[Crisis Core] Crumb of Bread di Fuuma (/viewuser.php?uid=1725)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Along the Moonlight Bay ***
Capitolo 2: *** Sarcasm ***
Capitolo 3: *** Secret Encounter ***
Capitolo 4: *** Hidden from the World ***
Capitolo 5: *** His Place ***
Capitolo 1 *** Along the Moonlight Bay ***
Titolo: Crumb of Bread
Serie: Final Fantasy VII: Crisis Core
Rating: Nc-14
Pairing: SephirothxZax
Note:
Dovevo scrivere su FFVII... cioè, più che altro dovevo scrivere su Zax,
specialmente dopo aver visto l'ending di CC. Non appena ho
adocchiato i temi della community di 10_passions, sono uscite fuori queste
piccole oneshot tutte dedicate alla mia coppia preferita (Sì, esatto, io adoro
la SephxZax, ok>.>?!) ognuna legata all'altra soltanto dal filo temporale che,
dall'entrata nei SOLDIERs di Zax finirà con... per scaramanzia non lo dico,
sono ancora convinta che in realtà Zax si stia godendo la vita su un'isola deserta insieme ad Elvis Preslie XD! Comunque le shot sono tutte più o meno
corte, sono briciole di pane che ripercorrono la vita di Zax.
Ho
provato a tenere tutti i pg IC ed è stato davvero difficile spero di esser
riuscita nel mio intento é.è.
Ultima cosa, di spoiler non credo ce ne siano... forse nella comparsa di un
personaggio che è presente solo in CC e che, in realtà, non avendoci mai
giocato, non so se e in che misura io l'abbia azzeccato*_*". Appurato ciò, non vi tedio
oltre, buonalettura^^.
Disclaimer: I personaggi di Final Fantasy VII appartengono alla
Square-Enix, ma visto che punto a conquistarla insieme al mondo, presto Zax
e Sephiroth saranno miei*¬*v.
I
themes qui svolti e l'idea appartengono a
10_passions.
[01. Along the Moonlight Bay]
La
tua mano è stretta nella sua.
Le sue dita sono attanagliate alle tue. Sono lunghe e fredde. Gelide.
Esattamente come lo è la brezza marina ora che ti sbatte in faccia, mentre
camminate controvento lungo il bagnoasciuga.
Un groppo in gola.
Il dubbio che ronza in testa.
Le gambe che improvvisamente ti sembrano più pesanti che mai.
E lui che ti trascina.
Sephiroth.
Non ha detto niente quando è venuto all'allenamento serale, facendo un cenno
d'intesa ai due istruttori che vi preparavano per le esercitazioni di
incursione e poi sfilando tra voi cadetti, con quella sua eleganza innata e
quel suo portamento autoritario.
Lo hanno guardato tutti.
Tutti.
E quando si è fermato davanti a te, Dio!, hai creduto di morire. Felice,
imbarazzato, spaventato, onorato. Non sai nemmeno quale tra questi sentimenti
ti avrebbe portato nella tomba in quel momento, magari tutti e quattro, magari
se ne sarebbero aggiunti altri.
Ha teso la mano verso di te, il palmo aperto verso l'alto e tu l'hai fissato
solamente, con gli occhi sgranati e la testa vuota. Completamente vuota.
Sto sognando. Ti sei detto mentre il ragazzo accanto a te ti rifilava
una gomitata per farti dare un mossa.
Troppo lento. Deve aver pensato Sephiroth, perchè subito ti ha
afferrato il braccio e ti ha portato via dal gruppo.
Così.
Senza dire niente.
Senza una spiegazione, senza una parola.
Potrebbe ucciderti in questo stesso momento e nessuno si chiederebbe nulla,
nessuno ti spiegherebbe nulla.
Non è una cosa allettante a cui pensare.
Di buono c'è solo che, dalla presa al tuo polso, la mano dell'uomo è scivolata
nella tua; hai avuto un brivido quando lo ha fatto, con un gesto naturale,
come se non ci fosse stato niente di male a tenere una recluta per mano...
come se due ragazzi -maschi!-, di cui uno è il superiore dell'altro, l'eroe di
una nazione intera, il sogno proibito di ogni donna -sì, forse anche l'altro,
ma perchè divagare?- potessero tenersi per mano senza che ci sia qualcosa
sotto.
Magari stai solo sognando.
Forse durante l'esercitazione uno dei tuoi compagni ti ha dato un colpo troppo
forte in testa e sei svenuto, da allora stai vivendo in questa illusione, una
sorta di vita alternativa.
Potrebbe anche essere, no?
No.
Decisamente no.
E' tutto così assurdamente reale che non può essere.
- Generale. -
Sei stato tu a parlare? Eppure sei il primo a stupirsi per quel filo di voce
che ha cavalcato la corrente fredda dell'aria.
Sephiroth si è girato.
Non te lo aspettavi, pensavi che ti avrebbe ignorato e avrebbe proseguito per
il suo cammino fino alla meta prestabilita, chissà dove.
- Stai aspettando il mio permesso per parlare o ci metti tanto perchè stai
raccogliendo le idee? - ti ha domandato con tono placido.
Un'ondata in faccia avrebbe avuto lo stesso gelido risultato ed i brividi
scivolano per la tua schiena.
- Sì, perdonatemi, è solo che... ehm... - aveva ragione lui, ci stavi mettendo
tanto perchè ti serviva tempo per raccogliere le idee, infatti ora non sai
bene che dire e come dirlo - ...ehm... dove stiamo andando? -
- Da nessuna parte. -
- Scusate? -
- Hai sentito benissimo. -
- Sì, ma... -
Gli è bastato rispondere ad una domanda soltanto per confonderti ancora di più
le idee.
Che razza di uomo...
E' l'unico che ancora non sei riuscito ad inquadrare.
Non hai avuto problemi quando invece hai incontrato Angeal, hai capito subito
che si trattava della razza "Orso": ruvido fuori, ma morbido all'interno.
Oppure era il contrario? Beh, comunque ora quando pensi ad Angeal chissà
perchè ti vengono in mente quegli snack fabbricati da poco, i
Tronki-qualcosa-del-genere. Avrebbero dovuto chiamare lui per far da
testimonial nei cartelloni pubblicitari appesi ai muri di Midgar, tanto più
che è anche un uomo fotogenico ed obbiettivamente affascinante. Un po' vecchio
per te che sei solo un ragazzino di diciotto anni -giorno più o giorno meno-,
ma affascinante.
Non hai avuto problemi nemmeno quando ti è capitato di incrociare lo sguardo
con quei tizi, i Man in Black della ShinRa, perchè è così che si intitolava
quel vecchio film, giusto? MIB o simili. E quei tizi, soprattutto quel
tizio, beh, se non era un agente incaricato di difendere la terra da un
attacco di chissà quale razza aliena allora doveva essere già di per sè un
alieno!
Capelli rossi, occhiali da motociclista e faccia da schiaffi. Ad occhio e
croce il classico fighetto. Ancora non sai se un tipo così ti piace o ti sta
sulle palle.
Sephiroth, invece... lui è acqua salata di mare, acqua dolce di lago, acqua di
tempesta ed acqua di fonte. Non appena credi di aver capito più o meno come
funziona, lui ti rapisce e ti conduce "da nessuna parte".
E' acqua perchè a zero gradi diventa ghiaccio, è acqua perchè a cento gradi
diventa vapore.
E' acqua perchè l'acqua non è mai uguale e Sephiroth... è davvero troppo per
esser espresso tutto in una volta, con poche similitudini e qualche aggettivo.
- Ti da fastidio? -
Le guardi, le labbra di Sephiroth mentre si sono schiuse per parlarti e, senza
volerlo, ti ritrovi a pensare al sapore che possano avere e alla consistenza
della sua lingua mentre si struscia con la tua.
Diciott'anni e tutto quello che hai nel cervello si riduce a quello che c'è
nei pantaloni, complimenti!
Sephiroth sospira.
Ci stai mettendo un'eternità a rispondere anche a questa domanda, così passa
alla prossima, sperando di ottenere un risultato migliore.
- Zax Fair, giusto? -
Tanto più che è anche più semplice delle prime.
Annuisci inarcando un sopracciglio.
Il generale Sephiroth ti ha chiamato per nome -più o meno-, sarebbe fuori
luogo esultare come un idiota e correre per tutta la baia gridando la tua
gioia? Forse sì. Meglio aspettare quando se ne sarà andato.
- Allora, ti da fastidio, Zax Fair? - ripete. Piano. Muovendo a rallentatore
perfino le labbra, tenendo sempre la sua mano nella tua, fermo di fronte a te,
con i capelli d'argento che brillano più intensamente ora che la luna li
accarezza gelosamente.
- Che cosa? - indaghi tu, sperando che non ti uccida sul posto perchè non hai
capito subito cosa intendesse.
Ma lui, fortunatamente, ha il buon cuore di venirti incontro. Letteralmente.
Di fatti avanza di un passo ed improvvisamente il mondo che ti circonda ti
sembra spaventosamente grande. Lui ti sembra spaventosamente grande.
Non dovreste avere questa gran differenza d'altezza, allora perchè?
Perchè lui è Sephiroth, ecco perchè.
- Ti da fastidio che ti abbia condotto fin qui, portandoti via dalla tua
esercitazione? -
La domanda è più chiara.
E' la risposta a non esserti così cristallina.
Potresti dire di sì. E allora sembrerebbe che tu ce l'abbia con lui. Dio,
non sia mai!
Potresti dire di no. Ma, in questo caso, si potrebbe pensare che tu non sia in
grado di sopportare l'addestramento. Cazzo, è quasi peggio così!
Allora fai qualcosa che ti hanno insegnato a non fare mai. E' da persone
maleducate, tua madre te l'avrà ripetuto fino alla noia, ma questa è
un'emergenza.
- A proposito di questo... perchè mi avete portato fin qui, signore? -
Rispondere ad una domanda con un'altra domanda.
C'è qualcosa di peggio?
Ma certo. La fame nel mondo, ad esempio. La guerra. Chi si approfitta dei
bambini. Chi picchia le donne. Chi calpesta le aiuole e non fa la raccolta
differenziata! Certo. Soltanto che ora hanno un'importanza pari a zero, forse
perfino minore di zero.
Tuttavia Sephiroth non appare arrabbiato, il punto è che non appare neppure
felice.
Ti guarda e basta.
Tu lo guardi... ed affoghi nella bellezza di occhi ferini che non hai mai
visto altrove.
- Vuoi che ti riporti indietro, Zax? -
- No! - sbarri gli occhi. Ma perchè non pensi mai prima di parlare?! - Cioè,
sì... no, aspettate, no, no, preferisco stare con voi, assolutamente!
Sicuramente! Senza ombra di dubbio!!! -
Ripeto: perchè non pensi mai prima di parlare?
- D'accordo. -
E' bastata la voce bassa di Sephiroth a dare un freno alla sbrodolata delle
tue parole.
Le sue mani scorrono finalmente lontano dalle tue e risalgono le tue braccia,
posandosi alle spalle.
- E se facessi così, ti darebbe fastidio? -
Se facessi.
In realtà lo ha già fatto.
- Ehm... no? -
- E' una domanda, Zax Fair? -
- Uh? Credo di sì. -
In questo preciso istante, in tutto il mondo conosciuto, non esiste nessuno
più indeciso e confuso di te.
- Dovrei darti io una risposta? - domanda lui, Sephiroth, mentre si abbassa
con il busto verso di te e ti sussurra all'orecchio: - Non funziona così,
recluta. Io domando e tu rispondi. Mi capisci? -
E' eccitante la voce bassa di Sephiroth che si insinua sibillina nella tua
testa. Il tono basso e roco, il suo respiro che si spande sul tuo collo
scivolando al di sotto della divisa, le sue mani ancora ferme alle tue spalle
che si stringono un po' più forte, quel poco che basta per farti sentire
che non ti lascerà tanto facilmente. Ma questo non ti dispiace affatto.
- Sìssignore. E, no signore, non mi da fastidio. - mormori imitando il suo
tono suadente. Ma è il suo tono, per questo quando lo fai tu è diverso.
Non è sensuale. E' malizioso.
Non è roco. E' sbarazzino, carico di una giovane impertinenza.
Non è eccitante. E' dannatamente, assolutamente, spudoratamente eccitato.
- Mi fa piacere. - asserisce piano lui.
- Davvero? -
Ti guarda in silenzio.
Arrossisci e vorresti che da piccolo ti avessero strappato quella linguaccia
lunga che ti ritrovi.
- Chiedo scusa. - mormori con un mezzo sorriso tra lo stupido e l'imbarazzato.
Nonostante tutto lui non ha smesso di guardarti e solo adesso ti accorgi di
non respirare.
Quel suo sguardo ti toglie il fiato.
E' così intenso che hai paura perfino ad aprire la bocca per far filtrare
l'ossigeno.
- Voglio baciarti. -
Oh sì, anche tu lo vuoi.
No. Un momento. Chi l'ha detta quella frase, tu o lui?
Oddio, tu di sicuro lo stavi pensando, che lo stessi pensando ad alta voce?
Oh Dio, ti prego no, non puoi essere così imbecille!
E non lo sei, perchè non sei stato tu a dirlo, questa volta.
- Non hai niente da dire? -
Dovresti aggiungere qualcosa? E' davvero necessario?
- No. Anzi, sì. -
- Ebbene? -
E' l'impulso a farti leccare le labbra in un movimento veloce, inumidendole.
Ti concedi un sospiro e nervosamente passi la mano destra tra i capelli,
spostando indietro la frangia ribelle di quei capelli assurdi che ti ritrovi e
con cui ogni mattina devi combattere.
Continui così finchè non ti senti pronto, pronto per gettarti in un fosso e
sperare che ci sia l'acqua ad attutire la caduta.
In fondo quello di Sephiroth potrebbe essere uno scherzo, potrebbe essere un
modo per metterti alla prova o potrebbe essere qualsiasi altra cosa... magari
hai solo travisato le sue parole, anche se è difficile, se non impossibile,
che tu confonda un "Voglio baciarti" con qualsiasi altra frase. No. Va bene
tutto, ma questo sarebbe troppo anche per te.
Allora ti butti.
O la va o la spacca.
- Voglio baciarvi anch'io. -
E Sephiroth fa una cosa che non ti saresti mai aspettato.
Sorride.
Non che avesse una paralisi che gli aveva impedito di farlo fino a quel
momento, perchè così non è, è solo che... Sorride. Sephiroth sta sorridendo. A
te. Per te. Con te, che hai piegato le labbra in una mezza luna larga da un
orecchio all'altro e gongoli come un idiota per questo spettacolo concesso
soltanto a te.
- Immagino che io possa farlo, allora. -
- Ma certo che sì, per quel che mi riguarda potete fare tutto quello che
volete, generale! -
Adesso non esagerare.
Non è il momento.
Anche perchè la bocca di Sephiroth ti impedisce di aggiungere qualsiasi altra
sciocchezza, soltanto premendo sulla tua, in un bacio fresco che inizialmente
sembra vuoto.
Non sembra neppure un bacio.
Senti solo qualcosa che preme contro la tua bocca, finchè al cervello non
arrivano le informazioni, le sensazioni, i profumi, i gusti, il senso del
tatto.
Il bacio si riempie.
Le sue labbra continuano a ricercare le tue, la sua lingua preme per entrare
nella tua bocca e quando, un po' stordito, gli concedi l'accesso, tutto di
nuovo cambia.
E' umido.
La sua saliva si mischia alla tua, la sua lingua è morbida e riempie la tua
bocca, ti senti quasi soffocare per l'impeto con cui si fa spazio dentro il
tuo antro come se volesse assaggiare ogni parte di te, conoscere completamente
il tuo sapore.
Finchè anche le sue mani non si insinuano tra i tuoi capelli affondando tra
filami corvini e tirandoti più a sè.
Stai soffocando, ma nulla ti sembra possa essere più piacevole.
Probabilmente morirai lì e domani troveranno il tuo corpo senza vita e si
chiederanno perchè un cadavere debba sorridere come un ebete.
Ma il bacio sembra finire troppo in fretta.
Sephiroth si stacca dalle tue labbra, lasciando che soltanto il suo respiro
bollente ti soffi in faccia.
Tremi.
Dei, stai tremando come una ragazzina!
Gli occhi lucidi di piacere galleggiano nel desiderio e ti chiedi se sia così
grave se tu ora chiedessi al generale della ShinRa perchè ha voluto baciare
proprio te.
Sì.
Lo sarebbe.
Sephiroth non ti sembra il tipo d'uomo che da spiegazioni delle sue azioni.
Lui agisce e basta.
E tu, da quand'è che ti lasci baciare dagli uomini, Zax Fair?
Deglutisci.
Cazzo.
Stai diventando gay...
Ma no... è solo perchè lui è Sephiroth, sì, sicuramente è solo per
questo!
"Generale..." chiami piano, sentendoti in dovere di dire qualcosa, qualsiasi
cosa pur di non tornare ad immergervi in un silenzio imbarazzante.
Odi il silenzio.
Ma Sephiroth è più veloce.
"Puoi tornare alla tua esercitazione ora."
Ti lascia interdetto e, a quanto pare, non è una cosa che gli riesca proprio
difficile, eh!
Prima ti eccita e poi ti smonta.
Ma che bravo.
Non aggiunge altro, ha già detto abbastanza, quindi passo dopo passo ti supera
affondando con gli stivali nella sabbia bianca della baia.
Mentre passa la sua spalla si sfiora con la tua nell'ennesimo contatto.
Maledizione, ti basta soltanto questo per farti martellare il cuore.
Espiri piano l'anidride carbonica dai polmoni.
Ti fermi.
Immobile sotto una luna piena che inonda d'argento la baia.
Qualcosa ti ha solleticato l'orecchio inumidendolo: le labbra morbide di
Sephiroth, la sua lingua che ti ha leccato il lobo ed i suoi denti che te lo
hanno mordicchiato.
Dio.
Vuole ucciderti.
Sicuramente.
Vuole ucciderti e, contemporaneamente, farti avere un orgasmo.
Chissà come sarebbe. Ma non è questo il momento di pensare a certe
cose!
Non hai il coraggio di voltarti verso di lui, ti limiti a spiarlo con la coda
dell'occhio notando l'increspatura delle labbra dischiuse in un ghigno
malizioso.
C'è niente di più eccitante?
Sì.
Lui. Quel ghigno. Ed il suo giaccone lontano dal suo corpo, così come i
pantaloni e tutto il resto.
Sephiroth nudo. E con quel ghigno malizioso mentre bisbiglia al tuo orecchio.
Sì. Sì. Sì!
Lo stomaco ti si chiude, un dolore al bassoventre ti aiuta a renderti
conto che il tuo corpo sta già reagendo alle tue fantasie.
E Sephiroth ti sussurra all'orecchio.
"Quando avrai terminato l'addestramento, voglio che tu venga nel mio ufficio."
La sua voce è bassa e roca, serpeggia nel tuo orecchio tinteggiando la tua
schiena di brividi di piacere, dopodichè è di nuovo silenzio, Sephiroth si
allontana e tu rimani con occhi sbarrati ed un cuore fermo.
Sei morto?
"Sephiroth vuole vedermi stanotte... Sephitorh vuole vedermi stanotte...
Sephiroth vuole vedermi stanotte... Yuhuuu!!"
No. Decisamente no. Tanto che hai preso a correre e caprioleggiare per la
baia, spiato solo da una luna lontana che sorride divertita bagnando tutto di
bianco e argento.
Sei un idiota. E' appurato.
Ma sei un idiota felice e questo non te lo leverà nessuno.
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Capitolo 2 *** Sarcasm ***
Titolo: Crumb of Bread
Serie: Final Fantasy VII: Crisis Core
Rating: Nc-14
Pairing: SephirothxZax (solo implicito)
Note: Direi che questa flashfic sarà la più corta tra tutte le dieci...
ho provato anche ad allungarla per darle un seguito un po' più impegnato, ma visto che non mi è piaciuto
come mi era uscito ho deciso di tornare alla fic iniziale e tenere quella. Non
so quanto ci azzecchi con il prompt, diciamo che questa è l'idea migliore che
mi era venuta in mente (quindi pensate a come dovevano essere le altre >XD!).
Ancora non ne sono sicura, perchè mi mancano quattro prompt da scrivere, ma
penso che in tutti gli altri Sephie ci sarà sempre v_v.
In questa fic fa il suo ingresso anche Angeal, non ho la più pallida idea di
come muoverlo e non sono molto sicura che Zax lo chiami addirittura
Angeal-sama, probabilmente lo chiama per nome e basta>_>... ma vabbeh, per ora
lo terrò così v_v. Detto questo buona lettura^^.
Disclaimer: I personaggi di Final Fantasy VII appartengono alla
Square-Enix, ma visto che punto a conquistarla insieme al mondo, presto Zax
e Sephiroth saranno miei*¬*v.
I
themes qui svolti e l'idea appartengono a
10_passions.
+†+Crumb of Bread+†+
Stoccata.
- Sei lento. -
Parata.
- E tu sei antipatico. -
Affondo.
- L'antipatia non ha nulla a che fare con un combattimento. -
Fendente.
- Non è vero, se tu fossi meno antipatico si potrebbe anche avere un dialogo! -
Parata.
- Stiamo combattendo Zax, non prendendo un tea con i biscotti! -
Giravolta.
- Oh, ma pensa! Ed io che pensavo fosse un balletto invece! Meno male, perchè
non avevo le scarpe adatte. -
Salto.
- Sii serio e smettila di giocare! -
Avanti.
- Non sto giocando, sto solo cercando di rimanere vivo in un allenamento, c'è
differenza. -
Indietro.
- Non sei concentrato! -
Giù.
- Non ti facevo così burbero. E' per questo che hai tutte quelle rughe
Angeal-sama, è colpa della tua espressione truce! -
Parata.
- Zax te lo dico per l'ultima volta, o fai il serio o questa volta ti faccio
male. -
Affondo.
- Per farmi male devi prima prendermi! -
Parata.
- Allora, così sia. -
Sguardo.
- Mhm? -
Sorriso.
- Sono felice che tu ci abbia onorato della tua presenza, Sephiroth. -
Fendente.
- Il... Il Generale Sephiroth è qui?! -
Fregato.
Colpito e affondato!
Vittoria per Angeal.
- Umpf, è stato fin troppo semplice. -
+†+THE END+†+ |
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Capitolo 3 *** Secret Encounter ***
Titolo: Crumb of Bread
Serie: Final Fantasy VII: Crisis Core
Rating: Nc-14
Pairing: SephirothxZax
Note: Flashfic forse un pochetto dolciosa v_v... ma vabbeh>.>!
Disclaimer: I personaggi di Final Fantasy VII appartengono alla
Square-Enix, ma visto che punto a conquistarla insieme al mondo, presto Zax
e Sephiroth saranno miei*¬*v.
I
themes qui svolti e l'idea appartengono a
10_passions.
+†+Crumb of Bread+†+
I passi si muovono da soli verso
una meta che dovrebbe essergli sconosciuta.
Non è così.
Non c'è parte di quel luogo che non conosca a memoria, pavimenti che i suoi
piedi non abbiano percorso, muri che le sue mani non abbiano toccato o finestre
da cui i suoi occhi non abbiano guardato.
Scivola nel silenzio della notte, avvolto soltanto dalla cappa oscura di un
cielo riempito di nubi e dalle pareti di un corridoio apparentemente infinito,
trattenendo perfino il respiro.
Un passo. Due. Tre. Quattro... Finchè non giunge davanti alla porta di un
ufficio sempre chiuso.
Sono in pochi ad aver avuto accesso a quelle stanze.
Pochi fortunati a conoscere cosa si ciela al di là di una porta bianca.
Pochi eletti.
E' solo un ufficio in realtà e, quando la porta si apre senza produrre neppure
un cigolio, lui può di nuovo temporeggiare nel rimirare un arredamento semplice
ed elegante: una scrivania in legno di mogano, una poltrona in pelle nera dietro
di essa e due librerie riempite da volumi che non riuscirebbe a leggere neppure
se gli fosse concesso tutta la vita. Non che ne avrebbe voglia. Non è un ragazzo
che ama particolarmente tenere la testa tra i libri.
Preferisce l'azione.
Anche per quello lo sguardo ritrova subito l'unico occupante della stanza.
In piedi accanto alla porta, al suo fianco, che tende la mano verso di lui
afferrandogli il polso, trascinandolo a sè per tappargli la bocca con la propria
prima che lui si lasci sfuggire qualsiasi parola di sorpresa. E' in essa che
muore il suo unico gemito di stupore, mentre il suo corpo si stringe contro
quello dell'uomo che ancora lo trattiene per il braccio e gli occhi si chiudono.
Non ha bisogno di vedere nulla di quello che succederà.
Conosce a memoria i passi di quella danza e le battute di quel copione.
- Sei in ritardo. -
Ops. No, forse non conosce proprio tutte le battute.
- Chiedo scusa. -
- Non sono sufficienti le tue scuse. -
Lo sguardo dell'uomo si fa più severo mentre osserva con particolare interesse
il volto del più giovane.
Quattro anni di differenza soltanto.
Quattro anni che all'altro sembrano cento.
Forse è anche merito della carica che l'uomo ricopre: Generale dei SOLDIERs.
Forse è solo perchè si tratta di Sephiroth. E perchè lui è Zax. Nient'altro.
- E un "Non lo faccio più"? - azzarda la recluta, con un sorriso sbarazzino.
Non è altro che un ragazzo, diventare l'amante del generale non lo ha cambiato
affatto.
- Non credo proprio, Recluta. -
C'era da immaginarselo.
Zax si imbroncia, fissa Sephiroth per qualche istante. Lui non ha cambiato la
sua espressione, non la muterà facilmente, neppure per quel ragazzino
impertinente.
Questo è Sephiroth.
Allora Zax ride, trattenendo la voce ad un volume che sia abbastanza basso da
non esser udito da altri all'infuori di loro e piano si sporge alla ricerca
delle labbra del più grande, soffiando in esse il suo respiro caldo insieme alla
sua frase e alla malizia adolescenziale: - Cosa devo fare per farmi perdonare? -
Sephiroth lo fissa.
Immobile.
Gli occhi di un liquido colore acquamarina lo scrutano a lungo, soffermandosi
alle iridi blu del più giovane, penetrando nel suo sguardo.
Basta uno sguardo soltanto per sedurre la recluta ed ogni fibra del suo corpo
vibra.
Poi, finalmente, le labbra sottili del generale si schiudono nel primo ed unico
sorriso che Zax otterrà da lui.
Sensuale e carismatico, come ogni cosa formi quell'uomo, posa le labbra al collo
di Zax lappandone la pelle rosea e passandovi sopra la lingua, facendolo tremare
al contatto con quel muscolo umido e ruvido e con il suo respiro che soffia
direttamente su di lui. Bollente.
- Potresti iniziare con l'essere mio questa notte. -
Le mani di Zax raccolgono il volto di Sephiroth obbligandolo ad alzarlo da sè,
per poterlo guardare negli occhi, specchiandosi nuovamente in quelli che sono
laghi ghiacciati di un verde abbagliante.
E' la prima volta che si permette di fermare il suo generale, in qualsiasi cosa
lui stia facendo.
Si promette che sarà anche l'ultima, il disappunto sul volto dell'uomo non è
cosa che possa riuscire a gestire così facilmente.
Si sporge verso di lui, le labbra si sfiorano in un tocco troppo fugace, che
subito gli fa rimpiangere il sapore della bocca del più grande, desiderando di
approfondire il contatto e lasciare che lui lo prenda, lì, ora, strappandogli
pure i vestiti di dosso ed entrando dentro di lui senza troppi complimenti. Ma
c'è tempo per quello e, comunque, non è sicuro di non preferire i preliminari ad
un atto sessuale così animalesco.
In ogni caso, nulla gli vieta di prendersi un altro bacio. Fugace come il primo.
Altrettanto dolce.
- Sarò tuo ogni volta che vorrai, generale. -
Sorride.
Impertinente, ma allo stesso tempo imbarazzato, per aver detto ciò che ha detto
e, soprattutto, per esser riuscito a tinteggiare di stupore lo sguardo
smeraldino di Sephiroth.
- Allora dovrai trovare una buona scusa per incontrarmi più spesso, recluta. -
Si è meritato un altro sorriso.
- Agli ordini, mio signore. -
E di nuovo un bacio, che questa volta gli toglie il fiato, poi le mani di
Sephiroth strattonano la casacca di Zax, levandola dai pantaloni, passando con
le dita fredde sulla sua pelle calda, e allora le parole divengono di troppo.
Meglio i gemiti.
Meglio il piacere.
Per il resto c'è tempo.
+†+THE END+†+ |
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Capitolo 4 *** Hidden from the World ***
Titolo: Crumb of Bread
Serie: Final Fantasy VII: Crisis Core
Rating: PG
Pairing: SephirothxZax
Note: Altra Flashfic dedicata ad un momento un po' fluff tra i due
SOLDIERs... Mhm, com'è che 'sti due mi ispirano tanta tenerezza>_>?
Eheeee, vabbeh, ciò che conta è che ho completato anche il quarto prompt v_v.
Disclaimer: I personaggi di Final Fantasy VII appartengono alla
Square-Enix, ma visto che punto a conquistarla insieme al mondo, presto Zax
e Sephiroth saranno miei*¬*v.
I
themes qui svolti e l'idea appartengono a
10_passions.
+†+Crumb of Bread+†+
[04. Hidden from the World]
Crini d'argento scivolano in parte
dal corpo di Zax a cui Sephiroth ha poggiato il proprio capo, all'altezza del
petto dove un cuore batte sereno.
E' rassicurante.
Il battito cardiaco di Zax, la sua mano tra i propri capelli che sfila per
tutta la loro lunghezza e poi si riporta alla nuca, massaggiandola piano, con
una cura che si riserva ad un vaso pregiato ad un tesoro di cristallo.
Sopra di loro i fumi di uno dei reattori Mako ottenebra la volta celeste,
nascondendo ad occhio umano gli astri dorati, volubili e capricciosi si
dimenticheranno di loro e scivoleranno altrove per farsi ammirare.
Eppure anche così, con quella cappa di denso grigiore, gli occhi di Zax sono
puntati al cielo.
Osservano.
Sperano in un miracolo forse, si illudono che prima o poi qualcosa si farà
strada tra i filami del fumo e arriverà fino a loro in tutta la sua fulgida
bellezza. Difficile dire se stia pensando alle stelle o a un angelo, a questo
punto.
Il braccio libero è tenuto sotto la nuca, in modo che sia sollevata dal
pavimento gelido che ricopre di brividi la sua pelle, al di sotto della divisa
del Second Class SOLDIERs.
Intorno a loro il pesante ronzio del reattore ed i rumori della città. Alle
volte il reattore borbotta, si ferma e poi riparte più veloce e più fastidioso
di prima, ingoiando il silenzio ed infischiandosene di chi già dorme ed è
stufo di sentire quel suono martellante anche nei propri sogni.
Neppure al ragazzo piace quell'affare.
Non da quando la sua città è stata distrutta.
- Generale. - chiama a bassa voce, nella sciocca convinzione che l'uomo possa
essersi adormentato.
Sbagliato.
Sephiroth non dorme mai.
Non è vero ovviamente. Tutti gli esseri umani hanno bisogno di dormire e lui,
fino a prova contraria, è un essere umano. Anche se alle volte gli sembra
molto, molto di più...
- Mhm. - risponde infatti lui, spostando lo sguardo sempre vigile al mento del
ragazzo, ricercando iridi oceaniche che invece non lo guardano.
E' pensieroso questa notte Zax Fair.
- Perchè io non so niente di te? -
E' pensieroso e fa domande strane. Più idiote del solito. Alle quali Sephiroth
non è sicuro di voler rispondere.
Non c'è risposta infatti pronunciata dalle sue labbra.
Solo silenzio.
Ed occhi ferini fissi sul SOLDIER.
Il ragazzo attende. Stupidamente. Non si è ancora reso conto che non otterrà
risposta e soltanto dopo molto il capo si reclina, alzandosi per guardare il
suo generale ed incontrarne gli specchi smeraldini che, come un proiettile di
ghiaccio, ne trapassano il cervello.
- Voglio dire... - ricomincia - Non so neppure quale sia il tuo colore
preferito, il tuo cibo preferito e come si chiamino i tuoi genitori. -
Sono cose che nessuno ha mai avuto bisogno di chiedere al grande Sephiroth. Si
sono tutti sempre accontentati di averlo come loro eroe, come il Salvatore,
come un Dio e a lui è sempre andata bene così.
Le domande non gli sono mai piaciute particolarmente.
Non quelle personali.
Di solito è lui a farne.
Probabilmente è per questo che non ha mai riflettuto su certe banalità della
vita, come ad esempio il suo colore preferito, il cibo preferito o...
La fronte si aggrotta e le dita di Zax si posano là, dove la pelle si è
corrucciata ed ha formato una minuscola ruga tra le sopracciglia sottili
dell'uomo .
- A cosa stai pensando, Seph? - gli ha domandato con un sorriso che il
Generale vorrebbe strappargli dalla faccia in modo che nessuno a parte lui
possa godere della sua vista.
- Pensavo... - inizia, ed è buffo perchè di solito è lui che chiedi a Zax a
cosa pensa ed è Zax che inizia a quel modo - Che nemmeno io so niente di te. -
Non era a questo ciò a cui pensava, ma va bene lo stesso perchè non è una
bugia.
Non sa bene cosa dire il ragazzo, si limita a guardare il più grande ed
immaginare quali altri pensieri il suo cervello possa aver formulato.
Troppo difficile. Non è fatto per questo genere di macchinazioni lui, è fatto
per parlare, è fatto per sorridere e per sorprendere, non per leggere nel
pensiero degli altri.
Annuisce quindi, senza un vero motivo e, senza che Sephiroth possa in qualche
modo prevederlo, le labbra fresche del più giovane si posano alla sua fronte.
E' fatto per soprendere Zax. Non c'è dubbio.
- Uhm, beh, te l'ho detto, no? Sono nato a Gongaga, da due genitori per bene
che mi strigliavano ogni volta che tornavo a casa tardi e con i pantaloni
imbrattati di fango. -
Non ha concesso a Sephiroth il tempo di dire alcunchè o di commentare quel suo
gesto, con una semplicità quasi infantile ha iniziato a raccontare, della
prima cosa che gli è passata per la mente, di un qualche ricordo d'infanzia
che ancora non ha dimenticato perchè, in realtà, quel genere di ricordi gli
piacciono e, se fosse possibile, vorrebbe infilarli uno per uno nella testa
del Generale e farlo ridere per le cavolate che ha fatto nella propria
infanzia. Non che abbia smesso in effetti.
- Una volta io e Brian, il figlio del nostro vicino, abbiamo deciso di andare
a caccia da soli. Avevamo circa... uhm, bah, facciamo dodici anni, allora lui
si è infilato nel granaio dei suoi, dove suo padre teneva il fucile e ha
tentato di... diciamo... prenderlo in prestito, sì! Peccato si fosse
dimenticato di Carol. - Prende il fiato, guarda verso l'alto, arricciando le
labbra e poi riabbassa lo sguardo verso il volto dell'uomo ancora al suo petto
- Carol era il cane di Brian. - si spiega, perchè Sephiroth possa seguirlo
meglio anche se, immagina, potrebbe non importargliene molto. Ma pazienza. Gli
piace raccontare della sua infanzia e gli piace l'idea che Sephiroth lo stia
ad ascoltare anche solo perchè non ha nulla di meglio da fare e nessuna
missione da portare a termine.
- Comunque, Carol ha iniziato a caricarlo, Brian ha iniziato ad urlare ed è
corso fuori dove io lo aspettavo e, visto che quel cagnaccio aveva sempre
avuto un certo odio nei miei confronti, non appena mi ha visto ha cambiato
bersaglio e ha rincorso me! Quel bastardo! Non hai idea di quanto mi ci sia
voluto per seminarlo, in più il fetente era riuscito anche a mordermi il
sedere e strapparmi via la toppa dei pantaloni... Ah, sapessi quante me ne ha
date mia madre! E' andata su tutte le furie! E poi, quando mio padre ha
scoperto cosa volevamo fare, me le ha date pure lui. -
E' qui, in questo preciso momento, che il ragazzo non resiste e Sephiroth sa,
sente, che a breve la sua risata si scioglierà nell'aria, allegra e
spensierata.
Ride infatti. Divertito, quasi con le lacrime agli occhi, stemperando quel
suono che per un paio di minuti ha rubato la scena al ronzio del reattore.
- Mi piace. -
In realtà ci sono tante cose che in questo momento piacciono a Sephiroth.
La risata di Zax.
I suoi occhi lucidati dal gran ridere.
La sua mano sinistra tra i propri capelli e quella destra che istintivamente
si è aggrappata al suo giubbotto.
Ma, soprattutto...
- Mi piace l'idea di te ad undici anni. -
Sorride anche, o, almeno, sulle labbra si forma una curva morbida.
Il SOLDIER dev'essere arrossito e le mani si sono strette di più intorno
all'uomo.
- Il resto, se vuoi, te lo racconterò domani. - ha bisbigliato, incerto, ma
con una nota speranzosa nella frase.
- Voglio... -
E' la prima volta che Sephiroth fa una pausa così lunga mentre parla, è come
se fosse indeciso su ciò che deve dire, ed è impossibile perchè Sephiroth non
è mai indeciso.
- Voglio sentirti raccontare della tua infanzia ogni notte. -
Un po' ne è stupito Zax. Un po' ne è intenerito. Ed un po', naturalmente, ne è
felice.
- Ok. -
- Bene. - chiude gli occhi Sephiroth. Soddisfatto. Perchè da ora, ogni notte,
il Mondo che apparteneva al passato di Zax apparterrà in parte anche lui e,
seppure non può dire di poter condividere alcun ricordo d'infanzia con il
ragazzo, può rifugiarsi nella sua memoria godendo del suono della sua voce
narrante.
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Capitolo 5 *** His Place ***
Titolo: Crumb of Bread
Serie: Final Fantasy VII: Crisis Core
Rating: Nc-14
Pairing: SephirothxZax
Note: Quinto prompt, quinta flashfic che si lega direttamente alla
sesta.
Disclaimer: I personaggi di Final Fantasy VII appartengono alla
Square-Enix, ma visto che punto a conquistarla insieme al mondo, presto Zax
e Sephiroth saranno miei*¬*v.
I
themes qui svolti e l'idea appartengono a
10_passions.
+†+Crumb of Bread+†+
Non
è giusto quello che stai facendo.
Non è giusto quello che gli stai facendo.
Tu sul podio e lui sotto a venerarti come un Dio.
E sai di non meritarlo.
Sai di essere umano tanto quanto lui o, per lo meno, sai che lui potrebbe essere
molto più di quello che è ora. Un 2nd Class SOLDIERs. No, lui potrebbe essere il
migliore, al pari di te... forse anche di più.
Cos'è, hai paura? Paura che ti superi?
E perchè mai, nemmeno gli permetti di mettersi in gioco, di sfidarti o allenarsi
con te, a malapena lo lasci stare quando è impegnato con l'addestramento, giusto
perchè possa continuare a sopravvivere nel vostro mondo... che poi, per ora, è
solo il tuo mondo.
Fermati. Fermalo. Fermatevi, prima che quello stupido perda del tutto la giusta
prospettiva e finisca come tutti gli altri: prima che finisca per diventare uno
tra tanti.
Che spreco. Un talento come il suo nascosto al di sotto della tua ombra.
Spostati, perchè diavolo vuoi tarpare le sue ali, perchè diavolo devi tenerlo al
guinzaglio?
Cos'è, hai paura? Paura che scappi lontano da te?
Potrebbe farlo, sì, potrebbe scappare per ottenere ciò che cerca e, allora,
sarebbe solo colpa tua.
Perchè lui non è un pupazzo che puoi maltrattare o stringere a seconda di come
ti gira, non è un cagnolino che tace ed obbedisce al suo padrone, non è un
giocattolo. Mettitelo in testa, Sephiroth: i giocattoli si rompono, gli uomini
muoiono!
Fattene una ragione, Sephiroth.
Non è qui per te.
Forse sei tu quello ad esser qui per lui.
Sei solo tu a non poter fare a meno della sua presenza.
Sei solo tu quello che ogni giorno lo ricerca, lo desidera, pretende la sua
compagnia e lo rapisce dai suoi doveri.
Nemmeno te ne rendi conto.
Lui di certo è troppo buono o troppo stupido per opporsi a te e al tuo egoistico
volere.
Ti lascia fare quello che vuoi. Non è detto che non ti stia usando, molti altri
lo farebbero al suo posto, molti altri lo farebbero anche al tuo.
E' così facile usare una persona, illuderla, manipolarla e poi gettarla via.
Addio. Bye-bye. Sayounara. Ci si vede, baby.
Umpf.
E tu, ne saresti capace?
No, naturalmente. Ma non è onestà la tua, non è una questione di valori morali.
Non ne sei capace perchè non hai mai avuto bisogno di usare certi mezzucci,
perchè abbassarti a certi comportamenti vili macchierebbe la tua bella
reputazione di grande eroe. Oh, che perdita sarebbe per il mondo, che immane
tragedia. Chissà come la prenderebbe quel ragazzino, guardandoti cadere dal tuo
piedistallo dorato.
Ti odierebbe, lo sai?
Vi odiereste a vicenda.
E' così che funzioni. Tu non sei capace di dare amore a chi non ti ama.
E' così che funziona tutto.
Male.
Ma non ci si può fare niente.
E' così e basta.
E sarà così finchè non imparerai qual'è il tuo posto e quale il suo: lontano da
te, lontano da ciò che rappresenti, lontano da ciò che puoi dargli.
Niente amore per l'eroe del mondo.
E' un lusso che non puoi ancora permetterti, non dalla persona che vorresti.
Quindi, niente amore neppure per il soldato che un giorno scalerà la vetta
raggiungendoti in cima.
Perchè il suo posto, il posto di Zax Fair è quello, sul podio dei vincitori al
tuo fianco. Come soldato. Come eroe.
Come amante...
- Generale, volevate parlarmi? -
Ora però basta fantasticare. Rispondi, Zax ti ha fatto una domanda.
- Sì. Accomodati. -
Il tuo ufficio è sempre uguale, anche ora che è giorno ed il ragazzo può
ammirare quella stanza finalmente illuminata dal sole che filtra dalla finestra
alle tue spalle.
E' grande, non credeva lo fosse così tanto.
Tu invece gli sembri sempre lo stesso.
Umpf, non immagina neppure quanto si sbagli.
- Se è perchè ieri ho fatto tardi nei vostri appartamenti giuro che non accadrà
più, è solo che l'allenamento si è protratto fino a... -
- Silenzio. -
Ti è bastata una parola per zittirlo e per avere tutta la sua attenzione.
L'hai sempre trovato eccitante, vero?
Quel suo sguardo, quando sgrana gli occhi fissandoli su di te, senza stupore, ma
solo con un'assoluta devozione, e quel nervosismo tipico di quando parla con i
suoi superiori. Non lo capirai mai come faccia un ragazzo spigliato ed
esuberante come Zax a trasformarsi nel più impacciato e timido bimbetto quando
parla con te.
E' adorabile. No. No. E' eccitante, ecco sì, è davvero eccitante.
Si sta torturando le mani, nervosamente. E' chiaro che non sia a suo agio e tu,
ovviamente, non hai alcuna intenzione di fare in modo che ci si senta, non è tuo
compito questo, tu devi solo mettere le cose in chiaro e dare un freno al gioco
in cui vi siete invischiati.
E' stato divertente, è stato bello, è stato divino, ma ora basta.
- Non verrai più nè nel mio appartamento e nemmeno nel mio ufficio se non per
questioni che riguardano l'esercito. -
E' rimasto interdetto, c'era da aspettarselo, ma non è per quello che ha
sentito, quello può anche andare... non fosse per il modo in cui glielo hai
detto.
Sembra che non te ne freghi niente.
Ci sta davvero credendo.
Ancora qualche secondo e si alzerà da quella poltrona corrucciando la fronte,
come quando c'è qualcosa che proprio non riesce a digerire, e poi aprendo
oscenamente la bocca, allo stesso modo di quando gli hai detto che lo trovavi
bello. Lo hai sempre pensato, lo sai, lo sa persino lui di essere bello, ma
certe parole pronunciate dalla tua bocca, ammettilo, fanno un certo effetto!
Esattamente come queste parole.
Ed eccolo mentre si alza, corruccia la fronte, spalanca la bocca, sbatte le
palpebre e poi ridacchia nervosamente. Incredulo.
- E cosa dovrebbe significare questo? - domanda irritato in parte dalla tua
calma, in parte dal tuo ufficio imponente ed in parte dai raggi di un sole che
gli sbatte proprio in faccia.
- Non è chiaro, Zax? -
- No, non lo è affatto, ok? -
- Ok? Con chi credi di star parlando, soldato? -
Con te. Semplicemente con te.
- Non ne ho idea, ma sicuramente non si tratta di Sephiroth! -
- Stai forzando la mia pazienza. -
- Bene, almeno avrò la conferma che hai dei cazzo di sentimenti da mostrare! -
Si è fermato.
All'istante.
La tua mano lo ha afferrato al mento, stritolandogli la mascella con forza e lo
hai sbattuto seduto di nuovo sulla poltrona a guardarti dal basso, come si
suppone che continui a fare.
Ma non è quello il suo posto. No. No. No. Non è lì che deve stare.
Ed ora che lo hai capito tu deve capirlo anche lui.
- Ora basta, Zax. Un'altra parola e farò in modo che tu venga esiliato dalla
ShinRa. -
Non ti servirebbe neppure molta fatica per farlo, una telefonata ai piani alti,
una scusa qualsiasi -o forse anche senza!- e via, gli darebbero un bel calcio
nel sedere rispedendolo a Gongaga con tanti saluti dai SOLDIERs.
Lui ringhia.
Gli sono sempre calzati stretti i panni di quello che subisce senza aprir bocca.
E di questo sei felice, perchè vuol dire che non ci sarà figlio di puttana
alcuno che metterà i piedi in testa a quel ragazzo e, forse, neppure tu.
- Combattiamo. -
Già. Neppure tu, che lo guardi con qualcosa di molto simile alla sorpresa negli
occhi e allenti un po' la presa alla sua mascella.
Sta parlando seriamente, non vale nemmeno la pena di chiedergli di ripetere
quella richiesta -che era un ordine, lo sai bene, ma preferisci sorvolare-.
- Sei pazzo. -
- Vi state tirando indietro, Generale? -
Gioca sul tuo orgoglio, oscillando tra i "voi" ed i "tu" senza che abbia ancora
ben deciso che cosa rappresenti per lui adesso: se l'amante di ogni notte,
quello capace di farlo tremare con un bisbiglio soltanto, o il Generale dei 1st
class SOLDIERs, impietoso e forte, irraggiungibile.
Ma tu lo hai capito, vero? Che sono tutte fandonie, che il tuo essere
irraggiungibile è un mito come Babbo Natale o la Fatina dei denti. Lo hai capito
che lui un giorno ti raggiungerà.
- No, soldato. -
Soldato.
Lo chiami così quando vuoi rimetterlo in riga, forzando il tono solitamente
piatto, per rimetterlo al suo posto, dove si presume se ne stia buono buonino.
Ma lui è un puledro che scalcia e nitrisce quando le cinghie gli stan troppo
strette.
Ed ha ragione. Cazzo, se ha ragione!
- Allora andiamo. -
La sua mano posa sulla tua, ancora ferma al suo mento. Non si stringe più di
tanto, è lì solo per farti capire che devi lasciarlo andare o non potrà alzarsi.
Effettivamente vorresti non lasciarlo andare, tenerlo seduto in quel modo,
malamente sprofondato nella poltrona, con le gambe divaricate perchè ha perso
l'equilibrio e non vuole rischiare di scivolare sul pavimento ed i capelli che
ricadono in parte a sfiorare le spalle ed in parte sullo schienale in pelle.
Dannazione.
Non avresti dovuto soffermarti a fissarlo così a lungo.
Lo vuoi. Lo vuoi. Lo vuoi!
Vorresti mandare a farsi fottere tutti i tuoi buoni propositi, ritrattare le
tue ultime frasi e fartelo su quella dannata poltrona, oppure sbatterlo con la
faccia contro il muro e poi fotterlo finchè non si toglierà dalla testa
quell'insana idea di combattere contro di te, finchè i vostri corpi non saranno
troppo stanchi per continuare e lui non cadrà tra le tue braccia supplicando di
avere un solo altro bacio.
Vorresti, mhm?
Scordatelo.
Togli quella mano dalla sua faccia e spostati. Adesso!
Bravo ragazzo.
Lo precedi verso la porta del tuo ufficio.
- Seph. -
Seph.
E' tornato a chiamarti con quel diminutivo che permetti di usare soltanto a lui.
Sarebbe già tanto se gli permettessi di chiamarti per nome, ma addirittura Seph.
Seph.
Adori quando ti chiama così, soffiando sul "ph" il suo respiro che rende quella
parola quasi viva.
Seph.
Quando lo pronuncia i suoi occhi sono sempre puntati su di te, tutte le volte.
Anche ora, sta guardando la tua schiena e ha testo un braccio per fermarti,
sostando con la mano al tuo bicipite.
Seph.
Ti piacerebbe se ti chiamasse ancora così. Non lo farà. Non ora.
- Se ti batto... - inizia ed è pura follia quella che esce dalla sua bocca -
...dovrai spiegarmi che cazzo ti è preso. -
Non ti ha chiesto di ritrattare, lui ha sempre rispettato ogni tua decisione.
Ti chiede soltanto una spiegazione e tu sai di dovergliela.
- D'accordo. -
Dentro di te sai che quella spiegazione gliela darai anche se perde perchè, a
dire il vero, per quanto in futuro il suo posto sia più in alto di quello di
adesso, ora è un soldato semplice e con il generale Sephiroth non ha alcuna
speranza.
- Tanto non ti permetterò di liberarti così facilmente di me, Seph. -
O forse sì...?
+†+THE END+†+ |
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