[Crisis Core] Crumb of Bread

di Fuuma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Along the Moonlight Bay ***
Capitolo 2: *** Sarcasm ***
Capitolo 3: *** Secret Encounter ***
Capitolo 4: *** Hidden from the World ***
Capitolo 5: *** His Place ***



Capitolo 1
*** Along the Moonlight Bay ***


Titolo: Crumb of Bread
Serie: Final Fantasy VII: Crisis Core

Rating: Nc-14
Pairing: SephirothxZax

Note: Dovevo scrivere su FFVII... cioè, più che altro dovevo scrivere su Zax, specialmente dopo aver visto l'ending di CC. Non appena ho adocchiato i temi della community di 10_passions, sono uscite fuori queste piccole oneshot tutte dedicate alla mia coppia preferita (Sì, esatto, io adoro la SephxZax, ok>.>?!) ognuna legata all'altra soltanto dal filo temporale che, dall'entrata nei SOLDIERs di Zax finirà con... per scaramanzia non lo dico, sono ancora convinta che in realtà Zax si stia godendo la vita su un'isola deserta insieme ad Elvis Preslie XD! Comunque le shot sono tutte più o meno corte, sono briciole di pane che ripercorrono la vita di Zax.

Ho provato a tenere tutti i pg IC ed è stato davvero difficile spero di esser riuscita nel mio intento é.è.

Ultima cosa, di spoiler non credo ce ne siano... forse nella comparsa di un personaggio che è presente solo in CC e che, in realtà, non avendoci mai giocato, non so se e in che misura io l'abbia azzeccato*_*". Appurato ciò, non vi tedio oltre, buonalettura^^.

Disclaimer: I personaggi di Final Fantasy VII appartengono alla Square-Enix, ma visto che punto a conquistarla insieme al mondo, presto Zax e Sephiroth saranno miei*¬*v.

I themes qui svolti e l'idea appartengono a 10_passions.


+†+Crumb of Bread+†+

[01. Along the Moonlight Bay]

La tua mano è stretta nella sua.
Le sue dita sono attanagliate alle tue. Sono lunghe e fredde. Gelide. Esattamente come lo è la brezza marina ora che ti sbatte in faccia, mentre camminate controvento lungo il bagnoasciuga.
Un groppo in gola.
Il dubbio che ronza in testa.
Le gambe che improvvisamente ti sembrano più pesanti che mai.
E lui che ti trascina.
Sephiroth.
Non ha detto niente quando è venuto all'allenamento serale, facendo un cenno d'intesa ai due istruttori che vi preparavano per le esercitazioni di incursione e poi sfilando tra voi cadetti, con quella sua eleganza innata e quel suo portamento autoritario.
Lo hanno guardato tutti.
Tutti.
E quando si è fermato davanti a te, Dio!, hai creduto di morire. Felice, imbarazzato, spaventato, onorato. Non sai nemmeno quale tra questi sentimenti ti avrebbe portato nella tomba in quel momento, magari tutti e quattro, magari se ne sarebbero aggiunti altri.
Ha teso la mano verso di te, il palmo aperto verso l'alto e tu l'hai fissato solamente, con gli occhi sgranati e la testa vuota. Completamente vuota.
Sto sognando. Ti sei detto mentre il ragazzo accanto a te ti rifilava una gomitata per farti dare un mossa.
Troppo lento. Deve aver pensato Sephiroth, perchè subito ti ha afferrato il braccio e ti ha portato via dal gruppo.
Così.
Senza dire niente.
Senza una spiegazione, senza una parola.
Potrebbe ucciderti in questo stesso momento e nessuno si chiederebbe nulla, nessuno ti spiegherebbe nulla.
Non è una cosa allettante a cui pensare.
Di buono c'è solo che, dalla presa al tuo polso, la mano dell'uomo è scivolata nella tua; hai avuto un brivido quando lo ha fatto, con un gesto naturale, come se non ci fosse stato niente di male a tenere una recluta per mano... come se due ragazzi -maschi!-, di cui uno è il superiore dell'altro, l'eroe di una nazione intera, il sogno proibito di ogni donna -sì, forse anche l'altro, ma perchè divagare?- potessero tenersi per mano senza che ci sia qualcosa sotto.
Magari stai solo sognando.
Forse durante l'esercitazione uno dei tuoi compagni ti ha dato un colpo troppo forte in testa e sei svenuto, da allora stai vivendo in questa illusione, una sorta di vita alternativa.
Potrebbe anche essere, no?
No.
Decisamente no.
E' tutto così assurdamente reale che non può essere.
- Generale. -
Sei stato tu a parlare? Eppure sei il primo a stupirsi per quel filo di voce che ha cavalcato la corrente fredda dell'aria.
Sephiroth si è girato.
Non te lo aspettavi, pensavi che ti avrebbe ignorato e avrebbe proseguito per il suo cammino fino alla meta prestabilita, chissà dove.
- Stai aspettando il mio permesso per parlare o ci metti tanto perchè stai raccogliendo le idee? - ti ha domandato con tono placido.
Un'ondata in faccia avrebbe avuto lo stesso gelido risultato ed i brividi scivolano per la tua schiena.
- Sì, perdonatemi, è solo che... ehm... - aveva ragione lui, ci stavi mettendo tanto perchè ti serviva tempo per raccogliere le idee, infatti ora non sai bene che dire e come dirlo - ...ehm... dove stiamo andando? -
- Da nessuna parte. -
- Scusate? -
- Hai sentito benissimo. -
- Sì, ma... -
Gli è bastato rispondere ad una domanda soltanto per confonderti ancora di più le idee.
Che razza di uomo...
E' l'unico che ancora non sei riuscito ad inquadrare.
Non hai avuto problemi quando invece hai incontrato Angeal, hai capito subito che si trattava della razza "Orso": ruvido fuori, ma morbido all'interno. Oppure era il contrario? Beh, comunque ora quando pensi ad Angeal chissà perchè ti vengono in mente quegli snack fabbricati da poco, i Tronki-qualcosa-del-genere. Avrebbero dovuto chiamare lui per far da testimonial nei cartelloni pubblicitari appesi ai muri di Midgar, tanto più che è anche un uomo fotogenico ed obbiettivamente affascinante. Un po' vecchio per te che sei solo un ragazzino di diciotto anni -giorno più o giorno meno-, ma affascinante.
Non hai avuto problemi nemmeno quando ti è capitato di incrociare lo sguardo con quei tizi, i Man in Black della ShinRa, perchè è così che si intitolava quel vecchio film, giusto? MIB o simili. E quei tizi, soprattutto quel tizio, beh, se non era un agente incaricato di difendere la terra da un attacco di chissà quale razza aliena allora doveva essere già di per sè un alieno!
Capelli rossi, occhiali da motociclista e faccia da schiaffi. Ad occhio e croce il classico fighetto. Ancora non sai se un tipo così ti piace o ti sta sulle palle.
Sephiroth, invece... lui è acqua salata di mare, acqua dolce di lago, acqua di tempesta ed acqua di fonte. Non appena credi di aver capito più o meno come funziona, lui ti rapisce e ti conduce "da nessuna parte".
E' acqua perchè a zero gradi diventa ghiaccio, è acqua perchè a cento gradi diventa vapore.
E' acqua perchè l'acqua non è mai uguale e Sephiroth... è davvero troppo per esser espresso tutto in una volta, con poche similitudini e qualche aggettivo.
- Ti da fastidio? -
Le guardi, le labbra di Sephiroth mentre si sono schiuse per parlarti e, senza volerlo, ti ritrovi a pensare al sapore che possano avere e alla consistenza della sua lingua mentre si struscia con la tua.
Diciott'anni e tutto quello che hai nel cervello si riduce a quello che c'è nei pantaloni, complimenti!
Sephiroth sospira.
Ci stai mettendo un'eternità a rispondere anche a questa domanda, così passa alla prossima, sperando di ottenere un risultato migliore.
- Zax Fair, giusto? -
Tanto più che è anche più semplice delle prime.
Annuisci inarcando un sopracciglio.
Il generale Sephiroth ti ha chiamato per nome -più o meno-, sarebbe fuori luogo esultare come un idiota e correre per tutta la baia gridando la tua gioia? Forse sì. Meglio aspettare quando se ne sarà andato.
- Allora, ti da fastidio, Zax Fair? - ripete. Piano. Muovendo a rallentatore perfino le labbra, tenendo sempre la sua mano nella tua, fermo di fronte a te, con i capelli d'argento che brillano più intensamente ora che la luna li accarezza gelosamente.
- Che cosa? - indaghi tu, sperando che non ti uccida sul posto perchè non hai capito subito cosa intendesse.
Ma lui, fortunatamente, ha il buon cuore di venirti incontro. Letteralmente. Di fatti avanza di un passo ed improvvisamente il mondo che ti circonda ti sembra spaventosamente grande. Lui ti sembra spaventosamente grande. Non dovreste avere questa gran differenza d'altezza, allora perchè?
Perchè lui è Sephiroth, ecco perchè.
- Ti da fastidio che ti abbia condotto fin qui, portandoti via dalla tua esercitazione? -
La domanda è più chiara.
E' la risposta a non esserti così cristallina.
Potresti dire di sì. E allora sembrerebbe che tu ce l'abbia con lui. Dio, non sia mai!
Potresti dire di no. Ma, in questo caso, si potrebbe pensare che tu non sia in grado di sopportare l'addestramento. Cazzo, è quasi peggio così!
Allora fai qualcosa che ti hanno insegnato a non fare mai. E' da persone maleducate, tua madre te l'avrà ripetuto fino alla noia, ma questa è un'emergenza.
- A proposito di questo... perchè mi avete portato fin qui, signore? -
Rispondere ad una domanda con un'altra domanda.
C'è qualcosa di peggio?
Ma certo. La fame nel mondo, ad esempio. La guerra. Chi si approfitta dei bambini. Chi picchia le donne. Chi calpesta le aiuole e non fa la raccolta differenziata! Certo. Soltanto che ora hanno un'importanza pari a zero, forse perfino minore di zero.
Tuttavia Sephiroth non appare arrabbiato, il punto è che non appare neppure felice.
Ti guarda e basta.
Tu lo guardi... ed affoghi nella bellezza di occhi ferini che non hai mai visto altrove.
- Vuoi che ti riporti indietro, Zax? -
- No! - sbarri gli occhi. Ma perchè non pensi mai prima di parlare?! - Cioè, sì... no, aspettate, no, no, preferisco stare con voi, assolutamente! Sicuramente! Senza ombra di dubbio!!! -
Ripeto: perchè non pensi mai prima di parlare?
- D'accordo. -
E' bastata la voce bassa di Sephiroth a dare un freno alla sbrodolata delle tue parole.
Le sue mani scorrono finalmente lontano dalle tue e risalgono le tue braccia, posandosi alle spalle.
- E se facessi così, ti darebbe fastidio? -
Se facessi.
In realtà lo ha già fatto.
- Ehm... no? -
- E' una domanda, Zax Fair? -
- Uh? Credo di sì. -
In questo preciso istante, in tutto il mondo conosciuto, non esiste nessuno più indeciso e confuso di te.
- Dovrei darti io una risposta? - domanda lui, Sephiroth, mentre si abbassa con il busto verso di te e ti sussurra all'orecchio: - Non funziona così, recluta. Io domando e tu rispondi. Mi capisci? -
E' eccitante la voce bassa di Sephiroth che si insinua sibillina nella tua testa. Il tono basso e roco, il suo respiro che si spande sul tuo collo scivolando al di sotto della divisa, le sue mani ancora ferme alle tue spalle che si stringono un po' più forte, quel poco che basta per farti sentire che non ti lascerà tanto facilmente. Ma questo non ti dispiace affatto.
- Sìssignore. E, no signore, non mi da fastidio. - mormori imitando il suo tono suadente. Ma è il suo tono, per questo quando lo fai tu è diverso.
Non è sensuale. E' malizioso.
Non è roco. E' sbarazzino, carico di una giovane impertinenza.
Non è eccitante. E' dannatamente, assolutamente, spudoratamente eccitato.
- Mi fa piacere. - asserisce piano lui.
- Davvero? -
Ti guarda in silenzio.
Arrossisci e vorresti che da piccolo ti avessero strappato quella linguaccia lunga che ti ritrovi.
- Chiedo scusa. - mormori con un mezzo sorriso tra lo stupido e l'imbarazzato.
Nonostante tutto lui non ha smesso di guardarti e solo adesso ti accorgi di non respirare.
Quel suo sguardo ti toglie il fiato.
E' così intenso che hai paura perfino ad aprire la bocca per far filtrare l'ossigeno.
- Voglio baciarti. -
Oh sì, anche tu lo vuoi.
No. Un momento. Chi l'ha detta quella frase, tu o lui?
Oddio, tu di sicuro lo stavi pensando, che lo stessi pensando ad alta voce?
Oh Dio, ti prego no, non puoi essere così imbecille!
E non lo sei, perchè non sei stato tu a dirlo, questa volta.
- Non hai niente da dire? -
Dovresti aggiungere qualcosa? E' davvero necessario?
- No. Anzi, sì. -
- Ebbene? -
E' l'impulso a farti leccare le labbra in un movimento veloce, inumidendole. Ti concedi un sospiro e nervosamente passi la mano destra tra i capelli, spostando indietro la frangia ribelle di quei capelli assurdi che ti ritrovi e con cui ogni mattina devi combattere.
Continui così finchè non ti senti pronto, pronto per gettarti in un fosso e sperare che ci sia l'acqua ad attutire la caduta.
In fondo quello di Sephiroth potrebbe essere uno scherzo, potrebbe essere un modo per metterti alla prova o potrebbe essere qualsiasi altra cosa... magari hai solo travisato le sue parole, anche se è difficile, se non impossibile, che tu confonda un "Voglio baciarti" con qualsiasi altra frase. No. Va bene tutto, ma questo sarebbe troppo anche per te.
Allora ti butti.
O la va o la spacca.
- Voglio baciarvi anch'io. -
E Sephiroth fa una cosa che non ti saresti mai aspettato.
Sorride.
Non che avesse una paralisi che gli aveva impedito di farlo fino a quel momento, perchè così non è, è solo che... Sorride. Sephiroth sta sorridendo. A te. Per te. Con te, che hai piegato le labbra in una mezza luna larga da un orecchio all'altro e gongoli come un idiota per questo spettacolo concesso soltanto a te.
- Immagino che io possa farlo, allora. -
- Ma certo che sì, per quel che mi riguarda potete fare tutto quello che volete, generale! -
Adesso non esagerare.
Non è il momento.
Anche perchè la bocca di Sephiroth ti impedisce di aggiungere qualsiasi altra sciocchezza, soltanto premendo sulla tua, in un bacio fresco che inizialmente sembra vuoto.
Non sembra neppure un bacio.
Senti solo qualcosa che preme contro la tua bocca, finchè al cervello non arrivano le informazioni, le sensazioni, i profumi, i gusti, il senso del tatto.
Il bacio si riempie.
Le sue labbra continuano a ricercare le tue, la sua lingua preme per entrare nella tua bocca e quando, un po' stordito, gli concedi l'accesso, tutto di nuovo cambia.
E' umido.
La sua saliva si mischia alla tua, la sua lingua è morbida e riempie la tua bocca, ti senti quasi soffocare per l'impeto con cui si fa spazio dentro il tuo antro come se volesse assaggiare ogni parte di te, conoscere completamente il tuo sapore.
Finchè anche le sue mani non si insinuano tra i tuoi capelli affondando tra filami corvini e tirandoti più a sè.
Stai soffocando, ma nulla ti sembra possa essere più piacevole.
Probabilmente morirai lì e domani troveranno il tuo corpo senza vita e si chiederanno perchè un cadavere debba sorridere come un ebete.
Ma il bacio sembra finire troppo in fretta.
Sephiroth si stacca dalle tue labbra, lasciando che soltanto il suo respiro bollente ti soffi in faccia.
Tremi.
Dei, stai tremando come una ragazzina!
Gli occhi lucidi di piacere galleggiano nel desiderio e ti chiedi se sia così grave se tu ora chiedessi al generale della ShinRa perchè ha voluto baciare proprio te.
Sì.
Lo sarebbe.
Sephiroth non ti sembra il tipo d'uomo che da spiegazioni delle sue azioni.
Lui agisce e basta.
E tu, da quand'è che ti lasci baciare dagli uomini, Zax Fair?
Deglutisci.
Cazzo.
Stai diventando gay...
Ma no... è solo perchè lui è Sephiroth, sì, sicuramente è solo per questo!
"Generale..." chiami piano, sentendoti in dovere di dire qualcosa, qualsiasi cosa pur di non tornare ad immergervi in un silenzio imbarazzante.
Odi il silenzio.
Ma Sephiroth è più veloce.
"Puoi tornare alla tua esercitazione ora."
Ti lascia interdetto e, a quanto pare, non è una cosa che gli riesca proprio difficile, eh!
Prima ti eccita e poi ti smonta.
Ma che bravo.
Non aggiunge altro, ha già detto abbastanza, quindi passo dopo passo ti supera affondando con gli stivali nella sabbia bianca della baia.
Mentre passa la sua spalla si sfiora con la tua nell'ennesimo contatto.
Maledizione, ti basta soltanto questo per farti martellare il cuore.
Espiri piano l'anidride carbonica dai polmoni.
Ti fermi.
Immobile sotto una luna piena che inonda d'argento la baia.
Qualcosa ti ha solleticato l'orecchio inumidendolo: le labbra morbide di Sephiroth, la sua lingua che ti ha leccato il lobo ed i suoi denti che te lo hanno mordicchiato.
Dio.
Vuole ucciderti.
Sicuramente.
Vuole ucciderti e, contemporaneamente, farti avere un orgasmo.
Chissà come sarebbe. Ma non è questo il momento di pensare a certe cose!
Non hai il coraggio di voltarti verso di lui, ti limiti a spiarlo con la coda dell'occhio notando l'increspatura delle labbra dischiuse in un ghigno malizioso.
C'è niente di più eccitante?
Sì.
Lui. Quel ghigno. Ed il suo giaccone lontano dal suo corpo, così come i pantaloni e tutto il resto.
Sephiroth nudo. E con quel ghigno malizioso mentre bisbiglia al tuo orecchio.
Sì. Sì. Sì!
Lo stomaco ti si chiude, un dolore al bassoventre ti aiuta a renderti conto che il tuo corpo sta già reagendo alle tue fantasie.
E Sephiroth ti sussurra all'orecchio.
"Quando avrai terminato l'addestramento, voglio che tu venga nel mio ufficio."
La sua voce è bassa e roca, serpeggia nel tuo orecchio tinteggiando la tua schiena di brividi di piacere, dopodichè è di nuovo silenzio, Sephiroth si allontana e tu rimani con occhi sbarrati ed un cuore fermo.
Sei morto?
"Sephiroth vuole vedermi stanotte... Sephitorh vuole vedermi stanotte... Sephiroth vuole vedermi stanotte... Yuhuuu!!"
No. Decisamente no. Tanto che hai preso a correre e caprioleggiare per la baia, spiato solo da una luna lontana che sorride divertita bagnando tutto di bianco e argento.
Sei un idiota. E' appurato.
Ma sei un idiota felice e questo non te lo leverà nessuno.


+†+THE END+†+

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Capitolo 2
*** Sarcasm ***


Titolo: Crumb of Bread
Serie: Final Fantasy VII: Crisis Core

Rating: Nc-14
Pairing: SephirothxZax (solo implicito)

Note: Direi che questa flashfic sarà la più corta tra tutte le dieci... ho provato anche ad allungarla per darle un seguito un po' più impegnato, ma visto che non mi è piaciuto come mi era uscito ho deciso di tornare alla fic iniziale e tenere quella. Non so quanto ci azzecchi con il prompt, diciamo che questa è l'idea migliore che mi era venuta in mente (quindi pensate a come dovevano essere le altre >XD!). Ancora non ne sono sicura, perchè mi mancano quattro prompt da scrivere, ma penso che in tutti gli altri Sephie ci sarà sempre v_v.

In questa fic fa il suo ingresso anche Angeal, non ho la più pallida idea di come muoverlo e non sono molto sicura che Zax lo chiami addirittura Angeal-sama, probabilmente lo chiama per nome e basta>_>... ma vabbeh, per ora lo terrò così v_v. Detto questo buona lettura^^.

Disclaimer: I personaggi di Final Fantasy VII appartengono alla Square-Enix, ma visto che punto a conquistarla insieme al mondo, presto Zax e Sephiroth saranno miei*¬*v.

I themes qui svolti e l'idea appartengono a 10_passions.


+†+Crumb of Bread+†+

[02. Sarcasm]

Stoccata.
- Sei lento. -
Parata.
- E tu sei antipatico. -
Affondo.
- L'antipatia non ha nulla a che fare con un combattimento. -
Fendente.
- Non è vero, se tu fossi meno antipatico si potrebbe anche avere un dialogo! -
Parata.
- Stiamo combattendo Zax, non prendendo un tea con i biscotti! -
Giravolta.
- Oh, ma pensa! Ed io che pensavo fosse un balletto invece! Meno male, perchè non avevo le scarpe adatte. -
Salto.
- Sii serio e smettila di giocare! -
Avanti.
- Non sto giocando, sto solo cercando di rimanere vivo in un allenamento, c'è differenza. -
Indietro.
- Non sei concentrato! -
Giù.
- Non ti facevo così burbero. E' per questo che hai tutte quelle rughe Angeal-sama, è colpa della tua espressione truce! -
Parata.
- Zax te lo dico per l'ultima volta, o fai il serio o questa volta ti faccio male. -
Affondo.
- Per farmi male devi prima prendermi! -
Parata.
- Allora, così sia. -
Sguardo.
- Mhm? -
Sorriso.
- Sono felice che tu ci abbia onorato della tua presenza, Sephiroth. -
Fendente.

- Il... Il Generale Sephiroth è qui?! -
Fregato.
Colpito e affondato!
Vittoria per Angeal.
- Umpf, è stato fin troppo semplice. -

+†+THE END+†+

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Capitolo 3
*** Secret Encounter ***


Titolo: Crumb of Bread
Serie: Final Fantasy VII: Crisis Core

Rating: Nc-14
Pairing: SephirothxZax

Note: Flashfic forse un pochetto dolciosa v_v... ma vabbeh>.>!

Disclaimer: I personaggi di Final Fantasy VII appartengono alla Square-Enix, ma visto che punto a conquistarla insieme al mondo, presto Zax e Sephiroth saranno miei*¬*v.

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+†+Crumb of Bread+†+

[03. Secret Encounter]

I passi si muovono da soli verso una meta che dovrebbe essergli sconosciuta.
Non è così.
Non c'è parte di quel luogo che non conosca a memoria, pavimenti che i suoi piedi non abbiano percorso, muri che le sue mani non abbiano toccato o finestre da cui i suoi occhi non abbiano guardato.
Scivola nel silenzio della notte, avvolto soltanto dalla cappa oscura di un cielo riempito di nubi e dalle pareti di un corridoio apparentemente infinito, trattenendo perfino il respiro.
Un passo. Due. Tre. Quattro... Finchè non giunge davanti alla porta di un ufficio sempre chiuso.
Sono in pochi ad aver avuto accesso a quelle stanze.
Pochi fortunati a conoscere cosa si ciela al di là di una porta bianca.
Pochi eletti.
E' solo un ufficio in realtà e, quando la porta si apre senza produrre neppure un cigolio, lui può di nuovo temporeggiare nel rimirare un arredamento semplice ed elegante: una scrivania in legno di mogano, una poltrona in pelle nera dietro di essa e due librerie riempite da volumi che non riuscirebbe a leggere neppure se gli fosse concesso tutta la vita. Non che ne avrebbe voglia. Non è un ragazzo che ama particolarmente tenere la testa tra i libri.
Preferisce l'azione.
Anche per quello lo sguardo ritrova subito l'unico occupante della stanza.
In piedi accanto alla porta, al suo fianco, che tende la mano verso di lui afferrandogli il polso, trascinandolo a sè per tappargli la bocca con la propria prima che lui si lasci sfuggire qualsiasi parola di sorpresa. E' in essa che muore il suo unico gemito di stupore, mentre il suo corpo si stringe contro quello dell'uomo che ancora lo trattiene per il braccio e gli occhi si chiudono.
Non ha bisogno di vedere nulla di quello che succederà.
Conosce a memoria i passi di quella danza e le battute di quel copione.
- Sei in ritardo. -
Ops. No, forse non conosce proprio tutte le battute.
- Chiedo scusa. -
- Non sono sufficienti le tue scuse. -
Lo sguardo dell'uomo si fa più severo mentre osserva con particolare interesse il volto del più giovane.
Quattro anni di differenza soltanto.
Quattro anni che all'altro sembrano cento.
Forse è anche merito della carica che l'uomo ricopre: Generale dei SOLDIERs.
Forse è solo perchè si tratta di Sephiroth. E perchè lui è Zax. Nient'altro.
- E un "Non lo faccio più"? - azzarda la recluta, con un sorriso sbarazzino.
Non è altro che un ragazzo, diventare l'amante del generale non lo ha cambiato affatto.
- Non credo proprio, Recluta. -
C'era da immaginarselo.
Zax si imbroncia, fissa Sephiroth per qualche istante. Lui non ha cambiato la sua espressione, non la muterà facilmente, neppure per quel ragazzino impertinente.
Questo è Sephiroth.
Allora Zax ride, trattenendo la voce ad un volume che sia abbastanza basso da non esser udito da altri all'infuori di loro e piano si sporge alla ricerca delle labbra del più grande, soffiando in esse il suo respiro caldo insieme alla sua frase e alla malizia adolescenziale: - Cosa devo fare per farmi perdonare? -
Sephiroth lo fissa.
Immobile.
Gli occhi di un liquido colore acquamarina lo scrutano a lungo, soffermandosi alle iridi blu del più giovane, penetrando nel suo sguardo.
Basta uno sguardo soltanto per sedurre la recluta ed ogni fibra del suo corpo vibra.
Poi, finalmente, le labbra sottili del generale si schiudono nel primo ed unico sorriso che Zax otterrà da lui.
Sensuale e carismatico, come ogni cosa formi quell'uomo, posa le labbra al collo di Zax lappandone la pelle rosea e passandovi sopra la lingua, facendolo tremare al contatto con quel muscolo umido e ruvido e con il suo respiro che soffia direttamente su di lui. Bollente.
- Potresti iniziare con l'essere mio questa notte. -
Le mani di Zax raccolgono il volto di Sephiroth obbligandolo ad alzarlo da sè, per poterlo guardare negli occhi, specchiandosi nuovamente in quelli che sono laghi ghiacciati di un verde abbagliante.
E' la prima volta che si permette di fermare il suo generale, in qualsiasi cosa lui stia facendo.
Si promette che sarà anche l'ultima, il disappunto sul volto dell'uomo non è cosa che possa riuscire a gestire così facilmente.
Si sporge verso di lui, le labbra si sfiorano in un tocco troppo fugace, che subito gli fa rimpiangere il sapore della bocca del più grande, desiderando di approfondire il contatto e lasciare che lui lo prenda, lì, ora, strappandogli pure i vestiti di dosso ed entrando dentro di lui senza troppi complimenti. Ma c'è tempo per quello e, comunque, non è sicuro di non preferire i preliminari ad un atto sessuale così animalesco.
In ogni caso, nulla gli vieta di prendersi un altro bacio. Fugace come il primo. Altrettanto dolce.
- Sarò tuo ogni volta che vorrai, generale. -
Sorride.
Impertinente, ma allo stesso tempo imbarazzato, per aver detto ciò che ha detto e, soprattutto, per esser riuscito a tinteggiare di stupore lo sguardo smeraldino di Sephiroth.
- Allora dovrai trovare una buona scusa per incontrarmi più spesso, recluta. -
Si è meritato un altro sorriso.
- Agli ordini, mio signore. -
E di nuovo un bacio, che questa volta gli toglie il fiato, poi le mani di Sephiroth strattonano la casacca di Zax, levandola dai pantaloni, passando con le dita fredde sulla sua pelle calda, e allora le parole divengono di troppo.
Meglio i gemiti.
Meglio il piacere.
Per il resto c'è tempo.


+†+THE END+†+

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Capitolo 4
*** Hidden from the World ***


Titolo: Crumb of Bread
Serie: Final Fantasy VII: Crisis Core

Rating: PG
Pairing: SephirothxZax

Note: Altra Flashfic dedicata ad un momento un po' fluff tra i due SOLDIERs... Mhm, com'è che 'sti due mi ispirano tanta tenerezza>_>? Eheeee, vabbeh, ciò che conta è che ho completato anche il quarto prompt v_v.

Disclaimer: I personaggi di Final Fantasy VII appartengono alla Square-Enix, ma visto che punto a conquistarla insieme al mondo, presto Zax e Sephiroth saranno miei*¬*v.

I themes qui svolti e l'idea appartengono a 10_passions.


+†+Crumb of Bread+†+

[04. Hidden from the World]

Crini d'argento scivolano in parte dal corpo di Zax a cui Sephiroth ha poggiato il proprio capo, all'altezza del petto dove un cuore batte sereno.
E' rassicurante.
Il battito cardiaco di Zax, la sua mano tra i propri capelli che sfila per tutta la loro lunghezza e poi si riporta alla nuca, massaggiandola piano, con una cura che si riserva ad un vaso pregiato ad un tesoro di cristallo.
Sopra di loro i fumi di uno dei reattori Mako ottenebra la volta celeste, nascondendo ad occhio umano gli astri dorati, volubili e capricciosi si dimenticheranno di loro e scivoleranno altrove per farsi ammirare.
Eppure anche così, con quella cappa di denso grigiore, gli occhi di Zax sono puntati al cielo.
Osservano.
Sperano in un miracolo forse, si illudono che prima o poi qualcosa si farà strada tra i filami del fumo e arriverà fino a loro in tutta la sua fulgida bellezza. Difficile dire se stia pensando alle stelle o a un angelo, a questo punto.
Il braccio libero è tenuto sotto la nuca, in modo che sia sollevata dal pavimento gelido che ricopre di brividi la sua pelle, al di sotto della divisa del Second Class SOLDIERs.
Intorno a loro il pesante ronzio del reattore ed i rumori della città. Alle volte il reattore borbotta, si ferma e poi riparte più veloce e più fastidioso di prima, ingoiando il silenzio ed infischiandosene di chi già dorme ed è stufo di sentire quel suono martellante anche nei propri sogni.
Neppure al ragazzo piace quell'affare.
Non da quando la sua città è stata distrutta.
- Generale. - chiama a bassa voce, nella sciocca convinzione che l'uomo possa essersi adormentato.
Sbagliato.
Sephiroth non dorme mai.
Non è vero ovviamente. Tutti gli esseri umani hanno bisogno di dormire e lui, fino a prova contraria, è un essere umano. Anche se alle volte gli sembra molto, molto di più...
- Mhm. - risponde infatti lui, spostando lo sguardo sempre vigile al mento del ragazzo, ricercando iridi oceaniche che invece non lo guardano.
E' pensieroso questa notte Zax Fair.
- Perchè io non so niente di te? -
E' pensieroso e fa domande strane. Più idiote del solito. Alle quali Sephiroth non è sicuro di voler rispondere.
Non c'è risposta infatti pronunciata dalle sue labbra.
Solo silenzio.
Ed occhi ferini fissi sul SOLDIER.
Il ragazzo attende. Stupidamente. Non si è ancora reso conto che non otterrà risposta e soltanto dopo molto il capo si reclina, alzandosi per guardare il suo generale ed incontrarne gli specchi smeraldini che, come un proiettile di ghiaccio, ne trapassano il cervello.
- Voglio dire... - ricomincia - Non so neppure quale sia il tuo colore preferito, il tuo cibo preferito e come si chiamino i tuoi genitori. -
Sono cose che nessuno ha mai avuto bisogno di chiedere al grande Sephiroth. Si sono tutti sempre accontentati di averlo come loro eroe, come il Salvatore, come un Dio e a lui è sempre andata bene così.
Le domande non gli sono mai piaciute particolarmente.
Non quelle personali.
Di solito è lui a farne.
Probabilmente è per questo che non ha mai riflettuto su certe banalità della vita, come ad esempio il suo colore preferito, il cibo preferito o...
La fronte si aggrotta e le dita di Zax si posano là, dove la pelle si è corrucciata ed ha formato una minuscola ruga tra le sopracciglia sottili dell'uomo .
- A cosa stai pensando, Seph? - gli ha domandato con un sorriso che il Generale vorrebbe strappargli dalla faccia in modo che nessuno a parte lui possa godere della sua vista.
- Pensavo... - inizia, ed è buffo perchè di solito è lui che chiedi a Zax a cosa pensa ed è Zax che inizia a quel modo - Che nemmeno io so niente di te. -
Non era a questo ciò a cui pensava, ma va bene lo stesso perchè non è una bugia.
Non sa bene cosa dire il ragazzo, si limita a guardare il più grande ed immaginare quali altri pensieri il suo cervello possa aver formulato.
Troppo difficile. Non è fatto per questo genere di macchinazioni lui, è fatto per parlare, è fatto per sorridere e per sorprendere, non per leggere nel pensiero degli altri.
Annuisce quindi, senza un vero motivo e, senza che Sephiroth possa in qualche modo prevederlo, le labbra fresche del più giovane si posano alla sua fronte.
E' fatto per soprendere Zax. Non c'è dubbio.
- Uhm, beh, te l'ho detto, no? Sono nato a Gongaga, da due genitori per bene che mi strigliavano ogni volta che tornavo a casa tardi e con i pantaloni imbrattati di fango. -
Non ha concesso a Sephiroth il tempo di dire alcunchè o di commentare quel suo gesto, con una semplicità quasi infantile ha iniziato a raccontare, della prima cosa che gli è passata per la mente, di un qualche ricordo d'infanzia che ancora non ha dimenticato perchè, in realtà, quel genere di ricordi gli piacciono e, se fosse possibile, vorrebbe infilarli uno per uno nella testa del Generale e farlo ridere per le cavolate che ha fatto nella propria infanzia. Non che abbia smesso in effetti.
- Una volta io e Brian, il figlio del nostro vicino, abbiamo deciso di andare a caccia da soli. Avevamo circa... uhm, bah, facciamo dodici anni, allora lui si è infilato nel granaio dei suoi, dove suo padre teneva il fucile e ha tentato di... diciamo... prenderlo in prestito, sì! Peccato si fosse dimenticato di Carol. - Prende il fiato, guarda verso l'alto, arricciando le labbra e poi riabbassa lo sguardo verso il volto dell'uomo ancora al suo petto - Carol era il cane di Brian. - si spiega, perchè Sephiroth possa seguirlo meglio anche se, immagina, potrebbe non importargliene molto. Ma pazienza. Gli piace raccontare della sua infanzia e gli piace l'idea che Sephiroth lo stia ad ascoltare anche solo perchè non ha nulla di meglio da fare e nessuna missione da portare a termine.
- Comunque, Carol ha iniziato a caricarlo, Brian ha iniziato ad urlare ed è corso fuori dove io lo aspettavo e, visto che quel cagnaccio aveva sempre avuto un certo odio nei miei confronti, non appena mi ha visto ha cambiato bersaglio e ha rincorso me! Quel bastardo! Non hai idea di quanto mi ci sia voluto per seminarlo, in più il fetente era riuscito anche a mordermi il sedere e strapparmi via la toppa dei pantaloni... Ah, sapessi quante me ne ha date mia madre! E' andata su tutte le furie! E poi, quando mio padre ha scoperto cosa volevamo fare, me le ha date pure lui. -
E' qui, in questo preciso momento, che il ragazzo non resiste e Sephiroth sa, sente, che a breve la sua risata si scioglierà nell'aria, allegra e spensierata.
Ride infatti. Divertito, quasi con le lacrime agli occhi, stemperando quel suono che per un paio di minuti ha rubato la scena al ronzio del reattore.
- Mi piace. -
In realtà ci sono tante cose che in questo momento piacciono a Sephiroth.
La risata di Zax.
I suoi occhi lucidati dal gran ridere.
La sua mano sinistra tra i propri capelli e quella destra che istintivamente si è aggrappata al suo giubbotto.
Ma, soprattutto...
- Mi piace l'idea di te ad undici anni. -
Sorride anche, o, almeno, sulle labbra si forma una curva morbida.
Il SOLDIER dev'essere arrossito e le mani si sono strette di più intorno all'uomo.
- Il resto, se vuoi, te lo racconterò domani. - ha bisbigliato, incerto, ma con una nota speranzosa nella frase.
- Voglio... -
E' la prima volta che Sephiroth fa una pausa così lunga mentre parla, è come se fosse indeciso su ciò che deve dire, ed è impossibile perchè Sephiroth non è mai indeciso.
- Voglio sentirti raccontare della tua infanzia ogni notte. -
Un po' ne è stupito Zax. Un po' ne è intenerito. Ed un po', naturalmente, ne è felice.
- Ok. -
- Bene. - chiude gli occhi Sephiroth. Soddisfatto. Perchè da ora, ogni notte, il Mondo che apparteneva al passato di Zax apparterrà in parte anche lui e, seppure non può dire di poter condividere alcun ricordo d'infanzia con il ragazzo, può rifugiarsi nella sua memoria godendo del suono della sua voce narrante.


+†+THE END+†+

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Capitolo 5
*** His Place ***


Titolo: Crumb of Bread
Serie: Final Fantasy VII: Crisis Core

Rating: Nc-14
Pairing: SephirothxZax

Note: Quinto prompt, quinta flashfic che si lega direttamente alla sesta.

Disclaimer: I personaggi di Final Fantasy VII appartengono alla Square-Enix, ma visto che punto a conquistarla insieme al mondo, presto Zax e Sephiroth saranno miei*¬*v.

I themes qui svolti e l'idea appartengono a 10_passions.


+†+Crumb of Bread+†+

[05. His Place]

Non è giusto quello che stai facendo.
Non è giusto quello che gli stai facendo.
Tu sul podio e lui sotto a venerarti come un Dio.
E sai di non meritarlo.
Sai di essere umano tanto quanto lui o, per lo meno, sai che lui potrebbe essere molto più di quello che è ora. Un 2nd Class SOLDIERs. No, lui potrebbe essere il migliore, al pari di te... forse anche di più.
Cos'è, hai paura? Paura che ti superi?
E perchè mai, nemmeno gli permetti di mettersi in gioco, di sfidarti o allenarsi con te, a malapena lo lasci stare quando è impegnato con l'addestramento, giusto perchè possa continuare a sopravvivere nel vostro mondo... che poi, per ora, è solo il tuo mondo.
Fermati. Fermalo. Fermatevi, prima che quello stupido perda del tutto la giusta prospettiva e finisca come tutti gli altri: prima che finisca per diventare uno tra tanti.
Che spreco. Un talento come il suo nascosto al di sotto della tua ombra. Spostati, perchè diavolo vuoi tarpare le sue ali, perchè diavolo devi tenerlo al guinzaglio?
Cos'è, hai paura? Paura che scappi lontano da te?
Potrebbe farlo, sì, potrebbe scappare per ottenere ciò che cerca e, allora, sarebbe solo colpa tua.
Perchè lui non è un pupazzo che puoi maltrattare o stringere a seconda di come ti gira, non è un cagnolino che tace ed obbedisce al suo padrone, non è un giocattolo. Mettitelo in testa, Sephiroth: i giocattoli si rompono, gli uomini muoiono!
Fattene una ragione, Sephiroth.
Non è qui per te.
Forse sei tu quello ad esser qui per lui.
Sei solo tu a non poter fare a meno della sua presenza.
Sei solo tu quello che ogni giorno lo ricerca, lo desidera, pretende la sua compagnia e lo rapisce dai suoi doveri.
Nemmeno te ne rendi conto.
Lui di certo è troppo buono o troppo stupido per opporsi a te e al tuo egoistico volere.
Ti lascia fare quello che vuoi. Non è detto che non ti stia usando, molti altri lo farebbero al suo posto, molti altri lo farebbero anche al tuo.
E' così facile usare una persona, illuderla, manipolarla e poi gettarla via. Addio. Bye-bye. Sayounara. Ci si vede, baby.
Umpf.
E tu, ne saresti capace?
No, naturalmente. Ma non è onestà la tua, non è una questione di valori morali. Non ne sei capace perchè non hai mai avuto bisogno di usare certi mezzucci, perchè abbassarti a certi comportamenti vili macchierebbe la tua bella reputazione di grande eroe. Oh, che perdita sarebbe per il mondo, che immane tragedia. Chissà come la prenderebbe quel ragazzino, guardandoti cadere dal tuo piedistallo dorato.
Ti odierebbe, lo sai?
Vi odiereste a vicenda.
E' così che funzioni. Tu non sei capace di dare amore a chi non ti ama.
E' così che funziona tutto.
Male.
Ma non ci si può fare niente.
E' così e basta.
E sarà così finchè non imparerai qual'è il tuo posto e quale il suo: lontano da te, lontano da ciò che rappresenti, lontano da ciò che puoi dargli.
Niente amore per l'eroe del mondo.
E' un lusso che non puoi ancora permetterti, non dalla persona che vorresti.
Quindi, niente amore neppure per il soldato che un giorno scalerà la vetta raggiungendoti in cima.
Perchè il suo posto, il posto di Zax Fair è quello, sul podio dei vincitori al tuo fianco. Come soldato. Come eroe.
Come amante...
- Generale, volevate parlarmi? -
Ora però basta fantasticare. Rispondi, Zax ti ha fatto una domanda.
- Sì. Accomodati. -
Il tuo ufficio è sempre uguale, anche ora che è giorno ed il ragazzo può ammirare quella stanza finalmente illuminata dal sole che filtra dalla finestra alle tue spalle.
E' grande, non credeva lo fosse così tanto.
Tu invece gli sembri sempre lo stesso.
Umpf, non immagina neppure quanto si sbagli.
- Se è perchè ieri ho fatto tardi nei vostri appartamenti giuro che non accadrà più, è solo che l'allenamento si è protratto fino a... -
- Silenzio. -
Ti è bastata una parola per zittirlo e per avere tutta la sua attenzione.
L'hai sempre trovato eccitante, vero?
Quel suo sguardo, quando sgrana gli occhi fissandoli su di te, senza stupore, ma solo con un'assoluta devozione, e quel nervosismo tipico di quando parla con i suoi superiori. Non lo capirai mai come faccia un ragazzo spigliato ed esuberante come Zax a trasformarsi nel più impacciato e timido bimbetto quando parla con te.
E' adorabile. No. No. E' eccitante, ecco sì, è davvero eccitante.
Si sta torturando le mani, nervosamente. E' chiaro che non sia a suo agio e tu, ovviamente, non hai alcuna intenzione di fare in modo che ci si senta, non è tuo compito questo, tu devi solo mettere le cose in chiaro e dare un freno al gioco in cui vi siete invischiati.
E' stato divertente, è stato bello, è stato divino, ma ora basta.
- Non verrai più nè nel mio appartamento e nemmeno nel mio ufficio se non per questioni che riguardano l'esercito. -
E' rimasto interdetto, c'era da aspettarselo, ma non è per quello che ha sentito, quello può anche andare... non fosse per il modo in cui glielo hai detto.
Sembra che non te ne freghi niente.
Ci sta davvero credendo.
Ancora qualche secondo e si alzerà da quella poltrona corrucciando la fronte, come quando c'è qualcosa che proprio non riesce a digerire, e poi aprendo oscenamente la bocca, allo stesso modo di quando gli hai detto che lo trovavi bello. Lo hai sempre pensato, lo sai, lo sa persino lui di essere bello, ma certe parole pronunciate dalla tua bocca, ammettilo, fanno un certo effetto!
Esattamente come queste parole.
Ed eccolo mentre si alza, corruccia la fronte, spalanca la bocca, sbatte le palpebre e poi ridacchia nervosamente. Incredulo.
- E cosa dovrebbe significare questo? - domanda irritato in parte dalla tua calma, in parte dal tuo ufficio imponente ed in parte dai raggi di un sole che gli sbatte proprio in faccia.
- Non è chiaro, Zax? -
- No, non lo è affatto, ok? -
- Ok? Con chi credi di star parlando, soldato? -
Con te. Semplicemente con te.
- Non ne ho idea, ma sicuramente non si tratta di Sephiroth! -
- Stai forzando la mia pazienza. -
- Bene, almeno avrò la conferma che hai dei cazzo di sentimenti da mostrare! -
Si è fermato.
All'istante.
La tua mano lo ha afferrato al mento, stritolandogli la mascella con forza e lo hai sbattuto seduto di nuovo sulla poltrona a guardarti dal basso, come si suppone che continui a fare.
Ma non è quello il suo posto. No. No. No. Non è lì che deve stare.
Ed ora che lo hai capito tu deve capirlo anche lui.
- Ora basta, Zax. Un'altra parola e farò in modo che tu venga esiliato dalla ShinRa. -
Non ti servirebbe neppure molta fatica per farlo, una telefonata ai piani alti, una scusa qualsiasi -o forse anche senza!- e via, gli darebbero un bel calcio nel sedere rispedendolo a Gongaga con tanti saluti dai SOLDIERs.
Lui ringhia.
Gli sono sempre calzati stretti i panni di quello che subisce senza aprir bocca.
E di questo sei felice, perchè vuol dire che non ci sarà figlio di puttana alcuno che metterà i piedi in testa a quel ragazzo e, forse, neppure tu.
- Combattiamo. -
Già. Neppure tu, che lo guardi con qualcosa di molto simile alla sorpresa negli occhi e allenti un po' la presa alla sua mascella.
Sta parlando seriamente, non vale nemmeno la pena di chiedergli di ripetere quella richiesta -che era un ordine, lo sai bene, ma preferisci sorvolare-.
- Sei pazzo. -
- Vi state tirando indietro, Generale? -
Gioca sul tuo orgoglio, oscillando tra i "voi" ed i "tu" senza che abbia ancora ben deciso che cosa rappresenti per lui adesso: se l'amante di ogni notte, quello capace di farlo tremare con un bisbiglio soltanto, o il Generale dei 1st class SOLDIERs, impietoso e forte, irraggiungibile.
Ma tu lo hai capito, vero? Che sono tutte fandonie, che il tuo essere irraggiungibile è un mito come Babbo Natale o la Fatina dei denti. Lo hai capito che lui un giorno ti raggiungerà.
- No, soldato. -
Soldato.
Lo chiami così quando vuoi rimetterlo in riga, forzando il tono solitamente piatto, per rimetterlo al suo posto, dove si presume se ne stia buono buonino.
Ma lui è un puledro che scalcia e nitrisce quando le cinghie gli stan troppo strette.
Ed ha ragione. Cazzo, se ha ragione!
- Allora andiamo. -
La sua mano posa sulla tua, ancora ferma al suo mento. Non si stringe più di tanto, è lì solo per farti capire che devi lasciarlo andare o non potrà alzarsi.
Effettivamente vorresti non lasciarlo andare, tenerlo seduto in quel modo, malamente sprofondato nella poltrona, con le gambe divaricate perchè ha perso l'equilibrio e non vuole rischiare di scivolare sul pavimento ed i capelli che ricadono in parte a sfiorare le spalle ed in parte sullo schienale in pelle.
Dannazione.
Non avresti dovuto soffermarti a fissarlo così a lungo.
Lo vuoi. Lo vuoi. Lo vuoi!
Vorresti mandare a farsi fottere tutti i tuoi buoni propositi, ritrattare le tue ultime frasi e fartelo su quella dannata poltrona, oppure sbatterlo con la faccia contro il muro e poi fotterlo finchè non si toglierà dalla testa quell'insana idea di combattere contro di te, finchè i vostri corpi non saranno troppo stanchi per continuare e lui non cadrà tra le tue braccia supplicando di avere un solo altro bacio.
Vorresti, mhm?
Scordatelo.
Togli quella mano dalla sua faccia e spostati. Adesso!
Bravo ragazzo.
Lo precedi verso la porta del tuo ufficio.
- Seph. -
Seph.
E' tornato a chiamarti con quel diminutivo che permetti di usare soltanto a lui. Sarebbe già tanto se gli permettessi di chiamarti per nome, ma addirittura Seph.
Seph.
Adori quando ti chiama così, soffiando sul "ph" il suo respiro che rende quella parola quasi viva.
Seph.
Quando lo pronuncia i suoi occhi sono sempre puntati su di te, tutte le volte.
Anche ora, sta guardando la tua schiena e ha testo un braccio per fermarti, sostando con la mano al tuo bicipite.
Seph.
Ti piacerebbe se ti chiamasse ancora così. Non lo farà. Non ora.
- Se ti batto... - inizia ed è pura follia quella che esce dalla sua bocca - ...dovrai spiegarmi che cazzo ti è preso. -
Non ti ha chiesto di ritrattare, lui ha sempre rispettato ogni tua decisione.
Ti chiede soltanto una spiegazione e tu sai di dovergliela.
- D'accordo. -
Dentro di te sai che quella spiegazione gliela darai anche se perde perchè, a dire il vero, per quanto in futuro il suo posto sia più in alto di quello di adesso, ora è un soldato semplice e con il generale Sephiroth non ha alcuna speranza.
- Tanto non ti permetterò di liberarti così facilmente di me, Seph. -
O forse sì...?


+†+THE END+†+

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