Attraverso la vita

di Nocturnia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 - cibo italiano ***
Capitolo 2: *** #2 - danni collaterali ***
Capitolo 3: *** #3 - tentativi ***
Capitolo 4: *** #4 - eroi metropolitani ***
Capitolo 5: *** #5 - lotte notturne ***
Capitolo 6: *** #6 - solitudine ***
Capitolo 7: *** #7 - nudità ***
Capitolo 8: *** #8 - alla morte ***
Capitolo 9: *** #9 - strappo ***
Capitolo 10: *** #10 - alla vita ***
Capitolo 11: *** #11 - giustizia ***
Capitolo 12: *** #12 - fame ***
Capitolo 13: *** #13 - momenti ***
Capitolo 14: *** #14 - finché morte non ci separi ***
Capitolo 15: *** #15 - rischi ***
Capitolo 16: *** #16 - possibilità ***
Capitolo 17: *** #17 - acqua e gatti ***
Capitolo 18: *** #18 - colazione a letto ***
Capitolo 19: *** #0 - alla fine ***



Capitolo 1
*** #1 - cibo italiano ***


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Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"Le nostre difficoltà quotidiane celano abissi: esse non sono altro che la punta di un enorme iceberg."
- Alejandro Jodorowsky -



Attraverso la vita


#1 - cibo italiano

Selina rotola sul divano, tenendosi le mani sull'addome ed emettendo un gemito di pura soddisfazione.
"Dovremo farlo più spesso."
"Cosa?" replica Bruce, sedendosi al suo fianco "Prenderci una serata libera?"
"E mangiare italiano come se non ci fosse un domani." mormora - miagola - Selina, portandosi le ginocchia al petto e raggomitolandosi sulle sue gambe "Sto per scoppiare."
"Il tuo costume attillato ringrazia."
"Disse il pipistrello che a momenti divorava anche il piatto."
"Io non vedevo l'ombra neanche di un sandwich da due giorni, tu che giustificazione hai?"
Selina chiude gli occhi, sfregandosi contro la sua camicia e facendo quasi le fusa.
"Nessuna. A parte che pagavi tu."
Bruce non riesce a trattenere un sorriso.

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Capitolo 2
*** #2 - danni collaterali ***


dhdhdhdd Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


#2 - danni collaterali


La situazione gli era scappata di mano, questo era un dato di fatto incontrovertibile.
Tim avrebbe dovuto alzarsi per primo, bevendo il suo solito cappuccino e mangiando quegli orrendi biscotti a forma di coccodrillo e con la coda di cioccolato - orrendi, davvero orrendi.
Damian era sceso in cucina convinto che avrebbe trovato Drake accartocciato su se stesso, in preda a lancinanti - seppur brevi e, alla fine, innocui - dolori intestinali, ma la scena che gli si era presentata era stata molto diversa.

"Non sono i tuoi, vero?"
Damian scuote la testa, spingendo le sue sinapsi verso una possibile soluzione che non c'è, dato che si era ben premurato che Tim soffrisse almeno per un po' di tempo - il pettirosso usurpatore.
"Allora non dovrebbero esserci problemi."
Selina si alza, scrollandosi le briciole rimaste dalla camicia - di suo padre, ovviamente -  e superandolo con un mezzo sorriso - che tra poco non ci sarà più si maledice Damian.

Un'ora dopo si chiede se anche sua madre impallidirebbe di fronte a una Selina così infuriata.

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Capitolo 3
*** #3 - tentativi ***


ddd Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


#3 - tentativi


Selina osserva Alfred compiere movimenti veloci e precisi, il burro che comincia a sciogliersi nella padella.
"Poi passiamo la fetta di vitello nella farina, però quella per i dolci, perché ne migliora il sapore."

"Bruce?" lo chiama Selina, sporgendosi sui fornelli e stornando lo sguardo dall'arrosto - una massa carbonizzata - e dalla pasta - una colla buona solo per i manifesti.
"Un attimo, sto cercando di... "
"No, Bruce, credo proprio che sia meglio se vieni a vedere. Adesso."
Wayne sospira e si chiede cosa diavolo possa essere andato storto.

Selina annuisce e si avvicina incuriosita, annusando l'aria e passandogli la bottiglia di marsala.
"Suppongo che per una donna del suo talento nulla sia impossibile, giusto, signorina Kyle?"

"Dovrebbe fare... questo?" osserva critica Selina, fissando sospettosa la massa scura che bolle sul fuoco e scoppietta allegramente - minacciosamente - verso il suo viso.
"No." ribatte il pipistrello, grattandosi una guancia ed emettendo un gemito luttuoso "Ha uno strano colore. Dovrebbe essere gialla e morbida, non... non così."
"Allora credo che la tua crema abbia appena preso fuoco. E che stia per esplodere."
Bruce e Selina si riparano appena in tempo.

"No... " replica la gatta, alzando un sopracciglio e fissando la macchia nerastra che decora il soffitto - un disastroso tentativo di cena casalinga "ma credo che la cucina non sia il mio forte; e nemmeno quello di Bruce."
Alfred si limita a sospirare e a sperare che la casa non prenda nuovamente fuoco. 

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Capitolo 4
*** #4 - eroi metropolitani ***


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#4 - eroi metropolitani


Bruce sospira - pesantemente - e le rivolge un'occhiata che dice tutto.
"Una rapina."
"Sì."
"Ovviamente nell'unica sera libera che siamo riusciti a ritagliarci dalla ronda notturna."
"Esatto."
Selina stira le labbra in una linea sottile e contrariata, fissando in tralice il gruppo di criminali che li sta prendendo in ostaggio.
"E delle nostre maschere nemmeno l'ombra."
"Dovremo trovare un altro modo per uscire di qui."
"Se cado, prendimi. Se urlo, chiama aiuto. E sii convincente."
"Come?"
Lo sguardo di Selina non promette nulla di buono.

"Uno svenimento."
"Assolutamente convincente."
"E avevi nascosto il tuo costume nel bagno."
"Una donna deve sempre farsi trovare pronta per ogni evenienza." ammicca lei, portandosi le mani sui fianchi.
"Il resto potevi anche risparmiartelo, però. La donzella in pericolo non ti si addice."
Selina gli si avvicina, sfiorandogli il petto con la punta delle dita.
"E dove sarebbe tutto il divertimento, o mio eroe?"
La notte si porta via la risata del pipistrello.

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Capitolo 5
*** #5 - lotte notturne ***


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#5 -  lotte notturne


Selina è un animale notturno, ma, prima di tutto, è un gatto e in quanto tale dispettoso e prepotente.
"Lascialo."
"No."
Grayson ha accettato di buon grado la sua presenza al Manor, ma quando Selina tenta di rubargli l'ultima vaschetta di gelato al pistacchio, il ragazzo meraviglia le si oppone con tutte le sue forze, ruotando per la cucina come un funambolo.
"Non puoi, l'ho tenuta apposta per stasera." le grida dietro, scansando un calcio ad altezza inguine.
"Non dire mai a un gatto cosa fare, uccellino." replica Selina, arrotolandosi attorno al barattolo e correndo verso le scale.
"Selina, per la miseria, lascia..."

Crash.

Entrambi fissando il gelato che va sciogliendosi sul pavimento, il nuovo bat - gadget e qualcosa che giace inerte in una pozza verdastra.
"Damian?" suggerisce Selina
"Forse Jason di passaggio?" ribatte Dick pensoso
"Io proverei con la verità." li interrompe una voce da dietro.
"Alfred, io non credo che... "
"Un favore per un altro favore: consideraci debitori se non racconti niente a Bruce." interviene Selina, esibendosi nel suo miglior sorriso "Mi sembra un buon accordo, no?"
Alfred storna lo sguardo, posandolo sul tappeto e riportandolo poi sulla strana coppia.
"Immagino che il nuovo cane del signorino Damian abbia fatto un po' di confusione nel correre per casa; un vero peccato."
Selina amplia il sorriso, convinta di aver avuto un'idea geniale, ma Grayson si limita e deglutire, preoccupato.
Contrarre debiti con Alfred non è mai una scelta saggia: mai. 

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Capitolo 6
*** #6 - solitudine ***


idghdls Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


#6 - solitudine


È pesante di pioggia il cielo di Gotham e la città si immerge nei colori dell'alba - una bava rossastra e opaca che le ricorda l'orrore appena vissuto.
"Notte difficile?"
"Non più del solito."
Bruce coglie la menzogna nei suoi occhi - scoperti e senza maschera - ma le porge il bicchiere di caffè in silenzio.
"Selina."
"Non è niente."
"Non mentirmi."
"Non è niente, Bruce." un uccellino canta le sue prime note in lontananza - strazianti, un assolo che sa di morte e disperazione "Non è niente."
Le sue lacrime hanno la stessa consistenza della colpa.

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Capitolo 7
*** #7 - nudità ***


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#7 - nudità


"Cosa ti è successo?"
"Niente."
"Selina." l'ammonisce Bruce, più preoccupato che irritato "Quel morso potrebbe infettarsi."
"Passami l'ago."
"Alfred è un chirurgo molto migliore della fretta."
Selina socchiude le labbra in un sorriso pallido e sbilenco, tremando contro il lavabo e reggendosi con la mano sana.
"Stavo seguendo una pista."
"Su chi?"
"Lascia a una donna i suoi piccoli segreti."
Bruce azzera la distanza che li separa - che lei ha voluto mantenere - e la costringe a guardarlo.
"Non te lo chiederò un'altra volta."
È nuda Selina, il costume una massa sporca e informe ai piedi della vasca e il corpo una mappa bluastra e livida.
È nuda e non cede, bellissima e fiera come solo le cose spezzate sanno essere - gli errori, gli scarti, gli orfani di una città che non si è fatta alcuno scrupolo nel metterli al mondo e poi a dimenticarli.
"Non sono affari che ti riguardano."
Bruce assottiglia gli occhi, schegge di ghiaccio che pungono feriscono studiano, e rafforza la presa sul suo mento.
"Non sarò gentile."
"Non te l'ho mai chiesto, pipistrello."
"Questa..." chiede, puntando il dito tra le costole "da dove viene? E questa?" continua, passando in rassegna i numerosi lividi e tagli - grumi di sangue rappreso, sarebbe meglio dire - che le percorrono l'addome e la schiena "E infine lei..." indica, sfiorandole il fianco sinistro e poi più in basso, dove una chiostra di denti fa bella mostra di sè, pericolosamente vicina al pube "avrebbe potuto ucciderti, oppure costringerti a un'isterectomia d'urgenza."
"Ma non è successo."
"Killer Croc non è un nemico da sottovalutare."
"Neppure io."
"Perché, Selina?"
"Te l'ho detto; stavo seguendo una pista."
Bruce allenta la presa, scivolando poi verso la spalla e osservandone il profilo sofferente e affaticato.
"Non me lo dirai, vero?"
Silenzio.
Sospira Wayne, sollevandola di peso e portandola sul bordo del letto, raccogliendo poi il kit di pronto soccorso e le bende.
"Lascia fare a me: ho una certa esperienza nei casi di morsi da rettile."
Selina gli stringe la mano per tutto il tempo.

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Capitolo 8
*** #8 - alla morte ***


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#8 - alla morte

Selina sa che è sbagliato.
Lo sa anche mentre preme il grilletto e il carrello le brucia la mano - un colpo, due colpi, tre colpi.
Lo sa persino mentre osserva Sionis cadere al suolo - il busto che rimbalza all'indietro, il cranio che si schiude come un fiore d'ossa e poltiglia bruciata.

Bruce.

La notte di Gotham l'avvolge, quieta - ammutolita.

Mi dispiace.

Conquista la libertà Selina, ma il cornicione le sfugge tra le dita, scivolose e rosse di sangue - non il suo.
Conquista la vendetta Selina, eppure grida il cuore - e tutto prende il suo volto.

Ho sbagliato, Bruce.

Il respiro si spezza, la città riprende invece il suo fiato - fumo e cordite.

Ho sbagliato, ma non posso - non devo - pentirmene.

L'alba scivola sul corpo esangue di Sionis senza alcuna pietà. 

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Capitolo 9
*** #9 - strappo ***


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#9 - strappo


Ha fame, Selina.
Ha fame e il bisogno si tramuta in supplica, lividi sotto le dita e sulla pelle.
Bruce non fa alcuna domanda, annusando tra i suoi capelli la disperazione di una notte che le aveva portato via tutto - limiti dignità speranza.
Si lascia dominare e segue ogni suo movimento, un costume buttato di lato come un fagotto di stracci e mani che lo blandiscono senza alcuna vergogna.
Selina tace, cercandolo sulla bocca e tra le gambe - un desiderio a cui Bruce ha imparato a concedersi senza alcuna remora.
Si abbassa di colpo la gatta e Bruce le afferra la nuca, cercando di spostarla - perché tra le cosce è asciutta e negli occhi porta lo stesso deserto rassegnato.
"Ti farai male." le mormora poi, sfiorandole la linea tesa dell'addome e costringendola a guardarlo "Selina: perché?"
"Una ragazza non può volere una sana notte di sesso, Bruce?" replica, e dovrebbe essere divertente.
Dovrebbe essere la battuta di una ladra bellissima e irriverente, sempre pronta a nascondere dietro l'ironia il dramma di una vita fatta di rischi e privazioni, ma, per la prima volta, suona più per quello che è: una menzogna.
Bruce si solleva di peso, avvolgendole le spalle nel mantello e sfiorando una nudità sgualcita e fragile.
"Selina, qualsiasi cosa sia successa..."
"Non farlo."
Bruce la fissa, interdetto.
"Non farlo." ripete poi "Non cercare una soluzione, non essere l'eroe; non oggi."
Ha solo un attimo Wayne, un istante in cui vorrebbe dire altro, ma si scopre incapace di farlo.
"Selina."
"Puoi, Bruce? Riesci a non essere un eroe, almeno per una volta? Puoi essere semplicemente... noi?"
L'orgasmo di quella notte li spezza entrambi.

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Capitolo 10
*** #10 - alla vita ***


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#10 - alla vita


"Ho prenotato da Vincenzo; è uno dei tuoi preferiti."
Bruce pone la domanda come una semplice evidenza dei fatti, una constatazione dovuta ai numerosi anni passati a farsi la guerra sui tetti e tra le lenzuola.
"Non ho fame."
"Dovresti mangiare qualcosa."
"Smettila."
Wayne si volta, finendo di allacciarsi la giacca.
"Selina... "
"Ho detto di smetterla." e lo ringhia quasi Selina, sbattendo il bicchiere sul tavolo e rovesciandone il contenuto "Non sei il mio protettore e nemmeno il mio medico: posso farcela."
"Dovremmo parlarne."
"Credevo d'essere io quella dedita al dialogo; tu, il bel tenebroso sempre intento a rimuginare su qualcosa."
"Non scherzare."
"Ecco, appunto." un sorriso di scherno segue le sue parole, occhi che gli sfuggono come bruma e pioggia.
"Selina."
"Bruce." ribatte lei, asciugando l'acqua che gocciola sul tappeto.
"Se non... "
"Ha quasi ucciso mia sorella!" scoppia poi, frantumando il bicchiere al suolo "L'ha torturata e poi costretta a mangiare i resti di suo marito." vibra Selina, furia rabbia dolore "E io ho ucciso lui."

Rassegnazione.

Le sue mani non sono mai state così distanti.



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Capitolo 11
*** #11 - giustizia ***


rdohjdfhòo Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


#11 - giustizia


"Ho saputo che hai fatto saltare il cervello a Roman Sionis."
"Le voci mormorano." replica Selina "L'East End è pieno di fantasia."
"Ma io non l'ho saputo da un gruppo di barboni e prostitute."
Selina si volta, soppesando Jason Todd con occhi stanchi e gonfi.
"Hai pianto."
"Sono allergica ai ragazzini morti e risorti."
Jason le regala un sorriso un po' storto e spavaldo, il casco rosso tra le mani e la pistola al fianco.
"Non ti sono mai piaciuto, vero?"
"Non ti ho mai conosciuto; è diverso."
Jason le si avvicina, affiancandola lungo il cornicione del palazzo.
"Sei sparita da tre mesi."
"Eppure eccoti qua."
Il sorriso torna a piegargli gli angoli della bocca e Selina nota solo adesso quanto sembri più giovane senza la maschera.
"Bruce ha liberato i pettirossi, ma nessuno di loro è ancora riuscito a trovarti."
"Ne sono lusingata."
"Damian sta dando di matto."
"Non sapevo ci tenesse tanto."
"Dice che non perderà un altro minuto a cercare una stupida gatta arrogante quando il suo tempo potrebbe essere impiegato in modi molto più utili."
"Che carino."
"Sempre." conclude Jason, fissando Gotham e le sue luci morte.
Soffia piano il vento sulla cima della Wayne Tower e il cielo promette un'altra alba calda e opaca, una città che si sveglierà arida e spenta.
"Sei un'assassina."
Tace Selina, stringendo tra loro le labbra in una smorfia ambigua.
"Sei un'assassina..." prosegue Jason, scivolando con lo sguardo  sulla sua figura "Hai ucciso Sionis e Bruce non l'ha presa affatto bene."
Selina inspira con forza, stropicciandosi le palpebre e sentendo le lacrime riaffiorare.
"Ma io sono ancora qui; lui non mi ha mai abbandonato."
Rialza lo sguardo la gatta e Jason si è già coperto il volto, una superficie lucida su cui si riflette una donna pallida e consumata dalla consapevolezza.
"Sai... " gli risponde, dopo un attimo d'esitazione "Non sei poi così male per essere un pettirosso."
"Ex - pettirosso." sottolinea Todd, lanciando un rampino e tendendone il cavo "Da tempo non sono più nel nido paterno."
"Eppure sei ancora qui." lo cita Selina, sul fondo della pupilla una scintilla divertita e curiosa.
"Anche tu." ribatte Jason, le gambe già pronte al salto "Forse siamo entrambi due idioti."
Selina sorride e lo osserva scomparire nella notte di Gotham.

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Capitolo 12
*** #12 - fame ***


siggh Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


#12 - fame


Le notti si sono fatte più lunghe e solitarie, risate di vetro ed enigmi che non hanno mai soluzione - come te.
Il cielo tace, una bolla nerastra e gonfia di nuvole, in cui neanche le stelle osano mostrarsi.
Bruce si inginocchia sulla gargolla, spazzando con lo sguardo l'intera città, un mostro tentacolare che pare irriderlo con la sua distorta bellezza.
"Posso sentire il tuo cervello pensare."
Una sirena infrange il silenzio, ma dura solo pochi istanti, poi si spegne con la malinconia di una fiamma morente.
"Dove sei stata?"
"In giro."
Ruota su se stesso il pipistrello e la trova intenta a porgergli un vassoio con due caffè e qualche ciambella.
"Non è una risposta sufficiente."
Selina scrolla le spalle e si siede al suo fianco, dondolando i piedi oltre il cornicione.
"Credevo che aver infranto la tua regola numero uno fosse più che sufficiente per rendermi un ospite non più gradito."
Bruce si porta il bicchiere alle labbra senza assaggiarlo.
"Non c'è giustizia in quello che hai fatto. Hai sparato a Maschera Nera. Abbiamo dovuto grattare il suo cervello dalla parete della stanza."
"Lo so."
Il caffè è amaro e gli brucia il palato.
"Ma metterti in prigione non riporterebbe i piatti della bilancia sul pari, né lo farebbe allontanarti. Non per me, almeno."
Selina gli regala un sorriso triste, uno di quelli in cui puoi cogliere una gratitudine stropicciata e un sollievo inaspettato.
"Ciambella? C'è anche quella al cioccolato."
E Bruce capisce che l'amore è la più alta forma d'egoismo.

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Capitolo 13
*** #13 - momenti ***


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#13 - momenti


Non è gentile il pipistrello.
Le sfiora la nuca e stringe, mordendo la grana sottile del seno e cercandola tra le cosce dischiuse - un invito e un ordine.
Non sa di buono e l'odore della notte gli è rimasto addosso, cordite e sudore.
Non è un cavaliere e nemmeno un principe, non mentre la rovescia sotto di sé, ma per adesso va bene così.
Va bene sentire la sua pelle contro la propria, ripercorrere in punta di lingua cicatrici vecchie e ferite nuove, farsi cogliere da un orgasmo inaspettato e vorace, quasi doloroso.

Va bene perché sei vivo e lo sono anche io.
Va bene perché è questo che siamo; è questo quello che facciamo.

Le fanno male i fianchi e Bruce nasconde il viso contro la sua spalla, liberando un ansito disperato e feroce - più bestia che uomo.
"Selina..."
Sorride la gatta e raccoglie le spoglie di quell'amplesso in un bacio inaspettatamente morbido e rassicurante.
"Sono qui."

Lo sono sempre stata.

Gli occhi di Bruce sono l'unico futuro di cui abbia bisogno.

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Capitolo 14
*** #14 - finché morte non ci separi ***


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#14 - finché morte non ci separi


Si è spaccato il cielo di Gotham, vomitando alieni e morte.
Clark ha la mandibola contratta che riserva solo ai grandi pericoli - o ai grandi scocciatori si ritrova pensare Bruce, mentre analizza il terreno di scontro.
"Ce la faremo." afferma Superman "Ce la faremo" ripete poi, lo sguardo cupo e bramoso dell'alieno, non dell'umano.
Bruce si limita a tendere i muscoli della braccia, gambe tese e addome contratto, la preda pronta a scappare e il predatore pronto ad attaccare, l'adrenalina un sapore amaro e ferruginoso sotto la lingua.
"Una festa alla quale non sono stata invitata? Mi deludi, tesoro."
"Selina."
"Bruce."
"Questo non è un posto per te."
Selina gli regala uno sguardo per nulla amichevole, portandosi al suo fianco e annullando la distanza che li separa.
"A meno che il ragazzone qui presente non abbia qualche obiezione..." replica indicando Clark "io resto."
"No."
"Sì."
"Non mi sembra il momento di discutere." li interrompe Kent, scaraventando al suolo un sicario di Darkseid e schiacciandone un altro "Non quando Gotham sta per essere ridotta in cenere."
Wayne vorrebbe replicare, dirle che non è sicuro,  che tornerà e che lei non può affrontare una minaccia aliena -  ma lui sì, perché è quello che ha scelto, il voto che ha fatto - ma poi vede.
Vede Lois in mezzo alle macerie, una macchina fotografica tra le mani e la determinazione incrollabile con cui ha alimentato un amore che dura da sempre.
Vede Mera, bellissima e terribile, il rosso tra i capelli e sulle labbra.
Vede tutte le notti passate a rischiare  - a vivere - assieme per i tetti di Gotham, respiri strappati alla morte e regalati a intimità divoranti e assolute.
Vede Selina, la maschera già calata sul volto e la frusta che le serpeggia tra le mani, una femmina che non si arrenderà - che non l'ha mai fatto.
"Colpiscili alle caviglie, dove le placche protettive sono più deboli; poi alla nuca, staccando la connessione con Darkseid."
Selina annuisce, sfiorandogli il polso in una tacita rassicurazione.

Non ci saranno baci d'addio e nemmeno appassionate dichiarazioni d'amore all'ultimo minuto, perché noi resisteremo.
Perché con noi non è mai stato se, ma solo quando e come.
E non è questa la notte in cui di noi non rimarrà altro che polvere e sangue.

"Pronta?"
"Sì."
Il primo colpo lo sferrano insieme.

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Capitolo 15
*** #15 - rischi ***


vvvv Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


#15 - rischi


Selina l'aveva gridato mentre si aggrappava al suo fianco, una mano alla cintura e l'altra ben piantata nel terreno.
In ginocchio, la sensazione è ancora più forte, una risacca di polvere e fango che scivola via da sotto i piedi.
"Cosa diavolo fa questo boomdotto?" urla per sovrastare il rumore "Trasporta indietro nel tempo?"
"Una cosa simile." le risponde Bruce, cogliendo con la coda dell'occhio la figura di Clark che lotta per resistere alla corrente gravitazionale del condotto - il mantello un alone rossastro nel mezzo di tutto quel grigio.
"Come se avessi voglia di rivivere tutto un'altra volta!" bercia Selina, chinando il capo e abbassandosi la maschera sul volto "Bella fregatura voi della Justice League."
Bruce non risponde, perché il passato ha cominciato a scorrere nella sua mente come pagine strappate dal vento, e stringe più forte le dita di Selina, una tacita conferma.
Selina sgrana gli occhi e deglutisce, ingoiando solo sabbia e fuoco.
"Dovremo ricominciare tutto daccapo, vero?"
Bruce annuisce impercettibilmente, sfiorato dal corpo di Flash che rotola nell'aria e quasi finisce nel boomdotto.
Selina lo sorprende con un sorriso un po' incerto ma bellissimo, accarezzandogli il polso e intrecciando le sue dita alle proprie.
"Vorrà dire che proverò a essere più gentile questa volta, pipistrello. E un po' di gentilezza non guasterebbe nemmeno dalle tue parti."
Bruce coglie un ultimo scapolo dei suoi occhi prima che il mondo diventi...

Bianco. 

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Capitolo 16
*** #16 - possibilità ***


ddkgdsslk Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


#16 - possibilità

Da quando il cielo è diventato mercurio liquido a quando l'amazzone ha chiuso il boomdotto sono passati solo pochi minuti, ma Selina si sente come se qualcuno le avesse vomitato addosso cinese - o lei l'avesse rigettato per tutta la notte.
Trova un cornicione crollato e ci siede sopra, sospirando e passandosi le mani tra i capelli.
La valchiria a stelle e strisce emette una serie di versi secchi e gutturali, che a Selina paiono più un insieme di grugniti senza senso, ma dato che è stata lei a chiudere il boomdotto (buttandoci dentro una scatola madre non so cosa e lanciando grida belluine) si limita a ignorarli, stropicciando ciò che resta della sua maschera.
"Così lavori con lui adesso, uhm?"
Selina solleva lo sguardo, incrociando gli occhi arrossati di Lois.
"Sei la fidanzata di Superman." si limita a replicare, un mero dato di fatto più che una domanda.
Lois si siede al suo fianco, tentando di coprirsi le gambe con ciò che resta dei suoi pantaloni.
"Le invasioni aliene fanno schifo." continua poi, togliendosi un pezzo di poltiglia verdastra dalla guancia "Ma almeno ho raccolto del buon materiale per il giornale. E Clark è vivo."
Selina annuisce, lasciando che la stanchezza sostituisca il sollievo.
Lois la fissa incuriosita, perché della gatta ha solo sentito parlare e adesso che la guarda da vicino ne nota il profilo regolare, le labbra piene e quell'espressione perennemente ironica, quasi si stesse prendendo gioco del mondo.
Ma non può essere così pensa, mentre sfoglia le foto raccolte perché se ha una relazione con il pipistrello - una seria - ci deve essere dell'altro.
"Anche Batman è vivo." aggiunge, tentando di spezzare il silenzio - e magari guadagnare qualche punto a suo favore.
Selina non sposta lo sguardo dall'orizzonte, focalizzando tutta la sua attenzione sulla nuca di Batman.
"Stai per caso scrivendo un libro?" le domanda poi, voltandosi di scatto.
Lois alza un sopracciglio, riflettendo che sì, forse le toccherà tagliare a zero i capelli dopo che avrà rimosso tutti i pezzi d'alieno che le si sono appiccicati addosso.
"No; non ancora, almeno."
"Peccato." replica la gatta "Perché, tra tutti loro, sono quella più fotogenica."
Lois le regala il primo sorriso di quella lunga notte.

Quando il cielo si era spento, Bruce si era rifiutato di crollare, anche dopo che aveva visto Selina cadere in ginocchio e sboccare sangue - assieme a tutti gli altri.
Non posso cedere si era ripetuto Non posso. Non adesso.
La osserva venirgli incontro e trattiene una risata quando gli chiede se le si vedono le mutande, perché dalla faccia di Green Arrow si direbbe proprio di sì.
"No." le risponde "Il nuovo polimero del tuo costume è più resistente del precedente."
Selina si trattiene dal sfregargli il volto nel mantello, raddrizzando la schiena e scivolando con gli occhi sui superstiti - eroi e uomini.
"Siamo vivi." mormora poi, avvolta dalla polvere che il vento comincia a sollevare. "Ce l'abbiamo fatta."
Bruce le sfiora lo zigomo, percorrendo un filo di sangue rappreso.
"Abbiamo fatto un buon lavoro."
Selina annuisce, ma all'improvviso si sente fuori posto, una macchiolina nerastra su di uno sfondo colorato e vivace.
"Sai che sono qui solo per te." si sente in dovere di precisare "Che gli altri non hanno alcuna importanza e che Hal mi piace quanto una spina nel culo, soprattutto quando crea palette scacciamosche giganti, vero?"
"Lo so."
"Bene." conclude Selina "Volevo solo che fosse chiaro. E se per caso il ragazzone qui presente volesse... "
Le sue labbra spengono ogni altra replica.



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Capitolo 17
*** #17 - acqua e gatti ***


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Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


#17 - acqua e gatti


C'è chi dice che le docce siano scenari perfetti per torride scene di sesso.
C'è chi riesce a tenersi in equilibrio sull'unghia dell'alluce sinistro e intanto a compiere performance erotiche degne d'un circense.
C'è chi non scivola mai e tiene in braccio il doppio del suo peso per ore - perché a noi Sting non ci porta neppure le pantofole -  ma non è questo il loro caso.
"Shampoo." chiede Selina, allungando il braccio e scostandosi i capelli dalla fronte.
"Rasoio." ricambia Bruce, stringendo le labbra in una smorfia quando il sapone infiamma una ferita recente.
"Sai, dovresti trovare qualcosa di più comodo delle fogne."
"Le fogne offrono un'ottima copertura."
Selina si sfrega le palpebre e lascia che l'acqua sciolga i nodi della tensione accumulata durante la battaglia contro Darkseid, contando con la punta dell'indice tutte le cicatrici che percorrono la schiena di Bruce.
Sorride e pensa a quanto sia strana l'abitudine, soprattutto in un mondo come il loro - folli clown e alieni provenienti da infiniti mondi e infinite realtà.
"Ho detto qualcosa di divertente?" le domande Wayne, voltandosi e trovandola intenta a studiarlo con un'attenzione quasi maniacale.
"No." mormora poi Selina "Pensavo. La doccia ha il potere di farmi svuotare la mente."
Bruce sorride e le sfiora la nuca in una carezza incredibilmente morbida, contro la quale Selina si raggomitola come un gatto felice e appagato - finalmente a casa.
"Balsamo?" le chiede poi, cercandolo alle sue spalle.  
"Ovviamente." replica Selina, e il rumore dell'acqua è l'unico suono che si contrappone a quel silenzio fatto di nuove speranze.

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Capitolo 18
*** #18 - colazione a letto ***


guuj Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


#18 - colazione a letto


A guardarli adesso viene da pensare che la gatta e il pipistrello siano stati solo due incubi - di quelli da cui è difficile svegliarsi e che lasciano il sapore ferroso del sangue tra i denti.
Bruce cerca le notizie economiche tra le pagine del giornale e Selina si stende languidamente verso il sole, sbucciando un'arancia.
"Qualcosa d'interessante?"
Un grugnito è l'unica risposta, a cui segue uno spicchio d'arancia dritto sul quotidiano.
"Selina." l'ammonisce Wayne, senza alzare gli occhi dalla sua lettura.
"Sei noioso."
"È un po' troppo tardi per farmelo notare, non credi?" ribatte divertito, mostrandole l'anulare sinistro.
"È stata la cucina di Alfred a fuorviarmi. E il tuo letto. E anche quella tua piscina.  Dio, la tua piscina. E... "
L'elenco si perde sulle labbra di Bruce, attraversate da una nuova cicatrice - gentile omaggio di Jervis.
"Non comprerà il mio silenzio con così poco, signor Wayne."
"Non era mia intenzione." le sorride Bruce, lasciandole cadere in grembo una busta chiusa "Quante vite hai dai rischiare per una missione della Batman Incorporated a Tokyo?"
Selina abbassa lo sguardo, rigirandosi la busta tra le mani e fissandolo incuriosita.
"Diamanti?"
"Una specie."
"E ti serve una ladra."
"La migliore."
"Le lusinghe non ti porteranno da nessuna parte, Bruce."
"Prendilo come un viaggio di nozze."
Selina indugia ancora qualche secondo sui fogli che le mostrano mappe dettagliate e sistemi di sicurezza, l'adrenalina della sfida che diventa un fremito giù per la schiena.
"A che ora partiamo?"
Bruce si chiede perché diavolo non l'abbia sposata molto tempo prima.

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Capitolo 19
*** #0 - alla fine ***


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Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


#0 - alla fine


Non c'è tempo e non c'è luogo per un sentimento che li ha divorati entrambi.
Selina si chiede se non sia questo il vero nucleo del cuore, ricevere morsi che chiamano baci e condividere una voglia che chiamano amore.
È invecchiato Bruce, percosso e violato da un mondo che non è riuscito a salvare - che non sono riusciti a salvare - ma nulla è stato capace di domarlo.
"Non sei più giovane come una volta." gli ribatte piccata, applicando un po' troppa pressione sull'ago che sta usando per suturarlo, perché senta male - perché senta la sua angoscia.
Bruce socchiude gli occhi, piegando gli angoli della bocca in una smorfia.
"Neppure tu, se è per questo."
Ogni altra donna si sarebbe sentita insultata.
Ogni altra donna se ne sarebbe andata, offesa, stizzita, forse persino ferita, ma Selina si limita a colpirlo al centro della schiena (dove una contusione fa bella mostra di sé) e a lasciarsi scappare una risata.
"Che inguaribile romantico che sei, Bruce."
"Faccio del mio meglio." le ribatte e cerca le sue dita per stringerle tra le proprie.
Ricorda Selina, e Gotham le mostra la notte per quella che è e per come l'hanno sempre vissuta - cordite e luci al neon nelle quali soffocare vite e disperazioni.
Ricorda e si chiede, per l'ennesima volta, se questo sia quello che chiamano amore, una battaglia continua, un cedere e conquistare territorio senza sconti e senza prigionieri, uno strapparsi a poi ricomporsi sulle sue labbra e tra le sue cosce - gemiti condivisi e una pelle che ha sempre parlato troppo.
"Alfred non c'è." continua poi "Dovrai accontentarti dei miei panini."
"Sono sopravvissuto a cose peggiori."
La risposta che Selina si concede è la stessa di allora.

La notte appartiene ai gatti e ai pipistrelli, nera senza stelle e rossa per il sangue versato - per il sangue chiamato da un cuore che non ha mai smesso di combattere: agli altri, il bianco senza alcun sapore dell'alba.



Nota dell'autrice: siamo arrivati alla fine. Questa raccolta voleva essere un omaggio a una coppia che, personalmente parlando, trovo meravigliosa, e voleva farlo rappresentando diversi momenti in diversi istanti della loro vita.
A tutti voi, che mi siete stati vicini in questo viaggio, io dico grazie e di cuore.
Ai lettori che mi hanno mostrato una fiducia incrollabile e commovente (MissDomino, Kuma_Cla, Harley Sparrow, Thisisme, Alley, Puffola_Lily, Stonk, Mamie, Neverland98) grazie.
Ai lettori silenziosi, a quelli che hanno buttato un'occhiata solo al primo capitolo oppure all'ultimo, a tutti quelli che hanno dedicato un pochino del loro tempo, GRAZIE.
Colgo l'occasione anche per augurarvi buone vacanze (che le mie iniziano la prossima settimana e avrò tutto il tempo di revisionare, perché la verità è che sono una fangirl da far schifo) e dirvi che ci rivediamo al mio ritorno: che tanti pipistrelli siano con voi, sempre!

*abbraccia tutte*

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