la ragazzina del distretto 11

di Arrow of the Mockingjay
(/viewuser.php?uid=698754)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la Mietitura ***
Capitolo 2: *** la sfilata dei tributi ***
Capitolo 3: *** gli ultimi giorni prima dell'inizio ***
Capitolo 4: *** l'inizio dei giochi ***
Capitolo 5: *** Un'alleanza speciale ***



Capitolo 1
*** la Mietitura ***


~~Mi sveglio che il sole è appena sopra l’orizzonte, nessuna delle mie sorelline è sveglia. Darren, invece, sarà a guardare l’alba dalla finestra, come fa tutte le mattine. In una giornata normale, dovrei svegliarle per poi raggiungere nostra madre nel frutteto dove lavoriamo. Ma oggi è diverso, oggi è il giorno della Mietitura. Per me è il primo anno, sono l’unica,per ora di tutta la mia famiglia. Decido di rimanere lì ancora un po’ a cercare di dormire ancora qualche ora.
Quando mi sveglio vedo mia mamma accanto a me, mi accarezza i capelli scuri e folti. Si alza dal mio letto e prende qualcosa dal suo armadio e me lo porge; guardo bene: è un vestito molto semplice tutto bianco. Lo indosso, devo dire che mi sta bene.
Esco di casa dove mi aspetta la mia famiglia. –Ciao!!- esclama Melany e mi abbraccia forte, io mi siedo su una panchina e sorrido alle mie adorate sorelline. Ci assomigliamo tutte, e molto. –Sei bellissima Rue!- esclama Jen salendomi sulle ginocchia.
La mattina passa in fretta e presto sono le due. Io prendo in braccio Emily e per mano Jen, mamma ha per mano Alice e Melany, darren è abbastanza grande per camminare da solo.
Arriviamo in piazza e lascio la mia e mi avvio verso l’area entro la quale devono stare tutti i ragazzie che hanno tra in 12 e 18 anni.
Sul palco, allestito davanti al palazzo di giustizia del Distretto 11, sale Effie Trinket, ha un vestito azzurro interamente ricoperto di stras, in testa ha un enorme cappello a tesa larga bianco. Effie va verso il microfono –Benvenuti, benvenuti, benvenuti!- esordisce con allegria –Benvenuti ai 75esimi Hunger Games. E…. che la fortuna sia sempre avostro favore!-. ci fa vedere un filmato sui Giorni bui. –Ora scopriremo chi è il tributo femmina del Distretto 11 di quest’anno- dice la Trinket e si avvia verso la boccia di vetro dentro la quale ci sono tantissimi bigliettini e su uno c’è il mio nome. Ho un po’ di paura, anzi, tanta.
Effie è tornata al microfono, apre il bigliettino e legge il nome: -Rue Lullaby-. Sono io. Sono io. Mentre mi avvio verso il palco a passi lenti e incerti sento un pianto provenire da dietro di me, mi volto e vedo Jen piangere tra le braccia di mia mamma. Sento una lacrima scivolare giù dalla mia guancia seguita da altre. Salgo sul palco. –Ci sono volontari per Rue Lullaby?- chiede Effie. Nessuno. Ovviamente.
Rimango assorta nei miei pensieri a lungo guardando la mia famiglia piangere.
-Tresh Keller- sento Effie, in seguito vedo salire sul palco un ragazzo molto più alto di me, robusto e di sicuro peserà più del mio doppio…
dopo l’inno di Panem veniamo scortati all’interno del Palazzo di Giustizia. Entro in una stanza molto bella e mi siedo su una poltrona di velluto verde.
La porta si apre e vedo entrare sei paia di occhi lucidi venirmi incontro. Mia mamma, Melany, Emily, Alice, Jen e Darren, sono tutti qui per dirmi addio… ci stringiamo in un abbraccio che dura  a lungo. –Tornerai vero?- mi chiede Emily –si…- le rispondo ma non ne sono molto convinta e credo che Jen se ne sia accorta, lei è molto sveglia considerando che ha solo 9 anni; -altrimenti chi ci dirà quando è ora di tornare a casa la sera?- mi chiede. Tutti i giorni io e le mie sorelle, insieme a mia mamma e agli altri lavoratori del mio distretto andiamo nel frutteto a raccogliere i frutti di stagione. Verso sera io mi arrampico su un albero e, se vedo la bandiera che segna la fine del lavoro, riproduco un motivetto a 4 note che le ghiandaie imitatrici ripetono in modo che ogni lavoratore lo senta e sappia che è ora di tornare a casa. –Vinci. Così se l’anno prossimo vengo estratto mi farai da mentore…- mi dice Darrren, nella sua voce non c’è la solita allegria. Io non rispondo. Il tempo è finito e saluto tutti prima che le porte si richiudano lasciandomi sola a piangere con la faccia tra le mani.

Salgo sul treno insieme a Tresh che mi sembra ancora più alto epiù robusto di prima. Ci siamo già incontrati, una volta, al mercato: lui a aiutato mia mamma a portare delle cassette di frutta. Il pensiero di mia mamma mi rattrista e una lacrima mi solca il viso, lui mi abbraccia consolandomi. Arrivano Chaff e Seeder, i nostri mentori e partiamo. Il treno sfreccia veloce sulle rotaie e il mio distretto si fa sempre più piccolo e più lontano fino a sparire. Probabilmente non lo rivedrò mai più, ne sono consapevole. 





Nota autrice: questa storia è stata scritta (e pubblicata) qualcosa come tre anni fa ma recentemente l'ho impaginata meglio.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** la sfilata dei tributi ***


Arriviamo a Capitol City dopo un paio di giorni. Lì incontro la mia stilista Shayla. –Ciao piccola!- esclama –Ciao- rispondo timidamente. Credo sia bella ma non so, ha la pelle tinta di rosa ed è vestita tutta di viola… -Questo è il tuo vestito per la parata!-, è un vestitino di jeans a salopette con sotto una maglietta con le maniche a sbuffo azzurre. Lo indosso. Poi Shayla mi mette in testa una croncina di foglie argentata –Ecco! Ora sei pervetta!- esclama con un po’ troppa allegria –Fai una piroetta!- mi dice battendo le mani e io la faccio; dopo mezzo giro la coroncina mi cade e finisce su un vasetto che cade a terra e si rompe. –Scusa…- le dico e sento che sto per mettermi a piangere –Hey, hey, hey… non ti preoccupare era solo un stupido vasetto che mi avevano regalato e di cui, a dire la verità, volevo sbarazzarmene da tempo!- mi dice e scoppia a ridere. Mi fissa meglio la corona e scendiamo. Quando arriviamo al carro mi guardo attorno e noto che la ragazza del 12, quella che si è offerta volontaria al posto della sorellina, non ha un bel costume, una tuta e un mantello nero e basta… Salgo sul carro con Tresh che ha il costume come il mio ma al posto dell’ampia gonna ha dei pantaloni. L’inno inizia e i carri cominciano a sfilare, una folla enorme si è radunata per partecipare a queto evento. Quando guardo sui maxi schermi vedo che i costumi di quelli del 12 sono in fiamme! Sono proprio belli e spiccano in mezzo a tutti gli altri. Dopo il discorso del presidente Snow entriamo nel centro di addestramento. Scendiamo dal carro. Sto per cadere, perché il gradino per scendere dal carro è troppo alto per me, ma Seeder mi prende e mi solleva facendomi fare un giro; lei è gentilissima, mi ricorda mamma. Torno in camera mia e mi metto a dormire. Domani inizieranno gli allenamenti. questo capitolo non è molto lungo... ma i prossimi lo saranno!!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** gli ultimi giorni prima dell'inizio ***


Una mano delicata mi accarezza i capelli e per un momento credo di essere a casa e che tutto sia stato solo un brutto sogno. Appena inizio a svegliarmi sento una voce che canta la stessa canzone che mi cantava mia mamma quando ero più piccola. Apro gli occhi e vedo Seeder, era lei che cantava. –Dai Rue, vestiti e poi vieni a fare colazione- mi dice e poi esce dalla stanza. Io mi alzo e mi metto i vestiti che sono appoggiati sullo schienale di una sedia. Dopo colazione mi reco al cento di addestramento con Tresh. Arrivati lì ci dividiamo. Mi guardo attorno, quasi tutti gli altri tributi sono più grandi di me a alcuni hanno un’aria molto minacciosa. Passo da una postazione all’altra e provo un po’ tutto quello che c’è. Ho notato che Cato, il ragazzo dell’1, si arrabbia molto facilmente e quando vedo il suo coltello abbandonato sul pavimento non resisto alla tentazione di prenderlo. Dopo averlo preso senza farmi notare mi arrampico e mi nascondo tra le corde che sono appese tra il soffitto osservando la scena: Cato si è arrabbiato con un altro tributo e lo incolpa di avergli rubato il coltello. Mi scappa una risatina che attira l’attenzione di Katniss, la volontaria del 12, che mi guarda e sorride. I giorni passano; Tresh ha provato a insegnarmi qualche mossa per i combattimento corpo a corpo ma senza successo, sono troppo minuta per riuscire a sconfiggere qualcuno… io invece, sono riuscita a insegnargli ad arrampicarsi più velocemente nonostante la sua mole. Oggi è il giorno delle sessioni private. Quando è il mio turno mi alzo dalla lunga panca su cui eravamo seduti in attesa del nostro turno. Entro nella sala e gli strateghi si zittiscono e mi fissano. Faccio un bel respiro e mi arrampico sulle corde appese al soffitto. Mentre passo da una corda all’altra immagino il frutteto dove lavoravo con la mia famiglia che mi manca tantissimo. Mi distraggo un attimo e cado, rimango sul pavimento freddo stordita dalla caduta per qualche secondo, ricomincio a lanciarmi da una parte all’altra della stanza senza più toccare terra fino alla fine del tempo a mia disposizione. È sera e tutti ci sediamo sull’enorme divano verde davanti alla tv per scoprire i risultati delle sessioni private. –Ricordatevi che più un punteggio è alto, più sponsor avrete- ci dice Chaff. Vedo comparire una mia foto con sotto un 7, Tresh invece ha preso 8. la sorpresa più grande della sera è l’11 di Katniss, di solito i tributi del 12 sono ancora più scarsi di noi dell’11; mi chiedo cosa abbia fatto per impressionare gli strateghi al punto di meritarsi un 11… Chaff e Seeder si congratulano con noi poi andiamo a dormire. Mi sdraio nel letto esausta e mi addormento subito. Mia sorella Jen sta correndo in mezzo a un prato, piange. Dietro di lei vedo Darren, Alice, Emily e per ultima Melanie. Melanine cade e gli altri le si raccolgono attorno, è morta. –È colpa di Rue! Se non fosse andata agli Hunger Games ci avrebbe procurato il cibo!- esclama pieno di rabbia Darren, una alla volta tutte le mie sorelle fanno la fine di Melanie, incolpandomi della loro morte. Mi svegli di soprassalto: era un sogno, solo un brutto sogno. Guardo l’ora: le 8 e 30. decido di farmi una doccia per provare a rimuovere l’immagine delle mie sorelle morte dalla testa. Quando esco dal bagno vedo Seeder seduta sul mio letto. –Ciao piccola Rue- mi saluta senza quell’allegria che ha Shayla, Seeder ci è passata e sa come ci si sente il giorno prima dell’inizio degli Hunger Games. –Dai vieni, Shayla ti sta aspettando per provare il vestito per le interviste.- mi dice circondandomi le spalle con un braccio. Mentre andiamo all’ascensore dico a bassa voce: -Shayla è strana…- lei mi risponde a tono dicendo: - Si, direi che è un po’ matta…- scoppiamo entrambe a ridere, è la prima volta che rido da quando ho lasciato casa mia… Seeder mi lascia con la mia stilista che mi prende le misure per farmi il vestito. Non so perché non usa le stesse che ha usato per il vestito per la parata… dopo circa un’ora il mio vestito è pronto. Me lo infilo. È azzurro e mi arriva fino alle ginocchia ed è molto grazioso. –Bellissima! Ecco: queste sono le tue scarpe e questi li metti in testa- esclama porgendomi degli stivaletti bianchi e 3 piccoli fiorellini. Quando sono pronta Shayla mi prende per le spalle e mi porta davanti allo specchio. Mi guardo a lungo. Il vestito azzurro sta benissimo con la mia carnagione olivastra e i fiorellini spiccano tra i capelli scuri. –Ecco! Vedi quella ragazza bellissima nello specchio? Ti piace?- mi chiede –si- rispondo timidamente –Oh grazie lo so che sono bellissima!- esclama facendomi l’occhiolino –No. Scherzo! Parlavo di te! Oggi sei tu la star!- continua poi. Proprio non capisco come faccia a essere così allegra oggi. Il pomeriggio passa in fetta insieme a Chaff, Seeder e Tresh mentre proviamo l’intervista e presto arriva il momento di quella vera. Uno dopo l’altro tutti i tributi fanno la loro intervista e quando il ragazzo del 10 finisce, faccio un bel respiro e salgo sul palco. Cesar mi accoglie gentilmente e mi fa sedere. –Quale sara il tuo punto forte nell’arena?- mi chiede –Sono difficile da prendere, e se non mi prendi non puoi uccidermi.- rispondo alzando la testa in segno di orgoglio anche se dentro sono invasa dalla paura. –Non lo farei neanche in un milione di anni- mi dice Cesar ma so che nell’arena cercheranno di uccidermi. –Chi c’è a casa che tifa per te?- mi chiede Cesar io esito un attimo prima di rispondere, pensare a casa mi rende triste –Le mie sorelline Melanie, Alice, Emily, Jen; mio fratello Darren e mia mamma…- rispondo in fine con la voce rotta da un nodo che mi si è formato in gola. L’intervista finisce e quando dietro le quinte Seeder mi abbraccia mi lascio andare, piango tutte le lacrime che si erano accumulate dentro di me negli ultimi giorni, piango per le mie sorelline, piango per mio fratello, per mia mamma, piango perché so che non tornerò più a casa, non riedò mai i ciliegi in fiore nel frutteto in cui lavoravo… Seeder lascia che io mi sfoghi. Quando alzo la testa per guardare lo schermo vede Katniss salire sul palco, indossa un vestito lungo rosso fuoco. Alla fine dell’intervista fa una piroetta e il vestito riflette la luce in modo che sembri fatto di fuoco lasciandomi a bocca aperta. Dopo di lei il ragazzo del 12 fa finire le interviste in modo del tutto nuovo dichiarando il suo amore segreto per Katniss. Torno in camera mia e mi butto sul letto e butto la faccia sul cuscino per soffocare i singhiozzi. Sento un mano che mi tocca la spalla, mi volto e vedo Seeder. Nessuna delle due dice niente, deve essere dura anche per lei: ogni anno vedere ragazzi che poi muoiono nel gironi tre giorni al massimo. Quando sta per uscire dalla stanza le dico in un sussurro: -Grazie di tutto. Mi hai fatto sentire a casa- è vero con lei mi sentivo al sicuro, come a casa. –Anche tu- mi risponde sorprendendomi ed esce sospirando dalla mia camera. ********************************************************************************************************************************************************************************************************************************************* Ecco qua il nuovo capitolo. Ci ho messo un po’, lo so ma ho avuto un sacco di impegni ma finalmente eccolo qua!!!! Spero vi piaccia!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** l'inizio dei giochi ***


Mi sveglio e scendo a fare colazione con gli altri. Quando entro nella grande sala da pranzo tutti, Shayla compresa, stanno mangiando in silenzio con gli occhi fissi sul piatto. Dopo colazione ci rechiamo tutti nel luogo in cui l’ overcraft ci caricherà per portarci all’arena. –Con voi verranno Shayla e Caer- ci dice Chaff (Caer è lo stilista di Tresh). Mi dispiace che non sia Seeder ad accompagnarmi, lei è molto gentile, Shayla non mi piace molto. Sull’overcaft una donna con il camice bianco mi mette il localizzatore nel braccio, un brivido mi corre lungo la schiena: ormai non manca molto, tra poco sarò nell’arena. Quando arriviamo nella stanza di lancio Shayla mi da i vestiti da indossare nell’arena. Siamo solo io e Shayla, non ho voglia di parlare ma lei si ed esordisce con uno dei suoi pensieri filosofici –Dai, non manca molto. Vedila in modo positivo: prima iniziano, prima finiscono!- “si certo prima iniziano, prima vado dritta incontro alla morte!” penso sconcertata e non riesco più trattenere le lacrime; aspetto un abbraccio, una parola di conforto che però non arriva –Hey! Che fai? Piangi? Così di sicuro gli Hunger Games non li vinci!!- esclama lei convinta che queste parole mi tirino su il morale. –Tributi in posizione- sento dall’altoparlante, bevo dell’acqua e mi metto sulla piattaforma asciugandomi il viso con la manica della giacca. Il cilindro trasparente si chiude e io comincio a salire verso l’arena. Appena esco all’aperto mi guardo attorno, la cornucopia è davanti a me. –5, 4, 3, 2, 1- sento il colpo di cannone e comincio a correre, afferro lo zaino più vicino a me e corro verso gli alberi. Dietro di me sento le urla dei tributi che vengono feriti o uccisi il rumore delle lame di spade e coltelli scontrarsi, tutto questo mi dà la forza per correre ancora più veloce. Salgo sul primo albero e mi muovo tra i rami più veloce che posso. Continuo a muovermi per un po’ di tempo, continuo anche quando non sento più i rumori del bagno di sangue alla cornucopia. Quando cedo di essere abbastanza lontana mi fermo per riprendere fiato e controllare cosa c’è nello zaino. All’interno ci trovo una borraccia vuota, dei calzini e della frutta essiccata. Decido di cercare una fonte d’acqua senza scendere dagli alberi. Mentre mi sposto da un tronco all’altro penso che forse dovrei cercare Tresh, ma alla fine decido di aspettare domani in modo da sapere se è ancora vivo prima di mettermi a cercarlo. Dopo molto tempo che continuo a spostarmi le forze mi stanno abbandonando quando vedo una pozza d’acqua. Scendo velocemente dall’albero, riempio la borraccia e bevo tutta l’acqua, poi la riempio un’altra volta. È gia pomeriggio quando sento un rumore, come una scheggia mi arrampico su un albero e resto in allerta. Vedo Finch, la ragazza del 5 che tutti chiamano Faccia di Volpe, guardarsi attorno e facendo meno rumore possibile riempie due borracce e andarsene. Non so dove abbia preso la seconda borraccia, quella ragazza è molto furba. Mi arrampico più in alto che posso, mangio un poco e poi sopraffatta dalla stanchezza mi addormento. Mi sveglio a causa di un forte trambusto, non so cosa sia, vedo molto fumo in lontananza e sto pronta a spostarmi. Dopo qualche minuto vedo qualcuno correre nella mia direzione, sto per andarmene quando vedo che è la ragazza del 12. Credo sia ferita ad una gamba perché zoppica un poco. Si butta nell’acqua. Poco dopo vedo arrivare i favoriti e lei comincia a correre, a scappare. Tra gli inseguitori vedo il ragazzo del 12, quello che aveva detto di amarla e ne sono veramente stupita, ma poi rifletto e capisco che probabilmente lui si è unito ai favoriti solo per impedir loro, in qualche modo, di far del male a Katniss. Decido di seguirli a distanza. L’iseguimento dura a lungo, fino a che Katniss riesce ad arrampicarsi su un albero. I favoriti cercano di seguirla o di colpirla con delle frecce ma sono o troppo pesanti o troppo impacciati per riuscirci così decidono di accamparsi lì nell’attesa che lei scenda. Io non so che fare, se mi muovo rischio che mi scoprano, quindi decido di rimanere lì. Appena scende la notte tutti si addormentano, me compresa. Quando apro gli occhi è appena l’alba, tutti dormono ancora. Noto che il ragazzo del 12 non è più tra i favoriti e la mia ipotesi mi sembra più verosimile di ieri. Sento un ronzio, mi guardo attorno e vedo un alveare di aghi inseguitori vicino a Katniss e mi viene un’idea ma ho bisogno dell’aiuto di Katniss per realizzarla. –Pst, pst…- la chiamo pianissimo, lei si guarda attorno allarmata e mi vede, io indico l’alveare e lei capisce, si avvicina lentamente, senza fare rumore al ramo, tira fuori il coltello e inizia a tagliarlo. Io corro via, da un albero all’altro. Non so cosa è successo ma sento delle urla. Dopo qualche tempo sento un colpo di cannone, qualcuno è morto, probabilmente grazie a me, questo pensiero mi rattrista.Dopo aver mangiato un po’ di frutta, decido di tornare indietro a vedere cos’è successo. Arrivo all’albero dove c’era Katniss vedo a terra l’alveare distrutto. Lì non c’è più nessuno. Proseguo in quella direzione; a terra, non molto distante c’è la ragazza dell’1 morta. Mi guardo attorno e la mia attenzione viene attirata da qualcosa tra i cespugli: c’è qualcuno. Mi avvicino e vedo la treccia: è Katniss… -Katniss?…- la chiamo piano ma lei non risponde; decido di scendere dall’albero. Mi faccio largo tra le foglie e quando sono abbastanza vicina vedo che è stata punta anche lei, respira. Non posso lasciarla lì, io so come curarla… con non poca fatica riesco a portarla al riparo sotto un tronco caduto e le metto accanto lo zaino, l’arco e la faretra con le fecce. Mentre raccolgo le foglie per farle l’impacco sento il cannone sparare, guardo il cielo e vedo la foto della ragazza del 4. Sento delle voci, il mio istinto mi dice di fuggire ma non posso lasciare lei allora la copro con delle foglie e mi arrampico su un albero. Vedo Cato, Clove e Marvel passare con in mano del cibo e decido di seguirli. Arriviamo fino al lago e vedo che stanno ammassando tutte le provviste a formare una grande piramide: devo fare qualcosa, ma non ora, da sola non posso riuscirci. Devo tornare dove ho lasciato Katniss. Arrivo all’albero caduto che è già sera così decido di mangiare un po’ e poi dormire, lascio Katniss coperta con le foglie nel caso nella notte qualcuno dovesse passare di qui. Mi sveglio al suono del cannone: il ragazzo del 10… Scendo dall’albero e cambio l’impacco a Katniss. Passo il resto della giornata a raccogliere semi, foglie e radici commestibili. Nessuna morte né i favoriti in visita mi disturba per tutto il giorno. Il buio arriva in fretta e io mi addormento nell’attesa di un altro giorno in quest’inferno. ********************************************************************************************** Eccomi qua con il nuovo capitolo. Spero vi piaccia e… buona lettura!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Un'alleanza speciale ***


Sento dei rumori sotto di me, mi spavento e cado dal ramo su cui stavo dormendo. Dolorante a causa della caduta mi nascondo rapidamente dietro il tronco di un albero; vedo Katniss svegliarsi e guardarsi attorno spaesata, prende arco e frecce, “lei si è offerta volontaria al posto della sorellina che ha la mia età” penso mentre la paura si diffonde dentro di me “questo fatto, o mi salverà o mi ucciderà, perchè magari lei vuole solo tornare a casa dalla sorellina…” appena finisco di formulare questa ipotesi la vedo avvicinarsi: -Tranquilla Rue, non voglio ucciderti- mi dice dolcemente. Un po’ titubante esco dal mio nascondiglio: mi fido di lei. In poco tempo scopro che la mia fiducia è ben riposta. Katniss riesce a catturare un uccello che mettiamo sul fuoco. Divoro la mia parte in pochissimo tempo, non mangio carne da quando sono cominciati gli Hunger Games. –Vuoi anche il mio?- mi chiede lei –No, sono sazia.- mento, in realtà darei qualsiasi cosa per averne un altro pezzetto, lei mi sorride e mi da lo stesso la sua parte, non faccio in tempo a ribattere che lei cambia argomento, -Per quanto ho dormito?- domanda –Un paio di giorni, ho cambiato le foglie due volte- le spiego e prendo un altro morso dal volatile –Che è successo?- so cosa intende con “che è successo” –la ragazza dell’1 e il ragazzo del 10…- lei mi guarda come se aspettasse che le dicessi altro… -E il ragazzo del mio Distretto?- mi chiede in fine –Lui sta bene, è giù al fiume… allora, è tutto vero?- non era mia intenzione dire ad alta voce l’ultima frase, lei mi fissa –Cosa?- chiede –Tu e lui…- tanto vale togliermi il dubbio. Ma lei cambia discorso –Dove sono Cato e gli altri?- anche se non avrei voluto chiederglielo la risposta un po’ mi interessava ma non importa e così le rispondo dandogli le poche informazioni che ho sui Favoriti. –Hanno ammassato tutte le provviste formando una grande piramide vicino al lago- -Ha l’ariia invitante…- mi dice; Katniss è furba, forse insieme possiamo riuscire a ostacolare i Favoriti. Ci mettiamo a dormire sulla biforcazione di un albero dove ci stiamo entrambe. Come tutte le sere rivolgo un pensiero alla mia famiglia e poi mi addormento. La mattina mi sveglio e vedo che Katniss sta ammucchiando dei rami. –Cosa fai?- le chiedo –Ho un piano contro i Favoriti, mi aiuti?- mi chiede e io annuisco. –Ok. Allora, questo è il piano: tu accenderai i falò, uno dopo l’altro, così saranno attirati lontano dalle scorte che io distruggerò nel frattempo…- mi spiega –Ok- le dico e mi metto all’opera tagliando dei rami. Sparsi per il bosco creiamo altri tre mucchi di legna. Abbiamo appena finito l’ultimo e Katniss mi dà altre istruzioni. –Questa è legna fresca per cui acceso un fuoco passa subito all’altro. Questo accendilo per ultimo.- Si sta per allontanare ma io la fermo –Ci serve un segnale per capire se l’altra sta bene…- dico, magari dopo questa azione a Katniss non interesserà più di me ma io ho bisogno di lei… -Ok, per esempio?- mi guardo attorno e il mio sguardo viene attirato da un luccichio sulla giacca di Katniss, la sua spilla è una ghiandaia imitatrice, mi ricordo di averne vista qualcuna saltellare per il bosco, mi viene in mente casa, i frutteti. Guardo in alto per avere la conferma che ci siano e le vedo. –Ascolta- le dico e riproduco il motivetto che segnala la fine della giornata e le ghiandaie lo ripetono all’infinito –Prova anche tu- la esorto e lei fischietta un bel motivetto che presto diventa una melodia ripetuta dalle ghiandaie imitatrici. –Ok allora se lo sentiamo vuol dire che stiamo bene e che ci vedremo presto- di impulso la abbraccio –Hey, ci vediamo per cena- mi dice e corre via. Anche io mi metto a correre e accendo il primo falò. Poi passo al secondo, al terzo. Quando vedo il quarto corro più veloce ma inciampo in una corda che mi fa cadere addosso una rete, io urlo, cerco di liberarmi ma non ci riesco, passano attimi interminabili e poi sento il motivetto di Katniss. –Katniss! Katniss!- urlo con tutto il fiato che ho in gola. –Rue! Rue, dove sei?!- è Katniss, è vicina –Katniss! Katniss, sono qui!- lei mi trova e con dei rapidi movimenti riesce a tagliare la rete. La abbraccio. Vedo Marvel con la lancia in mano –Katniss attenta!- le dico, lei si gira e scocca una freccia che uccide Marvel. Troppo tardi. La lancia si conficca nel mio stomaco insieme a un dolore che mi fa cedere le gambe. Katniss riesce aprendermi prima che io cada a terra. -Va tutto bene, va tutto bene- mi dice ma so che non è così. –Hai distrutto tutto il loro cibo?- le chiedo con un filo di voce –Fino all’ultima briciola- mi risponde mettendomi una ciocca scura dietro l’orecchio. –Tu devi vincere…- parlare mi costa tantissima fatica e il dolore si sta diffondendo –Vincerò. Per tutte e due- mi dice. Sento la maglietta che si impregna del sangue caldo che esce dalla ferita fino al torace e capisco che è finita. Un’ultima cosa… -Canta…- cerco di dire ma non so se lei lo ha capito perché dalla mia bocca è uscito solo un sospiro ma poi comincia: " Là infondo al prato, c’è un salice ombroso..." Penso a mamma che starà piangendo e Darren, con lei; Jen sarà nel frutteto, Melanie e Emily a scuola: sono contenta che non mi vedano morire. Un mio pensiero va anche a Seeder che mi è stata vicina quando avevo nostalgia di casa, le sono riconoscente, voglio dirglielo,voglio dire grazie a Katniss ma sono troppo stanca. "Un manto d’erba Che culla il riposo…" La canzone è bella, sa di casa, non riesco a sentire le ultime strofe, la mia vista si appanna come anche l’udito e poi più niente. ****************************************************************** Scusatemi per questa mia imperdonabile assenza e ritardo.Ma….. Ecco la fine! Personalmente questo è il mio capitolo preferito, mi sono commossa mentre lo scrivevo T__T Spero sia piaciuto anche a voi J Grazie per essere arrivati fino alla fine!! Scusatemi ancora per il ritardoL L Baci, alla prossima Giugiola

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2657559