Souls

di PizzaforNialler
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New Life ***
Capitolo 2: *** Friends ***
Capitolo 3: *** Encounters ***
Capitolo 4: *** Sun ***
Capitolo 5: *** Match ***
Capitolo 6: *** Matching suits ***
Capitolo 7: *** Abrupt ***
Capitolo 8: *** Apologize ***
Capitolo 9: *** Lost ***
Capitolo 10: *** Bracelet ***
Capitolo 11: *** Fireflys ***
Capitolo 12: *** Pendant ***
Capitolo 13: *** Revelations ***
Capitolo 14: *** Halloween ***
Capitolo 15: *** Fight ***
Capitolo 16: *** Confusion ***
Capitolo 17: *** Song ***
Capitolo 18: *** Confession ***
Capitolo 19: *** Again ***
Capitolo 20: *** Decisions ***
Capitolo 21: *** Camping ***
Capitolo 22: *** Departure ***
Capitolo 23: *** Rome ***
Capitolo 24: *** Persuasion ***
Capitolo 25: *** Home ***
Capitolo 26: *** Rehearsal ***
Capitolo 27: *** The Contest ***
Capitolo 28: *** Epilogue ***



Capitolo 1
*** New Life ***


                                  

Dicono che quando un uomo è stanco di Londra allora si è stancato di vivere. Io invece mi sono stancata di Londra prima ancora di trasferirmi lì.
I miei genitori avevano divorziato e così mia mamma decise di cambiare radicalmente la sua vita. Solitamente una donna inizia un cambiamento radicale partendo dai capelli ma, sfortunatamente per me lei decise di trasferirsi in una nuova città insieme a me e mio fratello. Londra per l'appunto.
Ed eccomi qui, seduta in un vagone di un treno ad alta velocità mentre guardavo dal finestrino Brighton allontanarsi sempre di più.
Il solo pensiero di doversi abituare al suono dei clacson di una città super affollata come Londra quando si è soliti ascoltare le strida dei gabbiani mi faceva rabbrividire. Mi sarebbero sicuramente mancate le giornate trascorse in spiaggia quando il sole si faceva spazio tra quella coltre di nubi, il famoso molo con le giostre e le bancarelle che servivano le migliori ciambelle che abbia mai mangiato in tutta la mia vita e in più, mi sarebbero mancheranno tutti i miei amici.
Appena arrivati a Victoria Station, mia madre decise di prendere un taxi per raggiungere la nostra nuova casa che già conoscevo poichè qualche mese prima eravamo venuti a Londra per fare l'iscrizione in quella che sarebbe stata la mia nuova scuola e ne approfittai per dare uno sguardo alla nuova casa.
Devo ammettere che non potevo lamentarmi. Avevamo un giardino enorme, all'inizio vi era un cancelletto verde che conduceva lungo un piccolo sentiero adornato con fiori che spuntavano ai lati e che conduceva avanti all'ingresso. La casa era di colore bianco e a due piani più una mansarda in cui c'era la mia stanza. La cosa che adoravo di più di quella stanza era una finestra sul tetto che si trovava proprio sul mio letto e che mi avrebbe permesso di guardare le stelle ogni notte, prima di addormentarmi.
Quando finalmente arrivammo era sera. L'aria era molto fresca e le luci del quartiere illuminavano la strada lasciando intravedere le nubi che coprivano quel cielo senza stelle.
Salii subito in camera mia e iniziai a disfare la valigia posizionando i miei vestiti sia nell'armadio che nei cassetti. Accesi il mio portatile e misi una canzone che mi faceva compagnia mentre cercavo di dare a quella stanza la parvenza di quella vecchia.
Mia mamma era già intenta a preparare la cena in cucina mentre mio fratello giocava alla playstation in salotto. La sala da pranzo era distaccata dalla cucina; vi era un lungo tavolo di legno circondato da sedie anch'esse di legno ma avevano dei cuscini di colore rosso che riprendevano il colore del tappeto sul pavimento. Vi erano poi due grandi divani con al centro un tavolino e di fronte una televisione con uno schermo molto grande.
Ad un certo punto sentii bussare alla porta. Mi chiesi chi potesse essere siccome non avevamo ancora fatto amicizia con nessuno del quartiere. Mia mamma andò ad aprire ed io, spinta dalla curiosità scesì al primo piano per vedere chi fosse.
Una signora dai capelli scuri si presentò davanti alla porta con un sorriso stampato sulle labbra e dietro di lei invece vi era un ragazzo alto, riccio e dagli occhi verdi che reggeva in mano un vassoio dal quale proveniva un odore che mi fece venire l'acquolina in bocca. 
<< Salve e benvenuti, io sono Anne e lui è mio figlio Harry, siamo i vostri vicini >> esordì la signora continuando a sorridere.
<< Buonasera, io sono Jenna, prego accomodatevi pure e scusateci per il disordine ma siamo arrivati da poco >> rispose mia madre.
La donna prese il vassoio e lo porse gentilmente verso mia madre spiegandole che era un regalo di benvenuto. 
<< Non dovevate disturbarvi >> continuò mia mamma, << mi farebbe molto piacere se vi fermaste a cena così potremmo gustare insieme questa fantastica torta che avete preparato>>.
I due accettarono senza esitazione e così fui costretta a presentarmi per non risultare scortese poichè li stavo spiando dalla rampa di scale.
<< Lei è mia figlia Kate >> disse mia mamma appena mi vide e così io cercai di fare la parte della socievole anche se non avevo nessuna intenzione di fare nuove amicizie in quel momento.
A tavola Harry si sedette vicino a me, era davvero molto simpatico e scoprii che avrei frequentato la sua stessa scuola. Anche lui aveva 17 anni come me e frequentava il terzo anno. Mi raccontò dei professori, dei corsi pomeridiani e di tutte le attività di quella scuola.
<< Domani ti farò da guida >> disse, rassicurandomi. Evidentemente aveva percepito il mio disagio.
Ero davvero terrorizzata, non volevo andare in una nuova scuola, non ero brava a fare nuovi amici e in più avrei avuto tutti gli occhi puntati addosso essendo la nuova arrivata.
Per fortuna avevo trovato Harry che mi aveva promesso di aiutarmi. Speravo di fare amicizia con gli altri proprio come avevo fatto con lui senza problemi.
Ci demmo appuntamento alla fine del viale del quartiere alle 8:30 in punto e così se ne andò insieme alla madre.
Tornai nella mia stanza e sprofondai sul letto. Ero sicura che non sarei riuscita a prendere sonno facilmente. La finestra sul mio letto catturò la mia attenzione ma..quella notte non c'erano stelle.

 

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Capitolo 2
*** Friends ***



Quella mattina mi svegliai prima che la sveglia suonasse, ci misi un pò per capire che mi trovavo in un'altra casa e subito presi il cellulare per vedere che ore fossero. Erano le 6:30, potevo dormire un'altra mezz'ora ma non ero per niente stanca. Dalla finestra riuscivo a vedere le nuvole che erano ancora più grigie del giorno prima e non c'era traccia del sole. L'ansia iniziava a salire sempre di più, sentivo le gambe pesanti quasi come se non volessero muoversi. Indossai le pantofole e scesi giù di corsa per fare colazione facendo attenzione a non svegliare mio fratello che dormiva ancora beatamente. Sentivo il rumore dell'acqua proveniente dal bagno. Mia madre era già sveglia per cui avrei trovato la colazione pronta sulla tavola. Non avevo tanta voglia di mangiare, il mio stomaco si era chiuso ma dovevo pur mettere qualcosa sotto i denti, così misi dei cereali in una ciotola e versai sopra del latte freddo.

Corsi subito nella mia stanza, aprii l'armadio alla ricerca di qualcosa da indossare. Non avevo idee così optai per un paio di jeans, una t-shirt fucsia ed un paio di converse bianche. Quella mattina avrei avuto letteratura inglese alla prima ora ma poichè non avevo ancora i libri, presi dei quaderni a caso per prendere appunti e li misi nel mio zaino. Nella mia vecchia scuola non c'era la mensa, infatti ero abituata a portarmi il pranzo da casa, quel giorno avrei pranzato in una vera e propria mensa ma per fortuna Harry mi aveva invitato a sedermi al suo tavolo insieme ai suoi amici, così almeno non sarei rimasta da sola  a consumare il mio pranzo.
Erano le 8:20, non volevo far aspettare Harry così misi un pò di mascara ed un pò di blush per attutire il pallore delle mie guance ed uscii di casa.
Stava piovendo, era una pioggia sottile che non dava fastidio infatti nessuno aveva l'ombrello aperto. Per fortuna la mia felpa aveva il cappuccio che tirai su e continuai a camminare aumentando il passo.
Vidi un ragazzo dai capelli ricci e castani uscire da un cancelletto e dirigersi verso la fine del viale.
<< Harry! >> urlai.
Si girò di scatto e appena mi riconobbe mi fece un sorriso a 360 gradi.
<< Buongiorno Kate, hai dormito bene? >> chiese.
<< Diciamo di sì >> risposi annuendo.
Ci incamminammo verso la fermata dell'autobus, Harry mi spiegò che la scuola si trovava a solo quattro fermate da lì e continuò parlandomi di lui e della sua famiglia.
<< E' stato difficile lasciare i tuoi amici di Brighton? >>
<< Direi di sì, ma la mia migliore amica mi ha promesso che verrà a trovarmi presto >>
<< Bhè non preoccuparti, a scuola tutti non vedono l'ora di conoscerti >>
<< C-cosa? >>. Arrossii, odiavo sentirmi al centro dell'attenzione e avere tutti gli occhi puntati contro.
<< Il preside ci ha informati del tuo arrivo e ci ha chiesto di accoglierti con un caloroso benvenuto >> spiegò e mi sorrise di nuovo. 
Almeno il suo sorriso riusciva a dare un pò di luce a quella giornata triste e cupa.
Appena arrivammo davanti alla scuola, c'erano già molti studenti che parlavano, si divertivano e scherzavano insieme.
Harry mi chiese di seguirlo e notai che si stava avvicinando ad un gruppo composto da tre ragazzi e due ragazze che, appena videro Harry, lo salutarono e poi spostarono l'attenzione verso di me.
<< Lei è Kate, la ragazza nuova che si è trasferita qui da Brighton >> esordì.
<< Ciao Kate >> urlarono all'unisono.
Riuscii soltando a dire << Piacere! >> e continuai a tenere la testa bassa. 
Grazie ad Harry ero riuscita a rompere il ghiaccio e stavo cominciando a sentirmi di più a mio agio. In un primo momento dimenticai i nomi dei ragazzi che si erano presentati poi Harry mi spiegò che il ragazzo dai capelli castani di nome Liam e l'altro dai capelli neri e la pelle olivastra di nome Zayn erano i suoi migliori amici.
<< C'è anche un'altra persona molto importante che devo presentarti >> disse Harry ma subito dopo suonò la campanella e non ebbi modo di sapere chi fosse.
<< Vuoi che ti accompagni in classe? >> mi chiese Harry.
<< No grazie,  ho la cartina della scuola, non credo che mi perderò >>.
<< Ci vediamo a pranzo allora! >> disse Harry sorridendomi.
Presi la cartina dallo zaino, dovevo andare al secondo piano e così salii le scale. C'erano tanti ragazzi che spingevano e facevano chiasso. La mia vecchia scuola invece aveva un numero di studenti limitato e, proprio per questo motivo era sempre silenziosa ed era raro sentire urla e schiamazzi come qui.
Feci un grande respiro e poi mi feci coraggio ed entrai in classe.
Una professoressa dai capelli lunghi e biondi appena mi vide mi sorrise, << tu devi essere Kate >> esordì sorridendo. 
<< Sì..> fu l'unica sillaba che uscì dalla mia bocca.
<< Un momento d'attenzione ragazzi >> disse la professoressa alzando il tono di voce, << lei è Kate la vostra nuova amica, spero passerai un buon anno scolastico in questa scuola >> mi congedò, ed io mi feci strada tra i banchi prendendo posto nell'unico banco rimasto libero in terza fila.
L'ora passò in fretta, i miei compagni del corso di letteratura sembravano simpatici e disponibili. Durante l'ora mi sorridevano e altri mi guardavano un pò incuriositi. Stavano studiando "Cime Tempestose", avevo letto quel libro forse dieci volte e sapevo quasi tutte le battute a memoria. Quel libro era per me un vero e proprio capolavoro della letteratura inglese. La professoressa inoltre sembrava molto brava e disponibile.
Le altre ore passarono quasi tutte allo stesso modo. I professori erano stati tutti molto gentili con me e cercavano di farmi sentire a mio agio. Mi presentavano alla classe appena entravo e anche tutti i ragazzi dei vari corsi che frequentavo erano molto gentili con me. Molti mi avevano fatto domande su Brighton e sui miei interessi e altri mi avevano invitato a pranzare con loro ma purtroppo avevo dovuto rifiutare perchè c'era già Harry che mi aspettava a mensa.
Quando suonò la campanella che annunciava l'inizio del pranzo, sgattaiolai fuori dalla classe e mi avviai verso la mensa. Cerano dei tavoli verdi dalla forma circolare quasi tutti occupati e un grande bancone dietro cui vi erano tre donne intente a servire il pranzo alla lunga fila di alunni che si era formata.
Vidi subito Harry che era seduto ad un tavolo e stava parlando con un ragazzo. 
<< Ciao Kate! >> urlò Harry da lontano appena mi vide.
Ricambiai il saluto e presi posto vicino a lui.
<< Lui è Louis Tomlinson, stamattina ti ho detto che ti avrei fatto conoscere una persona molto importante per me >>
<< Ciao Louis, molto piacere io sono Kate >>
<< Harry mi ha parlato di te, dice che sei molto simpatica e che per la prima volta ha una vicina così >>
Sorrisi, ci fu un minuto di silenzio e iniziai a sentirmi un pò a disagio.
<< Lui è il mio ragazzo. >>  Confessò Harry.
Louis arrossì e annuiva confermando ciò che Harry aveva detto.
<< Non tel'ho detto perchè volevo fosse una sorpresa e poi non lo sanno tutti ma solo gli amici >>.
Amici, Harry aveva usato la parola amici il che mi rasserenò. Avevo trovato un amico in meno di 48 ore, non male come inizio!
<< Ti stavamo aspettando per fare la fila e prendere da mangiare >> spiegò Louis e così ci incamminammo verso il bancone. Presi del pollo con le patatine ed una mela mentre da bere una semplice bottiglia d'acqua naturale.
Ritornammo al nostro tavolo, Louis era davvero molto simpatico e mi fece molte domande perchè voleva conoscermi meglio. Avevo l'impressione di averli conosciuti da sempre, mi facevano sentire davvero a casa. Non avrei potuto trovare di meglio.
Ad un certo punto vidi con la coda dell'occhio un ragazzo entrare nella mensa. Era biondo con dei bellissimi occhi azzurri, non era tanto alto ma aveva un sorriso che faceva paura, nel senso positivo del termine.
<< Oh, lui è Niall Horan >> disse Harry poichè si accorse che stavo fissando quel ragazzo.
<< E' meglio che ti tieni alla larga da lui, cambia ragazza ogni settimana, è un insensibile. >> Spiegò Louis.
<< Già, la fama di " più bello della scuola" gli ha fatto montare la testa. >> continuò Harry. 
                                                                                                                        *
Le ultime due ore di lezione volarono. Mi sentivo così stanca che volevo solo tornare a casa. Prima di lasciare l'istituto però, mi fermai allo sportello studenti perchè dovevo scegliere un corso extracurriculare da frequentare di pomeriggio per guadagnare ulteriori crediti che mi avrebbero aiutata ad entrare nei college. Mi accorsi che tra le materie c'era laboratorio di chimica e così lo scelsi senza pensarci due volte. Amavo la chimica e a Brighton svolgevamo le intere lezioni di chimica in laboratorio poichè per il mio professore, era molto più importante la pratica anzicché la teoria per apprendere facilmente la chimica. << Hey Kate! >>. Sentii una voce familiare chiamarmi, appena notai quella chioma riccia in lontananza capii subito che si trattava di Harry e così corsi verso di lui. << Io e Louis andiamo al bar a prendere qualcosa da bere, vuoi venire con noi? >>
<< Mi dispiace Harry, vorrei tanto ma sono stanchissima è meglio se torno a casa >>
<< Come vuoi tu allora, domani stesso posto stessa ora? >>
<< Sì >>. Lo guardai sorridendo, << divertitevi >> continuai.
<< Senza di te non sarà la stessa cosa >>. Rispose Harry scherzando.
 Mi incamminai verso la fermata dell'autobus, misi le cuffie nelle orecchie ad altissimo volume e aumentai il passo. Ero in ritardo e non avevo nessuna intenzione di perdere il pullman ed aspettare il prossimo. L'aria stava diventando ancora più fresca; vedevo i negozianti chiudere le vetrine dei propri negozi; e le macchine intasate nel traffico. Alle 6 di pomeriggio era come se Londra si fermasse per un attimo. Tutti ritornavano a casa come le rondini al nido, fiere del cibo che avevano portato ai figli. Le luci che illuminavano Londra erano però sempre tutte accese, in più, il rosso dei pullman tipici dell'inghilterra davano un tocco magico a quell'atmosfera cupa. Prima di trasferirmi nella capitale, l'avevo visitata forse due volte e non mi ero mai accorta di quest'aria magica che esorta i turisti a ritornare sempre, che non stanca mai. Forse sia Londra che questa nuova vita mi stavano davvero piacendo. Il pullman per fortuna non era ancora arrivato e così aspettai alla fermata insieme ad un gruppo di ragazzi. Ripensai al ragazzo che avevo visto oggi a pranzo. Ero curiosa di sapere che tipo fosse e in più volevo capire perchè Harry e Louis avessero reagito in quel modo. Mi erano rimasti impressi i suoi occhi. Seppur l'avessi visto da lontano, non avevo potuto far a meno di notare quel colore azzurro acceso che, in un primo momento, mi ha riportato alla mente il colore che assumeva il mare di Brighton quando capitavano quelle rare giornate di sole. Dicono che gli occhi sono lo specchio dell'anima, ed io avrei tanto voluto sapere cosa si celasse dietro. Quella sera, ero così stanca che mangiai in fretta e salii subito nella mia camera. Mi distesi sul letto e fissai il cielo dalla finestra per un pò. Riuscivo ad intravedere due stelle molto grandi che illuminavano quel cielo buio e nuvoloso. Non mi intendevo di astronomia per cui non potevo sapere di che stelle si trattassero ma mi ricordavano quegli occhi. Erano così luminosi che era impossibile non vederli, così com'era impossible non notare le uniche due stelle in un cielo buio. Scivolai in un sonno profondo senza neanche accorgermene e quella notte sognai Niall Horan.

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Capitolo 3
*** Encounters ***


                                      

Sognare Niall Horan mi aveva sconcertata, era possibile sognare una persona che nemmeno conoscevo? Beh, secondo Freud sì. Ma la domanda che più mi tormentava era perché?, perché avevo sognato proprio lui?

Mi sarebbe bastato parlare con lui e capire quanto fosse antipatico e altezzoso, come lo descrivevano Harry e Louis, per dimenticarmi anche il suo nome. Odiavo questo tipo di ragazzi, soprattutto se frequentano una ragazza diversa a settimana. 
Harry era seduto sul muretto del viale e mi stava già aspettando. 
<< Buongiorno Kate >> esordì con il suo solito sorriso.
<< Buongiorno riccio >> risposi ricambiando il sorriso.
Quella mattina c'era un raggio di sole che oltrepassava le nuvole rendendo quell'aria meno fredda del solito. L'autunno stava per arrivare e ciò si poteva capire dai tappeti di foglie gialle, marroni e rosse che ornavano le strade di Londra.
<< Parlami di Niall >> dissi senza neanche contare fino a dieci.
<< Cosa vuoi sapere su di lui? E perché ti interessa così tanto? >> chiese Harry con un'aria confusa.
<< Tu e Louis mi avete incuriosito quando avete detto "stai alla larga da lui".  Ora sembra che sia avvolto da un'alone di mistero e.. si sa la curiosità è donna! >>.
<< Bhè.. non siamo amici ma a scuola tutti sanno chi è. E' il quarterback della nosta squadra di football e devo ammettere che è solo grazie a lui se l'anno scorso siamo arrivati in finale e abbiamo vinto una coppa e un premio in denaro che ha permesso alla nostra scuola di mettere a disposizione degli studenti nuove attività pomeridiane. >>
Pendevo dalle labbra di Harry come un bambino delle elementari che ascolta gli insegnamenti del maestro per imparare a leggere.
<< Comunque..>> aggiunse << come ti ho già accennato l'altro giorno a mensa, la fama gli ha montato la testa. Ora è fidanzato con una certa Alison da circa due settimane credo ed è quasi un record. Forse è una cosa seria >> disse mentre scoppiava a ridere.
<< Inoltre le persone come noi non fanno per lui! Si sente superiore a tutti, solo i giocatori di football e le cheerleaders tra cui Alison possono rientrare nella sua cercha di amici. Noi siamo... plebei come dice lui >>
<< Magari ti chiederà di uscire  perché sei la ragazza nuova e a scuola da circa una settimana dal tuo arrivo si sente parlare solo di te >>.
<< Non prendermi in giro, ti avevo fatto una domanda seria! >> risposi fingendo di arrabbiarmi ma dal mio tono si poteva cogliere l'ironia.
<< Grazie per la tua dettagliata spiegazione, Harold! >>
<< Sai che odio essere chiamato così >>
<< Appunto >>.
Mi sentivo così fortunata ad avere un amico come Harry. Mi faceva sentire a mio agio e con lui potevo parlare di tutto. Non mi giudicava mai anzi, cercava sempre di capirmi e mettersi nei miei panni ed infine era sempre disponibile quando si trattava di aiutarmi.
Alla prima ora avevo educazione fisica, odiavo così tanto quella materia che preferivo fare sei ore di matematica senza interruzione.
Non avevo niente contro l'attività motoria ma purtroppo il problema ero io! Ero così goffa che i miei amici della scuola di Brighton si sbellicavano dalle risate quando mi vedevano correre, sottolineando il fatto che assomigliassi ad un pinguino che scappa da un leone di mare. E per questo motivo, mentre tutti gli altri correvano, io spesso e volentieri fingevo di allacciarmi le scarpe in un agolino della palestra. Per non parlare poi della pallavolo. Penso di non essermi mai sentita così a disagio come quando mi trovavo in un campo, di fronte a quella rete. Me ne stavo sempre in un angolo in disparte, i miei compagni evitavano di passarmi la palla ma il problema sorgeva quando la squadra avversaria capiva che ero un'ottima "preda".
<< Tu sei Kate Dawn, vero? >> mi chiese la professoressa di educazione fisica.
<< Sì, sono io >>
<< Dovresti, per favore, portare i tuoi certificati di ottima salute in infermeria. >> mi spiegò. << E' lì che li custodiamo >> e concluse sorridendomi.
Era una donna sulla cinquantina ma aveva un corpo perfetto da far invidia ad una ventenne. Portava dei lunghi capelli neri raccolti in una coda e aveva gli occhi leggermente a mandorla anch'essi neri.
La mia classe si era raccolta in un cerchio e stavano scegliendo i posti per la pallavolo.
<< Kate, tu sei con noi vero? >> mi chiese un ragazzo alto, dagli occhi chiari che portava una fascia rossa sulla fronte.
<< Io..in realtà non sono tanto brava >> ammisi e sentii le mie guance diventare sempre più calde. Odiavo arrossire in pubblico ma purtroppo in certe situazioni era più forte di me.
<< Ci serve un giocatore altrimenti non possiamo giocare >> mi spiegò il ragazzo; << però puoi metterti dietro di me così ti aiuto io >> continuò cercando di rasserenarmi.
Evidentemente aveva capito il mio disagio e cercò in così tanti modi di convincermi a giocare che non potevo rifiutare.
<< Io sono Ashton comunque, Ashton Irwin ma puoi chiamarmi Ash >> e si fece strada verso il campo facendo segno di seguirlo.
Purtroppo non fui d'aiuto per la mia squadra. Appena mi arrivò la palla cercai di lanciarla verso il campo avversario ma questa rimbalzò contro la rete facendo guadagnare un punto all'altra squadra. Vedevo gli sguardi arrabbiati dei miei compagni e avrei tanto voluto sotterrarmi e scomparire.
<< Non preoccuparti, capita a tutti di sbagliare >>. Ashton cercò di confortarmi mentre gli altri lasciarono la palestra tristi per la sconfitta.
<< Ti fermi in mensa a pranzo? >>. Annuii, << ti andrebbe di pranzare in giardino? Oggi c'è un pò di sole >> mi chiese timoroso di una risposta negativa.
<< Perché no! >> risposi.
<< Allora a dopo. >> e si diresse verso gli spogliatoi maschili.
Da quando ero arrivata in questa scuola, avevo ricevuto solo inviti per il pranzo. Evidentemente era buona educazione, pensai. 
Mi cambiai velocemente, i miei capelli erano davvero in disordine così decisi di lasciarli legati. Mandai un sms ad Harry spiegandogli che mi sarei trattenuta a pranzo con Ash e lui mi rispose inviandomi uno smile triste. Sapevo però che non era poi così triste perchè il pranzo era l'unico momento in cui poteva passare del tempo da solo con Louis a scuola e da quando c'ero io che facevo da terzo incomodo, era costretto a dividere parte del tempo anche con me.
Quando suonò la campanella che annunciava l'inizio del pranzo, andai in mensa, presi il pranzo e corsi subito in giardino. Ashton era appoggiato ad un muro, aveva le braccia conserte e guardava a terra.
<< Ash! >> appena lo chiamai alzò subito lo sguardo e quando mi vide sorrise. Lo raggiunsi e mi guidò verso una parte della scuola che non avevo mai visto.
Mi sentivo un pò come Alice nel paese delle meraviglie quando arriva nel labirinto della Regina di Cuori.
Era un posto molto tranquillo, c'erano pochi studenti perchè la maggior parte preferiva pranzare in mensa. Notai che altri stavano seduti sul prato e prendevano quel pò di sole che il tempo di oggi ci concedeva.
C'erano circa una decina di tavolini rettangolari in legno con attorno delle sedie di plastica bianche. Ashton scelse un tavolino e ci sedemmo.
<< Non ti sei fermato a prendere qualcosa da mangiare? >> domandai.
<< In realtà no, stamattina sono uscito presto da casa e mi sono fermato da un panettiere che oltre a fare il pane, prepara anche degli ottimi pranzi a sacco. Dovresti provarli. >>
I suoi occhi azzurri, alla luce sembravano ancora più chiari; mi ricordavano quelli di Niall che avevano una tonalità più scura, ma allo stesso tempo erano profondi e ci si poteva perdere al loro interno.
<< Andrai alla partita sabato? >> mi chiese mentre afferrava un pezzo di pane con i denti.
<< Quale partita? >> domandai confusa.
<< Sabato ci sarà la partita di football, ti va di venire? Si terrà nel campetto della nostra scuola >> mi spiegò.
Accettai l'invito. Anche se lo sport non era il mio forte, mi piaceva guardare le partite di football soprattutto se si trattava di football americano come in questo caso. Chiesi se potevo invitare anche Harry e Louis perchè non volevo si sentissero esclusi, d'altrone era solo grazie a loro se ero riuscita a superare l'ostacolo più grande e se ero riuscita a farmi degli amici.
Mi ricordai che l'insegnante di educazione fisica mi aveva chiesto di portare il mio certificato di buona salute in infermeria e così, appena finii di mangiare Ash mi spiegò dove si trovasse e mi incamminai verso l'interno della scuola. Per fortuna trovai subito la sala e sottolineo per fortuna perchè un altro dei miei problemi era l'orientamento. Avevo la capacità di perdermi anche in casa mia!
Bussai alla porta e dopo pochi secondi una voce mi invitò ad entrare. Mi accolse una donna dai capelli biondi legati in uno chignon , indossava una divisa bianca e scarpe dello stesso colore.
<< Salve, sono Kate Dawn, dovrei consegnare il mio certificato di salute >>
<< Ciao Kate, tu devi essere la nuova arrivata  >> disse con una voce molto dolce ma allo stesso tempo squillante.
Prese il mio certificato e mi chiese di aspettare perchè dovevo firmare un documento.
<< Allora sei tu la novellina >>. Sentii una voce tanto arrogante quanto profonda, mi voltai e avrei potuto riconoscere quegli occhi tra mille. Era Niall Horan.

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Capitolo 4
*** Sun ***


                                    
Quelle parole risuonarono nella mia testa, per un attimo ho avuto l'impressione che il tempo si fosse fermato in quella stanza e l'unica cosa che riuscivo a vedere era Niall. Mi girai di scatto per essere sicura che fosse stato lui a parlare e soprattutto per accertarmi che non fosse stato solo un prodotto della mia immaginazione.
Stava seduto sul letto, aveva le gambe distese e notai che aveva un piede fasciato, il ciuffo biondo dei capelli cadeva disordinato sulla fronte e quegli occhi blu erano puntati su di me.
<< C-come, scusa? >> fu l'unica cosa che riuscii a pronunciare con una flebile voce.
Un rumore alle mie spalle distolse l'attenzione di entrambi, una ragazza dai capelli biondi che cadevano ricci sulle spalle aveva appena aperto la porta dell'infermeria. Indossava la divisa delle cheerleaders formata da un top rosso con il simbolo della squadra di football ed una gonna anch'essa rossa con delle rifiniture nere.
<< Amore come stai? >> disse precipitandosi verso Niall.
Doveva essere sicuramente Alison, Harry mi aveva parlato di lei e evidentemente ci aveva visto giusto perchè Niall sembrava così preso dalla ragazza che era come se io non fossi mai entrata in quella stanza.
Per fortuna la dottoressa arrivò con i fogli che dovevo firmare e lasciai subito quel posto.
Mi incamminai a passo veloce, a testa bassa e sovrappensiero verso l'uscita della scuola.
Andai a sbattere contro qualcuno, << scusa! >> dissi alzando lo sguardo da terra.
Appena alzai lo sguardo, la prima cosa che notai era una fascia rossa che copriva la fronte del ragazzo e subito dopo scorsi un volto familiare. Ero appena finita addosso ad Ash che sembrava essersi fatto male la spalla.
<< Dove corri? >> mi chiese come se non fosse successo niente.
<< Sto andando a casa, oggi non ho corsi pomeridiani. >>
<< Beh, se non hai da fare e considerando che il sole oggi ha deciso di non abbandonarci, ti andrebbe di accompagnarmi in un posto? >>.
In un primo momento esitai, in fondo conoscevo Ash da meno di 24 ore, tuttavia accettai l'invito perchè sentivo di dovermi distrarre e sarebbe stata anche una buona occasione per visitare Londra dato che i posti che conoscevo bene si contavano sulle dita di una mano.
<< Dove mi porti? >> chiesi incuriosita.
Ashton rise, << è una sorpresa >> dichiarò a voce bassa.
<< Tu seguimi. >> aggiunse.
Non avevo la minima idea di dove mi stesse portando e così decisi di concentrarmi sulle nuove strade che stavo percorrendo. Ashton avrebbe preferito prendere la metropolitana perché era il mezzo di trasporto più veloce ma colse la voglia irrefrenabile che avevo di visitare Londra e per questo optò per il pullman.
Passammo per Oxford Circus e notai che c'era molta gente intenta a fare shopping nei negozi ancora aperti. 
<< Devi venire qui nel periodo natalizio, le luci sono bellissime e si respira davvero l'aria di festa>>. Mi spiegò Ashton che continuava a non volermi dire dove mi stesse portando.
Cambiammo un altro pullman e quado arrivammo, almeno pensai che quella dovesse essere la destinazione perchè Ashton non rimase fermo alla pensilina ad aspettare un altro pullman, lessi una grande scritta " South Bank".
<< Al ritorno prendiamo la metropolitana >> scherzò Ash.
Non potevo dargli torto, avevamo impiegato più di mezz'ora per arrivare.
Rimasi sbalordita da quel posto, in lontananza il tower bridge colse la mia attenzione.
<< Dobbiamo camminare un altro pò e poi siamo arrivati, promesso >>.
Annuii, avrei potuto fare anche altri chilometri a piedi perchè per quel posto ne valeva davvero la pena.
Arrivammo su un viale alberato, Ashton si sedette su una delle tante panchine sparse un pò ovunque e mi invitò a fare lo stesso.
<< Vieni, e guarda. >>
Mi sedetti e di fronte a me c'era lo scenario più bello che avessi mai visto.
Il tower bridge era spettacolare, immenso; sulla mia destra invece c'era il Big Ben che si stanagliava contro un cielo rosso-arancione e di fronte a noi un bellissimo tramonto.
Rimasi senza parole, tutto quello che vedevo sembrava così perfetto che neanche una cartolina avrebbe potuto immortalare tanta bellezza.
<< Vieni spesso qui? >> chiesi.
<< Sì, vengo qui quando ho bisogno di stare da solo, questo posto mi rilassa e a volte mi fermo a studiare su una di queste panchine >> mi spiegò. << Inoltre oggi siamo stati fortunati perché quando non c'è il sole, non è la stessa cosa. >> continuò sorridendomi.
<< C'è qualcosa che ti lega a questo posto? >> chiesi incuriosita.
<< Non proprio >> rispose e subito cambiò discorso.
Sapevo che quel posto nascondeva qualcosa di davvero importante per lui  ma non volevo costringerlo a parlare, forse non era ancora arrivato il momento giusto e comunque non mi conosceva ancora abbastanza bene.
In quel pomeriggio ebbi l'opportunità di conoscere meglio Ashton, mi racconto della sua passione per la musica e che suonava in una band. Sognava di diventare qualcuno di importante, di diventare famoso e guadagnare fama internazionale.
Aveva intenzione di iscriversi a qualche concorso che gli avrebbe potuto garantire un contratto musicale e mi promise che un giorno mi avrebbe fatto ascoltare una canzone scritta da lui.
La luce diede spazio al buio e l'aria iniziava a diventare più frizzante tanto che dovetti indossare la felpa. Capimmo che era ora di tornare a casa e così ci dirigemmo verso la metropolitana.
Non vedevo l'ora di tornare a casa perché stavo letteralmente morendo di fame, Ashton fu così gentile da accompagnarmi, << ti avevo detto che dovevamo prendere la metro anche all'andata. >> Scherzò.
<< Grazie mille per il bellissimo pomeriggio alternativo >> dissi.
<< Ora a causa tua domani pomeriggio avrò il doppio dei compiti da fare! >> disse ridendo e mi salutò.
<< Non dimenticare la partita di Sabato>>.

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Capitolo 5
*** Match ***


                                                                                  

Il giorno tanto atteso da tutti i liceali era arrivato. Finalmente era sabato il che significava che ero riuscita a superare una settimana nella nuova scuola senza tanti problemi e avevo fatto molte più amicizie di quanto pensassi.
Erano le 10 del mattino e stavo ancora distesa sul letto, non c'era cosa più bella che svegliarsi da soli senza il terribile suono della sveglia.
Lo screen del mio telefono si illuminò, "Buongiorno Kate, A." appena lessi il messaggio mi scappò un sorriso, Ash era davvero un ragazzo carino. Sembrava diverso dagli altri, con lui si poteva parlare di tutto e stranamente non gli interessavano solo le ragazze belle, alte e perfette.
Ricambiai il saluto e neanche dopo un minuto mi arrivò un altro messaggio "Ti passo a prendere oggi pomeriggio alle sei. xx". Avevo completamente dimenticato che oggi ci sarebbe stata la partita di football a scuola e per quanto avessi preferito trascorrere il primo pomeriggio libero dagli studi tra le vetrine dei negozi di Oxford street, ormai era troppo tardi per rifiutare l'invito.
Decisi che era giunta l'ora di alzarsi e così scesi al primo piano dove un odore inebriante di muffin appena sfornati mi accolse in cucina.
<< Mamma! Non ci credo! >> urlai abbracciandola.
<< Sì, sono proprio i muffin a cioccolato come piacciono a te >>
<< Non puoi capire quanto ti adoro >> dissi e mi catapultai verso il vassoio.
<< E' arrivato un pacco per te >> disse poggiandolo sul tavolo dove stavo facendo colazione.
Era da parte della mia amica Anne, lo scartai come fanno i bambini quando vedono i regali sotto l'albero di Natale e scorsi all'interno una lettera ed un pacchetto.
Presi prima la lettera ed iniziai a leggerla:
"Ciao Kate,
Come stai? Spero tu sia riuscita ad ambientarti al meglio nella tua nuova scuola.
Qui è tutto tranquillo, non è successo niente di nuovo.
E' triste stare senza di te, tutti sentono la tua mancanza. Cercherò in tutti i modi di venire da te per le vacanze di Natale.
Ti voglio troppo bene
Anne"
Anne è sempre stata una persona di poche parole ma nonostante tutto, questa lettera mi aveva fatto ritornare una nostalgia incredibile.
Avrei tanto voluto prendere il primo treno ed andare da lei, per fortuna la distanza non era poi così tanta.
Subito dopo presi il pacchetto, lo scartai e trovai un bellissimo braccialetto viola di tessuto con ricamate sopra in rosa le nostre iniziali "K" e "A" divise da un cuore.
Lo indossai, era bellissimo e mi calzava a pennello nonostante il mio polso fosse molto più piccolo rispetto a quello delle ragazze della mia età.
Decisi che avrei sfruttato il tempo libero per studiare siccome avevo una relazione importante da scrivere sull'interpretazione dei sogni di Freud e che avrei dovuto consegnare il lunedì seguente. Impostai la sveglia per le 5 del pomeriggio in modo che un'ora sarebbe stata sufficiente per lavarmi, vestirmi ed andare alla partita con Ash. Ovviamente mi sarei concessa la pausa pranzo.
Fortunatamente non era una relazione pesante da scrivere, come quelle di storia che alla fine copi sempre da wikipedia. Devo ammettere però che la filosofia mi affascinava molto. Non ero d'accorso con il pensiero filosofico di tutti ma Freud era uno che meritava davvero tutta la mia stima. Avevo letto il suo trattato sui sogni in nemmeno cinque giorni e sapevo già come organizzare la relazione.
Il tempo volò velocemente senza che io me ne accorgessi, appena suonò la sveglia corsi in bagno a fare la doccia. Decisi di indossare un jeans ed una t-shirt a righe orizzontali bianche e rosa. Misi un pò di mascara e blush per rendere abbastanza presentabile il mio volto e alle sei in punto sentii il campanello di casa suonare.
Scesi di corsa ed andai ad aprire, Ash era lì sull'uscio della porta con il suo solito sorriso smagliante che illuminava il suo viso e la sua solita bandana in fronte.
<< Ciao >> disse con una voce calma e dolce
<< Ciao Ash. >> ricambiai il saluto, << sono pronta, devo solo prendere la borsa >>.
Chiusi la porta di casa a chiave siccome sia mia madre che mio fratello erano usciti a fare compere e ci incamminammo verso la scuola.
<< Posso farti una domanda? >> chiesi.
<< Solo una però >> scherzò.
<< Perché indossi sempre la bandana? >>
<< In molti me lo chiedono! Beh,  in realtà non la indosso sempre ma solo in alcune occasioni e, a dire la verità non c'è un motivo preciso. Semplicemente la trovo figa e comunque, non preoccuparti perché non ne ho solo una ma una decina e ogni volta ne indosso una diversa quindi, al di sotto non si nasconde nessuna colonia di insetti! >>.
<< Non volevo dire questo! Ero solo curiosa di sapere se ci fosse un motivo>> dissi ridendo.
                                                 
                                                                       *

A scuola erano tutti euforici, le cheerleaders erano intente ad allenarsi sul campo e non potei fare a meno di notare Alison, altri si pitturavano il visto  con i  colori della squadra della nostra scuola e altri ancora sostenevano e incoraggiavano i giocatori.
La partita sarebbe dovuta iniziare tra circa 45 minuti e così io e Ash decidemmo di prendere posto.
Tutti gli alunni della scuola occupavano un lato del campo mentre gli avversari di colore blu occupavano il lato opposto. Ash mi spiegò che se avessimo perso questa partita, saremmo usciti dal girone e non avremmo più giocare contro altre squadre per tutto l'anno, a meno che non si trattasse di partite amichevoli. In più avrebbero assistito alla partita alcuni insegnanti del college per valutare i giocatori in campo nel caso questi avessero voluto continuare con il football una volta finito il liceo.
Non feci neanche in tempo a prendere posto che il mio telefono iniziò a vibrare e sullo schermo comparve il nome "Harry".
<< Ciao Harold. >>
<< Ciao Katherine. >> disse con una voce acida. << Sono nello spogliatoio dei ragazzi, sto disegnando il logo della squadra sul volto di Zayn, dimmi che hai una matita per gli occhi nera la nostra non scrive più >> aggiunse.
<< Sì, per tua fortuna la tengo proprio in borsa, sono seduta in ottava fila nel lato est, vieni a prenderla? >> chiesi.
<< Ti prego, non farmi venire fin lì vieni a prenderla. I ragazzi mi hanno detto che non è un problema se entri per aiutare. >>
E riagganciò senza neanche aspettare la mia risposta.
Spiegai ad Ash cosa mi aveva detto Harry e così mentre io mi dirigevo verso lo spogliatoio pur non avendo la minima idea di dove fosse, Ash decise di andare a comprare qualcosa da mangiare durante la partita e chiese gentilmente ai ragazzi seduti accanto a noi di mantenere occupati i nosti posti.
Non fu difficile trovare lo spogliatoio dei ragazzi, un odore terribile invadeva quel posto e quasi non riuscivo a respirare mentre i giocatori nelle loro enormi divise ne sembravano assuefatti.
Vidi Harry ed incalzai il passo, ignorando i commenti poco educati dei giocatori che facevano appena passavo davanti a loro quasi come se non vedessero una ragazza da chi sa quanto tempo.
<< Ti devo un favore >> disse Zayn che era seduto mentre Harry era intento a torturargli il volto.
<< Ma figurati >> dissi mentre davo la matita al riccio che potè finire il suo capolavoro.
Lo stemma era venuto davvero bene,  Harry era stato davvero molto bravo, non mi aspettavo che sapesse disegnare così bene considerando che al centro dello stemma vi era un'aquila che non era per niente facile da riprodurre.
<< Grazie mille Kate >> disse Harry e mi diede un bacio sulla guancia. << Io rimango un altro poco qui per fare da supporto morale a Zayn e agli altri, vuoi rimanere anche tu? >>  mi chiese.
<< In realtà Ash mi sta aspettando, abbiamo già preso i posti a sedere. >> spiegai, poi ripresi la matita per gli occhi e mi avviai verso l'uscita sperando che i miei vestiti non si fossero impregnati dell'odore disgustoso che emanava quel luogo.
Camminavo a testa bassa, per una frazione di secondi l'alzai per guardare avanti e sobbalzai quando vidi che Niall stava venendo verso di me.
Non potei fare a meno di notare che mi stava guardando e aveva un aria compiaciuta e alquanto divertita.
<< Ancora qui novellina? Non mi starai mica seguendo? >> disse con un aria di superiorità.
<< Se ti stessi seguendo, starei dietro di te non di fronte a te. >> Sentii le mie guance infiammarsi. Stavo sicuramente diventando rossa e questo non giocava per niente a mio favore. << E poi il mio nome è Kate >>.
<< Io sono Niall, ma penso che tu già lo sappia >>. 
Per quanto i suoi occhi potessero essere immensi e ci si poteva perdere all'interno, quell'aria di superiorità e quel tono di voce erano in grado di rovinare tutto.
Il coach della squadra suonò il fischietto. Questo significava che la partita stava per iniziare e mi sentii sollevata perchè avrei abbandonato quella conversazione alquanto imbarazzante con Niall Horan.
Il biondo però prima di andarsene sfilò la matita nera dal taschino della mia borsa che avevo sbadatamente lasciato aperto, mi prese il braccio ed iniziò a scrivere delle cifre.
Io rimasi incredula, non riuscivo a parlare nè a capire cosa stesse succedendo, sentivo i muscoli del corpo paralizzati quasi come se stessi in uno stato di trance.
<< Chiamami. >> disse e corse via raggiungendo gli altri.
Rimasi immobile per un secondo poi presi a camminare verso l'uscita.
Niall e la presunzione erano fatti a posta per stare insieme. Era stato così arrogante da scrivermi il suo numero di cellulare sul braccio quasi come se mi conoscesse da una vita e in più si aspettava anche che io lo chiamassi.
Mi pervase l'istinto di cancellare via quel numero ma per chi sa quale assurdo motivo, prima di farlo lo salvai in rubrica promettendomi che non l'avrei chiamato e nè che avrei trascorso i giorni successivi a fissare lo schermo del cellulare riuscendo ad imparare a memoria quelle cifre.
Ritornai al mio posto cercando di non sembrare scossa, non volevo che Ash sapesse del mio incontro con Niall. Se c'era una persona di cui avevo bisogno in questo momento era Harry che probabilmente stava seduto con Louis da qualche parte a godersi la partita in tranquillità.
Ash aveva comprato due porzioni di popcorn e due lattine di cocacola che fortunatamente mi aiutarono a smaltire l'agitazione che mi aveva provocato Niall.
La partita procedeva abbastanza bene, il primo tempo si era chiuso in perfetta parità 13-13. Niall riuscì a sbloccare la situazione di stallo che si era creata durante gli ultimi minuti  con una bella corsa in end zone che ci portò in vantaggio. Riprendemmo subito il possesso per tornare in attacco, ma la difesa degli avversari tenne bene. Zayn riequilibrò la situazione: prima mise a segno un touchdown grazie a una corsa da 25 yard. E fu poi proprio Niall che segnò proprio negli ultimi secondi prima della fine.
Dal nostro lato si levarono grida di gioia per la vittoria, le cheerleaders si esibirono in una bellissima coreografia e molti si precipitarono sul campo per abbracciare i giocatori.
Non avevo tanta voglia di rimanere a festeggiare e così dissi ad Ash che dovevo tornare a casa per aiutare mia mamma a sbrigare alcune faccende e nonostante lui si fosse offerto di accompagnarmi, sapevo che moriva dalla voglia di rimanere e così riuscii a convincerlo che non c'era bisogno.
Avevo quasi superato il cancello della scuola quando sentii qualcuno discutere  vivacemente.
<< Ti ho già detto che questa è la mia vita, tu non hai il diritto di decidere per me. >>
Avrei potuto riconoscere quella voce tra mille, era quella di Niall.

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Capitolo 6
*** Matching suits ***


                                              
Il suono della sveglia mi fece sobbalzare. Quella mattina non avevo per niente voglia di alzarmi dal letto e abbandonare quel tepore per andare a scuola.
Controllai le notifiche del mio cellulare ed una parte di me avrebbe tanto voluto che tra i messaggi ce ne fosse anche uno di Niall anche se, sapevo benissimo che non aveva il mio numero di cellulare, né tanto meno era intenzionato a rivolgermi la parola.
Il corso di chimica della prima ora fu l'unico movente che mi diede la forza di alzarmi dal letto ed andare a fare colazione. Mia mamma era già andata a lavoro mentre mio fratello stava ancora dormendo, evidentemente non sarebbe andato a scuola.
Mangiai velocemente dei cereali e poi salii subito in bagno per vestirmi.
Dopo neanche venti minuti ero già alla fermata dell'autobus pronta ad affrontare una nuova giornata e, speravo con tutto il cuore di non incontrare Niall a scuola.
Il corso di chimica a cui mi ero iscritta qualche giorno prima iniziava oggi infatti ero molto emozionata per la mia prima lezione.
Quando entrai in classe notai che vi erano grossi tavoli neri per gli esperimenti, uguali a quelli a cui ero abituata. Erano già tutti occupati tranne uno in cui c'era un ragazzo che avevo già conosciuto il primo giorno di scuola e ricordavo stranamente anche il suo nome, Liam.
Il professor Hemmings mi aveva dato un libro di chimica molto spesso e non aveva dato peso al fatto che io fossi la "nuova arrivata" infatti non si perse in presentazioni.
Presi posto vicino a Liam che mi accolse con un grande sorriso.
<< Tu sei Kate, vero? L'amica di Harry! >> esclamò
<< Sì >> dissi io timidamente, << tu invece sei Liam! >> aggiunsi e lui annuì.
<< Te la cavi in chimica? >> chiese.
<< Beh sì, è la mia materia preferita! >> ammisi.
<< Perfetto! Io sono qui per guadagnare crediti extra ma non ci capisco niente >>.
La lezione era sugli anioni, un argomento che già conoscevo bene ma decisi di prendere appunti ugualmente. Il professore ci assegnò un esperimento che consisteva nel  dimostrare come gli anioni condizionassero il colore delle soluzioni.
Ognuno di noi aveva tutto l'occorrente necessario per sviluppare l'esperimento invece nella scuola di Brighton eravamo costretti a lavorare in gruppi proprio per la mancanza di materiale.
Fummo i primi a finire l'esperimento e a scrivere la relazione finale anche se Liam non era stato di grande aiuto ma si era semplicemente limitato a passarmi l'occorrente che mi serviva.
<< Allora, come ti trovi in questa nuova scuola? >> mi chiese.
<< Direi bene, non posso lamentarmi >>.
<< Sei tu Katherine Dawn? >> chiese una voce femminile.
Alzai lo sguardo e vidi una ragazza molto carina dai capelli castani che mi sorrideva con aria amichevole.
<< Kate >>, precisai con un sorriso.
<< Io sono Liv, ho sentito tanto parlare di te, poi stamattina ti ho vista entrare in classe e ho aspettato che finissi l'esperimento per rivolgerti la parola, sai il professore Hemmings è molto severo e non vuole sentire volare neanche una mosca durante le sue lezioni >>.
<< Piacere di conoscerti, Liv! >> esclamai.
<< Liv, stavo parlando io con Kate! >> esordì Liam.
<< Oh, scusate se vi ho interrotto >> disse timidamente.
<< Kate, devi sapere che Liv è una ragazza molto logorroica, per quanto possa sembrarti calma e pacata >>.
<< Non si direbbe. >> ammisi e questa volta ad interromperci fu il suono della campanella che avvertiva la fine della lezione.
<< Ti serve un aiuto per trovare la tua prossima classe? >> mi chiese premurosamente Liv.
<< A dire la verità no, conosco già l'ubicazione di tutte le classi che frequento però se vuoi possiamo fare la strada insieme >>.
E così salutammo Liam e uscimmo dall'aula. La classe di Liv si trovava proprio vicino alla mia e così ci incamminammo verso il terzo piano. I corridoi erano molto affollati, tutti correvano da una parte all'altra e si sentiva il rumore degli armadietti che venivano sbattuti con violenza dagli alunni.
<< Non è carino? >> disse Liv.
<< Chi? >> chiesi titubante.
<< Liam! >>.
<< Sì, è carino ma non è il mio tipo >>.
Liam era un ragazzo alto, dalla corporatura robusta, gli occhi piccoli e color nocciola ed i capelli corti dello stesso colore. La cosa che mi aveva colpito di più era il suo sorriso, che sembrava avesse la capacità di illuminare l'intera aula.
<< Spero tanto che mi inviti al ballo >> confessò.
L'homecoming! Mi ero completamente dimenticata del ballo d'inizio anno e dell'invito di Harry.
A differenza di altre ragazze, non ero una patita di shopping però adoravo provare tutti quei bei vestiti lunghi ed eleganti riservati per le occasioni speciali come questa.
<< Perché non lo inviti tu? >> chiesi.
<< Sono troppo timida per farlo e poi vorrei tanto che fosse lui ad invitarmi >> mi spiegò, << tu con chi andrai? >> mi chiese.
<< A dire la verità non ci andrò però oggi pomeriggio accompagno due miei amici a trovare un vestito, se vuoi puoi unirti a noi >>.
Vidi i suoi occhi illuminarsi per un attimo ed un sorriso spuntarle sulle labbra.
<< Certamente. >> urlò mentre mi cingeva in un abbraccio.

                                                                       *

Harry e Louis mi stavano aspettando fuori al cancello della scuola. Per mia fortuna non avevo né visto né sentito parlare di Niall e quando finalmente andai via da scuola mi sentii sollevata in quanto non c'era più il pericolo di incontrarlo.
<< Lei è la mia amica Liv >> sbottai.
Harry e Louis per un attimo mi guardarono disorientati, evidentemente non si aspettavano che avrei portato con me un'altra persona ma era stato un bene, non volevo che si sentissero a disagio per colpa mia.
Si presentarono salutandola calorosamente e insieme ci incamminammo verso la fermata dell'autobus. La nostra prima tappa, e speravo l'ultima, sarebbe stata Selfridge, il più bello e grande negozio di Londra.
Quando si tratta di balli della scuola o occasioni importanti, è d'obbligo recarsi lì.
Harry e Louis sembravano più eccitati dei bambini quando entrano nei negozi di giocattoli. Appena arrivati infatti si fiondarono sulle scale mobili per raggiungere il piano riservato agli abiti maschili.
Nonostante io non amassi molto fare shopping, Selfridge era davvero un posto incantevole ed era veramente impossibile trovare un vestito brutto.
Harry mi obbligò a sedermi su una poltrona di fronte al suo camerino perché dovevo aiutarlo a scegliere un vestito e poi mi promise che avrebbe fatto lo stesso con me anche se non ero intenzionata a comprarne uno.
<< Potreste indossare lo stesso papillon tu e Louis >> consigliai.
<< Sì, ci stavo pensando anche io ma avremo due tipi di vestiti diversi. Io indosserò una giacca con sotto una camicia bianca ed un pantalone lungo mentre Louis indosserà la stessa camicia con le bretelle ed il papillon. >> mi spiegò.
Non riuscivo a capire a cosa potessi servirgli se già aveva pianificato tutto.
<< Ora siediti e aiutami a scegliere il completo migliore >> disse quasi come se mi avesse letto nella mente.
Circa mezz'ora e cinque completi dopo, Harry era indeciso tra due giacche: una nera con delle applicazioni bianche ed un'altra celeste chiaro quasi indaco che richiamava gli occhi di Louis.
<< La seconda >>  dissi senza neanche pensarci.
<< Sapevo avresti scelto questa >> commentò soddisfatto.
Optammo poi per un papillon nero e andammo a cercare insieme a Louis delle bretelle dello stesso colore dell'abito di Harry e successivamente corsero insieme nei camerini a provare gli abiti per vedere che effetto facessero insieme.
Sia io che Liv quando li vedemmo rimanemmo senza fiato, erano davvero bellissimi.
Ora toccò al turno mio e di Liv e così scendemmo tutti al piano inferiore.
C'erano vestiti sia lunghi che corti, coloratissimi e brillanti.
Liv scelse un abito rosa pallido che scivolava sul suo fisico slanciato e donava al castano dei suoi capelli sfumature color miele. Le feci molti complimenti e l'aiutai a rimettere in ordine i capi scartati. La scelta del vestito era stata un'operazione molto più breve e semplice rispetto a quella di Harry e Louis.
Mentre stavamo per dirigerci alla cassa per pagare, Harry iniziò a guardarmi in cagnesco perché aveva intuito che non avevo comprato nessun vestito.
<< Kate, prova subito quel vestito blu >> urlò indicandolo.
Era un vestito senza spalline, aveva un corpetto blu chiaro ornato da alcune pietre ed una gonna larga a palloncino che arrivava un pò più sopra del ginocchio.
Quel vestito aveva già catturato la mia attenzione quando ero entrata nel negozio e, evidentemente Harry l'aveva notato.
Per la prima volta trovai un vestito che mi piaceva della mia taglia e  Liv fu così gentile da accompagnarmi nel camerino per provarlo.
<< Wooow! >> disse appena mi vide.
Mi sentivo in imbarazzo con quel vestito addosso, non ero abituata a vestirmi in modo così elegante.
Quando Harry mi vide gli si illuminarono gli occhi e mi fece segno di andare subito alla cassa a pagare.
Nonostante non avessi intenzione di andare al ballo, decisi comunque di comprarlo, mi sarebbe sempre potuto servive in qualche altra occasione. E comunque non avevo scelta, Harry non mi avrebbe permesso di uscire da quel negozio senza vestito!
La vibrazione del mio cellulare attirò la mia attenzione. Sbarrai gli occhi increduli e rilessi più volte il nome che era comparso sullo schermo, per un attimo ho pensato di avere le allucinazioni. Non avevo preso un abbaglio, su quello schermo c'era davvero scritto "Niall Horan".
"Scusa per l'altra sera".
Non sapevo cosa dire e mi tremavano così tanto le mani che non riuscivo a digitare una risposta.
"Niall?" fu l'unica cosa che riuscii a scrivere.
Dopo neanche un secondo mi arrivò una nuova risposta
"Sapevo che avresti salvato il mio numero".
________________________________________________________________
Angolo Autrice
Ciao a tutti, questo è il primo "angolo autrice" che scrivo. Prima di tutto volevo ringraziarvi per le tantissime visualizzazionii e le recensioni che mi lasciate. Cerco in tutti i modi di non annoiarvi e non voglio che la mia storia prenda una piega banale!
Per quanto riguarda il prosieguo, credo abbiate capito che Niall nasconda qualcosa e vi anticipo che non si scoprirà tutto subito.
Anche Ash avrà qualcosa da confessare ma non è ancora il momento!
p.s. Ci sarà una sorpresa al Prom.

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Capitolo 7
*** Abrupt ***


                                                                    
Mi avvicinai per accertarmi che si trattasse di lui e così lo vidi che camminava avanti e indietro velocemente nei pressi del cancello, vi si poteva scorgere l'agitazione da quei passi inquieti. Stava discutendo a telefono con qualcuno, non avevo alcuna idea di chi potesse essere, di certo non era Alison perché pochi minuti prima era impegnata nella coreografia delle cheerleaders sul campo. Il tono di Niall era diverso dal solito, non era più basso e profondo ma alto e si percepiva una vena di tristezza.
Aveva ancora la divisa addosso, questo stava a significare che non era andato ancora a cambiarsi e che il festino post-vittoria era passato in secondo luogo. 
Quella chiamata doveva essere proprio una cosa seria.
Ad un certo punto Niall attaccò e sembrava quasi che avesse interrotto la conversazione di proposito. Si sedette a terra con le mani che circondavano le gambe piegate e rimase lì in silenzio.
Mi avvicinai ancora di più in modo che lui potesse vedermi e senza neanche pensarci, iniziai a rivolgergli la parola.
<< Stai bene? >> chiesi e appena sentì le mie parole, puntò quegli occhi blu verso di me.
<< Cosa ci fai qui? >> sbottò con aria arrogante.
Odiavo le persone che rispondevano ad una domanda con un'altra domanda ma non mi sembrava né il caso né il momento giusto per litigare con Niall e così cercai di essere più gentile possibile.
<< Stavo tornando a casa e ti ho sentito parlare a telefono...>> ammisi timidamente cercando di evitare ogni contatto con quegli occhi.
<< Beh, allora faresti bene a continuare quello che stavi facendo >>.
La sua voce era così dura e arrabbiata che mi pentii di essermi fermata ma, cos'altro avrei potuto fare?
<< Scusa, pensavo avessi bisogno d'aiuto >>, sentii le mie guance avvampare e non desideravo altro che andarmene da quel posto. Non capivo perché Niall stesse reagendo in questo modo, mi trattava come se fossi stata io la causa di quella telefonata. Ripensavo a quando l'avevo incontrato qualche ora prima nello spogliatoio e  mi sembrava di avere un'altra persona avanti.
<< Non ho bisogno del tuo aiuto >> disse e sembrava stesse sputando acido. Si alzò e s'incammino verso il campo della scuola quasi come se volesse dirmi che non voleva continuare quella conversazione che avevamo iniziato.
Mi lasciò lì, da sola e quel "tuo" che aveva pronunciato rimbombava nella mia testa. Mi veniva da piangere, sentivo gli occhi che iniziavano a pizzicare tuttavia, non potevo dargli torto. Infondo chi ero io per Niall Horan? E perchè mai avrebbe avuto bisogno del mio aiuto?.
Presi l'i-pod dalla borsa, misi le cuffie nelle orecchie e me ne andai sconsolata verso la fermata del pullman.
Il buio era calato velocemente e faceva molto freddo inoltre il cielo si stava annuvolando ma tutto ciò era molto più sopportabile di quello che era successo con Niall.

                                                                    *

Il mio stomaco si era ormai chiuso, non avevo nessuna voglia di mangiare e così andai diritta nella mia stanza, mi distesi sul letto cercano di prendere sonno ma le parole così pungenti di Niall risuonavano imperterrite nella mia testa.
Avevo bisogno di qualcuno con cui parlare ed Harry sembrava l'unica persona adatta così decisi di inviargli un sms :
"Sei a casa?"
I numeri di telefono in rubrica mi fecero ricordare che quel pomeriggio Niall mi aveva scritto sul braccio il suo numero e più ci pensavo, più non riuscivo a trovare una spiegazione o un nesso logico che potesse accomunare i due eventi così diversi. Perché era cambiato nel giro di poche ore? E soprattutto con chi stava parlando al telefono?
La vibrazione del telefono mi distolse da quei pensieri tormentosi, per mia fortuna Harry è sempre stato molto veloce a rispondere ai messaggi.
"Ho appena accompagnato Louis a casa, sono quasi arrivato. E' successo qualcosa?  xx "
"Ho bisogno di parlarti, ti va di venire da me?"
"Apri la porta. x"

Sorrisi, Harry era davvero un amico formidabile. Corsi di sotto per aprirgli la porta e lo feci accomodare in camera mia mentre io preparavo una cioccolata calda per entrambi anche se non ne avevo tanta voglia a differenza di Harry che sembrava non mangiasse da una settimana.
Mi sedetti vicino a lui e gli raccontai tutto quello che era successo senza tralasciare nessun dettaglio. Avevo raccontato tutto d'un fiato e velocemente e quando finii, Harry aveva gli occhi sbarrati ed increduli.
<< Stai scherzando vero? >> chiese. << Come si permette di trattarti così se nemmeno ti conosce? E poi che razza di scherzo è quello del numero di telefono? >> aggiunse.
Io non risposi ma mi limitati a fare spallucce mentre cercavo di non guardare Harry negli occhi per non scoppiare a piangere da un momento all'altro.
Il riccio capì quello che stavo provando e così mi abbraccio forte, tenendomi tra le sue braccia per un pò.
<< Kate, ascoltami, come ti ho già detto Niall non è un bravo ragazzo, si limita a divertirsi con le ragazze trattandole come se fossero giocattoli >> disse ritornando serio, << non fa per te, fidati >> aggiunse.
<< Hai ragione, penso di essermi presa solo una stupida cotta per lui >> confessai.
<< Già, ma come hai potuto constatare oggi, non ne vale la pena >> mi assicurò, << inoltre non voglio che tu stia male per uno come lui e credo proprio che quello che è successo oggi sia un segno >>.
Harry aveva ragione, se solo non fossi stata stregata da quegli occhi, a quest'ora non starei male per un ragazzo che ricorda vagamente Dorian Gray, bello fuori ma marcio dentro.
<< E ricordati che sta con Alison e credo sia una cosa seria >> sottolineò, << non credo che riuscirai ad accontentarti di una semplice amicizia che nemmeno saprebbe darti >>.
Le sue parole mi avevano aperto gli occhi. Avevo preso una cotta per il solito ragazzo biondo dagli occhi azzurri, nonché quarterback e più bello della scuola ma allo stesso tempo arrogante e addirittura donnaiolo. 
Quelli come lui erano geneticamente programmati per stare con le cheerleaders come Alison mentre io, ero praticamente l'opposto di una sua ipotetica ragazza, non ero per niente perfetta, alta, sempre truccata ed in ordine. Come aveva ben detto Harry, non ne valeva la pena.

<< Ho un'idea >> sbottò
<< Domani verrai a fare shopping con me e Louis >>.
<< Harry non so se...>> cercai di rispondere ma Harry mi fermò prima ancora che finissi di parlare.
<< Non era una domanda ma un'affermazione! >> disse alzando il tono di voce.
<< Sempre se non hai nessun impegno con Ash >> disse ammiccando e come risposta, si meritò una cuscinata diritta in faccia.
<< Va bene Harold, ci sto! >>.
<< Io e Louis stiamo cercando un vestito per l'homecoming, vorremmo qualcosa di abbinato come ogni anno ma non abbiamo molte idee, devi aiutarci per favore >> disse facendo gli occhi dolci.
Nella scuola che frequentavo a Brighton non veniva organizzato l'homecoming sia perché è una festa prettamente americana - ma evidentemente qui la pensano diversamente- e sia perché sarebbe stata una festa troppo vicina al party di Halloween che adoravo ancora di più del Prom che si teneva a fine anno. Amavo potermi vestire come più desideravo senza dover apparire elegante a tutti costi.
<< Homecoming? Non ne so niente! >> dissi confusa.
<< Kate la scuola è tappezzata da locandine che mostrano l'evento, sei l'unica a non esserne al corrente! >> mi rimproverò Harry, << quindi anche tu hai bisogno di un vestito! >> aggiunse.
<< No Harry io non credo di andarci! Non ho nemmeno un accompagnatore >> ammisi.
<< Non essere stupida Kate, hai ancora due settimane per trovare un accompagnatore e nel caso in cui non dovesse farsi vivo allora verrai con me e Louis >>.
<< Sei davvero un amico Harry! >> dissi lasciandogli un bacio sulla guancia.
<< E poi Ash non vede l'ora di diventare il tuo futuro accompagnatore >> scherzò.
<< Harold, non costringermi a picchiarti! >> urlai mentre lui scoppiava a ridere in un'interminabile risata che contagiò anche me.
Era davvero riuscito a farmi ridere in un momento come questo in cui avevo quasi dimenticato come si facesse.
Senza neanche accorgercene si fece tardi e così Harry ritornò a casa io invece cercai di non pensare a Niall e di  addormentarmi il più presto possibile anche se risultò assai difficile.

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Capitolo 8
*** Apologize ***


                                                  
Nonappena lessi la sua risposta, avvertii una sensazione di bollore infiammarmi il volto. Cercai di respirare profondamente e rilassarmi per non lasciar intendere cosa stesse succedendo agli altri, soprattutto ad Harry il cui compito era quello di togliermi Niall Horan dalla testa una volta per tutte.
" Io invece non mi sarei mai aspettata delle scuse da parte tua" scrissi pentendomi di ciò che avevo risposto appena schiacciai invia.
<< Tutto bene? >> mi chiese Liv mentre ci stavamo incamminando verso la metro. Non mi ero neanche accorta che, per rispondere ai messaggi di Niall, avevo diminuito il passo e che Harry e Louis erano molto più avanti di me mentre Liv era gentilmente rimasta indietro con me.
<< Sì! >> risposi ma il disagio nel tono della mia voce era molto evidente.
<< Stavo solo dicendo a mio fratello di preparare la cena >> mentii.
Riposi il cellulare nella borsa e mi ripromisi che l'avrei ripreso una volta giunti in metro, nonostante la vibrazione che avertii dopo un pò mi tentasse.
Cercai di camminare con disinvoltura ma Niall era diventato un pensiero fisso tanto che mi capitava di confonderlo con i passanti.
Riuscimmo a raggiungere Louis ed Harry che stavano ancora parlando di quanto sarebbe stato perfetto l'homecoming. 
<< Non vedo l'ora di vedervi insieme all'homecoming >> intervenni.
<< Aspettiamo questo tipo di feste più di ogni altra cosa al mondo >> mi spiegò Louis.
<< Perché? >> chiesi.
<< Perché in pochi come noi hanno avuto il coraggio di mostrarsi in pubblico in questo modo senza l'aiuto di un'accompagnatrice "di copertura" come fanno molti >> questa volta fu Harry a rispondere.
La sua risposta mi fece riflettere. Non avevo mai pensato quanto dovesse essere forte il loro amore per superare e, in un certo senso abbattere, l'ignoranza che ancora oggi regna nelle menti umane.
Riuscivano persino ad ignorare gli occhi di tutti puntati contro di loro, pur di gridare ai quattro venti il loro amore.
Io invece, non riuscivo nemmeno ad ammettere di provare qualcosa per Niall nonostante fosse diventato il mio unico pensiero da quando l'avevo visto la prima volta.
Salimmo in fretta sulla metro per prendere i posti siccome eravamo stremati. Fortunatamente Harry e Louis presero posto di fronte a me e Liv, così non avrei avuto nessun problema a rispondere ai messaggi.
Come immaginavo, la notifica che mi era arrivata era da parte di Niall : 
"Scusami ancora novellina, era un brutto momento, avevo bisogno di stare da solo".
"Credevo di averti detto che il mio nome è Kate".
Leggere il soprannome che aveva deciso di darmi mi riportò alla mente il giorno in cui ci eravamo incontrati per la prima volta e, pronunciato con la sua voce profonda ed intensa, suonava quasi come un complimento.
"Scusa, quasi dimenticavo...Kate" rispose.
Appena ventriquattro ore prima, ero l'ultima persona che Niall avrebbe voluto vicino, in quel momento invece sembrava si stesse divertendo a parlare con me. Come poteva cambiare atteggiamento così facilmente? Quel ragazzo era proprio strano, forse è per questo che è riuscito ad attirare la mia attenzione.
<< Terra chiama Kate! >> disse Harry muovendo su e giù il palmo della mano davanti ai miei occhi.
<< Guarda che la prossima fermata è la nostra >> aggiunse.
<< Lo so! Ero solo sovrapprensiero >> mentii.
Posai il telefono in borsa nuovamente, quello non era proprio  il momento adatto per parlare con Niall.
<< Allora Liv, Liam ti ha accennato qualcosa? >> dissi facendo finta di niente.
<< Non ancora purtroppo >> rispose amareggiata.
<< Beh, potete sempre andare voi due insieme >> disse Harry.
<< Vuoi già sbarazzarti di me? >> dissi fingendo un'espressione triste.
<< Tranquilla Kat, io non ti abbandonerei mai >> scherzò Louis e tutti scoppiamo in una sonora risata.
 Dopo circa dieci minuti di cammino, ci dividemmo ed io e Harry continuammo per la nostra strada. Leggevo nei suoi occhi la voglia di chiedermi se fosse successo qualcosa ma, evidentemente aspettava che fossi io a parlare. Cercai di spostare la conversazione su argomenti banali così da non sfiorare l'argomento "Niall Horan".
Appena arrivai a casa, sprofondai sul letto e presi il telefono dalla mia borsa.
Sgranai gli occhi quando notai che Niall mi aveva inviato ancora un altro messaggio :
" Hai trovato l'accompagnatore per l'homecoming? ".
Se Niall voleva confondermi ancora di più le idee, ci stava riuscendo benissimo.
" In realtà ne ho due e comunque, come fai ad avere il mio numero? "
" Ricorda che Niall Horan può tutto ".
Non riuscivo a capire davvero chi potesse aver dato il mio numero a Niall, considerando che erano davvero poche le persone della scuola che lo possedevano.
                                                                          
                                                                          *

L'indomani, nonostante fossi in ritardo di un quarto d'ora, il professore di chimica non era ancora arrivato in classe e per mia fortuna, ero riuscita ad evitare un ritardo sul registro.
Presi posto vicino a Liam che mi accolse con un sorriso smagliante.
<< Buongiorno Kate >> mi salutò.
<< Ciao Liam! >> dissi mentre il professore entrava in classe.
<< Buongiorno a tutti ragazzi, oggi faremo un esperimento un pò complicato perciò il lavoro di coppia sarà essenziale. Vi consiglio di indossare i guanti ed un camice se ci tenete ai vostri vestiti e soprattutto alla vostra pelle>> ci spiegò.
Se c'era una cosa che detestavo della chimica, erano proprio quegli esperimenti in cui si usano prodotti altamente dannosi per l'uomo e che devono essere maneggiati con cura.
Ovviamente Liam decise che mi avrebbe passato gli ingredienti necessari e avrebbe scritto la relazione finale mentre io dovevo occuparmi dell'esperimento.
Indossai il camice e, prima di mettere i guanti mi tolsi il braccialetto che mi aveva regalato Anne, siccome non avevo nessuna intenzione di rovinarlo.
Liam non smetteva di parlare, era così logorroico che diceva una parola al secondo così colsi l'occasione per parlarle di Liv e convincerlo di andare al ballo con lei.
<< Andrai all'homecoming? >> chiesi.
<< Sì, per fortuna quest'anno non dovrò stare al bancone e servire il punch >>
<< Hai già invitato qualcuno? >> chiesi senza far capire dove volessi arrivare.
<< Ho qualche idea, ma non ne sono sicuro >> confessò.
<< Perché non inviti Liv? Ho notato che c'è intesa tra di voi >> dissi mentre procedevo con l'esperimento.
<< In realtà volevo invitare proprio lei ma, qualcosa mi dice che non accetterà mai >>.
<< Secondo me dovresti provarci >> dissi facendogli occhiolino, << prova con delle rose color rosa pallido >> aggiunsi.
Gli occhi di Liam si illuminarono, << ti ringrazio Kat! >> disse e mi cinse in un abbraccio.
<< Cosa succede lì infondo? >> urlò il professore.
Liam aveva la capacita di dimenticare di trovarsi in una classe, con un professore alquanto suscettibile.
<< Niente prof! Abbiamo solo finito l'esperimento >> mentì.
Dopo un pò il suono della campanella ci avvertì della fine della lezione e tutti lasciarono quello che stavano facendo per uscire dalla classe. Mi sarei trattenuta in quella classe anche per altre cinque ore piuttosto che fare educazione fisica alla seconda ora. Le torture cinesi non erano niente in confronto.
Appena entrai nello spogliatoio della palestra, sentii il telefono vibrare nella mia tasca, lo presi di scatto poiché una parte di me pensava, o meglio sperava che fosse Niall.
Rimasi un pò delusa però quando vidi che il mittente era Liv :
" Liam vuole vedermi dopo pranzo! xx"
Sapevo già come sarebbe andata a finire e, mi sentivo Cupido per quello che avevo appena fatto.
" In bocca al lupo " risposi fingendo di non sapere niente.
Quanto avrei voluto che Niall mi invitasse a quel ballo. 


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Angolo autrice
Ciao a tutti!
Grazie mille per le visualizzazioni, le recensioni e ai lettori silenziosi.
Vi avviso che il capitolo del ballo non sarà il prossimo ma quello dopo dato che Niall dovrà prima spiegare alcune cose!
Poooi per coloro che mi hanno chiesto di Ash, vi avviso che lo rivedremo nel possimo.
Cosa ne pensate di questo strano comportamento da parte di Niall?
Qualche idea su cosa possa succedere al ballo? In questo capitolo c'è un piccolo indizio
Ah non dimenticate Alison.



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Capitolo 9
*** Lost ***


                                         

Per tutta la durata della lezione, cercai di starmene in disparte per evitare di intralciare i compagni della mia squadra che erano intenzionati a vincere la partita di pallavolo.
Erano bastate poche lezioni per far capire agli altri che dovevano assolutamente evitare di passarmi la palla, tant'è vero che a volte mi chiedevano di fare da arbitro della partita.
Il suono della campanella mi fece sentire la persona più felice della Terra, finalmente potevo togliermi quella tuta da dosso e comportarmi come una persona normale tra i corridoi della scuola.
<< Hey Kate >>. Sentii qualcuno chiamarmi alle mie spalle e riconobbi subito il tono di voce.
<< Ciao Ash! >> risposi.
L'ultima volta che avevo visto Ash era stata alla partita, dopodiché non si era fatto né vedere né sentire.
<< Non sapevo conoscessi Niall Horan >> affermò e notai un accenno di delusione nei suoi occhi.
<< Conoscere è una parola grossa, non siamo nemmeno amici >> risposi confusa, cercando di capire dove volesse arrivare.
<< Beh, lui non la pensa allo stesso modo >> borbottò facendo spallucce.
<< Cosa vuoi dire Ash? Davvero, non ti capisco! >> confessai.
<< Io e Niall siamo molto amici! Ci conosciamo da quando eravamo piccoli. Io conosco tutto di lui e viceversa. Ieri mi ha chiesto il tuo numero di cellulare e non voleva spiegarmi perché lo volesse, non mi aveva mai detto che vi eravate conosciuti! Era troppo vago e non si è mai comportato così con me, quindi ora vorrei delle spiegazioni! >> disse tutto d'un fiato.
<< Ecco come faceva ad avere il mio numero! >> esclamai, pentendomi di averlo detto a voce alta.
<< Ti prego Kate! Almeno tu dimmi perché lo voleva >> mi supplicò.
<< C'era stata una discussione tra di noi e, voleva solo chiedermi scusa >> spiegai rassicurandolo.
<< E allora perché non vuole dirmi niente? >> chiese e sembrava si stesse arrabbiando.
<< Non lo so Ash! Parlane con lui >> obiettai e feci per andarmene ma Ash mi prese il braccio.
<< Hai ragione... scusa Kate! Forse ero solo geloso >> confessò guardando in basso.
Mi sentii sollevata, Ash era davvero un amico e non avevo nessuna intenzione di litigare con lui, soprattutto per colpa di Niall.
<< Un'altra cosa >> disse iniziando ad arrossire, << ti andrebbe di venire al ballo con me? >> aggiunse.
Esitai un istante prima di rispondere. 
<< Non ci andrò >>. 
Non mi sarei mai aspettato che Ash mi chiedesse di andare al ballo con lui. Una parte di me avrebbe sicuramente accettato ma, fu la parte che desiderava più di qualsiasi altra cosa al mondo andare al ballo con Niall a rispondere.
Mi sentii davvero stupida, non solo avevo appena rifiutato di andare al ballo con un ragazzo bello e gentile come Ash ma speravo addirittura che Niall mi invitasse!
<< A dire il vero, anche Harry e Louis mi hanno invitata e, nel caso in cui dovessi cambiare idea, si dispiacerebbero se non andassi con loro. Sai com'è fatto Harry! >> mentii, Harry sarebbe stato felicissimo se avessi trovato un accompagnatore ma, Ash sembrò crederci.
<< Ho capito >> disse deluso, non si sarebbe mai aspettato che io rifiutassi la sua proposta.
Mi sentii in colpa per ciò che avevo fatto, pensai che magari aveva scartato altre ragazze per invitare me e, ora si trovava a pochi giorni prima del ballo, senza una ragazza con cui andare.
<< Se decidi di non andare, possiamo sempre organizzare una serata alternativa >> disse accennando un sorriso ma, sapevo che era dispiaciuto.
Ci salutammo ed io mi diressi nel camerino per cambiarmi. Avevo come l'impressione di aver perso qualcosa ma, non riuscivo proprio a capire cosa fosse.
Dopo aver riposto la tuta nel mio armadiettro, mi guardai il polso. Il braccialetto!
Avevo perso il braccialetto che mi aveva regalato Anne!
Ripresi il borsone della palestra, lo svuotai e iniziai a cercare invano. Cercai di fare mente locale per capire dove avrei potuto lasciarlo poi, mi ricordai che l'avevo tolto durante la lezione di chimica e sbadatamente non l'avevo ripreso.
Corsi al terzo piano ed entrai di nuovo nell'aula di chimica. Non l'avevo mai vista così vuota.
Mi avvicinai al mio banco e iniziai a cercare ovunque senza nessun risultato.
Non potevo perdere un regalo così importante, ero proprio un disastro!
Decisi quindi di inviare un messaggio a Liam poiché probabilmente l'aveva preso lui :
" Hey Liam, hai visto il mio braccialetto?"
Dopo circa cinque minuti di attesa stenuante, mi rispose:
" Non sapevo neanche che avessi un braccialetto! "
<< Come non detto! >> sbuffai.
Perché dovevo essere così distratta e sbadata?

                                                                             *
La mensa era piena di persone perché faceva troppo freddo per mangiare fuori.
Cercai Harry con lo sguardo e notai che stava mangiando con Louis ad un tavolo in fondo alla sala.
<< Novellina! >> disse una voce alle mie spalle. Avrei riconosciuto quel tono tra mille.
<< Niall >> risposi girandomi.
<< Cosa ci fai qui? >>. 
Che razza di domanda era? Avrei quasi voluto rispondere << quello che ci fai tu >> ma mi trattenni.
<< Pranzo con Harry e Louis >> risposi.
<< Allora, andrai con loro all'homecoming? >> mi chiese interessato.
<< Probabilmente >> dissi e guardai intensamente i suoi occhi. Mi sarei potuta perdere al loro interno.
<< Ora ho una cosa da fare Kat, ci si vede in giro! >>.
"Ci si vede in giro" aveva detto e non "ti va di venire al ballo con me?". Come aveva potuto minimamente sfiorarmi l'idea che Niall Horan potesse invitare me, all'homecoming?
Presi il mio vassoio nonostante non avessi fame e presi posto vicino ad Harry e Louis che mi salutarono calorosamente.
<< Dobbiamo dirti una cosa Kate >> disse Harry.
<< Già, sei la prima a saperlo e vorremmo sapere cosa ne pensi >> continuò Louis.
Amavo quando uno completava le frasi dell'altro.
<< Abbiamo fatto ricamare sul colletto della mia camicia una L mentre su quello di Louis una H, cosa ne pensi? >> mi chiese entusiasta.
<< Ma è fantastico! >> dissi.
<< Non si direbbe dal tono della tua voce >> ironizzò Louis.
<< Scusate ragazzi, oggi non è proprio giornata >> ammisi, << ho anche perso il braccialetto che mi ha regalato la mia amica Anne >> continuai e Harry mi cinse in un abbraccio.
Ad un certo punto si sentì una voce parlare dal microfono :
<< Buon pomeriggio studenti della Kingsford School! E' la vostra Jane che vi parla! Il nostro bellissimo e affascinante quaterback Niall Horan, ha un annuncio da fare! Cara Alison, dirigiti subito verso la mensa, c'è una sorpresa per te. >>
Se avessi avuto la possibilità di scomparire, in quel momento l'avrei fatto, senza pensarci nemmeno due volte.
Mi voltai di scatto e vidi Niall e tutta la squadra di football, ognuno di loro aveva una lettera stampata su una maglietta bianca e, nonappena si disposero in fila lessi "Homecoming?".

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Capitolo 10
*** Bracelet ***


                                             

Il grande evento, atteso dalla maggior parte degli studenti, era finalmente arrivato.
Solo dopo aver assistito alla sorpresa che Niall aveva gentilmente preparato per la sua bella Alison, mi ero resa conto ti quanto mi fossi illusa. Come aveva potuto minimamente sfiorami l'idea che Niall avesse invitato me, al ballo?
Ero rimasta spiazzata ma, allo stesso tempo ero riuscita a far esplodere quella bolla che mi avvolgeva e mi costringeva a vedere le cose solo a modo mio.
Niall aveva Alison e, nonostante fosse conosciuto per la sua capacità di cambiare ragazza ogni settimana, con lei sembrava essere una relazione seria. Evidentemente provava davvero qualcosa di molto forte per lei ed io, dovevo farmene una ragione.
Tra l'altro, sono sempre stata la ragazza che si innamora del carattere e non dell'aspetto fisico. Con Niall invece, era stato diverso ma probabilmente era stata la nuova aria di Londra a confondermi le idee.
A scuola un gruppo di ragazzi era impegnato con gli ultimi preparativi, iniziati circa un mese prima.
Poiché non faceva ancora troppo freddo e le previsioni per quella serata sarebbero state positive, decisero di montare un enorme gazebo nel giardinetto della scuola dove si sarebbe suonata solo musica classica e tutto era illuminato da candele e piccole luci poste nelle chiome degli alberi.
<< Pronta per stasera? >> mi disse Harry cingendo la mia spalla con il braccio.
<< Per stasera passo, Harry. Non mi va di venire >> spiegai.
Non mi dispiaceva rimanere a casa. Ero dell'idea che a questi eventi bisogna parteciparvi con la persona giusta al proprio fianco altrimenti, sarebbe stato come andare ad una qualsiasi festa in discoteca.
<< E' uno scherzo, vero? >> chiese sgranando gli occhi.
<< Sono seria invece! >> ribadii.
<< Avresti potuto avere tre accompagnatori contando anche Ash e ti rifiuti di venire! >> esclamò confuso. << E' tutta colpa di quel Niall, ti avevo detto di stargli lontana >> aggiunse.
<< Davvero Harry, ringrazio tantissimo te e Louis ma, è meglio di no >> ammisi.
<< Come vuoi Kate, sappi che puoi sempre raggiungerci se ne hai voglia >> disse e mi lascio un bacio sulla guancia prima di dileguarsi tra la folla di studenti intenti a raggiungere le loro classi.
Ovunque andassi, sentivo ragazze parlare dell'abito che avrebbero indossato quella sera e, c'erano ancora dei ragazzi che coglievano l'occasione per invitare qualche ragazza al ballo.
Pensai di passare in biblioteca a prendere dei libri di filosofia poiché avrei potuto sfruttare quel pomeriggio libero per studiare.
La biblioteca della scuola permetteva di prendere in prestito manuali scolastici per approfondire qualsiasi argomento. L'importante era restituirli, possibilmente intatti, entro un mese.
Non avevo mai visto una biblioteca così vasta e assortita e, gli scompartimenti erano divisi per materie. All'entrata infatti vi era una sorta di mappa che indicava come erano suddivise le materie in modo da non perdere troppo tempo per cercare lo scompartimento giusto.
<< Salve, dovrei prendere in prestito un libro di filosofia >> dissi ad una donna che doveva essere l'addetta alla biblioteca. Aveva dei capelli neri raccolti in uno chignon, gli occhi leggermente a mandorla e portava un paio d'occhiali dalla montatura molto doppia e nera.
<< Ciao! Qual è il tuo nome? >> mi chiese mentre prendeva una penna.
<< Kate Down >> risposi.
<< Sai già quale libro ti serve? >>
<< Simposio di Platone >> dissi mentre lei compilava un foglio per me.
<< Ecco, tieni. Ricordati di riportare questo foglio quando restituirai il libro >>.
Riposi il foglio in borsa e andai alla ricerca del libro e per mia fortuna non fu affatto difficile trovarlo tra tutti gli altri libri di Platone.
Sentii il telefono vibrare nella mia borsa e comparve il nome Louis sullo schermo.
“Cos’è questa storia che stasera non verrai? Lou x ”
“E’ Harry che ti manda” scherzai.
“Almeno promettimi che passerai a fare una foto con me e Harry! Hai anche comprato il vestito”
“ Va bene Lou “ risposi.
“ Promesso? “ chiese.
“ Promesso.”
 
                                       *
 
<< Sono a casa! >> urlai appena varcai la porta di casa.
Avvertii un buonissimo odore di pollo arrostito che mi fece venire l’acquolina in bocca.
<< Ciao mamma >> dissi entrando in cucina.
<< Kate! Sei in ritardo, non dovresti prepararti per la festa? >> chiese mia madre confusa.
<< Non ci andrò mamma >>
<< Oh, vedrai che l’anno prossimo ti inviterà qualcuno >> mi rassicurò.
Mia madre non sapeva che avevo rifiutato l’invito di Ash poiché aspettavo quello di Niall. Le avevo solo accennato che probabilmente sarei andata alla festa in compagnia di Louis ed Harry.
<< Ha chiamato tuo padre, a cena devo parlarvi di una cosa >> disse diventando seria.
<< Va bene, mamma >> dissi salendo in camera mia.
Potevo immaginare cosa volesse nostro padre, sicuramente voleva chiederci di andare a trovarlo a Brighton nelle vacanze invernali. Probabilmente, se me l’avesse chiesto qualche settimana fa, avrei sicuramente accettato ma, ora che Londra mi stava iniziando davvero a piacere, non avevo nessuna intenzione di tornare lì.
Presi il libro dalla borsa ed iniziai subito a studiare. Dovevo scegliere uno tra i tanti miti raccontati nel Simposio di Platone e farne una relazione. Mi colpì in particolar modo quello delle metà.
Secondo questo mito, prima di nascere l’uomo è dotato di quattro occhi, due nasi, due bocche e così via. Tuttavia nel momento della nascita, gli dei dividono questo essere in due anime, un uomo ed una donna il cui compito, una volta giunti sulla Terra, sarà ritrovarsi per essere nuovamente felici.
Sentii qualcuno bussare alla porta della mia stanza, << Kate, la cena è pronta >> mi avvertì mio fratello.
<< E’ già pronta? Da quanto tempo sto studiando? >> chiesi confusa.
<< Sono le otto, scendi prima che si raffreddi >>
Erano passate due ore da quando avevo iniziato a studiare e avevo perso la cognizione del tempo.
Mi sedetti a tavola, anche se non ero per niente affamata e mia madre iniziò a parlare.
<< Come vi ho già accennato, mi ha telefonata vostro padre dicendomi che gli è stata offerta un’opportunità di lavoro a cui non può proprio rifiutare, a Boston e vorrebbe che uno di voi due si trasferisse con lui>>.
<< Cosa? >> urlai. << Trasferirsi? Di nuovo? Ora che ci siamo ambientati qui? >> continuai.
<< Kate, non urlare per favore >>
<< No mamma, noi rimaniamo qua! Non se ne parla nemmeno >>
Sia io che mio fratello eravamo dello stesso parere e decidemmo che saremmo andati a trovarlo qualche volta ma, per ora non avevamo nessuna intenzione di trasferirci lì.
Mentre stavo aiutando mia madre a sparecchiare, qualcuno bussò alla porta di casa, << chi può essere >> pensai.
<< Ash? >> dissi appena aprii la porta. Era così elegante che sembrava fosse pronto per andare all’homecoming e stringeva nelle mani un mazzo di fiori, non ero in grado di distinguere quali fossero ma erano di un bellissimo color lilla.
<< Buonasera Kate, sei pronta? >>
<< Pronta? >> chiesi.
<< Stasera festeggeremo l’homecoming a modo nostro e, mi dispiace ma non puoi dire di no >>.
Lo feci accomodare sul divano in salotto e salii sopra a cambiarmi mentre mia madre e mio fratello lo intrattenevano riempendolo di domande.
Non avrei mai immaginato una sorpresa simile da parte di Ash e non potevo assolutamente rifiutare il suo invito, soprattutto dopo la richiesta di andare con lui all’homecoming.
Decisi di indossare il vestito blu che avevo comprato, Ash era molto elegante, di conseguenza dovevo indossare anche io qualcosa simile.
Indossai anche un paio di decolté e raccolsi i miei capelli in una coda alta.
Dopo circa mezz’ora, raggiunsi Ash al piano di sotto e tutti mi guardarono sbalorditi.
<< Sei bellissima >> disse Ash mentre mia mamma faceva cenno a mio fratello di lasciarci soli.
<< Grazie >> risposi arrossendo.
Ash aveva parcheggiato la macchina davanti al cancello di casa mia.
<< Dove mi porti? >> chiesi.
<< E’ una sorpresa! >> rispose sorridendo.
Nonostante fosse buio, Londra era piena di luci ed insegne colorate.
Sulle strade principali, i negozi più importanti non erano ancora chiusi e c’era gente impegnata a fare acquisti nonostante fosse abbastanza tardi.
Ci fermammo dei pressi del Tamigi.
<< Le dispiace camminare un po’ a piedi? >> chiese scherzando.
<< Per niente >> risposi e lui mi cinse il braccio.
Il Tamigi scorrendo dava l’impressione di essere l’arteria principale che conduceva al cuore di Londra.
Mancavano solo le lucciole a rendere quell’atmosfera ancora più romantica di quanto non lo fosse già.
Arrivammo poi nei pressi di un ristorante il cui nome era “Cantina del Ponte” .
Un cameriere rigorosamente vestito di bianco ci accolse all’ingresso.
<< Buona sera, avete prenotato? >> chiese.
<< Sì, ho prenotato a nome di Irwin >> replicò.
<< Seguitemi >>.
Il cameriere ci condusse verso un tavolo apparecchiato per due, posto vicino ad una grande finestra dalla quale si poteva scorgere il Tamigi. Avevo come l’impressione di trovarmi nel ristorante di una crociera.
<< Ash, ma è bellissimo >> dissi, << non dovevi organizzare tutto questo per me >> aggiunsi.
<< Tu vali molto più di tutto questo >> rispose facendomi accomodare.
Adoravo i ristoranti italiani, soprattutto quando i cuochi erano di nazionalità italiana, come in questo caso.
Il cameriere ci consigliò di prendere il menù a sorpresa e così accettammo.
Per fortuna, a casa mi ero limitata ad assaggiare solo una fettina di pollo poiché dopo la notizia del trasferimento di mio padre, mi si era chiuso lo stomaco ma, alla vista di quelle leccornie, mi si riaprì subito.
Non rimanemmo affatto delusi dal menù a sorpresa: prima di tutto ci portò un antipasto a base di formaggi che non avevo mai provato in vita mia; poi un piatto di pappardelle ai funghi ed infine del pesce all’insalata.
<< Ti va del dolce? >> mi chiese Ash.
All’entrata avevo intravisto un frigorifero pieno di torte che mi avevano fatto venire l’acquolina in bocca, per cui non potevo proprio dire di no.
<< Sì, prendo una crostata alla frutta, e tu? >>
<< Un budino al cioccolato >> rispose.
<< Sono felice di essere qui con te stasera >> disse prendendomi la mano.
<< Anche io >> risposi e sentii un calore infiammarmi le guance.
Erano le undici passate quando lasciammo il ristorante e così decidemmo di fare una passeggiata vicino al Tamigi.
L’aria era davvero fredda e Ash l’aveva notato, infatti mi strinse forte a sé.
La suoneria del mio cellulare mi fece sobbalzare:
<< Louis! >> risposi.
<< Hey Kate, ma quando vieni? Ti stiamo aspettando >>
Avevo praticamente dimenticato di aver promesso una foto a Louis ed Harry.
<< Muoviti Kate, abbiamo anche il biglietto per farti entrare >> intervenne Harry.
<< Ragazzi, ora sono con Ash non so se riesco a raggiungervi >> dissi.
<< Stai scherzando, vero? >> urlò Harry.
<< Harold, cercherò di fare il possibile >> promisi e riattaccai.
Ash aveva sentito la telefonata e aveva intuito che Harry e Louis mi stavano aspettando a scuola. Gli spiegai che avevo promesso loro di fare una foto in modo che sarebbe finita sull’album della scuola.
Ash comprese la situazione e accettò di accompagnarmi nonostante non avessimo un biglietto in più per permettergli di entrare insieme a me.
<< Abbiamo trascorso una bella serata Kat, saremmo comunque ritornati a casa >> disse con gentilezza.
<< Sei davvero un amico Ash! Grazie per aver capito >>.
<< Se ti serve un passaggio per tornare a casa, posso aspettarti fuori >>
<< Hai già fatto troppo per me, tornerò a casa con Harry e Louis >>
 
                                        *
Salutai Ashton con un bacio sulla guancia e mi diressi verso l’entrata della scuola.
La palestra era piena di persone che ballavano e si divertivano ma, la cosa che mi colpì di più fu il gazebo allestito all’esterno. Le piccole luci e le candele, rendevano quell’atmosfera davvero magica.
Appena Harry mi vide, corse verso di me con il biglietto in mano in modo che potessi entrare.
Un ragazzo alto e muscoloso lo prese strappandone una parte e poi, mi mise un timbro sulla mano con la scritta “homecoming 2014”.
<< Sei bellissima Kate! >> disse.
<< Tu di più >> risi.
Subito ci raggiunse Louis insieme al fotografo che ci scatto circa tre foto.
<< Sono contento che tu sia venuta! >> esordì Louis.
<< Hai un bel po’ di cose da spiegarci >> disse Harry.
<< Già, che ci facevi con Ash? >> continuò Louis.
<< Mi aveva organizzato una sorpresa! >> confessai, << dopo vi spiegherò i dettagli >> aggiunsi.
Con la coda dell’occhio vidi Niall.
Indossava uno smoking nero con un papillon abbinato. Era davvero bellissimo.
Cercai Alison con lo sguardo, doveva per forza essere con lui e poi vidi che stava parlando con un gruppo di ragazze mentre Niall l’aspettava e sembrava alquanto annoiato.
I miei occhi si posarono sul suo polso. Indossava un braccialetto viola, il mio braccialetto viola.
Stropicciai gli occhi pensando di avere le allucinazioni, tuttavia non mi sbagliavo.
Quello era proprio il braccialetto che mi aveva regalato Anne.
Niall si accorse che lo stavo guardando e mi fece cenno di seguirlo fuori, dove avevano allestito il gazebo.
Da quando mi aveva vista, aveva radicalmente cambiato espressione.
<< Torno subito >> dissi ad Harry e Louis che avevano intuito cosa stesse succedendo.
Era strano vedere Niall che aspettava me in giardino, quando gli passai affianco lui mi prese per il braccio e mi strattonò per portarmi più vicino a lui.
<< Scusa se ho preso il tuo bracciale, ma ho sempre voluto qualcosa di tuo >>.
 Mi baciò prima che potessi prendere aria per rispondere.
 << E ora sono ancora più felice, perché ti ho rubato il tuo primo bacio >>.

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Capitolo 11
*** Fireflys ***


                                            

Non sapevo dire con precisione se stessi sognando ma, se fosse stato così, avrei voluto che nessuno mi avesse svegliata per riportarmi alla realtà.
Niall mi stringeva così forte che riuscivo a distinguere ogni singolo battito del suo cuore.
Quando i nostri occhi finalmente si incontrarono, sentii un brivido percorrermi lungo la schiena. Visti da vicino, quegli occhi erano ancora più belli.
Restammo abbracciati per ancora qualche minuto, senza dire una parola poi fui io a rompere quel silenzio che si era creato accanto a noi.
<< C-cosa significa tutto questo? >> balbettai.
Niall non rispose e portò il suo indice verso le mie labbra, facendomi segno di rimanere in silenzio.
<< E' meglio lasciare le domande da parte e, godersi il momento finché ne abbiamo la possibilità >> disse a voce bassa, << mi concederebbe questo ballo? >> aggiunse porgendomi la mano.
<< Ma non c'è neanche la musica >> esordii.
<< Che importanza ha? >> disse prendendomi la mano e iniziammo a ballare. I nostri passi sembravano essersi sincronizzati ed era come se l'uno guidasse l'altro.
Gli addetti alla musica classica appena ci videro, presero i loro strumenti ed iniziarono a suonare una lenta melodia che si adattava perfettamente con quell'aria magica intorno a noi.
<< Contenta adesso? >> scherzò.
Ogni tentativo di risposta mi fu negato da quel sorriso che si era aperto davanti ai miei occhi e così, mi limitai a ricambiare.
<< E la tua bella fidanzata? >> chiesi.
<< Adesso sono con te e... >> disse avvicinandosi al mio orecchio, << sei bellissima >> bisbigliò.
Arrossii e appoggiai il volto sulla sua spalla, lasciando che quelle note continuassero a cullarci ancora per un pò.
Non avevo mai provato così tante sensazioni tutte in una volta. Sentivo come una morsa allo stomaco o forse, erano le tanto ambite "farfalle".
Respiravo il suo profumo così inebriante quasi come se fosse l'unica scorta di ossigeno rimasta sulla Terra.
C'erano tante domande che affollavano la mia testa in quel momento ma, Niall aveva ragione, non valeva la pena rovinare quel momento per delle semplici risposte.
<< Sai, sembra che le nostre mani siano state fatte apposta per incrociarsi >> disse stringendomi una mano, << combaciano perfettamente >> aggiunse.
Una voce al microfono che invitava tutti i partecipanti a recarsi sotto al piccolo palco allestito ci riportò alla realtà.
<< Stanno eleggendo il re e la regina del ballo >> mi spiegò.
<< Forse ci conviene ritornare dentro, prima che qualcuno ci veda >> dissi chiedendomi dove potesse essere finita Alison.
<< Già... >> rispose lasciandomi la mano.
Divenne cupo in volto e ritornò in sala senza dire una parola, lasciandomi lì, da sola.
Cercai di riprendermi da quello che era appena successo e rientrai anche io cercando Harry con lo sguardo.
Con mia sorpresa, vidi che stava discutendo con Alison e Niall si stava per unire alla conversazione.
Appena Harry mi vide, sembrò rasserenato. 
<< Harry! Ti ho cercato dappertutto >> mentii. << Cosa è successo? >> aggiunsi quando notai che il vestito di Alison era sporco di punch.
<< Te lo dico io cosa è successo, il tuo amichetto mi ha buttato il suo punch addosso >> spiegò Alison con voce acida.
Incrociai gli occhi di Niall per un attimo e l'espressione divertita che aveva in volto mi sorprese.
<< Avevo scambiato la bella Alison per te, Kate, infondo avete gli stessi capelli! >> si difese Harry, << poi per sbaglio mi è caduto un po' di punch sul suo vestito >> aggiunse.
<< Tu questo lo chiami "un po' "? >> chiese Alison stizzita.
<< Ora basta Alison, ti ha chiesto scusa >> intervenne Niall che sembrò riuscire a calmarla.
La nostra attenzione fu poi catturata dalla voce al microfono : << E il re e la reginetta di questo ballo sono... rullo di tamburi... Niall Horan e Alison Green! >>.
Gli occhi di Alison si illuminarono e quasi si dimenticò dell'episodio accaduto con Harry.
<< Non finisce qui Styles >> disse, << andiamo Niall! >>.
Harry aspettò che i due fossero abbastanza lontani da non poter sentire la nostra conversazione.
<< Mi devi favori a vita! >> disse mentre Louis continuava a sbellicarsi dalle risate.
<< Si può sapere cosa ti è saltato in mente? >> chiesi.
<< E' la stessa cosa che dovrei chiederti io! >> rispose irritato. << Sono stato costretto ad intrattenere quella strega di  Alison che era alla ricerca di Niall >>.
<< L'idea del punch è stata mia però >> intervenne Louis.
<< Oh ragazzi, non so proprio come avrei fatto senza il vostro aiuto, grazie >> dissi abbracciandoli.
<< Adesso tocca a te darci spiegazioni >> ribadì Harry.
Ci sedemmo su delle poltrone bianche che non erano tanto affollate quanto la sala da ballo che si stava svuotando perché quasi tutti erano andati a ballare il lento in giardino.
Spiegai ogni singolo istante trascorso con Niall sotto il gazebo mentre Harry e Louis mi guardavano con gli occhi sbarrati, increduli di quello che raccontavo.
<< Kate, io non vorrei fare il guasta feste ma... non sottovalutare la probabilità che Niall volesse solo divertirsi un po' con te >>.
<< Lo so perfettamente Harry, è per questo che domani gli parlerò e vorrei che mi rispondesse ad un po' di domande >> risposi.
<< Sareste carini insieme >> intervenne Louis ed io gli risposi con un sorriso.
<< Hai pensato a come la prenderà Ash? >> chiese Harry.
<< Per ora non voglio pensarci, lui e Niall sono molto amici e, non vorrei rovinare tutto >> ammisi.
<< Adesso però andiamo a scatenarci in pista >> propose Louis.
Sulla pista da ballo incrociai Liv a Liam che, come noi, avevano preferito balli più movimentati.
Erano davvero molto belli insieme e sembravano la coppia perfetta.
<< Avrei incoronato voi re e regina del ballo >> dissi.
<< Kate! >> urlò Liv appena mi vide, << sei bellissima! >>.
<< Siete bellissimi >> corresse Liam.
<< Grazie! >> rispondemmo all'unisono.
<< Quando sei arrivata? >> mi chiese Liam.
<< Verso mezzanotte, sono passata solo per salutare Harry e Louis >> spiegai.
<< Già, ci doveva un ballo ed una foto >> rispose Louis.
Quando l'homecoming fu ufficialmente finito, Louis ed Harry mi riaccompagnarono a casa.
Mi stesi sul letto porgendo lo sguardo alle stelle che si intravedevano dalla finestra del tetto e ripensando incredula a tutto quello che era successo.
Sentii il mio cellulare vibrare:
"Buona notte, Niall".

 



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Angolo autrice
Ciao a tutti!
Grazie per le recensioni che mi lasciate e per le visualizzazioni. Mi rendete davvero felice :)
Spero che il capitolo sull'homecoming vi sia piaciuto. Penso sia il mio preferito, probabilmente perchè l'avevo già strutturato quando iniziai a scrivere il primo capitolo di Souls. Mi è un pò dispiaciuto dividerlo in due parti ma non volevo che diventasse troppo lungo.
All'inizio avevo deciso di fare andare Kate al ballo insieme ad Ash, poi ho optato per la cena alternativa perché mi sarebbe dispiaciuto per Ash se avesse scoperto "in diretta" di Niall e Kate, voi che dite?
Ah, poi vorrei sapere se siete team Ashton o team Niall :p
Vi accennai che Niall nasconde qualcosa ma vi anticipo che ora è troppo presto per che in realtà...
baci :*

p.s. prometto di modificare il banner perchè so che è penoso e ringrazio tutte quelle che hanno detto che invece è carino!

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Capitolo 12
*** Pendant ***


                                               
POV di Niall


<< Cosa vi porto ragazzi ? >> chiese il cameriere.
Io ed Ashton avevamo deciso di saltare le lezioni pomeridiane per rilassarci e prendere qualcosa al bar.
<< Per me una coca cola, grazie. Ash tu cosa prendi? >>
<< Un caffè >> rispose.
L'homecoming dava il benvenuto non solo agli studenti ma anche all'autunno che ormai aveva spazzato via gli ultimi residui d'estate. 
Amavo il rumore delle foglie quando venivano calpestate ed il tocco di colore che donavano alla grigia Londra.
<< Allora, di cosa volevi parlarmi? >> esordii.
Ashton era il mio migliore amico, ci conoscevamo da sempre, per me era come un fratello e con lui potevo davvero parlare di tutto senza alcun problema.
<< Beh, ricordi quando ti ho accennato che avevo intenzione di invitare Kate al ballo? >> chiese mentre il cameriere ci portava le ordinazioni.
<< Sì, ma non era andata a buon fine, o sbaglio? >> chiesi senza lasciar traperlare nessun interesse nei confronti di Kate.
<< Esatto, però poi l'ho portata a cena! >> disse entusiasta.
<< C-cosa? A cena? >> chiesi sbarrando gli occhi.
<< Già, aveva detto che il ballo non le interessava o una cosa del genere >> mi spiegò.
<< Ah non le interessava... e ora cosa pensi di fare? >>.
Non potevo raccontare ad Ashton il bacio che c'era stato tra me e Kate, mi promisi che l'avrei fatto ma questo non era il momento giusto.
<< Non lo so Niall, è per questo che ho bisogno di te! >>.
<< Sei sicuro di interessarle? >> chiesi mentre aprivo la lattina di coca cola che il cameriere aveva appena portato.
<< Credo di sì, almeno a me sembra interessata! >>.
<< Secondo me stai confondendo l'amicizia per qualcos'altro >> dissi indifferente.
<< Hey amico! Ti senti bene? Il Niall che conosco io avrebbe detto " va e prendila" >> scherzò.
<< Non fraintendere, è la nuova arrivata e siete amici, non vorrei che tu rovinasti tutto a causa di un passo falso >> ammisi.
Sentivo una strana sensazione dentro di me, quasi come se mi desse fastidio che Ashton frequentasse Kate. Era forse gelosia? No, io non ero mai geloso.
<< Non eri tu quello che considerava le nuove arrivate  " fresche prede" >> constatò.
<< Touché >>.
<< Parlando di cose serie, oggi ci sei per le prove? >> chiese.
<< Sì, ma a casa mia c'è mio padre, oggi non lavora >>.
<< Il mio garage è sempre libero, dobbiamo solo rivedere lo spartito >>.

                                                                              *
POV di Kate
Quella giornata scolastica sembrava non avere più fine. Cercavo in tutti i modi di rimanere sveglia ma i miei occhi si chiudevano da soli. Le lezioni erano iniziate un'ora dopo perché il giorno prima c'era stato l'homecoming ma, non ero riuscita a dormire bene poiché continuavo a ripensare a Niall.
Tutti i miei tentativi di cercare un filo logico che legasse quelle cifre che vedevo alla lavagna furono vani e così mi rassegnai e chiusi il quaderno degli appunti.
Mi sentii più libera di un uccello che spicca il primo volo quando finalmente suonò la campanella e mi avviai verso l'uscita.
Harry aveva deciso di saltare la scuola perchè si sentiva troppo stanco dopo l'homecoming e un po' si sentiva la sua mancanza, soprattutto quando dovevo prendere il bus da sola.
" Ti aspetto nei giardini sul retro, Niall. "
Sbarrai gli occhi appena lessi il messaggio, nonostante il suo nome comparisse spesso sullo screen del mio telefono, non mi ero ancora abituata.
Non ero mai stata nei giardinetti della scuola ma sapevo dove fossero ubicati perché li vidi quando andai alla partita di football.
Niall era seduto su un muretto e posava lo sguardo sul suo telefono. Indossava un jeans ed una t-shirt grigia nonostante l'aria fosse fredda.
Appena mi vide si alzò e mi venne incontro.
<< Pensavo che in questo posto venissero solo gli studenti a fumare di nascosto >> esordii.
<< E' proprio per questo che Alison non ci metterà mai piede >> spiegò e notai una vena di tristezza nel suo sguardo.
Non risposi e mi limitai solo a guardarlo, avevo quasi dimenticato dell'esistenza di Alison.
<< A proposito, rigrazia Styles >> disse mentre mi prendeva il polso e mi allacciava il braccialetto che avevo perso, << avevo dimenticato di restituirtelo >> aggiunse.
Erano successe talmente tante cose in così poco tempo che il braccialetto era passato in secondo luogo.
<< Perché l'hai fatto, Niall? >> chiesi diventando seria.
<< Ho sentito parlare di te prima ancora che tu arrivassi in questa scuola. Ti vidi la prima volta in mensa mentre pranzavi con Harry e notai che mi stavi guardando e avevo tremendamente voglia di conoscerti. Poi ci rincontrammo in infermeria quando mi feci male il piede durante gli allenamenti ma purtroppo non avemmo l'occasione di presentarci. Poi... >> fece una pausa e mi invitò a prendere posto vicino a lui. << Ricorderai perfettamente che ci siamo rivisti dopo la partita di football. In quel momento capii che eri diversa, in quattro anni di liceo, nessuno mi aveva mai chiesto come stessi; nessuno si è mai preoccupato per me. Tu invece, senza neanche conoscermi, hai capito che ero in difficoltà e sei corsa a chiedermi se avessi bisogno di aiuto. Ancora adesso rimpiango di averti trattata male, ma non sono mai stato abituato a così tante attenzioni, probabilmente non sapevo neanche io come comportarmi ma, una cosa l'ho capita, con te posso davvero essere me stesso. Tutti mi conoscono come il quaterback della scuola, il ragazzo più bello e di cui non bisogna fidarsi altrimenti ti si spezzerà il cuore, ma nessuno si sofferma a capire cosa c'è dietro questa maschera. Scommetto che è la stessa descrizione che ti hanno fatto quando, e se, hai chiesto di me in giro >>.
Io annui e lui continuò a parlare. Sarei voluta rimanere lì a fissare quegli occhi per l'eternità.
<< Ecco vedi, nonostante tu sapessi che tipo di persona fossi non hai pensato due volte ad offrirmi il tuo aiuto ed io, te ne sono davvero grato. Forse non avrei dovuto baciarti al ballo ma, è stato più forte di me >>.
<< Cosa ti era successo quella sera, dopo la partita? >> chiesi incuriosita.
<< Problemi familiari, sai a volte si è costretti a prendere delle scelte anche contro la propria volontà >>.
Non capivo perché non volesse toccare quell'argomento e preferisse fare il vago nonostante sapesse che poteva fidarsi di me ma, preferii non insistere.
<< Ho parcheggiato il motorino qui vicino e tu, hai proprio la faccia di una che sta morendo dalla voglia di mangiare il cupcakes più buono di Londra >> disse saltando giù dal muretto e sorridendomi.
<< Come hai fatto ad indovinare? >> chiesi scherzando.
<< Non ti hanno detto che sono anche un mago? >>. Rise, ed era il sorriso più bello che avessi mai visto.
Mi lanciò il casco e mi invitò a salire dietro di lui.
<< Dove mi porti? >> chiesi mentre appoggiavo le mani sui suoi fianchi.
<< Notting Hill, ci sei mai stata? >> rispose guardandomi dallo specchietto retrovisore.
<< Non ancora ma ne ho sentito parlare e poi ho visto il film! >> ammisi.
<< Sei sicura di essere inglese? >> disse scoppiando in una sonora risata.
Dopo circa un quarto d'ora di viaggio Niall mi avvisò che eravamo appena arrivati sulla strada principale di Notting Hill.
Strade formate da piccoli ciottoli si insinuavano nei vicoli che credevo fossero fatti di ghiaia e che conducevano in bellissime e colorate case vittoriane a due o tre piani.
Era una città molto tranquilla e alquanto romantica e verso la fine di quel lungo viale potevo scorgere un mercato.
Mi tolsi il casco e lo diedi a Niall che lo ripose nell'apposito spazio sotto il sedile poi, con mia grande sorpresa mi prese la mano senza dire neanche una parola e cominciammo a camminare.
<< Ma questa è la libreria del film! >> esclamai entusiasta.
<< Esatto nov.. Kate! >>.
Arrivammo poi davanti una pasticceria che serviva solo ed esclusivamente cupcakes il cui odore così inebriante si poteva sentire addirittura dall'esterno.
C'erano cupcakes di tutti tipi, colori e gusti. Non avevo mai visto niente di simile.
<< Ti consiglio i cupcakes alla vaniglia >> disse Niall.
<< Non sapevo che uno sportivo come te fosse esperto di cibo! >> scherzai.
<< Sono un ragazzo pieno di sorprese >>.
<< Due cupcakes alla vaniglia >> disse Niall alla ragazza dietro il bancone.
<< Quali colori preferite? >> chiese.
<< Per me blu, e tu Kate? >>
<< Rosa, grazie! >>
<< Volete accomodarvi? >> chiese la ragazza sorridendo.
<< Sì >> rispose Niall << possiamo avere un tavolo al piano di sopra? >> chiese.
<< Certamente >> disse mentre ci serviva i cupcakes in un vassoio. Avevano un aspetto davvero invitante.
Salimmo una piccola scala a chiocciola nera e in ferro e poi ci accomodammo ad un piccolo tavolo.
<< Non hai paura che Alison ci veda? >> chiesi mentre addentavo il cupcake.
<< Un po' ma, lei non frequenta questi posti >> spiegò.
<< Perché allora non la lasci? >> esitai prima di porgergli questa domanda e mi pentii di averglielo chiesto.
<< Ora non è il momento >> disse e rividi quell'espressione triste nei suoi occhi. Sembrava che si sentisse in dovere di stare con lei.
<< Però possiamo sempre lanciarle dei cupcakes addosso e scappare >> disse scoppiando a ridere.
<< Non scherzare! >> esclamai non potendo fare a meno di ridere.
<< Ti sei sporcata! >> affermò prendendo un tovagliolo e togliendo i residui di crema al burro dal mio labbro superiore. Mi accarezzò il mento e mi avvicinò a lui, potevo sentire i nostri respiri diventare una cosa sola e, quegli occhi blu non mi permettevano di muovermi.
Si avvicinò sempre di più e lentamente, i nostri nasi si sfiorarono e sentii le sue labbra morbide sulle mie.  E per un attimo, ebbi la sensazione che il tempo attorno a noi si fosse fermato.
Niall pagò per entrambi e insieme decidemmo di fare un giro per il mercato di Portobello prima di tornare a casa.
<< Purtroppo non ho tanto tempo a disposizione >> disse Niall riprendendo la mia mano, << ho promesso ad Ash che avrei studiato con lui oggi >>.
Non sapevo se Niall fosse al corrente dell'appuntamento con Ash ma, preferii non dirgli niente e trovare un modo indolore per fargli capire che provavo solo amicizia nei suoi confronti.
C'erano bancarelle di tutti i tipi che vendevano qualsiasi cosa dal cibo, all'abbigliamento e perfino l'antiquariato.
Niall si fermò vicino una bancarella che vendeva bigiotteria e comprò una collana lunga e da cui pendeva un ciondolo a forma di cuore con inciso dentro il Big Ben di Londra.
<< E' per te! >> disse Niall soddisfatto, << spero diventerà importante tanto quanto il tuo prezioso braccialetto e così ti ricorderai di me >>.
<< Grazie Niall! E' davvero bellissimo, non dovevi! >>.
Mi fece cenno di girarmi e mi aiutò ad indossarla, aveva un cinturino argentato e il ciondolo era dello stesso colore.
Mi accompagnò a casa dove purtroppo dovevo studiare poiché gli esami erano quasi alle porte.
Con mia grande sorpresa scese anche lui dal motorino e mi accompagno fin davanti alla porta.
<< Grazie per la bellissima giornata >> dissi.
<< Grazie a te >> rispose lui, lasciandomi un bacio sulla fronte.

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Ciao a tuttiiii :)
Come statee? il 6 inizierò il primo anno di università e sono super emozionata :') non vedo l'ora!
Volevo ringraziarvi come sempre per le visualizzazioni e le recensioni, è solo grazie a voi se continuo la storia!
In questo capitolo abbiamo visto un Niall decisamente diverso, probabilmente ora mi state amando ma tra qualche capitolo mi odierete. Non voglio anticiparvi niente e spero di riuscire ad aggiornare presto!
p.s. Tutti i posti che cito nella fan fiction esistono davvero e li ho visitati, sono stata a Londra tre volte e la amo troppo! Quelli che ho citato e che citerò sono tutti i posti che mi sono piaciuti di più.
bacii xxx

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Capitolo 13
*** Revelations ***


                                       


Io e Niall avevamo continuato a vederci di nascosto quasi tutti i giorni. Andava tutto bene, se non fosse per il fatto che mi sentivo come un ricercato dalla polizia e convivevo con la costante paura che qualcuno, o addirittura Alison, potesse vederci.
Frequentavamo i posti meno noti di Londra e spesso, siamo stati costretti ad andare in alcuni paesi fuori la città.
Niall mi aveva promesso che avrebbe parlato con Alison al più presto possibile eppure, continuava a rimandare con la scusa del "non è ancora il momento giusto".
Ma, come potevo biasimarlo? Anche io mi ero ripromessa di chiarire il rapporto che c'era tra me e Ash tuttavia, non avevo ancora avuto il coraggio di farlo e, per quel che ho capito, nemmeno Niall gli aveva accennato qualcosa.
Non riuscivo a pensare a cosa avrebbe fatto Alison se ci avesse scoperti e, la sola idea mi metteva i brividi.
Niall invece era molto più tranquillo e rilassato e, continuava a ripetermi che non sarebbe successo niente.
Una domanda però, continuava a tormentarmi: se era solito cambiare ragazza ogni settimana, perché gli risultava così difficile lasciare Alison?
" Sto arrivando Kat, inizia ad ordinare, prendo un frappè alla fragola. Harry"
Stavo aspettando Harry al bar da circa dieci minuti ma, come al solito, era sempre in ritardo.
<< Ciao Kate! >> sentii una voce femminile chiamarmi e girandomi scorsi Liv che mi salutava con la mano.
<< Liv! Cosa ci fai qui? >> era seduta ad un tavolo poco lontano dal mio ed era in compagnia di Liam.
Lasciò il suo tavolo e prese temporaneamente il posto che avevo riservato ad Harry.
<< Sono venuta con Liam a prendere un caffé! >> mi spiegò. A quanto pare avevo fatto bene a convincere Liam ad invitarla all'homecoming.
<< Con Liam? C'è qualcosa che devo sapere? >> dissi.
<< Beh sono successe un pò di cose... >> ammise arrossendo.
<< Ho tutto il tempo, tanto Harry è in ritardo! >> spiegai facendole l'occhiolino.
<< Qualche mese prima del ballo, io e Liam ci siamo incontrati in una discoteca. Entrambi ci conoscevamo solo di vista però lui mi offrì da bere e così iniziammo a parlare e a conoscerci meglio >> .
<< Cosa? Che aspettavi a dirmelo? >> la interruppi.
<< Scusa Kate! Avrei dovuto parlartene! >> disse abbassando lo sguardo.
<< Va bene, però ora vai avanti! >> .
<< Quella sera eravamo ubriachi e ci baciammo. All'inizio non gli diedi tanto peso poi però mi accorsi che più non lo sentivo e più mi mancava >> .
<< Perché allora non hai parlato con lui? >> intervenni.
<< Perché ero troppo timida per farlo >> ammise sorridendo, << poi però lui mi invitò al ballo e puoi benissimo immaginare quanto ero felice! >> continuò.
<< Ti si leggeva negli occhi, quando ti ho incontrata al ballo >> ammisi.
<< Non è finita qui... Kate! >> mi avvisò.
<< Prometto di non interromperti più >> dissi e entrambe scoppiammo a ridere.
<< Non so se lo sai ma, solitamente i ragazzi prenotano le camere al Corinthia Hotel in cui passeranno la notte con le ragazze che hanno invitato al ballo e... >> esitò per un attimo, << Liam ed io siamo stati lì >> aggiunse.
<< Liv! Ma è fantastico! >> esclamai, << sono contenta che tu ne abbia parlato con me! >> aggiunsi.
<< So che di te posso fidarmi >> confessò cingendomi in un abbraccio.
<< Ora tocca a te, com'è andato il tuo primo ballo in questa scuola? >> chiese.
Liv non avrebbe mai raccontato a nessuno di me e Niall, potevo fidarmi di lei come mi fidavo di Harry e così decisi di dirle tutto iniziando dall'appuntamento con Ashton fino al ballo con Niall. Ovviamente non tralasciai il divertente incidente di Alison ed Harry.
<< E questa è la collana che mi ha regalato Niall qualche giorno fa >> conclusi.
<< Stai parlando di Niall Horan, vero? Il nostro quarterback? >> chiese confusa.
<< Esatto, proprio lui >> confermai.
<< Kate... io non vorrei fare la parte della guastafeste ma... >> fece una pausa e notai che era a disagio, << Niall ed Alison erano al Corinthia. Sono sicura di averli visti lì e, la loro stanza era di fronte alla nostra >> . 
Ebbi come l'impressione che quelle parole appena pronunciate si fossero trasformate in lame taglienti e mi stessero pugnalando, una dopo l'altra.
<< Scusa Kate, forse non avrei dovuto dirtelo! >> affermò Liv.
<< No, hai fatto bene, chiederò spiegazioni a Niall >>  dissi cercando di sembrare il più tranquilla e rilassata possibile nonostante mi sentissi morire dentro e cercavo di soffocare le lacrime.
<< State spettegolando senza di me? >> intervenne Harry che  finalmente era arrivato, << scusa il ritardo Kate! Ho avuto un contrattempo >> spiegò.
<< Ciao Harry! Scusa, ho preso il tuo posto, ritorno da Liam o penserà che l'abbia lasciato qui da solo >> disse lasciando libero il posto di Harry, il quale si accomodò subito.
<< Ci può portare due frappé alla fragola, per favore? >> dissi alla cameriera che era appena passata vicino al nostro tavolo.
<< Scusa, mi ero dimenticata di ordinare >> ammisi.
<< Sembri sconvolta >> constato. 
Harry riusciva a capirmi anche solo guardandomi negli occhi e, questa era la parte del suo carattere che più preferivo.
<< Cosa avete fatto tu e Louis dopo l'homecoming? >> chiesi.
<< Vuoi anche i dettagli? >> scherzò.
<< Harry! Sono seria >> borbottai, << siete stati al Corinthia? >> chiesi.
<< In realtà no, abbiamo spostato "l'after" nella casetta di legno che Louis ha in giardino ma, perchè me lo chiedi? >> domandò confuso.
<< Perché Liv ha visto Niall e Alison prendere una stanza lì >> lo informai e quasi le parole mi si strozzavano in gola, << e non dire tel'avevo detto! >>.
<< E invece sì, Kate! Tel'avevo detto! Non devi fidarti di Horan, io lo conosco bene e so come è fatto! >> disse alzando la voce.
<< Scusa, non volevo alzare la voce con te >>.
<< Con me è diverso Harry, è difficile da spiegare ma, non è come sembra >> confessai.
<< Cerca di fare il carino con te solo perché ha voglia di giocare e divertirsi, altrimenti avrebbe lasciato Alison >> constatò, << e poi come ti spieghi il fatto che, dopo aver baciato te, è andato con Alison al Corinthia? >> aggiunse.
<< Forse hai ragione tu... >> constatai.
Niall non sarebbe riuscito a convincermi neanche con la scusa più convincente al mondo.
Dovevo aprire gli occhi e rendermi conto di quello che stava succedendo e smettere di proteggerlo.
<< Ed io l'ho anche coperto cercando di intrattenere quella strega di Alison >> borbotto disgustato.
Finimmo il frappé in fretta e poi ritornammo a scuola siccome entrambi avevamo letteratura inglese alle tre di pomeriggio.
<< Ti aspetto in classe Kate! >> mi avvisò Harry mentre io andai a prendere un libro che avevo dimenticato nell'armadietto.
Stavo per chiudere l'armadietto quando sentii qualcuno alle mie spalle che tratteneva l'anta.
Mi girai di scatto e Niall poggiò la mano sull'armadietto affianco al mio e posò le sue labbra sulle mie.
Successe tutto in una frazione di secondi che non ebbi neanche il tempo di reagire.
<< Ciao piccola, mi sei mancata >> disse ed ecco di nuovo quegli occhi che mi ipnotizzavano.
Indossava la divisa di football, probabilmente aveva gli allenamenti, per questo si trovava  anche lui a scuola.
<< Ogni anno festeggiamo Halloween a casa mia! Ovviamente tu sei invitata e puoi portare anche Styles e Tomlinson >> disse.
<< Ma Halloween è domani! >> constatai.
<< Lo so, ti mando un messaggio con il mio indirizzo di casa >> disse allontanandosi, era palese che andava di fretta e che siccome mi aveva vista entrare a scuola, aveva colto l'occasione per invitarmi.
<< Stasera parlerò con Alison >> urlò in lontananza dal corridoio.
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Angolo autrice
Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, vi antipico solo che nel prossimo Niall, Kate, Ashton e Alison saranno nella stessa casa, alla stessa festa ;)
Penso che aggiornerò presto perchè ho già tante/ troppe idee.
Grazie a tutti voi che leggete e recensite e a voi lettori silenziosi.
Vorrei fare un video tipo trailer della storia, appena lo pubblico vi faccio sapere :*

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Capitolo 14
*** Halloween ***



                                           


                                           
                                                 

                                                          



Halloween è sempre stata la mia festa preferita dopo il Natale, niente era paragonabile alle luci, ai regali sotto gli alberi e la magica atmosfera natalizia.
Da piccola rubavo sempre le lenzuola vecchie dal cassetto della biancheria e ritagliando due semplici buchi, per far in modo che io vedessi, mi travestivo da fantasma e, insieme ai miei amici dell'asilo, andavo di casa in casa a chiedere dolcetti.
Stavo svuotando due zucche appena comprate dal fruttivendolo insieme a mio fratello, ormai per me era diventata una tradizione mettere una zucca dal sorriso inquietante sul davanzale della mia finestra della stanza e accendervi all'interno un lumino. L'effetto era davvero molto bello, soprattutto di notte.
<< Kate, ti prego, aiutami non riesco a fare la bocca! >> disse mio fratello supplicandomi.
<< Perché non la disegni prima su un foglio per evitare di sbagliare? >> consigliai prima che mi obbligasse ad andare di nuovo dal fruttivendolo per comprare una zucca nuova.
<< Disegnala tu, la voglio anche con i denti! >> insistette lamentandosi.
<< Va bene, però poi la intagli tu sulla zucca >>.
Cercai di rendere la sua zucca diversa dalla mia e, disegnando una bocca più lunga e con più denti venne ancora più inquietante.
<< Kate! Sei bravissima >> esclamò mio fratello soddisfatto del mio disegno anche se non era niente di eccezionale.
In inghilterra c'erano davvero "artisti", ricordo ancora quando i nostri vicini di casa a Brighton esposero una zucca molto grande fuori al loro giardino e sopra vi avevano intagliato il volto di Jack Sparrow che sembrava ancora più bello dell'originale.
Mi spiegarono che bisognava lasciare alcune parti più spesse mentre altre dovevano essere tagliate in modo più sottile, in modo da creare delle sfumature chiaroscurali grazie alla luce del lumino posto all'interno. Ovviamente io non ero a quei livelli, né tanto meno, avevo così tanta pazienza.
Appena finimmo, sia io che mio fratello corremmo nella nostra stanza a posizionare le nostre zucche sul davanzale.
Era davvero molto bella, e per riuscire a tenerla il più a lungo possibile senza farla marcire, spruzzavo all'interno un po' di lacca per capelli.
Non avevo ancora pensato a come vestirmi per la festa di Halloween a casa di Niall. Speravo con tutto il cuore che Alison non sarebbe venuta, mi sarei sentita troppo a disagio poiché Niall mi aveva detto che l'avrebbe lasciata ma, non avevo ancora ricevuto la conferma.
Harry e Louis mi avrebbero chiamata per andare a cercare un vestito in un negozio di costumi a pochi passi da casa mia tuttavia, non li avevo ancora sentiti.
Così mi distesi sul letto, presi il portatile e cercai su internet un'ispirazione per il costume che avrei indossato quella sera. Chi sa cosa avrebbe indossato Niall, pensai.
La vibrazione del mio cellulare colse la mia attenzione, pensai che potesse essere Harry che finalmente si era ricordato della mia esistenza ma, con mia grande sorpresa, lessi il nome di Niall sullo schermo.
" Te la cavi ai fornelli? ".
" Diciamo di sì, perché? " chiesi confusa.
" Mi serve una mano per la festa di stasera, ti passo a prendere tra una ventina di minuti, ok? ".
" Va bene, ti aspetto." Non mi sembra di aver avuto così tanta scelta, pensai.
Rimandai la ricerca del costume a più tardi e andai in bagno a cambiarmi, non potevo di certo presentarmi a casa di Niall in pigiama.
Presi un jeans ed una semplice t-shirt gialla ed un cardigan marrone abbastanza caldo, considerando che fuori non faceva ormai più caldo.
" Sono fuori". Niall era davvero molto puntuale a differenza di Harry che era in grado di farmi aspettare anche ore intere.
Niall era seduto sul suo motorino, appena mi avvicinai mi salutò con un bacio a stampo e mi porse il casco che indossai, salendo dietro di lui.
Posizionò lo specchietto retrovisore in modo che potesse vedermi e, quando i nostri sguardi si incrociarono, mi fece l'occhiolino.
<< Allora, come ti vestirai stasera? >> esordì e quella voce era così profonda che sarei rimasta ore ad ascoltarla.
<< Non lo so ancora >> ammisi, << e tu invece? >> chiesi incuriosita.
<< Stavo pensando di travestirmi da quarterback versione zombie >> disse coinvolgendomi nella sua risata.
<< Comunque, non hai bisogno di un costume per Halloween, incuti paura già così >> disse e per un attimo pensai che volesse iniziare un discorso serio.
<< Dimenticati del mio aiuto! >> esclamai.
<< Permalosa! >>.
Non ero mai stata a casa di Niall, non sapevo se avessi incontrato i genitori e, l'idea mi metteva a disagio.
Non sapevo dire con precisione in quale zona di Londra ci trovavamo ma, dopo circa mezz'ora da quando eravamo partiti da casa mia, finalmente arrivammo davanti ad un enorme cancello bianco che permetteva di accedere ad un giardino decorato con vasi di rose e ortensie viola mentre, ai lati sorgevano alberi altissimi.
Il cancello elettrico si chiuse alle nostre spalle e parcheggiammo in un garage posto a pochi passi da una villa a tre piani con dei balconi a vetro dai quali era possibile scorgervi all'interno.
Niall mi faceva strada ed io, ero intenta ad osservare tutto ciò che mi circondava. Non avevo mai visto niente di simile.
Giungemmo poi davanti alla porta d'ingresso e notai sotto ai nostri piedi un tappetino con sopra raffigurato un quadrifoglio e la scritta "Welcome".
Niall prese le chiavi dalla sua tasca ed aprì la porta di casa.
Sulla nostra destra vi erano due divani in pelle beige con i poggia piedi abbinati ed un televisore a schermo piatto mentre, a sinistra un tavolo circolare di cristallo con sopra un vaso contenente un fiore finto di colore fucsia.
<< Fa come se fossi a casa tua >> disse Niall facendo cenno di seguirlo verso un corridoio che dall'ingresso portava ad altre stanze.
Notai che vi erano delle porte chiuse e, non avrei saputo dire cosa potesse esserci stato all'interno ma, riuscii solo ad intravedere una bellissima cucina in legno.
<< Sei solo? >> chiesi.
<< Sì... >> rispose a bassa voce iniziando a salire una rampa di scale a chiocciole.
Odiavo le scale a chiocciole perché soffrivo di vertigini ma, cercai di non far notare il mio problema, tenendomi stretta alla ringhiera.
Arrivammo poi all'ultimo piano della villa che, nonostante tutte quelle stanze, era così silenziosa e triste.
<< Niall, ma io non vedo nessun preparativo per la festa di stasera >> dissi confusa.
<< Già, è per questo che sei qui >> disse ridendo.
<< Pensavo ti servisse solo una mano in cucina! >> esclamai, << ora ci servirà un esercito! >> aggiunsi.
<< Non fare la tragica >> disse aprendo la porta della sua stanza, << come vedi ho iniziato a preparare delle decorazioni >> continuò, indicandomi vai festoni con ragnatele, pipistrelli e fantasmi e, delle zucche  che erano state solo svuotate.
<< Io continuo a decorare le zucche tu invece puoi andare in cucina e, sentiti libera di preparare ciò che più ti piace, in frigo e nelle dispense trovi praticamente di tutto >> mi informò, << prendi questa tuta, non vorrei che ti sporcassi, il bagno sta nella porta accanto >> aggiunse.
Appena aprii la porta del bagno, fui catturata da un buonissimo odore di pulito, vi erano delle piccole mattonelle azzurre sia sul pavimento che su metà dei muri.
Indossai la t-shirt bianca che mi aveva dato Niall e che era palesemente troppo larga e poi i pantaloni grigi.
<< Dove posso lasciare i miei vestiti? >> chiesi appena ritornai in camera.
<< Lasciali pure sul mio letto >> rispose mentre era intento a intagliare le zucche.
Scesi in cucina cercando di non perdermi e non potei fare a meno di notare il profumo di Niall sui suoi vestiti. Era la stessa sensazione che provavo quando mi abbracciava.
Iniziai a preparare de piccoli assaggini tra cui dei wurstel con del ketchup che davano l'impressione di essere delle dita insanguinate e delle tartine.
Pensai di preparare delle mele  caramellate in quanto erano un dolce tipico di Halloween da queste parti e, rimasi sorpresa quando nella dispensa trovai addirittura del colorante rosso.
Presi il mio telefono e misi un po' di musica a tenermi compagnia mentre ero intenta a preparare dei cupcakes con della crema di burro e provai a decorarli con dei piccoli ragni le cui zampe erano dei fili di liquerizia.
Avevano due forni di ultima generazione ed i fornelli ad induzione, non avrei mai pensato che la famiglia di Niall potesse essere così ricca.
Ero talmente sovrappensiero che non mi accorsi che Niall fosse entrato in cucina, infatti avvolse le sue braccia attorno ai miei fianchi facendomi sussultare.
<< Non volevo spaventarti! Cosa canticchiavi? >> disse sbarrando gli occhi quando vide ciò che avevo preparato.
<< E' una band che mi piace, si chiamano i TheMonkeys >> risposi cercando di ignorare il suo respiro sul mio collo.
<< Allora avevo sentito bene! >>.
<< Li conosci? >> chiesi sbalordita.
<< Certo che sì, e mi piacciono un sacco! >> ammise, avevo in comune con Niall più cose di quanto pensassi.
<< Posso assaggiare un pò di crema di burro? >> chiese e prima che rispondessi ne aveva già presa un pò. 
<< Kate! E' buonissima! >> affermò soddisfatto.
<< Sono contenta che ti piaccia >> dissi sorridendo.
Con mia sorpresa mi prese per un braccio e mi portò verso una vetrata che conduceva nel giardino. Sentii il freddo del vetro a contatto con la mia schiena e le sue mani poggiarsi sui miei fianchi. Il suo profumo era ancora più forte e sprigionava dentro di me una miriade di emozioni quasi come se mi girasse la testa dopo un movimento brusco. Le sue mani seguivano lentamente il profilo della sua t-shirt che stavo indossando e iniziò a baciarmi.
<< Potremmo trovare un posto per stare da soli sta sera >>.
Lo zittii con un altro bacio, profondo e appassionato quanto bastava a rispondere di sì. Restituì il bacio e mi abbracciò stretta.
Quando le nostre bocche si separarono, sussurrai << hai parlato con Alison? >>.
Capii dal suo sguardo che non si aspettava una domanda simile, probabilmente non in questo momento.
<< Sì, ma adesso non mi va di parlarne >> rispose, << credo che verrà stasera >> aggiunse mormorando.
Con i festoni, le tovaglie nere, ragni, fantasmi, palloncini a forma di streghe fluttuanti e qualche ragnatela negli angoli della casa, sembrava tutto più spaventoso e macabro.
Le zucche che ornavano il sentiero che portava all'ingresso di casa, rendeva il tutto ancora più bello e perfetto.
Finalmente Harry si decise a chiamarmi per andare a comprare il costume di Halloween e, per quanto avessi aspettato quella telefonata dal pomeriggio, in quel momento avrei preferito rimanere lì, con Niall.
Salii in camera di Niall per cambiarmi mentre lui mi aspettava in giardino poiché si era offerto di riaccompagnarmi a casa.
Non avevo notato una mensola contenente una decina di trofei e, una chitarra nascosta dietro la tenda colse la mia attenzione, non credevo che sapesse anche suonare.

                                                                                 *
<< Ma quello era Niall? >> disse Harry non appena mi vide arrivare.
<< Sì, si è offerto di riaccompagnarmi a casa >> spiegai.
<< E perché stavi con lui? >> chiese stupito.
<< Gli ho dato una mano a sistemare la casa >> lo informai.
<< Ecco perché sei più felice del solito! >>.
<< Sei sempre il solito Harold! >> esclamai.
<< Dov'è Louis? >> chiesi cambiando discorso.
<< Ci sta aspettando davanti al negozio >>.
Ci avviammo verso il negozio di costumi che era facilmente raggiungibile a piedi.
Harry continuava a parlare delle sue idee sul costume di Halloween ma, la mia testa era da tutt'altra parte. Non riuscivo a smettere di pensare a Niall.
Trovammo Louis davanti all'entrata del negozio e, appena entrammo, sentimmo il rumore di un campanello che avvertiva l'arrivo dei clienti al negoziante.
C'erano vestiti e maschere di tutti i tipi e avevo l'imbarazzo della scelta.
Notai dei vestiti da vampiro in un angolo del negozio ma pensai che erano troppo scontati come costumi di Halloween, così optai per altro.
Un altro vestito bianco che sembrava più da sposa che da principessa colse la mia attenzione ma, non si addiceva molto alla serata.
<< Kate! Vieni qui >> mi chiamò Harry dall'altra parte del negozio.
<< Che ne dici di questi costumi da mimo? >> chiese.
C'era una maglia a righe bianche e nere, un pantalone stretto nero, un cappello anch'esso nero con un fiore rosa ed un paio di guanti bianchi.
<< Indosserete lo stesso costume? >> chiesi.
<< Sì, Louis aveva pensato di vestirci da contenitori di sale e pepe, per fortuna ho trovato questi >> mi spiegò e non potei fare a meno di scoppiare a ridere.
<< Mi stai offendendo! >> esclamò Louis con un tono offeso.
<< Scusa non volevo! >> dissi continuando a ridere, << mi piace molto questo costume da mimo >> aggiunsi.
<< Tu hai trovato qualcosa? >> mi chiese Harry.
<< Non ancora >> non feci neanche in tempo di finire la frase che trovai finalmente il vestito adatto a me.
Era nell'ala dedicata ai personaggi della Disney, e quello che mi piaceva era di Alice nel paese delle meraviglie.
Era fatto davvero molto bene, la gonna azzurra era ampia e vi erano vari strati di veli, le maniche erano a palloncino, decorate da un merletto bianco e, la cosa che più mi piaceva era un bellissimo fiocco nero che avrei dovuto mettere in testa.
Corsi subito a provarlo e dopo che Harry e Louis approvarono la mia scelta, andai a pagare e ognuno di noi ritornò a casa propria per prepararsi.
Non vedevo l'ora di rivedere Niall e poter passare altro tempo con lui.
Avevo circa un'ora a disposizione per prepararmi, non era tanto per cui cercai di fare presto anche perché Harry mi aveva promesso che sarebbe stato puntuale.
Feci dei boccoli alle punte e posizionai il cerchietto in modo che il fiocco cadesse al lato.
Indossai il vestito che mi andava a pennello e, misi delle calze bianche che arrivavano fino al ginocchio e sotto delle ballerine nere.
Decisi di fare un trucco più macabro con qualche ferita sulla fronte e in faccia e sporcai il grembiule biano del costume con del sangue finto, facilmente lavabile.
Questa versione "horror" di Alice mi piaceva ancora di più dell'originale e, quando mi accorsi che ero in ritardo di dieci minuti, mi catapultai fuori da casa mia.
Non potei fare a meno di notare i bambini travestiti che andavano di casa in casa a chiedere dolcetti e avevano già i cesti colmi di dolci.
Saremmo arrivati a casa di Niall con la macchina di Louis che era già parcheggiata davanti casa di Harry ed entrambi mi stavano aspettando.
<< Ma adesso come farò a riconoscervi? >> scherzai. Entrambi avevano della cipria bianca in volto e il contorno degli occhi neri.
<< Non sei divertente >> mi ammonì Harry.
Non avevo notato che oltre il giardino vi era una sorta di parcheggio in cui vi era spazio per più di una ventina di macchine.
Lasciammo lì la macchina e insieme ci incamminammo verso l'entrata. L'effetto delle zucche che illuminavano il sentiero era ancora più bello a quell'ora in cui era giù buio.
Si sentiva da fuori la musica alta e gente che chiacchierava ad alta voce.
Sentii qualcuno afferrarmi da dietro e mi salì il cuore in gola.
<< Bù! >> urlò Ashton alle mie spalle.
<< Ciao Ash... o dovrei dire Batman? Mi hai spaventata! >> esclamai.
<< Sei bellissima stasera >> disse come se non fosse successo nulla.
Non avevo avuto modo di parlare con Ashton ma quello non era proprio il momento adatto, non volevo rovinargli la serata.
Bussammo alla porta e Niall venne ad aprirci.
<< Ciao ragazzi e ben arrivati! >> disse sorridendo, aveva due scocche rosse in viso, evidentemente era già brillo.
Ci limitammo a guardarci intensamente e, quello sguardo, valeva più di mille parole.
Appena entrai in casa non potei fare a meno di notare Alison che, ovviamente, era vestita da principessa con tanto di corona in testa.
Rimasi sbalordita quando notai che si era avvicinata ad Harry per parlare.
<< Stai lontano da me Styles >> disse acida.
<< Sei tu che ti sei avvicinata >> rispose indifferente. Era in questi momenti che diventavo fiera di Harry.
Louis corse subito in suo soccorso e fece allontanare Alison così che non potesse più dargli fastidio.
<< Ti porto qualcosa da bere? >> mi chiese Ashton.
<< Sì grazie >> dissi mentre cercavo un posto per sedermi.
Subito Ashton ritornò con un bicchiere ed un cupcakes in un tovagliolo.
<< Devi provarlo, è buonissimo! >> esclamò.
<< Già, è davvero buono... >> confermai, non potevo dire ad Ashton che ero stata io in realtà a prepararli altrimenti avrebbe iniziato a sospettare.
<< Ragazzi, voglio vedervi scatenare! >> urlò Niall alzando il volume della musica e tutti si precipitarono a ballare, cimentandosi nelle danza più strane.
L'aria iniziò a diventare pesante, faceva caldo nonostante i balconi fossero aperti e ci fosse abbastanza spazio per tutti.
Dopo un'oretta di balli, quasi tutti ritornarono a sedersi o a bere e poi, ci mettemmo tutti in cerchio a raccontare storie di paura.
A causa del caldo, bevetti più del previsto e mi girava la testa infatti, preferii rimanere seduta anzicché alzarmi per andare a cercare Harry e Louis che sembravano essere spariti.
Niall si avvicinò a me e, con disinvoltura mi mise una chiave in mano.
<< Ci vediamo tra dieci minuti nella mia stanza >> mi sussurrò all'orecchio e sentii dei brividi attraversarmi per tutto il corpo.
Appena vidi Niall salire le scale, mi alzai per andare in bagno senza destare sospetti. Ne approfittai per sciacquarmi le mani e i polsi in modo da riprendermi ma il mal di testa non accennava ad andarsene. Mi maledii per aver bevuto così tanto.
Salii le scale furtivamente, senza fare rumore.
Aprii la porta della stanza di Niall e notai che stava seduto sul letto e mi stava aspettando.
<< Sei bellissima... beh eri bellissima anche oggi con la mia tuta >> disse sorridendomi e mi fece cenno di prendere posto accanto a lui.
<< Aspettiamo Jack O' lantern? >> scherzò e non mi diede il tempo di rispondere che mi afferrò e mi distese sul letto. 
Restai senza fiato mentre baciava le mie labbra aperte, poi mi baciò con più energia mentre iniziavo a reagire. Gli gettai le braccia al collo e sentii il suo copro premuto contro il mio, respiravo il suo profumo che ormai era come aria per me.
Presi il suo volto tra le mani e sentii la sua barba corta e delicata sui palmi. Lentamente mise un ginocchio fra le mie gambe e mi infilò una mano sotto il vestito, alla base della schiena. Il contatto con la sua pelle mi fece girare ancora di più la testa.
<< Mi sei mancata >> sussurrò ad un centimetro dal mio collo.
Non riuscivo a dire altro che il suo nome, come se nessun'altra parola fosse all'altezza.
Lo baciai ancora, più lentamente, con più intensità. Ora sentivo entrambe le sue mani sulla schiena e ci tenevamo più stretti.
<< Vorrei poter stare così per sempre >> mormorò.
<< Magari si potesse... >> risposi e restammo distesi e abbracciati per un po'.
Sentii la porta della stanza aprirsi e mi ricordai che, sbadatamente, non l'avevo richiusa a chiave.
Quel vestito da principessa e quella corona erano inconfondibili, Alison era di fronte a noi e ci guardava incredula.
<< Cosa stai facendo Niall? >> urlò, i suoi occhi erano colmi di odio.
<< Non le avevi parlato? >> chiesi alzandomi di scatto.
Niall fece cenno di no con la testa e per un attimo mi cadde il mondo addosso.
<< Parlato di cosa? >> domandò arrabbiata.
<< Scusa Alison! Posso spiegare, ero ubriaco! >> esclamò Niall per difendersi.
Avrei accettato qualsiasi risposta ma, non una cosa del genere, dopo tutto ciò che era successo.
Dietro di lei comparve Ashton che, aveva la stessa espressione disgustata di Alison ma, non disse una parola.
E quasi come un'oasi nel deserto, i ricci di Harry comparvero da dietro alla porta.
<< Che succede qui? >> chiese, probabilmente era stato attirato dalle urla.
<< Stanne fuori Styles! >> rispose Alison.
Harry, che aveva intuito la situazione, entrò nella stanza, afferrò la mia mano e mi portò via da quell'inferno.

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Angolo autrice
Ciao a tutte, e grazie a tutti voi come sempre!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi capisco se siete arrabbiate ma è stato difficile anche per me scrivere il finale.
Per ora non voglio anticiparvi niente :*
Ho pubblicato il trailer che troverete nella trama della storia, ovviamente non è niente di chè perchè non volevo rivelare troppo sulla storia!

A presto, spero che continuerete a seguire la storia.


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Capitolo 15
*** Fight ***


                                                  


Pov di Ashton

Ho sempre considerato Niall come un fratello. Lui c'è sempre stato per me, e così io per lui.
E' sempre stato pronto ad aiutarmi nelle situazioni più difficili, a darmi consigli indispensabili per risolvere i problemi e, a porgermi un orecchio quando avevo bisogno di sfogarmi e semplicemente parlare.
Ma, vederlo stringere Kate tra le sue braccia, fu peggio di una pugnalata allo stomaco.
Non mi ero mai sentito così e non sapevo spiegare se fosse stato peggio vedere Niall tradirmi o l'immagine di Kate stretta al mio migliore amico.
Mi sentii così stupido per non aver intuito niente e soprattutto per aver confessato a Niall i miei sentimenti per Kate.
Harry la portò via da quella stanza grazie all'aiuto di Louis, incrociai i suoi occhi per una frazione di secondi e quasi sembrava che stessero implorando scusa.
Avrei tanto voluto fermarla per parlare con lei e chiedere spiegazioni ma, per un attimo, ebbi come l'impressione di non riuscire più a controllare il mio braccio che, si sferrò contro il volto di Niall dandogli un pugno.
Ricadde sul letto e mi guardò incredulo massaggiandosi la guancia arrossata.
Dopo poco si rialzò e mi sferrò un pugno colpendomi un occhio.
<< Ragazzi! Smettetela >> urlò Alison che era rimasta lì tutto il tempo.
<< Come hai potuto farmi questo? >> dissi con la voce strozzata dalle lacrime.
<< Sapevi cosa provo per Kate! >> urlai ancora.
Ma Niall non rispose, non fece altro che stare lì, immobile a fissare il pavimento.
<< Se permetti, ho bisogno anche io di parlargli >> s'intromise Alison.
<< Mi fai schifo >> dissi lasciando la stanza.
Non pensavo davvero quelle parole ma, era la rabbia a parlare al posto mio.

POV di Kate
Avevamo appena lasciato casa di Niall e le urla erano arrivate fino al piano di sotto, infatti tutti ci guardavano curiosi e sussurando parole che non riuscivo a comprendere.
Ci eravamo fermati a casa di Louis poiché era quella più vicina e tutti e tre stavamo seduti sul divano della casa di legno in giardino.
Vista da fuori, non sembrava potessero entrare così tante cose quali un divano letto, qualche sedia ed un televisore.
<< Vieni qui >> disse Harry facendomi segno di abbracciarlo.
Mi strinsi forte a lui e, non potei fare a meno di non scoppiare a piangere.
Sentii Louis che mi dava una pacca sulla spalla e poi, si unì anche lui al nostro abbraccio.
<< Scusate ragazzi >> dissi con voce tremante.
<< Non devi scusarti >> rispose Harry.
<< Sì invece, vi ho rovinato la serata >> ammisi.
<< Non è stata colpa tua Kate, è successo tutto a causa di Niall >> commentò Louis.
<< Avevate ragione, non avrei mai dovuto fidarmi di lui, sono una stupida >> dichiarai.
<< Ora che lo sai, non commetterai più lo stesso sbaglio! >> disse Louis accarezzandomi la schiena.
<< Kate, mi stai sporcando tutta la maglia >> borbottò Harry facendomi sorridere.
Louis mi porse un fazzoletto e mi asciugai le lacrime. Non osai specchiarmi per vedere in che condizioni fosse il mio viso.
C'erano tante domande che mi affollavano la testa, se chiudevo gli occhi, riuscivo ancora a vedere il volto perplesso di Alison. Come avrei dovuto comportarmi con lei? Potevo benissimo immaginare di essere finita al primo posto nella sua lista nera.
<< E poi Niall non è così bello! >> disse Louis, << ed io me ne intendo >> continuò facendo l'occhiolino e guardando intensamente Harry negli occhi.
<< Grazie ragazzi, vi voglio bene, non so come farei senza di voi >> confessai lasciando ad ognuno di loro un bacio sulla guancia.
<< Perché non ti fermi a dormire qui con noi? >>  mi invitò Louis.
<< Non voglio disturbarvi, avete già fatto troppo per me >> ribadii.
<< Dai Kate, da domani iniziano anche le vacanze! >> osservò Harry.
Avevo completamente dimenticato le vacanze invernali e, per un attimo, mi risollevai pensando che non avrei dovuto incontrare subito Niall e soprattutto Alison.
<< Va bene, ci sto! >>.
<< Che ne dite di una camomilla? >> chiese Louis, << ho anche i biscotti! >> continuò.
<< Hai anche una cucina? >> chiesi confusa poiché non vedevo fornelli da nessuna parte.
<< No, ho un apparecchio elettrico che porta ad ebollizione l'acqua >> ammise sorridendo.
Mandai un messaggio a mia madre avvisandola che avrei passato la notte fuori mentre Louis era intento a preparare la camomilla.
Dopo pochi minuti fu subito di ritorno e restammo tutti e tre in silenzio a mangiare i biscotti e a bere.
Di tanto in tanto, sia Louis che Harry facevano delle battute per tenermi su di morale ed io, mi sforzavo di sorridere per non deluderli anche se dentro mi sentivo morire.
<< Puoi entrare in casa mia a sciacquarti il viso >> mi consigliò Louis, evidentemente ero davvero in condizioni pessime.
<< E' possibile accedere alla mia stanza dall'esterno, ho il bagno in camera, puoi usare il mio così non sveglierai nessuno >> mi spiegò.
Accettai perché non vedevo l'ora di sentirmi il viso fresco e pulito e, seguendo le indicazioni di Louis, riuscii ad entrare in camera sua.
Il colore predominante era il blu, proprio come i suoi occhi. Doveva essere un maniaco dell'ordine perché non vi era niente fuori posto. L'armadio era aperto e notai che i vestiti erano  addirittura allineati in base al colore.
Ho sempre desiderato avere il bagno in camera ma, nonostante le mie continue richieste, mia mamma era del parere che se ne avessi avuto uno tutto mio, non sarei più uscita dalla mia stanza e, probabilmente aveva ragione.
Entrai nel piccolo bagno e mi guardai allo specchio, avevo proprio un aspetto terribile.
Il trucco si era completamente sciolto e l'eyeliner nero era colato ovunque facendomi sembrare un panda.
Mi sciacquai con cura assicurandomi di eliminare ogni residuo di trucco e mi asciugai con un piccolo asciugamano bianco posto vicino al lavandino.
Mi sentivo decisamente meglio e, il mal di testa sembrava essere andato via.
<< Kate! Sono Louis >> sentii Louis che era entrato in camera sua.
<< Ho preso delle tute per dormire, lascio la tua sul mio letto così puoi cambiarti >> disse.
<< Grazie Louis! >> dissi dal bagno cercando di non urlare troppo per evitare di svegliare qualcuno.
Indossai la tuta che Louis mi aveva gentilmente prestato e ripiegai il mio costume di Halloween con cura.
<< Dove posso lasciarlo? >> chiesi appena ritornai nella casa in giardino, indicando il mio vestito di Alice.
<< Poggialo dove vuoi >> rispose Louis mentre guardavano la televisione. Sembrava uno di quei film horror che trasmettono sempre ad Halloween.
<< Domani mattina una delle mie sorelle ti presterà qualcosa da indossare >> mi informò Louis.
<< Quante sorelle hai? >> chiesi perplessa. A dire il vero, credevo fosse figlio unico.
<< Abbastanza >> rispose sorridendo. << Vieni, ti abbiamo fatto spazio in mezzo a noi >>.
Stavo per avvicinarmi quando ricevetti un messaggio.
"Ho bisogno di parlarti, ti va di vederci? Ash xx"
"Sono a casa di Louis, è meglio rimandare a domani".
" Posso venire lì, so dove abita."
" Ti aspetto davanti al cancello".

Spiegai ad Harry e Louis che Ash voleva parlarmi e nonostante loro non fossero d'accordo, corsi fuori ad aspettarlo.
Dopo circa dieci minuti lo vidi arrivare sulla sua moto bianca. Parcheggiò davanti al cancello e si sfilò il casco. Notai che si era tolto il mantello e la maschera di batman e che indossava solo il pantalone e la maglia nera.
Quando uno dei fanali del cancello illuminò il suo volto notai che aveva un occhio nero. In un primo momento pensai fosse trucco ma, era troppo perfetto per esserlo.
<< Cosa hai fatto? >> chiesi preoccupata sfiorandogli l'occhio.
<< Ho picchiato Niall e, lui ha reagito >> ammise con tono basso e timido.
<< MI dispiace Ash, è tutta colpa mia >> dissi abbracciandolo, << avrei dovuto parlartene >> aggiunsi.
<< Non è colpa tua Kate, tranquilla >> disse ricambiando il mio abbraccio.
<< Non so se lo sai >> iniziò a parlare sedendosi sul gradino del marciapiede e invitandomi a fare lo stesso. 
<< Niall è il mio migliore amico, ci conosciamo da davvero tanti anni, forse troppi ma non ci era mai successo di litigare per una ragazza. Siamo sempre stati dell'idea che l'amicizia viene prima dell'amore >> spiegò guardandomi e sforzando un sorriso.
<< Quando vi ho visti, non puoi capire come mi sono sentito, forse il verbo tradire non riuscirebbe a contenere tutte le emozioni che ho provato >> fece una pausa fissando il vuoto.
<< Non voglio perdere Niall >> confessò.
<< Non dovete rovinare la vostra amicizia per colpa mia, non lo meritate. Ho frainteso le intenzioni di Niall, credevo davvero che potesse lasciare la sua ragazza per una come me. Era davvero troppo bello per essere vero e, avrei tanto voluto aprire gli occhi prima che tutto questo accadesse >>.
<< Non potevi saperlo Kate, tu non hai colpe. Questo forse è l'unico difetto di Niall. Gli piace divertirsi con le ragazze e, riesce a convincerle sempre che vuole fare sul serio. Ma, ti assicuro che è davvero un ottimo amico >> disse guardandomi intensamente negli occhi.
<< Alison come l'ha presa? >> domandai.
<< Alison è abituata, si arrabbia sempre ma, alla fine lo perdona e fa come se niente fosse successo >> mi spiegò.
<< Dici che Niall vorrà parlare con me? >>
<< Non lo farà se non sarai tu a chiederglielo prima ed è la stessa cosa che farò io perchè dobbiamo chiarire prima di rovinare tutto >> disse e il suo sguardo si perse di nuovo nel vuoto.
<< Già, non potete rovinare un'amicizia così bella >>.
<< Non si tratta solo di questo, Niall non vuole che si sappia, è un segreto che nascondiamo da tre anni ormai ma, non vedo perché tu non possa saperlo, non credo che andresti a dirlo in giro >> disse.
<< Quale segreto? >> chiesi incuriosita.
<< Io e Niall abbiamo formato una band, io sono la batteria mentre lui la chitarra e, cantiamo anche. All'inizio lo facevamo per distrarci poi, iniziammo a partecipare a concorsi vari e il fato ha voluto che vincessimo sempre. Ci hanno suggerito di partecipare ad un concorso nazionale che si terrà a maggio qui a Londra. Vi parteciperanno persone da tutte le parti del Regno Unito e Irlanda, quindi è una cosa seria. Se mai dovessimo vincere, ci darebbero una sorta di borsa di studio e, un contratto discografico. Sarebbe davvero un sogno e per quanto possa sembrare un'utopia, abbiamo deciso di parteciparvi perché già solo essere lì significherebbe molto per noi >> spiegò e, mentre parlava, ebbi la sensazione che i suoi occhi si stessero illuminando dall'emozione.
<< Ma è fantastico! Mi fa piacere che tu me l'abbia detto, ma perché mai Niall non ha voluto dirmi niente? >> chiesi e capii perché avesse una chitarra nascosta dietro la tenda in casa sua.
<< Sai, la situazione con suo padre è un po' più complicata del previsto, Niall non è mai voluto entrare nei dettagli ma, per quel che ne so, non vuole assolutamente che il figlio perda tempo con queste "stupidaggini" come dice lui. Per questo ci alleniamo in segreto e Niall non vuole che qualcuno lo venga a sapere perché ha paura che le voci possano arrivare a suo padre. Ha anche comprato la chitarra da solo mettendo da parte tutte le paghette settimanali >>.
<< Capisco... >> mi limitai a dire. Capii che c'erano molte cose che dovevo ancora sapere su Niall e, in quel poco tempo che avevamo passato insieme, avevo conosciuto solo una piccola parte.
<< Questo litigio non solo potrebbe compromettere la nostra amicizia, ma anche il nostro sogno >> disse e si poteva avvertire la tristezza dal tono della sua voce. 
<< Sono stato uno stupido, non avrei dovuto sferrargli quel pungo >> aggiunse.
<< Non devi prendertela con te stesso, quando si è arrabbiati non si ha più il controllo di sé stessi, vedrai che si sistemerà tutto! >> cercai di tirarlo su di morale.
<< Tu invece Kate? Come stai >> chiese con voce profonda.
<< Mi sono sentita meglio! >> scherzai tentando di farlo ridere, << per fortuna ho capito prima che fosse troppo tardi, che tipo di persona sia Niall >>.
<< Sai una cosa? Stasera ho già sbagliato molte cose, finirò questa serata continuando a sbagliare >> disse.
Mi prese il volto tra le mani, i nostri sguardi si incrociarono, si agganciarono uno all'altro, come fosse indispensabile distoglierli. Sentii i suoi occhi studiare ogni tratto del mio viso e quasi, mi tolse il fiato. Per un secondo infinito restammo semplicemente a guardarci. Mi sfiorò la guancia, poi avvicinò le sue labbra alle mie. 
Quel primo contatto mi tolse il respiro. Mi strinse così forte al petto da mozzarmi il respiro. Ci scambiammo baci profondi e lenti, vigorosi e delicati, in mille modi diversi. Nessuno sembrava sbagliato.
<< Ora devo andare >> disse lasciando delicatamente il mio volto.
Lo vidi andare via e rimasi a fissare il cielo e a riflettere su ciò che era successo.
Baciare Ashton mi aveva fatto capire che era Niall che volevo.
Succede sempre così, amiamo chi non ci ama.
Ritornai nella casetta in giardino. Louis e Harry dormivano abbracciati e avevano lasciato le luci e la televisione accesi.
Mi distesi in un agolino del divano letto e cercai di addormentarmi ma, fu più difficile di quanto pensassi.
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ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti e grazie come sempre! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Se pensate di sapere tutto su Niall vi sbagliate, ci sono cose che nemmeno Ash sa ;)
A presto!! xx

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Capitolo 16
*** Confusion ***



                                      



« Dormigliona, svegliati! » bisbigliò Harry al mio orecchio, sentivo le gambe così intorpidite che non riuscivo ancora a muoverle.
« Ti abbiamo portato la colazione » disse Louis solleticandomi il braccio mentre Harry mi lasciava teneri baci sulla guancia.
Avevo ancora tanto sonno poiché non avevo dormito bene ma cercai di fare uno sforzo ed aprire gli occhi.
« Buongiorno » dissi con la voce ancora assonnata. Sbadigliai stiracchiandomi in modo da mettere in moto i muscoli del mio corpo.
« Dormito bene? » chiese Louis e solo allora notai che mi trovavo tra Harry e Louis, i quali mi guardavano divertiti.
« Sì » risposi mettendomi seduta sul letto, « che si mangia? » chiesi sbadigliando.
Louis si girò e prese un vassoio sul letto che non avevo notato per niente e lo sistemò sulle mie ginocchia. La prima cosa che vidi fu un bigliettino con scritto il mio nome sopra poi, l'odore del cappuccino iniziò a rendermi più sveglia.
In un lato invece c'erano delle crêpes alla nutella decorate con panna e fragole e, in un altro piatto un delizioso cornetto.
« Avete preparato tutto voi? » chiesi.
« No, è stata mia sorella Lottie » rispose Louis sorridendo.
« E voi non mangiate? » domandai in quanto non vedevo altri vassoi.
« Abbiamo già mangiato » mi informò Harry e notai che erano anche già vestiti.
« Scusate ma, che ore sono? » chiesi preoccupata.
« Le undici, eri troppo tenera mentre dormivi e, non abbiamo avuto il coraggio di svegliarti » disse Harry.
« Le undici? Scusate ragazzi, non avrei dovuto dormire così tanto » dissi e fu solo quando imboccai il primo pezzo di cornetto che riaffiorò il bacio con Ashton che, fino a quel momento, avevo praticamente dimenticato.
« Ieri ho baciato Ashton » dissi e gli occhi dei due si sbarrarono contemporaneamente. Dovrei smetterla di pensare ad alta voce.
« C-cosa? » chiesero all'unisono.
« Già, prima di andarsene mi ha baciata! » confermai. Ormai l'avevo detto, tanto valeva continuare la spiegazione.
« Sei impazzita Kate? Possibile che non possiamo allontanarci neanche un secondo da te che combini solo guai? » sbottò Harry.
« Non penso che Ash abbia dato molto peso alla cosa, infondo eravamo entrambi un po' brilli, sicuramente si sarà dimenticato » dissi cercando di tranquillizzare Harry.
« Ma sei seria? » chiese Louis perplesso, « è evidente che ha una cotta per te, come fai a non accorgertene? » continuò alzando di un'ottava il tono della sua voce.
« Davvero? » chiesi arrossendo. Ashton è sempre stato molto gentile e disponibile con me, anche quando mi aveva trovata con Niall, mi aveva perdonata tralasciando il fatto che gli avessi mentito.
« Kate! Sveglia, è così » mi urlò Harry in un timpano.
« Beh, se è così, io non credo di provare lo stesso » ammisi.
« Allora perché l'hai baciato? » sputò Harry.
Odiavo quando si comportava da grillo parlante con me.
« Mi ha presa alla sprovvista, non me l'aspettavo » confessai ma dall'espressione dei miei amici, non sembrò essere affatto una scusa credibile.
« Ora andiamo dentro, Lottie ti presterà dei vestiti » disse Louis ed io annuii.
Louis aveva davvero una casa bellissima e spaziosa. Le sorelle mi accolsero calorosamente, curiose di conoscermi poi, Lottie che credevo fosse la più grande, mi accompagnò in camera sua per scegliere qualcosa da indossare.
Presi dei leggins neri ed una maglia calda abbastanza di colore rosso acceso.
Era stata davvero molto gentile e disponibile, come Louis del resto e, le promisi che le avrei restituito tutto il più presto possibile.
« L'hai fatto tu questo ritratto? » chiesi notando il volto di un ragazzo disegnato a matita su un foglio posto sulla scrivania.
« Sì » rispose Lottie arrossendo.
« Chi è? » chiesi curiosa. Raffigurava un ragazzo probabilmente della sua età che pero' non avevo mai visto.
« E' il ragazzo di cui sono innamorata » rispose fiera.
« E' davvero carino, ora capisco perché ti piace » constatai.
« Non mi piace, io ne sono innamorata » mi corresse.
« Da cosa lo deduci? ».
«Dal modo in cui ci guardiamo ». Le sorrisi, è incredibile come una ragazza più piccola possa aver capito molte più cose di me sull'amore.
« Buona fortuna, allora » dissi sorridendo e la salutai ringraziandola ancora per i vestiti che mi aveva prestato.
« Kate! Allora, cosa vuoi fare? » mi chiese Harry appena uscii dalla camera di Lottie.
« Penso che andrò a casa, non vorrei disturbarvi ancora » ammisi. Non solo avevo rovinato la serata di Halloween ad entrambi che, per colpa mia, furono costretti a tornare a casa ma, mi avevano anche invitata a dormire con loro.
« Perché? Sai che non dai fastidio » disse Louis.
« Ragazzi davvero, avete fatto fin troppo per me, di questo passo finirete per adottarmi » confessai suscitando l'ilarità dei due.
Lasciai un bacio sulla guancia ad entrambi e mi avviai verso il cancello di casa, ricordando il momento in cui Ashton si avvicinò a me e, dopo un momento di esitazione, mi aveva baciata.
Mi chiedevo cosa stesse facendo Niall e se mai mi stesse pensando. 
Avrei tanto voluto sapere se mi avesse semplicemente presa in giro o provava davvero qualcosa per me. Mi chiedevo come si potesse fingere così come aveva fatto lui.
E poi c'era lei, Alison, non sapevo proprio come comportarmi con lei che, sicuramente, in questo momento sperava con tutte le sue forze che io non avessi mai messo piede in quella scuola.
Presi il cellulare per ascoltare un po' di musica poiché il tragitto verso casa era abbastanza lungo e mi accorsi che avevo ricevuto un messaggio:
" Hey Kate, ieri sera ti ho vista scappare con Harry e Louis, non avevate per niente una bella cera, è successo qualcosa? xx Liv".
Il fatto che Liv non avesse saputo niente mi rincuorava perché stava a significare che non tutti avevano saputo di me e Niall e che quindi avrei potuto evitare di camminare per i corridoi della scuola coprendo il mio volto con una maschera per la vergogna.
" Lunga storia Liv, poi ti racconto" x.
" Dove sei adesso? Io sono appena uscita da casa di Liam".
" Vicino alla stazione di Nothwood Hills"
" Non ti muovere, tre fermate di metro e sono da te ".

Mi sedetti su una panchina di fronte la stazione metro e presi le cuffiette per ascoltare un po' di musica. Scorrendo la playlist trovai la canzone che stavo ascoltando a casa di Niall, la stessa che fece da sottofondo ai nostri baci e mi pervase un senso di malinconia e nostalgia.
Era assurdo pensare che i momenti belli potessero svanire da un momento all'altro ma, purtroppo, era così.
Dovevo andare avanti, non potevo passare le giornate ripensando a ciò che era successo o meglio, che era stato.
Tuttavia, ero felice di aver conosciuto il vero Niall prima che fosse troppo tardi.
« Eccomi qui » disse Liv spuntando da non so dove, ero così immersa nella canzone che non mi ero accorta che fosse già arrivata. Mi tolsi le cuffie e mi alzai dal muretto per salutarla.
« Hai già pranzato? » mi chiese e, al solo pensiero di tutto ciò che avevo mangiato, mi vennero i conati di vomito.
« In realtà ho fatto colazione da poco e non ho per niente fame ma, non mi dispiace accompagnarti » le spiegai.
« Grazie Kate! Non ho avuto tempo per fare colazione e ora sto letteralmente morendo di fame » ammise mentre ci incamminavamo verso il fastfood più vicino.
« C'è Nando's, possiamo fermarci lì » dissi indicando l'insegna.
« Ottima idea! Sai che Niall porta sempre Liam in quel posto? ».
« Aspetta! Niall e Liam? Si conoscono? » chiesi perplessa.
« Sì hanno un amico in comune, Zayn che sta nella stessa squadra di Niall e quindi hanno fatto amicizia. A porposito di Niall, devi raccontarmi un po' di cose! » esclamò sorridendo ma quel sorriso sarebbe scomparso all'istante non appena avesse scoperto tutto.
Le spiegai per filo e per segno tutta la giornata di Halloween che avevano trascorso insieme, iniziando dai preparativi durante il pomeriggio fino alla serata, quando Alison fece irruzione nella stanza di Niall.
« Ha veramente avuto il coraggio di dire che non c'entrava nulla e che era solo ubriaco? » urlò sconvolta.
«Liv! Non urlare » la pregai, « e, a quanto pare sì » aggiunsi.
« I ragazzi sono davvero tutti uguali! » sbottò arrabbiata.
« C'è dell'altro » dissi non appena la cameriera di Nando's ci fece accomodare al nostro tavolo, « Ashton è venuto da me e mi ha baciata » aggiunsi tutto d'un fiato.
« C-cosa? » balbettò. Fece un minuto di silenzio, evidentemete comprese quello che le avevo detto e iniziò a sorridere e, la sua espressione sembrava piuttosto soddisfatta.
« Ashton? » pronunciò il suo nome incredula, « ma è fantastico Kate! Io l'ho sempre detto che insieme stareste benissimo » disse fiera.
Almeno, assecondava i miei errori e non si comportava da grillo parlante come faceva Harry che, mi faceva sentire più in colpa di quanto non fossi già.
« E a te piace? » mi domandò.
« Non lo so Liv, è complicato! Fino a ieri io e Niall sembravamo la coppia perfetta tralasciando il fatto che ci vedevamo di nascosto, ora invece ci comportiamo come se fossimo due estranei ».
« Okay, è palese che ti piace Niall » commentò delusa.
« Non ho detto questo! » esclamai.
« Ma si capisce! Ashton è davvero tanto dolce ma tu non te ne sei accorta perché eri offuscata da Niall quindi » fece una pausa, « dovresti frequentarlo di più e pensare di meno al signor Horan e capire bene cosa vuoi » continuò.
« Tu dici? » chiesi.
« Kate, ascoltami, per quanto tu potessi essere ubriaca e, allo stesso tempo turbata, non avresti ricambiato il suo bacio! E non rifilarmi la scusa del "non sono riuscita a spostarmi" perché è inutile ».
« Touchè» risposi e scoppiamo a ridere, intanto la cameriera aveva portato l'ordinazione di Liv.
« Ciao Kate! » sentii qualcuno dalla voce stridula ma, allo stesso tempo familiare urlare alle mie spalle. Dalla faccia sconvolta di Liv, potevo però intuire di chi si trattasse.
« Alison » risposi ma dal mio tono sembrava più una domanda. Non mi aveva mai salutata nè tanto meno aveva mai pronunciato il mio nome.
« Come state? » disse accomodandosi sulla sedia libera. "State"? Ma se neanche conosci Liv! pensai.
« B-bene » rispondemmo all'unisono perplesse. Non capivo cosa volesse Alison da me e mi ero immaginata il nostro primo incontro, dopo quella famosa sera, sicuramente più tragico di questo.
« Oh mi fa piacere » disse con un tono falso, « volevo dirti che io e Niall abbiamo chiarito e che sono errori che capitano a tutti » disse forzando una risata.
« Sono felice per voi » mentii, mi sorprendeva il fatto che non fosse arrabbiata con me.
« Senti, perché non ci conosciamo meglio? Oggi pomeriggio io e le cheerleader ci alleniamo al Craven Cottage, in genere è vietato vedere i nostri allenamenti ma, con te facciamo un'eccezione! Non puoi dire di no e, ovviamente porta anche la tua amica » disse e, quella risata era diventata insopportabile.
« Va bene, Alison » dissi, nonostante il mio cervello avesse già inventato una decina di scuse per rifiutare.
« Ci vediamo alle tre » disse andandosene.
« Ma è fra due ore » notò Liv guardando l'orario sul telefono.
« Cos'ha in mente? » chiesi.
« Chi lo sa, vorrà farti vedere quant'è brava e, allo stesso tempo diventare tua amica in modo da tenerti d'occhio » ipotizzò.
« Già, è probabile».
Restammo a chiacchierare di altro per distrarci poi, pagammo il conto e prendemmo di nuovo la metro per arrivare nello stadio che Alison ci aveva indicato che, si trovava dalla parte opposta alla nostra.
Una delle poche volte in cui ero stata a Londra prima di trasferirmi fu quando vidi una partita al Wembley e fu una delle emozioni più belle che non dimenticherò mai, per tutta la mia vita. Sarà che non ero mai stata in uno stadio di quelle dimensioni.
Arrivammo finalmente allo stadio, per fortuna Liv conosceva bene la strada ma, in giro non c'erano cheerleader nè sentivamo le loro voci.
Ci avvicinammo all'entrata principale e, mai come quella volta avrei voluto scappare via.
Mi sentii il sangue gelare nelle vene, non riuscivo a muovere le gambe che sembravano essersi pietrificate in più, una stretta allo stomaco mi dava i tormenti.
Vidi Liv spalancare la bocca sconvolta, avanti a noi c'erano Niall e Alison che si baciavano.
Alison ci guardò soddisfatta con la coda dell'occhio e Niall sembrava non esserci accorto di noi.
Indossava la divisa di football quindi probabilmente doveva giocare una partita amichevole.
Alison non indossava la sua divisa e non c'erano in giro le sue amiche cheerleader. Aveva semplicemente inventato tutto per rinfacciarmi come era riuscita a riprendersi Niall che, ormai era solo suo.
___________________________________________________________________
Ciao a tuttiii!
Voi non potete capire quando vi amo! Il primo capitolo ha 1ooo visualizzazioni! E tutto questo grazie a voi, non avrei mai immaginato una cosa del genere, non basta ringraziarvi.
Sono contenta che alcune lettrici silenziose mi hanno fatto sapere il loro parere sulla storia, spero tanto di non deludervi con i prossimi capitoli. Lunedì inizio l'università e ho davvero orari assurdi quindi penso che aggiornerò più lentamente.
Pooi volevo dirvi che è davvero incredibile che 20 persone abbiamo messo questa storia tra le seguite per me, è davvero un record e non riesco a crederci!
Passando alla storia, Alison è davvero una... brava ragazza e questo si era capito. In tante mi avete detto che adorate i Larry ebbene si anche io!
Nel prossimo capitolo Kate, considerando com'è finito questo , prenderà una decisione su Ash e, chi sa se starà a sentire Liv ;).
Ho tante sorprese per voi e spero vi piaceranno.
Ah vi piace il banner? Mi sono applicata il più possibile e, lo so sono negata, se non vi piace e sapete farli non esitate a farvi avanti!
Per quanto possa essere pigra, ho finalmente deciso di accontentare le 3852652856 richieste di usare queste -> «» contente ora? ;)
Baciii <3

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Capitolo 17
*** Song ***


                         

Le due settimane di vacanza erano passate velocemente. Per tutta la durata, non avevo sentito parlare di Niall nè, tantomeno l'avevo visto. Cercavo di stare lontana dai social network nel caso in cui sbucassero foto che ritraevano lui e la bella Alison, felicemente insieme.
 Il ritorno a scuola non era stato molto gradevole, Alison aveva raccontato la sua versione dei fatti su ciò che era successo la sera di Halloween e ora, tutti mi guardavano in modo diverso e, soprattutto, si tenevano stretti i loro fidanzati.
La situazione non mi infastidiva particolarmente, le mie orecchie si erano già abituate alle risatine varie che inevitabilmente sentivo quando gruppetti di ragazze si raggruppavano, parlando alle mie spalle. Inoltre, avevo già amici che mi conoscevano davvero, sapevano perfettamente cosa fosse successo quella sera e, questo mi bastava.
Se prima passavo ore intere sdraiate sul letto guardando il ciondolo che Niall mi aveva regalato e, aspettando che sullo schermo del cellulare apparisse il suo nome, ora non mi importava più niente.
Avevo provato a credere che Niall avesse una spiegazione a tutto ciò, che si sarebbe fatto vivo e, insieme avremmo trovato una soluzione ma, evidentemente mi sbagliavo.
Una cosa però l'avevo capita, potevo andare avanti anche senza di lui. 
Avevo Harry, Louis, Liv, Liam e poi, c'era Ashton che prendeva sempre di più le sembianze del ragazzo perfetto. Più i giorni passavano, più mi sentivo fortunata ad avere affianco uno come lui.
Avevo deciso di seguire il consiglio di Liv e sentivo che Ash ed io non eravamo più semplici amici tuttavia, non volevo affrettare i tempi.
Per la sessione invernale, dovevo scegliere di seguire un corso a scelta da frequentare a scuola e, pensai subito a filosofia.
Il corso si sarebbe svolto già il primo giorno di scuola dopo le vacanze e così, chiesi in segreteria dove si trovasse la classe e andai a prendere posto, nonostante mancassero ancora dieci minuti all'inizio della lezione.
Entrai nella classe che, era più ampia di quanto pensassi e, non avrei mai immaginato di ritrovare, seduto in seconda fila a destra, Niall.
Non potei fare a meno di notare che, appena misi piede in classe, aveva sbarrato gli occhi ma, cercò di ricomporsi velocemente guardando altrove.
Io invece, continuai a camminare, cercando di restare calma e, mi sedetti il più lontano possibile da lui.
Non ero ancora pronta a vedere Niall dall'ultima volta e, nella mia mente si affollarono nuovamente così tante domande che non riuscii a prendere neanche un appunto della spiegazione.
Non mi sarei affatto sentita così, malgrado tutto, se fossi riuscita a capire quali fossero le vere intenzioni di Niall.
I nostri posti erano agli antipodi e, quando non cercavo di interpretare gli appunti del mio vicino di banco per riprendere il filo del discorso, lanciavo sguardi furtivi a Niall ma, non lui, non incrociava mai il mio sguardo e, ovviamente, non mi rivolgeva la parola.
Quella lezione sembrava non volesse più finire, nonostante amassi la filosofia, fui la ragazza più felice della Terra quando sentii il suono della campanella. 
Presi in fretta le mie cose e cercai di uscire al più presto da quella classe, evitando qualsiasi contatto visivo con Niall.
Dopo aver sceso la prima rampa di scale però, mi accorsi che avevo sbadatamente dimenticato il mio cardigan dietro la sedia e così ritornai indietro ma, a quanto pare Niall era già andato via perché non c'era tra la folla di studenti che stava ancora uscendo dall'aula.
Appena però entrai in classe, Niall era ancora lì e stava parlando con il professore.
« Horan, sai benissimo che non puoi cambiare corso una volta scelto » gli stava spiegando il professore alquanto irritato dalla sua richiesta.
« E' sicuro che non si può fare niente? » chiese Niall. 
Si voltò verso di me e mi vide, « non fa niente professor Hemmings, grazie lo stesso » disse andando via dall'aula poiché aveva intuito che avevo sentito la loro conversazione.
Aspettai cinque minuti prima di uscire dall'aula per essere sicura di non incontrare Niall e poi andai a prendere un caffé al bar della scuola.
Io ed Ash ci incontrammo nell'atrio, mi salutò e mi offrì la sua mano.
La strinsi e insieme ci dirigemmo verso il bar della scuola. Ci tenemmo per mano anche nell'atrio dove alcuni studenti vagavano tra una lezione e l'altra. Sentivo i loro sguardi su di noi, bramosi di nuovi pettegolezzi. 
Scegliemmo un tavolo e ci sedemmo. Ashton si chinò a baciarmi la guancia e sentii le sue labbra calde sulla mia pelle.
Quando ero con lui, riuscivo a non pensare a Niall e, per un po', rimossi il suo tentativo di cambiare corso per causa mia.
« Com'è andata la giornata? » mi chiese Ash teneramente.
« Bene, ho iniziato il corso di filosofia » risposi. Avrei voluto dirgli di Niall ma, ancora non avevano chiarito e, non volevo rovinare quel momento. « A te invece com'è andata? » aggiunsi.
« Solite cose » rispose aprendo una lattina di coca cola, aveva gli occhi abbassati, tipico di quando era a disagio.
Stavo per chiedergli se ci fosse qualcosa che non andava ma, mi interruppe.
« Sai...» disse, prendendo fiato, « ho scritto una canzone per te e, vorrei che la sentissi » confessò arrossendo.
Questa notizia mi colse alla sprovvista, nessuno mi aveva mai dedicato una canzone in vita mia, Ashton era il ragazzo più dolce che avessi mai trovato e, Liv aveva ragione. Ero così presa da Niall che non mi ero accorta di quanto potesse essere perfetto Ash.
« Non ci credo » dissi sorpresa, « hai davvero scritto una canzone per me? ».
« Già » rispose lui ma, non ebbe il tempo di continuare la frase perché lo soffocai in un abbraccio.
« Voglio sentirla subito! » esclamai entusiasta.
« Ma tra poco abbiamo lezione, dovremmo rimandare ad oggi » mi ricordò Ash.
« Possiamo sempre saltarle ».
« Chi sei tu? E cosa ne hai fatto di Kate? » disse Ash e scoppiammo entrambi a ridere.
Sapeva benissimo che ero sempre stata una molto attenta e seria quando si tratta di studiare e, saltare le lezioni per me, era più un peso che una liberazione.
« Sono seria, scappiamo da qui » 
« Agli ordini! ».
                                                                                 
                                                                              *
« Prima le signore » disse Ashton aprendo gentilmente la porta di casa.
Avanti a me si aprì un lungo corridoio che portava direttamente in una cucina in legno in cui prevalevano i colori rosso e bianco.
« Scusa per il viaggio in metro, purtroppo non sono Niall Horan » pronunciò quel nome con disprezzo. Il fatto che lo chiamasse per cognome mi faceva capire quanto fosse  cambiata, da un momento all'altro, un'amicizia lunga e duratura come la loro e, non potevo non sentirmi in colpa perché il loro litigio era solo per causa mia.
« E' tutto perfetto quando sono con te » dissi a bassa voce, lasciandogli un tenero bacio sulle labbra.
« Ashton, sei tu? » sentii una voce provenire dal piano di sopra.
« Cavolo! » borbottò Ashton arrossendo, « avevo dimenticato che oggi è il giorno libero di mia madre » aggiunse e intanto una donna sulla quarantina, molto alta e dai capelli lunghi e castani stava scendendo la rampa di scale.
« Hai finito prima oggi? » chiese ad Ash poi, portò lo sguardo su di me.
« Sì, in realtà il professore era assente » disse Ashton balbettando, non era per niente bravo a mentire.
« Lei è Kate! » esclamò indicandomi.
La donna mi tese la mano in segno di saluto, « allora sei tu la famosa Kate! » disse, avevo intuito che sapesse già chi fossi.
« Io sono Anne Marie, ma chiamami pure Marie » disse e notai che Ashton aveva lo stesso identico sorriso di sua madre.
« Molto piacere! » risposi imbarazzata, non ero ancora preparata a conoscere i genitori di Ash.
« Noi andiamo in garage, mamma » disse Ash facendomi strada.
« Vi porto dei panini? » chiese premurosamente.
Non volevo recarle fastidio ma Ashton aveva già risposto che era un'ottima idea, sottolineando il fatto che eravamo davvero affamati.
Scendemmo alcune scale che ci portarono diritti in quello che sembrava essere uno scantinato. Mi aspettavo che Ash mi avesse fatto vedere la sua stanza, ero proprio curiosa di vedere come l'avesse arredata anche se, potevo già farmi qualche idea.
« Questa è la mia batteria » disse entusiasta indicando una batteria composta da una cassa centrale molto grande, due tamburi di diversa grandezza ai lati e tre piatti. Notai poi che sulla cassa c'era scritto "A&N", subito capii che quella "N" stava per Niall e mi pervase un senso di tristezza.
« Purtroppo non la userò perché accompagnerò la canzone che ho scritto per te con la chitarra » disse prendendo una chitarra molto simile a quella che aveva Niall nella sua stanza.
« Sai suonare anche la chitarra elettrica? » chiesi indicando un'altra chitarra che stava appesa al muro.
« Beh no, quella è di Niall » disse Ashton abbassando lo sguardo.
Il tono di voce era improvvisamente cambiato, era più basso e triste e mi pentii di essere sempre così curiosa.
« Adesso suona, voglio sentire! » esclamai cercando di rimediare e tirarlo su di morale.
Mi sedetti sul divano, mentre Ash prese la chitarra e si accomodò su una sedia di fronte a me.
In pochi minuti la stanza si riempì di una melodia rilassante, chiuse gli occhi mentre si concentrava sugli accordi e quando la sua voce venne fuori rabbrividii.
Non riuscivo a credere che quelle parole così dolci erano state scritte per me, avevo come la sensazione che stessi sognando o, che fosse tutto surreale.
Lentamente mi alzai e lo raggiunsi mentre lui continuava a cantare, avrei voluto che quella melodia mi avesse accompagnato per sempre.
Appena finì mi prese i fianchi ed iniziò a baciarmi lentamente.
Scese sul mio collo e mi baciò seguendo la giugulare.
« Così mi fai perdere il controllo » sussurrai. Il collo era sempre stato uno dei miei punti deboli.
« L'intenzione è proprio quella ».
Mi gettò sul divano e le vecchie assi di legno scricchiolarono sotto il nostro peso. Ashton, sotto di me, mi baciava frenetico mentre infilavo le dita tra i suoi capelli e respiravo il suo profumo. Sentivo il battito accelerato del suo cuore.
« Forse dovremmo rimandare » constatai considerando che la madre sarebbe entrata da un momento all'altro.
« Già, scusa, hai ragione » disse strappandomi un ultimo bacio.
« La canzone è bellissima, perfetta, non so neanche io come descriverla » ammisi perdendomi nel blu dei suoi occhi.
« Tu sei bellissima ».
La porta alle nostre spalle si aprì scricchiolando lentamente. Pensai potesse essere la madre di Ashton che ci aveva portato dei panini ma, con mia grande sorpresa, Niall era di fronte a noi.
Per un attimo pensai potesse essere tutto un sogno, provai anche a darmi un pizzicotto per svegliarmi e anche al più presto ma, era tutto reale.
« E così adesso siete una vera coppia, auguri! » esclamò lui con un tono ironico. Aveva tenuto per tutto il tempo lo sguardo puntato su Ash, evitando qualsiasi contatto con gli occhi con me.
« Che ci fai qui? Come sei entrato? » chiese Ashton infastidito. Non provai neanche a pensare cosa sarebbe successo se Niall fosse entrato cinque minuti prima.
« Mi ha fatto entrare tua madre, mi ha detto che eri qui. Sono solo venuto a portarti questi » disse lasciando dei fogli su una scrivania.
Niall fece per andarsene ma Ash si alzò fermandolo.
« Stai scherzando vero? Cosa vuoi che me ne faccia di questo spartito? ». Niall aveva scritto uno spartito probabilmente perché aveva ancora intenzione di partecipare al concorso musicale.
Entrambi avevano bisogno di chiarire e, questo era il momento giusto.
Così presi le mie cose e salii al piano di sopra offrendomi di aiutare Marie con i panini.
Pov di Ashton
Una parte di me sperava con tutto il cuore che Niall sarebbe venuto a scusarsi. Avevo preparato nella mia testa un discorso da fargli e, ero propenso a fare pace con lui ma, ora che era qui, davanti a me, non riuscivo a dire niente.
Non riuscivo ancora a credere che il mio migliore amico di sempre mi avesse tradito in quel modo.
« Sono per te, così puoi partecipare » mi spiegò.
Niall sapeva che non ero tanto bravo quanto lui a scrivere gli spartiti. Aveva una conoscenza musicale molto più ampia della mia nonostante studiassimo musica entrambi da dieci anni.
« Posso partecipare anche senza il tuo aiuto » obiettai restituendogli quei fogli.
« Sei venuto qui solo per questo? Non hai nient'altro da dirmi? » continuai e sentii gli occhi inumidirsi a causa delle lacrime che cercai di trattenere il più possibile.
« Adesso mi sembra vada tutto per il verso giusto, tu e Kate siete felici, o sbaglio? » disse come se avesse tutto sotto controllo. 
« Io sto con Alison, quella sera è stato solo uno sbaglio ».
« Come fai a chiamarlo sbaglio, Niall? » dissi con voce tremante, « ci hai provato con Kate pur sapendo cosa provassi per lei e, non hai pensato minimamente ai sentimenti di Alison ».
« Chi sa quando qualcuno penserà ai miei sentimenti ».
« Sei solo un egoista, hanno ragione tutti quelli che lo pensano » dissi alzando di un'ottava il tono della mia voce. « Eri come un fratello per me ma, a te interessa solo di te stesso, sei riuscito a mandare in fumo anni di amicizia ».
« Vorrei tanto volerti spiegare perché...» 
« Non mi interessa quello che hai da dirmi, ormai sai solo mentire e non posso più fidarmi di te» lo bloccai prima che potesse finire la frase.
Non credevo davvero a quello che avevo appena detto ma, la rabbia mi aveva accecato.
« Ora vattene, qui non sei il benvenuto ».
Niall si riprese gli spartiti e chiuse la porta dietro di sè.
Non avrei mai pensato che il progetto a cui stavamo lavorando da mesi sarebbe stato annullato per colpa di un litigio.
Ero stato troppo duro con lui, avevo capito che lo spartito era solo un pretesto per poter fare pace.
Dovevo trovare un rimedio, e anche al più presto.
Eravamo ad un passo dal nostro sogno e, non potevamo abbandonare tutto in questo modo.
______________________________________________________________________________________________________________________
Angolo autrice
Ciao a tuttee :)
Grazie come al solito per il vostro supporto, vi adoro!
Chiedo scusa per il ritardo, avevo intenzione di aggiornare sabato ma, come ben sapete è uscito il film e quindi non ho avuto tempo! Siete andate a vederlo? A me è piaciuto tantissimo, sono anche stata ripresa negli ultimi minuti di Story of my life :). Quanto mi piacerebbe tornare indietro!
Vi annuncio che ho già iniziato a strutturare il prossimo capitolo l'altro giorno durante la pausa all'università! Ho conosciuto una ragazza che legge fanfiction così le ho raccontato di Souls, sa anche cosa succederà alla fine e cosa nasconde Niall ;) ha detto che le è piaciuta e che adesso la sta leggendo dall'inizio.
Spero quindi che piacerà anche a voi!
Le ho parlato anche di un ipotetico sequel della storia, non ne sono ancora sicura al 100% ma probabilmente quando finirò Souls, scriverò un continuo. Voi cosa ne pensate?


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Capitolo 18
*** Confession ***



                                          



" Sentivo i passi di qualcuno in lontananza. Era qualcuno che recava con sé un senso di sicurezza e una sensazione di benessere mi avvolse ancora prima del suo arrivo. Attorno a me, c'erano profonde foreste verdi, fiori delicati e una sfumatura traslucida, come l'acqua di una cascata che, cadendo, scintillava.
« Kate » sussurrò una voce. « Kate».
« Kate, amore mio ». Era una voce così familiare.
Un'ombra si sedette vicino a me, non riuscivo a vederne il volto ma, sapevo che quella persona era parte di me, il mio conforto, il mio amato. Non importava il perché si trovasse lì o cosa fosse accaduto in precedenza. Era l'eterno compagno della mia anima.
Braccia forti mi strinsero teneramente, sentivo un corpo caldo vicino al mio, mi baciò dolcemente. Molte, molte volte.
Avevo già provato quella sensazione di fondermi nel suo abbraccio.
Era delicato ma, allo stesso tempo feroce nel suo amore.
Inspirai il suo dolce profumo e mi sentii rassicurata come un neonato che si lascia calmare dagli odori dei genitori.
« Ash » tentai di dare un nome a quell'ombra.
Ma quegli occhi non erano i suoi. Erano profondi, intensi e, mi guardavano come nessuno aveva mai fatto.
Affondai la testa nel suo collo, temendo che se ne andasse.
« Niall, cosa ci fai qui? ».
« Non importa, sono con te adesso e lo sarò per sempre ». "

Mi svegliai di soprassalto spegnendo la sveglia che stava suonando già da un bel po'.
« Era solo un sogno » pensai non appena riaffiorò nella mia mente quello strano sogno che avevo appena fatto.
Nel sogno, avevo scambiato un'ombra  per Ashton eppure, non sembravo dispiaciuta quando avevo scoperto che si trattasse di Niall.
" Sono con te adesso e lo sarò per sempre" aveva detto.
Non dovevo farmi influenzare da sogni simili. Il mio inconscio si divertiva a farmi brutti scherzi. Stavo con Ashton che mi amava davvero, Niall aveva scelto la sua strada, aveva la sua vita ed io la mia. Dovevo solo smettere di pensarlo e sarebbe andato tutto per il verso giusto.
Sbarrai gli occhi quando vidi che la sveglia segnava le otto meno un quarto.
Saltai giù dal letto e mi catapultai in bagno dove mi lavai e vestii velocemente.
Non ebbi neanche il tempo di fare colazione altrimenti avrei perso il pullman e corsi in fretta alla fermata.
Il pullman era già arrivato e, fortunatamente stavano ancora salendo le ultime persone.
I posti erano stranamente tutti occupati e c'erano addirittura persone in piedi.
Odiavo viaggiare in piedi, speravo che qualcuno sarebbe sceso, l'aria iniziava ad essere pesante e faceva terribilmente caldo. In più, le persone mi spingevano da una parte all'altra quando il pullman faceva le curve. Quella giornata era iniziata davvero bene.
Ad un certo punto, alcuni vigili fermarono il pullman e iniziarono a discutere con l'autista.
Non riuscivo a sentire cosa stessero dicendo perché le persone intorno a me iniziarono a lamentarsi ad alta voce.
« Non ci voleva proprio questo sciopero » disse una signora sulla quarantina vicino a me.
« Sciopero? Quale sciopero? » chiesi ignara di tutto.
« Oggi c'è lo sciopero di tutti i pullman, sono saltate tre corse da stamattina, è per questo che ora è così pieno di persone » mi spiegò.
« Sa perché stanno scioperando? » domandai.
« Si dice che non abbiano ricevuto lo stipendio lo scorso mese ma, non ne sono sicura ».
« Avrei potuto prendere la metro » constatai.
« Non se ne parla, oggi c'è anche una manifestazione in città e quasi tutte le linee principali delle metro sono state chiuse ».
« Perfetto, oggi è senza dubbio la mia giornata fortunata » pensai.
I vigili non fecero passare il pullman perché stava trasportando troppe persone e così fummo obbligati a scendere.
Mancavano ancora tre fermate, non sarei mai riuscita ad arrivare in tempo per la prima lezione e così decisi di entrare alla seconda ora, evitando di correre inutilmente per arrivare puntuale.
Come se non bastasse però, alcune gocce di pioggia iniziarono a colpirmi in fronte.
« No ti prego, non ora! ».
Troppo tardi, stava piovendo a dirotto, non avevo l'ombrello perché fino a pochi minuti prima c'era il sole e neanche una nuvola.
Era proprio vero, non puoi dire di trovarti in Inghilterra se in una giornata non vedi susseguirsi tutte le stagioni.
Mi riparai sotto al balcone di un palazzo ma, ormai era tutto inutile, ero così bagnata che sentivo le goccioline di pioggia scivolarmi sotto la manica della maglia.
" Kate, quasi tutti i professori oggi hanno aderito ad una manifestazione al centro. Niente corsi! xx Harry"
Ad una notizia del genere, gli studenti salterebbero dalla gioia. Io invece, continuavo a maledirmi pensando che sarei dovuta rimanere a letto e continuare a fare sogni strani e incomprensibili.
Non potevo tornare a casa perché non c'erano né pullman né metropolitana. Quella pioggia non accennava a smettere e mi impediva di muovermi anche se, ormai, ero diventata parte integrante con essa.
Provai così a chiamare Harry che probabilmente era arrivato a scuola con l'auto di Louis.
« Ciao, sono Harry! Lasciate un messaggio ».
« Dannato Harry » pensai.
Mi sedetti sul gradino di un portone cercando di ripararmi il più possibile dalla pioggia.
Iniziavo ad avere freddo e i brividi e, l'ultima cosa che volevo in questo periodo era la febbre.
Due fari di una macchina erano puntati su di me. Conoscevo già quell'auto e non ebbi alcun dubbio quando dal finestrino scorsi dei capelli biondi e occhi rigorosamente blu e intensi.
« Kate! Cosa ci fai qui? »  Niall mi aveva rivolto finalmente la parola dopo tanto tempo.
« Sali! »  esclamò scomparendo dietro il finestrino.
Non ci pensai due volte, aprii lo sportello e salii subito in macchina con lui.
L'aria che si respirava era impregnata dal suo odore, era così bello che sarei rimasta a guardarlo lì, per ore. Ormai avrei dovuto esserci abituata, e tuttavia non era così.
Appena salii mise in moto e alzò il riscaldamento al massimo. Probabilmente aveva capito che stavo letteralmente morendo di freddo.
« Tieni » disse, porgendomi il suo giaccone. La sua voce era fredda e distaccata.
« G-grazie » sibilai.
Il suo giaccone mi teneva caldo, e quando sembrava che lui non mi notasse, respiravo il suo profumo.
Niall si inserì nel flusso del traffico fino a imboccare la strada che ci avrebbe condotti verso casa mia.
Quando riaprì bocca, fu molto eloquente.
« Che ci facevi lì da sola? ».
« Non sapevo dello sciopero e sono rimasta a piedi » spiegai.
A quel punto tacemmo entrambi. Guardavo i fasci di luce dei fari curvarsi con la strada. Il tempo scorreva velocemente come la strada grigia alle nostre spalle, e avevo il terrore che quella fosse la mia ultima occasione per restare sola con lui.
« Oh no » disse lui appena notammo delle transenne bloccare la strada.
Evidentemente la manifestazione non era ancora finita.
Ad un certo punto il suo telefono squillò e la sua espressione si rabbuiò quando lesse il nome di suo padre sullo schermo.
« Papà »  rispose lui quasi come se già sapesse cosa volesse dirgli.
« Adesso non posso » continuò irritato ma la voce dall'altra parte sembrava essersi alzata di un'ottava.
« Dammi solo cinque minuti » sbuffò.
Appena ripose il telefono nella tasca, spostò i suoi occhi su di me e iniziò a parlare.
« Devo sbrigare un servizio importante, ma non posso lasciarti qui sotto la pioggia » disse e la sua voce non sembrava più distaccata come prima.
« E' successo qualcosa, Niall? Sembri preoccupato ». 
La sua espressione era strana, sembrava potesse esplodere da un momento all'altro.
« Prendi le chiavi di casa mia, ora ti porto lì così ti puoi asciugare e cambiarti. Io cercherò di fare presto » disse tenendo gli occhi concentrati sulla strada.
« Non c'è problema, posso...».
« Al mio ritorno ti spiegherò tutto quello che avrei dovuto dirti un po' di tempo fa » proferì zittendomi.
Niall aveva continuato a nascondermi qualcosa da quando ci conoscevamo. Pensavo sapesse che poteva fidarsi di me ma, evidentemente mi sbagliavo.
Mi lasciò davanti al cancello assicurandomi che non avrei trovato nessuno all'interno della casa.
Appena entrai, salii le scale e mi diressi subito in camera sua. Ormai, era tutto così familiare.
Aprii l'armadio cercando qualcosa che potesse andarmi e optai per una t-shirt bianca ed un pantalone di tuta grigio.
Sapevo già che mi sarebbero andati enormi ma, era meglio di niente.
Corsi subito in bagno. Avevo un aspetto davvero orribile. I capelli erano rigorosamente bagnati e il trucco era sciolto a causa della pioggia.
« Che figura » pensai tra me e me.
Dopo tutte queste disavventure, non ero stata poi così sfortunata.
Feci una doccia veloce e il getto caldo mi fece sentire subito meglio.
Indossai i vestiti di Niall e ripulii il bagno lasciando i miei  sul termosifone in modo che si asciugassero.
Ritornai in camera di Niall che era sempre ordinata come la ricordavo.
C'erano delle foto sparse qua e là e non potei fare a meno di notarne una che raffigurava Ashton e Niall da piccoli e poi subito vicino un'altra recente che ritraeva entrambi. Sotto vi era una didascalia che diceva "La storia della mia vita".
Erano davvero così belli e quasi non riuscii a trattenere le lacrime. Mi sentivo terribilmente in colpa per il loro litigio.
Dovevo porre rimedio ma prima, dovevo fare pace con il cervello e capire i miei sentimenti.
Era chiaro che ero ancora innamorata di Niall, probabilmente non avevo mai smesso di amarlo.
Amarlo. 
Sì, io amavo Niall per quanto potesse essere prematuro.
E una cosa la sapevo, non potevo amare Ashton come amavo Niall.
Provavo due sentimenti diversi.
Ashton era un bellissimo ragazzo, dolce, forse troppo dolce e premuroso con me tuttavia, non era quello di cui avevo bisogno.
« Sta meglio a me quella t-shirt » disse Niall comparendo dietro di me.
Sobbalzai al suono della sua voce poiché non mi ero accorto che fosse ritornato.
« Scusa, non volevo spaventarti » continuò, accennando un sorriso.
Niall mi stava sorridendo dopo tanto tempo.
Si accomodò sul suo letto vicino a me e guardava a terra con lo sguardo. Quei minuti prima che iniziasse a parlare mi sembrarono eterni.
« Kate, ora ti prego di ascoltarmi. Sono stanco di mentire, soprattutto a te e ad Ashton » disse diventando serio.
« Sai benissimo che con me puoi parlare di qualsiasi cosa ».
« Vedi, prima che io venissi ad abitare qui, vivevo in Irlanda con mia madre e mio padre. Mia madre era una donna molto ricca ed affermata ma si è ammalata di cancro ed è... morta » fece una pausa.
« Niall! Mi dispiace tantissimo » dissi ma lui mi fece cenno di continuare ad ascoltare.
« Mio padre allora decise di ritornare a Londra ma, non aveva un lavoro e nemmeno i soldi. C'era pero' un suo conoscente che gli offrì di lavorare nella sua azienda ».
Continuai ad ascoltarlo senza interromperlo. Avvertivo che stava facendo un grande sforzo a raccontare tutte queste cose, probabilmente per la prima volta.
« All'inizio veniva trattato male, gli facevano fare i lavori più scomodi che mai nessuno voleva fare e, lo pagava molto poco. Ma, a noi andava bene così » sospirò.
« Un giorno, decisi che dovevo dargli una mano e feci un colloquio nell'azienda per diventare dipendente » guardò in alto quasi come se volesse trattenere le lacrime.
« Credimi Kate, continuo a pentirmi di quella pessima idea che ebbi » a quelle parole mi si spezzò il cuore.
« Quel giorno » continuò, « era presente la figlia di questo conoscente di mio padre. Una ragazza molto bella ma, allo stesso tempo viziata. E sai chi era? » calcò la domanda prima di pronunciare l'ultimo nome che avrei mai voluto sentire.
« Alison » pronunciò quel nome prendendomi la mano e stringendola forte.
« Alison prese una cotta per me e, mi fecero palesemente capire che, se non avessi rispettato il volere di Alison, mio padre sarebbe stato licenziato ».
« Ma è assurdo! » esclamai, incredula.
« Già, all'inizio infatti non ero d'accordo e, per dispetto, mi divertivo con quante più ragazze potessi ma, mio padre veniva pagato sempre meno e, minacciavano di non rinnovargli il contratto di lavoro » si fermò, « ero in trappola, Kate ».
« Così non ebbi scelta e accettai. Quella sera, dopo la partita di football quando mi hai trovato, stavo discutendo con mio padre di Alison e, quando ti ho vista sei stata come un'ancora di salvezza. Pensai che potevo rimediare trovando un altro lavoro, ho cercato di fare tutto pur di lasciare Alison e stare con te ma, è stato tutto inutile. Poi, lei ci ha scoperti e ogni mio tentativo è andato in fumo » disse e il suo volto era rigato dalle lacrime.
« Perché non me l'hai detto Niall? Avremmo trovato una soluzione insieme » dissi scoppiando a piangere.
Prese il mio volto e mi fece appoggiare sulla sua spalla mentre con una mano mi massaggiava i capelli.
« Perché sarebbe stato tutto inutile e, avresti solo sofferto inutilmente per me. Volevo che tu mi odiassi in modo da potermi dimenticare facilmente » confessò.
« Come puoi pensare che io potessi dimenticarti? » dissi singhiozzando.
Finalmente Niall mi aveva detto la verità, ora potevo spiegarmi molte cose che fino a qualche tempo prima non mi erano chiare e, continuavano a tormentarmi.
« Una soluzione l'avevo trovata prima che mio padre fosse assunto in quella dannata azienda » spiegò.
« Quale? » chiesi vedendo una luce di speranza.
« Avevo trovato su internet un concorso musicale che avrebbe ricompensato i vincitori con una grossa somma di denaro e un contratto discografico. Lo feci vedere ad Ashton e insieme ci vedevamo ogni pomeriggio per le prove. Mio padre non voleva che suonassi perché lo trovava uno spreco di tempo e denaro quindi, ero costretto a vedermi con Ash di nascosto » disse con tono triste.
« Potreste ancora vincere! » esclamai ma, l'espressione cupa di Niall mi fece capire che c'era un altro problema.
« Dovevamo iscriverci ieri Kate, se solo non avessimo litigato adesso avremmo potuto partecipare » mi spiegò.
« Ci deve essere una soluzione, Niall. Ti prometto che la troveremo, insieme » dissi abbracciandolo e stringendolo forte.
« Tuo padre cosa pensa di tutto ciò? »  chiesi.
« Da quando lo stipendio di mio padre è iniziato ad aumentare sempre di più grazie alla relazione tra me e Alison, ha smesso di pensare ai miei sentimenti e alla mia vita. Ha potuto acquistare questa casa, siamo diventati una famiglia ricca e per lui questo è l' importante ».
« Niall, io ti aiuterò, ti prometto che tornerà tutto come prima e potrai dire addio a questo incubo. E' una promessa » dissi.
Avrei fatto qualsiasi cosa pur di vedere Niall felice.

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Angolo autrice
Finalmente Niall confessa!!
Grazie come sempre per il vostro supporto e, sono contenta di sapere che vi piacerà un sequel di questa storia. Forse penserete che ora sia un po' inutile ma, volevo farlo proprio perché alla fine di questa fanfiction, le vite dei protagonisti cambieranno radicalmente :).
Tranquille, tutto vi sembrerà più chiaro in avanti!
Spero vi sia piaciuto questo capitolo e, non vedo l'ora di sapere cosa ne pensiate!

A presto :)

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Capitolo 19
*** Again ***


                                        


POV di Niall

Una delle cose che ho sempre detestato nella mia vita era la sveglia che suona a prima mattina di domenica.
L'unico giorno in cui potevo poltrire sotto il tepore delle coperte e non avevo nemmeno gli allenamenti che mi costringevano a svegliarmi presto.
Quella mattina invece, dovevo recarmi in agenzia per prenotare una gita scolastica a Lee Valley e chiedere il permesso di campeggiare.
La scuola aveva organizzato questa gita qualche mese prima e, i rappresentanti d'istituto mi avevano chiesto di andare a prenotare poichè il proprietario dell'agenzia era un vecchio amico di famiglia e ci avrebbe fatto sicuramente risparmiare.
Decisi quindi che era giunta l'ora di alzarsi dal letto e mi feci strada verso il bagno.
Mi buttai in faccia dell'acqua ghiacciata per svegliarmi di più ma fu tutto inutile.
Ad un lato del bagno c'erano ancora i miei vestiti che avevo prestato a Kate e che non avevo ancora riposto.
Ero davvero felice di essere riuscito a parlare con lei.
Non potevo continuare a fingere e rovinarmi la vita.
Mi sentivo alleggerito da un enorme peso. Probabilmente se avessi avuto il coraggio di farlo prima o se avessi svelato i miei sentimenti ad Ash, avrei potuto evitare che il rapporto tra lui e Kate si rafforzasse così tanto.
Dovevo ancora abituarmi all'idea di vedeli insieme ma, la cosa che più mi importava in questo momento era aver chiarito con Kate.
Ignorarla era stato come darsi pugnalate nello stomaco ripetutamente.
Sapevo che avrebbe inevitabilmente sofferto per me e che non potevo sparire dalla sua vita da un giorno all'altro.
Dentro di me però, c'era ancora un vuoto che aspettava di essere colmato e, solo Ashton avrebbe potuto riempirlo.
Ash era un pezzo della mia vita troppo importante da poter cancellare. Sentivo come se una parte di me, dopo il nostro litigio, se ne fosse andata insieme a lui.
Avrei fatto qualsiasi cosa pur di tornare ad essere il suo miglior amico come lo eravamo un tempo.
Scesi in cucina, il silenzio regnava in casa. Probabilmente mio padre stava ancora dormendo.
Mi sarebbe piaciuto, almeno per una volta, svegliarmi con il profumo di caffé che inondava la casa e, una tavola apparecchiata e piena di cose buone da mangiare a colazione.
E queste, nonostante fossero solo piccole cose, per me facevano la differenza.
Ma, la mia vita era diversa e dovevo accettarla. 
Una delle cose che Kate mi aveva insegnato nonostante il poco tempo trascorso insieme era che, pur essendo consapevoli dell'impossibilità di cambiare la nostra vita, possiamo però addolcirla e impegnarci a renderla migliore.
Presi il mio solito yogurt al caffé dal frigorifero e dei cereali.
Avevo voglia di mangiare pancakes come fanno tutte le famiglie felici inglesi di domenica ma, mangiarli da soli non era la stessa cosa.
La giornata era abbastanza fredda e ventilata. Dei nuvoloni grigi avevano coperto il cielo e non lasciavano filtrare i raggi di sole.
Presi quindi un cardigan marrone e lo infilai da sopra alla t-shirt e uscii di casa.
Non avevo voglia di usare la metropolitana quindi presi l'auto.
Accesi la radio e, proprio in quel momento, stavano passando una canzone dei TheMonkeys, il gruppo che piaceva tanto sia a me che a Kate.
« Avete appena ascoltato i TheMonkeys! Presto saranno in Italia per il loro concerto soldout! ».
« Italia? E non fanno tappe in Inghilterra? » pensai.
Mi ricordai che una volta Zayn mi aveva parlato di una sua conoscenza in questo gruppo e così digitai il suo numero.
« Niall Horan! Che piacere sentirti » rispose dopo neanche tre squilli.
« Ciao Zayn, come stai? » dissi abbassando il volume della radio.
«  Tutto bene, tu? ».
« Diciamo di sì. Senti, vorrei chiederti una cosa  ».
«  Dimmi tutto, amico! » 
« Sei sempre amico di Luke Hemmings dei TheMonkeys? » chiesi sperando in una risposta positiva.
« Certo, perché? » 
« Sai se faranno tappe in Inghilterra? » chiesi.
« Al momento non so dirtelo con precisione, cerco di rintracciarlo e ti faccio sapere, ti va se ci vediamo così parliamo di persona? » propose.
« Sì certo, possiamo vederci tra un'ora se per te va bene » 
« Tra un'ora è perfetto, sotto la statua di Eros? » 
« Va bene, ciao  ».
Parcheggiai nei pressi dell'agenzia, fortunatamente trovai posti liberi ed entrai.
Era una vera fortuna che fosse aperta anche di domenica.
« Buongiorno » dissi ad alta voce chiudendo la porta dietro di me.
« Niall! Quanto sei cresciuto ragazzo mio  » mi disse il proprietario appena mi riconobbe.
« Salve signor Smith » risposi educatamente.
« Papà come sta? » 
« Bene, grazie, gli manderò i suoi saluti » risposi nonostante non vedessi mio padre dalla mattina prima.
Mi accomodai sulla sedia di fronte a lui, sperando di trovare posto e poter prenotare la gita.
« La mia scuola vorrebbe prenotare una gita a Lee Valley compresa di campeggio la settimana prossima » spiegai.
« Quante persone siete in tutto? » domandò mentre cercava qualcosa al computer.
« 1500 » risposi. I rappresentanti si erano occupati di fare il calcolo degli studenti che volevano aderire.
« Vi servono anche i pullman? » mi chiese.
« Sì, sarebbe opportuno, considerando che non tutti possono muoversi autonomamente ».
« Siete fortunati, sono rimaste 2000 tende disponibili al campeggio » mi informò.
«  Grandioso! » esultai.
« Saprebbe dirmi anche il prezzo per favore? » chiesi sperando in uno sconto.
« Dato che siamo amici e voi siete un bel gruppo, potrei farvi un'attenzione. 25 sterline a testa invece di 50» 
« Grazie mille signor Smith! Mi occuperò io di raccogliere i soldi e ve li porterò tra qualche giorno » spiegai.
Mi alzai per stringergli la mano e salutarlo educatamente.
A Londra c'era già traffico nonostante fosse domenica mattina, probabilmente molte di queste persone stavano rientrando a casa dalla serata appena trascorsa.
Parcheggiai nei pressi di Piccadilly e preferii fare qualche passo a piedi anziché rimanere bloccato nel traffico.
Appena arrivai vicino alla statua di Eros scorsi subito la chioma scura di Zayn e il suo portamento sempre bello ed elegante.
Quando mi vide, mi venne incontro sorridendo.
« Stai aspettando da molto? » domandai.
« No, sono appena arrivato » disse con voce profonda.
Imboccammo la strada che portava verso Trafalgar Square, piena di negozi, persone già in piena attività e artisti di strada che cantavano in cambio di qualche moneta. 
«Luke fortunatamente mi ha risposto al messaggio che gli ho inviato » mi informò e, a quelle parole, eslutai dalla gioia.
« Ma è fantastico! Cosa ha detto? » chiesi ansioso di ricevere una risposta.
« Mi dispiace Niall ma purtroppo in Inghilterra hanno già fatto delle tappe quattro mesi fa » mi informò.
Avevo completamente  dimenticato che erano già stati in Inghilterra perché, in quel periodo ero in vacanza in Francia e quindi, non avevo avuto la possibilità di vederli in concerto.
« Dopo l'Italia dove vanno? » chiesi speranzoso che potessero ritornare in Inghilterra anche tra qualche mese.
« Se non sbaglio inizierà il tour americano ».
Avevo quasi perso tutte le speranze poi però Zayn mi fece capire che aveva ancora altro da dire.
« In Italia i biglietti sono sold out ma, Luke mi ha detto che avrebbe potuto spedirmi due biglietti nel caso in cui volessi andare con qualcuno. Tra un mese ho gli esami di recupero quindi non posso proprio andare quindi, se vuoi, posso darli a te ».
I miei occhi si illuminarono, mi sentii come i bambini il giorno di Natale quando scartano il regalo che avevano tanto desiderato tutto l'anno.
Abbracciai Zayn come se fosse la cosa più preziosa che avessi in quel momento.
« Sei sicuro?» chiesi. Era pur sempre un concerto sold out a cui io non avrei mai rinunciato anche se avessi avuto esami da recuperare.
« Beh sì certo, altrimenti non te l'avrei detto » disse ridendo.
« Zayn, sono in debito con te, non so come ringraziarti » urlai dalla gioia.
« Io non ho fatto niente, al massimo devi ringraziare Luke e comunque, mi stai strozzando » disse lamentandosi della mia presa.
« Scusa! » dissi ed entrambi scoppiammo a ridere.
« Porterai Kate, vero? » chiese. Zayn, dopo Ashton era una delle poche persone che mi conosceva davvero bene. Riusciva ad intuire le mie intenzioni prima ancora che io parlassi e sapeva quali fossero i miei problemi prima ancora che lo capissi io.
« Beh... vorrei ma è difficile » confessai arrossendo.
« Sappi che se porti Alison, non te li do » disse serio ma scoppiò a ridere subito dopo.
« A quel punto preferirei vederli da YouTube » ammisi e c'era una vena di tristezza in ciò che avevo detto.
« Che aspetti a dirlo a Kate? » chiese.
« E' complicato, lei ora sta con Ashton e, ho già rovinato troppo il mio rapporto con lui, l'ho già ferito troppe volte e non voglio farlo soffrire ancora. Se invitassi Kate, inevitabilmente inizierà a dibitare dei suoi sentimenti per Ash e, non voglio che ciò accada » dissi e, in quel momento Zayn smise di camminare e iniziò a fissarmi negli occhi.
« Niall, tu sei davvero una bellissima persona, fino ad ora ti sei sempre preoccupato degli altri ma, hai mai pensato solo a te stesso almeno per una volta? » chiese, mettendomi una mano sulla spalla, « se due persone si amano, probabilmente commetteranno anche sbagli nella loro vita, forse imboccheranno strade diverse ma, alla fine, si ritroveranno sempre e, tu e Kate siete così. E' inutile allontanarla, lei ci sarà. Fidati di quello che dico perché sai benissimo che è evidente. Lo sanno addirittura i muri che stravede per te ».
Le sue parole furono incoraggianti. Mi aprì gli occhi e riuscì a farmi capire cose che probabilmente non avrei mai considerato.
Ma, prima di arrivare a Kate, c'era una cosa ancora più importante da fare.
Dovevo assolutamente fare pace con Ashton. Avrei anche scalato una montagna per lui, dovevo andare a casa sua e chiarire tutto.
Infondo, sapevo che non poteva arrivare davvero ad odiarmi come diceva.
Dovevo farmi forza ed insistere e, alla fine, dovevo riuscirci.
Ringraziai Zayn per il suo enorme aiuto. Non sapevo proprio come avrei fatto senza di lui.
Mi spronò a correre da Ashton e provare a parlargli ma, questa volta dovevo farlo con il cuore in mano.
Ritornai alla mia auto per raggiungere casa sua, sperando che non fosse uscito.
                                                                             *
Ero agitato e, come al solito mi mangiavo le unghie per il nervosismo.
Contai almeno fino a dieci prima di bussare poi, mi feci forza e suonai il campanello.
Desideravo scappare prima che aprissero la porta. Temevo che un ulteriore rifiuto da parte di Ashton avrebbe potuto rovinare tutto e, questa volta, per sempre.
Ashton finalmente aprì la porta ed io trattenni il fiato fin quando non iniziò a parlare.
« Cosa ci fai qui? » chiese con voce disturbata.
« Ciao Ash, sono venuto per parlarti » spiegai.
« Non abbiamo niente da dirci » disse lui e quelle parole mi trafissero una alla volta, « credevo di essere stato chiaro con te, non voglio più vederti » disse secco e stava per chiudere la porta di casa ma io la trattenni.
« Ti prego, aspetta » lo implorai mentre sentivo gli occhi inumidirsi.
Capii che Ashton mi stava offrendo una seconda possibilità quando uscì da casa sua e chiuse la porta alle sue spalle.
« Ti ascolto » disse tenendo lo sguardo basso.
Ashton mi stava dando una seconda possibilità, mi sentivo felice come non mai. Era bastata una piccola disponibilità da parte sua a togliermi un grosso peso dalle spalle.
Gli raccontai per filo e per segno tutto ciò che era successo a mio padre, al suo lavoro e gli spiegai di Alison.
Ripetei più o meno ciò che avevo già detto a Kate e l'espressione di Ashton cambiò radicalmente.
Non si aspettava una motivazione simile infatti sembrava alquanto scioccato.
« Sei un idiota Niall, lo sai? » sbottò lui e da come mi guardava si capiva che era preoccupato per me.
« Lo so Ashton. E' per questo che ti chiedo scusa, non puoi neanche immaginare quante volte avrei voluto dirti tutto ma ho preferito raccontarti solo alcuni aspetti di tutta questa storia » confessai.
« Avresti dovuto dirmelo, sai benissimo che ti avrei aiutato! ».
Abbassai lo sguardo, mi sentivo libero, non avrei mai immaginato che un giorno sarei riuscito a raccontare tutto alle persone di cui mi fidavo di più.
Zayn era stato il primo a saperlo perché l'aveva scoperto ascoltando una telefonata con mio padre e, a quel punto fui costretto a dirglielo ma, mi promise che non avrebbe mai proferito parola con nessuno.
Ashton allungò le braccia e mi strinse forte in un abbraccio, il più bell'abbraccio della mia vita.
Non potevo desiderare altro da quella giornata.
Ashton mi stava abbracciando finalmente dopo tanti giorni.
Era tornato, era di nuovo il mio migliore amico. Colui di cui avevo più bisogno in questo momento.
« Se solo me l'avessi detto prima, io non mi sarei mai avvicinato a Kate » disse piano vicino al mio orecchio.
« Ashton, ascolta, io voglio che tu e Kate siate felici insieme, non devi fare niente che possa compromettere la vostra relazione » dissi.
« Ti voglio bene, amico mio » fu la frase più bella che avessi mai sentito.
« Se solo ci fossimo iscritti a quel dannato concorso ora avrei qualche possibilità di mandare a quel paese Alison e la sua famiglia » constatai.
« Per fortuna c'è Ashton che pensa a tutto ».
« Che vuoi dire? ».
« Voglio dire che ti ho iscritto Niall e, ho lasciato un posto libero nel caso in cui volessi partecipare anche io insieme a te ».
« Stai scherzando vero? » dissi incredulo.
« Controlla pure sul sito » disse.
Ashton era la persona migliore del mondo. Non avrei potuto chiedere di meglio.
A volte mi dicevo che era troppo per me, non meritavo un amico simile.
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Angolo autrice
Ciao ragazzeee!
Scusate per il ritardo! Ho provato ad aggiornare prima ma non ci sono riuscita comunque tranquille non vi abbandono.
Finalmente Niall e Ash hanno fatto pace!!
In questo capitolo vi ho lasciate solo con Niall, spero non vi sia dispiaciuto :)
Ho iniziato a introdurre un po' meglio il personaggio di Zayn che in futuro sarà molto importante.
E' un po' il cupido della situazione, poi più in là capirete.
Spero vi stia piacendo la storia e che non vi stiate annoiando.
Siete sempre gentilissime a lasciare recensioni e, mi sono accorta che 31 persone seguono questa storia. Per me è davvero un record e non so proprio come ringraziarvi.
Baciii

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Capitolo 20
*** Decisions ***


                                     

POV di Ashton

" Chi è che bussa a quest'ora del pomeriggio " pensai tra me e me appena sentii qualcuno bussare alla porta di casa.
Scesi la rampa di scale in fretta e corsi subito ad aprire la porta.
« Niall? Cosa ci fai qui? » chiesi appena vidi l'ultima persona che mi aspettavo di trovare ad aspettare davanti a quella porta.
Per tutto il tempo in cui non ci eravamo più parlati a causa del nostro litigio, la cosa che più mi era mancata di lui era trovarlo in casa mia ad aspettarmi o sorprenderlo in cucina mentre preparava la cena per entrambi.
Era un fratello per me e, come tale, aveva le chiavi di casa come io avevo le sue.
Mi era mancato come l'aria e quando siamo stati lontani ho realizzato quanto io possa essere fortunato ad avere un amico come lui.
« Stai scherzando, vero? » disse facendosi strada verso la mia stanza.
Chiusi la porta e lo seguii intuendo dalla chitarra che stava portando dove fosse diretto.
« Dobbiamo provare, il concorso si avvicina » continuò aprendo la porta del garage.
« Ah, tanto per la cronaca, ti ho iscritto dato che non l'avevi ancora fatto » disse.
La sua determinazione mi faceva credere che saremmo stati in grado di battere tutti gli altri partecipanti.
Mi limitai a sorridergli e lui mi guardò confuso.
« Perché ridi?  » chiese mentre prendeva gli spartiti da uno zaino nero.
« Sono felice » risposi con sincerità.
« Per cosa? » mi domandò.
« Sono felice perché nonostante tutto, siamo di nuovo qui, più forti e determinati di prima. Mi sento la persona più fortunata al mondo perché condivido con te questo bellissimo sogno ».
Gli stavo parlando con il cuore in mano e, finalmente, mi sentii più leggero perché riuscii a dirgli tutto ciò che avrei voluto dirgli in questi lunghi giorni.
« Ash, tu mi hai letteralmente salvato, sono in debito con te, ricordalo. Se tu mi avessi respinto una seconda volta senza ascoltarmi allora, adesso,  non voglio minimamente immaginare dove mi sarei trovato ».
A quel punto, mi alzai e lo abbracciai più forte che potei.
« Adesso a lavoro! » mi esortò lui. Era davvero intenzionato a vincere.
Per il momento volevo solo pensare al pezzo che dovevamo scrivere, non volevo ancora concentrarmi sulla vittoria che avrebbe potuto sconvolgere i nostri futuri per sempre.
Se avessimo vinto, avremmo dovuto iniziare da zero una nuova e fantastica vita.
« Niall, c'è un piccolo problema  » dissi serio.
« Di che si tratta?  » disse lui alzando lo sguardo dallo spartito.
« Beh vedi...Kate mi aveva detto che sarebbe passata a trovarmi oggi pomeriggio, forse dovrei chiamarla e rimandare a domani  » dissi tutto d'un fiato.
« Perché dovresti? A me non da fastidio vedervi insieme ».
Sapevo che stava mentendo ma, era una bugia a fin di bene.
A volte mi chiedevo se stare con Kate fosse la scelta giusta.
Quando Kate  parlava di Niall o stava con lui aveva uno sguardo diverso da quello che assumeva quando stava in mia compagnia.
Era un'espressione felice, innamorata.
« Va bene, allora immagino che sarà contentissima di sentire la nostra canzone » esordii.
« Forse se ci diamo una mossa, riuscirà a sentire la prima strofa » disse con tono serio e non potei fare a meno di scoppiare a ridere.
«  Quando fai così sei proprio un quarterback! » dissi ridendo e notai che anche a lui scappò un sorriso divertito.
Avevamo iniziato a scrivere qualche strofa ma, la prima cosa da fare era correggere lo spartito affinché si adattasse alla canzone.
« Puoi prendere la tastiera? » chiese Niall.
« Certo, non vuoi più suonare la chitarra? ».
« In realtà, stavo pensando che potemmo provare ad unire chitarra e tastiera e vedere cosa viene fuori » mi spiegò.
« Se andasse bene, sarebbe davvero perfetto. Hai pensato proprio a tutto vero Horan? ».
« Sono intenzionato a vincere » disse facendo l'occhiolino.
« Posso farti una domanda? » chiesi.
«Sì, certo  ».
« Sappiamo entrambi benissimo che tu sei molto più bravo di me sia a cantare che suonare quindi, siccome io potrei rappresentare una minaccia e impedirti di vincere, perché hai iscritto anche me? ».
« Ricordi quando registrai una cover da solo? » mi chiese.
Una volta decidemmo di registrare due cover in cui cantavamo e suonavamo singolarmente solo per vedere l'effetto che avrebbe fatto sentire le nostre due voci divise, in due canzoni diverse.
« Sì e allora? » non riuscivo a capire dove volesse arrivare.
« Beh sai perché cancellai la mia cover? Perché faceva schifo » fece una pausa « faceva schifo perché non c'eri tu, Ashton e credimi, ti stai sottovalutando troppo, hai un dono che pochi possiedono. Non potremmo mai vincere separati né tanto meno io potrei vincere senza di te  ».
Mi stavo trattenendo le lacrime per non piangere ma, quelle parole così profonde erano davvero riuscite a colpirmi nel profondo e ad emozionarmi.
« Hai ragione Niall, siamo una squadra » risposi io.
Presi la tastiera che tenevo sempre sotto al divano e iniziai a suonare le prime note che Niall aveva scritto sullo spartito.
« C'è qualcosa che non mi convince dopo il "fa" » constatai considerando che la melodia era partita con una tonalità dolce per poi finire più dura.
« Sì, l'avevo notato anche io con la chitarra, prova a sostituire il "do" con un "do alto"» mi consigliò Niall.
Provai nuovamente quel pezzo che adesso era molto più orecchiabile di prima.
« Ora sì che suona bene » esclamai entusiasta.
« Ti accompagno con la chitarra così vediamo come viene».
Suonammo insieme e, l'effetto era del tutto diverso da quello di prima.
Dava l'impressione di essere una di quelle melodie dolci, scritte da veri cantautori.
Era davvero bellissima e, solo dopo averla sentita, si accese davanti a me un barlume di speranza. Eravamo davvero in grado di vincere.
Quando finimmo di correggere altri eventuali errori nello spartito, passammo alla canzone.
Avevamo abbozzato qualche parola ma, dovevamo ancora modificarle per adattarle al sound.
« Proporrei di modificare la prima parte con "There's nothing to be afraid of" » 
  " Non c'è niente da temere "
« Aspetta, manca ancora qualcosa prima » mi fermò Niall.
« Dobbiamo far capire che nonostante i cambiamenti che porta la notte, niente potrà cambiare ciò che provano due persone ».
« Che ne dici di " Everything that you've ever dreamed of, disappearing when you wake up"? » propose Niall scrivendo varie frasi dal significato simile su un foglio.
         "Tutto quello che hai sempre sognato svanisce appena ti svegli"
« Ma è perfetto! »  esclamai entusiasta, « poi aggiungiamo il pezzo di prima e per finire » mi fermai per pensare « qualcosa come "even when the night changes, it will never change what I feel for you » proposi pur non essendone troppo sicuro.
« " it will never change me and you" si adatta meglio al sound » disse Niall studiando lo spartito.
" Anche quando la notte cambia, non potrà mai cambierà  me e te"
« Sei un genio! » urlai abbracciandolo.
Io e Niall avevamo scritto pochi pezzi perché solitamente ci concentravamo sulle cover ma, questo, era la più bella canzone che avessi mai sentito in vita mia.


                                                                                    *

Pov di Kate

« Harry! Mi stai ascoltando? » sbottai irritata.
« Sì Kate, ti sto ascoltando! » disse sbuffando, « eravamo usciti per parlare di Louis e guarda caso Niall è diventato il centro della nostra conversazione » continuò a lamentarsi.
« Ti ho chiesto solo un parere! » mi difesi.
« Solo uno? Ma se è da un'ora che mi fai domande » disse, « e non guardarmi con quegli occhi dolci! » aggiunse.
« Ti prometto che dopo ti aiuterò con Louis, ok? » dissi cercando di convincerlo ad aiutarmi.
« Va bene, mi arrendo » disse Harry, « secondo me non hai mai dimenticato Niall e forse, speravi di riuscirci con Ashton » continuò esponendo il suo parere.
« Ma io provo sentimenti per Ashton! Non lo userei mai per scopi così meschini » ammisi.
« Provi sentimenti che non sono tanto forti quanto quelli che provi per Niall e, per quanto tu possa aver provato a convincere te stessa del contrario, è stato tutto un fallimento » ribadì.
« Tu dici? » chiesi confusa.
Dovevo ammettere che Harry aveva ragione, avevo solo provato a mettere da parte i miei sentimenti per Niall sperando che un giorno sarei riuscita a dimenticarlo.
Ma, era stato tutto inutile e la situazione in cui mi trovavo ne era la prova.
« Non sopporto Niall e lo sai benissimo eppure ti sto proponendo la strada che porta diritto a lui » disse stufo.
« Se lo conoscessi veramente non parleresti male di lui » obiettai.
Harry non sapeva niente del segreto di Niall, gli avevo promesso che avrebbe potuto fidarsi di me e non mi sentivo di svelare una cosa così grande ad Harry nonostante fosse il mio migliore amico.
« Ecco, vedi? Sei cotta di lui » confermò Harry.
« Secondo te, devo lasciare Ashton? » domandai e la mia voce si spezzò appena pronunciai il suo nome.
« Non posso dirtelo io, solo tu puoi capirlo » disse poi, guardò in alto e continuò « sappi solo che non puoi smettere di amare una persona se i tuoi sentimenti sono veri ».
Sapevo che stava parlando di Niall e capii senza un attimo di esitazione cosa era giusto fare prima che fosse troppo tardi.
« A proposito di Ashton, devo correre da lui! » esclamai guardando l'orario.
« Ma... » disse Harry confuso « avevi promesso che mi avresti aiutato!» si lamentò.
« Lo so, ma devo scappare » dissi allontanandomi, « una cena è quello che vi serve! Organizzane una per Louis » urlai dal fondo della strada e vidi Harry scuotere la testa in segno di disappunto.
Louis in realtà mi aveva svelato che stava preparando una sorpresa ad Harry per festeggiare il loro anniversario e quindi lo stava ignorando per paura che potesse scoprire tutto.
Ovviamente Harry era andato in panico sentendo Louis distante ma, non c'era niente di cui preoccuparsi.
Ero troppo curiosa di vedere che faccia avrebbe fatto Harry una volta scoperto tutto.
Riuscii subito a salire sul pullman che era appena arrivato alla stazione e arrivai a casa di Ashton dopo circa un quarto d'ora di viaggio.
Bussai alla porta più di una volta poiché nessuno era venuto ad aprirmi poi, sentii dei passi.
« Benvenuta Amore » Ashton mi accolse sorridendo lasciandomi un bacio a stampo sulle labbra.
« Ti vedo felice, è successo qualcosa? » chiesi notando una strana euforia.
« Io e Niall abbiamo appena finito di scrivere il pezzo da portare al concorso » disse mentre mi faceva strada verso il garage nonostante conoscessi la strada a memoria.
« Tu e Niall? » chiesi ma ormai Ash aveva già aperto la porta del garage e avanti ai miei occhi c'era il ragazzo biondo intento a suonare la chitarra.
« Che aspetti ad entrare? » disse Ashton. 
Mi ero paralizzata alla sua vista senza neanche accorgermene.
« Non vorrei disturbarvi se state provando, potrei essere d'intralcio » spiegai balbettando.
« Nessun intralcio » disse Niall sentendo ciò che avevo detto, « ciao Kate! » continuò salutandomi. Era bello come il sole.
Entrai a testa bassa nel garage e mi sedetti su di una sedia posta vicino alla porta.
Ashton sembrava non aver notato il mio disagio a differenza di Niall che non spostava lo sguardo dalla chitarra per non incrociare i miei occhi.
« Kate, devi sentirla » propose Ashton riferendosi alla loro nuova canzone.
« Non potrebbe portare sfortuna? » dissi la prima cosa che mi venne in mente.
Avrei preferito fare qualsiasi cosa pur di non sentire Niall cantare e suonare.
« Mi sembra un'ottima idea » acconsentì Niall.
Mi rassegnai.
Si misero ai loro posti, presero i loro strumenti e iniziarono a suonare.
Toccò all'assolo di Niall, le sue dita sembravano essersi irrigidite e il suo piede si muoveva freneticamente. Era evidente che non si sentiva a suo agio.
« Everything that you’ve ever dreamed of
Disappearing when you wake up
But there’s nothing to be afraid of
Even when the night changes
It will never change you and me».
Prima di pronunciare "me e te" alzò lo sguardò e mi trafisse con quei profondi occhi blu.
Era da tanto che Niall non mi guardava così, avevo quasi dimenticato cosa si provasse a perdersi nell'oceano dei suoi occhi.
Quella canzone era bellissima e, in un modo o nell'altro, mi ricordava me e Niall.
Mi sentivo terribilmente in colpa per Ashton ma, non potevo continuare a fingere.
Non era giusto illuderlo in questo modo.
« Penso che per oggi può bastare » disse Niall alzandosi dalla sedia e riponendo gli spartiti nel suo zaino nero.
« Fermati ancora un po' con noi » gli propose Ashton e sperai con tutto il cuore che rifiutasse.
« Vorrei ma ho da fare » disse Niall avviandosi verso la porta.
Ashton lo seguì cercando invano di convincerlo.
« Ciao Kate, ci si vede in giro » disse salutandomi con la mano.
"Ci si vede in giro" aveva detto, come la prima volta che ci incontrammo nello spogliatoio dei giocatori di football.
« Allora Amore, cosa ne pensi? » mi chiese Ashton appena Niall se ne andò.
« E' davvero bellissima » ammisi.
« Sono contento che ti piaccia » disse sfiorandomi il volto delicatamente con una mano.
« Ash, ti devo parlare » dissi tutto d'un fiato per paura di non riuscire a parlare.
« Dimmi tutto » rispose Ashton invitandomi a sedere sul divano vicino a lui.
Le gambe mi tremavano, non ero per niente brava in queste cose.
« Ho pensato a lungo alla nostra relazione » dissi e divenne serio in volto.
« E soprattutto ai sentimenti che provo per te » continuai facendo un respiro profondo.
Provai a pensare alle parole di Harry che riusciva a tranquillizzarmi nonostante non fosse qui.
« E...?» chiese lui nonostante sapesse cosa stavo per dirgli.
« E...» feci una pausa, « credo di non provare altro che una profonda amicizia » confessai.
« E' per Niall, vero? » chiese rassegnato.
« Niall non c'entra niente, credimi. Io non voglio continuare ad illuderti, non è giusto » dissi guardando in basso, non avevo il coraggio di incrociare i suoi occhi.
« Non litigare con Niall! Non ti sto lasciando per lui » mentii.
Sapevamo entrambi che la causa di questa rottura era lui ma, non volevo che litigassero di nuovo per colpa mia, proprio ora che avevano fatto pace.
« Lo so che non c'entra niente » disse sorridendomi e portandomi una ciocca di capelli dietro il mio orecchio destro.
« Non litigherò con lui, lo invidio tantissimo perché puo' avere ciò che io non potrò mai ottenere ma, è pur sempre il mio migliore amico. Ho già rischiato di perderlo una volta e non farò lo stesso errore » disse riferendosi a me « ma, ti prego, continua ad essere mia amica». I suoi occhi erano diventati lucidi e mi sentivo terribilmente in colpa.
« Non c'è bisogno di chiedermelo » dissi stringendolo forte in un abbraccio.

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Ciao a tuttiiii!
E grazie per le recensioni! Mi scappa sempre un sorriso quando mi accorgo che qualcuno ha recensito, siete fantastici!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto :)
Mi è dispiaciuto per Ash ma purtroppo andava fatto!
Tranquille perché come ho detto già ad una lettrice, ci sarà un "happy ending" anche per lui !!
La canzone è presa dall'album Four ed è Night Changes. Lo dico per coloro che non lo sanno!
Avete sentito il nuovo album? Io mi sento come una drogata ahaha E' bellissimo :')
Vi avviso che non sarà semplice per Niall ed Ash vincere... e chi sa se vinceranno ;)
Il prossimo capitolo sarà quello sulla gita :)
Ahh volevo chiedervi se vi fa piacere un POV di Louis in cui viene raccontata la sorpresa per Harry :) altrimenti lascio stare. Mi sembrava un'idea carina perchè adoro i Larry <3.
Alla prossima.
Potete trovarmi quii, contattatemi o aggiungetemi io sono curiosa di conoscervi tutti :)

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twitter: @niallatemycake_
Instagram: irishsky_


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Capitolo 21
*** Camping ***


                                        
                                                  



POV di Niall
Mancavano tre ore alla partenza e ancora dovevo finire di preparare lo zaino da portare al campeggio.
L'autunno ormai era arrivato e le condizioni metereologiche non promettevano niente di buono.
Nonostante il campeggio fosse dotato di un capannone e un sistema di riscaldamento artificiale, ci avevano comunque intimato di portare con noi delle coperte.
Presi quindi due plaid dall'armadio rispettivamente di colore blu e rosso e li misi nello zaino insieme ad alcune bottiglie d'acqua ed un ricambio per il giorno dopo.
Dovevo vedermi con Zayn per discutere su alcune cose ed ero tremendamente in ritardo.
Stavo per uscire di casa quando la suoneria del mio cellulare mi interruppe.
Pensai potesse essere Zayn ma, mi sbagliavo.
« Ciao Alison » risposi, cercando di sembrare felice di sentirla.
« Si può sapere dove sei? » mi chiese acida.
Ero sempre più convinto che al mattimo bevesse spremute amare di limone, altrimenti non si spiegava tutta questa antipatia.
Avevo completamente dimenticato che sarei dovuto passarla a prendere.
« Hai ragione Ali, ma purtroppo stamattina mi sono svegliato con un terribile raffreddore » mentii simulando colpi di tosse, « posso venirti a prendere solo tra circa un'ora perché devo prima andare a comprare dei medicinali » spiegai.
« Aspetterò allora  » disse, « la mia amica Beth con cui dovrei stare in tenda stanotte ha detto che dormirà con il fidanzato quindi il suo posto è tutto tuo » aggiunse.
« Ma è fantastico » mentii.
« Ci vediamo tra poco » urlò dall'altra parte del telefono.
"Merda..." pensai.
Presi le chiavi dell'auto e mi diressi verso casa di Zayn che, avrebbe sicuramente trovato una soluzione a quest'altro problema.
Parcheggiai l'auto di fronte l'entrata di casa sua e mi precipitai a bussare.
Subito sentii i suoi passi avvicinarsi alla porta per aprirmi.
« Ciao Niall » mi salutò calorosamente e mi fece cenno di entrare.
« Ciao Zayn » ricambiai il saluto ed entrai nel salotto di casa sua.
« Sono quasi pronto, aspettami qui » mi informò.
Mi sedetti su uno dei divani rivestiti da pelle di colore rosso scuro e rimasi colpito da tutti i portafotografie che ornavano la stanza.
Le foto raffiguravano la sua famiglia che era molto numerosa. Sia la madre che le sorelle erano molto belle e gli assomigliavano davvero molto.
« Sono pronto » mi avvisò comparendo dietro di me dopo circa dieci minuti.
« Zayn ti prego, devi aiutarmi! » lo implorai.
Si tolse lo zaino dalle spalle e prese posto vicino a me.
« Sto lavorando su quella cosa per Ashton ma, è molto difficile » mi informò.
« Già, lo immaginavo! » commentai.
« A proposito, come vanno le cose tra lui e Kate? »  chiese.
« Kate l'ha lasciato circa una settimana fa » risposi.
Zayn sbarrò gli occhi e nacque un leggero sorriso tra le sue labbra.
« E lui come l'ha presa? »  domandò incuriosito.
« Abbastanza bene, ha detto che in un modo o nell'altro se l'aspettava » dissi riportando ciò che Ashton mi aveva detto.
« Hai parlato anche con Kate? » mi chiese.
« Sì, lei dice che l'ha lasciato perché ha capito di non amarlo davvero e non voleva continuare ad illuderlo » spiegai.
« Ha finalmente capito che in realtà ama un altro » disse Zayn facendomi un occhiolino e le mie guance arrossirono inevitabilmente.
« Sarebbe perfetto se riuscissimo a fare quella cosa per Ashton » constatai.
« Sì, ti prometto che farò del mio meglio! » mi rassicurò.
« Comunque, volevo parlarti di un altro problema » dissi.
« Dimmi tutto ».
« Alison mi ha detto che stasera vuole passare la notte con me » sbuffai.
« Questa non ci voleva proprio » esclamò Zayn, « fingi di essere claustrofobico» scherzò Zayn.
« Beh, stamattina ho finto di avere un terribile raffreddore per guadagnare tempo e venire qui» spiegai.
« E' perfetto! » urlò e i suoi occhi si illuminarono all'improvviso, « le faremo credere che ti è salita la febbre ed io ti coprirò dicendo che dormirai con me, nella mia tenda » continuò.
« Lo faresti davvero? » chiesi balbettando.
« Certo » disse sicuro.
« E se Alison lo scoprisse? » domandai.
« Niall, con i se e con i ma non si va da nessuna parte » cantilenò « a proposito! » disse alzandosi istintivamente dal divano, « ecco a te i biglietti ».
Zayn stava sventolando davanti a me due biglietti  per il concerto sold-out dei TheMonkeys.
Per un momento mi sentii mancare. 
Era tutto così irreale che sembrava stessi sognando.

                                                                             *
POV di Kate
« La odio, guarda come lo abbraccia » mi lamentai con Harry alla vista di Alison che, a tre posti più avanti sul pullman rispetto a me, stava attaccata a Niall come se fossero entrambi ricoperti di colla.
« E tu intanto mi stai stritolando il braccio » disse Harry infastidito.
« Scusa...» dissi lasciando la presa.
« E comunque, lui è così interessato a lei che si è messo le cuffie nelle orecchie e sta guardando il paesaggio fuori » notò.
« Già, per fortuna » tirai un sospiro di sollievo, « ma, mi da comunque fastidio » squittii.
« Louis stamattina non si è neanche degnato di salutarmi » disse cambiando discorso.
« Non essere tragico, Harold » dissi trattenendo le risate poiché Harry non sapeva ancora niente della sorpresa che Louis gli stava preparando da molti giorni.
Ashton era così preso dal concorso e fiero dei suoi miglioramenti giornalieri che non aveva dato peso alla nostra rottura.
Mi sentivo sollevata perché non avrei sopportato vederlo triste per colpa mia.
Ci parlavamo come prima, eravamo di nuovo gli amici di sempre ed era come se il nostro fidanzamento non fosse mai esistito e forse, era propro così.
Ero felice di aver capito quali fossero i miei sentimenti prima di causare troppi danni e così facendo ho evitato di far soffrire due persone a cui tengo troppo.
Ashton inoltre, mi aveva confidato che avrebbe tanto voluto vedere Niall felice e, sapeva benissimo che solo io sarei potuta riuscire nell'intento.
« Ragazzi scendete tutti in fila indiana dal pullman e aspettatemi » disse una delle professoresse che ci avevano accompagnato.
« Neanche fossimo alle elementari » mi lamentai con Harry che era troppo impegnato a guardare Louis per ascoltarmi.
« Ti rendi conto che Louis ha cambiato tenda e ne ha presa un'altra? Con con Liam per giunta ?». Harry era così ingenuo che non aveva ancora intuito niente.
« Io sto in tenda con Liv ma poi andrà da Liam, probabilmente lui e Louis hanno preso la stessa tenda per non destare sospetti » mentii, « comunque, appena andrà via potrai venire a dormire da me » dissi.
« Dici davvero? » disse lui assumendo un'espressione triste.
« Non vorrai dormire da solo al freddo e al gelo ? » scherzai.
Questa gita consisteva nel dimostrare di sapersi adattare in ambienti diversi da quelli che frequentavamo solitamente.
Ciò implicava che dovevamo andare alla ricerca di cibo nascosto premurosamente dai nostri professori, accendere un fuoco e cuocere i marshmallow fingendo che fosse pesce appena pescato.
Ovviamente era solo una prova, considerando che il riscaldamento era artificiale, il fuoco da accendere era un dispositivo elettronico che funzionava sfregando due pietre che in realtà erano sensori e le tende erano dotate di materassi proprio come se fossero veri letti.
Dopo una caccia al tesoro, io, Liv ed Harry ritornammo in tenda vittoriosi e soddisfatti dei nostri panini, frutti e dolci trovati. Non avevo mai mangiato così tanto in vita mia, altro che campeggio!
Harry era palesemente triste  e avrei tanto voluto fare qualcosa per lui ma, era solo una questione di tempo infatti, la sorpresa che Louis aveva preparato per lui era quasi pronta.
« Ragazzi » urlò la professoressa dal megafono, « da questo momento siete liberi di fare ciò che volete, le attività sono finite » ci informò.
« Mi raccomando, massimo due persone per ogni tenda e, non cambiate il partner che avete scelto! CI vediamo domani mattina! » continuò andando via.
I professori accompagnatori avevano prenotato le stanze in un hotel vicino al campeggio mentre noi eravamo costretti a dormire nelle tende che, per quanto potessero essere comode, non avevano di certo gli stessi comfort della tenda.
« Io e Liv dovremmo cambiarci Harry, appena siamo pronte ti chiamiamo, ok? » dissi ad Harry.
Avevo bisogno che se ne andasse per aiutare Louis con le ultime cose.
« Sì certo, non metteteci troppo tempo, potrei morire di solitudine » scherzò.

                                                                           *
POV di Louis
« Kate, dove sei finita? » urlai al telefono.
« Sto arrivando Louis, non potevo mica cacciare Harry! » rispose lei calma.
« Sta venendo anche Liv con te, vero? » chiesi.
« Sì, dì a Liam di stare tranquillo ».
Non mi ero mai sentito così agitato in tutta la mia vita, neanche una prova di matematica a sorpresa riusciva a scombussolarmi in questo modo.
Non parlare ad Harry per vari giorni era stata più dura di quanto pensassi ma, ero contento di esserci riuscito soprattutto grazie a Kate che aveva fatto davvero un buon lavoro.
Temevo che ad Harry non piacesse la sorpresa che avevo provato per lui ma, ormai, era troppo tardi per tornare indietro.
« Si può? » sentii la voce di Kate provenire da fuori.
Liam aveva già aperto la tenda per far entrare Liv e Kate.
« Louis, ti senti bene? Sei pallidissimo » mi disse Kate probabilmente per prendermi in giro.
« Ho una popolazione di farfalle nello stomaco quindi, non infierire Kate per favore » dissi sucitando le risate degli altri.
« Andrà tutto bene vedrai » mi rassicurò con fare dolce.
« Penso di aver preso tutto » dissi.
« Ah, che bello, finalmente ci lasciate soli » commentò Liam.
« Liam, sii gentile, sembra che li vuoi cacciare » intervenne Liv.
« Liam ha ragione » dissi « andiamo nell'altra tenda a preparare la sorpresa » aggiunsi.
Uscimmo in punta di piedi per paura che qualcuno potesse notarci, se Harry fosse uscito dalla tenda e ci avesse visti sarebbe andato tutto in fumo.
« Sei sicura che i professori sono andati all'hotel? » chiesi agitato.
« Certo, si leggeva nei loro occhi che non vedevano l'ora di sedersi al ristorante dell'hotel e mangiare come se non ci fosse un domani » disse Kate.
« Cosa farai tu dopo? » le chiesi.
« Dormirò nella tenda di Harry » disse lei mentre prendeva i petali di rose dalle buste.
« Da sola? » domandai preoccupato.
« Beh... sì » rispose titubante.
Prendemmo i petali di rose rosse e disegnammo con essi un sentiero che portava dalla tenda di Harry a quella di Kate.
Accendemmo poi dei piccoli lumini per rendere la strada visibile e, posai a terra tutti i ricordi che avevo di Harry.
Posizionai prima uno scontrino del primo ristorante in cui avevamo cenato alla nostra prima uscita insieme; poi un biglietto del cinema; un ciondolo che mi aveva regalato e, per finire, varie foto scattate insieme.
Volevo che fosse tutto perfetto, tutto doveva andare per il verso giusto.
« Direi che è tutto pronto » esclamo Kate.
« Già, per fortuna non si è accorto di niente » notai.
« Ora lo chiamo dicendogli di raggiungermi e mi nasconderò da qualche parte così, appena arriva troverà te ad aspettarlo » disse facendomi l'occhiolino, « penserò io a mettere a posto i petali, le candele e i vostro ricordi » continuò.
« Grazie Kate, non so davvero come ringraziarti ».
I minuti passavano e mi sembravano ore, ero troppo agitato e non vedevo l'ora che Harry arrivasse.
Immaginavo già la sua faccia quando avrebbe visto il sentiero di petali.
Dopo un po' lo sentii arrivare.
« Kate, ci sei? »  chiese.
Aprii la tenda, Harry aveva in mano tutti i nostri ricordi e, appena mi vide sbarrò gli occhi.
Un sorriso enorme comparve sul suo volto e iniziò a piangere come un bambino.
Abbracciai Harry e mi sdraiai timidamente sulle coperte mentre Harry si distendeva lentamente su di me, mantenendosi alzato sui gomiti.  Strinsi forte i suoi fianchi premendo il suo corpo di più contro il mio.
 Harry intanto lasciò un dolce e delicato bacio sulle mie labbra.
 « Mi sei mancato troppo » sussurrò al mio orecchio.
« Anche tu » dissi fissando il verde dei suoi occhi . 
Non  aveva mai apprezzato tutte quelle infinite tonalità e gradazioni, così come Harry non si era mai sentito perso in quell’azzurro dei miei occhi, come si stava sentendo in quel momento.  
« Scusami » dissi, « ma volevo farti una sorpresa e non volevo che scoprissi tutto prima del previsto» aggiunsi.
« Tutti lo sapevano tranne me, vero? » chiese sorridendo e spuntarono ai lati della sua bocca le sue inconfondibili fossette.
« Sì, Kate mi ha aiutato tantissimo » lo informai.
« Harry » sussurai il suo nome, « questa è per te » dissi mettendo nella sua mano una chiave.
« Che cos'è? » chiese confuso.
« Ho ristrutturato la casa in giardino e, » feci una pausa, le mie gambre tremavano. 
« Vorrei che diventasse la nostra piccola casa » dissi tutto d'un fiato.
« Louis, non so proprio cosa dire » disse lui, « è fantastico ».
« E' solo una piccola casa in giardino ma, potrebbe essere un inizio » ammisi.
« Il nostro inizio » rispose lui.

                                                                                    *
POV di Niall
« Zayn non è una buona idea » ribadii.
« Horan, non ti facevo così fifone » disse lui mentre apriva un pacco di patatine.
« E se dicesse che non è un problema e vuole stare con me nonostante la mia pseudo-febbre? » chiesi agitato.
« Sai benissimo che non è la tipa che vuole farsi mischiare i germi da altri » disse cercando di tranquillizzarmi.
« Eccola! E' lei, mi ha appena mandato un messaggio » urlai, « sta venendo qua » continuai alzando di un'ottava il tono della mia voce.
« Calma Niall, lascia fare a me » disse sicuro, « l'unica cosa che devi fare è metterti sotto le coperte e fare un po' di tosse » aggiunse.
« Niall, aprimi » urlò Alison da fuori la tenda.
« Che caratterino » borbottò Zayn appena la sentì.
Si schiarì la voce, probabilmente per non scoppiare a ridere e aprì la tenda.
« Ciao Alison » disse serio.
« Dov'è Niall?  » chiese senza neanche salutare.
« Beh Alison, Niall non ce la faceva a risponderti, sta qui sotto le coperte ma, ha la febbre altissima » spiegò indicandomi e, feci qualche colpo di tosse per rendere credibile ciò che aveva detto.
« Che cosa? » disse lei irritata, « non hai preso le medicine? » domando.
« Sì, ma non hanno fatto effetto » mentii.
« Ho chiesto a lui, non a te » squittì.
« Ha un terribile mal di gola, non riesce neanche a parlare » continuò a mentire divertito mentre io cercavo di trattenere le risate sotto le coperte.
« Ho sentito che sta girando un terribile virus, sarebbe un peccato se ti contagiasse» affermò divertito per spaventarla.
« Già, hai ragione, allora tornerò nella mia tenda » disse chiudendo la tenda.
« Ciao Niall » urlò con tono arrabbiato ed io mi limitai a farle segno con la mano.
« Sono vivo » dissi ed entrambi scoppiammo a ridere, « sei stato fantastico, dovresti fare l'attore » ammisi.
« Sì lo so » disse Zayn, « cosa ci fai ancora qui? » aggiunse.
« Cosa intendi? » chiesi confuso.
« Corri da Kate » disse.
« Grazie, Zayn » lo ringraziai e aprii la tenda con cautela poiché volevo essere sicuro che Alison fosse andata via.
Mi sentivo un ladro mentre camminavo tra le tende cercando di nascondermi appena sentivo dei rumori ma, era tutto tranquillo.
Non si sentivano né voci né risate degli studenti.
Trovai la tenda di Kate contraddistinta dalla targhetta che riportava il suo nome e quello di Liv.
« Kate » bisbigliai.
« Kate, aprimi » continuai senza ricevere risposta.
Pensavo si fosse addormentata poi però qualcuno aprì.
« Louis? » chiesi sbalordito appena lo vidi.
« Niall? Che ci fai qui? » mi chiese e ricontrollai i nomi sulla targhetta della tenda per paura di aver sbagliato.
« Corri da Kate, è nella mia tenda » s'intromise Harry.
« Harry, ci sei anche tu » dissi appena capii che avevo appena interrotto un momento importante tra i due.
« C'è stato un piccolo scambio » mi spiegò Louis.
« Va bene, scusate ragazzi, buona serata » dissi arrossendo.
La tenda di Harry era poco distante da quella di Kate, appena arrivato feci un respiro profondo.
« Kate, ci sei? » bisbigliai di nuovo.
« Niall! » rispose subito aprendo la tenda.
« Ciao » fu l'unica cosa che riuscii a dire appena la vidi. Era così bella che mi toglieva il respiro e non riuscivo neanche più a parlare.
« Cosa ci fai qui? » domandò.
« Volevo parlarti, posso? » chiesi balbettando e subito mi fece entrare.
« Come hai fatto a trovarmi?» domandò.
Subito intuì che Harry e Louis mi avevano detto dove trovarla e scoppiò a ridere quando capì che li avevo interrotti mentre la cercavo.
« Credevo fossi con Alison » disse e colsi un velo di tristezza in quella frase.
Le raccontai il piano ideato da Zayn mentre lei mi guardava con occhi increduli.

                                                                           *


POV di Kate
Quella che era iniziata come la serata più noiosa della mia vita, si sava trasformando in quella che avrei ricordato per sempre.
« Kate » disse Niall incrociando il mio sguardo. I suoi occhi blu mi facevano sciogliere.
« Ho una cosa per te » continuò porgendomi un pacchetto.
Lo scartai curiosa di vedere cosa contenesse e, trovai due fogli che avevano la stessa consistenza dei biglietti dei concerti.
Rilessi il nome "TheMonkeys" più volte per paura di non aver letto bene.
« Il concerto soldout dei TheMonkeys » dissi incredula.
« Ma come hai fatto? » chiesi.
« Lunga storia » disse lui.
« Ma è in Italia! » notai.
« Pensavo volessi venire a vedere il Colosseo con me».
"Con me" aveva detto, e lo abbracciai ancora incredula.
Credevo stessi sognando, non poteva essere vero.
Niall era caldissimo tra le mie braccia ed era sempre più difficile non pensare a quanto fossimo vicini.
Si voltò e mi sfiorò le labbra con le proprie. Presi il suo viso tra le mani per restituirgli il bacio, con più passione.
Non era abbastanza. Continuai a baciarlo, con più forza e velocità, finché non rimasi senza fiato.
« Mi sei mancata » sussurrò Niall tra i miei capelli, « tutte le notti vado a dormire e ti penso, a parte quando non riesco a dormire perchè ti desidero troppo ».
Sbottonai un po' il maglione e guidai le sue mani all'interno, avvicinandole ai miei fianchi tanto da sentire i brividi.
« Anche io » risposi.
Niall continuò ad accarezzarmi la pelle e a quel punto non riuscii più ad aspettare. Né a pensare.
Mi distesi e lo tirai verso di me. Mentre si accomodava al mio fianco, aprii il maglione di scatto e ogni bottone si slacciò un istante prima di strapparsi. 
Restò a guardare, stupito per un solo momento prima di aprire la giacca e abbassarsi su di me a proteggermi, a tenermi caldo.
I nostri baci si fecero lenti, ciò che provavo non si poteva esprimere a parole.
Iniziò a baciarmi il collo e infilò una coscia fra le mie gambe.
Posai una mano sul suo viso, « Io e te... insomma, sta per succedere? » chiesi arrossendo.
« Cosa? » disse come se stesse riemergendo da chissà quale prodondità, « ah, non pensavo...stasera...» rispose lui.
« Neanche io ».
Mi rivolse quel sorriso pigro e tremendamente bello che mi riscaldava il cuore.
« Hai qualcosa per, ehm...proteggerci? » sussurrò al mio orecchio. « Ecco, non ho niente. Perchè sono. Davvero. Uno stupido. » 
« Sai, forse stiamo correndo un po' troppo » affermai, pensando che avevo lasciato Ashton da solo una settimana.
« Già...forse dovremmo...aspettare » disse lui continuando a baciarmi.
Ci addormentammo abbracciati e rimanemmo così, per tutta la notte.

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Angolo autrice
Ciaooooo!!!
Ovviamente grazie come sempre di tutto! Vi amo troppo.
Mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitolo soprattutto per i vari punti di vista. Spero piacerà anche a voi :)
Lo so che siete curiose di sapere cosa stanno tramando Zayn e Niall per Ashton ahaha mi sentivo abbastanza cattiva quando scrivevo "coso", "quella cosa" ahaha ma tranquille presto lo saprete.
Vi sono piaciuti i Larry? Io li amo troppo ahaha! 
Ehhh per Kate e Niall bisogna aspettare ancora un po' ;) pero' finalmente sembra andare "quasi" tutto per il verso giusto!
Alla prossimaaa

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Capitolo 22
*** Departure ***


                                                  




Il giorno della partenza sembrava così lontano che quasi non riuscivo a credere che il mio countdown sul cellulare segnasse meno uno.
Mancava solo un giorno e finalmente avrei potuto visitare Roma, la città più bella del mondo.
Ancora non riuscivo a realizzare che sarei anche andata al concerto sold-out dei TheMonkeys, non avevo mai avuto la possibilità di sentirli dal vivo infatti gli unici concerti che avevo visto, erano quelli caricati da persone più fortunate di me su internet.
Al solo pensiero che le mie voci si sarebbero unite alle loro per una serata fantastica mi faceva piangere dalla felicità e tutto questo sarebbe successo in compagnia di Niall.
Non potevo chiedere di meglio.
« Porta anche me, ti prego » disse Harry seduto sul mio letto mentre mi aiutava a fare la valigia.
« Sai che vorrei tanto portarti » ammisi. 
Harry era l'amico perfetto e non mi sarebbe affatto dispiaciuto se fosse venuto anche lui.
« E' tutto così ingiusto » si lamentò lui.
« Secondo te farà caldo in Italia? » chiesi.
« Kate, siamo a Dicembre, come puoi credere che farà caldo in Italia, non stai mica andando ai Caraibi » mi spiegò.
Noi inglesi avevamo sempre avuto l'abitudine di pensare all'Italia come la terra della pasta, della pizza e del sole. Infatti, non riuscivo ad immaginarla a Dicembre con una temperatura bassa.
« Pensi che debba portare questo cardigan rosso? » chiesi mettendolo sul letto così che potesse vederlo.
« Certo che sì, Kate, è bellissimo » rispose lui riponendolo in valigia.
« Si può? » disse mia mamma bussando alla porta.
« Salve signora D » la salutò Harry educatamente.
« Ciao Harry » rispose lei sorridendo.
« Kate, questo è per te » disse porgendomi una busta del mio negozio d'abbigliamento preferito.
« Che cos'è?  » chiesi incuriosita.
Presi la busta e iniziai a scartare il contenuto.
Un vestito azzurro apparve davanti ai miei occhi. Aveva delle sottili spalline e una gonna ampia arricchita con dei veli di un azzurro meno intenso.
« Mamma, ma è bellissimo » esclamai correndo ad abbracciarla.
« Almeno non farai brutta figura con gli italiani » scherzò lei, « si sa che sono sempre eleganti » aggiunse.
                                                              
                                                                                         *
POV di Niall
Grazie all'aiuto di Zayn, ero riuscito a far credere ad Alison che saremmo andati in Scozia per un allenamento di football in una scuola specializzata.
Ovviamente, lei era intensionata a partire con noi ma Zayn l'aveva persuasa dicendole che era una scuola di soli ragazzi situata su una collina in mezzo al nulla.
Zayn aveva paura che tra i componenti della nostra squadra potesse esserci qualcuno che avrebbe potuto parlare con Alison e rovinare tutto così, fui costretto a mentire anche a loro, raccontando che avevamo vinto una sorta di borsa di studio che ci avrebbe permesso di allenarci con i migliori allenatori di football per un po' di giorni.
Questa situazione iniziava ad innervosirmi. Ero stanco di mentire a tutti coloro che mi circondavano.
In certi momenti volevo mandare tutto all'aria e andare via da Londra.
Mi sentivo in trappola e sembrava che tutte le vie d'uscita fossero chiuse.
Non potevo continuare a vivere con l'ansia che, prima o poi, qualcuno o addirittura Alison avesse scoperto tutto.
Non vedevo l'ora di atterrare in Italia e poter stringere la mano di Kate in pubblico senza la paura che qualcuno ci vedesse.
Da una parte, volevo che Alison scoprisse tutto ma poi, ripensavo a mio padre il quale non sembrava interessarsi minimamente a me né tanto meno ai miei sentimenti e, non potevo fargli perdere il lavoro per quello che, apparentemente poteva sembrare un semplice capriccio adolescenziale.
Stavo preparando la valigia ripiegando con cura le felpe e le maglie che avevo scelto.
Non vedevo l'ora di abbracciare Kate e partire finalmente con lei.
« Niall, sei qui? » disse mio padre che dopo pochi secondi entrò in camera.
Lo guardai aspettando una domanda da parte sua ma sventolò davanti a me dei fogli.
« Cosa sono questi biglietti aerei? »  chiese arrabbiato, « stai andando in Italia, non in Scozia » continuò alzando la voce.
Per non dimenticare i biglietti dell'aereo, li avevo lasciati ingenuamente all'ingresso senza pensare che qualcuno avrebbe potuto vederli.
« Papà...» pronunciai con voce flebile, « sì, sto andando in Italia » ammisi evitando ogni contatto con gli occhi.
« Tu non vai da nessuna parte! » urlò.
« E' la mia vita e decido io, tu l'hai già resa ancora più complicata del previsto » dissi accecato dalla rabbia.
« Pensi solo a te stesso Niall, non hai il minimo rispetto nei miei confronti » continuò lui.
Non potevo credere che, dopo tutto quello che sono costretto a subire, potesse dire quelle parole così amare.
Mi limitai a non rispondergli e continuai a ripiegare le mie cose.
« Chi sarebbe questa Kate? » domandò leggendo il suo nome sul biglietto.
Sapevo dove volesse arrivare.
Il problema non era che gli avevo mentito perché invece di andare in Scozia, stavo in realtà partendo per l'Italia ma era che ci andavo con una ragazza a lui sconosciuta.
E questa ragazza, non era Alison.
« E' la mia ragazza, papà» dissi convinto guardandolo negli occhi.
« E' uno scherzo, vero? » chiese e per un attimo si sentì mancare.
« No papà » affermai.
« E che mi dici di Alison? » domandò sedendosi sul mio letto.
« Ci ho già pensato, ho tutto sotto controllo »  dissi calmo.
« Niall, per i tuoi capricci metterai nei guai tutti noi, lo sai questo, vero? » continuò ad arrabbiarsi.
« Ti ho detto che è tutto sotto controllo » ripetei.
« Non è niente sotto controllo » disse, « vai pure in Italia, ma al tuo ritorno, questa non sarà più casa tua ».
Non poteva essere mio padre quello che stava pronunciando quelle parole.
La nostra situazione familiare così complicata l'aveva trasformato in un mostro.
Chiusi la valigia, sfilai i biglietti dalla sua mano e, con le lacrime agli occhi me ne andai, probabilmente per sempre, da quella casa.

                                                                                 *
POV di Kate
Ero così emozionata che mi veniva da piangere al solo pensiero che presto sarei arrivata a Roma e che la sera seguente sarei andata ad un concerto sold out dei TheMonkeys.
« Se questo è un sogno, ti prego non svegliarmi » dissi ad Harry che mi stava aiutando a portare la valigia avanti alla porta di casa.
« Si può sapere cosa hai messo in questa valigia? E' pesantissima» si lamentò.
« Sei tu che mi hai obbligato a portare tutte quelle cose » precisai aprendo la porta.
Uscimmo fuori e subito l'aria fredda di Londra ci fece venire la pelle d'oca.
Faceva più freddo del solito e il cielo era cupo e nuvoloso. Sarebbe venuto sicuramente a piovere da un momento all'altro.
In lontananza scorsi un viso familiare che correva verso di noi.
« Ma quello è Louis » urlai felice.
« Già, voleva salutarti » mi spiegò Harry.
Gli andai incontro e lo abbracciai più forte che potei.
« Ciao Louis! » lo salutai, « sappi che mi mancherai tantissimo » dissi continuando a stringerlo.
« Sono solo pochi giorni Kate » disse lui ridendo.
« Beh, mi mancherai lo stesso » continuai.
« Allora, avete finito? » disse Harry sentendosi escluso.
« Di certo mi mancherai più di Harry » scherzai guardando il riccio.
« Tu invece non mi mancherai per niente » rispose lui.
Un clacson alle nostre spalle catturò la nostra attenzione infatti tutti e tre ci girammo contemporaneamente.
Una macchina rossa aveva parcheggiato nei pressi del mio giardino e dentro scorsi la figura di Zayn al volante.
Subito dopo la portiera del passeggero si aprì e mi illuminai alla vista di Niall.
« Pronta a vivere l'esperienza più bella della tua vita? » disse venendo verso di noi.
« Certo che sì » risposi io.
Appena arrivò mi lasciò un tenero bacio sulla guancia e salutò Harry e Louis.
Harry non era ancora convinto del cambiamento di Niall nonostante avesse saputo di più sulla sua situazione familiare.
Continuava a credere che mi avrebbe spezzato il cuore da un momento all'altro e per questo era ancora diffidente e distaccato nei suoi confronti.
Louis invece si mostrava più socievole in sua presenza anche se rimaneva dello stesso parere di Harry.
Niall prese la mia valigia rosa e la mise nel cofano della macchina.
« Zayn ci accompagnerà all'aeroporto » mi spiegò. Non sapevo che Zayn e Niall fossero così legati.
Salutai Zayn con la mano e riabbracciai per un'ultima volta Louis ed Harry.
« Vi porterò un regalo » promisi.
« Divertiti anche per noi» dissero salutandomi.
In macchina eravamo tutti e tre molto silenziosi. Solo a volte, Niall si girava per sorridermi.
Ero intenta a guardare la strada dal finestrino. Finalmente avrei trascorso dei giorni fuori da quella città che tanto avevo odiato e che ci aveva impiegato meno di una settimana per farsi amare.
Delle goccioline di pioggia caddero sul parabrezza. Stava decisamente iniziando a piovere e non vedevo l'ora di raggiungere la bella e calda Italia.
« Vi do una mano con i bagagli » disse Zayn spegnendo l'auto.
Niall mi aprì gentilmente la portiera e ci avviammo tutti e tre all'aeroporto.
Il nostro volo sarebbe partito tra circa un'ora, avevamo già fatto il check-in online così non fummo costretti a fare la fila chilometrica.
« Fate i bravi mi raccomando » disse Zayn scherzando.
« Noi siamo sempre bravi » rispose Niall facendomi l'occhiolino.
Solo tre ore ci separavano dall'Italia e dall'esperienza più bella della mia vita.
Non stavo più nella pelle e il solo pensiero che Niall sarebbe stato con me durante questi bellissimi giorni mi rendeva la persona più felice del mondo.
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Angolo autrice
Ciao a tutteeee scusate per il ritardo ma purtroppo ho lavorato per tre giorni come traduttore quindi tra impegni universitari e "lavoro" non ho avuto tempo di aggiornare però vi pensavo un sacco!
Poi si sono aggiunti Marco ed rtl con questi maledetti concorsi/giochi, vi auguro buona fortuna nel caso in cui abbiate partecipato.
Il fatto che il Niall della mia fan fiction e il vero Niall stiano entrambi andando a Roma è puramente casuale ahahaha tra l'altro io ho scelto una destinazione casuale e beh anche io ho prenotato il treno con la speranza di riuscire a vederli (non dico vincere i biglietti perchè sarà impossibile ).
Ma vabbè, passando al capitolo spero vi piacerà e credo anzi sono sicura che amerete il prossimo, questo era un po' di passaggio ma c'è comunque la parte con il padre di Niall che è importante per il seguito della storia.
Probabilmente riuscirò ad arrivare a 30 capitoli ma non ne sono sicura, fatemi sapere cosa ne pensate, vi voglio bene.
Alla prossima!

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Capitolo 23
*** Rome ***


                                   

« Kate, svegliati » bisbigliò Niall teneramente al mio orecchio.
Non sapevo bene dove mi trovassi nè che ora fosse.
Sgranchii le gambe addormentate a causa della posizione scomoda.
« Non mi sono addormentata, vero? » domandai arrossendo.
« Eri dolce mentre dormivi » confessò.
Ero un disastro, solo io potevo addormentarmi su di un aereo nel mezzo di una conversazione con Niall.
« Stiamo per atterrare a Roma » disse entusiasta.
" I signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture, grazie"
« Non ci credo, siamo in Italia » esclamai felice.
Non vedevo l'ora di atterrare e visitare finalmente la bellissima Roma.
« Siamo fortunati, c'è il sole » constatai.
« Già, la grigia Londra non mi manca affatto » disse Niall guardando fuori al finestrino.
Una volta atterrati, andammo a prendere le valigie, sperando che non fossero andate perse durante il viaggio.
Per fortuna, dopo pochi minuti vidi Niall sorridente che si avvicinava a me con entrambi i bagagli.
« Il tassista ci sta aspettando fuori l'aeroporto » mi informò.
Fuori ci accolse un aria tiepida e leggera.
Si respirava un profumo dolce, non sapevo descriverlo bene ma era decisamente diverso da quello a cui ero abituata a Londra.
Il cielo era azzurro e non c'era neanche una nuvola.
L'Italia mi piaceva sempre di più.
Un signore sulla cinquantina reggeva in mano un cartello con la scritta "Horan" così capii che quello doveva essere il nostro tassista.
« I taxi qui sono bianchi » notai indicando l'auto.
« Già, e hanno anche la guida a sinistra » aggiunse Niall.
L'uomo ci accolse sorridendo e ripose i nostri bagagli nel cofano.
Niall che riusciva a dire qualche parola in Italiano, prese posto vicino al tassista, indicandogli la via del nostro hotel.
« Quando hai imparato a parlare italiano? » domandai perplessa.
« Parlare è una parola grossa » disse, « sull'aereo ho tradotto qualche frase su google traduttore » confessò.
L'autista non se la cavava molto bene con l'inglese ma, per quello che potei capire, decise di fare una strada alternativa per arrivare all'hotel in modo da farci vedere il colosseo.
Avevo sempre visto il colosseo in foto e quando finalmente lo ebbi davanti ai miei occhi quasi non potevo crederci.
Era così imponente e maestoso da mettere i brividi.
Non riuscivo a credere che i romani avessero potuto costruire qualcosa simile con pochissime risorse.
« Domani verremo qui sicuramente » disse Niall.
Avremmo trascorso due giorni a Roma, uno dedicato al concerto e l'altro ad una visita della città.
Il taxi ci fermò davanti ad un bellissimo hotel a quattro stelle.
Niall non mi aveva permesso di pagare la mia parte del viaggio nonostante avessi insistito a lungo e mi dispiaceva pensare che aveva speso così tanti soldi per me.
« Niall, ma quest'hotel è bellissimo » dissi appena uscii dal taxi.
« Questo viaggio dovrà essere indimenticabile » rispose facendomi l'occhiolino.
Salutammo l'autista e ci diriggemmo verso la reception.
Niall mostrò i documenti all'addetto che subito ci diede le chiavi delle nostre stanze.
« Sesto piano, stanze 345 e 346 » mi informò.
« Dobbiamo già avviarci allo stadio? » chiesi mentre prendevamo l'ascensore.
« Sì, il tempo di una doccia e andiamo altrimenti faremo tardi » constatò.
Gli lasciai un bacio sulla guancia ed entrai nella mia stanza.
Accesi la luce e rimasi sbalordita dallo spettacolo che si aprì avanti a me.
C'era un enorme letto a due piazze, un bagno grande quanto la stanza con sia doccia che vasca,
un divano di colore rosso e un balcone con una veduta bellissima.
Si vedeva tutta Roma con la cupola di San Pietro che spiccava tra tutti gli edifici.
Roma era una città fantastica e avrei voluto tanto trasferirmi qui.
La prima cosa che feci fu letteralmente catapultarmi sul letto. Era davvero comodissimo e sprofondai nel materasso.
Quel balcone con quello spettacolo così bello valeva molto di più della mia preziosa finestra sul tetto in camera mia.
Riposi i vestiti nell'apposito armadio per non farli sgualcire.
Presi la maglietta con stampato il logo della band, un paio di jeans, le converse bianche e un cardigan abbastanza caldo. Feci una doccia veloce anche se, avrei tanto voluto trattenermi di più in quel bellissimo bagno che aveva tutti i comfort necessari per rilassarsi.
Avevo appena finito di prepararmi quando Niall bussò alla porta.
Aprii e rimasi colpita dal suo sorriso perfetto. Era da tempo ormai che lo vedevo e ancora dovevo farci l'abitudine.
Notai che anche lui indossava la mia stessa t-shirt e che aveva sistemato i capelli con del gel.
« Pronta a vivere l'esperienza più bella della tua vita? » chiese.
« Ancora non ci credo » ammisi.
Stavo davvero per vivere la giornata più bella della mia vita, insieme a Niall.
Al solo pensiero mi tremavano le gambe, era tutto così perfetto che sembrava irreale.
Lo stadio Olimpico è uno spettacolo. Fu la  prima cosa che pensai appena arrivammo allo stadio.
Era già abbastanza pieno di ragazze accampate qua e là, ma io e Niall, grazie a Zayn avevamo i posti assicurati sotto al palco prolungato per metri all'interno di quella distesa verde. 
Mi veniva da ridere guardando Niall ela sua faccia da pesce lesso che si guardava intorno incredulo e ripeteva ogni due minuti: « Non riesco a credere che siamo finalmente dentro ». 
Ci sedemmo a terra e chiacchierammo con qualche ragazza attorno a noi che aveva fatto la nottata per garantirsi un posto così vicino.
« Siete davvero una bella coppia » disse una ragazza indicandoci.
« In realtà noi...» iniziò Niall.
« Siamo amici » conclusi annuendo.
« Non si direbbe » disse lei.
Eravamo in Italia e ancora non eravamo abituati all'idea di poter camminare insieme mano nella mano senza la paura di essere visti.
Sorrisi e lo strinsi un po' a me, la gente continuava ad arrivare ed io non vedevo l'ora di iniziare a cantare e saltare per riscaldarmi.
In pochissimo tempo anche gli spalti si riempirono. Molte persone erano intente ad appendere i loro striscioni e tutti, non stavamo più nella pelle.
« Sono così in ansia che mi è anche passata la fame » disse Niall ed entrambi scoppiammo a ridere.
Niall era davvero un buon gustaio e non avrebbe rinunciato mai al cibo, per niente al mondo.
I maxischermi del palco si accesero, l'atmosfera che si respirava in questo momento era da brividi, ci alzammo tutti vicino al palco,  sistemammo nel miglior modo possibile gli zaini e iniziammo a saltare mentre si susseguono canzoni famose di altri artisti.
Il parco esplode mentre cantiamo a squarcia gola , io e Niall saltavamo e ci davamo alla pazza gioia, ero felice di vederlo rilassato e contento.
I primi cartelloni vennero alzati in aria e cominciai a scattare qualche foto a destra e sinistra, la sicurezza ci intimava di stare calmi ma era letteralmente impossibile.
Ad un certo punto i maxi schermo inquadrarono le persone sul prato, scoppiarono dei fuochi d'artificio, l'ansia era alle stelle e in una nuvola di fumo comparvero i TheMonkeys davanti ai nostri occhi.
Strinsi forte la mano di Niall che tremava più di me, in un attimo iniziarono a scorrermi delle lacrime di gioia, il mio sogno stava finalmente diventando realtà.
La band cantò prima due canzoni e subito dopo salutò l'intero stadio, provarono a parlare in italiano, iniziativa che i fan apprezzarono tantissimo nonostante alcuni di loro avevano le frasi scritte sulla mano.
Le luci si spensero e tirai fuori più voce di quella che pensavo di avere
« Buona sera Roma » disse il cantante e le urla arrivarono in cielo.
Sentivo i brividi sulla pelle e non c'entrava niente il freddo.
Cantai, risi, mi emozionai  insieme a Niall , lo tenevo stretto a me quasi come se avessi paura di perderlo.
Il chitarrista continuava a far impazzire le ragazze lanciando acqua e ballando sul palco.
Mi vennero i brividi quando intonarono la canzone che ascoltai insieme a Niall a casa sua.
« Siete meravigliosi » urlò il cantante creando delirio tra la folla.
Anche Niall si ricordò che quella era un po' la "nostra canzone", i suoi occhi cercarono i miei e senza pensarci due volte, mi baciò teneramente.
Quella giornata, avevo rischiato di svenire davvero tante volte.
Il concerto susseguì troppo velocemente per i miei gusti, la band ci chiedeva mille volte se stavamo bene, se ci stavamo divertendo.
Vedevo qualche ragazza crollare ogni tanto ed essere sollevata di peso dalla sicurezza, mi dispiaceva per loro, veramente, io non avrei sopportato di essere sicura di vivere un sogno e poi sentirmi male.
Non c'era emozione più grande , sentii il mio cuore scoppiarmi in petto e di certo le cose peggiorarono quando Niall mi prese la mano e mi strinse forte a sè. 
Ci preparammo a cantare quella che sarebbe stata l'ultima canzone del concerto e la odiai così tanto perchè era la fine di un sogno ma allo stesso tempo era l'inizio di un ricordo che avrei portato nel cuore per sempre.
Le luci si spensero, loro ci salutarono per poi sparire e chi sa quando avrei avuto di nuovo la possibilità di vederli.
Io e Niall distrutti ma allo stesso tempo felici e con il cuore carico di emozioni ritornammo in albergo dopo esserci fermati a prendere un panino.
Arrivati all'albergo prendemmo le chiavi delle nostre stanze ed entrammo nell'ascensore.
Niall mi guardava intensamente, le sue mani presero i miei fianchi e mi avvicinarono a lui.
Sentivo il suo respiro sul collo, iniziò a baciarmi lentamente, poi sempre più velocemente.
Mi guidò verso la sua stanza e la porta si chiuse alle nostre spalle.
I suoi occhi erano così profondi che immaginai di potermi immergere nella sua anima.
Ci sedemmo sul letto e le dita della mia mano destra s'intrecciarono ai suoi capelli biondi mentre la sinistra strinse con più forza la base della sua schiena.
Si sfilò la maglia e non ero ancora riuscita a superare lo shock della perfezione del suo corpo, sembrava levigato come il marmo.
Feci scorrere la mano sul suo petto e seguii la linea piatta del ventre, incredula.
Un leggero tremore lo percorse e la sua bocca ritrovò la mia. Avvicinai la punta della lingua alle sue labbra lisce.
Voltò la mano e intrecciò le sue dita con le mie, mi fece distendere su di lui, la sua pelle era caldissima.
Mi voltai ad ammirare lo scenario che mostrava il suo balcone. 
« Guarda la luna » dissi, «è bellissima » aggiunsi.
« Non userei l'aggettivo bellissima » disse, « non se il confronto è con te» continuò.
Le sue braccia mi avvolsero stringendomi, era come se ogni terminazione nervosa del mio corpo sprizzasse elettricità.
Con mano tremante, armeggiai con le spalline del reggiseno, le abbassai e infine lo slacciai.
Niall mi guardò come se fossi la cosa più splendida che avesse mai visto, e quando mi accarezzò, fu meglio di qualunque sensazione potessi immaginare.
Ogni volta che mi sentivo nervosa o non sapevo cosa fare, mi dava un bacio e la paura svaniva.
Finalmente Niall mi apparteneva davvero.
Alla fine, quando fummo ben oltre il limite dell'autocontrollo, Niall sussurrò con voce rauca: 
« Kate. sei sicura? ».
« Sicurissima » dissi, infilando le dita tra i suoi capelli.
Niall mi diede un altro bacio e per la prima volta dopo mesi sentii che era tutto perfetto.

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Ciao genteeee!
Mi siete mancatiiii!
Mi scuso per il tremendo ritardo ! Avrei voluto aggiornare prima ma purtroppo non mi è stato possibile.
La settimana dell'immacolata quando i ragazzi sono venuti a Roma sono stata super impegnata per cercare di vincere un dannato biglietto ahaha poii volevo aggiornare dopo ma no riuscivo più ad entrare su efp e dopo una settimana mi hanno risolto il problema ma, oggi avevo il mio primo esame all'università quindi ho dovuto studiare. Quindi, ho aggiornato appena sono tornata a casa.
Mi siete mancati e spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto!
Ho raccontato il concerto del 29 a San Siro se non ve ne siete accorte ahah :)
Alla prossima!

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Capitolo 24
*** Persuasion ***


                                   
                                               

Il sole caldo sulla mia schiena nuda mi svegliò il mattino dopo.
Era mattina presto, forse appena le sette. Eppure tutto, esclusa l'ora mi era chiaro, sapevo esattamente dove mi trovavo: nella grande stanza luminosa dell'hotel a Roma.
Non aprii gli occhi. Ero troppo felice per cambiare anche il minimo dettaglio. Gli unici suoni che echeggiavano nella stanza erano il nostro respiro e i battiti del nostro cuore.
Mi sentivo a mio agio, sentivo la pelle calda di Niall a contatto con la mia. 
Ero distesa sul suo petto, avvolta nelle sue braccia, mi sentivo tranquilla e sicura. 
Chissà da dove era venuto il panico della sera prima.
Le sue dita accarezzarono lievi il profilo della mia schiena e capii che si era accorto che ero sveglia. Restai ad occhi chiusi e lo abbracciai forte.
Non parlò; le sue dita si muovevano su e giù lungo la mia schiena, quasi senza toccarla, e tracciavano disegni leggeri sulla pelle.
Mi sarebbe piaciuto restare così per sempre, senza mai modificare quell'istante.
« Abbiamo davvero...» bisbigliai.
« Sì, davvero » rispose lui aprendo gli occhi.
Mi strinsi il lenzuolo addosso sorridendo. Gli solleticai la gamba con le dita dei piedi e lui strinse il cuscino ancora intontito.
« Buongiorno, amore » mormorò tra un bacio e l'altro, «attenta, mi ci potrei abituare».
« Anche io »  risposi fissandolo negli occhi.
Sentii la sua bocca sulla mia, restituii il bacio, mentre il cuore scandiva un ritmo spezzato e disordinato, il respiro si trasformava in affanno e le dita cercavano ingorde il suo viso. Sentivo il suo corpo aderire al mio e non c'era niente al mondo per cui valesse la pena di rinunciare a quell'istante. Le nostre mani riprendevano confidenza con il viso dell'altro e, nei brevi istanti in cui le labbra si separavano, lui sussurrava il mio nome.
«Per quanto vorrei stare qui, tutta la mattinata, con te sotto le coperte » sospirò, sciogliendo l'abbraccio, « è ora di alzarsi, Roma ci aspetta » disse alzando la testa per incrociare il mio sguardo.
La bella Roma non aspettava altro che essere visitata, era l'ultimo giorno di vacanza, e non volevo tornare alla monotona vita inglese.
«Dobbiamo incontrare una persona oggi » disse cogliendomi di sorpresa.
«Una persona? » chiesi.
«Una vecchia amica, ho bisogno di parlarle, ti spiegherò tutto più tardi».
Niall non mi aveva mai accennato che in Italia avremmo incontrato qualcuno ma mi fidavo di lui e sapevo che presto mi avrebbe spiegato tutto.
Controvoglia mi alzai dal letto, presi una camicia bianca di Niall che era stesa sul pavimento e la indossai perchè ero troppo pigra per cercare i miei vestiti.
Niall era più alto di me di almeno venti centimetri infatti la sua camicia mi arrivava sul ginocchio.
Lasciai un tenero bacio sulle labbra di Niall e mi diressi nella mia stanza.
Entrai subito nel bagno e mi feci una doccia calda, tentando di svegliarmi con il getto della doccia.
Dal mio volto si evinceva che ero molto stanca ma i miei occhi erano sorridenti e luccicanti.
Avevo passato la notte più bella della mia vita grazie a Niall. Al mondo non c'era cosa più bella che amare ed essere amati.
Quando uscii dalla camera, Niall era già fuori al corridoio dell'hotel ad aspettarmi.
Indossava la sua bella camicia a quadri blu e nera aperta che lasciava intravedere la t-shirt bianca che indossava da sotto e gli occhiali da sole neri che gli davano un'aria da duro.
Scendemmo al piano terra per fare colazione, l'hotel offriva davvero una vasta scelta di cibo.
Era possibile fare sia una colazione rustica che dolce, e ovviamente Niall non ci pensò due volte prima di riempire un piatto con i rustici ed uno con i dolci.
« Siamo in Italia e voglio provare tutto »  aveva detto e del resto aveva ragione.
Prendemmo una mappa di Roma nella hall dell'hotel e tracciammo un piccolo itinerario da seguire per visitare quanti più posti possibili.
La prima tappa fu Piazza del Popolo.
Ad accoglierci ci fu una grande scritta in latino "FELICI FAUSTOQUE INGRESSUI MDCLV" che la nostra guida ci tradusse "per un ingresso felice e fausto".
Stringevo la mano di Niall e camminavamo tranquilli senza nessuna paura di essere visti, non avremmo potuto fare un ingresso migliore di quello. Era la nostra vita a Londra che ci stava aspettando a spaventarci.
Dopo passammo a quello che probabilmente è il monumento più bello al mondo che conserva la storia che più ho amato studiare a scuola, il Colosseo.
Mi era capitato di vedere questo bellissimo monumento solamente in foto o su internet e non avrei mai immaginato che potesse essere così grande e imponente. Fummo così fortunati da trovarci  in quel periodo dell’anno in cui è possibile scendere nel ventre del monumento, negli ambienti che conservano le condizioni in cui erano alla fine del V secolo d.C., quando furono interrati. Da allora, ci spiegò la guida, non hanno subito alcuna manomissione.
Io e Niall ne approfittammo per scattare tante foto al Colosseo e farne qualcuna insieme con quel bellissimo sfondo.
Non poteva mancare, ovviamente, la tappa alla fontana di Trevi. 
Raffigurava una scena marina, c'era un  cocchio a forma di conchiglia , trainato da cavallucci marini. Alla fontana è legata la tradizione del lancio delle monetine dopo aver espresso un desiderio così, io e Niall ci sedemmo e lanciammo qualche pounds, chiudemmo gli occhi per esprimere un desiderio e quando li riaprimmo, ci baciammo di impulso sorridendo perché non desideravamo altro che amarci all'infinito.
Dopo aver visitato altri monumenti importanti di Roma, andammo a mangiare una buonissima pizza italiana. Il sogno di qualunque straniero sulla faccia della Terra.
Niall aveva scelto un ristorante molto carino e accogliente, dicendomi che con noi avrebbe pranzato anche una sua vecchia amica che dovevamo incontrare.
Appena entrammo, uno dei camerieri ci accolse calorosamente e ci invito a sederci ad un tavolo apparecchiato per due ma, Niall, non so come, gli fece capire che una ragazza dai capelli castani e i boccoli alle punte, seduta ad un altro tavolo, ci stava aspettando.
« Hey Beth » la salutò Niall facendo segno con la mano.
Lei ricambiò il saluto e ci fece cenno di prendere posto vicino a lei.
« Ciao Niall » disse nonappena ci avvicinammo e lo strinse in un forte abbraccio.
« E' bello rivederti dopo tanto tempo » rispose lui, « lei è Kate » aggiunse indicandomi.
« Piacere » dissi io nonostante continuassi a non capire molto.
« E' bello vederti finalmente, ho sentito molto parlare di te  » disse con un accento buffo ma allo stesso tempo si capiva che era molto brava in inglese.
« Kate, devi sapere che Beth era fidanzata con Ash, suo padre possiede una catena di fastfood e per un tre anni sono stati a Londra, lì ha conosciuto Ashton e sono stati insieme tre anni » mi spiegò, « poi suo padre è tornato in Italia e sono stati costretti a lasciarsi però...» Niall non finì la frase e abbassò lo sguardo.
« Però, nonostante ci fossimo promessi che saremmo rimasti in contatto e ci saremmo rivisti nelle vacanze, capii che la distanza era troppa e avrebbe fatto sentire in colpa entrambi e così decisi di sparire per sempre dalla sua vita senza farmi più sentire » riprese il discorso di Niall.
« E' terribile, non lo sapevo, Ash non mi ha mai parlato di te » ammisi.
« Non lo fa con nessuno, vuole autoconvincersi che Beth non abbia mai fatto parte della sua vita » mi spiegò Niall « anche se sa benissimo che non è così ».
« Io sono rimasta in contatto con Niall per sapere come stesse Ash senza che lui sapesse niente » disse Beth e si poteva cogliere la tristezza nei suoi occhi.
« Indossa ancora le bandane» disse Niall.
« E' incredibile, dopo tutto questo tempo » proferì Beth alzando lo sguardo verso di noi.
« Ha portato Kate nel "vostro nascondiglio" a vedere il tramonto».
Ora capivo molte cose, mi era capitato di chiedere ad Ash il perchè di quelle bandane che indossava quasi tutti i giorni. Gli stavano bene ma erano insolite.
Mi aveva sempre dato risposte vaghe come quando gli chiesi come avesse fatto a scoprire quel bellissimo posto in cui mi portò per vedere il tramonto e trascorrere un pomeriggio insieme.
Non avrei mai pensato che Ash avesse così a cuore una ragazza da stare male e fare finta di niente. Era davvero molto forte ma sapevo che dentro di lui si sentiva morire.
« Beth, devi venire a Londra da lui » disse Niall.
« Niall, come posso venire a Londra? Sai che è impossibile » spiegò lei, « Ashton deve farsi una nuova vita e andare avanti».
« Come può farsi una nuova vita senza di te? » chiese.
« Il mio posto è qui, e il suo è a Londra lo sai benissimo ».
Cercammo di convincere Beth ancora un po' ma non sembrava disposta a partire per incontrare Ashton.
Da un lato aveva ragione perché se fosse venuta a Londra senza trovare una soluzione definitiva, avrebbe soltanto riaperto una ferita che si stava ancora rimarginando nel cuore di Ash non appena fosse ritornata in Italia.
Quando capimmo che era inutile insistere, ordinammo una pizza.
Sarei rimasta lì a ordinarne altre cento per provarle tutte. Finalmente potevo dire di aver mangiato una pizza, una vera pizza.
Salutammo Beth con affetto perché dovevamo ritornare in hotel per preparare i bagagli e imbarcarci poiché l'aereo sarebbe partito alle 23.
Non appena fummo pronti, io e Niall aspettammo il taxi fuori al nostro hotel.
Avevo già lasciato un pezzo del mio cuore qui a Roma e mi ripromisi che ci sarei ritornata, mi mancava già tantissimo.
« Kate, c'è una cosa che non ti ho detto » disse Niall serio.
« Cosa? » chiesi timorosa.
« Prima che partissimo, mio padre ha scoperto che sarei venuto a Roma con te » disse tutto d'un fiato diventato rosso.
Per un attimo avrei voluto che ciò che mi aveva appena detto fosse solo un incubo e che presto mi sarei svegliata.
« Mi ha cacciato da casa » aggiunse evitando il contatto con i miei occhi.
« Cosa? Pechè non me l'hai detto Niall? Avremmo potuto evitare tutto questo » dissi alzando un po' la voce.
« Come Kate?».
« Potevamo non partire o meglio, saresti potuto partire con Alison».
« Kate, per un momento ho voluto pensare a me stesso, a noi ».
« Ma adesso cosa pensi di fare? » dissi agitata.
« Starò da Zayn per un po'» mi spiegò.
« Niall! Perchè non me l'hai detto prima? » dissi facendo cadere la valigia a terra.
« Non volevo rovinarti la vacanza Kate, volevo che fosse tutto perfetto » per la prima volta lo sentii urlare contro di me, « è la mia vita e voglio viverla come meglio credo, sono stanco di fare il burattino ».
« Mi dispiace Niall » dissi singhiozzando, « è tutta colpa mia» continuai.
« Non dire sciocchezze Kate, tu mi stai rendendo la vita migliore » disse abbracciandomi e tenendomi stretta a lui.
« Non è mai colpa tua , non pensarci neanche ». 

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ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutteeee! Ecco un nuovo capitolo ed un nuovo personaggio, vi aspettavate questa parte della vita di Ash?
Spero vi piaccia ci sono taaaante sorprese ancora e non vedo l'ora di scrivere gli altri capitoli :')
Buon annooo e spero abbiate passato un buon natale!
Baci

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Capitolo 25
*** Home ***


                                     


POV di NIALL

Tornare dal viaggio in Italia significava affrontare la dura e amara realtà.
Avevo avuto tre giorni per riflettere, mi sarei trasferito a casa di Zayn, almeno fin quando non avrei trovato un lavoro e magari anche una casa in cui stare.
Avevo fatto la mia scelta e non mi sentivo in colpa come, puntualmente, mi succedeva in passato.
Avevo dimostrato a mio padre che avevo dato tutto, anche gli anni migliori della mia vita, per lui eppure sembrava non essersene accorto.
Era come se per lui stessi facendo solo il mio dovere, un po' come un bambino che torna da scuola con i voti alti sulla pagella.
Ero stanco di fare quello che volevano gli altri.
La vita era mia e mi toccava decidere da solo anche se ciò avrebbe comportato allontanarmi dalla mia famiglia.
Roma mi aveva fatto capire che amavo Kate più di qualsiasi altra cosa al mondo e che dovevo trovare il modo per vivere felice con lei senza problemi.
Dovevo poter stringerle la mano in pubblico, baciarla o abbracciarla senza la paura che qualcuno potesse vederci.
Avevo vissuto come un detenuto in prigione e la situazione doveva cambiare radicalmente.
Sapevo che non sarebbe stato facile ma dovevo essere forte e non arrendermi mai, e uno dei miei obiettivi principali era vincere quel maledetto concorso che mi avrebbe reso libero per sempre.
Il solo pensiero di vincere un contratto discografico mi faceva sentire come un uccello che spicca il primo volo, libero e spensierato.
Avevo accompagnato Kate a casa e con la metro avevo raggiunto la mia abitazione.
Mi dispiaceva chiedere a Zayn di venirmi a prendere, stava facendo fin troppo per me.
Londra era più grigia del solito, o forse, avevo semplicemente dimenticato quanto fosse grigia in realtà.
Indossavo una felpa larga blu con il cappuccio che mi riparava dalle flebili gocce di pioggia che cadevano dal cielo e mi copriva parte dal volto quasi come se volessi nasconderlo per non farmi riconoscere in questo posto che ormai non mi era più così familiare.
La strada era deserta e si sentiva solo il rumore delle rotelle della mia valigia.
Notai che era accesa la luce del salotto così entrai, sicuro di trovare mio padre.
« Credevo di averti detto di non farti più vedere » sbottò senza nemmeno darmi il tempo di rientrare.
« Sono solo venuto a prendere le mie cose » dissi chiudendo la porta e andando diritto verso la mia stanza evitando di guardarlo.
La prima cosa che feci fu riporre la mia preziosa chitarra nella sua custodia nera.
Presi un borsone che riempii di maglie senza nemmeno piegarle e cercai di far entrare il resto dei vestiti nella valigia che avevo portato a Roma.
Guardai per l'ultima volta la mia adorata stanza speranzoso che un giorno l'avrei rivista.
« Spero tu ti sia divertito con Kate » disse mio padre non appena avvertì che ero ritornato al piano terra.
« Sì, e mi sono anche divertito a vivere la mia vita da adolescente papà » risposi.
« Sei un ingrato Niall, non hai idea di quanti sacrifici io abbia fatto per te » aggiunse venendo verso di me.
« Hai idea di quanti ne abbia fatti io? La situazione ha cominciato a starmi stretta e ho rimediato ».
« Pensi che con Kate sarai felice? Sei solo un ingenuo, non durerete un altro mese, è solo una di passaggio come tutte le altre del resto ».
« Secondo te con Alison ero felice? » domandai.
Si limitò a guardare in basso senza rispondere. Una delle parti che più odiavo del suo carattere era proprio questa sua convinzione di mettere da parte i problemi, accumularli ma mai risolverli e affrontare la realtà.
« Ora vattene » disse tornando a sedersi in salotto.
"Ho bisogno di parlarti. Niall". 
Inviai un messaggio ad Alison poiché dovevo sistemare le cose anche con lei e finalmente dirle la verità.
Pioveva a dirotto e tra tutte le cose che avevo preso, avevo dimenticato un ombrello.
Arrivai alla fermata della metro cercando di non perdere niente per la strada e presi il primo treno che andava verso casa di Zayn. Per fortuna casa sua non era tanto distante dalla fermata.
Mi sedetti sulla valigia poiché tutti i posti erano occupati da persone che probabilmente stavano tornando da lavoro. Ero inzuppato d'acqua e cominciavo a sentire freddo e soprattutto fame.
Mi soffermai a guardare fuori dal finestrino anche se, essendo in metropolitana, c'era davvero poco da guardare. Iniziai a riflettere sul fatto che dovevo trovarmi un lavoro per guadagnare qualcosa. Avevo portato con me tutti i risparmi che avevo ma non sapevo fin quando mi sarebbero bastati.
Scesi dopo cinque fermate e mai come quella volta ringraziai per l'invenzione delle scale mobili. Senza di quelle, non sarei mai riuscito a trascinare i miei bagagli per le scale.
« Niall, stavo aspettando che mi chiamassi » disse Zayn aprendo la porta, « sarei venuto a prenderti» aggiunse.
Entrai in casa poggiando a terra la valigia e il borsone e riposi la chitarra con attenzione ad un lato.
« Non volevo disturbarti Zayn, stai facendo fin troppo per me, davvero » ammisi.
« Quante volte devo dirti che non c'è nessun problema? Siamo amici e sai che farei qualsiasi cosa per aiutare un amico in difficoltà » disse facendomi sentire come se stessi a casa mia.
« Ti ho preparato una stanza » mi informò.
« Grazie Zayn, mi andava bene anche il divano » dissi.
« Scherzi vero? Le mie sorelle e mia mamma non ci saranno per un po' quindi la casa è tutta nostra » mi informò.
Mi condusse al piano di sopra, la casa era davvero molto bella e arredata con gusto.
Il secondo piano aveva tre camere da letto e due bagni, almeno per quello che riuscii a vedere.
« Ecco la tua nuova stanza » disse aprendo la porta.
Probabilmente era la stanza degli ospiti poiché all'interno vi era l'essenziale: un letto, un comodino con sopra una lampada, una scrivania e un armadio ma allo stesso tempo era molto accogliente.
« Credo che tu abbia bisogno di una doccia calda, il bagno è alla fine del corridoio, se hai bisogno di qualcosa sono giù» mi informò.

                                                                                    *
POV di KATE
« Hai cinque minuti per venire a casa mia » dissi non appena Harry mi rispose al telefono, « non sono ammesse scuse » aggiunsi.
« Due minuti e sono lì » mi avvisò Harry con voce assonnata, evidentemente stava riposando.
Preciso come un orologio svizzero, busso subito alla porta di casa mia e corsi ad aprirlo.
Appena lo vidi lo stritolai in un abbraccio fortissimo impedendogli di respirare.
« Non hai idea di quanto tu mi sia mancato » urlai affondando nei suoi ricci.
« Anche tu Kate, mi sentivo perso senza di te » disse.
« Devo raccontarti troppe cose, andiamo nella mia stanza » proposi.
Ci sedemmo sul mio letto e inizia a raccontargli per filo e per segno tutta la mia vacanza a Roma, cominciando dal momento in cui misi piede in Italia fin quando non ripartii per Londra.
« Quindi tu e Niall ora siete una vera coppia? » chiese incredulo.
« Beh direi di sì» risposi, « e comunque...» ripresi ciò che stavo raccontando, « dopo il concerto siamo ritornati in hotel e Niall mi ha invitato nella sua stanza».
« Frena, frena » mi interruppe Harry, « non voglio sapere i dettagli ».
« Chi ti dice che te li avrei detti? » chiesi ridendo.
« Oh mio Dio, quindi è successo davvero? » Harry sgranò gli occhi e mi fece sentire ancora di più a disagio.
« Kate smettila di fissarmi e rispondi!».
« Stai arrossendo e chi tace acconsente quindi...» non finì la frase.
« Quindi? » chiesi cercando di capire dove volesse arrivare con i suoi strani ragionamenti.
« Quindi è successo, voi due...insomma! Hai capito no? » urlò, « avevo notato qualcosa di diverso in te!» aggiunse.
« Non essere esagerato » urlai lanciandogli un cuscino in faccia.
« Allora? Come è stato? Non mi dici niente?» chiese.
« Sei stato tu a chiedermi di evitare i dettagli!».
« Hai ragione Kate, mi è mancato parlare con te, ti voglio bene» disse cingendomi in un abbraccio, « sappi che se ti farà soffrire dovrà vedersela con me» mi sussurrò all'orecchio.
« A proposito, non ti ho ancora dato il regalo » dissi prendendo dalla valigia due buste, « uno è per Louis » precisai.
« Ti sei ricordata del regalo? Grazie Kate » esultò Harry.
« Un giorno andremo in Italia insieme, devi vederla è spettacolare » ammisi.
Harry scartò il regalo come un bambino il giorno di Natale e sembrava che gli fosse piaciuto davvero molto.
« Kate! E' bellissima » disse, sventolando la maglia dell'Hard Rock di Roma che gli avevo regalato.
« Hai preso la stessa cosa anche a Louis? » domandò.
« Sì, tanto voi vi vestite sempre abbinati » scherzai.
        
                                                                                 *

POV di NIALL
Feci una doccia calda per prendere calore poiché stavo letteralmente gelando e indossai il pantalone grigio di una tuta e una felpa blu.
« Zayn sei giù? » urlai dal piano di sopra.
« Sì Niall, sto preparando da mangiare, vieni in cucina » ripose lui.
« Mmm..che odorino » dissi appena entrai in cucina.
« Puoi sederti, è già tutto pronto» mi avvisò.
Presi posto ad un tavolo apparecchiato per due, Zayn aveva preparato tutto nei minimi dettagli pur di farmi sentire bene e come se stessi a casa.
« Zayn, io non so proprio come ringraziarti » proferii, « senza di te non so proprio cosa avrei fatto » aggiunsi.
« E' la stessa cosa che faresti tu per me Niall » mi disse sorridendo, passandomi un piatto fumante.
« Allora? Non mi dici niente di Roma? » domandò.
« E' stata l'esperienza più bella della mia vita » ammisi, « ho capito che se c'è una cosa di cui sono davvero sicuro è che amo Kate più di qualsiasi altra cosa ed è per questo che sto cambiando un po' di cose della mia vita».
« Hai deciso di parlare anche con Ali?» mi chiese incredulo.
« Le ho mandato un messaggio poco fa, abbiamo appuntamento alle nove » lo informai.
« Cosa succederà a tuo padre? ».
« Non lo so ancora Zayn, credo che verrà licenziato ma domani andrò alla ricerca di un lavoro per aiutarlo » spiegai.
« Hai fatto bene » disse, « hai scelto la soluzione migliore » aggiunse sorridendomi.
« Il concerto poi è stato grandioso ed è tutto merito tuo, avresti dovuto vedere Kate appena la band è salita sul palco, non la dimenticherò mai».
« Che mi dici di Beth? ».
« Grazie alle tue informazioni siamo riusciti ad incontrarla, il numero di telefono era ancora quello ma, purtroppo, non c'è stato niente da fare » spiegai, « non vuole tornare » aggiunsi.
« Lo sospettavo » rispose lui.
Diedi una mano a lavare i piatti e sistemare il tavolo della cucina poi verso le nove Alison mi avvisò che aveva appena finito gli allenamenti e che potevamo vederci nel cortile della scuola così, presi un giubbino ed un cappello poichè fuori le temperature erano calate davvero molto e mi avviai verso il luogo prestabilito.
Appena arrivai lei era seduta su un muretto, e quando mi vide scese e mi venne incontro.
« Perchè non mi hai detto che eri tornato? » fece per darmi un bacio sulle labbra ma mi scansai per lasciargliene uno sulla guancia.
La sua espressione lasciava trapelare che avesse già intuito qualcosa.
« Alison, dobbiamo parlare » dissi con voce tremolante. Odiavo pronunciare questa frase, ogni volta che sentivo "Niall, dobbiamo parlare" tutta la mia vita mi passava davanti poichè è una frase che non lascia intendere niente di buono.
« Sì questo l'hai già detto » rispose lei.
« Io in realtà sono stato in Italia con Kate e non sono andato ad allenarmi con Zayn » ammisi.
« E' uno scherzo, vero? » chiese incredula.
« Io e Kate abbiamo iniziato a frequentarci prima di Halloween » dissi, « per tutto questo tempo non ho fatto altro che mentirti » aggiunsi cercando di trattenere le lacrime.
«Kate? Ma non hai visto quanto è brutta! » esclamò.
« Alison io la amo ».
« Sai che grazie a mio padre avresti preso la borsa di studio e saresti entrato al college specializzato per il football? » domandò.
« Lo so ma questa è la vita che voi avete scelto per me, non è questa la mia strada» dissi, « voglio costruirmi la mia vita pezzo dopo pezzo e con le sole mie forze».
« Ti dò tempo fino a domani per ragionare e guarire da questa strana malattia che ti ha fuso il cervello e poi ne riparliamo » disse.
« Alison, sono stanco della vita che volete farmi vivere, io amo Kate ed è con lei che voglio stare, basta fingere» ammisi.
« Allora hai cinque secondi per sparire dalla mia vista e non farti più vedere » disse lei.

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Angolo autrice
Ciao a tuttee! Scusate per il mio enorme ritardo!! Ma è periodo di esami e sono super impegnata.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, grazie mille a tutte voi che continuate a seguirmi, significa davvero molto per me.
Ho fatto un piccolo calcolo e credo manchino due massimo tre capitoli alla fine della storia ma sto già progettando il seguito e vedrete un Niall come non lo avete mai visto ;) ahaha!
Alla prossimaaa
baci :*

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Capitolo 26
*** Rehearsal ***


                                      



POV di Niall

« Credo che abbiamo provato fin troppo » dissi esausto catapultandomi sul divano.
« Niall, non sarà mai abbastanza, credo mi stia venendo l'ansia per domani » disse Ash agitato, continuando a studiare lo spartito alla ricerca di eventuali errori che potevano esserci sfuggiti durante le varie correzioni.
« Sono le 6 di pomeriggio! Stiamo provando dalle 9 di stamattina, meglio di così non possiamo fare » cercai di rassicurarlo.
« Hai ragione Niall, incrociamo le dita per domani » disse prendendo posto vicino a me.
« Andrà tutto bene, vedrai! » esclamai.
« Birra? » chiese prendendone due da dietro al divano.
« Birra » risposi accettando l'offerta.
Avevamo scelto di esibirci con la prima canzone che avevamo scritto da quando avevamo deciso di dedicarci alla musica.
Anche se risaliva a due anni prima, l'avevamo rivista e corretta così tante volte che sembrava perfetta ai nostri occhi. Inoltre, l'avevamo provata in tantissime occasioni che era diventata il nostro cavallo di battaglia.
« Ti sta vibrando il telefono » mi avvisò Ashton che lo prese dal tavolino in mezzo alla stanza per passarmelo.
« Ciao Kate » risposi sorridendo.
Mi bastava sentire la sua voce per sentirmi felice e dimenticarmi di ogni preoccupazione.
« Zayn ci ha invitati a cena da lui in realtà, se ti va possiamo cenare e poi andare da te  ».
« Perfetto Amore, ci vediamo direttamente lì ».
« A proposito di Zayn  » disse Ash alzandosi dal divano, « non dovremmo andare da lui? » aggiunse guardando l'orario.
« In effetti è abbastanza tardi ed io inizio ad avere fame » ammisi.
Prendemmo l'auto di Ash che si offrì di guidare e dopo circa dieci minuti arrivammo a casa di Zayn la quale era tutta illuminata nonostante la luce esterna permettesse ancora di vedere bene.
« E' permesso? » dissi appena entrai. Zayn era stato così gentile da darmi le chiavi di casa, ormai ero uno di famiglia.
« Entrate » urlò lui dalla cucina.
« Che odorino » constatò Ashton.
La cucina emanava un tepore accogliente. Zayn si era dato molto da fare poiché notai molte pentole sui fornelli.
La tavola era già stata apparecchiata per quattro. Non vedevo l'ora che Kate arrivasse così potevamo deliziare quelle buonissime specialità che Zayn aveva preparato per noi.
« Zayn è davvero un mago ai fornelli » dissi ad Ash.
« Non gli credere, diciamo che me la cavo » affermò lui.
« Beh, dall'odorino che si sente fin dall'ingresso sembra che tu sia davvero un esperto ».
« Niall, ti va di andare ad aprire la porta, per favore? » disse Zayn appena sentimmo bussare al campanello. Doveva essere Kate sicuramente.

                                                                                   *
POV di Kate
« Ciao Niall » dissi appena mi aprì la porta.
Lui ricambiò il saluto lasciandomi un tenero bacio sulle labbra.
« Ho portato una torta  » gli feci notare. Era così teso che non si era accorto che avevo in mano un vassoio.
Entrammo in cucina, salutai Ash e Zayn e quest'ultimo ripose la mia torta in frigorifero.
Ci sedemmo a tavola per cenare e stavo letteralmente morendo di fame.
« Zayn, non ci credo che hai fatto tutto tu! » dissi sconvolta dopo aver visto tutte quelle portate che aveva preparato.
« Dobbiamo festeggiare la futura vittoria di questi due » disse lui.
« Niente spumante? » chiese Ashton guardandosi intorno.
« Lo spumante lo riserviamo a domani sera » disse Niall, « meglio vincere prima » concluse.
Appena iniziammo a mangiare, il silenzio si impossessò della cucina. Eravamo tutti così presi dal buonissimo cibo che nessuno osava aprire bocca per parlare.
Ad un certo punto, qualcuno bussò alla porta di casa, ci guardammo tutti straniti pensando a chi potesse essere a quell'ora.
« Vado io » si offrì Zayn, « probabilmente sono i vicini » aggiunse.
Intanto io tolsi i piatti da tavola mettendoli nel lavandino e li sostituii con alcuni di plastica per mangiare la torta.
Sentivamo Zayn bisbigliare all'ingresso ma non capivamo con chi stesse parlando.
Poi sentimmo la porta richiudersi, il rumore di alcune rotelle, probabilmente era una valigia e i passi di due persone che si avvicinavano verso la cucina.
« Ragazzi, credo che dobbiamo aggiungere un posto a tavola » disse Zayn fermatosi davanti alla porta.
Fece un respiro profondo e con la mano fece cenno alla persona che era con lui di farsi avanti.
Quando  la vedemmo, non riuscivamo a credere ai nostri occhi, sembrava quasi un sogno.
« B-Beth...» balbettò Niall alzandosi e correndo ad abbracciarla.
Mi concentrai su Ash che non sapeva niente del nostro incontro con Beth a Roma, era fermo, immobile e non parlava. Aveva gli occhi sbarrati e probabilmente i battiti del cuore a tremila.
« Ciao Kate » disse lei, « è bello rivederti ».
Andai ad abbracciarla per ricambiare il saluto, « grazie » bisbigliai al suo orecchio.
Ash guardò incredulo il nostro abbraccio poiché non riusciva a capire bene come mai ci conoscessimo.
« Ash..» chiamò poi con le lacrime agli occhi.
Lui si alzò lentamente dalla sedia e camminò verso di lei titubante.
« Se è un sogno, vi prego non svegliatemi » disse con voce tremolante.
I due si tennero stretti per molto tempo quasi per paura che uno di loro potesse andare via.
« Ash, credo che meriti delle spiegazioni » iniziò Zayn.
Lui annuì e ci sedemmo tutti, prendendo una sedia anche per Beth.
« Niall voleva fare qualcosa per te siccome tu sei come un fratello per lui e quindi mi ha chiesto di rintracciare Beth a Roma in modo che durante il loro soggiorno lì in Italia, lui e Kate avrebbero potuto rintracciarla e magari convincerla a tornare »  spiegò Zayn.
« Inutile dire che è stato tutto un fallimento » disse Niall facendole l'occhiolino.
« Ecco perché Kate la conosce » sospirò Ash.
« Ho riflettuto molto su ciò che Niall e Kate mi hanno detto e alla fine, ho fatto un biglietto di sola andata per Londra. Per fortuna Kate mi ha lasciato tutti i vostri indirizzi di casa » disse lei guardando Ash negli occhi quasi come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto. « Se non fossero venuti loro a Roma, non sarei mai venuta qui di mia spontanea volontà perché avevo paura che mi avresti rifiutata» confesso.
« Come potevi pensare ad una cosa simile? Io non potrei mai dimenticarti, Beth » disse lui.
Tutti e cinque insieme mangiammo la torta e Zayn offrì a Beth una stanza da letto.
« Zayn, non vorrei disturbarti, potrei andare in un hotel » disse Beth.
« Abbiamo tantissimo spazio qui, anzi potete dormire tutti qui stasera » propose Zayn.
« Noi andremo a casa di Kate» disse Niall, « sua madre e suo fratello non ci sono e quindi le faccio compagnia » spiegò.
« Va bene » disse Zayn, « tu Ash sei dei nostri? » chiese.
« Certo che sì».
                                                                                      *
« Non sono mai stato a casa tua, vero? » chiese Niall appena arrivammo davanti alla porta di casa.
« No, vuoi che ti faccia fare un tour della casa? » scherzai.
« Mi sento come un nomade, ogni sera in una casa diversa ».
« Niall...ti prometto che usciremo da questa situazione insieme, io ti aiuterò » dissi.
« Preferisco essere un nomade a vita se al mio fianco ci sei tu » disse Niall guardandomi con quei bellissimi e profondi occhi blu.
Accesi le luci della casa e mostrai a Niall alcune stanze.
« Adoro questa finestra sul tuo letto » disse Niall che la vide appena si distese sul mio letto.
« Amo vedere le stelle prima di addormentarmi » dissi pensando a quante volte ho paragonato quelle stelle ai suoi occhi.
« Stasera siamo fortunati, il cielo è limpido » notai.
Niall mi prese per la vita e mi tirò a sè. 
Mi ritrovai seduta accanto a lui con la gamba destra incastrata tra le sue ginocchia. 
Si avvicinò a me e le nostre bocche erano separate da pochi centimetri. Il suo sguardo passava dai miei occhi al contorno delle mie labbra, e intanto il cuore mi martellava in petto. 
Il suo naso sfiorò il mio ed i nostri respiri caldi si mescolarono.
 Aprii la bocca e, come una calamita, le sue labbra si catapultarono sulle mie. Mi aggrappai a lui mentre si muoveva e mi ritrovai sdraiata sulla schiena.
 Mi baciò con più passione ed io mi abbandonai al bacio. 
Niall rialzò la testa e mi mordicchiò il labbro inferiore. Lì, sotto quelle magnifiche stelle, era il momento perfetto per un bacio. 
« Sai Platone aveva ragione» disse Niall a voce bassa.
« Cosa c'entra ora Platone? » chiesi.
« Il mito delle anime » disse, « noi siamo come quelle anime, destinate a stare insieme».
 Mi sollevò di peso e mi piazzò tra le sue gambe divaricate, le sue braccia mi cinsero la vita e mi fece adagiare sul suo torace. 
« Sei la cosa più bella che mi potesse capitare » disse accarezzandomi i capelli.
« Anche tu » risposi sorridendo.
 Ero molto tesa e fui costretta a respirare profondamente, mentre le sue mani si posavano sulla mia pancia.
 Una mano mi si posò sotto il seno dove il suo pollice iniziò a tracciare piccoli cerchi mentre l'altra scese fin sotto l'ombellico.
 Fu in quel momento che capii cosa significasse, letteralmente, sentire le farfalle nello stomaco e mi chiedevo se anche lui provasse tutto questo. 
Le sue labbra scivolarono verso il mio mento, poi giù verso il collo, provocandomi una serie di brividi, uno dopo l'altro.
 Gli infilai le mani sotto la camicia del pigiama e lui sobbalzò al mio tocco. 
Subito, si sfilò la camicia e mi aiuto a togliere la mia.
 Strattonò via il piumone e in un attimo era sopra di me, ero prigioniera ta le sue braccia e mi sentivo al sicuro.
 Gli posai una mano sugli addominali e si mosse in uno spasmo. 
« Non hai idea di cosa mi fai » sussurrò al mio orecchio.
 Fece scendere la sua mano lungo il collo, mi sfiorò il seno e proseguì lungo il ventre, aiutandomi a togliere gli indumenti rimasti. Si fece strada tra le mie gambe, i suoi fianchi strusciavano sui miei con movimenti circolari. 
Sarei potuta andare a fuoco da un momento all'altro. 
Diede un'altra lenta spinta che mi fece contrarre i piedi e soffocò i nostri gemiti con un bacio.

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Angolo Autrice
Ciao a tutteee! Come sempre grazie a tutte voi che leggete questa fan fiction. 
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo e dopo pubblicherò un piccolo epilogo ( sarà abbastanza breve, credo) giusto per farvi capire cosa succederà nel sequel.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Il prossimo sarà quello delle audizioni... chi sa cosa succederà!
All'inizio avevo deciso di mettere in questo capitolo anche la parte delle audizioni poi ho visto che sarebbe stato troppo lungo e sarebbero successe troppe cose e quindi ho cambiato idea!
A presto!!

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Capitolo 27
*** The Contest ***


                                                    






POV di Niall

Mi ero girato e rigirato nel letto per tutta la notte alla ricerca di una posizione che mi consentisse di addormentarmi all'istante ma era stato tutto inutile.
Non ero riuscito a prendere sonno a causa dell'ansia che mi aveva assalito ormai da un po' di giorni.
Mi sentivo come quando dovevo fare un compito di matematica, ma forse in quel caso l'ansia sarebbe stata addirittura minore.
Questo concorso era troppo importante per me, avrebbe determinato il futuro della mia vita e solo l'idea di non essere accettato mi faceva venire la pelle d'oca. Era un'idea che non doveva nemmeno sfiorarmi.
L'unica cosa positiva di tutta quella nottata trascorsa insonne era la bella Kate distesa al mio fianco  che nonostante dormisse, era riuscita a distrarmi da quei pensieri persistenti almeno per un po'.
« Buongiorno, amore » sussurrai appena mi accorsi che si stava per svegliare.
Rispose con un ghigno infastidito e fece una smorfia.
Erano le 6,30 del mattino, troppo presto per le sue abitudini.
Allungai un braccio verso di lei cingendola in un abbraccio e iniziai a lasciarle teneri baci sul collo in attesa di una risposta.
« Buongiorno anche a te » rispose con voce assonnata regalandomi lo spettacolo dei suoi occhi brillanti a prima mattina.
« Che ore sono? » mi chiese disorientata.
« Sono le sei e mezza» risposi lasciandole un altro piccolo bacio al lato della bocca.
« Come fai ad essere già così pimpante?» chiese lei che si sentiva ancora più stanca di quando era andata a dormire.
« Non ho dormito molto in realtà » risposi.
« Non hai chiuso occhio, vero? ». Era impossibile nasconderle le cose, capiva sempre tutto all'istante.
« Sei bella quando dormi » dissi facendole l'occhiolino in segno d'intesa e notai che le sue guance iniziavano a colorarsi di rosso.
« Starò al tuo fianco per tutta la giornata Niall, stai tranquillo, andrà tutto bene » disse cercando di rassicurarmi. « Beh, ora che mi hai svegliata, vado a preparare la colazione» aggiunse.
« Vengo con te » dissi catapultandomi fuori dal letto.
Kate aveva voglia di pancakes e siccome avevamo ancora molto tempo decidemmo che sarebbe stata un'ottima idea prepararli per affrontare una di quelle giornate che si prospettano davvero molto lunghe.
Mentre lei si occupava di preparare l'impasto io andai ad alzare le persiane della casa per far entrare un po' di luce e con mia grande sorpresa notai che era una bellissima giornata di sole.
Mandai un messaggio ad Ashton per svegliarlo e notai che il suo ultimo accesso era stato alle 5:17.  Anche lui come me non era riuscito a chiudere occhio.
In poco tempo l'odore dei pancake caldi e appena fatti inondò la casa, tutte le mattine dovrebbero iniziare così.
« Sciroppo d'acero o  nutella? » chiese Kate appena entrai in cucina.
« Entrambi ».
Ci guardammo entrambi negli occhi e scoppiammo a ridere all'unisono.
« Sei sempre il solito » disse lei posando i pancake sul tavolo.
Aiutai Kate a lavare i piatti che avevamo usato per la colazione e andai a farmi una doccia.
Ero in perfetto orario, forse anche in anticipo e non vedevo l'ora di esibirmi così da mandare via tutta l'ansia che avevo addosso.
Sentii Kate parlare con qualcuno, probabilmente a telefono. Sentivo solo alcune parti della conversazione e capii che doveva essere Ashton che, probabilmente, si era appena svegliato.
Presi un asciugamano abbastanza capiente e lo arrotolai attorno ai fianchi in mancanza di un accappatoio e tornai in camera di Kate per prendere alcuni vestiti.
« Wow » disse lei appena mi vide.  Aveva gli occhi sbarrati e stava palesemente trattenendo il fiato.
« Dovresti avvertirmi prima di camminare semi nudo per casa mia » proferì, « bisogna essere preparati » continuò ridendo.
«  Non credevo stessi qui, nel corridoio » ammisi, « mi scusi Signorina » aggiunsi attirandola a me e baciandola teneramente sulle labbra.
« Hai già deciso cosa indossare? » mi chiese sorridendo.
«  Beh, all'inizio avevo pensato a qualcosa elegante, per fare bella figura ma un completo formale si addice di più alla musica classica » spiegai sedendomi sul letto.
« Quindi ho pensato a qualcosa che si abbini alla nostra musica » dissi prendendo dallo zaino un jeans strappato ed una t-shirt abbastanza larga.
«  Ottima scelta » disse lei uscendo dalla stanza cosicché potessi vestirmi.

                                                                                        *
Ashton e Beth ci stavano aspettando fuori casa di Kate, non avevo mai visto Ash così felice, era come se fosse rinato, tutto grazie alla ragazza che aveva accanto.
Un po' come aveva fatto Kate con me. Senza di lei non avrei mai dato una svolta alla mia vita e probabilmente a quest'ora senza il suo aiuto sarei diventato un burattino con un futuro che altri avevano scelto al posto mio.
« Buongiorno! » urlò Kate felice come se dovesse partire per una gita scolastica.
«  Ash, come fai ad essere così felice? » chiesi chiudendo lo sportello della macchina.
« Ci siamo esercitati tantissimo Niall, io sono tranquillo, possiamo farcela » spiegò.
« E' quello che gli dico anche io  » disse Kate prendendomi la mano.
Il suo sostegno valeva più di qualsiasi altra cosa. 
Dovevo vincere quel concorso, dovevo farlo sia per me ma soprattutto per lei. Un contratto discografico avrebbe trasformato tutti i nostri progetti futuri in realtà.
La gara si sarebbe tenuta in un vecchio teatro della città. C'erano già tanti ragazzi che stavano compilando gli ultimi moduli d'iscrizione. Ci mettemmo in fila ed aspettammo il nostro turno.
Una signora bionda con una pesante montatura nera ci accolse sorridendo. Ci diete dei fogli da compilare e ci indicò la strada per raggiungere i nostri camerini.
« Io e Beth andiamo a prendere posto fuori » mi disse Kate « altrimenti rimarremo in piedi » continuò.
Mi guardò intensamente negli occhi, poi mi strinse in un abbraccio fortissimo. Amavo quando saliva sulle punte per abbracciarmi e baciarmi. Era come se quel piccolo sforzo rappresentasse tutto il suo amore per me.
« Andrà tutto bene, vedrai » mi disse teneramente al mio orecchio.
Io non risposi ma ricambiai il suo abbraccio.
« Se hai bisogno di me chiamami » concluse e insieme a Beth si diresse verso la platea.

                                                                                 *
POV di Kate

« Tu e Niall siete davvero una bella coppia » notò Beth.
« Ti ringrazio » dissi io imbarazzata, « è troppo importante per me ed è per questo che devo fare una cosa per lui prima che inizi la gara » dissi mentre componevo il numero di Harry sul cellulare.
« Cosa? » chiese lei ignara di tutto.
« Prima della loro esibizione devo andare a casa di Niall e parlare con il padre » confessai a bassa voce per paura che qualcuno potesse sentirmi. « E' sempre suo padre, non posso credere che non voglia più vederlo e sono certa che Niall ha bisogno di lui » aggiunsi.
« E' davvero un gesto bellissimo da parte tua Kate, ma non hai paura di una sua reazione negativa? » domandò.
« Sì, certo ma devo farlo, tentare non mi costa nulla ».
Harry mi stava aspettando fuori al teatro insieme a Louis mentre Zayn che sapeva del mio piano, avrebbe fatto compagnia a Beth durante la mia assenza.
Sia Harry che Louis nonostante non sarebbero entrati con me in casa di Niall erano molto tesi e preoccupati infatti furono di poche parole durante il viaggio.
Ero contenta che Harry, finalmente, aveva cambiato idea su Niall, aveva capito che di lui ci si poteva fidare e che l'etichetta da cattivo ragazzo che gli avevano dato non si addiceva per niente al suo carattere.
Speravo davvero tanto che il padre di Niall stesse a casa sua altrimenti non avrei avuto modo di rintracciarlo. Dovevo essere convincente e fargli aprire gli occhi su tutta questa storia.
« Allora Kate, sei sicura di voler andare da sola? » chiese Harry preoccupato.
« Sì, è meglio così » lo rassicurai.
« Noi non ci muoveremo da qui fuori, ok?» disse Harry.
« State tranquilli » cercai di sembrare forte e sicura di me.
Bussai alla porta una volta senza ricevere alcuna risposta.
Il sesto senso mi diceva che era in casa così contai fino a dieci e bussai nuovamente.
Sentivo dei passi, doveva essere lui che si avvicinava all'entrata di casa.
Aprì senza neanche chiedere chi fosse e mi guardò confuso.
« Buongiorno Signor Horan » dissi facendo un grande respiro. Assomigliava molto a Niall, immaginavo avesse i suoi stessi occhi invece erano molto diversi, sia di forma che di colore.
« Sono Kate Down, amica di vostro figlio Niall, penso abbia sentito parlare di me » dissi tutto d'un fiato senza neanche pensare a cosa stessi dicendo. Avevo pianificato questo incontro da giorni quindi era come se avessi imparato a memoria il copione da recitare.
« Come potrei non sapere chi tu sia? » chiese ironico. Sembrava disturbato dalla mia presenza.
« Cosa ci fai qui? Non lo sai che Niall non c'è? » continuò con le domande.
Cercai di mantenere la calma e rispondere con gentilezza.
« In realtà, sono venuta a parlare di lui  » spiegai.
« Non credo tu possa dirmi cose di mio figlio che non so» disse con fare acido.
« La prego, mi faccia spiegare » dissi guardandolo negli occhi.
La tecnica dovette funzionare perchè mi fece cenno di entrare in casa.
Chiuse la porta dietro di me e mi fece accomodare su uno dei divani in salotto.
« Niall non sa che io sono qui » chiarii prima di iniziare tutto il discorso di convincimento.
Sembrò sorpreso dalla notizia, evidentemente pensava che mi avesse mandata lui.
« Non ho molto tempo » disse lui prendendo posto di fronte a me.
« Fra qualche ora circa, Niall si esibirà per vincere il contratto discografico» dissi, « stamattina era molto teso, il quel concorso c'è tutto il suo futuro, significa davvero tanto per lui » aggiunsi guardandomi le punte delle scarpe.
« Aveva un futuro molto positivo e se l'è fatto scappare » rispose incrociando le braccia.
« Quel futuro, per quanto potesse essere positivo non l'avrebbe mai reso felice » spiegai.
Fece una pausa guardando fuori la finestra, forse alla ricerca di una frase con cui rispondere.
« Sciocchezze » esclamò.
« Credo che se lei venisse ad assistere alla sua esibizione, capirebbe quanto Niall tenga alla musica e quanto tenga a lei » ammisi.
Non rispose, così continuai con parole che potessero convincerlo.
« Non deve farsi vedere per forza da lui » spiegai, « venga solo a farsi un'idea di suo figlio e dopo sceglierà cosa fare» aggiunsi.
« Gli artisti non hanno un buon futuro » disse.
« La prego » dissi, « gli dia solo un'ultima possibilità poi deciderà lei cosa fare» feci una pausa, « le prometto che dopo non proverò a convincerlo in nessun altro modo, sarà solo sua la scelta ».
« Dove si terrà la gara? » a quella domanda sbarrai gli occhi, non mi sembrava vero di averlo convinto.
« Al vecchio Art Theatre» dissi decisa.
Non mi aveva dato la certezza che sarebbe venuto ma dalla sua domanda una possibilità c'era e sperai con tutta me stessa che si sarebbe presentato.
« Kate, non ci credo che l'hai convinto » disse Harry sorridendo mentre ci dirigevamo al teatro.
« E' stato più facile di quanto pensassi, credimi » ammisi.
Prendemmo posto vicino a Beth e Zayn ai quali raccontammo com'era andata con il padre di Niall.
Occupai un posto vicino a me con la speranza che si sarebbe seduto il Signor Horan.
Lo spettacolo stava per iniziare e guardavo ansiosa l'entrata della sala in attesa del suo arrivo.

                                                                                *
POV di Niall
Ash ed io avevamo superato le prime due divisioni. Su circa cinquanta ragazzi,eravamo rimasti in quindici.
Solo dieci di noi avrebbero potuto esibirsi con una canzone finale.
Avevamo scelto come ultima canzone " Night Changes" perchè aveva un significato molto importante sia per me che per Ash. Inoltre, era stata la prima canzone che avevo suonato per Kate prima ancora di finire la stesura completa del testo.
Stringevo il braccio di Ashton e tenevo gli occhi chiusi sperando di passare anche all'ultima divisione.
Quando la ragazza fece i nostri nomi feci i salti dalla gioia.
« Ci siamo quasi, amico » disse Ash mentre andavamo in camerino ad aspettare il nostro turno.
Ero un fascio di nervi ma sapevo che potevo farcela. 
Quando salimmo sul palco, cercai di non guardare il pubblico e concentrarmi solo sulla chitarra.
"Il tutto sta nell'iniziare" ripetevo tra me e me.
Dovevo dare il meglio di me, dovevo mettere tutto me stesso in questa canzone.
Eravamo ormai a metà canzone e andava tutto come previsto, vedevo Kate tra la folla che non mi staccava gli occhi da dosso e mi guardava come se fossi la cosa più bella che avesse mai visto. Sembrava così fiera di me.
Scostai per un attimo lo sguardo da lei e vidi, seduto accanto a lei, mio padre.
Pensavo di avere le allucinazioni. Cosa ci faceva lì?
Non poteva essere lui, non sarebbe mai venuto ad una gara simile, la mia musica non gli era mai piaciuta.
Guardai Kate con aria interrogativa e lei mi fece un'occhiolino in segno d'intesa. Doveva esserci il suo zampino in questa storia.
Vederlo mi convinse a dare ancora di più il meglio di me. A giudicare dalla sua espressione, sembrava entusiasta della nostra esibizione.
Eravamo rimasti in due, sentivo la vittoria davvero vicina.
Io e Ashton continuavamo ad abbracciarci, non eravamo mai stati così vicini come oggi.
In attesa del verdetto finale scendemmo in platea dai nostri amici.
Kate appena mi vide corse verso di me congratulandosi
« Li avete stesi tutti » disse con gli occhi lucidi, « avete sicuramente vinto» esclamò.
Io avevo la sensazione di avercela fatta, in quella audizione era cambiato qualcosa nel mio modo di suonare. Mi sembrava di avere oltrepassato una barriera invisibile e di essere finalmente riuscito ad eseguire i brani come li sentivo nella mia testa.
Dietro i miei amici c'era mio padre che mi guardava orgoglioso di me. Forse aveva finalmente capito quando fosse importante la musica per me.
« Niall » disse avvicinandosi e con mia grande sorpresa mi strinse tra le sue braccia.
« Devo farti le mie scuse, ero come annebbiato da tutta quella storia, non avevo capito il valore che avesse la musica per te e quanto tu fossi bravo » ammise e vidi le lacrime scorrere sul suo volto.
« Grazie papà» dissi « grazie di essere venuto » dissi.
« E' stato solo merito di quella ragazza bionda » spiegò indicando Kate.
I miei sospetti erano fondati, chi altri avrebbe potuto fare una cosa simile?
La presentatrice chiamò me ed Ashton sul palco insieme all'ultima concorrente rimasta di nome Marianne.
Il suo genere era completamente diverso dal nostro ma allo stesso tempo, era davvero molto brava.
« Signore e signori » disse la presentatrice creando suspance.
« La giuria ha scelto » esclamò.
« Siamo fieri di annunciarvi il vincitore del contratto discografico ».
Io e Ashton guardavamo a terra e cercavamo di stare il più vicino possibile per infonderci forza a vicenda.
« Il vincitore della gara è » disse la ragazza non appena scartò la busta con il nome del vincitore.
« Marianne!» urlò.
In un attimo era come se attorno a me era calato silenzio e buio.
Io ed Ashton ci guardammo increduli, scioccati, eravamo così sicuri di vincere.
Avevamo perso, tutte le nostre speranze erano andate perdute.
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Angolo autrice
Salveee bellezze!
No non sono morta nel caso qualcuno se lo fosse chiesto! Ero solo super impegnata!
Ormai siamo alla fine :) la storia è quasi conclusa il vostro capitolo sarà l'epilogo (probabilmente sarà anche molto breve) che vi spiegherà cosa succederà a Niall e Ashton e darà le "basi" per il sequel.
Spero vi sia piaciuto, vi aspettavate un finale simile?
Alla prossima xxx

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Capitolo 28
*** Epilogue ***


                                               


Tre mesi dopo


La fine dell'anno scolastico era ormai vicino, in quei nove mesi erano successe davvero tante cose, molte delle quali non avrei mai immaginato potessero accadere proprio a me, la nuova studentessa che veniva da Brighton, quella che non aveva voglia di fare nuove amicizie e sentiva tremendamente nostalgia di casa.
Il mio vicino era diventato il mio migliore amico e confidente, potevo chiamarlo a qualsiasi ora del giorno ed era sempre pronto ad aiutarmi.
Ho spezzato il cuore ad un ragazzo che però è riuscito a trovare il suo lieto fine.
 Ho trovato l'amore della mia vita, quel pezzo mancante che ha dato senso ai miei giorni.
Sono stata al concerto più bello di sempre, con la persona giusta, nella città più bella al mondo che tutti dovrebbero visitare prima o poi.
Non potevo lamentarmi di niente, Londra mi aveva portato tanta fortuna, eppure, non ero completamente felice.
Niall non era riuscito a realizzare il suo sogno per il quale aveva lottato tanto senza perdere mai le speranze.
Per me, aveva dovuto dire addio ad Alison e con lei alla sua borsa di studio. 
Continuava a dire che quella non era la vita che desiderava ma era solo quella che suo padre aveva scelto per lui eppure, nonostante tutto, io mi sentivo comunque in colpa.
« Buongiorno » dissi entrando nel bar in cui Niall aveva iniziato a lavorare per dare un sostegno economico alla famiglia.
«  Hey Kate, che ci fai da queste parti? » chiese Niall appena mi vide.
«  Ti ho portato gli appunti della lezione di filosofia di oggi » spiegai.
Spesso, a causa del lavoro, era costretto ad assentarsi e così io gli portavo gli appunti delle varie lezioni in modo che non rimanesse indietro.
Questo sarebbe stato l'ultimo anno di Niall, la cerimonia dei diplomi era vicina e con essa anche l'ultima partita di football ma Niall aveva deciso di lasciare la squadra nonostante fosse il quarterback.
Molti avevano smesso di credere in lui ma io non l'avrei mai abbandonato per nessun motivo al mondo.
« Grazie » disse mentre serviva un caffé ad una signora. 
«  Stasera andiamo alla partita? » chiese senza distogliere lo sguardo dal bancone.
«  Niall, non sei costretto a venire, possiamo fare tante altre cose ». Sapevo che Niall si sentiva a disagio alle partite di football che avrebbe dovuto giocare. I suoi compagni di squadra non lo degnavano neanche di uno sguardo perchè si sentivano traditi da lui eppure Niall continuava a seguirli e sostenerli dagli spalti.
« E' tutto okay, Kate ».

                                                                                 *

POV di Niall
La giornata di lavoro era finalmente finita. Ero esausto e dovevo ancora preparare il discorso per la cerimonia dei diplomi.
Svuotai la cassetta della posta e tra le varie bollette da pagare c'era una lettera per me.
Il nome del mittente non mi era per niente familiare. La scartai in fretta ed iniziai a leggere.
« Caro Signor Niall Horan,
Siamo i proprietari della casa discografica "Bands&co". Eravamo presenti alla sfida tra band a cui ha preso parte insieme al signor Ashton Irwin.
Non abbiamo potuto fare a meno di notarvi e ci piacerebbe iniziare un lavoro di registrazione con voi.
Nel caso in cui foste interessati, vi preghiamo di presentarsi ai nostri studi di registrazione al più presto possibile in Shakespeare road 654.
A presto vederci.
Luke Hemmings ».
Mi tremavano le mani, digitai il numero di cellulare di Ashton che ormai conoscevo a memoria e lo telefonai.
«  Pronto?!». Rispose dopo pochi squilli.
«  Ashton, non crederai a quello che sto per dirti...».

                                                                                                                                    Continua.


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Ciao a tutti!
Non potete capire che sensazione strana ho provato quando ho spuntato la casella di "storia completa"!
Spero che questo ultimo capitolo vi sia piaciuto. Come avevo già anticipato è solo l'epilogo e quindi è abbastanza breve.
Cercherò di iniziare la nuova storia al più presto e spero che continuerete a seguirla !
Penso che una volta pubblicato il nuovo capitolo, lascerò qui il link :)

 

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