Last chronicles of life di Dastrea (/viewuser.php?uid=16796)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Sfuggite ***
Capitolo 3: *** Spiriti ***
Capitolo 4: *** 3. La ragazza sotto la luna ***
Capitolo 5: *** 4. Sboccia un cuore puro ***
Capitolo 6: *** 6. capitolo extra^^ ***
Capitolo 7: *** 5. Doppio Sharingan ***
Capitolo 8: *** 7. 5 donne (parte prima) ***
Capitolo 9: *** 7. 5 donne (parte seconda) ***
Capitolo 10: *** 8. L’arte di un’effimera eternità ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Salve a
tutti, questa come ho detto all'inizio potrebbe essere l'unica mia
fanfiction finora pubblicata ad avere un termine, le altre per mancanza
di ispirazione sono scemate.
Chiedo in anticipo scusa per i vari errori di punteggiatura che
potrebbero esserci, mi sto esercitando in ogni modo e maniera per fare
di meglio, inoltre chiedo scusa se ci saranno errori riugardo le morti
all'interno della mia ficcy come si potrà vedere sin
dall'inizio purtroppo qualche morto per motivare certe azioni servono.
Riavviso che potrebbero esserci spoiler, i personaggi saranno tutti
descritti in seguito soprattutto le nuove arrivate all'interno
dell'Akatsuki, posterò in seguito delle piccole parti extra
all'interno dei vari capitoli. Ora vi lascio al prologo mentre riinizio
il primo capitolo!
Buona
lettura!
Prologo
Tutto
era ritornato alla normalità, finalmente a Konoha si
respirava aria di
tranquillità, avevano avuto tutti un sacco di problemi per
via dell’Akatsuki,
ma finalmente il pericolo era stato sventato, tutti i Jinchuuriki erano
salvi
tra i quali Naruto che stava più che bene. Quella mattina
era steso sotto un
albero della foresta, guardando il sole attraverso le fitte foglie
degli
alberi. Era cresciuto sebbene fossero passati solo pochi mesi dalla
fine di
tutto.
Era
stata dura, ma la battaglia era vinta, il villaggio della Foglia era
salvo,
tutti i suoi più cari amici stavano bene. Voleva pregare in
quel momento, per
quanti suoi amici fossero morti in quella battaglia, non era riuscito a
salvarli, ma sarebbero stati ricordati per sempre. Ora doveva vivere
per loro,
diventare il sesto Hokage! Il suo sogno di sempre.
Sakura
era nell’ufficio di Tsunade, stavano raggruppando tutti i
rapporti sulla fine
della guerra, ora era il momento di riprendere tutto da capo,
c’era sempre un
male imminente dopotutto, missioni su missioni erano alle porte. La
gente non
era mai fin troppo sicura, riceveva lettere su lettere da ogni altro
villaggio
spaventato per una nuova ondata di maltempo dell’Akatsuki.
Era assurdo, erano
tutti morti, dal capo fino ad Orochimaru ex-membro, deceduto sotto i
colpi di
Sasuke Uchiha del quale non si avevano notizie, Sakura ci aveva messo
una
pietra sopra, adesso ciò che le interessava veramente era
diventare ancora più
forte, mai smettere di allenarsi e colpire coi suoi pugni micidiali!
Nel
villaggio della foglia a differenze degli altri tutta la giornata si
svolgeva
tranquilla, ma i villaggi che erano stati tranquilli durante la guerra
contro
gli Akatsuki si alzava vento di burrasca.
Infatti
i villaggi chiedevano alla Foglia rinforzi per quanto riguardava la
circospezione delle zone meno a rischio. Questo perché
pensavano che siccome in
precedenza erano stati attaccati altri villaggi quella volta sarebbe
stato il
loro turno e non erano sicuri.
Tsunade
allora mandava lettere in cui declinava l’offerta di mandare
jounin all’opera e
spiegava che il pericolo: Akatsuki era sventato perché tutti
i membri erano
morti.
Questo
ci fu all’inizio dei tempi, ma a distanza di un mese il
quinto ricevette una
lettere proveniente dal villaggio del Mare.
Gentilissima
signorina Tsunade
Hokage di Konoha.
Capisco
che il
vostro villaggio sia in pace dopo il duro attacco
dell’Akatsuki, il nostro non
è un semplice messaggio d’aiuto, in
realtà è una richiesta di consiglio da
parte del capo del villaggio. Alcuni jounin ed AMBU che ho mandato in
perlustrazione intorno alla nostra zona, hanno avvistato qualcosa di
strano
attorno ad alcune caverne della zona occidentale. Ora non vorremmo
mettervi in
allarme, ma attraverso alcune copie d’acqua create
all’interno delle sorgenti
delle montagne abbiamo intravisto cinque donne in stato interessante.
Abbiamo
pensato che non fosse niente di grave, ma la zona è alquanto
pericolosa quindi
abbiamo pensato di andar loro in aiuto. Purtroppo quando ci siamo
imbattuti in
quelle montagne siamo stati respinti da un violento vento mosso dal
chakra.
Sono stati vari i tentativi che abbiamo fatto, tutti respinti dalle
varie forze
degli elementi guidati dal chakra della stessa persona. Ci siamo subito
informati di questa strana capacità in consiglio al
villaggio delle Cascate e
qui abbiamo scoperto che c’era una kunoichi in grado di
utilizzare gli
elementi. Questa venne scacciata e anni dopo è stata vista
insieme a due membri
dell’Akatsuki. Siamo preoccupati. Signorina la preghiamo di
rispondere alla
nostra lettera e darci consiglio.
Il
capo villaggio.
Kioshi
Mamoru
Tsunade
lesse e rilesse la lettere soffermandosi sempre di più sulla
parte finale, non
era a conoscenza di donne nell’organizzazione Akatsuki ad
eccezione di Konan la
compagna di Pein. Chiese consiglio a tutti gli altri jounin e AMBU, ma
nessuno
le seppe dare risposta.
Forse
c’era veramente una situazione d’emergenza.
Iniziò a prendere una carta da
lettera mandando una risposta favorevole al capo del Villaggio del
Mare.
Affermava di mandare una squadra di controllo affinché
potessero controllare.
Cinque
donne erano sedute all’interno di una caverna e sorseggiavano
una tazza di tè
mentre una di loro suonava lo shamisen, tradizionale strumento delle
geishe.
Pizzicava dolcemente le corde cantando una triste melodia mentre le
altre in silenzio
tombale l’ascoltavano. Tutto sembrava perfetto
finché nella canzone si sentì un
gemito ed una delle tre corde che si rompeva. Le quattro donne si
voltarono
immediatamente verso la ragazza e la più grande si
alzò andandole vicino. La
donna coi capelli blu che andò a soccorrerla sfoggiava un
cappa nera con
disegnate delle nuvolette rosse. Konan.
“Stai
bene!?” si allarmò lei inginocchiandosi piano
facendo attenzione alla pancia
ormai grande per
l’imminente nascita del suo bambino.
“S-sì…
si è spezzata la corda… ora non potrò
più suonare.” Konan sorrise, nessuna
delle donne era abituata a vederla sorridere, ma in quel momento era
impossibile non farlo, per la preoccupazione della ragazza. Pensava
più allo
strumento rotto che ai suoi figli all’interno del suo corpo
che si erano mossi.
Non la capiva certe volte, anzi nessuno di loro poteva immaginare tutto
questo.
“Adesso
Sasori si arrabbierà perché l’ho rotto.
Dirà che sono un’incapace e che non
sono una vera artista, ma non è vero! Io sono
un’artista!”
Le
guance della ragazza iniziarono a rigarsi di lacrime, parlava come se
il nome
dell’uomo appena pronunciato fosse ancora vivo. Non era
così… Sasori era morto
da tantissimi mesi, il primo dell’Akatsuki ad essere una
vittima.
“Smettila
di fare la sciocca! Sasori è morto! Lo vuoi capire!? Sono
mesi che non c’è più,
sono mesi che ormai ha lasciato a te solo un seme!” una voce
dura e arrabbiata
fece tremare le altre, e le lacrime della ragazza non smisero di
scendere anzi
i singhiozzi si fecero sempre più forti e insistenti.
“Lo
sai che Michiko è piccola Sarah! Non devi essere troppo
dura.”
“Ma
sei stupida?! Sono mesi che ci tortura con questa lagna, e Sasori che
mi dice
così e colà! Tra un po’
inizierà anche con Deidara! Ci hai pensato
Mitsuki??” la
donna che si chiamava
Sarah si era alzata ed aveva urlato contro la ragazza incappucciata che
teneva
ancora la tazza di tè in mano.
“Sarah
ha ragione, fin quando Michiko non capirà, andrà
avanti a tormentarsi coi suoi
fantasmi. Soprattutto ora che si avvicina la luna piena.”
Konan
accarezzò la fronte di Michiko ancora stretta tra le sue
braccia, le lacrime si
erano asciutte sul suo volto, ma i singhiozzi non cessavano di uscirle
dalla
bocca, ascoltava quei discorsi come se non fosse partecipe a tutto
ciò. una
ragazzina ecco chi era Michiko, una bambina di sedici anni.
Al
tavolo Sarah si risedette per terra e sospirò soddisfatta.
Era una donna
piuttosto autoritaria, i lunghi capelli ricci erano sciolti sulle
spalle, la
luce del fuoco che lei stessa aveva acceso, donava una sfumatura
rossiccia ai
suoi capelli sebbene questi fossero castani. Alla sua sinistra
c’era Sayuki, la
più silenziosa, aveva i capelli neri raccolti in due code
attorcigliate e un
mantello sulle spalle per riparasi dal freddo, a destra il posto era
vuoto
perché Konan pensava a tranquillizzare Michiko. Di fronte
c’era Mitsuki, una
ragazza alquanto misteriosa come i suoi stessi poteri, gli occhi neri
come la
pece, inespressivi vuoti come se non avessero luce ed i capelli color
carbone
tagliati corti sul collo, aveva una maglia lunga e larga che le copriva
il
ventre di circa sette mesi. I pantaloncini le lasciavano scoperte le
lunghe
gambe magre e veloci. Michiko la più piccole delle cinque
aveva i lunghi
capelli biondi sciolti sulle spalle, gli occhi azzurri spalancati
ancora sotto
shock per le affermazioni di Sarah, ma quell’azzurro cielo
incutevano timore,
sembrava che la ragazza sarebbe stata sull’orlo di una crisi
di omicida a pochi
secondi. Konan con fare materno continuò ad accarezzarle la
fronte e lentamente
gli occhi della giovane si chiusero stancamente. Le altre si alzarono a
fatica
e la stesero su un giaciglio che da mesi era diventato il suo letto, la
schiena
era a pezzi e la gravidanza non aiutava di certo. Sospiri, ora
finalmente Michiko
riposava tranquilla.
La
mattina seguente davanti alle porte di Konoha erano radunati sei ninja,
Haruno
Sakura, Hyuuga Neji, TenTen, Sai, Yamanaka Ino ed il loro capitano per
quella
missione, Yamato. La zona in cui erano diretti era particolarmente
montuosa e
con l’aiuto di Yamato, Neji si sarebbe potuto sporgere di
più ed analizzare
meglio la situazione. Naruto non era stato coinvolto poiché
non si sapevano
ancora i piani delle cinque donne, non potevano permettersi il lusso di
coinvolgerlo in una missione di spionaggio.
Così
partirono all’azione!
I
sei ninja iniziarono a correre per salire verso gli alberi ed avere un
controllo di maggior visuale in caso ci fossero attacchi nemici.
TenTen
si affiancava a Neji, ed il ragazzo controllava oltrechè la
strada anche la sua
fidanzata ufficiale. Era stata dura convincere i membri anziani del
clan Hyuuga
ad accettarla, ma alla fine aveva vinto, forse si sarebbero sposati, ma
preferivano aspettare ancora un po’. Erano troppo giovani.
Sakura era stata
contenta di partire subito in missione, ma c’era qualcosa che
non la convinceva
come se qualcuno volesse tendere loro una trappola. Ricordava a memoria
le
parole del capo villaggio.
quando ci
siamo
imbattuti in quelle montagne siamo stati respinti da un violento vento
mosso
dal chakra. Sono stati vari i tentativi che abbiamo fatto, tutti
respinti dalle
varie forze degli elementi guidati dal chakra della stessa persona. Ci
siamo
subito informati di questa strana capacità in consiglio al
villaggio delle
Cascate e qui abbiamo scoperto che c’era una kunoichi in
grado di utilizzare
gli elementi
sembrava
decisamente forte, non se l’aspettava da una donna incinta!
Pensava ad un modo
per abbatterla, con jutsu illusori forse, ma quei poteri derivano
direttamente
dalla terra, com’era possibile che esistessero ninjutsu in
grado di utilizzare
gli elementi? Forse erano poteri paranormali se non addirittura
abilità innate.
Doveva scoprire il suo nome, dovevano sapere i nomi di quelle kunoichi,
forse
c’era anche la compagna del grande Pain, Konan. Forse anche
lei aveva in grembo
un bambino, il figlio del capo.
Erano
tanti rompicapi che non riusciva a guardare nemmeno dove andava, stava
per
sbattere contro un albero, ma Sai riuscì a toglierla di
lì.
La
situazione con lui oramai si era risolta, aveva smesso di infastidire
mentalmente Sasuke e per lo meno in sua presenza si comportava meglio.
Erano
diventati amici è vero, ne era contenta, finalmente si era
deciso a diventare
un loro alleato.
Yamato
supervisionava la situazione della squadra, Ino Yamanaka sembrava
particolarmente giù, guardava dritto davanti a
sé, ma quegli occhi azzurri,
sembravano vuoti. Non doveva passarsela bene, il suo team era andato in
frantumi con Shikamaru che faceva un andirivieni tra Suna e Konoha per
le visite
a Temari e poi Choji… lui non c’era
più. il suo caro maestro altrettanto. Era
rimasta sola, ogni tanto Sai andava a trovarla nel suo negozio di
fiori, per
farla sentire meglio, lui la capiva in parte, il team 10 per lei era
come una
seconda famiglia i suoi membri come dei fratelli e il ragazzo dalla
pelle
diafana conosceva la solitudine e non voleva che la sua amica passasse
quello
che aveva vissuto lui.
Si
stava facendo buio era più di mezza giornata che camminavano
ed il byakugan di
Neji rimasto sempre attivato poteva rischiare di rovinare la vista del
ragazzo.
Scelsero un posto appartato e tra gli alberi il capitano Yamato
evocò una
costruzione di legno dove si sarebbero riparati. TenTen si
affiancò a Neji in
un angolo della casa improvvisata e gli asciugò la fronte,
tremendamente sudata
per lo sforzo. Lo baciò dolcemente sulle labbra facendogli
chiudere gli occhi.
Poteva riposarsi ora, c’era lei accanto a lui e non
l’avrebbe lasciato solo.
Neji apprezzava quella vicinanza, quelle attenzioni, la
circondò con le braccia
e si addormentarono.
“Sembrano
felici insieme…” disse Ino lanciando un fugace
sguardo ai due. Sakura le si
fece vicino, faceva bene parlare con un’amica.
“Hanno
lottato per stare insieme, ma tu? Come stai Ino?” Sakura era
seriamente
preoccupata, da
quando tutto era finito, l’aveva vista silenziosa, e
segregata
in casa.
“Non
va bene Sakura… mi mancano terribilmente, Shikamaru si
costruisce una vita con
Temari e va bene, la maestra Kurenai è altrettanto a pezzi,
ma se la sta
cavando. Ed io ho paura di tutta questa solitudine, curo le mie piante,
ma… non
fanno che ricordarmi il mio comportamento con loro, con tutti voi.
Sakura non
mi sento più me stessa.”
Sospirò
portandosi le gambe al petto, aveva bisogno di svagarsi, accettare
questa
missione era per lei un motivo di riscattarsi, Ino era
un’ottima spia, poteva
entrare nelle loro menti col “Capovolgimento
spirituale” e ascoltare, voleva
vendicarsi era questo lo scopo di Ino, ma neanche la vendetta sembrava
darle
soddisfazione in fondo non le avrebbe ridato i suoi amici.
“Ma
ora dormiamo Sakura! Domani ci aspetta il viaggio e poi… io
me la cavo!”
Sorrise
vaga Ino, Sakura parve rasserenarsi, ma sapeva che quel sorriso di Ino
era uno
dei sorrisi falsi che tanto amava Sai.
Il
diretto interessato si avvicinò alla ragazza bionda e
l’abbracciò.
“Va
tutto bene. Ci sono io.”
Ino
sorrise, Sai era un buon amico, ma non era pronta per altro, lei voleva
essere
uno dei suoi fiori, voleva essere ammirata e sfiorata con gli occhi, ma
mai
posseduta, perché… tutti i fiori appassiscono
prima o poi.
***************************************************************
Spazietto Autrice
Ecco a voi. Questo è il
prologo. A breve per l'arrivo del primo capitolo. A presto!
|
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Capitolo 2 *** 1. Sfuggite ***
1. Sfuggite
La
nottata passò tranquilla, Ino e Sakura rimasero addormentate
l’una accanto
all’altra, altrettanto avevano fatto Neji e TenTen. Sai era
già sveglio da un
pezzo, guardava da lontano il viso angelico di Ino addormentato ed
illuminato
dalla luce proveniente da fessure tra il legno. Il capitano Yamato si
svegliò
subito dopo e diede il lampo a tutti quanti che di malavoglia
accettarono il
terzo grado del caposquadra, era tardi dovevano essere furtivi e
veloci. La
terra del mare non distava molto, partendo all’alba il giorno
precedente erano
riusciti a diminuire il distacco che c’era tra le due terre.
Yamato
conosceva bene quella zona, aveva avuto la fortuna di andarci spesso
poiché un
tempo quella terra di commercio era stata sede di esperimenti di
Orochimaru, la
zona occidentale si doveva trovare ad ovest della capitale.
Dopo
circa mezza giornata di cammino senza sosta, i sei ninja assaporarono
la brezza
del mare. Un leggero vento aveva iniziato a soffiare e la foresta si
stava
diradando, presto avrebbero potuto scorgere la meravigliosa distesa
azzurra del
mare. Sakura ne era contentissima ed accelerò il passo
così come tutti gli
altri. Si ritrovarono finalmente tutti davanti alle grandi porte,
diedero i
loro nomi e fecero vedere il rotolo di permesso da parte del capo
villaggio
della capitale e vennero lasciati entrare. Erano circa le sei quando i
ninja
vennero ricevuto nello studio del capo.
“Vi
ringrazio vivamente di essere venuti ed ancor di più il
vostro Hokage.”
“Cosa
sta succedendo!?” il capitano Yamato andò subito
al dunque.
“Nella
mia lettera c’era già tutto. Supponiamo una nuova
minaccia. Abbiamo avuto la
prova di ciò quando abbiamo scorto un pezzo di stoffa nera
con un disegno
rosso, era naturalmente tutto strappato quindi non sappiamo dirvi se si
tratti
di un vestito degli Akatsuki. Guardate!”
L’uomo
porse loro il pezzo di stoffa e Sakura lo guardò
attentamente, non poteva
crederci era proprio dell’Akatsuki inoltre sembrava che lo
strappo fosse
recente portava uno strano odore. Odore di donna.
“È
un drappo della cappa di Konan capitano!”
“Va
bene. Ci fermeremo questa notte e domani mattina vedremo cosa
succede.”
I
sei si congedarono ed l’uomo dietro la scrivania
sospirò compiaciuto,
finalmente qualcuno aveva creduto alla loro scoperta, ora potevano
acciuffare
quelle donne e ucciderle.
La
luna si ergeva piena quella notte, all’interno della cavarne
e fuori erano
state accese delle candele, era imprudente ciò, ma il luogo
era riparato da
spesse rocce. Michiko era ancora addormentata per il suo sonno
pomeridiano.
Konan e le altre stavano disponendo le ultime candele intorno ad un
cerchio che
la ragazzina aveva disegnato la mattina stessa. Era lì,
all’interno di quel
cerchio che… riceveva i suoi doni!
Dovevano
aspettare ancora poco, la mezza notte.
Avevano
rimediato qualcosa per la cena, erbe selvatiche commestibili che
crescevano
sulla montagna e una lepre catturata grazie a Sarah.
“Sveglia
Michiko, la cena è pronta.” Incaricò
una delle ragazze Sayuki affinché portasse
lì fuori la ragazza. La donna coi codini si
avvicinò a lei e dolcemente la
scosse. Michiko aprì lentamente gli occhi e
guardò in quelli della mora.
“L’ora
è giunta?”
“No,
vieni a mangiare qualcosa, è pronta la cena.”
L’aiutò
ad alzarsi e a camminare, aveva la schiena dolorante e le gambe
intorpidite dal
sonno, formicolavano tutte!
“Michiko
sta sera mi raccomando di avere il minimo necessario. Non sporgerti
troppo!”
Konan
fu chiara mentre serviva un pezzo della lepre alla ragazza, la bionda
dal canto
suo rimase in silenzio e mangiò in altrettanta maniera. Non
andava fiera di
quel che sapeva fare, Deidara si preoccupava sempre quando faceva certe
cose.
Diceva che poteva farsi del male. Essere risucchiata.
I
ninja dormivano già da un pezzo. Neji era sveglio e guardava
TenTen accoccolata
su una sua spalla, aveva sciolto i capelli per stare più
comoda e quelle onde
castane le cadevano davanti mascherando il suo volto.
“Sei
bellissima…” sussurrò il ragazzo
baciandole la fronte. A quel contatto TenTen
sobbalzò!
“Chi?
Cosa!? Nemici??” Neji iniziò a ridere guardando il
viso di Ten rosso per lo
spavento.
“Niente.
Ho detto che ti amo!” rispose Neji.
“Ah!”
“Come
ah!?”
“Anche
io ti amo!”
La
ragazza saltò addosso a Neji abbracciandolo e stringendolo
forte, si
scambiarono un bacio e tornarono a dormire, alle volte la vita era
davvero
strana!
La
nottata sembrava tranquilla finché la luna… non
venne oscurata.
Michiko
si era seduta sul cerchio illuminata dalle candele, la sua pelle stava
ritornando candida, quando era comparsa la luna, era come se il suo
volto
avesse iniziato a bruciare e si era coperto di bolle e tutto ribolliva
come se
la pelle cocesse all’interno del suo corpo, aveva preso ad
urlare e l’avevano
messa dentro il cerchio. Ora tutto sembrava essere ritornato normale,
ma…
Michiko
aprì improvvisamente gli occhi poco prima chiusi. Da azzurri
iniziarono
diventare sempre più chiari e a riflettere la luna al suo
interno le nuvole
iniziarono ad oscurarla e cupi divennero i suoi occhi.
Ninja
e Kunoichi,
stavano arrivando, erano già nel villaggio, le stavano
cercando, uno di loro
poteva guardare oltre la compostezza solida. Volevano loro, volevano
far loro
del male? Poi un lampo, un sorriso due occhi azzurri come i suoi,
biondi capelli
e dietro di lui, una marionetta dai capelli rossi. Erano Sasori e
Deidara…
Gli
occhi tornarono normali e le guance si coprirono di lacrime,
urlò! Volle
sfogarsi. Le candele si spensero e la luna iniziò a prendere
il suo corso per
spegnersi e lasciar posto al sole. Michiko cadde
all’indietro, le braccia di
Sayuki la sorressero poi Sarah le fu addosso.
“Cosa
hai visto?” chiese lei, senza nemmeno aspettarla.
“Stanno
arrivando dei ninja… vogliono noi.. ed ho paura…
Sasori e Deidara… loro
c’erano.”
Sarah
sbuffò e andò a riferire quanto aveva scoperto a
Konan. La ragazza si
imbronciò.
“Dovremmo
andarcene da qui! Se veramente ci sono dei ninja che vogliono noi.
È meglio
andarcene! Aiutate Michiko!”
Così
fecero, la riportarono nel suo giaciglio e la coprirono col mantello,
cancellarono il segno del cerchio
e tolsero tutte le candele, dovevano
cancellare le loro tracce, sapevano che Michiko si sarebbe svegliata
tardi così
potevano aspettare e prepararsi meglio, sperando che gli altri non le
torturassero già da mattino inoltrato.
Sakura
si svegliò di soprassalto, era già mattino
inoltrato, forse erano le dieci, non
c’era traccia di Ino nella sua stanza e TenTen nemmeno,
evidentemente era con
Neji, iniziò a vestirsi ed a stiracchiarsi facendo un
po’ di esercizio, la
dormita era stata profonda, ma al limite del sonno aveva sentito un
urlo nella
sua mente, un urlo di una donna! Aveva avuto paura pensava fosse Ino ed
invece
lei non c’era.
Uscì
fuori dalla stanza con lo zaino in spalle, il team era tutto pronto,
mancava
solo lei!
“Perché
non mi avete chiamato??”
“In
realtà ci siamo trovati solo ora! Abbiamo avuto un brutto
presentimento!” Neji
rispose cordialmente a Sakura che si stava già agitando
tutta, il capitano
Yamato guardava tutti i suoi ninja di squadra.
“Dobbiamo
andare ora. Forza!”
Partirono
all’azione, corsero verso ovest e dopo qualche minuto di
corsa veloce si
ritrovarono davanti le montagne, veloci come marmotte iniziarono a
muoversi tra
le rocce e Neji constatava che erano vicini, sentiva un potente flusso
di
chakra, erano giunti alla loro postazione. Vide cinque figure! E anche
qualcosa
di più… feti all’interno dei loro
grembi!
Disattivò
il byakugan!
“Cosa
hai visto?”
“Ci
sono veramente cinque donne, tutte incinte! Hanno un flusso di chakra
molto
potente!” Yamato annuì e guardò Ino.
Mise
le mani congiungendo i pollici e le dita e chiuse gli occhi, subito
dopo li
riaprì di scatto ritrovandosi all’interno di
qualcosa di piuttosto allucinante.
Era
uno spazio vuoto, c’era della terra e sembrava essere un
cimitero, statue e
croci. Subito le si accapponò la pelle, vide poi tre figure,
due bionde, una di
loro la riconobbe come Deidara e l’altro aveva i capelli
rossi. Sasori.
“Danna…
ho paura.. vieni da me…” la ragazza bionda si
teneva una mano sul grembo e lo
chiamava…
“Michiko…
va tutto bene, Sarah e Mitsuki si occuperanno di te.” Il
rosso l’abbracciò
mentre anche Deidara si avvicinava.
Non
appena Michiko cadde a terra le ragazze si fermarono e la sorressero.
“Michiko
che ti prende?? Svegliati!”
Konan
iniziò a scuoterla, ma niente! Era come in trance e iniziava
a muoversi
convulsamente come se fosse posseduta da un altro corpo!
Ino
aveva scoperto i nomi, ora poteva ritornare dov’era,
ripeté la stessa tecnica e
ritornò nel suo corpo.
"Cos’hai
visto Ino?”
“Ho
scoperto solo i nomi di tre delle donne. Michiko, Mitsuki e Sarah. Non
so
altro.. era tremendamente orrendo! C’era un cimitero.
È strana!”
Disse
Ino stringendosi alle braccia di Sai che le avevano prestato soccorso
in quel
breve momento di orrore.
“E’
quello che ci serviva! Dobbiamo andare? O…”
“Stavano
fuggendo.. non so altro.” Si chiuse in un silenzio tombale.
Michiko
si era ripresa, e guardava Konan. Si rimise in piedi e scosse il capo.
“Qualcuno
ha preso in prestito il mio corpo per pochi minuti!”
Disse
lei disperata iniziando a dimenarsi contro Sarah come se fosse colpa
sua.
“Sta
zitta! Dovrebbe essere una tecnica del clan Yamanaka, Kakuzu me ne
parlò una
volta… forse quei ninja ci stanno sfidando.”
Sarah
abbasso il capo e camminò per appiattirsi contro le rocce.
“Cacciali
via così possiamo scappare!”
Konan
sembrava agitata, Sayuki aveva immediatamente capito che dovevano
muoversi,
perché… Konan non avrebbe resistito ancora. Il
bambino doveva nascere.
Sarah
lesse lo sguardo preoccupato si Sayuki ed iniziò a
concentrare il suo chakra
per rievocare il vento.
Dall’altra
parte delle rocce, Neji aveva captato il tutto, e subito attivato il
byakugan,
il vento di Sarah si stava formando sempre più velocemente,
sarebbe diventato
un tornado e li avrebbe spazzati via. Avvisò i suoi compagni
iniziando a
scendere e andando contro un’insenatura all’interno
della roccia. Il tifone si
sviluppò durò parecchi minuti.
Le
ragazze resistettero a quelle lame di vento così simili
all’aria di chakra di
Temari. Quando tutto finì… Neji cercò
le donne col byakugan, ma… erano
scomparse…
**************
Spazietto autrice
Spero sia piaciuto, so che è un pò corto, ma il
primo capitolo per me rappresenta solo una minuscola parte del grande
lavoro che c'è dietro ogni opera. Non è il
capitolo decisivo, ma una sottospecie di preludio.
(Parli ad enigmi ndHidan)(Mi spiace lo so! :-P ndMe)(Però a
me non sembra male! ndKakuzu)(Sì posso fare di meglio, ma
è difficile T.T ndMe)
Al prossimo capitolo.
|
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Capitolo 3 *** Spiriti ***
2.
Spiriti
Solo
foglie al vento davanti alle porte di Konoha, una squadra era tornata
dalle
loro ricerche. Naruto stava tranquillamente camminando verso il palazzo
dell’Hokage dopo una scorpacciata di ramen, dietro di lui,
nascondendosi dietro
pali e recinzioni lo seguiva la dolce Hinata, innamorata persa di
Naruto.
Proprio
mentre passava davanti alle porte si voltò e vide Sakura,
Ino, Sai, TenTen,
Neji e Yamato che entravano.
“Ragazzi,
ma dov’eravate finiti?? Sono tre giorni che non vi si
vede!”
Naruto
corse ad abbracciare Sakura come segno d’amicizia.
La
ragazza non se la sentì di rivelargli il vero scopo della
loro missione.
“Siamo
andati a fare un giro di perlustrazione! Niente di che!”
Mentì
lei, mentre di sottecchi Yamato la guardava ed annuiva per reggerle il
gioco.
“Se
avvisate voi l’Hokage noi andremmo, abbiamo una
cena.”
Disse
Neji prendendo la mano di TenTen. Hinata che aveva ascoltato tutta la
conversazione si sbatté una mano sulla fronte. Se
n’era completamente
dimenticata! Gli Hyuuga quel giorno si riunivano per celebrare il
compleanno
della piccola Hanabi!
Subito
salutò mentalmente Naruto, mandandogli un bacio volante ed
iniziò a correre
verso villa Hyuuga senza farsi vedere dal cugino e dall’amica
TenTen.
“Ma
quella non era Hinata?” domandò TenTen guardando
il fidanzato in modo curioso,
Neji le sorrise.
“Sicuramente
stava guardando Naruto.” Rispose mentre continuavano il
cammino poco dietro
della ragazza.
“Mi
chiedo quando si dichiareranno. Naruto non è stupido,
l’aveva vista, hai
notato?”
“A
me non sfugge niente!” disse autoritario Neji.
L’orgoglio di quel ragazzo alle
volte stupiva TenTen che non poteva far
altro che sorridere e scuotere le
spalle arrangiandosi di aver scelto proprio un ragazzo fissato.
Intanto
Sakura e Yamato erano andati a fare rapporto all’Hokage,
Tsunade era appoggiata
al banco della scrivania sempre piena di fogli da firmare, ma per quel
momento
si era concessa un momento di pausa. Il vento soffiava ed entrava dalla
finestra
aperta scompigliando i capelli raccolti in due codini.
“Allora
cosa avete scoperto?” chiese il quinto guardando con fare
materno a Sakura.
“Grazie
alle tecniche di Ino abbiamo scoperto che tre delle donne si chiamano
Sarah,
Mitsuki e Michiko, la più giovane e da quanto abbiamo visto
sembra la più
debole.”
Disse
Sakura poco convinta.
“Non
sappiamo altro, non parlavano di missioni segrete o altro. Sembravano
preoccupate per la loro salute che per altro.”
Finì
Yamato lanciando una leggera occhiata a Sakura soprappensiero. Sakura
in realtà
non era sicura di quello che avevano scoperto, le descrizioni che aveva
dato
Ino non c’entravano niente con il territorio montuoso in cui
si erano rifugiate
le donne. Inoltre la calma che avevano sembrava più una
trappola per distrarli
che per altro. Certo avevano usato il vento come diversivo per
scappare, ma
sembrava che volessero farlo già da tempo, ciò le
faceva presumere che fossero
raminghe per le terre ninja.
“Va
bene, daremo questi nominativi ai vari villaggi e vedremo cosa
succederà. Avete
detto che la donna chiamata Sarah è quella che controlla gli
elementi giusto?”
I
due annuirono e si congedarono dall’Hokage.
“A
cosa pensavi Sakura?” disse improvvisamente Yamato.
“Niente…
è che sembrava come se volessero già andarsene e
il nostro intervento le ha
costrette ad usare i loro poteri. Loro volevano già scappare
da tempo. Non so
se sapevano già che noi eravamo arrivati o per altro.. mi
turba questo. Ecco
non so cosa pensare…”
Yamato
notò che la ragazza era tremendamente preoccupata, ora
sarebbe restato agli
altri AMBU e jounin il compito di avere nuove informazioni.
Le
candele erano tutte accese, quattro donne erano messe a cerchio intorno
ad una
di loro stessa. Konan era stanca, sudava e si contorceva per il dolore,
Sarah
era davanti a lei e la incitava a spingere.
“Avanti
Konan-san… ce la può fare…”
la piccola Michiko messa alla sua sinistra le
teneva saldamente la mano, ma con la forza di Konan, la ragazza bionda
sarebbe
caduta sopra di questa.
Sayuki
aveva preparato una bacinella colma d’acqua e asciugamani
puliti per avvolgere
il futuro nato.
Avevano
viaggiato per circa tutto il giorno, erano arrivati in una casa molto
grande,
un tempo covo dell’Akatsuki, lì aveva vissuto con
Pain ed era un posto sicuro,
circondata dalla foresta, difficile da raggiungere grazie ai rovi che
si
stanziavano a qualche metro dalla casa. L’unico modo per
raggirarli era un
sentiero troppo stretto per passarci in due. Percorrendolo si arrivava
ad un’enorme
pianura, era grande quasi quanto un’arena da combattimento,
l’erba era bassa ed
in alcuni punti secca a causa dei troppi scontri avvenuti. Sebbene la
zona
fosse caratterizzata da piogge frequenti, quell’erba non
riusciva ritrovare il
verde splendore che aveva una volta. Konan iniziò a gemere
sempre più forte, i
dolori si facevano troppo insistenti, iniziò ad urlare per
l’ esagerato sforzo,
iniziò ad intravedersi la testa, così Michiko
iniziò ad incitarla, ciò fece
innervosire Sarah che senza preavviso le diede uno schiaffo tanto
violento da farla
cadere di lato, lasciando la mano di Konan. La donna lanciò
un ultimo urlo che…
venne coperto dal vagito di un bambino ora
stretto tra le braccia di Sarah.
“Na…
ga… to…” le ultime parole di Konan
furono il nome del suo bambino.
“L’ha
chiamato come Pain?” Michiko nonostante lo
schiaffo si era rimessa
a sedere senza preoccuparsi della guancia ormai rossa per il duro
colpo, non
doveva abbattersi… doveva rimanere col sangue freddo ed
attendere. Sayuki aveva
lavato il bambino e coperto con gli asciugamani, poi lo aveva steso sul
fuson
di Konan che svegliatasi lo stava accarezzando, senza forze non poteva
prenderlo in braccio.
Mitsuki
si era alzata e stava guardando fuori dalla finestra, aveva iniziato a
piovere.
“Il
cielo sta piangendo… Pain… tu non sei qui per
vedere il tuo bambino…” Michiko
pianse alle parole di Konan, sembrava distrutta dopo il parto e per la
perdita
del suo amato… le lacrime dell’artista si fecero
sempre più insistenti.
“Perché…
perché Deidara non è qui con me?”
Mitsuki era pronta ad avvicinarle quando
Sarah sbuffò… ci mancava solo questo, non sapeva
cosa fare. Konan si voltò e
guardo Michiko, Sarah non sopportò oltre quei singhiozzi e
le diede un secondo
schiaffo.
“Ti
avevo detto di smetterla! Finiscila di chiamare quel pazzo o anche
Sasori.
Finiscila!”
Mitsuki
vide la bionda per terra che si reggeva con le mani per non far
sbattere il
ventre, Konan era sul serio preoccupata,
chissà come avrebbe reagito la
giovane…
Mitsuki
era all’erta, sentiva una flusso di chakra esagerato, lacci
d’ombra comparvero
dal terreno e legarono Sarah, per il collo, per le braccia e per le
gambe,
volevano risalire verso il grembo senza una ragione. Michiko aveva gli
occhi di
fiamma e la guardava con odio. Solo allora Mitsuki capì che
la ragazza era come
posseduta.
“Mitsuki
fermala!” gridava Sayuki perché non poteva vedere
le sue compagne in quello
stato. Mitsuki non ebbe scelta, le diede un leggero colpo sul collo
facendola
cadere tra le sue braccia, immediatamente i lacci scomparvero e Sarah
fu
libera.
“Ecco
cosa succede se la picchi di nuovo. Non lo fa apposta, per questo la
devi
smettere di accusarla perché rivanga il passato
pubblicamente e non come fai tu
che lo tieni nascosto dentro di te. Non puoi picchiarla per
ciò che anche tu
vorresti fare.”
“Mitsuki
ha ragione Sarah… dovete smetterla, o Michi sarà
sul serio nei guai…”
Un
sonno tranquillo adesso avvolgeva Michiko… riposava beata
cullata dalle dolci
parole del suo amato… parole che non dimenticherebbe mai.
Stesi
a letto lei aveva gli occhi chiusi
ed ansimava, lui accanto a lei su un fianco aveva gli occhi lucidi,
voleva
piangere per quello che aveva fatto. Non sopportava vederla soffrire.
Poi
quando Michiko aprì gli occhi le accarezzò
dolcemente i capelli e le baciò la
fronte.
“Mi dispiace.” Sussurrò lui
voltandole
le spalle. Fu allora che la ragazza si mosse dopo tante ore di
incoscienza. Lo
abbracciò in vita poggiando il suo capo contro la sua
schiena.
“Tu non mi devi lasciare da sola hai
capito Deidara?” disse lei tra le lacrime, il ragazzo si
girò improvvisamente
quando sentì i suoi singhiozzi. Di slancio
l’abbracciò forte lasciandola
sfogare, le voleva bene, l’amava. Non voleva lasciarla sola.
“Non lo farò. Uhn.. perché
tu sei la
nostra arte.” Disse baciandole la fronte.
Tsunade
aveva mandato i nomi delle tre ragazze per i villaggi vicini,
aspettavano con
ansia notizie provenienti soprattutto dal villaggio della Sabbia loro
alleato,
ma la risposta che ricevettero fu alquanto deludente. Il quinto Hokage
aveva
sperato informazioni dato l’attacco di Sasori e Deidara verso
il loro
villaggio, speravano nell’aiuto di Kankuro che aveva lottato
contro il
marionettista, ma nessuna delle informazioni erano state trapelate.
Tutto
sembrava risultare un enorme buco nell’acqua che piano si
richiudeva senza
lasciar scorgere qualcosa delle profondità.
Erano
perduti… Sakura cercava di aiutare la sua maestra nei modi
più impensabili
stando notte e giorno negli archivi cercando nomi, ma nemmeno
ciò riusciva a
dare un frutto, finché… una lettere proveniente
dal villaggio della pioggia
fece ribaltare la situazione.
Non sappiamo altro di
loro se non i
paesi da cui provengono, circa sette anni fa trovammo una ragazzina che
non
aveva più di dieci anni, si chiamava Michiko e proveniva dal
villaggio segreto
della Luna, abbiamo visto il coprifronte legato al collo, sembrava
priva di
conoscenza, non si è spostata per tre giorni
finché non l’abbiamo più trovata,
dicono di aver visto solo due uomini dell’Akatsuki nei
dintorni prima della
sparizione. Non sappiamo altro.
Perfetto,
Tsunade fece subito chiamare la sua allieva Sakura e Shizune, dovevano
mandare
immediatamente una squadra verso il villaggio della luna,
così iniziò a
guardare i vari jonin e chunin disponibili.
Nemmeno
a distanza di qualche ora, giunse un comunicato dal Villaggio delle
Cascate, parlava
a proposito di Sarah, era stato inviato un intero profilo riguardo la
ragazza.
Il
mandata parlava chiaramente, la ragazza era stata la prima ad entrare
nell’Akatsuki, così almeno avevano scoperto grazie
ad alcune spie inviate ai
tempi in cui l’Akatsuki era in circolazione nei dintorni di
quel villaggio. I
genitori della ragazza l’aveva abbandonata ai nonni, quando
raggiunse i sedici
anni venne allontanata dal villaggio per vari comportamenti
indisciplinati nei
confronti di AMBU ed altre autorità, tutto per rabbia,
poiché non volevano
ammetterla agli esami per diventare jonin, proprio per questo si era
vendicata
colpendo duramente il villaggio e poi scappando con la banda di
criminali.
Tsunade lesse accuratamente tutto il profilo della ragazza, era
incredibilmente
forte e sicuramente lei al suo posto avrebbe fatto lo stesso per una
simile
sciocchezza. Ora sembrava il vice capo della piccola organizzazione di
donne.
Mancavano
solo informazioni sulla ragazza
chiamata Mitsuki, subito si sentì bussare alla porta.
“Signorina
una delle guardie alle porte ha ricevuto una lettera da uno
sconosciuto, non so
cosa sia.” Tsunade gliela strappò di mano.
Cara
signorina Tsunade,
deve smetterla di cercare quelle donne,
altrimenti tutti noi rischieremo le nostre vite ancora una volta a
causa
dell’Akatsuki, non possiamo sopportare che la tragedia si
ripeta, ma voglio
accontentarla così ci lascerà in pace. Anni fa
nel nostro villaggio all’estremo
nord viveva una bambina che aveva sviluppato capacità
telecinetiche, pensammo
fosse normale perché la madre della bambina aveva la stessa
abilità, purtroppo
però tutto ci scappò dalle mani, la bambina non
controllava i suoi poteri ed il
villaggio era in costante pericolo così
l’allontanammo immediatamente, non era
prudente. Ora non sappiamo che fine abbia fatto, il suo nome completo
era
Mitsuki Gidekaze. Spero che ciò sia stato di suo gradimento,
non cerchi quelle
donne, non osi farlo!
La
lettera in realtà sembrava alquanto provocatoria, ma
dovevano sapere di più…
non potevano fare altro, dovevano riuscire a scoprire di più
per combattere un
loro eventuale attacco, non sapevano cosa passava loro nella mente.
Michiko
riposava nella sua stanza, coperta fin sotto il mento, il ventre
già parecchio
visibile era accarezzato dalla sua piccola mano forse per tenere
tranquilli i
bambini. Era contenta per Konan eppure voleva vedere i suoi due amanti,
voleva
tentare ancora una volta di chiamarli a sé.
Si
alzò e guardò la stanza nel
buio, dentro
il suo sacco portava un kimono, il più bello che aveva e con
difficoltà iniziò
ad indossarlo cercando di non legarlo troppo stretto per non far
soffrire i
gemelli.
Aprì
la porta scorrevole e sgattaiolò fuori dalla stanza,
uscì dalla casa senza fare
il minimo rumore ed iniziò a correre verso la radura, quando
vi mise piede…
sentì come odore di sangue, alzò gli occhi al
cielo e vide la luna, era ancora
piena, ma stava scomparendo, presto sarebbe ritornata normale, la luna
avrebbe
smesso di tormentarla e quegli odiati anziani ormai morti avrebbero
visto la
sua potenza anche con la luna.
Cercò
il centro della radura e prese un grande ramo trascinandolo dalla
foresta, lo
posizionò davanti e sopra vi mise il piccolo uccello
d’argilla e la marionetta
di Sasori, aveva portato con sé all’interno del
kimono tre candele che pose a
triangolo intorno ai due oggetti poi si concentrò creando
dall’ombra una
fiaccola azzurrina. Congiunse le mani e pregò che gli
spiriti le dessero la
facoltà di andare dai suoi amati.
“Vi
prego miei signori… chiamate a me le persone che amo,
chiamate a me Akasuna no
Sasori e Deidara, chiamateli
dall’oltretomba…”
Ripeteva
quelle parole in una litania.
Nella
casa regnava il silenzio, Konan, Sarah e Sayuki erano riunite nella
stanza per
assistere Konan nelle ore dopo il parto, Nagato dormiva tra le braccia
della
sua mamma, dopo aver bevuto dai seni della madre si era appisolato tra
il
dondolio delle braccia della donna. Sarah lo guardava con amore e sul
suo viso
c’era un sorriso aperto, anche lei presto avrebbe dato alla
luce i due bambini,
i gemelli di Kakuzu e Hidan, era ansiosa anche lei, ma non poteva farlo
notare
a nessuno, solo Konan sapeva.
“Sayuki
lasciaci sole per favore.” La ragazza dai capelli neri si
alzò ed uscì, la
donna dai capelli rossi si avvicinò al bambino e gli diede
un piccolo bacio
sulla fronte, Konan ne approfittò per posare una mano sul
ventre di Sarah e
sentire i movimenti dei bambini.
“Penso
che stiano litigando… chissà se Kakuzu lo affetta
e poi lo ricuce come quando
erano vivi…” sorride alla donna, ma nota la sua
aria cupa, le ha ricordato i
tempi andati quando ogni volta che i due litigavano Sarah sbuffava e
poi
aiutava Kakuzu a ricucire Hidan. E in cambio… riceveva solo
sorrisi
dall’immortale.
“Sarah…
penso che rimanere nel villaggio della Pioggia non sia la cosa
migliore, il
fatto è che ho paura per Michiko, durante il viaggio ho
notato che le costa
troppa fatica… è molto
debole…” l’altra annuì e
guardò l’amica stendere il
bambino sul fuson.
“È
per le creature che porta in grembo, sono troppe per lei.”
Disse accarezzando
la fronte del bambino.
“Sì
capisco che sia immatura per avere due bambini,
ma…”
“Oh
no Konan, i gemelli che porta in grembo Michiko sono tre, due gemelli
di
Deidara ed un figlio di Sasori. Ecco perché è
troppo debole, lei lo sa, ma… non
vuole sentir ragioni…”
Sarah
sospirò e ritornò a guardare gli occhi scuri di
Konan, seriamente sconvolti
dalla notizia che le aveva appena dato Sarah.
“Dobbiamo
trovare un’abitazione stabile. Per lei.”
Parlò Konan pensando anche al fatto
che Mitsuki, Sayuki e Sarah erano nella stessa situazione di Michiko,
forse i
piccoli di Sarah sarebbero nati in quel luogo, ma dopo dovevano
andarsene
immediatamente.
“Credo
che dovremmo recarci nella terra del Fuoco dove un tempo viveva
Mitsuki, lì ci
sono villaggi abbandonati e in rovina potremmo scegliere quel luogo
così da
rimanere nascoste.”
Konan
annuì era piuttosto pericoloso perché non lontano
ci sarebbe stata Konoha, ma…
quello lo si poteva evitare facilmente.
Mitsuki
era seduta nel giardino dell’abitazione quando una goccia di
pioggia le cadde
sul viso, stava iniziando a piovere. Sayuki correva per tutta la casa e
non
appena vide la ragazza dai capelli neri si fermò a guardarla
prima di cadere.
“Mi…
Michiko è scomparsa, non la si trova più,
è uscita dalla sua stanza e non la
trovo.”
Mitsuki
pensò che fosse il momento di dare l’allarme ed
avvisare le altre. Corse verso
la stanza di Konan e le aprì sorprendendole a parlare.
“Michiko
è scappata! Non la troviamo da nessuna parte.” La
ragazza era in preda al
panico, non poteva certo venire ora in quello stato di agitazione.
Konan guardò
Sarah e decisero di andare.
“Tu
e Sayuki rimanete qui, noi andiamo a cercarla.” Konan si
alzò dal letto prese
un mantello per coprirsi, ora potevano andare.
Sarah
avvertì le stesse ombre che l’avevano intrappolata
poco prima che Michiko si
addormentasse. Era il momento di scoprire la verità.
La
geisha bionda riposava tra le braccia di un uomo dai capelli rossi,
accanto a
lui uno dai capelli biondi e un occhio azzurro le accarezzava la fronte.
“Deidara…
Sasori… vi amo…” la luna era coperta
dalle nuvole e le lacrime di Michiko si
mischiavano con le gocce di pioggia che scendevano dal cielo.
“Devi
andare, altrimenti scomparirai per sempre mia piccola
artista.” Sasori non
gliel’aveva mai detto, non aveva mai usato parole
più dolci con lei, Deidara le
diede un casto bacio sulle labbra e sorrise.
“Noi
dobbiamo andare, vivi piccola arte, vivi e tieni il nostro ricordo uhn,
sii
felice e dona a queste creature la vita.”
Sentì
la sua mano sul grembo, lo spirito cercò di scoprirle il
ventre e ci riuscì
facendosi breccia tra le aperture del kimono, accarezzò la
pelle liscia dei
suoi seni e scorse il rigonfiamento della pancia. Sentì i
movimenti leggeri ed
impercettibili dei bambini…
“Sono
vivi Danna! Senti!”
“Non
posso Deidara… ora andiamo, la principessa dorme.”
Michiko
si era addormentata alle carezze dei due artisti, le ombre stavano
scomparendo
quando Sarah e Konan le intravidero, i due artisti le guardarono e
sorrisero
prima di lasciare solo il vuoto intorno a quella valle sovrastata dalla
pioggia.
Le
due donne si avvicinarono e la videro scoperta mentre si stava bagnando.
“Li
hai visti anche tu?”
“Sì…
erano spiriti, però sembravano così
reali…”
Annuirono
e presero Michiko tra le braccia ed andarono via dalla valle portando
con loro
anche i ricordi lasciatele da Deidara e Sasori. Michiko finalmente
aveva visto
i suoi amori e Sarah poteva capire il motivo per cui per lei erano vivi.
********************************************************
Spazietto autrice
Salve chiedo scusa del ritardo, ma ero andata in vacanza e comunque
questo capitolo è lunghissimo e solo ora mi rendo conto che
potrebbe essere davvero pesante, inoltre rileggendo la parte finale
penso che... Sasori e Deidara sembrino strani (Tu dici? Solo
questo?? ndSasoDei)(Bhè, io volevo foste gentili vero Michi?
ndMe)(Si... °/////° ndMichi)(Che tenera quando
arrossisce!!! ndSasoDei)(Aiutooo!!! ndMichi)(No tesoro non ti
fanno niente, sono i tuoi mariti! °?° ndMe)(Ho
paura....! Mitsuki!! ndMichi)(Che c'è! sn impegnata!
ndMitsuki *esce da una camera da cui s'intravedere un certo
Itachi*)(Ahhh tutti maniaci!!!!! ndMichi)(Vabbè scusatela
è piccolina appartiene alle generazioni di sedicienni degli
anni '30 ndMe), ma si sa capita a volte a
lasciarsi andare dai propri sogni^^" comunque penso che sia l'ora dei
ringraziamenti.
Sasori_Danna: Grazie
stella per aver recensito^^ io mi sono commossa (Pappamolla!
ndSasori)(Vai via! Io sono sentimentale qualche volta!!! ndMe)(Dicaimo
sempre) Un giorno Sasori lo torturo^^ e poi... boh, poi lo lasciamo a
Deidara così se la vedere lui, spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto e comunque devo sempre imparare, infatti mi
sto esercitando molto, forse il problema in realtà
è che mi lascio prendere subito dalla vena di scrittrice e
butto giù e certe volte non concludo, ma questa volta sono
decisa e grazie al tuo sostegno ce la farò! (Sempre che le
piaccia ndSasor)(Va bene sì anche per quello.. ndMe) Che ne
pensi della cara vecchia Sarah? E di più o meno i
personaggi? Consigliami T.T
Bene ora penso che sia meglio andare a continuare! Penso di aver detto
tutto e comunque ringrazio anche coloro che leggono per
curiosità forse, o almeno la penso^^ Forse dovrei
evitare di pensare certe volte! Ma via adesso, presto mettere anche
alcune descrizioni delle "simpatiche e amichevoli" donne Akatsuki, sono
convinta che Sarah sembri mooolto cattiva T.T a presto! Grazie per
l'attenzione
|
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Capitolo 4 *** 3. La ragazza sotto la luna ***
3. La
ragazza sotto la luna
Tsunade
radunò nel suo ufficio una piccola formazione
di ninja AMBU, le sarebbero serviti per raccogliere informazioni sia
della
donna chiamata Michiko, non ne aveva mai sentito parlare di una ragazza
del
genere e poiché il villaggio segreto della Luna era molto
distante sarebbero
partiti all’alba il giorno dopo. Nel villaggio della Foglia
tutto procedeva
normalmente, le lezioni in accademia avevano ripreso il loro corso e i
jounin
partivano per piccole missioni, Tsunade aveva ricevuto una lavata di
testa
dagli anziani per via dei coinvolgimenti in cui erano stati immischiati
i ninja
di Konoha, ma ormai la situazione era passata ed aveva concesso loro un
periodo
di vacanza per recuperare il tempo perduto. A tutti sembrava star bene
tranne
che a Naruto che continuava ad andare tutti i giorni
dall’Hokage per farsi dare
una missione ed invece lei lo rimandava indietro per evitare di
mandarlo contro
le donne dell’Akatsuki perché al momento le
missioni importanti erano quelle,
le altre erano soliti accompagnamenti di anziani per paesi pericolosi e
via
dicendo.
Poi c’era da
organizzare anche la selezione dei
chuunin che quell’anno si sarebbe tenuta di nuovo a Konoha
anche se erano certi
che sarebbe stata tenuta ad Iwa capitale del paese delle Rocce, ma dato
l’ultima scoperta delle Akatsuki tutti si erano rifiutati di
ospitare per
preparare le loro armate ninja così Tsunade ancora una volta
si ritrovava
sommersa da più lavori.
Naruto in quel momento era
seduto a mangiare una
ciotola di ramen, non capiva perché tutti quanti erano
spariti improvvisamente
e nessuno voleva affidargli missioni importanti, certo dopo
l’ultima volta
c’erano stati parecchi problemi, ma ora poteva vantare una
nuova potenza in
grado di affrontare anche i più temibili dei nemici. Dietro
di sé sentì una
presenza, un fruscio di capelli, si voltò come per
attaccarlo quando si ritrovò
davanti Hinata. La ormai non più piccola Hinata, la ragazza
era ferma a
guardarlo, le guance rosse per l’imbarazzo.
“Oh Hinata sei tu!
vuoi mangiare anche tu!”
Disse lui sorridendo e a quanto
pare sembrava un
invito vero e proprio, la ragazza non seppe cosa dire,
iniziò a guardare verso
il basso e ad attorcigliare le mani per il nervosismo, alla fine Naruto
capì,
pagò il conto stranamente ed uscì per
raggiungerla.
“Cosa volevi dirmi
Hinata?”
Chiese lui mettendole un braccio
intorno alle spalle
in fare affettuoso, la ragazza timida com’era ebbe un attacco
di calore e
svenne.
“Oh no! Hinata!
Hinata! Ci risiamo….” Sospirò lui per
i soliti attacchi della nera, ormai lui sapeva tutto eppure pensava che
lei se
ne fosse accorta invece continuava con questi trucchetti per
così dire. La
portò in braccio fino all’ombra di un albero,
così per lo meno avrebbe preso un
po’ d’aria fresca. Iniziò a sventolarle
le mani avanti per farla riprendere e
riuscì ad ottenere il suo risveglio.
“Oh…
Na… Naruto-kun…” balbettò lei.
“Finalmente ti sei
ripresa, mi hai fatto preoccupare!”
l’abbracciò di slancio, non si aspettava una
reazione del genere da parte del
ragazzo la tenera e dolce Hinata, invece ecco che lasciava alle spalle
la sua
timidezza per abbracciarlo a sua volta. Naruto rimase sorpreso e si
staccò
dolcemente.
“Hinata, mi spiace non
avertelo detto prima.”
La ragazza parve non capire.
“Come…?”
“Ti amo.”
La baciò con tutto il
suo stupore, stringendola
dolcemente tra le sue braccia. Lei rimase ad occhi aperti
però… in fondo lui
aveva ragione, ricambiò il bacio cambiando per sempre la sua
timidezza in puro
amore verso il ragazzo che tanto aveva desiderato al suo fianco.
Dal fianco opposto due persone
li guardavano
inteneriti, TenTen aveva spinto Hinata verso il ragazzo per farle
vincere la
timidezza, magari solo parlandogli ed invece aveva ricevuto un
risultato ancor
più grande, ovvero la dichiarazione di Naruto. Accanto a lei
Neji le stringeva
la vita affondando la testa contro la sua spalla per assaporare tutto
il suo
profumo. “Abbiamo fatto un ottimo lavoro!”
“Merito tuo
Ten.” Rispose il ragazzo voltandola verso
l’albero e baciandola con passione. Sì
l’amava e l’adorava, non poteva farci
nulla, persino lo zio aveva accordato le loro future nozze quando
sarebbero
stati in età più matura, ora dovevano andare
avanti con le missioni.
Quando aprì gli occhi
era già giorno, accanto a lei
non c’era nessuno solo la luce che filtrava dalla finestra,
si stropicciò gli
occhi ed uscì dalla sua stanza, il kimono era tutto
spiegazzato, ma poco male,
lo avrebbe aggiustato più tardi. Era passato circa un mese
da quando il piccolo
Nagato era nato, ora la prossima a dare alla luce due gemelli sarebbe
stata
Sarah, c’era una grande agitazione, ogni mattina si alzavano
presto e le
facevano il bagno, diceva sempre che era per purificarsi ed insisteva
anche per
rimanere sola. Dopo la usa uscita di testa Konan e le altre si erano
trasferite
tutto nel paese del Fuoco, il villaggio più vicino era
distante per lo meno
otto chilometri e l’unica che andava lì era Konan,
pagava, e veniva anche
ingaggiata per missioni, sotto falso nome, portava soldi a casa per i
bambini e
per loro, e presto lo stesso sarebbe toccato a Sarah. Michiko
uscì in giardino
e vide Mitsuki seduta a leggere, se l’era dimenticato, la
telepatica aveva
iniziato ad appassionarsi a quell’hobby quando Itachi le
diceva di starsene con
l’animo in pace ed ormai aveva preso il vizio del mukenin
ovvero quello di
rimanere sempre zitta. Invece lei era tutto il contrario, parlava
sempre anche
a rischio di fare monologhi con sé stessa, era troppo
abituata alle
chiacchierate con Deidara o ai battibecchi con Sasori.
Iniziò a camminare verso
di lei. La ragazza non alzò la testa dal suo libro, ma
sapeva che lei era
vicina, sentiva sempre più vicina la sua potenza spirituale.
“Ben
svegliata.”
“Oggi
il sole splende. Questa notte Sarah darà alla
luce Hidan e Kakuzu.”
Mitsuki alzò lo
sguardo dal libro, nessuna di loro se
non la stessa Sarah sapeva quando i bambini sarebbero nati, lei era
l’unica che
poteva prevederlo.
“Non è luna
piena, ma la settimana scorsa Tsukuyomi mi
ha dato un segno.”
Mitsuki la guardò
annuendo, era chiaro che il Dio le
parlasse poiché lei proveniva dal villaggio della Luna.
Già e non voleva
nemmeno sentirne parlare, l’avevano maledetta, prevedere la
morte di una persona cara non è mai un bene, per ogni
previsione una stessa persona moriva.
“Michiko. Quanta gente
è morta questa volta?”
“Nessuna. Il mio
sangue è stato sufficiente.”
Annunciò lei
inginocchiandosi contro l’albero, poi
sentì il braccio afferrato, accanto a le i Sayuki le aveva
preso il braccio
scoprendolo dalla manica del kimono. Un taglio profondo e rosso si
stata
cicatrizzando, Michiko gemette non poco per la brutalità con
il quale era stato
preso.
“Sei forse impazzita?
Devi stare in forze! Non donare
sangue come se niente fosse!”
Non si era mai vista la dolce e
pacata Sayuki in
quello stato, era pallida inoltre era molto arrabbiata per quello che
aveva
fatto la kunoichi.
“Dovevamo sapere no?!
Così per lo meno Sarah non dovrà
soffrire.”
“La mia sofferenza non
ti deve interessare.”
Sarah era in giardino per
passeggiare, una tunica ed
una vestaglia come indumento e le mani sotto il grembo.
“Perdendo sangue come
credi di sopportare il peso del
parto eh?”
“Io…”
la ragazza non seppe come rispondere, si sentiva
in imbarazzo per quello che era successo.
“Io non sono debole!
Per cosa pensate che serva? Solo
per essere presa a schiaffi? Non sono entrata nell’Akatsuki
per questo o
sbaglio? Il mio compito è questo. Sono troppo isolata per
prendere vittime.
Così ho usato il mio sangue! Sono libera di fare
ciò che voglio!”
Michiko si alzò rossa
in volto per la sfuriata che
aveva fatto alle altre, poi iniziò a camminare a passo
svelto fuori dall’abitazione.
“Michiko
fermati!”
Konan con il piccolo in braccio
l’aveva richiamata, ma
quella testarda era già troppo lontana per poter sentire.
Camminava tra gli alberi,
sentiva solo il fruscio di
quelle foglie, sapeva come difendersi, sapeva come combattere, non
aveva
bisogno della balia. L’importante per lei era far nascere i
suoi bambini,
quindi nessuno l’avrebbe toccata finché lei era
lucida. Come potevano pensare
le altre che fosse così debole? Era stata inserita con
Deidara e Sasori ed il
secondo era stato molto duro con lei, le aveva spiegato il significato
dell’arte,
l’aveva allenata al meglio e tre creature dentro di lei non
potevano fermarla,
lei era una geisha, aveva ancora il suo sguardo di ghiaccio ed il suo
corpo per
incantare. Un gonfiore non era sufficiente a fermarla.
“Forse siamo state dure con lei.”
“Deve farsi la pelle.
La sua reazione è stato l’esempio
che sta crescendo, piano piano sarà pronta ad affrontare il
parto.”
Michiko tornò verso
sera, aveva il volto arrossato
segno della lunga camminata, non si muoveva come si deve da troppo
tempo ora
che ne aveva avuto la possibilità… era
soddisfatta.
Gli
AMBU di Konoha erano di ritorno dal villaggio
segreto della Luna. Erano radunati nell’ufficio
dell’Hokage con un rapporto
sulla kunoichi lunare, c’erano all’incirca due
rotoli pieni zeppi di
informazioni sulla ragazza, dalla sua nascita alla sua scomparsa.
Michiko
Mizutsuki,
più comunemente chiamata Coré col suo nome da
geisha, la sua famiglia ormai è
del tutto scomparsa, faceva parte di uno dei clan più
importanti di tutto il
villaggio, i suoi genitori non accettarono il suo ruolo da geisha, ma i
soldi
che portava in casa erano sufficienti ad accrescere il prestigio che
aveva. Sebbene
la
Madre dell’Okiya
non fosse d’accordo con la divisione del denaro fu costretta
ad accettare per
poter tenere con sé la ragazza. Una notte venne esibita per
far piacere a dei
visitatori, ma gli anziani non furono soddisfatti della sua esibizione,
mentre
ballava cantava una canzone blasfema considerata una preghiera per
l’antico
Kami Tsukuyomi, il dio non era più venerato a causa di leggi
istituite dal capo
villaggio. La ragazza venne maledetta, le fu donata la preveggenza, ma
per ogni
previsione occorreva un sacrificio di sangue e se non ci fossero state
vittime
allora il suo sangue sarebbe stato utilizzato come sacrificio. Quando i
genitori della ragazza morirono in circostanze misteriose la ragazza
impazzì
cantando sempre di più quella canzone unita alla danza.
È diventata una tecnica
proibita nel villaggio chiamata la Ballata
di Tsukuyomi*, la ragazza e gli anziani ne sono a
conoscenza e permette di evocare gli spiriti dei morti. La ragazza
scappò all’età
di quattordici anni, nessuno sa dove si rifugi, ma è un
pericolo per l’umanità.
-Cara Hokage,
qualsiasi aiuto nei suoi confronti verrà accolto, la ragazza
merita la morte
per aver tradito il villaggio, e il suo potere è troppo
pericoloso per tutti
noi. La ballata di Tsukuyomi non deve più essere cantata.-
L’Hokage
era rimasta sconvolta per tanta potenza a
quanto pareva avevano davanti una kunoichi del tutto legata agli arcani
misteri
dell’origine delle terre. Insieme con le altre donne
rappresentava un serio
pericolo se attaccata, l’unico in grado di fermarla forse era
lo sharingan
ipnotico, ma non avendo l’appoggio di Sasuke Uchiha,
l’unico rimanente era
Kakashi Hatake. La faccenda si faceva sempre più pericolosa,
forse il villaggio
che aveva dato l’allarme aveva ragione, occorreva rinchiudere
e sigillare quei
poteri per sempre. Se avessero dei piani conquistatori come quelli dei
loro
uomini allora tutto il mondo sarebbe stato in pericolo. Occorreva al
più presto
una squadra di ricerca e attacco. Bisognava trovarle e scoprire i loro
piani.
Il
tempo era giunto, Michiko aveva preso sottobraccio
Sarah che gemeva già per i dolori del parto,
l’avevano portato sotto l’albero
di ciliegio in fiore, era un sollievo che fossero sbocciati proprio
qualche settimana
prima, Sarah aveva gli occhi chiusi e respirava profondamente, per
poter
prendere il coraggio, per poter ricordare tante volte la voce di Hidan
che
pregava, la voce di Kakuzu che gli inveiva contro, sorrise a quel
pensiero, per
la prima volta Sarah sorrise e ricordò gli amori della sua
vita.
“Preghiamo
affinché Jashin assista al mio parto,
accogliendo il suo figlio prediletto.”
Michiko le strinse la mano e le
baciò la guancia poi
sia alzò.
I bambini di Sarah iniziavano a
fremere per uscire,
Michiko iniziò ad intonare una litania di preghiera mentre
ballava in cerchio
intorno all’albero, aveva lo sguardo rivolto verso
l’alto, la luna splendeva nel cielo, la mezza luna guardava
la partoriente e le imprimeva coraggio.
“Sarah! Ora!”
Konan le teneva la testa, mentre
la ragazza si piegava
per il dolore, iniziò a spingere per farli uscire, Sayuki le
bagnava la fronte,
le sue urla riempivano l’aria mentre il vento iniziava a
soffiare
scompigliandole i capelli, Michiko continuava a cantare ed a muoversi
in
circolo. Il tempo era giunto ed il primo dei gemelli uscì
scoppiando in
lacrime, ma non tutto era passato, ora mancava l’altro, il
figlio di Hidan
doveva nascere ancora.
“Jashin!”
urlò Sarah mentre anche l’altro nasceva da
lei.
Due pianti in una notte, i sospiri di Sarah ed il
canto di Michiko che lasciava echeggiare l’ultima nota
assieme al pianto
dei
neonati.
La luna guardava ancora la partoriente e Sarah la
guardava a sua volta sorridendo per la grazia che le era stata
concessa. Ora anche
lei aveva la possibilità di ringraziare il mondo per il bene
che le aveva dato.
Le due creature le vennero date
tra le braccia, occhi
chiusi e pugnetti stretti, due bambini, i suoi bambini. Hidan e Kakuzu.
********************************************************
*Tecnica
inventata da me ecco perchè non ho utilizzato il corretto
termine giapponese
Ecco
il nuovo capitolo spero che commentiate per capire come va la storia,
continuerò a postare non appena mi sara possibile grazie a
tutti coloro che la leggono un saluto. (Secondo me tu sei fissata coi
triangoli ndSasori)(Purtroppo dovevamo moltiplicare l'Akatsuki, scusa
che idea avevi? ndMe)(E' pesante avere una donna condivisa
ndHidan)(Buona giorno che ci fai tu qui? ndMe)(Sono passato
ndHidan)(Capisco... lo so che non è giusto però
gli unici a lamentarsi dovrebbero essere Sasori e Deidara loro la amano
entrambi, tu Hidan hai solo Sarah, a Kakuzu non gliene può
importar di meno ndMe)(Scusa chi te lo dice? Può far
guadagnare soldi ndKakuzu)(Ci mancavi pure tu... eh... =.= come devo
fare con voi, ma ora è meglio andare no? Salutate! ndMe)
Alla prossima!^^
|
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Capitolo 5 *** 4. Sboccia un cuore puro ***
4.
Sboccia
un cuore puro
Sarah
aveva passato circa tre settimane a letto
addormentata e ad occuparsi dei bambini, non parlava con nessuno, si
chiudeva
nella sua stanza lasciando entrare solo e soltanto Konan, forse persino
i
piccoli arrivati avrebbero voluto giocare con i loro coetanei, solo un
mese di
differenza tra loro. Non era troppo. Quel giorno però si
erano trovate per
discutere di una situazione importante.
“Sono preoccupata.
È da qualche giorno che Sayuki si
comporta in modo strano.”
“In che senso
Sarah?” disse la donna dai capelli blu
cullando dolcemente il piccolo Nagato.
“Hai notato che dopo
la nascita di Hidan e Kakuzu ha
iniziato a cambiare? Sembra più… come
dire… irascibile del solito.”
Konan ci pensò su, in
effetti era vero, aveva notato
che non appena veniva toccata si metteva in allerta e quando Michiko si
avvicinava ai fiori che aveva piantato in giardino subito la cacciava
via
ordinandole di non toccarli. Stava senz’altro nascondendo
qualcosa.
“Mitsuki mi ha
riferito che sta notte è rimasta a
dormire fuori accanto alle piante carnivore che aveva portato dal
covo.” Sarah
sentì lievi dentini rompere la sua concentrazione,
posò lo sguardo sul piccolo
Hidan che aveva iniziato a morderle un lembo del kimono, alla ricerca
di un
seno della madre, Kakuzu invece guardava il piccolo Nagato che riposava
tranquillo. Sarah poggiò Kakuzu sul futon e si
slacciò il kimono per allattare
l’altro. Soddisfatto Hidan chiuse gli occhi e strinse le mani
a pugno.
“Non
so… forse effetti collaterali dovuti al
bambino…”
Disse
la donna accarezzando la testolina del piccolo
Hidan che si era addormentato con la bocca stretta sul seno
della madre.
“Già…
non sappiamo quale creatura uscirà dal suo corpo,
non sappiamo se somiglierà a lui.”
L’eventualità
c’era, ma sembrava piuttosto impossibile
che nascesse uguale ed identico.
Sayuki era in giardino e scavava
una buca, con le mani
prendeva il terreno e lo posava delicatamente al fianco della fossa,
dalla fronte
scendevano piccole gocce di sudore sebbene il sole non picchiasse
così forte. Michiko
camminava spensierata avanti ed indietro senza pensare a niente,
guardava il
sole in alto e le veniva in mente Deidara… come in quelle
giornate soleggiate
fosse sempre di buon umore e cercasse sempre di coinvolgere persino
Sasori che
invece rimaneva rintanato in Hiruko. Non capiva mai perché
non mostrava quel
suo bel viso. Sebbene non volesse farlo vedere, si sentiva fragile e
quella
marionetta-scudo era la sua salvezza. Però… non
era riuscito a salvarlo così a
lungo.
Mentre passeggiava
però sentì un gemito sommesso e
proseguì verso quella direzione e vide Sayuki carponi per
terra che tossiva
sull’erba. Le si avvicinò poggiandole una mano
sulla schiena ed una sul ventre.
“Sayuki!”
La donna aveva le lacrime agli
occhi e continuava a
tossire ed a singhiozzare. La buca che aveva scavato non era tanto
grande,
poteva perfettamente contenere un cocomero.
“Stai
bene? Devo chiamare Konan?”
Chiese
la ragazza preoccupata ed aspettandosi una
riposta dalla fioraia che non accennava a parlare. Sembrava come in
trance.
Intorno a lei dei fiori alti dai
boccioli chiusi
iniziarono ad aprire le loro fauci, piante carnivore guardavano le due,
Michiko
prese a tremare spaventata da quelle piante divoratrici di carne umana.
Le ricordavano
tanto Zetsu e la mettevano in soggezione e terrore allo stesso tempo.
“Devi allontanarti
o…”
“Non mi faranno del
male!”
Piangeva e riprendeva a tossire,
poi si accasciò sul
prato e si voltò a pancia in giù.
Divaricò le gambe e respirò profondamente.
“Sayuki
tu…”
“Chiama
Mitsuki.”
Michiko si alzò da
terra ed indietreggiò piano
attraverso le piante carnivore che si voltavano ad ogni suo passo.
Iniziò a
correre sebbene il grembo le facesse male per lo spavento. Trovo
Mitsuki seduta
a guardare le nuvole.
“Mitsu!!! Mitsu!
Sayuki ha bisogno di te!”
La donna si appoggiò
alla corteggia dell’albero e si
alzò per poi andare in contro alla bionda.
“Cos’è
successo?”
“Deve
nascere!”
Mitsuki sbiancò e
corse verso il giardino delle piante
carnivore, quando entrò vide Sayuki priva di sensi ed
accanto a sé un bozzolo come
quello formato dai bruchi. Le piante carnivore si erano chiuse ed erano
ferme.
Mitsuki si avvicinò a
Sayuki e le controllò il polso,
il battito era regolare, poi passò al bozzolo verdognolo. Lo
prese in mano e lo
depositò all’interno della fossa che aveva
preparato Sayuki e poi lo ricoprì.
“Che cosa
significa?”
Chiese Michiko guardando Mitsuki
che accarezzava il
volto addormentato di Sayuki.
“Sai perfettamente che
Zetsu era una sottospecie di
pianta.”
Provò ad immaginare
ed in un certo senso capì cosa
intendeva.
Intanto Sayuki nel suo
subconscio guardava la figura
che tanto aveva amato, quell’uomo pianta da un lato sensibile
e dall’altro
perfido e spietato. Ricordava cosa le aveva detto Zetsu prima di
andarsene.
Partorirai
il
bambino un mese prima della sua reale nascita…
sarà un bozzolo, come quello
delle farfalle che ami tanto. Devi scavare una fossa e mettercelo
dentro…
crescerà lì e si nutrirà della terra
poi sarà lui stesso a risorgere dalla
terra. Non aver paura dolce fiore, non ti farà del male,
prenderà il tuo
bellissimo sorriso e il tuo amore. La mia parte malvagia non lo
toccherà. Stai attenta
a non farti del male.
Dolci
lacrime scesero dal viso di Sayuki mentre
sognava il volto bicolore di Zetsu, non sapeva perché aveva
scelto proprio lei,
forse per la sensibilità dei suoi fiori o semplicemente per
il suo potere tanto
terreno e semplice. Lo stesso mukenin non aveva mai capito come avesse
fatto
una ragazza tanto dolce e bella ad innamorarsi di un mostro come lui.
“Nessuno è
perfetto.”
Mormorò nel sonno la
donna. Intanto dalla porta della
casa uscirono Sarah e Konan e guardarono le altre tre. Finalmente
avevano
capito a cosa era dovuto il cambiamento di Sayuki, il cuore della
ragazza stava
assorbendo quel potere oscuro di Zetsu per poter dare alla luce il
bozzolo che
racchiudeva il bambino così che quando sarebbe nato avrebbe
posseduto solo un
cuore puro e non sarebbe stato un pericolo per la madre.
2
month later…
Per
mesi aveva vegliato su quella fossa, sul piccolo
bozzolo sotterrato, pensando a quante volte era rimasta stesa
sull’erba con
Zetsu a guardare i fiori sbocciare e l’aurora che donava
colori solari. Si accarezzò
il punto in cui c’era il tatuaggio a forma di rosa. Il
gonfiore della
gravidanza non c’era più, finalmente qualcosa era
spuntato fuori dalla terra,
sembrava una piccola pianta carnivora chiusa. Si era appisolata in
giardino
come tutti i giorni finchè non sentì qualcosa,
una specie di scricchiolio, come
di un uovo che avrebbe lasciato il posto ad un pulcino e
aprì di scatto gli
occhi.
La bocca della pianta si stava
aprendo e quando lo
vide scoppiò in lacrime. Un bambino, un piccolo bambino
rannicchiato su sé stesso
che dormiva nella pianta. Impaziente lo prese tra le braccia e lo cullo
stringendolo al petto. Quando questo aprì gli occhi li
vide… gialli come quelli
di Zetsu. Gialli come quelli di un gatto notturno. Era nato
anche lui
finalmente.
Iniziò a lanciare gridolini di gioia alzandosi da
terra assieme al figlio.
Venne raggiunta dalle altre che
sorrisero soddisfatte.
Michiko iniziò a correre verso quel piccolo fiore e
accarezzò la fronte liscia
e morbida come quella di un petalo. Così bello…
che non sembrava umano.
***************************************************************
Ok
è molto innaturale sta cosa... il capitolo è
corto perchè in realtà non me la sentivo oggi di
mettere in mezzo pure gli altri personaggi di Naruto ho cercato di
concentrarmi sulle donne dell'Akatsuki, perchè in
realtà .. non avevo idea di che fargli fare, ma nel prossimo
ci sarà un pochetto d'azione XD^^
Ho fatto sembrare Sayuki una pazza inoltre Zetsu lo vedo un
pò fuori da sè stesso... ma non saprei come
regolarlo il suo personaggio, non so molto su di lui.
(Sì vede... nd SasoDei)(Per me siete gelosi ndMe)(E
perchè? ndSasoDei)(Perchè a Michi non
è ancora successo ndMe)(Secondo me non hai tutti i torti
ndMichi)(Lo so^^ ndMe)(Cattive!!! ndSasoDei)
Comunque ora passo alle recensioni
angel jenny: Ciao!!!! Grazie mille per aver recensito,
avanti davvero ti ho fatto preoccupare così? mon dieu
purtroppo mi tradiscono questi pazzi qua! (Ehy!!!
ndMichiSasoDei)(Sorry...^^"ndMe) Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto, come vedi adesso sai chi è il figlioletto di
Sayuki^^, sembra davvero strano com'è nato non trovi, volevo
fare una cosa strana e mi è uscito questo, non ne ero
sicura, ma ecco che cosa viene quando pensi alla storia del cavolfiore,
infatti volevo far nascere il piccolo Zetsu da dentro un cavolfiore, ma
mi è venuto che Zetsu è una pianta carnivora.
XDXD Spero di aver espresso un pizzico del lato amorevole di Sarah...
è una sfida fare il personaggio autoritario e
fragile perchè di solito non sono così tosta ^^
però man mano che si va avanti cercherò di
mostrarla. In realtà non so se mettero Sasuke e company
perchè non conosco bene gli altri pg (Tobi non ci
sta in sta ficcy... altrimenti impazzivo)(Meno male!!! altrimenti
sarebbe successo un casino con Michi ndSasori)(Ma tu che c'entri
scusa??? ndMe)(Così perchè Deidara è
meglio se non sente il nome con la T ndSasori)(Sì hai
ragione ndMe) Spero di non averti deluso per quanto
è corto il capitolo ^^" diciamo che gli altri pg di naruto
sono in viaggio XD Bhè spero continuerai a leggere e grazie
ancora. Per le candele in un certo senso il personaggio di Michiko mi
ha ispirato un pò alla stregoneria^^.
Bene ora è meglio che vada ringrazio tutti quelli che
leggono la fanfiction e chi recensisce^^ a presto!
|
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Capitolo 6 *** 6. capitolo extra^^ ***
NLC extra
Capitolo
extra.
L'eternità
La
pioggia
cadeva, il bosco era fitto e nemmeno piccole rane si sentivano
gracidare solo
in quell’istante un piccolo singhiozzo e poi ne successero
altri ed altri
ancora finchè un fu udibile il pianto disperato di una
ragazza.
Una ragazzina
dai capelli biondi accovacciata, indossava un kimono corto azzurro e
dei
pantaloncini neri. Mentre il pianto della ragazza si sentì
per tutto il bosco
un nuovo rumore le fece compagnia qualcosa strisciava sul
terreno fangoso e
passi che si bagnavano a causa delle piccole pozzanghere nel terreno.
“Danna, non
hai scelto ancora il tuo regalo di compleanno.”
“Smettila
ragazzino con questa storia.”
“Ma Danna
io…”
Il ragazzo si
ammutolì e lo stupore si accese nell’unico occhio
azzurro visibile da sotto il
capello. Anche il suo compagno si fermò e drizzò
le orecchie. Sentirono dei
lamenti, i singhiozzi della ragazza e cautamente si
avvicinarono a quel suono.
Davanti ad un
albero la videro, era spaventata aveva un kunai in mano, ma la mano era
tremante, il viso rosso per il pianto e per il freddo e gli occhi
sconvolti.
Deidara tentò
di avvicinarsi, ma lei senza guardare lanciò il kunai, per
un ninja di livello
S era davvero facile bloccare un attacco tanto debole, sorrise e quando
la
piccola vide che il colpo non era andato a segno cadde sulle ginocchia
coprendosi la testa con le braccia.
“Uccidetemi.
Non ha senso che sia qui…”
“Questa parla
sul serio.. non è come Hidan!”
Disse
Deidara
voltandosi verso il suo maestro, dal canto suo Sasori sbuffò
e proseguì.
“Non
possiamo
andarcene vedi !?” protestò il ragazzo indicando
la ragazza.
“Dammi
un
motivo per cui dovrei tardare ad arrivare
a casa.” Disse lui.
“Dai…
vedi è
carina, che ne dici di prenderla come regalo?”
Sasori si
voltò verso il ragazzino.
La piccola
era ferma a guardare la discussione dei due, ma quando sentì
che lei era
l’argomento di discussione si alzò e
tentò di scappare, la coda di Hiruko però
la precedette e le sbarrò la strada, ma Sasori non lo fece
apposta la ragazza
si ferì alla coda.
“Danna!”
Disse Deidara
correndo verso la ragazza in preda a degli spasmi.
“Mi
dispiace
Deidara, ma non c’è un antidoto. Ora ha realizzato
il suo desiderio.”
Sasori
iniziò
a camminare per uscire dalla foresta, il suo amico dinamitardo
però non la
prese ad altrettanta maniera si fabbricò un piccolo volatile
e depositò la
ragazzina sul dorso dell’animale d’argilla.
“Qual è il
tuo nome?”
Chiese.
Voleva sapere chi era colui che le tentava di salvare la vita.
“Deidara.
Tu?” disse sorridente.
“Mi..
Michi..”
Non
riuscì
più a pronunciarlo che svenne.
Quando
aprì
gli occhi si trovava in una stanza buia ed un ragazzino dai capelli
rossi
mescolava varie sostanze, si sentiva accaldata e tutta sudata, stava
per
morire, lo sapeva, finalmente avrebbe spezzato la sua maledizione in
cambio
della vita. Era quasi contenta, ma una bicchiere le si
poggiò sulle labbra non
poté far a meno di
bere, si sentiva così
assetata e non le importava di cosa
fosse.
Si sentì
improvvisamente meglio, già… proprio meglio.
Iniziò ad
aprire gli occhi e quando lo fece, c’era un angelo davanti a
lei, un angelo dai
capelli rossi e gli occhi color nocciola.
“Da…
danna.”disse lei con voce sottile.
“Oh no anche
tu! è un vizio questo?” disse arrabbiato ed
entrando in una grossa marionetta,
la stessa che l’aveva ferita. Subito dopo la porta si
aprì ed entrò Deidara, il
ragazzo biondo.
“Michi stai
bene!”
Disse
buttandosi accanto a lei e stringendola forte.
“Michiko.”
Disse la voce
cavernosa di Hiruko.
“Cos’è
l’arte
Michiko?” chiese sempre la marionetta.
Lei
si
accoccolò sul petto di Deidara e sospirò.
“L’arte
è un
effimero istante eterno.” Deidara si voltò verso
di lei, aveva detto un
istante. Sasori invece uscì da Hiruko per avvicinarsi a lei.
Eterno.
“Perché?”
Chiese la
marionetta prendendole una mano, piccola e pallida.
“Perché
l’eternità non esiste… è un
ciclo continuo. L’arte deve essere fatta di piccoli
istanti che si ricordino per sempre. Piccole azioni di una vita
intera.”
Forse era
davvero vero tutto ciò, ma in quel momento, quella piccola
spiegazione di arte
per Sasori sembrò il regalo più bello che avesse
mai ricevuto.
“Lo accetto
Deidara.”
Disse
baciandogli una guancia. Un piccolo bacio che a Deidara fece
vergognare, ma
allo stesso tempo amare quel gesto inatteso.
“Già.
È un
bel regalo vero?”
“Sì.”
Sospirò lui
mettendosi dall’altra parte di Michiko per poter stringere
anche lui il corpo
di quella piccola creatura.
“Buon
compleanno Danna.”
Michiko si
avvicinò alle labbra di Sasori e le baciò. Uno
sconosciuto ecco cos’era, ma in
quei tre giorni di convalescenza in cui aveva ricevuto piccole dosi di
antidoto
aveva scoperto cos’era il voler bene ad un prossimo ora
poteva rammentarlo
infinite volte.
Ed
il cielo quella volta pianse di nuovo. Il giorno
del ventisei settembre ecco qual era, erano passati ormai tre anni da
quando
aveva conosciuto il maestro Sasori ed ora la sua eternità
non c’era più. Ma il
ricordo delle sue parole, dei suoi gesti e dei suoi segreti baci
sarebbero
rimasti scritti per sempre nel suo cuore.
L’arte
duratura era quella di piccoli gesti d’amore.
Questa
era l’arte che il Danna avrebbe dovuto amare.
******************
Ok, morivo dalla voglia di scrivere questo chappy.
Perchè c'era un pezzo della vecchia storia prima
che la modificassi tutta, ebbene questo è un piccolo diciamo
pensiero per il compleano di Sasori, ho pensato che sarebbe stato
carino far iniziare un amore proprio il giorno di un compleanno,
è diciamo un piccolo flashback no? mettiamo in mezzo Michiko
così tutto quadra. E poi diamo un pochetto di ragione a
Sasori sulla sua arte almeno oggi che è il suo compleanno
no? (Perchè te non mi dai mai ragione?? ndSaso)(Nooo, ma
cosa dici! E comunque quello che penso io dell'arte è quello
che ha detto Michiko perchè siamo due ballerine scusa! E'
normale avere questi concetti no? Poi i passi di danza sono quelli
diciamo da almeno due secoli che c'è di male a concedere
questa cosa? ndMe)(Sìs' concordo! ndMichiDei)(Visto!?? *__*
ndMe)(Ok... ndSasori)(Danna avanti su col morale è il tuo
compleanno festeggiamo!!! ndDeidara*cappellino in testa e
fischietto*)(Sììììììììììììììììììì
festeggiamo sotto con le danza forza!!! W.W ndMe)
Eheheeh sorry lo sclero ma è da sta mattina che sono su di
giri ora passo alle recensioni.
angel jenny: Ciao!!!!
sono contentissima che il capitolo di Zetsu ti sia piaciuto e spero di
non averti deluso col prossimo, l'ho scritto oggi non appena tornata da
scuola, ma per problemi di tempo non ho potuto postarlo prima, tu che
ne pensi? E' unpò il passato di entrambi, cioè
non è la vera storia di Michiko però si
può capire di quanto fosse spaventata quella povera ragazza,
ma non ti dico il perchè visto che lo svelerò
(citando il mio prof) nelle prossime puntate (ti rendi conto che sembra
beautiful? ndHidan)(Sì.. lo so uffaT.T ndMe)(Dai vieni ti
coccolo io.. ndHidan)(Guarda che Sarah si arrabbia muoviti! anzi andate
a festeggiare ora che siete tutti in paradiso vivi ndMe)(Va bene
ndHidan *bacino*) Che tenero *_________* ogni tanto stupisce, comunque
la comparsa di Hidan nel chappy è casuale è stato
il primo masochista fissato che mi è venuto in testa. Spero
di ricevere una tua recensione, sono bellissime e ti ringrazio per
sostenermi così XDXD a presto!
|
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Capitolo 7 *** 5. Doppio Sharingan ***
5.
Doppio Sharingan
Le
ricerche erano
partite da mesi avevano tappezzato tutte le varie terre con puntini
rossi sulla
cartina geografica, mancavano solo i lati esterni della terra del
Fuoco. Il
team sette era stato di nuovo munito di Kakashi, e per dare sostegno si
era
unito anche l’AMBU Yamato. Sakura e Naruto stavano facendo
una piccola pausa
sotto un albero quando un brusio si sentì dalla
ricetrasmittente ed i due
ragazzi se l’avvicinarono all’orecchio.
“Qui Volpe e Fiore
di Ciliegio!”
“Qui Foglia Verde!
Non abbiamo trovato niente, voi?”
“Neanche qui
c’è
qualcosa Rock Lee e smettila con questi soprannomi!”
“Qui Neji e TenTen,
niente.”
La voce di Neji si
sentì all’unisono con le altre, nel tentare di
contattare Rock Lee era finito
per intromettersi in quella con Naruto.
“Ci credo che non
ci sia niente!!! Tu e TenTen state pomiciando di brutto!”
Neji riattaccò e si
voltò verso TenTen che giocherellava con un kunai.
“Mi hanno dato una
cosa da fare.” Disse Neji avvicinandosi a lei e guardandola
dolcemente.
“E cosa?”
chiese
lei ingenuamente e saltando in piedi senza però eguagliare
l’altezza del
compagno, per tutta risposta Neji prese Ten per i fianchi e
l’avvicinò a sé
baciandola non appena i loro visi furono abbastanza vicini.
Peccato che il bel
quadretto non potette andare avanti perché la
ricetrasmittente era accesa.
“Neji! TenTen!
Nessuno vi ha dato il diritto di riposare!”
I due sobbalzarono
e si staccarono spaventati dalla voce del maestro Gai e risa di
sottofondo
mischiate col brusio.
“Eeee… sei
un caso
disperato Neji…”
“Tsk!”
Si riallacciò il
kimono leggermente sbottonato ed iniziò ad incamminarsi
lasciando indietro la
povera TenTen che al contrario doveva rivestirsi tutta.
Quando raggiunsero
gli altri erano tutti rossi per l’imbarazzo della situazione
che si era creata,
ma c’era altro a cui pensare.
“Che
cosa pensavi veramente di Sasuke? Perché lo hai
lasciato in vita?”
Mitsuki si muoveva al fianco del
ragazzo, facendo
strusciare le coperte sul suo corpo.
“Te l’ho
detto, doveva sconfiggermi.”
“Non fingere con
me.”
La ragazza lo guardò
dritto negli occhi e sebbene lui
avesse attivano lo sharingan lei non si spaventava, poteva contrastarlo
grazie
ai suoi poteri psichici. Itachi sbuffò e distolse lo sguardo
facendo cadere di
lato una ciocca di capelli. Mitsuki gli si fece più vicino e
lo abbracciò da
dietro.
“È pur
sempre mio fratello, non potrei mai ucciderlo,
lui non deve subire la mia vita, forse voglio che scopra la
verità.”
“Capisco.”
Itachi si voltò verso la donna e la baciò
sulla fronte.
“Ti sei
intristita?”
“Affatto. Non sono
debole.”
“Non devi esserlo
soprattutto ora.” Rispose lui
poggiandole una mano sul suo ventre.
“Già.”
“Mi dici
com’è stato con Kisame?”
scherzò.
La ragazza divenne rossa e si coprì la testa con la
faccia.
Il
letto le
sembrava tremendamente morbido sebbene fosse per terra, tutto ora era
più
leggero, sentiva che poteva riprendere gli allenamenti, che finalmente
poteva
combattere e proteggere le altre, Michiko si era addormentata accanto
al suo
letto, aveva assistito al parto come tutte le altre però
nell’ultimo momento
del parto aveva avuto dolori sempre più lancinanti e
ostinata rimaneva
inginocchiata a patirlo.
Il viso così
rilassato non sembrava nemmeno mostrare quanto dolore portasse il suo
cuore ed
il suo corpo, chissà com’era brutto sentire i
calci dei propri figli come se le
dessero la colpa della morte dei padri.
Sentì un tonfo
sordo sul pavimento ed il pianto di un bambino.
“Nagato!”
La voce preoccupata
di Konan e la sua figura raggiungere il bambino accovacciato per terra.
“Lo sai che non
devi correre.”
Il viso amorevole
di Konan fece smettere di piangere il bambino che prese una ciocca dei
capelli
della mamma ed iniziò a giocare.
“Konan…”
La voce di Mitsuki
era flebile.
“Dove… sono
i
bambini?”
La
donna si
avvicinò lasciando andare il piccolo che subito
andò verso Michiko e pensò bene
di torturare lei.
“Sono
assieme al
bimbo di Sayuki, Sarah dovrebbe…”
“Hidan!!!!
Kakuzu!!!!”
“Eccola…”
Due bambini su
stracci scivolavano sul pavimento, poi una Sarah trafelata con un
piccolo Zetsu
che piangeva per il troppo
chiasso.
Alla fine un po’ per
le torture di Nagato, un po’ per le urla di Sarah, un
po’ per il pianto di
Zetsu e per le risa di Konan e Mitsuki, anche Michiko si diede una
svegliata e
guardò stralunata tutte.
“…Iko!!”
Nagato
alzò le braccia al cielo.
“…Iko…
iva...!” gridava
il piccoletto verso la ragazza che si stava mettendo a sedere.
“Piccolo…”
sussurrò
Michiko e lo prese in braccio facendo attenzioni alle sue creature.
“Come stanno Kisame
e Itachi?” chiese Michiko guardando sia Mitsuki che Konan.
“Stanno bene, se ne
sta occupando Sayuki a quanto pare.”
Neanche a dirlo
apposta la donna camminava piano piano con i bambini stretti in
braccio,
guardava per terra cercando di scansare le chiazze d’acqua
provocate da Hidan e
Kakuzu.
“Quei due sono dei
demonietti altro che bambini…” disse Sayuki.
“Almeno
Sarah si
deve preoccupare solo di Kakuzu, Hidan è
immortale.”
“Esatto.”
Disse Mitsuki
prendendo in braccio i due tesori. Kisame non era ben definito, aveva
la pelle
bluastra, ma aveva un non so che di umano, altro che branchie come
l’originale.
Itachi invece… sembrava un Sasuke bambino.
“Sapete Hidan ha
imparato una nuova parola…” Sarah entrò
porgendo il piccolo Zetsu a Sayuki e
prendendo i suoi sotto braccio uno da una parte ed uno
dall’altra.
“Hidan
fai sentire
che parola hai imparato.” Lo esortò la mamma.
“T****.”
Le altre rimasero
sconvolte.
“No quella.
L’altra.”
“Jashin!!!!”
Urlò
il bambino
come un assatanato. Ancora più timore negli occhi delle
altre, l’unica a non
ridere però era Michiko ancora preoccupata per la sua salute
e per quella dei
bambini.
“Bene noi andiamo
altrimenti questi animali inizieranno a brontolare per la
fame.”
Mitsuki
annuì e
rimase sola con la biondina che stringeva i pugni sulle gambe.
“Cosa ti
turba?”
“Nulla.”
“Non avrò
lo
sharingan o il byakugan, ma so quando stai male.”
“Non è
fisico.”
“Lo so.”
“Cosa hai
visto?”
La luna piena c’era
stata poche settimane fa, proprio prima del parto, non aveva previsto
però la
nascita dei figli di Mitsuki, ma quella dei suoi e quel
ch’era peggio era che
uno dei due non sarebbe sopravvissuto.
“La bambina non ce
la farà.”
Disse
con gli occhi
ormai pieni di lacrime.
“Invece
nascerà
come i suoi fratelli.”
“Come
puoi esserne
sicura io …”
“Sei
agitata. Toccherà
a te per questo il tuo stato d’animo le influenza.”
Michiko
la guardò
perplessa, ma come…
“Itachi,
il
piccolino seguirà le stesse fasi del padre.”
Sorrise.
Erano in marcia da
più di un’ora quando si avvicinarono ad un fitto
bosco e lo oltrepassarono, tra
gli alberi e arbusti videro una casa e dentro si sentiva un vociare fin
troppo
altro, e dolci voci chiare cantavano. Risa infantili echeggiavano tra i
rami.
“Le abbiamo
trovate.”
***************************************
Salve
a tutti, parto da questa bellissima situazione che... non vi ho messo
il parto in diretta altirmenti mi bestemmiate e poi mi sono divertita
da morire a scrivere il chappy, sembrava che le dita scrivessero da
sole, cioè che io non pensassi niente ed il mio cervello
facesse tutto lui. Buon per lui!
(Papàààààààààà
ndHidanj)(Figlio mio! Che Jashin ti benedica! ndHidan)(Giuro che se
imitate Rock Lee e Gai, vi faccio fuori anche se siete immortali!
ndMe)(Nuuuu io ti voio bbene... ndHidanj)(Coccolino vieni qua!!!
ndMe*abbraccia piccolo Hidan*)(Giù le mani da mio figlio!
ndSarah)(Calma calma lo volevo solo coccolare tu lo picchi! ndMe)(Se lo
merità non deve farmi incavolare! ndSarah)(Sii paziente.
ndMe)(No! Deve essere come Kakuzu che sta lì col suo abato a
contare. ndSarah)(Noooo, Kakuzu jr. sta con il papà a
contare???? O___O oddio! ndMe)(eee misà che lo ha converitot
al dio dei soldi ndSarah)(Jashin è ... ndHidan)(Zitto!!!!
ndMeSarah)
Apparte la mini scenetta, ringrazio coloro che leggono e recensiscono,
ho dovuto stoppare qui il chappy per permettere all'altro di essere
più vago. Grazie a tutti.
PS. Il nome del capitolo è semplicemente riferito al fatto che siccome lo sharingan di solito "disturba" e reagisce nei pensieri della gente, la nostra piccola Mitsuki potrebbe fare altrettanto XD^^
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Capitolo 8 *** 7. 5 donne (parte prima) ***
NLC 7chap
7.
Cinque donne (parte prima)
Un’intera
squadra
ninja era appartata contro gli alberi della foresta che circondava la
casa,
appiattiti contro il muro di legno rimanevano in ascolto ai discorsi
fin troppo
materni delle donne. Che parlassero in codice? La loro potenza era tale
che
avrebbero potuto accorgersi di loro e preparare un attacco senza troppa
difficoltà. Poi improvvisamente una porta scorrevole si
aprì e ne uscì una
donna dai capelli rossi e ricci che si guardava a destra e a sinistra,
verso il
cielo e sul prato perfetto. Improvvisamente il suo sguardo si
posò sullo
sguardo dove erano appartati i ninja, a tutti vennero i brividi.
“Ma come ha fatto a
scoprirci!” bisbigliò Naruto
all’orecchio di Sakura…
“Zetsu!” urlò
invece la donna avvicinandosi ad una piccola palafitta dove era
arrampicato un
bambino con la pelle olivastra, Sarah lo prese tra le braccia e lo
riportò
dentro chiudendo la porta.
I ninja sospirarono
di sollievo, ma Naruto il più melodrammatico in queste
scoperte cerco di
rilassarsi perdendo l’equilibrio e cadendo
dall’albero. Facendo lo stesso
rumore che avrebbe fatto un elefante.
“Baka!” gli dissero
tutti in coro, richiamandolo a risalire su, altrimenti
un’altra donna ancora
più forte di quella Sarah fosse uscita e gli avrebbe
beccati. E come previsto
quella che uscì fu Michiko, che a stento si reggeva in
piedi, gli occhi di
tutti i ninja presenti si spalancarono a tale bellezza. I capelli
biondi erano
raccolti in una lunga treccia che scendeva da un lato della spalla, le
mani
attorcigliate sotto il grembo come a volerlo sorreggere. Naruto si mise
in guardia,
dentro di sé sentiva una rabbia montare sempre
più forte, la volpe fremeva come
se disturbata dalla forza della ragazza. Sakura le poggiò
una mano sul braccio
tentando di calmarlo, ma lui dentro di sé continuava ad
agitarsi.
“Reagisce al chakra
della donna, è immensamente potente…”
spiegò Kakashi che poco prima confabulava
con Yamato.
“Oh mio dio!”
l’esclamazione
di Neji fece voltare tutti, aveva il byakugan attivato e scrutava la
ragazza.
“Cosa
c’è?” chiese
Lee avvicinandosi di più.
“E’
vuota…” disse
lui.
“Come???!!!” tutti
si voltarono stupiti dalle parole del compagno, com’era
possibile che fosse
vuota? Nessun uomo è vuoto.
“Non c’è
chakra
dentro di lei, vedo solo ombre nere ramificate al suo interno, hanno
contorni
rossi e si attorcigliano intorno alla placenta come per formare uno
scudo….”
Cercò di descrivere nel modo più dettagliato
possibile.
“Non andare oltre…
ho capito di cosa si tratta.” Kakashi aveva la soluzione.
“Quella è Michiko
Mizutsuki. Compagna di squadra di Akasuna no Sasori e Deidara.
È quella più
pericolosa.”
“E con questo, ma
perché ha…” cercò di capire
Naruto interrompendo.
“E’ una
particolarità del clan Mizutsuki, tutte le donne di quel
clan sono come delle
streghe, il loro chakra si nutre dell’oscurità del
mondo, è così che può
richiamare gli spiriti dei morti…”
terminò il maestro Gai annuendo assieme a
Kakashi e Yamato.
“Però…
è
pericoloso. Hai detto Neji che le attorcigliavano la placenta. Bisogna
intervenire.. i bambini potrebbero….”
“No Sakura, le
donne Mizutsuki sono predisposte così, non
soffrirà. Anche se sembra molto
affaticata.” Lee aveva preso tutti gli appunti necessari e
conosceva
perfettamente di quale ragazza si parlava.
Michiko
era seduta
sotto un albero, gli occhi chiusi e in ascolto a qualsiasi movimento,
sentiva i
bisbigli di altre persone, ma non riusciva a capire, Mitsuki non si era
accorta
di niente? Non aveva cercato di leggere le menti che la circondavano?
Riaprì
gli occhi e li volse verso il cielo, quanto le sarebbe piaciuto alzarsi
in volo
su una qualsiasi creazione del suo amato Deidara.
“Dovremmo
scendere
a controllare. Potremmo sembrare dei viandanti siamo solo in
otto… un gruppo
che si è perso no?” proposero i capi squadra,
naturalmente i restanti jounin
annuirono e cambiandosi ed indossando mantelli scesero dagli alberi e
camminarono in direzione della casa. I passi erano vicini e Michiko li
sentì,
non volle alzarsi subito, non appena essi misero piede nel giardino la
sua
candida e sottile voce come quella di una bambina riempì le
loro orecchie.
“Cosa volete da
questo posto?” chiese lei…
“Siamo viandanti e
ci siamo persi… il cielo tra poco dovrebbe
oscurarsi.” A parlare era Kakashi
con fare calmo ed un tono quasi supplichevole.
“Chiedete asilo in
questa casa?” chiese ancora Michiko.
“Sì… siamo
stanchi
e le provviste sono finite. Ci dareste ospitalità per una
notte?"
Lei appoggiandosi
all’albero si alzò avvicinandosi al gruppo, vista
da vicino sembrava ancor più
bella ed intoccabile, una bambolina bionda che camminava a passi di
danza come
se fosse una silfide che non tocca terra. Michiko si portò
davanti al gruppo ed
aprì la porta di casa.
“Ci sono ospiti
sorelle…” disse. La farsa che usava con tutti i
viandanti che per sbaglio
capitavano davanti loro. Le altre donne si schierarono affianco a
Michiko e chi
col pargolo in braccio chi con le braccia incrociate al petto.
I ninja videro
tutte e cinque le donne dell’Akatsuki al completo, Konan,
sebbene avesse tinto
i capelli di un nero-ramato, aveva gli occhi azzurri e
l’espressione apatica
riconoscibile; Sarah, i capelli ramati e ricci raccolti sulla nuca e
gli occhi
severi fissi contro i nuovi arrivati. La timida Sayuki con i capelli
neri
raccolti in due lunghe trecce, il piccolo Zetsu da un lato e il piccolo
Kisame
dall’altra, Mitsuki, avvolta in un kimono scuro aveva gli
occhi stanchi dopo il
parte e notti insonni era quella peggio di tutti ed infine
l’ultima, Michiko con
il kimono altrettanto blu.
“Per quanto tempo
intendete restare?” chiese Sarah che troneggiava davanti a
tutte le altre,
dietro di lei fecero capolino due bambini, uno coi capelli biondi che
sembravano quasi bianchi e poi uno coi capelli neri ed un viso
piuttosto
sciupato per un bambino della sua età. Tutti avevano circa
11 mesi, nella prossima
stagione avrebbero già compiuto un anno.
“Soltanto questa
notte, vi saremo grati se ci indicherete la strada verso una
città chiamata
Konoha. La conoscete?” chiese giocando Gai, sebbene la sua
voce fin troppo
gioviale insospettisse tutte quante.
“Sì. Saremo liete
di indicarvela.” Michiko guardò ad uno ad uno i
cappucci dei membri del gruppo
di viandanti. Poi si girò e andò via, lasciandoli
nelle mani delle sorelle,
Mitsuki la seguì con gli occhi, presto sarebbe giunto il
tramonto.
“Vi ospiteremo
nelle nostre stanze, noi ci sistemeremo in quelle sul retro.”
Disse Sarah
intuendo al volo lo sguardo preoccupato di Mitsuki, o i figli dei due
artisti
sarebbero nati in quella notte o Michiko avrebbe avuto una visione e
non
sarebbe stata sopportabile per tutta la notte.
Konan iniziò a
camminare portando il gruppo a far vedere le loro stanze, Yamato e
Kakashi si
sistemarono nella stanza di Konan, lei prese la cesta dove il piccolo
Nagato
stava riposando e la portò fuori, Naruto e Sakura vennero
portati nella stanza
di Mitsuki dove Itachi stava giocando sul futon della madre, non appena
lo
videro i ragazzi sobbalzarono, sembrava di vedere il fantasma di un
Sasuke
piccolissimo. Konan si affrettò a prenderlo in braccio, ma i
due non poterono
non notare gli occhi neri della pece caratteristici di tutti gli
Uchiha, ma
Naruto esagerò, gli parve vedere persino lo sharingan,
evidentemente a causa di
un riflesso del sole. Neji e TenTen finirono nella camera di Michiko,
era
grande, ma piena fin troppo di ceri e candele, poteva somigliare ad un
nido
romantico, ma sembrava troppo calmo per i suoi gusti, il letto rifatto
e posto
in un angolo, c’erano tre libri sulla scrivania, e
altrettanti barattoli gli
affiancavano, metteva un po’ in soggezione, non
c’erano finestre, solo una
grande porta che dava sul giardino. E fuori di questo sotto un grande
albero
era poggiata una piccola altare. Infine
Rock
Lee ed il maestro Gai, finirono nella stanza di Sayuki cosparsa di
piante che
fiorivano, alcune di queste erano carnivore ecco perché
presi dallo spavento si
abbracciarono e guardarono con timore tutto ciò che la
stanza offriva, sembrava
normale se non fosse per quella parete a cui era affiancata
un’intera giungla. Intorno
alla finestra una rampicante fiorita troneggiava seguendone il contorno
e tre
piante carnivore sembravano perfettamente un trio reale. Altre
sembravano fiori
piuttosto normali. Quando il tramonto giunse si ritrovarono tutti
intorno ad
una tavola imbandita, l’unica a mancare era
Michiko…
******************************************************************************
Buon giorno a tutti eccomi ritornata scusate il ritardo, ma ancor di
più scusate se il capitolo è corto,
cioè l'ho diviso in due parti perchè nella
seconda volevo mettere un pò i pensieri di Michiko questo
prima di mandarla in ospedale povera piccola, allora ho messo la parte
in cui arrivano e poi la prossima volta farò la seconda in
cui i nostri fantastici ninja iniziano a farsi riconoscere da loro,
cioè non che si fanno riconoscere, però... (stai
zitta!!! ndDeidara)(Che ti prende? ndMe)(vuoi spoilerare a tutti il
resto del capitolo? ndSasori)(Oddio avete ragione... T.T scusatemi!!
ndMe)(Così va meglio, devi capire che tu scrivi, gli altri
leggono e s'immaginano tutto ndSasoDei)(Wow avete fatto una frase tutta
insieme che carini ndMe)(Lasciamo perdere, comunque ora ringrazia
questi poveretti che aspettano sempre i tuoi capitoli corti
ndSasori)(certo certo.. ndMe^^)
allora passo alle recensioni.
angel jenny:
Ciaoo!!!!! Grazie per i complimenti,
sì non ci sentiamo da parecchio, io sto abbastanza bene
grazie, però come si suol dire si va avanti, però
veramente sembro una depressa di prima categoria, dovrei smetterla di
dire sto abbastanza bene, dovrei capire come sto e basta T.T ma
passiamo alla recensione altrimenti ci perdiamo in chiacchiere, visto
ho lasciato un picciolo spacio per Itachi-kun certo Sakura se lo
sarebbe mangiato volentieri però... mi sembrava un
pò troppo irreale poi. Michiko mi sembra che con la
gravidanza sia diventata odiosa, la scena iniziale non so che dire....
però ti dico mi sono divertita da morire a scrivere le scene
sugli alberi XD^^ grazie anche per il capitolo extra, sono stra
contenta che ti sia piaciuto, per quello precedente, ti giuro per Hidan
mi sono divertita da morire, mia cugina si è sbellicata
dalle risata ahahahahaha^^ dimmi cosa ne pensi del "nido d'amore
maledetto" di Michiko o della giungla di Sayuki. Per ora Kakuzu non ha
ancora detto niente, boh io lo vedo un tantito taciturno come
personaggio, Hidan mi sembra uno spigliato, ci manca solo che si metta
a prendere a parolacce Sakura come fa Sai XDXDXDXD spero di ricevere
una prossima recensione e di non averti delusa... T.T a presto.
Saiyo83: Grazie mille per i
complimenti, non ero molto sicura di questa storia, ma sono contenta
che alla fine sia piaciuta, e che la si legga, spero sia scorrevole e
mi scuso di far aspettare così tanto i lettori, ma il tempo
è poco poco poco e non ce la faccio a scrivere sempre, solo
il sabato e la domenica trovo un briciolo di tempo. Grazie ancora e
spero che continuerai a seguire la storia^^
Ed ora ringrazio di cuore coloro che hanno aggiunto la storia nei
preferiti, sono rimasta molto stupita dal vedere così tanta
gente, perchè dovete sapere che per me è un
record e sono davvero su di giri per questo. Grazie mille e spero che
gli altri continuino a leggere la storia e spero anche di riuscire a
divertire un pò tutti quanti per non renderla noiosa. Ancora
grazie ed alla prossima.
1 - angel jenny
2 - ila_sabaku
3 - Saiyo83
4 - Sasori_Danna
5 - Sasori_Deidara
6 - Targul
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Capitolo 9 *** 7. 5 donne (parte seconda) ***
7.
Cinque donne (seconda parte)
I
ragazzi si
guardavano attorno cercando di capire come mai la più
piccola delle “sorelle”
non c’era, le kunoichi rimasero in silenzio e dopo iniziarono
a mangiare,
dietro di loro, piccole ceste di vimini erano allineate e portavano i
bambini
addormentati e tranquilli, tranne Hidan e Kakuzu che dimenavano i
pugnetti
verso l’alto come a volersi picchiare, in un lampo il gruppo
vide chakra fluire
nei capelli di Sarah e muoverli, lo interpretarono come un miraggio e
un gioco
di luce, a quel movimento i bambini chiusero gli occhi e rimasero fermi
e muti
nelle loro ceste.
“Ritarda troppo.
Iniziamo a mangiare, più tardi Tsuki* andrà a
controllare.”
La ragazza
interessata annuì e chiuse gli occhi in segno
d’assenso; presero insieme la
ciotola di riso ed iniziarono a mangiare.
L’aria di tensione che circondava
la stanza non faceva che insospettire ed
innervosire Neji, non potevano certo continuare a mentire, qualcuna di
loro
prima o poi si sarebbe arresa. Notando, il nervosismo, TenTen
poggiò la sua
mano su quella di Neji posata sopra il ginocchio. Ricevette lo sguardo
di
ghiaccio e di preoccupazione del ragazzo. Persino Gai e Rock Lee erano
silenziosi, di solito ovunque andassero facevano baccano fino alla fine
della
cena, mettendo in imbarazzo i due piccioncini ed invece questa volta,
il
silenzio regnava padrone in quella stanza da pranzo.
Improvvisamente
Mitsuki si alzò ed uscì fuori dalla stanza, con
sé portava i suoi figli e i
passi si sentivano lontani, forse erano già arrivati
dall’altra parte della
casa. Il rumore di una porta che si apriva e poi più niente.
“Spero che le
vostre stanze siano di vostro gradimento.”
“Sì, molto
accoglienti sul serio.” Risposero allievo e maestro,
terrorizzati dalla giungla
in cui erano costretti a dormire, piante carnivore e rampicanti,
gelsomini
profumati ed erbe velenose, altro che Paradiso Terrestre, un Inferno al
verde!
Sayuki notò in quelle parole un pizzico di critica, tanto
che si alzò dalla
tavola prese il piccolo Zetsu e seguì Mitsuki.
“Non volevamo
offenderla.”
“Lo sappiamo, ma
state tranquilli, è molto serena, non accadrà
nulla.”
La cena era stata
tranquilla, nessuno aveva mosso labbra e quando si congedarono tutto il
gruppo
si ritirò nella stanza di Michiko per trovare un piano di
spionaggio.
“Sono strane e
forse hanno persino capito chi siamo.”
“Non lo escluderei,
quella Michiko è tremendamente astuta da non lasciarci
nemmeno il tempo di dire
a senza guardarci male.”
Neji annuì, attivò
il byakugan e si guardò intorno, la stanza era circondata
come da una barriera
di chakra che gli impediva la vista solo attraverso uno squarcio
riuscì ad
intravedere le donne riunite nel giardino che discutevano mentre
Michiko era
stesa contro un albero.
“Sono
in giardino e
ci hanno messi in trappola, non vogliono essere viste.”
“Il
quinto Hokage è
stato molto chiaro, dobbiamo portarle a Konoha, con la forza o senza. I
bambini
non sono un problema,
ma loro… sembrano pericolose.”
“Lo sono TenTen…
credimi.” Lei annuì, non era spaventata, Sakura
era in un angolo e rifletteva.
Era davvero un suicidio attaccarle e poi portarle a Konoha, una di loro
era
debolissima per quanto la sua forza fosse esagerata, le altre
pericolose sì, ma
non esageratamente.
“Dobbiamo tentare,
dobbiamo portarle via entro sta notte. Il mese che aspettavamo
è scaduto.”
Sakura si alzò in
piedi s’infilò i guanti ed aprì la
porta.
Michiko
non si era
fatta viva per tutta la sera, aveva avvertito un dolore acuto ed era
uscita a
respirare aria pulita, pregava e chiamava insistentemente Deidara e
Sasori, ma
nessuno le dava un segno, i bambini si agitavano ed ormai aveva capito
che
sebbene prematuri sarebbero dovuti nascere. Ore ed ore a riflettere a
capire se
poteva farcela da sola, con tre gemelli, se poteva fare a meno
dell’aiuto di
Konan e le altre nel parto, il chakra era aumentato a causa dei suoi
figli e
sentiva sempre più la testa scoppiare come se avesse avuto
un’overdose di
forza. Come un pallone pieno d’aria pronto per scoppiare.
Come le statue di
Deidara nell’attimo precedente all’esplosione. I
passi consequenziali di
Mitsuki e poi di Sayuki, di Konan e di Sarah, vedeva le loro figura
avvicinarsi
con i bambini, le forze le mancavano e piano piano gli occhi le si
chiudevano.
Sospirava e respirava a pieni polmoni.
“Andrà tutto bene,
siamo qui. Respira.”
Aveva annuito, ma
non aveva dato segno di ripresa, come con un groppo alla gola non
riusciva a
spiccicare parola. Chiamava insistentemente ognuna di loro
eppure… nessuna
rispondeva.
“Sta peggiorando,
le è venuta la febbre ed i bambini non resisteranno un
giorno di più con tutto
quel chakra.”
“Non possiamo farla
partorire ora! Ci sono quei ninja!”
Sayuki accarezzava
dolcemente il ventre di Michiko tentando di rassicurarla.
Sentirono dei passi
e tutte si voltarono, i ninja non avevano più i mantelli e
Konan riconobbe
tutti i loro volti, ormai… la battaglia era aperta.
“Konan, Sarah,
Sayuki, Mitsuki, Michiko. Siete chiamate dall’Hokage per
scontare le vostre
pene. Come membri dell’Akatsuki.”
Konan si alzò in
piedi seguita da Sarah, si pararono davanti a Michiko e alle altre.
“Non potete farlo.
Nessuno di noi vi ha fatto del male, non abbiamo colpa, non vogliamo
attaccare
Konoha se è questo che pensate, ci avete già
fatto soffrire abbastanza voi e il
vostro villaggio, non vogliamo avere a che fare con voi, vogliamo stare
in
pace.”
Gli occhi blu e
gelidi di Konan fecero tremare tutti quanti, ecco svelato il loro vero
scopo,
stare in pace, avere una vita normale, essere uniche e vere donne,
custodire i
loro figli, farli crescere e gioire dei loro successi.
“Ciò nonostante
dovete…” Sakura si bloccò non appena
vide gli occhi di Michiko chiudersi, con
uno scatto veloce fu pronta al suo fianco, Sayuki però la
spinse via e chiamò
le radici dell’albero per intrappolarla, mani e piedi erano
legate, non poteva
nemmeno disperdere la tecnica.
“Naruto!”
Come mosso da
istinto il biondo si era gettato contro Konan, nella mano destra una
copia
aveva già provveduto ad attivare il Rasengan, una battaglia
sarebbe scoppiata
mentre il corpo di Michiko emanava lamine d’ombra. Neji
attivò ancora una volta
il byakugan, i bambini sembravano come soffocati da quelle
ramificazioni
interne.
“Basta Naruto e tu,
Sayuki del villaggio dell’Erba fermati!”
Come se fosse stato
un comandante tutti ubbidirono e Naruto annullò il rasengan.
“C’è
sofferenza
fetale, dobbiamo operarla.”
Sakura non poteva
tenerlo dentro, Sarah si voltò verso il corpo addormentato
di Michiko, lo
notava ad occhi, dalle gocce
di sudore che scendevano sui capelli biondi e le
lacrime che solcavano le guance.
“Non posso
operarla. Non ho gli strumenti.”
“Allora dobbiamo
muoverci se vogliamo raggiungere Konoha in tempo.”
Kakashi si avvicinò
alla ragazza e la prese in braccio, cercando di non farle troppo male,
era
rischioso, tutto tremendamente rischioso, un minimo passo falso e i
piccoli
artisti sarebbero morti insieme alla madre.
“Ci siamo sbagliati
sul vostro conto. Volevate solo proteggerli.”
Tutte le donne
misero i loro figli in spalla ed uscirono dal cancelletto della casa,
sugli
alberi sarebbero stati più veloci, grazie al chakra e
creando una catena umana
trasportarono Michiko su un albero per attutire lo sforzo del salto che
avrebbe
fatto Kakashi e finalmente il viaggio ricominciò.
Michiko dormiva in
mille incubi e dolori, vedeva solo gli occhi azzurri di Deidara e
quelli
castano di Sasori, solo le loro labbra sulla guancia, solo un immenso
sogno che
non le faceva sentire il dolore.
Ricordi dei suoi
allenamenti, tutta la sua vita le passò davanti agli occhi,
i rimproveri di
Sasori, i suoi abbracci e i suoi baci sulla fronte, la risata di
Deidara, i
suoi occhi pazzi mentre guardava una sua opera d’arte ed il
suo corpo caldo
sotto le coperte. Furono le sue carezze a svegliarla?
No solo mani che la
prendevano e posavano su qualcosa di morbido, un cuscino, tutto bianco
e poi
soltanto il dolore.
*****************************************************************+
Rieccomi tornata col nuovo
capitolo, volevo aggiornare ieri sera purtroppo il pc si è
bloccato e ha deciso di non accendersi così ho fatto tutto
oggi appena tornata da scuola, e così si conclude la seconda
parte dell'arrivo dei nostri eroi, chissà cosa
succederà quando arriveranno tutte a Konoha e
avverrà l'operazione di Michiko, vi avverto che potrebbero
esserci delle sorprese anche perchè precisamente non so come
strutturarlo^^ ho già un'idea in mente perciò ne
avremo delle belle. (sempre troppo generica... ndDeidara)(Povero
effemminato T.T ndMeMichi)(Eh? ndDeidara)(Hanno ragione
ndSasori)(Cosa!???? ndDeidara)(Sei proprio tardo, non l'hai notato che
nel doppiaggio di Italia uno ti hanno messo una voce orrenda?
ndSasori)(T.T ndMeMichi)(Che volete da me loro non capiscono l'arte
della mia voce... ndDeidara)(Già... io volevo andare a
doppiarla capace che risuonava meglio... mah secondo me quelli della
mediaset si lasciano attrarre dalle apparenze ndMe)(Concordo..
ndMichiDeiSaso)(Perchè non passi alle recensioni?
ndSasori)(Sì forse hai ragione. ndMe)
Volevo
ringraziare innanzitutto tutti coloro che leggono la fiction e
soprattutto coloro che commentano e sono così calorose
proprio nel farlo perchè m'incoraggiano molto!^^ E
soprattutto ringrazio coloro che hanno aggiunto nei preferiti
la fiction!^^
angel jenny
ila_sabaku
Saiyo83
Sasori_Danna
Sasori_Deidara
Targul
Ed
ora finalmente passo alle recensione!^^:
angel
jenny: Grazie
per aver recensito sono molto contenta che tu l'abbia fatto e non mi
hai affatto offesa credimi e poi sì ho seguito il tuo
consiglio e sinceramente sto molto meglio, mi sento più
serena e comunque spero sinceramente che la seconda parte del settimo
capitolo ti sia piaciuto veramente e spero di non averti deluso. Come
vedi purtroppo le ragazze sono state scoperte e... (Ma
perchè io devo stare male? ndMichi)(Fa parte del gioco
ndMe)(Giusto altrimenti non puoi vederci uuuuuu ndSasoDei)(Ma che fate
a fare i fantasmi tanto vi vedo! ndMichi) ... molto presto la nostra
vecchia Tsunade si ritroverà ad affrontare il potere di
Michiko. Oddio ho detto troppo, forse non avrei dovuto farlo. Riguardo
alla storia io non ero convinta all'inizio di come avevo iniziato
però... a quanto pare posso tranquillamente andare avanti,
lo dico perchè rileggendo la prima parte non sapevo come
attaccarmi poi mi è venuto il lampo, ho detto forse
è ora di far nascere gli artisti XDXD ed infatti ecco che ho
messo in mezzo tutto, non voglio mettere troppa azione
perchè mi piacerebbe lasciarla per il seguito, spero che
anceh senza troppo movimento sia altrettanto bella.Comunque grazie
mille ancora per i tuoi incoraggiamenti e i tuoi complimenti spero di
ricevere presto una tua recensione ed un nuovo capitolo della tua
fantastica ficcy!^^ I
Saiyo83 : Grazie mille per la tua
recensione, no per il momento non ho assolutamente intenzione di
interromperla e cancellarla soprattutto perchè vedo che a
qualcuno interessa e che m'incoraggia tanto e poi non sarà
incompleta il finale ci deve essere per forza, ma per il momento non
voglio pensarci tanto. Spero di non averti deluso con questo nuovo
capitolo e capisco i migliardi di errori che ho fatto
però... magari riuscirò ad incantare il lettore
così che non se ne accorga sai a volte capita^^ Spero di
ricevere presto la tua recensione^^
Ora vado alla
prossima!!!!!
Ciao ciao!
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Capitolo 10 *** 8. L’arte di un’effimera eternità ***
8.
L’arte di un’effimera eternità
Giunsero
a Konoha
dopo tre giorni, non si erano fermati un attimo, nemmeno il tempo di
dormire,
l’unica sosta ci fu quando Kakashi non poté poi
tenerla sulle spalle, il corpo
di Michiko era diventato troppo pesante, come se in quel momento stesse
per
esalare l’ultimo respiro, Sarah era stata attenta a vegliarla
a cercare di
farla soffrire il meno possibile, ma non era facile. Ogni minuto che
passava
era un minuto che veniva tolto alla vita degli artisti, le lacrime di
Michiko
segnavano gli alberi
Quando i ninja
guardiani li avvistarono subito si prepararono per aiutarli con
un’intera
armata, spiazzate da quella accoglienza subito le donne si misero sulla
difensiva, ma come potevano affrontare tutti quei ninja con uomini
iracondi che
uscivano dalle loro case per far pagare a tutti quella sofferenza che
l’Akatsuki aveva portato? Facendosi largo tra tutti, Sakura,
Kakashi e Gai
giunsero all’ospedale dove Tsunade venne richiamata in fretta
e furia. Le donne
furono portate tutte in prigione momentaneamente finché
qualcuno non avesse
deciso la loro sorte. Michiko fu posata su un letto e portata
immediatamente in
sala operatoria, non appena la barella varcò la stanza piena
di sigilli
protettivi ecco che la ragazza prese a dimenarsi, questo a causa del
suo
chakra, furono costretti a tenerla ferma per tutto il corpo del parto.
Inconsciamente la donna si dimenava, ma nella testa di Michiko regnava
solo un
mondo oscuro, non sentiva altro che il dolore di forbici o bisturi che
le
tagliavano il ventre… il coraggio prese possesso del suo
corpo e senza aprire
gli occhi parlo…
“Non…
fategli… del
ma…le…” disse per poi cadere in un
sonno profondo.
Stupita dalla forza
di volontà della ragazza Tsunade si impegnò a
mantenerla in vita, com’era
possibile che una ragazzina dell’età di Sakura,
complice di omicidi portasse
dentro il suo cuore una forza d’animo tanto grande da
commuovere persino lei?
Uno dei tre sannin leggendari?
Rimase turbata
quando iniziò ad aprire il ventre della ragazza per far
uscire i bambini, da lì
iniziarono a dimenarsi come lingue nere che circondavano la placenta.
Come una
barriera protettiva, quello scudo di chakra sarebbe stato troppo duro
da
abbattere. Iniziò una lunga lotta alla sopravvivenza, non
appena Tsunade provò
a toccarli la ragazza urlò di dolore. Quelle lingue erano
come interi organi di
Michiko strapparglieli era come ucciderla direttamente, bisognava
aggirare
l’ostacolo. Impose le mani come per sovraccaricare lo scudo
che assorbiva il
chakra, in modo che si aprisse. L’operazione durò
più di sei ore e tutti fuori
pensavano preoccupati al corpo di quella ragazza ed alle
anime che portava al
suo interno.
Una luce
abbagliante provenne fuori dalla sala operatoria, al suo interno quei
bozzoli
di luce nera si stavano schiudendo e come mossi da volontà
propria portarono
fuori i bambini dal corpo di Michiko. La donna sanguinava e per lo
sforzo
respirava a fatica, furono costretti ad attaccarle un respiratore
artificiale,
ma la cosa più importante fu che i tre gemelli erano salvi.
Si vedeva chiaramente
che c’erano due bambini gemelli ed un altro, leggermente
più grande e formato
rispetto agli altri. Erano stati concepiti in mesi differenti ecco
perché in
quel modo Tsunade si rese conto che quei bozzoli neri regolavano la
crescita
del feto.
Proprio per quella
abilità le venne in mente il cognome di Michiko. Mizutsuki.
Da anni le donne di
quell’antico clan si tramandavano il mestiere di levatrici,
proprio grazie ai
loro poteri guaritivi, in quel momento ricordò la
spiegazione che le avevano dato
alcuni registri riguardo alle potenzialità di quel clan.
Durante le gravidanze
il corpo delle madri diventava una vera e propria fortezza
perché il chakra
guaritore avvolgeva il feto permettendogli una vita quasi
autosufficiente
rispetto alla madre. Quella era l’ultima discendente del clan
ed in quel
momento ricordò che la geisha padrona del potere lunare
aveva i poteri più
forti di tutto il clan, la capacità di infiltrarsi nel regno
degli inferi, come
un demone che può decidere della vita o della morte degli
uomini.
I bambini vennero
lavati e posti in tre culle differenti dopo essere stati visitati da
Tsunade,
si stupì di come fossero tutti in perfetta salute. Due
maschi ed una femmina.
Nel viso rilassato della bambina Tsunade rivide il volto di Michiko ora
distesa
su un letto con tubicini attaccati al corpo ed uno per respirare.
Chiuse la
porta della stanza della donna e si diresse nel suo studio per decidere
il da
farsi, non poteva permettere che quelle donne accusate ingiustamente
dal mondo
venissero messe a morte. Ed i loro figli? Cosa avrebbero fatto? Soli
senza le
loro madri? Era una cattiveria bella e buona, non poteva permetterlo.
Aveva
deciso, per un po’ di tempo le donne sarebbero state chiuse
in una casa nelle
mura della città a stretta sorveglianza dagli AMBU, se
riuscivano a dimostrarle
che potevano vivere in pace col resto del mondo allora le avrebbe
accolte come
donne del villaggio di Konoha. Il loro passato sarebbe sempre stato un
fardello, ma il tempo era in grado di rimarginare ogni ferita, forse
gli uomini
del villaggio sarebbero stati in grado di capire che altro non erano
che madri.
Convocò una
riunione straordinaria per dichiarare l’esito della sua
decisione, all’inizio
nessuno fu d’accordo, ma alla fine fu dato il permesso.
Tsunade cercò in tutti
i modi di tirar fuori il lato compassionevole di tutte le persone, non
si
poteva privare un bambino della propria madre solo perché si
credeva che
avessero commesso dei delitti. Non c’erano prove della loro
vera colpevolezza,
dovevano soltanto proteggere sé stesse, perché a
volte l’amore rende pazzi e si
sa, i bambini e di pazzi dicono sempre la verità.
Vennero liberate e
trasferite nella nuova casa, ma ogni giorno vegliavano sul corpo
addormentato
di Michiko, con la speranza che si risvegliasse, videro i tre
angioletti che
dormivano, due bellissimi gemelli biondi che messi vicini si tenevano
per mano
come a proteggersi l’uno all’altro ed il terzo con
radi capelli rossi che
pacifico dormiva, come se fosse il vero Sasori. Michiko non poteva
vederli.
Dentro di lei lottava contro il desiderio di morte, voleva vivere e
vedere i
suoi figli crescere, ma al contempo una voce la richiamava agli Inferi
perché
quelle creature l’avrebbero solo uccisa per la loro
somiglianza con gli
artisti. Ma soffrire non faceva poi parte della vita? la sofferenza da
sempre
era un sentimento vicino al mondo degli uomini, come l’amore
e l’odio sono due
facce della stessa medaglia così anche la sofferenza poteva
andarci a
braccetto. Soffrire per l’odio delle persone, soffrire per
l’amore non
ricambiato era questo il destino degli uomini; sapeva però
che non sarebbe
stata sola, poteva amare i suoi figli come aveva amato Sasori e
Deidara. Doveva
vivere per l’amore che provava verso di loro.
Lottando e con
forza iniziò a schiudere gli occhi, voleva vederli, voleva
tenerli stretti tra
le sue braccia e baciare le loro guance. Mosse le dita della mano per
sentire
le lenzuola in cui era avvolta, iniziò a focalizzare le
figure intorno a lei,
Konan che le carezzava la fronte, Mitsuki che le stringeva la mano e
gliela
baciava con le lacrime, Sarah che teneva l’altra come
aggrapparsi alla vita che
stava invadendo Michiko.
“Ben tornata…
Michi…” Disse Konan baciandole il capo, tra tutte
le donne presenti l’unica che
non vide fu Sayuki, poi scorse i suoi capelli neri per la priva volta
sciolti,
chinata su due culle, presa dall’eccitazione Michiko
cercò di alzarsi per
guardare quelle culle, ma le braccia non la ressero e cadde sui cuscini
morbidi
e caldi.
“Sayuki, fai vedere
Michi i suoi artisti.”
Konan le sorrise ed
immediatamente aiutata da Mitsuki, Sayuki avvicinò le due
culle in modo che
potesse vedere coi suoi occhi. Tirata su da Sarah e Konan vide quei
piccoli
pargoli addormentati. Le si strinse il cuore nel guardarli, il primo
era come Sasori,
piccoli ciuffi di capelli rossi e la pelle delicata e umana! I figli di
Deidara
erano due, una bambina ed un maschio, il primo somigliava al padre, un
unico
ciuffo biondo che spuntava dalla sua piccola testa e le mani chiuse a
pugno
affianco a quelle delle sorella che invece sembrava sé
stessa da piccola, in
quel momento in loro vide il suo team dell’Akatsuki e calde
lacrime iniziarono
a scenderle dalle guance. Le mani si mossero a coprirsi il volto e
piangere in
silenzio alla presenza di tutte le donne. I capelli scompigliati della
ragazza
caddero come una tenda su di lei per coprirle il viso pieno di
vergogna. Il pianto
non era la soluzione migliore per affrontare i problemi, ma quei
singhiozzi
rivelavano la verità sui sentimenti di Michiko, la gioia che
provava in quel
momento nel vedere le sue creature era così tanta che
nemmeno un kunai
affondato nelle sue carni sarebbe stato in grado di farle provare
dolore.
Allungò le mani per
poterli toccare, i bambini erano angeli, che venivano dal cielo per
portare la
gioia nei cuori degli uomini, perché era l’amore
che faceva i bambini e non la
violenza ed il desiderio carnale. Ogni bambino nato, non era uno
sbaglio, ma il
piccolo desiderio di ogni uomo.
Non poteva
abbandonarli, come solo aveva potuto pensare che la sofferenza
l’avrebbe
uccisa? Quei bambini erano il segno vivente che Sasori e Deidara e
tutti i
membri dell’Akatsuki erano morti in pace.
I bambini erano l’ultimo
ricordo dei loro amori.
I ciliegi in fiore
erano la cosa più bella che si potesse ammirare in quella
stagione e mentre
cinque donne normali camminavano per quel viale dei bambini correvano
frenetici
davanti a loro come piccole bestioline.
“In nome di Jashin
io ti maledico!!” gridava uno dei piccoli.
“Non puoi farlo
sono tuo fratello maggiore!” ribadiva l’altro,
Hidan e Kakuzu erano la gioia
Sarah, nei litigi che li animavano in continuazione ed a quante volte
lei
stessa perdeva la calma, non poteva far altro che sorridere
perché era questa la
verità. Quei litigi le erano mancati ed ora attraverso quei
bambini, fratelli
in un certo senso li rivedeva riaffiorare realmente, non erano
più ricordi del
passato. Erano una realtà che si ripeteva sempre.
“Mamma! Kakuzu, non
mi lascia pregare!” gridava il piccolo Hidan iniziando a
scuotere la gonna
della madre, Kakuzu al contrario lo affiancò per poi
attirarlo contro di sé ed
abbracciarlo forte.
“Puoi pregare
stupido! Ma solo se mi paghi…” gli disse
spingendolo lontano dalla mamma che
invece iniziò a ridere di gusto.
Contagiando anche
la dolce Sayuki che con lo sguardo seguiva il piccolo Zetsu che sotto
un albero
era accovacciato ad osservare dei fiori rossi, sembrava così
normale, rispetto
a suo padre eppure… dentro il cuore di Zetsu
c’erano due personalità che erano
in continua lotta tra loro, assieme a lui c’era un bambino
dai capelli
arancioni e gli occhi chiusi che sorrideva contento mentre raccoglieva
dei
fiorellini per la sua mamma. Nagato… mai felice nei giorni
di sole in quel
momento si lasciava andare ad una felicità che magari
sarebbe durata poco, non
era un vero leader come suo padre, ma era il protettore di sua madre,
la spalla
su cui lei poteva piangere, e con quei piccoli gesti Konan ricordava il
suo
amato e tutte le volte in cui avevano cercato di darsi
l’armonia con un figlio.
La donna gli si avvicinò prendendolo per le spalle ed
arruffandogli i capelli,
sorrise.
“Mamma…
perché i
miei occhi sono così?” chiese il piccolo, non
aveva un vero e proprio Rin’egan,
era una facoltà che non sarebbe riuscito a sviluppare
subito, ecco perché ogni
tanto quegli occhi azzurri prendevano piano piano la forma a spirale,
quando si
arrabbiava, e spesso la sua rabbia interiore scaturiva fuori anche
quando
dentro se stesso era felice.
“Perché il tuo
papà
ha voluto proteggerti.” Gli disse baciandogli una guancia,
improvvisamente le
donne furono attratte da un rumore proveniente dall’acqua.
“Kisame!” Urlò
Mitsuki mentre correva in direzione del laghetto, impalato davanti alla
sponda
un piccolo Itachi con lo sguardo annoiato guardava il fratello nuotare
come un
vero pesce.
“Mamma… Kisame
è
ammattito, crede di essere un pesce.”
“Oh… ma lo
è!”
iniziò a ridere lei cercando di coinvolgere in tutti i modi
Itachi, ma come lo
stesso Uchiha, non era così facile, lo sguardo di Itachi
rifletteva sempre
quella freddezza che nascondeva il battito del suo cuore, calore che
provava
per la famiglia. Non poteva credere la felicità portasse
alla sofferenza, ma
quella era una verità che tutte le donne avevano provato.
“Esplosione.”
“Eternità.”
“ESPLOSIONE!!!”
“ETERNITÀ!!!!”
Due bambini si
guardavano in cagnesco, uno biondo con un ciuffo davanti agli occhi e
gli occhi
color del cielo e l’altro coi capelli rossi e gli occhi
nocciola, così belli da
sciogliersi. Michiko camminava dietro di loro e si fermò non
appena iniziarono
a litigare, finiva sempre così prima tutti contenti a ridere
e scherzare e
dopo, non appena Deidara faceva esplodere qualcosa ecco che iniziavano
a
litigare. Deidara era molto diverso da suo padre, possedeva una sola
bocca
sulla mano destra, ma anche un’altra all’altezza
del cuore, accuratamente
cucita dopo la sua nascita. Sasori invece era un vero bambino con le
stesse
capacità del marionettista di Suna, era un vero piccolo
genio, magari il più
intelligente assieme ad Itachi, ma il più triste e solo.
L’unica che riusciva a
mettergli il buon umore era la sua sorellina: Yuki no Kokoro. Il nome
che le
aveva dato sua madre rispecchiava il vero essere della bambina, era
l’unica ad
aver subito conseguenze dopo il parto, il cuore era debole, era come
una bomba
ad orologeria che poteva esplodere, come le bellissime opere di
Deidara, eppur
era lì con lei, protetta dalla stessa Michiko. Lo scudo
materno che l’aveva
protetta per nove mesi era stato infranto troppo presto per lei, ma
Michiko
sapeva che questo era il destino della bambina, sarebbe stata piccola,
delicata, piena di amore verso gli altri, ma non debole. A differenza
dei suoi
fratelli aveva ereditato qualcosa di particolare, una bocca sulla mano
sinistra, ma uno scudo che la proteggeva, infranto quello la bambina
moriva. Per
evitare questo Michiko aveva concesso tutto il suo chakra alla figlia,
in modo
da non morire prima del tempo. Yuki era forse l’unica che
poteva tenere legati
insieme due concezioni di arte così diverse.
“Mamma… il cuore
delle persone è forte. Tutti possono amare.
Però… tutti devono vivere e Sasori
e Deidara si sbagliano.”
Disse la sua dolce
vocina stringendo di più la mano della mamma.
“Cosa intendi?”
chiese lei ed in quel momento la bambina si staccò da lei
per poi essere
afferrata dai fratelli.
“L’ARTE È UN
EFFIMERA ETERNITÀ !!!!”
Gridò affinché
tutti potessero sentire quanto la vita fosse bella e regalasse agli
uomini
sensazioni indimenticabili.
************************************************************************************
Bene questo era l'ultimo capitolo^^ spero che sia piaciuto a
qualcuno, mi sono commossa di me stessa quando ho dovuto scriverlo,
mi dispiaceva fermarla e poi arrivare a scrivere un altro
capitolo anche perchè la mia mente è andata in
là con la fantasia e si è lasciata trasportare
autoconcludendola, ciò nonostante spero che tutti quelli che
l'hanno letta apprezzino il finale, magari un pò scontato
però... che volete certe volte le cose banali sono quelle
più forti. Ringrazio particolarmente tutti quelli che hanno
letto la fanfiction e pazientemente hanno seguito questi miei
aggiornamenti ogni mese T.T
Ringrazio coloro che hanno recensito e ammetto che ogni recensione mi
faceva sentire più felice, per gli scrittori, recensioni
negative o positive sono sempre uno stimolo a migliorarsi.
Ringrazio anche chi ha aggiunto la storia tra i preferiti, non lo
speravo sinceramente, ma sono contentissima di questo!
Ecco perchè ne elenco i nomi.^^
1 - angel
jenny
2 - ila_sabaku
3 - Saiyo83
4 - Sasori_Danna
5 - Sasori_Deidara
6 - Targul
Grazie mille!!!!
Spero di non avervi deluso con il finale. Grazie ancora a tutti e spero
ci sarà una prossima volta!
*Si soffia il naso per l'emozione*
(Questa è pazza... ndSaso)(Mah... anche secondo me
però... ndDidara)(Però?.. ndMeSaso)(Hai visto che
belli i nostri pargoli!!!??? *____* ndDeid)(Eh..... T.T ndSaso)(Dai
ammettilo sono carini ndMe)(E va bene, ma solo perchè il mio
pupillo si fa valere con le sue idee ndSaso)(Lo stesso vale per me
ndDeid)(Secondo me l'unica sana mentale era Yuki. ndMe)(Concordo cara
ndMichi)(Micchan!!! *abbraccia salterellando* ndMe)(Ciao tesoro mio^^
hai visto com'è brava nostra figlia?
ndMichi)(Sì..... ndSasoDei W__W)(Guarda che diceva a me!
ndSaso)(No a me.. ndDei)(Basta!!!!!! Era a tutti e due! ndMe)(Ecco
infatti ndMichi)
(Certe volte non li capisco ndMe)(A chi lo dici.. ndMichi)
ALLA PROSSIMA FAN FICTION se ci sarà....
GRAZIE ANCORA A TUTTI!!!! ^____________^
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