Tutta colpa della Maturità!

di crige
(/viewuser.php?uid=230305)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Delirio in disco! ***
Capitolo 2: *** Ansie e problemi, prima degli esami. ***



Capitolo 1
*** Delirio in disco! ***



La maturità.
Parola che suscita paura, ansia, terrore.
Che ci fa letteralmente cagare addosso.
O almeno, così è per la maggior parte delle persone.

Ci sono due modi per intendere questa parola.
Primo: compiere 18 anni.
Avvalersi del proprio diritto di voto.
Entrare nel mondo degli adulti.
Nuove responsabilità.

Secondo: esami di quinta superiore.
Le tre prove scritte.
L' esame orale.
La paura di fare scena muta.

Credo che tutti avete pensato a questo.
Perchè in un modo o nell' altro, ne siamo stati segnati.
Chi nel bene e chi nel male.
Poi beh, c'è chi ancora deve affrontarli sti esami.

Cazzeggiamo tutto l' anno e poi, quando arriviamo a maggio, arriva la paura.
In un secondo ci ritroviamo a pensare alla Tesina.
Alle miliardi di cose che si devono studiare.
E l' unica cosa che ci viene in mente è: "sono fottuto".

Ma sapete, il trucco è nel prenderla bene.
Fare piccoli passi alla volta.
Mettervi in testa che è solo un momento.
Che presto finirà tutto.

Dovete pensare a quando uscirete da quell' aula, dopo il vostro esame orale.
Alla sensazione di estrema libertà che proverete in quell' attimo.
All' estate spettacolare che vi aspetta.

La maturità consiste anche in questo.
A capire che, nella vita, ci sono cose ben peggiori di un esame.
Perchè nel corso di essa, ne dovrete affrontare tanti.

Perciò, rimboccatevi le maniche.
Tenete duro per un altro mese.
E poi...sorridete.
Si, sorridete.
Sorridete e pensate che dopo questa benedetta maturità, una nuova vita vi aspetta.

Nuove esperienze.
Nuove conoscenze.
Una nuova parte di voi che ancora non conoscevate.
La maturità è solo un piccolo passo.
Dopo di essa, ne seguono molti altri.





                                                                                         **********



-Non dovresti pensare agli esami?-

Ecco, è stata questa la risposta che ho ricevuto da Feffe dopo la mia proposta.
Risposta, che poi una risposta non è.
E' una sua brutta abitudine rispondere alle domande con una domanda.
M' innvervosisce questa cosa.

-Ma è solo una serata!- mi lamento -mi voglio un po' svagare! Sono sempre sui libri!-

-Questo lo capisco e sarei anche d' accordo- sospira -ma la scusa di Erica qual'è?-

-Bhè..- balbetto, pensando a qualcosa -lei..deve prendersi un momento di svago dallo svago-

-Ah ecco, ora si che è tutto più comprensibile!- sbuffa, recuperando un pacco di cereali al miele e mettendolo nel carrello -solo non capisco l' esigenza di dover andare in un locale gay! Non potete andare in una qualsiasi discoteca?-

Ah, allora è questo il vero problema.
Per questo Francesca sta facendo così tante storie.
Bastava che lo dicesse subito.

-Ma dai, Amore- m' imbroncio -c'è questa serata a tema, fighissima!-

-No, l' unica cosa fighissima che ci sarà a quella serata, sarai tu!- ribatte -e lì sarà pieno di lesbiche in astinenza da sesso che non vedranno l' ora di saltarti addosso!-

Scoppio a ridere.
L' abbraccio da dietro, strattonandola un po'.
La sento sbuffare rumorosamente.

-La mia gelosona!-

-Non sono gelosa!- sbuffa di nuovo, liberandosi dalla mia presa -non mi piace, ok? E poi sappiamo entrambe che tempo mezz'ora e Erica sarà già a ballare sui tavoli, mezza ubriaca!-

-Ci starò attenta!-

Scuote la testa contrariata.
Spinge il carrello lungo la corsia delle bevande.
Prende una cassa di birre, posizionandola al suo interno.

Non capisco perchè stia facendo tutte queste storie.
In fondo si tratta solo di andare a ballare.
Mica ho intenzione di mettermi a spargere baci a chiunque.

La seguo fino alla cassa.
La vedo pagare e dirigersi verso l' uscita.
Una volta raggiunta la macchina, carica la spesa fatta all' interno della bauliera.
Poi si mette al volante.
Aspetta che la raggiunga al suo fianco e in fine mette in moto.

-Francesca, lo so che..-

-Va bene- m' interrompe -se vuoi veramente andarci, vacci. Non te lo posso impedire. Sappi solo che non ne sono contenta-

-Ma Amore..-

-Amore, niente- sospira -lo so come funzionano quelle serate. Io per prima ci andavo per recuperare qualcuna da una botta e via. Io mi fido di te, è degli altri che non mi fido-

-Allora perchè non venite anche tu e Ele, con noi?- propongo -magari vi divertite-

-Dubito che Nene accetti- si apre in un sorriso divertito -non fanno per lei le discoteche, figuriamoci poi quelle gay!-

-Tu chiedile- m' imbroncio -ti prego-

-D' accordo- sbuffa -ma smettila di farmi gli occhioni-

-Mai!- scoppio a ridere -funzionano sempre!-



                                                                                              **********



-Non dovrebbero pensare agli esami?-

E' esattamente ciò che ho ricevuto in risposta da Nene, alla mia richiesta.
Era scontato che la pensasse come me.
Dato quanto era secchiona al liceo.

-E' quello che ho detto pure io- sospiro, sedendomi accanto a lei sul divano -ma Alessia insiste che vuole andare. Che le serve per svagarsi un po'-

-Lei ok, ma non credo che Erica abbia bisogno di distrarsi dallo studio, visto che non apre libro neanche a pagarla!- afferma, contrariata, sorseggiando la sua birra.

Restiamo per un po' in silenzio a fissare la tv.
Grey's Anatomy.
Stiamo riguardando tutte le stagioni dall' inizio.
La decima stagione ci ha lasciate con l' amaro in bocca.

-Ho visto Antonio, ieri- mormora, cambiando discorso.

Sapevo che c'era qualcosa che non andava.
Glielo leggevo negi occhi.
E' strana da ieri sera.

-Tutto ok?-

-Non lo so- sospira, chiudendo le palpebre e gettando la testa all' indietro -mi ha detto che mi ama ancora, che ha sbagliato con me, che si è comportato male, che vuole rimediare-

-E te che gli hai detto?- chiedo, sentendo già una certa rabbia salirmi nel petto.

-Vaffanculo- ride -ecco che gli ho detto-

-Così mi piaci- mi unisco alle risate, sentendomi più leggera.

-Bhé, cosa pretende? E' passato un anno! Un cazzutissimo anno e lui viene adesso a chiedere scusa? Io sto con Erica e per quanto mi scoccia ammetterlo, sono innamorata di lei-

Cala di nuovo il silenzio.
Siamo ognuna persa nei propri pensieri.
Chissà dove.

Dopo che lei e Antonio si son lasciati, il mio rapporto con lui è cambiato molto.
Non parliamo quasi più, se non di cose strettamente legate al rugby.
Non l'ho perdonato per come ha trattato Nene.

E comunque adesso sono contenta che lei stia con Erica.
Le serve una persona così, accanto.
Io sono troppo uguale a lei e più di tanto non posso fare.

-Comunque, andiamo-

-Andiamo dove?- chiedo, confusa.

-Al locale gay!- esclama, con tono scontato -credi che voglia che la mia ragazza si ubriachi e inizi a ballare sul cubo, seminuda?-

-No, credo di no-

-Esattamente- soffia -quindi, dì ad Alessia che andiamo!-

Ecco, io speravo che lei dicesse di no.
Che non avesse voglia.
Così da evitare di andare in quel posto.

Io odio le discoteche.
Non ci vado mai.
Mi ci reco solo se ho un valido motivo.

-Sei sicura?- 

-Si- risponde, convinta -e poi, a me piace ballare-

-No, aspetta, cosa?- 

-Non lo sapevi?-

-No!- esclamo -da quando ti piace?-

-Da sempre!- dice, con un' alzata di spalle -non ci andavamo perchè a te e a Fede le discoteche non piacevano, ma io ci andavo spesso con Cinzia e Bianca-

-Ok, non voglio sapere altro!- 

Finisco la birra in un sorso.
Riporto la mia attenzione a Grey's Anatomy.
Sospiro, pensando alla serata che mi aspetta.



                                                                                         **********



Ok, è ancora meglio di quanto immaginassi!
Niente pregiudizi.
Nessuno che ti guarda male se baci o tieni per mano una persona del tuo stesso sesso.
Niente di niente.
se non musica e divertimento.
Già amo questo posto.

Io ho optato per un vestitino bianco, molto in stile estivo.
Erica mi ha seguito con un vestito nero che la lascia praticamente nuda.
Eleonora e Francesca, invece, sono in jeans e camicia.
Bianca una, nera l' altra.
Si, siamo le più fighe qua dentro.

-Andiamo a fare dannoooo!- urla, la mia migliora amica, buttandosi a razzo tra la folla sotto il palco.

-No, aspetta!- Ele la segue al quanto preoccupata.

-Le solite- rido, prendendo a braccetto la mia ragazza -andiamo a ballare anche noi?-

-Ok- sospira, lasciandosi trascinare.

Il locale non è molto grande.
E' un enorme spazio colmo di ragazzi e ragazze che ballano praticamente appiccicati.
ci sono qualche cubi qua e là dove la gente può salire a dimenarsi.
Il palco del dj in fondo alla sala e il bancone per i drink al suo fianco.
I bagni sono fuori, oltre una piazzetta dove le persone si riuniscono per fumare o fare due chiacchiere.

Raggiungiamo le nostre amiche.
Sono tutte prese a improvvisare improbabili coreografie di ballo.
Durano qualche minuto, prima di tuffarsi una sulle labbra dell' altra.

-Grandioso- soffia Feffe, buttando gli occhi al cielo.

-Dai, non fare la guasta feste- urlo al suo orecchio, così da farmi sentire -balla con me- affermo, prima di iniziare a strusciarmi contro di lei.

-Se continui così, finirà che ti porto dritta in bagno- sussurra sensualmente sul mio collo.

-Risparmiati per quando torniamo a casa- mormoro, per poi strapparle un bacio passionale.

Continuiamo a ballare per diversi minuti.
Da sole, poi insieme a Erica e Ele.
Devo ammettere che la mia migliore amica, ci sa fare!

-Muovete quei culi mosci!- urla, tirando una pacca sul sedere alla sua ragazza -anche se il tuo non è per niente moscio!-

-Perfetto, è già ubriaca- 

-Nene, avevi forse dei dubbi?- ride, Feffe, spingendola leggermente di lato.

-Stai insinuando che la mia ragazza è un' alcolizzata?-

Sbuffo, vedendole battibeccare.
Le lascio fare per un po'.
Si ok, ammetto che mi diverto a vederle "litigare".
Però, poco dopo, assisto ad una cosa che non posso ignorare.

-Ragazze- cerco di attirare la loro attenzione, con scarsi risultati -Ele, Feffe!- le separo, mettendomi in mezzo.

-Che c'è?- sbotta, la bionda.

-Guarda!- urlo, indicando una certa zona della stanza.

-Oh, cazzo!-

Eh si, Erica è andata.
E' sul cubo, senza maglia.
Un bicchiere di chissà cosa in mano e due ragazze che le sbavano intorno.

La raggiungiamo velocemente.
Francesca se la ride.
Ele, invece, cerca di farla scendere.

-Eri!- l' agguanta per una gamba -scendi di lì!-

-Teeeesooorooo- grida, buttando le braccia al cielo.

-L' abbiamo persa di vista due minuti e guarda dov'è!- dico, cercando di non ridere.

-Erica!- prova ancora, la sua ragazza -Amore!- alla fine sbuffa sonoramente -bene, fanculo!- esclama, strappando la bottiglia di birra dalle mani di Francesca e raggiungendo la sua ragazza sul cubo.

-Sta succedendo davvero?- chiede sbigottita, Francesca, vedendo Ele sbottonarsi tutta la camicia e improvvisare un ballo un po' porno con Erica.

-Credo di si- balbetto, stupefatta.

-Ok, ho bisogno di fumare- afferma, dirigendosi verso l' uscita.



                                                                                          **********


Mi appoggio con la schiena al muro, vicino all' ingresso dei bagni.
Tiro fuori dalla tasca della camicia il mio pacchetto di Cheesterfield blu.
Mi accendo una sigaretta, prendendone qualche boccata.

Sapevo che sarebbe stata una pessima idea venire qua.
Speravo almeno nell' appoggio di Nene.
Ma a quanto pare ha deciso di diventare idiota tutto d' un colpo.
Fanculo, io odio le discoteche.

-Ehi- Alessia mi raggiunge, fermandosi di fronte a me -se non ti va di restare, possiamo..-

-No- la interrompo -solo perchè io non mi diverto, non vuol dire che tu non debba farlo- le sorrido, accarezzandole una guancia -è la tua serata, ok? Non pensare a me-

-Ma..-

-Ma niente!- affermo, circondandole la vita con un braccio e attirandola a me -vai dentro e divertiti-

Sorride.
Si avvicina ulteriormente, lasciandomi un bacio a fior di labbra.
Si stacca subito.

-Però voglio stare un po' qui con te-

-Tutto quello che vuoi-

-Poi non mi hai più detto se Marta esce ancora con quel tipo- dice, appoggiandosi di fianco a me.

-Ci esce ancora- sbuffo -è un completo imbecille! Potessi lo prenderei a botte-

-Non avevo dubbi- scoppia a ridere strappandomi un sorriso.

Marco.
Così si chiama quel coglione.
Già la prima volta che l' ho visto, ho pensato che fosse un deficiente.

Cappellino in testa messo alla rovescia.
Piercing in ogni dove.
Pantaloni sotto il culo.
Maglietta larga.
Un coglione, insomma.

-Dici così solo perchè ti ha salutato con un "ehi sist, come ti butta?yo!"- ride, imitando quello pseudo ragazzo.

-A Marta piace solo perchè ha la moto- scuoto la testa, contrariata -ma a me non piace che ci salga con lui..-

-Lo so, Amore- sospira, incrociando una sua mano sulla mia -ma devi lasciare che faccia i suoi sbagli, perchè solo così potrà capire e non ripeterli più-

-No!- sbotto, allontanandomi -per un incidente con la macchina si può morire, figuarti in moto!-

-Francesca..-

-Francesca un corno!- mi altero leggermente -un conto è uno sbaglio come può essere non studiare e prendere un 3 in matematica, un altro è fidarsi di una testa di cazzo e morire per un incidente!-

-Feffe..-

-Non puoi rimediare a quello sbaglio, sai?- 

Mi rendo conto di aver esagerato, solo quando mi ritrovo a un millimetro dal suo viso.
Le mani strette a pugno.
Il fiato corto.

-Sai, forse dovresti parlare con me prima di arrivare a scoppiare in questo modo- mormora, scostandosi.

-Alessia..-

-No- scuote la testa in un cenno negativo -io torno dentro- dice, sorpassandomi -tu recupera la calma e poi, se ti va, raggiungimi-

Non aggiunge altro.
Lentamente si dirige all' entrata del locale adebito alla musica.
La vedo sparire poco dopo, tra la folla.

-Fanculo- esclamo, accendendomi un' altra sigaretta.

Ho sbagliato a dire quelle cose.
A prendermela con lei.
E' solo che non posso sopportarlo.

Non posso sopportare l' idea di Marta in moto con quello lì.
Se le succedesse qualcosa, io non so che farei.
Sarebbe troppo da sopportare.
Non posso permetterlo.

Finisco la cicca.
La butto in terra spegnendola con la punta della scarpa.
Prendo un bel respiro e torno dentro.

Faccio volare lo sguardo da tutte le parti.
Nene e Erica sono ancora sul cubo.
Credo che siano completamente sbronze.

-Perfetto- sussurro sarcastica tra me e me.

Alla fine scorgo Alessia.
Ho intravisto il suo vestito.
Mi avvicino a passo spedito.

Quando le sono vicino, mi si gela il sangue.
Una tipa ha la sua lingua nella bocca della mia ragazza.
Senza pensarci, la spingo via.

-Feffe- Alessia mi agguanta per un braccio.

Braccio che ho alzato senza neanche accorgermene.
Che diavolo credevo di fare?
Prendere a pugni quella troia?

-Che cazzo stavi facendo, eh?- urlo contro la mia riccia -abbiamo una discussione e subito dopo te la fai con una sconosciuta?-

-Non è come sembra- urla, tra le lacrime -non l'ho ricambiato!-

-E com'è, allora, dato che lei aveva la lingua ad esplorarti la gola?- grido, completamente arrabbiata, per poi raggiungere di corsa l' uscita.


Senza neanche accorgermene, arrivo alla mia macchina.
Metto i palmi delle mani sul tettuccio, appoggiando la testa su un braccio.
Dio, non ci posso credere.

-Franscesca- Alessia mi raggiunge, cercando di farmi voltare -ascoltami, per favore-

-Non mi va!- esclamo, girandomi.

-Ma non è come pensi tu! Mi è saltata addosso! Io stavo ballando e in un secondo me la sono ritrovata attaccata!-

Sto per ribattere, quando veniamo raggiunte da Erica e Nene.
Mi sbagliavo, la mia amica è più lucida di quanto pensassi.
Lo vedo dai suoi occhi.

-Che succede qui?- chiede, calma.

-Niente- rispondo, guardando Alessia con disprezzo -salite in macchina, torniamo a casa- affermo e, senza aggiungere altro, salgo in auto.




                                                                                             **********



Entriamo in casa di Feffe, in silenzio.
O almeno, io, Francesca e Ele.
Erica se la canta.

-Bluuu le mille bolle bluuuu- starnazza barcollando, sorreggendosi a Eleonora.

-Dai, andiamo a letto- le mormora la bionda, portandola verso la camera degli ospiti.

-Bolle bluuuu come i tuoi occhi, Amore Mio- biascica, infilando un dito nella pupilla della sua ragazza.

-Ahia!- ringhia di dolore -fanculo- sbotta, chinandosi e caricandosi la mia amica su una spalla -buonanotte!- esclama -e tu vedi di non vomitarmi addosso- ammunisce Erica, per poi dirigersi verso la camera.

Sospiro vedendo Franscesa andare in camera sua.
E' arrabbiata.
Ne ha tutti i motivi.
Ma io non ho fatto nulla.

Non ho ricambiato quel bacio.
Neanche l'ho vista quella ragazza.
E' stato tutto troppo veloce perchè io me ne accorgessi.

Ho paura.
Ho paura di perdere Francesca.
Ho paura che non mi creda e che mi lasci.

No, non posso stare senza di lei.
Non posso vivere senza di lei.
E' il mio tutto.
No, devo far in modo che mi creda.

La raggiungo nella stanza.
La vedo cambiarsi e mettersi sotto le coperte.
Come mi avvicino, mi da le spalle.

-Francesca- mormoro -ti prego, ascoltami-

-Hai cinque minuti- sussurra -poi andrai a dormire sul divano-

-Amore, ti prego credimi!- scoppio a piangere, incontrollatamente -non l'ho baciata! Stavo ballando e lei si è fiondata su di me! Se tu non l' avessi spinta via, lo avrei fatto io!- l' abbraccio da dietro, stringendomi a lei -non mi lasciare! Io ti amo! Lo sai che voglio solo te. Ti prego-

Continuo a versare lacrime, incapace di fermarmi.
Stringo la sua maglietta tra i pugni.
In poco tempo si inzuppa tutta.

Pochi secondi dopo, Feffe si gira.
Mi stringe a se, cullandomi tra le braccia.
Mi ci vogliono parecchi minuti prima che riesca a calmarmi.

-Scusami- soffia al mio orecchio -mi sono lasciata prendere dalla rabbia e non ti ho voluta ascoltare- sospira, stampandomi un bacio su una tempia -Non piangere, Piccola-

-Non ti tradirei mai-

-Lo so- mormora -sono una stupida -la sento sorridere.

-Già, lo sei- tiro su con il naso, sorridendo successivamente -solo tu mi puoi baciare-

-Vorrei ben vedere!- 

Alzo la testa, trovando ad accogliermi i sue due occhioni verdi.
Un po' scuri e cupi.
Ma so qual'è la causa.
E non è di certo per il bacio.

-Pace?-

-Pace- sorride, facendo incontrare le nostre labbra in un soffice contatto -ma non deve più succedere una cosa simile! Non lo sopporto-

-Niente più locali gay!-

-Niente più locali gay!- ripete-

-Ne vuoi parlare di..- inizio, riferendomi alla discussione che abbiamo avuto fuori dalla discoteca.

-No- scuote la testa -c'è solo una cosa che voglio fare adesso- afferma, guardandomi in quel modo.

-mmmm e cosa?- chiedo ironica, lasciando che mi sovrasti.

-Farti capire che tu sei solo mia- 


_______________________________________________________________________________________________________________

ANGOLO AUTRICE:

Buona seraBuonanotteBuongiorno!
Insomma, che saluto bisogna usare quando sono le 3 di mattina?
Vi prego, qualcuno mi dia una risposta!

Coooomuuunque, eccomi qua!
Si, lo so che dovrei aggiornare LOML e prometto che lo farò il prima possibile!
E' solo che, in una notte insonne, un' idea ha preso piede nella mia mente!

Ciò che avete letto è la prima parte di questa idea!
A breve pubblicherò la seconda!
Si tratta, come avrete capito, della maturità di Erica e Alessia!

Il prossimo captolo le vedrà nella tanto famosa "notte prima degli esami!"
E Feffe e Nene dovranno sopportarle!
Sarà strutturato in 4 paragrafi!
Ognuno dei quali sarà dedicato a una di loro!

Spero che quest' idea vi piaccia!
Sappiate che io dovrei dormire invece di scrivere, ma vabbè!
Speriamo che non ne sia uscita una schifezza!

Bhé, me ne vado a letto!
Come sempre: critiche e commenti son ben accetti! Sia in pubblico che privato!
Un abbraccio a tutti!

-Crige-

Ps: vi prego, persuadetemi dal farmi un altro tatuaggio ç_ç

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ansie e problemi, prima degli esami. ***




L'orgoglio è una buona cosa.
E' utile in molte occasioni.
Dobbiamo essere orgogliosi.
Solo che, come molte cose, il troppo stona.

Quante volte sentiamo dire che in molte occasioni, è meglio mettere il proprio orgoglio da parte?
Quante volte, l' orgoglio, ci ha portato a compiere fatti stupidi?
O meglio, a non compiere!

Ci lasciamo trascinare troppo da questo sentimento.
Ci lasciamo coinvolgere da questa emozione così prepotente e per certi versi, ostile.
Quando semplicemente, in certe situazioni, converrebbe mettere tutto da parte.

Esempio stupido e banale, ma che tutti abbiamo vissuto.
Litighi con una persona a cui tieni molto.
La colpa però non è né tua, né sua.
Frase che ci diciamo tutti quanti?
"Se le importa, si scuserà"

E magari l' altra persona pensa la solita, medesima cosa.
Risultato?
Tu potresti perdere lei e lei potrebbe perdere te.
O comunque lascereste che uno stupido litigio vi tenga separate per un po'.
Che cosa alquanto stupida e inutile, non trovate?

Spesso non chiediamo aiuto perchè troppo orgogliosi per farlo.
Troppo orgogliosi da vergognarci di cercare una mano dagli altri.
Di appoggiarci a qualcuno.
Ci vergognamo di dimostrarci deboli.
Dobbiamo, ogni volta, dimostrare che possiamo benissimo farcela da soli.

Quello che ancora non abbiamo capito è che tutto ciò non ci rende orgogliosi, ci rende stupidi.
A volte la vera forza sta nello ammettere di non potercela fare.
Perché il più forte non è quello che soffre in silenzio.
No, è quello che trova il coraggio di chiedere aiuto.
Perchè la cosa più difficile al mondo è fidarsi di qualcuno.




                                                                             **********



Ci siamo.
Ho temuto tanto questo giorno.
Ci ho pensato ogni secondo dall' inizio del quinto anno di liceo, se non prima.
E adesso siamo arrivati al capolinea.
La notte prima degli esami.

Ho visto il film e non incuteva così terrore.
Anzi, mi ero quasi convinta che potevo farcela.
E invece, mi sto letteralmente cagando addosso.

Ma non posso darlo a vedere.
Non posso dare di matto davanti Francesca.
Cosa penserà, poi, di me?
Che sono solo una ragazzina che non sa gestire l' ansia.

Ho preso 44 su 45 agli scritti.
Avevo 23 crediti.
Sono già praticamente passata.
Ma ho comunque paura.
Ho paura di fare scena muta e di fare una figuraccia davanti a tutti.

Francesca passò con 80 alla maturità.
80 nonostante tutto quello che ha passato in quell' anno.
Cosa penserà di me se non riuscirò ad affrontare quest' esame?
La deluderei moltissimo.

Sbuffo, sfogliando distrattamente il libro di italiano.
Siamo a casa di Feffe per un ultimo ripasso disperato.
Erica è di là, in cucina, con Eleonora.
Io sono in salotto sul divano con Francesca.

-Tutto ok?- chiede premurosa, sfiorandomi il braccio con la punta delle dita.

-Si- mento, sforzandomi di sorridere.

-Sicura?-

-Si-

-Amore- richiama la mia attenzione, sfilandomi il libro dalle mani -guarda che se ti serve una mano, io sono qui. Non mi costa niente aiut..-

-Ti ho detto che è tutto ok!- alzo un po' la voce, riprendendomi l' oggetto sottrattomi poco prima -ce la faccio benissimo da sola- scatto in piedi, recuperando una matita -sempre se tu non m' interrompi ogni tre minuti!- soffio, per poi abbandonare la stanza.

Ecco, sono scoppiata.
Che cosa mi costava dirle che non riesco a capire questa parte?
Ma Francesca non studiava molto al liceo, quindi forse non saprebbe aiutarmi neanche lei.
Ad ogni modo, dovevo chiederle..

Mi dirigo in cucina con l' intento di prendermi qualcosa da bere.
Apro la porta, venendo accolta da un gran baccano.
Erica e Eleonora stanno litigando, tanto per cambiare.

-Bastaaaa- si lamenta la mia migliore amica.

-Come basta?- ribatte la sua ragazza -devi ripassare questa parte! Non puoi dire che Svevo ha scritto "La coscenza di Zeno" perchè era un ladro e aveva la coscenza sporca!-

-Perché no? Tanto lui è morto, che vuoi che gli importi?-

-Qualcuno mi aiuti- mormora, la bionda, scuotendo la testa disperata.

-Rimango io- m' intrometto, sforzandomi di non ridere -vai da Feffe, tu- le dico, indicando l' uscio alle mie spalle -credo sia molto arrabbiata con me-

-Che hai combinato questa volta?- domanda, alzandosi.

Ha uno sguardo duro, accusatorio.
Certe volte sembra ritornare la fredda e distaccata Eleonora che era prima, con me.
Non capisco che le prende.

-Lei cercava di aiutarmi e io le ho risposto male-

-Si può sapere qual'è il tuo problema?- soffia, avvicinandosi.

-Come scusa?-

-Non ti sei accorta che ultimamente la stai trattando come una merda? Io non so come abbia fatto a non mandarti a fanculo!- esclama, rabbiosa -non è colpa sua se sei stressata!-

-Ma che..-

-Ma niente!- sbotta -certe volte sembri proprio una ragazzina viziata- mi lancia un' ultima occhiataccia prima di uscire.

Disorientata, mi siedo al tavolo.
Abbasso lo sguardo ripensando alle sue parole.
Che abbia ragione?

-Se te lo stai chiedendo, ha ragione, sai?- Erica interrompe i miei pensieri -le rispondi sempre male in quest' ultimo periodo-

-Non me ne sono neanche accorta..-

-Però è così-



                                                                                 **********



Come diceva sempre Federica a Feffe?
Ah si, contare fino a dieci.
Coraggio, Ele, conta fino a dieci.
Conta e sopprimi la voglia di tornare di là e prenderla a pugni.

Francesca è troppo buona.
Lascia che le risponda così senza fare o dire niente.
Se io fossi al suo posto, gliene avrei già dette quattro.

Federica non si è mai azzardata a trattarla così.
E per quanto io odi fare i paragoni, certe volte mi viene naturale farli.
Qualsiasi problema o stato d' animo potesse avere, F non si sarebbe mai permessa di rifarsela con Feffe.

-Ehi- mormoro, sedendomi accanto a lei sul divano.

-Ehi- sorride di rimando -ci hai già rinunciato con Erica?-

-Lasciamo perdere, guarda- rido, prendendo un sorso dalla sua birra -che è successo con Alessia?-

-Niente- alza le spalle, in un gesto di non curanza -è stressata-

-Questo però non le da il diritto di risponderti a stronza-

-Lo so- sospira -ma non mi va di litigare, ok?- abbassa lo sguardo -siamo già a luglio e lei a settembre partirà per Milano per andare all' università-

Allora è questo il motivo.
Il motivo per il quale le permette di tutto, ultimamente.
Il motivo del suo malumore costante.
Adesso ho capito.

Non mi piace vederla in questo modo.
Non sopporto che stia così.
Vorrei tanto poter fare qualcosa.

-Mi spiace, Feffe- le stringo una spalla, cercando di trasmetterle un po' di conforto -perché non andate via qualche settimana ad agosto?-

-Magari, Nene- soffia, tristemente -ma dove li prendo i soldi? Sai che ho dovuto riparare la macchina e che quindi ho speso quasi tutti i risparmi che avevo-

-Perchè non hai lasciato che ti aiutassero i miei, con le spese?-

-Non capisci proprio, vero?- chiede, con un velo di ironia -ho apprezzato la loro offerta, ma non posso correre da loro ogni volta che ho un problema-

-Ma lo fanno volentieri!- ribatto, senza capire.

-Si, ma si stanno già occupando di Marta- alza la voce, puntando i suoi occhi nei miei -non posso gravare nuovamente sulle loro spalle, ho bisogno di sentirmi indipendente-

-Indipendente?-

-Si, Nene- annuisce -voglio dimostrare a me stessa che posso farcela e se dovrò fare dei sacrifici, pazienza. Tutti facciamo dei sacrifici. Voglio arrivare in fondo a questo percorso solo con le mie gambe, almeno per una volta-

-D' accordo- mi arrendo -sappi però che se avrai mai bisogno di qualsiasi cosa, io ci sarò sempre per te-

-Lo so- sorride, abbracciandomi.

-Bene- ricambio l' abbraccio, staccandomi poco dopo -ora basta smancerie!- affermo, alzandomi -mi vado a cambiare che è tardi e vorrei andare a dormire-

Le lascio un bacio su una guancia e abbandono il salotto.
Passo davanti la cucina lanciando uno sguardo all' interno.
Alessia e Erica stanno parlando di non so che cosa.
Sbuffo, dirigendomi in camera.

Non importa quello che dice Francesca.
Non lascerò che si strugga così.
Ho già deciso che pagherò io, il viaggio a lei e Alessia.
In fondo quando le metterò i biglietti davanti, mica potrò rifiutare, no?

Apro l' armadio recuperando gli indumenti per dormire.
Mi cambio, sedendomi successivamente sul letto.
Lascio andare un sospiro.

Mi guardo intorno con malinconia.
Sorrido amara ripensando a quella sera.
La sera in cui Feffe mi disse che aveva comprato questa casa.

Mi mostrò il progetto delle ristrutturazioni.
Mi disse che avrebbe fatto alzare un muro per dividere la sua camera.
E quando le chiesi il perchè di ciò, rispose che ne avrebbe creato un' altra stanza.
Stanza che mi avrebbe ospitato ogni volta che volessi.

Ricordo che subito dopo entrò Federica, euforica.
Ci abbracciò tutte e due.
Ci baciò una guancia a testa e poi disse: "sarà bello abitare tutte insieme!"
Già, sarebbe stato bello..

-Ehi- 

Alzo la testa, trovandomi di fronte Erica.
La vedo chiudersi la porta alle spalle e avvicinarsi.
Sorride, sedendosi accanto a me.

-Tutto ok?- domanda, intrecciando una sua mano con la mia.

-Si- annuisco -solo qualche ricordo-

-Capisco-



                                                                                **********



Scimmie che battono i piatti.
Che cantano hakuna matata.
Ecco, cosa sta succedendo nella mia testa in questo momento.

E sentire Alessia che si lamenta, non migliora le cose.
Mi sta salendo una fame omicida.
Insomma, che cazzo ha da lamentarsi lei?
E' già praticamente passata!

Io, sommando crediti e scritti, arrivo a 52.
Ho fatto schifo!
Tutta colpa mia, non lo metto in dubbio, ma sono sicuramente in una situazione peggiore della sua!

-La tua ragazza dovrebbe prendersi una camomilla, ogni tanto-

Bene.
Ci mancava questa frase per migliore la sua situazione.
Adesso la uccido.

-Alessia, mi dici che cazzo ti sta succedendo?-

-Cosa?-

-Non sembri neanche te!- sbotto, battendo una mano sul tavolo -tratti Francesca come il tuo zerbino e ti comporti come se tutto ti fosse dovuto-

-Che dici?-

-Senti- inizio, cercando di recuperare la calma -ti do una sola opportunità per dirmi che diavolo ti passa per la testa, poi tornerò sui libri e farò finta che tu non ci sia-

La vedo sospirare.
Abbassa la testa, colevole.
In fine, si decide a parlare.

-Non posso-

-Non puoi, che?- chiedo, confusa.

-Non posso lasciarmi aiutare da Francesca, correre da lei o da te ogni volta che ho un problema-

-Perchè?-

-Non capisci? Presto sarò a Milano, dove non conosco nessuno! Dove non ci sarai né tu, né lei e se non inizio a cavarmela da sola, come farò quando sarò lassù?-

-Cavartela da sola, non vuol dire fare la stronza- le dico, in tono dolce -Ale, anche se saremo lontane, noi ci saremo sempre per te. Sai che mi potrai chiamare ogni volta che vuoi!-

-Ma non è lo stesso-

-Lo so, ma non cambierà il mio affetto per te-

Allora è questo il problema.
E' questo il motivo per il quale si sta comportando come un' estranea.
Vuole rendere il distacco meno doloroso.

Ma purtroppo non c'è modo di renderlo tale.
Non quando passiamo tutti i giorni insieme.
Quando siamo abituate a chiamarci ogni sera prima di andare a letto.
Non quando corriamo l' una dall' altra ogni volta che c'è un problema.

Anche lei mi mancherà da morire.
E non posso neanche immaginare come possa sentirsi.
Io non so che farei se dovessi allontanarmi da Eleonora.
Lei è tutto il mio mondo adesso.

-Alessia- richiamo la sua attenzione, accarezzandole una guancia -vuoi veramente passare l' ultimo tempo che hai a disposizione, a litigare con Francesca? O ad ignorare me?-

-No- mormora, abbassando lo sguardo.

-Allora su, forza, vai di là a chiederle scusa e a risolvere le cose- le sorrido, incoraggiandola -esponile le tue paure, vedrai che ne verrete a capo. Ma insieme! Non facendo di testa tua!-

Finalmente la vedo sorridere.
Si slancia in avanti abbracciandomi stretta.
La sento sospirare.

-Grazie-

-Su, muovit!- mi stacco, alzandomi successivamente -vai da lei!- esclamo, facendola alzare a sua volta e spingendola fuori dalla cucina.

La vedo allontanarsi in fretta.
Sorrido soddisfatta.
Poi decido di andare a vedere che fine ha fatto la mia ragazza.
Mi sembra di averla vista passare poco fa.

Mi dirigo in camera.
Apro piano la porta, bloccandomi subito dopo.
Eleonora è seduta sul letto.
Sguardo triste e assente.
So a cosa sta pensando.
O meglio, a chi.

Parla raramente di Federica.
Ma quando lo fa, ha sempre quello sguardo.
Odio vederla così..

-Ehi- mormoro, così da non spezzare del tutto il suo silenzio.

Alza la testa, abbozzando un sorriso.
Chiudo la porta alle mie spalle.
Ricambio il sorriso, prendendo posto accanto a lei.

-Tutto ok?- domando, catturando una sua mano e intrecciando le nostre dita.

-Si- annuisce -solo qualche ricordo-

-Capisco- annuisco, prendendo ad accarezzarle i capelli -ne vuoi parlare?-

-No- scuote la testa in un cenno negativo -non c'è niente da dire- sospira, tristemente -ormai è passato-

Abbandono il mio posto, portandomi di fronte a lei.
Le sorrido, sedendomi poi sulle sue gambe.
Le lascio un bacio a fior di labbra.

-Sai, anche tu hai il diritto di starci male- le dico, cogliendo la sua aria sorpresa -era la tua migliore amica, non devi sempre fare la forte per non pesare su Francesca- sfioro il mio naso con il suo -ti puoi sfogare con me, capito? Lasciati andare-

Vedo i suoi occhi inumidirsi.
Le bacio le guancie, catturando le sue lacrime.
Lascio che poggi la sua testa sulla mia spalla e che dia sfogo a quel dolore che per troppo tempo ha soppresso.

-Shhh- le accarezzo la schiena -ci sono io con te, non ti lascio-



                                                                                       **********


Sorseggio la mia birra, stendendo le gambe sul tavolincino davanti.
Accarezzo distrattamente il manto nero di Terry.
Guardo per l' ennesima volta la seconda stagione di Grey's Anatomy.

-Prendi me, scegli me, ama me- mormoro in sincronia con Meredith -Dio, amo questa scena-

-Che fai, parli da sola, adesso?-

Alessia irrompe nella stanza.
Mi sforzo di sorriderle, riportando poi l' attenzione alla tv.
Prende posto di fianco a me.

-Non devi farlo, sai?- dice, confondendomi.

-Fare cosa?-

-Lasciare che io ti dica tutto quello che mi passa per la testa. Trattarti di merda solo perché io sto di merda-

-Non so di cosa tu stia parlando- mormoro, abbassando lo sguardo.

-Lo sai, invece- sospira portando due dita sotto il mio mento, facendomi alzare la testa -non vuoi litigare con me perchè a settembre io parto e quindi non vuoi sprecare l' ultimo mese che ci rimane a litigare-

Colpita in pieno.
E' così.
Ha fottutamente ragione.

Ma che dovrei fare?
Presto sarà a mille chilometri da me e io non so ancora come farò.
Come farò a non andare da lei ogni volta che voglio.
A non vederla tutti i giorni.
A baciarla, abbracciarla..

-Mi spiace di averti trattato male- mormora -non volevo chiedere il tuo aiuto, perchè quando sarò a Milano non potrò farlo-

-Che dici?- esclamo -io ci sarò sempre per te!-

-Questo lo so- sorride, sfiorandomi una guancia -ma non potrò più correre da te. Dovrò cavarmela da sola-

-Ma non sarai sola, io sarò sempre con te-

-Non come vorremmo, però- scuote la testa -e va bene, perchè crescere vuol dire anche questo, però mi mancherai da morire-

Apro le braccia, lasciando che ci si getti in mezzo.
La stringo forte a me.
Le lascio qualche bacio tra i capelli, confortandola.

-Non cambierà niente tra di noi- sussurro al suo orecchio -mi ritroverai sempre qui ad aspettarti, ci chiameremo ogni volta che potremo, smessaggeremo tutto il tempo e ci vedremo su skype almeno una volta al giorno- mi stacco, così da guardarla negli occhi -insieme ce la faremo, vedrai-

Sorride.
Si avvicina ulteriormente.
Sfiora il suo naso con il mio, per poi far incontrare le nostre labbra.

Un bacio prima lento, si trasforma presto in passionale e bisognoso.
Mi lascio cadere all' indietro sul divano, così che lei possa sovrastarmi.
Sento le sue mani toccarmi avidamente tutto il corpo.

-Ti Amo da impazzire- soffia, tra un bacio e un altro.

-Io di più- ansimo, quando sento i suoi denti sul mio collo -ma ci conviene andare in camera, prima che ci becchino le altre-

-D' accordo- balza in piedi, afferrandomi per una mano -muoviti!- 

Corre verso la camera, ridendo.
Mi unisco alle sue risate, seguendola.
E mi accorgo che, d'ora in avanti, sarà così.
Una dovrà sempre raggiungere l' altra.
Ma per quanto potrà essere difficile, lo faremo con il sorriso sulla faccia.
Perchè io amo lei e lei ama me e questo è tutto ciò che conta.




________________________________________________________________________________________________

ANGOLO AUTRICE:

Buon pomeriggio ^^

Eccomi qua con l' ultima parte di questo...coso!
Voi com' eravate in tempo di esami di maturità?
Scontrosi? Stressati? Ansiosi?
Tutto questo insieme?
A me aiutava pensare che, prima o poi, sarebbe finita.

Comunque, veniamo al capitolo.
Ho voluto evidenziare che tutti abbiamo dei problemi.
E che, purtroppo, molti di essi non si risolvono da soli.
Quindi, spesso, parlarne è la cosa migliore.
Per una volta, dovremmo imparare a fidarci.

In questa parte abbiamo visto pure il lato serio di Erica!
Chi l' avrebbe mai detto??!! xD
Abbiamo visto, di nuovo, il lato protettivo di Eleonora.
Alessia che fa la stronza e Francesca che glielo lascia fare.
Insomma, che ne pensate di tutto ciò?
Spero vi sia piaciuto!
Adesso vi lascio!

Un bacio e a presto!

Ps: pochi giorni fa ho scritto questa one shot, tutta incentrata su Feffe. Se v' interessa, questo è il link!
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2658097&i=1

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2634383