Frozen: Dietro Le Apparenze

di fantasy93
(/viewuser.php?uid=161943)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un bel sorriso ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Umiliazione.

Non c’era altro termine per la sua condanna.
Lui, principe Hans delle Isole del Sud, era stato spogliato di tutti i suoi titoli e possedimenti, e condannato a marcire in qualche gelida cella o in qualche stalla puzzolente di Arendelle. Non poteva aspettarsi alloggio diverso!
Lì, rinchiuso in una gabbia, nella stiva del peschereccio su cui stava affrontando il suo ultimo viaggio, sentiva lo stomaco contorcersi: aveva conati di vomito e non sapeva se fosse a causa dell’oscillare sinistro della nave, dovuto al mare in tempesta, unito all’odore pungente del pesce, oppure la nitida consapevolezza di quale sarebbe stato il suo destino.

 Sarebbe stato loro servo per il resto dei suoi giorni!
 Prima però, avrebbe dovuto prostrarsi dinanzi a loro, pentirsi dei suoi reati e implorare perdono….

Illuse!

Erano delle illuse se pensavano che l’avrebbe fatto! Non si sarebbe mai inchinato, mai piegato, mai spezzato! Non avrebbe dato loro questa soddisfazione! Potevano togliergli tutto, costringerlo a vivere nel degrado, ma non gli avrebbero portato via il suo orgoglio!
 Soprattutto non gli avrebbero portato via la sua vendetta!
Oh si, si sarebbe vendicato! Forse ci sarebbero voluti anni, ma non aveva importanza. Se c’era un aspetto positivo  in tutta quella dannata situazione, era proprio quello: avrebbe spiato nell’ombra tutte le loro debolezze,  e al momento opportuno avrebbe agito! Quel momento sarebbe arrivato, non sapeva né quando, né come, ma sapeva che sarebbe arrivato…. E lui non se lo sarebbe fatto scappare!

“Non si vive per sempre felici e contente, principesse!”






NOTE DELL'AUTRICE:
 Ciao a tutti, ecco a voi un piccolo prologo della mia prima storia in questo fandom, nonché mia prima long! Fatemi sapere che ne pensate! ^.^ "Mai inchinati, mai piegati, mai spezzati" è il motto di casa Martell in Game of Thrones, mi sembrava appropriato in questa situazione! (Tra l'altro anche Dorne si trova a Sud! Non potevo lasciarmi scappare questa coincidenza geografica! :3) Aggiornerò il prima possibile con il primo capitolo! A presto!
fantasy93

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un bel sorriso ***


"Un sorriso è il mezzo scelto per ogni ambiguità"
Herman Melville



Il sole era alto nel cielo e Arendelle risplendeva di tutti i magnifici colori dell’estate. Lei e Anna coglievano fiori colorati, mentre Olaf si divertiva a rotolarsi sul prato. Era tutto perfetto. Si sentiva così felice!
“Elsa! Guarda questo fiore: non ne ho mai visto uno di questo colore. E’ meraviglioso!”
Anna aveva ragione: quel fiore era davvero meraviglioso. Di un bianco così intenso e puro da sembrare quasi… Neve!
Neve.
Neve.
Neve dappertutto! L’estate, il caldo, il sole, i colori, il prato, Olaf, Anna non c’erano più. Era sparito tutto. Era sola, in una tempesta di neve che non riusciva a controllare.
“Anna! Anna dove sei?!?!”


D’un tratto la vide: a pochi metri da lei, Anna era una statua di ghiaccio. Era stata lei a farle quello?! La disperazione si stava impadronendo di lei, non riusciva a muoversi. Voleva scongelarla, ma non ci riusciva! Com’era potuto accadere?!
E poi la vide: una figura oscura si avvicinò alla statua di Anna e con un solo colpo di spada la mandò in frantumi. Avrebbe voluto urlare, ma era immobilizzata dal terrore e dal dolore.
 L’uomo si voltò verso di lei e la raggiunse in pochi passi con la spada sguainata. Non riusciva a vederlo in faccia, ma quando si fermò a pochi centimetri da lei, le sussurrò all’orecchio:
“Adesso tocca a te, Regina Elsa.”

Era Hans.
 
Elsa si svegliò improvvisamente. Un sottile strato di brina ricopriva tutta la sua stanza. Un incubo. Era stato soltanto un incubo, uno dei tanti che da un mese ormai la tormentavano. Rivedeva continuamente sua sorella congelata, la spada di Hans calare su di lei, il ghiaccio, la neve, la tempesta… Nonostante fosse andato tutto per il meglio, era difficile lasciarsi tutto alle spalle, soprattutto il senso d’impotenza.
Quel giorno lui sarebbe tornato, e sarebbe tornato per sempre. La famiglia di Hans credeva che non ci fosse punizione peggiore per lui, che diventare un servo nel regno che sperava di governare grazie alle sue macchinazioni. Pensavano di compiacerla in quel modo, dandole la possibilità di umiliarlo se ne avesse avuta voglia, così lei non aveva potuto opporsi a quel genere di condanna. In realtà, tutta quella situazione la angosciava: avrebbe preferito non rivedere mai più l’uomo che aveva tentato di ucciderla e che aveva manipolato sua sorella. Anna si mostrava forte, ma lei sapeva che il tradimento di Hans era ancora un tasto dolente…

Toc Toc

“Sei già sveglia oppure dormi?” La voce di Anna cinguettava dall’altro lato della porta. Aveva ripreso a svegliarla tutte le mattine, e da un mese ormai irrompeva nella sua stanza con un sorriso smagliante sul volto. In effetti, quella mattina il suo sorriso era fin troppo smagliante…
“Buongiorno Anna! Sei di buon umore a quanto vedo.”
Elsa rimosse rapidamente tutta la brina nella stanza.
“Elsa ma che ci fai ancora a letto?! Certo che sono di buon umore. Oggi è un gran giorno. Dobbiamo essere determinate, combattive e sveglie!”
Dalla luce che aveva negli occhi, sua sorella sembrava si preparasse a una battaglia.
“Credimi, Anna, sono sveglissima.” ribatté alzandosi dal letto, e cominciando a prepararsi.
“Hai fatto un altro incubo, non è vero?”
“Si, uno dei soliti. Non ti preoccupare sto bene.”
“Elsa non mentirmi! Era tutto coperto di brina fino a poco fa…”
“Si, era tutto coperto di brina perché mi sono agitata nel sonno, ma non è niente d’importante, credimi. Questi incubi svaniranno prima o poi.” O almeno così sperava. “Tu piuttosto, non inganni nessuno con quest’aria così felice.”
“Perché non dovrei essere felice? Questo è un momento splendido per me, anzi per noi! Ci siamo ritrovate e finalmente passiamo di nuovo insieme le nostre giornate, proprio come un tempo!” Questa volta il sorriso di Anna era il più sincero mai visto. “E in più adesso c’è anche Kristoff…” Aggiunse arrossendo violentemente.
“E Hans? E’ davvero un capitolo chiuso per te? Sei certa che la sua presenza qui non ti turbi? Resterà qui per sempre, lo sai.” Non poteva fare a meno di esserne preoccupata.
“Hans è un lontano ricordo ormai. Non sono mai stata DAVVERO innamorata di lui, pensavo di esserlo, ma mi sbagliavo. Devo ringraziare solo te per non averlo sposato. Poi lui si è rivelato un viscido verme schifoso dal cuore di ghiaccio! Perché mai dovrei lasciare che un verme intacchi la mia felicità?!”
“Se lo dici tu…” Il discorso di Anna non la convinceva del tutto.
“Oh, andiamo Elsa! Smettila di preoccuparti! Hans verrà qui per una condanna, non per una vacanza. Coraggio: fammi un bel sorriso e prepariamoci a dargli l’accoglienza che si merita.”
Non poté fare a meno di sorridere di fronte alla testardaggine di sua sorella. “Hai ragione, Anna. Prepariamoci!”
 

 
La sala del trono era gremita di gente accorsa per assistere alle scuse ufficiali dell’ex principe Hans. I consiglieri del regno avevano suggerito che le scuse fossero pubbliche, in modo da calmare gli animi di tutto il popolo; così la Regina Elsa, lo sguardo fisso verso le porte della sala, sedeva sul trono in attesa, apparentemente tranquilla. Al suo fianco, Anna lanciava continuamente sguardi a Kristoff nella platea.

Finalmente un rullo di tamburi annunciò il suo arrivo: Hans nonostante le guardie a scortarlo, nonostante le catene ai polsi, camminava fiero e guardava dritto davanti a sé. La folla nella sala era ammutolita. Un araldo annunciò che Hans l’ex principe delle Isole del Sud era giunto per subire la sua condanna, ma Elsa non ci fece caso: a pochi metri dal trono Hans si era fermato e l’aveva guardata dritta negli occhi. Il suo sguardo la turbava: aveva pensato di leggerci rabbia, umiliazione,
disperazione; invece tutto ciò che i suoi occhi esprimevano erano fierezza e determinazione.

“Elsa! Tocca a te parlare.” Il sussurro di Anna, simile a un colpo di tosse, la riportò alla realtà.

“Hans, siete stato spogliato di tutti i vostri titoli e possedimenti: vi sarà proibito presentarvi come principe delle Isole del Sud. Siete stato condannato a servire Arendelle per il resto dei vostri giorni, se proverete a scappare sarete giustiziato. Avete qualcosa da dire riguardo ai vostri crimini? Siete sinceramente pentito?”
Hans, che per tutto il tempo non aveva mai abbassato lo sguardo, fece un bel sorriso:
“Si, ho qualcosa da dire Vostra Maestà. Mia cara Regina Elsa ho ripensato molto a quanto accaduto negli ultimi mesi e sono consapevole di aver compiuto azioni eticamente non del tutto corrette. Venendo qui ho notato come, ora, tutte le porte di Arendelle siano aperte, non era così fino a qualche tempo fa.  So anche che se non avessi cercato di sposare vostra sorella, voi non vi sareste arrabbiata e non avreste congelato tutto il regno accidentalmente. Guardatevi ora: sedete sul trono e il popolo vi ama, nonostante il vostro spaventoso potere. Io vi ho aiutato a rivelare il vostro segreto! Io vi ho salvato la vita al castello di ghiaccio! Io vi ho aiutato riportare la felicità nel vostro regno! Se non vi avessi ingannato sul destino di vostra sorella, non avreste mai scoperto il segreto per domare il vostro potere! In tutta sincerità, Mia Signora, io credo che voi mi dobbiate dei ringraziamenti.”

Un brusio generale si alzò da tutta la sala, ma Anna sovrastò tutte le voci: “COME OSI RIVOLGERTI A MIA SORELLA IN QUESTO MODO?! TU STAVI PER UCCIDERLA!”

“Ho fatto quello che ho fatto per il reame, principessa. Credevo fosse l’unico modo di fermare l’inverno. Non siate adirata con me, mia dolce Anna: tra noi non avrebbe mai potuto funzionare. D’altra parte so che è grazie a tutta questa faccenda che avete incontrato il vostro Vero Amore, un montanaro a quanto dicono… Credo che mi dobbiate ringraziare anche voi.”

Il sorriso di Hans si allargò ancora di più alla vista di Anna, che diventava sempre più rossa dalla rabbia.

 Elsa doveva porre fine al più presto a quella situazione: “Adesso basta! Molto bene Hans, dite di aver soltanto servito il reame con le vostre azioni… Sarete dunque contento di continuare a servirlo. Comincerete a lavorare da subito. Sarete impiegato nei lavori per il commercio del ghiaccio: Kristoff sarà il vostro capo. “ Sperava di non aver peggiorato le cose. “GUARDIE LIBERATELO DALLE CATENE! Non gli serviranno per lavorare. Kristoff, ti prego di scortarlo a lavoro.
Per oggi è tutto.”

La folla cominciò a diradarsi, commentando l’accaduto. Anna era ancora visibilmente arrabbiata, mentre Elsa celava un tormento interiore dietro alla sua maschera d’impassibilità. Hans continuava a guardarla dritto negli occhi, finché Kristoff non gli si parò davanti ostruendogli la visuale…

“Io sono il montanaro. Andiamo!”






NOTE DELL'AUTRICE: Eccomi di nuovo qua! Innanzitutto voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto e apprezzato il prologo!Un ringraziamento speciale a ElsaWestergard, little black cat, cats_4ever, Princess Elsa, felsah, Moonlight_Gio, Anuen e Snow Angel per aver recensito e avermi mostrato tanto calore! Grazie anche a tutti quelli che hanno inserito questa storia tra le preferite/seguite!!! I vostri apprezzamenti mi hanno spinta a ultimare prima del previsto questo primo capitolo! :) In questo capitolo ho preferito adottare il punto di vista di Elsa, non sarà necessariamente così per tutti gli altri capitoli! A quanto pare il nostro Hans non si è fatto mettere i piedi in testa, ma ora che succederà?
Anche in questo capitolo "mi è scappata" una piccola citazione di GoT : "Ho fatto quello che ho fatto per il reame!" cit. Varys.
Per il prossimo aggiornamento dovrete aspettare almeno una settimana! Sono sotto esami, comprendetemi! >.<
Baci a tutti! 
fantasy93

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2701019