Naruto Ongaku

di Mercury_3_2_93_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova realtà ***
Capitolo 2: *** Gli allenamenti con papà ***
Capitolo 3: *** Il sogno di Saki ***
Capitolo 4: *** Le lacrime di Mikoto ***
Capitolo 5: *** Sasuke ! Senti tua figlia cantare ***
Capitolo 6: *** Lacrime ed odio.. Perchè la musica ti fa scordare l'odio ***
Capitolo 7: *** L'amore di una sorella ***
Capitolo 8: *** il primo concerto ? ***
Capitolo 9: *** I sogni non ti voltano mai le spalle ***



Capitolo 1
*** Nuova realtà ***


Sasuke si svegliò molto presto quella mattina, mentre Sakura al suo fianco dormiva con il volto sereno, le si avvicinò baciandole una guancia poi prese le sue cose ed entrò in bagno mentre la moglie sospirava serenamente.
Il moro si guardò allo specchio, il volto di un uomo di quarant’anni anni che non sembrava per niente segnato dall’età si affacciava allo specchio.
Sasuke in quegli anni era cresciuto molto, grazie a Sakura grazie anche a Naruto che dopo la guerra non lo aveva lasciato andar via di nuovo, beh in realtà lui non voleva più andarsene via, ma Naruto lo aveva costretto a combattere e per puro divertimento Sasuke aveva accettato la sfida sul tetto dell’ospedale, ma le loro ferite ricevute durante la guerra erano ancora aperte e i due compagni di team caddero stremati dopo neanche essere riusciti a toccarsi.
Sakura li aveva visti, li aveva lasciati fare per poi andare a recuperarli e sgridarli per bene.
Dopo neanche due mesi che Sasuke e Naruto erano costretti in ospedale tra il moro e l’ex compagna di team era nato un qualcosa di profondo, e doveva ammetterlo Sasuke, la rosa era riuscita a far breccia nel suo cuore.
S’innamorarono e dopo tre mesi del loro fidanzamento Sakura rimase incinta, inizialmente Sasuke non la prese bene, non si sentiva pronto per fare il padre, ma accettò la cosa e sposò Sakura quando lei era ancora al quarto mese di gravidanza.
A vent’anni è difficile fare il papà ma ora suo figlio ventenne era l’orgoglio di Sasuke, il ragazzo era già un Anbu fortissimo.
Comunque alla nascita di Itachi il primo figlio di Sasuke, l’uomo appena vide gli occhi neri come la pece che tanto gli ricordavano il fratello maggiore ( Ecco perché il nome Itachi ) Sasuke si sentì subito padre, non vedeva l’ora di potersi allenare con lui.
Sasuke prese il dentifricio e lo spazzolino, mentre si lavava i denti iniziò a ricordare tutti gli avvenimenti che avevano segnato la sua vita.
Dopo un anno infatti era nata Mikoto, la bambina oggi diciannovenne aveva i suoi stessi occhi e i capelli lunghi le arrivavano alle spalle, anch’essi erano ereditati dal padre, insomma Sakura non poteva dire che uno solo dei suoi figli avesse ereditato da lei.
Mikoto anche lei aveva una forza pari a quella del fratello, ma aveva scelto di non diventare subito Anbu, lei insieme alla migliore amica kushina Uzumaky ( Figlia di Naruto ed Hinata ) erano nello stesso team che veniva gestito da Naruto stesso, il biondino più volte aveva detto che le due ragazze erano imbattibili insieme, e che lo Sharingan di Mikoto e il Byakugan di sua figlia avevano creato un arma perfetta in varie battaglie.
Mikoto non era solo un abile ninja, ma era anche  la ragazza più popolare e più ben vista tra tutti i ninja della foglia, tra i quali spiccava anche Minato Uzumaky, il gemello di Kushina correva da sempre dietro alla bella Mikoto che non lo calcolava mai, i tre erano in squadra insieme e anche per alcuni motivi amorosi finivano spesso per discutere, purtroppo Minato ci provava spesso con Mikoto che infastidita gli dava sempre un bel due di picche seguito da un ‘’ Non mi piacerai mai ‘’ oppure un ‘’ Il mio cuore appartiene ad Asuma ‘’.
Asuma era il figlio di Kurenai che oggi aveva ventuno anni, e Sasuke da padre geloso non apprezzava che la figlia s’innamorasse di uno più grande di lei.
Sasuke sospirò cercando di non pensare a quel piccolo inconveniente, e ritornò in camera da letto, Sakura si stava destando dai suoi sogni, un braccio attorno alla vita dell’ultimo figlio.
Fugaku era stato un piccolo miracolo, non era in programma lui aveva solo sei anni, e quella mattina avrebbe iniziato l’accademia per la prima volta, lui anche era molto simile al padre.
<< Buon giorno amore >>
Sussurrò Sakura sorridendogli dolcemente, la donna era molto occupata negli ultimi tempi con l’ospedale, quindi Sasuke passava più tempo lui con i figli.
<< Giorno.. Ehi Fugaku svegliati che è ora di prepararsi >>
Disse Sasuke prendendo in braccio il figlio, il bambino aprì stancamente gli occhi, lui non vedeva l’ora di iniziare l’accademia.
<< Ah, papà devo correre >>
Urlò il bambino catapultandosi giù dalle braccia del padre e correndo nella sua cameretta.
<< Saki, vai a vestire tuo fratello per favore >>
Urlò poi Sakura uscendo fuori dalla camera per arrivare in cucina e preparare la colazione, Sasuke guardò la sua penultima figlia, aveva sedici anni ed era la fotocopia esatta della madre, occhi verdi acqua marina e capelli rosa lunghi alle spalle.
Le sorrise mentre la guardava correre in camera del fratellino più piccolo.
Saki era stata assegnata alla sua squadra, quindi lui l’allenava trattandola come un suo normale studente, non faceva favoritismi ne altro solo perché era sua figlia, aveva notato però che la ragazzina non aveva molta voglia di apprendere le arti ninja, sapeva si usare alcune tecniche che aveva imparato assieme alla sorella Mikoto, ma non s’impegnava più di tanto.
<< Saki-Onee-chan oggi inizio l’accademia anche io >>
Per tutto il tempo Fugaku parlò alla sorella di quand’era felice perché quel giorno avrebbe iniziato la scuola anche lui, ma Saki con la mente stava a tutt’altra parte.
A lei non interessavano i combattimenti, ne imparare le tecniche del padre neanche le arti mediche come la madre, lei aveva solo un sogno far sentire a tutti la sua voce cantando.
Lei voleva diventare una cantante, avere una sua band.

 
Nel prossimo cap: Gli allenamenti con papà
 
 
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Capitolo 2
*** Gli allenamenti con papà ***


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Saki dopo aver aiutato il fratellino e dopo essere scesa in sala da pranzo con lui, si sedette accanto alla sorella maggiore per fare colazione.
<< Questa mattina non ho nessuna missione, però mi allenerò con Kushina >>
Disse all’improvviso Mikoto guardando il padre e la madre, Itachi aveva in testa la sua maschera da Anbu.
<< Io devo andare in missione invece >>
Disse il maggiore mangiando velocemente per poi mettersi la maschera sul volto.
<< Sai che con quella maschera sei più bello ? Non levarla più >>
Disse Mikoto prendendo in giro il fratello il quale la guardò male levandosi la maschera.
<< Vuoi forse litigare ? >>
I due erano fatti così, scherzavano sempre ma erano molto legati, il piccolo battibecco venne interrotto da Fugaku che si mise in mezzo ai due.
<< Onee-chan non sta ben dire le cattiverie ad Onii-chan.. E poi Itachi non ti permetto di toccare Mikoto >>.
Urlò lui guardando il padre che non disse una parola, Sasuke era stanco di sentire i soliti battibecchi tra quei due.
<< Itachi ? non farai tardi se resti ancora qui ? >>
Il maggiore dei fratelli diede un occhiata veloce all’ora per poi annuire, scomparve in una nuvola di fumo.
<< Esco anch’io >>
Disse poi Mikoto correndo fuori di casa e iniziando a saltare sui tetti per raggiungere l’abitazione dell’amica.
 << Tu che intenzioni hai questa mattina ? >>
Domandò poi Sasuke a Saki che era rimasta seduta alla sedia e non aveva detto una parola, la ragazzina si alzò prendendo la mano del fratellino.
<< Avevo promesso a Fugaku di accompagnarlo in accademia >>
Disse poi guardando la madre e il padre.
<< Dopo verrai d allenarti allora >>
Rispose Sasuke, che dopo aver visto la figlia diventare Chunin quasi per miracolo aveva deciso di allenare il suo team per farli salire di grado e far diventare tutti Jonin.
<< S-Si >>
Rispose poco convinta lei tirando il piccolo Uchiha.
<< Andiamo Fu ? >>
<< Sii >>
Fugaku elettrizzato lasciò la mano della sorella per andare a baciare la madre e poi farsi accarezzare sulla testa dal padre, anche se era una carezza un po’ fredda a lui non importava, conosceva suo padre e per lui voleva dire molto quel semplice gesto.
<< Fate attenzione >>
Disse Sakura levandosi il grembiule per poi sorridere al marito, una volta rimasti soli.
<< Tra poco vado a lavoro >>
Disse lei baciandolo a fior di labbra.
<< Ok, io passo dal testa quadra e poi vado al campo di allenamento >>
Detto ciò Sasuke diede un lungo ed appassionato bacio alla moglie poi uscì di casa, Sakura tornò nelle sue faccende prima di uscire e dirigersi in ospedale.
Mentre Sasuke camminava tranquillamente verso casa di Naruto, guardò il monte degli Hokage, si soffermò su tutte le facce poi dopo la scultura di Tsunade non c’era ancora nessuna nuova faccia, la donna doveva aspettare ancora molto prima di decidere a chi dare il testimone, perché lei si sentiva ancora carica per svolgere quel lavoro.
Con questi pensieri Sasuke si soffermò a fissare due ragazzi che si stavano abbracciando teneramente, una ragazzina dai capelli rosa si era stretta ad un giovane dai capelli color argento vivo, Sasuke per poco non prese un infarto, quella ragazzina era..
<< Saki ?? >>
Saki si voltò verso la voce del padre, il viso teso.
<< P-Papà ? >>
rimasero fermi a guardarsi per un po’ prima che quel ragazzo non iniziasse a parlare.
<< Emh.. Sasuke Sensei >>
Disse facendo tremare la voce, quel ragazzo era il figlio di Kakashi, aveva la stessa età di Saki ed era nato da una relazione del maestro con una donna che non era del villaggio, purtroppo questa aveva abbandonato il figlio e Kakashi quando il giovane aveva solo sette anni.
<< Voi due, correte al campo di allenamento, ora ! >>
<< Papà ascolta.. >>
<< Subito ho detto ! >>
I due giovani annuirono e sparirono saltando sui rami del grande albero che si trovava sopra le loro teste.
In silenzio il moro arrivò a casa di Naruto, non ebbe il tempo di bussare che sua figlia Mikoto accompagnata da Kushina gli andarono a sbattere contro.
<< Papà, non ti avevo visto.. Ma che hai ? >>
La ragazza si accorse subito che l’uomo sembrava essere sconvolto, sembrava quasi in procinto di iniziare una guerra.
<< Tua sorella.. >>
<< Saki ? Che l’è successo ? >>
Domandò preoccupata la giovane Uchiha.
<< Saki.. Lei..bacio… Tu sapevi che era fidanzata ? >>
Domandò l’uomo fissando l’espressione preoccupata della figlia mutare in un espressione di stupore e incredulità, erto che lo sapeva ma non doveva dirlo al padre era un segreto.
<< Mh.. No, ora papà devo andare.. Ciao >>
Urlò correndo il più lontano possibile dal genitore, sapeva benissimo che la gelosia del padre verso le due figlie femmine era eccessiva, e che Sasuke non voleva vederle con un ragazzo, inoltre Mikoto sapeva anche del desiderio che la sorellina teneva stretto nel cuore, la sua passione per la musica e la sua bravura, più volte l’aveva sentita cantare e doveva dirlo era bravissima, la sua voce era fantastica, ma Sasuke non avrebbe mai permesso a Saki di abbandonare la strada per diventare Jonin come lui desiderava.
<< Mikoto ? Aspetta dove andiamo ?? >>
Urlò Kushina che sperava di doversi allenare subito, l’amica aveva iniziato a correre senza dirle nulla e lei la stava seguendo confusa.
<< Andiamo al campo di allenamento dove si troverà mia sorella >>.
Urlò lei saltano sui tetto per fare prima, doveva assicurarsi che Saki fosse ancora tutta intera, quando raggiunse la sua destinazione trovò la sorella seduta a terra sull’erbetta fresca con il viso in lacrime.
<< Sorellina ? >>
<< Onee-chan ? Mi hai fatto prendere uno spavento, pensavo fosse papà >>
Urlò questa alzandosi e andando ad abbracciare Mikoto, questa rimase ferma senza ricambiare l’abbraccio.
<< Cavolo, potevi stare attenta tu ! Papà è in preda ad una crisi esistenziale e secondo me non ve la farà passare liscia >>
<< Dovrò cambiare identità ? >>
Chiese in preda al panico facendo ridere la maggiore.
<< No, ma vedi di non farti beccare più in atteggiamenti intimi.. Ha parlato di un bacio o almeno credo, non si capiva bene cosa voleva dire.. Smettetela di fare i piccioncini in pubblico, se lo scopre anche Itachi siete entrambi fottuti  >>.
Rispose Mikoto sfidando con lo sguardo il ragazzo della sorella, a dir il vero anche lei era molto gelosa di Saki, perché la vedeva ancora una bambina. Anche se non lo era.
Saki si allontanò da Mikoto per poi spostare lo sguardo su Kushina, la ragazza le sorrise ma lei non ricambiò voltò lo sguardo di lato innervosendosi molto, Kushina si chiese come mai di tale freddezza, era sempre stato così con lei, sembrava l’odiasse per qualche motivo ancora sconosciuto.
<< Ciao ragazzi >>
Il piccolo gruppetto venne interrotto dalla voce allegra di Hiro Nara, il figlio di Shikamaru nato dalla relazione con Ino, lui era il primo figlio del Nara, aveva una sorellina di dodici anni che andava ancora all’accademia.
Il ragazzo aveva i capelli legati ad un codino ed erano biondi come la madre, gli occhi neri e profondi  si persero in quelli azzurri di Kushina, questa arrossì come un pomodoro e si nascose dietro all’amica prima di sorridere in imbarazzo.
<< Come mai siete tutti qui ? >>
<< Beh.. >>
<< Oggi mia sorella si allenerà qui con noi.. Ti prego Onee-chan non lasciarmi sola >>
Disse Saki facendo gli occhi teneri, sapeva che quell’espressione avrebbe convinto la sorella maggiore la quale si ritrovo ad annuire imbarazzata per la sua debolezza nei confronti della sorellina.
 << Emh Mikoto ? Posso parlare solo con te ?? >>
Domandò poi L’Uzumaky tirando l’amica per un braccio..
                                               ************
Sasuke era ancora seduto in casa dell’amico e stava raccontando dell’accaduto, aveva ancora il viso in fiamme per la rabbia.
<< Ehi Teme ! Non farne una tragedia, tua figlia è grane ed è anche bellissima dovevi aspettartelo >>
Sasuke sospirò.
<< Ma perché proprio con il suo compagno di team ? >>
Naruto guardò confuso l’amico mentre la figlia di cinque anni lo tirava per una gamba per farsi prendere in braccio.
<< Non ti seguo >>
Hinata si avvicinò con in braccio l’altro figlio anche di cinque anni, gli ultimi due gemelli Uzumaky, Atsuko e Ryota.
<< Insomma anche tu e Sakura eravate dello stesso team, mica c’è un divieto su queste cose ? >>
<< Si ma, la notte anche se mia figlia l’ho lasciata sempre dormire in tenta come me.. Quante volte sarà sgattaiolata fuori per stare con quel bel imbusto ? >>
Domandò Sasuke iniziando a perdere la pazienza, era quello il suo problema ? Pensare che la figlia avesse anche un attività sessuale ?
<< Sasuke ? Ma che idee ti fai ? Saki non è quel tipo di persona, secondo me è solo un amore adolescenziale si scambieranno qualche bacio e basta >>
Disse Hinata cercando di trattenere una risata, quando Sakura lo avrebbe saputo non si sarebbe trattenuta dal prenderlo in giro.
Il moro si auto convinse dicendo che era ora di andare, non poteva lasciare sua figlia e quel ragazzo da soli ancora per molto.
                                        *****
<< Mikoto non possiamo stare qui.. Sai quando mi piace Hiro >>
La giovane Uzumaky stava iniziando a balbettare mentre le gambe le tremavano, si sentiva quasi la terra mancare sotto ai piedi.
<< Lo so, ma non posso lasciare sola Saki.. Me lo ha chiesto per favore.. Scusami ma resisti ti prego >>.
Disse Mikoto mettendo le mani giunte in una preghiera, Kushina guardò Hiro che era di spalle e parlava con i due compagni di team, poi questo si girò e sorrise a Kushina che perse i sensi.
<< Kushina ? Dai non fare così >>
Mikoto afferrò l’amica iniziando a darle aria sventolando la mano.
<< Mikoto ? >>
Poi la voce del padre fece scattare in piedi l’Uchiha.
<< Papà >
Sasuke guardò le due ragazze confso.
<< Come mai qui ? Non dovevate allenarvi ? >>
<< SI, lo faremo qui >>
Disse Mikoto sempre più agitata, poi Sasuke guardò Saki che si era allontanata dal ragazzo.
<< Vuoi tenere sott’occhio tua sorella e Kamui ? >>
Domandò guardando il ragazzo poi la figlia.
<< S-si.. Volevo vedere e controllare la situazione da buona sorella maggiore >>
Inventò mettendosi la mano dietro la testa e ridendo nervosamente, Sasuke annuì.
<< Va bene.. Ragazzi iniziamo gli allenamenti.. Visto che Kushina e Mikoto si sono offerte di rimanere, Saki allenati pure con loro tu Kamui ti allenerai con me >>.
Disse Sasuke squadrando il L’Hatake dalla testa ai piedi e facendolo spaventare con lo sguardo, Saki scappò dalla sorella cercando di non guardare negli occhi il padre, temeva il suo sguardo.
<< Allora sorellina, iniziamo ? >>
Saki non ebbe modo di rispondere che sua sorella Mikoto le fu addosso in un batti baleno, schivò velocemente il pugno della sorella e si allontanò da lei tanto che bastava per guardarla male.
<< Ma sei impazzita ? Non mi hai dato neanche il tempo di.. >
<< In combattimento quello vero, nessuno ti da il tempo di parlare.. >>
<< Non stiamo facendo un vero combattimento, potevi almeno aspettare >>.
Mikoto sorrise malignamente prima di lanciare alla sorella un Kunai che evitò facilmente, Saki capì che quella era guerra aperta.
<< Ho capito.. >>
Disse lanciandosi contro Mikoto e sferrandole un calcio che la sorella bloccò con il gomito, Mikoto poi l’allontanò da se e saltò alle sue spalle afferrandola per le braccia.
<< Non sai fare altro ? >>
Saki sospirò delusa di se stessa, no non sapeva fare altro, era abile con le tecniche insegnatoli dal padre e dalla sorella, ma non sapeva padroneggiare le arti marziali, anche se sapeva dare calci o pugni in un vero combattimento si sarebbe fatta sconfiggere in un attimo.
<< Sai solo cantare ? >>
Chiese poi Mikoto lasciando la sorella che la fulminò con lo sguardo.
<< Ti serve anche saper combattere, o morirai appena metterai piedi fuori da casa.. non ci saranno sempre papà o Itachi a proteggerti >>.
Mikoto stava dicendo una triste verità, se non sapeva cavarsela da sola allora era spacciata.
<< Mi domando come hai fatto a passare a Chunin, so solo che non diventerai mai Jonin >>.
Saki abbassò lo sguardo, odiava quando la sorella le sbatteva in faccia la verità, odiava ancora di più quando Mikoto la reputava inferiore a se.
<< Io.. Io te la farò pagare >>
Urlò correndo contro Mikoto, iniziò a lanciarle una serie di calci e pugni, Mikoto li parò tutti abilmente con una sola mano sotto lo sguardo attento di Kushina che non sapeva cosa fare per fermare le due, quello non sembrava un allenamento ma una lite vera e propria.
<< Basta >>
Disse Mikoto facendosi sentire solo dalla sorella, era stufa di perdere tempo così, le diede un solo schiaffo che la colpì subito, Saki si fermò all’istante, sua sorella era stata capace di colpirla senza alcuno sforzo mentre lei era stanca e non aveva neanche tolto un capello a Mikoto.
<< Sei una perdente >>
Disse ancora Mikoto, le due sorelle si guardarono negli occhi, anche se erano molto legate quando Mikoto combatteva con Saki non resisteva nel provocarla, si divertiva a modo suo.
<< Mikoto basta, così non è bello.. >>
<< Zitta Kushina, è una cosa tra me e mia sorella, non ficcarti in mezzo >>
Disse acidamente Saki ammutolendo l’altra ragazza, con lei si comportava sempre in modo scontroso e non si era mai capito perché, Kushina ci rimaneva male perché voleva esserle amica da sempre.
Le due sorelle si guardarono negli occhi, poi iniziarono a correre una verso l’altra, Mikoto e Saki alzarono la gamba sinistra per colpire il volto dell’alta, ma..
<< Ciao Mikoo… >>
Minato che era apparso in mezzo alla lotta all’improvviso si beccò in pieno volto sia il calcio di Saki che quello di Mikoto, le due tornarono serie fissando L’Uzumaky che rimaneva fermo in mezzo a loro per poi cadere a terra con il naso rotto e la guancia arrossata.
<< Ah.. Fratellino >
Kushina corse dal gemello gettandosi al suo capezzale, mentre Sasuke che era stato richiamando all’attenzione dal rumore provocato dal colpo delle due sorelle, notando Minato a terra si avvicinò con cautela.
<< Cos’è successo ? >>
<< Niente papà, questo scemo si è messo in mezzo mentre combattevo con Saki, è stato un incidente >>
Si difesa Mikoto mentre Sasuke scuoteva il capo.
<< E’ tutto suo padre.. Va bene per oggi gli allenamenti sono finiti, tornate a casa.. E tu Kamui ricorda ciò che ti ho detto >>
Il ragazzo annuì prima di lanciare uno sguardo a Saki, la quale capì che Sasuke non lo aveva spaventato a tal punto da scappare da Konoha.
<< Si può sapere che ti ha detto ? >>
Chiese poi avvicinandosi al ragazzo quando Sasuke sollevò Minato per portarlo da Sakura e curargli il naso ancora dissanguante.
<< Che se oso metterti le mani addosso posso iniziare a scavarmi la fossa.. E che devo rispettarti >>.
Rispose Kamui, Sasuke era pur sempre un padre che voleva difendere le sue bambine a tutti i costi, alla fine non lo aveva ucciso ne detto niente di male, anzi si era fidato di lui in quando un abile ninja proprio come suo padre Kakashi.
 

Nel prossimo capitolo : Saki inizierà a pensare di voler mettere su una band musicale tutta suaImage and video hosting by TinyPic

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Capitolo 3
*** Il sogno di Saki ***


Saki camminava a passo svelto per le vie di Konoha, doveva vedersi con un amica.
L’Uchiha prese la strada più corta quella mattina, perché aveva fatto tardi e non le era mai capitato, passò quindi per due vicoletti fino a fermarsi ad un incrocio dove si vedeva il balcone di casa dell’amica.
<< Mizu ? Sono io scendi >>
Urlò col fiato corto per la corsa, l’amica di Saki si affacciò con i lunghi capelli castani ancora spettinati, gli occhi neri e la pelle lattea.
<< Scendo subito >>.
Saki scosse il capo pensando che aveva fatto una gran corsa per niente, l’amica era ancora in pigiama.
<< Vuoi entrare ? >>
Sai, il papà di Mizu uscì di casa con un sorriso all’apparenza falso stampato sul volto, venne accompagnato da TenTen, la mamma della ragazza.
<< Ciao >>
Disse la donna con l’aria stanca e triste come al solito, TenTen durante la guerra ninja che aveva coinvolto tutti aveva perso molto, aveva perso Neji che amava in gran segreto e che probabilmente continuava ad amare.
Non solo, all’epoca era rimasta anche incinta dell’unico figlio dello Yuga, oggi aveva vent’anni ed era un compagno di squadra di Itachi.
I due si odiavano e si rispettavano come fratelli.
Sai decise di fare da padre a quel bambino che doveva ancora venire al mondo, anche se lui si poteva notare che amava Ino, la quale aveva già una relazione con Shikamaru.
Il fatto venne alla luce solo il giorno del loro matrimonio e la nascita dei due figli Hiro e Yuka diedero la prova a Sai che non avrebbe mai potuto avere Ino per se, decise di lasciarla perdere per sempre nonostante i suoi sentimenti  e dopo aver detto alla bionda quello che provava senza però essere ricambiato, TenTen ancora sconfortata per la perdita di Neji si avvicinò molto amichevolmente all’uomo che decise alla nascita del figlio della castana di prendersene cura lui, si sposarono anche se senza amore e dopo nacque Mizu, forse era stato un errore ma Mizu era nata da una relazione senza amore ne cuore.
<< Aspetto fuori, grazie lo stesso >>
Rispose gentilmente Saki guardandosi attorno, la ragazza venne poi distratta da un movimento alle sue spalle, un uomo sulla trentina che trasportava uno scatolone pesante e sopra due altre scatole più leggere, queste gli impedivano la vista e gli fecero perdere l’equilibrio, prontamente Saki si parò avanti all’uomo per non far cadere le due scatole più piccole.
<< Oh, grazie ragazzina. Se non fosse stato per te si sarebbero perso il contenuto >>
Ringraziò l’uomo sorridendo.
<< Di niente >>
<< Mio padre, quel cocciuto sta aprendo un negozio qui all’angolo, e io lo sto aiutando anche se tra due giorni devo tornare al villaggio del suono, a casa mia >>.
Spiegò l’uomo mostrando il negozio che era ancora senza insegna, Saki decise di aiutarlo a portare quelle scatole per poi lasciarle a terra.
<< Grazie >>
Disse poi sorridendole, i due vennero interrotti da un anziano che dimostrava settantotto anni.
<< Goro che fai ? Ci provi con le bambine ? >>
Lo rimproverò il vecchio fumando il suo sigaro, Saki si spostò per la puzza che causava quella sigaretta marrone, poi guardò all’interno del negozio ma non ci vide nulla d’interessante, era ancora vuoto e non aveva nessuna merce all’interno.
<< Ma che dici papà, mi ha solo aiutato >>
Rispose Goro in imbarazzo.
<< Senti, io devo andare papà.. Vedi di non ammazzarti qui vecchio! >>
<< Screanzato, non mi sei di aiuto.. Era meglio che non ci venivi qui a perdere tempo >>.
Lo rimproverò lui poi guardando in direzione di Saki.
<< Vuole che l’aiuti ? >>
Chiese poi avvicinandosi allo scatolone.
<< Ti ringrazio, mi spiace per il disturbo >>.
Rispose, l’uomo aiutato da Saki portò all’interno del locale lo scatolone grande, poi si sedette ad una sedia.
<< Sai ? Quel ragazzo che chiamo figlio è nato quando avevo quarantotto anni, bei tempi anche se ero grande di età io non accettai la sua nascita..E la madre lo crebbe da sola, senza molti soldi.. Quello spacciato alla sola età di undici anni venne a cercarmi e a farmi la predica.. Solo dopo avermi urlato di odiarmi e che la mamma era morta a causa delle condizioni disagiate in cui viveva io decisi di accoglierlo, anche se non sapevo come fare il padre l’ho voluto bene, e mi sono pentito più volte di non averlo cresciuto fin da piccolo.. Avvolte mi chiedo se mi voglia bene.. Ma non so perché ti sto dicendo questa cosa, ma sai quando si è anziani piace raccontare la propria vita ai giovani, per dargli insegnamenti o perché si è consapevoli di avere avanti ancora poco tempo e si vorrebbe ricordare il passato il più possibile >>.
Saki rimase in silenzio senza capire bene cosa dire o fare, si guardò attorno chiedendosi come mai quell’uomo avesse aperto un negozio da solo.
<< Non eri del villaggio della foglia vero ? >>
Chiese poi osservando il corpi fronte che l’uomo teneva sul braccio, aveva il simbolo del suono.
<< Hai capito bene, ahaha sono così pazzo che ho deciso di aprire qui un negozio >.
<< Come mai proprio qui ? >>
L’anziano si guardò attorno, poi parlò.
<< Qui vivevano i miei genitori e il mio primo ed unico amore in assoluto.. Era mio desiderio fin da bambino di aprire questo negozio, proprio qui nel vicoletto dove ho dato il mio primo bacio >>.
Spiegò l’uomo sorridendo amaramente.
<< Senta.. Quella donna era sua moglie ? >>
A Saki piaceva ascoltare, passava ore ed ore a parlare con le persone anziane perché avevano sempre delle belle storie da raccontarle, avvolte si immedesimava tanto nella parte che riuscivano persino a farla piangere, avvolte ridere.
<< No, lei mi lasciò per un uomo che era stata costretta a sposare.. Dio solo sa oggi cosa sta facendo, dove si trova >>.
Disse con rammarico l’uomo, Saki annuì tristemente mentre stava per chiedere che genere di negozio era quello, ma la voce di Mizu la bloccò sul nascere.
<< Ehi allora eri qui ? >>
<< Si, sai tu ci metti così tanto tempo a preparati che o fatto un viaggio nel passato e poi sono tornata al presente >>
Disse ironicamente guardando il vecchio che se la rideva con gusto.
<< Ahahaha siete sorelle ? >>
<< NO >>
Risposero le due insieme, anche se si volevano un gran bene non si sarebbero mai sopportate come sorelle.
<< Andiamo .. Buona giornata signore >>
Disse gentilmente Saki, l’uomo scosse il capo.
<< Mi chiamo Koan, non chiamarmi signore.. Mi fa sentire vecchio >>.
Le due amiche si chinarono in segno di rispetto e gentilezza, poi scapparono di corsa salendo sui tetti, mentre Koan fissava le due.
<< Ah.. Beata gioventù >>.
                                                              ***************
Mizu e Saki saltavano sui tetti delle case mentre l’Uchiha raccontava all’amica di quando il padre l’aveva vista baciarsi con Kamui.
<< Ahahaha sei proprio un imbranata lo sai ? non potevi nasconderti meglio ? >>
<< Non pensavo che sarebbe passato di lì, secondo te sono così scema da mettermi in bella vista sotto gli occhi di mio padre ? >>
Mizu sospirò mentre assieme a Saki si addentravano nella foresta, le due amiche conoscevano un posto poco lontano dal villaggio dove vi era un fiume che scorreva limpido e una grotta dietro ad una cascata, per loro non era difficile entrarvi anche se si bagnavano sempre i vestiti e a casa dovevano inventare di essersi allenate vicino al fiume.
Dopo essere entrate nella grotta, lasciarono i loro zaini a terra, poi si sedettero anche loro e iniziarono a parlare del più e del meno, come facevano sempre quando volevano allontanarsi da tutto quello che le faceva male o soffrire.
<< Oggi mamma e papà hanno fatto di nuovo lite >>
Disse Mizu giocando con i capelli.
<< Non li sopporto più >>.
Continuò a dire cacciando delle lacrime, lei era fragile era cresciuta in un clima di odio più volte aveva sentito la madre dire che lei non era in programma, più volte si era sentita solo un peso e avrebbe non voluto nascere, solo Neji suo fratello maggiore le voleva davvero bene, e solo con lui poteva confidarsi e piangere liberamente.
Saki guardò l’amica tristemente, la conosceva fin da piccola.
Sakura le aveva raccontato che un mese dopo la sua nascita venne alla luce Mizu e fu proprio sua madre a farla nascere, TenTen era amica di Ino, Hinata e la mamma e quasi sempre quando si vedevano raccontava loro tutte le sue delusioni, della morte di Neji, del matrimonio con Sai per dare un papà a suo figlio.
Parlò persino della nascita di Mizu, le voleva bene ma non amava suo padre e finiva sempre per litigare con lui, Mizu dal canto suo aveva solo un amica, Saki.
Tutte le altre loro coetanee la prendevano in giro per la situazione, persino la figlia di Ino che era più piccola di loro e allora sapendo che ne Saki e ne Mizu potevano farle niente perché aveva solo dodici anni spesso ne approfittava.
Anche se Saki voleva picchiarla per farla stare zitta ma non poteva.
<< Tu invece cosa mi dici ? Oltre a tuo padre che ti ha sorpresa con Kamui ? >>
Saki ci pensò su prima di raccontarle dell’allenamento/Litigio avvenuto con la sorella, anche se si stavano solo allenando Mikoto le aveva fatto capire che doveva imparare ad essere più forte e che non sapeva fare nulla, solo cantare.
<< Ma io amo cantare.. Mizu io quando canto sento una scarica di adrenalina dentro di me, io non amo per niente combattere, non voglio fare ne il medico come la mamma e ne l’Anbu o diventare Jonin, non voglio io.. Voglio solo cantare >>.
Mizu annuì sorridendole dolcemente, sapeva l’amore che ci metteva Saki nel canto, più volte le aveva chiesto di cantarle qualcosa specialmente quando era giù di morale perché con la sua voce e il suo canto riusciva a farla sorridere di nuovo, Saki aveva un vero talento e non poteva sprecarlo così se era ciò che voleva.
<< Ne hai parlato con i tuoi ? >>
<< No, papà mi ucciderebbe e mamma non so..Forse capirebbe o forse darebbe ragione a mio padre >>.
Mizu scosse il capo, lei conosceva zia Sakura, era dolce e disponibile con tutti, era buona e cercava sempre di far felice i suoi figli.
<< Lei secondo me potrebbe aiutarti >>
<< Anche se fosse.. Come fare a diventare una cantante ? non ho una band, non ho nessuno che potrebbe spronarmi e spingermi nel mondo della musica >>
<< Fattela una band >>
Propose Mizu.
<< Si, e come ? >>
L’altra si mise le mani sotto al mento, poi le sorrise ancora.
<< Chiedi a qualcuno di formarla con te.. Ad esempio scrivi su di un foglio le persone che ti servono, vuoi un batterista ? Scrivi cerco batterista per formazione di band.. Metti il luogo dove potrete incontrarvi e sempre in anonimato o tuo padre se ne accorge se legge i manifesti e poi vai all’incontro >>
<< Mizu ? Tu vedi troppi anime >>
Rise Saki, la sua amica sapeva sempre come farla ridere, anche se l’idea poteva anche andare.
<< Kamui sa suonare la batteria, ha detto che da piccolo sua madre l’unico regalo che gli fece per farsi perdonare fu una batteria che tiene a casa e non usa quasi mai, ma lui sa suonarla benissimo >>.
<< Allora ti serve solo un piano e un basso.. La voce sarai tu e poi.. La chitarra >>.
Continuò Mizu elettrizzata.
<< Smettila di illudermi su una cosa che nona accadrà mai >>
Saki si alzò da terra andando a poggiarsi con la spalla al muro, fissò l’acqua che scorreva dalla cascata.
<< Gli altri membri poi dove li trovo ? >>
Mizu si posizionò dietro l’amica.
<< Per il basso ci sono io.. Faremo una band tutta nostra, sarà divertente >>
Saki guardò l’amica con un leggero sorriso prima di abbracciarla forte.
<< Grazie >>.
Sussurrò sapendo che su di lei poteva sempre contare.
                                                                         **************
Saki dopo essere stata con l’amica, si precipitò a casa di Kamui.
Bussò alla porta dell’Hatake e aspettò che le venisse ad aprire qualcuno, appena vide la porta spalancarsi e un paio di occhi neri seguiti da quel colore argento di capelli, Saki allacciò le braccia al collo di Kamui, non curandosi che aveva ancora i vestiti fracidi a causa della cascata.
<< Ti devo parlare >>
<< Ok, ma piccola credo che mio figlio non sarebbe molto felice di vedere con quando affetto abbracci suo padre >>.
L’Uchiha rendendosi cono che quello era Kakashi e non il suo ragazzo si allontanò di scatto arrossendo come un pomodoro, quando aveva sei anni a dir il vero si era innamorata di lui, ma Kamui le stava sempre appiccicata e poi gli assomigliava molto e le aveva fatto dimenticare quell’uomo che veniva spesso a casa a parlare con i genitori.
<< Mi spiace >>
<< Dai entra >>
Disse Kakashi ridendo sotto la maschera, chiamò il figlio ripensando che solo dieci minuti prima gli aveva raccontato di Sasuke e della paura che aveva avuto ad affrontarlo.
<< Come mai sei qui ? >>
Domandò lui andandole incontro accogliendola con uno dei suoi rari sorrisi, Saki arrossì visibilmente e poi gli prese la mano trascinandoselo lontano da orecchie indiscrete.
<< Ehi.. >>
<< Ascoltami Kamui, devi farmi un piccolo favore.. Si tratta del mio sogno >>
<< Che vuoi ? Che dico a tuo padre che ami cantare ? >>
Chiese ironico lui, sapeva che Sasuke non avrebbe accettato che sua figlia avesse un interesse lontano dall’essere Jonin come lui desiderava.
<< Certo che no.. Ci tengo alla tua vita, però voglio formare una band e tu sarai il batterista >>.
Rispose lei sorridendo all’idea che le aveva dato l’amica.
<< Sei matta ? Dimmi oggi tua sorella ti ha colpita in testa durante gli allenamenti ? >>
<< Ma perché ? Tu ami suonare, hai detto che quando lo fai provi cose indescrivibili.. perché non provare ? Che ti costa ? >>
Kamui ci pensò su prima di avvicinarsi ad una foto di lui da piccolo con il padre, una foto dv’erano solo loro due e la mamma già non c’era più, spostò lo sguardo su un’altra foto dove vi era anche quella donna.
<< Lo sai che io voglio anche diventare un Jonin abile come mio padre.. Sai anche che odio suonare quella batteria perché era un regalo di mia madre >>.
Saki annuì e si fece vicina al compagno, gli mise una mano fra i capelli.
<< Quando suoni pensa che quella batteria siano i sentimenti di tua madre, lei te la regalò dicendoti che ti vuole bene, e tu allora distruggi quel bene visto che la odi >>.
Kamui guardò la ragazza, lei aveva ragione era impossibile non odiare una persona che ti ha messo al mondo per poi abbandonarti così senza un vero perché, solo perché era stufa di quella vita.
Una donna tanto egoista che con un regalo del cavolo aveva pensato di fare felice quel figlio che non aveva cresciuto ne con amore, ne con affetto.
Kamui era stato abbandonato così com’era nato.
Quella sera, per la prima volta dopo anni Kamui prese la batteria e suonò con rabbia, odio e rancore tanto da far venire i vicini a rimproverarlo e costringerlo a mettere apposto la batteria, ma quando Kamui si mise al letto dopo aver dato un veloce occhiata alla sua batteria si sentì più libero, e sorrise sentendosi più leggero per la prima volta dopo anni.
                                                       ************************
<< Saki dovete smetterla di andare ad allenarvi vicino al fiume, la sera torni bagnata come un pulcino e poi ti becchi un raffreddore >>
<< No mamma, non mi ammalerò.. Senti posso dirti una cosa ? >>
<< Certo >>
Sakura si voltò a fissare la figlia, la sua bambina che le assomigliava così tanto da sembrare che si stesse specchiando ad uno specchio ogni volta che parlava con lei.
<< Io.. io mamma voglio fare … No aspetta.. Mamma io ho un sogno, tu alla mia età ne avev’i ? >>
Sakura guardò la ragazzina confusa, non sapeva dove voleva andare a parare con quel discorso, poi le rispose.
<< Certo, volevo che tuo padre tornasse a casa.. Da me, e che la quarta guerra ninja che era così vicina non arrivasse mai >>
<< E non hai mai realizzato i tuoi desideri ? >>
<< Solo quello di papà.. Ma Saki perché mi fai queste domande ? >>
La sedicenne strinse le mani a pugno prima di prendere il coraggio e raccontarle del suo più grande desiderio.
<< Mamma, io voglio cantare.. Voglio fare musica e non il Jonin >>
Sakura rimase in silenzio spiazzata da questa sua rivelazione, la figlia non aveva mai parlato dei suoi sogni o di quello che a lei piaceva, Saki era difficile da capire come ragazza ma quando lei desiderava qualcosa nessuno riusciva  mai a contraddirla o a farle cambiare idea.
Negli occhi di Saki, Sakura lesse per la prima volta della determinazione, quella determinazione che anni addietro lei era riuscita a cacciare fuori quando chiese all’Hokage di poterla allenare, ed insegnarle le arti mediche.
<< Saki io.. Non so cosa dirti >>
<< Nulla, devi solo essermi vicina mamma >>
<< Tesoro, sai che papà vuole che tu e i tuoi fratelli diventasse dei ninja fortissimi come lui come gli Uchiha, io voglio solo il meglio per te se questo ti rende felice, allora puoi fare quello che vuoi. Ne parlerò con papà d’accordo ? >>
Saki annuì sorridendo e abbracciando la madre, sapeva che lei l’avrebbe capita, in fondo sua madre era proprio come lei alla sua età.
<< Ora vai >>
Sussurrò Sakura staccandosi da quell’abbraccio e mettendo i panni sporchi della figlia nella lavatrice, Saki obbedì e corse fuori dal bagno incontrando subito sua sorella e Itachi.
<< Ohi tutto bene >>
<< Si >>
<< Ti vedo troppo felice >>.
Disse Itachi sospettoso, sua sorella non aveva mai sorriso così in vita sua neanche per un motivo valido.
<< Ah-Ahahaha non è nulla.. Onee-chan vieni con me >>
Saki afferrò Mikoto per una mano e la trascinò via mentre Itachi sbiancava iniziando a farsi problemi mentali, se sua sorella fosse fidanzata o meno.
Le due Uchiha uscirono di casa per andare nel grande guardino, Mikoto si sedette sull’erbetta e invitò la sorella a sedersi in mezzo alle sue gambe come quando era piccola e si sedeva posando la testa sulla sua spalla e le parlava di tutto quello che le era accaduto nella giornata,avvolte la trattava ancora come una bambina ma perché per lei rimaneva sempre al sua piccola sorellina anche fra vent’anni, altre invece litigavano e bisticciavano per ogni minima cosa.
La questione ad esempio del canto, il sogno di Saki era uno dei motivi principali lei come suo padre voleva che la sorella continuasse ad allenarsi e a diventare un Jonin, perché voleva solo che imparasse a difendersi da sola, si sentiva più sicura nel sapere la sorella che si autodifendeva anche da sola, ma non potevano costringerla e poi aveva un gran bella voce, Saki aveva sempre cantato avanti a lei per farle capire quando desiderava inseguire il suo sogno.
Questo rendeva la loro relazione amore e odio, a Mikoto non piaceva litigare con la sorella ma se era per il suo bene allora si sarebbe anche fatta odiare, poi sapeva che il loro papà non avrebbe mai accettato e sperava quindi che Saki smettesse di sognare un qualcosa che non avverrà mai, perché cos’ non avrebbe mai sofferto.
<< Ho detto a mamma che voglio cantare >>
<< Cosa ? >>
purtroppo Saki era testarda e non ascoltava mai le ragioni degli altri.
<< Si, ho detto tutto alla mamma e lei è pronta a supportarmi con papà >>
Mikoto sospirò scuotendo la testa e staccandosi dall’abbraccio della sorella, non succedeva mai che le due sorelle si abbracciassero nella giornata o solo perché volevano, ma avvolte Mikoto sapeva anche addolcirsi di fronte a Saki.
<< Sorellina.. Ma perché non lasci perdere ? Sai che papà non lo accetterà mai  e sai che anch’io non voglio >>
<< Ma tu  dici sempre che sono brava a cantare, e ti piace quando canto.. Perché allora non posso provare ? >>
Saki si mise in ginocchio di fronte alla sorella che la guardò dispiaciuta.
<< Voglio solo che tu non ti ferisca mai o che saresti in grado di difenderti da sola >>
<< Ma so già come si combatte Onee-chan, so come difendermi e.. >>
<< No, tu sai alcune cose. Sai usare la palla di fuoco e altre cose ma non sai padroneggiare tutto questo, in un vero combattimenti ti feriresti >>
Saki ci pensò su per molto tempo, poi tornò a sfidare la sorella con lo sguardo.
<< Se canterò non avrò bisogno mica di combattere >>
<< Ah no ? Allora che ne dici se ci sarà un attacco a sorpresa ? E poi Saki ti ricordo che sei un Uchiha.. Cavolo papà ci ha sempre parlato della nostra famiglia, del clan più forte e più importante su questa terra, perché tu vuoi disonorare la famiglia ? >>
<< Non voglio disonorare nessuno. Voglio solo essere felice e se non canto io non lo sono >>.
Urlò  Saki alzando la voce e scattando in piedi seguita dalla sorella.
<< Saki, tu hai potere fortissimo. Io sono orgogliosa di te come combattente non come cantante >>
Parole dure quelle di Mikoto, ma sperava che la sorella capisse le sue preoccupazioni e i suoi valori, quelli insegnati dal padre che probabilmente ad una notizia del genere ne sarebbe stato deluso non solo per Saki ma anche per  Mikoto che il giorno della nascita della sorellina aveva promesso d’insegnarle tutto ciò che il padre aveva insegnato a lei, l’avrebbe protetta sempre e indirizzata sulla strada giusta, quella strada che ogni Uchiha doveva prendere, la via di un valoroso ninja.
<< Che importa se un Uchiha in meno o un Uchiha in più diventa o no Jonin ? >>
Domandò Saki con le lacrime agli occhi.
<< Importa, perché papà sarà deluso di te.. Non puoi fargli questo, lui vuole ripopolare un clan morto in passato, se tu non porterai avanti l’antico valore del nostro clan Uchiha, papà non ne sarà per niente felice per lui sarà come rivedere uno dei suoi avi morire di nuovo.. Non puoi fare questo, pensaci Saki >>.
Saki scosse il capo, da una parte aveva capito dall’altra non voleva capire.
<< Ti odio Mikoto >>.
Detto ciò tornò in casa e corse in camera sua senza salutare Sasuke che passava per caso avanti alla porta della sua stanza, Saki si chiuse in camera sua piangendo per le parole che aveva detto alla sorella.
Era anche vero che suo padre faceva finta di niente, lui l’aveva sentita molte volte cantare, aveva sempre cantato d’avanti a lui mentre la mamma cucinava e canticchiava con lei, ma Sasuke non le aveva mai fatto un complimento le diceva solo ‘’ Smettila di perdere tempo, va ad allenarti con i tuoi fratelli ‘’.
Sapeva che lei non era l’orgoglio di suo padre, solo Itachi e Mikoto erano importanti per lui perché erano forti e bravi in tutto quello che facevano, lei no. Era sempre due gradini indietro di loro, persino Fugaku così piccolo era più forte di lei, ma Saki non poteva farci niente, non era colpa sua se odiava combattere. Odiava anche se stessa perché non era come voleva il suo papà.
Ma il suo sogno, quello non l’avrebbe mai lasciato chiuso in un cassetto, anzi sarebbe anche andata contro alla sua famiglia se questo voleva dire credere in qualcosa.


Nel prossimo capitolo : Saki e Mikoto avranno un'altro confronto 

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Capitolo 4
*** Le lacrime di Mikoto ***


Mikoto sedeva accanto al madre a tavola mentre Itachi le stava di fronte e la guardava di sott’occhio, Sakura sedeva accanto alla figlia maggiore e Fugaku all’altro capotavola, affianco a lui di solito c’era sempre Saki, ma quella sera non era scesa per la cena.
<< Si può sapere che cos’è successo ? >>
Domandò Sasuke smettendo di mangiare.
<< Nulla papà >>
Rispose Mikoto guardando nel suo piatto e poi quello vuoto della sorella.
<< Scusate, ma non ho fame >>
Disse Mikoto alzandosi.
<< Neanche tu ? Insomma che sta succedendo in questa casa ? >>
Domandò Sasuke alzandosi a sua volta per andare dietro alla figlia più grande, Sakura lo bloccò.
<< Vado io >>.
L’Uchiha annuì risedendosi e fissando i due figli maschi che ripresero a mangiare in silenzio.
<< Mikoto ? >>
<< Dimmi mamma >>
La rosa afferrò la mano della figlia e la costrinse a fermarsi, in mezzo al corridoio buio, l’unica luce che si vedeva era quella delle stelle e della luna che entravano dalla finestra.
<< Cos’è successo con tua sorella ? Non vi ho sempre detto che non mi piace quando litigate ? >>
Domandò arrabbiata, lei non voleva che in famiglia si creasse mai quell’area tesa che quella sera c’era tra di tutti loro.
<< Mamma, Saki vuole gettare via la sua vita >>
<< Come prego ? >>
Mikoto si voltò a guardare la madre esasperata.
<< Saki vuole andare contro al volere di papà.. Sai che lui ci tiene che diventi un Jonin perché lei può diventare un Jonin io l’ho vista combattere è brava.. Saki non può cantare, papà ne rimarrebbe deluso >>.
Mikoto aveva detto tutto ciò che pensava e che si era convinta nella sua testa fosse vero.
<< Ma papà non ha mai detto ‘’ Sono pronto a Diseredare i miei figli qualora non mantenessero alto il nome degli Uchiha ‘’ >>
Rispose Sakura guardando la figlia, com’era possibile che Mikoto fosse cresciuta con la convinzione che se non fossero diventati Jonin come il padre voleva allora Sasuke gli avrebbe odiati ? C’era stato di sicuro un malinteso, anche se quello era il desiderio di Sasuke non era il loro e se i loro figli erano felici in maniera diversa allora non c’era bisogno che si sforzassero a divenire ninja.
<< No mamma, non è quello.. E’ solo che io.. Io.. >>
<< Mikoto ora basta, non mi stai facendo capire niente, che cavolo ti passa per la testa ? Perché hai litigato con tua sorella ? >>
Mikoto si allontanò un istante poi chiuse gli occhi e raccontò alla madre quello che sentiva dentro, Sakura dispiaciuta per aver urlato contro la figlia non capendone lo stato d’animo l’abbracciò forte.
<< Parla con tua sorella ok ? >>
Mikoto annuì e baciò la guancia di Sakura, poi la vide sparire in cucina dagli altri tre Uchiha che erano rimasti a tavola in completo silenzio.
Mikoto si strinse nelle spalle prima di andare dietro alla porta della cameretta.
<< Saki ? mi apri per favore ? >>
<< .. >>
<< Avanti Saki voglio parlare con te.. Civilmente >>
Disse Mikoto bussando alla porta, ma non ricevette nessuna risposta, alzò lo sguardo e lesse i due nomi che vi erano incisi sul legno : Mikoto & Saki.
<< Avanti prima o poi dovrai farmi entrare, questa è anche camera mia.. Oh Saki se fai così mi arrabbio sul serio >>
Mikoto sospirò all’ennesima volta che la sorella l’aveva risposta con il silenzio, quindi si mise con la schiena appoggiata alla porta, le mani sul legno che tamburellavano facendo percepire il disaggio e l’ansia della maggiore Uchiha.
<< Ok ascoltami almeno.. Saki io so benissimo che tu ami cantare, e che sei bravissima.. non è la prima e non sarà l’ultima volta che te lo dico, però ho anche visto quando sei brava nei combattimenti, ti ho sempre detto il contrario lo so… Ma vedi era solo perché.. Perché volevo allenarmi il più possibile con te >>.
Mikoto si fermò cercando di sentire se vi era qualche movimento nella stanza, poi scivolò a terra e si abbracciò le gambe.
<< Tu non hai ereditato lo sharingan, e nonostante questo una volta all’età di quattro anni hai usato l’abilità oculare di papà, siamo rimasti tutti impietriti e io ancora di più, credevo che non sarebbe mai successo e poi eri piccolissima, ma dopo quella volta dopo che eri svenuta non successo più niente.. Allora ci siamo resi conto che dentro di te c’è un potere che supera ogni limite e se solo tu imparassi a rafforzarti saresti il ninja migliore al mondo, persino di zio Naruto o papà o gli altri.. >>
Mikoto chiuse gli occhi un attimo, ricordò di quando anni addietro la sorellina e lei erano andate al fiume con la famiglia, mentre il loro papà ed Itachi pescavano alcuni pesci e mentre Sakura preparava il fuoco per la cena, lei e Saki si erano messe a giocare un po’ più lontane dalla famiglia, proprio in quel momento un uomo che non era del loro villaggio e probabilmente era solo un banale ladro le si era avvicinato e le aveva minacciate, Mikoto si mise avanti a Saki per proteggerla, la bambina tremava e piangeva stringendole il braccio, Mikoto cercò di calmarla abbassando la guardia e il bandito ne approfittò per colpirla, Saki se ne rese conto e urlò con tutte le forze chiudendo gli occhi, stretti così tanto da far comparire delle piccole rughe ai lati.
L’uomo si fermò di colpo spaventato ancora la bambina si era fatta sentire da qualcuno, era ovvio che due bimbe così piccole erano accompagnate almeno da un gruppo di persone grandi, nel frattempo che Mikoto abbracciava la sorella un Kunai sfiorò il viso dello sconosciuto, Sakura e Sasuke stavano correndo verso di loro così il bandito cercò di scappare ma Sasuke lo fermò senza alcun problema atterrandolo e avvisando che se solo aveva torto un singolo capello alle figlie sarebbe morto in quello stesso istante, fu li che Mikoto decise di voler diventare come il suo papà e la sua mamma, a dodici anni si sarebbe fatta insegnare le arti mediche e avrebbe continuato ad ambire per diventare anche lei fortissima come il suo papà.
Sakura nel mentre che stringeva le figlie diede uno sguardo a Saki che aveva smesso di urlare dopo aver sentito il calore della sua mamma, aveva aperto gli occhi che erano diventati non rossi come quelli di Sasuke quando attivava lo sharingan lo Sharingan ma violacei con due soli tomoe e non tre, all’interno del cerchio che stava attorno alle due Tomoe, il colore era rosso come lo Sharingan normale.
Quando Sasuke si era avvicinato tenendo stretto l’uomo per un braccio, rimase a bocca aperta in seguito Saki svenne per la troppa fatica essendo piccolissima aveva sicuramente sforzato troppo la sua abilità ancora sconosciuta.
Ma quando si risvegliò Saki non ricordò nulla dell’accaduto, d’allora non successo più nessun avvenimento del genere, e Sasuke non volle insistere nell’allenare la figlia poiché aveva ereditato gli occhi di Sakura e non i suoi, magari se si sforzava poteva capitare di nuovo che sveniva e lui non voleva.
Mikoto sospirò pensando che il padre avesse sbagliato nel decidere una cosa del genere, o magari sua sorella aveva usato lo Sharingan solo perché aveva avvertito il pericolo, ma il colore che era diverso forse era dovuto dal verde delle iridi.
<< Saki.. Non è solo questo.. Io non voglio.. Non voglio perderti >>
Confessò Mikoto iniziando a sentire le lacrime scenderle sul viso, in quel preciso momento Saki si mosse dal letto, si alzò e si sedette anche lei di spalle alla porta per ascoltare meglio le parole di sua sorella.
<< Ho paura che se diventi brava che se sarai una famosa cantante.. Un giorno andrai via, in viaggio per cantare nei villaggi vicini, non sai quando parto per missioni che mi portano lontana da casa io penso sempre a te, a cosa saresti facendo se stai bene.. Mi mancherebbe averti in giro per casa tutti i giorni, con le missioni è diverso posso rivederti al mio ritorno.. Magari quando sarai famosa e tanto brava non tornerai a casa così spesso.. Non voglio solo che tu cresca lontana da me.. Mi spiace io sono tua sorella maggiore e.. >>
Mikoto si bloccò quando sentì la porta aprirsi e sua sorella gattonare accanto a lei per poi stringersi in un abbraccio, quelle parole, quelle lacrime le avevano fatto capire quando sua sorella maggiore le volesse bene.
<< Mi spiace.. Io non ti odio Onee-chan >>.
Sussurrò Saki cercando di non far vedere le lacrime, Mikoto però se ne accorse e le asciugò con il dorso della mano, la stessa cosa che fece Saki con lei.
<< Io sono tua sorella maggiore e dovrei supportati.. Saki se questo ti rende felice allora io ti starò vicina il più possibile >>.
Saki annuì felice, sua sorella per la prima volta aveva pianto avanti a lei, e ora quella gelosia che provava nei confronti di Kushina perché èassava molto più tempo lei con sua sorella sparì quasi del tutto, perché Mikoto ci sarebbe sempre stata per lei.
<< Poi se divento famosa non mi dimentico mica la mia famiglia e la mai casa >>.
Sussurrò Saki per spezzare quel momento triste e sorridere di nuovo, Sakura e Sasuke che erano nascosti sorrisero felice e si abbracciarono, Sasuke non aveva sentito granché ma quella sera stessa avrebbe chiesto alla moglie cos’era successo alle due figlie.

 
Nel prossimo capitolo : Sasuke,  ascolta Tua figlia Saki cantare Image and video hosting by TinyPic < -- Lo Sharingan di Saki

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Capitolo 5
*** Sasuke ! Senti tua figlia cantare ***


Sasuke camminava con lo sguardo assorto dai pensieri, Sakura ultimamente sembrava gli nascondesse qualcosa e anche Mikoto a dirla tutta.
Quando le due stavano assieme a Saki, appena lo vedevano arrivare fermavano i loro discorsi, come se non potesse sentire ciò che avevano da dirsi.
‘’ Se Saki fosse incinta ? ‘’
Il moro si bloccò in mezzo al corridoio con quel pensiero, scosse subito la testa la sua bambina non poteva aver fatto niente di simile.
<< Ohi papà >>
La voce allegra di Fugaku raggiunse Sasuke alle spalle, il piccolo Uchiha si lanciò sulle spalle del padre.
<< Che fai ? Scendi >>
Disse Sasuke sorridendo appena, Fugaku scosse il capo poi urlò.
< Che fai in giro con quella faccia pensierosa ? >>
<< Beh pensavo.. non sono affari tuoi comunque >>
<< Scommetto che si tratta di Saki o Mikoto >>
aggiunse il piccolo moro ridendo sotto i baffi.
<< Sai qualcosa ? >>
< SOR-PRE-SA >>
Rispose Fugaku scendendo rapidamente dalla schiena del padre e correndo via.
<< Aspetta Fugaku, se sai qualcosa dimmela >>
<< Beh si.. Ma non sono affari tuoi comunque >>
Rispose lui imitando la voce del padre usata dall’uomo un attimo fa, Sasuke sospirò pensando che forse davvero stava succedendo qualcosa e lui era l’unico all’oscuro di tutto.
<< ITACHI >>
Urlò all’improvviso richiamando l’attenzione del figlio maggiore che era sdraiato a terra fuori al giardino, Sasuke si precipitò dal figlio.
<< Itachi sei qui >>
<< per una volta che posso riposare.. Dimmi papà >>
<< Devi andare in missione.. Le donne di questa casa vogliono ammazzarmi nascondendo qualcosa e tu devi scoprire cosa >>
<< Ma perché io ? Vacci tu no ? Io oggi non ho nulla da fare e sono stanco da tutte le missioni avute in questi giorni >>
Sasuke squadrò il figlio con aria omicida, poi scosse il capo.
<< Tua madre mi fa paura >>
sussurrò senza farsi sentire dal figlio,  Itachi guardò il padre.
<< Hai detto qualcosa papà ? >>
<< Ho detto che tua madre non vuole dirmi nulla >>
I due Uchiha rimasero in silenzio, fin a quando dei passi alle loro spalle non li fece voltare incuriositi dal nuovo arrivo.
<< Sakura ? >>
<< Mamma ? >>
I due arrossirono, Sakura era in Kimono ed era bellissima, anche Mikoto che era nascosta dietro alla madre era in Kimono, a dirla tutta lei si vergognava molto non era abituata a certe cose.
<< Non siete pronti ragazzi ? >>
Li rimproverò la rosa.
<< Dove dovremmo andare ? Ad una festa ? >>
Chiesero i due confusi, non c’era nessuna festa quel giorno.
<< No, Saki questa sera farà scoprire a voi due testoni la sua splendida voce.. E’ come una festa ma organizzata da noi donne Uchiha.. Voi vi presenterete vestiti eleganti >>
Sasuke fu il primo a notare la sua seconda figlia, notando anche la bellezza di Mikoto,Itachi arrossì non riuscendo a credere che quella ragazzina che tanto aveva preso in giro fin da bambini, era una donna.
<< Non posso crederci.. Anche i maschiacci si sanno vestire come femmine ? >>
Ovviamente non era in grado di far nessun complimento alla sorellina.
Mikoto arrossì di rabbia e si precipitò dal fratello per picchiarlo ‘’ Uffa Saki, lo faccio solo per te.. Solo non capisco perché dovevamo vestirci così. E’ stata un’idea della mamma a dirla tutta ‘’.
Pensò Mikoto mentre Sakura rideva pensando a queste esatte parole : ‘’ Un’occasione in più per mettermi il mio Kimono ed ammaliare Sasuke.. Spero solo che sentendo Saki cantare capisca tutto.. O questa sera dormirà sul divano ‘’.
                                                          **************
La cena si svolse tranquilla mentre Sasuke guardava per tutto il tempo Saki, anche lei era in Kimono ma sembrava molto agitata, di tanto in tanto lanciava sguardi verso di lui e poi riportava l’attenzione sul suo piatto.
<< Saki ? è Ora >>
Sussurrò Mikoto facendo tremare di paura la sorella che si alzò di scatto.
<< S-Si >>
Saki corse in camera sua, mentre Sakura disse a tutti di andare a sedersi in salotto, la piccola Uchiha ritornò poco dopo con una cassa e un microfono un po’ rotto, quello lo aveva fin da bambina era un giocattolo ma funzionava benissimo se collegato alle casse che trovò una volta per strada e che usava spesso per cantare.
<< A-Allora, questa canzone si chiama.. Si chiama.. Amore Timido >>
Saki fece tremare la sua voce all’inizio della canzone, quindi si fermò subito poi si fece coraggio ed iniziò a cantare :
 
 

BAIKU no ushiro ni nosete umi no ao ga mitai non 
kowagaru furishite Senaka ni GYUtto shigamitsuku kara 
Kanjite ne kod tamashii wo ageru 
ikite iru atsusa tashikamesasete

 

volevo vedere il mare è blu 
fingo avevo paura così ho tenuto stretto alla schiena 
lo senti il mio cuore che batte, mi sta dando l'anima 
ti farò accertare il calore di essere vivi

 

Chotto ya Sotto no koi ja nai 
honkina non shinjite 
Hanpa ya nanpa ja yurusanai 
tsuranuite massugu Anata no ikikata

 

Non è un piccolo né un amore morbido 
Credetemi, io sono serio 
Se questa è timida o semplicemente prendendo in mano, io non ti perdono 
di essere diretto, e passare attraverso il vostro modo di vivere

 

Jibun no koto yori Daiji konna kimochi Hajimete 
jishaku de dekiteru mitai Honto futari no mirai 
Muguchi demo ii no otokotte sukoshi 
kurai no ga suteki damatte Daite

 

E 'la prima volta che sento qualcosa di più importante di me 
E 'come ho potuto trovare con una bussola un futuro per noi 
non è meglio tacere?, essere un po 'virile 
è così bello nel buio così zitto e mi tieni

 

Chotto ya Sotto no koi ja nai 
uso ja nai Honto yo 
ya Hanpa nanpa ja yurusanai 
nakashitara shchi wa wa shinai Zettai

 

Non è una piccola o morbido amore 
Non è una bugia, io sono serio 
Se questa è la metà di cuore o semplicemente raccogliere, io non ti perdonerò 
Se mi fai piangere, non ci sarà nulla, assolutamente

 

Nee tobashite yo motto 
oikoshite Wakasa 
Memai suru kurai kaze wo kitte yo

 

Ehi, cerchiamo di volare più 
cerchiamo di inseguire i nostri giovani 
tagliare il vento fino a quando mi gira la testa

 

Chotto ya Sotto no koi ja nai 
Honki ni ne onegai 
Hanpa ya nanpa ja yurusanai 
magenaide massugu Watashi no ikikata

 

 


Honki ni ne onegai 
Hanpa ya nanpa ja yurusanai 
magenaide massugu Watashi no ikikata

 

Non è una piccola o morbido amore 
prego, io sono serio 
Se questa è la metà di cuore o semplicemente prendendo in mano, io non ti perdonerò 
non mi piego, mi sono diretto, questo è il mio modo di vivere
 

 
Saki finì la sua canzone ancora con il fiato corto, mentre cantava aveva più volte chiuso gli occhi per poi riaprirli e vedere le espressioni dei suoi genitori, Sakura sembrava ammaliata dalla sua voce come del resto i suoi fratelli, ma Sasuke.. Lui era per lo più sorpreso e senza parole.
<< Saki ? Che vuol dire tutto questo ? >>
<< Io.. Io papà voglio cantare >>
Disse con tutto il fiato che aveva addosso, Sasuke scosse il capo e mise le braccia incrociate.
<< No, tu sai un ninja come me e tuo nonno ed Itachi e la famiglia Uchiha.. Su questo non voglio discutere chiaro ? >>
Sakura si alzò dal divano e sfidò il marito con lo sguardo.
<< Sei un egoista e uno stupido.. Hai visto com’è brava la tua bambina ? Non può gettare il suo sogno così >>
<< Lo dico io >>
<< Papà >>
Anche Mikoto si mise avanti alla sorella per difendere il suo sogno.
<< Lei è bravissima e io sarò la sua fan numero uno per sempre.. Voglio che continui a cantare e.. >>
<< Anche tu stai dalla loro parte ‘? Mikoto mi deludi, avevi promesso che avresti fatto diventare Saki come te e che avrebbe mantenuto alto il suo nome >>
<< Non può farlo cantando ? >>
Chiese poi alzando la voce e spaventando persino Saki che non voleva vedere nessuno litigare a causa sua.
<< Onee-chan ? >>
 
Nel prossimo capitolo : Saki inizierà a imparare a suonare anche la chitarra e due nuove ragazze entreranno in scena, saranno le componenti del gruppo assieme a Saki Mizu e Kamui.. Come finirà inoltre la lite tra i famigliari Uchiha ? 

Note di fine capitolo : La canzone appartiene ad Eriko, un Idol Giapponese !

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Capitolo 6
*** Lacrime ed odio.. Perchè la musica ti fa scordare l'odio ***


 
Saki sedeva sul suo letto in silenzio, il buio della stanza veniva illuminato dal bagliore che emetteva lmp3 color rosa che stringeva tra le mani.
Anche se aveva delle cuffiette il silenzio veniva invaso ed interrotto dal chiasso della canzone che stava ascoltando, quella canzone delle AKB0048 che aveva sentito in tv era stata per lei l’inizio della sua passione per la musica.
Saki ricordava di avere solo sei anni all’epoca..
Inizio Flashback :
<< Papà accendiamo la tv >>
Saki era ammalata quel giorno e la mamma era cosa in ospedale mentre sua sorella e suo fratello erano fuori, Sasuke allora era rimasto con lei per tenerla sotto controllo.
<< Va bene. Cosa mettiamo ? >>
Sasuke con il telecomando della tv iniziò a girare alcuni canali, fino a trovare uno dedicato alla musica.
Si chiamava NekoTv.
<< Aah papà lascia qui >>
Urlò Saki saltando giù dalle gambe del padre.
<< Ma Saki, stai male vieni a sederti almeno >>
Il moro fissò gli occhi della figlia che si erano allargati e il verde sembrava essere diventato ancora più luminoso di quello che era.
<< CHERRY CHERRYBOY CHERRY CHERRYGIRL Anata ga hashiru.. >>
La canzone andava Avanti e più andava Avanti Saki iniziava a ripetere le parole e ballare come facevano le Idol del programma, fu in quel preciso momento, quando la musica finì e le braccia di Saki si ritornarono lunghe i suoi fianchi che capì una cosa.
Da grande sarebbe stata anche lei un Idol e avrebbe illuminato i volti di chi sentiva l’avrebbe vista in tv.
Fine Flashback :
<< Cherry boy.. Cherry, cherry Girl.. >>
Tra le lacrime Saki non riusciva neanche a finire di cantare, per la prima volta aveva perso le speranze.
Quella sera a cena non era andata bene come sperava la mamma, Sasuke aveva urlato che non se ne parlava, che Saki era bravissima nelle arti ninja, che l’aveva osservata e non poteva sprecare il suo tempo con quelle sciocchezze, lui ambiva a farla diventare almeno un Jonin.
Saki aveva ribadito che della sua vita sapeva lei cosa farne, che era felice così e non amava ne combattere ne altro. Ma Sasuke lui si era imposto e non voleva che il suo volere venisse messo in contraddizione.
Sakura si era arrabbiata molto così i genitori avevano finito per litigare,la serata era finita così e Saki si era chiusa in camera sua a piangere, solo Mikoto era riuscita a parlarle e calmarla un po’.
Con quei ricordi così tristi la piccola Uchiha si alzò dal letto e si precipitò in quello della sorella, Mikoto dormiva o almeno così sembrava, s’infilò sotto le coperte senza preoccuparsi che Mikoto il mattino dopo l’avrebbe trovata accanto. Chiuse gli occhi un attimo, il tempo che le braccia di sua sorella la strinsero per il collo e le mani le accarezzarono dolcemente i capelli, Saki riprese a piangere.
<< Non preoccuparti.. Piangere fa bene, sorellina io sono qui con te e ti assicuro andrà tutto bene, tu sarai un Idol straordinaria te lo prometto >>.
Le sussurrò all’orecchio prima che Saki riuscì’ finalmente ad addormentarsi tra le braccia di sua sorella.
                                                      ****************
Il mattino a venire Saki si svegliò con una tale determinazione dentro al petto che quasi poteva sentire mille emozioni scoppiarle dentro.
Si era determinata, suo padre non voleva che inseguisse i suoi sogni ? e lei li avrebbe rincorsi con tutte le forze che aveva.
Quindi appena si alzò dal letto corse in bagno e si lavò preparò in pochi minuti, scese di corsa le scale per arrivare in cucina, dove vedendo i due genitori seduti al tavolo senza neanche guardarsi in faccia, fece morire ogni determinazione che aveva dentro di se.
<< Giorno >>
Sussurrò a bassa voce, forse così bassa che neanche i genitori l’avevano sentita, Itachi alzò lo sguardo verso la sorella e salutò con la mano.
<< Ehi. Fai colazione ? >>
Chiese guardandola serio.
<< Velocemente, poi scappo >>
Disse sedendosi e afferrando alcune Brioche calde, Mikoto scese dopo di lei e si sedette versandosi un po’ di thè verde.
<< Ne vuoi ? >>
<< No no, ora devo proprio andare >>
Disse correndo verso la porta, quella tensione era talmente tanto tagliente che avrebbe potuto ammazzare chiunque in quella casa.
Itachi guardò la sorella correre fuori di casa, decise di andarle dietro e seguirla.
                                                       ***********
Saki arrivò a casa di Mizu  e come al solito dovette aspettare la ritardatario che si degnava di uscire di casa.
La piccola Uchiha iniziò ad incamminarsi qua e la per la strada, fin a quando non venne attirata dal rumore di una corda di chitarra.
<< Ma che ? >>
Saki accelerò il passo per svoltare l’angolo dove aveva conosciuto il vecchio  Goro, l’uomoteneva fra le mani una chitarra classica.
<< Wow, ma il suo è un negozio di musica >>
Urlò eccitata e sorridendo.
<< Oh ciao, si è proprio un negozio di musica.. Ti piace la mia chitarra ? >>
<< Da matti >>
Disse Saki sorridendo, diede uno sguardo qua e la per poi essere attirata da una chitarra elettrica bianca, appena la vide Saki sentì il cuore battere forte, come quando diede il suo primo bacio, ecco la sensazione era quella.
<< Ti piace ? >>
<< E’ stupenda.. Ma costa un accidenti, la vorrei comprare >>
<< Chiedi ai tuoi un prestito >>
Saki abbassò lo sguardo triste.
<< non saprei, papà non me la farebbe mai prendere.. Lui non vuole che io coltivi la mia passione per la musica.. Solo mamma non  posso chiederle i suoi soldi >>
Sakura stava facendo molto per lei, era troppo chiederle anche un prestito del genere.
<< Che ne dici di darmi una mano con il negozio ? Potresti lavorare un po’ così con i soldi la compri.. La terrò da parte per te, e poi sarà tua >>
<< Dice sul serio ? >>
Goro annuì << Mai stato così serio >> Aggiunse con un sorriso stampato sul viso, Saki accettò di buon gusto la proposta del signore, poi sentì la voce di Mizu chiamarla e corse dall’amica per raccontarle tutto.
Quando Saki e Mizu sparirono completamente dalla vista di Goro.
<< Ehi ragazzo.. Vieni fuori >>
Il primo cliente di Goro, vestiva con una maglia nera e dei pantaloncini grigi, uno stemma sul braccio che ricordava un ventaglio rosso.
<< Senta, si possono fare delle incisioni sulle chitarre ? >>
<< Certo.. Dimmi cosa vuoi far incidere ? E su quale chitarra >>
Goro sapeva già la risposta, infondo lui aveva vissuto molto la sua vita, e vantava di capire al volo ogni singola cosa.
                                                     ***********
Mizu e Saki avevano raggiunto Kamui raccontando di ciò che era accaduto.
<< Insomma, tuo padre non vuole.. >>
<< Già.. Ma io lo convincerò a tutti i costi >>
I tre ragazzi rimasero in silenzio, fin a quando non sentirono una voce che colpì i loro cuori.
 

GO MY WAY! GO mae e! 
Gambatte yukimashou 
Ichiban daisuki na 
Watashi ni naritai


 

GO MY WAY! Vai avanti! 
Facciamo del nostro meglio e andare. 
voglio diventare il me 
che amo di più.


 

NONSUTOPPU de Itte mimasho ♪ 
Tte omottara mata akashingou!?! 
Sonna toki wa hekomanai de 
HAIUEI ga aru FAITO! 
FURUSUROTTORU tobashite mimasho ♪ 
Tte omottara SUPIIDO Seigen!?! 
Konna toki wa nayamanai de 
JETTO ga aru FURAITO!


 

Proviamo andare non-stop. 
... È quello che ho pensato, ma c'è un altro semaforo rosso?! 
Quando ciò accade, non scendere, 
c'è una strada, combattere! 
Proviamo a volare in tutto gas. 
... ?! è quello che ho pensato, ma c'è un limite di velocità 
Non scendere quando questo accade, 
c'è sempre un jet, prendere un volo!


 

Mirai wa osare ni mo mienai MONO 
Dakara coraggio mo ga yume wo miteru 
Donna chizu ni mo notte nai kedo 
Donna toki demo kanaete kita yo 
Saa yukou!


 

Il futuro è qualcosa che nessuno può vedere, 
Ed è per questo che ognuno di noi ha dei sogni. 
Non è su qualsiasi mappa, ma 
posso realizzarlo in qualsiasi momento! 
Ora andiamo!


 


GO MY WAY! GO MY ue e!! 
Egao mo namida demo 
Kono Sekai ga juu 
Wonder Land na Never Land 
GO MY WAY! GO mae e! 
Gambatte yukimashou 
Ichiban daisuki na 
Watashi ni naritai


 

*  
GO MY WAY! GO sopra di dove sono io! 
Anche con un sorriso o pianto, 
Questo mondo intero è 
un Neverland meraviglie-ish! 
GO MY WAY! Vai avanti! 
Facciamo del nostro meglio e andare. 
voglio diventare il me 
che amo di più.


 

Kyou wa kimi a DEETO shitai na ♪ 
Tte omottara furidasu ame!?! 
Sonna toki wa Chansu nan desu 
Aiaigasa de RAKKII! 
Ashita Minna a asobitai na ♪ 
Tte omottara ki ni naru UORETTO!?! 
Konna toki wa SENSU nan desu 
DAIETTO oyatsu BUREEKI !


 

Voglio andare ad un appuntamento con voi oggi. 
... è quello che ho pensato, ma è pioggia battente?! 
Ma i tempi del genere sono una possibilità. 
un ombrello amore. Fortunato!! 
Voglio andare a giocare fuori con tutti domani. 
... è quello che ho pensato, ma è il mio portafoglio nella zona rossa?! 
In momenti come questo, hai avuto modo di usare il buon senso. 
Tempo di dieta-I ' m prendere una pausa dai dolci!


 

SHIAWASE di fu shiawase nante 
Kimochi Shidai de kawatteku kara 
Donna Basho demo mitsukerareru 
Donna koto demo Hajimete Miyou 
Saa ima!


 

La felicità e l'infelicità 
Cambia su ciò che come ti senti quello che dovrebbe essere. 
Potete trovare ovunque. 
Non importa quello che è, proviamo iniziarlo. 
Ora, andiamo!


 

** 
GO MY WAY! GO MY ue e!! 
Hora hitori hitori ga 
Kono Sekai juu de 
One & Only demo non solitario 
GO MY WAY! GO mae e! 
Harikitte yukimashou 
Subete non Kagayaki 
Kono yubi ni Tomare


 

** 
GO MY WAY! GO sopra di dove sono io! 
Vedi, ognuno di noi 
Solo  noi stessi, ma non siamo soli. 
GO MY WAY! Vai avanti! 
Andiamo! 
Tutta la scintillante nel mondo.

 

Saki si guardò attorno, non c’era nessuno con loro.
Decise di seguire quella voce era bellissima, poteva essere la seconda voce cantante della loro band.
Corse con dietro i suoi amici, per fortuna la ragazza che stava cantando una giovane dai capelli castani lunghi fino alle spalle, era seduta sul prato e guardava l’acqua con uno sguardo triste.
<< Ciao >>
Saki si avvicinò a lei senza pensare che forse le poteva dare fastidio.
<< Mh ? Ciao >>
<< Mi chiamo Saki.. Saki Uchiha, loro sono Kamui e  Mizu >>
Disse elettrizzata e porgendole la mano, la ragazza accettò guardandola con sguardo confuso.
<< Mi chiamo Aya Iseshima >>
<< Sei bravissima a cantare.. Sai noi stiamo formando una band.. Lui alla batteria e lei al basso, io sarei la voce e presto suonerò una chitarra.. Tu saresti disposta ad essere la seconda voce ? >>
Domandò Saki senza troppi giri di parole, s’inginocchio di fronte ad Aya e prendendole le mani nelle sue.
<< Saki-Chan ? >>
Mizu le posò le mani sulle spalle, la voce che suonava quasi un rimprovero, non poteva avvicinarsi agli sconosciuti e chiedere certe cose così.
<< No, io odio cantare >>
Rispose quella spostando lo sguardo verso il piccolo ruscello.
<< Ma.. Prima >>
<< Lascia perdere prima.. Io canto solo perché odio a mia voce >>
I tre rimasero pietrificati da tale confessione.
<< Come odi la tua voce ? >>
Domandò Mizu confusa.
<< Semplice, da piccola quando cantavo rendevo felice la persona più importante della mia vita, lo facevo solo per quella persona perché così sorrideva sempre, un giorno ci separammo e quella persona non mi regalava più sorrisi, da quel giorno odiai la mia voce perché sapevo la rendeva felice.. Odiai quella persona >>.
Saki si allontanò dispiaciuta, non poteva convincere una persona del genere ad entrare nella sua band.
<< Mi spiace >>
Sussurrò dandole le spalle, ma lei non era il tipo da farsi intimorire, così si voltò di scatto ed iniziò a cantare anche lei.
<< Smettila >>
Urlò Aya coprendosi le orecchie e scattando in piedi come una molla.
<< Non cantare >>
Disse mentre Saki continuava a cantare sotto lo sguardo degli altri che non capivano cosa stesse provando a fare.
<< Se farai così.. Mi farai amare il canto ed io non voglio >>
Urlò ancora coprendosi di più le orecchie, ma più Saki cantava più la sua voce si univa a quella della piccola Uchiha.
<< GO MY WAY! GO mae e! 
Gambatte yukimashou.. >>
Mentre le due ragazze continuavano a cantare, una terza voce di unì a loro.
<< Onee-chan >>
Aya si voltò con lo sguardo carico d’odio, Saki si fermò osservando la ragazza che era appena arrivata e che le stava guardando con le lacrime agli occhi.
<< Sapevo che era la tua voce. Onee-chan >>
Sussurrò la ragazza che assomigliava molto ad Aya, i capelli più corti erano dello stesso colore le irridi verdi scuro rispecchiavano in quelli blu mare di Aya, ma fisicamente Aya aveva un seno più piccolo mentre la nuova arrivata era leggermente più bassa.
<< Chi è lei ? >>
Domandò Mizu osservando le due ragazze.
<< Mia sorella >>
<< Siamo gemelle >>
Aggiunse la ragazza chinandosi a salutare tutti.
< Mi chiamo Natsume e.. >>
<< .. Ed è la persona che odio e che mi ha fatto odiare così tanto la mia voce, il mio canto >>.
Aya strinse forti i pugni prima di voltarsi a guardare verso Saki, la calma che aveva acquistato prima grazie alla musica si era trasformata in rabbia.
 
Nel prossimo capitolo : L’amore di una sorella. 

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Capitolo 7
*** L'amore di una sorella ***


Saki correva per le vie di Konoha, doveva recarsi al negozio di musica di Goro per iniziare a lavorare e guadagnarsi quella chitarra.
Sarebbe sicuramente passato un mese o forse anche due prima che potesse saldare quel debito, la chitarra elettrica costava troppo ma pur di averla avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Saki raggiunse in fretta il luogo di lavoro ed osservò la vetrina del negozio, con il cuore a pezzi e colmo di dolore entrò preoccupata.
<< Signor Goro, la chitarra.. La MIA chitarra non c’è più >>
Urlò puntando il dito verso la parete vuota dove prima c’era quella chitarra.
<< Oh non preoccuparti è ancora qui.. Solo che l’ho nascosta sai ? E’ molto bella e ieri c’e stato qualcuno che voleva a tutti i costi comprarla e inciderci sopra qualcosa.. >>
Goro si fermò un attimo osservando la ragazzina, le sorrise.
<< Sarà tua, tranquilla >>
<< SaKuchiotoKiku >>
Sussurrò sorridendo, Goro inizialmente guardò confuso la ragazza che aveva di fronte, ma dal sorriso che aveva fatto comprese che quello era il nome della chitarra.
Quasi tutti i chitarristi avvolte danno i nomi ai loro strumenti, si crea così un rapporto significativo tra di loro, sembrerà sciocco ma è come se ci fossero dei sentimenti tra la persona che suona e il suo strumento, ci si deve capire per poi imparare a suonare bene e per fare questo bisogna aver passione e amore.
I principali sentimenti che il più delle volte colpiscono le persone amanti di musica.
‘’ SaKuchiotoKiku ‘’ Goro guardò Saki, quel nome non aveva un senso logico.
<< Perché un nome del genere ? >>
Le chiese mentre le passava alcuni strumenti da mettere al posto loro, Saki guardò divertita l’espressione incuriosita e confusa dell’uomo, poi sorrise iniziando a dare la sua risposta.
<< Perché ‘’ Sa ‘’ è l’iniziale della persona più importante che mi ha dato la vita, il mio papà.
Lui è forte e gli voglio bene anche se non vuole che io insegui i miei sogni, ma sono sicura che se anche lentamente lui capirà e mi accetterà. Sono sua figlia.
Poi c’è ‘’ Ku ‘’ sono la terza e la quarta lettera del nome della donna più forte e che io ammirò di più al mondo, la mia mamma.
‘’ Chi ‘’le finali del mio fratellone, vedi io lo ammiro è bello, forte intelligente e con lui sento sempre la protezione di un fratello maggiore, parliamo poco e poche volte ha usato parole dolci o gesti belli nei miei confronti, ma nel suo piccolo ha sempre saputo farmi capire che mi vuole bene >>
Saki si fermò un attimo prima di sorridere e continuare a parlare, per il nome della chitarra aveva scelto un ordine cronologico preciso.
<< ‘’ Oto ‘’ Sono le finali della mia sorellona, lei è la persona che più ammiro, vorrei essere come lei un giorno ed essere fiera di lei sempre, la prima canzone che scriverò da sola la dedicherò di certo a lei.. Poi c’è’’  Ki ‘’ le finali del mio nome, perché.. Mh non so perché forse per la mia fiducia in me stessa o cose del genere.. In fine ‘ Ku ‘ le finali di Fugaku il mio fratellino più piccolo, lui è stato un miracolo, mamma non aveva in mente altri figli, però dalla sua nascita ho sempre pensato che il mio fratellino era ed è un bellissimo regalo, come la chitarra che presto sarà mia >>.
Concluse Saki arrossendo leggermente.
<< Lo so è un nome un po’.. Brutto, ma a me piace perché racchiude la mia famiglia e la mia vita >>.
Sussurrò Saki osservando gli occhi dolci di Goro.
<< Invece è un nome bellissimo, ora bisogna lavorare la chitarra ti aspetta >>.
Saki passò mezza giornata ad aiutare Goro con le cose importanti, di tanto in tanto si fermava e Mizu andava a trovarla per portarle qualcosa da mangiare o bere.
< Fiuu. Abbiamo finito finalmente, ti ringrazio per oggi Saki >>
<< Di niente, ripasso domani allora.. Ci.. >>
<< Aspetta >>
Goro fermò Saki prima che essa potesse andarsene via di corsa, le disse di aspettare per poi scomparire dietro ad una porta e ritornare con una custodia di chitarra.
<< Ecco >>
<< Cosa dovrei farci ? Non è la mia chitarra.. E’ ancora presto per.. >>
<< Ora è tua >>
Spiegò l’uomo sorridendole.
<< Vedi ieri è arrivato un ragazzo, come dicevo poco prima che voleva comprarla e inciderci qualcosa sopra.. Lui mi ha spiegato il motivo e l’ho accontentato.. La chitarra è un regalo per te e solo dopo che avrai visto l’incisione capirai tu stessa chi è la persona che è venuta ieri, e anche le ragioni che l’hanno spinto a ciò >>.
Goro avvicinò la chitarra a Saki e gliela mise fra le braccia.
<< Avanti apri. Non è uno scherzo, il giovane ieri ha pagato tutta la chitarra con l’incisione.. Oggi ti ho fatta lavorare per finire di pagare solo alcuni accessori che sono in più, come la cassa che dovrebbe essere già a casa tua.. Il ragazzo aveva detto che l’avrebbe portata via lui stesso, poi i quattro peltri rossi che ha voluto comprare in più.. Ne trovi uno rosa all’interno >>
Disse cedendo una scatola di peltri a Saki che la prese con mani tremanti.
<< Ehi non sei contenta ? non vuoi sapere chi è stato a farti quel regalo ? >>
Saki annuì un po’ ancora incredula per ciò che stava accadendo, pensava di essere dentro un sogno, Saki mise i peltri nel marsupio dove di solito teneva le cose necessarie, come le chiavi di casa o i soldi ecc.. Un tempo era del fratello Itachi ma gliela aveva regalato a dieci anni quando lui era partito per una missione un po’ pericolosa, quel giorno sembrava quasi stesse facendo un testamento, le aveva scompigliato tutti i capelli.
<< Allora Hai capito chi te la regala ? >>
Domandò Goro quando vide Saki aprire la cerniera e poi rimanere con gli occhi spalancati, annuendo Saki accarezzò l’incisione, un ventaglio bianco e rosso all’interno di una stella nera.
<< Il ventaglio è lo stemma della mia famiglia.. Grazi di tutto Gora ora devo andare da lui >>.
Saki rimise la chitarra al suo posto e l’attaccò dietro alla schiena e corse nel luogo dov’era sicura di trovare quella persona, al campo di allenamento.
                                    *********
Quando non andava in missione lui era sempre li, avvolte con Mikoto era andata a spiarlo mentre si allenava e quando si accorgeva di loro due iniziavano a giocare, spensierati.
Saki correva con tutte le forze che aveva in corpo, era stanca ma questo non l’aveva  mica fermata, no lei doveva andare da lui.
Ringraziarlo per tutto, Saki iniziò a saltare sui tetti per far prima, arrivò così al campo dove lui si stava allenando, lo vide di spalle, a terra il fodero della sua Katana.
Gli corse incontro saltando sulla sua schiena e stringendolo forte, le mani del ragazzo si intrecciarono alle sue mentre l’arma che aveva poco prima cadeva a terra.
<< Grazie.. Onii-chan >>.
Itachi sorrise voltando leggermente la testa e osservando Saki con la sua chitarra.
<< Sono felice che ti piaccia la piccola incisione >.
Saki si strinse di più a lui annuendo.
<< E’ per farti capire che qualunque cosa accada, io sarò sempre dalla parte tua. Ora e per sempre.. Capito piccola ? >>
Itachi si girò per stringere affettuosamente il naso della sorella, quando Saki si allontanò da lui con le guance rosse, afferrò il peltro rosa.
<< Cinque ne sono troppi.. Tienilo tu Onii-chan, te lo regalo >>
Itachi le sorrise afferrando quel piccolo triangolo rosa, lo girò fra le mani e sorridendo lo strinse forte.
<< Grazie sorellina >>
Saki in imbarazzo sussurrò un ‘’ ti voglio bene ‘’ che Itachi ricambiò con lo sguardo, per lui era già troppo complicato fare certe cose, ma con quel piccolo gesto le aveva fatto capire il bene che le voleva.
                                       *************
Saki ed Itachi decisero di tornare a casa, un po’ preoccupata per la reazione di Sasuke alla vista di quella chitarra, la piccola Uchiha strinse forte a se quel prezioso oggetto, Itachi l’osservava con la coda nell’occhio prima di dirle qualcosa.
<< Ah, ieri sera sono entrato in camera tua dalla finestra, tu e Mikoto dormivate come due orsi in letargo.. Ho nascosto sotto al letto la cassa per la chitarra elettrica >>
Saki si voltò a fissare il fratello contrariata per l’offesa fatta a lei e sua sorella, poi sorrise aveva capito cosa volesse dirle, in poche parole si era offerto di portare lui la chitarra e nasconderla pria che la vedesse il padre.
<< Ci penso io Itachi.. Grazie di tutto, ma voglio continuare a credere nel mio sogno.. Ma senti tu hai usato tutti i soldi delle missioni e non è giusto che tu.. >>
<< Ah zitta una buona volta, è un regalo che ci tenevo a farti.. Non preoccuparti per i miei soldi ne ho così tanti che non so che farmene, le missioni degli Anbu vengono pagate di più di una semplice missione di un ninja comune.. Poi li recupererò subito con le prossime.. >>
Saki sorrise ringraziando ancora il fratello, poi venne attirata dalla voce riconoscibile di Aya.
<< Onii-chan devo andare da una parte >>
Urlò Saki inseguendo quella voce, sembrava irrequieta e urlava contro qualcuno.
<< Aspetta Saki >>
Itachi decise di correrle dietro, i due si fermarono in un vicolo dove Aya e Natsume stavano litigando.
<< Onee perché mi tratti così male ? >>
<< Ho detto non chiamarmi così, per me non sei più mia sorella >>.
Natsume stava piangendo, ma scuotendo il capo strinse i pugni colma di rabbia.
<< Perché sei così ? Ti odio e non so il perché, da quando mamma e papà si sono separati tu non mi sei mai più venuta a cercare, io ti ho sempre inviato lettere ma tu non le hai mai risposte >>
<< Ma che dici ? Sono io quella che ti mandava lettere che tu non ti sei mai degnata di rispondere, e quando venivi per stare con la mamma e io andavo da papà tu non mi salutavi neanche, non cercavi neanche di stare con me >>
<< questo perché tu non mi volevi >>.
Urlò ancora più forte Natsume, calò il silenzio tra le due gemelle interrotto poi dall’arrivo di Saki.
<< Ragazze, calmatevi >>
<< Ancora tu ? Che vuoi ? >>
Urlò Aya spingendola e facendola indietreggiare, Saki non perse l’equilibrio e guardò con rabbia verso quella ragazza.
<< Sei una stupida, entrambe avete detto che vi mandavate lettere alla quale non avete mai ricevuto risposta.. Allora perché non vi fermate a pensare ? >>
Domandò guardando prima una poi l’altra.
<< Vuol dire qualcosa.. Quelle lettere dove sono finite ? >>
Natsume sgranò un poco gli occhi,  non ci aveva mai pensato.
<< E’ vero >>
<< Che vuoi insinuare ? >>
<< Mia sorella sta cercando di dirvi che forse qualcuno non voleva farvi recapitare quelle dannate lettere >>
S’intromise Itachi avvicinandosi al gruppetto di ragazze, Aya arrossì immediatamente appena incrociò lo sguardo del ragazzo, Natsume per la sua timidezza e la paura che aveva verso gli altri in particolar modo gli uomini si nascose dietro a Saki.
<< Io non saprei.. Mamma e papà non ci avrebbero mai fatto una cosa del genere.. >>
Aya era rimasta con il padre, i genitori si erano separati a causa dei nonni paterni, perché non avevano mai amato la loro mamma.
<< No, papà non avrebbe mai nascosto le lettere di Natsume e sono sicura che neanche la mamma.. La mamma.. I nonni >>
Urlò a gran voce Aya, forse erano stati loro a nascondere quelle lettere.
<< mamma spediva anche lei delle lettere, per te e per papà >>
<< Sul serio ? >>
<< Si, lei lo ama ancora. Lei voleva tornare con lui >>
Confessò la più piccola Natsume.
<< Ma perché non hai mai detto niente ? >>
<< Tu me lo impedivi sempre.. Appena provavo a parlarti, a stare con te mi urlavi di andare via. Io ho rinunciato a te e a tutto >>.
Disse tra le lacrime Natsume, Aya scosse il capo con forza prima di avvicinarsi e abbracciarla, con forza come non faceva da tempo.
Quello era l’amore di una sorella che per troppo tempo era rimasto assopito.
 

Nel prossimo capitolo : Il primo concerto ? Image and video hosting by TinyPic LA CHITARRA DI SAKI *_*

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Capitolo 8
*** il primo concerto ? ***


Saki correva su e giù nel corridoio di casa, sua sorella era chiusa in bagno da ore e lei doveva entrare.
<< Nee-chan fino all’ultimo butto giù la porta, muoviti >>
Urlò Saki per l’ennesima volta, Mikoto si limitò con un ‘’ Si ‘’ svogliato.
<< Sto uscendo >>
Non ebbe modo di aprire la porta che Saki si catapultò all’interno del bagno urlando ‘’ Sto facendo tardi ‘’ mentre Mikoto si allontanava in silenzio.
‘ Uff.. Quella Saki deve imparare a mettere una sveglia la mattina ‘’.
Saki correva a perdifiato per le vie di Konoha aveva promesso a Mizu e le due gemelle che sembravano quasi riappacificate che quella mattina avrebbero lavorato insieme per il loro progetto : ‘’ Il primo concerto ‘’.
<< Sono qui >>
Urlò appena vide le tre amiche sedute sotto un albero che aspettavano solo lei.
<< Allora come ci muoviamo ? >>
Domandò Aya mentre Natsume le mostrava un fiore che aveva appena raccolto, Aya le sorrise per poi tornare a guardare Saki.
<< Beh, ho pensato di dare prima i volantini.. Li hai fatti Mizu ? >>
<< Si, eccoli >>
Disse lei mostrando i volantini, vi era scritto il nome della loro band ‘’ Ongaku Dream ‘’ poi una foto di tutti loro, Kamui alla batteria, Saki e Aya come le prime due voci con Saki che aveva una chitarra elettrica e Natsume con il basso mentre Mizu stava al piano.
<< Come faremo per ballare anche ? >>
<< Semplice, ci dividiamo i compiti.. Io e Aya iniziamo a cantare e a muoverci, poi mentre cantiamo la coreografia può completarla Natsume con Mizu se non devi suonare, nel caso devi suonare solo noi tre >>.
Propose Saki, così poteva cantare e suonare al tempo stesso, anche se non era molto semplice.
<< Ovviamente come prima volta non sarà semplice, ma noi tenteremo sempre un giorno saremo le migliori >>
Finì Saki sorridendo, iniziarono così a distribuire i loro volantini.
<< Per favore venite al nostro concerto.. >>
<< .. ne saremo felici >>
<< E’ la prima volta per noi.. Ma ce la metteremo tutta.. >>
<< .. Con il cuore >>
Dissero le ragazze a tutti coloro che fermavano per strada, alcuni tenevano i volantini interessati, altri invece li gettavano, Saki pensò di dar i volantini anche a Goro.
                                              ************
Le prove per quella sera le vennero svolte dopo pranzo, Saki chiese alla famiglia di essere presente, magari da quel concerto Sasuke avrebbe completamente appoggiato la figlia.
Così in trepida attesa Saki e gli altri iniziarono a vedersi nella piazza di Konoha dove avrebbero cantato.
<< Wow, è fantastico ci siamo quasi >>
Urlò Mizu sentendo le gambe che stavano per cederle, Saki cercò di respirare a fondo, poi diede un occhiata a dove la gente si sarebbe dovuta radunare, Kamui osservò lo sguardo perso di Saki le si avvicinò afferrandole la mano.
<< Arriveranno le persone, non ti preoccupare >>
<< SI >>
Saki strinse la mano del ragazzo, poi andò a mettersi in posizione con le altre, sorrise quando riconobbe la mamma e la sua famiglia, vi erano anche i loro maestri e L’Hokage.
Però la gente che non conoscevano non era venuta, eppure ci sperava erano quelli che a lei interessava, magari sarebbero diventati i loro fan e poi sarebbe diventata un Idol.
‘’ Meglio rimanere un po’ coi piedi per terra, ci vorrà molto prima d’allora ‘’.
Pensò mentre annuiva verso le amiche e Kamui che era pronto per suonare.
<< Em.. Ci aspettavamo gente nuova, ma a quando vedo ci sono solo amici e parenti.. Ma va bene così.. >>
Sussurrò Saki al microfono, la sua voce era bassa non per l’ansia ma per la paura di non riuscire a farcela.
Saki << sono te nobashite mo
ima wa (ima wa) todokanai yo
.. >>
Saki si fermò facendo tremare le mani, era in ansia perché quello era il suo primo vero concerto ?
<< Saki ? >>
Aya guardò verso la rosa, era preoccupata in parte per lei, insomma Saki era quella che sembrava la più motivata di tutte, quella che voleva portare avanti il gruppo perché ora doveva fermarsi ? Decise di darle una mano morale e passò avanti al suo posto iniziando a cantare la sua strofa.
Aya : << yozora no hoshi datte
nan'oku kounen no kanata
kurayami no saki ni
kagayaku mono
 Saki : << kibou ni tsuite
boku wa katarou
na mo naki shijin no you ni (you ni)
atsuku (atsuku)
kimi ga namida ni
kurete iru nara
nagusame yori mo
yagate (yagate) shiramu (shiramu)
sora wo katarou ka? >>
sentendosi incoraggiata Saki continuo a cantare, assieme a lei anche Natsume.
ai wo sagashite mo
sugu ni (sugu ni) mitsukaranai yo
jibun no hou kara
dare ka (dare ka) ai shite miru nda
 
konna hiroi sekai
unmei ni michibikarete
tatta hitotsu dake no
hikari wo mita
 
kibou ni tsuite
boku wa katarou
toshioita suifu no you ni (you ni)
fukaku (fukaku)
kimi ga nani ka ni
kizutsuita nara
teate suru yori
noboru (noboru) asahi (asahi)
boku wa yubisasou
 
hito wa dare mo minna
akiramete raku ni naru yo
dakedo yume wa itsumo
se wo mukenai
 
kibou ni tsuite
boku wa katarou
na mo naki shijin no you ni (you ni)
atsuku (atsuku)
kimi ga kotae ni
mayotteru nara
tachidomarazu ni
aruki (aruki) nagara (nagara)
kibou ni tsuite
boku wa katarou
na mo naki senshi no you ni (you ni)
itsuka (itsuka)
yume wo kate ni shite...
Continuarono a cantare con tutte le loro forze, con tutta la loro passion e l’amore che avevano in corpo.
Saki si muoveva avanti alle compagne ora più sicura di se stessa, più sicura e più rafforzata nel voler mandare avanti il suo sogno, ma Sasuke abbassò improvvisamente lo sguardo, perché ?
"Speranza"
 
Anche allungando le nostre mani,
adesso non ci arriviamo,
i nostri sogni
sono ancora più lontani
 
Come le stelle del cielo notturno
che brillano luminose
al confine dell'oscurità,
anni luce da noi
 
Ti racconterò 
della speranza,
come fossi un poeta senza nome
in preda alla passione
Quando ti senti sprofondare 
nelle lacrime,
se invece di consolarti,
io ti raccontassi
del cielo che albeggerà fra un pò?
 
Anche cercando l'amore
non possiamo trovarlo subito,
di tutti noi
chi è che sta veramente amando?
 
In questo mondo immenso
guidati dal destino,
abbiamo visto
soltanto una luce
 
Ti racconterò 
della speranza,
come un marinaio anziano,
con parole profonde
Se sei rimasto
ferito da qualcosa
invece di medicarti
io ti indicherò
il sole che sorge
 
Tutti quanti
si arrendono provando sollievo,
ma i sogni
non ti voltano mai le spalle
 
Ti racconterò 
della speranza,
come un poeta senza nome
in preda alla passione
Se sei incerto
riguardo alla risposta,
senza fermarti,
continuando a camminare...
Ti racconterò 
della speranza,
come un guerriero senza nome
un giorno
riuscirai a nutrirti del tuo sogno...
 
Quella canzone diceva la verità infondo, tutti si arrendono ma i sogni non ti voltano mai le spalle.

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Capitolo 9
*** I sogni non ti voltano mai le spalle ***


Dopo il primo concerto avuto dai ragazzi, non ve ne furono altri Saki si era molto depolarizzata perché a nessuno erano interessato a loro e nessuno mai gli avrebbe ascoltati in futuro.
<< Uff.. Speravo che sarebbe andata bene >>
Si disse più volte Saki stesa nel suo letto con le lacrime agli occhi, nel silenzio della stanza solo i suoi singhiozzi si potevano udire.
<< Permesso ? >>
All’improvviso qualcuno bussò alla porta e senza aspettare l’ordine della ragazzina entrò in camera.
<< Papà ! >>
Saki si mise in ginocchio sul suo letto ed osservò Sasuke che in silenzio le si mise accanto, senza guardarla negli occhi e senza dire nulla.
<< Come mai sei qui papà >>
<< Beh.. Ecco io non sono un genio con le parole però.. Una settimana fa tu mi hai detto ‘’ Io voglio diventare una Idol, vieni al mio primissimo concerto ti prego, ho bisogno di te ‘’ All’inizio non volevo esserci, ma poi mi sono convinto.. Ecco tu sei sempre stata la mia bambina, dopo la tua nascita eri così simile alla tua mamma e mi innamorai subito di te, capì che eri diversa e sapevo che non eri come Mikoto non volevo costringerti a diventare come lei, anche perché mi resi conto che tu non amavi combattere. Ma io insistetti con te quando sviluppasti quel tuo  Sharingan che non hai mai più provato ad apprendere. Ero fiero di te, della mia bambina, ma non eri l’unica e Mikoto diventava sempre più forte così ho smesso di provarci con te finendo per non capirti più.. Eri difficile per me da capire perché tu ti confidavi solo con la mamma non era più come quando a sei o otto anni correvi ad arrampicarti sulle mie spalle perché volevi che ti facessi volare, eri grande cresciuta ormai e l’ho capito quando sono venuto ad ascoltarti al concerto, Ho capito che sei bravissima e mi piace ascoltare la tua voce, perché così posso davvero capire chi sei piccola Uchiha >>.
Saki sapeva che quelle parole costavano molto al padre, ma erano le più belle che lui avesse mai detto, erano quasi impossibili da credere vere.
Così allacciò le braccia attorno al collo del padre e pianse.
<< Mi spiace papà se abbiamo litigato per questo.. >>
<< Non importa, sono stato cieco persino Itachi è stato più maturo di me >>
Sussurrò Sasuke sfiorando la mano della figlia, poi si spostò leggermente per prendere una cosa dalla tasca dei pantaloni, era una collana a forma di foglia.
<< Una volta era di mia madre, voglio che la prendi tu.. Non l’ho mai regalata a nessuno, né a tua madre né a Mikoto.. Ma sarà tua >>
<< Sul serio papà ? >>
<< Si, e poi quando un giorno sarai famosa ricorderai di tutto questo >>.
Aggiunse Sasuke con voce leggermente emozionata.
<< Papà è impossibile dimenticare di tutto ciò io vi tengo stretti nel mio cuore.. >>
Per sempre aggiunse dentro di se.
<< Non voglio che smetti. Sono convinto che un giorno andrai molto avanti, e non solo perché lo dice la mamma o i tuoi fratelli, perché me lo sento >>
Sasuke si alzò  dal letto della figlia per allacciare al collo di Saki quella collana, poi uscì dalla porta.
<< Grazie >>
Sussurrò Saki una volta rimasta sola.
<< Prego >>

Disse Sasuke sfiorando il legno della porta chiusa della camera di Saki.

Due anni dopo :
era Natale, Naruto e la sua famiglia assieme con Tsunade e Kakashi si stavano avvicinando alla porta di casa Uchiha.
Quando Sakura aprì la porta sorridendo nel suo bel Kimono rosa con delle nuvolette rosse ( Stile Akatsuki ).
<< Ciao entrate, sono già tutti qui mancavate solo voi >>
<< E’ colpa di Naruto che non si decideva a muoversi >>
Disse Hinata spingendo leggermente il marito mentre i figli erano già padroni della casa Uchiha e stavano correndo a cercare i figli di Sakura.
<< Dov’è Mikoto ? >>
Domandò subito Minato cercandola con lo sguardo, nessuno rispose anche perché tutti sapevano del disprezzo che lei provava per quel ragazzo appiccicoso e fastidioso come lo definiva lei.
Sasuke e Naruto iniziarono subito a parlare.
<< Accendete la tv, tra poco inizia il concerto degli Ongaku Dream >>
<< Scemo lo sai che è tutta roba registrata quella ? >>
Domandò la piccola Uzumaky al fratellino che la guardò infastidito.
<< Si, perché la cugina Saki ha chiamato prima per gli auguri >>
Disse facendo cadere il silenzio in casa, mentre Sakura e Mikoto si sorridevano complici e guardando la porta come se stessero aspettando ancora qualcuno.
 Detto fatto, la porta bussò.
<< Sasuke ? Vai tu ad aprire per favore >>
Domandò Sakura mentre parlava con Tsunade spiegandole in breve che sapeva chi fosse il nuovo ospite.
<< Così gli altri sono andati alle loro famiglie e Kamui e Saki.. >>
<< Ciao a tutti >>
Senza che finì la frase Sakura vide la figlia ormai Idol di successo entrare in casa, la collana che le regalò Sasuke un paio di anni fa splendeva in bella vista, splendeva come lei, piccola stella della tv che diventava ogni giorno sempre più brava.
I sogni si avverano, loro non ti voltano mai le spalle.

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