The Fall of the Gods

di suzaku88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** An Hero meets a Legend ***
Capitolo 2: *** Relax? No way! ***



Capitolo 1
*** An Hero meets a Legend ***


The Doctor
Non c’è niente di meglio che una gita sulla Luna Diamantata di Ostragast per distrarsi un po’, pensai. Impostai le coordinate spazio-temporali sul mio Tardis e quel suono gracchiante, ormai musica per le mie orecchie, mi fece capire che in breve tempo saremmo giunti alla destinazione prefissata. Sollevai lo sguardo e vidi lei che mi fissava con quegli occhi carichi di gioia, colmi di voglia di una nuova avventura al mio fianco. Non mi è mai piaciuto coinvolgerla nelle mie rocambolesche scorrerie nello spazio e nel tempo per cercare di aggiustare ogni cosa possibile, tuttavia sapevo benissimo nei miei due cuori che ogni cosa fatta con lei era molto più bella.  Dopo esserci tenuti saldamente alla plancia durante il viaggio, mi precipitai verso le porte della mia nave spaziale e, senza pensarci, corsi fuori per ammirare nuovamente quel panorama bellissimo fatto di riflessi di ogni colore che l’occhio può percepire e… Non c’era niente di tutto questo! Eravamo finiti in una campagna nella quale, oltre ad un campo visibilmente ben arato, in lontananza c’era una casetta abbastanza austera ma solida.

«Non sapevo che una luna diamantata fosse così… ordinaria..» mi canzonò Rose portandosi le mani sui fianchi e assumendo la classica posa da “ Hai sbagliato ancora una volta”.
«Non capisco, stavolta sono sicuro di aver fatto tutto bene! Posso pensare giusto a due opzioni: qualcosa presente in questo tempo ha interferito nel Vortice e ci ha attirato qui o.. » cercai di giustificarmi anche perché ero davvero abbastanza certo di non aver combinato pasticci come al mio solito.
«O hai sbagliato per l’ennesima volta.. Non c’è bisogno che ti giustifichi ancora. Ormai sono abituata, io! » la mia bionda mi interruppe per prendermi in giro di nuovo ma non mi dispiaceva affatto.

 E’ proprio nei momenti come questi che riuscivo a sentirla particolarmente vicina a me e, in fondo, tutti i torti non li aveva.  Era giunto il momento di capire dove effettivamente fossimo capitati e, per fare ciò, mi dovetti servire del mio inseparabile strumento, il cacciavite sonico. Lo estrassi dalla tasca interna del mio cappotto con la mandestra e lo puntai verso quello che sembrava un aratro piuttosto antico. Dopo un lungo suono acuto e intermittente ebbi il responso e questo mi stupì parecchio.

«Dalla faccia che hai fatto non mi sembra che siamo anche solamente vicini alla Luna di Ostragast, sbaglio?» Rose percepì immediatamente la mia sorpresa nel constatare dove fossimo atterrati.      
«Grecia. 400 Avanti Cristo. Pianeta Terra. » risposi con tono assente mentre la mia mente cercava un possibile motivo per il quale la mia nave spaziale possa essere atterrata qui.

Come se fosse un movimento del tutto naturale, cercai la mia carta leggermente psichica e quel piccolo campanello d’allarme che stava cominciando a suonare in me diventò quasi assordante quando lessi cosa vi era scritto sopra: “ L’universo è in pericolo”.

«Conosco quella faccia, sai? Cosa sta succedendo? » chiese la mia preziosa alleata con tono abbastanza curioso.
«Beh, come posso dire.. Stando alla richiesta di aiuto che la carta ha intercettato posso dirti che l’universo è in pericolo.. » risposi un po’ preoccupato.

Per quanto questa situazione non sia mai nuova per me, ho sempre timore di questi eventi quando ho qualcuno con me: qualcuno di cui mi sento responsabile e che mi sta più a cuore di qualsiasi cosa in assoluto.

«Oh, ordinaria amministrazione quindi! » disse Rose con fare scherzoso per allentare la tensione per poi aggiungere:
«Andiamo a vedere chi vive in quella casetta, magari ci può dire di più. »

La adoravo quando prendeva la situazione in mano.. Non che ne avessi realmente bisogno ma sono sempre contento di constatare quanto queste situazioni bizzarre le piacciano.

«E’ deciso quindi. Allons-y, Rose Tyler! » esclamai fieramente come mio solito prima di dirigerci verso l’abitazione.

Per me, l’aria della Terra, specie in questo periodo senza industrie e altro inquinamento, aveva un odore speciale e particolare, qualcosa che davvero mi fa sentire molto legato a questo pianeta più che ad altri. E’ vero che ci sono molti umani stupidi pronti a rovinare il proprio pianeta per puro profitto o soddisfazione personale, tuttavia esistono persone che posseggono potenziale e sentimenti positivi che non mi fanno mai dubitare che la razza umana è destinata a diventare grande. Durante i miei viaggi ho conosciuto molti grandi uomini e donne che hanno apportato un grande contributo alla storia dell’umanità, alcuni che l’umanità non potrà ricordare poiché non menzionati nei libri di Storia.. Tuttavia io li ho conosciuti e, per quello che vale, sarò io a tramandare le loro vicende a coloro che verranno in seguito e avranno bisogno di essere ispirati dalle gesta di eroi anonimi che ho avuto il piacere di conoscere e, laddove mi è stato possibile, aiutare. Non ci dicemmo una sola parola durante il tragitto e, una volta giunti dinanzi la porta, bussai due volte con la mano destra. Dopo pochi secondi, la porta si aprì e un uomo piuttosto alto, capelli lunghi fino alle spalle e occhi chiari, ci chiese con tono cordiale:

«Salve, avete bisogno di aiuto? »
«Beh, in un certo senso sì. Ci siamo persi e stiamo cercando qualcosa ma non sappiamo di preciso cosa sia. Ah, che maleducato che sono. Io sono il Dottore. » conclusi uno dei miei soliti incipit strampalati presentandomi.
«E io sono Rose Tyler! »  aggiunse Rose incalzando appena finì la frase.

Il nostro interlocutore inarcò leggermente il sopracciglio ma rimase comunque a sentirci con attenzione.
Dopo averci scrutato brevemente si presentò:
«Piacere, io sono Hercules. »

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Capitolo 2
*** Relax? No way! ***


Quella mattina mi svegliai presto per andare ad arare il campo di proprietà di mia madre, Alcmena. Ero tornato solo da un paio di giorni dalla distruzione della pietra di Kronos che quel combinaguai di Autolico aveva rubato. Anche se avevo bisogno di tenerlo costantemente d’occhio, tutto sommato non era una cattiva persona anche se, di fatto, era il ladro migliore di tutta la Grecia. A pensare che in genere sono costretto ad affrontare risse, mostri e guai provocati da Giunone, arare un campo è proprio una distensione per i miei nervi. Combatto ogni giorno per salvare i deboli e proteggere gli indifesi e lo faccio con molto piacere, tuttavia mia madre viene sempre al primo posto. Da quando si è accasata con Giasone però, mi sento molto più rassicurato a sapere che, oltre a non essere più sola, è al sicuro nelle mani di un amico di vecchia data. Ricordo benissimo le battaglie svolte al suo fianco da giovane e ho constatato con piacere che la sua testardaggine e orgoglio smisurati si sono trasformati con il tempo in saggezza e umiltà. Afferrai i manici dell’aratro e, con una bella spinta, cominciai a preparare la terra per favorire la semina e la concimazione affinchè mia madre potesse continuare a vendere prodotti di prima qualità. Impiegai circa un paio d’ore per finire il lavoro e, dopo aver rimesso l’attrezzo al suo posto, rientrai per farmi un bagno e ritemprare il mio corpo e lo spirito. Approfittai di quei momenti di relax per interiorizzare meglio l’avventura nel passato che avevo fatto di recente e, anche se solo per un attimo, il desiderio di rivedere mia moglie Deianira e i miei figli mi aveva sfiorato sensibilmente. Ebbi il tempo a malapena di asciugarmi e di rivestirmi che sentii bussare alla porta. Pensai che probabilmente era un cliente che doveva acquistare delle primizie da mia madre e, senza farmi attendere troppo, andai ad aprire. Restai per un attimo piuttosto sorpreso da come erano vestiti i due dato che non avevo mai visto abiti simili prima d’ora. Tralasciando questa mia curiosità, non mancai comunque di essere cordiale come al mio solito chiedendo se avessero bisogno di aiuto. Dopo un discorso abbastanza strampalato l’uomo si presentò come il Dottore e la donna con lui disse di essere Rose Tyler. Quest’ultimo nome mi suonava molto strano, non avevo mai sentito un appellativo del genere. Probabilmente vengono da molto lontano come Cyrus e Oi-Lan, due forestieri che liberai da un malvagio mercante di schiavi tempo fa. Come l’educazione prevede, mi presentai anche io ma rimasi molto sorpreso dalla faccia che la ragazza dal biondo crine fece non appena sentì il mio nome. In genere sono abituato alle espressioni di stupore perché in genere sono sorpresi ma contenti di vedermi con loro, tuttavia questa volta mi sembrava di scorgere solo un “E’ impossibile che sia davvero tu”. L’uomo invece continuò a scrutarmi ma non diede alcun segnale di reazione, come se non fosse minimamente scosso o sbigottito dalla cosa.

«Fatemi capire meglio.. Da dove venite? Cosa sapete dirmi di questa cosa che cercate?» chiesi per cominciare a cercare un po’ di chiarezza in tutto questo.
«Veniamo da molto lontano e abbiamo ricevuto una richiesta di aiuto.. anonima» disse il Dottore con tono tipico di chi non sa bene come spiegare qualcosa.

Questo suscitò notevolmente la mia curiosità visto che a quanto pare erano qui per soccorrere qualcuno.. La cosa bizzarra è che non sapevano nemmeno chi li potesse aver contattati e né di che pericolo si potesse trattare.

«Se c’è qualcuno che ha bisogno di aiuto potete contare sul mio aiuto, non ci sono problemi» assicurai con tono calmo e risoluto dopo averli fatti entrare in casa.
«Uhm, per caso è successo qualcosa di molto strano di recente? Va bene qualsiasi cosa..» mi chiese l’uomo che si guardava attorno come se stesse ispezionando l’abitazione.
«Beh, di recente ho avuto a che fare con qualcosa di veramente pericoloso e insolito ma non so se potete credermi..» affermai pensando che mi avrebbero dato del pazzo se avessi raccontato loro della pietra del tempo di Kronos.
«Oh, per noi insolito è un termine assolutamente di uso quotidiano. Non preoccuparti perché possiamo seguirti benissimo!» intervenne la ragazza con un sorriso di chi vuole mettere a suo agio il proprio interlocutore.
«Un mio “amico” di nome Autolico ha rubato la cosiddetta pietra di Kronos e, dopo che siamo tornati indietro nel tempo, l’ho distrutta affinchè nessuno potesse usarla per scopi non altruistici.» raccontai dopo aver deciso di assicurare la massima collaborazione per il momento.

L’uomo ebbe come un lampo di genio e portò la mandestra alla fronte per poi corrucciarsi non poco.

«Quella pietra che hai distrutto.. era grande pressappoco così?» disse il Dottore chiudendo la mano a pugno.
«Direi di si, era verde e grande più o meno quanto un pugno. Perché?» chiesi, curioso di sapere come faceva a conoscerla in questo modo visto che, fino a poco fa, nessuno sapeva che fosse una pietra temporale e non un gioiello qualsiasi.
«Allora abbiamo un problema.. Quel pezzo faceva parte di una creatura cristallina che era stata messa a dormire grazie alle onde emesse da quel frammento dopo un’infusione di energia Artron!» esclamò il mio interlocutore che sembrava davvero spaventato.

Realizzai di non aver capito molto bene cosa aveva appena detto, tuttavia compresi che la sparizione di quella dannata pietra ha innescato qualcosa di davvero poco piacevole. Non riuscii a trattenere un’espressione di disappunto e mi sentii un po’ in colpa per quello che sarebbe successo in seguito.

«Cosa possiamo fare per fermarlo? » domandai abbastanza ansioso di sapere cosa fare per rimediare così al mio errore fatto in buona fede.
«Dottore, hai mai avuto a che fare con questa.. creatura mostruosa?» chiese Rose prendendo la mano destra dell’uomo e guardandolo negli occhi.
«No.. E non so cosa fare per fermarlo..» rispose lui ricambiando lo sguardo con occhi abbastanza preoccupati.
«Dimmi come si chiama questo mostro e dove posso trovarlo. Al resto penserò io.» cercai di prendere in mano la situazione intenzionato a partire da solo per affrontarlo.
«Non penso che tu possa farcela da solo contro di lui.. Potrebbe essere ovunque ormai..» replicò il Dottore che poggiò la mano libera sulla mia spalla sinistra per poi aggiungere con tono tetro:
«Il suo nome è Torxus, Distruttore dei Mondi.»

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