Tra un caffè e un articolo di giornale...

di raffa_chan
(/viewuser.php?uid=96055)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° capitolo ***
Capitolo 2: *** secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° capitolo ***
Capitolo 4: *** quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** 5°capitolo ***
Capitolo 6: *** sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** 7° capitolo ***
Capitolo 8: *** ottavo capitolo ***



Capitolo 1
*** 1° capitolo ***


Tra un caffè e un articolo di giornale…

1° capitolo

“Buon giorno da RTL 102.5 gente!!! Sono le ore 06:00 in punto e il giorno ci sta aspettando..!
 

Sin da bambina ho sempre adorato poltrire un pò nel letto, subito dopo essermi svegliata. Un pò perchè è piacevole stare al calduccio con le coperte fin sopra la testa, un pò perchè puoi lasciarti andare con la mente a mille pensieri, rilassandoti beatamente e preparandoti alla giornata che si sta per affrontare. Questo è infatti uno dei momenti della giornata che preferisco e al quale non avrei mai rinunciato per nulla al mondo. Purtroppo da quando mi sono trasferita in questo piccolo appartamento ho dovuto ricredermi e limitare questi momenti di piacere … finendo con il rimpiangerli con il passare del tempo.
 

“Coraggio!!! Giù dal letto ,forza!!!”
 

Perchè essere buttati dal letto a gridate non è un buon modo per iniziare la giornata. E' snervante, logorante per la mente e oltremodo odioso. Eppure, a dispetto di tutto, a me andava bene così. In alcuni casi.
Non mi sono mai considerata come una ragazza esigente. Non pretendo molto dagli altri e solo a me stessa chiedo l'impossibile. Non ho mai avuto vizi particolari... non fumo, non bevo. Sono soltanto drogata di caffè, a livelli preoccupanti. La mattina mi piace alzarmi con l'odore del caffè appena fatto e dopo essere stata ore sotto l'acqua bollente della doccia, gustarmi il caffè ancora avvolta dal mio asciugamano.

“Ti vuoi alzare? Comunque l'acqua era una favola!! “

 Ma, come dicevo prima , da quando mi sono trasferita ho dovuto ricredermi su molte cose.
“ Io esco..!Vedi che ho finito il caffè, scusami!! Ah e prima che mi dimentichi…ho consumato tutta l’acqua calda e ho dovuto usare il tuo asciugamano perchè mi ero dimenticata di prendere il mio pulito stamattina!Perdonami..! Vado! Baci baci e buona giornata!!! “
“……….”
Si, come inizio giornata poteva proprio andare…!

Mi alzo con tanta buona volontà e dopo essere riuscita a mettere i piedi a terra raggiungo il bagno, luogo in cui mi aspettava una meravigliosa e tonificante doccia gelata..!
Dopo essermi spogliata, entro nella vasca-doccia.Le gocce d’acqua si infrangono contro la mia testa provocando numerosi schizzi che come al solito finiscono per fare del pavimento una piscina… ma non importa.
Su alcuni libri ho letto che farsi la doccia con acqua fredda rinvigorisce sia il corpo che lo spirito… spero sia vero anche perché la giornata che mi attende è molto dura. Ancora non capisco perché ho accettato di fare quel corso.
Eppure, da come ha parlato Lara, pare che grazie a quel corso molti ragazzi sono stati assunti come stagisti in alcuni giornali. Se solo non dipendessi in tutto da mia madre, potrei fare a meno di frequentare questo corso, anche perchè già le mie lezioni bastano a incasinarmi la giornata.  
Esco dal bagno dopo la mia poi non tanto doccia rigenerante e mi defilo in camera per vestirmi , non sapendo come al solito cosa mettere. Alla fine opto sempre per il classico blu jeans e uno dei maglioncini a collo alto.
Quello che ci vorrebbe per tirarmi su a quest’ora sarebbe un buon caffè che però Lara ha finito perciò tocca rifarlo..
Mi dirigo in quella che dovrebbe essere la cucina…dico dovrebbe  perché quella stanza è tutto tranne che una cucina!
“Ma cosa ha combinato?!”
La scena che  si presentava dinanzi ai miei occhi era a dir poco allucinante: il caffè sparso per terra e la caffettiera, che con i suoi pezzi metà per terra e metà nel lavandino, sembrava essere appena uscita da uno sfascia-carrozze versione macchine per caffè!
DRIIIIN….DRIIIIN…
Ora non ho proprio voglia di rispondere sia per lo sconcerto sia perchè potrei rispondere in malo modo a chiunque ha avuto il coraggio di chiamare! Se hanno qualcosa di importante da dire richiameranno… oppure c’è la segreteria! L’hanno inventata apposta.. o almeno credo!
“Ciao!!! Mi ero dimenticata di dirti che ho avuto un piccolo problemino con la caffettiera e quindi ,nel caso entrassi in cucina,  potresti avere qualche piccola sorpresa…! Eheheh… scusami tesorino! E se ancora non ti fossi svegliata anzi no alzata… buongiorno Bianca!!! “
 Il già poco buon umore che avevo stava andandosene molto velocemente… Sbuffando per l'ennesima volta in quella mattina, prendo la caffettiera e la metto nel lavello prossima al lavaggio, mentre per quanto riguarda il pavimento … mi rimbocco le maniche e comincio a ripulire quello schifo che aveva lasciato la mia coinquilina.

Questa è la mia storia.. questa è la storia di una ragazza ,quasi donna, studentessa di università che non ha ancora provato il vero amore, con un passato non molto roseo alle spalle e che per finire si ritrova a dover partecipare ad un corso di giornalismo controvoglia…!
Esco di casa pronta ad affrontare il giorno più lungo che mai avrei potuto immaginare!


**********
Angolo autrice:
Ciao!! questo più che primo capitolo potrebbe essere considerato come il prologo della storia ...
Bianca è la protagonista. Studentessa universitaria della facoltà di economia e commercio , vive in un piccolo appartamento insieme a Lara , la sua amica pazza e scatenata. È una ragazza normale nel suo genere , non innamorata , non appassionata di moda , semplice ma con l'ambizione di arrivare in alto.Dopo molto tempo, e sotto pressione di Lara , decide di iscriversi ad un corso di giornalismo . 
La mattinata non è stata delle migliori , anche grazie al contributo della sua coinquilina . Non sa che dal momento in cui varca la soglia di casa per uscire, la sua vita avrà un forte scossone in positivo.
Spero che il capitolo sia piaciuto , anche se corto.Grazie a quanti di voi recensiranno o leggeranno soltanto!
Bacissimi raffa XD
 

   

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** secondo capitolo ***


Tra un caffè e un articolo di giornale…
 2° capitolo

Ho sempre avuto il terrore per tutto quello che riguardava la strada, il traffico e le autovetture, un pò perchè i telegiornali contribuivano quasi ogni giorno a farmela venire mostrando drammatici incidenti in tv, un pò perchè sapevo inconsciamente di essere negata per la guida tanto da farmela detestare.Preferivo perciò di gran lunga spostarmi a piedi. Camminare all'aria aperta mi faceva rilassare.  
Ovviamente, però, andare all’università a piedi non è molto consigliato dato che abito in una città vicina al campus e per questo ogni mattina alle sette e un quarto prendo l’autobus.
Il traffico, la mattina presto  nelle grandi città, è qualcosa di spaventoso… dove abitavo io ai tempi della ragioneria di certo non era una calma piatta ma almeno non c’era tutta la confusione che si vive qui!
Appena salita sul bus riesco stranamente a scorgere un posto all’ultima fila. Mi precipito immediatamente! Trovare posto su un autobus diretto all’università la mattina a quell'orario è talmente raro che credo sia più facile trovare il tesoro di Tutankhamon sotto casa!  Evidentemente oggi avevo fatto più presto del solito.
Tutti i giorni ogni povero studente universitario che come me non abita nelle strette vicinanze del campus, si ritrova ad alzarsi alle mattinate per poter arrivare presto alla fermata dell' autobus… il fatto che proprio il bus sul quale salgo  io sia quello che deve fare più strada di tutti è solo un caso. Già perché l’autobus che prendo io è si, il più vicino all’appartamento ma è anche quello che deve compiere il giro più lungo! Per questo negli ultimi mesi ho imparato a conoscere molte persone (in modo particolare miei coetanei) che per un motivo o per un altro si ritrovano a dover fare quella strada… ad esempio Marco che frequenta la facoltà di scienze biologiche oppure Lucia di lettere  o più semplicemente la signora Caporale che ci lavora come addetta alle pulizie.
Pertanto se capita un nuovo viaggiatore me ne accorgo subito… proprio come questa mattina. Si perché il nuovo arrivato oltre che parecchio alto sembra (dico sembra) pure carino quindi è difficile che riesca a passare inosservato!
Necessita quindi di un attenta radiografia. E, casualità del fato, si avvicina a me. Notando che lo fissavo insistentemente, mi parla.
“scusa ..” dice sorridendomi, posizionandosi davanti a me e dandomi le spalle.
“ ?” non capisco cosa voglia dire...
“no dico, scusa se mi metto davanti “
“ah!! No no... non ti preoccupare!! Figurati! “   rispondo molto imbarazzata.
Mi sorride e io lo guardo come se non avessi mai visto un ragazzo sorridere… 
Mi sorride di nuovo ma questa volta capisco che il suo sorriso non è lo stesso di prima. Ripensandoci credo di avere la bocca semiaperta .
“!!!”
"Ahahahah."
Come al solito faccio figure del cavolo..! Cerco di ricompormi ma ormai chissà cosa starà pensando di me quel tipo, che oltretutto sta ridendo a crepapelle . Comunque ammetto che è veramente carino…alto, moro con i capelli ricci e due occhi nocciola così profondi  che ti ci potresti tuffare dentro e poi, se proprio lo dobbiamo dire, ha un fondoschiena da urlo! Se Lara fosse stata qui mi avrebbe sicuramente detto di provarci o più semplicemente ci avrebbe provato lei.
Comunque cerco di non pensarci troppo, devo riacquistare un pò di calma perché fra non molto mi aspetta quel corso di giornalismo…! Chissà chi è il prof che terrà la lezione… sinceramente spero non sia quel vecchio barbuto di cui mi ha sempre parlato Lucia..! A quanto dice lei pare che ci provi con tutte le ragazze con qualche taglia in più, e adesso non per vantarmi ma la mia quinta non ha nulla da invidiare a nessuno! Comunque l’importante è che sia in grado di spiegarci bene la materia… anche perché io non sono mai stata brava a scrivere niente perciò ho un disperato bisogno di capire come si può scrivere un cavolo di articolo di giornale!

*************

Dopo un lungo ed estenuante tragitto arrivo all’università. Arrivata all’entrata mi fermo un attimo. Ogni volta quel portone mi procura le stesse emozioni del primo giorno che ho varcato quella soglia, gli stessi buoni propositi che avevo quando ho deciso di iscrivermi e gli stessi che ancora oggi mi incentivano, con un'unica piccola differenza…all’inizio ero convinta che tutto sarebbe andato liscio come l’olio , ora non ho più quella convinzione. Oggi mi ritrovo a percorrere un corridoio differente dal mio solito. Invece di salire le scale  che mi porteranno nell’aula del professor Lievi di economia e finanza mi ritrovo a dover  percorrere il corridoio dalla  parte destra dell’atrio ,quello di lettere e filosofia.

Entro nell’aula dove tra poco si terrà il tanto famelico corso! Il professore ancora non è arrivato perciò prendo posto vicino ad una delle tante finestre. Sinceramente non mi aspettavo che questo corso avesse attratto l’attenzione di così tante persone; l’aula è stracolma e soltanto pochi sono rimasti i banchi liberi. Sono le 8:30 spaccate ma del professore ancora niente. Sarà il solito presuntuoso, spaccone che si crede chissà chi… li odio tutti! Passano i minuti ma del professore ancora niente, anzi ci sono i soliti studenti ritardatari che si presentano all’ultimo minuto e per loro è una fortuna sfacciata! Tra questi ritardatari però scorgo una figura familiare , come se l‘avessi già vista da qualche parte… ma sì!! Quello è il ragazzo che ho incontrato stamattina sull’autobus ( con il quale ho fatto una pessima figura ) !! Oh oh … viene da questa parte.
“ Ehi ciao! “
Con un sorriso tirato , ma molto tirato gli rispondo al saluto
“ Eh eh ..ciao ! “
“ Che coincidenza! Non avrei mai immaginato di rincontrarti proprio qui ! “
“ Già a chi lo dici! “
Come al solito mi dimostro sempre una ragazza di molte parole. Intanto lui prende posto accanto a me.
“Come mai anche tu a questo corso ?”
 “ Bè perché io voglio …” 
 Fermi tutti! Io non so neanche come si chiama sto tizio e poi perché dovrei raccontargli gli affari miei?? Non lo conosco!! 
“Ehi aspetta! Io non so neanche come ti chiami scusa! “
“Hai ragione perdonami , sono proprio uno sbadato! Mi chiamo Francesco , tu invece bella ragazza? “
“???”   mi ha chiamata bella ragazza? Dopo svariati secondi riesco ad elaborare il mio nome.
“ Mi chiamo Bianca.”
“Bianca… bel nome! Piacere di conoscerti Bianca, sappi che se avessi qualche bisogno particolare, il principe azzurro è a tua disposizione! “ conclude guardandomi il seno con un ghigno compiaciuto.
EEEEEEEEH ???????????????????????
“MA CHE CAVOLO STAI DICENDO????”  dico alzando di molto il tono di voce. Chi non mi aveva notato sicuramente ora mi avrà visto di certo!
“ Calma bambola stavo scherzando eheheh “
Col cavolo che scherzi! Ti stai prendendo un po’ troppo la mano e va a finire che ti tiri tutto il braccio!
“ Non chiamarmi bambola che primo non sono tua sorella ne  tantomeno la tua ragazza e secondo chi ti credi di essere?? “
“Cercavo di rompere il ghiaccio …! Tranquilla. “
“Ci stai provando? “
“ Ti va di uscire insieme sabato sera?”
“ Ma che stai dicendo?”
“ Lo prendo per un si?”
“Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda.”
“Allora rispondimi ! “
“ Veramente hai iniziato tu quindi dovresti rispondere tu per primo.”
“Allora si, ci sto provando e adesso rispondimi tu”
“Ecco io…”
“Buongiorno ragazzi” esordisce così il professore salvandomi.
“Poi voglio una risposta “ mi sussurra all’orecchio in un modo che non so perché ma ha un qualcosa di sensuale. Incominciamo bene!
“Bene… prendete posto e iniziamo la lezione. Per cominciare mi presento : mi chiamo Stefano Racina e sono il  professore che vi preparerà agli esami che terrete alla fine del corso.”

*************

“Secondo voi ragazzi , cos’è la verità?”
“….la realtà è verità.”
“umh… non è molto esatto ma neanche sbagliato sai? ma ci arriveremo in seguito. Continuo a porvi la domanda. Cos’è la verità?  “
“…”
“Nessuno ha una risposta? Bene , neanche io so cos’è la verità . Nessuno lo sa. Molti hanno provato a dare un concetto, una definizione su questa parola ma alla fine dei conti nessuno lo sa con certezza. Prendiamo ad esempio  una frase di Arthur Conan Doyle:  Dopo aver eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità. Oppure ancora potremmo citare una frase di Gesù :Io sono la via , la verità e la vita. Ecco Lui non dice di dire la verità, dice di essere la verità. “
“ Perciò la verità è tutto ciò che è bene?”  esordisco io ,presa più che mai dal discorso del professore.
“Non proprio signorina e ti spiego anche il perché. Una verità per te potrebbe essere positiva quindi un bene, ma per me ad esempio potrebbe essere la cosa peggiore al mondo. ”
“Possiamo dire che la verità è come la bellezza?” Francesco e le sue sparate… però non ha tutti i torti.
“ Anche ! Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”
“Mi scusi professore ma con questo discorso dove vuole arrivare?” Chiede così un altro ragazzo .
“ Si hai ragione , probabilmente tutti voi vi state facendo questa domanda, bene dovete sapere che un giornalista non dice mai la verità.”
“Come?? Come può non dire la verità un giornalista??” 
È vero.. come può un giornalista non dire la verità? Chissà dove vuole arrivare…
“ Bè non è che il giornalista sia una persona che dice solo menzogne e falsità eh! Chiariamo questa cosa, un giornalista racconta il fatto accaduto.”
“ In che senso professore? “
“Semplice . Ricordate cosa ha detto il vostro compagno prima? La verità è come la bellezza. Non è uguale per tutti. Ognuno di noi ha una sua verità. Prendiamo  ad esempio due persone che hanno litigato, bene ciascuno di loro dirà che ha ragione lui , non potrà mai dire di aver avuto torto.”
“  e quindi?”
“Il giornalista cosa fa? Il compito del giornalista è quello di raccontare i fatti accaduti. Non c’è la verità, c’è solo il fatto. Se poi questo fatto è vero o no , lo si saprà sempre dopo. Il giornalista non è uno scrittore e quindi non può inventare personaggi ,situazioni o luoghi. Quindi lui racconterà la storia sì , però vista dai suoi occhi.”
“….”
“ Vi vedo confusi ragazzi… eheheh .Va bene. Prendete carta e penna.”
Adesso cosa ci farà fare? Devo ammettere che sa come catturare l’attenzione. Mi incuriosisce questa cosa del raccontare la verità.
“Vi voglio far capire come si descrive una scena. Vediamo un po’… tu signorina”
Oddio sta chiamando me!!
“Come ti chiami?”
“Ecco io… Bianca Sammarco”
“Bene ragazzi, guardate la  signorina Sammarco . Dovete descrivermela.”
COSA???
“ Come? La dobbiamo descrivere? “
“Parlatemi di lei, aspetto fisico , carattere , tutto quello che riuscite a scrivere in massimo cinque righe. Fatelo come se io non avessi mai visto la signorina e pertanto ho bisogno di una descrizione che mi permetta di immaginarmela. Vi do cinque minuti . Coraggio iniziate ora! “
Bene , iniziamo proprio bene! Mi stanno fissando tutti neanche fossi una pepita d’oro! Mi sento in soggezione … ma giusto me doveva scegliere. C’è Francesco che mi guarda in modo sospetto… chissà che sta scrivendo.
“Tempo scaduto! Consegnatemi i vostri elaborati. Non vi preoccupate voglio solo leggerne qualcuno.”
Già loro non si devono preoccupare…tanto sono io quella messa male!
“allora leggiamo questo:
Bianca è una ragazza di altezza media, magra ma prosperosa ,scura con dei bellissimi capelli castano scuro ,occhi a mandorla e un viso delicato. Sembra una ragazza tranquilla , dolce e simpatica.

Leggiamo quest’altro :
Bianca è una ragazza estremamente bella , non molto alta , leggermente in carne, con un magnifico decoltè , mora con i capelli corti . Occhi a mandorla che sembra una ragazza orientale , labbra terribilmente sensuali e un naso a patata che fa impazzire! Le ho chiesto di uscire sabato sera ma non mi ha ancora dato una risposta.
Eheheh possiamo dire che la signorina Sammarco ha fatto colpo!”
Voglio trucidare Francesco! Immediatamente!
“Comunque cosa notate in questi due scritti?”
“ che non mi descrivono allo stesso modo. Nel senso , io non ho i capelli castano scuri! Sono neri!”
“Però per la persona che lo ha scritto lo sono . Oppure in uno vediamo che è presente la descrizione del viso in generale mentre nell’altro si notano altri particolari come quello delle labbra ad esempio. Si può notare invece come siano d’accordo sulla questione degli occhi a mandorla che se dobbiamo essere sinceri non lo sono poi così tanto..!

****************

“Bene per oggi abbiamo finito. Spero che con la lezione di oggi vi ho fatto appassionare almeno un poco al mondo del giornalismo ! Buona giornata!”
E se dobbiamo essere sinceri , si ci ha appassionato. Mi ha appassionato. Sarà il suo modo di parlare, la sua voce calma e rassicurante… ok stop! Sono le 10:30 … sarà meglio andare in biblioteca a cercare quel cavolo di codice civile!
“ Ehi bella ragazza , che fai non mi aspetti?”
“ E sentiamo, perché avrei dovuto aspettarti?”
“Per darmi una risposta ad esempio.”
“ E se per esempio non te la dessi?”
“Me la darai , me la darai. Prima o poi tutte me la danno”
“Cos’è ?Chiedi a tutte di uscire il sabato sera?”
“Veramente mi riferivo ad un'altra cosa..”
“!!!!!!”
“AHAHAH! Comunque aspetto sempre una tua risposta. Ora però sono di fretta perciò non posso trattenermi ma comunque mi sono permesso di mettere nella tua borsa un fogliettino con il mio numero di cellulare. Chiama.”
“Ehi!” si china per darmi un bacio ma mi scanso e così le sue labbra si posano sul mio collo. E sparisce…
Ho urgentemente bisogno di un caffè.
Arrivo alla macchinetta e seleziono il codice per il mio caffè ristretto. Penso che se avessero classificato il caffè come droga probabilmente ora dovrei disintossicarmi! Solo al sentire l’odore vado in estasi.!
“Signorina Sammarco anche lei per un caffè a quanto vedo.”
“Professore! Si si! Sono ormai una dipendente cronica!”
“ Un altro dettaglio in più su di lei. “
“Eheheh ha ragione”
“Se dovessi dare un parere a riguardo direi che il caffè agisce  come una droga anche perchè uno degli effetti è quello di ritardare temporaneamente la sensazione di fatica e questo in alcuni soggetti  può causare insonnia.  Ah scusi… probabilmente la sto annoiando.”
“No no ! Si figuri. È un piacere sentirla spiegare qualsiasi cosa.”
“Capisco. Comunque vado, non voglio trattenerla oltre . Ma mi permetta di darle un consiglio.”
“Su come smettere di essere dipendente dal caffè?”
“No. Non uscire sabato sera con quel ragazzo.”
“Come scusi?”
“Non ci uscire. Fidati di me. Ci vediamo”
“…..”
E così se ne va via pure lui. Bevo il caffè di botto tanto che mi va di traverso e mi sto per stozzare.! Ci sono due cose che mi frullano in testa: la prima è il perché mi abbia detto di non uscire con Francesco e la seconda è il perché sia passato da un darmi del lei al darmi del tu nelle ultime due frasi. È una cosa scema ma non la capisco!
Vado di corsa in biblioteca sperando di non incontrare più nessuno.
 
***********
Arrivo davanti al portone di casa mia , recupero le chiavi lanciate chissà dove dentro la borsa stamattina e mi appresto ad aprirlo. Sento chiaramente la presenza di Lara all’interno dell’abitazione … perché? Bè è difficile non avvertirla quando senti la radio alle stelle  con a tutto volume gone forever dei three days grace!
“ Sono a casa…”
“ Bianca!!! Tesoro sei tornata finalmente!! “
“ Abbassa il volume . “
“ Cosa sto cucinando???“
“ABBASSA STO CAVOLO DI VOLUME LARAAAAAA!!!”
“Aaaaah….! E non gridare scusa! Basta dirlo no?”
Voglio ucciderla! Qui .Ora. Adesso!
“Sei nervosa per caso?”
“Nooooo … solo un pochino”
“ Che è successo al corso di giornalismo?”
“….”
“?”
“Siediti che ti racconto…”
Così dopo una serie infinita di oddio e un’altra serie di è non te lo sei fatto  ,Lara da il suo solenne responso!
“Lui è il classico depravato che ci prova con qualunque ragazza carina…  però potresti anche provarci no? Anche per vedere come è alla fine. Potrebbe dimostrarsi un bravo ragazzo.”
“Chi?? Francesco?? Seeeee ! Mi dispiace ma la vedo molto dura”
“ Chi lo sa… magari in fondo”
“ In fondo in fondo! “
“ Io dico di provarci, magari potrebbe anche piacerti il sesso opposto…”
“Guarda che a me il sesso opposto piace!”
“ Però non fai niente per dimostrarlo! Non hai mai avuto un ragazzo in vita tua! “
“Guarda che ho solo 22 anni!”
“ Sono troppi!! Devi darti una mossa!”
“ Ci risiamo…”
“ Non puoi fare così!! Come fai a non avere quella voglia di avvinghiarti ad un bel fusto e fare della sana attività fisica??”
“Evidentemente si sopravvive anche senza..”
“Non dire queste cose!!”
“Lara!! Non fare l’arrapata!”
“Attenta a quel che dici Bianca… posso essere molto pericolosa…!”
“ Oddio! Ho paura! Aiutoooo!! Ahahahah!!”
“Ridi ridi , ride bene chi ride ultimo!”
“ Dai non te la prendere…”
“Non me la prendo ma tu devi prendere altro!”
“?”
“ Eheheh”
“LARA!!”
“Ahahahahahah!!! “
“ Perché devi finire i tuoi discorsi sempre così ??! “
“ Perché io sono io e tu sei tu.”
“ E questo che significa?”
“Che io ho fame…tu?”
“Ti detesto quando fai così..! Comunque si ho fame anch’io !! Che hai cucinato di buono??”
“ Questa volta mi sono superata! Tagliatelle ai funghi porcini! “
“ Evvai!!!! Lo sai che ti amo vero??”
“ Preferirei non sapere fino a che punto mi ami..”
“ Eddai! Lo sai che scherzo!”
“Certo amorino mio!”
“ Stronza”
“ Andiamo a mangiare dai! Aspetta!! Dobbiamo ancora apparecchiare! Alza le tue chiappe da quella sedia e vieni ad aiutarmi! “
“ Ai suoi ordini comandante!”

***************

E così , dopo una mega abbuffata ,ridendo e scherzando si erano fatte le undici e siccome per tutte e due il giorno successivo sarebbe stato molto ma molto pesante ci andammo a coricare. Non raccontai niente del professore a Lara , non mi sembrava il caso e poi non avrei saputo dire niente a riguardo. Non capivo niente. Fino a quella mattina il mio unico problema era il non avere l’acqua calda o il caffè pronto ! non potevo certo immaginare di incontrare un ragazzo che mi chiedesse di uscire sabato insieme o un professore che con un sorriso mi facesse  venire il batticuore… così colta dai pensieri mi addormentai.
 
 
Angolo autrice:
bene, bene, bene! Eccoci al secondo cap! Bianca ,uscita di casa prende ,come al solito , l’autobus dove incontra un giovane ragazzo, Francesco  che inaspettatamente ,ritrova poi al corso di giornalismo. Dongiovanni com’è ,le chiede subito di uscire insieme sabato sera , ma proprio quando lei si trova in difficoltà per dargli una risposta arriva il professore, che a fine lezione le consiglia di non uscire con il ragazzo. 
Spero sinceramente che il capitolo sia piaciuto! Ringrazio chi ha recensito lo scorso cap , chi segue la storia e o chi la legge soltanto! Grazie!
Bacissimi raffa XD

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3° capitolo ***


Tra un caffè e un articolo di giornale… 

3° capitolo

“Buon giorno da RTL 102.5 gent………………..”

“uhm…..”
Sono passati due giorni dalla lezione di giornalismo tenuta  lunedì. Sono due giorni che non vedo Francesco, due giorni che non vedo il professore Racina.
“ Ehi dormigliona giù dal letto! “
Due giorni normali, tranquilli, monotoni.
“ Bianca !! Sbaglio o dovevi andare all’università?? “
Due giorni in cui non ho fatto altro che pensare.
“ Ma quanto dormi si può sapere?? “
Due giorni stressanti come al solito, con mattine come questa in cui vorresti letteralmente fucilare la tua coinquilina.
“ BIANCA!!”
Giorni in cui vorresti proprio avere la licenza di uccidere  o,  per lo meno , rubarla così tanto per restare nel campo dell’illegalità.
“BIANC…”
“ BASTAAAAAAAA!!! Che cavolo gridi???  Ti ho sentita! Stop ! “ dico scattando seduta sul letto come se avessi le pulci dentro.!
“ Eheheh ! Buongiorno cara! “
Quale termine potrei usare per  descrivere il suo  comportamento se non odiosa , strega ,e tantissime altre cose sulle quali è meglio non soffermarsi.
“ Ma perché ogni mattina mi devi spaccare i timpani ..? Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?”
“ Esagerata..! Lo sai meglio di me che se non  ti chiamassi io tutte le mattine a quest’ora saresti davvero come Biancaneve … eheheh !! “
“ Che cosa????????” il fatto che stia citando le parole di quel cascamorto non è un segnale positivo… per lo meno per me!
“ Dai non fare la finta tonta..! Perché non vai sabato sera con lui? Provaci che ti costa? Invece di stare chiusa in casa a studiare…”
“ Primo: scordatelo! Secondo: sono ancora mezza addormentata e tu ne stai approfittando! “
“ Solo un pochino”
“ Ti detesto quando fai così..”
“ Anche io ti voglio bene”
“ Non dovresti essere a lavoro tu?”
“ Oggi no! Me la spasso a casa così potrò fare un po’ di casino dentro.”
“ Sappi che mi rifiuto di pulire lo schifo che potresti lasciare”
“ Però che sei! Vatti a lavare va!!” dice lanciandomi il cuscino in faccia!
****************
Oggi Lara deve essere proprio di buon umore se l’acqua della doccia è meravigliosamente calda… che bellezza! Molto probabilmente ha conosciuto qualcuno e ancora non me l’ha detto. Poi la devo sprovare! Ma perché non l’ho conosciuta prima ? Dovevo passare tutto quello schifo per trovare lei? Bè se avessi potuto scegliere tra il prima e il dopo preferirei sicuramente il dopo!! Certo che in questi anni ne sono cambiate di cose…per lo meno per me! Ho perso sei chili , ho tagliato i capelli , mi sono trasferita , ho conosciuto Lara. Sembrano poche cose ma per una come me sono molte , soprattutto i capelli! Io , proprio io che per farli allungare non li ho mai tagliati dal terzo superiore in poi!
 Sono passati cinque anni e non mi sembra vero…

<< Non arriverai mai da nessuna parte .>>
<<  Sei solo una fallita >>

 

Non è vero! Vi dimostrerò che non lo sono!
“Bianca?? Sei annegata per caso in quella doccia??”
Cosa?  Perché?
“Perché?”
“È una ora che sei li dentro!! Muoviti o arriverai tardi !”
Cavolo ! Non pensavo di essere stata così tanto sotto l’acqua.. forse deve lasciarmela sempre gelata l’acqua.
************
Esco di casa in fretta e furia e mi avvio velocissima alla fermata dell’autobus. Ma ? Dov’è?
“ Che cavolo!! Sono arrivata tardi!”
“Signorina, scusi”
“Eh?” un netturbino, un signore abbastanza in avanti con l’età, sembra volermi dire qualcosa…
“Se è l’autobus quello che cerca si può tranquillizzare. Oggi è in ritardo.”
“Menomale!” che fortuna sfacciata che ho avuto!!
Neanche a nominarlo che l’autobus fa la sua apparizione.
“ Che le avevo detto?
“ La ringrazio tanto … signor.. signor?”
“ Il mio vero nome sarebbe Rossino , ma siccome non da giustizia alla mia virilità , mi faccio chiamare Rosso”
“ Ahahah! Ok signor Rosso! La ringrazio tanto!!”
Salgo e vado in fondo nella speranza di trovare un posticino . Speranza vana dato che è tutto strapieno! Mi tocca stare in piedi e pertanto posso tranquillamente dire benvenuto mal di schiena! Dopo pochi minuti vedo entrare Lucia che ,salutandomi si avvicina.
“Ehi Bianca!! “
“Ciao!”
“Pensavo che il bus fosse partito..! Menomale che era ancora qui! Come mai non è ancora partito?”
“Perché è arrivato ora! Anche io pensavo di essere rimasta a piedi ma per fortuna ha fatto ritardo!”
“ Wow che fortuna! Comunque il ragazzo dell’altro giorno l’hai visto?? Peccato che oggi non  ci sia ”
“Chi?”
“Quello alto e carino che è salito la prima volta lunedì scorso!”
Parla di Francesco. Eccome se l’ho visto!
“Ah si..! E perché mi me lo chiedi?”
“Come perché? È una favola di ragazzo!”
“ È un bel ragazzo…”
“Non dirmi che non ci proveresti?!”
“Perché dovrei provarci?” tanto ci ha già pensato lui…
“Dai Bianca! Ma perché devi essere così indifferente agli uomini! Sei una così bella ragazza!”
“ Esagerata .E comunque perché dovrei provarci io? Non puoi farlo tu?”
“Perché io sono quasi fidanzata e tu no.”
“Dettagli …”
“Sei sempre la solita!”
“Eheheh! Hai proprio ragione Lu.”
**********************************
Arrivata all’università vado di corsa nell’aula del professore Racina. Sono eccessivamente in ritardo! Entrata, noto con piacere che il prof non è ancora arrivato ma che in compenso l'aula è stracolma di studenti,perciò mi guardo intorno nella speranza di trovare un posto. Il caso vuole che gli unici posti liberi siano uno dov’è seduto Francesco e l'altro vicino ad una sconosciuta!
Appena lui mi nota, fa cenno con la mano per andare a sedergli affianco. Come fare? Seguire la ragione che dice di sedermi con quella ragazza ignota dai capelli rossi al primo banco, oppure dare ascolto all’istinto che dice di andare da lui? Dannazione! Seguo l’istinto e mi siedo con lui.
“Ehi dolcezza! In ritardo?”
“Ciao! Si oggi in ritardo. Evidentemente ci tocca un po’ ciascuno.”
“Eheh. Evidentemente si. E sentiamo quale sarebbe la ragione del ritardo?”
“Anche se te lo dicessi, non cambierebbe nulla no? E poi non sono affari tuoi.”
“Sempre permalosa tu eh?”
“Sempre e comunque.”
“E brava Biancaneve. E dimmi, una ragazza permalosa può diventare dolce e paziente?”
“Non credo.” Rispondo secca e decisa, sapendo già dove vuole arrivare.
“Chi lo sa... magari potrebbe trovare qualcosa o qualcuno che la faccia cambiare.” Dice sicuro di se , con quello schifosissimo ma allo stesso tempo affascinate ghigno, lui.
“Penso sia una cosa molto ma molto improbabile! Le persone cambiano raramente ma se lo fanno , è sempre per qualcuno di importate per loro. Non si cambia solamente per far piacere al primo che passa!” sbotto di colpo io!
E lui, con una calma invidiabile, dopo degli infiniti secondi di silenzio , dice “ hai ragione, non si cambia così su due piedi. Se lo si fa è per qualcuno di importante. Ma se si è cambiati per una persona che si considerava importante e questa lo tradisce sia  fisicamente che mentalmente allora cambiare non serve a nulla. Se però si cambia per se stessi allora cambiare assume tutto un altro significato.” Termina così dicendo. Ci guardiamo in silenzio per non so quanto… alla fine dico “ una ragazza permalosa non può diventare dolce e paziente per se stessa. Non è nella sua natura. Può provarci ma difficilmente ci riuscirebbe. Se lo fa per amore però, il risultato sarebbe certamente migliore. Quando una persona ama , fa di tutto per la persona a cui tiene. Una cosa viene bene quando la si fa per qualcuno a cui tieni. Soltanto una persona terribilmente egoista cambia per se stesso, e non per l’amore di qualcun altro.”
“Sei mai stata innamorata Bianca?” mi chiede stranamente serio lui.
“ Perché?”
“Se parli così vuol dire che non hai mai amato pienamente una persona. Lo capirai un giorno.” E detto questo cadiamo in un silenzio pesante , lungo , stancante , fino all’entrata del professore. Mi sento stranamente in colpa. E per cosa poi? Non lo so neanche io.
*************
“ Bene ragazzi. Oggi vi spiegherò come si fa un articolo di giornale.L’articolo di giornale , come abbiamo già detto la scorsa lezione, è principalmente un testo che informa su una notizia, che racconta un fatto, cercando di esporre il maggior numero di elementi necessari a capirlo; può essere più o meno lungo, a seconda dell’importanza della vicenda descritta, ma deve mettere in grado il lettore di comprendere chiaramente il tema trattato.  Per scrivere un testo in stile giornalistico bisogna scomporlo in alcune fasi di preparazione. La prima fase è la collocazione dell’articolo .  generalmente le pagine di un giornale  sono divise in varie parti , ad esempio la politica interna, la politica estera , la cronaca, economia e finanza , cultura, scienza , sport e spettacoli.   Prima di scrivere un articolo infatti bisogna decidere in quale parti collocarlo. Poi c’è la seconda fase :la raccolta delle notizie. Le fonti da cui i giornalisti traggono le informazioni sona ad esempio le istituzioni, le forze dell’ordine, le aziende. Molte notizie invece,  vengono raccolte dalle agenzie di stampa, ma per approfondire l’argomento il giornalista deve svolgere ricerche, inchieste, investigazioni. Passiamo alla fase tre :preparazione della scaletta. Dopo aver raccolto le notizie, si prepara una scaletta dei temi da trattare per chiarire l’argomento, ponendoli nell’ordine in cui si vogliono presentare al lettore, con una concatenazione logica che leghi i vari punti tra loro. Questa fase però la approfondiremo meglio in seguito. Poi , fase quattro : svolgimento .Nel testo che si costruisce per sviluppare l’argomento, vi dovrebbe essere una chiara distinzione tra la presentazione dei fatti e quella delle opinioni e dei diversi punti di vista sull’argomento. È molto importante, infatti, che le opinioni di chi scrive l’articolo siano il più possibile separate dai fatti, in modo da permettere al lettore di farsi un’idea precisa dell’avvenimento.”
“Come l’esempio che avete fatto lunedì vero?” chiede la ragazza dai capelli rossi al prof.
“Esatto. Bisogna distinguere i fatti dalle opinioni personali.   Non è  però sempre facile tenere separato il proprio punto di vista dalla stesura dei fatti: spesso infatti bastano un aggettivo, una sottolineatura, una maggiore o minore evidenziazione di alcuni elementi per far trasparire la propria opinione sull’argomento.”
“ E in quel caso cosa bisogna fare?” chiedo io.
“ Vede signorina Sammarco ,non esiste una narrazione imparziale ed oggettiva: se però si prendono in considerazione i diversi aspetti di un problema e i diversi punti di vista, si può fornire una presentazione il più possibile completa dell’argomento, in modo che il lettore possa formarsi una propria opinione personale. È bene anche tenere presente che una visione soggettiva dei fatti può essere molto interessante, in quanto più coinvolgente e partecipata, purché si fondi su elementi certi e documentabili.”
*********
La lezione è appena finita. Come al solito il professore è stato esaustivo …ed è preciso come un orologio! Sono le 10:30 precise , non un minuto in più, non un minuto in meno! Mi giro dalla parte di Francesco aspettandomi come al solito una delle sue battutine, che però non arrivano. È assorto nei pensieri. Perso. Come se stesse viaggiando indietro nel tempo. Lo chiamo. Non mi risponde.
“ Francesco..”
“ Scusa Bianca ma ora non posso proprio ascoltarti perciò lasciami in pace!” sbotta tutto d’un fiato. Resto immobile .. non mi aspettavo una risposta simile!
“Vaffanculo”
 Mi alzo e me ne vado ,non salutandolo nemmeno! Sono arrivata alla porta e mi giro per guardarlo in faccia. Non mi degna di uno sguardo. Sta fissando il professore. Arrabbiata esco dall’aula e vado al piano di sopra per sentire la lezione di economia politica.
Arrivata davanti alla classe però non riesco ad entrarci. Mi sento un peso sulla coscienza. Più che un peso , lo definirei dubbio. Il dubbio di aver sbagliato qualcosa. Non so la ragione precisa ma torno indietro. Voglio salutare Francesco e chiedergli scusa per il mio comportamento di oggi… sono stata troppo frettolosa nel giudicarlo.. probabilmente ha una storia difficile alle spalle. Arrivo davanti all’aula dove abbiamo tenuto da poco la lezione e mi accingo ad aprire del tutto la porta che mi separa da lui.

 

<<  Bravo Martini! Vedo che come al solito non ti smentisci mai. >>
 

     Ma ..questa è … la voce del professore Racina!
 

      <<  Si sbaglia professore. Io non sono quello che lei ha sempre pensato! >>
 

      Francesco? Ma di cosa stanno parlando? Sembra che si conoscono da tempo.
 

<<  A no? E allora come ti dovrei definire? Trova un termine adatto, dato che io non ne sono capace ! >>
<< Lei mi vede come un opportunista ma le posso assicurare che non lo sono ! >>
<<  Non lo sei?? Ma ti rendi conto delle sciocchezze che stai dicendo? Evidentemente il passare degli anni ti ha fatto perdere la memoria. Sai, lunedì scorso speravo non fossi tu quello che avevo visto qui in aula. Ma quando ho notato  in che modo ti sei avvicinato a quella ragazza l’ho capito subito che eri tu! >>

 

Parlano di me!
 

<< Adesso cosa centra Bianca?! >>
<<  Non ti permetterò di rovinare anche lei.. non te lo posso permettere! >>
<< MA COSA DIAVOLO STA DICENDO?! >>

 

A quel punto Francesco prende il professore per il colletto…ho paura.
 

<<  Il mio interesse nei confronti di lei non ha niente a che vedere con quello che è successo anni fa! Non è la stessa cosa!  >>
<<  Stai attento Martini! Permettiti di farle del male e giuro che te la farò pagare! >>
<<  Mi sta dipingendo come un maniaco , come un violentatore! E lei sa benissimo che non lo sono! >>
<<  So solo che tu mi hai rovinato la vita e il solo fatto che tu … >>
<<  Quello che è successo anni fa non è una mia sola responsabilità e lei lo sa bene! >>
<<  Toglimi. Le mani .Di dosso! >>
<<  Lasci perdere Bianca! Non è affar suo! >>
<<  Quella ragazza è troppo dolce per uno come te! >>
<< Cosa ne sa lei di me?! >>
<<  So abbastanza per poterti giudicare. >>
<< Lei non sa un bel niente di me. Si basa soltanto su quello che è successo. Ma lei non ha mai capito il perché di tutto. Non ha mai pensato che la colpa potesse essere anche la sua! >>
<<  Non posso tollerare una parola di più! La nostra conversazione può chiudersi qui.   >>
<<  Lei continua a scappare dalla realtà ma presto capirà che non si può scappare per sempre! >>

 

Vedo il professore prendere la valigetta e dirigersi verso la porta. Mi metto di lato cercando in qualche modo di non essere vista. Non so più che pensare. Chi sei in realtà Francesco?
“ Bianca?”
“!!!” mi ha vista! Provo ad andarmene a passo svelto ma non ci riesco perché lui è più veloce e mi si pone davanti!
“Bianca! “
“Ti prego lasciami passare!”
“Non posso finché non  mi spieghi perché sei scappata non appena hai sentito la mia voce!”
“Non stavo scappando!”
“No?  A me sembrava tanto di si invece!”
“E anche se fosse? Non sono tenuta a darti spiegazioni.”
“E invece sei tenuta eccome! Stavi scappando da me e voglio saperne il motivo!”
“…”
“Hai sentito la mia conversazione con il professore Racina?”
“…senti Francesco io non..”
“ Tu molto probabilmente hai frainteso. Senti, io non sono il classico ragazzo dolce e premuroso , quello che ogni ragazza sogna! Però ti posso garantire che sono una persona per bene! Una persona che sa amare , che sa ricambiare un sentimento. “
“…!”
“Dammi una possibilità. Non ti chiedo altro.“
“Ci vediamo Francesco.”
E me ne vado,  travolta dai dubbi e dai pensieri.
***********
Tornata a casa sento uno strano silenzio riecheggiare in casa, il buio regna sovrano. Butto la borsa, carica come non mai di libri e scartoffie varie, sul tavolinetto all’entrata  e la chiamo:
“Lara? Ci sei?”
Non sentendo alcuna risposta vado in cucina nella speranza di trovare un messaggio lasciatomi da lei. E infatti lo trovo lì ad aspettarmi sul tavolo. Ha usato un post-it verde… appuntamento. Vediamo che dice :

 

Ciao bella! Come puoi notare non ci sono!
E come avrai naturalmente capito sono fuori con un amico …
Probabilmente torno tardi. Non mi aspettare sveglia!
Baci Lara!
p.s. non ho cucinato niente! Sorry! XD

 

Se …”amico”. Poi mi farò raccontare di questo amico. Comunque  non ho voglia di cucinare e poi non ho fame.
Mi butto sul letto distrutta dalla pesantissima giornata che avevo appena trascorso.
Penso a tutto quello che è successo …a Francesco, alla sua lite con il professore, a quello che mi ha detto stamattina  Lara. Forse ha ragione. In fondo che male c’è a provare a uscire con un ragazzo? È una cosa normale, anche se non per me. Sono confusa. Cosa voleva dire il professore con il “non ti permetterò di rovinare anche lei”… perché mi dovrebbe rovinare? Cosa nasconde ? Perché si conosce con il professore?! E poi io? Cosa dovrei fare? Mantenere il mio comportamento freddo e distaccato verso il sesso opposto oppure abbandonarmi tra le braccia grandi e accoglienti del mio corteggiatore? AAAAAH! Prendo il cellulare e chiamo.
Il telefono squilla, squilla e squilla. Questa dannatissima attesa mi fa impazzire!
“Pronto?”
“…” perché non riesco a parlare?
“Pronto?”
“…” coraggio! Parla!
“Mpf…”
“….” DAI!
“Va bene… “
“ SI!!”
“Bianca?”
“Ho detto si.”
“Si a cosa? “
“Si, voglio uscire con te sabato sera!”

Angolo autrice:
Rieccomi! =)
Bianca , arrivata all’università ,entra nell’aula dove dovrà tenere la seconda lezione di giornalismo e decide di prendere posto assieme a Francesco , iniziando una conversazione che finisce poi con lasciare dei dubbi alla ragazza. A fine lezione, Bianca rimane molto male dal modo in cui Francesco le ha risposto e se ne va lasciandolo nell’aula dove hanno tenuto la lezione di giornalismo,  insieme al professore Racina. Colta però dal senso di colpa, ritorna indietro per chiedergli scusa e proprio mentre sta per entrare nell’aula sente Francesco con il professore litigare. Sconvolta da quanto sentito, Bianca torna a casa non sapendo più come comportarsi con il ragazzo. Dopo averci riflettuto su  decide però di chiamarlo per dargli la risposta che tanto aspettava.
Scusate se ci ho messo molto per pubblicare ma non ho davvero avuto tempo! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Ovviamente ringrazio chi recensisce, chi segue o ricorda la mia storia e come sempre i lettori silenziosi! Un grazie di cuore!
Bacissimi raffa XD   
  

     

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** quarto capitolo ***


Tra un caffè e un articolo di giornale…

4° capitolo
 

 
Mi trovo davanti all’entrata dell’università. Sono tremendamente in ritardo! menomale che sono arrivata...
‘Bianca? ‘
‘ Si ? ‘
‘ Speravo di incontrarti qui. Devo parlarti! ‘
‘ Ora? Mi spiace ma ho un impegno…più che impegno direi appuntamento. ‘
‘No! Devi ascoltarmi. Tu non devi uscire con lui.’
‘ Come? ‘
‘ Ti prego ascoltami. Torna a casa. Non uscire con lui. ‘
‘Ma perché mi dice questo? ‘
‘ Bianca… lo so ,questa è una decisione importante ma … io ... ecco... sento... di provare dei sentimenti che sono molto più profondi della semplice stima reciproca. ‘
‘ Ma...professore.. cosa sta cercando di dirmi? ‘
‘ Bianca … io ti amo ‘
AAAAAAH!
Mi alzo immediatamente… era solo un sogno.

“se per caso cadesse il mondo, io mi sposto un po’ più in là”
 

  Un sogno che riguarda una persona alla quale io non do più che un saluto.
 

    “sono un cuore vagabondo che di regole non ne ha”.
 

    Un sogno che riguarda una persona sulla quale non faccio altro che pensare da quando mi ha detto alcune cose e da quando ho sentito dirgliene altre.

“la mia vita è una roulette, i miei numeri tu li sai”.
 

Un sogno che però non centra niente con quello che ho deciso di fare ieri sera.
 

        “il mio corpo è una moquette, dove tu ti addormenterai”.
 

        Lei canta…
Evidentemente l’appuntamento di ieri sera deve essere andato parecchio bene. È felice. Canticchiava già quando è rientrata verso le due del mattino. Io ero sveglia... non riuscivo a prendere sonno. Già … ieri sera. Avrò preso la decisione giusta?

 

“ Allora ti sei decisa? “
“ Sì... se per te va ancora bene “
“ Certo che si! Sai avevo perso ogni speranza ormai. Allora se non hai altri impegni, ci vediamo Sabato sera alle 20: 30 davanti casa tua. “
“ Davanti casa mia?! Ma tu non sai dove abito! “
“ Per questo me lo devi dire tu, tesoro. “
“ Ehi! Posso anche decidere di mettere giù sai ?! “

 

La sua voce era un qualcosa d’indescrivibile per me. Era bella, sicura, forte.
 

“Se non sei sicura, devi farlo. Ma tu sai che non potresti mai. “
“…cosa te lo fa pensare? “
“La tua voce. La tua voce dolce e sensuale che però è timorosa.”

 

Evidentemente la percezione della voce (non in senso uditivo) doveva essere reciproca.
 

“ Ci vediamo sabato Francesco. “
“D’accordo. Buona notte Bianca. “
“Notte. “

 

A ripensare alla nostra conversazione via telefono (la prima tra l’altro) mi sa strano…mi mette in soggezione e poi incredibilmente  non mi  ha chiamata con quel nomignolo!
 

“Ma girando la mia terra io mi sono convinta che non c’è odio non c’è guerra quando a letto l’amore c’èèèèèèèèèèè . “
 

!!!!?????
 

“com’è bello far l’amore da Trieste in giù!  Com’è bello far l’amore
io son pronta e tu?!
Tanti auguri... tadan... a chi tanti amanti ha.
Tanti auguri...tadan.. in campagna ed in città!
Com’è bello far l’amore
da Trieste in giù!
L’importante è farlo sempre
con chi hai voglia tuuuuu”

 

Oh.Mio.Dio.
 

“e se ti lascia lo sai che si fa
trovi un altro più beeello  che problemi non ha”

 

Come si vede che ieri sera è uscita con un ragazzo. Canta a squarcia gola!
 

“trovi un altro più beeello  che problemi non haaaaa”
 

ma quella è…. È SUONATA!!!!
“ LARAAAA! SMETTILA DI CANTARE IN QUESTO MODO  SOTTO LA DOCCIA!!!”
“Ciao tesoro!” pronunzia lei appena varcata la soglia di camera mia.
Ovviamente non ha il minimo senso del pudore! Vabbè che sono la sua coinquilina da ormai un paio di anni però!! Se ne viene tutta bagnata , mezza nuda che ancora deve sistemarsi l’asciugamano addosso e qual è l’unica cosa che ha coperto? I suoi capelli. La cosa che mi lascia un po’ basita è che lei si muove con una disinvoltura unica anche in questa situazione … e sono più che certa che con un uomo faccia la stessa cosa!
“ Non mi guardare come se io fossi una mela buona da mangiare!”
“ Primo: non sono un uomo affamato di quel tipo di mela. Secondo sei una grandissima depravata! Ma ti rendi conto che non sei neanche vestita?!”
“ Ora lo sono!”
“ Ti sei messa un asciugamano addosso.. non sei vestita.”
“ Esagerata! Cos’è tutto questo senso del pudore stamattina? eheheh”
“ Ho avuto una notte particolare…”
“ Oh oh… mi devo preoccupare?”
“Non sono andata a letto con nessuno tranquilla!”
“Meno male… sarebbe un duro colpo..”
“Come prego??”
“ Che hai capito! Sarebbe un duro colpo per il mio povero cuore.. già sembra impossibile che TU decida di frequentare un ragazzo , figuriamoci andarci  a letto!!”
“Uff… che sei!”
“ Dai spiegami la tua nottata particolare..!”
“ Forse dovresti spiegarmi tu la tua nottata particolare, o dovrei definirla di fuoco? “ chiedo estremamente maliziosa .
“ Dovresti…. “ risponde lei con un’inaspettata franchezza.
“ Non è che ti stai innamorando ,vero Lara? “
“ Chi?! Io??!! Stai scherzando vero?! Lara Cellino non si è mai  innamorata e mai lo farà !” sentenzia solenne.
“ Finiscila che non ci crede nessuno! Ma perché devi per forza assumere i panni della donna cacciatrice senza cuore ne sentimenti?“
“ Perché io sono una cacciatrice senza cuore e sentimenti!”
“ Ok… non vuoi dirmi la verità..! Allora ti faccio un’altra domanda…”
“ Quale cocca? “
“ … perché non sei a lavoro?”
“ Perché la principale mi ha detto di andarci pomeriggio. Ergo sto in casa. “
“ Ergo finirai col distruggere casa?”
“ Ma perché mi dipingi come una pazza rimbambita ?!”
“ Forse perché lo sei??”
“ Stronza!” si alza dal letto, e con una calma che non ha ma che cerca invano di farmi credere, arriva alla porta, si gira e con nonchalance mi fa una sonora linguaccia! Mi metto a ridere come una scema! Decisa ad alzarmi, mi dirigo verso il bagno pronta a una doccia molto probabilmente gelata.. (speriamo di no!! ) e mentre apro la porta, lei mi dice “ poi però non mi hai detto cosa hai combinato stanotte..”
“ Niente di che.. ho chiamato Francesco e ho accettato il suo invito.“ dico entrando in bagno e sentendola  prima meravigliarsi e poi emettere versi di gioia misti a urli da stadio. Sto candidamente ridendo sotto i baffi.
“Ehi, ma tu non devi andare all’università oggi?”
Università?
Oddio!!! Che ore sono???!!!
***************
Arrivata all’università con un fiatone da paura, mi precipito nell’aula del professor  Siligardi per la lezione di economia politica.
Entrata in aula prendo posto al secondo banco alla finestra come mio solito e aspetto con pazienza il professore , famoso per i suoi ritardi pazzeschi!  Fortunatamente non sono l’unica che fa ritardo a parte il professore. Giorgio ad esempio sta entrando ora.
“Ehi! Il prof è in ritardo come al solito?” chiede scherzoso lui.
“Ne dubitavi? Oggi ho avuto una paura tremenda perché avevo fatto ritardo anch’io, ma per fortuna il professore non si smentisce mai!”
“Ti immagini se non viene?”
“Non credo che bidonerebbe così i suoi amati alunni!”
“Hai perfettamente ragione ,Sammarco!” porco cane!! È entrato il professore!!
 “Forza ragazzi! Mettetevi ognuno ai vostri posti! Scusate il leggero ritardo” seee leggero! Sono venti minuti che aspettiamo!
“Ma comunque, come diceva la vostra collega, non potrei mai bidonarvi all’ultimo minuto giusto? Bene iniziamo!”
“La scorsa lezione abbiamo parlato  dell’equilibrio del mercato e del regime del mercato di concorrenza perfetta. Facciamo un piccolo sunto: il mercato si dice in equilibrio quando ,al prezzo corrente, la domanda e l’offerta coincidono. Quindi , dando un’occhiata al grafico, notiamo che se l’offerta è minore della domanda, l’azienda subirebbe una perdita poichè avrebbe potuto avere un maggiore guadagno  producendo di più. Se invece l’offerta è superiore della domanda , l’azienda non venderà comunque tutti i prodotti e quindi subirà ugualmente una perdita.”
Non riesco a stare attenta … sto pensando a troppe cose. Che cavolo voleva dire quello schifo di sogno! Perché Racina è sempre nei miei pensieri?! Decidere di uscire con Francesco… non so se è stata una buona idea. Ma ormai quel che è fatto è fatto.
“Soltanto nel punto E ,punto in cui coincidono domanda e offerta…”
Chissà cosa è successo a Francesco anni fa… cosa lo lega al professore? Cosa voleva dire con il ‘rovinarmi’ ?
“Quindi il mercato è in equilibrio.”
Non ci capisco più nulla.
“Il mercato di concorrenza perfetta si caratterizza per il fatto che la domanda e l’offerta sono frazionate fra un numero elevatissimo di soggetti.”
Perché dovevo cacciarmi in questa stupida situazione! Non mi poteva chiedere di uscire un ragazzo tranquillo… Giorgio ad esempio! No. Dovevo trovare uno come Francesco con un passato misterioso alle spalle!
“In questo tipo di mercato, ne il produttore ne tanto meno i consumatori possono modificare i prezzi a loro piacimento poiché sarà sempre il mercato che orienterà le scelte.”
UFFA!!!!
“Sammarco? Tutto bene?”
“Eh? Ah si! Si tutto a posto!”
“ Ok! Proseguiamo. Per poter avere un mercato di concorrenza perfetta è necessario che ci siano delle condizioni…”
**********
La lezione è finalmente finita… a volte il professore è troppo chiacchierone! Sono le 11:30 … sono stanca. ho proprio voglia  di prendermi un caffè ! Digito il codice C18 per il mio solito caffè ristretto e aspetto …
“ Signorina Sammarco”
“ Si? “ dico girandomi, pur sapendo benissimo l’identità di chi mi ha chiamato.
“ Professore Racina..! Buon giorno! “
“ Buon giorno! È venuta qua per il solito caffè ?” chiede, stranamente nervoso.
“ Sì..! Gliel’ho detto che non posso farne a meno..” non so come comportarmi. Sono in soggezione e quel sogno che ho fatto stamattina non aiuta.
“Già … anch’io sono qui per il mio caffè… eheh “
“ Lo immaginavo..” la piega che sta prendendo la conversazione non mi piace…
“ Senti…” è passato di nuovo al tu! Oddio mi deve dire qualcosa… ” Dovrei parlarti.. è una cosa importante.”
“ Mi scusi professore ma sono in ritardo pazzesco ! Devo andare..” dico frettolosamente , contenta della scusa appena ideata!
“Ma..”
“ Mi dispiace! Arrivederci!” e corro via da lui e da quello che mi voleva dire.
******
I pochi giorni che  mi separavano dal mio appuntamento erano volati via in un batter d’occhio e ora il fatidico giorno era arrivato.

 

Sabato ore 14:45
 

“Ehi Bianca!! Io devo andare.. dove sei??”
“In bagno!!! Entra!”
“Ma che stai facendo? Aaaaaaah! Ti fai bella per il tuo boy eh?!”
“Prima di tutto non è il mio boy e secondariamente mi sto semplicemente depilando!”
“In previsione di avvenimenti interessanti nel corso della serata?”
“In previsione di voler mettere una gonna!”
“Un vestito semmai.”
“Gonna.”
“Vestito.”
“Gonna!”
“Gonna.”
“Vestito e non se ne parli più!”
“Ahahah! Ok!”
“ Ehi no aspetta!!! Mi hai fatto impapinare! Gonna, mi metto la gonna! “
“La prima parola è quella che vale…”
“Quindi gonna.”
“La prima dopo l’ultima di prima.”
“ Te la stai girando come vuoi tu!”
“Soltanto un po’…coooomunque dato che ti stai ‘passando la cera’ che ne dici se la passiamo un po’ anche ai tuoi capelli?”
“ Posso venire pomeriggio al salone?”
“No siamo pienissimi!!Domani c’è un matrimonio è abbiamo tanto lavoro. A che ora arriva il cavaliere?”
“Alle 20:30…”
“Bene !Se tutto va bene, io dovrei sbrigarmi per le 19:30 mal che vada alle 20:00! Tu tieniti pronta… ti voglio con i capelli già lavati mi raccomando! Ti faccio uno squillo io quando mi finisco.”
“D’accordo!”
“Vedi quali sono i vantaggi nell’avere un’amica parrucchiera?”
“Già! Ti voglio troppo bene ! Lo sai vero??”
“Lo saprò quando non mi dirai più di volermi vedere morta!”
“Ma io non l’ho mai pensato!” qualche volta invece si!!
“Se se… ti conosco come le mie tasche! E comunque anche io l’ho fatto!”
“Cosa??brutta stron..”
“Ti amo anch’io tesoro!”
“Scema!” la vedo avviarsi all’appendi panni e prendersi la borsa.
“Inizia a pensare a come vuoi fatta i capelli, cocca!”
“Li voglio così come sono!”
“Tsk..! Pensaci!!Oppure ti faccio pagareee! Ciaooo!!”
E se ne va al suo amato lavoro!
Non ci penso neanche all’acconciatura che voglio fatta. Tanto deciderà lei come al solito. AAAAAHI ! Che male! Dannata ceretta!
Piuttosto… devo pensare a cosa mettermi. La gonna  di jeans è accertata. Ok. E sopra? Che mi metto??
Apro con foga il mio armadio e cerco, cerco, cerco qualsiasi cosa possa starmi bene! 
E se indossassi un vestito come mi aveva suggerito pocanzi la mia amica? Cavolo!!! Che mi devo mettere??? Oramai il mio letto è diventato una discarica ricolma di vestiti. Non riesco più a scorgere quelli che stan al di sotto.
Calmiamoci… allora, sopra una gonna di jeans chiari cosa ci sta? Bene o male sul jeans sta tutto! Quindi una cosa vale l’altra. Però in questo caso non posso proprio permettermi la frase ‘una cosa vale l’altra!’
Ad un tratto però, in uno dei tanti cassetti che ho aperto, scorgo qualcosa di un colore lampone .Neanche potessi dirlo, ma era un vestito!
 Dannata Lara!
Cambio di programma. Che vestito sia.
****
Sono  le 19:30 … di Lara neanche l’ombra! Proprio come aveva detto lei mi sono tenuta pronta, ho lavato i capelli e ho messo il vestito. Ora, sto semplicemente facendo il giro della stanza in maniera convulsa, senza un motivo, tanto che ho l’impressione di lasciare la scia per terra, come nei cartoni animati.
“ Cavolo Lara! Si può sapere dove sei finita?!”
DRIIIIIIIIN
Suona il telefono! Mi precipito sul povero telefono anni Quaranta della Siemens lavorato in bachelite comprato da lei qualche giorno addietro, e rispondo.
“Pronto?”
“Ciao tesoro! Sei pronta?? Sto arrivando! Ciao!”
“Ehi!..” è inutile.. ha già riattaccato.
Comunque ora so per certo che non si è ne dimenticata ne ha avuto un disguido. Tutto sembrava filare liscio. Che cavolo. Sembro una bambina al suo primo giorno di scuola, o forse peggio. Si decisamente peggio.
Dopo circa dieci minuti  sento il portone aprirsi e con lui la mia gioia!
“Lara!!”
“Ehi ehi   calma zuccherino! Sono appena entrata! Comunque a quanto vedo sei piuttosto agitata. “
“ Piuttosto?”
“Comunque il vestito ti sta una favola! Sapevo che alla fine avresti messo quello.” Dice con un pizzico di presunzione lei. Ma devo ammettere che ha ragione.
“…”
“Vedo che hai lavato i capelli. Brava! Hai già deciso come li vuoi fatti?”
“No, veramente li vorrei lasciati così.”
“Ok ti faccio una bella frangia.  Con la tua fronte spaziosa andrà benissimo!” come avevo previsto, decide lei per me.
“D’accordo. Però una cosa veloce! Non voglio essere in ritardo.”
“No dai! Non ci credo! Cioè tu sei agitata veramente?!”
“ Non è normale?”
“Se ti piace si, è normalissimo.”
“Appunto è normale!”
“Eheheh” perché se la ride? Fermi tutti…. Che ho detto prima?
“Nononononono !Che hai capito? Non ho detto che mi piace!”
“Si certo, come no”
“Dai!!!”
“Ora non ti ho detto nulla! E sta buona sennò ti taglio una ciocca intera!”
“Mi minacci?”
“Potrebbe.”
“Stronza.”
“Lo so.” E così si mette di buona lena e dopo pochi minuti  davanti allo specchio mi vedo diversa. 
“Ora asciugo, piastro e sei pronta.” Lo devo ammettere, Lara aveva ragione. La frangia mi sta bene veramente.
“Fatto!” enuncia lei appena finito il suo lavoro.
“Ti piace?” non servirebbe una risposta a voce anche perché ce l’ho stampata in faccia, ma rispondo ugualmente “ da paura!”
“ Ahahah! Adesso tesorino bello, un po’ di trucco non lo vuoi mettere?”
“ Perché ?Non vado bene così?”
“ Sei gnocca uguale però… se lo vuoi fare capitolare subito un po’ di trucco serve!”
“Non lo voglio fare capitolare!”
“Allora, dammi due minuti e prendo tutto quello che occorre!” come al solito non mi da mai ascolto! Uffa. Speriamo bene!
“Ecco. Allora, prova questo rossetto, io intanto ti metto un po’ di correttore.”
“Ma..”
“Niente ma! Non abbiamo molto tempo… è quasi ora! Coraggio!”
**********

 

Sabato ore 20:30
 

“Bianca!!! Ho visto un ragazzo fighissimo sotto , e se la descrizione che mi hai fatto è veritiera allora è lui!!!”
“Oddio è arrivato! “ fra un po’ collasso è ufficiale!
“ Senti… devi stare calma… è soltanto un appuntamento! Mica lo devi sposare domani! Quindi ,respira e stai serena!”
“Facile a dirlo… mi fa male la pancia!”
“Non cacciare scuse sennò ti ci mando a calci nel sedere con Francesco!”
“D’accordo! Mi sta chiamando sul telefonino!!”
“Bè rispondi no?”
“Ok! “ prendo un profondo respiro e rispondo.
“Ehi! Sei pronta dolcezza?” mi chiede tranquillamente lui.
“Certo! Tu sei già arrivato?” domando come se non lo sapessi già.
“In perfetto orario Biancaneve. Dai, scendi che ti aspetto.”
“Va bene.” E chiudo la conversazione. Lara mi sta guardando con fare indagatrice. “ Perché non ti vedo entusiasta?” dannazione perché mi capisce al volo?! “ sto facendo la cosa giusta a uscire con lui? Nel senso, io non lo conosco per niente. Non so da dove viene, non so quale sia il suo passato anche se negli ultimi giorni non ho fatto altro che pensare a cosa possa aver fatto di tanto grave per aver litigato con il professore e in tutto questo, io esco con lui?”
Dopo aver dato sfogo ai miei pensieri lei, prendendo fiato,  dice “si, tu esci con lui. Esci  con lui perché è un bel ragazzo e sembra tanto interessato a te. Esci con lui perché devi conoscerlo e non puoi farti condizionare da quello che hai sentito perché tu meglio di chiunque altro sai quanto i pregiudizi siano sbagliati! Perciò tu stasera uscirai con lui, scherzerai con lui, cenerai con lui e cercherai di conoscerlo meglio. E se poi le cose dovessero migliorare, chissà… protesti anche finirci a letto. “
“ Ehi!”
“ Ma comunque per ora non puoi fare altro che uscirci insieme.”
“Lo sai che ti voglio bene?” dico felice come non mai di avere un amica come lei.
“Lo sai che stai diventando noiosa per quante volte me l’hai detto?” mi risponde cercando di fare la seria, cosa impossibile dato che non riesce a trattenere le risate!
“Coraggio! Non fare aspettare troppo il tuo boy!”
“D’accordo! Grazie pazza!”
“Ringraziami pensando a me quando finirete a letto!”
“Eddai!!”
“Ahahah! Va bene mi accontento di un bacio allora! Ciao ciao!” e mi chiude la porta in faccia. Coraggio! Devo vederlo. Scendo le scale abbastanza veloce da rischiare di girarmi un piede ma alla fine, aprendo il  portone all’ingresso , lo vedo. Bellissimo, in jeans scuri con la sua camicia bianca a righe nere e ovviamente il suo ghigno beffardo stampato in faccia. Quanto è stronzo. Bello e stronzo. Mamma che abbinamento perfetto!
“ Ciao.” Esclama salutandomi.
“ Ciao.”
“Sei bellissima. Dico davvero.” Ok fra un po’ invece che a cena fuori mi dovrà portare in ospedale a causa di un infarto.
“Dai non esagerare.”

 

<<  Lo sapevo che eravate due depravate , due sgualdrine! Una peggio dell’altra!  >>
 

Io e Francesco alziamo lo sguardo per vedere da dove proviene questa voce, anche se io la conosco molto bene.
“ E quella chi è?!” mi chiede inorridito lui.
“ Lei? Lei è la signora Pulitano. “
“Chi??”  lo vedo guardarla storta … ahahah!
La signora ( o signorina come vuole chiamata lei) Pulitano è una vecchia zitella del secondo piano , proprio sopra il nostro! Devo ammettere che non è tra le persone che io adori o stimi di più, anzi! Ogni qualvolta  io e Lara ci permettevamo di rientrare a casa un po’ più tardi ,dal piano di sopra si sentiva gridare: ‘Brutte sgualdrine! Vergognatevi! Andate in giro a prostituirvi e poi osate anche disturbare?!‘
 Se alla prima e alla seconda volta provavo un leggero senso di irritazione al sentire la sua orrenda voce stridula ,alla terza volta ho iniziato ad odiarla! Brutta zitella acida!
“ Lasciala perdere! “ gli dico io e così lo strattono via da sotto il balcone. Ora che ci penso … non l’ho visto arrivare con alcuna macchina. Forse non gli piacciono neanche a lui..!
“ Con che cosa sei venuto qui?” lo vedo guardarmi con un ghigno divertito.
“ Con la moto ovviamente.” Enuncia lui con tranquillità. Sento che sto per morire. Lui è venuto con la moto e io dovrei salirci sopra proprio ora che mi sono decisa a mettere un vestito !
“Non avrai paura per caso?”
“Nooooooooo che dici! Stai scherzando?! Io paura della moto?! Ma dai! “ non so perché ma penso che non se la sia bevuta dato che si mette a ridere come uno scemo! Lo guardo imbronciata. Lui mi guarda e sorride. Appena svoltiamo l’angolo la vedo… la sua bellissima moto nera. Per quanto non ne capisca niente di moto , nella mia ignoranza , devo ammettere che è meravigliosa!
 “È  una yamaha   XJR1300 “ dice ,come se io conoscessi tutti i tipi di moto.
“Ah.. è molto bella.”
“ Lo so.” Così dicendo ,si siede e fa cenno di sedermi anch’io. Mi siedo con molta calma  e neanche il tempo di sistemarmi la gonna che lui parte all’impazzata! Reprimo un urlo e mi attacco a lui tipo sanguisuga sperando di non cadere.
*********
“ Dove siamo diretti?” gli chiedo  anzi no gli grido, quella cavolo di moto fa un rumore cane, effettivamente curiosa sul dove avesse intenzione di portarmi.
“ Ora lo vedrai.” Risponde risoluto lui.
Attraversiamo tutto il corso principale e quando svolta l’angolo tra il negozio di calzature e quello di oggettistica , vedo finalmente il luogo del nostro appuntamento. Il migliore ,e ripeto il migliore ristorante della città! O cavolo!
“ Francesco! Ma …ma ..io!”
“ Tu niente. Stai tranquilla . Siamo venuti qui per goderci una magnifica cena!”
Sono confusa… non sono mai entrata in questo ristorante, ne ho solo sentito parlare. Negli ultimi anni in cui mi sono trasferita qui ho sempre fantasticato su questo posto, immaginandomi lì per un evento importante… come questo?
“ Ehi sei rimasta lì impalata? Dai entriamo!” mi invita lui a varcare quella pericolosa ma tanto invitante soglia.
 
Sedutici al nostro tavolo, inizio seriamente a pensare che sono una persona del tutto fuori luogo in quel posto. Non so per niente come comportarmi! Francesco invece è tranquillissimo… a suo agio, come se in questo posto ci fosse cresciuto.
“ Allora.. che te ne pare? Ho pensato che per una ragazza come te un posto del genere fosse praticamente d’obbligo!”
“Cosa..?! No no assolutamente. Francesco io… io veramente non volevo che mi portassi in un luogo così… impegnativo.”
“ Non va bene? Vuoi che andiamo da un'altra parte?”
“No no! Non volevo dire questo ma.. ecco… io non volevo rovinarti facendomi portare nel migliore ristorante della città!” finalmente gliel’ho detto!
“ Per i soldi intendi? Ahahah! Dai Bianca! Non ti devi assolutamente preoccupare! Stai tranquilla! Se non avessi potuto non ti avrei portato qui ti pare?” chiede con gentilezza lui.
“ Si hai ragione… scusa”
“Non devi scusarti! Cavolo… stasera sei strana. Nervosa?”
“ Chi io?! Cosa te lo fa pensare?!”
“ Cosa chiedi? Be allora… il fatto che ti trema la voce, che non mi guardi quasi mai negli occhi e che sei rossa.”
“Rossa?”
“Si, sulle guance. “
“Quanto rossa?”
“ Tremendamente.”
“Lo immaginavo.”
Così dopo che il cameriere ci ha lasciato il menù, iniziamo a fare conversazione.
“Allora Bianca , parlami un po’ di te. Posso tranquillamente dire di non sapere niente, di non conoscerti.”
“ Potrei dire la stessa cosa io di te.”
“Devo cominciare io? No ti prego non mi piacciono le presentazioni! “
“Uff va bene! Nome e cognome lì sai giusto?” chiedo scherzosamente io.
“ Credo di si…sempre se non hai dato un nome falso eheheh”
“Bè che dovrei dirti? Sono circa due anni che mi sono trasferita qui per poter studiare e prendermi una laurea. “
“Che facoltà hai scelto?”
“Economia e commercio.”
“Tosta! Come mai?”
“Diciamo che l’argomento mi è sempre piaciuto! Anche se molti sono ancora fissati che questa sia una materia per soli uomini … cosa tra l’altro molto sciocca perché ormai noi donne sappiamo fare un mucchio di cose meglio di voi insignificanti uomini.”
“Una femminista sfegatata a quanto vedo!”
“Ci puoi scommettere!”
“Ahahah! Sei forte Bianca.. e dimmi con noi insignificanti uomini hai mai avuto una relazione?”
“Cosa vorresti insinuare scusa?!” sbotto iraconda io!
“Ehi calma! Volevo solamente chiederti se sei mai stata fidanzata…tutto qui.”
“ E se non volessi dirtelo?”
“Non sei obbligata a farlo… non ti costringo. Se lo vuoi dire allora dillo.”
“No. Non ho mai avuto un fidanzato. Sono sempre stata felicemente single.”
“ Ah… bè non ci credo alla tua ultima frase. Non si può mai dire di essere single e felici.”
“ E perché scusa? Io sto molto bene da sola!”
“ Perché non hai mai provato a stare insieme a qualcuno. Quando si sta con una persona è tutto diverso… impari a stare con lei , a conoscerla, ad apprezzarla e poi …non ne puoi fare a meno . Ogni cosa appare futile e sciocca perché per te la cosa più importante è lei.”
“Di la verità … queste cose le hai lette su qualche libro? O meglio ancora da internet?”
“Ahahah! No,le ho vissute ed è per questo che te le dico… ti devi buttare in una relazione…”
“Ok…quando trovo l’uomo giusto te lo dico.” Affermo, sicura di averlo fatto restare male..! Ma lui fa un sorrisino ironico e ci passa sopra.
“ Bene signori ,cosa volete ordinare?” il cameriere è arrivato in tempi record. Perfetto.. io non ho ancora guardato il menù..!
**********
Dopo aver finito di cenare (tra l’altro era tutto buonissimo!! Penso di non aver mangiato mai così bene!!) lui ordina una bottiglia di champagne .. ma è impazzito?! Si vuole rovinare!
“ Ehi Fra.. non ti sembra sia troppo lo champagne?”
“ Stai tranquilla… ora dobbiamo brindare!”
“ E a cosa?” chiedo con un leggero tono incredulo.
“Alle belle ragazze che fanno impazzire  noi uomini!”
“ Tu sei tutto scemo! Vuoi brindare a una cosa così stupida e ordini lo champagne??!”
“ Ho speso tanti soldi per far piacere a molte donne. Ora voglio spenderli per far piacere a me ma soprattutto perché tu mi piaci Bianca. È sbagliato questo?”
“Ecco… si ! Si è sbagliato perché non mi conosci e io non conosco niente di te e perché lo champagne è caro e …” e non riesco a finire la frase perché mette il suo indice sulle mie labbra.
“Parli troppo. ” e lo vedo sorridermi, prendere il bicchiere e bere tutto in un colpo solo. Cala il silenzio tra noi… mi sento a disagio.
Ha speso molti soldi per far piacere a molte donne… centrerà qualcosa con quello che il professore Racina gli ha gridato in faccia?
“ Sai ho girato molto negli ultimi anni e non ho mai visto una ragazza bella come te…” dice tutto d’un tratto. Cercando di non far vedere il mio imbarazzo mi metto a ridere  “ e sentiamo , perché il Canova non ha fatto una statua raffigurante me invece che la principessa Borghese?” lo vedo guardarmi confuso
“ Chi scusa?”
“Come..! La principessa Paolina Borghese . “
“…”
“ La sorella di Napoleone !”
“Napoleone aveva una sorella?”
“!!!! Ma davvero non la conosci? Era considerata la donna più bella d’Europa. “
“ Non credo potesse essere bella quanto te.”
“ Sei in vena di complimenti stasera?”
“ Soltanto quando vedo belle ragazze che fanno salire a livelli impressionanti il mio testosterone.”
“Ahahah! quanto sei scemo! Tu hai video porno sul cellulare?“
“ Come scusa?” che cavolo di domanda gli ho fatto?!
Cretina. Cretina. Cretina.
“ Ehm … no scusa non dovevo farti questa domanda.. sono fatti tuoi, cose personali. Puoi tranquillamente avere dei video porno sul cellulare…” lui sta trattenendo una risata. Che cavolo sto dicendo?! “ Cioè n-no, non è bello avere quel genere di video sul telefonino ma… no-non è vietato.”
“ Ok ,ok, ok calma! Non ti devi scusare per questa domanda. In fondo ci stiamo conoscendo. Comunque no non ne ho sul telefono.” Non credo alle mie orecchie! “ non  ne ho bisogno.” Ok, questa frase se la poteva risparmiare.
 “Che taglia hai?”
eeeeeeh????
“Come scusa??”
“Ehi che fai, ripeti quello che dico io?” ha ragione, lui prima alla mia domanda aveva avuto la stessa reazione.
“ Non si chiedono queste cose ad una ragazza.” Rispondo facendo finta di non dare peso a quella difficile , sotto molti aspetti, domanda.
“ Io sapevo che non si doveva mai chiedere l’età ad una signora.”
“È come se lo avessi fatto!”
“ Secondo me una quarta piena ce l’hai…” dice con non curanza lui.
“ Cosa?!” mi ha tolto una taglia!
“ Una quinta allora?”
“ !!!” che vergogna..! Ma com’è che siamo finiti a parlare del mio seno?! Ah già…dopo che gli ho fatto quella cavolo di domanda!
“ Ho indovinato! Eheheh! Sai mi sono sempre piaciute quelle formose!”
“ La vuoi finire?!” rispondo seccata io.!
“ Dai scherzavo! Non te la sarai mica presa?”
“ No ma non mi piacciono i tipi insistenti.”
“Ok.. messaggio ricevuto. Senti vado a pagare il conto.”
“Ehi no aspetta …”
“ Un vero gentiluomo non fa mai pagare la propria dama, giusto Biancaneve?”
“ Giusto…”
“ Allora vado.”
E va al bancone aspettando per poter pagare. Quant’è bello… è alto, robusto, con due occhi magnetici… oddio! Sembro Lara quando avvista una ‘preda’. Ehi ! ora che ci penso.. ha lasciato il suo cellulare qui. Non resisto e cedo alla curiosità. Do un’occhiata al suo telefono… voglio sapere se ha detto la verità oppure ha veramente del materiale hard. Vado nell’archivio e cerco nei video: niente. Devo controllare nella scheda di memoria. Mi viene da ridere.. sembro una maniaca gelosa. Di cosa poi?
Porca pu*****! Ce li ha! Brutto maniaco depravato imbroglione!
Cavolo sta arrivando. Chiudo il telefono e lo metto al suo posto!
“ Fatto! Possiamo andare! Ehi tutto a posto?” mi chiede incredibilmente apprensivo , a parer mio, lui. Forse è perché mi sento come colta con le mani nel sacco anche se non mi ha beccata a fare niente! Almeno credo…
“ Si si! Tutto a posto ,tranquillo!! Eh eh eh !” sono un pochino in soggezione. Soltanto  un pochino. Lui però ride apprensivo.
“ Dai andiamo” e così mi alzo, prendo la borsa e ce ne andiamo.
********
Arrivati sotto casa mia, si ferma , spegne la moto e scende per accompagnarmi sotto il portone.
“Grazie per la bella serata. Sono stata bene…”
“Anch’io.”
“Bè allora ci vediamo..”
Mi giro per aprire il portone ma lui mi blocca. Lo guardo stranita.
“Cosa..?”
“Non puoi andartene così…non in questo modo.”
“E come dovrei?” chiedo ridendo.
“Con un bacio.”
Sento le guance pizzicare… il rossore s’impadronisce del mio viso, brucia. I suoi occhi sono incollati ai miei. Sembrano scrutarmi dentro. Mi sento improvvisamente fragile, impotente di fronte al suo sguardo, ma non capisco perché non riesco a staccare i miei occhi dai suoi. Sono attratti da loro come se fossero in un campo magnetico e i suoi la calamita. Sono assuefatta da lui. È tutto così strano, quasi a dire magico. Siamo vicini, troppo vicini e il silenzio non aiuta. Sento di dover fare qualcosa, ma non so esattamente cosa. Perché sento di sbagliare, di fare un errore, di commettere una sciocchezza?
“Francesco io..”
“Shhhhh… non parlare. “
E ci baciamo. Lì ,sotto casa mia. Un bacio dolce, timido, come se lui avesse il timore che io potessi allontanarlo, ma vedendomi rispondere approfondisce il bacio, esplorando tutto l’interno della mia bocca. Dopo un po’ mi separo da lui dicendo “ alla fine i video porno ce li avevi.” E lui guardandomi prima confuso ,poi con fare derisorio ,dice “ avevo lasciato apposta il cellulare lì perché tu potessi controllare.” Lo guardo leggermente stupita “ stronzo.”
“Lo so.” E ridendo ci torniamo a baciare.
Alla fine Lara aveva avuto ragione anche su questo.
Dannata ragazza!  
 
Angolo autrice:
eccoci al quarto cap!! scusate il tremendo ritardo nell’aggiornare ma è stata un pochino dura scriverlo. =)
la canzone ke canticchiava sotto la doccia Lara è ovviamente Tanti auguri di Raffaella Carrà!
Coooomq  Bianca  ,decisa finalmente ad uscire cn Francesco , all’ultimo minuto si lascia cogliere dai dubbi, ma incoraggiata dall’amica Lara si convince ad uscire cn il ragazzo. Dopo una serata ,sotto molti aspetti ,interessante , sotto il portone di casa si verifica la  'profezia' di Lara!  
Ringrazio come sempre tutti quelli ke recensiscono ,seguono , ricordano o preferiscono la mia storia! E ovviamente un grazie ai lettori silenziosi! Mi farebbe sempre piacere  ricevere un vostro parere =)
Ringrazio inoltre tettegrosse x avermi suggerito i nomi del prof Siligardi e della signora Pulitano!  Grazie!
Alla prossima!
bacissimi raffa XD
 

  
  

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5°capitolo ***


Tra un caffè e un articolo di giornale…

Cap 5°
 

Erano passati un paio di mesi dal mio primo appuntamento con Francesco e le cose sembravano procedere in maniera tranquilla…
Dopo quella sera, passata a baciarci per ore sotto il portone di casa mia, a toccarci e  stringerci l’uno all’altra ,avevamo deciso di andarci piano e conoscerci meglio. Da li in poi è stato un susseguirsi  di passeggiate al parco, pranzi insieme alla mensa dell’università, uscite la sera tardi con la macchina, cosa che facevo con fatica visto il mio terrore verso quelle cose, e altre cene, a detta di Lara molto romantiche. Sembravamo due fidanzati ed in effetti io avevo iniziato a nutrire sentimenti più profondi verso lui ma c'era sempre qualcosa che mi frenava. Non riuscivo a fidarmi di lui. Non ero riuscita a scoprire niente del suo passato anche perché lui era molto restio a parlarne, e la cosa non mi piaceva. Non sapevo se comprenderlo oppure avere ancora più timore per questo. Era un tipo un pò taciturno a dispetto delle apparenze. Non amava parlare di se ma sapeva ascoltare, e tanto. Mi piaceva la faccia che assumeva nell'ascoltare qualcuno perché lui si concentrava con lo sguardo su chi gli parlava e avere i suoi occhi color nocciola fissi nei miei era una cosa che mi mandava in visibilio. E poi quando rideva il mio cuore saltava un battito.Purtroppo però il suo sguardo dolce veniva sostituito da uno molto duro quando provavo a prendere l'argomento professore Racina e per questo mi rattristavo ogni volta perché poi finivamo sempre con il litigare e la cosa non era piacevole.
Intanto i giorni passavano e le ore di lezione all’università si facevano sempre più pesanti. I libri andavano studiati e con questa novità veniva sempre più difficile aprirli.
“Dal punto di vista economico l’impresa è considerata come un organismo produttivo, cioè un insieme di elementi reali e personali. L’imprenditore perciò viene considerato come la persona che organizza e dirige i fattori della produzione. Dal punto di vista giuridico invece  l’impresa viene considerata come un attività mentre l’imprenditore come il soggetto titolare dell’impresa.
Secondo l’articolo 2082 del codice civile, viene considerato imprenditore  colui che esercita professionalmente un attività economica organizzata al fine della produzione o scambio di beni e servizi.
Da questa definizione si evince che le caratteristiche che distinguono un imprenditore sono : la professionalità, l’attività economica, l’organizzazione e la produzione o lo scambio di beni e servizi.
In primo luogo l’attività di un imprenditore deve essere professionale nel senso che deve essere svolta in maniera abituale e sistematica e non occasionale o saltuaria. Quindi anche uno stabilimento balneare può essere considerato come un attività imprenditoriale anche se opera soltanto in determinati periodi dell’anno.
In base a questa definizione possiamo dire che il compimento di un singolo atto produttivo o di più atti produttivi non da vita all’esercizio di un impresa e che l’attività di produzione o scambio di beni e servizi non deve essere necessariamente esclusiva ,nel senso che l’imprenditore può svolgere anche altre attività , o principale , nel senso che l’imprenditore può ricavare la maggior parte del suo reddito anche da un'altra attività!
In secondo luogo l’attività di un imprenditore deve essere economica…”
“BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!” sento gridare dalla stanza accanto alla mia.
“Basta ,basta ,basta ,basta!”
Lara entra di soppiatto in camera mia , guardandomi con fare minaccioso.
“Ora basta! Sono le 4 del mattino. Domani ,anzi no fra circa quattro ore ,devo andare a lavoro e se non ti dispiace vorrei dormire! Finiscila di ripetere mille volte… domani l’esame andrà bene, anzi no benissimo! Perciò chiudi questo maledettissimo libro di diritto commerciale e vai a dormire! “
“Non ci riesco! Sono agitata e poi non mi ricordo alcune cose…!”
“Non te le ricorderai mai se sei ridotta in questo stato! Sono ore che ripeti di fila! Domani finisce che non hai neanche la voce per parlare!”
“Veramente l’esame è fra sei ore… e poi non mi dire così!!! Sono già esaurita da parte mia! Poi mi dici ste cose e mi posso direttamente buttare da un ponte!” non faccio in tempo a finire la frase che lei mi strappa il libro dalle mani e lo lancia in aria. Io mi limitavo a guardarlo. Osservando il suo decollo ,le sue acrobazie in aria, per poi vederlo ricadere per terra vicino al balcone tra la sedia e lo scatolo con i miei vecchi libri. La scena ,se vista da altri occhi, potrebbe apparire comica ma vista dai miei di occhi non lo è affatto!! Cavolo a me quel libro serve!!
“ Ehi!! Si può sapere che stai facendo??!” sbotto io!
“Cerco solo di aiutarti ,come sempre. “ si dirige con fare rapido verso il mio letto, lancia le calde coperte dalla parte opposta e mi fa cenno con la mano di avvicinarmi. Io procedo con cautela, non sapendo che intenzioni abbia in testa la mia coinquilina dato che l’ho fatta arrabbiare svegliandola alle mattinate..!
“Che fai? Hai paura per caso?” dice con tono minaccioso.
“Dovrei?” chiedo, sperando vivamente che non dica di si.
“Forse…”dice con fare sadico lei. Ok ,devo preoccuparmi. “vieni ,vieni.” Molto direi!
“Senti secondo l’articolo 589 del codice penale chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni!  Ma se si tratta di omicidio doloso ,secondo l’articolo 575 del codice penale la pena prevista è una reclusione non inferiore ai 21 anni!!” dico allarmata ma in tono scherzoso.
“ Che palle, basta con questi articoli!!!Hai studiato troppo diritto ultimamente… “
“E questo non è neanche un argomento che dovevo studiare. Io devo dare diritto commerciale non penale!”
“ Sentire questa parola di prima mattina non è gran che nemmeno per la sottoscritta..”
“Perché? Che ci dovrebbe essere di tanto eclatante nella parola diritto penale?!”
“…. “
“?”
“…”
“AAAAH!!! “
“…”
“Lara!!!! Dai che schifo! Come fai a fare un doppio senso alle 4 del mattino?!”
“è soltanto colpa tua!!! Se tu non mi avessi fatto rimanere sveglia per sentire te e ste stupidaggini che ripeti da ormai più di un mese , io non avrei mai fatto quel ragionamento!! Tra l’altro è venuto pure male.”
“Ragionamento lo chiami??!!! Tu sei fusa!!!”
“ Sei tu la fusa!!!! La devi finire di preoccuparti tanto per un esame! Non lo passi?? Pazienza ! Lo rifarai !”
“Ti rendi conto che così non mi aiuti vero?”
“BASTAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!! Io ho sonno. Vado a coricarmi. ”
“Buona notte.”
“Vaffanculo!!!!” e mi sbatte la porta in faccia. Mi viene da ridere!
Sentendola ancora gridare, mi avvicino nel punto in cui il mio povero libro è caduto abbassandomi per raccoglierlo. Nella caduta, il libro aveva urtato lo scatolone così nel sistemarlo mi viene voglia di aprirlo. E aprendolo mi vengono i soliti attacchi di nostalgia degli anni passati. Quanti ricordi… il primo della pila è il libro di diritto privato. Quanto ci ero stata su quel dannato libro! Alla fine me l’ero cavata con un ventotto! Sotto ancora c’era quello di informatica … per quella materia poi non ne parliamo!! Sfogliando  il libro di informatica , vedo scivolare una foto. La raccolgo da terra e rimango stupita dell’immagine che sto osservando. Quella foto ritraeva me e Lara il primo giorno in cui sono andata a vivere insieme a lei. Mamma mia come ero magra a quei tempi! E avevo i capelli cortissimi! Ahahah ! com’era buffa Lara… aveva fatti i codini ai capelli e sembrava Pippi calzelunghe. Però era ugualmente bella. Quel suo viso sottile e quello sguardo ammaliante le davano quel fascino che probabilmente io non sarei mai riuscita ad avere. Eppure Francesco aveva trovato qualcosa in me… gli ero piaciuta subito. E questo mi è sempre sembrato strano. E se il professore avesse ragione su di lui? Cosa intendeva con il “rovinarmi”?  Uffa quanti dubbi! Poso la foto nel libro e dopo averlo messo al suo posto vado a coricarmi per davvero. Mi era passata la voglia di ripetere. All’esame penseremo domani.

**************

Giovedì ore 9:25 circa
 

  Arrivata  nell’atrio dell’università , prendo la strada per la facoltà giuridico-economica notando una fila impressionante di persone ,rispetto agli altri giorni, di fronte alla segreteria… sicuramente c’erano i soliti problemi. Farsi “annotare” i voti o iscriversi al nuovo anno o cercare di risolvere un qualsiasi problema era  un impresa ardua!
Comunque mi avvicino dalla signora Lucrezia seduta davanti al bancone tra le due rampe di scale che portavano ai piani superiori, per farmi indicare l’aula nella quale si sarebbero tenuti gli esami.
“Buon giorno!”
“Buon giorno …”
“Scusi posso sapere dove si tengono gli esami di diritto commerciale?”
“Un attimo che controllo… allora terzo piano ,aula l.”
“Aula l! Ok la ringrazio !”
Inizio di buona lena a salire quelle scale guardandomi sorpassare  da altri ragazzi che probabilmente  sono in ritardo per  l’appello. Io invece sono in largo anticipo… sono soltanto le nove e mezza e l’appello dovrebbe iniziare alle dieci. Sono agitata. Ho paura di dimenticare tutto e non me lo posso proprio permettere! Ultimamente Francesco mi ha fatta allontanare dai libri.. a proposito di Francesco , chissà che fine ha fatto. Stamattina non l’ho sentito. Strano. Oggi lui ha lezione con il professore Racina , sono sinceramente preoccupata. Speriamo che ne lui ne il professore abbiano colpi di testa!
Nel frattempo inizio a vedere movimento  davanti all’aula dove dovrei tenere l’esame… probabilmente hanno deciso di aprire le porte per farci entrare. Tra le tante persone scorgo la figura dell’assistente del professore, il giovane prof. Giuliani. Mi sento un po’ tranquillizzata. Lui è un grande tra i suoi colleghi. A quanto ho sentito dire in giro, si comporta da amico e se serve aiuta anche agli esami. È una brava persona. Spero che mi interroghi lui.
Uff… sono ancora nervosa. Se continuo così dovrò andare di corsa in bagno a fare pipì! Calmati Bianca. Tu sei preparata e ce la puoi fare! Coraggio! 
Ma vedete voi se devo pure darmi parole di autoconvincimento.!
Andando su e giù per il corridoio, sento il cellulare vibrare. Un messaggio.
Lo tolgo dalla tasca dei miei pantaloni e vedo che il mittente è proprio Francesco. Apro per vedere che vuole.
 < Sei stupenda oggi con quella maglietta rosa. Comunque buongiorno Biancaneve. >
Che scemo! E poi come fa a sapere che ho una maglia rosa addosso?
“Ehi Biancaneve!” lo sento chiamarmi. Mi giro e lo vedo dietro di me. Ecco come faceva a saperlo…
“Come va?” si avvicina e mi da un delicato bacio sulla guancia.
“Come va?? Benissimo!! Come vuoi che vada??!! Sto una meraviglia!!” dico io molto sicura di non essere apparsa minimamente credibile.
“Si come no… per caso sei agitata per l’esame?’”
“Io agitata per l’esame???? Ma quando mai!! AH ,AH, AH! “
“Dai stai tranquilla, andrà bene! Hai studiato molto e non c’è motivo per il quale non dovrebbe andare bene. Hai dormito?” chiede apprensivo lui.
“Certo che ho dormito..!” lo vedo guardarmi torvo ,forse perché le profonde occhiaie che ho sul viso smentiscono quanto ho detto prima, e allora rettifico “Ok ,no non ho dormito quasi per niente… e Lara ha fatto la mia stessa fine!” sorride.
“Ahahah! e com’è che sei ancora viva??”
“Gli facevo pena pure a lei…!”
“ Se continui così farai pena anche al professore e forse ti da 30 direttamente senza che tu possa aprire bocca!! Ahahah!”
“Si ridi tu.. io sto crepando! Mi sta venendo il mal di pancia!”
“Stavo scherzando!! Dai ora davvero, non pensarci e rilassati.”
“Come faccio a rilassarmi???? Ti rendi conto che sto andando nel pallone??!!”
“Bianca cavolo! È soltanto un esame! Non ti devi disperare tanto!”
“Lasciami in pace oggi..! Non ho la minima intenzione di litigare..!!”
“Ma perché dovremmo litigare? “ mi giro dall’altro lato cercando di trattenere quelle lacrime di nervosismo.
“Bianca! Mi vuoi ascoltare?!”
“No..!” detto questo lo sento sbuffare e prendermi di forza per farmi girare verso di lui.
“ Ora tu mi ascolti. Devi stare calma! In questi giorni ho potuto notare quanto a te il diritto piaccia e come tu riesca a imparare nel giro di poco qualsiasi cosa inerente a questo argomento. Tu lo sai tutto quel libro! Non c’è motivo di preoccuparti! Sei o no Bianca Sammarco, l’intrepida femminista che non si arrende di fronte a niente e nessuno? Ce la puoi fare!”
“No ,non ce la posso fare! Sono ore che ripeto come una macchina e non mi ricordo niente! Mi scoppia la testa e sto piangendo come una sciocca…!” non riuscendo a continuare abbasso lo sguardo per non farmi più vedere in quello stato … per non poter notare il suo volto che avrebbe dovuto mostrare soltanto disprezzo per una ragazza che versa le lacrime per un motivo come questo. Ma inaspettatamente lui mi prende il viso con due dita e lo sposta delicatamente verso il suo e mi bacia. Un bacio delicato, tranquillo, lento.
Un bacio tranquillizzante.
“Ehi adesso calma! Respira e rilassati. “ dice con voce calda e profonda. Le sue parole stranamente hanno quell’effetto su di me… sono come dei tranquillanti.
“Non devi preoccuparti per l’esame…”
“..”
“Andrà bene.”
“…”
“Fidati di me” e a quel punto lo guardo negli occhi… nei suoi pozzi castani, e per la prima volta dopo mesi scorgo una parte di lui che ancora non avevo notato. Non è la prima volta che lo vedo così premuroso ma non è questa la parte che mi ha colpita in questo caso.. lui mi ha chiesto di fidarmi di lui e non l’ha fatto in modo tranquillo ma deciso e responsabile. Come se in gioco ci fosse il suo onore. Perché adesso vorrei di più da lui?  Lo guardo e non riesco a fare a meno di staccare i miei occhi dai suoi. Mi sento protetta tra le sue forti braccia… non mi staccherei mai da lui.
“Adesso devo andare.. fra poco inizia la lezione di giornalismo.” Lo sento allontanarmi da lui.
“Fra?” dico continuandolo a guardalo negli occhi.
“Si?”
“Mi raccomando.”
“Ahahahahahahahah ! Biancaneve non starai per caso dicendomi di essere preoccupata per me?”
“Si tu ridi..! E comunque non sono preoccupata per te ma per le tue crisi di nervi!”
“Dai non sono così pazzo..!”
“Non ne sarei così sicura.. soprattutto quando parliamo del profess..”
“Devo andare!! Ciaooo!” mi da un bacio di corsa e sparisce. Come al solito non mi ha fatto finire nemmeno la frase. Quanto non lo sopporto quando fa così!
Comunque la maggior parte degli studenti è iniziata ad entrare nell’aula e io faccio lo stesso. Entrata nell’aula cerco di scorgere il posto migliore per poter cercare di sentire le altri interrogazioni , cosa praticamente impossibile dato che la maggior parte dei professori sembrano più dei confessori rispetto a dei docenti. Risulta pertanto impossibile riuscire a carpire almeno una parola dalla bocca di quei mostri subdoli che cercano di complicarti la vita in tutti i modi possibili ed immaginabili. Neanche il labiale è concesso! Sono capaci di mettersi la mano davanti alla bocca e formulare la domanda talmente a bassa voce che la quasi moltitudine di studenti chiede gentilmente se la possono riformulare!
L’aula intanto si sta riempiendo e io, seduta praticamente in prima fila, inizio a togliere dalla borsa  libri e  quaderni in attesa della chiamata dell’appello.
“Ehi secchiona! Già i libri prendi? Ahahahah ” sento toccarmi la spalla.
“Livia!! “ dico girandomi e riconoscendo nella persona che mi aveva chiamata ,la mia amica.
“Secchiona a chi?? “ le rispondo scherzando, seguito da un abbraccio lunghissimo da parte di entrambe.
“ A te naturalmente! Non dirmi che sei preoccupata che ti prendo a calci!”
“No che dici.. soltanto un pochino..!”
“Quanto sei scema! Che materia devi dare ?”
“Diritto commerciale”
“Aah! Vabbè per te che sarà mai! Io invece storia delle dottrine politiche.”
“Sai se tengono anche altri esami?”
“Non so.. ma penso di no. Non vedo altri assistenti per il momento.”
“Hai ragione”
“In ogni caso lo sapremo dopo.”
Dopo aver preso posto insieme a me e aver chiacchierato un po’, vediamo il prof Giuliani che si posiziona al centro davanti alla cattedra e con un foglio enorme nelle mani , dice:
“Bene ragazzi, ora chiamerò l’appello dei ragazzi che terranno l’esame per storia delle dottrine politiche. Se manca qualcuno nell’elenco siete pregati di dirmelo, grazie. “
E inizia con un quasi interminabile elenco di nomi
“Aliciati Biagio”
“Presente.”
“Alvaro Luca”
“Presente.”
“Balestrieri Marta”
“Presente.”
“Campese Giulia”
“Presente.”
“Folignani Luigi”
“Presente.”
Continuando ancora  e ancora…
“Pisani Giuseppe”
“Presente.”
“Ragonà Sabrina”
“Presente.”
“Siete parecchi questi che dovete dare la tua materia però..” dico alla mia amica.
“Hai ragione.. eppure a lezione non eravamo così tanti..”
“Rivoli Livia”
“Presente!”
“Salvi Giorgia.”
“Presente.”
“Chissà invece della mia quanti siamo..”
“Sicuramente meno di quelli della mia! Sta ancora chiamando !“
“Già ! ahahahahah “
Nel frattempo era entrata un’altra professoressa.. sembrava un assistente anche lei. Speravo con tutto il mio cuore di si!
“Ehi Livia.. sai per caso chi sia quella prof?”
“Chi? Quella? Uhm… non saprei. Probabilmente è la nuova assistente che sostituisce il professore Rizzo.”
“Rizzo? E chi è?” chiedo non riuscendo a collegare quel nome a nessuno dei professori da me conosciuti.
“Come chi è?! Il docente di francese! Quello basso, che veste sempre di bianco!”
“ Aspe… quello che ha quell’accento strano?”
“Si si! Proprio quello!!”
“Ah ho capito ora! “ contenta di essere riuscita a capire di chi stessimo parlando !
“ Quel professore è proprio simpatico!” continuo io.
“Già! Si veste curioso però è proprio bravo!”
“Ma quindi..” continuo colpita da un dubbio improvviso “ in quest’aula danno pure questa materia??”
“Evidentemente si..”
“Non ne usciremo più.”
“Dai perché dici così?”
“Quanto scommetti che rimanderanno pure gli esami a pomeriggio?”
“Se lo fanno ti uccido.”
“Che palle….” Sbuffo sicura che da li non sarei uscita se non dopo le cinque del pomeriggio.
*****************
Era quasi la una. Il mio cervello stava dando i numeri e non ne potevo proprio più. Come avevo ben compreso, nell’aula l si tenevano tre esami e purtroppo erano tutti molto numerosi. Ovviamente il mio nome era uno degli ultimi e ormai mi ero messa il cuore in pace. Inoltre c’era un altro fattore da considerare: i professori tenevano troppo! Quando avevo visto entrare il professor Zannino  e l’avevo visto leggermente e sottolineo leggermente incavolato mi si era formata quella tanto famosa goccia di sudore freddo molto usata nei cartoni animati. Eppure ero ancora lì, seduta ad aspettare il mio turno quasi pazientemente e pronta ad affrontare il terribile professore (anche se speravo vivamente nel prof. Giuliani)
“Ti vorrei uccidere Bianca…” dice con un filo di voce Livia.
“E adesso che avrei fatto io?”
“Prima avevi detto che ci rimanderanno gli esami a pomeriggio.. ed è molto probabile che lo faranno!”
“E mica è colpa mia!”
“Ti rendi conto che sta ancora interrogando a Lantoni?”
“Dobbiamo parlare del mio?” chiedo annoiata.
“Io inizio a sentire anche un po’ di fame..”
“Anch’io. Ma non me la sento di uscire dall’aula. Perché se esco so che non rientrerò!”
“Che sei esagerata! Comunque io vado al bar dell’università…vuoi che ti porti qualcosa?”
“No grazie.. non ho fame.”
“Va bene! Vado e torno!”
Si alza ed esce dall’aula. Io sono sempre seduta lì davanti, cercando invano di carpire qualsiasi parola uscita dalla bocca del professore. Nel frattempo mi ricordo improvvisamente di aver spento il cellulare entrando nell’aula, così lo prendo per accenderlo. Dopo un po’ iniziano ad arrivarmi messaggi uno dopo l’altro. Vediamo chi mi ha scritto…
  <  ehi bella! Come va? L’hai dato l’esame? Fammi sapere! :*   >
Lara..
 <  ehi!! Tutto bene? Spero di si. Io fra un po’ torno a casa.  Fatti sentireee!! :** >
Ancora Lara..
   < La mia Biancaneve sarà felice di sapere che la lezione è andata bene e che non è morto nessuno. Ahahahah XD ti ho preso gli appunti. L’esame? L’hai dato?  >
 Francesco …
  < Brutta esaurita!! Che fine hai fatto??? Mi stai facendo preoccupare! Fatti sentire screanzata!!! :** cmq =P  >
Ancora quella scema…
  <  Ciao Bianca!  Come va? L’hai dato l’esame? Chiama altrimenti la mamma esaurisce =)  >
Paolo ,il mio fratellone!
  <  Giuro che se ti ho fra le mani non scappi! Ti uccido!!!!! Un messaggio è tanto difficile da scrivere???????Muoviti!!!  >
Senza bacino … mi sa che si sta arrabbiando la mia Lara ! Ahahahah
  <  Sei ancora in aula? Spero ti sia calmata. Comunque stai tranquilla perché andrà bene. Fammi sapere.  >
Francesco di nuovo.
  <  Biancaaaaaaaaa rispondimi! Devo preoccuparmi seriamente?? Non è che l’esame è andato male e ti vuoi vendicare del prof?? Se è così… perché non me lo dici?? Ti vengo a dare una mano!!!!  > 
Che scema! Comunque le devo rispondere, altrimenti è capace di venire qua e di uccidere per davvero il prof .!
Ritornando a noi, vedo che il povero studente che era interrogato si è alzato e il professore prende parola
“Ragazzi vi comunico che  con i restanti studenti che dovranno tenere gli esami ci rivedremo in quest’aula alle ore 15:30 . arrivederci. “
Che cosa?????? Rimanda l’esame a pomeriggio???!! E io dovrei aspettare ancora???!! Lo sapevo!!!
Livia entra ora e notando la maggior parte degli studenti alzarsi , comprende benissimo anche lei che l’esame è stato rimandato a pomeriggio.
“Nooo , l’ha rimandato. A che ora ha detto che ci dobbiamo rivedere?”
“15 e 30… “
“Io esco.. vado in bagno e torno al bar a mangiare qualcos’altro! Questa attesa mi mette appetito. Tu sicura di non volere niente?”
“Stai tranquilla. Vai e non preoccuparti.” Dico sperando di averla convinta.
“Va bene.. ma se ti serve qualcosa mandami un messaggio ok?”
“D’accordo! Vai ora che non ti sopporto più!” dico scherzosa a lei che ,facendomi una risata un po’ sadica se ne va.
Con un mal di testa pazzesco poso i libri nella borsa e chiudo gli occhi, cercando di immaginare qualcosa di rilassante tipo il rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia , accompagnato magari da un bel gabbiano bianchissimo che vola a pelo sull’acqua. Mentre cerco di immaginare tutto questo sento due mani grandi e calde appoggiarsi sopra e miei occhi. Tastando con le mani capisco immediatamente a chi appartengono.
“Francesco.”
“Con te non c’è gusto a farlo.” Sbuffa divertito.
“Sei prevedibile ormai.”
“Rimandato a pomeriggio?” chiede lui sapendo già la risposta.
“Esattamente. “ rispondo io atona.
“E vabbè ti toccherà aspettare un altro po’… comunque ti ho comprato un panino. Anche perché sono sicuro che tu non usciresti mai dall’aula ora.”
“Hai indovinato. Comunque grazie, non ti dovevi disturbare.”
“Per la mia Biancaneve questo e altro.” Scherza lui.
“Il corso?” gli chiedo un po’ timorosa , per niente tranquillizzata dal messaggio  che mi ha mandato poco prima.
“Non l’hai letto il messaggio? “  non continua ma vedendo il mio sopracciglio alzato prosegue. “ è andato bene. Non ho ucciso nessuno e sono tornati tutti a casa sani e salvi!”
“Quanto sei scemo! Guarda che se so che hai fatto qualcosa di sbagliato…”
“Prendi il fucile di Lara e mi sistemi per le feste.” Conclude prendendomi in giro. Mi giro risentita dall’altra parte.
“Dai Bianca, lo sai che stavo scherzando.”
“Si però tu lo sai che non voglio che alzi le mani ai professori!”
“Ma neanche sai il motivo per il quale le stavo alzando a Racina!”
“Forse perché non me l’hai mai detto?” chiedo risentita io.
“Tu hai origliato.” Dice cercando di giustificarsi.
“Cosa c’entra adesso questo?!”
“Bè hai sentito la nostra conversazione…”
“Parlavate di cose vecchie, passate! Io cosa ne posso sapere?  Tu non mi hai mai raccontato niente di te. Io non so niente di te. Cosa avrei dovuto capire dalla tua conversazione con il professore?”
“Bianca… ti prego non ne parliamo più…”
“Lo vedi? Tu fai sempre così! Quando oso prendere questo argomento tu cerchi sempre di uscirne fuori!”
“BIANCA  NON NE  VOGLIO PARLARE!” sbotta all’improvviso lui, spaventandomi.
“Perdonami… non volevo alzare la voce con te.” Si scusa, ma inutilmente.
“Vattene Francesco. Lasciami da sola.”
“D’accordo.” Ed esce dall’aula. Sono distrutta. Perché ogni volta dobbiamo litigare per questo motivo? Non ne posso più… e io dovrei dare l’esame ora? Ma scherziamo vero?  Prendo la mia borsa ed esco dall’aula.
D’avanti alla porta dell’aula c’è Francesco. Fermo. Immobile con le braccia conserte. Mi guarda fisso negli occhi… io vorrei soltanto scappare da lui. giro a sinistra cercando di andare alla macchinetta del caffè , ma lui mi si pone d’avanti e non mi fa passare. Io sbuffo cercando di divincolarmi da lui ma la cosa sembra impossibile perché lui pare prevedere ogni mia mossa.
“Mi lasci passare?” Cerco i suoi occhi e li guardo fissi, con aria quasi di sfida.
“No. Non fino a quando non mi lascerai chiederti scusa di nuovo.”
“Non le voglio sentire le tue scuse.”
“Sono stato un coglione. Perdonami ti prego.”
“Francesco per favore fammi passare.”
“ Guardami negli occhi per favore.” Faccio come dice lui.
“Io ho sbagliato. Lo so, lo so che tu vorresti sapere di me, del mio passato ma ti prego… ti prego non ora. Un giorno risponderò a tutte le tue domande ma adesso non lo posso fare e per favore non chiedermi il perché.”
“Perché?”
“Perché non sono pronto… ti prego cerca di capirmi.”
< < Sei soltanto una fallita > >
< < Come puoi pensare di poter concludere qualcosa tu? Ah ah ah non farmi ridere  > >
 < > scuoto la testa cercando di cacciare quei brutti ricordi. Lo guardo negli occhi e sono più che sicura che il suo passato ha delle cicatrici ancora molto vivide che lui non riesce ad accettare e superare… proprio come me. Perciò prendo un lungo respiro e…
“Va bene… però non ti permettere mai più , mai più di rivolgerti a me con quel tono!”
“Te lo prometto! Perdonami ancora. “ e mi abbraccia . Forte e deciso.
“Adesso me lo fai prendere un caffè?” chiedo io cercando di far alleggerire un po’ la scena.
“D’accordo. E sai che faccio? Me ne prendo uno anch’io.”
“Questo è grave allora! Ahahahah “ concludo divertita dalla sua decisione.
Intanto passavano le ore velocemente… avevo deciso di non rientrare in aula. Quella stanza mi metteva troppo depressione addosso.
Livia nel frattempo era ritornata dal bar piena di pacchetti di patatine di ogni tipo e maniera. Era agitata più di prima e mangiava a tutto spiano. Io stando vicino a Francesco , tra le sue braccia, avevo acquistato un po’ di tranquillità. Arrivate le 15:30 tra le prime ad essere chiamate c’era proprio Livia. Dopo aver dato un ultimo morso ad una patatina, si precipita in aula chiedendoci di pregare per lei. Passata circa una mezz’ora la vedo uscire stanca ma felice. Aveva evidentemente superato l’esame. Toccava ancora a me però… l’attesa era snervante!
Alle 16:25 vengo chiamata dal professor Giuliani e la mia gioia è a mille! Almeno  un po’ di fortuna in quello.
“Buona fortuna.” Queste erano state le ultime parole di Francesco prima che entrassi nell’aula.
Alle 16:55 uscivo da quell’aula. Francesco vedendomi si spaventa… tengo il muso lungo e sono pronta per piangere. Si avvicina a me pronto ad abbracciarmi.
“HO SUPERATO L’ESAME!!!!!!!!”
“Come?” lui è incredulo.
“Come sarebbe a dire come? Ahahahahah”
“Hai superato l’esame?”
“Certo che si! Ho preso 30!! Pensavi che non ce la facessi?”
“No! È che ti ho vista triste e pensavo non l’avessi superato..” si giustifica lui.
“Ahahahahahah… l’ho fatto a posta caro !”
“Quanto sei stronza Biancaneve.”
“Colpa tua.”
“Stasera andiamo fuori a festeggiare?”
“Mi spiace ma stasera veramente volevo festeggiare con Lara. Sai in questi giorni l’ho fatta esasperare… è stata sveglia molte notti insieme a me e quindi volevo condividere questo momento con lei.” Cerco di spiegargli gentilmente io.
“Non ti preoccupare. Vai e divertiti.”
“Grazie!!”
“Vuoi accompagnata a casa?”
“Sarebbe  molto gentile da parte tua.”
E così scendiamo le scale insieme, mano nella mano.
****************************
Apro la porta di casa, stanca ma felice. Finalmente questa giornata è finita!
“Lara!!! Sono a casa!! Ti va di cenare fuori???!! Indovina?? Ho superato l’esame!!!!” dico tutto di un fiato non sentendo però arrivare alcuna risposta.
“Lara?” la chiamo ancora ma non risponde. Che sia uscita? Entro nella cucina dove è solita lasciare dei post-it in caso di uscite con qualche ragazzo, non trovandovi però alcuna traccia. Vado nel salottino a fianco della cucina ma le luci sono tutte spente. Dove cavolo è sparita? Prendo il cellulare pronta a chiamarla quanto sento un rumore provenire dalla sua camera da letto. Spaventata da chi potesse essere entrato in casa in nostra assenza,  mi armo di padella pronta a colpire chiunque si trovasse in quella stanza. Sperando solo che non sia armato.
Apro la porta di colpo e..
“AAAAAH!!!”
“AAAAAAAAAH!!!!” la scena che mi si presentava dinnanzi era a dir poco tragicomica.!  Lara distesa sul suo letto ,nuda con le gambe divaricate, con addosso un ragazzo, nudo tra le sue gambe a fare… vabbè avete capito!!
 “ O mio Dio!!!Lara!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
“ Non si è soliti bussare in questi casi??!!”
“Che ci fai a letto con questo qui??!!”
“Secondo te???!!! “ gesticola con le mani mostrando quello che era facilmente intuibile da chiunque.
“E io che volevo uscire a cena con te per festeggiare!!”
“Festeggiare cosa?! Comunque potresti avvisare che rientri in casa un po’ prima…! “
“Dovrei pure avvisare quando torno a casa mia??!!”
“Si! Così mi organizzo meglio ti pare??!!”
“Ti rendi conto che stavi facendo sesso con un ragazzo senza nemmeno avvisarmi !!”
“E da quando ti dovrei avvisare se vado a letto con un ragazzo??!!”
“ E se fossi venuta qui con Francesco??!! Oddio non mi ci fare pensare!!”
“Che sei esagerata!! Sono cose naturali! Se io ti avessi beccata a letto con lui non avrei fatto tutta questa scena!”
“Ci credo! Ti saresti messa a fare le foto!!”
“Può darsi..”
“!!!”
“Comunque che ci fai con una padella in mano?”
“Pensavo di ritrovarmi dei ladri in casa! Forse sarebbe stata una scena migliore!”
“Esagerata! Ah ma perché hai detto che volevi festeggiare?!”
“Ah è vero…! Ho superato l’esame con il massimo dei voti!!”
“Davvero??? Wow che bella notizia! Dai raccontami tutto!!”
“Si!! Allora..”
“Ehm scusate..” io e Lara ci voltiamo a guardare la persona che ha interrotto il nostro discorso.
“Oh che sbadata non vi ho presentati..!! Bianca lui è Aaron, Aaron lei è Bianca la mia coinquilina.”
“Lara ti rendi conto che ci hai presentati mentre tu e lui siete nudi uno sopra l’altra?”
“Appunto… ho interrotto perché dovrei ehm… “dice un po’ impacciato il ragazzo.
“Aaaaahhh! Scusami !! Bianca puoi uscire per favore? Se mi aspetti sotto ti raggiungo tra un po’!”
“Ok..! è stato un piacere conoscerti Aaron.. anche se in questa situazione”
“Anche mio.”
“Ciaooo!” dice lei ,liquidandomi.
 Me ne esco da quella stanza un po’ imbarazzata e un po’ felice. Da Lara me le devo aspettare questo tipo di scene! Poso la padella che avevo ancora in mano e come mi ha suggerito lei , dopo aver posato i libri in camera mia e aver sentito che quei due avevano ripreso la loro attività , scendo sotto. Arrivata nell’atrio sento il telefonino squillare. Lo prendo pronta a rispondere notando che però è una telefonata anonima. Rispondo ugualmente.
“Pronto?”
“Bianca? Sono il professore Racina.”
“Professore?? Come fa ad avere il mio numero di cellulare?!”
“L’ho chiesto in segreteria e me ne scuso. Ma ho urgente bisogno di parlarti.”
“Senta professore io davvero la ringrazio per l’interesse e la preoccupazione che ha nei miei confronti ma davvero non ce n’è biso..”
“Voglio raccontarti il passato di Francesco Martini.”
“…”
“Vuoi ascoltarmi allora? “
”Dove ci vediamo?”
“Conosci il bar Nero?”
“Quello vicino al cinema?”
“Si esatto. Ci vediamo lì fra 20 minuti…”
“D’accordo.”
“A dopo.” E chiude la chiamata. Fortunatamente quel bar non è molto distante da casa mia e posso andarci benissimo a piedi. Mando un messaggio a Lara per fargli sapere che per quella sera non avremmo festeggiato niente, e che poteva tranquillamente restare con Aaron, mentre  io mi preparavo a scoprire il segreto che mi nascondeva Francesco.

 
Angolo autrice:
Et voilà ! capitolo 5! =)
Trascorso un mese dal suo primo appuntamento, Bianca si ritrova ancora piena di dubbi e incertezze. Francesco non le ha ancora raccontato nulla del suo passato e lei non riesce a fidarsi totalmente. Ora però la sua preoccupazione è l’esame.
Dopo una lunga attesa e una litigata con Francesco, finalmente supera il tanto preoccupante esame. Ritornata a casa, becca Lara in atteggiamenti intimi con un giovane e affascinante ragazzo. vogliosa di festeggiare con l’amica, Bianca aspetta nell’atrio del palazzo la ragazza ma proprio in quel momento arriva una chiamata del tutto inattesa. Scoprirà finalmente il passato di Francesco?
 Spero che il capitolo sia piaciuto. Chiedo scusa per l’enorme ritardo nell’aggiornare!!
Ringrazio come sempre coloro i quali recensiscono, seguono, ricordano e preferiscono la mia storia! Un grazie di cuore =)
Alla prossima!
Bacissimi  raffa XD
  

  

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** sesto capitolo ***


Tra un caffè e un articolo di giornale…
Cap 6

Erano le 19:57 e l’aria che si respirava era gelida. Per quel periodo dell’anno non erano molto insolite quelle temperature , anzi era piuttosto normale sentire quel freddo. Restava comunque il fatto che io stavo sudando. Sudavo un po’ troppo per i miei gusti. Ed ero convinta di conoscerne il motivo. Stavo recandomi al posto dove poco prima il professore Racina mi aveva invitato a incontrarci. Ed ero nervosa, agitata,  impaurita.
Sì ,impaurita.
Impaurita da quello che avrei potuto scoprire quella sera. Impaurita da quello che avrei potuto sentire. Impaurita dalla paura di non volerlo sapere. Si perché io non ero del tutto convinta di voler sentire le parole del professore. Non ero convinta di voler sentirmi dire cose che mi ero immaginata in questi mesi , fantasticando con la mente e immaginando le cose più disparate. Non volevo che mi si dicesse la verità su di lui. Non la volevo sentire. Non ora almeno. La fiducia che riponevo in Francesco era immensa ed ero convinta che al momento opportuno lui mi avrebbe raccontato tutto del suo passato. Perciò mi sentivo in colpa, perché agendo in questo modo lo avrei tradito. Avrei tradito la sua fiducia. Eppure c’era qualcosa in me che mi spingeva a continuare… era una sensazione strana. Direi quasi un invito a peccare. Come se il professore fosse il serpente che tentò Eva nel mangiare la mela. Sarei venuta a conoscenza del bene e del male anch’io in questo caso. La mela rappresenta la verità su Francesco ed io mi dovrò assumere le responsabilità nell’averla assaggiata. Intanto mentre percorro il corso illuminato con i negozi ancora aperti, tutto è normale. Ci sono bambini che cercano di convincere  le loro mamme a comprare dei giocattoli o dei dolcetti, donne gravide che guardano sognanti manichini con vestiti graziosissimi nelle vetrine, ragazzi ai loro primi appuntamenti che vanno al cinema. Io passo imperterrita e scostante cercando di arrivare prima alla mia meta. 
 
******
< Ehi Biancaneve! Ahahahah ! >
Non so perché ma mi vengono in mente tutti i momenti trascorsi insieme.
< Non dirmi che hai paura di salire sulla mia moto! Ahahah ! Dai non ci credo! >
Le sue battute, i suoi scherzi.
< Ma come ti sei vestita?? Sembri un puffo stamattina! >
 I suoi sguardi. I suoi occhi.
< Lo sai che sei proprio bella? >
La sua voce. Le sue parole.
< Ti bacerei per ore Bianca…  >
I suoi baci. I suoi profondi e appassionati baci.
Io … non voglio perdere tutto questo. Non voglio perdere lui. Però …
< hai ragione, non si cambia così su due piedi. Se lo si fa è per qualcuno di importante. Ma se si è cambiati per una persona che si considerava importante e questa ti tradisce sia  fisicamente che mentalmente allora cambiare non serve a nulla. Se però si cambia per se stessi allora cambiare assume tutto un altro significato. >
Le sue parole quel giorno a lezione , apparentemente così strane per un ragazzo come lui.
< Sei mai stata innamorata Bianca? >
Quella domanda che mi aveva trovata impreparata. E la sua risposta.
< Se parli così vuol dire che non hai mai amato pienamente una persona. Lo capirai un giorno. >
O ancora il giorno del nostro primo appuntamento.
< Ho speso tanti soldi per far piacere a molte donne. Ora voglio spenderli per far piacere a me ma soprattutto perché tu mi piaci Bianca. È sbagliato questo? >
Che cosa voleva dire? Perché ci deve essere sempre qualcosa di misterioso dietro ad ogni frase che lui dice.!
< Non ti permetterò di rovinare anche lei.. non te lo posso permettere! >
Perché il professore dice che lui vuole rovinarmi?! Non ci capisco nulla.
Non mi rendo conto di aver accelerato il passo, tanto che sbatto contro una signora anziana tra l’altro bassina. Mi guarda come stupita per lo scontro appena subito ma non mi dice niente. Da dietro i suoi occhiali rotondi mi guarda con tenerezza e mi chiede “ sta bene signorina?” vorrei tanto abbracciarla ma non so proprio come sembrerebbe perciò mi limito a ringraziarla e a scusarmi per esserci andata contro.  A questo punto mi fermo un attimo. Prendo un respiro profondo, cercando di darmi una calmata. Inizia a piovere e la cosa mi da anche fastidio. La pioggia sa di tristezza e io in questo momento la sento più che mai vicina. Frugo nella mia borsa nella speranza di trovare il mio piccolo ombrello che tengo li di solito per casi come quelli. Sfortunatamente non lo trovo ma in compenso vedo il telefono tutto illuminato.
Prendo il  cellulare e vedo una marea di messaggi non letti. Tra i tanti di Lara, vedo quelli di mia sorella Anna.
<  Ehi sorellona! Scusami mi ero completamente dimenticata che tu oggi avessi l’esame! Com’è andato???  >
Anna è sempre stata così… sbarazzina e facilona su molte cose, tant’è che la maggior parte le dimenticava. Però era di una bontà infinita. Se avevi bisogno di qualcosa, lei c’era sempre e non si tirava mai indietro. Inoltre non mi somigliava per niente.  Sia in carattere che nell’aspetto fisico. Lei era decisa e risoluta e inoltre era bionda e con degli occhioni azzurri. Praticamente due persone diverse. Mi ricordo ancora quando è nata… io avevo cinque anni e Paolo ne aveva sei. Lei era piccolissima. Non si vedeva nemmeno. Però quello che si notava di lei erano i suoi occhi. Azzurri  come un mare limpido e pulito. Quanto avrei bisogno di lei in questo momento… ad un tratto il cellulare squilla. È Lara. Rispondo.
“Si può sapere dove stai andando??!!”
“Spero che ti sia riposata abbastanza dopo l’attività fisica che hai appena svolto con Aaron! Ahahahah.”
“Non cambiare argomento cara.! Dove stai andando?”
“Ho un appuntamento con il professore Racina.”
“Che cosa???? Ma sei impazzita?? Perché?”
“Perché mi ha chiamata lui…”
“E ci vai??  Ma scusa che dovete fare?? E poi Francesco è a conoscenza di questo tuo incontro semi-notturno?”
“Ovvio che non lo è!! Ti immagini cosa farebbe??”
“Appunto perché lo immagino ti direi di non andare..!”
“Ma mi vuole raccontare la verità su di lui.”
“E tu ti fideresti di lui invece che del tuo ragazzo?!”
“Io..”
“Bianca stai sbagliando. Se Francesco scopre che tu sei andata da lui anche solo per parlare non penso che ne sarà felice.”
“Lo so..”
“ Riflettici… la verità su di lui è così importante da farti tradire la sua fiducia?”
“Ma io non la sto tradendo..”
“Lo sai anche tu che non è vero. Parlare con il professore vuol dire solo una cosa. Parlare di Francesco. Non puoi mica inventargli una balla perché non è così stupido da crederci.”
“ E allora cosa devo fare! Io vorrei aspettare che lui me la racconti ma ho paura che non sia una bella verità. Il professore mi aveva messa in guardia sul suo conto. L’ho persino sognato! Cosa devo fare Lara?”
“Non ci andare… aspetta. Se poi lui non te la racconterà allora potrai andare dal professore e ti farai raccontare tutto.”
“Dici?”
“Dico dico.”
“ Allora farò così…Grazie. “
“Mi devi pagare per questo lo sai vero? “
“Si si aspetta tu! Ciao!”
“Ciao.!”
Chiudo la chiamata. Ora più che mai mi sento sicura di voler girare e tornarmene a casa. Eppure aspetto. Aspetto non so cosa. Sono vicinissima alla meta. Mi toccherebbe attraversare solo un lembo di strada per arrivarci.
Il semaforo è rosso. Non potrei passare e quindi mi toccherebbe aspettare insieme alle altre persone.
Il bar si trovava proprio dalla parte opposta della strada. A me basta solo attraversarla per venire a conoscenza di tutto. Eppure… non riesco a farlo. Perché non faccio quello che mi ha detto Lara?  Che palle ora me ne vado!
“Bianca” sento chiamarmi… rabbrividisco. Conosco quella persona.
“Francesco.” Non lo saluto nemmeno. Mi sento paralizzata.
Lui è fermo in mezzo alla strada… sembra sorpreso di vedermi lì. Da sola.
“Non dovevi festeggiare con Lara?” la sua domanda arriva come una pugnalata al mio povero cuore. Sono stata beccata con le mani nel sacco. O ancora no?
“Infatti.” Non so come continuare… non riesco a mentirgli.
“E lei dov’è?” domanda più che plausibile.
“Non c’è…”
“Dove stai andando Bianca?”
“…”
“Rispondi!”
“Perché dovrei farlo? Non sei la mia balia e io non sono tenuta a doverti dare delle spiegazioni!” cosa cavolo gli sto dicendo?!
“Sai pensavo che stessimo insieme, dopo un mese trascorso a frequentarci e stare attaccati l’uno all’altra. Ma evidentemente a te servo soltanto per un tuo bisogno fisico e non conto niente altro per te!”
“Mi stai prendendo per una facile scusa?! ” la conversazione sta prendendo una brutta piega.
“Non l’ho detto!”
“E poi da quale pulpito viene la predica! Tu ci hai provato con me senza nemmeno conoscermi! E hai pure provato a baciarmi il giorno stesso!! E non ti azzardare a dire che per me non conti niente perché tu sei un fottuto egoista! Quante volte ti ho chiesto di confidarti con me ma sei tu quello che se ne frega, che si tiene tutto dentro e che viene da me quando vuole qualcosa!”
“Ma che cazzo dici?!”
“Potrei dirti la stessa cosa! “
“Tu vai sempre a cercare la scusa no?! Sol perché non ti racconto i fatti miei non vuol dire che non tengo a te!”
“ E allora perché da me pretendi questo! Perché ti devo rendere conto di tutto!”
“Tu mi avevi detto che uscivi con Lara! Se non ti vedo con lei vorrei sapere dove vai e che cosa devi fare!”
“Vado al bar qua di fronte.”
“E ci vai da sola?”
“Devo vedere una persona…”
“Chi è?”
“Perché lo vuoi sapere?”
“È il professore Racina?” scoperta.
“Non ti deve riguardare… “
“Rispondi è lui?!” dice prendendomi con forza per il braccio.
“Liberami immediatamente!”
“Stai andando da lui?!” i suoi occhi sono furiosi… è arrabbiato.
“LASCIAMI!” grido, probabilmente facendomi sentire dagli altri. Lui mi molla immediatamente. È sconvolto. Sembra … tradito.
“Sai, pensavo avessi un po’ più di fiducia in me. Ti avevo chiesto di uscire insieme ma mi hai detto di no perché preferivi stare con la tua amica. Invece quel deficiente ti da appuntamento  e tu corri da lui!”
“…”
“ Bè sai che ti dico? Vacci! Vai da lui! Corri!”
Io non dico niente. Sono paralizzata. Tutto quello di cui avevo timore e che mi procurava dubbi si stava realizzando proprio davanti ai miei occhi. Lo avevo tradito. Avevo tradito la sua fiducia. Che cretina.
Lui intanto si gira per andarsene ed io rimango li a guardarlo. Mi sento in colpa. Perché non me ne sono andata subito come mi aveva detto Lara? Perché devo sempre fare la stupida?!  Mi giro verso il luogo dell’appuntamento con il professore… lo vedo dalla vetrina che si affaccia sul corso mentre è seduto a leggere qualche cosa. A quel punto la voglia di andarci mi passa ma mi rendo ugualmente conto che arrivata a quel punto tornare indietro era oltremodo stupido e inutile. Il danno l’avevo fatto. Ora potevo o rimediare e correre dietro a lui oppure andare dal professore.
La seconda proposta era tanto allentante rispetto alla prima… ora sembrava la più facile. Andare da lui risultava comunque difficile. Decido di attraversare la strada. Il semaforo è verde perciò posso passare senza alcuna difficoltà. Tutto a un tratto però…
Vidi la scena a rallentatore. Una macchina a tutta velocità sfrecciava sulla strada principale senza alcun ritegno. Mi girai per guardarla e  la vidi colpire in pieno un ragazzo… scuro di pelle, alto , che attraversava la strada, facendolo volare un paio di metri.
Ed io conoscevo bene quel ragazzo.
“ FRANCESCOOOOO!!!”
********
Sull’ambulanza di corsa insieme a lui, mi sento morire. Lui sulla barella sporco di sangue con la macchina dell’ossigeno attaccata e un ammasso di medici o infermieri che siano, che cercano di prestargli soccorso. Io non so che fare. Tremo. Eppure ero riuscita a convincerli per farmi salire proprio perché essendo la sua ragazza potevo aiutarlo in qualche modo . Si… la sua ragazza. Proprio quella che fino a pochi minuti fa aveva tradito la sua fiducia e che lo aveva fatto allontanare. Che sciocca e stupida che sono.  È tutta colpa mia. Se fossi andata a cena con lui, se non avessi accettato l’invito del professore … forse non saremmo arrivati a ciò! Signore ti prego salvalo!
Intanto arriviamo all’ospedale… lo trasportano immediatamente dentro una sala operatoria… a quanto ho capito l’impatto deve avergli procurato  delle fratture scomposte e un probabile trauma cranico che lo rendono grave. Perché ?! Perché proprio lui?!
“Signorina, la prego aspetti qui. “
“La prego! Salvatelo!” supplico la gentile infermiera che era venuta a parlarmi. La vedo sorridermi e darmi le spalle per poi dirigersi verso la sala operatoria. Sono stanca. Vorrei addormentarmi per poi non svegliarmi mai più. Mi accascio su una delle tante poltroncine nella sala d’attesa e aspetto. Aspetto che tutto si risolva e che qualcuno mi venga a dire che lui sta bene. Lentamente delle lacrime solcano il mio volto. Non c’è la faccio più. Vorrei aiutarlo in qualche modo, ma non posso. Non servo a nulla.
Passano i minuti… interminabili.
Questi minuti diventano ore. Ho paura.
Non vedo uscire nessuno da quella sala. Nessuno che mi venga a dire qualcosa. Perché? Perché non succede niente! CAZZO!
Ad un tratto suona il cellulare. Rispondo senza nemmeno vedere chi fosse.
“Pronto?”
“Ehi Bianca! Non ti sei fatta sentire per niente! Come va? 30 e lode ?” era Anna.
“Ehi… si si 30 e lode.” Sembrava passato un secolo da pomeriggio.
“Allora ? Dai raccontami! È stato difficile?!”
“Si un poco” non riesco a parlare…
“Bianca? Ma che hai?”
“No niente… sono ehm.. sono fuori con Lara… siamo uscite fuori per festeggiare.”
“Aaah … ma sicura che sia tutto a posto? Ti sento strana…”
“No sorellina, non ti preoccupare. Davvero. ”
“Va bene… comunque ti volevo parlare..”
“Ora non posso …mi dispiace! Ci sentiamo un’altra volta?” mi dispiace liquidarla in questo modo ma è necessario… non posso continuare a parlare… non ce la faccio.
“Ok… allora a domani. E ancora auguri Bianca.” E chiude … sembrava triste anche lei… ma non riesco a pensarci più di tanto. Vorrei avere notizie di Francesco…
Per non pensare cerco di soffermarmi su altri particolari… per esempio sulle persone che come me erano in sala d’attesa, ad esempio un uomo alto con il pizzetto e i capelli neri raccolti in una coda. Lui ad esempio si sta lamentando inutilmente con un infermiera per l’assenza di un dottore che a quanto pare doveva essere lì… più in fondo c’è invece un altro uomo, seduto con la faccia appoggiata tra i palmi ed un cappello siciliano in testa. Sembra preoccupato. Si alza infatti subito dopo per poi andarsene. E poi una donna, molto bella , alta con delle gambe lunghissime che sembravano non finire più e un tacco dodici per completare l’opera  ,magra e mora con uno sguardo tagliente che percorreva il corridoio su e giù… come se facesse una sfilata. Mi giro per guardare fuori dall’entrata e vedo arrivare …Lara??
“E tu che ci fai qui?” chiedo sinceramente sorpresa.
“Ringraziando il cielo sei viva! Si può sapere perché cazzo non rispondi al cellulare?!”
“Ma che stai dicendo? Per quale motivo non dovrei essere viva?”
“Mi ha chiamata prima Aaron e mi ha detto che c’è stato un incidente vicino ad un bar… mi sono preoccupata e ti ho chiamata ma tu non rispondevi mai e ho pensato al peggio così mi sono precipitata in ospedale.!”
“Ah… mi dispiace che tu ti sia preoccupata per me ma sto bene tranquilla.” Dico cercando di tranquillizzarla un poco.
“Ma allora perché sei qui?”
“Quello che ha avuto l’incidente è Francesco.”
“Oddio!!! E ora come sta?”
“È in sala operatoria credo… ho paura..” dico con un fil di voce.. non riesco a parlare…  lei prende posto vicino a me e mi avvolge in un caldo e confortante  abbraccio. Mi metto a piangere come una bambina. Non riesco a trattenere le lacrime. Non voglio. Lei mi accarezza i capelli sussurrandomi parole di conforto, cercando di calmarmi e riuscendoci un poco. Stiamo li per un bel pezzo. Abbracciate strette, come solo due amiche vere fanno.
*********
“Mi scusi?”
Mi sveglio ad un tratto, frastornata e con la testa appoggiata sul seno di Lara. Mi fa male la testa e non ricordo esattamente dove sono. Una signora mi sta chiamando… non riesco a vederla bene, ho la vista appannata. Focalizzo meglio e mi rendo conto di tutto.
“Oh mio Dio! Francesco!” grido come una pazza.
“No no, si calmi signorina. Volevo solo informarla che l’operazione è andata bene. Ora il ragazzo sta riposando.”
“Oh Signore! Grazie, grazie, grazie!” abbraccio istintivamente la dottoressa e nello stesso momento Lara si alza per stendersi un po’, guardandomi di sottecchi felice.
“Quando potrò vederlo?” chiedo speranzosa.
“Per il momento è meglio che riposi ma ritengo che tra un po’ lei possa visitarlo.”  Detto questo se ne va ed io felice come non mai assalgo Lara e insieme  decidiamo di prenderci un caffè alla macchinetta.
Dopo un po’ , sedute in sala d’aspetto, Lara mi chiede maggiori dettagli sull’incidente.
“Quindi non mi hai dato ascolto?”
“Me ne stavo per andare ma non ho fatto in tempo che lui già mi aveva vista.”
“Uffa Bianca! Sei il solito disastro! Fai sempre casini! “
“Dovevi vedere come era arrabbiato… sicuramente non vorrà più vedermi..”
“Non sparare palle per favore! Non è così coglione! Sei stata con lui sempre dal momento in cui è stato messo sotto! Se te ne fregavi di lui allora non avresti nemmeno dovuto seguirlo no? E comunque fra un po’ andrai da lui.”
“Si… lo voglio vedere.”
“Come siete carini..!”
“Quanto sei scema.!”
“Mai quanto te… comunque prima aveva chiamato tua sorella Anna… “
“Che le hai detto?!”
“Che eravamo insieme.. tranquilla! Sai sembrava preoccupata..”
“Lo è parsa anche a me… poi la richiamo va..”
“Mi sa che è meglio!”
“Uhm…”
“Comunque.. stando in ospedale si vedono parecchie persone curiosa hai notato?”
“Tipo?”
“Guarda quello  che va alla macchinetta per esempio.”
Mi giro per osservare anch’io e vedo passare dal corridoio alla mia sinistra un uomo alto, grosso, con un pancione che sembra gravido che va verso il distributore automatico. Dal corridoio alla mia destra vedo invece passare un ragazzo alto, robusto, carino, maglione bianco e jeans.
“Uuuuu!!! Guarda questo qui invece com’è carino!”
Si dirige anche lui verso la macchinetta. Ci soffermiamo su di loro. Entrambi diversi ma accomunati dal senso di fame. Che stupidaggini sto pensando?!
Fa il suo ritorno l’uomo col codino e passa quello con il cappello siciliano. Scende la scala la donna dal tacco dodici e un ragazzo con il braccio rotto.
“Che presuntuosa quella lì!!! Ma chi si crede di essere?! Penelope Cruz??! Ma va sparati!” ovviamente Lara non se ne tiene una…!
Medici e medici che passano e spassano. Anche un infermiera che zoppica. Eppure tutte queste persone si trovano qui per un unico motivo… persone a cui tengono sono qui… chi per un motivo banale chi per uno più grave. E tutto il personale medico è degno di rispetto, tralasciando però quelli che non fanno il loro dovere… ma quella è un’altra storia.
“Comunque che ti pare Aaron?” chiede all’improvviso la mia amica.
“Bè…. Non è male per quello che ho potuto vedere …” dico ghignando un po’.
“Si  si… ho visto come guardavi a pervertita!”
“Cosa?! Pervertita io?!”
“Sì, senza che neghi mia cara! È un gran pezzo di gnocco e non provare a metterci su le tue zampacce!” conclude facendomi la linguaccia.
Rido semplicemente… “quanto sei scema! Scopatelo pure il tuo Aaron!”
“Certo! Ahahahahaha”
*****
Erano passate due ore dall’intervento… non ce la facevo più… dovevo vederlo. Lara era andata a casa, l’avevo mandata io. Non aveva alcun motivo per restare lì con me… e poi domani deve andare al lavoro. Entro così nella sua camera e lo vedo.. lì sul lettino con una flebo al braccio. Mi sento mancare. Povero amore mio… hai rischiato davvero questa volta. Prendo una sedia e mi metto accanto a lui, gli prendo una mano e la unisco alla mia. La tengo stretta.
“Fra… torna da me.” Lo guardo in attesa di qualcosa, che apra gli occhi.
“Fra..!” stringo più forte la mano.
“Fra!” quasi grido. Ma non accade nulla. Cerco di darmi una calmata.. la dottoressa tanto ha detto che sta bene. Perché preoccuparsi? Lo guardo ancora… è così bello. Così dannatamente bello che non riesco a pensare che se fosse andato tutto storto lo avrei perso… non posso pensarlo. Calde lacrime iniziano a solcare il mio volto. L’immagine del suo incidente mi ritorna in testa. Lo guardo di nuovo. Il suo volto appare stanco. A pezzi. Lo accarezzo e gli do un bacio sulle labbra. E ad un tratto, sento stringermi la mano. La guardo come una sciocca per poi rendermi conto che il mio Fra era sveglio con i suoi occhi color nocciola aperti a guardarmi curiosi.
“Francesco!! Dio mio sei vivo!” grido come una pazza ”Ti prego, ti supplico perdonami!  Ho sbagliato lo so! Non avrei dovuto accettare l’invito del professore! Ho sbagliato e ti ho ferito! Perdonami .. io… io ti amo!” dico tutto d’un fiato senza nemmeno rendermi conto di quello che esce dalla mia bocca..! Lui nemmeno parla. Forse non è nemmeno riuscito a capire quello che gli ho detto. Magari è ancora sotto effetto di farmaci. Lo guardo per l’ennesima volta ma lui stranamente sembra aver capito… mi guarda serio.
“Ti amo anch’io Biancaneve.” E mi sorride.
Non capisco più niente… mi sento stordita. Mi sento felice!
“Francesco!!” e mi butto su di lui abbracciandolo e baciandolo. Piangendo, dalla felicità questa volta , e sì … facendogli anche male.

Angolo autrice:
capitolo 6... pubblicato!!
 Bianca mentre si dirige sul luogo dell'appuntamento cn il professore, riceve la chiamata della sua amica Lara che cerca di farle cambiare idea, ma proprio quando lei si decide di tornare sui suoi passi ecco Francesco che vedendola recarsi dal professore va su tutte le furie e se ne va. Però...  una macchina che sfreccia a tutta velocità lo prende in pieno sotto gli occhi di Bianca. Dopo una nottata passata in ospedale in compagnia della sua amica, Bianca riesce finalmente a vedere Francesco ormai nn in pericolo e a confessargli tutto il suo amore per lui. Il ragazzo la sorprende dichiarandosi a sua volta.
Lo so nn ho scuse per l'enorme ritardo nel recensire ma sapete com'è... impegni, na cosa e n'altra e nn ho avuto molto tempo per scrivere!
Ringrazio come sempre chi segue, recensisce, ricorda e preferisce la mia storia!! Un grazie di cuore!! E un grazie anche e sopratutto ai tanti lettori silenziosi =)
Alla prossima!
Bacissimi Raffa XD

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 7° capitolo ***


Tra un caffè e un articolo di giornale…
Capitolo 7


“DRIIIIIN…. DRIIIIIN…. DRIIIIIIN”
“Pronto?”
“…”
“Pronto?? Si può sapere chi è??”
“TU-TU-TU-TU”
“Ma che cavolo..!”
“Lara, chi era?” chiedo alla mia amica.
“Non lo so! Chiunque fosse non si è degnato di rispondere e mi ha riattaccato il telefono in faccia!” sbotta infuriata.
“Dai sicuramente avrà sbagliato numero ,non te la prendere ora!”
“Non è che me la prendo! È che se ha sbagliato numero allora avrebbe dovuto almeno avere l’accortezza di dirmelo no?!”
“…”
“E inoltre questa persona è un po’ recidiva dato che in questa settimana avrà sbagliato numero circa 5 volte!”
“…”
“Tra le cose che più detesto sicuramente nella top ten c’è il ‘mutismo al telefono ”!
“Va bene..! Comunque adesso basta ok? Era soltanto una chiamata.” Le dico con molta calma.
“Hai ragione.. comunque che stai facendo lì sdraiata sul divano?”
“Il professor Racina  nella scorsa lezione ci ha chiesto di fare un saggio breve e…”
“Aspetta quand’è l’ultima volta che lo hai visto scusa?”
“A lezione, ieri mattina.”
“Capisco. Comunque cos’è successo?”
“Ora ti racconto…
 
Bene ragazzi, oggi parleremo del saggio breve.
Che cos’è il saggio breve? Il saggio breve è un testo argomentativo basato sull’intento di "dimostrare" una determinata tesi.
Possiamo tranquillamente dire che il saggio breve si colloca a metà strada tra un articolo di giornale e un tema scolastico. Ha molti punti in comune tra loro e molte differenze. Le prime differenze che si riscontrano con un articolo di giornale è che il giornalista di cronaca, come abbiamo già detto nelle lezioni precedenti,  riporta i fatti in maniera oggettiva … così come sono, senza alcuna visione personale.
Anche in un articolo d’argomento politico la bravura del giornalista sta nello scrivere nascondendo il più possibile il proprio pensiero, esponendo i concetti nella maniera più oggettiva possibile.”
< Però è molto raro in questi casi trovarne uno così, che non li espone apertamente..>
“Hai ragione Piero, ma questo è un'altra storia che andrebbe approfondita meglio ma chee ci allontana dall’argomento principale…  stavo dicendo quindi che in un saggio breve scolastico è possibile nascondere le proprie idee e i propri pensieri. La differenza sostanziale che vi è con il tema è che quest’ultimo ha come argomento principale l’ io soggettivo.”
“ Si spieghi meglio prof…” chiedo al professore.
“Quante volte vi è capitato ragazzi di dover scrivere un tema sulla Pasqua o sul Natale? Bene questi non erano altro che esercizi di scrittura in cui voi riportavate le vostre esperienze, le vostre emozioni, le vostre sensazioni di quei particolari periodi. In un saggio breve ciò che pensa il proprio io non può essere spiattellato palesemente, anzi la parola io non deve proprio esistere, pena far venir etichettato quel saggio un tema.
Ricapitolando, il saggio breve:
1)    Non è un tema o un articolo di giornale;
2)    È una forma di comunicazione scritta di tipo argomentativo;
3)    A causa della tipologia comunicativa ha collocazione e destinazione precise:
-si colloca, in genere, in una rivista di cultura (specialistica o no);
-mira alla informazione e divulgazione di temi anche specialistici;
-deve avere una “misura”, quindi ha una lunghezza limitata.”
< Quindi il saggio breve può anche essere un argomento di cronaca? >
“Certo. Un saggio breve è un argomento che può essere di cronaca che approfondisce determinati argomenti ,mostrandoli su diversi punti di vista, rimanendo fedeli al documento assegnato. In molte riviste ad esempio un elemento di cronaca è quasi sempre lo spunto per iniziare a scavare a fondo su un argomento. Pensiamo alla scoperta di una nuova fonte di energia rinnovabile …. In quell’articolo non viene solamente riportato il fatto in se che lo renderebbe di fatto un articolo, ma viene per esempio spiegata la storia della ricerca di fonti di energia rinnovabili e via di seguito.”
“….”
“Francesco tutto bene?” chiedo al mio ragazzo.
“Ragazzi oggi non abbiamo molto tempo però …. “
“….”
“Però ho avuto un idea…. Pochi giorni fa , se avete ascoltato in televisione, si è parlato ampiamente del problema delle donne abbandonate dai propri uomini..”
“Che bastardo…” sussurra Francesco…
“Voglio che proviate a scrivere un saggio breve su….”
“E così mi ritrovo a dover scrivere un saggio breve su ‘ Come si sente una donna abbandonata dal proprio uomo a diventare madre’ e sinceramente non so cosa scrivere.. “
“Che traccia stupida! E come mai questa genialata?”
“Non lo so come ci siamo arrivati ma quando il professore ha dato questa traccia, Francesco si è … come posso dire… irrigidito. E poi il professore lo guardava fisso e lui si è innervosito tanto che com’è finita la lezione se n’è andato via di corsa. Non mi ha nemmeno aspettato e abbiamo litigato di nuovo. Non ti sembra tutto un po’ troppo strano?”
“Un po’ troppo? Io direi stranissimo!”
“Lo so… sai pensavo che da quando Francesco è uscito dall’ospedale, tra di noi le cose sarebbero migliorate..! Eppure mi ritrovo ogni volta a pensare che se lui non mi avesse visto quella sera e non avesse avuto quell’incidente forse io avrei parlato con il professore e a quest’ora mi sarei tolta un peso e un forte dubbio che ogni volta che sono con lui cresce sempre più. Lo so magari sto esagerando, magari alla fine sarà una fesseria…”
“O magari è qualcosa di veramente grave.” Conclude Lara dicendo quello che ogni volta cerco di allontanare dai miei pensieri.
“… Lara che devo fare?”
“Non lo so… non so veramente che dirti Bianca… è ovvio che tu non puoi (possa) stare con questo peso addosso! Però non puoi uccidere Francesco se non vuole parlarti di una parte del suo passato che come ti ha detto lui non è pronto a raccontare.”
“Ma se questo suo passato fosse soltanto una farsa per farmi stare con lui?! Se fosse soltanto un damerino che vuole solo portarmi a letto e una volta finito, scaricarmi?! “
“….”
“Io … io non voglio finire con l’essere delusa… non lo sopporterei.”
“Bianca… lo so. Il tuo ragionamento è giusto e non dovrei aggiungere altro… però ti voglio solo dire che raccontare il proprio passato, specie se è doloroso, è molto difficile e tu lo sai bene.”
“…”
“Dagli tempo. Aspetta un altro po’.”
“D’accordo..! Comunque cambiamo argomento.. dove sei stata ieri sera??”
“Aaron mi ha invitata a cena. Mi ha portato in un meraviglioso ristorante fuori città..! Aaaah… è stato bellissimo.”
“Cosa? Il ristorante?”
“No! Il sesso che abbiamo fatto dopo! È stato pazzesco! Lui era così… virile e attizzato che mi ha presa con così tanta passione tanto che lo abbiamo fatto  12 volte quanto erano i preservativi nel pacco! ” conclude la mia amica sorniona.
“Però… vedo che vi siete dati da fare!”
“E sì… il mio Aaron è un vero maschio.”
“Lara Cellino, non ti starai per caso innamorando ?”
“CHE COSAAAA?????  Quante volte te lo dovrò ripetere?? Lara Cellino non si innamora mai!!”
“Si si, come no! “
Ad un tratto sento vibrare il cellulare. Un messaggio.
“Oh no.. che palle! “ esclamo io sinceramente annoiata.
“Che è successo?”
“Livia mi ha appena detto che c’è una lezione pomeridiana di economia politica.”
“E ci devi andare?”
“Purtroppo si…” mi alzo dal divano svogliatamente e mi metto le scarpe.
“Va bene… comunque pensi che vedrai il professore Racina?”
“Perché me lo chiedi?”
“Così gli dirai di finirla con queste chiamate.”
“E tu che ne sai che c’è lui dietro tutto questo?”
“Infatti non lo so..! Ipotizzo ! Ma se è lui lo capirai dai suoi occhi..”
“Vado che è meglio va.. ciao!” prendo la borsa ed esco di casa.
*****
“DRIIIIIN… DRIIIIIN…. DRIIIIIIIIIIIN”
“Ancora il telefono?! “
“DRIIIN … DRIIIIIN…. DRIIIIIIIIIIIIIIIIIN”
“Giuro che se non mi risponde nessuno mi metto a urlare!”
“DRIII…”
“Pronto! Chi parla?!”
“Bianca sei tu?”
“No sono Lara, la ragazza che abita con lei. Posso sapere con chi ho il piacere di parlare?”
*****
“Bianca!!! Ehi sono qui!!” appena entrata nell’aula vedo Livia farmi cenno verso il banco dove è seduta lei così mi avvicino per potermici sedere affianco.
“Ehi! “
“Hai visto che palle oggi?”
“Manca quasi la metà degli studenti… come mai?” chiedo anche se in cuor mio conoscevo bene la risposta.
“Non lo immagini? Lezione pomeridiana e per di più con quello stronzo vecchiaccio dell’assistente… Tasso. Ho sentito dire che persino i figli non lo sopportano perché è troppo severo!”
“Se sapevo che ci fosse stato lui non sarei venuta per niente! Stavo tanto bene sdraiata sul mio divano!”
“A chi lo dici!! Sai ho conosciuto da poco un ragazzo… è così carino e poi parla correttamente il francese… e indovina un po’ di chi è figlio??”
“Hai detto che parla correttamente il francese? Non conosco nessuno che lo parla correttamente.” Affermo totalmente disorientata .
“Sbagliato! Si vabbè lo conosci di vista però lo conosci!” dice sorniona.
“Non saprei… dai dimmi tu!”
“È il figlio del professore Rizzi!! Quello di francese!! E non hai idea di quanto è figo!! Altro che il padre! E poi quando parla in francese è così sexy che ti viene voglia di prenderlo per il colletto e…”
“Va bene ho capito Livia!” la fermo appena in tempo dato che era entrato proprio in quel momento la belva feroce!
 
******
Mentre aspetto l’autobus che mi avrebbe riportata a casa mi ricordo improvvisamente di non aver richiamato più mia sorella Anna. Mi sento in colpa… l’ultima volta che l’avevo sentita sembrava preoccupata ma io l’avevo liquidata in fretta, altrettanto preoccupata per la situazione di Francesco. Ora che ci penso… non le ho raccontato niente riguardo lui. Chissà come reagirà! Ricordo che lei sin dall’elementari aveva il fidanzatino e il giorno di San Valentino tornava a casa piena di scatole di cioccolatini in dono dai suoi tanti e numerosi ammiratori. Io invece non ne ho mai avuto uno… forse perché sono sempre stata una buona forchetta e quindi non attiravo molti ragazzi, sia perché sono sempre stata più grande mentalmente rispetto le ragazze della mia età. La separazione dei miei quando avevo solo cinque anni , con una sorellina ancora troppo piccola, aveva scombussolato la vita a me e a mio fratello. Sono stata costretta ad essere sempre più responsabile, a non dover mai commettere un errore perché davo un cattivo esempio alla mia sorellina. Perciò non ho mai fumato una sigaretta, non mi sono mai ubriacata, non sono mai andata in discoteca. La mia vita è stata noiosa e amara, sempre sola, fino ai miei 15 anni quando ho conosciuto Gloria. Un’amica sincera all’apparenza, che ha fatto risvegliare in me la ragazza adolescente che doveva esserci. Pertanto litigavo spesso con mia madre ,che mi rimproverava di non stare mai assieme a mia sorella e io iniziavo a detestarla, cercando aiuto in mio fratello che incredibilmente sapeva essere sia un dongiovanni incredibile sia un fratello perfetto e protettivo. Cosa che io non sono mai riuscita a essere. Tuttavia la mia vita sembrava andare avanti in ogni caso quando all’età di 17 anni, alla festa delle donne che aveva organizzato Gloria in un pub del paese , incontro lui… Luigi. E da lì sono iniziati tutti i miei guai. È stato un colpo di fulmine bello e buono e per di più era la mia prima vera cotta. E quella cotta si era andata a trasformare in amore. Ero follemente innamorata, ma non sapevo come fare per poterlo far capire al diretto interessato. Così cercavo aiuto nella mia migliore amica. Seguendo i suoi consigli, iniziai a fare di tutto per farmi notare, vestendomi con abiti che non avrei mai pensato di indossare e sentendomi estremamente ridicola dato che non ero affatto a mio agio in quella tenuta. Sta di fatto che passai dal non essere notata all’essere la pagliaccia di turno. Scoprì soltanto in  seguito che Gloria era innamorata persa di Luigi e che aveva una relazione ormai da mesi con lui. Mi sentì umiliata. Non uscì di casa per settimane, mesi. A scuola purtroppo ero costretta ad andarci e ogni volta era una tortura… gli ultimi due anni sono stati i peggiori della mia vita, caratterizzati da soprusi e vigliaccherie compiute alle mie spalle da quella che un tempo era la mia migliore amica. Tutto sommato un lato positivo nella storia c’era. Mi ero impegnata al massimo negli studi ed ero riuscita a diplomarmi con il massimo dei voti. Purtroppo la vita a casa non era neanche delle migliori. Ormai il rapporto con mia madre era incrinato da tempo e così, decisa più che mai ad andarmene di casa, partì col buio della notte, senza che nessuno sapesse niente eccetto mio fratello Paolo e mia cugina. Mi ero messa in contatto da qualche tempo con una ragazza di città… sembrava una tipa a posto, inoltre l’affitto non era esagerato e poi l’appartamento era vicino alla fermata degli autobus. Fu così che conobbi Lara e da lì in poi la mia vita cambiò decisamente.
“Bianca.” Vengo ridestata dai miei pensieri. Mi giro e vedo il professor Racina.
“Professore? Cosa vuole?”
“Non ho avuto modo di parlarti. Perché non sei venuta all’appuntamento?”
“Perché mi sono resa conto che ho fiducia nel ragazzo che amo. Perciò non sono più interessata a sapere la sua verità e indipendentemente da quello che accadrà… io aspetterò che sia lui a raccontarmi quello che ancora non è in grado di fare. Quindi mi lasci in pace.!” Dico tutto d’un fiato senza trattenermi. Lo guardo dritta negli occhi non distogliendo mai lo sguardo dal suo. Lo vedo fare un grosso respiro e poi aggiungere “Bene, se è questo ciò che vuoi non posso certo obbligarti a non farlo. Però stai in guardia… non è il tipico ragazzo di cui ci si può cecamente fidare. E tu sembri una ragazza per bene… mi raccomando.” Mi accarezza il viso in modo molto delicato e se ne va. Non gli dico niente. Mi sento immobilizzata da quel gesto. Resto ferma a guardare nella direzione in cui se n’è andato mentre proprio in quel momento arriva l’autobus.
“Signorina, che intenzioni ha? Vuole salire?” mi chiede l’autista.
Io neanche mi ero accorta che mi avesse chiamata. Improvvisamente mi ricordo di quello che mi aveva detto Lara. Così gli faccio cenno di aspettare e grido per chiamare il professore. Lui si gira stupito dal mio comportamento.
“La smetta di chiamarmi al telefono di casa!” grido beccandomi le occhiate di mezza università.
“Come  scusa??” mi guarda stranito come se io fossi una pazza! Rendendomi conto di avere fatto una cavolata ad aver assecondato quella demente di Lara me la scappo nell’autobus e prendo immediatamente posto. Dal finestrino noto che il professore mi sta ancora fissato stranito e allora decido di chiedere scusa sperando riesca a capire il labiale. Evidentemente l’ha capito perché mi ha fatto un sorriso stupendo che difficilmente mi sarei aspettata da lui.
 
****
“Ehi… sono tornata!” entro in casa buttando la borsa sopra il mobiletto all’entrata. Non sento rumori… strano.
“Lara? Dove sei?”  dico entrando nel salotto.
“Ehi! Bianca?” sento chiamarmi dalla mia stanza, entro e la vedo nel balcone con in mano una coppa gelato.
“Che fai a quest’ora?”
“Bè sono ancora le sette e mezza quindi un gelato me lo posso permettere no?”  dice scherzosa lei. “Comunque tu piuttosto?”
“Io?”
“Si, si. Proprio tu. Lo hai visto il professore?”
“Si l’ho visto e non sai che figuraccia… tutto per merito tuo!”
“Perché?” mi chiede incuriosita.
“Ricordi di avermi detto di dirgli di smetterla con le chiamate a casa nostra? E ricordi anche di avermi detto che guardandolo negli occhi avrei capito se era colpevole o meno? Bene, io gli ho gridato contro e lui non aveva fatto niente di male… sta di fatto che tutta l’università sa che sono una  malata mentale!”
“Ed è vero..!” dice sorridendo sotto i baffi… la voglio uccidere!!
“Ma ti rendi conto che sei una stronza di prima categoria? E io che vado  ancora appresso a te! Adesso chi sa che cosa pensa il professore di me…” dico appoggiandomi alla ringhiera del balcone.
“Ferma un attimo…? Da quando ti interessano i pareri del professore Racina?!”
“Bè …”
“Bianca!! Che cavolo stai combinando?!”
“Niente!! Solo che con me è molto gentile … e io sono stata una cafona per colpa tua e delle tue ipotesi!!”
“Si…. Come no… tu non me la racconti giusta. Comunque ho scoperto chi era a chiamare a palla.”
“Lo sai?!!”
“Certo che lo so! E lo anzi la conosci anche e soprattutto tu…”
“Perché lo stai dicendo in quel modo?” oddio chi poteva essere?
“…..” sono preoccupata… perché ho il sospetto che sia…
“Perché non mi hai mai detto di avere una cugina?! ”
CHEEEEE??????????????
“Che??? Aspetta aspetta! Vorresti dirmi che la persona che chiamava di continuo era mia cugina?? ”
“Si… bè questo non me l’ha detto ne tantomeno gliel’ho chiesto ,ma chi può essere se non lei!! La volevo uccidere via filo! Comunque sembra simpatica…” dice continuando a mangiare il suo gelato anche se ormai si stava sciogliendo.
“Lara!! Mi stavi facendo preoccupare! Comunque quale cugina è?”
“Perché quante ne hai???”
“Parecchie… ehi perché mi guardi così!!” mi sta guardando come se gli avessi svelato un segreto di Stato!
“E perché non me l’hai mai detto????!!!!”
“Forse perché tu non me lo hai mai chiesto? E comunque perché stai facendo tutto questo casino?? Per i miei cugini poi!”
“Cugini?? Quindi ne hai anche maschi?? Comunque io te l’avevo fatta una domanda sulla tua famiglia quindi non puoi dire che non mi fossi interessata.!”
“Si me l’avevi fatta una domanda… mi hai chiesto se ho un fratello e se è figo!”
“Peggio ancora! Erano due le domande! Non stai migliorando la tua situazione lo sai vero?”
Meglio …non…. commentare.
“Comunque si, ho parecchie cugine! Ne ho solo uno maschio… Luca.”
“Wow… il nome promette bene… quelli che hanno il nome corto di solito sono dei grandissimi sporcaccioni!”
“Edda Lara! Comunque non mi hai detto chi era quella al telefono!”
“Ah già… Susy mi pare abbia detto..!”
“Susy?? E perché avrebbe chiamato al telefono di casa?? Di solito chiama sul mio cellulare.” Susy era più di una cugina. Era quasi una sorella. C’è sempre stata per me. Abbiamo condiviso sempre tutto ed eravamo sempre insieme. Io mora, lei bionda eravamo diverse in tutto però unite da un profondo affetto reciproco, e insieme a mia cugina Vanessa formavamo un trio perfetto.  Quando eravamo insieme nessuno poteva competere con noi. Peccato che abitassimo lontane…
“Ha chiamato su quello di casa perché ha detto che tu non le rispondevi mai e siccome era una cosa parecchio urgente ha preferito chiamare su quello di casa.”
“Urgente??”
“Si ha detto così…” 
Urgente…. mi dovrò preoccupare?
“Comunque mi parli un po’ della tua famiglia?? In senso largo!”
“In senso largo..??” le chiedo ridendo.
“Si.. in generale! Quanti zii hai, quanti cugini.. parlami di loro.”
“Bene… allora ….da dove posso cominciare… ? Partiamo dal fatto che non ti parlerò di mio padre perché non so nemmeno che fine ha fatto… è da quando ha divorziato da nostra madre che non lo vedo… e poi era anche figlio unico quindi non c’è molto da dire. Ti parlerò invece della famiglia di mia madre e della ‘leggenda’ che riguarda le donne della famiglia Contesi.”
“Quale leggenda??”
“Pare che le donne Contesi possano dare alla luce solo figlie femmine.”
“Ma non è vero! Tua madre ha avuto un figlio maschio!”
“Si ma mia madre si chiama Morrante…”
“Ma..”
“ È mia nonna che si chiama Contesi.”
“….”
“Mia nonna, Elsa Contesi, era la quarta e ultima figlia dell’allora marchese Egidio Contesi. Sai che i  nobili erano soliti sposarsi tra parenti no? Bene aveva sposato una lontana cugina che però aveva il suo stesso cognome… Contesi.!”
“E allora?”
“Dalla loro unione  nacquero quattro figlie femmine!”
“Ma Bianca! Che discorsi fai? Questo non vuol dire niente!”
“Bè hai ragione… ed è per questo che mio nonno, Niccolò Morrante, non dando peso a queste dicerie sposò mia nonna Elsa.”
“E poi?”
“E poi provarono subito ad avere dei figli. Mia nonna dice sempre che al primo tentativo rimase incinta… grande vanto e orgoglio per il nonno.”
“ Hai capito il vecchietto??? Ahahahah !“
 “Comunque il primogenito fu una femmina, mia zia Sofia.”
“E tuo nonno?”
“ Era felice di aver avuto una bimba. Però dopo pochi anni riprovarono ad avere un figlio e anche questo arrivò subito. Ma era una bambina, mia zia Francesca, la madre di Susy. E qui ci fu anche uno scandalo perché la bimba era bionda mentre i genitori erano mori e pure scuri di pelle.”
“ E perché mai la bimba è nata bionda? Tua nonna aveva tradito?”
“No lei è sempre stata fedele al nonno ma rimane un mistero il colore dei capelli della zia, anche perché altri parenti biondi pare non ce ne fossero. Comunque superata la crisi i nonni riprovarono ancora nella speranza di avere un maschio. Mia nonna aveva già perso le speranze ma non mio nonno e così arrivò la terza gravidanza. Ma anche questa fu deludente perché nacque un'altra bambina, mia zia Giorgia.”
“ E tuo nonno?? Come la prese?”
“ Bè non era al settimo cielo! Era arrivata un'altra bambina! Comunque lui non si dava per vinto e così chiese alla nonna di riprovare… per l’ultima volta.”
“ E lei accettò..”
“Si. Così rimase nuovamente incinta e durante la gravidanza sperò con tutto il cuore che fosse un bambino il figlio che aspettava, ma quando partorì… la creatura era una bimba. Claudia, mia madre.”
“E poi?”
“Da quel momento le cose nella famiglia andarono sempre peggio… mio nonno desiderava ardentemente un figlio maschio ma la moglie non ne aveva l’intenzione, e così il loro rapporto andò in frantumi…. Mia nonna divenne fredda e insensibile, lui stava in casa il meno possibile. Insomma questa disperata ricerca del figlio maschio ha distrutto quella famiglia. E poi questa leggenda si è ritorta anche sulla mia di famiglia..”
“Perché? Scusa ma tu hai un fratello quindi…”
“Ma mio padre è uno che aveva la fissazione per i figli maschi. Infatti dopo la nascita di Paolo mia madre rimase nuovamente incinta e dopo che sono nata io mio padre non ha sperato  in nient’altro che  in un altro figlio maschio!”
“E dopo la nascita di Anna?”
“Dopo la sua nascita mio padre voleva un altro figlio subito…. Ma mia madre si è opposta alla sua imposizione perché voleva occuparsi di più di noi e poi voleva anche tornare a lavorare. E per questo lui ha chiesto il divorzio dopo pochissimi mesi…”
“Certo che nella tua famiglia avete trovato degli uomini proprio devoti…”
“Io non ho alcun rispetto per mio padre che ci ha abbandonati così di punto in bianco. Sai non ci è mai venuto a trovare in tutti questi anni… e Anna nemmeno lo conosce… non lo ha mai visto se non in fotografia.”
“Mi spiace sai..?” dice Lara triste in volto, avvicinandosi a me e dandomi un caloroso abbraccio.
“E perché dovresti?” dico scostandola da me.” Mica è colpa tua! Stai tranquilla… comunque sono preoccupata per l’arrivo di Susy. Non vorrei fosse successo qualcosa di brutto.”
“Adesso sei tu che ti stai preoccupando per nulla! Una cugina non può nemmeno venire a trovarti?”
“Si ma il fatto che ti abbia detto che era urgente mi preoccupa…”
“Dai speriamo bene! Comunque hai gridato veramente al professore di non chiamarti più a casa??”
“Siiii! E non  hai idea che figura!”
DIIIIIIIIIIN DOOOOOOON
Suonano alla porta….
Sarà sicuramente Susy.
Io e Lara, ancora sul balcone ci guardiamo nella speranza che una delle due si muova per aprire la porta. Purtroppo la cugina è la mia quindi tocca a me  andare ad aprire. Ad aspettarmi la mia adorabile cugina bionda in un aderentissimo abitino verde acqua, accompagnata dalla sua sorellina Azzurra biondissima anche lei.
“Ciaoooo!!! Bianca come ti sei fatta bella!”
“Ciao Susy! Ti giuro che le chiamate sul cellulare non le avevo proprio viste!”
“E figurati se le vedevi! Fai schifo lo sai?” dice  Susy guardandomi male.
“Dai dai …! Lo sai che sono fatta così! Comunque Azzurra! Sei bellissima! “
“G-grazie…” mi risponde con un fil di voce, timidissima come sempre.
“Già sei proprio bella, e anche molto timida a quanto vedo.” Aggiunge la mia cara Lara.
“Care cugine, vi presento Lara, la mia coinquilina nonché mia migliore amica.!”
“Piacere” “Piacere”  dicono all’unisono.
“ Ho notato che sei una ragazza che va dritta al punto senza giri di parole…” enuncia Susy “ ne sono contenta. Mi piacciono le persone schiette. C’era però un effettivo motivo per il quale volevi ammazzarmi al telefono?”
“ E me lo domandi pure???? Non potevi farti sentire subito quando rispondevo al telefono senza che io uscissi di testa???!!!”
“Ma di che stai parlando scusa? Io ti ho risposto subito al telefono.”
“Che stai dicendo?? Scusa non sei stata tu a chiamare a palla tutto il giorno??”
“Certo che no! Che motivo avevo di chiamare e poi non aprire bocca??”
“È da stamattina che riceviamo chiamate anonime” intervengo io.
 “… pensavamo fossi tu ma se non lo sei… chi può essere?!” conclude Lara al posto mio.
“Non vi so aiutare ragazze….. mi spiace.”
“….”
“Allora? A cosa devo la tua visita?” chiedo a mia cugina, andando subito al nocciolo della questione.
“Bè una vecchia e cara cugina ora non può neanche passare da casa tua per salutarti?”
“Susy… Lara mi ha detto che avevi urgenza di parlarmi        quindi è successo qualcosa! E poi io ti conosco come le mie tasche e lo capisco quando c’è qualcosa che non va perciò vai dritta al punto.!”
“…. va bene. Sediamoci .”
Inizio a preoccuparmi seriamente… non ho mai visto Susy in questo stato. È molto preoccupata…
“Ti devo parlare di Anna, tua sorella.”
Mi sento male.
“Lo sai che lei Azzurra e Eva vanno in classe insieme no?”
“Si…. Azzurra che è successo ad Anna?!” chiedo con un fil di voce.
“Bè ecco…. N-non  lo so.”
“…!!”
“S-sono ormai due settimane che non viene a scuola però la mattina esce da casa.. non sappiamo d-dove va o cosa fa… n-non ci ha detto niente e questo ci preoccupa molto.”
“E inoltre” prosegue Susy “ sono tre giorni che non è più nemmeno a casa. Tua madre non sa nulla perché è convinta che stia con una sua amica.”
Non so cosa dire… mi sento soffocare! Lara notando il mio colorito mi porge un bicchiere d’acqua che bevo di getto.
“Bianca io sospetto che sia scappata con un ragazzo. Tempo fa l’avevo avvistata con un ragazzo  abbastanza carino… nell’orario scolastico però. Ho pensato che avesse marinato la scuola come facevamo anche noi alla sua età!”
“E non hai chiesto ad Azzurra? Lo conosci?” chiedo rivolgendomi alla mia cugina più piccola
“N-no…mi spiace.”
“E ora come facciamo a rintracciarla?! Al cellulare risponde?” dico togliendo dalla tasca il mio, componendo il suo numero.”
“No Bianca, abbiamo provato a-anche noi.”
“E inutile che provi…” dice Susy “ secondo me ha cambiato numero.” Conclude il suo discorso mentre chiudo il telefono.
“Scusate” ci interrompe Lara che fino ad allora era rimasta ad ascoltare in silenzio. “ma perché non fate una denuncia ai carabinieri??”
“Hai ragione! A questo punto serve farla subito! Ora chiamo.!
“No aspetta.” Dice Susy.
“Come scusa?? Ripeti un po’ Susy?! Per quale assurdo motivo non dovrei chiamare la polizia o i carabinieri  e farmi trovare Anna?!”
“Perché primo tua madre non lo sa, secondo non sappiamo se tornerà domani o nella settimana! Aspetta un po’ o almeno avvisa tua madre!”
“Infatti la chiamo subito.!”
“E ora che è sera la chiami?”
“Perché che differenza fa scusa?”
“Bianca penso che tua cugina abbia ragione…. Chiamala domattina.”
“Io sto uscendo matta!!Non sappiamo dove è… come faccio??”
“Calma! Noi proveremo a cercarla diversamente! Tu però prometti che non farai stupidaggini?”
“Come faccio a prometterlo?”
“Hai ragione tu ne fai sempre.”
“Mpf.”
“Comunque io sono passata anche per dirti che stavo cercando casa qui vicino quindi è molto probabile che ci rivedremo.”
“Non è una bella notizia sai?” dico scherzosa.
“Si per te non sarà affatto bella perché verrò tutti i giorni a romperti le scatole.” Mi risponde a tono lei.  “Ci vediamo.”
E detto questo, dopo esserci salutate se ne vanno.
Erano quasi le nove …. Così andammo a cucinare qualcosa, anche se io avevo lo stomaco chiuso. Dopo aver cenato parlammo un po’ sdraiate sui divani.
“Ho come una brutta sensazione…”
“Dai vedrai che non sarà successo niente… magari non trova il cellulare o non lo sente come fai sempre tu.”
“No Lara… lei mi aveva chiamata ed era molto preoccupata! L’hai detto anche tu! E io per stare appresso a Francesco non ho nemmeno avuto il tempo di pensarla due minuti! Mi faccio schifo da sola..!”
“Dai…. vedrai che si sistemerà tutto…”
“Lo spero tanto..”
“Comunque Aaron mi ha chiamata stasera e mi ha detto che la nostra doccia è fantastica!”
“Perché scusa, che ne sa lui della nostra doccia??”
“Bè l’ha provata……..”
“Si è fatto la doccia?”
“Non proprio….. diciamo che l’abbiamo fatta insieme…”
“LARA!!!! Avete fatto sesso nella nostra doccia????”
“…… SIIII!!! E non hai idea di quanto è stato bello!!!!”
 
DIIIIIIIIIIN DOOOON
La porta…. chi sarà mai alle dieci di sera? Io e la mia coinquilina ci scambiamo un veloce sguardo.
“Bianca…”
“Vado io Lara…” mi alzo dal divano con le gambe tremolanti… la paura che possa essere successo qualcosa di brutto si impadronisce di me e sembra non volersene andare.
Apro la porta.
“Ciao Bianca..”
“ANNA!”
“Sono incinta. Il mio ragazzo mi ha mollata e sono sola… la mamma non sa nulla, non so dove andare! Per favore ospitami tu… ti prego.”
Rimango li… davanti alla porta a guardarla stralunata, mentre Lara mi passa affianco per abbracciare mia sorella che scoppia in un pianto senza fine.
Stupita. 

Angolo autrice:
Tra squilli al telefono e figuracce fatte all'università, Bianca scopre di non avere più quella fiducia che riponeva in Francesco e inizia a guardare il professore Racina con occhi diversi....
In questo capitolo fanno la loro apparizione nuovi personaggi che renderanno l'attuale vita di Bianca un pò più movimentata... l'arrivo di Susy in cerca di una casa e l'arrivo di sua sorella Anna, incinta.
Cosa accadrà d'ora in poi?
Mi scuso come sempre per l'enorme ritardo nell'aggiornare e vi chiedo scusa come al solito! =)
Mi piacerebbe leggere le vostre opinioni sul capitolo .... =) ringrazio come sempre chi recensisce, segue ,ricorda e preferisce la mia storia ..... e come sempre a voi tanti lettori silenziosi.
Alla prossima ...
Bacissimi raffa XD

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** ottavo capitolo ***


Tra un caffè e un articolo di giornale….
Capitolo 8

< < Oh no!!! Si è rotta la lavatrice!!!! > >
Svegliata dalle urla di Lara, guardo l’orologio di camera mia. Sono ancora le 4 e mezza!
Si può sapere perché è sveglia già da quest’ora??
Mi siedo svogliatamente sul letto e dopo essermi grattata con forza la testa, mi giro dall’altro lato della stanza… mia sorella sta ancora dormendo. Pare non abbia sentito minimamente le urla della mia amica. Bè menomale! È meglio che riposi. Ieri sera dopo essere arrivata, si è andata subito a coricare. Era distrutta… dentro e fuori. Ed io con lei.
“Bianca!!!!” grida la mia, ancora per poco, amica entrando di colpo in camera mia. Mi giro immediatamente verso mia sorella nel timore che si fosse svegliata di colpo, ma per mia fortuna pare non aver dato minimamente retta a Lara, girandosi svogliatamente dall’altra parte del letto. Non so perché ma nel farlo ha sbuffato in modo alquanto divertente.
“Che cavolo vuoi Lara! Non vedi che Anna dorme?!” grido a bassa voce io.
“Ah già…! Me ne ero dimenticata!” dice ora zittendosi quasi. “Comunque” prosegue “ si è rotta la lavatrice!! E in bagno è tutto bagnato! Come facciamo??”
“Bè innanzi tutto asciughiamo per terra e poi chiamiamo un tecnico ! Anche se non credo che a quest’ora ti risponderà qualcuno…”
“Ma io non mi lamentavo per questo, demente!! Lo so! Ma ti rendi conto che fino a quando ci aggiusteranno la lavatrice dovremmo lavare tutto a mano ???”
“Bè si…. E quindi?”
“E quindi?? Mi rovinerò le unghie ecco il quindi!! E pensare che mi ero appena fatta le french…”  e se ne va chiudendo la porta mentre da fuori la sento ancora borbottare…. E chi la capisce!!
Con gli occhi che si accingono a chiudersi, mi alzo dal letto , strofinandoli un poco, andando verso il bagno dove mi sarei apprestata a fare un po’ di ordine  quando sento il cellulare vibrare. Mi avvicino al comodino e vedo con sorpresa che è stato Francesco a scomodarsi tanto inviandomi un messaggio…. era dall’ultima lezione con il professore Racina che non lo sentivo ne lo vedevo. Non ha risposto nemmeno ad uno dei miei messaggi o delle mie chiamate e ora alle 4 e mezza del mattino mi scrive :
< Non riesco a dormire… ti penso. Ti amo. >
Sì col cavolo! Vaffanculo Francesco!
“ Bianca! Allora quanto ti ci vuole a venire ad aiutarmi?”
Butto il telefono arrabbiata sul comodino e vado ad aiutare la mia amica in bagno.
******
“E così Bianca esce con questo Francesco?”
Dopo che Bianca era uscita per andare all’università, Anna si era svegliata quasi subito… così per distrarla un pochino mi ero messa a raccontarle le peripezie amorose di sua sorella.
“Bè, per carità è un bel ragazzo anzi è proprio figo! Però è troppo…  misterioso ecco.”
“Bè da quello che mi hai raccontato sembra che nasconda troppe cose! E poi scusa che centra il professore di Bianca in tutto questo??”
“Non lo so cara… però ho un idea che potrà aiutare parecchio tua sorella!” dico fiera di me stessa per la brillante idea che mi è venuta in mente. Bianca era un disastro in amore, un vero e proprio caso umano! Per questo aveva  bisogno di due professioniste ( perlomeno io) che le potessero dare una mano a fare chiarezza nel suo indeciso e poco intelligente cuore.
“Lara? Non mi piace la tua espressione…”
La povera Anna ancora non  aveva idea di chi io fossi…bè presto avrà modo di colmare tutte le sue lacune.
“Preparati! Dobbiamo uscire.” Dico alzandomi dal suo letto e guardandola decisa. “Andiamo all’università.”
********
“Bianca!”
Mentre mi dirigo in aula per seguire la lezione di economia politica sento chiamarmi a gran voce ,ma non ho la minima intenzione di voltarmi perché so benissimo chi è stato.
“Bianca ti prego..!”
Se pensa di smuovermi si sbaglia di grosso! Ha avuto abbastanza  giorni per potermi cercare…. Ora basta!
“BIANCA!” 
Sento che ha accelerato il passo e inconsciamente anche io faccio lo stesso. Non voglio ne vederlo ne ascoltare le sue solite scuse pietose….
“Bianca… “ mi afferra per il braccio e io non posso fare a meno di fermarmi…. ma non mi volto. No.
“Ti prego… ascoltami.”
“E perché dovrei farlo?” rispondo in modo calmo e gelido , senza mai voltarmi, anche se avrei voluto vedere la sua espressione.
“Bianca io… ho avuto un problema… è per questo che non mi sono fatto sentire.”
“Che bella scusa! E sentiamo allora, qual è stato il tuo problema?”
“Ecco…ho incontrato una persona…”
“Cosa..?” mi giro verso di lui. I miei occhi si assottigliano automaticamente. Sento di aver cambiato colore… mi si è ghiacciato improvvisamente il sangue.
“Aspetta! Non trarre conclusioni affrettate! Ho incontrato questa persona che..”
“Questa persona è una ragazza?”
“Si.. ma dicevo che” ma lo zittisco prima che possa continuare.
“Praticamente mi stai dicendo che sei uscito con un'altra?!” dico alzando il tono di voce. Il mio cuore ha accelerato i battiti. Mi sento furiosa!
“No Bianca! Che cosa hai capito? Non l’ho incontrata per il motivo che hai pensato tu..! Lei è… una mia ex ed è venuta qui in città perché doveva cercare un'altra persona…”
“Perché questa storia sa tanto di menzogna?” dico cercando di trattenermi… sento che sto per mettermi a piangere.  
“Bianca… è la verità… credimi.” Dice quasi in una supplica.
“Perché non mi dici chi è quest’altra persona? E come si chiama questa tua ex? E perché cavolo non mi hai risposto alle chiamate quando io ero a casa non sapendo più cosa pensare?!”
“Ero nervoso… sono stati dei giorni pesanti in cui ho dovuto affrontare dei discorsi e delle situazioni che pensavo fossero ormai sepolte! O almeno in parte. Comunque lei si chiama Giovanna.. e non posso dirti chi è l’altra persona che sta cercando, mi spiace.”
“Perché? Chi è questa persona per non essere nominata? E questa Giovanna? Come mai è venuta proprio da te per cercare questo innominato?! “
“Bianca… è una storia complicata e non voglio coinvolgerti…. ci staresti male e basta.”
“Parlami maledizione! Voglio saperlo! Non posso stare con te con il timore di essere tradita o con l’essere presa in giro!”
“Io non ti tradirei mai!!” dice prendendomi il viso tra le mani, ma che prontamente scaccio via.”  Non lo pensare neanche …” continua guardandomi con gli occhi che sembrano, e dico sembrano, dispiaciuti  ” ma non posso raccontarti questa storia. È troppo complicato e non capiresti. Mi spiace…”
“Non vuoi parlare? Bene allora non ho alcun motivo per restare ad ascoltarti.” Dico, voltandomi e fingendo di non essere rimasta per l’ennesima volta delusa… non ce la faccio più.
“Ti prego Bianca… perdonami.”
“COME FACCIO A PERDONARTI?!” mi giro furiosa verso di lui, guardandolo dritto negli occhi. I suoi stupiti, i miei pieni di lacrime.
“Come faccio a perdonarti se non so nemmeno che hai fatto?! Come faccio a perdonarti? Mio Dio! Mi sembra di dire sempre le stesse cose con te! E tu che fai? Ogni volta che credo che ci siamo chiariti tu ti comporti sempre peggio e io ci resto male ogni volta. Non ce la faccio più!”
“Bianca! Ascoltami un attimo!” dice afferrandomi per le spalle.
“…..”
“Io ti amo. Ti amo con tutto il cuore e non credo di aver mai amato una persona così tanto. Anzi non credo di aver mai amato nessuna donna in vita mia. Con te è iniziato tutto in modo frettoloso e strano ma io non potrei mai essere così felice di aver preso quell’autobus quel giorno e di aver deciso di frequentare questo corso di giornalismo. ”
“E il professore?”
“Cosa?”
“Che centra lui? Perché lunedì a lezione te la sei presa tanto?”
“…….”
“Mi vuoi dire in che rapporti sei con lui? Perché lo conosci??”
“Bianca… è una lunga storia. Io e lui ci siamo conosciuti anni fa e non siamo proprio in buoni rapporti.”
“Ma perché? Il primo giorno di lezione tu gli hai pure fatto una domanda e non sembravi così incavolato con lui!”
“È complicato… ma ti prometto Bianca che un giorno ti racconterò tutto! Prima sistemo questa storia e poi ti racconterò tutto. È una promessa.”
“…”
“Tu devi solo fidarti di me.” Conclude guardandomi negli occhi intensamente. Mi ci perderei li dentro… lui china il suo capo verso di me e mi bacia teneramente.
Ogni volta finisce così tra di noi. Litighiamo e poi facciamo pace così. Io lo amo perdutamente e più provo a mettere delle barriere per non rimanere ferita troppo da questi suoi segreti più poi le abbasso davanti a lui e ai suoi baci.
“Senti …” continua lui “ perché stasera non vieni a casa mia? Ti va una cenetta romantica? Sono un ottimo cuoco!”
“Cosa? A casa tua?”  non ci ero mai andata.
“Si… vorrei farmi perdonare in qualche modo.” Dice sorridendomi.
“Ehm…”
“Dai Bianca! Per favore …”
“Va bene.”
“Grandioso! Passo a prenderti stasera alle 21:30 ” si china nuovamente per baciarmi e poi sussurrandomi all’orecchio dice “ stasera ti farò provare i brividi.”  E baciandomi il collo se ne va.
Andare a casa sua… andare a casa sua... andare a casa sua. Mi ha invitata da lui, dopo che neanche due minuti fa stavamo litigando, o per lo meno stavo litigando solo io. E non abbiamo nemmeno chiarito chissà come, anzi per niente. Eppure perché sono così felice? Sento che potrei mettermi anche a ballare. È così che ci si sente quando si ama? La mia mente è ancora furiosa con lui ma il mio cuore mi da della stupida e mi dice di essere solo felice di andare da lui. Andare da lui, andare da lui potrebbe significare una cosa sola… fare l’amore con lui.!
Ma io non sono assolutamente pronta per questo!! Oddio ! Devo calmarmi…
Entro in aula sperando che nessuno noti il forte rossore sulle mie guance.
*********
Una volta arrivate all’università, io e Anna iniziammo a guardarci intorno nella speranza di trovare la persona con la quale avevo intenzione di parlare.
“Lara… si può sapere perché ti sei vestita in questo modo?”  mi chiede molto imbarazzata Anna.
“Come perché? Dovevo sembrare una studentessa e passare inosservata, no?”
“Così passi per tutto tranne che inosservata! Lara ti rendi conto che sei vestita come una prostituta??”   dice facendo chiari segni con le mani riguardo alla mia mise…
“Cosa??? E che avrei da prostituta scusa??”
“Tanto per cominciare la tua camicia è così scollata che mi chiedo la necessità che avevi nel vestire la parte superiore del tuo corpo! Ti si vede tutto il seno!”
“Ma che dici?? È solo un pochino scollata…“   dico cercando di darmi un po’ di  contegno sistemando la camicetta, avendo notato dei ragazzi guardare in modo insistente le mie ragazze.
“Comunque ora cosa facciamo? E se ci becca Bianca??”  dice guardandosi intorno con fare preoccupato.
“Non ti preoccupare. Adesso dobbiamo trovarlo in modo tale da capire le sue intenzioni…”
“Io ancora non ho capito perché dobbiamo farlo..!”
“Come perché? Se io o te ci proviamo con Francesco e lui ci dovesse stare, noi gli spiattelleremmo in faccia chi siamo e lo smaschereremmo! E salveremmo  Bianca da una relazione infelice!”   concludo seria guardandola negli occhi. Lei sembra titubante ma ora non è il momento di esitare… non posso stare senza fare niente mentre la mia migliore amica rischia di essere presa in giro alla sua prima storia. Certo, tutti questi miei dubbi su Francesco non potevo  confessarli così facilmente… lei ha già tanti pensieri a riguardo ! Le metterei solo più paura. Per questo devo agire io!
“Secondo me non è una buona idea… Bianca non approverebbe!”
“Senti Anna, io devo scoprire che tipo è Francesco realmente e perciò userò tutti i mezzi, leciti e non, per poterlo fare e proteggere tua sorella! E tu mi aiuterai, perché anche tu le vuoi bene e so che hai i miei stessi dubbi a riguardo!”  
“…”
“So che sei titubante all’idea ma è la cosa migliore per lei..” dico prendendole il viso nelle mani e capendo di averla finalmente convinta!
“D’accordo! Non voglio che commetta il mio stesso errore!” dice riferendosi chiaramente a tutto quello che le era capitato.
Così iniziammo a cercare Francesco un po’ dappertutto….  alle pensiline, al bar, davanti ai bagni degli uomini ( venendo guardate sempre in malo modo dalle altre ragazze e in un modo decisamente migliore dai ragazzi) ,alle varie copisterie, davanti alla segreteria.  Eravamo stremate!!  Odiavo Francesco in tutti i modi possibili!  Si moriva di caldo e per di più mi stavo pentendo di aver coinvolto Anna in questo assurdo piano.  Nelle sue condizioni poteva non essere la migliore delle scelte quella di farla salire e scendere scale di continuo…!  Alla fine, quando stavamo per perdere le speranze, lo vedo!  Stava parlando con altri ragazzi  davanti ad un aula.  Devo ammettere che è proprio figo… capisco perché Bianca sta ancora con lui pur con tutti questi segreti! In ogni caso io e Anna ci fermiamo e le dico di spostarsi un po’ da me in modo tale che non ci possa vedere insieme. Lui non mi aveva mai vista in volto e per questo il mio piano poteva essere attuato. Mi apro un po’ di più la camicetta e inizio ad avvicinarmi a lui in modo molto accattivante. Aaron andava pazzo per questo mio modo di muovermi.! E io da brava ragazza, lo facevo sempre. Mi piaceva da morire farlo eccitare.
Così, una volta dietro a lui, tamburello un dito sopra la sua spalla facendo sì che si girasse da me. Mi guarda e dopo avergli chiesto se posso parlargli un attimo, saluta i suoi amici e torna da me.
“Che vuoi da me?”  va dritto al punto. Sembra un po’ arrabbiato… chissà.
“Non mi chiedi neanche il nome tesoro?”  dico ammiccando un po’per fargli credere di essere una facile che ci prova spudoratamente.
“Non mi interessa.”  Wow! Sembra che non gli interesso davvero!
“Davvero? Sai mi stupirei se non ti interessassi veramente… “ dico abbassando il tono di voce e avvicinando la mia mano al suo petto, disegnandogli su cerchi immaginari  “ tu mi interessi invece e parecchio.” Concludo guardandolo negli occhi molto intensamente.
“ Senti se hai la necessità di ficcarti qualcosa nelle mutande allora hai sbagliato proprio persona. “ dice togliendo con forza le mie mani da sopra il suo petto “ E poi io sono impegnato.” Conclude guardandomi torvo.
Così si gira e se ne va lasciandomi li a guardarlo compiaciuta della sua reazione. Anna, avendo assistito a tutta la scena da lontano, si avvicina e dice “ Sembra che il fidanzato di Bianca sia fedele. Secondo me ti considera una prostituta…”  dopo questa sua ‘cortese ’ osservazione la guardo di traverso. In ogni caso dobbiamo ancora fare un secondo tentativo.
“Ora tocca a te.”
“Cosaaaaa???? E perché scusa? Non lo hai visto anche tu come non ti ha calcolata nemmeno per un istante? Anzi sembravi fargli pure schifo!”
“Appunto per questo! Potrebbe anche essere che a lui le donne facili non piacciono! Per questo entri in campo tu! Sei così innocentina che non si può proprio fare il confronto con me…! Dovrai testare la sua fedeltà…!”
“Non ci pensare nemmeno! Ti ricordo che sono incinta! “ dice cercando una scusa per non provarci…
“Dai Anna! Dobbiamo aiutare tua sorella….”
“Non penso che l’aiuteremmo così..! Piuttosto, dov’è ora Francesco? ”
“Cosa??” mi giro e con delusione non lo vedo più… se n’è andato!
“Penso che la cosa più sensata sarebbe quella di andare a cercarlo e vedere se si incontra con qualche altra ragazza.”
“O con il professore Racina.” Aggiungo io.
Così, separateci, iniziammo per l’ennesima volta le ricerche di Francesco.
Improvvisamente mi rendo conto di una cosa: io non avevo la minima idea dell’aspetto del professore Racina! Per questo inizio a chiedere informazioni su di lui da alcune ragazze. Una di queste mi ha mostrato una foto che lo ritraeva alla fine di un suo corso insieme ad altre ragazze. Devo ammettere che anche il professore di Bianca non è male. È  di un biondo scuro quasi castano, porta gli occhiali che coprono i suoi occhi grigi, è alto e robusto e ha un sorriso da mozzare il fiato. Ma dico io! Bianca con tutti sti fighi in giro non riesce a cuccarne uno????
Dal momento che avevo un idea del  caro professore continuai la ricerca del ragazzo di Bianca. Erano passati circa una ventina di minuti da quando mi ero separata con Anna e già ero in pena per lei. Chiamarla era stato inutile perché non rispondeva. Se le fosse successo qualcosa, Bianca non me lo avrebbe perdonato mai.
Arrivata di fronte all’aula Spezzaferro dove penso si tenesse una lezione di letteratura, scorgo tra le tante persone  un Francesco parecchio accalorato da una discussione. Di fianco a lui sembra che ci sia…. Cosa?? Quello è il professore Racina? E perché Francesco è con lui? Devo avvicinarmi. Non faccio in tempo nemmeno a fare un passo che un ragazzone alto mi si pone davanti chiedendo il mio numero! Dopo averlo sorpassato in fretta mi avvicino al punto in cui il professore e Francesco stavano parlando ma ormai i due se n’erano andati.
“Bene! Ho perso sia Anna che Francesco! Se Bianca scopre che ho lasciato sua sorella incinta e da poco ritrovata qui da sola all’università mi uccide! “ dico prendendo il cellulare nella speranza di rintracciare la piccola sorellina della mia amica.
“Lara? Che fai? Parli da sola ora?”
“Susy??? Cosa ci fai qui??” chiedo incredula per aver trovato la cugina di Bianca proprio qui all’università.
“Bè potrei farti la stessa domanda mia cara  ahahah!” dice scherzosa lei non immaginando neanche i miei timori ” ma perché hai l’aria così sconvolta?”
“Susy?”
Ci giriamo in contemporanea, io sospirando di sollievo per aver trovato Anna, e lei più incredula della cugina.
“Anna?? E tu cosa ci fai qui?? AAAAAH!!!” dopo lo sconcerto iniziale, Susy riprende la sua grinta saltando addosso alla cuginetta.
“Sono venuta qui con Lara…ehm … avevamo delle cose da fare.” Risponde in modo molto impacciato la nuova coinquilina. Non le sa proprio dire le bugie!
“Sentite ,calmiamoci tutte!” intervengo io “ allora Susy, io e Anna ti spiegheremo tutto quello che la riguarda dopo, ma adesso è importante trovare Francesco!”
“E chi è Francesco?” chiede stranita e ormai convinta della nostra pazzia.
“Il quasi fidanzato di Bianca.” Risponde con tranquillità Anna, mentre Susy rimane letteralmente a bocca aperta.
“Si lo so che sembra impossibile che la puritana Bianca Sammarco si stia frequentando con un ragazzo ma è vero, il problema è che questo ragazzo pur essendo un gran figo è anche un po’ troppo misterioso…. Lo stavamo pedinando!” concludo io e facendo rimanere ancora più stupita la povera Susy. Bè  effettivamente la situazione non è semplice da spiegare.
********
Arrivata nell’androne del mio condominio mi rendo veramente conto di essere uno straccio. È stata una giornata pesante, Francesco a parte mi sento distrutta. Ho avuto anche lezione con Tasso e lui èuna vera tortura… due ore con lui equivalevano a sei ore di un qualsiasi altro professore. Ho la necessità di fare una doccia e poterci stare  dentro fino a quando non sarebbe venuto a prendermi Francesco per andare a casa sua… ancora non ci credo! Spero che Lara sia di buon umore per darmi qualche consiglio su cosa mettere. Solo che io non potevo minimamente immaginare che aprendo il portone del mio appartamento potessi trovare tre paia di occhi puntati su di me con fare parecchio intimidatorio.
“Dove sei stata?” chiede all’improvviso Lara.
Sono sconcertata. Lei, mia sorella Anna e  mia cugina Susy, che non avevo la minima idea da dove fosse sbucata,  mi stavano aspettando sedute davanti alla porta. È come se avessero fatto un salotto nell’entrata, posizionando sedie in cerchio e con un tavolino , quello che usavamo all’entrata per poggiare il telefono, dove hanno messo le tazze da caffè. È  una scena alquanto surreale. Notando la mia espressione stupefatta, Anna tossicchiò come per catturare l’attenzione. Inizio a guardare tutte e tre lentamente, non sapendo bene da chi iniziare e quando Lara mi torna a formulare la domanda, mi soffermo su di lei.
“Sono tornata dall’università.” Rispondo semplicemente, non sapendo che altra risposta dare.
“Perché sei tornata così tardi?” indaga ancora Lara, e io inizio a non capirci veramente niente.
“Perché la mia ultima lezione è finita mezz’ora fa! Ma perché mi fate queste domande? E tu Susy da dove sei sbucata?” concludo rivolgendo la mia attenzione su mia cugina, che sembra alquanto divertita dall’intera faccenda.
“Sono arrivata qualche ora fa… ricordi che cercavo casa?”
“Questo ora non ha alcuna importanza Susy!” si intromette subito Lara” stavo facendo io le domande qui.” Continua alzandosi in piedi e avvicinandosi a me , mentre io butto l’occhio sull’orologio in cucina constatando di non avere molto tempo per prepararmi. “Ti vedo strana… hai fretta per caso, Bianca?”
“Si, perché devo uscire!” dico alzando il mio tono di voce, non riuscendo a concepire minimamente quella sceneggiata. “Lara si può sapere che diavolo state facendo?” esclamo esasperata guardando dritta negli occhi la mia amica.
“Con Francesco immagino….”
“Che domande fai! Certo che esco con lui..! Anzi per la precisione vado a casa sua…” concludo sapendo di essere arrossita un pochino.
“COSAAA???” rimango stupita nel vedere tutte e tre alzate e con la bocca aperta di fronte a questa mia confessione.
“Siete sorprese?”
“Sorprese? Secondo te? La Bianca che conosco io da poco più di ventidue anni non andrebbe mai a casa di un uomo di cui non si fida…“
“E tu che sai che non mi fido di lui?” rimango stupida dalle parole di mia cugina. Come faceva a dire che non mi fidavo di Francesco? Ma capisco subito come aveva potuto dire cose del genere, rivolgendo così il mio sguardo su …“Lara!”
“Non è la verità scusa?” mi da le spalle per prendere le sue sigarette.” Fino a stamattina non si era fatto sentire per cinque giorni e oggi te ne vieni tutta contenta che vai a casa sua?”
“Oggi abbiamo parlato… non abbiamo proprio chiarito ma è stato sincero perciò si vado a casa sua perché lo amo indipendentemente dal resto. Ora scusatemi ma mi vado a fare una doccia.” Dico scomparendo dalla loro visuale e chiudendomi in bagno, mentre Lara e Susy mi guardavano severamente. Mi viene da piangere. Nemmeno le persone a cui tengo di più mi sostengono. Sto veramente sbagliando tutto? Io, io voglio fidarmi di lui. Lo voglio veramente. E così mi misi sotto il getto caldo dell’acqua lasciandomi trasportare da mille pensieri e mille dubbi.
****
“Dici che dovremmo dirle cosa abbiamo scoperto oggi?” Anna interrompe il silenzio che si era andato a creare dopo l’uscita di scena di Bianca. Sono ancora sconcertata. Non immaginavo che quel ragazzo la influenzasse tanto. Eppure sono stata io a spingerla praticamente a uscire con lui, sono stata sempre io a dire che non doveva avere pregiudizi sugli altri… ma quanto sono stupida. Mi potevo fare i fatti miei per una volta. Non pensavo che sarebbe andata così...
“No… ora non ci darebbe retta. “ e guardandole negli occhi aggiungo “ speriamo solo che non esca troppo ferita da questa storia.”
Esco sul balcone accendendomi una sigaretta. Maledizione. Sono nervosa. Chi sarà mai quella donna con cui Francesco è andato via di corsa in moto?
***********
Entrata in casa sua mi  inizio a guardare in torno. È tutto così … ordinato. Mai mi sarei aspettata da un tipo come lui una casa così ordinata! “Biancaneve? Ti vedo meravigliata..  ahahah ! Pensavi di entrare in un manicomio?” chiede comprendendo subito i miei pensieri. Sento di essere arrossita un pochino. È così facile per lui capirmi? Sono io ad essere un libro aperto o è lui che mi conosce così bene?
“Hai intenzione di rimanere lì nel corridoio?”
“No… ecco…” non so cosa dire. Di certo non posso dirgli che ho una paura matta di stare con lui, da sola. Lui è così dannatamente bello in questo momento! Con quella sua camicia viola chiaro semi sbottonata che lascia vedere la sua collana e il suo bellissimo petto, e quei jeans blu scuro che non danno però giustizia al suo fondoschiena. Sembro una maniaca per come lo sto osservando.!
“Dai, accomodati.” Dice con voce suadente, e io mi sento già sciogliere.
Si avvicina a me e mi accarezza il collo, provocandomi un formicolio che mi percorre la schiena. Sa usare bene le mani. Dannazione.
“Se poi non vuoi cenare, bè lo capirei.” Pronuncia quelle parole in un sussurro al mio povero orecchio che nel frattempo è andato in fiamme al sentirci il suo respiro sopra.
“Sarebbe un peccato non… cenare” dico deglutendo a fatica. Il mio battito è accelerato e le gambe mi tremano leggermente. Lui mi guarda intensamente, sorride e allontanandosi da me, si avvicina ai fornelli.
“Cosa hai cucinato di buono?” chiedo, cercando di distogliere la mia attenzione dalle sue labbra, concentrandola sulla padella.  
Lo guardo mentre controlla la fiamma e prende la bottiglia dell’olio per aggiungerne altro. Dannazione come è bello.
“È una ricetta di famiglia che mi ha insegnato mia nonna.”
“Ti piace cucinare?” chiedo sinceramente incuriosita. Si sta aprendo finalmente  con me e mi sento felice. Non è mai stato il classico ragazzo loquace e mi rendo conto di non sapere praticamente nulla di lui, ma non importa. Non mi risponde subito. Lo vedo assaggiare un po’ di sugo e aggiungere del sale dopo.
“Si. Mi è sempre piaciuto.” Mi guarda intensamente e mi sorride. Un sorriso dolce, diverso dai suoi soliti ghigni.
 Mi piace. Da morire.
“Tu cucini?” arrossisco violentemente alla sua domanda perché a me non è mai piaciuto cucinare perciò non so che dire . Sicuramente lui deve aver capito la mia indecisione dalla espressione che ho assunto perché subito dopo dice “ è solo una semplice domanda Bianca , non farti troppi giri mentali“ . Quanto sono stupida!
“No no… cucino ma non sono un’ottima cuoca ecco.” lui sembra non aver fatto caso alla mia risposta, sembra molto concentrato alla sua cucina. Invece, inaspettatamente dice “ allora ti dovrò dare delle lezioni.” E sorride di nuovo. E sorrido anch’io.
“Bianca…” rabbrividisco. Quando usa quel tono non vuole dire qualcosa che mi farà piacere. “ io nella mia vita ho commesso un sacco di errori. Te l’ho detto non sono il classico bravo ragazzo. Sono stato un donnaiolo, e non vado fiero del mio comportamento. Quella ragazza con cui mi sono dovuto rivedere in questi giorni è , come ti ho detto, Giovanna, la mia ex. Non eravamo rimasti in buoni rapporti dopo esserci lasciati anzi, tuttavia mi ha chiesto un favore che non potevo proprio rifiutare… è venuta qui in città perché vorrebbe incontrare una persona per poter chiarire. E siccome è una situazione un po’ complicata non ho voluto minimamente coinvolgerti. “ Lo guardo negli occhi… è sincero e sembra anche dispiaciuto. Sono felice che si stia finalmente aprendo con me. Ma so che non mi ha raccontato ancora tutto. “Il professore l’ho conosciuto tre anni fa, in un periodo della mia vita non proprio roseo.” È serio e sento che trema leggermente. Accarezzo la sua mano destra con le mie e mentre lui sta ricominciando a parlare lo fermo. Mi guarda sconcertato. “So che sono io che ogni volta ti rimprovero dicendoti che non mi parli mai di te, che sei troppo misterioso. Ma se non ti senti pronto a parlarmi del tuo passato va bene. Aspetterò ,perché io ti amo indipendentemente da chi sei o da quello che eri.” Sento di avere gli occhi lucidi e cerco di evitare di incrociare i suoi. Ma lui mi sorprende e, poggiando la sua fronte alla mia, mi sussurra “ anche io ti amo Bianca. Non scordarlo mai.” Si scosta di poco da me e mi guarda dritto negli occhi. Si avvicina a me e mi bacia. Un bacio prima dolce, poi sempre più intenso e vorace. Si stacca dopo un po’ per guardarmi  nuovamente. Mi carezza il viso e avvicinando di nuovo le sue labbra alle mie arroventate,  stringendomi forte a se , finiamo baciandoci contro la parete che divide il soggiorno dall’angolo cottura. I suoi baci diventano molto più appassionati e anche le sue mani sembrano non volere stare ferme. Con la sua mano destra inizia a toccarmi il fianco salendo pian piano verso il seno dove però si blocca, assieme al mio stomaco. Intanto mi bacia. Mi bacia le guance, la punta del naso, l’angolo della bocca, il collo. Le sue labbra bollenti sulla mia pelle mi destabilizzano completamente, e lui sembra essere soddisfatto del risultato che le sue attenzioni hanno su di me. A questo punto la sua mano che si era dapprima fermata riprende a muoversi accarezzandomi il seno, prima delicatamente a mo’ di carezza e poi con fare più possessivo, strappandomi qualche gemito strozzato.
“Francesco…”
“Ssh..”
Mi fa voltare. Le sue mani mi cingono in un abbraccio appassionato. Poggia la sua mano sul mio ventre accarezzandolo e andando pian piano sempre più giù. Slaccia i miei pantaloni e la sua mano scandalosa s’infila nei miei slip. Istintivamente inarco la mia testa all’indietro, sospirando più forte. Lui intanto ne approfitta per baciarmi il collo e con l’altra sua mano inizia a sbottonarmi la camicetta. Le sue dita, ormai in quel posto così intimo, continuano a muoversi dentro di me, provocandomi gemiti più forti. Inconsciamente lo chiamo. Chiamo il suo nome più volte come se ne avessi più bisogno. E lui mi morde l’orecchio chiedendomi di guardarlo. Io però mi vergogno e volto il capo dall’altro lato. Ma lui non demorde e mi fa girare verso di lui, e guardandomi intensamente negli occhi, mentre sono a seno nudo e con una sua mano negli slip, accaldata e ansimante, dice con un tono di voce pacato e sensuale:
“ Nessun altro uomo deve vederti così come ti sto guardando io… tu sei mia Bianca. Solo mia.” E mi bacia nuovamente. Ci dirigiamo sul divano e mi ritrovo sotto di lui che continua  a baciarmi e ‘torturarmi’  dandomi un piacere che non potevo immaginare. Quando sta per slacciare i suoi pantaloni, facendomi gelare sul posto, sentiamo puzza di bruciato… ci giriamo e vediamo che la padella ha preso fuoco!
“No cazzo!” Francesco sguscia via da me e prende la padella buttandola nel lavello. Mi viene da ridere per questa scena e a quel punto, dopo essermi sistemata i vestiti, lo raggiungo abbracciandolo da dietro.
“Dato che la cena è andata a fuoco che ne dici se andiamo in quella pizzeria di cui mi hai parlato l’altra volta?” chiedo strofinando la mia guancia alla sua spalla.
“Uffa… mi stava venendo così bene.”
“Dai “ gli rispondo zuccherina io mentre do un veloce bacio sulla sua guancia destra “ cucinerai per me un'altra sera.”
“ E sia. Usciamo.” Dice quasi rassegnato lui.
Quella sera lo presi in giro di continuo per la padella in fiamme, e lui per tutta risposta incolpava me e il mio seno per la fine della sua pietanza.
Quanto lo detestavo quando parlava così.
Però aveva ragione.
E a me andava bene così. 

 
   Angolo autrice:                                                                                                                                                  

Bianca e Francesco, dopo una discussione nei corridoi dell’università, fanno pace e il ragazzo invita Bianca a casa sua. Intanto Anna e Lara si recano all’università per cercare di capire quale sia il segreto del ragazzo, trovando Susy e tornando a casa con più dubbi di prima. Nonostante il parere contrario delle sue amiche , Bianca va lo stesso da Francesco e dopo alcune confessioni e ‘momenti appassionati’, vanno a mangiare una pizza fuori.
Mi dispiace di aggiornare sempre così tardi ma in questo periodo ho avuto modo di rileggere tutta la storia e correggere e modificare i vecchi capitoli. Ringrazio come al solito chi recensisce, preferisce, ricorda e segue la storia! E un grazie anche ai tanti lettori silenziosi.
Bacissimi raffa XD

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=674174