via nel futuro di CL

di jiulia_oh_gosh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1: kevin ***
Capitolo 2: *** tristan ***
Capitolo 3: *** Yumiko ***
Capitolo 4: *** ricordi ***



Capitolo 1
*** capitolo 1: kevin ***


Ulrich e Yumi hanno 19 e 20 anni, sono sposati da qualche mese e convivono in una villetta a schiera con un bellissimo giardino. Ah dimenticavo una cosa importante Yumi è incinta, aspetta un bambino, che vorrebbero chiamarlo Kevin.
Sono all’ultimo mese, il bambino dovrebbe nascere e Ulrich ha accompagnato Yumi all’ospedale che dopo una visita i medici decidono di farla partorire.
Il parto dura poco, il bambino viene lavato, visitato e vestito così come la madre. I due vengono portati in una camera dove passeranno i prossimi 3 giorni.
Ulrich aveva seguito tutte le scene aiutando Yumi quando poteva; quando arrivarono alla camera Yumi prese in braccio il bambino e cominciò ad allattarlo, Ulrich la guardava sconcertato! 
Yumi iniziò a parlare con tono calmo, quasi stanco, guardando il piccolo:- sei strano Ulrich, sei stanco?-
-no, sei tu che devi essere stanca… sei tu che l’hai partorito non io!-disse sorridendo- è una cosa stupenda! da niente TU hai fatto un mostriciattolo che per ora piange soltanto ma diventerà grande e sarà come te e me!-
-no, sarà come te, non come me- lo corresse Yumi - è un maschio, è identico a te…. Come se fosse tornato indietro il tempo e ti avessero messo nella sua culla!-
 -allora è un onore essere tra le tue braccia!- ironizzò Ulrich
-NO! Fa paura un attimo guardo il piccolo vedo te da piccolo poi mi volto e vedo te da grande, per una madre vedere il piccolo crescere in fretta è una cosa bella, ma… - fece un respiro – non se cresce in un nano secondo; è uno sconforto: 9 mesi l’ho sopportato nella pancia e un nano secondo in vita – parlava in fretta agitandosi, ad un certo punto si calmò, guardò il piccolo e disse a bassa voce come se Ulrich non dovesse sentire, come se stesse parlando solo a Kevin – un nano secondo in vita tra le mie braccia… -
Kevin l’aveva sentita e fece un urletto di gioia, anche Ulrich l’aveva sentita e l’abbracciò sussurrando – guarda i lati positivi: ti puoi godere me due volte e … da una grande madre, e padre, nasce un grande figlio, coraggioso, leale, forte,…- avrebbe continuato la lista di aggettivi da dare al proprio figlio se Odd non avrebbe chiamato sul telefono di Ulrich urlando tutto eccitato – QUANDO NASCE? POSSO VEDERLO? POSSO ASSISTERE AL PARTO? POSSO PRENDERLO IN BRACCIO? POSSO DAGLI UN BACINO?  POSSO? POSSO?.........- non ricevendo risposte si calmò - Ulrich ci sei? Mi rispondi? Ulrich?- dall’altro capo del telefono Yumi stava ridendo mentre Ulrich si massaggiava l’orecchio quasi perduto.
- Odd..! Quante volte ti ho detto di non urlare al telefono?- fu la risposta del moro.
- lo so lo so- sbuffò Odd – è che sono eccitato! Non ti capita micca tutti i giorni che la moglie del tuo migliore amico sia incinta!?-
-si ma tu sei a scoppio ritardato, già da nove mesi era incinta!-
-ho afferrato solo adesso vero concetto di “incinta”-
- lasciamo stare Odd, comunque sei arrivato tardi,… è già nato, non puoi assistere al parto, lo puoi vedere oggi pomeriggio, non puoi ne baciarlo ne prenderlo in braccio- disse serio Ulrich
-perché non posso prenderlo in braccio e dargli un bacio?- chiese confuso Odd
- perché prima lo faccio io e poi tu…-
-scusa ma da quando è nato?- chiese l’amico
-da più o meno quattro orette- rispose Ulrich – perché?-
- quattro ore e tu non l’hai preso in braccio? Poi dici a me che sono a scoppio ritardato? Sei suo padre o no?-
-Si certo che sono suo padre – poi allontanandosi da Yumi – è che un bambino è una cosa delicata…-
-Va bene ho capito fifone,… muoviti a prenderlo in braccio che tra un’ora sono lì!- disse con disinteresse Odd
- le visite sono al pomeriggio,… e non sono fifone!- disse quasi arrabbiato Ulrich
- tra un’ora è pomeriggio e tra un’ora sono lì,… salutami tanto Yumi e il pupo;-) -
La telefonata si chiuse, ma quel che non doveva sentire Yumi, lei l’aveva sentito, e col bimbo in braccio si avvicinò a Ulrich, dicendo in modo dolce:
-Tra un’ora viene Odd… che vuole prendere in braccio il piccolo mostro, e tu, suo padre non l’hai ancora preso in braccio quando dovevi essere il primo!- gli prese la camicia e lo tirò su una poltrona obbligandolo a sedersi
-dobbiamo rimediare…- disse convinta Yumi, dal volto di Ulrich si leggeva molta preoccupazione, che Yumi non si spiegava, o non si sentiva pronto a essere padre, ma era assurdo avevano parlato tanto di questo, oppure non aveva mai tenuto in braccio un bimbo, probabile,…
Yumi gli mise il bimbo tra le braccia di Ulrich, era un po’ impacciato nei movimenti, ma quando si calmò si riuscì a godere quel bellissimo momento!
 
Come promesso Odd arrivò precisissimo, Yumi si era riuscita a riposare e Ulrich a godersi Kevin.
Odd entrò e urlò- allora fifone? Ca l’ha fatta a prendere in braccio un bambino o hai dovuto chiamare la NASA?-
-ssssssssssssssssh sei impazzito? Qui c’è un bambino in braccio a un padre che…. – Yumi gli aveva risposto in modo piuttosto rigido. I due ragazzi si girarono dopo un rumore poco chiaro e videro Kevin e Ulrich che dormivano – che qui c’è un padre e un bambino che dormono beati –
- CHE CARINI!!!!!- urlò Odd
A queste parole Kevin e Ulrich si svegliarono.
-ma bravo.!!!!- concluse Yumi arrabbiata.
Odd si piombò su Ulrich gridando- POSSO?- aveva proteso le mani verso il bambino.
A parlare fu Yumi – Odd, vieni qua – disse alzandosi dal letto, Odd si accomodò sul letto felice come una pasqua. Yumi continuò – allora… è un bambino non è una pallina da tennis, gli devi volere bene come se fosse cristallo, ok – Odd aveva già il bambino tra le braccia e gli faceva fare “vola vola” come se fosse un’aeroplanino. A Ulrich e a Yumi gli vennero i brividi di freddo, erano abbastanza tesi dalla situazione?! Dopo 10 minuti Yumi disse
-ok basta, a me il bimbo – e glielo prese di mano- a me il letto – e fece un gesto a Odd per alzarsi- a me la culla- e Ulrich gli allungò la culla e lei gli appoggiò Kevin, che si addormentò.
Odd cercò di spingere fuori Ulrich dalla stanza dicendo – a lei la stanza-.
Fuori dalla stanza quando Yumi non sentiva Odd mise a fare delle domande a Ulrich - allora? Com’è essere padre?-
-essere padre vediamo….. essere padre è quando una persona di sesso maschile riesce a mettere il cinta la persona di sesso femminile e quest’ultima riesce a partorire il figlio della persona di sesso maschile…. Questa è la risposta diplomatica…-
-già, e la risposta “dai un consiglio a un amico” l’avevi finita?- domandò serio Odd
-non lo so! Sembra che il lavoro del padre nelle prime cinque ore di vita del bambino sia assente…! Ti senti inutile, pensa un po’ sono riuscito a vedere tutte le stanze di questo ospedale già due volte!-rispose Ulrich dispiaciuto, poi come svegliato tutto da un tratto esclamò- perché ti devo rispondere da “dai un consiglio ad un amico”?-
-perché forse tra 8 mesi sarò padre anch’io!- l’aveva detto con il tono un po’ triste.
-ti vorrei fare mille domande perciò comincio ora: chi è la madre? Come chiami tuo figlio? Lo posso dire a Yumi? Complimenti! ..eee.. Perché sei triste? Infondo essere padre è una cosa bella, no?- concluse Ulrich aveva calcato la voce nell’ultima domanda come se dovesse essere la più importante.
-la madre è Sam, il bambino manco so se è femmina o maschio comunque se è maschio lo chiamo Oliver se femmina Carine, si lo puoi dire a Yumi, e non sono triste ma preoccupato, non so neanche da che parte è la testa del bambino!- disse Odd con disinteresse come se la sua testa in realtà era altrove.
-la testa del bambino è la parte rotonda che sta….-cercò di spiegare Ulrich quando fu interrotto bruscamente.
-lo so dove la testa del bambino, Ulrich, possibile che non capisci il problema, possibile che non capisci che ti ho usato!- Odd si stava agitando.
-usato? E per fare che?comunque è normale essere preoccupati! rispetto a Yumi e a Sam noi partiamo già in svantaggio di due punti-camminando e parlando erano arrivati al bar e si sedettero a un tavolo.
-perché in svantaggio di due punti…?- domandò calmo Odd.
-perché loro sono femmine e c’è l’hanno del dna di diventare madri, noi no, poi loro sono di un anno più grandi noi sono più mature! E comunque non mi hai risposto Usato per fare che?-
-volevo prendere il braccio un bambino per togliermi un pensiero e voi eravate l’unica coppia che avevate partorito…- risposte Odd guardando altrove.
-scusa, ma se non me lo dicevi non era meglio…-ipotizzò Ulrich
-certo, tu non mi fai toccare Yumi persa se mi fai toccare tuo figlio!-si arrabbiò Odd.
-no, chiariamoci, Yumi è mia e tu come tutti gli altri ragazzi non me la toccate, Kevin è figlio suo, quindi dovevi chiedere a lei,…-
-ok mi hai convinto, io non volevo essere convinto, ma mi hai convinto, io ti pensavo diverso ma sei come dicono tutti, chissà perché non lo notato subito?!-
-perché come dicono tutti?- si preoccupò Ulrich.
- tutti, ma dico tutti, dicono che sei un ragazzo in gamba ma sei strano!!!!!-
- scusa ma… prima o dopo aver conosciuto te?- Ulrich sembrava ancora di più preoccupato.
-prima!- disse secco Odd.
- ah ma allora spieghi tutto, prima guardano me e dicono che sono strano, poi ti conoscono e fanno cadere l’aggettivo “ strano” su di te!- disse ridendo Ulrich.
-una sola persona non ci ha catalogati con “strani”: Sam… dice che tu sei una tigre e io un gatto!-sbottò Odd.
Ulrich ridendo -e di Yumi come parla?-
-bene sempre bene, dice che è una grande e forte pantera nera, bella ma quando serve tira fuori gli artigli-
I due amici si misero a ridere e lì si concluse la discussione. Odd salutò Ulrich e quest’ultimo, a passo spedito, si diresse verso la camera di Yumi. Kevin stava dormendo beato mentre Yumi lo guardava e lo accarezzava dolcemente. Ulrich si avvicinò baciò il piccolo, e Yumi e gli raccontò tutto per filo e per segno senza dimenticare una parola. Yumi l’aveva ascoltato sorridendo senza interromperlo. Alla fine rise e fece un questionario a Ulrich:
-io non lo definirei “usato” ha fatto finta di essere padre con un “non suo figlio”-
-già- rispose pensieroso Ulrich
-e comunque signorino il figlio è anche tuo, sai-disse Yumi seria
-si,si è anche mio ma se tu sei mia, quindi io non posso essere tuo ed essendo che tu non hai niente ti dovevo dare qualcosa, tipo un bambino!- rispose velocemente Ulrich
-cosa?... mi sono persa a “si, si è anche mio”…!- disse confusa Yumi
-lascia perdere una mia strana filosofia… l’importante che la cosa principale l’hai capita… il resto non importava!- rispose calmo Ulrich, avvicinandosi e Yumi per darle un bacio, un bacio che vi assicuro… era molto appassionante…!!!!!

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Capitolo 2
*** tristan ***


Odd ha scoperto che suo figlio è una femmina e come ha detto l’ha chiamata Carine. Sono passati un po’ di anni da quando Yumi ha partorito e Kevin è ormai grande (2 anni -.-), è un bambino vivace ma buono che assomiglia molto a suo padre… Tutte le sere Yumi, Ulrich e Kevin si sedevano sul divano e tra un cartone e l’altro si mettevano a parlare della giornata o di alcuni ridicoli cartoni che trasmettevano; questa sera però si parlava di un argomento alquanto delicato… -mamma, come si fa ad avere un fratellino?- chiese innocentemente Kevin. -è come una magia…- rispose vago Ulrich come se improvvisamente gli piacessero i cartoni dei bambini di 3 anni. -chi fa la magia? Il mago?- continuò Kevin. -no… penso che sia colpa sua…- disse il padre indicando la madre. Yumi si sentì incolpata da un’ingiusta colpa inesistente. Rivolgendosi alla madre il figlio pregò la madre –me ne fai uno?- -hem – Yumi si sentì imbarazzata, a questo punto il prode marito la salvò - per fare un fratello non ci vuole micca tre secondi, ma bensì 9 mesi- Kevin era scioccato ma Ulrich continuò- il bambino cresce nella pancia e quando assomiglia a un essere umano esce fuori dalla pancia!- Ulrich era soddisfatto. -e come ci fa entrare all’inizio di tutto?- Kevin voleva sapere tutto - ti ricordi quando abbiamo piantato i tulipani? Abbiamo messi i semi nella terra, giusto? Bhe, è uguale, il seme piccolissimo entra dentro di me e come la terra io gli do il nutrimento per crescere…. Solo che la pianta dopo muore il bambino invece esce!!!-disse Yumi -e papà cosa centra in sta storia?- continuò il piccolino. -io do il seme!- disse Ulrich quasi offeso. -aaaaah –disse Kevin soddisfatto delle risposte poi continuò- e io come sono nato?- -Uguale ai fratelli…- disse la madre. -e tu papà? Come sei nato?- -Uguale a te!- sbottò Ulrich Questa risposta fece nasce una espressione di confusione/sorpresa nel volto piccolo. -e quindi, mamma, chi ti ha messo il seme?- -e cosa?- Yumi guardò Ulrich poi continuò a rispondere alla domanda del piccolo- non sono stata io la terra di Ulrich, ma la tua nonna!- - tu mamma sei nata dalla tua mamma e dal tuo papà!- -Esattamente Kevin – concluse Yumi. Andarono a letto e Yumi pensava a quello che gli aveva detto Kevin. –me ne fai uno?- Decise di parlare con Ulrich,- tu gli daresti un fratellino/sorellina a Kevin?- -si… -disse con indecisione – ma lo sai che io faccio quello che vuoi tu! Quindi secondo me è meglio girare la domanda: tu glielo daresti un fratellino/sorellina?- -si io penso di sì, e poi se non faccio i figli adesso quando vuoi che li faccia??? – Sul volto di Ulrich dire che c’era un sorriso era poco, forse uno stra-sorriso… C’è chi crede nella magia, chi nella magia inventata da Yumi e Ulrich, gli crede a un altro processo… ma comunque, nessuno sa il perché, dopo la chiacchierata con Ulrich sembra che Yumi sia rimase incinta… e tutti dicono di un bel maschietto… E sì Kevin, mi sa che ti sta per arrivare un fratellino…. A casa Della Robbia Sembra anche qua che stia per succedere una magia come quella di Yumi e Ulrich per dare un fratellino a Carine… Odd spera tanto che sia maschio per dargli il nome Oliver. Sam ha trovato lavoro come hostess di volo intercontinentale, se qualcuno non lo sapesse ve lo spiego con parole molto semplici: in casa non c’è mai!!!! A casa Belpois Sembra invece che c’è stato movimento un anno fa… È nata una bellissima bambina di nome Maya, da notare i suoi capelli rosa(ricordano tanto i capelli della madre…)

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Capitolo 3
*** Yumiko ***


Cap 3
La vita era felicissima per la coppia UxY, sembrava che il mondo girasse solo a favore della loro famiglia.
Il lavoro che faceva Yumi, anche se molto importante, non serviva di ufficio perciò, essendo che suo padre era il capo dell’azienda, Yumi aveva un’ottima scusa per lavorare a casa.
Ulrich invece lavorava anche lui nell’azienda del padre di Yumi, ma essendo un lavoro a cui serva un po’ di manualità, lui non poteva lavorare a casa.
Kevin andava a scuola, ma era a casa verso le 4, mentre il piccolo Tristan (ovvero il fratellino di Kevin) non andava ancora a scuola.

-mamma guarda che lancio!!!- diceva Kevin mentre giocava a pallone.
E la madre guardandolo – bravo!!!-
-mamma tu lo sai fare???- domandò  il figlio.
-no ma Ulrich si.. e lo sa fare anche bene quel tiro in porta!-
-mamma cosa sai fare???- domandò ancora il figlio.
-dici nello sport?- Kevin si fermò e annui guardandola, Yumi ci pensò un attimo – io sono brava nelle arti marziali!- disse fiera del suo sport, era anche fiera perché se non fosse stato per le arti marziali lei non avrebbe mai conosciuto Ulrich. Ulrich quando si pensa a lui ecco che salta fuori… era appena arrivato da lavoro. Kevin gli corse addosso urlando –papààààààà!!!- Yumi prese Tristan che quest’ultimo aveva deciso che era divertente sbavezzare addosso hai fiori che Kevin aveva raccolto per Yumi.
- hey il mio campione…- disse Ulrich abbracciando Kevin – poi arrivò Yumi e Tristan che sempre quest’ultimo gli porse i fiori sbavezzati - piccolino… ma che schifo!!!- Yumi rise compiaciuta, gli piaceva quando a Ulrich non gradiva le schifezza dei bebè.
Ulrich mai e poi mai si sarebbe dimenticato di salutare il suo più grande amore con un grossissimo bacio.
-mamma che cosa sono le arti marziali?- chiese Kevin continuando il discorso interrotto.
- le arti marziale sono un tipo di lotta!!!- rispose Ulrich.
- hey ma l’aveva chiesto a me…- Yumi ci pensò un attimo-si e quello che ha detto tuo padre.-
- e voi lo sapete fare?- disse Kevin indicando i genitori.
- si -risposero insieme.
Kevin fece capire che voleva vedere il combattimento. Era da tanto che non combattevano. Chissà se erano ancora in forma?
Inizia il combattimento: vince Yumi. Perché Ulrich era distratto a mettersi in mostra davanti al figlio…Si Yumi era ancora in forma. Secondo combattimento: vince Ulrich, perché Tristan attira l’attenzione della madre con un pianto da scimmia urlatrice. Sì anche lui in forma.
Kevin era contentissimo e volle subito imparare qualcosa.
Arrivò presto sera e Tristan andò a letto, Kevin e Ulrich parlavano ancora di… boooh forse Yumi non parlava la lingua degli uomini!
Era un periodo che Yumi si sentiva un po’ lasciata in disparte, quando era Ulrich a parlare Kevin lo ascoltava sempre e tutte e due si dimenticavano che c’era anche una madre, Ulrich però, in assenza dei figli, sembrava che nel suo mondo esistesse solo Yumi. Come se Yumi era l’imperatrice e Ulrich servitore che doveva adorarla.
Ecco, sembrava che questo a Yumi non piacesse…. Sentirsi al centro dell’attenzione e un attimo dopo esclusa. Possiamo dire che, non era egocentrica, ma un po’ gelosa si!
Voleva parlarne con Ulrich.
Dopo avergli spiegato il problema Ulrich si mise a ridere.
-secondo me tu hai la femmilicite, cioè assenza di figlie femmine!!!- rise compiaciuto Ulrich.
-grazie di avermi diagnosticato la malattia, dottore, ora mi da anche la cura?- disse Yumi stando al gioco.
- bhè la cura…- Ulrich si fece serio- una figlia femmina!!!-
- è arrivato il futuro Eisten…- Yumi si stava stufando del gioco e Ulrich la capì.
- senti per me non è un problema avere una figlia femmina… dovrò aggiungere un Amore alla bacheca degli Amori…-
Yumi prese la camicia del marito e la cominciò a tirare verso di se – e chi sarebbero gli Amori che ci sono già?-
-tu non la conosci… l’ho conosciuta al college… è alta con i capelli neri, occhi neri, ha due figli, io sono suo marito… si chiama Yumi!!-
-penso di conoscerla…- disse Yumi sorridendo.
E come si chiama la sorellina di Kevin e Tristan????
 
Dopo ben 9 mesi anche questa povera bimba dovrà nascere no? Che ne dite di andare tutti all’ospedale?
Siamo all’ospedale la piccola è nata senza problemi e si chiama Yumiko, il nome l’ha scelto Yumi ma per Ulrich lei sarà per sempre Miko perché il suo nome è troppo lungo e troppo uguale alla madre…
 
La piccola era sveglia e giocava calciare i pupazzi fuori dalla culla mentre la madre li raccoglieva. Entrarono nella camera i tre maschi della famiglia (Kevin, Tristan e Ulrich) che quel giorno erano venuti per prendere a casa Yumi e Miko.
-mamma!!!!!- e si buttarono tutti e tre sulla madre (e pensare che tra i tre ci doveva essere qualcuno, di nome Ulrich, anche adulto e che poteva aspettare a salutare l’amata ma evidentemente a pensare si sbaglia!!!).
-dai mamma muoviti… voglio fare vedere a Miko la mia macchinina nuova!!!- diceva Kevin.
Tristan si avvicinò alla culla della sorellina e gli fece una carezza dolce e innocente, indovinate come rispose la piccola a questo gesto?
Calciando l’ultimo pupazzo della culla in faccia al fratello!
- Miko!!- urlò arrabbiato Tristan.
-cosa è successo?- domandò pazientemente il padre.
- Miko mi ha lanciato un pupazzo in faccia!!! È cattiva…-
- non è cattiva… cercava di attirare l’attenzione… capiscila: è piccola- disse Ulrich, a Tristan sembrava non piacergli al 100% questa soluzione.
Tornati a casa la madre appoggiò la piccola sul letto e quest’ultima sembrava felicissima… al posto di quella minuscola culla ora poteva avere più spazio per le sue meravigliose acrobazie con i piedini.

Anche qui passa il tempo e Kevin 10 e Tristan ha 8 anni mentre Miko ha 7 anni.
È notte, ognuno è a dormire nel proprio letto. In realtà sono tutti nel proprio letto ma i bambini non hanno la minima intenzione di dormire…
Stanno pensando cosa gli ha detto un bullo della scuola:
-ciao figli di una con la faccia gialla, vostro padre non l’ha vista prima di posarsi? –
Se ne era andato via ridendo con il loro gruppetto di amici/scagnozzi.
Kevin aveva concluso con: - lasciateli perdere… sono solo invidiosi e forse anche razzisti!-
Se ne erano andati via ma la cosa pesava soprattutto a Miko che assomigliava di più alla madre rispetto agli altri fratelli.
Miko si alzò dal letto stava per aprire la porta quando Kevin la fermò e a bassa voce disse:
-dove vai? Torna a letto!-
-no vado dalla mamma e da papà voglio chiedere…- spiegò Miko ma fu interrotta da Tristan
-perché non lo chiedi domani? Quando non c’è la mamma?- Miko fece un cenno di sì con la testa e Kevin la accompagnò nel letto.
Si riaddormentarono.
Al mattino Yumi dovette andare a una riunione dall’altra parte della città, si alzò presto salutò Ulrich e con la macchina si diresse a lavoro.
Ulrich svegliò i figli e li portò a fare colazione in cucina, stava per andarsene in salotto quando Kevin lo chiamò.
-sai ieri un bullo ha detto che eravamo figli “di una con la faccia gialla”; ci siamo offesi!- spiegò Kevin
-ha detto (il bullo) che tu non l’hai vista mentre ti sposavi con mamma!- continuò a spiegare Miko.
-quindi… commenti da parte del padre o facciamo domande?-disse diretto Tristan.
-eeem?! Non saprei? Io posso dire che lo scopo del bullo e ferire le persone, quindi se vi siete offesi vuol dire che lui ha fatto bene il suo lavoro – abbassando la voce – e che è un caprone – rialzando il tono di voce continuò – la parte dello sposarsi… si mi pare di averla vista vostra madre quando ci stavamo sposando… ringraziatelo, non tutti si preoccupano per queste cose apparentemente scontate! – Ulrich si alzò e in un colpo di tosse finta disse “caprone” poi sorrise hai figli come se niente fosse…
Non lo dava a vedere ma sembrava che anche Ulrich si fosse offeso… e anche tanto visto che aveva dato del caprone al bullo per ben due volte!
-offeso papà?-disse ironicamente Tristan con un sorriso da furbetto.
-no…- mentì Ulrich - non mi sono offeso, mi sono super-offeso!-
Tristan si becco un’occhiataccia da parte dei fratelli.
Ulrich intanto si sfogò parlando da solo, nonostante i figli lo seguivano ascoltandolo.
-se mi sono offeso, no non mi sono offeso, arriva uno che neanche conosci e ti comincia a prendere in giro colei che ami… no non mi sono offeso, ma se mi passa vicino vedi cosa gli faccio a quel caprone! Faccia gialla… io ti faccio la faccia nera!- Ulrich si sedette sul divano e si calmò.
Miko gli venne in braccio e Kevin e Trisan intorno:
-perché ti piace Yumi? – domandò Tristan.
- a me non mi piace Yumi, io sono innamorato di lei, le voglio bene!- rispose Ulrich.
- cosa significa “le voglio bene” e “sono innamorato di lei”? – domandò Miko.
-quando a qualcuno dici che “le vuoi bene” vuol dire che vuoi che lei stia bene e te ne occuperai tu!- rispose calmo Ulrich.
-e tu ti sei occupato di Yumi? – domandò Kevin.
-si! me ne sono occupato… in passato… vecchia storia… non ne parliamo!– disse Ulrich con un tono malinconico.
-cosa è successo ?- chiese Tristan.
-emm lasciamo stare lunga e vecchia storia!- disse sorridendo a fatica ai suoi figli.
Ulrich si ricordò la sua ultima battaglia a Lyoko dove erano riusciti a clonare dei mostri di Xana e a creare un esercito di mostri buoni che combattevano accanto hai guerrieri e a Xana.
La battaglia fu vinta naturalmente dai nostri amici. -andiamo avanti… e “innamorato” cosa significa?- domandò Miko.
-che hai un’attrazione fisica…- rispose da scienziato Ulrich.
-quindi Yumi è una calamita e tu ti sei attaccato a lei?- concluse Kevin.
-no, vuol dire… non lo so cosa vuol dire io ripeto ciò che mi ha detto Yumi!- alzò la voce scocciato Ulrich.
- e lasciando stare la mamma, cosa significa per te?- domandò calmo Tristan.
Ulrich ci pensò poi disse- andatevi a preparare io intanto ci penso!-
I ragazzi corsero a prepararsi, e tornarono dal padre che prese le chiavi della macchina e accompagnò i figli a scuola. Tutto in un silenzio tombale.
Fermò la macchina e aprì le portiere hai figli.
I figli lo guardarono per aspettarsi qualcosa, ma Ulrich salì in macchina e lì salutò.
Invece di partire si girò abbassò il finestrino e disse:
-per me “innamorato” vuol dire che ami qualcosa/qualcuno. Se si riferisce a qualcosa vuol dire che ti piace tanto, se si riferisce a qualcuno vuol dire che ti piace alla follia e allo stesso tempo vuoi il suo bene! O per lo meno è questo il rapporto che c’è tra “io”,”innamorato” e “Yumi”.
E comunque sempre il rispetto in tutti i casi!- disse sorridendo Ulrich, poi continuò – era questo quello che volevate sentire?-
-si! - Disse Kevin d’accordo con la sorella e l’altro fratello.
Ulrich partì e andò al lavoro. Ma si vedeva cha la sua testa era altrove.
Pensava a una frase detta dal padre di Aelita quando lo distrussero:
“voi siete miei… il tempo si è fermato da ora… per farlo partire bisogna che mi lasciate distruggere il mondo!”
In realtà in mondo non si era fermato…
Chissà cosa intendeva Franz Hopper?

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Capitolo 4
*** ricordi ***


Ulrich mandò un messaggio alla sua amata:
"amore mio, ti ricordi, per caso, se abbiamo ancora dei contatti per rintracciate i nostri vecchi amici?? Ti amo!!! –Ulrich."
Gli arrivò poco dopo la risposta:
"quali amici?? Quelli che abbiamo conosciuto al mare due anni fa?? Penso che il loro numero di telefono sia nell’agenda… ti amo anch’io - Yumi".
Ulrich era arrivato al lavoro:
"no, quelli del college… Aelita,Odd,Jeremi e William - Ulrich".
Yumi finì la riunione e rispose a Ulrich:
"ah… non lo so… penso che anche loro siano nell’agenda…aspetta forse in una scatola ho anche qualche recapito… perché ti interessa?? –Yumi"
Ulrich sorrise:
"così avevo voglia di rincontrarli… era un po’ che non li sentiamo!!! - Ulrich>>
"arriverò a casa sicuramente prima io; te li cerco e te li metto sul tavolo. -Yumi"
"perfetto amore, ci vediamo a casa!!! –Ulrich"
"ciao <3 –Yumi"
Ore 15
Ulrich lavorava in azienda, mentre Yumi stava per parcheggiare la macchina a casa; lei salì le scale ed arrivò in camera sua e di Ulrich, si arrampicò su una scala e raggiunse una scatola ingiallita e impolverata. La tirò giù e l’aprì sul letto.
Dentro c’erano i suoi più preziosi ricordi d’infanzia, la sua bambola di quando era piccola, una foto della sua famiglia quando suo fratello era nato, vari diplomi e, c’era anche il suo vecchissimo diario segreto.
Lo aprì e incominciò a leggerlo, sorrideva, ogni volta che leggeva le “gesta” di Ulrich a Lyoko.
Nella sua testa arrivarono, tutti di colpo, tantissimi ricordi, tantissime avventure bellissime, ma che comunque le ricordavano tantissime paure.
La sua faccia si velò di malinconia.
Ad un certo punto vide che attaccata con del nastro adesivo c’era una foto di Ulrich.
Il suo volto cambiò.
Era passata dalla felicità per i vecchi ricordi alla tristezza.
Staccò la foto.
Più avanti c’era la foto di tutti quanti alla fine del college: Jeremi, Odd, Aelita, William, lei e Ulrich.
Si soffermò su Ulrich.
Confrontò la foto che aveva strappato con la foto di gruppo, Ulrich era cambiato, le due foto distavano esattamente due anni.
Due anni in cui Ulrich era cambiato in tutto, aveva perso quel bambino che era in lui fisicamente e aveva fatto posto a quello che doveva essere un bel uomo.
Nella foto c’era ancora un ragazzo cresciuto che presto sarebbe diventato padre.
Ora doveva essere un bel uomo.
Yumi corse giù in una mano aveva la foto di Ulrich il primo anno che si erano conosciuti e nell’altra la foto di gruppo.
Arrivò nell’atrio della casa, c’era una foto di famiglia.
La guardò, guardò la foto di gruppo, poi di nuovo la foto di famiglia, poi di nuovo la foto di gruppo.
Si sentì svenire.
No non era possibile.
Lasciò cadere le foto per terra e andò in cucina, prese un bicchiere e aprì il rubinetto, mentre riempiva in bicchiere gli vennero alla mente strane parole…
“voi siete miei… il tempo si è fermato da ora… per farlo partire bisogna che mi lasciate distruggere il mondo!”
Ritornò in camera da letto e finì di leggere il suo diario: sul diario, esattamente l’ultima pagina scritta c’era scritta esattamente la frase che si era ricordata, che aveva detto Franz Hopper.
Quando era finita l’ultima battaglia, avevamo spento il super computer. Si erano promessi che avrebbero ricominciato una vita normale, tutti insieme, da capo.
Aveva cambiato diario. Quello di combattere un mostro era una cosa passata, e poi presto avrebbe dovuto avere un figlio con Ulrich, che intanto si era dichiarato. No, non poteva tornare indietro. Quello era il presente e lo doveva vivere. E ora si trovava lì, aveva finito di leggere il suo diario, poteva anche prendere il suo attuale, dove scriveva solo le cose importanti, e leggerlo ma non c’era bisogno, non era importante ora. C’era qualcos’altro di molto importante, che si era accorta solo ora, in 10 anni non ci aveva minimamente pensato. Franz Hopper è con loro e ha influenzato la sua vita e lo sta continuando a fare. Forse spegnere il super computer pensando, ormai, che tutto al suo interno fosse morto, non sembra, ora come ora, una bella idea. Sono passati più di 10 anni dall’ultima battaglia, da quando Jeremi aveva creato uno spettro che, dovunque eravamo ci avrebbe materializzato su Lyoko senza l’ausilio degli scanner. Da quando se era messo in contatto con lo stesso Xana e si scoprì che la sua intelligenza è pari a una nocciolina e chi lo comandava era sempre stato lui: Franz Hopper. Ha sconvolto anche noi la notizia. Perché colui che ha creato Lyoko e che ha vissuto sulla Terra con Aelita voleva anche distruggerlo? Voleva catturare Aelita? Voleva ammazzarci tutti? Non si sa con precisione: odio?
Nell’ultima battaglia avevamo convinto Xana a stare dalla nostra parte e intanto Jeremi cercava di inserirgli qualche conoscenza, era davvero stupido. L’abbiamo anche incontrato, su Lyoko, era un fantasma nero che fluttuava, sembrava non avesse potere, che fosse indifeso e invece poteva fare quello che gli pareva, alzare rocce, uccidere senza neanche colpire con qualcosa, poteva creare mostri e ridarci i punti vita: era fantastico.
Era stata dura l’ultima battaglia, tutti contro il padre di Aelita che essendo il “creatore” si era difeso bene con dei mostri anche lui. Alla fine le torri furono disattivare e Jeremi bloccò Xana, mostri e Franz Hopper all’interno del super computer, spegnendolo.
Forse bisognava finire il lavoro, distruggere completamente Franz Hopper e, mi dispiace per lui, ma anche Xana e Lyoko e il super computer. Nessuno deve trovarlo e riaccenderlo, nessuno deve conoscere quello che abbiamo conosciuto noi. Ora era tornato il terrore, non avrebbe detto nulla a Ulrich ne a i suoi figli. Guardò dentro la scatola e non c’erano i recapiti, guardò nell’agenda e nemmeno lì li trovò. Avrebbe detto a Ulrich che si erano smarriti.
Riprese le foto e ritornò in camera.
 Prese la foto di Ulrich da ragazzo e la confrontò con quella di gruppo finita la scuola: Ulrich era cresciuto, sia fisicamente, sia mentalmente.
Ripose la foto di Ulrich nel diario, prese la foto di gruppo e la foto di famiglia, e ciò che vide fu solo la copia esatta di Ulrich: era cresciuto solo mentalmente, non aveva fatto nessun progresso fisicamente.
Quando sarebbe invecchiato?
Le preoccupava la cosa, anche lei era come lui? Anche lei non invecchiava?
Penso proprio di sì. Rimise la foto di gruppo nel diario, il diario nella scatola, la scatola sull’armadio e scese dalle scale. Anche gli altri non sarebbe invecchiati?
Ripose la foto di famiglia nell’atrio.
La fissò.
Aveva cambiato diario, aveva cambiato vita, e ora non le interessava. Chiuse gli occhi e respirò profondamente. Era tutto solo e soltanto passato e non gliene doveva importare di niente. E sarebbe stato così.
La serratura della porta scattò: Ulrich era a casa. Quest’ultimo si spaventò a trovarsela davanti.
“hey Yumi”
“ben tornato” e l’abbracciò, aveva bisogno di un abbraccio. ”non ho trovato i recapiti” continuò seria lei.
“immaginavo, sono passati troppi anni, non importa controllo se nel mio diario ci sono, se no pazienza” la baciò dolcemente, lei annuì.
Entrò in casa e si tolse la giacca e l’appoggiò nell’appendiabiti, Yumi lo osservava ferma, poi lui:
“cosa ci facevi dietro alla porta?” era ritornato dalla cucina con una lattina in mano e si era seduto sul divano. Yumi si sedette e lui l’abbracciò.
“ niente, guardavo la foto di famiglia” sorrise lei.
“ah sì, e io che pensavo che mi volessi attendere un agguato” sorseggiò la bibita, gliela porse e lei la bevve.
“abbiamo una bella famiglia, e io ho una bella moglie.” Yumi sorrise, a Ulrich non scappava mai l’opportunità di complimentarla.
“ma noi non ci siamo mai sposati…”
Ulrich si girò e la guardò “particolari, cara…” la fece sdraiare mentre lei appoggiò la lattina sul tavolino lì vicino, si sdraiò sopra di lei sostenendosi un po’ per paura che il suo peso le facesse male. Yumi gli avvolse le spalle con le braccia e lui la baciò appassionatamente.
Era giusto non dire niente a Ulrich? Era giusto dimenticare tutto?
Sì… probabilmente era la cosa migliore!

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