L'eroe dell'Oscurità

di Ciel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rinascita ***
Capitolo 2: *** Missione ***
Capitolo 3: *** Trasferimento ***
Capitolo 4: *** Verità [capitolo doppio] ***
Capitolo 5: *** Fiducia ***
Capitolo 6: *** Inadempiente ***
Capitolo 7: *** Redenzione ***
Capitolo 8: *** Compimento ***
Capitolo 9: *** Conseguenze ***



Capitolo 1
*** Rinascita ***


L'eroe dell'Oscurità

 

Capitolo 1
Rinascita

Cosa succede quando un falso come me... muore? Dove andrà il mio cuore? Sparirà per sempre?

Goccia dopo goccia, la coscienza di Riku Replica cominciò a riformarsi. Un sentimento, un ricordo, un pensiero... ci volle tempo prima che il fantoccio si rese conto di ciò, ma poco alla volta riprese a essere qualcuno, o qualcosa.
“Dove... sono?” chiese debolmente, come provato.
Non vi era neanche un tenue bagliore di luce, non poteva vedere nulla. Si trovava in posizione distesa, ma sotto di lui non avvertiva il suolo o alcun tipo di pavimento. Fluttuava da solo nel buio pesto.
“Che sia il mondo dell'oscurità?” si chiese Riku sospirando. “È qui che finiscono quelli come me?”
Si chiese quanto avrebbe dovuto aspettare ancora. Pensò che a breve sarebbe comparsa una qualche entità che avrebbe elencato cosa aveva fatto di buono e cosa di cattivo, rispettivamente una lista corta ed una parecchio lunga. Sempre che non fosse tutta una menzogna anche quella, disse fra sé e sé, e non vedendo arrivare nessuno sorrise, quasi incapace di rammaricarsi per l'ennesima delusione. Rimase con la sola sensazione che facesse freddo lì, eppure non avvertiva alcun tipo di temperatura.
Sospirò ancora, poi cercò di muovere gli arti. Stranamente, li sentiva distanti. Dovette impegnarsi anche solo per riuscire a portare davanti al viso la mano destra, tremante per lo sforzo.
Svegliati”.
“Chi è là?!” Riku scattò in posizione eretta, continuando a fluttuare.
Dovresti svegliarti, questa è la tua unica possibilità per poterlo fare”.
“Chi sei?!”
Io sono la tua unica possibilità”.
Riku rimase a fissare il buio davanti a sé, aspettando ulteriori spiegazioni.
Devi tornare indietro, Riku, hai delle faccende da chiudere”.
“Temo di no” rispose il ragazzo sbuffando. “Sono solo un falso, non ho faccende in sospeso”.
Ne sei sicuro? Non hai mai avuto qualcosa che fosse reale, per te?
Il suono della voce echeggiò nell'oscurità infinità. Riku alzò il volto titubante. “Di cosa stai parlando?”
Una promessa” rispose il misterioso interlocutore. “Una promessa da mantenere. È il tuo unico modo”.
Il ragazzo abbassò lo sguardo. Un nome scivolò dalle sue labbra: “Naminé...”
Ma certo, la ragazzina dei tuoi ricordi” affermò la voce.
“Non erano i miei ricordi!” ribattè Riku. “Non erano nemmeno dei veri ricordi...”
Ma erano tutto ciò che avevi, erano veri per te. Dovevano esserlo”.
“Perché mi stai dicendo tutto questo?” chiese il fantoccio alzando il tono, come se avesse ritrovato tutta la sua arroganza. “Vuoi dirmi chi sei?”
Te l'ho detto: sono la tua unica possibilità. Sono la tua seconda chance”.
“Chi sei veramente?!”
La voce rispose solo dopo un attimo di pausa: “Puoi chiamarmi il Re”.
Per Riku Replica quelle parola non avevano significato: lui non aveva mai conosciuto Re Topolino, né aveva alcun ricordo.
“Proprio non vuoi dirmi chi sei, eh?" chiese il ragazzo. “Almeno spiegami perché dovresti aiutarmi”.
Voglio chiederti un favore Riku, una missione che solo tu puoi compiere”.
“E ti pareva! Tutti che vi aspettate sempre qualcosa dagli altri!”
La risata sommessa della voce echeggiò nell'oscurità.
Ascoltami fino alla fine almeno, dopotutto ne va anche dei tuoi interessi o non potresti mai tornare indietro. Hai bisogno di me per farlo”.
“Perché? Cos'hai di così interessante da offrirmi?”
Beh, posso offrirti un corpo nuovo”.
“Un... cosa?”
La risposta del Re non si fece attendere: senza dire nulla, l'oscurità che circondava Riku si diradò e finalmente il ragazzò poté vedersi. Portò di nuovo la mano destra di fronte al viso e poteva scorgere attraverso di essa. La sua pelle era trasparente come un vetro, poco più opaca.
Con l'espressione mista di incredulità ed orrore non riusciva a distogliere lo sguardo e a malapena riusciva a sillabare parole di senso compiuto.
Il tuo corpo è svanito” proseguì la voce, “ma qualcosa trattiene la tua anima qui, al limitare dell'oblio. Inconsciamente, la tua forza di volontà si è aggrappata a qualche sentimento e sta lottando per non scomparire del tutto. Magari per ottenere, un giorno, un cuore tutto tuo”.
Riku rimase senza fiato. Continuava a fissare l'arto a bocca aperta, senza dire nulla.
Accetta la mia proposta, Riku. Compi la missione che voglio assegnarti e potrò darti un corpo tutto nuovo. Sarà il primo passo per divenire una persona unica come ogni altra”.
“... hai detto un cuore tutto mio?”
Esatto”.
“Perché dovrei fidarmi?” chiese con tono convinto la Replica alzando il capo.
In realtà, non ne avresti alcun motivo. Purtroppo, però, non posso offrirti alternative. Scegli ciò che preferisci, se vuoi scivolerò via nel buio e non ti disturberò mai più”.
Riku Replica abbassò di nuovo lo sguardo verso la mano vitrea. Sapeva di non potersi fidare di questo Re, ma quella poteva davvero essere la sua seconda ed unica possibilità, l'ultima di tante chance ormai marcite. Sarebbe un errore più grande tentare il tutto per tutto, o sprecare anche questa ultima occasione senza comunque ottenere nulla in cambio?
“Cos'ho da perdere?”
Quanto tenevi a ciò che hai perso finora, Riku? La tua esistenza, la tua promessa, ogni cosa fittizia che significava qualcosa per te... solo tu puoi sapere cosa hai da perdere”.
Una vita da imitazione già giunta al termine, o qualcos'altro. Era tutto lì.
“Ehi, Re...” chiamò il fantoccio chiudendo il pugno davanti a sé. Poteva solo sperare che il beneficio del dubbio valesse il rischio di quella proposta. “Accetto la missione”.



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I resoconti del MOGURI impiccione osservatore

Resoconto di "Rinascita"


Benvenuti, kupo, al primo di una serie di resoconti editi dal sottoscritto, il MOGURI impiccione osservatore! Kupo!!!
Vestito di nero come il mio compare al Mondo che Non Esiste, osserverò la storia dal dietro le quinte per informarvi dei dettagli e delle curiosità curiosità che, kupo, l'auture non è riuscito a inserire nella narrazione!!!
Per questo primo capitolo si parte subito con una citazione a Chain of Memories: se nel gioco Riku dormiva nel Nulla per essere poi svegliato da Ansem, qui la sua Replica si trova nel Regno dell'Oscurità per essere svegliato da un personaggio misterioso!!!
Che fantasia, kupo!!!
Per non parlare poi del clichè della trovata della promessa da mantenere per giustificare il ritorno del personaggio. Senza contare che non era neanche una vera promessa, kupo... Sora potrebbe chiedere i diritti d'autore per questa ideona!!!
Ma passiamo al piatto forte di questo capitolo: la spiegazione che fornisce il Re sul come la coscienza di Riku Replica sia sopravvissuta. Kupo, riconosco che era difficile da poter dire direttamente nella storia, ma se non ci siete arrivati, Riku Replica è ora diventato un Lingering Sentiment (o Lingering Will, kupo)!!! Sorpresi?
Il primo resoconto termina qui, ma vi lascio con delle domande: quale sarà mai la missione che il Re vuole assegnare a Riku Replica?
E chi è più tonto fra Riku, che ha accettato la missione senza neanche sapere di cosa si tratti, e Sora, che tanto è babbeo di suo?
Ma soprattutto, kupo, chi sarà mai questo fantomatico Re?
La risposte a tutte queste domande (no, alla seconda no) le troverete nel prossimo capitolo, "Missione" (che spreco di fantasia)!!!

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Capitolo 2
*** Missione ***


Capitolo 2
Missione


"Ehi, Re... accetto la missione".
"Bene. Me lo aspettavo, ma te ne sono grato lo stesso" rispose la voce del misterioso monarca con tono soddisfatto.
"Aspetta a ringraziarmi" lo incalzò la Replica, "devi ancora dirmi cosa devo fare".
"Hai ragione. Prima però, accetta questo da parte mia".
Davanti al ragazzo comparve una bolla di oscurità. All'interno Riku poteva scorgere un oggetto dalla forma semisferica.
"È il tuo biglietto dorato per uscire da qui. Afferralo, e ti trasporterà da dove sei venuto".
Il fantoccio allungò un braccio verso la bolla. Appena la mano toccò l'oggetto, passandogli attraverso, sentì l'oscurità rigonfiarsi e risalirgli lungo l'arto con una densità simile a quella di una melma. In pochi secondi ricoprì l'intero corpo di Riku, senza che questo potesse reagire in tempo. Adesso, avvolto da quella sostanza nera, sentiva freddo. Durò pochi secondi però: distante da lui riuscì a scorgere un piccolo spiraglio luminoso che si muoveva velocemente nella sua direzione.
Un attimo dopo era uscito. Intorno a lui apparvero dei muri bianchi e puliti, con delle colonne a parete come unica decorazione. Di fronte a lui c'era una porta che conduceva ad una scalinata verso il piano superiore. Era tornato da dove era venuto: il Castello dell'Oblio.
- Quindi... era tutto vero? - si chiese la Replica. Si guardò prima le braccia e poi il resto del corpo, indossava la tuta rossa e blu con il simbolo degli Heartless, la stessa che un tempo portava il vero Riku. Aprì una mano ed evocò l'Animofago, la sua arma, facendola materializzare da una coltre oscura. Strinse saldamente la presa sul manico della spada e solo allora se ne accorse: indossava anche un casco. Salvo una piccola parte in metallo grigio che copriva la nuca e si estendeva lungo la mascella fino al mento, il resto della superficie veniva presa dalla visiera nera che celava il volto e il capo, creando una forma semisferica.
"A cosa serve questo?" si domandò Riku ad alta voce.
"Nasconderti e proteggerti" rispose ancora il Re. "Consideralo un dono da parte mia".
"Perché? Proteggermi da cosa?"
"Hai visto il tuo corpo. Non penserai di poterti muovere in quel mondo come uno spirito in pena".
Il ragazzo ridacchiò. Imitazione o fantasma, faceva differenza? "Adesso vuoi dirmi cosa devo fare?"
La voce sembrava sempre più compiaciuta. "Certo Riku, ascolta bene: al piano di sopra troverai un pericoloso individuo che sta costruendo un'arma. Voglio che tu lo fermi".
"Un'arma? Che tipo di..."
"Non è importante. Trovala e distruggila, limitati a sapere questo".
"Cosa?" chiese la Replica, ma non ricevette risposta. "Dimmi almeno chi è questo tipo!"
Ma anche stavolta nessun riscontro. Rimase il silenzio ad accompagnare Riku nella sua missione. Tuttavia, ora sapeva che lo avrebbe incontrato presto: ne sentiva l'odore. Il Re era lì, e il suo fetore non prometteva nulla di buono.

Giunto al piano superiore, il tredicesimo, Riku si era già quasi abituato del tutto al casco. Attraversò le numerose stanze fino ad arrivare a quella più in fondo di tutte. Si affacciò oltre lo stipite della porta e vide, al centro della sala, un enorme... qualcosa difficile da definire: sembrava un gigantesco contenitore di cristallo a forma di goccia. Lì vicino vi era una persona di spalle con indosso un lungo mantello blu.
- Uno strano individuo e un'arma pericolosa... dovete per forza essere voi – pensò la Replica. Entrò silenziosamente nella stanza e avanzò furtivamente a spada sguainata, pronto ad infilzare da dietro l'uomo. L'aveva quasi raggiunto, stava per affondare la lama nella schiena, quando questo si voltò!
Il suo volto era celato da delle bende rosse e una cinta di pelle nera attraversava obliquamente la testa, coprendo l'occhio sinistro. Erano visibili solo l'occhio destro, di colore arancione, e la bocca. Si poteva scorgere anche la carnagione scura dell'individuo.
I due si fissarono per un secondo di incredulità. Riku provò a sferrare il suo attacco, ma l'altro riuscì ad evitare il fendente con un movimento abbastanza goffo. Arretrò velocemente urtando qualcosa dietro di lui: il lungo mantello blu aveva impedito alla Replica di vedere quel macchinario blu e azzurro a forma sferica, poggiato su un treppiede giallo con delle decorazioni a forma di pianeti; sulla parte superiore, collegati tramite dei larghi tubi trasparenti, vi erano numerosi display di piccole e varie dimensioni e ancora sopra quella che sembrava la canna di un laser.
L'uomo cadde all'indietro inciampando con il marchingengo e Riku scattò tempestivamente per colpire l'uomo, affondando la punta dell'Animofago nella coscia.
L'individuo mascherato urlò dal dolore. Il ragazzo tirò fuori l'arma dalla gamba e rimase a fissare il suo obiettivo che, agonizzante, stringeva con le mani la ferita. Fra un respiro affannato e un rantolo, il malcapitato riuscì a parlare con il suo tono di voce profondo: "Perché?!"
Riku rimase in silenzio.
"Chi ti manda? Xehanort?! E perché sei vestito così?"
"Nulla di personale, vecchio" rispose la Replica. "Ma non ho altre possibilità. È il mio unico modo..."
Con queste ultime parole, Riku si avviò verso l'enorme affare in mezzo alla stanza e si preparò a colpirlo con la sua spada, ma un istante prima si bloccò. Oltre la spessa parete di vetro, il ragazzo riconobbe una figura familiare.
"So... Sora?"
"Riku?!"
Una voce femminile irruppe nella stanza bianca. Il fantoccio si girò e la vide sull'uscio, impietrita per lo stupore, ma candida come la ricordava. "Naminé..." pronunciò lentamente il ragazzo facendo sparire l'Animofago. "Cosa ci fai qui?"
"Cosa ci fai tu qui?" replicò la Nessuno. "Come... come?"
"Grazie a te, immagino". Riku raggiunse la ragazza, le prese le mani e tirò fuori da una tasca il portafortuna a forma di frutto Paopu che pensava lei gli avesse regalato. "Ho una promessa da mantenere".
"Cosa? No!" esclamò la bionda. "Quella era solo... no, era..."
"Fasulla, lo so. Ma non mi importa più".
"Riku, tu... io..." disse Naminé, ma la sorpresa era tanto grande che non riuscì a finire la frase.
"D-dunque tu sei la copia" si intromise DiZ, ma la Replica ignorò l'uomo.
"Cosa ci fai con questo tipo? E perché Sora è lì dentro?"
"Sora sta dormendo affinché possa ripristinare la sua memoria".
"Capisco" affermò Riku voltandosi a guardare la vasca di vetro. "Quindi ha avuto una..."
Una seconda chance, pensò con un pizzico di amarezza.
"Riku? Perché sei qui?" domandò la ragazza.
"Stai lontana da lui, Naminé" esortò DiZ rialzandosi in piedi. "È pericoloso!"
"È pericoloso?" ripetè la Replica ridacchiando. "Wow, che originalità! Hai mai pensato di scrivere per il teatro?"
"Adesso basta!" urlò l'uomo cercando di mettersi in mezzo ai due giovani. Prese Riku per una spalla per spingerlo via, ma questo fu più veloce e si girò di scatto; un turbine nero si manifestò nella sua mano destra e un secondo dopo l'Animofago era puntato alla gola di DiZ.
"Sarei io quello pericoloso? E dell'arma che stavi costruendo cosa mi dici?"
"A... arma?"
"Non fare lo gnorri! Il Re mi ha detto tutto".
"Il Re?" fece Naminé.
"Che storia è questa? Non sto affatto costruendo un'arma, Topolino lo sa bene!"
"Topolino? Chi... Bah, non mi interessa" ribatté la copia con tono sprezzante. "Devo solamente portare a termine la mia missione, e tu mi sei d'intralcio".
"Riku! Fermati!" lo esortò la Nessuno.
Da dietro il vetro scuro del casco, gli occhi verde acqua del ragazzo scorrevano velocemente da Naminé all'uomo di fronte a lui, entrambi inermi dalla paura.
"Ti prego..." lo implorò ancora l'amica. "Dicci cosa sta succedendo".
La Replica esitò ancora un secondo, poi abbassò la sua spada. DiZ tirò un sospirò di sollievo.
"Solo perché sei tu a chiedermelo, Naminé" affermò Riku con tono fermo. "Sono stato contattato da questo Re. È stato lui a farmi tornare, in cambio mi ha chiesto di sbarazzarmi dell'arma che sta costruendo lui".
"Non sto costruendo un'arma!" disse DiZ, ma il ragazzo si voltò di scatto verso di lui come per dirgli di tacere.
"Sta dicendo la verità" intervenne Naminé. "È un dispositivo che serve per convertire i cuori in dati".
"Un dispositivo per... cosa?
"Intendiamo usarlo per poter fermare l'Organizzazione" spiegò DiZ raccogliendo da terra l'apparecchio caduto poc'anzi. "Se funzionerà, potrò disintegrare il loro Kingdom Hearts".
Ci volle qualche secondo prima che Riku potesse realizzare a pieno cosa aveva detto. Mentre rifletteva si girò a fissare in silenzio la vasca in cui dormiva Sora.
"Cosa vuol dire?" si chiese ad alta voce la Replica.
"Perché il Re avrebbe dovuto attaccarci?" domandò la Nessuno.
"Non era Re Topolino. Presumo che fosse solo un impostore".
"Presumi bene, Ansem il Saggio".
La voce cavernosa echeggiò nella sala.
"Tu sei il Re!" gridò Riku alzando lo sguardo verso il soffitto. "Perché mi hai mentito?"
"Non ti ho mai mentito, ragazzo".
"Smettila di prendermi in giro! Mi hai detto di essere Re Topolino e che questo affare doveva essere un'arma!"
"Un innocuo dispositivo capace di tramutare i cuori in dati. Sei davvero sicuro che una tale tecnologia non possa diventare pericolosa, se usata nel modo sbagliato?"
Ci fu una pausa. Naminè si voltò verso DiZ, che, come se fosse una tacita ammissione, chinò il capo.
"Per quanto riguarda la mia identità... non ho mai detto di essere Re Topolino".
A pochi metri da Riku, Naminé e Ansem, sul pavimento si formò un'ombra che cominciò a pulsare, a ribollire e a gonfiandosi a vista d'occhio. Poco dopo ne fuoriuscì una figura incappucciata con una lunga tunica marrone.
"Io sono il Re Ombra" esordì il monarca una volta uscito allo scoperto.
La Replica cominciò a correre sguainando la sua arma verso il nemico. A pochi passi saltò pronto a colpire, urlò come per darsi la carica, ma uno scudo invisibile ne respinse l'attacco e il violento impatto lo sbalzò via. Riku volò all'indietro e sbatté la schiena contro la vasca di Sora, per cadere infine al suolo. Naminé lo soccorse subito, stava quasi per toglierli il casco ma lui la fermò prendendole le mani.
"Dovrai dire addio alla tua ricompensa, ragazzo" proseguì l'uomo incappucciato. "Ma potresti tornarmi utile, in un qualche futuro. Ho ancora molto in serbo per te e per Sora".
Con quelle ultime parole, il Re Ombra scomparve. Tutti e tre rimasero a guardare il vuoto lasciato dal misterioso individuo. Naminé poggiò l'altra mano su quella di Riku.
"Mi sono lasciato fregare ancora" pensò ad alta voce ragazzo. Senza accorgersene strinse lievemente la presa sulle mani della Nessuno. "Ma non capiterà mai più!"



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I resoconti del MOGURI impiccione osservatore

Resoconto di "Missione"


Bentornati a questa rubrica priva di utilità, kupo!!!
In questo capitolo, Riku Replica fa ritorno al Castello dell'Oblio. Per la strada deve essere passato da un certo Unversed Nescien suo amico a farsi prestare il casco, perché sì... kupo, è il casco di Vanitas quello!!!
Ma per quale motivo il Re Ombra avrebbe dovuto donarlo a Riku Replica?
Ah già, il Re Ombra... immagino che nessuno si fosse bevuto l'idea che potesse essere il nostro sorcio preferito, vero kupo?
Chi è questo nuovo personaggio? Un nuovo Oscuro Signore? Avada Kedavra?
E perché indossa la tunica marrone che aveva l'Heartless di Xehanort in Kingdom Hearts 1? Ma soprattutto, qual è il suo scopo?
Intanto DiZ sta già costruendo il macchinario che avremmo poi rivisto in Kingdom Hearts 2, kupo, e Naminé... beh, lei continua a fare quello che sa fare meglio: poco e niente!!! Idem come Sora, ma lui dorme perché doveva recuperare la memoria, ci teneva tanto...
Come si comporterà Riku Replica adesso che ha scoperto di esser stato raggirato, kupo? E cosa ne sarà di DiZ e Naminé? Sopravvivranno allo shock o si verrà a creare un errore nella trama un TIME PARADOX? E Raiden riuscirà ad uccidere Big Boss?
Kupo, questo e molto altro ancora nel prossimo capitolo: "Trasferimento"!!!

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Capitolo 3
*** Trasferimento ***


Capitolo 3
Trasferimento


Naminé strinse le bende attorno alla gamba ferita di DiZ. Tirò una volta in più per assicurarsi che la ferita non si riaprisse. Una volta terminato, l'uomo si rialzò in piedi.
"Grazie" disse alla Nessuno. Si schiarì la voce e si voltò verso la vasca di Sora. "Penso che dovremmo spostarci".
"Spostarci?" ripeté Naminé. "Dove?"
"Ho una mezza idea. Ci stavo pensando già da un po', ma dopo quanto successo oggi temo sia una necessità" rispose Ansem. "Il Castello dell'Oblio è ancora sotto il controllo dell'Organizzazione e ora è spuntato fuori dal nulla questo Re Ombra, che ci ha scovati fin troppo facilmente... e tutto sommato ci è anche andata bene. Ma dubito che saremo in grado di difenderci ancora a lungo".
"Capisco..."
"Dobbiamo assolutamente trovare il luogo adatto per trasferirci, anche se dovessimo prolungare di qualche giorno il processo di ripristino dei ricordi. Sora è troppo importante per l'avvenire dei mondi. Dobbiamo proteggerlo".
"Vi darò una mano" intervenne Riku poco lontano. Era appoggiato con la schiena al muro, a braccia conserte. Indossava ancora il casco nero.
"E perché dovremmo fidarci di te?" replicò DiZ senza neanche voltarsi. "Ci hai attaccato".
"Sono stato ingannato".
"Il che la dice lunga sulle tue capacità..."
Riku si staccò dal muro e aprì le braccia, stringendo i pugni. "E non mi pare che tu abbia saputo fare molto per fermarmi... vecchio".
L'uomo si girò di scatto, provocato dalla battuta del ragazzo. I due si fissarono per qualche secondo, finché intervenne Naminé: "Ansem, aspetta! Abbiamo bisogno del suo aiuto. Noi non sappiamo difenderci da soli, soprattutto adesso che siamo nella morsa sia dell'Organizzazione che del Re Ombra".
"Ha ragione lei" disse Riku. "Voi non sapete combattere e io voglio farmi perdonare".
"Non mi fido di te" ribatté l'uomo con tono tagliente.
"Io sì!" fece Naminé con tono deciso.
DiZ rimase esterrefatto dall'intervento della Nessuno. La osservò per un secondo col suo occhio arancione, dopodiché si allontanò verso il codificatore ancora a terra. Mentre lo rimetteva in piedi borbottò a bassa voce: "Esseri senza un cuore..."
Riku si avvicino all'amica per ringraziarla. Parlò a bassa voce. "Grazie".
"Non c'è di che" rispose la Nessuno sorridendo.
"Davvero, vorrei poter rimediare. E poi Sora è stato gentile con me, anche dopo tutto quello che gli ho fatto... glielo devo".
Naminé ripensò al momento in cui l'eroe del Keyblade cercò invano di convincere la Replica di essere qualcuno e non solo un'ombra. Una sensazione che comprendeva bene. "Riku, posso farti una domanda?"
"Certo".
"Il Re Ombra diceva che avresti dovuto rinunciare alla tua ricompensa. A cosa si riferiva?"
Il ragazzo si voltò dall'altra parte. Non se la sentiva di confessarle di essere diventato qualcosa ancor meno di una marionetta. O forse anche lui doveva capire fino in fondo cosa questo volesse dire.
"Scusami, Nami, ma è una faccenda personale", si limitò a dire lui.
"Oh, certo. Non fa niente se non vuoi parlarne".
Poco distante da loro, DiZ, che stava controllando che il suo macchinario non si fosse danneggiato, si lasciò scappare una breve ma fragorosa. "Ah! Cosa può avere di personale una copia?"
Naminé si girò verso l'uomo, ma Riku la fermò prima che potesse dire nulla e disse: "Ha ragione lui questa volta".
La Nessuno sospirò e si voltò di nuovo verso Riku. "Non dargli troppo peso. Non è cattivo in fondo, è solo che ne ha passate tante. Devi solo imparare a conoscerlo. E un po' a sopportarlo prima..."
Il ragazzo cominciò a ridacchiare. "Ok, ti credo".
Naminé ricambiò la risata e cercò di scrutare lo sguardo dell'amico attraverso il vetro scuro del casco. Lui, che invece la poteva vedere bene, si fissò nei suoi occhi azzurro cielo e in quel momento avvertì un flebile calore risalirgli su per la schiena fino al torace. Senza volerlo ebbe lo strano impulso di stringere la ragazza fra le braccia.
Fece un passo indietro come spaventato da questa emozione, nuova per lui che era solo una copia. Disse la prima cosa che gli passò per la mente: "E... il vero Riku? Come mai non è qui lui a proteggere il suo amico?"
La ragazza si fece subito seria in volto. "Non so dove sia. Lui e il Re... Re Topolino intendo, stanno viaggiando fra i mondi per poter indagare sull'Organizzazione".
La Replica sbuffò, cercando di nascondere il suo sollievo per aver cambiato discorso. "Doveva rimanere per prendersi cura di te..."
"No, va bene così" ribattè l'altra. "È stata una sua scelta partire. Voleva domare l'oscurità rimasta nel suo cuore... ha deciso di prendere la strada più lunga e tortuosa".
Fra le parole di Naminé, Riku percepì un tono preoccupato. Sospirò, afflitto dell'idea che tornare come un fantasma, per invidiare ancora di più il suo originale, non fosse altro che l'ennesima beffa del destino.
"Ma mi sento sicura adesso che ci sei di nuovo tu" proseguì la ragazza."Dopotutto Sora aveva chiesto a te di proteggermi. È stato poco prima che affrontasse Marluxia, ricordi?"
Riku Replica si voltò verso di lei. Sorrideva di nuovo. Il ragazzo sentì di nuovo quel calore, ma stavolta era di verso: si espandeva più dolcemente per tutto il corpo, senza farlo irrigidire o innervosire all'improvviso. "È vero" rispose riavvicinandosi a Naminè.
"Posso farti un'altra domanda?" chiese ancora la Nessuno. "Perché il casco?"
"Questo? Oh, è solo..." si bloccò, cercando le parole giuste. In realtà lo poteva considerare un anticipo, ma non riusciva a capire se il Re Ombra, prima di sparire, glielo avesse lasciato per pietà o se fosse semplicemente una dimenticanza. Oppure, l'ipotesi peggiore, lo aveva lasciato di proposito in vista dei suoi progetti futuri. Riku non sapeva se sentirsi spaventato o adirato.
"Non è niente" rispose infine. "Serve a nascondermi e proteggermi".
La ragazza rimase basita da quell'affermazione, ma capì subito che non era il caso di indagare oltre. Si avvicinò e fece passare la sua mano dietro il braccio dell'amico.
"Sono felice di rivederti".

Una grossa ombra si aggirava fra i muri di Fortezza Oscura. Vagava indisturbata, ma l'aspetto sinistro del castello lo inquietava in ogni cosa.
Pietro aveva ricevuto da Malefica l'incarico di spargere i semi dell'oscurità fra i mondi per poter trovare nuovi possibili alleati, ma era da molto che la strega non si faceva sentire. E ora non la trovava.
Era quasi arrivato alla sala della Serratura quando una gelida folata di vento echeggiò nei corridoi alti e imponenti.
"CHI VA LA'?!" urlò voltandosi di scatto.
Non vi era nessuno oltre a lui. Si guardò intorno prima di proseguire, quando finalmente ricevette risposta.
"Salve, Pietro. Mi chiedevo se fossi disposto a svolgere una piccola cortesia per me".
"VIENI FUORI! CHI SEI?!"
"Diciamo che abbiamo un'amica in comune, se ciò ti rassicura".
"Uh? Parli di Malefica? ...ma chi sei?!"
"Io sono il Re Ombra. Vorrei che ti occupassi di una questione a me cara".



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I resoconti del MOGURI impiccione osservatore

Resoconto di "Trasferimento"


Kupo!!!
Capitoletto un po' di transizione questo, ma utile per presentarci le seghe mentali riflessioni dei nostri protagonisti e le loro questioni.
Riku Replica assomiglia sempre più a Shinji Ikari, kupo. Quel gran simpaticone di DiZ, invece, sembra Gendo Ikari. Ma per fortuna Ansem era un nerd di prima qualità e non ha mai visto una donna in vita sua...
Naminé invece, sostenendo Riku, tira finalmente fuori le palle un po' di carattere, kupo, e la nostra Replica sembra star scoprendo il periodo della pubertà!!!
Nel frattempo, il Re Ombra continua a tessere le sua trame e recluta un'altra vecchia conoscenza!!! Pietro avrà presto un ruolo più ampio in questa storia, DiZ sta pensando a trovare un luogo più adatto per far riposare Sora... e cosa deciderà di fare Riku Replica adesso che sembra davvero libero da ogni vincolo? Kupo, riuscirà a trovare una risposta alle sue deprimenti domande da Shinji Ikari? Quando esce Evangelion 4.0?
Resoconto un po' povero di contenuti questa volta, ma dalla regia mi dicono che la settimana prossima ci rifaremo con un capitolo doppio, kupo: "Verità"!!!

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Capitolo 4
*** Verità [capitolo doppio] ***


Capitolo 4
Verità (prima parte)

"Come puoi farlo? Mi stai tradendo?!"
"Non avevo detto che volevo fare buon uso di te?"
"No..."


"Si trova laggiù" disse DiZ indicando la strada a Riku Replica. I due si trovavano al piano terra del Castello dell'Oblio, davanti alla scalinata che conduceva ai piani sotterranei.
"In ogni piano ci sono decine e decine di stanze, due individui potrebbero visitare l'intero castello senza mai incontrarsi" spiegò l'uomo. "E riuscire a vedere tutte le sale è un'impresa ai limiti del possibile. Proprio per questo ho la sensazione che questo posto celi ancora molti segreti".
Riku rimase fermo a fissare le scale che scendevano verso il basso. Il casco scuro nascondeva bene la sua espressione assorta e malinconica: era da lì che proveniva.
Ansem proseguì: "Il laboratorio di Vexen si trova al quarto piano sotterraneo. Perché ti interessa?"
L'altro rimase in silenzio. Continuava a fissare la scalinata che si faceva più buia ad ogni gradino.
"Com'era il tuo rapporto con Vexen?" chiese ancora l'uomo. "Ti ha creato lui, doveva essere come un padre..."
Il ragazzo si voltò a guardare DiZ. "Non l'ho mai considerato un padre", rispose con voce atona. "Per me era più un..."
Creatore? Fabbricatore? Costruttore?
Queste e altre parole attraversarono la mente di Riku, incapace di scegliere la più adatta. Chissà se, in fondo, un prodotto programmato per non avere un cuore possedeva la facoltà di sentirsi deluso dal comportamento di chi una vita glil'aveva data e poi plagiata.
"Non importa" disse Ansem con tono fermo. "Hai detto che avresti protetto Sora. Non che ne sia entusiasta, ma dovresti occuparti di quello piuttosto che fantasticare sulle tue origini".
"Ho detto che avrei aiutato Naminé, non che sarei stato il tuo cane da guardia" rispose la Replica con tono acido.
I due rimasero a guardarsi in malomodo per qualche secondo, poi DiZ si girò e tornò indietro, verso il tredicesimo piano. Riku aspettò che scomparve anche l'eco dei suoi passi, rimanendo di nuovo soli, lui e la scalinata lì di fronte.
Si rese conto però che Ansem non aveva tutti i torti: non sapeva cosa avrebbe trovato nel laboratorio di Vexen, ma in realtà non sapeva bene cosa stesse cercando.
Stava per incamminarsi verso i piani inferiori quando il rumore del portone d'ingresso che si apriva lo fece bloccare. Si voltò e vide sbucare da dietro la porta un grosso individuo con orecchie a punta, due occhietti perfidi e un largo sorriso compiaciuto stampato sul muso grosso e paffuto.
"Uh? E tu chi sei?!" chiese Pietro non appena notò il ragazzo col casco.
Riku non proferì parola, si limitò a rimanere fermo dove si trovava. Il suo opponente blaterò qualcosa sottovoce mentre lo squadrava da capo a piedi.
"Bah, fa come ti pare! L'importante è che tu non voglia ostacolarmi, impiastro! Ho un lavoro da svolgere".
"Cosa hai intenzione di fare?" domandò la Replica mentre il grosso felino si dirigeva verso i piani superiori.
"Oh, pensavo che il gatto ti avesse mangiato la lingua... AH, GATTO! Questa è buona!"
Il ragazzo con un gesto deciso del braccio fece comparire la sua arma. L'istante successivo era in posizione di lotta. "Cosa hai intenzione di fare?" ripetè con tono fermo.
"Oh, andiamo moccioso! Non vorrai mica metterti contro il buon vecchio Pietro?"
Riku non si mosse. Rimase fermo, come in attesa di giudizio... o di giudicare lui stesso.
Pietro sbuffò e si avvicinò a grandi passi verso il burattino. Era alto almeno il doppio e largo tre volte tanto. "Dico sul serio, non penso che ti convenga. Il tuo casco non mi spaventa mica..."
Un fendente tagliò l'aria e con essa un paio di ciuffi neri. L'enorme gatto osservò i suoi peli volteggiare lentamente verso il pavimento, mentre Riku era tornato nella sua posizione da battaglia.
"Che tu sia dannato!" urlò Pietro sferrando un pugno contro l'avversario, ma il burattino fu di nuovo più agile: fece un piccolo balzo per poggiarsi coi piedi sul braccio del nemico, si diede la spinta ed eseguendo una capriola in aria lo colpì con un calcio piazzato al mento. Pietro cadde rovinosamente all'indietro, la Replica invece era atterrata in piedi senza perdere minimamente l'equilibrio.
"Che c'è, ti serve un vantaggio?" chiese sarcastico Riku facendo scomparire l'Animofago. Mentre il suo opponente lo guardava adirato rialzandosi, il ragazzo fece qualche passo con fare indifferente, rimanendo vicino al muro bianco del Castello.
"Coraggio..." lo stuzzicò ancora Riku. "Pensavo fossi più forte di così".
Pietro scattò verso l'avversario per saltargli addosso, ma questo evitò l'attacco abbassandosi e facendo finire il grosso gatto contro la parete.


SBAAAM



Ancora intontito per il colpo subito, Pietro cercava di staccarsi dal muso l'intonaco bianco, ma Riku non gli diede neanche quell'attimo di tregua: sfoderò di nuovo la sua arma e la puntò contro di lui.
"Fuori di qui" sillabò il ragazzo.
Il cattivo si lasciò sfuggire un debole cenno affermativo col capo, fece comparire un varco oscuro alle sue spalle e vi entrò, andandosene. Riku rimase ancora una volta solo con le scale che conducevano ai sotterranei.


Qualche piano più in basso, una figura con un cappuccio nero calato sul viso stava ispezionando il Castello dell'Oblio.
Chiuse dietro di sé l'ennesima porta che aveva trovato, soffiando come scocciato.
- Non riuscirò mai a trovare quella camera... - pensò l'individuo proseguendo per il corridoio bianco, ma all'improvviso un grosso tonfo proveniente dai piano superiori lo fece distrarre.
"Cosa diavolo era?" si chiese ad alta voce togliendosi il cappuccio. Capelli rossi raccolti dietro la testa in grossi ciuffi, occhi verdi con due lacrime capovolte disegnate sotto di essi e il mento appuntito. Axel guardò verso l'alto divertito.



Capitolo 5
Verità (seconda parte)

"Esatto, sono finto, fasullo! Il mio aspetto, i miei sentimenti, tutti i miei ricordi!"

Anche senza averne ancora capito il motivo, Riku Replica aveva infine trovato il coraggio di scendere al quarto piano sotterraneo, dove trovò il laboratorio di Vexen.
Era una stanza spaziosa, con ampi spazi e arredamento ridotto al minimo indispensabile. Una libreria colma di volumi su un lato della stanza, dei fogli pieni di appunti e progetti sul muro opposto e in mezzo alla stanza, uno specchio e una serie di scrivanie e tavoli da lavoro sommersi da documentazioni, rapporti e studi sui numerosi lavori portati avanti dal Freddo Accademico. Dalla parte opposta all'entrata, appeso al muro c'era un grosso quadro che raffigurava un Vexen più giovane di qualche anno, in compagnia di un bambino di cinque o sei anni al massimo con un folto ciuffo di capelli violacei che gli coprivano l'occhio destro, entrambi vestiti con un camice da laboratorio. A Riku diede l'impressione che raffigurasse le versioni ancora umane dello scienziato e di Zexion.
Il ragazzo trovò ironico che fosse stato proprio lui ad eliminare il pupillo del suo creatore, ma non gli riuscì di ridere poi molto. Andò verso i tavoli e cercò di decifrare la calligrafia piccola e disordinata di Vexen; trovò appunti riguardo lo studio sulla struttura del Keyblade, sui componenti che formano il corpo umano, sul legame fra anima e mente, e altro materiale ancora che probabilmente aveva a che fare con la sua creazione, ma nulla che riportasse nello specifico l'assemblamento di un burattino vuoto.
Sconsolato, Riku si tolse il casco e si guardò allo specchio. Privo di un corpo solido, poteva ancora vedersi attraversso. Sapeva di avere uno scopo, proteggere Naminé, ma una volta fatto questo, cosa doveva fare ancora? Cosa gli rimanveva da riempire?
Mentre si trovava solo nell'Oscurità, prima che il Re Ombra lo riportasse a galla, la Replica aveva fatto un sogno: era qualcun'altro. Non era la copia di Riku, non era neanche Riku... non sapeva chi fosse in quel sogno, né che faccia avesse, ma gli bastava essere qualcuno.
Invece ora il suo riflesso lo metteva di fronte alla crudele realtà, di quanto non fosse altro che un sogno ingombrante. Tutto ciò che aveva sempre posseduto altro non era che lo spettro di un'emozione o di un ricordo...
O forse no. Forse qualcosa che non fosse solo un'illusione, che fosse solo sua, c'era. Nella sua mente per un secondo balenò un'immagine che era affogata nella sua memoria contraffatta: la visuale di quello stesso laboratorio, qualche tempo prima, quando la sua coscienza artificiosa aveva appena iniziato a prender forma.
Era un ricordo sfocato, ma aveva l'impressione che allora quella stanza fosse ancora più ampia. Cercò di posizionarsi nello stesso posto in cui si trovava in quel momento, ovvero sotto il ritratto di Even e Ienzo, ma prima dei tavoli in mezzo al laboratorio vedeva anche lo stipite di una porta... un'altra porta.
Si girò e tolse il quadro dal muro, trovando un pulsante sotto di esso. Senza pensarci Riku lo premette e subito la parete si mosse, svelando un'altra camera. Era piccola, fredda e a malapena illuminata poiché serviva a mantenere dei corpi inanimati.
Ciondolavano appesi al soffitto da una catena che passava sotto le loro ascelle, ma le loro teste erano erette in maniera innaturale, come se fossero tutti svegli e vigili. I corpi erano nudi ma vuoti, privi persino di unghie e ombelico, e la pelle era liscia e lucida. Non avevano segni particolari se non un numero diverso tatuato alla base del collo e il simbolo dei Nessuno stampato sul volto di ognuno di essi.
Marionette inutilizzate in attesa di uno scopo, senza sapere se mai sarebbe arrivato. La Replica non se ne rese conto subito, ma aveva appena trovato la sua famiglia.
Un senso di angoscia e sdegno pervase Riku, se avesse potuto sarebbe scoppiato a piangere. Osservò tutti quei gusci vuoti per diversi minuti prima di accorgersi di un archivio posto sulla parete alla sua destra.
Si avvicinò, aprì un cassetto che conteneva numerosi fascicoli ognuno con una data. Prese il primo di tutti e la prima pagina riportava la nomenclatura Programma Replica.
Lesse rapidamente la base del progetto, ricreare il Custode del Keyblade per poter mettere l'arma leggendaria ad uso dell'Organizzazione. Proseguì consultando, uno ad uno, i vari fascicoli che contenevano i minuziosi resoconti scritti da Vexen.
Trovò scritto di una Replica indicata come No. I, la prima sperimentata e funzionante, una copia formata dai ricordi di Sora. In un certo senso, Riku poteva considerare questa Xion come una sorella maggiore.
Il ragazzo andò avanti e finalmente trovò il passaggio che parlava di un altro involucro, l'unico messo in funzione oltre Xion... un fantoccio senza numero.
Alla fine, non era che questo: un prototipo superato. Talmente insignificante ed inadeguato da non meritarsi neanche una cifra. Non era solo un falso, era proprio una nullità. Il niente.
Ormai conscio della sua natura, troppo afflitto per continuare, Riku lasciò cadere a terra il raccoglitore e ormai privo di pensieri si avviò verso l'uscita, lasciando aperto il passaggio segreto. Con movimenti meccanici, come fosse un automa, prese il casco e se lo rimise addosso. Uscì dal laboratorio ma rimase fermo in mezzo al corridoio, senza più sapere quale fosse davvero il suo scopo, se mai ne aveva avuti. Mentre cercava vanamente di riflettere su tutto questo, lo raggiunse il numero VIII dell'Organizzazione, incuriosito dal frastuono della lotta fra Riku e Pietro.
"Non ci posso credere..." esclamò sconvolto il Nessuno. "Sei proprio tu?"
La Replica riprese velocemente coscienza di sé quando, riconosciuto Axel, gli tornò alla mente il momento in cui questo gli aveva proposto un accordo per potersi sbarazzare di Zexion e in cambio ottenere un'identità propria.
La risposta alla domanda del rosso fu un urlo colmo di rabbia. Mosso da puro istinto Riku balzò verso Axel per afferrarlo al collo, ma il Nessuno riuscì a scansarsi appena in tempo.
Riku si girò di scatto posizionandosi immediatamente per la lotta, evocando la sua spada.




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I resoconti del MOGURI impiccione osservatore

Resoconto di "Verità"


Doppio capitolo come promesso, con un bel po' di cose da dire, kupo!!!
Riku Replica è di nuovo alla ricerca di se stesso e ha ben pensato di tornare nel luogo dove è nato per cercare risposte, kupo. Dopo che il simpaticone DiZ gli ha indicato la strada, l'Autore ha avuto la brillantissima l'idea di parlare del rapporto che potevano avere il nostro eroe e il suo creatore, Vexen. E capite il perché della citazione messa all'inizio del capitolo 4, kupo!!!
Come anticipato, Pietro entra in scena ed esce altrettanto velocemente!!! E vorrei ben vedere, dopo una figura tanto meschina (ed onomatopeistica, per i più colti)... ma voglio anticiparvi che il gattaccio tornerà presto per prenderne altre!!!
Ma arriviamo al piatto forte di questo doppio capitolo: il laboratorio di Vexen e la scoperta del Programma Replica, kupo!!!
Il laboratorio e la stanza segreta, gli altri fantocci inutilizzati (e questi venivano già accennati in uno dei Rapporti Segreti di 358/2 Days, kupo), la sconcertante verità per il nostro protagonista, il suo ricordo sepolto... l'Autore ammette di sperare di essere riuscito a trasmettere un'atmosfera gotica e sinistra.
E Xion non poteva non essere citata. Lei come sorellona di Repliku? Aww!!!
E a proposito, per la descrizione delle bambole inanimate l'Autore ci tiene a far sapere che si è vagamente ispirato all'aspetto che aveva Xion nella battaglia finale di 358/2 Days, kupo, come se prima di ottenere delle sembianze quei manichini fossero la 'base' per il corpo. L'Autore si sente particolarmente generoso e vi regala addirittura uno schizzo per farvi un'idea più precisa: http://i61.tinypic.com/2j674wo.jpg
Ora però viene da chiedermi una cosa: se Riku Replica non ha mai visto Vexen come un padre, kupo, lo scienziato come vedeva le sue creazioni?
Di certo non come dei figli, ma personalmente credo che non li abbia mai neanche visti come semplici cavie o oggetti. A tal proposito, mi permetto di riportare uno dei Rapporti Segreti di 358/2 Days, l'unico scritto dallo stesso Vexen, kupo!!!


"Note di ricerca 326
Il progetto procede a gonfie vele. No.I, la copia migliore, è un successo maggiore del previsto. L'altro involucro giudicato non idoneo alla numerazione è stato portato al Castello dell'Oblio per essere sottoposto a ricerche. Una cosa però è chiara: questi due Nessuno sono speciali."



Quindi, una qualche sorta di (freddo) affetto professionale? Temo che non lo sapremo mai, kupo!!! Una cosa è certa invece: se Riku Replica avesse continuato a leggere arrivando all'ultima frase, non sarebbe così sconfortato e confuso... e non sentirebbe il bisogno di sfogarsi con Reno di Final Fantasy 7 Axel, kupo!!!
Un'ultima curiosità: il ricordo che torna in mente a Riku nel finale del capitolo si riferisce alla scena nei titoli di coda di Re:Chain of Memories della storia di Sora.
Nel prossimo capitolo, "Fiducia", ne vedrete delle belle!!! Kupo!!!

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Capitolo 5
*** Fiducia ***


Capitolo 6
Fiducia

Se avesse avuto ancora un corpo, il fiato rabbioso di Riku Replica avrebbe offuscato la lente scura del suo casco. Senza dire nulla e senza neanche più ragionare, il ragazzo aspettava che il Nessuno avesse preso in mano le sue armi.
"Aspetta" fece Axel indietreggiando di un passo, "non voglio combattere".
La risposta del fantoccio fu scagliare contro il rosso una potente palla di fuoco violastro che lo scaraventò contro il muro.
"Ti prego Riku, devi ascoltarmi!" disse Axel mentre si rialzava, ma l'altro era già scattato verso di lui pronto a colpirlo di nuovo. Non gli interessava già più combattere ad armi pari, aveva solo bisogno di prendersela con qualcuno.
Il Nessuno afferrò la lama dell'Animofago e bloccò l'attacco della Replica. "Dico sul serio, ascoltami! Mi dispiace!"
"Ti dispiace di COSA?" chiese Riku ringhiando. Cercò di fare più forza sulla sua spada, ma Axel riusciva a tenergli testa.
"Per quello che ti ho fatto. Non avrei mai voluto–"
"Come se ti potesse davvero dispiacere di qualcosa!!"
La Replica lasciò andare la presa dalla sua arma e si abbassò di colpo, facendo cadere in avanti il suo avversario, e gli balzò subito addosso per colpirlo al viso, ma Axel riuscì a rotolare su di un lato e a scansare il pugno. "Stai perdendo il controllo, Riku! Torna in te!"
"Io NON sono Riku!" gridò l'altro.
Axel rimase sbalordito per quell'ultima affermazione. "No! Tu non devi..."
"Che c'è? Non devo cosa?! COSA VOLETE ANCORA DA ME?!"
"Ti supplico, calmati! Non devi dire così".
"E come dovrei dire? Sono una copia, non sono NIENTE! Sono solo un guscio vuo–"
"Lo sono anche io!" esclamò il membro dell'Organizzazione interrompendo la Replica. "Non sono niente di più. Non sono migliore di te!"
Riku esitò, fissò l'avversario con tutti gli arti che tremavano per l'ira e la tensione. Abbassò le spalle, cercando di ragionare; avrebbe voluto gridare, avrebbe sul serio voluto poter piangere. Ma non durò che pochi istanti: l'Animofago caduto al suolo poco prima scomparve in un fascio di oscurità per ricomparire nella mano destra del ragazzo.
"Tu non sei stato creato da qualcuno" disse con tono grave.
"Riku..." proseguì Axel sospirando, "ho detto che non voglio combattere".
La Replica scagliò la sua spada contro il rosso, colpendolo al viso. Il rosso si portò la mano alla guancia colpita, stupito per l'attacco a tradimento; si fece scuro in volto e parlò a labbra strette: "Ma non puoi approfittare della mia pazienza!"
Un muro di fiamme si innalzò attorno ai due, chiudendosi in cerchio. Il Nessuno impugnò i suoi chakram, comparsi da dei turbini infuocati, e ne lanciò subito uno contro l'avversario, ma Riku riuscì a deviarlo colpendo l'arma nemica con la sua spada. Scattò immediato verso Axel, che con un gesto della mano generò altre piccole fiamme cher uscirono dal pavimento. La Replica le attraversò noncurante, raggiunse l'altro e lo attaccò con una rapida serie di sciabolate. Il rosso si fece scudo col chakram e cercò di contrastare Riku contrattaccando.
Il ragazzo saltò indietro per evitare l'offensiva del Nessuno, stava per ripartire alla carica quando dalle scale arrivarono di corsa DiZ e Naminé.
"Cosa diavolo sta succedendo?" esordì il primo con la sua voce profonda.
"Abbiamo sentito il rumore e..." fece la ragazzina. "Axel?"
"Naminé. Non sei ancora scappata?" domandò sorpreso il Nessuno. "Che ci fai qui?"
"Devo badare a Sora!"
"Nami, non dirgli nulla!" gridò Riku poco distante.
"Ti prego..." fece Axel con tono quasi offeso senza neppure voltarsi: "Cosa ci fai con questi due? Sei stata tu a farlo tornare?"
"No, io non centro. È tornato grazie ai falsi ricordi".
"Hmm. Non sono sicuro di aver capito bene" affermò voltandosi verso la Replica.
"E allora?! Sei venuto per riportarla indietro?" sbraitò Riku.
"Non ci penso neanche! I piani alti sanno solo che Naminé è fuggita chissà dove e io ho tutta un'altra missione" rispose ridacchiando l'altro. Tornò a guardare Naminé e chiese: "E chi è il grande appassionato di moda lì con te?"
"Sono DiZ" rispose impassibile lo scienziato.
"Beh, wow! Lo sguercio mi aveva detto che avrei potuto incontrare un tipo un po' strano, ma tu sei proprio pittoresco. Ehi, mi hanno dato anche delle sotto-direttive nel caso ti avessi trovato, nulla di personale amico".
Axel lanciò contro Ansem un chakram infuocato. L'uomo sarebbe stato colpito in pieno se Riku non fosse scattato e si fosse messo in mezzo. L'arma circolare lo colpì alla testa e l'urto gli fece volare via il casco.
Il corpo trasparente del ragazzo spaventò gli altri tre, che rimasero a bocca spalancata. Naminé fu la prima che riuscì a trovare la forza di parlare, ma a malapena balbettò il nome dell'amico, che non fece altro che abbassare lo sguardo.
"Che mi prenda un colpo!" si lasciò scappare Ansem agghiacciato.
Con un gesto della mano il rosso spense le fiamme attorno a loro, poi chiese: "Che diavolo ti è successo, Riku?"
"Niente" rispose la Replica a capo chino. "Non mi è successo niente, non sono mai stato niente. È tutto quello che sono sempre stato: una menzogna".
Naminé provò ad avvicinarsi al ragazzo, ma DiZ la bloccò trattenendola per una spalla.
"Capisci adesso perché sei migliore di me?" proseguì Riku guardando Axel dritto negli occhi. "Perché vi considero tutti migliori di me? Almeno voi Nessuno mantenete il guscio che vi dà forma, io ho perso pure quello. Ormai sono solo un fantasma! Se togli il corpo ad un manichino, cosa gli rimane?"
Il numero VIII ascoltò in rispettoso silenzio. Rifletté per qualche secondo, inorridito nel comprendere fin dove si era spinta l'Organizzazione, poi rispose: "Se togli il corpo fasullo e i ricordi rubati, quello che rimane dovrebbe essere..."
"Quello che rimane è reale" lo corresse Ansem. "Cosa ti è rimasto, Riku?"
La Replica si voltò verso lo scienziato che lo guardava con una luce diversa negli occhi, con un'espressione a metà fra l'interessamento e la compassione. Anche Axel e Naminé lo guardavano ansiosi, in attesa di risposta. Fu la prima volta che qualcuno poneva a Riku Replica una domanda del genere e non era piuttosto lui a farsela da solo. La sua testa venne attraversata e sommersa da così tanti pensieri che andò nel pallone, incapace di ragionare lucidamente: sapeva di non aver mai avuto nulla, quindi non poteva rimanergli alcunché... ma quello che dicevano loro aveva senso! Se il Re Ombra era riuscito a farlo risorgere dal Regno dell'Oscurità con la scusa della falsa promessa, allora a cosa poteva aggrapparsi adesso per trovare una sua identità? Doveva capirlo, doveva riuscirci! Ma era troppo confuso... solo la voce di Naminé riuscì a rischiarare la mente annebbiata del ragazzo.
"Perché sei tornato?", chiese la Nessuno.
Non era stata opera del Re Ombra. Lui aveva sì riportato la sua anima nel mondo reale, ma essa aveva già trovato modo di conservare la propria coscienza. E quale fosse, finalmente ci era arrivato.
"Per te", rispose con convinzione. "Ho continuato a lottare anche per poter redimere i miei sbagli e il male che ho fatto a Sora, ma soprattutto per te. Ecco perché sono tornato".
Naminé rimase a bocca aperta per la risposta sincera e adulatrice. Abbracciò il compagno, senza rendersi conto che la sua chioma dorata gli attraversava il collo e parte del viso.
Axel si fece scappare un piccolo applauso. "Complimenti, Replica. Hai appena trovato uno scopo tutto tuo. Ora sei un passo più vicino all'essere qualcuno".
Riku si voltò verso il rosso, che aveva messo via i suoi chakram, e continuò: "Immagino di poter togliere le tende adesso".
"Così?" chiese Naminé. "Cosa ne farai di noi?"
"Io? Assolutamente niente! Siete al sicuro con me".
"Intendi coprirci?", domandò DiZ. "Perché?"
Come a voler provocare l'uomo, Axel ribatté sorridendo ma con un tono di voce indispettito: "Ehi, non pensare bene di me! Ho ancora la sotto-direttiva di eliminarti, lo faccio solo per loro due. E poi c'è Sora: l'Organizzazione ha ancora bisogno del Custode del Keyblade, quindi se badate a lui ci fate un favore".
"E lo dici così?" replicò Ansem.
"Grazie per la schiettezza" fece Riku. Aveva un tono di voce calmo, era come se avesse ripristinato la sua lucidità. "Ma non puoi coprirci per sempre".
"Hai ragione. Non penso di riuscirci per più di tre o quattro settimane..." ipotizzò il rosso. Incrociò le braccia e rifletté per qualche secondo, poi fece una proposta. "Se vi fidate, possiamo fare un patto: voi vi date una mossa a trovare un altro nascondiglio entro un mese e io farò finta di non avervi mai visti qui. Anzi, mi impegnerò per dimenticarlo".
"Non abbiamo alternative, immagino..." commentò con disappunto DiZ. Fidarsi di un Nessuno?, si chiese.
"No, infatti" disse la Replica girandosi verso Naminé, poi di nuovo verso il membro dell'Organizzazione. "Accettiamo".
"Ci affidiamo a te, Axel" proseguì la ragazzina.
"Dovrei essere io ad avere l'ultima parola!" sbraitò Ansem cercando di fermare tutto, ma il Nessuno stava già andandosene dopo aver fatto comparire un varco oscuro, accennando un sorriso compiaciuto.
I tre rimasero ad osservare in silenzio il punto dove era svanito il loro nuovo alleato, poi Riku andò a raccogliere il casco nero; stava per rimetterselo, ma si bloccò per scusarsi. "Mi dispiace avervi mentito. Probabilmente ho sbagliato, ma non pensavo di avere un'altra scelta". Prima di proseguire si voltò verso l'amica. "Il casco, la ricompensa del Re Ombra... ora hai capito tutto, vero Nami?"
Avrebbe voluto poterlo aiutare, ma andava oltre le sue capacità legate ai ricordi di Sora. Sapeva che essendo una Nessuno non poteva provare nulla, ma sentiva la stessa angoscia di quando fu obbligata da Larxene a rimescolargli i ricordi. Si limitò a rispondere "sì" con un filo di voce.
"Ehi" proseguì lui poggiando la mano guantata sulla spalla di Naminé, "non è colpa tua. Non ce l'ho con te".
Lei sorrise. I due rimasero a fissarsi per qualche secondo, quasi con un filo di imbarazzo reciproco, finché non fu DiZ a interromperli. "Hai trovato quello che cercavi?"
Riku si voltò verso l'uomo, che con lo sguardo gli indicò il laboratorio di Vexen.
"Penso di sì, ma... non credo che mi importi più così tanto" rispose la Replica rimettendosi il casco, ma prima che il vetro scuro gli coprisse il viso, sia Ansem che Naminé notarono un'espressione rasserenata. "Torniamo da Sora".




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I resoconti del MOGURI impiccione osservatore

Resoconto di "Fiducia"


E siamo giunti al giro di boa, kupo!!!
Riku comincia finalmente ad accettarsi, kupo, quindi aspettatevi una maturazione del nostro protagonista nei prossimi capitoli. Anche Ansem forse comincerà a guardare la nostra Replica con occhi diversi (vecchio sporcaccione)!!!
Ma passiamo a parlare della guest star del capitolo, il rosso Axel! Inserendolo, l'Autore ha voluto spiegare come facessero lui e DiZ a conoscersi in KH2 (a inizio gioco, durante il torneo Struggle). E non solo, kupo, io che sono impiccione l'osservatore di questa storia vi segnalo persino dove collocare questa scena con Axel in merito a 358/2 Days: dopo la ricerca della Camera del Risveglio, il rosso torna da Roxas nel giorno 71, quindi questo capitolo si svolge il giorno prima!!!
Infine, possiamo considerare questo incontro fra Naminé e Axel il momento esatto in cui la ragazzina comincerà a fidarsi completamente del Nessuno... una fiducia ben riposta, kupo, tanto che l'Autore mi ha obbligato con la forza suggerito di segnalarvi questo passaggio da uno dei diari segreti di Axel, direttamente da 358/2 Days:


"Quando si conosce bene una persona, bastano semplici cenni o ammiccamenti per capirsi al volo. Si legge tra le righe... Sono contento di poter restare ambiguo riguardo a ciò che è accaduto al Castello dell'Oblio."



Come al solito, l'Autore si diverte a prendere elementi dai giochi, a smontarli e rimontarli aggiungendovi del suo cercando però di non alterare la storia alla base!!!
Infine, vi informo che dalla prossima volta entreremo nella fase finale della storia, kupo!!! Al prossimo capitolo dunque, con "Inadempiente" (ma come, proprio ora che aveva trovato uno scopo?).

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Capitolo 6
*** Inadempiente ***


Capitolo 7
Inadempiente

"Una copia fedele fino all'ultimo".

Era quasi il tramonto a Fortezza Oscura, due figure vestite di nero stavano attraversando indisturbate il crepaccio. Topolino era già passato di lì altre volte, ma Riku – quello originale, vedeva per la prima volta quella zona; nel breve periodo che aveva dimorato in quel mondo non era mai uscito dal castello di Malefica.
Continuarono ad avanzare quasi fino alla fine del percorso, quando all'improvviso il Re si accorse che il ragazzo si era fermato e inginocchiato, con una mano al petto.
"Riku!" chiamò il monarca accorrendo l'amico.
"Non è niente..." rispose il ragazzo quasi sussurrando, facendo all'altro con la mano segno di fermarsi. Si rialzò, barcollò appena ma riuscì a rimettersi in piedi. "Sto bene".
Riku ricominciò a camminare dritto davanti a sé. Re Topolino abbassò lo sguardo sconfortato, pensando a quanto potesse realmente gravare l'ombra di Ansem sul cuore dell'adolescente. Come se quest'ultimo gli avesse letto nel pensiero disse: "Devo farcela da solo, ma ci sono quasi. Fra non molto potrò tornare".
Topolino raggiunse di corsa il compagno, ricordandosi che ne aveva ancora di cose da fare. "Qualsiasi cosa ti serva, sono sempre al tuo fianco" affermò facendo tornare sul suo volto il solito sorriso amichevole.

"È occorso più del previsto, ma siamo ancora in tempo" annunciò DiZ con la sua voce ridondante.
"Siamo agli sgoccioli" esordì Riku Replica correggendo lo studioso. "Dobbiamo muoverci".
Erano passate tre settimane dall'incontro con Axel. In quel lasso di tempo, Ansem aveva opzionato un elevato numero di mondi per poter trasferire Sora e nascondersi dal Re Ombra e dall'Organizzazione. Fortunatamente non ci furono altri attacchi da parte di nessuno, ma Riku era sempre rimasto all'erta.
"Lo so" rispose DiZ mentre teneva lo sguardo chino sul monitor portatile che teneva in mano. "Ma è rimasta una sola cosa da fare: voglio che tu accompagni Naminé nel luogo che ho scelto affinché possa studiarlo per bene e decidere il punto migliore per sistemare Sora. Dopodiché potremo procedere col trasferimento dell'attrezzatura e finalmente potremo andarcene. Non ci vorrà che una manciata di giorni".
"Sei sicuro di voler restare da solo?" chiese la Nessuno all'uomo con la sua voce delicata.
"Non dovreste metterci molto. Saprò cavarmela".
"Va bene" fece Riku poco distante. Si trovava proprio di fronte alla vasca di Sora, osservava il Custode del Keyblade con il casco sotto braccio. Sembrava quasi ammirare il suo ex-avversario, assorto nei pensieri che lo rendevano desideroso di sdebitarsi con lui.
Aveva molto pensato allo scopo che aveva trovato poco tempo prima e in un secondo momento realizzò che pure il vero Riku voleva proteggere Sora. Possibile che la sua progettazione fosse stata talmente meticolosa da fargli replicare, seppur inconsciamente, le intenzioni del Riku originale?
"Forse è così" gli aveva detto Naminé quando si confidò con lei, "ma pur avendo lo stesso obiettivo, avete scelto due strade differenti: lui sta combattendo l'oscurità dentro di sé, mentre tu sei rimasto qui per difendere Sora in prima persona. Io credo che tu sia molto più di una semplice copia".
Riku non si era ancora del tutto convinto dell'ultima parte, ma aveva imparato a non dare più così tanta importanza a certi pensieri. Sgombrò la testa da tutti i quesiti, si voltò verso DiZ e domandò: "E sei sicuro di poterti fidare di me?"
L'uomo non rispose, si limitò a scambiarvi una rapida occhiata. Anche se nessuno dei due lo aveva ammesso, fra i due era scaturito un rapporto di stima reciproca.
La Replica ridacchiò, poi si rivolse a Naminé: "Se per te va bene, direi di andare subito e chiudere questa faccenda".
"Certo" rispose la ragazza.
Riku indossò il casco e con un gesto della mano Ansem aprì un corridoio oscuro che conduceva nel luogo designato. I due ragazzi vi entrarono e si ritrovarono nello spazio azzurro in mezzo ai mondi, costellato in ogni dove dal simbolo del Nessuno. Entrambi vedevano quello strano posto per la prima volta, ma Naminé si sentiva particolarmente intimorita. "Siamo al sicuro qui?"
"Qui dove intendi?"
La Nessuno rimase ammutolita, spiazzata per la domanda cui non sapeva rispondere. Ci volle qualche secondo prima che capisse che era una battuta, poi si sforzò di farsi uscire una risata.
"Scusami Nami, ma non ho un gran senso dell'umorismo. Sto cercando di migliorare" si giustificò Riku.
Stavolta la ragazzina rise spontaneamente. "Ce la farai", disse lei prendendo con la sua la mano del compagno. Le dita dei due si intrecciarono fra loro ed entrambi continuarono a camminare in avanti. Raggiunsero dopo pochi minuti un altro varco, lo attraversarono e uscirono all'aperto: la destinazione era una villa abbandonata appena fuori da un boschetto. Tirava una piacevole brezza fra gli alberi che ne scuoteva delicatamente le fronde e i rami filtravano la luce del sole, rossastra, come quella del tramonto, anche se era solo il primo pomeriggio.
Riku e Naminé si guardarono attorno incuriositi, per entrambi fu la prima volta che vedevano uno dei mondi al di fuori del Castello dell'Oblio. I ricordi del Riku originale, però, trassero la Replica in inganno: si aspettava che ogni mondo avesse un mare limpido e azzurro, una spiaggia di sabbia dorata e un sole incandescente. Non capiva tuttavia se quella che provava fosse nostalgia o delusione.
I ragazzi si avviarono verso il vecchio cancello scardinato, lo aprirono, attraversarono il vialetto e infine entrarono nella villa. La Nessuno si mise subito all'opera e cominciò a ispezionare ogni stanza, prima al piano inferiore e poi a quello superiore. Riku invece si accertò che fosse tutto sicuro, ma la villa sembrava sgombra da ogni pericolo, quindi decise di visitare con calma l'abitazione. Entrò nella biblioteca, c'era solo un vecchio tavolo al centro della sala con un candelabro e le librerie a parete, ancora zeppe di libri e romanzi. Dalla parte opposta del corridoio c'era un'altra stanza, completamente bianca e senza arredamento, solo due grandi tende bianche che ondeggiavano accompagnate dagli spifferi di vento.
Scese al piano di sotto e trovò un salottino ancora arredato, ma la polvere ricopriva ogni superficie. Naminé raggiunse il ragazzo dopo poco, dicendo di aver finito.
"Sei stata veloce" commentò Riku. "Meglio così, torniamo subito da Sora".
La Replica si diresse verso la porta d'ingresso, seguito dalla ragazza, che afferrò di nuovo la mano di Riku, ma il rumore di un vetro che veniva infranto li fece voltare. Dalla finestra rotta sbucava un grosso braccio nero che cercava a tentoni la maniglia, la trovò e riuscì ad aprirsi il passaggio. Era Pietro, che entrò in scena scavalcando il muro.
"Ancora tu?" fece Riku facendo comparire l'Animofago.
"Ugh, si trova davvero qui! Allora aveva ragione lui" borbottò il gatto a bassa voce.
"Nami, va' via!" ordinò il ragazzo. La Nessuno corse al riparo fuggendo nel salone accanto, ma ogni tanto si sporgeva con la testa per poter vedere cosa accadeva.
"Devo liberarmene alla svelta" mugugnò ancora Pietro fra sé e sé. Poi, tirando fuori tutta la sua tracotanza, riempì i polmoni e disse ad alta voce: "E va bene, marmocchio! Hai due possibilità: puoi andartene senza far storie e non ti metterai più sul mio cammino, o il buon vecchio Pietro dovrà dartele di santa ragione!"
"Ho già sentito la storia del 'buon vecchio Pietro', e ricordo bene com'è finita. La tua forza non mi è sembrata granché!"
"Tu dici, pivello?" ribatté l'altro sghignazzando. "Mi sono attrezzato per bene, questa volta!"
Il gatto tirò fuori da una tasca un'enorme sfera celeste tendente al grigio, con delle fasce che ne tracciavano la circonferenza. Pietro la scagliò contro l'avversario che la afferrò al volo, bloccando il colpo senza problemi.
"Cos'è, pensavi stessimo giocando a blitzball?" domandò Riku con tono provocatorio.
"Certo che no... ma tu sei caduto in pieno nel mio tranello!"
"Cosa?"
Le fasce sulla palla si illuminarono di colpo. La Replica, colta alla sprovvista, rimase impietrita per un secondo soltanto, ma di troppo: la sfera generò una piccola ma potente esplosione che inghiottì completamente il ragazzo, scagliandone via il casco contro un muro.
Naminé rimase dietro la porta, impietrita per lo spavento, ad osservare il fumo dissolversi. Ci volle qualche istante, poi finalmente scorse la sagoma dell'amico riversa sul pavimento, ma quando la visuale fu completamente libera vide che il completo rosso e blu di Riku era vuoto.
Le labbra della Nessuno tremarono. Fece un timido passo in avanti, poi scattò fra le risate cariche di vittoria di Pietro che inondavano la stanza e raggiunse i vestiti inanimati dell'amico. Lì accanto era caduto il portafortuna a forma di frutto Paopu, lo raccolse d'impulso e lo strinse fra la sua mano e il guanto della copia.
“Riku?!” chiamò lei disperata. “RIKU!!”




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I resoconti del MOGURI impiccione osservatore

Resoconto di "Inadempiente"


Crepuscopoli, kupo!!! Basta questo per capire che l'Autore con questa parte della storia comincerà a sciogliere i nodi che ci collegheranno a KH2!!!
Ma andiamo con ordine o voi ingenui lettori rischiate di perdervi: la scena d'apertura del capitolo è una citazione a una delle scene che vediamo durante i titoli di coda di Re:Chain of Memories, per l'esattezza nella modalità Reverse/Rebirth!!! Il vero Riku è prossimo a fare ritorno al Castello d'Oblio, kupo, chissà cosa succederà quando si ritroverà faccia a faccia col suo clone!!!
Ma torniamo adesso alla trama principale o l'Autore mi pesta: Riku sembra essere maturato, sembra sereno e cerca di alleggerire l'atmosfera con pessime battute. E fra lui e Naminé... uuh, kupo!!!
Ma è cosa certa però che Repliku deve ancora completare il suo percorso interiore, a dimostrarcelo ci sono ancora i dubbi sulle sue scelte, la sensazione che prova quando giunge a Crepuscopoli e si aspettava di vedere il mare... e non solo, kupo. C'è un'ultimo, velato particolare: quando Riku dice a Pietro che la sua forza non era granché, in realtà il vero Riku dice la stessa frase ad Ansem poco prima della loro battaglia finale in Re:CoM!!! Adesso potete capire il motivo dietro la scelta della frase a inzio capitolo, "Una copia fedele fino all'ultimo"... diciamolo, l'Autore è sadico e se la spassa!!!
Ma kupo, chissà che tutto questo non finirà presto, magari nel prossimo capitolo... "Redenzione"!!!

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Capitolo 7
*** Redenzione ***


Capitolo 8
Redenzione

Alla fine sparirò di nuovo. Perché qui, così? Perché in questo modo?
Non sono riuscito a portare a compimento nulla, nella mia vita. Vita, esistenza... a volte di queste parole penso di coglierne il significato appieno, altre volte per niente. Ma è nella mia natura: sono nato nell'ombra, dall'oscurità di qualcun altro. Mi hanno riempito il cuore di menzogne e falsi ricordi, ho cercato in ogni modo di diventare qualcos'altro che non fosse una semplice imitazione dal destino già scritto, ma... sono già scomparso una volta, e probabilmente questa volta di me non rimarrà traccia, così come era previsto.
Mi sarei accontento di così poco, e invece nulla mi è mai appartenuto, ogni cosa mi è stata negata. O quasi: Sora, lui mi ha concesso pietà. Sapeva che ero solo un falso ma ha cercato di aiutarmi come avrebbe fatto un buon amico. Ha voluta darmi una possibilità che però ho rifiutato. Anche giunto a quel punto non accettavo compromessi: tutto o niente.
Capisco solo alla fine di aver sbagliato, solo ora vedo ogni singolo sbaglio che ho compiuto. E mi rendo conto che la vita intera è un compromesso.
Senza che nessuno te lo chieda, vieni alla luce. Da quel momento conoscerai persone che pretenderanno qualcosa da te, per alcune non sarai che un mezzo o un vantaggio per ottenere qualcosa, riceverai il peso delle aspettative da rispettare e dovrai trascinarti dietro tutti i tuoi demeriti, e saranno pochissime le persone buone che invece ricorderanno cos'hai fatto di giusto in quel piccolo lasso di tempo concessoti.
È un fardello a ben pensarci, ma almeno è tutto... veritiero. Io non posso sperare in nulla di tutto ciò perché... perché qualcuno ha deciso che non posso e basta. Dov'è il senso?
E anche quando ho pensato di poter rimediare trovando uno scopo solo mio, non è valso a nulla. Ma devo solo essermi illuso, perché quella sensazione, la consapevolezza di non poter più fallire e di portare a compimento qualcosa... mi faceva star meglio.
Ma lui no. Riku, quello vero, ci è riuscito e ha fatto molto di più.
Una volta il mio creatore lo ha definito 'l'eroe dell'oscurità'. Ironicamente, in quell'occasione Riku accettò l'oscurità nel suo cuore, ma allo stesso tempo prevalse su di essa. Riuscì a redimersi degli errori fatti in passato. Ha avuto una seconda possibilità, tutti dovrebbero averne una. Perché io no? Perché non posso averne una vera?
Tanto sarebbe stato inutile, ma sapere che stavolta sparirò per sempre, io... io...
Sento una voce nelle tenebre che mi chiama.
Riku?!
Chi sei? Io non sono...
RIKU!!
Questa voce... Naminé?
Nel buio pesto si apre lontano un piccolo spiraglio luminoso. La luce viaggia veloce e in pochi secondi mi raggiunge, avvolgendomi. Sento il calore della luce, posso sentirlo... è reale.


Riku aprì gli occhi e vide Naminé china su di lui, lo sguardo colmo di paura. Con una mano gli teneva la sua, stringendovi il portafortuna a forma di frutto Paopu.
“Sei tornato!” esclamò la Nessuno con un tono fra l'incredulo e il sollevato.
“Sono tornato?” si domandò il ragazzo, stupito quanto l'amica. “Certo... ho sentito la tua voce”.
Naminé lo abbracciò. “Sono così felice!” disse lei sorridendo.
"Grazie per avermi guidato" rispose la Replica ricambiando l'abbraccio. Fece passare la mano sinistra fra i capelli color paglia della Nessuno e con la destra strinse la presa sul portafortuna. "Non ti abbandonerò mai. Te lo prometto Nami, stavolta per davvero".
La ragazza fece scivolare una carezza lungo la guancia di Riku, gli occhi le si fecero lucidi.
"Ehi..." fece Pietro poco distante, rimasto a bocca spalancata. "EHI EHI EHI!! Come osi soffiarmi la vittoria tornando così all'improvviso?"
Riku scambiò un'ultima occhiata con Naminé, poi si alzò con aria scocciata.
"Che diamine è successo alla tua faccia? Sicuro di star bene?" chiese ancora il felino vedendo meglio il suo avversario. La copia fece soltanto un passo, ponendosi davanti alla Nessuno. Mise il portafortuna in tasca e strinse la presa sull'elsa dell'Animofago, ma rimase in piedi senza mettersi in guardia, fissava il nemico con espressione torva e basta.
"E va bene, bamboccio! Vuoi fare il duro? Ti accontento subito!"
Pietro prese dalle tasche una manciata di piccole bombe rosse e blu e le lanciò tutte contro i due ragazzi. Senza battere ciglio la Replica fece scatenare attorno al suo corpo artificiale un'aura oscura che rispedì gli esplosivi al mittente. Il grosso gatto riuscì a difendersi facendo comparire appena in tempo una grossa barriera sferica attorno a sé.
"Te l'avevo detto che mi sono attrezzato per bene!" esclamò Pietro baldanzoso, ma Riku continuò a ignorarlo. Aprì la mano sinistra e scagliò contro l'avversario una palla di fuoco violaceo. La barriera parò di nuovo l'attacco, ma approfittando del fumo causato dal colpo il ragazzo scattò in avanti e colpì la barriera con la spada, scagliandola via assieme al suo protetto contro il tavolo al centro della stanza, spezzandolo in due.
Pietro si rialzò, stordito per esser stato trattato come un pallone. Barcollò per un paio di metri prima di riuscire a fermarsi e a rimettere in ordine le idee; vide che il nemico lo osservava con assoluta noncuranza. Resosi conto di non poter vincere, il gatto cominciò a digrignare i denti e a tremare per la rabbia. "Avrei dovuto continuare a svolgere il compito che mi aveva affidato Malefica", sussurrò fra sé e sé. Poi, riprendendo il controllo, alzò lo sguardo verso il soffitto e cominciò a sbraitare sbracciando: "Ehi, Re Ombra! Lo so che mi stai ascoltando! Io mi licenzio, e non farti mai più sentire!"
"Cosa? Il Re Ombra?" chiese Riku sorpreso. "Lo conosci?"
"Humf, ritieniti fortunato che mi sono stancato di giocare con te e con il tuo stupido casco inquietante, ragazzino!" rispose Pietro con la solita spocchia. Con un brusco gesto del braccio aprì un portale oscuro, si girò e vi entrò a passo pesante. La copia non lo seguì, rimase a guardarlo mentre usciva di scena.
Una volta richiuso il varco, Naminé si avvicinò all'amico, poggiando su una spalla la sua mano affusolata. Un secondo dopo Riku vacillò, come se gli mancassero le forze; la Nessuno lo afferrò prontamente sotto le braccia, aiutandolo a reggersi in piedi. "Riku! Stai bene?"
"Non lo so... mi sento strano. Debole".
"Sei risorto una seconda volta. È normale che ti senti affaticato, la tua mente dev'essere provata. Dobbiamo tornare al Castello e farti riposare". "Hai ragione... andiamo".
Sostenendo il ragazzo, Naminé si diresse verso la porta. I due si fermarono a raccogliere il casco, attraversarono l'atrio e uscirono nel vialetto, infine giunsero al portale oscuro che avevano usato poco prima per arrivare lì, ancora aperto. Vi entrarono e, mentre proseguivano, la bionda disse: "Se non fosse stato per quel Pietro..."
"No, è stato meglio così", ribatté Riku. "Ora sappiamo che il Re Ombra si sta riorganizzando per attaccare di nuovo. Dobbiamo assolutamente spostare Sora... e io darò al Re Ombra quel che si merita!"




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I resoconti del MOGURI impiccione osservatore

Resoconto di "Redenzione"


Signore e signori, Riku Replica!!! Morto e risorto per ben due volte (alla facciaccia tua, Son Goku)!!!
Ma non dilunghiamoci su cose che già sappiamo (ovvero che è un gran fico) o rischiamo di far diventare questo resoconto più lungo del capitolo vero e proprio, kupo!!!
Come avevo promesso, Pietro è tornato unicamente per prenderle ancora!!! Ma questa è stata l'ultima volta in cui abbiamo potuto vantare la sua presenza, perché come ha detto lui stesso tornerà a svolgere le missioni assegnategli da Malefica (e a combinarne altre contro il povero Roxas in 358/2 Days)!!!
Come ci potevamo aspettare, Pietro gioca sporco, kupo: le bombe e la barriera hanno messo in difficoltà Riku (per un nanosecondo), ma almeno ci viene spiegato da dove è saltato fuori l'armamentario che rivedremo poi in KH2!!!
Per concludere questo ennesimo, fastidioso e insulso resoconto, vi parlo di un dettaglio che non comprende solo questa fic: il tavolo della Vecchia Villa. In KH2, quando visitiamo l'abitazione, vediamo che il tavolo è già distrutto... un'altra cosa che l'Autore si è sentito in dovere di spiegare (ma ce n'era davvero bisogno?)!!!
La curiosità però è che questa è già la seconda volta che l'Autore distrugge quel tavolo, kupo: la prima volta è successa in una delle sue precedenti fan fic, ma in quel caso a mettere a soqquadro la stanza erano Roxas e un grosso Heartless con poteri acquatici (per la precisione, l'Heartless di Demyx)... ma di tutto ciò, a nessuno importa!!! Anche perché, questa fic, non si trova su EFP...
Anche per stavolta è tutto, e non perdete il prossimo capitolo, dove vedremo la resa dei conti fra Riku Replica e il Re Ombra!!! Sarà uno spargimento di sangue, kupo (ma anche no)!!!

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Capitolo 8
*** Compimento ***


Capitolo 9
Compimento

Riku aprì gli occhi e vide il soffitto bianco sopra di lui. Una volta tornato al Castello del'Oblio aveva collassato per lo sforzo. Si girò su di un fianco e si mise a sedere sul letto, cercando di allineare i pensieri e di alzarsi. Sbadigliò e si chiese per quanto avesse dormito, quindi saltò giù dal letto e uscì dalla stanza per cercare Naminé e DiZ.
Li trovò fuori dalla stanza dove dormiva Sora, impegnati a trafficare con le ricerche e gli studi di Ansem e a chiuderli dentro degli scatoloni per spostare tutto a Crepuscopoli.
"Buongiorno" disse la Replica con voce roca. Si schiarì la gola e si avvicinò ai due, chiedendo: "Ho dormito molto?"
"Hai dormito tutto il pomeriggio di ieri e tutta la notte" rispose la Nessuno passando una pila di fogli allo studioso, che precisò: "Quasi diciotto ore".
Significava che Sora era rimasto indifeso per quasi una giornata intera. Riku non sapeva cosa dire, farfugliò un po' prima di formulare una frase di senso compiuto. "Cosa posso fare?"
"Va' di là a porta il mio dispositivo di codifica. E non lo rompere", affermò Ansem mentre chiudeva una scatola. Naminé guardò l'amico e sorrise dolcemente, come a dirgli di non far caso alla maniera in cui l'uomo l'aveva chiesto.
Il ragazzò si lasciò scappare una smorfia divertita e andò a prendere il macchinario. Lo trovò nello stesso punto in cui lo aveva visto per la prima volta. Lo studiò un attimo, per trovare il modo migliore per spostarlo senza danneggiarlo, quando udì una voce rauca e cavernosa dietro di lui.
"Avresti dovuto fare come ti dissi e distruggere quell'affare, ragazzino".
Riku si voltò e vide aprirsi un varco oscuro in mezzo alla stanza, dal quale arrivò la figura bassa e gobba del Re Ombra, col cappuccio marrone che ne celava il volto. "Ma voglio offrirti un'ultima possibilità: occupatene ora e forse ti darò il corpo che tanto agogni".
"Arrivi tardi, re dei miei stivali!" ribatté Riku evocando la sua arma. "Non hai più nulla da offrirmi che m'interessi".
"È così? Bene..." affermò il misterioso monarca con un filo di compiacimento. "Però ti ricordo che sei in debito con me, copia di Riku! Sono io che ti ho riportato indietro, ora devi obbedirmi!"
La Replica lanciò un'occhiata sconcertata all'altro, poi si posizionò per la lotta: "Ma fammi il favore!"
"Ti avverto: hai intrapreso una via dalla quale non potrai tornare indietro".
"E io ti ho detto che non mi interessa nulla! Ora smettila di scocciarmi e vedi di sloggiare!"
"Povera, misera copia..." commentò il Re Ombra scuotendo la testa. "Capisci così poco".
Sentite le voci, Naminé e DiZ si diressero immediati verso la stanza, ma una parete invisibile impedì loro di passare. La Nessuno poggiò le mani aperte su di essa, come a volerla buttare giù. "Riku! Non riusciamo a passare!"
"Lo so, sono stato io" rispose il ragazzo. "Voi due rimanete al sicuro".
Riku scattò verso il nemico e tagliò l'aria con una serie di fendenti, ma l'avversario li parò tutti senza difficoltà. La Replica saltò e assestò un calcio al petto del Re, che indietreggiò di un passo, e senza dargli tregua il ragazzo gli scagliò contro una Firaga Oscura. L'impatto generò una coltre di fumo nero che inghiottì il Re Ombra, ma dopo pochi secondi un getto di oscurità ne uscì fuori e investì Riku, intrappolandolo e trasportandolo verso l'alto. Il fumo si diradò e il ragazzo, premuto contro il soffitto, vide che il getto oscuro era in realtà il braccio del nemico, allungatosi per diversi metri da sotto la tunica marrone.
Il Re Ombra si voltò e alzò l'altro braccio verso la vasca di Sora, poi le tenebre che circondavano Riku si gonfiarono ulteriormente e lo avvolse del tutto.
"RIKU!" lo chiamò Naminé.
L'arto del monarca si estese e afferrò la vasca, la mano si ramificò e tanti piccoli filamenti di oscurità simili a piccole dita si agitavano sulla superficie vitrea, ricoprendola lentamente. Dall'alto cadde un fascio di luce, proveniente dall'interno della bolla che teneva intrappolato la Replica.
"Luce?" si domandò il Re Ombra con curiosità.
Il raggio dilaniò il bozzolo, tagliandolo in due, e Riku balzò fuori, tornando coi piedi per terra.
"Lascia stare Sora!" gridò la copia. Un'aura violacea ricoprì il suo corpo e si sollevò da terra, galleggiando in aria. Puntò l'arma prima verso l'alto e poi verso il nemico, si mosse come per scattare in avanti ma svanì lasciandosi dietro una folata di vento. Ricomparve subito dopo a pochi centimetri dal braccio del Re Ombra, colpendolo con l'Animofago, e svanì di nuovo. Andava talmente veloce da sembrare che si stesse teletrasportando per ogni attacco. Continuò a colpire l'arto dell'avversario finché non si mozzò.
Il Re Ombra gridò, ma la voce sembrò diversa. Assomigliava più al lamento di un animale.
I filamenti oscuri attorno alla vasca di Sora si ritrassero, fino a dissolversi.
Riku si teletrasportò un'ultima volta, stavolta colpendo in pieno il suo opponente. L'urto fu così forte che lo scagliò verso la parete invisibile, infrangedola e volò oltre Naminé e DiZ, per tutto il corridoio, fino alle scale, dove cadde giù per la rampa rotolando rovinosamente.
La Replica gli corse dietro e lo inseguì giù per la scalinata, fino al pianerottolo dove si era fermato. Il Re Ombra afferrò il ragazzo al volo e fece di nuovo quel verso animalesco, poi lo scagliò a sua volta giù per le scale. Riku ruzzolò fino al pian terreno, dove venne raggiunto dal monarca tramite un varco oscuro.
Naminé e DiZ li rincorsero e quando li raggiunsero la lotta era tanto serrata da non poter intervenire. Riku sferzava spietatamente, il Re Ombra parava ogni colpo e subito contrattaccava, ma l'altro schivava agilmente ogni offensiva.
La copia cercò di immobilizzarlo afferrandogli una spalla con una mano e il capo con l'altra, e si avvicinò al punto da poter vedere il volto sotto il cappuccio. L'espressione sul viso della Replica raggelò, le labbra tremolarono e gli occhi si spalancarono, carichi di sgomento.
"Cosa... cosa sei tu?!" chiese il ragazzo cercando di staccarsi, ma il nemico lo aveva afferrato con la sue lunghe dita simili a delle radici, che si allungavano sul corpo del giovane. L'essere misterioso roteò il braccio per quattro o cinque volte e poi lasciò andare la presa, lanciando Riku contro il muro. In un secondo la Replica allungò il braccio in avanti e aprì la mano, generando un varco oscuro, vi entrò e ricomparì alle spalle del monarca, colpendolo al volo e gettandolo nuovamente verso le scale.
Il Re Ombra rotolò nuovamente giù per i gradini, attraversò i pianerottoli fino ad arrivare al quarto piano sotterraneo. Si rialzò barcollando, respirando affannosamente, la voce rotta ogni tanto da quei versi inumani.
"Ehi, mostro!" si sentì chiamare. Si voltò e Riku lo aveva già raggiunto, con un saltò lo colpì col ginocchio al viso, scaraventandolo nel laboratorio di Vexen.
Il ragazzo entrò a passo deciso con tutta la sua tracotanza e spavalderia di un tempo, ora tornare nel luogo in cui aveva preso vita non lo intimoriva più. "Te ne vuoi andare finalmente o vuoi che con te ci spazzi il pavimento?"
Il Re Ombra si rialzò lentamente, a testa bassa. Rimase in piedi senza dire nulla per qualche secondo, poi rise, tanto forte da scuotere tutto il corpo.
Naminé e DiZ arrivarono affannati per le continue corse, proprio mentre il loro nemico stava per mostrare il suo asso nella manica.
"Dai del mostro a me, copia malriuscita?" proclamò il cattivo una volta ripreso fiato. "Forse è il caso di ricordarti che se sono stato in grado di farti tornare, allora possiedo anche il potere per farti sparire di nuovo!"
Il Re Ombra alzò lo sguardo e da sotto il cappuccio si intravidero due piccoli occhi rossi accendersi e brillare nell'ombra che celava il viso. Un secondo dopo un alone vermiglio avvolse Riku, sollevandolo da terra. La Replica sentì comprimersi come se qualcuno gli stesse stritolando il corpo e le ossa. Era solo un fantasma, eppure sentiva dolore.
Infine, con un gesto della mano del nemico, Riku scomparve. Si volatilizzò in tanti minuscoli residui luminosi che si librarono in aria, dissolvendosi dopo poco.
Naminé rimase ad osservare incredula il vuoto davanti a sé. Cercò di chiamare l'amico, ma le labbra si schiusero a malapena. DiZ fece un passo in avanti, ponendosi fra la Nessuno e il Re Ombra, che ora li guardava con fare ostile.
"Naminé, fuggi!", ordinò Ansem, ma la ragazzina era troppo impaurita per potersi muovere.
L'essere non pronunciò una parola, il suo solo respiro spossato sembrava sempre meno umano, e sempre più minaccioso. Tese il braccio ancora integro verso l'uomo e la ragazzina e si mosse in avanti, desideroso di chiudere la faccenda.
Un rumore alle sue spalle lo distrasse: il tintinnare di alcune catene. Il Re Ombra si voltò, ma non c'era nessun altro nel laboratorio. Osservò meglio, alcuni dei corpi inutilizzati delle altre Repliche ciondolavano in maniera appena visibile, ma erano tutti immobili, inanimati.
Il monarca non se curò oltre, tornò verso i suoi due bersagli, che indietreggiarono intimoriti, quando un tintinnio metallico ruppe ancora il silenzio che vigeva nella stanza. Si voltò di nuovo e stavolta un manichino si avventò su di lui, strappandogli parte della veste marrone.
L'involucro senza volto si stagliò fra il Re Ombra e i suoi obiettivi. Tese il braccio sinistro in avanti e piegò all'indietro il destro, assumendo una posa che DiZ e Naminé conoscevano bene. Un fascio di oscurità fece materializzare l'Animofago nella mano senza dita.
"Riku!", urlò la Nessuno, ma l'amico non disse nulla.
Il nemico osservò il nuovo contenitore che si era trovato il ragazzo, contro ogni sua previsione. "Sei tornato... da solo?"
La Replica, priva di bocca, rimase ancora in silenzio. Sul volto vi era disegnato solo il simbolo dei Nessuno, ma in qualche modo il Re Ombra sapeva che lo stava fissando.
Con un ruggito di disapprovazione il monarca si tolse il vestito ridotto a brandelli e finalmente si rivelò nella sua vera natura: un Heartless. Uno Shadow troppo cresciuto.
Completamente nero, ingobbito, l'addome tondeggiante, le gambe piegate in avanti e il braccio che penzolava. La testa era più simile a quella di un Neo Shadow, simile ad un'enorme sfera dal mento aguzzo e due lunghe corna seghettate che ricadevano all'indietro. Gli occhietti tondi e gialli mostravano un lieve bagliore cremisi ai margini ed erano divisi da due fasce grigie che si incrociavano formando una X al centro del muso.
Su tutto il corpo nero vi erano striature violacee che si muovevano lentamente a destra e a sinistra, simili a delle vene pulsanti. Sul viso del mostro si aprì una bocca dalla forma irregolare, alcuni filamenti di oscurità colavano fra le labbra.
La creatura ruggì, il verso spettrale riempì l'aria gelando il sangue nelle vene di DiZ, Riku non batté ciglio. Scattò verso il nemico ma quest'ultimo lo sbalzò via con una poderosa manata. Il fantoccio finì contro i tavoli nel laboratorio, ma si alzò incolume un secondo dopo.
Il mostro balzò verso il ragazzo, che evitò il colpo saltando all'indietro. Con un rapido movimento Riku indirizzò una Firaga Oscura contro lo Shadow gigante e si lanciò all'attacco subito dopo. Riuscì a portare a segno numerosi affondi, uno dietro l'altro, fin quando le quattro dita nodose del nemico si allungorono attorno a lui, bloccandolo. L'Heartless lo sollevò portandolo davanti a sé e di nuovo ruggì furioso, ma il manichino rimase impassibile e ne approfittò per infilzarlo al collo con la sua arma.
Il Re Ombra cercò di lanciarlo via, ma Riku rimase ben aggrappato all'elsa della spada e trovò appoggiò sul petto del mostruoso avversario. Strinse la presa sull'Animofago con entrambe le mani e il suo corpo artificiale venne ricoperto da un alone dorato che sembrava abbracciarlo e accoglierlo. La luce cominciò a muoversi, a confluire attraverso la lama dentro il nemico, che urlò. Non un grido rabbioso, ma di dolore.
L'Heartless si accasciò al suolo gemendo, mentre il ragazzo continuò con tutte le sue forze a infondere in esso quell'aura lucente. Dopo qualche secondo le sembianze di Riku presero forma, trasparenti, attorno alla sagoma del fantoccio. Naminé cadde a terra per la tensione, mentre Ansem era paralizzato dallo stupore: era come se Riku stesse impiegando la sua stessa luce, tutta quanta.
Il Re Ombra continuò a gridare disperato e sofferente finché l'ultimo barlume luminoso non penetrò in lui. Prima gli occhi e la bocca, poi la punta delle dita e infine ogni venatura del corpo cominciarono a brillare e risplendere sempre più forte, fino ad esplodere in un accecante bagliore.
Naminé e DiZ ci misero qualche secondo prima di ritrovare la vista e scoprire cosa fosse successo: del gigantesco Heartless non era rimasta che della polvere grigia scura, molle e appiccicosa alla vista. In mezzo ad essa c'era Riku, riverso su un fianco, il cui aspetto era ancora trasparente e adagiato sul corpo finto, ma sembrava stesse lentamente perdendo colorito.
La Nessuno si alzò in piedi e corse verso l'amico, si accasciò su di lui e fece passare una mano sotto il capo. Lo chiamò più volte ad alta voce, finché non riprese conoscenza.
"Ehi..." disse debolmente il ragazzo. In una mano teneva il portafortuna, la ragazzina vi poggiò la sua mano sopra. Riku continuò: "Ce l'ho fatta".
"Sì... l'hai fermato! Hai vinto!"
"Che razza di re... non aveva neanche una corona", commentò lui sarcastico. La Nessuno scoppiò in una piccola risata, ma allo stesso tempo gli occhi le si fecero lucidi.
Il ragazzo sorrise, ma le palpebre gli si chiusero da sole. "Scusami, Nami... ti avevo promesso che sarei sempre rimasto con te... ma non..."
Svuotato da tutte le sue forze, Riku non riuscì nemmeno a terminare la frase. DiZ rimase a debita distanza. Quando comprese cosa era accaduto e cosa sarebbe capitato alla copia, dalle labbre gli scivolò un sospiro amareggiato. "Oddio..."
"È buffo", continuò la Replica. "Era una promessa vera, ma non riuscirò a mantenerla. È buffo, eppure sono triste..."
"Riku, cosa stai dicendo?", domandò Naminé, facendosi cupa in volto. "Riku?!"
"Almeno sono riuscito a salvare Sora... ma non... ce la faccio più".
La Nessuno rimase in silenzio, troppo scossa per aggiungere altro che rantoli o singhiozzi. Infine Riku passò la mano plasticosa sulla guancia dell'amica e aprì gli occhi, per guardarla un'ultima volta. Il sorriso si allargò, sereno e soddisfatto.
"Va... bene così", disse col suo ultimo respiro. Il riflesso delle sue sembianze, la sua anima, si spense del tutto e svanì. Il braccio rimase alzato sulla guancia della ragazzina, in maniera innaturale, come le teste delle altre marionette ancora appese al soffitto dietro di loro. Sembravano stessero pregando in dignitoso silenzio il loro fratello maggiore, che se ne era andato lasciandosi dietro solo il fantoccio vuoto col numero XVII alla base del collo. Quello, e il ciondolo a forma di frutto Paopu rimasto in mano a Naminé.





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I resoconti del MOGURI impiccione osservatore

Resoconto di "Compimento"


Come avevo promesso, abbiamo assistito alla resa dei conti fra Riku Replica e il Re Ombra, kupo!!!
Alla fine Riku è stato ucciso una terza volta, resuscitato e morto di nuovo... e tutto in un solo capitolo!!! L'autore deve essere un cattivo represso ci tiene a sottolineare anche come quest'ultimo ritorno del Lingering Sentiment fosse segnato da un particolare inedito: la prima volta il suo ritorno è stato reso possibile dal Re Ombra, che ne ha ripescato l'anima direttamente dal Regno dell'Oscurità, kupo, la seconda volta è stato guidato da Naminé, mentre qui è riuscito a tornare completamente da solo!!!
Ma alla fine, il Re Ombra era davvero solo un Heartless? O c'era qualcun altro dietro? E quali sono le sue intenzioni?
Pare che non lo sappia neanche l'Autore, kupo...
Non è vero, tutto verrà rivelato nel prossimo capitolo, ma vi informo che un paio di indizi li potete trovare già in questo!!!
Piuttosto, avete notato l'ultima frase che pronuncia la nostra copia preferita?
Esatto, è identica alla frase che pronuncia in Re:CoM dopo essere stato battuto definitivamente dal vero Riku!!! Sembrava tanto un déjà vu, e infatti...
Dulcis in fundo, forse vi starete chiedendo perché il corpo che ha utilizzato Riku alla fine sia il numero 17, kupo... beh, non lo posso ancora dire!!! Vediamo se qualcuno fra voi riesce ad arrivarci...
Anche per stavolta è tutto!!! Ci rivediamo per il prossimo ed ULTIMO capitolo, kupo, "Conseguenze"!!!

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Capitolo 9
*** Conseguenze ***


Capitolo 10
Conseguenze

"Va... bene così".

Sora continuò a dormire indisturbato all'interno della vasca di cristallo, anche dopo esser stato trasferito in fretta e furia nei sotterranei della vecchia villa, a Crepuscopoli.
Naminé vegliava su di lui, come aveva promesso al vero Riku. La mente della Nessuno però era impegnata dagli ultimi eventi: erano passati solo tre giorni da quando la copia di Riku era scomparsa dopo la lotta col Re Ombra. Ogni tanto si guardava intorno, a volte lentamente e altre di scatto, come se sentisse la presenza dell'amico vicino a lei. Ma tutte le volte era sempre da sola. La ragazza sospirò, abbattuta, ma continuava a chiedersi speranzosa se fosse mai riuscita a rivedere l'amico.
Si aprì la porta d'ingresso e i passi lunghi e pesanti di Ansem il Saggio echeggiarono nella stanza completamente priva di arredamento. L'uomo raggiunse la Nessuno e disse: "Ho sistemato anche Paperino e Pippo. Ora dobbiamo solo aspettare".
Naminé annuì silenziosamente. Poi, tornandogli in mente all'improvviso, esordì: "C'è qualcosa di strano nei ricordi di Sora".
"Come, qualcosa di strano?"
"Ho avvertito come una specie di... disturbo, un fremito nel processo di recupero. Ora sembra tornato tutto a posto, ma non sono riuscita a capire cosa fosse".
"Forse era solo dovuto al trasloco... in ogni caso, continua a monitorare tutto. Se scopri qualcosa, avvertimi subito".
La ragazza annuì di nuovo senza dire nulla. Tornò con lo sguardo verso Sora, ma assorta nei suoi pensieri.
Dapprima DiZ fece per andarsene, poi le domandò: "Sei ancora preoccupata per Riku?"
"Credi che ci sia qualche possibilità che possa tornare ancora?", chiese Naminé a sua volta.
Lo scienziato prese fiato. Tornò di fianco alla Nessuno e rispose: "È riuscito a riemergere dal Regno dell'Oscurità per ben tre volte, quindi non vedo perché no. Però..."
L'altra si voltò verso l'uomo, gli occhi azzurri increduli e colmi di sorpresa.
"Però", continuò Ansem, "è anche vero che l'ultima volta se ne è andato soddisfatto. Aveva portato a termine il suo obiettivo, quindi... non saprei".
DiZ rimase in silenzio. La sua natura di studioso gli faceva odiare dover ammettere di non sapere qualcosa.
"Capisco..." si limitò a ribattere l'altra, quasi sussurrando.
"Inoltre, penso che sia il caso di non dire nulla al vero Riku. Non vorrei che decidesse di andare a cercare questo fantomatico Re Ombra".
"Pensi che il Re Ombra sia ancora una minaccia?" chiese Naminé, l'espressione sul suo volto gelò, la sola idea che il loro avversario fosse ancora vivo la terrorizzava.
"No. L'abbiamo visto disintegrarsi, credo che non ne sentiremo mai più parlare", spiegò Ansem. "Solo non sappiamo come potrebbe prenderla Riku... potrebbe anche decidere di partire per accertarsi cher sia morto, o di indagare su quali fossero i suoi scopi. Mi dispiace chiederti una cosa del genere, ma abbiamo bisogno di Riku qui con noi e con Sora".
La Nessuno rimase in silenzio, tornando a fissare Sora dall'altra parte del vetro. "Va bene", disse atona.
L'altro chinò il capo e si voltò per andarsene, ma si fermò ancora una volta.
"Ah, ho una cosa per te", proseguì DiZ prendendo da una tasca sotto il suo mantello blu il portafortuna a forma di frutto Paopu. "L'ho trovato al Castello dell'Oblio l'ultima volta che sono tornato là a prendere i miei attrezzi. Era per terra e ho pensato che magari volessi tenerlo".
L'uomo neanche si rese conto di star trattando la ragazzina come un'umana. Naminé prese il ciondolo e lo osservò meravigliata, come se la sola vista alleviasse i tormenti, ma non riuscì a trovare la forza per ringraziare lo scienziato.

Il Re Ombra aveva tessuto le sue trame lì, in un luogo distante, lontano non solo fisicamente. Le ombre avvolgevano ogni angolo di quel posto, vuoto e apparentemente privo di confini. Solo due anime vi soggiornavano, l'una in conflitto con l'altra.
"Spero che tu abbia finito di molestare quelle persone" disse una, quella di un giovane custode del Keyblade. "Non si meritavano quello che gli hai fatto".
L'altro gli dava le spalle, un maestro e molto più anziano, leggermente ingobbito e con le mani congiunte dietro la schiena. Ridacchiava con la sua voce gracchiante, compiaciuto per l'operato svolto dal suo avatar.
"Stavo solo testando la potenza di quel burattino", si giustificò l'uomo senza scomporsi minimamente. "Devo scegliere con cura i miei recipienti..."
Il ragazzo sbuffò, guardando torvo il suo opponente. Questo si girò, con i suoi occhi gialli ambrati squadrò per l'ennesima volta il ragazzo, poi il suo ghignò si districò e chiese: "Non sei curioso di conoscere l'esito?"

DiZ era andato a preparare la sua roba. L'uomo aveva accennato qualcosa riguardo il cuore di Sora e i risultati delle sue ricerche, ma Naminé non lo aveva ascoltato bene. Non ne era in vena.
La Nessuno era quindi rimasta da sola, di nuovo. Aveva appeso il portafortuna a forma di frutto Paopu alla parete bianca. Ogni tanto si guardava attorno, ansiosa di rivedere l'amico ricomparire dal nulla, ma stava perdendo le speranze.
Sospirò, si diresse verso la porta per andare a prendere un po' d'aria, pensando che forse le avrebbe fatto bene. Era quasi uscita dalla stanza quando sentì un flebile rumore metallico, come quello di una catenina che oscillava.
Trasalì e si girò di scatto, ma non c'era nessuno oltre a lei. Si avvicinò al portafortuna appeso al muro, ma per l'agitazione non riuscì a capire se fosse fermo o se si muovesse in maniera appena percettibile. Si guardò intorno ancora una volta, sul viso si intrecciarono un misto di emozioni, dalla gioia alla preoccupazione, dalla speranza sino ad un filo di paura... ma non c'era proprio nessuno nella stanza. Forse se lo era solo immaginato.




Fine





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I resoconti del MOGURI impiccione osservatore

Resoconto di "Conseguenze"


Siamo giunti alla fine di questa storia (o presunta tale), kupo!!! Per l'occasione spero di riuscire a buttare giù un resoconto bello ricco, per ringraziarvi di averci seguito fedelmente!!!
Andiamo con ordine: la prima curiosità che vi svelo è che questo capitolo, parallelamente a 358/2 Days, si svolge nel giorno 95!!! Se ricordate il resoconto del capitolo 6 (quello con Axel), lì dicevo che avveniva nel giorno 70, dopodiché nel capitolo successivo passano tre settimane (e arriviamo al giorno 91), dopo lo scontro con Pietro Riku si risveglia il giorno dopo (quindi siamo al 92) e affronta il Re Ombra. Qui viene detto che sono passati altri tre giorni, quindi arriviamo al 95... ma kupo, perché è così importante, vi chiederete?
Ebbene, giocando a Days, nel giorno 95 assistiamo ad una brevissima scena che ci mostra Naminé e DiZ arrivare davanti alla vecchia villa!!! L'Autore non poteva ignorare un tale passaggio e ha cercato in ogni modo di far quadrare ogni dettaglio (com'è giusto che sia)!!!
Andiamo ora al dialogo fra DiZ e Naminé: ovviamente avrete notato il velato riferimento a Xion, quando la Nessuno parla di un disturbo nel processo dei ricordi di Sora, kupo, e nel paragrafo più sotto si parla anche dei dati che DiZ vuole immettere nel cuore del Custode.... in realtà quell'informazione sarebbe andata nella prima parte, e dai dialoghi di DiZ avremmo capito che l'uomo doveva questa decisione al sacrificio di Riku Replica, ma avrebbe allungato troppo il discorso fra i due e spezzato il ritmo!!!
Altra cosa degna di nota, DiZ propone di non dire nulla al vero Riku. Ecco spiegato perché poi non se ne fa parola in KH2 (certo, come se l'Autore di questa fic e Tetsuya Nomura fossero la stessa persona...), ma se ben ricordate si era già fatta allusione al ritorno del vero Riku... che non è ancora tornato!!! Diciamolo, quel piccolo paragrafo con Riku e Re Topolino all'inizio del capitolo 7 era un depistaggio, kupo!!! Tanta carne al fuoco, ma l'Autore ha infine favorito la politica del "morto un Riku se ne fa un altro"!!! (???)
Andiamo ora al piatto forte: chi era il Re Ombra?
Avete colto nel capitolo precedente i due indizi che presagivano ciò? Oltre alla tipica tunica marrone vista fin dal secondo capitolo, l'Autore ha inserito l'iconica frase detta da Xehanort's Heartless a Sora in KH1, "Capisci così poco", e in seguito quando il nemico viene smascherato sul volto indossa due fasce grigie a forma di X, proprio come il Guardiano di Xehanort's Heartless!!!
Era lui, è sempre stato lui, il nostro caro cattivo di sempre, Xehanort!!! O meglio, un suo 'avatar' per testare le capacità di Riku Replica come suo recipiente... questa scelta ovviamente deriva da KH3D e dalla VERA Organizzazione XIII. Riku Replica è uno dei candidati più in voga fra le teorie dei possibili membri mancanti, kupo, e l'Autore ha avuto l'accortezza di lasciare irrisolto il giudizio finale di Master Xehanort, così da non creare scompiglio nei titoli futuri nel caso della presenza (o assenza) di Riku Replica!!!
Detto tutto ciò, non ci resta che tornare al compianto protagonista di questa storia. Avete capito il motivo per cui l'Autore ha assegnato il numero 17 all'involucro che Riku utilizza per tornare l'ultima volta? No, vero? Ci avrei scommesso, kupo!!!
Dovete sapere che l'Autore era indeciso se utilizzare i due numeri ricorrenti della saga, il 7 e il 13, ma sarebbe stato fin troppo banale, oppure il 10 (che in numeri romani sarebbe stata una X), o addirittura un numero a caso!!!
La scelta è ricaduta sul 17 perché ha un doppio significato: nella cabala è un numero di buon auspicio, poiché l'1 è il numero di Dio e della Cosa Unica mentre il 7 è il numero della conoscenza e della sapienza... se sommati danno l'8 (YOU DON'T SAY?!) che, capovolto, diventa il simbolo dell'infinito. Nei tarocchi invece rappresenta l'equilibrio fra l'Uomo e il Creato, quindi anticamente il 17 ha dei significati positivi!!!
E da dove nasce invece la credenza che porti sfortuna, kupo? Beh, se scritto in caratteri romani e poi anagrammato (cosa che ai Nessuno piace tanto), si ottiene la parola VIXI, che in latino significa "vissi" o "sono vissuto"... quindi, sono morto!!!
Aggiungete le parole di DiZ, quando spiega di non saper dire se Riku sarà in grado di tornare ancora una volta e... beh, avete capito che l'Autore è voluto rimanere sul vago intenzionalmente!!!
Tornerà in KH3, in una nuova fic, oppure è morto e sepolto per sempre? Presto per dirlo, kupo!!!
Siamo quasi giunti alla fine anche di questa rubrica, ma prima di lasciarvi voglio svelarvi un ultimo retroscena. La primissima idea che l'Autore ha avuto per questa fic era molto diversa: inizialmente doveva essere ambientata nello stesso periodo di KH3D, parallelamente al viaggio nel mondo dei Sogni di Sora e Riku; avrebbe sempre visto Riku Repica come protagonista dopo essere tornato in vita, ma anziché Naminé e DiZ i suoi comprimari sarebbero stati Ienzo, Even ed Aeleus!!!
Dopo esser tornati umani, questi avrebbero trovato il modo di far tornare anche Riku Replica per affidargli delle missioni segrete, alla 007 per intenderci, kupo!!! Avremmo quindi assistito ad una serie di capitoli autoconclusivi, dove però si sarebbe sviluppata una macro-trama che avrebbe portato allo scontro finale con... il Re Ombra!!! Proprio lui, era presente sin dal principio, ma a questo stadio non era ancora un semplice avatar di Xehanort ma un personaggio tutto nuovo!!!
Perché la storia poi è cambiata tanto? Beh, innanzitutto era molto complicato gestire una fic in quel preciso momento della saga, con KH3D in atto e con KH3 in arrivo, kupo, inoltre l'Autore era preoccupato di non riuscire a creare un villain abbastanza carismatico, se paragonato a Xehanort... scrittori, valli a capire!!!
Concludo qui, lettori cari, vi ringrazio per averci letto fino alla fine di questa breve fic e vi auguro di leggerci ancora, kupo!!!

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