in un battito d'ali

di asjarosa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** sogni ossessivi ***
Capitolo 2: *** ricominciamo da capo ***
Capitolo 3: *** primo scontro ***
Capitolo 4: *** vorrei non capire ***
Capitolo 5: *** il punto del non ritorno ***
Capitolo 6: *** finalmente chiarezza ***



Capitolo 1
*** sogni ossessivi ***


Sentivo sotto di me qualcosa di fresco e ispido allo stesso tempo. Aprii gli occhi e capii di essere stesa su un prato,mi alzai e vidi a destra una parte del prato piena di fiori, a sinistra invece c’erano anime dell’inferno che mi chiamavano cantando un melodia terrificante. Rimasi a fissare quella scena per un tempo indefinito fino a quando dalle fiamme non uscii una figura altissima,il suo viso non era ancora riconoscibile ma dentro di me sentivo una voce che mi diceva di scappare, il mio sguardo però era troppo incantato da quell’essere terrificante ma al tempo stesso cosi bello da poter affermare sicuramente di essere più bello perfino di un angelo. Dopo qualche secondo il suo viso e il suo corpo incominciarono a diventare più nitidi. Quell’essere aveva occhi di ghiaccio mischiati con un colore rosso sangue, lunga corna caprine,lineamenti del viso perfetti senza neanche una sbavatura,capelli neri lunghissimi che toccavano il vuoto. La creatura mi vide sotto di se,incominciò a scendere lentamente. Le anime urlanti al suo passaggio si ammutolirono e si ritirarono nel fossato lambito dalle fiamme. Si avvicinava sempre di più con quel suo passo leggero,aggraziato ma nello stesso tempo dimostrava palesemente di voler raggiungere il suo obbiettivo a qualunque costo dimostrando, se l’occasione lo necessitava la sua forza sovrumana senza confini.
"fuggi,scappa via prima di pentirtene per sempre, non guardare solo le apparenze. Fuggi!!!"
Non me lo feci ripetere due volte quando vidi gli angoli della sua bocca incurvarsi per formare un ghigno malefico. Incominciai a correre verso il prato fiorito ma le tenebre continuavano a seguirmi risucchiando quasi tutta la luce presente. All’improvviso sentii due braccia forti cingermi i fianchi mi girai e con orrore incominciai ad urlare senza sosta,la creatura abbasso lo sguardo e si avvicinò al mio viso. Sentivo il suo respiro caldo e capii subito che le mie labbra erano poco lontane dalle sue,ci mancava poco se solo...
Sentii il rumore di qualcosa che sbatteva contro la porta,e in un attimo avevo aperto gli occhi.
"Giada? Ma vuoi alzarti si o no? Guarda che farai tardi" urlò mia madre insistente come sempre,senza neanche un po’ di pietà il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive.
"si mi alzo, tra poco scendo" esclamai con un tono dannatamente svogliato. Spostai il lenzuolo, e rivolsi il mio sguardo al soffitto.
"possibile che facessi sempre lo stesso sogno" pensai fra me e me. Mi alzai a fatica e mi diressi in bagno per farmi una doccia fredda e dimenticare per un po’ i problemi che mi affliggevano ogni giorno. Uscii dal bagno con calma pronta a ritornare fra i banchi della scuola,mi vestii di tutto punto, mi misi un trucco leggero non troppo appariscente per i miei gusti ,preparai la cartella e scesi per fare colazione. Non avevo ancora messo piede nella cucina che stavo per inciampare sui miei fratellini gemelli di cinque anni.
"iniziamo a prima mattina?" esclamai rivolta verso quei piccoli mocciosi che mi guardarono in modo indifferente.
"mamma Andrea non mi vuole restituire la macchinina!!!!"disse Christian con uno sguardo infuocato che rivolse solo al suo caro fratellino.
"ho no ci risiamo. Ma almeno il primo giorno di scuola volete evitare di litigare! Non siete eccitati di andare per la prima volta in una scuola,siete grandi ormai" disse mamma guardandoli in modo rassegnato.
"a noi non interessa,vero Christian? E poi Giada ha detto che la scuola e pallosa" disse Andrea
"Giada!!! Non devi usare un linguaggio del genere,lo sai che a quest’età sono come una spugna che ripetono tutto quello che dici,non so quante volte te lo devo ripetere" esclamò in modo arrabbiato mia madre guardandomi furente.
"si lo so mamma" dissi guardandola con gli occhi dispiaciuti che molte volte mi avevono salvato da qualche punizione immediata. Vidi il suo sguardo addolcirsi un po’.
"comunque volevo dire a tutti che il vostro cugino Edoardo verrà qui da noi per qualche mese perché il padre e la madre dovranno andare per un certo periodo di tempo all’estero e non volevano che suo figlio rimanesse a casa da solo per cosi tanto tempo,quindi vi voglio tutti a casa appena finita la scuola, soprattutto a te Giada perche se non mi sbaglio ha proprio la tua età quindi non gli sarà difficile ambientarsi"
L’idea di una ragazzo nuovo nella mia casa dopo la fine del primo giorno di scuola non mi allettava per niente.
"mamma ma papà che fine ha fatto?" chiesi
"vostro padre è dovuto partire stamattina presto per risolvere alcuni problemi alla centrale scientifica di Londra e non ritornerà prima della fine del mese prossimo se tutto va bene. Su forza andate a scuola o farete tardi"
Uscii insieme ai miei fratelli da casa,li accompagnai a scuola, guardai l’orologio e vidi che mancavano meno di cinque minuti al suono della campanella. Incomincia a correre e per mia fortuna l’asilo dei mie fratelli era vicina alla mia suola. Arrivai giusto al suono della campanella,entrai e mi diressi verso il mio armadietto per prendere i libri della lezione di chimica.
"hey ciao tesoro come hai passato le vacanze?" mi girai e vidi Laura, la mia migliore amica ed anche l’unica che adorava venire a scuola ma solo per incontrare i ragazzi nuovi ovviamente.
"hey ciao" risposi facendo uno smagliante sorriso.
"non divagare tesoro,dimmi subito se hai conosciuto qualche ragazzo nei giorni in cui non abbiamo passato del tempo insieme" Laura mi guardò e capii dal suo sguardo curioso al massimo che mi aspettava il quarto grado da assatanata.
"purtroppo non ho incontrato nessuno secondo i tuoi gusti ma …." ringraziai tutti i santi per il suono della campanella che avvertiva gli studenti di andare nelle loro classi.
"ma … cosa?" mi chiese Laura.
"a merenda ti dico la notizia" e me ne andai di corsa in classe. Appena entrata in classe squadrai la classe per vedere se c'era un posto vuoto,lo vidi e mi sedetti. Dopo qualche minuto la professoressa entrò insieme ad un ragazzo che non avevo mai visto.
"allora ragazzi vi presento un nuovo compagno di classe" disse la professoressa guardando il ragazzo nuovo per incitarlo a parlare. Quando si girò completamente verso la classe vidi chiaramente che i suoi lineamenti. Assomigliavano a quello di un angelo!la sua pelle baciata dal sole che entrava dalla finestra rifletteva i suoi occhi verdi quasi azzurri come i miei solo di un colore più chiaro,aveva capelli di un colore chiarissimo quasi bianchi.
"buongiorno a tutti, mi chiamo Pier D'agostino vengo da Milano ed ho cambiato scuola per motivi familiari,spero che andremo d'accordo" la sua voce sembrava una melodia tanto che tutti gli altri ragazzi smbravano incantati dalla sua voce profonda ma melodiosa.
"bene ora che ti sei presentato puoi sederti ... ha ecco vicino a Giada l'unico posto libero d'altronde" con passo calmo si avvicinò al mio banco e si sedette.
"ora ragazzi prendete il vostro libro e incomiciamo la lezione" affermò la professoressa con tono sbrigativo visto che avevamo meno di quaranta minuti a disposizione per la fine della lezione prima del suono della campanella. Bhe si può dire che ero imbarazzatissima non avevo mai avuto un compagno di banco maschio. Lo guardai e capii subito che i suoi libri non li aveva ancora ordinati per questo ero constretta a mettere il libro al centro ed avvicinarmi a lui. L'ora passò piuttosto velocemente senza distrazioni visto che acoltò la lezione per tutto il tempo. Quando la campanella suonò mi affrettai a prendere i miei libri e uscii dalla classe. Nel tragitto per arrivare agli armadietti mi venne quasi addosso Laura ed ovviamente ostinata com'era non mi lasciò in pace fino alla fine delle lezioni, purtoppo diventò ancora più scocciante dopo aver saputo l'arrivo del nuovo studente e soprattutto quando vide com'era bello. Per una volta nella mia vita ringraziai mamma per avermi detto di ritonare a casa subito dopo la fine delle lezioni.
"mi dispiace Laura ma ora devo proprio andare, ci vediamo domani" e prima di andarmene le scoccai un bacio sulla guancia.
Arrivai in breve tempo all'asilo dei miei fratellini e usciti ci dirigemmo a casa in fretta.
Aprii la porta e sentii dei rumori provenire dalla cucina cosi affrettai il passo per vedere cosa stava succedendo.
Quando entrai mia madre si girò e disse:
"ecco Edoardo ti presento i miei figli credo che non te li ricorderai, l'ultima volta che li hai visti avevi tredici anni" quando si girò il mio cuore perse un battito.
Edoardo mi sorrise,un sorriso falso si capiva solo guardandolo. Putroppo tutti i suoi lineamenti corrispondevano. Ci furono secondi in cui ci guardammo,dopo un pò decisi di rompere il silenzio e parlare facendo finta di niente.
" ciao Edoardo, io sono Giada e questi dietro di me sono i miei fratellini,Andrea e Christian" dopo un pò mia madre parlò:
" bene che ne dici se adesso Giada ti fa vedere la tua stanza? "
" per me va benissimo" disse Edoardo con un viso che trasmetteva sincerità e dolcezza da tutti i pori della sua pelle.
Mi girai ed incominciai a salire le scale. Arrivata alla mia stanza la aprii per posare i libri ma quello che vidi mi fece rimanere senza parole. " Non avrei ma condiviso la mia stanza con una persona che non conoscevo nemmeno " Non feci in tempo a urlare per chiamare mi madre che la vidi compare sulla soglia della porta con varie coperte e cuscini da mettere sul nuovo letto, che forse era anche più grande del mio. Stavo quasi per urlargli contro tutta la mia ira ma prima di aprire la bocca mamma mi anticipò dicendomi:
" so gia cosa vuoi dirmi, ma questa sarà solo una sistemazione temporanea prima di sistemare meglio la stanza in fondo al corridio " La guardai con disapprovazione ma sinceramente non mi sentivo nella posizione migliore per discutere e poi volevo sapere qualcosa di più su questo tizio e sul perche è diventato reale anche nella vita vera. Questa situazione assomigliava sempre di più ad un film dell'orrore.
" va bene,va bene, ma posso almeno sapere quando se ne potrà andare dalla mia stanza? " e rivolsi uno sguardo indagatore verso Edoardo: avevi occhi quasi rosso rugine,capelli neri e lisci,un corpo praticamente perfetto anche nei minimi dettagli, era molto alto e sinceramente da come era vestito mi sembrava un tipo molto dark visto che era vistetito completamente di nero. Edoardo capi che lo stavo analizzando nei minimi dettagli,la sua bocca si incurvò per formare un sorriso compiacente.
" su forza,ora aiuta Edo a disfare i bagagli " disse mamma. Quando mamma usci dalla stanza Edo incominciò a gironzolare per la stanza prendendo a volte qualche libro e toccando o guardando alcune foto di famiglia o dei miei amici. Mi ero stancata di vederlo toccare le mie cose personali per questo dissi:
" allora,vogliamo disfare questi bagagli,non voglio farlo dopo mangiato o meglio non posso visto che devo uscire " Finalmente attirai il suo sguardo verso di me. Visto che lui non rispondeva incominciai ad aprire la valigia ma non trovai niente dentro apparte un vaso e una caramella rossa appoggiata sul coperchio. C'era una sola cosa a cui non potevo resistere: la curiosità. Volevo aprire quel vaso per vedere se c'era qualcosa dentro o anche vedere com'era fatto,se era decorato per esempio come la facciata esterna. Quando toccai il coperchio,anch'esso rifinito nelle minime particolarità, sentii una strana elettricità percorrermi tutto il corpo insieme a una strana sensazione di pericolo. Stavo quasi per sollevare il coperchio quando il cellulare schuillò. Ritornai in me e risposi.
" hey Jack come te la passi? " cercai di far apparire il tono di voce più normale possibile. Mi girai per vedere cosa stava facendo Edo: mi fissava come un leone con la sua preda,avrebbe sbranato se avesse potuto la persona che mi aveva telefonato.
" hey allora vieni o no alla festa di venerdi? " mi chiese Jack
" si perchè? " domandai incuriosita
" bhe ecco ... ti volevo chiedere se vuoi venire al ballo con me se non hai gia un accompagnatore " non rimasi sorpresa da quello che mi aveva chiesto,d'altronde ci stava provando da una settimana senza alcun interesse da parte mia visto che ho gusti difficili. " alla fine e pure un ragazzo carino che mi costa dargli una possibilità " pensai tra me e me.
" ok " risposi semplicemente.
" ok, allora ci vediamo domani " sentii dal suo tono che era molto contento.
" ok, ciao " gli risposi nel modo più gentile che mi riusci in quel momento. Staccai e rimisi di nuovo il cellulare in tasca.
" bene, visto che nella valigia non c'è niente apparte un vaso ed una caramella io vado " stavo per andarmene quando vidi le sue mani bloccarmi la porta.
" secondo te perchè sono venuto cui " mi chiese con tono suadente Edoardo guardandomi fisso negli occhi,non muovendo un muscolo.
" secondo me lo so,per rendermi la vita ancora peggio dall'inferno da cui vieni diavolo " esclamai senza pensarci due volte,ma cosi mi ero praticamente sgamata da sola e questo non andava per niente bene. Edoardo mi guardò con un ghigno cogliendo al volo l'occasione per colpirmi.
" bhe,devo ammettere che non sei tanto intelligente come credevo " affermò Edoardo beffeggiandomi.
" bhe solo per questo lo odiavo " pensai tra me e me.
" comunque devo ammettere che sei proprio una bella ragazza, e io ho gusti difficili in fatto di donne,o meglio, ragazzina "
" ma come ti permetti! ti comunico che il banboccio qui sei tu " dissi con tutta la rabbia che avevo in corpo. Sentimmo dei passi che salivano le scale, lo guardai con aria di sfida,dopo un pò mi liberò. Prima che mia madre aprisse la porta chiusi la valigia.
" su ragazzi,e pronto da mangiare " affermò mia madre con un sorriso diretto solo a Edoardo,solo questo mi face arrabbiare ancora di più, ma dovetti reprimere il mio desiderio di strangolare entrambi in quel momento. Scendemmo le scale. Edoardo con un gesto di galanteria fece scendere prima me, poi ovviamente sorrise come un cretino. Dopo un pò mia madre decise di far sedere Edoardo al mio posto,cioè di fronte alla televisione. Passò quasi mezz'ora,tutta dedicata al mio caro falso cugino. Appena finimmo di mangiare dissi a mia madre che sarei andata a fare un passeggiata con i pattini alla pista e poi sarei andata a comprare un vestito per il ballo insieme Laura. Dopo aver salutato mia madre usci di casa sui miei bellissimi pattini roller,sicuramente difficili da usare,ma a me piaceva rischiare e poi era da quando avevo otto anni che li usavo, quindi una caduta non mi spaventava. Uscii e incominciai a correre senza una meta precisa, il vento mi si abbatteva sul viso,adoravo quella sensazione cosi aumentai la velocità ed in poco tempo mi ritrovai al cancello della pista. In genere ci andavo sempre alle quattro e mezza sicura e mi dirigevo sempre sotto un albero di ciliegio. Li senza fami vedere da nessuno salivo sul ramo più alto ed entravo in un covo di rami che poi portavano alla parte cava dell'albero. Nessuno conosceva quel posto apparte me,proprio per questo facevo attenzione per non essere notata. Entrai con tutta tranquillità non aspettandomi di vedere ...
Il primo giorno di scuola,nuono alunno che si siede vicino a me,la mia casa è infestata da un diavolo. Cos'altro mi poteva capitare?dopo quello che vidi capii che le mie sfortune non erano ancora finite.
" hmmm,tu devi essere il ragazzo nuovo,vero " dissi, ma cosa mi veniva in mente parlare in modo cosi informale ad una persona che non conoscevo neanche. Il ragazzo rimase a fissarmi per qualche minuto,entrambi sentivamo il vento che si abbatteva sulle foglie degli alberi e le posava dolcemente sul terreno. Si capiva perfettamente che mi stava osservando.
" si,sono Pier piacere " e mi porse la mano che io presi prontamente. " certo sembrava un ragazzo freddo però non credevo fino a questo punto " riflettei tra me e me. Guardandolo meglio mi accorsi che era molto bello però,mancava quel qualcosa per farlo risplendere, che invece Edoardo aveva, anche troppo se per questo.
" non pensavo conoscessi questo posto visto che sei appena arrivato " lo guardai con un pò di indiffidenza e Pier lo capi subito.
" no, e che volevo fare quattro passi,e sono arrivato per caso a questa pista. Quest'albero di ciliegio mi ha molto attirato. Insomma non ci ho messo molto ha salire sul ramo più alto ed a scoprire questa parte cava dell'albero" mi sembrava abbastanza sincero,per niente insicuro su quello che diceva di sicuro non era una bugia e qusto mi andava più che bene, perchè io odiavo le bugie.
" invece tu come hai scoperto questo posto? " mi chiese quando vide che gli avevo voltato le spalle per andarmene.
" bhe diciamo che a me piace molto pattinare quindi vengo spesso sulla pista. Un giorno avevo seguito una biscia piccolissima che mi aveva condotta in questo posto e cosi me ne sono presa cura fino a quando non e cresciuta e non lo più vista " quel pensiero mi fece rattristare un pò ma pensai subito che non era il momento di far vedere quali erano i miei punti deboli. Dopo un pò uscii e mi feci quatto giri a gran velocità per scaricare la tensione accumulata solo il primo giorno di scuola. Vidi Pier ai cancelli della pista. Mi fermai di colpo,il suo sguardo si posò su di me.
" scumami se ti infastdisco ancora ma vorrei sapere se hai visto qualcosa di strano " affermò con sguardo preoccupato.
" in che senso strano " chiesi non capendo a cosa si riferiva.
" niente,lascia stare ci vediamo domani a scuola,buonaserata " e se ne andò lasciandomi li impalata senza una vera risposta. Tornai prima delle sei a casa per cambiarmi e andare a prendere Lucia.
" posso sapere dove sei stata!? " mi chiese Edoardo con fare superiore e un pò arrabiato, oserei dire dal suo sguardo.
" primo, è buona educazione bussare prima di entrare in una camera che non è tua,secondo,non fare quello sguardo da superiore e terzo: non sono affari tuoi dove sono stata! " lo guardai con aria di sfida. Volevo che si arrabbiasse ma lui niente,stava comodamente appoggiato sulla porta con aria da padrone del mondo. Scocciata di quella situazione presi i vestiti che dovevo mettermi e mi chiusi in bagno. Incominciai a spogliarmi quando sentii una sensazione di disagio. Guardai lo specchio di fronte a me e mi accorsi che quel figlio di buona donna mi stava osservando: dalla testa ai piedi!
" ma sei scemo esci subito! " intanto cercai di infilarmi la maglietta e i pantaloncini più in fretta possibile. Sentii la porta che scricchiolava e capii che era uscito. Scesi le scale più arrabiata che mai,pronta a dire l'accaduto a mia madre. La trovai stesa sul divano.
" mamma ma che ti succede?! " la guardai un pò spaventata,non era il tipo da fare un sonnellino pomeridiano. Notai che non si svegliava cosi la scossi,ma niente. All'ipprovviso sentii le vertigini,qualcosa o qualcuno mi stava tirando la caviglia, cosi forte da farmi male. Abbassai lo sguardo e vidi con orrore un obra scura di cui si vedevano solo i denti acuminati luccicanti che mi mordevano. Lanciai un urlo ed incominciai a vedere tutto sfocato fino a quando il buio mi prese completamente. Mi svegliai di soprassalto, su un letto,coperta interamente di sudore.
" finalmente ti sei svegliata " mi girai nella direzione da cui avevo sentito la voce. Vidi una figura altissima e capii subito chi era.
" dove sono Edordo? " domandai un pò preoccupata.
" visto che non ti svegliavi ti ho portata all'inferno e ti ho curata con delle erbe. Come ti senti? " lo guardai con occhi sgranati. Davvero lui mi aveva portata ... !!!! "
" mi chiedi come sto quando mi hai appena portata all'inferno per potermi curare? tu per caso sei diventato pazzo?! "  balzai giù dal letto. Sentii un freddo fin nelle ossa. " strano pensavo che all'inferno ci fossero circa 1000 gradi " pensai tra me e me. Abbassai lo sguardo e notai che ero comppletamente nuda.
" haaaaaa!! ma come ti sei permesso a spogliarmi?! " lo guardai adirata ma lui non battè ciglio. Presi il lenzuolo e me lo avvolsi intorno al corpo.
" dovevo spalmarti le erbe su tutto il corpo " aveva uno sguardo molto più placido del mio.
" bene grazie per avermi curata, ma ora vorrei tanto ritornare a casa " lo guardai con tutta la calma che mi era rimasta cosi da convincerlo a dirmi che cosa dovevo fare per ritornare sulla terra.
" non puoi,resterai qui fino a quando non avrò sistemato alcune cose con i vari regni e tu, te ne starai buona senza fiatare. Capito? il suo portamento,la sua superiorità,la sua dolcezza, pure quella mi faceva arrabbiare.
" scordatelo! voglio tornare subito a casa?! " ero stanca,volevo farmi un' altra dormitina ma dovevo avere comunque la forza di contraddirlo a di dire la mia,in qualunque circostanza.
" ok,tra due giorni ritornerai a casa. Ora vestiti ti aspetto fuori " e con tutta l'aria regale del mondo oltrepassoò la porta lasciandomi almeno un po' di privacy per vestirmi. Il vestito che avevo indossato era tutto nero e lasciava intravedere gran parte del seno e delle gambe,le scarpe erano con un tacco un po' esagerato per i miei gusti ma li misi lo stesso. Uscii poco dopo dalla stanza e notai che mi stava aspettando con l'aria più candida del mondo sopra un poltrona nell'altra parte della stanza dove c'era un letto a baldacchino gigantesco,uno specchio appoggiato alla parete con rifiniture il oro come i cuscini sul letto e le tende che invece erano più scure. Tutto in quela stanza era bellissima. " si vede che il famigerato Satana è ricco " pensai tra me e me.
" stai benissimo in questo vestito " dice guardandomi da capo a piedi.
" grazie. Allora dove dobbiamo andare? " domandai in imbarazzo per il complimento, ma con un po' di curiosità anche per il posto in cui dovevamo andare.

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Capitolo 2
*** ricominciamo da capo ***


Con passo deciso arrivammo in un corridoio buio,illuminato solo da qualche torcia messa sul muro. Alla fine del corridoio intravidi una porta molto alta con rifiniture in oro e argento che davano un'aria regale ma al tempo stesso terrificante.
" apriti! " con convinzione ferrea Satana pronunciò quelle parole. Le porte si aprirono con un tonfo sordo. Al centro della stanza c'era una sfera su un cuscino viola e a fianco ad essa c'era un uomo con un cappuccio che gli compriva la maggior parte del volto ed un mantello che gli arrivava fino ai piedi.
" qualche cambiamento Nergal? " chiese con tono autoritario. La cretura appena lo vide si chinò e disse:
" no signore c'è sempre qualcuno che blocca il passaggio di connessione con il paradiso " Mi avvicinai piano non si poteva vedere nulla apparte la nebbia. alla sfera solo per osservarla più da vicino. Dentro come aveva detto la creatura
" bene,datti da fare intanto,dici agli altri di abituarsi alla presenza della ragazza e che,se solo provano a sfiorarla faranno i conti con me " detto questo mi guardò e usci dalla stanza, tanto velocemente che fui constretta ad aumentare il passo per stargli dietro.
" ehy,posso sapere dove stiamo andando ora? " ero alquanto spazientita dal suo comportamento enigmatico.
" tra poco lo vedrai " in poco tempo arrivammo ad una stalla dove c'era un cavallo completamente d'orato,le zampe e il muso nero scuro e la criniera anch'essa d'orata con fili neri quà e là.
" spero ti piaccia,è nata da qualche mese ma puoi già cavalcarla. AH! e non ha ancora un nome,devi darglielo tu " incominciò ad accarezzare la criniera del cavallo,troppo enorme per essere nato da qualche mese.
" si vede che all'inferno le cose cambiano " pensai tra me e me. Ripensandoci però io adoro i cavalli e ho sempre sognato cavalcarne uno.
" quindi posso cavalcarlo già ora? " chiesi tutto d'un fiato guardandolo negli occhi.
" anche subito se vuoi " mi rispose con calma fissandomi intensamente per capire forse qual'era stata la mia prima emozione dopo aver visto il cavallo. Dopo un po' distolsi lo sguardo,sapevo di essermi fatta un peperone.
" ok,allora che devo fare per salirci sopra sembra molto alta! " mi guardai per vedere se da qualche parte c'era uno sgabello ma,il mio sguardo fu catturato da Satana che stava mettendo una sella di camoscio sul cavallo. Non feci in tempo a chiedergli di nuovo come avrei fatto a salirci sopra che mi prese a stile principessa. In poco tempo eravamo tutti e due sopra al cavallo che incominciò a sbuffare per la trepidazione di incominciare a correre.
" oh! giusto non ci avevo pensato! per favore vai piano,non sono mai salita su un cavallo e tanto meno ci ho mai corso sopra " vidi uno sguardo rassicurante e mi tranquillizzai subito.
" sta tranquilla so tutto della tu infanzia e cavalcare non è mai stato il tuo forte " riflettei sulle sue parole.
" ma come fa a sapere che ci sono salita parecchie volte, e che subito dopo sono caduta come una patata lessa? " dopo gli chiederò qualche spiegazione ma ora voglio godermi questo momento di serenità e rilassamento. Uscimmo dalla stalla e una volta incominciati a correre non pensai più alle sue mani che mi cingevano saldamente i fianchi. La brezza si abbatteva contro i capelli castano-dorato,giocandoci facendoli andare da una parte all'atra come se fossero piume. Dopo qualche giro che a me parvero momenti interminabili e bellissimi, Satana tirò le redini e il cavallo frenò di botto.
" perchè ti sei fermato? " lo guardai confusa ma lui non dimonstrava il minimo interessamento alle mie parole. Scese dal cavallo e mi disse:
" stai in silenzio e ascolta,non siamo soli,mi raccomando se ti dico di scappare fallo e basta senza pensarci due volte. Promettimelo?! " non ci stavo capendo più niente,un attimo prima stavamo cavalcando felici e ora scopro che c'è qualcuno che ci segue da tempo.
" scordatelo io non ti prometto un bel niente,sarò anche un'insignificante umana per voi diavoli ma non sono una codarda,quindi,non fare tanto il forte quando poi sotto sei più debole di quanto pensassi! " stavo quasi per piangere ma mi bloccai quando sentii un fruscio alle mie spalle.
" bene,bene,bene,vedo che abbiamo una piccola umana qui...eh?! bhe,non resterà per molto viva se rimarrà qui e questo lo sai bene Satana " la creatura che parlò era simile a Satana ma non aveva la sua stessa bellezza,anzi per niente.
" Baal credo di aver informato Nergal che chi oserà solo sfiorarla vedrà la morte certa trapassargli il corpo. Adesso vai al castello e prepara alcune truppe qualcuno sta tramando qualcosa di grosso, e dobbiamo scoprire al più presto di che cosa si tratta " lo guardai un po' scossa da quelle parole ma stavolta avrei fatto come mi diceva il cuore. Dopo aver mandato Baal al castello Satana mi pose sulla groppa del cavallo e insieme ci dirigemmo al castello. Quando entrammo nella sua stanza capii che stava per dirmi qualcosa,e questo lo dimostrava anche la sua fronte che si era aggrottata.
" bene,puoi fare tutto quello che vuoi però se incontri qualcuno non dargli corda e... " lo ascoltai attentamente aspettando che finisse la frase, impaziente di esplorare da cima a fondo il castello.
" si,forse è meglio il tatuaggio "
" c...cosa!? un tatuaggio? ma tu sei pazzo,se mia madre lo vede mi spella viva!!! " appurai che era completamente pazzo. Lentamente sul polso del braccio sinistro si formò una stella a sei punte e al mezzo c'era una S.
" non incominciare,questo tatuaggio è visibile solo tra gli immortali,ora devo andare,mi raccomando non cacciarti nei guai! " non feci in tempo ad urlagli contro che la porta mi si chiuse sulla faccia.
" ok,visto che mi scoccio di stare chiusa qui dentro esco per curiosare un po' " pensai ad alta voce ma non mi importava se qualcuno mi avesse sentito o meno. Aprii la porta e incominciai a camminare per il corridoio. Dopo un po'mi fermai di fronte ad una porta,l'aprii e capii che era una grande biblioteca.
" wow,è gigantesca,sarà si e no quattro volte più grande di quella nella scuola! " mi avvicinai ad uno scaffale incuriosita dal genere: magia nera. Non mi stupii più di tanto perchè era ovvio che una biblioteca infernale contenesse libri di magia nera. Dopo aver letto la trama di parecchi libri ne scelsi uno che parlava di come evocare lo spirito di un angelo e di un demone antichi.
" beh,mi divertirò un po' con questo,o almeno spero " pensai tra me e me. Uscii dalla stanza e nascosi il libro nel mantello che avevo preso dalla stanza di Satana. Camminai tranquillamente per quei corridoi deserti fino ad arrivare alla stanza di Satana, che ha questo punto era diventata anche mia. Mi misi sul letto e lessi il primo capitolo fino a quando le palpebre mi si abbassarono. Mi svegliai sentendo un respiro caldo sul collo e una mano tiepida appoggiata sulla mia guancia. Non aprii gli occhi perché volevo sentire che cosa mi stava sussurrando nell'orecchio. Di sicuro pensava che io stessi ancora dormendo. Sentii le sue labbra sfiorare le mie,un bacio leggero quasi impercettibile.
" è meglio alzarsi ora,la situazione si sta facendo troppo complicata. Mi raccomando completa indifferenza di quello che è accaduto! " riflettei in silenzio e alla fine aprii piano gli occhi per dare l'impressione di una che si era appena svegliata.
" ben svegliata. Dormito bene? " mi domandò con una certa allegria che mi fece leggermente preoccupare,ma subito dopo mi ripresi dallo stato di trance e risposi:
" si grazie,perché mi stai così vicino? vorrei alzarmi se non ti dispiace! " lo dissi in modo più naturale possibile per ingannarlo meglio. Si spostò un po' e disse:
" comunque questa è la mia stanza fino a prova contraria quindi,sei tu quella che dovrebbe alzarsi  " lo disse in tono fermo ma gli angoli della sua bocca si incurvarono a formare un sorrisino compiaciuto. Ovviamente quel piccolo particolare mi era sfuggito. Mi alzai di fretta per andarmene ma la sua mano mi prese il polso,e fui costretta a girarmi." senti,Giada,vorrei ricominciare da capo,tutto quanto " mi guardò aspettandosi una risposta affermativa che tardò ad arrivare visto che ero sotto schok.
" tu?! che hai fatto al vero Satana? " il mio tono di voce si alzò ma dentro di me mi sentivo più felice che mai. Fu il momento più bello della mia vita.
" perché,ti piaceva più l'altro sexy? " mi chiese con tono beffardo tanto che non riuscì a trattenere una risata.
" hahahaha!!! scusa ma,non mi aspettavo una risposta del genere,comunque si,mi piacerebbe ricominciare da capo,ma ad una condizione... " stavolta fui io a guardarlo con un sorrisino beffardo sul volto.
6 capitolo: si ritorna!!!
" Allora tu dov... " stavo per pronunciare la mia proposta  quando un demone apparse sulla soglia della porta.
" mio signore,richiediamo urgentemente la vostra presenza " il demone si inchinò di nuovo e usci dalla stanza senza degnarmi di uno sguardo.
" mi dispiace,devo andare,ma ritornerò tra poco, così potrai dirmi il patto " e uscì anche lui dalla stanza facendomi rimanere come una scema di fronte ad una stanza vuota. Quando mi ripresi dallo shok uscii dalla stanza e mi diressi di nuovo nella biblioteca.
" se pensa che me ne starò in una camera su un letto ad aspettare il suo ritorno si sbaglia di grosso " pensai tra me e me. Per minuti che a me parvero ore girovagai tra i vari scaffali alla ricerca di un altro libro interessante da leggere. Dopo vane ricerche,sfinita mi diressi verso la porta ma mi girai di scatto quando sentii un rumore alle mie spalle.
" chi c'è? " chiesi con un tono di voce fermo per non far trapelare la mia paura.
" chi c'è? " rifeci la domanda ma non ottenni nessuna risposta. Quando riuscii a calmarmi notai che alcuni libri erano caduti dalla libreria.
" ah,stare all'inferno mi renderà pazza,e stiamo solo al primo giorno?! " incominciai a raccogliere i libri e a rimetterli al loro posto, ma quando finì lo spazio dello scaffale di fronte a me girai intorno allo stesso scaffale e notai una strana luce provenire da un piccolo spazio fra alcuni libri.
" wow,questo si che è interessante! " guardai quel vortice tra i libri e ne rimasi affascinata. Toccai con i polpastrelli il vortice che incominciò ad espandersi sempre di più,fino a creare una porta abbastanza grande da potrci entrare. Mi guardai intorno ma non vidi nessuno così attraversai il vortice.
" oooooh?! " mi ritrovai in uno spazio verde seduta su una panchina a fianco c'erano libri di varie misure. Mi voltai e vidi uno stagno con vari pesciolini che andavano da una parte all'altra. Mi alzai per vederli meglio ma quando mi avvicinai lo stagno si ghiacciò di botto.
" ma che...?! " era una cosa anormale visto che non stavamo neanche in pieno inverno. Incominciai ad allontanarmi sempre di più quando sentii una voce che mi martellava la testa:
" questa non sei tu! sei diversa dagli altri umani! " presi la testa tra le mani e chiusi gli occhi in preda al panico. Quando li riaprii vidi un signore che mi parlava:
" signorina si sente bene? vuole che chiami un'ambulanza? " mi affrettai a rispondergli.
" no,no grazie lo stesso ma questa è la città di Tokyo? "
" si,è ovvio signorina,ma è sicura che non vuole andare in ospedale? siete molto pallida " quel tipo era insistente ma riuscii a liquidarlo.
" bene,si vede che questa era una passaporta per la Terra,meglio così,ma devo scoprire al più presto di chi era quella voce e soprattutto che cosa voleva " riflettei tra me e me avviandomi verso casa. Quando rientrai la mia amica mi saltò letteralmente addosso.
" ma dove diavolo sei stata?! stavamo quasi per chiamare la polizia?! " era molto strano,mi sembrava di aver passato solo qualche ora all'inferno ma si vede che il tempo li è diverso " pensai tra me e me e mi affrettai a rispondere per andare in camera a rilassarmi un po'. Trovai una scusa per aver fatto così tardi e per mia fortuna mia madre e Laura abboccarono. Appena entrata nella mia stanza mi svestii e aprii l'armadio per rimettere a posto i vestiti ma al posto degli scaffali ci ritrovai due puffi viola su cui stava comodamente steso una creatura. Aveva occhi rossi,orecchie appuntite,e mi fissava come se fossi una cavia.
" finalmente ti sei fatta viva?! " esclamò guardandomi con tutta l'aria candida del mondo come se fosse una cosa normale che una ragazza di sedici anni al posto degli scaffali nell'armadio ci avesse trovato una creatura simile ad un folletto o non so cosa...
" senti,non so chi tu sia ma,conterò fino a cinque e non voglio vederti più ok? " lui mi guardò come se fossi pazza.
" ma sei scema?! Senti lo so che sarò un pò strano agli occhi di  voi umani ma vengo da un regno lontano e tu sei la prescelta che insieme ad altre quattro ragazze dovrà salvare il modo durante l'ascesa! "
" hahahha,l'ascesa dei demoni e degli angeli,ma fammi il piacere! " era assurdo quello che aveva detto ma vedendo il suo viso serio capii che non scherzava,così mi calmai e risposi:
" senti,non so tu per chi mi abbia presa ma ti assicuro che ai sbagliato persona " lui mi scrutò un attimo e poi disse:
" mi dispiace,ma l'oracolo non sbaglia mai " rimasi scioccata e dopo un po' capii che cosa intendeva.
" tu come oracolo intendi quella sfera bianca che ho visto all'inferno? " intorno a noi calò il silenzio.
" si,ecco perchè ti vedevo accerchiata da aure malvagie,figurati che all'inizio ho pensato che saresti morta " lo guardai perplessa ma poi risposi:
" comunque sono disposta a sentire quello che hai da dirmi " sperai con tutta me stessa che fosse un sogno e che prima o poi mi sarei svegliata.
" iniziamo dal principio " mi rispose il folletto.
" il mio regno si trova ai confini tra le mura dell'inferno e quelle del paradiso. Ogni persona nel regno di Kandhar ha un compito,il mio per esempio è quello di andare da un posto all'altro e portare le notizie più importanti. In sintesi sono un messaggero ma anche un mago. Tutto chiaro fin qui? " lo guardai un po' titubante ma poi risposi.
" si certo,continua " il folletto mosse lievemente le orecchie,aprì la bocca e parlò:" un giorno quando ho avuto l'incarico di mandare un messaggio all'inferno ho scoperto una cosa terrificante. Le mie orecchie sentono a miglia di distanza quindi ho sentito testuali parole senza sforzo: la ragazza nel mondo umano deve passare assolutamente dalla nostra parte così il cerchio non si formerà mai. Dopo aver sentito queste parole andai di corsa dalla mia regina e lei mi disse che un giorno sul mondo degli umani il sole si sarebbe oscurato per sette giorni e, in quel lasso di tempo tutti gli esseri più malvagi avrebbero ucciso la razza umana " lo bloccai facendogli una domanda che mi venne spontanea.
" ma scusa Dio non dovrebbe proteggerci? " dopo un po' mi rispose.
" no,il signore non proteggerà la razza umana o meglio,non potrà farlo,saranno le cinque ragazze con poteri straordinari ha fermare le forze del male " purtroppo quello non era un sogno. Quando mi ripresi dallo sciok risposi.
" quindi io e le altre quattro ragazze diventeremo delle specie di eroine che salveranno il mondo dall'apocalisse? " mi guardò e con un sorriso che non prometteva nulla di buono rispose.
" si, ma ora voglio avere una tua risposta: accetti? non posso mentirti quindi ti dirò gia da mo che rischierete le vostre vite accettando " passarano parecchi minuti e visto che non rispondevo il folletto mi sventolò una mano sugli occhi.
" senti,devo pensarci,non credo di darti una risposta sincera ora alle 11 di sera " mi scrutò per qualche secondo e poi annuì.
" ok allora a domani " mi salutò e scomparve nel nulla. Senza pensarci due volte mi infilai sotto le coperte e mi addormentai. La mattina seguente dopo aver fatto una corsa assurda arrivai a scuola due minuti prima che suonasse la campanella. Mi sedetti come al solito al mio posto,non prestai minimamente attenzione alle lezioni fino alla quinta ora dove la preside entrò e ci presentò un novo professore di biologia.
" ragazzi vi presento il professore Sakurai Edoardo " rimasi scioccata dalla figura molto alta che mi si pesentò davanti.
" questa non ci voleva proprio " pensai tra me e me. Le due ore passarono in fretta e tutti i ragazzi si affrettarono ad uscire dopo il suono della campanella compresa me,ma prima di attraversare la porta la voce di Edoardo mi fermò.
" Giada devo parlarti " il professore mi guardò in modo un po' terrificante. Quando la classe si svuotò andai verso la cattedra rimanendo ovviamente a debita distanza.
" professore,volevate parlarmi? " dissi con un tono di voce un po' tremante. Edoardo si alzò dalla sedia e venne verso di me con passo predatore.
" scappa,vuole farti del male,scappa prima di caderne preda!? " quella voce continuava a risuonarmi nella testa senza interruzione.
" posso sapere perchè sei scappata e non sei rimasta nella camera come ti avevo detto? " la sua voce trasudava un po’ di rabbia.
 " sono fritta fino al collo,adesso che gli rispondo!? " pensai tra me e me. Stavo per rispondere quando Edoardo si passo una mano sui capelli scompigliandoli un po'.
" beh,adesso sinceramente non mi interessa,andiamo! " lo guardai un po' stranita non capendo.
" dove dobbiamo andare,scusa? " mi lanciò un occhiata prima di trasformarsi.
" all'inferno,ho ancora parecchie cose da fare e ti devo ancora controllare le ferite " mi guardò in modo malizioso ma io risposi prontamente:
" le mie ferite stanno benissimo e poi io devo restare qui,ci vediamo?! " mi girai di scatto e corsi verso la porta per aprirla ma senza successo ovviamente.
" non rendere le cose difficili " mi girai in tempo per vedere che cercava di prendermi,per fortuna feci un salto verso un banco lì vicino e riuscii a schivarlo senza problemi.
" ahahahah, hai ottimi riflessi lo sai?! " senza pensarci due volte andai in fondo all'aula.
" è strano,non sono mai stata tanto agile forse è la paura... " riflettei tra me e me.
" beh sai,quando non voglio fare una cosa non la faccio e basta,e comunque grazie per il complimento dell'agilità " ci guardammo per qualche secondo in silenzio.
" vedo che mi vuoi far divertire ancora di più " sorrisi, in realtà avevo gia un piano di come fuggire.
" se la vuoi mettere così cornuto " lo guardai in faccia e incominciai a ridere. Ovviamente il mio obbiettivo era quello di distrarlo in modo di sfruttare quel secondo per scappare dalla finestra anche se stavamo al secondo piano.
" allora osservi " mi sentivo leggera come se qualcuno mi avesse tolto tutti i problemi,quello era il momento giusto. Corsi velocemente verso la finestra ruppi il vetro e saltai giù senza timore,non mi voltai neanche per vedere che faccia aveva fatto Edoardo.
" evviva,non mi sono rotta niente " mi precipitai a casa.
" Giada, ma dove sono Christian e Andrea " stavo quasi per svenire tanto ero eccitata ed ovviamente come un' idiota mi ero completamente dimenticata di quelle pesti.
" si,ora vado immediatamente a prenderli " mi voltai e corsi verso la loro scuola con un po'di timore di incontrarlo.
" adesso che ci penso come diavolo ho fatto a rompere il vetro della finestra?! " non mi importava neanche di averlo detto ad alta voce. In pochi minuti mi ritrovai ai cancelli della scuola. Entrai per chiedere alle maestre dove erano i miei fratellini.
" mi scusi sa dove sono Christian e Andrea della prima A? " la maestra mi guardò un po' preoccupata.
" ciao Giada,tuo cugino se non mi sbaglio è venuto a prenderli perchè ha detto che tu stavi a casa con la febbre " senza risponderle mi precipitai per strada.
" ma ora dove vado a cercarli? " mi fermai in mezzo al macciapiede preoccupata.
" ehy?! che fai? hai deciso? " riconobbi subito quella voce stridula.
" oh ti prego aiutami,non riesco a trovare più i miei fratellini " lo guardai supplicante.
" calmati e spiegami che cosa è successo " di sicuro non lo dava a vedere ma era preoccupato quanto me.

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Capitolo 3
*** primo scontro ***


La mia preoccupazione aumentò dopo che raccontai tutta la storia al folletto.
" scusa, ma visto che ormai stiamo sempre insieme,potresti dirmi qual è il tuo nome? " il folletto mi guardò come se fossi pazza ma poi rispose.
" io mi chiamo Jun,era ora che me lo chiedessi?! " lasciai stare la sua affermazione e gli chiesi:
" allora,hai qualche idea su dove possano essere i miei fratellini? " Jun si voltò di nuovo.
" sinceramente,c'è un'unica soluzione: dobbiamo andare nel mio mondo,una volta lì prenderemo il libro di magia e ti insegnerò qualcosa di molto utile " senza neanche ricevere una risposta,mi trovai in un vortice di vari colori. Da lontano intravidi una luce rossastra.
" ah,che male " caddi in ginocchio,Jun ovviamente era in piedi come se non fosse successo nulla.
" forza,andiamo " incominciò a camminare verso un castello dorato. Avvicinandomi notai che il cielo era rossastro con sfumature gialle e azzurre,colori insoliti. Il villaggio che stavamo attraversando era pieno di case e fabbriche. Andando verso il castello c'erano alberi giganteschi e vicino al tronco, enorme ovviamente,c'erano appollaiati vari animali.
" wow,questo posto supera di gran lungo l'inferno " Jun si girò e sorrise.
" bello vero?! prima era anche meglio " sul suo volto si creò un sorriso nostalgico. In breve tempo entrammo nel palazzo,anche l'interno era magnifico.
" vorremmo parlare con la regina " le guardie che ci avevano fermato avvisarono la regina che ci accolse calorosamente.
" che piacere rivederti Jun! vedo che hai portato una delle cinque deadly weapon con te " guardai Jun un po' spaesata.
" si mia regina abbiamo avuto dei problemi nel mondo degli umani,credo che sia ora di iniziare l'addestramento " la regina lo guardò preoccupata.
" come ti chiami? " il suo sguardo si rivolse verso di me.
" mi chiamo Giada " la regina mi osservò da capo a piedi senza dire nulla.
" mia regina possiamo usare la biblioteca per fare delle ricerche? " dopo aver ricevuto il suo consenso ci dirigemmo nella biblioteca.
" senti,ma cos'è una deadly weapon e che significa che dovrò fare un addestramento? " mentre camminavamo Jun rispose:
" deadly weapon significa arma letale,è così che noi definiamo il cerchio che salverà il modo,perchè voi avete immensi poteri. Se vuoi salvare i tuoi fratelli devi imparare a combattere e ad usare la magia correttamente " entrammo in una grande biblioteca.
" ma imparare ad usare la magia richiederà degli anni e io devo salvare ora i miei fratelli no tra qualche anno quando rimaranno di loro solo le ossa! " gli urlai in faccia ma lui non fece una piega.
" non ci vorranno degli anni,almeno per te e poi dipende tutto da te,se ti impegnerai oggi, potremmo andare anche al sabba " dopo qualche secondo gli chiesi che cos'era ma lui non rispose.
" non fare domande e seguimi,prima iniziamo meglio è " non pensavo conoscesse questa frase,ma non ci feci caso,daltronde aveva ragione lui. Non so con precisione quanto tempo passò,ma a me parvero giorni. Jun mi insegnò per prima cosa a controllare la magia sia dentro il mio corpo che fuori,poi con la forza del pensiero a muovere qualche oggetto leggero.
" ok,quand'è che mi insegni a sparare palle di fuoco o robba simile? " Jun alzò gli occhi al cielo e con calma mi rispose:
" non sei per niente pronta,queste sono solo magie di base " si alzò dalla sedia e posò i trentamila libri che avevamo preso dagli scaffali.
" dovo dire però,che impari molto in fretta,quindi,oggi andrai al sabba " feci un sorriso che scomparve appena capii che cosa aveva detto.
" scusa,ma perchè hai detto andrai e non andremo? " Jun si girò e disse:
" non verrò con te perchè questa è un buona situazione per scoprire veramente quanto sei forte e poi ti controllerò da lontano con la sfera bianca e se la situazione si fa critica ti aiuterò,va bene? " lo guardai un po' arrabiata e contraria ma poi annuì,daltronde era l'unica cosa che potevo fare per salvare i miei fratelli. Jun uscì dalla stanza e ne ritornò dopo qualche minuto con un mantello nero che copriva tutto il corpo compresa la testa con il cappuccio e degli stivali neri.
" come tocco finale devi indossare questa " Jun mi porse una maschera anch'essa nera ma con rifiniture in argento che la rendevano unica, almeno ai miei occhi.
" bene,adesso puoi andare,mi raccomando fa attenzione " mi diede una pacca sulla spalla per confortarmi. Mi avviai verso i cancelli del pandemonio.
" mi scusi signorina il suo invito? " la voce proveniva da uno dei diavoli che sorvegliavano l'entrata.
" oh no,e adesso che faccio?! " la situazione si stava mettendo veramente male.
" l'invito c'è l'hai nella tasca " mi bloccai per un momento ma poi mi ripresi e gli diedi l'invito.
" grazie Jun " pensai nella mia mente sperando mi avesse sentito. Finalmente quando riuscii ad entrare fui immediatamente accerchiata da alcuni demoni che mi domandarono qualcosa che non riuscii a capire visto che parlavano il latino antico. Stavano quasi per toccarmi il braccio quando le porte di fronte a noi si aprirono. Quando riuscii a vedere il volto della creatura che ne uscii mi scappò quasi un gridolino arrabbiato che per fortuna riuscii a trattenermi.
" è lui! " pensai tra me e me ma fui interrotta da Jun che mi parlò di nuovo.
" mantieni la calma o capiranno chi sei veramente " non ci pensai due volte a rispondergli.
" facile per te dirlo,non sei accerchiato da milioni di streghe e demoni che potrebbero farti a fettine in qualsiasi momento " dopo un po'incominciai a spostarmi verso una colonna lì vicino per nascondermi.
" fa attenzione,ora verrà tra di voi per parlare con le streghe o i demoni che gli interessano. Se ti rivolge la parola mangia quel corallo che ti ho messo nella tasca. " ci mancava solo il corallo ora.
" ma perchè dovrei mangiarmi un corallo ora?! " gli chiesi un po' spazientita.
" il corallo ti cambia la voce così sarà più difficile riconoscerti, adesso mangialo! " lo presi dalla tasca e lo ingoiai.
" che schifo,è viscido e ha un sapore orribile " lo dissi un po' sottovoce ma alcune streghe si girarono incuriosite.
" non parlare ad alta voce! attenta si sta dirigendo verso di te " feci appena in tempo ad ascoltare Jun che mi ritrovai Satana di fronte.
" strega suppongo? " la sua voce era divertita.
" si,mio signore " feci un inchino un po' traballante ma meglio di niente.
" continua così,stai andando alla grande " Jun mi parlò di nuovo.
" seguimi voglio mostrarti una cosa " salimmo le scalinate nere fino a fermarci vicino ad un cubo ricoperto da un mantello che Satana levò.
" oh no! " dissi flebilmente. In un solo secondo la mia calma andò a farsi benedire.
" come hai potuto!? " mi voltai inferocita più che mai.
" no,devi restare calma Giada " dopo quell'affermazione stavo quasi per urlare a Jun ma poi risposi:
" tu mi chiedi di stare calma quando i miei fratelli stanno in una gabbia per topi? " quella sensazione di leggerezza ritornò e in un secondo non seppi più cos'era successo apparte un esplosione che scaraventò tutti i demoni e le streghe verso i cancelli. La gabbia che chiudeva i miei fratelli si ruppe facendoli cadere per terra ma non ci feci caso. Dalle mie mani uscii il fuoco mischiato all'elettricità che indirizzai verso Satana,l'unico rimasto in piedi. Bloccò la sfera senza difficoltà e la indirizzò verso di me. Salii velocemente le scale ma mi procurai lo stesso vari graffi sulle gambe a causa della sfera che aveva lanciato. Sollevai con la mente una colonna che gli andò a finire sulla schiena spezzando parte delle ali, ma ora non mi importava del suo bel piumaggio. Appena sentii di nuovo quel senso di leggerezza sparai una altra sfera che stavolta andò a segno.
" stavolta mi hai fatto veramente arrabbiare " la voce proveniva da dietro le mie spalle. Mi sentii stringere i fianchi in una morsa ferrea senza via di scampo.
" ma come... " cercai di nuovo quella sensazione che mi potesse dare la forza di creare un'altra sfera ma ero paralizzata. La paura si impossessò di me.
" lasciami mostro! " all'improvviso delle ortiche mi circondarono tutto il corpo,le spine incominciariono a perforarmi la pelle.
" cosa posso fare!? " dopo quest'affermazione Jun mi rispose.
" stai calma e respira regolarmente,non farti prendere dal panico. Ora fai fluire il sangue piu velocemente,pensa a quello che hai provato la prima volta che hai lanciato la sfera,tutto questo devi farlo solo con la mente " le parole di Jun continuarono a risuonarmi nella testa e visto che non mi rispondeva feci come mi aveva detto. Molto lentamente quella sensazione di leggerezza mi attraversò tutto il corpo soprattutto sulla schiena che era il punto focale. All'improvviso Satana fu scagliato verso la fine delle scale e fu allora che mi accorsi di avere le ali.
" oh mio dio! " il piumaggio era arancione-rosso con sfumature nere.
" scappa ora! " dopo aver sentito la frase di Jun presi i miei fratelli e prima che Satana mi prendesse di nuovo riuscii ad entrare nei confini di Kandhar.
" sei stata bravissima,anzi no eccezionale! " arrivò in quel momento Jun che appena vide Satana ringhiò.
" grazie Jun. Posso sapere perchè non ci è saltato addosso? " guardai Jun che mi rispose con un bagliore di contentezza negli occhi.
" nel nostro regno non possono entrare ne i demoni e ne gli angeli grazie ad una magia antichissima che fece Dio in persona" per una volta avevo avuto veramente una fortuna pazzesca.
" fantastico,non credi anche tu? " il mio sguardo saettò verso Satana che mi scrutò con un espressione seria sul volto.
" non fare la persona seria,non ti si addice per niente " incominciai a ridere da sola ma poi mi ricordai dei miei fratelli e vidi che dormivano placidamente tra le mie braccia.
" forza andiamo Giada " guardai Jun allontanarsi ma prima di andarmene dissi:
" non credere che sia finita qui,prova a toccare qualsiasi persona del mondo umano e dovrai fare i conti con me " mi voltai senza aspettare una sua risposta.
" credo che questi poteri mi piaceranno sempre di più " Jun si voltò e mi guardò con un sorriso radioso che io ricambiai.

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Capitolo 4
*** vorrei non capire ***


Gli anni passarono,tra lo studio,i primi fidanzati e ovviamente gli allenamenti per controllare o sviluppare al meglio i miei poteri, insieme anche alle altre ragazze scelte per salvare il mondo dall'ascesa.
" e anche oggi abbiamo finito di esercitarci " Jun ci salutò per poi scomparire nel nulla. Come sempre succedeva ormai da anni,io e Clara,Jessica,Luna,Sophia andammo a prendere un gelato per rinfrescarci un po' visto che stavamo nel pieno dell'estate.
" che ne dite se stasera venite tutte a casa mia per fare un bel pigiama party? " la risposta non tardò ad arrivare,così in meno di cinque secondi tutte ci dileguammo per andare a prepararci nelle proprie case. Appena uscita da un bel bagno caldo mi avvicinai al letto per mettermi i vestiti che avevo preparato.
" mamma oggi vado a dormire a casa di Jessica! " mia madre intenta a finire di lavare i piatti, mi rispose con un cenno del capo. Le strade erano completamente deserte. Molte persone avrebbero paura, ma se si combatte per anni contro mostri ancora più terrificanti dell'oscurità,allora il terrore evaporerebbe in un istante. Persa nei miei pensieri come ero solita fare,abbassai la guardia.
" hahahahaha " un grido mi riscosse dai miei pensieri,ma ormai era troppo tardi. Il drago che era comparso dal nulla si stava buttando in picchiata nella mia direzione. Dietro la cretura  alata scorsi un paio di corna caprire. Dopo qualche secondo di stupore ma soprattutto di ricordi che mi raffiorarono nella mente,non ebbi neanche il bisogno di concentrarmi che lanciai una sfera di fuoco verso il drago,fratturandogli un'ala. Feci un balzo nel cielo facendo comparire dietro le mie spalle un paio d'ali. Colpii la testa del drago così forte che cadde sulla strada.
" sei diventata molto più forte,e più bella " mi voltai nella direzione in cui proveniva la voce.
" ma che dispiacere rivederti,pensavo che dopo averti fratturato un'ala te ne saresti stato a letto a rimurginare sulla tua sconfitta da parte di una semplice umana,ma vedo che non è così "  il bagliore nei suoi occhi mi fece capire che stava per attaccare,così quando balzò su di me riuscii a schivarlo senza problemi.
" tu non sei più un' umana,anzi,non lo sei mai stata " lasciai stare il suo crudele commento e dissi:
" perché sei qui!? che cosa vuoi da me,o meglio dagli umani!? " Satana non mi rispose, e dopo avermi spinto verso il muro di una casa,scomparse nella notte.
" ma che diavolo è successo? " vidi Clara e le altre sbalordite mentre vedevano la strada completamente distrutta.
" ve lo dirò quando staremo a casa di Jessica " dopo dieci minuti di cammino arrivammo a casa di Jessica,entrammo nella sua stanza e raccontai per filo e per segno il mio incontro con Satana e tutto quello che successe dopo.
" wow,si può dire che come inizio dell'università stiamo messe proprio male! " ci mettemmo tutte a ridere dopo l'affermazione di Sophia,che alla fine era sempre stata l'unica che in ogni momento riusciva a risollevarci il morale. La mattina seguente fummo svegliate da Jun che ci buttò proprio fuori dal letto.
" allora,so quello che è successo ieri. Sembra che il signore delle tenebre sia ritornato sulla terra per risolvere dei conti in sospeso con l'arcangelo Gabriele " ci guardammo tutti in faccia per qualche minuto finché io non domandai:
" ma allora noi che centriamo? " intanto Jessica si alzò per scostare le tende e far entrare un po' di luce.
" voi centrate eccome,starete ovviamente dalla parte dell'arcangelo Gabriele e, se ci sarà una guerra voi scenderete in campo a fianco delle armate bianche,cioè gli angeli " dopo aver discusso su i turni di ronda scendemmo tutte a fare colazione e poi andammo a fare i soliti allenamenti mattutini.
" io la trovo una cosa un po' troppo pericolosa per noi,alla fine è sicuro al 100% che entreremo in guerra,e il campo di battaglia sarà di sicuro la nostra tomba " non prestai attenzione hai discorsi delle altre ragazze ma incominciai a fare i miei soliti esercizi sia per le ali,e sia per il controllo della magia nera e bianca. Verso il tramonto Jun ci chiamò:
“ allora ragazze ora dobbiamo andare “ senza fare domande lo seguimmo. In breve tempo ci trovammo vicino a un lago.
“ scusa ma io non vedo nessun angelo Jun,sei sicuro che era questo il luogo d’incontro? “ Jun non mi rispose ma allungò le braccia. All’improvviso l’acqua si sollevò dal fondo,poi ricadde senza far alcun rumore. Nell’acqua incominciarono a crearsi dei cerchi,e lentamente incominciai a scorgere delle scale bianche.
“ adesso dovete proseguire da sole,in fondo alle scale troverete una porta. Forza! “ non riuscivo a crederci,ma soprattutto non riuscivo a credere che un vecchio come Jun sapesse usare la magia così bene.
“ ma Jun come facciamo a salire le scale,si trovano nell’acqua,affonderemo?! “ io sbuffai e stufa di sentire le loro affermazioni stupide mi diressi verso lo specchio d’acqua. Misi un piede sull’acqua cioè uno scalino,continuai a salire fin quando non vidi una porta rifinita in argento puro. La porta era molto alta e su di essa c’erano due rombi di cristallo.
“ aspettaci Giada! “ le porte si aprirono da sole facendo uscire una luce bianca quasi accecante.
“ entrate paladine della giustizia “ attraversammo la porta e ci ritrovammo in un’arena. Un angelo ci condusse ai nostri posti così un altro angelo, che di sicuro doveva essere un arcangelo visto le proporzioni delle sue ali,incominciò a parlare.
“ oggi siamo qui riuniti perché il signore delle tenebre cioè il nostro vecchio fratello,vuole resuscitare i morti creando così un esercito di non-morti impossibili da uccidere. Dobbiamo fermarlo o scatenerà di sicuro un’altra guerra che provocherà milioni di morti e feriti “ dopo le sue ultime parole l’arcangelo che stava parlando si fermò lasciando la parola a un altro arcangelo.
“ per fortuna Satana non sa come risvegliare i morti anche se il suo predecessore c’era quasi riuscito,non la mai rivelato a nessuno,neanche a suo figlio quindi “ rimasi scioccata,non avrei mai pensato che Satana avesse avuto un padre.
“ noi sappiamo che l’oggetto che può risvegliare i morti si trova nei sotterranei dell’inferno, e risiede nella tomba del padre di Satana ma, in questi ultimi anni sono state aumentate le forme di sicurezza che circondano il Pandemonio e quindi è impossibile entrarci,ma è solo questione di tempo che Satana capisca dove si trova l’oggetto che lo aiuterà a distruggere il mondo intero,e quindi la razza umana “ quando lo sguardo dell’arcangelo che stava parlando si posò su di me,sentii che stava per dire qualcosa ma fu preceduto da un altro arcangelo.
“ oh mio dio! “ le ragazze si girarono nella mia direzione curiose del perché fossi diventata pallida come un fantasma.
“ ma che hai? “ non prestai attenzione alle loro domande ma osservai attentamente l’arcangelo che stava per parlare.
“ i miei fratelli vorrebbero mandare Giada all’inferno perché come abbiano notato tutti,Satana ha un debole per lei. Quest’idea io la trovo stupida perché non sappiamo neanche qual è l’oggetto che cerchiamo anche se sappiamo dove si trova,quindi metteremmo solo a rischio la vita di questa giovane ragazza “ spalancai gli occhi dopo le parole dell’arcangelo,avrei voluto sotterrarmi. Sarah si alzò di scatto e con una voce mai sentita da nessuno disse:
" voi non decidete un bel niente al posto della diretta interessata,e poi mandare Giada all'inferno equivale a un suicido assicurato " le atre ragazze annuirono così tutti gli sguardi degli arcangeli si posarono su di me.
" io... accetto " l'arcangelo che prima stava parlando capii che era di sicuro l'arcangelo Gabriele,mi guardò come se fossi pazza ma poi annuì comprendendomi.
" se questa è la tua decisione,ma sappi che correrai molti     rischi " dopo la fine della riunione tutti gli arcangeli e gli angeli incominciarono ad uscire dall'arena compresa me e le altre ragazze. Ad un passo dall'uscita fui fermata dall'arcangelo Gabriele.
" aspetta,ho una cosa per te,seguimi " prendendomi per mano l'arcangelo Gabriele mi portò in una sala coperta da una cupola. Mentre camminavamo osservai le sue ali spettacolari:bianche all'interno con rifiniture bluastre all'esterno.
" volevo darti questo libro di magia degli spiriti. Non ho molto tempo quindi ti posso solo dire che devi concentrarti affinchè il tuo spirito possa liberarsi dal corpo.questo di potrebbe aiutare a controllare di più la tua magia nera e bianca " quando tornai a casa mi feci un bel bagno caldo così da dimenticare i problemi che mi affliggevano.
" bene adesso,voglio proprio leggere qualche pagina di questo libro degli spiriti " mi stesi sul letto e lessi per parecchie ore vari capitoli.
" sono sfinita " lentamente caddi tra le braccia di morfeo. Sognai la camera di Satana all'inferno,e subito mi riaffiorarono alla mente i ricordi. All'improvviso la porta si aprì ed entrò con tutta la sua maestosità Satana. Di sicuro adesso mi avrebbe uccisa o peggio ma a me sembrava quasi non mi vedesse. Si avvicinò sempre di più e mi oltrepassò per prendere una cosa sul comodino a fianco al letto.
" oh mio dio ma questo è il mio spirito,ecco perchè non mi può vedere o toccare " incominciai a sudare freddo ma poi capii che prima o poi sarei riuscita a riprendere la mia forma terrena e quindi a svegliarmi.
" beh,visto che sono qui sarà meglio capire qual è l'oggetto che fa risvegliare i non-morti,così sarò più avvantaggiata una volta qui in forma terrena " cercai per parecchio tempo i sotterranei fin quando non vidi una porta in fondo alla sala centrale del palazzo.
" eccola " la aprì con facilità e cercai una torcia per fare luce ma poi mi ricordai che ero uno spirito e che anche se mi trovavo all'inferno,un posto dove tutto può accadere,neanche i diavoli sono abituati a vedere delle torce volanti. Dopo aver fatto molti scalini arrivai in un'altra stanza,dove al centro c'erano due grandi pietre dalla forma rettangolare che facevano da contenitore a qualcosa.
" di sicuro questa è la bara del padre di Satana " mi avvicinai alla bara e cercai di spostare la pietra che la richiudeva. Dopo vari tentativi riuscii a spostarla quanto bastava per scorgere il corpo putrefatto del padre di Satana.
" chi sei? e perchè ti trovi nei sotterranei? " mi giarai sconvolta.
10 capitolo: amore o dovere?
Mi guardai intorno per capire con chi stava parlando la guardia che era entrata nei sotterranei:
" ma che sta succedendo? ma quella non è quell'umana che Satana aveva portato tanto tempo fa qui al Pandemonio? " guardai le guardie terrorizzata,e incominciai ad indietreggiare ma poi mi ricordai che avevo dei poteri,e quindi avrei potuto ucciderli facilmente senza fare rumore e poi dirigermi verso l'uscita dei sotterranei. La cosa che però mi sembrò strana era che Satana non mi aveva visto e allora perchè le guardie si,non avevo letto niente che diceva che la forma spirituale avesse un tempo.
" voi starete in silenzio eterno ora " stavo quasi per lanciare una sfera di fuoco ma all'improvviso sentii cingermi le spalle in un caldo abbraccio. Rimasi bloccata così le guardie mi inniettarono qualcosa nel braccio,e da li non ricordo più nulla. Non so quanti giorni trascorsi chiusa in una delle tante celle dei sotterranei,ma ricordo solo che aprivo gli occhi quando sentivo dei passi all'esterno della mia prigione,vedendo delle guardie che ridevano sotto i baffi osservandomi quando mi ritiravo ancora di più nell'oscurità della cella. Dove era finito tutto il coraggio che avevo,non sentivo neanche quella sensazione di leggerezza che prima mi attraversava sempre il corpo. Non mi alzavo nemmeno quando le guardie erano uscite dai sotterranei,sapevo che qualsiasi tentativo di fuga era inutile e avrebbe reso la situazione solo peggiore. Rimasi chiusa nel mio mutismo per un tempo indefinito, ma faceva male pensare che per un mio stupido errore ero finita in un guaio da cui non sarei mai riuscita a tirarmi fuori,e avevo anche lasciato le mie amiche a combattere contro tutti i mostri che si presentavano ogni giorno. A rendere peggiore la mia prigionia c'era anche la poca luce che entrava dalla piccola finestra sbarrata,l'unica cosa che mi ricordava di essere ancora viva ovviamente e non morta per la fame o per la condanna che molti delle altre celle avevano subito. Li vedevo qualche volta quando aprivo gli occhi,ma quando poi mi addormentavo,il mattino seguente erano scomparsi,persone o diavoli che sicuramente avevano trascorso molto più tempo di me in una delle tante celle,e avevano visto molte più atrocità di me,ma hanno avuto il coraggio di continuare a sperare che prima o poi sarebbero stati liberi di lasciare quella prigione,vedere la luce,stare con i propri parenti se ne avevano. Io la mia speranza di una via d'uscita l'avevo persa già da molto tempo,e più precisamente da quando avevo accettato di diventare la paladina della giustizia,prima tutto era dannatamente semplice,forse anche troppo,ma non mi ero mai lamentata della mia monotonia anzi,l'accettavo proprio perchè avevo i miei genitori e tutti gli altri miei conoscenti che mi sostenevano ad ogni caduta, ma dopo aver accettato la proposta di Jun ho dovuto allontanarmi anche da loro per non catapultarli in un mondo e in una realtà di guerre e sangue. Non avrei mai voluto essere speciale e avere questi poteri che mi hanno portato solo disgrazie,quindi rimpiango il giorno in cui incontrai quel diavolo,e mai avrei immaginato che il mio sogno iniziale si sarebbe trasformato in realtà. Ad un tratto entrarono delle guardie che spalancarono la porta e scraventarono all'interno della cella a fianco alla mia, un ragazzo quasi della mia stessa età.
" questa è la terza volta che ti cambiamo di cella vedi di non combinare guai ragazzino! " le guardie uscirono poco dopo sbuffando e blaternado frasi incomprensibili in latino. Cercai con lo sguardo il ragazzo e lo vidi che stringeva le sbarre della cella. Mi alzai e dissi:
" che cosa hai fatto per essere qui? " il ragazzo si girò e notai che aveva i capelli sporchi di fuliggine ma gli occhi risaltavano perchè erano di un azzurro chiarissimo.
" le solite cose,ma tu piuttosto,qualche giorno fa ti ho vista in forma spirituale pensavo fossi riuscita a fuggire ma vedo che non è così " sbarrai gli occhi,non avevo visto nessun ragazzo quando ero entrata nei sotterranei.
" tu... riesci a vedere gli spiriti? " il ragazzo si avvicinò alle sbarre a cui ero appoggiata.
" si anche i sogni e ho capito che il tuo obbiettivo è quello di trovare l'oggetto che fa risvegliare i morti,sai dove si trova ma non sai che oggetto è. Io potrei aiutarti " avvicinai il mio viso a quello del ragazzo per capire se mentiva.
" dimmi " il ragazzo fece un sorriso sghembo,ma poi rispose.
" allora io ti dirò qual è l'oggetto che fa resuscitare i morti e in cambio tu devi farmi un piccolo favore " dopo aver ascoltato quello parole decisi di porgli una domanda.
" prima,voglio sapere qualcosa della tua vita e soprattutto perchè sei finito qui " il ragazzo si fece serio ma poi incomiciò a parlare.
" allora iniziamo dal principio; molti decennni fà mio padre ha combattuto contro gli angeli a fianco al suo re,cioè il padre di Satana che lo considerava il suo maggior confidente e il sentimento era ricanbiato da mio padre. Entrambi avevano capito come risveglire i morti ma il padre di Satana voleva risvegliarli durante la guerra pensando che sicuramente l'avrebbero vinta ma non fu così,come tu infatti dovresti sapere,il padre di Satana è morto prima di dire la formula per risvegliare i morti. Poche persone però non sanno che Satana era entrato nei sotterranei con mio padre che ovviamente ha incominciato a inveire contro di lui perchè era contrario a far risvegliare i morti in quel momento,mio padre voleva farlo prima ma il padre di Satana no. Alla fine il padre di Satana ha ucciso mio padre mentre io con mia madre eravamo scappati sulla Terra e poi da poco sono ritornato qui ma sono stato catturato,e ovviamente Satana ha intenzione di processarmi a breve quindi non ho molto tempo dimmi se vuoi o non vuoi il mio aiuto,e poi ti dirò qual è l'oggetto per risvegliare i morti " la storia era scioccante ma risposi comunque:
" dimmi almeno che dovrei fare se accettassi " il ragazzo sbuffò ma poi si fece serio e mi guardò negli occhi come a cercare una risposta non detta ad alta voce.
" io ti dirò qual è l'oggetto per risvegliare i morti,ti trasformerò in uno spirito di nuovo così potrai passare oltre le sbarre senza essere vista e prendere poi l'oggetto che ti dirò,intanto io attirerò le guardie qui così si creerà gran scompiglio all'interno del palazzo, e tu avrai tutto il tempo per fuggire ma prima dovrai uccidere Satana,e sarà molto semplice una volta in forma spirituale. Tutto chiaro? " guardai il ragazzo un po' confusa ma poi mi uscì una domanda spontanea:
" ma se scusa se tu hai questo potere allora perchè non lo fai tu? " il ragazzo mi guardò pensieroso ma poi rispose:
" perchè io non posso esercitare questo potere su me stesso ma solo sugli altri " annuì e capii che quel ragazzo era assetato di vendetta ma io non avrei mai potuto uccidere Satana,non sapevo neanche il perchè,ma di sicuro mi sarei fermata sul punto del non ritorno e sarei finita di nuovo qui,ma se non accettassi il mondo umano sarebbe perso e così anche molti angeli
La mia scelta sarebbe stata fatale.



Ecco a voi il quarto capitolo. Premetto che la storia sarà breve al massimo arriverò al decimo capitolo. Spero vi sia piaciuto questo capitolo e aspetto con ansia qualche recensione così potrò capire se devo migliorare qualcosa. Ciaooo,notte!!!

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Capitolo 5
*** il punto del non ritorno ***


Continuai a parlare con quel ragazzo così oscuro per molto tempo fino a quando una guardia aprì la cella in cui ero rinchiusa e fece entrate una sagoma nera molto alta con solo un mantello che lo ricopriva da capo a piedi. La persona coperta dal mantello si fermò davanti a me e disse con voce lugubre:
" cibo per il prigioniero " dedussi che era un uomo,dopo mi lanciò addosso il piatto con il cibo e il bicchiere d'acqua lo mise ai miei piedi. Presi con scatto fulmineo il pezzo di pane e incominciai a staccarne qualche pezzo. All'improvviso l'uomo si girò verso la guardia e cominciò a strozzarla senza neanche sfiorarla. Mi alzai in piedi tremante pronta ad usare anche il piatto con sopra il pane, pur di difendermi.
" no, Luca, non farle del male lei ci serve viva. Pensavo che non saresti più venuto a prendermi, ci hai messo tanto " Luca fece un inchino voltandosi e andando dall'altre parte per aprire la cella del ragazzo. Quando entrò prese un altro mantello e incominciò a strofinare il corpo del ragazzo, pulendolo così dalla fuligine.
" signorino Jeremy dobbiamo andare prima che sia troppo tardi, se volete potete trasportare anche la ragazza con noi nelle catacombe del mondo di mezzo " sentii per la prima volta il nome del ragazzo assetato di vendetta, perchè essendo così attratta e concentrata dal racconto che mi aveva rifilato mi ero completamente dimenticata di chiedergli il suo nome.
" si, sicuramente il nostro signore sarà contento di averla ritrovata dopo tanto tempo " Jeremy fece un sospriro poi si alzò in piedi e uscì dalla cella seguito dopo da Luca. Dedussi che sicuramente era il suo servitore. Jeremy mi fece cenno di seguirlo, così uscii dalla cella barcollando ma cercando comunque di reggermi alla ringhiera quando salimmo le scale. Ci nascondemmo in una specie di ripostiglio e Jeremy incominciò a creare per terra un disegno, una specie di mezza luna, con un gessetto preso da chissà dove. Dopo aver completato il disegno si mise in ginocchio proprio al centro del cerchio che circondava la mezza luna. Pronunciò parole così antiche che non ci capii proprio niente. All'improvviso dal controrno di tutta il disegno rappresentato si innalzarono delle fiamme blu. Non mi stupii molto visto che il mio primo elemento che ero riuscita a controllare meglio fin dall'inizio era stato il fuoco. Jeremy si voltò verso me e Luca facendoci cenno di entrare nel cerchio che conteneva la mezza luna. Una volta all'interno il fuoco incominciò a risucchiarci. Sembrava molto simile al vortice che mi aveva risucchiato quando ero entrata nella biblioteca dell'inferno per la prima volta. Questo vortice però sembrava non finire mai e dopo un po' non ricordo perchè ma svenni e Luca mi prese al volo. Non so per quanto tempo rimasi inerme su qualcosa di soffice ma ogni volta che cercavo di aprire gli occhi perdevo i sensi di nuovo. Nei periodi in cui rimasi incoscente sentivo che sulla mia fronte veniva posta una benda fresca e che delle mani calde stringevano le mie ogni qual volta quella persona mi veniva a far visita. Quanto avrei voluto che al mio risveglio ci fosse una persona sola, per quanto mi avesse fatto soffrire e per quanto mi stesse contro sia nell'anima che in guerra, l'unica persona che mi strappava sempre un sorriso anche quando c'era da piangere a dirotto, l'unico che mi avesse fatto sentire viva dopo un sacco di anni passati in totale monotonia, purtroppo il fato a voluto che la nostra relazione non continuasse.
" anzi non era mai iniziata a causa della mia natura ma anche della sua " pensai prima di riuscire finalmente ad aprire gli occhi. Vidi un viso angelico e riconobbi subito l'arcangelo Gabriele in tutto il suo splendore, con quel sorriso da far impallidire anche il sole, vestito solo con una tunica bianca che risplendeva sulle sue ali bianche ma con striature azzurre.
" era molto bello ma non era lui, non lo sarebbe mai stato " pensai tra me e me ma lo stesso ricambiai il suo sorriso anche se un po' confusa su dove mi trovassi. L'arcangelo Gabriele lo capì subito infatti disse prontamente:
" ci troviamo nelle catacombe del mondo di mezzo ma ora credo che sia meglio se ti lascio con la servitù così potrai prepararti per la cena, ovviamente se te la senti, poi ti racconterò tutto quando ti sarai ripresa completamente " l'attendere non fece altro che aumentare la curiosità sulle risposte alle domande che volevo porgli. Balzai giù dal letto appena l'arcangelo Gabriele uscì dalla stanza facendo entrare la servitù che mi preparò un bagno caldo e poi mi fece vestire per la cena. Dopo un tempo in cui tutte le ragazze rimasero in silenzio una di loro mi rivolse la parola:
" signorina Giada l'arcangelo Gabriele la attende per cenare, seguitemi " uscimmo dalla stanza e attraversammo un corridoio coperto interamente da quadri che ritraevano delle figure regali, molto probabilmente alcuni vecchi arcangeli che avevano governato e quindi di sicuro molto importanti. Quando scendemmo le scale notai che la ringhiera era ricoperta da rose bianche così come anche la sala da pranzo. Le finestre avevano tende bianche che svolazzavano a causa del vento facendo entrare ancora più luce di quanta non filtrasse già dai tendaggi.
" ti piace Giada? questo posto non è incantevole? " mi girai di scatto e notai che la ragazza che apparteva alla servitù era scomparsa, al suo posto c'era l'arcangelo Gabriele che aveva spostato una sedia per invitarmi e sedermi. Appena mi fui sistemata l'arcangelo si sedette di fronte a me e chiamo la servitù che ci portò una gran varietà di piatti squisiti. Dopo un po' decisi di rompere il silenzio:
" arcangelo Gabriele vorrei avere delle risposte... a le domande che sto per porle " l'arcangelo non ebbe bisogno di voltarsi perchè già da tempo mi guardava ammaliato come una falena attratta dalla fiamma in questo caso forse dal calore che la mia essenza emanava essendo comunque " in parte umana ".
" chiamami solo Gabriele non c'è bisogno di mettere gli      onorifici " disse in tono sbrigativo ma subito dopo continuò:
" comunque risponderò a tutte le tue domande, almeno quelle che riterrò opportune " emisi un sospiro di sollievo e incomiciai a farmi più seria e concentrata pronta a capire subito quello che avrebbe detto in seguito.

Scusate tanto del ritardo di aggiornamento. Spero vi sia piaciuto il capitolo e spero di avere qualche recensione così da capire se devo continuare a scrivere o meno. A presto!!!

 

    





















 
 







 



 

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Capitolo 6
*** finalmente chiarezza ***


" Gabriele vorrei sapere per prima cosa dove mi trovo " gli occhi di Gabriele non abbandonarono mai i miei e così rispose.
" siamo nei sotterranei del mondo di mezzo, siamo coperti da una cupola invisibile fatta grazie all'aiuto di alcune streghe che stanno dalla mia parte, ecco perchè gli abitanti di questo mondo quando passano vicino al castello non ci vedeno " nei minuti in cui avevo percorso i corridoi del castello vedevo dalle finestre delle persone, più che altro dei folletti che non facevano caso alla grande maestosità del castello che avrebbe suscitato interesse persino a Satana in persona.
" hai detto " le streghe che stanno dalla mia parte " perchè? tu sei un angelo non dovresti mai affiancarti a delle streghe che stanno dalla parte di Satana " lo sguardo di Gabriele si trasformò da dolce a comprensivo.
" io mi sono schierato dalla parte di quelle streghe che non vogliono più stare alle dipendenze dei capricci di Satana ma che al contrario come me non vogliono stare dalla parte del Signore. Io non avrei mai voluto mandarti all'inferno anche se alla fine ci sei andata per puro caso da sola. Quel ragazzo che hai conosciuto nelle celle dell'inferno è un ragazzo che mi aiuterà finalmente ad uccidere Satana ma senza il tuo aiuto " rimasi sorpresa da quelle parole ma non potei non rispondere a modo.
" ah si, allora io sarei quella fanciulla che deve stare buona nel suo castello e non fare niente che intralci il suo amato nelle sue battaglie personali? beh questa non è una guerra che riguarda solo te,ma anche io mondo umano,e, visto che mia madre è umana io ho il dovere di proteggerla con le mie stesse mani. Non mi farò intralciare da te per nessun motivo " Gabriele abbassò lo sguardo, sicuramente si sentiva in colpa, ma in quel momento era accecata dalla rabbia per capirne il vero significato. Feci per voltarmi ma la mano calda di Gabriele strinse la mia con una delicatezza infinita.
" aspetta c'è un'altra cosa che devi sapere,riguarda Satana. Durante l'ascesa per risvegliare i morti oltre a quel liquido c'è bisogno del sangue di una persona pura di cuore che faccia parte del cerchio delle cinque ragazze. Io credo che quella persona sia tu,ecco perchè lui ti voleva a tutti i costi " non compresi in fretta le sue parole. Lui aveva detto che mi amava, io anche dopo che mi aveva rinchiusa in una cella continuavo a provare dei sentimenti nei suoi confronti. Era quasi impossibile sentire queste parole senza rimanerne allibita con se stessi e la propria stupidità.
" questo da quanto l'avete scoperto? " dopo vari minuti riuscì a rispondere.
" la questione del sangue,ieri, facendo delle ricerche approfondite nei libri della biblioteca di questo castello creato dai nostri antenati angeli per proteggersi dall'ascesa " il mio respiro accellerò dopo che sentii la parola " ascesa ", non solo avrei voluto che tutto finisse nel migliore dei modi ma anche che io e Satana potessimo...
" no! ma che vado a pensare è una cosa impossibile, non succederà mai anzi mi aveva mentito spudoratamente e per di più i miei sentimenti per quasi 5 anni non erano mutati, quindi avevo sprecato anche del tempo a pensarlo come una stupida " pensai tra me e me mentre ormai Gabriele si stava incamminando verso un'altra porta che forse conduceva ad un'altra sala enorme come quella in cui stavamo. L'aprì,il gesto provocò l'innalzamento delle spalle non troppo muscolose ma definite,per i miei gusti erano perfette. Lo seguii senza fiatare per le scale che conducevano ad un altro portone che occupava la maggior parte della parate frontale. Gabriele la socchiuse appena facendo entrare un luce immensa, abbagliante, tanto che dovetti coprirmi gli occhi con un braccio per non rimanerne accecata. Dopo qualche secondo aprii gli occhi e vidi all'esterno un giardino immenso con alberi che potevano toccare il cielo. Scesi gli ultimi scalini che mi separavano da quello strano giardino che sarebbe potuto apparire un miraggio agli occhi dei comuni mortali. Gabriele intanto mi guardava come per carpire qualsiasi pensiero sfugisse ai lineamenti del mio viso, anche se pure un allocco avrebbe potuto capire che quel giardino o meglio, quella reggia, era frutto soltanto della magia, non potevano esistere posti del genere nascosti agli occhi degli umani, la razza piu ricercatrice in assoluto al mondo. Incominciai a incamminarmi tra gli alberi senza aspettare il consenso di Gabriele. In ogni direzioni spostassi lo sguardo c'erano piante o alberi diversi dai pini alle quercie o dal Solanum all'Ibiscus. Era davvero una visione paradisiaca.
" è un bel giardino vero? " feci qualche passo e mi ritrovai di fronte a lui e senza staccare gli occhi dai suoi risposi:
" si, ma è stato creato con la magia quindi non conta. Sono le bellezze naturali la vera bellezza " me ne andai senza degnarlo di uno sguardo ma godetti della sua espressione sorpresa.
Intanto al castello del pandimonio...
Tra le mura del grande castello con soffitti e pareti completamente nere riecheggiava un ruggito talmente forte da far tremare anche i demoni più potenti al suo cospetto.
" come avete potuto! siete dei demoni di miliardi di anni e vi siete fatti scappare una ragazzina? " Satana si avvicinò con passo da predatore così velocemente che il demone quasi si strozzo con la sua stessa voce.
" mio signore, n...non ero io il guardiano di guardia alla cella in quel momento, non so come sia potuto accadere una cosa simile, la prego di... " la voce si trasformò in un gemito di dolore allo stato puro a causa della morsa ferrea in cui era stato intrappolato il collo del demone.
" non voglio le tue scuse miserabile verme,voglio lei " i suoi occhi si tinsero completamente di rosso tanto che tutti i demoni presenti nella grande sala si allontanarono dall'altare preoccupati delle azioni del loro signore.
" mio signore, scusate l'interruzione ma abbiamo capito cosa cercava la ragazza " gli occhi di Satana ritornarono al loro colore normale, lasciò cadere il corpo del demone ai suoi piedi e si sedette sul trono.
" questa però non è l'unica cosa che abbiamo scoperto, c'è dell'altro " con un gesto dalla sua mano, chiara come uno spettro, Satana intimò a tutti i demoni della sala di uscire a parte il suo messaggero
" bene ti ascolto "



Scusate l'immenso ritardo spero che il capitolo vi abbia scaturito molta curiosità su cosa succederà dopo. Attendo con ansia le vostre recensioni e quindi i vostri pareri.
Al prossimo capitolo!

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