I'm Finally Happy

di _Giuls17_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Create your own banner at mybannermaker.com! Capitolo 1

La guerra si era ufficialmente conclusa e noi avevamo vinto, sconfiggendo anche l’ultimo nemico, radendo al suolo la mia città.
Ma portando finalmente un po’ di pace nei nostri cuori.
Ma adesso?
Adesso avevo tutta la mia vita davanti, non essendo più l’unica cacciatrice avrei potuto fare tutto, sarei potuta andare ovunque.
Ma c’era solo un posto dove sarei andata, dove il mio cuore mi avrebbe portato.
Lasciai Dawn a Xander, anche se mia sorella era una mia responsabilità, qualcosa mi stava urlando che sarei dovuta andare sola e così partii subito per raggiungere la mia meta.
Appena vidi l’albergo rimasi un attimo ferma, per decidere il da farsi, poi presi un respiro profondo e aprii la porta.

-Dov'è? Che le è successo?-

-Non lo so, non riesco a vederla.- si scusò l'uomo verde di fronte a lui.

-Prova di nuovo Lorne, devi cercare la mia Buffy!- urlò Angel.

-La tua Buffy è qua- dissi avvicinandomi di soppiatto a loro. Non mi avevano sentito arrivare, nonostante fosse finita la guerra non avevo perso le mie doti.

-Buffy!- disse sorridendo.

-Oh Angel- mi ritrovai tra le sue braccia e ricambi anche io.

Sorrisi a me stessa e alla scelta che avevo presto, avevo passato la vita a combattere contro demoni e vampiri, dopo sette apocalissi, meritavo la felicità.
“Almeno così credi.”

-Sei viva?-

-Certo che sono viva, la fine del mondo non mi avrebbe mica uccisa.- ironizzai, -E sono qua per te.-

-Dici sul serio?- chiese speranzoso.

-Si, finché mi vorrai starò qua.-

-Okay, attenta, perché ti vorrò sempre.- disse scherzando Angel.

-Va bene.-

Finalmente stavo provando cosa volesse dire essere felici, finalmente avevo trovato la mia nuova casa.


“O è solo un’illusione.”
 
Scoprii presto che per lui lavorava Cordelia, nonostante il rancore che ci accumunava da anni, cercai di andare avanti, di non pensare al passato e di concentrarmi su di me e su quella nuova vita.
E inaspettatamente feci anche amicizia con Connor, il ragazzo era cresciuto in una dimensione infernale per la maggior parte della sua vita, anche se nella nostra dimensione erano passati solo pochi mesi, ed era il figlio di Angel.
Un ragazzo chiuso ma in gamba e capace, proprio come il padre.



L’unica cosa che mi mise davvero in agitazione furono delle vampate di calore, così intense da togliere il respiro e bloccare l’aria nei miei polmoni, così dolorose da farmi urlare, ma decisi per il momento di non dire niente a Angel, nonostante tutto il tempo che passavo con lui era diminuito.
Il suo lavoro nello studio legale gli portava via molto tempo e le miei giornate trascorrevano in compagnia di Connor per le strade di Los Angeles.

La domenica andai a letto stanca e stremata per la settimana e quando il sonno si impossessò di me, mi resi conto che qualcosa sarebbe andato storto.
Sognai le cacciatrici, tutte quelle che avevo allenato e quelle sparse nel mondo, sognai me e loro, assieme, ma un brivido mi percorse la schiena e mi resi conto che io stavo prosciugando il loro potere, che io le stavo uccidendo.
Mi alzai di scatto dal letto e iniziai a piangere, senza esitare.
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


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Capitolo 2


Asciugai le lacrime, senza cambiarmi mi precipitai fuori dalla mia stanza per correre in quella di Angel, avevo bisogno di lui.
Avevo bisogno che lui mi salvasse, ancora, che mi aiutasse anche in questo momento.
Entrai nella sua camera senza neanche bussare, ma non lo trovai.
Dopo un attimo di smarrimento scesi alla Hall e trovai Connor ancora sveglio.

-Dov’è Angel?-

-Lo hanno chiamato dallo studio, non ti ha lasciato un messaggio?-

-No, ma comunque non mi importa. Mi aiuterai tu.-

Mi guardò con aria intimorita, ma poi si lasciò convincere. Uscimmo dall'hotel dopo un ora dalla nostra discussione, alle cinque del mattino esattamente, notai guardando l’orologio della torre vicino.

Prendemmo un auto di Angel e andammo verso il negozio di spezie che avevo visto proprio questa mattina, in una delle mie tante passeggiate.

-Potevamo andare allo studio, facevamo prima.- disse lui.

-Lo so, ma preferisco vedermela da sola per certe cose, non mi fido di quello studio.- ammisi.
Anni da cacciatrice mi avevano insegnato a cavarmela da sola, a contare sulle mie sole forze e su i miei amici, loro sarebbero sempre stati la mia forza.
Dopo poco arrivammo e non ne rimasi troppo sorpresa, ma il negozio lo trovammo aperto, certe cose non sarebbero mai cambiate, neanche a Los Angeles.

Comprammo tutto il materiale che mi serviva e mezz'ora rientrammo, prima di iniziare il tutto, cercai Angel per l'albergo ma non era tornato.
Una parte di me ne rimase veramente delusa, ritornare da lui aveva significato basare su di lui il mio avvenire, ma Angel era sempre Angel, e non avrei mai potuto contare veramente su di lui, era sempre stato così anche in passato.
Tornai alla Hall e trovai Connor intento a spostare qualche mobile, per creare lo spazio che avevo chiesto.

-Sei capace di farlo?- mi chiese dopo che ebbe finito.

-Certo, ho una strega per amica, e qualcosa l'ho imparato.- dissi soddisfatta di me.

-Okay allora iniziamo.- disse lui con noncuranza.

Mischiai tutti gli ingredienti per l'invocazione che volevo fare e poi nominai il suo nome:
 -Willow...-

Ci fu un lampo di luce accecante e fu fatta, era qui da me, ma con Kennedy.
Mi alzai e corsi verso di lei, l’abbracciai con gioia, la mia migliore amica mi era mancata troppo, ero davvero felice di vederla, anche se il motivo per cui l’avevo chiamato non era molto felice.

-Buffy amica mia, mi fa piacere vederti!- disse lei appena la liberai dall'abbraccio.
-Che succede?- mi chiese subito dopo.

Certe cose non sarebbero cambiate, Willow sarebbe sempre stata un’amica fantastica e una strega eccezionale, solo lei mi conosceva così bene.

-Lo avevo immaginato, comunque Willow sta per succedere qualcosa di brutto.- 

Gli raccontai il mio sogno e tutte le mie paure, non avevo segreti con Willow, e nonostante la presenza di Kennedy mi creasse qualche paura, cercai di superarla per poter raccontare tutto, anche a Connor.
 
-Cosa facciamo?- chiese Kennedy preoccupata.

-Non lo so.- dissi sconsolata.

-Secondo me, dovremmo aspettare Angel.- sostenne Connor.

-Da quant'è che lo aspettiamo?- chiesi.

-Circa tre ore.- rispose di rimando.

-Ed è troppo tempo! Dobbiamo prendere una decisione e senza lui.- dissi irritata.

-Ehi ci siete?- arrivò una voce dall'entrata.

-Ah eccolo finalmente.- mi alzai dalla sedia e andai da lui.

-Ehi Buffy!- urlò, con un sorriso stampato in faccia.

-Dove sei stato?- chiesi furiosa.

-Ho dovuto lavorare!- si scusò lui.

-La prossima volta avvertimi, così saprò se potrò contare su di te o meno! Dato che a quanto pare sto per tornare a essere l’ultima cacciatrice al mondo!- misi le mani sui fianchi e lo fissai con astio.

-Ma come?- chiese sconvolto.

-Non lo so, ma non importa, torna al tuo lavoro, che forse è meglio.- dissi amareggiata.

-Buffy non è cosi, credimi, io sarò sempre accanto a te!- disse lui.

-Hai sempre fatto così! Mi hai sempre detto che ci saresti stato, che saresti sempre rimasto ma più volte non ci sei stato, non sei mai stato con me Angel, adesso me ne vado a letto.- sussurrai, la rabbia era scemata per lasciare spazio alla tristezza, gli diedi le spalle e salii le scale. 

-Ma ormai è giorno.- urlò Angel, si girò verso Connor e vide gli altri -Willow che ci fai tu qui?.- chiese.

-Sono qua perché Buffy ha un problema serio, e io l'aiuterò a risolverlo, e almeno sono riuscita a non farla arrabbiare, a differenza tua.- disse sogghignando.

-Ah bene, fantastico!-

***

Mi svegliai quando i raggi del sole vennero risucchiati dalle tenebre, la rabbia per quel maledetto vampiro era quasi scomparsa ma adesso nel mio cuore era nata un altro tipo di rabbia.
Verso me stessa.
Speravo di poter essere una ragazza normale, di vivere una vita tranquilla ma ancora una volta le mie doti, il mio intero essere stavano avendo la meglio sui miei desideri.

-Angel...- sussurrai, mi scrollai le lenzuola di dosso e andai a cambiarmi.
Ero venuta qua per lui, credendo che lui potesse essere il mio futuro, ma forse la mia decisione non era stata giusta, forse avevo sbagliato.
Uscii in corridoio ma una discussione, poco distante dalla mia camera, attirò la mia attenzione.


-Angel, lei non può restare!- disse Cordelia furiosa.

-Perché no?! Che problema c'è?- rispose Angel.

-Angel io ti amo! E non sopporto che ci sia anche lei qua…-

Indietreggiai quel tanto che bastava e mi scontrai con Connor, notò subito le mie lacrime, non versate.

-Che succede?- chiese.

-Portami via, ti prego.- lo supplicai.

Scappammo dalla finestra, ma la discussione non si fermò.

-Cordelia io non ti amo!.-

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


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Capitolo 3
 

Aprimmo una stanza per dirigerci automaticamente alla finestra, uscimmo nel balcone e senza neanche pensarci, scavalcammo per atterra in piedi, sani e salvi.

-Dove andiamo?- chiesi seguendolo.

-Ti porto in un posto che non hai ancora visto.- disse prendendomi la mano e iniziando a correre.


Connor decise di non prendere nessuna macchina o altro mezzo per muoverci e io decisi di accordarmi alla sua decisioni, ci dirigemmo verso la periferia, per poi scalcare un recinto con del filo spinato e ci ritrovammo in un prato.

-Connor dove siamo?-chiesi un pò perplessa, avevo la sensazione di trovarmi in un area protetta.

-In un area protetta.- disse lui con naturalezza.


Wow, allora ho azzeccato !

-Ah... Cosa!?- chiesi sconvolta.

-Si, beh Buffy io qua ci sono sempre venuto.- disse guardandomi.
 
Ricambiai il suo sguardo ma un improvviso colpo di tosse mi costrinse a piegarmi su me stessa, sputai sangue e improvvisamente lo percepii.
Era il mio potere.
Il potere che per tutti quegli anni mi era stato accanto, aiutandomi, sostenendomi era tornato da me, più forte, più cattivo.
Non lo riconobbi.

-Connor ti prego aiutami.- dissi cadendo a terra.

-Che devo fare?.- chiese lui preoccupato.

Avrei voluto dirgli cosa fare, avrei voluto dirgli qualsiasi cosa ma il mio potere me lo impedì, chiudendomi in una bolla, estraniata dal mondo, da tutto.
Sola con me stessa.
Senza rendermene conto iniziai a urlare, così forte da farmi paura da sola. La forza che confluiva dentro di me, mi bruciava i polmoni rendendomi impossibile respirare e mi marchiava la pelle come un animale, come se fossi stata solo quello, dilaniandomi il cuore e le ossa.

Ma come tutto era iniziato, finì all'improvviso, il dolore fu assorbito dal mio corpo e con l'ultimo urlo, mi accasciai a terra.

-Buf è tutto finito ora.-

-Aiu-ta-mi.- riuscì a bisbigliare.

-Buffy!- urlò Angel.

-Ma tu che ci fai qua?- chiese Connor.

-Ho seguito il vostro odore, ma che è successo?- disse avvicinandosi a me.

-Non l'ho capito per niente, un minuto prima era normale, un minuto dopo non più, dobbiamo farcelo dire da lei.-

-Deve riposare prima.- disse Angel.

-Okay allora.- disse Connor prendendomi in braccio -Portiamola a casa.-

Angel non aggiunse altro e si limitò a seguirlo, riuscii a percepire i passi di entrambi e le mani di Connor su di me, ma i miei occhi non vollero saperlo di aprirsi.

Arrivati all'hotel, mi portarono in camera mia, almeno lo avevo supposto che fosse la mia, e mi posarono a letto.
Dopo un paio di ore mi ripresi del tutto. Mi girava la testa e mi bruciava la parte superiore del corpo.
Aprì gli occhi, ma non riuscirono a distinguere subito le figure e chiesi sperando che fosse là.

-Connor, ci sei?-

-Si Buffy.- mi prese la meno. -Cos'è successo?- mi chiese.

-Il mio potere, lui sta tornando. Cosa ci fa lui qua.-

-Sono qua per te.- disse Angel serio.

-Si come no, vai dalla tua Cordelia che è meglio.-

-Ma che cosa dici Buffy! Tu hai sentito la conversazione?- chiese un pò sconvolto.

-Si vai da lei, vi amate!- dissi acida e mi alzai dal letto.

-Io non la amo!.- 

Non risposi nemmeno alla sua affermazione, sapevo che mentiva e questo mi faceva stare male.
Poi aprii lo specchio dell’armadio e notai che tutta la parte superiore del mio corpo, cioè dalle spalle fino alla pancia era ricoperto da segni rossi, che bruciavano.

-Buffy come ti senti?-mi chiese Angel.

-Non lo dirò certo a te.- dissi.

Andai verso il mio armadio e presi un mazzo di chiavi, e senza che Angel se ne accorgesse ne diedi una a Connor e scesi le scale.
Mi sentivo piena di potere, di rabbia, andai nella sala addestramento e mi chiusi là, dovevo scaricarmi, o sarei stata pericolosa.

Mi odiavo con tutta me stessa, sentivo il potere dentro di me, ed era allettante...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


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Capitolo 4 Capitolo 4
-Da quanto è chiusa là dentro?- chiese Willow, curiosa.
-Da quasi un giorno, dobbiamo farla uscire. Adesso.- asserì Angel, deciso.
-Così scappa.- commentò pacatamente Connor, che era appoggiato al muro.
-Allora pensa tu a una soluzione!-
-In tanti anni che la conosci, che le sei stato accanto, non hai mai imparato a conoscerla veramente, caro Angel.- disse un bel vampiro biondo che era apparso dal nulla.
-Spike…-
-In carne ed ossa.- disse, toccandosi il corpo come per essere sicuro della sua frase.
-Ma tu eri morto!- urlo Kennedy, era sconvolta per la sua apparizione.
-Già, hai ragione, ero morto, poi sono tornato come fantasma ed ora sono vivo e vegeto.- disse sorridendo, felice.
-Sorpresi, non è vero?- chiese.
-Abbastanza.- dissero tutti in coro.
Connor si alzò e si avvicinò ancora di più alla porta, in una frazione di secondo riuscì ad aprire la porta senza farsi sentire dagli altri ed entrò, solo dopo che entrò gli altri si girarono per guardarlo.
-Ehi Connor, come hai fatto, apri.- ordinò Angel.
-Come stai?- mi chiese il ragazzo, avvicinandosi a me.
Mi trovò seduta a terra, col viso nascosto dalle mani.
-Non sto affatto bene, ho cercato di scaricare un po’ di energia, ma niente, non ci sono riuscita, è sempre dentro me.- dissi guardandolo-
-Troveremo una soluzione, Buf, te lo prometto.- mi disse in tono fiducioso, tanto che per un momento solo gli credetti, ma poi ripersi la speranza.
Il suono di pugni contro la porta mi riportò alla realtà, così mi alzai e guardai fisso davanti a me.
-Li faccio entrare?-
 -Si vai.-
Connor aprì la porta e dopo poco i miei amici occuparono l’intera stanza, e notai l’ombra di una persona, che prima non c’era, solo non la riconobbi subito, ma dopo che parlò il suo nome prese a tamburellare nel mio cervello.
-Ehi bambina ti sono mancato?-
Il mio cuore perse n battito e il suo nome si fece largo in me, era lui.
-Spike…- dissi in un sussurro impercettibile, tanto che non ero sicura di averlo detto veramente.
Rimasi sorpresa e anche confusa, non riuscii a trovare una soluzione logica per la sua presenza in quella stanza, lì con tutti gli altri, e con me. Ma guardando i suoi occhi mi resi conto che non era una allucinazione, che lui era davvero lì con me e quei suoi occhi tanti idioti mi trasmettevano anche tanto amore.
-Che ci fai qua?-
-Beh, la storia e lunga e complicata, ma la cosa importante è che ora sono qua.- disse guardandomi dritto negli occhi.
Mi ritrovai gli occhi di tutti addosso, così distolsi lo sguardo e cambiai tono, la Buffy che conosceva Spike, che aveva imparato a conoscere tempo fa era morta.
-Adesso si è aggiunto un altro problema.-
-Buffy, lo so, hai pienamente ragione, ma…- Angel fu interrotto dal suono del campanello e di una porta che si chiudeva.
 –Ma chi potrebbe essere a quest’ora chiese?- chiese più a  se stesso che a noi.
-Vado io.- disse Willow, uscii dalla porta e la vedemmo scomparire quando iniziò a salire le scale, non passarono nemmeno cinque minuti che tornò, e con lei vi erano due persone.
Una era proprio mio sorella che corse ad abbracciarmi.
-Tesoro che ci fai qui?- chiesi ricambiando l’abbraccio.
-Eravamo preoccupati per te, Willow ci ha tenuti informati su quello che ti succedeva.-
-Ma brava Willow.- dissi allontanando Dawn e guardando male Will.
-Dai Buffy, ora ci siamo noi con te.- disse Xander e mi venne ad abbracciare anche lui.
-Ma perché a me niente abbraccio??- chiese Spike offeso.
E per risposta ebbe gli sguardi di tutti addosso che dicevano che non era il caso di fare spirito.
-Forse è meglio che andiamo a dormire.- disse Connor vedendo che l’aria si faceva infuocata, il perché era semplice anche a lui, che non conosceva tutta la storia, sapeva che nella stessa stanza non ci potevano stare Spike e Angel per più di un minuto e qua ne erano passati molti di più, infatti si stavano già lanciando occhiate minacciose.
-Concordo con te, Connor.- dissi e uscii dalla stanza, e tutti ci seguirono lentamente.
Mostrai a mia sorella una camera e la salutai, a Xander ci avrebbe pensato Willow, cosi mi diressi per la mia camera e lentamente mi cambiai, era stata una giornata pesante, l’avevo trascorsa tutta nella stanza d’addestramento e il tempo era anche passato veloce.
Feci una doccia prima di andare a dormire, cosi riuscì a sbollire ancora di più, ero stressata per tutte le novità che erano successe, e le ricapitolai nella mia mente mentre ero sotto l’acqua: per prima cosa il distacco di Angel, poi l’arrivo di Spike e i dubbi su come fosse riuscito ad ottenere di nuovo il suo corpo e poi l’arrivo di mia sorella che proprio non ci voleva, dato che la situazione non era delle migliori.
Ho visto di peggio e devo trovare un modo per creare un equilibrio qua dentro o io sarà la prima a implodere.
Uscì dalla doccia mi vesti e andai sotto le coperte.
 
Dopo mezz’ora che ero già a letto ancora non ero riuscita ad addormentarmi, ed all’’improvviso sentì dei rumori leggeri.
-Oh Buffy, sei cosi bella quando dormi.- disse Spike a bassa voce. –I miei occhi non ti vedevano da tanto, ma sono riusciti a farmi ricordare la tua bellezza, ogni giorno, mentre cercavo il modo di tornare da te.- si avvicinò e mi toccò la mano piano, la sfiorò per quanto dolce fu.
-Spike.- dissi piano.
-Scusa ti ho svegliato, me ne vado subito.- disse allontanando quel tocco dolce dalla mia mano.
-No, Spike, resta qua con me stanotte ti prego.- gli dissi riprendendo la sua mano. Nel momento in cui arrivò in camera mia, sentì che potevo essere la Buffy che poco tempo prima avevo nascosto davanti agli altri.
-Dici sul serio?- chiese.
-Si, mettiti qua.- e indicai il posto vuoto accanto al mio.
Si sdraiò accanto a me e la notte passò veloce. Ma anche se c’era lui accanto a me, i miei incubi continuavano a perseguitarmi, sognai tutte le cacciatrici a terra ed io all’in piedi, in mezzo a loro, forte come non mai, ma con la paura nel cuore.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


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Capitolo 5 
Mi alzai che era già mattina inoltrata e quando mi girai per vedere se c’era ancora Spike, rimasi sorpresa nel trovare invece una rosa bianca. 
Era di un bianco candido ed era perfetta, rimasi sbalordita ma anche felice di quel semplice gesto.
Era scontato che me l’avesse lasciata lui, nella mia vita lo avevo visto davvero poche volte così sincero, così aperto ai suoi sentimenti e mi stava dicendo che lui teneva a me, che teneva a noi.
Mi alzai dal letto e presi il bicchiere che c’era sulla scrivania, lo portai in bagno e lo riempì d’acqua, poi tornai quasi di corsa in camera e posai la rosa al suo interno. La lasciai nel comodino e dissi:
-Tu resti qua, in camera mia.-
Dopo averla posata dolcemente sul comodino presi dei vestiti puliti e tornai in bagno, mentre mi stavo spogliando notai che le bruciature che avevo sul corpo si erano incarnate nella mia pelle, e che non mi facevano più male.
Sembravano simboli. Simboli antichi.
Rimasi imbambolata a guardarli per un bel pò, poi mi riscossi e mi cambiai per uscire dalla camera.
Speravo con tutta me stessa di non dover affrontare né Spike né Angel, era il primo giorno in cui mi sentivo davvero bene e non volevo che me lo rovinassero, ma sapevo che era inutile sperare, quei due non sarebbero mai stato buoni.
Infatti appena scesi le scale iniziai a sentire le loro urla e la cosa mi diede veramente fastidio. 
Mi fermai all’inizio delle scale e feci un respiro profondo, mi diedi coraggio, dovevo essere pronta al peggio e in questo caso il peggio erano loro due. 
Scesi lentamente le scale e man mano che scendevo le loro urla erano sempre più forti, sempre più possenti e la mia irritazione aumentava al loro suono.
Arrivai alla fine delle scale e c’erano gli altri seduti sui divani e Angel e Spike in mezzo a loro che discutevano.
Perché quei due devono sempre litigare?
E te lo chiedi anche?
Mi avvicinai agli altri e chiesi a Willow –Scusa ma perché stanno litigando?.-
-Oh dai Buf, davvero non lo sai.- mi disse con il suo solito sorrisino da strega.
-No te lo giuro.-
-Ma è ovvio, per te.- si girò a guardarmi e poi a guardare gli altri.
-Ah bene.-
Mi alzai e presi due cuscini dal divano per poi mettermi in mezzo alle due belve, li separai e misi in bocca a entrambi un cuscino, e smisero di parlare e tutti ne furono grati, soprattutto le mie orecchie.
-Buffy ma perché?- mi chiese Angel come se avessi fatto chissà cosa.
-Perché nessuno c’è la faceva a sopportarvi ancora.- dissi.
-Beh grazie della tua gentilezza.- riprese Spike.
-Di cosa stavate discutendo? - chiesi.
-Di niente, davvero.- Angel cercò di tagliare l’argomento sul nascere ma Spike non fece la stessa cosa.
-Di te! E dei tuoi simboli, e dei tuoi problemi.- rispose.
-Non ne ho problemi.- dissi.
-Invece ce li hai eccome! Praticamente il tuo passato si vuole vendicare su di te e tu non sei per niente interessata!? Ma come ragioni!- mi urlò Spike.
-Io ragiono come voglio!.- risposi avvicinandomi a lui e urlando di conseguenza.
-Si infatti, ragioni ancora come una bambina!.- mi urlò avvicinandosi anche lui.
-Io non sono una bambina!-
-Invece lo sei e lo sarai per sempre, se non cambi atteggiamento.-
Rimasi a bocca aperta, non potevo credere alle sue parole, Spike non era cambiato di una virgola, e mai l’avrebbe fatto, questa era la chiara dimostrazione che di lui ancora non ci si poteva fidare, e che non gli importava niente di me.
O forse non riesce a trovare un altro modo per dirtelo, cara.
Mi venne il mal di testa a causa di tutti quei pensieri su di lui, ma per mia fortuna furono interrotti da Kennedy.
-Abbiamo delle visite, mi sa.- disse guardando la porta.
Io la guardai, poi guardai Spike ed Angel e notai dai loro sguardi che erano davvero preoccupati a causa dell’uomo che era appena entrato…

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


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Capitolo 6
 
Restammo a bocca aperta, non ci saremmo mai aspettati di vederlo.
Era davvero una sorpresa.
-Ragazzi, come va?- disse con non curanza, entrando lentamente.
-Cosa ci fa qui?- chiesi, quasi senza parole.
-Sono qua per te, Buffy.- disse severamente.
-Si scusi, Signor Giles.- dissi abbassando lo sguardo.
-Bene, seguimi ora.-
Lasciai la sala silenziosamente, tutti erano rimasti a bocca aperta, e da un lato anche io ero ancora sconvolta.
Lo condussi nella sala vicino alla reception e chiusi la porta.
-Cosa ci fai, veramente, qui?-chiesi a bruciapelo.
-Sono qua per te, mi manda il nuovo consiglio.-
-Come?- chiesi sedendomi per la troppa pressione.
-Ne stanno istituendo uno nuovo, e mi hanno mandato qua.- disse sedendosi accanto a me, si pulì gli occhiali e tornò a fissarmi.
-Perché?-
-Perché sanno che hai un problema, e penso anche molto grave, non hai dormito molto, vero?- chiese.
-No, mi viene difficile, ultimamente.- dissi chiudendo gli occhi, sentivo di nuovo il peso del mondo sulle mie spalle.
-Cosa sogni, Buffy dimmelo.-
-Io… Sogno di ritornare l’unica cacciatrice e sogno anche la morte delle altre e sento i miei poteri tornare e mi fa male.- dissi iniziando a piangere.
-Non fare cosi, su, cercheremo di risolverlo lo sai.- disse stringendomi le mani.
-Ho paura.-
-Lo so, tranquilla.-
Restammo a parlare un’altra mezz’ora, per poi tornare dagli altri.
Almeno lui, io invece andai verso la sala d’allenamento, senza dire niente a nessuno.
-Ragazzi Angel dov’è?- chiese Giles.
-Il grande capo è andato a lavorare.- disse Spike lasciandoli soli.
Giles rimase perplesso –Sono ancora in conflitto?- chiese.
-Certo, come ai vecchi tempi.- rispose Willow tutta contenta.
 
-Buffy? Tutto bene?- mi chiese Spike, che mi aveva appena raggiunta.
-Magari, magari potesse andare tutto bene, ma non va e lo sai.- dissi lanciando l’ultimo calcio al sacco.
E scoppiai a piangere. Un pianto disperato.
-Ti prego non piangere.- dissi mettendosi accanto a me.
-Spike come faccio a non piangere.- dissi voltandomi per guardarlo.
E lui per tutta risposta fece una cosa fuori dal comune, per l’universo Spike, mi abbracciò e mi strinse forte a se.
Io inizialmente rimasi immobile, come stordita dalla botta, ma poi mi lasciai coinvolgere e anche io lo abbracciai.
-Aiutami.- dissi tra le lacrime.
-Farò tutto ciò che posso, lo sai.-
-Lo so, non lasciarmi sola.-
-Buffy.- si staccò da me e mi guardò dritto negli occhi –Finché ci sarò io, tu non sarai mai sola.-
Ricambiai il suo sguardo e d’impulso lo baciai.
Lui ricambiò il bacio e per un momento pensai di provare le stesse cose che avevo provato l’ultima volta che lo avevo visto, forse amore (?).
Lo amo davvero? Lo amo, ancora?
-Aspetta.- dissi staccandolo da me, con un po’ di troppa di forza.
-Cosa c’è?- mi chiese un po’ irritato.
-Noi, Io, Tu, che stiamo facendo?- dissi cercando di trovare le parole.
-Noi, ci stiamo baciando.- disse lui sorridendo.
-Perché sorridi?- chiesi un po’ irritata, io ero seria e lui mai.
-Perché non vedevo l’ora.- disse prendendomi per i fianchi.
-Dici sul serio?- chiesi strabiliata.
-Si Buffy, si.- disse baciandomi, in modo delicato.
Io ricambiai quel bacio, quello dopo e quello ancora dopo.
Mi lasciai totalmente coinvolgere da lui, come mai prima.
E per la prima volta la mia mente, si spense, i miei problemi svanirono e rimase solo lui: Spike.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


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Capitolo 7
 
 
-Spike.- dissi felice.
Per la prima volta sono felice.
“Stavolta non è un’illusione.”
E in quel momento era proprio lui la mia felicità, e non ci avrei per niente rinunciato.
-Buffy sono qua.- disse fra un bacio e l’altro.
Quei baci, quei bellissimi e dannati baci.
Li avevo sempre odiati, ma anche amati.
Si amati.
La passione era aumentata dall’ultima volta che ci eravamo visti, non ricordavo il corpo si Spike cosi bello, cosi affascinante, cosi eccitante.
E lui sentì la mia stessa cosa. Le sue mani sul mio corpo ardevano di passione, mi toccavano come solo lui sapeva fare, come solo da lui volevo essere toccata.
Sapeva tutto di me, e allo stesso tempo niente.
Lui era il bianco ed io il nero, lui il sole e io la luna, il giorno e la notte.
Opposti ma simili.
E quel tocco, non fece altro che risvegliare in me sentimenti che credevo persi, sentimenti che avevo paura di non poter più provare. Ero quasi sorpresa da me stessa, ma lui non lo diede a vedere e prese il comando della situazione.
E ci ritrovammo sdraiati, a terra, io sotto di lui. Per un momento ebbi paura che Spike, volesse qualcosa di più, qualcosa che forse non ero pronta a dargli in quel momento.
Ma per la prima volta mi sbagliai sul suo conto, lo giudicai male senza neanche sapere cosa volesse o provasse.
Non fece niente e non pretese niente, lui voleva solo stare con me, baciarmi, toccarmi, sentirmi.
Voglio solo stare con te
“Lui vuole lo stesso.”
Ecco perché fui felicissima, di baciarlo, di sussurrargli parole dolci, si accarezzargli i capelli e la guancia e lui fece lo stesso con me.
Mi fece sentire bene nonostante tutto, nonostante tutto quello che mi stava succedendo, lui riuscì a portare la luce nella mia vita, fatta esclusivamente di tenebre.
E gli fui grata per questo.
Ma come ogni cosa brutta finisce, anche quelle belle hanno una fine.
-Ragazzi, ci sono novità…o scusatemi, non volevo interrompervi.- disse Willow imbarazzata.
-Will, scusaci tu.- dissi alzandomi di colpo e buttando via Spike da me.
-Grazie rossa, sappi che non la passerai lisciea.- disse alzandosi anche lui.
-Spike.- dissi dandogli una gomitata.
-Che c’è? Beh almeno sono sincero, che novità ci sono?-
-Si giusto, hanno chiamato Giles.-
-Chi?- chiesi seria, ero immobile, spaventata per la risposta che avrei ottenuto.
-Gli altri osservatori, le cacciatrici si stanno ribellando.- disse preoccupata.
-Si sa il motivo.- intervenne Spike.
-Sono io.- dissi senza aspettare la risposta di Willow.
-Non ne siamo certi.- disse lei, cercando di allontanarmi dai miei pensieri.
-Invece si andiamo.- dissi trascinandoli fuori da là.
Salimmo al piano superiore, in cerca di Giles, lo trovammo solo un quarto d’oro dopo, in una stanza adibita a studio.
-Siete qua? Vi aspettavo.- disse senza neanche guardarci.
-Cosa sta succedendo?- chiesi.
-Il mondo sta cambiando.-
-Perché?.- chiese Spike.
-Per colpa tua Buffy, non sei stata creata per startene con le mani in mano, sei stata creata per combattere, uccidere.
E questa tua immobilità, si è ripercorsa sull’intero mondo.-
-Dici sul serio?- chiese a bocca aperta.
-Temo di si.-
Caddi pesantemente sulla sedia e iniziai a piangere, una paura, una paura folle si impossessò di me e poi vi fu soltanto il buio.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


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Capitolo 8

Mi svegliai all’improvviso in piena notte e accessi il lume del comodino, cercando di ricordare gli ultimi avvenimenti.
Cercando di dimenticare tutto il dolore e la paura, che vivevano nel mio cuore.

“Da quando hai così paura?”
Da quando la mia esistenza pregiudicata quelle delle altre persone.

Mi misi a sedere, tenendomi la testa con le mani e riuscii a ricordare tutto, Spike, Willow e la chiamata di Giles.
Tutto era stampato nella mia mente come un marchio.
Scossi la testa e lo sguardo mi cadde su delle rose bianche, appoggiate nel posto vuoto del mio letto.
Un sorriso sincero si impossessò di me e subito pensai a Spike.

Ma nonostante il bellissimo gesto la realtà mi stava chiamando, non mi avrebbe permesso di risposare o di scappare, così mi alzai e dopo una lavata ai capelli e al corpo decisi di cambiarmi per poi scendere.
Il sole stava ormai sorgendo, nel cielo limpido di Los Angeles.

Non feci caso al lieve rumore di passi che si stava dirigendo verso di me, assorta nei miei pensieri, non vidi neanche Willow e Xander e così finimmo tutti a terra, proprio vicino alle scale per il piano di sotto.

-Buffy, ma tutto bene?- chiese la giovane maga. 
-Oh si scusatemi, ero distratta.- ammisi abbassando lo sguardo.
-Buffy, sei la solita.- disse Xander rialzandosi. 
-Che è successo??- 
Connor arrivò leggermente trafelato e lo sguardo preoccupato.


-Buffy si stava riprendendo dal sonno, niente di che.- Willow fece spallucce per enfatizzare il suo discorso.
-Ah… Venite.-
Quando scendemmo le scale invece di dirigerci verso la reception, Connor ci portò in una sala a parte, poco distante e piena di luce.
-Questa è la nuova cucina. Adesso facciamo colazione, tutti assieme, solo per te.-
-Per me?- chiesi sconvolta. 
-Si proprio cosi.- 

Entrammo e vidi che tutti gli altri stavano o cucinando o sistemando la tavola, mi fecero accomodare a tavola, non volevano una mano da me, oggi ero l'ospite per loro e io gliene fui grata. 
Mangiammo delle cose buonissime, almeno per quanto riguarda noi umani, Spike, che era rimasto l'unico vampiro, dato che Angel era andato a lavorare, beveva la sua sacca di sangue giornaliera.
 E commentava ogni singola pietanza. 
Quella mattinata mi fece bene, mi distrasse quasi dal futuro che mi aspettava, ma sapevo che dopo questo, le cose non sarebbero rimaste uguali, sapevo che avremmo dovuto prendere una decisione, una davvero difficile e questo momento di unione stava allietando gli animi, in attesa del grande momento.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9
 
Per loro il piano sarebbe stato davvero semplice.
Quasi una cavolata.
Ma non per me.
Poiché ancora io ero la protagonista del loro infallibile piano. E la cosa non mi lasciava per niente stupefatta.
-Voi siete sicuri?- chiesi ancora, per sicurezza.
-Sì Buffy, più che sicura.-
-Ok..kay.- esitai un poco.
Loro sostenevano di essere sicuri ma io avevo visto tanti piani fallire e questo mi sembrava uno dei tanti.
Guardai mia sorella, lo sguardo ancora troppo giovane ma aveva vissuto cose orribili per colpa mia.
Forse un giorno non sarà più necessario.
-Speriamo che sia oggi quel giorno.- sussurrai.
Lo sguardo di Spike mi diede il coraggio di affrontare a testa alta la decisione e inconsapevolmente ricordai il momento in cui gli avevo confessato il mio amore.
Lui non mi aveva creduto, ma nonostante la luce che emanava in quel momento e i demoni che stavano per ucciderci, io lo avevo detto col cuore.
Ma poi… Ero venuta qua da Angel… Pensando di trovare la pace che tanto avevo cercato, senza rendermi conto che adesso, pur odiandola, c’era Cordelia con lui. E nonostante la sua negazione, una parte di me era convinta che Angel fosse innamorato di lei.
Anche se piccola.
-Facciamolo.-
 
-Allora ricordati Buffy proverò a circoscrivere il tuo potere, così che non debba chiedere l’aiuto degli altri. Ma questo forse implicherà che tu ne rimarrai senza.-
-Sono pronta a tutto Willow.-
Chiusi gli occhi e strinsi forte le mani, e attesi.
Willow iniziò a pronunciare alcuni incantesimi antichi, utilizzando una pozione che stava producendo in quel momento.
-Deve funzionare.- ripetei a bassa voce.
Doveva per forza, o delle ragazze innocenti sarebbero morte per colpa mia. Per un potere che non volevo più.
Improvvisamente una sensazione di calore si fece largo dentro di me, come se volesse proteggermi ma un attiamo dopo il calore si trasformò in fuoco, che bruciava sulla pelle.
-Will…- non riuscii a finire la frase per il troppo dolore.
-Buffy.-
Spike si precipitò a sorreggermi un attimo prima che perdessi i sensi.
-La porto in camera sua.-
 
Fuoco.
Dolore.
Quelle spiacevoli sensazioni mi erano rimaste dentro. Come se le avessero marchiate sulla mia pelle.
Aprii gli occhi e trovai il buio della mia camera a proteggermi e gli occhi attenti di Spike in un anglo, in disparte. Come se fosse combattuto tra il rimanere e andare via.
-Ehi.-
La mia forza, che mi aveva accompagnato per tutta la vita non c’era più.
-Come stai?- le sue mani gentili mi sfiorarono il viso.
-Meglio, ora.- risposi guardandolo negli occhi e lui sorrise.
-Cos’è successo?- mi appoggiai di nuovo sul letto e lui si sdraiò accanto a me.
-Pensiamo che abbia funzionato Buff, forse Willow è davvero riuscita a circoscrivere il tuo potere.-
-Perché pensate?-
-Non ne siamo sicuri al 100%.- ammise tristemente.
-Spero che sia come dite voi.-
-Io sarò qui, per te.-
Con quelle semplici parole Spike non intendeva solo dire che ci sarebbe stato ora per me, ma che ci sarebbe stato per il resto della mia vita.
-Grazie di essere tornato.- strinsi la sua mano.
Avevo un disperato bisogno di lui.
-Dovere, avevamo lasciato qualcosa in sospeso noi.-
Sorrisi al ricordo.
-Molte cose.-
-Hai tutto il tempo Buffy, io sono qui e basta.-
Fece per alzarsi.
-No resta con me, stasera.-
Lo catturai nuovamente tra le mie braccia e per la prima volta mi sentii debole, una comune ragazza.
Spike capendo il mio disagio mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla, accarezzandomi il viso e il braccio.
Così caddi nuovamente in un sonno profondo, tra le braccia della persona che amavo.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


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Capitolo 10
 
 
Stavo guardando il mondo da un’altra prospettiva poiché qualcosa era cambiato.
La mia forza mi aveva lasciato, dandomi l’opportunità di essere “normale”.
Ancora non avevo affrontato questa parte della mia vita e da un lato non vedevo l’ora di iniziarla.
 
I primi giorni furono faticosi.
Era impossibile fare anche le cose più normali, come spostare una cassa pesante o fare semplice qualche allenamento.
-Buffy perché non provi a fare la ragazza normale?!-
Posai il sacco da boxe e risi al commento di mia sorella, la verità era che adoravo questa nuova vita ma non volevo chiudere col passato.
Sono troppo legata a esso.
Sorrisi amaramente e cominciai a vagare per l’albergo senza una meta precisa.
Rievocando le varie lotte, o le battaglie contro i nemici.
-E’ stato divertente, oserei dire.-
Da un lato aveva vissuto in pieno gli anni migliori della mia vita facendo quello che la gente normale non si aspettava, vivendo al di sopra delle mie capacità ma dall’altro lato avevo dovuto rinunciare a tutto.
Ai ragazzi, o quasi, ai balli scolastici, allo shopping con le amiche.
-Ah sei qui?- la voce aspra di Cordelia mi riportò alla realtà.
-Ciao.-
-Come Non c’è male.- ammisi un po’ insicura.
-Aha, è divertente saperti normale.- rise come se ci trovasse qualcosa di veramente spiritoso.
-Sì sono normale, eh allora?-
-Allora hai finito di pavoneggiarti. Non sei più l’ammazza vampiri, sei una come noi.-
Incassai il colpo in silenzio. Lei aveva ragione.
-Così forse smetterai di fare la cretina con Angel.-
-Io fare la cretina? Cordelia io e Angel a momenti non ci parliamo neanche!!-
-Meglio così, lui stava meglio prima che tu arrivassi qua!-
-O forse stavi meglio tu, ti ho sentita quella sera.- risposi decisa.
Il suo viso perfetto si contrasse in una breve smorfia.
-Sai Buffy non ho più niente da temere ormai! Io lo amo e lui ama me, solo che è combattuto perché non vuole che tu stia con Spike!-
-Decido io con chi stare.-
-Ma non con Angel.-
 
Lei voltai le spalle e andai in camera mia.
Io ero venuta qua per Angel, ero venuta per provare quel brivido che mi aveva sempre fatto provare solo che non avevo fatto i conti con la realtà, tra me e Angel non c’era più niente da tempo.
Mi ero illusa.
L’ho illuso per rimpiazzare Spike.
Per non sentire il dolore della sua morte.
Mi sdraiai sul letto.
Spike però era qui, era tornato per me.
Per il nostro amore.
-A cosa stai pensando?- la sua voce mi fece scattare all’impedi di corsa.
-Quando sei entrato?-
-Poco fa-
Si sedette accanto a me, osservandomi con i suoi occhi dolci, gli occhi che mi avevano fatto innamorare.
E senza pensarci gli accarezzai una guancia, con delicatezza.
Assaporando quel momento così perfetto.
Così giusto.
-Baciami.- sussurrai, sapendo che lui avrebbe udito.
-Non vedevo l’ora.-
Le sue labbra incontrarono le mie.
Fuoco e ghiaccio che si univano.
Anime che si sfioravano e cuori che si amavano.

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


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Capitolo 11
 
 
Nonostante fossi andata a letto felice e quasi rilassata, la stanchezza dell’incantesimo si faceva ancora sentire, così quando l’indomani sentii il mio corpo dolorante e cercai con lo sguardo Spike.
Vidi solo che le lenzuola dalla sua parte del letto erano sfatte e la porta socchiusa.
 
Si sarà svegliato presto.
 
Mi alzai anche io e decisi che quel giorno, avrei iniziato a tutti gli effetti la mia nuova vita da persona normale, cominciando a eliminare alcune questioni in sospeso e la prima aveva proprio il nome di Angel.
 
**
 
Mi diressi direttamente nell’ala dell’albergo dove lui risiedeva, con le mani leggermente tremanti e il cuore in gola.
Avevo lasciato casa mia, o meglio quello che ne era rimasto, per venire da lui, per ricominciare la nostra storia da dove l’avevamo lasciata ma tutto e tutti si erano messi in mezzo: il mio potere, Cordelia e soprattutto Spike.
Lui che avevo amato per quel breve tempo era tornato, lui che aveva fatto breccia nel mio cuore di ghiaccio aveva combattuto per me, e adesso gli dovevo qualcosa.
Gli dovevo la verità a lui e a Angel.
-Posso?- chiesi aprendo leggermente la porta.
-Buffy, dovresti essere a letto. L’incantesimo…-
-Sto bene.- annunciai, sedendomi sulla sedia di fronte alla sua e mi resi conto di quanto tempo era passato.
Avevo incontrato Angel praticamente quando mi era stato annunciato di essere una cacciatrice, lui era stato la mia ancora di salvezza, il custode, il mio primo vero amore e io lo avevo anche ucciso, ma lui non mi aveva mai abbandonata.
 
Ora ti guardo e vedo solo un amico. Un grande amico, ma non ti amo più.
 
-Volevo parlarti.-
-Dimmi tutto.-
-Devo chiederti scusa, Angel.-
-Per cosa?- chiese col suo solito sorriso, che io avevo sempre adorato.
-Sono venuta qua credendo di poter dettare legge e di cambiare la tua vita. Sono venuta qua credendo che tu saresti stato solo e che saresti stato pronto per me…-
-Buff senti non devi.-
-Fammi finire.- inspirai a fondo e ripresi il mio discorso, -Ho creduto di poter vantare dei diritti su di te, ma la verità è che avevo bisogno di te per sostituire una persona, che per me aveva un posto importante nel cuore.-
-Spike.-
-Sì… Quando lui si è sacrificato io credevo di aver perso tutto e sono venuta da te, l’unica costante di questa mia strana vita ma ho sbagliato, perché io non volevo veramente te. Ma solo la sensazione di benessere che mi da guardarti,  e volevo sentirmi ancora importante, ancora amata.-
-Buffy.-
-Ma tu hai una persona adesso nella tua vita, Cordelia, e devi pensare a lei. Devi stare con lei se la ami, come io devo stare con la persona che amo.-
-Lo ami veramente?-
-Penso di si.- ammisi, abbassando gli occhi.
-Quando sei entrata in questo Hotel io credevo di poter tornare indietro nel tempo, credevo che ci spettasse essere felici, finalmente, ma mi sono reso conto che ti voglio solo bene, tantissimo bene, ma non è più amore.-
-Lo so, Angel.-
Mi alzai dalla sedia e gli posai una mano sulla sua.
-Saremo sempre assieme tu ed io, amici o no, ma io per te ci sarò sempre.-
-Puoi sempre contare su di me.-
 
Sorrisi un’ultima volta e poi uscii dalla stanza, rendendomi conto che lasciare andare Angel era stata la cosa più giusta del mondo, ma che adesso dovevo concentrarmi su di lui.
Spike.
 
***
 
Lo avevo aspettato all’entrata per buona parte del pomeriggio ma all’imbrunire decisi di andare a guardare il tramonto sul tetto dell’albergo. Non mi ero ancora concessa un momento del genere e la sua assenza mi aveva spinto a tentare.
Non fu difficile trovare le scale giuste per arrivarci, anche se la porta aveva fatto un minimo di resistenza, mi ritrovai dopo poco a osservare il bellissimo tramonto di quella città che mi aveva sempre affascinato.
Mi sedetti sul muretto, stando bene attenta a dove mettevo i piedi, senza i miei riflessi non sarei stata in grado di spostarmi in tempo, in caso di svista e cosi rimasi in silenzio.
-Allora sei qua?-
La sua voce mi sorprese e mi voltai per guardarlo, per essere sicura di non essermelo immaginato.
-Posso uscire, il sole ormai non c’è.- aggiunse, per poi sedersi accanto a me.
-Dove sei stato?- chiesi, leggermente curiosa.
-Dovevo vedere delle persone, ma sono tornato subito e tu, che hai fatto?-
-Ho sistemato delle questioni in sospeso.-
-Angel?-
-Potrebbe essere.- ammisi, non volendo confessare tutta la verità.
-Buffy volevo chiederti una cosa.-
-Cosa?-
-Quando ti sarai rimessa in sesto, vorrei che tu e io facessimo un viaggio, andassimo da qualche parte.-
-Perché tu e io?- chiesi, curiosa e provocandolo quel tanto che bastava.
-Perché voglio ricominciare con te.-
-Cosa sono io per te?- sussurrai.
-Io… Ti amo Buffy, e vorrei andare via con te.-
Lo guardai intensamente per un attimo, per poi sporgermi e baciarlo leggermente sulla bocca, oggi le sue labbra erano leggermente ruvide ma mi provocarono una scintilla lungo la schiena.
-Anche io ti amo.-
-Quindi hai chiuso con Angel?- chiese, non riuscendo a credere a quel momento.
-Era la cosa giusta da fare, io non lo amo.-
-Bene.-
Non mi diede neanche il tempo di rispondere che si impossessò nuovamente delle mie labbra, ma per una volta ne fui felice, tutto stava andando per il verso giusto.
Avevo riconquistato la mia vita, avevo ottenuto il ragazzo che amavo ed ero felice.
Il destino aveva scelto di essere dalla mia parte per una volta, e non avverso.
 


[Volevo solo avvertire i lettori che sto sistemando i capitoli precedenti, è da molto che non tocco la storia e non bene chi potrà leggerla, ora come ora, ma avendo un pò di tempo libero, ho deciso di correggerla e concluderla, spero che possa comunque essere apprezzata :D ]

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


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Capitolo 12
 
 
Finalmente avevo posto le basi per la mia nuova vita, finalmente potevo dedicarmi all’unico uomo che mi sarebbe stato vicino sempre, che mi avrebbe amata incondizionatamente.
“Finché il tuo cuore non smetterà di battere.”
Non importa.
 
Spike era uscito presto quella mattina, avvertendomi che avrebbe dovuto concludere delle cose in città e così decisi di passare quella giornata normale con mia sorella, potendole per la prima regalare la tranquillità che aveva sempre sperato, con noi venne anche Connor, ma sospetto che si sia preso una cotta che Dawn.
-Buffy.-
-Cosa c’è?- chiesi, alzando gli occhi verso il ragazzo.
-Sei molto pallida.-
-Ma sto bene.-
 
Ripresi a camminare per lasciare loro un po’ di privacy, ma il commento di Connor continuò a ronzarmi per la testa e sentii un improvviso vampata di calore, appoggiai la mano al muro per sorreggermi e sentii gli occhi farsi sempre più pesanti, finché non dovetti chiuderli.
 
***
 
-Come sta?-
-Vedi.- disse Willow, -Penso che la situazione sia drasticamente peggiorata.-
-Che intendi?- chiese Dawn, con la voce rotta per la preoccupazione.
-Ho provato a chiudere il suo potere dentro una bolla di confine, questo le ha permesso di essere normale, ma il suo potere è così forte che sta provando a rompere la bolla.-
-Cosa succede se la rompe?- Spike si era intromesso nella discussione in corso, anche il suo tono di voce non nascondeva la preoccupazione.
-Morirà.-
-Cosa?!-
-Vedete quel potere non le permetterà di vivere, assorbirà la sua ninfa vitale fino a prosciugarla del tutto.-
-Dobbiamo fare qualcosa.-
-Non potete fare niente.- sussurrai aprendo finalmente gli occhi, -Sono destinata a morire, lo sono sempre stata, non c’è mai stato un futuro per me, ho potuto vedere solo l’orizzonte di quella che sarebbe stata la mia vita.-
-Non dire così.-
Spike mi strinse la mano e io gli carezzai la guancia.
-Grazie per avermi regalato questi momenti così preziosi, mi hai permesso di non avere rimpianti.-
-Buffy.-
-Willow, Xander, prendetevi cura di Dawn quando sarà il momento, crescetela e amatela.-
-Non morirai.-
-Oh Angel, prima o poi mi sarebbe toccato. Non sono immortale.-
-Forse però…-
Quelle semplici parole ci fecero girare verso la strega, il viso assorto dalla situazione, con la mente all’opera per realizzare il piano del secolo.
Mi alzai e andai vicino alla mia amica.
-Puoi fare qualcosa?-
-Forse, ma ho bisogno di lui.- indicò Spike e anche lui fece un passo avanti.
-Che devi fare?-
-Io posso salvarti Buffy, ma sarà pericoloso e non so se funzionerà.-
-Provaci, farò tutto quello che vuoi.-
Non ebbi il tempo di rispondere e sentii nuovamente un dolore lancinante alla base del petto, dove stava il cuore, le ginocchia mi cedettero e provai un senso di vuoto e disperazione.
Il potere si stava impossessando di me, di tutto il mio essere, della mia vita, mi stava portando via il resto die miei anni.
-Dobbiamo intervenire subito! Spike prendi un pugnale.-
Guardai mia sorella, e non riuscii a trattenere un urlo di dolore, sentivo il cuore andare in pezzi, rompersi, aprirsi sotto la spinta del potere, i polmoni collassare perché l’aria era diventata inesistente.
-Devi resistere!- le mani di Angel mi sollevarono da terra, per sorreggermi, -FORZA!-
Abbassai gli occhi e vidi del sangue scendere giù dalle mie braccia, le ustioni che il rito di Willow aveva cancellato adesso si erano aperte e il sangue aveva ripreso a uscire in quantità sempre maggiori.
Sarei morta a momenti e l’equilibrio sarebbe stato ripristinato. Per sempre.
-Guardami.-
Spike entrò dentro la mia visuale, e nonostante iniziassi a percepire solo le ombre riconobbi tutti gli aspetti del suo viso.
-Finirà tutto adesso.-
Avvicinò la sua mano alla mia bocca e vidi il suo sangue, si era squartato la mano.
Che sta facendo?
Bevvi il suo sangue, ma non riuscii a mantenere il contatto perché i miei occhi si chiusero.
 
***
 
Guardai il cielo, limpido e privo di nuvole, il sole era alto su di esso e stava risplendendo tutta la pianura attorno a me.
Sorrisi e mi voltai verso di lui.
Spike stava camminando con me alla luce del sole, con indosso dei semplici jeans e una maglia, mi strinse la mano e lo baciai in guancia.
Ancora non mi ricordo bene gli eventi dei precedenti giorni, non mi ricordo cosa successe dopo aver bevuto il suo sangue e neanche come arrivai qui.
Spike me lo ha raccontato spesso ma io ancora non ci credo, poiché facendomi bere il suo sangue, ha permesso al mio cuore di continuare a battere dopo che il potere mi aveva ucciso.
Mi ha permesso di vivere ma così facendo, dando a una cacciatrice il sangue si è spogliato della sua immortalità.
È ancora un vampiro, solo che adesso può camminare alla luce del sole e non vivrà in eterno, ma vivrà con me.
Nel mio futuro.
-Questo posto è bello.-
Annuisco e mi guardo di nuovo attorno, Willow ha trovato un monastero disabitato dove portarci, dicendo che il potere dei monaci ci avrebbe difeso dal mio potere, mettendo una protezione attorno a noi.
-Siamo relegati qua.- sussurrai, dicendo l’ovvio.
-Ma qua possiamo stare assieme.-
-Sì.-
Mi abbracciò e lasciando il suo braccio sulla mia spalla ci incamminiamo verso la struttura.
Non so bene cosa farò nel mio futuro, non so se il mio potere tornerà a farsi vivo o se mi lascerà in pace, non so ancora quanto vivrò, ma so, per certo, che passerò il tempo che mi rimane con Spike.
Perché io lo amo e lui ama me.
Adesso, sono finalmente felice.

 
Questa forse non è la conclusione che molti lettori stavano
aspettando.
Ma nonostante il tempo, nel quale è stata ferma, penso che avrei 
scritto questo stesso finale.
Quindi intendo ringraziare chi, avrà la pazienza di leggerla, nonostante sia
del 2010 e chi di lasciare un commento!
GRAZIE <3

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