Una notte... indimenticabile

di Ashuros_e_Hisoka
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un dolce risveglio ***
Capitolo 2: *** Primo bar e primi disastri ***



Capitolo 1
*** Un dolce risveglio ***


UN DOLCE RISVEGLIO
 
 
11:00 am. Un’ora come tante. Per molta gente segna la fine imminente del turno di lavoro mentre per i bambini a scuola indica lo spuntino e la pausa dalle lezioni.
 
Vi è comunque una persona per cui quell’ora indica l’imminente risveglio… anche se non tanto dolce quanto immaginato.
 
-Uhm… il materasso è bello duro… e devo aver lasciato le finestre aperte…- qualcosa di piccolo e compatto colpì la fronte del giovane, sporcandogli i biondi capelli che gli ricadevano sugli occhi -Che diavolo… non dirmi che sta cadendo il soffitto…- una voce fanciullesca femminile giunse alle sue orecchie ma il giovane non colse pienamente il significato di quelle parole.
 
“Lo zio Hisoka non si sveglia”.
 
“Aspetta Hana, ci penso io.” Disse un’altra voce fanciullesca, stavolta appartenente ad un bambino.
 
-Mi hanno chiamato? Che strano sogno…- pensò il giovane ma non appena venne sollevato nel vuoto, capì finalmente di non trovarsi in un sogno. La botta sul fondoschiena arrivò secca e brutale, causandogli un dolore lancinante ed improvviso.
 
“Ahio! Ma che cazzo succede?!?” sbottò il biondo aprendo di colpo i suoi occhi azzurri per poi iniziare a guardarsi attorno adirato, ritrovandosi davanti a un paio di occhi rossi come il sangue e un paio di occhi azzurri come i suoi ma con delle striature gialle vicino alla pupilla.
 
“Finalmente ti sei svegliato zio Hisoka!” disse il bambino dagli occhi rossi sorridendo.
 
“Hai davvero il sonno pesante!” aggiunse la bambina scostandosi una ciocca dei suoi lunghi capelli bianchi come la neve.
 
A Hisoka ci vollero diversi secondi per riuscire a mettere a fuoco i due artefici del suo risveglio ma fu, finalmente, in grado di rispondergli “Axel? Hana? Che diavolo ci fate qui?”
 
“Questo dovrei chiedertelo io, Hisoka.” disse una voce alle spalle dei due bambini che si voltarono, insieme al biondo, verso l’origine della voce, individuando un ragazzo alto poco meno di Hisoka dai corti capelli bianchi e gli occhi uguali a quelli del bambino.
 
“Ashuros?” disse Hisoka incredulo “No aspetta, fammi capire! Entri in casa mia, i tuoi marmocchi mi svegliano e sei tu a fare le domande?!? Ma le buone maniere dove sono finite?”
 
“Sono rimaste a casa tua infatti. Questo è il parco di Magnolia e Axel ti ha solo fatto scendere dall’albero sulla quale stavi dormendo.” spiegò Ashuros mettendo una mano sulla testa del bambino e scompigliandogli i corti capelli biondi.
 
“Cosa? Che diavolo stai dicendo?” chiese Hisoka sconvolto e, guardandosi attorno, poté constatare di trovarsi all’ombra di una grossa quercia nel parco di Magnolia. La sua reazione fu misurata e priva di qualunque forma di linguaggio scurrile “Ma che cazzo sta succedendo? Perché diavolo sono in questo parco di m…!”
 
Un calcio ben piazzato di Ashuros sulle gengive di Hisoka pose fine a quella sfuriata ed impedì ai due bambini di arricchire il loro vocabolario con termini poco consoni alla loro età. Il biondo finì nuovamente K.O. e Ashuros ne approfittò per chiedere una cosa ai due bambini “Se vostra madre vi chiede qualcosa riguardo a quanto avvenuto ora…”
 
I due bambini si scambiarono un’occhiata complice per poi tendere entrambi una mano verso l’albino “Un bel gelato triplo gusto potrebbe comprare il nostro silenzio”.
 
Ashuros sospirò senza nascondere un piccolo sorrisetto “Ok ok, andata.” per poi dare dei soldi ai due bambini i quali si precipitarono verso il chiosco dei gelati.
 
Un gemito sommesso fece tornare l’attenzione dell’albino sul suo amico ancora svenuto che stava sanguinando dal labbro superiore. Ashuros, che era un grande amico e magnanimo, lo sollevò di peso, si avvicinò ad una grossa fontana circolare e lo lasciò cadere a peso morto nell’acqua.
 
Hisoka non si mosse per alcuni secondi fino a quando il suo corpo non si ricordò di aver bisogno dell’aria per poter sopravvivere. Iniziando a dimenarsi come un ossesso, il biondo tirò fuori la testa sputando fuori un po’ d’acqua per poi respirare a grandi boccate.
 
“Ma ti ha dato di volta il cervello?!? Stavi per…guh!” Hisoka troncò la frase all’improvviso per poi sputare un grumo di sangue sul bordo della fontana. Con una rapida occhiata, si accorsero entrambi del fatto che aveva appena sputato un dente. Un dente del giudizio per essere precisi.
 
“Perfetto…” sospirò Hisoka “… quel poco di giudizio che mi rimaneva se ne è appena andato”.
 
“Non farne una tragedia. Piuttosto, si può sapere che cosa ci facevi addormentato su una quercia? E perché hai i vestiti così rovinati?” chiese Ashuros indicando il busto di Hisoka. Il biondo abbassò lo sguardo e notò che il suo abito elegante nero a strisce bianche aveva diversi graffi e strappi.
 
“C’è una sola risposta per queste domande: non ne ho la più pallida idea!” sentenziò Hisoka.
 
Ashuros lo guardò scettico e Hisoka si affrettò ad aggiungere “Oh andiamo dovresti conoscermi ormai! Lo sai come vanno a finire le mie serate”.
 
“Per quanto ti conosca, questa è la prima volta che ti ritrovo in questo stato disastroso. Di solito ti ritroviamo a casa tua con una o due donne nel letto.” commentò Ashuros fissando il compagno intento ad asciugarsi.
 
“Ecco cosa manca! Le ragazze! Forse stanno dormendo su un altro albero.” ipotizzò Hisoka ghignando ricevendo come risposta uno scappellotto sulla  nuca da parte di Ashuros.
 
In quel momento ritornarono Axel e Hana, intenti a mangiarsi il loro gelato triplo gusto. Hisoka li guardo fingendosi offeso e gli disse “Niente gelato al rum per me? Che marmocchi insensibili”.
 
Evidentemente il post sbornia stava sortendo ancora alcuni effetti perché altrimenti Hisoka avrebbe scelto delle parole più “adeguate” per quei due bambini. Come previsto da Ashuros, il biondo si ritrovò una lama di sangue e una radice affilata puntate alla gola mentre una strana aura nera e rossa circondava i due bambini.
 
La cosa che spaventava di più Hisoka non erano le due lame alla gola o l’aura omicida ma il sorriso da psicopatico che era comparso sui loro volti. I sudori freddi non tardarono ad arrivare.
 
“Li conosco da quando sono nati e non ho ancora capito se hanno preso questa follia omicida da te o da Giada…” commentò Hisoka e Ashuros, ghignando, rispose “Direi più da loro madre… io non sorrido mai.”
 
“Ok, uno a zero per te. Palla al centro. Ora possiamo per favore tornare al mio problema?” chiese Hisoka.
 
“Quale dei tanti?” chiesero padre e figli in coro ricevendo un’occhiataccia da parte dell’illusionista.
 
“Quello più recente.” sibilò Hisoka.
 
“Ehi Hisoka!” urlò una ragazza dietro di lui avvicinandosi. Il biondo si voltò, riconoscendo subito la sua compagna di gilda ma soprattutto compagna di bevute: Cana. La ragazza, come al solito, teneva in mano una bottiglia di liquore dalla quale bevve un lungo sorso per poi tornare a concentrarsi sui suoi amici “Che ci fai da queste parti? Mi immaginavo di trovarti in coma etilico a casa tua”.
 
“Eh? Perché mai?” chiese Hisoka anche se non era una cosa tanto assurda da pensare.
 
“Oh non ti ricordi? Ieri sera abbiamo fatto una scommessa per vedere se riuscivi a visitare tutti i bar della città ubriacandoti come se non ci fosse un domani.” spiegò la bruna sorridendo
 
“Ok, da queste parole possiamo apprendere due cose! Primo, devo aver vinto la scommessa perché non ricordo un emerito cazzo di quanto ho fatto ieri sera… e questo ci porta al secondo punto, che cazzo ho combinato ieri sera?” disse Hisoka cercando di ricordare la sera precedente, senza successo.
 
“La vera domanda è cosa hai fatto oltre a bere.” commentò Ashuros.
 
“Hai ragione! Bene, in marcia!” disse Hisoka alzando un pugno al cielo.
 
“In marcia?” gli fecero eco gli altri quattro.
 
“Sì, ora cercherò di scoprire che cosa ho fatto ieri sera… e voi mi aiuterete!” spiegò Hisoka sorridendo.
 
Cana sembrò appoggiare l’idea in quanto, probabilmente, sarebbero dovuti andare in diversi bar e ogni occasione per bere era buona per lei. Ashuros, d’altro canto e da buon padre responsabile qual’era, disse ai suoi figli di tornare a casa ma, purtroppo per lui, sia Axel che Hana avevano lo stesso spirito ribelle della madre e gli risposero con “Non ci pensiamo nemmeno!”
 
“Quando mai ci ricapiterà di vedere lo zio Hisoka messo così male?” chiese Axel
 
“Giusto! Sarà divertente! Potrebbero anche scapparci delle risse!” aggiunse Hana sistemandosi il suo cappello di lana bianco fatto a mano con sopra la scritta “BEATLES”.
 
Ashuros sospirò massaggiandosi le tempie “D’accordo… ma se vostra madre vi chiede qualcosa, siamo andati in missione”.
 
“Una missione di distruzione!” esclamarono i due piccoli diavoli in coro.
 
“Vada per la missione di distruzione.” acconsentì Ashuros.
 
“Sei troppo tenero Ash! Dovresti essere più rigido.” suggerì Cana bevendo un sorso di liquore.
 
“Ah lascialo fare. E’ già un miracolo che non abbia deciso di avere dei figli. Ancora mi chiedo che fine abbia fatto il vecchio Ash sanguinario in grado di eliminare centinaia di nemici senza batter ciglio.” commentò Hisoka con fare teatrale.
 
Se con lo sguardo avesse potuto ammazzare, Ashuros avrebbe appena commesso un omicidio.
 
“Bene, basta perdere tempo! Dirigiamoci nel punto dove è iniziato tutto: il bar della gilda!” disse Cana sorridendo e tre “AYE!” accolsero quelle parole. Ovviamente Ashuros era rimasto in silenzio con un solo pensiero cupo in mente –Se Giada viene a saperlo sono morto…-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autori:
 
A: Chaos a tutti! Come va?
 
H: Come ve la passate? Speriamo tutto bene!
 
A: Vi starete chiedendo cosa ci facciamo con questa nuova fic…
 
H: Beh, il fatto è che ci stavamo annoiando (non chiedete per Good or Evil, il capitolo è in lavorazione) e dato che le iscrizioni per l’altra fic chiudono domani alle 21, abbiamo creato questa piccola long che vedrà come protagonista Hisoka (e le sue serate)!
 
A: Non sappiamo quanto durerà ma dovrebbero essere tra i tre e i cinque capitoli. Come già detto, principalmente parlerà di Hisoka ma ci saranno molti personaggi di FT e diversi OC.
 
H: Se per caso avete già usato degli OC (e li conosciamo) e volete vederli comparire in questa fic (una o due comparse) non avete che da chiedere!
 
A: ci vediamo al prossimo capitolo che dovrebbe arrivare molto presto! Voglio comunque avvisarvi che molte delle idee folli di Hisoka sono nate dalla mente malata di Fede e non dalla mia.
 
H: sono un alcolista, che ti aspettavi?
 
A: lasciamo stare… alla prossima, chaos!

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Capitolo 2
*** Primo bar e primi disastri ***


PRIMO BAR E PRIMI DISASTRI

 

 

“Sei sicuro che ripercorrere tutto sia una mossa azzeccata?” chiese Ashuros fissando il biondo alla sua destra.

 

“Certamente!” rispose prontamente Hisoka sorridendo “Se scopriamo cosa ho fatto questa notte potremo capire come stavo dormendo su quella quercia”.

 

“Veramente a me non me ne frega nulla.” disse Ashuros sospirando nel vedere che i suoi figli non erano dello stesso avviso.

 

“E dai Ash! Potrebbe essere divertente!” commentò Hisoka aprendo poi il portone di Fairy Tail. La loro gilda.

 

I cinque vennero subito accolti da un episodio alquanto insolito. Un ragazzo dalla chioma rosa con una sciarpa di scaglie rosa intorno al collo stava tirando una piccola corda azzurra dalla punta bianca che, stranamente usciva dalle fauci di un enorme cane, più simile ad una iena, dal pelo rosso accesso, arancione e giallo.

 

“Sputalo subito maledizione!!!” urlò il ragazzo tirando ancora la piccola corda e da dentro la bocca del cane arrivarono delle urla di dolore.

 

“Andiamo Smile! Lascialo andare subito!” urlò una ragazza dai lunghi capelli bianchi inginocchiata di fianco al cane. I capelli le arrivavano fino al bacino e una frangia le copriva l'occhio destro mentre quello sinistro, ben visibile, era rosso come il sangue. Un particolare che saltava subito all'occhio era la maschera nera, che le copriva il volto dal naso in giù, su cui erano attaccate due catenine.

 

“Ehm...che cos'è successo Mira?” chiese Cana guardando la barista della gilda intenta a pulire un boccale.

 

“Beh, Trisha, Adam e Smile sono tornati poc'anzi da una dura missione e a quanto pare non hanno potuto mangiare per tutto il viaggio così Smile ha ingoiato Happy senza troppe cerimonie.” spiegò l'albina col suo solito sorriso.

 

“Adam, dammi una mano!” disse Trisha spostando lo sguardo su un giovane più alto di lei dai corti capelli verdi e gli occhi azzurro cielo il quale si limitò a ridere come un pazzoide.

 

“Vuoi scherzare? E' meglio che al cinema!” disse il giovane per poi trangugiarsi una manciata di pop-corn.

 

Trisha sospirò e tornò a concentrarsi su Smile. Era lui il problema in quel momento.

 

“Smile, te l'ho già detto. Mi dispiace di non averti dato da mangiare ma ero stanca e volevo tornare a casa.” disse l'albina e l'enorme cane volse lo sguardo verso di lei “Facciamo così, tu liberi Happy e in cambio ti compro una bella bistecca, d'accordo?”

 

Il cane sembrò pensarci su poi, con calma estenuante, aprì la bocca dalla quale saettò fuori un gatto azzurro ricoperto di bava che si precipitò tra le braccia del rosato.

 

“Keh, la prossima volta me lo mangio.” commentò Smile sputando un po' di peli per poi concentrarsi sulla sua padrona “La voglio bella al sangue quella bistecca!” ed esibì un grosso sorriso alla quale Trisha non potè far nulla se non sorridere a sua volta.

 

Finalmente l'albina si accorse di Hisoka e gli altri e si avvicinò a loro mentre l'ennesima rissa della giornata scoppiava a pochi metri da loro.

 

“Ehi ragazzi come va?” chiese mentre Smile si precipitava addosso ad Axel e Hana scodinzolando.

 

“Si tira avanti.” disse Hisoka “Stiamo cercando di scoprire cosa diavolo ho fatto ieri sera”.

 

“Uh? Perchè, non te lo ricordi?” chiese Trisha e il biondo annuì “A quanto pare è tutto partito da una scommessa che ho fatto con Cana ed è iniziato tutto qui”.

 

“Purtroppo io sono rimasta qui con Bacchus dopo che te ne sei andato alla ricerca di altri bar... non saprei dirti dove sei andato.” disse Cana stappando una botte di sakè per poi berne un lungo sorso.

 

“Uhm... non so se può servirti ma stamane quando siamo tornati ho sentito che qualcuno aveva combinato un casino al negozio di animali qua vicino.” disse Trisha “E se non erro, è attaccato ad un bar”.

 

Hisoka e Ashuros si scambiarono un'occhiata poi il biondo esultò “Abbiamo una nuova meta!”

 

“Bene, è da un po' che non faccio visita a quel bar!” disse Cana uscendo dal portone con la botte di sakè tra le braccia, seguita da Hisoka, Ashuros e i due bambini.

 

Ci vollero una quindicina di minuti per raggiungere il posto e, a giudicare dagli strani versi che provenivano dal negozio di animali, la situazione non era delle più rosee.

 

Hisoka aprì la porta del negozio e per poco non gli prese un colpo. Tutti gli animali erano stati trasformati o, per meglio dire, fusi in qualcos'altro. C'era un pappagallo con la testa da cane, una scimmia con le ali da corvo, una papera coi baffi che squittiva. Che cazzo era successo?!?

 

“TU!!!” urlò un anziano uomo posizionato dietro al bancone “Cosa ci fai di nuovo qui?”

 

Hisoka rimase sorpreso per qualche secondo poi, indicandosi, gli chiese “Ma sta parlando con me?”

“E con chi altri? Sei il pazzo che ieri sera ha trasformato tutti i miei animali in questi abomini!!!” spiegò l'uomo visibilmente adirato.

 

Hisoka rimase a bocca aperta e si avvicinò al bancone per farsi spiegare meglio la situazione mentre gli altri iniziarono a guardare i vari “esperimenti” di Hisoka. Passarono solo pochi secondi che Axel e Hana si precipitarono da Ashuros.

 

“Possiamo prendere un cucciolo?” chiesero i due in coro con due enormi sorrisi.

 

“No.” fu la secca risposta del padre che spense in un istante la loro euforia.

 

“Ma perché?” chiese Hana.

 

“Perchè il vostro ultimo animaletto, un adorabile varano di Komodo, ha divorato il cane dei vicini, ha morso una decina di persone e si è intrufolato negli spogliatoi femminili del centro termale facendo scappare le ragazze seminude per strada.” spiegò l'albino ricordando uno ad uno quei momenti.

 

“Ma quella è stata un'idea dello zio Hisoka.” disse Axel voltandosi verso il biondo. Ashuros drizzò immediatamente le orecchie e, nello stesso istante, Hisoka percepì un incredibile istinto omicida alle sue spalle.

 

“HI-SO-KA!” sibilò l'albino creando un grosso spadone di sangue “Potresti ragguagliarmi?”

 

Il biondo stava per girarsi ad affrontare una morte orribile e brutale ma Axel accorse, senza volerlo, in suo soccorso.

 

“Quindi non possiamo prendere neanche lui?”

 

Ashuros si voltò verso il figlio solo per vedere un serpente con la testa da polipo che gli balzò in faccia aggrappandosi con tutti i tentacoli ed impedendogli così di respirare. In meno di un secondo, Ashuros si stava agitando come un ossesso nel disperato tentativo di levarsi quella cosa dalla faccia mentre Hana e Axel, anziché aiutarlo, se la ridevano alla grande.

 

Hisoka approfittò di quel momento per chiedere al negoziante dove fosse andato dopo aver combinato quel disastro.

 

“Uhm... non ne ho la più pallida idea. Ricordo solo che canticchiavi una canzoncina sulle sirene... ma piuttosto come intendi rimediare a questo scempio?” chiese a sua volta il negoziante ma Hisoka lo ignorò bellamente.

 

“Sirene?” ripetè tra se e se.

 

“Oh! Poco lontano da qui c'è un bar che si chiama La baia delle sirene! Forse sei andato lì.” disse Cana bevendo un sorso di sakè.

 

“Perfetto! Andiamo lì allora!” esclamò Hisoka uscendo di corsa dal negozio notando, con la coda dell'occhio, che Ashuros era riuscito a liberarsi dalla piccola creaturina da lui creata. Ovviamente l'istinto di sopravvivenza lo spinse a correre come un forsennato lontano dal suo carnefice.

 

L'albino, intanto, si rialzò, tenendo in mano quel serpente-polipo, vide Hisoka correre via. Involontariamente, strinse la presa sull'animale che iniziò a dimenarsi per il dolore e il negoziante lo rimproverò “Fai attenzione! Quello era un raro serpente di fiume!”

 

Per tutta risposta, Ashuros gli scagliò in faccia l'animale, che si avvinghiò al volto del povero uomo, dopodichè scattò fuori dal negozio all'inseguimento di Hisoka.

 

Cana e i due bambini si sporsero dall'entrata e la bruna, sorridendo, disse “Mi sa che a questo giro, vostro padre lo ammazzerà.”

 

“Lo credo anche io.” commentò Hana ghignando.

 

“Aspetta! Ma se noi stiamo qui non potremo vederlo mentre lo uccide!” esclamò Axel allarmato per poi partire all'inseguimento a sua volta insieme alla sorella e Cana che, mostrando ancora lo stesso sorriso, pensò -Questi bambini fanno davvero paura...-

 

Ritrovano i due intenti a combattere, o per meglio dire Ashuros menava fendenti e Hisoka faceva di tutto per evitarli, proprio davanti al bar “La baia delle sirene”.

 

“Andiamo Ashuros.” esclamò Hisoka evitando un affondo “Non possiamo risolverla da amici?”

 

“Tu stai fermo e io ti ammazzo velocemente! Non ti farò neanche soffrire!” ribattè Ashuros.

 

“Non era proprio quello che avevo in mente. Facciamo così! Risolviamo il mistero della mia nottata mancante e poi la risolviamo uno contro uno, ci stai?” chiese il biondo e Ashuros, dopo essersi fermato, accettò. In effetti era meglio aspettare. Di sicuro non era l'unico a voler fare la pelle a Hisoka e non gli sembrava giusto togliere quel piacere agli altri.

 

“Te la sei cavata di nuovo, eh?” chiese Cana ghignando. Ormai era brilla e la giornata era ancora lunga.

 

“Già... ora entriamo e chiediamo se qualcuno sa qualcosa.” disse Hisoka avvicinandosi alla porta del bar ma, quando fu lì lì per aprire la porta, un urlò lo paralizzò sul posto.

 

“HISOKAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!”

 

“Uhm... quella voce è familiare. Non trovi?” chiese Cana fissando Ashuros il quale annuì lentamente

 

“Non è la voce della zia Tsuki?” chiese Hana e Axel le diede subito conferma “Sì sì, è proprio lei!”

 

“Sembrava piuttosto arrabbiata.” aggiunse Cana.

 

“Mi chiedo quale sia il motivo della sua rabbia...” disse Ashuros e, così come Cana e i due bambini, volse lo sguardo sulla schiena di Hisoka il quale si chiese “E adesso cosa cazzo ho combinato?”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autori:

 

A: chaos a tutti! Come va?

 

H: la scuola è finita perciò andrà tutto bene!!!

 

A: ti ricordo che noi abbiamo la maturità...

 

H: ...guastafeste...

 

A: tornando alla fic, speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto!

 

H: non sappiamo quando potremo aggiornare in quanto da domani saremo braccati dai libri di scuola!

 

A: intanto vi salutiamo e vi auguriamo delle felici vacanze estive!

 

H: CHAOS!!!

 

 

 

 

 

 

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