Il cuore sboccerà prima o poi

di asjarosa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alle origini ***
Capitolo 2: *** Luce improvvisa ***



Capitolo 1
*** Alle origini ***


D’estate lavorare era sempre peggio non solo per il caldo ma anche perché in Colorado i ragazzi non abbandonano mai i bar, per questo con trenta mai alzate per ordinare dovevo correre come una pazza a destra e a sinistra, in più i roller non miglioravano la situazione con i loro 10 chili in più facendomi sudare come un animale. Lavoravo in un bar da circa 2 anni dopo che mi ero trasferita dall’Italia per problemi familiari ma anche scolastici; i miei genitori ovviamente non miglioravano la situazione dovendo andare ogni due mesi a New York per lavoro. Dopo aver finito le superiori avevo già deciso di scegliere la facoltà di giurisprudenza ma questa Università si trovava a Denver, così fui costretta a trasferirmi nella caotica capitale. Inizialmente non fu poi tanto male perché convivevo con due mie amiche delle superiori in un appartamento, ma dopo neanche la fine del primo anno Carla decise di cambiare Università mentre Stephanie morì in un incidente stradale di fronte ai miei occhi senza che io potessi far nulla quando la vidi cadere sull’asfalto inerme. Da quel giorno non parlai molto con gli altri ragazzi o ragazze che volevano avvicinar misi all’Università e fuori, per paura ovviamente di affezionarmi a loro troppo e poi scottarmi come era già successo. I miei genitori quindi dovettero accollarsi una maggiore spesa della precedente per pagare l’affitto del mio appartamento, visto che comunque il condominio era caro, così decisi di incominciare a lavorare un po’ durante l’estate o nei periodi in cui dovevo dare pochi esami. L’anno 2012 fu però pieno di imprevisti e soprattutto di incontri. Conobbi nel bar in cui lavoravo un ragazzo alquanto strano e oscuro più che altro, ma non mi sarei mai immaginata che avrebbe completamente distrutto la mia vita monotona ma soprattutto lo scudo che avevo innalzato nei confronti anche dei miei stessi genitori per non provare di nuovo quello straziante dolore.

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Capitolo 2
*** Luce improvvisa ***


Ogni giorno orami era sempre uguale ai precedenti: svegliarsi, uscire per andare a fare la spesa, studiare e poi verso le sei del pomeriggio andare al bar per lavorare, guadagnare soldi sacrificando se stessi per poi diventare indipendente. Quella sera però fu completamente diversa. Arrivai sul posto di lavoro con dieci minuti di ritardo, il padrone non fu affatto felice:
" non tollererò più i tuoi ritardi chiaro ragazzina? "
il proprietario del locare, John, mi diceva sempre le stesse cose quando facevo qualcosa di sbagliato o in quell'occasione, ma io annuivo solamente come al solito. Verso le 20:30 arrivarono al bar due ragazzi, uno più bello dell'altro: capelli corvini entrambi, il ragazzo più alto, che doveva avere si e no 21 anni, un anno in più a me, aveva occhi cristallini mentre il più basso ma più muscoloso dell'altro aveva occhi color rubino, mai visti prima d'ora; si avvicinarono alla cassa con passo felpato ma tutte le donne nei dintorni si giravano per guardarli ammaliate. Dopo aver ordinato si sedettero ad un tavolo poco lontano dalla cucina e quindi tutta la sera ebbi modo di analizzare per bene il ragazzo dagli occhi cristallini, spesso incrociai proprio il suo sguardo così magnetico e invitante; mai avevo provato una sensazione di attrazione così forte da incominciare ad arrossire coma una matta. Dopo una mezz'ora andai in camerino per levarmi la divisa mettendomi invece un top con jeans attilati, perchè anche se era estate preferivo non indossare pantaloncini e mostrare le gambe. Appena uscita dallo spogliatoio due ragazzi mi si avvicinarono e mi misero le mani sulle spalle e sulla vita.
" ehy bellezza che ne dici se vieni con noi, ti faremo divertire un sacco " li guardai accigliata ma risposi con indifferenza totale.
" primo, miei cari ragazzi non sprecherei mai del tempo con tipi come voi, secondo mattetemi un'altra mano addosso e vi giuro che vi dò un calcio dove non batte il sole "
Entrambi si misero a ridere e uno di loro mi diede una pacca sul sedere. Con la mia solita freddezza glaciale diedi un calcio ai testicoli ad uno mentre l'altro ragazzo ricevette una gomitata nello stomaco. Quando li vidi accasciarsi sul pavimento doloranti dissi:
" la prossima volta sciegliete una puttana a cui chiedere certe cose "
Mi girai e mi ritrovai faccia a faccia con il ragazzo dagli occhi cristallini che con un'aria arrabiata mi chiese:
" voui che sbatta fuori a calci questi due mocciosetti? ti hanno fatto del male? " lo guardai molto accigliata anche se attratta.
" senti, non so chi sia lei ma di sicuro non l'ho mai visto da queste parti e non le ho mai dato il permesso di darmi del tu. Adesso, dopo un'altra delle mie giornate monotone ma lo stesso stancanti vorrei solo andarmene a casa, mi lasci passare "
Cercai di spingerlo di lato ma il ragazzo non mosse un muscolo, anche se non era molto muscoloso aveva molta forza nelle braccia considerando i bei muscoli che aveva. Dopo neanche un secondo gli vidi sferrare un gancio destro a uno dei ragazzi che mi aveva importunato dopo che si era alzato dal pavimento per tirarmi i capelli e buttarmi a terra.
" vi conviene sparire altrimenti non garantisco la vostra incolumità "
Continua a guardarlo ammaliata dai suoi movimenti fluidi, tanto che non mi accorsi che lui mi aveva preso per il braccio e mi stava trascinando fuori dal bar. Dopo aver percorso vari metri si fermò e si girò per guardarmi negli occhi.
" scusa se ti ho trascinato fin qui, solo ti volevo parlare senza essere ascoltato da orecchie indiscrete "
Mi ripresi dal mio stato di trance e notai che sotto la luce di un lampione la sua pelle era chiarissima quasi lucente, così tutto il resto del corpo o almeno la pelle che intravedeva dalla camicia biaca che indossava molto sbottonata. I miei pensieri si dissolsero quando fui scaraventata sul vetro di una macchina. Il dolore era lancinante, tanto che la vista mi si appannò e le orecchie incominciarono a fischiarmi. L'ultima cosa che riuscii a vedere furono le sagome di due ragazzi combattere.

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