Piccoli segreti

di narusaku
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** vecchi ricordi ***
Capitolo 2: *** Capitolo due : rivelazioni ***



Capitolo 1
*** vecchi ricordi ***


capitolo 1 : vecchi ricordi



La vita di Martin e Diana era piuttosto monotona, scuola , dormitorio e centro. Poche erano le volte in cui era loro concesso il divertimento  o per meglio dire le era concesso il divertimento , visto che martin faceva tutto fuorchè non divertirsi , anzi rendeva il suo bighellonare centro delle sue giornate e del suo essere .Non che al divertimento non bisognasse dare spazio ma ciò che faceva martin sconfinava nel ridicolo . Era petulante, bambino, irritante,super egocentrico e molto stupido.



I pensieri di Diana non facevano che ripeterle quegli aggettivi , non riusciva a trovare paragoni meno frustranti di quelli  eppure era stata clemente nel descriverlo e nonostante questo il quadro descrittivo di Martin risultava un vero disastro. La sua coscienza le suggeriva spesso di non dare troppo peso al soggetto in questione o le sarebbe esploso il cervello, ma lei non faceva caso alla logica ,purtroppo quando si trattava di Martin serviva davvero poco . La sua razionalità e il suo comportamento educato e lineare mantenevano un corso diritto fin quando non lo incontrava, dopo averlo visto ne usciva sempre incavolata , con istinto omicida elevato e sconnessa, quel ragazzo era la sua rovina. Quella mattina le supposizioni di Diana erano quelle, forse un po più marcate del solito ma comunque coerenti.



Passeggiava con i suoi soliti libri in mano e la sua camminata impacciata ,per i corridoi della Torrington quando.......



<<  cavolo , scusa ero sovrappensiero e ti ho urtato , forse ti ho fatto male? >> Le scuse le erano uscite in modo gentile e fleabile  dalla bocca, era davvero dispiaciuta . Era tutta colpa di quel cretino comminava guai pur non essendo presente.



<< oh , ma guarda, miss perfettina che urta come una svampita un povero giovincello affascinante come me , ah Diana ti facevo meno scialba. >>  La risposta proveniva da un biondino tutto ego e niente intelligenza alquanto divertito dalla faccia della compagna.



<< oh Dio allora ho urtato te , che peccato se avessi saputo che eri tu avrei provveduto a passarti addosso con un trattore ,che occasione sprecata , non capita tutti giorni di ammazzare uno psicopatico egocentrico e liberare il mondo diventando un eroina per aver eliminato del rifiuto organico. >> L'espressione della ragazza era cambiata le scuse non le sembravano più tanto valide.



<< Credo proprio che il trattore sia passato addosso a te visto la brutta piega che ha preso il tuo viso , ahahhahaha l ' hai capita trattore , piega hhahaaahha ti ha stirata per bene ah mio dio sono così bello e divertente anche di prima mattina.  >>



<< Sei davvero penoso. >> Quella fu l'unica frase che la ragazza riuscì a  dire prima che il suo palmo urtasse pesantemente il volto in segno di resa all'evidente degrado dell' individuo che aveva di fronte .



Le risate del ragazzo avevano cessato di riempire l ' area circostante e il suo viso aveva assunto un ghigno malizioso e alquanto enigmatico .



<< Ammetti che sei solo gelosa perchè sono bello , affascinante e simpatico mentre tu sei una secchiona. >>



<< Invidiosa? E di cosa ? Di un miserabile , patetico individuo che continua a sbavare dietro ad una tipa che non se lo fila , no grazie . Almeno io mantengo la mia dignità. >>



<< AH povera povera cara, hai bisogno di attaccarti a futili verità per sminuirmi , patetico. Fatto sta che io rimango comunque al disopra di te . >>



La situazione cominciava a stancare Diana e dire che lo ascoltava da poco meno di cinque minuti, che tale scocciatore , non lo sopportava proprio.



<< Come dici tu Martin , adesso non ho tempo da perdere con le tue idiozie , vado in classe buona giornata " signorsonoaldisopraditutti". >>



<< Mhh mhh, non dimentica qualcosa signorina "nonhotempodaperdere"? >>



Durante l'accesa discussione il biondo le aveva sfilato un libro di mano , ma Diana troppo indaffarata a trattenere la voglia di ucciderlo , aveva fatto poco caso al leggero calo di peso sulle braccia.



<< Ridammelo cretino , o farò tardi a lezione . >>



<< Prima mi devi delle scuse per avermi dato del miserabile senza dignità . >>



<< Allora ammetti che lo sei e ti da fastidio , eh . >>



Adesso era davvero arrabbiata continuava a gesticolare su e giù con le mani accompagnata da piccoli saltelli. Era per via dell'altezza di Martin , che allungando le mani verso il soffitto , teneva saldo il libro per non farglielo afferrare. Più lui si stirava , più lei si agitava e infuriava . Più lei si infuriava, più lui si divertiva.

<< Adesso basta, Mistere e Lombard, cosa sono questi  schiamazzi per i corridoi eh . Vorrei gentilmente una spiegazione. >>



La voce era roca ,pesante e inconfondibile , quello era il preside.



<< è COLPA SUA. >> dissero all'unisono.



<< Oh , sei solo un bugiardo. >>



<< Qui la bugiarda sei tu . >>



<< Non è vero . >>



<<  Si che è vero . >>



<<  No. >>



<< Si. >>



<<  BASTAAAAAA, visto che non siete capaci di trovare una spiegazione plausibile al vostro comportamento , e visto che continuate imperterriti col vostro atteggiamento , per oggi vi assenterete dalle lezioni e starete nelle vostre camere a riflettere su come ci si comporta a 16 anni, questo è quanto. >>



<< Aspetti preside , ci sta dicendo di assentarci dalle lezione , oh no , oh no questa è .... >>



<< Una punizione, esatto signorina Lombard. >>



In quel momento prese parte alla discussione anche Martin che fino a qualche istante prima se ne era astenuto.



<< Non faremo lezione , giusto preside ? >>



<< Esatto Mistere. >>



<< Evvaiiiii. >>



<< No , aspetti preside la prego non è come sembra io non ho fatto nulla , la prego non mi punisca è tutta colpa sua , è un depravato , un pazzo capisce ?  >>



A parlare era stata una Diana supplicante appesa alla gamba del preside con la speranza di smuovere delle compassione nell'uomo.



<< Vedo che non ha capito signorina Lombard, non si assumono certi atteggiamenti ,mi ha deluso pensavo fosse più diligente , con permesso . >>



<<  No la prego aspetti, rimedierò , non mi punisca LA PREGOOOOOOOOOOOO. >>



Con il preside oramai lontano, e Martin che se la rideva di gusto alle sua spalle, Diana stava sprigionando un aura maligna  e tirandosi a poco a poco da terra , si rivolse al tra poco defunto compagno.



<< CORRI  , TI CONVIENE CORRERE. >> Disse con vocione da mostro terrificante.



<< Ehi D. con quella faccia sei davvero orrenda. >>



<< HO DETTO CORRI AHHHHHH. >>



<< OH CAZ......AHHHHHHHHHHHHHH. >>  



I due correvano per i corridoi , o meglio Martin scappava e Diana lo inseguiva . Stavolta l' aveva fatta grossa far prendere una punizione a D. aveva la stessa gravità del rompere i suoi  videogiochi: la rovina della sua vita . Le conseguenze sarebbero state anche peggio; non appena Diana lo avrebbe preso , la sua vita avrebbe cessato di essere tale.



<< Fermati stronzo , stavolta ti picchierò così forte da romperti tutte le ossa e poi passerò ai tuoi stupidissimi videogiochi. >>



Diana sapeva bene come vendicarsi.



<< NO ,ti prego i videogiochi no. >>



Ma quanto poteva essere stupido , gli era stato appena detto che le sue ossa sarebbero diventate un cumulo di cenere e lui pensava ai videogiochi? Doveva tenere davvero poco alla pellaccia.



<< Fermati  e forse risparmierò qualche tuo prezioso oggetto inutile . >>



<< Avevi detto che avresti spaccato me e  videogiochi non il resto. >>



<< Mentivo e ora fermati. >>



Povero stolto come d'altronde i maschi, non capiscono neanche quanto possa essere pericolosa una donna ferita e che ha appena perso qualcosa di importante. Nonostante a Diana piacesse sottolineare la demenza di Martin doveva ammettere che in quanto a fisico e resistenza la stava esaurendo , ormai era circa mezz'ora che correvano per la scuola e lui non dava segno di stanchezza.



<< Dannazione... >> sussurrò. << Va bene hai vinto , mi arrendo , ma adesso fermati sono stanca. >>



<< Vuol dire che non scassi più me e i miei videogiochi? >> rispose lui.



<< No ..... >> disse lei con voce calma e viso dolce , seguita da Martin che tirava un sospiro di sollivo un po troppo affrettato.



<< Noooo... TI SPACCO DIRETTAMENTE TUTTOOOOO. >> Detto ciò lo prese e lo scaravento sulla prima porta che trovò nel dormitorio maschile.



<< Cavolo sei psicopatica , che vuoi fare ? >> Replicò lui a testa in giù sul letto di chissà quale povero malcapitato del campus.



<< Oh , lo vedrai , eccome se lo vedrei . >> Sibilò lei con voce serpentina e faccia da far paura al diavolo in persona.



Poi si scaraventò su di lui , e posizionandosi a cavalcioni sulle sua gambe strinse il pugno ,tese la mano e si preparò a sferrare un pugno violentissimo sulla faccia da schiaffi di quell'imbecille. Ma, prima che potesse sfasciargli la faccia urtò un piccolo scatolo , che riversatosi a terra cacciò fuori una centinaia di foto . Sparse a terra sembravano una sequenza di attimi in un flashback. Ritraevano prati fioriti , altalene , ruscelli, boschi, alberi di natale.... Sembrava un intera vita raccolta in scatti disordinati. Si era fermata a fissarli , ancora in posizione di tiro , ma comunque immobile ; c' era qualcosa in quegli  scatti che  sembrava le appartenesse troppo.  



Martin dal canto suo aveva disdricato le mani dal volto, gli sembrava non gli servisse più proteggersi. Aveva notato l' amica immobile fissare il pavimento così ,anche lui un po per curiosità un po per gesto meccanico, posò lo sguardo  a terra e notò piacevolmente qualcosa che gli apparteneva.



<< Guarda un po cos'è venuto fuori, cavolo erano anni che non le vedevo , le ricordi anche tu vero D.? >>



Diana aveva scaraventato Martin nella sua stanza senza rendersene conto. E le foto che aveva rovesciato sul pavimento erano le loro. Ritrasse mosciamente il braccio e ...



<<  Le hai conservate ? Wao , allora non sbagliavo, mi erano troppo familiari. >>



<< Già , non ero bello anche da bambino. >>



L'immensa gioia che la mora aveva provato poco prima scomparve facendo posto nuovamente all' arrabbiatura.



<< Tu, viscido ,schif- >>........ << Mi dispiace per la punizione  , ok ? Non credevo avrebbe punito anche te , insomma sei raccomandata... >>



<< Come scusa? >>

 Stava peggiorando le cose.



<< OK, ok non sei comprata , sei brava , intelligente e simpatica , mentre io sono stupido e ho torto. >>



Sembrava riguadagnare punti con l'ultima affermazione.



<<  E sei anche megalomane, egocentrico, miserabile , viscido  , inferiore....>>La faccia di Martina peggiorava ad ogni accusa. << cretino, irritante, insopportab-  >>



<< Va bene hai ragione tu ma fi-ni-sci-la. >> Scandì Martin con la vena sulla sua fronte che pulsava.



Diana prima lo guardò interrogativa e poi scoppiò a ridere per un buon quarto d'ora. Finito l'ossigeno per ridere e placata l' ira scese da sopra Martin ,si piegò  in terra e colse una foto.Ritraeva loro due che si tenevano per mano  vestiti rispettivamente  da Babbo Natale e signora Natale. Lui con quella buffa barba e le guanciotte arrossate a causa del freddo , e lei con quel vistoso rossore sulle  guance nel tenerlo per mano. Tutto incorniciato da un albero alto e luminoso ,un caminetto e una famiglia felice .



<< Bei ricordi vero ? >>Disse lui interrompendola e penetrando nei suoi pensieri.



<< Quale hai scelto : quella al mare ,quella in montagna ,quella  a casa di nonna Gerdrude oppure quale , eh ? >> Chiese  ancora una volta interrogativo.



<< mh mh , nessuna di quelle che hai elencato. >> Disse , per poi porgergli la foto e sedersi accanto a lui .



La mano della ragazza era tesa  e ben ferma mentre lui non dava cenno di movimento . Fissava la foto con occhi perplessi , tra il curioso e il nostalgico; gli faceva un po paura riaprire vecchi cassettoni di una memoria ormai chiusa , ma in fondo era solo una foto no?
L'afferrò e la portò proprio sotto gli occhi . L a sua posizione in quel momento era retta e il viso era chino sulla foto come se Martin in quel pezzettino di carta volesse entrarci .



<< Manca anche a me . >> Furono le uniche parole che pronunciò Diana.



<<  Cosa ? >> Disse lui.



<< I momenti felici. >>



E già come dargli torto , quelli erano gli anni in cui  a posto del " secchiona" c'era il " sorellina", o quelli del " ti voglio bene " invece del " ti ammazzo " o " mamma mia sei orrenda", erano anche gli anni della manina data e stretta per la paura nelle notti buie o per il freddo davanti al camino, erano gli anni del bagnetto insieme , della famiglia riunita , dei cenoni di capodanno e le abbuffate di Natale , delle ginocchia sbucciate , delle vacanze al mare , delle dormite nello stesso lettuccio, dei primi bacetti , dei giochi insieme....... Aspetta aveva detto BACETTI???



Di colpo divenne tutta rossa , al sol ricordare che da bambini lei e Martin si scambiavano tenere effusioni da piccoli pargoli che dell' amore capiscono poco o forse anche troppo. E pensare che le veniva il ribrezzo a credere a che essere fosse divetato il suo " adorato fratellino".



Poi finalmente arrivò la risposta che sembrava quasi perduta da lui , che la salvò in calco d'angolo da pensieri fin troppi caldi.



<<  Già ,già , già ,già. >> A Martin non piaceva riesumare il passato lo rendeva ansioso  e distante e questo lo scocciava parecchio. Quel modo di essere non si addiceva a un tipo bello e figo come lui .



<< Forse è meglio conservare queste vecchie cianfrusaglie . >> Disse, rompendo il ghiaccio , che ormai sembrav essere un iceberg.



<< Non sono cianfrusaglie, sono i nostri ricordi. >> Ribattè Diana con tono alquanto infantile.



<< Ok , ma vanno comunque messe  a posto. >>



<< Da quando ti interessa l'ordine e la pulizia ? >> A quanto ne sapeva lei Martin era sempre stato un gran casinista, disordinato e sudicione , da quando la pulizia faceva parte della sa vita.



<< Ah ah ah , davvero simpatica , lo faccio solo perchè dopo devo giocare alla Play. >>



<< Ok, ti do una mano. >>



<< O mio Dio cos'è sta gentilezza. >>



<< Mhh, vedi di non farmela passare, ok ? >>



<< Ok. >>



Insomma ordinare un paio di foto sembrava piuttosto facile, ma non per loro . Ad ogni foto che coglievano da terra, prima di riporla nello scatolo, veniva fatta una scansione dettagliata.Prima la osservavano , poi guardavano la data e poi si sforzavano di ricordare l'attimo o la scena raffigurata. Non appena tutto riaffiorava riponevano con cura la foto nel box e così ricominciavano. Passarono circa mezz'ora a fare questo ripetersi di azioni finchè arrivati all'ultima foto tesero la mano e afferratala entrambi videro il contenuto dell'oggetto ; così rossi in viso gettarono all'aria la foto . Maldestramente però avevano rovesciato anche le altre e quella precedentemente lanciata in aria si era mischiata al groviglio di foto di nuovo a terra. Avrebbero dovuto ricominciare , di certo era seccante rifarlo da capo , ma la cosa più spiacevole sarebbe stata riguardare il contenuto della foto e affrontare l'argomento.
















Angolo autrice: Eccomi qui, salve a tutti mi presento sono NaruSaku, è  la prima volta che scrivo su di loro spero di non aver fatto un disastro per cui vi prego fatemi sapere con commenti positivi o negativi cosa ne pensate, adesso vado e vi lascio con la premessa di svelarvi il contenuto della foto al prossimo capitolo spero di avervi incuriosito , baci baci NaruSaku.



 

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Capitolo 2
*** Capitolo due : rivelazioni ***


Il pavimento sembrava esser diventato un enorme librone dei ricordi. Di quelli che nascondi bene .Quelli intrisi di attimi perenni. Quelli con le pagine ruvide e giallognole.

Le foto erano come le ricordava. Immortali. Le accarezzava, come se dentro quella carta ci potesse trovare ancora la vera consistenza di un volto.

Ogni qualvolta ne toccava una le sembrava di attraversare le stagioni in un battito di ali. Essenza pura . Quelle foto respiravano, parlavano , si muovevano quasi . Con il pollice sfiorava il suo volto tondeggiante da bambina. Rideva . Poi, passava al volto dei suoi genitori. Indugiava . Qualcosa le faceva pensare di non aver il diritto di concedersi delle smorfie di piacere sul viso sorridente dei suoi cari. Rideva ancora . Le piaceva pensare che un giorno anche lei avrebbe posato davanti ad un obbiettivo ; magari vestita da donna adulta , con uno scenario natalizio alle spalle e la sua bella famigliola attorno. Si burlava di se stessa. Come poteva una solo foto indurla a pensare addirittura al futuro, se ciò che ritraeva era passato?

Il passato si burlava di lei spavaldo. Era come se una lei più piccola la guardasse dal fondo di quello sfondo e la accusasse di codardia . Quel sorriso la accusava. Quel volto a lei appartenente sembrava poi non essere più così tanto suo . Rideva. Continuava a prendersi in giro, sapeva bene quale fosse la risposta alla domanda postasi poco prima. La teneva in mano. Che buffa e amara verità. Per lei non c' era alcun futuro , lo teneva in mano , eppure le faceva così paura. Diana sapeva bene che non c' era futuro che desiderasse , se non quello che tempo prima le era stato strappato di dosso a forza e rinchiuso in quelle vecchie foto . Capiva bene perchè quel volto raffigurato non le sembrasse suo, infondo come puoi riconoscerti allo specchio se non vi è immagine riflessa. Era proprio così. L'immagine del suo futuro e di se stessa erano legate a quel fragile , colorato pezzetto di carta.

Tutto quel pensare la stava angosciando ,doveva smetterla. Non era da lei. Una sola foto l'aveva ridotta con le mani tremanti , il volto chino e gli occhi spenti . Incominciava a darle fastidio questa situazione. Quei ricordi la provavano così tanto da non farle più ricordare che ora fosse o peggio ancora quale giorno fosse . Si decise. Scosse il capo , si diede dei leggeri colpetti al viso e poggiò l'oggetto in mezzo al groviglio di foto a cui apparteneva. Poi voltò il capo . Che irritante visione la colse. Un Martin tranquillo e spensierato dormiva beatamente sulla sua spalla. Si era così immersa nei suoi pensieri da non accorgersi del testone che poggiava sulla sua minuta spalla. Sembrava carino. Quel suo sembrare carino però veniva sovrastato dal fatto che lui se la dormiva ampiamente , mentre a Diana non rimaneva che dover fare i conti con il passato. Non le piaceva. Non le piaceva affatto star da sola di fronte a un così immenso passato che di sicuro l'avrebbe schiacciata con la sua mole. Egoismo . In quel momento Diana non era Diana , era egoismo codardo che la portava ad avvalersi di un aiuto per sfuggire da se stessa.

<< Martin , su svegliati. >> tono secco , impaurito. L'egoismo le aveva chiesto come pegno da pagare per liberarsi dal tormentoso passato, il dolce riposo di Martin. Se lui si fosse svegliato , di sicuro Diana non avrebbe avuto tempo per pensare. E il suo passato l'avrebbe sciolta da quella morsa che le seccava il cuore e la gola.

<< Martin , ho detto svegliati. >> la sua voce si addentrava violenta e prepotente nei timpani del giovane. Panico. Ad aggiungersi, come se non bastasse, vi era il panico. Il fatto che Martin non ne volesse sapere di svegliarsi la faceva sentire ancor più sola e indifesa di fronte ad una evidente realtà che non voleva percepire.

<< Insomma Martin, ho detto sveg- >> il suono si era interrotto. Una grande e ruvida mano le bloccava la fessura della bocca, e due grandi occhi mielinei la scrutavano assonnati e confusi .Doveva averlo svegliato in modo anomalo e incomprensibile , visto l'espressione accigliata del giovane. Solo, nel momento in cui Martin, fece scivolare delicatamente la mano dalle sue labbra Diana si rese conto di aver urlato l'ultima frase con occhi sgranati , voce tremante e viso terrorizzato. Paura . Aveva provato tanta paura. Nel momento in cui Martin l'aveva lasciata a fare i conti con i suoi spettri , il terrore e il buio avevano preso possesso di lei.

<< Ma , che cosa hai da urlare ? >> il giovane sembrava non percepire l'immenso peso che Diana portava addosso, si era solo limitato ad avvalersi di domande contro l'evidente comportamento strano dell'amica.

<< Mi sembra ovvio, mi hai lasciata sola a riordinare questo macello , mentre tu te la godi spensierato. >> aveva sputato quelle parole come veleno su Martin.

<< Guarda che quella che ha giocato a fare la bella statuina tutto il giorno davanti a quella stupida foto sei tu . >> Era in collera. Martin percepiva la rabbia risalirgli ogni nervo . Quella stupida ragazzina aveva sempre da ridire e questo lo infastidiva. Si avvaleva del fatto di essere miss intelligenza per dare ordini a destra e a manca . Oh, ma questa volta no.

<< Invece di fare la predica inizia a mettere al posto tu qualche foto, visto che sei tanto brava e intelligente mentre dormivo avresti potuto iniziare a riordinare avvantaggiandoti, no ? >> Stavolta Martin avrebbe detto la sua.

Cavolo, da quando quel biondino suonato usava l' intelletto? Diana era una con molta pazienza,avrebbe potuto chiudere un occhio sull'arroganza, sulla spavalderia ma sul sfidarla e beffarsi di ciò che era, no. Evidentemente il suo compagno si era svegliato con una luna alquanto storta, ma ci avrebbe pensato lei a raddrizzargliela .

<< Te ne do atto , avrei potuto , ma ho preferito aspettare che il mio fratellino si svegliasse per farlo insieme , così è più divertente. >> stavolta avrebbe usato le sue stesse armi era troppo stanca anche solo per picchiarlo.

<< Bene allora cominciamo . >> sarebbe stato al gioco , così da non perdere.

<< Bene. >> fu l'ultima cosa che Diana disse prima di incominciare , a immergersi , in quel disordine di foto che tanto la spaventavano.

Passò una buona mezz'ora. Silenzio. La stanza era così silenziosa da far un rumore assordante. Diana pareva aver dimenticato come immergersi nelle foto e farsi catturare dai ricordi . Era un bene. L'aver dato sfogo al suo egoismo più puro l'aveva aiutata. Di certo l'aveva fatta litigare con Martin ,ma, l'aveva allontanata da ciò che da Martin probabilmente non l'avrebbe fatta tornare più . Ne era certa, se avesse continuato a rimuginare su quelle foto , sarebbe finita per farvene parte anche lei . Per diventare un ricordo che il suo fratellino avrebbe guardato da lontano , e questo lei non lo voleva. I pensieri sembravano rapirla troppo spesso dalla realtà oggi. Li avrebbe scacciati raccogliendo quanto più foto vedesse, per conservarle e riguardarle solo quando il ritratto di se stessa fosse stato dipinto a colori indelebili così da non poter essere cancellato da un passato nostalgico , che non sarebbe potuto essere futuro . Iniziò . Una , due , tre , quattro , le raccoglieva fremente da terra sgualcendole un po al tocco. Martin parve infastidito da tale gesto , lo accolse come una sfida sottintesa al fine di decretare chi fosse abbastanza forte da scacciare quel passato così opprimente quanto distante.Ebbene si, anche Martin come Diana, pareva terrorizzato all'idea di affrontare quel groviglio di foto che ai suoi occhi pareva un macigno . Così iniziò anch'egli. Una , due , tre . Più colei che gli stava accanto ne coglieva, più veloce il suo braccio si protendeva a raccoglierne altre. Finito . Il groviglio di foto era scomparso e con esso anche il peso dal cuore di quei due . UNA. Una foto soltanto li divideva dal sbarazzarsi di quei truci ricordi. Si fissarono per qualche istante, poi, volsero lo sguardo all'oggetto. I loro occhi avevano deciso che prima di porre fine a quel capitolo della loro storia , avrebbero dato uno sguardo a l'ultimo frammento di felicità che sarebbe stato chiuso in quel polveroso scatolone. Così protesero i corpi in avanti e con loro grande sorpresa , ritrovarono in quell'ultimo frammento di aspro passato la foto che qualche ora prima li aveva costretti a ricominciare il lavoro. L'imbarazzo scese funesto. Ancora quella foto . Risero mentalmente. Pareva rincorrerli , quella foto . Così si arresero . Ormai il danno era fatto tanto valeva finire in bellezza. Il primo a parlare fu Martin.

<< Mhh mhh, credo sia piùttosto imbarazzante . >> proferì.
<< Lo credo anch'io . >> biascicò Diana.

Che poi di imbarazzante c'era ben poco . Immaginate due teneri bambini con un età compresa fra i 5 e i 6 anni , seduti su un immenso prato verde pieno di campanule e margherite, intrecciati in un tenero bacio a fior di labbra che d'amore ha tutto . Bhe magari d'imbarazzante vi è il fattore età , oppure la tenera faccia di Martin immortalata in un profilo dolce e paffuto, o meglio ancora quella di Diana leggermente coperta dalle codine svolazzanti . O semplicemente il gesto stesso . Sembrava che a quei due non andasse a genio la spontanetà . Bugiardi . Era così che quella foto li faceva sentire .

<< Che poi, qui tu eri molto più galante. >> evaporò dalla bocca Diana . Era talmente rossa da sputare parole bollenti , quasi condensate.

<< E tu molto più dolce. >> ribattè Martin, di rimando allo schernimento a cui era sottoposto.

<< E tu più bello . >> replicò Diana.

<< E tu meno noiosa. >> rimandò Martin .

<< E tu , e tu .... >> Diana sembrava aver terminato gli insulti, << ...baciavi meglio . >> terminò . Le uscì più come una mancanza del gesto stesso , che un rimproverò. Martin sgranò gli occhi. Che donna impertinente . Cosa ne sapeva lei del sapore dei suoi baci , se le loro labbra non si erano mai sfiorate . Era inaccettabile quanto fosse stata impertinente Diana.

Lo vide . Diana vide la collera negli occhi di Martin . Aveva sputato sentenze senza pensare, e ora lui era in collera con lei . Che poi diamine avrebbe voluto dire che le mancavano quelle attenzioni che solo il piccolo Martin le riservava, e invece aveva messo su una frase non coerente e accusatoria . Non ebbe tempo per ripensamenti, elucubrazioni , nulla. Martin poggiò goffamente le sue labbra su quelle della "sorellina" e prendendole il viso tra le mani iniziò ad assaporare ciò che si poteva definire l'odore e il sapore di Diana. Le morse il labbro , glielo succhiò e poi introdusse la lingua calda e umidiccia fra i denti della ragazza. Danzò. La sua lingua iniziò a danzare con quella di D. che sorpresa quanto emozionata dal gesto posò le sue scarne mani su quelle forti e callose di colui che la stava assaporando e scoprendo senza riserve. Se qualcuno si fosse soffermato a guardare la scena, avrebbe notato che l' atto che si stava consumando tra i due era identico a quello dei due bambini della foto . Stesso rossore, stessa posizione e stesso amore . Nulla era cambiato se non il tempo e il luogo . Quei due avevano finito per raffigurare quel passato di cui non volevano fare parte.



Angolo autrice: mi scuso per l' enorme attesa a cui vi ho sottoposto, mi sono data da fare stanotte per scrivere questo capitolo, per cui se vi sono errori vi prego di scusarmi .. detto ciò ci lascio al capitolo , spero recinsiate in molti come nel primo capitolo ... vi lascio un'assonata quanto felice NaruSaku <3 <3 baci vi voglio bene.

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