She will be loved

di Ludos98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pilot ***
Capitolo 2: *** A new beginning ***
Capitolo 3: *** The Bag ***
Capitolo 4: *** I'm not ready, yet. ***
Capitolo 5: *** The Song ***
Capitolo 6: *** Triangle - Part 1 ***
Capitolo 7: *** Fall ***
Capitolo 8: *** Family Tree ***
Capitolo 9: *** She won ***
Capitolo 10: *** Broken Hearts ***
Capitolo 11: *** Mi destino es hoy ***
Capitolo 12: *** Everything has changed ***
Capitolo 13: *** Single Ladies ***
Capitolo 14: *** Follow your heart ***



Capitolo 1
*** Pilot ***


She will be loved

Chapter 1: Pilot
Erano le prime settimane di agosto quando tornai in Francia. Avevo sedici anni. Arrivavo da Madrid,dove avevo vissuto con mia madre per troppo tempo. Adesso era giunto il momento di recuperare il rapporto con mio padre.
I miei genitori si erano separati quando avevo sette anni. Vivevamo tutti insieme in Giappone all’epoca.
Dopo il divorzio papà andò a Parigi con mio fratello Hiroki,ed io e la mamma ci trasferimmo in Spagna,Paese d’origine di quest’ultima.
Quindi mi presento: sono Yumi Ishiyama e questa è la mia storia.
Sono una ragazza spagnola-giapponese,ma non mi è mai dispiaciuto. Anzi è davvero fico avere origini multietniche,conosco un sacco di lingue. Parlo giapponese e spagnolo fluentemente,e per necessità ho imparato anche l’inglese e il francese.
Tornando a quel giorno,ero al settimo cielo. Non vedevo l’ora di riabbracciare mio padre e mio fratello.
Guardai fuori dal finestrino e rimasi estasiata come la prima volta. Parigi mi faceva quest’effetto.  
Il taxi si fermò davanti alla casa di papà. La osservai e sorrisi quando mi accorsi che non era cambiata.
Scesi dall’auto e il resto della famiglia venne a salutarmi.
-Papà!Mi sei mancato tanto!-esclamai stringendolo forte.
Guardai dietro di lui,e vidi Hiroki appoggiato al cancello. Lasciai andare mio padre e lo abbracciai.
-Bentornata hermanita.-mi sussurrò lui in un orecchio. Poi mi rubò il cappello.
-Ehi!-esclamai io.
Se lo mise in testa.
-Dove l’hai comprato?Lo voglio anche io!-rispose divertito.
Iniziai a saltare per cercare di riprenderlo. Odiavo il fatto che fosse più alto di me.
-Non dovresti studiare per un esame?-lo provocai io.
Nonostante frequentasse l’università non era mai stato un tipo studioso.
Mio padre pagò il tassista,prese le valige e si voltò verso di noi.
-Ragazzi non cominciate!
Ridemmo perché non stavamo litigando sul serio. In un momento di distrazione riuscii a riprendere il cappello. Poi li seguii in casa.
Rimasi scioccata nello scoprire che l’interno era decisamente cambiato. Non c’erano più incroci di mobili giapponesi e spagnoli,anzi erano tutti ultramoderni.
Lasciai la borsa all’ingresso.
-Wow!Papà non riesco a crederci!Questa casa è…non trovo parole per descriverla!-dissi sgranando gli occhi e camminando per il salone.
-E non hai ancora visto la tua stanza!-rispose lui mostrando un sorriso fiero.
Ci scambiammo un’occhiata e mi diressi in fretta e furia verso le scale. Aprii la seconda porta a sinistra e mi ritrovai di fronte alla camera dei miei sogni.
Il pavimento era ricoperto dalla moquette bianca,sulla sinistra c’era un letto rotondo con le lenzuola violette. Li accanto c’era un piccolo comodino e una cassettiera con sopra uno specchio.
L’armadio era bellissimo: si trovava all’interno del muro,aveva quattro ante e fungeva anche come specchio.
La stanza aveva un balcone sulla destra,dal quale si vedeva tutta Parigi.
Mi affacciai per osservare il panorama e rientrai in casa con un sorriso da un orecchio all’altro.
-Allora tesoro riuscirai a dormire in quest’umile dimora?-domandò mio padre.
Risi.
-Farò un tentativo.-risposi in tono sarcastico.
-Dai andiamo a preparare la cena,così lasciamo a tua sorella il suo spazio.-disse a Hiroki cingendogli le spalle e invitandolo ad uscire.
I due se ne andarono ed io iniziai a disfare i bagagli.
Quando sistemai i vestiti nell’armadio compresi la sua vera grandezza.
“Oh allora quest’anno potrò fare shopping selvaggio!”pensai.
L’idea sembrava allettante.
 
Dopo cena riuscii a ultimare la sistemazione. Avevo portato il minimo indispensabile. Certo,quattro valige per una ragazza sono il minimo indispensabile.
Il resto sarebbe arrivato nei giorni seguenti.
L’unico oggetto che portavo sempre con me era una fotografia incorniciata di noi quattro il giorno del mio settimo compleanno.
Era l’ultimo ricordo felice prima…che accadesse tutto.
Inoltre fu un giorno memorabile.
La appoggiai sul comodino,era una tradizione: anche a Madrid occupava lo stesso posto.
Nel frattempo avevo messo il pigiama,che era molto più comodo del vestito che indossavo prima.
In quel momento comparve sulla porta papà.
-Tesoro posso entrare o hai già bandito i maschi da questa stanza?
Accennai una risata.
Le sue battute assurde mi erano mancate.
-Questa volta posso fare un’eccezione!-esclamai invitandolo ad entrare.
Mi ero già coricata sotto le coperte e lui si sedette di fronte a me.
-Ancora non mi sembra vero,non stiamo così tanto insieme da….-cominciò entusiasta.
-Da quando avevo sette anni.-conclusi con un tono leggermente triste.
Papà mi prese le mani.
-Yumi sarà diverso adesso. Abbiamo un sacco di tempo per recuperare gli anni perduti. Voglio provarci sul serio.
Sorrisi e lo abbracciai.
-Sono così contenta nel sentirtelo dire! Vedrai torneremo ad essere una vera famiglia,ne sono convinta.
Lui annuì e poi mi lasciò andare.
-E’ meglio se riposi un po’,hai affrontato un lungo viaggio-mi diede un bacio sulla fronte ed uscì.
Lo guardai camminare fuori dalla camera con la certezza che lo avrei rivisto la mattina seguente.
Questo mi diede la carica giusta per affrontare la mia nuova vita.
Spensi la luce e mi addormentai subito.
 
Il giorno dopo…
Mi svegliai presto perché avevo una strana sensazione: sapevo che sarebbe accaduto qualcosa di bello. Così mi alzai dal letto e mi diressi verso il bagno per lavarmi.
Mentre tamponavo i capelli bagnati con un asciugamano aprii l’armadio. Scelsi di indossare un paio di pantaloncini di jeans con una canottiera rosa salmone morbida. Acconciai i capelli in una treccia laterale lasciando libera qualche ciocca.
Misi dei sandali marroni che si abbinavano con la cinta e gli occhiali da sole.
Completai l’opera con un trucco semplice,degli orecchini bianchi e un braccialetto dello stesso colore.
Corsi in cucina piuttosto affamata. Papà e Hiroki erano già lì e stavano preparando la colazione.
-Buongiorno!-esclamai sorridendo.
Mio fratello si stava versando del caffè in una tazza e rispose sbadigliando.
-Buongiorno tesoro!Dormito bene?-domandò papà voltando il capo mentre preparava le uova strapazzate.
-Si - risposi sedendomi su una delle tante sedie del bancone.
Afferrai la caraffa e mi versai del succo all’arancia in un bicchiere.
Poi papà mi servì le uova e il bacon.
I miei occhi si illuminarono e battei le mani come una bambina di cinque anni.
Mentre mangiavo notai dei volantini sul tavolo. Ne presi uno.
-Che cos’è?-domandai osservandolo.
Mio padre si sedette accanto a me.
-Beh la scuola è alle porte e ho pensato di farti scegliere l’istituto che più ti piace.
- Bienvenue au lycée Kadic – lessi ad alta voce. Riflettei per qualche istante. Si,volevo andare lì.
-Dovresti iscriverti,io mi sono trovato molto bene.-consigliò Hiroki indicando il volantino con un cucchiaio e masticando i cereali.
Annuii.
-Sai per una volta seguirò il tuo coniglio.-risposi appoggiando la forchetta nel piatto.
Mi alzai,presi la borsa,il volantino,indossai gli occhiali da sole e mi avviai verso l’ingresso.
-Ti serve un passaggio?-propose mio fratello.
-No grazie,farò due passi. A dopo.-dissi uscendo.
 
Grazie a Google Maps riuscii a trovare la scuola. Rimasi a bocca aperta,era immensa.
Attraversai il cortile e camminai verso la sala dove,secondo il volantino,si trovava la segreteria.
Bussai ed entrai.
-Buongiorno!Ho letto questo volantino e vorrei iscrivermi come esterna – iniziai io.
La segretaria mi guardò torva. Probabilmente avevo pronunciato male qualche parola.
-Vorrei iscrivermi in questa scuola-tentai ma lei sembrava capire sempre meno.
Fortunatamente arrivò un ragazzo alto dai capelli castani ad aiutarmi.
-La ragazza vorrebbe dei moduli d’iscrizione-la segretaria annuì e lui mi porse il foglio.
Lo piegai e lo misi nella borsa,poi osservai meglio il ragazzo.
Indossava delle scarpe da ginnastica,dei jeans e una maglietta a maniche corte grigia.
Era leggermente sudato,ma questo non lo rendeva meno attraente.
“Cosa ci faceva lì?” mi chiesi. Infondo era estate.
-Grazie dell’aiuto. - risposi con un sorriso timido.
Lui mi sorrise a sua volta.
-Di niente,figurati. Olga è un po’ sorda,se non gli ripeti una cosa 10 volte non capisce.
Accennai una risata.
-Ah ok,pensavo fosse il mio accento. E’ un po’ arrugginito,mi sono appena trasferita da Madrid.
Non so perché gli stessi dicendo quelle cose,sentivo di potermi fidare.
-In effetti si sente leggermente quando parli che non sei francese. Adesso scusami devo andare. E’ stato un  piacere!-si incamminò ed io lo guardai andare via.
“Si anche per me”pensai.
 
Quando tornai a casa non c’era nessuno. Andai in camera mia e notai che erano arrivati gli scatoloni con tutte le mie cose.
Ne aprii uno e trovai il mio diario segreto. Come avevo potuto dimenticarlo?
Attaccato ad esso c’era una lettera di mia madre. Non c’era bisogno di aprirla per capirlo,avrei riconosciuto la sua strana calligrafia ovunque.

“Cara Yumi,
Nell’euforia di intraprendere un’importante viaggio,stavi per dimenticare un oggetto molto importante: il tuo diario.
E’ giusto che ti accompagni anche in questa parte della tua vita.
Non mi dispiace il fatto che tu sia partita,so che l’hai fatto per trovare te stessa.
Nel frattempo non dimenticarti cosa vuoi.

Ti voglio bene,
Mamma”

Mi sedetti sul letto e feci un respiro profondo.
Non avevo mai considerato questa esperienza come un “viaggio”.
Però la mamma aveva ragione,dovevo trovare me stessa e capire cosa volevo.
In teoria già lo sapevo: cantare faceva parte di me. Non avrei rinunciato a quella passione.

 

Ogni situazione che viviamo,
ogni allegria, ogni tristezza,
ogni sogno e ogni delusione...


Ogni incontro, ogni disaccordo,
ogni morte e ogni rinascita,
tutto è un passo,
un apprendimento
per poter essere pronti.

Essere pronti per accettare
che esistiamo per una ragione.
Pronti per la nostra missione.

Pronti per essere i protagonisti
del nostro racconto.

Pronti per amare, per sentire,
per consegnarci all’avventura.

Pronti per il futuro.

L’importante non è l’arrivo,
è il percorso.
Essere pronti per il cammino.


Finali ed inizi, partenze e arrivi; sono solo momenti del viaggio.

 

 


*Spazio Autrice*
Ciao a tutti! Questa è la mia nuova fan fiction. Spero vi sia piaciuto il primo capitolo e che vi abbia incuriosito.
Sarà una storia diversa rispetto a IVF (Il Vero Finale).
Intanto la nostra protagonista,Yumi,è più allegra e utilizza un linguaggio giovanile. Infatti definisce "fico" saper parlare molte lingue.

Per qualsiasi cosa potete cercarmi su questo profilo Facebook --> https://www.facebook.com/ludos.efp?fref=pb&hc_location=friends_tab 

Che ho creato appositamente per quelli che mi seguono su EFP.
Aspetto vostre recensioni!
A presto!
-Ludos98

 

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Capitolo 2
*** A new beginning ***


Chapter 2: A new beginning
“Caro diario,
un nuovo capitolo della mia vita sta per iniziare. Sono pronta per affrontare questa avventura.
Oggi inizia la scuola ma nonostante tutto sono felice,perché so che lo rivedrò.
Ho pensato a lui per tutta l’estate,il suo sorriso era indimenticabile.”
 
L’orologio sopra il mio comodino continuava a ticchettare ricordandomi che dovevo uscire. Guardai l’ora,chiusi di colpo il diario e mi alzai. Raccolsi le mie cose e corsi in camera di Hiroki.
Inizialmente lui non fece caso a me: ascoltava la musica con le cuffie alle orecchie.
Fui costretta a infrangere la sua quiete,era un’emergenza.
-Hiroki!!-urlai scuotendolo.
Lui tolse una cuffia e mi guardò male.
-Ehi stiamo calmi!Perché sei venuta a disturbarmi mentre leggevo un fumetto?!-esclamò risentito.
Alzai gli occhi al cielo.
-Ho bisogno di una borsa per metterci i libri di scuola-incrociai le braccia al petto e iniziai a guardarmi intorno.
Hiroki si mise a sedere sul letto e mostrò una faccia annoiata.
-Ti sei portata mezzo mondo da Madrid e non hai una borsa per andare a scuola?-chiese perplesso.
Sospirai.
-Non posso usare la Longchamp tu che dici?-dissi sorridendo in modo innocente.
Lui si alzò e si diresse verso un cassetto.
-Tieni prendi questa. E’ molto comoda e puoi metterci tutti i libri che vuoi-disse porgendomela.
Era una borsa beige quadrata che si poteva portare su una spalla. Certo,non si abbinava affatto a com’ero vestita ma in ogni caso sarei sopravvissuta.
-Grazie fratellone!-presi la borsa e lo abbracciai.
Lui mi scansò.
-Tutte queste effusioni!Vai a scuola che è meglio!
Risi e uscii dalla stanza.
 
Solitamente non ero una ragazza che si impressionava,ma quando mi ritrovai davanti una folla di adolescenti rimasi a bocca aperta. Sapevo già che la scuola era grande ma non ricordavo così grande.
“Chissà dov’è lui” mi chiesi entrando timidamente nel cortile.
Tutti mi fissavano così accelerai il passo verso la mia classe.
C’era gente di ogni genere: i dark,i nerd,i fricchettoni e ovviamente i figli di papà non potevano mancare.
Stavo camminando nel corridoio quando mi scontrai con Crudelia.
In mano avevo un sacco di libri,infatti non mi accorsi delle tre Arpie.
-Potresti stare più attenta?!-chiese con una vocina insopportabile quella che stava in mezzo.
Dedussi che era la leader.
Raccolsi velocemente i libri che mi erano caduti e la scrutai da capo a piedi.
Indossava una gonna così corta che si sarebbero viste le mutande anche a chilometri. Poi intuii tutto dopo aver visto la maglietta: era una cheerleader.
-Vale lo stesso per te. O solo perché indossi dei vestiti da Barbie pensi di essere superiore?
Nel frattempo si era creata una folla intorno a noi. Emise un boato.
Anche lei scrutò me.
-Io posso permettermi di vestirmi così,sono il capitano delle cheerleader!Tu dove hai preso quella borsa,al mercatino dell’usato?-e si mise a ridere con le sue tirapiedi.
Sospirai. Quanto odiavo le ragazzine presuntuose.
-Sempre meglio di un sexy shop. Permesso – e la spostai bruscamente.
Lei si voltò e mi guardò andare via.
-Come ti permetti di rivolgerti a me in questo modo!?Io sono Sissi Delmas,la figlia del preside!-urlò.
Mi fermai e tornai da lei.
-Allora piacere Sissi.-le strinsi la mano destra con aria di strafottenza.
Sentii un’approvazione dalla folla e a quel punto me ne andai soddisfatta.
 
 
Le lezioni passarono in fretta. Non appena terminarono mi diressi verso l’armadietto,del quale Olga mi aveva dato la combinazione.
Si trovava vicino al laboratorio di scienze e all’aula video.
“07813” girai due,tre volte senza risultato.
-Hai bisogno di una mano?-domandò una voce alle mie spalle.
Mi voltai e sorrisi. Era lui.
-Si grazie. Credo che il mio armadietto sia difettoso.-risposi dandogli il foglio con la combinazione.
-No,non lo è. Te lo dico perché l’anno scorso era mio.-mi disse inserendo i numeri.
“Che coincidenza,o forse no” pensai guardandolo di sottecchi.
-Ecco fatto.-concluse con uno sguardo fiero,e restituendomi il foglio.
-Grazie. - sussurrai.
Lui stava per andarsene,ma dopo avermi osservata bene tornò indietro.
-Aspetta,noi ci siamo già incontrati vero?-chiese aggrottando le sopracciglia.
Annuii.
-Ah giusto,quest’estate!Non ho avuto l’occasione di presentarmi: sono Ulrich Stern.-disse porgendomi la mano.
La strinsi un po’ timorosa.
-Yumi Ishiyama,piacere.
Lui mi sorrise.
-Il piacere è mio. Allora com’è andato il tuo primo giorno al Kadic?-si appoggiò con la spalla ad alcuni armadietti vicini al mio.
Sospirai.
-Bene. I ragazzi che ho conosciuto sono simpatici,eccetto quella Sissi che mi sembra la principessa sul pisello.-risposi sistemando i libri nell’armadietto.
Rise.
-Mi hanno detto del vostro incontro/scontro. Non le avrà fatto piacere sapere che ora c’è qualcuno che può tenerle testa.
Sgranai gli occhi stupita.
-Lo sanno già tutti,fantastico!-esclamai in maniera sarcastica - quindi è questa la mia nuova etichetta “colei che tiene testa a Sissi”. Ho avuto soprannomi peggiori.
Chiusi l’armadietto e in quel momento una mandria di adolescenti si diresse verso di noi,urtandoci e facendo cadere le nostre borse.
Ci chinammo per raccoglierle.
-Stai bene?-chiese prendendomi le mani.
Al suo tocco un brivido mi percorse tutta la schiena.
Ci guardammo per qualche istante poi risposi.
-Si.
Prima di perdermi nei suoi occhi marroni,mi affrettai a riprendere la borsa.
Mi alzai e lui fece lo stesso.
Restammo in silenzio,che fu spezzato dal suono della campanella. Indicava l’inizio delle lezioni pomeridiane,le cosi dette “attività extra”.
-Ora devo andare,ci vediamo in giro Yumi. – disse salutandomi con la mano.
Dopo aver pronunciato il mio nome,il mio cuore si sciolse.
Lo salutai a mia volta sventolando la mano e sorridendo.
-Si a presto!
 
La sera…
“Caro diario,
Ho scoperto il suo nome: Ulrich. Sono così contenta!Non poteva avere un nome più bello. Quando l’ho visto ho perso un battito.
Mi starò innamorando di lui?”
 
Stavo tranquillamente scrivendo al mio diario sdraiata sul letto,avevo cenato ma fu Hiroki a disturbarmi.
-Yumi scusami se ti interrompo ma avrei bisogno della borsa.
All’inizio lo fulminai,odiavo essere interrotta mentre scrivevo,successivamente mi alzai e la presi.
L’appoggiai sul letto per svuotarla del suo contenuto e rimasi assai sorpresa.
-Non avevi un’iPhone bianco tu?-domandò mio fratello.
Aveva ragione. Quello che avevo tra le mani era nero.
“Non poteva essere vero” pensai. Insomma sarebbe stato assurdo!
Cliccai il tasto rotondo ed ebbi la conferma: quella non era la mia borsa.

  Ma a volte, improvvisamente,
senza cercarlo, senza sapere
perché né come, incontriamo
questa fune d'argento che
conduce al cuore dell'altro.
Questa fune che né lui
né lei stessa sa cosa sia.

 
Non ci sono chiavi né strategie
che valgano, perché questa fune
che porta al cuore dell'essere amato
è un mistero.

 
L'unica certezza è che
quando incontriamo la
fune d'argento che conduce
al cuore dell'altro, è per sempre.


*Spazio Autrice*
Ebbene si questa fan fiction continua. Questo capitolo era corto,ma farà da back-door a quello che accadrà nel 3.
Yumi e Ulrich sono i più belli *---*.
Prima che io inizi a blaterale su quei due vi dico che se volete potete cercarmi qui --->
https://www.facebook.com/ludos.efp Profilo creato appositamente per voi fan di EFP.
Curiosità,dubbi,domande,IVF,She will be loved, insomma io sono lì.
Nel frattempo recensite. =D
A presto!
-Ludos98

 

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Capitolo 3
*** The Bag ***


Chapter 3: The Bag
Rimasi in silenzio a fissare il telefono. Ero contenta,ma al tempo stesso preoccupata,insomma non poteva essere solo una coincidenza!
Avrei compreso l’incontro a scuola,ma questo era un segno del destino. Si,il caro amico Fato voleva dirmi qualcosa.
-Yumi sei caduta sotto shock per caso?!-urlò Hiroki facendomi tornare alla realtà.
Scossi la testa in preda allo spavento. Non sapeva che non si doveva gridare a una persona con lo sguardo perso nel vuoto?
-No,no sono ancora qui.-risposi sorridendo e continuando a guardare il telefono.
Hiroki sospirò alzando gli occhi al cielo.
-E’ ufficiale l’abbiamo persa!- esclamò affranto – mi spieghi cosa ci trovi di bello in un telefono?  
-E’….il telefono di Ulrich.-dissi con aria sognante.
Lui continuò a guardarmi dubbioso e si sedette sul letto.
-Chi sarebbe questo “Ulrich”? Un tizio che hai rimorchiato ammettilo!-scherzò Hiroki.
La sua battuta mi fece arrossire. Abbassai lo sguardo e posai il suo telefono accanto a me.
Mi sedetti a gambe incrociate.
-No,ma un po’ mi piace. Oggi ci siamo incontrati a scuola per la seconda volta,e a causa di una folla impazzita ho preso la borsa sbagliata.
Raccontavo tutto ciò estasiata mentre Hiroki probabilmente pensava che fossi pazza. Non ebbe il tempo di esprimere la sua opinione,perché il telefono di Ulrich squillò.
Guardai lo schermo. Era il mio numero.
Presi il telefono e lo fissai senza fare nulla.
-Yumi?Che ti succede?Rispondi!-mi consigliò lui.
Pensai di essere in piena crisi epilettica,non riuscivo a muovermi.
-E’ lui!Cioè insomma con il mio telefono…-blaterai io.
Hiroki si alzò.
-Hermanita* non è difficile: devi solo scorrere sullo schermo.
Mi feci coraggio e risposi.
-Pronto?-domandai timidamente portando il telefono all’orecchio.
Mio fratello si incamminò verso la sua stanza,e prima di uscire iniziò a imitarmi. Gli tirai un cuscino e corse via.
-Ehi!Credo che tu abbia la mia borsa.-disse cordialmente lui dall’altro capo del telefono.
-Oh che bel modo di iniziare una conversazione!Ciao anche a te comunque.-lo canzonai io.
“Perché lo stavo prendendo in giro?Beh sempre meglio di restare ferma a fissare un cellulare”pensai.
Fortunatamente rise e mi sentii sollevata.
-In effetti hai ragione. Come stai?
Mi alzai dal letto e camminai per la stanza.
-Bene,o almeno fino a quando non ho scoperto di avere la borsa di uno sconosciuto-scostai la tenda e guardai fuori dalla finestra.
Il mio tono era allegro e giocoso.
-Ma io non sono uno sconosciuto!Sono Ulrich - esclamò risentito-Hai detto che tutti i ragazzi del Kadic sono simpatici,posso dimostrarti che lo sono anche io. Vieni dopo le lezioni nella sala accanto alla segreteria,così ci restituiamo le borse e possiamo conoscerci meglio.
Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata. Sorrisi e annuii.
Oh giusto!Non era lì davanti a me.
-Si. A domani. E non impicciarti degli affari miei nel frattempo.-gli dissi scherzosamente e attaccai.
Dopodiché saltai per la camera come un’esaurita.
Dovevo considerarlo un appuntamento?Forse si. Non ero mai stata così felice in vita mia.
 
Il giorno seguente…
Mi svegliai con un grosso dilemma: cosa avrei indossato?
Saltai giù dal letto e aprii l’armadio. Iniziai a mangiarmi le unghie e a camminare avanti e indietro come una scema.
Avrei fatto un solco nel pavimento se Hiroki non mi avesse fermata.
Entrò nella mia stanza sbadigliando e toccandosi i capelli scompigliati.
-Yumi che stai facendo in piedi a quest’ora?-domandò avvicinandosi a me.
Mi fermai improvvisamente e afferrai alcune stampelle.
-Ho una crisi esistenziale: non ho niente da mettermi.-risposi in tono serio.
Hiroki si sedette sul letto,mi guardò per un istante poi rise.
-Seriamente?Tra i tuoi tremila vestiti nessuno va bene?
Gli mostrai quelli che avevo in mano:
-Ovviamente no!Questo è troppo lilla!E guarda quest’altro,è così scollato che sembro una poco di buono!Devo incontrarmi con Ulrich,mica andare a ballare la lap dance!
Mi accasciai sul letto affranta. Sospirai.
Mio fratello andò a rovistare nell’armadio cercando di aiutarmi.
-Che ne pensi di questo?
Era un vestito giallo senza maniche che arrivava leggermente sopra al ginocchio. Aveva un colletto da cui partiva una scollatura minima.
L’abito aveva inoltre due tasche all’altezza dei seni e si chiudeva grazie a tre bottoncini presenti sul petto.
Il tutto veniva spezzato da una cinta in cuoio marrone.
Si,era quello giusto.
I miei occhi brillarono. Abbracciai Hiroki.
-Grazie,grazie!Ti voglio tanto bene!-esclamai contenta.
Lo lasciai andare prima di ascoltare le sue lamentele.
Provai il vestito davanti allo specchio,poi notai i capelli e la faccia: c’era un sacco di lavoro da fare!
-Scusa Hiroki,qui urge un intervento rapido!-dissi spingendolo fuori dalla camera.
-Sii te stessa e gli piacerai.-mi rispose un attimo prima che chiudessi la porta.
Sorrisi. Apprezzai davvero quel consiglio.
-Speriamo!
 
Scesi le scale che portavano alla cucina soddisfatta. Entrai e mi sedetti al solito posto.
-Come siamo belle stamattina!-esclamò papà osservandomi.
Alla fine avevo scelto di indossare un paio di ballerine blu,alcuni accessori dello stesso colore e i capelli erano legati in una coda a metà testa.
Posai la borsetta in cuoio a righe blu di Brandy,che richiamava la cinta del vestito,sul tavolo.
-Grazie.-risposi sorridendo.
-Allora,a cosa dobbiamo tanta eleganza?-chiese lui sedendosi accanto a me.
Io mi affrettai a mangiare i cereali.
Hiroki mi lanciò uno sguardo che evitai di cogliere,non volevo che papà sapesse di Ulrich.
-E’ solo un vestito!Ne indossavo uno anche ieri.-mentii buttando giù un sorso di latte.
Guardai l’orologio appeso al muro. Era decisamente presto per andare a scuola,ma volevo che quella giornata finisse il prima possibile.
-Ok signori,io vado. Ci vediamo dopo,non mi aspettate per pranzo-pronunciai l’ultima frase guardando mio fratello,sperando che capisse l’allusione.
 
 
Arrivai a scuola e chiusi la borsa di Ulrich al sicuro nel mio armadietto. Presi i libri e mi diressi verso il laboratorio.
Se desideri ardentemente qualcosa,il tempo non passa mai.
Scrutavo l’orologio ogni minuto e quando finalmente suonò la campanella dell’ultima ora mi catapultai fuori dalla classe come un tornado.
Urtai accidentalmente Sissi ma non riuscì a dirmi niente perché ero già corsa via.
Feci un’ultima tappa al bagno per sistemarmi il trucco e mi incamminai verso la sala.
 
Le lezioni erano finite da cinque minuti eppure di Ulrich non c’era neanche l’ombra. Iniziai a preoccuparmi. E se mi avesse preso in giro?
Scacciai quei brutti pensieri e mi convinsi che non l’avrebbe mai fatto. Aspettai qualche secondo in più,poi della musica proveniente dall’interno della famosa sala attirò la mia attenzione.
Entrai e vidi ciò che non mi sarei mai immaginata: Ulrich stava ballando con un gruppo di persone,probabilmente i suoi amici.
C’era una ragazza bassa con i capelli rosa e gli occhi verdi,affianco a lei c’erano due ragazzi biondi: uno di questi aveva una cresta esagerata e un ciuffo viola,l’altro sembrava il classico secchione.
Poi c’era lui,si muoveva così aggraziatamente a ritmo di musica,rimasi a guardarlo incantata.
Terminarono la coreografia e,per non destare sospetti,cercai qualcosa nella borsetta.
-Ehi ciao!Lo sapevo che saresti venuta!-esclamò lui salutandomi con un bacio sulla guancia.
Quel gesto mi sorprese.
-Oh…ciao. Ti stavo aspettando qui fuori,ho sentito la musica e sono entrata. Non pensavo che ci fosse una lezione in corso-cercai di giustificarmi.
Lui aggrottò le sopracciglia.
-No,no tranquilla!Non hai interrotto niente. L’ultima ora del venerdì la passiamo in questo modo. Diciamo,la maggior parte del tempo.-disse e accennò una risata-Vieni ti presento i miei amici.
Mi cinse le spalle con il braccio e ci avvicinammo a quel gruppetto che parlottava allegramente.
La ragazza interruppe il discorso per presentarsi.
-Ciao!Io sono Aelita Stones,è un piacere conoscerti!-e mi abbracciò.
-Il piacere è mio - risposi e lei sciolse l’abbraccio.  
Mi osservò da capo a piedi.
-Ulrich ci ha parlato molto di te!Wow sei veramente carina dal vivo!-si complimentò Aelita.
Sorrisi.
-Grazie mille!
Lei si voltò verso i ragazzi.
-E voi che aspettate a presentarvi?-la domanda suonò come un ordine.
Loro sembravano le sue marionette.
-Piacere di conoscerti Yumi,io sono Odd il Magnifico!-e mi salutò col baciamano.
Ulrich e Aelita lo squadrarono.
Era anche lui un ragazzo basso,non dimostrava 16 anni. Indossava dei colori curiosi: viola,fucsia e nero.
-Io invece sono Jeremy,piacere-disse l’altro biondino stringendomi la mano.
Improvvisamente mi ricordai di un oggetto che tenevo con me da troppo tempo: la borsa di Ulrich.
-Prima che mi dimentichi,devo restituirti questa - e gliela porsi.
Lui la accettò sorridendo.
-Ed ecco la tua - si allontanò un attimo per prenderla e me la diede.
Tirai un sospiro di sollievo quando fu di nuovo nelle mie mani. Lì dentro c’erano cose a cui tenevo moltissimo,eccetto il mio diario che era nascosto nell’armadio della mia camera.
Presi subito un quaderno dove appuntavo le mie canzoni. Inserii un testo che mi era venuto in mente quella mattina.
-Che cos’è?-domandò curiosa Aelita.
Deglutii.
-Qui scrivo le “mie canzoni”,questa è l’ultima che ho scritto-risposi mostrando il foglietto bianco.
Loro si sedettero a gambe incrociate davanti a me.
-Faccela sentire!-esclamò Aelita.
Guardai gli altri,Ulrich annuì trasmettendomi sostegno.
-Mis dudas me cansaron
Ya no esperaré
Y vuelvo a despertar en mi mundo
Siendo lo que soy
Y no voy a parar ni un segundo
Mi destino es hoy
Nada puede pasar
Voy a soltar todo lo que siento
Todo todo
Nada puede pasar voy a soltar
Todo lo que tengo nada me
Detendrá!

 
Applaudirono.
-Beh è solo una parte in realtà,non l’ho ancora conclusa. Non è nulla di speciale.
Chiusi il quaderno e lo rimisi nella borsa.
-Scherzi Yumi!Sei stata bravissima!-mi disse Ulrich facendomi arrossire-Devi continuarla.
Mi sedetti insieme a loro.
-Lo farò.-promisi sorridendo.
Calò un silenzio imbarazzante,poi Aelita prese Jeremy per un braccio e lo trascinò via.
-Noi andiamo!Ci vediamo stasera a cena!-e lo baciò.
Odd li guardò male,passò qualche minuto e se andò anche lui.
Mi avvicinai a Ulrich. Avevo intuito qualcosa,e sperai tanto di essermi sbagliata.
-Cioè fammi capire,sta con tutti e due?-sussurrai.
Lui annuì.
-Si.-usò un tono leggermente seccato.
Sgranai gli occhi.
-Come?!Ma voi siete tutti amici,non capisce che se lo scoprono sarà la fine!
-Glielo dico da molto tempo. Ormai è un anno che va avanti. Ma adesso parliamo un po’ di te: da quanto canti?-chiese guardandomi dritto negli occhi.
Adoravo quella domanda. Quando qualcuno me la poneva,ne avrei parlato per ore.
-Oh da sempre. E’ una passione che mi trasmise mia madre,quando vivevamo insieme a Madrid cantavamo spesso.-mentre raccontavo tutto ciò i miei occhi brillavano.
Tornai a guardare Ulrich.
-Scusa,probabilmente ti sto annoiando.
Lui mi prese una mano.
-No,raccontami di più ti ascolto.
Abbassai un attimo lo sguardo e ripresi a parlare.
 
 
La sera…
“Caro diario,
Non ho mai creduto nell’amore a prima vista,ma come posso negare quello che è proprio davanti a me?Oggi mi sono sentita felice,mentre parlavo con Ulrich avevo le farfalle nello stomaco.
Ho conosciuto i suoi amici: certo Aelita sembra leggermente una poco di buono ma è simpatica. Odd e il suo ciuffo ribelle,è esilarante.
Jeremy mi sembra chiuso,forse riesce a essere se stesso con la ragazza.
Comunque il fatto importante è un altro: ho cantato per loro.
Pensano che sia brava e questo mi lusinga molto.
Loro ballano e cantano,Ulrich mi ha chiesto un parere: secondo me sono bravi ma gli manca qualcosa….”
 
Fui interrotta dal mio telefono. Ulrich mi stava chiamando.
-Pronto?-dissi dubbiosa.
-Yumi ora tutto mi è chiaro!-esclamò fiero lui.
Aggrottai le sopracciglia e mi sedetti sul letto.
-Cosa ti è chiaro?
-Ho capito quello che ci manca!-era contentissimo,ma non comprendevo il motivo.
-E sarebbe?
-Sei tu!
Spalancai gli occhi. Doveva essere uno scherzo.
-Io?
-Si Yumi!La tua voce è stupenda!Mi hai detto che balli,no?La prossima settimana abbiamo una presentazione e non possiamo farla senza di te!Hai visto la coreografia,non è complicata. Se vuoi ci vediamo e te la insegno.-aveva già deciso tutto lui.
-Aspetta!-lo frenai-Non ho ancora detto di si. Insomma Ulrich,non lo so…si canto ma lo faccio come hobby.
-Pensaci,non ti chiedo altro.-mi pregò.
-Va bene,ti prometto che lo farò. Buona notte.-e attaccai.
Non sapevo cosa rispondere. Voglio dire,ero eccitata all’idea di salire su un palco scenico ma qualcos’altro mi bloccava.

Tutto arriva, dicono...ed è la verità.
Il problema non è se arriva, ma quando arriva.


Tutto ha un suo momento.
Prima o dopo questo
momento, nulla prospera.


A volte le cose arrivano
quando è ormai tardi.
Altre volte, quello che aspetti
arriva quando non sei
ancora pronto.

*Spazio Autrice*
Buona sera!Per una volta voglio fare uno spazio autrice come si deve.
Allora,il titolo di questo capitolo è "The Bag" (la borsa) perché grazie ad essa Yumi e Ulrich si rivedono.
Avete visto una Yumi un po' frivola,che si preoccupa solo dei vestiti. Questo è uno dei suoi tanti lati,in realtà lei è molto sensibile e altruista. Lo vedrete nei prossimi capitoli.
Hiroki sarà un personaggio ricorrente: Yumi ha bisogno dell'appoggio di suo fratello. Inoltre ha svolto il ruolo di "Fata Madrina" scegliendo il vestito giallo. *Hermanita significa "sorellina" in spagnolo.
Ulrich non lo abbiamo ancora conosciuto bene. Per adesso sappiamo che ha un animo gentile e disponibile.
Aelita,Odd e Jeremy: lei si comporta da biricchina stando con entrambi,in futuro sapremo il motivo della sua "scelta". Loro 3 saranno il secondo triangolo della storia.
La canzone di Yumi è "En mi mundo" di Violetta,non sono una fan della serie ma penso che le canzoni siano carine.
Per qualsiasi cosa potete cercarmi qui -->https://www.facebook.com/ludos.efp
E' un profilo creato appositamente per i fan di EFP.
Ora vi saluto!
-Ludos98

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Capitolo 4
*** I'm not ready, yet. ***


Chapter 4: I’m not ready, yet.
“Caro diario,
Ho bisogno di te ancora una volta. Ulrich mi ha proposto di cantare con i suoi amici. Una parte di me muore dalla voglia di salire su un vero palcoscenico,ma è il passato a intrappolarmi: mamma e papà si sono lasciati a causa della passione di lei.
Non potrò mai dimenticare quelle discussioni,mi hanno segnata è inutile continuare a negarlo.
Ho pensato che il canto potesse far parte il mio futuro quando vivevo a Madrid,ma ora…insomma papà non approverebbe. Inoltre,non so più chi voglio diventare.
Credo di essere qui proprio per questo: capire qual è il mio destino.”
 
 
La mattina dopo…
Mi svegliai presto,non avevo dormito un gran ché.
“Ho preso la decisione giusta”mi dissi. Eppure una vocina nella mia testa continuava a protestare.
La misi a tacere iniziando a tagliare il pane. In quel momento mi trovavo in cucina e stavo preparando la merenda che avrei mangiato a scuola.
-Allora,canterai con loro?-domandò Hiroki entrando e facendomi sobbalzare.
-Buongiorno anche a te!-esclamai con un sorriso sghembo.
Si sedette di fronte a me.
-Non hai risposto alla mia domanda.-puntualizzò incrociando le braccia al petto.
Posai il coltello sul tavolo.
-Se smettessi di origliare le mie telefonate,lo sapresti. Poi abbassa la voce,papà potrebbe sentirci.-lo ammonii distogliendo lo sguardo e riprendendo a tagliare il pane.
Lui accennò una risata.
-Non “origliare” è quasi impossibile,considerando che la tua stanza è affianco alla mia. Tuttavia papà non può sentirci,è uscito mezz’ora fa.-abbassò la voce per pronunciare l’ultima frase.
Mi stava canzonando tranquillamente. Lo guardai male.
Farcii il panino con la nutella.
-Non importa,non ho voglia di parlarne.-dissi in tono duro e chiusi il panino.
-Ma Yumi…-tentò di convincermi mostrando una faccia seria.
Riposi la merenda in una busta di plastica e successivamente nella borsa.
-Ho detto che non ne voglio parlare!-esclamai esausta.
Misi la borsa su una spalla e uscii a passo svelto dalla stanza.
 
Mentre camminavo verso il Kadic pensai a ciò che avrei dovuto fare: dirlo a Ulrich. Non ci sarei riuscita,la paura avrebbe preso il sopravvento. Oppure avrei iniziato a balbettare come una bimba.
Nel frattempo ero arrivata a scuola e passeggiavo a testa bassa per il cortile. Mi fermai improvvisamente davanti a una panchina e cominciai a guardarmi intorno.
-Stai cercando Ulrich?-domandò una voce alle mie spalle spaventandomi.
Era Aelita,spuntata da chissà dove.
Arrossii scuotendo la testa.
-Oh no!Stavo andando in classe veramente…-mi giustificai gesticolando-Ho lezione di…chimica. Si,si chimica!
Lei sorrise mostrando uno sguardo da furbetta: non aveva creduto alla mia storia. In effetti faceva acqua da tutte le parti.
Quel che mi sorprese di più fu trovarla da sola. Forse Jeremy aveva scoperto la verità e stava picchiando Odd.
L’arrivo del ragazzo con gli occhiali più sorridente che mai,mi fece cambiare opinione.
-Buongiorno amore,ciao Yumi.-disse Jeremy baciando sulle labbra Aelita.
Le cinse le spalle con un braccio e la osservò.
-Stai benissimo vestita così.-commentò lui.
Sgranai gli occhi. Non lo avevo notato prima.
Indossava dei pantaloncini corti in pizzo neri,una canottiera bianca con sotto un top nero alquanto evidente e un copri spalle leopardato. L’accessorio lugubre era la collana con la croce che le ricadeva sulla pancia.
Eh si,quella ragazza non aveva proprio gusto nel vestire.
Mi piacevano solo le scarpe,indossava un paio di Vans.
-Ciao a tutti!-esclamarono Odd e Ulrich interrompendo i miei pensieri sarcastici.
Aelita e il biondino si scambiarono un’occhiata complice che Jeremy non notò,ma io si.   
Ulrich cercò il mio sguardo però abbassai il capo. Stavo aspettando docile quella domanda.
-Allora Yumi cosa hai deciso?-chiese speranzoso.
Tutti mi fissavano aspettandosi una risposta positiva. Quanto mi dispiaceva deluderli.
Appoggiai una mano sulla nuca e stavo per rispondere ma Aelita mi precedette:
-Secondo me il costume le starà d’incanto,insomma il verde è proprio il suo colore!-si riferiva all’abito a bustier con ricamo di sangallo che indossavo.
Socchiusi gli occhi e trovai la forza di parlare.
-Deve essere bellissimo Aelita,ma ecco…io non canterò con voi.
Ci fu un “Come?!” generale,però fu l’espressione affranta di Ulrich a rattristarmi ancora di più.
Decisi di allontanarmi dal gruppo per non fornire altre spiegazioni.
Il ragazzo castano invece volle sapere.
-Yumi aspetta!Non riesco a credere a quello che hai appena detto. C’è dell’altro vero?-mi fermò prendendomi per un braccio.-Dimmi tutto,puoi fidarti di me.
Osservai lui e la sua mano ben salda al mio avambraccio.
Per quanto volessi raccontargli la verità,ripensarci mi faceva troppo male.
-No,Ulrich non posso dirtelo. E’la decisione giusta per tutti,deve bastarti questo.-mi liberai dalla stretta e accelerai il passo verso la classe.
 
Il pomeriggio…
Fortunatamente le lezioni passarono in fretta. Anche se non le seguii molto,ero troppo impegnata a pensare a come avevo trattato Ulrich. Non lo meritava,si comportava in modo così carino con me.
Stavo ancora riflettendo sulla faccenda e mi ero rifugiata nell’unico luogo sicuro: la mia stanza.
Ero appoggiata allo schienale del letto e avevo tra le mani uno dei tanti cuscini violetti.
Hiroki entrò con un grosso scatolone che emanava polvere.
Tossii portandomi una mano alla bocca.
-Che diavolo è quella?-domandai seccata.
-Foto di famiglia.-rispose lui sedendosi accanto a me.
Tolse il coperchio e mi porse alcune fotografie.
Mi commossi per l’emozione.
-Oh mio Dio!Le avevo dimenticate!Da quanto tempo erano in soffitta?-chiesi stupita.
Hiroki rise per la mia reazione.
-Beh da quando papà ed io ci siamo trasferiti qui. Non ha più voluto vederle da allora.-disse tornando serio.
Abbassai lo sguardo sentendomi fuori posto. Quella vicenda mi sembrava surreale. Posai le foto sul comodino rimanendo in silenzio.
-Però te le sto facendo vedere perché non devi permettere al passato di condizionare il futuro.-continuò lui.
Lo guardai. Aveva ragione. Eppure qualcosa ancora mi spaventava.
Sapevo cosa fosse: era quel mondo a spaventarmi.
-E se fosse davvero il mio futuro?-pensai terrorizzata ma anche felice.
Hiroki mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla.
-Non lo saprai mai se non ci provi - sussurrò.
Mi diede un bacio affettuoso sui capelli,ma il mio telefono squillò rovinando l’atmosfera.
-Ulrich?!-esclamai sorpresa portando il cellulare all’orecchio.
Perché mi aveva chiamata?Insomma pensavo di averlo deluso.
-Yumi per favore non attaccare!Voglio fare un ultimo tentativo,raggiungimi al teatro della scuola.-disse tutto d’un fiato lui.
Aggrottai le sopracciglia e guardai Hiroki chiedendomi se si fossero messi d’accordo.
Sospirai.
-Va bene sarò lì tra poco.
Sentii Ulrich gridare di gioia dall’altra parte del telefono.
 
 
Il teatro era simile alla sala di musica,solo con un palco più grande.
L’aria che si respirava sembrava accogliente,assomigliava a quella di casa mia.
Ulrich e i suoi amici erano seduti sul bordo del palco e,prima di accorgersi della mia presenza,stavano ripassando le strofe della canzone.
Quando mi videro scesero di corsa da lì.
-Sapevamo che saresti venuta!-esultò Aelita appoggiando un braccio sulla spalla di Jeremy.
-Adesso non c’è tempo per le chiacchiere,passiamo alla fase due del piano!-comunicò agli altri Ulrich.
Purtroppo non ebbi tempo di farmi un’idea,perché Odd e Jeremy mi trascinarono di peso sul palco con Ulrich e Aelita al seguito.
-Ragazzi ma cosa?!-fu tutto quello che riuscii a dire.
Posizionarono 5 microfoni e Ulrich mi porse il foglio con le strofe.
-Prova a cantare un pezzo,e poi ci dirai la tua decisione.-stavo già per controbattere,ma lui mostrò quella faccia da cucciolo alla quale non sapevo resistere-Ti prego,fallo per me.
Alzai gli occhi al cielo e afferrai il foglio.
Odd accese lo stereo e partì la traccia audio. Sgranai gli occhi: toccava a me la prima strofa.
 
Ya me cansé ya no va más,
quiero ser libre y volar.
Poder sentirme en libertad busco otro fuego,
otro mundo probar.

 
[...]
 
Terminammo di cantare e stavo di nuovo per commuovermi. Poi mi ricordai che c’era Ulrich e ricacciai dentro le lacrime.
Intuii una cosa in quel momento: la canzone era perfetta per me.
Le parole,la melodia,il significato mi rispecchiavano alla perfezione. E io volevo cantarla.
-Oh santo cielo,non so cosa dire… - ero emozionatissima.
Ulrich si avvicinò a me.
-Puoi dire “si canterò con voi”. E’ tutto quello che ci serve. - c’era speranza nella sua voce,anzi no c’era consapevolezza che avrei accettato.
Infatti lo feci.
-Mi hai rubato le parole di bocca!-lo canzonai io.
In un primo istante risero,dopo tornarono seri quando compresero la mia risposta.
-C’è un sacco di lavoro da fare allora!-esclamò Aelita mettendosi le mani nei capelli-Noi stiamo provando il balletto da quest’estate,dovrai recuperare 3 mesi in….una settimana!
Guardai gli altri e mi tornò alla mente il primo incontro con Ulrich: ecco cosa ci faceva lì.
-In realtà abbiamo agito così perché nel gruppo c’è gente maniaca della perfezione.-disse Odd indicando Aelita.
Lei gli diede una pacca sulla spalla arrabbiata,anche se in fondo non lo era davvero. Noi scoppiammo in una sonora risata.
-Yumi vieni con me,dobbiamo provare il costume di scena.-la ragazza dai capelli rosa mi trascinò giù dal palco-Avevo ragione,il verde è proprio il tuo colore!
Corremmo via però io ero un po’ scettica all’idea.
 
La settimana seguente…
Era domenica mattina e qualcuno continuava a suonare il campanello ripetutamente. Papà e Hiroki erano usciti quindi dovetti alzarmi per aprire la porta.
Infilai la vestaglia di cotone grigia sopra il pigiama estivo,composto da un paio di pantaloncini fucsia e una canottiera rosa leggermente sbiadita.
Scesi le scale con malavoglia grattandomi la testa e sbadigliando: ero un vero mostro appena sveglia.
Inoltre avevamo provato tutti i giorni,sapevo la coreografia persino mentre dormivo.
Quando aprii la porta e mi trovai davanti Ulrich impallidii.
Rimasi lì immobile per cinque secondi sperando che fosse un brutto sogno.
-Consegna a domicilio!-esclamò lui sorridendo e alzando un vestito che sembrava fresco di tintoria.
-Ulrich,che cosa ci fai qui?-domandai perplessa appoggiando una mano sulla maniglia. Non ero molto acuta in quel momento.
Lui mi oltrepassò e si fece strada dentro casa. Feci una smorfia con la bocca e pensai: “Oh ma si prego accomodati!”.
Chiusi la porta alle mie spalle e lo seguii.
Mise il vestito su uno dei due divani e si sedette,invece io mi diressi verso la cucina per prepararmi la colazione.
-Sono venuto a portarti il vestito.-mi guardò dubbioso. Intuì che non lo stavo seguendo.-Lo spettacolo,ricordi?
Annuii.
“Come dimenticarlo!” esclamai tra me e me.
-Beh ecco avrebbe dovuto farlo Aelita,ma era impegnata.-continuò lui.
-Con Jeremy o con Odd?-sottolineai alzando un sopracciglio e versandomi il latte.
Ulrich rise.
-Credo Odd,è uscito dalla stanza contento.
Presi il bicchiere,un muffin e mi sedetti sull’altro divano.
-E quindi ha mandato te.-dissi in tono annoiato e addentai il muffin.
Si sedette dritto appoggiando le mani sulle ginocchia.
-Oh ma a me non dispiace!Jim viene a svegliarci alle 8.00.-rispose allegro lui.
Più che allegro sembrava un povero pazzo.
Sgranai gli occhi incredula. Bevvi un sorso di latte per evitare di strozzarmi.
-Alle 8.00?!-esclamai pensando di non aver sentito bene – E’ ancora notte fonda per me di domenica!
Lui mi guardò.
-E considerando che sono le 11,è mattina per te?-mi canzonò mostrando un sorrisetto divertito.
Gli tirai un pezzo di muffin.
-Beh non sono io che mi presento a casa di altri senza avvisare.-risposi a tono posando il bicchiere,ormai vuoto,sul tavolino.
Andai a buttare la carta del muffin nel cestino della cucina,dopo mi legai i capelli in una treccia laterale morbida.
-Non c’è mai molta gente a scuola la domenica. Tutti gli interni vanno a trovare le loro famiglie oppure ne approfittano per uscire con il ragazzo o la ragazza.-raccontò mentre io tornai a sedermi.
Invece lui era qui,questo significava che non era fidanzato. Però qualcosa mi diceva che il rapporto con i suoi genitori non era ottimo.
Decisi di chiederglielo.
-Tu non torni a casa dai tuoi parenti?Non ti mancano?
Abbassò il capo affranto.
-Sono io che non manco a loro: litigano di continuo e spesso si dimenticano che esisto. Non li vedo dalla fine della scuola,quando mi hanno firmato la pagella. Dopo i voti bassi che ho preso hanno dato la colpa al canto. Pensano che sia una distrazione e che mi impedisca di essere “il figlio perfetto”.
Ascoltai la storia in silenzio e annuendo ogni tanto.
“Ma tu sei perfetto” avrei voluto dirgli. Soprattutto avrei voluto abbracciarlo per confortarlo.
Sarebbe stato un gesto esagerato così lasciai perdere.
-Perché mi stai raccontando tutto questo?Voglio dire,io non sono stata molto loquace ultimamente.-domandai curiosa.
Ulrich mi guardò dritto negli occhi:
-Perché se ti racconto qualcosa di me,magari un giorno riuscirai ad aprirti. La fiducia vuole fiducia,devi darla per ottenerla.
Aprii la bocca ma le parole mi morirono in gola. Non potei fare a meno di arrossire.
Deglutii.
Restammo a fissarci per qualche minuto e fu imbarazzante.
Mi alzai di scatto.
-Adesso sarà meglio che tu vada. Mio padre sta per arrivare e non sarebbe l’ideale se ti trovasse qui con me in pigiama.-anche lui si alzò e lo accompagnai alla porta.
-Ok,allora ci vediamo domani. Buona giornata,Yumi. - concluse il saluto con un bacio sulla guancia.
Era la seconda volta che lo faceva. Diventai tutta un fuoco.
Non riuscii a dire nient’altro perché lui aveva già varcato la soglia.
 
 
Lunedì 20 settembre, 02.00 PM.
Guardai il mio riflesso nello specchio.
“Ci siamo,è il momento della verità” pensai.
Il giorno dello spettacolo era giunto ed avevo i nervi a fior di pelle.
Aelita ed io ci trovavamo nel camerino,lei stava facendo degli esercizi di respirazione per concentrarsi.
L’avrei imitata volentieri ma l’agitazione era troppa.
Cercai di rilassarmi ultimando il trucco già abbastanza esagerato: Aelita mi aveva messo chili di fondotinta,un ombretto verde che contornava tutto l’occhio e le ciglia finte.
Forse fu un grande errore permetterle di prepararmi,insomma non sembravo nemmeno io.
Lei si accorse del mio stato d’animo e mi guardò.
-Ehi Yumi stai tranquilla. Andrà tutto bene!-esclamò sorridente.
Mi accarezzò una spalla come simbolo di sostegno e poi uscì.
Provai a pensare ad altro,per esempio ai vestiti che indossavo: una maglietta aderente nera che lasciava scoperta la pancia,una gonna verde,dei pantacollant neri e infine delle scarpe verdi.
Se ve lo state chiedendo,si i completi li ha scelti Aelita.
Lei però era opposta a me per quanto riguarda i colori: indossava una maglietta verde,una gonna nera con il merletto verde,pantacollant neri e scarpe verdi.
I miei capelli erano legati in una coda laterale mentre i suoi erano sciolti.
Mi alzai per andare a prendere una boccata d’aria prima che mi venisse un attacco d’ansia.
Proprio mentre stavo per varcare la porta,mi scontrai con Ulrich.
-Ehi ti sei fatta male?-domandò lui premuroso aiutandomi a rialzarmi.
-Oh non è niente in confronto all’agitazione che sto provando adesso.-risposi schietta.
Feci dei respiri profondi,che però non cambiarono la situazione.
Ulrich mi prese le mani e al suo tocco un brivido mi percorse tutta la schiena.
-Yumi sarà tutto perfetto. Ti fidi di me?-chiese guardandomi dritto negli occhi.
Annuii e poi mi comparve un sorriso da ebete in faccia.
Ulrich si avvicinò a me,riuscivo a sentire il suo respiro sulla pelle. I nostri nasi si sfioravano. Ci guardammo per accertarci di ciò che stava per accadere.
E sarebbe successo,se gli altri non fossero venuti a interromperci.
-Ragazzi dobbiamo andare!La presentazione sta per iniziare!-ci avvertì Aelita indicando dietro di sé.
-Abbiamo interrotto qualcosa?-aggiunse Odd divertito.
Noi negammo e mi allontanai bruscamente da Ulrich.
-Insomma ti pare!-esclamai poco convinta io-Ora sarà meglio andare.
Uscii prima di tutti dalla stanza,mi sentivo a disagio.                                                                                                                    
 
 
Scostai il sipario e mi affacciai per vedere quanta gente ci fosse.
Il teatro era pieno.
Mi soffermai su due figure che vidi sedute in prima fila.
-Che ci fanno qui la Hertz e Jim?!-esclamai sorpresa.
-Oh beh sono i professori di canto e ballo.-rispose tranquillamente Aelita. 
Non potei fare a meno di ridere.
Jim,quel tacchino grasso che insegnava educazione fisica,non sarebbe mai stato capace di ballare,figuriamoci di cantare.
La professoressa Hertz insegnava scienze e non avrei mai immaginato che cantasse.
Qualcuno mi afferrò il braccio e mi trascinò via. Significava solo una cosa: era arrivata l’ora di esibirci.
 
Come stabilito in precedenza,fui io a cantare la prima strofa. Usammo dei microfoni ad archetto,dato che dovevamo anche ballare.

 
http://www.youtube.com/watch?v=RqgUeO6TY7M

Ya me cansé ya no va más,
quiero ser libre y volar.
Poder sentirme en libertad busco otro fuego,
otro mundo probar.

 
Dale vos andá,
vamos a bailar,
vamos juntos hasta el final.


Poi fu il turno di Odd.
 
Si me buscás,
yo estoy acá.
Chiquita brava te animás vení conmigo,
acá esta lo que buscás.

 
La mia parte preferita era quella del ritornello,e non solo perché ballavo con Ulrich.
 
Dale vos andá,
vamos a bailar,
vamos juntos hasta el final.

A ver si pueden,
a ver si hoy van por más.
A ver que pasa, a ver que siente si se animarán.
A ver si pueden,
a ver si hoy van por más.
A ver que pasa, a ver que siente si se animarán.

 
L’inizio della seconda strofa era uguale alla prima,solo che la cantava Aelita. Wow aveva una bellissima voce quella ragazza.
 
Ya me cansé ya no va más,
quiero ser libre y volar.

 
E anche Jeremy ebbe il suo assolo:
 
Chiquita brava te animás vení conmigo,
acá esta lo que buscás.

 
Ci fu di nuovo il ritornello e non so,risultò più energico.
 
Dale vos andá,
vamos a bailar,
vamos juntos hasta el final.


A ver si pueden,
a ver si hoy van por más.
A ver que pasa, a ver que siente si se animarán.
A ver si pueden,
a ver si hoy van por más.
A ver que pasa, a ver que siente si se animarán.

 
Ora veniva la parte divertente. I ragazzi provavano a “conquistarci” attraverso una strofa. Durante le prove avevo riso un sacco di volte a causa di questo pezzo.
Ulrich ed io eravamo ad un palmo di naso,mi venne in mente ciò che era accaduto prima.
 
 Vení, me ipnotizo,con su cuerpo tan bonito
y caprichosa en mis brazos yo te sueño.

 
Noi,come due stupide,li spingevamo via.
 
Ni pienses en tenerme, me perdiste y ya no vuelvo
aunque pidas mil perdones, nene ya estás muerto.

 
Loro riprovarono.
 
Si te morís por mis besos.
 
Ma li scansammo ancora.
 
Nada me hace más, me hacía que eso.
 
Eseguimmo la parte finale della coreografia.
 
A ver si pueden,
a ver si hoy van por más.
A ver que pasa, a ver que siente si se animarán.
A ver si pueden,
a ver si hoy van por más.
A ver que pasa, a ver que siente si se animarán.

 
Concludemmo il balletto con le braccia alzate.
Tutti applaudirono,il sipario si chiuse e noi ci abbracciammo.
Avevo il fiatone ma mi sentivo assai bene.
 
Mezz’ora dopo Ulrich e i suoi amici decisero di festeggiare la buona riuscita della presentazione. Io mi sentivo fuori posto,dato che c’erano anche i professori e gli altri compagni del corso di musica,così me ne andai.
Lui se ne accorse e mi fermò.
-Yumi dove stai andando?La festa è appena cominciata!Dopo il duro lavoro che abbiamo fatto ci meritiamo un po’ di riposo.
Stavo per dire qualcosa ma lui mi bloccò.
-Jim ha detto che sei stata fantastica. Dovresti frequentare i corsi con noi. E’ questo il tuo destino.
Sgranai gli occhi. Come poteva saperlo lui?
La paura prese di nuovo il sopravvento e la prima reazione fu allontanarmi da quel mondo.
Scossi la testa.
-Non è tanto semplice,Ulrich. Io…non posso. E mi dispiace,non sai quanto. Però le cose stanno così,e non penso che cambieranno facilmente.
Elevai ancora un muro protettivo intorno a me. Il terrore di quei ricordi,del mio passato mi impediva di fidarmi della gente.
Sentii gli occhi lucidi e per evitare di piangere me ne andai,questa volta lui non me lo impedì.
 
La sera…
“Caro diario,
Oggi sono successi degli avvenimenti importanti: ho fatto la mia prima presentazione,mi hanno truccata in una maniera esagerata e…ho quasi baciato Ulrich.
Sarebbe stato il mio primo bacio se gli altri non ci avessero interrotti. Ma pazienza,sono certa che accadrà davvero.
La parte brutta è stata che dopo aver cantato,mi sono sentita in colpa verso papà e sono fuggita da scuola. Ulrich ha provato a fermarmi cercando di convincermi che è il mio destino.
Oh se solo lui sapesse…”
 
Il telefono squillò. Chiusi automaticamente il diario e lo presi.
Guardai il mittente: Ulrich.
Perché quel ragazzo non faceva altro che chiamarmi?Non sapeva come sprecare il credito a quanto pare.
-Ehi.-risposi cauta abbassando lo sguardo.
-Ehi.-disse lui allegro.
Silenzio.
-Come mai mi hai chiamata?-domandai incuriosita.
-Oggi sei scappata via subito e non ho avuto l’occasione di dirti una cosa.-cominciò Ulrich.
Deglutii. Mi feci coraggio e chiesi:
-Cioè?
-Non ti ho raccontato vicende del mio passato perché non avevo niente da fare,bensì perché ho capito che è proprio il passato a bloccare te. Non so cosa sia successo Yumi,ma lo supereremo insieme. Te lo prometto.
Quella parola mi fece sorridere e mi diede la forza di andare avanti.
Annuii.
-Grazie Ulrich. Quando sarò meno codarda te lo racconterò.
Lui si permise di dissentire.
-Oh ma tu non lo sei affatto. Credi in te stessa,questo è il segreto.
 

Qualsiasi progetto di due o più persone si basa nella fiducia che abbiamo negli altri.
L'amore si basa sulla fiducia. Tutto è una questione di fiducia.
Tutti siamo diffidenti, per natura, è la nostra maniera per proteggerci. Bisogna essere soavi per guadagnare la fiducia di qualcuno..
La fiducia si fa in due.


 


Spazio dell'autrice.
Salve popolo di EFP! E' da un po' di tempo che non mi faccio viva e mi dispiace tanto ma la vacanza in Puglia mi ha tenuto impegnata. Ora sono tutta per voi. Perché sento qualcuno che si lamenta? =P
Inizierò questo angolo ringraziando le fantastiche ragazze che mi seguono e mi sostengono. Senza di voi non sarei qui.
Beh che dire,senza dubbio è il capitolo più lungo di She will be loved per adesso.
Vi fornirò qualche spiegazione su quanto avete appena letto.
Inizio dicendo che era un capitolo a cui tenevo molto,e spero vivamente che vi sia piaciuto.
Il titolo è "I'm not ready, yet" per due motivi: il primo,l'avrete capito, è perché Yumi non è pronta a esibirsi. Il secondo,perché non è ancora pronta a entrare in quel mondo. Chissà forse un giorno cambierà idea.
Il personaggio di Yumi sta già subendo un'evoluzione in qualche modo. Sta iniziando a comprendere che il suo astio,le sue insicurezze derivano dal passato burrascoso.
In questo capitolo abbiamo indagato anche sul passato di Ulrich,e si è rivelato poco piacevole. Lui ne è consapevole e ci convive. Nonostante il comportamento isterico della protagonista,Ulrich cerca di aiutarla. Aww quanto è dolce quel ragazzo.
Volete tirarmi i pomodori in faccia per il quasi bacio Ulumi? *sente la folla che scalpita*
Il triangolo tra Odd-Aelita-Jeremy continua e quest'ultimo sembra non sapere nulla. La tempesta è dietro l'angolo tranquilli.
Le scene tra Hiroki e Yumi sono sempre più presenti e fondamentali,anche lui si è dimostrato gentile e premuroso.
La canzone presente nel capitolo è "A ver si pueden" del programma "Casi Angeles". Guardatelo,è veramente molto bello.
Penso di non aver dimenticato nulla,ma per qualsiasi cosa potete cercarmi su questo profilo https://www.facebook.com/ludos.efp creato appositamente per voi fan.
Non vedo l'ora di leggere le vostre recensioni.
Al prossimo aggiornamento!
-Ludos98

 

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Capitolo 5
*** The Song ***


Chapter 5: The Song
Un fulmine si scagliò al suolo.
Mi svegliai di soprassalto con il fiatone: avevo avuto un incubo.
Guardai l’ora sul telefono. 2.35.
Accesi la luce per bere un sorso d’acqua.
Chiusi gli occhi e in attimo si fecero le 7.00.
La sveglia non tardò a suonare.
“Buongiorno Parigi!Il sole oggi è alto nonostante sia entrato l’autunno…vi consiglio di…”La spensi subito.
Mi alzai dal letto ancora scossa a causa del sogno della notte precedente. Solitamente non mi lasciavo influenzare da essi,ma quella volta avevo una strana sensazione.
Non come quando incontrai Ulrich,no: era una sensazione totalmente diversa. Sentivo che quel giorno sarebbe accaduto qualcosa di brutto.
Aprii l’armadio in cerca di un vestito. Il problema sembrava più grave del previsto: non sapevo cosa indossare.
Chiusi le ante sospirando e andai a fare colazione.
 
-Buongiorno tesoro.-mi salutò papà con un caloroso bacio sulla guancia entrando in cucina.
Affondai il cucchiaino nella tazza piena di latte e cereali.
Deglutii.
-Buongiorno.-risposi a testa bassa.
Papà non aveva ancora scoperto della mia “esibizione”. Mi convinsi che fosse meglio così,ma i sensi di colpa riaffioravano ogni volta che parlavamo.
Lui prese dal frigo la spremuta d’arancia e la versò in un bicchiere.
Mi osservò.
-Come mai sei ancora in pigiama?-chiese aggrottando le sopracciglia.
Continuai a girare il cucchiaio nella tazza sgranando gli occhi scegliendo le parole da dire.
Alzai il capo.
-Sono in crisi,non so cosa mettere. Ma questo è normale per una ragazza.
Accennò una risata.
Decisi di fargli la domanda che mi assillava tanto.
-Credi alle sensazioni?
Bevve un sorso di spremuta e mi guardò con aria dubbiosa. Poi sorrise.
-Certo che ci credo,altrimenti non avrei incontrato tua madre. Quel lontano giorno di metà settembre intuii che la mia vita non sarebbe stata più la stessa.
Sorrisi anche io. Ascoltare racconti sulla loro storia mi faceva sempre piacere.
Socchiusi gli occhi.
-E se fosse una brutta sensazione?
Ripose il bicchiere nel lavandino e afferrò la valigetta.
-Ho detto che ci credo,ma non sono così affidabili. Non pensarci troppo. Adesso vai a prepararti,altrimenti farai tardi.
Mi diede un ultimo bacio affettuoso sulla tempia ed uscì.
 
Ascoltai il suo consiglio ed ignorai quei brutti pensieri. Aprii nuovamente l’armadio,decisi di comporre un vestito.
Presi una gonna blu e l’abbinai con una maglietta a maniche corte grigia,la quale aveva disegnate delle farfalle blu.
Legai i capelli in una coda a mezza testa,mi truccai velocemente ed uscii.
 
Durante il tragitto misi le cuffie alle orecchie per sentire un po’ di musica. Infatti quando entrai nel cortile del Kadic mi chiamarono e sobbalzai per lo spavento.
-Oh ciao ragazzi. Non vi avevo visto!-esclamai sorpresa portandomi una mano al cuore e togliendo con l’altra gli auricolari.
Guardai di sottecchi Ulrich mentre chiudevo l’applicazione sul telefono. Erano passati circa dieci giorni dalla presentazione,e tra di noi si era creata una situazione leggermente imbarazzante.
Tuttavia quell’esperienza mi aveva fatto legare con il resto del gruppo,anche se non riuscivo ancora a sentirmi un membro effettivo.
-Che ti è successo Yumi?!Hai una brutta cera.-commentò Odd.
Mi toccai il viso.
-Non ho dormito molto bene stanotte,ma non preoccupatevi è tutto apposto.-li rassicurai e,nel sentirmelo dire,Ulrich sorrise.-Voi invece di cosa parlavate?
Aelita si intromise nella conversazione.
-Io stavo rimproverando Ulrich.-disse lei mostrando un sorriso fiero.
Si appoggiò con i gomiti sulle spalle di Odd e Jeremy.
Le piaceva giocare col fuoco,a quanto pare.
-Come mai?-chiesi curiosa trattenendo una risata.
-Deve presentare un compito per il corso di musica e non ha nemmeno iniziato.-dichiarò Jeremy incrociando le braccia al petto.
Essendo il genio della banda,immagino che non potesse fare a meno di rispondere.
Ulrich abbassò il capo,sapeva di essere in torto.
Poi provò a giustificarsi.
-Non è colpa mia se sta per iniziare il campionato di calcio!Sono il capitano,non posso saltare gli allenamenti.
Sgranai gli occhi a quella notizia: non mi aveva detto che praticasse altri sport oltre la danza. Me lo aspettavo,considerando il suo fisico.
Aelita sorrise in una maniera inquietante,come a chi gli è appena venuta in mente un’idea. L’ultima volta mi aveva fatta vestire da darkettona,chissà cosa avesse in serbo adesso.
-Ho pensato a un modo per risolvere tutto!Che ne diresti di aiutare Ulrich? - mi domandò - deve comporre una canzone in spagnolo e insomma tu conosci la lingua,saresti veramente utile.
Inizialmente la mia parte scettica si fece sentire e stavo quasi per rifiutare,poi ripensandoci il piano di Aelita era buono: aiutarlo significava vedersi,da soli.
-Dunque accetto con piacere.
Suonò la campanella della prima ora.
-Noi andiamo in classe,a dopo ragazzi.-ci salutò Aelita portando via i suoi spasimanti.
Ulrich ed io ci stavamo fissando da troppo tempo,credo,infatti lui ruppe il ghiaccio.
-Che lezione hai?
Distolsi lo sguardo.
-Letteratura,ma il professore manca. Tu?
Sorridemmo entrambi.
-Musica,ma Jim non vuole vedermi finché non compongo quella canzone.
Non potei trattenermi e scoppiai a ridere.
-Ti avviso,ho intenzione di aiutarti ma questo non vuol dire che farò tutto il lavoro. Chiaro?-lo avvertii tornando seria e puntandogli un dito contro.
Evidentemente il mio comportamento risultava buffo perché rise.
-Ai suoi ordini,nanetta!-esclamò alzando le mani.  
Nanetta?Oh,perché si divertivano tutti a darmi dei soprannomi?
Inoltre non ero tanto più bassa di lui.
Gli diedi una pacca sulla spalla e misi il broncio.
-Dai scherzavo!Ti va di fare una passeggiata mentre aspettiamo la seconda ora?
A quella proposta arrossii. Balbettai tra me e me.
-Scusa,vorrei tanto venire con te ma devo cercare un libro in biblioteca.
-Anche tu un compito arretrato,eh?-mi canzonò.
Scossi la testa.
-Mi dispiace,mio caro,ma non sono come te.-gli diedi una leggera spintarella.-Adesso devo proprio andare.
Conclusi la chiacchierata cominciando a camminare.
Lui mi salutò sventolando una mano.
-Vieni ai campi di calcio dopo le lezioni,così ci mettiamo d’accordo!
Annuii e mi avviai verso la biblioteca.
Perché sembrava una scusa?In realtà mi voleva lì?
Avevo fatto bene ad ignorare le mie sensazioni,si prospettava una bellissima giornata.
 
Il pomeriggio…
Purtroppo ero una ragazza ottimista,infatti non immaginavo che potesse accadere una cosa del genere.
Mi incamminai verso i campi entusiasta e più sorridente che mai.
Lo vidi,mentre correva con i compagni di squadra,e il mio cuore vacillò.
Quando si accorse di me,interruppe l’esercizio.
-Ragazzi facciamo una pausa!-urlò.
Prese una bottiglia d’acqua e iniziò a bere. Wow,quanto era attraente.
Non volli aspettare il suo arrivo,infatti entrai timidamente nel campo.
-Ehi.
-Ciao!-rispose lui col respiro affannato.
Restammo a guardarci in silenzio,forse evitò di darmi un bacio sulla guancia perché era sudato.
-Quindi questa è un’altra delle tue passioni!
Lui si mise un asciugamano rosso intorno al collo.
-Si,ma preferisco la musica. Non dirlo al coach,però!
Si asciugò la fronte.
-Ok,ho la bocca cucita.-e mi toccai le labbra.
Udimmo un fischietto. Voltammo il capo.
-Stern!Non abbiamo tutto il giorno!Parlerai dopo con la tua ragazza!-lo rimproverò l’allenatore.
Ridemmo ed io arrossii.
Appoggiò una mano sulla mia spalla.
-Scappo,altrimenti è capace di farmi correre fino al termine dell’allenamento!Noi possiamo vederci verso le 6.30/7.00 nella sala di musica,che ne dici?
-Si.
Mi fece l’occhiolino e se ne andò a passo svelto.
In altre occasioni,mi sarei sciolta per l’emozione. Ma non quel giorno. Accadde tutto in un secondo. Fu una semplice frase a distruggermi.
-E’ inutile che fai gli occhi dolci a Ulrich,è innamorato di Sissi.
Riconobbi la voce: era Aelita.
Mi girai con le lacrime agli occhi. Lei si trovava vicino ad un albero,aveva le braccia conserte. Provai a negare l’evidenza.
-Perché me lo stai dicendo?-la mia voce era troppo acuta,si sarebbe accorta che mentivo.
Aggrottò le sopracciglia.
-Come perché?Provi qualcosa per lui,è talmente ovvio.-e si trattenne dal ridermi in faccia.
Spalancai la bocca stupita.
Lei che motivo aveva di dirmi tutto ciò?Insomma stamattina le sue intenzioni sembravano diverse.
-E per come stanno parlando,penso che lei ricambi.-continuò indicando il campo.
Mi voltai e ogni mia certezza scomparve. Feci qualche passo in avanti.
Tutto quello che avevo pensato fino a quel momento,tutto quello che avevo fatto non era altro che una bugia. Una meravigliosa bugia. Il cuore di Ulrich apparteneva a un’altra e io mi rifiutavo di accettarlo.
Mi tornarono alla mente particolari che mi erano sfuggiti: alla fine della presentazione,Ulrich aveva guardato una ragazza infondo alla sala e le aveva sorriso. Quella ragazza era Sissi.
Aveva lo stesso sorriso,adesso,mentre parlavano.
Ripensai al primo giorno di scuola. Quando gli raccontai del mio scontro con Crudelia,non aveva fatto alcun commento scortese. Si era limitato ad avere un’aria sognante.
Iniziò a tremarmi un labbro.
-Scusa,devo andare.-e corsi via asciugandomi una lacrima.
Mi concessi di piangere,una volta entrata in camera mia.
Chiusi la porta,mi ci appoggiai fino a quando non mi sedetti sul pavimento freddo.
Solo in quel momento,permisi alle lacrime di uscire.
Perché era così difficile essere felici?
Mi ero ripromessa di non soffrire,di andare avanti,di essere più forte.
Speravo di riuscirci venendo qui.
 
 
Nel frattempo,altrove…
Mentre Yumi stava passando il peggior momento della sua vita,Odd e Aelita si divertivano.
Si trovavano a casa di lei,sul suo letto,e,beh la situazione risultava alquanto compromettente.
-Perché Yumi è corsa via dal campo prima?-chiese Odd tra un bacio e l’altro.
-Credo che avrei dovuto tenere a freno la lingua.-rispose con voce maliziosa.
Lui l’attirò a sé e le cinse i fianchi.
-Io la penso diversamente.-continuò a baciarla.
Che ci fosse un doppio senso in quella frase?La risposta è si.

http://www.youtube.com/watch?v=3Qpxz-UPjv0

Dulce su boca
Cuando me toca
Con su beso sensual

Si sdraiò sopra di lei e provò a sfilarle la canottiera bianca con scritto Vans.
-Ah-ah non sarà così semplice.-disse la ragazza bloccandolo e mettendosi seduta a cavalcioni.
Iniziò a dargli dei teneri baci sul collo.
-Questo è un colpo basso.-si lamentò sapendo cosa aveva intenzione di fare Aelita.
Lei sorrise. Il gioco era nelle sue mani.
Forse Odd era semplicemente questo: un gioco.
Gli morse il labbro inferiore e lui per non urlare di piacere,cominciò a palparle il sedere.
Proprio quando le cose stavano per diventare interessanti,qualcuno suonò il citofono.
Aelita lasciò andare immediatamente Odd,che rimase sdraiato sul letto,e mostrò una faccia sorpresa e scocciata.
Poi si ricordò.
-Oh no!Mi ero dimenticata,devo uscire con Jeremy!-esclamò alzandosi e raccogliendo la maglietta bianca,che Odd era riuscito a toglierle.
La infilò dentro i pantaloncini di jeans a vita alta e si diresse verso lo specchio rotondo per pettinarsi i capelli scompigliati.
Posò la spazzola sulla cassettiera e si accorse di avere una calza bucata all’altezza della coscia.
-Odd!Non ce la fai proprio a trattenerti eh?!-lo rimproverò adirata ma al tempo stesso divertita.
Infatti lui rise.
-Senti chi parla!Cosa dovrei dire dopo questo succhiotto?!-esclamò risentito indicando il collo.
Sorrise innocentemente.
-Lo sai,sono una tipa vorace.
Si allacciò velocemente le Vans nere e afferrò la borsa in pelle anch’essa nera.
Stava per uscire dalla stanza ma la domanda di Odd la costrinse a fermarsi.

Pero me atrapa
Y luego se escapa
Y ese beso pasa a ser mortal

-Quando dirai a Jeremy di noi?
Deglutì.
-Odd ne abbiamo già parlato,è complicato…-provò a cambiare discorso.
Però il ragazzo era stufo di nascondersi,provava dei sentimenti per Aelita e voleva gridarlo al mondo intero.
Si alzò in piedi.
-No,non lo è.-ribatté lui-Ti risulta difficile dire: Odd e io ci amiamo?
Accennò un sorriso speranzoso.
Lei diventò seria. Non sapeva come rispondere perché il suo cuore era confuso.
Restò in silenzio abbassando il capo.
-Certo,ora capisco. Ti vergogni di me.
-Non si tratta di questo! - contestò subito Aelita - Io…non so cosa provo.
Odd sgranò gli occhi sorpreso.
La prima reazione che ebbe fu quella di arrabbiarsi.
-Ok ti renderò il compito più facile: chiudiamola qui. Quando avrai le idee chiare vieni a cercarmi.
Uscì a passo svelto sbattendo la porta.
Aelita ci restò male,ma preferì non darlo a vedere e si concentrò sul suo appuntamento con Jeremy.

Y me dice que no, que se va
Pero al fin volverá
A jugar el juego que más le gusta
Y me va a matar

 
A casa Ishiyama...
Mi ero rintanata sotto il plaid e il mio viso era ancora bagnato dalle lacrime. Ulrich mi tartassava di messaggi,ai quali continuavo a non rispondere.
Posai il telefono accanto a me dopo l’ennesimo “Dove sei?”.
Hiroki aprì la porta e,quando si accorse in che stato ero ridotta,restò sulla soglia per qualche secondo.
-Sotto le coperte a quest’ora e con una faccia da funerale. Questo non è un buon segno.-commentò lui tentando di farmi ridere.
Purtroppo non ero in vena di battute.
Si sedette di fronte a me.
-Che è successo?-chiese mostrando un sorriso affettuoso.
Mi prese le mani.
Tirai su col naso e tra un singhiozzo e l’altro gli raccontai tutto.
Anche se avrei voluto urlare. Avrei voluto prendere a pugni il muro consapevole del fatto che poi mi sarei rotta una mano. Ma non mi sarebbe importato,era meglio che piangersi addosso.
-Infondo me lo aspettavo,non sono mai io la prescelta. Però speravo che qui fosse diverso. Speravo che la mia vita potesse andare per il verso giusto,stavolta. Ci credevo davvero.
Hiroki mi abbracciò.
-Tranquilla hermanita,sono certo che si risolverà ogni cosa.
Sbottai di nuovo sciogliendo l’abbraccio.
-No Hiroki!Non si risolverà un bel niente!Io continuerò a fare la parte della sfigata che gli va dietro e lui non saprà mai quello che provo.
Mio fratello aggrottò le sopracciglia.
-Questo non significa che non possiate essere amici.
Amici. Non avevo ancora considerato quella parola. Forse perché non lo eravamo mai stati. Per un istante pensai che potesse funzionare e annuii.
Smisi di piangere e Hiroki mi asciugò il trucco calato.
Il telefono continuò a vibrare in sottofondo.
-Ti serve un passaggio?
Sorrisi.
 
“Caro diario,
Sto andando da lui. Si,probabilmente non è la cosa giusta da fare ma Hiroki ha ragione: non voglio perdere la sua amicizia. Proverò a convivere con questa situazione e vediamo che succede.”
 
 
Ero in ritardo,infatti non mi aspettavo di trovarlo lì. Salutai Hiroki e mi avviai verso la sala di musica.
Quando lo vidi,seduto di spalle mentre accordava la chitarra,mi fermai un attimo vicino alla vetrata e sorrisi.
-Sei venuta,alla fine.-disse acido.
Aveva tutto il diritto di essere arrabbiato.
Abbassai il capo e mi sedetti di fronte a lui.
-Scusa,stavo riflettendo. Ma ora sono qui e ho intenzione di aiutarti.-risposi gesticolando.
Mi guardò in faccia e notò i miei occhi gonfi. Il fondotinta non risultava sempre efficace.
-Hai pianto?-chiese preoccupato.
Scossi la testa ma si accorse che stavo fingendo.
-Non pensare a me Ulrich. Credimi,adesso è passato. Vogliamo passare alla canzone?Insomma il tempo passa,e non vorrei mai che Jim ti cacciasse dai corsi.-lo rassicurai prendendogli una mano.
Lui annuì contento e sciolse le nostre mani per prendere il plettro.
-E’ soltanto una bozza,vorrei sapere cosa ne pensi.
Iniziò a cantare una canzone con una melodia dolce,e anche le parole lo erano. Doveva averla composta pensando a una persona speciale.
Quando terminò smisi di guardarlo con aria sognante e cominciai a correggerlo.
-La pronuncia è pessima,ma il testo mi piace. Direi che possiamo lavorarci.
Ridemmo entrambi,poi mi passò uno spartito.
Rimasi con lui fin quando non ultimammo la canzone.
Guardai l’ora sul mio orologio.
-Oh miseria ladra!E’tardissimo,devo scappare!-esclamai agitata.
Gli diedi un bacio sulla guancia e sarei già uscita dalla stanza se non mi avesse fermato.
-Aspetta è tardi. Vuoi che ti accompagni?
Il mio sguardo si ammorbidì di nuovo.
-Non puoi lasciare il campus senza permesso.-gli ricordai-Poi devi lavorare su quella “j”,che è veramente orribile!Buona notte. Ci vediamo domani.
Sorrisi un’ultima volta e me ne andai.
-A domani.-rispose allegro.
Arrivai a una conclusione: non mi importava che Ulrich fosse innamorato di Sissi,in qualche modo era anche legato a me.
E io avrei sfruttato questo legame fino in fondo.

Avere speranza non è desiderare,
ma avere la certezza che ciò che vuoi,
prima o poi, arriverà.

Vivere senza speranza
è essere sconfitto prima di provarci.

La speranza non è un desiderio,
è una certezza.
E' il motore della gente felice.

La speranza non è sognare il possibile,
ma sognare l'impossibile.


Lì, dove tutto è perduto,
dove c'è solo sconforto, desolazione e vuoto,
c'è anche speranza.


Perché la speranza è ciò che rimane
quando ormai non rimane nulla.

La speranza è fatta di futuro.


Angolo dell'autrice.
Salve popolo di EFP! Ludos è di nuovo qui con le sue storielle strampalate.
In questo capitolo sono successe un sacco di cose di cui adesso parleremo un po'.
Prima vorrei ringraziare tutti coloro che mi seguono,che recensiscono e anche i lettori silenziosi.
Un giorno vi farete vivi,lo so!
Allora ci sono state un sacco di sorprese belle e brutte.
La nostra Yumi ha sofferto per la prima volta,e non sarà l'ultima. Non mi piace fare paragoni con le altre storie che scrivo,ma rispetto alla Yumi di IVF lei è più forte,più combattiva e non le piace assolutamente piangersi addosso.
Proverà a convivere con questa situazione,ma le conseguenze le vedremo in seguito.
Siamo venuti a conoscenza di un altro soprannome (Nanetta),che Ulrich userà piuttosto spesso.
Come avete letto,il nostro Ulrich è innamorato di Sissi. Però Yumi ha ragione,in qualche modo è legato anche a lei.
La canzone che stava componendo è davvero dolce,rappresenta il lato di Ulrich che ci piace di più.
A proposito di lati nascosti,abbiamo scoperto che gioca a calcio ma preferisce cantare. Credo sia uno dei pochi ragazzi che la pensa così.
Finalmente ci sono stati dei "progressi" nel triangolo Odd-Aelita-Jeremy: lei deve scegliere,e Odd per facilitarle il compito la "lascia". In teoria la loro non è proprio una relazione,però il nostro micetto è davvero innamorato.
Di scenette "compromettenti" ce ne saranno altre,ma mi atterrò al raiting giallo.
La canzone di sottofondo si chiama "Me envenena" ed è dei Teen Angels. Se avete aperto il link,potete notare che rispecchia la situazione.
Adesso credo di essermi dilungata troppo e lascio la parola a voi lettori. Mi raccomando aspetto vostri consigli,commenti,critiche ecc...
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento!
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Ciao,ciao!
-Ludos98

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Capitolo 6
*** Triangle - Part 1 ***


“Non ho scelto io di nascere, perciò lasciatemi vivere come voglio.
- Jim Morrison”

Chapter 6: Triangle – Part 1
Pov Yumi
“Caro diario,
Oggi mi sento felice. Nonostante quello che sta succedendo,i miei sensi di colpa,non posso fare a meno di essere allegra.
Ho deciso di prendere la vita come viene,senza focalizzarmi troppo sui sentimenti per Ulrich.
A proposito: il nostro legame si sta rafforzando. Credo che averlo aiutato con quella canzone mi abbia fatto guadagnare dei punti.
Certo,lui continua a chiamarmi “Nanetta”,e ogni volta vorrei picchiarlo però mi trattengo.”
Il mio telefono vibrò. Era un messaggio da parte sua. Sorrisi istintivamente.
“Vieni al Kadic,c’è una scena che non puoi perdere.”
Si riferiva ai corsi di canto,i quali frequentavano anche durante il weekend.
Infatti era sabato,ed io mi trovavo a casa,sdraiata sul letto in accappatoio.
Mi avviai frettolosamente verso l’armadio e afferrai il primo vestito che mi capitò davanti. Era un abito bianco a bretelline di Hollister,con dei fiorellini celesti ricamati sul petto e alla fine dell’indumento. Aveva inoltre una cinta marrone.
L’autunno cominciava a farsi sentire,perciò dovetti infilarmi un copri spalle blu lungo.
Non potevo più indossare le ballerine così presi le converse di jeans.
Lasciai i capelli sciolti,mi truccai ed uscii dalla mia stanza spegnendo la luce e chiudendo la porta.
 
Ulrich aveva ragione,la scena a cui assistetti fu davvero divertente.
Entrai nell’edificio e lo vidi sulla soglia della sala di musica.
-Ehi ciao.-lo salutai arrivando al suo fianco e toccandogli un braccio-Cosa sta succedendo?
Lui indicò il palco con la testa e sorrise. Guardai nella sua stessa direzione: Aelita stava per provare una canzone. Forse non sorrideva per quello. Il mio sguardo cadde sul resto della sala e notai Odd,o meglio l’espressione di Odd.
Sembrava folgorato.
Non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere. Ulrich fece lo stesso.

http://www.youtube.com/watch?v=TIrNRdMuMfI

There's a little girl
In this little town
With a little too much heart
To go around
Live forever,
Never say never
You can do better,
That's what she says

 
-Oh tieni. - disse porgendomi un bicchiere con il coperchio come nei film americani. Sgranai gli occhi: non ci avevo fatto caso prima. –So che ti piace il cappuccino con lo zucchero alla cannella.
Lo accettai arrossendo.
Wow,si era ricordato.
Eravamo stati al bar della scuola solo una volta.
-Grazie.-evitai di balbettare.
Iniziai a sorseggiarlo tornando a osservare la performance di Aelita.

Mama named her Lucky
On a starlight night
A rabbit foot in her pocket,
She dances in spite of
The fact that she's different
And yet she's the same
And she says do [x6]

Do [x8]
Do [x8]
Lucky you, lucky you
Do [x8]

-Scusa ma Odd non l’aveva lasciata?-sussurrai nell’orecchio di Ulrich.
Temevo che qualcuno potesse sentirci,in quella scuola anche i muri avevano le orecchie.
Ci mise un po’ a rispondere.
-E’ un ragazzo incoerente,anche se un tempo non lo era.-abbassò il capo sconcertato.
Aggrottai le sopracciglia.
-Ti riferisci a…?-non completai la domanda perché lui mi precedette.
-Si,mi riferisco a quando non era il cagnolino di Aelita.-disse in tono seccato. Essendo suo amico,quella faccenda doveva averlo segnato.-Le ragazze del collegio facevano la fila per uscire con Odd,e spesso aveva più fidanzate nello stesso momento. Ma soprattutto,non si faceva comandare da nessuna.
Che discorso maschilista! Pensai alzando gli occhi al cielo e scuotendo la testa.

She sings her little songs
She walks a long a little
Halfway headed for the skies
Left to travel,
Lives they unravel
Mind over matter,
That's what she says

 
-Non ci crederai ma anche Aelita era molto diversa.-continuò sospirando e mettendo le mani nelle tasche dei jeans.
Emisi un verso incredula.
Mi aveva incuriosita con quell’affermazione e volli saperne di più.
-In che senso “diversa”?
Incrociò le braccia al petto.
-Beh era tranquilla,allegra e non si vestiva da darkettona.
Quando udii quella parola non potei fare a meno di sorridere. Lo stavo istruendo bene!
Comunque non riuscivo a immaginarmi Aelita tranquilla,allegra e senza vestiti scuri.
Infatti quel giorno indossava un’orribile canottiera la quale aveva un teschio enorme disegnato sopra. Era talmente scollata che si intravedeva il reggiseno nero in pizzo. I pantaloncini erano altrettanto corti e sotto portava delle calze nere. Forse voleva sembrare meno facile mettendole. Indovinate cosa aveva ai piedi? Un paio di Vans ovviamente.

Mama named her Lucky
On a starlit night
A rabbit foot in her pocket,
She dances in spite of
The fact that she's different
And yet she's the same
And she says do [x4]
Do [x8]
Do [x11]
Lucky you, lucky you, lucky you
Do [x9]
Do [x11]

Ok,devo ammetterlo: ero ancora arrabbiata con Aelita per ciò che mi aveva detto.
Lo so,non era colpa sua se Ulrich provava determinati sentimenti,ma non mi andava a genio per i suoi comportamenti da poco di buono.
Ogni cattivo ha il suo perché.
Come poteva essere cambiata talmente tanto?Cosa l’aveva spinta a diventare così?
Decisi di scoprirlo.
-Quando è iniziata questa storia?Voglio dire tra Aelita e Odd.
-Sicura che vuoi sentirla?Ci sono dei dettagli non esattamente limpidi.
Gli appoggiai una mano sulla spalla.
-Ho visto Gossip Girl: la prima volta di Chuck e Blair è stata in una limousine. E in Pretty Little Liars c’è una coppia di lesbiche. Quindi forza spara.
Lui restò un attimo scandalizzato dalla mia cultura sulle serie tv,poi parlò.
-E’ cominciato tutto un anno fa circa. Aelita e Jeremy stavano insieme da sei mesi più o meno,ma in quel lontano pomeriggio autunnale accadde l’impossibile. Il genietto era andato a una convention per cervelloni. Non avrebbe dovuto farlo.
Lei si trovava nella nostra stanza, e dopo aver stracciato Odd a Call of Duty lui la baciò. Stranamente Aelita non si ritrasse e la situazione diventò calda dopo cinque minuti.
 
Intanto noi ci eravamo spostati nel parchetto del Kadic,su una panchina. Avevo comprato i pop-corn e ne sputai cinque dopo l’ultima frase.
-Cioè mi stai dicendo che loro…?-la mia voce si spezzo per il disgusto.
Ulrich annuì.
-E non è finita qui!-esclamò divertito.-Vuoi sapere come sono venuto a conoscenza di questa vicenda?
Ripresi a mangiare i pop-corn.
-Si. - risposi impaurita.
Lui mise le mani sulle ginocchia e sospirando riprese il racconto,il quale sembrava una fan fiction a luci rosse.
-Tornai tardi dall’allenamento fortunatamente. Aprii la porta e vidi Aelita e Odd che si rivestivano. Spalancai gli occhi sorpreso e richiusi la porta pensando di aver avuto un’allucinazione. Entrai nuovamente e la scena non cambiò. Odd aveva un sorriso soddisfatto mentre Aelita sembrava piuttosto imbarazzata.
“Questo non deve uscire da qui”,disse seria e poi corse via sbattendo la porta.

Maybe she'll sing you do [x3]
Maybe she'll bring you
Into the skies
Honey, she'll love you
Funny how some view
Angels above you,
Aint so far away

Mama named her Lucky
On a starlit night
A rabbit foot in her pocket,
She dances in spite of
The fact that she's different
And yet she's the same
And she says do [x4]
Do [x8]

Do [x10]
Lucky you, lucky you
.

Aelita terminò la canzone e scese dal palco.
-Ottimo lavoro signorina Stones!-si complimentò Jim applaudendo.
Lei sorrise soddisfatta e andò a sedersi al suo posto.
-Bene ragazzi per oggi è tutto!Potete andare.-esclamò la professoressa Hertz appuntando qualcosa su un block notes.
Gli alunni non se lo fecero ripetere due volte e si avviarono verso l’uscita. Inclusa Aelita,con la sua solita camminata da diva.
Odd la fermò prendendola per un braccio.
-Sei stata molto brava. Ma sapevo già che il canto è uno dei tuoi tanti talenti.-disse con voce maliziosa il biondo avvicinando a sé la ragazza.
Lei lo scansò bruscamente.
-Smettila con questi giochetti Odd,ci siamo lasciati ricordi?-gli rammentò seccata.
Si liberò dalla stretta ma aspettò una sua risposta prima di andarsene.
-Dai non ti manco nemmeno un pochino?Non mentire,so che è così. - la provocò provando a baciarla.
Aelita mise una mano davanti alle labbra per impedirglielo.
Inizialmente pensò di evitare ciò che stava per dire. Poi mostrò quella faccia da stronza e distrusse il cuore di Odd.
-Non mi manchi affatto,e ti spiegherò anche il motivo.  Jeremy ed io abbiamo fatto sesso la sera in cui sei andato via.
Lui la fissò attentamente e intuì che non era una bugia.
Ci fu un attimo di silenzio.
-E devo ammettere che è stato molto più bravo di te.
Aelita uscì dalla sala sorridendo anche se in parte era solo finzione. Un tempo non l’avrebbe mai fatto. Eppure i grandi errori che poi avevano condizionato la sua vita,si trovavano lì.
Odd la guardò allontanarsi e trattenne una lacrima. Già,Odd della Robbia,l’ex dongiovanni,si era innamorato.

C’era una parte della storia che nessuno conosceva. Aelita non l’aveva condivisa per paura,per imbarazzo,e chissà per quale altra ragione.
Ulrich non aveva approfondito il concetto diversa. Lo era anche a livello psicologico. Infatti,un anno prima,si sentì malissimo dopo aver tradito Jeremy.
Tornò a casa in fretta e furia e si richiuse la porta alle spalle con il fiatone.
Non sapeva che non sarebbe riuscita a scappare da quel problema?
Aveva bisogno di confidarsi con qualcuno. Scelse la madre,che però era troppo presa dal suo lavoro per ascoltarla.
-Mamma.-esordì lei camminando timidamente verso il tavolo del salone dov’era seduta la donna.
Non alzò nemmeno lo sguardo per rispondere e continuò a digitare sulla tastiera imperterrita.
I genitori di Aelita erano dei chirurghi,quindi si trovavano sempre pieni di impegni.
-Si tesoro?Come mai sei tornata a quest’ora?A scuola tutto bene?
Già come se ti importasse davvero.
Annuì e andò in camera sua delusa.
Quando entrò si sentì fuori posto,era lì che aveva condiviso momenti importanti con Jeremy: il primo bacio,i pomeriggi passati a fare i compiti,i messaggi notturni,le videochiamate.
Andò davanti allo specchio per osservarsi: esteriormente non sembrava diversa. Era sempre Aelita,la ragazza con il maglioncino grigio e i pantaloni blu di Subdued. Ma interiormente si sentiva uno schifo.
Si sdraiò sul letto e affondò il viso nel cuscino iniziando a piangere. Nessuno avrebbe capito,nessuno l’avrebbe più guardata allo stesso modo se l’avessero scoperto.
Ma come poteva nascondere un segreto del genere?Infondo aveva perso la verginità.
In quel momento di tristezza e solitudine,qualcuno la chiamò al telefono.
Era Odd.
-Che cosa vuoi ancora?-rispose acida tirando su col naso.
-Ehi rilassati tigre!Volevo solo sapere come stavi.-disse ironico.
Lei si asciugò una lacrima.
-Come vuoi che stia?Non provi un minimo rimorso dopo quello che abbiamo fatto?-sbottò incredula.
Lui scoppiò in una sonora risata.
-Si certo la storia del migliore amico. Ma io sono così. Al posto tuo mi chiederei se l’hai fatto perché provi qualcosa per me.
Aelita attaccò per non mandarlo a quel paese.
Che sbruffone!

Pov Yumi
-E tu cosa hai detto a Odd dopo che Aelita era corsa via?-chiesi guardandolo in faccia.
-Mi sono arrabbiato.-rispose Ulrich come se fosse una domanda retorica.

Pov Ulrich
-Odd ma come cavolo ti è venuto in mente?E’ Aelita per l’amor del cielo!Non puoi aggiungerla alla lista delle tue conquiste. Quindi ti prego dimmi che me lo sono immaginato.-lo supplicai ancora scioccato.
Lui scosse la testa contento.
-No,amico mio. E non sai com’è stato… - continuò con aria sognante.
Lo fulminai con lo sguardo.
-Ti rendi conto di che cosa hai fatto?-abbassai la voce-Se Jeremy dovesse scoprirlo si scatenerà l’Apocalisse al Kadic.
Fino a quel momento Odd aveva preso la cosa come uno scherzo,ma quando dovette scegliere tra le sue sveltine con Aelita e l’amicizia provò a comprarsi il mio silenzio.
-Non succederà niente se tu non glielo dirai.-disse in tono fermo.
Lo guardai sorpreso,non pensavo potesse cadere così in basso.
-Mi dispiace,amico ma non posso promettertelo.
Poi uscii dalla stanza per farmi una doccia.

Pov Yumi
-Eppure non hai parlato.-gli ricordai guardando davanti a me.
Avevo smesso di mangiare i pop-corn nell’istante in cui mi ero accorta di quanto dispiacesse a Ulrich.
Purtroppo lui si trovava tra l’incudine e il martello costantemente.
Ora che c’ero dentro anche io,scelsi di impegnarmi affinché non soffrisse troppo.
-Mi sembrava la cosa giusta da fare allora.
Volevo abbracciarlo,ma mi accontentai di prendergli una mano.
-Ed è così. - lo rassicurai con un sorriso caloroso – Sono molto fiera di te.
Lui osservò le nostre mani e poi sorrise.
-Grazie.-non si aspettava questo complimento da parte mia. Si alzò. – Dai avviciniamoci all’entrata,sta tramontando il sole.Mi trascinò con sé ed io mi sentii la ragazza più felice della Terra.


Dopo aver parlato con Odd al telefono Aelita decise di cambiarsi,perché quei vestiti la facevano sentire “sporca”.
Afferrò dei jeans chiari stretti e una casacca militare. Pettinò i capelli biondo cenere,si allacciò le Superga blu e giallo ocra ed uscì.
Attraverso quel look si poteva già notare l’evoluzione negativa che avrebbe subito.
Tornò a scuola,quella casa la stava deprimendo.
Il cortile era deserto,eccetto per una figura appoggiata al muro con molta nonchalance.
Che gran figlio di…! Mi ha aspettata!
Aelita si avvicinò a passo svelto. Era furiosa,avrebbe voluto dirgliene quattro oppure dargli uno schiaffo.
-Ora fai anche il fidanzatino premuroso?-lo canzonò.
Lui continuò a mostrare quel sorriso beffardo.
-Avevo intenzione di restituirti questo.-rispose tranquillamente mettendogli il cappellino di lana blu con dei ricami bianchi.
Odd le cinse i fianchi e in un secondo la mise con le spalle al muro.
-Fai sempre così con le altre?-domandò con il fiato corto.
Per quanto provasse a negarlo era completamente attratta da lui. Il contatto con la sua pelle la faceva diventare elettrica.
Erano a un palmo di naso,una mossa falsa e le loro labbra si sarebbero incontrate.
-Ho chiuso con loro,sei tu l’unica con cui voglio stare.
Quella frase destabilizzò completamente la forza di volontà di Aelita. Sapeva in che guaio si stava cacciando,ma scelse si correre il rischio.
-Ad una condizione però: dove e quando voglio io.

Odd annuì e finalmente si baciarono.

Pov Yumi
Passammo per il campo di calcio e c’erano le cheerleader che si allenavano. Ulrich lasciò improvvisamente la mia mano quando vide Sissi. Smise di camminare e cominciarono a scambiarsi degli sguardi complici.
Mi venne in mente un’idea che poi avrei rimpianto a lungo.
Diedi una gomitata ad Ulrich affinché andasse a parlare con lei.
E’ questo che fanno gli amici.
Ma cosa sto dicendo?Quelli erano i buoni propositi della giornata. Mi stavo auto convincendo che potessi tenere a freno le mie emozioni,ma quando riconobbi il sorriso imbarazzato che rivolgeva a Crudelia una sensazione di tristezza pervase il mio corpo.
Mi voltai e trovai la stessa situazione: Odd osservava affranto Jeremy e Aelita mentre si baciavano.
Così mi avvicinai al ragazzo e gli misi un braccio intorno alle spalle per confortarlo.
-Vedrai,arriverà anche il nostro momento.-dissi stringendolo a me.
Lui alzò la testa.
-Come fai a dirlo?Insomma guardali.-rispose indicando tutti gli altri.
In effetti sembrava impossibile cambiare le cose,ma ero fiduciosa: non mi sarei arresa senza combattere.
-Fidati di me. Adesso però hai bisogno di una cioccolata calda,vieni.-e lo portai via.
Odd provò a divincolarsi gridando:
“Non sono una ragazza!”
Risi ma lo ignorai e ci allontanammo entrambi verso il tramonto.

Cos’è l’amore?
E’ qualcosa che succede per abiogenesi?
E’ qualcosa più in là della nostra volontà?
Magari l’amore è semplice...si tratta solo di essere prossimi, di stare vicino.


Non importa il modo,
né quanto esprimi il tuo amore.
In amore si tratta di essere prossimi.

Fare del male a qualcuno che ti ama
provoca una distanza insormontabile.

E nell’amore la distanza
è un’attesa insopportabile.


La prossimità ti turba, ti riempie di ansia,
abbatte la tua grande muraglia.
La prossimità ti libera.

Angolo dell'autrice.
Buongiorno popolo di EFP! Questa volta ho aggiornato prima del solito. Siete rimasti sorpresi vero?
Beh anche in questo capitolo le cose da dire sono molte. Prima di tutto spero non vi siate confusi tra le scene passate e quelle ambientate nel presente.
Il titolo è Triangle - Part 1,perché tra molto tempo ci sarà la parte due. (e potrebbe non essere su questo triangolo).
Parliamo subito dei protagonisti di questo capitolo che ne dite?
Aelita,Odd e Jeremy: Vi ho mostrato un altro lato sia di Odd che di Aelita. So che un giorno vi affezionerete anche a quella bitch. Ah mi stavo dimenticando!Nel flashback in cui Aelita si cambia ho detto che aveva i capelli biondi perché l'attrice che la interpreta
(Léonie Berthonnaud) ha i capelli biondo cenere. Poi Aelita li ha tinti successivamente.
State ancora piangendo per la scena in cui lei dice a Odd che è stata con Jeremy?Tranquilli,è un triangolo e la scelta potrebbe non essere definitiva.
La canzone di Taylor Swift era allegra,stranamente,e sarà la canzone di Aelita per la prima parte della storia.
Nonostante le attenzioni particolari per quei tre,ho lasciato una scia di scene Ulumi non indifferente.
Lei ci sta provando ad essere solo sua amica,ma non è facile. D'altra parte il triangolo Odd-Aelita-Jeremy ha messo in difficoltà anche Ulrich,come abbiamo visto.
Le scene che vi hanno spezzato il cuore alla fine si sono rivelate più di una: quella dove Yumi spinge Ulrich ad andare da Sissi,quando Odd guarda Aelita e Jeremy baciarsi oppure quando lei gli rivela la sua scelta,ecc...
Insomma ho sfoderato la mia crudeltà ancora una volta.
Credo di non essermi dimenticata niente,quindi lascio la parola a voi.
Aspetto vostri commenti/critiche/consigli...
Al prossimo capitolo!
E per qualsiasi cosa potete cercarmi qui --->https://www.facebook.com/ludos.efp
-Ludos98

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Capitolo 7
*** Fall ***


Chapter 7: Fall

In autunno appassiscono i fiori,le ore di luce si accorciano,arrivano i giorni freddi.

Rigirai più volte il cucchiaino nella tazza dopo la proposta di Odd. Ultimamente ci eravamo visti parecchio: per prendere un caffè,per parlare e struggerci riguardo i nostri amori impossibili.
Ma quell’idea era davvero folle.
-Non funzionerà mai!-esclamai appoggiando un polso sul tavolo e mostrando uno sguardo convinto.
Odd fissò il vuoto per un attimo prima di rispondere.
-Ma se funzionasse,ti rendi conto di cosa otterremmo?-provò a dissuadermi sorridendo.
Il suo viso solare mi metteva sempre allegria,anche in giorno buio e autunnale come quello.
No,no! Non farti incantare, è una tattica. Disse la mia coscienza.
Sospirai.
-Mi dispiace Odd non posso. Complottare,agire alle spalle,mentire non è da me.
Abbassò il capo affranto. Sul serio sperava che lo seguissi in questa pazzia?
Presi cinque euro dal portafoglio e li lasciai accanto al tovagliolo.
-Ci vediamo domani a scuola.-e lo liquidai senza troppi complimenti uscendo dal locale.
Lui mi guardò andare via e pensò probabilmente che fossi una stupida a non cogliere quell’occasione,ma i miei principi erano altri.
Mi avevano cresciuta con degli ideali onesti e buoni,quindi avvicinarsi a Ulrich in quel modo era fuori discussione.
Almeno così credevo.
 
Quella sera…

In autunno la vita  si vede da dietro una finestra.

Ero pensierosa. Il piano di Odd non mi lasciava riposare in pace.
Infatti mi trovavo in cucina,accovacciata su una sedia,a mangiare del gelato.
Quando arrivai a metà vaschetta,entrò Hiroki dalla porta sul retro. Tornava da una festa,infatti era molto tardi.
Si tolse la giacca di pelle e si sedette accanto a me.
-Come mai sei ancora sveglia?Domani c’è scuola.-chiese in tono severo.
Accennai una risata. Adoravo quando fingeva di rimproverarmi.
-Non riesco a dormire. Un’idea mi ronza in testa senza darmi tregua.
Lui mi rubò la posata e l’affondò nella vaschetta.
-Scommetto che c’entra Ulrich.-intuì mostrando uno sguardo fiero.
Alzai gli occhi al cielo scuotendo leggermente la testa.
-Si…però no. Insomma non direttamente. Hiroki,qual è il punto di non ritorno?Voglio dire: se per ottenere qualcosa dovessi toccare il fondo,lo faresti?
Aggrottò le sopracciglia dubbioso. Sicuramente non aveva capito perché glielo stessi chiedendo,però mi diede uno splendido consiglio.
-Se il gioco vale la candela,si lo farei.
Annuii silenziosa.
Forse il suo punto di vista non era sbagliato. Una parte di me avrebbe rischiato il tutto per tutto,ma l’altra mi frenava.  
Hiroki fissò la scritta sulla maglietta del mio pigiama.
Sleep all day.
-Adesso è meglio se vai a letto,altrimenti si che dormirai tutto il giorno.
Sorrisi.
Mi accarezzò affettuosamente la guancia e si avviò verso le scale.
E’ quello che feci anche io dopo qualche minuto.
 
Il giorno seguente…

L'autunno arriva e ci invade poco a poco,raffreddando la nostra anima e i sogni.

“Caro diario,
Oggi mi sono svegliata con l’idea che seguire la via della verità sia la cosa giusta da fare. Non importa ciò che dicono Odd e Hiroki,io terrò fede al mio punto di vista. Ci sono milioni di ragioni per le quali non posso assecondare le corbellerie di Odd,ma la più importante è l’andare contro i miei principi. Mi ucciderebbe letteralmente.
Ho sempre preferito un’amara verità a una bella bugia,quindi perché cominciare a mentire ora?”
Mentre i dubbi continuavano ad affollarsi nel mio cervello,mi infilai rapidamente il vestito a maniche corte viola con delle balze sul petto. La parte inferiore era composta da una gonna bianca,anch’essa a balze,e da un nastro verde acqua all’altezza della vita.
Dovetti mettere delle calze chiare,che arrivavano a metà ginocchio,per non soffrire il freddo. Scelsi delle scarpe alte viola,mi truccai e corsi a scuola.
 
L’arrivo non fu dei migliori,considerando che pensavo di essere in ritardo invece scoprii di avere l’orologio rotto.
Inoltre qualcuno mi aspettava all’ingresso del Kadic.
-Ehilà Yumi!-gridò Odd spaventandomi e fermando la mia camminata.
Sobbalzai.
-Odd,me asustaste!Cioè,mi hai spaventata. Che-che ci fai tu qui?-domandai tornando a respirare regolarmente.
-Ti aspettavo,naturalmente.-rispose ironico.
Alzai gli occhi al cielo e ripresi a camminare.
Lui mi seguì.
-Credevo di essere stata chiara ieri.-lo ammonii in tono serio.
Il nano biondo rise di gusto.
Cosa c’era di divertente?
-Oh Yumi!Sei in questa scuola quasi da un mese e ancora non hai capito come funziona?Cambierai idea,è inevitabile.
Distolsi lo sguardo inarcando un sopracciglio. Riteneva quella scuola un cattivo ambiente?O forse si riferiva ad altro?

Quando non accettiamo la realtà preferiamo vedere quello che vogliamo.
Difendiamo con le unghie e i denti un punto di vista falso.

Il resto del gruppo richiamò la nostra attenzione. Jeremy e Aelita erano abbracciati e ci salutarono sventolando una mano. Il sorriso finto della ragazza si poteva riconoscere anche a chilometri di distanza. O almeno,io lo notai.
-Sii onesto e la conquisterai.-gli sussurrai in un orecchio.
Poi li salutai a mia volta con un sorriso nervoso. Odd fece lo stesso.
-Buongiorno!Come mai siete venuti insieme?-chiese Aelita irritata lasciando andare il ragazzo.
Noi ci guardammo imbarazzati.
-Ci siamo incontrati qui fuori-mi giustificai subito indicando il cancello con un pollice.
Lei annuì risentita e si sistemò il cappellino grigio. Non erano esattamente orribili i suoi vestiti quel giorno.
Indossava una canottiera bianca con una tigre disegnata sopra,dei pantaloncini corti strappati e le Vans nere.

In autunno i colori cominciano a morire.

Jeremy si accorse che c’era qualcosa di strano nell’aria.
-Anche se fosse,che c’è di male?-domandò confuso.
Aelita gli mise le mani intorno al collo e lo depistò.
-Proprio niente. Lo sai che sei l’unico per me.
Si baciarono con lingua e vidi il volto di Odd scurirsi per la rabbia.
Suppongo che si stesse trattenendo dal tiragli un pugno.
In quel momento si unì a noi Ulrich. Arrivò scrivendo sul telefono con aria sognante.
Tossii per farmi notare.
-Oh ciao ragazzi!Come state?-disse alzando lo sguardo per un secondo e toccandosi i capelli.
-Bene,bene.-risposi acida.
Adesso ero io ad essere gelosa. Immaginavo con chi stesse parlando.

L'autunno,oh,l'autunno.
Ci invade un malessere inspiegabile,siamo come un parrucchiere senza spazzole,siamo persi.

Calò un silenzio assordante. Era raro che capitasse. Solitamente Odd ci raccontava qualche barzelletta,invece quel giorno ci fissavamo tutti sconcertati. Si sentivano solo le dita di Ulrich che scorrevano sui tasti,come impazzite.
Il suono della campanella ci riportò alla realtà.
-E’ arrivata l’ora di subirsi un’altra lezione di storia. Andiamo amore?-chiese gentilmente Jeremy alla ragazza dai capelli rosa.
Diedi una gomitata a Odd spingendolo a fare la sua mossa. Fortunatamente colse al volo le mie intenzioni.
Lei stava per acconsentire ma il nano biondo intervenne:
-Veramente vorrei dire una cosa alla tua fidanzata. Se è possibile. - c’era sarcasmo nella sua voce.
Soffocai una risata. Era veramente un mistero il fatto che Jeremy non si rendesse conto delle frecciatine,occhiate e tutto quello che accadeva tra Aelita e Odd.
Al tempo stesso mi intristii perché quando la verità verrà fuori,travolgerà,inevitabilmente,non solo i diretti interessati.

Se due persone possono avere una verità diversa,allora c'è una sola verità?
Siamo presi dalla nostra unica maniera di vedere le cose ,nulla è né bianco né nero,dipende tutto .

-Certo,ci vediamo dopo.-rispose pacato il genietto e si diresse verso l’aula.
Odd 1 Jeremy 0.
Anche io stavo per andare in classe ma Ulrich decise di uscire dalla bolla di sapone in cui era prigioniero,e mi trattenne.
-Yumi puoi venire un attimo con me nella sala di musica?Ho apportato delle modifiche alla canzone che abbiamo composto e vorrei che tu le ascoltassi.
Mi brillarono gli occhi a quella proposta. Lui aveva bisogno di me.
Scelsi di aiutarlo senza pensarci due volte.
La verità ti ripaga sempre in qualche modo,e questo io lo sapevo.
-Si.
Ci incamminammo lasciando da soli i “piccioncini”.

L'autunno è qualcosa di indefinito,termina il caldo ma non arriva il freddo.

 
_________________________________________________________________________________________________________________
Odd incrociò le braccia al petto.
-Devo farti i miei complimenti,sei un’eccellente attrice. La parte della fidanzatina gelosa ti calza alla perfezione. - l’attirò così tanto a sé che poteva sentire il suo respiro sulla pelle.-Forse mi è sempre piaciuto questo di te: il freddo fuori,il fuoco dentro. Jeremy riesce a soddisfare le tue necessità?Io non credo.
Quando Yumi gli aveva suggerito di essere sincero,il ragazzo l’aveva interpretato come: fai un discorso al limite della perversione.
Infondo il loro rapporto si basava su questo.
Lei moriva dalla voglia di saltargli addosso,ma si contenne perché ormai aveva fatto una scelta. Infatti lo spinse via.
-Non che siano affari tuoi ma Jeremy ed io abbiamo una meravigliosa vita sessuale.-rispose Aelita sorridendo.
Lui non si fece destabilizzare dalle sue battutine e provò ancora. Non era del tutto convinto che il “piano-verità” funzionasse,ma forse toccando i tasti giusti avrebbe ottenuto quello che voleva.
La fece voltare e cominciò ad accarezzarle la clavicola e a sussurrarle cose nell’orecchio.
-Ah si?E dove mette le mani quando fate l’amore?-lei socchiuse gli occhi come in trance.
Gli strinse istintivamente una mano.
Odd iniziò a darle dei baci sul collo e prima che la situazione degenerasse Aelita parlò.
-Basta!Tu sei un porco,e io ti odio!-esclamò arrabbiata.
Ma il ragazzo conosceva il fatto suo.
-Allora perché stringi ancora la mia mano?-lei la lasciò subito e si allontanò.
-Non ho tempo per te. C’è la lezione di storia.
Corse in classe,anche se sarebbe restata volentieri insieme a Odd. Doveva trovare un modo per evitare queste scene,o un giorno o l’altro qualcuno li avrebbe beccati.
Tuttavia lui osservò la sua fuga con uno sguardo affranto. Sperava davvero di farcela. I preliminari non fallivano mai. Era tempo di passare al suo piano,il quale non sarebbe andato a rotoli.

L'autunno profuma di minaccia,è una brezza fredda che preannuncia il dolore.

 
Pov Yumi
In tutta la mia vita penso di non aver mai vissuto un momento più magico. Ulrich era lì di fronte a me e suonava la chitarra. Suonava per me.

Si no hay nada que decir
ni nada de que hablar
no hace falta explicarte

 

Eppure le modifiche che aveva apportato non mi piacevano affatto. Il ritmo era troppo lento e inadeguato per la canzone.

Si guardas todos los secretos
de mi vida y de mis sueños
Sì, lo sabes

 
Bastò uno sguardo,e intuì la mia opinione. Dire una bugia era una cosa,ma mascherare un’espressione facciale era molto più complicato.

Eres la unica cancion
que siempre escribiré
siguiendo mis latidos...

Interruppe la strofa perché non lo stavo seguendo.
-Che succede,non ti piace?-chiese preoccupato appoggiandosi allo strumento.
Aggrottai le sopracciglia incerta.
-Non è che non mi piace,la questione è un’altra. Il ritmo mi sembra sbagliato,non coincide con te.
-Beh,non ti sembro romantico?-domando con un sorriso compiaciuto.
Arrossii distogliendo lo sguardo.
-Non lo so! - esclamai innocentemente – Più mieloso che romantico. 
Lui catturò la mia attenzione guardandomi dritta negli occhi. Ogni volta ci annegavo.
-E come dovrebbe essere?
In quel preciso istante capii che Ulrich aveva diverse sfaccettature. C’era l’Ulrich che giocava a calcio,il quale doveva mostrarsi sempre allegro e sereno,l’Ulrich che cantava e ballava e infine l’Ulrich che era mio amico. Quel ragazzo insicuro ma al tempo stesso divertente,che cercava sempre la mia approvazione.
-Se vuoi prendere un bel voto,dovresti cantare una canzone che ti rappresenti.
Lui afferrò di nuovo la chitarra e rimase qualche secondo a pensare al ritmo.
-Forse può funzionare. Vediamo cosa viene fuori.
Riprese a cantare con più grinta,felicità e sicurezza.

Si no hay nada que decir
ni nada de que hablar
no hace falta explicarte

Si guardas todos los secretos
de mi vida y de mis sueños

Tu lo sabes
 
Es coneccion entre tu y yo
en cada verso de esta cancion
Tu voz y la mia
en cada acordo
en cada rima

Es coneccion entre tu y yo
en cada verso de esta cancion
Es tan distinto junto a ti
Soy lo que soy si estas aqui

-Che te ne pare?-chiese dopo aver terminato l’esibizione.
Non c’era bisogno che rispondessi,il mio sorriso parlava per me. Ma lo feci comunque.
-Muy bien!Me encantò. Mi è piaciuta un sacco!-e gli diedi una pacca amichevole sul ginocchio.
Ed era la verità: amavo la melodia,le parole,il ritmo.
In realtà amavo Ulrich. Inizialmente pensavo fosse una cotta,ma il tempo passato insieme,le risate,le confidenze mi avevano portato a innamorarmi di lui.
Sono me stesso se sei qui.
Anche io riuscivo ad essere me stessa con lui. Non mi era mai successo prima,però la sensazione era assai piacevole.
-Grazie mille Yumi. Il tuo aiuto è stato davvero prezioso.-disse posando la chitarra e prendendomi una mano.
La strinsi contenta.
-Non c’è di che.
Ci fu qualche attimo di silenzio,poi mi feci scappare una battutina che non poteva mancare.
-La pronuncia è discreta,ma in una scuola francese non dovrebbero essere troppo severi. Se vivessi in Spagna,ti beccheresti certi voti!
Ridemmo entrambi poi venne Jim a rovinare l’atmosfera.
-Signorina Ishiyama!Pensa per caso che questa scuola sia un bar?Le lezioni sono iniziate da circa mezz’ora!-urlò adirato.
Mi ammutolii di colpo spaventata.
Ulrich si alzò in mia difesa.
-Scusa Jim sono stato io a trattenerla. Mi stava aiutando con il compito che ci hai assegnato.
Quel gesto mi rincuorò.
Il professore bofonchiò qualcosa tra se prima di assecondare il ragazzo.
-Ok,però si sbrighi ad andare in classe. Anche lei Stern,le ho detto che non può stare qui finché non mi porta quella canzone!
Allora fu il mio turno di proteggere Ulrich.
-Oh non si preoccupi sarà pronta a breve!-esclamai alzandomi in piedi.
L’uomo tornò ad avere quell’espressione burbera che inquietava tanto i più piccoli.
-Meglio così. Adesso in classe forza!-si rivolgeva a me.
Acconsentii per non finire dal preside. Salutai Ulrich con un cenno di mano e seguii Jim fuori dalla sala.

L'autunno ci  sconcerta,ci mette nei guai.
 

Il pomeriggio…
“Caro diario,
Oggi ho capito una cosa importante: sono innamorata di Ulrich. Me ne sono accorta quando lui era lì davanti a me e sorrideva. Ho sentito le farfalle nello stomaco,quindi la diagnosi è esatta.
Lo so quello che stai pensando,gli piace Sissi e bla bla bla. Non mi importa,non cambia ciò che provo.”
-Che fai hermanita?-domandò Hiroki entrando in salone.
Io ero stravaccata sul divano con il diario in grembo e le gambe distese. Si sedette appoggiando le mie caviglie sulle sue ginocchia.
Sollevai la penna e afferrò al volo il concetto: non volevo essere disturbata mentre scrivevo.
-Ho l’impressione che oggi sia accaduto qualcosa di sconvolgente a scuola. Mi sbaglio?-proseguì con quello sguardo da furbetto.
Alzai gli occhi al cielo e dovetti vuotare il sacco.
-Mi sono resa conto di essere innamorata di Ulrich.-ammisi sospirando un po’ affranta.-E non riesco a smettere di pensare che lui non ricambierà mai i miei sentimenti.
Scosse la testa.
-Invece potrebbe,se tu gli dicessi la verità.-suggerì sorridendo.
Non avevo ancora considerato quella prospettiva. O meglio,si avevo scelto di avvicinarmi a lui attraverso la verità,ma non immaginavo di dover essere così diretta.
Riflettendoci bene,morivo dalla voglia di confessarglielo.
Chiusi il diario decisa e lo lasciai lì.
-Hai ragione. E’ proprio quello che farò.
 
Tornai al Kadic,sapevo dove trovarlo. Mi diressi verso la sala di musica carica ma anche molto nervosa.
E’ facile,devi solo dirgli “Mi piaci”.
Indugiai per un istante,poi aprii la porticina in legno e il sorriso scomparve dal mio volto. Assistetti a una scena orribile.
Ulrich e Sissi si stavano baciando.
Tutte le certezze,i sogni,le intenzioni vennero violentemente spazzate via dal vento autunnale.

Esiste un’unica maniera di vedere le cose?
Le cose sono come sono o come le vede la gente?
Esiste l'oggettività o vediamo sempre tutto soggettivamente?

Quando si staccarono e si accorsero di me,distolsi lo sguardo per nascondere il dolore.
-Scusate.-farfugliai mentre uscivo dalla stanza.
Sentii addosso gli occhi di Ulrich che,forse,tentavano di dirmi qualcosa,però ero troppo sconvolta per comprendere.
Mi allontanai e mi concessi,infine,di piangere.

L'autunno arriva silenzioso,quasi senza avvisare,spedisce via l'estate e ci deprime a tutti.
Perché l'autunno è triste.

L'autunno è sinonimo di nostalgia.
E cos'è la nostalgia?La sofferenza nel ricordare qualcosa che avevi,che ora non hai,né avrai.
La nostalgia è un viaggio nel passato, all'infanzia,al ricordo di qualcuno che ora non c'è.
L'autunno ci chiude dentro casa e dentro la nostra anima. In autunno tutto muore,e manca molto prima che torni a rinascere.



Angolo dell'autrice.
Buon Ferragosto popolo di EFP! Spero che abbiate passato una bella giornata,ma soprattutto spero di non averla rovinata con questo capitolo.
Ho un sacco di cose da dire anche stavolta. Perché sento qualcuno che dice "Fatela stare zitta?" =P
Intanto ringrazio le fedelissime autrici che mi seguono sempre e comunque.
Il titolo Fall (Autunno) è una metafora per spiegare che le vite dei nostri protagonisti stanno cambiando e cambieranno.
Ora parliamo dei personaggi:
Yumi in quel giorno buio e tempestoso è il raggio di sole che non si arrende e spera che possa risolversi tutto per il meglio. Dopo la scena a cui ha assistito dovrà scendere a patti con se stessa se vuole conquistare Ulrich.
Finalmente ci sono state altre scene tra Hiroki e Yumi,le quali mi erano mancate un sacco nel capitolo 6. Come avete potuto notare,lui non è un forever-alone al servizio della sorella infatti ogni tanto esce di casa.
Il piano di Odd a cui Yumi non voleva prendere parte verrà rivelato a breve e spero che vi abbia incuriosito. La scena tra lui e Aelita penso sia una delle più divertenti in assoluto.
Jeremy comincia a intuire qualcosa (aggiungerei un FINALMENTE) ma passerà del tempo prima che la verità venga a galla. Se succederà ovviamente,perché infondo è di me che stiamo parlando. ;)
Ulrich ho deciso di commentarlo per ultimo dopo ciò che ha fatto. Scommetto che gliene starete dicendo di tutti i colori. I suoi comportamenti sono strani,prima cerca l'aiuto di Yumi e poi bacia Sissi. Nella stessa sala per giunta!Ah il samurai dovrà fare un bel percorso di redenzione per farsi perdonare.
Credo di essermi dilungata fin troppo quindi scappo.
Lascio la parola a voi lettori.
Mi raccomando aspetto vostri commenti/critiche/suggerimenti...
Ci vediamo nelle recensioni!
E per qualsiasi cosa io sono qui --->
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Scrivetemi e non siate timidi!
Al prossimo aggiornamento,
-Ludos98

 

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Capitolo 8
*** Family Tree ***


Chapter 8: Family Tree
Diciamo di no a tutto ,tutto il tempo.
Però a volte diciamo sì senza pensare alle conseguenze,e questo cambia tutto.

 
-Per poter diffondere un pettegolezzo,prima ci devono essere delle voci. E chi diffonde le voci?Le chiacchierone. Quindi la fase uno del piano consiste nel cercare persone indicate. Come Milly e Tamia per esempio.
Quel che avevo visto mi bastò per decidere di seguire Odd nel suo folle piano. Lui lo stava esponendo,ma io ero troppo presa dai miei pensieri.
Un’immagine. Un’immagine continuava a comparirmi davanti agli occhi senza stancarsi. Quell’immagine.
“Occhio non vede,cuore non duole” dicono. Ed è la verità.
Perché quando vedi il ragazzo che ami tra le braccia di un’altra il cuore comincia a rompersi. Il mio era a pezzi.
Quindi per cosa lottavo?Non conoscevo la risposta,eppure ero lì,seduta di fronte a Odd,cercando di mascherare il mio dolore con uno sguardo serio.
-Yumi mi stai ascoltando?
Annuii,anche se poche informazioni erano arrivate al cervello.
Il biondo riprese a parlare ed io non potei fare a meno di chiedermi ancora se fosse la cosa giusta da fare.
Quella scelta mi avrebbe portato un sacco di problemi,una parte di me lo sapeva.
Inoltre avrei affrontato tutto da sola,nemmeno Hiroki era d’accordo. Ripensai alla discussione della stessa mattina.
 
-Che gli è venuto in mente a quel biondo privo di intelligenza?!-sbraitò incredulo.-Non dirmi che hai acconsentito!
Era riuscito a farmi vuotare il sacco mentre mi stavo preparando per andare a scuola,quindi lo ignoravo per due ragioni: non avevo voglia di parlarne e non trovavo la sciarpa rossa. Immaginate la mia crisi esistenziale.
Lui colse il mio silenzio per un si e sospirò.
-Invece l’hai fatto. Perché Yumi?
Mi infilai il giacchetto di jeans sopra la maglietta gialla con Topolino che sorrideva. Non che avessi voglia di indossare colori allegri però forse così sarei riuscita a nascondere meglio il mio stato d’animo.
-Tu non ti muovi di qui finché non mi racconti perché hai deciso di metterti con Odd per attirare l’attenzione di Ulrich. Non capisci che potresti metterli l’uno contro l’altro?-concluse lui appoggiando un braccio sullo stipite della porta.
Sbuffai buttando violentemente la borsa per terra.
Basicamente di questo si trattava: una finta relazione.
Ero già distrutta per conto mio e non avevo bisogno delle lezioni moraliste di Hiroki.
Alzai gli occhi al cielo.
-Non si tratta di un vero fidanzamento,è solo per far ingelosire Ulrich e Aelita.-dissi in tono annoiato-Adesso vorrei andare a scuola,grazie.
Mostrai un sorriso canzonatorio e provai a passare ma lui me lo impedì.
-Aspetta,parliamone. Siamo una famiglia e i problemi si risolvono insieme.-mi stava pregando,ma i suoi atteggiamenti mi fecero sbottare.
-Ma quale famiglia!?!Papà è sempre in ufficio,tu esci dalla tua tana solo per darmi dei consigli,sbagliati la maggior parte delle volte,quindi inventane un’altra.
Afferrai la borsa e lui non mi trattenne. Uscii di casa a passo svelto.
 
Mi sarei scusata più tardi,ora l’obiettivo era un altro. Avevo l’impressione che convincere Milly e Tamia non sarebbe stato semplice.
O forse no.
-La seconda parte del piano consiste nella simulazione.-tirò fuori un libro dalla sua borsa - Ovidio dice: “Se un giorno le tue avventure furtive diventano più chiare della luce,negale esplicitamente.”
Mi persi a metà frase e,vedendomi confusa,tentò di spiegarsi meglio.
-Dobbiamo negare che sta succedendo qualcosa tra di noi. Così il pettegolezzo si diffonderà più in fretta,capisci?Bisogna negare.
Annuii. Poi scossi la testa.
Mi accorsi che stavano arrivando le Chiacchierone e diedi una gomitata a Odd per avvisarlo.
Lui mi fece alzare in piedi afferrandomi per un braccio,e cingendomi i fianchi. Io appoggiai delicatamente una mano sopra la sua spalla.
Cominciammo a guardarci in una maniera catartica e ci lasciavamo scappare qualche risatina complice.
Spuntarono Milly e Tamia con uno sguardo incuriosito. Loro erano due ragazze del primo anno che si occupavano del giornalino della scuola. Anche i segreti ben nascosti venivano pubblicati. Infatti mi chiesi come non sapessero della “tresca” tra Odd e Aelita.
Milly era una ragazza bassa dalla carnagione chiara e i capelli rossi legati in due codini. In una mano stringeva un block-notes per appuntare ogni parola e,nell’altra,aveva un microfono.
Accanto a lei c’era Tamia,quella che si occupava delle registrazioni. Una tipa timida,abbastanza alta e dalla carnagione scura.
-Allora è vero quello che si dice!-esclamò la rossa portando il microfono vicino alla bocca e facendoci sobbalzare. Tamia ci inquadrò e noi aprimmo leggermente le bocche,spiazzati. –Voi due vi frequentate!
Non sapevo che dire,non riuscivo a seguire il piano nonostante lo conoscessi. Fortunatamente Odd prese in mano la situazione.
-Sono voci false,siamo solo amici.
Lo assecondai annuendo e aggiunsi per far abboccare all’amo le ragazzine:
-Certo,siamo usciti spesso ultimamente ma che rimanga tra noi,mi raccomando-sussurrai mettendo la mano libera vicino alla bocca.
Odd sorrise di sottecchi e intuii di aver agito al momento giusto.
Si allontanarono soddisfatte e il biondo mi abbracciò.
-Yumi sei stata grande!Reciti benissimo!-esclamò entusiasta.
Quell’affermazione mi rattristò nuovamente e lo lasciai andare.
-Se mi comportassi così anche nella vita reale forse avrei più possibilità con Ulrich.-ipotizzai abbassando lo sguardo.
Lui mi alzò il mento costringendomi a guardarlo.
-Il piano funzionerà,vedrai. Una volta ultimato non sarà solo Ulrich a cadere ai tuoi piedi. Ti fidi di me?
 
Di una ragazza rapida diciamo che ha il sì facile,però non si tratta di questo la vita?
Di dire sì,di avanzare,di vivere?Il sì ci compromette,e ci denuda.
Il sì espone i nostri desideri,il sì segnala che qualcosa ci manca.
-Si.
 
Il pomeriggio
A quell’ora pensavo che la scuola fosse al corrente della mia “storia” con Odd,invece niente. Calma piatta.
Questo silenzio mi spaventava,perché sapevo che avrebbero colpito nel momento meno opportuno.
Il biondo e io camminavamo nel cortile,e cercavamo di risultare piuttosto affiatati,dandoci delle spintarelle e sorridendo di continuo.
Ci imbattemmo in Aelita e Jeremy,e dalla faccia seccata di lei supposi che avesse intuito qualcosa.
-Sempre insieme a quanto vedo!-esclamò spalancando gli occhi.
Mi lasciai scappare una risata isterica per non destare sospetti. Tentavo di seguire il piano perlomeno.
-No Aelita!Cosa vai a pensare!Io e Odd?Per favore!-risposi facendo un verso disgustata.
Lui confermò la mia versione dei fatti,ma la ragazza non era soddisfatta.
Calò un silenzio imbarazzante che fu spezzato dalla mia domanda:
-Dov’è finito Ulrich?
Era l’unico a mancare all’appello. Da qualche settimana ci incontravamo sempre in giardino dopo le lezioni.
Eppure del ragazzo alto dai capelli castani non si intravedeva neanche l’ombra.
-Sarà qui a breve. Ha detto che doveva fare un grande annuncio.-comunicò Jeremy in tono fermo.
Deglutii. Avevo l’impressione che non sarebbe stato nulla di buono.
Odd mi strinse la mano come per sostenermi. Apprezzai tanto quel gesto. Forse Aelita no,ci squadrava ripetutamente.
Risate.
Risate provenienti dal portico ci fecero voltare il capo.
Erano Ulrich e Sissi. Lui le cingeva le spalle.
Quel che temevo stava per compiersi,e non ero affatto pronta per sentirlo.
Si diressero verso di noi.
-Amico eccoti finalmente!Come mai questa urgenza?-domandò Odd fingendo che andasse tutto bene,ma percepivo il nervosismo nella sua voce.
Lui respirò profondamente e,lasciando andare per un attimo Sissi,annunciò:
-Ci siamo messi insieme.-e,girandosi,le afferrò il volto scoccandole un bacio sulle labbra.
No. No quella era una scena già vista.
Non poteva essere vero. Non doveva esserlo.
Quando si staccarono,il quale risultò un tempo infinito,Jeremy andò a congratularsi con Ulrich attraverso un saluto maschile.
Fece lo stesso Odd,staccando le sue dita dalle mie.
Sentii il vuoto sotto i piedi e sperai di accasciarmi al suolo o di risvegliarmi in camera mia,ma non accadde.
Aelita si limitò a sorridere di gusto dicendo:
-Ce l’hai fatta a conquistarla alla fine.
Un colpo.
Un colpo mi colpì in pieno. Come uno sparo.
Il cuore cominciò a vacillare e sembrava che le persone intorno a me si muovessero a rallentatore.
Cause there’ll be no sunlight
If I lose you, baby
There’ll be no clear skies
If I lose you, baby
Just like the clouds
My eyes will do the same, if you walk away
Everyday it will rain, rain, rain...
Il mio sguardo era perso nel vuoto,e prima che se ne accorgessero formulai questa frase:
-Sono molto felice per voi.-sollevai leggermente gli angoli della bocca.
Poi mi congedai. Rimasi stupita quando scoprii di non aver perso la sensibilità alle gambe. Eppure i miei passi risultavano tanto pesanti.
Una volta lontana dalla loro visuale iniziai a singhiozzare e qualche lacrima rigò il mio viso.
__________________________________________________________________________________________________________________
 
Odd si rese conto dello stato d’animo della ragazza e si affrettò a seguirla.
-Oh che carini!Sono proprio una bella coppia!-esclamò Sissi sbattendo le ciglia e mostrando un finto sorriso ingenuo.
In realtà quella situazione gioiva in suo favore.
Aelita,Jeremy e Ulrich aggrottarono la fronte.
-Ti riferisci a Jeremy e Aelita?-chiese insicuro quest’ultimo.
Lei accennò una risata.
-Ehm no. Mi riferivo a Odd e Yumi. - ammise abbassando il capo. –Milly e Tamia hanno scritto un articolo davvero carino al riguardo. Dovrebbe rientrare nell’edizione di domani.
Essendo la figlia del preside Sissi poteva disporre di un’anteprima del giornalino e di altri privilegi.
Riecheggiarono degli “E’?”,dei “Come?” che si sentirono fino in Siberia.
Le facce di Ulrich e Aelita erano un mix tra il disgusto e lo stupore. Invece Jeremy sembrava sollevato.
-Ma no!Vorrà solo portarsela a letto!-sbottò Aelita.
Sgranarono gli occhi dopo quella battuta. Ufficialmente lei era una ragazza di un certo livello. Ufficialmente Aelita era colei che si concesse a Jeremy dopo un anno e mezzo di fidanzamento. Ufficialmente appunto. Dietro c’era tutt’altra storia.
-Mi hanno detto che fa così con tutte.-si corresse per darsi un tono.
Tossicchiò nervosa,poi si ammutolì.
Compresa te,pensò Ulrich.
Lui non sapeva perché fosse dispiaciuto. No,dispiaciuto non era il termine indicato. Ulrich era deluso,non avrebbe mai immaginato che Yumi potesse cadere talmente in basso.
Aelita aveva ragione: l’unico scopo di Odd era farsi più ragazze possibili. Altrimenti per quale altro motivo aveva puntato Yumi?
-Credo che questa volta sia diverso.- ribatté Sissi - Immaginate il titolo: Odd,dongiovanni della scuola,che cambia per la nuova arrivata.
Stava cercando di suscitare qualche reazione nei presenti,e ci riuscì.
Aelita venne pervasa da un senso di nostalgia. Avrebbe voluto essere lei quella ragazza.
Nemmeno Ulrich parlò. Lo torturava il fatto che stesse perdendo qualcosa che non era nemmeno sua.
Tuttavia Sissi aveva un sorriso da furbetta stampato in faccia,quindi sapeva più di quanto diceva.
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Pov Yumi
Ero appoggiata a un muro con il viso tra le mani quando Odd mi raggiunse. Non volevo che qualcuno mi vedesse in quello stato. Non volevo essere in quello stato. Purtroppo non ero riuscita a evitarlo,trovarmi davanti al fatto compiuto mi aveva uccisa. Era un fardello enorme da sopportare,e non m’importava se con le mie azioni avevo compromesso il piano di Odd.
-Ehi.-disse lui prima che io lo travolsi con un abbraccio,che non tardò a ricambiare.
Solo in quel momento compresi cosa provasse quando Jeremy e Aelita si baciavano,però non ero abbastanza forte per affrontarlo.
-Mi dispiace. Mi dispiace tanto.-sussurrai tra un singhiozzo e l’altro.-Non volevo rovinare il piano. Ma non ce l’ho fatta,il dolore era troppo.
Il ragazzo mi lasciò andare e spostò una ciocca dei miei capelli.
-Niente è perduto. Probabilmente adesso si staranno chiedendo perché ti ho seguita.
Mi allontanai gesticolando e continuando a piangere.
-Niente è perduto dici?Ulrich è fidanzato con quella sottospecie di arpia,Aelita ha una meravigliosa vita sessuale con Jeremy. Poi ci siamo noi,che combattiamo senza un motivo.
Improvvisamente divenne serio e espresse una delle sue poche perle di saggezza.
-Il motivo lo conosci benissimo,dove hai trovato la forza di alzarti stamattina?L’hai trovata in te stessa,perché vuoi stare meglio. Non potrai farlo senza combattere.
Odd era quel ragazzo stupido con i doppi sensi in ogni frase dal quale non ti aspetteresti una risposta del genere. Mi trasmise sicurezza e la speranza perduta. Smisi di piangere e lo guardai.
-Ma prima di riprendere la battaglia meritiamo una pausa. Tra poco mi esibirò nella sala di musica e mi farebbe piacere se tu ci fossi. - propose.
Sorrisi.
Lui era fatto così,tirava su il morale a chiunque.
-Ok.
Ci avviammo verso l’aula.
 
 
Mi rallegrò scoprire che la canzone era in spagnolo,e dal testo intuii che fosse dedicata ad Aelita.
Es por momentos
que parezco invisible
Y solo yo entiendo
lo que me hiciste
Mirame bien, dime quien es el mejor
 
Questo comprometterà il nostro piano,pensai. Invece Odd mise su una recita ambigua,nella quale non si capiva pienamente a chi si riferisse.
Cerca de ti, irresistible
Una actuacion poco creible
Mirame bien, dime quien es el mejor
 
Io ero seduta in prima fila e, qualche sedia più in là, c’erano Aelita e Jeremy. Quest’ultimo stringeva saldamente la mano della ragazza,quindi era chiaro che cominciò a comprendere la situazione.
Lei provava a occultare i sentimenti,ma le si leggeva un filo di preoccupazione negli occhi.

 
Hablemos de una vez,
yo te veo pero tu no ves
En esta historia todo està al revez
No me importa esta vez,
Voy por ti, voy
Hablemos de una vez,
siempre cerca tuyo estaré
Aunque no me veas, mirame
No importa esta vez,
Voy por ti, voy por ti
Voy por ti, voy por ti
 
Odd ci guardò entrambe e questo fece scurire il volto di Ulrich,che era seduto accanto a Sissi nella prima fila parallela. Riflettendoci bene,mi sentii osservata per tutta l’esibizione.
Mi convinsi che fosse la mia immaginazione,la quale mi impediva di accettare l’idea di Ulrich e Sissi fidanzati.
Sé que hay momentos
que parece posible
Una mirada, un gesto irresistible
Mirame bien, dime quien es el mejor

 
Le attenzioni di Odd furono rivolte a Aelita,era ovvio che volesse comunicarle un messaggio.
No te das cuenta,
no son compatibles
Quita la venda que a tus ojos se ingimen
Mirame bien, dime quien es el mejor
 
Poi il suo sguardo si posò su di me e sorrisi. Per un attimo dimenticai le sofferenze che Ulrich mi stava causando.
Hablemos de una vez,
yo te veo pero tu no ves
En esta historia todo està al revez
No me importa esta vez,
Voy por ti, voy
Hablemos de una vez,
siempre cerca tuyo estaré
Aunque no me veas, mirame
No importa esta vez,
Voy por ti, voy por ti
Voy por ti, voy por ti
 
Terminò la canzone e ci alzammo applaudendo calorosamente. Jim e la Hertz si complimentarono e lui scese dal palco.
Io ero pronta ad andarmene,infatti mi diressi verso l’uscita sistemandomi la borsa su una spalla.
-Già mi abbandoni?-domandò Odd sarcastico.
Mi voltai sorridendo.
-E’ tardi,si staranno preoccupando a casa.-risposi avvicinandomi e indicando il telefono che avevo in mano.
Annuì.
-Ok. Ci sentiamo dopo?
-Certo!-esclamai allegra.
Gli stampai un bacio sulla guancia e lo abbracciai. Dietro di noi c’era Ulrich,ma non sembrava particolarmente felice.
Uscii facendo un ultimo cenno a Odd e sentendomi gli occhi di Ulrich addosso.
_________________________________________________________________________________________________________________
-State insieme?-chiese secco arrivando alle spalle di Odd.
Quest’ultimo si girò e aggrottò le sopracciglia.
-Come scusa?-rispose fingendo di non capire.
Ulrich alzò gli occhi al cielo. Non voleva stare al suo gioco.
-Hai sentito bene. Per cui te lo ripeto: state insieme?-provò quasi seccato.
Il biondo scoppiò in una sonora risata e ricomponendosi ammise:
-Beh tanto tra qualche ora lo saprà tutta la scuola per cui perché aspettare. Si,stiamo insieme.
Scegliere tra sì e no talvolta è la decisione più difficile da prendere.
Il ragazzo sbiancò a quella confessione.
Sissi aveva ragione.
Incrociò le braccia al petto tentando di non far trasparire le sue emozioni,delle quali non era nemmeno sicuro.
-Non ti credo.
L’idea di Odd e Yumi come coppia era talmente assurda che Ulrich non riusciva ad accettarla.
-Ok. Domandalo a lei se preferisci,però ti dirà le stesse cose.
L’intento di Odd era provocare Ulrich al punto di spingerlo tra le braccia di Yumi. Ma il moro non abboccava all’amo tanto facilmente.
O forse si.
-E’ quello che farò. Sappi che se stai mentendo,questa non te la perdonerò.
Stiamo tutto il tempo fra il sì e il no.
Il no già ce l'ho,dice qualcuno per farsi coraggio,perché il no è quello che ci governa.
_________________________________________________________________________________________________________________
Pov Yumi
-Sono a tornata gente!Lo so,lo so è tardi. Potete farmi la ramanzina.-comunicai chiudendo la porta e buttando le chiavi nello svuota tasche.
Ma nessuno rispose. In casa regnava un silenzio inquietante.
Lasciai la borsa sul divano e mi affacciai in cucina.
Nessuno.
Sentii dei passi provenire dalle scale e tirai un sospiro di sollievo quando comparve Hiroki.
-Oddio!Mi hai spaventata!Perché non mi hai risposto?Dov’è papà?
Lui aveva una faccia sconvolta. Poi notai la busta che stringeva tra le mani.
Me la porse.
-E’ per te. Voleva che l’avessi,in caso ce ne fosse stato bisogno.
http://www.youtube.com/watch?v=fcIfPpcp8Tg
When I was younger I saw my daddy cry
And curse at the wind.
He broke his own heart and I watched
As he tried to reassemble it.
L’afferrai incerta e leggermente preoccupata.
In caso ce ne fosse stato bisogno? A cosa si riferiva Hiroki?
Capii il senso,una volta letto il contenuto della lettera.
“Yumi,
Non è un compito facile essere un genitore ordinario per una figlia straordinaria come te. Io non sono riuscito a farlo,e probabilmente ti deluderò. Ma sappi che non sei stata tu la causa di quello che è successo tra tua madre e me.
Vorrei che potesse andare tutto diversamente ma spesso devi stare lontano dalle persone che ami. Ma questo non significa che le ami di meno.”
Il foglio mi scivolò e toccò il pavimento lentamente.
And my momma swore that
She would never let herself forget
And that was the day that I promised
I’d never sing of love
If it does not exist
Era reale ciò che stava accadendo?Papà ci aveva abbandonati?Mi sembrava assurdo anche pensarci.
Quale genitore immaturo e irresponsabile abbandona i propri figli?
Avevo bisogno d’aria,e quella casa era troppo stretta.
But darling,
You, are, the only exception
But, you, are, the only exception
But, you, are, the only exception
You, are, the only exception
Corsi verso l’ingresso e quando aprii la porta mi trovai davanti Ulrich. Lui si accigliò nel vedermi triste.
Per quale motivo era lì?
Senza bisogno di parole lo abbracciai e capì di cosa avessi bisogno.
Maybe I know, somewhere
Deep in my soul
That love never lasts
And we’ve got to find other ways
To make it alone
Or keep a straight face
 
Ci sono volte il cui la differenza tra dire sì o dire no può essere  determinante.
Può cambiare la tua vita per sempre.

Un’altra volta siamo davanti a questa decisione: continuare a dire no o animarsi al sì  e al tuffo nella vita.
Questa vita che viviamo sempre con il no.



Angolo dell'autrice
Popolo di EFP salve! Sono di nuovo qui con voi dopo una bella settimana in Spagna.
Non vedevo l'ora di pubblicare questo capitolo e so che lo aspettavate con ansia.
Come al solito le cose da dire sono molte. Inizio ringraziando tutti/e voi che leggete,commentate,mi cercate su FB e i lettori silenziosi. Fatevi avanti per favore!
Finalmente siamo venuti a conoscenza del piano di Odd e a quanto sembra Yumi ha deciso di aiutarlo.

Questo l'ha portata a discutere con Hiroki,il quale sa più di quanto dice.
Le rivelazioni scioccanti sono state due: il fidanzamento tra Ulrich e Sissi e "l'abbandono" del padre di Yumi. Sulla seconda questione ne sapremo di più in seguito,ma doveva accadere per forza.
La "colonna sonora" spero vi sia piaciuta. Personalmente non vedevo l'ora di mettere "The Only Exception" dei Paramore,perché una delle mie canzoni preferite. "It will rain" di Bruno Mars non era prevista ma mi serviva un sottofondo triste che descrivesse lo stato d'animo di Yumi.
Riguardo l'esibizione vi ho un po' presi in giro,perché alla fine a cantare è stato Odd. Ripeto che non sono una fan di Violetta,ma la canzone "Voy por ti" rispecchiava a pieno la situazione.
Per il resto lascio la parola a voi lettori.
Spero di avervi convinti con questo capitolo.
Cercatemi qui per parlare,commentare,fangirlizzare riguardo le mie storie e non:
https://www.facebook.com/ludos.efp
Ci vediamo nelle recensioni!
A presto,
-Ludos98

 

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Capitolo 9
*** She won ***


Chapter 9: She won
Tutto quello che facciamo in vita,lo facciamo per sedurre.
Suonò la campanella e sobbalzai per lo spavento. Indicava l’inizio delle lezioni facoltative,alle quali non partecipavo,quindi stavo sistemando i libri nell’armadietto per poi andare a casa.
La mia borsa cadde a terra e qualcuno mi aiutò a raccoglierla. Avrei riconosciuto quelle mani ovunque.
-Ti aiuto?-chiese.
Alzai lentamente lo sguardo e scossi la testa.
-No,grazie.-risposi in tono acido tirandomi su.
Mi tornò alla mente il primo giorno di scuola,quando ci scambiammo le borse. Le mie aspettative erano diverse allora.
O forse sognavo troppo.
-Guarda che dovrei essere io quello seccato,considerando il tuo comportamento di ieri sera.-ribatté alzandosi a sua volta.
Aveva ragione. Dopo essermi avvinghiata a lui come un polpo,gli avevo sbattuto la porta in faccia prima che potesse aprire bocca.
Non sapevo perché fosse venuto,ma era l’ultimo dei miei problemi dato ciò che stavo passando.
Eppure,per quanto evitassi di pensarci,il fatto che Ulrich e Sissi stessero insieme continuava a tormentarmi.
Inoltre quella mattina avevo evitato tutto il gruppo,persino Odd.
-Perché stavi piangendo Yumi?-proseguì il discorso interrompendo le mie riflessioni.
Perché tu sei qui a preoccuparti per me invece di uscire con Sissi?
Avrei voluto chiedergli,però non ebbi il coraggio.
C’erano così tanti atteggiamenti di Ulrich che non capivo.
-Non sono affari tuoi.-lo depistai cercando di essere impassibile.
Lui alzò leggermente gli occhi al cielo.
-E’ per Odd vero?Ti ha già spezzato il cuore?-domandò in tono sarcastico.
Se era una battuta io non la capii. Rimasi lì,in silenzio,pensando a una frase intelligente da dire. Ulrich non aspettò una mia risposta.
-Che cos’è questa storia?Pensavo fossi più furba,Yumi.
Stavolta la sua voce nel pronunciare il mio nome risultava dura,fredda,distaccata.
-E tu con Sissi allora?Pensavo fossi meno stupido,Ulrich.
Scelsi di stare al gioco,così sarei uscita da quella conversazione integra.
Aggrottò le sopracciglia confuso.
-Perché metti in mezzo Sissi adesso? Poi ti ricordo che sei stata tu a incoraggiarmi. Cosa ti ha fatto cambiare idea tanto in fretta?
Deglutii nervosa. Abbassai il capo per un istante.
Ho cambiato idea perché sono innamorata di te.
Fortunatamente mi ricordai di seguire il piano e mostrai un sorriso finto.
-Lo sai,sono un’indecisa. Comunque ora non posso perdere tempo con le tue scenette di gelosia, Once Upon A Time mi aspetta. Belle e Tremotino si ritroveranno. In qualche modo i Charmings lo fanno sempre.
Probabilmente mi avrà scambiato per pazza ma non mi importava. Non sopportavo più il peso di quella conversazione,così mi allontanai verso il cancello.
Sedurre è incentivare,stimolare,provocare il desiderio dell’altro.
Molti  sperano in silenzio di rivelare un segnale nella persona amata,sperano di essere desiderati.
 
A casa Ishiyama
Entrai dalla porta sul retro della cucina e trovai Hiroki seduto al tavolo,intento a fare alcuni calcoli.
Quando si accorse di me chiuse il tutto in una cartellina blu.
-Ehi. - disse sforzandosi di sorridere. - Com’è andata a scuola?
Mi staccai dallo stipite della porta al quale ero appoggiata,e lasciai cadere la borsa sul pavimento.
-Al solito.-risposi scrollando le spalle e sedendomi accanto a lui. – Cosa stavi facendo?
Alludevo alla cartellina.
-Uhm…niente.
Lo guardai poco convinta e intuì che non poteva mentirmi.
-Controllavo le tasse,il mutuo,le bollette.
Respirai profondamente. Ogni volta che varcavo la soglia di casa,quella sensazione di abbandono e tristezza mi pervadeva.
Mi sembrava uno scherzo di cattivo gusto. Una parte di me sperava che papà sarebbe apparso in cucina con il suo sorriso incoraggiante. Ma lui non c’era.
-Hiroki è inutile che me lo nascondi,so che la situazione è tragica. Ma noi due siamo ancora una famiglia e dobbiamo superarlo in qualche modo.
Mi prese le mani e sorrise. Era un sorriso vero.
-E’ per questo che ti voglio bene. Speri sempre che vada tutto per il verso giusto. 
Ho imparato a mie spese.
Non volevo parlare con Hiroki di Ulrich e Sissi e del piano di Odd,perché non era d’accordo. Me l’aveva detto chiaramente,infondo sapevo che avesse ragione.
Mi limitai a sorridere e ad annuire. Dopo qualche minuto mi avviai verso le scale.
-Ah Yumi. - mi voltai - Scusa se ti ho urlato contro ieri. E’ la tua vita e sei libera di fare tutte le scelte che vuoi.
Incrociai le braccia al petto.
-Non preoccuparti,è acqua passata.-e uscii dalla cucina.
 
Il giorno seguente
C’è un momento esatto in cui una persona si accorge di essere cambiata?Non esteriormente,quello fa parte del processo di crescita.
Interiormente.
Nonostante mi sforzassi nel riflesso dello specchio non vedevo la vecchia Yumi. Indossavo un vestito bordeaux con i fiorellini,gli stivaletti neri e una collana con scritto Xo, ma non mi sentivo io.
Evidentemente il peso che portavo sopra la testa era troppo grande.
Mi tormentava il fatto che non riuscissi a parlarne con nessuno,nemmeno con Hiroki.
Ultimai la treccia laterale,feci un respiro profondo e mi costrinsi ad andare a scuola. Mentre varcavo la soglia,notai il diario ben chiuso sul comodino.
Non ce la faccio a scrivere.
Non adesso.
 
Il cortile della scuola era piuttosto affollato quindi pensai di intrufolarmi tra una persona e l’altra,e dirigermi in classe senza farmi notare.
Purtroppo non accadde.
-Ultima edizione del giornalino della scuola!Una nuova coppia è nata al Kadic!Si tratta di Odd della Robbia e Yumi Ishiyama!
Milly e Tamia stavano sbandierando ai quattro venti la mia presunta relazione con Odd. Non che mi desse fastidio,aspettavo questo momento da un paio di giorni,però mi si gelò il sangue.
Nello stato confusionale in cui mi trovavo oscillavo tra l’idea di portare avanti il piano e tra l’idea di non farlo.
-Allora Yumi raccontaci, - esordì Milly arrivando accanto a me con un microfono - com’è nato l’amore tra te e Odd?
Cominciai a balbettare. Non avevamo stabilito quella parte della storia.
Il biondo venne in mio soccorso di nuovo.
-Dai ragazze avete già scritto un articolo,concedeteci un po’ di privacy.-disse lui strizzando un occhio e cingendomi le spalle.
Le Chiacchierone se ne andarono affrante lasciandoci soli.
Odd si allontanò da me ed io ripresi a respirare regolarmente. Un passo falso e il piano sarebbe andato in fumo.
-Ehi,non c’era traccia di te in giro questi giorni. Che fine avevi fatto?-chiese sorridendo.
Alzai gli occhi al cielo.
Gli interessava davvero,non me lo stava domandando solo per aprire una conversazione. Ma come avrei potuto raccontarlo a lui se non riuscivo ad aprirmi nemmeno con mio fratello?
-Sono stata impegnata con i primi test.-avvertii il suono della campanella che indicava l’inizio della prima ora.-Scusa ora devo scappare.
Accennai un sorriso.
Lui mi bloccò.
-No cara!Ho controllato,il tuo professore manca quindi hai l’ora libera.-esclamò fiero.
Intuii che stesse per propormi qualcosa.
-E dove vuoi portarmi?
I suoi occhi si illuminarono.
-Sei perspicace. Vieni,non te ne pentirai.
 
Non ci misi molto a capire che stavamo andando nella sala di musica. Chi si sarebbe esibito stavolta? Sicuramente non Jeremy ed Aelita,i quali si trovavano fuori dalla stanza.
Strabuzzai gli occhi quando mi resi conto che Aelita indossava per la prima volta dei vestiti decenti: una maglietta a maniche lunghe a righe blu e bianche con dei ricami in pizzo sulla clavicola,e dei pantaloncini di jeans a vita alta. I capelli erano raccolti in una coda di cavallo.
Individuai anche Sissi,che era appoggiata allo stipite della porta.
L’unico assente era Ulrich,per cui dedussi che…
-Si è già esibito il nuovo Ed Sheeran?-scherzò Odd rompendo il silenzio.
Jeremy scosse la testa. Aelita parlò.
-Dovrebbe cominciare a momenti. Comunque,non era necessario comunicare a quelle due svampite che state insieme. Saremmo sopravvissuti lo stesso senza saperlo.
Evitai di ridere nonostante fosse difficile in una situazione del genere. Era palesemente gelosa.
Odd mi strinse la mano e con aria di strafottenza rispose:
-Sono un esibizionista,lo sai.
Si guardarono in faccia. La tensione sessuale tra i due era innegabile.
Ad  altri quello che li seduce  è sentirsi desiderati.
Ad altri seduce l’opposto,sentirsi non desiderati.
Ad altri li seduce il proibito,l’impossibile,quello che non possono avere.
Il genietto del gruppo tossicchiò per attirare l’attenzione di tutti.
-Avvicinatevi,sta per iniziare.-concluse Sissi facendo un cenno con la testa.
Ci affacciammo e vidi Ulrich seduto al centro della sala con una chitarra in mano. Di fronte a lui,dietro una cattedra,Jim e la Hertz scrivevano qualcosa sul registro.
Mi spiegarono che si sarebbe esibito senza pubblico perché aveva presentato il compito in ritardo.
-Finalmente ti sei presentato Stern!Avevo quasi perso le speranze!-esclamò Jim con aria severa.
Lui si limitò ad annuire. Non poteva rispondere,altrimenti si sarebbe cacciato nei guai.
-Inizia quando ti senti pronto.-tentò di metterlo a suo agio la Hertz e in seguito lanciando un’occhiataccia a Jim.
Ulrich cercò la prima nota ma sbagliò l’accordo.
Puoi farcela,lo sai. Io lo so.
-Bene Stern,è stato un piacere!Il prossimo!-tagliò corto Jim alzandosi.
-Potresti essere un po’ più tollerante Jim?!-sbottò la Hertz.
Credo proprio che non si riferisse semplicemente all’esibizione di Ulrich.
-Diamogli un’altra possibilità. Succede a tutti di sbagliare.
Il ragazzo voltò il capo verso la porta e si accorse di me.
Mi sorrise e io feci lo stesso.
-Avrei una richiesta. Vorrei cantare la canzone a una persona. Mi ha aiutato molto in questi giorni.
Il cuore cominciò a battere all’impazzata e il mio sorriso si spense. Ero certa di non essere io quella persona.
I professori sussurrarono qualcosa tra di loro e poi acconsentirono.
Indietreggiai tornando in corridoio. Non volevo assistere alla dichiarazione per Sissi.
D’altra parte lei era già pronta ad entrare nella sala.
-Yumi. - mi fermai improvvisamente - Yumi mi dai una mano?
Non lo aveva detto. Non era successo davvero.
Mi girai e lo vidi lì davanti a me. Tutti osservavano la scena ansiosi.
-No,scusa Ulrich non posso.
-Per favore,riesco a cantarla solo se ti guardo negli occhi.
Dopo quella richiesta tutte le mie premesse di seguire il piano scomparvero.
Quando mi porse la mano la strinsi convinta e lo seguii all’interno della stanza.
Crudelia ci guardò con disappunto. Avrei pensato più tardi alle ripercussioni delle mie azioni,in quel momento volevo solo aiutare Ulrich.
http://www.youtube.com/watch?v=g-2LjJORT9w
 Si no hay nada que decir
ni nada de que hablar
no hace falta explicarte

Si guardas todos los secretos
de mi vida y de mis sueños
Sì, lo sabes
 
E’ incredibilmente vero quanto un semplice gesto possa cambiarti la giornata. Io ero lì,seduta accanto a Ulrich,e mi sentivo la ragazza più felice del mondo.
Eres la unica cancion
que siempre escribiré
siguiendo mis latidos...
Cada palabra,
cada nota que me daz
me hace sentir
que estoy contigo
Le altre persone si dissolsero nel nulla e tutto ciò che vedevo erano gli occhi di Ulrich fissi sui miei.
Es coneccion entre tu y yo
en cada verso de esta cancion
Tu voz y la mia
en cada acordo
en cada rima

 
Es coneccion entre tu y yo
en cada verso de esta cancion
Es tan distinto junto a ti
Soy lo que soy si estas aqui

 
Spesso distoglievo lo sguardo imbarazzata. Non ero abituata a reggere tanto contatto visivo.
Si no hay nada que decir
ni nada de que hablar
te regalo el silencio
Y escucho todo lo que sientes,
lo que pasa por tu mente
Ya lo sabes
Non smisi neanche per un istante di sorridere. Come se tutto il dolore che Ulrich mi aveva causato non fosse mai esistito.
Eres la unica cancion
que siempre escribiré
siguiendo mis latidos...
Cada palabra,
cada nota que me daz
me hace sentir
que estoy contigo
Inconsciamente canticchiai l’ultimo ritornello insieme a lui.
Es coneccion entre tu y yo
en cada verso de esta cancion
Tu voz y la mia
en cada acordo
en cada rima
 
Es coneccion entre tu y yo
en cada verso de esta cancion
(x2) Es tan distinto junto a ti
Soy lo que soy si estas aqui (x2)
Gli applausi dei ragazzi mi riportarono alla realtà. I professori diedero la loro sentenza,che non sentii poiché ero ancora folgorata da Ulrich,ma dalle loro espressioni sembrava positiva.
Afferrarono le loro valigette e uscirono.
Mi sarei voluta alzare e abbracciare Ulrich dicendogli che era stato bravissimo e che nonostante stesse con Sissi io non l’avrei abbandonato.
Purtroppo lei mi precedette prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con passione. Stava marcando il territorio,era chiaro come il Sole.
-Sei stato grande!Sono così fiera di te!-esclamò attraverso la sua voce civettuola.
Chissà perché quelle parole non risultassero vere pronunciate da lei.
-Beh c’è da dire che la mia ragazza è una musa ispiratrice per tutti.-si intromise Odd facendomi distogliere l’attenzione da quei due.
Mi alzai e lui mi strinse a sé.
Aelita,che si stava scambiando effusioni con Jeremy,si voltò verso di noi.
-Oh non siate timidi!Baciatevi forza!-sembrava più un ordine che una proposta.
Noi tentennammo. Non avevo nessuna intenzione di baciare Odd. Soprattutto per come mi stava guardando Ulrich.
-Non siamo così affettuosi.-ribattei nervosa.
Lei sorrise di gusto. Probabilmente tutti i presenti non erano convinti appieno della mia relazione con Odd,e quella a cui Aelita ci stava sottoponendo era una prova.
-Quale ragazza non ha voglia di baciare il suo fidanzato?Allora non siete una vera coppia.
Deglutii.
Aveva intuito qualcosa o ci stava semplicemente provocando?
Purtroppo non ebbi il tempo di darmi una risposta perché Odd le rispose:
-Si che lo siamo!-e mi baciò.
Il sapore delle sue labbra sulle mie fu una sensazione del tutto nuova: esatto,non avevo mai baciato un ragazzo prima.
Dopo aver visto un sacco di film romantici non ero proprio impreparata,infatti ricambiai il bacio e mi lasciai trasportare dal momento.
Un sonoro tonfo ci fece staccare,era caduta la chitarra di Ulrich.
E quest’ultimo aveva la bocca spalancata dallo stupore come il resto dei ragazzi.
-Direi che c’è ufficialmente una nuova coppia nel gruppo.-ammise Aelita con rammarico.
Quel che mi dispiaceva di più era che il “gruppo” comprendesse anche Sissi.
Esiste una sola maniera di sedurre?
E’ impossibile sedurre qualcuno che non ci desidera?
E’ sufficiente la seduzione per ottenere l’amore?
 
La sera
“Caro diario,
Non ho avuto la forza di scriverti negli ultimi giorni perché trascriverlo nero su bianco significava ammettere che fosse accaduto veramente. Papà se n’è andato,e non so neanche il motivo. Anche se esistesse,non giustificherebbe le sue azioni.
Che razza di genitore abbandona la propria famiglia?
Mi disturba il fatto che io non riesca ad essere arrabbiata con lui. Ma prima o poi arriverà quella fase,e non so come la gestirò.”
Il telefono squillò e risposi senza guardare il mittente.
-Pronto?
-Ehi Yumi. - era Odd – Sei andata via abbastanza in fretta prima,volevo sapere come stavi. Ho sbagliato a baciarti,vero?
Mi misi a sedere a gambe incrociate spostando il diario.
Quello era il prossimo argomento che avrei trascritto,però lui mi aveva preceduta.
-No,hai fatto bene.-lo rassicurai stropicciandomi un occhio-Capisco che sia impossibile non rispondere alle provocazioni di Aelita.
In teoria quella situazione avrebbe dovuto mettermi in imbarazzo,oppure mettere in dubbio i miei sentimenti per Ulrich.
Invece niente di tutto ciò era avvenuto,io ero ancora convinta di amare Ulrich.
Lui tirò un sospiro di sollievo.
-Oh meno male!Quindi procediamo con il piano?
Continuavo ad essere indecisa al riguardo,però non avevo più nulla da perdere.
-Si.
Per quanto possa funzionare.
Odd mi disse qualcosa che non compresi perché si interruppe la connessione.
Feci una smorfia confusa e lasciai cadere il cellulare sul letto.
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Aelita era una ragazza che cercava di nascondere le sue emozioni in presenza di altre persone. Quello che la faceva sbottare era essere umiliata pubblicamente.
Si sentì così dopo il bacio tra Odd e Yumi. Una parte di lei sapeva che il biondo l’aveva fatto solo per ripicca.
Forse grazie a quel gesto avrebbe trovato la risposta alla famosa domanda “Cosa provo per lui?”.

 
 Per sedurre bisogna avere la pazienza del pescatore;saper aspettare il momento giusto.
 
Aelita era insieme a Jeremy nella stanza di quest’ultimo e,quando guardò fuori dalla finestra,vide passare Odd in cortile.
Si affrettò ad uscire per raggiungerlo. Doveva assolutamente fargli sapere una cosa.
Il biondo,che era arrivato vicino agli armadietti,si sentì afferrare per le spalle e si ritrovò contro il muro.
Inaspettatamente si ritrovò a baciare Aelita. La ragazza gli mise le mani intorno al collo e lui cominciò a palparle il sedere.
Le intenzioni di Aelita erano chiare,ma interruppe il gioco dicendo:
-Per la cronaca,è così che si bacia una donna.
Alzò i tacchi lasciando Odd con il respiro affannato e piuttosto confuso ma al tempo stesso contento.
Era questo quello che voleva?
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Pov Yumi
“Ulrich è messo con Sissi. Mi perseguita la scena del loro bacio. So che ce ne saranno altre,dovrò semplicemente farmene una ragione. Ma come posso riuscirci dopo quanto è successo oggi?Percepisco ancora i suoi occhi,il suo sorriso rivolti a me.
Per qualche minuto eravamo assorti nella nostra dimensione.
Io non so se sarà sempre così. Voglio dire,non so che piega prenderà il nostro rapporto dopo gli ultimi avvenimenti.”
Il cellulare vibrò. Risposi automaticamente pensando che fosse Odd.
-Cosa vuoi ancora Odd?-domandai seccata. Era la seconda volta che mi interrompeva mentre scrivevo i miei pensieri più intimi.
-Ehm…veramente sono Ulrich.
Spalancai gli occhi e mi diedi una pacca sulla fronte.
Sono proprio una deficiente.
-Oh ciao!Scusa pensavo che fosse…-provai a giustificarmi.
-Odd. - concluse lui – Avete litigato di nuovo?
Mi guardai intorno perché non  sapevo cosa dire. Mi faceva uno strano effetto parlare con Ulrich di questo.
-No,non preoccuparti. Non avevamo litigato nemmeno quando sei venuto a casa.
Portai una gamba al petto e ci appoggiai il mento.
-Però non mi dirai perché stavi piangendo,giusto?
Ulrich si comportava in modo strano. Insomma tutta quella sua preoccupazione nei miei confronti era eccessiva.
O forse era una mia impressione?
-E’ una delle tante cose di cui non riesco a parlare.-cominciai a giocare con la coperta-Comunque sei stato bravissimo oggi. Volevo dirtelo ma non c’è stato tempo.
Optai per cambiare discorso. Mi sembrò l’unica mossa fattibile.
-Grazie. Mi dispiace che tu l’abbia saputo all’ultimo momento che mi sarei esibito. Infondo una parte della canzone l’hai scritta tu. Meritavi un invito speciale!
Accennai una risata. Nonostante la battuta le scuse erano sincere.
Forse mi sarei dovuta scusare anche io. Ma per cosa esattamente?Per aver baciato Odd,per averlo trattato male?Quelle erano solo conseguenze dell’allontanamento dovuto alle nostre azioni.
-Figurati. Sono felice di averti aiutato. Poi comprendo la tua dimenticanza,hai una fidanzata a cui pensare adesso.
La mia voce non si spezzò,quindi se riuscivo a parlarne senza piangere era già un passo avanti.
Ulrich rise.
-Si!Credo proprio che sia una cosa seria. Come la tua storia con Odd,vero?
Dovetti deglutire e guardare un punto fisso nel vuoto per metabolizzare ciò che avevo sentito. Non seppi mai perché mi fece quella domanda. Evidentemente lui sperava che rispondessi “no”.
Per cui usai tutta la forza che avevo in corpo per dire:
-Si.
Anche se non era vero. Anche se amavo Ulrich. Anche se lui non mi amava e mai l’avrebbe fatto.
Perché la triste realtà era questa: potevo parlare ore e ore con Ulrich al telefono,potevo aiutarlo con le canzoni ma non cambiava il fatto che lui stesse con Sissi.
Lei aveva vinto.
Sedurre ha le sue svolte.
A volte l’amore muore quando diamo i nostri sentimenti per scontati,e rinasce quando sentiamo che possiamo perderlo.

Ci preoccupa molto che ci sia un terzo che dia una svolta,però a volte,questi terzi aiutano la seduzione,l’accendono.
Il maggiore rischio di un seduttore è cadere sedotto;così si torna goffi,prevedibili.
Il rischio di un sedotto è la sua insicurezza,che lo può portare a commettere certe goffaggini.

Uno non sa perché ama,né perché è amato.



 
Angolo dell'autrice. 
Buongiorno e buona domenica popolo di EFP! Ludos è di nuovo qui con le sue storie. Ammetto di avervi fatto aspettare un po' per il capitolo 9 e spero che non vi abbia delusi/e. Personalmente non mi fa impazzire ma sono sempre troppo severa con me stessa. 
Le cose da dire e spiegare sono tante quindi cercherò di fare una sintesi e poi lascerò la parola a voi lettori.
Intanto ringrazio tutti coloro che recensiscono,anche se vorrei più partecipazione da parte dei lettori silenziosi. Fatevi avanti,su su! ;)
Questo capitolo mi piacerebbe dedicarlo a Meras,visto che venerdì era il compleanno. Tanti auguri tesoro! <3 
Allora abbiamo visto/letto una Yumi molto confusa a causa degli ultimi avvenimenti,che però tenta di andare avanti. Il riavvicinamento con Ulrich penso che vi abbia fatto piacere,anche se non riescono ad essere sciolti e spontanei come prima. 
Il bacio tra Odd Yumi è una scena che mi diverte parecchio. Non so se vi ha scioccato o se vi ha fatto ridere. 
Aelita è sempre la solita,ma forse si è esposta un po' troppo alla fine del capitolo. 
Tengo particolarmente alla "colonna sonora" per cui spero che abbiate aperto i link. 
Scusate se mi dileguo subito ma non sto scrivendo dal mio computer. 
Ci sentiamo nelle recensioni e cercatemi qui sul profilo fake --->
https://www.facebook.com/ludos.efp
Ludos98

 

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Capitolo 10
*** Broken Hearts ***


Chapter 10: Broken Hearts
Driin.
Afferrai al volo il pane tostato e lo buttai in un piatto per evitare di bruciacchiarmi le dita. Hiroki entrò in cucina con un sorriso smagliante e mi passò il barattolo della marmellata.
-Buongiorno!-esclamò.
Aggrottai le sopracciglia.
-Ehi. Come mai tutto questo entusiasmo?
Lui sospirò e cominciò a fischiettare. Odiavo quando faceva il vago.
-E’ già passato il postino?Potresti andare a vedere per favore?
Estrapolare informazioni da Hiroki era come chiedere a Elena Gilbert di essere coerente: appunto,impossibile.
Decisi di accontentarlo e mi avviai bofonchiando verso il cortile.
Aprii la cassetta delle lettere e trovai,tra i tanti documenti,qualcosa di inaspettato.
“Siete cordialmente invitati al 75° Ballo d’Autunno.
Il quale si terrà sabato 19 ottobre presso il teatro del liceo Kadic.
Distinti saluti,
il preside Delmas.”
Non ero mai stata a un ballo prima d’ora,infatti quel pezzetto di carta mi fece scappare un sorriso.
Tornai contenta in cucina e dall’espressione compiaciuta di Hiroki,intuii che ci fosse il suo zampino.
-Lo sapevi!-cercai di trattenere una risata,ma fu difficile.
Annuì e ridemmo entrambi.
-I balli che organizzano al Kadic sono eventi memorabili,non puoi mancare.-disse guardandomi negli occhi.
Forse aveva già capito che sarei stata in grado di declinare l’invito.
Reagivo sempre così alle novità. Mi sforzavo di avere una mentalità aperta,ma senza riscuotere successo tuttavia.
-Dovrei trovarmi un cavaliere,e comprare un vestito e adesso non abbiamo neanche i soldi per una colazione decente!
In realtà stavo esagerando. Era colpa mia perché non avevo comprato la nutella.
-Oh andiamo Yumi il 19 è sabato,e non puoi passarlo a leggere Hunger Games per la terza volta!
Lo fulminai con lo sguardo. Sapeva quanto mi alterassi quando faceva commenti poco carini su quella fantastica trilogia.
Inoltre gli avvenimenti dell’ultima settimana mi avevano sconvolto a tal punto,che concedermi istanti di felicità mi sembrava stupido e insensato.
-Per la quinta volta. Comunque solo perché non hai trovato la tua ragazza di fuoco,non vuol dire che devi rompere le scatole a me!
Fortunatamente afferrò la battuta e accennò un sorriso. Poi si versò del succo di frutta in un bicchiere e ne bevve un sorso.
-Yumi io comprendo che tu stia attraversando un periodo difficile,ma non puoi negarti del sano divertimento con i tuoi amici.-stava parlando sul serio.
“Amici”. Non eravamo esattamente un gruppo unito.
Eppure Hiroki aveva ragione.
-Beh in effetti sarebbe da stupidi non andarci.-conclusi sorridendo.
Lui fece lo stesso e,dopo aver ultimato la colazione,si diresse verso la porta sul retro.
-Ad ogni modo il tuo ragazzo del pane è là fuori. Vai a prendertelo.-suggerì strizzando un occhio.
Infondo non aveva tutti i torti: il ballo poteva essere la mia unica e ultima possibilità di farmi notare da Ulrich,e io avrei colto quella chance.
A volte fa paura aprire gli occhi,perché quando li apri vedi tutto a testa in giù.
Ed è questo che in realtà fa paura: i cambiamenti.
_________________________________________________________________________________
Nel frattempo, a casa Stones
La luce del giorno entrava fioca attraverso le tende della stanza di Aelita. I raggi del sole si riflettevano sui quadri appesi sopra la testiera del letto.
Jeremy si trovava sotto quelle lenzuola grigie. Era a torso nudo e,quando si svegliò,non vide Aelita accanto a sé. Allungò una mano per sapere che ora fosse e trovò gli inviti per il ballo sul comodino.
Aelita era seduta sul bordo della vasca da bagno ed era avvolta in un asciugamano bianco. La notte focosa con Jeremy l’aveva distrutta e niente era meglio di una bella doccia.
Si domandò come potesse stare con due ragazzi contemporaneamente se dopo una semplice notte si sentiva esausta. Ah giusto: a quei tempi non era ancora successo nulla con Jeremy.
Il suo telefono squillò e lei sobbalzò per lo spavento.
-Pronto?-chiese sbadigliando e usando quel finto tono annoiato.
-Ehi dolcezza buongiorno! - era Odd - Sei riuscita a dormire dopo il nostro bacio?
Aelita alzò gli occhi al cielo pentendosi di averlo fatto. Per colpa di quel gesto ora Odd l’aveva in pugno,e non c’era nulla che lei potesse fare per ribaltare la situazione.
Quindi decise di procedere come al solito: ferirlo spudoratamente.
-Oh certo. Dopo che Jeremy mi ha fatto raggiungere un alto livello di piacere,mi sono addormentata come una bimba.
Odd ci mise qualche secondo per digerire la battuta e rimase in silenzio prima di cambiare discorso. Lui sperava che le cose sarebbero cambiate dopo quel bacio,e invece sembrava di essere al punto di partenza.
-Hai ricevuto gli inviti per il ballo?
-Si. Io e Jeremy ci saremo!Tu e Yumi?
Chiedendo di lei Aelita si era tradita. Non riusciva a mascherare la sua gelosia. Soprattutto perché le sembrava assurdo che un ragazzo come Odd stesse con una…come Yumi.
-Ovviamente.
Quella risposta significava che aveva accolto la sfida,ed entrambi odiavano perdere.
-Fantastico!Allora potrò rendere il ballo epico raccontando a Yumi i nostri ultimi trascorsi. Beh,forse le spezzerà il cuore.-e attaccò prima che Odd potesse ribattere.
Tuttavia,dall’altro lato del telefono,lui sorrise: Aelita era fermamente convinta che Odd e Yumi fossero una coppia.
Le convinzioni portano la gente a fare cose folli pur di smentirle, quindi il ballo sarebbe stato memorabile.
Uno,a volte,chiude gli occhi come se così facendo i problemi sparissero.
Come se morto il postino scomparissero le lettere.
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Pov Yumi
Arrivai a scuola con l’intento di parlare con il biondo. Dovevamo assolutamente metterci d’accordo per il piano. Come avremmo proseguito con un ballo di mezzo?
Però venni trattenuta dalle Chiacchierone.
-Yumi,Yumi!Sei lo scoop del mese!Tutti parlano di te e della tua relazione con Odd!Quindi puoi dirci in anteprima come sarà il tuo vestito per il ballo?-mi supplicò Milly.
Oh,giusto. Il vestito. Non ci avevo ancora pensato. Sicuramente il mio chiodo fisso nei giorni successivi sarebbe stato proprio quello.
Cominciai a balbettare e a cercare qualcosa nella borsa per guadagnare tempo.
-Credo che dobbiate aspettare sabato,ragazze.-intervenne una voce alle mie spalle.
Purtroppo non era Odd,ma Ulrich. Perché tutti intervenivano durante le mie “interviste”?
Pronunciò quella frase in un modo così duro che dopo qualche minuto le ragazze,spaventate,se ne andarono a testa bassa.
Cosa gli prendeva?
-Grazie. Ma potevo liberarmi da sola di quelle due,non era necessario essere sgarbati. Non hai il diritto di trattare la gente come ti pare solo perché sei il capitano della squadra di calcio.-lo rimproverai indicandolo.
Ma quello non era il vero motivo per il quale mi stavo alterando. Erano i suoi strani atteggiamenti a farmi innervosire. Da quando aveva assistito al bacio tra me e Odd,stava facendo l’impossibile per riportare il nostro rapporto a quello di un mesetto fa.
Non capiva che non sarebbe mai accaduto?Le nostre azioni ci avevano allontanato.
-Ehi,ma che ti prende?-domandò sorpreso dalla mia spavalderia.
Continuai a fissarlo con le sopracciglia aggrottate.
-Niente.-risposi infine abbassando lo sguardo.
Anche se dietro a quel “niente” si nascondevano molte cose.
Lui intuì che stavo mentendo.
-Non è vero. Nelle ultime settimane sei cambiata molto. Prima mi hai spinto ad avvicinarmi a Sissi,poi ci hai visti mentre ci baciavamo e sei sparita. Non merito una spiegazione?
Calò un silenzio che mi fece rabbrividire. Non ci eravamo mai guardati tanto a lungo. Così,senza rispondere alla sua domanda,gli chiesi:
-Non ti sei mai chiesto perché sono venuta a cercarti nella sala di musica?
-Ogni giorno.-quella risposta mi spiazzò,lui fece una pausa.-Quindi potresti spiegarmi il motivo.
Suonò la campanella e alzammo entrambi la testa.
-Devo andare in classe.
Girai i tacchi senza voltarmi indietro. Forse la fortuna era dalla mia parte,perché non sarei stata in grado di raccontargli la verità.
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A casa Stones
Aelita uscì dal bagno massaggiandosi i lunghi capelli bagnati. Si avvicinò alla cassettiera in legno e prese dei vestiti dal primo cassetto.
Jeremy si stava allacciando l’ultimo bottone della camicia e guardava torvo la ragazza. Aveva ascoltato accidentalmente parte della conversazione tra lei e Odd, e non sapeva cosa pensare.
“Non può essere” si disse.
Eppure decise di togliersi il dubbio.
-Voglio che tu sia sincera con me: c’è qualcosa tra te e Odd?
Aelita,che stava camminando frettolosamente per la stanza,si fermò di colpo.
Sgranò gli occhi e deglutì.
Ha scoperto la verità?Ci ha visti l’altro giorno?
Un brivido le percorse tutta la schiena.
Restò con la bocca leggermente spalancata per qualche secondo, e infine rispose:
-Come mai questa domanda?-tentò di mantenere un tono di voce calmo,nonostante fosse un’impresa ardua.
Lui si alzò dal letto. Aelita non lo aveva mai visto così serio.
-Ultimamente ho notato che vi stuzzicate,sembrate quasi complici. Poi cosa dovresti dire a Yumi sui “vostri trascorsi”?
Lei si sentiva risentita non solo perché non sapeva come uscire da quella situazione,ma anche perché Jeremy aveva origliato.
Tuttavia quella domanda le fornì l’escamotage giusto per uscire dalla stanza indenne.
-Sai Jeremy,questo tuo comportamento mi delude profondamente. Il nostro rapporto è basato sull’onestà e la fiducia,quindi perché mai dovresti credere che ci sia qualcosa tra me e Odd?
Il ragazzo la fissò per qualche istante,poi il tono autoritario e “ferito” di Aelita lo fece rilassare.
-Scusa, hai ragione tu. Inoltre sarebbe assurdo il solo pensiero.-concluse accennando una risata e accarezzandole i capelli.
Lei rise a sua volta,ma si sentì in colpa. Poi si alzò in punta di piedi e gli diede un leggero bacio sulle labbra.
-Ora diamoci una mossa, altrimenti non possiamo entrare in seconda ora.-suggerì Aelita allontanandosi.
A volte quello che dobbiamo vedere è talmente orribile che preferiamo chiudere un occhio,chiudere il cancello e vivere in una  città di cristallo.
__________________________________________________________________________________
Pov Yumi
Uscii dalla classe per l’intervallo e trovai Odd appoggiato al mio armadietto con un’aria accigliata e le braccia conserte.
Mi  avvicinai lentamente guardandomi intorno.
-Ehi!Ti stavo cercando.-aprii la conversazione sorridendo.
Lui si staccò dagli armadietti.
-Buongiorno anche a te. Ho due brutte notizie,quale vuoi sentire per prima?-domandò ironico.
Aggrottai le sopracciglia preoccupata.
Oh no,cos’è successo adesso?
-Che intendi?
Odd si avvicinò al mio orecchio destro e sussurrò:
-Riformulo la domanda. Vuoi sentire prima che Aelita ed io ci siamo baciati,o che probabilmente te lo dirà al Ballo per causare uno scandalo?
Lo allontanai con una spintarella.
-E’?Hai baciato Aelita?!-esclamai sorpresa e forse a voce troppo alta.-Che fine ha fatto il piano “Gelosia”?
Lui mi fece cenno di essere più discreta portandosi un dito davanti alle labbra.
-Tecnicamente è lei che ha baciato me.-ribatté Odd facendo una smorfia.-Ma non è questo il punto. Lei è fermamente convinta che stiamo insieme quindi tenterà in tutti i modi di fartelo sapere. Dobbiamo decidere come agire.
Inclinai leggermente la testa e sorrisi.
-Tu guarda,ti stavo cercando proprio per questo motivo!-lo canzonai dandogli una pacca sulla spalla.-Voglio rischiare il tutto per tutto. E’ la nostra ultima possibilità,non ci saranno errori stavolta.
Lui incrociò di nuovo le braccia e inarcò un sopracciglio.
-Qual è la tua idea Sherlock?
Accennai una risata e feci una rapida panoramica del cortile. In realtà non avevo ancora un piano ben definito,ma uno stand bianco nel bel mezzo del giardino mi aiutò.
-Ci candideremo come re e reginetta del Ballo.-risposi spostando il capo verso Odd.
Mi guardò e poi rise come se avessi detto la barzelletta più divertente del mondo.
-Che c’è?E’ un’idea tanto brutta?Immagina la scena: noi due che veniamo acclamati dalla folla e le facce verdi d’invidia di Ulrich e Aelita.-proseguii gesticolando.
Mi piaceva pensare che Ulrich sarebbe stato geloso di Odd in una situazione del genere. Forse correvo troppo con la fantasia.
Il biondo scosse la testa.
-No,non funzionerà. Non per me almeno. Ad Aelita non interessa l’opinione della gente,il suo unico intento è quello di ferire,stuzzicare,mettere zizzania finché non ottiene ciò che vuole.
Mi sorprese il fatto che la conoscesse così bene. Io non sapevo niente di Ulrich. Eppure stimavo Odd perché nonostante lei fosse così stronza,lui l’amava ugualmente.
Secondo me Aelita non era sempre stata una poco di buono,qualcosa l’aveva spinta a diventarlo. Però non mi riferivo alla prima volta che tradì Jeremy,c’era dell’altro che Ulrich non mi aveva detto.
-Quindi cosa facciamo?-chiesi non capendo dove volesse andare a parare.
Lui sospirò.
-Mi occuperò io di Aelita. Tu candidati come reginetta,ma ti avviso: non sarà semplice sbaragliare la concorrenza.
La frase di Odd mi fece intuire che la nostra alleanza stava per terminare. Ci saremmo presentati insieme come coppia,questo era sottointeso,ma indipendentemente da ciò che fosse accaduto al Ballo avremmo preso strade diverse.
Annuii e mi avviai verso lo stand.
Nella lista delle possibili reginette c’era solo il nome di Sissi. Ecco a cosa si riferiva Odd.
Scrissi velocemente il mio nome senza pensarci due volte.
-Io e te abbiamo un discorso in sospeso,non trovi?-disse una voce alle mie spalle.
Mi voltai trovandomi davanti Ulrich.
-Lo sai che non è carino arrivare alle spalle di una persona?-risposi con il suo stesso tono.
Lui alzò gli occhi al cielo.
-Seriamente Yumi,quando mi dirai la verità?
Deglutii.
Non nei prossimi 15 anni,puoi starne certo.
Perché era tanto determinato?Perché insisteva nel voler sapere la verità?Cosa sarebbe cambiato per lui?
-Ulrich non c’è niente da dire. Lascia stare.-lo esortai io sperando che mi ascoltasse.
Qualcuno lassù udì le mie preghiere e mi spedì un aiuto. Sempre se Crudelia si può chiamare “aiuto”.
-Ehi ragazzi.-ci salutò con quel suo finto tono smielato.-Interrompo qualcosa?
Mise un braccio intorno ai fianchi di Ulrich e lui l’attirò a sé.
-No,tranquilla. Stavamo semplicemente parlando.-la rassicurai mostrando un sorriso falso,che lei ricambiò.
-Ho visto che ti sei candidata come reginetta!-esclamò Crudelia fingendo di essere contenta,Ulrich mi guardò sorpreso.-Finalmente avrò una rivale quest’anno!
Le occhiatacce di Ulrich mi sminuirono e non seppi cosa dire,così mi limitai ad annuire.
-Beh che vinca la migliore.-proseguì Sissi porgendomi una mano che fui costretta a stringere.
I suoi occhi erano carichi d’odio,che mascherava bene.
-E possa la fortuna essere sempre a tuo favore.-le risposi pensando alla frase che disse Effie Trinket durante la Mietitura.
Continuammo ad osservarci come per trovare i punti deboli dell’altra.
No,tesoro. Non sarà così semplice.
 
Il pomeriggio
Quando tornai a casa trovai una sorpresa inaspettata. Entrai nella mia stanza e vidi una grossa scatola beige chiusa con un fiocco.
Sopra c’era un biglietto.
“Yumi,
Mi dispiace di non essermi fatta sentire molto nelle ultime settimane,ma sono stata occupata con la galleria d’arte.
Qualcuno molto vicino a te mi ha detto del Ballo imminente e volevo che fossimo vicine in qualche modo.
Spero che il regalo ti piaccia.
Ti voglio bene tesoro,
Mamma”
Aprii immediatamente la scatola e pensai che non potessi ricevere un dono più bello. Mia madre mi aveva regalato un vestito meraviglioso: era ricamato in pizzo bianco sul busto e la parte inferiore era lilla.
Mi portai una mano alla bocca per lo stupore.
Non mi aveva emozionata la bellezza smisurata dell’abito,ma il gesto della mamma. Lei adorava fare queste cose.
Infatti non potei fare a meno di pensare a quando mi aveva spedito il diario all’inizio del mio viaggio.
Oh quanto mi mancava. Avrei tanto voluto che fosse stata qui per darmi un consiglio,e non è la stessa cosa parlarne per telefono.
Ricacciai indietro quella sensazione di nostalgia e mi concentrai su ciò che sarebbe accaduto tra pochi giorni.
 
19 ottobre 2013, 5.45 PM
“Caro diario,
Oggi c’è il Ballo. Sono così nervosa che mi tremano le mani e probabilmente la mia calligrafia non risulterà bellissima come al solito,ma al tempo stesso sono felice. Non ho mai preso parte a un evento del genere,e avere un amico come Odd al mio fianco mi aiuterà a rilassarmi.
Lui è stato molto vago riguardo a cosa pensa di fare per attirare l’attenzione di Aelita. Eppure ultimamente l’ho visto malinconico,non so se dovrei preoccuparmi.
Ho preferito ignorare la faccenda dei voti perché mi avrebbe innervosito ancora di più. Voglio vincere. Devo vincere. Perché se Ulrich spera che gli racconti la verità,vorrei farlo con una coroncina in testa.”
Non ebbi il tempo di terminare di trascrivere i pensieri degli ultimi giorni. Erano quasi le 6.00 e Odd sarebbe passato alle 7.45.
E creare il look non fu facile.
Inconsciamente mi ritrovai a sorridere davanti allo specchio una volta ultimato il lavoro.
Il vestito mi calzava a pennello e avevo arricciato i capelli fermando due ciocche con un fermaglio bianco. Mi truccai in una maniera più appariscente del solito ma si trattava di un’occasione speciale.
Nel mio armadio avevo trovato un paio di scarpe col tacco bianche che si abbinavano perfettamente all’abito.
Sentii bussare alla porta.
-E’ arrivato il tuo cavaliere per il Ballo!-esclamò Hiroki affacciandosi con un sorriso incoraggiante.
Afferrai la borsetta e uscii dalla stanza.
Odd mi aspettava alla fine delle scale e dovetti ammettere che non stava affatto male in smoking.
Ci salutammo con un bacio sulla guancia e dopo essermi sistemata al suo fianco,Hiroki cominciò a pensare cosa dire.
Intuivo sempre quando una situazione lo metteva in difficoltà: aggrottava talmente tanto le sopracciglia che sembravano una sola.
Effettivamente la nostra situazione era buffa. Odd e io non formavamo una vera coppia, per cui non avremmo fatto la foto sull’uscio di casa e Hiroki non ci avrebbe augurato tante care cose come nei telefilm americani.
-Beh è un piacere conoscerti Odd, sono felice che qualcuno tenga d’occhio questa pazzoide mentre è a scuola.-riuscì a esprimersi mio fratello porgendogli la mano.
Il biondo rispose alla stretta accennando una risata,mentre io mi limitai a scuotere la testa e ad alzare gli occhi al cielo.
Odd non era il mio babysitter,noi avevamo un fine comune. Questo ci rendeva…alleati? No,forse il termine giusto per definirci era amici.
Nonostante ci conoscessimo da poco più di un mese,lo consideravo tale poiché era riuscito a trasmettermi speranza e a darmi la forza necessaria quando tutto sembrava perduto.
-Mah per il momento non mi ha fornito troppi grattacapi.-scherzò Odd incrociando le braccia al petto.
Quello scambio di battutine mi stava urtando i nervi,infatti decisi di interromperli.
-Scusaci Hiroki ma noi dovremmo andare adesso. Il programma “Prendiamo in giro Yumi” andrà in onda un’altra volta.-afferrai Odd sottobraccio e ci incamminammo verso la porta.
-Aspettate!-gridò lui facendoci fermare all’improvviso. Mi voltai e Odd fece lo stesso.-La mamma ti ha regalato il vestito ma anche io ti ho preso un pensierino.
Mi diede una scatolina rossa e quando l’aprii trovai una collana con scritto Dreamer. Sognatrice.
Mi spuntò un sorriso da un orecchio all’altro. Non me l’aveva regalata per caso: io ero una sognatrice.
-Ricorda: ogni storia ha bisogno di un dettaglio memorabile.
Lo abbracciai calorosamente.
-Grazie.
 
-Pronta per affrontare questa cosa?-domandò Odd.
Eravamo giunti davanti al teatro del Kadic, e lo stavamo contemplando da cinque minuti perché nessuno dei due aveva intenzione di entrare.
Sospirai.
-In realtà preferirei rannicchiarmi sotto il plaid e farmi una maratona di The O.C.,ma siamo qui per un motivo. Non me ne andrò senza aver ottenuto ciò che voglio.
La mia voce non era un debole sussurro, ma risultava forte e chiara. Per una volta ero fiera di me stessa.
Odd mi strinse la mano e insieme varcammo l’entrata del teatro.
Gli studenti si stavano scatenando,eppure avrei potuto giurare che al nostro arrivo si fermarono improvvisamente e cominciarono a fissarci in silenzio.
Individuai Aelita e Jeremy. La parte superiore del suo vestito era nera con le maniche corte in pizzo,mentre la parte inferiore era composta da una gonna color salmone.
I capelli rosa le ricadevano sciolti sulle spalle. Grazie ai tacchi alti neri era alta quanto Jeremy,il quale indossava uno smoking. Anche loro smisero di parlare quando si accorsero di noi.
Dall’altra parte della sala notai Crudelia e Ulrich che si tenevano per mano. Il vestito di Sissi era senza maniche,bianco con delle righe nere e la gonna a palloncino. I capelli erano legati in uno chignon,infatti sembrava che avesse un’altra testa. O probabilmente l’odio che nutrivo nei suoi confronti mi faceva vedere doppio.
Non lo potrei affermare con certezza,ma ebbi la sensazione di essere osservata da Ulrich. Non volli far correre la fantasia,così cercai il suo sguardo e i nostri occhi si incontrarono.
Lui sorrise.
Un istante dopo i presenti si abituarono a noi e tornarono a festeggiare tranquillamente.
 
Inizialmente la festa mi risultò noiosa: i ragazzi erano spariti chissà dove ed io mi trovavo ai margini della pista con un drink analcolico in mano.
-Eccoti qua!-esclamò Aelita comparendo davanti ai miei occhi.-Ti stavo cercando da dieci minuti ormai!Wow,devo ammettere che il tuo vestito è favoloso!Ti sta benissimo.
Sapevo esattamente cosa stava cercando di fare attraverso tutte quelle moine. Tentava di comportarsi da amica,nonostante io e lei non lo fossimo affatto.
Forse c’era una possibilità,prima che io mi “fidanzassi” con Odd,ma l’avevo bruciata.
-Oh grazie!Anche il tuo non è male.-risposi sorridendo.
Lei si sistemò una ciocca di capelli dietro un orecchio.
-Me l’ha regalato Jeremy. Credo che il negozio si chiami “Subdued”,o qualcosa del genere.-continuò facendo una smorfia.
E’ naturale che tu non lo conosca tesoro,hai un pessimo gusto nel vestire.
-Comunque sono qui per dirti una cosa importante. Riguarda Odd.
Oh no.
Intuii dove volesse andare a parare e mi preparai un’espressione scioccata.
Dov’è finito quel nano biondo?Non doveva occuparsi lui di Aelita?
Qualcuno mi strinse una mano e i miei battiti tornarono regolari quando mi accorsi che lui era accanto a me.
Sorrisi inconsciamente.
-Qualsiasi cosa sia,può aspettare. E’arrivato il momento del valzer.
Udendo quelle parole un brivido mi percorse tutta la schiena. Avrei preferito restare lì e fingere di soffrire,piuttosto che ballare il valzer. Ero aggraziata quanto un elefante.
Inoltre quei tacchi mi stavano facendo impazzire. Sentivo la mancanza delle mie adorate ballerine.
Eppure Odd non aspettò le mie repliche,perché mi trascinò in pista.
Lui e Aelita si scambiarono delle occhiatacce.
-Ehi no aspetta!Non so ballare il valzer!-provai a fermarlo.
-Tranquilla è facile. Conduco io,tu segui me.
Mi appoggiò una mano sul fianco ed io misi la mia sulla sua spalla,perché l’avevo visto fare in un film.
Le altre due mani si intrecciarono e partì la musica.
Antes de ti, no,
yo no creía en Romeos, Julietas, muriendo de amor.
Molte coppie si erano unite a noi,tra cui Ulrich e Sissi e Aelita e Jeremy.
Esos dramas no me robaban la calma, pero la historia cambió,
pero esta historia me cambió...
-Non dovevi occuparti di Aelita?-sussurrai nell’orecchio di Odd.
Lui inclinò leggermente la testa.
-Diciamo che ci sto lavorando.
Dicen que se sabe si un amor es verdadero,
cuando duele tanto como dientes en el alma.
Dicen que lo nuestro es tan solo pasajero,
pero qué sabe la gente lo que siento cuando callan.
Una piroetta e tutti cambiarono compagno. Io mi ritrovai tra le braccia di Ulrich. Avevamo ballato insieme solamente una volta,per cui ritrovarmi nuovamente così vicina a lui mi metteva in agitazione. Tuttavia cercai di nasconderla.
-Sei perfetta con questo vestito. E’ un regalo di Odd immagino.-si complimentò con un finto sorriso.
Se non avesse aggiunto l’ultima frase,le mie guance sarebbero diventate paonazze per l’elogio. Ma continuava a comportarsi come un bambino,e non ne comprendevo il motivo.
-Mi stai facendo un complimento?Attenzione: Sissi è a pochi passi da noi e potrebbe sentirti.-lo canzonai indicando con la testa la sua fidanzata,che stava ballando con Jeremy.
Y ahora tú,
llegaste a mí, amor,
y sin mas cuentos apuntas directo en medio del alma.
Ahora tú,
llegaste a mí, oh, no,
sin previo aviso, sin un permiso, como si nada.
Ahora
Odd e Aelita erano abbastanza vicini a noi,infatti riuscii a sentire quel che si stavano dicendo.
-Non c’è bisogno di raccontare la verità a Yumi,la conosce già.
Lei sorrise di gusto.
-Oh ma davvero?E gliel’hai detto per sentirti meno in colpa visto che mi hai infilato la lingua in gola?
Il biondo scosse la testa. Era evidente che non le avrebbe dato corda.
-Le ho detto la verità perché era giusto così. Quindi adesso smettila di girarci intorno,perché ho capito che cosa vuoi. E per me va bene.

Un’altra piroetta ci fece tornare dai nostri partner originari ed io era piena di dubbi.
Perché Ulrich si comportava in quel modo?
Perché Odd aveva fatto quella proposta ad Aelita?Lei avrebbe accettato?
Le mie domande dovettero pazientare,perché arrivò il momento che tutti stavano aspettando: l’incoronazione del re e della reginetta.
-Ragazzi mi dispiace interrompere questo romantico balletto,-vedemmo Jim sul palco con un microfono in mano – ma è arrivata l’ora di eleggere il re e la reginetta della serata!Come al solito prima le signore!
Jim invitò tutte le candidate,che infine eravamo solo io e Sissi,a salire sul palco.
La folla era divisa in due gruppi ben distinti: alcuni gridavano il mio nome e altri quello di Crudelia.
Mi tremavano le mani e per calmarmi incrociai le braccia al petto.
-Calma,calma ragazzi. Dentro questa busta c’è il nome della vincitrice,siete curiosi di sapere chi è?
No,io non lo sono affatto.
Una parte di me temeva che sarebbe stata Sissi a indossare quella coroncina insieme a Ulrich.
Giocherellando con la collana che mi aveva regalato Hiroki,mi ricordai che la speranza è l’ultima a morire.
Ma non fu così per me.
-Congratulazioni Sissi Delmas!Sei la nostra reginetta!E con un sacco di voti e senza nessun rivale il re è Ulrich Stern!
Il mondo cominciò a girare a rallentatore quando lui salì sul palco per baciarla. Sentii in lontananza persino gli applausi. La mia vista cominciava ad annebbiarsi,quindi cercai di ricacciare dentro le lacrime.
Avevo perso. Avevo perso un’altra volta.
Sissi si avvicinò a me e con il sorriso più diabolico della Terra mi disse:
-Ritenta la prossima volta,vedrai che andrà meglio.
Non tollerai oltre quella umiliazione,così scesi rapidamente dal palco e mi feci largo tra la folla.
Fa male aprire gli occhi.
E' come uscire dal buio,perché si tende la luce a te.
Camminai avanti e indietro per il giardino del Kadic tentando di calmarmi. L’arrivo indesiderato di una persona non me lo permise.
-Yumi perché sei scappata via?Insomma era solo una competizione. 
Era Ulrich. Era qui davanti a me.
Perché? Perché mi aveva seguita?
Quando vide che stavo piangendo aggrottò le sopracciglia.
-Non era solo una competizione va bene?!Io volevo…no niente lascia perdere. Non conta più.
Provai ad andarmene ma lui mi bloccò.
-Invece non lascio perdere Yumi!-alzò la voce-Sono giorni che mi dici la stessa cosa!
Il suo tono autoritario mi fece indietreggiare.
Deglutii.
La sua semplice curiosità si era trasformata in rabbia, e non sapevo se fosse un bene o un male. Ero molto brava a mantenere i segreti,eccetto quando si trattava di me ovviamente.
-Sei la mia migliore amica,vorrei sapere cosa ti succede.-proseguì non prestando attenzione al mio silenzio.
Lo guardai per capire se avevo sentito bene.
Migliore amica. Lui mi avrebbe vista sempre così,nonostante tentassi in tutti i modi di cambiare la situazione.
Infatti,in quel momento,il cuore prese il sopravvento e prima che le informazioni potessero arrivare al cervello gridai:
-Vuoi sapere cosa mi succede?Sono innamorata di te,deficiente!
Sgranò gli occhi per lo stupore. Non si aspettava una risposta del genere. Poi mi guardò e intuii la sua risposta.
-Mi dispiace Yumi,io ci tengo a te ma…amo Sissi.
Quelle parole mi colpirono come una doccia fredda.
Una parte di me si rifiutò di accettarlo. Dopo ciò che mi aveva promesso,dopo esserci quasi baciati,dopo tutte le ore passate insieme,la sua risposta non sembrava vera.
Annuii perché non me la sentivo di controbattere.
-Lo so,ma non ce la facevo più a sopprimere questo sentimento.
Mi asciugai una lacrima e mi allontanai.
Stavolta lui non me lo impedì e probabilmente mi stava guardando andare via.
Però non lo seppi mai.
Uno detesta e ama chi gli apre gli occhi.
Aprire gli occhi ha il sapore di mela cotogna e formaggio.
E' dolce e salato.
Da una parte è come se si perdesse la magia,dall'altra ti liberi dall'inganno.
________________________________________________________________________________
Aelita aveva accettato la proposta di Odd,la quale implicava farsi possedere da lui. Infatti se la stavano spassando nel bagno dei maschi quando l’inevitabile accadde.
Jeremy aprì la porta e non poté credere ai propri occhi.
Entrambi indossavano solo la biancheria intima e mentre Odd stava per slacciarle il reggiseno,lei si accorse di Jeremy.
-Oh no.
Scansò bruscamente Odd e si affrettò a infilarsi il vestito per raggiungere il fidanzato,che aveva già lasciato la stanza.
-Jeremy aspetta!-urlò lei col fiato corto e riuscì ad afferrarlo per una spalla.-Posso spiegare!
Lui si voltò e la squadrò come mai prima d’ora.
Arrivò anche Odd,che non si era ancora abbottonato la camicia.
Solitamente in questi casi scoppiano le risse tra i due pretendenti,ma Jeremy non era un tipo aggressivo.
-Cosa vuoi spiegare?Che ti facevi le sveltine con il mio migliore amico?!-esclamò risentito.
Per la prima volta dopo molto tempo Aelita non sapeva cosa dire. Lei,la ragazza con la battuta sempre pronta,rimase lì in silenzio.
Si comportò così perché era in torto.
Spesso si diceva che un giorno la verità sarebbe venuta fuori e che avrebbe gestito la situazione. Ma era accaduto nel peggiore dei modi,quindi tutti avrebbero sofferto.
-Jeremy io…-provò a intervenire Odd.
-Tu non provare neanche a parlare!Non sei migliore di lei. Forse dovevo dare ascolto alle voci di corridoio le quali dicono che sei una troia,mi sarei risparmiato una sofferenza.
Le grida fecero incuriosire gli altri studenti,che accorsero vicino al portico. Milly e Tamia ripresero tutto con la videocamera.
-E’ finita.-tagliò corto Jeremy per non fornire altro spettacolo,e sparì rapidamente da lì.
Aelita aveva la bocca leggermente spalancata. Nascondere le proprie emozioni sembrava sempre più difficile.
Scelse di non seguirlo,perché non gli avrebbe dato retta.
Milly si avvicinò e le domandò con la sua solita vocina irritante:
-Quel che ha detto Jeremy è vero?Tu e Odd stavate insieme segretamente?
Lei guardò dritto dentro l’obiettivo della telecamera,poi spostò il capo verso la ragazzina.
-Eclissati Milly.
Altre volte la realtà ci punge e non possiamo fare altro se non guardare quello che non vogliamo vedere.
Il nostro cuore si stringe e noi rimaniamo senza aria,affogati.
________________________________________________________________________________
Rientrai nella sala solo per prendere le mie cose e andarmene. Nonostante il mio cuore fosse già a pezzi,mi imbattei in Sissi.
-Ehi non piangere perché non hai vinto. Ci saranno altri balli.
Quel suo finto tono preoccupato mi urtava i nervi,quindi decisi di smascherarla.
-Smettila di fingere Sissi. Ulrich non è presente.
Secondo il mio modesto parere l’unico motivo per il quale Crudelia si comportava così era a causa di Ulrich.
-Perché dovrei fingere di essere gentile con una mia compagna?-continuò lei facendo finta di non capire.
Socchiusi leggermente gli occhi.
-Oh andiamo. Sai esattamente perché. Non hai dimenticato quel che è successo tra noi il primo giorno. Ti faccio i miei complimenti,sei riuscita a umiliarmi davanti a tutta la scuola.
Finalmente si mostrò per quella che era: una ragazza senza cuore.
-Vuoi sapere se mi ha reso felice? Immensamente. Quando mi è giunta voce che ti eri candidata,ho subito pensato che fosse l’occasione giusta per darti una lezione. Seriamente speravi di poter competere con la figlia del preside?
Aggrottai le sopracciglia tentando di intuire ciò che non stava dicendo.
-Hai truccato le elezioni?
Lei rise di gusto e incrociò le braccia al petto.
-Non ne ho avuto bisogno. Tutta la scuola è dalla mia parte,incluso Ulrich. Questo ti fa male più del dovuto giusto?Perché ti piace. Non sono stupida.
Abbassai un attimo il capo e poi arrivai alla conclusione che non mi sarei fatta mettere i piedi in testa da una ragazzina viziata.
-Ora arriva il momento nel quale mi obblighi a stare lontana da lui?-la canzonai spudoratamente.
Sissi accolse la sfida.
-E’ lui che vuole starti lontano. Dice sempre che sei una persona così noiosa e insicura. Ogni volta che gli mandi un messaggio sbuffa.
Scossi la testa. Non credevo alle sue parole. Conoscevo abbastanza Ulrich per saperlo.
-Lui non lo direbbe mai,per cui sono io ad avvertire te: se lo fai soffrire ti stacco la parrucca. A suon di calci,non so se mi sono spiegata.
Minacciare la gente non era nel mio stile,ma quando vieni ferita nel profondo non capisci più nulla.
Non le diedi il tempo di controbattere poiché me ne andai urtandole la spalla volontariamente.
Nessuna delle due aveva vinto quel round,però la guerra non era ancora finita.  
Occhio non vede,cuore non duole.
Meglio guardare da un’altra parte,dicono.
Mettere la testa sotto la sabbia,come fanno gli struzzi.
Però perché cambi qualcosa bisogna agire,bisogna uscire dalla città di cristallo...Aprire gli occhi e avere il coraggio di vedere.
Anche se ciò che devi vedere ti distrugge il cuore.



Angolo dell'autrice.
Buongiorno popolo di EFP. Sono qui con un altro capitolo. So che lo aspettavate con ansia quindi spero di non avervi delusi. Personalmente lo adoro per molti aspetti che poi vi dirò.
Ieri ho festeggiato la mia festa di compleanno e mi sono divertita moltissimo. Poi metterò le foto di alcuni regali sul profilo fake.
Comunque penso che il vostro piccolo cuoricino si sia spezzato come quello di Yumi. Beh sono cose che capitano. =D
Non posso trattenermi per scrivere il solito commento ma prometto che vi risponderò adeguatamente nelle recensioni.
Grazie mille a tutte coloro che mi seguono e mi sostengono!
E anche ai fan silenziosi naturalmente.
Per darmi una vostra opinione se non ve la sentite di recensire cercatemi qui:
https://www.facebook.com/ludos.efp
Però vi prego fatelo!
Ci sentiamo presto!
-Ludos98


 

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Capitolo 11
*** Mi destino es hoy ***


Chapter 11: Mi destino es hoy
Il destino è come un esercito di formiche laboriose.
Mille formichine facendo la propria parte di lavoro.
“Caro diario,
Non vorrei scrivere,ma ho bisogno di sfogarmi. Sto ancora cercando di assimilare quello che è successo alla festa. Non riesco a credere di aver confessato i miei sentimenti a Ulrich. In un certo senso sono triste perché lui mi vedrà sempre come un’amica,però mi sento anche più leggera per essermi tolta questo peso.
Inoltre Sissi si è rivelata per quella che è: una stronza senza cuore. Temo che un giorno Ulrich soffrirà a causa sua. Perché continuo a difenderlo,diario?Perché non smetto di pensare a lui anche se mi ha spezzato il cuore?
La risposta è sempre la stessa: perché lo amo,e questo non cambierà mai,o forse si.
Nel frattempo devo trovare qualcosa per cui lottare,perché è evidente che non posso più combattere per Ulrich.”
Mi alzai dal letto e lo vidi. Improvvisamente tutto fu chiaro. Ero troppo presa da Ulrich per rendermene conto,ma era sempre stato lì: il cd della mia prima esibizione.
I ragazzi me l’avevano regalato nella speranza che cambiassi idea. Attaccato sulla copertina c’era un biglietto con scritto “Il tuo destino è oggi”.
Inserii il cd nel computer e mi fece uno strano effetto rivedermi così sorridente e allegra,insomma sembrava passato un secolo da allora. L’avevo lasciato rigorosamente chiuso sulla scrivania perché pensavo che fosse una questione archiviata,ma gli ultimi avvenimenti mi avevano dimostrato il contrario.
La musica era parte di me che io lo volessi o meno. Quando cantavo mi sentivo spensierata,il resto del mondo scompariva. Per cui presi la decisione migliore della mia vita: iscrivermi al corso di musica.
Uno crede di controllare la propria vita,
ma il destino,lentamente, la configura.
Una serie di circostanze,
decisioni e casualità
costruiscono il destino.
Il giorno seguente
Accadeva raramente che fossi contenta di andare a scuola il lunedì mattina,però quel giorno ero euforica. Non vedevo l’ora di dare tutti i moduli a Jim,che non avrebbe potuto rifiutare la mia richiesta.
L’idea di agire alle spalle di Hiroki mi uccideva ma dopo quanto successo al Ballo avevo optato di pensare interamente a me stessa. Non era giusto e lo sapevo,eppure come può un cuore spezzato prendere decisioni sagge?
Scacciai via quel pensiero perché,ad accogliermi nel giardino del Kadic,c’era una scena piuttosto divertente. Milly e Tamia stavano facendo un resoconto sulla festa e tentavano di intervistare i presenti però nessuno vi prestava attenzione.
Mi avvicinai per ascoltare quel che stavano dicendo.
-Infine,ma non meno importante,un Ballo non è un Ballo senza scandali: Jeremy Belpois è stato tradito dalla sua ragazza,Aelita Stones!Si dice che l’abbia beccata nel bagno dei maschi a pomiciare con il suo migliore amico,Odd della Robbia! - Milly alzò gli occhi dal foglietto che aveva in mano - Come si evolverà questa situazione?Ancora non lo sappiamo,ma sarete i primi a cui lo comunicheremo!
Restai impietrita a quella notizia. Jeremy sapeva tutto?Oh questo avrebbe portato grossi grossissimi guai. Inoltre avrebbe eclissato completamente la mia dolce entrata nel corso di musica.
Prima che le Chiacchierone mi intrappolassero,corsi verso gli armadietti per parlare con Odd.
-Mi spieghi che ti è preso?Potevi almeno avvisarmi,così mi sarei preparata la parte della cornuta sofferente!-cominciai sbattendo violentemente l’anta dell’armadietto di Odd.
Lui si sistemò lo zaino su una spalla e mi guardò con aria indifferente.
-Non c’è niente di cui preoccuparsi,ho già detto a Milly e Tamia che ci siamo lasciati. Sei libera di metterti con Ulrich,di passare all’altra sponda o persino di organizzare un’orgia. Insomma non mi interessa.
Il biondo cominciò ad avviarsi verso l’aula e io strabuzzai gli occhi. Non accettavo e soprattutto non meritavo una risposta del genere,quindi lo trattenni afferrandolo per un braccio.
-Stai ancora smaltendo la sbronza o cerchi di ferire i miei sentimenti?Io e te siamo amici.
Pronunciai quella frase per convincere me stessa più che altro. Tra tutte quelle persone,Odd era l’unico che poteva essere definito tale. Quindi perché si comportava come se fossi un’estranea?
-Non sono ubriaco,Yumi. - ribatté aggrottando le sopracciglia - Sono semplicemente sincero.
Incrociai le braccia al petto risentita.
-Allora Signor Sincero sentiamo: perché sei andato a letto con Aelita durante il Ballo?Nel bagno dei maschi per giunta!Ewww che schifo!
Usai un tono alla Summer Roberts che avevo perfezionato negli anni. Comunque,se il piano per attirare l’attenzione di Aelita era quello,era completamente illogico.
-Non avevo altra scelta. D’altronde è stato meglio così: tu ti sei salvata la faccia e non hai scoperto del nostro bacio.-rispose guardando altrove.
Nonostante lo nascondesse,Odd stava soffrendo. Intuii rapidamente che non voleva assolutamente fare una cosa del genere. Quindi volli sapere perché.
-Ma ci ha rimesso tutto il nostro gruppo!Sai che è così!-lo ammonii avvicinandomi-E quando Jeremy scoprirà che noi sapevamo la verità,non ci perdonerà mai.
Odd restò in silenzio abbassando il capo.
-Perché l’hai fatto?Avremmo trovato un altro modo per…-continuai.
-No,Yumi!Non c’erano altri modi!E vuoi sapere se sono contento che Jeremy ci abbia visti?Nient’affatto. Avevo bisogno di capire una cosa,ma la risposta non è stata quella che mi aspettavo.
Indietreggiai lasciando scivolare le braccia lungo i fianchi e osservandolo per afferrare il concetto.
-C’entra Aelita,vero?Non scoraggiarti,nel tuo caso hai ancora delle chance. Sei cambiato radicalmente dall’inizio del piano,questo dovrà riconoscerlo.
Forse stavo solo cercando un compagno di cuori spezzati che mi sostenesse,ma qualcosa mi disse che non l’avrei trovato in Odd.
Lui scosse la testa e accennò una risata.
-Il punto è proprio questo,Yumi. Non sarei dovuto cambiare!Sarei dovuto rimanere quel dongiovanni menefreghista che si portava a letto ogni ragazza della scuola!Il mio errore più grande è stato fare sesso Aelita un anno e mezzo fa. Se potessi tornare indietro,probabilmente cancellerei quell’episodio. Forse adesso mi starei logorando per una ragazza che non posso avere,ma è sempre meglio che essere una ruota di scorta. Perché è questo che siamo Yumi. Prima lo accettiamo,meglio è.
Il dolore che traspariva dalle sue parole era così evidente. Mi rattristava il fatto che fingesse di essere qualcun altro per nascondere le sue sofferenze.
Eppure non riuscii a dire nulla perché in cuor mio sapevo che aveva ragione.
-Inoltre anche il tuo piano è stato piuttosto stupido. Se Ulrich avrà ancora il coraggio di parlarti,non comportandosi come una ragazzina timida,ti sentirai immensamente felice. Ma questa gioia durerà pochi minuti,perché poi tornerai alla realtà ricordandoti che lui sta con Sissi e che ti vedrà sempre come un’amica. Non puoi farci niente,è il nostro destino.
Suonò la campanella della prima ora e lui andò in classe,lasciandomi lì nel corridoio.
La gente mi passò attorno ma io ero ancora presa dalle parole di Odd. Mi appoggiai agli armadietti affranta e con una consapevolezza: non avevo più un amico su cui contare.
Il destino è come un signore molto vecchio e saggio.
E’ un professionista di tutte le professioni.
A volte è sceneggiatore:
tesse e intreccia la tela con abilità,
facendo giri nella storia permanentemente
.
 
Bussai timorosa la porta della sala di musica,che era già aperta. Vidi Jim accanto a un pianoforte nero mentre sistemava alcuni spartiti. Lui era di spalle quindi non si accorse subito di me.
Non ero brava ad approcciare con la gente,infatti esitai un istante prima di aprire bocca.
-E’ nuovo il pianoforte?-chiesi entrando nella stanza. I miei passi riecheggiarono nella sala vuota.
Il professore si voltò e scosse la testa.
-Oh no,l’ho semplicemente fatto spostare dal teatro. I ragazzi ne avranno bisogno.-gli diede una carezza affettuosa come se fosse un tesoro prezioso.
Annuii e accennai un sorriso.
-Comunque: cosa ti porta qui,Yumi?-continuò a ordinare i fogli senza guardarmi.
Aprii leggermente la bocca ricordandomi perché ero lì.
-Ehm…so che il tempo ormai è scaduto,ma vorrei tanto iscrivermi ai corsi di musica. Qui ci sono tutti i moduli firmati,e l’autorizzazione dei miei genitori.-tentai di risultare il più sicura possibile però la faccia perennemente accigliata di Jim mi metteva a disagio. Oppure mi sentivo in colpa per aver falsificato la firma dei miei.
Lui afferrò i moduli e li osservò con la sua solita faccia burbera,che spaventava gli studenti più piccoli.
Mi aspettai di essere liquidata con un “Scusa hai perso il treno”,invece Jim mostrò un sorriso soddisfatto ed esclamò:
-Finalmente Ishiyama!Avevo quasi perso le speranze!
Trattenni una risata poiché,probabilmente,ero una delle poche persone ad assistere a quella versione di Jim.
-Scommetto che è stato Stern a farti cambiare idea!-ipotizzò,già pronto a ricoprire di elogi Ulrich se fosse stato effettivamente così.
Mi ammutolii di colpo pregando che non notasse i miei occhi lucidi.
-Veramente è stata una mia decisione.-risposi toccandomi il collo e abbassando il capo.
Jim alzò le mani in segno di comprensione,poi tentò di fare il simpatico ma le sue battute erano del tutto inopportune.
-Ah ho capito,tu e Odd vi siete lasciati e vuoi riconquistarlo.-strizzò un occhio pensando che gli dessi corda,invece aggrottai le sopracciglia cercando di contenere la rabbia.
-Mi creda: ho chiuso con i ragazzi. Ora ho intenzione di pensare interamente a me stessa…e al mio futuro. La musica ne fa parte e voglio cogliere questa sfida.-la mia voce era più calma e sicura del previsto.
Jim annuì.
-Non lo dico mai ai miei alunni per non fargli montare la testa,ma tu hai talento. - cominciò a camminare all’indietro - Ti ho sentita cantare in gruppo,quindi non vedo l’ora di vederti su quel palco come solista. - lo indicò con il pollice - Ho fissato l’audizione per giovedì,intanto puoi restare qui e goderti l’atmosfera.
Uscì a passo svelto dalla sala e io cominciai a guardarmi intorno.
 
Una volta rimasta sola nella stanza iniziai a pensare a come sarebbe stato il mio prossimo futuro,alla gioia che avrei provato nel fare qualcosa per cui ero portata. Istintivamente sorrisi e immaginai di essere acclamata da una folla immensa. La sensazione era appagante.
-Per quale motivo hai deciso di segnarti ai corsi di musica?-domandò una voce maschile alle mie spalle. Era Ulrich. –Pensavo ti spaventasse questo mondo.
In quei giorni avevo tentato di ipotizzare il nostro rincontro,eppure le mie fantasie non rispecchiavano mai la realtà.
Mi voltai e sentii il corpo irrigidirsi e le guance avvampare.
Il mio lato codardo avrebbe preferito cancellare Ulrich dalla faccia della Terra,però prevaleva sempre il mio lato sognatore.
Cominciarono a sudarmi le mani,così strinsi i pugni e lo guardai con superiorità.
-Sai,molte cose mi spaventavano. Ma poi ho capito,che forse non ne valeva la pena.
Decisi di concludere lì la conversazione perché,se mi fossi trattenuta,sicuramente sarei scoppiata a piangere.
-Se ti riferisci a quello che è successo alla festa…-disse lui facendomi fermare improvvisamente.
Ero quasi fuori dalla porta ma quella frase mi urtò i nervi,infatti tornai indietro per dirgliene quattro.
Pensava di essere il centro del mondo forse?
-No,per favore,no!Ulrich non c’entra proprio niente. Magari lo sto facendo per me,va bene?!-gridai portandomi una mano sul cuore.
Volevo che sapesse che,nonostante fossero passati un paio di giorni,stavo cercando di andare avanti e farmene una ragione.
-Stai mentendo.
Evidentemente mi conosceva meglio di quanto sospettassi. Aveva ragione: quella era una bugia. Non stavo affrontando la cosa,mi stavo solo buttando a capofitto verso un altro progetto per evitare di pensarci.
-Può darsi. Ma non lo saprai mai,perché io non te lo dirò. - continuai a usare quel tono canzonatorio e dal suo sguardo serio capii che la mia strategia era efficace. -Quindi smettila di provare a fare l’amico,non ho bisogno della tua finta preoccupazione.
Probabilmente quelle parole risultarono troppo dure,ma furono necessarie per mettere fine a qualcosa che sarebbe continuato in eterno.
Ulrich mi osservò incredulo. Nemmeno lui si aspettava una risposta del genere. Si allontanò lentamente lasciandomi sola,però questa volta il silenzio non era affatto accogliente.
Il destino è anche stratega.
Effettua le mosse, schiera le sue truppe
nel campo di battaglia
e sa come fare centro.
Giovedì 24 ottobre 2013
“Caro diario,
Sto per fare il grande passo e stranamente i sensi di colpa non mi stanno perseguitando.
Sinceramente?Non mi importa. Non mi interessa dei miei sentimenti per Ulrich,non mi interessa che Odd mi abbia voltato le spalle e nemmeno di aver mentito a Hiroki.
Se devo combattere questa battaglia da sola,sono pronta.”
Scesi le scale e mi diressi in cucina dove Hiroki stava preparando la colazione.
-Buongiorno hermanita. Vuoi un panino con la nutella?-chiese alzando il coltello da burro che aveva in mano.
Scossi la testa sorridendo.
-Oh no,non oggi Hiroki.-afferrai una mela e la ficcai nella borsa-Io scappo a scuola,non mi aspettare per pranzo.
Gli diedi un bacio veloce sulla guancia e mi incamminai verso la porta sul retro.
-Sono felice di vederti così sorridente. Non so a cosa sia dovuta tutta questa allegria,ma se ti fa stare bene allora è la strada giusta da intraprendere.-ammise incrociando le braccia al petto con uno sguardo fiero.
Mi voltai e lo strinsi a me in un abbraccio caloroso. Amavo il fatto che riusciva a stare dalla mia parte,sempre.
-Se questa cosa andrà in porto ti racconterò tutto,lo prometto.-gli sussurrai in un orecchio. Lo lasciai andare sistemandomi la treccia laterale. – Ora sarà meglio che vada,altrimenti faccio tardi.
Ci abbracciammo un’ultima volta e poi uscii saltellando perché non riuscivo a contenere la mia euforia.
 
Quest’ultima si dissolse non appena mi ritrovai fuori dalla sala di musica. Il nervosismo cominciò a farsi sentire e misi le mani nelle tasche del giacchetto di jeans per evitare che tremassero.
Prima di bussare diedi un’ultima occhiata al mio look: sotto la giacchetta indossavo una maglietta blu notte con scritto a caratteri cubitali “Love Kills”,una gonna bordeaux,le calze scure e un paio di scarpe col tacco chiuse che mi rendevano più alta.
Respirai profondamente e bussai.
Una voce dall’altra parte della soglia gridò “Avanti!”,così aprii lentamente la porta.
Nell’aula regnava il caos: gli alunni stavano discutendo,ma tra tutte quelle voci emergeva quella di Aelita che contestava qualcosa a Jim.
-5 e mezzo?Andiamo stiamo scherzando?Ci ho messo anima e corpo in quella canzone!-gridò alzandosi in piedi.
Il professore distolse lo sguardo annoiato e richiamò il silenzio battendo le mani sul pianoforte.
-Non è vero Aelita. Sei stata brava e lo ammetto,ma volevo che cantaste una canzone che rispecchiasse i vostri sentimenti,che trasmetteste un’emozione a chi vi stava ascoltando. Sinceramente,io non ho provato nulla.
La ragazza dai capelli rosa si rimise a sedere in silenzio perché sapeva di non poter ribattere.
Quando la porta si richiuse alle mie spalle i presenti si girarono. I miei amici erano sorpresi di vedermi,infatti mi fissarono in silenzio cercando di capire cosa ci facessi lì. Aelita giocherellò con una ciocca di capelli e non appena mi vide esclamò:
-Oh fantastico!Adesso devo anche subirmi l’umiliazione pubblica!Che ci fa lei qui?-domandò furente di rabbia.
Mi sentivo un pesce fuor d’acqua,ma non avrei permesso ai suoi commenti sgradevoli di intralciare la mia ascesa.
Fissai un attimo le mie scarpe,poi alzai il capo.
-Sono qui per fare un’audizione. Voglio entrare nel corso di musica.-dissi con una voce innocente.
Il mio gruppo rimase a bocca aperta nell’udire quella notizia. Notai che l’espressione di Ulrich era un mix tra gioia e disapprovazione.
-Esatto.-confermò Jim allontanandosi dal pianoforte-Quindi facciamo cinque minuti di pausa così lei può riscaldare la voce e successivamente riprendiamo la questione dei voti. Sperando che non ci siano altre contestazioni.-rivolse quell’ultima frase ad Aelita,che abbassò il capo imbarazzata.
Non pensavo che qualcuno riuscisse a metterla al suo posto.
 
I ragazzi lasciarono la sala e iniziai a fare degli esercizi di riscaldamento che mi aveva insegnato mia madre. Stavo intonando alcune note che comparivano nella canzone che avrei eseguito,quando Odd piombò alle mie spalle.
-E’ questo il tuo nuovo piano?Sul serio?
Sobbalzai.
-Tu e il tuo amico dovete smetterla di sbucare a tradimento!-esclamai sistemando i miei spartiti.
Lui scrollò le spalle facendo una smorfia con la faccia.
-Quindi neghi che sei qui per Ulrich?-proseguì ignorando il mio stato d’animo.
Lo guardai e sperai che il mio volto dicesse tutto.
-Sono qui per me. Poi come mai mi rivolgi la parola?Pensavo che non volessi più essere mio amico.-domandai di rimando incrociando le braccia e aggrottando le sopracciglia.
Tempo dopo scoprii che Odd non faceva mai sul serio,infatti scoppiò a ridere.
-Dimentica le mie parole,ero ancora scosso da quel che è successo alla festa. Ma non pensiamoci. Quale canzone canterai?
Un aspetto che mi piaceva di Odd era che,nonostante la situazione fosse tragica,lui riusciva sempre a sorridere e a fingere che non gli importasse. Purtroppo io non ero altrettanto brava.
-My heart will go on di Celine Dion,un classico. Che tra l’altro rispecchia i miei sentimenti.
Odd afferrò il mio quaderno con gli spartiti e cominciò a sfogliarlo curioso.
-Oh no no!Non puoi cantare quella canzone. L’anno scorso una ragazza l’ha cantata così male che Jim non gliel’ha neanche fatta finire.-girò rapidamente le pagine come se cercasse un tesoro prezioso. -Eccola. E’ questa la canzone.
Mi porse il foglio e sgranai gli occhi.
-En mi mundo?No è una pessima idea,a Jim non piacerà.
Stavo per riporre lo spartito nel quaderno ma Odd mi fermò.
-Aspetta un secondo. Hai detto che My heart will go on rispecchia i tuoi sentimenti,però non è affatto vero. In questo momento io vedo una ragazza determinata,stanca di avere mille dubbi e pronta per essere se stessa. Mi sbaglio?
Il resto degli studenti rientrò in sala impedendomi di rispondere. Odd e io ci scambiammo uno sguardo d’intesa e afferrai il foglio.
-Ishiyama sei pronta?-chiese Jim sedendosi su uno sgabello.
Mi avviai verso il piccolo palco che c’era nella sala,e Odd prese posto accanto a Ulrich.
-Si.
Diedi lo spartito alla banda che mi avrebbe accompagnato con gli strumenti, e posizionai il microfono alla giusta altezza.
-Salve a tutti,sono Yumi Ishiyama e vi canterò una canzone che ho scritto io. Si intitola En mi mundo.
http://www.youtube.com/watch?v=qVO4YzqXLlc
Ahora sabes que, yo no
entiendo lo que pasa
Sin embardo se, nunca
Hay tiempo para nada
Inizialmente ero nervosa quindi socchiusi gli occhi per far scomparire il pubblico,poi mi ricordai delle parole di Ulrich Credi in te stessa” e il panico si dissolse.
Pienso que no me
Doy cuenta
Y le doy mil una
Vueltas

Mis dudas me
Cansaron
Ya no esperare
Y vuelvo a despertar en mi mundo
Siendo lo que soy
Y no voy a parar ni un segundo
Mi destino es hoy
(2x)
Staccai il microfono dall’asta e cominciai a muovermi per il palco sentendomi a mio agio.
Nada puede pasar
Voy a soltar todo lo que siento
Todo todo
Nada puede pasar voy a soltar
Todo lo que tengo nada me
Detendrá
Il pubblico era in delirio e capii perché Odd avesse scelto quella canzone: perché quando l’avevo cantata ai ragazzi erano rimasti a bocca aperta. Stava accadendo la stessa cosa in quel momento.
Ahora ya lo se,lo que
Siendo va cambiado
Y si hay miedo que,
Abro puertas voy
Girando

Pienso que no me
Doy cuenta
Y le doy mil una
Vueltas
Mis dudas me cansaron
Ya no esperare 
Non avrei ottenuto lo stesso risultato con la canzone di Celine Dion. Il biondo aveva ragione.
Y vuelvo a despertar en mi mundo
Siendo lo que soy
Y no voy a parar ni un segundo
Mi destino es hoy
(2x)
Y vuelvo a despertar en mi mundo
Siendo lo que soy
Y no voy a parar ni un segundo
Mi destino es hoy
(2x)
Nada puede pasar
Voy a soltar todo lo que siento
Todo todo
Nada puede pasar voy a soltar
Todo lo que tengo nada me
Detendrá

Applaudirono per cinque minuti e Jim aveva un’espressione soddisfatta. Simulai un inchino,posai il microfono e scesi dal palco.
-Complimenti Ishiyama!E’ esattamente questo che mi aspettavo da te. Nonostante la professoressa Hertz non sia presente penso di poterti ammettere. Voi siete d’accordo?
Un grido di assenso si elevò dalla folla e Odd mi fece l’occhiolino continuando ad applaudire.
Il suono della campanella ripristinò l’ordine e tutti tornarono a sedersi.
-Prima di andare volevo comunicarvi i voti del compito assegnato,dato che alcuni di voi ancora non li sanno.-proseguì Jim aprendo il suo registro. Aelita aveva le braccia conserte e un’aria imbronciata. Probabilmente non era riuscita a digerire l’insufficienza. Se la canzone non aveva espresso i suoi sentimenti,lo stavano facendo i vestiti che indossava: una maglietta a maniche corte bianca con due cuori neri sanguinanti,un copri spalle grigio e dei pantaloncini fin troppo corti in tessuto tartan. –Belpois 7,5. La tua interpretazione è stata buona ma puoi ancora lavorare. Anche Della Robbia 7,5,però il motivo è un altro. Penso che la canzone che hai eseguito non ti rappresenti pienamente. Non so forse mi sbaglio.
I due ragazzi annuirono e il professore continuò andando in ordine alfabetico. Fu il turno di Ulrich e intravidi la sua preoccupazione. Aveva le sopracciglia aggrottate,la bocca semiaperta e gli occhi spalancati.
-Stern 8,5.-Ulrich si rilassò ed esultò insieme agli altri. Aveva preso il voto più alto della classe. –Anche se hai consegnato il compito in ritardo,devo ammettere che la tua canzone mi ha veramente colpito. Non ho mai visto un’interpretazione più realistica da parte di uno studente del terzo anno.
Ulrich mi guardò e sorrise. Inconsciamente feci lo stesso,perché la canzone a cui si riferiva Jim era quella che avevamo composto insieme. Fu una vittoria per entrambi.
Il professore ultimò di comunicare i voti e io cominciai ad avviarmi verso l’uscita. Notai che pochi studenti mi stavano seguendo.
-Ehi.- mi voltai. C’era Ulrich di fronte a me -Sei stata bravissima,ti faccio i miei più sinceri complimenti. L’idea di cantare “En mi mundo” è stata geniale. Non mi avevi detto di averla terminata.
Ci sono molte cose che non ti ho detto,pensai.
-Ehmm….grazie. – farfugliai insicura – Si,l’ho finita tempo fa. Adesso dovrei scappare,scusa.
In realtà non volevo andarmene,ma non riuscivo ancora a parlare con lui.
-Ma non vuoi. Dai,fermati qui con noi. Jim ci copre sempre.
Tentò di usare quello sguardo da cucciolo al quale in passato non ero stata in grado di resistervi. Eppure perché si comportava in quel modo dopo quanto era successo?
-Ulrich basta. Smettiamola di fingere che sia tutto ok,quando non è vero. Immagino che per te è più facile fingere che non sia cambiato nulla,perché così non dovrai fare i conti con i tuoi sentimenti,ma per me è cambiato tutto. Non riesco a guardarti e convincermi che siamo e saremo solo amici…e mi dispiace,perché non vorrei sentirmi così.
Mi asciugai una lacrima che mi aveva rigato una guancia. Solitamente prendevo ispirazione dalle protagoniste di libri o serie tv che mi piacevano,e ricordo ancora che una volta Katniss disse: Non posso combattere contro il Sole. Io non potevo combattere o contrastare i miei sentimenti per Ulrich per quanto lo volessi.
Ma quello che mi deluse di più fu la sua breve risposta.
-Dunque non sei venuta qui per Odd.
Lo guardai meglio per accertarmi di aver sentito.
-No. Te l’ho già detto,sono qui per me,perché ho bisogno di stare bene. E nonostante io voglia tornare ad essere tua amica come prima,non posso proprio farlo.
Girai i tacchi e lasciai la stanza senza ripensamenti. Lui non mi fermò,non cercò di controbattere. Rimase semplicemente lì con una faccia stupita quanto me.
Quel gesto mi diede la conferma che tra me e Ulrich non ci sarebbe mai stato nulla.
Il destino è un grande chef
che mischia gli ingredienti,
preparando il piatto che ha in serbo per noi.
E’ un meccanismo preciso e accurato
che riunisce tutti i pezzi.
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Aelita non aveva ancora le idee chiare riguardo i suoi sentimenti,però era certa di una cosa: non poteva perdere Jeremy. Lui rappresentava tutto quello che lei era stata un tempo,e non aveva intenzione di lasciarla andare.
-Ehi Jer. - lo chiamava così quando stavano insieme –Sono felice per il voto che hai preso,ma non so proprio come recuperare il mio. Mi dai una mano?
Si appoggiò allo stipite della porta della stanza di Jeremy e mostrò quegli occhi da cerbiatta che lo avevano sedotto in passato.
Lui stava uscendo per andare a studiare in biblioteca e non aveva assolutamente voglia di parlare con Aelita. Si sentiva tradito e si odiava per non aver intuito quello che stava succedendo tra lei e Odd.
-L’hai sentito Jim,no?Devi scrivere una canzone che lo emozioni. Prova a scrivere della “storia travagliata” che ha con la Hertz,magari lo fai pure piangere.-cercò di usare un tono duro ma invano. Chiuse la porta alle sue spalle e andò in corridoio.
Aelita sorrise leggermente,era raro che Jeremy facesse una battuta. Inoltre,inconsapevolmente,l’aveva aiutata.
-Grazie del consiglio. Dove vai con tutti quei libri?-gli si avvicinò,erano a un palmo di naso-Ero venuta qui per fare altro.
Lei sperava di riuscire a sedurlo,ma una parte di Aelita era cosciente che non ce l’avrebbe fatta.
-Aelita,no.-la allontanò delicatamente.-Non sono Odd,non funzionerà.
La ragazza si sentì persa. Per lei Jeremy era un porto sicuro,un luogo nel quale si sarebbe sempre potuta rifugiare nonostante le vicende. Odd era il ragazzaccio,l’avventura di una notte che poteva diventare qualcosa di più se solo lei fosse stata sicura.
-Jeremy sono venuta a cercarti per chiederti una seconda possibilità.- aveva gli occhi lucidi - Non ci credo che hai messo fine alla nostra storia. Siamo stati fidanzati un anno e mezzo e ne abbiamo passate tante...
-Un anno e mezzo di bugie!-gridò guardandola in faccia e facendola sobbalzare-Dimmi la verità: quando hai deciso di tradirmi con Odd?Quando ero troppo tonto per venire a letto con te?
Lei sgranò gli occhi incredula. Non voleva far soffrire nessuno,tantomeno Jeremy.
-Perché non riesci a perdonarmi?-evitò appositamente la domanda perché era una codarda.
Tuttavia Jeremy non insistette poiché,in cuor suo,nemmeno lui voleva una vera risposta.
-Perché quando ti guardo,non vedo più la ragazza della quale mi ero innamorato.-e se ne andò.
Aelita deglutì e trattenne le lacrime. Quelle parole la colpirono in pieno perché sapeva che aveva ragione,e non poteva tornare indietro nel tempo. Per quanto provasse a essere sempre la stessa persona,ormai doveva accettare il fatto che fosse cambiata.
Inizialmente aveva apportato quelle modifiche al suo look per sembrare una dura,ed era rimasta insieme a Jeremy perché lo amava. Ma poi Odd le aveva stravolto i piani,e la situazione le era sfuggita di mano.
Quest’ultimo si trovava alla fine del corridoio e aveva assistito alla scena. Non si preoccupò nel vederla così sconvolta,anzi lo rattristò perché aveva confermato la sua ipotesi. Lei avrebbe sempre scelto Jeremy,doveva accettarlo.
Anche Aelita si accorse del Biondo e lo raggiunse mostrando un finto sorriso.
-Credo che passeremo molto tempo insieme d’ora in poi.-annunciò entusiasta mettendogli le mani intorno al collo. Pensava che almeno quel legame nella sua vita non sarebbe cambiato,ma Odd era stufo di essere una ruota di scorta.
-Smettila con tutte queste moine. Quel che è successo alla festa non si ripeterà.-le comunicò allontanandola bruscamente.
Inizialmente fu spiazzata dalla reazione di Odd. Lui non viveva senza il sesso,quindi perché la stava respingendo?
-Oh andiamo. Non sei mai stato un tipo serio. Cosa ti è preso adesso?-gli rivolse quella domanda più per curiosità che per interesse.
-Mi è preso che volevo cambiare,per te. E c’ero quasi riuscito,ma poi mi sono reso conto di una cosa.
Aelita restò in silenzio per qualche secondo e poi si permise di chiedere:
-E cioè?
Odd alzò gli occhi al cielo spazientito.
Non è ovvio?,pensò.
-Ho capito che nonostante tutti i miei sforzi,tu non avresti mai smesso di vedermi come mi avevi sempre visto: un gioco.
-Non è vero.-obiettò subito lei.-Sai di essere molto di più.
A quel punto Odd non sapeva se prenderla a schiaffi per la sua sfacciataggine o stare zitto.
-Grazie per la dimostrazione!Quando ti avevo chiesto di scegliere speravo vivamente che tu lo facessi. Invece cosa è cambiato da allora?!Proprio niente!
Aelita indietreggiò spaventata.
-Odd io…-non riusciva a trovare le parole adatte. Forse non esistevano parole adeguate in una situazione del genere.
-Non c’è bisogno che tu dica nulla. Inoltre voglio troppo bene a Jeremy per fargli questo. Mi deve già odiare abbastanza.
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Pov Yumi
Non appena lasciai la sala di musica scoppiai in un pianto isterico. Nel cortile non c’era nessuno,quindi diedi libero sfogo alle mie emozioni. Piangevo a causa di Ulrich,a causa delle mie scelte sbagliate e per motivi a me sconosciuti.
L’unica cosa di cui avevo voglia in quel momento era un abbraccio da parte di mia madre,ma lei non si trovava in Francia purtroppo.
Nonostante fossi appena entrata nei corsi di canto,avevo bisogno di una pausa. Avevo bisogno di allontanarmi da Parigi e da tutti i miei problemi.
-Mamma sono io Yumi. Non so se sei impegnata con la galleria d’arte ma devo chiederti un favore – singhiozzai al telefono - Posso venire da te per il ponte del primo novembre?Devo allontanarmi dalla mia realtà almeno per un istante.
Il destino è anche un supereroe
con illimitati poteri... può tutto.
Può con tutto.
Ma come tutti i supereroi
ha una debolezza.
La debolezza del destino
sono le decisioni umane.
Questo è l’unica cosa che può cambiarlo.
Come un semplice sassolino verde
può debilitare Superman,
l’unica cosa che può cambiare il destino
sono le tue decisioni.



Angolo dell'autrice.
Buongiorno EFP! I'm still here. Siete felici di leggere il capitolo 11? Ehhh lo so,fate bene a lamentarvi,non è un gran che.
Comunque sia questa volta lo spazio autrice lo farò per iscritto qui su EFP,ma se qualcuno di voi si è perso il commento audio del capitolo 10 vi lascio il link:
http://www.youtube.com/watch?v=VjDbCZzjCmU&feature=c4-overview&list=UUAtrs-l1MYwY9m5aEZnGnQQ
Inizio ringraziando tutti coloro che mi seguono,e ne approfitto per dare il benvenuto ai nuovi arrivati! Annegherete nei feelings con me.... #sorrynotsorry =)
La "famiglia" di She will be loved si sta allargando e questo mi riempie di gioia.
Ma veniamo a noi....
Finalmente Yumi ha deciso di iscriversi ai corsi di musica. Forse è uno dei tanti colpi di scena che non vi aspettavate. Inizialmente volevo far accadere questa vicenda molto tempo prima,ma a causa degli sviluppi della trama siamo finiti al capitolo 11.
Penso che allontanarsi un po' da Ulrich e dai suoi problemi le farà bene. 
Il signorino Stern nonostante spezzi i cuori a destra e a manca,prende dei bei voti. Ehhh la vita è un po' ingiusta!
Suppongo che i risvolti più importanti siano stati quelli che riguardano il secondo triangolo. Aelita è rimasta sola....e con un cinque e mezzo da recuperare. Cosa farà ora la nostra bitch preferita?
Il capitolo 12 sarà pieno di sorprese.
#staytuned
Ci sentiamo nelle recensioni Lyoko Warriors!
(nd me: beh si questa Ludo te la potevi risparmiare!)
-Ludos98

Ps. (Poi me ne vado,giuro!) Questo è il mio profilo fake,se vi va aggiungetemi così possiamo parlare delle mie storie e di altri fandom! Vi aspetto!
https://www.facebook.com/ludos.efp

 

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Capitolo 12
*** Everything has changed ***


Chapter 12: Everything has changed
Un reazionario è qualcuno che vuole che nulla cambi.
Davanti a un fatto ingiusto,doloroso,tutti reagiscono in modo diverso.
Alcuni reagiscono senza pensare.
Altri reagiscono in una maniera inaspettata.
"Caro diario,
Credo che tu sia stanco di sentire i miei monologhi sui cuori spezzati,e,francamente,anche io sono stufa di parlarne.
Sto tornando in Francia,ma non sono entusiasta come due mesi fa. So cosa mi aspetta dall’altra parte,e preferirei restare su questo aereo.
Purtroppo non posso permettermi di pensarla così: quando tornerò a scuola,dovrò mostrare il sorriso più finto del mondo e fingere che vada tutto bene.
L’ultima cosa che voglio è far vedere a Ulrich che ci sto ancora male. Non gli darò questa soddisfazione.
Inoltre la settimana trascorsa a Madrid è passata troppo velocemente. La mamma mi manca già.
Lei mi ha spronato a inseguire i miei sogni e non ho intenzione di deluderla.
Questo è il mio ultimo anno di liceo,e non impiegherò il mio tempo correndo dietro a un ragazzo che non posso avere.”
Era pomeriggio inoltrato quando varcai la soglia di casa. La luce del tramonto filtrava attraverso le tende del salotto.
Appoggiai silenziosamente la valigia sul pavimento e appesi il cappottino bianco all’appendiabiti.
Hiroki non sapeva della mia “fuga” improvvisa. O meglio,lo avevo avvisato tramite un messaggio su whatsapp. Infatti non credo che fosse contento di vedermi.
-Dove pensi di andare signorina?-domandò interrompendo il mio passo felpato.
Mi voltai mostrando un sorriso innocente. Lui era sbucato dalla cucina e aveva le braccia conserte e le sopracciglia aggrottate.
-Ehilà fratellone!Hai passato bene il ponte?
Fu una pessima mossa da parte mia.
-Oh si,l’ho passato benissimo. Forse sarebbe stato ancora più piacevole,se mi avessi avvisato riguardo i tuoi piani. Che cosa ti è saltato in mente,Yumi?!-chiese facendo scivolare le braccia lungo il corpo e avvicinandosi a me.-Non hai pensato neanche per un secondo alle conseguenze?
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
-Non ricordavo che fossi così protettivo. Insomma sono solo andata a trovare mamma,mica sono scappata in Kentucky!
Hiroki strinse i pugni e suppongo che si stesse trattenendo dal darmi uno schiaffo per la mia ironia inopportuna.
-E’ inutile che provi a rigirarti la frittata,stavolta non mi convincerai tanto facilmente.
Il suo tono fermo mi fece intuire che sarebbe finita male. Emisi un verso canzonatorio e mi avvicinai alle scale.
-Infatti,- proseguì noncurante - non uscirai di casa per un mese. Eccetto che per andare a scuola,ovviamente.
Scesi i gradini lentamente,poiché non riuscivo a crederci. Spalancai la bocca e accennai una risata isterica.
-Stai scherzando vero?!La prossima settimana Josh Hutcherson sarà a Parigi e non posso perdermelo!-esclamai risentita.
-Beh dovevi pensarci prima,hermanita. – rispose sorridendo soddisfatto,e facendomi un buffetto sulla guancia. Cominciò ad allontanarsi ed infine aggiunse: -Oppure potevi scappare in Kentucky.
 
Parigi,11 novembre 2013
Il rientro a scuola dopo le vacanze era un po’ come il primo giorno: si rincontravano i vecchi amici,si formavano nuovi gruppi e avevi la possibilità di cambiare il tuo posto nella piramide sociale.
Il cortile del Kadic era affollato quella mattina. Alcuni ragazzi si stavano raccontando dei loro viaggi,i darkettoni fumavano canne vicino al cassonetto dell’immondizia e,come al solito, le cheerleader si mettevano in mostra il più possibile.
Loro credevano di essere superiori a tutti e,purtroppo,nessuno aveva mai avuto il coraggio di affrontarle. Eccetto me, pensai.  
Mi rallegrò scoprire che,nonostante fosse il fidanzato di Sissi,Ulrich non era presente in quel momento.
La mia mente contorta e bacata sperò,per un attimo,che non stessero più insieme. Cacciai via quel pensiero,per quanto risultasse bello.
Notai inoltre,che molte persone cercavano di cambiare il loro look abituale sperando di diventare popolari. Io rimasi fedele al mio: un maglione blu e una gonna grigia a vita alta abbinata alla sciarpa che portavo intorno al collo,dalla quale spuntava una collana a forma di cuore/ancora. Il Signore dovrebbe benedire chiunque abbia inventato le calze invernali,quelle blu che indossavo erano così comode!Poi mi proteggevano dal freddo. Appoggiata sulla spalla destra avevo una borsetta in cuoio con dei motivi a fiori.
Voltai il capo e la prima persona del mio “gruppo” che vidi fu Aelita. Era seduta sulla panchina verde vicino al portico,e aveva un’aria imbronciata. Mi rallegrò scoprire che,durante le vacanze,il suo pessimo gusto non era cambiato. Indossava un paio di pantaloncini leopardati,una maglietta grigia a maniche lunghe e un gilet di pelliccia bordeaux.
Mi avvicinai e,guardando nella sua direzione,capii il motivo. Odd e Jeremy stavano parlando con una biondina che non avevo mai visto.
-Ehi Aelita!-la salutai tentando di risultare il più calorosa possibile,nonostante si percepisse la rabbia nel suo volto. Aveva gli occhi socchiusi,le braccia conserte e le labbra serrate.
-Ciao Yumi. - rispose freddamente senza spostare lo sguardo da quei tre.
Trattenni una risata,perché era chiaramente gelosa,e mi sedetti accanto a lei. Durante il mio periodo di riflessione a Madrid,avevo deciso di “sotterrare” l’ascia di guerra che c’era tra me e Aelita. Infondo lei mi aveva solo aperto gli occhi riguardo ai sentimenti di Ulrich,non potevo addossarle la colpa delle altre vicende.
Quindi,tra i miei tanti obiettivi,vi rientrava anche trovarsi un’amica. Anche perché ero stanca di confidarmi con un diario.
-Chi stai fissando?-le chiesi innocentemente,appoggiando la borsa per terra e girando la testa verso quella direzione.
Lei sbuffò e,sedendosi diritta sulla panchina,mostrò di nuovo la maschera di menefreghismo che conoscevo bene.
-Jeremy e Odd. Stanno parlando con Laura Gauthier,quella nuova.-rispose giocherellando con una ciocca di capelli rosa.
Annuii.
Quel nome l’avevo già sentito,ma non ricordavo dove.
-Laura Gauthier?-le feci eco.
-Si. Ha 17 anni,frequenta il quarto anno e ha origini italiane.-cercò di non spazientirsi.-Ed è una grandissima scema se ride alle battute di Jeremy.
C’era un filo di sarcasmo nella voce di Aelita e stavolta non potei fare a meno di ridere. Mi accorsi che lei non fece altrettanto e mi ammutolii.
-Ah si,ora ho capito chi è!Starà nella mia stessa classe!-esclamai fiera. Intuii che non le importasse molto,quindi provai a rassicurarla.
-Vedrai,le cose si sistemeranno.-volevo prenderle la mano come gesto di affetto ma lei la ritrasse.
Tornai a guardare la scena e capii perché Aelita non ci credeva: Laura era la classica ragazza bionda con gli occhi azzurri,dall’aria innocente che,inevitabilmente,piaceva a tutti. E Aelita lo sapeva meglio di chiunque altro,l’aveva provato sulla propria pelle.
-Ormai non ci spero più.-finalmente mi guardò e mostrò un sorriso amaro.-Insomma se Elena Gilbert è riuscita a sostituire la Petrova nel triangolo amoroso con i fratelli Salvatore,perché non potrebbe riuscirci anche Laura?
Sgranai gli occhi per la sorpresa. Improvvisamente mi dimenticai che il mio intento era quello di confortarla.
-Cioè…quindi mi stai dicendo che sei una fan di TVD?Dove sei stata per tutto questo tempo?!-la mia sanità mentale svaniva completamente davanti a quella serie tv.
Avrei tanto voluto abbracciarla,ma la sua espressione sconvolta mi bloccò.
-Oh no,non mi trasformerai in una fangirl incallita!-cominciò alzando le mani.
-E allora perché hai fatto riferimento alle doppelganger?-domandai delusa.
Lei distolse lo sguardo.
-Perché i miei ragazzi mi hanno mollata e speravo di attenuare le mie esigenze con qualche telefilm,ma fattelo dire: Elena Gilbert è una grandissima figa di legno!
Cominciai a ridere. Anche io lo pensavo,però sentirlo dire da altre persone era molto più divertente.
-Veramente! - proseguì convinta Aelita - Ha due vampiri che se la farebbero dalla mattina fino alla sera e lei…non gliela da.
E non hai ancora visto la 4x07,cara.
Le misi una mano sulla spalla.
-Lo so.
Suonò la campanella e questo mi ricordò che alla prima ora ci saremmo dovuti incontrare nella sala di musica. Significava rivedere Ulrich,però non ero affatto pronta.
-C’è la lezione di canto,vieni?-mi propose Aelita alzandosi in piedi.
Deglutii.
-Tu comincia ad andare,ti raggiungo subito. –le risposi restando seduta e cercando di mascherare il mio stato d’ansia.
-Okay.-farfugliò velocemente e sparì.
 
Mi rifugiai nel bagno per prendere coraggio. Fui avvolta da una sensazione di panico,così mi avvicinai a un lavandino e mi sciacquai le mani.
-Forza Yumi. Ce la puoi fare. E’ soltanto un’ora.-dissi pensando di essere sola.
Sentii la porta aprirsi e quando guardai il riflesso nello specchio,dietro di me c’era Sissi.
-Wow,Mulan,mi avevano detto che fossi pazza,ma non fino a questo punto.-sogghignò incrociando le braccia al petto.
Mi voltai. Crudelia non era cambiata molto rispetto all’ultima volta che l’avevo vista. Indossava la solita divisa da cheerleader rossa e bianca,e i suoi capelli erano raccolti in una coda di cavallo.
-Stavo ragionando ad alta voce in realtà.-controbattei io,buttando il fazzoletto con il quale mi ero asciugata le mani nel cestino.
Lei sorrise di gusto e si avvicinò.
-Stavi ragionando su come sopravvivere alla prima lezione di musica visto che ci sarà anche Ulrich?Te lo dico io: non ci andare.
Aggrottai le sopracciglia. Non me lo stava proponendo,mi stava intimando a non andare. Chi credeva di essere?
-Ho notato che lo cercavi in cortile,ma sappiamo entrambe che più gli stai lontana meglio è.-continuò lei come se niente fosse.
Accennai una risata. Questo aspetto odiavo di Sissi,che non si intuiva mai fin dove arrivassero i suoi scherzi.
-Ma come Sissi inizi già a dubitare del tuo fidanzato?Non eri tu quella che non aveva bisogno di minacciare la gente?Beh mi deludi.-la canzonai spudoratamente.
Per qualche istante sembrò destabilizzarsi,poi tornò a guardarmi e percepii l’odio nei suoi occhi.
-Non è di Ulrich che mi preoccupo,ma di te. Infatti il mio ultimatum è questo: se non lascerai i corsi di musica,mi assicurerò personalmente di rendere la tua vita un inferno. - l’ultima frase uscì come un sussurro,però io afferrai in pieno il significato.
Sissi doveva mantenere l’immagine pubblica,per questo non si era portata dietro le tirapiedi e parlava a bassa voce.
Riflettei sulle sue ultime parole “mi assicurerò personalmente di rendere la tua vita un inferno.”,non sapeva che,in qualche modo, lo era già?
-Oh no. Non funzionerà stupida ragazzina,soprattutto non con me. Io non lascerò i corsi perché me lo imponi tu.-mi rimisi la borsa su una spalla-Quindi prego,accomodati. Sono proprio curiosa di scoprire cosa ti inventerai.
Ero quasi fuori dal bagno quando lei aggiunse:
-Forse non sarà necessario il mio intervento. Infondo stai andando dritta nella tana del lupo.
Indugiai un attimo,poi mi richiusi la porta alle spalle.
L'essere umano è imprevedibile,non si sa mai cosa potrebbe fare.
Una reazione è una risposta all'azione.
 
Le parole di Sissi non mi colpirono più di tanto,soprattutto perché non riuscivo a coglierne il significato. O almeno fin quando non arrivai nella sala di canto.
La musica ad alto volume era percepibile già dal cortile,infatti accorsi all’interno per vedere cosa stesse succedendo,e trovai i miei amici che cantavano una canzone in spagnolo. Jim non c’era,quindi dedussi che stessero improvvisando. Gli altri compagni li incoraggiavano battendo le mani. Sembrava un vero concerto.
Estás lejos de casa
Y querés volar
Pero no hay señales
Y no te animás
Ulrich cantò la prima strofa. Cercai di non guardarlo ma fu difficile.
No existen recuerdos
En el corazón
Pero hay una canción
Que no olvidarás nunca
 
Mi avvicinai al pianoforte e afferrai uno spartito. La canzone che stavano cantando si chiamava Estoy aqui otra vez,e,ancora una volta,il testo rispecchiava il mio stato d’animo.
El mundo es diferente
Y no entenderás
Que hay otro
Donde existe
Toda la verdad
Odd venne verso di me cantando il suo pezzo,e mi invitò a salire sul palco. La folla aprì un varco per farci passare,quindi non potei rifiutare.
Te busco y te digo
Que debes volver
Porque hay un gran amor
Que no olvidarás nunca
Avrei voluto ucciderlo per l’ultima frase,perché praticamente mi aveva spinta tra le braccia di Ulrich.
Feci finta di niente,e cantai il ritornello insieme agli altri.
Si me esperas
Volveré
Si me llamas
Estaré
Si me buscas
Seguiré
Si me callas
Gritaré

Estoy aquí otra vez (x3)
I ragazzi mi lanciarono un’occhiata e compresi che avrei dovuto cantare la strofa successiva. Tuttavia la interpretai con grande entusiasmo.
Es un lugar sin nombre
Y te perderás
Nadie lucha por nadie
No les importás
Cercai lo sguardo di Ulrich,però lui mi ignorò. Sembrava che lo stesse facendo da quando ero salita sul palco.
No hay manos
Que ayuden
Pero llegarás
Porque hay una canción
Que no olvidarás nunca
La canzone era quasi finita e mi dispiaceva,insomma mi stavo divertendo così tanto!
Si me esperas
Volveré
Si me llamas
Estaré
Si me buscas
Seguiré
Si me callas
Gritaré (x2)

Estoy aquí otra vez
Scendemmo dal palco e cantammo l’ultimo ritornello con gli altri alunni,che furono molto felici di unirsi a noi.
Si me esperas
Volveré
Si me llamas
Estaré
Si me buscas
Seguiré
Si me callas
Gritaré (x2)

Estoy aquí otra vez (x3)
 
L’esibizione fu intesa come una forma di saluto,infatti tutti gli studenti intorno a me cominciarono ad abbracciarsi.
La maggior parte di loro frequentava quel corso dal primo anno,quindi erano una sorta di grande famiglia.
Mi sentii per un attimo fuori luogo,ma Odd venne da me e mi strinse forte,per cui quella sensazione passò subito. Notai che Ulrich si era allontanato dalla folla e stava sistemando gli spartiti sul pianoforte.
Ebbi un’incredibile voglia di andare a salutarlo,ma,ripensandoci,dopo le mie ultime parole,cosa avrei dovuto dirgli?
Improvvisamente,qualcuno cominciò ad applaudire e noi ammutolimmo. Era Jim. Non riuscivo a vedere le espressioni dei miei compagni,ma essendo nuova pensai che l’esibizione fosse stata uno sbaglio.
Il professore era appoggiato a uno stipite della porta con la sua solita faccia burbera,che mi ricordava quella del Presidente Snow.
Aprii la bocca per provare dire qualcosa,però la richiusi senza risultati.
Quando supposi che Jim stesse per sgridarci,lui mostrò il sorriso più soddisfatto del mondo ed esclamò:
-Bravi ragazzi!E’ questo che voglio vedere!Ora prendete posto,devo spiegarvi alcune cose.-concluse avviandosi verso le scalette del palco,dove si sedette.
Noi seguimmo le sue indicazioni. Probabilmente gli altri erano abituati alle strane reazioni di Jim,ma io no.
Lui fece un gesto con la mano e calò il silenzio in sala,anche se io ero zitta da un po’.
-Bentornati,sono felice di vedervi di nuovo tutti qui.-cominciò attirando la nostra attenzione.-Mi dispiace che molti di voi non abbiano partecipato allo spettacolo di Halloween,ma ci saranno altre presentazioni tranquilli.
Mi sentii in colpa,non avevo avvisato della mia partenza. Se avessi saputo dello spettacolo,sicuramente sarei rimasta.
-Ora,come ogni anno,è arrivato il periodo dei duetti.-i miei compagni cominciarono a parlottare entusiasti. Io ero leggermente spaventata,non avevo mai cantato un duetto. Al tempo stesso non vedevo l’ora di cogliere quella sfida.-E per evitare problemi,le coppie le faccio io.
I lamenti si sparsero per tutta la sala,e non potei fare a meno di unirmi a loro. C’erano molte possibilità che capitassi con qualche sconosciuto,e l’idea non mi piaceva affatto.
Jim cominciò ad accoppiare persone a me sconosciute,poi fu il turno di Aelita.
-La signorina Stones direi che potrebbe cantare con… - si toccò la barba e indugiò per qualche secondo. Lei aveva le mani appoggiate sulle ginocchia e uno sguardo teso. Supposi che stesse sperando di sentire il nome di Jeremy. Ma non fu così. -Della Robbia. In questi 3 anni non vi ho mai sentiti in un duetto,e secondo me le vostre voci combaciano perfettamente.
I due si guardarono ma non dissero nulla,si limitarono ad annuire. Fu allora che Jeremy prese la parola.
-E non solo quelle,professore.
Una risata si diffuse tra i banchi,fui tentata di ridere anche io ma mi trattenni quando vidi l’espressione di Aelita.
-Okay non mi sono comportata bene con te. Ora potresti darci un taglio?-sbottò lei alzandosi-Mi hai già fatto una scenata al Ballo,non hai accettato le mie scuse,quindi cosa vuoi adesso?
Il genietto rimase in silenzio e,con grande menefreghismo,riuscì a ribattere.
-A dir la verità niente. O forse,dimostrare di che pasta sei fatta.
Aelita spalancò gli occhi,ma non riuscì a rispondere. Jeremy non si sarebbe mai permesso di chiamarla “troia” o “puttana” davanti a un professore,però era fin troppo chiaro cosa intendesse.
Anche Odd rimase in silenzio,ma dal suo sguardo preoccupato capii che avrebbe voluto aiutare Aelita. Solo che Jim lo precedette.
-Basta così!Questo non è un luogo per risolvere i vostri problemi di cuore. Andate da un terapista,se proprio ne avete bisogno.- Aelita tornò al suo posto e Jeremy fece finta che non fosse accaduto nulla. -Continuiamo.
Il biondo mi aveva raccontato durante le vacanze,che Aelita era ai ferri corti con entrambi,però non pensavo fino a quel punto.
-E’ il turno di Ishiyama!La nostra nuova stella la mettiamo con… - mi guardai intorno. Il cerchio si era ristretto a Jeremy,Ulrich e altre persone che non conoscevo. Ti prego non con lui,ti prego non con lui. -Stern!Avete una bella alchimia sul palco,quindi vedervi in un duetto sarà entusiasmante.
L’informazione ci mise un po’ ad arrivare al cervello. Provai a fingere di essere contenta,ma ogni terminazione del mio corpo sembrava ghiacciata.
Non sarà entusiasmante,proprio per niente. Tuttavia non potevo dirlo,Jim aveva ragione: quello non era un reality show per attaccare le persone.
Quel che mi sconvolse di più fu la reazione di Ulrich,il quale si limitò ad una scrollata di spalle.
Deglutii e trovai la forza di formulare qualche parola.
-Okay,d’accordo.
Jim sorrise,felice che non ci fossero lamentele,e formò le ultime coppie. Dopo quella notizia non riuscii più a seguirlo,udii in lontananza che Jeremy non avrebbe avuto un partner perché secondo il professore non era ancora pronto. Non che mi importasse,comunque.
Purtroppo i miei pensieri erano rivolti ad Ulrich. Sperai che dopo l’annuncio di Jim si voltasse e,con uno dei suoi sorrisi meravigliosi,mi rassicurasse che sarebbe andato tutto bene.
Ma non accadde.
Mi ignorava dall’inizio della lezione,mentre io non riuscivo a farlo.
Le parole di Jim mi fecero tornare alla realtà.
-Sarete voi a scrivere la canzone,e dovrete trasmettere un’emozione al pubblico. Avete due settimane di tempo.
La campanella suonò e fu allora che Ulrich mi guardò. Nei suoi occhi non c’era gioia o sollievo,ma bensì totale indifferenza.
E quello fece più male di una pugnalata.
La stessa persona può reagire in maniere distinte davanti alla stessa situazione.
Ci sono reazioni che ci sorprendono.
Reazionari o rivoluzionari.
Non importa,l'importante è il cambiamento che non si ferma.
Tutto cambia,permanentemente.
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Nel pomeriggio
Le lezioni si erano ormai concluse e la maggior parte degli studenti aveva lasciato il Kadic. Jeremy,essendo un interno,non poteva tornare a casa. Infatti si stava dirigendo verso la sala di musica.
Stringeva una chitarra nella mano destra e uno spartito nella sinistra. Non gli dispiaceva di dover comporre un’altra canzone da solo,anzi era sollevato: grazie a quel compito avrebbe dato sfogo a tutta la rabbia repressa.
Non gli dispiaceva nemmeno di aver offeso Aelita,la quale continuava a fargli saltare i nervi con il suo atteggiamento da vittima.
Si trovava ancora nella fase dell’arrabbiatura,ma in qualche modo ne era contento. Lo faceva sentire più vivo. Inoltre da quando aveva assunto quell’aria tenebrosa,le ragazze della scuola lo guardavano in maniera diversa.
Durante il tragitto passò accanto alla biblioteca e vide Laura intenta a studiare.
Inizialmente pensò di proseguire,ma,nonostante l’avesse conosciuta la stessa mattina,c’era qualcosa in quella ragazza che lo affascinava.
-Sei arrivata oggi e già studi. Uhmmm…questo non ti farà avere una bella reputazione.-scherzò lui sedendosi di fronte a Laura.
Lei sobbalzò per lo spavento e mostrò un sorriso innocente.
-Beh succede quando ti trasferisci in una nuova città e frequenti l’ultimo anno. Invece tu?Non dovresti ripassare per le verifiche di fine trimestre?Mi sono informata sul tuo conto,Jeremy Belpois.-gli piaceva come pronunciava il suo nome,c’era ancora qualche traccia di accento italiano.
Jeremy sospirò.
-Colpevole. In effetti dovrei studiare,ma prima voglio cominciare un compito che ci ha assegnato Jim. - rispose indicando la chitarra che aveva appoggiato a una zampa del tavolo.
Gli occhi di Laura si illuminarono. Era così bella,pensò Jeremy,perché era naturale.
-Tu suoni la chitarra?-domandò facendo cadere la penna sul libro senza distogliere lo sguardo dal ragazzo.
Lui annuì e sorrise.
-Che ne dici di improvvisare qualcosa?Mi hai detto che ti piace cantare.-propose afferrando lo strumento.
-Qui?Oh no,è solo un passatempo.-si guardò intorno aggrottando le sopracciglia.
-Non trasgrediamo nessuna regola. Forse qualcuna.-rassicurò la ragazza accennando una risata.-Dai,cosa vuoi cantare?
Laura non si fece pregare ancora,infatti si alzò sistemandosi il maglione color panna che indossava e andò a sedersi accanto a Jeremy.
-L’ultima canzone di Taylor Swift,Everything has changed.
 
Veramente l’ultima canzone è The Last Time,pensò Aelita che si trovava fuori dalla biblioteca e stava assistendo a una scena poco piacevole.
Non le andava giù come l’aveva trattata Jeremy al corso di musica,però non poteva fare a meno di chiedersi se fosse a causa di quella biondina italiana.
Probabilmente no,è soltanto colpa tua Aelita.
Eppure perché aveva l’impressione che lui stesse cercando di andare avanti?Riconosceva gli atteggiamenti che aveva Jeremy per conquistare una ragazza,e li stava utilizzando tutti.  
 All I knew this morning when I woke
Is I know something now, know something now I didn't before
And all I've seen since 18 hours ago is green eyes and freckles and your smile in the back of my mind making me feel right
Quel che infastidì ancora di più Aelita fu la voce armoniosa e angelica di Laura,sembrava veramente la reincarnazione di Taylor Swift.
 I just want to know you better know you better know you better now
I just want to know you better know you better know you better now
I just want to know you better know you better know you better now
I just want to know you know you know you
Lei aveva sempre sognato di cantare quella canzone con Jeremy,e sarebbe successo se non fosse stato per le vicende del Ballo.
Cause all I know is we said hello
And your eyes look like coming home
All I know is a simple name, everything has changed
All I know is we held the door
You'll be mine and I’ll be yours
All I know since yesterday is everything has changed
Non poteva essere più vero. Ogni cosa è cambiata,diceva la canzone e niente sarebbe tornato come prima.
Tu sarai mio e io sarò tua,Jeremy non glielo aveva mai detto,nemmeno in una canzone.
Questo ridusse in tanti piccoli pezzettini il cuore di Aelita. Perché per quanto facesse la dura e la sostenuta,ce l’aveva un cuore.
And all my walls stood tall painted blue
But I’ll take them down, take them down and open up the door for you
And all I feel in my stomach is butterflies the beautiful kind
Making up for lost time, taking flight, making me feel right
Continuarono a cantare scambiandosi mille sorrisi,ma Aelita era troppo sconvolta per ascoltare le parole,così decise di andarsene.
I just want to know you better know you better know you better now
I just want to know you better know you better know you better now
I just want to know you better know you better know you better now
I just want to know you know you know you

Cause all I know is we said hello
And your eyes look like coming home
All I know is a simple name, everything has changed
All I know is we held the door
You'll be mine and I’ll be yours
All I know since yesterday is everything has changed


Come back and tell me why
I'm feeling like I’ve missed you all this time
And meet me there tonight
And let me know that it's not all in my mind


I just want to know you better know you better know you better now
I just want to know you know you know you

Cause all I know is we said hello
And your eyes look like coming home
All I know is a simple name, everything has changed
All I know is we held the door
You'll be mine and I’ll be yours
All I know since yesterday is everything has changed

All I know is we said hello
So dust off your highest hopes
All I know is pouring rain
And everything has changed
All I know is a newfound brightness
All my days, I’ll know your face
All I know since yesterday is everything has changed
Quando terminarono Laura distolse lo sguardo imbarazzata,e Jeremy posò la chitarra. Anche lui non sembrava entusiasta.
-Che ti succede Jeremy?-domandò timorosa appoggiandogli una mano sulla spalla - E’ per la canzone?Lo so,ho una voce orribile.
Il ragazzo accennò un sorriso. Lo divertiva il fatto che anche le ragazze belle si sminuissero. Purtroppo il motivo della sua tristezza era un altro. Uno che,probabilmente,non se ne sarebbe mai andato via del tutto.
-Oh non è per te. Tu sei una forza,solo che io ho…un brutto passato alle spalle che vorrei cancellare.
Non voleva menzionare Aelita,perché implicava riportare a galla un vortice di emozioni contrastanti che stava cercando di seppellire. Senza riscontrare successo,tuttavia.
-Dopo 17 anni spesi a nascondere scheletri nell’armadio,posso dirti che non c’è modo di dimenticare il passato: puoi soltanto sperare in un futuro migliore oppure,sei sei coraggioso,puoi voltarti e affrontarlo.
A prima vista Laura sembrava una ragazza impacciata e timida,per questo Jeremy non si aspettava di ricevere un consiglio così saggio.
Inoltre intuì che non era strettamente riferito a lui.
-Tu non sei coraggiosa?-chiese voltandosi e guardandola in faccia per la prima volta dopo la canzone.
Lei scosse la testa sorridendo leggermente.
-Probabilmente no. Anche se qualcuno avrebbe da ridire,visto che sono venuta qui.
Jeremy aggrottò le sopracciglia e la ragazza gli lanciò uno sguardo misterioso. Lui capì che non avrebbe detto altro.
-Grazie del consiglio Laura,adesso sarà meglio che vada. Ci vediamo in giro.
Solitamente quella frase la usava Odd quando chiudeva una relazione,ma Jeremy aveva sempre voluto dirla.
Laura annuì e tornò ai suoi libri.
Il ragazzo lasciò la biblioteca e nel corridoio trovò Aelita che lo squadrava dalla testa ai piedi.
 
Pov Yumi
Guardai per l’ennesima volta l’orologio da polso che indossavo. 16.30. Ulrich ed io ci saremmo dovuti incontrare nella sala di musica mezz’ora fa.
Ovviamente io ero arrivata con grande anticipo per abituarmi all’idea di lavorare con lui,ma non pensavo che si facesse desiderare tanto.
Sbuffai nervosa mentre sistemavo gli spartiti sul pianoforte. Mi infastidiva che non fosse già qui,insomma avevamo un compito da svolgere!
Inoltre Jim era stato chiaro: non più di due ore per ogni coppia. Forse Ulrich aveva qualche serio problema di comprendonio.  
Sentii dei passi riecheggiare nella stanza e mi voltai. Ulrich era proprio lì davanti a me,vestito come al solito e con un grosso borsone appoggiato sulla spalla sinistra.
-Finalmente!-sbottai io - Ma dove….
Non riuscii a finire la frase perché lui mi precedette.
-Questo non deve interessarti.-rispose in tono annoiato e posò la borsa accanto al pianoforte. Si sistemò i capelli arruffati.-Dobbiamo soltanto fare contento Jim con una canzone,poi quel che succede nelle nostre vite private è irrilevante.
Spalancai la bocca. Non l’aveva detto sul serio. Non poteva averlo fatto. Improvvisamente tutto fu chiaro: il motivo per cui mi aveva evitato ai corsi di musica,la sua indifferenza al compito assegnatoci da Jim ed,infine, il suo ritardo ingiustificato.
-Quindi sbrighiamoci,ho un appuntamento con Sissi tra poco.-aggiunse afferrando uno spartito.
Ero ancora in quello stato di stupore,ma dopo la frase di Ulrich mi tornarono in mente le parole di Crudelia. “Forse non sarà necessario il mio intervento. Infondo stai andando dritta nella tana del lupo.” Ora capivo a cosa si stesse riferendo. Il cambiamento radicale e inaspettato di Ulrich avrebbe dovuto sconvolgermi e poi…distruggermi.
Sissi era furba,sapeva che,per quanto fingessi,non avrei mai smesso di tenere a lui. Però in quel momento decisi di ascoltare la mia testa e lasciare da parte i miei sentimenti. Avevo un obiettivo,e i comportamenti da ragazzina isterica di Ulrich non mi avrebbero impedito di raggiungerlo.
-Come scusa?!Ti permetti di arrivare con mezz’ora di ritardo e poi dovremmo sbrigarci per i tuoi impegni personali?-domandai furiosa,voltandomi nella sua direzione.
Lui si limitò a scrollare le spalle e questo mi fece diventare rossa di rabbia. Non volevo aprire quel discorso,ma sembrava che non avessi molta scelta.
Sospirai.
-Okay,senti,in tutta onestà,nemmeno a me va di fare questo compito con te dopo gli ultimi trascorsi,però non possiamo rifiutarci.-cercai di risultare più calma anche se distolsi lo sguardo.
Per un attimo pensai che se fossi stata sincera,lui sarebbe tornato quello di prima. Invece Ulrich mi guardò dritto negli occhi,e mi ferì in ogni maniera possibile.
-Non mi interessa della tua onestà,adesso. Vuoi sapere perché?Perché preferirei lavorare con altre mille persone,piuttosto che con una codarda come te.-sobbalzai,ma lui non mi diede tempo di parlare.-O vorresti forse negare che sei scappata a Madrid per non affrontare la situazione?
Sentii gli occhi lucidi,e sperai vivamente che non si notasse.
Le giornate in cui consideravo Ulrich meraviglioso erano finite,ora riuscivo a vederlo davvero: insensibile,egoista e cattivo. Eppure non mi rattristò,ormai ero entrata nella fase della rassegnazione.
-Perché siamo finiti a parlare di questo?-gli chiesi.
Tra le tante domande che avrei potuto porgli,quella mi sembrava la più adeguata. Inoltre ero curiosa di scoprire come mai lui sapesse della mia “pseudo - fuga”. Supposi che glielo avesse detto Odd.
Lui accennò una risata.
-Oh no,non guardarmi con la faccia da cucciolo bastonato. Ti sto dicendo tutto questo perché noi non siamo amici,non siamo niente. Proprio come volevi tu,quindi fattene una ragione
In quel momento realizzai che,a causa delle mie decisioni sbagliate,avevo perso Ulrich. Spesso incolpavo Sissi per averci allontanato,ma la colpa era mia.
Possiamo rimanere senza reazioni  per molto tempo,però arriva sempre il momento della rivoluzione.
Quando inizia la rivoluzione non si può più fermare.
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-Hai già voltato pagina?-chiese semplicemente Aelita.
Jeremy aggrottò le sopracciglia. Non impiegò molto a comprendere che la ragazza aveva visto e sentito ogni cosa. Fu sufficiente guardarla in faccia.
-Come?-quella domanda l’aveva spiazzato. Dopo la loro conversazione avvenuta prima delle vacanze,non pensava di trovarla lì.
-Hai già voltato pagina?-ripeté più lentamente lei. Si strinse al petto il quaderno che aveva in mano,e si avvicinò a Jeremy.
No,non l’ho fatto!,avrebbe voluto gridare lui. Aelita era stata la prima e quel tipo di amore non si dimentica mai. Infatti mentre cantava con Laura,aveva visto lei per tutto il tempo.
Eppure un tradimento del genere non si poteva perdonare tanto facilmente. Quando Jeremy chiudeva gli occhi,riusciva ancora a immaginarsi Aelita e Odd avvinghiati nel bagno dei maschi.
-Si, - disse infine senza guardarla. Lei ebbe un tuffo al cuore. - e forse dovresti farlo anche tu.
Dopodiché se ne andò a passo svelto,lasciandola in lacrime. Entrambi riscontrarono delle reazioni inaspettate: lui era certo che in seguito agli ultimi eventi,Aelita non avrebbe avuto il coraggio di affrontarlo. Invece lei non riusciva a credere che Jeremy fosse scappato dopo quella confessione.
Aelita doveva assolutamente designarsi un nuovo obiettivo,perché era chiaro che il perdono di Jeremy non l’avrebbe ottenuto.
La rivoluzione è una reazione.
Una reazione a qualcosa di ingiusto.
Alcuni resistono al cambiamento,fino a quando il cambiamento non diventa insostenibile ed è impossibile non reagire.
Perché la storia avanzi qualcuno deve proporre il cambiamento e qualcuno opporsi.
Il reazionario,dicono,teme i cambiamenti.
Il rivoluzionario vuole cambiare l'ordine delle cose,del mondo che sente ingiusto.
Il rivoluzionario di oggi è il reazionario di domani.
Alcuni optano per il cambio,altri lo temono tanto che cercano di fermarlo e se possibile..di ucciderlo.


 
Angolo dell'autrice.
Buongiorno popolo di EFP! E' arrivato l'inverno (I'm so sad) e anche il capitolo 12! Siete contenti? Uhmm...si fate bene a lamentarvi,anche io lo farei.
Le cose da dire sono molte,qui farò una sintesi perché tra qualche giorno arriverà un altro commento audio. Non perdetevelo! (Il mio canale:
http://www.youtube.com/user/98MsLudo)
Mi scuso per il mostruoso ritardo ma le ultime settimane a scuola sono state INFERNALI. Chi frequenta il liceo può capirmi.
Grazie per tutti/e coloro che hanno aspettato pazientemente,siete dei fan meravigliosi!
Vi chiedo scusa anche per le recensioni a cui non ho ancora risposto (e sono tante!),ma vi assicuro che lo farò a breve!
In questo capitolo ogni cosa è cambiata,e per i nostri eroi non sarà facile andare avanti. Vi ho presentato inoltre Laura,un nuovo personaggio femminile che tra qualche capitolo comincerete ad amare. (Io già lo faccio,ma questi sono dettagli) =)
Voi cosa ne pensate?
Se siete arrivati fino a qui siete davvero dei fan coraggiosi,I'm so proud of you. <3
Ora devo scappare,però ci sentiamo nelle recensioni/commento audio/profilo fake.
Come al solito potete trovarmi qui: https://www.facebook.com/ludos.efp
Vi aspetto numerosi!
Buone feste Lyoko Warriors!
-Ludos98

 

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Capitolo 13
*** Single Ladies ***


Chapter 13: Single Ladies
Una parola può essere più potente di una pioggia di missili.
Perché una parola detta o non detta, gridata o sussurrata, può scatenare una rivoluzione.
-Quindi,signorina Ishiyama,come si chiamavano le navi guidate da Cristoforo Colombo nel suo viaggio verso le Americhe?-la domanda della professoressa di storia mi scivolò addosso come gli eventi degli ultimi giorni.
La conversazione con Ulrich mi aveva scossa più di quanto volessi ammettere,e le sue parole continuavano a tormentarmi.
“Preferirei lavorare con altre mille persone,piuttosto che con una codarda come te”. Se mi avesse conosciuta veramente,non si sarebbe mai permesso di dire una cosa del genere. Purtroppo non avrei avuto modo di dimostrargli il contrario,perché non eravamo più amici.
Sollevai il capo,che era appoggiato sulla mano destra,e posai la matita sul libro aperto. Prima che potessi aprire bocca,qualcuno rispose al posto mio.
-La Nina,la Pinta e la Santa Maria.-disse Laura Gauthier,quella nuova. Aelita l’aveva soprannominata così,ma probabilmente stava elaborando nomignoli più offensivi.
Era la prima lezione che frequentavamo insieme,infatti non le avevo mai parlato ma l’insegnante me ne diede l’occasione.
-Molto bene,Laura. Fortunatamente c’è ancora qualcuno che mi segue!-esclamò contenta ma al tempo stesso delusa la professoressa. Poi si rivolse a me.-Yumi,dovresti conoscere questi dettagli storici. Infondo la Spagna è coinvolta.
Sorrise,però era chiaro che fosse un commento razzista. Mi sarei tanto voluta alzare e urlarle: “Senti non mi interessa delle stupide navi di Cristoforo Colombo,ho cose più importanti a cui pensare!”. Ed era vero. Dopo la fine di quell’interminabile lezione avrei dovuto dire a Jim che non volevo più lavorare con Ulrich. Eppure c’era una parte di me che mi suggeriva di non farlo.
Comunque scelsi di contenermi,e riuscii a sminuirla con una frase.
-Beh sa,a volte il mio lato giapponese prende il sopravvento.-anche io sorrisi,ma era un sorriso di gusto.
Inizialmente risultò turbata,poi riprese quell’autocontrollo tanto odioso.
-Sono certa che potrai riportare alla luce l’altro tuo lato con il compito che sto per assegnarvi.-si voltò, e scrisse sulla lavagna la parola Ricerca.
Misi una mano sulla fronte e cominciai a lamentarmi. I suoi compiti erano i peggiori: una volta aveva lasciato parlare un ragazzo per cinque minuti,senza interromperlo,per poi mettergli una misera C-.
Inoltre io non le andavo molto a genio. Lei era una di quelle professoresse pervenute,infatti,arrivando in ritardo alla prima lezione,le avevo fatto una cattiva impressione.
-Bene ragazzi,il compito che dovete svolgere è il seguente. Dovrete fare una ricerca a coppie sull’argomento scritto alla lavagna.-suonò la campanella. La professoressa si affrettò a prendere i suoi preziosi libri di storia,ed si avviò verso l’uscita della classe.-La scadenza è tra due settimane.
Sbuffai. Jim e la prof. di storia avevano deciso di rendermi la vita impossibile. E il meglio doveva ancora arrivare.
Cominciai a sistemare le mie cose a testa bassa,per lasciare quell’aula il prima possibile,quando Laura si avvicinò a me.
-Sembra che siamo in coppia assieme.-esordì lei stringendo un quaderno ad anelli al petto.
Alzai gli occhi e vidi i nostri nomi scritti sulla lavagna. Gli argomenti erano i viaggi di Cristoforo Colombo e la scoperta dell’America.
Accennai una risata nervosa. Quella grandissima stronza.
-Non ci siamo presentate ufficialmente,io sono Yumi. - dissi porgendole la mano e alzandomi,così da essere alla stessa altezza. Okay,forse con i tacchi ero leggermente più alta.
Lei strinse la mia mano e sorrise. Era uno di quei sorrisi che ti scaldano il cuore.
-Piacere,io sono Laura.-fece una pausa.-Hai veramente origini giapponesi e spagnole?-chiese sorpresa.
Rimasi colpita anche io. Insomma non è la prima cosa che avrei chiesto al suo posto.
Annuii.
-Si,ma è una storia lunga.-liquidai la domanda,perché non avevo voglia di raccontare.-Come hai potuto notare,la professoressa fa alcune discriminazioni. Ti ci abituerai,credimi.
Lei sospirò sbigottita.
-Wow,spero che la mia provenienza italiana non sia un problema.
Guardai l’ora sul telefono. Si stava facendo tardi e,se non mi fossi data una mossa,Jim se ne sarebbe andato.
Scossi la testa.
-Hai risposto bene ad una domanda che non era nemmeno rivolta a te,sei già praticamente nelle sue grazie.-la rassicurai alzando le spalle.
-A proposito di questo,gli argomenti che ci ha assegnato sono molto vasti.-quale teenager usava la parola “vasti”?-Suggerirei di dividerceli. Cosa ne pensi?
Riflettei qualche secondo sulla sua proposta. Probabilmente era la soluzione migliore. E se non lo fosse stata,avevo troppi pensieri per la testa per capirlo.
-Certo,è una buona idea. Possiamo iniziare a fare delle ricerche e poi incontrarci per confrontarci?-le proposi.
Lei acconsentì e le lasciai il mio indirizzo. Parlammo per un altro paio di minuti,poi me ne andai dicendo che c’era una cosa importante che dovevo fare.
 
“Caro diario,
Sono arrivata alla conclusione che l’unico modo per sentirmi meglio,è stare lontana da Ulrich. Ecco perché sono qui. Devo dire a Jim che non voglio più lavorare con lui.
Allora per quale motivo sto esitando?”

Mi trovavo fuori dalla sala di musica e,poiché le porte erano di vetro,stavo osservando Jim mentre faceva lezione agli studenti del primo anno. Tutto si muoveva a rallentatore,sembrava la scena di un film.
Sospirai.
Coraggio,Yumi. Puoi farcela.
Evidentemente il destino aveva altri piani perché,mentre stavo appoggiando la mano sulla maniglia,arrivò la Hertz.
-Ishiyama!-strillò facendomi sobbalzare per lo spavento.
Mi voltai.
Era passato molto tempo dall’ultima volta che l’avevo vista,ma ciò che mi sorprese di più furono i suoi capelli verdi fosforescenti. Strabuzzai gli occhi,pensando di aver avuto un’allucinazione.
-Cosa ci fai ancora qui?!-esclamò scioccata.
Aggrottai le sopracciglia,senza capire.
-Dove dovrei essere?-chiesi ingenuamente accennando un sorriso.
-Ma come dove? - sbuffò incredula - Alla tua prima lezione di danza,ovviamente!
Mi afferrò il polso,mi trascinò via e non ebbi neanche modo di replicare.
 
La Hertz doveva essere folle. Per tutto il tragitto continuai a chiedermi cosa ci trovasse in lei Jim. Ah giusto,era matto anche lui.
Inoltre,considerando che la scuola aveva una bellissima aula di canto,mi aspettavo di trovare una sala da ballo come quella in cui si allenava Rachel Berry. E invece la professoressa mi portò in un luogo assai noto per me: il laboratorio di chimica.
Entrare in quella stanza era l’incubo a cui venivo sottoposta ogni lunedì mattina. Quindi si poteva percepire facilmente il mio finto entusiasmo.
Inizialmente pensai che fosse una trappola e che,con quegli strani strumenti,volessero depistarmi per farmi dimenticare il discorso Delena della 4x23. Ma quando scorsi Aelita,stravaccata su uno di quei banchi di legno,mi tranquillizzai. Presi posto vicino a lei e mi resi conto che stava dormendo.
Trovarsi in quell’aula al di fuori delle lezioni era stranissimo e,non potendo conversare con nessuno,aspettai trepidante che la Hertz iniziasse a parlare.
Quest’ultima si sedette sulla “cattedra” e cominciò a dondolare i piedi.
-Bene,ragazze. Immagino che vi starete chiedendo perché siamo qui,invece che nella sala da ballo,-ah,quindi esisteva!-perché sono stata assente per alcuni mesi e…perché i miei capelli sono verdi.-si indicò la testa e accennò una risata.-Diciamo che ho sempre pensato che prima di ballare con i piedi si debba ballare con la testa,per cui quale posto migliore del laboratorio di chimica??
Si alzò un lamento generale.
-Oh no,tranquilli. Non voglio farvi risolvere nessun composto o quel che sia. Tuttavia in questo ultimo periodo mi sono sentita ispirata da una grande donna,che a sua volta ha ispirato diverse generazioni. Sto parlando di Beyoncé.
Tutte noi sospirammo e Aelita cominciò a riprendere contatto con la realtà. Si sistemò i capelli arruffati e sussurrò un “Ehi Yumi”,che notai poco poiché stavo cercando di capire dove volesse andare a parare la Hertz.
-Penso che un’artista come lei possa essere molto d’aiuto nella vostra formazione musicale,quindi il compito è il seguente: vi dividerò in gruppi e canterete le sue canzoni.
Rimasi inespressiva per circa due minuti. Ero convinta che non sarei riuscita a imitare Beyoncé. Insomma lei era lei…e io ero io.
Inoltre mi balenò il pensiero che qualcuno ce l’avesse con me,perché la canzone che mi assegnò la Hertz era tutt’altro che utile alla mia formazione artistica. Si trattava di Single Ladies.
Fortunatamente Aelita si sarebbe esibita con me,così avremmo potuto legare di più. Questo mi confortava.
Purtroppo però era sorto un problema: ci mancava una ragazza per la coreografia.
Ad Aelita si illuminarono gli occhi. Aveva stampata in faccia l’espressione di chi gli è venuta una buona idea,infatti mi spaventò.
-Io so chi può aiutarci.
Le parole, quando arrivano, ti svegliano.
Le parole sono pensieri
che si convertono in azione.

Al termine delle lezioni i corridoi non erano molto affollati,ma Aelita aveva la certezza che Laura sarebbe stata lì.
La bella biondina italiana stava sistemando i libri nel suo armadietto. I lunghi capelli biondi ondulati le ricadevano sul maglione grigio con i culti tribali bordeaux e blu scuro. Sotto indossava dei semplici jeans e un paio di Dr. Martens,anch’esse bordeaux. 
Che cosa ci troverà di speciale Jeremy?Si vede lontano un miglio che è la classica verginella santarellina.
La squadrò cercando di trovarle un difetto,ma non ci riuscì. Incrociò le braccia al petto e poi si avvicinò alla ragazza.
-Buongiorno Laura!-gridò Aelita in italiano chiudendo violentemente l’anta dell’armadietto.-Allora,come ti trovi in Francia?
Lei assunse un’aria interrogativa.
-Molto bene.-rispose cauta riaprendo l’armadietto.-Anche se l’Italia mi manca.
Accennò un sorriso e Aelita alzò gli occhi al cielo perché non sopportava tanta dolcezza. Scelse di andare dritta al punto.
-So che potrà sembrare scortese da parte mia,ma ho davvero bisogno del tuo aiuto.-le afferrò le mani con aria supplichevole. Laura continuava a non seguirla.-La Hertz ci ha assegnato una coreografia,però ci manca una ballerina e Jeremy mi ha detto che tu te la cavi. Ti andrebbe di partecipare?Dimmi di si,ti prego!
In realtà non ci aveva proprio parlato con lui,ma avrebbe fatto di tutto per portare a termine il suo piano. Purtroppo Laura abboccò all’amo.
-Certo,mi farebbe tanto piacere!-esclamò entusiasta. Scrutò attentamente Aelita,ricordandosi di averla già vista. -Aspetta. Tu sei Aelita,l’ex di Jeremy,vero?
Quest’ultima deglutì e incassò il colpo. Forse Laura non era così ingenua come voleva sembrare.
Non ancora per molto,tesoro.
-Qualcosa del genere,sì.-rispose indifferente e successivamente cambiò discorso.-Sono così felice che tu abbia accettato,riusciremo sicuramente a conoscerci meglio.
Laura annuì contenta. Peccato che le intenzioni di Aelita non fossero buone.
-Però non abbiamo molto tempo,la Hertz ci ha dato 5 giorni.-proseguì seria Aelita.-Yumi si trova già nella sala da ballo,raggiungila e ti spiegherà tutto. In fondo al corridoio,prima porta a destra.
La bionda si allontanò piena di dubbi,tuttavia sentiva l’eccitazione scorrerle nelle vene. Finalmente si sarebbe integrata in un gruppo e non solo.
Aelita sorrise di gusto. Non credeva che sarebbe stato così semplice. 

-Sul serio,pensi davvero che funzionerà?-domandò qualcuno alle sue spalle. Odd era appoggiato agli armadietti con le braccia conserte,e sogghignava divertito.-Mettersi una tutina aderente,e ballare per lui?Andiamo Aelita,non siamo più ai tempi di Grease.
Inizialmente lei sobbalzò per lo spavento,poi mostrò di nuovo quella sua finta faccia annoiata.
Non si erano ancora parlati da quando Jim gli aveva assegnato quel compito.
-E cosa ne sai tu di come si riconquista un ragazzo?-domandò sorridendo maliziosamente.-Non mi pare che tu sia esperto in materia.
Odd accennò una risata. Era abituato all’ironia di Aelita,e forse era uno degli aspetti che l’avevano fatto innamorare.
-Oh credimi,non c’è bisogno di nessun ragionamento particolare ma…conosco Jeremy,e non gli piacerà.
Aelita si strinse nel giacchetto di pelle nero. Una parte di lei sapeva che Odd aveva ragione,eppure non voleva arrendersi all’evidenza e ammettere che aveva perso tutto.
-Non vi ho visti andare particolarmente d’accordo,ultimamente.-chiese ironica aggrottando le sopracciglia.-Quindi perché dovrei crederti?
Our love was in the hall
All packed in boxes
And I saw
What it was
That I had done
To you
I was wrong
I was wrong
Il ragazzo si avvicinò ad Aelita,e lei sussultò. Non si trovavano così vicini dal Ballo d’Autunno,e nonostante Aelita avesse voglia di saltargli addosso,dovette reprimere quell’impulso.
Odd ricominciò a parlare,ma lei non riusciva a staccare gli occhi dalle sue grandi e morbide labbra.
-Perché Jeremy è uno stupido,e si sta comportando come tale. Trattarti male,provarci con le altre è solo un tentativo assurdo di passare per il Bad Boy.-gli toccò una ciocca di capelli,e Aelita pensò che si sarebbe liquefatta all’istante.-Ma non lo sarà mai,lui è il cavaliere bianco. Colui che salva sempre la sua principessa.
Lei cercò di assimilare quanto aveva sentito e,prima che potesse fare la smorfiosa,le parole uscirono da sole.
-E tu che ruolo ricopri?
Odd alzò il capo,interrompendo quell’atmosfera catartica.
-Lo sai bene. - ammise. Decise inoltre di suggerirle la cosa giusta da fare. Perché l’amava e avrebbe sempre voluto il meglio per lei. –Adesso vai a salvare il tuo principe,e quando avrai finito penseremo alla canzone di Jim.
Aelita annuì e se ne andò quasi in uno stato di trance.
Uno crede che le parole diano risposte,
ma danno qualcosa di più potente:
domande.
 
Laura era rimasta perplessa dalle parole di Aelita. Il suo sesto senso le diceva che qualcosa non quadrava,eppure scelse di non ascoltarlo. Finalmente avrebbe fatto quel che le piaceva.
Le indicazioni della ragazza dai capelli rosa non erano state molto chiare,infatti,arrivata alla fine del corridoio,si voltò per sapere se fosse già andata via. Ma,vedendola parlare con Odd,decise di arrangiarsi. Continuò a camminare all’indietro,e si scontrò accidentalmente con qualcuno.
-Oh mio Dio,scusami!-esclamò dispiaciuta e affrettandosi a raccogliere i libri che le erano caduti.
-Tranquilla,non ti preoccupare.-la rassicurò l’altra persona sorridendo.
Era un ragazzo dalla carnagione olivastra e i capelli scuri. L’accenno di barba le fece capire che non poteva essere uno studente della scuola.
E’ troppo grande,anche per l’ultimo anno.
La ragazza notò inoltre che aveva delle splendide fossette quando sorrideva,e degli occhi neri ipnotici.
Rimase imbambolata a fissarlo per un tempo che le sembrò infinito,e lui fece lo stesso. Infatti cominciò a chiedersi se i suoi lunghi capelli biondi fossero morbidi al tocco.
La aiutò ad alzarsi e le porse uno dei tanti libri che portava con sé.
-Colpa delle stelle. E’ interessante?-domandò leggendo il titolo.
-Ehm…si.- farfugliò lei afferrando il libro,e distogliendo per un istante lo sguardo da quegli occhi meravigliosi.-Soprattutto se ti viene voglia di scappare perché la realtà ti impedisce di sognare.
Il ragazzo annuì.
-Non ricordavo che il Kadic fosse così terribile,eppure non è passato molto tempo da quando lo frequentavo io.-affermò incrociando le braccia al petto.
Quindi probabilmente mi sono sbagliata sulla sua età.
-E cosa ti ha riportato qui?-chiese curiosa.
Lui si portò una mano alla testa e lasciò scivolare l’altro braccio lungo il corpo.
-Credo che,nonostante tutti siano ansiosi di terminare il liceo,alla fine lo rivivrebbero volentieri. Perché è il periodo migliore della nostra vita.-Laura si permise di alzare leggermente gli occhi al cielo. Tuttavia non contestò l’opinione del ragazzo,e lo lasciò proseguire il suo discorso.-Per questo sono qui. Penso che questa scuola abbia ancora molto da offrirmi.
La bionda lo scrutò con attenzione e sorrise compiaciuta.
-Allora ti auguro di trovare quello che stai cercando.-concluse riprendendo a camminare e lasciandolo col fiato mozzo.
Lui si voltò immediatamente.
-Comunque io sono Hiroki.- nell’udire quelle parole,lei si fermò.-Posso sapere il tuo nome? - formulò la domanda come se ne dipendesse la sua stessa vita.
-Laura. - rispose schietta. –E’ stato un piacere.
Si avviò di nuovo verso la sala da ballo,sogghignando tra sé,ma non prima di sentire Il piacere è tutto mio.
Dicono che un’immagine
valga più di mille parole,
ma quando una parola ha valore,
contiene mille immagini.
Più tardi
Pov Yumi

Le luci del tramonto filtravano attraverso le finestre della cucina. Ormai ci trovavamo a metà novembre e le giornate cominciavano ad accorciarsi. 
L’inverno stava arrivando,ed ebbi l’impressione che quest’anno sarebbe stato molto più freddo e solitario per me.
Aprii la porta sul retro ed entrai in cucina di soppiatto,pensando a una bella scusa da rifilare a Hiroki.
Era stato piuttosto chiaro: “Non uscirai di casa per un mese. Eccetto che per andare a scuola,ovviamente.”.
Quindi supposi che tornare con un’ora e mezzo di ritardo non rientrasse nei piani.
-Hiroki?-domandai insicura,ma non ottenni nessuna risposta. Evidentemente la fortuna era a mio favore. –Hiroki sei in casa?
Silenzio assoluto.
Tirai un sospiro di sollievo e appoggiai le buste sul bancone. Mi sfilai il giacchetto di jeans rimanendo con la camicetta bianca sbracciata,e la gonna a vita alta scozzese.
Le prove erano state estenuanti,e non avrei immaginato che Aelita si riferisse a Laura con il termine aiuto. Inoltre la Hertz ci aveva consegnato i costumi di scena: un body nero attillato nel quale non sarei entrata neanche restando in apnea.
Avevo una gran sete,così presi dal frigo una bottiglia di succo all’arancia e lo versai in un bicchiere. In quel medesimo istante udii delle chiavi che giravano nella serratura,e qualche secondo dopo Hiroki apparve sulla soglia della cucina.
Notai subito il suo sorriso sornione,ma feci finta di nulla: eravamo ancora ai ferri corti dopo la storia di Madrid.
-Pausa dallo studio?-domandò con un’aria di superiorità. Avrei sempre odiato il fatto che fosse il fratello maggiore,e che potesse usare quel tono con me.
Annuii.
-Oh si. Sto studiando ininterrottamente da ore.-risposi sospirando. Portai una mano sul fianco e inarcai un sopracciglio.-Tu,invece,dove sei stato?
Hiroki si tolse il giacchetto di pelle (noi Ishiyama eravamo dei temerari),e si sedette sullo sgabello.
Buttai giù un sorso di succo.
-Al Kadic. Per cercare un lavoro.-ammise con nonchalance e per poco non mi strozzai. Lui sorrise divertito.
Sperai vivamente che avesse fatto un colloquio come aiuto-giardiniere,così l’avrei visto solo un paio di giorni alla settimana. Ma soprattutto perché così non avrebbe scoperto dei corsi di musica.
Una parte di me sapeva che lo avrebbe accettato con gioia,eppure qualcosa mi impediva di confessarglielo.
Mi tremavano le mani per il nervosismo,ma posai il bicchiere sul bancone e con la voce più ferma possibile chiesi:
-Ah. E in cosa consisterebbe questo lavoro?
Afferrò la bottiglia e si versò del succo anche lui.
-Sai,quando hai deciso di aiutare i tuoi amici nell’esibizione,mi hai proprio ispirato.-una bruttissima idea iniziò a farsi strada nella mia testa.-Così ho riesumato la mia vecchia chitarra dalla cantina,e ho domandato a Jim se avessi potuto tenere dei corsi. Lui non ha potuto rifiutare,considerando che ero uno dei suoi migliori studenti.
Troppe informazioni da assimilare. Quindi Hiroki mi stava dicendo che frequentava i corsi di musica? Metaforicamente immaginai di darmi uno schiaffo.
Ecco perché avevo l’impressione che Jim mi trattasse in maniera diversa!Per quale motivo ero sempre l’ultima a sapere le cose?
-Wow. Sono contenta per te,davvero.-abbassai il capo fingendomi affranta.-Peccato che alla fine io non ho avuto il coraggio di seguire il mio sogno.
Lo sguardo di Hiroki valeva più di mille parole: era chiaro che sapeva qualcosa,ma per il momento non avrebbe proferito parola.
Forse era meglio così,insomma la situazione tra noi due risultava già abbastanza critica.
Decisi di cambiare appositamente discorso. Quel sorriso sornione era ancora stampato sulla faccia di Hiroki,e l’avrei usato a mio vantaggio.
-Eppure tutta questa allegria è dovuta a qualcos’altro,vero?-incrociai le braccia al petto e sogghignai maliziosa.
Adesso ero io ad averlo in pugno.
Mio fratello non si confidava spesso con me,tuttavia avevo la certezza che l’avrebbe fatto.
-Ecco…ho conosciuto una ragazza.-la sua espressione ingenua e sognante mi riscaldò il cuore. Era passato molto,troppo tempo dall’ultima volta che l’avevo visto così. Inoltre mi tornò alla mente il mio primo incontro con Ulrich. –E non so,credo sia scattato qualcosa…
Abbassò il capo imbarazzato,e potrei giurare di aver scorto le sue guance in fiamme. Accennai una risata.
-Uhhh e chi sarebbe la fortunata?!-domandai curiosa,appoggiando il mento su una mano.
Hiroki liquidò l’argomento scrollando le spalle,infatti questo mi portò a insistere ancora di più. Aveva i classici sintomi del colpo di fulmine: nervosismo,impazienza,euforia.
-Nahh,non è così importante. Probabilmente domani l’avrò già dimenticata. Grazie della chiacchierata,hermanita.-mi diede un buffetto su una guancia e uscì dalla stanza.
Siamo più simili di quanto tu voglia ammettere,big brother.
 
-Decisamente no.
Questo fu il mio commento dopo aver provato il costume.
Mi trovavo in camera mia,perché Hiroki si era ritirato nella sua e non avevo più modo di torturarlo.
Contrariamente a quanto avevo ipotizzato,ero riuscita ad entrare nel body. Quindi il problema era proprio quello.
Più guardavo il mio riflesso nello specchio,e meno mi piaceva.
Questa non sono io.
Non indossavo mai abiti attillati per un semplice motivo: odiavo mettere in mostra le mie forme. Inoltre le culture orientali vietavano tassativamente di farlo.
Per non parlare delle scarpe col tacco quasi prive di plateau che avrei dovuto abbinarci. Non sapevo camminarci,figuriamoci ballarci!
Il mio telefono squillò e per poco non persi l’equilibrio. Tirai un sospiro di sollievo: era Odd. Avevo proprio bisogno di ridere insieme a lui. Scorsi sullo schermo per rispondere e cliccai il vivavoce.
-Ehi Yumi!-esclamò allegro.-Ti disturbo per caso?
Praticamente non ci parlavamo dalla mia audizione,e non avevo avuto modo di ringraziarlo.
-Odd ciao!No,non disturbi affatto.-lo rassicurai continuandomi a guardare allo specchio.-Anzi,avevo assolutamente bisogno del tuo supporto morale.
Sospirai.
Forse se cucissi un’altra manica…
Purtroppo il biondo travisò la richiesta d’aiuto.
-E’ successo qualcosa tra te e Ulrich?
Aggrottai le sopracciglia sorpresa. Cosa c’entrava adesso quello spilungone privo di intelligenza?Era passata qualche ora dall’ultima volta che ci avevo pensato. Mi congratulai con me stessa.
-Eh?No!-gridai con una voce un po’ troppo acuta.-Cioè si. Infatti se vedi in giro il tuo amico e ti va di dirgli che è un grandissimo deficiente da parte mia,ne sarei felice. Ma sono nel panico per un altro motivo.
Sentii Odd ridere a crepapelle dall’altra parte della cornetta.
-E sarebbe?-riuscii a immaginare il suo sorriso sornione dall’altro lato del telefono.
Sbuffai esausta. La cosa mi imbarazzava a tal punto che tentai di tergiversare.
-La Hertz vi ha mai obbligato a eseguire delle coreografie ambigue?E se….la denunciassi per costrizione ad atti osceni in pubblico?
Mi diedi uno schiaffo mentalmente per la stupidaggine che era uscita dalla mia bocca.
Infatti la risata fragorosa di Odd rimbombò per tutta la stanza.
-Tu guarda, - disse lui dopo essersi ripreso - è lo stesso motivo per cui ti ho chiamata.
Strabuzzai gli occhi e accennai un sorriso. Era proprio questo che amavo di Odd: riusciva a farti stare meglio con una sola frase.
-Spara enano,ti ascolto.
Lui fece un respiro profondo e cominciò a raccontare.
-Sono venuto a conoscenza dell’esibizione tramite Aelita.-percepii quanto gli provocasse dolore anche pronunciare il suo nome.-Ho ascoltato per caso una conversazione tra lei e Laura,ma non capisco perché l’abbia messa in mezzo. Sono certo che stia tramando un piano diabolico. Tu sai qualcosa?
Scossi la testa. In effetti,io me lo stavo chiedendo da tutto il giorno.
-Francamente no.-dichiarai facendo una smorfia con la bocca-Sicuramente hai ragione,quindi,se dovessi accorgermi di qualche strano movimento,ti farò un fischio.
Udii Odd tirare un sospiro di sollievo. Ero convinta che l’amicizia fosse anche questo: promettersi di aiutarsi senza domande esplicite.
Successivamente arrivò il suo tentativo.
-Grazie mille,Yumi. - fece una pausa come se stesse cercando le parole indicate da usare.-Ehmm….per quanto riguarda Ulrich,ti posso assicurare che nemmeno io lo riconosco più. Sissi sta avendo una cattiva influenza su di lui,vorrei davvero che ricambiasse…
Non sentii il resto della frase,poiché lo vidi.
Ulrich era fuori dalla porta di casa mia,e stava suonando il campanello. Sembrava troppo tranquillo. Dovetti avvicinarmi alla finestra per assicurarmi di non essermi sbagliata.
Era tutto vero.
-Ulrich?-domandai a nessuna persona in particolare.
Qualcuno tossì. Giusto!Stavo ancora parlando con Odd.
-Si,Yumi. La causa di tutte le tue sofferenze. Hai sentito quello che ho detto,o la tua mente vagava altrove?-il suo sarcasmo improvvisato era di pessimo gusto in quel momento. Inoltre,si stava formando un nodo nel mio stomaco.
Non potevo farmi prendere dal panico,dovevo agire.
-No,intendo che il tuo caro amico è qui!-esclamai sorpresa. Guardai nuovamente fuori dalla finestra: Ulrich era sparito. Quindi dovevo trovare una soluzione alla svelta. Mi portai il telefono all’orecchio. –Ti richiamo più tardi,devo scappare.
Attaccai e lanciai il telefono tra i cuscini del letto.
Dei colpi alla porta mi riportarono alla realtà.
-Yumi,ci sono visite per te!-urlò non del tutto entusiasta Hiroki.
Mi portai una mano alla fronte. Adesso sembrava insensato non andare nel panico.
Osservai il mio aspetto: Hiroki non poteva vedermi conciata così. Invece Ulrich non poteva vedermi e basta.
Notai che qualcuno aveva appoggiato una mano sulla maniglia,quindi sfilai velocemente le scarpe e afferrai l’accappatoio.
-No Hiroki,non posso ricevere nessuno!-gridai di rimando. Lui si bloccò permettendomi di formulare una scusa.-Sono in piena crisi spirituale perché…Stiles e Lydia si sono baciati,ma lei ha scelto KEN 2.0!Capisci il mio dilemma?
Mimai una faccia sconvolta,nonostante non ci fosse nessuno a guardarmi. Poi mi avvicinai alla porta per origliare cosa si stavano dicendo i due ragazzi.
Udii dei bisbigli e dei passi sempre più lontani. Ulrich doveva essersene andato. Tornai a respirare regolarmente.
Tuttavia Hiroki spalancò la porta,facendomi dare una capocciata.
Ahia!
-Uhmm…pensavo di trovarti immersa in una montagna di fazzoletti,con il trucco colato e un barattolo di nutella. Stai facendo progressi.-esordì lui guardandosi in giro.
-Ah-ah. - lo schernii io con un sorriso finto. –Te l’hanno mai detto di non spalancare una porta se c’è dietro una persona?
Continuai a massaggiarmi una tempia.
-E a te hanno mai detto di non origliare una conversazione?-era in vena di battute,il signorino.-Insomma se volevi parlare con Ulrich,potevi evitare tutta quella storia della “crisi spirituale”,-mimò le virgolette con le mani.-Ti avrà scambiata per una pazza.
Abbassai lo sguardo.
Tanto so già cosa pensa di me.
-Perché era qui?-il mio tono di voce diventò serio.
Hiroki si rigirò un foglio tra le mani,e poi me lo porse.
-Ha detto che doveva portarti urgentemente questo compito.-lo presi e improvvisamente mi sentii più tranquilla. Ma Hiroki mi fece tornare sulla difensiva a causa dei suoi dubbi.-Scusa ma lui non frequenta il terzo anno?
Fissai il foglio,impaziente di leggerne il contenuto.
Alzai il capo e annuii.
-Si. Infatti è per un corso extracurricolare che frequentiamo entrambi.-intuii da sola il resto.-Ora ti senti meglio sapendo che non mi drogo?
Riuscii a farlo ridere,e successivamente mi lasciai andare anche io.
Lo squadrai,aspettando che afferrasse il significato di quello sguardo.
-Beh?Puoi uscire adesso.
Hiroki sospirò,fingendosi affranto.
-Ahhh…mi manca il periodo in cui non avevi corteggiatori!
Sorrisi.
Anche a me.
Si avviò verso l’uscita e richiuse la porta alle spalle.
Mi sedetti sul letto e respirai profondamente. Non mi aspettavo niente. Soprattutto dopo quanto era successo.
“Non mi interessa della tua onestà,adesso. O vorresti forse negare che sei scappata a Madrid per non affrontare la situazione?”
Socchiusi gli occhi per scacciare i ricordi,e non solo.
Presi coraggio e aprii il foglio. Come pensavo,all’interno trovai una canzone. Tuttavia quel che mi colpì fu il significato. Lo spagnolo di Ulrich era decisamente migliorato,infatti non notai errori.
Te veré, en cada ocasión
por que puedo ver tu historia en mi canción
[...]
El poder se encuentra en ti
Tienes magia para mi
Tu sabes no estés distante
Inconsciamente sorrisi. Non potei evitarlo,perché,nonostante Ulrich continuasse a deludermi e a farmi soffrire,l’amore che provavo per lui era più forte.
Sicuramente mi sarei pentita di questo pensiero,ma adesso l’unica cosa sulla quale fantasticavo era quel meraviglioso sentimento che mi faceva sentire viva. E,considerando il periodo che stavo attraversando,non potevo chiedere di meglio.
E’ ancora qui.
 
Cinque giorni dopo
Il giorno dell’esibizione era arrivato. Avevamo provato giorno e notte,quindi mi sentivo abbastanza pronta. Inoltre quell’imbarazzo iniziale era sparito.
Tuttavia non riuscivo a togliermi dalla testa la canzone di Ulrich. Perché scriveva dei duetti meravigliosi,se poi continuava a trattarmi male?
In quel preciso momento mi sarei dovuta trovare in camerino,eppure ero nel bel mezzo del corridoio,a contemplare Ulrich da lontano.
Lui stava riponendo dei libri nell’armadietto,e sembrava il ragazzo gentile di una volta. O forse,ero io a volerlo vedere così. 
Perché stai mandando tutto all’aria?
Una parte di me sarebbe corsa da lui e l’avrebbe abbracciato,congratulandosi per la splendida canzone,ma l’altra,quella spinta dall’orgoglio,mi obbligava a restare esattamente dov’ero.
-Yumi,cosa ci fai ancora qui?-domandò una voce maschile alle mie spalle.
Odd.
La sua voce mi riportò nel mondo reale.
Guardai l’orologio da polso. Avevo perso la cognizione del tempo.
-Io…non so cosa stavo facendo.-riuscii a dire e il biondo intuì il resto. Inoltre vide il foglio che stringevo tra le mani.
La sua espressione si fece seria,quindi appresi di essere l’unica che sperava in un cambiamento.
-Oh Yumi. So che il mio discorso risulterà inutile,ma lui non ti merita. Non merita la tua amicizia,e tantomeno il tuo amore.-dovetti distogliere lo sguardo,poiché mi trovavo in disaccordo con Odd.- Quindi…perché non lo lasci andare?
Perché lo amo. E probabilmente sarà sempre così.
Sospirai. Davvero Odd non era in grado di capirmi?
-E se lo facessi,che senso ha avuto tutto?-gli chiesi aggrottando le sopracciglia.-Qualche giorno fa volevo mollare ogni cosa,ero arrivata alla conclusione che per stare meglio dovevo tenermi alla larga da Ulrich. Probabilmente è vero,ma ogni volta che ci provo lui è sempre lì.
Le mie parole colpirono Odd. Incrociò le braccia al petto,e fissò il pavimento per qualche secondo.
-Quindi deduco che non cambierai compagno per il compito di Jim.
Sgranai gli occhi. Non l’avrei fatto per nulla al mondo,e avevo anche un buon motivo.
-No. Perché lui è ancora qui. L’ho visto.-sollevai il foglio come se fosse chissà quale cimelio prezioso.-Con questa canzone mi ha dimostrato che Crudelia non l’ha trasformato in un mostro senza cuore.
Odd lasciò scivolare le braccia lungo il corpo. Si guardò intorno,poi disse una frase che mi sorprese.
-Ti ammiro,Yumi. Ammiro la tua forza,la tua dedizione. Purtroppo,per quanto mi impegni a fare la cosa giusta,ormai è una causa persa.
Istintivamente lo abbracciai. Si riferiva ad Aelita e,per quanto mi stessi affezionando a lei,non riuscivo a capacitarmi di come avesse segnato Odd.
Io non sono forte,avrei voluto dirgli ma non lo feci.
-La speranza è sempre l’ultima a morire.-gli sussurrai in un orecchio.
Lui sorrise e questo mi rassicurò. Restammo avvinghiati fin quando non mi accorsi di che ora fosse.
-Oh mio Dio!-esclamai allontanandolo bruscamente.-La Hertz mi ucciderà!
Iniziai a incamminarmi verso la sala di musica,e Odd mi seguì. L’ansia da palcoscenico cominciava a farsi sentire.
-Sono proprio curioso di vederti con indosso una tutina.
Lo fulminai con lo sguardo,ma il suo sorriso malizioso non scomparve.
-Zitto,biondino.
Ci allontanammo dagli armadietti scherzando,ignari del fatto che qualcuno avesse ascoltato la nostra conversazione.
 
Il camerino era vuoto quando arrivai. Probabilmente Aelita e Laura si stavano già riscaldando. Nonostante il mio pessimo tempismo,riuscii a prepararmi.
Alla fine non apportai nessuna modifica al body,poiché non mi sembrava giusto. Allacciai le scarpe e infilai il guanto oro con le pailette.
Impiegai più tempo a cotonarmi i capelli e a stendere il trucco,ma dopo una ventina di minuti ero pronta.
L’ultima volta mi aveva aiutata Aelita,però dovetti ammettere di non essermela cavata male. Inoltre mi sentivo del tutto tranquilla,e non sapevo quanto fosse incoraggiante.
-Cos’è questa storia che volevi cambiare compagno?
Ulrich irruppe nel mio camerino,e sembrava piuttosto adirato. Il mio cuore perse un battito.
Deglutii.
Improvvisamente mi dimenticai tutto ciò che volevo dirgli. Optai di restare sulla difensiva.
-Ah…perfetto. Dopo tutto quello che mi hai detto,sei tu che vieni a fare una scenata a me.-risposi alzandomi e puntandogli contro il dito. Accennai una risata.-E’ il colmo. E pensare che volevo complimentarmi per la bellissima canzone che hai scritto.
Aveva le mani appoggiate sui fianchi,le sopracciglia aggrottate e mi squadrava con un’aria di sufficienza. Tuttavia sembrò non notare il mio strano look.
-Si,sono io che faccio una scenata. E indovina un po’?Il motivo è sempre lo stesso!-alzò la voce e questo mi costrinse a fare un passo indietro. Però continuai a guardarlo dritto negli occhi,non sarebbe riuscito a spaventarmi. Mai. -Perché non sei venuta a parlarne con me,invece di correre da Jim?
Sospirai.
Era davvero così sfacciato?
Ripensai a quanto mi aveva detto Odd,e iniziai a credere che avesse ragione.
-Ti ricordo,e cito testualmente che “non siamo amici,non siamo niente”.-mi riaprì una ferita fresca quella frase.-Inoltre,visto che sei sempre con Sissi,ho pensato di abbreviare i tempi.
Poi sorrisi,sperando di scalfire la sua armatura di pietra,ma non gli feci nemmeno un graffio.
-Quindi è una questione di gelosia?Vorresti essere al suo posto,vero?
Lui incrociò le braccia al petto e mostrò un ghigno soddisfatto. Sapeva di aver toccato un tasto dolente.
Abbassai il capo. Mentre parlava avevo cercato una traccia del vecchio Ulrich nei suoi occhi,ma tutto ciò che vidi fu solo risentimento e rabbia.
-Una volta,forse.-ammisi,continuando a guardare altrove. Tuttavia costrinsi me stessa a rialzare la testa,poiché non volevo passare per codarda.-Ma in questi giorni mi hai dimostrato che vi meritate a vicenda. Eppure una parte di me continuava a sperare che l’Ulrich del quale mi ero innamorata sarebbe riaffiorato,continuava a credere in te. Ora non più. Mi sono arresa.
Non ci furono ripensamenti o esitazioni nella mia voce. E nessuna lacrima rigò il mio viso. Però mi accorsi che il sorriso dalla faccia di Ulrich era scomparso. Non l’avevo mai visto così serio.
-E’ questo il tuo problema con le persone,Yumi. Invece io non l’ho mai fatto,non ho mai smesso di credere in te.-quella frase mi sconvolse. Lui fece una pausa. –Però se vorrai andare fino in fondo non ti fermerò,è una tua scelta.
Aggrottai le sopracciglia. Non comprendevo dove volesse andare a parare. Anzi,mi ero stancata di provarci. Avevo una tale rabbia dentro che non vedeva l’ora di esplodere.
-E questo cosa vorrebbe dire? No,non rispondere per cortesia. Mi sono stufata di stare dietro ai tuoi giochetti Ulrich,OKAY?!-adesso ero io ad alzare la voce.-Mi voglio troppo bene. Ma non preoccuparti,non chiederò a Jim di cambiare compagno…e non per fare un favore a te,lo farò per me.-lui sembrò sorpreso dalla mia decisione. In effetti lo ero anche io. Ripresi fiato. Dovevo confessargli un’ultima cosa,senza nessun secondo fine,avevo solo bisogno di ammetterlo. –Forse così smetterò di soffrire e,soprattutto,smetterò di amarti come ti amo ora.
Ulrich spalancò leggermente la bocca per lo stupore. Non si aspettava un comportamento schietto da parte mia. Non ero una codarda,glielo avevo appena dimostrato.
Probabilmente questa esposizione mi avrebbe resa più fragile ai suoi occhi,ma non mi importava. Volevo chiudere quel capitolo una volta per tutte.
Per fortuna la voce della Hertz interruppe quell’atmosfera pesante che si era creata,e impedì a Ulrich di controbattere. Qualsiasi cosa avesse ancora da dire.
-Ishiyama,Gauthier,Stones sul palco forza!
Lo spostai toccandogli una spalla. Quel minimo contatto non mi fece provare nulla.
-Permesso,il dovere mi chiama. Puoi anche andartene,non sei il benvenuto. E credo di non essere l’unica a pensarla così.
Chiusi la porta e una volta fuori dal camerino,mi concessi di respirare.
Uno non si rende conto
di tutto quello che ha da dire,
finché non inizia a dirlo.
Le parole sono lì,
rinchiuse nella tua testa,
vogliono uscire,
vogliono essere dette,
vogliono essere gridate.
 
Eravamo in posizione. Io mi trovavo al centro,e avevo Aelita alla mia destra e Laura alla mia sinistra.
Il sipario stava per aprirsi e noi davamo le spalle al pubblico. Sperai vivamente che ci fossero pochi ragazzi presenti,poiché ci sarebbe stato molto da discutere sui nostri body.
All the single ladies (All the single ladies)
All the single ladies (All the single ladies)
All the single ladies (All the single ladies)
All the single ladies
Now put your hands up
All’inizio del balletto ci giravamo una dopo l’altra (io ero la seconda),e appoggiavamo una mano sul fianco mostrando uno sguardo da furbette. Poi ci dirigemmo verso il fondo del palco muovendo le braccia e le gambe in maniera sincronizzata.
Up in the club, we just broke up
I'm doing my own little thing
You decided to dip but now you wanna trip
Cuz another brother noticed me
I'm up on him, he up on me
don’t pay him any attention
Cuz I cried my tears, for three good years
Ya can't be mad at me
A metà della prima strofa avanzai al centro del palco. Scuotevo la testa e facevo una serie di piroette alzando le braccia. Aelita e Laura imitavano i miei stessi movimenti.
La parte più difficile arrivava dopo una piroetta,perché dovevamo portare tutto il nostro peso su una caviglia. Temetti di non farcela,ma andò tutto bene.
Cuz if you liked it then you should have put a ring on it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Don't be mad once you see that he want it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Durante il ritornello tornai vicina a Laura e Aelita,che si scambiarono di posto. Sollevammo la mano sinistra per indicare l’anulare e continuammo a muovere i fianchi. Chiaramente Beyoncé si aspettava una proposta di matrimonio,chissà invece a cosa puntasse la Hertz.
Wuh uh oh uh uh oh oh uh oh uh uh oh
Wuh uh oh uh uh oh oh uh oh uh uh oh

Cuz if you liked it then you should have put a ring on it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Don't be mad once you see that he want it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Stavolta andammo tutte verso il centro del palco. Ci fu un momento in cui le nostre ginocchia e i nostri gomiti si toccavano a ritmo di musica.
Al posto dell’anulare indicammo la spalla sinistra (questo passo per me è ancora un mistero) e successivamente facemmo altre piroette per finire di nuovo all’estremità del palcoscenico.
I got gloss on my lips, a man on my hips
Hold me tighter than my Dereon jeans
Acting up, drink in my cup
I could care less what you think
I need no permission, did I mention
Don’t pay him any attention
Cuz you had your turn
And now you gon learn
What it really feels like to miss me
Le luci dei faretti non erano troppo forti,infatti si riusciva a intravedere il pubblico. In prima fila notai la Hertz e Jim,alcuni ragazzi del nostro corso,tra cui Odd e Jeremy. Ma ciò che mi sconvolse a tal punto da rimanere ferma per cinque secondi buoni,fu la presenza di Hiroki.
Si trovava vicino alla porta a vetri e aveva le braccia conserte. Da quella distanza non ero in grado di interpretare la sua espressione,però sicuramente non sprizzava gioia da tutti i pori.
Chissà da quanto tempo era lì.
Le facce corrucciate di Aelita e Laura mi riportarono alla realtà.
Stupida,pensa a ballare!
Cuz if you liked it then you should have put a ring on it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Don't be mad once you see that he want it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Wuh uh oh
Terminammo l’esibizione indicando l’anello immaginario,ed io avevo il fiatone. Come sempre,del resto.
Il nostro piccolo pubblico si alzò in piedi e applaudì. I ragazzi furono quelli che applaudirono più calorosamente.
Fatalità.
Cercai con lo sguardo mio fratello,ma si era dissolto nel nulla. Anche Laura sembrava intenta a cercare qualcuno: Jeremy, probabilmente.
Invece Aelita risultava troppo tranquilla. Il sorriso che aveva stampato in faccia preannunciava guai. Grossissimi guai.

La Hertz era soddisfatta della coreografia. Continuava a ripetere che l’interpretazione delle ragazze era tale e quale a quella di Beyoncé.
Dopo aver accettato con gioia una serie di elogi,Yumi era corsa dietro a Hiroki. Voleva dimostrare anche a lui di non essere una codarda.
Nel frattempo Laura stava mettendo in atto,quasi inconsciamente,il piano di Aelita.
-Allora,ti è piaciuta l’esibizione?-domandò rivolgendosi a Jeremy.
Il ragazzo si voltò,ancora piuttosto sorpreso di vederla lì e in quelle vesti.
-Si… - ammise non del tutto convinto. –Ma cosa ci fai tu qui?Mi era parso di capire che non volevi frequentare i corsi.
Laura abbassò il capo e sorrise. Odiava quando qualcuno intuiva i suoi desideri nascosti.
-Ehmm…in realtà me l’ha proposto Aelita,-confessò tornando a guardare Jeremy negli occhi.-ed è stato così gentile da parte sua!Quella ragazza è proprio un amore!
Jeremy dovette alzare gli occhi al cielo e stringere i pugni per non dire ciò che stava pensando. Non voleva inveire contro Laura,perché non c’entrava nulla e,soprattutto,perché era sempre gentile con tutti.
 
No pense en salvarte
y en dejarte como estas
para rescatarte
y enseñarte a caminar....
-Un amore…ma per favore!-esclamò risentito. Poi si avvicinò ad Aelita,la quale stava amabilmente parlando con un ragazzo del corso,e l’afferrò per un braccio in modo brusco. –Quindi era questo il tuo piano?-chiese,nonostante conoscesse la risposta.-Pensavo di essere stato chiaro l’ultima volta che abbiamo parlato,eppure continui a comportarti da bambina!
Eso es algo que tendrias que aprender
Dicen que no hay forma de volver
y hasta entonces….
Aelita non si affrettò a contestare quanto aveva appena detto Jeremy. Forse era a conoscenza dei suoi limiti.
-Sul serio speravi che sarebbe bastata una buona parola per cancellare quello che hai fatto?-proseguì furente lui. Successivamente si avvicinò all’ex-ragazza,così che solo lei potesse sentire il resto del discorso. –Tu mi hai distrutto. Come credi che ci si senta quando la persona di cui ti fidi di più al mondo,ti delude?
Vas a gritar
hasta dejar de caer
hasta que puedas librarte
y arrodillarte
sin dejarte vencer
 
Lui la lasciò andare,rendendosi conto di aver esagerato. Non aspettò che rispondesse.
Deglutì.
-Uno schifo.
In realtà Aelita sapeva perfettamente cosa stesse provando Jeremy. Lei viveva la stessa situazione da sedici anni con i suoi genitori,i quali non le prestavano minima attenzione. Ormai si era rassegnata,ma non voleva che anche lui lo facesse. Quindi gli disse l’unica cosa che aveva bisogno di sentirsi dire,sperando in una reazione da parte sua che tuttavia non arrivò.
-Okay,Jeremy hai vinto. Mi arrendo.-alzò le mani per accentuare il significato di quella frase.-Non ti rivolgerò mai più la parola,se è questo che vuoi.
Vas a gritar
hasta dejar de caer
hasta que un dia decidas
que hay otra vida
que hoy no quieres ver
Aelita stava cercando di trattenere le lacrime,ma risultava sempre più difficile. Questa volta aveva paura di perderlo davvero,e non poteva permetterselo.
-Forse eravamo troppo egoisti per occuparci della nostra relazione,-ammise lei e fece un respiro profondo.-ma non ti sei ancora chiesto perché sono qui oggi?
Per un istante guardò Jeremy e pensò di avercela fatta,però lui venne di nuovo travolto dalla rabbia.
-Risparmiatelo Aelita, per me non esisti più.
Dopodiché lasciò la sala a grandi passi.
Una lacrima silenziosa rigò il viso di Aelita. Però non ci fu nessun lamento o grido,era ancora troppo scioccata per le parole di Jeremy.
Y esta vida es un juego sin final
sufres, y el dolor te cambiara
y hasta entonces…
La sera
Pov Yumi
“Caro diario,”
Fissai il foglio bianco. Nonostante gli avvenimenti del giorno,il mio cervello non era in grado di formulare delle frasi sensate.
Respirai a fondo.
-Coraggio,Yumi.
Ripensai alla lettera che mia madre mi aveva spedito tanto tempo prima e presi spunto.
Esordii in questo modo:
“Caro diario,
Il viaggio fa schifo. E non riesco a trovare nessun appiglio,eccetto la musica,che mi faccia stare bene.
Sono stanca di soffrire,di piangere e di disperarmi per quel deficiente di Ulrich. Si,l’ho scritto.
Oggi,finalmente,ho messo un punto a questa vicenda. Eppure non riesco a sentirmi meglio,e mi odio per questo.
Perché l’amore ci rende così dipendenti?
Perché ci innamoriamo di persone che ci trattano come nullità?

La sera era calata sul Kadic e,nonostante tutte le scenate a cui aveva assistito,la sala di musica non era mai stata così silenziosa.
Gli studenti l’avevano lasciata tante ore prima per dirigersi nelle proprie stanze. Solo Odd era tornato.
In cerca di qualcosa,o di qualcuno.
Stava cercando di scrivere la canzone per il compito di Jim,e sperava che gli ultimi trascorsi potessero ispirarlo.
Non ci sarebbe riuscito. Non senza l’arrivo di un fulmine a ciel sereno.
Aelita entrò sospirando,asciugandosi i capelli umidi con un asciugamano rosa. Non indossava più il vestito dell’esibizione,ma per Odd sarebbe stata sempre bellissima.
-Cosa ci fai qui?-chiese sorpreso ma al tempo stesso felice.
Lei sorrise. Era un sorriso triste.
Odd odiava vederla così.
-Volevo dirti che avevi ragione,praticamente su tutto.-ammise toccandosi i capelli. Poi si avvicinò al pianoforte e vi appoggiò i gomiti. –Però,ti prego,non dire “Te l’avevo detto”. Non ho proprio la forza di sentirlo.
Se lei non fosse stata l’ex del suo migliore amico,se lei non fosse ancora innamorata di Jeremy,se…probabilmente l’avrebbe abbracciata e le avrebbe detto che sarebbe andato tutto bene.
Perché lui la amava.
Purtroppo non era abbastanza,quindi rispose:
-Oh tranquilla,non lo farò. - lo sguardo di Odd era caduto sulle loro mani,così vicine e così lontane. –Se tu mi prometti di non buttarti giù. Quello che ci perde è Jeremy.
Aelita sorrise. Apprezzò quel commento.
Perché preferiamo soffrire quando la soluzione è proprio davanti ai nostri occhi?
-Come facevi ad essere sicuro che sarebbe andata così?C’è lo zampino della famiglia Sargent?
Odd rise di gusto. Cominciava a vedere gli effetti dell’amicizia con Yumi. Comunque non aveva bisogno di pensare alla risposta.
-Perché ti conosco,meglio di quanto tu conosca te stessa. - lui prese coraggio e le strinse la mano,lei sgranò gli occhi e deglutì. Sapeva che aveva ragione. – All’apparenza sembri una ragazza forte,ma in realtà cerchi solo di nascondere quella ragazzina spaventata dal mondo.
Perché spesso siamo costretti a reprimere i nostri sentimenti per paura di cadere?
-E va bene così Aelita,questo Jeremy non riuscirà mai a capirlo.-finalmente i loro occhi si incontrarono. Sembrava il contatto più intimo che potessero avere negli ultimi tempi. –E’ il motivo per cui ti ha lasciata andare: non riesce ad accettare il fatto che tu sia sempre stata quel tipo di persona.
Lei abbassò il capo imbarazzata,e ritrasse la mano. Quella situazione era arrivata ai limiti dell’assurdo,eppure non riusciva a darci un taglio.
Odd spalancò leggermente la bocca,temendo di essersi esposto troppo.
-Ohhh non ci voleva. Tu dovresti essere arrabbiato con me e invece mi dai questi consigli meravigliosi. Non uscirò mai da questo triangolo!
Si mise le mani nei capelli come se non fosse in grado di risolvere un problema di geometria. In effetti,fino a qualche mese prima,i compiti erano il suo unico problema.
-Io non sono mai stato arrabbiato con te.-confessò Odd continuando a guardarla,come folgorato. Però per un attimo dovette abbassare il capo,perché quegli occhi da cerbiatto erano capaci di metterlo a disagio. –Cioè,forse all’inizio un pochino. Poi ho capito che non ne valeva la pena perché…è lui il tuo grande amore. Il meraviglioso ragazzo di cui parlerai ai tuoi figli,guardando le vecchie foto dell’annuario.
Aelita fu costretta a distogliere lo sguardo. Quello era troppo per lei. Non poteva comprendere perché Odd stesse facendo quel discorso.
-Io non posso far altro se non accettarlo.-ed era vero. Odd stava scendendo a patti con se stesso da mesi ormai. –Quindi…che ne dici di provare a tornare amici come un tempo?
Perché diamo più importanza ai bisogni della persona amata?
Aelita non avrebbe mai immaginato che dopo tutto ciò che gli aveva fatto passare,sarebbe stato Odd a porgere quella domanda.
Invece lui ne aveva bisogno. Aveva bisogno di rivolgerle la parola,di guardarla,di sorriderle. Altrimenti sarebbe impazzito.
Annuì.
-Sei sempre stato l’unico a capirmi fino in fondo.-ammise guardandolo di sottecchi. Poi spostò gli occhi sugli spartiti. –E…credo di aver trovato la canzone perfetta per noi.
Non ho una risposta a tutte queste domande,diario.
Posso solo assicurarti che mentre cercherò di capire qualcosa in più dell’amore,
non smetterò di sognare.
E di cantare.
Perché questo è ciò che sono.

 

Angolo dell'autrice.
"Rose: Sono passati 84 anni..."
Ebbene si popolo di EFP,sono ancora viva! Mi davate per dispersa a Neverland con i Lost Boys,vero? Beh,ci ho fatto un salto con la 3a di OUAT,ma il motivo della mia assenza è stato un altro.
Dopo aver pubblicato il capitolo 12 (Everything has changed),ho avuto un bruttissimo blocco dello scrittore causato principalmente dall'ansia da prestazione. Non mi piaceva niente di ciò che scrivevo.
Poi l'altro giorno sono uscita con una mia amica (Signora Hale sto parlando di te!) e ne abbiamo parlato. Lei mi ha tranquillizzato e mi ha spronato a continuare. (cioè mi ha minacciato,ma okkay io la adoro lo stesso xD)
Quindi questo capitolo lo dedico a lei,che ha sopportato i miei scleri degli ultimi giorni. *faccina col bacetto*
Le persone che devo ringraziare subito dopo,siete voi.
E devo assolutamente scusarmi,in tutte le lingue del mondo,per il MEGA ritardo.
Non lo meritavate affatto,perché siete i fan più belli del mondo.
Quindi spero che continuerete a seguirmi in questa avventura.
She will be loved is back!
Ci sentiamo nelle recensioni bellissimi,
-Ludos98

Ps. Come al solito mi trovate qui:
https://www.facebook.com/ludos.efp e se volete aggiungervi al gruppo di Facebook ( https://www.facebook.com/groups/410964889039115/) ne sarei felice!


Pps. Devo ancora rispondere a 243858 recensioni. I know. Chiedo venia,lo farò a breve!

 
 

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Capitolo 14
*** Follow your heart ***


Chapter 14: Follow your heart
La cosa più simile
all'assenza del suono, è
l'amare in silenzio
.
Una settimana dopo
“Caro diario,
Mi dispiace di non aver trovato il tempo di scrivere,ma è stata una settimana frenetica. Siamo alla fine del primo trimestre e non posso permettermi di avere insufficienze,altrimenti incideranno notevolmente sul mio curriculum per il college.
Wow. Soltanto due mesi fa il college mi sembrava molto lontano,invece tra poco inizieranno le visite nelle università più prestigiose del Paese e…io non so ancora quale sia il mio posto.
L’unico luogo che mi ricorda casa è la sala di musica.
Inoltre,le prove per il compito di Jim mi hanno stremata. Non pensavo che un duetto richiedesse tanta fatica.
Adesso Ulrich ed io riusciamo a rimanere nella stessa stanza senza urlarci contro,e questo è positivo perché la nostra canzone richiede una grande sintonia.
Tuttavia non riesco a dimenticare la discussione che abbiamo avuto nel camerino. Penso che nemmeno lui possa. Da quel momento credo che mi veda in maniera differente. Suppongo si sia reso conto che non sono affatto una codarda.
Nel frattempo Aelita e Odd si sono riavvicinati,e questo mi rende immensamente felice: ne hanno bisogno entrambi.
La loro canzone è così bella. Non trovo altri aggettivi per descriverla. La prima volta che l’ho ascoltata,mi sono venuti i brividi.
Comunque,se per un verso le cose stanno migliorando,qui a casa di sicuro stanno peggiorando. Dopo aver visto l’esibizione,Hiroki non si è arrabbiato: è rimasto in silenzio.
E penso che sia persino peggiore delle parole.
Perché il silenzio non ha un suono.”
 
Prima di iscrivermi al Kadic,avevo sempre considerato la scuola come qualcosa di sopravvalutato. L’avevo sempre vista come la maggior parte degli adolescenti: una tortura.
Ma poi avevo conosciuto delle persone meravigliose come Odd,Aelita,Jeremy e Ulrich,e,improvvisamente,tutto era cambiato.
Riuscivamo a capirci con uno sguardo,che ci trovassimo sul palco o meno. Infatti non potevo credere che fosse accaduto tutto così in fretta. Evidentemente l’amicizia non aspetta.
Per questo intuii perfettamente che qualcosa non andava.
Arrivai presto nella sala di musica quella mattina,e vidi i miei compagni in piedi accanto al pianoforte,intenti a parlottare.
Non si accorsero di me.
-Andiamo,seriamente?Cosa gli è saltato in testa?!-riconobbi la voce acuta e squillante di Aelita.
-Mi piacerebbe saperlo. Non lo riconosco più nelle ultime settimane.-controbatté Odd dall’altro lato del pianoforte.
Stavano parlando di Ulrich,e questo non mi tranquillizzò affatto.
Il mio cuore cominciò a vacillare. Prevedevo brutte notizie in arrivo.
-Quindi,che facciamo?-domandò serio Jeremy. Strano che fosse lui a chiederlo,considerando che era il genio del gruppo.
Tutto ciò non preannunciava nulla di buono.
-Dobbiamo dirlo a Jim,lui saprà cosa fare.-suggerì convinta Aelita incrociando le braccia al petto.
-Assolutamente no!-esclamò Odd stringendo i pugni e aggrottando le sopracciglia.-Se Jim ne venisse a conoscenza,sappiamo tutti come reagirebbe: per Ulrich sarebbe la fine.
Mi schiarii la voce,e i ragazzi si voltarono. Ero rimasta nell’ombra per troppo tempo,ora volevo sapere.
-Scusate,qualcuno potrebbe spiegarmi cosa diavolo sta succedendo?!-sbottai guardandoli uno per uno e aspettandomi una risposta.
Tuttavia calò un silenzio imbarazzante in sala e li vidi esitare: Aelita fissò per svariati minuti il pavimento,dichiarandosi fuori da quella vicenda,Odd invece sosteneva il mio sguardo ma non ebbe il coraggio di dirlo.
Fu Jeremy a parlare.
-Ulrich ha lasciato i corsi di musica.
 
La notizia impiegò del tempo ad arrivare al cervello,perché mi rifiutavo di accettarla. Stavano mentendo,di sicuro era uno scherzo.
Seppure di cattivo gusto.
Ma le loro espressioni serie mi confermarono che si trattava della verità.
Provai una sensazione di asfissiamento,come se qualcuno mi avesse asportato i polmoni dal corpo.
-Che?!-deglutii. –No,non può essere vero.
Mi avvicinai al pianoforte,nonostante temetti di aver perso la sensibilità alle gambe,e trovai una nota sul nostro spartito.
“Abbandono le lezioni di musica. Addio.
-U.”
Il mondo mi crollò addosso. Quel messaggio non era indirizzato ai ragazzi o a Jim,ma a me. Altrimenti non l’avrebbe riposto lì,il giorno della prova generale.
Eppure tentai di restare lucida. Perché Ulrich avrebbe dovuto lasciare i corsi un giorno prima dell’esibizione?Non era mai accaduto prima.
Quindi dedussi che ci fosse qualcosa sotto.
Fissai il foglio.
-Perché mai Ulrich dovrebbe firmarsi “U”?-mimai le virgolette.-Non potrebbe esserci lo zampino di Sissi?
Sperai vivamente che fosse così. Insomma non volevo che l’idea che mi ero fatta di Ulrich precipitasse del tutto.
Scossero la testa affranti.
-E come spieghi la sua assenza?-ribatté Aelita gesticolando. –Se n’è andato,dobbiamo accettarlo. Ora andiamo a cercare Jim,almeno ci togliamo il pensiero.
No,non l’avrei fatto per nulla al mondo. Non solo perché era un cantante straordinario,ma perché il corso di musica non sarebbe stato lo stesso senza di lui.
Era stato Ulrich a spingermi a cantare,quindi non avrei permesso che rinunciasse così.
Odd mi guardò,come se avesse avuto un’illuminazione.
-Aspetta.-disse trattenendo Aelita.-Abbiamo ancora un asso nella manica. Yumi,potresti parlarci tu.
Spalancai gli occhi per la sorpresa.
Mi aspettavo che dicesse qualcosa come: Potremmo cantargli Don’t stop believing e vedrete che tornerà subito!
-Non credo che sia una buona idea.-affermai abbassando il capo.
Inoltre,se non aveva dato ascolto ai suoi amici,quali risultati avrei ottenuto io?
-Invece Odd ha ragione!-esclamò convinta Aelita. I due si scambiarono un sorriso complice,e notai che Jeremy distolse lo sguardo. –Non so per quale motivo,ma tu lo capisci meglio di tutti noi. Ti prego,provaci.
Assistere alle suppliche di Aelita era un evento più unico che raro,e,dopo aver visto le loro facce da cucciolo,decisi di accettare.
-E va bene,mi inventerò qualcosa.
L'angoscia, il dolore, hanno un suono:
suonano come un groppo alla gola,
o pioggia e freddo.
 
Più tardi  
Tornare a casa per la pausa pranzo non mi provocò nessuna gioia. Però purtroppo dovetti farlo,perché dovevo prendere il vestito dell’esibizione.
Inoltre avevo bisogno di pensare a cosa dire a Ulrich,e allontanarmi dalla scuola per un po’,mi avrebbe fatto sicuramente bene.
Ero consapevole che avrei incontrato Hiroki. I corsi di chitarra sarebbero iniziati quel pomeriggio,quindi sicuramente avrebbe mangiato uno snack prima di uscire.
Infatti varcai la soglia della cucina e lo trovai seduto al tavolo con un’insalata mista nel piatto.
Non ti hanno mai detto che i carboidrati si bruciano prima?
Ci guardammo di sottecchi,ma nessuno dei due proferì parola. Il muro del silenzio continuava,dunque.
Mi avvicinai al frigorifero sospirando,e presi il mio amatissimo succo d’arancia. Non avevo fame da giorni ormai.
-Ehi Yumi,com’è andata a scuola?-mi chiesi imitando la voce di Hiroki,mentre versavo il contenuto della caraffa nel bicchiere.
-Molto bene,grazie. Tu sei emozionato per il tuo primo giorno da insegnante?-domandai divertita.
Nel frattempo lui fischiettava e guardava fisso il suo piatto,ignorandomi.
Quel gesto fu la goccia che fece traboccare il vaso. Appoggiai violentemente la caraffa sulla penisola,che temetti di averla rotta,e Hiroki sobbalzò.
-Okay,Hiroki,basta. Questo gioco del silenzio è durato anche troppo. Vuoi che ti chieda scusa?!Va bene,mi dispiace!-sbottai esausta. Lui deglutì e incrociò le braccia al petto,lasciando perdere il suo pasto salutare.-Non volevo mentirti,ma ormai è successo. Possiamo passare alla parte in cui ti complimenti con me per la splendida esibizione?
Sorrisi ingenuamente,sperando che cogliesse l’ironia. Tuttavia non accadde. Distolse lo sguardo,rimanendo zitto.
-Oppure potresti arrabbiarti con me,e mettermi in punizione a vita. Così...-suggerii,ma lui mi interruppe.
Sostenne il mio sguardo e affermò una cosa che mi rattristò.
-Il problema non è che tu mi abbia fatto arrabbiare iscrivendoti ai corsi di musica senza dirmelo. Il problema è che tu non ti sia fidata di me. –il sorriso dal mio volto scomparve. Abbassai il capo. –Pensavo che dopo la vicenda di papà fossimo una cosa sola,una famiglia,eppure non ci giurerei più.
Però si stava completamente sbagliando su un aspetto: io mi fidavo di lui. Più di qualsiasi altra persona al mondo. Hiroki c’era sempre stato,in un modo o nell’altro. Era mio fratello,come poteva anche solo pensare che non mi fidassi di lui?
-Ma io te l’avrei detto,prima o poi. Insomma stavo solo aspettando il momento giusto.-risposi con un filo di voce.
Hiroki scese dalla sedia,afferrò il borsone,la chitarra e mi squadrò con un’aria di sufficienza.
-Una volta arrivate le bollette a fine mese,vero?!
Quindi il reale problema era quello. La fiducia e le bugie erano solo una scusa.
Perché gli uomini sono dipendenti dal denaro?
Da una parte lo capivo. Insomma,dopo la fuga di nostro padre,era stato lui a ricoprire il ruolo di capo famiglia. Per questo incassai il colpo e non replicai.
Guardò l’orologio che aveva al polso,e si incamminò verso la porta sul retro.
-Abbiamo finito?Posso andare?-domandò impaziente di lasciare la stanza.
Annuii serrando i pugni.
Potevo sopportare un Hiroki deluso,ma non un Hiroki offeso. Noi Ishiyama perdoniamo ma non dimentichiamo.
Infatti quando uscì,gridai:
-Bene!Questo sì che è un atteggiamento maturo!Chi è infantile adesso?
Sapevo che non mi avrebbe sentita,ma avevo bisogno di dirlo.
Sospirai.
Nonostante tutto volevo trovare un modo per aiutarlo fiscalmente,così corsi in camera mia e accesi il computer.
Ero certa che avrei trovato una clausola nel regolamento del Kadic,insomma doveva esserci.
Dopo un tempo pressoché infinito,ricevetti un messaggio da Odd che mi riportò alla realtà.
Giusto!Mi ero completamente scordata di Ulrich. Dovevo sbrigarmi,altrimenti gli allenamenti di calcio sarebbero finiti.
Proprio quando stavo per chiudere il sito internet,notai una regola che prima mi era sfuggita. Presi nota e sperai che fosse ancora valida. Ne avrei parlato con Jim più tardi.
Adesso avevo altro su cui focalizzarmi.
A noi due,spilungone.

Quel pomeriggio la sala di musica era riservata alle lezioni di chitarra,quindi gli studenti non avrebbero potuto usufruirne come al solito. Ma Hiroki non era uno studente,non più.
Eppure non aveva avuto il tempo di percorrere il viale dei ricordi e farsi travolgere dalla nostalgia,perché non smetteva di pensare alla discussione avuta con Yumi.
Lei era sua sorella,e in cuor suo sapeva che si sarebbe risolto tutto,ma riusciva ancora a sentire un pizzico di delusione.
Perché non si era fidata di lui?
Hiroki prese a strimpellare violentemente la chitarra,anche se il suo intento era quello di accordarla.
Inoltre era nervoso. Temeva che nessuno avrebbe mai partecipato ai suoi corsi,e che quindi non sarebbe riuscito a pagare il mutuo e le tasse.
Tuttavia rimase sorpreso quando scoprì chi si era presentata alla sua porta.
-Beh spero proprio che quella non sia la chitarra che useremo durante la mia lezione.-affermò Laura entrando nella stanza,sospirando.
Indossava una maglietta bordeaux a maniche lunghe con dei ricami in pizzo sul petto,un paio di jeans grigio sfumato a vita alta e le Dr. Martens.
I suoi capelli erano sciolti come l’ultima volta che l’aveva vista,e Hiroki si chiese come risultassero sempre meravigliosi.
-Tu?-domandò sorpreso e timoroso,perdendosi negli occhi verdi di lei.
-Io.-si indicò sorridendo.
Lui restò a bocca aperta per la sorpresa e per la sua bellezza. Non si aspettava di rivederla,ma sperava che succedesse.
Aveva cercato di scacciarla,però era stata un pensiero fisso negli ultimi giorni.
Nonostante fosse convinto che era un sogno,evitò di darsi un pizzicotto per non sembrare un idiota.
Laura si sedette di fronte al suo professore,e pregò che non si accorgesse che le tremavano le gambe. Il cuore le batteva all’impazzata,però tentò di fare dei respiri profondi.
-Ma prima che tu ti faccia strane idee,non sono venuta qui soltanto perché c’era un insegnante carino.-confessò risoluta,anche se si sarebbe voluta mordere la lingua.
Hiroki sorrise spontaneamente. Non era abituato a ricevere complimenti.
-Mi trovi carino?-le chiese titubante cercando il suo sguardo.
Lei abbassò il capo e arrossì. Non lo trovava solo carino,lo trovava bellissimo. Si maledì per essere stata così diretta.
Optò per cambiare argomento.
-Cominciamo la lezione,che ne dici?Sappi che non ho la minima idea di come si suoni una chitarra.
Hiroki accennò una risata e annuì. Avrebbe accolto quella dichiarazione come una sfida. Inoltre volle credere che una parte di Laura fosse lì per lui.
Not really sure how to feel about it
Something in the way you move
Makes me feel like I can't live without you
It takes me all the way
I want you to stay
 
 
Qualche ora dopo
La lezione si stava volgendo al termine,ma Laura tentava ancora di strimpellare l’accordo fa-sol. Hiroki cercò di aiutarla,avvicinandosi a lei.
-Aspetta,stai sbagliando l’impugnatura della chitarra.-le disse posizionandosi alle sue spalle,e Laura sussultò. Appoggiò le mani sulle sue e corresse il movimento.
Infatti il suono uscì meglio.
Laura percepiva il respiro di Hiroki sulla pelle,e si rese conto di non aver mai provato una sensazione altrettanto piacevole. Inoltre amava vedere le loro mani unite.
Sarebbe voluta rimanere così per sempre.
Hiroki poteva affermare lo stesso. L’aroma ai frutti di bosco che emanavano i suoi capelli,era talmente forte e invitante che gli venne l’acquolina in bocca.
-Perfetto.-le sussurrò in un orecchio.
Un brivido percorse la schiena di Laura,la quale dovette deglutire.
It's not much of a life you're living
It's not just something you take, it's given
L’atmosfera fu interrotta dal telefono di Hiroki,che prese a suonare: era un messaggio.
Per un istante quando vide il mittente,maledì sua sorella per il pessimo tempismo.
-Dovresti rispondere.-suggerì Laura,alzandosi improvvisamente e tossendo imbarazzata. Guardò l’orologio che aveva al polso.–D’altronde la lezione è finita,ed io devo proprio scappare.
In seguito si sarebbe dovuta incontrare con Yumi,a casa di quest’ultima,per terminare il compito di storia. Ma se avesse saputo della parentela tra i due,probabilmente non gli avrebbe consigliato di rispondere.
Hiroki non era mai stato un ragazzo coraggioso. Preferiva osservare attentamente una situazione prima di agire.
Quindi perché criticava la sorella?
Tuttavia quella volta non lo fece,bensì scelse di rischiare.
-Hai da fare venerdì sera?
Lei rimase colpita da quella proposta,poiché le sembrava avventata. Eppure le pianse il cuore quando dovette infrangergli il sogno.
Ohhh the reason I hold on
Ohhh cause I need this hole gone
Funny all the broken ones but I’m the only one who needed saving
Cause when you never see the lights it's hard to know which one of us is caving
-Frena,frena.-lo calmò alzando le mani.-Non so come funzioni qui in Francia,ma…io non ti conosco.
In effetti era la verità,per quanto morisse dalla voglia di intraprendere nuove avventure.
Il sorriso dal volto di Hiroki scomparve.
-Beh,ma non sono un estraneo!-controbatté lui offeso.-Mi chiamo Hiroki,ho 20 anni e tu sei bellissima. Che altro c’è?
Laura arrossì a causa del complimento,e,date le insistenze del ragazzo,decise di metterlo alla prova.
-Ohhh io credo che ci sia molto di più.
Infondo lei lo sapeva. L’aveva capito nell’istante in cui si erano scontrati nel corridoio,ma voleva che ci arrivasse anche lui.
-Cosa devo fare?-domandò affranto.
Aveva già intuito che per farlo impazzire bisognava lasciarlo con l’amaro in bocca,per cui si avviò verso la porta e prima di andare disse semplicemente:
-Presentati.
 
Pov Yumi
Ormai si stava facendo buio quando arrivai al campo di calcio. Quel luogo mi provocava tristezza,perché l’ultima volta che c’ero stata,Aelita mi aveva rivelato che Ulrich era innamorato di Sissi.
Nonostante inizialmente non ci credessi,avevo scoperto a mie spese che si trattava della verità. Ma erano successe così tante cose da allora,che riuscivo a guardare Ulrich e Sissi senza scoppiare a piangere.
Diedi un’occhiata in giro,però non lo trovai.
T’immagini se è scappato in Kazakistan?
Misi a tacere le mie idee insensate e mi avvicinai agli spalti,per avere una visuale migliore.
-E quindi tu saresti l’asso nella manica?-domandò una voce alla mia sinistra.
Ulrich.
Lui era seriamente lì di fronte a me, e sorrideva divertito.
Avrei dato qualsiasi cosa per metterlo al suo posto,però dovetti tenere a mente il motivo per cui ero là.
Mi appoggiai al corrimano degli spalti e incrociai le braccia al petto.
-Io mi considererei più un jolly.-risposi sogghignando.
Anche Ulrich accennò un sorriso,e questo mi rese felice,perché finalmente qualcuno coglieva la mia ironia.
Ci fissammo negli occhi per qualche secondo,restando in silenzio. Entrambi conoscevamo la ragione della mia visita,ma il non proferire parola la rendeva meno reale.
Tuttavia Ulrich non la pensava allo stesso modo.
-Senti,se sei qui per farmi la ramanzina,fallo in fretta.-chiese indirettamente,e indicò il campo alle sue spalle.-Penso che abbiano bisogno di me.
Questo mi riportò sulla Terra e tutte le idee che mi ero fatta,cioè che sarebbe stato semplice convincerlo,andarono in fumo.
-Oh mio Dio,Ulrich!Davvero sei caduto così in basso?Cosa ne è stato del ragazzo che voleva affermarsi nel mondo della musica?!-esclamai automaticamente. Mi ero ripromessa di non alzare la voce,ma il signorino faceva uscire il mio lato isterico.
Lui appoggiò le mani sui fianchi.
-Probabilmente non è mai esistito.
Spalancai la bocca e aggrottai le sopracciglia: non avrebbe potuto sparare un’idiozia più grande.
Nonostante fremessi dalla voglia di schiaffeggiarlo,con la speranza di riattivare l’unico neurone che gli era rimasto,preferii mantenere la calma e parlare col cuore.
-Questo non è vero,e lo sappiamo entrambi.-tuttavia non potei fare a meno di puntargli un dito contro.-Chi è stato a supplicarmi di entrare nel gruppo di musica?Te lo sei già dimenticato?
Non rispose,ma almeno avevo catturato la sua attenzione. Infatti,dopo la mia domanda,intravidi il vecchio Ulrich nei suoi occhi.
Sospirai e ripresi il discorso.
-Ascolta,sicuramente le mie parole ti scivoleranno addosso come gli eventi degli ultimi giorni,- e non avevo dubbi su questo - ma i tuoi amici hanno bisogno di te.
Una parte di me sperava vivamente che la carta dell’amico l’avrebbe fatto rinsavire. Invece lui,sfacciato,domandò:
-E tu Yumi?Di cosa hai bisogno?
Quella domanda mi spiazzò.
Dovetti prendermi un minuto per rifletterci sopra: io volevo essere amata,avere una vera famiglia,trovare la mia casa.
Eppure non era questo che Ulrich si aspettava da me,quindi scelsi un’altra risposta.
-Se pensi che io sia qui solo perché voglio prendere un bel voto,ti sbagli.-e,in parte,era vero.-Però per qualche strano motivo loro pensano che riuscirò a convincerti,e non me ne vado finché non succede. Insomma far parte di qualcosa di speciale,rende speciali.
Mi sarei voluta prendere a pugni dopo l’ultima frase. Come potevo mettere in mezzo le serie tv in un momento del genere?
Pregai che non si accorgesse di nulla.
-Non perdere tempo a citare Glee,il mio posto non è lì.-fece una pausa e mi diede il tempo di realizzare che aveva visto il pilot! Una volta risolta questa situazione mi sarei dovuta ricordare di chiedergli per quale coppia tifasse. Se non avesse supportato la Klaine,l’avrei lasciato perdere definitivamente. –Mi dispiace Yumi,ma non verrò.
Rimasi sorpresa,anche se non sapevo esattamente il perché. Oramai dovevo essermi abituata ai colpi bassi di Ulrich.
-Oh non scusarti con me,fallo con i tuoi compagni piuttosto. –affermai tornando sulla difensiva. Dato che non ero stata in grado di convincerlo,tentai almeno di farlo sentire in colpa. -Ormai non sei più in grado di deludermi. Lo hai già fatto troppe volte.
Pronunciare quelle parole fu un duro colpo anche per me. Però era vero,lui mi aveva deluso. E continuava a farlo,non tornando ai corsi di musica.
Ulrich si era ammutolito completamente e dedussi che non voleva aggiungere altro. Infatti iniziò ad indietreggiare,si voltò e corse verso il campo.
Lo seguii con lo sguardo e notai un particolare che prima mi era sfuggito: dall’altro lato del campo,nello spiazzale della scuola,era parcheggiata un grossa auto nera.
I vetri erano oscurati,per cui non potei scorgere chi ci fosse all’interno,però mi restò impresso un particolare. La macchina non possedeva uno stemma vistoso,ma un semplice cognome: Stern.
Non poteva essere una coincidenza,non poteva.
La vigliaccheria ha un suono:
suona come mormorii
tormentati.

Dopo aver lasciato la sala di musica,Laura fece un salto al suo armadietto per prendere il materiale da portare a casa di Yumi.
I corridoi si erano svuotati ore prima,e lei non l’avrebbe trovato accogliente,se avesse saputo a cosa stava andando in contro.
-Ehilà Laura!-la salutò con enfasi una voce femminile,facendola sobbalzare e facendole chiudere di conseguenza l’anta dell’armadietto.-Cosa ci fai qui tutta sola?
Era una ragazza magra,dalla statura media e dai folti capelli neri. La divisa rossa da cheerleader che indossava,metteva in risalto la sua carnagione chiarissima. Ma ciò che colpì Laura furono gli occhi: neri come la pece,e truccati in maniera troppo pesante per una giornata scolastica.
La bionda si rese perfettamente conto che la situazione sembrava una brutta copia di un film horror,ma scelse di affrontare il mostro a testa alta.
-In realtà ero di passaggio,stavo andando…-rispose rimanendo sul vago e stringendosi i libri al petto.
-A casa di Yumi,vero?-finì la frase al suo posto.
Laura sgranò gli occhi sorpresa. Come poteva saperlo?Era certa di non averlo detto ad alta voce.
Assolutamente inquietante.
Sissi sorrise divertita,perché stava ottenendo la reazione sperata.
-Oh,ma tranquilla,non sono una stalker.-la rassicurò portandosi una mano sul cuore e fingendosi dispiaciuta.-Sono Sissi Delmas,la figlia del preside. 
Le porse la mano e Laura la strinse con timore. Non si sentiva a suo agio,e intuì che non aveva tirato in ballo il padre per caso.  
-E come posso esserti utile?-chiese curiosa ritraendo la mano,e mostrando il suo sguardo più coraggioso.
Sissi accennò una risata,ma Laura non capì cosa ci fosse di divertente.
-Mettiamola così: come io posso essere utile a te?-domandò di rigetto la mora.
Laura aggrottò le sopracciglia,senza capire. Non la conosceva neanche,quindi in che modo sarebbe stata in grado di aiutarla?
-Mi spiego meglio.-proseguì convinta lei.-Ho un conto in sospeso con un’allieva,Yumi Ishiyama,e mi farebbe piacere se tu mi aiutassi a risolverlo.
Al solo pronunciare il nome di Yumi,la ragazza italiana rabbrividì. Nell’ultima settimana l’aveva conosciuta,grazie al compito assegnatogli,e le sembrava un tipo apposto.  
Invece le impressioni su Sissi erano pressoché diverse. Sentiva che la sua compagnia non avrebbe portato nulla di buono.
Poi cosa intendeva Crudelia per “conto in sospeso”?
-E se rifiutassi?-la sfidò spudoratamente.
Sissi mimò un colpo di tosse e si avvicinò all’orecchio di Laura,nonostante fosse più alta di lei.
-In quel caso,rivelerò a tutta la scuola il tuo segreto.-sussurrò, come se potesse sentirla davvero qualcuno.
Okay,la moretta era ufficialmente inquietante.
Un brivido percorse tutta la schiena di Laura. Ancora una volta tornò a chiedersi come facesse quella ragazza a conoscere ogni particolare della sua vita,ma preferì non rispondersi.
Era certa di aver fatto un buon lavoro e che nessuno si fosse accorto di nulla. Altrimenti sarebbe stata la fine.
Deglutì.
-Cosa vuoi che faccia?-domandò abbassando la testa.
Non voleva tradire Yumi,però doveva anche pensare a sé stessa.
Se tutta la scuola avesse scoperto il reale motivo per il quale si trovava lì,probabilmente nessuno le avrebbe più rivolto la parola.
Sissi sorrise soddisfatta,conosceva i suoi polli.
-Dovrai spiare ogni suo movimento,voglio sapere tutto: cosa fa,con chi parla,dove va. Intesi?-in realtà il piano di Sissi era molto più complesso,ma non l’avrebbe mai rivelato a una semplice pedina.
Laura annuì a denti stretti e tentò di non mostrare al nemico quanto fosse in disappunto.
-Oh ma non preoccuparti!-la rassicurò,tornando improvvisamente allegra e dandole una pacca sulla spalla. Come se non le avesse appena proposto di infrangere la privacy di una persona,ma un paio di scarpe nuove. –La tua generosità verrà ricompensata!
Detto ciò,Crudelia sparì dal corridoio sghignazzando,quindi Laura apprese che non avrebbe ottenuto nessuna “ricompensa”.
Prima che Sissi se ne andasse,lei non si era accorta di essere rimasta in apnea,per cui tornò a respirare regolarmente.
Si appoggiò agli armadietti e gli diede un forte pugno per la frustrazione. Una persona vera e buona come lei non sarebbe mai riuscita ad andare fino in fondo.
Anche se poi capì perché Sissi l’aveva scelta.
Non sempre l’oscurità s’identifica col male, proprio come la luce non sempre conduce al bene.
 
Pov Yumi
Una volta rientrata a casa assistetti a una scena singolare. Lasciai le chiavi e il cappotto all’ingresso,e vidi Hiroki stravaccato sul divano con una vaschetta di gelato mentre guardava le repliche di Una mamma per amica in tv.
Dovetti ricorrere a tutta la mia forza di volontà per non scoppiare a ridere. Poiché dedussi,che,per ridursi così,non doveva aver avuto una bella giornata.
-Cuore infranto?-domandai sedendomi accanto a lui e rubandogli il cucchiaino ripieno di gelato.
Lui annuì senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
-Nel peggiore dei modi,poi. Presentati.-imitò la voce della sua bella impossibile.-Sono stato ufficialmente friendzonato,puoi ridere di me ora.
Incrociò le braccia al petto,ignorando il fatto che mi stessi strafogando con il suo gelato.
Eppure non risi,poiché sapevo come ci si sentisse dopo un rifiuto.
-Ah-ah! Stai cominciando a perdere colpi fratellone!-dovetti ammonirlo io,puntandogli il cucchiaino in faccia.-Si tratta di friendzone quando i suddetti in questione sono amici,tu…hai semplicemente ricevuto un due di picche.
A quel punto sorrisi,e per qualche istante riuscii a rallegrare anche lui.
-Come vuoi!-esclamò alzando le mani in segno di resa.-Il problema è che questa ragazza mi piace davvero,-sospirò stropicciandosi gli occhi-ecco perché sono stato insolente.
Trovavo buffo il fatto che fosse alle prese con questioni di cuore,mi ricordava tanto me. Inoltre,poiché avevamo vissuto in nazioni diverse per la maggior parte della nostra vita,non mi era mai capitato di vederlo così.
Questa ragazza doveva essere un tipo tosto.
-Allora fai ciò che ti ha chiesto: presentati.-suggerii appoggiando un braccio sullo schienale del divano. Mentre con l’altro continuavo a ingurgitare gelato.
Finalmente Hiroki incontrò il mio sguardo e mi lanciò un’occhiataccia.
-E come dovrei farlo secondo te?-sbottò lui esausto incrociando le braccia al petto. Poi si accorse della vaschetta e mi rubò il cucchiaino. –Esiste un modo per presentarsi?
Socchiusi gli occhi.
Mi piacevano le sfide,e rivestire il ruolo di Cupido era sempre stato il mio sogno nel cassetto. Oltre a cantare,ovviamente.
Improvvisamente tutto fu chiaro: Hiroki avrebbe potuto cantare una canzone per esaudire i desideri della sua amata.
-Poi cosa le dico,se nemmeno io lo so?-continuò convinto,dato che non gli stavo rispondendo,poiché ero persa nei miei pensieri.
In seguito mi guardò dritto negli occhi,e comprese la mia idea perché avrò avuto stampato in faccia il sorriso diabolico.
-Oh no,no. E’ una pessima idea.-dissentì lui facendomi alzare gli occhi al cielo per la rabbia.
Perché non apprezzava gli sforzi che stavo facendo?
Mi urtava il sistema nervoso in queste occasioni. Io partorivo idee spettacolari,degne di una serie tv,e lui le scartava come se niente fosse.
Che plebeo.
-Invece è ottima.-ribattei dandogli una spintarella,cercando di mantenere la calma.-Ogni ragazza,anche quella più difficile,ama le serenate.
Ricordai quando Ulrich mi aveva cantato Entre tu y yo per il compito di Jim. Mi ero sentita così felice.
Probabilmente non l’avrei più rivisto quel ragazzo,infatti abbassai leggermente il capo.
Nel frattempo Hiroki stava considerando la possibilità di seguire il mio consiglio: aveva lo sguardo perso nel vuoto,e sorrideva tra sé.
-Sai una cosa,penso proprio che tu abbia ragione.-ammise indicandomi.
Scossi leggermente la testa.
Una fangirl ha sempre ragione!
Avrei voluto rispondere a tono,ma in quel momento qualcuno suonò il campanello,interrompendo il momento hermanita-big brother.
-Questa dovrebbe essere la mia compagna per il compito di storia.-affermai prendendogli la vaschetta di gelato.-Puoi andare ad aprire tu?Così intanto io sistemo il materiale.
Hiroki sbuffò e con mala voglia si diresse verso la porta. Infondo lo capivo: provavo le stesse sensazioni quando mi chiedevano di uscire dopo un finale di stagione.
Tuttavia non immaginava minimamente chi ci avrebbe trovato dietro. Aprì la porta con il muso lungo,il quale venne subito sostituito da un sorriso quando la vide.
-Laura?-domandò esitante. Il mondo era proprio piccolo,pensò.
Anche lei sorrise di conseguenza,nonostante non capisse cosa ci facesse lì il suo insegnante di chitarra.
-Hiroki. - rispose sicura stringendosi i libri al petto. Lui amava il modo in qui pronunciava il suo nome,senza le erre mosce di tutte le ragazze francesi. Dopotutto,lei era italiana.
Io ritornai in scena nei minuti successivi,e mi pentii di aver rovinato un momento così romantico.
-Oh Laura,meno male che sei arrivata!Dobbiamo completare le schede di Power Point. –le comunicai comparendo alle spalle di Hiroki.
Lui si spostò per farla accomodare,senza smettere di sorridere e per questo aggrottai le sopracciglia.
Scrollai le spalle e iniziai a camminare verso le scale,annunciando il programma che avremmo dovuto seguire. Poiché Laura non mi stava rispondendo,mi voltai improvvisamente.
Entrambi si guardavano di sottecchi,quindi la domanda mi venne spontanea.
-Voi due vi conoscete,per caso?-incrociai le braccia e sorrisi maliziosamente.
Infatti loro distolsero lo sguardo,imbarazzati. Ero proprio curiosa di sapere cosa si sarebbero inventati.
-Ehmm…no,cioè si. Insomma….-dissero in stereofonia.
Accennai una risata,e mi guardai i piedi.
-Ci siamo conosciuti in corridoio.-confessò lei,prendendo la parola,poiché Hiroki tentennava.-E adesso frequento le sue lezioni di chitarra.
Annuii soddisfatta. Quindi era lei la ragazza del mistero.
Non l’avrei mai detto.
-Ahhh capisco. Penso che sia una scocciatura averlo come insegnante,insomma come fratello non è un gran che-lo stuzzicai e lui mi rispose con una smorfia. Tuttavia Laura scosse la testa.
-No,no. E’ piuttosto bravo-ammise e deglutì.
Dietro a tutto quel nervosismo c’erano dei dettagli piccanti che non vedevo l’ora di conoscere. Infatti,dopo aver ultimato il lavoro,avrei torturato Hiroki.
Una sorella si deve pur divertire.
-Bene. Laura intanto tu avviati verso la mia stanza,io prendo qualcosa bere e vengo.-in realtà era una scusa,volevo una conferma da parte di Hiroki.
La biondina si incamminò e mio fratello non distolse mai lo sguardo da lei,come incantato.
Una volta che Laura non fu più a portata d’orecchio,esclamai:
-E’ lei?!
Hiroki si portò un dito alle labbra,facendomi cenno di stare zitta.
-Si!-rispose sussurrando,nonostante io fossi convinta che Laura non ci avrebbe sentiti in ogni caso.-Ma tu questo l’avevi già capito,vero?Perché hai dovuto fare quella domanda?
Scrollai le spalle,divertita.
-Curiosità.
Lui mi fulminò con lo sguardo,ma non mi lasciai intimidire. Infatti lo rassicurai,dandogli una pacca sulla spalla.
-Tranquillo,big brother,ci penso io.
Hiroki alzò gli occhi al cielo,e,prima che potesse aggiungere altro,corsi su per le scale.
Com’era bello occuparsi della vita sentimentale altrui,dimenticandosi per un istante la propria.
 
La sera
“Caro diario,
non riesco a dormire. Ho tentato più volte a rigirarmi nel letto,ma niente. Infatti ti scrivo dal salone.
Questa sera il sonno non vuole arrivare.
Si dice che chi non dorme ha tanti pensieri,e probabilmente è così. Nonostante io abbia accantonato il pensiero di Ulrich per qualche ora,le sue parole sono ancora vivide nella mia testa.
Come può una persona cambiare idea tanto repentinamente?
Inoltre sono preoccupata per la giornata di domani. Jim si infurierà quando verrà a saperlo,e sicuramente lo caccerà dai corsi di musica.
Non voglio che accada.
Anche se ciò che mi assilla di più è dirlo a Odd,Aelita e Jeremy. Rimarranno delusi,e non voglio nemmeno questo.”
Qualcuno bussò alla porta,e dovetti interrompere la stesura dei miei pensieri. Chi poteva essere a quell’ora?
Guardai nell’occhiello della porta e rimasi scioccata.
-Ulrich,cosa ci fai qui!?-esclamai aprendola e appoggiandomi a essa.
Lui stava tremando,e aveva un’espressione sconvolta stampata sul volto.
Deglutì.
-Voglio raccontarti tutto.
Prima che potessi replicare,ci trovavamo già seduti sul divano a parlare. Io ero rannicchiata in un angolo,con le gambe al petto,mentre lui stava dal lato opposto,con le mani giunte appoggiate sulle ginocchia.
Almeno aveva smesso di tremare. Ormai dicembre si stava avvicinando,e così anche l’inverno. Ulrich era un pazzo ad uscire senza un giacchetto. Si sarebbe ammalato,ne ero convinta.
Anche se avrei potuto giurare che,in quel momento,non stesse tremando per il tagliente clima parigino.
-Poco dopo la mia nascita,papà cominciò a bere.-esordì lui appoggiandosi allo schienale del divano. Tuttavia non riuscì a guardarmi,infatti fissava un punto nel vuoto. Intuii che non sarebbe stato facile per nessuno dei due ascoltare quella storia. –La sua azienda stava attraversando un periodo di crisi,che si prolungò fino ai miei cinque anni di vita.
Fece un respiro profondo.
Compresi quanto fosse difficile per lui. Perché raccontare il proprio passato è…denudarsi. Ti rende fragile agli occhi altrui.
Anche se dipende dallo sguardo: agli occhi di un amico risulteresti coraggioso. O almeno,io la pensavo così.
-Ricordo ancora quando tornava a casa. Sembrava sempre esausto,ma ogni giorno saliva in camera mia e mi pestava di botte.-dovetti premermi una mano contro la bocca per trattenere il gridolino. Che razza di genitore snaturato era suo padre?-Riteneva me la causa di tutti i suoi mali. Diceva che era stato troppo occupato a scoparsi mia madre,invece di pensare all’azienda.
Per tutta la vita mi ero incolpata per aver fatto separare i miei genitori. Mi ero convinta che non mi avessero mai voluta,e che la storia del canto fosse solo una scusa. Ma la mia realtà era molto diversa,ora.
-Una volta raggiunti i dieci anni,smise di picchiarmi. Dichiarò che ormai ero forte abbastanza.-sul viso di Ulrich non c’era traccia di dolore o risentimento. Che l’avesse perdonato?No,probabilmente l’aveva accettato come parte della sua vita passata.
Lo ammiravo,perché io non ci sarei mai riuscita. Guardavo il futuro,ma senza mai dimenticare il passato.
Accennò un sorriso. Eppure si trattava di un sorriso triste e spento.
Una parte di me pregò che raccontasse un ricordo felice in tutta quella miseria,e infatti fu così.
-Quando finalmente speravo di essere libero,cominciai a scoprire il mondo della musica e mia madre mi regalò la prima chitarra.
Sorrisi.
Mi tornò alla mente la prima volta che la mamma mi aveva regalato un quaderno per scrivere le canzoni: avevo nove anni e una compagna di classe mi batté a una gara di canto,perché mi ero dimenticata le parole. 
Quella sera andai a letto presto,poiché ero triste per aver subito una tale umiliazione. La mamma entrò in camera,mi porse il quaderno e disse: Per la tua memoria.
Wow,quei ricordi sembravano così lontani.
-Scusami…ma lei era ignara di tutta la faccenda?-domandai tornandomi a concentrare sulla situazione di Ulrich. In realtà non avrei voluto dire nulla,per non metterlo a disagio,ma in quel momento non stavo ascoltando la mia coscienza.
Scosse la testa,e accennò una risata. Anche se non riuscivo a cogliere il suo sarcasmo.
-Certo che no.-rispose incrociando le braccia al petto.-Ma se ti trovi davanti un uomo come Walter Stern,l’unica cosa che puoi fare è dartela a gambe.
Feci rilassare le mie gambe indolenzite,e mi avvicinai a lui. Dal suo racconto si intuiva quanto temesse il padre.
-E’ fuggita?-sussurrai aggrottando le sopracciglia.
-Ci ha provato…molte volte.-sottolineò.-Finché non capì che con mio padre non c’era storia. L’avrebbe trovata anche in capo al mondo.
Fin da piccoli ci insegnano che sposarsi e avere figli è una cosa meravigliosa,che è il culmine di una relazione. Invece,quando cresciamo,ci rendiamo conto che la realtà che ci circonda è molto diversa. Per cui il punto è: perché illuderci?Perché gli adulti preferiscono farci aprire gli occhi nei modi più atroci possibili?
-Quindi…semplicemente si arrese?-non appena pronunciai la domanda,ebbi la conferma di aver fatto quella sbagliata.
Finalmente Ulrich sorrise,e lo fece per davvero. Questo mi riscaldò il cuore.
-Oh no,lei non l’ha mai fatto. Ogni giorno mi ricordava quanto fosse bella la vita. Mi ha insegnato a non avere paura,ad affrontarla come viene.
Mi rese felice sapere che c’era almeno una nota positiva in quella vicenda orribile. Nessun bambino dovrebbe passare ciò che ha passato lui.
Tuttavia un sacco di domande mi ronzavano in testa.
-E come sei riuscito ad arrivare al Kadic?
Attorno a lui calò di nuovo quell’atmosfera misteriosa che mi aveva fatto innamorare mesi prima.
-Beh…anche questa è una storia lunga. Probabilmente te la racconterò un altro giorno.-e liquidò la faccenda come  se una Stelena mi avesse appena chiesto di raccontarle la storia travagliata di Damon ed Elena.
Mi ero illusa di poter restare nella stessa stanza insieme a Ulrich,senza che lui mi facesse perdere le staffe. Appunto l’imperfetto era il tempo verbale giusto.
-Ehi,ehi,ehi!-lo ripetei per tre volte,così da attirare la sua attenzione. E ci riuscii: Ulrich si voltò.-Tu non puoi semplicemente venire a casa mia,raccontarmi una vicenda strappalacrime e aspettare che ti perdoni il fatto che non salirai su quel palco domani.
Inevitabilmente gli puntai il dito contro,e lui mi sembrò un po’ spaventato. Dopo aver sentito gli ultimi trascorsi,decisi di ritrarlo.
-Se non gioco quella partita,mi ucciderà.-ammise affranto.
Eppure era stato lui a insegnarmi che siamo noi i padroni del nostro destino. Decisi di restituirgli il favore.
-Ma se non la giochi,guadagnerai qualcosa di più importante: la libertà. –gli presi le mani,e capii di non essere stata l’unica a perdere un battito.-Ulrich,ascoltami,lui non può decidere di venire qui e mettere in discussione la tua esistenza. Non ha più potere su di te,e in cuor tuo lo sai. Questa è casa tua. Qui c’è la tua vera famiglia: Aelita,Odd,Jeremy e…insomma tutti quelli a cui tieni.-avrei voluto aggiungere ed io,ma non ero sicura di potermi considerare parte della sua famiglia. Anche se mi sarebbe piaciuto. –Non permettergli di portartela via.
Ulrich non lasciò andare le mie mani,e intravidi che i suoi occhi erano diventati lucidi. Le mie parole dovevano averlo colpito davvero tanto.
-Come fai ad essere così maledettamente sicura in queste situazioni?
Non avevo una risposta da dura,da rifilargli. Ma non penso che servisse in quel caso. Non con Ulrich.
-Ohh fingo solo di esserlo.-lui fu grato per la mia sincerità,infatti mi sorrise compiaciuto.-Quindi ti dirò questo. Una volta mi hanno detto che la casa è quel luogo che se te ne andassi,ti mancherebbe da morire.- distolsi per un istante lo sguardo. Tuttavia ero brava nel dare dei buoni consigli,senza mai seguirli. –Purtroppo io non ho ancora provato quella sensazione,ma tu sì,per cui non fare sciocchezze. D’accordo?

Il giorno seguente
Aelita passeggiava per i corridoi del Kadic in cerca di pace interiore. I duetti le trasmettevano ansia,nonostante non lo desse a vedere. Lo spettacolo si sarebbe tenuto un’ora e mezza dopo,e lei non era mai stata più preoccupata.
Aveva continui sbalzi d’umore,mangiava tutto ciò che fosse commestibile e temeva che sarebbe svenuta da un momento all’altro.
Adesso si aggirava negli alloggi maschili,sperando di trovare l’unica persona in grado di calmarla: Jeremy.
Lei non avrebbe dovuto cercarlo ancora,dopo quanto le aveva detto nella sala di musica la settimana precedente,ma stavolta non voleva supplicarlo di tornare insieme. Aveva solo bisogno che qualcuno la rassicurasse.
La porta era aperta e Aelita fece capolino,per controllare se fosse effettivamente lì,e lo vide sdraiato sul letto,intento a leggere un fumetto.
Sorrise.
Ricordò quando,prima di mettersi insieme,passavano i pomeriggi a leggere le ultime edizioni dei migliori fumetti giapponesi. Poi un giorno lui l’aveva baciata,ed era cambiato tutto.
Tornò al presente e decise,che andare lì,era stata una pessima idea. Tuttavia,mentre si stava allontanando,Jeremy si accorse della sua presenza.
-Hai perso qualcosa?-domandò aggrottando le sopracciglia,senza mai staccare gli occhi dal fumetto.
Quelle parole la fecero fermare improvvisamente,e la obbligarono a tornare indietro.
-No,in realtà stavo cercando Odd.- fece una smorfia e si mantenne sul vago. Poi si avvicinò al letto di Jeremy,incrociò le braccia al petto,e si guardò intorno. –Ma,chiaramente,non può essere qui.
Se ne stava andando,e sperava che lui la fermasse. In effetti lo fece,ma nel modo sbagliato.
-Lo cerchi per una sveltina prima dello show?-chiese buttando il fumetto sul letto e mettendosi a sedere. Aelita strinse i pugni. –Sai,per darti carica.
Purtroppo dovette incassare il colpo,e ammettere a sé stessa che Jeremy non era più lo stesso. Respirò profondamente,contò fino a dieci e si voltò.
-Credo che tra noi sarebbe finita comunque,Jeremy. Vuoi sapere perché?-ottenne tutta la sua attenzione.-Perché siamo troppo rancorosi. Ma la cosa più triste sai qual è?-il biondino non controbatté,poiché sapeva che Aelita aveva ragione.-Che io sia ancora qui,dopo tutto ciò che è successo,dopo quello che mi hai detto,e speri in un conforto da parte tua prima dello spettacolo. Come hai sempre fatto in questi anni.
L’ultima frase fu un colpo al cuore per Jeremy,perché rivangare il passato non era affatto piacevole. Per un breve istante Aelita riuscì a scorgere il dispiacere nei suoi occhi,ma lui indossò subito quella maschera di rabbia e menefreghismo.
-Non verrò.-ammise in tono piatto.
Aelita non poteva crederci. Non sapeva come relazionarsi a questa sua ultima confessione. Infatti rimase scioccata,spalancò la bocca e parlò senza riflettere.
-Che significa che non vieni?E il compito di Jim?-il suo tono di voce risultò preoccupato,ma lei non riuscì a evitarlo.
Quando tieni a una persona,inevitabilmente tenti di proteggerla.
-Non avevo un partner,perché con l’arrivo di Yumi siamo diventati dispari.-lo disse come se fosse una brutta cosa,e Aelita non poté che rabbrividire. –Per cui non penso che Jim noti la mia assenza.
Lei guardò l’orologio da polso che indossava. Ormai mancava solo un’ora allo spettacolo,e doveva avviarsi verso il teatro.
Quindi espresse ciò che pensava senza tentennamenti.
-Senti,non so se questa ribellione improvvisa sia dovuta a me. Ma,se dovesse essere così,ti prego,non farlo Jeremy.-il suo intento non era più solo quello di convincerlo a venire ed esibirsi,ma era fargli capire che doveva essere sé stesso. –Tu sei una persona buona.-Aelita si indicò.-Sono sempre stata io quella smarrita. Non mandare tutto a rotoli,perché la vita continua.
Accennò un sorriso,per incoraggiarlo,che tuttavia non ricambiò,e uscì dalla stanza. Non era certa che l’avrebbe ascoltata,ma lei aveva bisogno di dirlo.
-Non senza di te.-sussurrò Jeremy.
 L'odio ha un suono:
suona come luride grida...
Al teatro
Pov Yumi
Feci squillare il telefono di Ulrich per l’ennesima volta nell’arco di pochi minuti. Stavo camminando dietro le quinte con il cellulare appoggiato all’orecchio e,a causa del nervosismo,avevo iniziato a mangiarmi le unghie. Anche se non avrei dovuto,poiché mi ero messa lo smalto.
Partì nuovamente la segreteria telefonica,ma preferii non lasciare nessun messaggio perché non l’avrebbe ascoltato comunque.
Ormai deve essere già in campo.
-Non risponde.-affermai infine,sospirando.
Odd era appoggiato a una parete con le braccia conserte,e un’espressione seria. Probabilmente stava ancora riflettendo su quanto gli avevo riferito.
Mi aveva sorpreso il fatto che lui non conoscesse il passato di Ulrich. Era il suo migliore amico,giusto?
-Non viene nemmeno Jeremy, by the way. - ci comunicò Aelita,entrando in scena.
Non appena udì la sua voce,Odd si staccò dal muro e ci raggiunse al centro di quello spiazzo.
Il biondo guardò l’ora sul suo iPhone 5s Silver e poi lo ripose in tasca.
-Bene,è arrivato il momento di pensare a noi.-disse Odd,autoritario.-Se Ulrich non si presenta entro cinque minuti,allora dovrà prendersi tutta la responsabilità delle sue azioni. Non lo copriremo più.
Comprendevo perché stesse usando quel tono: Ulrich,mentendogli,l’aveva ferito nel profondo.
Eppure noi eravamo un gruppo,e avremmo dovuto prendere le decisioni insieme. Tuttavia mi ritrovai ad annuire,poiché avevo perso le speranze.
Mancavano pochi minuti all’inizio dello spettacolo,e lui non si era ancora palesato. Il giorno precedente gli avevo detto che non era più in grado di deludermi,ma ci era riuscito anche quella volta.
Aelita approvò la proposta di Odd,e non aggiunse nient’altro riguardo Jeremy. Probabilmente nemmeno lui doveva essersi comportato nel migliore dei modi.
I tecnici del suono cominciarono a fare le prove,e questo suggeriva agli alunni di prendere posto. Noi,che frequentavamo i corsi di musica,avevamo dei posti riservati in prima fila. Per poter assistere allo spettacolo prima e dopo la nostra esibizione.
Io non mi sarei esibita per prima,per cui mi avviai verso la platea.
-Ragazzi,io vado. Mi raccomando,rompetevi una gamba!-che in gergo teatrale è un augurio. Poi faceva proprio al caso loro,dato che sarebbero stati i primi.
Loro mi sorrisero,ed io lasciai le quinte.

A breve avrebbero annunciato l’inizio dello spettacolo,ma Aelita non la smetteva di camminare avanti e indietro. Non era mai stata così nervosa in vita sua,e non aveva trovato nulla che potesse calmarla.
La Hertz iniziò a fare uno dei suoi soliti discorsi,quindi era questione di secondi,ormai.
-Adesso sono lieta di presentarvi due alunni molto prestigiosi: Odd della Robbia e Aelita Stones!-il pubblico applaudì e la professoressa fece un inchino,uscendo.
Essere alla fine dell’elenco di solito è un privilegio,ma non ai corsi di musica.
-Credo che mi sentirò male!-esclamò Aelita,fermando la sua camminata frenetica,e portandosi una mano alla bocca come se avesse dovuto rimettere.   
A quel punto Odd si avvicinò a lei e l’afferrò per le spalle. Fino a qualche minuto prima era convinto che fosse una delle sue solite sceneggiate,ma quella frase gli aveva confermato il contrario.
-Ehi,ehi. Ascoltami.-sussurrò guardandola negli occhi. Lei,dopo qualche strattone,si arrese.-Andrà tutto bene. Ci sono io con te.
Il respiro di Aelita tornò regolare,e,per la prima volta,qualcuno che non fosse Jeremy,riuscì a calmarla.
Probabilmente quello sarebbe stato il momento migliore per baciarla,ma Odd non lo fece. Sapeva quanto le avrebbe confuso le idee un gesto simile.
-Okay.-riuscì a dire lei,annuendo.
Il ragazzo si allontanò e le porse un microfono.
-Insieme?
Aelita lo afferrò e sorrise.
-Fino alla fine.

Pov Yumi
Il sipario si aprì e il pubblico fece un applauso di incoraggiamento. Loro erano la prima coppia che si esibiva,per cui il nervosismo era palpabile.
In scena era presente anche un pianoforte,di fronte al quale era seduto Odd e che qualcuno doveva aver portato dalla sala di musica. Invece Aelita si trovava seduta sullo strumento,con le gambe accavallate.
Non ricordo di averla mai vista più bella di così: indossava un top bianco di lana,una minigonna scozzese e un paio di sneakers nere. I capelli rosa ricadevano sciolti sulle spalle.
Odd iniziò a suonare il piano,e nel teatro calò un silenzio che venne rotto dalla meravigliosa voce di Aelita. 
Regálame tus besos,
deliciosamente bellos.
desprevenido he caído en el abismo de tu amor.
Aelita teneva lo sguardo fisso sul pubblico,nonostante non riuscisse a vederlo,a causa delle luci.
Apuesta lo que sea,
hay solo una manera,
para sobrevivir yo vivo en tu silencio y tu color.
Quando Odd cominciò a cantare,lei si voltò immediatamente. Come se avesse avuto bisogno di sapere,che anche lui era lì e che non l’avrebbe abbandonata.
No hay nada que podamos hacer,presiento que algo va a suceder,
el fantasma de tu alma acariciando mi piel...
Il nervosismo dal volto di Aelita era scomparso. Ormai si sentiva a proprio agio,e supposi fosse merito di Odd. Al quale lanciava grandi sorrisi,e ovviamente lui ricambiava.
Acércate y no esperes mas,
yo no me alejare jamas,

Amor (amor)......
No puedo sacarte de mi.
Acércate y que en tu mirada.
me abraces sin decirme nada,
Amor (amor).....
Aelita scese dal pianoforte e cominciò a girargli intorno. Poi decise di fermarsi vicino a Odd e gli mise una mano sulla spalla.
Il ritornello era la mia parte preferita,perché se due persone si amano non devono stare lontane. Infatti loro lo stavano dimostrando.
Es imposible no sentir así (x2)
Il pubblico era in delirio. Non la smetteva più di applaudire: l’avevano conquistato.
Integridad perfecta,
minuciosamente bella,
desprevenido he caído en el abismo de tu amor,
Adesso si erano scambiati le parti,e Odd stava cantando intensamente la sua seconda strofa. Nel frattempo Aelita era tornata sul pianoforte.
dibuje en el vació
tu cuerpo junto al mio,
para sobrevivir yo vivo en tu silencio y tu color...
Qui fece un gesto estremo. Aveva appoggiato una mano sul pianoforte per tenersi,e,nello stesso tempo,si spinse in avanti verso Odd per rendere più chiare le intenzioni citate nella canzone.
Lui sicuramente apprezzò.
 No hay nada que podamos hacer,
presiento que algo va a suceder,
el fantasma de tu alma acariciando mi piel....
Aelita arretrò leggermente,sempre mantenendo la stessa posizione. Entrambi buttarono un occhio sulla platea,giusto per mantenere il contatto visivo.
Quando ci si esibiva,era una cosa assai importante da ricordare.
Acércate y no esperes mas,
yo no me alejare jamas,
Amor (amor)......
No puedo sacarte de mi.
Acércate y que en tu mirada,
me abraces sin decirme nada,
Amor (amor).....
Questa volta il ritornello lo interpretarono con più enfasi,forse perché si stava avvicinando la fine del pezzo e volevano chiudere con stile.
Es imposible no sentir así (x2)
Ci fu una parte strumentale di circa venti secondi che mi fece venire la pelle d’oca. Era la chitarra elettrica,già presente nella base musicale.
Aelita e Odd si presero per mano.
Acércate y no esperes mas,
yo no me alejare jamas,
Amor (amor)......
No puedo sacarte de mi.
Acércate y que en tu mirada.
me abraces sin decirme nada,
Amor (amor).....

Es imposible no sentir así
Loro due non avevano mai cantato un duetto insieme,prima d’ora. In tre anni di liceo non era mai successo. Eppure Jim non poteva abbinarli meglio,perché,quando cantavano,sembravano una cosa sola.
Acércate y no esperes mas,
yo no me alejare jamas,
Amor (amor)......

Es imposible no sentir así (x3)
Al termine della canzone Odd alzò le braccia al cielo,come se avesse voluto gridare: Ce l’abbiamo fatta!
Aelita rise e si avvicinò al bordo del pianoforte. Lui si alzò immediatamente e l’aiutò a scendere.
Dalla prima fila potei notare che Aelita si era commossa,e Odd le asciugò una lacrima.
Forza,baciala.
La platea era in trepida attesa. Sarebbe stato un finale perfetto,e di sicuro Jim avrebbe apprezzato,ma non colsero l’attimo e conclusero con un inchino.
Il sipario si chiuse e il pubblicò continuò ad applaudire per cinque minuti buoni.
   Ma amare in silenzio,
ha un accenno di tristezza,
sa di inchiostro nel calamaio,
di avarizia.
 
Il mio turno era arrivato. Ulrich e io ci saremmo dovuti esibire per ultimi,ma di lui ancora non vedevo neanche l’ombra.
Mi trovavo nei camerini,aspettando che qualcuno mi avvisasse di salire sul palco.
Guardai il mio riflesso nello specchio. Ero soddisfatta dell’outfit che avevo creato: indossavo un vestito a fascia che mi arrivava a metà coscia. La parte superiore era ricamata in pizzo rosso,mentre quella inferiore era in cotone e includeva tutte le sfumature del rosso fino ad arrivare al bianco.
Avevo scelto degli accessori non vistosi,come per esempio la collanina a forma di cuore oppure il bracciale e gli anelli d’oro.
A completare il tutto vi era una coroncina di rose rosse e margherite,che avrei indossato tra poco. 
I miei capelli,ai quali avevo applicato un po’ di spuma per renderli ondulati,erano sciolti.
Infine,ai piedi portavo un paio di ballerine bianche.
-Yumi,tocca a te.-mi comunicò uno studente alle mie spalle.
Annuii.
Mi diedi un’ultima sistemata ai capelli,misi la coroncina,afferrai il microfono e mi incamminai verso il palco.
Tuttavia,fino a quel momento,non avevo pensato a cosa fare nel caso in cui Ulrich non fosse venuto. Forse perché speravo che non sarebbe successo.
Allungai il collo,per controllare l’altra uscita,ma non lo vidi nemmeno lì. Per cui decisi che,invece di fare una figuraccia da sola,non mi sarei presentata affatto.
Ritirarsi da un’esibizione non era leale,lo sapevo,però non avevo altra scelta.
Eppure,mentre me ne stavo andando,la musica partì e Ulrich iniziò a cantare.
Puede ser una ilucion
o tal vez tu corazon
te hable a cada instante
Nell’udire la sua voce,mi voltai subito e dovetti sbattere le ciglia più volte perché non credevo ai miei occhi.
Era lì.
Nada pasa porque si
me da miedo hablar de mi
Lo sabes, a cada instante
Lo raggiunsi al centro del palco e gli misi una mano sulla spalla. Lui mi sorrise. Evidentemente non pensava che l’avrei aspettato.
Me veras, suelo caminar
pensando en cada paso
si voy a fallar
Nonostante l’avesse scritta Ulrich,c’era tanto di me in quella canzone. Ancora non mi capacitavo di quanto mi conoscesse. Io avevo cominciato a capire la sua psicologia soltanto il giorno prima.
Te verè, en cada ocacion
porque puedo ver
tu historia en mi cancion
Era indeciso su chi posare lo sguardo,mentre io non avevo dubbi: in quel momento vedevo solo lui.
Para todo, para nada
Por si aciertas, por si fallas
Tienes todo lo que hay que tener
para ser quien quieras
Adesso Ulrich teneva gli occhi fissi sui miei,e il cuore fece una capriola. Fu difficile mantenere la concentrazione.
Contra todo, contra nada
Cuando sobra, cuando falta
Tienes todo lo que hay que tener
para ser quien quieras en verdad
Mi voltai verso il pubblico per un istante,ma la sua voce mi attirava come il richiamo di una sirena e ricominciai a perdermi nei grandi occhi marroni di Ulrich. 
Tu manera de decir
hace facil para mi cantarte
y poder mirarte
Poiché non stava cantando,fu più facile per me guardare il pubblico,sorridere e fingere che andasse tutto bene nonostante avessi il ragazzo che amavo al mio fianco.
Riuscii anche a fare qualche passo.
El poder se encuentra en ti
tienes magia para mi, lo sabes
no estes distante
Ulrich interpretò quella strofa con tanta convinzione che mi fece pensare che non si riferisse solamente alla canzone. Se avesse continuato a guardarmi così,mi sarei sciolta prima della fine del pezzo.
Me veras (te verè), suelo caminar (caminar)
Pensando en cada paso
si voy a fallar (no vas a fallar)
Cominciai a giragli intorno,mentre lui mi faceva i controcanti. Poi mi fermai,gli porsi una mano e lui la strinse.
Una scarica elettrica percorse tutto il mio corpo.
Te verè en cada ocacion
porque puedo ver tu historia
en mi cancion
Avvicinò la bocca al mio orecchio,come se mi stesse confidando un segreto che solo io potevo ascoltare. Mi fece sentire speciale.
Para todo, para nada
Por si aciertas, por si fallas
Tienes todo lo que hay que tener
para ser quien quieras
Ci scambiammo di posto con una piroetta. Spostai il microfono nell’altra mano,mentre lo guardavo con la coda dell’occhio.
Contra todo, contra nada
Cuando sobra, cuando falta
Tienes todo lo que hay que tener
para ser quien quieras
Sentii in lontananza il pubblico che applaudiva,ma era un suono ovattato,perché Ulrich ed io ci trovavamo in un’altra dimensione.
La nostra.
Lo puedo sentir,
que cantar es lo que soy
porque soy lo que soy,
cuando soy, hoy
Mi girai,Ulrich afferrò la mia mano e cominciammo a correre verso l’inizio del palco. Sembravamo due incoscienti,ma almeno eravamo due incoscienti felici.
Puedes escuchar que la musica
es tu voz que canta
y canta todo el tiempo
Purtroppo dovetti lasciare la sua stretta per cambiare la presa sul microfono. Ne avevo una migliore con la mano destra,non potevo farci nulla.
Lui parve notarlo,ma continuò a sorridere.
Para todo, para nada
Tienes todo lo que hay que tener
para ser quien quieras
Gli diedi le spalle,ma ruotai di nuovo il corpo quando toccava a me cantare. Lui buttò la testa all’indietro e alzò un braccio al cielo.
Contra todo, contra nada
Cuando sobra, cuando falta
Tienes todo lo que hay que tener
para ser quien quieras
Eravamo talmente vicini che i nostri microfoni s’incrociavano. In nessuna delle prove avevamo mai avuto tutta quella sintonia,e continuavo a chiedermi da dove fosse uscita.
No dejes escapar tus sueños
intentalo soñar despierto
Tienes lo que hay que tener
para ser quien quieras [x2]
en verdad
Ci prendemmo di nuovo la mano,che sembrò un gesto automatico.
Quando la canzone finì,staccarle fu difficile,ma dovemmo farlo, perché eravamo tornati alla realtà.
Ulrich abbassò il microfono prima di me,sorridendo.
Io ancora stentavo a crederci,a quanto era appena successo. Avevo il fiatone,però non mi ero mai sentita meglio di così.
Solo adesso riuscivo a sentire con chiarezza il boato della folla,e gli applausi provenienti da ogni direzione.
Tuttavia il mio respiro non tornò regolare,perché Ulrich diede un rapido sguardo al pubblico e mi baciò.
Inizialmente rimasi lì impalata,sgranando gli occhi per la sorpresa. Poi risposi al bacio e mi godei il momento.
Le sue labbra erano proprio come le avevo sempre immaginate: morbide e carnose.
Gli misi le mani intorno al collo tentennando,come se avessi avuto paura di scoprire il suo corpo,e lui mi cinse le spalle.
Cominciò ad accarezzarmi la schiena,ed io mi dimenticai di tutto: del compito,di quelle persone che ci stavano guardando,di Sissi.
Quando si allontanò da me,rimasi con l’amaro in bocca,perché ne volevo di più. Fortunatamente il sipario si chiuse in quell’istante,così non avrei dovuto affrontare il pubblico in delirio o gli sguardi soddisfatti di Odd e Aelita.  
Rimasti soli,scoppiammo a ridere: nessuno dei due se lo aspettava.
Ami in silenzio e un giorno
ti trovi muto, pieno di parole
che ti tormentano, fino a
lasciarti senza parole...
e arriva il silenzio.
Poco dopo
La Hertz e Jim si complimentarono con noi per le splendide canzoni,e lanciarono delle occhiate allusive a me e Ulrich. Abbassammo entrambi il capo,imbarazzati.
Lo spettacolo era ufficialmente finito,quindi tutti gli studenti iniziarono a dileguarsi. Aelita mi aveva raccontato che,dopo questi eventi,andavano a festeggiare in un pub.
Eppure io mi sentivo sfinita,e non avevo voglia di bere. Tutto ciò che volevo fare era parlare con Ulrich,il quale riuscì a scapparmi da sotto il naso.
Intravidi che si stava dirigendo verso l’uscita dei camerini,e lo seguii. Tuttavia,mentre stavo per raggiungerlo,capii che discuteva con qualcuno e rimasi al mio posto,in ascolto.
-Che cosa significa questa pagliacciata?!-esclamò una voce adulta in tono burbero. –Sappi che la squadra ha perso la partita per colpa tua. Sei un codardo,Ulrich.
Ulrich era la persona più calma che io avessi mai conosciuto,e si arrabbiava di rado. Ma intuii che per quella persona avrebbe fatto un’eccezione.
-Ah io sarei un codardo,papà?-urlò risentito Ulrich. Quindi era con il padre che stava parlando. Dovetti appoggiarmi al muro per non cadere,la sola voce di quell’uomo mi incuteva terrore. –Tra noi due chi è che non ha mai avuto il coraggio di farsi carico delle sue azioni? Chi?
Touché.
Aveva colpito nel segno,ed io ero così fiera di lui. Mi feci coraggio,e sbirciai attraverso il tendone per vedere il terribile mostro.
In effetti non avevo fatto male a definirlo tale.
Era un uomo alto,magro e dalla carnagione olivastra. I suoi capelli ricci,ormai bianchi,ricadevano disordinati. Aveva un accenno di barba non curata e le rughe d’espressione erano evidenti.
Anche il suo abbigliamento era particolare: indossava un completo beige,sotto ad esso portava un gilet bordeaux e una camicia bianca con il bavero rialzato.
Non riuscivo a vedere i suoi occhi,poiché erano coperti da un paio di occhiali neri in stile John Lennon. Supposi che fosse meglio così,almeno non mi avrebbe pietrificata.
-Abbassa la voce ragazzino!-lo rimproverò dandogli una spinta,ed io sussultai. Temevo che potesse picchiarlo lì,davanti a tutti. –Sono tuo padre,ricordatelo.
A quel punto pensai che Ulrich abbassasse la testa per l’ennesima volta,ma non accadde. Lui socchiuse gli occhi e gli lanciò uno sguardo d’odio che mi provocò un brivido.
-Non osare mai più mettermi le mani addosso,hai capito?-gli sussurrò avvicinandosi. Ulrich stava mettendo fine a un lungo capitolo della sua vita,e lo ammiravo per questo. Probabilmente io non ci sarei mai riuscita. –Sarai anche mio padre,ma non la mia famiglia.-disse facendo una smorfia,disgustato. –Quindi,adesso ti dico cosa faremo: tu tornerai in Germania a occuparti della tua preziosa azienda,ed io resterò qui a cantare. Perché è ciò che sono,e non potrai cambiarlo mai.
Amavo vederlo così autoritario,era una parte di lui che non conoscevo affatto. Inoltre mi fece piacere vedere che stava seguendo il mio consiglio.
Il padre lo squadrò da capo a piedi,e,quando pensavo che non avesse altri argomenti con cui controbattere,tirò fuori il suo asso nella manica.
-Stai buttando via tutto quello che ti ho insegnato per una ragazza qualunque. –si riferiva a me?-Caso mai sono io che dovrei vergognarmi di avere un figlio come te.
Eppure non riuscì a scalfire l’armatura di Ulrich.
-Oh,tu non sai niente.-rispose fiero,sorridendo.
Aveva vinto,con quella battuta aveva fatto scacco matto.
-Sappi,che non finisce qui.-gli comunicò il padre con uno sguardo schifato. Poi si sistemò la giacca e sparì dalla mia vista.
Mi portai una mano alla bocca. Non potevo credere a quanto avevo appena visto.
Oh mio Dio.
Spalancai il tendone e corsi ad abbracciare Ulrich.
-Ce l’hai fatta!-esultai stritolandolo,anche se lui rimase immobile. –Sono così orgogliosa di te!
Lui mi allontanò e la sua espressione seria inizialmente mi preoccupò,mi fece pensare di aver fatto qualcosa di sbagliato,ma poi si trasformò in uno splendido sorriso.
-Ce l’ho fatta!-esclamò euforico e mi restituì l’abbraccio.
Lo strinsi forte a me,e avrei voluto che quel momento durasse in eterno.
Dopo qualche minuto fui costretta a rovinare l’atmosfera,perché mi tornò in mente il motivo per il quale lo stavo cercando.
-Senti,lo so che magari adesso non ti va di parlarne,ma…-ci stavo girando intorno,poiché temevo la sua risposta. Poi mi ricordai il coraggio che aveva avuto lui,nell’affrontare suo padre,e decisi di avere fiducia. –Quel bacio perché cos’era?
Lui spalancò la bocca,e sgranò gli occhi per lo stupore. Sicuramente non si aspettava che fossi così diretta,ma io avevo bisogno di saperlo.
Pendevo dalle sue labbra,e pregai che non rovinasse tutto.
Ulrich sospirò e distolse lo sguardo. Questo era un brutto segno.
Perché era stato in grado di guardarmi durante la canzone e adesso non ci riusciva più?
-Non so perché l’ho fatto.-disse semplicemente.
Incassai il colpo. Ero abituata ai comportamenti ambigui di Ulrich,ma fece ugualmente male.
Perché mi aveva illusa.
Aveva riacceso in me quella scintilla,che avevo deciso di spegnere dopo la nostra discussione della settimana precedente.
Ma non mi sarei mostrata debole. Non gli avrei fatto credere di essere il suo giocattolo personale.
-Bene!-gridai con una voce un po’ troppo acuta. –Quando ti sarai chiarito le idee,fammi un fischio.
Gli diedi una pacca sulla spalla e mi allontanai,lasciando lui con l’amaro in bocca.
 
Nella sala di musica
Il mio prossimo obiettivo era quello di trovare Jim. Durante l’esibizione di Odd e Aelita gli avevo accennato della clausola,e lui mi aveva assicurato che era ancora valida,quindi di raggiungerlo nella sala di musica al termine dello spettacolo.
Lo scontro con Ulrich non mi avrebbe scoraggiata,ora dovevo pensare al futuro. Del resto,me l’ero ripromessa in quel camerino.
Entrai nella stanza sentendomi una specie di star hollywoodiana,dopo l’esibizione. Jim si trovava accanto al pianoforte,e compilava dei moduli.
-Ehi Jim,eccomi. Scusami se ci ho messo tanto,ma ho avuto un imprevisto.-anche se definire Ulrich così non era propriamente corretto. Lo raggiunsi al centro della sala. –Allora,per la mia borsa di studio è tutto apposto?-chiesi come se fosse una domanda retorica.
Lui impallidì e scosse la testa. Iniziò a sistemare nervosamente i moduli che stava compilando un attimo prima.
-Ehm…ci sono stati dei cambiamenti e…mi dispiace,non posso più dartela.-concluse sbrigativo.
Il professore tentò di lasciare l’aula,ma lo bloccai.
-Cos’è cambiato esattamente?-domandai cauta.-La clausola dice espressamente che: se l’ultimo membro di un qualsiasi gruppo ha problemi a pagare i corsi,la scuola può offrigli una borsa di studio. Me l’hai confermato tu stesso!
Non mi sarei fatta prendere in giro un’altra volta. Ne avevo già passate tante in quella giornata,e quei soldi erano di fondamentale importanza.
Jim si guardò intorno,come terrorizzato.
-Oh ma tu hai ragione,Mulan.-confermò una voce alle mie spalle. Sissi. Cosa ci faceva lì?Ormai capivo sempre meno. Crudelia entrò ancheggiando nella sala di musica,mentre si guardava le unghie. Poi mi scrutò con quei suoi occhi da strega. –C’è solo un piccolo problema: sono io l’ultimo membro.
Il silenzio è assenza,
come la luce nell'oscurità,
ci mostra ciò che non c'è.
Ora che sono solo silenzio,
credo di capire perché si ha
tanta paura del silenzio:
per il suono del silenzio.

Angolo dell'autrice.
Buongiorno e buon inizio settimana Shewillbelovers!
La #1B (ossia la seconda parte di stagione) è ufficialmente iniziata con questo capitolo 14 ricco di avvenimenti e di colpi di scena. Non vi siete ancora ripresi dal bacio Ulumi,vero? Ehhh io vi ho capiti furbetti! =P
Purtroppo Ulrich ha il Basty,se sapete come rimuoverlo fatemi uno squillo! LOL
By the way,in questa #1B verranno affrontati temi già accennati nel capitolo,come: il college,le responsabilità,il rapporto genitori-figli,il futuro.
La posta in gioco sarà sempre più alta per i nostri protagonisti,e dovranno fare delle scelte che li cambieranno drasticamente. (ma non vi spaventate,eh :3)
Colgo l'occasione per dedicare il capitolo a due mie compagne di pallavolo,che hanno cominciato questa fan fiction durante il nostro campo a Norcia. (vi farò soffrire, #sorrynotsorry :3)
Un'altra cosa che volevo aggiungere è che è appena passata una ricorrenza importante: il 25/06/14 #Shewillbeloved ha compiuto un anno. Volevo ringraziarvi anche qui per tutto il sostegno e l'affetto.
Se volete vedere il video che ho realizzato in proposito,iscrivetevi al gruppo della storia -->
https://www.facebook.com/groups/410964889039115/
Poi,come al solito,io sono sempre qui:
https://www.facebook.com/ludos.efp
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo nelle recensioni,in chat,sul gruppo.
Insomma,teniamoci in contatto. <3
Un bacio,
-Ludos98

 

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