Organizzazione XIII: Il Felici e Contenti non sarà più lo stesso!

di Archaix_Lemixia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ventus-Cenerentola ***
Capitolo 2: *** I 4 Porcellini ***
Capitolo 3: *** Riccioli Rasta e i 2 orsi + 1a ***
Capitolo 4: *** Le barbe di Esopo: il ranocchio e il bue ***
Capitolo 5: *** Barbacookies ***
Capitolo 6: *** La Dolce Vendetta del Piccolo Fiammiferaio ***
Capitolo 7: *** La PrincipLesa e il ranocchio Superiore ***
Capitolo 8: *** La Bella Addormentata Auroxel ***
Capitolo 9: *** La Sirenetta Ademla ***
Capitolo 10: *** Alixiorda in Wonderland ***
Capitolo 11: *** BiancoSora e i nani del Mulino Bianco ***
Capitolo 12: *** Larxeronzolo ***
Capitolo 13: *** Roxel e Ventel - END ***



Capitolo 1
*** Ventus-Cenerentola ***


SAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALVE A TUTTIIIIIIIIII!!!! ^w^ *esclamano uscendo da un cilindro mistico e fatato vestite da conigli con tanto di orecchie e codino a batuffolo sgranocchiando una carota*

Ora che la scuola è finita possiamo finalmente dedicarci a una serie di fanfic demenziali e senza senso proprio come volevamo da una vita! Quella che state per leggere è la prima di una serie di storie re-inventate da noi medesime sulla base delle vecchie care favole della Buonanotte che tutti noi abbiamo amato.

Ma come avrete capito non saraaaaaanno normali: saranno interpretate dai nostri cattivi preferiti con l’aggiunta degli immancabili protagonisti (Sora, Riku, Kairi), gli eroi di BBS ( Terra, Aqua, Ventus Vanitas…) e naturalmente ci siamo noi: LA TNT!!! (se non sapete chi siamo andate a leggere la nostra ff “Another Story – Three Nobody, One Destiny” –pubblicità occulta ma neanche troppo ^^”-  

AVVERTENZE: Shonen’ai e paring accennati un po’ dovunque ^^” ; quasi onnipresenti saranno Akuroku e Riso, ma ci saranno anche VanVen, XemSaix, Zemyx, Larxene/Luxord.



AttenzioneRicordiamoAiGentiliLettoriCheLaPresenzaDiEmozioniInQuestoTestoéPuramenteCasualeNonProvateAdImitareQuantoScrittoInQuestaStoriaLeggereAttentamenteIlFoglioIllustrativo

 

Un grido.

Dal piano superiore dei dormitori del castello che Non Esiste risuonò un grido allarmante che rieccheggiò per tutti i corridoi svegliando di soprassalto tutti i membri dell'Organizzazione XIII (+ III) che si alzarono di scatto (tutti tranne Larxene che ignorò bellamente l'urlo e continuò a dormire beata) e facendoli precipitare fuori dalle loro stanze alla velocità della luce. L'urlo di terrore proveniva dal bagno del piano superiore, e lo strillo acuto che produceva riconduceva facilmente alla triplice voce appartenente alle tre novelle Nessuno, Lemixia, Bexyk e Archaix.

“Ma che *****succede, chi *** è che grida a questa ****** ora porco*******!?” Xaldin si precipitò in corridoio mostrandosi attonito e soprattutto incazzato nero, seguito dai lamenti di tutti gli altri Nobody svegliatisi di soprassalto. Improvvisamente tre figure nere gli sfrecciarono davanti non investendolo per poco, che si diressero a velocità Warp verso la camera contrassegnata con il numero “XIII-XIV-XV”.

“Ma che diavolo....?” Sospirò Larxene fingendosi rassegnata: l'unica a non essere zompata in piedi all'udire il grido e l'unica a sapere davvero cosa era successo. Il primo ad entrare fu ovviamente Axel che, spalancando con forza la porta che sbatté contro il muro provocando un tonfo terribile, si precipitò nella stanza convinto che fosse successo qualcosa di terribile.

“Che succede!? Un attacco di Heartless?? Malefica è tornata??” esclamò fingendo confusione, ma quello che vide lo poté considerare “rassicurato”: tutte e tre le ragazze erano avvinghiate l'una all'altra tremanti come non mai, come se avessero appena visto la cosa più orribile di questo pianeta.

“Ragazze ci avete fatti spaventare! Beh, non proprio spaventare, ma sapete che intendo. Insomma, che stavate facendo da lanciare un urlo stroncatimpani alle TRE di notte??” rimproverò le ragazze, mentre gli altri Nessuno arrivavano uno dopo l'altro. Quando Demyx entrò nella stanza si gettò sulle povere Nessuno gridando: “Tutto bene siete ancora intere? Che vi è successo sono entrati gli Heartless in casa? Malefica è risorta?? E' arrivata l'apocalisse???”

“Calmati Demyx!!” Lemixia gli frenò la lingua in tempo chiudendogli la bocca“ non è successa nessuna di queste cose” spiegò.

“E allora che diavolo avete da lanciare grida a caso in quel modo?? Lo sapete che sono vecchio e potrei prendermi certi colpi che mi farebbero restare secco..” Vexen arrivò come al solito pieno di acciacchi e reumatismi, maledicendo ragazzini a caso e i loro presunti schiamazzi notturni.

“Io penso di sapere che avete visto..”

Tutti si voltarono verso la porta e videro Larxene, nel suo lungo e virilissimo pigiama nero con l'effigie di un teschio avvolto dai fulmini, l'espressione seccata e le mani sui fianchi.

“Siete state in bagno vero?” chiese noncurante. Archaix rispose con un mesto cenno e Bexyk sospirò avvilita: “probabilmente qualcuno ha messo dei lassativi nella cena, perché all'improvviso abbiamo avuto tutte e tre bisogno del bagno e siamo corse silenziosamente per non svegliarvi...”

Lemixia continuò il discorso: “...ma quando siamo arrivate, non appena aperta la porta abbiamo... visto...”

Larxene emise una leggera risata divertita e alzò i palmi delle mani all'altezza delle spalle come se la risposta fosse ovvia: “Oooh, molto probabilmente quello che avete visto era Marluxia che faceva la ceretta alle gambe...”

Tutti la guardarono inorriditi e approvarono pienamente nella mente l'urlo da film dell'orrore di poco fa.

“Eehehey che si dice?” quando Marluxia fece il suo ingresso nella stanzetta affollata, ovviamente con i pantaloni addosso, tutti lo guardarono malissimo.

“Beh, che c'è, cos'ho fatto?” chiese mostrando sorpresa.

“TU INCARNAZIONE DEL MALE FUORI DI QUI!!!!” gridarono immediatamente le tre Nobody con uno sguardo infuocato facendolo arretrare di un passo “Ma perché? Che vi ho fatto di male??” ripeteva come sconcertato. Anche il resto dell'Organizzazione asserì allo stesso messaggio e il povero (ma neanche tanto) Leggiadro Sicario dovette affrettarsi ad abbandonare la stanza.

“Oooo beh qui è tutto risolto...” stava per dire il Superiore, che come tutti era accorso immediatamente per vedere cosa fosse successo, ma venne frenato dalla voce quasi rotta dal pianto delle tre: “NUOOO non potete lasciarci sole adesso, ci verranno gli incubi tutta la notte!!” si lamentarono in coro.

“Capo, hanno ragione. Io se fossi in loro sarei rimasto traumatizzato. T-R-A-U-M-A-T-I-Z-Z-A-T-O got it memorized? ...Anche considerando che i Nessuno non possono sognare, loro tre ne sono capaci non so per quale motivo...” aggiunse Axel.

“E allora che si fa?”

La mano di Lemixia scattò sull'attenti come una scolaretta preparatissima sulla lezione del giorno, pronta a proporre di tutto: “Lo so io!!! Restate qui e raccontateci delle favole per farci addormentare ^^” disse ad alta voce, nello stupore generale.

“R-raccontare storie? Ma che scempiaggini sono! Io proporrei di rilassarci tutti quanti bevendo un buon Thé...” stava per obiettare Luxord, ma venne frenato dalla numero XII che con un gesto secco gli tappò la bocca: “A ME VA BENISSIMO” scandì a chiare lettere per far capire che no, non avrebbero preso il thé come degli stupidi signorotti britannici. O peggio, visto che anche Xigbar aveva alzato la mano.

“E sia: ma le storia ce le inventeremo noi, perché quelle versione Old sono una pizza...” Xigbar sbuffò, nessuno aveva voluto sapere come lui proponeva di passare la serata. E per la fortuna dei nostri cari lettori non verrà trascritto il suo pensiero, altrimenti si sarebbe dovuto alzare il rating della storia.

“Storie? Ho sentito che raccontate storie?? voglio sentirle anche iooo” Marluxia sbucò da dietro la porta, segno che non se ne era mai andato ed era rimasto ad origliare per tutto il tempo.

E così, in ordine di numero, ogni membro dell'Organizzazione cominciò a raccontare la propria storia...




¯Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con nooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sognaaaar (peeer sognaaaar)

Non serve la keyblade, il cappotto nero e il ghiacciolo bello per venire con noi, basta un po’ di fantasia e di bontààààààà (e di bontààààààààà)
¯






Favola n.I – Xemnas

Ventus-Cenerentola


C’era una volta, in una Galass- ehm… in un piccolo isolotto in mezzo all’Oceano, un regno fiorente e prosperoso, famoso per i suoi grandi commerci dei rarissimi frutti di Paopu che vi crescevano in abbondanza. In questo bel regno mezzo isolato dal resto dell’universo mondo gli abitanti vivevano pacificamente in un’atmosfera tipicamente ottocentesca la quale comprendeva l’umile plebaglia e la ricchissima nobiltà, che viveva all’interno di un sontuoso palazzo nel mezzo dell’isola. Proprio nella fascia intermedia chiamata comunemente Borghesia, viveva un bambino biondo, bello e sempre sorridente che portava il nome di Ventus.

La Il ragazzo abitava in una grande villa sulla riva del mare insieme alla sua famiglia composta da una matrigna inutile e tre sorellastre antipatiche, una delle quali pure un po’ stupida.

la matrigna inutile era una donna discretamente bella dal portamento esageratamente raffinato e dei corti capelli rossi: il suo nome era Kairi, e aveva sposato il nobile, coraggioso, bellissimo, benestante e ormai defunto Sig. Xemnas solo per sfuggire al suo basso ceto di origine, ereditando tutto: villa, giardino e figli compresi.

Le “sorellastre”/fratellastri invece avevano tutti dei nomi strani (NdA: perché Kairi e Xemnas sono dei nomi moooolto normali… -__-“) scelti apposta dai loro genitori (appunto…) e si chiamavano Sora, Vanitas e Roxas. I primi due erano i più grandi, due gemelli identici nell’aspetto fisico ma completamente diversi nel carattere: se quel sempliciotto di Sora che era nato per primo e tecnicamente era il più grande dei fratelli  sapeva a malapena sorridere ed annuire, Vanitas era praticamente un genio del male. Entrambi però frequentavano un corso di scherma (dove stranamente al posto delle spade si usavano delle chiavi giganti ma non facciamo caso a dettagli inutili) ed erano molto portati. Roxas era il “terzogenito” se così si poteva definire, ed era identico a Ventus nell’aspetto ma molto più scaltro e isolato, e non sopportava la vista di quello che considerava solo “il suo doppione fatto male”.

La Il nostro piccolo Ventus, nonostante avesse sempre stampato in faccia un sorriso a metà tra l’ebete e il completamente idiota, era molto depresso per questo, tanto che molte volte era costretto a rubare le pillole anti-depressive da casa del suo amico  borghese figlio di uno scienziato pazzo, Zexion. Egli viveva una vita infelice sfruttato e sottopagato dalla sue “sorellastre”, e ogni tanto pure dalla matrigna che come abbiamo già detto era inutile… Gli mancava davvero suo padre, anche se non lo aveva mai conosciuto, altrimenti avrebbe scoperto quanto fosse forte e bello e coraggioso e simpatico e…


“Ehi Xemnas ma non ti sembra di esagerare?? Mica sei un dio sceso in terra dico io!” esclamò ad un certo punto Larxene interrompendo la narrazione con grande disappunto del Superiore.

“Già, e poi scusa chi è questo Sora? Mi suona familiare..” aggiunse  una Bexyk accoccolata fra le coperte del suo letto, toccandosi la fronte. Lemixia e Archaix annuirono. Tutti i presenti sbiancarono di colpo.

“M-MA NIEEENTE niente, è solo un personaggio inventato a caso, come gli altri…” tentò di spiegare Xemnas. Mentre lui tentava di riprendere il discorso però anche il numero VIII, appoggiato ad un angolo della stanza, si era ammutolito. “Roxas… dove ho già sentito questo nome..?”

Dicevo… Dato che il povero Ventus lavorava spesso duramente, si sporcava facilmente con la polvere del camino ed era un accanito fan di Ash dei Pokémon, le altre “sorellastre” lo chiamavano “affettuosamente” Ventus-Cenerentola.*

Doveva sempre sbrigare tutte le faccende da solo, anche se a volte ogni tanto il fratellone Sora si offriva di dargli una mano ma… come dire… era meglio se non lo aiutava…. dividendosi tra il lavoro in casa, le beffe di Roxas, i casini gli aiuti volontari di Sora e le molestie di Vanitas.



Durante un tranquillo e assolato pomeriggio,  mentre la poco-utile matrigna Kairi sfogliava come al solito poco-utilmente e svogliatamente le pagine del suo Cioè mensile notò l’articolo scritto da Yuffie, la reporter del regno, che tra l’altro era sua grande amica <-- pettegole uguali, apprendendo la tal notizia:



Oggi al castello di Maestro Ananas del Re Eraqus, grande ballo per scegliere la promessa sposa del (NdA: giovane, bello, aitante, figo e chi più ne ha più ne metta) Principe Terra!

Vi aspettiamo numerosi!!


Immaginate gli urletti fangirlosi e i saltelli impazziti della matrigna quando realizzò che quello era un diretto invito a niente meno che il gran castello del re…

Naturalmente la prima cosa che fece fu andare a spiattellare la nuova a tutto il regno, come se non bastasse l’annuncio su uno dei giornali stranamente  più venduti sull’isola (Nda: Questo significa che siamo in un’isola fatta  di pettegole?? OMG….)  … oh e ai suoi “amati” figlioletti.

“Mi raccomando, vestitevi bene, comportatevi a modo e fatemi fare bella figura davanti al Principe KYYYYYYYYYYYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH *svenimento* … *risveglio* Terra, ok?” intimò severa alle ai figliuoli convocati nel salotto, che in quel momento erano entrati nella fase avanzata di fangirlismo. Naturalmente, tutti tranne Ventus, che se ne era fregato altamente dell’intero  discorso e aveva continuato a canticchiare la sigla dei Pokémon a bassa voce, tornandosene in camera sua.

Oh, e neanche Roxas stranamente.



Quella sera, tutti pronti, profumati (NdA: ho i miei dubbi) e pettinati  con chili e chili di gel colla a presa rapida,  partirono alla volta del castello… … … Tutti meno Ventus-Cenerentola che declinò gentilmente l’invito poiché quella sera su K2 davano in prima visione assoluta “Pokémon X e Y” e lui non poteva assolutamente perderselo.

Così gli altri lo lasciarono da solo per andare a sballarsi alla festa.

L’episodio fu bellissimo, a detta di Ventus, ma dopo aver indolatrato Ash per una mezz'oretta decise che si stava annoiando troppo, e che magari poteva anche raggiungere i suoi fratelli al ballo. Purtroppo quel pomeriggio, mentre la sua famigliola allegra e bella era andata a spendere un patrimonio in shopping per trovare un bel vestitino egli aveva rifiutato schifato l’idea di fare da manichino (soprattutto a causa della presenza di Vanitas, che lo avrebbe sicuramente costretto a sfilare davanti a tutti con un vestito da donna…) e, con le mani tra i capelli color del grano, aprì le ante dell’armadio e prese la prima cosa decente che vi trovò. Naturalmente era un bel vestito, scelto appositamente dal padre Xemnas prima di morire perché sapeva che un giorno sarebbe capitata una cosa del genere e perché era sempre stato così intelligente e previdente…


“La vogliamo smettere con questi intermezzi del ca**o? Lo sappiamo che sei un megalomane, ci manca solo che quella villa fosse a forma di cuore” sbuffò ancora Larxene, che quella sera non era proprio in vena di starsene alzata ad ascoltare storielle stupide.

“Ma ERA a forma di cuore!” precisò Xemnas. E tutti si facepalmarono.



Comunque… Ormai pronto, Ventus provò a chiamare decine di taxi (Nda: ma non eravamo nell’800!?!?), ma a quell’ora nessuno era in servizio. Eppure era strano, insomma, mancava solo un quarto a mezzanotte, non era tardissimo…. Insomma, il povero Ventus-Cenerentola cominciò a disperarsi emettendo lamenti a 40.000 decibel che fecero diventare sordi tutti i delfini nel raggio di 5 miglia, e che si sentirono fino in fondo alla strada.

All’improvviso davanti agli occhi rossi e bagnati del biondino lamentoso apparve in mezzo ad una marea di scintillanti e sbrilluccicosi luccichini una figura perfettamente vestita, blu luccicante e con caschetto all’ultima moda: era la Fata Madrina Aqua (NdA: che abitava in fondo alla strada) che, richiamata dal pianto disperato del piccolo, era andata a controllare.

“OHMAMMINASANTA UN FANTASMA CHE SI TINGE!!!!!” gridò Ventus traumatizzato.

“Hey, come ti permetti io sono TUTTA naturale! E comunque… *si rimette a posto le pieghe del vestito e gesticola con la bacchetta per dare enfasi* io sono la bellissima, potentissima, bravissima, alla modissima, intelligentissima (NdA: soprattutto modestissima… -__-“) Fata Madrina Aqua e sono venuta qui per placare il tuo animo agitato con-“

Vanitas-Cenerentola la guardò con due occhi sbrilluccicanti “Stai dicendo che puoi farmi arrivare a castello senza chiamare un taxi?!? *w* ”

La Fata sbuffò infastidita per essere stata interrotta nel suo poetico monologo, ma si riprese quasi subito capendo con che soggetto avesse a che fare: “Sì *sigh* posso farti arrivare a castello, MA… per farlo ho bisogno di una zucca e di due topi-“

Ventus-Cenerentola la interruppe di nuovo sparendo a razzo per cercare i due oggetti elencati dalla ragazza(?).

Ritornò dopo circa dieci peto secondi**  con l’Heartless da compagnia del fratello Sora, Chester, e un frutto di Paopu mezzo smangiucchiato trovato “per caaaaso” nella camera di Vanitas.

La Fata lo guardò perplessa: possibile che di DUE cosa che gli aveva chiesto non era riuscito a portargliene neanche una?!?

Si portò una mano alla fronte in modo molto teatrale singhiozzando: “Ma queste non sono le cose che ti ho detto di portarmi!”

“Ehm… ecco vedi… topi non ce ne sono perché la matrigna ne ha molta molta paura (NdA: specialmente di quelli molto grandi con le orecchie tonde, che sono re, hanno un cane e si chiamano Michelino) e beh… zucche non ne abbiamo da Halloween…”

La Fata Madrina, che aveva preso a limarsi le unghie tutta concentrata, alzò lo sguardo e con fare annoiato fece segno al biondino di seguirla fuori. Portarono L’Heartless e il frutto di Paopu nel grande giardino che circondava la villa, e Ventus li posò al centro di esso mentre la fata si concentrava mentalmente sull’incantesimo da eseguire:  “Vediamo di sbrigarci tra poco cominciamo le repliche delle repliche delle repliche di Beautiful e Cento Vetrine e non posso proprio perderle!”

Dalla punta della sua bacchetta magica sgorgò un fiume di luce che circondò i due oggetti (un Heartless è un oggetto?? 0_o) trasformandoli completamente:

il frutto divenne una splendida carrozza giallo-metallizzata con cerchioni verdi e arbre-magique all’aroma di vaniglia e il povero Chester prese le sembianze di un cavallo nero con gli occhi scarlatti.

“Mi raccomando non mi graffiare la carrozzeria nuova e non -far sparire accidentalmente il cavallo per mezzo di una mistica chiave gigante- ammonì grave la fata. Chiave gigante? Per qualche secondo Ventus non capì a che si riferisse, ma alla fine pensò che si riferisse alle bizzarre spade da scherma dei suoi fratelli.

Detto questo Acqua diede una bacchettata sul deretano del cavallo che parti al galoppo verso il palazzo.

O meglio…. SAREBBE dovuto partire al galoppo verso il palazzo, ma si sa… gli Heartless non hanno volontà o un cervello perciò invece di portarlo direttamente al ballo gli fece prima fare il giro di tutti i bar e osterie dell’isola.


Risultato: quando arrivò finalmente al castello era ubriaco fradicio, tanto da non riuscire più a distinguere il principe Terra da sua fratello Vanitas.

Naturalmente al nostro moretto (che era da sempre attratto dal fratello biondo) questa svista non dispiacque mica, anzi decise di rapire Ventus-Cenerentola e di scappare insieme lontano da quel microscopico isolotto. (NdA: si dice che ora vivano in una casetta in Canadà dove Vanitas continua a molestare il fratello)


FINE! ^^





“COOSAAA??? Ma non può finire così, dov’è il lieto fineee??” piagnucolò Demyx stringendo il cuscino di Lemixia:  la Nobody era così immersa nel racconto che non si era nemmeno accorta che il Notturno Melodico le aveva strappato il suo cuscino e lo stava stringendo come se stesse ascoltando una storia emozionatissima

tutti protestarono in coro con lui, perfino Lexaeus tirò fuori un cartello con su scritto: VERO FINALE, e a quel punto Xemnas dovette sbrigarsela da solo.


 

“Oh… Già… Ehm, il Principe Terra si sposò con la Fata Madrina Aqua (NdA: che passava di lì solo perché le repliche delle repliche delle repliche di Beautiful e Cento Vetrine erano finite e a casa si annoiava), scapparono insieme e ora vivono felici e contenti alla Hawaii.

Roxas non era mai stato interessato al principe perché aveva conosciuto un paggio di corte, un giovane e avvenente piromane/pedofilo, tale Axel, e insieme andarono a vivere a bordo di una roulotte girando per il mondo e bruciando querce secolari e riserve protette.

Sora conobbe il secondo figlio del re Eraqus, Riku, si sposarono e rimasero a governare il regno (NdA: Ohmamma…) bersagliando i loro poveri sudditi di tasse salatissime così che nessuno sulle Destiny Island (NdA: decisero che il regno d’ora in poi si sarebbe dovuto chiamare così) sarebbe mai vissuto felice e contento (NdA: a parte i due sovrani U_U)

FINE! XD


Finisce così, questa favola dodda se ne vaaaa (seeeee ne vaaaaaa) ma aspettate e un'altra ne avrete, "C'era una Volta" un Nessuno dirà e un'altro sclero comincerà...



*da notare la COERENZA dei motivi con la decisione di chiamarlo in quel modo.
**NdA: unità di misura adottata nel Calisota



Note delle Autrici: se siete arrivati fin qui vuol dire che siete riusciti a soppravivere alla storia (e alla visione del Leggiadro Sicario che si ceretta) ma non è così detto che soppaviviate alla prossima…

Il prossimo narattore sarà il Tiratore Libero Xigbar E NON ASPETTAVI NULLA DI BUONO.

P.s. La pubblicazione sarà settimanale (giusto per farvi penare un po’ MUAMUAMUAMUA) probabilmente ogni Lunedì. SEE YOU THE NEXT TIME!! *spariscono nel cappello*

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Capitolo 2
*** I 4 Porcellini ***


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Nessuno avrebbe potuto immaginare quel che era uscito dalla bocca del Superiore. Quella era davvero il suo primo discorso senza senso della storia, da quando aveva fondato l’Organizzazione XIII (XV?); tutti i Nessuno presenti nella camera da letto delle numero XIII, XIV e XV erano allibiti e al tempo stesso si stavano divertendo un mondo. Divertendo, proprio come nell’organizzare la festività del 25 Dicembre e prendere in giro Larxene ad Halloween*. La situazione stava diventando parecchio “divertente” e, all’arrivo della seconda storia, raccontata dal numero II Xigbar, sembrava che nessuno dei Nessuno fosse più reticente  nel continuare.
“Sii zio Xigbar, raccontaci una storia divertente!” lo incalzava Lemixia, “entusiasta” di aver visto quali benefici effetti aveva dato il potere del nonsense al loro capo, e desiderosa di sapere quale stramberia stava prendendo forma nella testa acromatica bicolore del Tiratore Libero.
“EHI!! Di zio ce n’è solo uno, ed è lo zio Xaldin!!” protestò il Feroce lanciere alzandosi dalla sedia bianca e afferrando bruscamente l’orecchio del suo compagno vicino a lui; questo a sua volta si girò e gli mollò un pugno sulla faccia che lo fece barcollare all’indietro ma non cadere, e in meno di due secondi era scoppiata l’ennesima rissa fra i due SENZA una ragione precisa.
In tutta quella confusione nessuno si accorse di un’ombra che sgusciò nel corridoio passando davanti alla porta…
“FEEEEEERMI TUTTII!!!!” il grido minaccioso e per niente dolce che la Ninfa Selvaggia aveva lanciato ammutolì tutti all’istante. I due avversari rimasero fermi così come erano in un intreccio di spintonate e tirate di dreadlock, e infine caddero a terra, ridendo.
“D’accordo, ho esagerato..” si scusò Xaldin.
“No no, ho esagerato io” obiettò Xigbar portandosi teatralmente una mano al petto; l’effetto più che teatrale fu comico.
“No, io.”
“No, IO”
“RISSAAAA!!!!!!!!!!!!!!”
“SSSTOOOOOOOPPP!!!!!” Larxene si alzò nuovamente in piedi e, scrocchiandosi le nocche delle mani, fece capire che non stava scherzando.
Così tutti si calmarono, e si poté cominciare la seconda storia…
*Quello del Natale è un capitolo della nostra fic in corso (sempre quella di prima) e quella di Halloween è una short che potrete trovare nel nostro sito…



Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con mooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sogaaaar (peeer sognaaaar)
Non serve la keyblade, il cappotto nero e il ghiacciolo bello per venire con noiiiiii, basta un po’ di fantasia e di bontààààààà (e di bontààààààààà)



Xigbar n. II
I 4 PORCELLINI


Xigbar: “Ora tocca allo zio Xiggy~♥ !!!” ^w^
Xaldin: “ che COSA ti ho detto riguardo allo Zio??”
Xigbar: “Uffi, ok ok…… emh… In un bosco c’era una casetta che…”
La voce possente di Xaldin e uno scappellotto dietro la spelacchiata chioma bicromatica lo interruppero malamente.
“E IL “C’ERA UNA VOLTA” DOVE LO HAI LASCIATO??? IMBECILLE!! MA COME LE RACCONTI LE FAVOLE?!? “
Il povero numero II tentò di difendersi: “Lo avrei messo dopo, Xal…”
Una vena pulsò sulla fronte del Feroce Lanciere e le mani tremarono vistosamente, poi la destra tentò di stringere il collo pieno di cicatrici dello zebrato che si scansò all’ultimo momento.
“MA DOVE C***O LO METTI POI???!?!? PEZZO DI IDIOTA!! RICOMINCIA!!”
“ Ok, ok non ti scaldare… *hic* emh… C’era una volta in un bosco emh… boscoso, una casetta tutta bianca con le porte e le finestre azzurre.
In questa casa vivevano quattro fratelli porcellini: Porcellino-Sora, Porcellino-Vanitas, Porcellino-Ventus e Porcellino-…… Roxas.
La loro mamma, Naminè-Maialina, era una “pittrice” di “quadri” con pastelli a cera.
Un giorno riunì i suoi figlioletti e disse loro:
-Bambini… devo lasciarvi… il Mondo mi chiama e sento che qui in mezzo al nulla non farò mai fortuna… quindi parto per vendere i miei quadri.
Ma prima di lasciarmi tutto alle spalle voglio che sappiate una cosa…… Dovrete lasciare la casa entro domani perché non ho finito di pagare l’affitto e a breve ce la pignorano ~♥. – disse dolcemente ai suoi figlioletti ai quali caddero le mascelle sul pavimento per la notizia. Quella notizia non portava nulla di buono. E sapete perché?? Perché per farsi una casa nuova avrebbero dovuto LAVORARE!!!    *dan dan DAAAN*
Detto questo partì con le sue “opere” lasciando senza tetto le quattro povere creature.
-Ora che faremo? ç-ç – chiese Porcellino-Sora, accasciandosi sul terreno boscoso, sull’orlo di uno dei suoi soliti tsunami di lacrime.
-Beh… Dovremo trovarci una nuova sistemazione ù_ù – rispose Porcellino-Roxas freddo come sempre; non gli andava giù il fatto di essere stato abbandonato dalla madre, e per di più per colpa del suo lavoro che consisteva nel mettere due scarabocchi in croce su una tela e venderli per zilioni di dollari a nababbi che non se ne faranno niente in tutta la loro vita. No, proprio non gli andava giù.
-E dobbiamo fare in fretta: ho sentito che da queste parti lavora un lupo cattivo, CATTIVISSIMO! >_< - precisò Porcellino-Ventus, guardandosi attorno spaventato come se si aspettasse di vedere l’oggetto della loro discussione saltare fuori da un momento all’altro, e si strinse forte al suo fratello Porcellino-Sora.
- Il temibile Lupo-Riku! Uuuuuhhhh!!!! ~éoé~ - fece eco Porcellino-Vanitas cercando di spaventare gli altri tre, e riuscendoci benissimo con Ventus e Sora, i quali fecero un salto così alto che quasi toccarono i rami degli alberi. Beh, in effetti non era stata una GRANDE idea andarsi a ficcare nel bosco per salutare la loro madre un’ultima volta, ma lei aveva detto che era meglio così, “così non rischio di essere assalita dai fans <3” aveva ripetuto lei.
Mentre Porcellino-Venitas continuava a prendere quei due in giro spaventandoli a morte, Porcellino-Roxas stava meditando un modo alternativo per trovarsi una dimora.. e alla fine ci riuscì:  -Allora per fare prima perché non ci costruiamo da soli la casa? UwU -
Vanitas (per fare prima posso togliere il prefisso “porcellino”?? vi prego çç) smise di ululare per un momento e si degnò di rivolgergli l’attenzione: -Mmh, e con cosa? O_o -
Ventus si bloccò e rispose prontamente: -Con i materiali che mammina usava per le sue opere! Non li avrà certo portati con sé! ^w^ - Finalmente avrebbe usato quegli attrezzi che vedeva sempre essere usati dalla loro madre, e che lei non aveva mai permesso che toccassero.
Roxas ci pensò un attimo; alcuni di quegli oggetti erano anche pericolosi, e sapeva bene che uno di loro in particolare non sarebbe mai stato capace di usarli…. Ma in fondo non gli importava più di tanto quindi: -Giusto. Andiamo a vedere nel capanno degli attrezzi. U^U -
Purtroppo la madre non gli aveva lasciato molto: solo un mucchio di paglia stipata lì per-non-si-sa-quale-motivo e alcuni ciocchi di legno forse usati per creare cornici.

“Nuooo, rimetti i prefissi ai porcellini: è più divertente!!” obiettò Demyx interrompendo la narrazione, con grande disappunto di tutti e soprattutto di Xigbar. “E va bene, ma non mi interrompere più altrimenti perdo il discorso e non so cosa sto dicendo... >_<”

Appena Porcellino-Vanitas vide il mucchio di legna vi ci si buttò a capofitto sbraitando come un matto: -LONTANI! State lontani! Questa legna e mia! Mia, mia, mia, mia, mia, mia!! L’ho vista prima io!! >__< -
Con un’alzata di spalle Porcellino-Sora e Porcellino-Ventus si diressero verso il mucchio di paglia, prendendone il più possibile e portandola fuori.


“MA COME SI PUO’ COSTRUIRE UNA CASA CON LA PAGLIA!! >__< E’ STUPIDO SOLO PENSARLO FIGURIAMOCI PROVARCI!!! E’ IMPIETA’, E’ PAZZIA!! “ esclamarono in coro Archaix, Lemixia e Bexyk interrompendolo un’altra volta.
Xig/Narratore si alzò di scatto dalla sedia assumendo per un istante il volto del Superiore quando loda alla sua luna cuore che gravita sulla loro terrazza: << PAZZIA? QUESTO. E’. KINGDOM. HEAR- Emh… ma non cambiamo discorso… avete perfettamente ragione…”   
Ma “stupido” (o Doddo XD) era esattamente l’aggettivo giusto per descrivere i due porcellini.
Porcellino-Roxas, al contrario, era il più intelligente dei 4 fratelli e, non contento della scelta di costruire con la paglia decise di passare al piano B:
“Umph… sono troppo bravo, bello e intelligente per vivere in una casa di paglia e quella di legno…. Uhhhh! Chissà quante schegge!! Farò a modo mio…” detto questo si diresse velocemente in città. Mentre il suo piano lentamente si compiva, gli altri tre fratelli continuarono imperterriti la costruzione delle loro casette SENZA neanche accorgersi della sua assenza. Porcellino-Sora e Porcellino-Ventus, per dividersi il lavoro e quindi fare meno fatica, avevano deciso di costruire una casetta in comune: dopo un solo giorno la loro splendida cascina era finalmente pronta!


“Ma non avrebbero potuto affittare una stanza di albergo?” chiese Demyx  alzando diligentemente la mano in alto come un bravo studente, interrompendolo un’altra volta.
“M**- ma certo che no, secondo voi erano abbastanza intelligenti da poterlo fare?? Stiamo parlando di Sora, quello che non riesce a capire se è più pesante un cubo di cemento o uno di polistirolo…”rimembrò Xaldin a tutti i presenti, che giustamente annuirono, tutti tranne le n. XIII, XIV e XV: “Ehi ci dite si o no chi è questo Sora?” chiesero ancora insistentemente. Tutti sbiancarono di nuovo.
“NIEEENTE è un personaggio inventato da Xaldin.. prima che arrivaste nell’organizzazione.. certo…” farfugliarono confusamente.
“BAH io me ne torno un attimo in laboratorio, continuate pure senza di me ho una cosa urgente da sbrigare..” gracchiò Vexen alzandosi dallo scomodo  sgabello che non migliorava più di tanto la sua artrite, e si chiuse la porta alle spalle.
“NUOO non puoi andartene…” protestò Demyx.
“ADESSO STATE TUTTI CALMI, CA***: IL PRIMO CHE INTERROMPE RIMPIANGERà DI ESSERE STATO UN NESSUNO”
Tutti: “o-ok….”

Quella casa era bellissima…. Ai loro occhi. La osservarono con occhi sberluccicanti per quasi un quarto d’ora… *w* Poi si decisero ad entrare nella nuova “dimora”, sbattendo moooooolto piano la porta. Dato che l’unico componente era la paglia, l’abitazione era molto delicata.
Contemporaneamente Porcellino-Vanitas finiva di costruire (stavolta seriamente) la sua pericolosissima casa di legno e schegge, autorizzata naturalmente da sé stesso e in breve tempo dichiarata dall’UNESCO come pericolo ambientale, e un soddisfattissimo Porcellino-Roxas si sedeva tranquillamente sulla sua poltrona davanti al caminetto della sua casa di mattoni…

(B + A + L: “DI MATTONI??? O_o M-MA COME HA FATTO DA SOLO?????????”
Xig/Narratore: << Se mi lascierebbi parlare ve lo spiegheressi! ù_ù)
Dicevo… per scoprire cosa fosse successo dobbiamo tornare indietro di qualche ora.

FLASHBACK, FLASHBACK, FLASHBAAAAAAACK…..…

Porcellino-Roxas si trovava all’interno di un grande edificio a grattacielo dipinto totalmente di bianco, in coda per incontrare il capo finanziere di una grande ditta edificatrice. Se la grandezza dei suoi servizi è almeno la metà di questo lusso che mi trovo attorno, pensò il porcellino, penso che mi piacerà. Dopo aver aspettato un tempo che gli parve come venti  ore, e che tradotto in tempo reale erano 4,3 minuti, finalmente arrivò il suo turno e si vide spalancare la porta dell’ufficio principale. Dall’altra parte dello stanzone, un ragazzo dei capelli platino sparati in alto come lingue di fuoco, vestito con una professionale giacca blu scura e cravatta rossa si sedette sulla comoda sedia girevole dietro all’ampia scrivania.
-Bene signor… Roxas, ho in mente il progetto che fa per lei: questa casa è molto spaziosa e accogliente bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla e con il 30,76% in più le regaliamo un utilissimo, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla eheheh basta una firmetta sul contratto! -
Porcellino-Roxas firmò dove indicava il ragazzo, che si chiamava Hayner, frastornato dalle logorroiche chiacchere del giovane affarista. Però era felice di vedere che un ragazzo praticamente della sua età era a capo di un così vasto impero…  (una cosa pressoché impossibile ma lasciamo correre…) e cominciò a metterci un pensierino in quel suo progetto ambizioni stico. Hayner gli rivolse un largo sorriso e si girò verso destra chiamando a gran voce con le man i davanti al viso.
- PENCE! STIPIDO GRASSONE!! MONTAGNA DI LARDO!! VIENI SUBITO QUI!!! -
Un simpatico ragazzo cicciottello apparve nell’ufficio ansimando:
-S-Sì? H-Hai chiamato Hayner?-
-CAPO!! QUANDO SIAMO A LAVORO DEVI CHIAMARMI CAPO!! – sbraitò il platinato sbattendo violentemente il pugno sulla scrivania in mogano.
-Scusa, Hayner… allora hai chiamato? -
- Sì, Pence… -__-“ …abbiamo del lavoro da fare: INIZIAMO SUBITO! QUINDI MUOVI QUELLE CHIAPPE PARABOLICHE!! -
Lo strano duo si affrettò a uscire dalla studio lasciando da solo un Porcellino-Roxas parecchio confuso.


FINE FLASHBACK, FLASHBACK, FLASHFLASHFLASH…

Ora tutti i 4 porcellini avevano una casa e se la godevano chi più chi molto meno. Ma non si deve maaai abbassare la guardia, i guai sono sempre in agguato!
Infatti proprio quella mattina il mono-espressivo e sono-più-figo-di-tutti-quindi-lontano-dal-mio-campo-visivo Lupo-Riku era stato licenziato dalla prestigiosa e per niente economica pizzeria nella quale lavorava part-time. Avete presente il lupo cattivo di cui parlava porcellino-Vanitas poco prima? Esattamente lui, anche se le dicerie che si raccontavano di lui non erano tutte vere e lo isolavano dal resto della comunità facendolo diventare ancora più mono-espressivo. Il povero lupetto si trovò quindi costretto a cercare un nuovo lavoro per mantenersi part-time. Il caso (ma il caso non esiste) volle che  si inoltrasse nel bosco per pensare, e passasse proprio davanti alle casette dei 4 porcellini.
Guardò scettico la casa e di paglia e si avvicinò a “bussare” alla porta per chiedere a che ora passasse il prossimo bus per andare in città.
Appena i 2 porcellini-lesi se lo ritrovarono davanti ancora tutto sporco di farina della pizzeria, lo presero per il fantasma Formaggino (quello che poi ti spalma sul panini per intenderci U_U).
Urlarono terrorizzati continuando a guardare prima il “fantasma” e poi i loro visi a vicenda per un tempo infinito finché correndo verso la salvezza divelsero le “pareti” della casetta e si rifugiarono in fretta e furia dal fratello Porcellino-Vanitas.
“Vanitas! Vanitas!! C’è un fantasma là fuori!! TT^TT “ strillò Porcellino-Sora sbattendo i pugni contro la porta scheggiata e rovinata della casetta di legno e facendosi anche parecchio male, finché il loro dooolce fratellone non si degnò di andare ad aprire loro. Si avvicinò alla porta e ne schiuse l’uscio.
“Uh, chi è?”  chiese con fare divertito, perché in realtà sapeva perfettamente chi lo stava pregando dall’altra parte della porta.
“Sono io, Vanitas, sono Sora!! Facci entrare ti pregooo..”
“Oh sei tu? credevo fosse il fattorino della pizza.” rispose seccato sbattendogli la porta in faccia.*
“…”
“NUOOOO ti prego Vanitas aprici!!!” disse porcellino-Ventus tra le lacrime, vedendo da lontano che il terrificante lupo cattivo si stava avvicinando. Al sentire quella voce Porcellino-Vanitas si bloccò e aprì immediatamente la porta, ritrovandosi i due fratelli agganciati saldamente alle sue gambe.
- Ho tanta paura!! TT^TT Ti prego salvaci!! – singhiozzarono i 2 attaccandosi alla gambe del porcellino moro. Al fratello maggiore non parve vero di essere pregato così! Si parò davanti a loro impettito brandendo un mestolo con fare eroico.
- Certo che ti salvo io Ventus ~♥ *^* …e Sora… ù_ù” -
Infatti di lì a poco Lupo-Riku venne a bussare… ma non fece attenzione alle pericolosissime schegge e si scorticò tutte le mani. Quando andando ad aprire si ritrovò davanti un Lupo completamente bianco con le mani tutte insanguinate Porcellino-Vanitas sbiancò, svenne, rinvenne, cacciò un urletto molto virile, svenne di nuovo si riprese e scappò più veloce della luce verso la casetta di mattoni facendo un buco nel muro di legno con la forma della sua sagoma, seguito a ruota dai fratelli.
Sconsolato e sconvolto il povero Lupo-Riku andò infine a calciare (perché le mani ce le aveva scorticate) alla porta di Porcellino-Roxas. Dentro la casetta salda e ben costruita il più grande dei fratelli stava cercando di capire che diavolo era successo.
“Uno per volta! UNO PER VOLTA per il Santo Ghiacciolo Salmastro!! Non capisco niente! Un fantasma? Un assassino?? Chi avete visto? NON TUTTI INS- Oh hanno “bussato”…”
Il porcellino biondo andò lentamente e svogliatamente ad aprire la porta, dove uno scazzatissimo Lupo aspettava da 10 minuti.
“Sìììì?? Desidera qualcosa? -
“Sì vorrei sap- “
“Non compriamo niente grazie… “ e richiuse senza lasciarlo parlare. A quel punto Lupo-Riku si incazzò pesantemente inalberò leggermente e prese a sbattere furiosamente contrò la porta sbraitando:
“ACCIDENTI A VOI VOGLIO SOLO SAPERE A CHE ORA PASSA IL PROSSIMO PULLMAN!!!!!!!! >__< “
“Certo, certo, so come funziona con voi venditori porta a porta: prima vi fate aprire con la scusa dell’orario del bus e poi tentate di vendere a noi ignari abitanti tutta la baracca! Non ci casco, non sono mica scemo come il-mio-fratello-fotocopia o Sora, io! Ù_ù – rispose Porcellino-Roxas al sicuro nella sua dimora. “Ehi!!!” protestò Porcellino-Ventus, che anche se era veramente la sua copia sputata in fatto di aspetto non sopportava le continue prese in giro (naturalmente giustificatissime) riguardo al suo quoziente intellettivo. Il povero albino scocciato e, ora, seriamente incazzato (quando ci vuole, ci vuole U_U) prese il cellulare deciso a giocarsi il tutto per tutto:
L-R: -Pronto? -
??: - Chi c***o rompe le p***e a quest’ora??!?? -
L-R: - Zio Xaldin sono tuo nipote, ho bisogno del tuo aiuto… -
Z-X: - …Nipote chi? -
L-R: -*sospiro pesante* Riku, il tuo UNICO nipote… -
Z-X: -Ah sì sì… cosa ti serve? -
L-R: -Vieni alla radura in mezzo al bosco ho del lavoro per te. -
Dopo neanche due petosecondi Zio Xaldin arrivò al boschetto trasportato dalla forza del vento come una delicata fatina.
Z-X: -Beh… Rino… cosa devo fare? -
L-R: -Mi chiamo Riku. -
Z-X: - Sì sì… allora che devo fare Kiru? -
L-R: -Riku. -
Z-X: -Ruki… -
L-R: RIKU. -
Z-X: -Senti facciamo solo nipote? Insomma perché c***o mi hai chiamato? -
L-R: -Dato che non riesco a farmi ascoltare, ti ho chiamato qui per buttare giù la casa con… sai, il tuo metodo… >-> -
Z-X: -Oh certo, certo… “SMADONNERO’ e BESTEM- -
L-R: -NO NO! L’altro metodo. -
Z-X: -*sottovoce* non ho mangiato abbastanza fagioli per buttarla giù a peti… -
L-R: -NO NO NO! Devi soffiare, SOFFIARE! -
Z-X: -Ma perché n lo hai detto subito! “SFFOFFIERO’ E SBUFFERO’ FINO A BUTTARE GIU’ LA VOSTRA CASA!!” -
Zio Xaldin prese tutto il fiato che poté fino a riempirsi i polmoni………..  poi evocò le sue lance e scagliò un Aero contro gli spessi muri di mattoni di rossicci.
ESITO: Nulla. Zio Xaldin 0, casa 1
Allora riprovò, ma stavolta lanciò una più potente Aeroga.
ESITO: Zio Xaldin 0, casa 2
Incazzata nero spazientito scagliò addosso alla piccola casa tutto il repertorio delle sue più potenti raffiche di vento. Dopo aver alzato un gran polverone che oscurò il Sole per diversi minuti e aver tolto la farina di dosso al nipotino osservò sbalordito il risultato: QUELLA M***A   A  MATTONI   ERA   ANCORA IN PIEDI!! >_<

(Coro: SCEEEMO, SCEEMO, SCEEEEEEEMO!!)
Zio Xaldin non aveva mai perso uno scontro contro un’abitazione. Non poteva perdere! Era a capo di una ditta di demolizioni!! Eppure c’era qualcosa in quella **** di casa che riusciva a resistere ai cataclismi più impossibili. Si sedette per terra sconsolato con le mani fra i lunghi rasta neri: “N-Non può essere…! CHE VERGOGNAA!!! Ç_ Ç “
Il nipote si avvicinò lentamente facendogli Pat-pat sulla spalla per consolarlo: “Dai, zio… non fare così…” gli disse con gentilezza, ma dovette allontanarsi  spaventato immediatamente perché il vecchio Lupo si riprese velocemente e, rilasciando una tremenda aura omicida, si avvicinò a grandi falcate verso la casetta con una furia distruttiva negli occhi.
“LA DISTRUGGERO’ DALL’ INTERNO!! MUAMUAMUAMUAMUAMAUA!!!! >w< “
Calò sul tetto spinto dal basso dalla forza “del vento”, atterrando rumorosamente sulle tegole rosse. All’interno della casetta, che in realtà era una villetta di due piani, i quattro porcellini tremavano ognuno per un differente motivo: Porcellino-Sora, Porcellino-Ventus e Porcellino-Vanitas dalla paura  e Porcellino-Roxas per l’imminente crisi isterica.
“AHHHHH!!!!!!!!! BOGGIE MAN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! TT^TT “ strillava Sora aggrappandosi a Ventus.
P-Ven: “VANITAS AIUTO!! TT^TT “  P-Van: “VENTUS AIUTO! >_< “
P-Van; P-Ven; P-S: “Roxas aiuto!! TT^TT “
“Ma che accidenti succede! Ohh, devo pensare sempre a tutto io… “ fra tutti solo Porcellino-Roxas sembrava mantenere un po’ di sana lucidità, a discapito della sua sanità mentale: andò velocemente verso lo sgabuzzino per cercare qualcosa che potesse scacciare l’invasore dal tetto, ma appena aprì la porta un ragazzo dai capelli rossi petardosi gli piombò addosso.
??: “ROOOOOOXXYYYYYYYYYY ~♥ !!!” esclamò lo sconosciuto aggrappandoglisi al collo. Porcellino-Roxas lo guardò stranito e confuso.
“Emh… ci conosciamo?”
“No, ma… ero compreso nel prezzo U_U sai… il 30,76% in più..? Hayner deve avertene parlato, Sono Axel >w< “ precisò il piromane in omaggio.

(L + B + A: “Ma se la casa non fosse stata di Roxas, ma di qualcun altro? -__-“ Saltava fuori urlando “Sorpresa!” =__=”
Xig/Narratore: “Dettagli irrilevanti! ù_ù” )
Porcellino-Roxas capì subito che non doveva farsi domande ma agire subito, così utilizzò uno stratagemma definito infallibile: “Vabbè comunque… *fingendo di piangere* hai qualcosa per fermare quel cattivone lassù sul tetto? *sniff sob* vuole buttare giù la mia casetta… *sigh*”
Nel vederlo Axel-piromane scattò in piedi e frugò nella sua schiena come se avesse una borsa:  “Oh Roxy ~♥ non fare così! Certo che ho qualcosa per fermarlo!  GUARDA E STUPISCITI: LANCIAFIAMME ULTIMO MODELLO DELUXE!! >w<” e tirò fuori dal nulla una cosa simile ad un Bazooka dall’aspetto moooolto pericoloso.
Axel si avvicinò al caminetto dove, intanto, Zio Xaldin si stava già calando. Brandì con sicurezza il lanciafiamme inserendolo nella cappa e, dopo una poderosa fiammata, bruciò il… deretano (XD) del povero Lupo. Zio Xaldin cacciò un urlo talmente acuto che fu sentito solo dai delfini e schizzò nel cielo sparendo per sempre. (alcuni testimoni dicono di aver visto una stella a quattro punte e uno strano e di aver sentito “Il Team Rocket è stato battuto di nuovo! *ting*“)  Il prode petardo-man si girò vittorioso venendo acclamato dai 4 fratelli.
Fuori, il povero Lupo-Riku si sedette ormai senza speranze, davanti alla porta verde osservando impassibile la brutta fine dello Zio. Dopo vari festeggiamenti a base di ghiaccioli salmastri il gruppetto si riunì intorno ad un tavolo per gustarsi una sostanziosa cenetta.
L’unico che non si unì a loro fu Porcellino-Sora che, dispiaciuto per l’accaduto si avvicinò piano piano alla porta per vedere il lupo albino. Lo trovò sull’uscio, intento a staccarsi le schegge dalle nocche delle mani con fare assorto e depresso. Eliminato l’aspetto minaccioso di prima, coperto di farina, sembrava un cucciolo… Sora gli si avvicinò abbastanza da potersi far sentire, ma nascondendosi dietro la porta per sicurezza.
“Mi dispiace davvero tanto, Lupo: non volevamo trattarti male, è solo che… tutto bianco e insanguinato facevi proprio paura!”
L’altro si girò guardandolo serio.
“Ora mi dici come farò. Era la mia sola possibilità per riavere un lavoro e riuscire a mantenermi. Ora è troppo tardi e i pullman non passano più…”
Porcellino-Sora lo interruppe come colto da un’illuminazione “Beh… innanzitutto perché non rimani a vivere con me? Poi, per quanto riguarda il lavoro ho un’idea! ^///w///^”
L’albino lo osservò per un po’ valutando la situazione.
“Direi che si può fare…… Grazie, Porcellino-Sora…”
Il castano aprì la porta del tutto fiondandoglisi addosso
“KYAAAAAAAAAAAAAA!!! ~♥ CHE BELLO!!! Ora anche io ho un animaletto domestico!! ♥” e lo trascinò in casa.

Qualche mese più tardi Porcellino-Sora e Lupo-Riku cominciarono la loro nuova attività.
P-S -Il mio pranzo è sparito –
??: -ahuuu, growl, grrr, ahuuu.
P-S: -Hai mangiato tu il mio pranzo? –
??: -grrrr, growl, ahuuuu? –
P-S -Tu mi devi il mio pranzo. -
??: -GRRRRRRRRRRR Ahuuuuu!!! -
Tutti i piccoli boy-scout sollevarono verso il maestro la loro mela scintillante.

P-S: -Rikuuu, ed dai… *w* -
L-R: -Ahuuu… -__-“
P-S: -Braaavoo!!
♥ Forza ragazzi, andiamo tutti a coccolare la mascotte del gruppo: “Il Simpatico Lupetto Riku ♥”!
Tutti-i-piccoli-boy-scout: -YHEEEEEEE!!! >W< -
P-S: -Aww, sono commosso ragazzi… çwç -
Ora tutti erano felici, ma c’era un pensiero che perseguitava la mente di Lupo-Riku:
“Facevo meglio a mangiarmelo quando potevo! GRRRR”

FINE

Il finale della storia sembrava essere piaciuto a tutti, meno che a Vexen perché sembrava che non fosse ancora tornato…
“Ehi aspetta e che fine fanno tutti gli altri??” protestò Bexyk con le braccia incrociate. Xigbar si grattò la testa cercando di non dare a vedere che, beh, in realtà degli altri personaggi se ne era dimenticato… ma cercò di rimediare subito:
“Oooh ma certo, non me ne ero dimenticato!... Ehm… Porcellino-Roxas, preoccupato che potesse succedere qualcosa a petardo-man, convinse Axel a cambiare vita e  insieme diventarono i migliori vigili del fuoco/guardie forestali del bosco. In una loro missione dovettero salvare una galleria d’arte andata in fiamme e scoprirono che apparteneva alla madre dei 4 porcellini, che a causa di ciò è andata in banca rotta: Axel apprese di adorare il fuoco a livelli maniacali e imparò a lavorarlo quasi a mano fondendo blocchi di cemento per creare sculture e i tre divennero famosi in tutto il mondo come migliori guardie forestali-artistiche di sempre.
Invece Porcellino-Vanitas e Porcellino-Ventus, stanche dei continui “Got it Memorized?” di Axel anche alle tre di notte lasciarono la casa e andarono a vivere in Russia dove scovarono il petrolio e vissero per sempre come nababbi.
FINE ^^

E proprio tre secondi dopo quella parola entrò nella stanza urlando come un matto –perché matto non lo era già abbastanza- il numero IV sbracciandosi come un dannato e gridando: “ASSASSINIO ASSASSINIO!!!!” facendo prendere un infarto a tutti, o almeno la avrebbe fatto prendere se avessero un cuore. La TNT schizzò fuori dai letti facendo un salto così alto da toccare il soffitto e Demyx strinse così forte il cuscino di Lemixia da romperlo facendo si che il contenuto cotonato e piumoso si sparpagliasse per la stanza; le piume volarono in faccia al Leggiadro Sicario che starnutì istericamente lanciando urletti molto poco virili “Non sui capelli, non sui capelli!!” e Xigbar scoppiò a ridere ma venne fulminato da un vero fulmine lanciato da Larxene. Luxord, che stava sorseggiando del buon the durante la narrazione (da dove se lo è preso quel the!? 0_0) aveva aspirato le piume finite nella sua tazza e stava soffocando così Lexaeus gli diede una pacca sulla schiena per aiutarlo ma lo fece cadere in avanti rovesciando il the in faccia a Saix, che credendo fosse acqua si pietrificò e scattò in piedi entrando in modalità Berseker e scagliando sulla parete il povero Zexion che gli stava accanto. Il Lexicon che teneva in mano finì dritto dritto sul piede di Xaldin che si mise a smadonnare convulsamente dal dolore.
Esattamente tutto questo fu quello che videro Xemnas e Axel, gli unici che rimasero QUASI illesi da quell’attacco epilettico collettivo.
“Che… che cosa sta succedendo capo?” chiese il numero VIII, che si era perso la causa di ciò, troppo assorto nei suoi pensieri: stava ancora pensando a che cosa potesse ricordargli quel nome, Roxas, stranamente gli era familiare ma qualcosa gli impediva come di ricordare…
“ORA BASTA!!” Xemnas si alzò pacatamente dalla bianca poltrona (perché voi pensavate che potesse sedersi su una comune sedia? ù.ù) e con un gesto secco e un unico comando li zittì tutti.
“Numero IV, ci puoi spiegare per cortesia che diamine sta succedendo, per mille Kingdom Hearts?” chiese poi quando la situazione si fu calmata.
“Che è successo dici?? Voi giovani, voi ve ne state qui a raccontare storielle inutili, mentre il mio laboratorio viene distrutto!! *dan dan DAAAAN* Ma lo zapete che non appena mezzo il mio medezimo piede nel mio laboratorio, ho vizto ke ogni mio ezperimento era ztato diztrutto??” sbraitò lui assumendo il suo accento tedesco come ogni qualvolta diventata “arrabbiato”.
“Coosa, distrutto??” esclamarono tutti in coro. E chi poteva essere stato? Erano tutti lì, in quella stanza….
“Io consiglio di smetterla di raccontarci queste scicche fiabe per infanti e montare un turno di guardia per sorvegliare il ,mio povero laboratorio in caso di numerosi attacchi..”
“MA ANCHE NO sta zitto mummia rinsecchita, secondo  me è stato uno dei tuoi esperimenti che è esploso e vuoi dare la colpa a noi per non far sapere che hai sbagliato qualcosa!” protestò Xigbar fiero di sé stesso e di aver detto finalmente un’affermazione di senso compiuto.
Tutti confermarono la sua ipotesi e tornarono a sedersi: non volevano ammetterlo ma quella faccenda delle favole cominciava loro a piacere, e non vedevano l’ora di prendere in giro personaggi a caso delle fiabe più assurde. Tuttalpiù che ora sarebbe toccato al Feroce Lanciere inventarsi qualcosa, infatti stava già rimuginando sui suoi pensieri.
Quel poveretto –ma neanche tanto- di Vexen si dovette sedere assieme agli altri avvilito; in fondo non c’era più nient’altro da aidtruggere nel suo laboratorio quindi montare la guardia sarebbe stato inutile. Accanto a lui Axel teneva gli occhi chiusi impensierito: possibile che quel nome comparisse sempre quella sera? Roxas…. All’improvviso notò quello che il numero IV teneva fra le mani.
“Ehi tu che cosa sono quelle??”
“Ehi tu lo dici a tua nonna, se hai il rispetto di rivolgerle cotante parole offensive”
“Si si vabbe, ma cosa sono quelle?”
“Non ne ho idea, le ho trovate sull’unico tavolino ancora integro” rispose lui e gliele porse. Axel le prese fra le mani…..
“Oh sentite posso cominciare si o no??” il numero III si alzò spazientito, e tutti fecero silenzio.

 
Ma per conoscere la prossima storia dovrete aspettare un’altra settimana. Alla prossima!!!


Finisce  così, questa favola breve se ne va (se ne vaaaaaa), ma aspettate e un’altra ne avrete…
“C’era una Volta” un Nessuno dirà e un altro sclero inizierà….



*=     LOOOOOOOOOOOL
 
Angolo delle autrici: Come potete vedere cercheremo di adattare lo stile di scrittura ad ogni membro dell’Organizzazione, così da sembrare davvero narrate da loro. Ma che sta succedendo dietro le quinte? C’è forse qualcuno che trama nell’ombra contro i nostri cari Nobody??
Scopritelo nelle prossime pubblicazioni con noi, in “Organizzazione XIII: il Felici e Contenti non sarà più lo stesso!”

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Capitolo 3
*** Riccioli Rasta e i 2 orsi + 1a ***


 

AAttenzioneRicordiamoAiGentiliLettoriCheLaPresenzaDiEmozioniInQuestoTestoéPuramenteCasualeNonProvateAdImitareQuantoScrittoInQuestaStoriaLeggereAttentamenteIlFoglioIllustrativo


Xemnas era stato da sempre (??) un tipo/Nessuno molto preciso infatti pretendeva che i suoi subordinati andassero a letto precisamente alle 9.00 in punto, eppure alle tre e mezze di notte nel Castello che Non Esiste risuonavano urla, risa e anche qualche bestemmia (avendo Xaldin non possiamo farne a meno… -__-“).
Nella piccola stanzetta del dormitorio nella quale tutti e quindici i Nobody si erano riuniti stava dando luogo all’esperimento più straordinario mai compiuto da Vexen!!!
Infatti il Freddo Accademico, abbattuto per la misteriosa distruzione del suo laboratorio, si era dato all’annotazione dei più piccoli particolari che accadevano ai suoi “compagni” durante la narrazione di queste storie assurde. Tanto per tirasi un po’ su di morale.
Ma non perdiamoci d’animo! Avevamo detto che ora tocca a Xaldin narrare, seguitiamo quindi a raccontarvi quel che successe…

Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con nooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sognaaaar (peeer sognaaaar)
Non serve la keyblade, il cappotto nero e il ghiacciolo bello per venire con noiiiiii, basta un po’ di fantasia e di bontààààààà (e di bontààààààààà)



 
Riccioli Rasta e i 2 orsi + 1a – N° III Xaldin

Xaldin: "Volevo precisare, che IO, modestamente, sono un professionista nel raccoontare le favole… aspettevi quindi una fiaba di grande livello…
" Xigbar: "BUUM! Dai Xal sparane un’altra…
" Xal: "Guarda che è vero! Prova a chiedere a Demly…
" Demyx: "E’ VERO! Zio Xaldin è un vero maestro! ùwù *bisbigliando* ok ok l’ho detto ora poso avere i biscotti? ^W^ ùwù
" Xal: "*bisbigliando* ma cerrrto Demly ^^
" Saïx: "essshhiiiii una storia di pripnesse!! ^^
" Xal: "NO! Io delle principesse ho un bruttissimo ricordo! (vedi Belle XD) E ora basta interrompere fatemi iniziare!

" C’era una volta in una sperduta landa Crucca una bambina tedesca bellissima e virilissima dagli splendidi capelli neri lunghi e moooolto ricci… Ma poiché tenerli sulle spalle le dava fastidio se li acconciava con i dreadlocks per un look più maturo e mascolino: così in Tedeschia era conosciuta da tutti come Riccioli Rasta.

Un giorno mentre stava ascoltando la sua raccolta completa dei Led Zeppelin la sua migliore amica, Boccoli Zebrati, la invitò a fare una passeggiata nel bosco dove non si può entrare. Riccoli Rasta fu un poco reticente ad entrare nel bosco dove non si può entrare, ma alla fine decise di seguire l'amica.

Ad un tratto mentre camminavano scambiandosi allegramente insulti non adatti al loro genere di età giunsero nel folto del bosco, dove nessuno osava mai inoltrarsi. Si diceva che aldilà di esso, in una radura nascosta, vi fosse una casa abbandonata, abitata da tre temibili orsi spaventosi. Boccoli Zebrati però non era stupida, e non era certo venuta lì senza un motivo.
“Scommetto che sei una pisciasotto che ha paura di entrare!!” la sfidò lisciandosi i capelli bianchi e neri. Certamente neanche Riccioli Raste era stupida, ma era di certo moooooolto più temeraria, e così finì per accettare la proposta.
Mentre si accingeva ad inoltrarsi nella parte più fitta del bosco salutò la compagna con la mano con un sorriso vincente: "Vedrai, giuro che tornerò e non solo, scommetto che riuscirò a fregare quegli stupidi orsi!" promise tutto d'un fiato.
"Si certo, come se potessi farcela!" obiettò Boccoli Zebrati incrociando le braccia e ghignando divertita.
""Ma stai zitta brutta *****""
""Faccia da *******""
""Ma grazie, bella ********""
E dopo quel solito scambio di battute NON MOLTO raffinato ma sicuramente molto virile, si salutarono amichevolmente e si voltarono le spalle.
Riccoli Rasta camminò a testa alta per un po' di tempo in mezzo agli alberi, sola, senza cibo, senza protezione, e con una gran voglia di riposare.... dopo circa un quarto d'ora che vagava senza meta però nella sua mente si fece strada il VAGHISSIMO pensiero di essersi persa.
Ma noooo, non si era persa, da intere generazioni la sua virilissima famiglia tedesca era famosa per il suo innato senso dell'orientamento! (Beh.. fatta eccezione per Cappuccetto Rosso Demyx, che in futuro sarà la figlioletta di Riccioli Rasta, ma questa è un'altra storia...)
Riccoli Rasta si fece animo e, scrollati i suoi lunghissimi rasta al vento, si incamminnò con più determinazione. Infatti dopo SOOOLO altre tre ore finalmente giunse alla misteriosa casetta abbandonata nel bosco dove non si può entrare.

“Ooooh finalmente po*** p******!” esclamò dalla contentezza affrettandosi ad arrivare davanti alla catapecchia abbandonata: bussò delicatamente alla porta, ma nessuno venne ad aprirle o anche solo le rispose.
“Uhm, mi sa che non sono in casa....” commentò spalancando la porta con un calcio rotante alla Chuck Norris. L'interno dava su una stanzetta accogliente e colorata, quasi come un'abitazione vera. Al centro della stanza c'era un tavolo con tre scodelle di zuppa, e attorno ad esso tre sedie di diverse misure: una minuscola, tuutta azzurra con il disegno di un orsetto giallo (<3), una media nera e minacciosa e una grande tutta marrone ed essenziale, che sembrava fatta su misura per un gigante.
“Perfetto, mi ci voleva proprio un po' di riposo!” disse Riccoli Rasta andandosi a sedere sulla sedia più grande per stare comoda: non appena ci si sedette se ne pentì, perché quella sedia sembrava fatta di granito!! si alzò subito con il fondoschiena dolorante e si andò a sedere sulla sedia nera.
Non l'avesse mai fatto.
Ancor prima di sedersi sentì le vibrazioni negative che la attraversavano fin dentro al legno, e non appena ci si sedette sentì come se avesse preso la scossa.
“EHI MA CHE CAZ**!! Di cos'è fatta questa sedia!?” esclamò Riccioli Rasta saltando in piedi dallo shock. Solo allora notò che alle basi di essa erano collegati dei sottilissimi fili di metallo…
“Ma questa è una sedia elettrica!!!!” Riccioli Rasta schizzò dall'altra parte della stanza prima che l'aggeggio infernale potesse attivarsi, evitando la morte certa. Ansimante, convinta che chiunque abitasse in quella casa fosse PAZZO, tentò di provare l'ultima sedia rimasta, quella azzurrina. Non voleva provarla perchè le sembrava da bambini, ma chi se ne importava ormai. Si sedette.
E poté constatare di essere ancora viva.
“Fiuuuuuuuu...” quella sedia almeno era normale. Anzi, era.... perfetta.
Riposò sulla sedia per riprendersi, e dopo un po' di tempo constatò che era arrivata l'ora di cena: per fortuna sul tavolo c'erano tre piatti di zuppa, così decise che, beh, se avesse ASSAGGIATO un po' di brodo da tutte e tre nessuno se ne sarebbe accorto....
Sul tavolo anche le scodelle erano diverse: la prima era grande e in stile rustico, la seconda era di medie dimensioni e di colore nero con decorazioni a forma di teschietti gialli (ma chi ci viveva in quella casa!? O_O) e la terza era molto piccola e con sopra delle piccole onde azzurre.
“Massì in fondo chi potrebbe mai scoprirlo...” commentò la ragazzina prendendo la scodella grande, o almeno avvicinandosi ad essa perché era veramente enorme, e prendendone un po' dal mestolo di legno immerso in essa.
appena mise in bocca la brodaglia fumante, i sui occhi non poterono fare a meno di stringersi dal disgusto:
"P**********a ma è amara!!! Orribile!! >_<" constatò sputacchiando qua e là.
"Ci avrei aggiunto un pò di coriandolo e erba cipollina..." aggiunse poi sovrappensiero mentre si avvicinava alla seconda zuppiera. Perchè sì. Dovete sapere che Riccioli Rasta era anche un'ottima cuoca e seguire le puntate di Mater Chef e Benedetta Parodi era la sua passione (oltre a scazzottarsi con la sua migliore amica)
Quando fu davanti alla ciotola nera non potè fare a meno di guardarla con sospetto......... MA decise che per coerenza avrebbe assaggiato pure quella:
Bastò una cucchiaiata di zuppa per farlo correre intorno al tavolo con la bocca fiammeggiante
"CAAAAAAAAAAAAA*******O E' PICCANTISSIMAAAAAAAAAAA!!!! >A<"
agguantò una caraffa piena d'acqua e se la versò letteralmente giù per il gargarozzo.
"aufffff.... ma chi diavolo è il pazzoide che l'ha condita così!"
Stava quasi per andare a risedersi sulla comoda seggiolina quando un rumoroso borbottio la fece desistere: nonostante tutto aveva ancora una fame da lupi. Mentre guardava la piccola sedia azzurrina la sua mente di bambina fece 2+2


Xig: *sbracciandosi* Io lo so! IO LO SO!! VENTIDUE!! >W<

Xal: Deficiente! Neanche la matematica sai!! Ma che voti prendevi a scuola!!!

Xigbar: eheheheh…… due! ^^

*Tutti si facepalmano e Vexen ha un principio di ictus* 

"Se la sedia era la più comoda e aggiungerei normale allora la zuppa nella ciotola più piccola sarà di certo la più buona!"
Guardò con circospezione la scodella dai motivi marini, prese con cautela il cucchiaio a forma di orsetto vicino ad essa, e mooolto lentamente ne prese una cucchiaiata... la assaggiò, e aspettò qualche secondo........

Non era esplosa.
Anzi.
"Mmm, questa zuppa è perfetta, non nè ne amara ne bollente!" disse felice Riccioli Rasta potendo finalmente soddisfare il suo appetito. Ne mangiò finché non ne fu sazia, ma purtroppo dato che la scodella era piccola la finì quasi tutta. Non voleva che i padroni se ne accorgessero, così decise di fare un piccolo scambio: prese la scodella nera (talmente bollente che faceva fatica perfino a tenerla in mano) e ne versò un po' in quella piccola, così che nessuno se ne potesse accorgere.
Poi gettò le mani sotto al getto freddo del lavandino perchè naturalmente al solo tenerla in mano si era procutata un'ustione di terzo grado.
"Fiuuu... beh adesso mi sento molto meglio... mi ci vorrebbe una bella dormita.." disse Riccioli Rasta guardando fuori dalla porta e vedendo attraverso le fronde degli alberi che il sole stava tramontando. così si guardò attorno alla ricerca di un posto dove riposare...

Vide ad un lato della stanza delle scale, che conducevano al piano superiore: salite queste si ritrovò in una camera da letto divisa paranormalmente in tre diverse fasce: una completamente spoglia e dotata solo di un rustico letto gigantesco dall'aspetto non molto comodo, la parte centrale la cui parte di muro era completamente nera e aveva un letto spigoloso pieno di borchie molto ma molto appuntite, e infine l'ultima parte tappezzata da disegni di orsetti della Haribo su uno sfondo azzurro con un lettino da infanti con ancora le sbarre.
Riccioli Rasta si guardò attorno confusa, ma non sorpresa. Praticamente se lo aspettava dopo le scoperte di poco prima.

Si avvicinò al giaciglio più vicino, il grande letto rustico, e non appena sfiorandolo capì che non era fatto di materasso ma di SASSI.
Guardò la parte centrale della stanza, con il letto borchiato e per niente sicuro all'aspetto, e si ricordò della zuppa bollente e della sedia elettrica.

Dovete sapere che Riccioli Rasta era molto orgogliosa, e non si sarebbe mai addormentata su un letto per bambini come quello in fondo alla stanza con gli orsetti della Haribo. Ma non era neanche scema, ed evitò assolutamente il letto nero.
"Tiè. vorrei proprio sapere cosa succede se mi siedo sul quel letto.. anzi non lo voglio sapere! Buona nott..." stava per dire la ragazzina sistematasi sul lettino azzurro. Ma la sfortuna volle che nella sua virilezza/virilità fosse troppo pesante.
E tre secondi dopo il letto si autodistrusse facendola sfracellare al suolo.
Si alzò massagiandosi il coccige dolorante "P*** P******* che male... ahhh e ora dove dormirò?"

si guardò intorno spaesata: possibile che non ci fosse altro luogo dove una povera e stanca bimba potesse riposarsi dalla sfiancanti attività giornaliere?!
Girovagò un pò per la casa costatando che:
- i proprietari non avevano che un salotto
- i proprietari non avevano un bagno

Così sorpresa e anche un pò schifata tornò in salotto dove ritrovò nuovamente la piccola sedia azzurra.

La guardò adorante e per un'attimo sembrò illuminarsi di una luce dorata accompagnata da un coro angelico
"Non ce la faccio davvero più... chissenefrega se tornano gli orsi, mi faccio trovare addormentata qui!" decise poggiando l'elegante deretano sulla superficie di legno e addormentandosi di botto come caduta in coma.
Intanto in mezzo al bosco qualcuno si stava avvicinando alla casetta marciando e cantando rumorosamente: erano i proprietari della magione ovvero i tre orsi che vi abitavano.

Stavano tornando proprio in quel momento dall'Oktoberfest e stanchi ma soprattutto sbronzi tentavano di ritornare a casa.

La famigliola era composta da un padre grosso e robusto dai delicati lineamenti di un Moai vivente, un tenero orso puccioso dagli occhi grandi come due gemme acquemarine e una scarica elettrica fatta orsa dall'umore talmente ballerino da essere famosa per aver vinto 3 volte consecutive la gara: sguardo di fuoco (che consisteva nell'incendiare una casa solo con la forza del pensiero)
Quest'ultima fu la prima ad arrivare davanti alla loro casetta, e vedendo i resti scheggiati della porta delicatamente aperta da Riccioli Rasta andò su tutte le furie:

"Bearexaeus, ci sono estranei in casaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!"
gridò con la delicatezza di un leggiadro ippopotamo in una cristalleria, entrando in casa come una furia.

“Oh oh”, pensò Bearexaeus, “chiunque sia entrato in casa nostra se la vedrà veramente brutta....”.

Non appena mamma orsa vide quel gran casino che si era lasciato dietro Riccioli Rasta quando aveva assaggiato la bomba nucleare fatta zuppa che era la sua cena, credette di star vedendo ancora delle allucinazioni causate dagli alcolici della festa, ma si accorse ben presto di vederci benissimo.

Fortunatamente Riccioli Rasta, avendoli sentiti arrivare da lontano, si era ficcata sotto al letto rustico per non essere scoperta, altrimenti avrebbe fatto davvero una brutta fine.
Al piano terra, papà orso e il figlioletto osservavano la scena della loro abitazione soqquadro con le mascelle spalancate.
"Tesoro, sono certo che si possa trovare una spiegazione logica a tutto questo..." tentava di dire papà orso, ma mamma orsa lo interruppe con il suo sguardo di fuoco: "Spiegazione? spiegazione?? te la do io la spiagazione tu e la tua mania di tenere la chiave sotto allo zerbino così che tutti possano entrare quando pare a loro,..."
"Ma noi non lo abbiamo uno zerbino..."
"Non mi interrompere!!"

"Sono stufa di tornare a casa e trovare sempre tutta la casa in disordine per colpa di gente a caso che entra e fa i comodi loro.."

"V-veramente quesa è la prima volta..."
"NON MI INTERROMPERE!!
"Poi sono io che devo sempre ripulire tutto e voi mai che mi diate una volta un mano eh? e sempre così e bla bla bla bla bla bla.."
"M-ma veramente pulisco sempre io.."
Mamma orsa lo guardò così male che la sua statura diminuì di ben 5 centimetri.

“Ora basta!! Non voglio più vedere questa maledetta casa e voi maledetti screanzati e BLABLABLABLABLABLABLABLABLABLA...BLABLABLABLA!!!"

E marcando l'ultimo "BLA" girò sui tacchi e uscì dalla casetta chiudendosi la porta alle spalle con così tanta potenza da far cadere il lampadario..

Xemnas: “Lampadario?? Ma Xaldin come fanno degli orsi ad avere un lampadario??”
Xal: “Che domande... lo hanno vinto all'Oktoberfest!! U_U
Xem: Ah certo... no aspetta, e la porta? Non l'aveva distrutta Riccioli Rasta??
Xal: BEH AEHM.... *pensa velocemente Xaldin pensa velocemente!!* la porta.. intendevo dire che era così arrabbiata che..
 
mamma orsa uscì di casa, prese i pezzi della porta, li riunì insieme formandola nuovamente, poi l'agganciò allo stipite e infine la sbattè violentemente.
Tanto per atteggiarsi.

Il piccolo orsetto rimase imbambolato a guardare non la madre che se ne andava (la porta era chiusa) ma la stessa porta, che si regeva in piedi senza colla o altro in modo impossibile.

Papà orso ci rimase di sale. Non capiva perché tutto ad un tratto fosse esplosa in quel modo.... forse era stato perché mentre andavano alla festa il figlio orsetto aveva distrutta la carrozza semplicemente buttandoci sotto alle ruote dei sassi, forse perché aveva perso ala gara: pallavolo con la lava, forse perché ......
... OOOH ma chi se ne importava, ora quella vecchia racchia non c'era piùùùùùùùùùùùùùùù!!!!!!!!

L’urto della porta chiusa GENTILMENTE da mamma orsa produsse un effetto sisma tanto potente da smuovere l’intera casa e al piano superiore Riccioli Rasta, che pensava fosse arrivata l’Apocalisse, lanciò un urlo strozzato.

Subito il piccolo orsetto cacciò un'urlo terrorizzato a sua volta nascondendosi tremante dietro le spalle larghe del proprio paparino.

"Shhh... piccolino ora andiamo insieme a vedere eh? ^^"
L'orsetto annuì flebilmente e si accucciò ancora di più mentre il grosso orso Bearxeus saliva piano le scale, conscio di aver capito solo ora perché mamma orsa si incazzava ogni volta che lasciava la porta di casa aperta.
...improvvisamente fu tutto silenzio... neanche le scale che da sempre scricchiolavano al loro passaggio ora emettevano un fiato (ma le scale possono fiatare?? O_o?)
... si avvicinarono piano piano alla porta e abbassarono lentamente la maniglia.................
Da sotto al pesante letto di marmo, dove Riccioli Rasta si era imbucata per la paura, la bambina si raggomitolava nel tentativo di farsi più piccola del dolce lettino azzurro che aveva dolcemente rotto con il suo dolce didietro (da notare la Dolcezza di cui era dotata).
 
Delle precedenti descrizioni della famiglia orsa raccontate al villaggio aveva assorbito solamente che potevano essere terribili e vendicativi contro chiunque entrasse in casa loro (perché uno dei tre orse si dimenticava molto spesso di chiudere la porta, chissà chi..): dicevano che avrebbero potuto trasformarlo in uno stufato, riempirlo di insulti, mangiarlo in uno stufato riempito di insulti, insultarlo obbligandolo a mangiare lo stufato di mamma orsa O___O !!
Ormai non c’era più niente da fare. Papà orso aprì gentilmente la porta della cameretta con un pugno rotante e si guardò attorno, non vedendo nessuno. Dietro di lui il piccolo orsetto dall’aspetto puccioso gli si era attaccato alla gamba impaurito: “Papà perché mamma se ne andata? Hai di nuovo confuso il cibo francese con quello inglese e le hai rifilato degli scones?
-“Ma noo piccol-“
-Aspetta! Cosa sono questi rumor- L’UOMO NEROOOO!!!!” gridò ad un tratto puntando un dito contro il grande letto marmoreo, sotto il quale una figura nera tremava debolmente. Suddetta figura era proprio Riccioli Rasta, che era finalmente giunta ad una conclusione:

“Ma che sto facendo? Non sono la tipa da nascondermi sotto ad un letto!! Anzi, ora gli faccio vedere io…”
La figura si mosse uscendo da sotto le coperte (di cuoio -__-) e gridando “SONO L’UOMO NEROOOOOO” con una cascata di dreadlocks sul volto.
Il piccolo orsetto si spaventò talmente tanto che gli caddero tutti i denti da latte sul pavimento e papà orso rimase impietrito, non capendo cosa stesse succedendo.

A quel punto un bianco cartello si fece largo tra la folla di Nessuno, e su di esso c’era scritto: PERCHE’ PAPA’ ORSO SEMBRARE LEXAEUS E PERCHE’ SEMBRARE COSI STUPIDO.
Xaldin/narratore: “Perché tu sei l’unico che assomiglia ad un orso in questa Organizzazione e perché la storia è mia e decido io ok?”
Riccioli Rasta si era sciolta la treccia di rasta sulla faccia e più che all’uomo nero assomigliava alla bambina di The Ring -__- ma di questo particolare non se ne curò nessuno perché stranamente da sotto al letto era cominciato a fuoriuscire un denso fumo nero che aveva avvolto le caviglie di Riccioli Rasta rendendola ancora più spaventosa. Dopo una serie di inseguimenti che videro la visuale della stanza come una serie di labirintiche porte sbucate dal nulla in una scena alla Looney Tunes (con tanto di musichina di accompagnamento >^<, ) i due orsi si ritrovarono con le spalle al muro.
"N-N-No ti prego n-non uccidermi devo finire di giocare a Mortal Kombat e o-ora sono contro il capo..." si lamemtòò l'orsetto sull’orlo del pianto. Al sentire quelle parole la bambina di The Ring si fermò e si scostò leggermente i capelli dalla faccia.
"Mortal Kombat? Hey anche io ci gioco sempre e posso darti delle dritte per passare il livello!!"
“Eh??”
 
Demyx: “EHY! MORTAL KOMBAT NON E' UN VIDEOGIOCO! E' IL VIDEOGIOCO!!!!!! ù_ù”
Lemi: “GIUSTO!”
Xal: “Ok, ok è IL videogioco per eccellenza... ora posso andare avanti?”
D + L: “Sì ^^”
 
E così quello che doveva trasformarsi in un omicidio diventò un'amichevole chiacchierata su videogiochi e trucchi per passare i livelli... ma prima che i due potessero proseguire Bearxeus li interruppe con un grave e leggerissimo colpetto di tosse (si dice che in quel momento dall’altra parte del mondo un coreano abbia sentito il rimbombo di un colpo di tosse nell’aria) “AEHM-AEHM…..”
La piccola Riccioli Rasta si ricordò di essere nella casa degli orsi e scattò in piedi allontanandosi dai due con fare spaventato e avvilito: “M-mi dispiace di essere entrata in casa senza permesso… e di aver mangiato la vostra zuppa… e di avervi distrutto un letto, e anche la cucina e il resto della casa…”
L’orso si tirò fuori dalla schiena magicamente un cartello che riportava: “Oh sei stata tu? Beh non importa perché ti ringrazio”
“EEEEEEEH??” fece la bambina, allibita. Allibita perché un orso grande quattro volte lei le si era inginocchiato davanti e con fare autorevole le stava dicendo (o ameno aveva scritto su un cartello):
“Grazie mille per averci liberato dalla piaga che affligge questa famiglia!! Ho fatto lo sbaglio più grosso della mia vita ma tu ci hai liberati dall’essere più spaventoso del mondo-“
“Ma papà, quando lei ti costringeva a farle un complimento tu dicevi che era l’orsa più gentile del mondo” obiettò il piccolo orsetto tutto allegro.
L’orso girò l’impugnatura del cartello e magicamente un’altra scritta era apparsa (ma come fa?? O_o) : “D’ora in poi saremo i tuoi servi fedeli per ripagarti della tua gentilezza e questa casa sarà tua!!” lesse scritto sul cartello.
La ragazzina si guardò attorno stranita. Evidentemente l’assaggio della zuppa di mamma orsa lo aveva fatto andare in coma, e tutto questo era un sogno. No??
Ma chi se ne fregava, ora aveva una casa tutta sua!!!!!!!
Beh, un po’ disastrata, mezza distrutta da lei stessa…… ma pur sempre sua!!!

Decise che d’ora in poi avrebbe abitato lì nel bosco nella sua casetta piccolina in Canad- Tedeschia e papà orso sarebbe diventato il suo maggiordomo personale in stile Lerch della famiglia Addams e avrebbe giocato tutto il giorno a Mortal Kombat con il piccolo orsetto!!

"EHI!!" fu il suono unanime di due distinte voci contrariate di Nessuno: quella di Xigbar e quella di Zexion.
"Che cosa c'è??" chiese Xaldin seccato per essere stato interrotto proprio verso la fine.
"Io non lo trovo giusto, non ci sono in questa storia!! Anche io voglio giocare a Mortal Kombaaat!!!" si lamentò Xigbar scuotendo i pugni e reclamando il suo posto davanti alla playstation.
Xal: "Senti Zebra sfregiata questa storia è finta e tu non ti stai perdendo nessuna partita... e comunque tu nella mia storia non ti ci voglio ù_ù"
Xig: "Ma perchééé?"
Xal: "Zitto. E tu emokid che hai da dire?"
Zexion si accorse di essersi alzato in piedi di scatto come se fosse arrabbiato, ma non sapeva spiegarne il motivo. "Eeeh, io ecco.... non... niente.." e si risedette tingendosi di un forte rossore in volto nonostante non provasse vergogna e non stesse scoppiando di caldo in quel momento.

Xal: “Certo che ‘sta storia vi sta facendo proprio un brutto effetto….. oh beh dove eravamo rimasti? Ah sì…”

“eh eh sai che sei molto simpatica! E io che all'inizio ti avevo scambiato per l'uomo nero..." commentò felice l’orsetto seduto accanto alla bambina sul nuovo letto dei due, davanti alla loro tv pronti a sfidarsi ad una partita del loro videogioco preferito. Ma all’improvviso la nebbia nera da sotto ai letti tornò ad inondare la stanza e una voce seccata risuonò in essa:
Pitch: "ECCO LO SAPEVO! Uno va una breve vacanza di mille anni e subito la concorrenza cerca di rubargli il lavor-" ma non potè finire il suo deprimente monologo che Riccioli Rasta lo aveva giù zittito con un pugno sul muso.
Ad un certo punto la vetrata si ruppe da sola producendo un gran frastuono..... o almeno questo era quello che vide Bearxeus in quanto ad adulto: in realtà nella stanza era precipitato con la forza di una meteora un ragazzino albino freddo come il ghiaccio...
Axel: “Riku assiderato dopo aver mangiato una montagna di ghiaccioli?”
Xal: *”tira una lanciata (???)* no... >_>”                                       
Era il paladino della giustizia-
Axel: “Superman! *si becca un’altra lanciata*”
Xal: “No!”
Xig: “Xal ha ragione: come più essere un'eroe serio uno che porta le mutande sopra i pantaloni??”
Xal: “Esatto! ù_ù infatti non era Superman era Jack Frost…”
Demyx e Lemixia: “KYYYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA  JACK FROOOOOOOOOOOOOOOOOOST!!!!!! <3_<3”
Xal: sì sì contenete l'entusiasmo eh. dicevo... era Jack Frost che richiamato dalla potente aura nera che aleggiava nella casetta si era precipitato a controllare, inutilmente però perchè la minaccia era già stata stroncata dall'eroina che-
Dem e Lemixia: “BUHHHHHHHH!!! Ma che eroina!! Rubare così la gloria al povero Jacckie! *scuotono la testa*”

Xal: “…diceeeeeeeeevo”: la minaccia era già stata stroncata dall'eroina che-

Dem: “*agitandosi convulsamente sulla sedia* NONONONONO Zio Xaldin, a-a-aspetta devo dire una cosa moooolto importante…”

Xal: “dicci, allora, Demyx………”

Dem: “*prendendo fiato fino a scoppiare* …ioooooo…. devo andare in bagno… ç_ç”

Xal: "ok adesso BASTA!!!"
Il feroce Lanciere si alzò tonante di vendetta e imbracciò tutte le sue lance in direzione dell'INNOCENTISSIMO Demyx, che si nascose dietro la schiena del Burattinaio Mascherato.
"Ehi ma io che centr-" una lancia gli passò a tre millimetri dalla testa sfiorando i capelli a spazzola del n. IX il quale scattò in piedi e fuggì a razzo fuori dalla stanza trascinando il numero VI per la manica. I tre si fiondarono in corridoio e scomparvero alla velocità della luce dalla vista degli altri Nobody, che si alzarono tutti inseguendoli con forconi e torce: "Torna quì non hai finito di raccontare la storiaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!"

Telecronista (apparso per caso): La TNT si porta in testa essendo i membri più piccoli e più leggeri del gruppo e con una formazione a tre riescono a raggiungere il Feroce Lanciere e puntandolo gli piombano addosso con un placcaggio da record nella storia del rugby!!!!!!

"METAAAAAA!!!!!" gridarono le tre in coro trionfanti.
"Torna quì cantante da strapazzo ti insegno io ad interrompere brutto **********"
[Quì di seguito abbiamo dovuto eliminare la parte in quanto carica di intense parole che non siamo autorizzate a ripetere. Ci scusiamo per il disagio]
 
………………….


La scena riprese nuovamente nella stanza delle TNT dove, dopo aver sedato il numero III (ma di solito non è Xaldin che seda? Cos’è si è sedato da solo???? O_o?), i membri dell’Organizzazione si erano di nuovo riuniti, pronti a raccontarsi a vicenda le loro cagate storie ricche di humor.
All’appello, però, mancavano i numeri VI e IX: infatti proprio in quel momento l’eroico Notturno Melodico usciva trionfante dal bagno a braccia alzate urlando: “CE L’HO FATTAAAAAAAAAAAAAA!!! Hai visto Zexy! ^^ …Zexy?...”
Demyx si girò constatando che effettivamente il Burattinaio Mascherato, che fino a due secondi fa era dietro di lui, si era volatilizzato. *dan dan DAAAAAAN*

All’improvviso nella penombra del corridoio sfrecciò un’ombra scura che si diresse a gran velocità nella direzione opposta da cui era venuto il biondino.
“Ah eccoti qui! ^^ *vede l’ombra sorpassarlo* EHY! Aspettami!”
L’ombra accortasi di essere seguita aumentò l’andatura.
“Oh, che bello, vuoi giocare ad “Acchiapparella”?? VA BENE! >w< Pronti, Partenza, VIA!!”
E da lì iniziò un inseguimento stile cartone animato (dove le stanze sembrano tonde e i corridoi non hanno mai fine)
“*anf anf* R-R-Rallenta ti pregooo ç_ç *anf anf* Non correre così veloc-”
Demyx fece una mega frenata stile Ferrari e guardò oltre alla porta davanti al quale si era fermato: in biblioteca Zexion stava tranquillamente sfogliando tomi di 5000 pagine comodamente seduto su una delle bianche poltrone.
“Toh! Zexion che ci fai qui? ^^” chiese il musicista tutto allegro; come se fino a 1 secondo non stesse inseguendo qualcosa che credeva fosse il numero VI (sotto i capelli, niente… -__-“) e che per la cronaca stava ancora liberamente girando per il castello… ma tanto Demyx non si pose il problema e si avvicinò trotterellando al ciuffoso amico.
“Vieni Zexy!! Torniamo ad ascoltare le altre storie *tirandolo per la manica*”
“Ma sei sicuro, Dem? Non ti ricordi, adesso, a chi tocca raccontare?”
“Perché? Cosa c’è dopo il numero tre? ^^”


Finisce  così, questa favola breve se ne va (se ne vaaaaaa) , ma aspettate e un’altra ne avrete…
“C’era una Volta” un Nessuno dirà e un altro sclero inizierà… 

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Capitolo 4
*** Le barbe di Esopo: il ranocchio e il bue ***


AttenzioneRicordiamoAiGentiliLettoriCheLaPresenzaDiEmozioniInQuestoTestoéPuramenteCasualeNonProvateAdImitareQuantoScrittoInQuestaStoriaLeggereAttentamenteIlFoglioIllustrativo
 
Avvertenze: questo testo potrebbe attaccarvi la malaria, vi preghiamo di mettervi l’apposita mascherina.
........ (<-- questi puntini sono voluti U_U)

 
Le risate che nessun cuore avrebbe potuto ridonare a chi non ne possedeva stavano all’improvviso riecheggiando per tutti i corridoi, riempiendo di vita le sale e le alte guglie, espandendosi e diffondendosi fuori dal castello e dentro i loro petti ora non più tanto vuoti. Xaldin era sempre stato bravo a raccontare favole per intrattenere il suoi compagni, che diciamocelo non avevano un grandissimo quoziente intellettivo e potevano benissimo restare imbambolati con gli occhi incollati verso quel grande narratore che si riteneva essere. Beh, tolte le raffiche immotivate di bestemmie nel bel mezzo della narrazione, ovviamente…
“Ehi aspettateeee!!” la voce esagitata dell’esuberante numero IX riecheggiò nel corridoio e precedette l’arrivo in stile Schumacher del Notturno Melodico nella stanza “Ditemi che non avete ancora cominciato a raccontare vi pregoooooo!!” disse lui supplicando i compagni “disperato”; accanto a lui il Burattinaio Mascherato si stava ricomponendo dopo essere stato letteralmente trascinato di forza alla velocità della luce per i corridoi, rischiando di perdere per strada i suoi preziosissimi libri, che per sua fortuna non si erano spiegazzati.
“Dai dai dai ditemi che non avete cominciatoooo!!!” insistette il Nessuno. Attorno a lui però nessuno aveva l’aria di stare narrando e nessuno sembrava neanche averne la voglia: improvvisamente si erano come zittiti tutti.
“…Beh? Che succede? A chi tocca narrare?”
“Tocca a me, stupido!”
Nel silenzio generale che si verificò subito dopo quell’affermazione la voce di Bexyk ruppe il “ghiaccio”:  “M-ma ragazzi, c’è davvero ancora bisogno di raccontare favole? Noi abbiamo sonno….”
“Neanche per sogno! Ho Ora dovete ascoltare tutti le MIE doti di narratore! Dovete sapere che nel lontano 1836 ero ad una conferenza e ricevetti il premio come miglior botanico e declamai un discorso così illuminante che niente meno che Pico de Paperis volle congratularsi con me; rimanemmo circa 4 ore a discutere sulla teoria de.…”
 “No no nonononono fermo!!!!” dissero tutti in coro, consapevoli che il vecchiaccio sarebbe stato capace di rimembrare OGNI singola parola di quel discorso di 4 ore.
Larxene: “oooh senti non ce ne frega un ca***(-notto XD)  della tua conferenza, racconta sta storia se ci tieni tanto…
Vexen: “Finalmente potrò illuminarvi con la voce della scienza…”


¯Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con nooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sognaaaar (peeer sognaaaar)

Non serve la keyblade, il cappotto nero e il ghiacciolo bello per venire con noi, basta un po’ di fantasia e di bontààààààà (e di bontààààààààà)¯



 N.IV Vexen
Il ranocchio e il bue

 
-C'era una volta una grigia rana di nome Xemnfrog, il cui carattere era così presuntuoso che…..
A+L+B:   ROOOOOOONFFF....
-che cosa state facendo, stupide!! Non vi dovete addormentare nel bel mezzo della MIA storia!
Xigbar: “in realtà lo scopo sarebbe farle addorment..”
-taci, stupido! Non tollero che si tratti con così poco rispetto una persona anziana del mio calibro! Ci vuole coerenza nella vitaaaaa
A+L+B:   ahh...aehm si si siamo sveglie, sveglie, certo... pu-puoi continuare
-eccellente. Dicevo... la rana dal colore grigiastro era così presuntuosa che...
Tutti:  ROOONF…
-!!!!!!
Demyx:  stiamo scherzando, continua XD
-Umpf, giovinastri... DICEVO..... era veramente presuntuosa, e non perdeva occasione per mostrare alle compagne quanto potesse essere sempre migliore di loro in qualsiasi cosa.
Il gruppo di ranocchie radunate nello Stagno che Non Esiste era composto da tredici esemplari: un meticcio zebrato, un rospo metallaro, un Moai vivente senza la lingua, un eterno depresso, il lecchino del capo Xemnfrog autoproclamatosi da solo, un piromane con crisi di spelling acute, una ranocchietta bionda casinista, un baro professionista, un rospetto tendente spudoratamente all'altra sponda* , e un'isterica rana elettrica.
Durante un pomeriggio di estate, nel quale la temperatura dell'aria variava dai 30 ai..

Tutti: “Vexen!!”
- “Che c'è? sto solo aggiungendo importanti dettagli scientifici per il bene ed il progresso della narrazione!”
Larxene:  ma tu parli sempre in nome della scienza anche quando non centra un cazz**??
-che cos'hai detto?? centra eccome ci sono voluti secoli per ogni popolo nell'apprendimento de...
Xemnas:  VEXEN!!
-umpf, non sapete apprezzare il valore della coerenza....
 
Un giorno un grosso bue dal corto pelo castano e dalla corporatura massiccia venne ad abbeverarsi allo stagno, e iniziò a bere tranquillo, pur non sapendo che l’acqua stagnante è dimora di parecchi microrganismi comprese le amebe che..-
Tutti:  VEEEXEEEEN!!!
-D’accordo.... andò ad abbeverarsi allo stagno, e tutte le rane scapparono via impaurite saltando in acqua, tranne Croagsaix che aveva sempre avuto un rapporto d'amore  e odio con l'H2O: amava odiarla.
Tutti si nascosero, eccetto quel tonto di Demfribbit, che si avvicinò al bue guardandolo bere, impressionato dalla sua grande stazza.
"Accideeeenti signore, lei è veramente enorme! é più grande perfino di Grenoxeaus che è il più grande di tutti noi! ma cosa sei tu?**
Il  bue alzò lo sguardo verso il suo interlocutore, storcendo il muso, rispondendo: "il mio nome è Terra.."
"Terra! che bel nome, perfetto per te che sei grosso quanto dieci no cento no mille rane!!" continuò la ranocchia divertita gracidando dallo stupore. Lentamente anche tutte le altre rane si avvicinarono, e gracidarono in coro che quello era l'animale più grosso ch avevano mai visto.
"Grosso? Grosso lui? Ma che sciocchezze dite!"
In quel momento la presuntuosa ranocchia Xemnfrog fece di nuovo la sua comparsa.
"Zemnfrog!! Come sono felice di vederti..." tra le rane una blu chiaro si staccò dal gruppo e si avvicinò al leader: "dicono tutti che quel bue è enorme più di ogni altro animale!"
"Umpf, quello non è enorme, al massimo è solo un po' grandicello..." obiettò Xemnfrog incurante del fatto che il compagno aveva DI NUOVO sbagliato  a dir il suo nome, e sbuffò per farsi sentire. Le altre rane lo guardarono, poi guardarono il bue.
E si misero a ridere.
 
Xemnfrog: “SMETTETELA DI RIDERE O VI RIDUCO LE RAZIONI DI CIBO!! QUEL COSO NON è ENORME E POSSO DIMOSTRARLO, RIUSCIREI BENISSIMO AD ESSERE GRANDE QUANTO LUI!!”
 

Xemnas: “Aspetta un attimo! Io non sono così irascibile!!”
Vexen: “stando alle mia accurate analisi e ai miei recenti studi scientifici…. Si lo sei. E poi la storia è mia e posso farci quel che mi pare! Dicevo…
 
Il volto verdognolo del ranocchio si tinse di un rosso peperone tale e quale l colorito innaturale del suo compagno Bocaxel, e si mise a gonfiare orgogliosamente il petto. le altre rane si chiesero che stesse facendo, e lui subito rispose: "Come che sto facendo, ve lo dimostro! Se non credete che io possa essere grosso quanto lui allora vi faccio vedere con i vostri occhi che io sono il leader!!" sbuffò egli "imbufalito"
Xemnfrog si mise ad inspirare quanta più aria poté, si gonfiò fino a divenire un insolito palloncino verde, grande il doppio di tutti i suoi compagni.  la cosa era già di per se insolita visto che la composizione della pelle dei rospi è composta da…..

Tutti:   VEXEN, NON DI NUOVO!!
-Uffi, voi giovani sempre di fretta, non trovate il tempo di apprezzare la bellezza della natura e bla bla bla bla [altre 2 ore di bla]
-(sparateci.....)
 
-stavo dicendo.... ah si, il presuntuoso Xemnfrog si riempì d'aria più che poté, e una volta fatto ciò si girò verso il gruppetto di rane.
"Allora? sono o non sono grande quanto quello sbruffone?" chiese così tutto impettito mostrandosi al tranquillo toro bruno che nel frattempo se ne stava altamente sbattendo e continuava a bere beato dal fiume. Fra di loro fu Demfribbit a parlare in tono divertito: "mi spiace ma non sei neanche lontanamente paragonabile al signor Terra"
A quel punto la lesa ranocchia blu gli saltò sul muso indignata e facendo brillare la X che gli segnava la fronte: "sta ziiiiitto, Zemnfrog è insuperabile!! Faaaglielo vedere capo che sei tu il migliore!!" gracidò alterato minacciando di uccidere il suo compare a ceffoni. Nel frattempo l'imperturbabile Terra aveva smesso di bere e si era fermato a vedere la scena, piuttosto divertente.
L'orgoglio prese possesso del cuore di Xemnfrog, che batteva alla velocità approssimativ...

 
Saix: Obiezione vostro sapientone! non vogliamo questi inutili dettagli scientifici, e poi perché quella rana simile a me sembra lesa?
Vexen: perché tu SEI leso, e poi questa è la mia storia! é istruttiva e tutti la trovano interessante, vero?
Tutti: ROOOOONF....
Vexen: =_=
Tutti: yawn... n-no non stavamo dormendo, era solo uno scherzo, non lo facciamo più....
Vexen: sarà meglio..
Il ranocchio riprese a gonfiarsi, deciso a dimostrare a tutti che fosse il migliore. si gonfiò, si gonfiò, finché non sentì di essere abbastanza grande, e chiese ancora se fosse abbastanza grosso. Ancora una volta le rane risposero che era ancora troppo piccolo.
"Senti Xemnfrocchio dei miei stivali, se pensi di sembrare figo facendo queste ca***ate ti sbagli di grosso! Sgonfiati subito se sei intelligente!" commentò scazzata la rana Lenguaxene.
"Ha ragione, non devi metterti in mostra per essere il migliore!" aggiunse Demfribbit assumendo il viso di una rageface felice.
No, Xemnfrog era deciso a continuare, e continuò a inspirare diventando sempre più grosso, si gonfiò, si gonfiò.....
Bringbar : quì si mette male...
 
KABBBBBBOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOMMMMMMMMMMMMMMM!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
Tutte le rane tacquero.
Anche Terra rimase a bocca aperta.
"Veh, io l'avevo detto che stava facendo una ca***ata..." borbottò infine Lenguaxene, nel silenzio generale.
Il bue scrollò le spalle , girando su se stesso per andarsene:"Beh, non c'è da stupirsi. in fondo, come poteva uno come lui diventare un figo come Me?" commentò con fare sarcastico.
FINEEE

 
Finisce così, questa favola dodda se ne vaaaa (seeeee ne vaaaaaa) ma aspettate e un'altra ne avrete, "C'era una Volta" un Nessuno dirà e un'altro sclero comincerà...
 
Saix: "NUOOOOOOOOOOOOOO!!! CAAAPOOOO!!! Obiezione vostro assassinatore, come osi uccidere il Superiore anche solo in una shtupida storia!!"
Xem: ...cinque parole: non. approvo. per. niente. ù_ù
Xal: ma veramente, capo sono quatt-
Xem: NO! Ora quel numero è tabù!
Vex: COSA??!?!?
Xem: Xaldin, castigalo. Porta in prigione quel VecchioRachiticoPrenditiLaMalaria Nobody. Ora saremo l'organizzazione XIII più 3 e meno 1... ù_ù .
Il Feroce lanciere si alzò raggiante, contentissimo di dover eseguire quell’incarico. Evocò due delle sue lance e le puntò istantaneamente contro il numero IV assumendo uno strafottente tono da poliziotto: “Sicurezza, la prego di seguirmi in centrale.”
“Ma che modi sono!! Al giorno d’oggi anche i poliziotti non sono più quelli di una volta..”
“Se fosse per te diresti che neanche Plutone è più quello di una volta…” ribatté Larxene fra colpi di tosse. (coff coff*vecchiaccio*coff+prenditilamalaria*coff)
“Non avrete mai i miei dati anagrafici, mai!!!!!” gridò prima di essere deportato fuori dalla stanza di forza “voglio un avvocato, voglio un avvocato!!”
“E se non ne ho uno me ne assegnerete uno d’ufficio!!” si sentì gridare in corridoio.
“Anche se la cosa non mi garba, io sono disponibile…” accennò Saix.
“Ah. N-no fa niente”
“ehi ehi Xaldeeeeeeen, aspettami! Posso accompagnarti così andiamo a prendere le patatine?” chiese Xigbar alzandosi.
“Le patatine? Alle 3 di notte le patatine le mangi?” ribatté sconcertato il Nessuno , ma Xignar gli andò vicino e gli sussurrò all’orecchio: “Certo, così possiamo evitarci la cagata di due secondi del monolito giù in fondo. Non parla mai, pretendi che sappia raccontare?”
“Uff c’hai ragione..” ammise Xaldin sottovoce, per poi annunciare a tutti quanti: “Ho bisogno di un volontario (neanche fossimo al circo…) chi mi vuole aiutare?”
Xigbar: IIIIIIIOOOO vengo subito!
E insieme si diressero verso la cucina.
Vexen: ma non dovevamo andare nelle segrete?
Xal+Xig:*sottovoce*  zitto e cammina.
 
Arrivati in cucina il povero (ma neanche tanto) Vexen fu legato alla caldaia mentre i due golosi Nobody andavano alla ricerca  delle loro preziose patatine; durante la ricerca Xadin si ritrovò a rovistare vicino al tavolo su cui erano ancora appoggiati i pentoloni del suo speciale brodino, del quale erano rimaste molte cucchiaiate, e in quel momento gli venne in mente l’accusa delle numero XIII, XIV e XV di aver ricevuto una pietanza “avvelenata”. Così decise di assaggiarne un pochino, tanto per controllare: prese un cucchiaio e ne assaggiò un po’.
“mmmmm.. si sente proprio che l’ho fatta io…. Ha anche un retrogusto al cioccolato…. No aspetta, cioccolato? Ma io non  ne ho messo di cioccolato qui dentro!!” ****
Subito prese la scodella fra le mani e corse dal numero IV, ancora legato alla caldaia e un poco accaldato.
“Ehi vecchiaccio ho bisogno che tu mi analizzi questa prelibatezza ù_ù”
“Vecchiaccio tu lo dici a qualcun altro!! E poi l’hai preparata tu questa brodaglia dovrai sapere di cosa è fatta no?? Oppure ci stai avvelenando??”
“Brodaglia lo dici a tua nonna ammesso che tu ne abbia una, e comunque è solo per accertarmi di una cosa…”
Vabbe, dopo aver ripescato Xigbar nella dispensa che nuotava fra i sacchetti di patatine, i tre Nessuno si avviarono verso il laboratorio, dove l’intruglio/capolavoro culinario fu analizzato:
“I miei esami hanno riscontrato la presenza di un lassativo al cioccolato. Ehi Xaldin, volevi farci un brutto scherzo eh? Eh? EH??”
“L-lassativo al…” Xaldin si arrestò per un attimo. Allora la supposizione delle tre Nobody era vera! Qualcuno aveva davvero sabotato la sua opera d’arte!! Çç
*Dan dan DAAAAAAAN*
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
*=se volete intenderlo solamente con “l’altra sponda dello stagno” per noi va benissimo così…
**= se vi chiedete perché prima gli fa dare del Voi e poi del Tu, è perché Vexen crede che Demyx sia un idiota
***= Archaix: uhm non vorrei snaturare Xemnas ma non so come lui si possa incacchiare... agli occhi di vexen
Lemixia: beh... immagino in modo molto rumoroso per le vecchie e stanche orecchie di Vexenio IV XD
Archaix: tipo?
Lemixia: urlando istericamente
****= perché secondo voi è normale mettere il cioccolato nella minestra???
 


Etimologia dei nomi (per i comuni villici):
Xemnas        Xemnafrog        Xemnas + frog
Xigbar          Bringbar            Brincar= saltellare
Demyx         Demfribbit         Demyx+ribbit             (verso del gracidare delle rane)
Saix             Croagsaix          Saix+Croag                (verso delle rane in italiano)
Axel             Bocaxel              Bocca=boca XD         perché Axel ha la bocca larga!
Lexaeus       Grenouxaeus        Grenouille+Lexaeus
Larxene        Lenguaxene       Lengua= lingua

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Capitolo 5
*** Barbacookies ***


AttenzioneRicordiamoAiGentiliLettoriCheLaPresenzaDiEmozioniInQuestoTestoéPuramenteCasualeNonProvateAdImitareQuantoScrittoInQuestaStoriaLeggereAttentamenteIlFoglioIllustrativo.

Ri-Attenzione: questa storia è una parodia della famosisssssima opera dei fratelli Grimm “Barbablù” …se la conoscete bene… sennò Magnema :P
RIASSUNTO DELLA PUNTATA PRECEDENTE: Dopo l’interessantisssssssima e divertentissima (cit. necessaria) narrazione del numero IV, Xemnas lo aveva bandito nelle segrete del Castello. Col pretesto di accompagnare Xaldin e l’incarcerato Vexen, Xigbar va in cerca delle patatine in cucina. Il numero III si degna si assaggiare la zuppa preparata quella sera per cena e scopre che nelle ciotole delle novelline è stato aggiunto del lassativo… *dan dan DAAAAAN*
Nell’ancora distrutta stanza del Freddo Accademico Xaldin aveva appena scoperto una verità scioccante: qualcuno aveva agito ai danni delle tre piccole Nobody…….. e della sua minestra.
Bisognava avvertire tutti e subito!!
Così senza ulteriori indugi il Feroce Lanciere seguito dagli altri due, sui precipitò come una furia all’interno della stanza sbraitando: “Sabotaggio, Sabotaggio!!!”

Tutti: “*Girandosi simultaneamente* E ORA CHE C’E’????”
Bex: “Ma possibile che non riusciamo a iniziare una favola in modo normale!”
Larxene: “Perché secondo te, raccontarsi queste storielle sarebbe normale…?”
Axel: “Oh ma tu devi avere da ridire sempre su tutto? Sei pesante! P-E-S-A-N-T-E Got it Memorized?”
Larx: “Senti se mi fai ancora uno spelling quei c***o di chakram te li ritrovi su per il [biiiip FASCIA PROTETTA >_<]”
Xal: “OH MA MI ASCOLTATE PORCO **********???!? QUALCUNO HA ATTENTATO ALLA SALUTE DELLE NOVELLINE!!!”
Archa: “ECCO LO SAPEVO!!! >w<”
Lemi: “MA VE L’AVEVAMO GIA’ DETTO PRIMA! >_<”
Dem: “MA PERCHE’ STIAMO URLANDO TUTTI?? >_<”
Xemnas: “Restate tutti calmi, oh Santo Me…Xaldin, perché non ci spieghi tutto dall’inizio…”
[Dopo la spiegazione illuminante]

Tutti: “OOOOHHHHH *coretto da prima elementare* …..Vabbè chissenefrega, andiamo avanti… U_U”
Xal: “COSA??? Qualcuno ha deturpato la mia-“
Xem: “Zitto, Xaldin! ù_ù Sta per cominciare…”


Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con nooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sognaaaar (peeer sognaaaar)
Non serve la keyblade, il cappotto nero e il ghiacciolo bello per venire con noiiiiii, basta un po’ di fantasia e di bontààààààà (e di bontààààààààà)


Tutti: *Si voltano impazienti verso Lexaeus*
Lexaeus: *Fa apparire magicamente da dietro la schiena un cartello*


Barbacookies – N° V Lexaeus
C'era una volta un uomo, che aveva belle case e belle ville, vasellame d'oro e d'argento, mobili ricamati, carrozze tutte dorate; egli era a capo di una grandissima e famosissima ditta di biscotti, di cui era veramente ghiotto: infatti ne mangiava in continuazione e grazie a ciò era diventato forte e robusto. L'effetto collaterale era che la folta barba che gli copriva il meno era diventata di un bel blu cobalto (effetto collaterale leggere attentamente il foglio illustrativo.... ma tanto chi  le legge mai le avvertenze??)
quest'uomo portava il nome di Barbacookies in onore del suo vasto impero, e tutte le ragazze sognavano di stare al suo fianco per essere famose e ricche.

Barbacookies si sentiva però molto solo, finché un giorno non decise di prendere moglie; la sua vicina di casa, una gran signora (Xal???) aveva tre figlie bellissime e molto umili, così egli le chiese una di esse in moglie.
La signora ci pensò un attimo, ed il suo viso si illuminò speranzoso: fu ben felice di lasciargliele anche tutte e tre scaricandole direttamente sull'altare con tanto di abiti bianchi.
Barbacookies fu molto sorpreso nel vedere la disponibilità esagerata della donna, ma non sapeva di averle fatto solo un gran favore perché le tre figliolette stavano sempre tutto il giorno davanti alla tv a vedere Spongebob e non l'aiutavano a portare a casa il pane U_U


Vexen: la Tv? anche in questo mondo esiste?? Ma voi giovani non pensate ad altro che guardare quella stupida scatola luminosa co-
Demyx: ZITTO!! La Tv è ovunque! La TV REGNA!!  Continua, Laexy ^^

Barbacookies, per far conoscenza, invitò le tre sorelle e alcuni loro amici in una delle sue ville per trascorrere del tempo insieme: fecero passeggiate, partite di caccia e di pesca, balli, festini... e  mostrò loro la sua casa, i possedimenti, la fabbrica di cioccol- di biscotti.  Alla fine del tredicesimo giorno però, essendo ancora indeciso su quale delle tre sorelle fosse la migliore, decise di sposarsele tutte e tre.

Tutti: "Eeeeh??? ma Lexaeus non si può sposare tre persone alla volta!!"
Lexaeus: "Si ma Barbacookies era islamico e credeva nella poligamia"
Tutti: "-___-"

* = per chi non sapesse cos'è la poligamia: un uomo ha il diritto di sposare più di una donna, ma deve poi prendersi l'impegno di mantenerle tutte allo stesso modo con lo stesso a more e lo stesso stato sociale; un privilegio dei ricchi insomma.


Le tre sorelle non furono contentissime di ciò, ma pian piano si abituarono, così come si abituarono all'idea di dover lavorare T_T
Un giorno Barbacookies dovette partire per un viaggio d'affari, e sarebbe dovuto stare via molti giorni. In sua assenza le tre mogliettine avevano il permesso di fare tutto quello che volevano ma ad una condizione:
"Fate tutto quello che vi pare, potete invitare tutte le vostre amiche ad una festa, potete anche dare fuoco alla casa ma basta che non apriate quella porticina in fondo al corridoio" disse indicando una porticina alta un metro in fondo al corridoio dell'ultimo piano con sopra scritto a caratteri cubitali fluorescenti: stanza segretissima non osate avvicinarvi.
Poi, prima di partire, Barbacookies consegnò loro la chiave per aprire la stanza segretissima della porticina che non dovevano aprire (bravo pirla -_-) e montò sulla sua carrozza, diretto verso l'orizzonte.

appena l'ingombrante marito si fu tolto di mezzo le tre fresche spose organizzarono il più grande festino mai organizzato nel regno con alcool, musica e taaaaanti biscotti.

invitarono un sacco di bella gente, amici, casinari, festaioli e anche il più famoso dj della zona: DjWater (oddio sembra dj water come wc XD XD)
la festa era uno sballo e tutti si stavano divertendo da pazzi... ma c'era quella stramaledettissima chiave che impediva alle tre giovani di godersi la nottata.
continuavano a pensarci, scambiandosi sguardi di intesa e bisbigliando tra di loro.
moglie 1: "non ce la faccio più!!!!!! Voi non state morendo dalla curiosità??"
moglie 2: "SI! >_< è una tortura!!! Non riesco a smettere di pensare a quella chiave..."
moglie 3: "e se andassimo a dare un'occhiata veloce veloce...?"
moglie 2: "ma Barbacookies ha detto di non aprirla assolutamente... potremmo cacciarci in qualche brutto guaio..."
moglie 1: "ma stare così è anche peggio!!"
le tre ragazze si guardarono un'ultima volta complici.
"VIA DI QUI! LA FESTA E' FINITA TUTTI A CASA GENTE!!!"
Gli  amici e i conoscenti se ne andarono a tesata bassa borbottando qualcosa sulla volubilità della padrone di casa.
Appena la casa si fu svuotata le tre spose corsero velocemente alla porticina guardandola con odio: quale grande segreto poteva mai celare!?


Le mani frementi per l'emozione delle sorelle si stringevano attorno a quella piccola chiave, mentre le loro menti si riempivano delle più stravaganti e assurde ipotesi: uno studio segreto pieno di pericolosi esperimenti? la gabbia di drago sputafuoco? un impero segreto pronto a conquistare il mondo??
L'unico modo per saperlo era aprirla.
Erano sgattaiolate fino all'ultimo piano della villa senza fare rumore, come se anche da lontano il temibile sguardo di Barbacookies potesse scorgerle; una delle sorelle prese in mano la chiave dorata, la inserì lentamente nella toppa, e con il cuore in gola girò la serratura...

Lentamente la porta si aprì.

Nella penombra del vuoto infinito che si mostrava davanti a loro, le tre mogli scorsero una luce in lontananza, e decisero di scendere a controllare che cosa fosse.
Scesero per una piccola rampa di scale, frementi di paura ma anche di curiosità, e si diressero verso la luce......
Non appena arrivarono in fondo al piccolo corridoio si ritrovarono davanti ad uno spettacolo mai visto prima.
Una fornitura segreta di biscotti Pandistelle grande abbastanza da poter sfamare un esercito intero!!!!!!!!
Non potevano crederci: Barbacookies che possedeva biscotti che non fossero i suoi! Per forza li teneva rinchiusi, altrimenti si sarebbe scatenato uno tsunami di pettegolezzi sulla faccenda…

[pettegolezzi tipo]

Dama Marl: *Avvicinandosi con circospezione* Larxy! LAAAAARXYYY!! Ho un scoop da farti rizzare i capell- no non ne hai bisogno, da farti gelare il sangue, caaara...

Dama Larx: *Si gira tutta inviperita facendo rizzare le due ciocche bionde ribelli sulla testa* Che cosa vorresti dire con questo?? *scrolla le spalle e mantiene il contegno* Uhpf, uno scoop, e sentiamo che cosa ci sarebbe quest'oggi?
Dama Marl: *Mettendo la mano davanti alla bocca e avvicinandosi all'orecchio* Beh... sai le tre nuove mogli di Barbacookies, che poi tre moglie ma come si farà dico io! Vabbè dicevo, ce le hai presente?
Dama Larx: *Si ravviva tutta contenta e maliziosa* Le tre svampitelle? Ma ceeeerto che mi ricordo li loro! Cosa avrebbero fatto quelle sciagurate?
Dama Marl: Eh eh, stavo camminando per i negozi in centro (??) per andare a comprare quel nuovo lucidalabbra firmato, quello color pesca e riflessi mandarino, te l'avevo detto no? E' DE-LI-ZIO-SO!         No comunque ero lì per il lucidalabbra quando le ho viste passare, così mi sono avvicinata (o/uma/poi vediamo) e le ho beccate a comprare dei biscotti... BISCOTTI capisci? E loro marito lavora in una FABBRICA di biscotti! Non è sconvolgente?!?           (no -__-")
 Dama Larx: *Si copre la bocca con le mani manco fosse sconvolta* OOOOOOOOH che scoop, che orrore! Questo è I-NAM-MIS-SI-BI-LE!! Questo provocherebbe un colpo bassissimo alla sua ditta e che ne so, potrebbe provocare un calo delle vendite senza precedenti! Che vergogna… *scuote il capo ad occhi chiusi con fare saccente*  E’ peggio di quella volta che la sorella della mia vicina di casa ha messo quella gonna orrenda con quella camicetta viola, te lo ricordi? Orrore!! Se lo venisse a sapere qualcun altro....... *Guarda la compagna con occhi malignamente complici*
Dama Marl: >w> Pensi anche tu quello che penso io.....? >w>
Dama Larx: Si..... quel lucidalabbra non si intona con i tuoi occhi Marl :D
Dama Marl: GRAZIE AMMMORE >_>, ma no non era quello che intendevo... però hai proprio ragione, forse dovrei provare quello viola con riflessi indaco...


Saix: Esshhhiiiiiii, i Pandistelleeeee!!!  :D
 
Lexaeus *Sempre su cartello* Ora che avete avuto un esempio delle malelingue che abitavano il villaggio possiamo tornare alla stanzetta proibita... dappertutto sacchi stracolmi di deliziose meraviglie stellate  che libravano nell'aria un inebriante profumo di biscotti freschi.
 Le tre sorelle rimasero incantate difronte a cotanto splendore.
Perché ad una cosa non vi avevo ancora accennato: anche nella loro famiglia si andava ghiotti per quelle comete del cielo: infatti le tre non ci misero più di dieci minuti a radere al suolo l'intera fornitura all'urlo di "BISCOOOOOOOOOTTIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!"


Improvvisamente nell'intero castello risuonò in lontananza un suono di zoccoli tonanti. Era Barbacookies sulla sua carrozza, che stava ritornando stranamente in anticipo dai suoi impegni!
Le sorelle si guardarono l'un l'altra e sbiancarono cos' tanto che divennero fogli di carta macchiati di uno sbricioloso marrone biscotto.

Le tre sorelle si fiondarono fuori dalla stanza segreta come razzi e si guardarono attorno freneticamente: tutta la villa era nel più completo disordine a causa della festa!! Chissà come avrebbe reagito il loro maritino alla vista del tavolo rovesciato, il lampadario a terra, la cucina trasformata in una piscina..

Armate di utensili da pulizia ripulirono la casa con la velocità Warp (perché loro Può <_<) e fecero appena in tempo a richiudere la porticina a chiave che Barbacookies si era già precipitato in salotto.
Barbacookies: “MOGLI! dove siete?”
Mogli: “Emh, i-in camera ora arriviamo!" risposero cercando di guadagnare qualche prezioso secondo in più per ripulire la chiave e la porticina dalle loro impronte digitali.
Mogli: "Eccoci, ci hai chiamate?"
Barbacookies: "Sì volevo sapere come mai non c'è pronto niente in tavola?"
Mogli: "Ma caaaro, sono le tre di notte... ^^" "
Barbacookies: "Oh, sì sì... e perché voi siete ancora sveglie?"
Mogli: "Eeemhhhh.......... non avevamo sonno e volevamo aspettare in piedi l'arrivo del nostro amato maritino ^^" " risposero affabili.
Barbacookies: "Vi ringrazio, ma... *sniff sniff* cos'è questo profumo di biscotti?"
Mogli: "Saranno i fumi della tua fabbrica che entrano dalla finestra tesoro… ^^" "

Barbacookies le osservò con attenzione e aggrottò terribilmente la fronte, facendo tremare di paura le mogli.

"...E cosa sono quelle briciole marroni che vi ricoprono dalla testa ai piedi???"
Le sorelle si guardarono l'un l'altra. Nella fretta di riordinare la casa si erano dimenticate di darsi una ripulita! E adesso...
Mogli: "Oh è.... INTONACO! Già, le pareti sono un po’ vecchiotte e perdon-"
Barbacookies: "BASTA COSI’ NON VOGLIO PIU' ASCOLTARVI!"


Erano state scoperte. Non avevano scampo. Quell'uomo aveva dato loro una possibilità sola e la sua fiducia, e loro avevano perso entrambe.

"Non posso credere che siate entrate nella porta in cui non dovevate entrare, io mi fidavo di voi....." disse avanzando minaccioso con voce tonante verso di loro.
"C-che cosa vuole farci....?"
Prese fiato per un momento e stette in silenzio.

"Non c'è altra scelta. Per smaltire la vostra punizione... dovrete smaltire anche le vostre pance!" disse indicando i loro ventri stranamente gonfi -naturalmente non centra assolutamente niente l'abbuffata di sacchi e sacchi di biscotti di pochi minuti prima, assolutamente....-

"I-in che senso?" chiese una delle sorelle.
Una settimana dopo, Barbacookies stava rientrando a casa dal lavoro come ogni sera. La prima cosa che fece fu dirigersi verso la torre più alta del castello, fino ad una stanza in cima nella quale tre sorelle affannate stavano biciclettando sulle loro cyclettes da almeno sette giorni. T.T


Finisce  così, questa favola breve se ne va (se ne vaaaaaa), ma aspettate e un’altra ne avrete…
“C’era una Volta” un Nessuno dirà e un altro sclero inizierà…


Come il racconto finì oltre alle risate e alle prese in giro, L’Eroe del Silenzio si lasciò alle spalle anche tre Nessuno molto dubbiose.
Archa: “Emh… Lexaeus, non è che ti sei inventato questa storia come pretesto per... emh…”
Lemi: “…Per farci intendere che l’altra sera dopo cena ci hai “beccate” a rubare i biscotti dalla biscottiera…?”
Xemnas: “Ah sì? Allora per almeno tre sere niente biscotti per voi furbette… ù_ù”
A + L + B: “OH NOOOOO TT^TT”
Lexaeus: *Gira di 180° il cartello che aveva usato per concludere il racconto e su di esso c’è disegnata una TrollFace che recita la scritta TROLLATE!!!*
Bexyk: “Ma non potevi solo dircelo invece di inventarti tutta la pappardella!!! >_<”
Lexaeus:  “Nope. ù_ù”
Demyx: “…Beh, dai, a me è piaciuto! E a te Zexy?? Eh eh su con il morale adesso tocca a teee! ^^”
Zexion: “Uhhh non vedo l’ora… >_>”
Demyx: “Bene!! ^W^”
D’un tratto Marluxia entrò squittendo “TRADIMENTO!! TRADIMENTOOOOO!!!”
Tutti: “Ma che cacchio??? Cosa avete tutti da urlare???”
Marl: “Ero andato/uma/vaso/poi vediamo un attimo al bagno-“
Larx: “Ohh eri andato al bagno… Ti sei perso un racconto stupendo… >w>” (alludendo alla digressione del pettegolezzo)
Marl: “Oh accideeeenti… vabbè, RAGAZZI ASCOLTATE TUTTI HO UN SUPER SCOOP!!”
Lexaeus: *Sempre su cartello* “Che vi dicevo… >_>”
Marl: “Mentre andavo un attimo al bagno mi sono ricordato/uma il motivo per cui… beh… si… Mistavocerettando… E il motivo era QUESTO!!!! *mostra un post-it*”
Tutti: “Cos’è?? o_o”
Marl: “Questo è il messaggio lasciatomi niente popò di meno da Larxene la quale afferma: “…Che andando a fare le mie cose alle 3 di notte Nessuno (XD) mi avrebbe scoperto…”
Larx: “*Si alza indignata e gli/le/boh strappa il foglio di mano* Ma che cacchio dici, io non ti ho scritto un bel niente!! *legge* E… Poi questa non è la mia scrittura ù-ù”
Marl. “Ohhhhh… Emh… Eh… Eh emh… Certo lo sapevo! ù-ù”
Larx: “E allora perché cavolo ci sei andato? >_>”
Marl: “Oh emh… Ecco io… Ehm-“
Demyx: “Feeeermi tutti!!!!! *si alza e si sbraccia* Questo vuol dire che è stato tutto è programmato!!! Che non c’è niente di casuale!!! Che qualcuno si è introdotto nel castello per far accadere tutto: I lassativi, il post-it e noi tutti insieme E’ UNA COSPIRAZIONE!!!! >-<”
Tutti: “OMX DEMYX E’ POSSEDUTO!! HA DETTO QUALCOSA DI SENSO COMPIUTO!!!! >-< …Nhaaa guardi troppe telenovela Demyx… U_U”
Demyx: “ù_ù …Mhhh avete ragione andiamo avanti. Ora tocca a Zexy!!! ^^”
Zexion: “Oh noooooo T_T”

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Capitolo 6
*** La Dolce Vendetta del Piccolo Fiammiferaio ***


AttenzioneRicordiamoAiGentiliLettoriCheLaPresenzaDiEmozioniInQuestoTestoéPuramenteCasualeNonProvateAdImitareQuantoScrittoInQuestaStoriaLeggereAttentamenteIlFoglioIllustrativo


La zuppa. Il foglietto. La riunione. La ceretta =___=. Tutto era stato programmato fin dall'inizio.
C'era qualcuno, qualcuno che si aggirava per il castello, che stava tramando alle spalle dei 15 Nobody.
Ma secondo voi poteva loro fregare qualcosa?
Macché, avevano tranquillamente ignorato la faccenda e stavano tranquillamente continuando a raccontarsi storie.... e quasi quasi sembrava che ne avessero più voglia loro che le numero XIII XIV e XV.
Beh, fino a quel momento.
"Siii Zexy ora tocca a te!!!" ripeté Demyx tutto eccitato e curioso di sapere cosa si sarebbe inventato l'amico ciuffoso.
Il resto dell'Organizzazione invece era come in cerca di una scusa per NON ascoltarla.
"M-ma devo proprio? Io mi vergogno.." disse fievolmente il Nessuno facendosi piccolo piccolo.
"Ma dai, vedrai è come andare in bicicletta: imparerai presto! Basta che non cadi..." e con le braccia lo spinse con tanto di sedia al centro della stanza.
"No no......     Aspetta. Se cado mi faccio male?"
"Si.. ?"
"Ok allora vado!!"
Tutti: "T_T NOOOOO..."



Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con nooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sognaaaar (peeer sognaaaar)
Non serve la keyblade, il cappotto nero e il ghiacciolo bello per venire con noiiiiii, basta un po’ di fantasia e di bontààààààà (e di bontààààààààà)



Zex:“Mmh… s-sì…e-ecco… … … C’era una volta… un…un piccolo fiammiferaio sfruttato e quasi-per-niente-pagato. Egli lavorava per una prestigiosa azienda impegnata nella produzione di nuovi ed avveniristici fiammiferi auto-accendenti(?). *
Il suo compito era quello di cercare di promuoverli tra gli scettici che ancora si ostinavano a cercare di accendere una fiammella sfregando le capocchie dei loro vecchi e superati fiammiferi tradizionali.
Certo, esisteva già uno sponsor: un pagliaccio dai brutti e spigolosi capelli rossi, due tatuaggi viola sugli zigomi (quasi sicuramente fatti dopo una notte brava quasi sicuramente sotto sbronza) e…


Axel: “*tira fuori dal nulla uno specchietto per il trucco* Ehy, ma… *si osserva attentamente corrugando la fronte* ma sembro proprio IO!  o_o”

Zex: “…appunto… >w> …e aveva, infatti, una faccia da scemo e un(presunto) cervello ormai pressocchè in poltigli-“

Lemi e Bex: “ZEX! >_<”

Zex: “…ok, ok… uff… un giorno mentre tentava di sbolognare a qualcuno i dannatissimi fiammiferi, vide in mezzo alla strada un torsolo; un bellissimo torsolo di mela rossa. Erano ben sei giorni che mangiava solo quella porcheria tedesca che gli veniva rifilata alla mensa dell’azienda-

Xal: “Ehiehiehiehi, aspetta aspetta aspetta… questo è un TENTATIVO di critica alla MIA cucina???? >__>” “

Zex: “NOOOOOoooo… no no U_U”… comunque stavo dicendo che quel coso tutto maciullato e mordicchiato gli era sembrato, a distanza di lunghi giorni, il pasto migliore del mondo. Così si precipitò immediatamente a raccogliere quello che un tempo era una bella mela rossa e succosa guardandola con occhi sognanti, e sarebbe rimasto nella sua contemplazione tutto il giorno se non fosse che venne distratto dal piiiiiccolo particolare di una carrozza signorile che velocemente e inesorabilmente puntava su di lui: tutta la sua, breve, vita gli passò davanti in un attimo… e fu veramente VERAMENTE deprimente, tanto che, ora come ora, al piccolo fiammiferaio non sembrava un idea tanto malvagia morire spiaccicato dagli zoccoli di un cavallo.
Così, invece di scansarsi, rimase fermo in mezzo alla strada aspettando la sua meritata fin-

Il Burattinaio Mascherato venne brutalmente interrotto dalla mano del numero IX che gli si premeva con forza sulla bocca, intimandogli di lasciare per un attimo la narrazione in sospeso.
Dem: “-MA il cocchiere lo vide e svoltò all’ultimo momento, lasciando il piccolo fiammiferaio incolume! ^^
*con sguardo di rimprovero* DAI ZEXY! La stai rendendo più deprimente dell’originale!! è_é *scuote la testa sospirando* Ahh, aspetta di dò una mano io a continuare… ^^”
Zex: “Non credo che ce ne sia il bisogno ù_ù E poi a tutti sta piacendo il mio racconto *osserva un cumulo di Nessuno morenti* ecco hai visto? Non riescono a esprimere a parole la loro ammirazione…
Dem: “Emh, veramente… n-no niente hai ragione tu ^^” Vai pure avanti… ^^”
Zex:”Sì allora… *guarda male Demyx* NONOSTANTE fosse (sfortunatamente) sopravvissuto, il suo animo ormai scuro come pece gli suggerì che forse la sensazione provata prima, un mistodi  paura, rassegnazione e sconforto, non gli era poi così dispiaciuta, anzi! Così decise che poteva concedersi il lusso e il brio di andare almeno due volte a settimana incontro al suo triste destino solitario.


Sentendo l’innato bisogno di intervenire ancora, il Notturno Melodico tentò di ravvivare l’atmosfera della storia: “Così passarono velocemente i mesi…E arrivò finalmente e felicemente la vigilia di Natale ^^.”
“Ecco, si, esatto…” sbuffò Zexion conscio che qualsiasi cosa avesse detto Demyx avrebbe allungato i termini della storia all’infinito.
Dem: “Tutte le case e le strade erano coperte da un soffice manto di candida neve, e tutte le allegre famigliole del borgo camminavano allegramente in compagnia per andare a incontrare parenti e amici con tanta gioia e calore per trovarsi allegramente a mangiare tutti insieme… allegramente ^^ ….L’ho già detto che c’era tanta tanta allegria quel giorno? ^///^
Zex: “Ehi questa è la mia storia, smetti di interrompermi!”
Dem: Ma io vengo a nome del popolo! ù_ù Vero che volete che lo aiuti? *^*”
Tutti e tredici i Nessuno annuirono all’unisono: “Siiiii ti preee-eeeego!! TT_TT
Dem: “Viiisto? >W>”
Zex: “Uffi, e va bene… Quel giorno il piccolo fiammiferaio era particolarmente giù di corda, tanto che decise di salire sul tetto di una casa: appena arrivato in cima vide le strade e le case attorno a sé coperte dal gelido  manto nevoso e in mezzo ad esso decine di bambini che giocavano con i loro sorrisi sempre stampati sui loro bei faccini ancor pieni di purezza e gioia. A quella vista al piccolo fiammiferaio  si strinse il cuore, ma non volle pensarci e si avvicinò alla grondaia del tetto; guardò un’ultima volta verso il cielo, e…
Dem: “NOOOO NO NO NOOO!!! >__< Neanche per sogno, tu non te la svigni in questo modo! >__<”
Zex:” Ma perché? In fondo una storia l’ho raccontata, e a me non piace essere al centro dell’attenzione… ç_ç”
Dem: “Ma quest’ingiusta fine non s’ha da fare >_ Zex: “Si che si fa. ù_ù”
Dem: “No che non si fa! >_<”
-si.
-no!
-SI!
-NOOOOOO!!
-SSIIIIII!!!!
“Ssssttooooop!!” gridò Demyx infine alzandosi dalla sedia con le braccia alzate “Senti facciamo decidere a loro: ehi pubblico, la volete finita così questa storia?”
Tutti: *coro di No*
Larxene: “Sii. -__-“
Dem: Hai visto? Gneee ;P *linguaccia amichevole* allora facciamo che… proprio in quel momento, stava percorrendo quella strada un allegro carro che trasportava allegramente un grosso numero di abeti che avrebbero allegramente allietato il giorno di Natale: il piccolo fiammiferaio non l’aveva neanche notato, ma nella caduta ci finì proprio dentro e MI-RA-CO-LO-SA-MEN-TE si salvò. ^^
Zex: “-__-“
Demyx si risedette tutto contento di aver salvato la situazione…. Ma pensò che un po’ era ingiusto privare il numero VI della sua narrazione, così cercò di rimediare: “E-emh…  ripresosi dalla tremenda botta che aveva dato, si rese conto di essere ancora vivo e sorrise: era più divertente del previsto giocare con il proprio solitario destino…”
Zex: “Grazie Dem-Dem ti voglio tanto bene ^^ Posso continuare?  Dicevo, ebbene quando si fu ripreso scese dal carro (cadendo di faccia) e si rialzò tutto contento di aver compiuto la sua spericolata azione giornaliera; si rimise in cammino ma tutto d’un tratto sentì un freddo pungente risalirgli lungo la gamba sinistra: si guardò e scoprì con stupore di aver perso…. uno stivale.

Xigbar: “Uno stivale? Come si fa a perdere uno stivale??”

Zex: “E come si fa ad assumere un lupo in una pizzeria? O costruire una casa di paglia? >__>”

Xiggy: “Aehm… beh ecco…..”

Zex: “Comunque…. Il piccolo fiammiferaio si guardò attorno disperato, era l’unico paio di scarpe che aveva! Guardò dovunque potesse averlo perso e si convinse a salire nuovamente sul tetto per paura di averlo perduto mentre saltava giù….  Alla fine si sedette sul bordo del marciapiede innevato, sbuffando avvilito, quando sentì la voce di un bambino esclamare: “Ehi guarda un po’ qua, uno stivale nuovo di zecca!”
Si voltò subito e vide, naturalmente nell’unico posto in cui non aveva cercato, cioè vicino al carretto degli abeti che si era arrestato qualche metro più avanti, un bambino più o meno della sua età. Quel bambino aveva dei corti capelli rossi sparati in aria come un porcospino, e portava il nome di Lea.
Già dal primo sguardo al piccolo fiammiferaio quel bambino gli stette sui cosiddetti perché assomigliava pesantemente al testimonial dei fiammiferi.
(si pronuncia Lia, non Lea, capito? LIAAAAAAAAA!!!! >___<)
“Ehi, senti, q-quello stivale sarebbe mio, potresti ridarmelo?” disse timidamente il piccolo fiammiferaio al bambino Lea. Lui ricambiò lo sguardo con un sorrisetto compiaciuto, e rispose:
“Oh certo! Ma come posso sapere che questo stivale è tuo?”
“Ma sei scemo? Non vedi che mi manca una scarpa? Secondo te sono uscito così di casa stamattina??”
E il dolce bambinetto, con la sua tenerissima faccia da schiaffi rispose:
“E perché dovrei dartela? Tanto è tutta piena di buchi…”
“Ma se poco fa hai detto che era nuovo di zecca…”
“Beh mi sarò sbagliato, e comunque non te lo voglio ridare: sai cosa ne farò invece? La farò diventare una bella decorazione natalizia.”
Detto questo lo buttò sul carro degli abeti, che in quel momento aveva ripreso la sua corsa, e in poco tempo scomparve dalle loro viste.
Il piccolo fiammiferaio lo guardò a lungo, seriamente inc***ato.
“Ma certo che sei proprio uno [eleganti paroline che nn possiamo ripetere perché quando Zexion si incazza, si INCAZZA] !!!!!!!”
E stese il piccolo bimbominkia con una Lexiconata in testa nonostante non avesse né quel libro né i soldi per comprarlo.
 
Demyx: “Ragazzi scusate, io devo andare un attimo in bagno….”
Tutti: “NUOOOOOOO!!! Ti prego resta ne va della nostra sanità mentale!”
Dem: “Davvero? Non sapevo di essere così importante ^/////^  comunque tranquilli, farò in fretta…”
Xaldin: “E poi scusa.. non ci sei andato due storie fa?”
Dem: “Io non devo giustificarmi con nessuno, quando scappa scappa, acco ù_ù! Ma sono felice che ti preoccupi per me  ^^…. A presto!!”
Zexion: “Beeene, dicevamo…
Tutti : “T_T *mugugni disperati*

Zexion: “Oh vedo che siete entrati perfettamente nello spirito della storia! Continuiamo ordunque:
Senza un posto dove andare, senza più neanche la voglia di cercare di vendere quegli stupidi fiammiferi Autoaccendenti *parte lo spot* si rimise in cammino senza una meta, con come unico compagno il freddo lacerante che gli percorreva il piede scalzo. Si avvicinò lentamente al marciapiede tentando di alleviare la piaga, e alzò lo sguardo aldilà della finestra del grande palazzo signorile davanti al quale era capitato: all’interno della stanza aldilà del vetro riuscì a scorgere, addobbato dalle più splendide luci che avesse mai visto, un grande albero verde coronato dalla stella sotto il quale giacevano decine di pacchi regali. Quella visione lo riportò indietro nel tempo, quando solo qualche anno fa la pallida imitazione di quell’abete fungeva da addobbo per il Natale della sua famiglia, il Loro Natale. La sua famiglia…. Il cuore gli si stringeva terribilmente al solo pensiero, al solo ricordo dei suoi amati cari e della sua dolce nonnina, la persona a cui teneva di più al mondo.
Accanto all’albero così luminoso vide una donna che stava servendo ad un tavolo i suoi due figli, sorridenti, due grandi piatti di pollo arrosto e patatine. Improvvisamente il suo stomaco si ribellò a quella visione e il piccolo fiammiferaio dovette distogliersi da quei pensieri e chiuse gli occhi allontanandosi furioso dalla finestra, cominciando a camminare senza una meta.
La pallida luce della sera cominciava a lasciare il posto alle tenebre in cielo, e la temperatura iniziò a scendere gradualmente, tanto che a poco a poco le genti che brulicavano per le strade diminuirono fino a che non rimase una sola persona, una sola, e quella persona era il piccolo fiammiferaio.
Le gelide sferzate di freddo lo costrinsero a rannicchiarsi in un cantuccio, e per non morire di freddo c’era una sola cosa che poteva fare. Certo, se avesse usato il fiammiferi auto accendenti per scopi personali sarebbe stato il suo direttore a ucciderlo, ma in quel momento non gliene poteva fregare di meno.
Così si mise una mano in tasca, prese un fiammifero, e schioccò le dita.
In un batter d’occhio la tenue fiammella giallastra gli illuminò il viso e riscaldò le sue mani, coprendo il cielo con il velo sottile del fumo provocato dalla reazione combustibile. Alzò il viso verso quel fumo che si espandeva verso l’alto, guardandolo come se volesse trapassarlo, e nel mezzo di quel grigio spento prese lentamente forma una stufa. Una calda stufa, che riscaldò per pochi istanti il suo corpo ghiacciato... No aspetta, quello non era normale!
“Oddio ho le visioni! Sono diventato un fattone!!!” esclamò il piccolo fiammiferaio spaventandosi a morte e lasciando cadere nella neve il fiammifero, che si spense.
Ripresosi dall’infarto, il piccolo fiammiferaio realizzò quello che gli era successo, e si risedette in mezzo alla neve. Guardò il fiammifero con un misto di curiosità e terrore, non osando riprenderlo in mano. Ma siccome il freddo ricominciava a farsi sentire, dovette risolverla con l’accenderne un altro. Schioccò le dita, e magicamente il calore della fiammella tornò a riscaldarlo. In realtà avrebbe voluto riprenderlo in mano, avrebbe voluto che l’immagine della stufa gli ricomparisse davanti anche solo per pochi istanti, e non gli importava se era un fattone perché sinceramente lui ci aveva freddo. Guardò attentamente la piccola nube di fumo che gli si formò davanti, ma quello che vide non fu la tanto attesa stufa. Infatti davanti a lui era comparsa la visione di una stanza, all’interno della quale stava una tavola, una tavola vera, e sopra di essa vi era apparecchiata la più grande riserva di cibo mai vista dai suoi occhi e dal suo gracile stomaco. Non c’era davvero che l’imbarazzo della scelta tra tante delizie, c’era perfino il tronchetto di Natale! Non lo aveva mai assaggiato ma tutti dicevano che era buonissimo… ma l’attenzione del bambino fu attirata dal piatto al centro della tavola, un enorme tacchino ripieno. Quello sarebbe bastato a sfamarlo per una settimana intera! Improvvisamente i morsi della fame si fecero più violenti del freddo e non resistette ad allungare una mano verso quel dolce miraggio: non appena le sue dita sfiorarono la coltre di fumo questa si disperse rapita dal vento, e una folata più violenta delle altre spense definitivamente anche quel fiammifero.
“Oh no!” esclamò il piccolo fiammiferaio senza riuscire a trattenere le lacrime “avevo creduto che fosse tutto vero!”
Il vento cessò per un attimo di soffiare, eppure ogni secondo che passava il freddo gli sembrava più opprimente e la notte più scura.
 
Ma perché disperare? Forse accendendo un altro fiammifero sarebbe apparsa la stufa o la tavola imbandita!
Invece appena schioccate le dita apparve un enorme albero di natale sfavillante di luci e addobbi colorati.
Il piccolo fiammiferaio sentì una scintilla di gggioia accendersi nel suo cuoricino: era proprio come uno dei lontani Natali passati con in suoi genitori.
Ben presto anche l’albero scomparve e il piccolo fiammiferaio fu costretto a tornare alla triste realtà.
 
In quel momento fece la sua comparsa (finalmente) il numero IX  che, non accortosi dell’aura di depressione che aleggiava nella stanza, esordì con un: “Ehi ragazzi, vi sono mancato?”
Tutti si girarono all’unisono e lo applaudirono con coro da stadio: “Facce sognaaa!!! *TUM TUM TU-TUM TUM”
Demyx: “Beh, ditemi dove è arrivato e io io cercherò di rimediare. ùwù”
Dopo che gli ebbero spiegato a che punto erano con la narrazione non poté che scappargli una smorfia.
Dem: “Ooh ma Zeku che cosa mi combini! Non puoi far finire male la storia! Finiresti col far fare degl incubi alle nostre tre povere angiolette! ç_ç” disse indicando le numero XIII, XIV e XV rannicchiate nei loro lettini e con le lacrime agli occhi. T^T
 
 
Si strinse nel suo scialletto cercando di farsi coraggio. Forse, l’indomani, qualcuno avrebbe finalmente comprato quei benedettissimi fiammiferi-autoaccendenti *parte lo spot*!
Eppure i morsi della fame stavano scomparendo, e quasi ora non aveva più freddo: era così bella quella notte di inverno! Il piccolo fiammiferaio rimase incantato a guardare i fiocchi di neve che si rincorrevano nel cielo. Ormai aveva le mani quasi congelate, e fece molta fatica a muoverle, ma dopo vari spastici tentativi finalmente riuscì a prendere un fiammifero, e a schioccare le dita. Il cielo parve illuminarsi quasi fosse giorno e splendere di mille colori: era uno spettacolo così straordinario e per un attimo il piccolo ne ebbe paura e si tirò indietro ma,all’ improvviso, nell’alone luminoso apparve una vecchia signora dal viso… dolce e sorridente(???) con un povero grembiule legato ai fianchi e uno scialletto striminzito sulle spalle: eppure aveva un aspetto regale. La vecchia rachitica guardò il bambino e gli fece segno di avvicinarsi. Il piccolo fiammiferaio non poteva credere ai suoi occhi.
“OMMIODDIO! Nonna!!” esclamò con voce rotta dall’emozione “Nonna nonnina sei proprio tu!!”
“Ma non è che a forza di stare sotto la neve ti si sono appannati gli occhi? Non vedi che sono io?”
“Oh nonna,nonnina cara, perché mi hai lasciato!?ç_ç Dove vivi adesso??”
“In un posto dove non è mai buio, non è  mai freddo e non si ha mai fame!”
“Davvero? Uao, deve essere bellisssssimo!!”
 
Zexion: EDDAI accidenti mi stai storpiando tutto il personaggio!è_é Lasciami raccontare un po’…
La fiammella che teneva in vita il prezioso miraggio della nonnina tremolava, flebile, in procinto di spegnersi. No, non poteva, non doveva spegnersi anche quel ricordo! Preso dalla paura di ciò il piccolo fiammiferaio si ficcò una mano in tasca e ne prese tutti i suoi fiammiferi, accendendoli tutti con la fiammella del primo, per tenere in vita ancora un po’ l’illusione.
 “Ma dimmi nonna, mamma e papà sono lì con te?”
“Si stupido!! Ti stiamo aspettando tutti, manchi solo tu sciagurato!! Forza vieni con me!”
“Mmmmh….   ma anche no.”
 
Tutti: “Coooosa!!?? *incredulità pura*”
Zexion: “Tranquilli adesso vi spiego…. Io ci tengo alla mi vita-“
Tutti: “CCCOOOOSAAAAAAA!?!?”
Zexion: “Si lo so, non si vede, ma io ci tengo. Insomma, io voglio vivere per soffirire, e se morissi smetterei di soffrire. U_U”
Tutti: “AAAAAAAAAHHH…….. *coro da bambini di prima elementare*”
 
La mattina dopo, le luci dell’alba cominciavano già ad inondare di una calda luce le strade coperte dai piccoli confetti bianchi caduti durante la notte, facendoli sciogliere lentamente. Era la mattina di Natale, e nonostante l’ora il fermento nelle strade era già attivo e pieno di famiglie riunitesi per passare insieme un giorno tanto importante. Capitò che per quella strada nella quale il piccolo fiammiferaio aveva trovato rifugio per la notte passassero una donna dai corti capelli castani e gli occhi color nocciola, che accompagnava un saltellante bambinetto con capigliatura Mullet, un cappotto azzurro, un paraorecchie morbidoso e un’esagerata vena gioiosa che avrebbe trovato l’allegria anche in un lampione rotto. Il bambino correva da tutte le parti facendo impazzire la povera madre, che però gli voleva un gran bene,  ma ad un certo punto la sua attenzione venne attirata da un cumulo di neve a lato della strada: si avvicinò e spostò con i guanti azzurrini la neve, scoprendo il volto di un bambino addormentato.
“Mamma, guarda che figata, c’è un cadavere!!” disse tutto sorridente alla madre.
“Ma no amore, sarà sicuramente unAAAAAAAAAAAARGHHHH!!!!” la donna si prese un infarto “allontanati immediatamente da quel coso!!!”
“Ma no mamma dai, oggi è Natale… non possiamo lasciarlo tutto solo…”
“Mi dispiace ma non possiamo fare niente, ormai è morto…”
“M-morta tua sorella!”
“ODDIO UN MORTO CHE PARLA!!! Demyx allontanati ADESSO!!”
“Ma no mamma, ma dai… dov’è finito il tuo spirito natalizio? Guarda mamma, ti faccio vedere che non è morto!” *si avvicina al bambino e gli prende delicatamente le spalle…*
“SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!! EHI EHI EEEHIIIIIIII BAMBINO Dì QUALCOSAAAAAAA!!!”  gli urlò in un orecchio scuotendolo violentemente.
“Fermati tesoro altrimenti lo uccidi veramente!!!” fece la mamma avvicinandosi subito per separarli.
 
il bambino dalle dolci guanciotte rosse si avvicinò lentamente alla salma congelata poggiando la testolina contro il petto del malcapitato, e rimase ad ascoltare…   Sentì il respiro regolare che gli alzava ed abbassava il petto, e il suo cuoricino battere ancora di speranza… è vero, era ancora vivo, lo potevano ancora salvare!
“Dobbiamo portarlo subito all’ospedale allora!...”
“ehm…. oggi è il 25 Dicembre…. Gli ospedali sono chiusi.”
“…..DOH!!!.....        Vabbe perché non lo portiamo dal tuo professore di scienze?”
“Siiii dai portiamolo così mi mostrerà quella nuova macchina che ha inventato… come si chiama… ah si, Defrullatore!! ^^”
“Ehm, forse volevi dire Defibrillatore…^^” ”
“No no, proprio defrullatore ^^”
“O__O”
Immediatamente la madre e il bambino tirarono fuori il piccolo fiammiferaio dalla neve, e lo caricarono sulle spalle per condurlo fino ad una baita isolata dal resto della cittadina, le cui travi di legno si aprivano in spiragli che lasciavano intravedere sinistrissimi bagliori verdi.
La donna aprì lentamente la maniglia consunta del portone scrostato di grigio, ed essa si aprì cigolando su un lungo corridoio oscuro, illuminato solo dalla tenue luce che emettevano le candele appese ai muri. Nonostante l’inquietante aura che emetteva quel luogo sperduto, il  piccolo Demyx trottò allegramente all’interno della magione – che dall’interno sembrava moolto più grande che all’esterno- avvicinandosi ad una delle porte che davano sul corridoio e aprendola con foga.
“SSSAAAAAALVEEEE signor maestro!!” gridò ad una figura che stava lavorando con parecchi alambicchi delicati e all’apparenza pericolosi su un tavolo da laboratorio strapieno di Becker e provette. La figura in questione era un vecchio professore rachitico con un camice da laboratorio bianco ed un viso rattrappito in cui persino le rughe avevano le rughe. Non appena sentì lo squillo alle sue spalle gli venne un colpo al cuore e fece cadere le provette che tenevano in mano, che andarono in frantumi sul pavimento rilasciando una scia di vapore colorato che inondò la stanza.
“Porca paletta!!!! Demyx figliolo, quante volte ti ho detto di bussare prima di entrare in casa di qualcuno??”
“Ooh mi scusi maestro, ora lo faccio subito ^^” disse Demyx tutto sorridente; così tornò indietro,. richiuse la porta, bussò e poi la spalancò con foga gridando: “SSSSSAAALVEEE signor maestro!!!”
“-__-“
Una volta portato il povero piccolo fiammiferaio in casa, il prode scienziato pazzo esaminò la sua cavia.
“Allora dottore, che cos’ha mio figlio?”
“Se intende quello che NON ha, è il sale in zucca. Ma non eravamo qui per l’altro bambino?”
 
“Ehi aspetta Zexy” lo interruppe Demyx perplesso “io non sono un vegetale!”
Zexion lo guardò confuso, poi cercò di entrare nel suo piccolo cervello e pensare come lui: sale, zucca…. Zucca, vegetale….. vegetale…. AAAAAHHH.
*facepalm*
 
Il professore esaminò lo stato di salute del piccolo fiammiferaio mezzo assiderato, e la diagnosi fu: “La cura ideale è di lasciarlo per i fatti suoi a mangiare e dormire, preferibilmente in posto caldo, potrebbe aggravarsi questo leggerissimo caso di assideramento….. in quanto al risveglio, non vi preoccupate, ho io la soluzione” e detto ciò tirò fuori da un armadio uno strumento non molto identificabile che assomigliava ad un defibrillatore.
Dopo aver caricato l’apparecchio tirando a molla, il vecchio pazzo chiese ai due di tenere in mano due bicchieri di vetro vicino alla macchina “A che cosa servono? “ chiese la madre perplessa.
“Vedrete…. E ora… LIBERA!!!!!!!!!!!!”
Il soffitto della capanna esplose.
 
La prima cosa che gli occhi appannati del piccolo fiammiferaio misero a fuoco, in mezzo ad una coltre di fumo e di assi di legno sparpagliate, assieme ad un bambino e una madre che bevevano tranquillamente un frullato,  fu la visione di…… sua nonna??
“N-nonna?… Sono… sono morto?”
“Ma cosa dici stupido! Come ti permetti di darmi della nonna io sono GIOVANISSIMO!!”
 
Tutti: “EEEEEH  si certo…..”
Vexen: “Beh che c’è da borbottare?? è_é”
 
“M-ma chi sei tu?”
“Io sono il grande scienziato e genio incompreso Vexenio Lupin IV,e ti ho svegliato grazie al mio modernissimo defrullatore: un defibrillatore che mentre funziona accumula energia per fare degli ottimi frullati ù_ù” rispose orgogliosamente “e tu chi sei?”
“Aehm.. il mio nome è –Ehi tu Laggiù- …”
“Oh santissmo ghiacciolo salmastro…” sbuffò il vecchio sbattendosi una mano sulla fronte. Il piccolo si alzò dal lettino, o da quel che ne restava dopo l’esplosione, e si guardò intorno guardando incuriosito gli alambicchi e le pozioni rimaste ancora integre ai lati della stanza.
“Certo che c’è un bel casino in questa stanza…”
“Già, ci vorrà molto tempo per ripulire tutto…. Ti va di aiutarmi?”
Qualcosa dentro il piccolo fiammiferaio si accese. Quello strambo signore anziano assomigliava terribilmente alla sua nonnina Even!!  L’idea lo rallegrava… e lo spaventava allo stesso tempo (a parte il fatto che era un uomo), ma il pensiero di allontanarsi da lui gli dava la sensazione che.. avrebbe sofferto di meno.
E quindi accettò.
Così il piccolo Demyx poté incamminarsi con la madre a comprare il pandoro natalizio, fiondandosi fuori dalla casa alla velocità della sua voce: “PANDOROPANDORPANDOROPANDOROMANGIAILPANDORO!!! <3 <3 ^W^”
Il piccolo fiammiferaio, altrimenti chiamato “Ehi tu laggiù”, diventò l’assistente/cavia/schiavo nei momenti di noia del professore (che lavorava ancora a scuola per il solo motivo che la pensione in quel paese non esisteva) e dovette risolversi di cambiare il nome in “Ienzo”, a causa della lunghezza del precedente.
 
Se voi lettori poteste vedere la scena che in quel momento si presentava in quella stanza, avreste visto un Demyx con gli occhi a goccioloni e le mani sulle guance alla mò dell’ “Urlo di Munch”.
“Yeeeeeee!!! Non ci posso credere, Zexion è riuscito a creare tutto da solo un finale positivo per la storia, senza il mio preziosissimo aiuto!!” e gli glompò addosso. Il Burattinaio Mascherato ricambiò –per così dire- l’abbraccio e accennò ad un lieviiiiiiiiiiiiiiiissimo sorriso: “ma guardate che la storia non è mica finita….”
“Ah no?” chiesero tutti in coro.
“Certo che no! Voglio la vendetta contro quel bambinetto stronzo che mi ha fregato lo stivale!! è_é”
“O_o”
“Dicevo….. dopo un po’ di giorni che il piccolo Ienzo lavorava come schiavetto personale di Vexen, questo si accorse che mentre camminava zoppicava. Così un giorno andò da lui e gli disse: “ho notato che non poggi bene su un piede, per caso hai la caviglia slogata?”
“No, per la verità mi hanno fottuto uno scarpa.”
Vexen guardò i piedini del suo servetto, e si accorse che EFFETTIVAMENTE questo portava un solo stivale.
“Ma davvero non se ne era accorto?” chiese Ienzo preoccupato dell’avanzamento di età/alzaie del vecchio.
“….M-ma certo che no, me ne ero accorto subito… volevo solo che me lo dicessi tu…. ma dimmi, chi mai avrebbe potuto rubarti uno stivale? E perché uno solo?”
“è stato alla vigilia di Natale, un bambinetto dai capelli rossi spinosi lo ha trasformato in un addobbo natalizio, per così dire…”
“Ahhh quello che assomiglia al deficiente dello spot dei fiammiferi!!”
 
Axel: “Non so perché ma sento che mi sfugge qualcosa…”
 
“Lo conosco io, è quel monellaccio che tutte le notti fa scoppiare i petardi sotto le finestre di casa mia…  ha proprio bisogno di una lezione!!”
“Siii, vendettaaaaaa!! Gotta catch him!!”

Una settimana dopo, nella camera da laboratorio dello scienziato Vexen riparata alla bell’e meglio, il ciuffoso bambinetto era rannicchiato contro il muro mentre pregustava la sua vendetta. Dolce, dolcissima vendetta. Si alzò  in piedi risistemandosi i vestiti puliti ed avvicinandosi al tavolo sul quale era aperto un grande foglio azzurro quadrettato dove lui e il suo, ormai, mentore avevano segnato tutte le fasi del loro diabolico piano.
Dopo aver salutato felicemente il maestro uscì di casa e si avviò verso il paesino, nel quale dopo una mezzora di ricerca vide finalmente il suo “amico” tutto solo, e sorrise sadico: “Eccolo! è_é”
Zompettando allegramente si avvicinò al ragazzo... "Ehi! ciao!! ti ricordi di me...?" chiese ingenuamente mettendo su il migliore dei suoi sorrisi finti.
"mh? e chi cacchio dovresti essere, scusa?" rispose non curante lo stronzetto dai capelli rossi.
--grrrr che odio no no calma Ienzo...-- Emh... sono il bambino a cui ai rubato lo stivale..."
"Ohhh lo sfigato-con-il-ciuffo, ceeerto che mi ricordo di te..."
Il piccolo fiammiferaio si irrigidì tutto impettito, cercando di trattenere la rabbia che gli scorreva in corpo. Si, forse la convivenza con lo scienziato pazzo lo aveva un tantiiiiino fuso la calma non era più una delle sue opzioni disponibili. Comunque, tentò di trattenere il sorriso sul viso.
"C-certo sono io ^^ e volevo chiederti, ti andrebbe di andare a prendere qualcosa.... non so... un frullato?"
Il ragazzino lo guardò stranito, sbattendo ripetutamente gli occhi: "Ma..... guarda che siamo in inverno. Al bar non fanno frullati in questa stagione"
"Ah questo lo credi tu.." ribatté il piccolo fiammiferaio ridendo "io conosco un porto dove fanno dei frullati ottimi e anche in Inverno! Vieni ti ci porto io!" disse tutto contento prendendolo per mano i invitandolo a seguirlo.
"Ma aspetta... paghi tu?"
"Se non hai soldi, va bene"
"Allora per me uno doppio >=)"
Così i due bambini si avviarono, in quella bella giornata di sole e di neve, verso il centro abitato. La via maestra era gremita di gente, ma non dovettero passare di lì. Svoltarono invece a destra, in un vicoletto semi nascosto che conduceva ad una piazzetta quasi disabitata.
"Eccolo!!" esclamò il piccolo fiammiferaio una volta arrivati davanti ad un piccolo bar.
"FrullaShock......" lesse il piccolo Lea sulla scritta.
I due ordinarono tre frullati, rispettivamente uno mini (del piccolo fiammiferaio) e due mega (di Lea). Una volta finito di consumare il comperato, però, il ragazzino dai capelli spigolosi cominciò a sentire male alla testa.
"Ugh... che mi succede...."
"Eheheheh... sapevo che avresti esagerato...."
dopo vari capogiri la vista del povero-ma-neanche-tanto Lea si annebbiò lasciandolo semi-svenuto sul bancone del "bar". Il piccolo fiammiferaio si finse spaventatissimo e lo trascinò immediatamente in mezzo alla piazza urlando per attirare l'attenzione: "aiuto aiutate il mio... amico(?) è svenuto qualcuno lo aiuti... uff..."
I pochi abitanti presenti nella piazzetta si voltarono immediatamente ed esclamarono entusiasti: ma quello è il piccolo Lea!!!
Fra la "folla" si fece largo sgomitando un signore anziano con una divisa da infermiere gridando "fate largooooo!!"
Il vecchio signore dai lunghi capelli spenti si avvicinò con due strani ferri da stiro che assomigliavano a quelli usati per la rianimazione ma leggermente più inquietanti.
Il piccolo fiammiferaio si allontanò impaurito -anzi, fingendosi impaurito- e rientrò subito nel bar mentre il vecchio sfregava i due ferri da stiro l'uno contro l'altro.
LIBERA!!!!
e poggiò i 2 oggetti sul petto del ragazzo facendo partire una scossa da 10 mila volt
l'esplosione fece saltare in aria il bambino, che nell'urto riprese conoscenza e si bruciò tutti i vestiti e soprattutto i capelli, che lasciarono il posto ad una liscia e lucida palla da biliardo.
"Nuo....i miei..... i miei capelliiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!" gridò una volta ripresa conoscenza.
In quel momento il piccolo fiammiferaio uscì dal bar con un grande vassoio pieno di bicchieri per frullati esclamando: "chi vuole un frullatoooo??"
E così tutti quel giorno ebbero frullato gratis, Lea perse i capelli e la sua strafottenza, e il piccolo fiammiferaio apprese perché non si era abbandonato al triste destino quel giorno: se vivere soffrendo poteva essere divertente, chissà come lo sarebbe con un pizzico di vendetta?
FINEEEEEEEEEEEE

 
Dem: “Ma questo messaggio non è educativo!! ù_ù”
Zex: “Non ti preoccupare, nessuno seguirà le mie orme, a malapena vengo ascoltato...”
Xigbar: “chi è che ha parlato?”
Zex: “Ecco appunto...”
FINEEEEEEEEEEEEE



Finisce così, questa favola breve se ne va (se ne vaaaaaa), ma aspettate e un’altra ne avrete…
“C’era una Volta” un Nessuno dirà e un altro sclero inizierà…

 
 
Come il ciuffoso numero VI decretò la fine della storia, tutti i Nessuno –meno Larxene- si alzarono in piedi con le lacrime agli occhi battendo furiosamente le mani.
-Bravo!! Bravo!!!
-Ehi non credevo che vi fosse piaciuto così tanto il mio racconto….
-M-Ma sei riuscito a inventare un finale positivo! È incredibile!!!
Xemnas: Oh ragazzi, dopo tutte queste emozioni devo proprio assentarti un attimo…
Saix: Uuuuh dove deve andare Seeer…
Xemnas: Io… devo andare a…. devo sbrigare… degli affari importanti.” Detto questo sparì in un varco oscuro.
Xigbar: “Dieci a uno che è andato all’Altare del Nulla”
Larxene: “Ci sto”
 
Intanto, sull’Altare del Nulla….
Xemnas: “ooooh per fortuna, è ancora qui…” disse traendo un sospiro di soolievo (ma dove vuoi che sia andato deficiente? ù_ù) quando alle sue spalle udì un suono: una pernacchia. Un bel pernacchione prolungato e soddisfatto.
????:Ooh ma che soddisfazione!! ^^
Xemnas si girò insignato oltr ogni limite ritrovandosi davanti un tappo vestito con il cappotto dell’Organizzazione (sicuramente c’era lo zampino di qualche spaccio di Moguri >___<)
-Ma tu chi sei??
-Io sono un Nessuno, io sono leggenda!!
-E come mai non ti ho sentito nominare?
-Sono un nessuno che non dovrebbe esistere. Beh in realtà nessun Nessuno dovrebbe esistere, ma io non dovrei PROPRIO esistere, si insomma non dovrei esistere in questo mondo, cioè, nel VOSTRO mondo, ma in teoria non dovreste esistere neanche voi nel vostro, e quindi io non dovrei esistere nel mio, però esisto, così come voi esistete nel vostro, però nel vostro non esisto….      Capito?
-No.
-Se vuoi te lo rispiego
-NO NO grazie non ce n’è bisogno. Ora vattene stai disturbando il mio momento di contemplazione… oooh Kingdom Hearts….
-E se ti dicessi che ho distrutto io il laboratorio di Vexen?
-oh…… Chissene frega, meriti una medaglia al valore per questo.
-Ho messo io i lassativi nei piatti.
-Davvero? Allora ti ringrazio, questa serata sta diventando parecchio piacevole.
-C-COSA?? Ma non era questo il mio intento!! Voi avreste dovuto litigare fino a notte fonda e svegliarvi il giorno dopo distrutti e arrabbiati perché io ce l’ho a morte con voi!!!!
-O beh ti aggiungeremo alla lista nera delle persone che ci odiano. Ora te ne puoi andare.
-GRRR anche in questo mondo sei veramente un capo dispotico e antipatico….
-Se non hai nient’altro da dire io tornerei dagli altri a raccontare tutto, anche che sei stato tu a mettere i lassativi eccetera….
-NO! Non ti azzardare… se lo farai andrò a dire a tutti quello che è successo… ieri sera durante la partita di calcio!
-Oh santo Me e tu come lo sai??
-Si sentivano provenire degli strani rumori dalla tua camera... >W>….
-M-ma siamo stati ben attenti a non farci sentire!!
-Forse, ma io sono stato più furbo di voi….. e so benissimo che tu e Saix stavate guardando i mondiali di calcio in tv e Saix si è accoccolato sulle tue ginocchia come un gattino facendo le fusa come una Ferrari!...
-OH NOOOO che vergogna….. ç.ç
-Se non vuoi che lo dica a tutti mantieni il silenzio su di me. Intesi?
-Chiaro. *e sparisce*
 *torna nella stanza*
Saix: Seeeer dove sei stato? Ci hai messo un sacco di tempo ero preoccupato…
Xemnas: Tranquillo, non è successo niente di niente…
 
 
 
Pubblicità dei fiammiferi auto-accendenti:
 
Vuoi avere un cosplay bello come me?
Vuoi avere le fiamme che ti escono dalle mani??
Allora devi assolutamente procurarti un paio di questi!! *tira fuori dalla tasca un pacchetto di fiammiferi* questo cari miei è un fiammifero Autoaccendente, A-U-T-O-A-C-C-E-N-D-E-N-T-E got it memorized?

*Parte la scena di un ragazzo con l’abito da Organizzazione XIII che va ad un Cosplay Contest*
Se volete fare colpo sugli amici…
*il ragazzo si mette in posa e si infila alcuni fiammiferi nelle maniche*
…e volete somigliare al sottoscritto, usate questa splendida meraviglia tecnologica che è il fiammifero Autoaccendente!!
*il bambino schiocca le dita, ma avendo messo troppi fiammiferi nelle maniche queste gli vanno a fuoco*
….aehm…. però non in quella maniera ci siamo intesi? *occhiolino*

 
 
Note Delle Autrici:
Lemi: Ha furia di buttar giù cazzate ho il bRocco dello scrittore… 
Archa: Brocco??? XDXD
Lemi: Si si Brocco… Certo, ho il broccolo dello scrittore… XD XD  
Archa: …Ma certo che  a noi scrivere queste cose di sera ci fa male ma tanto tanto male… ù_ù XD
 

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Capitolo 7
*** La PrincipLesa e il ranocchio Superiore ***


AttenzioneRicordiamoAiGentiliLettoriCheLaPresenzaDiEmozioniInQuestoTestoéPuramenteCasualeNonProvateAdImitareQuantoScrittoInQuestaStoriaLeggereAttentamenteIlFoglioIllustrativo


“Tocca a meeeee, tocca a meeeeeee!!!!”
Tutti i presenti Nobody nella stanza si facciapalmarono: finalmente Saïx avrebbe avuto la sua storia dannata di principLese…
Nel discorrere generale un unico applauso già si levò nell’aria, pur non essendo ancora cominciata la storia.
“Bravò, bravò… o… ma non ha neanche cominciato? …scusate ^^”  ” disse il Superiore ri-sedendosi. Di nascosto la piccola e malsana numero XIV prese a sbattere furiosamente e con discrezione il gomito nelle costola della povera compagna numero XIII: “Vistovistovistovisto?!?!? Te lo dicevo io, mi devi 30 munny!!  ^W^”
“Alloooooora… con che storia ci intratterrai oggi Saïx, Barbie e il Lago de Cigni? Barbie Raperonzolo?? Barbie Fairytopia???  >W> ”  lo canzonò rubicondo il Tiratore Libero.
“Ma certo che no, io racconterò qualcosa di serio………: La PrinciSSSpessa e il Ranocchio Superiore ù_ù”
Nella sala piombò il silenzio.  Tutti si voltarono verso il Superiore. Il Superiore si voltò lentamente verso il numero VII.
Il suo viso esprimeva un chiaro segno di dubbia incertezza.
“Seeeer… Visto che la sua interpretazione come ranocchio nella storia del vecchiaccio mi ha così colpito, ho deciso di riutilizzare il vostro personaggio tanto ispiratore… ù_ù”
“Emh………..Grrrrrazie Saïx…? O_o”



Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con nooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sognaaaar (peeer sognaaaar)
Non serve la keyblade, il cappotto nero e il ghiacciolo bello per venire con noiiiiii, basta un po’ di fantasia e di bontààààààà (e di bontààààààààà) 


C’era una volta una principlesa molto bella bellisshima e dai lunghi fluenti capelli blu, che viveva con sua madre, la regina Marluxia, regale dagli sconvenienti comportamenti equivoci, e suo padre, re Larxeno, terrificante dittatore despota temuto dai sudditi e non (perché è normale che da due genitori coi capelli biondi e rosa ne nasca una figlia dai capelli blu -__- bah, misteri della genetica) in un grande castello bianco circondato da uno sterminato giardino…

Larxene: “FERMI TUTTI! IO NON SONO TERRIFICANTE… E NEANCHE DESPOTA! IO MI OPPONGO!!! …E anche tu Marluxia… è_é”
Tutti: “See see… >__>”
Marluxia: “…Bah io sto bene così come sono… si insomma no problem Saïx! ^^”
Larxene: “COSA?!?!???? O_O”
Axel: “Sinceramente me lo aspettavo… >W>”

La princiNessa era solita passare le giornate miagolando e graffiando le tende del soggiorno, così per salvaguardare i preziosi arazzi che tappezzavano le pareti, la dolce madre le regalò un gomitolo di cachemire; ma un giorno, mentre giocava tutta allegra nel giardino con la palla, questa cadde nel reale stagno. Immaginate la disperazione della princiTessa nel vedere il suo prezioso gomitolo scivolare lentamente nelle acque putride.
[Avete immaginato? Beeene!! N.d. Giovanni Muciaccia]
Si avvicinò, lentamente, alla sponda per cercare di riprenderla, ma tra lei e il gomitolo c’era almeno mezzo metro e la principessa non ci pensò NEMMENO di entrare in acqua, anche perché non sapeva nuotare. Incominciò allora a miagolare disperata.
“Niente paura posso aiutarti io, dolce principessa.” Sentì dirsi da dietro le spalle. Si voltò lentamente e……
Vide un ranocchio. Un ranocchio dai lunghi e setosi capelli grigio-argento (i ranocchi possono avere i capelli? O_o) che le si era avvicinata saltellando.


Zemnas: “Aspetta… Mi stai dicendo che, SAREBBE QUESTO IL MIO “GRANDE” RUOLO COME PERSONAGGIO ISPIRATORE?!? è_é” 

*Saix ignora e continua* “M-M-ma il mio gomitolo sarà affondato nel fango buhuhuhuhu ç_ç…. Sono certa che non riuscirete a trovarlo…” mugolò la princiFessa.
“Facciamo una scommessa? ù_ù  Se ci riuscirò giurerete di amarmi, altrimenti beh… avrete il permesso di cucinarmi.”
La princiPessa si leccò i baffi pensando: “Mmmh, cosce di raaaaaaana…. –w–  E così senza riflettere accettò la proposta.
Con un tuffo olimpionico il rospo si gettò nelle acque fangose, e dopo alcuni interminabili minuti riemerse trionfante reggendo tra le… zampe? Il gomitolo di cachemire.
La principessa guardò sconvolta il suo prezioso giocattolo, realizzando che quella sera no, non avrebbe mangiato francese. (Sacrebleu… ma come si fa dico io… ù_ù)
Il ranocchio la guardò con una tipica espressione da troll face: “Eeeh >W>… non stai dimenticando qualcosa?”
“Eehm…  ah si, hai ragione…” rispose disgustata.  Si avvicinò lentamente al ranocchio e….
…gli fotté il gomitolo e filò a tutta velocità nel castello richiudendosi il portone alle spalle.
Proprio in quel momento fece la sua entrata nel corridoio centrale la madre della princiLessa, la regina Marluxia, che vedendola così sconvolta in viso le domandò di grazia che cosa stesse succedendo.
“Oh caaaava, quante volte ti ho detto di non chiudere la porta con troppa forza? Non si addice ad una persona del tuo rango, devi imparare a comportarti come una regale e blablablablabla… oh hanno bussato alla porta….”
“ENUOOOOO NON APRIIIIIIIREEEEE…>_<”
Senza ascoltarla la madre sculettò fino alla porta prima della giovane nel bel mezzo di una scena di Matrix al rallentatore, ed aprì il portone.
“Tralallallalalala, chi bussa?^^”
“Sono solo un povero ranocchio che ha stretto un patto con vostra figlia…”
“Maaaamma maaaaaamma, liberami da quel mostro ti preeeeeego….ç_ç”
“Noooo cava, per le questioni burocratiche ti devi rivolgere a tuo padre, a me ti puoi rivolgere solo per consigli di cosmetica. Buona giornata cara ^^”
“Accideeeeeenti…”
Così, avvilita, la princiPazza dovette correre dal re per supplicarlo di liberarla da quell’immonda bestia schifosa. Entrò nella sala più grande di tutto il castello, decorata da preziosi arazzi che raffiguravano il re nell’atto di fulminare i suoi nemici, ed al centro di essa un grande trono dorato ricoperto di zaffiri su cui un pigro re sedeva pigramente appoggiando la pigra testa sul palmo della mano… pigramente.
“Paaaaaaadre, aiuuuuuuuuuuto aiuuuuuuutooooo…..”
“E adesso che ca**o c’è? è_é”
In quel momento il ranocchio saltellò al centro della stanza davanti al trono inchinandosi  (ditemi come fa una rana ad inchinarsi -__-)
“Grandissimo e potentissimo re Larxeno, vostra figlia mi ha fatto una promessa che io ho prontamente mantenuto, ma si rifiuta di fare la sua parte. ù_ù”
Larxeno: “Neh? Spiegati meglio… ò_ò”
La princiGessa rispose titubante: “Ehm, eeeeeeecco io ho…. promesso che se lui mi avesse recuperato questo gomitolo..” e mostrò a sua padre il suo bellissimo gomitolo di cachemire tutto zuppo e fradicio “…lo avrei sposato”
“COSA?????” tuonò il re scattando in piedi e squadrando truce la figlia e poi il rospo qui presente “Hai promesso a questo obbrobrio che lo avresti sposato?? Ma, ca**o non ti ho insegnato proprio niente!! O beh, in questo guaio ti ci sei cacciata tu e quindi ca**i tuoi, figlia mia.”
……. La princiRessa rimase in silenzio per qualche minuto. Poi scoppiò a ridere in presa alla nevrosi.
“Ahahahahahahahhhahahah, come sei simpaaaaaaatico!! Me l’hai proprio faaaaatta, dico sul serio ti adoro quando fai così….. perché tu stavi scherzando….. veeeeeeero?”
“No. ù_ù”
E la dolce princiDessa cacciò un urlo, e svenne.
Marluxia: “Tuo padre ha ragione, anche se io avrei preferito uno sposo più… avvenente… come Brad Pitt, Matt Damon, o George Clooney….ma ci accontenteremo. M-ma, mi stai ascoltando?”

Quando si risvegliò, molte ore dopo, la principessa si ritrovò sul letto della sua camera reale, tappezzata di affila-unghie ed azzurri cuscini sventrati. Il ranocchio bussò alla porta. 
“Apritemi, vorrei distendermi sul vostro letto.”
“Sparisci bestia orribile!!” urlò la princiBassa “Non ti sposeeeeerò maaaaaaai!”
“io sono paziente, e un giorno mi sposerete.”
“Cos’è, una minaccia questa?” chiese istericamente nel pianto la princiDepressa.
“SI ù_ù”

Alcuni giorni dopo la regale passeggiava da sola nel giardino, distruggendo cespugli e pestando i fiori, quando il ranocchio le si avvicinò silenzioso.
“Allontanati da me staaaaaaalker!” e detto questo gli si avvicinò e gli diede un calcio che gli fece fare un volo di mezzo chilometro. Poi inviperita continuò la passeggiata fino a che non divenne buio, fino ad arrivare al bordo dello stagno.
Si fermò sulla riva ad ammirare la luna che si rifletteva sull’acqua.


Demyx: “Awwww che cosa ROMANTICA ^///W///^”
Luxord: “Veramente è romantico se si è in due…”
Demyx: “Ah. ç_ç”

La pallida luce argentata che si rispecchiava nella sua beltà divina toccava sempre il cuore della princiMessa
quanto avrebbe voluto toccarla anche con le mani... si avvicinò lentamente in avanti per vederlo meglio: il dolce riflesso luminoso sembrava così reale che per un momento le parve di poterlo veramente toccare con un dito...
E, senza accorgersene, tese in avanti una mano, poi il braccio, finché non si sporse per metà. 
"Rieccomi"
"AAAAAAAAAAAAAAARGHHHHHH!!!!!!!!!!!"
nel sentire il gracidoso saluto del ranocchio che, ritornato sui suoi passi dopo il volo di portata olimpionica, le era saltellato accanto, la princiPpessa si prese un tale infarto che cadde sgraziatamente in avanti sbattendo letteralmente nella superficie acquosa con un ciocco terribile.
"AIUUUUUUUUTOOO!!! AAAIUUUUUUTOOOOO!!!" gridò disperata: non sapeva nuotare! Fin da piccola aveva odiato il contatto con l'acqua, figuriamoci se si fosse data la pena di prendere lezioni di nuoto!
Immediatamente il ranocchio si gettò eroicamente in acqua per salvare la damigella in pericolo (lo stagno era profondo un metro e una lattina di Coca Cola ma non perdiamoci in particolari ù_ù)
“E’ tutto a posto?" chiese infine gentilmente, attendendo pazientemente che la principessa avesse finito di sclerare. Infatti la particolare caratteristica della bella dama era la capacità di canalizzare la rabbia in un simbolo a forma di X sulla sua fronte, diventando così un'arma di distruzione di massa con la quale il re Larxeno aveva piegato in due le forze dell'ordine ed era salito al potere...
Ma questo non lo dovevate sapere, quindi fate finta che non ve lo abbia detto.
Dicevo, dopo che la damigella ebbe finito di eccedere nelle sue sfuriate, sputato i tre litri d'acqua ingoiata e essersi risistemata il vestito insudiciato dall'acqua stagnante, si rivolse al rospetto lì presente leggermente inalberata:
"TUUUUUUU!" esclamò "mi hai fatto preeeeendere un accideeeeente!! Sarei potuta annegare sul serio!!"
"No, non lo avrei mai permesso" ribatté il ranocchio "perché io vi proteggerò per sempre ed anche se non accetterete mai di amarmi"
"O______O ok questo è troooooppo" sbuffò la principessa rimettendosi goffamente in piedi e caricando nuovamente l'energia nella X sulla fronte.
Proprio in quel momento, dalle putride acque dello stagno, qualcosa increspò l'acqua e si eresse davanti a loro in tutta la sua grandezza: immediatamente il ranocchio, molto coraggioso ma soprattutto molto innamorato <3, le si parò davanti con fare eroico.
"Non ti preoccupare ci sono io a salvarti!!" e detto questo si buttò nuovamente nello stagno pronto ad affrontare lo spaventoso serpente dai lunghi denti aguzzi.
Con muto stupore la princiFossa guardò i due combattenti che si sfidavano davanti a lei: non poteva credere ai suoi occhi....
non poteva credere che nel suo giardino vivessero da chissà quanto un rospo ninja e un basilisco nano!
Ma chi cavolo li aveva lasciati lì?


Xigbar: “Colpa mia spaventavano i gerbilli… ù_ù”
Tutti: O_O
Xigbar: “……Che c’è? O_o”

La lotta fu lunga e terribile.... per il povero ranocchio che non essendo un grande combattente si limitava a tirare qualche pugno o calcio... ma doveva farcela, doveva tenere duro per salvare la sua amata doveva ten-
Un ceffone a forma di coda gli rivoltò la faccia e lo fece volare via peggio del calcio di prima.
Vedendo ciò la princiPizza ebbe come un moto di coraggio e rabbia: quello stupido ranocchio aveva cercato di difenderla pur sapendo di non esserne in grado, e lei restava lì a guardare??
Risistemandosi il lungo vestito blu ormai fradicio e strappato, si portò con due grandi falcate davanti al serpentone e lo guardò negli occhi:
"Io non so da dove arrivi e neanche che cosa sei, ma so che cosa mangerò per cena: lo vuoi scoprire con me???"
La X sulla sua fronte si illuminò di un azzurro intenso e in breve tempo quel che rimase del rettile fu pronto per essere spedito nelle cucine reali.
Senza attendere oltre la princiPrilla si precipitò dal ranocchio che gracidava piano su un fianco, pesantemente ferito.
"E’ tutto a posto?"
"S-secondo te??"
"Hai ragione... hai sempre avuto ragione, non avrei dovuto impuntarmi così perché ho capito che hai un Cuore grande ma me ne sono resa conto solo ora...... ç_ç"
Il respiro del ranocchio si faceva sempre più debole...
“Quindi ti prego... non morire, manterrò la mia promessa, lo giuro" disse mettendosi una mano sul petto.
"..............se mi fai la respirazione bocca a bocca accetto… >W>"
"Ma anche no!! >_<" rispose lei, e risero.
"Beh, dato che sono stata tanto cattiva con voi, una ricompensa ve la meritate..." disse, e depose un bacio sulla pelle appiccicosa del ranocchio. Non appena si fu ritirata -leggermente schifata- vide il rospo venir avvolto in grandi fasci di luce sbrilluccicanti e cambiare di forma e aspetto: il suo corpo divenne umano, i suoi lunghi capelli argentei si librarono maestosamente e abiti regali gli cinsero il corpo.
L'unica cosa rimasta uguale, erano i suoi occhi.
“Grazie, grazie davvero!" esclamò egli, non più ranocchio, bensì addirittura principe. Si rialzò in piedi, guardandola con i suoi occhi ambrati, e sfoggiando un sorriso che non portava più da anni.
"Vi ringrazio di cuore perché avete spezzato l'incantesimo che mi rinchiudeva in quello stato, la maledizione lanciatami a causa della mia superbia: tempo fa ricevetti le visite di una vecchia signora a cui non diedi ospitalità perché la consideravo troppo brutta, ed ella si tramutò in fata relegandomi a rospo e costringendomi ad essere accettato non più per quel che sembravo ma quel che aveva dentro al mio Cuore"
La princiRissa stava quasi per piangere dalla gioia: aveva finalmente trovato il suo vero ammmmore, il suo Ser!!!
"Ed ora che ho trovata quella persona che abbia saputo vedere dentro al mio Cuore, vi chiedo..." il principe si inginocchiò davanti a lei "...volete sposarmi? <3"


Archaix: “…Emh… Gente… Non vorrei allarmarvi, ma… *poccando convulsamente Lemi* Lemixia è LEGGEREMENTE andata… ^^” “
Lemixia: “Ahhhhhh… Beeelloooooo… Braaaaavooo Saix… *galleggiando in una pozza di Nose-bleed*” 
Bexyk: “BLEAH!! CHE SCHIFO LEMI! HAI MACCHIATO TUTTO IL LETTO!!! >_<”
Lemixia: “…Scusate…^/////^”


Qualche…………………ora più tardi…

Il castello era stato finemente decorato dalle abili manine smaltate della regina Marluxia: ogni angolo, ogni centimetro era stato abbellito da meravigliosi fiori dagli spettacolari colori, le tavole era stracolme di ogni leccornia cucinata dai migliori cuochi francesi del regno e striscioni di seta coloravano le pareti della magione e gli alberi dell’immenso giardino. Era tutto semplicemente perfetto! ^^
Per quanti anni si era immaginata quella scena: lei e l’incazzoso marito seduti in una delle lunghe panche della “chiesa improvvisata” ad ammirare la loro amata (ed unica) figlioletta, stretta in un meraviglioso abitino bianco, percorrere emozionata la lunga “navata”. E ad aspettarla non c’era un viscido, verdognolo ranocchio, ma un baldo, affascinante principe azzurro argenteo.
Il Cuore le si colmò di gioia e una solitaria lacrimuccia le percorse il viso finemente truccato.
Regina Marluxia: “Oh caaavvooooo!! Guarda la nostra piccolina fa finalmente il grande passo!!! Io sono così contenta e orgogliosa!!!! TTwTT”
Re Larxeno: “Sta zitta donna, non me ne può fregare di meno di quello che stai provando adesso… e delle nostra stupidissima figlia. è_é”
Regina Marluxia: “Beh dovrebbe ù_ù …visto che ora il regno passerà a lei e noi potremo finalmente ritirarci in campagna, magari a fare i nonni! Oh caro sarebbe bellissimo!!! ^////^ …Ho già affittato una villetta che…”
Ma il pigro re si era già esternato dal mondo esterno… oh meglio dalla chiacchere logorroiche della dolce mogliettina: quanto odiava quando quella donnicciola iniziava a blaterare di cosa che non gli interessavano minimamen- “Ehi aspetta un attimo!” il cervellino in stato vegetativo del monarca diede un segno di vita: il cricetino che aveva nel cervello si risvegliò per una frazione di secondo richiamato dai profumini deliziosi che venivano dalle cucine; si mosse leggermente facendo girare la ruotina sotto le sue zampe… e per la prima volta il re ebbe un pensiero compiuto…
Re Larxeno: “--…ora il regno passerà a lei… passerà a lei… lei regno… io no regno… mhh…--”
Proprio in quel momento i due quasi-sovrani finirono di dedicarsi le reciproche promesse, così l’esaltato prete truzzo poté finalmente pronunciare le sue parole preferite: “Chiunque abbia un valido motivo per cui questi giovani non debbano unirsi in matrimonio… *prende fiato* …parli ora o taccia… Per. Sempre.”
Immediatamente il gelido sovrano si alzò in piedi come scottato: AVREBBE PERSO IL REGNO!! E non poteva assolutamente permetterlo!!!! è_é
Re Larxeno: “IO!! IO HO UN VALIDO MOTIVO, BRUTTA ST*****TTA!!! Non ti permetterò di fottermi da sotto il naso il regno che tanto duramente ho sottomesso!!” 
La princiPuzza si girò squadrando il padre con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono
“Tu… vecchiaaaaaaccio… stai… interrompendo… il mio… agognato… matrimonio…??? TE LA FARO’ PAGAREEEEEEEE!!! UAAAAAAAA!!!” dichiarò entrando in modalità Furia Berserk, cosa che fece scappare tutti gli invitati e nascondere sotto l’altare il povero prete truzzo.
Il principe si mise davanti alla sua quasi-sposa sfoderando le sue spade sicuro di poterla proteggere …questa volta. Infatti nessuno sapeva che in realtà il valoroso argenteo era un Jedi!! E la “vecchietta” e cui non aveva dato alloggio era in realtà il decrepito Imperatore Palpatine Vexenio VII che, per levarselo di mezzo lo aveva tramutato in rospo grazie al potere del Lato Oscuro, per poter costruire un esercito di droni e dominare tutto l’Univer- ………ma questa è tutta un’altra storia…



Xigbar, Archaix, Lemixia, Bexyk, Demyx: “*guardando Xemnas*  Eppure mi sembra di averla già sentita……>__>”
Xemnas:  “No, ragazzi, vi state sbagliando… troppi film… ù_ù”  ”
Saix: “Diceeeeeeeeeevo: …si mise davanti alla sua amata guardando inc*****o il quasi-suocero e gli puntò addosso le sue spade…laser.
Tutti: “LASER????????? O_O  ”
Saix: “Già proprio spade laser… presente quelle che sembrano delle torce ma poi clicchi un pulsantino ed esce un fascio di luce potentissimo verde/azzurro/rosso/fucsia/bianco? *cssssshzau!* …Eeeeeecco queeeeeeelle!! ù_ù  ”
Dem: “*tira fuori dal nulla le strane armi di Xemnas* Come queste??  ^^  ”
Xemnas: “*sospira e si riprende le lame guardando male Demly* Oh ragazzi, quante volte devo dirvelo? Sono Lame Eteree, LAME. ETEREE.  ù_ù”  ” 

Saix: “*aspetta che le cose si siano sistemate per poi andare avanti* …Aiutato dalla Forza che scorreva potente in lui, il principe si porto davanti al dispotico Re Larxeno con un triplo-salto-mortale ad avvitamento quadruplo. Ma il re non era proprio così scemo e, prima di venir seccato sul colpo, indietreggio con un balzo inaspettatamente agile per la sua età. Appena furono faccia a faccia il sovrano approfittò del momento di stupore provocato dal suo balzo, per fronteggiare il quasi-genero con una doppia spada…laser.

Tutti: “LASER????????????? O_o  ”
Saix: “-___-“ …Eshaaaaatto…  i due Jedi si affrontaron-
Axel: “Ehi ehi no aspetta aspetta… COME DIAVOLO faceva Re Larxeno ad avere una spada laser?? DOPPIA??? D-O-P-P--”

Saix: “Se la pianti di spellingare ve lo dico no?  >__> …Oh Shanta Shailor Moooon… inshomma il re aveva quelle dannatisshime spade perché le aveva ereditate dal suo altrettanto terribile padre…….. L’IMPERATORE VEXENIO PALPATINE VII!! *DAN daaaan daaaaaaaaaaaan!!*

I due Jedi si scontrarono con ferocia e il duello diventò uno scontro all’ultimo sangue: colpi su colpi, affondi e parate riecheggiavano tra le pareti della chiesa-improvvisata.
La principessa si era seduta su una delle lunghe panche ad aspettare la fine di quella bega, certo questa piccola lite famigliare era divertente, ma, cavolo, stavano andando avanti da quasi un’ora! Il suo regale stomaco reclamava cibo! …cibo che ora era andato completamente distrutto dai regali piedi dei due Jedi che per continuare lo scontro erano tassativamente dovuti piombare senza un mimino di eleganza sul tavolo del buffet… Eh no! No no no proprio no! Il suo leggero, terribile languorino non poteva continuare oltre, così si avvicinò a grandi falcate verso la lunga tavolata sperando di trovare qualcosa di commestibile/non spiaccicato.
“Oh guarda, non è tonno quell” 
---SPECH---
Il suo adorato tonno, non poteva essere!! Era stato completamente devastato dai luridi stivali neri di suo padre! Non poteva più tollerare quest’onta!!! La X sulla sua fronte brillò di luce propria rilasciando nel corpo dell’elegante fanciulla un’energia nuova e mai provata.
Fregò le spade al quasi-marito, balzo sul tavolo e convinse il principino a farsi da parte con una delicata manata, prendendo il suo posto davanti al padre tonnicida. 
“Tu… maledetto vecchiaaaaaaccio… hai calpestato il miglior fileeeeeetto di tonno di tutti e sette i mari: TONNO PINNE GGGIAAAAALLE CHE SI TAGLIA CON UN GRISSINO E NON SERVE IL COLTELLO LASER! MERITI DI MORIIIIIIRE PER QUESTO AFFROOOOOONTO!!”
Pur non sapendo assolutamente ne impugnare ne come utilizzare un’arma bianca, la princiJedi si difendeva bene dagli affondi sempre maggiori del re.
“Non mi frega un c***o di uno stupidissimo pesce morto, inscatolato e affogato nell’olio, ma ti ucciderò per preservare il MIO regno!!!”
Approfittando dell’attimo di distrazione di Larxeno, l’argenteo principe, ripresosi dal mezzo trauma cranico dovuto alla botta contro al muro, tirò in faccia al sovrano una padella che-si-trovava-lì-per-caso emettendo un sonoro ---SDEEEEENG---; ma il dispotico dittatore non si lasciò sopraffare a lungo e si tolse da davanti la padella (sporca e incrostata) guardando negli occhi la figlia e pronunciando parole che ancora oggi sono impresse nella storia:
“Figlia…… tua madre non ti ha mai detto cosa accadde a tua padre…
“Ma sei scemo? Sei qui davanti a m-“
“ZITTA! NON MI INTERROMPERE dicevo… devi sapere figlia che… Io sono tua Padre!!”
La principessa lo guardò allucinata: possibile che il micro-cervellino di suo padre si fosse irrimediabilmente spu*****o con quella padellata??
“GUARDA CHE LO SO CRETINO!” e lo trafisse con la spada che si sporcò di sangue… ma poiché la spada era già rossa non si notò.
“Questa è la fine che ti meriti, maledetto tonnicida-pinneggiale…”
Finalmente il terribile dittatore non c’era più e il regno poteva, finalmente, prosperare senza terrore, sotto la guida dei due nuovi Regnanti.
La regina Marluxia, poté abbandonare il castello e trasferirsi in campagna dove fece felicemente la nonna dei tanti ma taaaaaaaanti nipotini che i nuovi Re e Regina concepirono.
FIIIIIIIIIIIINEEEEEEEEEEEEE ^^ 



Finisce  così, questa favola breve se ne va (se ne vaaaaaa), ma aspettate e un’altra ne avrete…
“C’era una Volta” un Nessuno dirà e un altro sclero inizierà…


Xemans: “Stai scherzando… vero Saix…? ^^” “
Saix: “……………………………………Ma certo che sì, Ser. ù_ù  Questa storia aveva come unico scopo quello di intrattenere le nostre piccolo neofite………….Non c’è NESSUN messaggio subliminale…lo giuro. ù_ù”
*Saix si girò e ridacchiò* *Lemixia si girò e ridacchiò* *Bexyk mollò uno scappellotto a Lemixia* *Xemnas li gardò basito ma li lasciò fare*
Axel: “Però devo ammettere che è stato davvero bravo. Ha inventato una bella storia ^^”
Tutti annuirono convinti ridendo.



??: “MA INSOMMA CACCHIOLO!!!” 
Improvvisamente dall’armadio bianco risuonò un grido molto inc****o e il mobile prese a muoversi e sbattere furiosamente contro il muro: “VI VOLETE DECIDERE AD ANDARE A LETTO! SONO LE 4 DEL MATTINO PORCO BIRTH BY SLEEP!!!!! >_<”
Demyx: “AHHHHHHHH BOOGIEMAN!! >_<” e si fiondò sotto le coperte assieme ad Archaix, Lemixia, Bexyk……e Xigbar.
Xaldin: “Mammoletta…”
Xigbar: “Emh…volevo solo controllare che non si affogassero sotto le coperte… XALDEEEEEEN”
Marluxia: “Parbleau! Chi c’è nell’armadio!?”
Zexion: “Nhaaa tranquilli è quel tappo di-cui-nessuno-si-ricorda-neanche-e-neanche-mi-interessa…”
Stufo degli urlettini spaventati di Demyx (e Xigbar) Xaldin si alzò e andò davanti all’armadio spalancando le ante con forza: all’interno stava rannicchiato un piccolo ragazzo parecchio infuriato con le borse sotto gli occhi.
Non appena il suo sguardo si incontrò con quello del Soffio di Fiamme Danzanti il Nobody si alzò di scatto con gli occhi sbrilluccicosi e la mascella che toccava terra.
“Ma tu sei ^^……no aspetta… sì sì tu sei ^^…… no… ROXYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!! <3<3<3<3” e gli glompò addosso sfasciando l’armadio.
Chi?



ANGOLINO DELLE AUTRICI DISPIACIUTE:
Autrici*Entrano tutte vestite di nero von la veletta nera davanti agli occhi* ç_ç ci-ci-ci-ci ci dispiace tanto… non volevamo tutto questo…
Voce Randoom: “Ma che dite!? Per 5 giorni non muore nessuno…”
Autrici: “MA CHE COSA NE VUOI SAPERE TU???? TT^TT  Guarda che a causa di questo ritardo mostruoso sono morte centinaia di persone innocenti! INNOCENTI! Impiccati, Affogati, Fustigati, Taglia-Venati!!!!”
Voce R.: “…MA COSA PUOI SAPERNE TU STUPIDA VOCE RANDOOM!!! TT^TT Ci sono mille miglioni di migliardi di lettori che ci seguono! Abbiamo causato così tante morti ç_ç”
Ispettore di Death Note: “Ahh allora siete state VOI ad ammazzare tutta quella gente”
Autrici: “No no no siamo innocenti!! E’ stato Light! Light Yagami!!! GIURIAMO!!!
/////SPOILER/////  Light è Kira!   /////SPOILER/////”
*passa di lì Light* …Merda! *fugge con il Death Note*.
No… dai seriamente: ci dispiace per non aver rispettato la solita data di pubblicazione, ma Lemixia doveva preparare le valigie per le vacanze che trascorrerà, indovinate? INSIEME AD ARCHA!!!
Insieme-insieme non insieme virtualmente!! Per cui ora possiamo parlare liberamente e creare all’ennesima potenza! Per compensare ogni scompenso digitale ù_ù
Vi premettiamo che non succederà più, nel nome di Francisco, Martinez y Gonzales… detto Cico XD XD

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Capitolo 8
*** La Bella Addormentata Auroxel ***


AttenzioneRicordiamoAiGentiliLettoriCheLaPresenzaDiEmozioniInQuestoTestoéPuramenteCasualeNonProvateAdImitareQuantoScrittoInQuestaStoriaLeggereAttentamenteIlFoglioIllustrativo

Dalla macerie “fumanti” dei resti dell’armadio, in un avviluppo nero e mantelloso il numero VIII stava sbavando indegnamente sul “povero” numero XIII………XVI……… XIII/II …?
“Vi prego aiutatemi >__<”
--STONF!--
“Cattivo Axel, non si fa il pedofilo! ù_ù” lo ammonì il Leggiadro Sicario mollandogli un sonoro scappellotto in testa.
“*girandosi* Senti da che pulpito…” gli rinfacciò lui, e tutti sapevano benissimo a cosa si riferiva…

                                  FLASHBACK, FlashBack, flashflashflash…
Demyx stava allegramente zompettando nel giardino chiedendosi come fanno a nascere i bambini; d’un tratto vede Marluxia.
“Ehi Marl… posso farti una domanda…? Come…Ecco… Come nascono i bambini…? ^////^”
A Marluxia non parve vero!!  –Carne fresca!!! -
“Bheeee… *occhi allucinati, bava alla bocca* …vieni qui che te lo spiego… *w*”
“Ma certo Marl-” “NO! STAI LONTANO DA QUEL MANIACO! è_é” Xaldin arriva in tempo a placcare il compagno salvandolo da un’orrenda fine…

                            FINE FLASHBACK, FlashBack, flashflashflash…
Marluxia: “*a braccia conserte* Umph… uomini di mala fede… era a scopo EDUCATIVO ù_ù”
Xemnas: “NON lo voglio sapere… NON mi interessa a che scopo fosse… Comunque, Ciao Roxas ù_ù”
Saïx: “E coooooosa? E come fai a conooooooscerlo??”
Xemnas: “Oh. L’ho incontrato poco fa sull’Altare del Nulla. ù_ù”
Saïx: “E coooooome??? Perché non me lo hai deeeeetto?? Fediiiifrago!! Con chi altri ti veeeeeeeedi??!! Fediifrago, Fediiifrago!!! >_<”
Roxas: “Nonononono!!! NON avete capito nulla! io sono qui solo per VENDETTA!! è_é”
Axel: “No… Io ho capito… Tu sei... TORNATO DA MEEE!!! >W< <3 <3 *e lo abbraffa*”
Roxas: “*tentando di spiovrarselo di dosso* …Tornato? Guarda che io qui non esisto…”
Axel: “Oh beh neanche io! ^^”
Roxas: “Ma io sono un Nessuno che non…………… No aspetta fattelo spiegare da lui *indica Xemnas*”
Xemnas: “Oh beh è molto semplice… *prende fiato* è un Intruso! ù_ù”
Saïx: “ALLAAAAARME INTRUUUUUSO!! *sbraita alzandosi di scatto dalla sedia e prendendo la rincorsa verso il biondo infuriato*”
Roxas: “*si divincola dall’abbraccio soffocante*
Axel: “Tranquillo Roxy! Ti proteggerò IO! …ROXY????”
Saix: “*inseguendo il biondo* BATTOOOONE, BATTOOOOONEEE!!! NON SEI NIENTE PER IL MIO SEEEER!!! VIENI QUIIIII!!!!”
L’ingellato numero XIII(?) se l’era data a gambe approfittando dell’attimo di distrazione del suo persecutore.
Lemixia, che durante il battibecco stava figurando mille modi per rappresentare degnamente questo “nuovo (per lei)” pairing, aprì di scatto gli occhi nocciola guardandosi intorno freneticamente: “OH NO! I miei sensi di Fujoshi mi dicono che l’Akuroku (come fa a sapere che si chiama così O_o) è in grave pericolo!! >_< Dobbiamo fare qualcosa e in fretta!! ARCHA! Tu vai di là! BEX tu rimani qui a controllare che Axel non faccia stupidaggini! Io vado di là! >:|”
Inseguimento:
Lemi: “Ho cercato dappertutto, ma quel nano si nasconde bene, accidenti!!”
Archa: “Ho avuto un’idea: facciamo una pista salmastra, cioè mettiamo tante palline azzurre sul pavimento per formare una strada che lo conduca da noi!! >:)”
Lemi: “Grande piano, Archa!! >:D”
A + L: “OK, 3, 2, 1… Gotta catch’em All Roxas!!!!! >w<”


Dopo un paio di minuti le due affiatate Nobody tornarono con un Roxas legato, imbavagliato e sporco di gelato. 
“Grazie per averci aspettate, ora possiamo cominciare ^^”
Il numero VIII si avvicinò al biondino pizzicandogli una guancia: “Awww ~♥ 
Roxy~♥… Che cattivo approfittarne così per scappare, proprio quando stavo per iniziare a raccontare la MIA storia, oh beh adesso sei tornato e puoi sentirla anche tu, contento? ^^”
Un grugnito uscì dalla bocca coperta del biondo che tentò disperatamente di colpire con un calcio lo stinco del rosso.
Axel prese questo improvviso agitarsi come un segno di approvazione ed esclamò entusiasta: “LO SAPEVO!! Sapevo che non aspettavi altro…”
Dopo un sospiro rassegnato da parte del più piccolo e un abbondante dose di fiato, 
il nostro narratore cominciò a narrare…


Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con nooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sognaaaar (peeer sognaaaar)
Non serve la keyblade, il cappotto nero e il ghiacciolo bello per venire con noiiiiii, basta un po’ di fantasia e di bontààààààà (e di bontààààààààà)


C'era una volta in un terra molto-molto-molto lontana un regno felice e prosperoso in un cui vivevano un Re e una Regina.... emh... mhh... Re Reno e Regina Tifah ^^
I due sovrano erano amati da tutti i sudditi e governavano in modo saggio e giusto il reg no, ma nonostante questo i regnanti erano molto infelici :(
"Ahhh come vorrei una tenera figlioletta a cui tramandare tutta la mia bellezza, la mia avvenenza, la mia intelligenza e il mio sex-appeal" si lamentava il Re Reno.
Così la povera moglie, pur di non doverlo più sentire, le provò tutte per rimanere incinta.


Demyx: "Aspetta!! Che vuol dire "incinta"?? ò_ò"
Xigbar: "Che c'è una pagnotta nel forno! XD"
Xaldin: "ZITTO CRETINO! Emh... Demly... mhh... Vuol dire che... La mamma ha spedito alla cicogna una lettera per fargli trovare il bambino sotto il cavolo...^^" "
Demyx: "Ahhh ^^"

Axel: "Dicevo... provò metodi per riuscire ad avere figli:
-Si affidò alle cure di Ansem, il miglior mago del regno
-Bevve strani intrugli a base d'orzo, creati dalla strega Arieth
-Chiese al marchingegnere di corte, Cid, di costruire un radar per cicogne
...Ma tutto fu inutile e il re era sempre più triste ed affranto.
Un dì, mentre il Re era solito lamentarsi, tornarono i messaggeri reali con interessanti novità: 
Messaggero Myde: "Maestà, Maestà, MAESTAAAAA!!!"
Messaggero Zack: "MAESTAAAAAAAA portiamo buone nuove!!!!"
Re Reno: "Myde, messaggero truzzo, che hai da urlare tanto? Ci sento ancora benissimo!"
M-Z: "Lo perdoni Maestà, ma è molto eccitato, cioè anch'io sono eccitato, SIAMO TUTTI MOLTO ECCITATI!!! >W< ..Comunque crediamo di aver trovato le cure per voi!" e detto questo i due esaltati banditori srotolarono un grande manifesto pubblicitario:

 
♥ AGENZIA POLVERE MAGICA ♥
Siete stanchi di vivere da soli con vostra moglie?
            Volete un pargoletto bello, avvenente, intelligente come voi??
  MAGARI con il vostro stesso sex-appeal???
CHIAMATECI SIAMO QUELLO CHE FA PER VOI!!! ♥
Tel. verde: 358/2131415 (LOL)

Il Re era entusiasta: questa era la soluzione ai suoi martellanti problemi!!
Telefonò immediatamente all'agenzia corico di speranza:

Flora-Lemixia: "Agenzia Polvere Magica, buongiorno... -__-"
Re Reno: "Buongiorno, sono Re Ren-"
F-L: "OMX il Re in persona, cioè non in persona, insomma in persona la telefonoKYYYYYYYYYAAAAAAAAAAAAAAAA Sorelle venite c'è il Re in linea!!!!"
Re Reno: *allontana di scatto la cornetta per non rimetterci l'udito*
Fauna-Bexyk: "Scusi Flora-Lemixia è molto su di giri, dica pure a noi..."
Re Reno: "Emh... Io vorrei prenotare un trattamento per domani pomeriggio."
F-B: "Domani pomeriggio? Perfetto! Saremo lietissimi di lavorare per lei, è un grande onore lavorare per una personalità di spicco come Sua Altezza..."
Re Reno: "Sì sì, riavvolgi la lingua: meno salamelecchi, più lavoro!"
F-B: "Sì Maestà, scusi Maestà..."
Re Reno: "Bene a domani allora"
F-B: "Sì Sire, saremo lì n orario perfetto ^^"

Il giorno dopo le tre fate si presentarono a Palazzo con due ore e mezza di anticipo e uno strano sacco nero sulle spalle.
Non appena anche i due regnanti furono presenti le tre Fatine potere appoggiare il sacco a terra, che si aprì rivelando degli oggetti molto insoliti.
Nella fattispecie:
-Un costume da cicogna
-Semi di cavolo
-Carte da lettere di petali di rose ggggialle pressati

Tifah: "A cosa servono di preciso questi oggetti" chiese la povera donna basita.
Fauna-Bexyk: "Vedrà, vedrà >W> ...Intanto metta questo..."
E gli infilò il costume come la calzamaglia di Diabolik.
"MA E' RIDICOLA!!"
"DEVE esserlo! ù_ù Ai bambini mette allegria! ù_ù"
Le procedure di seguito furono:
-Scrivere una lettere lunga e commovente alla Cicogna Madre
-Piantare un cavolo (la verdura non il Nulla XD)
-Far finta di ricevere la lettera (rigorosamente con il costume), leggerla e commuoversi
-Andare a vedere a vedere come sta il cavolo
-Appena pronto sradicarlo con forza e mangiarlo crudo

L'intero processo fu accompagnato da non poche risate e insulti vari da parte della Regina, ma al termine di questo la donna stanca e confusa cominciò a sentirsi parecchio male.
Re Reno: "Oh cara, cos'hai? Stai male?? ..Beh deve essere il  cavolo crudo, avrai fatto indigestione. ù_ù"
Regina Tifah "No no, sento qualcosa qui... Sento... SCALCIARE??!?"
Serenella-Arcahix: "Beh certo! il nostro metodo funziona 8 su 4 ù_ù"
Fauna-Bexyk: "In realtàààà........ ci sarebbe stato un altro modo..."
Tutte e tre: "...Ma non sarebbe stato abbastanza divertente!!! XD XD"
Re Reno e Regina Tifah: |:    D:< 
Finalmente dopo nove luuuunghissiiiiiimi................................minuti la Regina Tifah uscì dalla stanza tenendo tra le braccia la targhetta come "Travaglio più Corto della Storia" e soprattutto un bellissimo fagottino rosa: una dolce bimba dagli spettacolari capelli rosso fuoco si affacciò sorridente dal morbido asciugamano.
Re Reno: "Per me stesso! E' meravigliosa!! Tutta sua padre!!! Ci vuole un nome degno di tale splendore..... Ci sono! La chiameremo Auroxel, un nome che rispecchia la miticità di chi lo porta ùwù"


Organizzazione XIII/ XV/ XVI: *rotea gli occhi sbuffando*
Bexyk: *applaude* ^^

Quando il Re uscì sul balcone trovò l'intero popolo ad aspettarlo: merito delle tre Fatine che avevano sparso UN PO' la voce in giro... così poté mostrare loro la sua splendente figlia. Tutti scoppiarono in un fragoroso applauso (detto alla maniera di Xigbar APPLAUDISCIARONO!) e festeggiarono la nuova nata per 8 giorno e 8 notti...

La sera dell'ottavo giorno fu celebrato il battesimo della piccola e tutto il regno si riunì a palazzo (di nuovo) per festeggiare la nuova nata.
Fra i tanti invitati vi erano degli ospiti speciali: Le quattro fatine…


Tutti: “QUATTRO!?!? Ma non erano tre…?? O_O”
Axel: “Al tempo, al tempo: vedrete… ^^

Per il grande evento era stato organizzato un grande spettacolo con acrobati, mangia-fuoco ed equilibristi su fontane di fiamme.
La festa proseguiva grandiosamente focosa e verso la fine le Quattro Fate decisero di fare alla piccola neonata in segno di gratitudine (gratitudine/ingente pagamenti in munny sonanti) dei meravigliosi doni che le avrebbero portato successo nella vita:
“Io sono Fauna-Bexyk e ti auguro di essere sempre felice, e per ricordati di non piangere di tatuerò due lacrime al contrario sugli zigomi.”
La fatina dietro di lei si sporse leggermente per bisbigliarle all’orecchio: “Bex… ma così sembrerà un pagliaccio!” “STA ZITTA!!! I TATUAGGI SONO MOLTO FIGHI!!!! >__<”
“Ok, ok non ti scaldare…auff… Io sono Flora-Lemixia e ti farò dono della beltà… perciò ti ho portato 3 chili di gel per acconciarti ^^ (LOL)”
“Io sono Serenella-Archaix e voglio che impari il corretto linguaggio… perciò ti farò dono della più grande Arte Letteraria del nostro mondo: Lo Spelling ù_ù (LOL al quadrato)”
Il re Reno e la Regina Tifah erano……… felici? Dei doni appena ricevuti dalla loro pargoletta. Forse un po’ strani ma senz’altro utili ^^”
Era ora il turno della quarta fatina, lunghi capelli a culo di papera azzurri e un giaccone blu anche se siamo ad Agosto.
“Forza ora tocca a te… Celeste-Isa…”
“Si… si… ci sto pensando… Potrei… no no… potrei farle dono della mistica Arte del Buon Pizzaiolo*, ma sarebbe stupida…”
Proprio in quel momento il portone si spalancò in una folata di petali neri… Una...Uno…… Una misteriosa figura sculettante si fece largo al centro della sala.
“VOOOOOOOI (sembra Superbi Squalo XD) PERCHE’ NON MI AVETE INVITATA!!???!?”
“Tu maledetto Transgender! Che ci fai qui???!”


Demyx: “Ma che cosa vuol dire “Transgender”??”
Xigbar: “Trans…..FORMERS! TRANSFORMER!!!”
Luxord: “Gender.. mhh… POWER RENGER!”
Xigbar + Luxord: “Transformer Power Ranger!! XD”
Demyx: “FIIICOOOO!!! ANCHE IO VOGLIO ESSERE UN TRANSFORMER POWER RANGER!! >W<”
Marluxia: “Sììì Demyx, è divertente! ^^”
Xaldin: “NO! Demyx sei troppo piccolo per queste cose! è_é”
Demyx: “Awwn… cattivo Xaldin ç_ç”

“Ma non è ovvio… Voglio fare anche io un dono a questa piccolina” disse avvicinandosi pericolosamente alla culla.
“…E noi non lo vogliamo!”.
Il/La Sig./ Sig.ra portava un lungo mantello nero e delle strane corna rosa strapiene di paillettes sberluccicanti ed era accompagnata da un corvo nero con delle antenna bionde e un'aura spaventosa (il corvo non il transgender...)
Era la terribile strega Marlefica!!! Infuriata per non essere stata invitata a causa della possibile influenza negativa sulla piccola, si era recata al Castello con chiari intenti di Vendetta.
"Caaaara dolce piccola Auroxel, il mio dono è questo: quando scoccherà il dodicesimo rintocco dell'ottava ora del tuo diciottesimo compleanno ti addormenterai in un sonno luuuuungo luuuuungo e profondo........ Sapete cosa intendo vero? >W>"
Re reno e Regina Tifah: O_O
"Bene ora devo andare... Ho la manicure da fare... Vieni mia Diletta Larxetta!"
Il corvo richiamato dalla padrona si posò seduta stante sulla spalla nera e i due loschi figuri svanirono in un turbinio di petali e fragranze al mughetto.
Tre secondi dopo la stanza piombò nel panico: "OMMIODDIO!!!!! SIAMO STATI CONTAGIATI!!!! CHI SONO IO??? COSA SEI TU!!!??? AHHHHHHHHHHH!!!!"
In mezzo a quell’immane casino solo un individuo rimaneva calmo e posato: la Quarta Fatina Celeste-Isa, invitata appositamente dalle altre tre per smuoverla dalla sua Forever-Alone zone...
"State calmi... IO posso risolvere il problema... Se vi va..."
"SE CI VA??? MA CERTO CAVOLO!!! MUOVITI!!"
Tutta la stanza si fermò, come congelata, ad aspettare il prodigio della Quarta Fatina salvatrice.
Serenella-Archaix: "Ma non si può spezzare l'incantesimo di una Strega Transgender!!!"
Celeste-Isa: "Questo è vero ma... Lei?? ...Non ha proprio detto MORIRE: ciò mi permette di aiutarla. ù_ù"
"GIUUUUUUUSTOO!! OwO"

La fatina si avvicinò alla culla, dove la piccola piangeva traumatizzata dalla visione immonda della strega, così prima di andare a dormire.
“Uaaaaaaahhhh uaaaaaaaaah!!!”
“Non piangere piccola, la tua vita non sarà poi così breve. Ho trovato il modo per salvarti: il sonno profondo citato in causa poco fa da quella…. Quello… quella brutta persona, durerà all’incirca 100 anni, finché un baldo principe non verrà a svegliarti, e ti condurrà in un castello bianco e bla bla *PUAH* avete capito”
Il re e la regina non erano esattamente soddisfatti, ma si dovettero accontentare. Gli anni seguenti scorsero sereni per la piccola, che cresceva acquistando straordinaria avvenenza e incredibile charme, amata e venerata da tutti i suoi sudditi. Per impedire che il sortilegio colpisse la sua bellissima figlia, Re Reno ordinò che venissero tolte le lancette da ogni orologio di ogni abitante del regno: ma soprattutto, distrusse personalmente le grandi lancette dorate della torre campanaria al centro della città, vicino alla stazione (vi ricorda qualcosa?)
Quando giunse il giorno del diciottesimo compleanno, che la ragazza attendeva con impazienza, (poiché finalmente avrebbe potuto guidare quel camion dei pompieri che tanto desiderava).


Demyx: “Siiii lo voglio anch’iooo ^^”

Il regno, dimenticatosi ormai della terribile profezia, organizzò per l’adulta e già molto avvenente principizza una festa grandiosa con banchetti, banane flambé, fagioli messicani moooolto piccanti e un girarrosto di agnello. Al momento del taglio della torta gelato all’anice, la principessa Auroxel decise di tenere un lungo ed edificante discorso su quanto fosse stata fantastica quella giornata e quanto fosse grata al suo popolo per la sua accoglienza di ogni giorno della sua vita:
“Cari, caaari sudditi, madre e padre, e fate madrine, vi voglio ringraziare pubblicamente per aver reso la mia vita così speciale! Il vostro amore, rimasto immutato per tutti questi anni, mi fa scoprire ogni giorno quanto io sia cambiata grazie a voi, G-R-A-Z-I-E A V-O-I got it memorized? Thank you everyone very much!!”
La folla scoppiò in un fragoroso e caldo applauso, seguito da cori da stadio.
“E vorrei concludere che…”
Nel mezzo del commovente discorso, proprio nel momento in cui meno se lo aspettava, la principessa venne interrotta da un suono che teoricamente non aveva mai sentito. Un suono mostruoso, tonante, gravò sulla sua testa per 2, 3, 5, 7…. 8 volte.
L’intero regno alzò spaventato il capo. In cima alla torre campanaria, sul grande quadrante dell’orologio spoglio da 18 anni, erano comparse due mostruose e molto chic lancette rosa piene di paillettes.
Auroxel sbarrò gli occhi atterrita, la sua vista si fece sempre più nebulosa, e in un istante il suo corpo cadde a terra privo di vita.


Lemixia: “M-ma come, Celeste - Isa aveva detto che non sarebbe…”
Axel: “infatti pochi secondi dopo nel silenzio generale risuonò un beato russare: “ROOOOONF…..ZZZZZZzzzzzzz……”
Il re e la regina si alzarono dai loro troni di cartapesta e corsero dalla loro amata figliuola.
“Ma come è possibile, come ha fatto Marlefica a trovare delle lancette così grandi….!?”

Flashback, flashback, flashbaaaaaaack….
Marlefica: “Scusi, avete mica delle lancette giganti?”
Commesso dell’Ikea: “Certo, come le vuole?”
Marlefica: “A… a paillettes rosa, grazie ^^”
Commesso: “Ve lo invieremo a breve con la posta prioritaria.”

18 anni dopo….
Marlefica- *vede la cassetta della posta sbalargata e distrutta da un grande pacco* Ooooh un pacco, chissà che sarà… Oh è l’ordine dell’Ikea di 18 anni fa.. beh ci hanno messo poco… Vieni Larxetta mia diletta, abbiamo un po’ di paillettes da sistemare.”
Larxetta: “Cra craaaaa (che palle…) -__-“

Marlefica: “Finito!! Ora Larxetta, prendi questo e portalo in cima al campanile ok?”
Larxetta: “CRA!? (WHAT??)”
Marlefica: “Oh su non è così difficile, in fondo sono solo 300 chili…”
Fine flashback, flashback, flashbaaaaack….

Il regno era sprofondato nel dolore. Non erano riusciti a salvare la loro piccolina…. Voci e lamenti si levarono nel pianto generale e fra queste quelle di Regina Tifah e Re Reno imploravano il cielo di poter dormire anche loro cent’anni insieme a lei. Immediatamente quelle parole passarono di bocca in bocca e diventarono un’unica preghiera, rivolta alle 3 fatine.
“Vi preghiamo, c’è qualcosa che potete fare?”
“Certo che possiamo! Abbiamo con noi una polvere mmmagica apposta che *sembra talco ma non è serve a darti l’allegria ^^ se l’annusi o la respiri ti da subito l’allegria!! ^^


Saix: “Ma Aaaaaxel, questo messaggio non è educatiiiiivo…….”
Axel: “Shhh, sta zitto Tonno Riomare fammi andare avanti.”
Saix: “Ma che stroooonzo….”

E così in un battito d’ali fataloso le tre fate fecero cadere la polvere magica sugli abitanti del regno che cominciarono a sentirsi strani, ad avere delle allucinazioni dovute all’overdose e si addormentarono in coma. Passò così un secolo, e mentre tutto il mondo si modernizzava e si apriva alla venuta della Playstation 4 e l’Xbox 360 One, i campi mal coltivati di re Reno e Regina Tifah si inaridivano e lasciavano il posto alle piante selvatiche che invasero le strade, le case ed il castello, fossilizzandosi.
Cent’anni e qualche giorno dopo un principe vagava per le buie foreste maledicendo il suo Tom Tom che non prendeva nella selva oscura. Gira che ti rigira, si ritrovò alle porte di questa landa sperduta e infestata dai rampicanti, dove aleggiava uno strano odore di….. talco?
Con il cavallo stanco e senza provviste, dovette decidersi di fermarsi lì per trovare ristoro. Dopo aver girovagato un po’ per le strade deserte, si ritrovò nel centro dove scoprì i cittadini sprofondati in un sonno profondo in piedi.
“Che strane abitudini hanno in questo luogo..”
Mentre passava in mezzo ai cittadini, vide un bambino che teneva in mano un gelato azzurro, probabilmente all’anice come la torta, e glielo fregò da sotto il naso (sai che impresa sta dormendo -_-) e si guardò intorno per trovare un posto dove mangiarlo.


Xemnas: “Ma Axel caro, quel gelato è l’ da…100 anni? Si sarò sciolto ormai. Contando il salto temporale, siamo sempre ad Agosto….”
Axel:” L’anice NON si può disintegrare, è indistruttibile!”
Demyx: “come gli scarafaggi!! ^^”
Archa+Lemi+Bex+Roxas+Axel: “BLEAH!! >__<”

“Aaah, quale posto migliore per gustare un gelato appena fottuto ad un innocente pampino di cinque anni, se non quello splendido campanile dalle……. Strane lancette rosa? Ooooh beh.
E usando le scale (Larxetta non ci aveva pensato :P) arrivò in cima. Si sedette, e già pregustava il suo bottino quando…….. i suoi occhi furono catturati da una celestiale visione angelica. In mezzo alla folla di grigi cittadini dormienti, risplendeva di luce propria al visione luminosa di una fanciulla placidamente addormentata, con un microfono in mano.
Colpito in pieno petto dalla freccia di Cupido, il principe Roxilippo lasciò cadere la sua futura merenda, che dopo un volo di 7 piani si spiaccicò con un sonoro SPLAT!!!
Si precipitò fulmineo giù per le scale per avvicinarsi a quella visione paradisiaca.


*A questo punto dovettero cambiare le lenzuola dal letto, impregnate di sangue (chissà di chi? >_>) *

Il principe si avvicinò al dolce viso della ragazza incantato dalla sua bellezza e si chinò per svegliarla dal suo sonno  dandole un bacio sulle lab-
Roxas: “NUOOOOOOOOO non accadrà mai!!! >__<”
Axel: *con la mano di Roxy sulla bocca* “M-ma Voffy….TT_TT”
Roxas: “No no e no! Adesso trovi un modo per svegliarti DA SOLO!”
Axel: *si libera* MA dai Roxy…ç_ç”
Tutti: BUUUUUH guastafeste, nasconditi!!! >=(     è_é”
Roxas: “Ok ok, facciamo così.. 
Narrazione interrotta- riattacchiamo l’ultima frase- narrazione cambiata
Il bellissimo, intelligentissimo, famosissimo, brillantissimo, coraggiosissssssimo Roxilippo non volle avvicinarsi oltre alla principessa, era anche molto cauto, per paura di respirare l’odore di…. Farina? che aleggiava lì intorno. E così, nella sua grandissima intelligenza, capì con un’intuizione alla Sherlock Holmes che avrebbe dovuto suonare le camp-
Axel: “no no no, fermo. Il principe non può ragionare da solo. È TROOOOOPPO innamorato per pensare! Glie lo dirà il cavallo.”
Tutti: “Cavallo?”
Axel: “Si, il suo baldo destriero, che però ero una zebra. Una Cazzebra. Uno Zebrallo. Quello che è.”
Vedendo il suo padrone imbambolato e sbavante davanti alla celestiale damigella, gli tirò una zoccolata nel regale deretano per risvegliarlo e gli ragliò/nitrì contro:
ih-ih-ih-ih… oh padrone che te ne stai lì imbambolato
io un’idea ho già trovato
se la tua bella (splendida splendente) vuoi svegliare
in cima al campanile le campane devi suonare §_ù  [quel segno spastico è la benda ]

Risvegliatosi dalla catalessi/coma vigile, Roxilippo comprese tre cose:
1-    il suo cavallo parlava O_O
2-    il suo cavallo parlava in rima O______O
3-    il suo cavallo parlava in rima e diceva cose sensate OwO
Così salì (di nuovo) velocemente in cima al campanile e martellò di testate le campane finché non risuonò nell’aria il tredicesimo rintocco [ci dispiace deludervi, il 13 in un orologio non esiste ù_ù]. Allo scoccare dell’ultimo “rintocco” un’aura rossa si sprigionò nella città e la strana polverina bianca si librò nell’aria alzata da un soffio di vento, e si disperse nell’immenso cielo rosso del tramonto.
Gli occhi della giovane si riaprirono per la prima volta in 100 anni, verdi come lo smeraldo e la speranza rimasta viva dopo tutto questo tempo.
Si rialzò confusa, ancora con il microfono in mano, e alzando gli occhi al cielo vide un giovane mezzo intontito dai colpi campanari che la salutava con aria ebete.
Lentamente la città riprese a vivere, e Auroxel poté ZOMPARE in braccio al suo eroe, i ghiaccioli poterono finalmente sciogliersi, e le tre fatine tornarono da Disneyland dove si erano divertite molto ma questo non interessa a nessuno. Una volta spiegata la situazione la principessa decise che era giunto il momento di ricevere il suo regalo di compleanno:
“Cari genitori, non mi avete ancora fatto un regalo, ora vorrei spegnere simbolicamente le candeline con un desiderio: rimanere al fianco di Roxilippo finché avrò vita….”


A+L: “AAAWWWWW ^//W//^ CheCosaTTeneraaaa!!!! *altra coperta da cambiare* ”
Axel: “Vedi Roxy? Il pubblico approva! Comunque….”

Improvvisamente la terra cominciò a tremare. Il cielo si oscurò, diventando in un color mughetto, e nel terrore generale un’immensa voragine spaccò il terreno: dall’immensa crepa sgorgarono grandi fiammate di un intenso violetto e in mezzo a queste emerse una nera figura parecchio incazzata.
“Ma ca***** sei ancora viva!?!?”
“SI BRUTTA BAGIANA!! E questa volta non ti lascerò prevalere, perché il mio amore è più forte del tuo odio! POTERE DELLO SPELLING A MEEEEEE!!! P-R-E-C-I-P-I-T-E-V-O-L-I-S-S-I-M-E-V-O-L-M-E-N-T-E!!!!!”
“NOO troppa grammatica!!! >______<” gridò disperata la megera tappandosi le orecchie e chiudendo gli occhi. Nell’attimo di distrazione Auroxel prese da non-si-sa-dove tutti i suoi barili di gel e li buttò sul lastricato per farla scivolare e romperle la schiena (perché anche se non si vedeva quella strega aveva ormai 180 anni, con l’aspetto di 90 perché le streghe invecchiano lentamente, ma con le sembianze di 40 –usava le creme della Nivea-)
T-tu brutta insolente!!” Marlefica si riprese dall’attacco spellingoso e si ricoprì di un’aura omicida. Il suo corpo si espanse e prese la forma di un enorme, spaventoso, mostruoso tagliaerba dalle corna paillettose molto chic.
“Brutti calpestatori di fuori, vi ucciderò tutti!!”
“Fiori?” la interruppe Auroxel “e adesso che centrano?”
“Devi sapere, piccola figlia di diserbante, che centodiciotto anni fa il tuo caro padre ha emesso un editto che vietava le rose nere nel regno, per paura che intristissero la loro “figlioletta”….e ora sarai tu a dover pagare! Guarda Re Reno, guarda tua figlia soffrire e morire!!!!”
Il tagliaerba ginormico mosse i cingoli da carro armato avvicinandosi al palco mentre la folla si disperdeva urlante. Ma nel farlo, qualcosa lo fece scivolare facendogli fare un giro su se stesso e spatagnare al suolo.  Il gel rovesciato sul terreno aveva fatto effetto! E siccome era a presa rapida, il carro armato si fossilizzò a terra.
Al contrario.
Senza aspettare un secondo di più il principe Roxilippo impugnò la sua spada lucente e saltò sull’attrezzo da giardino pugnalandolo a morte nell’albero motore. Il tagliaerba agonizzò (perché lui può) e scomparve, lasciando in una nuvola fuxia la povera strega stramazzante al suolo. Tutti gli strati di creme di bellezza erano spariti, ed ora il suo vero aspetto –con tanto di rughe e fossette- era visibilissimo (purtroppo). Risvegliatasi lentamente, realizzò di essere stata sconfitta, e si facepalmò tristemente…. Notando che la sua fronte era sporca di inchiostro.
“Oh già, mi sono presa la libertà di aggiungere un tocco personale alla tua figura *coffcoffdimerdacoffcoff*”
Difatti, sulla cute raggrinzita della strega troneggiava la scritta: “scemo chi legge, MERLIFACA XD”
“Argh, ve ne pentirete un giorno! Larxetta, vieni a me!!” e tirò fuori dalla tasca una Pokeball. Da essa ne uscì fuori il corvo Larxetta che spiccò il volo.
“Larxetta, usa Volo!!” e fece un balzo atterrando sul dorso del volatile e insieme sfrecciarono alla velocità della luce verso la loro grotta segreta, dove passarono il resto della loro vita a pianificare Vendetta contro i figli di Auroxel (che lei già pianificava di avere).
Finalmente nel regno tornò la pace e i due innamorati salirono in groppa al baldo zebriero  mancino (perché non era un destriero) e galopparono fino al castello bianco di Roxilippo, dove i genitori conobbero l’angelica fanciulla e decisero che sarebbe stata un’ottima moglie per loro figlio. Così i due giovani poterono finalmente spos-


Roxas: FRENA FRENA FRENA, no! E sarò categorico, NO!”
A quel punto Lemixia non ce la fece più. E mentre Roxas continuava a sclerare, si avvicinò quatta quatta a Zexion, gli ciullò il Lexicon e lo sbatté violentemente e con soddisfazione sulla delicata testolina biondo grano del Nessuno brontolone.
Axel: “*preoccupato* R-roxy..? ”
Lemixia: “scusa Axel. Ora puoi continuare ^^” disse lei in un misto di gentilezza e nevrosi.
Axel: “s-si dicevo..” balbettò lui, spaventato dalla sua aura di  Fujoshi.
“Ehh… si poterono finalmente sposare, regnare insieme ed avere due figli dai capelli rossi e biondi: Axas e Roxel.”


Finisce  così, questa favola breve se ne va (se ne vaaaaaa), ma aspettate e un’altra ne avrete…
“C’era una Volta” un Nessuno dirà e un altro sclero inizierà… 



Lemixia: “questo si che è un Happy Ending ^////^ *guarda male Roxas* ”
Axel si accovacciò a terra di fianco al morente numero XIII/XVI/
“Roxy….. lo sai, questa storia aveva una morale……. Me la sai dire? ^^ <3”
La TNT si alzò dai loro letti e lo placcò prima che potesse scappare nuovamente o anche solo tirare un cazzotto ad Axel: “DAAAI riassumilo…….”
Il Nobody accasciò la testa al suolo, distrutto, e desiderò di potersi addormentare in un sonno profondo, ma di NONO svegliarsi più. E c’era quasi, se non fosse arrivato Demyx a sfondargli l’orecchio al grido di: “EVVAIIIIII AXEL HA FINITO HA FINITOOOOOOOO!! È stato fantastico e molto commovente e divertente ma ora ora ora……….!!!!”
Axel lasciò appesa nell’aria la domanda rivolta a Roxas e guardò l’amico, fremente di impazienza, e sorrise.
“Si Demyx, adesso tocca a te…”
“YEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!! ASPETTATEVI UNA STORIA MAI SENTITA PRIMA!!!”
Roxas si lasciò scappare un sospiro: l’aveva scampata. Per ora…..

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Capitolo 9
*** La Sirenetta Ademla ***


AttenzioneRicordiamoAiGentiliLettoriCheLaPresenzaDiEmozioniInQuestoTestoéPuramenteCasualeNonProvateAdImitareQuantoScrittoInQuestaStoriaLeggereAttentamenteIlFoglioIllustrativo

L’effetto delle favole raccontate dall’Organizzazione, invece di far addormentare le piccole Nessuno, le aveva fatte saltare sull’attenti pronte a sentire ogni singolo racconto che la mente malata dei loro compagni era riuscita a concepire.
Nel caso specifico Lemixia era letteralmente sprofondata in un lago di sangue scarlatto (avete capito no? FUJOSHI MODE ON!!!!!!!! >W<).
Finalmente era arrivato il turno del Notturno Melodico, che sembrava averci preso gusto a questa storia delle storie, perché scalpitava impaziente sulla sua sedia con il braccio teso esclamando: “IO, IO, IO, IO, IO, IO, IO!!!!! SCEGLI MEEE!! DAI, DAI DAI, SONO BRAVOOO!!! TOCCA A ME ORAA!! IO, IO, IO!!!!!! >w<”
Saix: “Guarda che tocca a te… -__-“ “
Demyx: “Oh.”
E alzandosi in piedi si mise a narrare tutto eccitato la sua storia……

Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con nooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sognaaaar (peeer sognaaaar)
Non serve la keyblade, il cappotto nero e il ghiacciolo bello per venire con noiiiiii, basta un po’ di fantasia e di bontààààààà (e di bontààààààààà)


C’era una volta, in un regno molto, molto lontano e molto, molto, molto bagnato un re saggio e magnanimo, così tanto magnanimo… che gestiva un casinò in fondo al mar
Gli abitanti del reame vivevano felici (ma poveri) trascorrendo le loro giornate tra la musica e il poker.


Luxord: “Mmhh… mi ricorda qualcuno…”
Xigbar: “*si tocca le tasche vuote* Già anche a me…”

Questo re aveva 8 splendide figlie (tutte nate in 8 matrimoni diversi…) tutte molto diverse tra loro:
La maggiore si chiamava Alexia, una corpulenta fanciulla molto riservata e silenziosa, cresciuta dal padre con modi così tanto parsimoniosi da richiedere di essere pagata ogni volta che gli si rivolgeva la parola.


Lexeaus: “… …”

La seconda era Axelia, un’esuberante sirena dai fiammeggianti capelli rossi (Chiamata così perché il padre, Trituxord, non c’aveva voglia di inventarsi un nuovo nome e l’ha anagrammato -__-“) che aveva la brutta abitudine di incendiare gli arazzi lungo le pareti…”

Xemnas: “Ma Demyx, sott’acqua non si può accendere il fuoco. U_U”
Demyx: “Ah……… Davvero? ^^” “

Diceeeeevo… La terza figlia…

Vexen: “NO NO NO NO NO!!! COSA FAI STUPIDO!! NON PUOI PERMETTERTI DI VIOLARE LE LEGGI DELLA FISICA!!!! CI VUOLE COERENZA NELLA VITAAAAAA!!! COOOOOEEERRRENZAAAAAAAAAAAA!!!!!!”
Xemnas: “Xaldin… Sedalo. ù_ù”
Xaldin: “Ok, capo…”
Demyx: Ma insomma! Statemi ad ascoltare! Dicevo… La terza figlia era appassionata di lirica… ma non sapeva cantare, aveva manie di comando e protagonismo e un attaccamento morboso-compulsivo a qualsiasi cosa fosse a forma di cuore: il suo nome era Axemna.

Xemans: “Non approvo per niente…”

La quarta si chiamava Axalda ed era conosciuta in tutto il regno per la sua passione metallara e le canzoni che ascoltava alle 2 di notte.”
Aroxya, la quinta sorella, non parlava molto poiché fin da piccola aveva avuto un trauma in seguito alle molestie verbali della seconda sorella, e dall’allora viveva solo di gelati all’anice.


Axel: “Ed dai Demyx io non sono così insistente!  Vero Roxy, vero?, vero? VERO?”
Roxas: “Sta zitto tu!!! Un trauma è il minimo che potessi causarmi -__-“ ”

La sesta figlia era… era… la sesta figlia era… mooooooolto speciale… si chiamava Amarlia, aveva dei corti capelli rosa a caschetto e assomigliava molto di più ad un maschio di quel che avrebbe dovuto: le altre sorelle le stavano a debita distanza. ^^” 

Marluxia: “Ehiii ^W^”

Asaïxia era la penultima, ed il suo nome era stato scelto dal nostro re in un momento di sbronza cosmica: era parecchio lunatica, nel senso che ogni notte emergeva dall’acqua per miagolare alla luna.
Infiiiiiine, la più piccola e anche la più bella, simpatica, spiritosa e soprattutto modesta delle figlie era Ademla, e fra tutte era stata scelta per essere l’erede del casinò reale. Era, quindi, anche la più affidabile. ùwù 


*tutta l’Organizzazione roteò gli occhi in segno di resa*

Tutte le sue sorelle era contente di vivere in mare (Tranne Axelia per ovvi motivi) ma la più giovane, essendo anche molto curiosa, voleva visitare il mondo degli umani che stranamente tutte le altre avevano già visto essendo sgattaiolate (ma si può sgattaiolare in mare? O_o?) a sbirciare durante la notte la superficie.
La giovane sirenetta aveva un amico, conosciuto per caso per strada: infatti il pesce zebrato era rimasto incagliato nella barriera corallina da quanto era sbronzo, e la principessa, in un atto di grandissima bontà, lo aveva salvato e ribattezzato con il nome di Sbronzer.
“Chi sono io? *hic* Cosa ci faccio qui??”
“NON LO SO! MA IO TI CHIAMERO’… SBRONZER!!! \^W^/ ”
“OH PER TRITUXORD!! UNA SIRENA TRUZZA MI STA RAPENDO!!! >.§” (il COSO lì, si il simbolo è sempre la benda, chiaro?)
I due passavano praticamente tutta la loro vita insieme a spennare le galline.
Purtroppo le loro scorribande erano sempre limitate da un crostaceo dalla coriacea scorza grigia assoldato (ma non retribuito) da Trituxord per badare alla sua figlioletta: il granchio Sevexian.
Finalmente, il giorno del suo sedicesimo compleanno, Ademla ottenne il permesso speciale di dare una sbirciatina alla superficie, senza che quel rompiballe di Sevexian la seguisse: arrivata in superficie incontrò una nave sulla quale il principe del regno più vicino, Zerixion, si preparava ad organizzare la sua dipartita(morte).
Deciso a buttarsi in mare il ragazzo si sporse, e Ademla pensò di vedere il ragazzo più bello che avesse mai visto (che era anche il primo, se è per questo -__-“)
“OMD&G credo sia il ragazzo più bello che abbia mai vist-”
SWOOOSH
“TEMPESTAAAAAAAA!!!”
Improvvisamente e senza alcun motivo apparente scoppiò una violenta tempesta che fece rovesciare la barca, sbalzando il principe Zerixion alla deriva tra le onde.
Subito la sirenetta corse (CORSE O_O?) in suo soccorso e lo salvò, riportandolo alla spiaggia più vicina.
Il cuoricino batteva per l’emozione: aveva salvato il suo amato! <3 Ora avrebbero vissuto felici e contenti per sempre, MA le leggi ferree del suo Mondo gli impedivano di amare un umano. TT^TT   Così, con il cuore affranto dovette tornare al casinò in fondo al mar.
Qualche ora dopo, risvegliatosi finalmente dal coma, il principe Zerixon realizzò di essere ancora vivo:
“NOOOOOOOOOOO!! TT^TT Accidenti… Non ci sono riuscito nemmeno stavolta ç_ç”

Ritornato nella sua dolce casa, Ademla venne accolta a braccia aperte dal padre, che aveva ritenuto fosse arrivato il momento di istruirla perché potesse guidare lei un giorno il regno. La maggior parte degli incarichi comprendeva il sapersi giocare bene i pezzi del regno durante le partite a scala 40, ma alla nostra protagonista non importava un granché dato che la sua mente era costantemente occupata dal ricordo di quel bel giovine.
Preoccupato del suo stato di salute, Sbronzer, che non la vedeva mangiare ne suonare da giorni, decise di entrare nel traffico illecito per ottenere informazioni utili, scoprendo alfine l’esistenza di una malvagia strega dei mari con poteri straordinari.
Andò immediatamente a comunicare la notizia alla sirenetta che, senza neanche ponderare(pensare) se fosse o no la scelta giusta, partì alla volta della grotta.
La vecchia strega del mare… Larxursula…


Larxene: “COME SCUSA??  è_é”

Emh, no no volevo dire… La bella, giovane e moooolto femminile strega Larxursula accolse calorosamente la sirenetta e dopo che ella ebbe spiegato la sua situazione propose uno scambio:
“Beh, come avrai saputo dal tuo informatore Sbronzer, IO non faccio nulla per nulla………… Quindi che ne dici di pagarmi con la cosa più preziosa che hai??”
“Emh… ma io non possiedo nulla…”
“Già lo credo, cosa potrebbe mai possedere una PEZZENTE come te? …L’unica cosa degna di nota potrebbe essere la tua bella voce…”

Così l’ingenua sirenetta donò la sua bellissima voce melodiosa alla strega in cambio di un filtro magico. Questo filtro potente era in grado di mutare gli esseri del mare in umani: in questo modo l’infelice principessa poté sperare di realizzare il suo desiderio, salendo in superficie per raggiungere la spiaggia. Una volta lì bevve la pozione e subito la sua coda azzurra si trasformò in due bellissime gambe , e improvvisamente apparve un vestito azzurro (compreso nel prezzo delle gambe per soli 99 munny e 99) che le cinse il corpo. Ademla era scappata dal castello/casinò di notte e non si aspettava di incontrare qualcuno, ma inaspettatamente vide in lontananza la sagoma di un ragazzo depresso: era il principe!
Il giovane stava camminando sconsolato sul bagnasciuga stringendo fra le mani una corda e disperandosi:
“Oh me misero me tapino, non ci sono alberi su questa stupida isola!! Come faccio da impiccarmi ora?? Buuuhuhuhuu… T_T” si lamentava a gran voce.
Poi gli venne in mente che poteva sbattere la testa contro la scogliera più vicina, un bel trauma cranico è quel che ci vuole per finire la tua vita…
Da lontano, Ademla lo vide prendere la rincorsa e gettarsi a capofitto in una folle corsa contro gli scogli. No, non poteva lasciarlo morire così!!  Sicuramente anche lui si stava struggendo per quella fanciulla che lo aveva salvato ed era sparita all’improvviso, e ora voleva porre fine alla sua vita in modo inglorioso per un principe. Così si sovrappose fra il principe e il suo triste destino, travolgendolo e salvandolo ancora una volta. Lui scosse la testa riprendendosi dalla botta e si tastò il viso, realizzando che non ce l’aveva fatta neanche stavolta.
“OH DIAMINE, ma sono ancora vivo!! Ce l’avete con me eh? E tu chi sei, come osi interrompere il regale suicidio del legittimo erede al trono di questo regno, il principe Zerixion!?”
La poverina, non potendo parlare, gesticolò in modo approssimato la sua storia, e quando ebbe finito il principe ci rimase di sale.
“Fammi capire, tu avevi un crampo alle gambe  in mare perché io ho vomitato il mio cuore su un coniglio e perciò ti vogliono tagliare la testa?” *
La povera principessa si facepalmò in preda al panico, ripeté varie volte gli stessi movimenti ed ogni volta l’interpretazione del principe era sempre più incasinata. Alla fine, rottosi le palle, esclamò: “senti non mi interessa chi sei, dato che hai compiuto un gesto così ignobile da salvarmi la vita  almeno cantami una venia funebre.”
Ma Ademla non poteva cantare… così tirò fuori dal nulla apparentemente a caso un sitar blu, cominciando a suonare una triste melodia. Oh già, dimenticavo di dire che Ademla era una BRAVISSSSSSSIMA musicista.
Colpito dalla tristezza e dalla sconfinata depressione che suscitava quella melodia il principe decise che da quel momento ella sarebbe diventata suonatrice di corte, e la accompagnò a palazzo. Con cuore colmo di gioia, la ormai ragazza accettò.
Al ritorno i due vennero accolti da un paggio che raccolse la corda ancora legata al collo di Zerixion: “sire, è andata male anche stavolta?” chiese gentilmente, pur immaginandosi già la risposta.
Quella notte la fanciulla dormì al castello, mentre la situazione in fondo al mar sembrava ancora tranquilla. Re Trituxord stava tranquillamente conversando con le sua carte (si avete capito bene, “conversando” ) contandole e tirando le somme…
“Vediamo, cinque, sei, sette… sette? Ma non erano otto le mie splendide figlie? Sev… Sexen… Sovix…. Oooh granchio rompipalle vieni qui!!” ordinò il re al suo fedele consigliere che, pur essendo troppo vecchio anche solo per respirare, si precipitò dal suo padrone rompendosi un femore.
“Mi avete chiamato sire?”
“Si, vorrei sapere se per caso una delle mie figlie è scomparsa, tanto per sapere…”
“Ma certo che sì! Ademla è fuggita poco fa.”
“Oh davvero? O beh ha già sedici anni se la può cavare benissimo da sola…”
“Ma cosa state  dicendo, stupido! Non potete lasciarla sola, a malapena conosce il suo nome! Solo ieri ha imparato a contare fino a 4! Dov’è il vostro carapace!?”


Xaldin: “Ooh davvero Demly hai imparato?”
Demyx: “Sii guarda!! Uno… due…… ..tre………..quattro!! ^^ ”

Dicevo….il re era sorpreso: come poteva essere fuggita?
Sevexian: “dovete andare a cercarla e riportarla qui e bla bla bla bala balalalalvkflvllvldsfbgjbreblablabla……..”
Trituxord: “Basta, stai annoiando Trituxord. Giustiziatelo!”
Sevexian: “Nuoooooooo!”


*L’Organizzazione XIII+III scoppia in una ola*

Trituxord: “Che cosa stavo facendo? Oh si, giusto, le carte…”

Per sei giorni Ademla visse felice accanto al suo principe, fra marce funebri e tentativi di suicidio, opportunamente fermati in tempo dalla ex-sirenetta. Ma la sera del settimo giorno il padre del principino, il nobile Re Diz, organizzò un raduno di corte per decidere quale fanciulla avrebbe sposato il suo pargolo. Alla festa fu invitato tutto il regno, e tutti facevano festa per celebrare il nuovo successore. Tutti tranne il fortunato, che se ne stava in un angolo senza rivolgere parola a nessuno. Ademla cercava invano di tirarlo su di morale, quando una voce risuonò fra le altre: una voce melodiosa, una voce che la sirenetta conosceva bene…
“I miei omaggi futuro re, vi auguro tutta la fortuna del mondo ^^”
A parlare era stata una ragazza degli occhi acquamarina, che somigliava ad Ademla. Che somigliava SPAVENTOSAMENTE ad Ademla.  Quasi identica. La giovane dama sorrise, coprendosi leggermente il viso con le mani, facendo muovere i suoi corti capelli biondi e due codine svolazzanti “alla Pikachu”.
Quella voce… Ademla fece quasi cadere il suo sitar. Era la sua!!!!
I loro sguardi si incrociarono, rivelando il vero colore azzurro ghiacciato delle iridi della strega del mare.
Cerchi l’amore dove non puoi trovarlo… se lo vuoi, conquistatelo! è_é
si sentì sussurrare nelle orecchie.
“Ehi tu!!” il re si avvicinò a grandi falcate verso suo figlio “Tu, tu col ciuffo, ho deciso” disse appoggiando una mano sulla spalla della ragazza.
“Tu sposerai QUESTA ragazza qui. Così tu sarai re, il popolo avrà la sua guida e io andrò finalmente in pensione!!!”
La ragazza finse di essere sorpresa, e re Diz tirò fuori dal nulla un cappello di paglia e una collana di fiori: “Scusatemi, ho un aereo per le Hawaii e non posso tardare. Haloaaaaa!!!” e in un attimo fu fuori dal castello.
No. Non poteva essere. Non poteva……

Quella notte la sirenetta non dormì, pensando al patto che aveva fatto con la strega.
“C’è un limite all’incantesimo, se entro sette giorni non riuscirai a sposare quel bel principe su cui hai messo gli occhi, ti trasformerai in spuma di mare…”
Senza accorgersene si era incamminata verso la spiaggia, e ora si trovata davanti al mare, a quel mare che aveva tanto amato e che aveva abbandonato per uno stupido capriccio. Le gambe le dolevano terribilmente.
“…Sono stata un’egoista, ho abbandonato tutto quello che avevo di più caro al mondo…. Le mie sorelle, mio padre, Sbronzer… Persino Sevexian mi manca!!”
Voleva urlare dalla frustrazione ma non poteva.
Perché…… perché…………….Perch-
“ADEEEMLAAAAAA!!!”
Quella voce poteva essere solo di una creatura: SBRONZER!!
Ademla vide sbucare fuori dall’acqua il suo amico bicromatico, seguito da tutte le sue sorelle maggiori.
“Sorellina! Eravamo così preoccupate…”
“Ady!! Abbiamo una cura per te! Non dovrai diventare spuma di mare se userai questo!” disse Axelia lanciandole un coltello fatto di madreperla tra le mani.
“Un coltello? E che dovrei farn… Axelia la tua chioma!!”
La sorella si toccò le ciocche dei suoi capelli, ormai incredibilmente corti.
“Eh già, abbiamo convinto quella stregaccia a darci una cura al problema, in cambio dei nostri capelli…”
Axemna: “Se pugnalerai il principe con quello tornerai normale e starai con noi, nell’oceano….”
Detto questo sparirono sott’acqua, seguite da Sbronzer che la guardò tristemente un’ultima volta, salutandola con la pinna caudale, e scomparve.


Larxene: “Che cosa hai detto brutto petardo??”
Axel: “Sta zitta tu che io sono invalido. Mi hanno tagliato i miei bellissimi capelli T_T”
Roxas: “In effetti…. Sì dai, povero Axel… *tocca i capelli spigolosi con un dito*”
Axel: “Awwwwww GRAZIE ROXY! COME SEI DOLCEE!!! <3 <3 *se lo spatascia addosso*”
Roxas: “ARGH NO! Ecco lo sapevo!!! Io ti do un dito e tu ti prendi tutto il braccio!!!! MOLLA!!! >.<”

Demyx: RAGAZZI SMETTETELA DI AMOREGGIARE!!! UFFA! Voglio finirla… ç_ç

La meravigliosa ragazza guardò impotente il pugnale tra le sue mani… E ora cosa avrebbe scelto di fare? Quale delle due metà  del suo cuore di sirena avrebbe ascoltato? Quella legata al mare, la sua culla fin dalla nascita, il luogo dei suoi giochi spensierati con i suoi amici e le sue sorelle… O quella legata alla terraferma, al mondo meraviglioso degli uomini, terra natia del suo amato principe azzurro?? Nonostante il suo cuore e le sue gambe stessero scoppiando di dolore, queste ultime si mossero facendo un passo indietro… Poi un altro e un altro ancora, lontano dalla riva verso il castello… Era l’azione più disperata, ma in fondo era questo che voleva il suo cuore, no? Aveva tanta paura, ma sapeva che non aveva altra scelta.
Ora nella sua visuale, aveva davanti a sé il suo principe dormiente. La notte era l’unico momento in cui poteva osservare il suo viso sereno e senza la minima preoccupazione, adorava sgattaiolare nella camera buia per poi ritornare a dormire beata e in pace con sé stessa.
Ma ora la situazione era diversa… Un colpo, un solo colpo e il suo angelico viso sarebbe rimasto imperturbabile per sempre…
“Che strano…” disse lei sapendo non poter essere udita “sono ben sette giorni che cerco di farti capire quanto la vita sia importante e come tu sia fortunato a vivere in un mondo tanto meraviglioso… Speravo che un giorno tu capissi veramente l’importanza dei miei sforzi e di quel dono unico che è la vita... Ma allora perché devo essere io a togliertela?”
Non poteva essere tanto egoista da far pagare LUI per i SUOI errori.
Una lacrima solitaria scivolò sulla sua guancia rosea e cadde sullo zigomo della figura addormentata sotto di lei… Prendendo coscienza di quello che stava per fare fissò atterrita le sue mani che ancora stringevano il pugnale maledetto, si girò di scatto confusa e senza guardarsi di nuovo indietro scappò tra le lacrime.
Eccola di nuovo sulla spiaggia, il confine tra il mondo del Mare e il mondo terrestre. Gettò arrabbiata il pugnale in acqua restituendolo alle onde. Improvvisamente notò un piccolo pontile di legno, vecchio e scuro, alla fine della baia: pensò che fosse il luogo giusto per dire addio sia al Cielo che al Mare e unirsi all’orizzonte. 
“Così… Veglierò per sempre su di te… Addio mio bel Principe…”
Si avvicinò lentamente alla fine del pontile, allargò le braccia, inspirò un’ultima volta l’odore di salsedine di cui erano impregnati i suoi ricordi… E chiuse gli occhi…



Tutti: “*hanno, inspiegabilmente, abbraffato un cuscino preso chissà dove* …No… Non può finire così… ç_ç”

Demyx: “*guarda tutti, uno per uno, con il sorriso beato di un narratore che ha compiuto la sua opera, e ora è pronto per Il Grande Colpo Di Scena* … *prende un grosso respiro*”

Ma all’improvviso sentì una voce nasale provenire proprio da sotto di lei…

??: “EHI!!”
Ademla: “KYYAAAAAAAAAA!! *cade all’indietro* E tu chi sei?????!??”
Pesce Magico: “Sono il Pesce Magggico! ^^ E posso esaudire tre desideri…”
Ademla: “WOW!! Pesce Magico, voglio un Game Boy BLU!!”
Pesce Magico/Obama: “Ma io non sono un Pesce Magico… *tira un invisibile zip e si apre il costume* Io sono Obama!!!!”
Ademla: “DAVVERO??!? OBAMA PRESTAMI MILLE DOLLARI!!!”
Pesce Magico… No Obama: “Sorri ai dont spicc inglish! *trollface*” <<** leggetelo vi preghiamo>>


FINEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!! ^^

Tutti: “MA NOOOOOOOOOOOOOOO!!!!! MA DAAAIIIIIIIIIII!!! STAVI ANDANDO COSI BENEEEEE!!!!! >.<”
Demyx: “Perché?… Non vi piace il mio finale?? ç_ç Vabbè dai… Ne ho in mente uno alternativo… *faccia di chi aveva previsto tutto XD*”

Ademla: “EHI! NON PRENDERMI IN GIRO!! >-<”
Pesce Magico: “Va bene va bene… *si rimette il costume da Pesce Magico* ORA hai diritto a tre desideri ^^”
Ademla: “Tre… Desideri…?? Beh… allora… potrei… No no… mhh… CI SONO! Desidero che tutti i patti stretti con la malvagia strega Larxursula vengano sciolti!”
Improvvisamente il suo corpo venne avvolto da un’intensa luce celeste e le sue magre gambe umane si ri-trasformarono nella sua lunga e amatissima coda azzurra.


Xigbar: “Ma scusa, se la pescia non poteva parlare, come c***o ha fatto l’altro pesce a sentirla?”
Demyx: “Perché… Beh perché era Magggggico!! *e con le mani forma un arcobaleno*”

La di-nuovo-sirenetta sentì il terreno mancarle sotto i piedi e di istinto si tuffò tra le onde scure. Finalmente aveva di nuove le branchie(?)! E l’aria del Mare non le era mai sembrata più famigliare. Non poteva credere che per tutto quel tempo aveva rinunciato a quella sensazione di fluidità che dava l’acqua; era così felice che nuotò in picchiata verso il fondale come se non avesse fatto nient’altro da tutta una vita. Riemerse, poi, in un turbine di piroette ritornando verso la superficie.
Guardò verso il cielo stellato: la luna era così bella quella sera, le faceva venire voglia di cantare, e finalmente poteva farlo.
Intanto al castello il principe stava ancora dormendo beato, quando un melodioso suono superò le fessure della finestra arrivando a sfiorare le sue orecchie. Si svegliò dolcemente, ma la sua mente era annebbiata da un brutto presentimento: si precipitò nella camera di Ademla, trovandola vuota e per la prima volta il terrore si impossessò del suo cuore.
E con il terrore una nuova emozione prese posto fra i suoi pensieri: una gioia immensa e mai provata… Che fosse questa la Voglia di Vivere?
Beh, sì… Perché, proprio in quel momento, la sirenetta Ademla aveva espresso il suo secondo desiderio:
“Adesso che ho pensato a me stessa è il momento di pensare a chi mi è caro: vorrei che il Principe Zerixion conoscesse la felicità che ho provato io avvicinandomi al suo Mondo…”

Sapeva cosa fare, quella voce gli aveva finalmente donato la gioia, doveva seguirla! Uscì dal castello in fretta e furia, dirigendosi verso la spiaggia.
Ma la spiaggia era vuota! ò_ò    E il principe preoccupato di averla persa per sempre seguì ipnotizzato la voce celestiale correndo verso il molo.
Si avvicinò lentamente a lei, rimando sorpreso quando vide che, al posto delle gambe umane che aveva sempre creduto avesse, c’era una bellissima coda da pesce.
La sirenetta si voltò spaventata, tuffandosi subito in acqua e interrompendo la melodia che fino a quel momento aveva invaso l’aria.
“E tu che ci fai qui?” chiese lei appena rimise la testa fuori dall’acqua.
“Sono stato svegliato da una voce bellissima e l’ho seguita… Non potevo immaginare che appartenesse a te.” rispose imbarazzato.
 “In realtà tu non mi hai mai sentito parlare! …Però… Mi fa piacere che la mia voce ti piaccia… Beh… Eccomi qui, mi hai scoperta… In realtà non sono la ragazza che hai sempre(???) conosciuto… Mi dispiace di averti mentito e ti prego, non farmi del male, io non sono cattiva…”
“Come potrei mai farti del male… Tu mi hai donato la Vita, ma io per ricambiare non posso fare nulla a parte lasciarti andare…”
“Beh… In realtà un modo per non perdersi di vista ci sarebbe: Ehi! Pesce Magico! Non è che potresti trasformare il principe in un Tritone?”
“Non ci sono problemi!!”
“Ecco vedi… Non è così male vivere sotto l’acqua! …Potresti essere più felice con noi Creature del Mare che con gli uomini… E noi potremo rimanere insieme per sempre…”
Il ragazzo si guardò indietro posando lo sguardo sul suo castello bianco: Poteva davvero cambiare così radicalmente la sua vita? Che cosa avrebbe perso se se ne fosse andato?
“Mio padre è partito e io… Non ho più niente che mi lega a questo posto… Accetto.”
E in men che non si dica centinaia di globi di luci dorate volteggiarono intorno all’esile corpicino dell’umano, mutando le sue gambe in una fiera coda da Tritone grigio-metallizzata.
Ovviamente non essendo abituato al nuovo arto cercò di avvicinarsi alla fine del molo muovendo le pinne cadendo puntualmente in avanti, ma per fortuna la principessa lo prese prima che spatasciasse la faccia sul pontile.


Saix: “Esssssssshhììì Brava PRINCITRUZZA!”

Demyx: “Ma ma… owwn… E così finalmente la Principessa poté tornare al suo regno sottomarino, dove venne accolta dalle sue amate sorelle che avevano di nuovo riacquistato le loro lunghe chiome, e dal padre che, perlomeno, si era accolto della sua assenza. E alla fine, dopo che il Principe-Tritone Zerixion si fu abituato alla sua nuova vita, i due innamorati si poterono congigiungere (è voluto ù_ù) in  matrimonio!! Ebbero molti bambini portati dalla mitica Cicogna Sottomarina (con baccaglio e maschera) sotto la Barriera Corallina!!!

FINEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!! >W<

Finisce  così, questa favola breve se ne va (se ne vaaaaaa), ma aspettate e un’altra ne avrete…
“C’era una Volta” un Nessuno dirà e un altro sclero inizierà…
 


Tutti, Nessuno escluso: “*APPLAUDONO ENTUSIASTI!!!!* BRAAAAVOOOO!!!!”
Xadin: “*sniff* …Crescono così in fretta… TT^TT *si soffia il naso nella manica di Xigbar*
Xigbar: “EHI! >.<”
TNT: “Davvero bravo Demly!!! Non credevamo potessi essere così “Profondo” ^^”
Demyx: “Grazie… ^///////////^”
Larxene: “Ehi! FERMI TUTTI! …E io?”
Demyx: “…Ah. Sì, tu muori. ù_ù” 
Larxene: “Cosa?!? Davvero?”
Zexion: “*si appoggia alla spalla di Dem* Shi Shtupida! èwé”
Demyx: “Beh certo! Nel momento stesso in cui i- emh Ademla ha desiderato di sciogliere OGNI patto con la stregaccia, T- emh… Larxursula è ritornata ad essere una Piovra!! …Ed era sulla terraferma >W> *ridacchia sotto i baffi che non riesce a farsi crescere*”
TNT: “*si alza in piede sul letto* RAGAZZI!!! Volevamo aspettare la fine della serata ma… Pensiamo di proclamare Demly il Miglior Narratore del Mondo che Non Esiste!! *gli consegnano un Premio Nobel di cioccolato*”
Luxord: “MA dopo tocca a ME e se fossi più bravo io?”
Xigbar: “NO!! TI PREGO NON RACCONTARE QUALCOSA DI SERIO!!!! *si guarda la manica grondante*”
Xaldin: “TTTTTTT^TTTTTT Buhhhuhuuhu il mio coniglietto!!! TT^TT”
Luxord: “V-Va bene… Allora… COMINCIAMO! Let’s Duel… Ah no… Mi sono confuso… ^^” ”




* = Non ce lo siamo inventate a caso. Abbiamo mimato quello che Ademla ha tentato di dire al principe e poi lo abbiamo interpretato come sembrava davvero.

** = TUTTI I DIRITTI DEL PESCE MAGICO VANNO A SIO DEL CANALE YOUTUBE SCOTTECS!!!! 
…L’abbiamo detto ok… Ora non possono farci causa… >:D

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Capitolo 10
*** Alixiorda in Wonderland ***


Good evening people... We are so so so sorry but this evening we could not publish our chapter... because it is becoming too long... BUT tomorrow we will be able to show you our fantastic SCLERO, hope you will like it! ^^"
Luxord: ohh Good vedete che se vi impegnate un pochino l'inglese lo sapete? ^^
A + L + B: *tutte sudate per il troppo sforzo* ...Eheheh thanks... ^^;
Emh... Allora a domani... ^^ Oyasuminasai minna-san... Ontoni Gomen...
(se non sapete l'inglese o il giapponese vi attaccate. ù_ù ci siamo fatte il **** a strisce e se non capite usate Google Translate ecco. ù_ù)

The next day...
...no ancora niente... The next next day...

AttenzioneRicordiamoAiGentiliLettoriCheLaPresenzaDiEmozioniInQuestoTestoéPuramenteCasualeNonProvateAdImitareQuantoScrittoInQuestaStoriaLeggereAttentamenteIlFoglioIllustrativo

Che volete che vi dica, sembrava proprio che nessuno di loro avesse intenzione si smettere. Mancavano ormai pochi candidati al concorso “miglior narratore del mondo che Non Esiste”, e anche se Demyx era stato incoronato in anticipo –giustamente ù.ù- nessuno si voleva tirare indietro. Per fortuna nessuno aveva ancora superato la soglia dell’ascolto (causa Demyx) o rotto la quarta parete e generato uno strappo nello spazio-tempo che avrebbe inglobato l’universo…… ma non perdiamoci in chiacchiere, la decima storia stava per cominciare, e per celebrare quel numero tondo tondo toccava ora a Luxord inventarsi qualcosa. Così, tutto contento, si alzò dalla sua seggiola bianca: “Bene ragazzi, possiamo cominciare. Ma…. prima di ciò lasciate  che me medesimo si rechi in cucina.”
Demyx: “A fare cosa?”
Luxord: “A bere il the corretto, sure ù.ù
Saix: “Eeeeeee con il latte??”
Luxord: “no con il rum ù_ù”
Tutti si guardarono preoccupati. In effetti poco fa Xaldin aveva espresso il desiderio di ascoltare una storia che non fosse triste, ma come mai così d’un tratto Luxord ne veniva fuori con un’idea del genere?
Demyx: “Sembra bello posso averne anche io??”
Xaldin: “NO Demly, non ascoltare certe cose.”
Poco dopo, la porta si aprì lasciando entrare un alquanto inebriato e allegro Nessuno (in altre parole sbronzo -__-)  che tornò a sedersi, rinvigorito – ma neanche tanto- e pronto a declamare: “hick, aehm… perfect, hick………..   let’s… Tell!!


Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con mooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sognaaaar (peeer sognaaaar)
Non serve la keyblade, il cappotto nero e il ghiacciolo bello per venire con noiiiiii, basta un po’ di fantasia e di bontààààààà (e di bontààààààààà)



C’era una s-volta, una dolce lady inglese molto raffinata e amante del the, che trascorreva le sue giornate leggendo riviste di poker e cacciando caprioli.
Un giorno, in un assolato pomeriggio molto inglese*, all’ombra del Big Bang, la piccola bambina che portava il bellissimo nome di Alixiorda stava allegramente passeggiando, leggermente alticcia dall’overdose di the canticchiava un simpatico motivetto che le era stato imparato –hick- dalla sua mamma Yena Siddah detta –Iena Ridens-:
Alice in Wonderlaaaand
How do you get to Wonderlaaaaaaand
Over the hill or underlaaand
Or just behind the treeee….**

Ad un tratto si fermò, sentendo l’irrefrenabile impulso di fare il pieno. Tirò il guinzaglio per far avanzare la sua bestiola: “Oh my dear Elisabetta X….” e strinse al petto la sua amata, dolce…. Teiera.

Roxas: “No aspetta Luxord ma tu porti le teiere a spasso??”
Luxord: “Certo, tu no?”
Roxas: “ *cercando ancora ed invano di scozzarsi di dosso chi sapete voi (indizio:NON è Xion)* ehm….. NO.”

Luxord: “Dicevo… e mentre stava tirando fuori dalla tasca del suo bel vestito azzurro la sua bustina di the da viaggio “Earl Grey***” questa le venne IMPUNEMENTE sottratta da un coniglio biondo dalla capigliatura mullet (O_o).
Per l’onta ricevuta le forze le vennero meno, e la ragazza svenne. Ma si riprese subito due secondi dopo, e molto alterata si mise a correre dietro al vile ladro che nel frattempo era zompato via nascondendosi in una discoteca.


Xemnas: “non ricordo che ci fossero discoteche vicino al Big Bang…”
Luxord: “Quisquilie e pinzillacchere. Comunque… dall’esterno si poteva benissimo udire una assordante frastuono di musica truzza, tra le quali spiccava “1 2 3 comme si comme sa”…


Demyx: “yeee quella è la mia canzone preferita!!!”
Luxord: *un po’ stanco di essere continuamente interrotto* “appunto, infatti quello era un coniglio truzzo, ossia un Truzzoniglio. Una volta entrata nella discoteca, la vista di Alixiorda si annebbiò a causa del fumo e della schiuma, ma i suoi sensi di Theiofila non le impedirono di individuare all’istante la preziosa bustina ancora stretta fra le rapaci mani del Truzzoniglio.
Ma neanche il coniglio era poi così scemo, e si accorse quasi subito di essere inseguito da una leggiadra fanciulla britannica, e aumentò il passo sgusciando come un’anguilla –un’anguilla-coniglio -_- -tra i vari corpi sudati e accaldati che ballavano (BLEAAAAH >.<) e si rifugiò dietro la porta che dava sul retro. La ragazza riuscì a raggiungerlo nel momento in cui, con un triplo salto ad avvitamento carpiato con rincorsa ad effetto, l’animaletto esaltato si tuffò in un tombino.
“Oh my dear, in quale lurido loco si andò a rifugiare quel perfido quadrupede!” esclamò costernata la giovine coprendosi la bocca con le manine delicate. L’etichetta imposta dalla rigida società inglese le imponeva di allontanarsi da codesto sudicio posto, ma il suo amore universale per il the la richiamava a rischiare l’oltraggio del suo fine olfatto per salvare l’Earl Grey da quell’infame destino. Si avvicinò all’entrata di quella porta sotterranea, dove aleggiava un “vago” odore di sterco. E ci si tuffò dentro.
Per qualche istante tutto fu buio.
Improvvisamente, nella spericolata caduta attutita dal suo grazioso vestito a paracadute modello 3000, apparvero intorno a lei delle pareti arancioni a scacchi fucsia e, mentre ancora cadeva urlando vocali senza senso e sconosciute in qualsiasi lingua esistente, sopra, sotto e accanto a lei apparivano strani e buffi oggetti senza alcun senso logico e di dubbio gusto:
-un kaito di peluche a grandezza naturale;
-una combinazione di porri giganti, banane, mandarini e un polpo rosa con la faccia;
-tante piume di corvo nero;
-orologi/ carillon demoniaci e narcolettici;
-sette sfere del drago;
-Crili(?);
-un paio di ometti buffi che fanno strane mosse con le mani;
-una confezione di occhi mestruati;
-un bambino dai capelli castani con le fiamme sulla testa e strani guanti metallici;
-un nanetto mafioso dall’accento siciliano con un camaleonte in testa;
-4 spade di Damocle rispettivamente blu, rossa, nera e argento;
-un COSO bianco con la faccia a punta e un bastone, che gridava a ripetizione e senza sosta: “CRETINO! CRETINA! CRETINA! CRETINO! VASO!”

E all’improvviso…… ANANAS!!!!
Difatti cadde di faccia sopra un ananas gonfiabile alto tre metri (appartenente ad un certo tizio dai capelli blu ad ananas con un 6 nell’iride rossa…)
Che fortuna, si disse la giovincella, quel gonfiabile le aveva salvato la vita!...... sennonché la sua struttura era così soffice, morbida e ananassosa che pian piano si accorse che ci stava sprofondando dentro.
“Aiut-splut- qualcuno mi salvi……”
Proprio in quel momento arrivò un valoroso…. Bagnino? che con prontezza di spirito la tirò fuori dalla malefica trappola.
“Vi ringrazio messere, voi nobil- no aspetta cosa!? Ma tu sei….” Alixiorda saltò sull’attenti indispettita e cercò di afferrare quel vile traditore: “TU brutto rapitore di bustine da the!! Cosa hai fatto al mio Earl Grey!?”
Per tutta risposta  il coniglio fece una risatina nervosa: “eh eh eh eh eh no ti stai sbagliando ho fretta ho fretta sai!” e in un attimo disparve.  Alixiorda si guardò attorno confusa, spaventata, ritrovatasi improvvisamente in un mondo sconosciuto e per niente accogliente a quanto vedeva. Alzò lo sguardo e trasalì nel vedere che tutte le stramberie incontrate nella sua caduta erano scomparse. Anche l’uscita.
Sconsolata, non vide altra opzione che tornare ad inseguire quel fedifrago è___é così si incamminò spedita verso lo stretto corridoio che le si trovava davanti, dove il Truzzoniglio si era rifugiato.  Cammina cammina, arrivò così in una piccola ma accogliente stanza circolare che ospitava un caldo camino ed un tavolino, sul quale erano poggiati due oggetti molto singolari. Un paio di dadi rossi a pallini neri, simbolo della fortuna e dell’azzardo, e un mazzo di carte.
Un mazzo di carte!?!?!?!?!?!?!!?
Alla vista di quelle, la dolce Alixiorda perse ogni contegno sociale-e-non e si buttò sul tavolo: dovete sapere infatti, cha la qui presente fanciulla  era stata una giocatrice accanita di carte, e la sua abilità era pari solo alla sua fortuna davanti al banco dei giocatori. Sfortunatamente molti la credevano un baro (baro bara barona baronessa >.<) , e perciò l’avevano esiliata da tutti i casinò e le case di briscola  del paese.  Non vedeva un mazzo di carte da mesi –che sembravano anni che sembravano secoli-.
Tutto questo parapiglia svegliò bruscamente una povera porta addormentata, che espresse il suo disappunto con un finissimo: “PORCA PU***** CHI CAZZO È’ CHE FA CASINO A QUEST’ORA!?”
La povera fanciulla, spaventata e confusa da tanta scurrilità, abbassò lo sguardo in direzione della voce inc***sa , che sembrava provenire da una po- UNA PORTA??
“Ehi tu, sì tu lì sul tavolo, chi ti ha insegnato le buone maniere??”
Quasi senza pensarci Alixiorda rispose: “La mia mamma, Yena Siddah..” disse mentre stringeva tra le mani le carte, guardandole avidamente una per una.
“Aaah che nome di merda. Non mi stupisce.”
“Non insultare mia mamma brutto sputo di porta!!” rispose indignata, e presa dalla conversazione con il pezzo di legno non si era accorta che stava cominciando a rimpicciolirsi e in pco tempo le carte fra le sue mani is fecero grandi quanto la sua testa.
“Massì dai, assomiglia a Iena Ridens cacchio XD”
“Non ci assomiglia per niente!! Smettila di... No aspetta frena frena frena!! Che diamine...” E la giovine si ritrovò grande quanto un pacchetto si fazzoletti Tempo.
“Oh per la corona d’Inghilterra che mi accade??”
La porta fece una smorfia, come se si mordesse il labbro per aver dimenticato una cosa, ma con nonchalance rispose: “Oh si giusto, non ti hanno insegnato che non si prendono le cose sui tavolini incantati altrui?? Ora succede che ti stai rimpicciolendo a causa delle carte. Che c’è, ti si è rimpicciolito anche il cervello? Ah no, è successo davvero.”
La povera Alixiorda, oltre a rimanerci parecchio male si dovette accorgere che quella porta  era l’unica uscita esistente nella stanza –potremmo contare anche il camino ma non credo vorreste mai provare ad usarlo ù.ù-  ma comunque, il Truzzoniglio doveva essere passato per forza di lì! senza chiedere nulla più si avvicinò alla porta e tentò di forzarla: la sua bustina da the non poteva aspettare un minuto di più!!
“Ehi fermati!!” tentò di opporsi la porta parlante Cid, ma Alixiorda gli storse quel nasone che si ritrovava per pomello per aprirlo….. ma non successe niente.
“Perché non ti apri?? Ho bisogno di passare…” piagnucolò la ragazza esausta.
“Secondo te? Ho bisogno della chiave per aprirmi, ma tu da brava gentildonna te la sei dimenticata sul tavolo.” Rispose il maniglione dorato indicando col nasone una chiave d’argento, apparsa  improvvisamente e non si sa dove sul tavolo.
Alixiorda guardò quanto in alto doveva arrivare. Poi guardò la maniglia.
“Mi stai prendendo in giro vero??”
“Aehm…….. no.      Però puoi usare i dadi, quelli che hai fatto gentilmente cadere sul pavimento. Se ne tiri uno diventerai molto molto grande.”
La fanciulla si voltò e vide che i dadi rossi erano veramente caduti a terra. Si promise di non agire più in quel modo, e si avvicinò al tavolino, cominciando a scalarlo.
“M-ma che fai perché non tiri i dadi?”
“Vuoi scherzare? Guarda che mi hanno fatto le carte! Non toccherò più nulla che possa trasformarmi in qualunque modo, nemmeno se fosse una tazza di the inglese!!” e dopo una lunga, faticosa, spastica salita, Alixiorda compì la sua grande scalata sul monte Tavolo e trovò la chiave. E ora doveva scendere.
“Oh my godness.”

Dopo essere scesa (immaginatevi voi come -__-) e ripresasi dagli acciacchi, poté finalmente aprire  quel maledetto portone.
“Ah fai attenzione dietro di me c’è…” la avvertì la porta prima che lei aprisse, ma ella non ascoltò le sue avvertenze che la intimavano di fare attenzione all’acqua avanzò incauta e temeraria. Cadendo in mare.
Le onde si chiusero sopra la sua testa e la nube fredda e azzurra  delll'oceano l’avvolse trascinandola verso il fondo.
Nel tentativo di riemergere annaspò per muoversi mentre l’ansia l’attanagliava e l’acqua le appesantiva i vestiti, trascinandola sempre più in basso….
Era la fine. O almeno avrebbe dovuto esserlo.
D’un tratto qualcosa le afferrò la spalla e la trascinò in superficie: la ragazza si ritrovò su una zattera di legno, confusa e sputacchiante, mentre due strani ragazzi vestiti da uccelli la guardavano, l’uno tutto incazzoso, l’altro con un’inquietante luce famelica negli occhi.
“C-chi siete voi?” domandò ancora non del tutto cosciente Alixiorda.
“Io?? Ma chi cazzo sei TU! Qui sono IO che FA le domande sulla mia nave!!” la zittì indispettito il capitano, che dal singolare abbigliamento sembrava interpretare un Dodo.
“N-nave?” si chiese lei guardando quella bagnarola che non assomigliava neanche lontanamente ai bei velieri che si era immaginata dopo venti visioni consecutive di Pirati dei Caraibi.
“Massì! Benvenuta a bordo!! Io mi chiamo Pence” disse il grosso e panciuto ragazzo con addosso un bel costume da tacchino “…e questo scorbutico figuro è…-SLAM!!!-“
“Che cossssssa hai detto?? è__é”
“Aehm.. questo simpatico e affidabile figuro è il Capitano Haineccio!!”
“Hyarrrrrhh! Oh insomma, che ca** ci fa una mocciosetta come te in questo fo**uto mare??”
Alixiorda lo guardò sconvolta e ci mancò poco che non svenisse: “Q-quale scurrile linguaggio odono le mie delicate orecchie!! >_____<” esclamò costernata portandosi teatralmente una mano alla fronte.
“Beh, che ca*** c’hai da dire sul mio linguaggio?!” chiese lui masticando virilmente tabacco con la bocca aperta e sputando poi il contenuto sul “pontile”.
“e-eh niente…”
“Bene, allora rispondi a questa fot***issima domanda!”
“Ecco, cercherò di spiegartelo nel modo più comprensibile possibile, anche se non so se capirai: io sono un’elegante donzella inglese che vive a Londra e che si è ritrovata qui per uno spiacevole incidente dopo aver attraversato un tunnel – crossover  e parlato con una porta, che si è aperta scaraventandomi in mare.”
Passò qualche secondo di silenzio, interrotto solo dallo scroscio delle onde del mare che si infrangevano sulla “nave”.
“Ah. Non ci ho capito un ca***, ma benvenuta sulla nostra nave!! Non troverai fortuna, ma una bella compagnia cazzuta!! ù.ù sono 40 anni che peschiamo fot**ti caprioli in questo fot**to mare…”                                     [citazione voluta XD]
“Caprioli? Ma anche io li caccio! Posso unirmi a voi??” chiese Alixiorda felice, quando cominciò a sentire una puzza di bruciato: mmh che odorino di barbecue, pensò leccandosi i “baffi”, ma   poco a poco si accorse di sentirsi sempre più accaldata… guardò in basso, e vide una pentola sotto il sue regale deretano. Vicino ad essa il tacchino baldanzoso stava soffiando sul fuoco trepidante –e sbavante-.
“Eh ma cos… non vorrai mangiarmi??” chiese lei coi lacrimoni, singhiozzando.
“………………NOOOOO………… ti sto solo offrendo un idromassaggio…”
“Oh. Allora grazie ^^”
Ma la fanciulla era troppo sveglia, e intuendo che presto sarebbe finita nella pancia del tacchino uscì subito dalla pentola sballottando la “nave” di qua e di là rischiando di ribaltarla, tanto che Capitan Hayneccio si inalberò pesantemente: “Ammutinamento! Ammutinamento! Mozzi, buttate questa bast**** maledetta in mare!!”        (ma perché parla al plurale con Pence, vi dite? Mah, è solo strabico, oppure è il suo grande ego ù.ù)
“Si vi prego, riportatemi a riva! Devo inseguire un coniglio bianco, mi ha rubato una cosa preziosa…”
“Preziosa?? Corrrrrrrpo di mille fot***issime balene!! Un tesoro dici? Sono diamanti, oro, monili preziosi???”
“Veramente è una bustina da the……”
“………..The? THE!?!? Ma è possibile che non sappiate pensare ad altro che al the!? Ci avete rotto il CA***!!”  così sbraitando la prese, e la buttò in mare.
La povera Alixiorda arrancò e annaspò per raggiungere la riva, dove si spiaggiò come una balen-  abbandonò sputacchiante ed esausta.


….Da lontano, nei meandri della sua mente, sentì improvvisamente il suono di una strana filastrocca.  Ebbe come la sensazione che delle persone le stessero girando attorno…….no un attimo. Con uno sforzo immane riuscì ad aprire gli occhi ancora appannati, accorgendosi che effettivamente un gruppo di strani animali stava interpretando una qual sorta di danza tribale usandola come centro. “Signori, che state facendo?” chiese, sempre più confusa.
“Yuk, finalmente ti sei svegliata!” osservò uno degli animali, un pippide spastico dall’aspetto inquietante.
“Dai vieni a correre pelandrona! Altrimenti non ti asciugherai mai!” continuò un altro, o almeno Avrebbe dovuto continuare, ma poco si poteva interpretare dalla sua parlata paperosa. Infatti a parlare era stato l’incrocio fra un papero e un impiegato incazzato a cui sono state sottratte le ferie, indivisa da marinaretto.
“Piantatela di parlare se non vi muovete vi spacco il culo poi ve lo rimonto e poi ve lo spacco di nuovo!!!!" li rimproverò il terzo animale, un topo gigante con un cappotto nero dalla voce così sottile che alla giusta tonalità avrebbe distrutto perfino la barca di Capitan Hayneccio, che brandiva e smanganellava una chiave gigante in testa a tutti.
E con un elegantissimo VAFFANC***, la combriccola si rimise a correre e a cantare.
Alixiorda era rimasta pietrificata, così due degli esseri che le giravano ancora attorno si staccarono un attimo dalla fila e la accolsero gentilmente:
“Io sono Alvin!!!”
“Si lui è Alvin!!!!!”
“La vuoi sentire una canzone??”
“Ma veramente non avrei tempo…”
“ALLORA METTITI A CORRERE  STR**ZA!!!”
Alixiorda scattò subito in piedi spaventata e si mise a correre spasticamente con gli altri senza fare domande, seguendo l brillante esempio dei 6 animaletti. Dopo un po’ che correva però cominciò a sentirsi male, e stramazzò a terra esausta. Con il mondo all’ingiù e metà degli arti fuori uso, Alixiorda quasi non si accorse che il magggico coniglio Truzzo si era avvicinato alla combriccola.
“Io sono Alvin!!!”
“Si lui è Alvin!!!!!”
“La vuoi sentire una canzone??”
“Oh siiii vi accompagno col mio sitar!! ^^”
“Frena frena frena.… “ dissero in coro i due scoiattolini, guardando dubbiosi gli appariscenti capelli del Truzzoniglio “Mica ti piace la musica House?”
“CERTO ^^ io vivo per l’House!”
“O__O VATTENEEEE!!!!!!”  e con un calcio nel didietro batuffoloso dai topetti incazzosi, il coniglio venne rispedito direttamente nel bosco. In quel momento i sensi di Theiofila  di Alixiorda si attivarono nuovamente: “l’Earl Grey è vicino! Ne sento l’essenza!!”
Con uno scatto felino la ragazza si rialzò in piedi e, ignorando le proteste e le imprecazioni del gruppetto (in cui il più normale probabilmente era Pippo) avanzò incauta nel bosco. La salvezza della sua bustina era troppo importante.
Mentre correva sentiva come il presentimento che quella faccenda sarebbe SEMPRE peggiorata, e ancora non sapeva quanto. Corri corri, si ritrovò su un sentiero e, per non perdersi più in quel bosco boscoso e spaventoso, decise di seguirlo. Continuò a camminare, fino a che non si trovò davanti due strane bambole rotondeggianti. Cercò di evitarle, ma qualcosa sembrava impedirle di uscire dal sentiero. Una voce metallica, quasi fosse uscita da un videogioco:
-Non puoi uscire dal sentiero.-
Così cercò di sorpassare i due ostacoli, sbattendoci contro con insistenza più e più volte.
-Due bambole ti sbarrano il sentiero.-
-Due bambole ti sbarrano il sentiero.-
-Due bambole ti sbarrano il sentiero.-
-Due bambole ti sbarrano il sentiero.-
-Il sentiero è sbarrato cretina   è___é-
Dalla frustrazione, Alixiorda tirò un regale pugno addosso ad uno dei bambolotti,  e quello si sporse all’indietro, per poi tornare in avanti, dandole in risposta una PER NIENTE regale craniata, e ritornò al suo posto.
“Ben ti sta. Se credi che siamo bambolotti devi pagare per vederci, se credi che siamo umani devi almeno salutarci E NON fare la cretina manco fossi davanti ad uno Snorlax -__-!”
“Uno Snborlache??”
I due esseri ignorarono la sua domanda e cominciarono a saltellare in giro facendo strani suoni da pupazzi. Alixiorda si spaventò di non poco, ma fu subito contenta nel vedere che il passaggio era finalmente sgombro –e un po’ la infastidiva il fatto che i due tizi potessero camminare sull’erba e lei no >.< -
Ma prima che potesse allontanarsi di poco i due la fermarono:
???: “Ehi aspetta, ma non vuoi restare un poco con noi? Sai, è da tanto tempo che non riceviamo visite… io mi chiamo Pinco-Sora e questo qui è Panco-Riku!!”
Panco-Riku: “Si dai, tanto che avrai di importante da fare?”
Alixiorda: “Veramente io sono in cerca del Truzzoniglio..”
PS+PR: “Perchééééé??”
Alixiorda: “perché mi ha impunemente sottratto il mio Earl Grey!”
Pinco-Sora: “Dai no aspetta, abbiamo  una storia divertentissima da raccontarti!”
Alixiorda: “Fammi pensare……………………… No thanks.”
Panco-Riku: “Si, dai,  accontenta un po’ il mio fratellino flippato; passa le sue giornate ad ascoltare a palla Waka Laka…”
Alixiorda ci pensò un attimo. Poi una doppia sventola ad entrambi e si voltò impettita, inoltrandosi nel bosco col sentiero finalmente sgombro.

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perché la storia delle ostrichette curiose era davvero divertente…… >.< (le autrici hanno pianto, PIANTO!! Non stiamo scherzando!!!)
Avete presente Waka Laka? È la canzone più stupida dell’universo mondo. No davvero, sentitevela! Poi vogliamo anche il vostro  commento, vi preghiamo XD
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Cammina cammina, giunse davanti ad una grossa Mahal azzurra, dallo stile medio-orientale misto ad un non so che di truzzolo.
“Questa è sicuramente la casa del Terzzoniglio!” disse entusiasta, bussando delicatamente al grande portone, senza ricevere risposta.  Sicuramente si 
sarà barricato in casa! Ra ccolte tutte le sue forze  grazie al potere del The, la ragazza spinse con tutte le sue forze… scoprendo che la porta era aperta. Sorpresa ma non intimorita, Alixiorda si ritrovò in un ricco ambiente decorato con motivi che ricordavano le onde del mare. Alle sue orecchie arrivava melodiosa e dolce la melodia di un sitar, proveniente dal piano superiore. Si avvicinò alle scale e le salì quatta quatta, arrivando al piano superiore; i una delle stanza stava il Truzzoniglio intento a fare dance dance al ritmo del suo fidato strumento,  ma niente Earl Grey! 
Guardò in tutte le stanze, fino a che non giunse alla cucina: la sua preziosa bustina era lì!! Finalmente poté riabbracciare il suo prezioso bene perduto…. E ora poteva anche tornarsene a casa  lasciandosi alle spalle quel caotico mondo, non dimentichiamoci che si era calata in un tombino! Si ma….. tutto questo tram tram  le aveva messo una certa sete. Proprio accanto a lei era come “apparsa” una caraffa piena di delizioso The! Niente di meglio poteva sperare! Ne bevve subito un sorso, ma qualcosa non andò.
“Oh che onta! Questo non è The ma una vile imitazione di orzata!!” ma mentre lo diceva, notò qualcosa di anomalo. La sua mano era più grande della caraffa.
“Oh no, non di nuovo!” e in pochi istanti divenne così grande che divelse le pareti della cucina. Nel frattempo, nella sua stanzuccia, il Truzzoniglio stava ancora facendo Dance dance, quando un muro gli crollò addosso.  Pa oer fortuna, grazie al potere del Water Dance , rimase incolume.


Demyx:” Yeeeeeee!!!”
Luxord: “Come –Yeeee-, ti è appea crollato un muro addosso!”
Demyx: “Si ma tu mi hai salvato, ti ringrazio tanto yeeeeeee!!! E ora mi aiuti anche ad uscire di casa vero?”
Luxord: “o-ehm certo! Difatti…..
grazie al Water Dance Powah il coniglio  si sparaflashò fuori dalla finestra don un balzo-laser-sopra-Obama****, scampando alla morte.
Alixiorda si era infatti ingrandita talmente tanto da sfondare le pareti con braccia e gambe, rimanendo incastrata. Non appena il Truzzoniglio capì che quel qualcosa che aveva occupato la sua splendida dimora si mise a lanciare scream ad altissimo livello facendo esplodere tutto ciò che di vetro c’era nel raggio di un chilometro e mezzo.
“KYAAAAAAAAAAAAAAAAA un Bigfoot Zombie!! Aiutooooo!!!!”
Proprio in quel momento –immaginatevi la fortuna- passava d là il Capitan Haineccio, che accorso per vedere che razza di animale potesse produrre un suono tanto spaventoso, vide solo un dolce e innocuo coniglietto impaurito.
“Ehi lì di babordo, che ca*** succede qui?”
T: “Ecco vedete… un… Bigfoot/Zombie/Vampiro ha infestato la mia casa, VUOLE MANGIARMIIIII!!! TT^TT”
CH: “INFESTATO?!? LO SAPEVO TU! LURIDO BARBANERA!!! Pensavi di sfuggirmi ossigenandoti e rasandoti la barba?!? LA MIA VENDETTA SARA’ FOTT*******E DOLCE, servita fredda con un piatto di fave e un buon chianti BRUAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!! >W<”
T: “La prego faccia qualcosa per disinfestare la mia casa! ç_ç  Ci sono tutti i cd dei Eiffel 65 e Dj Satomi!!”
CH: “SO io la soluzione……*pausa ad effetto*……………..BRUCEREMO LA CASA!!!! >W<”
T: “ ^W^ Siii brucerem- NO aspetta…….COSA!?!? O_O”
E mentre i due strambi ometti (un dodo(?) e un coniglio/truzzo >_>) discutevano, Alixiorda si guardò intorno avendo realizzato che se non si fosse tirata fuori dai guai da sola ci avrebbe rimesso le “penne”… Tutto ciò che sapeva finora di quello strambo mondo era che il CIBO e le CARTE erano molto molto pericolosi; Soooooo le sarebbe bastato mangiare qualcosa e sarebbe tornata alle giuste dimensioni. Oppure no. Ma meglio rischiare che finire in cenere con il metodo di Capitan Hayneccioarrrrh.
Fortunatamente dietro quella sorta di Taj Mahal che era la casa del Truzzoniglio, sorgeva un giardinetto nel quale il simpatico animaletto aveva piantato filari e filari di singolari alberi(?)… di Cotoletta, Patatine e Ketchup/Gelatoall’Amarena. Senza pensarci due volte colse(?) (con solo il pollice e l’indice ora grandi come due campi da calcio) una cotoletta e se la portò alla bocca sperando con tutto il cuore che non avesse controindicazione come uno sfogo cutaneo a pallini rossi, verdi e blu.
“Che Filippa(detta Pippa) Middleton me la mandi buona…”
Sentì un formicolio al piede destro, poi alla mano sinistra, un’irrefrenabile impulso di grattarsi e finalmente si restrinse. Come i maglioni in lavatrice per intenderci. ù_ù

Ora la casa le sembrava più grande, illumini ogni angolo- cought cought no emh…  Ma Pippa gliel’aveva mandata anche TROPPO buona… e aveva finito per farla diventare alta quanto un mignolo… Oooops.
“Wait… Dove è finita la mia bust-“ --SPLAT!--  Ahh ecco dov’era: PROPRIO sopra di lei.
“Sia lodato Mr. Bean!! Ora posso tornare a cas…” ma la bustina era troppo pesante per le sue gracili braccia da fanciulletta “Diceeeeevo, Posso tornare a cas… A cas… A CAA-AAAAAS… Ohh al diavolo!” e infischiandosene bellamente di anni e anni di sudate lezioni di etichetta, prese l’Earl Grey e se lo caricò sulle spalle.
Con le energie raccolte poté uscire dalla magione cadente e in procinto di cremazione e dirigersi spedita in qualche luogo non precisato del bosco dove FOOOOORSE avrebbe trovato un sentiero che l’avrebbe ricondotta a casa.
CH: “FEEEEERMA LI’!”
A: “ò_ò S-Sì?”
CH: “Hai da accendere? ^^” ”
A: “*gli tira una bustinata di the sullo stinco e prosegue*”

Dopo circa un’ora di camminata( e trascinata di bustina XD) la piccola si ritrovò………………….persa nel buosco. Già dopo aver accuratamente evitato un giardino di Rose parlanti, che le avrebbero portato solo guai, aveva girato a vuoto per una mezzoretta ancora finché le gambe non le cedettero e la bustona la spiaccicò nuovamente a terra. “Qualcuno mi aiuti, vi prego… ç_ç”

??: “Aaaaaaaaaaaaaeeeeeeiiiiiioooouuuuuu oooooouueeeiiiooooaaaa uuueeeiiiooooaaaaaaaaaa aaaaaaiiiiieeeeeooooooouuuuuu… A, E, I, O, U, Y, lalala” un suono inarticolato e mooolto leso proveniva dalle sue spalle.
“Ma chi perbacco…”
??: “Chiiiii essheeeeeeree ttuuuuuuuuu?” a parlare era stato un bruco di blu vestito sdraiato comodamente su un fungo allucinogeno che fumava a grandi boccate un narghilè.
A: “Ohhh signor….Puffo non lo so nemmeno io, chi sono, mi sono trasformata talmente tante volte oggi, che non mi riconosco più…”
??: “Io non capireeeeeeh…” rispose lui sbuffando una “C” viola di fumo.
A: “Non posso spiegarlo meglio di così!”
??: “Una bella gatta da pelare…” e sbuffo l’immagine di un puccioso gatto dagli occhi terribilmente grandi con gli stivali(??? If you know what I mean?)
A: “*soffocata dal fumo tossisce per una mezzora* Beh… ora potrei sapere Chi o meglio COSA esser lei?”
S: “un tossico, che non si vede? Ma per ora Saïxcaliffo…”
A: “…Oh. Piacere signor Saïxcaliffo, avrei bisogno di un’information, please. Saprebbe indicarmi la strada per tornare a casa?”
S: “No.”
A: “Ah.”
S: “Tornare? Dove? Quando? Ogni perdove è relativo…”
A: “Mi sta dicendo che non lo sa vero?”
S: “Già.”
A: “Argh, possibile che nessuno di voi strambi personaggi sappia aiutare una povera nobildonna britannica in cerca di aiuto… Ve ne state lì indifferenti, e lei sta pure fumando Marijuana…”
S: “NON E’ MARIJUANA E’ ERBA GATTA BRUTTA ***** ************** *********** ***********!!!!!!”
A: “E ma c’è bisogno di arrabbiarsi così tanto!” ma appena finì di parlare notò che il Saïxcaliffo aveva eretto intorno a sé una barriera di nube tossica che disperdendosi rivelò la scomparsa di quest’ultimo!
A: “WHAAAAT?? D-Dove…? ARGH L’HO UCCISO??!?”
Ma un battito d’ali sopra di lei la costrinse ad alzare lo sguardo… E all’improvviso: FARFAGATTO! (farfalla + gatto per poveri N00b che non avevano capito ù_ù)


A + L + B: “…ma che ca**o… Luxord ma stai bene…? E’ dall’inizio che stai sparando senza sosta immani cacchiate… Vuoi andare in infermeria un attimo? ^^” ”
Luxord: “…NUOOOOO fatemi concludere almeno l’atto primooo!!”
Tutti: “*panico nei loro occhi* Perché quanto è lunga la tua storia?!???”


 “Ehi dove te ne vai stro-aehm ehm-… aiutami almeno ad orientarmi, così potrò trovare la strada!”
“Ma anche nooooooo io me ne vado; prendi un fungo allucinogeno e vedi come la trooovi la strada” e volò via tutto indispettito, librandosi nel cielo blu.
“Uhm. Indicazione singolare ma….. ok” e si avvicinò titubante alla vecchia dimora del Saixaliffo, dove trovò ad attenderla due funghi-up allucinogeni: il primo era di un bel rosso velenoso ed invitante, il secondo azzurro e grande quanto la sua mano (facciamo un ripasso delle proporzioni: ora Alixiorda è grande quanto una margherita, quindi immaginatevi quanto potesse essere grande quel fungo-mini, ma soprattutto quanto rispetto a lei lo fosse quello rosso, per intenderci grande quanto la testa di Mario).
Sinceramente non ne aveva molta voglia di cambiare di proporzioni: almeno, non di tornare alta come una sequoia, ma non vide altro modo per cavarsi di lì.
Così si mise il fungo azzurro in tasca e prese un pezzo di quello rosso, ingoiandolo senza ripensamenti.
Sentì un formicolio sinistro e sospettoso.
“Oh no merd….daccipicchia!!”
In pochi secondi venti alberi vennero sradicati dalla furia distruttiva di Alix-gozzilla.
“Ma nuoooo >.<” esclamò avvilita, mentre cresceva e cresceva fino a superare le chiome ombrose. Dalla visuale che ora aveva, però, potè accorgersi che effettivamente no. Non c’era. Una via d’uscita.
“Oh great, e adesso che facc-“
“UN SERPENTEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!”    Il grido straziante di una cicogna rosa -con un paio di occhiali dalla montatura che nemmeno Leo di Pandora > Hearts…- si librò nel cielo serale. Ci mancava poco che quell’urlo ininterrotto superasse i 40.000 decibel, cosa che fece uggiolare tutti i cani nel raggio di 50 miglia.
“Ma cosa urli!! Non sono un serpente, ma sei strabica??”
“Si cioè, e sono anche un po’ presbite, miope e cioè anche un pochino cieca. Comunque….  Un serpenteeeeeeeEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!”*****
“PIANTALA!!!” e con una manata principesca la sbattè violentemente a terra. La cicogna cadde con un tonfo sordo.
“Oh min- ehm volevo dire, oh santa Union Jack.” E si guardò attorno per vedere se fosse stata vista. 


Lemixia: “SEEEEE!! No asp, perrché ce l’ho tanto con questa Kairi? Non l’ho neanche mai vista… BAH chissenefrega, mi sta sulle palle a pelle ^^”
TNT: “AAAAAAAApelle figlio d’Apollo fece una palla di papero e pollo…no aspetta cosa? Vanne Luxord, vai pure avanti.”
Luxord: “No no continuate pure, nel frattempo io ne approfitto per concludere l’atto primo e tornare in cucina…”
Xemnas: “In cucina? Oh no di nuovo!! Presto Xaldin placcalo!!”
Xaldin: “Subito capo.”
Luxord: “ahha!! Avevo previsto questa tua mossa, ma tu non puoi placcarmi perché avevo posizionato una carta coperta che ti toglie 2500 life points e ti blocca per un turno!!”
Xaldin: “NOOO i miei life points…. No aspetta, I miei life cosa?” ma quando si girò verso il grande duellante, questi era già schizzato verso la cucina ridacchiando: Manovra difensivaaaaaaaaaaaaaaaa XD XD

Angolino asterischi:
*= che non vuol dire un cazzo ma va bene lo stesso -____-
** = tutti i diritti della canzone ad “Alice in Musicland” dei Vocaloid
*** = Per chi lo volesse sap-     Per chi glie ne fregasse qualcosa, non significa “grigio in anticipo” o “presto Grigio” ma è il Bergamotto…. Un agrume…………………………. Si insomma è del limone >-<
**** = il salto laser-sopra-Obama è marchio brevettato dallo youtuber “Scottecs” 
***** = ci dispiace veramente tanto per chi stimi, adori, appoggi profondamente Kairi, ma noi ci divertiamo PROFONDAMENTE a smerdarla di brutto. Punto. ù.ù




Dieci minuti dopo…….

“…tutti i pippi vennero a galla per vedere la palla di papero e pollo fatta da Apelle figlio d’Apolloooooo!!! Apelle figlio d’ap- ooh sei tornato Luxord!!”
Tutti: “sia lodato il cielo…. *dopo dieci minuti di canzoncine scrause… immaginatevi noi 3, sui lettini, che battiamo le mani sulle ginocchia muovendo ritmicamente la testa in sincronia, canticchiando. Ecco.*”
Luxord: “hic eccomi di ritorno…… hic-sono pronto a cominciare….
Let’s-hic-…… let’-hic- ………………….. le-hic- oh al diavolo…….”

Alixiorda era stata effettivamente –hic- avvistata del Truzzoniglio, che terrorizzato era fuggito urlando: “ODDEO è risorto il Bigfoot-zombie-vampiro-fantasma-mannaro!!!!!!!!”
“Quel coniglio ha dei problemi….” Pensò un poco ad alta voce. Ma un momento, dove era finita la sua bustina da thè??? Probabilmente era caduta nell’ingigantimento precoce! Non sapendo in che altro modo tornar normale, usò il fungo-mini: immaginate ora come dovesse essere piccolo! Dopo aver smanettato per svariati minuti nelle sue tasche chilometriche (tipo borsa di Mary Poppins) lo trovò e riuscì a mangiarlo. Finalmente riuscì a tornare delle giuste dimensioni, e si rimise subito in cerca della sua bustina.
“Eccola!!” atterrata sulla scatola di tonno che era la dimora del Saixaliffo, incolume (perché voi credevate che vivesse su un fungo?? Aahahahahah poveri illusi).  Le corse incontro, e il tutto si svolse con una scena a rallentatore:
“BUSTINAAAAAAAAA!!!” e nella sua mente si immaginò la risposta:
“ALIXIORDAAAAAAA!!!”
“BUSTINAAAAAAAAA!!!”
“ALIXIORD-“
“KYAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!”
Una saetta rosa piombò addosso alla giovine; Alixiorda atterrò pesantemente di faccia chiedendosi che razza di oggetto volante non identificato le fosse atterrato sulla schiena: l’oggetto in questione era un DOLCE gattino rosa a strisce viola. Ripresasi dalla botta, la ragazza lo squadrò intimorita.
“Beh, che c’è? Il viola va un casino quest’anno! ùwù”
“M-ma chi sei tu? O COSA sei tu??”
“Io sono un Transgatto tutto fatto ^W^” rispose lui/lei sfoggiando un sorriso a 366,5°. La ragazza si ritirò spaventatissima rifugiandosi dietro ad un tronco di albero caduto, annaspando in cerca della bustina per fuggire di lì subito e all’istante. Il Transgatto apparve un tantino offeso ma si riprese subito –tant’è che ci era abituato-
“Che c’è, ti faccio paura? Non temere piccola, ti aiuterò io a ritrovare la strada di casa…….” e tutto ciò che rimase di lui/lei/quella cosa fu il suo sorriso inquietante che scomparve a poco a poco nell’ombra.
Alixiorda si guardò attorno agitatissima. Dov’era finito!? Che cos’era?!? Come sapeva di lei!?!?!?!?
“Sono quìììì ^^”
La fanciulla si girò lentamente guardando la morte in faccia: quel gatto decisamente creepy era dietro di lei!!
“Maniaco!!!” urlò sempre più terrorizzata facendo un salto all’indietro “Come fai a sapere che devo tornare a casa poi?”
“Nah, ho ascoltato la conversazione ovvio.”
“….stalker.”
“oh oh, ma cosa vedo!” disse volteggiando attorno a lei come uno squalo affamato “non è quella forse una bustina da The? Se il Re ti scopre finirai in gorssi guai bricconcella….” E con un rapido gesto infilò una zampa nella tasca tirando fuori il prezioso artefatto.
La bambina si oppose alla presa del “felino curiooooso” riacciuffando la bustina: “Ehi giù le mani! E perché il Re dovrebbe farmela pagare?”
“Ma come non lo sai? Come sei pura e innocente… devi sapere che da qualche anno il Re di Picche ha cominciato ad odiare visceralmente le bustine da The e le sta sequestrando a chiunque ne possieda con pesanti pene per chi oppone resistenza…. Non voglio che un visino dolce come il tuo venga toccato da quel mostro….”


Marluxia: “EHI io non sono così pedofilo!!!”
Tutti: “Ah no??? *sequenza di flashback di azioni e comportamenti veramente ambigui*”
Marl: “oooh… vabbe allora non ho niente da obiettare.”


La povera vittima  perse un battito cardiaco –e non solo….- “E quindi cosa dovrei fare?”
“Non ti preoccupare, conosco un posto dove il Re di Picche non potrà raggiungerti…” disse il Transgatto levitando verso un sentiero “segui questa via e ti troverai presso la casa del Cappellaio Guercio e il Leprotto Biscurrile! Lì ti terranno al sicuto mia cara…..”
“Ma senti, tu non dovresti essere dell’altra sponda??”
“Birichina, cosa pensi! Io non sono trance, la mia sessualità è solo diversa dalla vostra……”e scomparve lentamente, mentre un sorriso luminoso e un paio di occhi leggermente pervertiti la salutarono, perdendosi nel buio. Si era fatta notte.
Non poteva esprimere, Alixiorda, tutta la confusione, il terrore e il ribrezzo che provava in quel momento. Il buio, le ombre… tutto cominciò ad apparirle deforme e spaventoso. E soprattutto, non riusciva a scollarsi dalla mente quell’immagine inquietante, quel sorriso terribilmente pedofilo…….
Dopo un  po’ di strada in mezzo al bosco buio, ai lupi ululanti, incontrò nel suo cammino un piccolo masso. Non era un granché avrebbe potuto benissimo scavalcarlo o evitarlo. Ma si sa. Alixiorda aveva ormai il Complesso dello Snorlax.
-Un masso ti blocca la strada.
-Un masso ti blocca la strada.
-Un masso ti blocca la strada.
-Un masso ti blocca la strada.
-Ma ca***  esci dal sentiero no!?
Era ormai notte fonda quando raggiunse la casa dei due strambi individui che avrebbero dovuto proteggerla da quel male imminente di cui era stata avvertita dal Transgatto. Canti e musica pieni di sbronza allegria provenivano dal giardino che attorniava la casa, ed in mezzo a questo la ragazza vide una tavola imbandita di calici, bottiglie di birra per lo più vuote, patatine, frittatone di cipolla e rutti liberi.
Quanta poca inglesitudine aleggiava in quella landa…. Ma stranamente la gentildonna si sentiva come a suo agio, o in altre parole se ne fotté altamente e si avviò spedita. Entrò dal cancello principale silenziosamente, per osservare meglio la scena che le si presentava davanti: un vecchio pirata pazzo senza un occhio e pieno di cicatrici con un cappello verde, stava ballando la Calinca sul tavolo con le braccia incrociate accompagnato da un coniglio nero con le orecchie completamente ricoperte di orecchini molto virili e una chioma rasta lunga e folta.
Foooooooooooo**uto compleannooooo
A me a te
A te a me
Beeeeviamo birra tutti quanti dal nostro bicchieeeeer
Fo**uto compleaaaaaaaaannooooo
Aaaaaaaa TEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE    LOL
“Ehm…. Salve….”
“A MORTEEEEEEEEE!!!!!!!!!!”
La ragazza si prese un infarto e fece immediatamente dietrofront correndo a perdifiato nel bosco mentre i due figuri la inseguivano brandendo cocci di bottiglie scheggiate e gridando frasi a caso; ma subito dopo dieci metri si accasciarono a terra a causa dei giramenti provocati dalla sbornia. Alixiorda poté tornare da loro trionfante e torreggiò sopra di loro: “Beh, perché mi stavate inseguendo? Sono stata indirizzata qui dal Transgatto, che diceva che mi aveva detto che avrei trovato un posto dove rifugiarmi…”
“Aspetta, hai detto Transgatto?” biascicò il Leprotto Biscurrile, rialzandosi a fatica.
“PFFF ma tu ti vai a fidare di uno così??” commentò il Cappellaio Guercio scoppiando a ridere di gusto. Alixiorda realizzò che era vero: si era andata a fidare di un tipo del genere? Ma che cosa le diceva la testa?? Quanto era cambiata….
“Ehi tu, dici che ti ha mandato quello psicopatico-fighetta? Allora ti starai nascondendo dal Re no? Su vieni a bere con noi, che tutto passa….”
I due si rialzarono ancora barcollanti e se ne tornarono al loro party notturno insieme alla loro nuova compagna.
“Ma che cosa stavate festeggiando, di grazia?”
“Naturalmente, un FO**UTO COMPLEANNOOO!!” risposero entrambi in coro.
“Uhm… e cosa sarebbe un fo**uto compleanno?” chiese la ragazza al leprotto saltellante vicino a lei.
“è un compleanno che si festeggia quando un tuo amico fa una ca**ata!”
“oh, e che ca**ata ha fatto il tuo amico?”
“Ma ca***  non vedi che gli manca un occhio?? -____-” rispose lui indicando la benda nera che copriva la cavità oculare destra del Cappellaio sbronzo.
“Eh nooo eh, mi sono distratto un attimo e….” tentò di spiegarsi lui ma nulla poteva coprire il fatto che aveva fatto un’immane ca****a.: aveva sfondato la vetrata della sala del trono entrando di prepotenza nel castello del Re di Picche in groppa ad una motocross facendo il giro della morte e saltando attraverso un  cerchio di fuoco urlando: “Ehi stronzo, dammi una bustina da The!!!”
Naturalmente la bustina non l’aveva avuta.
“Oh. Beh si mi sembra proprio una ca**ata.” commentò Alixiorda annuendo davanti al suo boccale di birra. Non che stesse bevendo, nooo, ma tanto così per creare l’atmosfera.
“Anvedi che c’ho ragione? E ora festeggia assieme a noi, e al Dormouse!!” gridò il Leprotto Biscurrile alzando il coperchio di una teiera vuota: dentro di essa dormiva raggomitolato e al calduccio un pucciosissimo topolino grigio dal ciuffo ricadente sugli occhioni dolci.


si girano verso Zexion* AAAAAAAAAAAAAAWWWWWWWWWWWWW!!!!!!!!!!!
Zexion: *arrossisce* n-non guardatemi così……
*Demyx e la TNT Awwano ancora più forte e muoiono dalla pucciosità*


“Ehilà piccolo Dormouse, come mai te ne stai lì tutto soletto? Vieni a festeggiare con noi ^^” lo incitò la ragazza inglese, ma non ottenne alcuna risposta che non fosse uno sbadiglio, e in pochi istanti la palletta di pelo si ritirò su sé stessa tornando a dormire beata.
“Capisco, preferisci riposare. Good night, Dormouse ^^” sussurrò lei richiudendo delicatamente il coperchio della teiera.
“Che modi fini che hai, ca**o” sbottò il Leprotto “ma che hai un manico di scopa infilato su per il ____? Sciogliti un po’!! A noi non piace l’etichetta: io per esempio sono il Leprotto Biscurrile, Bi- scurrile perché sono scurrile due volte, come il Bis-cotto che è cotto due volte!!”
Alixiorda decise di sorvolare quell’ultima affermazione, di cui non gliene poteva fregare assolutamen- aehm di cui non era interessata, ma trovò una contraddizione nel suo discorso.
“Aspettate! Se davvero aborrite l’etichetta, allora perché tu sei andato a chiedere una bustina di The, la più nobile di tutte le bevande signorili, al cospetto del Re?? In motocross???”
“Beh, perché vedi…. Qui siamo tutti pazzi per il The… o almeno lo eravamo. Il PinkStalker te ne ha parlato?”
Alixiorda sbarrò gli occhi: quel che il Transgatto le aveva detto era vero!!Allora…. allora il Truzzoniglio era davvero alle dipendenze del Re, e forse la stava davvero cercando! La sua vita era in pericolo!!
“Oh no It’s terrible! Come può negare a tutti voi il sublime piacere che da una tazza di The??”
“Non lo sappiamo, ma daremmo qualunque cosa per poter riavere il nostro oro liquido…” disse il Cappellaio indicandosi mestamente la benda. In quel momento Alixiorda si sentì terribilmente in colpa. E se il Re li avesse trovati? Quei due avrebbero passato guai forse peggiori dei suoi… in fondo non erano così male, erano solo un pericolo per loro stessi….. ma un momento!!
“Frenate tutti! Io ce l’HO una bustina da The!” e tirò fuori dalla tasca il suo ormai cimelio. Alla vista di quel bene prezioso i due compagni di bevute fecero cadere i boccali, che si frantumarono a terra con un sonoro SPLAT (si i boccali fanno splat, problemns?) 
“Qu-qu-que-que-qu-qui-quo-qua-quella è una bustina da The?? Ma sei pazza, dove l’hai presa!?”
“Eheheheheh, questo cari miei viene direttamente da un mondo esterno! Neanche io in teoria sono di questo mondo, e devo ritrovare la strada di casa… ma nel frattempo vorrei rimanere un po’ qui per riposarmi…”
“Ma certo che puoi, chiunque ami il The e la birra è il benvenuto!!” esclamarono entrambi in coro: e così quella benedetta bustina poté finalmente avere uno scopo nella vita (o almeno in questa storia) e la serata trascorse piacevolmente per tutti.
Ma nel bel mezzo del party, nel mezzo della mezzanotte, il Leprotto Biscurrile avvertì uno spostamento d’aria, e i suoi sensi di Theiofilo (si anche i due qui presenti ce l’avevano) lo avvertirono che l’essenza del The era in pericolo.
Alixiorda aveva poggiato la bustina ancora zuppa su un fazzoletto proprio accanto a sé, ma bastò un secondo perché un paio di bianche zampette l’afferrarono scomparendo nel bosco.
“Oh no il Truzzoniglio! Mi ha seguita!!” esclamò lei alzandosi subito dalla sedia per rincorrerlo, inoltrandosi nella selva oscura senza aspettare che i due amici la seguissero,  ma le gambe le si fecero pesanti, la vista le si appannò e cadde a terra. Confusa, disorientata, alzò il viso da terra ma  l’ultima cosa che riuscì a mettere a fuoco fu la figura bianca del coniglietto che si allontanava velocemente……


“…..heylàààà…….Heylààààà?? Apri quei begli occhietti blu da brava, svegliati!”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!!!!”
Alixiorda si svegliò di soprassaltoe si allontanò di un paio di metri dalla volteggiante figura rosa sghignazzante.
“Ma che cosa vuoi dalla mia vita! Possibile che ogni volta che mi ritrovo stesa a terra ti ritrovo davanti?? Stalker molestatore hentaiii!!!!!!!!!”
“Suvvia, ma c’è bisogno di scaldarsi così tanto? E io che volevo offrirti il mio aiuto –e non solCOFF COFF- palla di pelo scusa….. comunque, come puoi essere stata tanto sciocca, sciocchina, da non pensare che il Truzzoniglio ti seguisse. Anche lui ha i poteri da Theiofilo (come tutti del resto ù.ù)”
“…oh no!! Se il Truzzoniglio raggiungerà il castello spiattellerà tutto in faccia al Re e i miei amici cappello pazzo e leprotto metallaro saranno in pericolo… And It’s all my fault………” e scoppiò in un pianto disperato ma contenuto –britannicamente singhiozzando-. Il Transgatto rimase sorpreso, e le si accucciò di fianco per consolarla: “no non devi piangere… i tuoi occhi sono così belli quando sorridi…”
Invece di rincuorarsi, Alixiorda si ritirò schifata con ancora i goccioloni: “ma tu non hai niente di meglio da fare!?!?”
“Oooooh, come sei fragile e molestabile” rispose imperterrito il Transgatto. A quest’ultima affermazione la fanciulla si facepalmò in modo molto britannico, e si alzò senza rivolgergli più parola per dirigersi nella direzione in cui credeva si fosse diretto quello stupido coniglio biondo.
“Ehi fermati!” la richiamò indietro alzando la zampa morbidosa i cui artigli erano perfettamente curati e laccati, ma lei non lo degnò e continuò a camminare; dove, non lo sapeva, ma ogni posto era meglio che insieme a quel gatto pervertito!
“No davvero, sono disposto ad aiutarti! Niente giochetti, giuro su Rocco Siffredi!! (pfahahahAHAHAHAHAHAHAHAHA XD XD)
Rocco Siffredi?? Uhm…. Forse poteva fidarsi. FORSE.
“Beh sentiamo, come potresti tirarmi fuori dalla situazione di me- ingarbugliata nella quale mi trovo?”
“A questo punto,l’unica cosa da fare è andare a riprendere la tua preziosa bustina da the, in modo che tutto tornerà come prima, non sarà mai successo nulla e la tua mente si risveglierà come da un lungo sonno di cui non ricorderai nulla…”
“….nulla nulla?” chiese lei mestamente. Il Truzzoniglio, Capitan Haineccio, cappello pazzo e leprotto metallaro, non avrebbe ricordato nulla….. nemmeno il piccolo Dormouse……….. una lacrimuccia solitaria solcò il volto già rigato dalle precedenti lacrime di disperazione.
“Nulla nulla. Ogni cosa. Dimenticherai tutto e non saprai mai dove si trova Wonderland.”
Il pensiero di dimenticare ogni cosa la face sentire malissimo….. ma ad un tratto ebbe la consapevolezza che avrebbe scordato una cosa.
“Tutto tutto… anche te?”
“Beh, si, perché?”
“ALLORA ANDIAMO!! Che stiamo aspettando!? Tutti al castello del re di Picche!!!”
“Punta i tacchi signorinella” la frenò il gatto svolteggioso, un po’ irritato dall’affermazione “e come pensi di farti ricevere con quello spione del Truzzoniglio?”
Alixiorda trasalì: oh my godness, come avrebbe fatto ad eludere lo sguardo vigile (vigilissimo……)  del Truzzoniglio??
“Beh, potrei..” disse avvicinandosi pericolosamente lui/lei/insomma il coso “potrei… aiutarti a camuffare la tua presenza, con un nuovo taglio coiffeur!”
“EH!? Coiffer?  Non mi faccio fare taglio francese, damnit frogs!!!
“Certo certo, mi dispiace coprire i tuoi splendidi capelli biondi, ma non c’è altro modo per renderti irriconoscibile!”
E in un attimo il felino le saltò sulla nuca avvinghiandosi ai suoi corti capelli dorati, che vennero avvolti da un’accecante luce sberluccicosa…. 
Dopo aver gridato per almeno una mezzora, la ragazza si accasciò a terra esausta  e fu in quel momento che vide, riflesso in una pozza d’acqua (apparsa lì per caso) e constatò con orrore che i la sua splendida “chioma” era stata sostituita con dei lunghi e  boccolosi capelli rosa confetto coi riflessi viola.
“Oh m****. Ma è davvero necessario fare tutto questo per una str***issima bustina da the??”
“Oui ma cherì…”
I due seguirono il sentiero che li avrebbe condotti al castello del Re, seguiti da uno stuolo di passettini con grandi e cespugliosi ciuffi di capelli rossi petardosi, gli unici che conoscevano almeno un po’ della piantina di quel mondo pazzo e sconfinato che era Wonderland….


Flashback:
“Ma sta attenta a non calpestare i Palmipedoni, sono gli unici che conoscono perlomeno la strada per arrivare al castello del Re di Picche!”
“Palmipedoni? Che cosa sono i Palmipedoni?”
Da sotto i suoi piedi sbucarono dei ciuffi rossastri di erba che la accerchiarono velocemente. “AAARGH!!” strillò lei spaventata.
“Esatto, quelli….”

Finalmente, dopo una lunga camminata, il piccolo corteo giunse davanti al castello: un’imponente edificio costruito interamente di carte da  poker! Povere carte da poker…. Dovete sapere infatti che la malvagità del Re  era conosciuta in tutto il regno, e quelle non erano vere carte, ma persone travestite da carte!
Alla vista di quel castello, ad Alixiorda mancò un battito. Caaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaarte………
“Ma caaaava! Non si addice ad una nobildonna del tuo rango sbavare in questo modo!”
Senza degnarlo di risposta, Alixiorda si incamminò come in trance verso quella meravigliosa costruzione cartosa, fino a giungere davanti al cancello d’ingresso del grande giardino che lo circondava: non appena giunse davanti ad esso venne accolta da un paio di carte munite di lance e dallo sguardo minaccioso, che con sguardo torvo la intimarono di stare alla larga da lì.
“Ma-ma io devo entrare assolutamente! Non sapete chi sono io?? Sono… s-sono…..” farfugliò lei incerta, quando una voce nella sua testa le suggerì: sei la contessa del giardino Giglio Rosa!
“…la contessa del giardino Giglio Rosa!” terminò impettita, assumendo un aspetto regale “e ho un colloquio con il Re, quindi fatemi passare zotici!!”
“C-contessa?” esclamarono le due carte sbigottite “non vi avevamo riconosciuta! Entrate pure”  e in men che non si dica le porte della libertà le si aprirono davanti senza alcuno sforzo.
Alixiorda avanzò impettita all’interno, osservando avidamente i costumi da carte che indossavano i due individui: il primo aveva un aspetto imponente e muscoloso, un virile taglio di capelli castani tirati all’indietro a mo di pantegane laterali e un paio di occhi castani che trasudavano di virilità bafosa. Il secondo invece aveva un ghigno beffardo stampato in faccia e dei capelli neri dall’aspetto improponibilmente spettinato ed ingellato. Quest’ultimo ricalmbiò lo sguardo con naturalezza: “Ti vedo male oggi, nuovo taglio di capelli?”
“Beh si perché?”
“Allora il parrucchiere doveva essere chiuso” rispose ghignardo come sempre. Sia Alixiorda che il Transgatto ci rimasero molto ma molto male, e continuarono la strada senza rivolgere loro parola alcuna. Ma pochi metri più avanti un’altra carta sbarrò loro la strada, questa però non era scorbutica o virile anzi, era quanto di più puccioso avesse mai visto il regno di Wonderland (dopo il Dormouse ^^):
“Benvenuuuuuuuuuuuta signora contessa, vi trovo in forma stamattina! Perso peso? Si vede!! E anche i capelli le stanno in maniera divina!!”
“oooh suvvia 3-di-Cuori-Ventus, non stancare prima del tempo la nostra ospite: vuole che l’accompagniamo nella camera degli ospiti? Prego ci segua!” disse una quarta carta sbucata anch’essa dal nulla, una giovane e gentile signora dai corti capelli blu che portava il simbolo dei Quadri.
“Vi ringrazio davvero!” e tutti assieme allegramente si diressero verso il palazzo. Mentre camminava, Alixiorda vide passare accanto a sé enormi serre di rose nere, fra le quali alcune di esse avevano però altri bellissimi colori!
“Che bella questa rosa arancione…..”  esclamò la ormai nobile, ma non appena pronunciò quelle parole un uomo-carta si materializzò accanto a lei e con una cesoia in mano tagliò il bel fiore, senza motivo.
“M-ma perché lo avete fatto?”
“…..Fatto cosa?” chiese il ragazzo-carta “io non ho fatto nient-OOH 3-di-cuori-Ventus!!!! Come stai??”
E in un battibaleno la piccola carta si ritrovò spatagnata a terra sotto l’abbraccio caloroso (????) dell’altra carta: “S-sto bene, e starei meglio se non mi salutassi sempre in questo modo quando mi incontri……” biascicò dolorante.
Alixiorda capì all’istante che non bisognava immischiarsi in quella situazione e lasciò i due amici (amici?) ai loro discorsi, continuando a camminare*.

 Improvvisamente la sua attenzione –che non era certo rivolta alle smancerie di poco prima- fu attirata da un suono di… sitar? Le pareva di averlo già sentito…..  proveniente dalla parte opposta della siepe. Alixiorda si arrampicò su di essa, venendo meno alla sua regale posizione di contessa, e vide uno stuolo di carte, proveniente dal palazzo (caaaaaaaarte….. *sbav*) che accompagnava il Re di Picche, e la regina di Fiori –di cui però non importava mai a nessuno e per giunta era allergica al polline tu guarda che fortuna- verso un singolare campo da gioco: lo riconobbe subito, era un campo da Croquet!
In questo sport molto britannico, i giocatori dovevano usare delle mazze per colpire delle palline di plastica attraverso degli archi posizionati a caspio per raggiungere il paletto della vittoria.
Nel vedere quel campo da gioco nel cuore di lei si riaccese la scintilla inglese che animava i loro cuori (tranne quello di Transgatto che era vilmente Francese da parte di MaPà**) e non poté trattenersi dalla voglia di parteciparvi ad ogni costo! Scese dalla siepe e si incamminò tutta contenta dal Re di Picche, il quale non appena la vide tuonò con il suo gran vocione che spazzava via le montagne e distruggeva interi villaggi:
“Finalmente Contessa Fior di Barbie, vi aspetto da ore per cominciare la gara di Croquet!!”
“M-ma come nessuno mi ha avvertita..”
“Vorresti forse contraddire il Re di Picche sua grandissima Altezza Magnifica!?!?!?!”
“C-certo che no..”
“Allora prendi la tua mazza da Croquet e cominciamo!” e con due grandi falcate la raggiunse e le diede in mano un fenicottero al contrario. (Che non è un orettocinef, ma un fenicottero girato al contrario ù.ù)
“Bene ma vi dispiacerebbe ripassare un attimo le regole?” chiese titubante la contessa guardando sospettosa l’animale impettito che teneva fra le mani, che a sua volta la fissava con aria torva.
“Oh è semplice” esclamò il Re a gran voce “Tu perdi, IO vinco! ù_ù”
“Oh. Chiaro.”
E così iniziò la più stramba partita di croquet che Alixiorda avrebbe mai potuto anche solo lontanamente immaginare:  le mazze erano fenicotteri e le palline erano dei poveri ed innocenti ricci con dei tatuaggi neri sulle guance (è una razza strana); i varchi invece erano le stesse carte-persone che si piegavano umilmente al cospetto del grande e potente Freez- volevo dire Re….. e il palo naturalmente era 5-di-picchie-Vanitas.
Ma ben presto Alixiorda comprese il perché di quella stramba e ingiusta regola: tutti i suoi sudditi erano così spaventati della reazione che potrebbe avere il Re in caso di sconfitta, che lo facevano vincere ogni volta (Tutti i Ventus credevano che diventasse triste e non volevano che lo fosse perché sono tutti puri ed innocenti AWWW….lol) e così in poco tempo il Re si portò in vantaggio. Un mostruoso vantaggio. Ma Alixiorda era una campionessa di Croquet e nessuno lo sapeva, nemmeno lei! Lo spirito britannicoso nel suo cuore le infondeva la forza di combattere le ingiustizie in nome della lun- volevo dire in nome della Union Jack…..
-Te la stai cavando niente male, vrai?- sentì ad un tratto sopra la sua testa. Era il Transgatto! E te pareva……
“Yes of course, ma sono un tantino stanca di combattere le forze del male.. vorrei trovare la mia bustina e tornarmene a casa…”
-oh beh se la metti in questo caso… vado in bagno ad incipriarmi il muso!!! ^w^-   e con un balzo felino e un mare di sbirillucicose lucine, la chioma fluente e rosa-boccolosa della contessa tornò ad essere la corta capigliatura dorata della fanciulla.
Proprio in quel momento, attirato dalle sbrillucicose lucine, il Truzzoniglio aprì gli occhi e si risvegliò dalla pennichella: “EHI TU, yawwwnnn…. Tu sei quella che ha introdotto The di contrabbando con i due insubordinati in motocross!! Re, Re, arresti questa donna!”
“!? Mi stai per caso DANDO UN ORDINE!?!?!?”
“…ci-ci-cioè, volevo dire, quando ha tempo, o voglia, quando più le aggrada…. Arresti questa spacciatrice! O manderà a monte tutti i piani…”
“Truzzoniglio… ti ho detto di NON spiattellare ai quattro venti il MIO piano segreto segretissimo!”
“…Il piano segreto? Il piano segreto pensato appositamente per conquistare la Britannìa? Il piano segreto pensato APPOSITAMENTE per conquistare la Britannìa e POI tutto il Mondo intero? Vostra maestà e il suo piano diabolico…”
“SI QUEL PIANO SEGRETO IMBECILLE!! E…ora… mia piccola bugiarda ficcanaso… TI DICHIARO IN ARRESTO!!!!!!!!!! IL CASO E’ CHIUSO FIORI-TERRA ARRESTATE QUESTA TIZIA!”
In meno di un secondo una marea di carte la travolsero trascinandola inesorabilmente verso le segrete del castello.

Da sola… Al buio… Senza cibo ne acqua… E le scappava pure la pipì… Che razza di situazione… E tutto perché si era fidata di quello ssssstupido gatto pervertito! Ahhh se avesse seguito i consigli della sua mamma Iena Siddah: MAI dar retta agli sconosciuti SOPRATTUTTO se sono dei gatti pervertiti!
“sono tornatooooo ^^” fece una voce gaia alle sue spalle, ma lei non ebbe neanche bisogno di girarsi per riempire di insulti quella maledetta palla di pelo francese-
“TU! TU STR***********A MASSA INFORME DI PELO ROSA CHE NEANCHE LE BARBIE VORREBBERO PER FARSI IL PIUMINO!!! FOTTU****** INSULTO ALLA RAZZA FELINA DEI FELINIDI, MANIACOPERVERTITOHENTAIGIU’LEMANIENONRESPIRARELAMIASTESSAARIAAAAAAAA BAST******A RANA FRANCESEEEEEEEEEEEEEE!!!!!! Offf… offf…ok. ù_ù”
il Transgatto si appiattì contro il muro devastato. Nessuno gli/le/trovatevivoil’articolo aveva mai mostrato la realtà così come era.
Si alzò senza dignità portandosi teatralmente una zampa alla fronte: “Ma come…? Io escogito per te questo brillante piano per introdurti nella magione del Re e tu mi rifili un 2 di Picche? Sniff non c’è più religione a questo mondo.. sob sigh.”
“Piano? PIANO??? Perché introdurmi qui con TE sulla testa ad Agosto, venir atterrata da 52 carte da gioco e sbattuta in questa cella puzzolente sarebbe un piano? BEL piano COMPLIMENTI!! è_é”
“…Ok ok… ammetto che non è stato uno dei miei piani migliori…  però guarda il lato positivo: ORA potrai scoprire il vero segreto del Re: avanti, lo so che non aspettavi altro…. Svela il mistero che si nasconde dietro questa pazzia!!”
Questa pazzia… tutto ciò che stava devastando la sanità mentale già parecchio fusa degli abitanti del regno…. era nascosto in quella segreta? Se avesse svelato il mistero… avrebbe rigirato le “carte” in tavola e avrebbe salvato i suoi amici, la sua bustina e sarebbe potuta ritornare finalmente a casa dimenticandosi ogni cosa?
“Beh, ammesso e non concesso che questo tuo piano stia andando a gonfie vele…. Mi dici come faccio ad uscire da qui?”
Il Transgatto fece le spallucce e levitò davanti alle sbarre, accostandosi vicino alla serratura  a doppia mandata con catenacci vari e sistema ad infrarossi, premette i cuscinetto della sua zampa e dalle sue ?dita? spuntarono affilatissimi artigli di ogni genere: artiglio-grimaldello, artiglio-coltellino svizzero, artiglio-mascara….  Ma non stiamo ad indagare, l’importante era l’artiglio-grimaldello, utile in quell’occasione per poter scassinare con facilità il portone in stile Alkatraz e far uscire incolume la giovine.
“Ah. Fico.” Sussurrò lei, accorgendosi solo ora di starsi lentamente e inesorabilmente Strasformando in una ribelle The Brave al cinem- ehm volevo dire…..
Attraverso strette vie e corridoi bui, con solo gli occhi-faro del gatto a farle da lumino, ella raggiunse la parte più profonda delle segrete:
“Qui dietro si nasconde il segreto segretoso di cui il Truzzoniglio ci ha spoilerato l’esistenza? “
“Oui, il est ici!” rispose il gatto con un fluido gesto della zampa.
“E come facciamo ad aprirla?”
“Con la parola magica: ABRACARCIOFULA!!!!”
E la porta si spalancò violentemente provocando un fracasso terribile che si sentì fino al mar del Main dove Capitan Haineccio stava ancora pescando fo**uti caprioli. Senza aspettare un secondo di più i due…… conoscenti…… entrarono trepidanti dall’emozione, scoprendo infine il grande segreto del Re di Picche.


Larxene: “Maccheppalle l’hai detto sette volte questo –grande segreto- ce lo vuoi dire si o no!?”
Luxord: “ AH se non lo sai te...”
Larxene: “Io? E io cosa centro??”
Luxord: “…ma scusami non l’hai capito di essere tu il R…..
no no nulla andiamo avanti….”

All’interno della stanza segreta delle segrete segretose, il grande segreto era…….. eeeerraaaaaaaaaaa……………………………………….. Che c’era un’altra porta U_U


Tutti: “MA LUXORD!!!!!!!!”
Luxord: “Ok ok scherzavo… Torniamo a noi… eraaaaaaaaaaaaa un’immenso magazzino strapieno di bustine da the!! DAN DAN DAAAAAAAAN!!!
The di ogni varietà, di ogni provenienza e… emh scusate un attimo… *si asciuga la bavetta che è scesa copiosa* dicevo e ogni aroma mai lontanamente concepito e non.
Alixiorda non poteva credere ai suoi occhi! Le sue gambe tremarono e si bloccarono…. Così come la sua attività celebrale che la portò a stare tre quarti d’ora imbambolata e sbavante.
Quando si fu ripresa i suoi ormai rinomati sensi di Theiofila si attivarono e, tra 273423689 mila bustine le permisero di trovare LA SUA. Ma  una domanda le ronzava prepotente in testa: “M-Ma come è possibile che tutto questo ben di Dio sia stipato qui dentro?? …Insomma perché?”

“ORA te lo spiego IO perché….” Una tonante voce dietro di lei la fulminò facendola diventare bianca come un lenzuolo.
“… Et mo sont amères caz**” e con questa perla di saggezza il Transgatto disparve in un turbine di farfalline virili. E così tutti scoprirono che il Transgatto non era nient’altro che un voltagabbana ù_ù
“Perché, perché fai questo??”
“Perché dici? È semplice, te lo ha anche spiegato quello scemo del mio subordinato prima…. Il succo è che mi sono stancata di governare un mondo dove non c’è neanche campo per il cellulare! Così ho ordinato di sequestrare tutte le bustine da The del regno, e presto invaderemo le fabbriche che le producono in superficie! Come sai gli Inglesi non possono vivere senza The, così potrò ricattarli a vita per sempre e conquisterò tutta la Britannia! E in seguito… IL MONDO INTEROOO MUAMUAMUAMUAMUAMUAMUAMUA!!!!!!”
“Ma-ma è terribile! Sei un mostro!”
“Stavolta non potrai sfuggirmi!”
“ehm… emh… GUARDA UNA CERCOPITEIERA!!!!”
“Cos, DOVE? *Aliziorda gli scivola sotto le gambe all’urlo di “O la va o la spaccaaaaaa!!!!*
E così riprese l’inseguimento: i due si lanciarono in una folle corsa fatta di un continuo ed insensato viavai attraverso porta sistemate lì a caso (scena tipo di Scooby Doo..) fino a che Alixiorda non riuscì a trovare la stramaledetta porta che l’avrebbe condotta fuori da quell’incubo –porte che ti portano ad altre porte porta ponente porte Pi-
“AAH finalmente sono liber-“ stava per esclamare dalla gggioia, quando si vide arrivare l’intero stuolo di carte da poker pronto a fermarla “Oh Shit…”
“NUOOO non fate del male alla contessa!” dissero in coro l’1 e il 7 di-cuori-Ventus ***  parandosi davanti a lei, come era ovvio dato che non avevano capito un accidente di quel che stava succedendo e credevano ancora che Alixiorda fosse la contessa del giardino Giglio Rosa.
Una minacciosa carta-fiore-Terra uscì dal mucchio con la lancia puntata verso di loro: “Spostatevi Ventus!” ordinò imperioso. Sentendosi terribilmente chiamato in causa un Picche-Vanitas parecchio altezzoso si parò in mezzo a loro gridando: “Non trattare male i miei Ventus (?????), solo io posso farlo!”
“E anche io!” un altro Picche-Vanitas si mise in mezzo, poi un altro e un’altro ancora finché non scoppiò un bel casino tra le carte:
i Picche-Vanitas si scuoiavano a vicenda mentre menavano di botte i Fiori-Terra che si difendevano valorosamente, mentre i Cuori-Ventus fuggivano terrorizzati per paura di essere “maltrattati” dai Picche-Vanitas.
Alixiorda non ci stava capendo un tuborg.
In quel momento arrivarono anche le carte Quadri-Aqua, che presa in disparte la ragazza, le intimarono di andarsene: “cerca di capirmi… la mia sanità mentale non è più quella di un tempo… ma non siamo qui per parlare me/noi: se vuoi scappare, per di là!”
Senza neanche farselo ripetere due volte la ragazza, ormai stufa di imbattersi in personaggi strani che si incartavano su sé stessi (ahahahahah afferrata la battuta?... No eh?) e corse a perdifiato verso l’uscita.
Ma proprio davanti alla porta dell’uscita, c’era il Truzzoniglio armato (??)  del fidato Sitar!!
“Spostati non ho tempo per il tuo stupido Hou-“
“TUUUUUUU….. NON PUOI…………………………. PASSSSSAAAAAAARRREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!”
 E con un agile movimento della zampina bianca, il coniglietto suonò le corde del suo sitar, dalle quali partì un getto d’acqua potentissimooooo!!!! Che travolse completamente la povera- e ora zuppa- ragazza. Ma non bastò questo per fermarla!
Infatti dopo poco arrivò anche il Re che, inca**atissimo, caricò su di lei come un toro infuriato mimando con le dita le corna: “Ridammi quella bustinaaaaaa!!!”
Era spacciata.  Tra il Truzzoniglio e il Re! Ormai non aveva scampo….
MA proprio in quel momento, la finestra centrale si frantumò in mille schegge di luce mentre una fiammante motocross faceva il suo ingresso in scena con un rombo possente:  a bordo di essa i più pazzi e spericolati figuri di Wonderland!
“A costo di perdere anche l’occhio sinistro….. ALL’ARREMBAGGIOOOOO!!!!!!”
La moto atterrò accanto ad Alixiorda e la zampa del Leprotto Biscurrile l’aiutò a salire in fretta e furia per uscire al più presto da lì.
“Allacciati la cintura, Alix, che adesso di meraviglie ne vedrai un bel po’!”  ****

Con un rombo tonante i tre sgommarono velocemente verso la porta e la sfondarono di prepotenza –violenzaaaaaaaaaaa XD- sfrecciando a tutta velocità verso l’uscita di quel pazzo pazzo mondo.
“MA COME FACEVATE A SAPERE CHE ERO IN PERICOLOOOO??” gridò Alixiorda per farsi sentire.
“AAAH CE L’HA DETTO IL PINK LADY!!!!” rispose il Coniglietto Biscurrile facendo le spallucce.
“IL TRANSGATTO??”
“SIII LUI/LEI/OH MA VAFFAN***!!”   LOL
Dietro di loro tutto lo stuolo di carte incerottate dopo la lunga batosta li stava inseguendo, insieme al Re, al Truzzoniglio, e perfino dal Transgatto che gridava a squarciagola: “ASPETTAMIIIIIIIII ç.ç!!!”
“MA ANCHE NOOOOO!!!!” rispondeva Alixiorda disgustata, poco prima che un terrificante suono di marmitta smarmittata indicò ai fuggitivi che….. era finita la benzina. Dopo di che la moto si sfaciò completamente, lasciando in mano al Cappellaio Guercio solo il manubrio.
“Oh no e adesso come faremo a fuggire!?”
Il Cappellaio Guercio si rialzò duro in viso, voltandosi verso lo stuolo di nemici che li stava per raggiungere.
“Non c’è altro modo. Leprotto, ti va di seguirmi in questa nostra ultima avventura?”
“Non chiedo di meglio.” Rispose lui con uno sguardo fiero.
“Ma c-come!! In questo modo… voi….”
“Non c’è tempo Alix, tranquilla. Ce la caveremo. Ora corri, CORRI!!!”
I due si fecero avanti verso la marmaglia estraendo coltelli che non sapevano nemmeno loro di avere e all’urlo di “KAWA BONGAAAAAA!!!!” si sacrificarono in un gesto di eroico coraggio.
Alixiorda si voltò un’ultima volta, singhiozzando mestamente, poi cominciò a correre con tutte le forze che aveva verso la porta-Cid, l’inizio di tutto.
Eccola! Subito afferro il pomello-nasone e lo tirò con tutta se stessa, ma non si apriva!
Le carte si stavano avvicinando pericolosamente! Ma la porta non si apriva!! Cosa doveva fare, cosa COSA……..


….
……..
……..ehi.
Ohi tipa. Alzati. Voglio andare a casa… Tipa…” una voce annoiata ed infastidita le raggiunse le orecchie.
Alixiorda si risvegliò frastornata ed intorpidita, sul retro della discoteca.
Un ragazzo biondo vestito da netturbino la stava colpendo ripetutamente con uno scopettone.
“Uh-ma dove sono… che ca*** è successo?”
“Se non lo sai tu, tizia… ora per piacere ti puoi levare così io finisco di pulire e me ne torno a casa?”
Davanti a lei si trovava il tombino, questa volta chiuso, e in un attimo comprese quel che era successo.
Era stato tutto un sogno! Il Truzzoniglio probabilmente era un’allucinazione dovuta all’overdose di The, e non appena era arrivata davanti al tombino era svenuta per la puzza!
Si alzò si ricompose, e se ne tornò a casa, senza neanche salutare il netturbino.
“Ohi niubbi vi sono mancata??”disse non appena varcata la soglia di casa. Tutti i presenti, la mamma il papà il nonno la cugina… la guardarono allucinati.
E così, con la sua nuova e scurrile parlata, visse per sempre felice e contenta.
FINEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE *hic!*


Finisce  così, questa favola breve se ne va (se ne vaaaaaa), ma aspettate e un’altra ne avrete…
“C’era una Volta” un Nessuno dirà e un altro sclero inizierà… 



TNT: “…….è la ca**ata più grande che tu abbia mai raccontato Luxord……. Siamo colpite. Stima. Tanta stima brotha.”
Axel: “ Ma non è giusto! Roxas ha un ruolo infimo, di bassa lega, nell’intera storia sarà comparso si e no cinque second- *viene frenato dalla delicata manina guantata di Roxas*
Roxas: “ NO no no Luxord va benissimo così. Non sono insieme al piromane. Va benissimo.”
Marl: “Ragazzi, posso dire qualcosa sul mio personag-“
Tutti: “NO”
Intanto Xiggy e Xal erano in un angolo, che da 10 minuti (più o meno quando si sono immolati eroicamente nel racconto) si scambiavano strette di mano, cinque "Sei un grande, no sei più migliore tu, siamo i più meglio!!!" (grammatica sprecata -_-)
Xemnas: “Ehi ma io non ci sono! Coc’è questa mafia? Cos’è questo Reborn??”
Saix: “il mio Ser ha ragiooonee….”
Dem: “Yeeee mi piace molto questa storia, soprattutto la parte in cui urlo! Tu non puoi PASSAREEEE è una gran figata ^^”
Marl: “ Ma ragazzi! Posso parlare adesso!?”
Xig: “E perché sua signoria Lady Pink avrebbe qualcosa di importante da dire?”
Marl: “perché adesso toccherebbe a me…..”
All’improvviso un turbinio  di polvere avvolse la stanza, e un secondo dopo essa era vuota. Dal corridoio si udivano voci di grida che sbraitavano: “Corri corri!! Fuggi dal maleeeeeeee!!!!!!!!”
Marl: “Yaaaaaawn…….. -______-“








Angolino delle autrici:
We’re so sorry really……. Ma  questo capitolo ha avuto bisogno di altri giorni di preparazione perché sinceramente è venuta fuori una cosa mooooolto lunga.
Abbiamo fatto molto casino con le carte. Mooooooooolto casino. Perché non si capiva mai se erano in due, in tre, in da soli, chi plurale chi singolare, chi quadro e chi piccato, ba vabbe ne siamo uscite anche stavolta con una sanità mentale ABBASTANZA integra. Vi basti sapere che dopo questo sclero siamo riuscite a fare i compiti di Latino YEEEEEEEE ^^ ...ultimo ma non così ultimo ci scusiamo per eventuali errori di grammatica e non... se ne trovate SEGNALATECELI così che potremo andare a correggerli e rendere questa storia più itaglianese ^^ XD


* = Noooo, questo non centrava assolutamente NULLLLLLLLLA con la VaniVen, nient’affatto………………..
** = MaPà, non è un errore: ma da qualcuno doveva pur aver preso no? LOL Cmq per chi non lo sapesse il MaPà è un’entità metà mamma e metà papà che cercano convulsamente Pipì, Popò e Rosmarina… si proprio quelli del cartone su Rai YoYo….. abbiamo una mentalità molto contorta……….. AHAHAHAHAH XD
*** = queste carte contengono messaggi subliminaliiiiiiiiiiiiiiiii XD XD XD
**** = frasi fighe prese da Matrix. Ci stan troppo bene. ù_ù

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Capitolo 11
*** BiancoSora e i nani del Mulino Bianco ***


ATTENZIONE: la lettura di questo capitolo potrebbe attaccarvi la terribile e contagiosa malattia denominata: “Sentimento del Puccioso!!!” Sconsigliamo la lettura ai deboli di Fangirlaggio
ATTENXIONE 2: questo capitolo è intriso di Soku, demenza, sfottimenti gratuiti su Kairi, pucciosità, Soku, demenza, Pokémon, taaaaanto Shonen’Ai, Soku e Demenza. Se siete allergici ad almeno 3 di queste cose, la lettura è caldamente sconsigliata. (per il vostro bene. Noi vi abbiamo avvertiti ù_ù.)

AttenzioneRicordiamoAiGentiliLettoriCheLaPresenzaDiEmozioniInQuestoTestoéPuramenteCasualeNonProvateAdImitareQuantoScrittoInQuestaStoriaLeggereAttentamenteIlFoglioIllustrativo

Uno sconsolato Marluxia si era affacciato alla porta della camera delle XIII, XIV e XV, nel tentativo di individuare con lo sguardo almeno uno dei suoi compagni… ma niente: si erano dileguati nel Nulla (Ahahah. N.D.Xemnas) “Ragazzi tornate indietro!!! Vi prometto che abbasserò il rating!!! …E racconterò una favola educativa!!! …E..E…E CI SARA’ LA SOKU!!!! >_<”
“Soku? ^^” fece Lemixia appena comparsa dietro di lui in una nuvoletta di polvere.
“KYAAAAAA! >_<” Marluxia fece un salto all’indietro. Lemixia continuò con occhi sognanti: “IO voglio sentirla!! Se c’è la Soku voglio ascoltarla! IO, io, io, io, io!!! *^*”
Il Leggiadro Sicario era confuso e disorientato, ma in un attimo assunse uno sguardo compiaciuto –Missione Compiuta!-
“ANCHE IO VOGLIO SENTIRLAAA!!! ^w^” gridò un Demyx esaltato appena comparso alle loro spalle.
“KYAAAAAAAAAAA!!! >___<” Lemixia e Marluxia fecero un salto così alto che toccarono il soffitto.
“Dem da quanto tempo sei qui? O_O”
“Da 2 sec. Netti!!! Prima ero dall’altra parte del Castello. ù_ù MA avevo sentito per CAAAAAASO la parola “Soku” e dato che sono un fanboy non potevo non venire!! ^^”
“Dem… sniff sob… TI VOGLIO TANTO BENE TATINO!! <3 <3 TTwTT” singhiozzò Lemixia con i lacrimoni.
In quel momento la porta cigolò lentamente mentre un suono di passi cadenzati si avvicinava sempre di più…
Dem ebbe un “colpo al Cuore” e saltò in braccio a Lemixia, Lemixia saltò in braccio a Demyx e caddero tutti e due con il culo per terra.
Lemi: “NOOOOOOO E’ IT!!!!! *”
Dem: “Non la voglio la barchetta… ç_ç**”
La porta si aprì del tutto, lasciando intravedere nel buoi del corridoio una massa di capelli scuri.
D + L: “NO NON E’ IT, E’ LA BAMBINA DI THE RING!!!!!!!! TT^TT”
“…Emh…Scusate, posso ascoltare anche io…?”
Non era la bambina di The Ring. Era Archaix che, attirata dall’aura positiva che emanavano i numeri IX e XIV, voleva vedere il perché di tanto entusiasmo.
Marluxia le balzò davanti tutto allegro: “CCCCCCCCCERTO CHE PUOIIII!!! OwO”
Archaix si ritirò inorridita: “HO CAMBIATO IDEAAAAA ^^” ” e schizzò via nel corridoio.
Lemi: “NO no no no no no no Archa torna quiiiiiiiiiiiiiiiii” Lemixia scattò verso di lei afferrandola per il cappuccio “Ti prego reeesta! ç_ç Ti proteggiamo NOI da LUI! *^*”
Archa: “Lui??”
Lemi: “Si insomma da Marl!! …Ci stai? *^*”
Archa: “Ok… Suppongo che dovremmo riportare indietro anche gli altri…”
Lemi: “Vero. Cominciamo da Bex!! ^^”
Archa: “Umh… penso di avere un piano, ma non so se ti piacerà…”

1 minuto dopo…
Lemi: “NO NO NO NO no no e ancora NO!! Mi rifiuto!! >__<”
Archa: “Dai Lemi… è l’unica soluzione per far tornare indietro Bexyk…”
Lemi: “MA L’Akuroku ha precedenza su TUTTO!!! >__<”
Archa: “E dai, solo per una sera…”
Lemi: “Umph, ok… Imbavagliamo Roxas, lo nascondiamo e facciamo uscire Bexyk con Axel… >__>”
SOLO 5 minuti dopo…

I quattro Nessuno avevano dovuto escogitare una trappola diversa per ogni membro dell’Organizzazione, in “BREVE” tempo tutti furono pronti, chi più, chi meno, ad ascoltare la storia del numero XI.
Marl: “Eccovi tutti, voi che eravate così diffidenti, ora udirete una declamazione da vero Poeta ^W^”
Xemnas si avvicinò impercettibilmente a Xaldin, sussurrandogli: “Nel caso degeneri, tieni puntata quella lancia. >__>”

Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con nooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sognaaaar (peeer sognaaaar)
Non serve la keyblade, il cappotto nero e il ghiacciolo bello per venire con noiiiiii, basta un po’ di fantasia e di bontààààààà (e di bontààààààààà)


Marl: “C’eeera una volta, in magico mondo dove i negozi facevano seeempre i saldi e usciva un nuovo ombretto ogni due giorni, una giovane, viziatissima, ipocrita reginetta che tutti conoscevano come… Kairi la spocchiosa ù_ù”

Lemi: “YHEEE altri insulti gratuiti su questa Kairi che non conosco!! >W<  …Aspetta… non che mi dispiaccia eh, ma come mai la maltratti? Neanche la conosci…”
Marl: “CERTO CHE LA CONOSCO!! Quella brutta vipera, mi ha fregato l’ultimo mascara alla orsa dei saldi!!! …E ora la pagherà  >W>”
Lemi: “…okkeeeeeeei…”

Ella passava il suo tempo a farsi laccare le unghie dalla sua dama di corte Larxen- emh coff coff… Arlene e costringeva il suo paggetto Rox- cought cought… mhh… Rox a svaligiare i negozi di scarpe.
Ma la regina si sentiva sola nel suo grande castello, con solo 3557 servi e qualche paggio (tutti rigorosamente maschi ù_ù)
Quando stava per compiere diciotto anni, nel regno venne organizzata una grandissima festa, vennero quindi invitati tuuuuuuutti i principi dei regni limitrofi(vicini).
Kairi era così felice: finalmente avrebbe avuto un marito da spupazzare e a cui rompere le scatole a vita. Oh come era felice, oh come era contenta.
L’intento della regina era infatti quello di esaminarli uno per uno per poter scegliere chi tra loro fosse il più adatto a diventare il suo bel principe (in pratica il più figo e il più ricco ù_ù).
Ma siccome non esistevano ancora What’sapp e gli SMS era stata costretta ad invitarli di persona.
Ma i giorni passavano… e Nessuno veniva a trovarla.
Spazientita la Regina Kairi si rivolse direttamente allo specchio magico che le era stato donato da tre buone fatine nel tentativo di metterle la testa a posto, ma Kairi lo usava solo per andare su E-Bay (perché sì E-Bay esisteva ù_ù) per cercare le gonne più alla moda e il rossetto più trendy.
“Specchio, specchio delle mie brame…” disse ad alta voce. Uno specchio dalle ricche decorazioni a petali di rosa si illuminò di immenso e sullo “schermo” apparve un bellissimo viso prezioso e delicato incorniciato da una setosa chioma rosata (modestie a parte ù_ù)


Tutti: “*roteano gli occhi sbuffando e ridendo sotto i baffi*”

“Ben avvivata, caaava…”
Tutti: “Aspetta… perché con la erra moscia?”
Marl: “Perché fa aristocratico ed è più fine ù_ù”
Tutti: “Ahhh…”
“Quest’oggi posso congliavle un top molto chic che vostvo vossetto stavebbe d’incanto”
“No oggi Marl…” lo interruppe Kairi buttandosi svogliatamente sul letto “abbiamo cose più importanti…”
“PIU’ impovtanti di un top in saldo del 89%??? O______O”
“Non ho detto questo… Oh specchio, specchio mi sento così sola…” disse alzando le braccia al cielo.
“Dimmi specchio delle mie brame, chi è il più figo del mio reame?”
“In questo memento il più figo del vostvo veame è un tipo di nome Axel ^^”


Axel: “*Si avvicina a Roxas e lo stringe* OhMioXemnas, ti prego dimmi che ho capito male… ROXY PROTEGGIMI!!! >__<”
Roxas lasciò che il rosso lo stritolasse e si lasciò scappare un sorrisetto, roteando gli occhi. Ma se ne accorse subito e rimise il broncio.
E se ne era accorta anche Lemixia, che dal suo comodo lettino si pat-pattava le guance con un sorriso che le andava da zigomo a zigomo: stava per esternare tutta la sua ggggioia e tutto il suo ammmmmore, ma venne bloccata dalle occhiate truci delle altre due Nessuno.

“Nhaaa troppo rosso, troppo travestito… reimposta le ricerche sulle mie esigenze..”
“Provvedo subito… Ricalcolo… Ricalcolo… Ricalcolo.” Disse lo specchio e sullo specchio apparve il simbolo della clessidra di Windows.


Bex: “ASPETTA!! COME FAI A DIRE CHE E’ TROPPO ROSSO!!! E’ “IL” ROSSO!!! E’ “IL” TRAVEST- Si insomma NON PUO’ NON ESSERE IL PERFETTO PRINCIPE AZZ- vabbè hai capito…”

Dopo qualche ora lo specchio finì di elaborare i dati (vi sembra facile rispettare tutti i parametri di Kairi? éwè) e poté cominciare la ricerca… “Calcolo del tempo necessario: indeterminato.”
“Oh santa Fendy***”
Dopo qualche altra ora sullo schermo apparve finalmente l’immagine del prescelto: uno ragazzo dolcissimo, dai capelli castani e sbarazzini con gli occhi grandi e patatosi <3
“Awww che carino, sembra un cucciolo!” Esclamò Kairi saltando in piedi sul letto già cominciando a fangirleggiare brutalmente “…Ma perché indossa quegli stracci ed è chino sul pavimento?”
“Forse perché è uno dei vostri schi- emh servi?”
“Ah. O______O  Com’è che non me ne sono mai accorta?”
“Perché lei non  guarda mai in faccia i suoi dipendenti ù_ù Comunque si chiama Sora detto anche YukiShiro ovvero BiancoSora ^^”
Nel frattempo il piccolo BiancoSora stava passeggiando nel reale giardino, aveva appena finito di pulire tutti i pavimenti del castello e ora si godeva la sua meritata pausa ^^
Mentre passeggiava canticchiava un allegro motivetto che la sua dolce mamma gli cantava quando era triste.

 
tsurai dekigoto bakari de ikiru imi o miushinatteta
konna watashi ni ichidokiri no kiseki o kureta anata wa koko ni wa inai
hoho o tsutau namida no ato  kawaku ma mo naku ukabu itoshii koe
imasugu ai ni yuku yo  imi nante nakute ii
tsutawaranakute ii  imasugu  anata no moto made-iiieeee
kitto subete wa yumemonogatari datte me ga samereba kiete naku naru tte nando mo jibun ni iikikasete mitatte
anata ni fureta kono yubisaki ga ima demo mada atatakakute  jibun ni uso wa tsukenai yo
aa itoshiki ano hito no namida ga tomarimasu you ni saigo no negai ga todokimasu you ni
sayonara sayonara konna watashi ni ai o oshiete kurete arigatou****

BiancoSora non conosceva il significato di quelle parole ma la musica era talmente bella da essergli rimasta impressa per tutti quegli anni.
Così mente canticchiava gli si avvicinavano piccioni, colombe, conigli, paperi e pippi.
Che giornata afosa era quella, per fortuna lì vicino c’era il reale pozzo (tutto così reale): così decise di prendere un po’ d’acqua per abbeverare gli animaletti followers e i fiori del giardino.
Mentre tirava la corda della carrucola, però, passò di lì una farfalla colorata che lo distrasse  al punto che, inciampando nella corda, cadde nel pozzo con un grido acuto: “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHH” –SPLASH- “Ahio…”
Oh no come avrebbe fatto ad uscire da lì?!? Mise subito in moto il piccolo e puccioso Hamtaro che aveva al posto della scatola cranica per trovare una soluzione.
Non ci riuscì così trovò che la cosa migliore da fare in quel momento fosse… cantare! LOL ^^
L’eco della sua melodiosa voce si propagò attraverso il pozzo per tuuuuuuuuuuuutto il giardino, arrivando fino alle orecchie di un giovane principe a cavallo che si stava dirigendo al castello.
Seguendo il suo istinto il ragazzo scavalcò l’alto muro di cinta che circondava il castello, atterrando elegantemente e senza troppo sforzo sul terreno appena concimato del giardino.
Bello no ma bello, stivali nuovi andati. Oh beh tanto valeva scoprire da dove proveniva quella voce.
Si aggirò per il cortile reale, trovando solo buffi animaletti bipedi tra cui cani, paperi, scoiattoli e topi.
Sembrava ormai perso le speranze (oddio speranze…) quando il suo finissimo udito individuò con la precisione di un Tom-Tom che la voce veniva dal profondo di un pozzo reale.
“*si pulisce le orecchie in modo molto regale* …non è possibile, starò perdendo colpi. Ma che dico il principe Riku NON può perdere colpi…” e così si avvicinò con circospezione all’apertura.

 
anata ni fureta kono yubisaki ga ima demo mada atatakakute  jibun ni uso wa tsukenai yo
aa itoshiki ano hito no namida ga tomarimasu you ni saigo no negai ga todokimasu you ni sayonara sayonara konna watashi ni ai o oshiete kurete arigatou

Il principe ebbe un sussulto al cuore. Non aveva mai sentito una voce così pucci-pucciosa. Doveva assolutamente conoscere la donzella alla quale apparteneva!
Per fortuna conosceva il testo di quella canzone in modo tale da accompagnare la soave voce e creare uno splendido duetto.
Prese la corda e cominciò a tirarla.

 
ikura kanashimi ga oshiyosete kono mune ga itami nakisakende mo
zutto hatasenu mama no yakusoku dake nokotte mo


Sorpreso di sentire una seconda voce il piccolo BiancoSora prese a cantare più forte cercando di andare allo stesso tempo della voce sconosciuta, contento di sentire qualcuno che lo stesse assecondando. O meglio, credeva che suo fratello maggiore Rox fosse venuto a ripescarlo come tutte le volte che era immancabilmente caduto in quel maledetto pozzo. Solo lui conosceva l’ultima strofa di quella canzone: il fratellino minore gliel’aveva ripetuta talmente tante volte che ormai la sapeva a memoria.
 
kimi to deaete yokatta moshi umare kawatta nara tsugi wa
anata o mitsukete miseru kara
Aaahhh-ahhh



Stava ancora gorgheggiando felice, quando BiancoSora raggiunse l’estremità del pozzo.
“AAAAAAAAAAAA-AAAAAAAAaaaaaa. Ah. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHHHHHHHHHHHH CHI SIETE VOI???????!?? ”
“C-c-c-c-c-c-c-c-c-c-c-c-c-c-” Riku era allibito. C’era DAVVERO una persona il quel buco?!? Ed era un MASCHIO????!? C’era rimasto di me…..dda.
BiancoSora lo osservava spaventato e tremante attaccato alla corda ancora seduto nel secchio.
(Awwww <3) Sembrava un pulcino appena uscito dall’uovo: bagnato e confuso.
Non sapeva perché, ma Riku si sentiva in dovere di proteggerlo. Ma fece una cacchiata e lasciò la corda facendo ri-precipitare il povero YukiShiro di nuovo nel buio del pozzo.
“Oh ca***!!!! NO!” disse tentando di riportare il secchio velocemente in superficie.
Ora BiancoSora lo guardava male. Ma tanto tanto male. Addirittura aveva il broncio, cosa che lo rendeva ancora più adorabile  <3.
“Emh… scusami, tu come ti ch-”
“AAAAAAAAAAARGHHHHH!” urlò il castano in preda al panico più totale. Saltò giù dal secchio e sfrecciò all’impazzata verso il castello gridando: “FRATELLONEEEEEE ç_ç”
Riku restò lì. Impalato. Come un’idiota. Finché il nitrito del suo cavallo lo riportò alla realtà.
“HIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII (che tradotto dal cavallese significa: “Aoh scemo, il tuo principessino se l’è data a gambe…”)
“Oh scusami, Paopu***** Hai ragione dobbiamo andare… Ci aspetta una certa Regina Kairi. …Ma ormai non è che me ne freghi molto…” salì così in groppa al su destriero, Paopu, e insieme galopparono verso il castello, il cui portone era atre metri di distanza. (troooppa fatica -__-)
Nel frattempo a palazzo le urla disperate del piccolo BiancoSora riecheggiavano  rimbalzando sui muri e disintegrando i preziosi lampadari in vetro di Murano. Il ragazzo si era precipitato in cerca del fratellone Rox, che in quel momento stava spolverando i cristalli.
“RoOoOoOoOoOoOoOoOoOox!!! TT^TT ” –CRASHHHH-
 Rox guardò inorridito il pavimento sul quale si erano appena frantumati ben 17 statue di cristallo Swarovski.
“…Sigh… DIMMI BiancoSora…” sputò leggermente incacchiato il biondo.
“Un signore vecchio con i capelli bianchi mi stava fissando!!! ERA INQUIETANTE!!! TT^TT”
“…un signore vecchio………… NAAAAAH, sta tranquillo quello è Vexen il giardiniere, non ti fa niente: al massimo lui sta lì ad esaminare le varie specie di bruchi e farfalle… Torna a giocare.” Lo pat-pattò amorevolmente sorridendogli stanco.
“Ok! ^^” fece lui riprendendosi in un millisecondo e riacquistando il suo solito sorriso puccioso e si girò per andarsene. “…Oh già, la regina ha chiesto di te…”
“L-L-L-L-La R-Regina? *glom* Andrò da lei il prima possibile…” disse il castano cercando di svignarsela alla chetichella. Ma appena si girò incontrò due guardie reali Hayner e Seifer.
“Ohh, guarda chi si vede il Doddo che parla coi pozzi! Ti stavamo giusto cercando! èwé ”
“Eheheh che fortuna…^^” ”
Povero piccolo YukiShiro! ç_ç Ricevuto in fretta e furia dalla Regina in persona era terrorizzato al pensiero di quello che poteva aver fatto: magari era per le statue, o per il pozzo, o per gli schiamazzi notturni, o per la fauna rigogliosa che attirava nel giardino e che devastava le preziose aiuole.
“Fatti avanti.” Ordinò imperiosa la Regina.
BiancoSora eseguì l’ordine tutto tremante. “S-Sì vostra Maestà…”
La Regina poté così finalmente osservarlo più da vicino, scrutando il viso con sguardo truce.
“Mhh…Mhh… OHCHECCARINO!!! <3 <3” disse infine pinzandogli le guance paffute. Aww la sua espressione terrorizzata, mista ai suoi abiti logori lo facevano apparire così innocente e bisognoso di coccole!
“Sì sì ho deciso sarai TU il mio promesso sposo! Basta che firmi qui, qui e qui. ^^”
“M-M-Ma i-io non so a-ancora scrivere l mio nome…”
“Ahh chissenefrega basta una X…”

E così il povero BiancoSora si ritrovò invischiato in quella situazione bizzarra. Lui era troppo piccolo ed innocente per pensare ANCHE SOLO d fidanzarsi!
Proprio in quel momento la guardia reale Pence si precipitò al centro della sala esclamando a gran voce: “Maestà, Maestà il principe di ForeverAlonia chiede udienza!!!”
“Ahh che seccatura e sia, lascialo passare.”
“PEPEPEPEPEEEE!!! Fa il suo ingresso il principe di ForeverAlooooooonia!!!”
“I miei omaggi Regina di TrendyLand, sono venuto a porvi i miei regali saluti.” 


La regina Kairi si voltò svogliatamente prendendo per la mano il suo bello.
“Mi dispiace bello ma sei arrivato tard……” la reale si bloccò sul posto, con lo sguardo fisso sul nuovo ed affascinante (figo) arrivato. In quel momento risuonarono mentalmente nella sala tre “sonori”: MEEEEERDA.
Il primo era di Bianco Sora, che si ritrovava in una situazione assurda. Tipo promesso sposo di una donna che non aveva mai visto. E ora il tizio a cui aveva urlato in faccia si scopriva essere un principe.
Il secondo era del principe Riku, che aveva salvato –e fatto ricadere- un tizio in un pozzo. E ora se lo ritrovava al fianco della regina. Ed era pure carino.
Il terzo era della regina Kairi, che si era promessa sposa ad un ragazzo molto puccioso, e ora se ne ritrovava uno molto figo.
MEEEEEEEEEERDA.
 
Tutti: “ °________________° “
Marl: “Che c’è!? Non ascoltate mai quando parlo, ora posso fare apprezzamenti su ragazzi carini quando voglio ù.ù”
Tutti:”  *sospira*  “
 
In quell’ingarbuglio creatosi in pochi secondi, un mimino di spiegazione ci voleva.
“Ehm…. Eh no perché….. ho appena ecco…. Firmato un contratto di matrimonio…………. con questo qui.”
“OH……………. Allora beh i miei omaggi alla futura coppia…” disse atono il principe di rimando, senza smettere di guardare quel ragazzo con la manina delicata stretta in quella della regina e gli occhi immensi e blu. Si sentiva come… deluso. Da se stesso.
“Beh io allora….. me ne andrei..”
“Ma NOOO caro sarai stanco, perché non rimani a dormire??”
“V-va bene..”
“Il qui presente Sora preparerà egli stesso la vostra camera!”
“Ma no no non si disturbi!!”
“S-si invece vado subito subitissimoooo!!!” il piccolo BiancoSora si fece tutto impettito e partì come una scheggia imboccando il corridoio, sparendo dalla loro vista. Riku rimase di stucco dal rapido cambiamento di umore ma non poteva permettere che il futuro Re gli preparasse la stanza! Corse immediatamente dietro al pretendente, lasciando la regina Kairi da sola. Imbambolata, a fissare il punto in cui poco prima vi era il principe.
 
Lemixia: “AAAAH ECCO perché mi stava sulle palle!! Si intromette nella Soku, bisogna eliminarlo!!!!!”
Marluxia: “Al tempo cara, al tempo…”
Lemixia: “Oddio, spero sia la prima e ultima volta che lo dico, ma CONTO SU DI TE Marl!!!!!”
 
 
“……… e questo è tutto. Oh specchio specchio dei miei conti in banca, che cosa devo fare???” piagnucolò Kairi stesa sul suo regale letto a baldacchino. Di fianco a lei lo specchio magico roteava gli occhi annoiato.
“Aaaaaah questo non lo so, il casino lo hai combinato tu, cara.”
“Ma io non so cosa fare! Non ho mai pensato col mio cervello!!!”
“Beh non guardare me, io sono solo uno specchio parlante -____-“
“Uhm vediamo, come posso impedire questo matrimonio e sposarmi Riku…….. aspetta!!! Non si può fare il matrimonio, se manca lo sposo…..”
Il magico specchio Marl vide formarsi sul suo viso un malefico ghigno compiaciuto, e la cosa non gli piacque affatto.
 
Nel frattempo, nella camera da letto dell’ospite, il principe tentava di dissuadere BiancoSora dal sistemare ogni cosa finendo col fracassare un quadro di Fontain o sfasciare le tende ricamate della finestra.
“Ti ho detto che non c’è bisogno faccio da solo!! -______-“
“Nuoo devo ripagare il debito di riconoscenza che ho con voi! >.< e se la regina sa che ho disubbidito poi sono guai seri!!!”
“Ma di quale debito parli!?”Riku lo fermò mentre smanettava fra i cassetti prendendogli una mano per parlargli almeno in faccia. BiancoSora si voltò donandogli un sorriso riconoscente ed arrossendo: “Beh, come quale? Mi avete salvato….”disse raccogliendosi le mani verso il basso.
Riku rimase come paralizzato. Cioè, lo aveva scaraventato giù nel pozzo, e questo gli diceva grazie?
“Ma veramente ti ho anche ributtato gù…..”
“Ma è il pensiero che conta!” rispose lui raggiante portandosi le mani chiuse in un pugno al petto e saltellando.
Sinceramente colpito dall’ingenuità del ragazzo e dalla naturalezza con la quale si rivolgeva alla sua regale persona, il principe non ebbe di che ribattere, e si limitò ad osservarlo riordinare la stanza nel suo stravagante e catastrofico metodo. Quando ebbe finito fece una piroetta ed annunciò a gran voce: “FATTOOOO ^^” E aveva davvero finito: la stanza era perfetta!
“Beh ora si è fatto tardi devo andare vi auguro buon riposo!” e, veloce come era entrato, uscì in fretta e furia.
Riku rimase lì, impalato in mezzo alla stanza, come in coma. Una stranissima sensazione mai provata prima cercava di sprigionarsi in tutta la sua potenza, ma non riusciva a capire cosa fosse. Si sedette sul letto meditando, e dopo un po’ capì con orrore che gli stava prendendo.
“ *mani sulle guance* KAWAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII DEEEESUUUNEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!”
La porta si aprì di scatto e il faccino di BiancoSora fece capolino: “Urlato? Bisogno di qualcosa??”
“N-niente.”
“Ok.. allora a domani!” e la porta si richiuse.
L’aveva capito ormai troppo tardi. Era diventato un Otaku.
 
Quella notte tutti dormivano sereni: Vexen il giardiniere aveva scoperto una nuova specie di bruco (il Brucaliffo guarda tu che coincidenza), Rox non era stato sgamato per la questione delle state e BiancoSora aveva incontrato un tizio strano che diceva di essere principe, ma era simpatico. Perfino Riku si era messo il cuore in pace e aveva accettato la sua nuova natura senza scomporsi (come c’era da aspettarsi da un abitante di Foreveralonia).
Ma nel profondo del castello una regina inquieta si aggirava in cerca della soluzione giusta al suo problema.
“Mia signora, le consiglio di fare in modo che il principe non possa ritornare a casa, magari accoppandogli il cavallo.” Suggerì Arlene, la sua dama di compagnia.
“Troppo cruento, trasformiamolo in un rospo.”
“Coooosa? Ma lo sapete quanto costano le pozioni per trasformare in rospi?? Meglio un gatto ù_ù”
“E gatto sia. Ma che facciamo con BiancoSora?”
“Beh….. che ne dite di rivolgersi al “boscaiolo”? Lo sapete voi come è bravo a “far sparire” le persone…….”
La regina Kairi ebbe un attimo di esitazione. Poteva davvero condannare una creatura così innocente e pucciosa in quel modo?
…si, se questo equivaleva a sposare Riku.
 
Il mattino dopo il principe Riku si svegliò di buon ora, come era suo solito. Probabilmente quella notte aveva fatto il sogno più strambo e tenero della sua vita: unicorni, orsetti di gomma, dolci cuccioli di cagnolini dal pelo castano e gli occhi azzurri…. Preso così nei suoi pensieri  decise di andare a trovare il suo destriero valoroso e possente…
Entrato nella stalla salutò il giardiniere Vexen che stava uscendo tutto imbronciato e sbottava qualcosa tipo: “finalmente che potevo esaminare prezioso gruppo sanguigno di purosangue… bah!”
Preoccupato da quanto sentito affrettò il passo, ritrovandosi davanti al suo bel cavallo.        Gatto.                Un gatto.
“NNNNNNNNNNUUUUUUUUOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
L’urlo da 10 milioni di decibel ruppe in mille pezzi qualunque cosa fosse fatta di vetro nell’intero regno. proprio in quel momento Rox, che stava spolverando le statue di cristallo (opportunamente re-incollate con il vinavil sotto la sapiente guida di Giovanni Muciaccia XD) vide infrangersi tutto il suo sudato lavoro in un secondo. Il suo disperato: “MA PORCA ____________” si perse nell’urlo interrotto di Riku.
“Paopu che ti hanno fatto!!! Esclamò spiaccicandosi le mani sulle guance.
Il piccolo BiancoSora venne brutalmente risvegliato da quel latrato disumano e si precipitò in soccorso della povera bestiola che poteva averlo lanciato: “Chi ha gridato?? Oh siete voi!!  Avete colpito un comodino? Un comodino vi è caduto sul mignolo del piede?? Avete fatto a pugni con un comodino che vi è caduto sul piede schiacciandovi un mignolo???”
Benché non ci fossero comodini nella stalla, nessuno se ne curi per il momento. Il principe Riku era rimasto fossilizzato, con un’espressione facciale di astratto orrore grottesco che ricordava tanto “l’urlo di Munch”.
BiancoSora lo osservò per qualche secondo, poi il suo viso si illuminò di curiosità: “Stai giocando vero vero vero? Stai giocando al gioco dei mimi  (mimi? Semmai belle statuine ù-ù)  anche io lo so fare!!” e si affrettò ad assumere la posizione dell’amico con un sonoro: “BLEEEEEAAAHHHH!!!”*
Vedendo che il principe non accennava ad alcun movimento o accennasse di sentire cosa gli accada attorno, si voltò verso cotanto oggetto delle sue attenzioni. In uno dei box dedicati ai cavalli, sopra un mucchietto di paglia, se ne stava raggomitolato un dolce batuffolo di grigio vestito con due orecchie cotonate ed una coda batuffolosa e soffice.
“Kyaiiiii kawaii neko desuneeeeeee!!!!!!!” scoppiò in un gridolino estasiato gettandosi sull’esserino batuffoloso.
Il viso atono e ancora mummificato di Riku osservava i due rincorrersi allegramente, ma DENTRO stava esplodendo peggio di una fan girl, e il suo unico pensiero era: -kya kya kya kyaaaa!!!!!-
Ora non era poi così dispiaciuto di aver perso il cavallo >w>
 
Anche la regina Kairi si era svegliata di buon’ora, ed era scesa nel suo laboratorio segreto per la creazione di cosmetici (si, un laboratorio segreto di cosmetici. Che vi aspettavate?) per cercare qualcosa che convincesse il cacciatore a compiere quello sporco lavoro. Dopo interminabili ed interminabili….. secondi di ricerca, trovò quel che faceva al caso suo: una bella  palla-cinghiale con cui avrebbe potuto giocare al lancio del cinghiale! “Eheheheheheh…..” la regina sorrise malignamente tenendo fra le mani lo sporco e puzzolente giocattolo.
“Ahahahahhah, il mio piano si sta compiendo!” disse ritornando di corsa nella sua camera da letto chiudendosi la porta alle spalle.
“Oh mon dieu!!” esclamò lo specchio magico Marl alla vista di quella cosa “ma che cosa tenete in mano vostva altezza??”
“Non preoccuparti di ciò, è solo un piccolo inghippo che presto risolveremo…… muhahahahahahahHAHAHAAHAHAHHAAHAAHAAHAHAHAHAAHAH-cough cough-… si vabbe hai capito….. lo vuoi sentire il mio piano?”
“ma vevamente sono le 6 del mattino ne favei anche a me-“
“ASCOLTA IL MIO PIANO!!”
“O_O ok ok…”
“Bene. Allora: chiamerò il cacciatore e gli ordinerò di accompagnare BiancoSora nel bosco e di “perderlo accidentalmente di vista”….. dopo di che annuncerò a Riku la bella notizia, ovvero che sono libera, e ci sposeremo ohoohohhohohohohohohohho ^^ <3”
“Ma come fate a sapeve che il principe vi covvispon-“
“NON MI INTERROMPERE lo so e basta!” e senza aggiungere altro uscì dalla stanza con la palla puzzolente in mano alla ricerca della sua dama di compagnia Arlene.
 
“Andiamo, non volete venire a giocare anche voi??”
“ma ecco io…. Non…”
“Oh non è difficile, dovete fare così!” BiancoSora allungò una mano e cominciò ad accarezzare dolcemente la chioma albina del principe, che per un paio di secondi si sentì fragile come un gattino.
“uhm… quindi dovrei fare….. così?” Riku alzò titubante una mano e la posò delicatamente sui capelli spigolosi del castano. Non lo avrebbe mai immaginati così soffici, dato che apparivano pietrificati da chili di gel…
BiancoSora cominciò a fare le fusa in segno di approvazione: “si si hai capito bene…… ma le carezze dovresti farle al gatto.”
“!! S-si era per c-capire…”balbettò Riku accarezzando nervosamente il micio. Ma l’idillio tenero venne interrotto dall’arrivo di una guardia: “BiancoSora? La regina vi reclama…”
“ooooh ok arrivo.. allora ci vediamo dopo eh?” disse mestamente il ragazzo scrollandosi di dosso la paglia per rendersi presentabile ed allontanandosi con la guardia
Si…ci vediamo dopo…. No aspetta! Ma io devo partire! *guarda Paopu* e adesso che faccio??”
BiancoSora fece dietro front: “Se vuoi ti aiuto io!! Puoi usare una rondine viaggiatrice per mandare un messaggio nel tuo regno!”
“Una rondine? …E dove la trovo?”
“Ci penso iooooo!!!! ^^” ed iniziò ad intonare un gorgheggio melodioso che richiamò nella stalla diversi Pidgey. ** Uno di questi si posò sulla testa del ragazzo allegro e cinguettò in pokémonese.
“Questo è Amleto, il più vecchio e più saggio di tutti i Pidgey, e porterà il tuo messaggio in men che non si dica.” e detto questo lo salutò un’ultima volta cercando di uscire incolume dalla stalla ormai invasa dalle più varie specie di animali e non: tigri, elefanti, Pikachu, pinguini, Magikarp, balene e un’orca assassina.
La guardia condusse BiancoSora sul retro del giardino: “Ehi ma non dovevamo andare dalla regina??”
“C’è stato un piccolo cambio di programma. BiancoSora, questo è Braig il… boscaiolo.”
Un omone grosso e peloso, con una capigliatura alquanto bizzEbra, famoso in tutto il regno per aver catturato Mew, che andava in giro per i boschi con due fucili a canne mozze e un piccolo bazooka ripiegabile, gli si presentava davanti con un sorriso bonario che non incuteva per niente timore, anzi!
Ma BiancoSora tremava lo stesso come se fossimo a Dicembre.
“Ciaaaaao ^w^”
“C-c-c-c- -c-c-c- ci-ci-c-ci insomma salve…” disse nascondendosi dietro la guardia “perché devo andare con lui??”
“La regina vuole una zuppa di funghi e castagne (O_o) e ha incaricato voi due di andare a cercare gli ingredienti, perché non si fida di nessun altro.”
E così, seppure molto timoroso, BiancoSora accettò quell’incarico improvviso.
 
Mentre camminavano Braig insegnò al suo nuovo piccolo allievo come allacciarsi le scarpe mentre fai volteggiare una motosega (una cosa utilissima tutti i giorni -_-…)  e gli chiese in cambio di insegnargli il richiamo universale.
“Come mai vuoi sapere il richiamo di tutti i simpatici animaletti del bosco?”
“Uh-ah-ehm…. Per diventare loro amico!!”
“Aaah ok allora si fa così!” e intoò ancora quel gorgheggio astratto. All’improvviso davanti a loro sfrecciò a velocità assurda un porcospino blu fatto di Redbull, seguito da un altro porcospino nero e mooooolto scazzato e un adorabile volpino a de code.
“Chiamato” fece Sonic.
“Si volevo presentarvi un mio amico ^^”
“AAAH UN CACCIATORE!!!”
“Cacciatore? Noo lui è un boscaiolo e non vi farà del male….. vero???”
Braig lo vide fare una faccia così pucciosa e dolce che cominciò a dubitare  del lavoro assegnatogli: doveva, poteva davvero ammazzare un essere del genere??
“Beh noi andiamo abbiamo un dottore uovo pazzo da fermare a prestooo!” e in una nuvola di polvere se ne andarono alla velocità del suono.
Una volta soli, Braig mise Bianco Sora da parte e fattosi improvvisamente serio gli disse: “Piccolo, devo dirti due cose molto importanti.”
“Cosa?”
“……………….ho mentito. Mew non si può catturare.”
“0_0  =’O ……………….NUUUUUUUUOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO TT_TT!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
“Ehi calmati ora…” gli disse pat pattandolo sulla testa; BiancoSora si era nascosto il viso  tra le mani   “uhhuhuh….. e l’altra cosa?”
“Oh, si beh….la regina Kairi mi aveva assunto per ucciderti.”
“….OH.” fece il castano scuotendosi dalla sua posizione e mostrando un viso rigato di lacrime “…ma………….nulla ha più sensooooo T-T non si può catturareeeeeeeee!!!! Ç.Ç”
“Oddio non credevo che ti avrei sconvolto così tant-aspetta stai ancora pensando a Mew??”
“Shiiiiiii >____< l’unico animale che non rispondeva ai miei richiami ora so perchéééé…”
“Oookkei, ma tornando a noi: io ero incaricato di farti fuori, ma………… non ci riesco! Sei troppo innocente e puro, sembri il cagnolino che ho chiesto a Babbo Natale l’anno scorso!!!” e anche il grande e possente boscaiolo si sciolse in un mare di lacrime. BiancoSora gli si avvicinò per consolarlo: “Ooh tranquillo, non devi uccidermi per forza…”
“Si invece, altrimenti non avrò mai la mia palla-cinghialeeeee!”
“Oh no, mi dispiace così tanto…..” e si rimise a piangere con lui, mentre attorno ai due inginocchiati si formavano laghetti pieni di “sei il bamboccio più tenero che abbia mai conosciutoo T_T”  e “e tu sei il primo e più educato boscaiolo che incontrooo T_T”
Dopo una buona mezzora, e dopo aver creato un nuovo bacino artificiale, il boscaiolo tirò su col naso e si alzò in piedi, facendo scomparire in un attimo i buoni sentimenti di cui si era riempito il cuoricino: “Ok vabbè–sniff- ora scappa nel bosco, fuggi e non voltarti indietro, non guardare, non sentire, fuggi e basta!!”
“E tu come farai??”
“Troverò un modo…”
Seguendo alla lettera quel consiglio BiancoSora cominciò a correre nel bosco, salutato un’ultima volta il buon cacciatore, e corse, corse, corse……….
 
Dopo un po’ che correva però si accorse di non sapere assolutamente dove si trovasse.
“Oh no, mi sono perso! Sono tutto solo nel buoscoo!! Se solo non avessi continuato ad urlare  e correre con gli occhi chiusi… ora sono così spaventato e molestabile…”
“ehi, tutto bene?” fece una voce sconosciuta, da qualche parte del bosco.
“No, mi sono perso..”
“Oh non fare così, se vuoi ti porto a casa mia e cerchiamo aiuto insieme!”
“Si si… ma tu dove sei?”                                                                            [N.B. L’accettazione di tale proposta solitamente fasulla dimostra che Sora è un pirla]
“….davanti a te se abbassi lo sguardo…”
BiancoSora guadò in giù: davanti a lui vi era un omino piccino picciò, che lo fissava con i suoi grandi occhi acquamarina sorridendo. Indossava degli abiti da fornaio e un bel cappellino a punta che terminava con un pon pon multicolore fluorescente; da sotto al cappello evidentemente spigoloso si intravedeva bene la capigliatura mullet che gli donava un non so che di dolce e sbarazzino.
“Ma tu sei… adorabile!!” esclamò pizzicandogli la guanciotta.
“E anche tu non scherzi!! ^^ “ rispose lui alzandosi sulle punte dei piedini per fare lo stesso (Sai com’è tra idioti ci si capisce).
“Vieni!” disse prendendogli a fatica la manina “casa mia non è molto distante da qui! I miei fratelli si prenderanno cura di te^^”
I due, saltellando allegramente e tenendosi per mano, si avvicinarono ad una radura nascosta, dove vi era una casetta dall’aria familiare, con un grande mulino ad acqua.
“Fermi tutti…. Ma io la conosco… è come la casetta del Mulino bianco!!”
“No no amico, non è COME. È la casetta del Mulino Bianco! Siamo noi i produttori che custodiscono il segreto di tutto il nostro successo!!”
“OOOh e qual è???”
“Sta a sentire: perché se Banderas ha a fianco a sé i ciotolino del cioccolato lui può pucciare la brioche fino a metà, ma poi dentro ci mette una pipetta cos^?” e con le dita mimò la lunghezza di un pollice.
“Woooooooooowwwwww….. ma non dovevi dirmelo era un segreto!!”
“Forse ma sento che di te ci si può fidare…. Lo sento in mia pancia! Ma comunque andiamo avanti…”
Quando i due giunsero davanti alla casetta bianca, BiancoSora fremeva dall’emozione: avrebbe finalmente visitato il luogo dove si preparano le sue merendine preferite! Il nanetto bussò alla porta con circospezione 8 volte, e alla nona ne sentì una di rimando.
“Parola l’ordine” si sentì attraverso uno spiraglio.
“E dai Barolo lo sai che sono io! Ho portato anche una sorpresa!”
La porta si aprì velocemente senza un cigolio e davanti ai due si presentò un nanetto ossigenato con la barba e gli orecchini: la sua divisa da mugnaio e il suo buffo cappello a punta in stile gnomo da giardino erano tutti ricoperti di farina.
“sorpresa?? È uscita la nuova espansione di Pokémon Arcobaleno: l’ascesa di NyanCat??”
“Eeeeeeeeeeh no. Per quello dovrai aspettare ancora un mese.”
“Nuooo, l’attesa mi sta distruggendo…. 200 nuovi Pokémon uno più sberluccicoso dell’altro…. Oh e chi è questo fanciullo?” disse accortosi solo ora della presenza di BiancoSora, che sentendosi interpellato si nascose dietro al piccolo nano puccioso –per quanto ci si possa nascondere dietro ad un nano…
“Questo qui è BiancoSora. L’ho trovato nel profondo del bosco, disperato perché si era perso. Possiamo tenerlooo????”
“Ma Scricciolo, in questo modo potrebbe venire a sapere del segreto della Mulino Bianco!”
“Ooooooh tranquillo, non c’è problema. Glie l’ho già detto io!”
“COSA!?!?” una voce imperiosa scosse le fondamenta del mulino e perfino la ruota smise di girare. “Tu hai fatto COSA!?!?”continuò tonante e levitante*** un terzo nano dagli abiti sobri ma sontuosi facendo la sua comparsa davanti ai tre, levitando: “Come hai potuto Scricciolo!?”
“Ma aveva un’aria così innocente… e poi lo sentivo in mia pancia!! *si tocca il pancino* “
“Aaaaaaah, se lo senti in tua pancia è un’altra storia…. Può restare. Ma deve lavorare!”
Il coro di YEEEEEE che seguì fu interrotto solo dal coro di NUOOOOOO….  Il nano levitante, che altri non era che il proprietario della villa, il signor Dotto MulinoBianco, si avvicinò a BiancoSora con fare ancora diffidente: “E tu che ci facevi sperduto nel bosco?”
“S-scappavo, perché la regina Kairi ___________ (ß mettete qualunque insulto vogliate, Sora è troppo puro per poterlo dire) aveva ordinato al boscaiolo Braig di uccidermi…”
“Boscaiolo? Qui non c’è mai stato un…… aspetta. Braig? Braig il cacciatore??? Allora sei un nostro alleato! Devi sapere che oltre a produrre flauti e leccornie varie noi siamo anche le guardie forestali del regno: Braig è il nostro più grande nemico, abbatte la fauna e la flora senza pietà! L
“La flora e la fa… *gulp* allora il richiamo universale….. NUOOOO >____<”
 
Nel frattempo, nel bosco……
“Ehi ragazzi *puff pant* Sonic dove seiiii??”
“Muori porcospino rosa dei miei stivali Muhahahahaha >:)”
*spari a mitragliatrice*
 
TNT: “OH SIIIIIIOOOOOOUUUUUUAAAAAAVOCALIIIIIIIIIIIIIIIAAAAAEEEEEEEEEUUUUUUUOOOOOOOO!!!!”
Xigbar: “Grazie, grazie a tutti…”
Xaldin: “Ma scusa tu non hai fatto un ca***! *viene preso a bazookate dal Xig, e tenta di infilzarlo con le lance, e inizia la rissa*”
TNT: “…EEEEEEEEEEEAAAAAAAAAIIIIIIIIIUUUUUUOOOOOOOOOO…….”
Marluxia: “Ok grazie ragazze avete reso l’idea…                    [Neh,  avevate mica notato che Amy somiglia PERICOLOSAMENTE  a Kairi?]
 
Salto temporale temporaloso^^ nei giorni seguenti a BiancoSora fu spiegata la sua funzione all’interno della catena di montaggio: pulire quando avevano finito.
“Farina….. farina dappertutto!!!!”   I giorni passavano allegri e felici, e pian piano il piccolo YukiShiro conobbe tutta l’allegra famigliola.
Oltre all’imperioso e soprattutto levitante dotto, al baro professionista Barolo e all’esaltato Scricciolo infatti c’erano:
-Mestolo, il rinomato nano cuoco che ogni giorno preparava di tutto fra la crema per i flauti e la pasta delle brioches;
-Pomellolo, silenzioso ed efficiente come guardia forestale sempre gentile con le creaturine e dal pugno di ferro coi trasgressori (nel tempo libero ammorbidiva la pasta sfoglia);
-Capitolo, il nano triste. Fabbricava ricettari ed inventava nuove ricette, ma spesso al suo lavoro veniva affiancato Scricciolo (esempio tipo:)
“Ecco questa nuova ricetta: si chiamerà la Ruota del Destino Implacabile…”
“Gno gno gno! Si chiamerà girella!”
 
-Pescivendolo, che oltre a cucinare si occupava degli slogan commerciali;
-Rosolette, la gallina mascotte del gruppo che faceva i testimonial insieme a Pescivendolo (dal nome si vede benissimo quale sarà la sua fine).
 
Al castello invece, la situazione era degenerata: Braig aveva ammazzato Amy e portato il suo cuore alla regina. Riku, scoperto ciò, si era inalberato (veramente  inca***o) ed era andato dal cacciatore per pestarlo per bene. Ma all’ultimo momento egli aveva rivelato l’inganno per salvarsi la pellaccia. Purtroppo Vexen il giardiniere aveva ascoltato tutto -stava origliando -__- ed era andato a spifferarlo alla regina  (ragione? Nessuna, era uno stro_____) ed ella aveva giustamente punito il traditore togliendogli la palla-cinghiale. Il principe, preoccupato della salute di quel povero essere puccioso, lo cercò in lungo e in largo con l’aiuto del suo fedele destr- ehm felino Paopu. Anche la regina lo stava cercando, ma per un differente motivo: senza la sua preziosa dipartita non avrebbe mai potuto sposare quel pezzo di gnocco!
E qui intervenne ancora una volta il giardiniere: quel brutto spione decrepito con un piede da tempo nella fossa e l’utilità di un peto solido le suggerì di cercare nella casetta dei sette nani.
“I sette nani?”
“Si, quelli del Mulino Bianco…. Ho intravisto la loro dimora con questi medesimi occhi! Probabilmente l’hanno accolto con loro!”
“Il Mulino Bianco… quella banda di contraffattori… sempre lì a  difendere la qualità del prodotto e il benessere dei consumatori e bla bla bla….”
“Ho la soluzione!”
Vexen si girò di scatto e vedendo un essere superiore e troppo splendente per i suoi occhi che stava in uno specchio morì di infarto.
“Oups.” Fece Marl “Non dovevo?”
“Hai fatto benissimo.. ma non divaghiamo. Spiegami questa idea!”
“In pvatica se non potete fidavvi di nessuno pev questo incavico, esegui telo voi stessa!”
“E cioè?”
“Tvavestitevi da vecchia, andate a casa dei sette e ammazzatelo. Che ci vuole?”
“Scuuuuuusa sei meglio te.. -__-“ fece la regina imbronciata uscendo senza un minimo di riguardo e troncando la conversazione.
Lo specchio smise per un attimo di riflettere l’immagine di Marl, poi il suo viso assunse un sorriso provocatorio.
“Non sai quanto….”
 
Scesa in fretta e furia nel laboratorio di cosmetici la regina si mise subito all’opera alla ricerca di una maschera che funzionasse al contrario, cioè che invece di ringiovanirla la invecchiasse. Dopo interminabili ed infiniti…… minuti di ricerca, finalmente trovò la giusta miscela: si impiastricciò la faccia e, con tanto di cetrioli sugli occhi, uscì in giardino per farla seccare. Passava di lì Vexen il giardiniere, che era miracolosamente risorto ma vedendo sua maestà così conciata si prese un altro infarto e ri-morì.****
Dopo qualche ora di attesa e trattamento sotto il sole cocente, la regina poté tornare nelle sue stanze per rimuovere l’impacco fuxia con sfumature gialle di dubbia provenienza: non appena entrata in camera lo specchio Marl la vide e se avesse avuto un cuore sarebbe morto anche lui (è uno specchio ù.ù)
“AAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRGGGGGHHHHHHHHH VEXEN è RI-RISORT- ah no aspetta siete voi…. Altezza?”
“ *voce moooooolto ma molto rachitica* e chi vuoi che sia la bisnonna di Fafuke??”
“ *visibilmente orripilato* n-no no si capisce che siete voi….. credo……….. cioè, io so che siete voi ma non vi si riconosce…. Vabbè avete capito.”
“*sempre con la voce rachitica* esatto! Chi potrebbe mai sospettare che sotto le spoglie di questa dolce vecchietta si nasconda la bellissima e misteriosssa regina Kairi ù_ù…”
“Beh allora si affretti ad andare……. Prima che la maschera ceda e voi torniate al v-vostro splendido aspetto….. *teso, molto teso*”
“Hai ragione! Vado subito, prendo un paio di cosette e vado….”  e finalmente se ne andò, lasciando il povero specchio ancora sconvolto da solo.
“…… fiuuu se ne è andata. Questa però è la goccia che fa traboccare il vaso, ne ho abbastanza di questi complimenti gratuiti e tutte queste false lusinghe, non sono uno specchietto da quattro soldi io! Le farò vedere di cosa sono capace!!!”
Un’improvvisa luce avvolse la superficie di vetro, la figura all’interno di esse cominciò a prendere consistenza e ad acquisire il dono del 3D………..
 
Era il giorno delle spedizioni alla casetta del Mulino Bianco!  Tutti e sette i nanetti avevano il compito di consegnare le loro delizie in tutti i sette continenti del mondo (ma non erano 5 vi chiedete? Si ma noi contiamo anche Atlantide e la terra dell’omino del burro) e BiancoSora aveva il compito di badare alla casa mentre erano via:
“Non staremo via molto, non dare confidenza agli sconosciuti e ai cacciatori!” gli dissero come ultimo avvertimento prima di dileguarsi fra gli alberi
Finalmente era solo.
Poteva fare quello che da tempo aspettava tanto di fare.
Guardare la 367° puntata dei Digimon!!!!
Si stava così per fiondare come una furia nella camera di Scricciolo (chi credevate avesse la tv fra di loro? ù.ù) quando una voce vecchia e lamentosa attirò la sua attenzione: “Bella roba, venite avanti, bella roba per tutti, cocco bello coccooooo!!”                                      [XD siamo in vacanza capiteci]
BiancoSora si affacciò alla finestrella di legno (quanto adorava farlo, si immaginava sempre di apparire sul logo LOL) e vide una vecchia signora che trascinava un carretto malandato pieno di roba “bella”: oggetti contundenti e utensili da taglio, stoviglie, pezzi di ricambio, marmitte, Psyduck…..
La vecchietta sembrò notarlo e si avvicinò lentamente: “Oh saaalve bel bambino, vuoi vedere la bella roba che ho portato qui con me?”
“Uhm… veramente i sette nani prima di andarsene mi hanno detto di non parlare con gli sconosciuti…”
“Quei sette nani sono molto saggi… allora facciamo così, mi presento: io sono Clara, la figlia di Pennywiles…………... E tu sei BiancoSora….”
“ *il fatto che la vecchia sappia già il suo nome non lo tocca* è vero, mi chiamo così!! Allora ci conosciamo!”
 
Lemi, Dem, Bex, Archa e Luxord rabbrividirono: “è come la scena di George e It!!!!! O_______O”
 
“Allora bel bambino, ti piacciono le cose che ho nel mio carretto? Per te posso fare un eccezione: te ne regalerò una!”
“Siiiii allora voglio un palloncino colorato!!”
“Che galleggi?”
“Siiii^^”
“Allora non ne ho… ma se vuoi ho questo splendido spremiagrumi (uguali cioè, stessa cosa neh? -___-)
“Uh…. Ok!!” e così ricevette tra le mani il prezioso oggetto: quanto sarebbero stati felici i sette nani di ritorno per il suo affare! Un utilissimo spremiagrumi per fare le marmellate!!!
La vecchietta se ne andò lentamente, posando un’ultima occhiata l ragazzo, per poi scomparire avvolta nel buio. Il castano osservò attentamente l’oggetto mistico fra le sue mani, poi cominciò a smanettarci sopra nel tentativo spastico di accenderlo: non l’avesse mai fatto, appena premuto il bottone dell’avvio quel coso prese vita e schizzò verso il soffitto sfondandolo e ritornando giù ad una velocità pazzesca con le lame puntate dritte verso di lui.
“AAAAAAIUTOOO!!” gridò terrorizzato YukiShiro facendosi piccolo piccolo, ma all’ultimo momento qualcosa lo scaraventò di lato salvandolo da una morte atroce. In un attimo lo spremiagrumi perforò il pavimento sprofondando con esso nelle profondità della terra…
“Tutto bene?” gli chiese una voce amichevole: era Scricciolo!!
I due si rialzarono doloranti dal pavimento ormai bucato abbracciandosi: “Grazie Scricciolo mi hai salvato la vita!! T_T ho avuto tanta paura, ma vi prometto che non prenderò più le cose degli sconosc….. ma tu che ci fai qui??”
“Ho finito la consegna nella terra dell’Omino Del Burro, così sono tornato in fretta e furia per registrare la puntata numero 4769 delle Winx!! Ahhh, non volevo perdermi la nuova trasformazione in fate/sirene/cavallucci marini/drago/robot ipergalattica!!”
BiancoSora rimase un po’ perplesso, ma il lato positivo era che grazie a lui ora era ancora vivo!
Quando tornarono gli altri sei nani YukiShiro raccontò loro la sua mirabolante avventura, e durante il racconto Pomellolo ebbe un brutto presentimento: quella vecchietta non era chi dava a vedere di essere……..
 
Il giorno dopo i Sette nani dovevano andare a fare compere, per trovare nuovo materiale con cui creare le loro delizie, e BiancoSora dovette di nuovo badare alla casa tutto da solo. Anche quel giorno gli si presentò la vecchina, ma questa volta il ragazzo la guardò con occhi più guardinghi.
“Buongiorno signora, sono felice di rivedervi anche oggi!”
“Buongiorno a te mio bel bambino, come stai?”
“Bene! Ho giusto giusto scampato la morte solo ieri… Il suo spremiagrumi era difettoso…”
“Oh caro, davvero? Mi dispiace così tanto…. Non so proprio come farmi ripagare… anzi forse si! Che ne dici se ti regalassi un bel tubetto di gel?”
BiancoSora si toccò i capelli: possibile che tutti pensassero che lui usasse quella roba? Ma un bel cambio di pettinatura ogni tanto non guasta mai…
“Beh… d’accordo, posso accettare un regalo da parte di una signora pentita….”disse ricevendo fra le mani un grande tubetto di gel azzurrino. La vecchina lo salutò con la mano e se ne andò come la volta precedente…..
BiancoSora corse subito in bagno tutto contento e felice di poter sperimentare nuove e fantastiche acconciature: avrebbe cominciato con quella alla Johnny Bravo.
Si versò sulle mani un’abbondante dose di poltiglia appiccicosa e cominciò a modellarsi le varie ciocche che di per sé non avevano un verso comune. Sentiva però qualcosa che non andava, un vago odore di bruciato, come se qualcosa stesse andando a fuoco…
“Uhm? Che abbia lasciato il forno acceso? …*si guarda allo specchio* AAAAAAAAAAAAAAAARRGGGHHHH!!!!!!”
Era la sua testa ad andare a fuoco!
Preso dall’isteria cominciò a correre in cerchio gridando come un pazzo, senza pensare che la cosa più semplice sarebbe stata buttare a testa sotto il getto del lavandino. Ma per fortuna prima di lui ci era arrivato Pomellolo che, nascosto dietro la porta del bagno, imbracciava sicuro di sé la canna dell’acqua.
“AAAAAAAAAAAAAARRRRGGHHH-SPLASHHHHH-!!!”
Il bagno allagato. BiancoSora traumatizzato e steso sul pavimento con gli occhi sbarrati verso l’alto. Pomellolo in una posa molto virile con la canna in mano.
Questo fu quello che videro i sei nani una volta ritornati a casa (si, sono rimasti in quella posa per tutto il giorno). Dotto MulinoBianco si fece avanti dando una pacca sulla spalla di Pomellolo liberandolo dalla trance/mummificazione e si diresse sempre levitando dal ragazzo fradicio e mezzo bruciacchiato:
“Visto? Abbiamo fatto bene a lasciare uno di noi a casa. Non ti devi fidare degli sconosciuti. E soprattutto dei dannati parenti di Pennywiles!!”
“M-ma io la credevo buona…”
“Lo sentivi in tua pancia??”  fece lui indicandosi il ventre, tutto serioso.
“Ehm… in verità no.”
“Ecco. Quindi non è così ù_ù”
E così tutti se ne tornarono nei propri letti… ma non c’è 2 senza 3! Infatti il giorno dopo un immenso e terribile incendio devastò 2 ettari di bosco e i nani furono costretti ad intervenire, lasciando DI NUOVO BiancoSora a casa da solo. Prima di andarsene però Dotto e compagnia bella alzarono indice e medio indicando i propri e i suoi occhi (il gesto di Ti Tengo D’Occhio per intenderci).
“Si si tranquilli, non mi accadrà niente^^” fece il castano salutandoli allegramente con la manina.
 
6 minuti dopo: BiancoSora era steso esamine sul pavimento, accompagnato da una lugubre risata Malefica che riecheggiava tra le pareti del Mulino Bianco. [cos’è successo dite? Non ci arrivate da soli? Ma se volete…..]
 
Flashback: anche quella mattina la dolce vecchietta era venuta a rompere i cosiddetti. Ma stavolta trovò la porta sprangata, le finestre sbarrate e nessuno che venisse ad aprirle.
“Yuhuuuu BiancoSora?? Sei in casa vero? Lo so che sei dietro la porta che ascolti…. Sono venuta a scusarmi: ho scoperto di averti dato al posto del gel dell’Acido Nomurico! Mi dispiace così tanto..”
Da esattamente dietro la porta giunse un suono di risposta: “….E con ciò?”
“Beh, sono venuta a portarti qualcosa di buonissimo!” e mostrò nel suo grembo una bella mela Golden gialla e succosa, con un piccolo lato dal verde pistacchio.
“Non mi fidoooooo>-<”
“Dai, se vuoi te la lascio sull’uscio così la puoi mangiare quando me ne sarò andata!”
Sembrò che il ragazzo avesse più o meno accettato la proposta, perché dischiuse l’uscio quel tanto che bastava per cacciare fuori la testa.
“Ennò, prima la mangi tu!”
La vecchina fece un sorriso accomodante, mentre dentro stava pensando: braaaaaavo….. ihiihihihihihihih…….
“E sia, la mangerò io per prima.” e se la rigirò fra le mani dalla parte verdognola dandole un bel morso deciso Mentadent XD.
“Mmmmhh… com’è succosa… ti assicuro che MORIRAI dalla bontà….” E la lasciò a terra (su un fazzoletto) allontanandosi. BiancoSora aprì lentamente la porta con un cigolio fastidioso, osservando ipnotizzato il frutto dorato davanti a sé. Non aveva fatto colazione con le sue solite tre tazze di cereali e latte quella mattina, e ora aveva un buco così (___________________questo_è_il_buco XD______________________) nello stomaco.
“In fondo non mi sembra pericolosa e poi.. *brontolio di stomaco* me lo dice la pancia!” guardò attorno a sé circospetto e poi ZOOMMMM!! In tre secondi aveva afferrato la mela e si era richiuso in casa. Il frutto, così invitante e luminoso, lo tentava inesorabilmente. La vecchietta intanto si era avvicinata e si era affacciata per osservare la scena: in una scena al rallentatore il ragazzo avvicinava il viso al frutto….
“dai…. Dai…. DAI……”
Lentamente ne staccò un pezzettino..
“DAI…..DAAAAI…….”
Richiuse la bocca sempre più lentamente……..
“……………………………………………………………………………………………….OH PER L’AMOR DI PRADA MUOVITI!!!!!”
YukiShiro ebbe un sussulto di sorpresa e prima che il veleno della mele facesse effetto egli stava già soffocando a causa del pezzo di mela che gli si era incastrato nell’epiglottide. Stramazzò a terra con un’espressione di stupore innocente e il suo petto smise di muoversi.
“Oups…… ooh beh MUHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHHHAHAHAHAhahahahahahahahahah…ahahaha…ahah…..ah……oh.”
La regina lo guardò, guardò il suo viso atono e privo di vita, e si sentì molto in colpa.
“Che soluzione estrema ho adottato…. Se solo non avess…” ma prima di finire la frase ella sentì già il suono delle voci dei sette nani che già ritornavano dopo aver sventato la minaccia:
“hi oh, ehi oh
andiamo ad impastaaar
ehi oh ehi oh, ehi oh ehi oh
EHI OH, il pane da infornaaar!
Ehi oh, ehi oh
i flauti da farcir….."
 
“Oh no sono già tornati!” esclamò Kairi fiondandosi fuori dall’uscio e dileguandosi silenziosa, sull’orlo delle lacrime, nel bosco. I sette compagni erano seguiti da un uomo vestito di regali abiti color verde foglia e una chioma imperiosa e spinosa rossa: non appena giunsero davanti alla casa, Scricciolo vide la porta aperta e si precipitò preoccupato in casa. Il suo migliore amico era steso a terra, gli occhi chiusi, una mela dorata tra le mani.
Le lacrime sgorgarono a fiotti rigandogli il piccolo visino:
“*sniff* B-BiancoSora… *sniff* BiancoSora svegliati ti prego! *scuote* Bianco………..Sora…….”
“Mi dispiace Scricciolo…” disse Capitolo, togliendosi il cappello “…BiancoSora non c’è più.”
“…N-no… Non può…. Non lui….” E scoppiò in un pianto disperato buttandosi sul nanetto ciuffoso che lo abbracciò a testa china.
Furono versate tante lacrime quella sera. Perfino Rosolette piangeva, e le galline NON SANNO piangere!!!
Mestolo si tolse il cappello lasciando trasparire i suoi fluenti dreadlocks neri: “Beh, non possiamo lasciarla qui su questo pavimento gggelido. L’unica cosa che possiamo fare ora è seppellirlo.”
“No no NO!” gridò Scricciolo ancora fra le lacrime “Non possiamo sotterrarla nella terra bruna! Dobbiamo pensare ad una soluzione che possa mostrare a tutti in eterno la pucciosità di BiancoSora!!”
“Esshiiii avete ragione…. Che ne dite di uno strato soooolido di cellophane? Ne abbiamo il magazzino pieeeeeno…” suggerì Pescivendolo rammaricato.
Così fu deciso. BiancoSora fu depositato in una splendente e trasparente bara di cellophane solido completamente adornata di gigli bianchi, che fu depositata al centro di una radura in cui tutti gli animaletti vennero a far visita alla salma del dolce ragazzo. C’erano perfino Braig il cacciatore, che alla sua vista si redense e promise ai nani di non minacciare più la fauna dei boschi; c’erano gli Psyduck, c’erano i Pidgey viaggiatori e perfino Mew. Era un momento così triste……….
 
Qualche minuto prima….
“Andiamo Paopu, non abbiamo ancora esplorato questa zona del bosco!!”
Il principe Riku e il suo fidato felino stavano ancora setacciando le foreste a colpi di macete, ma i giorni passavano e la scorta dei cavalli dal regno di Foreveralonia era già arrivata! Eppure egli non voleva arrendersi, doveva trovare il piccolo BiancoSora! E non solo perché la sua ormai affermata natura Fujoshi ne avrebbe terribilmente sofferto, ma la prima volta che lo aveva visto, così indifeso dopo averlo tirato fuori dal  pozzo, e la semplicità con cui gli si era rivolto…. Non poteva dimenticare la sensazione di  calore che aveva provato, doveva trovarlo.
Ma un brutto, un terribile presentimento si fece largo nel suo petto, o forse nel suo stomaco: che fosse troppo tardi?
Dopo altri colpi di macete e interminabili attimi di preoccupazione, finalmente il principe sbucò in una radura in cui sorgeva, maestoso e luminoso, un Mulino Bianco.
“Forse l’ho trovato..!!” ma subito dopo sentì il grande alone di disperazione che aleggiava nell’intera valle, un’aura gelida e scura capace di perforare l’anima afflitta del giovane principe albino (..’azzo…). Immediatamente si precipitò verso il luogo che ospitava tanta disperazione e lo vide.
Le mani strette a pugno in posa pucciosa, i fiori bianchi che circondavano la bara, il suo volto sereno con ancora le gote rosse…..
“…..No……….” lasciò cadere a terra il macete e corse in mezzo al gruppo inginocchiandosi davanti alla bara. Una sola ed unica lacrima solcò il suo viso pallido.
Nel vederlo Dotto alzò un sopracciglio perplesso e chiese: “Ma tu chi sei?”
“Io……. Sono la causa di tutto questo……” rispose coprendosi il volto con le mani “Ragazzi… io non so chi siete, ma posso dargli un ultimo saluto? È importante...”
“…No. Non ti conosciamo neanche, figurati se ti facciamo avvicinare così come se niente fosse -___-“
“Ma io…”
“IO so chi è!” la voce di Braig si levò fra i lamenti generali “Tu sei il principe Riku, mi ricordo di te! Mi hai quasi pestato giorni fa perché eri preoccupato per il piccoletto..”
“OOOOHHH un principeee!!” Scricciolo saltò in piedi sorpreso “allora lui saprà come salvarlo! Vero signor Riku?? *^* “
Riku scosse la testa, mestamente.
“L’unica cosa che posso fare…” *****
L’albino si levò in piedi e alzò il coperchio di cellophane, posando due lievi baci sulla fronte e sulla guancia del castano.
“Buona notte…..”
“………….”
“Miaa-iiiiiiihhhh!!” il nitrito spaventato di Paopu scosse il ragazzo dai suoi pensieri, che si girò ammutolito con una faccia da “WTF!?!?”
“M-ma che.. tu non eri un gatto??”

“Che espressione buffa che hai Riku…”
Doppiamente ammutolito e anche decisamente spaventato Riku si voltò di nuovo verso la bara, dove un dolce ragazzo dagli occhi color del cielo lo stava guardando sereno e sorridente.
Il principe rimase immobile, spiazzato, meravigliato da quell’incantesimo ma comunque incredulo.
“…Beh? Non sei felice di vedermi? Non me lo dai un abbraccio?”
Pensate che se lo facesse ripetere due volte? Si avvicinò e gli diede un regale e controllatissimo abbraccio, ma in esso vi erano mille emozioni che le parole non potevano esprimere.
 
“Che cosa tenera…” fece il signore vestito di verde. La metà del bosco, che finora aveva osservato estasiata la scena carica di pucciosità, si voltò verso di lui chiedendogli: “Ma tu…… chi saresti?”
“Oh io dite? Mi chiamo Flamingo Axelito Avanero y Fuego y Caliente detto Axel! Sono il tizio che ha appiccato il fuoco di qualche ora fa……^^”
Immediatamente Riku alzò un braccio a protezione dell’ancora mezzo addormentato YukiShiro.
“No no ma.. è stato un incidente!”
 
Flashback: il grande principe di Spagna, il grande Flamingo Axelito Avanero y Fuego y Caliente, il grande condottiero spagnolo…. Si era perso nel bosco.
“Maledetto GPS…. Ma quando imparerò a non fidarmi di te!!” l’oggetto metallico fra le sue mani prese improvvisamente fuoco e sfrecciò verso il cielo come un fuoco d’artificio esplodendo in tante belle scintille pericolose.
“Mi sono rotto le palle di questo bosco! È da giorni che cerco il castello della regina Kairi per portarle i miei stramaledettissimi omaggi, ma non faccio altro che vedere foglie, rami e cespugli! BRUCIAAAAA MUHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHA!!!!!!!”
E 2 ettari di terreno vennero rasi al suolo in pochi secondi.
Ooooooops.
 
Tutti i sette nani si voltarono verso di lui e lo guardarono malissimo.
“Calmi ragazzi ho già detto che non l’ho fatto apposta!!”
“Ha ragione, e poi non si deve piangere sul latte versato!^^  Se ci mettiamo d’impegno riusciremo a restituire il verde alla terra in men che non si dica!!!! ^^”
“BiancoSora, il tuo ottimismo è disarmante...” commentò il principe Riku sorridendo.
 
Grazie alla melodiosa voce di BiancoSora uno stormo di Pidgey giunse da loro, e così tutti insieme tornarono al castello della regina in volo (si, sui Pidgey XD) ma arrivati scoprirono che le cose erano cambiate, ma cambiate parecchio!!
Tutti i sudditi del regno si erano riuniti a palazzo, e a qualunque di loro si chiedesse rispondeva che “era stato eletto un nuovo sovrano!!” ma nessuno sapeva dove fosse andata a finire la regina Kairi.
Dato che nessuno seppe mai con certezza cosa successe quel giorno ve lo spieghiamo noi:
con la scusa di consolarla, la guardia Seifer si fece avanti chiedendo la mano della regina che accettò senza storie: i due si sposarono e se ne andarono dal regno felici e innamorati. (…bleah DX   … XD)
 
Liberatosi finalmente dalla prigionia dello specchio, Marl si candidò alle elezioni(??) promettendo alla servitù una vita migliore: NIENTE PIU’ negozi di Domenica mattina, NIENTE PIU’ code chilometriche alle casse, NIENTE PIU’ corse per i Saldi e SOPRATTUTTO NIENTE PIU’ statue Swarovski!!!
E così divenne il nuovo presidente(??) di TrandyLand ^W^ 

BiancoSora poté finalmente ri-abbracciare il suo adorato fratellone che, non lo avrebbe mai ammesso, ma si era preoccupato da morire in quei giorni.
“ROOOOXAAAS!!! >W<”
“…S-Sora? Fratellino!! ^^”
“Aww mi sei mancato tanto tanto ^^”
“Anche tu, So-So… Anche tu…”
Alla tenera riunione di famiglia avevano ovviamente assistito i principi Riku e Axel, quest’ultimo colpito da una visione illuminata. Spinse via  BiancoSora che cadde “accidentalmente” fra le braccia dell’albino, e si prostrò davanti al biondino: “Hola, Yo soy Flamingo Axelito Avanero y Fuego y Caliente anche detto Axel, e voi chi siete?”

“……uno che non gradisce la vostra compagnia.”
“Ooooooh, quanto è Tsundere!! >W<”
 
E naturalmente il principe Riku e BiancoSora si diressero verso il regno di Foreveralonia con il loro baldo destriero Paopu, si sposarono e resero quella terra la più felice dell’intero universo mondo!!!! Che non si chiamò più Foreveralonia, ma FOREVER_HAPPYLAND!!!!
FINEEEEEE ^^

Finisce  così, questa favola breve se ne va (se ne vaaaaaa), ma aspettate e un’altra ne avrete…
“C’era una Volta” un Nessuno dirà e un altro sclero inizierà…



Demyx si alzò in piedi, con lo sguardo perso nel vuoto. Il suo viso non traspariva alcuna emozione. Lentamente scuotendo la testa, cominciò a battere le mani.
Poi si alzarono anche Lemi, Bex e Archa e batterono le mani anche loro; Uno ad uno, chi sconvolto chi meno, manifestò il suo appoggiò con un caloroso abbraccio.
“Marl… Ti abbiamo sottovalutato… Ottimo lavoro…” asserì Xemnas convinto.

Dem: “Hai salvato la Soku da quella strega ^W^”

Lemi: “Hai tutta la mia stima… Verrò più spesso a farmi a raccontare favole da te (se sono tutte così XD)”
E tutte e tre le Nobody diedero un abbraccione al narratore talentuoso ^^

Vex: “Azpetta, dove zta l’educativo in tutto ciò?!?”

Marl: “Oh scienziato dei miei stivali… ADESSO arriva la parte educativa! ^^”


*BLIM BLOM* Avvertenze:
-Non cadere nei pozzi
-Non salvare gente nei pozzi, se non si conosce l’identità di chi vi è caduto… Possono verificarsi brutte sorprese…
-Non urlare in faccia a principi e nobili
-Non entrare correndo in luoghi dove si spolverano oggetti delicati.
-Non proporsi a persone che si conoscono da meno di due peto-secondi
-Non accettare proposte di matrimonio senza pensarci. Aspettare prima di conoscere a fondo l’altra persona, magari uscirci a cena qualche volta e poi pensare di attuare il grande passo ù_ù
-Non lasciarsi andare al proprio lato Oscuro/Otaku/Fujoshi in presenza di estranei. (regola che violiamo abitualmente XD)
-Non trasformare i cavalli altrui in gatti.
-Non disturbare la quiete pubblica urlando NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO dalle stalle. Specialmente di mattina presto.
-Non lanciare urla superiori ai 10.000.000.000 di decibel.
-Non ordinare ai boscaioli di perdere PER CAAASO persone nei boschi.
-Non insegnare ai suddetti “boscaioli” il Richiamo Universale.
-Non sparare ai ricci rosa (O_o). Prima verificarne l’identità. Se è Amy di Sonic SPARAREEEEE CON TUTTO QUELLO CHE AVETEEEEE!!!
-Non sequestrare impunemente le palle-cinghiale.
-Non correre nei boschi urlando come pazzi tenendo gli occhi chiusi.
-Non accettare inviti dagli sconosciuti. …………ma se sono pucci potete fare uno strappo alla regola…
-Non rivelare il Segreto del Mulino Bianco. MAI
-Non dare nomi deprimenti alle merendine.
-Non fidarsi delle vecchiette sconosciute. SOPRATTUTTO se assomigliano alla nonna/o di Fafuke. E NON accettare oggetti da esse.
-Non rompere le bare di cellophane, se non in caso di estrema necessità.
-Non fidarsi dei GPS.
-Non incendiare interi boschi perché ci si è fidati dei GPS.
-Non volare sui Pidgey.
-Non cercare di catturai Mew. Tanto è inutile ù_ù
-Non respingere malamente le proposte dei principi spagnoli dai nomi impronunciabili. (tutti guardano Roxas >___>)
-Ultima e più importante……………………………………MAI INTROMETTERSI IN COPPIE CANON… MAI!!!! >__<

Tutti: “Ahhhhhhhh… ok.”
Marl: “Ahaha, come siete simpatici ^^”
Larxene: “*si riprende dallo stato semi-vegetativo-apparente (dalla pennichella)* …Eh? Aspetta cosa? Chi? Dove? …H-Hai finito di raccontare la tua stupidissima storia?”
Marl: “Eeeeeeggià ù.ù”
Larx: “Ohhhh noou.”




 
 
Angolino asterischiLOOL:


* = No ragazzi, non ce lo siamo inventate. Questa scena esiste veramente. Se cercate in KH2 quando Sora e Riku si incontrano……. Bene, è QUELLA faccia XD
** = Con gorgheggio noi intendiamo quel verso strano ed irreale che emette la persona di questo video: _______________________________________
*** = Lo sapevate che Xemnas levita?? Noi no, lo abbiamo scoperto nel videogioco di 358/2 days nella modalità sfida con starter Xemnas! Le 2 scene separate sono state più o meno queste:
Lemi: “ *prende lo starter* oggi voglio fare Xemn non ci ho mai provato… *inserisce mondo* e…via!! ……. *muove personaggio* ma che succed- OH CA*** ma Xemnas levita!!!! O_____O”
Archa: “Ora usiamo Xemnas…. *inserisce arma* yeeeee ho trovato le lame eteree identiche a quelle del videogioco! Ora sono carica!! *inserisce mondo* e ora……. *muover personaggio* ma che….. non si muove! Non cammina!! LEVITA!! O____O Oddio lo sprite e’ POSSEDUTOOOOO!!!“
 
**** = ri-morì à terza singolare della declinazione di Bis-morire- Come Bis-cotto che è cotto due volte XD
***** = Lemixia: “Kiss kiss kiss KISS KIIIIISSSSS!!!!!!!!!!!!!!! XO XO XO XO >///W///<”
 
Se vi chiedete perché abbiamo lasciato la mela al posto di non so cosa, tipo un frutto di Paopu, vi diamo due valide ragioni:
1)-A parer nostro la mela in questa storia è carica di simbolismo e poi dovevamo lasciare qualcosa di normale dopo aver stravolto tutto e diciamo proprio TUTTO.
2)-Kairi. Che de un frutto di Paopu a Sora. Destini legati per sempre. Avrebbe rovinato la Soku. U_U
 
 
 
Angolino delle autrici moooooolto ma mooooolto dispiaciute :(  :

SAAAAAAAaaalve… *passa un cumulo di sterpaglie sospinto dalla lieve brezza marina* ……davvero davvero scusate… ma abbiamo fatto un gran casino con le date, sapete no troppo mare, troppo sole, troppo divertimento e la pubblicazione si è allungata seeeeempre di più.
Davvero ci dispiace un sacco. Anzi vorremmo chiedervi la clemenza di darci la possibilità di spostare le prossime due pubblicazioni al mercoledì invece che al lunedì, perché proprio non ce la facciamo (oggi è già Venerdì…)
Lemi: Oh OH OH! E volevo chiedere a voi assidui lettori di allegare ai normali commenti anche un TANTI AUGURI ARCHA!! …dato che Sabato 23/08 è il compleanno di ARCHAIX YHEEEEEEEEEEE!! ^^
Archa: “M-Ma n-no non dovevi…”
Lemi: “MA SI INVECE e faremo una mega-festona con tutti gli altri amici Nobody!!! ^w^”
Beeeeene è con tanta allegria che vi lasciamo… Speriamo di non traumatizzare nessuno con questo palesissimo Shonen’Ai e… BUON RIENTRO!! ^^

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Capitolo 12
*** Larxeronzolo ***


AttenzioneRicordiamoAiGentiliLettoriCheLaPresenzaDiEmozioniInQuestoTestoéPuramenteCasualeNonProvateAdImitareQuantoScrittoInQuestaStoriaLeggereAttentamenteIlFoglioIllustrativo

ATTENZIONE 2 questo capitolo contiene padellate a destra e manca, riferimenti randoom e canzoncine dodde. La lettura di questo testo potrebbe far venire voglia di buttarvi fuori dalla finestra, pilotare robot giganti, assaltare fabbriche di Bratz e farvi crescere dei codini alla Pikatchu sulla testa. Sconsigliato ai deboli di milza.
 
Larxene si ricompose dopo il breve pisolino e appoggiò la guancia svogliatamente sul palmo della mano.
“Ahhhh… Devo proprio…? è__é” la “leggiadra” Ninfa Selvaggia sbuffò chiudendo gli occhi ancora impastati dal sonno.
Tutti: “SIIIII-IIII!!! è_é” un coro di voci lamentose le fece eco immediatamente.
“Uff… ok ok… ma farò una cosa BREVE e CONCISA e guai a chi si azzarda a interrompermi, CHIARO?!?”
I Nessuno intimoriti annuirono meccanicamente. “Ok, ok, ok, ok!!”
“Beeene… sigh… C’era una volta-
“Aspetta! Prima deve partire la sigl-” si lasciò scappare Demyx. Un paio di occhi azzurri freddi come il ghiaccio lo fulminarono seduta stante. Tanti piccoli brividi di terrore pure percorsero la schiena del piccolo Notturno Melodico che, sempre fissando le due pupille puntate su di lui, si nascose dietro all’amico ciuffoso.
“Anche il supplizio della sigla devo sopportare… Argh e va bene, fate partire questa canzoncina del c*** è_é”
Un, nuovamente, esaltato numero IX squittì felice tirando fuori da-Nomura-solo-sa uno stereo personalizzato dalle tenerissime casse-pinguino.
Dem: “TUTTI PRONTI ALLORA!?!? ^W^”
Tutti: “YHEEEEEEEEEEEEE!!”
Larxene: “Che banda di ca**onissimi…”
CanzoncinaLOLAHAHAHAHCIUPPALOL


Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con nooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sognaaaar (peeer sognaaaar)
Non serve la keyblade, il cappotto nero e il ghiacciolo bello per venire con noiiiiii, basta un po’ di fantasia e di bontààààààà (e di bontààààààààà)


C’era una volta, in un regno chiamato… … … Ahh chissenefrega, a nessuno importa, dicevo, in questo regno vivevano una donna rompiballe dai lunghi capelli rossi arricciati con dei bigodini e gli occhi verde pollo-andato-a-male(????) e il suo maritino nano dagli stupidissimi capelli biondi e gli occhi azzurro-tonno.

Xigbar: “Ma, Larxene… anche tu hai i capelli biondi e gli occhi azz-” ma il povero numero II non poté finire la frese che la donna(??) gli si parò davanti molto infuriata. “Maledetto pirata-mono-occhio, se me lo fai ancora TI UCCIDO TUTTI I GERBILLI, CAPITO!?!?”
“Nuuuuu i miei gerbilli* §^T… ”
Larx: “Diiceeeeeeeevo…”
Axel: “Ohhh sembriamo io e Ro-” ma neanche il Soffio di Fiamme Danzante finì la sua frese fujoshiosa, perché in suo aiuto (sì sì aiuto, altrimenti Larxene lo avrebbe fritto >__>) arrivò la solita delicata manina guantata di Roxas. “Eheheh –stai zitto Axel, vuoi farci incenerire tutti?!?- N-Non badare a lui eheheh continua pure a illuminarci con la tua superba storia… ^^; ”
“Mhh, bravo marmocchio, hai capito tutto della vita… Quindi seee vi fa immensamente piacere che io continui, può darsi che continuerò… *si schiarisce la voce* …beene…
I due sposini vivevano felici, sennonché la moglie ogni tanto aveva lo schiribizzo** e se le veniva in mente di fare qualcosa lo faceva, non c’erano storie ù_ù Ovviamente il povero marito era costretto ad assecondarla in qualunque cosa facesse >__>
Una sera, mentre i due sposini erano avvolti nelle loro coperte e dormivano sogni tranquilli, la povera moglie si svegliò colta di soprassalto da una voglia irrefrenabile di ghiaccioli colorati.
Così piantò una gomitata nelle costole del marito nel vano tentativo di svegliarlo.
“Roooonf ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ…” questa fu la risposta che ricevette.
Allora, affamata, stanca, distrutta nel fisico e nello spirito non trovò altra soluzione che comprarselo lei stessa. Si mise la vestaglia, indossò le sue babbucce rosse peluchiose e uscì camminando nella notte fredda e buia.
Mentre attraversava il sobborgo cercando di farsi luce con la piccola e vecchia lanterna, bussava speranzosa ad ogni bar e osteria alla ricerca del prezioso alimento.
Fu tutto inutile, in ogni luogo in cui andava trovava solo una porta sprangata o un cartello CHIUSO.
Sapete è abbastanza normale dato che erano le tre di notte è_é
Stava per tornare sconsolata alla sua dimora, quando una mano pallida e smunta la afferrò per il cappuccio, trascinandola in un vicolo buio e tenebroso.
??: “Io so cosa stai cercando…”
Donna: “COSA? C-Chi sei? C-Cosa sai di me?” chiese la moglie portandosi spaventata una mano al petto.
??: “So che ti sei svegliata stanotte con una voglia irrefrenabile di ghiacciolo…”
Donna: “E vero, ma… Tu come lo sai?”
??: “…Sono una maga… ^^” rispose la figura ammantellata sogghignando.
Donna: “Davvero?”
Maga: “Certo, ma… Ti ho anche sentita strillare. Comunque…” disse scostando il mantello che all’interno conteneva tante tasche riempite di confezioni di gelati di ogni tipo. “…Quale di questi stai cercando? …Cosa desideri veramente?”
La donna si portò dubbiosa un dito alle labbra: “Forse non avrò mai più un’opportunità del genere…” pensò.
“Vorrei… Vorrei qualcosa di delizioso che mi riempisse la pancia… Per mesi e mesi! ^^”
La fattucchiera sembrò pensaci un attimo “…Emh… Certo… Penso di sapere cosa intendi…” frugò nelle innumerevoli tasche interne e ne tirò fuori una confezione dorata dall’aspetto mistico e intimidatorio.
“Ohhh… sembra un Magnum… ”
“Oh no… E’ molto meglio di un Magnum… ” e allargando la braccia teatralmente indietreggiò fino a scomparire nell’ombra.***
La donna rimase per un momento a guardare il punto in cui la figura era sparita. Poi abbassò lo sguardo sull’involucro che ancora teneva in mano. Fece spallucce e lo scartò velocemente.
Il sapore era indescrivibile. Appena morse la superficie chiara un gusto estraneo la avvolse completamente. Si guardò attorno per ritrovare la vecchia signora con lo sguardo, ma quella si era dissolta nel nulla.
Mentre ripercorreva la strada vide da lontano la sua dolce cascina, e notò che dalla finestra filtrava una luce fioca.
Tutta allegra e noncurante delle sue azioni aprì la porta, ritrovandosi davanti un non poco incazzato coniuge in piedi con la lanterna in mano e un’espressione da “che –cazzo-ci-facevi-fuori-da-casa-a-quest’-ora-!?!?”
“I-io posso spiegarti tutto..”
“Questo..” disse il marito mollandogli un grosso, scattante e sonoro ceffone “è perché te ne sei andata..”
La donna si tenne la guancia rossa dal dolore con le mani e chiuse gli occhi aspettandosi il peggio. Ma un secondo dopo un tenero bacio sulla fronte le scaldò il cuore e placò il suo dolore.
“….e questo perché sei tornata.”
“Oh caro, come sei dolce… *Buuurp* comincio a s-sentirmi male…”
“Perché, che hai mangiato stavolta?”
“Niente, un gelato..”
Fatto sta che il giorno dopo la donna si trovò incinta.

Roxas: “Ehi ma io non farei MAI una cosa del gen-“ prima di finire la frase si vide arrivare uno stivale dal tacco femminile dritto in faccia. Ma all’ultimo momento, attivando il rallentatore, Axel si parò fra il suo adorato e l’oggetto contundente, ricevendo così una scarpata in faccia al posto del biondo. Cadde a terra, un rivolo di sangue gli usciva dal naso.
“Oh… oh cacchio Axel va tutto ben-“ un secondo stivale  volò per la stanza andando a schiantarsi contro la regale cute del Nessuno. Cadde a terra, stravaccato su Axel.
Larx: “Qualcun altro ha da contraddire??”
Tutti i superstiti: “N-NO signora!! *tremano convulsamente*”
I mesi passavano, e a causa della gravidanza le voglie della moglie aumentarono a livelli cosmici: un giorno voleva scalare un monte di cioccolata, l’altro voleva lavarsi con Spongebob… un giorno, mentre stava svogliatamente guardando fuori dalla finestra, vide con sorpresa che avevano dei vicini.  (sottolineo: 30 anni che abitava lì e non se ne era mai accorta).
“Uffa, è proprio vero che l’erba del vicino è sempre più verde… guarda che bell’orto, e che….*le si illuminano gli occhi di immenso* che bei Larxeronzoli!! Che voglia di insalata….. CAAAAAROOOO???”
Il maritino arrivò tutto trafelato: “Che c’è, è pronto? Ti si sono rotte le acque??”
“Ma no, insalata.       Ho voglia di insalata.”
“Uh che palle..”
Spiegata la situazione, il povero futuro genitore fu costretto ad entrare nel giardino della vicina: a differenza della moglie, lui sapeva benissimo chi era la loro vicina di casa! Era una fattucchiera di stirpe francofona, allevatrice di rane e assidua frequentatrice di negozi di smalto per unghie.

SPAZIO PUBBLICITARIO -------------------------------L’OREAL, PERCHé VOI VALETE (IMMAGINE DI ITACHI)----------------------SPAZIO PUBBLICITARIO
Si avvicinò lentamente alla piantagione di Larxeronzoli, facendo attenzione a non far scattare alcun antifurto, allungò una mano verso una sporgenza…. E in due secondi strappò una manciata di fiori e schizzò fuori dal giardino a velocità warp.
Rientrò in casa trafelato e tremante: “E-ecco i Larxeronzoli!!”
“Oh finalmente, quanto ci hai messo??”
“GRRRRRRR….. uff, fa niente..” e preparò così l’insalata.
Il giorno dopo però l’appetito per quella dolce pietanza era aumentato, e così il giorno dopo e quello ancora; il pover uomo era costretto ogni volta ad introdursi nell’orto e a “ciularne” un po’. Venne poi il fatidico giorno. No, non stiamo parlando del parto, ma quando il giardino si svuotò completamente.
“Oh cacchio, e ora cosa faccio?”fece il marito “Beh, vorrà dire che andrò a comprarli al mercAAAAAAAAAAAAAAAAAARRGHHHH!!!!”
“Allora sei tu il ratto schifoso che mi frega i Larxeronzoli!” una figura ammantellata era strisciata con la silenziosità di un’ombra dietro di lui ed era sbucata all’improvviso con le fattezze di uno spettro maligno nell’atto di trapassare il signorotto con una sola occhiata. Aveva una voce profonda con un accenno di erre moscia.
“I-io posso spiegare tutto!”
“Io so GIà tutto!!”
“D-davvero??”
“No, in realtà no. Dai spiegami, tanto non ho altro da fare.. Anzi perché non vieni a casa mia così ti offro un po’ di champagne e giochiamo con le Bratz.”
“N-no no –ugh- preferisco spiegarvelo qui. Sa, mia moglie mi aspetta.”
“Moglie?” chiese la figura in tono curioso.
“S-si, è a causa sua se sono qui…sa, è incinta e ha le voglie..” tentò di spiegare lo sfortunato marito alla bell’e meglio.
“Capisco. E solo perché TUA moglie ha le voglie io devo restare a guardare il mio bel giardino accudito amorevolmente venir estirpato, devastato, diserbato?!?!?................................. no comunque la capisco, se ha le voglie ha le voglie… ma voglio in cambio come risarcimento vostra figlia.”
“Cosa???”
“Non hai accettato di giocare alle Bratz con me, esigo un risarcimento.”
Non potendo rifiutare –e non volendo correre il rischio terribile di dover “giocare” con le bambole-  l’uomo accettò il patto. Quando ritornò a casa e si chiuse la porta alle spalle, ritrovò la moglie seduta sul divano a massaggiarsi stancamente il ventre; quando i loro sguardi si incrociarono lei lo squadrò dura: “Beh, perché non hai portato i Larxeronzoli?”
“Ecco… erano finiti…oh a proposito quando nascerà nostra figlia dobbiamo darla alla vicina.”
“Alla vicina?????............. allora voglio un cocomero di pezza.”

Fra richieste assurde e rimpianti sul latte versato, arrivò il gran giorno. Si, QUEL gran giorno.
“*singhiozza* c-caro……”
“No cara non ci sono altri Larxeronzoli mi dispiac-“
“Noo caro, mi si sono rotte le acque!!”
“OH ME**********!!!!!”
Dopo qualche ora di agonia, finalmente fu data alla luce la più bella bambina del regno. gli infermieri entrarono nella saletta dove attendeva il padre novello trepidante, con in braccio il piccolo raggio di sole gridando; “è una femmina, è una femmina!!”
proprio in quel momento in corridoio apparve la signora in nero –la vicina- che prese con nonchalance la pupilla portandosela via: “Graaaazie..”
“What??”



La bambina crebbe al fianco della signora, credendo che fosse sua madre e che le Barbie governassero il mondo, fino a diventare la ragazza più bella intelligente brava buona alla moda gentile premurosa altruista sincera simpatica avvenente  e femminile del mondo. E soprattutto modesta.  (XD)
All’età di dodici anni però la “madre” decise di rinchiuderla in una torre per impedire alla sua bellezza di rovesciare il governo del parlamento: quando voleva andarla a trovare doveva gridare dal basso del torrione:
“Larxeronzolo Larxeronzolo, getta i tuoi codini!
  Che in questo castello non ci sono i gradini!”

E allora Larxeronzolo, perché era così che si chiamava la dolce fanciulla, calava da una finestra i suoi due lunghissimo codini alla quale la madre si attaccava per salire. Con questo sistema la povera giovane visse fino all’età di diciotto anni, finché un giorno un bellissimo principe non si perse fra i boschi , incappando in quella torre.E il baldo principe si chiamava…… si chiamava…..



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Approfittiamo della pausa di 3 ore di riflessione per inserire alcuni   Asterichiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! :

* = sì, Xigbar possiede dei gerbilli. E sì sono gli stessi citati da Giul & Fed. ù_ù Ci teniamo ai copyright. ù_ù
** = schiribizzo. Idea improvvisa, bizzarra e singolare. (Dizionario Rulez)
***= NESSUUUUUN riferimento anche puramente casuale a Pitch Black. Davvero neeeeessuno.
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“………………………Luxord.”
“*si illumina con l’intensità di venti fari anti-nebbia* AAAAH!!! Lo sapevo finalmente avete riconosciuto l-“ una tazzina da the rotante gli finì in bocca.
“S-stai zitto sei p-patetico!” balbettò Larxene con una punta di rossore (che non si sarebbe visto manco al microscopio).
 
Il baldo principe si avvicinò guardingo alla struttura in pietra, scorgendo una finestrella dalla quale si sporgeva tristemente una fanciulla dalla bellezza immensa. I suoi occhi risplendevano più dei raggi del sole e i suoi lunghi capelli brillavano come l’oro puro… il principe non poté fare a meno di innamorarsene perdutamente. Ma la torre era così alta, come avrebbe fatto a giungere da ella? Proprio in quel momento un fruscio di foglie lo mise in allerta e si nascose subito nel fitto del bosco: era la strega che, ritornata da un giro di compere, aveva portato alla sua piccina da mangiare (che volete che sia così crudele da non portargliene?? =_=) e, appostatasi parecchio sotto la finestra, aveva gridato: “Larxeronzolo Larxeronzolo getta i tuoi codini- ce in questa torre non ci sono i gradini!!!”
L’uomo vide che la dama aveva dolcemente afferrato le sue due ciocche e si apprestava a lanciarle dalla finestra: i suoi due codini ricaddero per tutta la loro lunghezza dalla torre arrivando a toccare delicatamente il terreno, così che la “madre” potesse aggrapparvisi.
 
principe: "Larxeronzolo Larxeronzolo scogli i tuoi codini, che in questo castello non ci sono i gradini!
 Principessa: "Madre, avete preso freddo? Avete una voce strana"
Principe: "*si schiarisce la gola e assume un gracchiante tono in falsetto* m-ma no sono io caraaaa.."
Principessa:"Cara??" e fece le spallucce. Così lanciò regalmente fuori dalla finestra le sue lunghe ciocche e il principe poté così arrampicarsi fino alla cima ed incontrare la sua bella.
Non appena i loro sguardi si incrociarono, opportunamente accompagnati da una romantica musica in sottofondo e scoiattoli cinguettanti (eeh che ci volete fare voi avete gli uccellini noi abbiamo gli scoiattoli) il principe rimase meravigliato dalla splendidezza che emanava la dama, ed esclamò: “Mia amata…”
Ma appena pronunciate queste parole Larxeronzolo cacciò un urlo femminile spaventata e fece un salto all’indietro, e tirò fuori da non-si-sa-dove una padella, brandendola come fosse un’arma di distruzione di massa.
“*indietreggia spaventata(?)* ...m-ma tu chi sei...? che ci fai qui?? come hai fatto a trovare la fortezza??? QUANDO SI MANGIA??? emh... no cioè... cosa vuoi da me??? ç_ç”
"Si calmi, gentil donzella, non voglio farle alcun male..... *si inchina davanti a lei*  il mio regale nome è-"
*STONG!*
Il principe venne sorpreso da una fulminea padellata rotante sulla zucca, che lo stese completamente.
Senza perdere altro tempo Larxeronzolo prese una corda e legò il principe, poi si guardò intorno alla ricerca di un posto dove metterlo: non poteva lasciarlo così, le rovinava il parquet!
Così senza pensarci aprì le ante dell’armadio e trascinò l’uomo ancora sotto stato di regale regalissima incoscienza tentando di infilarcelo dentro i; non appena fu dentro ella chiuse le ante e si appoggiò all'armadio, sospirando.
"Calma, calmati Larxeronzolo calma.... va tutto bene, hai solo tramortito una persona, l'hai legata, imbavagliata e rinchiusa nel tuo armadio... non c'è niente da preoccuparsi.....
.....Ma che dico cribbio si che c'è da preoccuparsi! Ho appena steso un uomo con una padella!!
*osserva l'oggetto metallico nelle sue mani, con un'espressione incuriosita*
.....FIIICO!"
Rimase per un po' di tempo a rigirarsi la padella fra le mani, ormai trasformata dalla sua fervida mente in un'arma di distruzione di massa, quando sentì provenire dei mugolii dall'armadio e si ricordò che effettivamente aveva compiuto un quasi-omicidio; si voltò velocemente verso l'armadio per metà intimorita e per metà sca**ata (alla fine il parquet glie l'aveva rovinato >_<) e impugnò saldamente la padella...
"Uh-oh... dove mi trovo...... non è forse questo il regale ripostiglio delle regali scope?"
"Uh?" fece lei. Che gli avesse dato una padellata di troppo?
*Bussa alle ante* "ehilààà, c'è nessuno là fuori?"
In quel momento, presa dall'ansia, Larxeronzolo si guardò attorno alla ricerca di un'illuminazione per tirarla fuori da quel pasticcio.
"Lorsignori, c'è qualcuno che mi potrebbe aiutare? Sono chiuso nel regale ripostiglio....anche se non ricordo come ci sia arrivato....." continuò la voce all'interno del mobile. Si, probabilmente aveva ricevuto una padellata di troppo.
Non trovando altra soluzione, Larxeronzolo si decise ad aprire un'anta dell'armadio moooooooooolto lentamente, sussurrando: "Ehm..... signorino..."
"*si schiarisce la voce* S-Signorino? Voi non sapete con chi state parlando?? Io cara la mia donzella sono il principe Luxord X figlio del nobile Re Diz  e ..."
Mentre diceva ciò affacciò lo sguardo fuori dal mobile accorgendosi di star parlando con il raggio di sole che poco prima l'aveva colpito con il rozzo utensile da cucina.
"OH.........gentil donzella, che ci fate nel reale ripostiglio delle scope? non ricordo di avervi condotta a palazzo....."
In quel momento Larxeronzolo realizzò di avergli dato una padellata TROPPO forte per il suo delicato cervellino.
“...ops..”
I due si squadrarono per un tempo che parve infinito, azzurro nell'azzurro...
Poi la piccola e dolce ragazza si inchinò umilmente: "Emh altezza, mi perdoni per essere stata così... emh impulsiva..."
"Oh no no, cara signorina" rispose prontamente Luxord inchinandosi a sua volta "mi devo scusare io: non avrei dovuto introdurmi nella vostra dimora senza avvertirvi... mi presento, sono il principe di questo grande principato (banana -_-), il regale principe Luxord...e ho avuto l’ardire di avvicinarmi alla vostra casa perché il precedente giorno vi ho vista da lontano affacciata ala vostra fine-“
“STALKEEER!! >_<”
*STUMP*
 
Buio.
Non vedeva più niente. Ogni angolo della sua mente era vuoto e buio. Dopo qualche minuto la luce tornò a rischiarare le iridi color luxord e, nel mezzo dell'opaca oscurità nella quale era immersa la visuale del povero principe, ancora mezzo intontito e un po' stralunato, si ergeva fiera e minacciosa la bella Larxeronzolo.
Fra le sue mani era ancora stretta la famigerata padella, arma potentissima conto la quale neanche l'Alabarda Spaziale* poteva competere.
"Oh, finalmente ti sei svegliato. Mettiamo in chiaro le cose, ho una padella killer in mano e non ho paura di usarla, se vedo che hai cattive intenzioni.."
"No no dolce fanciulla, sono venuto in pace da voi, luce dei miei occhi..!"
Larxeronzolo rimase interdetta da quelle ultime parole pronunciate con così tanto ardore: Luce dei suoi occhi?
"So di aver compiuto una mossa avventata per recarmi in cima a questa torre, ma l'ho fatto solo per vedere voi che fra tutte le altre possedete il dono unico della bellezza incarnata, la grazia divina, il fascino di una Dea............ uh si sente bene?"
Larxeronzolo si stava letteralmente sciogliendo in piedi dalla quantità di attenzioni che le veniva dedicata: nessuno le aveva mai detto delle parole così dolci!
"Ehm, volete che chiami un medico...?"
"N-no no sto bene, continuate pure ad elogiarmi..."
"Ma verament-"
"CONTINUATE PREGO"
 
Luxord: "Ohhhhhhhh allora è così che si conquistano le donne del suo stampo! Accidenti a me che ho speso tutti i risparmi, che non mi sono bruciato alla roulette, in mazzi di fiori giganteschi e prelibati cioccolatini... bastava ADULARLA!!! ...eheheh... finita la storia ci proverò... LET'S DUE- emh no ALL YOU NEED IS LOVE!! >W<"
 
I due continuarono a conversare amabilmente, (e con conversare avete tutti bene inteso cosa significa >__> ) e ben presto anche Larxeronzolo si scoprì perdutamente innamorata: i due decisero di fuggire da quell'angusta torre e rifugiarsi nel castello del principato del principino principoso: l'ora della fuga sarebbe stata il giorno seguente alle tre di notte -tanto per essere sicuri di non essere scoperti-
Era ormai arrivata la sera e il principe Luxord doveva tornare al suo regno, così Larxeronzolo si avvicinò alla finestra per gettare le sue lunghe ciocche bionde e far si che potesse calarsi senza fatica, quando udì una voce:
"Accidenti Larxy, riesci perfino a precedermi prima che io ti ordini di gettare i tuoi codini per farmi salire! Come ricompensa poi giocheremo insieme alla casa delle Bratz....."
" 'AZZAROLA, ehm, volevo dire, accidenti! Mia madre è giù tornata, se ti scopre sono guai! Devi sapere che lei è una grande maga e  come punizione potrebbe trasformarti per sempre in un Ken formato gigante!"
"NUOOOOOOO Ken noooo, abbiamo già avuto abbastanza problemi nel lontano [anno di rilascio delle prime Barbie] con la rivolta delle Barbie Fairitopia!!"
“Yuhuuu, Larxy tutto ok? sento delle voci strane, non è che ti sei presa un raffreddore?"
"Ca***Mer***porca***** che faccio che faccio???" si disse Larxeronzolo pensando alla svelta. Guardò l'armadio, poi guardò il principe.
"Uhm, perché mi guardate in quel modo?"
"Caro principe, credo che dovrete fare un'altra dormita..."
--STONG!--
                                                                                                           
Le ante dell'armadio si chiusero poco prima che la maga dai lunghi e setosi capelli rosa (O_o) raggiungesse la finestra della torre e si issasse all'interno della camera: davanti a lei si presentava una Larxeronzolo ben diversa dal solito...
"Cara, oggi hai qualcosa di strano, si si!" disse sospettosa infatti.
"D-davvero?? E che c-cosa avrei di strano oggi?" balbettò Larxeronzolo rigirandosi la padella fra le manine delicate e cercando di guardare ovunque tranne che nei pressi del fantomatico armadio.
"Si cara.................. perché non sei già ai fornelli? Lo sai che quando vado a caccia di Barbabietole da Barbie** mi viene sempre una gran fame!"
Larxeronzolo non si lasciò sfuggire un mega sospiro di sollievo, si scusò immediatamente dell'accaduto e la invitò caldamente a venire con lei in cucina.
"Ma prima lasciami riporre i miei stivali nuovi nell'armadio cara..."
"A-ARMADIO?? No no no non ce ne è bisogno lo faccio io.."
"OOh quante storie non sono mica vecchia!"
Tentò di convincerla in tutti i modi, ma niente da fare: quando aprì le ante dell'armadio, si ritrovò ai suoi piedi un bel giovine dormiente ossigenato e molto British raggomitolato come un bambino.
La matrigna fece un salto all'indietro, non tanto perché si era spaventata, ma perché credeva che quel cadavere avrebbe potuto sporcarle gli stivali!!
"Ma che significa cara!? Perché tieni nascosta cotanta vile salma nel tuo armadio??"
"N-no madre non è morto, è.... ecco vedi, lui è il..... principe, si, il principe di questo principato limitrofo (vicino), ed è venuto a famri visita quassù e non me la sentivo di lasciarlo andare perché mi sentivo tanto sola..."
A quel punto il principe tornò ad avere conoscenza, anche se così non si poteva molto dire, perchè dal viso stravolto che mostrava sembrava tanto ma tanto andato: "B-buona sera gentili dame, vi do il benvenuto a questa serata di gala e spero che sia di vostro gradimento, io sono il principe Luxiordo X signore di questo principato e vi invito a seguire la stradina a destra perché questo non è l'ingresso ma il regale ripostiglio delle scope..."
Prima che potesse dire altro un velocissimo calcio negli stinchi da parte della Gentile Larxeronzolo lo paralizzò facendolo piegare in due dal dolore, mentre la ragazza spiegava senza successo qual'era il suo stato mentale:
"Vedi madre è che l'ho colpito con la padella, ma poi si è ripreso e lo ha colpito la mia bellezza intelligenza grazia eleganza (mezz'ora dopo) e poi l'ho colpito di nuovo con la padella e l'ho ficcato nell'armadio..."
"Ma che state dicendo entrambi!?!? State farneticando, questo giovincello è di pessimo esempio per te cara adesso fatti da parte lo trasformerò in un bellissimo Ken così mi ringrazierà di averlo graziato dalla punizione che si merita!"
Rientrato tutto d'un colpo delle sue facoltà mentali il principe Luxord cacciò un: "NOOOOO KEN NOOOOO LA MALEDIZIONE DELLE BAMBOLEEEEE!!!" e fece un triplo salto mortale evitando la scarica di magia che colpì l'armadio trasformandolo in un inquietante pony rosa che prepara i cupcakes, riuscendo a raggiungere le scale che portavano al piano superiore.
"Principe!!" urlò Larxeronzolo inseguendo il suo amato su per le scale.
"Larxeronzolo!!" urlò la matrigna inseguendo Larxeronzolo che inseguiva il principe che scappava da tutte e due.
La ragazza fu più lesta a raggiungere il secondo piano (potere ai giovaniiiiiiii POWAH) dove il principe Luxord stava cercando una via d'uscita inesistente.
"Oh no e adesso cosa faremo, diventerò un Ken ingellato e ossigenato per il resto della mia misera vita!"
"...Ma tu sei già ossigenato."
"Dettagli, dettagli. Amore mio, sembra che io debba dirti addio.."
"No!" esclamò lei porgendogli la padella che custodiva ancora in mano "tu non diventerai uno schiavo delle Barbie ne oggi ne mai! Va, fuggi presto! E torna a salvarmi...." e con tutto il suo amore gli diede uno spintone che lo fece precipitare fuori dalla finestra. Luxord si ritrovò a precipitare verso il suolo ad una velocità non consentita neppure dalle leggi della fisica, gridò a pieni polmoni mentre il viso della sua dolce metà si faceva sempre più piccolo alla sua vista, scomparendo. Perché lo aveva buttato giù dalla finestra, e perché con una padella?? si chiese disperato: davanti a lui tutta la vita gli stava scorrendo davanti (non certo per merito di dei della morte guardoni, non fatevi strane idee.... ***), ben presto avrebbe detto addio a questo mondo.... con sè aveva solo una padella, ricordo della sua dolce Larxeronzolo....
"OOH che stupido che sono stato!!" disse dandosela in testa arrabbiato.
Ma così facendo attivò il potere speciale di quell'arnese da cucina: un fantastico deltaplano!!! che lo fece volare (o altrimenti detto "planare con stile") verso il suo vicino regno sano e salvo.
Regno che si trattava niente popò di meno che l’oscuro mondo Bariano, di cui egli era l’indiscusso principe. Una volta planato all’interno del suo grande castello fatto di carte (da poker, ramino, Uno e scala quaranta) cercò subito una soluzione al suo angustiante problema:
“Come posso fare, come posso liberare la mia amata dal giogo di quella perfida strega?” borbottava sommessamente incamminandosi in mezzo a stanze fatte di carte, mobili fatti di carte, carte fatte di carte “se solo conoscessi un sistema per avere l’assoluta certezza di vincere….. sono un principe bariano io, insomma!” e mentre pronunciò quelle stesse parole, un piano ben ingegnoso cominciò a scolpirsi nella sua mente.

L’indomani, quando ancora l’alba nasceva all’orizzonte e rischiarava di una nuova luce il mondo, il principe si presentò davanti alla torre (usando un sistema infallibile: perdersi) sicuro di incontrare a quell’ora la matrigna, e infatti eccola sbucare dal profondo del bosco! Non appena la vide esclamò a gran voce:

L: “Oh voi ostacolo senza cuore e senza onore che mi separate dalla mia bella! La prego di concedermi il permesso di entrare nella torre per prendere Larxeronzolo e portarla via dagli orrori della sua abitazione.”
M: “Non ti lascerò passare tanto facilmente, giovane scalmanato!”
L: “Ebbene, vorrà dire che dovrò entrare con la forza! Io, Luxord, principe bariano, la sfiderò in un duello! Se vinco io mi lascerà passare, altrimenti me ne andrò.”
M: “Hahaha, un duello dici? Accetto volentieri!”
Larxene dalla finestra della torre: “Luxord, fa attenzione! La matrigna non ha mai perso in vita sua!”
L: “Ma nemmeno io, e ho anche deciso di concederle un vantaggio: non utilizzerò la carta che caratterizza la mia gente: ovvero “Alza-Rango-Magico Forza di Barian”! “
M: “Bene, vuoi scavarti la fossa da solo, tanto meglio per me!”

L + M: COMBATTIAMO!
L: “Le regole sono quelle ufficiali dall’uscita dei pendoli: 8000 life points, le terreno possono coesistere e il primo giocatore non pesca la sesta carta. Premesso ciò, inizio io! Pesco cinque carte!”
M: “Ma prego, nessun problema se inizi tu, una carta in più in mano non può che agevolarmi.”
L: “Come credi tu. Per iniziare, attivo la carta magia “Giara della Dualità”! mi permette di guardare le prime tre carte del deck e di aggiungerne una alla mano, dopo di che, mischio le altre carte nel deck. Scelgo di aggiungere “Genex, Alleato Uomo Uccello”. Dopo di che, attivo la carta magia “Un Giorno di Pace”, che mi permette di pescare una carta dal deck e, inoltre, azzera tutti i danni che noi subiremmo fino alla fine del tuo turno. Per chiudere il mio turno evoco “Cartauto D” e ne attivo l’effetto grazie al quale posso offrire Cartauto D scoperta che controllo come tributo per pescare due carte. Subito dopo, il mio turno termina automaticamente. A te la mossa!”
M: “Ma bene, vedo che sei riuscito a sopperire alla mancanza della sesta carta in prima mano. Complimenti! Ma non ti basterà a vincere. Pesco! Date le innumerevoli carte nella tua mano, decido di puntare su una strategia difensiva: posiziono un mostro coperto in posizione di difesa, metto due carte coperte e ti passo la mano!”
M pensando: -Quello stolto non si aspetta minimamente che il mostro coperto è “Marshmellown”. Se solo lo attaccasse, oltre al danno di 1000 punti per il suo effetto, avrebbe la beffa perché quel mostro non può essere distrutto in battaglia. Ma se, per caso, dovesse distruggerlo con un effetto e attaccare direttamente, ho la “Forza Riflessa” e la “Spaccatura Dimensionale” a difendermi dagli attacchi. Ho la vittoria in tasca!-
L: “Molto bene, è il mio turno. Pesco dal deck! Ottimo, la carta che mi serviva. Iniziamo subito coi fuochi d’artificio! Siccome tu hai dei mostri e io non ne controllo nessuno, posso evocare specialmente il mio “Drago Ieratico di Tefnuit” dalla mano. Poi, attivo la magia “Battito D’ali del Drago Gigante” che mi permette, facendomi ritornare dal terreno alla mano un mostro di tipo drago di livello 5 o superiore, di distruggere tutte le tue carte magia/trappola! In questo caso, Tefnuit è perfetto, in quanto drago di livello 6.”
M: “NOOOOO! LE MIE CARTE! Vabeh, ho sempre un mostro a difendermi!”
L: “Non esultare, è solo l’inizio. La situazione riguardante i mostri non è cambiata dall’inizio del turno, quindi posso evocare di nuovo Tefnuit. Successivamente, lo offro come tributo per evocare tramite evocazione speciale, grazie al suo effetto, “Drago Ieratico di Nebthet”! Siccome è stato offerto come tributo, Tefnuit, come tutti i Draghi Ieratici, mi consente di giocare specialmente da mano, deck o cimitero un mostro normale di tipo drago, a condizione che il suo attacco e la sua difesa diventino 0! Evoco “Wattcodadrago”! “
M: “UN’ALTRA EVOCAZIONE?!”
L: “Già e ne mancano ancora molte! Attivo la seconda parte dell’effetto di Nebthet! Offrendo come tributo un mostro Ieratico da mano o terreno, posso distruggere un mostro sul terreno! Offro quindi come tributo dalla mano “Drago Ieratico di Eset” per distruggere il tuo mostro coperto!”
M: “NOOOOO! ORA SONO SENZA DIFESE!”
L: “Non ho certo finito,come per Tefnuit, anche Eset gioca un mostro normale dal deck! Evoco il secondo “Wattcodadrago”! E ora arriva il bello! Ora farò un’evocazione Xyz! “
M: “ANCHE UN’EVOCAZIONE XYZ?!”
L: “Esattamente! Sovrappongo i due “Wattcodadrago” di livello 6! Con questi due mostri, costruisco una rete di sovrapposizione, EVOCAZIONE XYZ! Mostrati! “Drago Ieratico Re di Atun”! Grazie al suo potere speciale, posso staccare un materiale Xyz da Atun per evocare specialmente un mostro di tipo drago dal deck, a condizione che il suo attacco e la sua difesa diventino 0! Evoco “Drago Metallico Oscuro Occhi Rossi”! “
M: “DRAGO METALLICO OSCURO OCCHI ROSSI?!”
L: “Vedo che ne hai già sentito parlare, quindi conoscerai il suo effetto che mi permette di evocare specialmente un mostro di tipo drago da mano o cimitero! Quindi evoco dal cimitero “Drago Ieratico di Eset”! Ora attivo dalla mano l’effetto di “Genex Alleato Uomo Uccello” e mi faccio ritornare un mostro dal terreno alla mano per evocarlo specialmente! Mi faccio ritornare in mano “Drago Metallico Oscuro Occhi Rossi”! “
M: “Te lo fai tornare in mano?! E che senso avrebbe questa mossa?!”
L: “Ha tutto il suo senso, perché Drago Metallico possiede un altro potere, che gli permette di essere evocato specialmente, rimuovendo dal gioco un mostro di tipo drago scoperto sul mio terreno! Rimuovo “Drago Ieratico Re di Atun”! Ed essendo Drago Metallico stato evocato dal suo effetto, viene evocato con i suoi punti di attacco originali, ossia 2800!”
M: “2800 punti di attacco?!”
L: “Esattamente, ma non è finita qui, ho ancora un’evocazione da fare. Sovrappongo “Drago Ieratico di Eset” e “Drago Ieratico di Nebthet” entrambi di livello 5! Con questi due mostri, costruisco la rete di sovrapposizione, EVOCAZIONE XYZ! Mostrati “Squalo Fortezza”! “
M: NON È POSSIBILE! DUE EVOCAZIONI XYZ IN UN TURNO SOLO?!
L: Non solo due evocazioni Xyz, ma anche la vittoria in un turno solo! Attivo l’effetto di  Squalo Fortezza! Staccando un  materiale Xyz, posso permettere ad un mio mostro che controllo di attaccare due volte nella stessa fase di battaglia! E, per questo effetto, scelgo “Drago Metallico Oscuro Occhi Rossi”!
M: “DUE ATTACCHI IN UN TURNO SOLO?!”
L: “Hai capito benissimo. Il conto è presto fatto: 2400 punti di Squalo Fortezza, sommati a due volte i 2800 punti di attacco di Drago Metallico, fanno esattamente 8000 punti danno ai tuoi life points che mi garantiscono la chiusura del duello in mio favore!”
M: “Non ci posso credere … HO PERSO! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!”
L: “Proprio come avevo previsto, ho vinto io. Ora devi mantenere la parola data: fammi passare; Larxene mi attende.”
M: “N-no…… non è possibile…”



 
 
 
Il duell- la battaglia era stata spossante e aveva consumato fino allo stremo le corde vocali del valoroso principe (dopo tutti quei ESPRESSOFRECCIARAZZO!!! e DRAGODISTELLEEDIPOLVERE!!! TI TOGLIE MILLE LIFEPOINTS e cose così anche noi non avremmo più voce ù.ù)
Ma le poche forze che gli erano rimaste bastavano sicuramente per correre tra le braccia della sua amata che lo aspettava trepidante fuori dal ring- emh campo di battaglia.
"Mia cara ce l'ho fatta ho sconfitto la brutta megera, ora più NULLA potrà separarci Amor mio!"
"Emh... veramente..." la donzella prese a torturarsi le mani visibilmente imbarazzata
"M-Mi dispiace mio valoroso principe... ma ora che ho scoperto la vostra vera identità di Re degli imperatori Bariani (??? O_o?) non posso più sposarmi con voi ç_ç"
Il principe ossigenato la guardò stralunato: COSA? Dopo tutta la fatica che aveva fatto!?!?
"M-Ma perchè mia cara?"
La leggiadra principessa si prese un attimo di raccoglimento spirituale per poi rivolgersi al suo salvatore con un ghigno spaccone che nessuno le aveva mai visto fare
" E me lo chiedi anche!?  In qualità di decimo Re degli Imperatori Bariani sarai sicuramente pieno di grana, ma in poco tempo rimarrai sul lastrico a furia di compare pacchetti di carte e album in cui raccoglierle! E IO non posso vivere per sempre con un principe POVERO in canna!!! E poi avete tutti la terribile abitudine di urlare all'avversario i nomi delle carte trappola o quel che è, CREDETE CHE SIAMO TUTTI SORDI!?!? E che figura ci farei con le altre dame ai galà con un marito che non è riuscito nemmeno a battere YUMA!!!!?!"
Il povero sovrano imperiale(?) non riuscì a replicare, rimanendo a bocca spalancata incapace di emettere un fiato (e non solo per le urlate eh.)
"E comunque" aggiunse la bionda donzella spostandosi lascivamente una ciocca di capelli dal viso "mentre tu "duellavi" ho conosciuto un ragazzo di nobili origini, figo e pure ricco quindi, Au revoir sfigato”
E detto questo montò in sella al bianco cavallo del principe Cloude che la aspettava poco distante facendo ciao-ciao con la leggiadra manina
 
 
Demyx: "Ma cos-WHAT!?!? Che razza di finale è questo Larx!!! Dov'è il lieto fineeeeee?? T_T"
Zexion: "Non è giusto,  eppure io mi sono sforzato di raccontare una storia allegra........"
Lexaeus: *tira fuori cartello* Larxene cattiva con Luxord
Saix: "OBIECTION vostro splendore (O_o) le principesse non possono essere cattive, quindi mi oppongo al vostro finale decostruttivo!
Larxene: "Se non ricordo male Larxeronzolo non era una principessa....."
Saix: "Oh."
Marluxia: "ma cherie, non posso dire di essere soddisfatta del mio ruolo minore ohohohohoh..... ma questa volta Lexaeus ha ragione, sei stata troppo dura con Luxord"
Archa: "Meno male che lui è ancora in camera sua.... svelta inventati un altro finale!"
Larxene: "Non ci penso nemmeno! é la mia storia e la finisco come voglio io!"
Bexyk: "Ma così ferirai i sentimenti del povero Luxord, non ci pensi ad un povero cuore infrant- no aspetta che sto dicendo? Comunque, non si può e basta,non è educativo!"
Larxene: "Oh CERTO che è educativa così...  Ti insegna che c'è sempre di meglio in giro e che non bisogna mai accontentarsi del primo che ti salva ù.ù"
Demyx: Ma... m-ma......... *sniff* non è giusto..... il noastro compagno...... è sempre stato gentile con te, nella sua storia tu eri una bella regina, non è... giusto......Buhhuhuhuhuhuhuhhhhhhuuuu!!!!!!!!!!"
In mezzo alla saletta di ritrovo improvvisata, il Notturno Melodico cominciò a singhiozzare dalla tristezza e i suoi occhi si fecero lucidissimi.
Lemixia: No..... ti prego non piangere......
Ma Demyx non ebbe contegno e, in mezzo ai presenti, il suo viso si rigò di amare lacrime di tristezza.
A quel punto, come svuotato da quella visione, il numero VI si alzò di scatto e lo andò ad abbracciare per confortarlo:
"Su su non è niente.... ci dispiace di averti fatto piangere..."
"*sniff* m-ma non è giusto Larxene non rispetta mai nessuno, eppure a Natale mi sembrava diventata più buona    ma niente non cambierà maiiii... bubububuuhuhuhuhuhu!!!"
Terribilmente  commossi dalla scena, si avviarono in successione per abbraffarlo Bexyk e Archa, Lemixia (dopo aver immortalato con una fot la Zemyx). Xaldin, Xigbar e Axel trascinandosi dietro Roxas, e Lexaeus.
Perfino gli altri dovettero appoggiare la scelta del povero, piccolo numero IX, ed insieme si voltarono tutti verso Larxene e la guardarono malissimo.
".....guarda che se non cambi quell'atteggiamento ti facciamo uno scherzo peggiore dell'anno scorso ad Halloween."
Larxene: " *suda freddo* ..........................uff e va bene, smettetela di guardarmi come dei bambini! Io........ non volevo ecco, p-perdonatemi. é solo che se facessi così Luxord si metterebbe strane idee in testa e io NON voglio che accada..."
"Ci dovevi pensare prima di iniziare a raccontare." tagliò corto Zexion.
"....o-ok...." borbottò Larxene stranamente intimorita. Non era da Demyx prendersela per così poco e non era da Zexion appoggiarlo.
Però in fondo non voleva poi così tanto male a loro, né tanto meno al numero X, quindi accettò seppur riluttante.
Lemixia: "Esatto invece di pensare a montare una Het e far crescere così i possibili fandom potevi andare su una OneShot senza pairing o in alternativa creare come tutti gli altri una Shonen'ai ù.ù"
 
(tutti guardano Lemixia: ma che lingua sta parlando... ?___?)
 
 
“Beh… allora….ecco, dopo  un’ardua e possente battaglia entrambi i duellanti erano stremati, ma non era ancora venuto il giorno in cui un principe Bariano sarebbe stato sconfitto: con un’abile mossa e una capienza polmonare praticamente infinita, il principe Luxord proclamò –ovviamente urlando con la possenza di una cantante lirica in una rappresentazione delle Valchirie esaltate-  la fine del duello.
“No… non puoi vincere!!!” squittì la matrigna inginocchiandosi a terra dal dolore ipotetico.
“Mi dispiace, ma credo di averlo appena fatto. Compierò qualunque impresa per la mia amata: e con questo dichiaro il duello concluso!!!!”
 
Proprio in quel preciso istante anche lo Sfidante del destino entrò nella stanza stringendo fra le sue mani un mazzo di carte appositamente preparato per quell'occasione (no aspe quindi lui se lo aspettava o cosa?? O_o):
"Mi sono perso l'incontro? Uff, pazienza: eccomi continuate pure ^^ *con ancora la tazza in bocca quindi nessuno ha capito niente*"
Larxene fece una strana smorfia, nessuno dei presenti (nessuno, capita? XD) riuscì a capire cosa volesse significare, un misto di arrabbiatura, serenità e rassegnazione. Riprese a narrare.
 
La realtà virtuale creata dai visori dei combattenti svanì e il vincitore, sfinito, rivolse lo sguardo raggiante verso la sua amata, colei per la quale aveva combattuto, Larxeronzolo. I due si abbracciarono felicemente e il principe le diede un..... ecco un.... bacio sulla guancia, si ecco... e beh niente >___<
 
Aveva detto una cosa scontatissima, eppure stava succedendo qualcosa, i volti delle numero XIII, XIV e XV si erano rasserenati e Demyx stava sorridendo... ma che diavolo? Come poteva un semplice racconto cambiare da pessimo ad ottimo l'umore della gente? Se un attimo prima erano tutti contro di lei e sembravano volerla seppellire viva...
......Sarebbe questo il potere del lieto fine?
 
Ehm.... Larxeronzolo ricambiò l'abbraccio commossa, ma subito dopo il suo nel sorriso si spense sulle sue labbra, mentre si voltava verso la matrigna: lei sapeva benissimo che non era sua madre.
"No... non potete..... vi prego, non portatemi via la mia bambina...."
il principe stupito vide davanti ai suo occhi la matrigna, la strega cattiva, in lacrime.
"Non ho mai avuto nessuno accanto a me.... volevo avere dei figli, una famiglia, non ce la facevo più a vivere.... da sola......"
Gli occhi del Bariano cercarono una risposta negli squarci di cielo azzurrini della ragazza, che abbassò i propri e congiunse le mani portandosele al petto: "Vedi... in realtà, lei non è la mia vera madre, ma una strega che un giorno fece un patto con i miei genitori e alla mia nascita venni portata via da lei e condotta in questa torre... all'inizio volevo fuggire, volevo andarmene più lontano possibile, ma un giorno nel quale ero troppo scazzata perfino per rifiutare le sue proposte di giocare con lei accettai e scoprii le vere intenzioni con le quali ero trattenuta....
........ fin da piccola la mia matrigna aveva vissuto da sola, non aveva mai conosciuto i suoi genitori poiché furono catturati dal Re del regno dove vivevano e processati per stregoneria; fuggita dal suo paese, si era fatta un nome e una reputazione come contrabbandiera di cibi e accessori per le Bratz, ma la sua vita era vuota e priva di uno scopo...
.... finché non incontrò mia madre. Quel giorno capì che qualcuno le aveva mandato un segno del destino e i giorni seguenti si lasciò rubare i Larxeronzoli piantati in giardino da mio padre per soddisfare la fame di mia madre, per poi incastrare i miei e chiedermi come risarcimento. Non voleva causare dei dolori, ma la solitudine ebbe la meglio su di lei.
Capii che, anche se rompiballe e terribilmente inquietante, era pur sempre mia madre: lei mi ha cresciuta e le sarò per sempre grata. Prima, quando discutevamo di una fuga.... ti ho mentito. Non posso lasciarla sola, perdonami."
 
Era stata una stupida. Desiderare ardentemente una cosa che sapeva bene avrebbe fatto soffrire sua “madre”..... quando se ne era accorta era troppo tardi, così aveva spinto il principe fuori dalla finestra per allontanarlo per sempre de lì. Avrebbe sofferto, ma non c'era altra scelta.
Eppure lui era tornato. aveva combattuto per lei e aveva pure vinto....
Cosa doveva fare?
 
Stupito e soprattutto commosso da quella confessione, il sovrano Bariano si avvicinò alla signora e le offrì un braccio a cui appoggiarsi per rialzarsi in piedi. Ora che la vedeva da vicino, non gli sembrava molto cattiva, anzi, aveva un sorriso molto dolce.
"...grazie." disse la strega abbassando gli occhi, sconfitta "beh, hai vinto. Che aspetti ad andartene?" ed allontanò debolmente il braccio del regnante.
"Ora che conosco l'intero quadro della situazione non c'è più bisogno che vi separiate, signora." rispose Luxord con gentilezza.
"....C-cosa?"
"Abbiamo tutti qualcosa da perdere abbandonandoci così: non è semplice? Vi sto chiedendo se volete venire a palazzo, voi e la vostra splendida figlia, per viverci."
Larxeronzolo rimase ammutolita dalle parole del principe e corse ad abbracciare entrambi commossa, piangendo di gioia.
I tre si diressero a palazzo, e le nuove arrivate dovettero imparare a convivere con il fatto che si, ogni due per tre nel castello ci sarebbe stato qualcuno che avrebbe urlato: LET'S DUEL!!! ....ma non fu un grande problema. La strega matrigna divenne anzi un'attenta ricercatrice di carte che contenevano immagini di personaggi umani, così da poter ideare una nuova moda per le Barbie "stile guerriero".
Larxeronzolo infine, ebbe il permesso di incontrare per la prima volta i suoi veri genitori.
 
...anche se dopo un po' che li conosceva si chiedeva se non fosse stato meglio rimanere nell'ignoranza.
 
E beh, come tutte le storie, i tre vissero per sempre.... felici... e contenti.
Fine.
 

Finisce così, questa favola breve se ne va (se ne vaaaaaa), ma aspettate e un’altra ne avrete…
“C’era una Volta” un Nessuno dirà e un altro sclero inizierà…

 
Demyx: “*applaude* brava sorellona Larxene!! Sei riuscita a farla finire bene!!”
Larxene: “COME MI HAI CHIAMATA??”
Dem: “Oooh scusa scusami, volevo solo dire che eri stata brava, sua beltà e magnificenza Larxene..”
Larxene: “Guarda che se non ritiri quello che hai detto ti fulmino viv- …… beh…. Uh, grazie. *rossore così leggero che nemmeno le molecole*”
Luxord: “Mmmmfggghnfnfnmmm.. *indica la tazza ancora incastrata nel suo inglese palato*”
Larxene: “Non parlare con la bocca piena cretino, e togliti quella tazza dalla bocca.. *gli si avvicina, gli da una pacca sulla schiena che assomiglia tanto ad un calcio rotante e la tazza viaggiò alla velocità della luce fino ad infrangersi contro la pelle marmorea di Lexaeus.*”
Lexaeus: …
Intanto che i due “amabili” piccioncini biondi discutevano sul modo migliore di utilizzare una tazza, le tre piccole Nobody si erano appartate in un angolino, bisbigliando e ridacchiando malignamente –sississi blablablablba ihihhihih lbalbalbalbalbababkabk baffi….-  finché la numero XIV non gettò un’occhiata complice al Notturno Melodico, che ammiccò entusiasta, e nel borbottio generale risuonò un grido di battaglia:
“ADDOOOOOOOOOOSSOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!”
In un attimo le furono addosso: Lemixia e Archaix le tenevano ferme le gambe mentre Bexyk le aveva bloccato le braccia per impedirle di ribellarsi.
“Ma che ********** di ************ state facendo porca **********!!!???” gridò Larxene nel “panico”.
“In nome della mia defunta tazzina Elisabetta II (si Luxord da i nomi alle tazzine) ma che diamine vi salta in mente?” chiese Luxord frastornato.
Tutte e tre, in coro, perfettamente sincronizzate, esclamarono: “Perché questa Het non è ABBASTANZA Het!!!!!! Vero Demly?”
Demyx annuì convinto.
“Allora?” continuò Lemixia guardando lo Sfidante del Destino, con un simpatico, malizioso, sorrisetto divertito.
“Allora cosa?”
“…Hai capiiiito quello che devi fare?”
“…………eeeh no.”
“OH SANTO SHINIGAMI Baciala!!!!”
“Aaaaaahhh... no aspetta cosa? I…io? Ok…” fece il numero X sbigottito, incredulo e anche parecchio preoccupato. Però in effetti non gli sarebbe mai ricapitata un’occasione simile, pensò fra sé e sé;  l’ossigenato si avvicinò titubante, molto titubante, alla numero XII placcata e fuori uso, insicuro sul da farsi.
Realizzando in mezzo nanosecondo che cosa sarebbe successo di lì a poco le pupille della Nessuno si rimpicciolirono di colpo e la Ninfa Selvaggia attinse alla sua furia interiore per balzare in piedi liberandosi in un attimo dalle  prese delle tre alleate che vennero sbalzate malamente sul pavimento e fece uno scatto felino all’indietro: era sul punto di tornare a sedersi scazzata quando qualcosa la costrinse a fermarsi. Si fermò a guardare lo Sfidante del Destino, sbalzato anch’esso all’indietro dalla sua furia. Eppure doveva farsi qualche domanda sul motivo per cui non aveva scelto per il principe, che ne so, Sephiroth (i fan si sarebbero accaniti contro di lei ma chissenefrega la storia era la sua…) invece di lui…  era qualcosa su cui pensarci bene. Ma poi in fondo, quell’inglesino impomatato non era poi cosi male, in fondo, poteva benissimo dimostrare un po’ di affetto a quel mezzo stalker, e togliersi così dai piedi i noiosi sostenitori.
Così prima che chiunque si potesse anche solo accorgere l’aveva già afferrato per i colletto e tirato su, lasciandogli un lieve bacio sulla guancia.
“Consideralo un premio perché la tua storia mi è piaciuta, ma sappi che non ne avrai un altro e questo sarà l’ultimo gesto di generosità che riceverai da me chiaro??”
Dal pubblico sparso per la stanza scoppiò entusiasta una grande ola: “OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOHHH FINALMENTEEEE!!!!”
“AAAAAAWWW adesso SI che questa Het ha un senso!” sentenziarono le tre Nessuno rialzandosi in piedi allegramente spolverandosi le mantelline; dopo tanti festeggiamenti e coci vari fra cui: “Bravo Luxord!! Sei grane Luxord!!!” e pacche sulle spalle, il Superiore si voltò verso la finestra notando con “stupore” che il sole era già sorto (è un effetto ottico, quando scriviamo queste storie senza senso esiste, come la neve, le piogge di marshmallow, attacchi alieni, raffiche di vento gelido, riferimenti a Jack fros-AHHAEHM, grandine di tartarughe, e tutte queste cose che nel nostro mondo accadono spesso):
“Ragazzi guardate, è mattina!” disse con un tono pacatamente canterino (eheheheh…)
Zex: “Già, sono le 7 di mattina.” Replicò Zexion alzando le spalle.
Xem: “Ah, lo sapevi già?”
Zex: “Si.”
Xem: “E non ce lo potevi dire prima?”
Zex: “No. Che motivo avrei avuto, mi sto divertendo…”
Xig: “Divertendo?? È l’apocalisse Xaldeeeen!!!!”
Xal: “Tutti al bunkeeeeer!!!”
Xem: “Beh mi sembra inutile stare qui a raccontarvi storie per farvi dormire, è mattina. Sarebbe ora di…”
Vexen: “sarebbe ora di andare a lavorarereeeeee!!”
Xem: “No ù_ù sarebbe ora di andare a fare colazione.”
Axel: “*si alza di scatto agitando le braccia* ma no no non proprio ora che toccherebbe al m- a Roxas…”
TNT: “Ha ragione capo, la prego…… *occhioni alla gatto di Shreck*”
*mormorio di consenso e qualche insulto (ma chissà da chi…)*
Roxas: “m-ma non è veramente che io abbia tutta questa voglia di ra…..”
TNT: “GGGRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRHHHHHHHHHHH………….. *occhiataccia alla –se-fiati-un’altra-parola-ti-strappiamo-la-vescica* stai zitto nano.”
Xem: “Va bene, purché sia corta...”

 
 
 
Asterischiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ^^:
 
*= if you know what I mean XD
**= è una nuova specie geneticamente modificata dalla Square Enyx -NOMURA COLLECTION ^^
*** = riferimenti a Black Butler puramente previstii. XD
 
 
 
 
Angolo delle autrici:
Questo non è amore. Non è affatto amore. Noi non crediamo che questo sia amore. Questo è sicuramente il migliore, il più biondo e stereotipato amore Violento che ci possa essere in Kingdom Hearts.
Perché l’amore Violento è un’altra cosa. Sono due cose TOTALMENTE diverse.  
Ringraziamo calorosamente BYAKUNEWGATE per l'aiuto durante la stesura delle battaglie di Yugi Oh, nelle quali siamo totalmente negate a quanto pare -_- e vi auguriamo buona notte.....ù_ù

Ah si, ci siamo dimenticate di dirvi che effettivamente Larxene è rimasta scalza durante tutta la narrazione ma questo per noi non è un problema, e quindi presentiamo questa petizione: il mondo senza le scarpe, viva i piedi liberi con i calzini, sognamo un mondo libero dall’egemonia delle calzature e delle scarpe Lelly kelly!!
Firma anche tu la petizione per un mondo senza scarpe.
Firmala.
ORA.
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** Roxel e Ventel - END ***


Attenzione: questa storia potrebbe provocarvi dubbi esistenziali, sconvolgimenti dell’intero sistema geologico terrestre e repulsione immotivata verso le carote.
 
 
 Era ormai mattina nel modo che Non Esiste: il sole inondava la stanza di luce (e con sole intendiamo Kingdom Hearts, e con luce intendiamo un pallido raggetto che neanche le 5 di mattina), nella città abitata unicamente da baldanzollanti Nessuno dalle andature simili ad un ubriaco, nel Castello regnava ancora il più completo silenzio, e per concludere i nostri protagonisti erano ancora belli svegli e arzilli. Non si sarebbero persi l'ultima storia della "serata" per nulla ai Mondi, soprattutto Axel.
SOPRATTUTTO Axel.
“Ma non ce la faccio, davvero, non sono portato per raccontare a ruota libera, io….” ma neanche al finire la frase un ipotetico raggio laser partì dagli occhi incandescenti di 15 Nobody con le borse sotto gli occhi, le membra stanche per l’ingente bisogno di dormire e una furia omicida che non si sarebbe mai detta scaturire dal solo voler ascoltare una benedetta, sacrosanta, infantile storia della buona notte.
“Guardami negli occhi tappetto” esordì in un misto di isteria e rabbia la Ninfa Selvaggia puntandogli un indice dritto sul muso “IO ho raccontato la mia storia, contro la mia stessa volontà, e mi sono pure divertit- no sto esagerando, comunque adesso dato che la causa di tutto questo sei TU, adesso TU ti inventi un finale degno di questa serata!” ordinò con il più imperioso ed incazzoso dei toni.
“Ti prego Roxas, vorremmo tanto sentire una storia da te, ci faresti questo favoreeee?” chiesero supplicanti in coro le numero XIII, XIV e XV  unendo le mani in segno di preghiera (in realtà il 90% del loro intento era dedicato ad  Axel ). Il Nessuno dai capelli color del grano sospirò rassegnato, si sistemò pacatamente la lunga veste nera e abbassò il capo, sconfitto.
“Okey, ci proverò, ma non vi aspettate nulla cercherò di farla breve….”

 
Tredici ce n’è, nel mio Kingdom Hearts di fiabe da narrar (daaa narrar), venite con mooooii, in questo Mondo Che Non Esiste per sogaaaar (peeer sognaaaar)
Non serve la keyblade, il cappotto bello e il ghiacciolo nero-
Ohhh dai la sapete, iniziamo… >__>



….C’era una volta in una fitta e grande foresta di palme dell’ Amazzonia*…..Un boscaiolo che viveva ai con i suoi 2 bambini di 11 anni e tre undicesimi in una casetta isolata da qualunque tipo di contatto col mondo esterno che non fossero piccioni viaggiatori* e Tv via cavo. Egli aveva due figli di nome Roxel (Trollati ahahahha non è una coincidenza) e Ventel; due maschi, se ve lo state chiedendo. La mamma dei bambini, Xion –badate bene, la pronuncia corretta è: CSSion- era morta quando loro erano piccoli, e siccome nessuno si ricordava chi stra*azzo era, il padre si sposò con una perfida matrigna dai modi di fare altezzosi e frivoli, dei corti capelli a caschetto rossi, uno spirito indomito e un patrimonio speso in creme di bellezza.
 
“Aspettaaaaaaaaa >_<” Lemixia ebbe l’ardire di interrompere la narrazione, pur sapendo che nel 50% dei casi l’avrebbe pagata cara per mezzo di Noi Sappiamo Chi, ma un dubbio tormentoso era comparso nella sua mente capace di registrare qualsiasi particolare (no non è vero) e così chiese:
“Ma… io questa CSSion l’ho già sentita nominare prima… è qualcuno che conosciamo?”
Tutti, compreso Roxas: “ *Sbiancano di colpo –di nuovo-* N-NOOOO non è nessuno, davvero, è frutto della nostra fantasia, come i pinguini volanti, le principesse laser, i lupi pizzaioli, le teiere da passeggio e le rane gonfiabili ^^”
Saix: “Obiezione vostro onore!!! *dito puntato alla Phoenyx Wright* le principNesse laser esistono eccome!!”
Xibar “Si nei tuoi sogni…”
Luxord: “E vorrei precisare che anche le teiere da viaggio esistono ù_ù *stringe la sua Elisabetta X al petto* “
Tutti: “0_o”
Roxas: “Non mi interessa cosa di quello che è uscito fuori questa sera esista o meno, posso continuare? >_< ho perso il filo del discorso…”
Axel: “Nuu continua pure, stai tranquillo da adesso in poi non ti disturberemo più!! *occhiataccia mordace rivolta a tutti*”
Roxas: “Dicevo…. Già….. cosa dicevo?  Ah già:
Una volta, nel grande deserto dell’Amazzonia…

La famiglia era molto povera, talmente povera che non riuscivano neanche a pagarsi l’abbonamento a Sky, così bambini dovevano accontentarsi di Fresbee e K2 invece del ben più educativo (ahahahah si certo -__-) Disney Channel. Malgrado il boscaiolo lavorasse più che poteva, non guadagnava mai abbastanza munny ed erano sempre costretti a farseli prestare dai vicini contadini Tidius e Wakka.
La matrigna odiava Roxel e Ventel perché fondamentalmente era una gran taccagna, e non sopportava di dover spendere i SUOI soldi per quei mocciosi urlanti invece che per tinte rosse con cui doveva continuamente coprire la ricrescita; spesso suggeriva all’ingenuo maritino patatino(<3)  di abbandonare i bambini in un orfanotrofio polveroso e in avanzato stato di decomposizione,  ma siccome loro padre li amava molto egli si era sempre rifiutato.
Tuttavia, un inverno, quando una bufera investì la casa sradicando l’antenna satellitare e la famiglia perse praticamente ogni canale, una crisi isterica colpì il piccolo Ventel che si buttò a terra gridando “NOOOO mi sono perso la 35678° puntata di Adventure Timeeeee!!!” e costruendo un Finn di crema con le creme di bellezza della mamma, al ché quella perse definitivamente la sua pazienza ed esclamò:
“BASTA!! Non ne posso più di questi marmocchi, ora tu li prendi, li carichi, e li abbandoni!!!”
“Ma cara cerchiamo di ragionare, te le posso comprare di nuovo in saldo!”
Ma purtroppo i saldi erano finiti proprio il giorno prima, così il povero boscaiolo, riluttante, acconsentì. La perfida matrigna pianificò di condurli nella boscaglia e far finta di andare a cercare una nuova antenna parabolica alla Mediaword, e di abbandonarli lì. Alla Mediaword in mezzo ai televisori, ai cellulari e a tutto quel ben di Dio.
“Guarda papà quella è una televishione a 33333333 mila pollici! Possiamo guardarla papà possiamo possiamoooo??” chiese il fratellino Ventel, subito incalzato dal gemello. Perché in realtà i due fratellini erano identici, ma così identici che a volte per fare l’appello a scuola gli insegnanti dovevano chiedere loro i propri dati angrafici (si, in mezzo al bosco c’erano la MediaWord e pure una scuola ù_ù).
“Ma certo che potete” rispose il padre amorevolmente, con un triste sorriso in volto. Una volta parcheggiati entrambi i gemelli davanti allo schermo al plasma, Sora cominciò a indietreggiare lentamente, lentamente, lentamente…….. poi con un ZAAAP fece trecento chilometri in un secondo (tecnicamente è impossibile ma come tutti voi ben sapete sono iniziate le nuove entusiasmanti puntate di Molto Bene con Benedetta Parodi e la sua cara Kairi non vedeva l'ora di fargli provare le sue "deliziose" ricette >__>) e ritornò a casa, avvilito, dalla moglie.
Dopo aver guardato l’ennesima puntata di Pence Ten Omnitrix** i due gemelli riuscirono a staccare gli occhi dalla televisione ormai fusi dalla vicinanza con lo schermo e si guardarono attorno frastornati: mentre le loro viste tornavano lentamente a scorgere la luce, la consapevolezza di essere rimasti per due ore davanti al televisore –oh, e il fatto che il loro padre non c’era più…- li colpì come un pugno in pieno volto.
Fineee.

 
TNT: “No aspetta cosa? Ma come, e che fine hanno fatto la strega cattiva e il tesoro? E i sassolini? Non tornano a casa??”
Roxas: “di quale strega stai parlando? La storia è finita i bambini si sono persi e non c’è scientificamente modo per farli tornare a casa ù_ù”
Demyx: “Gno non è vero! Devi pensare lateralmente, Roxas! Immagina!! *crea un arcobaleno con le mani*
Tutti: “*guardano Demyx sbigottiti*”
Vexen: “Da quando sai farlo?”
Demyx: “Da quando ho scoperto…. Il potere dell’immaginazione!! *crea un altro arcobaleno con le mani*”
Tutti: “=_=”
Dem: “Andiamo Rox, pensa: come potrebbero tornare a casa…?”
Rox: “Uhm……. Vediamo………… *mima con le braccia il gesto di Demyx, e anche se non succede niente comincia a realizzare la soluzione al suo problema* mumble mumble….
 
 

“R-roxel? Ma dov’è nostro p-padre?” chiese Ventel facendosi piccolo piccolo ed avvicinandosi al fratello nascondendosi dietro la sua schiena “Io ho paura, come faremo a tornare a casa? Saremo costretti a rimanere qui per sempre, ci nutriremo di cereali a pranzo e cena e staremmo tutto il giorno davanti alla t….. Ehi, mica male!” pensò fra sé e sé ad alta voce, massaggiandosi il mento sovrappensiero.
“No Ventel, non diventeremo inquilini della Mediaword. Non ti preoccupare ci sono qui io, il tuo astuto intelligente premuroso gentile servizievole onesto speciale fratello super modestamente furbo pronto a trovare una soluzione! ù_ù Vediamo…”

 
Tutti: “*roteano gli occhi ridacchiando: non si erano mai accorti di quanti membri pieni di sé ci fossero in quell’Organizzazione…*”


“..Ho trovato! Basterà seguire le orme abnormi di nostro padre! Non esiste nessuno che porti delle scarpe uguali a parte il Bigfoot, guarda ce ne sono dappertutto!”
E così, approvata quella soluzione un po’ bizzarra, i due riuscirono a tornare a casa seguendo le tracce lasciate dalle singolari scarpe del padre (che inspiegabilmente erano così grandi da lasciare la loro impronte perfino sull’asfalto) e non appena il padre, guardando tristemente fuori dalla finestra, li intravide all’orizzonte, si precipitò  a regalare loro un caldo abbraccio commosso: mai in tutta la vita era stato così felice di vederli!! Già ma… Come avevano fatto a ritornare a casa?
“Oh è stato semplice papà, ci è bastato seguire le tue orme…” rispose Roxel ridendo sotto i baffi-che-non-aveva insieme al gemello “e poi Pence Ten era finito ^^.”
“Ah e come è finito?” chiese interessato il padre.
“Che si è mangiato i suoi nemici e poi si è andato a mangiare un gelato.” confermarono i due gemelli con un sorrisone a 358/2 gradi e un’improvvisa, ma legittima voglia di fare merenda.
All’interno della piccola casetta la matrigna stava tranquillamente sfogliando il suo Cioè settimanale (si plagio) quando udì in giardino delle voci non nuove e certamente non molto desiderate; quando andò a controllare vide esattamente quel che aveva temuto di vedere, e cioè i suoi due “adorati” figliastroletti ricongiunti alla famiglia, mentre saltavano la corda insieme al padre cantando:
Ventel: “94 scimmie saltavano sul letto!”
Sora: “Una cadde a terra e si ruppe il cervelletto!”
Roxel: “93 scimmie saltavano sul letto!
Sora: “Una cadde a terra e si ruppe Il-cervAAAAAARGH!! *cade all’indietro aggrovigliandosi con la corda e diventando un fiocco-regalo-umano* C-cara è tutto a posto? Hai uno sguardo così collerico….” (Non crediamo che Sora conosca il significato di questa parola ma nel dubbio… N.d.)
La donna stava infatti fumando dalla collera, ma non nel senso che stava fumando lei: la sua dolce cute stava sbuffando come una locomotiva a vapore.
“Carissimo, noi due dobbiamo parlare.” proferì aspra aiutandolo a sgrovigliarsi dall’intreccio cordoso e pigliandolo per un orecchio per trascinarlo meglio all’interno di casa loro. I due gemellini si scambiarono un’occhiata repentina cominciando già a temere il peggio, che purtroppo per loro si sarebbe trattato di un peggior peggio del loro “peggio”.
Nella casetta intanto, i due "allegri" sposini stavano amabilmente conversando, e con amabilmente stiamo naturalmente intendendo che la dolce matrigna stava usando Sora come bersaglio ambulante per il nuovissimo sport modestamente inventato da ella medesima: si chiamava “tiriamo l’arredamento addosso a mio marito”
“Ma tesoro non comprendo il tuo inaspettato cambiamento d’umore, non sei felice che i nostri figli abbiano trovato la stra-“ un secondo prima che una grossa poltrona gli tranciasse di netto la testa Sora si riparò dietro la credenza, la quale ebbe l’effetto degli ostacoli dei giochi RPG: il mobile  si fermò non appena ne ebbe toccata la superficie e crollò a terra con un tonfo.
M-ma come ha fatto?? Si chiese stupefatto sudando freddo: merito delle ore passate a giocare a Fruit Ninja, ginnastica per le dita ù_ù.
“No, non sono felice per niente e sai perché? Ti avevo detto esplicitamente di lasciarli da qualche parte ma era implicito che quelle piccole pesti NON dovessero tornare!!” strillò la matrigna brandendo un grosso mattarello, temibile arma delle casalinghe, pronta a far valere i suoi diritti di donna, alchè Sora decise di alzare bandiera bianca e gettare la spugna (che però era già stata gettata dalla matrigna a terra, e si da il caso che in tutto lo spazio disponibile egli pose il piede proprio su di essa facendo un volo di tremila metri imprimendo sul soffitto la sagoma cartoonesca della sua corporatura.
Per quanto senza cuore e terribilmente stizzita, la rosea moglie si mostrò straordinariamente preoccupata ed  accorse in soccorso del marito aiutandolo a rialzarsi e a stendersi sul divano, uno dei pochi elementi della mobilia che non aveva potuto lanciargli contro.
“Tutto bene caro? Perdonami, non avrei dovuto essere così severa nei tuoi confronti… ma vedi, i nostri figli devono imparare a badare a loro stessi, devono spiccare il volo…”
“*ridestatosi immediatamente* Significa che se li lascio andare i miei figli impareranno a volare??”
“0_0 ecco ehm…. Si, diciamo di si.”
Il giorno dopo Sora si alzò alle cinque di mattina prontamente munito di telecamera portatile e pronto a filmare la prima esprienza di volo dei suoi giovani pupilli.

Andò a svegliarli con un sorrisone orgoglioso, intimando loro di mangiare la loro colazione e di vestirsi alla svelta: una gita al Magggico Negozio di Dolciumi dell’Amazzonia li attendeva! 

I due biondi bimbi, però, non erano così scemi come i genitori credevano che fossero (vista la stretta parentela con Sora >__>) e capirono quasi immediatamente che la fantomatica gita era un altro pretesto per liberarsi di loro e la conferma gli giunse quando si accorsero che il padre stava camminando in punta di piedi, per rendere le sue orme almeno un po’ normali.
Dopo una lunga camminata in mezzo ai boschi di palme, i tre giunsero davanti ad un negozio dalla fluerescente insegna colorata.
Gli occhietti dei due bambini si illuminarono di immenso: avevano tanto sognato di andarci e ora finalmente avevano un intero negozio dischifezze dolci alla loro completa mercè da poter svaligiare e rivoltare come un calzino. Ma la loro felicità si spense poco dopo ricordandosi che in quel luogo paradisiaco c’erano finiti solo per essere poi scaricati ç_ç
Ventel si avvicinò al gemello prendendogli la manina e sussurrò con voce tremante: “I-Io però ho un po’ paura…”
Roxel gliela strinse forte per infondergli coraggio: “Ma no, ci sono qua io… andrà tutto bene, fratellino”
E detto questo si avventurarono con il padre tra gli scaffali del colorato edificio.
Appena misero piede dentro una celestiale visione li accolse investendoli con tutta la loro luminosa dolcezza: scaffali stracolmi dei più inimaginabili prodotti dolciari e immensi reparti si diramavano in ogni direzione emanando un inconfondibile ed invitante profumo di zucchero, panna e cacao.
Ma la loro attenzione fu completamente attirata dallo scaffale che esponeva in bella vista le nuove e richiestissime “caramelle alla cocurbitacea***”
“OHHHHHHHHH Non ho mai provato queste caramelle!!! E sarà mio scopo nella vita farlo!!! Roxel? Posso provarle?? *occhietti da cognolino bisognoso di attenzioni”
“DOBBIAMO PROVARLE!!! Papà, ci presti ventordici munn- Papà? PAPAAAAAAAAA!?!?”
I nuovamente-neo-orfani si girarono alla ricerca della figura paterna che a quanto pare era riuscito ad andarsene alla chetichella senza necessariamente distruggere il pavimento.
Sul viso di entrambi i gemelli si dipinse un sorrisetto furbetto. Il pensiero di entrambi era “Ehehe ma noi tanto adesso seguiamo le orme oblunghe di papà e ritorniamo a casa con tantisssssssssime caramelle perché siamo fuuuuuuuuuuuuurbi e golosi. Viva le caramelleeeeeee~”
Ma i piani dei due astuti bimbi vennero rovinati da una brutta sorpresa: non riuscivano più a riconoscere le orme di Sora da tante altre!
Il mucchio enorme di caramelle verdi si sparpagnò sul pavimento con uno scroscio assordante, i due gemellini si abbracciarono l’un l’altro scoppiando in un pianto disperato.
Attirato dall'assordante latrato, un commesso dai biondi capelli alla Mullet che lavorava part time nel negozio accorse in aiuto ai due poveri gemelli: "Non piangete bambini, vi aiuto io a raccogliere le vostre caramelle!" disse gentilmente credendo che il disastro zuccheroso sparso per il pavimento fosse la causa di cotante lacrime.
Nel vederlo arrivare d'improvviso i due fratelli si presero paura e si appiattirono contro lo scaffale adiacente, senza smettere di esternare il dolore dei loro piccoli cuoricini infranti. Il loro caro papà era lì un momento prima, e quello dopo era scomparso! Nonostante non fossero più così piccoli entrambi soffrivano terribilmente per la consapevolezza di essere stati abbandonati.
Il povero illuso/commesso, che in realtà era poco più di un giovane studente in stage (sempre di quella fantomatica scuola nel profondo dell'Amazzonia) fece di tutto per calmarli, sfoderando i suoi migliori sorrisi e riuscendo a poco a poco ad acquietare i loro animi affranti.
"Finalmente ci siamo calmati..." sbuffò mesto lo studente scuotendo il capo esausto, che non credeva che fare il commesso fosse un lavoro così complicato e stava già immaginando di darsi alla coltivazione di giraffe norvegesi "Ma come mai non vi trovare con i vostri genitori? Non bisogna andare in giro da soli lo sapete bene, potrebbe essere pericoloso!"

Zachete, aveva toccato l'unica nota dolente del piano. Un secondo pianto disperato invase i corridoi saturi di zuccherosità e dolciumi vari. Le orecchie del povero, povero povero commesso non potevano sopportare oltre, doveva trovare una soluzione!
Ma proprio in quel momento fece la sua apparizione un signore dall'aria sospetta che stava girovagando lì attorno da qualche minuto alla ricerca di non-so-cosa: era un vecchietto dall'aria decrepita e robusta quanto un fuscello d'erba, lo sguardo freddo come una coltre di neve racchiusa in due piccoli occhi sospettosi incorniciati da un viso scavato e sciupato dagli anni. "Mi scusi." chiese con una voce rauca e sottile, che a dirla tutta assomigliava sinsitramente al suono che producono le unghie sulla lavagna "Quanto costano quelli?" Confuso, il ragazzo squadrò il nuovo arrivato e poi i due bambini, i quali erano proprio nella direzione indicata dal dito ossuto che il vecchio signore aveva puntato loro contro. "Ma veramente non sono in vendita..." tentò di giustificarsi balbettando, intimorito dall'antica presenza. "Codesto cartello afferma il contrario." ribatté l'uomo *tradotto dal greco antico esclusivamente per voi cari lettori*
Lo studente guardò con i suoi luminosi occhi acquamarina nuovamente i due gemelli, constatando che dietro di loro c'era un cartellone delle offerte che esponeva la scritta: "Sconto dell'80%, irripetibile!"
Anche Ventel se ne accorse e, confuso più che mai, balbettò frastornato: "M-ma noi non siamo in vendita!.... Credo... Fratellone, noi siamo in vendita?" "No Ventel, papà ha detto che non lo siamo."
"Oooo beh, se non avete bisogno di aiuto allora io ritorno alla cassa.....  *il commesso se la svigna alla chetichella*
"Ma papà non è qui, che facciamo da soli?"
"Non lo so, ma la cosa più importante è-EHI!"
Ma mentre i fratelli stavano confabulando sul da farsi non sisccorsero che il vecchietto si era loro avvicinato, li aveva presi per la collottola delle camicette e gentilmente gettati dentro al carrello.
Il vecchio signore si incamminò verso la cassa "*posa le monete sul tavolo* Tenete il resto..."
Commesso: "*tenta di decifrare il linguaggio arcaico* Che?? Ma... ma queste sono rupie antiche, non potete pagare con..."
Ventus: "*sguardo glaciale che fa abbassare la temperatura di 3 gradi*
Commesso: "O-ok....."

Nessuno si fece domande sul perché i due bambini fossero nel carrello (perché si c'era dell'altra gente in quel negozio sperduto), ma soprattutto non se le ponevano i due diretti interessati. Neanche scendere. Troppa fatica, non scherziamo. E poi, facendo due più due, entrambi si immaginarono come avrebbero potuto sopravvivere a lungo senza una famiglia e una casa, un letto caldo, amore e cure paterne: qualunque intenzione avesse quel relitto umano, sarebbe sempre stata migliore del loro destino infelice.

 
Bexyk: "No aspetta cosa? Stai dicendo che il commesso ha lasciato che quel tizio prendesse i bambini senza fare nulla per fermarlo? Chi potrebbe essere tanto stupido da fare una cosa del genere??"
Tutti: *silenzio simbolico, sguardi indirizzati verso un'unica persona*
Demyx: *sguardo innocente e puccioso* C-Che c’è? Ho qualcosa sul naso? *si strofina il nasino con la manica del cappotto*

 
E così, cammina cammina, i tre giunsero nelle profondità della foresta, nella casa del vecchietto: una dimora fatta tutta di gelato al sale marin-

Xigbar: “Ma che palle Roxas ma tu mangi solo quel ca**o di gelato??”
Roxas: “Ok allora facciamo che era fatta di carote.”
Xaldin: “Perché carote, scusa?”
Rox: “Beh sai la sera quando ho fame, con un po’ di insalata…”
Axel: *in un angolino sta appuntando parola per parola su un quadernetto rosso*
Rox: “Axel che stai facendo??”
Axel: “N-niente. *fischietta*”

 
Quella casa dava l'apparenza di essere così vecchia, ma così vecchia che se in Amazzonia soffiasse un minimo di vento si sfascerebbe su sé stessa come un castello di carte fatto di bastoncini di gelato, e così mal costruita che nemmeno Xigbar avrebbe potuto fare di peggio...

Xig: "Ehi!!! Da quando hai il diritto di giudicare gli spiriti artistici altrui?!"
Rox: "Ti ricordo che la torre di Pisa non é quasi crollata per caso…"
Xig: "Eeeh, ma quello era un imprevisto..."

Rox: Comunque... dicevo, non era esattamente quel che si poteva definire il paradiso dei bambini, ma era meglio di niente. Una volta percorso il sentiero carotoso che conduceva attraverso l'orto di carote e giunti davanti ad un piccolo portico color arancia (tanto per cambiare), i gemelli credettero di aver capito quale fosse la verdura preferita del vecchio signore, ma prima che potessero commentare fra loro si ritrovarono all'interno della loro nuova casa, fatta interamente di oggetti dalle più svariate e cangianti colorazioni di arancio. Arancio carota.
Oh, avevo già detto da qualche parte che Roxel e Ventel odiavano le carote?  
Intanto nella sua rapida ispezione visiva il brillante ingegno di Roxel si accorse subito che una persona dai gusti tanto strambi e poco ortodossi non doveva essere poi cosi a posto. Ma ormai era troppo tardi per fuggire. E per dove poi? Chi se la ricordava più la strada di casa, figuriamoci quella per il negozio!
 
Ma una volta richiusosi la porta alle spalle, il vecchiaccio che sembrava resuscitato dalle salme di una mummia centenaria si mostrò per quel che era veramente: una malefica strega!!


Xemnas: "Ehm… Forse volevi dire Stregone..."
Rox: "No era una strega ù_ù"
Saix: "Era una strega principnessa??"
Rox:  "N-no era una normale streg..."
Zexion: "Era la strega che ad halloween infesta i campi di zucche?"
Dem: "Era la strega cambiacolore che é venuta a portarci via l'arcobaleno?"
Rox: "O_O No era una comunissima strega!! Era vecchia, molto vecchia, con un naso adunco e lunghi capelli bianchi..."
Tutti: *indicano Vexen* "Tipo questo quì??"

Rox: ...Si esatto!! E quindi... Una volta tramutatosi nel suo vero aspetto, con tanto di cappello a punta e lungo abito nero pieno di ragnatele, costrinse i due fratelli a separarsi: Ventel fu relegato a sguattero tuttofare mentre Roxel, che non aveva intenzione di sottostare ai suoi dispotici ordini e scalciava ed imprecava come uno scaricatore di porto, fu sbattuto in una lugubre cella infarcita al carotene.
Trascorsero così infelici giorni di solitudine fra pranzi e cene a base di magre verdure ed esperimenti dalla dubbia legalità, nei quali ai gemelli veniva concesso solo poco tempo per stare insieme. Quanto erano tristi... In certi momenti si chiedevano cosa avessero mai fatto di male per meritarsi questo, pensavano a quanto avrebbero voluto poter tornare a casa, perché in fondo mancava tanto loro il babbo (ma solo il babbo)... Più volte si impegnarono a trovare una via d'uscita, ma sembrava impossibile!


Bex: "...Ma scusa se la casa era fatta di carote Roxel non poteva mangiarsi le sbarre della gabbia, il muro e poi fuggire insieme a Ventel?"
Rox: Si vede che nn sei stata attenta durante la narrazione: loro ODIAVANO le carote!!
Era gia abbastanza dover mangiare quelle vere che il vecchiaccio rifilava loro a colazione, pranzo e cena per farli ingrassare! Ma purtroppo per lui le carote non fanno ingrassare bensì dimagrire, bravo scienziato pirlo, e nel frattempo i due si ingegnavano per.... no, niente avevano ereditato troppa scemenzitudine dal padre per pensarci, sarebbe inverosimile... ù_ù

Xal: "Ah ecco mi sembrava strano che le carote facessero ingrassare... Ma perché lo voleva?"
Rox: "Per mangiarli, ovvio ù_ù"
 Demyx: "Nuooooo!!! T_T Come può essere così insensibile?? Ma i gemelli lo avevano capito?"
Rox: "*sospira* Si... Più o meno tre secondi dopo essere stati sbattuti in casa…

 
Ventel: "Sentito Roxel? Ha detto che siamo teneri!! ^^"
Roxel: "*brivido* Ha anche detto che siamo appetitosi..."
Ventel: "*ci arriva solo ora* .....OH. M-ma signore, non dirà sul serio......!"
Vecchio/Strega: "Che c'è, credevate veramente che vivessi a carote? Bisogna mantenere sano il fisico! ù_ù"
 

Rox: “Beh… Oh diavolo ho perso il filo del discorso! Siete contenti ora??”
Axel: “Già, siete contenti ora??”
rox:” -____-”
Axel: “^^”


Rox: Vabbeh…. diciamo che la disperazione offuscava loro le idee. Passavano i giorni, ma siccome le carote fanno bene non solo alla linea ma anche alla vista, la strega si accorse molto presto che i suoi servetti continuavano a dimagrire. Questo spiegava anche il perchè i suoi gerbilli domestici sembravano essere morti di fame…

Xigbar: “NUUU i miei gerbilli…”
 
Rox: NON. Quei. Gerbilli. *sbuffa* Comunque, un giorno il vecchiaccio pedofilo si stufò, e decise che se li sarebbe mangiati quel giorno stesso così come erano. Così, una volta chiamato all’appello il piccolo Ventel gli ordinò di accendere il forno, ed in seguito di entrarci dentro per vedere se ci stavano “tanti ciocchi di legno”. Povero Ventel, non si aspettava di certo che quel giorno dovesse giungere la sua ora… Nel frattempo il reperto mummificato ambulante si concesse qualche minuto di pausa dal suo abitudinario maledire castelli diroccati infestati da asteroidi a forma di cuori ed inventare congegni in grado di distruggere la terra e perché no, anche Marte. Rientrato in casa poco dopo, ritrovò il piccolo Ventel chino davanti al forno con aria preoccupata.
“Beh, che stai aspettando moccioso? Ho bisogno di sapere quanta legna ci può stare in quel caminetto!"
“*non si chiede minimamente come mai non lo sappia già quanto è grande il suo caminetto, certo che no* Si, mi scusi tanto signore, ma… come si fa ad entrare in un forno? Si deve entrare prima di testa o di coda? *occhioni innocenti che intenerirebbero perfino Voldemort*”
“Stupido!! Si fa così guarda!” esclamò la strega maschio.


Xemnas: “Ehm vorrai dire Stregone.”

Roxas: Ho detto che era una strega maschio! è_é ….…..Disse così, e mimò il gesto di entrare nel forno, infilandoci la testa dento. In quel momento nessuno, nemmeno Ventel si sarebbe creduto capace di una simile azione: smollò senza neanche pensarci un calcione sul sedere del vecchio, facendolo precipitare nella fornace -che si aveva un’apertura molto grande- e ne richiuse lo sportello. In seguito si mise alla ricerca delle chiavi a forma di Carotino con le quali la strega apriva e chiudeva la gabbia dove aveva rinchiuso Roxel, per liberarlo una volta per tutte.
“Ventel sei stato bravissimo!!" esultò il fratello abbracciandolo con affetto: “Come hai fatto ad architettare un piano così ingegnoso?”
“In realtà volevo solo dargli una lezione, dopo il modo in cui ti aveva trattato: dopo la verdura niente dolce! ù_ù”

Commosso dalla gentilezza del fratello, Roxel si accorse però di un particolare non di poco conto.
“…Ma aspetta il forno è acceso?”
“Si, perché?”
“….…...........................................................…”
“…..…..oh.”


Ma c’era ancora un ultimo ostacolo fra loro e la libertà: le mura di quella maledetta casa ortaggica!
“Oh no e ora come faremo? Resteremo Bloccati qui per sempre, moriremo di fame!” protestò Roxel avvilito.
“Niente paura fratello useremo i cucchiaini da minestrone di carote della strega-maschio per scavare un buco nel pavimento ed usciremo dall’altra parte!!” e così fu. I due si misero all'opera e superato lo strato di carote in decomposizione, ne trovarono uno di barbabietole e un altro di ravanelli, per poi incappare infine in qualcosa di solido.
"Ma cos'è questo? Sembra un forziere dei pirati!”
“Hai ragione Ventel... questo è un forziere vero e proprio! Apriamolo!” ed era vero: all’interno era pieno di dobloni sonanti! Ecco che fine facevano i brevetti delle discutibili scoperte del vecchiaccio! Con un'occhiata di intesa dei gemelli pensarono bene di ciullarsi il tesoro -tié allo sfruttamento minorile- e continuare la loro ricerca, non più disperata, di una via d'uscita.
Quando il cucchiaino da minestrone di Roxel perforò l'ultimo strato di terra che li separava dal mondo esterno, i gemelli poterono finalmente tornare a respirare l'aria pulita dell'immensa foresta Amazzonica. Con il cuore colmo di gioia, un tesoro colmo di oro come ricompensa per la loro fermezza e la loro tenacia, e una vita tutta davanti, Ventel e Roxel ammirarono il tramonto delicato rischiarare con i suoi caldi raggi di speranza i volti dei due eroici sopravvissuti. Non avrebbero più rinunciato a quella bellezza, mia più.

Finalmente insieme, i due inseparabili compagni si presero per mano e si diressero verso l'ignoto, con un futuro tutto da scoprire.
 
 
Non appena il giovane Nessuno terminò la frase che pose fine alla sua storia carotosa, Axel gli glompò addosso: “E’ una storia bellissima Roxy!!!”
Sennonché il saggio n.XIII/XVI/X?? si spostò di lato senza tanti complimenti lasciando che il rosso Nessuno si spiaccicasse sul terreno.
TNT: “Ma Roxas non comportarti così!!"
Roxas: “Ma è per legittima difesa, e per una buona causa: la mia!"
Xaldin: “Yawn... Scherzi a parte, bravo funghetto.”
Roxas: “Grashie ^^ ma..."
Xigbar+Xaldin: “STAI ZITTO ROXAAAS!"
Xemnas: “Ok ragazzi, stata una piacevole esperienza dopo tutto, però ora vi vedo decisamente stanchi e provati, per cui penso di poter concedere a tutti un giorno di riposo..."
Tutti: “*Sbadigliando rumorosamente* Yeeeeeeeeee, viva il capo TwT”
“Oh santo ghiacciolo salmastro, fatemi finire!!" obiettò tutto ad un tratto Roxas, con una strana colorazione in volto: le sue guanciotte erano diventate tutte rosse (Aaaawwwww *^*- n.d. Axel) a causa di un sentimento nuovo, o meglio del suo ricordo: non aveva riso alle disavventure del povero lupetto Riku, non si era commosso nel sentir piangere la sirenetta, e proprio adesso che anche il suo turno stava finendo…
…si stava... divertendo?
Non ricordava molto di ciò, ma sentiva di non aver mai provato una sensazione così piacevole da quando era diventato Nessuno.
Si stava divertendo a raccontare. A narrare di storie inverosimili ed inventare improbabili pericoli ed assurde situazioni di pericolo che si risolvevano però sempre con un meritato lieto fine. E quel lieto fine la storia non lo aveva ancora raggiunto. Che fine avevano fatto i genitori di Roxel e Ventel, e il commesso del negozio, che finale spettava a loro? Era ingiusto privarli di un futuro, seppure ipotetico, che conducesse le loro piccole vite verso l’Happy Ending. E lui aveva il potere di donarglielo.
“Questa storia non è completa, avete per caro sentito la musichina delle  mille ed una favoline? Ho ancora una sorpresa in serbo per voi! ù_ù”
Axel+Dem+Lemi*Archa*Bex: “ shiii altre sospreseee ^^"
 
Rox: Diceeevo... che una  volta riusciti con successo nell'intento di fuggire dalla casa degli orrori, col tetto fatto di ravanelli e i mobili di carciofini, si diedero subito da fare per attirare l'attenzione di un tassista (c'era molto traffico in Amazzonia) che li scortasse a casa una volta per tutte. Ora con tutto quel denaro non avrebbero più sofferto la fame, e avrebbero potuto comprare una nuova antenna!! La pace avrebbe finalmente regnato nella famiglia.
"Mi scusi signor tassista...” stava accennando Ventel, quando una bionda chioma mullet fece capolino dal finestrino del conducente: era l'impiegato del negozio!
"Mi hanno licenziato dopo aver scoperto che non avevo fatto lo scontrino a quel vecchio, ora sono in stage per diventare guidatore di taxi professionista!!" si affrettò a spiegare ai bambini confusi dall’incontro inaspettato: “Beh, lo volete un passaggio?"
“Oh si, giusto, potrebbe portarci alla casa del Bigfoot?” chiese Roxel ben sapendo per quale motivo il loro papà era conosciuto con quel nome in tutta l'Amazzonia.
“Oh mi dispiace ma il Bigfoot è scappato ieri mattina con uno stallone stalliere perché stufo della moglie."
"Oh...” sospirarono i due in coro “E saprebbe rintracciare la sua posizione ora?"
“Ma certo! Basterà seguire le sue ginormiche orme!" rispose il neo tassista allegramente aprendo la portiera del taxi per far accomodare i gemelli.
"Bene! Segua quel Bigfoot!!”

Ma proprio mentre si stavano sistemando all’interno della comoda vettura, a Roxel non sfuggì un atroce dubbio.
“Ma signore, se voi siete in stage, ce l’avete la patente?"
“No ^^”
“HO CAMBIATO IDEA VOGLIO SCENDEREEEeeeeeeeeeee.......…!!!!!!!!”
E con codeste parole iniziò l'inseguimento alla ricerca del mitico essere dalle calzature impossibili, in mezzo ai boschi. La ricerca fu lunga e faticosa, ma dopo aver superato qualunque limite di velocità consentito dalle strade americane e non, arrivati secondi nella competizione Fast and Furious e disboscato mezza Amazzonia il gruppetto riuscì a rintracciare l’ubicazione della sua nuova casa.
“Finalmente, potremo riabbracciare nostro padre!!” trillò Ventel agitato per l'emozione e mezzo stravolto per il lungo -e pericoloso- viaggio.
“Sempre che non lo investiamo prima: signore fermi la macchina!!” obiettò Roxel vedendo che stavano per andare a sbattere contro la bella casetta piccolina (che non era in Canadà) adibita a bottega nella quale il padre si era trasferito. "Ehm, vorrei ma.... credo che si siano rotti i freni.”
R+V: “Cooooosaa!?!?!? E ora che facciamo!!?”
“Non lo so, mentre spiegavano alla lezione di guida come salvarsi dall'autodistruzione della vettura, io ero in bagno!”
E così, all'unisono all' urlo di “ASHGALLAAAAAAH!!!!"  tutti e tre si buttarono fuori dal taxi giallo canarino che finì per sfondare la parete della bella casetta, ma per fortuna nessuno si fece male a parte suddetta macchina che dopo lo scontro prese fuoco e  poi esplose.
Nella coltre di nebbia che si formò a causa del fumo provocato dal fuoco si levò una voce tanto atona quanto mascolina: “Ma insomma chi fa tutto questo 'sto baccano?”
Egli era Riku lo stalliere, che di mestiere faceva il calzolaio, e a vederlo i due fratellini compresero subito il perché Sora avesse deciso di cambiare aria. E c'era bisogno di cambiarla anche adesso, perché sembrava che qualcuno ancora chiuso in casa stesse soffocando!
"Papà!!!" urlò Ventel tuffandosi nella coltre di fumo grigiastro in suo soccorso: una volta trovato fu tratto in salvo e rianimato con metodi che lasciamo all'immaginazione del lettore (non abusate di fantasia intesi?) e l’intera faccenda fu chiarita. Riku lo stallon- lo stalliere fu ben lieto di accettare le scuse da parte del giovane tassista, che venne però licenziato per aver fatto esplodere la macchina e quindi non avrebbe avuto più niente da guidare, così si risolse nel diventare suo assistente-ciabattino a tempo indeterminato. Grazie ai soldi dei brevetti Roxel e Ventel non solo ripararono il muro distrutto della casa, ma poterono vivere sempre felici e contenti assieme alla loro nuova "famiglia", e poterono comprare finalmente quella maledetta antenna con la quale avrebbero guardato le puntate di Pence Ten e Takeshi's Castle tutte le sere fino alla fine dei tempi.


Siamo qua, Papà Nessuuuuno,
Se lo vuoi, leggi ad ognuuuuno

Una a loro, l'altra a me
Leggi 2 storie o meglio 3eeeee…

Siamo XIII, Nobody piiiiccolini
Più noi Tre, amiche deeeei pampini (soprattutto Vexen)
Noi, Archaix, Lemixia e Bexyk
Ascolteremo teeeeee…

 
 
Non ci sarebbe stato bisogno di concludere la sua storia, ma sentiva il bisogno di farlo. Ripensando allo sviluppo della trama da egli stesso creata si sentì più che soddisfatto e si crogiolò per qualche istante nei suoi pensieri.
Ormai tutti i membri dell'Organizzazione si erano addormentati, perfino quelle instancabili delle n. XV, XIV e XIII. A guardarli, Roxas trattenne un mezzo sorriso che non gli venne poi così spontaneo, ma sapeva che se avesse avuto un cuore gli sarebbe affiorato con un misto di tenerezza e stupore sul viso. Osservare i volti addormentati dei suoi compagni, simili ad angioletti, non aveva prezzo.
Perfino il viso di Larxene, rannicchiata accanto al n.X, che nell'addormentarsi aveva fatto scivolare un braccio sopra le sue spalla, non più contratto dalla perenne smorfia diurna appariva dolce.
Zexion, che si era accucciato sulla sedia per occupare meno posto possibile, assomigliava proprio al piccolo Dormouse… Mentre Xemnas si era addormentato in posizione così rigida da sembrare una statua, coppia perfetta con Lexaeus che anche da sveglio appariva un moai vivente.   Saix.... beh, era Saix.  Xigbar e Xaldin non avevano una posizione, sembrava dovessero cascare dalla sedia da un momento all'altro. Marluxia dormiva abbracciato ad un cuscino rosa che fino ad un momento fa non c'era, e il suo viso non lasciava trasparire alcuna emozione da quanto potente doveva essere la sua stanchezza; invece Demyx si era addormentato con quell'espressione piena di meraviglia con la quale aveva raccontato la sua commovente storia, e a detta di Roxas sembrava, l'incarnazione dell’innocenza.
Vexen sembrava morto, ma forse era meglio così  >__>.
Alzatosi senza fare alcun rumore, il Nobody dai capelli color del grano si allontanò verso la porta in punta di piedi, poiché era giunto il tempo di tornare nella sua dimensione. Aprì lentamente la porta, che spalancò davanti a lui un bianco portale che collegava quel mondo al suo, quando sentì alle sue spalle un flebile gemito che tradusse come un richiamo.
“...R-Roxas...”
Era la voce di Axel.
Si voltò velocemente, notando che egli era forse l'unico rimasto ancora sveglio, o per lo meno immerso nel dormiveglia, pur di ascoltare il finale della sua storia. Nel concepire ciò Roxas ebbe da pensare che sarebbe dovuto sentirsi commosso se ne avesse avuto la capacità.
“Il finale era molto bello…” probabilmente non lo aveva neanche ascoltato veramente, ma non importava.
“Ti ringrazio Axel, sono felice che ti sia piaciuto...”
“*gli si illuminano gli occhi e rivivisce* Davvero?? Ti ringrazio Roxyyy!”
Senza attendere il biondo si spostò di lato lasciando che il numero VIII si spiaccicasse di nuovo per terra, questa volta perdendo i sensi. Lo sapeva che avrebbe reagito così...
Volse un ultimo sguardo all'interno della stanza, quanto avrebbe pagato per una machina fotografica in quel momento, ma si limitò ad imprimere nella memoria quell'istante prima di volgersi nuovamente verso il portale.
“Arrivederci, amici." li salutò con sorriso.
 
 
 
E con questo si concluse la storia, e l'intera scioccante, emozionante, paranoica quanto improbabile faccenda..
 
 
 
 
 
 
…o forse no?
 
 
Qualche settimana più tardi:

Tutta l'Organizzazione XIII/XV/XDFGYHUJIKOLP sedeva attorno ai tre lettini delle Nessuno, nella stessa, identica, situazione della settimana scorsa.
"Ok ragazzi, chi è il colpevole? Anzi, no, non ditemelo: lo scoprirò con il mio ingegno sopraffino! ù_ù" sentenziò Demyx con in bocca una pipa alla Sherlock Holmes.
“Seee come no, e come pensi di scoprirlo?" si lamentò immediatamente e come da copione Larxene, che non avrebbe sicuramente retto un'altra nottata in bianco.
"Oh, ma io so GIA’ chi è il colpevole!!"
"Tutti: "Davvero???"
Demyx:" Già.... e il colpevole sei tu, Saix!!!"
Saix: "Obiezione vostro investigatore: non avete prove a mio carico!”
Demyx: "E invece sì!! Nelle nostre pietanze qualcuno ha versato un potente lassativo all'aroma di erba gatta, e solo tu possiedi quella roba, e quindi il colpevole sei tu!!!"
Saix: "Meeerda, mi hai scoperto..."
Xemnas: "Ma Saix, perché??"
Saix: "Perché c'erano poche storie sulle principezze ù_ù”
Tutti: “ Groan...."
 
 
E così, quella sera, un'altra vicenda piena di risate, lacrime e nonsense, stava per iniziare.
Ma questa è un’altra storia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Kairi: una delle 7 principesse enchantix XD
 
*= non siamo assolutamente certe che Roxas, essendo il Nessuno di Sora, del quale l’unica conoscenza di geografia sono quei 3 metri e uno sputo di terra in croce (o meglio definito “ sputo di mare”) che sono le Destiny Island, conosca bene la flora dell’Amazzonia. Nel dubbio, facciamo appello al vostro senso di cultura.
*= e sempre per lo stesso motivo siamo scettiche sul fatto che conosca anche la fauna del luogo. Sapete, nel dubbio.
*= e SEMPRE per lo stesso motivo dubitiamo del fatto che conosca le condizioni meteorologiche della zona, o almeno il fatto che in Amazzonia NON nevica.
 
**è stata una fascetta(?) aliena a renderlo cosìììì,
ed ora ha dei poteri che terrà dentro di sé,
coi suoi superpoteri il c***o a tutti ci farà
Lui è Pence Teeeeeen XD
Haaaa un palato che sfrutterà,
peeeer mangiarsi la tavolaaa
Oooora il timballo e la sogliola(?)
E niente può fermarlo perché lui è Pence Ten!!!
PENCE TEEEEEEN XD!!!!

***= cucurbitacea: meloni scientificamente melonici XD

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