Tu eri l'estate ed io avevo freddo.

di rosy998
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** PER TUTTA LA VITA ***
Capitolo 3: *** WHEN I HAD YOU ***
Capitolo 4: *** THE LAST TIME ***
Capitolo 5: *** THE WARRIOR IN THE LEGO HOUSE ***
Capitolo 6: *** OF RELATIONSHIP'S END AND LIE. ***
Capitolo 7: *** amici mai ***
Capitolo 8: *** a christmas' love story ***
Capitolo 9: *** This time is your turn ***
Capitolo 10: *** A new year for love. ***
Capitolo 11: *** L'amore tra due occhi. ***
Capitolo 12: *** Hai il mio cuore con te. ***
Capitolo 13: *** you wouldn't leave me. ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Erano passati due anni dalla guerra.

Due anni che Ron Weasley conviveva, non proprio pacificamente ma comunque felicemente, con Hermione Granger.
Due anni in cui George Weasley aveva riaperto il suo negozio di scherzi, in cui Luna Lovegood aveva dichiarato il suo amore, contro anche i nargilli,verso Neville Paciock e due anni che lui la ricambiava.

Due anni in cui Draco Malfoy si era sistemato , studiando pozioni e fidanzandosi con la bella Astoria.

Due anni in cui finalmente Artur Weasley aveva capito la funzione delle paperelle di gomma e in cui Molly Weasley aveva superato il dolore per la perdita del figlio ,anche se -ogni tanto -guardando la foto del suo amato Fred , le scappava ancora qualche lacrima.

Erano passati due anni.
Tom Riddle era morto.
I Mangiamorte erano stati presi.
La guerra era finita.
Harry Potter e tutti quelli in cui credevano in un mondo senza cattiveria avevano vinto.

Due anni ed Harry Potter non aveva ancora espresso a parole i suoi sentimenti per Ginny Weasley. 

Subito dopo lo scontro finale, con il peso della morte sulla sua coscienza , Harry non se l'era sentita di andare da Ginny. Gli sembrava colpa sua la morte di Fred. Gli sembrava colpa sua tutta quella sofferenza.
Eppure l'aveva sentito il grido della rossa quando lo credeva morto, l 'aveva sentito il suo amore mentre era steso inerme ai piedi di chi non l'aveva mai provato.
Era stata proprio lei, Ginny, con la sua forza, la sua pazienza, il suo affetto, il suo volergli stare vicino comunque, a fargli vincere la battaglia. Lui sperava in un futuro tutto loro. Invece adesso l'unica cosa che rimaneva era il rimpianto.

Harry aveva avuto paura.
Ginny aveva frainteso la paura con il disinteresse. Aveva pensato di esser stata solo un gioco per il-bambino-che-è-sopravvissuto. Aveva pianto per settimane sulle spalle di Hermione, aveva creduto di non essere abbastanza,aveva smesso di mangiare finchè Molly Weasley non l'aveva imboccata, aveva il terrore di uscire dalla sua stanza, incontrarlo e leggere pena nei suoi occhi.

Non voleva essere compatita da nessuno.

Un anno e mezzo dopo la guerra Ginny aveva incontrato Harry.
Un anno e mezzo che non si vedevano, che non si parlavano se non per gli auguri di Natale. Si erano ritrovati soli in una stanza.
Ginny gli aveva dato un ultimatum: " Mi vuoi o no?" .
E lui, da idiota, pensando che Ginny fosse già andata avanti, pensando che non avrebbe voluto essere la ragazza del salvatore del mondo magico, sottovalutandola, pensando che sarebbe stato  un peso troppo grande per lei, aveva detto no.

E così Ginny era andata avanti. Si era fatta una vita. Aveva un ragazzo, John, ed era da sei mesi che non vedeva nè sentiva Harry. Finchè non ci pensava era anche felice. Poi però andava a casa di suo fratello e vedeva una sua foto, su un giornale c'era un articolo che parlava di lui ed ecco che la sua immagine ritornava ad affollare i suoi pensieri. 
Harry, anche lui a modo suo era andato avanti. Stava frequentando un corso per Auror e ogni due settimane andava ad Hogwarts per fare una lezione con i ragazzi. Era facile, doveva solamente parlare della sua vita, della sua esperienza, dell'amore. A volte erano ragazzi che conosceva che aveva di fronte, altre volte no, ma era bello comunque.
La prima volta aveva dovuto sostenere una lezione parlando dell'amore con gli occhi di Ginny che lo fissavano aspettando che facesse un passo falso.Lui non l'aveva fatto. Non si era esposto, aveva semplicemente parlato per grandi linee e se l 'era cavata. 


Harry non avrebbe mai voluto lasciar andare Ginny.
Ginny non avrebbe mai voluto lasciar andare Harry.

Ma se era bastato un semplice silenzio a farli crollare, come avevano potuto sperare che il loro amore fosse abbastanza?

Eppure era stato sempre il loro amore a far vincere una guerra.
Un amore che aveva aspettato tanto per manifestarsi e non l'aveva mai veramente fatto.
Un amore che aveva oltrepassato la distanza, le miglia.
Un amore che aveva passato anni a nascondersi dietro una conoscenza.
Un amore che aveva dato forza ad una piccola ragazzina.
Un amore che aveva dato coraggio ad un ragazzo fragile. 
Poteva quello stesso amore ricominciare?





 
Eccomi, dopo tempo che non scrivevo, con una nuova storia.
Allora, so che non è un granchè ma io amo la coppia Harry-Ginny e volevo , anche se magari non ci riuscirò, farla amare anche a voi. 
E' un po' corto ma è solo il prologo ed è un ' introduzione. 
Bhè che dire...spero vi piaccia. 
Al prossimo capitolo! Spero di riuscire ad aggiornare almeno una volta a settimana . Se avrò buoni riscontri penso di pubblicare anche il primo capitolo.

PS: cerco banner ...chiunque voglia mi contatti.

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Capitolo 2
*** PER TUTTA LA VITA ***


Per tutta la vita

Ginevra Weasley quella mattina si svegliò presto.
Aveva fatto lo stesso incubo anche quella notte , ma cercò di non pensarci, come se ci avesse fatto l'abitudine.
Se non si fosse fatto rivedere quasi le sarebbe mancato.
L'unica cosa che le dispiaceva era far svegliare John ogni volta ma ormai, come sosteneva anche lui, non gli faceva più effetto.

Oggi aveva un colloquio con Madama Stair. Lei era la medimaga più ben vista da tutto il mondo magico e Ginny avrebbe sostenuto un colloquio con lei stamani. Il sogno di Ginevra, fin da piccola, era far parte di una squadra di Quidditch ma quel sogno era svanito quando Fred era scomparso. La piccola di casa Weasley non se la sentiva di girare per il mondo pensando alla sua famiglia che soffriva a casa e così aveva deciso di intraprendere un 'altra strada.

Ma il motivo non era solo quello e , a ripensarci, fu scossa da un brivido.

<< Cosa vorresti fare da grande? >> le chiese Harry dolcemente.
Era arrivata l'estate anche ad Hogwarts e i due si erano rifugiati all'ombra di un albero.
Ginny era seduta comodamente sulle gambe del bambino-che-è-sopravvissuto e mai qualcosa le era sembrata più bella. Approfittavano di quei momenti per starsene in pace , parlare e scherzare e si divertivano un sacco. 
<< Giocare a Quidditch. Tu invece? >>
<< Dopo aver ucciso Voldemort intendi? Bhè pensavo di fare l'Auror. >>
<< Già ... >>
Vedendo Ginny incupirsi però Harry pensò ad un modo per farla sorridere. Nulla lo faceva sentire meglio se non il suo sorriso.

<< E dopo che avrò ucciso Voldemort e l'avrò salvata dai cattivi mi sposerebbe signorina Weasley? >>

Ginny rise, leggermente imbarazzata e , felice come non mai ,rispose.

<< E lei, mio salvatore, sposerebbe mai una come me? >>
<< Bhè- disse Harry dopo aver finto di pensarci- se mi regala i biglietti gratis per le sue partite, tutti i giorni della mia vita >>.







Facendo la medimaga almeno si sarebbe sentita utile. 
Continuava a ripeterselo, come se potesse convincersi da sola.

Svegliò John e gli chiese se la poteva accompagnare al colloquio .
Così, gettata la metropolvere nel camino , si ritrovarono nello studio di Madama Stair.

Era una donna molto bassa , osservò Ginny, anche un po' buffa con i suoi capelli metà bianchi e metà viola e un naso gonfio e adunco.
Aveva dei begli occhi blu, in compenso. I segni dell'età erano molto visibili sul suo volto ed aveva una voce a dir poco stridente. 
<< Buongiorno. Voi dovreste essere Ginevra Weasley, mi sbaglio? >>
<< Non sbagliate affatto Madama Stair >> Rispose la rossa.
<< E questo giovane accanto a voi chi è? Se posso permettermi, non vorrei intrusi nella nostra conversazione. >>
Ginny, un po' in imbarazzo , rispose , anche se la sua faccia aveva assunto le tonalità dei suoi capelli.
<< Ehm... lui è il mio fidanzato, John Postrey. Se non può assistere... >>
<< Ovvio che non può signorina! Innanzitutto pretendo rispetto nel mio ufficio! >>

A questo punto fu John a parlare perchè sicuramente se avesse lasciato che la sua ragazza prendesse parola , il rispetto sarebbe stata l'ultima cosa contemplata in quell'ufficio.

<< Mi scusi, non volevo mancarle di rispetto . Esco subito. >>
La donna intanto continuava a sbraitare tra sè e sè qualcosa come  i ragazzi di oggi,dov'è finito il rispetto ,e ancora...ai miei tempi , una cosa del genere.

John intanto uscì di soppiatto e si ritrovò in sala d'attesa.
Dopo pochi minuti di quiete , però , entrarono due gruppi di persone.
Uno era armato di bacchetta, con i cappucci in volto e invocava a gran voce un ragazzo.
Erano in cinque ed alla ricerca di un certo Danson .

L' altro gruppo invece era formato da tre Auror che cercavano in tutti i modi di fermarli senza esiti positivi. 
Uno fra i malviventi , che sembrava essere il capo del gruppo, si rivolse ad un Auror.

<< Vogliamo Danson. Lasciateci lui e non faremo alcun male. >>

<< Ve l'ho già detto- rispose l'Auror dai capelli color cenere- Danson è qui in ospedale e non possiamo farlo uscire altrimenti morirà. Chiedetelo anche a Madama Stair. E poi cosa pensate di fare? Dopo questa bravata il Ministero non vi lascerà di certo liberi. Danson ormai è già in guai seri e se sopravviverà di sicuro finisce ad Azkaban. Contro di voi purtroppo non abbiamo alcuna prova quindi sareste comunque liberi. Ha senso rovinarvi la vita per uno che non ha mai pensato alla vostra? Vi avrebbe sbattuto in prigione senza battere ciglio se fosse servito a salvargli la vita. >>

<< La vita che voi gli state togliendo! L'avete ammazzato voi! >>Rispose un altro dei compagni di questo Danson.

<< Non avevamo scelta! Ci stava uccidendo. E poi Non sta morendo. Madama Stair è una buona medimaga .Sono sicuro che farà il possibile per salvarlo. >>
<< Certo che farò il possibile. >>
Anche Madama Stair era uscita fuori dal suo ufficio .
Ora stava cercando di parlare con il gruppetto di incappucciati.
Ginny , senza alcuna paura, si precipitò fuori dallo studio della medimaga e , mentre John cercava di dissuaderla sussurrandogli che non ne valeva la pena si avvicinò alle due fazioni.
Nel frattempo un Auror biondo,abbastanza alto , andò a chiamare rinforzi. Due secondi più tardi arrivarono altri cinque Auror e portarono al quartier generale i cinque malviventi.

A seguirli anche Ginny e John siccome il Ministero aveva bisogno di testimoni e Madama Stair non poteva allontanarsi dal suo ambulatorio.
Così la rossa e il suo fidanzato aspettarono ore in sala d'attesa, rinforzati dal succo di zucca , aspettando pazientemente per essere interrogati. Dopo circa 3 ore finalmente qualcuno li ascoltò.

<< Prego seguitemi. >> 

La voce apparteneva ad un Auror da poco specializzato. Aveva all'incirca una ventina d'anni , molto alto e con un fisico ben piazzato. 

Sempre lui rassicurò i due dicendo che entro pochi minuti sarebbe arrivato in quell'ufficio qualcuno per interrogarli ed ascoltare la loro testimonianza .
 Due minuti dopo , infatti, entrò un Auror che sicuramente stava ancora frequentando i corsi. 

Ginny fu sicura che il suo cuore stava mancando battiti fin da quando quel ragazzo moro aveva fatto la sua entrata. 

I suoi occhi, quelli, non li avrebbe scordati mai. 

<>
                                                                                                                                  
 
                                                                                                                  Per tutta la vita ,
                                                                                                   andare avanti
                                                                                           cercare i tuoi occhi
                                                                                         negli occhi degli altri
                                                                                              far finta di niente,
                                                          far finta che oggi sia un giorno normale .
                                                                                   
                                                                                    



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Capitolo 3
*** WHEN I HAD YOU ***


When time stood still and I had you

In quel momento le ferite di Ginevra , mai rimarginate, bruciarono come non mai. 

Tutti i momenti, le risate , le chiacchiere, i baci sussurrati e gli abbracci disperati affollarono la sua mente.
In quel momento seppe che non avrebbe mai potuto dimenticare Harry e seppe anche , che tra i "ti amo" scontati di John e l'amore mai espresso di Harry , avrebbe sempre scelto il secondo.

Il primo amore, si sa, non si scorda mai e la paura che attanagliava la rossa era proprio questa. Ormai non poteva più guardare il suo ragazzo senza vederci due occhi smeraldo, non poteva più baciarlo senza sentire il sapore di labbra che non erano le sue. 

Persa in questi pensieri non si accorse di quello che Harry le stava dicendo.

<< Ginny ... Ginny ci sei? >>

<< Eh.. o si Harry dicevi? >>

<< Stavo dicendo a John che dovremmo trascrivere tutto quello che dite , sei d'accordo anche tu ? >>

<< John ,amore, tu sei d'accordo? >> 
Lo stava facendo di proposito.
Voleva fargli vedere che stava bene anche senza di lui.
Voleva fare la parte della dura, della forte.
Voleva essere colei che aveva superato la rottura quando in realtà , vedendolo, voleva solo prenderlo tra le sue braccia e baciarlo fino a farlo soffocare.

Ma non poteva. Lui l'aveva presa in giro, l'aveva usata, illusa e l'aveva lasciata.
Non poteva, doveva andare avanti.
<< Si certo. >> Rispose John un po' stranito. Lei non era mai stata così affettuosa e non vedeva perchè in presenza di quello che lui credeva il migliore amico di Ron doveva esserlo.
Non che questo gli dispiacesse, ovviamente.
<<  Allora se sei d'accordo tu ,tesoro, per me va bene Harry.  >>
"Finiscila di fare la stupida , a lui non interessa e ti farà solo incasinare con John "
Ma ormai non dava ascolto alla vocina nella sua testa. 

Pensava solo : "fallo ingelosire, fagli vedere cosa si è perso."

<< Bene allora... che ci facevate da Madama Stair? >> Cominciò a chiedere Harry.

<< Avevo un colloquio con lei e il mio John mi ha accompagnata. >>

<< Un colloquio di... >>

<< Lavoro , Harry, lavoro. >>

<< Ed il tuo John ti ha accompagnata perchè... >>

A questo punto fu John ad intervenire, vedendo la situazione tesa fra i due ragazzi, non accorgendosi però di peggiorarla ancora di più.

<< Bhè perchè sono il suo ragazzo. Sai non mi andava di dormire comunque senza lei quindi tanto valeva accompagnarla. >>

Harry era verde di rabbia e collera.
Avrebbe dovuto esserci lui , avrebbe dovuto accompagnarla lui, avrebbe dovuto esserci lui nel suo letto, a sussurargli parole dolci, a dargli il buongiorno , a portargli la colazione la mattina.
E l 'avrebbe fatto se non fosse stato così idiota, stupido e , per una volta nella sua vita , vigliacco.

La paura , Harry lo sapeva fin troppo bene, giocava brutti scherzi.
<< E... cosa avete visto di preciso? >>

I due ragazzi raccontarono la propria versione dei fatti con dovizia di particolari e , dopo averli ascoltati , Harry gli disse che potevano andare.

<< Allora ciao, Harry. E' stato un piacere conoscerti. Spero verrai anche tu a Natale dai Weasley, ci saremo tutti e so che tu sei il migliore amico di suo fratello... >>
<< Non credo verrà. Ha molto da fare. No Harry? >> Disse acida la ragazza.
<< Penso che passerò comunque per fare gli auguri a Ron ed Hermione. >>

Rispose evitando di fare il nome di Ginny.

<< Allora ci vediamo- disse John- tra pochi giorni. >>
<< Si... ci vediamo >>.

Quando uscirono dall'ufficio Ginny fu più silenziosa del solito.
John continuò a parlare dei suoi amici e di una certa Nicky che aveva conquistato il cuore di un Jack... o forse era Jackson.
Ginny non stava seguendo, anzi, la sua mente era occupata a pensare altro.
<< Senti John io devo andare da mio fratello. Ti chiamo più tardi , ok? >>
<< Non vuoi che ti accompagni? >>
<< Preferisco andare da sola . Grazie comunque. >>
<< Ginny se c'è qualcosa che ti ha turbata... >>
<< Non preoccuparti , sul serio >>

Un colpo di bacchetta e si ritrovò sulla soglia della porta. Come sempre, in casa Weasley-Granger, già da fuori si sentivano le urla.

<< RAGAZZI! SONO GINNY, APRITE? >>

Non aveva mai capito come suonare il campanello e questo era il suo modo per annunciarsi.

 << Sei il solito imbecille Ronald! Ci vuole tanto a capire che nella ciotola rossa c'è il sale e in quella verde lo zucchero? Dovrò rifare tutto! >>

<< Dai Herm, perdonami. >>
 
<< E va bene , ti perdono , però fila a cucinare! >>

<< Uffa...-ma vedendo l'occhiata che le rivolse la fidanzata cambiò subito registro - ehm vado subito. Ah ciao Gin >>

<< Ginny , Ron, Ginny! >> lo corresse la sorella, in preda ad una crisi di nervi.

<< Scusa. Siamo suscettibili. >> Rispose Ron avviandosi verso la cucina.
Intanto Hermione abbracciò la cognata e la invitò a sedersi.

<< Tutto bene Ginny? >>

<< Ehm si... volevo riposarmi e stare un po' lontana da John. >>

<< Avete litigato? >> chiese premurosa la riccia.

<< No, solo... ho rivisto Harry , Herm. E ... non mi sono mai sentita così. Sento una stretta allo stomaco, non so come spiegarti. Io... penso di non averlo mai dimenticato. Non veramente.  >>
<< Adesso calmati e raccontami tutto. >>
E mentre parlava i ricordi si insinuarono nella sua testa.


<< Ginny! Andiamo... scendi di lì. >> Gridava Harry. 
La sua ragazza si era arrampicata su una quercia siccome Harry aveva detto che Romilda Vane non era poi così male. I due infatti avevano cominciato a parlare dei loro ex ed Harry aveva pensato bene di dire che aveva sempre buon gusto in fatto di ragazze. Ginny se l 'era presa e bhè... ora era lì sopra.
<< Non se ne parla! Sei un' idiota Potter! >>
<< Bhè si questa non è una novità. Ma andiamo Ginny , lo sai che sei la più bella e che mi piaci solo tu . >> Disse un po' arrossendo.
<< Comunque non scendo.>>
<< Andiamo ! Non fare la bambina. >>
<< E se anche fosse . Io sono così Harry, non puoi cambiarmi. Se non ti piaccio sai dove andare.>>
<< Ginny lo sai che non è vero. Tu sei l'unica , per me. >>
<< Allora dimmelo . >>
<< Cosa? >> chiese un po' confuso Harry.
<< Lo sai cosa. Dimmelo. >>

E infondo lo sapeva.
"Dille che l'ami . Dille che l'ami."
E invece non lo fece.

<< Conta davvero? Non basta che tu lo sappia? >>
Ginny , dal canto suo, era stanca di lottare, perchè voleva solo assalirlo di baci. Quindi scese e a due centimetri dal suo viso soffiò sulle sue labbra :
<< Per adesso mi basta. Ma non tirare troppo la corda Potter . Poi si spezza. >>
Harry non ci pensò più. La strinse a se e la baciò. Un bacio che sapeva d' amore.
Lui non gli espresse mai il suo amore a parole ma anche il più grande idiota avrebbe capito che aveva perso la testa.*

 
Six months gone and I’m still reaching
Even though I know you’re not there
I was playing back a thousand memories baby
Thinkin 'bout everything we’ve been through
Maybe i’ve been going back too much lately
When time stood still and I had you
 
Il terzo capitolo in tre giorni! Bhè volevo farvelo avere perchè non credo che questa settimana riuscirò a postare.
Spero vi piaccia anche questo. 
Se recensite mi fa tanto piacere.
Un grosso bacio e al prossimo capitolo.                                          

*La frase non è mia ma mi piaceva e mi sembrava adatta

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Capitolo 4
*** THE LAST TIME ***




 
Mi dispiace, non ho tempo per le note finali. Ringrazio infinitamente tutti quelli che hanno letto e quelli che leggeranno. Vi lascio al capitolo. 

This is the last time 


 
Erano passati tre giorni dall'incontro con Harry.

​ Ginny si era ormai tranquillizzata dall'incontro e quella mattina le cose a cui pensare erano tante, troppe e ,soprattutto, aveva un problema tragico , drammatico e irrisolvibile : i regali di Natale .
 
Mancavano infatti solo quattro giorni alla Vigilia e Ginny non aveva ancora comprato niente se si esclude il libro " come liberarsi del veleno del formicaleone " per Hermione che aveva sempre voluto leggerlo da quando, anni fa , aveva preparato la polisucco.

Cosa ancora più tragica? Non sapeva cosa regalare a John.
Ginny non conosceva a fondo i suoi gusti.

Lei e John, infatti, si erano conosciuti un po' prima della guerra finale e non avevano avuto modo, tra i tanti problemi che c'erano, di avere una frequentazione normale.

 Lei , a quei tempi,era fragile, era distrutta. Non doveva crollare, per sè stessa, per i suoi fratelli, per i suoi amici, per un mondo libero dal male e specialmente per un futuro con Harry, se mai ci fosse stato. Ma lui non c'era e Ginny si sentiva morire.
In uno dei suoi momenti di debolezza la scorse John. Era rimasto affascinato dai suoi capelli rosso fuoco, dai suoi occhi scuri e luminosi.
Per i primi tempi lui era stato solo un amico, o meglio il suo " fazzoletto ambulante" poichè ogni volta che lo vedeva scoppiava a piangere e a lamentarsi sulle sue spalle. Lui era stato l'unico a sapere delle sue fragilità , l'unico ad aiutarla.

 Lui c'era stato , Harry no.
 
E a quel punto non gli importava delle circostanze, non gli importava se Harry fosse stato il salvatore del mondo magico, se avesse avuto un destino.
 
Sapeva di essere egoista a pensarla così , ma avrebbe potuto scegliere lei, avrebbe potuto starle vicino, supportarla, consolarla per la morte del fratello e non l'aveva fatto .
 Gli aveva dato un ultimatum e non l'aveva voluta.

Per Harry era stata un gioco, per John era la sua vita.

Eppure lo sapeva che il suo attuale fidanzato non poteva essere l'amore della sua vita. Lo sapeva perchè a parte esserle stato vicino lui non aveva fatto altro. 
Non l'aveva mai portata a cena, mai un fiore, mai un regalo.

 Erano fidanzati, si frequentavano, a volte lui si fermava a casa sua ma in realtà il cuore di Ginny non era ancora sgombro e forse a volte chiodo scaccia chiodo non funzionava, o forse non funzionava mai. 

Così decise di uscire , almeno avrebbe comprato qualcosa e non avrebbe fatto la figura dell'idiota. 

Ma sulla soglia di casa trovò Harry Potter intento a suonare il campanello. 
 
      I found myself at your door, just like all those times before 
But I'm not sure how I got there 
All roads, they lead me here.

<< Che ci fai tu qui ? >> Chiese la ragazza, acida e fredda come doveva e non voleva.

<< Stavi uscendo? >> 

<< Non si risponde ad una domanda con un 'altra domanda. Che.Ci.Fai.Tu.Qui? >> Distaccata, antipatica. Non gli avrebbe permesso di ferirla ancora. 

<< Ero venuto a parlarti. >>

<< Novità riguardo le indagini? >> Chiese apparentemente indifferente, come se non le importasse, come se non avesse capito.

<< No, sono venuto a parlarti di... mi sento un po' a disagio qui fuori. Possiamo entrare?  >>  Avanzò la sua richiesta il moro , un po' in soggezione dalla freddezza della ragazza.

<< Stavo per uscire . >> Non gli avrebbe dato altre occasioni, se l'era promesso. Non l'avrebbe distrutta nuovamente. 

<< E dove vai? >>

<< All'improvviso ti interessi della mia esistenza? >>. Non avrebbe dovuto dirlo. Per un attimo aveva abbassato le sue difese, aveva fatto intravedere le sue debolezze, le sue ferite di guerra non ancora rimarginate.

<< Sei ingiusta però , e lo sai. Mi è sempre importato di te. >>

<< Si vabbè ,ora vado se no si fa tardi. Ci vediamo. >>

<< Aspetta Ginny ,ti prego. Posso accompagnarti? Ho davvero bisogno di parlarti . Solo stavolta, è l'ultima volta , poi me ne vado. Te lo giuro. >>

<< Perchè? Cosa vuoi? Perchè mi tormenti ancora? >>

<< Io... >>

<< Tu... non hai mai avuto il coraggio di dirmi  "ti amo" perchè non è mai stato vero. Tu non mi hai mai amata. E ci sono stata male Harry, malissimo. Però ora ho John. Il nostro non è un amore epico, ma sto bene con lui, mi fa sentire amata, mi fa sentire viva e soprattutto lui c'è . Quindi che cosa vuoi ora? Cosa vuoi da me ? >>

<< Sei stata tu, tutto questo tempo, a farmi andare avanti. E' stato un futuro con te a darmi la forza di vincere la guerra. E' l'ultima volta, ti giuro l'ultima, che torno qui, ma voglio dirti che non è vero che non ti ... non ho mai tenuto a te. Sei tu la ragione per cui vado avanti , Ginny. >>

This is the last time I say it’s been you all along.

Ginny dal canto suo era rimasta scossa, per davvero, poi però si ridestò.
Non bastavano delle scuse per recuperare tutti gli anni in cui era stata male per lui. Le parole che aveva detto erano facili, semplici da pronunciare. Quelle che aveva omesso invece, quelle si che erano complicate. Comportavano conseguenze che lui non aveva il coraggio di affrontare.

<< Ma non lo vedi? Non vedi quanto sei diventato ridicolo? Ti contraddici da solo. Tu sei capace di amare solo te stesso. Non vai oltre il volere bene. Hai salvato tutto il mondo e mi chiedo come. Qual'era la tua arma segreta? Quella che Voldemort non aveva? L'arma che ti ha permesso di vincere è la stessa che non riesci nemmeno a pronunciare! Mi chiedo che cosa possa differenziare mai te dal Signore Oscuro. Forse sei stato semplicemente fortunato ,non credi? Sei cambiato Harry , i tempi sono cambiati.Non sei più quel ragazzino che ha un peso enorme sulle spalle. A me il tuo "tenerci " , se mai è stato vero, a questo punto, non basta più. La guerra è finita e siamo finiti anche noi. >>.

Detto questo se ne andò e lo lasciò lì , a riflettere. 3 parole gli stavano rovinando la vita.

 Forse quella era l'ultima volta che la vedeva e forse l'aveva persa per sempre.
           
  This is the last time I let you in my door

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Capitolo 5
*** THE WARRIOR IN THE LEGO HOUSE ***


The warrior in a lego house.

I think my braces are breaking and 
it’s more than I can take

Harry era rimasto immobile . 

Non si era mosso di un centimetro da quella posizione ed era passato più di un quarto d'ora. 

Si accorse di esser stato lì per tutto quel tempo quando fredde goccioline d'acqua appannarono gli occhiali neri e scendevano imperterrite sul suo viso.

E' crollato tutto   pensava, mentre tornava a casa e si sentiva un po' morire. 
 Trovatosi alla porta decise di non entrare. Non era quello di cui aveva bisogno .
 In quel momento necessitava che la mente vagasse da altre parti.

 E come si dice, va dove ti porta il cuore

Si trovò all'entrata di un bar . Si sedette su una poltroncina e l'odore del caffè lo riportò a qualche tempo fa...
 
There’s one thing on my mind
It’s all for you

<< Sai mi piacerebbe vivere un po' nel mondo babbano . Chissà com'è ! >> Disse la rossa con aria sognante. Harry la guardò .Aveva un'aria tenera, dolce e gli venne voglia di portarla via e farle avere tutto ciò che desiderava.

<< Bhè non è così bello come credi  >>

Si trovavano nelle cucine di Hogwarts , di notte. Il tempo in cui potevano vedersi era davvero minimo e così avevano trovato quest'alternativa, il giovedì notte alle 3 in punto.

<< Dai raccontami qualcosa. Qualcosa che ti piace. Qualcosa che vale la pena vedere. >>

<< mmm... tu ad esempio . >>

Ginny arrossì. Ad Harry non capitava quasi mai di farle qualche complimento e quando capitava era il massimo della tenerezza.

<< Eddai! Ti prego >>

<< Ma io parlo sul serio. >>

<< Harry... >> Lo pregò la più piccola di casa Weasley e così lui cominciò a raccontare.

<< Una cosa bella è il bar di prima mattina. Ci andavo spesse volte , alle 6 in punto. >>

<> Chiese la ragazza accigliata.

<< Scema. Era bello l'odore del caffè, la schiuma sul cappuccino, il sapore del cornetto e le caramelle a liquirizia. >>

<< Ed è buono questo fappuccio? >> Domandò Ginny , divertitamente arrabbiata per l' "insulto"del ragazzo.

<< Cappuccino Ginny, cappuccino . Un giorno te lo farò provare. >> Disse Harry con aria solenne.

<< Prometti? >>

<< Prometto. >>

<< Voglio anche il cornetto però. >>

<< Compreremo anche le caramelle se vuoi. >>

<< Noi due intendi? Pensavo facessi il gentiluomo regalandomele. >> Disse divertita la rossa.

E cominciarono a ridere come due bambini, incuranti del mondo fuori, incuranti della guerra, perchè "noi due "era la promessa più bella che potesse mai essere fatta.


Ora però i bei tempi erano finiti e lui era rimasto senza amore. Lei se n'era andata, l'aveva lasciato solo e la cosa che gli faceva più rabbia era che gran parte della colpa era soltanto sua.
 
E pensare che , nonostante tutto, l'amava ancora.
 
Nonostante tutto l'amava più di prima.
And out of all these things I’ve done
I think I love you better now

 
Intanto, dall'altra parte della città , Ginny era da madama Bump a fare spese e stava prendendo una maglietta per John come regalo di Natale.Essendo indecisa tra questa fantastica maglietta blu cobalto e questa perfetta verde smeraldo, citando madama Bump, la donna, volendo esserle d'aiuto, disse : 

<< Che ne dici di questa verde cara? Se ha gli occhi smeraldo gli starà benissimo. >>

E invece John aveva gli occhi marroni , comuni , banali, come tanti altri , non come i suoi. 
John aveva i capelli biondi, di un biondo bellissimo e sempre ordinatamente pettinati, mai in disordine, mai come i suoi.

<< Scusi madama Bump io ... devo andare. Ripasso tra qualche giorno. >>

Fuggì via da quel negozio , fuggì via dal suo passato. 

Voleva soltanto andare avanti. Era forte, lo era stata per tanto tempo. Non voleva crollare ora che sembrava che le cose si stessero aggiustando. 
Si sedette su una panchina pensando a tutto ciò che aveva fatto, pensando che in fondo era solo una bambina cresciuta troppo in fretta, per la guerra, per il suo costante voler apparire una roccia. Una roccia a cui tutti si appoggiavano , e che ogni volta cadeva più in basso.

I'm a warrior
I'm stronger than I've ever been
And my armor, is made of steel, you can't get in
I'm a warrior
And you can never hurt me again
There's a part of me I can't get back
A little girl grew up too fast


 
Non ce la faceva più , voleva semplicemente arrendersi. 
Era difficile, non lo capiva nessuno. 
Non voleva più fare la parte della forte, non voleva più costruirsi tutti quei muri attorno. Avrebbe semplicemente voluto buttarsi tra le braccia di Harry e non lasciarlo andare mai più ma il suo cuore, dopo, non gliel'avrebbe perdonato mai. Se l'avesse presa in giro di nuovo? Non poteva permetterselo.
 
Doveva continuare per la sua strada ed in quel momento la sua strada era John.

Tornò da madama Bump , facendosi passare per pazza, e prese la maglietta blu per il suo fidanzato. Poi acquistò altri regali per la sua famiglia sperando che li avrebbero apprezzati la notte del 24 dicembre. 

Tornò a casa .

Sul comodino un cappuccino.

Per te solo la prima delle infinite cose belle che meritavi e non ti ho mai dato.
                                                                                                                -HARRY.
 
I’m gonna pick up the pieces,
And build a Lego house
When things go wrong we can knock it down.



 
Note autrice.
Spero vi piaccia questo capitolo. Io personalmente lo adoro però è naturale siccome sono l'autrice. Finalmente Harry decide di fare qualcosa e Ginny ammette di amare comunque, ancora, il bel moro. Dal prossimo capitolo entreranno in scena altri personaggi e approfondiremo meglio John. Spero di non avervi deluso .
Recensite, accetto anche critiche negative.
Un bacio e alla prossima.

Ps: ringrazio tutte/i quelle/i che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate e soprattutto chi ha recensito , ma anche chi legge in silenzio.

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Capitolo 6
*** OF RELATIONSHIP'S END AND LIE. ***


Of relationship's end and lies

Ron stava facendo la doccia , ancora assonnato , quando la sua amata compagna Hermione Granger , cominciò a strillare dall'altra parte della casa.

<< Bilius! >>

Oh sono in guai seri pensò il ragazzo affrettandosi ad uscire dalla doccia.

<< Amore , che hai? >> Le chiese amorevolmente mentre si infilava la camicia , raggiungendola in cucina.

<< Ti ricordi vero che giorno è oggi? >> Disse con un sorriso disperato la fidanzata sapendo già quale sarebbe stata la risposta.

<< Certo! Il tuo comp... no, il tuo onom... aspetta , lo so . Il nostro anniversario! >> Esplose Ron sperando di aver indovinato.

<< Sei un caso perso. Oggi dobbiamo andare da tua madre per aiutarla con i preparativi per la Vigilia di Natale. >>

<< Ma la Vigilia è domani ! C'è tempo. >> Disse il rosso avvicinandosi e cercando di dissuaderla . 

<< Lo so ma sai che ci tiene . E poi voglio parlare un po' con tua sorella. Mi accompagni o vado da sola? Tanto ormai non ci spero più. >>

<< Eddai non sono tanto male come ragazzo , no? >>

<< Sei peggio di tanto male. >> Disse la ragazza sorridendo teneramente. 

<< Ma mi ami giusto? >>

<< Si Ron ma non puoi ... >> E fu interrotta dalle sue labbra. Un bacio dolce, uno di quelli semplici , tanto scontati da toglierti il respiro. Perchè con Ron era sempre così. La sorprendeva. Quando pensava di aver conosciuto tutto di lui ecco che spuntava un nuovo imprevisto, un piccolo dettaglio che la scorsa volta non aveva colto e che sconvolgeva i suoi piani sempre perfettamente organizzati. 

<< Non posso baciarti? >> Chiese il ragazzo fintamente intontito dall'affermazione precedente della ragazza. 

<< Tutte le volte che vuoi ma... >> E fu interrotta di nuovo nel modo più dolce che potesse desiderare. 

<< Sai a cosa stavo pensando? >> Soffiò il rosso sulle labbra della riccia. 

<<  A cosa ? >>

<< E se mollassimo mamma e lavoro e ce ne andassimo io e te da qualche parte ? >>

<< No Ron, ho un sacco di cose da fare. Devo portare queste carte al ministero, avviare un proggetto con un nuovo collaboratore, andare a ritirare delle analisi su un campione analizzato e per di più non possiamo lasciare tutto così. >>

<< Allora è deciso. Dove ti va di andare? Spiaggia o montagna? >>

<< Ron cos'è che non hai capito di quello che ho detto ?  >> Parlò esasperatamente felice Hermione.

<< Nulla. Allora? >>

<< Io non ... >>

<< Andiamo... >> La pregò il rosso sbattendo le palpebre come un bambino alla ricerca del gelato.

<< Spiaggia. >> Disse Hermione. 

Dopo queste parole il ragazzo la prese in braccio , baciandola dappertutto e cominciando a preparare le borse .



Intanto nello studio di madama Stair , Ginny stava assistendo alcuni casi meno gravi . Non era molto concentrata, doveva ammetterlo. 
Aveva sulle labbra ancora il sapore del cappuccino bevuto l'altro ieri e nella mente le parole di quel biglietto. 
Non capiva perchè proprio ora. La sua vita stava procedendo bene , stava quasi riuscendo a dimenticarlo ed invece lui si ripresentava . Sapeva che doveva lasciar perdere tutto. Sapeva di dover andare avanti , ma lui era sempre nei suoi pensieri e non riusciva a lasciarlo andare. La cosa che la faceva più arrabbiare era che se non fosse stato per John avrebbe lasciato che valicasse di nuovo il muro, si sarebbe lasciata usare di nuovo.
 Era stata una stupida a credere in un futuro insieme, una stupida a credere che lui l'amasse, una stupida ad amarlo più si sè stessa ed era ancor più stupida ora che dopo tutto il male che gli aveva fatto sarebbe stata disposta a perdonarlo in un batter d'occhio. 
Ma non sarebbe bastato un cappuccino per rimettere apposto le cose. Non erano più ad Hogwarts, non erano più dei ragazzini e lei aveva bisogno di certezze.
 Finii il suo turno ed uscì. Due metri più avanti c'era John che l'aspettava con un mazzo di fiori in mano.

<< Ehm... ciao. E' il mio compleanno? >> Chiese la rossa vedendo le bellissime rose rosse.

<< No. Mi sono semplicemente accorto che non ti ho mai fatto un regalo e cercavo di rimediare. >> 

Si sono messi tutti d'accordo a farmi sorprese pensò la ragazza. 

<< Ah ! Grazie. >>

<< Non merito nemmeno un bacio? >> Disse John stranito dal comportamento della ragazza.

<< Si , si scusa. >> Rispose Ginny molto sovrappensiero. 

<< Sembra che ti abbia turbato Ginny. Se è questa la reazione non te ne prendo più di regali. >> Si lamentò John offeso.

<< Finiscila. Mi sono scusata , non c'è bisogno di continuare a lagnarsi. >> Esplose Ginny , accorgendosi di aver esagerato troppo tardi.

<< Scusa ho esagerato. >> disse subito dopo.

<< Non puoi prendertela con me ogni volta che sei nervosa. >>

<< Lo so , lo so , mi dispiace. >>

<< Si vabbè >>  Affermò dispiaciuto e offeso lui. << Io vado a casa . Ci vediamo dopo. >> 

<< Eddai John scusa. Ho detto che mi dispiace. Ci prendiamo un gelato ? >> Chiese addolcendosi lei.

Da quando stavano insieme ogni volta che litigavano , e succedeva spesso, il gelato era sempre il loro riappacificatore.
Inteneritosi anche lui accettò volentieri e si incamminarono abbracciati presso la gelateria più vicina. Arrivati lì si trovarono dinanzi Draco Malfoy in tutta la sua tragica bellezza. 

<< Weasley . >> Accennò il biondo platinato a mò di saluto cortese che suonava tanto di disprezzivo.

<< Malfoy. >> Le fece eco lei . 

<< Vedo che lo sfregiato ti ha lasciata. >>

<< Chi ti dice che non l'abbia lasciato io scusa? >> Disse la ragazza piena d'odio siccome dopo avrebbe dovuto anche dare spiegazioni a John e proprio non gli andava.

<< Tu? Non farmi ridere Weasley. Ti saresti tagliata un braccio prima di lasciarlo. Lo amavi più di te stessa, lo sapevano anche i muri. Io devo andare. Astoria mi aspetta e non mi va di perdere tempo con una sfig... te . >>

<< Sapessi quanto va a me ! A non rivederci Malfoy. >>

<< Addio Weasley. >>

Intanto John aspettava le sue meritate spiegazioni. 

<< Lasciami spiegare. >> lo pregò lei.

<< Non vedo l'ora di sentire che cos'hai da dire. Pensavo che Harry fosse solo un amico di tuo fratello. Pensavo che tra voi non ci fosse mai stato nulla. Pensavo che tu non mi avessi mai mentito Ginny e sono stanco di essere visto come una seconda scelta. Se non mi ami lasciami qui ed ora. >>

<< Io... >> 

<< Dimmi che mi ami e non me ne vado, non mi arrabbio , ne parleremo. Guardami negli occhi e dimmi che mi ami. >>

Ginny lo guardò fiera e parlò, dopo un attimo di sconforto.

<< Tu sei il mio migliore amico , sei la cosa più bella che potesse capitarmi in questi mesi. Sei il motivo per cui sono andata avanti . Sei colui che mi ha permesso di non mollare e che mi è stato vicino in tutto questo tempo ma non posso dirti quello che non sento. Non posso mentirti ancora . >>

John uscì arrabbiato e deluso dalla gelateria lasciando Ginny in preda alla disperazione dopo aver lasciato la persona che in tutto questo tempo gli aveva permesso di non affogare.
Triste e delusa si recò a casa dei suoi salvatori.




Harry era pieno fin sopra ai capelli di lavoro quel giorno. Ron non era arrivato e così avrebbe dovuto occuparsi lui di tutto. Inoltre tra pochi minuti sarebbe dovuto passare ad Hogwarts per programmare le lezioni del prossimo semestre in cui doveva parlare della sua esperienza ai ragazzi del terzo anno.  Haylie, una sua collega e cara amica era andata via prima e si prospettava una lunga serata dietro le migliaia di scartoffie. Purtroppo ci voleva ancora tempo e tanto addestramento per passare alla pratica ,ed essere il salvatore del mondo magico non cambiava le cose. 
Passò così , tra un caffè ed un succo di zucca , le prime 4 ore ,apparentemente indenne.
Proprio all'ora di cena però , sulla soglia dell'ufficio, si ritrova chi mai si sarebbe aspettato di vedere lì.

<< Malfoy? Che ci fai qui ? >>

<< Potter  , credimi , fosse stato per me non sarei mai venuto , ma è urgente. Non riesco a rintracciare la Granger e non so dove abiti quindi pensavo di dare a te gli ultimi aggiornamenti. >>

<< Aggiornamenti? Hermione? Cosa stai confabulando furetto ? >> Chiese il ragazzo stupefatto.

<< La mezzosangue non te l'ha detto ? >> disse Malfoy divertito.

<< Dirmi cosa? Senti , se sei venuto qui per scherzare non... >> 

<< Affatto Potter. Io non scherzo. - lo interruppe il biondo - Io e la Granger stiamo collaborando per un'indagine su una pozione . Lei le ricerche, io le pozioni, già da qualche settimana ormai. Pensavo tu e lenticchia lo sapeste. Comunque devi farle sapere che Allock non può portarci le corna di bicorno quindi dobbiamo trovare un altro fornitore più affidabile . >>

<< Malfoy se stai dicendo una balla giuro che .. >> comiciò non sapendo come terminare la frase Harry , talmente era rimasto stupefatto. Non poteva credere che proprio la sua migliore amica gli stava mentendo. No. Impossibile. Inaccettabile.Era Malfoy a mentire, ne era sicuro.

<< Che Potter? Io non dico balle ma la dolce ed innocente Granger ne dice molte a quanto pare. Chissà cos'altro nasconde . >>
Con queste ultime parole odiose, il furetto si congedò.
Così Harry, devastato dalla notizia decise di agire e si diresse dalla diretta interessata.


 
Bene questo è il nuovo capitolo. Spero vi piaccia anche se non mi convince molto. 
Allora... John lascia Ginny , ma non credo proprio sia definitivo anche perchè prende questa decisione a caldo. Hermione e Ron vogliono fare una brevissima fuga d'amore , ma come la mettiamo con il nuovo progetto di lei? Malfoy sta dicendo la verità o vuole solo mettere zizzania?

Spero vi piaccia , se volete lasciate una recensione. Ci leggiamo al prossimo capitolo. 
Un bacio a tutti coloro che leggono e un ringraziamento particolare a chi ha messo le storie tra le preferite / ricordate seguite e a chi ha recensito. 

 

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Capitolo 7
*** amici mai ***


Amici mai.


<<  Cosa ci fai qui?  >> chiese Harry , stupefatto , non immaginandosi mai e poi mai di ritrovarsela lì.

<<  Io sono venuta da mio fratello. Tu piuttosto cosa cavolo sei venuto a fare?  >>  Lo interrogò Ginny disperata.

6 mesi che non si vedevano e in quella settimana aveva incontrato più volte lui che sua madre. Erano davanti alla casa di suo fratello , dove lei era andata per rifugiarsi tra le braccia confortevoli della cognata e lui per lei non sapeva cosa.

<<  Dovevo parlare con Ron.  >> rispose gentile il ragazzo.

<<  Bhè puoi anche andartene . Non ci sono nè lui nè Hermione a quanto pare  >>

<<  Ma dove saranno andati? Ron non è nemmeno venuto a lavoro oggi. Cazzo . Cazzo . Cazzo.  >>

<<  Cos'hai tanto da imprecare? Sembri un disperato.  >> Rispose lei velenosa.

<<  Bhè è abbastanza urgente. Riguarda Malfoy...  >>

<<  Malfoy ? Che ha combinato ?  >>

<<  Ma no , niente. Tu perchè sei qui?  >> Cercò di indagare il moro , accorgendosi che non gli aveva
chiesto ancora nulla.

<<  Bhè , a grandi linee, anche per me si tratta di Malfoy.  >>

<<  Allora tu sai di Hermione? Bene è un sollievo poterne parlare con qualcuno. Comunque penso che lui stia mentendo... insomma Hermione non collaborerebbe mai con uno come lui , senza dire nulla per giunta.  >>

<<  Harry - chiese la ragazza confusa- cosa stai confabulando?  >>

<<  Ma si , il lavoro di Hermione con... non ne sapevi niente vero?  >>

<<  No, ma adesso sono proprio curiosa. Chi lavora con chi?  >>

<<  Oggi Malfoy è venuto nel mio ufficio e sostiene che la nostra Hermione lavori ad un progetto con lui e voleva dargli delle informazioni  >>

Ma la mente di Ginny si era fermata a quel nostra. Nostra aveva detto. Come se lui considerasse ancora l'idea di un noi, l'idea di un qualcosa che potesse essere solo loro. O forse lui non se n'era nemmeno reso conto, come al solito. 

La feriva e non se ne rendeva conto.

La faceva ridere e non se ne rendeva conto.

La faceva innamorare e non se ne rendeva conto.

<<  Ma tu se non sei qui per questo... per cosa?  >>

E in quell'istante la rossa maledì il suo intuito e la sua linguaccia.

<<  Niente. Una visita a mio fratello . Non posso ?  >>

<<  E che c'entra Malfoy?  >>

Miseriaccia . Lui e la sua memoria.

<<  Non sono affari che ti...  >>

<< Guarda che , il fatto che non stiamo insieme lo so , ma possiamo almeno essere amici come una volta? >>

E questo le fece più male di una pugnalata perchè  non aveva capito proprio niente. Lei moriva per lui da quando lo aveva conosciuto , lo amava da allora. Lo aveva sempre aspettato , ma mica per essere due semplici amici? Mica lo abbracciava per gioco? Mica lo baciava per pietà? Aveva frainteso tutto.

Tutte le occhiate , i capricci e i pianti.

Lui non aveva mai capito perchè per lui era  un gioco.Uno stupido ed insensato gioco, ecco cos'era.
E , cosa che le fece più male di tutto il resto, si era arreso. Aveva gettato la spugna, perchè lei non valeva di più di un misero cappuccino e due parole dolci dette davanti ad una porta.

<< Io e te - non noi- amici mai.>>

Il moro, dal canto suo, rimase stupefatto, incredulo e spiazzato. La sua era una proposta di pace. Non voleva più vederla distante e invece non aveva fatto altro che allontanarla.

<< Perchè? >> Chiese , forse umiliandosi, forse no, ma aveva bisogno di sapere.

<< Perchè non lo siamo mai stati. Perchè io non lo sono mai stata. Perchè se ti ho abbracciato è stato per sentire il tuo odore, per sentirti vicino , per ricordarmi di te quando andavi via, per avere un ricordo felice che mi faccia stare bene la notte quando il letto è freddo e tu non ci sei. Se ti ho baciato è stato per sentire il sapore  delle tue labbra e portarlo sulle mie fin quando non mi avessi baciato ancora. Se ti ho aspettato, tutto quel tempo, è stato perchè io già immaginavo un bambino con i tuoi occhi e i miei capelli correre in giro per una casa tutta nostra. E se ti ho amato Harry, è stato non per esserti amica, questo sappilo. Lo sai che ancora ti sogno , ogni notte? Sogno quella camera dei segreti ma nel mio incubo tu non arrivi mai. Io muoio perchè tu non ci sei. Scusa se non riesco ad esserti amica. Va oltre ogni mia capacità starti vicino e non poterti stringere. >>

<< Cosa ti aspetti che ti dica? >> Chiese lui , con le lacrime a scorrergli sulle guance.

<< Niente. Non mi aspetto assolutamente niente. >> Rispose  Ginny delusa e amareggiata.

Una stilla d'argento , una sola , sul suo viso.

E lo lasciò lì, come lo aveva lasciato tante volte prima, ma stavolta con la consapevolezza che lei non sarebbe tornata più.


Harry restò lì a piangere , seduto sul gradino , a prendersela con sè stesso . Aveva affrontato mangiamorte. Aveva affrontato Voldemort in persona. Senza aver paura. Ora invece non aveva il coraggio di dire ti amo ad una ragazza che aspettava solo questo per ricominciare con lui. 
E forse adesso non bastava nemmeno più
Non ne era capace perchè non voleva prendersi tutte le conseguenze che comportava.
Avere una vita con lei , avere dei figli , una famiglia , lei che lo aspettava a casa quando tornava da una lunga giornata di lavoro. Non avrebbe saputo immaginare di meglio , ma era un Auror.
 Lui era colui che aveva salvato il mondo magico, ma anche colui che aveva fatto in modo che tutti i sostenitori del Lato Oscuro marcissero ad Azkaban o addirittura morissero. C'erano migliaia di persone che lo acclamavano , ma altre migliaia che lo volevano vedere distrutto , morto. 
E con chi se la sarebbero presa se non con lei? Lei, che era la sua vita, e se l'avessero uccisa lui sarebbe morto con lei. E' per questo che non voleva una relazione con lei. Avrebbe comportato prendersi tutti i rischi del caso.

C'erano giorni in cui la sua assenza era più forte di qualsiasi altra presenza, ma doveva farcela. 

Amici.
Una tregua.
Solo amici.

Ma lei non poteva , perchè lo aveva capito prima , come l'aveva capito anche lui, che non aveva il coraggio di ammettere che in quel modo si sarebbero distrutti entrambi. 
Smise di rimurginare quando sentì delle risa e il suono di una smaterializzazione.
Erano Ron ed Hermione, alla soglia di casa , che ridevano spensiarati e si arrestarono di fronte ad un Harry sconvolto.

<< Harry , cos'hai fatto? >> chiese la ragazza, come una mamma premurosa.

<< Io... sono venuto a parlare con te. >>

<< Ed è per questo che sei così ... disperato? >> Chiese il rosso.

<< No, ma non è questo il punto. >>

<< Magari entriamo prima, no ? >> Disse saggiamente Ron e i due lo seguirono in soggiorno, sedendosi l'una su una poltrona, l'altro sul divano vicino al suo migliore amico.

<< Dimmi allora. Cos'è successo? >>  chiese lei , intuendo cosa il moro avesse scoperto.

<< Bhè è venuto Malfoy nel mio ufficio e... >>

<< Mi ha già fatto ricevere il messaggio. Posso immaginare tu voglia delle spiegazioni , no ? >>

<< Ma allora è vero? Hermione come puoi... e tu lo sapevi Ron? >>

<< Veramente ne sono venuto a conoscenza oggi pomeriggio . Però si. E prima che tu lo chieda, Harry, sono s'accordo. Senti prima cos'ha da dirti. >>

<< Ah... okay Herm parla. Ti ascolto. >>

<< La moglie di Malfoy , Asteria, ha una grave malattia. Si chiama tumore, ed è una cosa babbana per cui non c'è rimedio se non la chemioterapia che funziona , ma distrugge , e comunque non sempre. Così venne nel mio studio e mi propose questo lavoro. Trovare una cura. E l'abbiamo trovata ,solo che è ancora in fase di sviluppo e vorremmo estenderla a tutti , se gli esperimenti funzioneranno. Lui prepara le pozioni ed io faccio le ricerche. Lo so già cosa stai pensando ... come puoi con uno come lui... però voglio davvero che Asteria, come tutti gli altri , stia bene . >>

<< E' una cosa bellissima Hermione, anche se lo stai facendo con Malfer... Malfoy. >>

L'amica a sentire queste parole scoppiò a ridere.

<< Guarda che io e Malfoy non siamo amici per la pelle, anzi , cerco di vederlo il meno possibile . Mi fa ancora ribrezzo quindi insultalo quanto vuoi . >>
 
E scoppiarono tutti a ridere.
Erano amici, loro tre.
Amici , come Harry e Ginny non potranno mai essere e come in realtà non sono mai stati.
 
Ma amici mai 
per chi si cerca come noi 
non e' possibile 
odiarsi mai per chi si ama come noi 
sarebbe inutile 

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Capitolo 8
*** a christmas' love story ***


A Christmas' love story




Natale.
Ginny Weasley odiava il Natale.
Natale significava rivederlo e lei lo odiava. 

L'aveva amato tanto , ma c'è una linea sottile, sottilissima , tra amore ed odio e lei l'odiava. E no , non c'era indifferenza o rancore o peggio , delusione. No , lei lo odiava nel senso che se avesse potuto l'avrebbe ucciso, gettato in mare , trucidato.

L'odiava tanto, più di quanto potesse essere possibile perchè lo aveva voluto più di quanto potesse essere possibile e adesso nei suoi confronti c'erano solo rabbia e parole amare. 

Era Natale oggi.
Un Natale senza John .
Un Natale che faceva più male di tutti gli altri. Era rimasta senza certezze , senza ancore a cui aggrapparsi . In un colpo solo aveva rotto , in modo netto e definitivo, con Harry,la sua cotta storica e il suo amore primordiale. Prima aveva dovuto rompere con John , colui che ,ne era sicura, in questo momento difficile sarebbe stato lì con lei.
Era rimasta sola , stava per affondare ed aveva bisogno di qualcuno.
Quel qualcuno era John.
Voleva tranquillità , stabilità, certezza.
Lei necessitava John  perchè in quel momento era l'unica cosa capace di farla sorridere e lei lo sapeva . Infondo con Harry cosa c'era stato ? Nulla . La cotta stupida di due ragazzini stupidi. 
Erano piccoli. Erano giovani, forse non potevano amarsi, non dopo tutto quel tempo. 

We were both young when I first saw you.

Le persone cambiano, ricordò a sè stessa, eccome se cambiano , e lui era cambiato. 

I close my eyes and the flashback starts:


"Harry Potter è morto."
Quel serpente mal riuscito e nazista aveva detto proprio quelle parole. 
Morto. Ginny pensava solo a quelle parole.
Morto.
Morto.

E non l'avrebbe più sentito respirare ,ridere, scherzare, baciarla, prenderle le mani, rassicurarla. Non l'avrebbe più sentito parlare degli schemi di Quidditch. Non avrebbe mai più potuto abbracciarlo. Non avrebbe nemmeno più potuto litigare con lui , nè fare la pace dopo. E intendiamoci , come faceva la pace Harry non la faceva nessuno. Non avrebbe mai più potuto andarsene e lei non avrebbe mai più potuto aspettarlo.

But you were everything to me;
I was begging you, ‘Please, don’t go,’

No.
Un urlo che aveva squarciato l'aria.
No.
Deciso , netto.
Due braccia l'avvolsero ma non erano quelle che voleva sentire.
No.
Perchè Harry Potter era morto.
No.
Perchè non aveva mantenuto la promessa.
No. 
Perchè non avrebbe mai avuto modo di scusarsi, nè di non farlo, di nuovo.
No.
Perchè non gli aveva mai detto ti amo.
No.
L
Perchè l'aveva lasciata lì da sola a combattere per lui.
No.
Perchè era troppo presto, perchè avrebbe voluto gridargli che era tutta la sua vita , che lo voleva più della sua anima , che se aveva paura del domani lei lo avrebbe accompagnato e tenuto per mano.



Pessima autoconvinzione la sua.
Harry . Harry . Harry.
Dio , quanto voleva che lui fosse lì con lei adesso.
Davvero coerente , si disse poi.

Si preparò ad affrontare Natale come ci si prepara per andare al patibolo. Sapeva che sua madre lo aveva invitato , lo sapeva benissimo . Sapeva che avrebbe dovuto scontrarsi nuovamente con il verde dei suoi occhi e che avrebbe dovuto anche fingere che non le importasse . Fingere di odiarlo, ostentare indifferenza.
Ma lei lo odiava.
No.
Un urlo come a squarciare l'aria 
No
Risuonò anche stavolta .
Voleva odiarlo , perchè l'aveva amato tanto. Voleva , ma lo amava ancora.


Mentre usciva di casa , aggiustandosi il cappotto rosso e raggomitolandocisi dentro , sulla soglia di casa apparve John , appena materializzatosi lì con un sorriso a 32 denti.

Salva. 

Ecco come si sentiva.

Amata.
Lui era lì per lei , perchè sapeva che quel giorno sarebbe stato difficile , lui la conosceva , come nessun altro.
<< Ti salvo io . >>   Le aveva detto una volta nel bel mezzo di una crisi di pianto per colpa di Harry che lui aveva qualificato come paura per l'imminente guerra. E la stava salvando.
Ma non era lui che voleva.
  Romeo save me

Ma lui era tutto ciò di cui aveva bisogno.
Si materializzarono a pochi metri dalla Tana. Non si erano ancora detti una parola . Ma Ginny sapeva , John sapeva , e a loro bastava sapere.

Varcarono insieme la soglia di quella casa che - non è molto, ma è casa- e furono invasi dal chiasso. 
<< Ron Weasley, quante volte ancora devo dirti che non devi mangiare prima di pranzo! >>
E no, non era Molly ma Hermione, a gridare così tanto .

Poi fu il turno della sopracitata che abbracciò i due nuovi arrivati mentre blaterava parole sconnesse come sono contenta , è fantastico, Natale insieme, se ci fosse Fred e finire con un del tutto incoraggiante Peccato che Harry ancora debba arrivare. O eccoti figliolo.

E mentre Ginny guardava suo padre strigliare Fred e Angelina rincorrere suo figlio , mentre guardava Ron baciare Hermione , Bill e Fleur impegnati in una discussione su lei-non-voleva-sapere-cosa e Percy che le volse un sorriso stentato , dovette girarsi e fronteggiare quegli occhi smeraldo che tanto aveva temuto per tutto quel tempo.

Quegli occhi che odiava , perchè li aveva amati tanto. Che voleva odiare, perchè li amava ancora.

<< Hey Ginny , buon Natale . >> 

Come non ci fosse stato niente , come se le fosse indifferente. 

Indifferenza.
Alcune persone ne morivano.

Ginny ne sarebbe morta.

Sorrise , di un sorriso amaro, non ricambiò , non lo contraddisse , non lo mandò a quel paese come avrebbe voluto.

Sorrise , perchè non gliene era mai importato niente di come stesse lei.

<< cosa ti aspetti che dica? >>
<< Niente, non mi aspetto niente. >>
Don’t be afraid; we’ll make it out of this mess.

Niente , non gliene importava niente , di lei.

Sorrise .

Prese John per mano e si avviò verso il divano. 
John capii e la riempii di parole.
Come se potesse riempire il vuoto che gli aveva lasciato quel niente.

Sorrise.

Si alzò.
Andò da Harry, determinata come non mai.

<< Harry, scusa per prima . Auguri anche a te. >>
Un bacio sulla guancia destra , uno su quella sinistra, un po' al di sopra delle labbra come a ricordargli che le sue , una volta, erano scese un po' più giù.

Indifferenza.
Alcune persone ne morivano.

Harry ne sarebbe morto.

Non c'erano , non ci potevano essere altre parole, ma prima che si accorgessero che qualunque cosa avrebbero mai potuto dire sarebbe risultata alterata e falsa Molly li richiamò per il pranzo.

E comunque non valeva la pena aspettare per un amore di due stupidi ragazzini idioti.
I got tired of waiting,
Wondering if you were ever comin’ around.
My faith in you was fading

Ma per un amore del genere, un amore così avrebbe aspettato, in modo netto e definitivo.
 
Romeo save me – I’ve been feeling so alone.
I keep waiting for you but you never come.
Is this in thy head? I don’t know what to think
It's a love story baby just say yes.



 

 
Spero che questo capitolo vi piaccia più degli altri e che lascerete qualche recensione per farmi sapere se devo cancellarla o vi piace. 
Comunque, tornando al capitolo , so che è un po' confuso ma ho voluto rendere meglio la decisione finale di Ginny e come è arrivata a voler aspettare Harry. D'ora in poi sarà tutto un crescendo per la coppia , se non si presenta qualche fraintendimento che è d'obbligo.
Mi dispiace tantissimo per la mia incostanza ma spero di essere più presente in estate .
Fatemi sapere i vostri pareri . 
Al prossimo capitolo, se vorrete.
 

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Capitolo 9
*** This time is your turn ***


This time is your turn.


Ginny voleva attirare l'attenzione di Harry quella sera.

Perchè proprio quella sera?

Prima di tutto perchè sarebbe stato Capodanno e voleva davvero un nuovo inizio e poi perchè , bhè, si era accorta di amarlo ancora e di volerlo vicino a sè più di prima. L'unico problema era conquistare di nuovo il suo amore , anche perchè lei sapeva com'era stato difficile, quanto tempo e fatica aveva speso, la prima volta.
C'era solo una soluzione e Ginny la conosceva . Metterla in atto ,però ,avrebbe significato accantonare il suo orgoglio e il suo porto sicuro. Poi ci ripensò.
E' vero, era una ragazzina allora, ma con Harry il suo orgoglio l'aveva sempre messo da parte.
Per evitare ripensamenti, dunque, si incamminò verso la sua meta.

Grimmauld place n°12.


Come up to meet you, tell you I'm sorry, 
You don't know how lovely you are. 
I had to find you, tell you I need you, 
Tell you I set you apart.



<< Non me lo dirai vero? >>
<< Cosa?>>
La Mcgrannit aveva organizzato una piccola festa ed Harry non si era ancora deciso ad invitare Ginny , con la solita paura ad attanagliarlo quando si trattava di lei.
<< Ginny vuoi venire al ballo con me ? Ma certo Harry, aspettavo solo che me lo chiedessi. >> Concluse la ragazza sarcasticamentre mentre lui la guardava sbigottito e parecchio sollevato dal fatto che almeno lei la prendesse con leggerezza.
<< Non è sempre una guerra Harry . A volte le cose sono semplici e ... normali. >>  Gli confessò lei , come se fosse un segreto , bisbigliando per far si che quelle parole gli rimanessero dentro.
<< Sto aspettando . >> Continuò , senza esitazioni. Sapeva che lui aspettava quel giorno tanto quanto lei .Non aveva senso , non era giusto che ci si mettesse anche lei a dubitare con le proprie insicurezze.
<< Ginny... verresti al ballo con me ? >>
<< Certo Harry , aspettavo solo che me lo chiedessi. >>
Sicura, decisa .



Era indecisa sulla porta di casa. 
Camminava , avanti e indietro , con la paura di andarsene e senza il coraggio di bussare.
Confusa, stava per scappare via quando Harry aprì la porta.
Un minuto , purchè potesse godersi meglio la sua faccia stupita e poi prese parola, terrorizzata, non essendo sicura di voler sentire il suo rifiuto , dubbiosa e scoraggiata perchè poteva essere l'ultima volta che vedeva il suo volto ed i suoi magnifici occhi.

<< Mi fai entrare ? >> Timida e spaventata , perchè aveva tutto il diritto di cacciarla e vendicarsi.

<< Stavo uscendo. >> 
Quella fu una vera e propria doccia fredda. La stava cacciando , come aveva fatto lei qualche tempo fa , e non poteva nemmeno biasimarlo.

<< Capisco bhè, vado . >>
Avrebbe voluto dirgli tante cose : dirgli che lo stava aspettando , dirgli che si stava comportando come un bambino viziato , ma sarebbe stato troppo umiliante, come se andare lì per riconquistare il suo amore non fosse già stato abbastanza ridicolo.


Yes I’ve hurt your pride 
and I know What you’ve been through
You should give me a chance 
This can’t be the end 


<< Puoi accompagnarmi , se ti va. Stavo andando al ministero per prendere alcune carte. Sai il lavoro... >> 

Ginny era sicura di non aver mai visto Harry più rosso e imbarazzato.
Ginny era sicura che non le importava proprio nulla.
Ginny era sicura di non essere stata mai più felice.

<< Ehm, si, magari. >>

<< Devi , quindi, cioè ... devi dirmi qualcosa o sei venuta per  qualche altro motivo ... magari... >>

Cominciarono a camminare . Harry era diventato improvvisamente nervoso e si confondeva con le parole, arrivando perfino ad avere una voce tenera ed incerta.

<< Si , in effetti volevo parlarti. >>

<< Ah , bene . Riguardo cosa? >>

Il moro cercava di nascondere la sua curiosità  e soprattutto la paura che Ginny volesse mollare tutto definitivamente. Aveva paura che volesse partire per non vederlo più , che volesse sposare John o fare qualche altra pazzia. Per la seconda volta in vita sua , dopo che fu intimorito dal rancore che avrebbe potuto portargli Ginny per la morte di Fred, ebbe paura.

<< Riguardo... noi. >>

<< Noi? >>

Camminavano , lenti , vicini , come se volessero far durare in eterno quel momento . Un eterno che finì un po' troppo presto.

"Io ti amo Harry." 

Parole che le rimasero bloccate in gola. 
Erano arrivati al ministero. 
Una signora bassa e paffuta richiamò Harry che doveva prendere dei documenti per quanto riguardava il lavoro. 

<< Mi aspetti ? >> Gli chiese lui.

Ginny sapeva cosa intendeva.
Mi aspetti mentre prendo le carte?
Ma sapeva anche tutti gli altri significati che quella frase poteva avere.
Mi aspetti a casa quando tornerò da lavoro?
Mi aspetti tutto il tempo necessario mentre raccimolo il coraggio per dirti ti amo?
Mi aspetti mentre scelgo un anello da metterti al dito?
Mi aspetti anche se non me lo merito , anche se sono uno stupido perchè non ti ho ancora chiesto di stare con me?
Mi aspetti tutta la vita?
<< Ti aspetto. >>

So baby I will wait for you 
Cause I don''t know what else i can do 
Don't tell me I ran out of time 
If it takes the rest of my life 
Baby I will wait for you 
If you think I'm fine it just aint true 
I really need you in my life 
No matter what i have to do I'll wait for you 

Qualche minuto dopo , quando Harry scese le scale con i suoi meritati documenti sotto braccio , trovò Ginny seduta sui gradini intenta a fissare il vuoto. Così gli si  sedette accanto.
Così, senza parlare, guardando nella stessa direzione. Quella pace , gli sembrò meravigliosa.

<< Vieni alla Tana stasera? >> chiese la rossa quando si accorse di lui , alzandosi piano. 

<< Peccato. >>

Vedendo la ragazza che lo guardava scettica si affrettò ad aggiungere

<< Dicevo , peccato che ti sei alzata. Eri così carina seduta qui , con l'aria persa. Sembravi innocente . >>

<< Hey- rispose la ragazza offesa - io sono innocente! >>

<< Si certo, un angioletto. >>

E risero entrambi , insieme , come non facevano da tanto e come mancava a tutti e due.

<< E comunque - aggiunse lui- è bello stare con te , di nuovo . >>

Imbarazzata Ginny si affrettò a cambiare discorso.

<< Ci vieni o no alla Tana? >>

<< Sei bella Ginny . >>

Nervosa , siccome Harry non accennava a rispondergli , emise un grugnito arrabbiato .

<< Divertente , davvero. Mi rispondi adesso o no ? >>

<< Ti sto rispondendo. Sei bella Ginny. >>

<< Finiscila. >>

<< Sei bella . Non la smetto finchè non mi dici quello che devi dirmi . >>

<< Ovvero ? >>

<< Lo sai. >> Gli disse lui. 

Lo sapeva, come lo sapeva lui anni fa .
" Dille che l'ami , dille che l'ami" 
E come fece lui tanti anni fa , non lo disse.

<< Ci hai provato Potter. Io ho fatto il primo passo , adesso sta a te. Ci vediamo stasera. >>

Si smaterializzò e tornò a casa , con il sorriso sulle labbra.
Stavolta sarebbe stata quella giusta.
Non avrebbe lasciato che se ne andasse.
Non stavolta.
  

 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a recensire.
La scorsa volta mi avete fatto davvero contenta con l'affetto che mi avete dimostrato e vorrei che continuasse così.
Anyway, basta sentimentalismi. ^_^ . Stavolta sono stata brava , si stanno riavvicinando ... quanto li amo sti due?
Lasciando perdere i miei scleri...
Ringrazio tutti , anche chi ha solamente letto la mia storia . Un grazie speciale a chi ha recensito , messo tra preferiti/ricordate/ seguite.
Un bacio a tutti , alla prossima.

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Capitolo 10
*** A new year for love. ***


A new year for love.


Ginny era sulla terrazza in compagnia un bicchiere di alcolico non meglio identificato , con le labbra occupate in una conversazione con Luna e gli occhi tristi di chi sta aspettando qualcuno che  si sa che non arriverà. 

La sua pazza e bionda amica, quel pomeriggio, aveva fatto un'improvvisata a casa sua per invitarla a Capodanno siccome sarebbero state solo lei e Neville alle prese con un mucchio di invitati. Luna sosteneva che non ce l'avrebbero fatta a tenerli tutti a bada e aveva bisogno di una mano. 
Quella mano di cui tanto parlava sarebbe stata Ginny e, sempre a parer suo, l'avrebbe anche aiutata a risollevarsi il morale dalla rottura, divenuta semi-ufficiale senza che la protagonista mettesse bocca sull'argomento,con John.
A nulla valsero i tentavi di Ginny di desistere, convinta anche grazie al contributo non molto discutibile di mamma Molly e alle spinte incoraggianti di Ron seguiti dai " almeno non vedrai Harry e non avrete un nuovo motivo per litigare " da parte di Hermione.

Ecco , proprio l'ultimo punto a suo sfavore la portò in quella graziosa casa dalle mura bianche e piena di conchiglie provenienti dalla spiaggia non molto distante che Luna e il suo amato marito avevano comprato la scorsa estate. Avrebbe dovuto fare freddo, alla fine di dicembre , la notte di Capodanno , ma non se quella graziosa casetta si trovava a Los Angeles.
Certo bel panorama, bella casa, bella festa, bella vita, bello tutto ma avrebbe preferito cento volte stare alla Tana tra le braccia confortevoli di Harry a rassicurarla che quello era il posto in cui avrebbe passato tutta la sua vita.
Era lì, in quel paradiso terrestre, e le braccia di Harry le sembravano comunque il posto più felice del mondo.

Il conto alla rovescia sarebbe iniziato tra dieci minuti . Doveva stare da lui , doveva farcela.

10 minuti       Posa il bicchiere.

9 minuti         Guarda Luna e la interrompe.

8 minuti         << Luna io devo andare. >>

7 minuti         <<  Perchè ? Mi sembrava ti stessi divertendo . Non è così? >>

6 minuti         << Ma certo. Solo che devo andare , tra un po' comincia il conto alla rovescia ed io voglio andare a casa. Lo so che infantile ma vorrei stare con la mia famiglia. >>

5 minuti         << Va bene , saluta prima tutti però dai. Vieni ti accompagno da Neville. >>

4 minuti          Si avvicina a Neville. Un bacio sulla guancia destra, uno su quella sinistra . << Vado via Neville. E' stato un piacere riincontrarti e trattamela bene. >>

3 minuti          << Già vai via ? Ma non aspetti nemmeno il conto alla rovescia ? Dai stai un altro po' con noi . >>

2 minuti          << Ti spiega tutto Luna . E' stato un vero piacere ragazzi ma adesso devo proprio andare. Buon anno. >>

1 minuto          Il suono della smaterializzazione. Tutti in casa sono stupiti . L'orologio continua a ticchettare.

59 

58

57

56

Di tutti gli occhi che si sono voltati nella sua direzione gli unici che avrebbe voluto su di sè non c'erano

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53

52

<< Ma cos'è stasera, si smaterializzano tutti ? >>

49

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<< Cosa intendi George? >>

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39

<< Anche Harry si è smaterializzato due minuti fa. >>

34

33 Il mondo crolla.

32 Lui non c'è.

31 E' andato via.

30 Chissà dove.

<< Dove? >>

29

<< A casa sua, credo. >>

28 Decidere.

27 Dar retta al destino o fare di testa sua.

26 Casa sua o casa di Harry.

25 Un altro anno senza di lui

24 Un anno senza le sue braccia , senza il suo profumo , senza i suoi baci.

23 Un anno se era superstiziosa.

22 Un anno perchè Harry avrebbe semplicemente creduto alle coincidenze.

21 Un anno o forse per sempre perchè Harry avrebbe ceduto , avrebbe creduto che non erano fatti per stare insieme. Un anno e si sarebbe semplicemente lasciato andare come aveva sempre fatto e avrebbe pensato che erano due altalene troppo corte per volare in alto o almeno scoordinate per volare insieme.

20 Niente ripensamenti.

19 Una smaterializzazione.

18 La soglia di casa.

17 E' lì dentro , da qualche parte. Suona , dev'essere lì.

16 Il fisto corto.

15 Il terrore. Il " cosa ti aspetti che ti dica ? " ancora impresso nella mente.

14 La delusione sembra inevitabile , quasi scontato il tempo che perderà a rimettersi in sesto.

13 Scontate le lacrime, la paura di riinnamorarsi, la freddezza dura e calcolatrice.

12 Scontate le ore spese a ricordarsi i suoi occhi , i sonni spesi a maledirli.

Passi affrettati.
Tutta Londra è in festa . Stanno aspettando . Il maga proiettore segna i numeri che scorrono . Ginny ha la vista appannata, la vita sembra buia in quella piccola stradina dove stanno già festeggiando tutti . 
Lo schermo segna 3 secondi. 
E' finita.

<< Ginny che ci fai qui ? >>

<< Manca un secondo . >>

<< Che? >> 

E non lo lascia pensare.
Lo bacia , semplicemente. 
I fuochi d'artificio , la musica , i bambini in festa , i coriandoli , la magia , il loro amore. Harry la stringeva forte tra le sue braccia .
Il paradiso in un posto così piccolo, il paradiso in due occhi verdi , il paradiso in una strada incasinata di Londra , tra folla e rumori , tra battiti e parole.
Mancavano ancora tante cose , troppe, ma avrebbero avuto , con un po' di fortuna, si disse Ginny, un intera vita per pensarci.

<< Come... pensavo fossi da Luna. >>
Ginny aveva ancora le braccia attorno al suo collo , il respiro corto , le mani fra i suoi capelli, i suoi occhi negli occhi di lui.

<< Hem... sorpresa? >>

<< Bellissima sorpresa.  Pensavo... >>

<< Me lo dici domani Potter. Baciami e basta.>>

E l'avvolse tra le sue braccia, la portò a casa, ad arrangiarsi e tenersi in piedi a stento. Si erano ritrovati , avevano preso aria e ossigeno all'improvviso e non ne potevano fare più a meno. Le labbra si toccavano , le lingue si sfioravano e non importava dove fossero . Qualsiasi posto diventava utile , qualsiasi appiglio un appoggio.

<< Ti amo. >>



 
Non ho scuse , lo so . Il fatto è che ho avuto maledettissimi problemi di salute ora per fortuna risolti e avevo questo capitolo pronto da una vita. Comunque, a parte i miei drammi ed i miei scleri, finalmente!  Il mio capitolo preferito , a dire la verità. Nessuna canzone , si basta da solo.
Chi avrà detto ti amo ? Sarà stata Ginny ? E come reagirà Harry ? E se fosse stato finalmente il caro Potter a prendere coraggio? 
Sono aperte le scommesse.
Ps : Ringrazio infinitamente chi ha recensito. Siete meravigliose/i e mi fate felice. Un ringraziamento speciale va anche a chi ha messo questa storia tra le preferite , ricordate , seguite. Siete sempre di più e vi adoro tutti ! 
Fatemi sapere i vostri pareri. 
Siete la mia energia , alla prossima. 
Pps : Spero vi sia piaciuto il capitolo !

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Capitolo 11
*** L'amore tra due occhi. ***


L'amore tra due occhi.

 


Amor che nella mente mi ragiona
cominciò egli a dir sì forte
che la dolcezza ancor dentro mi suona.


Dante, Divina commedia-Purgatorio II


<< Ti amo. >>

<< Dovrei crederti? >> 

<< Te lo ripeterò finchè non ci crederai. >>

<< Come posso farlo? Dopo tutti questi anni in cui non hai mai avuto il coraggio di dirlo... per cosa lo stai facendo? >> 

Ginny aveva gli occhi lucidi, il cuore in gola, la consapevolezza che non poteva davvero amarla.Dopo tutto quel tempo in cui non l'aveva fatto come poteva non pensare che fosse solo per rassicurarla?

<< Ginny... come fai a non credermi? E' la prima volta che dico ti amo ad una ragazza in vita mia e a dir la verità spero anche che tu sia l'ultima a cui lo dirò. Tu sei la mia vita, il mio amore, il mio tutto. Non so nemmeno dove sto trovando il coraggio di dirti questo perchè ... lo sai, non sono mai stato bravo con le parole. C' ha sempre pensato Hermione a parlare per me ma stavolta voglio dirti le cose come stanno perchè non sopporto che tu stia lontana da me. Hai paura, ti capisco ma io sono qui, rimarrò qui, e ti chiedo di stare con me. >>

Harry era preoccupato , sudava freddo ma era felice. Felice di aver detto ciò che non aveva mai fatto, si sentiva libero e onnipotente. Sapeva di non poter più tornare indietro dopo quelle parole e non gli importava.

<< Harry tu non sei sotto Imperio, vero? >> Gli chiese Ginny sarcastica.

<< Ma che cavolo dici! >> E scoppiarono a ridere entrambi. Quei momenti sapevano di felicità.

<< Sai bisogna vagliare tutte le possibilità. >> 

<< Divertente, sul serio. Mi sto sbellicando. >> Ma rideva davvero, nonostante volesse apparire ironico.

<< Si vede. >>

<< Allora , mi rispondi o no? >>

Erano entrambi in soggiorno. Ginny se ne stava tesa sul divano con la schiena dritta, le gambe intorpidite e il viso rivolto alle spalle di Harry. Quest'ultimo era in piedi, gli volgeva la schiena coperta da una maglietta azzurro chiaro con grinze qui e lì.  Era ricurvo , le mani in faccia che coprivano i suoi occhi rivolti al cielo. Lei guardava tutti i dettagli che riusciva a cogliere. Voleva ricordare questo momento , come se fosse stato l'ultimo ma che voleva solo fosse l'ultimo in cui un uomo gli avrebbe detto ti amo per la prima volta .

<< Io ti rispondo tu però guardami. >> Glielo disse piano , tanto avrebbe sentito, l'avrebbe capito. Harry però non accennava a girarsi così Ginny si alzò, gli prese il viso tra le mani e lo costrinse a guardarlo.

<< Te ne sei pentito ? Dimmelo ora e me ne dimentico. >>

<< Ma sei pazza? No , assolutamente no. Ho solo paura che ... >>

<< Che ? >>

<< Non lo so. Sono uno stupido. Voglio solo averti. Voglio che tu sia mia e basta. Non di John nè di nessun altro. >>

<< Io non sono proprio di nessuno. >>

<< Io non volevo, cioè non... io...>>

<< Non sei bravo con le parole Harry. >> 

Lui si staccò dalla sua presa e cominciò a girare per la stanza.

<< Hai ragione: non sono bravo con le parole, sono un disastro. I miei capelli sono sempre arruffati e non credo che riuscirò mai a trovare un modo per aggiustarli.Mi metto sempre, inevitabilmente, nei guai e quando tengo a qualcuno combio solo disastri. Tendo ad affidarmi troppo all'istinto e sono impulsivo.Quasi sempre questa impulsività mi porta a conclusioni sbagliate, lo ammetto. Faccio cose di cui mi pento e il mio rimpianto più grande è stato lasciarti andare. Per questo, se mi vuoi, devi prendermi così per come sono. Che forse , poi, lo sai meglio tu come sono fatto. Voglio te Ginny , te e basta. >>

Ti amo, non per ciò che sei,
ma per ciò che sono io quando sto con te.
Roy Croft.


 
 
 
<< Ti amo , Harry. Voglio stare con te e con tutti i tuoi difetti.  >>

Fu amore. 
Amore sfociato in un bacio e fermato da una telefonata sul cellulare di Ginny.

<< Non rispondere. >>
<< Non ne ho intenzione. >>

E ripresero a baciarsi . Le mani di Ginny sotto la maglietta stropicciata di Harry. Le mani di Harry sotto il suo sedere. La prende tra le sue braccia, le sue aggrappate al suo collo, la porta di sopra. Un altro cellulare, di Harry , stavolta.

<< Potrebbe essere importante? >> Chiede Ginny. Il fiatone, la maglia sollevata. Appena poggiata sul letto, seduta a gambe incrociate.

<< Non lo so, vedo chi è e vengo da te. >> Afferma Harry. In piedi prende il telefono dal comodino. 

Ron fratello.
Fratello per quello che da poco tempo era diventato suo cognato.

- Ron , dimmi.

- Harry , Hermione è sparita.

- Come sparita?

- Quanti altri significati conosci della parola sparita?

- Ma spiegati meglio.

- Vieni qui che ne parliamo , e sbrigati.


<< Che è successo. Hai la faccia più bianca della barba di Silente. >>

<< Hermione. Dobbiamo andare alla Tana, ti spiego tutto lì. >>

Il rumore di una smaterializzazione. Cadde il silenzio in quella casa che aveva visto fare l'amore tra due occhi.

 
Eccomi qui con un nuovo capitolo. Io lo definirei intenso. 
Come tutte avevate ipotizzato , ebbene si, è stato Harry e anche finalmente aggiungerei. 
La loro riappacificazione mica poteva essere tranquilla? Lasciatemi essere cattiva qualche volta! 
Cosa sarà successo ad Hermione? Di nuovo il via alle scommesse!
Sono felicissima delle 4 recensioni allo scorso capitolo e dei preferiti come delle ricordate e delle seguite. Grazie veramente a tutti voi , anche a chi legge in silenzio. Eppure mi piacerebbe sapere cosa ne pensate!
Bene , come al solito spero vi piaccia il capitolo e alla prossima.
Bacioni.

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Capitolo 12
*** Hai il mio cuore con te. ***


Hai il mio cuore lì con te.

La mia medicina,
tutto il mio amore,
il mio cuore anche, 
è andato via tutto con te.


 

 


<< Ron ! >>

Harry gridò quanto più potè per farsi sentire. La Tana era silenziosa come non mai e ben presto lui e Ginny capirono che non c'era nessuno.

<< Dove sono? >> Chiese il moro disperato più a sè stesso che alla sua ragazza. Era certo che tra poco sarebbe collassato in preda ad una crisi di nervi.

<< Harry sta calmo. Adesso chiamo Ron e vediamo dove sono andati a finire tutti. >> Prima che Ginny completasse la frase però il rumore di una smaterializzazione accolse George mezzo sconvolto con i capelli arruffati , le guance rosse e la camicia stropicciata.

<< George. Come mai qui non c'è nessuno? >>
Lo aggredì quasi, la sorella, seguita a ruota dal suo ragazzo mentre si spostarono tutti e tre in cucina.

<< Hermione è sparita. >> Disse George perentorio e si stupì di non vedere meraviglia sui volti seriosi dei due.

<< Lo sappiamo - disse la rossa - ci ha telefonato Ron. Ma cos'è questa storia? Era con voi fino a mezz'ora fa! E' assurdo. >>

<< Sedetevi che vi racconto meglio. >>

<< Cazzo George come fai a stare così calmo? Dove sono tutti ? Che significa questa storia? Che fine ha fatto la mia migliore amica? E non dirmi di stare sereno e sedermi perchè non ce la faccio. >>

<< Harry non è colpa sua. >> Cercò di mediare Ginny ma George rispose per le rime.

<< Non lo so . Se lo sapessi non credi che te lo direi? So solo come sono andati i fatti. Ron ed Hermione si sono scambiati un bacio quando il conto alla rovescia è terminato. Subito dopo lei è parsa strana. Ha detto che doveva prendere una boccata d'aria. Ron voleva seguirla ma lei ha detto che aveva bisogno di stare sola e gli ha confidato una cosa a bassa voce che nessuno ha capito. Poi è corsa fuori. Il rumore di una smaterializzazione e non è più tornata. Il cellulare è spento. A casa sua non c'è e nemmeno dai suoi genitori. Sono tutti a cercarla ma non la troveranno così facilmente. Luna mi ha chiamato poco fa. Ha detto che Hermione le ha lasciato un biglietto per tutti noi. >>

Siccome non accennava a continuare Ginny chiese << E cosa c'è scritto? >>

<< Niente. Solo due lettere. >>

<< Quali lettere George? >> Disse stavolta Harry.

<< J.D. >>

Harry era letterarmente fuori di sè e non sembrava migliorare così Ginny decise di proporre qualcosa di utile come ad esempio chiamare tutti , avvertirli della novità e sentire se ci capivano qualcosa.
Purtroppo quando tutta la famiglia si ritrovò accerchiata attorno al tavolo di mamma Molly davanti ad un bicchiere di succo di zucca risultarono tutti più scoraggiati di prima a parte Ron che era stranamente calmo.
<< Ron è della tua fidanzata che stiamo parlando ! Potresti mostrare interesse cavolo! >> Nonostante il rimprovero di Harry egli non accennava ad agitarsi. Era un comportamento strano che nessuno dei presenti si spiegava.

<< Lei non è fuggita. >> 

<< Cosa? Tu sai dov'è? >>

<< No . L'hanno presa Harry. Non te ne sei accorto? >> Ron sorrideva. Una luce ad illuminare i suoi occhi , chiari alla luce della luna. Sembrava impazzito, esaltato, contento addirittura all'idea che avessero preso Hermione.

<< Cosa stai dicendo? Non ci capisco niente . Perchè sei felice? >>

<< Non la troveremo più. L'hanno presa. Lui ha lasciato che se ne andasse. L'hanno presa. Draco... >>

<< Cosa confabuli Ron! Non ti capisco. >>

<< Prima di andarsene lei mi ha detto queste esatte parole : lumache Weasley. Mi sono chiesto cosa significasse per ore. Non era lei, ne sono sicuro. Dobbiamo andare da Luna . Devo sapere cosa succede. L'hanno presa. >>

<< Chi l'ha presa Ron?E poi come ha fatto a baciarti se non era lei? Non capisco. >> Era stata Ginny ad interrogare suo fratello , più confusa di tutti ma non meno scioccata di Harry o George. 

<< Ha ragione. Lumache. Dev'essere stato Draco . Dobbiamo andare da lui. >> Disse quest'ultimo ma Harry lo precedette prima che ricevesse l'assenso della sua fidanzata.

<< No. Dobbiamo andare da Luna, dobbiamo capirci il più possibile. Cosa significano quelle lettere? Cosa c'entrano le lumache? Perchè avrebbe dovuto darci un indizio tanto facile? C'è qualcosa che non va. >>

<< Concordo con Harry. Andiamo da Luna. >>

Così George , Harry , Ron e Ginny si smaterializzarono a casa della bionda che , insieme a Neville, stava togliendo le ultime cose di torno dopo essersi sbarazzata degli invitati rimasti. 

<< Che ci fate voi qui? >> Chiese Neville sbalordito.

<< Ragazzi. >> Li accolse preoccupata Luna.

<< Luna. Hermione . >> Ginny riassunse in due parole quello che suo fratello stava cercando di dire raccattando il coraggio che aveva messo da parte per far spazio alla paura di perdere tutta la sua vita in un baleno.

<< Non so nulla di particolare. E' venuta. Ha detto " dai questa se mi vengono a cercare. " . Mi ha dato una pergamena con queste due lettere sopra e se n'è andata. >>

<> Chiese George.

<< Un po'. Di solito io e lei parliamoun sacco anche se mi trova un po' strana nei miei discorsi. Stavolta invece ha detto solo queste parole. Non mi ha nemmeno salutata. E' strano per i suoi standard. >>

<< Non ha detto nient'altro? Magari a te Neville.. >>

<< Nulla Harry. Ora che ci penso però ha scambiato due parole con un invitato. Non ricordo il nome. Non doveva nemmeno essere qui. Ha accompagnato Cho. >>

<< Cho Chang? >> Chiese Ginny.

<< Si esatto. >> 

<< Grazie Neville. Andremo a chiedere a lei. >> Disse Harry congedandosi.
Nell'uscire Ginny al suo fianco commentò con un fine << Scommetto che non vedi l'ora. >> prima che a Los Angeles si sentisse il suono di una smaterializzazione congiunta.
Un sorriso malizioso ad incorniciare il volto di Harry mentre i suoi occhi fissarono quelli furenti di Ginny.

<< Non ridere. >> Lo rimproverò.
Un sussurro che sapeva di tutta la gelosia che si potesse provare mentre l'angoscia e la diperazione facevano posto ad un barlume di speranza.

 
Bene. Un altro capitolo si è concluso.
E' stato, letteralmente parlando, un parto quindi capisco se non vi piace un granchè. Spero apprezziate comunque e che non troviate i personaggi ooc perchè ho cercato il più possibile di renderli ic a parte Ron perchè lo vedo sul serio così strano all'idea  di perdere Hermione.
Grazie grazie e ancora grazie a chi recensisce, a chi mette la storia tra le preferite/ricordate/seguite e anche a chi legge soltanto. 
Un bacio e alla prossima. 
Ps: so che non è proprio l'ora adatta ma non riuscivo a postarlo domani. Perdono ! :)
Pps: avete qualche idea sulla sparizione di Hermione?

 

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Capitolo 13
*** you wouldn't leave me. ***


You wouldn't leave me.

Presto si ritrovarono sulla soglia di casa Chang.

<< Come mai sapevi dov'era? >> chiese Ginny ad Harry con una punta di malizia.

<< Poi ti spiego, entriamo? >>  Ginny e George annuirono mentre Ron aveva già provveduto a suonare il campanello.

Ad aprire la porta fu un ragazzo, bassino, con gli occhi blu e i capelli biondi. Decisamente non il fratello della ragazza.
Infatti quando l'orientale si avvicinò all'uscio di casa sua, chiedendo chi fosse alla porta, gli scoccò un bacio sulla guancia con un'intimità decisamente troppo alta, tanto da far puntare gli occhi di Ron sul pavimento.

<< Harry, che ci fai qui? >> chiese proprio la padrona di casa.

<< Noi- puntualizzò Ginny- siamo venuti per parlarti di una cosa. E' di grande importanza. >>

Il ragazzo biondo si congedò dirigendosi verso il piano di sopra e Cho, con la promessa di seguirlo presto, si preoccupò di far sedere i ragazzi di fronte a lei sul divano di pelle del soggiorno.

<< Allora, a cosa devo il piacere di averti qui ? >> chiese prettamente ad Harry e gli altri si sentirono quantomeno esclusi ma Ginny sembrava essersi messa l'anima in pace e non tentò nemmeno di puntualizzare. Erano lì per cose decisamente più gravi. Ci avrebbe pensato dopo.

<< Ecco Cho tu mi saresti davvero d'aiuto se ricordassi un piccolo particolare della festa. >>

<< Ehm Harry -rispose lei scettica ed arrossì imbarazzata - l'ultima festa insieme è stata 4 anni fa ad Hogwarts e non posso nemmeno chiamarla festa. >> 

<< Non intendeva quella, non se la ricorda nemmeno. >> disse Ginny perdendo totalmente il suo proposito di rimanere calma << Voleva dire la festa di stanotte a casa di Luna. Lì hai parlato con Hermione. Vogliamo sapere cosa ti ha detto, o meglio , cos'ha detto al tuo accompagnatore. >>

<< Oh non mi ha detto nulla di particolare , anzi, ha parlato solamente con il ragazzo che avete visto prima, Cameron,  ma perchè volete saperlo? Non potete chiederlo direttamente a lei? >>

<< Se siamo qui evidentemente no , non credi? >> le disse Ron che aveva davvero un'aria esasperata. George , come tutti in quella stanza tralasciando Cho, aveva capito che stava metabolizzando la perdita.

<< E' scomparsa. >> sussurrò Harry.

Un sussulto da parte del suo migliore amico. Ecco, ora avrebbe metabolizzato.

<< Scomparsa. >> Ripetè Ron. 
Si alzò dal suo posto, fece due giri della stanza e poi si risedette.
Guardò disperato Cho.

<< Devi dirmi cosa ti ha detto. Lei è tutta la mia vita. Ti prego. >>

<< Ma com'è possibile? >> volle cercare di capire la ragazza sconvolta ma George non gli diede il tempo di finire.

<< Non lo sappiamo. Puoi raccontarci ora, per favore? >> domandò con impazienza ma anche moderando la voce per non risultare troppo brusco.

<< E' venuta da me dicendo che in settimana sarebbe stata impegnata con molte faccende, mi ha chiesto come stesse andando con il mio fidanzato e poi ha cominciato a parlare con lui di lavoro. >>

<< Quale lavoro? Che fa il tuo ragazzo? >> domandò Harry.

<< Lui è un ricercatore, hanno parlato del fatto che sono state trovate delle erbe particolari a Jeaton Dump e lei ha riferito che ci avrebbe passato la settimana per cercare di risolvere il caso. Ha detto che ci sarebbe andata con Ron però e che avrebbe portato anche Harry se avesse voluto. Non credevo sarebbe scappata.>>

<< Tu sai dov'è Jeaton Dump o dove di preciso andasse? >> indagò Harry ma Ron lo fermò.

<< Credi che sia andata lì? >>

<< J.D. >> rispose Ginny, cercando di far aprire gli occhi a suo fratello.

<< Jeaton Dump non è un posto. E' una villa, appartiene a Draco Malfoy. Non lo sapevate? Si trova a Palm Beach. >>

<< P- Palm Beach? La contea di Palm Beach?- chiese Ginny incredula- in Florida? >>

<< Si a Miami. Ci sono andata l'anno scorso con Cameron ed è una villa immensa, potrei perdermici. >>

<< E perchè Cameron è andato lì? >>

<< Ci lavora con un sacco di persone per delle ricerche. Roba segreta, Cam non me ne parla mai. Si vocifera sia per una malattia di Narcissa perchè non la si vede molto in giro ultimamente. >>

<< Grazie Cho, sei stata importante. >> disse Harry ringraziandola e uscendo dalla porta seguito dai tre.

<< Anche tu. >> si lasciò sfuggire la ragazza.

Harry imbarazzato arrossì e abbassò lo sguardo.

<< Io non intendevo... cioè si, anche però... >> provò a dire cercando di filtrare bene le parole.

<< Lo so solo che volevo lo sapessi. Dopotutto non era così male Natale quattro anni fa. >>

Gli sorrise e lui le sorrise di rimando.

<< Non era male ma, senza offesa, io non tornerei indietro e non rivaluterei le scelte che ho fatto. >> disse gentile ma senza insicurezza.

Cho annuì e rinchiuse la porta prima di farsi promettere di ricevere notizie.

L'unica cosa che Ron riusciva a pronunciare durante il tragitto verso casa erano parole vuote e senza senso che riempivano l'oscurità dei loro volti come l'oscurità della notte che li avvolgeva.

<< Hermione non mi avrebbe lasciato solo. >>

Era una consapevolezza. Lei non l'avrebbe lasciato, non per una stupida ricerca e non per una persona stupida. Non per aiutare migliaia di persone stupide.

Hermione l'avrebbe fatto.

Lei non le considerava stupide.

Nemmeno lui le considerava stupide.

Ma Hermione non l'avrebbe lasciato solo.

<< Dobbiamo... >>  cercò di dire dopo le mille volte che aveva ripetuto sempre la stessa frase.

<< Dobbiamo- lo interruppe la sorella minore- riposare. Dobbiamo farci una bella dormita , rinfrescarci e preparare le borse. Dobbiamo, domani, assolutamente andare in Florida. Hermione non se ne va senza una spiegazione, mi hai capito? >> 

<< Grazie. Si, dobbiamo,noi... Hermione non mi avrebbe lasciato solo. >>

Forse Harry si era sbagliato. Ci avrebbe messo decisamente più tempo a metabolizzare la perdita. Forse, non avrebbe avuto nemmeno il tempo di metabolizzarla prima che ella gli si presentasse violentemente davanti facendolo cadere sormontato da un macigno. Ma forse Hermione non lo avrebbe lasciato solo.
Perchè Harry ne era sicuro. Hermione non poteva, non li avrebbe lasciati soli. 
Persi, senza di lei.
Ginny gli si avvicinò distrutta e lo abbracciò. 
Portò Harry con sè a Grimmuld Place. Lo adagiò sul letto e si appoggiò sul suo petto.

<< Credi che tornerà? >> domandò timoroso il ragazzo in poco più di un sussurro.

<< Credo che non se ne sia mai andata, non di sua spontanea volontà. >>

<< Credi che l'abbiano presa? >>

<< Si. >>

Un si distrutto ma che non poteva essere frainteso. 

Lei non li avrebbe lasciati soli.

Persi, senza di lei.

Hermione non l'avrebbe lasciata sola.

Hermione lo sapeva che cosa aveva passato per Harry.

Non ora.

Sperò, pregò.
E mentre pregava sentiva di non volerci più pensare.

<< La vita non dovrebbe essere così per due ventenni, lo sai vero? >> gli chiese lui.

<< La vita non dovrebbe essere così per te. >> gli sussurrò Ginny come se bastasse a cancellargli il dolore. 

<< Perchè? >> 

<< Sei stupendo. >>

<< Non sono niente di quello che pensi Ginny. >>

<< Ma sei perfetto per me. >> Un bacio che aveva già alleggerito l'aria e l'aveva resa piena d'amore.
Potevano permettersi un attimo, solo un momento di felicità?

<< E non solo per me a quanto pare. " Non era così male Natale quattro anni fa."  >> Mimò Ginny per poi scoppiare a ridere.
Harry gli tirò scherzoso un pugno sul braccio sorridendo.

<< Ah- ah. Sei gelosa. >>

<< Chi io? No, e perchè dovrei? Il mio ragazzo non ha appena detto ad un'altra che è stata importante. >> disse lei ironica.

<< Ma il tuo ragazzo ha anche detto che non tornerebbe indietro per nulla al mondo. >> specificò lui sorridendo.

<< Diciamo che ti sei salvato. >> sussurrò lei, ridiventando triste.

Potevano permettersi un attimo, solo un momento di felicità?

<< Credi che se ne sia andata? >>  domandò Ginny cambiando radicalmente umore ed argomento.

<< Non lo so . >>

La disperazione tra i loro occhi che sapevano salvarsi, che potevano salvarsi solo incrociandosi.



C'erano altri occhi invece che erano troppo distanti dalla loro salvezza e da qualche ora avevano perso la loro ancora e il loro mare.
Un sussurro prima di cadere in sogno.
<< Mi hai lasciato solo? >>
 
Non ho scuse, uccidetemi.
Il fatto è che ho avuto tanto da fare tra il lavoro e problemi personali e davvero non ho avuto nè l'ispirazione per scrivere nè il tempo per aggiornare. Tutto ciò che posso dirvi è che mi dispiace e che spero davvero che vi sia piaciuto il capitolo, nonostante tutto.
Ebbene si, J.D. è un posto. Che dite, Hermione se n'è andata di sua spontanea volontà? E come la mettiamo con "lumache Weasley"? Che ne pensate di Cho?
A quanto pare finalmente Ron sta metabolizzando la perdita.
Bhè ringrezio tutte voi per le ecensioni e per aver aggiunto la mia storia tra le preferite/ricordate/seguite.
Un grazie anche ai lettori silenziosi e soprattutto vi ringrazio se dopo tutte queste incostanze nell'aggiornare siete ancora qui a leggermi.
Alla prossima.
Ps: non trovate che i nostri Hinny siano davvero cucciolosi in questo capitolo? Sono troppo awww.
Ok finito lo sclero, un bacio.

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