I Chaos Sparks

di Lord Gyber
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un incubo divenuto realtà ***
Capitolo 3: *** Dopo la battaglia parte 1 ***
Capitolo 4: *** Dopo la battaglia parte 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Tre tetre figure stavano seduti intorno ad un tavolo rotondo con al centro di esso un enorme cristallo magenta che con la sua luce fievole illuminava la stanza buia in cui i loschi figuri stavano.

- I tempi oramai sono maturi...- fece colui che stava in cima alla tavola, presumibilmente un uomo anziano data la voce – il dispositivo è pronto e il cristallo è completato adesso manca solo l'energia per attivarlo. -

- Mandi me ad Avalar a prendere le nostre batterie. - Fece il secondo, che gli stava più vicino, questa volta però la voce era giovanile e presentava una punta di arroganza.

- No, Lazo. Tu combini sempre guai e questo è un lavoro che va fatto con i guanti, andrà Nardo. - Disse rivolgendosi alla terza figura che se ne stava seduta con le braccia incrociate e che, nonostante il buio, si potesse notare un fisico possente rispetto agli altri due – D'accordo... - disse quest'ultimo – cosa vuole che faccia di preciso? -

- Trova tutti i draghi che reputi più forti e portali qui, mi pare semplice, evita però di catturare dei vecchi o dei bambini, sono inutili. -

- E come faccio a portali qui? Non posso certo caricarmeli in spalla. - Rispose con tono sarcastico il quale al suo interlocutore non piaceva, che rispose solamente– Allungami la mano. -

Nardo fece come gli era stato ordinato allungando il braccio verso l'uomo che con un rapido movimento sfiorò la sua mano con la sua lasciandogli vari segni arcaici sul palmo – Qualunque essere entrerà a contatto con la tua mano verrà teletrasportato nelle nostre prigioni. Ed ora muoviti. - Nardo si allontanò dall'uomo, cominciò ad illuminarsi di viola e scomparendo in un nuvolone di polvere.

 

 

Spyro si svegliò all'improvviso, era completamente sudato e respirava a fatica, probabilmente aveva avuto ancora lo stesso incubo. Si girò alla sua sinistra costatando che Cinerea era sana e salva e che stava dormendo beatamente. Lo stesso incubo lo perseguitava da due settimane e ciò era strano dato che i suoi brutti sogni erano scomparsi dopo che avevano sconfitto Malefor tre anni fa. Ogni sera doveva rivedere quelle terribili scene che seguivano sempre la stessa trama: arrivava uno strano essere, seminava morte ovunque andasse, rapiva Cinerea e la uccideva davanti ai suoi occhi sempre spezzandogli il collo. Ed ogni volta lui si svegliava di soprassalto sperando che la sua amata stesse bene. Non riusciva a spiegare questo sogno continuo, cercava solamente di riprendere sonno dopo aver accarezzato varie volte il volto della draghetta nera, cosa che lo rilassava parecchio. Non si sarebbe mai aspettato i disordini che il giorno successivo teneva in serbo per lui.

 

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Capitolo 2
*** Un incubo divenuto realtà ***


- Hai avuto ancora lo stesso incubo? - chiese Cinerea al drago viola, durante la loro solita passeggiata per le vie della città di Avalar – Si, e questa volta era anche più vivido degli altri, potevo vedere chiaramente la distruzione che quella cosa portava -

- Spyro, secondo me gli dai troppa importanza. Infondo è solo un incubo, succede a tutti - - Questo lo so, ma ho la sensazione che qualcosa di brutto stia per accadere -

Cinerea li si era spostata a fianco – Vedrai che non succederà niente – gli disse mentre sfoggiava un sorrisetto rassicurante, al quale il drago rispose ricambiando con un altro sorriso.

Mentre i loro volti si stavano avvicinando per scambiarsi un bacio, un grande brusio li interruppe. Senza rendersene conto si erano avvicinati ad una grande folla che era radunata intorno ad una grossa buca profonda una decina di metri.

- Ehi, cosa succede? - chiese Spyro ad un altro drago li vicino – Beh, ecco, abbiamo avvistato qualcosa nel cielo, ma senza neanche avere il tempo per capire cosa fosse quella cosa è caduta a grande velocità provocando questa enorme buca. - - E non avete provato a... - Spyro fu costretto ad interrompere la domanda quando qualcosa saltò fuori dalla buca e si mi mise in piede dal bordo si essa.

Era un uomo sui 24 anni alto circa un metro e 90, presentava un fisico parecchio muscoloso (di poco inferiore a quello di una scimmia), aveva lunghi capelli arancioni ispidi ed occhi nero pece, indossava solamente un paio di pantaloni neri e degli stivali dello stesso colore, mentre del viso si poteva vedere solo la parte superiore (ovvero solo la fronte gli occhi) dato che il resto della faccia era nascosto da una sorta di maschera nera.

 

Nardo si guardò intorno mentre si toglieva la polvere di dosso – Giuro che uccido Lazo quando torno, per aver ancora modificato le coordinate della macchina del teletrasporto per farmi questo brutto scherzo. - Intanto un drago li si era avvicinato – Ehi amico stai bene? Hai fatto un bel volo. - - Sta tranquillo ho la pelle dura. A proposito, questa è Avalr? - - Certo. Perché? - - Semplice curiosità. - Nardo allungò il palmo della mano destra verso il suo interlocutore, che lanciò un grande fascio di luce cremisi facendolo scomparire in una nuvola di polvere.

La folla li presente, dopo aver visto quello che, per loro era una strana creatura, aveva fatto, aveva cominciato a scappare in tutte le direzioni, ma l'umano si era dimostrato più veloce di loro. Ancora una volta allungò il braccio e di nuovo il fascio di luce colpì tutti i draghi facendoli sparire.

- Spyro cosa facciamo? - chiese Cinerea al suo compagno che in quel momento sembrava assente con lo sguardo – E' lui...- disse con un filo di voce – Lui chi? - - Il..il mostro dei miei incubi! -

 

Nardo intanto aveva fatto scomparire tutti i draghi li presenti, ed ora stava osservando gli unici due superstiti – Un drago nero ed uno viola. Ho capito voi dovete essere i famosi Cinerea e Spyro coloro che hanno sconfitto Malefor e salvato questo mondo. Finalmente del pane per i miei denti, è da molto che desideravo affrontare un avversario del vostro calibro, sempre se quello che dicono su di voi sia vero. Che dite? Vi andrebbe di combattere? - - Che cosa hai fatto agli altri draghi!?! - Gli urlò in faccia la draghessa non badando alla sfida che gli era appena stata lanciata – Uhm?Loro stanno bene, non ti allarmare, non abbiamo intenzione di ucciderli - Gli rispose con tono freddo – però non hai risposto alla mia domanda. Volete combattere? O vi faccio sparire come gli altri? -

- Cosa facciamo Spyro? Quello sembra molto forte. - gli chiese senza ottenere risposte – Allora!?! -

- Dobbiamo scappare! Non c'è altra scelta! - Questa risposta aveva lasciato allibiti sia il drago nero che l'umano che ora guardava con area perplessa.

- Ma che diavolo stai dicendo!?! Questo crea casino e fa del male a degli innocenti e tu gli volti le spalle!?! - urlò con furia al drago viola.

- Tu non capisci Cinerea. Se quello è l'essere che è comparso nei miei sogni significa che non può essere battuto e che tu... - non riusci a finire la frase che un pugno mollato dalla sua compagnia lo fece cadere a terra – Smettila di dire queste stupidaggini!!! - - Ma io... - - A me non mi interessa se quello è il mostro che non ti fa più dormire la notte, a me da fastidio il fatto che ti arrendi senza neanche reagire! Come puoi arrenderti solamente per via di un brutto sogno, tu non sei così, tu combatti tutti a testa alta e non molli solamente perché qualcuno può sembrare spaventoso. E' vero, magari quel tizio è così forte che ci ucciderà proprio come dici tu, ma almeno dovremmo provare a contrastarlo, o almeno io lo farò e non mi interessa quello che dirai, so solo che se morirò, morirò combattendo. -

Come se fosse stato caricato da una nuove energia il drago viola si rialzò e cominciò a scrutare il suo avversario con aria molto seria – Hai ragione Cinerea, non posso mollare solo perché la mia mente mi dice di farlo, sono stato uno stupido. Ti ringrazio per avermi aperto gli occhi. - Sul volto di tutti e due comparve un gran sorriso.

- Ehi tu... - Urlò rivolgendosi all'umano – Si... - - Accettiamo di combattere. - - Era ora ero stanco di aspettare - - ma ad una condizione - - e cioè? - - Se riusciamo a batterti tu dovrai riportare qui tutte le persone che hai rapito – Nardo lo guardò a lungo – d'accordo, ma se vincerò io, voi sparirete insieme agli altri. - - Ci stiamo - - Ottimo, che le danze abbiano inizio. -

 

 

Nardo, più veloce di quanto il suo aspetto potesse far credere, si ritrovò alle spalle dei due draghi colpendoli in contemporanea al collo con un calcio. I due, non aspettandosi una simile velocità, non furono in grado di contrattaccare e si ritrovarono a terra gemendo dal dolore. I due però si alzarono, puntarono sull'uomo, e lo colpirono con una fiammata ed un getto nero sperando così di ferirlo o almeno di ustionarlo, ma Nardo mettendo le braccia in difesa era riuscito a parare l'attacco cavandosela con solo qualche bruciatura e lasciando scioccati i suoi avversari.

Con grande velocità si portò a fianco del drago viola, sfoderandogli una potente ginocchiata nel costato, per poi afferrarlo per le corna e dargli una poderosa craniata, lasciandolo cadere a terra privo di sensi e con la testa tutta insanguinata. Cinerea, accecata dall'ira, li si lanciò addosso riuscendo a colpirlo al braccio sinistro con la lama della coda, creandoli un enorme squarcio. La felicità per averlo colpito scomparve subito dopo quando notò che la ferita si stava via via rimarginando – Scusa dolcezza, fattore di rigenerazione istantaneo. - Nardo riuscì ad afferrarla se la portò al petto e le cinse il collo col il braccio sinistro impedendogli la respirazione e quini di poter reagire.

Intanto Spyro, ripresosi dalla botta, osservò con orrore la sua amata mentre veniva soffocata da quel bestione, proprio come nel suo sogno. Volendo evitare quel triste fato, iniziò ad essere ricoperto da un'aura nera mentre i suoi occhi diventarono bianchi splendenti, per poi lanciarsi all'assalto – Lasciala stare!!! - Nardo, colto alla sprovvista, venne colpito da una zampata sul collo con una forza tale da lasciare andare la presa su Cinerea e farlo scaraventare contro una casa rendendola in macerie durante l'impatto. Spyro, esausto per vie delle ferite e dallo sforzo, ritornò alla forma normale accasciandosi vicino a Cinerea, mentre Nardo si era rialzato e si era avvicinato ai due barcollando a causa della botta – Siete riusciti a sorprendermi, ma per voi è giunta la fine!! - proprio mentre stava per caricare il pugno e sferrare un attacco fatale un voce fuori campo lo fermò – Fermati – Nardo parve riconoscerla – Perché capo? Sono ad un passo dalla vittoria - - Hai fatto quello che dovevi ora ritorna alla base, ho un nuovo compito da darti. - - Ahhhh, e va bene. - L'umano prima di andarsene parlò ai due draghi – Non finisce, ci rincontreremo. A proposito io sono Nardo e sono un Chaos Spark, tenetevelo a mente. Addio. -

I due videro solo una luce viola dove prima c'era l'uomo, poi tutto divenne buio.

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Capitolo 3
*** Dopo la battaglia parte 1 ***


Nardo si risvegliò nel letto della sua stanza, era parecchio sudato ed non indossava più la sua maschera. Cominciò a guardarsi intorno cercando di capire perché si trovasse lì. Eppure aveva impostato la macchina per ritornare al centro della base. Una voce vicina lui lo costrinse ad interrompere i suoi pensieri.

- Vedo che sei un po' spaesato, fratellone... - Nardo girò il capo per capire chi stesse parlando. Una figura nascosta in un angolo ombroso della sua stanza uscì allo scoperto mettendosi alla luce che proveniva da una piccola finestra: era un ragazzo poco più giovane di Nardo, dai capelli neri rivolti verso l'alto a mo di cresta, indossava una maglietta rossa coperta da un lungo cappotto di pelle nero che gli arrivava alle gambe, dei jeans, degli stivali e sugli occhi teneva degli occhiali da sole.

- Lazo. Cosa è successo? -

- Beh, sei arrivato nella sala delle riunioni, ti sei accasciato al suolo, hai cominciato a vomitare sangue e poi ti ho portato qui. -

Nardo si mise una mano sul volto ricominciando a ricordare ciò che era successo dopo essersene andato da Avalr.

- Cosa diavolo ti hanno fatto per ridurti così? Eppure ho osservato mentre combattevi, e quei due non ti hanno inflitto colpi così gravi. Allora, me lo vuoi dire? - Nardo lo guardò con aria seccata, soprattutto perché non era in condizioni di dare spiegazioni ne aveva voglia di farlo, ma conoscendo quanto era insistente suo fratello fu costretto a cedere.

- E' per colpa di una mia nuova tecnica di potenziamento. In poche parole riesco a fare in modo che il mio corpo rilasci una grande quantità di adrenalina per potenziare il mio fisico e una altrettanto grande quantità di endorfine per non sentire il dolore dovuto allo sforzo, unite ad altre sostanze chimiche . E' molto utile in battaglia, però il mio corpo vai in overdose, dato il numero di tutte le sostanze prodotte, e questo causa un problema a tutti i miei organi e provocando cospicue perdite si sangue.

- Wow – Lazo sembrava parecchio interessato dalla spiegazione – e perché hai utilizzato una mossa tanto pericolosa contro quei draghi, in fondo li hai battuti in modo molto semplice. -

- Ammetto di esserci andato in modo pesante, ma ho pensato, dato che erano riusciti a battere Malefor e basandomi su tutte le storie che ho sentito su di loro, di dover subito dare il 100% del mio potenziale. -

- Si sono fatti annientare in modo imbarazzante, è chiaro che avresti vinto senza sforzo. -

- E' qui che ti sbagli – Lazo lo guardò con aria perplessa – ho vinto solamente per due ragioni: 1) non hanno mai combattuto contro un umano e quindi non sanno quali sono i nostri stili di combattimento e 2) era chiaro che era da molto che non si allenavano, probabilmente avevano allentato un po' la cintura dato che è da anni che non subiscono minacce consistenti. Ma ti posso assicurare che se fossero stati nel pieno della loro forma, avrei avuto serie difficoltà anche sotto l'effetto del mio potenziamento. Senza contare... - si portò la mano al collo – che quando quel drago viola si è trasformato ha ottenuto una forza tale che sarei rimasto secco al colpo che mi ha inflitto. Quindi ti assicuro al 150% che avevo una probabilità molto alta di perdere, ho, come si può dire, “vinto” soltanto per un colpo di fortuna. - Voltandosi di nuovo verso il fratello notò che ora aveva un'espressione seria – A proposito, ho raccolto un numero sufficiente di draghi? -

- Certo, ne hai catturato circa un centinaio ed ora vengono utilizzati per caricare il cristallo – guardano dritto negli occhi di Nardo vi notò una leggere amarezza – ma sta tranquillo non gli abbiamo uccisi. Sappiamo che non sopporti gli spargimenti di sangue. E poi quando tutto questo sarà finito vedrai che non dovremo più ricorrere alla violenza. -

Quelle parole parvero rincuorare non solo Nardo, ma anche Lazo che come il fratello non apprezzava particolarmente togliere la vita a qualcuno.

- Un'altra cosa – interruppe il ragazzo dai capelli corvini – Reon ha detto che puoi riposarti e che mi occuperò io delle altre missioni. Inoltre... - infilò una mano nel cappotto per poi estrarvi un pacchetto rettangolare rilegato in carta regalo, adornato con un grande fiocco che poi lanciò a Nardo – Buon compleanno. - Mentre stava per uscire dalla stanza una mano lo afferrò al colletto della giacca – Prima di andare, devo fartela pagare per avermi fatto cadere da 300 metri di altezza grazie a quel tuo stupido scherzo. - - A-andiamo c-cosa ti fa pensare che avessi voluto u-uno scherzo... - prima di poter finire un potente pugno colpì in pieno volto il ragazzo facendolo volare fuori dalla stanza facendolo schiantare contro una parete – Ancora tanti auguri fratellone... -

 

 

Nella sala delle riunioni un uomo seduto su una sedia girevole scrutava fuori dall'enorme finestra. Il paesaggio era molto tetro, quella che probabilmente era stata una valle rigogliosa ora era solamente un cumulo di terra grigia dove non cresceva più nulla. Nella stanza entrò Lazo che si sedette su una delle tante sedie intorno al tavolo della sala.

- Allora Lazo, come sta il nostro paziente? -

- Bene, capo. Solo qualche ferita superficiale, nulla di cui preoccuparsi.

- Sono felice per questo. - il suo tono di voce si fece improvvisamente cupo. - Quel drago viola è un problema che non va affatto sottovalutato. Sicuramente, adesso tutti i draghi guardiani sono stati messi in allarme. Dobbiamo agire in fretta, ed è per questo che ti ho chiamato. Devi recuperare questo. - L'uomo fece levitare davanti al ragazzo un rotolo di carta. Lazo lo prese e lo aprì lanciando un fischio di ammirazione per quello che c'era sopra – Accidenti è quello che penso che sia? -

- Pensi bene, figliuolo. Sfortunatamente c'è un solo essere che ne conosce l'esatta ubicazione. -

- Cioè...-

- Il nuovo drago guardiano del fuoco, Furno. Devi pedinarlo, probabilmente sarà costretto a raccontare la storia degli umani a quei due draghi e questo ci porterà al Mietitore. Spero che tu abbia capito bene. -

- Tranquillo, boss. Parto immediatamente. -

Posò il pezzo di carta sul tavolo per poi scomparire in una luce violacea.

 

 

Non avrebbe dovuto dare quel pugno, era troppo debole e quel colpo l'aveva sfinito, quindi decise di rimettersi subito a letto. Poco prima di sdraiarsi si ricordò del pacchetto che aveva ricevuto. Nardo lo prese e cominciò a scartarlo constandone il contenuto: una serie di pastelli colorati e di pittura. Lazo sapeva che amava disegnare, serviva a distrarlo dalle sue missione. Ma ancora troppo stanco decise di rimandare e si rimise a dormire.

- Un giorno...-

 

 

 

Angolo dell'autore: salve a tutti cari lettori, se mi state leggendo significa che mi avete perdonato per come ho scritto i precedenti capitoli, il fatto è che mi ci sono lanciato a capofitto in questa storia senza badare troppo ai contenuti, ma vi assicuro che non succederà di nuovo. Ringrazio calorosamente Sasuke per avermi aperto gli occhi.

 

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Capitolo 4
*** Dopo la battaglia parte 2 ***


Cinerea aveva vagato a lungo per il tempio cercando di capire dove si trovasse Spyro. Dovette camminare per 1 ora prima di ritrovarlo nella sala degli allenamenti. Stava facendo una serie di esercizi e pareva molto concentrato, ma nonostante questo decise di avvicinarsi per parlargli.

- Spyro, è tutta la settimana che ti alleni forse dovresti fare una pausa. -

- No, dobbiamo essere in piena forma per quando Nardo ritornerà. -

- Forse gli stai dando troppa importanza. -

- E forse tu gliene stai dando poca, ti ricordo che ci ha battuti senza neanche sforzarsi, senza contare che ha rapito un sacco di nostri concittadini e chissà per quale losco motivo, bisogna fermarlo immediatamente. -

- Lo so, ma se continui così rischi di affaticarti troppo. -

- Non mi interessa. -

- Dovresti dargli ragione invece. -

Nella sala fece capolino un drago dalle scaglie rosse ed arancioni, nonostante avesse una certa età si poteva dire che il tempo non gli avesse portato via niente.

- Non ti ci mettere anche tu Furno. -

- Invece devo insistere, se ti sforzi troppo rischi di non avere abbastanza forze per quando riaffronterai di nuovo quell'essere. Credimi, devi prenderti un po' di riposo, non sai quanto possa essere pericoloso. -

- Parli come se avessi già affrontato quel coso. -

All'improvviso il respiro del drago si fece più affannoso e cominciò a sudare, un particolare che non sfuggi alla draghetta nera.

- Furno, non è che ci stai nascondendo qualcosa? -

- Cosa,nooo....-

- Ti prego, se sai qualcosa è meglio che ce lo dici subito, potrebbe tornarci utile. - Chiese con più grinta il drago viola.

- Ahh, d'accordo seguitemi. -

E così i tre draghi si misero in volo. Dopo qualche minuto stavano sorvolando una fitta foresta.

- Quella che vi sto per raccontare è un pezzo di storia che avevamo deciso di tenere nascosto, perché rievocava troppi dolori. -

- Ti stiamo ascoltando. - fece Spyro.

- Vedete, molti anni fa, la nostra specie conviveva con un'altra, quelli che si facevano chiamare esseri umani. -

- Come Nardo? - fece la draghetta.

- Come lui. Vedete eravamo sempre andati d'accordo, forse non eravamo migliori amici, ma la convivenza era pacifica, o almeno lo è stata fino a quando non scoppiò la guerra. -

- Una guerra per cosa? -

- Per il dominio sulle nostre terre. Gli umani pensavano che noi prendessimo i territori migliori mentre a loro lasciavano quelli peggiori, rendendogli la vita molto difficile, noi cercammo di trovare un accordo ma ormai il seme dell'odio era stato piantato nei loro cuori. Non passò molto tempo che cominciarono i primi conflitti armati. Noi draghi avevamo la magia e molti alleati, ma gli umani possedevano una tecnologia molto superiore alla nostra, possedevano armi molto avanzate e tecniche di combattimento mai viste. Fu uno scontro terribile, ho visto cadere molte persone da ambo le parti donne, uomini persino bambini, insomma più andavamo avanti più gente perdeva i suoi cari. Ma la parte peggiore avvenne quando gli umani decisero di utilizzare Magnum. -

- Cos'era Magnum? -

- Era una sorta di bomba molto potente con la quale prevedevano di distruggere la nostra razza. Ma quando decisero di utilizzarla in battaglia i draghi riuscirono ad usarla in loro favore, riuscirono a prenderla ed a attivarla nei villaggi umani. -

- Cosa successe alla fine? -

- Circa tutti gli umani morirono, distrutti dalla brutalità di Magnum, i pochi superstiti cercarono rifugio, ma vennero scovati ed uccisi per evitare un altro conflitto. -

- Anche tu hai partecipato alla guerra? - chiese Cinerea.

- Ho fatto molte cose di cui non vado fiero e questa è una di quelle, cercai di salvare più gente possibile ma fu inutile. -

- C'è una cosa che non mi torna. - fece all'improvviso Spyro – se ciò che dici è vero dove sono le ultime traccie degli umani? -

- Proprio qui. -

I tre atterrarono sulla cima di una montagna. Furno mise una zampa sopra un grosso masso che cominciò a scomparire. Sparito del tutto, fu rivelata una caverna e loro vi entrarono. La caverna era tappezzata da alcuni piedistalli sui quali erano posizionati vari artefatti umani, che agli occhi dei 2 giovani draghi nascondevano mistero e meraviglia.

- I pochi oggetti umani ritrovati furono nascosti, si pensava che un giorno la loro tecnologia sarebbe potuta tornare utile. -

Cinerea, assorta nel guardare quegli oggetti, non vide cosa c'era davanti e ci andò a sbattere. Quando rialzo lo sguardo non poté fare a meno di lanciare un urlo. Gli altri due arrivarono di corsa molto preoccupati.

- Cinerea cosa succede? -

- U-un umano? -

- Un umano? Oh, forse ti riferisci a questo. -

Il drago del fuoco prese una fiaccola e la accese svelando l'arcano, dentro un blocco di ghiaccio vi era all'interno un essere che sembrava umano, ma la pelle era nera e come faccia aveva un pannello di vetro scura.

- Mi dispiace se ti ha spaventata. -

- Ma che cos'è? -

- Gli umani, non disponendo di un esercito numeroso, decisero di usare questi cosi, delle sorta di macchine moventi, che chiamavano Mietitori. Fecero un mucchio di stragi, molti riuscimmo a distruggerli altri invece diventarono buoni solo come ferraglia. -

- E perché questo non l'avete distrutto? - chiese perplesso il drago viola.

- Avevamo paura che a liberarlo sarebbe tornato in vita, quindi lo abbiamo lascito lì dentro. -

- Furno, una domanda – riprese Spyro – pensi che Nardo voglia vendicarsi per ciò che è successo alla sua gente? -

- E' molto probabile, probabilmente prova rancore verso di noi....ora è meglio andare non vorrei che qualcuno ci vedesse. -

E così i tre uscirono, chiusero l'entrata e si rimisero in volo lasciando la caverna desolata, o almeno così credevano.

- Meno male che non si sono accorti che li stavo seguendo. -

Lazo scese dal soffitto della caverna e si diresse dal Mietitore. Da una bandoliera che aveva sotto la giacca ne estrasse una piccola fiala contenente un liquido rosso che bevve tutto d'un fiato. Poi si avvicinò al blocco di ghiaccio ed emise un fiammata che lo sciolse, facendo cadere la macchina a terra.

- Reon, ha detto che questo dovrebbe farti bene, vediamo se è vero. -

Dalla giacca estrasse un cristallo viola, aprì uno scomparto nel petto del robot e ve lo infilò, ma non successe nulla.

- Accidenti e ora cosa gli dico. -

Poi però la macchina cominciò ad illuminarsi, ebbe qualche spasmo, per poi alzarsi in piedi.

- E' vivo, è vivo. Il capo sarà contento. -

Intanto la macchina lo stava fissando.

- Soggetto riconosciuto: umano. Tralasciare. Sterminare draghi. -

- Lo farai dopo ora seguimi. -

Ci fu un lampo di luce viola ed i due scomparvero.

 

 

 

Angolo dell'autore: saluti a tutti e grazie di aver letto questo capitolo spero che vi sia piaciuto. Vi chiedo di recensire la storia per farmi se vi piace così, oppure c'è qualcosa da cambiare. Cari saluti, Lord Gyber.

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