prendo a pugni.
Hinata diede le erbe mediche a Tsunade e seguì Sasuke all’interno della grotta. Il ragazzo si dirigeva verso la parte buia del luogo e Hinata lo seguiva senza fiatare. Temeva che il ragazzo fosse nervoso.
-Sasuke dove andiamo?
Il ragazzo prese Hinata per mano e la fece sedere su qualcosa. Poi accese una torcia e tutto fu chiaro.
-Che bel posto.
-Noi staremo qui durante la notte. Il temporale durerà a lungo. Saremo costretti a dormire qui. Voglio che tu stia comoda.
-Questo è un altro dei tuoi luoghi segreti?
-Sì, però lo conoscono tutti all’accampamento. Come vedi ci sono anche delle cose di mio fratello qui. Spesso ci viene a riflettere.
-Non mi sembra giusto che noi stiamo qui comodi e gli altri stretti nel mezzo della grotta.
-Staranno benissimo. La grotta è enorme e ognuno avrà il suo spazio. Choji avrà anche creato un’area predisposta per la cucina.
-Comodo avere più rifugi. Inizio a capire come ragionare per sopravvivere nel vostro mondo. Dopo tutto ho un bravo maestro.
Sasuke si portò una mano sulla faccia per non farsi vedere arrossire da Hinata.
-Hinata rischi che ti salti veramente addosso se continui a lusingarmi.
Sasuke stese la ragazza sulla paglia e si mise su di lei.
-Sei bellissima oggi.
-Non dire sciocchezze Sasuke. Ho tutti i capelli in disordine.
-Non è vero. Sei perfetta.
Hinata era completamente rossa. Sasuke era strano quel giorno. Però a lei non dispiaceva quel suo modo di fare. Lo amava proprio perché era Sasuke. La sorprendeva sempre e non le faceva mancare niente.
A rompere l’atmosfera romantica che si era creata fra i due arrivò la dottoressa.
-Sasuke cosa stai combinando? Sai che ci sono dei bambini nella grotta. Sei veramente uno sconsiderato. Pensi sempre a quelle cose.
-La smetta di urlare o ci spaccherà i timpani. Non facevamo nulla di quello che pensa. Stavamo solo parlando.
-Posso fidarmi di Hinata ma non posso credere alle tue parole.
-Lei pensa sempre male di me. Non penso sempre a quelle cose. Io voglio il bene di Hinata.
-E la pressi per farlo.
-Non dica stupidaggini. Lei mi ha frainteso.
Tsunade e Sasuke continuarono a discutere per diversi minuti. Poi si calmarono e Tsunade tornò dagli altri.
-Siete sempre divertenti. Non riuscivo a smettere di ridere guardandovi.
-Non ho capito perché la dottoressa ti rimproverasse. Non hai fatto niente di male.
-Non ci pensare. La dottoressa esagera sempre quando si tratta di rimproverarmi. A volte penso che ce l’abbia con me. Lasciamo perdere o mi verrà un mal di testa.
-Secondo me ti rimprovera perché vuole il meglio per te.
-Intuito femminile?
-Forse.
Sasuke e Hinata tornarono dagli altri per mangiare. Choji aveva preparato un vero banchetto.  Dopo aver mangiato Sasuke restò a parlare con Itachi mentre Hinata si occupava di Lu.
-Ora sei tutto pulito e vestito piccolo mio.
-Mammina hai proprio buon gusto.
-Grazie Lu. Andiamo laggiù così ti racconto una favola?
-Sìììì. Voglio la favola della bella principessa che incontra il brigante.
-Non conosco questa favola.
-Allora oggi sarò io a raccontare la favola a te e ai bambini.
-Magnifico. Lu sei un bambino molto sveglio. Venite bambini, oggi Lu vi racconterà una bellissima storia.
Tutti i bambini si sedettero intorno a Lu e Hinata in attesa della favola.
Lu impiegò un’ora per raccontare la favola e Hinata si rese conto che la storia del bambino parlava di lei e Sasuke.
-Bravo Lu- urlarono i bambini battendo le mani.
-Fratellino la tua storia era stupenda.
-Grazie Michael. Visto mamma, la favola è piaciuta a tutti.
-L’ho trovata una storia super bella. Non ho abbastanza aggettivi per descrivere questa favola.
Lu abbracciò forte la mamma e le diede un bacio sulla guancia. Ormai la considerava la sua mamma a tutti gli effetti.
La ragazza lasciò Lu a giocare con gli altri bambini e raggiunse Sasuke.
-Come era la favola?
-Dovresti ascoltarla anche tu Sasuke. Lu è stato bravissimo. Ha inventato una storia molto bella.
-Domani gli chiederò di raccontarmela.
-Ti avverto che la favola parla anche di te.
-Sono il protagonista per caso?
-Esatto. Vedrai ti piacerà sicuramente.
Sasuke prese in braccio Hinata e si congedò dagli altri.
-Sasuke cosa stai facendo? Dove mi porti?
-Nel nostro angoletto. Sono stufo di parlare di strategie e combattimenti.
-Il solito ragazzaccio- disse Tsunade.
-Lo lasci divertire dottoressa, ormai la strategia è stata discussa fra noi guerrieri. Sono sicuro che Neji e il principe Naruto accetteranno le nostre condizioni e nascerà un’alleanza contro Orochimaru.
-Sei fiducioso Itachi. Devi tenere sempre in mente che quei due sono pur sempre nobili e dopo la battaglia potrebbero darci contro.
-No, dottoressa. Sono convinto che rispetteranno i patti. Il problema è re Hiashi. Se gli desse l’ordine di attaccarci dopo lo scontro con la serpe, Neji sarebbe costretto a obbedire. O peggio re Hiashi potrebbe imporci nuove tasse.
-Non mi stupirei se Hiashi facesse uno dei suoi scherzetti. Non ha mai sopportato il nostro gruppo.
-Dottoressa lo conoscete bene.
-Come potrei dimenticare l’uomo che mi vietò di studiare medicina e che mi cacciò dal castello. Se regnasse sua figlia sarebbe tutto diverso in questo regno.
-Sapete che se Hinata salisse al trono dovrebbe abbandonarci. Sasuke ne resterebbe distrutto.
-Potrebbe diventare suo marito e salire al trono con lei.
-Se re Hiashi sapesse che Hinata vuole sposare un Uchiha, manderebbe degli uomini per farci arrestare.
-Hai ragione. Ci chiuderebbe nelle segrete più buie del castello e punirebbe molto severamente Hinata. Lui non accetta chi gli si oppone. Se venisse a sapere che Hinata ha passato diversi mesi con noi scatenerebbe una caccia. Vorrebbe sicuramente riprendersi Hinata a causa del suo potere.
-Noi aiuteremo i piccioncini a restare insieme.
-Non ti facevo tanto sentimentale Itachi.
-Ho solo fatto una promessa ai miei genitori. Sasuke dovrà essere felice, ne ha già passate troppe.
 
Intanto in un'altra parte della grotta Sasuke era steso sulla paglia con Hinata fra le sue braccia.
-Cosa stavi discutendo con Itachi e gli altri uomini?
-Un piano di attacco. Se Naruto e Neji accettano le nostre condizioni dovremo unirci ai loro soldati e attaccare Orochimaru.
-Sarà dura vero? Promettimi che tornerai se accettano l’accordo.
-Non potrei mai lasciarti sola al nostro accampamento.
-Non ci voglio pensare. Se tu non tornassi più io non potrei andare avanti.
-Non dirlo neanche per scherzo. Se mi succedesse qualcosa tu dovrai trovarti un uomo che sia capace di prendersi cura di te. Vi sposerete e vivrete felici.
-MAI. Non puoi chiedermi una cosa del genere. Non mi sposerò mai con un altro se ti succedesse qualcosa. Io voglio restare per sempre con te.
-Andrà tutto bene principessa. Ti amo troppo per lasciarti in mezzo a questi lupi. Chissà forse uno dei ragazzi dell’accampamento ti farebbe la corte.
-Ora stai vaneggiando Sasuke. Ti rispettano troppo per entrare nei tuoi spazi.
-Ma io sarei morto.
-Proprio per rispetto non si prenderebbero mai certe confidenze con me.
-Hai ragione. Il mio fantasma potrebbe perseguitarli.
-Se fossi io a morire.
-Non lo permetterei mai. Tu resterai al rifugio con le donne e i bambini. Questa volta non puoi venire con noi. Non posso farti correre dei rischi e poi Neji ti potrebbe riconoscere.
Hinata aveva una strana sensazione dentro di sé. Non capiva cosa le succedeva, era molto inquieta.
-Non ti angosciare principessa, io tornerò da te sano e salvo.
 
Due giorni dopo
Il temporale era durato due interi giorni e aveva causato molti danni nei villaggi e in città.
Itachi decise di ricostruire l’accampamento vicino la grotta per agevolare gli spostamenti. Poi organizzò dei gruppi di persone da spedire nei vari villaggi per aiutare i feriti e portare vari aiuti.
-Sasuke e Hinata voi andrete al villaggio a est. So che lì ci sono molti bambini e molte donne. Visto che i bambini adorano Hinata sarà più facile convincere la gente ad accettare gli aiuti.
-Allora partiamo subito.
-Mi raccomando Sasuke non spaventarli con il tuo carattere burbero- disse Tsunade.
-Sempre carina con me.
-Sasuke prendi il sacco di cibo davanti la grotta e le erbe medicinali nel sacco piccolo. Tu prendi le bende Hinata.
-Va bene Itachi.
Sasuke prese tutto e spalancò le ali.
-Stai attento a non farti vedere dagli abitanti del villaggio quando atterri.
-Non ti preoccupare Itachi, atterrerò lontano dal villaggio. Reggiti forte Hinata.
-Come vuoi Sasuke.
Il ragazzo strinse forte Hinata e spiccò il volo.
-Kurenai e le altre donne resteranno qui con i bambini e Choji a organizzare il nuovo accampamento.
-Come ordina comandante- rispose Choji.
Tutti partirono verso i villaggi vicini. C’era molto lavoro da fare.
 
Sasuke atterrò a qualche metro dal villaggio.
-Sei pronta?
-Sì.
-Non sarà facile. Molte volte le persone non vogliono essere aiutate. Molti degli abitanti ti tratteranno male.
-Sono pronta a tutto pur di aiutare queste persone.
Sasuke strinse la mano di Hinata e si incamminò verso il villaggio.
Arrivati fuori il villaggio videro che era tutto distrutto. C’era solo qualche casa in piedi. Molte persone erano ferite e si lamentavano. Altri cercavano di aiutare come potevano.
-Chi siete stranieri?
-Siamo qui per aiutarvi. Abbiamo portato del cibo e delle medicine.
-Non ci serve il vostro aiuto.
-Non mi sembra. Molti degli abitanti sono feriti e siete senza forze. Lasciate che vi aiutiamo.
-Chi ci dice che non volete derubarci?
-Vi supplico fidatevi di noi. Non vogliamo farvi del male o rapinarvi. Siamo qui solo per aiutarvi- disse Hinata.
-Nessuno fa niente senza ricevere qualcosa in cambio. Cosa volete veramente?
-Vogliamo solo darvi una mano.
-Io sono il capo villaggio e vi terrò sotto controllo. Se fate una mossa sbagliata vi uccidiamo.
Hinata si avvicinò ad un gruppo di bambini e gli diede delle mele da mangiare.
-Prendete sono buone.
-Grazie signorina. Finalmente si mangia.
Qualcuno lanciò dei sassolini verso Hinata e la ragazza indietreggiò verso Sasuke.
-Smettetela di lanciare queste pietre- disse Sasuke mettendosi davanti alla ragazza per farle da scudo.
-Non vogliamo che qualcuno si avvicini ai nostri figli. Chi ci dice che quella ragazza non è una strega.
-Non vi azzardate a offenderla. Vuole solo aiutare i bambini. Non vedete che hanno fame.
-Donne smettetela di lanciare pietre. Lasciateli distribuire il cibo.
-Sì, capo villaggio.
Poi Hinata vide un bambino che respirava male e si avvicinò verso di lui.
-Sasuke corri qui. Questo bambino fatica a respirare. Deve aver respirato troppa polvere.
-Mammina dove sei?
-Tranquillo piccolo, tra poco rivedrai la tua mamma. Ora ti curiamo e poi la cerchiamo insieme.
-Grazie signorina.
-Sasuke schiaccia per bene questa erba medicinale, gli libererà la gola e potrà respirare meglio.
Sasuke ricavò dall’erba medicinale un liquido verde e lo passò a Hinata che lo fece bere al bambino.
-Non funziona. Io non posso fare altro. Non sono in grado di fare quello che fa la dottoressa Tsunade.
-Hinata puoi fare tutto se ci credi.
La ragazza mise le mani sul petto del bambino e lo massaggiò per vedere se c’erano altri danni agli organi vitali.
Poi la ragazza si concentrò e il bambino smise di soffrire. Senza volerlo Hinata aveva pensato di guarirlo.
-Grazie signorina, mi sento benissimo. L’ha medicina ha funzionato.
Il bambino si alzò in piedi e vide la madre. Corse ad abbracciarla.
-Sono felice che stia bene.
-Hinata hai usato il tuo potere?
-Sì, ma non capisco cosa sia successo? Ho solo pensato di guarirlo.
-In effetti, di solito sprigioni una luce abbagliante quando lo fai. Questa volta è successo tutto in maniera diversa. Forse stai imparando a controllare la tua capacità. Ma non sforzarti troppo.
-Agli ordini vicecomandante.
-Ti adoro Hinata.
I due ragazzi corsero ad aiutare dei signori anziani rimasti incastrati sotto le macerie di una casa.
-State tranquilli ora spostiamo questi massi e vi tiriamo fuori. Quanti siete?
-Siamo in quattro signorina.
Sasuke iniziò a spostare le macerie con molta cautela. Intanto Hinata preparava delle medicine e delle bende su un ripiano che aveva trovato vicino la casa. Finito di preparare tutto corse ad aiutare Sasuke.
-Attenta a non farti male Hinata.
-Sì. Perché gli abitanti non ci aiutano a spostare i massi?
-Hanno ancora paura di noi.
Sasuke tirò fuori i vecchietti uno a uno e li fece mettere comodi sulla paglia che aveva trovato nei dintorni.
-Grazie ragazzi. Erano ore che urlavamo per farci liberare. Si soffocava lì sotto.
-Questa signora è ferita gravemente. Ha un taglio profondo sulla gamba.
-Quella è mia moglie Susan. Amore resisti.
-Sì, caro. Non me ne andrò così facilmente.
-Signore deve stare calmo. Hinata si occuperà di vostra moglie mentre io vi disinfetto questo graffio sul braccio. Gli altri due anziani non hanno ferite per fortuna.
-Signora resista per favore. Dalla gamba esce troppo sangue, devo tamponare. Spero di avere abbastanza bende per tutti i feriti.
-Siete una signorina molto gentile. Come mai una ragazza come voi si occupa di poveracci invece di stare con suo marito nel suo castello.
-Io non sono ricca signora. Vivo in un accampamento con il mio fidanzato.
-Ora capisco perché quel ragazzo vi lancia certi sguardi. È lui il vostro fidanzato.
-Sì- disse Hinata imbarazzata.
-Signorina c’è gente che ha più bisogno di me. Vada da loro.
-Non posso, devo mantenere la parola data. Sasuke ha detto a vostro marito che mi sarei occupata di voi e lo farò. Non farei mai passare Sasuke per un bugiardo.
Hinata tamponò la ferita con delle bende e poi la signora non sentì più dolore.
-Non ho più dolore signorina. Potete anche lasciare la mia gamba.
-Meno male.
Hinata si accorse di averlo rifatto. Aveva guarito un’altra persona. Doveva pensare a qualcosa per farsi scoprire.
-La ferita si è rimarginata grazie a questa medicina della dottoressa.
-La ringrazio signorina.
Il marito corse ad abbracciare l’anziana.
-Sono carinissimi insieme.
-Hinata hai usato di nuovo il tuo potere.
-Questa volta ho solo pensato di dover tamponare forte la ferita e ogni graffio è sparito.
-Il tuo potere deve essere aumentato per qualche motivo. Ora riposati un po’ mentre io distribuisco questo cibo. Non voglio che ti stanchi troppo.

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Capitolo 14
*** La crudeltà di un serpente e l'amore di due ragazzi ***


Hinata e Sasuke erano nel villaggio a est della foresta e avevano aiutato già diverse persone. Ma il cibo non era abbastanza per tutti.
-Hinata mentre tu riposi seduta qui, vado nella foresta a cercare della frutta per queste persone. Il cibo che abbiamo portato non è abbastanza per tutti gli abitanti. Loro non vanno nella foresta perché sanno dei briganti di Orochimaru e delle leggende sulle bestie. Non ti sforzare troppo. Aspettami qui.
-Va bene. Stai attento.
-Torno subito- disse il ragazzo dandole un bacio sulla bocca.
Sasuke corse verso la foresta mentre Hinata si guardava intorno. C’erano ancora tante persone da aiutare.
Poi la ragazza vide un bambino che dormiva a terra. Era tutto solo e le sembrò strano. Corse a controllarlo e vide che aveva un graffio sulla fronte e una ferita al braccio.
-Piccolo mi senti. Rispondimi per favore.
-Signorina mi fa male il braccio e non riesco a restare sveglio.
-Devi aver battuto la testa da qualche parte. Dove si trova la tua mamma?
-Io non ho la mamma.
-Il tuo papà?
-Lui lavora in città, mi accudiscono i nonni mentre lui è via.
-Piccolo non ti spaventare, devo solo passarti questo unguento sul braccio e sulla fronte.
-Va bene.
Hinata spalmò l’unguento sulle ferite e poi portò il bambino vicino ai nonni. Il bambino li aveva indicati prima di riaddormentarsi.
-Signori mi serve il vostro aiuto. Dovete tenerlo sveglio.
-Già dorme.
-Lo svegli signora. Non deve assolutamente dormire. Devo capire dove ha sbattuto di preciso.
Il bambino si risvegliò e Hinata constatò che non aveva altre ferite sul corpo. Ora doveva capire dove aveva battuto la testa di preciso.
La ragazza poggiò una mano sulla testa del piccolo e gli chiese se gli faceva male. Il bambino rispose che aveva dolore sulla tempia destra. Hinata vide che c’era anche una contusione oltre al graffio.
-Bevi questa medicina piccolo. Ti aiuterà a riprendere un po’ di energie.
-Grazie signorina.
Hinata accarezzò la guancia del bambino e il piccolo si sentì meglio. Il graffio sulla fronte non c’era più.
-Oh no. È successo di nuovo e non ho neanche toccato la ferita.
-Signorina mi sento meglio. Grazie per la medicina.
-Di niente piccolo. Signori occupatevi di vostro nipote e non fatelo andare in giro. Non dovrebbe più avere problemi ma non deve alzarsi. Io vado a vedere se c’è qualche altro ferito.
-La ringraziamo signorina.
-Per me è stato un piacere aiutare questo angioletto.
Hinata corse ad aiutare una donna che era caduta a terra.
-Signora si sente bene?
-Sì, grazie signorina. Mi fa solo male la gamba. Mi è caduto addosso un mobile e mi ha colpito alla gamba. Ma sono riuscita a liberarmi e posso camminare.
-Mi faccia controllare. Qui c’è una frattura. Non deve muovere la gamba. Aspetti qui le devo spalmare una pomata per il dolore.
-Va bene.
Hinata afferrò la pomata che aveva preparato la dottoressa per alleviare il dolore. Le aveva raccomandato di usarla con cautela perché a volte dava bruciore.
-Ecco fatto. Le brucia per caso?
-Per niente. Il dolore è sparito.
-Provi ad alzarsi.
-Riesco a camminare senza sentire il minimo dolore.
-Bene. Però non esageri per i primi tempi.
Hinata si andò a sedere su una roccia vicino alle sue erbe mediche. Si sentiva stanchissima. Ormai era lì da ore e si era già occupata di almeno otto persone. Ora non riusciva a tenere gli occhi aperti. Ma doveva resistere per il bene di quella gente.
Poi la ragazza vide Sasuke tornare con due sacchi enormi pieni di frutta. Il ragazzo mise a terra i sacchi e corse da Hinata. La ragazza si alzò per andargli incontro ma a metà strada le girò la testa. Sasuke corse verso di lei e l’afferrò prima che cadesse a terra.
-Hinata cosa ti succede?
-Finalmente sei tornato Sasuke. Non ce la facevo più.
-Hinata hai usato troppo il tuo potere. Mentre ero via hai guarito altre persone vero?
-Sì, ma dovevo aiutare il bambino e la signora. Non voglio che le persone soffrano per la perdita di qualcuno.
-Amore mio ti sei stancata troppo. Non ti rendi conto che guarendo gli altri ti fai del male. Sei troppo buona.
-Anche tu ti sforzi tanto per queste persone. Io voglio solo essere di qualche aiuto e non esserti di peso. Voglio aiutarti per non farti affaticare troppo. Ho visto quanto ti stanchi al campo quando lavori tutto il giorno. Sempre pronto ad aiutare tutti.
-Sei dolcissima amore mio. Non devi preoccuparti per me, sai che sono molto forte. Ora ti riporto all’accampamento così riposi.
-Non possiamo, dobbiamo prima distribuire il cibo a queste persone. Mi sono riposata abbastanza.
-Ne sei sicura?
-Sì.
Hinata si alzò in piedi con un po’ di fatica e prese un sacco di frutta.
-Io distribuisco queste mele ai signori laggiù. Tu occupati dei bambini.
-Ai vostri ordini.
I due distribuirono tutta la frutta. Poi Sasuke diede alle signore della farina e delle pentole con cui cucinare.
-Queste le ho prese dal nostro accampamento. Potete usarle per cucinare, ho anche acceso il fuoco laggiù. A destra del villaggio ho montato delle tende provvisorie. Ora tocca a voi darvi da fare. nel sacco grande c’è anche della carne. Noi ce ne andiamo.
-Signore ci scusiamo. Vi avevamo mal giudicato.
-A me non servono le vostre scuse. La maggior parte del lavoro l’ha fatto Hinata. Dovete scusarvi con lei.
Hinata raggiunse Sasuke e le signore la guardarono in modo strano.
-Grazie per averci aiutati.
-Di niente signore- rispose Hinata sorridendo.
-Torniamo a casa Hinata.
I ragazzi si allontanarono dal villaggio e Sasuke spiccò il volo con Hinata in braccio.
-Quelle donne potevano scusarsi con te ma hanno deciso di non farlo. Tu ti sei sforzata tanto per loro e guarda che ringraziamenti.
-Sasuke a me basta che stiano bene- disse la ragazza facendo una carezza sulla guancia di Sasuke.
Il ragazzo blocco la mano di Hinata e la baciò.
-Se potessi atterrerei ora e ti farei mia. A volte penso che sei troppo per me.
-Non dire sciocchezze. Sei tu quello più forte fra noi due. Senza di te forse io sarei morta in quel fiume quel giorno.
-Non ti avrei mai lasciata lì. Quando ti ho guardata la prima volta ho subito pensato che il nostro incontro fosse stato dettato dal destino. Infatti ora non posso più fare a meno di te.
Poi Sasuke si accorse che da terra lanciavano delle frecce.
-Accidenti. Hinata reggiti forte, devo evitare tutte le frecce.
-Perché ci bersagliano?
-Devono essere i briganti di Orochimaru. Devono averci avvistato da lontano.
-Sasuke dietro di te.
Sasuke schivò il pugno di Kabuto appena in tempo.
-Ancora tu. Ti avevo detto di lasciarci in pace.
-Quanto sei stupido Sasuke. Pensi davvero che il mio capo molli tanto facilmente. Vi vuole avere nel suo gruppo a tutti i costi.
-Se lo può scordare.
Kabuto afferrò un’ala di Sasuke e lo fece girare in aria.
-Hinata non ti staccare da me.
-Sasuke ti fa male l’ala?
-Non ti preoccupare.
Kabuto mollò la presa e Sasuke riprese il controllo.
-Le tue ali non si staccano facilmente. Che peccato.
-Accidenti cosa mi hai iniettato? Non riesco a muovere le ali.
Kabuto afferrò Hinata e Sasuke e li fece addormentare con una strana polvere.
-Ora ci divertiremo con voi due.
Sasuke si risvegliò legato a un grande letto in una tenda molto lussuosa. Addosso aveva solo le sue mutande.
-Accidenti. Quel pazzo mi ha legato strettissimo. Non riesco a slegarmi, quella polvere mi ha tolto tutte le energie.
Il ragazzo si girò alla sua destra e vide Hinata che dormiva. Constatò che non le avevano fatto niente e non l’avevano denudata come avevano fatto con lui. La ragazza sarebbe rimasta sconvolta se le avessero levato i vestiti.
-Hinata svegliati per favore.
-Dove sono? Sasuke cosa ti hanno fatto?
-Niente. Sto bene ma mi hanno levato i vestiti e legato a questo letto.
-Io sono libera. Ora ti sciolgo.
-Fossi in te non lo farei bellezza. Ancora mi devo divertire con voi due.
Quando Hinata vide Orochimaru si spaventò. Facendo un grande sforzo Sasuke riuscì a strappare le corde che lo legavano. Si mise seduto e nascose Hinata dietro la sua schiena.
-Vedo che con te la mia polvere non funziona. Sei ancora pieno di energie e tutto per quella ragazza. Voglio sapere perché tieni tanto a lei? Cosa c’è che ti fa reagire tanto?
-L’amore. Ma tu non conosci di certo questa parola.
-Mi divertirò un sacco a torturarvi. Forse dovrei iniziare a spogliare la ragazza. Non l’ho fatto prima per vedere la tua faccia sconvolta mentre le levavo ogni singolo indumento.
-Non la toccherai neanche con un dito.
-Allora perché non mi fai vedere come si fa ad amare una persona in modo fisico. O devo farti vedere come si fa?
-Non ti permetterò mai di toccarla.
Kabuto afferrò Sasuke per un braccio e lo tenne stretto.
-A noi due Hinata.
La ragazza era spaventata e non sapeva cosa fare. Orochimaru si avvicinava e lei non riusciva a muoversi per la paura. Sasuke la vedeva lì indifesa e non riusciva a liberarsi dalla stretta di Kabuto. Doveva assolutamente salvarla o quel verme le avrebbe fatto molto male.
-Lasciala libera e prendi solo me.
-No, grazie. Vi ho tutti e due e mi divertirò un sacco. Voglio vedere la sua faccia mentre prova piacere sotto di me.
Hinata era inorridita da un pensiero del genere. Se fosse successo una cosa tanto orribile Sasuke non l’avrebbe più guardata in faccia.
Orochimaru si avvicinò a Hinata e le strappò un pezzo della gonna del vestito.
-Guarda che belle gambe nascondevi lì sotto. La tua pelle deve essere liscissima. Guarda che labbra invitanti. Non vedo l’ora di baciarti.
Sasuke diede un calcio a Kabuto e lo mise a terra. Prima che Orochimaru toccasse il viso della ragazza, Sasuke gli tirò un pugno sulla faccia.
-Come hai osato darmi un cazzotto?
-Te lo meriti.
Sasuke strinse forte Hinata. La ragazza non smetteva di tremare un attimo.
-Tranquilla non ti toccherà amore mio.
-Sasuke non voglio che ti faccia del male. Corri, senza di me sei più veloce.
Sasuke rimase sbalordito. Hinata non stava pensando a lei stessa, aveva timore che lui restasse ferito per salvarla. Quanto poteva essere grande l’animo di quella ragazza. L’amava ogni minuto di più.
-Non dirlo nemmeno per scherzo. Non ti lascerei mai con quel pazzo. Sei la mia vita Hinata, non permetterò a nessuno di farti soffrire.
-Quante parole dolci e inutili. Tu vuoi solo possederla e poi l’abbandonerai appena vedrai una donna più bella di lei. Cadrai in tentazione appena una donna tutte curve ti farà l’occhiolino e ti inviterà a entrare in casa sua.
-Sei un folle Orochimaru. Io ho la mia fidanzata e non intendo tradirla. Lei mi basta. Quella che hai fatto mi sembrava più la descrizione di Kabuto. È lui quello che non fa altro che correre dietro le donne.
-Non vi permetterò di fuggire da qui. Siete due bocconcini che devo assolutamente esaminare.
Kabuto si rimise in piedi e sferrò una serie di attacchi per colpire Sasuke. Il ragazzo schivò tutti i colpi ma Orochimaru aveva puntato Hinata. Cercava di catturarla in tutti i modi. La ragazza correva avanti e indietro per la tenda ma era al limite delle forze. Quella dannata polvere aveva tolto le energie anche a lei. In più, Hinata non era abituata agli scontri duraturi, il suo fisico non avrebbe retto a lungo in quella situazione.
-Vieni da me piccola, ti divertirai tra le braccia del tuo padrone.
-Mai. Siete solo un vile. Non ci si comporta in questo modo con una signorina.
-Scusate se non conosco il galateo madame. Voi sarete mia a ogni costo.
Hinata lanciò ogni oggetto che si trovava davanti contro Orochimaru ma non lo feriva niente.
-Inizi a infastidirmi ragazzina. Vieni da me.
-No, lasciami in pace. Io amo solo Sasuke.
-La tua donna è una stupida se pensa di poter scappare al mio padrone.
-Siete voi gli stupidi. Hinata non si piegherà mai a quel folle.
Orochimaru sfiorò Hinata ma la ragazza si scansò in tempo. Poi la serpe l’afferrò per un braccio e le strinse con la sua coda.
-Il mio padrone si è trasformato. Deve aver perso la pazienza.
-Sasukeeee.
-Vengo a liberarti Hinata.
Sasuke mise ko Kabuto e corse verso Orochimaru con una spada tra le mani.
-Lasciala subito.
-Che pelle liscia possiedi e i tuoi capello sono splendidi.
-Non toccarla verme.
-Non riesco a respirare bene, mi stringe troppo con la coda.
-La stai uccidendo. Liberala.
-No, non la voglio uccidere. So quando devo fermarmi.
Orochiamru ritirò la sua coda e tenne Hinata per un braccio. Poi le strappò tutta la gonna.
-Hai un corpo favoloso. Non mi ero accorto che eri tanto magra. Eppure sei formosa nei punti giusti.
Sasuke si buttò su Orochimaru e gli tirò un pugno sulla faccia e un calcio al braccio.
-Ahhh. Mi hai spaccato un osso del braccio bastardello.
Sasuke prese Hinata e l’attirò a sé.
-Sasuke grazie.
-Tranquilla, ci sono io.
Sasuke afferrò il suo mantello, poggiato su una sedia, e lo poggiò sulle spalle di Hinata.
-Questo ti coprirà- disse Sasuke dandole una carezza sulla guancia.
-Come hai osato ferirmi patetico insetto. Io ti torturo fino a farti esalare l’ultimo respiro e poi mi prendo lei come premio.
-Io ti combatterò finché avrò fiato in corpo e non ti lascerò mai Hinata.
Sasuke spalancò le ali per vedere se si muovevano di nuovo.
-Ora posso volare. Hinata ti riporto a casa.
Il ragazzo prese Hinata in braccio e spiccò il volo facendo un buco enorme nella lussuosa tenda del serpente.
-Me la pagherai cara piccola pulce insignificante.
 
Sasuke aveva di nuovo tutte le energie.
-Perdonami Hinata. Restandomi accanto soffri in continuazione.
-Non è colpa tua Sasuke. E poi non potrei fare a meno di restarti accanto, ti amo troppo.
-Dolce Hinata.
La ragazza si addormentò fra le braccia di Sasuke. Doveva essere provata dopo tutto quello che aveva passato quel giorno.
-Sasuke è tardi. Dove siete stati?
-Orochimaru ci ha rapiti. Sono riuscito a scappare facendo uno sforzo enorme. Ci ha buttato addosso una polvere che toglie ogni energia. A voi come è andata Itachi?
-Bene. Abbiamo aiutato molta gente. Cosa ha Hinata?
-Al villaggio ha perso il controllo del suo potere. Ora le basta pensare di guarire una persona e il suo potere si attiva. Ha perso molte energie. In seguito Orochimaru ci ha rapiti e lei ha dovuto resistere contro di lui. Era una vera furia. Gli ha lanciato di tutto.
-Non è da tutti affrontare Orochimaru con tanto coraggio. Hai capito cosa voleva?
-Fare esperimenti su di me per rendermi suo schiavo. Voleva fare del male a Hinata per convincermi a collaborare con lui. Poi ho capito anche che la desidera. La guardava come un oggetto da comprare a tutti i costi. Nei suoi occhi c’era una brama inesauribile verso Hinata. Quel verme ha messo gli occhi su Hinata e farà di tutto pur di averla. Io lo fermerò a ogni costo.
-Sai che vuole Hinata solo perché è la tua fidanzata. Vuole vederti soffrire.
-Lo so ma non riuscirà mai a spezzare il legame tra noi due. Porto Hinata dalla dottoressa.
Sasuke entrò nella tenda di Tsunade e le chiese di visitare Hinata.
-Sasuke perché Hinata ha il vestito strappato? Non è che quel serpente le ha fatto qualcosa?
-No, l’ho bloccato. Non permetterò mai che soffra. Lei è solo mia.

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Capitolo 15
*** Prigioniera nella torre ***


Il mattino dopo il rapimento
Sasuke era vicino al fuoco e rifletteva su ciò che era accaduto il giorno prima. Doveva assolutamente trovare un modo per fermare quel pazzo di Orochimaru. Attaccava tutti senza scrupoli, senza alcuna eccezione. Forse suo fratello aveva ragione, l’alleanza con il nobile Neji e il principer Naruto era l’unico modo per fermare i briganti. Era anche per il bene della sua Hinata.
Il ragazzo si alzò senza aver toccato la colazione che gli aveva preparato Choji e andò a vedere se Hinata si era svegliata. Era da dopo la fuga che dormiva. Si era sforzata troppo il giorno prima. Lo scontro con Orochimaru era stato duro per lei. Non avrebbe mai voluto che ascoltasse certi discorsi. Odiava quando quella serpe la guardava con quello sguardo da maniaco. Hinata era la persona che aspettava da anni e non avrebbe permesso a nessuno di allontanarla da lui.
-Sei qui Sasuke.
-Non si è ancora svegliata?
-Si è svegliata e ha anche fatto un bagno. Si sta vestendo lì dietro. Perché fai quella faccia Sasuke? Lei sta benone.
-Forse fisicamente. Non so cosa provi dopo quello che ha sentito ieri. Sicuramente vorrà allontanarsi da me. A causa mia corre sempre troppi rischi.
-Sasuke dimmi che non vuoi mandarmi via. Non sopporterei di tornare al castello da sola.
-Hinata.
-Ho fatto qualcosa che non ti piace? Posso rimediare. Per favore non allontanarti da me.
Sasuke si avvicinò a Hinata e la strinse.
-Mi dispiace. Per colpa mia hai dovuto udire delle cose sgradevoli ieri. Io non voglio perderti e non ti lascerò andare via.
-Piccioncini se dovete baciarvi andate da un’altra parte qui ci sono i bambini.
-Dottoressa ha interrotto un momento magico.
-Moccioso questa è la mia tenda e comando io.
-Lei è una vera despota.
-Attento a come parli o ti faccio una puntura che ti fa venire il mal di stomaco.
-Non ci provi.
-Dottoressa la favola era così bella. Non li ha fatti finire e l’incantesimo delle fatine si è spezzato- dissero in coro le bambine.
-Andiamo Hinata qui c’è troppa gente che ci guarda.
I bambini salutarono i due innamorati e si misero di nuovo a giocare nella tenda mentre la dottoressa puliva i suoi strumenti medici.
-Che imbarazzo.
-Sono bambini Hinata. È normale che siano curiosi.
-Non è per quello. Nella tenda c’era anche la dottoressa.
-Non ci fare caso. Lei ci ha già visti mentre ci baciavamo. Mi sa che quando ti stringo non ti accorgi di chi ti circonda.
-I tuoi baci mi fanno sentire così bene che mi dimentico di ciò che mi circonda.
-Lo stesso vale per me.
Mentre Sasuke parlava con la ragazza degli uomini si avvicinavano a cavallo.
-Buonasera signor Uchiha. Siamo qui per discutere dell’alleanza con voi? Dove si trova vostro fratello?- domandò Naruto.
-Sarà qui fra poco.
Hinata si accorse che vicino il principe Naruto c’era anche Neji. Ormai l’aveva vista, era spacciata. L’avrebbe sicuramente riportata al castello.
-Nobile Neji cosa vi prende?- domandò Naruto.
-Quella ragazza è mia cugina.
-Avete notato anche voi la somiglianza. No, aspetta cosa hai detto? Quella è tua cugina. Amico mio sicuro di stare bene. Tua cugina è morta da moltissimi giorni.
-Naruto sono sicuro di quello che dico. Conosco mia cugina dalla nascita. L’ho anche cullata quando aveva un anno.
-Allora avevo ragione l’altro giorno.
Hinata strinse il braccio di Sasuke. La sua favola era finita, non avrebbe più visto Sasuke.
Neji e Naruto smontarono da cavallo e si avvicinarono alla coppia.
-Hinata sei viva. Perché non sei tornata al castello? Questi barbari ti tengono in ostaggio?
-No, loro non mi hanno fatto niente. Io sono rimasta qui per mia volontà e non ho la minima intenzione di tornare al castello.
-Cosa blateri cugina. Hai il dovere di tornare da tuo padre. Hai tuoi obblighi al castello.
-Cosa dovrei fare lì? Farmi usare da mio padre in modo che si arricchisca. Sposare uno sconosciuto solo per i capricci di mio padre.
-Sai benissimo che sei promessa al principe Naruto e lo conosci benissimo.
-L’ho incontrato solo una volta e avevo tredici anni. Io non lo sposerò mai. Sono già fidanzata con Sasuke.
-Cosa hai detto? Villano hai osato toccare Hinata.
-Nobile Neji non farei mai del male a Hinata. Siamo fidanzati e presto ci sposeremo. Non l’ho costretta a fare niente.
-Tu osi rivolgerti a mia cugina chiamandola per nome.
-Io non sono più la principessa. Smetti di accusare Sasuke. Lui non mi ha toccata come pensi.
-Ci credo poco. Quello è un bandito che uccide e ruba.
-Non è vero. Sasuke non fa male alla gente. Usa la forza solo in caso di pericolo.
-Hinata non capisci che ti inganna. In città lo chiamano il despota e il sanguinario.
-Sono tutti nomi ingiusti. Sasuke è un ragazzo che si batte per la libertà e la giustizia. Ieri ha aiutato molte persone in un villaggio a est. Se non ci credi ci sono dei testimoni che possono confermarlo.
Neji si avvicinò a Hinata e tentò di darle uno schiaffo. Pensava di farla ragionare in quel modo.
Sasuke bloccò la mano di Neji prima che toccasse la guancia della ragazza.
-Non ci provare. Lei non si tocca.
Neji lo aveva visto nei suoi occhi. Quel tipo era innamorato di Hinata. Non poteva crederci. Un brigante che amava una principessa, il destino era stato crudele con sua cugina.
-Dopo che avrò firmato l’accordo con Itachi Uchiha e Naruto Uzumaki, tu tornerai al castello con me- disse Neji staccando il suo braccio dalla morsa dell’Uchiha.
-Mi dispiace ma l’accordo non si farà se Hinata non resta qui- disse Itachi.
-Voi siete d’accordo con questa follia. Vostro fratello non può sposare una principessa.
-Perché no? Mio fratello era un nobile.
-Lui non può garantire un’alleanza stabile per il paese. È questo che vuole fare suo padre. Il suo matrimonio darà alleati fedeli al regno.
-Perché non vi sposate voi con una principessa di qualche regno vicino? Oppure potrebbe essere la sorella di Hinata a sposare un principe. Perché solo Hinata viene obbligata a fare certe cose?- domandò Sasuke.
-Tu non sai niente Uchiha. Lei è una principessa, sa bene quali sono i suoi doveri. Vedrai che Hinata alla fine deciderà di seguirmi al castello per adempiere alle volontà del padre. Non potrebbe mai restare a vivere qui. Questa vita non è fatta per lei e lei non si adatterebbe neanche fra venti anni.
-Io conosco Hinata meglio di voi. Lei si è già adattata a questa vita. Qui non le mancherà niente.
-Quando il re saprà che Hinata è viva ne sarà felice. Io non voglio ascoltare da te cosa puoi darle. La sua vita è al fianco di un ricco principe, non con un nobile rinnegato. La tua famiglia non è la benvenuta al palazzo. Se lei ti sposasse, verrebbe marchiata come traditrice.
-Neji non parlargli in quel modo. Se vuoi prendertela con me fai pure. Ma non ti permettò di rivolgerti a Sasuke con termini poco cortesi.
-Hinata ti sei innamorata di questo barbaro, grosso errore. Prima del matrimonio tuo padre ti chiuderà nella torre per punirti. Non dovevi restare qui. Dovrò raccontare tutto al re nei minimi dettagli. Quando saprà che sei rimasta con queste persone di tua spontanea volontà si infurierà. La sua furia sarà terribile. Non capisci che il re vuole solo il tuo bene.
-Lui non le vuole bene, quando aprirai gli occhi nobile Neji. Lui le faceva prelevare dai medici della corte del sangue di nascosto e voi non vi siete accorti di niente.
-Strega Tsunade non capisco di cosa parliate. Il re non è crudele come lo descrivete.
-Neji porta rispetto verso la dottoressa Tsunade.
-Hinata vivere qui ti ha resa più coraggiosa ma più stupida.
Sasuke stava per tirare un pugno a Neji ma Hinata lo trattenne per un braccio.
-No, non serve. Grazie Sasuke.
-Non permetterò che ti porti via.
-Se io restassi qui, il re invierebbe un esercito per distruggervi. Mio cugino è un soldato e segue sempre il suo onore. Essendo il capo dell’esercito del re gli racconterà tutto su di me per rispettare il giuramento.
-Finalmente ti sei convinta. Firmiamo questo accordo e andiamo via principe Naruto.
-Neji non sei troppo duro con tua cugina?
-No, deve imparare di chi si può fidare e dove deve stare. E poi tu non volevi sposarla?
-No, non voglio più sposarla e vostro zio lo sa. Due mesi fa gli ho inviato una lettera nella quale gli dicevo che rompevo il fidanzamento ma mantenevo l’alleanza fra i due paesi. Io mi sono innamorato di un’altra ragazza e mio padre mi ha dato il permesso di sposarla. Perché non capisci i sentimenti della principessa, lei è felice con lui.
-Tu potrai anche sposare un’altra ma lei deve tornare al castello. Mio zio le troverà un altro principe e stabiliremo un’alleanza. È ancora in età da marito e ci sono molti principi che vorrebbero averla in sposa.
-Il re come spiegherà il funerale?- domandò Tsunade scettica.
-Dirà che il corpo non era stato trovato e dopo numerose perlustrazioni Hinata è stata avvistata in un campo di mercanti. Dirà semplicemente la verità.
-Tuo zio la chiuderà nella torre e non la farà più uscire. Oppure la darà in sposa a un ricchissimo re. Vuoi questo per lei? Sarà triste per sempre.
-Questo è il volere del re signora Tsunade e i suoi ordini sono legge per me. Dovrebbero esserlo anche per voi ma vedo che vivete senza seguire le sue direttive.
-Bastardo. Tu vivrai la tua vita felice mentre tua cugina resterà chiusa in una torre come una criminale- disse Sasuke.
-Tu non l’avrai mai Uchiha.
-L’accordo tra noi salta nobile Neji. Non vi aiuteremo. Potete anche tornare al castello. Mi dispiace principe Naruto i vostri due eserciti saranno soli contro il clan del serpente. Ora andate via.
Hinata guardava Sasuke per l’ultima volta, sapeva che doveva lasciarlo per il bene di tutti. Il ragazzo la strinse forte e le diede un bacio sulle labbra. Intanto Itachi bloccava Neji che voleva separarli.
-Lasciate almeno che si salutino. Non si rivedranno mai più.
Hinata era fra le braccia di Sasuke e non riusciva a staccarsi dal suo petto.
-Prenditi cura di Lu e fai in modo che cresca sereno e felice. Mi dispiace. Io volevo restare con te ma non voglio che vi facciano del male. Per favore prenditi cura anche della dottoressa, di miss Kurenai e degli altri bambini. In più, bada a tuo fratello, lo so che è forte ma ha bisogno di un braccio destro che lo aiuti.
-Non posso lasciarti andare visto che so che ti rinchiuderanno in una torre.
-Devi lasciare che adempia ai miei doveri. Il mio popolo è più importante della mia stessa vita. E voi siete la mia gente, il mio compito è proteggervi.
Neji prese per mano Hinata e la trascinò lontano dall’accampamento. Lei salutava tutti per l’ultima volta.
-Addio amore mio. Spero che tu trovi una fanciulla che ti renda felice come io non ho potuto fare- sussurrò Hinata verso Sasuke.
La ragazza e il cugino accompagnati dal principe Naruto sparirono oltre la foresta.
-Non troverò mai un’altra ragazza come te.
Sasuke spiccò il volo per accertarsi che Hinata arrivasse al castello salva. Non si fidava dei soldati di Neji.
-Tuo fratello tornerà a pezzi dalla sua perlustrazione in volo.
-Lo so dottoressa. Purtroppo non c’è una medicina che possa guarirlo da questa sofferenza.
Itachi ordinò a tutti di riprendere i propri compiti mentre Tsunade andò a parlare con Kurenai e i bambini che erano nella sua tenda. Gli raccontò tutto e i bambini scoppiarono a piangere. Lu era disperato e voleva la sua mamma.
-Perché Sasuke non l’ha bloccata? Poteva rimanere qui con noi, nessuno l’avrebbe biasimata- disse Kurenai.
-Il cugino le ha detto che il re avrebbe inviato dei soldati contro di noi. Lei ha fatto il suo dovere di principessa.
-Capisco. Non voleva che per colpa sua noi soffrissimo. Che ragazza coraggiosa.
 
Intanto dal cielo Sasuke osservava Hinata che entrava nel giardino castello. Non era vicino al castello ma poteva vederla. Non poteva avvicinarsi troppo o le guardie lo avrebbero avvistato. Voleva solo vegliare sulla sua amata fino all’ultimo secondo. Doveva accertarsi che fosse in salvo.
Prima di varcare l’ultima porta all’esterno del castello Hinata si girò e lo vide. Volava nel cielo e vegliava su di lei come un angelo. Gli sorrise e entrò all’interno dell’edificio.
Aveva visto per l’ultima volta il suo meraviglioso sorriso. La sua amata Hinata ormai avrebbe vissuto come una prigioniera nella sua stessa casa. In realtà quella non era casa sua, era un carcere di massima sicurezza.
Volando Sasuke notò che un punto del castello non era sorvegliato e decise di avvicinarsi. C’era una finestra che dava sulla sala del trono. Si aggrappò al davanzale e osservò cosa accadeva dentro. Hinata era appena entrata nella sala e si era inchinata davanti a suo padre.
-Guarda chi è tornata. Dove sei stata tutti questi giorni?
-Hinata era tenuta in una accampamento nella foresta.
-Taci Neji, ho interrogato la principessa- urlò re Hiashi.
-Sono stata curata da una bravissima dottoressa dopo la caduta nel burrone. Le persone dell’accampamento mi hanno salvata.
-Cosa? La strega Tsunade ti ha toccata.
-Lei non è una strega. È una bravissima dottoressa che aiuta tantissima gente.
-Dovrò farti lavare con il sapone più forte dalle tue dame di compagnia e farti visitare dal dottore del castello.
-Non serve, sto benissimo.
-Non rispondermi ragazzina. Resterai chiusa nella torre più alta del castello finché non ti avrò trovato un nuovo pretendente.
-Sapevo che mi avresti rinchiusa.
-Vostra maestà è proprio necessario rinchiuderla nella torre?
-Sì, Neji. È la sua punizione. Forse preferisci che la frusti.
Sasuke sussultò quando sentì quelle parole. Come poteva pensare di torturare sua figlia con una frusta.
-No, preferisco che venga rinchiusa per una settimana nella torre.
-Neji, non ho parlato di una settimana. Lei resterà nella torre finché io deciderò di farla uscire. Posso tenerla lassù anche per due mesi. Avrà il cibo dalle sue dame di compagnia e non potrà vedere nessuno. Nella torre c’è anche un caminetto e una vasca per il bagno. Ha tutto il necessario per vivere serena per qualche tempo. Dimmi Neji sai qualcosa su tua cugina che io non conosco?
-All’accampamento era pieno di donne e bambini che l’adoravano. In più, i due fratelli Uchiha non volevano che tornasse al castello.
-Come mai? Volevano dei soldi da me?
-No, vostra maestà.
Hinata sapeva che se Neji diceva al re che si era innamorata di un Uchiha, lui l’avrebbe rinchiusa nella torre per tutta la vita.
-Cosa volevano quei briganti da mia figlia?
-La principessa Hinata si è innamorata di Sasuke Uchiha.
-Hinata non ti facevo così stupida.
Il re si alzò dal trono e si avvicinò alla figlia che era in piedi davanti a lui.
-Dimmi Neji, mia figlia ha baciato quel brigante mentre eri lì?
-Sì, si sono dati un bacio sulla bocca per dirsi addio.
Re Hiashi diede una sberla sulla guancia di Hinata e la fece cadere a terra.
Sasuke strinse i denti per non entrare in picchiata nella sala e aggredire il re. Non poteva peggiorare la situazione della sua amata. Ma non sopportava chi la picchiava.
-Grazie per avermelo riferito Neji. Ora torna ai tuoi doveri, io devo parlare da solo con tua cugina.
-Zio non vorrete punirla ancora di più. La torre mi sembra una punizione severa.
-Vai fuori Neji.
-Agli ordini vostra maestà.
Neji uscì dalla sala e la principessa rimase sola con il padre.
-Quante volte hai baciato quel traditore?
-Sasuke non è un traditore. Nel tempo che ho passato con lui l’ho visto aiutare tantissima gente. Non è un criminale come pensi tu. È un ragazzo gentile e premuroso oltre a essere molto coraggioso. Dovresti riabilitare il nome della sua famiglia.
-Sei diventata arrogante ragazzina. Non permetterò mai agli Uchiha di tornare in città. Sono dei nobili rinnegati, dei traditori che hanno provato a uccidermi.
-Non è vero. Sai benissimo che l’attentato di molti anni fa non fu opera dei genitori di Sasuke. Hai accusato delle persone innocenti.
-Tu non sai niente.
Un altro schiaffo colpì la guancia della principessa.
-Se continui a difendere quel ragazzo e i suoi amici dovrò darti una punizione peggiore della torre. Ora non ho più voglia di parlare con te. Ten Ten vieni subito qui.
-Eccomi vostra maestà.
-Porta mia figlia alla torre e chiudila dentro con questa chiave. Poi riportami la chiave qui. Ora sparite dalla mia vista.
Ten Ten aiutò Hinata a rialzarsi e la portò alla torre. Arrivare lì la dama di compagnia abbracciò la principessa. Perdonatemi principessa ma devo rinchiudervi qui. I vestiti di ricambio sono nell’armadio. C’è dell’acqua nella botte dietro la tenda e c’è della legna per accendere il fuoco. Le candele sono nel primo cassetto e sul comodino c’è l’acqua da bere. Ci sono anche dei libri sullo scaffale.
-Grazie Ten Ten.
La porta si chiuse e Hinata si mise a piangere sul letto. Sasuke già le mancava. Voleva tanto vederlo. Invece non poteva fare altro che piangere in quella torre. Non poteva neanche affacciarsi alla grande finestra della torre perché aveva le sbarre. Vedeva ben poco da lassù.
-Hinata.
All’improvviso Hinata sentì qualcuno che la chiamava. Aveva immaginato di sentire la voce di Sasuke. Aveva già iniziato a sognare a occhi aperti.
-Hinata sono fuori la finestra.
Hinata si alzò dal letto e vide Sasuke che volava fuori la finestra.
-Cosa ci fai qui? Se ti vedono ti cattureranno.
-In cielo sono il padrone. Quassù nessuno può prendermi. Ti fa male la guancia?
-Un po’.
-Sarei dovuto intervenire quando ha alzato la mano su di te.
-No, non farlo. I soldati sono ovunque nel castello. Non voglio che ti catturino.
Sasuke strinse la mano di Hinata tra le sbarre.
-Vorrei tanto poterti abbracciare Sasuke.
Con un grande sforzo il ragazzo staccò due sbarre dalla finestra e entrò nella torre.
-Sasuke cosa fai? Vai via, non voglio che ti feriscano.
-Non posso lasciarti sola dopo quello che ti ha fatto tuo padre.
Il ragazzo strinse forte Hinata e la baciò sulla bocca.
Hinata pianse attaccata al petto di Sasuke, non riusciva a smettere.
Sasuke alzò il viso di Hinata e le massaggiò la guancia rossa. Il padre le aveva lasciato il segno.
-Mi mancherai questa notte.
-Anche tu Sasuke.
Sasuke le asciugò le lacrime e la salutò.
-Non piangere più principessa. Tornerò domani a farti visita.
-Stai attento.
-Non ti preoccupare.
Sasuke rimise le sbarre come prima e volò via. Hinata aveva smesso di piangere e si era tranquillizzata. Avrebbe rivisto Sasuke il giorno dopo e era felicissima. Nessuno le avrebbe impedito di vederlo e sapeva che lui avrebbe mantenuto la sua parola. Sarebbe andato alla torre a costo di rischiare la vita. Per lei avrebbe fatto di tutto.

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Capitolo 16
*** Le lettere misteriose e l'uomo nell'ombra ***


La sera dopo l’addio di Hinata
Sasuke era appena tornato all’accampamento e si era seduto vicino al fuoco.
-Il tuo pattugliamento aereo è durato più del solito. Dove sei stato?
-In giro.
-Itachi non domandargli dove è stato perché non te lo dirà di sua spontanea volontà. Sei andato da lei vero?
-Dottoressa se lo sa già perché me lo chiede.
-Come hai fatto a non farti vedere dalle guardie?- domandò Itachi.
-Alcuni punti del castello non sono sorvegliati e la torre dove si trova Hinata è altissima. Le guardie non possono vedere bene chi vola vicino la torre. Il padre ha commesso un errore enorme a imprigionarla nella torre più alta.
-Non vorrai farti ammazzare. Qualcuno potrebbe accorgersi che le fai visita.
-Non accadrà Itachi. Starò molto attento ma non posso lasciare Hinata da sola chiusa in quel posto. Il padre ha osato alzare le mani su di lei quando Neji gli ha detto che si era innamorata di me.
-Quel folle gli ha detto che la principessa si è innamorata di un Uchiha. Deve essere impazzito, il re non si limiterà a tenerla chiusa nella torre. Sicuramente la schernirà con insulti per farla dubitare di sé stessa e le preleverà più sangue del solito per venderlo- disse Tsunade.
-Non posso permetterlo. Domani la libero.
-Sasuke non fare azioni sconsiderate. Ci attaccheranno se la porti qui. Lei è andata via proprio per salvare le persone che vivono qui. Non si farà trascinare fuori dal castello rischiando le vite delle persone all’accampamento.
-Itachi preferisci che la lasci sola in quel luogo. Soffrirà ne sono sicuro.
-Devi calmarti Sasuke. Troveremo un modo per salvarla. Prima di tutto dobbiamo scoprire chi attentò alla vita del re quando i nostri genitori furono accusati di tradimento. Una volta scoperto il colpevole e fatto confessare, il re dovrà riabilitare il nostro nome e ridarci le nostre proprietà. Così tutti gli abitanti dell’accampamento potranno vivere nelle nostre ville e trovare dei lavori senza doversi nascondere. Dobbiamo riabilitare anche il nome di Asuma e di Kurenai. Poi ci sono Kiba, Shino e Choji. Tutti noi siamo considerati al pari dei briganti di Orochimaru visto che i nostri parenti furono accusati di tradimento ai danni del re. Una volta scoperti i veri colpevoli il re dovrà ascoltarci.
-Dottoressa perché non dite niente.
-Sasuke devi sapere che se voi trovate i colpevoli, non sarà facile farvi ascoltare dal re. E poi io andrò via una volta che riguadagnerete i vostri titoli. Il re non mi concederà mai il permesso di tornare.
-Hinata è una principessa. Ha il potere di decidere di chi circondarsi.
-Sasuke non dubito che Hinata interceda per me. Ma Hiashi non ascolterà sua figlia e dubito che vi riceverà.
-Dovrà farlo per forza o tutti sapranno cosa nasconde- disse Itachi.
-Non vorrai svelare il segreto di Hinata. Tutti andrebbero al castello a chiedere di guarire.
-Sasuke non mi riferivo a quel segreto. Nostro padre prima di morire ci ha lasciato una lettera. Io l’ho letta e ora conosco il segreto di re Hiashi e della sua collaborazione con Orochimaru.
-Perché non mi hai detto niente?
-Sasuke parti sempre a mille senza un piano preciso, non potevo permetterti di mandarti ad affrontare un esercito di briganti. Ti saresti fatto ammazzare.
-Dimmi qual è il segreto di quei due.
-Sono curiosa come tuo fratello. Sapevo che re Hiashi era crudele ma non pensavo che si sarebbe potuto alleare con quel serpente.
-Re Hiashi ha permesso a Orochimaru e ai suoi briganti di attaccare alcuni villaggi per uccidere i migliori guerrieri del regno tra cui c’erano Asuma, il padre di Shino e il padre di Choji. A parere di Hiashi erano persone troppo in vista e benvolute dal popolo per restare in vita e Orochimaru era d’accordo con loro. Dovete sapere che Asuma, i nostri genitori e gli altri erano tutti amici della madre di Hinata e sapevano della sua capacità. Volevano impedire che il re la usasse per arricchirsi a discapito della brava gente. In più, sapevano che Orochimaru aveva una cattiva influenza sul re e lo convinceva sempre a dargli molti privilegi. Secondo voi perché Orochimaru quando va in città gira indisturbato?
-Ecco perché le guardie non l’hanno inseguito quando sono andato in città con Hinata.
-Orochimaru ha firmato un accordo segreto con il re. Ma io sono sicuro che fu lo stesso Orochimaru ad attentare alla vita del re per salire sul trono. Sapeva che la figlia maggiore era troppo piccola per regnare e che il nipote era impegnato nei suoi studi militari.
-Quel verme ha fatto accusare i nostri parenti solo per salire al trono. Era tutta una sua macchinazione e il re è tanto cieco da non accorgersi ancora del suo doppio gioco.
-Purtroppo re Hiashi pensa che Orochimaru sia un suo amico.
-Vuoi che lasci Hinata con quel pazzo di un re?
-Per ora non abbiamo prove contro Orochimaru. Dobbiamo giocare d’astuzia.
-Mi dispiace ammetterlo ma Itachi ha ragione- disse Tsunade.
-Va bene. Ma dobbiamo trovare le prove al più presto, non voglio che Hinata resti alla mercé di quei pazzi. Non potrete neanche impedirmi di andare a trovarla.
-Fai come vuoi. Basta che non ti fai mettere in prigione.
-Starò molto attento. Devo raccontare le cose che mi hai detto alla mia principessa. Deve conoscere la verità.
-Raccontale tutto ma lei resterò scioccata dalle rivelazioni sul padre. Si renderà conto che è più crudele di quanto immaginasse. Scoprirà che il re ha fatto uccidere molte persone solo per non essere intralciato durante il suo regno.
-Itachi per caso sai se la malattia della regina era vera? C’è scritto qualcosa nelle lettere dei tuoi genitori o di Asuma?
-Tsunade non ho trovato nulla che mi faccia sospettare che la malattia della regina fosse provocata da qualcuno. Però ci devono essere altre lettere sparse nel regno. Con quelle in mano avremo più prove per smascherare i nostri nemici. Per ora abbiamo le lettere dei nostri genitori e quelle di Asuma che ci ha dato Kurenai. In più, abbiamo una lettera della regina. Dobbiamo trovare le lettere mancanti.
-Come sai che esistono altre lettere?- domandò Sasuke.
-Queste lettere sembrano scritte in un certo periodo di tempo. Vale a dire che risalgono tutte a prima dell’attentato al re. Dobbiamo trovare le lettere del padre di Choji e del padre di Shino.
-Volevate queste- disse Choji.
-Sapevi delle lettere? Perché non ce le hai date prima?
-Sasuke non fare tante domande. Io e Shino abbiamo trovato quelle lettere una settimana fa. Siamo tornati a vedere come se la cavava le gente del nostro villaggio e il capo villaggio ci ha consegnato le lettere. Ha affermato che i nostri genitori gli hanno fatto promettere di darcele in questo periodo.
-Avevano tutti previsto che avremo scoperto le lettere e le capacità di Hinata- disse Tsunade.
-Mio marito diceva che Hinata era destinata a rincontrare Sasuke e scrisse quella lettera prima di morire a causa del complotto di Orochimaru. Voleva lasciarvi una prova che scagionasse i suoi amici. Voleva che noi tutti tornassimo alle nostre vite. Sapeva degli accordi tra il re e Orochimaru e sapeva di Hinata.
-Miss Kurenai cosa vuol dire che io e Hinata eravamo destinati a rincontrarci?
-Tu non ricordi Sasuke ma hai salvato Hinata quando era molto piccola. Asuma era al castello per parlare di affari con il re e ti ha portato con lui. I tuoi genitori spesso ti lasciavano con lui a causa dei loro impegni nobiliari. Ti ha lasciato fuori la sala del trono e lì hai incontrato una bambina molto piccola. Lei si nascondeva dietro l’abito della madre per la paura ma poi vide i tuoi occhi e si avvicinò a te. Fece un inchino per salutarti e ti sorrise. Asuma mi ha detto che quando è uscito dalla sala del trono tu giocavi con la principessa mentre la regina vi guardava. Eri rimasto colpito da quella bambina. Quando Asuma ti ha portato a pranzo a casa nostra non hai fatto altro che parlare della principessa. Ti eri persino dimenticato di chiederle il nome. Il giorno dopo hai costretto tuo padre a portarti al castello con una scusa. Volevi semplicemente sapere il nome della bambina dagli occhi chiari.
-Non ricordo niente.
-La storia non è finita moccioso. Taci- disse Tsunade.
-Quando sei tornato al castello con Fugaku hai trovato la principessa nel giardino. Giocava con un cagnolino mentre la madre ricamava seduta su una panchina. Ti sei avvicinato alla bambina e lei ti ha sorriso di nuovo. Avete iniziato a giocare e a correre per tutto il giardino. La regina mi ha detto che eravate instancabili. Poi qualcosa che strisciava si è avvicinato alla bambina. Ti sei accorto subito che qualcuno voleva farle male, senza pensarci hai aperto le ali e hai sollevato la principessa per non farla mordere dal serpente. Poi tuo padre ha ucciso l’animale. Quel serpente era di Orochimaru, mirava ad avvelenare la bambina per poi avvicinarsi a lei per esaminarla. Era sicuro di essere l’unico a poter curare dai morsi di quel serpente. Il suo piano era fallito grazie a te. La regina ringraziò ti ringraziò inchinandosi davanti a te e tuo padre. In seguito promise che non avrebbe rivelato a nessuno delle tue ali. Infatti si portò il segreto nella tomba.
-Continuo a non ricordare.
-Quando Asuma mi ha raccontato tutto sono rimasta a bocca aperta. Lui affermò che tu eri il ragazzo destinato a stare al fianco di Hinata. Non era l’unico a pensarlo. Anche tua madre e tuo padre dicevano lo stesso. Prima di morire la regina mi disse che avrebbe voluto al fianco di sua figlia una persona come te non un uomo scelto da suo marito.
-Questo lo ha detto anche a me. Sapeva che conoscevo bene la famiglia Uchiha. Mi chiese di darle un parere sincero su Sasuke- disse Tsunade.
-Come mai non ricordo queste cose?
-Se vuoi una spiegazione medica, hai rimosso tutti gli episodi prima della morte dei tuoi genitori a causa della loro morte. Non volevi più soffrire. Ricordi solo i momenti passati con loro- disse Tsunade.
-Capisco. Farò di tutto per tenere al sicuro Hinata come voleva la regina. Nessuno le farà del male.
Sasuke stava bollendo per la rabbia. Ora sapeva la verità e non vedeva l’ora di smascherare i colpevoli. Una volta fatto avrebbe liberato Hinata dalla gabbia in cui era rinchiusa.
 
Il giorno dopo
Itachi ricevette la visita di Neji la mattina presto.
-Cosa vuole nobile Neji? O devo chiamarla comandante?
-Lascia stare le formalità. Avevate ragione sul re, deve essere impazzito. Ieri ha trattato Hinata in modo freddo e crudele. Non dovevo dirgli niente sul rapporto tra lei e vostro fratello. Purtroppo l’ho messa nei guai.
-Troppo tardi per i rimpianti nobile Neji. Vi avevamo avvertito.
-Voi non capite, il re questa mattina ha fatto prelevare Hinata dalla torre e l’ha fatta trascinare nella sala del trono. Ten Ten mi ha detto che il re ha interrogato Hinata per un’intera ora. Le ha chiesto quante volte si era baciata con vostro fratello e lei non ha risposto. Il re ha insistito ma lei è rimasta in silenzio. Hinata sapeva che se parlava il re avrebbe inviato dei soldati per catturare Sasuke.
-Cosa le ha fatto il re?
-Il re l’ha obbligata a restare in ginocchio nella sala del trono per tutto il giorno. Domani le farà un altro interrogatorio e se non risponderà le darà un’altra punizione e questa volta non sarà clemente.
Itachi controllò che suo fratello non fosse nelle vicinanze. Se sentiva quella conversazione avrebbe perso la testa.
-Cosa volete che faccia?
-Potreste aiutare mia cugina.
-Non possiamo. Vostra cugina si è fatta chiudere nella torre per salvarci. Non possiamo disobbedire a un ordine della principessa.
-Voi obbedite a mia cugina e non al re. Siete dei folli. Voi attendete che la principessa salga al trono. Mi dispiace per voi ma non accadrà mai. Secondo il testamento scritto da mio zio sarà un nobile da lui nominato a salire al trono.
-Con quale diritto? La legittima erede è Hinata.
-Hinata siederà accanto al nobile scelto da re come sua sposa.
-Il re non vuole che sua figlia faccia cambiamenti e ha trovato un modo per tenerla sotto controllo.
-Chi è il nobile che vuole sul trono?
-Non lo so. Non c’era scritto sul testamento. Non ho idea di chi si tratti ma deve essere una persona molto vicina al re.
-Cosa ci fa lui qui?
-Calmati Sasuke. Si trova qui solo per parlarmi del testamento segreto del re. Vuole aiutarci.
-Se voleva aiutarci non doveva dire niente al re. Hinata è stata punita ingiustamente per colpa sua. Tu sei qui perché sai qualche altra cosa. Cosa ha escogitato questa volta quel pazzo di un re?
-Hinata dovrà stare tutto il giorno inginocchiata a terra perché non ha voluto riferire al re quante volte vi siete baciati.
-Naturale, sa che il re mi farebbe arrestare per aver toccato sua figlia.
-Domani le farà altre domande e se non risponde la punirà severamente.
-Io vado a liberarla.
-Sasuke non puoi. Le hai fatto una promessa. Lei si sentirebbe in colpa se l’esercito del re ci attaccasse.
-Hai ragione Itachi. Ma non posso lasciarla in balia di quel folle. Non oso immaginare cosa le farà domani.
-Niente se Hinata risponde.
-Nobile Neji aprite gli occhi. Hinata è una ragazza buona e coraggiosa, non dirà mai al re qualcosa che possa accusarmi.
-Lei è innamorata di un ragazzo che non potrà mai sposare.
-Cosa volete dire?
-Sul testamento c’è scritto che Hinata sposerà il nobile che salirà al trono al posto di mio zio. Sarà lui a comandare su tutto il regno.
-Vostro zio non può farlo. La legittima erede è Hinata. Non permetterò mai che sposi un altro. La amo troppo per vederla soffrire.
 
Al tramonto Hinata venne rinchiusa di nuovo nella torre. Ten Ten le preparò il bagno e l’aiutò a rivestirsi.
-Mi dispiace che lei sia costretta a subire certe cattiverie.
-Ten Ten non ti preoccupare per me. Sto bene.
-Avete tutte le ginocchia rosse. Volete un massaggio?
-No, grazie. Chiudi la porta a chiave e torna da Neji. Se il re viene a sapere che ti sei trattenuta a parlare con me ti punirà.
-Sempre a preoccuparsi per gli altri. Starete bene qui da sola?
-Sì, sai benissimo che non ho mai avuto molta compagnia qui al castello. Tu e Neji eravate gli unici amici che mi parlavano sinceramente.
-Neji si sente in colpa per aver detto tutto al re.
-Non lo biasimo e non sono arrabbiata con lui. Se non avesse parlato, mio padre lo avrebbe punito. Digli di sorridere, io non ce l’ho con lui.
Ten chiuse la porta e scese le scale.
Hinata si stese sul letto per riposare. Era tardi e Sasuke sicuramente non sarebbe andato a trovarla o forse non l’aveva trovata e era andato via. La principessa si addormentò per la stanchezza.
Dopo un’ora qualcuno le toccava la spalla.
-Chi è?
-Sono io principessa.
-Sasuke cosa ci fai qui a questa ora? È tardissimo.
-Ho saputo da tuo cugino che tuo padre ti aveva punita.
-Neji è venuto al campo da voi. Perché?
-Credo che volesse scusarsi. Non ci è riuscito molto bene.
-Ten Ten mi aveva detto che si sentiva in colpa. Non deve.
-Come ti senti?
-Sono un po’ stanca.
-Hinata tuo cugino mi ha parlato di un testamento segreto di tuo padre. Vuole che sposi un nobile misterioso che salirà al trono dopo tuo padre.
-Mai.
-Sapevo che avresti risposto così. Ti amo principessa e non permetterò a nessuno di farti soffrire.
Sasuke strinse Hinata e la baciò sulla bocca.
-Mi sei mancata. Non poterti vedere al risveglio è una tortura.
-Non esagerare. Dubiti di me, allora ti faccio il solletico.
-No, fermo, sai che soffro il solletico sui fianchi.
-Hinata domani devi rispondere a tuo padre o ti darà una punizione più severa.
-No, manderebbe qualcuno a catturarti. Tu devi badare a Lu e alla tua gente. Non mi importa delle punizioni di mio padre. Resisterò a qualsiasi punizione.
-Hinata non puoi. Tuo padre farà di tutto per piegarti. È capace di farti frustare sulla schiena.
-Non chiedermi di metterti in pericolo.
-Non pensi a cosa proverei io se ti frustasse sulla schiena.
-Non credo che arriverà a tanto.
-Lo spero tanto per la sua salvezza. Se ti fa del male devi riferirmelo. Presto ti porterò fuori da questa gabbia. Riusciremo a trovare un modo per riscattare il nome degli Uchiha, di Choji, di Shino, di Kurenai, della dottoresse e di tutti quelli all’accampamento.
-Avete scoperto qualcosa?
-Sì, sappiamo che i nobili cacciati dalla città e dai loro villaggi hanno lascito delle lettere.
-Come quella lasciata da mia madre. Lettere che riveleranno chi fu il vero attentatore che cercò di uccidere mio padre. Una volta trovate le prove il re non potrà fare altro che riammettervi a corte e ridarvi le vostre proprietà. È una notizia meravigliosa.
-Sarà difficile trovare le lettere. Per ora abbiamo la lettera di Asuma, quella dei miei genitori e quelle dei genitori di Choji e Shino.
-Mi sembra un bel passo avanti.
-Lo so ma io non voglio farti restare qui troppo tempo. Sei circondata da nemici e sei sola.
-Non sono sola perché tu verrai a trovarmi ogni sera vero?
-Promesso, non mancherò neanche un giorno. Prendi questo fischietto.
-A cosa serve?
-Se soffi dentro il fischietto un falco atterrerà sul davanzale della tua finestra e tu potrai legargli un messaggio sulla zampetta. Non ti farà male. È un falco addestrato. Se non hai tempo di scrivere un messaggio puoi semplicemente parlargli. Mi sa che a causa delle mie ali capisco il linguaggio di tutti gli uccelli.
-Questa è una dote meravigliosa.
-I tuoi complimenti mi fanno sempre un effetto strano. Vorrei riempirti di baci.
-Sasuke qualcuno sale le scale. Vai via.
-Chi potrebbe venirti a trovare di notte?
-L’unico che ha le chiavi è mio padre. Può essere solo lui. Vai via o ti scoprirà.
-Resto nascosto fuori la finestra per sapere cosa vuole da te.
-Non farti vedere, mio padre è molto sospettoso e controllerà prima di iniziare a parlare.
Sasuke si nascose all’esterno della torre e poi sentì qualcuno che apriva la porta della torre.
-Vedo che sei ancora sveglia figliola. Come mai non dormi? La punizione non ti ha stancata a quanto vedo. Domani sera riceverai la visita di un nobile nella sala del trono. Ci saremo anche io e tuo cugino Neji. L’uomo che incontrerai diventerà il re dopo di me e tu lo sposerai. È un uomo fedele e forte, vedrai ti piacerà. Pochi mesi fa mi ha chiesto la tua mano e io ho accettato. Non c’è candidato migliore di lui per te.
-Non lo sposerò mai.
-Lo farai perché sono io che te lo ordino. Non vorrai che uccida le persone all’accampamento degli Uchiha. Ho saputo dal nobile che arriverà domani che ci sono molti bambini che ti vogliono bene.
-Mi ricattate mettendo a rischio la vita dei bambini, siete un vile. Siete un uomo crudele, un tiranno.
-Le tue parole di disprezzo non mi toccano. Non hai mai avuto la forza di opporti al mio volere e non ce l’avrai neanche in futuro. Sei solo una ragazzina debole e insignificante. Sei predestinata a diventare regina al fianco del nobile che io ho scelto per te. Come mai non piangi?
-Non vi darò questa soddisfazione.
Hinata guardò a terra vicino ai suoi piedi e vide una piuma nera. Sasuke doveva averla persa quando era entrato lì. Ora cosa poteva fare? Se il padre la vedeva era nei guai.
La ragazza si inginocchiò per terra e coprì la piuma con l’ampia gonna del vestito.
-Sei così debole che non riesci neanche a reggerti in piedi davanti a tuo padre. Non hai la forza per affrontarmi. Ah ah.
Il padre di Hinata uscì dalla torre e scese le scale. Sasuke rientrò nella torre e vide Hinata a terra.
-Hinata cosa ti prende?
-Sei salvo.
Hinata si alzò da terra e Sasuke vide la piuma.
-Ti sei umiliata davanti a tuo padre solo per proteggermi. Sei davvero pazza Hinata.
-Grazie. E poi tu faresti lo stesso per me. Hai rischiato la tua vita tante e tante volte per salvarmi dai briganti. Chi è più folle?
-IH IH. Forse hai ragione, siamo due pazzi.
-Io non voglio incontrare nessun nobile domani. Non voglio sposarlo. Io ti amo.
-Lo so amore mio. Domani sera verrò al castello e ti sorveglierò. Se quel nobile scelto da tuo padre prova a toccarti entro nella sala e lo faccio a pezzi.
-Sasuke devi pensare a proteggere i bambini. Hai sentito bene le minacce di mio padre. Non scherzava. Promettimi che non farai colpi di testa?
-Questo non posso farlo. Io ti proteggerò sempre. A domani amore mio.
-A domani Sasuke.
Il ragazzo baciò Hinata sulla bocca e la strinse a sé tenendola per la vita. Domani avrebbero scoperto chi era il misterioso nobile che ambiva a diventare re.
L’unica certezza di Sasuke era che non avrebbe permesso a nessun riccone di sposare la sua amata. Ciò che desiderava di più era proteggere la ragazza che amava e lo avrebbe fatto a costo della sua vita.
 
 
 
ANGOLO AUTORE:
Vorrei fare un indovinello (se non vi disturbo).
Secondo voi chi è il nobile misterioso? Il prossimo capitolo sarà pieno di colpi di scena.
RINGRAZIO TUTTI I LETTORI.
 

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Capitolo 17
*** I piani del serpente ***


Era mattina e Sasuke si era appena svegliato. Non era di buon umore e nessuno capiva il motivo. Non faceva che tirare pugni su un vecchio tronco ai margini dell’accampamento. Si allenava e contemporaneamente si sfogava.
-Moccioso come mai sei così nervoso? Hai litigato con Hinata?
-No, ho saputo che questa sera il padre le farà incontra il nobile che salirà al trono dopo di lui.
-Così presto. Cosa ha in mente quel vecchio pazzo?
-Dottoressa perché mi fa tutte queste domande?
-Voglio che ti liberi dai tuoi tormenti interiori. Quale miglior modo di farlo se non parlare con un’amica.
-Il re vuole che Hinata sposi il nobile che salirà sul trono.
-Deve essere diventato pazzo sul serio. Sai chi ha scelto come suo successore?
-No, so solo che questa sera lo presenterà a Hinata. Io andrò al castello e vedrò di chi si tratta. Deve essere una persona di cui Hiashi si fida per farlo salire sul trono.
-Non capisco chi possa essere. Quando lavoravo al castello Hiashi non si fidava mai di nessuno. Si circondava solo di nobili avari e senza scrupoli che a volte spediva in terre lontane come emissari. Non ricordo nessun nobile in particolare.
-Non permetterò a nessun nobile senza scrupoli di sposare la mia Hinata.
-Sasuke se ti conosco bene sei capace di fare qualcosa di avventato. Ricordati ti mantenere la calma o rischi che Hinata venga punita severamente dal padre.
-Dottoresa cosa vuole che faccia? Preferisce che lasci Hinata in balia di un nobile avaro e senza scrupoli.
-No, devi solo attendere il momento giusto per agire come ha detto tuo fratello.
Sasuke si congedò dalla dottoressa e andò a lavarsi.
 
Intanto al castello.
-Buongiorno principessa.
-Buongiorno Ten Ten. Chiamami Hinata per favore.
-Non posso, vengo sorvegliata. Se non seguissi il protocollo verrei punita.
- Un’altra idea di mio padre.
-Cosa stringete fra le mani?
-Questa è una piuma nera.
-Quella piuma è molto grande. Non sapevo che da queste parti esistessero uccelli tanto grossi.
-Ten Ten se ti svelo un segreto non lo dirai a nessuno vero?
-Fidatevi di me.
Ten Ten controllò che fuori la porta non ci fosse nessuno.
-Potete parlare principessa.
-Questa piuma appartiene a Sasuke Uchiha.
-Volete dire che è del ragazzo che amate.
-Come fai a sapere che sono innamorata di lui?
-Non fate altro che sospirare. No, scherzo. Vostro cugino mi ha detto tutto ieri sera.
-Purtroppo mio padre vuole che sposi un altro nobile. Io non voglio.
-Principessa siete molto triste. Forse tutto si sistemerà. Sono sicura che se parlate con vostro padre con il cuore in mano lui accetterà di farvi sposare Sasuke.
-Non succederà mai. Ieri sera mi ha minacciata. Ha detto che se non sposo il nobile che ha scelto per me farà del male ai bambini all’accampamento.
-Che crudeltà. Mi dispiace.
-Non è colpa tua Ten Ten. Cosa hai in mano?
-Il vostro vestito per questa sera.
-Un vestito azzurro molto elegante. È lungo e pomposo.
-Vostro padre vuole che facciate il bagno con l’estratto di rose.
-Vuole che sia bellissima per il suo caro nobile. Non ce la faccio, non voglio incontrarlo. Ho una strana sensazione.
-State tranquilla. Neji sarà lì con voi questa sera.
-Grazie Ten Ten. Ora vai o mio padre ti sgriderà severamente. Mi preparerò da sola.
-Ai vostri ordini principessa.
Hinata nascose la piuma di Sasuke in un libro e poi riempì la vasca di acqua calda e di estratto di rose. La ragazza era molto triste. Tutti i suoi sogni si erano infranti in un giorno. Rischiava di non vedere più Sasuke.
 
Verso sera
Hinata si era vestita e si era sistemata i capelli in una treccia che cadeva sulla spalla. Tutto era pronto nella sala del trono per l’incontro con l’ospite d’onore.
Hinata era appena entrata nella sala accompagnata da Ten Ten. Il re aveva deciso che anche la consorte di suo cugino dovesse assistere alla cena in cui la principessa incontrava il suo futuro sposo. In realtà credeva che Ten Ten potesse convincere Hinata a sposarsi senza fare storie. Il re aveva sembra una strategia quando faceva alcune scelte.
Ten Ten e Neji erano molto eleganti quella sera e erano al loro agio davanti al re. Al contrario, Hinata non riusciva a guardarlo in faccia. Aveva scoperto che suo padre era un uomo avido e crudele.
-Bene. Il mio ospite è appena arrivato.
 
Intanto fuori una finestra posta molto in alto, Sasuke osservava cosa succedeva nella sala. Si accorse subito che la sua amata era triste e aveva paura.
 
L’ospite di re Hiashi entrò nella sala con dei pacchi regalo in mano. Hinata non riusciva a vederlo poiché era coperto da un lungo mantello e sulla testa portava un cappuccio.
-Benvenuto amico mio.
-Buonasera vostra maestà.
-Non essere così formale, non sei il tipo. Vieni qui e abbracciami amico mio. Figliola questo è il nobile che salirà al trono dopo di me. Lui è perfetto come tuo futuro sposo. Forse avete molti anni di differenza ma l’età non conta nei matrimoni.
-Quindi lei è vostra figlia. Siete splendida.
-No, amico mio, quella è la fidanzata di mio nipote.
-Piacere di conoscervi signorina.
-Il piacere è tutto mio- rispose Ten Ten.
-Il giovanotto al suo fianco è mio nipote Neji, il capitano delle guardie reali.
-Piacere di conoscervi nobile Neji. Ho sentito molto parlare delle vostre imprese. Spero che in futuro resterete al mio servizio.
-Ci penserò.
-Questa ragazza alla mia destra è la mia bellissima figlia. Hinata, lui è il tuo futuro marito.
-Bene, bene, bene. Allora tu sei la mia futura sposa. Noi due già ci conosciamo.
-Non credo proprio- rispose Hinata.
-Invece io credo di avervi vista in compagnia di quel vigliacco di Sasuke Uchiha.
-Come osate parlare male di Sasuke. Non ve lo permetto.
Sasuke rimase sorpreso dal temperamento che ci metteva Hinata nel difenderlo. Era una ragazza piena di coraggio.
Intanto il nobile misterioso si era avvicinato a Hinata.
-Voi mi conoscete bene signorina. Vi ho incontrata almeno quattro volte nella foresta.
-Io non mi ricordo di aver incontrato un vile come voi mentre non ero qui.
-Hinata non parlare con quel tono al mio amico. Diventerà tuo marito e devi portargli rispetto.
-Non ti preoccupare Hiashi. Adoro le donne con il fuoco dentro.
-Se vi avvicinate ancora me ne torno nella mia stanza. Odio essere toccata dalle persone che non conosco.
-Al contrario, non vi creava problemi farvi prendere in braccio da Sasuke Uchiha.
-Voi come sapete cosa faceva Sasuke?
-Ve l’ho già detto. Io vi ho incontrati più volte nella foresta.
L’uomo si tolse il mantello e Hinata sbiancò.
-No, non è possibile. Cosa ci fate voi qui? Voi siete un brigante.
-Vi sbagliate principessa. Io sono il futuro re. Il ruolo di brigante è solo una copertura per catturare i rivoluzionari nel regno. Faccio credere alle persone di essere cattivo per catturare i nobili rinnegati e chi li aiuta.
-Siete un bugiardo. Avete attaccato dei villaggi e avete ucciso delle persone.
-Tutto per trovare i rivoluzionari. Avevo il consenso di vostro padre.
-Vi disprezzo e non vi sposerò mai. Voi avete fatto del male a persone innocenti. Voi padre gli avete permesso di commettere quelle atrocità?
-Io gli ho semplicemente ordinato di fermare i dissidenti, i rivoluzionari. Quei nobili rinnegati che si opponevano al mio potere.
-Siete stato ingannato padre, non ve ne rendete conto. Questo uomo punta solo al trono. Non baderà mai al benessere del suo popolo.
-Ti sbagli Hinata, conosco Orochimaru da tanti anni, sarà un bravo re.
-Io non lo sposerò mai. Potete anche sbattermi in prigione, non mi importa.
-Tu sposerai il mio amico e non discutere. Lui è l’uomo perfetto per te. In più, mi ha detto che ti lascerà decidere su molte questioni che riguardano il popolo.
-Voi credete davvero alle parole di un criminale. Perché lo avete nominato nobile? Di certo mia madre non era d’accordo.
-Infatti ho fatto diventare Orochimaru nobile dopo la morte di tua madre. Lei aveva qualche perplessità sul suo conto.
-Avete fatto qualcosa non badando al giudizio di mia madre. Voi non l’amavate veramente. Siete crudele.
-Non capisci che Orochimaru mi salvò la vita durante il complotto della casata degli Uchiha. I nobili si erano uniti per spodestarmi e Orochimaru li ha scoperti e fermati. Io gli devo la vita.
-Vi ha mentito. I nobili non vi volevano uccidere. I nobili uccisi da questo uomo svolgevano solo i loro compiti. Non volevano attentare alla vostra vita. Se mia madre li rispettava vuol dire che erano persone meritevoli di fiducia. Padre avete dimenticato le lunghe passeggiate di mia madre e di Mikoto nel giardino. Erano molto amiche.
-Mikoto era solo una donna diventata pazza a causa dell’amore per Fugaku.
Hinata si avvicinò a Orochimaru e gli diede uno schiaffone sulla guancia destra.
-Non vi permetto di parlare con quel tono di una nobildonna.
Hinata aveva reagito più velocemente di Sasuke e ancora una volta lo aveva stupito.
-Prima di parlare andate a lavarvi la bocca con il sapone.
Re Hiashi si avvicinò a Hinata e le diede uno schiaffo.
-Perdonatela Orochimaru si è fatta plagiare da quel ragazzo dell’accampamento. Mi sembra che si chiami Sasuke. Un ragazzo insignificante senza alcun titolo nobiliare.
-Sasuke è un nobile più di questo serpente. Lo è sia per diritto di nascita che nell’animo.
-Hinata taci. Non puoi offendere il nobile Orochimaru, si rifiuterà di sposarti.
-No, non si preoccupi, la voglio ancora sposare. Adoro il suo caratterino. E poi mi sono innamorato di lei quando non sapevo che era la principessa.
Orochimaru provò ad accarezzare il viso di Hinata ma lei si scostò e gli diede uno schiaffo sulla mano.
-Non mi toccate. Io non sarò mai la vostra fidanzata e non avete il diritto di toccarmi con quelle mani sporche di sangue.
-Dovresti sapere che anche Sasuke ha ucciso.
-Lo ha fatto per difendersi. Voi avete torturato delle persone che non potevano reagire a causa del vostro veleno.
-Di cosa parla amico mio?
-Niente la principessa vaneggia. Sasuke le avrà fatto credere che io sono capace di avvelenare la gente. È una diceria che gira di villaggio in villaggio. Credono che io sia un serpente molto velenoso.
-Che ridere amico mio. Non posso crederci, ti hanno preso per un mostro. Dovrò punire chi ha diffuso queste voci.
-Potreste emanare un mandato di cattura contro Sasuke Uchiha. Se lo arrestiamo e lo condannate, vostra figlia non potrà fare altro che sposarmi. Una volta eliminato lui, il suo cuore batterà per me.
-Te lo puoi scordare serpe. Padre non potete condannare a morte un innocente. Lui non ha fatto niente.
-Mi dispiace dirtelo Orochimaru ma mia figlia ha ragione. Non posso farlo arrestare. Ma mia figlia vi sposerà con le buone o con le cattive. Ora vi lasciamo un po’ da soli, ho fatto uscire anche tutte le guardie. Potete conoscervi meglio.
-Grazie Hiashi.
-Andiamo Neji. Vieni Ten Ten.
-Zio non potete lasciarla sola con lui in questa sala. È contro le regole. La donna non può restare solo con il futuro sposo fino al matrimonio.
-Quella regola è stupida. Per Orochimaru posso fare un’eccezione. Comportatevi bene voi due. Ah ah.
Uscirono tutti dalla sala e lasciarono Hinata sola con il serpente.
-A noi due ragazzina. Qui non c’è il tuo amore che ti protegge. Tuo padre mi ha lasciato carta bianca per costringerti a sposarmi. Io so quello che devo fare per averti tutta per me. In questo regno una donna è costretta a sposarsi in fretta se fa sesso prima del matrimonio.
-Non provate ad avvicinarvi. Non lo farò mai con voi. Mi disgustate.
-Vedrete che vi piacerà quando avrò iniziato a leccarvi su tutto il corpo- disse il serpente avvicinandosi a Hinata.
All’improvviso qualcuno entrò nella sala dal soffitto e si mise davanti a Hinata per proteggerla.
-Non provare a toccarla.
-Sasuke sei sempre fra i piedi. Lei è la mia futura sposa, posso farle quello che voglio.
-MAI. Non ti permetterò mai di mettere quelle luride mani sul suo corpo. Lei è mia e di nessun altro.
-Se voi due lo avete già fatto, il re ti farà uccidere. Ma non credo che lei si sia concessa. Mi sembra una ragazza all’antica. Ah ah. Sarà tutto mio il piacere di avere la sua prima volta.
Sasuke tirò un pugno a Orochimaru e lo fece finire dall’altra parte della sala. Poi il ragazzo si avvicinò a Hinata e la strinse forte.
-Sei al sicuro. Non ti toccherà neanche con un dito.
-Grazie Sasuke. avevo tanta paura.
-Su non tremare, ci sono io accanto a te.
-Cosa succede qui?
-Re Hiashi quel ragazzino mi ha aggredito.
-Tu hai delle ali nere attaccate alla schiena. Tu hai delle capacità straordinarie. Non è possibile.
-Cosa vi sorprende re Hiashi, la maggior parte di noi nobili ha delle capacità straordinarie. Anche Orochimaru.
-No, lui non è come voi mostri.
-Padre l’ho visto con i miei occhi mentre si trasformava in un serpente enorme.
-Stai zitta figlia ingrata.
-Non le parlate con quel tono.
-Allora ti sei veramente innamorato di mia figlia Uchiha. Sappi che non l’avrai mai. Toglile le mani di dosso.
Sasuke strinse Hinata e la baciò sulla bocca.
-Forse non dovevo farlo.
-Maledetto tu rendi impura mia figlia. Lei non diverrà mai la sposa di un traditore. Voi siete solo bestie con quei vostri poteri strani. Li usate per uccidere le persone.
-Quindi sono anche io un mostro?
-Hinata cosa blateri? Tu non hai strane capacità.
-Padre non fingete. So tutto. Ho letto una lettera che mi ha lasciato la mamma. C’era scritto tutto sulla mia capacità. Fingete anche di non sapere che quando ero piccola Orochimaru provò a rapirmi?
-Furono dei briganti assoldati dagli Uchiha a tentare di rapirti.
-Padre come potete mentire fino a questo punto. Ko e il maestro Kakashi vi hanno detto che fu lui a entrare nella mia stanza. Voi non gli avete creduto. Ecco perché Ko due anni dopo è stato mandato nell’esercito al fianco di Neji. Pensavate che avesse mentito. Avete anche cacciato il maestro Kakashi dal castello, era un ottimo insegnante di letteratura e storia. Lo avete mandato via e non ho più avuto sue notizie. Gli avete fatto qualcosa?
-No, figliola. Kakashi se ne è andato via dal palazzo perché era stanco dei tuoi capricci da bambina.
-State mentendo di nuovo vostra maestà. Pensate che Hinata non lo capisca. Come fate a definirla capricciosa? Anche da bambina era molto dolce e non si permetteva di fare capricci, sapeva di avere tutto ciò che voleva. In realtà, una cosa gli mancava.
-Cosa moccioso con le ali?
-Gli mancava un padre e  poi gli è mancata una famiglia. Dopo la morte di sua madre voi non facevate che dare attenzione a vostra figlia minore. Di nascosto prelevavate del sangue a Hinata e lo vendevate.
Ten Ten si portò le mani alla bocca per l’orrore di quella rivelazione. La sua amica era sempre stata usata e lei non si era accorta di niente. Neji le strinse la mano e prese la parola.
-Zio dice il vero?
-Non dare retta alle parole di un brigante Neji. Chiama le guardie e arrestatelo. Voglio che sia sbattuto nelle segrete più buie del castello.
-Non lo toccherete. Dovrete passare sul mio corpo.
Hinata, fino a poco prima stretta fra le braccia di Sasuke, si posizionò davanti al ragazzo.
-Zio non posso far intervenire le guardie. Rischierebbero di ferire anche Hinata.
-Hai la possibilità di andare via Uchiha. Se non lo fai entro cinque minuti ti farò arrestare a ogni costo.
-Vai via Sasuke.
-Non posso lasciarti qui con quel verme nelle vicinanze.
-Vediamoci nella torre questa sera. Ormai la cena è finita e mio padre mi farà chiudere lassù dopo che ci siamo baciati.
-Ti aspetterò appeso fuori la finestra. Fai sventolare un fazzoletto quando sei sicura di essere sola.
-Lo farò sicuramente.
Sasuke spiccò il volo e uscì dalla finestra della sala.
-Ten Ten porta mia figlia alla torre e chiudi a chiave la porta. Poi torna qui e consegnami la chiave. Neji vai con loro e accertati che non ci sia nessuno vicino la torre.
-Come volete.
Mentre il re e Orochimaru parlavano Hinata notò che il serpente la guardava con insistenza. Prima che lei uscisse dalla sala, Orochimaru la guardò e si leccò le labbra. Hinata rabbrividì.
Ten Ten l’accompagnò alla torre e la chiuse dentro.
-Mi dispiace Hinata.
-Tranquilla amica mia, fai solo il tuo dovere.
-Ten Ten andiamo o il re ci punirà.
-Neji sei troppo freddo con tua cugina.
-Prima avrei potuto far intervenire le guardie ma ho voluto salvare il suo caro fidanzato. Deve dimenticarlo o le porterà solo guai. Andiamo.
Hinata si accertò che Neji si fosse allontanato abbastanza e sventolò fuori la finestra un fazzoletto.
-Accidenti a quel vecchio cocciuto. Come fa a fidarsi di quella serpe?
-Non lo so. Grazie per avermi salvata. Fai sempre troppo per me. Oggi hai rischiato la vita.
-Lo farei altre mille volte.
Sasuke sentì qualcuno che saliva le scale e rimise le sbarre come erano prima. Però non uscì dalla torre. Si nascose dietro il paravento dove Hinata si cambiava. Aveva una strana sensazione e non voleva lasciare Hinata da sola. Fece sparire le ali e si nascose bene. Non restava che vedere chi saliva nella torre a tarda notte.

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Capitolo 18
*** Scoperte e nuovi problemi ***


Era notte fonda e Sasuke era ancora nella torre con Hinata. Avevano sentito dei passi e il ragazzo si era nascosto dietro il paravento.
-Sasuke dovresti andare via. Se qualcuno ti vede ti cattureranno e io non voglio che ti facciano del male.
-Tranquilla non mi farò vedere. Ho una strana sensazione, forse sarà il mio sesto senso. Ma non chiedermi di lasciarti sola dopo quello che è accaduto questa sera. Non sopporterei di vederti piangere di nuovo per tutta la notte.
-Grazie Sasuke. Sei fantastico.
I due innamorati smisero di parlare poiché sentivano i passi sempre più vicini.
Qualcuno girò la chiave nella serratura e aprì la porta.
-Bene bene. Non stai ancora dormendo. Allora perché non facciamo qualcosa di bello insieme.
-Mio padre vi ha dato la chiave della torre. Non è possibile che arrivi a tanto.
-Tuo padre vuole che mi sposi e farebbe qualsiasi cosa per convincerti.
-Non servirà a niente. Io non ti sposerò mai. Sei un criminale, un traditore e un vigliacco.
-Tutte queste parole per me sono dei complimenti. Hai una voce melodiosa. Non vedo l’ora di sentirti gemere sotto di me.
-Non vi avvicinate. Voi non sapete cosa è il rispetto. Una ragazza non si tocca contro il suo volere. Siete anche un villano. Voi non avete niente di nobile.
-Tu sarai mia e nessuno potrà impedirmi di toccare quel bellissimo corpo. Avrei preferito vederti in abito da notte ma sei ancora vestita. Peccato. Dovrò spogliarti con le mie mani, mi darà più gusto.
Hinata era molto spaventata. Orochimaru aveva uno sguardo crudele e le sembrava molto viscido. Sarebbe stato capace di farle di tutto.
Orochimaru le afferrò la mano in un attimo di distrazione della ragazza e la leccò con la sua viscida lingua.
-Come avevo capito hai una pelle morbida e profumata.
-Mi lasci. Mi fa male se mi stringe la mano in quel modo.
Sasuke saltò fuori dal suo nascondiglio e tirò un pugno a Orochimaru facendolo allontanare dalla ragazza.
-Non toccarla.
-Tu sei qui?
-Come hai fatto ad entrare?
Orochimaru guardò verso la finestra e vide che era enorme. Un ragazzo ci passava tranquillamente.
-Hai forzato le sbarre alle finestre. Prima o poi ti staccherò quelle ali così non potrai più raggiungerla.
-Troverò sempre il modo di starle accanto. Nessuno può impedirmelo.
-Appena sarai andato via io verrò qui e lei sarà mia per sempre.
Hinata si portò le mani alla bocca per l’orrore. Aveva paura che quel serpente le facesse qualcosa di irreparabile. Sasuke non l’avrebbe più guardata in faccia se qualcuno l’avesse toccata.
-Chi ti ha detto che me ne vado?
-Non puoi restare qui. Se chiamo le guardie sarai costretto a scappare. Se venissi sbattuto in prigione mi avvantaggeresti in tutto. Potrei prendermela e tu non saresti capace di difenderla. Ah ah.
-Maledetto porco. Non ti permetterò mai di toccarla. So cosa hai mente.
-No, non puoi saperlo.
Orochimaru tirò fuori una spada e la puntò contro Sasuke. Il ragazzo sguainò la sua spada e si mise in posizione di difesa. Intanto Hinata si era messa dietro di Sasuke.
-Sasuke non fare sciocchezze. Non voglio che ti ferisca.
-Tranquilla dolcezza lo ferirò gravemente in modo che possa vederci mentre lo facciamo.
-Pensi che mi lascerò battere da te. Sai benissimo che sono molto abile con la spada. So anche che userai qualche trucco sleale per sbarazzarti di me. Non sarà facile.
Lo scontro iniziò e Hinata dovette rifugiarsi in un angolo della torre per la ferocia del duello. Orochimaru sferrava colpi fortissimi contro Sasuke ma il ragazzo si difendeva bene.
All’improvviso Orochimaru si trasformò e fece scivolare a terra Sasuke usando la sua coda da serpente.
-Sleale come sempre.
Sasuke si rimise in piedi e evitò ogni frustata che veniva dalla coda di Orochimaru. Il ragazzo riuscì a fare un taglio sul braccio di Orochimaru mentre il serpente gli procurò una bruciatura sulla gamba lanciandogli contro una candela. Il serpente riuscì anche a colpire la spalla destra del ragazzo. Lo spazio era limitato in quella torre e Sasuke non poteva muoversi liberamente. Doveva anche cercare di non far avvicinare Orochimaru a Hinata o le avrebbe potuto fare del male.
Sasuke non riusciva a reggere bene la spada a causa della botta alla spalla.
Hinata corse vicino al ragazzo e lo toccò per guarirlo.
-Hinata non farlo, sai benissimo che ti stanchi.
-Non posso permettere che ti uccida. Morirei senza di te.
Hinata toccò appena la ferita e Sasuke si sentì meglio. La ragazza gli curò anche la bruciatura sulla gamba.
-Ora potrai combattere con tutte le tue forze.
-Grazie Hinata.
Orochimaru era rimasto impressionato dal potere di Hinata. Ne aveva sentito parlare ma non immaginava che fosse così potente.
-Ah ah. È una ragazza piena di risorse. Oltre a essere bellissima è anche potente. Prelevando il tuo sangue quando saremo sposati diventerò ricchissimo.
-Sei un folle. Credi che ti permetterò di farle del male. Non voglio che nessuno la usi per scopi egoistici e malvagi. Perché vuoi sposarla?
-Non crederai che io la voglia sposare per amore. Il mio unico scopo è il trono. No, scherzavo. Punto anche al suo corpo. La voglio da quando l’ho vista un anno fa durante un ricevimento in maschera al castello. Purtroppo allora non ho potuto vederla in viso a causa delle maschere. Ora che so che è la ragazza che stava con te all’accampamento, la voglio ancora di più per vederti soffrire.
-Come pensavo sei solo un bastardo egoista. Vivi in un mondo fantastico se pensi che te la lascerò. Io la amo e non permetterò a nessuno di sposarla. Tu non sai come si tratta una donna quindi sparisci dalla nostra vita. Tornatene nella foresta con i tuoi briganti e fate un esame di coscienza. Nessuno riuscirà ad allontanarmi da Hinata. Neanche suo padre.
-Io ci riuscirò. Ormai la decisione è stata prese e noi presto ci sposeremo. Lei sa benissimo cosa succederà se non mi sposa.
-Quel pazzo di suo padre l’ha minacciata usando i bambini. Purtroppo per il re ho mandato un messaggio a mio fratello e gli ho detto di spostare l’accampamento. Il messaggio è stato recapitato tre ore fa quindi saranno tutti all’accampamento segreto. Mi dispiace ma il vostro piano è fallito.
Hinata tirò un sospiro di sollievo. Sasuke l’aveva salvata ancora una volta. Non sapeva che avesse inviato un messaggio a suo fratello, non sapeva neanche come aveva fatto. Era stato tutta la sera nascosto dietro la finestra della sala del trono. Era un ragazzo straordinario. Era sempre più sicura di amarlo alla follia. Non avrebbe voluto nessun altro al suo fianco.
-Io non mi arrendo facilmente Uchiha. Quando voglio una cosa la ottengo. Non mi lascerò scappare un bocconcino come lei.
-Smettila di rivolgerti a lei in quel modo viscido. Non ti permetterò mai di farle qualcosa. Vivrebbe un inferno al tuo fianco. Arrenditi o sarò costretto a farti a pezzi oggi stesso.
-Pensi di potermi battere. Sai che un mio morso può spedirti in cielo.
-Sei un vigliacco. Io non sposerò mai un uomo come te. Non combatti secondo le regole di un duello e usi trucchi sleali. Io non sopporto le persone come te.
-Ragazzina sari mia e basta. La tua opinione non conta. Non hai altra scelta che obbedire al volere di tuo padre. Lui mi ha scelto come re e tu siederai sul trono di fianco al mio.
-Puoi aver ingannato il re ma non puoi plagiare Hinata a tuo piacimento. Lei non crederà mai alle tue parole.
-Ci sono molti modi per piegare la volontà delle persone.
Ascoltando quelle parole Hinata si spaventò. Suo padre avrebbe permesso che quel serpente la torturasse pur di averla come regina. Ormai Hinata aveva il cuore in frantumi. L’unica cosa che la faceva reggere in piedi era la vicinanza di Sasuke. Se non ci fosse stato lui, sarebbe sicuramente crollata.
-Hinata ti porterò al sicuro. Non puoi più rimanere qui.
-Sasuke se io venissi con te mio padre vi farebbe dare la caccia.
-Non troveranno mai il nuovo accampamento. Neanche lui è in grado di farlo
-Sei sicuro di te Uchiha. Pensi davvero che non riuscirò a trovarla. Ti ho già detto che quando voglio qualcosa la ottengo. Mi freme il corpo ogni volta che la vedo. Non mi arrenderò facilmente. Pur di averla sono disposto a sacrificare metà dei miei uomini contro di voi.
Sasuke si avvicinò a Hinata per tranquillizzarla. Aveva visto che era molto spaventata. Qualsiasi donna sarebbe già svenuta sentendo certe parole poco cortesi. Non sapeva proprio come una ragazza dolce come lei potesse ancora stare in piedi.
-Hinata ci sono io. Non ti toccherà amore mio- disse il ragazzo a bassa voce.
-Con te al mio fianco posso superare qualsiasi cosa.
Orochimaru cercò di colpire Hinata e Sasuke con la sua coda per stordirli. Sasuke prese Hinata per la vita e evitò la coda del serpente.
-Vuoi stare attento serpe velenosa. Se le fai solo un graffio ti taglio quella coda.
-Volevo solo stordirvi un po’. Non ho alcuna intenzione di rovinare quel bel corpo. Ho preparato anche un bel guardaroba per la mia futura moglie. Tuo padre mi ha fatto avere le tue misure e ho ordinato i vestiti nella migliore sartoria della città. Devo dire che hai un seno abbondante. Sei proprio il tipo che mi piace.
-Verme. Speri davvero che te la lasci toccare. Sono capace di combattere tutta la notte per lei. Voglio vederti strisciare al cospetto del re e sputare tutta la verità. Hai organizzato tu il complotto che portò all’esilio i miei genitori?
-Non so di cosa parli. Non avevo i mezzi per farlo.
-Bugiardo. Sappi che abbiamo trovato alcune lettere che ti accusano del complotto contro il re.
-Allora devo ammettere che sono stato io a complottare contro il re. Ma non credo che voi abbiate delle prove. Le ho distrutte tutte molti anni fa insieme ai miei amici briganti. Il nobile Madara mi ha dato una mano.
-Cosa? Il consigliere di mio padre è vostro complice?
-Ho sempre diviso con lui i bottini dei villaggi saccheggiati. Molti nobili si sono schierati dalla mia parte qui a corte. Ora ho anche la fiducia del re e presto dominerò su tutto il regno. L’unico modo per incriminarmi sarebbe far leggere questo diario al re. Hiashi sa essere crudele ma su una cosa era sincero, amava vostra madre. Infatti questo diario è di vostra madre. Dopo la sua morte sono penetrato nella stanza del re e ho trovato questo nascosto nello scrigno di vostra madre. Sapevo che la regina vi voleva lasciare le sue terre e delle prove contro di me. Ho dato i documenti delle terre al re che mi ha consegnato le proprietà di vostra madre e mi ha fatto diventare nobile. Diceva che voi non sareste mai stata capace di amministrare una simile fortuna. Mentre il diario lo porto sempre con me.
-Vigliacco vi siete preso le terre di mia madre.
-Alla fine anche voi siete una donna avida. Bramavate anche voi le ricchezze della regina.
Sasuke si avvicinò a Orochimaru e gli diede un pugno sul viso.
-Chiedile subito scusa viscido bastardo. Ciò che le importa è la sicurezza delle persone che lavoravano nelle terre di sua madre e l’interezza degli edifici che si trovavano nelle proprietà. Lei voleva solo che tutto rimanesse come desiderava sua madre.
-Mi dispiace per te piccola. Ho fatto togliere i fiori da tutte le terre di tua madre. Tua madre adorava i fiori.
Hinata si avvicinò a Orochimaru e gli tirò una sberla sul viso. L’uomo non credeva ai suoi occhi. Quella timida ragazzina aveva avuto il coraggio di schiaffeggiarlo.
-Stupida ragazzina, come ti sei permessa? Quando sarai mia moglie non potrai più fare una cosa del genere.
-Non sarò mai vostra moglie. MAI. Per voi sono solo la principessa Hinata, non vi azzardate a chiamarvi con altri appellativi.
Orochimaru alzò il braccio e colpì Hinata facendola cadere a terra. Sasuke reagì e scaraventò verso il muro il serpente.
-Non devi toccarla.
Sasuke indietreggiò verso Hinata e l’aiutò a rialzarsi.
-Hinata stai bene?
-Sì, sono riuscita a usare le braccia per parare il colpo. Non mi ha colpito sul viso. La signora Tsunade mi ha insegnato come parare i colpi per fortuna.
Sasuke strinse forte Hinata. Si era distratto un attimo e quel pazzo l’aveva colpita.
-Smettetela con queste scenette. Dovrai abituarti a non sentire più il suo contatto.
-Piantala di spaventarla. Devi rassegnarti, lei non ti sposerà mai.
-Preferisco fuggire piuttosto che sposarti. Troveremo le prove per mandarti in prigione e mio padre non si fiderà mai più di te e dei tuoi complici.
-Tuo padre non crederà mai a un Uchiha.
Sasuke spaccò le sbarre della finestra con un calcio e aprì le sue ali.
-Dobbiamo volare via Hinata. Ho sentito che tuo cugino che chiamava le guardie qui sotto. Verranno qui ad aiutare Orochimaru.
Hinata prese un libro sulla scrivania e poi si riavvicinò a Sasuke.
-Non vi lascerò andare via facilmente.
Orochimaru lanciò per terra una strana boccetta dalla quale fuoriuscirono degli aromi particolari.
-Accidenti questa era la boccetta sbagliata o forse no.
Sasuke mise una mano sulla bocca e sul naso di Hinata.
-Non respirare questa roba Hinata.
-Lasciale respirare questi aromi. Sono sicuro che poi non sarà più in grado di muoversi e mi divertirò con lei. Purtroppo per te Sasuke avete già respirato questi profumi. Resterai a guardare mentre mi diverto con lei. Neanche tu puoi sopportare questi profumi.
Sasuke prese in braccio Hinata e volò fuori la finestra.
-Maledetto, torna qui. Vi troverò ad ogni costo.
Orochimaru era furioso. Per la prima volta una preda gli sfuggiva. L’avrebbe trovata a costo di usare tutto l’esercito del re.
 
Sasuke volava velocissimo ma sapeva di non poter arrivare all’accampamento segreto. Quindi portò Hinata alla cascata dove aveva il suo rifugio segreto. Il ragazzo superò la cascata e poggiò Hinata a terra.
-Dietro la cascata saremo al sicuro.
-Sasuke cosa abbiamo respirato?
-Niente, non ti preoccupare.
-Sasuke stai sudando. Come posso non preoccuparmi?  
Hinata prese un fazzoletto dalla tasca e lo passò sulla fronte di Sasuke.
-Hinata devi stare lontana da me. Potrei farti qualcosa di cui poi mi pentirei.
-Non posso lasciarti da solo in questo angolo mentre sudi. Non avrai la febbre? No, niente febbre.
-Piccola anche tu stai sudando.
-Hai ragione qui dentro fa caldo.
-No, è colpa di quella boccetta che ha lanciato quel verme. Devo dirtelo o non mi guarderai più in faccia se dovessi saltarti addosso.
-Cosa dici Sasuke. Non parlare a vanvera. Mi fido di te.
-Quel profumo era afrodisiaco. Credo che Orochimaru volesse lanciare del sonnifero ma mentre lottavamo le boccette devono essersi spostate nelle sue tasche. Oppure lo ha fatto di proposito. Pensava che non ce la facessi a volare.
-Cosa provoca questo afrodisiaco?
-Devi aspettare due ore per far svanire l’effetto. Io potrei saltarti addosso se perdessi il controllo. Sei così bella che potrei perderlo in qualsiasi momento ma l’afrodisiaco toglie ogni freno.
-Se vado laggiù tu starai meglio vero?
-Sì. Per fortuna tu hai respirato poco quella roba. Cambiati i vestiti, sono impregnati di quel profumo. Troverai dei cambi nel baule. Per favore lanciami anche un cambio per me.
-Va bene.
Sasuke chiuse le sue ali e si sdraiò davanti l’ingresso della grotta. Doveva anche fare la guardia. Forse Orochimaru aveva liberato un segugio per trovarli.
Hinata lanciò il cambio al ragazzp e si sistemò in un angolino lontano da lui dopo essersi cambiata. Doveva solo aspettare. Sasuke le aveva promesso che sarebbe andato tutto bene.

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Capitolo 19
*** Fuga dal castello ***


Sasuke e Hinata erano nascosti nella grotta dietro la cascata. Il ragazzo sapeva che lì erano al sicuro per qualche giorno. Sapeva di non poter portare Hinata all’accampamento dagli altri poiché Orochimaru aveva messo a lavoro i suoi cani e le sue spie. Non poteva permettersi di mettere in pericolo i suoi amici. Sapeva anche che se fosse successo qualcosa alle persone all’accampamento Hinata si sarebbe sentita in colpa. Ora Sasuke doveva pensare a resistere all’afrodisiaco. Era passata un’ora da quando si era cambiato e l’effetto non diminuiva. Per fortuna la grotta era grande e Hinata era al sicuro. Se fosse rimasta al suo fianco le avrebbe potuto fare qualcosa. La ragazza diceva di fidarsi ma lui conosceva gli effetti dell’afrodisiaco inventato da Orochimaru.
Sasuke ripensava al suo passato. Aveva diciotto anni, più o meno l’età che aveva ora Hinata, quando quel serpente gli aveva iniettato nel sangue l’afrodisiaco. Non erano passati molti anni e quel ricordo era nitido. A causa di quel serpente Sasuke era andato a letto con la regina delle amazzoni. Forse a causa di quel giorno Sakura lo perseguitava da anni. Se Hinata lo avesse scoperto ne sarebbe rimasta scioccata. Hinata diceva sempre che non contava il suo passato e che si fidava di lui. Ma non gli aveva detto tutto sulla sua vita passata. Le aveva raccontato solo di alcuni episodi. Se le avesse detto tutto forse una ragazza pura come lei lo avrebbe odiato.
Sasuke continuava a sudare mentre Hinata dall’altra parte della grotta si era addormentata. Era tranquillissima perché si fidava ciecamente del ragazzo che amava. Sapeva di poter riposare in pace con Sasuke lì con lei.
 
Dopo quattro ore
L’effetto dell’afrodisiaco era svanito del tutto e Sasuke aveva pensato e ripensato alla sua vita. Solo ora si chiedeva come faceva una ragazza dolce e premurosa come Hinata a stare con un tipo come lui. Guardandosi allo specchio si poteva dire che non ispirava fiducia. Il suo aspetto di certo non era rassicurante.
Hinata si era appena svegliata quando sentì che qualcuno che si avvicinava a lei.
-Hinata si qui?
-Sei tu Sasuke. Credevo che qualcuno ci avesse trovati. Mi ero addormentata.
-Meno male l’afrodisiaco non ti ha causato danni.
-Ho solo sudato un po’. Dopo un’ora mi è passato tutto.
-Non hai respirato molto afrodisiaco per fortuna. Quel profumo diventa pericoloso se iniettato nel sangue. Io ne so qualcosa.
-Sasuke perché sei triste?
-Nulla, non ti preoccupare. Ora mi passa.
-Sasuke sai che puoi dirmi tutto. Forse non ti fidi di me? Pensi che lo dirò a qualcuno?
Sasuke si avvicinò a Hinata e le strinse le mani.
-Sediamoci laggiù.
-Sasuke mi stai facendo preoccupare.
-Mi fiderò sempre di te piccola. Il problema è che non voglio scioccarti. Se ti raccontassi certe cose potresti non volermi più vedere.
-Non dirlo neanche per scherzo. Ti ho già detto mille volte che il passato non conta. Devi pensare al presente. Puoi ricordare il tuo passato ma devi fare in modo che non ti gravi sulle spalle per tutta la vita. Sono sicura che tu abbia anche dei bei ricordi. Pensa a quando mi hai parlato del tempo che passavi con i tuoi genitori o con Asuma.
-A volte mi chiedo come hai fatto a innamorarti di me. Siamo completamente diversi. Io sono un brigante e tu sei una principessa. Tu sei dolce e io sono scontroso e burbero.
-Smettila di biasimarti sciocco. Sai essere anche premuroso e affettuoso quando vuoi.
-Voleva essere un complimento.
-Sì. Sasuke non immagini neanche quanto tu mi faccia ridere. In passato ero sempre chiusa nel castello e ero triste e sola. Ora ho te. Mi hai insegnato che oltre le mura del castello c’è un’altra vita. Mi hai insegnato ad aiutare la gente e a essere coraggiosa davanti i pericoli. Senza di te non avrei mai affrontato quel serpente. Volevo dire che non avrei mai avuto il coraggio di dargli quello schiaffo.
-Grazie Hinata. Ti prometto che non permetterò a nessuno di farti del male.
-Lo so.
-Mi dispiace ma dobbiamo rimanere qui. Non posso portarti all’accampamento.
-Non fa niente. Non voglio che gli altri corrano dei rischi a causa mia.
-Non ti devi prendere colpe che non hai.
-Orochimaru e mio padre ti danno la caccia a causa mia.
-Non potevo lasciarti al castello. Quel vigliacco sarebbe tornato alla torre da te. Non gli permetterò mai di toccarti.
-Sasuke non volevi raccontarmi qualcosa?
-Forse non è il momento giusto.
-Va bene. Esco fuori a vedere se trovo qualcosa da mangiare. Qui non c’è niente.
-Non ci sono più venuto e non ho più fatto scorte. Non puoi andare fuori da sola, vengo con te.
Sasuke controllò che fuori non ci fossero nemici e uscì con Hinata.
-Sembra che per ora la cascata nasconda i nostri odori. Troviamo qualcosa in fretta.
-Sasuke di notte fa freddo qui vero?
-Sì. Stavi pensando che non possiamo accendere il fuoco nella grotta perché la luce avvertirebbe che c’è qualcuno dentro. Hai ragione. Per fortuna ci sono delle coperte nel baule.
-Sasuke queste more si possono mangiare?
-Sì, sono ottime. Non credevo crescessero anche vicino la cascata. Qui ci sono delle mele. Dobbiamo accontentarci per questa sera. Domani farò una corsa in città e ti prenderò del pane.
-No, va bene la frutta. Non voglio che tu corra dei rischi.
-Rientriamo nella grotta, si avvicina qualcuno.
Sasuke prese per mano Hinata e la trascinò nella grotta.
-Spero non siano i nostri nemici o avvertiranno i nostri odori se hanno con loro dei cani.
Sasuke portò Hinata nella parte più buia della grotta e sedette al suo fianco.
-Tranquilla. Qualsiasi cosa accada nessuno ti farà del male.
Hinata si strinse al petto di Sasuke per calmarsi. Aveva tanta paura di doversi separare da lui. Non voleva piangere di nuovo.
Un uomo con una torcia in mano gli illuminò i visi per vedere chi aveva davanti.
Sasuke si mise davanti a Hinata per farle da scudo temendo che l’uomo volesse colpirli con la torcia. Poi si accorse che l’uomo non aveva intenzioni minacciose.
-I ragazzi di oggi si appartano sempre in luoghi bui a fare certe cose. Dove è finito il romanticismo di una volta. Che pazienza.
Sasuke accese altre due torce e squadrò l’uomo da capo a piedi.
-Voi chi siete? Cosa ci fate nel mio rifugio?
-Ragazzino allora tutta questa roba è tua.
-Sì, questo è il mio rifugio segreto. Voi cosa ci fate qui?
-Ho sentito dei rumori e sono venuto a controllare. Qualche volta dormo sopra quella paglia perché qui ci sono delle coperte.
-Voi avete usato le mie cose.
-Su ragazzino datti una calmata.
-Si può sapere chi siete? Parlate come se mi conosceste?
-Ho visto il dipinto sotto quel telo. È un ritratto dei coniugi Uchiha. Li conoscevo molto bene. Un tempo vivevo al castello e li incontravo spesso.
-Voi siete un nobile?
-Lo ero. Sono dovuto scappare a causa del re e dei suoi amici nobili.
-Sasuke posso avvicinarmi.
-Sì, questo signore non è pericoloso. È un vecchio nobile come me e mio fratello.
-Allora Itachi Uchiha è ancora vivo. Non l’hanno ucciso con i tuoi genitori.
-No, lui si salvò grazie al suo intuito. Poi ha salvato anche me.
-Quindi anche la ragazza è la figlia di qualche nobile rivoluzionario. Non dovreste fare certe cose al buio.
L’uomo non aveva visto bene Hinata poiché Sasuke l’aveva coperta con il suo corpo.
-No, signore non sono la figlia di un nobile.
-Dal vestito che portate non potete essere una contadina. I vostri capelli sono ben curati quindi non potete essere neanche la figlia di un artigiano. Fatevi guardare meglio in viso.
Hinata si avvicinò a Sasuke e l’uomo la vide meglio.
-Ragazzo devo dire che hai buon gusto, è una bellissima ragazza. Aspetta un secondo io vi ho già vista da qualche parte.
-Se abitavate al castello forse mi avete vista lì.
-Misericordia. Principessa Hinata Hyuga perché siete fuori dal castello?
-Sapete chi sono allora.
L’uomo accese un’altra torcia per illuminare meglio la grotta.
-Voi siete il maestro Hatake.
-Principessa scusi se non vi ho riconosciuta prima.
-Non vi dovete inchinare maestro. Qui sono semplicemente Hinata.
-Non vi vedo da tantissimi anni. Siete diventata una splendida ragazza. Assomigliate molto a vostra madre. Non ho più avuto vostre notizie a causa dei miei continui spostamenti. So solo che vostra sorella viaggia per i vari paesi alleati e che il re è sempre più crudele. So che Madara è uno dei suoi consiglieri. Non poteva fare scelta più sbagliata. Voi perché siete qui?
-Sono fuggita.
-Cosa? Siete impazzita. Vostro padre vi farà braccare a vita.
-Non potevo rimanere al castello con quello lì nelle vicinanze.
Hinata non riusciva neanche a pensare a cosa sarebbe successo se non fosse fuggita con Sasuke.
-Cosa vi è successo principessa?
-Per favore non la turbate. Non le piace ricordare certi momenti.
-Sasuke Uchiha sei stato tu ad aiutarla a fuggire?
-Sì.
-In quale rapporti siete voi due?
-Io e Hinata ci amiamo.
-Ah ah ah ah. Quanto avrei voluto vedere la faccia del re quando la principessa le diceva questa cosa. Scusate ma non riesco a smettere di ridere.
-Scusa Hinata ma questo tizio era così anche quando ti faceva da maestro.
-Sì, era un tipo allegro e particolare. A volte non si capiva cosa avesse in mente. Era un ottimo istitutore. Mi ha insegnato molte cose.
-Parlavate di me?
-Sì, signor Hatake.
-Sincera come sempre piccola Hinata. Non sei cambiata. Perché sei fuggita?
-Dovete farle per forza tutte queste domande?
-Volevo solo sapere cosa aveva inventato il re per far scappare sua figlia.
-Ve bene Sasuke. Mi fido di lui, posso dirglielo.
Hinata strinse la mano di Sasuke e si sedette per terra al suo fianco. Mentre Kakashi si accomodò di fronte ai ragazzi.
-Ieri mio padre ha organizzato una cena per farmi conoscere il mio futuro sposo. Sasuke è rimasto tutto il tempo fuori la finestra della sala del trono per controllare che non mi accadesse niente.
-Aspettate un secondo. Le finestre della sala del trono sono molto in alto. Come hai fatto ad arrivarci?
-Guardi.
Sasuke aprì le ali e Kakashi non fece una piega.
-Dovevo aspettarmelo da un Uchiha. So che tuo fratello da ragazzino diventava una vera bestia se si arrabbiava.
-Mio fratello ancora si trasforma se si infuria.
-Quel ragazzo non aveva un carattere facile. Stiamo cambiando discorso. Prego continui principessa.
-Sono scesa nella sala all’ora di cena. C’era mio padre che mi aspettava con Neji e la sua fidanzata. Poi arrivò l’ospite di mio padre. Quando l’invitato mi vide fece un sorrisetto sotto il cappuccio. Mi aveva già vista nella foresta con Sasuke e aveva cercato di rapirmi. Allora non sapeva che ero la principessa. Mio padre ha fatto le presentazioni e l’uomo si è tolto il mantello. Il re vuole che io sposi Orochimaru.
-Deve essere impazzito. Come può pensare che tu possa sposare quel brigante.
-Mio padre molti anni fa lo ha fatto diventare un nobile regalandogli le terre di mia madre.
-Ecco dove erano finite le carte che aveva lasciato tua madre. Io e Ko le abbiamo cercate ovunque.
-Voi sapete che Ko è stato costretto a entrare nell’esercito al fianco di mio cugino.
-Lo so. Ko non poteva fare altrimenti. Ha una famiglia in città. Non poteva fuggire come me. So anche che Asuma è morto. Era un mio amico.
-Conoscevate anche lui. Ci ha lasciato una lettera per smascherare il complotto di Orochimaru e lo stesso hanno fatto i miei genitori e altri nobili. Asuma è morto dopo i miei genitori per mano di Orochimaru. Per un po’ è restato con me e Itachi all’accampamento segreto. Mi ha insegnato molte cose.
-Ho sentito dire che sei un ottimo guerriero.
-Sasuke è fortissimo. Mi ha salvata molte volte dalle grinfie del serpente.
-Hinata cosa dici? Ho fatto solo il mio dovere.
-La ami veramente. Sono contento che voi difendiate la principessa. Non dovete assolutamente permettere che finisca nelle grinfie di Orochimaru. Vorrà sicuro impossessarsi del potere della principessa. Come suo maestro io ero a conoscenza del suo potere.
-Non solo del suo potere. Orochimaru vuole sposare Hinata per non avere ostacoli lungo la sua ascesa al trono. Pensa che con la principessa al suo fianco il popolo non lo contrasterà e i nobili gli obbediranno. Il re ha redatto un testamento in cui ha scritto che il prossimo a salire sul trono sarà Orochimaru.
-Non può farlo. La legittima erede è Hinata. Al massimo può prendere il suo posto Neji. Ma scegliere Orochimaru è impossibile. Deve aver cambiato la legge di successione.
-Quella l’ha cambiata cinque anni fa con l’appoggio di tutti i nobili. Ne sono sicura perché l’ho sentito discutere con mio cugino Neji una notte. Mio cugino diceva che era una cosa assurda cambiare quella legge ma mio padre non lo ascoltò. Madara e Orochimaru dovevano averlo convinto in qualche modo.
-Ricordo bene Madara, era capace di ogni cattiveria al castello.
-Kakashi sapete qualcosa del complotto contro il re. Quello a causa del quale i miei genitori sono stati uccisi.
-Io ho una lettera del nobile Sarutobi da consegnarvi. Ma è solo un altro tassello del puzzle. Dovete raggruppare tutte le lettere per portare le prove contro Orochimaru al re.
-Io credevo che il nobile Sarutobi fosse un alleato del re.
-No, il nobile Sarutobi è solo furbo. Il vecchio è una vecchia volpe. Mi ha fatto nascondere nel palazzo fuori città sotto il naso del re e delle sue guardie.
-Allora perché ora vi nascondete nella foresta?
-Il re ha dei sospetti su alcuni nobili. Non vorrei che per colpa mia facesse mettere in carcere il vecchio Sarutobi.
-Signor Kakashi sono contenta che voi vi siate salvato. Siete stato un eccellente maestro per me. Senza il vostro aiuto non avrei mai imparato a scrivere e a leggere in tre lingue.
-Eravate un’eccellente allieva mia principessa. Ditemi una cosa, come avete fatto a incontrarvi?
-Io sono precipitata dal precipizio vicino al castello. Non so precisamente come sia successo. Poi mi sono risvegliata nel suo accampamento e ho scoperto che mi aveva salvata. Qualcuno mi avrebbe potuto rapire se lui non mi avesse portata nel suo rifugio dai suoi compagni.
-Lodevole da parte tua. Ti sei fidato a portare una sconosciuta nel tuo accampamento, nella tua casa.
-Ho capito subito che potevo fidarmi di lei.
-Bene, bene.
-Kakashi non mi stai ascoltando. Cosa leggi? Voi leggete questo tipo di libri. Hinata non guardare.
-Il maestro leggeva sempre quei libri mentre io facevo lezione di arpa. Diceva che li leggeva per non annoiarsi.
-Come no. Quei libri sono il suo passatempo preferito. Conosco bene l’autore di quei libri. È il nobile Jiraya.
-Sì, lo conosco. Spesso veniva a palazzo a vendere dei libri a mio padre. Gli vendeva anche degli oggetti preziosi che venivano da altri paesi. Mio padre ha sempre collezionato oggetti di grande valore. Una volta mi ha regalato uno splendido specchio. Diceva che si addiceva alla mai bellezza. Avevo circa sedici anni.
-Il solito Jiraya- dissero Kakashi e Sasuke con un tono scocciato.
-Voi lo conoscete bene?
-Sì, fa la corte a tutte le donne del mio accampamento.
-Sasuke non l’ho mai incontrato mentre ero con te all’accampamento.
-Ci viene raramente. Purtroppo quando arriva crea sempre problemi. Miss Kurenai lo ha messo ko dieci volte con la sua padella. Strano ma non corteggia mai la dottoressa. Anzi scappa quando la vede.
-Eppure è una bella donna.
-Quindi la dottoressa Tsunade è finita nell’accampamento degli Uchiha. Pensavo fosse scappata verso il regno di re Minato Namikaze. Ora basta parlare sono stanco e mi metto a dormire.
-Vuole dormire qui.
-Certo. Ti serviranno due braccia in più per proteggere la principessa contro quel serpentone. So che anche lui ha delle strane capacità.
-Oh sì. Lui non è tanto diverso da come è normalmente. Diventa solo un serpentone più grande del normale. Bene signor Kakashi lei dormirà lì sulla paglia. Io e Hinata staremo da questa parte.
Sasuke stese una coperta per terra e ci fece stendete Hinata.
-Ragazzi da quanto tempo dormite insieme?
-Non fraintenda signor Kakashi. Dormiamo solo vicini.
-Buonanotte maestro Kakashi.
-Buonanotte principessa.
Sasuke si stese al fianco di Hinata e la strinse forte.
-Hai freddo?
-No, sto bene con te. Grazie di tutto. Mi dispiace che tu debba stare lontano dai tuoi amici per badare a me.
-Non è un sacrificio per me. Gli altri capiranno. Sanno che sei importante per me.
Sasuke e Hinata si addormentarono. Avevano passato una giornata terribile e avevano ricevuto troppe notizie tutte insieme e non tutte belle. Si meritavano un po’ di riposo.
Ora Sasuke sapeva che c’erano anche altre persone che volevano bene alla principessa e non avrebbero permesso l’ascesa al trono del serpente. Avrebbero combattuto tutti insieme per la libertà e per rimettere sul trono la legittima erede.

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Capitolo 20
*** Un incontro molto strano ***


Alla grotta dietro la cascata
Mattina presto
Sasuke si era svegliato presto avvertendo la presenza di qualcuno vicino la cascata. Per fortuna erano solo dei contadini di passaggio.
-Ti sei svegliato presto Uchiha?
-Anche lei nobile Kakashi. Potete chiamarmi Sasuke.
-Hai visto qualcuno?
-Solo dei contadini e non sono uomini di Orochimaru travestiti. Per ora questo posto non è stato scoperto. Fra qualche giorno mi sposterò con Hinata verso un altro luogo sicuro.
-Perché non riporti Hinata al castello?
-Siete impazzito. Orochimaru tornerebbe di corsa al castello e le farebbe del male.
-Non mi hai capito ragazzo. Devi riportarla al castello dove andava a rifugiarsi sua madre quando si sentiva triste.
-Hinata non mi ha detto niente di un castello del genere. E poi le proprietà di sua madre sono tutte sotto il controllo di Orochimaru.
-Non credo che il castello di cui parlo fosse elencato in quelle proprietà. Si trova al confine con il regno del re Minato Namikaze. Quel castello era sicuro e la regina ci andava a riflettere. Il re spesso la trascurava e lei per sentirsi a casa andava laggiù dove poteva ricevere le visite dei suoi amici. Lì poteva parlare tranquillamente senza temere di essere spiata. Il castello dovrebbe essere vuoto. Se porti lì la principessa sarà al sicuro.
-Se si trova al confine non è pericoloso. Se il principe Naruto viene a sapere che ci abita qualcuno potrebbe riferire tutto a re Hiashi.
-Non credo che il figlio di Minato farà una cosa del genere. I due regni sono alleati ma re Minato e la regina Kushina erano molto amici della defunta regina. Non le farebbero mai un torto. Quindi sono sicuro che al castello della regina Hinata sarà al sicuro.
-Va bene. La porterò laggiù. Potete dirmi in quale direzione devo andare.
-Questa è una mappa per il castello. Portala lì oggi stesso.
-Voi non venite?
-Non posso. La principessa sarebbe ancora più in pericolo con me al suo fianco.
-Lei non vi permetterà di sparire di nuovo. Ci tiene ad avervi vicino.
-Ragazzo avete parlato tutta la notte di me?
-Forse. Lei vi vuole bene.
-Io ho ancora delle cose da fare in giro per il regno prima che arrivi il giorno della battaglia finale contro il re e Orochimaru. Quindi me ne vado prima che la principessa si svegli.
-Ve ne andate senza salutarmi- disse Hinata andando verso Kakashi.
-Mi scuso se vi ho svegliata principessa.
-Smettetela con tutte queste riverenze maestro Kakashi. Sono solo Hinata qui. Sono una fuggitiva come voi quindi non mi trattate con i guanti di velluto. Vi prego state attento durante il vostro viaggio.
-Tornerò presto Hinata. Posso scommettere fin da ora che sarete una splendida regina.
Hinata salutò Kakashi che sparì in un attimo.
-Ora dove andremo Sasuke?
-Kakashi mi ha parlato di un castello di tua madre. Ci andava quando era triste e doveva riflettere. Mi ha detto che riceveva lì molti dei suoi amici per poter parlare tranquillamente.
-Non sarà pericoloso?
-No, Kakashi mi ha assicurato che il luogo è sicuro perché non ci va mai nessuno e perché si trova al confine con il regno di re Minato Namikaze.
-Allora andiamo.
-Non vedi l’ora di andare al castello di tua madre. Ti si sono illuminati gli occhi appena te ne ho parlato.
-Non ho molti ricordi di mia madre. Se posso visitare un luogo dove si rifugiava spesso sono entusiasta.
-Si parte.
Sasuke prese in braccio Hinata e spalancò le ali.
-Se voliamo arriveremo prima.
Sasuke si alzò in volo e vide che non c’erano nemici nei paraggi.
-Strano non vedo i briganti di Orochimaru in giro. Cosa avrà pianificato quel serpente questa volta.
-Forse non sono riusciti a trovarci e si sono arresi. Lo so, sono una scema. Non si arrenderebbero mai dopo un solo giorno di ricerche. A volte parlo senza pensare. Ho ancora molto da imparare. Avrei dovuto farmi dare qualche lezione dal maestro Kakashi.
-Hinata non rivolgerti a te stessa con parole troppo dure. Non ti accorgi che sei una ragazza fantastica. Hai portato la luce nella mia vita e non te ne sei resa conto.
-Sei davvero carino a tirarmi su il morale- disse la ragazza dando un bacio sulla guancia a Sasuke.
Sasuke si bloccò di colpo.
-Cosa succede Sasuke?
-Sotti di noi ci sono degli uomini di Orochimaru. Spero non ci abbiano visti. Reggiti forte a me.
Sasuke volò velocemente verso il confine. Doveva portare Hinata al sicuro il più presto possibile. Sicuramente Orochimaru non sapeva del castello della regina non essendo riportato nell’elenco delle proprietà nel diario.
-Vedo il castello e non ci hanno seguiti. Senza Kabuto non possono avvistarci dall’alto. Sicuramente quel pipistrello sarà al castello del con il suo padrone.
-Pensi che siano ancora con mio padre.
-Sì, staranno cercando un modo per stanarci.
-Mio padre sa essere crudele, non voglio che ti succeda qualcosa.
-Non mi faccio catturare facilmente.
Sasuke atterrò davanti il castello e mise a terra Hinata.
-Hinata resta attaccata a me. Dobbiamo controllare che non ci sia nessuno dentro.
Sasuke e Hinata entrarono nel salone del castello. Non era grande quanto quello del castello del re ma era molto sfarzoso.
-C’è molta polvere in questo salone ma sembra che gli oggetti  si siano mantenuti bene nonostante il tempo.
-Hai ragione piccola. Qualcuno si è preoccupato anche di coprire i mobili con dei teli. Dalla polvere che c’è qui dentro, il castello è disabitato da moltissimi anni.
-Andiamo a vedere la cucina.
Sasuke strinse la mano di Hinata e si incamminarono verso la cucina.
-Spaziosa. Nelle credenze non c’è più niente. Venendo qui ho visto un piccolo villaggio. Più tardi andremo lì a fare delle spese. Dobbiamo mangiare qualcosa o crolleremo.
-Io non ho neanche un soldo in tasca.
-Non ti preoccupare Hinata. Ho abbastanza soldi per vivere per mesi.
-Non so cosa farei senza di te.
I due ragazzi esplorarono anche il piano di sopra e si scelsero una stanza dove dormire.
-Sei sicura che non vuoi stare nella stanza di tua madre?
-Sì. Preferisco stare nella stanza accanto con te. È abbastanza grande per entrambi.
Hinata tornò nella camera di sua madre dopo aver finito di esplorare tutte le stanze e si mise a guardare il grande ritratto davanti il letto.
-Tua madre era una donna molto bella.
-Lo hai detto anche l’altra volta.
-Ti riferisci a quando ho visto il ritratto nella grotta?
-Sì. Hai ragione, era una donna bellissima. Tutti erano colpiti dal suo fascino e dal suo carattere quando la conoscevano. Spero di diventare una brava mamma come lei un giorno.
-Sarai una splendida mamma- disse Sasuke abbracciando Hinata da dietro.
-Hai sempre tanta fiducia nei miei confronti. Grazie.
Andiamo sul terrazzo della nostra camera, c’è una bella vista.
-Va bene.
Sasuke e Hinata uscirono dalla camera della regina e sentirono un rumore provenire dal piano di sotto.
-Abbiamo controllato tutte le stanze di sotto. Forse è entrato qualcuno.
I due ragazzi scesero al piano di sotto e non trovarono nessuno nella sala. Sasuke avvertì qualcosa arrivare da dietro una porta e buttò Hinata a terra.
-Accidenti. Questo è un pugnale. Per poco non ci colpivano. Stai bene Hinata?
-Sì, grazie. Sasuke mi stai schiacciando.
-Scusa. Mi sono buttato su di te per non farti colpire dal pugnale. Resta dietro questo mobile mentre io vado a prendere chi ci ha attaccati.
Sasuke corse con agilità verso la porta da dove era arrivato il pugnale ma non trovò nessuno.
-Chiunque tu sia vieni fuori. Ti troverò dovessi cercare per tutto il castello.
Sasuke tornò nella sala e vide che Hinata era sparita.
-No, Hinata dove sei?
-Sasukeeee.
Il ragazzo corse nel giardino dietro il castello e vide che un uomo incappucciato teneva Hinata stretta in una morsa.
-La lasci subito.
-Cosa ci fa un Uchiha nel castello della regina?
-Lascia andare Hinata?
-Questa ragazza porta lo stesso nome della principessa. Strano.
-Io sono la principessa- disse Hinata dando un calcio sulla gamba dell’uomo incappucciato.
La ragazza corse da Sasuke che prese la spada in mano per difenderla.
-Ahi che caratterino. Lei è peggio di sua madre.
-Voi conoscevate mia madre?
-Sì, mi avete fatto male.
-Voi la tenevate prigioniera stolto.
-Pensavo che tu l’avessi catturata e volevo salvarla. Non sapevo fosse la principessa e che voi foste un suo amico.
-Lui non è un mio amico.
-Allora posso attaccarlo.
-Noooooooo- disse Hinata spaccando un timpano al suo interlocutore.
-Che carattere. Siete una principessa davvero strana. Se non è vostro amico perché viaggiate con lui? Perché non siete al castello di vostro padre?
-Sasuke è il mio fidanzato. Se vi azzardate a fargli male vi faccio un occhio nero.
Il ragazzo era rimasto a bocca aperta. Hinata era davvero fantastica. Non sapeva chi aveva davanti e lo aveva appena minacciato. Poteva anche essere il peggiore dei criminali.
-Ah ah ah ah. Non posso crederci. Una Hyuga fidanzata con un Uchiha. Il mondo deve essersi ribaltato o re Hiashi è impazzito.
Sasuke e Hinata si guardarono in faccia e rimasero stupiti. Quello non sembrava un loro nemico.
-Perché siete qui signore?
-Vedo che siete ridiventata dolce.
-Ehi signore badate a come vi rivolgete alla mia fidanzata. Perché ci avete attaccati se non sapevate chi eravamo?
-Sapevo che tu eri un Uchiha e volevo colpirti. Pensavo tu fossi un uomo di Madara Uchiha.
-Siete impazzito. Non lavorerei mai per quel nobile pazzo. Io sono un ex nobile dovreste saperlo.
-Non ti ho riconosciuto da lontano. Ma ora che ti vedo bene assomigli molto a Fugaku e Mikoto Uchiha. E voi signorina assomigliate a vostra madre. Per fortuna non avete prese il caratteraccio di vostro padre. Come mai vostro padre vi ha data in sposa a un nobile esiliato?
-Mio padre non sa che sono qui. Lui non vuole che io sposi Sasuke. Sono scappata dal castello per non sposare Orochimaru.
L’uomo si tolse il mantello e Sasuke nascose Hinata dietro la sua schiena.
L’uomo si avvicinò ai due ragazzi e gli girò intorno. Sasuke stava molto attento a quello che faceva l’uomo.
-Avete davvero un bel fisico principessa. Purtroppo siete troppo giovane per me.
L’uomo provò a toccare la mano di Hinata ma Sasuke gli diede uno schiaffo sulla mano.
-Jiraya non ci provare. Non mi avete riconosciuto quando avete lanciato quel pugnale. Potevate farmi secco con la vostra mira.
-Scusa moccioso. Non ci vedo più come una volta.
-Per questo motivo la dottoressa vi ha detto di mettere gli occhiali.
-Mi fanno sembrare vecchio.
-Non credo che gli occhiali facciano sembrare un uomo vecchio. Credono che gli diano un’aria distinta. Ispirano anche fiducia nelle persone. Potreste sembrare più saggio.
-Allora li metto subito.
Hinata era riuscita a far mettere gli occhiali a Jiraya. Era straordinario. Neanche la vecchia ci era riuscita.
-Poi mi spieghi come hai fatto? Forse la tua tattica funziona anche per addolcire la dottoressa.
-Non credo. Da quello che mi hai detto Jiraya è un uomo che ama corteggiare le donne. Quindi mi è bastato pensare ai suoi punti deboli per fargli mettere gli occhiali.
-Capisco. Tra poco si avvicinerà a te e proverà a baciarti la mano. Lo fa con tutte le donne che incontra.
-Starò attenta.
-Cosa confabulate piccioncini?
-Le ho detto di stare molto attenta alle vostre braccia da polipo.
-Ragazzino parli male di me davanti la principessa. Sei crudele. Se le dici cose non vere lei non si fiderà mai di me.
-Voi siete un donnaiolo, era mio dovere avvertirla.
-Sasuke Uchiha sei molto cambiato dal nostro ultimo incontro al tuo accampamento. Cosa c’è di diverso in te? Fammi controllare. Ora ci sono. Hai scoperto cosa significa amare e ora puoi rispondere alla domanda che ti posi tanti anni fa.
-Ricordo bene la vostra domanda. La mia risposta è sì. Non sono più il ragazzino irruento e mascalzone di una volta. Ora ho una persona a cui tengo più della mia stessa vita da proteggere.
-Vedo che hai trovato la tua strada ragazzo. Scommetto che anche Tsunade è fiera di te.
-Forse. Sapete che lei non esprime mai i suoi sentimenti in modo aperto tranne con Hinata. Lei è super coccolata dalla dottoressa.
-Deve avere qualcosa di speciale per essere benvoluta da tutti.
-Lei è meravigliosa.
Hinata era andata in cucina a preparare del tè che le aveva regalato Jiraya. Il mercante era il suo lavoro di copertura quindi portava con sé molte scorte di cibo nei suoi viaggi.
-Hai fatto allontanare Hinata di proposito vero?
-Sei diventato più acuto Sasuke. Perché il re vuole darla in sposa a Orochimaru? Non sapevo di questa storia eppure ho molti informatori all’interno del castello reale.
-Il re afferma che Orochimaru è l’uomo adatto a regnare sul suo territorio. Vuole obbligare Hinata a sposare quel pazzo per avere l’appoggio della nobiltà e del popolo. A quanto pare Orochimaru non ha la fiducia di tutti i nobili. In più, gli abitanti del regno lo detestano a causa di quello che ha fatto in tanti villaggi. Purtroppo Orochimaru ci sta cercando ovunque. Io devo tenere Hinata al sicuro o quel serpente le farà del male e io la perderò per sempre.
-Ti leggo in faccia che aveva un piano orribile per la tua bella.
-Voleva obbligarla a sposarlo usando i suoi sporchi mezzucci. Hinata ne sarebbe uscita distrutta. Sono riuscito a farla fuggire dalla torre dopo uno scontro con il serpente. Per poco non mi catturavano.
-Siete braccati dai briganti di Orochimaru e dalle guardie del re. Situazione difficile. Ho deciso di darvi una mano. Non vedo l’ora di farla pagare a quel serpente per tutto quello che ha fatto ai miei amici. Sono dei vostri ma tu dovrai allenarti con me.
-Qualunque cosa per il bene di Hinata.
Hinata tornò da Sasuke e Jiraya con il tè e vide che erano pieni di energie. Erano davvero strani. Di sicuro tramavano qualcosa.

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Capitolo 21
*** Un abbraccio pericoloso ***


Erano passati due giorni dall’arrivo al castello della regina di Hinata e Sasuke. Il ragazzo si dedicava agli allenamenti con Jiraya che lo aiutava a perfezionare la sua tecnica con la spada.
Hinata era molto preoccupata per Sasuke. Da due giorni non faceva altro che allenarsi. La ragazza sapeva benissimo che Sasuke voleva diventare più forte per difenderla dagli attacchi nemici. Doveva assolutamente fare qualcosa anche lei.
-Mi scusi signor Jiraya. Posso farle una domanda?
-Non essere così timida davanti a me cara. Dimmi tutto.
-Non ci sarebbe qualche allenamento adatto a una principessa imbranata? Qualcosa di semplice che io possa imparare in poco tempo. Vorrei almeno imparare qualche tecnica base per potermi difendere da sola. Non voglio che Sasuke si getti sempre nella mischia per proteggermi. Fa solo degli sforzi sovraumani e io resto a guardare mentre lui si fa male. Non mi piace questa situazione.
-Forse ho qualcosa di adatto a una principessa. Però dovete mettere un vestito meno pomposo o non riuscirete mai ad allenarvi.
-Sì.
Jiraya andò a rovistare nel suo carro che aveva parcheggiato nel giardino dietro il castello.
-Metti questi.
-Ne è sicuro? Non ho mai indossato delle cose simili.
-Tranquilla sono da donna. Sono di gran moda in alcuni regni lontani.
-Se dite che sono comodi per allenarmi li metto subito.
-Brava ragazza.
Hinata salì al piano di sopra per cambiarsi mentre Sasuke era appena tornato dalla cucina.
-Grazie signor Jiraya. Grazie a lei abbiamo scorte di cibo e acqua per un intero mese. Non saremo costretti ad andare al villaggio vicino. Corriamo meno rischi di farci scoprire.
Hinata scese nel giardino dove si trovavano Jiraya e Sasuke e lasciò tutti e due a bocca aperta.
-Hinata perché indossi quei vestiti?
-Jiraya mi ha detto che c’è un allenamento che posso fare anche io.
-Vecchio sei impazzito. Lei non deve combattere.
-Piantala ragazzino. La ragazza ha paura di pesare sulle tue spalle e vuole imparare qualche tecnica base. Non le insegnerò nulla di rischioso e non la stancherò come faccio con te.
-Sarà meglio per te.
Hinata si sentiva strana con quei vestiti addosso. Portava dei pantaloni strettissimi sulle gambe ma comodi e una camicia bianca con dei ricami sulle maniche. Ai piedi aveva degli stivali marroni che arrivavano sotto il ginocchio. Alla vita aveva anche una cintura di raso azzurra.
-Uchiha come mai sei tutto rosso?
-Taci vecchio maniaco.
-Sasuke pensi che questi vestiti mi stiano bene?
-Sì, sei bellissima.
Sasuke pensò che quella camicia metteva in risalto ogni curva di Hinata. Ma la cosa più evidente era il suo seno abbondante. Anche i vestiti lo facevano risaltare ma ora era peggio. Per poco il ragazzo non le saltava addosso. Quei vestiti erano peggio di un afrodisiaco. Poi ci ripensò, Hinata stessa era un potente afrodisiaco per lui.
-Cosa devo fare signor Jiraya?
-Mentre io alleno il pivello tu dovrai strappare tutte le erbacce dal giardino. Non potrai rientrare finché non avrai finito.
-Farò del mio meglio maestro. Posso chiamarla in questo modo?
-Certo. Ah ah. Che ragazza strana. Non sembri proprio la figlia di re Hiashi.
-Questo era un complimento?
Sì, principessa. Ah ah. Ora pensiamo a te pivello. Inizia a sistemare le assi sul tetto. La prossima volta che pioverà potrebbe sfondarsi e causare seri danni all’interno del castello. Non voglio che un ricordo della regina venga trascurato. Un’ultima cosa, non puoi usare le ali per arrivare sul tetto o per trasportare le assi di legno lì sopra. Buon lavoro!
-Eremita pazzo e vecchio. Sapevo che avevi qualcosa in mente, altro che allenamento.
-Ti sento bene ragazzino. Lavora senza lamentarti. Non mi pare che la tua fidanzata abbia obiettato al mio allenamento. Aggiustare il tetto del castello aiuterà i tuoi muscoli.
-Ho come la sensazione che mi stia mettendo alla prova.
Jiraya si sdraiò a leggere su un divanetto in giardino.
-Altro che allenamento mirava a far lavorare me per leggere i suoi libricini sulle donne.
 
All’ora di cena
-Ho finito di strappare le erbacce. Ho riempito tre sacchi.
-Ora vengo a controllare. Ottimo lavoro Sasuke. Il tetto è tornato come un tempo.
Jiraya scese dal tetto e controllò il giardino.
-Perfetto principessa. Domani alle otto le darò un altro esercizio da fare.
-Grazie. Corro a lavarmi e preparo la cena.
-Ragazza piena di energie. Non sembra cresciuta con Hiashi.
-Purtroppo ha vissuto troppi anni con lui. Ha tentato di demoralizzarla per anni. Lei ha sempre resistito. Non meritava le cattiverie che ha subito.
-Sai molte cose Sasuke. Se si è confidata con te vuol dire che si fida.
-Credo che io sia l’unico di cui si fidi ciecamente. All’accampamento non parlava molto. Poi si è aperta con me e ha cominciato a parlare con tutti ma mai della sua vita passata. Itachi e Tsunade hanno capito subito cosa aveva passato e sono stati molto buoni con lei. Si è affezionata a tutte le persone del campo.
-I bambini l’adorano vero?
-Sì. Quella ragazza è un angelo.
-Vecchio non ci provare.
-Tranquillo Sasuke. Potrebbe essere mia figlia o meglio mia nipote. Io vorrei che lei mettesse una buona parola per me con la signora Kurenai.
-Non lo farà mai.
-Sasuke, signor Jiraya venite dentro inizia a fare freddo. Andate a lavarvi e poi scendete per la cena.
Hinata si era messa uno dei vestiti che aveva trovato nell’armadio della madre. Per fortuna c’era qualcosa che le andava bene.
-Mia madre deve aver conservato i suoi vestiti prima del matrimonio. Ho provato alcuni abiti e mi vanno benissimo.
-Forse tua madre li ha lasciati qui per te.
-Che bel pensiero hai avuto Sasuke. Grazie.
Hinata diede un bacio sulla guancia a Sasuke e lo spinse verso il bagno.
-Ora corri a lavarti.
 
Dopo trenta minuti erano tutti in sala da pranzo.
-Ho preparato  una bella zuppa di verdure. Qui c’è anche del pane.
-Grazie principessa.
Jiraya si avvicinò a Sasuke e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio.
-Stia tranquillo, sa cucinare. Tsunade e Kurenai le hanno insegnato a fare qualche piatto veloce. Mentre Choji le ha insegnato a fare il pane e a cucinare la carne.
-Forse non vi piace la mia zuppa signor Jitaya.
-No, la mangio. È buona.
-Meno male, mi è uscita bene. Pensavo di aver messo poco sale.
-Non fa niente. Con meno sale la pancia del signor Jiraya non diventa più grande.
-Quella donna ti ha insegnato un po’ troppe cattive maniere.
-Avete ancora paura della dottoressa a quanto vedo.
-Non è paura caro. Il mio è puro terrore.
Finita la cena Hinata portò i piatti in cucina e pulì tutto. Poi si ritirò nella sua stanza e si infilò la camicia da notte.
Dopo un’ora si ritirò anche Sasuke.
-Di cosa avete parlato tu e il signor Jiraya fino a questa ora?
-Gli ho raccontato delle lettere che abbiamo trovato e dei piani del serpente. Dovevo fargli un quadro chiaro della situazione.
-Capisco.
-Piccola sei stanca?
-Un po’. Non mi arrederò facilmente. Voglio diventare più forte per non pesare su di te.
-Hinata non sforzarti troppo. Qualsiasi cosa accada io ti proteggerò sempre.
-Lo so che mi resterai sempre accanto ma voglio provare a essere di qualche utilità. Non sarò in grado di affrontare corpo a corpo i briganti ma potrò giocare d’astuzia. Magari il signor Jiraya conosce qualche mossa che si può usare da lontano.
-Magari ti insegna la sua tecnica segreta con l’arco.
-Dici che mi farà vedere come si tira con l’arco. Magari. Potrei coprirti le spalle.
-Hinata è mio dovere proteggerti. Non voglio che tu ti faccia male durante uno scontro. Quando ci sarà lo scontro finale preferirei che tu restassi al campo con Kurenai e i bambini.
-No, non ti lascio andare in battaglia da solo. Come principessa è mio dovere supportare il mio popolo.
-Hinata se ti accadesse qualcosa durante la battaglia io ne morirei.
-Se succedesse qualcosa a te io cosa farei? Non pensi a me. Se io restassi al tuo fianco potrei guarirti durante gli scontri. Potrei aiutare anche la dottoressa con le medicazioni.
-Non dovrai usare il tuo potere. Sai che ti stanchi troppo quando lo fai.
-Sasuke vuoi che resti solo a guardare. A me non sta bene. Non voglio vedere soffrire altre persone.
-Ci penserò piccola ma ora dormi.
-Posso dormire di nuovo abbracciata a te?
-Certo amore mio. Adoro tenerti stretta a me.
I due ragazzi si addormentarono dopo una lunga chiacchierata.
 
Il giorno dopo
Hinata si svegliò prima di Sasuke e indossò uno dei vecchi vestiti di sua madre. Uscì dalla camera per andare a preparare la colazione ma venne aggredita alle spalle.
-Sasukeeeeeeeee.
Il ragazzo si svegliò di colpo.
-Hinata.
Sasuke corse fuori dalla stanza mezzo nudo.
-Hinata dove sei?
-Vieni a riprendere la tua donna se hai il coraggio.
-Non può essere. Questa voce è quella del serpente. Non può averci trovato.
Sasuke temeva il peggio. Corse a prendere la sua spada e poi scese nel salone del castello.
-Sei arrivato moccioso. Sei molto lento.
-Lascia andare Hinata.
-Non posso lasciar andare la mia principessa. Dopo tutto lei è la mia promessa sposa.
Hinata si divincolava ma la stretta del serpente era troppo forte.
-Stai tranquilla Hinata. Ti salverò.
-Non ci riuscirai moccioso. La riporterò al castello con me. Suo padre ci farà sposare subito e tu non potrai fare più niente.
Sasuke era scomparso nel nulla.
-Dove è finito?
-Dietro di lei signor Jiraya.
-Mi hai scoperto.
-Volevate mettermi alla prova ma io non ci casco.
Il signor Jiraya mollò Hinata che cadde a terra. Lei si era spaventata veramente.
-La prossima volta non vi trasformate in quel mostro per allenarmi. Hinata si spaventa quando lo vede.
Sasuke si avvicinò a Hinata e la strinse a sé.
-Piccola era solo un travestimento troppo reale del signor Jiraya. Sei al sicuro.
-Grazie.
-Come hai fatto a capire che ero io? La ragazza era veramente spaventata.
-Hinata non sopporta neanche il nome di quel verme. Non dovevi terrorizzarla in questo modo.
-Mi scusi principessa. Non pensavo che la vista del serpente le facesse questo effetto.
-Non fa niente. Ora mi calmo. Scusate se tremo.
-Tranquilla ci sono io con te.
-Allora come mi hai scoperto?
-Orochimaru non si rivolge a Hinata in modo tanto garbato. Il tuo modo era villano ma allo stesso tempo garbato. In più, quando Orochimaru vede Hinata fa qualcosa con la lingua.
Sasuke aveva tappato le orecchie a Hinata perché non sentisse cosa raccontava a Jiraya.
-Non capisco. Orochimaru non ha mai fatto cose del genere di fronte a una donna.
-Lui vuole Hinata a tal punto da spingersi oltre ogni limite. Ogni volta che la vede si passa almeno due volte la lingua sulle labbra. Non la chiama quasi mai principessa e visto il mio ritardo per arrivare nella sala, quel verme le avrebbe già leccato il collo. Hinata non era disgustata quindi voi non avete fatto nulla del genere.
-Devo studiare meglio il personaggio del serpente. Sono rimasto a come era un tempo.
Sasuke tranquillizzò Hinata e poi l’aiutò a preparare la colazione.
-Va meglio amore mio?
-Sì. Sono una sciocca, non mi sono accorta della prova del signor Jiraya.
-La prova era per me. Non devi biasimarti, qualsiasi persona si sarebbe spaventata di fronte al serpente. Il signor Jiraya è bravo nei suoi travestimenti.
-Ho moltissimi cose da imparare da te e dal signor Jiraya. Devo impegnarmi di più per il bene di tutti.
 
Hinata e Sasuke passarono una settimana ad allenarsi. Jiraya gli faceva fare le cose più assurde. Un giorno aveva punito Sasuke facendogli fare cento giri del castello di corsa. Sasuke aveva insinuato che Jiraya era l’uomo perfetto per la dottoressa e lui si era infuriato.
Hinata, al contrario, era stata messa a pulire ogni angolo del castello. Jiraya affermava che un esercizio simile rafforzava le braccia. Un altro giorno le aveva fatto fare venti giri del castello di corsa con un due secchi d’acqua nelle mani. Non contento, una volta che Hinata aveva finito i giri, le aveva ordinato di fare un’arrampicata sulla facciata del castello con il supporto di Sasuke.
Era stata una settimana di pesanti prove fisiche per la principessa. Mentre Sasuke era diventato più veloce con la spada. Ora capiva il senso dell’allenamento.
 
Purtroppo l’ottavo giorno di permanenza al castello Hinata e Sasuke ricevettero una visita poco gradita.
Jiraya sentì bussare alla porta del castello, aprì e si trovò davanti tre donne del clan delle amazzoni.
-Benvenute fanciulle. Accomodatevi.
-Dobbiamo parlare con voi vecchio.
-Parlate regina Sakura. Mi sembra strano che vi siate spinta di persona fino a qui solo per farmi qualche domanda.
-Mi hanno riferito che sapete dove si trova Sasuke Uchiha.
-Perché lo cercate? Non vi sarete alleata con Orochimaru?
-Non lo dica nemmeno per scherzo. La nostra regina non farebbe mai un’alleanza con quel bruto.
-Lascia parlare me Karin.
-Sì, signora.
-Voglio trovarlo perché devo chiedergli se mi vuole sposare.
-Se non sbaglio Sasuke ha già una splendida fidanzata.
-Quella la lascerà presto. Mi hanno riferito che dovrà sposare Orochimaru.
-Siete impazzita regina. Se la principessa andasse in sposa a Orochimaru il vostro territorio passerebbe nelle mani del serpente poiché fa parte del regno di re Hiashi. Orochimaru potrebbe decidere di distruggervi.
-Re Hiashi ha stipulato un accordo con il mio clan. L’accordo è stato siglato dal re e da mia madre e non penso che qualcuno lo infrangerà.
-Vi sbagliate. Orochimaru salirà al trono e cambierà molte cose nel regno. È risaputo che vuole regalare molti territori ad alcuni nobili che si sono alleati con lui.
-Proverò a parlargli e lo convincerò a lasciarci in pace.
-Siete ottimista regina Sakura. Orochimaru non vi ascolterà mai.
-Basta parlare di quel bastardo. Ditemi se sapete dove si trova Sasuke.
-Voi fate troppe domande.
Poi Sakura sentì delle persone ridere in giardino. Corse verso la porta che dava sul giardino e vide Sasuke che rideva e scherzava con la ragazza dell’accampamento.
-Ancora lei. Perché sta sempre appiccicata al mio Sasuke? Quella gallinella me lo vuole rubare.
-Regina Sakura dovreste avere più rispetto nei confronti della principessa Hinata- disse Jiraya.
-Allora quella è la principessa che è scappata dal castello. Ho sentito delle guardie che ne parlavano. Dicevano che Orochimaru e re Hiashi la stanno cercando ovunque. Oggi mi sento particolarmente fortunata.
 
Sasuke e Hinata non si erano accorti della presenza di Sakura e delle sue guerriere e continuavano a chiacchierare allegramente.
Sasuke prese un po’ di acqua nella fontana nel giardino a la buttò addosso alla ragazza.
-Mi hai bagnata. Vieni qui non scappare.
-Tanto non riesci a prendermi.
-Scappi perché sai che non sono abbastanza veloce per raggiungerti. Tanto dovrai tornare qui per rientrare.
-Non ci penso nemmeno.
Poi Sasuke si accorse della presenza di Sakura e si avvicinò a Hinata.
-Sasuke perché hai quella faccia?
-Hinata mi dispiace ma abbiamo visite e non credo che siano qui per aiutarci.
Saskura si avvicinò a Sasuke e lo salutò con la mano.
-Non sapevo che la ragazza del tuo accampamento fosse la principessa. Quindi voi siete la primogenita di re Hiashi, la ragazza di cui tutti parlano. La coraggiosa principessa che ha sfidato l’ira del re.
-Cosa vuoi Sakura?
-Ti cercavo. Voglio parlarti di una cosa urgente.
-Non mi interessa.
-Non sai cosa voglio dirti. Perché non vuoi ascoltarmi?
-So benissimo cosa vuoi e non mi interessa. Sono già fidanzato.
-Non potrai mai sposarla. Lei è la promessa di un altro uomo.
-Taci. Hinata non ha mai accettato il fidanzamento e nessuno la costringerà a fare una cosa che non desidera.
-Ti sei innamorato di lei? Ti sei preso una cotta per una ragazzina, posso anche perdonarti una scappatella.
-Forse non hai capito bene Sakura. Io non lascerò Hinata per te. Ho il dovere di proteggerla da ogni pericolo.
-Quindi tu resti con lei solo perché è la principessa. Poi tornerai al tuo accampamento e la dimenticherai.
-No, io starò sempre con lei.
-Non puoi farlo. Voi volete sconfiggere Orochimaru e mettere lei sul trono. Una volta che lei sarà diventata regina tu dovrai lasciarla.
-No, Sasuke può restare al fianco della regina e diventare re. Lui sarebbe un re perfetto per questo regno.
-Piccola ingenua pensi davvero di convincerlo a sedersi sul trono. Lui è uno spirito libero. Non gli piace restare chiuso in un castello a firmare scartoffie.
-Io non gli tapperò le ali. Se lui diventerà il re potrà fare quello che vuole.
Era incredibile, Hinata teneva testa a Sakura e non era per niente spaventata.
-Lui non diventerà mai il tuo sposo. Andrò da Orochimaru e gli dirò dove sei.
-Sei impazzita regina Sakura. Quel serpente verrebbe qui e cercherebbe di uccidere Sasuke.
-Vuoi solo che non gli dica niente. Ma io non voglio che resti attaccata al mio uomo e farò di tutto per allontanarti da lui.
-Non provare a dire niente. Quel pazzo la farà soffrire.
-Non mi importa. Io voglio te e se non posso averti non ti avrà neanche lei. Una volta che lei sarà nelle grinfie di Orochimaru potremo stabilire un’alleanza per sconfiggerlo.
-Se farai la spia a Orochimaru ti puoi scordare ogni alleanza con me o mio fratello. Nessuno può fare del male a Hinata e passarla liscia.
-Cosa ha lei più di me? Io sono belle, ricca, coraggiosa e forte. Ho trovato un modo per liberarmi di te.
Sakura chiamò Ino e Karin e si consultò con loro.
-Siete un genio regina.
-Concordo con Ino. Quella ragazzina viziata non ha scampo.
Sakura e le sue amiche si erano consultate ma Sasuke non era riuscito a capire quali fossero le loro intenzioni.
Sakura si avvicinava pericolosamente a Sasuke e Hinata.
-Ti sfido Hinata Hyuga e con questo abbraccio il nostro scontro non si può cancellare.
Sakura strinse Hinata e la baciò sulla guancia.
-Allora principessa ti vuoi battere contro di me? Se non lo fai spargeremo in giro la voce che sei una vigliacca.
Sasuke si era fatto prendere alla sprovvista e aveva permesso a Sakura di abbracciare Hinata. Per il suo clan un abbraccio con un’estranea più un bacio sulla guancia erano simbolo di duello.
-Sei una vigliacca. Sai benissimo che lei non sa combattere al tuo livello.
-Non mi importa. Se non accetta sarà screditata in tutto il regno e tu sarai mio.
-Accetto la sfida.
-No, Hinata è un trucco.
-Ormai ha accettato. Ci vediamo qui fra tre giorni. Devo prepararmi al meglio per lo scontro ma sono sicura di batterti a occhi chiusi. Andiamo amiche mie.
-Sì, Sakura.
-Un’ultima cosa. Se tu perdi torni al castello da tuo padre e lascia a me Sasuke.
-Non avevi parlato di queste condizioni. Non è valido.
-Sei stata ingenua ragazzina. Una volta accettato lo scontro la regina può decidere i premi o le punizioni.
Sakura e le sue amiche sparirono e Hinata corse in camera sua.
-Quella vipera me la paga.
Jiraya era rimasto a guardare tutto il tempo e aveva capito che la principessa questa volta non aveva chance di vittoria.
-Mi dispiace dirtelo Sasuke ma sei già nelle mani di Sakura. La regina delle amazzoni si allena da quando aveva dieci anni, è un’esperta combattente. Hinata a malapena tiene una spada in mano.
-Dovevo stare attento. Quella donna mi ha colto alla sprovvista.
-Questa volta è colpa della principessa mio caro. Non doveva accettare senza sapere niente delle regole dello scontro.
-Jiraya non dire certe cose. Vado da lei. Voglio tirarla su di morale.
 
Sasuke salì nella sua stanza e vide Hinata con addosso i pantaloni e la camicia degli allenamenti.
-Cosa stai facendo?
-Per favore allenami. Devi farmi diventare una guerriera in poco tempo. So che è una cosa impossibile ma voglio provarci. Non voglio perderti.
-Va bene.
-Non devi andarci leggero. Voglio l’allenamento più duro che tu conosca.
-Non sarà semplice. Iniziamo subito. Vai in giardino e corri per qualche minuto.
-Sì, signore.
-Pensi davvero di poterla rendere una guerriera in poco tempo.
-Mi fido di lei e questo è abbastanza per me.
-La perderai dopo lo scontro. Quindi divertiti con lei invece di allenarla. Ricordati che non la vedrai mai più.
-Jiraya vi arrendete tanto facilmente. Non sembrate più voi. Dove è finito l’uomo che ha lottato al fianco dei coniugi Uchiha e del nobile Asuma?
-Sepolto nel mio cuore ragazzo.
-Riusciremo a fermare i piani di quel serpente una volta per tutte.
-La principessa ti ha reso più ottimista. Se penso a un anno fa, eri un ragazzo così scontroso e imbronciato. Ora sorridi più di me.
-Lei ha reso la mia vita colorata. Ogni giorno che passo con la mia Hinata scopro una nuova sfumatura di colore. Per questo sento che lei può farcela. Come io tengo a lei, lei tiene a me. Nessuno potrà ostacolare la nostra unione.

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Capitolo 22
*** Gelosia e duri allenamenti ***


Nel giardino del castello
Sakura era andata via da due ore e Hinata non aveva fatto un solo secondo di pausa dall’allenamento. Sasuke l’aveva fatta correre per il giardino. le aveva fatto fare dei piegamenti e degli esercizi per rafforzare braccia e gambe. Infatti Sasuke aveva legato sulle gambe e sulle braccia di Hinata dei pesi e le aveva detto di correre per trenta minuti.
-Hinata se ti fermi i giri raddoppiano.
-Non cederò Sasuke.
Dopo un’ora Sasuke bloccò Hinata e le disse di fare una pausa.
-Devi fermarti o rischi di crollare.
-Solo una piccola pausa o non riuscirò ad affrontare Sakura fra tre giorni.
-Hinata non devi sforzarti troppo. Non voglio vederti svenire di nuovo. Non mi piace vederti pallida e sofferente a causa mia.
-Sasuke io non voglio tornare al castello. Non voglio stare con quel brigante. Ho tanta paura.
Sasuke strinse Hinata e la baciò sulla bocca.
-Nessuno ci separerà amore mio. Ho fiducia in te.
-Sasuke ho pochissime chance di vincere contro la regina delle amazzoni. Non sono capace neanche di tenere un’arma in mano. Ho sbagliato ad accettare, sono stata una stupida e ora ci andrai di mezzo anche tu.
-Piccola ce la faremo insieme. Non lascerò che quella donna ci separi.
-Sasuke dimmi la verità. Quante possibilità ho di vincere?
-Hinata questo dipende solo da te. Io non ti parlerò di possibilità ma di fiducia e tattica. Se credi in te stessa puoi fare di tutto.
-Grazie Sasuke.
Sasuke prese delle armi e spiegò a Hinata che secondo le regole del clan delle amazzoni toccava a lei scegliere l’arma con la quale scontrarsi con Sakura.
-Hinata puoi scegliere qualsiasi arma.
-Non so usare nessuna di queste armi. La dottoressa mi ha dato delle lezioni con la spada ma non sono capace di usarla bene. Mi batterebbe in poco tempo. L’arco è per i combattimenti a distanza. Non posso usare neanche i pugnali perché non sarei in grado di difendermi se Sakura me li lanciasse da lontano.
-Hinata devi pensarci bene. Non ti nasconderò che Sakura è molto abile con qualsiasi arma. L’ho vista combattere e è una vera amazzone. Non ti renderà il combattimento facile. Una volta ha steso perfino Kiba.
-Non mi lascerò scoraggiare.
-Brava piccola.
-Sasuke puoi insegnarmi a usare questo. Neji una volta mi ha detto che questa è un’arma d’attacco e di difesa. Se riuscissi a imparare bene a parare i colpi sarebbe già qualcosa.
-Ne sei sicura? Sakura usa benissimo questa arma.
-Sono sicurissima. È un’arma che posso imparare a usare in poco tempo.
-L’allenamento sarà  duro piccola. Sei pronta?
-Sì, niente favoritismi. Devi farmi spaccare la schiena.
-Diventerai una brava combattente amore mio.
Sasuke mise due sedie in cortile e ci poggiò sopra un’asse di legno. Poi con due corde fissò l’asse alle sedie per non farlo muovere.
-Hinata prendi il bastone per il combattimento fra le mani e Sali qui sopra. Devi guadagnare equilibrio per battere Sakura e devi imparare a combattere in qualsiasi situzione. Non aver paura di cadere. Se cadi ti farai qualche livido, non devi aver paura di farti male o non sarai mai pronta.
-Va bene.
Hinata salì sull’asse con il bastone fra le mani e cercò di trovare il suo equilibrio. Era molto difficile perché l’asse sembrava muoversi.
-Devi camminare avanti e indietro sull’asse per almeno dieci volte.
Mentre si allenava Hinata non faceva che cadere con il sedere per terra.
-Hinata non devi guardare a terra ma davanti a te. Se tu dovessi affrontare adesso un nemico saresti spacciata.
-Ci riprovo.
Hinata si allenò sull’asse per tutto il pomeriggio. Verso sera riusciva a stare in piedi sull’asse e a muoversi agilmente.
-Sasuke riesco a saltare sull’asse e a non cadere giù.
-Bravissima. Ora viene la parte difficile. Io salgo con te sull’asse.
Sasuke prese un bastone e saltò sull’asse.
-Ora devi parare i miei colpi usando il bastone. Se gli attacchi arrivano dal basso salta per evitarli.
Sasuke attaccò Hinata con grande forza e la ragazza cadde dall’asse.
-Hinata dove stavi guardando. Devi pensare che io sia Sakura. Non devi frenarti perché sono io, non mi faccio male se cado. Devi solo evitare e parare i miei colpi. Più cadi più io aumento la forza.
-Ho capito.
Hinata e Sasuke si allenarono fino a tardi. Poi il ragazzo spinse Hinata dentro.
-Hinata basta allenamento per oggi. Crollerai se non riposi. Vai a farti un bagno rilassante. Io userò il bagno del piano di sotto.
-Scusa se ti ho fatto arrabbiare.
Hinata corse al piano di sopra piangendo. Pensava di aver deluso Sasuke con il suo atteggiamento. Era veramente patetica. Non meritava un ragazzo come lui. L’aveva sempre appoggiata e ora lei faceva i capricci senza motivo.
Hinata riempì la vasca e ci si buttò dentro. In quel momento non voleva fare altro che piangere. Era una sciocca. Non faceva che deludere le persone che la circondavano.
 
Dopo un’ora Hinata uscì dal bagno e si diresse verso la sua camera. Era coperta solo da un asciugamano. Quando entrò in camera vide Sasuke mezzo nudo che leggeva un libro.
-Non sapevo che tu fossi già qui. Vado a vestirmi in un’altra camera.
-Hinata vieni qui.
-Non posso, non ho niente addosso . Vado un attimo a mettere la camicia da notte.
Sasuke si alzò e trascinò Hinata sul letto.
-Sasuke cosa fai?
-Hinata perché hai pianto tutto il tempo nel bagno?
-Mi hai sentita. Io penso di averti deluso. È colpa mia se devi perdere tempo ad allenarmi invece di migliorare le tue tecniche. È colpa mia se sei costretto a nasconderti. È colpa mia se non puoi rivedere i tuoi amici. È colpa mia se corri qualche rischio.
-Hinata guardami. Ho scelto io di proteggerti. Non devi farti tutti questi problemi, io ti amo. Voglio solo restare al tuo fianco, non desidero altro. Il mio sogno è passare la vita con te e nessuno deve mettersi sulla nostra strada.
Sasuke strinse Hinata che divenne completamente rossa.
-Sasuke non sono un peso per te?
-No, sei la mia principessa. Sei tutto ciò che voglio.
-Sasuke è un po’ imbarazzante.
-Hinata non ti sei ancora abituata a vedermi mezzo nudo.
Sasuke baciò Hinata sul collo e le lasciò un segno.
-Cosa hai fatto?
-Quel segno significa che sei mia.
Sasuke baciò Hinata sulla bocca e poi uscì dalla stanza per farla vestire. La ragazza aveva rischiato di avere un collasso. Sasuke l’aveva baciata sul collo e a lei era piaciuto. Che andava a pensare.
-Sasuke puoi rientrare.
-Sei affascinante con quella camicia da notte.
-Ho trovato anche questa nell’armadio di mia madre. Mi va un po’ larga sui fianchi.
-Hai perso peso in questi giorni. Me ne sono accorto prima quando ti ho stretta. Devi mangiare di più o rischi di svenire durante gli allenamenti. Qui ci sono due panini con insalata e prosciutto. Uno è per me e l’altro è per te. Buon appetito.
-Dove li hai presi?
-Li ho preparati in cucina. Mentre ci allenavamo il signor Jiraya è andato a fare la spesa in un villaggio vicino al castello.
Hinata morse il panino e sentì che aveva un gusto strano. Tsunade le aveva insegnato a distinguere il sapore e gli odori delle erbe mediche che avevano effetti soporiferi. L’erba medica doveva essere stata mischiata all’impasto del pane. Purtroppo Hinata aveva mandato giù un piccolo boccone.
Sasuke stava per mordere il panino ma Hinata gli diede uno schiaffo sulla mano e gli fece cadere il panino.
-Hinata cosa ti prende?
-Non mangiare il panino. Nell’impasto del pane è stata aggiunta un’erba medica che crea sonnolenza.
-Hinata hai ingerito un pezzo del panino.
-Per fortuna non l’hai fatto tu.
-Tsunade quando ero più piccolo mi ha detto che le erbe con questi effetti ti fanno dormire per un intero giorno. Qualcuno vuole impedire che ti alleni.
-Perderò solo qualche ora di allenamento visto che non ho mangiato tutto il panino. Domani mattina alle dieci sarò di nuovo in piedi.
-Hinata troverò chi ti vuole fare del male e lo fermerò.
-Sasuke non ti preoccupare. L’erba medica mi farà solo dormire per qualche ora, non ha effetti collaterali.
Hinata si addormentò di colpo, aveva già resistito troppo all’effetto dell’erba medica.
-Piccola mia perché tentano di farti del male.
Sasuke stese Hinata sul letto e le fece poggiare la testa sul suo petto.
-Veglierò su di te finché non ti sveglierai amore mio. Sei la persona più importante della mia vita e non permetterò a nessuno di rovinare il nostro rapporto.
 
Il mattino seguente Hinata si svegliò fra le braccia di Sasuke.
-Hai dormito bene principessa?
-Meravigliosamente. Nonostante non potessi aprire gli occhi, riuscivo a sentire la tua presenza. Mi hai detto qualcosa questa notte?
-Solo che ti amo.
-Sasuke non fare il furbo, hai detto qualche altra cosa.
-Sembra che i tuoi sensi si stiano sviluppando.
-Vivere con te forse sta facendo svegliare i miei sensi nascosti. Secondo te sono un po’ più forte rispetto a quando vivevo all’accampamento.
-Ne sono sicuro. Non è da tutti affrontare Sakura in quel modo.
-Sasuke perché quella donna ti vuole come suo sposo? Ti vuole così tanto che è pronta a tutto. Le si legge negli occhi.
-Hinata non posso dirti questa cosa, potresti scappare via da me.
-Hai paura di dirmi che eri il suo fidanzato?
-Non siamo mai stati fidanzati. Lei mi ha sempre corteggiato ma io non me la sono mai filata. Una notte purtroppo mi sono scontrato con Orochimaru. L’avevo messo alle strette quindi per scappare ha usato il suo afrodisiaco. Io ne ho respirato troppo e ho girovagato per la foresta per interi minuti. Poi alcune amazzoni mi hanno trovato svenuto e mi hanno portato nella tenda di Sakura. Quando mi sono svegliato l’effetto dell’afrodisiaco non era ancora svanito. Sakura si era accorta che avevo respirato l’afrodisiaco potente del serpente e ne ha approfittato. Mi ha sedotto e io sono finito a letto con lei. Lo abbiamo fatto per un’intera notte.
-Quindi è colpa dell’afrodisiaco se tu hai fatto certe cose con lei.
-Sì, quel profumo mi ha inebriato il corpo e io non ho saputo combattere. Sono caduto in due trappole in un giorno, quella del serpente e quella di Sakura.
-Ho capito. Mi vesto e vado giù a correre.
-Hinata sei arrabbiata?
-No- disse la ragazza afferrando i vestiti puliti e uscendo dalla stanza sbattendo la porta.
-Lo sapevo, è furiosa. Credo che sia Sakura quella in pericolo questa volta.
Hinata si stava vestendo in bagno mentre Sasuke rifletteva sui prossimi allenamenti da farle effettuare.
-Stupido Sasuke. Quindi quella donna è più bella di me. Le sei saltato addosso tanti anni fa. Io non ti ho fatto questo effetto qualche giorno fa, sono così poco attraente per te? Non lo sopporto.
Hinata si sfogava nel bagno per non farsi sentire da nessuno. Poi corse in giardino per riscaldarsi.
-Te lo faccio vedere io se sono poco bella brutta arpia. Ti batterò e dimostrerò a Sasuke di essere capace di fare qualcosa. Non sono una principessina viziata buona a nulla come dicono in città.
-Cosa farfugli Hinata?
-Niente. Dimmi cosa devo fare e poi mettiti comodo a guardare lo spettacolo.
Sasuke disse a Hinata di esercitarsi con il bastone. Le aveva detto di colpire un pupazzo che aveva sistemato in mezzo al giardino.
-Dovrai farlo per un’ora, ti servirà ad aumentare la potenza dei colpi.
-Come vuole signore.
-Hinata cosa ti prende?
-Niente.
-La tua bella principessa è arrabbiata con te.
-Non so neanche perché ce l’ha con me.
-Forse perché le hai raccontato della notte infuocata che hai passato con Sakura.
-Ci hai spiati Jiraya?
-Ragazzo so qualcosa in più di te sulle donne. Se racconti a una donna della tua ex è normale che lei diventi un po’ gelosa.
-Pensate che Hinata sia gelosa?
-Guarda con quanto impeto colpisce quel povero pupazzo. Mi fa un po’ paura. Ora vado a fare un po’ di spese, devo fare dei regali ad alcune ammiratrici.
-Vecchio maniaco torna qui e dammi un consiglio decente.
Dopo un’ora Sasuke disse a Hinata di fare qualche tiro con l’arco. Doveva fare esercizi anche con altre armi per maggiore sicurezza.
-Hinata ti ho fatto vedere come scoccare la freccia, ora mira a quel bersaglio vicino al pupazzo.
-Va bene capo.
Hinata mirò al bersaglio pensando che era Sakura e lo colpì in pieno.
-Riprova devo accertarmi che non è stato un caso.
-Come vuoi capo.
Hinata prese la mira ma questa volta pensò che al centro del bersaglio ci fosse Sasuke.
-Un altro centro perfetto. Bravissima.
-Grazie.
-Come hai fatto? Ti sei esercitata con Jiraya?
-No, non mi ha mai fatto fare tiro con l’arco. Ho solo pensato che al centro del bersaglio ci fossi tu.
-Cosa? Jiraya aveva ragione è arrabbiata con me per quello che le ho raccontato. Non l’ho mai vista così furiosa.
 
Verso sera Hinata aveva smesso di allenarsi secondo gli ordini di Sasuke e era andata a lavarsi. Si rivestì in fretta e scese a preparare la cena.
-Finalmente siete tornato pazzo donnaiolo.
-Ho una sorpresa per te. Guarda chi ho incontrato in città.
-Salve moccioso.
-Dottoressa cosa ci fa qui?
-Sono venuta a trovare la dolce Hinata. Dove si trova?
-In cucina, credo stia preparando la cena.
-Vado ad aiutarla.
-Mi dici come mai è così affezionata alla principessa?
-Signor Jiraya credo dipenda dal fatto che Tsunade fosse una stretta amica della regina.
 
Tsunade raggiunse la principessa in cucina e vide che era molto triste.
-Cara perché fai quella faccia triste?
Quando Hinata vide la donna corse ad abbracciarla e scoppiò a piangere.
La dottoressa si fece raccontare tutto e confortò la ragazza.
-Vedrai che con gli allenamenti di Sasuke riuscirai a battere la regina delle amazzoni. Ho fiducia nelle tue capacità. In quanto a Sasuke, sai benissimo che lui ti ama alla follia. Il passato è passato. Però è giusto che quel moccioso abbia una bella lezione. Ti aiuterò a prenderti una piccola vendetta.
-Dottoressa siete davvero un’amica. Forse me la sono presa troppo dopo il racconto di Sasuke. Non mi sono comportata molto bene con Sasuke. Sono una sciocca.
-No, è lui lo stupido. Gli farà bene una bella lezione. Vedrà di cosa è capace una donna arrabbiata.
Gli uomini non avevano osato affacciarsi in cucina. Due donne ai fornelli erano piuttosto pericolose. Se poi erano arrabbiate la faccenda si complicava.
-La cena è servita ragazzi- disse Hinata sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.
-Vecchia hai messo del veleno nel mio stufato?
-Taci Jiraya o ti faccio dormire fuori dal castello al freddo questa notte.
-Non mi fai paura vecchia zitella.
-Vecchio pancione rimangiati subito quelle parole.
-Hinata ti senti meglio?
-Sì, l’allenamento non è stato pesante. Inizio ad abituarmi. Fra un giorno affronterò Sakura e tu sarai libero di fare quello che vuoi.
-Il mio unico desiderio è restarti accanto mia principessa.
-Grazie.
Finito di mangiare si misero a parlare delle scoperte che avevano fatto in quei pochi giorni in cui non si erano visti. Tsunade rimase sorpresa dai piani del serpente. Era davvero cambiato. Eppure da giovanissimo non era così crudele. Iniziava a pensare che l’Orochimaru che conosceva una volta fosse solo un ragazzo che nascondeva la sua vera indole. Possibile che non ci fosse niente di vero nelle sue parole. Anche Jiraya stentava a credere a  quel cambiamento in peggio.
Dopo due ore si ritirarono tutti a dormire nelle loro stanze. La dottoressa aveva deciso di fermarsi al castello per qualche giorno. Tanto Itachi sapeva dove trovarla in caso di emergenza. La dottoressa era curiosa di assistere allo scontro tra capelli rosa e la principessa. Sapeva bene che Hinata avrebbe lottato con le unghie e con i denti pur di non cedere Sasuke all’amazzone. Neanche la più esperta delle guerriere avrebbe fermato una principessa furiosa.
Hinata era stata presa in giro e ora voleva fare vedere a tutti che anche lei aveva il coraggio per affrontare le sfide. Avrebbe fatto sapere a tutti che non era la ragazzina inutile che descriveva il re durante i suoi banchetti. Questa volta toccava a lei lottare per il suo amore. Non avrebbe permesso a nessuna donna di mettere le mani sul suo Sasuke.
 
Hinata si alzò in piena notte e andò in giardino ad allenarsi con Tsunade.
-Ora Hinata ti mostrerò una mossa segreta che si usa con il bastone. Lascia gli avversari a bocca aperta e con il sedere per terra.
Tsunade mostrò la tecnica a Hinata e poi le insegnò il modo per apprenderla velocemente. Grazie all’aiuto della dottoressa di notte Hinata sarebbe migliorata ancora di più.
Sasuke e Jiraya dormirono profondamente per tutta la notte e non si accorsero di niente.
-Hinata stai attenta. Se attacchi in quel modo la tua avversaria ti batterà in un minuto. Devi essere più veloce. Riprova la nuova mossa.
-Sì, dottoressa.
-Brava. Ora impara la seconda mossa segreta della tua dottoressa preferita. Io definisco questa tecnica la fenice di fuoco. È un attacco che viene dall’alto. Devi prendere molto slancio e sorprendere il tuo nemico dal cielo. Più salti più la mossa ha effetto.
-Provo a eseguirla.
-Non così. Se salti in quel modo ti farai male cadendo a terra. Più slancio e attenta a come metti i piedi quando atterri.
-Ci riprovo.
Hinata si allenò per tutta la notte seguendo le istruzioni di Tsunade. Quella notte la ragazza dormì solo tre ore.
 
Il mattino dopo Hinata si era svegliata prima di tutti e si era messa i nuovi abiti per l’allenamento. Aveva già fatto riscaldamento e ora era pronta a sottoporsi all’allenamento di Sasuke.
-Hinata hai già fatto riscaldamento? A che ora ti sei alzata?
-Alle cinque. Ho fatto un bagno veloce, ho mangiato e poi sono venuta in giardino a fare un po’ di meditazione con la dottoressa.
-Bene. Dove è andata la dottoressa?
-Sta mettendo in forno due torte al cioccolato. Dopo pranzo le assaggeremo. Ora possiamo iniziare l’allentamento vero?
-Sì. Oggi faremo un corpo a corpo con i bastoni da combattimento. Simulazione del duello con Sakura.
-Va bene.
Sasuke prese il bastone e attaccò Hinata. La ragazza venne colpita due volte alle braccia e alla pancia ma poi iniziò a evitare tutti i colpi. Doveva calcolare che Sasuke era molto più forte di Sakura ma doveva cercare di evitare lo stesso i suoi colpi.
-Hinata te la stai cavando bene. Attenta ai colpi laterali. Ricorda anche che Sakura è capace di usare dei trucchi durante il duello. Sa come mettere a disagio l’avversario quindi cercherà di farti sentire una debole e un’inetta.
-Quelle parole non hanno effetto su di me, sono abituata a essere insultata. Mio padre lo faceva quasi ogni giorno quando ero al castello.
Sasuke bloccò il combattimento, si avvicinò a Hinata e la strinse forte.
-Amore mio sei la ragazza più dolce e forte che io abbia mai conosciuto. Non sopporto che qualcuno ti abbia trattato male in passato dicendoti cose non vere.
-Sasuke il passato è passato. Quelle parole non mi danno più fastidio. L’unica cosa che conta ora è stare con te. Ora basta distrazioni e continuiamo l’allenamento o non sarò pronta per domani.
Hinata e Sasuke si allenarono per tutta la mattina senza fermarsi un attimo.
-Ora basta Hinata. Devi riposare, non voglio che ti affatichi troppo. Domani sarà un giorno difficile per te.
-Va bene Sasuke.
Hinata andò prima a lavarsi e poi scese ad aiutare la dottoressa con il pranzo.
-Ho visto che non hai mostrato le nuove mosse a Sasuke.
-Voglio che resti sorpreso domani. Gli farò vedere che non sono la principessa piagnucolona di cui parlano in città. Anche se Sasuke non lo ha mai pensato. Io voglio ricambiare la sua fiducia salvandolo dalle grinfie di Sakura. Nessuna ragazza può toccarlo.
-Brava principessa, così si parla. Lei deve combattere per il suo amore e vedrà che vincerà.
-Grazie per gli allenamenti supplementari dottoressa. Non so proprio come potrò ricambiare l’aiuto che mi avere dato. Siete sempre molto buona con me.
-Diciamo che siamo pari. So che hai salvato Sasuke due volte. Io tengo molto a quel moccio anche se spesso mi fa arrabbiare. Quindi non mi devi niente. Ora mettiamo questi piatti a tavola.
Hinata sapeva che il giorno dopo sarebbe stato difficile ma sentiva di potercela fare contro la regina delle amazzoni. Anzi ce la doveva fare per salvare il suo amato. Nessuno poteva portarle via la persona che amava più della sua stessa vita.
 
 
 
ANGOLO AUTORE:
Chi vincerà? Sakura o Hinata? Lo sapremo nel prossimo capitolo.
Ringrazio tutti i lettori. Grazie per aver letto tutti i capitoli che ho pubblicato.
A presto!

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Capitolo 23
*** Fantasmi, sorprese e coraggio ***


La sera prima del duello con Sakura
Hinata era in camera sua a riflettere. Pensava alla tattica migliore da usare contro la regina delle amazzoni. Era stata una sciocca ad accettare. Ora rischiava di perdere per sempre la persona che amava e sarebbe dovuta tornare al castello dal padre. Lì sicuramente avrebbe trovato quel serpente ad aspettarla a braccia aperte. Non voleva assolutamente sposarlo. Perché lei non poteva sposare l’uomo che amava?
-Mamma cosa avresti fatto al mio posto? Quanto vorrei averti al mio fianco in questo momento. Vorrei averti conosciuta meglio. Tu mi avresti saputo dare dei buoni consigli. Di certo papà non si sarebbe fidato di quel serpente se tu fossi stata al suo fianco. Tutti dicono che eri una regina stupenda. Sarò mai alla tua altezza? Devo aver battuto la testa mentre mi allenavo ora parlo da sola.
-Tu sei già stupenda.
-Sasuke da quanto tempo sei lì?
-Pochi minuti. Hinata anche io mi fermo a riflettere sui miei genitori. A volte mi sembra di avvertire la presenza di mia madre al mio fianco. Purtroppo ricordo poche cose su di loro. Ma conservo ogni momento felice nel mio cuore.
-Anche io. Per esempio ricordo le favole della mamma o le sue carezze.
-Chi se le scorda le carezze della mamma. A volte mi abbracciava così a lungo che rischiavo di soffocare.
-Scommetto che facevi disperare tua madre quando andavi a giocare con i tuoi amici in giardino.
-Esatto. Spesso sparivo per ore e mia madre mi cercava per tutta la città. Quando tornavo a casa mi stringeva forte e mi diceva di non allontanarmi più da casa senza di lei. Poi tornava mio padre e mi puniva.
-Non pensavo tu fossi tanto birbante.
-Ero mio fratello quello buono. Non faceva che aiutare mio padre nei suoi affari. Era davvero bravo nell’amministrare le terre degli Uchiha con mio padre. Al contrario, io ero il ribelle. Quello destinato a sposare una ricca principessa. Quello che sarebbe andato via di casa a causa di un matrimonio combinato.
-Se fossi stata io la tua pretendente avresti accettato il matrimonio?
-Sicuro. Come hanno detto Tsunade e Jiraya, noi giocavamo insieme da piccoli. Avevamo un bellissimo legame a detta di tutti. Siamo destinati a vivere insieme.
-Sei ottimista. Ricordati che devo battere ancora la regina delle amazzoni. Sarà molto  difficile.
-Io sono sicuro che ce la farai. Hai ottime possibilità di vittoria.
-Mi prendi in giro Sasuke? Sai benissimo che io non ho la metà delle sue abilità.
-Tu hai qualcosa in più. Sei piena d’amore per gli altri. La regina pensa a combattere solo per scopi egoistici. Il tuo cuore ti farà vedere la via per la vittoria.
-Grazie Sasuke. Le tue parole di incoraggiamento sono una speranza per me. Forse non avrei lottato senza di te a darmi la forza.
-Ci sarò per sempre. Ora che ho trovato il mio vero amore non me lo lascerò scappare.
-Io mi batterò con tutte le mie forze pur di non perderti ma non odiarmi se vengo sconfitta.
Sasuke prese una ciocca dei capelli della ragazza fra le mani e la baciò.
-Non potrei mai odiarti principessa. Sei tutta la mia vita. In caso tu venga sconfitta non ti lascerò tornare al castello. Non permetterò a quel serpente di mettere le sue mani insanguinate sul tuo corpo.
-Sasuke se io perdo devi rispettare i patti. Sai benissimo che non puoi violare le regole delle amazzoni, non sarebbe corretto.
-Sakura è la prima a essere sleale.
-Tu non sei come lei. Qualunque cosa accada tu andrai avanti per la tua strada.
-Non potrei mai farcela senza vederti.
-Sono stata stupida ad accettare senza pensare alle conseguenze. Di solito penso prima di fare qualcosa. Quando me la sono ritrovata davanti non ci ho visto più.
-Eri gelosa?
-No, non sono gelosa della regina Sakura.
-Hinata non di lei. Tu ti sei arrabbiata quando ti ho raccontato della notte passata con lei. Temevi che io potessi rimettermi con lei.
-No, non avevo paura che tu tornassi da lei. Temevo che lei ti strapasse a me con un inganno. Non mi piace come ti guarda e come ti tocca.
Sasuke fece sedere Hinata sulle sue gambe e iniziò a coccolarla.
-Non devi aver paura angelo mio, io amo solo te. Non mi interessa Sakura.
All’improvviso Hinata avvertì nella stanza la presenza di un’altra persona.
-Sasuke devi riuscire a proteggere Hinata.
-Sasuke non hai sentito uno strano fruscio. Sembrava che ci fosse un’altra persona nella stanza.
-Io non ho sentito niente. Forse sei un po’ stanca, meglio che riposi prima dell’incontro di domani.
-Hai ragione. Mi sarò stancata troppo durante gli allenamenti.
-Sasuke non permettere al serpente di prendere Hinata.
-Cosa? Qualcosa mi ha sfiorata sulla spalla.
-Hinata stai tremando.
-Non lo faccio di proposito. Ho avuto la sensazione che qualcosa attraversasse il mio corpo e non riesco a smettere di tremare.
-Io non vedo niente e non avverto nessuna presenza. In genere, se c’è un pericolo me ne accorgo.
-Sasuke non è qualcosa di pericoloso. Mi sembra che qualcuno voglia dirti qualcosa di importante.
-Sasuke guarda con il cuore non con gli occhi.
-Ti sembrerà strano ma ho appena sentito una voce femminile che ti diceva di guardare con il cuore.
-Qui dentro c’è qualcosa di strano. Inizio a pensare che questo castello sia infestato dai fantasmi e Kakashi mi abbia spedito qui per farmi scoprire qualcosa. Anche la presenza di Jiraya non è casuale. Devono sapere qualcosa che non ci hanno detto. Mio fratello una volta mi ha detto che Jiraya non si ferma mai in un posto per più di una settimana. Non ti sembra strano che sia rimasto qui solo per noi?
-Pensi che vogliano farci capire qualcosa?
-Non so più cosa pensare. Jiraya e la vecchia parlano sempre per enigmi e non si sa mai cosa gli passa per la testa.
-Sasuke devi ascoltarmi. Qualcuno domani vi tenderà una trappola.
-Signora quale trappola? Domani ci sarà uno scontro tra me e un’amazzone.
-Hinata mi senti vero? Sono felice che qualcuno riesca a sentirmi finalmente.
-Signora non potrebbe venire fuori dal nascondiglio.
-Hinata non mi sto nascondendo. Non so come dirtelo senza farti svenire. Non so neanche se posso dirti una cosa del genere.
-Eccovi qua signora. Come avete fatto a far rimbombare la vostra voce in tutta la stanza? Sapete che siete bellissima. Piacere di fare la vostra conoscenza, io sono Hinata Hyuga e questo ragazzo è Sasuke Uchiha.
-Hinata con chi parli?
-Con la signora seduta davanti a noi.
-Io non vedo nessuno.
-Vuoi dire che sto parlando con un fantasma.
Hinata per poco non sveniva. Sasuke aveva ragione c’erano troppe cose strane in quel castello.
Sasuke sorresse Hinata che fece un bel respiro  e si tranquillizzò.
-Signora non capisco cosa succede, potete spiegarmi cosa accade in questo posto.
-Certo cara. Dopo tutto sei la futura sposa di mio figlio.
-Lei è la madre di Sasuke?
-Hinata cosa stai dicendo? Vedi mia madre.
-Sì, è davanti a noi.
-Questo birbantello non può vedermi. Se fosse meno cocciuto riuscirebbe a vedermi.
-Avete ragione Sasuke è molto cocciuto.
-Non parlate come se non ci fossi.
-Allora non mi hai presa per una pazza che parla da sola.
-Hinata mi fido ciecamente di te. Non potresti mai inventarti qualcosa su mia madre, ti conosco bene.
-Il vostro legame è fortissimo, ne sono lieta. Temevo che con il suo caratteraccio mio figlio rovinasse tutto.
-No, lui si comporta sempre bene.
-Ricordo quando mi portava gli animali feriti che trovava in giardino. Era dolcissimo.
-Tua madre ha detto che gli portavi gli animali feriti in casa.
-Ora non ho dubbi che sia il fantasma di mia madre. Ti ha detto che ero dolcissimo vero?
-Esatto. L’hai sentita anche tu?
-No, mia madre mi ripeteva spesso che ero dolce. Madre mi mancate.
-Sasuke mi manchi anche tu. Ma sono contenta che ci sia qualcuno di speciale al tuo fianco.
-Dice che le manchi.
-Cara dovresti dirle anche il resto.
-Io non sono tanto speciale. Ho combinato un pasticcio tre giorni fa.
-Vuoi dire lo scontro che ti attende. Vedrai che te la caverai bene.
-Me lo dite tutti ma io non sono brava a combattere. Non voglio perdere perché dovrei separarmi da Sasuke.
-Abbi fiducia in te stessa piccola.
-Grazie signora Uchiha.
-Ho anche un nome cara. Mi chiamo Mikoto.
-Mikoto è un bel nome.
Sasuke strinse forte la mano di Hinata e le accarezzò la testa.
-Sasuke stai piangendo.
-Ora mi passa.
Hinata sorrise vedendo Sasuke in quel modo. Finalmente si sfogava e faceva trapelare i suoi sentimenti. Anche lui sentiva la mancanza di sua madre.
Sasuke si asciugò le lacrime e strinse forte Hinata.
-Per fortuna mi sei rimasta accanto Hinata. Ora torniamo al discorso di mia madre. Mamma cosa vuoi farci capire? Se sei apparsa hai qualcosa da dirci.
-Hinata è in pericolo.
La ragazza sussultò a quelle parole.
-Hinata cosa ti prende? Parla, cosa ti ha detto mia madre?
-Io sono in pericolo.
-Madre vuol dire che Hinata perderà la sfida?
-No, caro. Non posso dirti chi vincerà lo scontro. Ma qualcuno vi tenderà una trappola dopo il duello. Hinata sarà troppo stanca per difendersi. Devi proteggere la tua amata.
-Dice che qualcuno ci tenderà una trappola dopo il duello.
Sasuke iniziò a percepire qualcosa e poi vide sua madre.
-Vi vedo madre.
-Il forte desiderio di proteggere Hinata ti ha spinto a credere e ora puoi vedermi e ascoltarmi. Hinata è in pericolo. Dopo il duello non sarà in grado di difendersi da sola. Devi assolutamente proteggerla dal nemico.
-Chi vuole farle del male?
-Non posso dirti altro piccolo mio. Sappi solo che veglierò su di te.
-Madre non andate via.
-Il mio tempo è scaduto. Arrivederci figliolo.
-Accidenti volevo chiederle come difenderti al meglio. Ora come faccio a sapere da dove arriverà il nemico.
-Sasuke vedrai che andrà tutto bene.
-Ti prometto che non permetterò a nessuno di toccarti o farti del male.
Sasuke diede un bacio sulla fronte a Hinata e la tenne stretta per ore. I due ragazzi si addormentarono presto. La mattina dopo li attendeva una dura giornata di combattimenti.
 
Hinata si alzà all’alba per prepararsi per lo scontro. Indossò dei pantaloni lunghi puliti. Erano neri e stretti sulle gambe. Poi mise una fascia per contenere il seno prosperoso. Sasuke le aveva detto che quasi tutte le amazzoni usavano delle fasce per stare più comode. Poi indossò una camicia bianca e si legò i capelli in uno chignon. Il ragazzo le aveva detto che le amazzoni a volte tiravano i capelli durante i combattimenti perché per le donne sono un punto debole. La ragazza si infilò gli stivali neri e si mise una cintura alla vita e corse in giardino. Sasuke già l’aspettava per il riscaldamento.
-Buongiorno principessa. Ti senti pronta?
-Sì. Affronterò la sfida a testa alta e non avrò paura.
Hinata e Sasuke fecero un’ora di riscaldamento. Il ragazzo voleva evitare che Hinata si rompesse qualche osso. Quindi un buon riscaldamento era fondamentale. Anche se Sakura non ci sarebbe andata leggera e avrebbe tentato di spaccarle qualche legamento o addirittura causarle qualche danno interno. Per fortuna Tsunade era lì.
 
Erano le nove di mattina e Sakura si presentò al cospetto di Hinata e Sasuke nel giardino del castello. Come sempre era accompagnata da Ino e Karin.
-Vuoi batterti con quei vestiti ragazzina? Si può sapere quanti anni hai? Hai paura di mostrare un po’ di pelle?
Sasuke aveva avvertito Hinata, Sakura l’avrebbe provocata in vari modi.
-Sono a mio agio con questi abiti- rispose Hinata con un bellissimo sorriso sul volto.
Sakura stava bollendo. Quella mocciosa osava sfidarla fino a quel punto. Non si rendeva conto che aveva a che fare con una donna pericolosa.
-Mocciosa ci si veste come me per un combattimento. Questi abiti facilitano i movimenti.
-Smettila Sakura. Stare in pantaloncini di pelle e top non cambia la situazione e lo sai bene. Vuoi solo metterti in mostra.
-Un tempo ti piaceva come mi vestivo.
Un’altra frecciatina verso Hinata che era rimasta impassibile.
-Buona fortuna amore mio.
-Grazie Sasuke.
Il ragazzo abbracciò forte Hinata e la baciò sulla bocca. La cosa fece innervosire Sakura che passò subito all’attacco, dando appena il tempo a Sasuke di levarsi dal centro del giardino.
-Lo scontro inizia adesso- disse la regina delle amazzoni.
Sakura aveva in mano il suo bastone e si era diretta furiosa verso Hinata. Prontamente la ragazza parò i colpi dell’amazzone che si facevano sempre più insistenti. Era una donna arrabbiata e era pericolosa. Hinata sentiva i suoi colpi come se fossero scosse elettriche. Sasuke aveva ragione, Sakura aveva una grande potenza e non accennava a diminuire i colpi. Hinata capì che l’amazzone voleva indebolirla a furia di colpirla con tutta la forza che aveva in corpo. Quello era il momento di agire.
Hinata saltò in aria per schivare un calcio di Sakura e si preparò a colpire.
Sakura rimase sorpresa da quel salto e non fece in tempo a girarsi che Hinata l’aveva colpita al fianco.
-Dove hai imparato questo colpo. Solo le più esperte amazzoni sanno eseguirlo e io mi sono lasciata sorprendere. Non capiterà più.
Sakura fece rotare il bastone con le mani e lo lanciò verso Hinata per colpirla. La ragazza evitò il bastone ma non si accorse che Sakura ne aveva subito lanciato un altro.
La ragazza cadde a terra ma si rialzò subito.
-Niente intromissioni Sakura. Non puoi farti passare i bastoni dalle tue ancelle.
-Non è scritto da nessuna parte tesoro.
-Tu stai barando.
Sakura prese un altro bastone dalle mani di Karin e corse verso Hinata. Per sorprenderla lasciò cadere il bastone a terra e caricò un pugno. L’amazzone colpì Hinata allo stomaco.
-Ti arrendi?
-Mai.
Hinata riprese il bastone che le era caduti a causa del colpo ricevuto e andò verso l’amazzone. Sferrò dei colpi veloci e andò a segno tre volte.
-Dannata come hai fatto? Si può sapere con chi ti sei allenata?
-Non svelerò i miei segreti a te.
Lo scontro era già iniziato da trenta minuti e nessuna delle due voleva cedere. Hinata prese la rincorsa e con l’aiuto del suo bastone si diede lo slancio per colpire Sakura con un calcio.
-Schivato. Sei patetica ragazzina, scopro le tue tattiche prima che tu carichi il colpo.
-Hai previsto anche questo.
Hinata scivolò a terra e diede un calcio sulla gamba destra di Sakura facendola cadere a terra.
-Insolente inizi a stancarmi.
Sakura provò a colpire Hinata con un pugno ma la ragazza lo schivò indietreggiando. L’amazzone tornò all’attacco ma vide che Hinata iniziava a prevedere i suoi colpi. Doveva metterla ko con la sua mossa segreta. Ma se avesse usato quella mossa sulla principessa Orochimaru avrebbe fatto a pezzi il suo accampamento. Sapeva che il serpente voleva la ragazza intera. Poco le importava, doveva batterla per avere Sasuke.
Sakura rimase a bocca aperta quando Hinata la colpì di nuovo. Aveva usato un’altra tecnica da amazzone e lei come una stupida non l’aveva schivata. Quella ragazzina era più tenace di quanto pensasse. Riusciva a resistere anche ai suoi calci più forti. Cosa la spingeva a combattere con tanta forza? L’amore che la legava a Sasuke era veramente sincero? Sasuke era suo e non lo avrebbe lasciato a una principessina viziata che non sapeva fare altro che dare ordini. Con lei Sasuke sarebbe stato felice mentre con Hinata avrebbe vissuto come un uccello in gabbia.
-Non mi lascerò più sorprendere da una principessina viziata.
-Non riuscite a battermi e provate con gli insulti.
-Sei una povera illusa se speri di potercela fare contro la grande e bellissima regina delle amazzoni- disse Karin.
-Grazie Karin.
-Di niente mia regina.
-Sei  solo una puttanella. Non ti permetterò di far soffrire Sasuke. Lui non resterà con te.
Sasuke stava per scattare in avanti ma Jiraya e Tsunade lo afferrarono per le braccia.
-Non puoi intervenire moccioso- disse la dottoressa.
-Ha osato offendere Hinata. Non tollero che la si chiami in quel modo.
-Sasuke un po’ di autocontrollo. Hinata se la sta cavando bene. Lei ha capito che non deve reagire alle provocazioni durante il duello. Non farla agitare o perderà la concentrazione- disse Jiraya.
 
All’improvviso si sentì un rumore arrivare dal salone del castello.
-Signori e signore il duello è sospeso. Ora questo castello diventa di mia proprietà. Quindi vi dichiaro tutti in arresto.
-Orochimaru come hai fatto a trovarci?
-Sasuke non ti svelerò chi sono le mie spie. Ora la principessa viene con me.
-Non ci penso proprio. Ho i miei affari da sbrigare.
-Taci amazzone. Non mi riferivo a te. Non me ne faccio niente di una regina amazzone senza titoli nobiliari.
-Stolto. Io sono affascinante e tutti mi desiderano.
-Non sei il mio tipo. Io miro al bocconcino laggiù.
Sasuke si avvicinò a Hinata e la strinse forte. Mentre Karin e Ino si avvicinarono a Sakura per proteggerla.
-Non la toccherai neanche con un dito.
-Questa volta non sono solo Sasuke.
 Nel giardino arrivarono circa venti briganti.
-Pensi di spaventarmi.
-Sì. Dammi la ragazza e ti risparmierò la vita.
-Scordatelo. Neanche io sono solo.
Tsunade si avvicinò a Sasuke e salutò Orochimaru con la mano.
-La dottoressa sarebbe il tuo rinforzo. Patetico.
-Bada a come parli. Sai che sono molto forte e affascinante.
-Non sei cambiata per niente Tsunade. La solita donna vanitosa.
-Io direi che sono giovane e carismatica.
-Vaneggi. Non metterti anche tu contro di me o dovrò farti molto male. In nome della nostra vecchia amicizia consegnami Hinata.
-Fammi pensare, fammi pensare. La mia risposta è no.
-Ti farai molto male dottoressa.
-Sono pronta alla lotta Orochimaru.
Poi Jiraya si avvicinò a Tsunade.
-Orochimaru vivi in un mondo distorto se pensi che ti lasceremo portare via questa ragazza. Lei è destinata a stare con Sasuke e tu non puoi farci niente.
-Taci Jiraya. Il re mi ha concesso la sua mano quindi lei sarà mia per l’eternità.
Hinata si strinse a Sasuke. L’idea di passare la sua intera vita con quel serpente la terrorizzava. Sasuke si accorse che la ragazza tremava vistosamente. Doveva riuscire a portarla via o rischiavano di farsi male. Gli uomini di Orochimaru non erano tanti ma se avevano tutti capacità straordinarie rischiavano molto.
-Riuscirò a portarti al sicuro amore mio. Devo mantenere la promessa fatta a mia madre. Se lei mi ha chiesto di proteggerti vuol dire che abbiamo buone speranze di fermare quel verme. Purtroppo non siamo ancora pronti. Dobbiamo organizzare un esercito e un piano.
-Cosa farfugli all’orecchio della mia sposa?
-Non definirla in quel modo. Finché avrò fiato in corpo proteggerò Hinata da tutti quelli che vogliono farle del male.
-Allora per prendermi la ragazza basterà ammazzarti. Uccidete i due vecchi e Sasuke. Non fate male alla ragazza o vi uccido con loro. Neanche un graffio sulla mia preda.
-Vacchia. Mi hai definito vecchia. Come hai osato mammalucco. Tsunade prese due spade e si scagliò contro due briganti.
-Ero io quello che doveva mantenere la calma. La dottoressa è partita all’attacco senza riflettere sulla forza dei suoi nemici.
Neanche il tempo di finire la frase che anche Jiraya era andato all’attacco.
-Mi fanno sempre la predica e poi sono i primi a perdere la testa.
-Invece di parlare moccioso, porta Hinata al sicuro- disse Jiraya.
-Non posso lasciarvi qui a combattere da soli. Sono troppi.
-Questi briganti non sono abbastanza forti per batterci.
-Come farete con Orochimaru?
-Quello lo sistemiamo in cinque minuti. Conosciamo i suoi punti deboli. Me la pagherà cara per avermi definita vecchia. Ora scappate.
-Sì, dottoressa. Hinata ce la fai a correre?
-Sì. Possiamo davvero lasciarli soli? Io non voglio che restino feriti.
-Se la caveranno. Se restiamo se la prenderanno con me.
Sasuke strinse la mano di Hinata e iniziarono a correre verso l’uscita del giardino. purtroppo Orochimaru si era trasformato e aveva allungato la sua coda per afferrare la ragazza.
-Ahhhh. Qualcosa mi ha afferrato per la gamba.
Sasuke strinse forte Hinata mentre il serpente l’attirava a sé.
-Lasciala venire verso di me.
-Mai. Mollala, non vedi che le fai male alla gamba.
-Lasciala tu.
-Ahi. Sasuke fa male.
Sasuke pensò subito che Hinata doveva sentire tanto dolore a causa delle botte che aveva preso in precedenza da Sakura. Ora quel verme stava peggiorando la situazione.
Sasuke con una mano reggeva Hinata per la vita mentre con l’altra afferrò la spada. Con un colpo secco il ragazzo tagliò la parte finale della coda di Orochimaru. Hinata era libera. Sasuke si abbassò sulla gamba di Hinata e le tolse di dosso il pezzo di coda del serpente che le era rimasto attaccato sulla caviglia.
-Sei libera amore mio. Ora ce ne andiamo.
-Non vai da nessuna parte maledetto. Hai tagliato la mia bellissima coda. Dammi la ragazza o ti faccio a brandelli.
Sasuke evitò i colpi di spada del serpente.
-Ti farò morire in modo atroce. Ti avvelenerò lentamente, poi ti torturerò e infine ti darò l’antidoto per farti assistere alle mie nozze. Sarai troppo debole per fermare la mia unione con la fanciulla.
-Basta. Non lo toccherai neanche con un dito- disse Hinata parandosi davanti a Sasuke.
-Mocciosa togliti subito. Voglio farlo a pezzi.
-Io lo amo e non permetterò a nessuno di farlo soffrire- disse Hinata con le lacrime agli occhi.
In un impeto di rabbia Orochimaru lanciò una lancia contro Sasuke e Hinata. Sasuke fece appena in tempo a prendere in braccio Hinata e alzarsi in volo.
-Sei un pazzo. Volevi ucciderla.
-No, l’avrei guarita con le mie erbe mediche mentre tu saresti morto. Avevo calcolato l’angolo di tiro. Avrei preso Hinata di striscio e avrei colpito il tuo fianco.
-Bastardo. Hai rischiato di ferirla. Non riprovarci se non vuoi che scenda giù e ti strappi il cuore.
Sasuke non si era accorto di emanare una potenza straordinaria. Si alzò un vento fortissimo intorno ai due innamorati. Jiraya e Tsunade non potevano credere ai loro occhi. Sasuke faceva paura solo a guardarlo.
-Sasuke calmati, i tuoi occhi stanno diventando rossi. Sasuke mi senti? Sasukeeee.
Richiamato dalla voce della sua amata Sasuke si calmò di colpo e il vento svanì del tutto.
-Perdonami Hinata. Non capisco cosa mi sia preso. Grazie per avermi risvegliato. Ero come in una sorta di trance. Non riuscivo a fermare la mia potenza, ancora poco e avrei perso il controllo.
-Non importa. Ciò che conta è che tu stia bene.
-Sei dolcissima.
Approfittando dello stupore dei briganti, Sasuke si allontanò dal castello con Hinata. Ora la sua priorità era portare al sicuro la sua splendida principessa.

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Capitolo 24
*** La foresta buia ***


Sasuke e Hinata erano scappati dal castello e ora vagavano per la foresta in cerca di un riparo sicuro. Sasuke aveva volato per trenta minuti per allontanarsi velocemente da Orochimaru. Poi era sceso a terra per sicurezza. Se volava con Hinata rischiavano di essere scoperti subito. Dovevano camminare coperti dagli alberi della foresta e trovare al più presto un luogo sicuro. Sasuke sapeva che non poteva portare Hinata all’accampamento perché non lo avrebbe seguito per tenere al sicuro i loro amici.
-Hinata sei stanca?
-Posso camminare.
-I colpi che hai ricevuto da Sakura sono stati forti. Se ti vuoi fermare per riposare possiamo sostare laggiù.
-No, posso camminare ancora. Meglio trovare un rifugio prima che faccia notte.
-Allora ti porto in braccio.
-No, ti stancheresti troppo.
-Hinata stai parlando con Sasuke Uchiha. Sono abbastanza forte per portare tre persone. Tu sei una piuma, non è difficile tenerti fra le braccia.
-Sasuke ti preoccupi troppo. Le ferite che mi ha fatto Sakura non sono gravi. Devo solo fasciare la caviglia.
Sasuke si bloccò e sfilò dalla vita di Hinata la cintura di raso. Poi legò la cintura alla caviglia della ragazza.
-Appena arriviamo in un posto sicuro ti farò un impacco con qualche erba medica.
-Grazie Sasuke. Sei sempre molto premuroso con me. Pensi che la dottoressa e Jiraya stiano bene?
-Saranno scappati dopo che ho perso la testa.
-Sakura starà bene? Non è che Orochimaru l’ha catturata con le sue amiche?
-Hinata non ti sei resa conto che Sakura aveva avvertito Orochimaru. Se manterrà il patto non la toccherà neanche con un dito. La regina delle amazzoni deve aver creduto di risolvere i suoi problemi avvertendo il serpente. Pensa che lui non toccherà il suo accampamento dopo l’informazione che gli ha dato.
-Non può averlo fatto. Sapeva che Orochimaru avrebbe potuto ucciderti. Se ti vuole bene perché ha fatto una cosa tanto sciocca.
-Forse Orochimaru gli aveva promesso che non mi avrebbe toccato. Sakura non ha calcolato che io ti avrei difesa con tutte le mie forze. Ha giudicato male Orochimaru. Non pensava che avrebbe tentato di ammazzarmi pur di catturarti. Si sbagliava. Ora avrà capito che non ci si può fidare di un uomo come Orochimaru. Sarà scappata con le sue amiche per tornare al suo accampamento.
-Non pensavo arrivasse a tanto pur di averti dalla sua parte. Ora il castello di mia madre, il suo posto segreto è nelle mani di un uomo crudele. Lo distruggerà e lo arrederà con i suoi trofei di caccia.
-Hinata ci riprenderemo tutte le terre di tua madre. Ti prometto che ti restituirò tutto.
-Io non voglio quelle cose per me. Sono un ricordo di mia madre e voglio che in sua memoria quei luoghi si trasformino in residenze per i più bisognosi.
-Hai un bellissimo progetto. Tua madre sarebbe fiera di te.
Sasuke avvertì la presenza di qualcuno nelle vicinanze e trascinò Hinata nella cavità di un albero.
-Cosa succede?
-Sta arrivando qualcuno. Sono almeno cinque uomini.
-Ahi. Che male alla gamba.
-Ti fa molto male?
-Quando Sakura mi ha colpita devo essere atterrata male sulla gamba. Devo passarci delle erbe mediche poi tutto passerà.
-Piccola resisti. Il colpo allo stomaco è stato forte, non è che ti fa male anche lì?
-No, il colpo è stato forte ma non ha causato danni.
-Mi dispiace che tu debba sopportare tutto questo a causa mia.
-Sasuke non è colpa tua. Per favore non prenderti sempre la responsabilità di tutto quello che ci accade. Orochimaru ci insegue a causa mia, sono io quella da biasimare. Dovrei essere più coraggiosa e tornare al castello per affrontarlo. Invece mi nascondo.
-Hinata non puoi tornare al castello, sai bene che ti farebbe del male. Non sei da biasimare. Tutti sarebbero scappati da quel verme. Non ti lascerò tornare al castello, non voglio che qualcuno ti faccia del male. Non voglio vederti piangere di nuovo. Sei la mia bellissima principessa e non voglio vederti soffrire.
-Grazie Sasuke. Se non ti avessi conosciuto a questa ora sarei nelle mani di quel pazzo.
-Mai nessuno ti farà del male. Noi staremo insieme per sempre. Resterò al tuo fianco anche dopo che sarai salita al trono.
-Sasuke non è detto che debba essere io la regina. C’è anche mia sorella. Oppure il trono potrebbe passare a Neji, secondo me sarebbe un buon re.
-Hinata non è che vuoi rinunciare al trono per me?
-Sasuke sai benissimo che non sono portata per dare ordini. E poi per te rinuncerei a tutte le ricchezze di mio padre.
-Un giorno mi spiegherai come fai a stare con me. Sei dolcissima. Riesci a sopportarmi in ogni situazione. Oggi mi hai addirittura risvegliato da un incubo.
-Sto con te perché è dove voglio stare. Cosa è successo prima che scappassimo?
-Non lo so. Forse ho un potere sopito che non sapevo di avere. Mio fratello non mi ha mai parlato di un potere del genere.
-Forse non lo sa neanche lui.
-Itachi sa tutto, non deve avermelo detto per paura che non riuscissi a controllarlo. Aveva ragione la forza che ho sprigionato poco fa mi ha fatto perdere la ragione. Se tu non mi avessi risvegliato io avrei potuto farti male.
-Non succederà mai. So che puoi controllarti, mi fido di te.
Sasuke strinse forte Hinata. Non dovevano farsi vedere o erano spacciati.
-Hinata facciamo silenzio, si avvicina qualcuno da questa parte.
-Pensi siano i briganti di Orochimaru.
-No, gli uomini del serpente di solito girano a piedi. Dai rumori che sento gli uomini che si avvicinano sono a cavallo.
-Sasuke ho paura.
-Niente ci può separare piccola. Non permetterò a nessuno di portarti lontano da me.
-Io ho paura che ti facciano del male.
-Sei troppo tenera amore mio. Non temere nessuno può battermi quando combatto per te. Ormai dovrebbero averlo capito quei briganti che io non ti lascerò mai nelle mani di quel verme.
Hinata e Sasuke si strinsero nella cavità del tronco. Dovevano assolutamente stare attenti a non fare il minimo rumore.
Sasuke si affacciò con attenzione e vide alcuni soldati che pattugliavano quella parte della foresta.
-Devono essere i soldati di tuo padre. Orochimaru deve averlo avvertito dopo lo scontro. Non gli avrà detto tutta la verità ma ora tuo padre ha mandato i suoi soldati a braccarmi. Siamo in mezzo a due fuochi. Da un lato i briganti, dall’altro i soldati. Non so cosa è peggio.
-Quando si stancheranno di cercarmi? Mio padre dovrebbe aver capito che non voglio sposare quel serpente. Gli ho detto che mi fa venire i brividi e lui si è messo a ridere. Diceva che era solo una sensazione da donna. Non si accorge che Orochimaru è pericoloso.
-Tuo padre è un folle. Ha permesso a Orochimaru di salire nella torre da solo. Sapeva benissimo quali intenzioni aveva.
-Non voglio pensarci Sasuke.
-Perdonami piccola. Con me non sentirai più paura.
Hinata stava per parlare ma Sasuke si accorse che un soldato era vicino all’albero. La strinse più forte e le tappò la bocca con le sue labbra. Il bacio durò interminabili minuti. Hinata si sentiva veramente bene, ogni paura era svanita nell’attimo in cui Sasuke le aveva rubato le labbra. Era una sensazione bellissima. Avrebbe voluto rimanere in quel modo per sempre. Loro due soli senza pensieri. Sapeva che presto sarebbe arrivato il momento della battaglia finale e era decisa a combattere al fianco del suo amato. Non avrebbe permesso a Sasuke di fare tutto da solo, voleva assolutamente essere di qualche aiuto.
-Sono andati via. Hinata stai bene?
La ragazza non rispose. Era completamente rossa in faccia e si era girata per non farsi vedere da Sasuke.
-Hinata ti senti male?
-No, mi sto benissimo.
Sasuke fece girare la ragazza verso di lui e vide che era imbarazzata.
-Piccola ancora ti crea disagio che io ti baci.
-No, non è per il bacio. Questa volta il bacio era più forte e intenso. Io mi sono sentita strana. Ora non è che mi considererai una ragazza scostumata?
-Come ti vengono in mente certe cose. È stato bellissimo baciarti. Lo rifarei altre mille volte se avessimo tempo. Dobbiamo andare via prima che ritornino.
Sasuke strinse la mano di Hinata e uscì dal buco nell’albero. I due si misero a correre verso la fine della foresta. Trovare un riparo non sarebbe stato facile.
 
Hinata e Sasuke correvano da un’ora ma non c’era l’ombra di un riparo e il ragazzo sentiva che qualcuno si stava avvicinando alla loro posizione.
-Hinata devo volare. Dobbiamo trovare un luogo sicuro e riposare.
-Ve bene.
-Reggiti forte a me.
Sasuke spalancò le ali e si alzò in volo. Il cielo era sgombro e poteva volare in sicurezza.
-Sei stanca?
-Un po’. Mi dispiace darti tutti questi problemi.
-Non dire sciocchezze. Per me non è un problema aiutare le persone. Ci stiamo avvicinando alla verità e presto potremo sconfiggere Orochimaru.
-Finalmente le persone del regno vivranno in pace.
-Vedo una grotta laggiù. Mi sembra che non ci sia nessuno nei paraggi quindi posso scendere a terra.
Sasuke atterrò davanti la grotta e ci entrò con Hinata.
-Per fortuna è vuota. Qui staremo bene per questa notte. Dobbiamo dormire vicini poiché farà molto freddo. Si avvicina un temporale. Raccolgo qualche frutto e torno. Non uscire.
-Va bene.
Sasuke tornò dopo pochi minuti pieno di mele e di foglie.
-Con le foglie posso creare un bel letto dove dormire. Purtroppo ho trovato solo delle mele.
-Andranno benissimo.
-Ora siediti Hinata. Non devi sforzare la gamba. Quella strega ha picchiato duro. Sai che mi hai sorpreso, non pensavo tu conoscessi certe mosse da amazzone.
-Me le ha insegnate Tsunade.
-Quando?
-Una notte al castello ci siamo allenate per ore. Ho preso un sacco di botte dalla dottoressa. È stato peggio che affrontare Sakura. La dottoressa picchia duro.
-Sei stata bravissima. Complimenti principessa, sono fiero di te.
-Grazie.
-Ora fammi controllare dove ti ha colpito Sakura.
La gamba ha bisogno di un’altra fasciatura.
Sasuke corse a cercare delle erbe mediche che trovò in fretta.
-Ecco fatto. Ora la gamba guarirà in fretta. Non mi pare tu abbia qualche ferita sulle braccia a parte qualche graffio. Devo controllare se hai ematomi sullo stomaco.
-Sasuke non posso spogliarmi.
-Hinata devo controllare che i colpi di Sakura non ti abbiano causato altri danni.
-Va bene ma non guardare su.
Hinata si sbottonò la camicia e si coprì la parte superiore del corpo con le braccia. Nonostante avesse le fasce che le contenevano il seno si vergognava lo stesso.
-Tutto bene, non hai ferite. Solo un piccolo livido. Ti spalmo un po’ di questa crema che mi ha dato la dottoressa durante il tuo scontro. Ha detto che mi sarebbe tornata utile.
-Fa piano, soffro il solletico.
Sasuke spalmò la crema sul livido all’altezza dello stomaco. Hinata si stava abituando al tocco del ragazzo e ogni imbarazzo stava svanendo. Era veramente cotta. Ogni tocco di Sasuke la rendeva felice.
-Ora puoi rimettere la camicia.
-Sì, grazie.
-Sei di nuovo tutta rossa.
-Nessun ragazzo mi ha mai vista senza vestiti.
-Non eri nuda.
-Per me è imbarazzante lo stesso.
-Hai un corpo splendido.
-Sasuke hai sbirciato. Tu hai alzato la testa. Avevi detto che avresti solo controllato la ferita.
-Io non ho guardato il tuo seno, era coperto dalle fasce. È grande lo stesso ma come facevo ad ammirarlo con le tue braccia davanti.
-Hai appena detto che è grande. Lo hai guardato. Sei un furbetto.
-Ho dato solo una sbirciatina, era impossibile resistere. Sei così bella che non posso fare a meno di guardarti.
-Ti perdono solo perché mi hai detto che sono bella. Ti piaccio più di Sakura?
-Hinata ancora pendi a quella storia. Ti ho già detto che io amo solo te.
-Se Sakura venisse all’accampamento nella tua tenda e fosse tutta nuda, tu resisteresti al suo fascino?
Sasuke prese Hinata fra le sue braccia e la strinse forte.
-Hinata penso a te giorno e notte. Lei non mi interessa quindi smetti di pensare a quella storia.
 
Intanto al castello del re
Orochimaru era andato a parlare con Hiashi per informarlo sulle novità.
-Hiashi hanno trovato delle tracce del brigante. Presto lo cattureremo e vostra figlia tornerà qui.
-Orochimaru perché vuoi sposare mia figlia?
-Io mi sono innamorato di vostra figlia da quando l’ho vista alla festa in maschera. I suoi occhi mi hanno incantato.
-Capisco. Quindi sei disposto ad aspettare fino al matrimonio come da tradizione.
-Certo maestà. Non farei mai del male a vostra figlia. So che le ragazze tengono a certe tradizioni. Però con quel brigante corre molti rischi. Lui potrebbe farle del male.
-Pensate che potrebbe anche costringerla a farlo con lui.
-Probabile. Vostra figlia è troppo buona per opporsi e quel brigante è molto forte.
-Voi la sposereste lo stesso?
-Certo. Se accadesse qualcosa con quel brigante so che sarebbe tutta colpa di lui.
-Bene. Sei un uomo affidabile Orochimaru. Spero che mia figlia possa arrivare qui sana e salva.
Intanto fuori la sala del trono.
-Neji quel nobile ha mentito. La notte in cui Hinata è fuggita lui era nella torre.
-Lo so Ten Ten. Deve saperlo anche mio zio. Orochimaru non può aver sottratto le chiavi al re.
-Cosa pensi che voglia il nobile Orochimaru? Perché sposare tua cugina?
-Per il trono e per il potere.
-Ora capisco perché Hinata è fuggita. Non potrebbe mai sposare un uomo che non la ama. Lei ha sempre sognato un matrimonio con il suo principe azzurro.
-Ten Ten non farti illusioni. Mio zio costringerà Hinata a sposare il nobile Orochimaru.
-Pensi che Orochimaru le farà del male.
-A Hinata no. Lui ha intenzione di uccidere Sasuke per spezzare il cuore di Hinata. Orochimaru pensa che così distruggerà l’amore fra i due e avrà campo libero con mia cugina. Farà di tutto per averla.
Nella grotta
Hinata aveva mangiato una mela e poi si era seduta sul letto di foglie preparato da Sasuke.
-Stai comoda?
-Sì. Hai mangiato abbastanza?
-Quattro mele mi sembrano una cena sostanziosa.
Il ragazzo si sedette vicino a Hinata per scaldarla.
-Il temporale è iniziato. Piove molto forte. Meno male che abbiamo trovato questo riparo.
-Sasuke cosa pensi che abbia in mente Orochimaru?
-Sicuramente vuole farmi a pezzi. Dopo che gli ho tranciato la coda si alterato. Mi ha guardato con uno sguardo di puro odio. Ho notato che non sopporta essere battuto da me.
-Questo lo hanno capito tutti. Ogni volta che vi scontrate si leva dai guai usando dei trucchi sleali.
-Odia anche quando ti bacio. L’ultima volta che ci ha visti scambiarci un bacio per poco non folgorava due dei suoi briganti.
-Sasuke non lo vorrai fare infuriare ancora di più. Non voglio che ti ferisca.
-Tranquilla Hinata, non farò nulla di avventato. Il problema è se ci trova prima lui. Non abbiamo ancora organizzato un gruppo di persone capace di fronteggiare i suoi briganti. Itachi starà radunando i migliori guerrieri mentre si occupa anche dell’accampamento. Ma non so se basteranno. Se i briganti lottano con i soldati del re ci serviranno più alleati.
-No, Ko dovrà combattere contro di voi. Non è possibile.
-Dirò a Itachi e agli altri di non toccarlo.
-Grazie. Devo avvertire anche Neji, ci deve essere un modo per farlo combattere con noi.
-Quel ragazzo è troppo testardo. Si fida troppo delle parole del re.
-Lui nasconde sempre il suo lato tenero. Quando sta con Ten Ten è completamente diverso. Purtroppo si trasforma quando comanda i soldati del re. Mio padre lo ha cresciuto e lui si sente in debito. Ma io non voglio che si faccia male, non potrei più guardare in faccia Ten Ten.
-Vedrai che organizzeremo tutto. Elaboreremo un piano che metterà tutti d’accordo.
Hinata e Sasuke si stesero sulle foglie. Poi la ragazza poggiò la testa sul petto di Sasuke e lui la strinse più forte che poteva.
-Stai comoda?
-Sì, mi fai sempre sentire a mio agio. Fa molto freddo.
-Mi dispiace. Non ho nessuna coperta. Cerca di starmi più vicina, ci scalderemo a vicenda.
-Sasuke secondo te riusciremo battere i briganti di Orochimaru?
-Se uniamo le forze possiamo fare qualsiasi cosa. Ora dormi amore mio, domani dovremo metterci in viaggio verso una nuova meta.
Sasuke e Hinata si addormentarono subito. Erano troppo stanchi per parlare, ne avevano passate fin troppe quel giorno.
 
Il mattino dopo
Sasuke si svegliò presto quella mattina e si ritrovò Hinata stesa sul corpo. La ragazza gli aveva aperto la camicia e gli stava toccando i pettorali. Era veramente strana, non faceva mai in quel modo.
-Buongiorno amore mio. Hai un fisico splendido, non posso fare a meno di toccarti questi pettorali che sembrano scolpiti.
-Sakura smetti di toccarmi e togliti di dosso prima che ti arrivi un calcio.
-Come mi hai riconosciuta?
Sakura si alzò di scatto e si riprese le sue sembianze naturali.
-Mi credi scemo. Hinata non si comporta mai come fai tu. Non mi sbottonerebbe mai la camicia per toccarmi i pettorali. Quando mi vede a petto nudo diventa rossa, balbetta e si agita. Tu eri audace, caratteristica che Hinata non ha quando dorme con me.
-Vi ho trovati abbracciati. Non si agita quando l’abbracci?
-Stupida, un abbraccio fa sentire bene. È simbolo di affetto. Dove hai portato Hinata?
-Tranquillo è qui.
Karin e Ino avanzarono verso Sasuke con Hinata. L’avevano legata e imbavagliata.
-Lasciatela.
-Karin per ora mettila a sedere vicino al lui.
-Va bene Sakura.
Karin spinse Hinata verso Sasuke che l’afferrò per non farla cadere a terra. Il ragazzo slegò Hinata e le tolse il bavaglio.
-Ti hanno fatto male?
-Solo qualche spintone per farmi muovere. Non mi sono fatta male.
Sasuke accarezzò una guancia di Hinata. Aveva notato un lieve rossore. Non gli sfuggiva mai niente.
-Chi è stato?
-Sasuke non ti arrabbiare.
-Nessuno deve farti male.
-Non capisco cosa ci trovi in lei. È una semplice principessa senza castello. Porta solo guai. Sai che sei inseguito da due eserciti?
-Orochimaru non mi fa paura.
-Con me sarai al sicuro. Lascia la ragazza qui e vieni al mio accampamento. Vivremo felici per sempre.
-Deve essere Hinata, non voglio altre ragazze.
-Io ti stavo dando una via di fuga. Mi costringi a usare uno dei poteri delle mie amiche.
-Non ha funzionato il tuo potere con me, pensi che funzioni uno dei loro. Non mi lascerò abbindolare da te.
-Userò il potere mentale di Ino per entrare nel cervello della principessa. Ino le farà cambiare idea sul suo pretendente. Si chiama manipolazione mentale.
-Non ci provare.
Sasuke si alzò in piedi e si allontanò dalle amazzoni con Hinata. Le spinse verso le pareti per passare e corse con la ragazza verso l’uscita della caverna.
-Si vola amore mio.
Sasuke prese Hinata in braccio e spiccò il volo. Sakura si morse un labbro per la rabbia. Gli era sfuggito di nuovo.
-Per un pelo. Quella donna diventa ogni giorno più pazza.
-Grazie Sasuke.
-Non mi andava proprio che qualcuno entrasse nella testa della mia futura sposa.
-Il controllo mentale di Ino è forte?
-Se è il suo potere deve essere forte. Non è bello quando qualcuno fruga nella tua testa e te la scombussola. Sono cose che le amazzoni di solito non fanno. Non so cosa gli prenda a Sakura.
-Forse è una donna innamorata- disse Hinata stringendosi forte a Sasuke.
-Non ti preoccupare sono solo tuo.
-Non ne avevo dubbi. Se prova di nuovo a buttarsi addosso a te la picchio. Mi hanno legata mentre dormivo e non mi sono accorta di niente. Quando mi sono svegliata mi sono ritrovata davanti Ino e Karin che mi puntavano contro due lance.
-Io non ho avvertito la loro presenza. Devono essersi allenate molte negli ultimi anni. Nascondere la propria presenza al nemico non è facile. Vedo una capanna laggiù. In questa parte della foresta non viene mai nessuno perché dicono che sia infestata dai fantasmi e dalle belve più feroci del mondo.
-Non ci sei mai stato?
-Una volta con mio fratello. La dottoressa ci ha obbligati a venire qui per trovare un’erba medica molto rara. Non abbiamo incontrato mostri o fantasmi.
-Meno male.
-Ti proteggo io se compare un fantasma.
-Sasuke non scherzare.
Hinata si strinse forte a Sasuke mentre atterrava. Il ragazzo capì che l’aveva abbracciato più forte perché aveva paura che ci fossero dei fantasmi.
-Hinata vuoi che ti porti in braccio, mi stai appiccicata come un polipo. Eppure quando è comparsa mia madre non avevi paura.
-Al castello c’era molta luce. Questa parte della foresta è tetra, forse ci sono dei fantasmi cattivi.
Sasuke si incamminò verso la capanna con Hinata in braccio. Voleva assolutamente che fosse a suo agio. In quel luogo sarebbero stati al sicuro per molti giorni e avrebbero avuto modo di organizzarsi per la battaglia finale.
 

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Capitolo 25
*** Un nuovo alleato ***


Nella parte della foresta dove non batteva mai la luce
Hinata e Sasuke erano entrati nella capanna e avevano acceso il fuoco nel caminetto. Per fortuna la foresta era piena di legna secca.
-Sasuke perché qui non penetrano i reggi del sole?
-A causa degli alberi. Sono molto alti e fitti. I rami degli alberi si chiudono come a formare una sorta di cupola che blocca la luce. Non c’è neanche uno spiraglio. La natura qui sembra non voler usufruire della luce del sole.
-Quindi è sempre buio.
-Qui non ci vivono molti animali e le piante si seccano in fretta. In più, non ci viene mai nessuno. Le persone del regno hanno paura di venire in questo luogo. Tutti credono che questa parte della foresta sia infestata dai fantasmi. Dicono anche che ci vivono delle belve ferocissime che mangiano le persone. Non ti preoccupare non ci accadrà niente. Se i fantasmi mi vedono scappano via.
-Sasuke sempre pronto a scherzare.
-Voglio rivedere il tuo sorriso. Sono ore che hai il broncio. Sei preoccupata per qualcosa?
-Per i nostri amici.
-Io pensavo che tu avessi paura delle belve.
-No, so che sei forte e le metteresti ko in pochissimo tempo. E poi nessuno ti mangerebbe, rischierebbe un mal di pancia.
-Hai ragione, non credo che una belva riuscirebbe a digerirmi. Per quanto sono brontolone e scorbutico gli andrei di traverso.
-Sasuke mi fai ridere.
-Vedo che ridi di nuovo. Sei splendida. Ora dobbiamo cercare qualcosa da mangiare.
-Sasuke in questa parte della foresta non arriva la luce del sole, non ci sarà niente da mangiare.
-Volo a comprare qualcosa in un villaggio fuori la foresta. Tu devi aspettarmi nella capanna. Non ti muovere da qui e sbarra la porta quando esco.
-Se qualcuno vede il fumo del caminetto e viene a controllare questa parte della foresta?
-Nessuno viene qui. Neanche Orochimaru osa avventurarsi qui. Teme che qualche spirito vendicativo possa farlo pentire delle sue malefatte.
-Sasuke non fare tardi. Tra poco farà buio fuori la foresta. Qui sembra già notte. Mi raccomando stai attento, non voglio restare sola in questo posto.
-Fra trenta minuti sarò di ritorno.
Sasuke uscì di corsa dalla capanna e Hinata sbarrò la porta. Aveva raccolto molta legna secca e sarebbe bastata per tutta la sera. Ora doveva solo aspettare il ritorno di Sasuke.
La ragazza sistemò un po’ la capanna e cercò di spolverare in qualche modo. Quel posto sembrava disabitato da secoli. C’era tantissima polvere che non si respirava. Hinata aprì le finestre il tempo giusto per far cambiare l’aria.
Dopo un’ora Hinata aveva sistemato tutta la cucina e la saletta nella capanna. Poi si era avvicinata al letto e lo aveva messo in ordine. C’era un solo cuscino e non vedeva coperte in quel luogo. La notte faceva freddo e bisognava trovare qualcosa per coprirsi. Nella capanna non c’era neanche un lenzuolo.
Dopo tre ore e trenta minuti qualcuno bussò alla porta. Hinata si affacciò alla finestra e vide che era Sasuke. Poi si ricordò qualcosa che il ragazzo le aveva sussurrato prima di uscire.
-Stai attenta, in questo luogo le belve feroci sanno ingannare le persone.
Hinata comprese le parole di Sasuke guardando il ragazzo fuori la porta negli occhi. In un attimo Hinata chiuse tutte le finestre.
-Sasuke dove sei?
Il ragazzo fuori la porta sparì a causa di un pugnale lanciato da lontano.
-Volevi ingannare la mia fidanzata mostro.
Hinata sentì la voce di Sasuke e si affacciò alla finestra. Lo guardò negli occhi e capì che era veramente lui. Aprì la porta e si buttò fra le sue braccia.
-Hinata sono tornato. Hai avuto paura vero?
-Sì, non fare più così tardi. Pensavo ti avessero catturato.
-Quando ho visto la belva davanti la tua porta sono corso qui e ho lanciato un pugnale. Quello è il vero aspetto della belva. Era un leopardo di media grandezza. Questa foresta nasconde molte insidie. Strano quando sono venuto con mio fratello non ci ha attaccati nessuna belva.
-Non ci interessi Uchiha. Noi vogliamo il sangue della principessa pura di cuore. Il suo sangue ci renderà più forti.
-Si avvicinano altre belve. È ora di rientrare nella capanna. Voi non potete entrare nelle zone delimitate da questo segno vero?
-Hai scoperto l’uso della capanna Uchiha. Prima o poi dovrai andare via con lei e noi vi attaccheremo.
-Sarò pronto ad affrontarvi. Buonanotte.
Sasuke sbarrò la porta e le finestre e si sedette sul letto.
-Sasuke come sapevi che questa capanna fungeva da riparo antibelve.
-Ho riconosciuto il simbolo sulla porta. Itachi lo disegnava per non farmi venire gli incubi. Diceva che quel segno mi avrebbe protetto dalle belve della notte. Allora ho pensato che questa capanna avesse una funzione protettiva. Un tempo pensavo fosse una favola, crescendo ho capito che Itachi non parla mai a vanvera.
-Meno male che sei tornato. Per poco non aprivo la porta a quella belva.
-Come hai fatto a capire che non ero io?
-I tuoi occhi non mi fanno paura quando li guardo. Al contrario, quando ho guardato negli occhi quella belva mi ha fatto venire i brividi. Erano occhi pieni di odio e rancore.
-Sono arrivato appena in tempo. Dobbiamo stare attenti, la capanna ferma le belve non altre creature. Io non ho visto altri esseri girare per la foresta ma qui non si sa mai.
-Finché ci sei tu mi sento al sicuro.
-Guarda quante cose ho preso. Vestiti puliti per noi due. Ti ho preso dei vestiti, ho pensato che fossi stanca di indossare i pantaloni.
-Grazie.
-Ho fatto una scorta di acqua al fiume, ho comprato molta farina. Poi ho preso la frutta, un po’ di carne, formaggi e verdura.
-Posso preparare un sacco di cose con questi alimenti. Come hai fatto a portare tutto da solo?
-Sono fortissimo.
-Sei sempre il solito. Ora cucino qualcosa, avrai fame dopo la fatica che hai fatto.
-Ho molta fame. Mi servono energie.
Hinata si mise a impastare acqua e farina con un pizzico di sale per preparare delle focacce. Poi tagliò un po’ di carne e la mise a cuocere in una pentola che aveva trovato in un armadio. Mentre Sasuke non c’era la ragazza aveva anche pulito le pentole e le posate che aveva trovato in un armadio.
-Chi ti ha insegnato a cucinare?
-Choji e la dottoressa. Prima non sapevo fare niente. Al castello non mi permettevano di aiutare in cucina. Avevano paura che mio padre li facesse sbattere in carcere.
-Tuo padre non ti permetteva di fare niente. Mi fa venire i nervi solo pensare  che ti teneva chiusa nel castello per i suoi scopi egoistici.
-Sasuke ora sto bene. Ahhhh.
-Cosa c’è piccola?
-Qualcosa mi ha sfiorata. Sono sicura che qualcuno mi ha toccato la gamba.
-Qui non c’è nessuno.
-Sei noioso Uchiha, non riesci a vedermi.
Hinata corse vicino a Sasuke sentendo una voce strana nella capanna. Il ragazzo la strinse, sapeva che se Hinata faceva in quel modo avvertiva la presenza di qualcosa o qualcuno.
-Sasuke hai sentito anche tu una voce?
-No, non sento e non vedo nulla.
-Mi deludi Uchiha sono davanti a te.
-Sasuke c’è uno spettro davanti a te. È un ragazzo giovane e con i capelli scuri.
-Quindi tu riesci a vedermi ragazzina. Le belve qui fuori hanno ragione, sei speciale. Devi avere un sangue dolcissimo se lo vogliono a tutti i costi.
-Cosa vuoi da noi?
-Hinata non devi balbettare, non voglio farvi male. Il mio scopo era divertirmi un po’. Ma non posso farlo se tu mi vedi e mi senti. Però posso prendere in giro e punzecchiare Sasuke.
-Non ci provare.
-Sei combattiva. Ih ih. Ora capisco perché il mio discendente si è innamorato di te.
-Vuole dire che lei è un antenato di Sasuke?
-Sì, non si vede. Capelli neri, occhi neri e sono bellissimo.
-Sasuke, questo fantasma dice di essere un tuo antenato.
-Perché sei in questa parte della foresta?
-Sono costretto a restare qui a causa di quello che ho fatto durante la mia vita. Sono secoli che sono imprigionato qui. Però se tu e la Hyuga salirete al trono le anime in pena in questa foresta saranno libere e spariranno felici. Non saremo più tormentati dai rimorsi.
-Dice che i fantasmi della foresta verranno liberati quando noi saliremo al trono.
-Volete che io diventi re? Non sono in grado di governare un regno.
-Ti sottovaluti Uchiha. Sei più potente di quanto immagini. Nel tuo sangue è racchiuso il potere di generazioni e generazioni di Uchiha. Attendevamo la tua nascita da secoli.
-Dice che ti aspettavano da secoli.
-Perché io? Mio fratello è più abile e saggio di me.
-Tuo fratello è molto forte ma lui non salirà mai sul trono perché non vuole. Nessuno può far cambiare idea a Itachi Uchiha.
-Dice che tuo fratello non vuole il trono e è molto cocciuto.
-Hai un bel dono ragazza. Il tuo linguaggio è perfetto e sai sintetizzare bene.
-Grazie.
-Fantasma mi dite perché vengo a sapere di queste cose solo ora?
-Perché finalmente hai incontrato la principessa e vi siete innamorati come scritto nel destino.
-Dice che era destino che noi ci innamorassimo e attendevano questo giorno.
-Però state attenti ragazzi, in questa foresta ci sono anche fantasmi molto dispettoso e altri sono cattivissimi. Credo ci siano anche alcuni antenati di re Hiashi.  Ora me ne vado perché mi annoio.
Il fantasma sparì nel nulla e Hinata raccontò a Sasuke tutto quella che aveva sentito.
-Quindi è vero che questa foresta è infestata. Oltre alle belve ci mancavano i fantasmi.
-Non conosci un simbolo che blocchi i fantasmi.
-No, mi dispiace piccola.
-Non fa niente. Fai già tanto per me. Cercherò di non spaventarmi quando vedo dei fantasmi.
-Se vedi altri fantasmi corri da me. Potrebbero venirci a fare visita dei fantasmi non molto amichevoli.
-Spero di no. Non è molto bello vederli comparire dal nulla. Quando ti attraversano senti dei brividi e il cuore sembra bloccarsi.
Sasuke si avvicinò a Hinata e le prese la mano.
-Sono qui con te. Qualunque essere ti faccia paura io lo combatterò. Non voglio che tu senta paura o tremi o pianga.
-Lo so Sasuke. Nessuno da quello che ricordo, è mai stato tanto premuroso con me.
-Chi ti tratta male è uno sciocco. Sei la ragazza più gentile del mondo.
-Sasuke sei di parte.
-Non lo penso solo io. Anche mio fratello ti ha definita dolce e premurosa. Da parte sua è un grande sforzo, non fa mai complimenti alle persone.
-Lo ringrazierò la prossima volta che lo vedo.
Hinata mise a tavola la carne e le focacce cotte a puntino. I due ragazzi mangiarono e poi misero tutto in ordine. Avevano provviste sufficienti per una settimana e potevano restare nascosti fino all’arrivo di un messaggio di Itachi. Sasuke gli aveva chiesto di fargli sapere quando era tutto pronto per le prime mosse contro Orochimaru. Sasuke sperava che il fratello riuscisse a trovare le altre lettere contro Orochimaru per parlare con il re. Ma sarebbe stata una ricerca difficile.
Hinata e Sasuke si stesero sul letto e si coprirono con la coperta che il ragazzo aveva comprato al villaggio. Dopo aver dormito nella grotta, si meritavano di riposare su un materasso.
-Mi mancava un letto comodo.
-Sasuke tu dormivi in una tenda all’accampamento.
-Ma avevo un materasso morbidissimo nella mia tenda.
-Era durissimo.
-Dici davvero?
-Sì, riuscivo a dormire solo perché mi poggiavo al tuo petto.
Sasuke fece un sorrisetto malizioso.
-Quindi ti piace dormire con me.
-Sasuke conosco quella faccia. Non fare il furbetto. E poi sai benissimo che adoro dormire con te, mi sento al sicuro.
-Io mi sento benissimo quando dormi al mio fianco. Faccio sempre dei bei sogni quando dormi al mio fianco.
I due innamorati si addormentarono uno stretto fra le braccia dell’altra.
 
Il mattino dopo Hinata si lavò in fretta dietro una tenda improvvisata da lei stessa. Sasuke dormiva ancora e lei non voleva che la vedesse nuda. Poi afferrò uno dei vestiti che le aveva comprato il ragazzo e se lo infilò. Finalmente si era levata quelle fasce strettissime dal petto. Meno male che Sasuke aveva preso anche la biancheria. Non sapeva come aveva fatto ma aveva azzeccato tutte le sue misure. Sembrava che Sasuke le avesse preso le misure con le mani.
Sasuke si svegliò verso metà mattina e vide Hinata che scaldava dell’acqua per il tè.
-Buongiorno Sasuke. Ti ho fatto dei biscotti al limone. Ne vuoi?
-Grazie Hinata.
Toc toc.
-Chi può essere? Nessuno sa che siamo qui.
-Vado a vedere io. Resta dietro di me Hinata.
Sasuke si affacciò alla finestra e vide un ragazzo ben vestito che stava per cadere a terra per la stanchezza.
-Cosa vedi Sasuke?
-Un giovane nobile che sta per crollare a terra per la stanchezza.
-Allora facciamolo entrare. Sono sicura che non può essere una belva- disse Hinata affacciandosi alla finestra. Proviamo a farlo entrare, se il simbolo non lo ferma vuol dire che non è una belva. È nostro dovere aiutare una persona in difficoltà.
-Va bene. Sei sempre troppo buona.
-Non fare il ragazzo acido. So benissimo che saresti capace di caricartelo in spalla e portarlo da Tsunade per farlo guarire.
Hinata aprì la porta e Sasuke afferrò il ragazzo. La ragazza chiuse la porta e la sbarrò con un asse di legno.
-Chi sei?
-Scusate il disturbo. Ero inseguito da alcuni briganti e mi sono infilato nella foresta buia per sfuggirgli. Poi sono stato inseguito da alcuni mostri.
-Voi avete una ferita al braccio. Lasciate che ve la fasci.
-Grazie signorina. Perché una ragazza raffinata come voi è in questa catapecchia?
-Ci nascondiamo da alcuni briganti. Sappiamo che qui non vengono.
-Capisco. Voi non siete un nobile vero?
-Io ero un nobile. Il re ha esiliato i miei genitori.
-Voi siete un nobile rinnegato. I vostri genitori devono aver partecipato all’attentato al re per essere stati esiliati.
Hinata strinse forte le bende sul braccio e fece urlare il ragazzo.
-Ho capito signorina, non parlerò male del vostro amico e dei suoi familiari.
-Non vorrei che Sasuke vi prendesse a schiaffi per la vostra lingua lunga. Vi sto solo proteggendo. Parlate troppo.
-Voi siete Sasuke Uchiha? Siete vivo.
-Sì, non mi vedi.
-Sasuke non ti ricordi di me. Sono Gaara. Giocavamo sempre insieme da bambini.
Sasuke squadrò il ragazzo e notò i capelli rossicci.
-Ora mi ricordo di te. Duellavamo nel giardino dei miei genitori da piccoli.
-I miei genitori mi avevano detto che eri morto.
-I miei genitori sono morti ma io e mio fratello ci siamo salvati.
-Mi dispiace aver parlato a sproposito. Mi ricordo dei tuoi genitori. Non capisco perché il re li abbia accusati ingiustamente di tradimento. Erano persone tanto buone. Ricordo che tua madre era molto amica della regina. Andava spesso al castello a farle visite. Due volte siamo andati con lei e abbiamo incontrato la principessina. Giocavamo a chi doveva sposarla.
-Sì, mi ricordo. Cercavi sempre di battermi sul terreno sabbioso nel giardino del castello. La regina aveva fatto installare un recinto pieno di sabbia per i bambini. Lì ci battevamo per conquistare il cuore della principessina. Era da baro. Eri avvantaggiato perché i tuoi genitori spesso ti portavano con loro. Se non sbaglio tu sei vissuto nel deserto per alcuni mesi.
-Ti ricordi tutti i particolari. Peccato che la principessa ora debba sposare il nobile Orochimaru. La voce si è diffusa per tutto il regno. Però dicono che la principessa sia stata rapita da un brigante del clan Uchiha. Ne sai qualcosa?
-Forse.
-Mi scusi signorina non mi sono presentato. Sono il nobile Gaara. Sono un vecchio amico di Sasuke.
-Io mi chiamo Hinata.
-Avete lo stesso nome della principessa. Che strana coincidenza. Siete un’amica di Sasuke?
-Lei è la mia fidanzata. Quindi non ci provare proprio. Non le fare la corte.
Gaara si avvicinò a Hinata e le baciò la mano.
-Cosa combini? Non la devi toccare.
-Sasuke tutti i nobili salutano le ragazze in questo modo.
-Non siamo al castello e qui sei nostro ospite quindi bada a quello che fai.
-Signorina mi sembra di averla già vista da qualche parte. Possibile che ci siamo conosciuti in città.
-Sì. Vi conosco perché giocavo con voi quando ero piccola. Sono Hinata Hyuga.
-Voi siete la principessa Hinata. Sei stato tu a rapirla.
-Non l’ho rapita. L’ho salvata da Orochimaru. Lui voleva farle del male.
-Come potrebbe farle del male se è il suo promesso sposo.
-Lui voleva … Lasciamo perdere, non mi crederesti. Devi sapere solo che il vero responsabile dell’attentato al re di molti anni fa è Orochimaru. Vuole il trono e cerca di ottenere l’appoggio di tutti. Per fare ciò vuole sposare Hinata. Io non gli permetterò mai di toccarla.
-Ti vuoi mettere contro un nobile. Ti appoggio.
-Pensavo che saresti corso al castello ad avvertire il re.
-Sei pazzo. Mi fido più delle tue parole che di quelle di un brigante diventato nobile non si sa per quali motivi. Principessa mi permetta di aiutarla a svelare le malefatte del nobile Orochimaru.
-Siete nella squadra nobile Gaara. Sei d’accordo Sasuke?
-Sì, piccola. Qualsiasi cosa tu decida io ti appoggerò sempre.
-Orochimaru vuole sposare la principessa per ottenere l’appoggio di tutti i nobili e del popolo. È più furbo di quanto pensassi.
-Nobile Gaara quel serpente è capace di atrocità che non riesco a  descrivere. Non deve assolutamente ottenere l’appoggio dei nobili o avrà più potere.
-Siete preoccupata per il popolo?
-Sì, se Orochimaru salirà sul trono spaventerà gli abitanti del regno e li tasserà di più. È un uomo viscido e avido. Ha saccheggiato interi villaggi e ucciso senza alcuna pietà persone innocenti.
-Io non sapevo niente sul suo titolo nobiliare. Solo pochi giorni fa si è saputo che Orochimaru faceva parte della nobiltà dai tempi dell’attentato. In città si mormora che il re abbia persino stipulato un accordo segreto con il serpente.
-Infatti. Il re ha scritto un testamento in cui promette il trono a Orochimaru. Io e Hinata abbiamo sentito parlare di quel pezzo di carta dal re stesso.
-Sasuke lascia che io ti aiuti. Portami con te all’accampamento e lascia che io ti aiuti a radunare degli uomini valorosi per combattere Orochiamaru e le truppe del re.
-Posso portarti al mio accampamento ma Hinata deve restare qui. Se la portassi all’accampamento sarebbero tutti in pericolo.
-So che l’accampamento degli Uchiha è stato spostato in un luogo segreto. Le guardie ne parlavano in città. Dicevano che sono giorni che cercano di trovarlo ma non trovano niente.
-Hinata non vuole andarci per il bene di tutti. Teme che per colpa sua il padre uccida donne e bambini.
-Principessa avete un cuore enorme e pieno d’amore per tutti.
Sasuke si mise davanti a Hinata e bloccò il braccio di Gaara.
-Puoi parlarle senza toccarla. Ficcati in quella testa dura che lei è la mia fidanzata.
-Sei troppo possessivo ragazzo.
-Tu smetti di avvicinarti e io smetto di bloccarti.
-Sei rimasto un bambino Uchiha.
-Al contrario tu sei diventato acido e presuntuoso.
-Senti chi parla, mister musone.
-Ih ih. Voi due siete molto divertenti. Siete sicuri che un tempo eravate amici. Io ricordo due bambini che si rotolavano nella sabbia mentre si picchiavano. Poi arrivavano le vostre mamme e vi sculacciavano. Dicevano che non bisognava coinvolgere la principessa in giochi pericolosi come la lotta.
-Giusto. Una volta Sasuke ti ha portata sul mucchio di sabbia e mi ha sfidato. Noi due combattevamo intorno a te e alzavamo un sacco di polvere. Tu eri il premio. Chi vinceva poteva darti un bacetto sulla guancia.
-Ovviamente ho vinto io.
-Ti sbagli Sasuke. Ho vinto io.
-Alla fine non ha vinto nessuno perché le vostre mamme vi hanno interrotto.
-Eravamo davvero spensierati e felici un tempo- disse Sasuke.
-Purtroppo ti ho perso di vista a causa delle accuse contro i tuoi genitori. I miei genitori mi avevano detto che eri morto. Ora capisco che i miei non volevano essere coinvolti nel complotto. Non si sono mai ribellati al re. Mio padre è diventato un uomo potente perché obbediva ciecamente al re. Ora lavora come ambasciatore reale, viaggia moltissimo e si arricchisce ogni giorno di più.
-Tuo padre è l’uomo spesso porta dei regali a mio padre. Molto spesso sono scrigni pieni di oro che provengono da altri regni. I nobili di altri paesi li regalano a mio padre in cambio di alcuni favori. Non sopporto che mio padre sia diventato tanto avido. Potrebbe dare molte delle sue monete d’oro al popolo e amministrare meglio gli affari. Invece li fa controllare al nobile e corrotto Madara.
-Quindi è coinvolto anche il consiglire?
-Sì, si pensa che sia un alleato fedele di Orochimaru- disse Sasuke.
I tre parlarono per tutta la mattina delle scoperte che avevano fatto. Sasuke accettò l’offerta di aiuto di Gaara. Pensava fosse utile avere un nobile come spia all’interno della città. Gaara aveva accettato subito l’idea di Sasuke. Spiare il re sarebbe stato più facile dall’interno della città. Tutti i segreti nascosti presto sarebbero stati svelati dagli eroi del regno.

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Capitolo 26
*** Non arrendersi mai ***


Hinata trascorreva le sue giornate chiusa nella capanna nella foresta buia mentre Sasuke raccoglieva informazioni per i vari villaggi. Gaara era tornato in città per scoprire cosa tramavano il re e i nobili intorno a Orochimaru. I suoi genitori frequentavano spesso il castello quindi le sue visite non avrebbero destato sospetti. Sperava di riuscire a raccogliere informazioni in una settimana per poi correre a parlare con Sasuke o Itachi.
Erano passati due giorni dal ritorno di Gaara in città e non aveva ancora scoperto niente. Intanto Sasuke girava per i vari villaggi del regno per trovare informazioni sul complotto. Sperava di trovare qualcuno che sapeva qualcosa della notte dell’attentato al re. Sapeva che era difficile perché tutti avevano paura di Orochimaru e del re e tacevano.
Verso l’ora di pranzo Sasuke tornò da Hinata e la trovò che preparava una crostata con la marmellata.
-Sei stato via più del solito. Hai scoperto qualcosa?
-Niente. Ho volato di villaggio in villaggio ma non ho scoperto niente. Sono due giorni che cerco informazioni ma nessuno mi risponde quando faccio domande su Orochimaru e il re.
-Riposati Sasuke. Sono due giorni che non fai altro che andare avanti e indietro. Non ti sei riposato un attimo e la notte dormi pochissimo.
-Dobbiamo trovare qualche informazione o non riusciremo a convincere il re dei complotti di Orochimaru.
-Anche se trovassimo le informazioni, sarà difficile convincere mio padre della colpevolezza di Orochimaru. Si fida ciecamente di quel brigante. Eppure mia madre lo aveva supplicato di non appoggiare quel serpente. Lei sapeva che non ci si poteva fidare di lui.
-Hinata sei stata bene da sola?
-Non ti preoccupare Sasuke, nessuno mi ha fatto visita. Niente fantasmi o belve.
-Meno male.
-Sasuke ti preoccupi troppo per me.
-Non voglio perderti e non voglio che qualcuno ti faccia male. Tornando a casa ho incontrato un gruppo di belve. Hanno cercato di farmi credere che ti avevano catturato e io ho perso la calma.
-Hai fatto a botte. Hai la camicia macchiata di sangue. Hai anche un taglio sul braccio.
-Una delle belve mi ha graffiato. Non è nulla di serio.
-Prendo le erbe mediche per disinfettarti il graffio.
Hinata schiacciò le erbe mediche per farne un unguento e lo spalmò sul graffio di Sasuke.
-Ahi. Brucia.
-Così impari a fare a botte. Cercano di farti perdere la calma per spingerti a fare cose orribili. Si nutrono di emozioni negative oltre che di sangue umano.
-Lo so. Ma quando si parla di te io perdo la testa.
-Sono prudente e non apro mai a nessuno. Quindi stai tranquillo. Puoi fare le tue ricerche con calma senza preoccuparti per me.
Hinata baciò Sasuke sulla fronte e poi riordinò le bende e le erbe mediche.
-Ti ho portato altre provviste e nuovi vestiti. Ti ho preso anche delle scarpe nuove. Quelle che hai sono tutte rovinate.
-Grazie. Io ti ho cucito delle bende da portare nei villaggi. So che c’è molto bisogno di medicinali e bende.
-Sapevo che avevi passato il tempo a cucire. Quindi ti ho portato altro filo e altra stoffa.
-Quante cose hai comprato al mercato? Dove hai trovato i soldi?
-Sono tornato al rifugio dietro la cascata e li ho presi dal mio nascondiglio. Ho abbastanza monete per comprare due castelli. Sono quelle che abbiamo recuperato dai bottini di Orochimaru. Alcune monete le abbiamo distribuite ai villaggi del regno, altre le abbiamo tenute e distribuite fra le persone dell’accampamento.  In più, nel mio rifugio ho anche la mia parte di eredità. Mio fratello ha salvato molte ricchezze appartenenti ai nostri genitori.
-Questo non me l’avevi detto. Mi dispiace non poterti dare dei soldi per la mia parte di spese.
-Hinata quante volte ti devo ripetere che ciò che è mio è anche tuo.
-Sei veramente dolce Sasuke. Fai finta di essere scontroso ma alla fine sei un tesoro.
-Solo per te.
Sasuke prese Hinata in braccio e la fece volteggiare in aria.
-Cosa fai?
-Sono felice di poter stare con te. Mi fa stare bene passare il tempo al tuo fianco. Erano anni che non mi sentivo così felice. È tutto merito tuo principessa.
-Riusciremo a essere felici in futuro.
-Io mi batterò per donarti un futuro migliore. Non desidero altro che vederti ridere. Quando salirai sul trono io ti resterò vicino.
-Non scapperai lontano vero? Non voglio restare sola. Mi aiuterai a regnare.
-Starò sempre con te e ti difenderò da ogni pericolo.
 
Il giorno dopo Sasuke uscì all’alba. Quando Hinata si alzò dal letto era già mattina tardi. Quella parte della foresta era buia ma lei e Sasuke sapevano come distinguere la notte dal giorno.
-Salve signorina Hinata. Non le andrebbe di parlare con noi.
-No, non mi sembrate dei fantasmi buoni.
-Avete indovinato. Siamo costretti a stare in questa foresta a causa delle cose che abbiamo fatto. Ma non ci pentiamo delle malefatte.
-Forse è per questo che non potete andare via dalla foresta.
-Signorina ci potete liberare donando il vostro sangue alle belve.
-Potete scordarvelo.
-Su principessa doni il vostro sangue alle belve così diventeranno forti e noi saremo liberi di andare in giro per la foresta e fuori. Troveremo molte persone che soffrono fuori di qui e ci rafforzeremo anche noi.
-Se ho capito bene se io muoio voi siete liberi di andare via. Se salgo sul trono con Sasuke scomparirete.
-Quel fantasma traditore vi ha avvertiti della leggenda. Voi non ce la farete a salire sul trono. Orochimaru è troppo forte e noi siamo qui per dargli una mano.
-Non mi fate paura.
I fantasmi iniziarono a far volare oggetti per tutta la casa e a scagliarli contro Hinata.
-Se non vuoi andare da sola dalle belve ti ci porteremo noi in fin di vita.
-Ahh. Lasciatemi in pace.
-Non potrai nasconderti per sempre, la capanna è piccola. Tra poco non avrai più scudi.
-Sasuke.
-Inutile che chiami il tuo amato, non tornerà presto.
Uno dei fantasmi alzò in aria Hinata e la scaraventò contro una parete.
-Ahhhhh. Non andrò mai lì fuori. Sasuke salirà sul trono e il regno vivrà un lungo periodo di pace.
-Stolta ragazzina non sai che Sasuke ti ha ingannata. Ti ha fatta innamorare di lui solo per vendicarsi del re.
-Non è vero. Voi siete dalla parte di Orochimaru perché siete malvagi come lui. Vorreste farmi credere che Sasuke è come voi ma non ci casco. Lui è il ragazzo più gentile e altruista di questa terra, non sarebbe mai capace di ingannarmi. Smettetela di infangare il suo nome con le vostre parole poco cortesi.
-Stupida principessa ti pentirai di non averci ascoltato.
-Aspetta amico, possiamo darle un’altra possibilità.
-Giusto. Noi siamo due fantasmi che seguono Orochimaru. Se tu lo sposi noi saremo ugualmente liberi di uscire dalla foresta. Torna da lui e avrai la vita salva.
-Preferisco morire che tornare da quel serpente.
-Lui ti darebbe ricchezze, potere, amore. Saresti una donna molto temuta e adorata.
-Io non desidero essere adorata. Voglio che il popolo sia felice e viva in pace. Con Orochimaru al potere la gente vivrebbe nel terrore e io non posso permetterlo.
-Noi ti avevamo avvertito mocciosa, ora morirai.
Hinata venne alzata in aria come fosse una piuma.
-Ora precipiterai a terra come un sacco di patate. Ti farai molto male piccina. Se vuoi che ti mettiamo giù devi tornare al castello.
-Mai.
-Addio principessa. Presto ci raggiungerai nel regno dei morti.
Sasuke sfondò la porta della capanna e afferrò Hinata appena in tempo.
-Ottimo tempismo Sasuke.
-Mi hai chiamato e io sono corso a salvarti. Cosa ti hanno fatto?
-Ci sono dei fantasmi che si sono divertiti a tormentarmi per più di trenta minuti.
-Prendersela con una ragazza indifesa è un’azione da vigliacchi. Lei non può difendersi da voi.
-Povero Sasuke si arrabbia tanto solo perché ci siamo divertiti con la sua puttanella. È un vero peccato che non possa sentirci.
-Io vi sento benissimo fantasmini. Ora posso anche vedervi. Vi farò pentire di aver offeso e fatto del male alla mia fidanzata.
Sasuke strinse Hinata e la baciò sulla bocca.
-Uchiha come hai fatto a scoprire che ci indeboliamo in questo modo.
-Semplice. Ogni volta che io e Hinata eravamo insieme qui dentro e ci coccolavamo nessun fantasma osava venire qui dentro.
-Maledetto. Il vostro legame è troppo forte.
I fantasmi sparirono nel nulla e Sasuke portò Hinata sul letto.
-Sono arrivato tardi. Mi dispiace. Dove ti sei fatta male?
-Ho solo sbattuto la schiena. Ma non mi fa male.
-Ti porto fuori dalla foresta. Sono stufo di lasciarti sola. Prepara la tua roba, voliamo verso la cascata.
-Evviva. Finalmente un po’ di luce. Grazie Sasuke.
Hinata preparò la sua roba e quella di Sasuke in dieci minuti. Si cambiò il vestito e preparò uno zaino con delle provviste.
-Sono prontissima. Ce la farai a volare con me e con gli zaini.
-Certo.
Sasuke strinse la mano di Hinata e si incamminarono verso l’uscita dalla foresta. Le belve sembravano non volerli attaccare per qualche strano motivo.
-Hai spaventato le belve della foresta?
-No, gli ho solo detto che se si azzardavano a farti un solo graffio li avrei fatti a pezzi uno dopo l’altro. Devono essersi spaventati.
-Forse non ci attaccano a causa del nostro legame. Ricordi le ultime parole del fantasma che mi ha attaccato oggi?
-Hai ragione. Sembra che da queste parti non sopportino molto le nostre smancerie.
-Non era a quello che mi riferivo. Sei sempre il solito Sasuke.
Arrivati all’uscita della foresta Sasuke prese in braccio Hinata e spiccò il volo.
-Mi mancava stare alla luce del sole.
-I tuoi occhi risplendono alla luce del sole. Non vedo l’ora di tenerti stretta fra le mie braccia.
-Sasuke sono già fra le tue braccia.
-Mentre volo devo guardare dove vado e non posso riempirti di baci. Non posso farmi distrarre dalla tua bellezza.
Sasuke volò velocemente verso la cascata. Una volta lì Hinata posò gli zaini nel rifugio dietro la cascata mentre Sasuke controllava che non ci fosse nessuno nella zona.
-Non ho visto nessuno nei dintorni, siamo al sicuro.
-Posso uscire per fare un bagno.
-Sì, non vedo nessuno nei dintorni.
Hinata si slacciò il vestito ma rimase con la sottoveste. Non voleva essere impreparata in caso di attacco.
-Non sbirciare Sasuke.
-Non vedrei niente, indossi ancora la sottoveste con l’intimo.
-Sasuke mi hai guardata. Non si spiano le ragazze in sottoveste. È poco galante.
-Io non ho sbirciato. Ti conosco bene. So che non faresti mai il bagno nuda all’aperto visto che siamo inseguiti da soldati e briganti. Vuoi essere pronta a fuggire in caso di pericolo.
-Sembra che tu mi legga nel pensiero.
Hinata si buttò in acqua e poi iniziò a schizzare su Sasuke.
-Vuoi giocare.
Sasuke si tolse la camicia e le scarpe e si buttò in acqua.
-Vieni qui principessa.
Sasuke strinse Hinata per la vita e la baciò sulla bocca.
-Era tanto che non ci divertivamo così. Non sarà ingiusto nei confronti degli altri.
-Piccola non farti troppi problemi. Ti meriti un po’ di riposo e di svago. Hai passato dei giorni terribili in quella foresta.
Sasuke sentì dei rumori, prese Hinata in braccio e corse dietro la cascata.
-Arriva qualcuno. Dai passi mi sembra che siano solo due persone.
-Quelli sono Neji e Ten Ten. Mio cugino ha un braccio ferito. Devo andare ad aiutarli.
-Va bene. Ma io vengo con te.
Hinata si vestì in fretta e uscì dal suo nascondiglio facendo attenzione che i suoi amici non la vedessero sbucare fuori dalla cascata. Sasuke non voleva nessuno nel suo posto segreto e lei non voleva farlo arrabbiare.
-Ten Ten, Neji cosa vi è successo?
-Hinata cosa ci fai qui?
-Cugino sono qui con Sasuke.
-C’è anche l’Uchiha. Perché fai vivere mi cugina in questo posto?
-Neji non ho voglia di litigare con te. Sono uscito allo scoperto solo perché Hinata voleva aiutarvi.
-Principessa hanno ferito Neji durante uno scontro nella foresta. Alcuni briganti ci hanno aggredito mentre portavamo delle provviste in un villaggio a qualche chilometro da qui.
-Mi dispiace. Qui ho un unguento che farà guarire la ferita di Neji. Potresti spalmarlo sulla sua ferita Ten Ten?
-Come desidera principessa.
-Hinata ora che ti ho trovata puoi tornare al castello con noi.
-Neji non posso tornare da mio padre. Io non voglio sposare Orochimaru. Voglio salvare il regno e provare che quel serpente è malvagio. Il re dovrà ascoltarmi.
-Zio Hiashi si fida del nobile Orochimaru e non ti darà ascolto.
-Se gli portiamo le prove ci dovrà ascoltare- disse Sasuke.
Ten Ten aveva medicato la ferita di Neji. Ora i quattro ragazzi erano seduti vicino la cascata a parlare. Neji non voleva credere alle parole di Sasuke. Poi ascoltò Hinata e si convinse che quello che il ragazzo diceva era vero. Sua cugina non avrebbe mai potuto inventare una storia simile sul re e su Orochimaru.
-Se succede qualcosa a mia cugina dovrai vedertela con me Uchiha.
-Proteggerò Hinata a costo della mia vita. Ora tornate al castello. Se vi vedono con noi vi faranno del male.
-A presto amici miei. Appena sapremo qualcosa di più verremo al castello per parlare con il re.
-Grazie principessa. A presto.
-Arrivederci cugina.
-Arrivederci.
Sasuke si avvicinò a Hinata e le prese la mano.
-Cosa c’è Sasuke?
-Non trovi che il loro atteggiamento fosse strano? Non mi convince.
-Mio cugino è sempre così. Però ora che ci penso Ten Ten aveva uno sguardo strano e era troppo silenziosa. Di solito quando mi vede mi abbraccia, mi sorride e inizia a parlare a ruota libera. Forse era solo spaventata. Dopo tutto erano appena stati aggrediti da alcuni briganti. Ten Ten non esce mai dalla città e non è abituata a certe cose.
 
Intanto Ten Ten e Neji erano tornati al castello.
-Allora Neji hai scoperto qualcosa?
-Sì, sappiamo dove si trovano Hinata e Sasuke Uchiha. Ten Ten è andata nelle stanze del nobile Orochimaru per informarlo.
Toc toc
-Nobile Orochimaru ci sono delle novità.
-Parla Ten Ten.
-Abbiamo trovato i due fuggiaschi vicino la grande cascata.
-Finalmente sono usciti dalla foresta buia. Grazie per le informazioni.
Il re radunò dei soldati e Orochimaru chiamò i suoi briganti.
-Lascio a te il comando dei miei soldati Orochimaru. Cattura Sasuke e riportami mia figlia. Non avrai problemi a catturarli visto che ora hai due eserciti a tua disposizione. Quando mia figlia tornerà qui le darò una bella punizione.
-Posso consigliarle qualcosa vostra maestà?
-Certo Orochimaru. Ti ascolto.
-Potreste far legare vostra figlia accanto al vostro trono e  far frustare Sasuke davanti i suoi occhi.
-Buona idea. Mia figlia capirà che non c’è posto per i traditori al castello.
 
Intanto alla cascata
Sasuke e Hinata stavano seduti a parlare davanti la cascata. Non sospettavano minimamente che qualcuno li avrebbe attaccati.
-Quei due avevano qualcosa di strano, ne sono convinto. I discorsi di Neji sembravano finti. Andiamo via da qui, ho un brutto presentimento.
-Come vuoi Sasuke.
Non c’era il tempo di prendere niente. Sasuke prese in braccio Hinata e spiccò il volo.
-Penso che tuo cugino e la sua fidanzata abbiano subito un lavaggio del cervello o qualcosa di simile. Sanno che ti fidi di loro e li hanno mandati in giro per la foresta a cercarti. Guarda laggiù Hinata. Un esercito formato da briganti e soldati.
-No, hanno fatto del male a Neji e Ten Ten. È tutta colpa mia.
-No, piccola. Non hai colpe. Loro torneranno normali domani se li hanno ipnotizzati o manipolati. Quel genere di controllo non dura mai a lungo.
-Meno male.
Sasuke si allontanò dalla zona pattugliata dai soldati e dai briganti in cerca di un nuovo rifugio dove far riposare la sua Hinata.

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Capitolo 27
*** Fuga dal serpente ***


Sasuke volava da più di trenta minuti in cerca di un riparo sicuro per la notte. Lui e Hinata avevano avuto troppe sorprese quel giorno. La ragazza aveva bisogno di riposare e di mangiare qualcosa. In più, Sasuke sapeva che Hinata era preoccupata per i suoi amici. Non si dava pace, pensava che fosse tutta colpa sua. I suoi amici venivano manipolati solo per trovare lei.
-Hinata ti stai ancora incolpando vero?
-Sasuke sai benissimo che li hanno manipolati solo per cercare me. Ten Ten è l’unica persona che stava volentieri con me al castello. Era la mia migliore amica e mi parlava sempre sinceramente. Dopo quello che ha passato non mi vorrà più parlare.
-Hinata non penso che la tua amica ce l’abbia con te. Forse dopo questo episodio lei e Neji capiranno chi è veramente Orochimaru. Vedrai che presto si uniranno alla nostra lotta.
Hinata si strinse a Sasuke e non parlò più. Doveva riflettere su cosa fare. Non potevano perdere tempo, bisognava trovare al più presto le prove contro Orochimaru.
Sasuke si bloccò sopra un fiume perché vide che Kabuto si avvicinava ad alta velocità.
-Hinata reggiti forte a me stiamo per essere urtati da un brigante.
-Vuoi dire che Kabuto ci ha trovati.
-Purtroppo sì.
Kabuto colpì Sasuke a una spalla con un pugno. Il ragazzo non si mosse di un millimetro, doveva resistere per il bene di Hinata.
-Sei diventato più forte.
-Ho qualcosa che voglio proteggere e questo mi rende forte.
-L’amore rende deboli, non l’hai ancora capito. Finché ti ostinerai a tenerla con te non sarai in grado di batterti liberamente. Sarai sempre preoccupato per lei e non ti concentrerai nello scontro.
-Kabuto vuoi farmi credere che sono più debole solo perché penso a Hinata. Sei patetico. Hinata mi rende più forte.
-Orochimaru sapeva che avresti risposto così. Ti manda un ultimatum. Consegnagli la ragazza e avrai salva la vita.
-MAI.
-Allora preparati a perire per mano nostra stupido sentimentale.
Kabuto lanciò dei pugnali verso Sasuke e Hinata. Sasuke fu costretto a chiudere le ali per creare una barriera. Non poteva permettere che uno dei pugnali colpisse Hinata.
-Sasuke riapri le ali o si rovineranno.
-Posso sopportare qualche colpo.
-Questa è una pioggia di pugnali, potresti farti male seriamente alle tue belle ali. Riaprile subito.
-Non posso rischiare che tu venga ferita.
-Io non voglio che ti si stacchi un’ala per colpa mia.
-Non resisterai a lungo con le ali chiuse. Sai che non puoi stare in volo per molto tempo con le ali in quella posizione.
Sasuke riaprì le ali e schivò tutti i pugnali. Purtroppo qualcosa lo colpì da dietro. Una lancia si conficcò in una delle spalle e il ragazzo precipitò con Hinata nel fiume.
-Hinata non mi lasciare. Stiamo per cadere in acqua e la corrente ci trascinerà a valle. Cercherò di nuotare fino a riva.
Sasuke si ritrovò sotto l’acqua con Hinata. Doveva riemergere subito o rischiavano di affogare. Con uno sforzo immane Sasuke riemerse con la ragazza e nuotò fino a riva. Per fortuna erano al riparo visto che si trovavano sotto un precipizio pieno di piccole grotte dove ripararsi.
-Sasuke stai perdendo tantissimo sangue.
Hinata tolse la lancia dalla spalla di Sasuke e si strappò un pezzo del vestito. Doveva tamponare la ferita e disinfettarla. Purtroppo in quel luogo non vedeva delle erbe con cui medicare la ferita.
-Sasuke ce la fai a camminare?
-Sì.
-Entriamo nella grotta laggiù. Solo qualche passo e siamo dentro.
-Ce la faccio.
Sasuke era sofferente e camminava faticosamente. Hinata gli prese il braccio e se lo poggiò sulle sue spalle. Cercava di trascinarlo dentro la grotta per non farlo sforzare troppo.
-Siamo dentro. Sembra che non ci abbiano visti entrare qui.
Hinata poggiò le mani sulla ferita di Sasuke per guarirla. Questa volta però ci mise più tempo. La ferita era profonda e dovette sforzarsi per guarirla completamente.
-Ah ah. Ora starai meglio Sasuke. La ferita è sparita.
Sasuke riaprì gli occhi e vide Hinata che lo fissava.
-Stai meglio? Senti qualche dolore?
-No, sto benissimo. Hinata non mi avrai guarito di nuovo?
-Hai perso troppo sangue e non potevo fare altro visto che non avevo delle erbe mediche.
-Hinata sei pallidissima.
-Mi sento un po’ stanca. Perdonami Sasuke ma non riesco a restare sveglia.
Hinata cadde a terra svenuta. Sasuke le si avvicinò e la strinse.
-Piccola perché ti fai sempre del male. Per guarirmi consumi sempre troppa energia. Dovrei essere io quello che ti protegge. Invece tu mi fai sempre da angelo custode.
Sasuke portò Hinata nella parte posteriore della caverna e le fece poggiare la testa sulle sue gambe. Non dava segni di ripresa. Doveva aver consumato più energie del solito.
-Hinata perché mi guarisci sempre? Non dovresti usare il tuo potere per me. Non sono neanche capace di tenerti al sicuro. È la quarta volta che ti vedo svenire a causa mia.
-Sasuke smettila di lagnarti. Non è colpa tua. Il mio potere serve per aiutare le persone.
-Ti sei svegliata.
-Ho sentito che eri triste e mi sono svegliata. Non mi piace vedere quella brutta espressione sul tuo volto. Sei più bello quando ridi. Però anche la tua faccia seria non è male.
-Sciocca cerchi di farmi ridere. Ti rendi conto che hai consumato un sacco di energie per guarirmi. Potevi restare svenuta per giorni.
-No, non ti avrei mai lasciato da solo per troppi giorni. Mi piace troppo guardare il tuo viso mentre parliamo. In più, mi sarebbero mancate anche le tue carezze.
-Allora che ne dici se ti coccolo un po’ nella prossima ora?
-Mi sembra perfetto.
Sasuke fece sedere Hinata sulle sue gambe e la strinse forte. La ragazza adorava stare in quella posizione. Poggiarsi al petto di Sasuke la faceva sentire protetta. Le sue braccia le infondevano conforto e i suoi baci le regalavano dolcezza e amore.
-Sasuke come faremo a trovare le prove della colpevolezza di Orochimaru se ci danno la caccia?
-Troveremo un modo. Ora dormi, io farò la guardia.
-Sasuke non è ora di dormire.
-Hinata non fare i capricci, hai consumato tantissime energie e devi riposare. Ora metti il broncio.
-Non puoi raccontarmi qualcosa della tua famiglia. Vorrei conoscerti meglio.
-Sei curiosa di sapere qualcosa del mio passato. Vuoi conoscere le grandi imprese di Sasuke Uchiha.
-Le avventure dell’orgoglioso e presuntuoso discendente degli Uchiha.
-Trovi che io sia orgoglioso?
-Molto.
-Allora ti faccio il solletico.
-No, sai che soffro il solletico sui fianchi. Non farlo.
-Per questa volta ti perdono. Non potrei mai arrabbiarmi con te, sei troppo dolce e tenera. Ogni volta che ti guardo mi fai venire voglia di baciarti.
-Puoi farli. Io adoro i tuoi baci.
-Hinata non dovresti stuzzicarmi in questo modo sono pur sempre un uomo.
-Cosa intendi?
-Niente, dimentica quello che ho detto.
Sasuke raccontò a Hinata delle sue famose litigate con Gaara. Da piccoli duellavano sempre con delle spade di legno. Spesso il premio in palio era lei ma quello Hinata lo ricordava bene. I giorni che passava a giocare con loro in giardino erano stati splendidi. Peccato che dopo la morte della regina tutto era cambiato.
-Devi sapere che anche Gaara ha un’abilità nascosta. Ricordi che da piccoli giocavamo sempre con la sabbia?
-Sì, facevamo dei bellissimo castelli insieme.
-In parte era merito di Gaara. Lui manipola la sabbia. Da piccolo  non controllava bene i suoi potere. Infatti se ti ricordi due volte noi siamo finiti sotto la sabbia. Gaara creava delle tempeste di sabbia quando non controllava i suoi poteri e non sapeva come smettere. Poi arrivavano i suoi genitori e lui si calmava.
-Ecco perché ricordo che tu ti sei coricato su di me una volta.
-L’ho fatto per proteggerti dalla sabbia. La mia mamma diceva che bisognava proteggere la principessa da tutti i pericoli. Temo che all’epoca i miei genitori già conoscessero le intenzioni del serpente.
-Anche mia madre doveva sapere qualcosa. Purtroppo mio padre non le ha creduto visto che si fida ancora di quel brigante.
-Troveremo il modo per smascherarlo di fronte a tuo padre. Ora abbiamo anche Gaara dalla nostra parte. Scommetto che lui e Itachi sapranno convincere anche la famiglia Nara ad aiutarci.
-Vuoi dire che il nobile Nara è dalla vostra parte?
-Sì. Anche il nobile Sarutobi ci appoggia. Come vedi non siamo soli.
-Queste sono bellissime notizie.
All’improvviso si sentì un rumore assordante.
-Stanno sparando con i cannoni nella foresta per stanarci. Sono completamente impazziti, distruggeranno la flora e la fauna qui intorno.
-Non possiamo permetterlo- disse Hinata alzandosi di scatto.
-No, Hinata non puoi uscire. Rischi di essere ferita.
Qualcuno lanciò un sacchetto dentro la grotta dal quale fuoriuscì uno strano fumo.
-Hinata tappati il naso e trattieni il respiro.
-Cosa c’è nel sacchetto?
-Quello è un sacchetto bomba che esplode a contatto con il suolo. Da lì fuoriesce del gas soporifero. Dobbiamo uscire dall’altra parte.
Sasuke e Hinata corsero verso la fine della caverna ma trovarono l’uscita bloccata.
-Nooo. Maledetto Orochimaru ha fatto bloccare questa uscita. Il gas sta arrivando da questa parte. Resisti Hinata.
-Sì.
-Non posso volare perché in alto non ci sono fessure.
-Mi mancano le forze e non respiro bene.
-Hinata resisti. Accidenti sei ancora debole.
Hinata crollò fra le braccia di Sasuke. Anche lui era allo stremo delle forze ma non voleva arrendersi.
Orochimaru entrò nella caverna e trovò Sasuke ancora in piedi.
-Tu non ti arrendi mai moccioso. Dammi la ragazza e avrai salva la vita.
-La mia risposta è scordatelo.
Orochimaru si avvicinò a Sasuke e lo colpì alle gambe con la sua coda. Il ragazzo cadde a terra facendo attenzione a non lasciare andare Hinata. Non era riuscito a evitare il colpo.
-Sei un vigliacco. Hai paura di affrontarmi faccia a faccia e usi il tuo gas soporifero per indebolirmi.
-Buonanotte Uchiha.
Sasuke si addormentò esausto. Aveva già resistito troppo al gas soporifero.
 
Cinque ore dopo
-Dove mi trovo?
-Sei nel mio rifugio segreto Uchiha.
-Maledetto. Slegami subito.
-Non ti sforzare troppo, quelle corde sono difficili da spezzare a mani nude. Vedo che hai già riguadagnato tutte le energie. Devo trovare un gas più forte per te. Certo che hai messo su dei bei muscoli in questi anni. Saresti un guerriero perfetto se accettassi di lavorare per me. Sai che presto salirò sul trono di questo regno. Potresti diventare il comandante delle mie guardie reali.
-Non ci penso proprio.
-Non vuoi restare al fianco della tua amata. Scherzo, se tu diventassi il comandante delle guardie non potresti toccare la regina.
-Dove hai portato Hinata?
-Non vedi che è stesa sul letto laggiù. Questa casa è il mio rifugio segreto. Qui faccio tutti i miei esperimenti segreti. Tutto grazie ai soldi che il re mi permette di prendere dai villaggi. Tra poco avrò anche il tesoro più prezioso del regno. Mi divertirò un sacco con il tesorino di questo paese.
-Bastardo non provare a toccarla.
-Guardala lì indifesa mentre dorme. Tra poco si sveglierà e io mi occuperò del suo intrattenimento.
Sasuke iniziò ad agitarsi per sciogliere le corde ma non ci riusciva. Ogni sforzo era inutile.
-Non provare a toccare Hinata.
-Non riesci a sciogliere delle semplici corde, sei patetico. Alla fine non ami molto la principessa.
-Taci. Quando mi sarò liberato ti prenderò a calci.
Hinata si stava svegliando. Con grande sorpresa si ritrovò stesa su un grande letto in una camera che non conosceva. Per fortuna non le avevano iniettato niente per immobilizzarla, non l’avevano legata e aveva ancora il suo vestito azzurro addosso.
Hinata si mise seduta e vide Orochimaru che tirava dei pugni a Sasuke. Si alzò lentamente e senza farsi sentire arrivò alle spalle del serpente. L’uomo stava per tirare un altro pugno a Sasuke ma Hinata gli afferrò il braccio.
-Non ci provare.
-Ti sei svegliata tesoro.
-Non chiamarla in quel modo.
Orochimaru afferrò con forza Hinata per un braccio e la gettò sul letto.
-Ora noi due ci divertiamo di fronte al tuo amato.
Hinata sapeva che doveva reagire. Quando Orochimaru le si avvicinò gli tirò un calcio sulla pancia.
-Siamo diventate più forti. Mi divertirò di più se ti ribelli.
Hinata si alzò in piedi e cercò di tirare un pugno al serpente. Lui l’afferrò di nuovo per il braccio e tentò di baciarla.
-Noooo. Lasciami.
Sasuke tentava di liberarsi ma non ce la faceva. Quelle corde sembravano sigillate con una super colla.
Hinata si staccò da Orochimaru colpendogli un ginocchio.
-Questi colpi mi ricordano le mosse dalla mia vecchia amica Tsunade. Ti ha allenata lei vero?
-Non sono affari tuoi.
-Inizio a stancarmi. È ora di fare sul serio principessa.
Orochimaru prese una spada dall’armadio e la puntò contro Hinata.
Sasuke temeva che le volesse fare qualche ferita. Doveva assolutamente liberarsi. Non poteva lasciarla in balia di quel pazzo.
Orochimaru si scagliò contro Hinata e le tagliò un pezzo del vestito.
-Con la gonna del vestito sopra le ginocchia stai molto meglio. Non vedo l’ora di vedere il resto del tuo corpo. Le tue gambe sono fantastiche.
Ora Sasuke aveva capito le vere intenzioni di quel pazzo. Non poteva permettere una cosa del genere. Doveva fermarlo al più presto.
Orochimaru si leccava le labbra guardando le gambe di Hinata.
-Non vedo l’ora di toccare la tua pelle vellutata e bianca.
-Non ti azzardare a mettere le tue mani su di lei.
-Non puoi proteggerla Sasuke. Povero ragazzo costretto ad assistere all’unione fra la principessa e il futuro re del regno. Se non ci vedi bene sposto il letto.
-Non sarò mai tua.
-Non mi serve il tuo consenso per prendermi il tuo corpo. Adoro quando le ragazze strillano quando le accarezzo.
Hinata indietreggiò verso Sasuke per cercare di liberarlo. Sapeva che non era abbastanza forte per combattere contro Orochimaru.
-Non riesco a sciogliere i nodi delle corde.
-Hinata attenta si avvicina.
-Ahhh.
-Smetti di colpire a casaccio con quella spada. Rischi di ferirla.
-Non ti preoccupare Sasuke so dove taglio. Io voglio solo strapparle quei vestiti di dosso per divertirmi con lei.
Hinata aveva schivato la spada per un pelo.
Orochimaru provò di nuovo a tagliare la parte di sopra del vestito di Hinata ma la ragazza si scansò.
-Inizio ad arrabbiarmi principessa.
-Non osare toccarmi.
In un impeto di rabbia Orochimaru buttò via la spada e si scagliò su Hinata afferrandola per la vita.
-Ti ho presa principessa.
-Lasciami andare.
Sasuke si infuriò e spezzò le corde che lo legavano. Nessuno poteva toccare Hinata in quel modo. Nessuno doveva essere violento con lei. La principessa era un fiore delicato, non un oggetto da usare e gettare via.
-Come hai fatto a liberarti? Kabuto mi aveva garantito che quelle corde erano molto resistenti.
-Non permetto a nessuno di toccare Hinata in quel modo. Come hai osato strapparle il vestito per un tuo desiderio egoistico.
-Vuoi dire che tu non vorresti toccare queste bellissime gambe.
Orochimaru accarezzò la gamba di Hinata partendo dalla caviglia e arrivando sopra il ginocchio.
-Nooo.
-Non devi toccarla. La stai spaventando bastardo.
-Quindi voi due non lo avete ancora fatto. Si sente dal tuo profumo che non ti ha ancora toccata in quel modo. Perché non ti unisci a me e facciamo una cosa a tre?
Sasuke scattò in avanti e colpì Orochimaru con un pugno fortissimo. Spedì il serpente fuori la porta.
-Hinata sono qui, non ti farà male.
-Ho tanta paura.
Sasuke si inginocchiò vicino a Hinata e la strinse forte.
-Non ti toccherà più.
-Non voglio che mi tocchi un altro uomo. Mi ha fatto venire i brividi. Al contrario, quando mi accarezzi tu mi sento bene.
-Ti proteggerò io. Perdonami per averti fatta finire in questa situazione. È colpa mia se ci hanno catturati, ho abbassato la guardia.
-Marmocchio come hai osato ferirmi sul volto.
-Non sopporto chi infastidisce Hinata. Sappiamo del complotto contro il re di molti anni fa e presto porteremo le prove al castello.
-Non riuscirete mai a provare qualcosa. Sono in una botte di ferro. E poi non ti lacerò uscire di qui con lei.
-Io andrò via con Hinata a costo di prenderti a pugni. L’hai già spaventata abbastanza.
Sasuke tirò un altro pugno a Orochimaru prendendolo alla sprovvista. Poi prese Hinata in braccio e iniziò a correre verso l’uscita di quello strano rifugio.
-Questo luogo è pieno di scheletri e di animali impagliati. Mi mette i brividi.
-Presto saremo fuori di qui piccola.
-Sasuke quel serpente ci sta inseguendo.
-Reggiti forte, sto per sfondare il soffitto.
Sasuke spalancò le ali e spiccò il volo. Con grande forza riuscì a rompere il tetto e a scappare da quel posto. Le urla di Orochimaru per la sconfitta subita arrivarono fino in città.
-Si è infuriato veramente. Ora sei in salvo piccola.
-Grazie Sasuke. Questa volta ho temuto il peggio.
Sasuke e Hinata volarono fino a un luogo sicuro e lì passarono tutta la notte. Dovevano riposare poiché il giorno dopo avrebbero dovuto riprendere la fuga. Dopo quello che avevano combinato nel rifugio di Orochimaru, il serpente li avrebbe braccati come animali. Ora la situazione si complicava e Sasuke avrebbe dovuto stare più attento di prima. L’unica cosa certa era che non avrebbe più permesso a quel brigante di spaventare la sua Hinata.
 

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Capitolo 28
*** Ospitalità calorosa ***


La mattina dopo la fuga di Hinata e Sasuke dal rifugio di Orochimaru la foresta si riempì di briganti. A Orochimaru non piaceva perdere e voleva catturare al più presto i due fuggiaschi. Era veramente infuriato e avrebbe potuto bruciare l’intera foresta pur di stanare i due ragazzi.
Intanto all’accampamento segreto di Itachi.
-Siete tornata dottoressa.
-Per me è stato difficile arrivare qui. La foresta è piena di briganti e guardie del palazzo. A quanto ho sentito cercano tuo fratello. Deve aver fatto infuriare Orochimaru. Quel serpente non avrebbe mai sparpagliato tanto i suoi uomini se non fosse nervoso.
-Sasuke lo ha fatto infuriare per fargli commettere qualche errore. Con i briganti sparpagliati per la foresta per noi sarà più facile attaccarli e catturarli. Dobbiamo solo creare dei gruppi di attacco.
-Pensi che i briganti ci daranno qualche informazione sul loro capo.
-No, loro non sapranno niente del complotto contro il re o dei piani del serpente. L’unica cosa che avranno saputo dal pazzo è che presto li renderà ricchi perché salirà sul trono.
-Li abbaglia promettendogli ricchezze e loro gli giurano fedeltà.
-Dottoressa avete scoperto qualcosa?
-Forse. Comunque ho portato qui anche Jiraya. Ci darà una mano con i briganti nella foresta.
-Bene. Finché non avremo diminuito il numero dei briganti, Sasuke non potrà uscire allo scoperto.
Gaara si presentò davanti a Itachi per informarlo delle decisioni dei nobili.
-Benvenuto Gaara. Hai scoperto qualcosa? Sasuke mi ha mandato un messaggio qualche giorno fa. Mi ha detto che sei dalla nostra parte.
-Sì, Sasuke mi ha detto di rivolgermi a voi nobile Itachi.
-Qui sono solo Itachi. Cosa hai scoperto?
-Ti posso dire che la famiglia Nara è dalla nostra parte e anche il nobile Sarutobi. Non è stato semplice convincere il padre di Shikamaru a combattere dalla nostra parte.
-Capisco. Conosco il nobile Nara e so quanto può essere testardo.
-Come mai ci sono tanti briganti e tante guardie nella foresta? Ho dovuto affrontare due di loro per arrivare qui. Ora sono ko. Nessuno mi ha visto venire qui.
-Sasuke ha fatto infuriare Orochimaru.
-Come ci è riuscito? Dicono che quel brigante non perde mai la calma. Dicono che è viscido, calcolatore e non agisce di fretta.
-Orochimaru deve aver fatto qualcosa di grave. Mio fratello si sarà arrabbiato e ha reagito di conseguenza. Quel ragazzo diventa una furia quando si arrabbia sul serio.
-Hinata è ancora con lui?
-Sicuramente. Se Hinata fosse stata catturata ora la foresta sarebbe distrutta.
-Devo tornare in città o i miei genitori sospetteranno qualcosa.
-Grazie per l’aiuto Gaara. Ti informerò quando saremo pronti ad agire.
-Grazie. Un’ultima cosa. Orochimaru ha lasciato molti dei suoi uomini in città. Penso che voglia controllare se c’è qualcuno che collabora con noi.
-Faremo attenzione.
Gaara sparì nel nulla e Itachi andò ad informare gli altri. Dovevano elaborare un buon piano per indebolire l’esercito di Orochimaru.
 
Intanto in un rifugio lontano dalla foresta
Sasuke e Hinata erano in una catapecchia al confine con il regno di re Minato.
-Siamo al sicuro per qualche giorno. Per ora i briganti e i soldati pattugliano solo la foresta. Hai riposato questa notte?
-Sì, grazie per essermi restato vicino. Con te accanto non ho avuti incubi.
-Mi dispiace che tu debba sopportare le angherie di quel pazzo. Per fortuna non ti ha fatto male. Sarei impazzito se ti avessi vista soffrire.
-Sapevo che mi avresti salvata.
-Nessuno ha mai avuto tanta fiducia in me. Mi spieghi perché sei così buona con me?
-Mi sono innamorata di te.
-Hai sempre la risposta giusta. Hai fame?
-Sì. C’è qualcosa da mangiare qui?
-Andiamo a vedere.
Sasuke strinse la mano di Hinata e uscirono fuori la catapecchia.
-Laggiù c’è un albero di mele.
-Non faccio altro che farti mangiare mele. Vorrei farti vivere meglio di così. Per colpa mia sei costretta a scappare per tutto il regno.
-Sasuke sai benissimo che non è colpa tua. Orochimaru ci cerca perché vuole me.
-Cerchi sempre di tirarmi su di morale. La colpa è anche mia. Se io ti avessi protetta al meglio ora non saremmo braccati come animali.
-Riusciremo a risolvere i nostri problemi. Presto saremo pronti per la battaglia finale e Orochimaru finirà in prigione. Ho piena fiducia in te e nei nostri amici. Tutti insieme ce la faremo.
-Non so come farei senza di te. Mi sentirei solo e abbandonato dal mondo. Da quando ti ho incontrata la mia vita è più bella. Nonostante le fughe, i pericoli e le ferite, so di avere al mio fianco la persona perfetta per me. Ti amo Hinata Hyuga.
Hinata abbracciò forte Sasuke e lui la strinse per la vita. Stare l’uno fra le braccia dell’altra li rendeva felici. Non desideravano altro che stare insieme.
-Scusate se vi disturbiamo. Si può sapere cosa ci fate a confine con il regno di mio padre?
-Principe Naruto arrivi sempre nei momenti sbagliati.
-Mi dispiace brigante ma i miei soldati mi hanno informato di due persone sospette sul confine.
-Ti sembriamo sospetti?
-No, ma la prudenza non è mai troppa. Cosa ci fate qui?
-Ci nascondiamo da Orochimaru.
-Il famoso brigante. Mi sono giunte delle voci alquanto sgradevoli. È vero che il re lo ha scelto come suo successore?
-Sì.
-Io volevo catturare quel brigante e poi vengo a sapere che re Hiashi lo vuole far diventare re. È diventato pazzo. Quel serpente ha massacrato migliaia di persone nel suo regno e in quello di mio padre.
-Purtroppo mio padre vuole che lui salga sul trono.
-Il re voleva che Hinata sposasse Orochimaru ma lei si è opposta. È dovuta scappare dal castello.
-Ho sentito parlare anche di questa storia. Ho molti informatori in città. Venite con me, nel regno di mio padre sarete al sicuro.
-Non possiamo passare il confine mentre gli altri affrontano i briganti. Io e Hinata dobbiamo aiutarli.
-Per ora non potete fare niente. I tuoi amici se la caveranno, so che sono molto forti.
Narutò smontò da cavallo e si avvicinò a Hinata.
-Principessa ve lo chiedo per favore, salite sul mio cavallo e seguitemi.
-Sasuke possiamo fidarci. Saremo più al sicuro nell’altro regno.
-Va bene ma niente scherzi principe.
-Non ti preoccupare Sasuke. Sarete al sicuro al castello di mio padre e la principessa potrà cambiarsi.
-Non la guardate in quel modo principe o vi faccio a fette.
Hinata rise guardando Sasuke. Era molto geloso e non faceva niente per nasconderlo.
-Sono così buffo?
-Sì, non conoscevo questo lato di te.
 
Dopo un’ora di cammino arrivarono al castello di re Minato.
-Prima di andare da mio padre vorrete farvi un bagno e cambiarvi. Tu verrai con me Sasuke, ti mostro la tua stanza. Mentre di Hinata si occuperà mia madre.
La regina si presentò davanti ai ragazzi e si presentò.
-Io sono Kushina Uzumaki, la regina di questo regno. Siate i benvenuti.
-Per noi è un piacere conoscervi vostra maestà- disse Hinata inchinandosi con grande classe.
-Si vede che sei una principessa mia cara. Vieni con me così ti togli quegli abiti sporchi e rovinati. Ti renderò ancora più bella.
-Non è che tua madre sequestra Hinata e non la fa più uscire.
-Potrebbe farlo. Ha un carattere un po’ particolare e credo che terrà Hinata con sé per qualche ora. Intanto noi due possiamo andare a fare un bel bagno.
 
Hinata era in una grande stanza da bagno dove c’era una vasca enorme.
-Forza principessa togliti quei vestiti sporchi e immergiti nell’acqua calda.
-Grazie vostra maestà.
-Non essere così formale. Chiamami semplicemente Kushina.
-Va bene. Voi potete chiamarmi Hinata.
La ragazza entrò nella vasca e si rilassò. Era da tanto tempo che non faceva un bagno in bella vasca con tanto sapone.
-Dimmi una cosa cara. Quando ti sei innamorata del bel giovanotto che ti accompagna?
-Si nota tanto.
-Sì. Si vede che vi amate. Lo guardi come io guardavo mio marito quando l’ho incontrato la prima volta.
Hinata era diventata tutta rossa. Non parlava mai con nessuno dell’amore che provava per Sasuke ma Kushina la capiva.
-Ora rilassati. Io vado a prendere il tuo abito nuovo.
-Grazie.
Finito di fare il bagno Hinata si vestì e la regina le aggiustò i capelli.
-Sei pronta. Andiamo a vedere cosa hanno fatto quei due monelli nell’altro bagno.
Sasuke uscì dalla sua stanza e vide Hinata e la regina.
-Sei bellissima.
-Anche tu stai benissimo con questi abiti.
-Ora vi porto da mio marito. Dove è finito Naruto?
-Ha detto che andava ad informare il re del nostro arrivo.
-Bene. Seguitemi piccioncini.
Sasuke e Hinata arrivarono nella sala del trono e si inchinarono davanti al re.
-Non c’è bisogno di certe formalità. Siate i benvenuti. Ho saputo che negli ultimi giorni non ve la siete passata bene. Mio figlio dice che siete due persone affidabili e io sono lieto di ospitarvi nel mio castello. So che avete combattuto più volte contro Orochimaru. Solo per questo fatto vi stimo moltissimo. Sono anni che cerchiamo di metterlo in prigione ma per qualche strano motivo re Hiashi sembra proteggere quel brigante.
-Vi racconteremo tutto vostra maestà- disse Sasuke.
Sasuke e Hinata parlarono per due ore con il re. Minato rimase sconcertato dalle notizie che gli avevano riferito.
-Non mi aspettavo una cosa del genere da re Hiashi. Qui non potranno farvi del male. Se volete potete andare a riposare.
-Grazie vostra maestà- disse Hinata inchinandosi.
Sasuke prese per mano Hinata e si avviarono verso la stanza del ragazzo.
-Stai bene?
-Sì, sono solo preoccupata per gli altri.
-Loro se la caveranno. Nessuno può trovarli nell’accampamento segreto.
-Sono preoccupata anche per Neji e Ten Ten. Sono in balia di quel pazzo. Dovevo avvertirli prima di lasciare il regno.
-Hinata hai corso abbastanza rischi in questi giorni. Non sentirti responsabile per ogni cosa che succede.
-Se non ci fosse stato tu sarei già sprofondata nel dolore.
-Per te ci sarò sempre.
Sasuke entrò nella sua camera con Hinata e si sedettero sul letto.
-Staremo qui solo per poco tempo. Ho già mandato un messaggio a Itachi. Ci avvertirà quando sarà tutto pronto per la battaglia finale.
-Grazie.
Toc Toc
-Avanti.
-Siete tutti e due qui. Volevo dirvi che si cena alle sette. Quindi avete molto tempo per riposarvi.
-Grazie principe Naruto- disse Hinata.
-Hinata mia madre dopo cena vuole parlare con te. Ti avverto che parlerà per ore.
-Mi fa piacere parlare con la regina.
-Meno male. A volte le persone scappano a causa del suo caratteraccio. Mio padre è uno dei pochi che la sopporta.
-Io la trovo una donna straordinaria. Mi ha accolta senza riserve e non mi ha giudicata come fanno tante persone nel mio regno. Trovo che sia una regina forte e altruista.
-Tu andrai molto d’accordo con mia madre. Sasuke se non te la tieni stretta, mia madre la terrà qui con lei. Le fa sempre piacere avere compagnia. Purtroppo tutti hanno paura di parlare davanti a lei. Temono di contraddirla e di finire in prigione. Non sanno che con mia madre possono parlare liberamente.
-Siete tutti e tre qui, vi cercavo.
-Mamma si bussa prima di entrare.
-Ho una cosa urgente da dirvi. A cena preferite carne o pesce?
-Mamma sarebbe questa la cosa urgente.
-Taci Naruto. Non parlavo con te ma con i miei ospiti. Allora caro ragazzo cosa preferisci?
-Va bene la carne.
-Cara tu cosa vuoi per cena?
-Va bene la carne.
-Perfetto. Hanno appena scaricato dell’ottima carne di vitello e ci sono delle cosce di pollo in forno. Di certo sarete stati a digiuno in alcuni giorni. Stasera potrete mangiare tutto quello che volete. Basterà legare Naruto per non fargli finire tutto.
-Mamma mi metti in imbarazzo di fronte la principessa.
Hinata e Sasuke scoppiarono a ridere.
-Ih ih. Credo che non ci annoieremo in tua compagnia Naruto.
-Uchiha ridi finché puoi. Non è giusto che vi divertiate solo voi.
-Finalmente vi vedo ridere principessa.
-Merito vostro Kushina. Grazie anche a te Naruto.
-Sono felice se vi faccio ridere principessa.
-Su andiamo a vedere cosa combina tuo padre.
-Mamma volevo restare a parlare con loro.
-Naruto vieni  subito verso la sala del trono o dovrai subire la mia ira.
-Vengo subito. A dopo amici.
Hinata era rimasta sorpresa dalla regina. Era una donna incredibile, nessuno le poteva disobbedire.
-La regina ci ha voluti lasciare da soli di proposito.
-Tu dici?
-Sì, piccola. Vuoi fare qualcosa di speciale?
-Voglio solo stare un po’ con te.
Sasuke si stese sul letto e trascinò con sé Hinata.
-Stai comoda?
-Sì. Sasuke sei sicuro di non voler andare fuori in perlustrazione. So che ti piace esplorare nuovi posti.
-Voglio stare dove si sei tu. Dopo tanto tempo posso tenerti stretta senza dovermi guardare le spalle. Qui nessuno può farti male amore mio.
Sasuke avvicinò la bocca al collo di Hinata e la baciò.
-Sasuke dove mi baci? Mi sento strana se fai così.
-Scusa non ho resistito. Sei bellissima.
Sasuke sciolse i capelli di Hinata e poi le accarezzò la testa. Era talmente bella che faticava a resisterle.
-A cosa pensi Sasuke?
-Non so come faccio a non saltarti addosso.
-Sasuke non ti sei accorto di aver ribaltato le nostre posizioni. Mi stai addosso in questo momento.
-Perdonami Hinata. Mentre di baciavo non mi sono reso conto di quello che facevo. Ho perso il controllo.
-Non ti preoccupare. A me piace avere le tue attenzioni.
-Hinata sei troppo indifesa. Se mi lasci fare potrei perdere di nuovo il controllo. Per me sei come un afrodisiaco. Ogni volta che ti ho fra le braccia mi viene voglia di baciarti per ore. Ti farei qualsiasi cosa amore mio.
Toc toc
-Ora chi è che ci disturba.
Sasuke si alzò dal letto e Hinata si mise seduta composta.
-Signori, la regina mi ha detto di riferirvi che fra dieci minuti sarà servita la cena.
-Arriviamo.
-Non mi ero accorta che fossero passate due ore.
-Andiamo a mangiare prima che cambi idea.
-Sasuke oggi sei più malizioso del solito.
-Sei tu che mi fai questo effetto.
I due innamorati si incamminarono verso la sala da pranzo reale. Lì trovarono il re e la regina seduti a tavola e Naruto che li aspettava davanti la porta.
-Eccovi qui. Accomodatevi. Secondo la tradizione le principesse si siedono vicino la regina mentre i ragazzi si siedono al fianco del principe.
Hinata e Sasuke presero posto e poi iniziarono tutti a mangiare.
-Hinata come mai sei silenziosa?- chiese Kushina.
-Quando ero al castello con mio padre mentre si cenava non si poteva parlare. Era una sua regola. Solo gli ospiti potevano parlare se interpellati dal re.
-Qui puoi dire tutto quello che vuoi.
-Re Hiashi è molto cambiato. Naruto mi ha raccontato che il colloquio con lui non è stato semplice. Ha avuto diversi problemi. Mio figlio crede che il re sia consigliato male da alcuni nobili.
-Avete ragione vostra maestà. C’è il nobile Madara che ha una cattiva influenza sul re.
-Ho sentito parlare di Madara Uchiha. Come mai non è stato cacciato come voi?
-Madara è un uomo potente e il re ha creduto subito che non era implicato nel complotto contro di lui. Credo che Madara e Orochimaru siano complici.
Dopo la cena Sasuke restò a parlare con il re e Naruto. Intanto Hinata era andata in giardino con la regina.
-Cosa ti preoccupa cara?
-I miei amici sono costretti a nascondersi a causa di mio padre e Orochimaru. Non è giusto. In parte è colpa mia, non dovevo scappare.
Hinata cadde a terra e scoppiò a piangere.
-Non piangere. Non potevi restare lì, ti avrebbero potuto fare del male. Ho saputo che tuo padre voleva farti sposare quel brigante. Hai fatto bene a fuggire.
-Siete gentile vostra maestà ma non posso fare a meno di preoccuparmi per i miei amici.
-Vedrai che presto si risolverà tutto.
Kushina vide Sasuke che correva verso il giardino e lo lasciò solo con Hinata. Quel ragazzo doveva avere un legame fortissimo con Hinata. Dalla sala non si potevano sentire le voci provenienti dal giardino. Eppure lui sapeva che Hinata stava soffrendo e era corso da lei. Il loro legame era davvero speciale.
-Hinata perché piangi?
-Sasuke non voglio che gli altri soffrano per colpa mia.
-Hinata non è colpa tua. Noi ci siamo sempre dovuti nascondere. Io e Itachi abbiamo cambiato venti accampamenti durante la nostra vita.  Ogni volta che i soldati ci scoprivano cercavano un cavillo per sbatterci in prigione e noi dovevamo spostarci. Non piangere più, gli altri non vorrebbero vederti in questo stato.
-Scusa, ti faccio sempre preoccupare. Devo ancora crescere molto.
-Sei perfetta così come sei. Non cambierei nulla di te. Andiamo a dormire, domani ti aspetta una bella sorpresa.
-Cosa? Quale sorpresa?
-Non essere curiosa, tanto devi aspettare fino a domani mattina.
-Sasuke non dovevi dirmelo. Ora ci penserò tutta la notte.
-No, tra le mie braccia crolli sempre. Sei una vera dormigliona.
-Ahhhhhhhhhhhhh.
-Questo urlo veniva dalla sala del trono.
-Andiamo a vedere Sasuke.
I due ragazzi corsero verso la sala del trono e trovarono Kushina che aiutava il re a respirare. Era a terra e faticava a respirare. Poco dopo arrivò anche Naruto con due guardie.
-Cosa è successo mamma?
-Ha bevuto dal suo calice e si è accasciato a terra. Non respira bene.
-Deve essere stato l’Uchiha ad avvelenare il vino del re.
-Non dite sciocchezze. Sasuke era con me in giardino.
-Lo abbiamo visto parlare per diversi minuti con il re. È l’unico che poteva arrivare al calice.
-Smettetela di accusare Sasuke- urlò Hinata.
-Andate a pattugliare il giardino- disse il principe.
-Sì, principe.
La ragazza si avvicinò al re e gli mise le mani sul petto. Hinata pensò intensamente a guarire Minato.
Dopo qualche minuto il re si alzò in piedi e Hinata cadde a terra svenuta. Sasuke si inginocchiò accanto alla ragazza facendole poggiare la testa sulle sue gambe.
-Cosa le è successo?- domandò il re.
-Ha consumato le sue energie per guarirla.
-Vuoi dire che la principessa Hinata ha il potere di guarire le persone- domandò Minato.
-Quando vuole può guarire le persone da qualsiasi ferita, veleno o febbre. Non dovete dirlo a nessuno, le potrebbero fare molte richieste. Hinata non direbbe mai di no a persone sofferenti.
-Avevo sentito parlare di questa storia quando ho fatto visita a re Hiashi. Si diceva che re Hiashi tenesse la principessa rinchiusa nel castello perché aveva un potere speciale- disse Naruto.
-Suo padre la teneva rinchiusa nel castello per tenerla sotto controllo e per prelevarle del sangue. Il sangue di Hinata guarisce qualsiasi ferita. Orochimaru vuole sposarla anche per appropriarsi del suo potere.
-Che crudeltà. Minato non dobbiamo parlare a nessuno del suo segreto.
-Naruto conosce anche un altro segreto che mi riguarda.
-Vuoi dire le tue ali nere. Mio figlio mi ha detto che nel tuo accampamento ci sono persone con capacità straordinarie. So che nel tuo gruppo c’è la dottoressa Tsunade. Per alcuni anni ha servito presso la mia corte. Conosco l’abilità della dottoressa perché me l’ha mostrata.
-Se la dottoressa vi ha detto della sua abilità posso fidarmi di voi. Per favore non chiedete a Hinata di guarire altre persone, ogni volta che lo fa perde i sensi. Più la ferita è profonda più lo sforzo è maggiore.
-Povera ragazza. Quando si risveglierà?
-Non lo so regina. Una volta ha dormito due giorni dopo avermi guarito.
-Spero si riprenda presto. Per colpa della mia disattenzione ha sprecato molte energie.
-Non dovete prendervi nessuna colpa re Minato. Qualcuno ha tentato di avvelenarvi e deve essere ancora nel palazzo. Deve essergli rimasto addosso la boccetta del veleno o un minimo di odore. Posso trovarlo facilmente con le mie capacità.
-Va bene, potete cercare in tutto il castello. Natuto vai con lui.
-Sì padre.
-Vostra maestà restate in questa sala con Hinata. Non voglio che resti sola.
-Ci penso io. Minato fai mettere qualche guardia in più in giardino.
-Penso io a far posizionare le guardie. Tu pensa alla ragazza.
-Fai attenzione Minato.
-Non ti preoccupare mia cara.
 
Sasuke e Naruto stavano perlustrando tutto il castello in cerca dell’attentatore.
-Deve essersi rifugiato in una delle camere. Sento un forte odore provenire da questo corridoio.
-Come brigante sei abituato a sentire il pericolo da lontano. C’è un trucco per sentire i veleni?
-Sì, hanno un odore particolare e io li conosco quasi tutti. La dottoressa da piccolo me li faceva annusare per addestrarmi. Diceva che era importante distinguere i veleni per creare l’antidoto più efficace. Accidenti questo tipo si sposta da un piano all’altro del castello usando le pareti esterne del castello. Deve essere un assassino esperto.
Naruto si affacciò a una delle finestre del corridoio che dava sul giardino e vide un uomo entrare nella sala del trono dalla finestra.
-Qualcuno è entrato nella sala del trono.
-Hinata e la regina sono lì. Corriamo al piano di sotto.
 
Nella sala del trono
-Ve hanno lasciate da sole. Se porto quella ragazza da Orochimaru mi darà il doppio del mio compenso.
-Voi siete l’uomo che voleva uccidere mio marito.
-Regina, vostro marito sarà sicuramente morto. Non lo avete visto ancora. Sarà steso su qualche pavimento del castello a causa del mio veleno da scorpione.
-Ahi. Che male alla testa.
-Hinata ti sei ripresa.
Hinata si girò verso la finestra e vide Scorpio.
-Cosa ci fa qui un brigante di Orochimaru?
-Principessa Hinata venite con me o dovrò usare la forza.
-Vostra maestà restate dietro di me. Quel tipo è molto pericoloso.
-Ragazzina sai che non puoi affrontarmi perché sono troppo forte. Venite qui o farò male alla regina.
-Non vi permetterò di toccare la regina.
Scorpio lanciò un pugnale verso la regina e Hinata le si mise davanti per farle da scudo. Il pugnale le si sarebbe ficcato sicuramente nella schiena ma l’impatto non arrivò. Qualcosa aveva bloccato il pugnale lungo il suo tragitto.
-Non provare mai più a lanciare un’arma contro la mia fidanzata.
Sasuke aveva fermato il pugnale con la sua spada.
-Sei sempre in mezzo i piedi Uchiha.
Re Minato fece irruzione nella sala del trono con le guardie e fece arrestare il brigante.
-Voi non potete essere vivo. Il mio veleno uccide in pochi minuti.
-Sono fortunato. Guardie portatelo nelle segrete e sorvegliatelo.
-Ai vostri ordini maestà.
-Hinata stai bene?- domandò Sasuke.
-Mi sento benissimo. Mi sono ripresa appena in tempo.
-Con il vostro permesso vorrei portare Hinata in camera per farla riposare.
-Sono in debito con voi ragazzi. Fate quello che volete.
-Grazie re Minato. Non vi sentite in debito per favore. Voi ci avete ospitato nel vostro castello, siamo noi quelli in debito.
-Buonanotte ragazzi- disse Kushina.
-Buonanotte- dissero Hinata e Sasuke inchinandosi.
Avevano corso un bel rischio quella sera ma tutto si era risolto. Sasuke non vedeva l’ora di vedere la faccia di Hinata di fronte la sua sorpresa. Il mattino dopo Sasuke avrebbe sorpreso la sua amata. Ora desiderava solo vederla felice.
 
 

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Capitolo 29
*** Un sì che scalda il cuore ***


Sasuke aveva portato Hinata in camera per farla riposare. Aveva bisogno di molte ore di sonno per riprendersi.
-Ti sei svegliata presto per fortuna.
-Forse mi sto abituando a usare il mio potere. Fra poco potrei essere in grado di aiutare più persone.
-Hinata non puoi usare troppo il tuo potere. Rischi di restare svenuta per troppi giorni e debilitare il tuo fisico.
-Hai ragione. Ma non piace vedere tante persone che soffrono nel nostro regno. Orochimaru ha causato solo morte e distruzione. Se diventasse il re, il regno cadrebbe a pezzi.
-Noi lotteremo per la libertà del popolo e non ci saranno più razzie e omicidi. Ora dormiamo, hai bisogno di riposare.
-Sogni d’ora Sasuke.
-Buonanotte amore mio. Fai bei sogni principessa.
 
Il mattino seguente Sasuke si alzò presto e andò a farsi un bagno. Naruto gli portò dei vestiti puliti.
-Come mai il principe mi porta i vestiti puliti di persona?
-Non ti ho ringraziato adeguatamente ieri notte.
-Non devi ringraziare me. Se i tuoi genitori sono salvi è merito di Hinata.
-Voleva fare da scudo per mia madre. Dove trova la forza di sacrificarsi per gli altri?
-Non lo chiedere a me. So solo che non è una ragazza normale. Lei è molto speciale.
-Mi avevano detto che eri un ragazzo terribile. Ti hanno descritto come un tiranno. A me sembri un semplicissimo ragazzo innamorato.
-Naruto prendi poco in giro. Hinata si sarà svegliata, meglio che torno da lei.
-Se volete potete andare a cavalcare insieme più tardi. Le terre intorno al castello sono sicure.
-Lo proporrò a Hinata.
Hinata si era alzata e si era andata a fare un bagno. Uscita dalla vasca aveva trovato una domestica che le porgeva un vestito pulito.
-Grazie signora.
-Di niente principessa.
La ragazza si vestì e si legò i capelli in una treccia. La regina le aveva dato un nastro per capelli bellissimo e lei voleva provarlo subito.
-Sei già sveglia e vestita. Come ti senti?
-In ottima forma. Cosa facciamo oggi?
-Si va in giro per questo regno. Il re mi ha detto che c’è uno splendido mercatino in questi giorni. Poi potremmo andare a cavallo o fare una passeggiata fuori dal castello.
-Buongiorno mia cara. Venite a fare colazione prima di uscire, mio marito vi attende. Naruto esci dalla tua stanza e vieni a mangiare. Non starai tutto il giorno a letto perché sei stanco.
-Mamma sempre a urlare.
-Cosa hai detto?
-Niente.
-Ih ih. Non trovi che Naruto si spaventi facilmente di fronte a sua madre.
-Trovo divertente le facce che fa ogni volta che la madre lo sgrida. Non riesco a trattenere le risate. Però non è carino ridere principessa.
-Non ce la faccio a smettere. È troppo buffo.
-Mamma abbiamo dato di nuovo spettacolo.
-Naruto io non rido di tua madre ma di te.
-Grazie mille Sasuke.
 
Raggiunsero tutti la sala per fare colazione. La tavola era piena di frutta e di dolci.
-Potete prendere quello che volete ragazzi. Tu non ti mangiare tutto Naruto.
-Mamma mi farai passare per un ingordo.
-Accomodatevi ragazzi. Mi dispiace non potervi accompagnare a visitare il mio regno ma ho degli incarichi da assolvere come re. Devo anche interrogare il prigioniero.
-State attento, quel brigante è molto pericoloso se si trasforma.
-L’ho fatto incatenare. Non si può muovere con braccia e gambe immobili. Secondo voi è stato Orochimaru a inviarlo qui?
-Io penso che voglia uccidervi per far saltare l’alleanza fra i due regni. A Orochimaru non siete molto simpatico visto che il vostro paese è un luogo pacifico. Se il serpente salirà sul trono l’alleanza fra i due regni sarà spezzata- disse Sasuke.
-Riuscirete a trovare tutte le prove prima che re Hiashi ceda il trono a quel brigante?
-Orochimaru non può salire al trono senza l’appoggio della maggior parte dei nobili e di una parte del popolo. Ci sarebbe un’insurrezione. Per avere l’appoggio deve avere Hinata al suo fianco. Quindi per ora abbiamo bloccato i suoi piani.
-Sasuke pensi che i tuoi amici riusciranno a trovare le prove che vi servono prima del vostro ritorno?
-Non lo so vostra maestà. Non ci arrenderemo finché non avremo messo quel serpente in una prigione di massima sicurezza.
Mangiarono tutti insieme e poi il re e la regina tornarono ai loro doveri. Naruto accompagnò Sasuke e Hinata al mercato e poi tornò al castello per le sue udienze del giorno.
-Che bel posto. Magari un giorno il nostro regno diventerà in questo modo. Gente che sorride in ogni angolo della città, strade piene di bambini che giocano e nessun brigante che ruba soldi per i vicoli.
-Vedrai che il regno ritroverà il suo antico splendore quando salirai sul trono.
-Non sono sicura di essere in grado di governare un intero paese.
-Sei la persona perfetta per farlo. Io ti resterò accanto.
-Mi sgriderai quando farò qualcosa di sbagliato?
-Certo. Saprò consigliarti al meglio. Non lascerò tutto il peso del regno sulle tue spalle. Divideremo gioie e dolori.
-Grazie Sasuke. Se tu mi resterai accanto non avrò paura di niente.
Sasuke e Hinata girarono tutto il mercato e acquistarono diverse cose.
-Il fermaglio che hai scelto ti sta benissimo. Vuoi che ti compro qualche altro regalo.
-No, mi hai già comprato troppe cose.
-Potrei comprare tutto il mercato per te.
Hinata e Sasuke tornarono al castello e portarono le loro cose nella loro camera. Ormai Hinata dormiva con Sasuke per abitudine. Non le piaceva stare nella sua stanza da sola. In più, spesso aveva paura di dormire da sola. Solo Sasuke la faceva sentire tranquilla.
Sasuke e Hinata erano sul balcone della loro camera. Sul balcone di fianco Naruto si stiracchiava.
-Finalmente le udienze sono finite. Non ne potevo più di ascoltare i nobili che si lamentavano dei contadini. Affermavano di pagarli troppo. È bastato mostrargli i dati dei raccolti di questo anno e hanno chiuso la bocca.
-Sei un principe affidabile per il tuo popolo.
-Non sopporto i ricchi che si vogliono approfittare dei più deboli. Mio padre ha lavorato molto per questo regno.
-Tu gli vuoi dare una mano per non farlo stancare troppo. Sei un bravo figlio e un ottimo principe.
-Hinata non fargli tutti questi complimenti o si monterà la testa.
-Possibile che tu abbia sempre qualcosa da ridire Uchiha. Mi merito un po’ di complimenti.
-Voi due dovreste andare d’accordo. Bisticciate come cane e gatto ogni volta che aprite bocca. Siete alleati non avversari. Cercate di migliorare i rapporti in qualche modo. Ma non vi prendete a pugni.
-La tua fidanzata ha ragione.
-Lo so ma a volte sei insopportabile.
Naruto balzò sul balcone della camera di Sasuke e afferrò la mano di Hinata. Un istante dopo Naruto stava baciando la mano della principessa.
-Sono insopportabile quando faccio questo?
-Vieni qui che ti taglio in mille pezzi.
Sasuke e Naruto iniziarono un duello con le spade e Hinata si allontanò. Sapeva che lo facevano per allenarsi ma Naruto non avrebbe dovuto provocare Sasuke. Non sapeva che quando Sasuke si ingelosiva diventava molto forte.
-I tuoi colpi sono buoni Uchiha.
-Non hai visto ancora niente Uzumaki.
I due duellanti saltarono giù dal balcone e atterrarono nel giardino. A Hinata per poco non prendeva un colpo. Il balcone non era posizionato molto in alto ma era pericoloso saltare da lì. Erano due incoscienti.
-Hinata sei sola?
-Quei due pazzi si sono messi a giocare con le spade.
-Scommetto che è stato mio figlio a provocare Sasuke. Lo avrà voluto mettere alla prova.
-Sasuke diventa pericoloso se fa sul serio. Spero che Naruto non lo sottovaluti.
-A quanto vedo sono quasi alla pari con la spada. Nessuno dei due vuole mollare. Cosa ha fatto Naruto per far sguainare la spada a Sasuke?
-Mi ha baciato la mano.
-Capisco. Il tuo fidanzato è geloso?
-L’ho scoperto da poco- disse Hinata diventando rossa.
-Ricordo i primi tempi con Minato. Si ingelosiva persino quando i servi mi giravano intorno. La gioventù è così bella. Guardali come sono carini. Sono pieni di energie. Questo per loro è un modo per sfogarsi. I maschietti si sfogano sempre con la spada o con i pugni.
-Avrebbero dovuto indossare le protezioni.
-Non ti preoccupare non si faranno male. Fino a che punto si è spinto Sasuke?
-Cosa intende?- domandò Hinata balbettando.
-Ho notato che dormi nella sua stanza perché il tuo letto non è disfatto.
-Dormiamo solo insieme. Io non riesco a dormire da sola. Spesso ho degli incubi e non riposo bene. Al contrario, fra le braccia di Sasuke mi sento protetta e riesco a essere serena.
-Avete un rapporto bellissimo. Difficile credere che lui sia un Uchiha. Li descrivono come persone fredde, calcolatori che non provano alcun sentimento.
-Sono delle dicerie. Sasuke è un ragazzo gentilissimo. Combatte solo per autodifesa. Se circolano delle cattiverie su di lui deve essere opera di Orochimaru. Sasuke mi ha raccontato che un tempo è stato costretto a lavorare per Orochimaru che lo ricattava. Non ha mai fatto del male a nessuno.
-Hinata credo alle tue parole. Tuo padre non doveva ascoltarti spesso quando eri al castello.
-Per lui ero invisibile.
-Ti ha fatta crescere chiusa tra le mura del castello per renderti insicura. Non ti ha mai dato certezze. Hiashi Hyuga è cambiato da quando è morta la moglie.
-Voi conoscevate mia madre?
-Sì, sono andata al suo matrimonio. Era una regina stupenda. Ci scrivevamo anche delle lettere. Quando ho saputo della sua morte sono rimasta scioccata. Eppure godeva di ottima salute fino al mese prima della sua morte. Mi aveva scritto una lettera in cui mi annunciava che sarebbe venuta nel mio regno. Una settimana dopo ho saputo che si era ammalata gravemente e era costretta a letto. La dottoressa Tsunade provò a chiedere di visitare la paziente ma per qualche strano motivo il re non le permise di avvicinarsi alla sua stanza. Questa storia me l’ha raccontata Tsunade in persona.
-Mio padre mi ha detto che la mamma era molto malate. Purtroppo i dottori non hanno saputo trovare una cura.
-Io credo che tua madre sia stata uccisa con un veleno giorno dopo giorno.
-Cosa? Non può essere, il suo cibo era assaggiato. Sarebbe morto anche l’assaggiatore reale di turno. Mio padre non mi ha parlato di nulla del genere. Non può aver permesso che avvelenassero la mamma.
-Secondo me qualcuno ha trovato il modo per indebolire tua madre poco a poco.
-Mia madre è stata uccisa. Non è giusto, era una persona buona, aveva ancora molti anni da vivere.
Hinata si accasciò a terra e iniziò a piangere. Non riusciva a smettere. Stava scoprendo troppe cose crudeli. La dottoressa le aveva detto che c’era qualcosa di strano nella morte della madre ma mai avrebbe creduto che qualcuno l’aveva uccisa.
La regina si inginocchiò vicino alla ragazza e l’abbracciò forte.
 
Intanto in giardino
Sasuke e Naruto stavano ancora duellando e nessuno dei due voleva cedere. All’improvviso Sasuke buttò la spada sull’erba e disse che si arrendeva.
-Sasuke dove corri?
Sasuke aprì le ali e volò verso la sua camera.
-Perché Hinata è a terra e piange?
-Non riesco a calmarla. Forse ho parlato troppo.
-Cosa le ha detto?
-Le ho riferito che ho dei sospetti sulla morte di sua madre. Non credo sia morta per cause naturali.
-Per favore regina Kushina potrebbe portarmi un bicchiere d’acqua.
-Vado a prenderlo. Cerca di calmarla.
Kushina corse verso le cucine per prendere dell’acqua.
-Hinata guardami, devi calmarti. Amore mio non fare così.
-Sto bene. Ora smetto di piangere. Mi dispiace, la notizia mi ha scioccata. Non posso credere che qualcuno abbia voluto fare male alla mamma.
-Quando ti sarai calmata chiederemo spiegazioni alla regina. Dobbiamo capire perché sospetta che la morte di tua madre non sia naturale.
Sasuke strinse forte Hinata e la ragazza smise di piangere. Sasuke la capiva, poteva sentire la sofferenza della ragazza. Anche lui aveva perso sua madre e sapeva che era stata assassinata. Per Hinata doveva essere stato scioccante sapere che la madre era la vittima di qualcuno.
-Ecco l’acqua mia cara.
-Grazie. Mi scusi per la mia reazione.
-Cara non devi scusarti. Dovevo parlarti più tardi dei miei sospetti. Ti ho portato anche una cosa che mi ha spedito tua madre una settimana prima di morire.
-Questa è una lettera con il sigillo della mamma. Questa è la sua calligrafia, non ci sono dubbi.
-Tua madre mi scritto per dirmi che sospettava che qualcuno la volesse uccidere per indebolire il re. Dice che per molti nobili lei era un ostacolo a causa delle riforme che voleva apportare nel regno.
-Hinata sai cosa significa vero?
-Mia madre potrebbe essere stata uccisa da Orochimaru. È un esperto in veleni e aveva libero accesso a ogni luogo del castello. Sasuke dobbiamo fermare quel mostro prima che salga sul trono.
-Insieme lo fermeremo e lo metteremo nella più buia delle prigioni.
-Ragazzi vi lascio un po’ soli. Più tardi venite nel salone per il pranzo.
-A dopo vostra maestà.
Kushina incontrò fuori la stanza Naruto che le chiese spiegazioni.
-La madre di Hinata è stata uccisa?
-Io e tuo padre lo abbiamo sempre sospettato ma non potevamo andare da Hiashi a dirgli una cosa del genere. Avrebbe potuto dichiarare guerra contro il nostro regno. Era giusto che Hinata avesse quella lettera.
-Mi sembrava sconvolta.
-Vedrai che supererà anche questo momento.
 
Sasuke teneva Hinata fra le sue braccia. In quel momento sembrava più indifesa del solito. Dopo tutto aveva perso sua madre quando era piccola e ora aveva scoperto che le avevano portato via una persona cara di proposito. Hinata non poteva sopportare di aver perso sua madre per l’ennesimo complotto. Suo padre le aveva detto bugie per tutta la vita e ora veniva a sapere che nel castello c’erano moltissimi traditori pronti a uccidere il re e la regina pur di acquisire maggiore potere.
-Hinata stai meglio? Ti va di andare a prendere un po’ di aria fresca in giardino?
-Va bene.
Sasuke strinse la mano di Hinata e la portò in giardino. Si sedettero su una panchina e rimasero lì per circa un’ora. Hinata aveva la testa poggiata sulla spalla del ragazzo e lui le stringeva la mano.
-Piccola dimmi la verità, ti senti bene?
-Sasuke non devi preoccuparti troppo per me. Scusa se mi sono messa a piangere.
-Hinata è normale che tu sia triste dopo quello che hai scoperto ma vedrai che ti farò tornare il sorriso.
-Cosa hai in mente?
-Hinata per oggi non pensare al passato, ai segreti, ai complotti. Ho una sorpresa per te.
-Me l’hai detto ieri sera. Ci ho pensato per tutta la notte ma non mi è venuto niente in mente. Cosa hai escogitato questa volta?
-Hinata vieni con me nella sala del trono.
-La sorpresa l’hai nascosta lì?
-Quasi.
-Sei troppo misterioso.
Sasuke trascinò Hinata nella sala del trono dove c’erano Kushina e Naruto.
-Siete arrivati finalmente. Sasuke ti preso quella cosa che volevi.
-Grazie Naruto. Hinata chiudi gli occhi per favore.
-Va bene. Ma non mi fate uno scherzo.
Naruto diede a Sasuke una scatoletta. Kushina non vedeva l’ora di vedere la faccia di Hinata davanti a quella sorpresa. Adorava le cose romantiche.
Sasuke si inginocchiò davanti a Hinata e le prese la mano.
-Hinata ora puoi aprire gli occhi.
-Sasuke perché ti sei messo in quella posizione?
-Hinata Hyuga mi vuoi sposare?
La ragazza non credeva alle sue orecchie. Sasuke la voleva come sua sposa.
-Sì, voglio sposarti.
Sasuke infilò un anello al dito di Hinata e lei si buttò su di lui. Caddero a terra abbracciati. Erano felicissimi e non vedevano l’ora di coronare il loro sogno.
-Scusate se vi disturbo ma se entrasse qualcuno penserebbe male di voi.
-Naruto sei il solito guastafeste- disse Sasuke alzandosi in piedi con Hinata.
-Congratulazioni ragazzi- disse Kushina.
-Bene siete già tutti qui per il pranzo.
-Papà sei in ritardo. Ti sei perso la dichiarazione.
-Non fa niente. So che la principessa ha accettato le nozze.
-Voi sapevate tutto?
-Certo mia cara. Abbiamo detto a Sasuke che potete celebrare il matrimonio prima di tornare nel vostro regno. Se vi sposate Orochimaru non ti potrà più toccare. Per la legge tu sarai la moglie di Sasuke Uchiha e nessun altro uomo potrà reclamare la tua mano.
-Come vi spiegava Kushina il matrimonio vi darà una sicurezza in più. Inoltre se lo celebrate qui è valido anche nel vostro regno.
-Grazie re Minato. Grazie regina Kushina.
-Mia cara è un piacere aiutare la ragazza che ha salvato mio marito. Ho iniziato a predisporre i preparativi. Che ne dite di sposarvi fra tre giorni?
-Io non ho un vestito adatto e non ci sono i testimoni e gli invitati.
-Dovrete avere una cerimonia ristretta. Purtroppo non possiamo avvertire gli altri o Orochimaru potrebbe scoprire qualcosa- disse il re.
-Avete ragione. Mi scuso per la mia disattenzione. So bene che non è possibile avere una cerimonia con tutti i nostri amici. Per me è già un sogno poter sposare il ragazzo che amo.
Sasuke si avvicinò di più a Hinata e le baciò la fronte.
-Fra tre giorni nessuno potrà più darti fastidio.
Pranzarono tutti insieme e poi la regina trascinò Hinata nella sua stanza. Aveva fatto chiamare il sarto di corte per confezionare un magnifico abito bianco.
-Come lo volete vostra maestà?
-Dovete chiederlo alla principessa.
-Vorrei un abito bianco lungo e ampio. Senza diamanti qualcosa di semplice.
-Vedrò cosa posso fare. Per me è strano fare un abito da sposa poco sfarzoso.
-Signor sarto ecco il vostro compenso. Le faccia un vero abito da principessa secondo le direttive che le ha dato.
-Va bene regina. Grazie per il pagamento.
-Non dovete pagare voi.
-Ritienilo il mio regalo di nozze. Ora vado a vedere di sistemare il vestito del tuo promesso sposo.
La regina si recò nella stanza di Sasuke dove Naruto teneva fermo il ragazzo.
-Vuoi stare immobile. Il sarto deve prendere le misure.
-Potevo benissimo indossare un abito elegante normalissimo.
-Voi due bastaaaaaaaaa. Il sarto deve prendere le sue misure e non fate altro che bisticciare come bambini. Ti devi sposare con un abito elegante e nuovo. Hinata merita il meglio.
Sasuke si fece prendere le misure e poi il sarto andò via.
-Non pensavo ci volesse tanto per prendere due misure.
-Sasuke, Naruto dovete costruire un arco di legno in giardino. Deve essere pronto entro tre giorni.
-Mamma non puoi chiederlo al falegname reale.
-No, ci sono troppe spie in giro. Deve essere fatto tutto segretamente.
-Non ti farà male un po’ di fatica principino.
Hinata e Sasuke erano emozionati. Presto nessuno li avrebbe potuti separare. Il loro legame sarebbe durato in eterno.
 
 
ANGOLO AUTORE:
Grazie a tutti i lettori che seguono questa storia.
Un particolare ringraziamento va a MarioePeach.
A presto!

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Capitolo 30
*** Visite sgradevoli ***


Dopo essersi fatto prendere le misure dal sarto Sasuke aveva passato tutto il pomeriggio in giardino con Naruto. Stavano costruendo un bellissimo arco per il matrimonio.
-Naruto se tu tenessi quel martello meglio non te lo daresti sulle dita.
-Come hai fatto a imparare un mestiere tanto complicato?
-Sono cresciuto in un accampamento, lì bisogna saper fare un po’ di tutto.
-Io ho aiutato delle persone a costruire delle case ma trasportavo solo il legname e le pietre.
-Passami le assi di legno. Lascia fare a me il lavoro con il martello. Non vorrei vederti con la mano rotta dopo aver finito.
 
Intanto Hinata e la regina sceglievano i fiori per le decorazioni e per il bouquet.
-Cosa ne pensi di un bel bouquet di rose rosse?
-Preferirei un bouquet di iris. Ho visto che crescono nel vostro giardino e li trovo bellissimi.
-Non hai molte pretese. Ti farò un bouquet stupendo.
-Posso anche farlo da sola, non voglio distoglierla dai suoi impegni.
-Per me è un piacere aiutarti. Continui a guardare l’anello che Sasuke ti ha messo al dito. A cosa pensi?
-Deve aver speso un sacco di soldi.
-Sasuke farebbe di tutto per renderti felice. L’anello deve averlo visto mentre eravate al mercatino. Poi avrà chiesto a Naruto di andarlo a prendere. Non voleva che tu scoprissi niente.
-Lei pensa che andrà bene fare tutti di nascosto?
-Non ti preoccupare cara vedrai che andrà tutto bene. Una volta sposati nessuno potrà più chiedere la tua mano. Sarai libera di vivere con Sasuke.
-Quando mio padre scoprirà del matrimonio si infurierà. Mi farà cercare ovunque. Non voglio che rimaniate coinvolti in questa storia.
-Tuo padre non può farci niente. Secondo l’accordo tra i nostri paesi se lui ci dichiarasse guerra dovrebbe pagare una somma astronomica al nostro regno. Secondo gli accordi chi attacca per primo è costretto a sborsare una somma di denaro al paese avversario. Non credo che tuo padre voglia vendere le sue terre per pagare noi. Mio marito è stato furbo a far introdurre quella clausola. Sapeva che Hiashi non avrebbe mai pagato per attaccarci. Poi c’è anche un’altra clausola. Chi attacca per primo è costretto a ricostruire tutto ciò che distrugge.
-Avete pensato a tutto.
-Credo che se Orochimaru salisse sul trono ci penserebbe due volte ad attaccarci. Ora continuiamo i preparativi. Cosa ti piacerebbe per il pranzo dopo la cerimonia?
-Qualcosa di semplice.
-Allora lascia fare a un’esperta.
 
Verso sera Hinata si ritirò in camera dove trovò Sasuke steso sul letto.
-Sei stanco?
-Naruto ha combinato un sacco di guai in giardino. Ho fatto il doppio della fatica.
-Vuoi che ti massaggi la schiena.
-No, voglio solo stringerti.
Sasuke trascinò Hinata sul letto e la strinse forte.
-Sei felice di sposarmi?
-Non vedo l’ora che passino questi tre giorni. Finalmente il nostro sogno si realizzerà.
-Vivremo insieme, passeremo tanto tempo insieme e ci coccoleremo a vicenda.
-Sasuke perché hai fatto quel sorrisetto malizioso quando sei arrivato a parlare di coccole? Non starai pensando a quella cosa.
-A cosa credi che stia pensando?
-Non posso dirlo, è imbarazzante.
-Ti vergogni di dire certi termini. Sei proprio carina. Sei diventata tutta rossa.
-Sasuke non prendermi in giro. Posso chiederti una cosa?
-Parla.
-Vuoi davvero sposarmi? Passare il resto della tua vita con una principessa imbranata che si caccia sempre nei guai?
-Sei la mia imbranata piccola. Non desidero stare con altre ragazze. Sono mesi che aspetto di poterti sposare e nessuno potrà fermarmi. Volevi chiedermi qualche altra cosa?
- No.
-Hinata cosa c’è?
-Io ho paura che non ti piacerà stare con me.
-Non scherzare. Perché non dovrebbe piacermi?
-Io non ho esperienze. Non l’ho mai fatto con nessuno.
-Ih ih. Era questo che ti turbava. Hinata non devi assolutamente preoccuparti per quello. Quando due persone si amano fare l’amore è meraviglioso. Hai paura?
-No, se sto con te non mi spaventa niente.
Sasuke baciò Hinata sulla bocca. Non fu il solito bacio. Sasuke insinuò la lingua nella bocca della ragazza. All’inizio Hinata era sorpresa ma poi fra i due iniziò un gioco di lingue. Sasuke vide che la ragazza ricambiava il suo gesto e approfondì il bacio. Poco dopo il ragazzo dovette staccarsi per respirare. Hinata gli aveva fatto dimenticare di riprendere fiato. Quella ragazza gli faceva perdere completamente la testa.
I due innamorati saltarono la cena poiché si addormentarono. Il matrimonio si avvicinava e loro erano sempre più emozionati.
 
Il mattino seguente Hinata svegliò il suo fidanzato con un bacio a fior di labbra. Visto che il ragazzo non apriva gli occhi Hinata pensava che fosse stanco. Si alzò per andare a fare un bagno quando qualcuno l’afferrò per la vita e la trascinò sul letto.
-Dove volevi scappare principessa?
-Sasuke eri sveglio. Facevi solo finta di dormire.
-Mi piace essere viziato da te appena mattina. Hinata sei dimagrita. Devi mangiare di più o rischi di crollare.
-Come lo hai capito?
-Ogni volta che ti sollevo vedo che il tuo peso varia. Sei diventata più leggera. Non è che lo fai per non pesare quando ti porto in braccio?
-No, a volte mi si chiude lo stomaci quando penso al nostro regno.
-Per favore Hinata non puoi farti carico di tutti i problemi. Dividi con me le tue preoccupazioni, le tue ansie e i tuoi pensieri. Insieme noi libereremo il regno dai tiranni.
-Sai sempre come tirarmi su il morale. Sono sicura che sarei persa senza di te.
-Sono io quello che ha più bisogno di te. Forza andiamo a fare colazione o Naruto si mangerà tutto.
Hinata si fece il bagno e poi si vestì in fretta. Si aggiustò i capelli e raggiunse Sasuke fuori la stanza.
-Questi abiti ti stanno bene.
-La madre di Naruto me li ha dati quando sono uscito dalla camera. Mi ha detto indossali o subirai la mia ira.
-Mi sembrava strano che tu avessi messo degli abiti da principe.
-Sono scomodi. A palazzo dovrò indossare questa roba.
-Se diventi re potrai portare quello che vuoi. Però devi seguire sempre un minimo di protocollo.
-Mi abituerò a questi abiti.
-Ti slaccio il colletto così respiri. Non devi per forza allacciare la casacca fino al collo. Non hai una riunione con qualche nobile, puoi stare comodo.
-Se non lo allaccio non faccio una brutta figura con la regina e il re?
-No, non hai visto che Naruto allaccia la sua giacca e le casacche fino a metà. Gli facilita i movimenti.
Sasuke e Hinata andarono verso la sala del trono ma non trovarono nessuno.
-Sono spariti tutti. Non c’è neanche una guardia in giro. È strano.
-Sasuke sento delle voci provenire dal giardino.
Sasuke si affacciò a una delle finestre e vide che il re stava parlando con un uomo incappucciato. La regina gli stava accanto mentre Naruto stava controllando la scorta del tipo incappucciato. L’uomo si tolse il mantello e Sasuke vide Orochimaru.
-Accidenti, cosa ci fa qui?
Sasuke tornò da Hinata e la trascinò fino alla loro camera.
-Sasuke cosa ti è preso?
-Nel giardino c’è Orochimaru. Tuo padre deve averlo inviato qui per controllare che re Minato non desse ospitalità a due fuggitivi.
-Perché lui?
-Perché tuo padre sa che Orochimaru non ha scrupoli e è capace di intimidire il più forte dei re.
-Non credo che re Minato si lasci spaventare da quel brigante. Ha dimostrato di essere un re buono e giusto.
-Il problema è Orochimaru. Non sappiamo per quanto tempo ha intenzione di restare in questo regno. Non sappiamo neanche il suo piano. Dobbiamo stare attenti.
-Il nostro matrimonio è annullato se lui resta qui. Rovina sempre tutto.
Sasuke strinse Hinata e le sussurrò qualcosa all’orecchio.
-Qualsiasi cosa accada noi ci sposeremo. Nessuno mi impedirà di farti la mia promessa eterna.
La regina corse verso la camera dei ragazzi e li trovò abbracciati.
-Scusate se non ho bussato ma Orochimaru è venuto qui per ordine di re Hiashi. Dice che il re gli ha detto di portarci le stoffe pregiate che aveva promesso a Minato.
-Orochimaru non è il tipo da spingersi fino a un territorio straniero per un regalo. Deve aver saputo che io e Hinata ci siamo rifugiati in questo regno.
-Per fortuna non sa che siete qui miei cari.
-Deve aver saputo che il suo uomo è stato catturato e che ha fallito. Deve essere venuto anche per liberare Scorpio. Sicuramente cercherà di liberarlo questa notte. Si è portato dietro quattro uomini quindi saranno loro a fare il lavoro sporco. State attenti quando vi sedete a tavola Orochimaru potrebbe cercare di avvelenare di nuovo il cibo o le bevande del re.
-Staremo molto attenti. Vi farò portare qualcosa da mangiare da mio figlio. Non uscite per favore. Cercheremo di tenere lontano quel brigante. La sua stanza per la notte è al piano di sotto quindi non vi dovete preoccupare che entri qui. Faremo mettere delle guardie per il corridoio.
-No, non lo fate. Orochimaru avrà dei sospetti. Lasciate tutto come prima, noi staremo qui dentro. Quando va via?
-Ha detto che entro domani sera deve tornare al castello di re Hiashi. Resta qui solo per riposare. Mio marito ha capito che resta qui per accertarsi che non vi ospitiamo e per liberare il suo brigante. Non vuole che ci riveli qualcosa.
-Grazie vostra maestà. Vi dobbiamo un favore.
-Principessa è un piacere aiutarvi. Dopo tutto quello che avete passato vi meritate un po’ di felicità.
-Purtroppo ora dovremo guardarci le spalle anche qui. Quel verme è capace di tutto.
-Forse è il caso di rimandare la cerimonia miei cari.
-Vi prego regina Kushina aspettiamo domani per vedere se riusciamo a finire i preparativi. Non voglio aspettare ancora perché quel serpente ci ostacola in continuazione. Non sposerò mai Sasuke se continuiamo a rimandare.
-Va bene aspetteremo ragazzi. Spero che Orochimaru non abbia qualcosa in mente. Restate nella stanza, ho visto che i suoi briganti girano molto per il giardino e per i corridoi del castello.
-Non si preoccupi, io e Hinata resteremo in questa stanza. Mi chiuderò a chiave dopo che sarete uscita.
-Bene. Ci vediamo domani mattina. Quando Orochimaru sarà andato via verrò a chiamarvi. Tra poco Naruto vi porterà qualcosa da mangiare.
-Grazie- disse Hinata.
La regina uscì fuori dalla stanza e Sasuke chiuse la porta a chiave. In seguito chiuse anche il balcone e le tende. Non voleva che uno dei briganti si accorgesse di movimenti nella stanza. Sasuke sperava che Orochimaru se ne andasse senza fare problemi.
-Sasuke pensi che sospetti qualcosa?
-No, è qui per il suo brigante. Teme che ci sveli qualcosa sui suoi piani. Orochimaru non si fida ciecamente dei suoi uomini. Li controlla di continuo. Non gli piace che qualcuno si faccia catturare. Il problema resta che se Orochimaru libera Scorpio, lui gli dirà che siamo qui.
-Re Minato ha detto che Scorpio è stato trasferito in una prigione vicina al castello di cui Orochimaru non conosce l’esistenza.
-Perfetto. Quando i suoi uomini irromperanno nelle prigioni non troveranno nessuno. Però non mi fido delle guardie del palazzo.
-La regina le ha fatte sostituire per oggi. Mi ha detto che Naruto ha dato alle guardie la paga e gli ha concesso un giorno di riposo. Poi ha chiamato dei soldati per sorvegliare il castello.
-Quando ti ha detto tutte queste cose?
-Mentre tu controllavi i briganti in giardino. Sei rimasto affacciato alla finestra per trenta minuti per controllare la situazione. Non ti sei neanche accorto che ti chiamavo.
-Perdonami. Ero preoccupato. Sono sicuro che quel verme ha qualcosa in mente. Non riesco a capire perché sia venuto qui di persona. Spesso manda i suoi scagnozzi a fare i lavori sporchi. Perché si espone tanto?
-Pensi voglia minacciare il re?
-Non credo si azzardi a fare una mossa del genere senza il consenso di tuo padre. Rischierebbe di perdere il trono. Ora non pensiamo alle brutte cose. Cerchiamo di fare qualcosa prima che arrivi Naruto con la cena. Dobbiamo passare molte ore qui dentro.
-Perché non facciamo una partita a dama?
-Mi vuoi sfidare?
-Sì, è un gioco in cui sono brava. Quando al castello non potevo uscire dalla mia stanza giocavo con Ten Ten o Neji. Spesso li battevo. A volte pensavo che mi facessero vincere ma loro mi assicuravano che non era possibile.
-Stai pur certa che io non ti lascerò vincere di proposito.
-Sei competitivo, lo so che non mi lasceresti mai vincere. Metti il broncio quando qualcuno ti batte in un gioco o ti dice qualcosa che non ti va bene.
-Mi conosci bene principessa. Iniziamo la nostra sfida.
Hinata e Sasuke passarono un’intera ora a giocare a dama. Sasuke era sbalordito, da piccolo giocava spesso a dama con suo fratello, gli aveva insegnato ogni trucco ma Hinata lo batteva lo stesso.
-Ci deve essere un trucco in questa dama.
-Non è vero. Non è mia, l’ho trovata nell’armadio insieme ad altri giochi. Non ti piace proprio perdere.
Sasuke afferrò Hinata per un polso e la fece sedere sulle sue gambe. Mi prendo la mia rivincita. Quindi ti bacio finché non ti lascio senza fiato.
-Sasuke cosa dici? Ti vendichi con i baci perché sai che mi scombussoli sempre.
-Adoro vederti paonazza.
-Sasuke quando ci sposeremo la prima notte insieme sarà magica?
-Sì, passeremo tutta la notte insieme e nessuno potrà disturbarci. Non si interrompono due sposi durante la prima notte dopo il matrimonio. Non farò niente che tu non voglia. Ti amo piccola e voglio che tu sia felice.
-Sono felice quando sono con te.
-Hinata ti prenderei subito se non ci fossero dei pazzi in giro.
-Sasuke sono seduta sulle tue gambe non c’è bisogno che mi rincorri per prendermi.
-Ih ih. Sei veramente ingenua. Intendevo che farei l’amore con te se non ci fossero degli ospiti sgraditi. Sei così bella che stento a trattenermi.
Hinata divenne completamente rossa e iniziò a balbettare qualcosa.
-Sasuke mi farai scoppiare un giorno di questi.
-Hinata nasconditi dietro il letto. Subito.
Sasuke si era accorto che qualcuno era salito sul balcone. Per fortuna aveva chiuso la finestra e le tende.
Il ragazzo raggiunse Hinata dietro il letto e la strinse.
-Cosa succede?
-Orochimaru avrà chiesto ai suoi uomini di controllare ogni singola stanza del castello. Avevo previsto questa mossa. Quel verme ci vuole trovare a ogni costo.
-Non voglio tornare da mio padre.
-Non lo permetterò. Sai bene quanto sei importante per me. Non potrei vivere sapendoti al castello con quel pazzo in giro- disse Sasuke accarezzando i capelli di Hinata.
-Grazie a te ho scoperto cosa significa amare veramente. Non mi stancherò mai di dirti grazie. Hai fatto tanto per me.
-Te lo meriti. Non so proprio come abbiano fatto a chiuderti per anni in quel castello. Io come uno sciocco ti ho dimenticata.
-Eri solo un bambino. Io non ti biasimo. Sono felice di averti rincontrato.
-Accidenti l’uomo sul balcone non se ne va. Possibile che abbia fatto piazzare i suoi uomini su due lati del castello. Cosa vuole veramente?
 
Intanto nella sala del trono
-Nobile Orochimaru come mai avete fatto mettere quattro uomini su quattro balconi del castello?
-Ve ne siete accorto principe Naruto. Non posso rischiare di essere ucciso. Ci sono dei briganti che vogliono uccidermi e i miei uomini sorvegliano la zona. Ho notato che dai balconi del piano di sopra si ha una buona visuale e li ho fatti mettere lì.
-Non sapete che uno di loro è sul balcone dei miei genitori e un altro sul balcone della mia stanza. Non riesco a dormire con estranei armati nelle vicinanze.
-Questa notte loro si ritireranno da quelle postazioni. Hanno bisogno di riposo per affrontare il viaggio di ritorno.
-Orochimaru mi state nascondendo qualcosa?
-Come le viene in mente re Minato? Sono qui solo perché me l’ha ordinato il re.
-Voi siete venuto qui per un altro motivo. Cercate Sasuke Uchiha?
-Sapete del fuggiasco. C’è una taglia su quel ragazzo. Sapete dove si trova?
-No, se lo avessi visto in questo momento sarebbe nelle mie prigioni.
-Siete bravo con le parole re Minato. Credo che quando salirò sul trono non annullerò l’alleanza fra il mio paese e il vostro. A meno che la mia consorte non voglia interrompere ogni contatto con voi. Sapete che Hinata Hyuga è la mia promessa sposa vero?
-Sì, re Hiashi mi ha inviato una lettera in cui annunciava il fatto. So da fonti certe che la principessa non ha accettato di sposarvi e è scappata dal castello? Cosa le succederà quando la troverete?
-La sposerò il giorno dopo il ritrovamento. Quella ragazza è stata forviata da un criminale e pensa che io sia malvagio. Dopo tutto è sempre vissuta nel castello perché suo padre voleva proteggerla dai pericoli esterni. È una ragazza molto ingenua. L’avete vista per caso?
-No, mi dispiace. Vorrei che i vostri uomini scendessero dai balconi. Questo è il mio regno e comando io.
Re Minato non si faceva intimorire da Orochimaru. Il serpente non riusciva a scorgere alcuna paura negli occhi del re. Questa volta non avrebbe potuto fare niente. Il re era troppo forte persino per lui. Era stanco di perdere. Voleva solo fare a pezzi Sasuke, lo aveva fatto arrabbiare e doveva pagare. Orochimaru non sospettava minimamente del piano di Sasuke e Hinata e questo dava un vantaggio ai due innamorati.

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Capitolo 31
*** Finalmente sposi ***


Hinata e Sasuke avevano passato tutta la notte accucciati dietro il letto per non farsi vedere dagli uomini di Orochimaru e non avevano mangiato niente. Naruto non aveva potuto portare nulla nella loro camera per non insospettire Orochimaru.
Il brigante dopo che i suoi uomini erano scesi dai balconi gli aveva dato un nuovo ordine. I suoi scagnozzi si erano messi a girare per il castello con la scusa di una visita. Naruto aveva dovuto seguirli per non farli entrare nelle camere e nella sala dei tesori.
 
Il mattino dopo Orochimaru e tutti i suoi briganti erano ripartiti per tornare al castello di re Hiashi.
Quando si furono allontanati abbastanza Naruto e la regina corsero a vedere come stavano i loro ospiti. Sasuke sentì bussare alla porta e andò ad aprire.
-Buongiorno.
-Hai l’aria di uno che non ha dormito.
-Lo puoi dire forte. Io e Hinata siamo stati tutta la notte sul pavimento dietro il letto. Sono andati via?
-Sì. Orochimaru non ha capito che siete qui. Mio padre ha saputo tenergli testa e lo ha sistemato per un bel po’. Ci penserà bene prima di tornare.
-Grazie. Ora vado a svegliare Hinata. Si è addormentata un’ora fa.
-Lascia dormire quella povera ragazza. Sarà esausta. Noi tre andiamo a preparare il giardino per la cerimonia che si terrà fra un giorno. Gli abiti saranno qui domani. Intanto tuo padre si occupa delle questioni politiche.
Sasuke chiuse la porta della camera e si diresse in giardino con Naruto e la regina. Dovevano sistemare l’arco e spostare qualche pianta per decorare tutto. La regina aveva anche ordinato i fiori nel miglior banchetto della città.
 
Verso metà mattina Hinata si svegliò sul suo letto. Sasuke non c’era e la ragazza temeva che lo avessero preso i briganti. Si vestì in un lampo e corse giù per le scale. Non vedeva neanche dove metteva i piedi e saltava due scalini alla volta nonostante il vestito ingombrante. Aveva tutti i capelli in disordine e non si era lavata la faccia. Se qualcuno l’avesse vista in quello stato l’avrebbe scambiata per una pazza.
Hinata arrivò in giardino e vide Sasuke che appendeva un velo bianco su un arco di legno.  Sasuke era lì sano e salvo. Hinata era felicissima.
Sasuke si girò e vide la ragazza davanti la porta che dava sul giardino. Corse da lei e vide che era strana.
-Hinata ti senti bene?
-Per favore non guardarmi non mi sono pettinata. Sono in disordine. Temevo che ti avessero catturato e sono corsa qui. Ho dimenticato anche le scarpe.
-Ti sei fatta male?
-No, sto bene. Sono contenta che tu sia qui. Mi hai fatto prendere un colpo.
-Scusami principessa. Ti ho lasciata dormire visto che stanotte abbiamo parlato tutto il tempo.
-Lo rifarei mille volte su un letto comodo.
-Mi fa piacere che tu ti sia divertita a chiacchierare tutta la notte. Sono stato un buon cuscino.
-Scusa se mi sono addormentata sulla tua spalla. Pesavo?
-Per niente. Mi piace averti vicina. Ti amo Hinata, non mi stancherò mai di ripeterlo.
-Anche io ti amo.
-Naruto continua a spostare quelle cose mentre io porto Hinata in camera.
-Non puoi svignartela all’improvviso.
-Questa mattina ho fatto tutto io perché te ne sei andato in sala ad assaggiare i manicaretti del cuoco. Ora tocca a me prendere una pausa.
Sasuke prese Hinata in braccio e la portò davanti il bagno.
-Vai a farti un bagno, io ti aspetto fuori la camera.
-Cercherò di fare in fretta.
-Prenditi tutto il tempo che vuoi.
Hinata entrò in bagno e iniziò a lavarsi. Dopo trenta minuti la ragazza uscì dalla vasca e si passò un asciugamano sui capelli. Dopo qualche minuto tornò in camera e indossò un vestito pulito. Si aggiustò i capelli legandoli in una treccia e uscì dalla stanza.
-Come sto?
-Benissimo. Devo dire che la regina ha buon gusto nello scegliere i tuoi abiti. Ti stanno divinamente.
-Grazie. Dobbiamo andare ad aiutare Naruto, non è giusto che faccia tutto da solo.
-Andiamo in giardino. Io aiuto Naruto e tu ti rilassi.
-Perché non vuoi che vi aiuti?
-Ce la facciamo da soli. E poi la regina fra poco ti porterà l’abito. Vorrai vedere come è venuto. Io non posso vederlo fino alla cerimonia.
-Anche il tuo abito sarà pronto. Non vedo l’ora di vederti con il vestito da principe.
-Io non vedo l’ora di pronunciare il mio sì.
Hinata si avvicinò a Sasuke e gli diede un bacio sulle labbra.
-Questo per cosa era?
-Per la tua comprensione e per il tuo amore.
-Adoro quando mi baci.
La regina arrivò in giardino e prese Hinata per un polso. Poi la trascinò dentro il castello.
-Mia madre è fatta così. La tua fidanzata resterà nelle sue mani per qualche ora.
-Hinata è felice quando passa del tempo con tua madre e questo mi fa stare bene. Dopo tanto tempo è tornata a sorridere.
-Sei proprio cotto. Cosa ha di speciale per averti fatto cambiare tanto?
-Secondo te non ero così?
-No, tutti ti descrivevano come un uomo freddo e spietato fino a qualche anno fa. Deve essere cambiato qualcosa in te.
-Ho incontrato una persona speciale. Ora ho qualcuno che voglio proteggere.
Sasuke e Naruto finirono di sistemare il giardino e poi andarono nelle cucine con il re.
-La mamma ha ordinato al cuoco di fare tanti assaggi per farci decidere i piatti giusti per il matrimonio?
-Sì, figliolo. Tutti gli assaggi sono sul tavolo quindi potete iniziare. Io vado a vedere se il mio abito per la cerimonia è pronto e se è arrivato il sacerdote.
-Papà te la stai svignando?
-No, figliolo. Ho altri compiti da svolgere.  Se non finisco entro stasera tua madre mi farà a pezzi. Conosci bene la sua furia.
Dopo un’ora in cucina Sasuke decise cosa far servire al matrimonio. Poi disse al cuoco di preparare un dolce speciale per le nozze. Sapeva che Hinata adorava certi tipi di torte.
-Finalmente abbiamo finito.
-No, mio caro Naruto. Vi manca la prova finale dell’abito. Noi abbiamo già tutto pronto.
-Va bene mamma.
Completata la prova finale degli abiti Sasuke e Naruto raggiunsero il re nella sala del trono che gli spiegò come si sarebbe svolta la cerimonia. Tutto doveva essere perfetto. Era un giorno importante per Hinata.
 
Dopo un’ora la regina e Hinata raggiunsero i tre nella sala del trono per discutere gli ultimi dettagli della cerimonia.
-Mi scusi re Minato posso chiederle una cosa?
-Certo principessa.
-Mi porterebbe in giardino prima della cerimonia. Vorrei che qualcuno mi accompagnasse e voi siete la persona giusta.
-Lo farò con piacere.
-Grazie Minato. Sono contenta che tua abbia accettato la richiesta di Hinata. Questa sera avrai doppie coccole.
-Mamma, papà dovete parlare qui di certe cose.
-Sei diventato timido piccolo mio. Come sei carino quando diventi rosso.
-Mamma mi stai mettendo in imbarazzo di fronte ai miei amici.
Verso tardi andarono tutti a dormire. Hinata e Sasuke restarono svegli fino a tardi per parlare. Adoravano raccontarsi del loro passato. Volevano conoscersi bene e non avere nessun segreto uno con l’altra.
 
Il giorno del matrimonio
La regina e Hinata erano chiuse nel bagno più grande del castello.
-Come ti senti principessa?
-Emozionata. Mi tramano le gambe. Secondo lei piacerò a Sasuke vestita con l’abito bianco?
-Rischierà un infarto quando ti vedrà.
Dopo aver fatto un bagno di due ore la regina e Hinata corsero nella camera reale e iniziarono a vestirsi. La regina si occupò anche di aggiustare i capelli di Hinata.
-Ecco fatto. Con questo velo sei perfetta. Con il fermaglio di oro bianco il velo non rischia neanche di cadere. Se vuoi toglierlo dopo la cerimonia dimmelo e sarò lieta di aiutarti. So che può dare fastidio mentre si sta a tavola.
-Grazie. State facendo molto per me.
-Sei una persona meravigliosa ti meriti il meglio dalla vita. Sei pronta. Guardati allo specchio.
-Sono veramente io. Non ci posso credere.
-Sei bellissima. Lascerai il tuo sposo a bocca aperta. Come è tardi, dobbiamo andare.
-Vostra maestà state benissimo anche voi.
-Ti piace il mio vestito. Il sarto ha detto che è perfetto per le cerimonie.
-Vostra maestà non avete le scarpe ai piedi.
-Giusto. Che sbadata, con tutto quello che c’è da fare me le stavo scordando. Grazie mia cara.
Hinata scese le scale e arrivò davanti la porta che dava sul giardino del castello. Kushina le portava il velo mentre il re l’attendeva alla fine delle scale per portarla davanti al suo sposo.
-Siete incantevole principessa.
-Grazie vostra maestà- disse Hinata inchinandosi al re.
-Possiamo andare. Sei pronta Kushina?
-Sì.
-Sei splendida mia regina.
-Grazie Minato. Sei un vero gentiluomo.
Il re aprì la porta e uscì in giardino tenendo il braccio di Hinata poggiato sul suo.
Quando Sasuke vide Hinata rimase incantato dalla sua bellezza. Era incantevole, non sembrava neanche un’umana. Era un angelo sceso sulla terra per lui.
Minato e Hinata arrivarono lentamente davanti a Sasuke e al sacerdote.
-Te la lascio Sasuke.
-Grazie vostra maestà.
Kushina sistemò il velo di Hinata e andò a sedersi vicino al marito.
Naruto era già in giardino accanto a Sasuke. Aveva gli anelli in mano. Per fortuna non li aveva persi.
La cerimonia durò circa un’ora. Arrivati al momento delle promesse iniziò a parlare Sasuke.
-Hinata prometto di renderti felice per tutta la vita. Prometto di amarti e onorarti e di non tradirti mai. Sei la persona che aspettavo da anni. Quando ti ho incontrata il mio cuore ha iniziato a battere velocemente. Pensavo mi stesse per venire un infarto ma poi ho capito che eri tu a causarmi le palpitazioni. Ti proteggerò sempre a costo della mia vita.
-Sasuke prometto di amarti sempre e di aiutarti come posso. Ormai avrai capito che sono goffa e imbranata ma cercherò di non pesare su di te. Prometto di non tradirti mai. Sarò sempre con te anche nei momenti di sofferenza. Nessuno potrà dividerci fino alla morte.
-Bene ora scambiatevi gli anelli. Bravi, bravi. Ora lo sposo può baciare la sposa.
Sasuke si avvicinò a Hinata e poggiò le sue labbra su quelle della ragazza. Il bacio durò a lungo. Sasuke non sembrava volersi staccare dalla sua amata. Alla fine dovette staccarsi per riprendere fiato. Kushina era in piedi e batteva le mani per festeggiare la fine della cerimonia. Ora nessuno avrebbe potuto spezzare il legame fra Sasuke e Hinata.
Naruto abbracciò Sasuke per le congratulazioni mentre i sovrani stringevano forte Hinata.
-Grazie a voi ho potuto realizzare il mio sogno.
-Principessa avete salvato la mia vita. Questo è niente in confronto a quello che voi avete fatto per me. Per me è stato un onore aiutarvi. Kushina aveva ragione, siete delle persone straordinarie.
Dopo pochi minuti rientrarono tutti e si spostarono nella sala del trono. Lì era stata imbandita una tavola enorme piena di ogni genere di piatto. C’era di tutto.
Si divertirono per tutto il pomeriggio. Re Minato aveva anche fatto venire da una città vicina un gruppo di musicisti.
-Mi concede questo ballo principessa?
-Certo Sasuke.
-Sai che sei bellissima. Non riesco a staccarti gli occhi di dosso.
-Anche tu stai benissimo. Gli abiti da principe ti donano.
-Non è la prima volta che indosso abiti così raffinati. Quando ero piccolo a casa avevamo un sarto privato. Avevo un vestito per ogni occasione.
-Ricordo quando venivi al castello eri sempre vestito in modo perfetto.
-Mia madre diceva che vestirsi bene fa una bella impressione sulla gente.
-Sasuke è una cosa bella che tu ricordi i tuoi genitori. E poi tua madre è qui. Guarda vicino alla regina.
-Non vedo niente.
-Sono sicura che sia tua madre. Ha un vestito bellissimo e i capelli legati. Ci ha anche salutati.
-Meglio non dirlo ad alta voce o i sovrani e Naruto ci prenderanno per due pazzi.
-Sono contenta che tu mi creda.
-Non dubiterei mai di te.
-Forse tua madre è qui per assistere al tuo matrimonio. Vorrà congratularsi con te. Sta sorridendo da questa parte e continua a salutarci.
-Sono contento che la mamma non sia triste.
-Tua madre non è triste perché è fiera di te. Sa le buone azioni che hai fatto in tutti questi anni.
Sasuke e Hinata andarono a sedersi al tavolo e i sovrani si alzarono per ballare. Intanto Naruto era andato a controllare che non ci fossero intrusi nel giardino.
-Signora Mikoto è un piacere rivederla.
-Miei cari. Finalmente vi siete sposati. Non verrò più a trovarvi perché ora che so che lui è con te posso riposare in pace.
-Grazie. Tua madre dice che non tornerà perché ora tu sei felice.
-Abbi cura di lui mia cara.
-Lo farò.
-Sasuke proteggila da ogni pericolo perché tenteranno di farle del male. Questa volta potrebbero ucciderla.
Hinata si incupì e Sasuke le strinse la mano.
-Hinata ti ha detto qualcosa di spiacevole?
-Tenteranno di farmi del male e forse mi uccideranno. Tua madre ti chiede ti proteggermi.
-Grazie per l’informazione mamma. Ti prometto che la proteggerò a costo della mia vita. Nessuno può separarmi dalla mia Hinata.
La madre di Sasuke scomparve in una luce e il ragazzo strinse forte Hinata.
-Ricordati sempre che nessuno può toccarti. Non permetterò a nessuno di farti del male.
-Grazie Sasuke. So che mi proteggerei, lo hai sempre fatto.
Finito il banchetto i due sposini si ritirarono nella loro stanza.
Hinata era agitatissima, non sapeva come doveva comportarsi. Per prima cosa si tolse il velo mentre Sasuke chiudeva a chiave la porta.
-Hinata tutto bene?
-Sì, ho passato una giornata meravigliosa. Non mi divertivo così da mesi.
Sasuke si avvicinò a Hinata e la prese in braccio. La portò sul letto e la stese sul materasso.
-Hinata sei tutta rossa.
-Sasuke io non ho mai fatto certe cose. Non so cosa devo fare.
-Lasciati andare piccola.
Sasuke baciò Hinata sulla bocca e iniziò un gioco di lingue. Hinata non sapeva perché ma ricambiava quel bacio appassionato. Non riusciva a controllare il suo corpo. Sasuke la prese per la via e l’avvicinò a sé. Ogni tocco di Sasuke la faceva sentire sempre più strana. Il suo corpo si stava scaldando e non conosceva il motivo.
Sasuke la fece mettere seduta e le slacciò il vestito da sposa. Poi lo abbassò completamente con l’aiuto della ragazza. Hinata era rimasta con la vestaglia intima. Era super imbarazzata e si portò le mani sul seno. La vestaglia accentuava le sue forme e lei si vergognava.
-Hinata non devi coprirti sei stupenda.
Sasuke le baciò il collo più volte e Hinata si stese sul letto.
-Amore mio sei sicura di voler continuare?
-Sì, ti amo e voglio essere tua completamente. Non ho più paura.
-Hinata se fai quella faccia mi farai perdere il controllo.
Sasuke si tolse i suoi abiti restando in mutande. Quando lo vide nudo Hinata per poco non svenne ma poi poggiò le sue mani sul petto del ragazzo.
Sasuke le abbassò le spalline della sottoveste e la baciò sulle spalle.
-Hai una pelle morbidissima.
Sasuke scese a toccare le gambe di Hinata e lei sussultò. Ogni tocco di Sasuke la faceva riscaldare. Era dolce e audace allo stesso tempo. Hinata non sapeva descrivere quel momento ma si sentiva veramente felice. Tutto era magico come aveva detto suo marito.
Sasuke scoprì il seno di Hinata e iniziò a massaggiarlo.
-Ahhhh. Sasukeee non so cosa mi succede.
-Hinata adoro sentire la tua voce mentre pronunci il mio nome. Adoro anche i tuoi baci.
Sasuke salì fino alla bocca della ragazza e la baciò intensamente. Hinata era senza fiato e Sasuke continuava a stuzzicarla.
Il ragazzo le leccò di nuovo il collo e poi scese fino al seno.
-Hinata hai un corpo splendido.
La ragazza si portò le mani sul viso per l’imbarazzo. Nessun uomo l’aveva mai vista nuda e era alquanto a disagio. Ogni tocco di Sasuke le piaceva. Adorava ogni carezza e quando lui la baciava la faceva sentire al settimo cielo.
Sasuke leccò i capezzoli di Hinata e la ragazza gemette. Non riusciva a trattenersi.
-Ti ho fatto male?
-No, la voce mi esce da sola.
-Non ti preoccupare piccola. Fai così perché ti piace quando ti tocco. Non c’è nulla di sbagliato.
Sasuke baciò Hinata e poi riprese a carezzarle il seno. Man mano che il tempo passava Sasuke scendeva verso la femminilità di Hinata. Il ragazzo le tolse tutta la sottoveste e infilò una mano negli slip della ragazza. A quel contatto Hinata sussultò, il suo punto proibito veniva toccato come mai nessuno aveva fatto.
-Ahhhhh. Sasuke noo. Cosa fai?
-Piccola non ti agitare. Andrà tutto bene.
Sasuke baciò di nuovo Hinata sulla bocca e intanto la toccava nel suo punto più intimo. Doveva farla abituare a quei tocchi. Sapeva che Hinata non lo aveva mai fatto con nessuno e era molto imbarazzata.
Il ragazzo continuava a baciarla e con la mano le stuzzicava la femminilità.
-Sasuke ho una sensazione strana.
-Ti stai solo abituando alle mie coccole. O ti riferisci al fatto che sei bagnata lì sotto.
-Sasuke non dire certe cose.
-Ih ih. Sei proprio carina.
 Sasuke sfilò le mutandine alla ragazza e le allargò le gambe. Poi iniziò a stuzzicarle l’intimità con la lingua.
-Sasukee.
-Adoro sentire la tua voce quando ti tocco. Sei veramente bagnata piccola.
Hinata inarcò la schiena. Non ce la faceva più a controllarsi. Sasuke si sfilò l’ultimo indumento e Hinata chiuse gli occhi.
-Che ti prende Hinata?
-Questo è molto imbarazzante.
-Hinata non devi aver paura di guardare.
-Non ne ho mai visto uno e il tuo mi sembra molto grande.
-Tutto per causa tua. Mi fai eccitare talmente tanto che stavo per esplodere.
Hinata allacciò le braccia dietro il collo di Sasuke e si posizionò fra le sue gambe. Con una spinta lenta e precisa Sasuke penetrò la femminilità di Hinata. La ragazza urlò per il dolore all’inizio ma si abituò subito.
-Ti fa male piccola?
-Sì, ma mi sto abituando. Non ti fermare. Non voglio essere l’unica a provare piacere.
-Mi basta sfiorarti per stare bene principessa. Ora inizio a spingere, va bene?
-Sì.
Sasuke e Hinata passarono una notte magica. Finalmente Hinata era tutta di Sasuke e nessuno avrebbe potuto affermare il contrario. Tutto era stato perfetto e non avevano avuto alcuna interruzione. Sarebbero rimasti insieme per sempre e sarebbero riusciti a fermare una volta per tutte Orochimaru. Sapevano che ora che il loro legame era ufficiale sarebbero riusciti a fare qualsiasi cosa insieme.
 

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Capitolo 32
*** Ritorno a casa ***


Era l’alba e tutto era tranquillo nel castello di re Minato. Sasuke e Hinata ancora dormivano. Avevano passato una notte indimenticabile e ora dormivano sognando il loro futuro insieme.
Il primo raggio di sole penetrò dalla finestra e svegliò Sasuke. Dopo pochi minuti si svegliò anche Hinata sentendo la mano del marito sulla sua guancia. Finalmente poteva dire al mondo che Sasuke era suo marito. Nessuna donna lo avrebbe potuto allontanare da lei.
-Buongiorno principessa? Hai qualche dolore?
-No, mi sento benissimo.
Hinata si accorse di essere completamente nuda e di essere poggiata al corpo nudo di Sasuke. Tiro a sé il lenzuolo e si coprì.
-Ti vergogni ancora? Guarda che questa notte ho toccato tutto il tuo corpo.
-Lo so. Mi sono coperta d’istinto.
-Sei bellissima, non serve che usi il lenzuolo per nasconderti. Trovo che tu abbia il corpo più sensuale della terra.
-Sasuke vuoi farmi arrossire.
-Diciamo che mi piace riempirti di complimenti. Vieni qui amore mio.
Sasuke strinse forte Hinata e si mise sopra di lei.
-Sasuke perché questa posizione?
-Non lo immagini principessa. Sei così affascinante che non riesco a resisterti.
Appena Sasuke poggiò le labbra su quelle della ragazza qualcuno bussò alla porta.
-Ci vengono a scocciare sul momento più bello.
-Sasuke non dire queste cose. Non è casa nostra, se ci stanno chiamando ci sarà un motivo.
Sasuke si infilò i pantaloni e la maglia e corse ad aprire mentre Hinata si vestiva dietro il paravento.
-Ragazzi siete tutti e due svegli?
-Sì. Cosa è successo regina Kushina?
-Credo che il padre di Hinata abbia scoperto che siete qui. Dovete andare via subito. Orochimaru è vicino al castello. Sta arrivando con molti uomini. Sicuramente chiederà a mio marito di perlustrare tutto il castello.
-Ce ne andremo subito così voi non avrete problemi. Ci avete già aiutato abbastanza. Non vogliamo crearvi altri guai.
-Per noi è stato un piacere aiutarvi.
Hinata raggiunse Sasuke davanti la porta e ringraziò la regina.
-Mio marito non potrà salutarvi perché deve tenere impegnato Orochimaru mentre voi scappate dalla porta delle cucine. State attenti, quel brigante avrà sparso i suoi uomini ovunque intorno al castello.
La regina abbracciò Hinata e poi li lasciò correre verso le cucine.
-Un’ultima cosa vostra maestà, salutateci Naruto.
-Vi saluta anche lui. Ora correte.
Sasuke strinse la mano della moglie e corse verso le cucine facendo attenzione a non incorrere in qualche brigante. Arrivati alla porta della cucina, Sasuke si accertò che non ci fosse nessuno all’esterno.
-Possiamo andare.
Usciti fuori le mura del castello Sasuke aprì le ali, prese Hinata in braccio e spiccò il volo.
-Ora dove andremo?
-Non lo so piccola. Forse sarebbe meglio andare all’accampamento segreto. Non ci sono briganti in giro perché Orochimaru è occupato in un altro regno e noi non correremo il rischio di essere scoperti.
-Se torniamo dagli altri li mettiamo in pericolo.
-Non abbiamo altri posti dove nasconderci. Appena Orochimaru avrà finito di controllare il castello di re Minato, tornerà qui e farà perlustrare ogni centimetro del regno. L’accampamento non può essere scoperto perché è in un luogo inaccessibile. Chi non ha la chiave per accedervi non può andare oltre la grande roccia.
-Con chiave intendi una combinazione o una parola segreta?
-Qualcosa del genere.
-Va bene, mi hai convinta. Torniamo dai nostri amici. Lì troveremo anche la dottoressa e il signor Jiraya. Devo ancora ringraziarli per averci aiutati l’altra volta.
Sasuke volò velocemente verso l’accampamento segreto. Arrivato davanti una grande roccia disse qualcosa di strano e si aprì un passaggio.
-Sasuke ora puoi mettermi giù.
-No, siamo a casa quindi devo portarti in braccio oltre la soglia.
-Sei diventato romantico Sasuke.
-Sei tu che mi fai questo effetto mia principessa.
Entrati nell’accampamento il piccolo Lu fu il primo ad accorgersi dell’arrivo dei due innamorati.
-Mammina è tornata.
Lu saltò addosso ai due e li fece cadere a terra.
-Mi siete mancati.
-Anche tu ci sei mancato piccolino- disse Hinata dando un bacio sulla guancia del bambino.
-Vedo che sei tornato fratellino. Se sei venuto qui vuol dire che hai esaurito i nascondigli e Orochimaru ancora non si arrende. Ho saputo che lo hai fatto arrabbiare più di una volta.
-Te lo ha detto la vecchia.
Qualcosa di duro colpì la testa di Sasuke.
-Vecchia mi hai lanciato una scarpa. Potevi procurarmi un trauma cranico.
-Piantala moccioso. Come osi chiamarmi vecchia? C’è anche la principessa. Che bello. Vieni qui e lasciati abbracciare mia cara. Quel bruto ti avrà fatta vivere in posti squallidi in questi giorni.
-No, Sasuke mi ha portata in un castello. Si è comportato benissimo. È un marito esemplare.
-Vieni a scaldarti vicino al fuoco. Fa molto freddo in questi giorni. Aspetta un momento ora che rifletto meglio, lo hai chiamato marito.
-Io e Sasuke ci siamo sposati.
La dottoressa e Jiraya rimasero a bocca aperta.
-Hai sposato il pivellino. Sei impazzita.
-Dottoressa dovrebbe essere felice.
-Io sono felice ma non posso pensare a quanti dolori le darai. Poverina sarà costretta a vivere con te per tutta la vita.
-Sempre gentile con me.
In un attimo la notizia del matrimonio si sparse per tutto l’accampamento. A Choji per poco non si rovesciava la pentola con la zuppa e Kiba stava per strozzarsi con un pezzo di carne.
-Congratulazioni principessa. Se mio fratello non ti tratta bene vieni da me. Poi ci penso io a sculacciarlo.
-Non ti ci mettere anche tu Itachi.
-Sasuke è un marito perfetto.
-Sei troppo ingenua principessa. Sasuke si trasforma in un lupo famelico di notte.
-Dottoressa non si preoccupi. Sasuke è un ragazzo gentilissimo e si comporta sempre bene con me.
-Andiamo a sederci vicino al fuoco che ti racconto due o tre storie sul passato di Sasuke.
-Dottoressa non si disturbi Hinata sa tutto.
-Allora è proprio innamorata persa se sta ancora con te.
-I suoi commenti nei miei confronti sono sempre spiacevoli. Un giorno me lo farà un complimento?
-Non sperarci troppo monello.
 
Sasuke si era allontanato per parlare in privato con Itachi. Intanto Hinata raccontava alla dottoressa e a Kurenai del suo matrimonio con Sasuke. Tsunade stentava a credere alle sue orecchie, Sasuke si era comportato da vero gentiluomo. Forse il suo lato nobile stava riemergendo.
-Dopo il matrimonio cosa è successo cara?
-Cosa intende dottoressa?
-Voglio sapere fino a che punto si è spinto il furbetto.
Hinata divenne completamente rossa e la dottoressa intuì tutto.
-Quel ragazzino ti ha rubato il cuore. Devo ammettere che ci sa fare.
-Dottoressa non faccia domande imbarazzanti a Hinata. Non vede che la mette in imbarazzo.
-Sei già tornato. Non faccio nessuna domanda imbarazzante. Ora che siete sposati Orochimaru avrà meno possibilità. Ma quando lo scoprirà non so come reagirà. Di certo si prenderà un bel calmante. Ora sei al sicuro principessa.
-Grazie dottoressa.
Sasuke prese Hinata per mano e la portò alla loro tenda.
-Come è grande.
-Questa è la nostra tenda. Itachi l’ha montata per noi appena sono arrivati qui. Hai bisogno di riposare quindi entriamo.
Sasuke strinse la mano di Hinata e la fece sedere nel letto nella tenda.
-Mio fratello ci ha messo un letto bello grande. È comodissimo. Ti piace?
-In questa tenda non avremo problemi di spazio.
-Nel baule ci sono degli abiti per te. Mentre su quel mobile ci sono vari oggetti che ti possono essere utili.
Sasuke strinse Hinata e la baciò sulla bocca. Poi la stese sul letto e la strinse per la vita portandosi sopra di lei. I due sposini iniziarono un gioco di lingue. Hinata non riusciva a resistere ai baci di Sasuke, la mandavano sempre in confusione.
-Piccola adoro i tuoi baci.
-Sasukee.
-Hinata se fai quella faccia perdo subito il controllo.
Asuma junior entrò nella tenda con Lu e altri bambini senza chiedere il permesso e trovò Sasuke che baciava Hinata.
I bambini iniziarono a ridere e Sasuke si accorse della loro presenza.
-Mocciosi cosa ci fate nella mia tenda?
-Scherzetto.
-Questa è opera tua Asuma. Se ti prendo ti faccio il solletico per un’intera ora.
Sasuke si alzò di scatto e si mise a rincorrere i bambini fuori la tenda.
-Se vi prendo vi sculaccio. Non si entra nelle tende degli altri senza permesso.
-I bambini hanno disturbato Sasuke in un momento romantico. Il pivello sarà furioso.
-Deve essere un piano di mio figlio.
-Non ti preoccupare Kurenai. Sasuke adora giocare con i bambini. I piccoli gli stanno dimostrando il loro affetto. Hanno sentito molto la mancanza del piccolo Uchiha.
-Dottoressa non è che lei ha chiesto ai bambini di fare qualche scherzo a Sasuke?
-Cosa le viene in mente miss Kurenai. Non potrei mai farlo. Non vorrei incappare nella furia di Sasuke Uchiha.
Hinata era ancora nella tenda. Era stesa sul letto e tentava di prendere sonno. Era stanchissima ma non riusciva a dormire. Aveva troppi pensieri.
-Ho finito. Quei piccolini hanno ricevuto la loro punizione.
-Gli hai fatto il solletico?
-Sì, la prossima volta ci penseranno bene prima di entrare qui. Cosa ti preoccupa Hinata?
-Pensavo ai miei amici al castello. Spero che stiano bene.
-Non ti preoccupare, vedrai che staranno tutti bene. Ora prova a dormire un po’ visto che questa notte non hai chiuso occhio.
-Di chi è la colpa?
-Di certo è mia. Mi hai fatto perdere il controllo e non sono riuscito a trattenermi. Non potevo fare altro che baciarti e ribaciarti. Ci siamo addormentati alle tre. Questa notte mi concedi il bis?
-Sasuke sono tua.
-Accidenti Hinata se fai sempre in quel modo vorrò fare l’amore con te per tutto il giorno.
-Non esagerare Sasuke. Io non ho fatto niente.
-Tu non te ne accorgi ma sei molto sensuale. Mi fai perdere la testa.
Sasuke baciò Hinata e le sciolse i capelli. Adorava sentire fra le sue mani i soffici capelli della moglie. Amava carezzare ogni parte del suo viso e spogliarla lentamente. Quei gesti erano la testimonianza del loro amore sincero. Nessuno li avrebbe potuti separare neanche con la forza. Sasuke l’avrebbe protetta per tutta la vita per non farla soffrire ancora.
 
Intanto al castello di re Hiashi
Orochimaru era tornato in fretta dal re per informalo sulle cose che aveva scoperto.
-Vostra maestà ho convinto un servo del castello di re Minato a dirmi se vostra figlia era stata lì.
-Cosa hai scoperto?
-Re Minato l’ha ospitata e con lei c’era Sasuke Uchiha.
-Non erano più lì quando sei arrivato?
-No, ho scoperto una cosa più grave.
-Cosa?
-Vostra figlia si è sposata con Sasuke Uchiha.
-Quella ragazzina mi ha disobbedito ancora una volta. Io non tollero una cosa del genere. Mi dispiace amico mio per l’accaduto.  Quando la ritroverò la farò punire e cercherò il modo di far annullare il loro matrimonio. Vuoi ancora che diventi la tua regina? Se vuoi ci sono delle nobildonne più adatte a restarti accanto.
-No, si sbaglia vostra maestà. Vostra figlia è l’unica che può riempire il vuoto nel mio cuore.
-Sono contento che tu voglia ancora sposarla dopo quello che ha combinato.
-Quando sarà nelle mie mani le farò dimenticare del tutto quel ragazzino insolente. Con me scoprirà cosa significa veramente essere felice.
-Sono lieto che tu non voglia cancellare le nozze. Ora dobbiamo solo trovare quella ragazzina viziata e riportarla a casa. Le farò passare la voglia di voler vivere con i briganti del clan Uchiha.
-Non sia severo con lei. Dopo tutto è colpa di Sasuke Uchiha se è andata via. Sicuramente l’avrà plagiata in qualche modo.
-Tu credi che quel ragazzo l’abbia costretta a seguirlo.
-Ne sono certo. Gli Uchiha usano strane tecniche di persuasione per far compiere alla gente quello che vogliono.
-Allora riporta mia figlia qui. Mi fido di te.
-Farò come mi dite vostra maestà. Vostra figlia tornerà a casa sana e salva.
Orochimaru uscì di corsa dal castello e radunò i suoi briganti. Avrebbe cercato in ogni buco del regno pur di trovare i due ragazzi. Non sopportava di essere stato sconfitto da una ragazzina che non conosceva il mondo e da Sasuke Uchiha. Nessun luogo sarebbe stato sicuro per gli sposini novelli.
 
Il giorno dopo
Hinata si era svegliata presto quella mattina e aveva aiutato la signora Kurenai a fare il bagno a tutti i bambini dell’accampamento.
-Mammina mi sono allenato con lo zio Itachi. Guarda che muscoli.
-Lu sei cresciuto tantissimo. Guarda che manine forti.
-Ora posso proteggerti insieme al papà. Nessuno ti farà male mammina.
-Grazie piccolo mio.
Lu diede un bacetto sulla guancia a Hinata e poi corse fuori a giocare con gli altri bambini.
-Fanno sempre così dopo il bagnetto mattutino?
-Da quando siete andati via Lu spesso si allena con Itachi. Non ti preoccupare Itachi gli da vedere solo esercizi semplici. Solo un po’ di ginnastica da bambini e a volte lo accompagna a raccogliere la legna e la frutta. La mattina tutti i bambini si divertono a inventare nuovi giochi o si mettono a leggere nella tenda della dottoressa quando è vuota.
-Sono contenta che si siano ambientati. Mi siete mancati tanto.
-Anche noi abbiamo sentito la vostra mancanza. Soprattutto i bambini. Non vedevano l’ora di rivederti per farsi raccontare le tue belle favole. Dimmi una cosa, come ti senti ora che sei sposata con Sasuke?
-Sono la ragazza più fortunata del mondo.
-Hinata stai pensando alla vostra prima notte.
-Signora Kurenai non mi legga nel pensiero per favore. Mi scusi, non riesco a fare a meno di ricordare quella notte magica. Sasuke è stato dolcissimo.
-Ragazza mia non mi serve leggerti nella mente per capire cosa provi e cosa pensi. Sei tutta rossa.
-Non sono una ragazza scostumata se penso a Sasuke a petto nudo vero?
-Ma certo che no. È normale per una ragazza pensare a suo marito. Anche lui ti pensa intensamente.
-Me ne sono accorta- disse Hinata balbettando.
-La dottoressa aveva ragione quel ragazzo è un vero mascalzone, un vero monello.
-Buongiorno Hinata. Sapevo di trovarti qui. Come va signora Kurenai?
-Benissimo. So che anche tu stai più che bene. Ci vediamo dopo ragazzi.
-Questa mattina c’è qualcosa di strano nell’aria. Prima ho incontrato la dottoressa che mi sorrideva in modo strano e ora miss Kurenai mi ha detto una frase strana.
-Loro ti vogliono bene Sasuke. La dottoressa te lo dimostra a modo suo.
-Lo so. Ti va di andare a fare una passeggiata fino alla laghetto dietro l’accampamento. Siamo nella zona protetta. Itachi ha scoperto questa zona qualche anno fa e ne ha fatto un rifugio segreto. Visto che c’è il lago non dobbiamo uscire per prendere l’acqua e non rischiamo di essere scoperti.
-Va bene andiamo. Mi cambio e ti raggiungo davanti il fuoco. Intanto tu prendi una coperta da stendere sul prato.
-Prenderò anche qualcosa da mangiare da Choji. Sono sicuro che mi farà due dei suoi panini segreti.
Hinata corse a cambiarsi. Nel baule della sua tenda trovò uno splendido abito azzurro con la gonna ampia. Era di un tessuto morbidissimo. Sembrava un abito di alta sartoria ma come c’era finito nel suo baule. Poi la ragazza ricordò le parole di Tsunade. Le aveva detto di aver messo degli abiti nel baule e che poteva usarli quando voleva.
Hinata indossò il vestito, si aggiustò i capelli e si mise un po’ di rossetto sulle labbra. Era un colore per le labbra che aveva inventato miss Kurenai e aveva consigliato a Hinata di provarlo. La ragazza era rimasta soddisfatta guardandosi allo specchio.
Quando Sasuke vide Hinata rimase a bocca aperta. Se non ci fossero state tante persone in giro sarebbe saltato addosso a Hinata.
-Sei stupenda. Corriamo al lago.
In pochi minuti i due innamorati arrivarono al lago e stesero la coperta sul prato.
-Accomodati mia principessa.
-Qui è stupendo. Nonostante faccia freddo in questa zona ancora ci sono dei fiori. Il lago è semplicemente meraviglioso.
-Hinata sei veramente felice con me?
-Sasuke adoro passare il tempo con te. Non desidero andare da nessuna parte. Il mio posto è accanto a te.
-Sai che stai proprio bene oggi. Mi viene voglia di baciarti su tutto il tuo splendido corpo.
-Sasuke sei sempre il solito.
Il ragazzo baciò Hinata sulle labbra e poi poggiò la testa sulle gambe della ragazza. I due chiacchierarono per il resto della mattinata. Erano solo loro due in riva al lago.
-Stai comodo?
-Non vedevo l’ora di stare solo con te. La mia splendida moglie che mi accarezza i capelli e io sto poggiato sulle sue splendide gambe mentre guardo il panorama.
Hinata era tutta rossa e non riusciva a distogliere lo sguardo dal viso del ragazzo.
-Piccola perché non guardi il lago?
-Preferisco guardare te. Sei più bello del panorama.
-Hinata se mi dici certe cose mi viene voglia di tenerti qui per tutto il giorno.
Sasuke si mise seduto e strinse Hinata.
-Piccola sei speciale.
-Sasuke me lo dici sempre. Non ho fatto nulla per meritarmi tutti questi complimenti.
-Hai rischiarato il mio cuore dalle tenebre che lo incatenavano. Ora posso dire di aver capito il vero senso della vita.
 
Intanto nella foresta
-Mi dispiace capo ma non abbiamo trovato niente alla cascata.
-Continuate a cercare Kabuto. Quei due non possono essere scomparsi nel nulla. Voglio subito quella ragazza o scatenerò la mia ira su di voi.
-Capo non spaventate troppo gli uomini o si allontaneranno da voi.
-Se ci provano li uccido. Kabuto fai in modo che non battano la fiacca. Non mi deludere.
-Cosa ha intenzione di fare a Sasuke Uchiha una volta che l’avrete fra le mani?
-Lo farò soffrire. Vai a cercarli anche tu. Mi fido di te e so che non mi deluderai. Presto salirò sul trono e ti darò un posto di prestigio.
 
All’accampamento
Sasuke e Hinata erano appena tornati dalla loro gita amorosa.
-Siete tornati. Vi devo parlare.
-Itachi parla.
-La foresta è piena di briganti. Vi stanno cercando ovunque. Quel pazzo non si fermerà finché non vi avrà trovati. Dalle informazioni che mi hanno dato, Orochimaru ha scoperto che vi siete sposati. Si dice che abbia fatto esplodere due delle tende del suo accampamento per la rabbia. Al contrario, al re ha detto che tu hai convinto la principessa a seguirti con la forza.
-Mio padre ci ha creduto?
-Sì, vostro padre non capisce che Orochimaru mira solo al trono. Si fa ingannare troppo facilmente.
-Dobbiamo raggruppare le lettere e portarle al castello.
-Non possiamo Hinata, è troppo pericoloso con tutti quei briganti in giro. In più non abbiamo tutte le prove- disse Sasuke.
-Convincerò mio padre ad ascoltarvi. Dobbiamo solo recuperare il diario di mia madre dal rifugio di Orochimaru.
-Hinata nessuno può riuscirci. Quel posto è pieno di briganti.
-Dobbiamo provarci o rischiamo che quel serpente bruci il diario. Diceva di averlo già distrutto ma quando ci ha portati nel suo rifugio ho visto un libro nero sul suo tavolo. Era della stessa grandezza e dello stesso colore del diario della mamma. potrei riuscire a recuperarlo.
-Non ti lascerò andare nel covo del serpente.
-Sasuke è l’unica speranza che abbiamo.
-Hinata non posso metterti in pericolo. Ricordi che l’ho promesso. Ti amo troppo per vederti soffrire nelle mani di quel pazzo. Non si allontana mai dal suo rifugio perché tutti i lavori sporchi li fanno i suoi scagnozzi. Va via dal rifugio solo per andare da tuo padre.
-Dobbiamo solo scoprire quando va al castello e poi potremo agire.
-Mi hai convinto. Sarò io ad accompagnarti laggiù.
-Voi due siete impazziti. Se vi fate catturare non vi potremo liberare.
-Lo so Itachi. Ce la faremo.
-Non ci faremo prendere.
-Mi fido di voi ragazzi. Quando saprò degli spostamenti di Orochimaru vi dirò di partire.
-Grazie Itachi- disse Sasuke.
Insieme Hinata e Sasuke avrebbero raccolto le prove finali per smascherare i piani del serpente. Si avvicinava la resa dei conti.

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Capitolo 33
*** In missione ***


Erano passati cinque giorni dal ritorno all’accampamento di Sasuke e Hinata. Non c’erano notizie dal mondo esterno e questo preoccupava Itachi non poco.
Quella mattina ci fu una svolta. Itachi ricevette la notizia che Orochimaru quel pomeriggio sarebbe stato tutto il tempo al castello per una riunione con il re.
-Visto che ora sappiamo che Orochiamaru non sarà al suo rifugio, io e Hinata siamo pronti a partire.
-State attenti. Avrà lasciato molti briganti di guardia se tiene il diario nel suo rifugio segreto.
-Il problema è se troviamo laggiù Kabuto.
-No, Kabuto è andato con lui. Sono informazioni attendibili quindi non ti preoccupare. Tornate entro il tramonto.
-Cercheremo di fare in fretta. Sei pronta Hinata?
-Prontissima.
 
Sasuke e Hinata uscirono dall’accampamento segreto facendo attenzione a non farsi vedere.
-Hinata stai comoda vestita in quel modo?
-Per sferrare calci sono meglio i pantaloni da donna che le gonne. Non ti sarò di peso se qualcuno ci scopre. Potrò usare le mosse che mi ha insegnato la dottoressa contro i nostri nemici.
-Hinata se ci dovessero attaccare non fare mosse avventate. Non voglio che ti facciano male.
-Non farò nulla di pericoloso. So che non sono abbastanza forte per affrontare i briganti di Orochimaru visto che hanno capacità straordinarie. Non ho fatto abbastanza allenamenti.
-Ti proteggerò io.
Sasuke prese Hinata in braccio e spiccò il volo.
-L’accampamento del serpente è verso nord.
-Mi dirigo verso nord. Saremo lì in dieci minuti. Avremo trenta minuti per trovare il diario. Se si accorgono che qualcuno è entrato nella stanza segreta del capo ce li troveremo tutti addosso. A quel punto saremo costretti a improvvisare e scappare.
In pochi minuti Sasuke e Hinata arrivarono davanti il nascondiglio.
-Ci sono solo cinque briganti in giro. Appena si allontanano entriamo nella camera segreta.
-Quel luogo è spaventoso.
-Restami vicina, non accadrà nulla di brutto.
Sasuke e Hinata si infilarono nella stanza segreta di Orochimaru e iniziarono a rovistare ovunque.
-Qui non lo trovo. Deve averlo spostato in un luogo sicuro prevedendo questa mossa.
-Sasuke dietro quello scaffale c’è qualcosa.
-Vediamo.
Sasuke spostò lo scaffale e trovò una porta.
-Entro prima io.
Sasuke entrò nell’altra stanza e vide che era un laboratorio segreto.
-Vieni qui Hinata.
-Eccomi.
-Deve fare in questo posto tutti i suoi esperimenti. Laggiù ci sono dei libri. Vediamo se troviamo il diario di tua madre. Secondo quel pazzo ha conservato anche le pagine che ha strappato dal diario.
-Dici gli atti sulle proprietà di mia madre.
-Sì, quello dove tua madre dichiarava di averti lasciato tutte le sue terre.
All’improvviso Hinata corse vicino a Sasuke e nascose il suo viso sul petto del ragazzo.
-Cosa hai visto piccola?
Sasuke guardò dietro Hinata e vide delle ossa umane sotto un tavolo. Il ragazzo strinse forte Hinata per rassicurarla. Non avrebbe mai voluto farle vedere certe cose.
-Piccola andiamo via da qui. Non è un posto adatto per i tuoi occhi.
-No, perdonami se mi spavento facilmente. Troviamo quel diario.
-Hinata non devi chiedermi scusa, è normale che tu ti sia spaventata. Un’altra ragazza al tuo posto sarebbe svenuta. Al contrario, tu stai resistendo qui dentro per il nostro bene e quello di tutto il tuo popolo. Sei fantastica.
-Riesci sempre a calmarmi e a tirarmi su il morale. Grazie mio principe. Continuiamo a cercare prima che ci scoprano.
Erano passati quindici minuti e i due ragazzi non avevano trovato nulla. Era solo pieno di animali morti e di ossa. In più c’erano delle strane pozioni di vari colori.
-Qui non c’è niente. Quel maledetto deve aver portato il diario con sé.
-Sasuke guarda in mezzo a quel mucchio di libri laggiù. Mi sembrano più vecchi rispetto a quelli nella libreria.
-Avevi ragione. Ecco il diario di tua madre. Ci sono le pagine che descrivono i suoi sospetti sul serpente ma non ci sono i documenti sulle sue proprietà.
-Non fa niente. Noi dovevamo solo prendere le pagine con scritta la verità sul serpente. Ora che abbiamo il diario possiamo andare via.
-Io volevo recuperare anche i documenti con le terre di tua madre.
-Non fa niente. Dobbiamo andare via o si accorgeranno di noi. Sbrighiamoci.
-Va bene. Ma quando avremo smascherato quel verme le terre torneranno nelle tue mani. Ora scappiamo.
Sasuke e Hinata corsero fuori dal rifugio. Purtroppo quattro briganti li avevano visti. Due di loro si lanciarono su Sasuke che li schivò facilmente. Mentre gli altri due corsero verso Hinata. La ragazza li evitò e corse vicino a Sasuke. Il ragazzo le si parò davanti e estrasse la spada.
-Non ce la farai contro di noi da solo.
-Lui non è solo.
-Non farci ridere principessina. Non sei in grado di competere contro di noi. E poi se ti tocchiamo il capo ci uccide come ha fatto con quei poveracci lì sotto.
-Non vi preoccupate voi non la sfiorerete con un dito. Chi si azzarda a toccarla lo carbonizzo in un istante.
I briganti attaccarono Sasuke con tutta la loro forza ma il ragazzo non si fece colpire. Sferrò due colpi con la sua spada e ferì due degli scagnozzi del serpente.
-Vi avevo avvertito. Lasciateci andare o vi farete molto male.
-Uchiha non puoi continuare a batterti con tanta forza. Prima o poi ti stancherai.
-Io non ci conterei.
Poi arrivò un altro brigante.
-Taurus ce ne hai messo di tempo.
-Il mio compito era pattugliare il bosco qui vicino non fare la guardia a questo posto.
-Aiutaci a catturare l’Uchiha.
-Non sapete proprio cavarvela senza noi generali di Orochimaru.
Taurus si scagliò contro Hinata poiché non sapeva dell’ordine del suo capo.
Sasuke si buttò su Hinata e rotolò lontano dalla traiettoria del brigante.
-Taurus sei impazzito. Non caricare su di lei o il capo ti ammazza.
-Ordinare di risparmiare una ragazzina non è da lui. Se la faccio svenire e basta non mi farà a pezzi.
-Non ti venire a lamentare quando il capo ti punirà.
Sasuke aiutò Hinata ad alzarsi e lei si strinse al suo braccio.
-Grazie. Non mi ero neanche accorta che stava venendo dalla mia parte.
-Tranquilla ci sono io.
-Uchiha arrenditi e consegnaci la ragazza.
-Siete ripetitivi e mi annoiate. Non vi lascerò mai mia moglie. Sono pronto ad affrontarvi tutti se è questo che volete.
Due briganti attaccarono Sasuke da destra e sinistra con le spade. Il ragazzo schivò il colpo di destra e con la spada fermò quello che arrivava da sinistra. Hinata si era messa in un angolo a guardare lo scontro. Era molto preoccupata per Sasuke, erano troppi solo per lui. Doveva aiutarlo. Hinata trovò un bastone simile a quello che aveva usato negli allenamenti con la dottoressa e si avvicinò a uno dei briganti che stava per attaccare Sasuke alle spalle.
Hinata sferrò un colpo al fianco del brigante che cadde a terra in ginocchio.
-Ragazzina come ti sei permessa?
-Non si attacca un avversario alle spalle. Sei sleale e non ti permetterò di fare male a Sasuke.
Sasuke guardò Hinata e le sorrise. La ragazza sapeva che in quel modo il marito aveva voluto ringraziarla.
In pochi minuti Sasuke mise a terra tutti i briganti. Per fortuna non tutti avevano abilità speciali.
-Ora possiamo andare via.
-Sasuke ho sentito dei rumori. È meglio se ci allontaniamo in fretta.
-La tua camicia ha una manica strappata.
-Si deve essere strappata quando siamo rotolati per terra. È solo un graffietto. Anche tu ha una ferita sul ginocchio.
-Devo aver sbattuto su una pietra mentre rotolavamo lontano da quel brigante. Non è niente.
-Torniamo all’accampamento così ti faccio una bella medicazione.
-Grazie amore mio.
Sasuke prese Hinata in braccio e spiccò il volo. Ce l’avevano fatta.
 
Pochi minuti dopo Orochimaru raggiunse il suo accampamento e vide i suoi uomini a terra.
-Cosa è successo qui incompetenti?
-Sasuke Uchiha ci ha attaccati. Non siamo riusciti a fermarlo.
-Era solo contro cinque briganti e non siete riusciti a catturarlo. Siete degli idioti. Perché è venuto qui? Ha preso qualcosa?
-No, non aveva niente in mano. Però era accompagnato dalla principessa.
-Lo avete lasciato scappare con la mia preda. L’avevate a portata di mano e ve la siete lasciata sfuggire. Siete dei falliti. Andate nella foresta e pattugliatela per tutta la notte. Non vi concedo un minuto di riposo. Muovetevi. Kabuto posso fidarmi solo di te.
-Capo la fiducia che mi accordate è una grande cosa per me.
-Non si trovano più uomini forti e affidabili. Posso fare affidamento solo su di te.
-Troverò Sasuke Uchiha e ve lo porterò qui.
-No, lascia perdere. Gli tenderemo una trappola al castello. Mi sono già messo d’accordo con il re. Vedrai che le nostre prede presto saranno in gabbia. Ah ah ah ah.
 
Sasuke e Hinata erano tornati all’accampamento e avevano consegnato il diario a Itachi.
I due innamorati si erano rinchiusi nella loro tenda per riposare. Hinata aveva preso delle erbe mediche e delle bende per medicare il ginocchio del marito.
-Ahi brucia.
-Lo so. Questo tipo di erbe è un disinfettante naturale e quando si applica sulla ferita crea un lieve bruciore. Farò pianissimo.
Fasciato il ginocchio di Sasuke, Hinata si medicò il graffio sul braccio.
-Finito.
-Allora sei tutta mia per stasera.
-Sì, cosa vuoi fare?
-Avevo in mente di saltare la cena per dedicarmi tutto il tempo a te.
-Ho capito cosa hai in mente.
-Bene. Stavo proprio per spogliarti.
Sasuke sbottonò la camicetta di Hinata e la stese sul letto.
-Sei splendida.
Sasuke iniziò a baciare il collo della ragazza. Piano piano il ragazzo scendeva verso il seno della moglie. Poi risalì fino alle sue labbra e la baciò.
-Sasuke mi fai impazzire.
-Piccola adoro quando dici il mio nome mentre ti coccolo.
-Scusate se disturbo le vostre effusioni piccioncini ma la cena è pronta.
-Kiba esci subito dalla mia tenda.
-Scusate ma avevano detto che dovevo chiamarvi.
-La prossima volta bussa o chiedi il permesso prima di entrare.
Hinata era diventata completamente rossa per l’imbarazzo.
-Non ti ha vista piccola. Ti coprivo completamente.
-Ci ha visti mentre facevamo quelle cose.
-No, ci stavamo solo baciando.
-Sasuke cerchi di calmarmi mentre mi baci il collo. Non sei per niente imbarazzato?
-No, non divento mai rosso. Forse quando ti penso.
Sasuke baciò Hinata sulla bocca e poi le sbottonò i pantaloni. Sasuke le faceva sempre perdere la testa e dimenticare il mondo esterno. Quando lei stava con lui niente poteva turbarla, tutte le sue ansie svanivano.
Sasuke e Hinata non uscirono per andare a cenare. La dottoressa non vedendoli andare a cena capì subito che era tutta colpa del moccioso ribelle. Non cambiava mai.
 
Il mattino dopo Hinata si svegliò tra le braccia di Sasuke. Adorava svegliarsi con lui vicino.
-Buongiorno principessa. Hai avuto freddo questa notte?
-No, ci siamo di nuovo addormentati nudi. Sta diventando un’abitudine, rischiamo di prenderci un raffreddore.
-Non è vero. Finché dormiamo abbracciati ci scaldiamo a vicenda. Sei sempre più bella amore mio.
-Sasuke dove mi baci?
-Trovo stuzzicante baciarti sulle spalle.
-Scusate voi volete restare a letto per tutto il giorno? Fuori stiamo preparando una festa per il vostro matrimonio. Choji vorrebbe sapere cosa desiderate da mangiare per la vostra feste e gli altri vi vogliono dare dei regali.
-Dottoressa prima di entrare deve chiedere il permesso. Sa benissimo che dormo nudo.
-Lo so. Infatti Hinata si è messa davanti a te quando mi ha sentito entrare. Tua moglie non vuole che altre donne ti vedano nudo. Sei un tesoro cara. Magari quel ragazzino al tuo fianco fosse gentile come te.
-Esca dottoressa.
Sasuke si alzò dal letto e si vestì in fretta. Hinata fece lo stesso. Poi uscirono dalla tenda e trovarono tutti i loro amici intorno al fuoco.
Lu corse verso Hinata e si fece prendere in braccio.
-Mammina questo disegno è il mio regalo per te.
-Grazie tesoro. Lo appenderò nella nostra tenda.
Smack
Lu aveva dato un bacino sulla guancia di Hinata. Poi gli altri bambini portarono un mazzo di fiori alla sposa.
-Questi sono da parte di noi bambini.
-Grazie piccoli. Siete dolcissimi.
Choji portò a Hinata un ricettario.
-Cara sorellina questo è per te. Ci sono tutti i piatti preferiti da Sasuke.
-Grazie- disse Hinata abbracciando Choji.
Kiba portò a Hinata un bellissimo quadro con tutti loro insieme.
-Sorellina abbiamo deciso di far dipingere da un pittore un quadro con tutti quelli dell’accampamento. Al centro ci siete voi due.
-Kiba è un pensiero bellissimo. Lo metterò nella nostra tenda.
-Largo lasciatemi passare. È arrivato il mio turno.
-Ho paura di scartare quel pacco. Se me lo ha fatto lei ci sarà una bomba o una medicina per farmi secco.
-Questo non è per te moccioso. Prendi Hinata.
-Grazie.
Hinata aprì il pacco e ci trovò una bellissima collana.
-Quella era di mia madre ma io la dono a te non avendo figli.
-Dottoressa non posso accettare una cosa così preziosa.
-Cara desidero che l’abbia tu.
-Grazie. Mi farete piangere.
-Questo è per te moccioso.
-Cosa c’è dentro? Un paio di calzini? Un nuovo paio di mutande?
-Aprilo invece di lamentarti.
Sasuke aprì il regalo e ci trovò una boccetta.
-Cosa c’è qui dentro?
-Quello è l’antidoto più forte che ho. Guarisce da ogni veleno. È l’ultima boccetta che mi è rimasta poiché l’ingrediente che serve per farlo non si trova facilmente. In caso di pericolo potrai dare quella boccetta a una persona a cui tieni. So che saprai usarla meglio di chiunque altro.
-Grazie dottoressa.
-Tu che dici grazie, una piacevole novità.
I ragazzi passarono una bella mattinata con i loro amici. Intanto Itachi esaminava il diario della regina e le lettere dei nobili esiliati. Ora che avevano tutte quelle prove dovevano trovare il modo per farle vedere al re. Itachi sapeva bene che c’era un solo modo sicuro per mostrare quelle prove al re. Ma conosceva bene il fratello e non avrebbe mai accettato il suo piano.
Nel pomeriggio Itachi convocò Sasuke nella sua tenda.
-Dove è andata Hinata? Di solito state sempre insieme.
-Sta raccontando una favola ai bambini. L’hanno presa in ostaggio per qualche ora. Cosa volevi dirmi?
-Ho un piano per mostrare le prove raccolte al re. È l’unico modo per convincerlo a guardarle, non ci sono altre opzioni.
-La mia risposta è no.
-Non ti ho spiegato neanche il piano.
-Itachi ho capito cosa vuoi fare. Il tuo piano prevede di far tornare Hinata da sola al castello. Pensi che se il re mi vedesse nelle vicinanze non darebbe retta a Hinata. Non mando mia moglie nella tana dei lupi.
-Sasuke ragiona, non ci sono altri modi.
-Si parla della vita della persona che amo. Lì ci sarà sicuramente quel bastardo di Orochimaru. Ha promesso di farle del male. Non la lascerò andare al castello e la questione è chiusa.
-Quando le proporrò il piano, lei accetterà.
-Non ci provare. Lei accetterebbe solo per non farci più vivere come nobili esiliati. Lei andrebbe al castello per il bene del suo popolo. Sarebbe capace di rischiare la sua vita per noi.
-Ne riparleremo domani tutti insieme. Ora torna a divertirti. Io aspetto notizie dai miei informatori.
Sasuke tornò da Hinata e i bambini con una faccia pensierosa. La dottoressa capì subito cosa era successo e per una volta sapeva che Sasuke aveva ragione.
-Ragazzo anche se sai di avere ragione, devi parlarle del piano di tuo fratello. Tocca a lei decidere. Questa sera quando rientrerete nella tenda si accorgerà subito che hai qualcosa che ti frulla per la testa. Se non gli dici subito di cosa si tratta, domani potrebbe arrabbiarsi con te perché non ti sei fidato di lei. Potrebbe pensare che non gli hai detto niente perché non hai fiducia nel suo giudizio.
-So che Hinata non mi porterà rancore ma penserà che non mi fido di lei per queste questioni. Io non voglio che perda la fiducia in sé stessa che ha acquisito in questi mesi. La amo troppo per vederla con la faccia triste.
Sasuke pensò molto a cosa dire a Hinata quella sera. Doveva trovare le parole adatte e doveva farle capire che non voleva che lei rischiasse per loro. Doveva spiegarle come la pensava senza farle pesare niente. Non doveva assolutamente farla sentire in colpa o a disagio.

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Capitolo 34
*** Una triste vittoria ***


Sasuke disse a Hinata di andare con lui nella loro tenda.
-Devo parlarti del piano di mio fratello. A me non piace e non voglio attuarlo.
-Se tuo fratello ha escogitato un piano che non ti garba, vuol dire che è l’unico modo per fermare il serpente una volta per tutte.
-Mio fratello dice che l’unico modo per convincere tuo padre a guardare le prove che abbiamo raccolto è farti tornare al castello da sola.
-Tu non vuoi che io torni laggiù perché hai paura che mio padre non mi ascolti e mi faccia imprigionare dopo che ti ho sposato.
-Sapevi già che temevo questo.
-Avevo capito che ti preoccupava qualcosa. Se posso aiutarvi tornando al castello, lo farò.
-Non se ne parla. Io non potrò aiutarti se vai lì da sola. Quel serpente sarà sicuramente lì ad aspettarti. Non voglio che ti faccia male.
-Sasuke dobbiamo fermare quel pazzo prima che faccia altre vittime. Mio padre deve capire che non si può fidare del serpente. Deve anche capire che non può far soffrire il suo popolo. Le cose devono cambiare nel regno.
-Chiederò alla dottoressa di trovarmi un travestimento adatto per accompagnarti. Mai e poi mai ti lascerò andare nella tana del serpente da sola.
-Tuo fratello non te lo permetterà.
-Saprò convincerlo. Fidati di me.
-Sempre amore mio.
 
Sasuke andò a parlare con Itachi ma il fratello non voleva ascoltarlo. Temeva che il piano sarebbe stato rovinato se Sasuke avesse accompagnato Hinata.
-Non la lascio andare lì se non mi permetti di accompagnarla. È troppo pericoloso lasciarla sola.
-Sasuke potresti rovinare il piano.
-La dottoressa mi darà un travestimento adatto per l’occasione. Sai che nessuno riesce a smascherare i suoi travestimenti.
-Non si può fare. Orochimaru si domanderà chi sei se ti vede con Hinata.
-Inventeremo qualcosa.
-La mia risposta è sempre no.
-Allora Hinata rimane qui. Inventa un altro piano fratellone.
 
Mentre Sasuke parlava con Kiba e Choji, Itachi andò a parlare con Hinata.
-Mio fratello non vuole ascoltarmi. Cosa hai deciso di fare?
-Io vorrei andare e l’ho detto a Sasuke. Ma non mi lascerà andare.
-Itachi ho trovato un modo per permettere a Sasuke di andare con lei.
-Dottoressa cosa ha escogitato questa volta?
-Ricordavo di averlo tra le mie cose.
-Un mantello nero?
-Caro Itachi questo non è un semplice mantello. Chiama Sasuke vi spiegherò il mio piano.
La dottoressa spiegò tutto a Itachi, Sasuke e Hinata. Alla fine Itachi accettò di mandare anche il fratello al castello. La battaglia finale si avvicinava e doveva radunare al più presto molti uomini per aiutare Sasuke.
-Bene. Fra due giorni io e Hinata ci recheremo al castello. Tu prepara i briganti e aspettaci fuori le mura del castello. Una volta smascherato Orochimaru ci farà attaccare dai suoi uomini. Arriveranno sicuramente dalla foresta dopo le mura e noi saremo pronti ad accoglierli.
Per una volta sono d’accordo con te fratellino. Saremo pronti per il combattimento fra due giorni.
 
Era sera e Sasuke era nella sua tenda con Hinata.
-Sei sicura di voler tornare al castello?
-Sì, dobbiamo liberare il regno da quel brigante. La gente vivrà meglio senza la sua presenza. Non avranno più paura di passeggiare per i campi o per la foresta.
-Hinata sei molto coraggiosa.
-So che con te al mio fianco posso farcela. Affronteremo insieme il nemico e poi nel regno tornerà la pace.
-Promettimi che non farai cose avventate.
-Questo dovrei dirlo io a te. Non rischiare la vita per me se le cose si mettono male. Devi portare a termine la missione.
-Hinata se correrai pericoli io ti difenderò a costo della mia vita. Non posso anteporre la missione a te. Sei la persona più importante per me quindi non chiedermi di non pensare a te al castello.
-Sasuke sai benissimo che voglio solo il bene del regno.
-Pensi sempre agli altri prima che a te stessa. Ti proteggerò sempre.
Sasuke baciò Hinata così intensamente da farle cedere le gambe. La ragazza si dovette aggrappare a Sasuke per non cadere.
-Ti faccio ancora questo effetto.
-Ti stai burlando di me?
-No, adoro quando diventi rossa o ti agiti a causa dei miei baci. Sono l’unico che ti fa questo effetto e ne sono felice. Ho voglia di fare l’amore con te.
-Sono tua Sasuke.
Il ragazzo prese Hinata in braccio e la portò sul letto. Appena la poggiò sul loro letto i bambini entrarono nella tenda e iniziarono a correre ovunque.
-Piccole pesti quante volte vi ho detto di non entrare qui senza il mio permesso.
-Stiamo solo giocando musone.
-Torna qui Asuma junior, così ti faccio vedere di cosa sono capace.
-Non sono mica scemo. Scappiamo truppe.
-Vedo che sei diventato il capo di tutti i bambini Asuma. Se provi a rifare un altro scherzetto del genere ti sculaccio.
Intanto nella tenda Hinata teneva in braccio Lu. Il bambino si era infilato nella tenda mentre i suoi amici si facevano rincorrere da Sasuke.
-Lu sei proprio cresciuto.
-Mammina quando tu andrai a vivere al castello mi lascerai solo?
-No, piccolo mio. Tu e il tuo fratellone verrete con me e Sasuke. Non vi lascio soli. Anche Asuma e gli altri bambini avranno delle belle case e potranno venire a trovarti al castello tutte le volte che vogliono. Non ti sentirai mai solo.
-Sei la mamma più brava del mondo.
Sasuke si sedette di fianco a Hinate e Lu e li strinse.
-Lu pensi che la mamma possa diventare regina.
-Sì, la regina più buona  e bella del regno.
-Grazie piccolo mio.
-Ora vado a giocare con gli altri. Papà non fare troppo tardi con la mamma altrimenti la fai stancare.
-Lu chi ti ha detto questa cosa?
-La dottoressa dice che tu fai sempre tardi con la mamma la sera.
-Domani le dico due paroline dolci.
-Buonanotte piccolo mio.
-Notte mammina.
Lu corse fuori la tenda e andò a giocare con gli altri bambini.
-La dottoressa li fa stare alzati fino a tardi.
-Quella vecchia ha un sistema educativo tutto suo. Tra poco la sentirai urlare tutti a letto o vi sculaccio.
-Sasuke spero di riuscire a convincere mio padre per il bene di tutti.
-Se qualcosa andrà storto io sarò lì a proteggerti.
-Grazie Sasuke.
-Metti questa collana.
-Quella appesa alla catenina è una tua piuma?
-Sì, ti proteggerà per qualche minuto nel caso in cui io mi stia occupando delle guardie e dei briganti fuori la sala del trono. Per portare a termine il piano devo prima mettere ko qualche guardia e qualche uomo di Orochimaru. La collana impedirà a Orochimaru di toccarti.
-Vuoi dire che funzionerà come una sorta di scudo?
-Esatto. Purtroppo la durata è limitata. Quando chiudo le mie ali diventano uno scudo ma l’effetto non dura a lungo.
-Grazie, è stato un bel pensiero. Non ti sei fatto male quando l’hai staccata.
-No, ne ho moltissime sulle ali. Voglio che tu sia al sicuro.
-Con te mi sento sempre protetta. Cercherò di convincere mio padre in ogni modo. Gli farò capire che non si può fidare di un uomo come Orochimaru. Sarebbe uno sbaglio affidargli il regno. Il re dovrà ascoltarmi per forza quando gli avrò consegnato le lettere e il diario.
 
Due giorni dopo
Hinata aveva indossato un abito lungo e elegante per andare al castello. Doveva presentarsi al meglio o suo padre non l’avrebbe ricevuta. Poi si era legata i capelli con un nastro azzurro e si era messa al collo la collana che Sasuke le aveva regalato.
Intanto Sasuke aveva indossato il mantello che gli aveva dato la dottoressa. Tutto era pronto per il ritorno della principessa al castello.
-Le nostre truppe sono pronte a combattere contro i briganti in caso ce ne sia bisogno. Vi aspetteremo davanti le mura del castello. Fate attenzione.
-Staremo attenti Itachi. Hinata ti seguirò da lontano. Sarò con te nel castello appena entri. Se avrai bisogno di me io ci sarò.
Hinata salì sul cavallo che le aveva prestato Tsunade e iniziò a galoppare verso il castello.
 
Un’ora dopo
-Vostra maestà, nobile Orochimaru, la principessa è qui. Chiede di vedere il re da sola.
-Fatela entrare.
Hinata percorse tutto il corridoio che andava dalla porta d’ingresso alla sala del trono senza alcun timore. Doveva essere coraggiosa per affrontare il padre, sapeva che non sarebbe stato facile.
La ragazza entrò nella sala del trono e si inginocchiò di fronte al padre.
-Bentornata figliola. Sei tornata per annullare il tuo matrimonio?
-Mai. Padre dovete ascoltarmi.
-Ragazzina io non ammetto chi mi disobbedisce. Farò subito annullare il tuo matrimonio.
-Padre non lascerò Sasuke. Ora ascoltatemi, devo parlarvi di una cosa seria.
-Salve principessa Hinata.
-Padre vi avevo chiesto di parlare da sola con voi.
-Orochimaru è una persona affidabile, puoi parlare davanti a lui senza timore.
-Padre vi sta ingannando. Molti anni fa fu lui ad attentare alla vostra vita. Qui ci sono tutte le prove. Vi prego leggete il diario della mamma e queste lettere. L’attentato contro di voi è spiegato nei minimi dettagli.
-Quelle sono le lettere dei nobili che vi hanno tradito, non potete credere alle cose scritte lì sopra.
-Qui con me ho anche il diario della mamma. Alle sue parole dovrai credere.
-Hinata tua madre non si fidava molto di Orochimaru. Su quel diario avrà scritto le sue sensazioni su di lui. Non posso credere alle sensazioni di tua madre.
-La mamma dice che qualcuno l’ha avvelenata. Per questo si è ammalata. I sintomi sono iniziati quando voi avete ammesso questo uomo nel castello. Ora volete dare della bugiarda anche alla mamma. Non ve lo consento.
-Figliola non credo che tua madre sia stata avvelenata. Il dottore prima che morisse mi disse che aveva una malattia incurabile.
-Padre visto che sapevate dei miei poteri perché non avete usato le mie abilità per guarirla.
-Il dottore diceva che tua madre era troppo debole per guarire.
-Nella lettera di Mikoto Uchiha c’è scritto che il dottore era uno scagnozzo di Orochimaru. Io avrei potuto guarire la mamma se voi me lo aveste permesso. Questo malfattore vi ha mentito per tutti questi anni.
Hinata consegnò le lettere e il diario al re.
-Padre vi supplico in ginocchio, leggete quelle lettere e le ultime pagine del diario. Tutto vi sembrerà più chiaro.
Sasuke aveva messo ko i briganti fuori la sala del trono e era entrato nella stanza. Vedere Hinata umiliarsi in quel modo gli faceva ribollire il sangue. Stava supplicando suo padre di crederle.
 
Il re aprì il diario e andò alle ultime pagine. La sua adorata moglie descriveva Orochimaru come un uomo crudele che tramava nell’ombra.
-Hinata queste sono solo illazioni. Non è una vera prova.
-Continuate a leggere. Aprite anche le lettere per favore.
-Sono stanco per ascoltarti. Orochimaru prendila e rinchiudila nella torre. Domani sarà celebrato il vostro matrimonio e tu diventerai re. Sono stanco di ascoltare i suoi capricci.
Orochimaru provò a prendere Hinata ma una barriera lo respinse.
-Cosa succede? Perché non riesci a toccarla?
-Quel moccioso le ha legato al collo una catenina con una delle sue piume. L’effetto non durerà a lungo. Tra poco sarai mia.
La barriera stava cedendo e Hinata iniziava a temere il peggio.
-La barriera non c’è più. Ora chi ti proteggerà da me principessina.
-Io- disse Sasuke sferrando un pugno contro Orochimaru.
Sasuke si tolse il mantello e prese per mano Hinata.
-Tutto bene piccola?
-Sì, grazie.
-Come hai fatto ad entrare nel mio castello?
-Vostra maestà finite di leggere le lettere. Vostra figlia ha detto la verità, questo uomo è malvagio. Ha tramato tutti questi anni alle vostre spalle solo per ottenere il trono. Non dovete cedere il regno a questo serpente o la gente soffrirà più di prima.
-Padre ascoltatelo.
-Come osi venire qui a dirmi cosa devo fare. Tu hai osato prenderti mia figlia. Guardie, guardie.
-Le ho sistemate poco fa.
-Orochimaru sbarazzati di quel ragazzino. Lo faremo rinchiudere nelle segrete per tutta la vita e tu regnerai su questo paese.
-Padre non fate questa scelta.
-Hinata mi sono stancato dei tuoi capricci da principessina. Ho sbagliato tutto con te. Avrei dovuto tenerti chiusa nella torre fin da quando è morta tua madre. Ti sei presa troppe libertà in questi anni e ora ne pagherai il prezzo. Se non accetti di sposare Orochimaru, verrai rinchiusa nelle prigioni con lui.
-Preferisco andare in prigione che sposare lui.
-Come potete fare una cosa del genere a vostra figlia. Non vi rendete conto che la fate soffrire.
-Ragazzino è colpa tua se Hinata finirà nelle segrete.
-Non vi permetterò mai di rinchiuderla in quei posti luridi e puzzolenti.
Sasuke estrasse la spada e iniziò il combattimento contro Orochimaru. Sasuke stava combattendo con tutte le sue forze e Orochimaru fu costretto a trasformarsi per non farsi battere.
-Non posso credere ai miei occhi. Tu hai capacità particolari come i mostri che vivono nella foresta. Sei un serpente.
-Sorpreso vostra maestà. Avreste dovuto dare retta a vostra figlia. Sono stato io ad attentare alla vostra vita molti anni fa ma i nobili riuscirono a fermarmi. Poi ho pensato di dare la colpa alla famiglia Uchiha e a altri nobili. Le stesse persone che vi avevano salvato. Voi ci siete cascato e vi siete fidato di me per tutti questi anni. Miravo a diventare re e a sposare vostra figlia. Avrei ottenuto molti poteri con lei al mio fianco.
-Siete un maledetto bastardo. Avete causato la morte di innocenti solo per i vostri scopi.
-Per me è stato facile manipolarvi. Purtroppo vostra figlia non si è lasciata ingannare e si è messa con questo moccioso. Mi ostacola da anni. Hai rovinato tantissimi dei miei piani.
-Sono stato felice di farlo.
-Presto vi annienterò tutti e mi prenderò il mio premio- disse Orochimaru leccandosi le labbra con la lingua.
-Non ti farò mai toccare Hinata.
-Da dove viene tutta questa forza. Quando mi trasformo riesco sempre a battere ogni nemico.
-Mi sono allenato molto negli ultimi tempi.
Mentre Sasuke teneva impegnato Orochimaru, Hinata raggiunse il padre ancora seduto sul trono.
-Padre dovete andare in un posto sicuro. Qui siete troppo esposto.
-Mi dispiace Hinata. Dovevo ascoltarti. Mi dispiace tanto. Ho deluso persino tua madre.
-Padre potete ancora rimediare ma dovete andare in un luogo sicuro del castello.
Hinata aiutò suo padre ad alzarsi dal trono e lo portò fino alla porta.
-Vostra maestà siamo qui.
-Padre andate con queste due guardie, sarete al sicuro.
-Figlia mia stai attenta, il serpente non è solo nella sala del trono.
-Cosa volete dire padre?
-C’è un altro nemico nella sala. Ora ho capito come ha fatto Orochimaru ad avvelenare tua madre e a convincermi a farlo salire al trono.
-Andate via. Starò attenta.
Hinata rientrò nella sala e vide che Sasuke stava battendo Orochimaru. La ragazza si avvicinò al trono per recuperare il diario di sua madre. Il padre lo aveva lasciato cadere per sbaglio prendendo solo le lettere. Poi la ragazza sentì qualcosa che le perforava il fianco.
Sasuke si girò verso Hinata e vide una macchia di sangue sul suo vestito.
-Noooo.
Il nobile Madara aveva colpito Hinata al fianco con la sua spada. Da vigliacco l’aveva presa alle spalle uscendo da dietro un passaggio segreto situato vicino al trono.
-Madara non devi ucciderla. Ci serve ancora.
-Non è morta. E poi se muore possiamo raccogliere più sangue dal suo corpo e venderlo per molte monete d’oro.
-Non vi lascerò mai fare una cosa del genere. Hinata resisti.
-Sasuke mi fa male.
Madara teneva Hinata per la vita mentre lei tentava di restare sveglia.
-Madara se muore il sangue sarà poco per venderlo. Ci ricaveremo pochi milioni.
-Con che coraggio parlate di lei come di una merce.
-Non ti scaldare tanto Sasuke, lei è solo un mezzo per fare soldi. Anche tu l’hai sposata per questo motivo.
-Ti sbagli Madara. Io sono innamorato di Hinata e non vi permetterò di usarla come una macchina per fare soldi. 
-Madara non la uccidere.
-Orochimaru so che non vuoi farla morire per divertirti con lei.
Sasuke tirò una serie di pugni a Orochimaru e lo scaraventò con la parete grande della sala del trono. Il serpente sputò sangue a causa dei colpi subiti. Quel ragazzo era riuscito a ferirlo con dei semplici pugni, la sua forza non era normale.
-Madara attento. Se ti colpisce resterai a terra per parecchio.
-L’avvertimento è arrivato troppo tardi sono già dietro di te. Lascia andare Hinata o ti farò molto male.
Madara premette sulla ferita di Hinata pensando così di allontanare Sasuke.
-Ahhhhhhhh.
-Bastardo questo non dovevi farlo.
Sasuke colpì Madara al fianco che mollò la presa su Hinata. L’uomo si accasciò a terra.
Sasuke prese fra le sue braccia Hinata e la strinse a sé.
-Ora ti porto dalla dottoressa.
-Grazie Sasuke. Ahi.
-Non sforzarti piccola. Non è una bella ferita.
-Sasuke non mi sento per niente bene.
-Resisti Hinata. Non voglio perderti.
-Va bene, resterò sveglia perché non mi piace vederti triste.
-Sciocca.
Sasuke spalancò le ali e volò fuori dal balcone della sala del trono. Vide che i suoi amici avevano catturato la maggior parte dei briganti. Ora non restava che trovare la dottoressa.
Sasuke volò verso Itachi e gli domandò dove si trovava la dottoressa.
-Deve essere andata nel castello per curare delle guardie. Cosa è successo a Hinata?
-Madara l’ha colpita al fianco con la spada. Devo raggiungere la dottoressa.
Sasuke corse verso il castello con Hinata e trovò la dottoressa davanti l’ingresso.
-Ce l’abbiamo fatta Sasuke. Abbiamo battuto i briganti. Poco fa ho visto dei soldati portare via Madara e Orochimaru. Li hai conciati maluccio.
-Dottoressa lo so che abbiamo vinto ma deve curare Hinata.
-Ragazza mia cosa ti hanno fatto?
-Mi fa male il fianco dottoressa.
-Questa è una brutta ferita.
La dottoressa usò delle erbe mediche per disinfettare la ferita e poi cercò di fermare il sangue.
-Ha perso troppo sangue. Tienila sveglia.
-Hinata hai sentito la dottoressa. Devi restare sveglia.
-Per guardarti sarei disposta a restare sveglia per sempre.
-Che cosa dolce che hai detto amore mio.
-Ahhhhhhhhh.
-Accidenti non riesco a fermare il sangue in questo punto.
-Per favore piccola non puoi lasciarmi solo.
-Non voglio allontanarmi da te Sasuke, mi mancherebbero i tuoi baci e le tue carezze. Ahhh. Sasuke ricordati sempre che ti amo.
-Non posso fare niente per aiutarvi dottoressa.
-Lasciami lavorare Sasuke.
Sasuke sapeva che se la dottoressa lo aveva chiamato per nome la cosa era seria.
-Ci sarebbe un fiore particolare che serve per creare una medicina abbastanza forte per aiutare Hinata a guarire.
-Mi dica dove cresce e vado a prendere il fiore.
-Sasuke quel fiore è rarissimo.
-Non mi dica che non se ne trovano da queste parti.
-No, c’è un luogo dove cresce in abbondanza ma nessuno ci va mai.
-Dove si trova il fiore?
-Dovrai andare nel territorio delle amazzoni. Sakura avrà saputo del tuo matrimonio con Hinata e non ti darà mai il permesso di prendere il fiore.
-La convincerò.
-Sasuke sai cosa ti chiederà vero?
-Purtroppo lo so. Ma devo salvare Hinata. Amore mio ti lascio nelle mani della dottoressa. Resisti fino al mio ritorno.
-Va bene.
Hinata non aveva sentito del fiore poiché Sasuke aveva parlato a bassa voce. Se Hinata avesse saputo dove doveva andare Sasuke si sarebbe agitata. Era una corsa contro il tempo.
 

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Capitolo 35
*** Lieto fine ***


Sasuke stava volando verso l’accampamento delle amazzoni per prendere il fiore raro di cui aveva parlato la dottoressa. Doveva salvare la vita di Hinata. L’amava troppo per vederla morire. Avrebbe fatto di tutto per farla guarire.
Sasuke atterrò in mezzo alla foresta poiché vide che Itachi lo seguiva.
-Perché vai verso l’accampamento delle amazzoni?
-Devo recuperare il fiore per la medicina di Hinata.
-Sai che Sakura vorrà qualcosa in cambio.
-Itachi non dovresti sorvegliare i briganti che avete catturato?
-Non cambiare discorso. Ci sono i nostri amici al castello. Hanno tutto sotto controllo e il re ha chiesto ai suoi soldati di aiutarci. Se vuoi salvare Hinata devi trovare il fiore altrove.
-La dottoressa ha detto che quel fiore cresce solo nel territorio delle amazzoni. Ne devo prendere almeno due per sicurezza. Forse a Hinata servirà più di una dose di medicina. La dottoressa ha detto che devo sbrigarmi perché Hinata ha perso troppo sangue.
-Sasuke non puoi andare dalle amazzoni. Quando Sakura ti chiederà di uscire con lei, tu cosa risponderai?
-Questo è l’unico modo per salvare Hinata.
-Le si spezzerà il cuore quando saprà che sei andato dalla regina delle amazzoni. Hinata sa benissimo che Sakura non si limiterà a chiederti di uscire poiché sa che sei disperato e temi di perdere la donna che ami. Quella donna è capace di chiederti di lasciare Hinata per restare con lei in cambio del fiore. Cosa farai a quel punto?
-Non lo so.
-Seguimi Sasuke, ti mostrerò dove cresce il fiore che cerchi.
-Tu sai che quel fiore cresce da altre parti. Perché non lo hai detto alla dottoressa?
-Quel fiore è un potente medicinale. Tutti lo cercano per venderlo, devo fare in modo che la gente non scopra dove cresce. In questo paese ci sono persone troppo avide.
Itachi corse più veloce che poteva verso una grotta e ci entrò dentro. Sasuke lo seguì in silenzio.
-Ecco i fiori che cercavi. Ce ne sono rimasti pochissimi. Prendine due e torna dalla dottoressa.
-Questi li hai portati tu qui?
-Sì, prima che Sakura occupasse il suo territorio con le sue amiche ho preso dei fiori e li ho piantati qui. Sapevo che un giorno sarebbero serviti a qualcuno. E poi qui c’è il clima giusto per farli crescere rigogliosi.
-Non sapevo di questo prato.
-L’ho tenuto segreto per anni. Ora corri dalla tua bella. Io corro al castello a parlare con re Hiashi.
Sasuke aprì le ali e volò verso il castello.
Tsunade aveva portato Hinata nella sua stanza facendosi aiutare da Choji. Intanto Kiba con l’aiuto di alcuni soldati aveva imprigionato tutti i briganti in celle di massima sicurezza. Orochimaru e Madara erano stati chiusi nelle prigioni più profonde del castello e erano sorvegliati da quattro guardie.
 
Itachi arrivò velocemente al castello e entrò nella sala del trono per parlare con il re.
-Siete voi il capo dei briganti che mi hanno aiutato a fermare gli uomini di Orochimaru?
-Sì, vostra maestà.
-Dove si trova vostro fratello?
-Credo che sia nella stanza di vostra figlia.
-Io non ho ancora accettato il matrimonio tra mia figlia e vostro fratello.
-Vi dico solo una cosa vostra maestà. Mio fratello era pronto a rinunciare alla sua libertà pur di salvare la vita a vostra figlia.
-Cosa volete dire?
-Sasuke è andato a cercare la medicina che serviva per far guarire vostra figlia. È un fiore rarissimo che cresce solo in un luogo in questo regno.
-Lo ha trovato? Mia figlia si salverà?
-In questo momento la dottoressa Tsunade starà preparando la medicina.
-Cosa? Quella donna non deve toccare mia figlia.
-La lasci fare. Vostra figlia si fida della dottoressa e non si farà toccare da nessun altro.
 
Sasuke aveva consegnato il fiore alla dottoressa e si era seduto accanto a Hinata.
-Quando si è addormentata?
-Ho dovuto darle un medicina per farla dormire. Il dolore era troppo forte e non riuscivo a vederla soffrire.
-Mi dispiace piccola. È tutta colpa mia se ti hanno ferita.
-Largo Sasuke. La medicina è pronta.
Tsunade fece risvegliare Hinata strattonandola un po’.
-Un piccolo sforzo principessa, dovete bere questa medicina.
-Va bene dottoressa. È amarissima.
-La beva tutta.
Hinata aveva bevuto tutta la medicina e il dolore iniziava a placarsi.
-Bene. Ora posso pulire la ferita e applicarci un unguento fatto con le parti rimaste del fiore. Poi la ferita guarirà in qualche settimana. Dovrai solo cambiare la fasciatura ogni giorno.
Tsunade finì di medicare Hinata e l’aiutò a mettersi seduta sul letto.
-Grazie dottoressa. Mi avete salvata.
-Non ho fatto nulla di difficile. È merito di Sasuke se sei ancora fra noi. Ha trovato il fiore raro che serviva per la medicina.
-Grazie amore mio. Sapevo che non mi avresti abbandonata. Ti ho sentito quando urlavi il mio nome. Eri preoccupato per me?
-Certo. Come potevo non preoccuparmi. Ti amo principessa.
Sasuke stava per baciare Hinata quando nella stanza entrò il re.
-Come sta mia figlia?
-Padre sto bene. Non parlate con quel tono ai miei amici. Vi hanno aiutato a fermare Orochimaru e la dottoressa mi ha preparato la medicina per farmi guarire. Le devo la vita quindi trattatela con rispetto.
-Farò come mi dici Hinata. Ora devo parlare con Sasuke Uchiha.
-Padre non lo trattate male.
-Non era mia intenzione. Vi devo la vita Uchiha. Ho appena firmato un documento in cui affermo di riabilitare i nomi dei nobili esiliati. Vostro fratello era presente e ha controfirmato il documento. Vi restituisco con effetto immediato tutte le vostre terre.
Itachi era andato a prendere le donne e i bambini all’accampamento per portarli al castello. Bisognava informarli sulle novità. Presto ci sarebbe stata una splendida festa per la vittoria.
 
Verso sera Hinata aveva indossato uno dei suoi abiti più belli grazie all’aiuto della dottoressa che le era rimasta accanto tutto il tempo. Doveva controllare che la ferita non peggiorasse.
-Siamo pronte per andare a festeggiare con gli altri. Ho visto che tuo padre ha fatto preparare un sacco di cose deliziose. Ci sarà anche del vino.
-Posso entrare?
-Sì, siamo vestite. Sasuke sei bellissimo.
-Anche tu principessa.
-Smettetela con le smancerie. Andiamo a mangiare.
Sasuke prese in braccio Hinata e la portò verso la sala del trono. Lì trovarono tutti i loro amici. Quando Lu vide la madre corse ad abbracciarla.
-Mammina stai bene.
-Piccolo mio.
-Lu fai piano. La mamma ha la bua in questo punto- disse Sasuke indicando il fianco di Hinata.
-Starò attento papà.
Per poco al re non prendeva un infarto. Non poteva non sapere che Hinata avesse auto un figlio da un Uchiha.
-Padre vi sentite bene?
-Credo che sia sotto shock- disse Tsunade.
-Padre abbiamo adottato Lu perché era tutto solo per le strade della città.
-Ora mi sento meglio.
-Padre credevate che avessi partorito. Io e Sasuke siamo sposati da poco, non sarebbe stato possibile.
-Mammina questo signore è il re?
-Sì, questo è tuo nonno. Puoi chiedergli quello che vuoi. Puoi anche giocare con lui.
Lu chiamò gli altri bambini e trascinarono il re verso il trono. Poi iniziarono a riempirlo di domande.
-Papà fai il bravo e rispondi o non ti lasceranno in pace.
Dopo tanti anni Hinata vedeva suo padre sorridere.
-Meno male che non ha spaventato i piccoli.
-Se la cava bene amore mio.
-Sasuke potresti anche mettermi giù.
-La dottoressa ha detto che non devi stancarti.
-Ti stai approfittando delle mie parole per tenerla stretta. Ti ho smascherato furbetto.
-Dottoressa non dica certe cose.
-Sasuke abbiamo tutto il tempo.
-Ti ho quasi persa e ho avuto molta paura. Non permetterò più che ti facciano del male.
-Lo so amore mio.
Sasuke mise Hinata su una sedia e si sedette accanto a lei.
-Sasuke puoi anche andare a ballare. Gli altri si divertono.
-Sto bene qui con te.
Sasuke avvicinò il viso a quello di Hinata e si scambiarono un bacio carico d’amore.
-Vi disturbo?
I due piccioncini si staccarono quando sentirono la voce del re.
-Dobbiamo parlare del vostro futuro.
-Padre possiamo anche farlo nei prossimi giorni.
-No, devo chiarire subito questa cosa. Mi dispiace per come ti ho trattata in questi anni. Ho deluso tua madre non preoccupandomi per il tuo bene. Sono arrivato anche a vendere il tuo sangue perché mi sono lasciato convincere dagli altri nobili.
-Padre non vi porto rancore.
-Lasciami continuare figliola. Vi devo le mie scuse nobile Sasuke.
-Potete chiamarmi Sasuke. Non mi piacciono tutti questi formalismi.
-Dovrete abituarvi. Voglio cedervi il trono.
-Padre cosa state dicendo? Siete ancora in salute e potete continuare a regnare.
-No, mia cara. Sono molto stanco e ho voglia di andare in giro per il mondo. Mi fido di voi e vi cedo il trono. Ho già firmato il documento in cui affermo che siete i miei successori. Il consiglio dei nobili è d’accordo con me. Per favore Sasuke prenditi cura di mia figlia.
-Lo farò vostra maestà.
-Grazie. Vi informerò sulla data della cerimonia di successione.
Il re tornò dai bambini mentre Hinata e Sasuke parlavano dell’accaduto.
-Vuoi ancora restare con me?
-Per sempre Hinata.
 
Quella sera restarono tutti a dormire al castello. Era immenso e c’erano stanze per tutti. I bambini vollero dormire tutti insieme in una stanza piena di giocattoli. Ten Ten con l’aiuto delle signore dell’accampamento preparò dei lettini per i piccoli. Neji si occupò di scortare i combattenti nelle loro stanze.
-Vi chiedo di non bruciare le tende e di non rompere i mobili. Alcune cose sono molto antiche.
-Non ti preoccupare Neji- disse Kiba con un sorrisone.
-Non so se fidarmi con quella faccia.
Hinata e Sasuke si misero a dormire nella stanza della ragazza.
-Sono felice che Ten Ten e Neji non abbiano subito danni.
-La dottoressa li ha controllati e dice che stanno più che bene. Sei stanca?
-Un po’. Ho tanto sonno.
Hinata si infilò una camicia da notte e si mise sotto le coperte.
-Dormi piccola. Domani sarà una giornata di cambiamenti.
-Lu e suo fratello staranno qui con noi.
-Mio fratello tornerà nella vecchia villa degli Uchiha.
-Potrei chiedere alla dottoressa di restare qui con noi. Potrebbe diventare il medico di corte. Pensi che accetterà la mia proposta?
-Dovrai convincerla. Non è una tipa semplice.
-Voglio che resti e saprò convincerla. È stata di grande aiuto per noi, le devo tanto.
-Se le parlerai così credo che non riuscirà a dirti di no. Kureani e Asuma junior torneranno nella loro casa in città. È molto bella e spaziosa. Lì ci sono tutte le loro cose e i loro ricordi. Anche Kiba, Shino e Choji hanno riavuto i loro terreni.
-Finalmente tutto si è sistemato. Sono felice.
Hinata e Sasuke si addormentarono sereni. Erano giorni che non dormivano tranquilli.
 
Una settimana dopo
Dopo quattro giorni ad insistere Hinata era riuscita a convincere la dottoressa a restare al castello. Le aveva persino fatto preparare un laboratorio enorme con varie tipologie di erbe medicinali.
Miss Kurenai era diventata una delle dame di compagnia della principessa. Ten Ten e Neji avevano deciso di trasferirsi in un castello fuori città. Avevano deciso di sposarsi entro due mesi per avere il tempo di sistemarsi nella loro nuova dimora. Choji, Kiba e Shino erano diventati guardie al castello e in più amministravano i loro terreni.
Hinata aveva anche regalato delle terre ad alcuni contadini che li avevano aiutati durante la battaglia contro Orochimaru. Poi Sasuke aveva fatto chiudere l’orfanotrofio della città e aveva fatto trasferire tutti i bambini in una bellissima casa vicino al castello. L’amministrazione della casa e la cura dei bambini furono affidate alle donne dell’accampamento. Sasuke sapeva di potersi fidare di loro. Gli aveva anche donato uno scrigno pieno di monete d’oro. Sarebbe bastato per un anno per il mantenimento di tutti i bambini. Le donne avrebbero ricevuto uno stipendio mensile per il loro benessere individuale e quello dei figli.
Lu e il fratello avevano una stanza tutta loro nel castello.
Hinata si occupava delle questioni amministrative del regno mentre Sasuke riorganizzava i soldati. Il re aveva deciso di lasciar passare ancora qualche mese prima di cedere il trono alla figlia. Voleva che Hinata si riprendesse del tutto prima di affidarle il regno. Sapeva di potersi fidare ma voleva fare qualcosa per facilitarla nei suoi compiti. Sapeva che quando si diventava sovrani le responsabilità triplicavano e voleva solo il meglio per sua figlia. Ora che aveva ritrovato la ragione voleva solo il bene del suo popolo.
 
Sasuke raggiunse Hinata nella loro stanza e la trovò sul balcone.
-Non dovresti riposare? È una settimana che fai avanti e indietro dal castello alle terre dei contadini per questioni amministrative.
-Non sono stanca.
-La dottoressa ha detto che devi riposare se vuoi guarire in fretta.
-La ferita non mi fa più male.
-Hinata ti conosco bene. So che ti sforzi per rimettere le cose in ordine in fretta per il bene del popolo. Tuo padre ci sta aiutando molto.
-Sono felice che sia cambiato.
-Hinata si vede che sei stanca. Vieni dentro e stenditi un po’.
-No, non sono stanca. Mi sei mancato. Non ci vediamo quasi mai a causa dei nostri impegni sempre maggiori.
-Mi dispiace se ti ho trascurato ma ho dovuto sistemare varie questioni rimaste in sospeso.
-Non serve che ti giustifichi, so che stai facendo molto per il regno. Grazie. Mi sembri triste. Ti sei pentito di essermi restato accanto. Vuoi tornare alla vita di prima?
-No, piccola mia. Voglio restare con te per sempre- disse Sasuke stringendo forte Hinata.
-Il pivello è triste perché non ti stringe da una settimana e un giorno.
Sasuke e Hinata rientrarono nella camera e aprirono l’armadio.
-Dottoressa cosa ci fa nell’armadio di Hinata?
-Gioco a nascondino con i bambini. So che non mi troveranno mai in questa stanza. Quando entri qui dentro per parlare con la tua mogliettina nessuno ti disturba. Posso stare in pace a leggere un paio di libri di medicina. Ho trovato una nuova erba medica per la febbre.
-Non poteva chiedere ai bambini di giocare da soli.
-Li avrei delusi.
-Lei non cambierà mai. E poi legge e beve il vino. Dovrebbe dare un esempio ai bambini.
La dottoressa uscì dall’armadio e poggiò una mano sulla spalla di Sasuke.
-Sei nervoso perché non fai l’amore con Hinata da una settimana.
-La smetta di dire cose imbarazzanti. Hinata è diventata rossa.
-Principessa scusi la mia intrusione. Comunque non puoi fare l’amore con lei per un’altra settimana. Non vorrei che la ferita le facesse male mentre la tocchi.
-Lei è venuta a nascondersi qui di proposito. Dica la verità.
-Stai diventando sveglio pivellino. Ci vediamo più tardi, vado a giocare a vedere dove sono i bambini prima che mi diano per dispersa.
-La dottoressa è simpaticissima.
-Secondo me beve troppo.
-Sasuke è vero quello che ha detto? Ti manco tanto?
-Sì, ti butterei sul letto se quella pazza non me lo avesse proibito. Se ti spoglio se ne accorgerebbe subito domani.
-Come?
-Hinata sei un libro aperto. Te lo leggerebbe in faccia.
-Quindi sai cosa sto pensando?
-Vuoi uno dei miei baci.
-Ora mi leggi nel pensiero.
-Forse. Sei bellissima.
-Grazie.
-Vieni, ti porto in un posto splendido.
-Sasuke tra poco si mangia e abbiamo tutti i nostri amici a cena. Ci sarà anche il re e lui odia chi fa ritardo.
-Faremo in fretta se volo. Hai bisogno di una piccola distrazione amore mio. E poi sei la futura regina, tuo padre non ti strillerà se mi prendo tutta la colpa.
Sasuke prese Hinata in braccio e volò fuori dalla finestra.
-Sei diventata più leggera. Dovrò tenerti d’occhio da oggi in poi. Ti trascuri troppo.
-Sasuke sei troppo apprensivo. Sto benissimo. E poi anche tu non hai mangiato molto in questi giorni.
-Mentre ero in città mi hanno riempito di dolci. Oggi ho mangiato tre ciambelle, il resto dei dolci li ho dati ai bambini.
-Sasuke li hai riempiti di zuccheri. Ecco perché erano tanto agitati.
-Stanno solo giocando per il castello.
-Lo hai fatto di proposito. Ammettilo. Hai dato loro i dolci perché sapevi che avrebbero infastidito la dottoressa.
-Scoperto.
-Sei una vera peste amore mio.
-Siamo arrivati.
-Mi hai portata alla cascata.
-Non c’è più niente nel rifugio dietro la cascata ma questo resterà sempre il nostro posto magico.
-Abbiamo passato bellissimi momenti qui.
-Abbiamo scoperto anche la verità sui tuoi poteri curativi. Deve essere un posto incantato.
-Se ripenso al nostro primo incontro mi viene da ridere.
-Vuoi dire quando ti sei svegliata nel nostro accampamento.
-Sì. Pensavate che io avessi paura di voi.
-Al contrario ti sei avvicinata a me e ti mi hai ringraziato senza alcun timore. Per non parlare di quando hai visto le mie ali. Pensavo che mi avresti chiamato mostro.
-Non mi hai fatto paura. Le tue ali sono splendide, non so come faccia la gente a definirvi mostri.
Sasuke e Hinata si sedettero su una roccia e il ragazzo aprì le sue ali. Poi avvolse Hinata con le sue ali e la strinse forte.
-Le tue ali mi fanno sentire protetta. Adoro quando mi abbracci in questo modo.
-Allora dovrei farlo anche quando siamo nel letto.
-Sasuke le tue ali non ci entrano sul letto.
-Possiamo farlo anche fuori dal letto.
-Sasuke è vero che stavi pensando a quello. La dottoressa aveva ragione.
-Sei irresistibile e non riesco a non toccarti.
Sasuke baciò Hinata per diversi minuti. Poi sentì uno strano rumore provenire da dietro dei cespugli e si alzò di scatto nascondendo Hinata dietro la sua schiena.
-Sapevo che vi avrei trovati qui.
-Come hai fatto a scappare di prigione?
-Kabuto non è stato catturato e tu non te ne sei accorto visto che eri tutto preso dalla tua principessa.
-Sasuke hai fatto male i conti quando hai catturato gli uomini del capo- disse Kabuto atterrando vicino a Orochimaru.
-Hai liberato solo il tuo capo, grosso sbaglio. L’ho già battuto una volta e posso rifarlo.
-Non puoi affrontarci entrambi.
-Questo lo pensi tu. Hinata resta al riparo mentre mi occupo di loro.
-Stai attento.
-Non ti preoccupare piccola.
-Prima ti strapperò le ali e poi mi prenderò la tua sposina.
Kabuto e Orochimaru attaccarono Sasuke su due lati ma lui evitò i colpi alzandosi in volo.
-Credo che tu voglia giocare in volo- disse Kabuto.
Iniziò una lotta aerea tra Kabuto e Sasuke. Il pipistrello si era allenato molto poiché i suoi colpi erano più forti. Poi Sasuke ripensò agli intrugli nel rifugio segreto di Orochimaru.
-Cosa hai bevuto Kabuto? Non puoi aver acquisito tutta questa forza in pochi giorni.
-Il capo mi ha regalato delle medicine speciali per triplicare la mia forza e sconfiggerti una volta per tutte.
-Sei un folle. Quelle medicine hanno effetti collaterali. La dottoressa le ha esaminate e dice che portano all’autodistruzione. Non bere più i suoi intrugli.
-Taci, mi fido del capo.
Mentre Sasuke combatteva con Kabuto, Orochimaru si stava avvicinando pericolosamente a Hinata.
-Non urlare puttanella il tuo Sasuke è impegnato in un combattimento contro il mio amico. Non vorrai distrarlo. Si potrebbe ferire per causa tua.
-Non ti avvicinare.
Hinata sapeva di non essere in grado di scappare o difendersi. La ferita al fianco non era completamente guarita e i suoi movimenti erano lentissimi. Non aveva la forza per sferrare dei colpi con un bastone. Era in balia di quel criminale.
Sasuke planò giù in picchiata e atterrò Kabuto. Poi si mise davanti a Hinata.
-Non hai ancora capito che lei non si tocca.
-L’amore ti porterà solo sofferenza mentre con me saresti potuto essere un grande guerriero.
-Non mi interessa. Tutto ciò che desidero è restare al fianco di Hinata.
-Sbagliavo quando dicevo che saresti stato un buon brigante. Sei più di un brigante. Tu sei un ragazzo furbo e molto intelligente. Hai tramato per anni solo per salire al trono e riscattare la tua famiglia. L’occasione ti è caduta dal cielo. Hai trovato la principessa nel fiume, l’hai fatta innamorare di te e ora salirai sul trono. Dopo che sarai diventato re ti farai qualche amante e la tua regina soffrirà.
-Smettetela di parlare in questo modo di Sasuke. Lui non voleva il trono. La decisione l’ha presa mio padre.
-Principessa siete troppo ingenua.
-Siete crudele. Non sapete più come salvarvi e tentate di gettare fango su altre persone.
-Hinata calmati, non ti fa bene agitarti in questo modo. Lui parla solo per provocarmi.
-Non è giusto.
-Tranquilla piccola le sue parole non mi scalfiscono. Ti amo.
Hinata sorrise verso Sasuke che le diede una carezza sulla guancia.
-Mi fate vomitare.
Orochimaru si trasformò in serpente e scagliò la sua coda contro i due ragazzi.
Sasuke prese in braccio Hinata e schivò il colpo appena in tempo.
-Lascia fuori da questa storia Hinata. Le hai già fatto abbastanza male.
-Vuoi dire che ha sofferto in tutti questi anni. Lei viveva in un castello e poteva fare quello che voleva. Come puoi definire sofferenza vivere nel lusso.
-Sai benissimo che il padre la teneva rinchiusa e  non la faceva uscire mai. Doveva obbedire a ogni suo ordine senza fiatare e era completamente sola.
-Povera piccola. Non mi intenerisco per le tua storia. La mocciosa non ha sofferto per niente. Aveva tutto e non faceva che lamentarsi. Quando è morta sua madre ha pianto tantissimo. Il padre e i nobili non la sopportavano più e l’hanno fatta chiudere nella torre per qualche giorno. L’ho consigliato io al re.
-Sei un mostro. Hai ucciso sua madre e ora te la prendi con lei perché ha pianto. Nessuno deve farle del male.
Sasuke sprigionò una forza incredibile e l’onda d’urto che scagliò contro il serpente si sentì fino al castello.
-Non parlare mai più di Hinata. Non sai quanto ha sofferto quindi non puoi giudicarla. È ora che voi due finiate nelle segrete del castello.
-Dove hai preso tutta questa forza? Non hai mai avuto tutto questo potere.
-Mi dispiace dirtelo ma ho sempre posseduto questi poteri. Non mi riesce facile usarli ma quando mi arrabbio escono da soli. Ti conviene stare zitto o non so cosa può succedere.
Itachi e un gruppo di soldati raggiunse Hinata e Sasuke e legarono Kabuto e Orochimaru.
-State bene?
-Sì, come sapevi che eravamo qui?
-La tua potenza si è avvertita fino al castello. Porta Hinata al castello e cambiatevi. Tra poco arrivano i nostri amici per la cena. Ottimo lavoro fratellino.
-Per me è stato un piacere fermare questi due. Da oggi non causeranno più danni nel regno.
Sasuke strinse forte Hinata e volò verso il castello.
Arrivati lì Hinata andò a preparare la vasca per il bagno.
-Ci laviamo insieme.
-Sasuke di solito non mi chiedi certe cose.
-Ho voglia di stringerti dopo quello che è successo. Sono stufo di sentire pazzi che parlano male della mia splendida moglie.
Sasuke e Hinata entrarono nella vasca e stettero lì per trenta minuti.
-Finalmente posso bagnarmi senza temere che la ferita mi faccia male. La dottoressa ha detto che posso bagnarla facendo attenzione ma niente sforzi per un’altra settimana.
-Quella vecchia secondo me lo ha detto per farmi un dispetto.
-Però possiamo baciarci.
-Hinata era forse un invito?
-Sì, sai che adoro quando mi baci. Meglio approfittarne ora che siamo soli e abbiamo tempo.
-Hinata sei irresistibile quando mi guardi in quel modo. Se non mi fermo rischio di perdere il controllo.
Sasuke uscì dalla vasca e si coprì con l’asciugamano. Poi aiutò Hinata ad alzarsi e la coprì con il suo asciugamano.
-Ti fa male la ferita?
-No, sto benissimo.
Hinata baciò Sasuke sulla bocca e il ragazzo l’avvicinò a sé prendendola per la vita. Involontariamente Sasuke spinse Hinata fuori dal bagno e la spinse sul letto. Si ritrovano uno sopra l’altra.
-Devo fermarmi o non riuscirò a resisterti.
-Sasuke ti amo.
-Ti amo anche io.
Sasuke baciò Hinata con molto trasporto e la ragazza si fece scappare un gemito.
-Hinata non resisto più.
-Sono tua amore mio.
Sasuke iniziò a baciare Hinata su tutto il corpo facendo attenzione a non toccare la sua ferita. Poi la penetrò con una spinta forte e la ragazza non riuscì a trattenere dei gemiti.
Fecero l’amore per un’ora e poi si prepararono per la cena.
-Piccola è stato splendido.
-Sei stato un vero cavaliere.
-Ancora poco e avrei perso ogni controllo. La prossima volta non sarà solo un’ora.
Hinata divenne completamente rossa. Sasuke la faceva sempre agitare.
-Adoro quando ti imbarazzi a causa mia.
I ragazzi raggiunsero i loro ospiti nella sala del trono e si accomodarono a tavola. Quella cena sanciva il rinnovamento del regno. Ognuno aveva i propri compiti e era tornata la pace.
Il re annunciò che avrebbe lasciato il trono a Sasuke e a Hinata entro quattro mesi.
Questa era la fine della guerra e l’inizio di un regno pieno di amore e speranza. Sasuke e Hinata avrebbero regnato per molti anni e avrebbero stabilito grandi alleanze con i paesi confinanti. Nessuno minacciò più la quiete del paese poiché le guardie reali sventarono ogni minaccia.
Quando Sasuke salì al trono fece una promessa a tutto il popolo. Il ragazzo promise che avrebbe protetto per tutta la vita il suo regno e la sua regina.
 
 

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