Percy Jackson e l'Arena dei mostri di lexus988 (/viewuser.php?uid=683838)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Percy-Un risveglio diverso ***
Capitolo 2: *** Jason- Babbo Natale vuole la nostra morte ***
Capitolo 3: *** Percy-Quanto potrà mai essere terribile un'arena? ***
Capitolo 4: *** Jason- Sono un VIP?! ***
Capitolo 5: *** Percy-Tempo di riflettere ***
Capitolo 6: *** Jason-Corridoi interminabili ***
Capitolo 7: *** Percy-La cornucopia di Piper era meglio! ***
Capitolo 8: *** Jason-Ricerche disperate ***
Capitolo 9: *** Percy-Dagli inferi con furore! ***
Capitolo 10: *** Jason-Incontri ravvicinati ***
Capitolo 11: *** Percy-Quante domande! ***
Capitolo 12: *** Jason-Si balla! ***
Capitolo 13: *** Percy-Incubi notturni(premonitori?) ***
Capitolo 14: *** Jason-Claustrofobia non è una parolaccia! ***
Capitolo 15: *** Percy-Un bel ritratto pre-morte ***
Capitolo 16: *** Jason- Portiamo un po di teste! ***
Capitolo 17: *** Percy-Fisica applicata ai ragni... ***
Capitolo 1 *** Percy-Un risveglio diverso ***
Era
accaduto tutto in
pochissimi attimi. Io e Jason soltanto la sera prima stavamo ridendo e
scherzando con Annabeth e Piper ed ora eravamo ammanettati all'interno
di
quello che aveva tutta l'aria di essere un hovercraft. "Bene" penso
tra me e me "ho sempre desiderato essere legato all'interno di un
hovercraft", con questi pensieri cerco di allontanare i vari sentimenti
che si sovrappongono nella mia mente: odio, rabbia e malinconia. L'odio
è
rivolto agli Dei: perché doveva succedere tutto a me? La
rabbia non è diretta a
nessuno in particolare, forse ce l'ho più con me stesso per
essere stato così
stupido da farmi catturare da un paio di omaccioni vestiti di nero. La
malinconia penso che la porterò con me per l'intera durata
di questa sventurata
avventura.....il motivo è ovvio per la seconda volta temo di
aver perso
Annabeth. Proprio mentre questi pensieri affollano la mia mente mi
ricordo che
nella mia stessa situazione si trova Jason. Penso che anche lui sia
triste per
l'allontanamento da Piper e così decido di avvicinarsi a lui
per scambiare due
parole. "Ehi amico, situazione assurda eh?" lui un pò
sconfortato
risponde "Assurda a dir poco....mi sento spaesato dentro questa stanza,
sento che siamo molto in alto ma non riesco a parlare con i
venti...penso che
ci troviamo in un'area particolare in cui i miei poteri risultano
nulli.".
Questa frase mi sconvolge, se Jason non sente più i suoi
poteri semidivini sul
vento lo stesso varrà per me quando ci troveremmo in un
ambiente marino.
No,non
ci voglio pensare. Non
posso pensare che il mio potere più importante, quello su
cui faccio
affidamento quando sono in difficoltà sia messo fuori uso da
non so quale
invenzione umana o divina! Proprio in quel momento in cui i pensieri si
accavallano nella mia mente i motori del velivolo iniziano a rallentare
la
velocità e dopo tre, due, uno...BUM. Un atterraggio a dir
poco brusco.
"Temo che il pilota di questo coso non abbia i dovuti brevetti" Jason
accenna un sorriso in segno di approvazione.
Mentre
ci scambiamo questa
occhiata d'intesa, dietro le nostre spalle, avvertiamo un insieme di
cigolii.
Il portellone "megagalattico" in pochissimo tempo si spalanca
dinnanzi a noi e ci lascia a bocca aperta. Quello che vedo non
appartiene alla
mia epoca, i palazzi che ho davanti sono futuristici e sono a dir poco
fantastici, penso per quanto Annabeth avrebbe potuto parlare di questi
monumenti dell'ingegneria . Rimango ancora più sorpreso
quando i due miei
rapitori ci accompagnano, rigorosamente ammanettati, attraverso una via
per le
grandi parate (a parer mio). Percorriamo questa strada con un odore
dolce che
mi perseguita, non capisco da dove provenga fino a quando non vedo ai
lati del
viale circa mille rose bianche.
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Capitolo 2 *** Jason- Babbo Natale vuole la nostra morte ***
Tutto
quello che avevo
davanti ai miei occhi non mi era nuovo, avevo la sensazione di averlo
già visto
in passato e sapevo che non voleva dire nulla di buono. È un
posto futuristico,
tutti i palazzi sono di vetro, e la via principale è
veramente bella, ha un non
so che del periodo classico. Mi giro verso Percy e vedo che
è a disagio.
"Ei
amico cosa ti
preoccupa?"
Percy
è talmente assorto nei
suoi pensieri che sembra non sentire la domanda, o forse mi sta
ignorando,
comunque non la ripeto e lo lascio in balia dei suoi pensieri.
Percorriamo
all'incirca un kilometro fino ad arrivare davanti ad un edificio bianco
perla.
Non posso fare a meno di notare che davanti a noi, come per magia, si
spalanca
una porta di legno massiccio che conduce all'interno della villa.
Sinceramente
non ho molta voglia d'entrare ma appena mi giro per cercare una via di
fuga
vedo solo il petto robusto di uno delle nostre due "scorte". Non so
chi possano essere quei due ma sembrano molto atletici e pronti per
affrontare
uno scontro fisico. Sento dentro la mia tasca la dracma d'oro fredda e
pesante
più del solito, penso sia un segno degli dei e la lascio al
suo posto.
I
due ci accompagnano
attraverso una sala decorata e arredata in un modo un pò
pacchiano a parer mio
. Penso sia un pensiero che anche Percy condividerebbe pienamente se
non fosse
ancora in quello stato di trance. Passiamo attraverso due sale e
quattro corridoi
ed infine le nostre due guardie ci lasciano davanti ad una porta d'oro,
poi se
ne vanno. Prima di entrare scuoto Percy per farlo uscire dallo stato di
trance
e dopo un paio di ceffoni ci riesco.
"Ehi
ma c'era proprio
bisogno di farlo?" sembra abbastanza irritato ma appena gli spiego come
non rispondeva a nessuno stimolo mi fa l'occhiolino e dice:
"La
prossima volta prova
a gettarmi un pò di acqua fredda in faccia, possibilmente
salata così non avrò
lividi permanenti sulle mie belle guance!". Non riesco a trattenere una
sonora risata che si infrange contro la porta d'oro. Guardo Percy ed
insieme
mettiamo le mani, non più ammanettate, sulla maniglia
d'ottone fredda e
arrugginita.
"Al
mio tre OK?"
Percy mi guarda e sfoggia un sorriso raggiante "OK". Uno, due e
tre....la porta si apre e davanti a noi si presenta un vecchio con la
barba
bianca e folta. Nei suoi occhi riseco a vedere solo odio e rabbia.
"Buongiorno
miei cari
ragazzi a quanto pare mi hanno ripescato dal tartaro solo per
progettare la
vostra morte".
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Capitolo 3 *** Percy-Quanto potrà mai essere terribile un'arena? ***
Wow
quel tizio era veramente
terrorizzante, la sua voce roca mi faceva tremare e incuteva timore
anche a
Jason il quale aveva gli occhi rossi, non so spiegare se erano
così ridotti per
un pianto precedente.
A
pensarci bene mi ero perso
parecchie cose da quando ero sceso dall'hovercraft. L'ultima immagine
che
ricordo nitida sono le mille rose bianche che costeggiavano il viale
principale, poi buio totale. Non sapevo come fossi arrivato davanti a
quella
porta d'oro.
Per
tutto il tragitto non
avevo visto nient'altro che l'immagine sfocata di Annabeth davanti a
lui. In
quello stato di trance i miei occhi riuscivano a focalizzare solamente
delle
rovine oltre i palazzi. Erano rovine alte almeno quanto un grattacielo
newyorkese. Ero più che convinto che quelle maestose rovine
appartenessero ad
una città grandiosa, forse prima era una capitale o roba del
genere.
Ma
ora non avevo tempo di
soffermarmi su quello che avevo visto, dovevo affrontare il vecchio
barbuto che
era in piedi davanti a noi. Ha un'aria molto arrabbiata, molto
probabilmente ce
l'ha con noi, anche se non ho mai visto questo tizio in 17 anni di
vita, e
sinceramente la sua frase di presentazione non è stata molto
dolce o delicata.
Nessun buon babbo natale che si rispetti si presenterebbe con una frase
del
tipo:
"Buongiorno
miei cari
ragazzi a quanto pare mi hanno ripescato dal tartaro solo per
progettare la
vostra morte", non sembra esattamente una dichiarazione d'amore. Sono
sicuro che quell'uomo assomigli a babbo natale più di tutti
gli attori che lo
hanno interpretato nei mille film su di lui, ma a
parte la somiglianza non ha nulla non ha
nulla di dolce o giocoso. È accigliato e sembra sul punto di
esplodere per la
rabbia appena ci vede, anzi appena poggia i suoi occhi azzurri su
Jason.
"Ragazzi
sono contento
che siate arrivati qui in tempo per la presentazione" ci guarda negli
occhi con un finto sorriso stampato in faccia e si presenta "comunque
non
mi voglio dilungare più del dovuto; sono l'ex presidente
Snow" sottolinea
la parola ex come se avesse un sapore amaro "una volta ero il capo di
uno
stato composto da 12 anzi...13 distretti. Tutto era tranquillo dopo la
guerra
che aveva portato all'unificazione di Panem. Ero il presidente di
Capitol City,
una città maestosa e piena di vita fino a quando un gruppo
di ribelli ha messo
in atto un colpo di stato e mi ha miseramente spodestato" aveva un aria
triste, non più piena di odio
ma piena
di rammarico, forse stava rimuginando sulle cose che aveva fatto per
portare
uno stato pacifico alla distruzione. Vedo una lacrima che riga la sua
guancia,
ma forse è solo una mia impressione. Si schiarisce la voce e
riparte con la sua
presentazione "dopo la mia TRAGICA morte sono stato esiliato prima nei
campi elisi e poi sono stato miseramente gettato nel tartaro. Ecco
è li che ho
conosciuto le forze della padrona ed è in quel posto,
solitario e pieno di
sventura, che ho deciso di unirmi alla causa comune per cui da secoli
le forze
del male lottano dalla stessa parte: la distruzione della vostra misera
razza,
semidei".
Non
mi piace per niente il
modo in cui sottolinea disgustato la parola semidei, era capitato che
cercassero di uccidermi mostri, titani, giganti e perfino alcuni Dei
(ebbene si
il signor D. non è mai stato molto gentile con me, ha
promesso più volte di
farmi diventare un delfino), ma non ho mai ricevuto minacce di morte da
un
mortale! Dopo le ultime parole pronunciate da Snow Jason sembra tornare
lucido,
di sicuro è meglio che tenga lui il discorso con il
presidente in carica del
Tartaro, dopo tutto aveva tenuto una pacifica conversazione con il suo
fratellastro "Sono Il Migliore" Ercole e non era molto facile
solitamente. Gli lancio un occhiata come per dire "Ei amico che ne dici
di
farti una bella chiacchierata con questo vecchio bisbetico?" lui sembra
cogliere il concetto al volo ma quando sta per porre
l'infinità di domande che
turbano tutti e due, Snow si affretta a chiudere il discorso:
"Beh,
forse per ora vi
ho annoiati abbastanza con le mie storie di guerra e sofferenza quindi
vi
lascio alle vostre. Molto probabilmente saranno di gran lunga peggiori
delle
mie. Nell'arena vi aspettano vecchie conoscenze e amici che non
riconoscerete
minimamente, ora vi accompagneranno nei vostri appartamenti. Spero
siano di
vostro gradimento!" con un sorriso malevolo ci apre la porta e ci
"affida" alle guardie. Mi giro verso Jason e cerco di accennare un
sorriso mentre gli dico:
"Ei
amico la
terrorizzante arena ci attende, ma prima facciamoci un bel giro dei
nostri
appartamenti!"
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Capitolo 4 *** Jason- Sono un VIP?! ***
Non
che la frase di quel
"simpaticone" di Percy mi avesse veramente divertito, ma in qualche
modo anche io dovevo sdrammatizzare quindi mi stampo un bel sorriso
finto sulla
faccia e mentre le guardie ci scortano per la villa cerco di sembrare
il più
disinvolto possibile. La cosa non mi riesce facile per quello che ho
visto
nella stanza di Snow.
Nei
suoi occhi, quando aveva
accennato ai vecchi amici e nemici che avremmo incontrato nella
fantomatica
Arena, brillava una luce accesa di rabbia. Perché avrebbe
dovuto accennare ad
una cosa del genere? Inizio a pormi tante (forse troppe) domande, ma
quella che
mi turba e mi spaventa di più è la stessa che
affligge Percy ne sono più che
sicuro! Così sperando di aver intuito i suoi pensieri gli
pongo la domanda:
" Percy ma tu pensi che tra
i nostri
amici nell'arena potrebbero esserci anche..."
Percy si ferma di scatto nel bel mezzo di un
corridoio ampio quanto una pista da bowling e con voce tremante si
affretta a
interrompermi
"No
Jason, sono troppo
furbe per farsi catturate da questi due omaccioni. Spero non vi
offendiate!
" lancia un occhiata alle due guardie. Ecco è in questi
momenti che penso
quanto io sia fortunato a trovarmi in questa orrenda situazione con
Percy. Avrà
tanti difetti, diciamo troppi, ma in queste situazioni disastrose sa
sempre
come tirarti su di morale. Quindi raccolgo la sua risposta e in un
silenzio
religioso ci incamminiamo per il lungo corridoio.
Wow
ma quanto tempo era
passato dall'ultima volta che ci eravamo fermati a riprendere fiato? Mi
sembra
un'eternità, ma quando vedo un cartello con su scritto
“APPARTAMENTI PER OSPITI
VIP" tiro un sospiro di sollievo e tiro una gomitata a Percy:
"Amico
siamo dei VIP
ormai!!" lui sorride e grattandosi la testa dice:
"
Io non tirerei
conclusioni affrettate...l'ultima volta che sono stato un VIP ero da
quell"acchiappamostrimarini" di Forco ed ero un Very Important
Prigioner". Anche lui non aveva tutti i torti, in tutta la mia vita da
semidio ho imparato che l'apparenza inganna SEMPRE.
Le
due guardie ci lasciano
sulla soglia di un ampio loft e ci lasciano "liberi" di entrare in
quella stanza luminosissima. Percy si offre di entrare per primo per
vedere se
ci sono eventuali trappole ed io non mi oppongo. Tutti mi dipingono
molto
coraggioso e spavaldo, pensano "wow un pretore figlio di Giove,
dovrà per
forza essere uno degli eroi più coraggiosi di sempre!" ma
non è affatto
vero. L'unica persona che sa veramente chi sono è colei per
cui mi sveglio la
mattina e per cui solcherei mille mari pieni zeppi di mostri solo per
darle un
bacio: Piper. Sa tutto di me. Non posso nasconderle niente. E solo lei
conosce
il mio lato timido e introverso. Devo dire che probabilmente, se non ci
fosse
Percy al mio fianco, sarei impaurito e spaesato. Ebbene si Percy
Jackson sei la
mia bussola. Ovviamente non glielo direi mai in faccia, si monterebbe
la testa
e probabilmente mi sfotterebbe per il resto della vita!
Eccolo
che arriva di ritorno
dal sopralluogo "Ei Perseus ci sono malignità all'interno di
questa
inquietante dimora?" lui mi guarda per tre, forse quattro secondi poi
scoppia a ridere:
"Ti
ho detto che non
devi chiamarmi Perseus...mi ci possono chiamare esclusivamente gli
ex-residenti
del tartaro bello! E secondo poi non parlare più come il mio
bisnonno sennò ci
potrei fare l'abitudine !" Scoppiamo a ridere entrambi.
Non ho bisogno di una
risposta, lo sguardo di
Percy mi dice che la stanza non presenta insidie e quindi entriamo
(sempre con
gli occhi attenti per ogni eventualità). La stanza
è ampia e soleggiata c'è un
salotto una cucina ma non c'è traccia dei letti. Questo non
può significare
altro che per la notte non ci fermeremo qui. Per ora però
cerco di rilassarmi e
di cancellare tutti i pensieri presenti nella mia mente confusa. A
dirsi
sembrerebbe facile, ma la mole di pensieri da smaltire è
impressionante.
Ah
finalmente mi sdraio sul
divano della sala vicino a Percy il quale dorme da quando si
è poggiato su quel
capolavoro di tessitura. Chiudo gli occhi e subito odo un tonfo
proveniente dal
tetto sopra la mia testa. Sento i passi fuori dalla porta del nostro
"appartamento". Sono molti piedi che si avvicinano con passo deciso e
pesante.
Non
faccio in tempo a
scuotere Percy che dieci, forse undici guardie invadono il loft e in
modo poco
educato ci afferrano per la vita e ci caricano sulle loro spalle
muscolose.
Devono avere una forza sovrumana perché sia io che Percy
pesiamo circa una
settantina di kili e loro ci portano come sacchi di patate da due kili.
Saliamo
una rampa di scale e....oh odio questi stupidi hovercraft.
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Capitolo 5 *** Percy-Tempo di riflettere ***
Non
è possibile! Ogni
santissima volta che chiudo gli occhi e mi rilasso un pò
succede qualcosa che
sconvolge il corso degli eventi. Santissimi Dei, dato che sicuramente
sono
finito in questo "casino" per colpa vostra, vi costerebbe tanto
concedermi
cinque, dico solamente CINQUE minuti di relax? Non mi sembra una cosa
molto
difficile per Zeus e compagnia bella no? Non mi sembra neanche il caso
di farvi
tributi particolari per invogliarvi ad aiutare un vostro discendente,
dato che
nell'ultimo tributo a Dioniso, anzi Bacco, abbiamo fatto affondare sei
milioni
di dollari in oro….
I
rapporti con mio padre
andavano via via migliorando, a pensarci bene nella sua forma mortale
l'ultima
volta mi aveva anche stretto la mano, ma penso che in una situazione
del genere
il suo intervento sarebbe impossibile.
Ma
dove siamo finiti? Dove ti
giri c'è un hovercraft pronto a trasportarti (come un
detenuto) da una parte
all'altra di quella che una volta era Panem. Un attimo prima sono
sdraiato su
un soffice divano in un loft ben arredato e un attimo dopo sono sulle
spalle di
un uomo muscoloso che mi porta all'interno del velivolo. Per un secondo
penso
di essermi separato da Jason, ma poi lo vedo caricato sulle spalle di
un'altra
guardia a circa cinque metri da me. Quel biondo "romano" è
la mia
ancora, non lo direi mai apertamente a lui perché
è un tale spavaldo che si
metterebbe a fare la ruota come un pavone per vantarsi. Quando sono con
lui so
sempre che qualunque cosa succeda non ci metterà mai in
difficoltà!
Sinceramente
non mi sembra il
caso di parlare di questioni private durante il viaggio visto che a
differenza
dell'andata, attorno a noi ci sono delle guardie alle quali non vorrei
far
sapere gli affaracci miei. Restiamo in silenzio per l'intera durata del
viaggio. Senza distrazioni esterne anche un semidio con carenza di
attenzione
come me riesce a concentrarsi e a riflettere, così nella mia
testa si forma un
turbinio di pensieri e decido che forse è meglio
sgrovigliare un pò di dubbi.
1)
Annabeth è da qualche
parte (spero il più lontano possibile) che cerca di
contattarmi in qualsiasi
modo, ne sono sicuro. Ma come posso farle sapere che sono vivo? di
certo non
posso mandare un messaggio iride senza attirare troppa attenzione su di
me...no, non posso contattarla, non in questo momento, forse
più avanti ne avrò
l'occasione.
2)
Dove ci stanno portando?
beh sono piuttosto sicuro che non ci stanno accompagnando in un resort
5stelle,
non che mi dispiaccia eh, ma non sono neanche capace di immaginarmi una
prigione o roba del genere in mezzo alla steppa che vedo dal
finestrino. Spero
solo che ovunque ci portino ci sia un ricco rinfresco! Si lo so, penso
sempre
al cibo, ma è da ieri sera che non metto niente sotto i
denti ed inizio a
sentirmi un pò debole.
Mhh
mi sta venendo fame,
cerco di allontanare l' idea del banchetto di benvenuto, cosa che mi
riesce
molto facile quando butto l'occhio fuori dal finestrino di fianco a me.
Il
paesaggio brullo è
scomparso e sotto di noi ora si estende una foresta, anzi una foresta
con al
centro una spiaggia che costeggia quello che potrebbe tranquillamente
sembrare
un lago molto agitato. Al centro c'è un isolotto da cui si
stacca una lingua di
terra che conduce fino alla spiaggia. Bene, anzi molto bene se quella
sarà la
nostra "prigione" almeno sarò nel mio ambiente naturale,
l'acqua. No,
non devo pensare in questo modo così positivo, troppe volte
l'acqua mi ha
tirato brutti scherzi, non vorrei che anche quella sia avvelenata o
roba
simile.
Ecco
che inizia la veloce
discesa verso la foresta, anzi no stiamo andando di nuovo nella steppa.
L'hovercraft inizia a scendere in picchiata e appena sta per impattare
con il
terreno quest'ultimo si spacca e lascia una apertura per il passaggio
del
velivolo.
Sono
stato molte volte sotto
il suolo ma quello che vedo appena scendo è grandioso.
C'è una sala immensa.
Tutte le pareti sono di acciaio. Su una di queste, quella
più ampia, ci sono
ventiquattro corridoi. In quel momento do l'ultimo sguardo a Jason
mentre una
guardia lo accompagna lungo il corridoio numero uno. Non faccio in
tempo a
chiedermi dove portino quei corridoi che una guardia mi spinge verso il
corridoio numero due.
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Capitolo 6 *** Jason-Corridoi interminabili ***
Da
quanto stavo camminando in
quel corridoio freddo e vuoto?
Non
ne ho la più pallida
idea. Le mie gambe sono affaticate e questo mi fa capire che
è da un bel pò che
percorro questa "strada" desolata. La guardia che mi scorta non
sembra a suo agio, a dire il vero non ha un'aria da duro come le altre.
Non so
se sia una buona scelta, ma dato che ancora non vedo la fine del
corridoio,
decido di intraprendere una conversazione con l'uomo che ho di fianco.
"Ehi
amico ma voi siete
come le guardie svizzere? No, lo chiedo solo perché se avete
i loro stessi
compiti dovreste avere anche i loro magnifici cappelli pelosissimi!!".
Forse
non è stata la frase
migliore per spezzare il ghiaccio, ma mi sembra di vedere un accenno di
sorriso
sul suo volto. Ecco che inaspettatamente l'uomo in divisa mi guarda
negli occhi
e dice:
"Jason
Grace fai bene a
scherzare adesso, divertiti e spassatela in questi ultimi cinque
minuti. Dopo
non avrai alcun motivo per sfoggiare il tuo bel sorriso da figlio di
Giove.
Nell'arena soffrirai come non hai mai sofferto. Spero che tu riesca ad
uscire
sano e salvo da quell'inferno, dopotutto anch'io sono un semidio come
te".
Cosa? un semidio? no...non
è possibile che un
semidio brami contro lui e Percy. Il figlio di Poseidone era il
beniamino del
campo mezzosangue ed io ero il pretore di nuova Roma. Ogni semidio ci
conosce e
ci porta rispetto per le nostre imprese eroiche. Tutti a parte quelli
morti
penso... Mi guarda negli occhi. Sono vuoti. Non lasciano trapelare
nessun
sentimento. Bene, sto parlando con un "morto vivente". La domanda mi
sorge spontanea:
"Chi
sei tu?" la
guardia mi guarda e con quello che ritengo un ghigno risponde:
"Sono
una tua vecchia
conoscenza Jason Grace". Non mi piace affatto il modo in cui sottolinea
il
mio nome. Gli unici che mi chiamano per nome e cognome sono sempre i
miei
nemici. Quel ragazzo aveva un'aria familiare. Cerco di fare mente
locale. Mi
sto spremendo le meningi per tirare fuori qualche ricordo su quel
semidio.
Quando ormai sto perdendo le speranze di trovare un collegamento tra me
e lui,
la guardia parla.
"Ci
siamo visti nella
casa del lupo noi due Jason. Tu eri forte e senza paure così
Lupa ti ha preso
sotto la sua ala protettrice. Non si può dire lo stesso di
me. Ero un ragazzino
pieno di timori e con un passato alle spalle molto burrascoso. Appena
vidi Lupa
con il suo branco al seguito mi prese un attacco di panico e...beh tu
sai bene
cosa fanno i lupi quando sentono l'odore della paura." si scopre un
fianco
e vedo segni indelebili di morsi. Non pensavo che Lupa fosse in grado
di
uccidere un semidio. Sapevo perfettamente che l'iniziazione degli eroi
romani
era crudele ma non pensavo fino a questo punto. Mentre penso alla
crudeltà e
alla spietatezza di Lupa intravedo la fine del corridoio.
"Eccoci"
dice la
mia scorta. Mi ritrovo in una piccola sala. Al centro c'è un
tubo di vetro.
Potrebbe essere un ascensore perché la base sembra una
piattaforma.
"Questo
sarà il tuo
ingresso trionfale nell'arena figlio di Giove! Ora ti lascio ai
preparativi con
il tuo "stilista" personale. Entra Cinna!" in quello stesso
istante la porta alla mia destra si spalanca e rivela una sagoma scura
nell'oscurità. Quando la sagoma esce allo scoperto vedo un
uomo sulla trentina
forse. Pelle olivastra e capelli afro. È un bell'uomo.
Indossa un abito
turchese che su molti sarebbe sembrato esageratamente sgargiante, ma su
lui
sembra fine e raffinato. Si presenta:
"Piacere,
io sono Cinna.
Ero uno stilista di Capitol City fino a quando non mi coalizzai con
Kat.."
"Fermo
non dire altro
sennò ti rispedisco nell'aldilà" si
affrettò a dire la guardia.
"Ah
ragazzo non hai una
minaccia migliore? Comunque sono qui per prepararti ai nuovi Giochi. Ti
farò
splendere anche con questa sciatta muta che indosserai" con un ampio
gesto
indica una muta appesa al muro. "Guardia, ci lasci soli! Devo far
splendere questo ragazzo!"
Wow
quando Cinna finì di
acconciarmi notai che allo specchio c'era un altro ragazzo. I miei
capelli ora
sono in ordine e la mia pelle è lucida. Sono sorpreso e
mentre ammiro l'opera
di Cinna una campana d'allarme stappa le mie orecchie. Cinna mi si
avvicina e
mi sussurra all'orecchio "Ricorda, anche la migliore prigione ha un
punto
debole" poi mi da una spintarella verso il tubo di vetro che adesso
è
aperto. Entro e la piattaforma mi solleva. Sento la superficie che si
avvicina.
Appena la mia testa è sopra la superficie vedo quello che
non volevo vedere.
Troppe faccie conosciute sono intorno a me.
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Capitolo 7 *** Percy-La cornucopia di Piper era meglio! ***
Non
è possibile. I miei
incubi, nonché gli incubi di Jason si stavano mano mano
realizzando.
Pian
piano che la piattaforma
mi innalzava sopra il livello del terreno la voglia di serrarmi gli
occhi
diventava sempre più grande. Ero in un cerchio formato da
ventiquattro
piattaforme uguali alla mia. Le uniche persone che riuscivo a
distinguere
nitidamente erano
Jason che era in piedi
alla mia destra e...oh mio Dio.
Ho
quasi paura a fissarla
perché si sa che chi la guarda negli occhi si "pietrifica"
per così
dire. La fisso più attentamente e solo allora ne sono
convinto: alla mia
sinistra si erge maestosa Medusa, la madre di tutte delle gorgoni. Nel
momento
in cui penso alle altre mostruosità che potrebbero celarsi
dietro le restanti
piattaforme, il cielo viene spezzato da un'immagine proiettata in aria.
Il
volto di Snow ingigantito
in quel modo mi incute ancora più timore, ma cerco di farmi
forza e di sentire
le sue parole che riecheggiano nell'arena.
"Benvenuti
nell'arena
dei 75esimi Hunger Games, probabilmente l' ultimo posto che vedrete.
Prima di
lasciarvi alla vostra morte ahimè vi devo dire le "regole"
del gioco:
1)
davanti a voi
avete la cornucopia, dentro di essa si trovano la migliori armi in
circolazione, o almeno era così l'ultima volta...prendetene
quante più potete
senza rimanere uccisi nella mischia mi raccomando!
2)
La più importante:
in questa sfida si vince in due. Voi direte: perché questo
vecchio bruto
farebbe vincere due persone anziché una sola? Beh diciamo
che ho avuto brutte
esperienze con la vecchia formula del gioco. Detto questo vi lascio al
vostro
destino! Possa la buona sorte essere sempre dalla vostra parte!".
Beeeeene
le parole di
Mister-Babbonatale-deltartaro sono sempre molto confortanti e ricche di
incoraggiamento. Sono proprio uno stupido! Come avevo fatto a non
accorgermi
dell'enorme corno di metallo al centro dell'isolotto? Allora, cerco di
mettere
un po di pensieri insieme. Nella cornucopia ci sono armi, ma andare li
significherebbe non uscirne vivo molto facilmente. Mi giro verso Jason.
Io
guardo lui e lui guarda me. L'unica cosa che mi viene in mente per
prendere
delle armi è abbastanza assurda, ma le cose assurde sono la
mia specialità!!
"Ehi
amico te la senti
di evocare giusto un fulmine piccolo piccolo?" chiedo speranzoso.
"Non
sento il pieno
controllo dell'aria, ma penso che evocare un paio di saette non sia
difficile"
"Io
nemmeno sento il
pieno controllo dell'acqua però ci devo provare lo stesso"
lo dico con un
tono di voce un po troppo impaurito perché Jason si spaventa
e si affretta a
chiedere:
"Perceus
Jackson cos'hai
intenzione di fare?"
"Non
ti preoccupare.
Appena scendo sotto la superficie dell'acqua evoca un fulmine dritto al
centro
del lago. Gli altri non si azzarderanno ad entrare in acqua, ma io
essendo già
in profondità non DOVREI morire carbonizzato" cerco di
accennare un
sorriso forzato. Penso che mi riesca bene perché Jason non
fa ulteriori
domande.
Una
voce suona nel cielo e
inizia il count-down. Cinque, quattro, tre, due, uno, ZERO....mi fiondo
in
acqua in tempo record e mi immergo giusto in tempo per sentire il rombo
del
tuono sopra la mia testa. All'inizio penso che il mio piano stia
funzionando.
Logicamente quando penso che qualcosa stia andando bene, mi arriva una
scarica
di elettricità dietro la schiena (sembra un continuo
déjà vu della mia vita
sventurata). L'acqua non mi risponde come vorrei quindi percorro
l'intero
tragitto dalla mia piattaforma alla cornucopia in apnea. Sono un figlio
di
Poseidone, non sono abituato a stare in apnea nell'acqua.
Riemergo
dopo circa 3 minuti
e mi trovo da solo davanti alla cornucopia. Jason aveva fatto del suo
meglio,
ma ora che i suoi fulmini avevano cessato di abbattersi contro lo
specchio
d'acqua gli altri 22 concorrenti si erano fiondati nella disperata
ricerca di
uccidermi. Entro nella maestosa cornucopia e vedo
un'infinità di armi. Nulla
che potesse servire a me e Jason. Decido quindi di prendere un paio di
zainetti-sorpresa e oh bene c'è una spada nera davanti a me.
Ha un non so che
di familiare quindi allungo la mano per prenderla. Tutt'un tratto
qualcosa
blocca il mio braccio.
Una
sagoma esce dall'oscurità
e per la prima volta sono veramente felice di vederlo. "Nico!!"
|
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Capitolo 8 *** Jason-Ricerche disperate ***
Avevo
fatto del mio meglio.
Anche se l'aria non mi apparteneva completamente avevo richiamato una
saetta
abbastanza forte e prolungata da tenere alla larga tutti i mostri e i
non
mostri. Ma ora ecco che si riversavano verso la cornucopia. Percy era
ancora lí
dentro. Ne ero sicuro. Non lo avevo visto uscire dalla bocca del corno.
Ora i
mostri si riversavano all'interno di esso. Percy non era uscito! Che
fine ha
fatto? Mentre rifletto sulle altre vie di fuga che avrebbe potuto
utilizzare,
una gorgone si gira verso di me e mi viene incontro. Ho due
possibilità:
1)
Andare verso la cornucopia
per tentare di recuperare Percy;
2)
Andare verso il bosco e
nascondermi da qualche parte in attesa che Percy mi trovi.
La
prima opzione sarebbe
abbastanza da suicida, andare in mezzo a una marea di mostri non
migliorerebbe
la situazione di Percy... Opto per la seconda e così corro
verso la spiaggia.
La gorgone non mi segue più, quindi avendo la strada libera
mi incammino verso
il bosco. Sono stanco, non sono in condizione di combattere, quindi
decido di
arrampicarmi su un albero alto per avere la visuale completa della
cornucopia.
Semmai Percy dovesse uscire da li lo avvisterei e attirerei la sua
attenzione
più facilmente che da terra.
Sta
calando la notte e sento
le palpebre pesanti. Non è una buona idea dormire senza
un'altra persona che fa
il turno di guardia, ma sono veramente a pezzi e penso che un
sonnellino non mi
faccia male. Prima di chiudere gli occhi sento lo sparo di un cannone,
ma sono
cosí esausto che non mi chiedo da dove provenga.
Mi
sveglio. Penso di aver
dormito solo pochi minuti, ma appena apro gli occhi vedo che il sole
è quasi
sopra la mia testa, deve essere quasi mezzogiorno. Avevo perso
già mezza giornata
utile per cercare Percy, quindi mi dovevo mettere alla ricerca. Senza
di lui ho
scarse possibilità di riuscire a scappare da questa trappola.
Scendo
dall'albero
rapidamente e mi fiondo verso la cornucopia. Entro in acqua, nuoto per
una
cinquantina di metri e approdo sull'isolotto dove è situato
il corno d'acciaio.
Impugno il gladius e mi dirigo verso l'interno. È freddo e
buio. L'unica luce
che illumina la strada è il barlume dell'oro romano. Non
è rimasta nessun arma.
Cerco tracce che possono ricondurmi a Percy, ma non trovo niente. Ormai
perdo
la speranza e mi accascio in fondo al corno. Schiena contro il muro e
gambe
rannicchiate al petto. È colpa mia se Percy è
scomparso. Io gli ho detto di
andare nella cornucopia. Mi sento in colpa. Una lacrima solca il mio
viso e si
infrange a terra. La seguo con lo sguardo e vedo che si ferma su uno
zainetto
arancione. Quel colore non fa che ricordarmi il campo mezzosangue. Lo
prendo e
lo apro. Dentro ci sono due barattoli di ambrosia e un sacco a pelo.
Sono stato
fortunato dopotutto. Prendo lo zaino e decido di tornare al mio rifugio
con le
provviste.
Appena
tornato al mio albero
apro la prima confezione di ambrosia e me ne trangugio metà.
Mi sento meglio e
inizio a sentire i primi effetti del nettare degli dei. Sarà
più o meno l'ora
di pranzo e questo è un pasto abbondante che mi
darà energia per il resto della
giornata. Tutt' un tratto sento un grido femminile.
"Piper!!"
la voce
proviene dal bosco, alla mia sinistra. Mi precipito alla
velocità della luce
nell'entroterra. Le urla sono sempre più vicine, e io sono
sempre più veloce:
"Piper
dove sei!"
cerco di parlarle, ma lei risponde solo con urla e gemiti. La sento
vicino così
esco da una fila uniforme di alberi e mi ritrovo in uno spiazzo erboso.
Sento
le sue urla attorno a me ma non vedo nessuna sua traccia.i guardo
intorno e
all' improvviso da un albero spuntano fuori centinaia e centinaia di
corvi con
la voce straziata di Piper. Dove sono finito?
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Capitolo 9 *** Percy-Dagli inferi con furore! ***
Giuro
di non essere mai stato
così contento di vedere il figlio di Ade
nell'oscurità all'improvviso. Ma una
cosa non mi è chiara....come ha fatto ad arrivare prima di
me alla cornucopia?
Penso non sia il momento adatto per fare domande così mi
faccio trascinare da
lui nel buio. Con i miei due zainetti-sorpresa brancolo nel buio fino a
quando
Nico non mi spinge dentro una buca in fondo al corno. Ma cosa gli dice
il
cervello? Cado dall'altezza di circa un metro e atterro di schiena (non
proprio
una sensazione piacevole). Come se non bastasse il mio zainetto
arancione è
rimasto in fondo alla cornucopia!
"Ma sei impazzito?" dico a Nico con aria di rimprovero "potevo
cadere male e rompermi qualche osso, che diamine!"
"Sono felice anch'io di rivederti eh! Comunque scusa ma si stavano
avvicinando troppo rapidamente e ho dovuto accelerare i tempi"
"Ahh, ma al diavolo la caduta, fatti dare un abbraccio, dopotutto mi
sei
mancato piccolo Nico"
"Si, ti abbraccio, ma solo se la pianti di chiamarmi piccolo Nico o
piccolo diavoletto! Ti ho già detto che il diavolo
è una leggenda, si sa che il
più cattivo dell'Inferno è mio padre!"
"Sisi certo Nico....ti posso chiamare almeno orsacchiotto degli inferi?
Ti
prego è dolcissimo!"
"Mhhhh...vabbene, ma ricorda che IO NON SONO DOLCE! Ora proseguiamo e
vediamo dove riesco a farci sbucare."
"Proseguiamo dove?" davanti a noi c'è un muro di pietra
solida e
probabilmente infrangibile anche per Ercole. "Nico vorrei ricordati che
non sei dotato di super-forza, lo dico giusto per rinfrescarti la
memoria
eh...."
"Percy conosco molto bene i miei poteri e i miei limiti. Diciamo che ho
appreso un pò di "conoscenze" da mia sorella Hazel....
Quindi ora
DOVREI riuscire a creare una galleria sotterranea dal nulla"
"Nico....quando dici DOVREI intendi CI RIUSCIRÒ vero??"
"Beh diciamo che con la buca ha funzionato...." indica la buca che
tutt'un tratto si era richiusa sopra le nostre teste.
"Bene, grazie Nico il mio fantastico zainetto-sorpresa arancione
è rimasto
nella cornucopia. Chissà quale orribile mostro se ne
approprierà!"
"Percy stai zitto un secondo, sto cercando di concentrarmi"
"Dai Nico non ti rimarrà molto difficile con quella
testolina che ti
ritrovi......ahahahah"
Proprio in quel momento si apre davanti ai nostri occhi increduli (i
miei di
sicuro ma penso che anche Nico non pensasse di essere così
bravo) una
spaccatura ampia e lunga che conduce nell'oscurità. Sfodero
Vortice e illumino
la strada con la poca luce fioca del bronzo celeste. È un
corridoio lungo circa
cento/centocinquanta metri. Mi giro verso Nico con grande entusiasmo e
lui si
affretta a dire: "Questo corridoio dovrebbe bastarci per arrivare ai
margini del bosco!"
"Wow Nico sei meglio di Hazel! Non ti montare la testa è
molto più carina
di te! Sei stato incredibile!"
"Ti ringrazio, ma potresti evitare di fare questi commenti su mia
sorella?"
"Dai....mica ho detto che è una gorgone non ti dovresti
offendere se dico
che è più bella e più intelligente di
te..."
"Dai ora stai zitto e pensiamo ad arrivare nel bosco per cercare quel
Romano"
È vero! Solo ora ricordo che mi manca una parte di me. Fino
ad ora era stata
colmata da Nico, ma dovevo assolutamente trovare Jason. Probabilmente
sarà a
secco di provviste e impaurito.
"Sbrighiamoci ad uscire da questo tunnel!"
In pochi attimi percorriamo in corridoio e sbuchiamo davanti al bosco.
Sento
delle urla. Provengono dalla mia destra così dico a Nico di
incamminarci e di
cercare di capire da dove provengano.... Appena sono più
vicino sento le urla
di aiuto più nitide. Sono di una femmina. Non una qualsiasi,
il mio volto
diventa rosso per la rabbia, sono le urla di Annabeth! Corro verso il
rumore e
dopo svariate centinaia di metri mi ritrovo in uno spiazzo erboso.
Vuoto.
Nessuna traccia di Annabeth. Mi giro di colpo e vedo uno stormo di
corvi (forse
ma non ne sono sicuro) avvicinarmisi con la voce della mia ragazza.
L'ultima
immagine che vedo mentre cado a terra svenuto è il corpo di
Jason inerme
assediato da quegli uccellacci.
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Capitolo 10 *** Jason-Incontri ravvicinati ***
Da
quanto era che avevo perso
conoscenza? L'ultima cosa che ricordo è la voce di Piper
straziata dal dolore.
Dove sono adesso? È tutto bianco. Non è una
stanza. Non è un corridoio. Allora
cosa è? È uno spazio senza limiti. Bene
è sempre così che avevo immaginato il
paradiso, forse con qualche nuvoletta e ninfa in più
però si avvicinava molto
al mio ideale. Sono da solo. Non so se questo sia un bene o un male.
Potrebbe
significare che IO sono morto e nessun altro dei miei cari è
in queste
condizioni. No non posso essere morto. Ho ancora molte cose da fare nel
mondo
terreno.
Mentre
mi massacro il
cervello di pensieri e di grovigli irrisolvibili, mi vedo spuntare alle
spalle
una figura vestita di bianco con una tunica lunga fino alle caviglie.
Mi giro
di scatto e davanti a me trovo Zeus. È strano trovarmelo
così vicino. Teoricamente
non è mio padre, ma è un altro suo lato. Diciamo
che mio padre è bipolare e
quello è l'aspetto che non ho mai visto.
"Figlio
da quanto tempo.
Non è affatto un piacere vederti qui al mio fianco. Non mi
fraintendere sono
felice di rivederti ma avrei preferito in un momento diverso."
"Cosa
vuoi dire padre?
Dove siamo?"
"Figlio
mio, siamo
nell'anticamera dell'Olimpo. È il posto dove i figli degli
Dei riposano in pace
per l'eternità. È un posto bello, ben arredato e
pieno di vita
semidivina."
"Padre
non so se ti sei
guardato intorno, ma questo posto non è ne bello, ne ben
arredato e ne
tantomeno pieno di vita...."
"Certo
perché tu sei
ancora in una fase di transito. Sei in viaggio dalla terra mortale
all'Olimpo
in questo preciso istante. Arriveremo presto non temere."
"No
no no! Io NON VOGLIO
morire. Ho troppi affetti sulla Terra, troppe persone a cui tengo
veramente.
Padre, c'è un modo per tornare indietro?"
"Jason,
un modo ci
sarebbe, ma è una possibilità molto remota. Devi
affrontare una prova la cui
difficoltà è immensa. Se vincerai la sfida potrai
tornare nel mondo terreno
altrimenti sarai costretto a vagare in questo posto desolato. Accetti
la
sfida?"
"Di
che tipo di prova si
tratta? È fisica o mentale?"
"Non
sei tenuto a
saperlo figlio, ma sarà una sfida ardua anche per il
più valoroso dei
semidei."
"Padre....accetto
la
sfida!"
"Bene
sarò felice di
assistere alla prova. Ci vediamo più tardi."
Allo
schioccare delle dita di
Zeus lui scompare e mi ritrovo tra le rovine di una casa antica. Il
posto non
mi è nuovo. Sono alla casa del Lupo. È un
paesaggio desolato molto diverso da
quello in cui sono diventato un romano.
Tutt'un
tratto dall'oscurità
esce un lupo grosso e spaventoso...
"Lupa!"
"Jason
da quanto tempo!
Sapevo che prima o poi ti avrei rivisto per questa sfida, sei sempre
stato il
mio pupillo."
"Lupa
ti prego spiegami
in cosa consiste questa prova!"
"Non
c'è bisogno di
spiegazioni ora. Te lo mostrerò direttamente."
Lupa
si inchina davanti a me
e mi invita a salire sulla sua groppa. Salgo e corriamo alla
velocità della
luce verso una porta.
Dopo
dieci minuti circa di
viaggio arriviamo davanti ad una porta. Wow è favolosa. Per
metà è fatta di
bronzo celeste, per metà d'oro imperiale.
"Questa
è la porta che
ti ricondurrà nel tuo corpo mortale"
"Mhh
Lupa così mi sembra
troppo facile..."
"Allora
sarà facile
anche battere mio figlio.."
"Tuo
figlio?"
"Ebbene
si. Lupus ha una
chiave e un biglietto. La chiave aprirà questo portale,
invece, il biglietto
conterrà un'informazione che sarà utile sia a te
che a quel impertinente di
Perceus"
"Lupus?
Un pò di
inventiva in più?"
"Entra
figlio mio!"
Beh
wow. Lupus è veramente
spaventoso. Ha il torace e le gambe umane, ma la testa e le braccia da
lupo.
"Jason
Grace, mia madre
mi ha parlato molto di te. Pensa che tu sia in grado di sconfiggermi,
ma
sappiamo entrambi che è una cosa impossibile!"
"Non
mi sottovalutare
cucciolo...avanti iniziamo!"
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Capitolo 11 *** Percy-Quante domande! ***
"Percy,
Percy,
svegliati. Dai non puoi morire sotto un mucchio di uccellacci! Ti
pensavo più
forte!"
"Chi
sta parlando? Sono
forse nell'olimpo?"
"Ah
per tutti gli Dei
sei vivo! Comunque.....no non sei sull'Olimpo per tua sfortuna, ma sei
vicino
al più attraente figlio di Ade!"
Apro
gli occhi e vedo Nico
che con fare disinvolto si scosta la frangia da destra verso sinistra,
come se
fosse un divo di Hollywood.
"Amico,
perché sei
seduto sopra il mio petto? E perché ho questo saporaccio
sulle labbra?"
"Saporaccio?
Quello, mio
caro, è il sapore delle MIE labbra!"
"C-c-cosa?
Tu mi hai
baciato? Bleah!"
"Ah
si certo non mi
ringraziare per averti fatto una perfetta respirazione bocca a
bocca.....
Sempre il solito rompiscatole Jackson!"
"Grazie
mille Nico,
pensi che ora puoi scendere dalla mia pancia? Mi sento un po
compresso..."
"Mhhhh
OK!"
Appena
Nico scende dal mio
petto, oltre a essere più leggero, ho la
possibilità di alzarmi in piedi. Sono
ancora un po rintronato. Devo essere svenuto subito dopo aver sentito
le urla
di Annabeth. Mi metto in piedi e accanto ai miei piedi, sdraiato,
inerme, giace
Jason....
"Jason!
Jason! Sveglia
amico!" urlo a squarciagola cercando di scuotere il figlio di Giove.
"Nico,
perché io sono
sveglio e lui è ancora in queste condizioni?"
"Percy
in realtà non lo
so. So solo che non è morto! È in uno stato di
trance. Sta combattendo tra la
vita e la morte."
"Perché?
Perché a lui è successo
questo mentre io sono solo svenuto?"
"Non
lo so Percy, lui
sicuramente si trovava da più tempo sotto l'attacco di
quegli
uccellacci..."
"È
vero...gli uccelli!
Dove sono finiti?"
"Vi
ho trascinati via da
lì!"
"Come?
Perché tu non sei
stato vittima di quelle voci?'
"Percy
io ho a che fare
tutti i giorni con voci del genere. Negli inferi le voci mi
perseguitano e non
mi fanno piú nessun effetto."
"Come
possiamo
svegliarlo?"
"Non
possiamo. È questo
il punto! Da quello che posso pervenire sta tenendo una battaglia
personale per
la sopravvivenza. L'unica cosa che possiamo fare è stare
uniti e allontanare
eventuali attacchi! Ora cerchiamo un riparo."
Nico
prende in braccio Jason
e si incammina verso l'entroterra, io lo seguo a pochi metri impugnando
vortice
e guardando con circospezione in ogni direzione.
Dopo
circa venti minuti di
camminata tra alberi enormi e cespugli spinosi, ci troviamo di fronte
ad una
caverna vicino ad un fiumiciattolo. Un posto perfetto per accamparci
per un
paio di giorni.
"Nico
fermiamoci
qui!" indico la caverna.
"Concordo.
Sono esausto!
Un po di riposo non ci farà che bene..."
Entriamo
e ci sediamo su un
gradino di pietra all'interno della grotta. Tiro fuori il mio zainetto
viola e
lo apro per la prima volta. Con mio grande stupore noto che all'
interno ci
sono un paio di barattoli di ambrosia.
"Niiiiiicoooo
guarda un
po cosa ho nello zaino?"
"Wow
ti prego dimmi che
ce ne possiamo prendere un paio di cucchiaiate stasera..."
"Mhhh
vabbene! Non ti si
può dire no alla tua faccia cucciolosa!"
"Percy
quante volte ti
ho detto di non darmi nomignoli......oh ma al diavolo i tuoi
soprannomi, dammi
un po di dolce e rigenerante ambrosia!"
Dopo
esserci trangugiati
tutto il barattoletto di ambrosia e dopo aver controllato i parametri
vitali di
Jason decidiamo di alternarci alla guardia della caverna. Il primo
turno tocca
a Nico così mi rannicchio vicino al corpo caldo di Jason e
mi lascio andare tra
le braccia di Morfeo.
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Capitolo 12 *** Jason-Si balla! ***
Dire
che Lupus mi metteva
soggezione è dir poco! Ora che stava svanendo l'adrenalina
iniziale, il mio
avversario mi appare grande muscoloso e molto, ma moooolto
più forte di me!
"Avanti
Jason Grace
fatti sotto!"
"Emh
si......ma la tua
sconfitta dove verrà attuata?" lo chiedo con un pizzico di
speranza. Non
voglio combattere li, quello è il SUO territorio! Di sicuro
la casa del lupo
avrebbe portato più fortuna a lui che a me.
"OK
piccolo umano, il
campo di battaglia lo sceglierai te. In questo modo però
lascerai a me la
scelta delle armi...ti sta bene?"
Mhhh
il campo di battaglia
sarebbe stato di mia scelta, (una cosa grandiosa!!) in cambio Lupus
avrebbe
scelto le armi. Mi sembra un patto equo. Anche le sue armi non mi
aiuteranno
avrò sempre in tasca il mio gladius!
"Certo!
Mi raccomando
scegli bene l'arma con cui affetterò le tue "chiappe
lupine". Lascio
prima a te la scelta delle armi, poi io sceglierò il campo
di battaglia!"
"Grrrr
io scelgo......di
combattere corpo a corpo."
È
una scelta che mi sarei
aspettato, dopotutto Lupus ha braccia forti e l'agilità di
un lupo! Devo
scegliere bene il luogo in cui avverrà lo scontro. Un posto
che ha dei vantaggi
solo per me e che metta in difficoltà il mio avversario.
"Il
campo di battaglia
sarà il Grand Canyon!"
Appena
pronunciato il nome
del posto da me scelto, la casa del lupo svanì nel nulla e
attorno a noi si
materializzò il Grand Canyon. Wow quanto tempo era passato
dall'ultima volta
che ero stato li?
Circa
un anno. Quello era il
posto in cui scoprii di poter governare il vento, ma sopratutto il
posto in cui
avevo salvato per la prima volta Piper. Non so perché ho
scelto questo posto,
forse perché so che il vento soffia incessante. Ma se non
riuscissi a
governarlo come nell'arena? Ecco la parola che mi dovrà
portare alla vittoria.
Arena. È lì che ho abbandonato Percy. Ed
è li che devo tornare con
l'informazione che Lupus tiene il mano!
"Ok
figlio di Giove, è
ora di far vedere a mamma quanto valgo!" Appena pronunciata la frase si
gettò all'attacco. È velocissimo. Metto la mano
in tasca per tirare fuori la
dracma d'oro, ma non trovo niente! È troppo vicino quindi
decido di rotolare su
un fianco e di togliermi dalla sua traiettoria. Schivo il primo attacco.
"Lupus!
Dove è il mio
gladius?"
"Te
lo avevo
detto....corpo a corpo!"
Ecco,
questo era un piccolo
imprevisto che non avevo calcolato.
"Ah-ah-ah
veramente
pensavi che ti avessi lasciato la tua sporca arma romana? Sei proprio
uno
sciocco Grace! Preparati per andare nell'Ade!!"
"Non
ci tengo cucciolo,
piuttosto te pensa alle scuse da dare alla mammina dopo questa sonora
sconfitta!"
"Grrrrr"
Lupus
visibilmente più arrabbiato si lancia contro di me tendendo
le sue zampe dotate
di artigli affilatissimi. Appena è ad un paio di metri da me
salto il aria
richiamo il potere dei venti e gli salgo in groppa.
"I-aaaaaa
galoppa
cavallino!"
"Scendi
piccolo
impertinente! Mi stai solamente facendo arrabbiare ulteriormente!'
È
quello il mio scopo. Se
riesco a mandare Lupus fuori dai gangheri avrà la mente
appannata e sarà più
facile da sconfiggere.
"Ei
bello, ma te lo
hanno fatto l'antipulci? No perché qui sopra noto che ce ne
sono
parecchie..."
"Piccolo
moccioso come
osi? Scendi immediatamente sennò giuro sugli dei che....."
"Che?
Ti vorrei
ricordare che sono IL figlio di Giove. Si hai capito bene Giove. Il
quale
potrebbe far scomparire la tua mammina con un battito di ciglia!"
Ecco,
sento che i suoi peli
si stanno drizzando e che il battito del suo cuore ha aumentato la
frequenza. È
questo il suo tasto dolente! Lupa!
"Con
cosa ti ha
allattato Lupa da piccolo per farti diventare così
mostruoso? Latte di
Gorgone?'
"Piccolo
figlio
di.....io ti uccido!!"
Eccolo,
è arrivato al punto
massimo. È ora di attaccare come meglio posso. Scendo dalla
groppa e mi dirigo
di corsa verso un ponte di vetro. Lui infuriato mi insegue con la bava
alla
bocca.
"Graceeeeeee!"
È
un incitamento a correre
più veloce. Appena arrivo sul ponte mi giro e vedo che Lupus
mi è a circa
cinque metri di distanza e che arriva a velocità
supersonica. Non ci penso due
volte e mi getto a capofitto nell'oscurità del grand canyon.
Passano circa due
secondi e vedo la sagoma di Lupus che si lancia nel vuoto. Si come
avevo
previsto. Controllando i venti rallento la mia corsa verso il fondo del
Canyon
e mi metto alla stessa altezza dell'uomolupo. Nella mano destra ha la
chiave,
mentre nella sinistra ha il biglietto con l'aiuto. Riesco a sfilare
senza farmi
scoprire la chiave, ma quando sto per prendere il biglietto, Lupus mi
artiglia
il braccio. Un dolore mostruoso, ma tra un lamento ed un altro riesco a
strappare dalle sue grinfie anche il biglietto.
Risalgo
alla velocità della
luce in superficie e appena riemergo mi ritrovo nuovamente nella casa
del lupo
davanti al cancello. Sento dei passi alle mie spalle, mi giro e vedo
Lupa.
"Congratulazioni
Jason.
Sei stato astuto e molto scaltro. Ora torna nel mondo dei viventi e
aiuta Percy
ed il suo amico! In bocca al.....bhe buona fortuna."
Impugno
la chiave la
inserisco nella serratura e giro. Una luce mi acceca e mi ritrovo
straiato
vicino a Percy.
"Amico,
sono
tornato!"
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Capitolo 13 *** Percy-Incubi notturni(premonitori?) ***
Il
risveglio di Jason da
quello stato di trance era stato la ciliegina sulla torta, perfetto per
concludere la mia nottataccia! Un normale mortale potrebbe pensare che
il
peggio che si possa provare durate la notte sia l'insonnia? Beh
l'insonnia a
confronto dei miei terribili incubi era un giochetto!
Tutta
la notte perseguitato
da terribili immagini più vicino al reale che al sogno.
Mostri, amici che
piombavano giù da un dirupo.. Di questi ormai non mi
preoccupo quasi più da
tempo, la cosa che mi ha turbato maggiormente il sonno però
è stata un'altra: la
faccia di un mio nemico molto particolare impressa nella terra.
Parlava:
"AH-AH-AH finalmente ci si rivede Perceus! Da quanto tempo... L'ultimo
incontro non è stato particolarmente esaltante, ma
avrò l'opportunità di
riscattare la mia ignobile sconfitta. Ci si vede nell'ARENA!"
La
voce con cui pronunciò
quella parola mi gelò il sangue. Ora avevo focalizzato bene
il suo volto, ora
riuscivo a distinguere nitidamente la sua voce: Luke Castellan era
nell'arena
per riscattare la sua sconfitta!
Ora
però sono sveglio. È
mattino, e vedo il sole poco alto sopra il bosco, sono le 9 circa.
Guardo Jason
il quale ha un'aria stralunata.
"Amico,
allora come è
stato il tuo viaggio "spirituale"? È durato un bel po...."
"Percy,
non è stata una
cosa piacevole...combattere a mani nude con un lupo, beh diciamo che
non è
proprio da tutti i giorni.."
"Un
lupo? A mani nude?
Wow ti potrei quasi chiamare Ercole!"
"TUTTO
TRANNE ERCOLE!'
"Ah,
vero tu non lo ami
particolarmente.....comunque sei riuscito a prendere qualche souvenir
da questo
viaggio?"
"A
dire il
vero....si!"
"Dimmi
che è una
bistecca o un piatto di pasta ti prego!"
"Emh
Percy, non so se ti
vada bene comunque ma ho solamente un biglietto che ci
aiuterà nel momento del
bisogno..."
"Nulla
è meglio di un
piatto di pasta! Ma diciamo che mi posso accontentare..."
"Percy,
quando sono
tornato nel mio corpo e mi sono svegliato ho visto che eri disteso
letteralmente in una pozza di sudore, non è stato il mio
miglior risveglio! Hai
avuto una nottataccia?
"Diciamo
che ho avuto un
po di incubi....." colgo al volo l'occasione e racconto a Jason come ho
passato la notte.
Lo
guardo negli occhi alla
fine del racconto e noto che è pensieroso....penso anche di
sapere il motivo.
"Jason,
sono più che
sicuro che dentro questa maledettissima trappola ci siano tutti i
nostri
peggiori nemici. Non avversari nuovi, bensì mostri che
avevamo spedito nel
tartaro io e te."
"Penso
proprio che tu
abbia ragione. Una volta tanto metti in moto il tuo
cervello....ammirevole!"
"Ah-ah-ah
simpaticissimo
questo figlio di Zeus"
"GIOVE,
GIOVE! Quante
volte devo ripetertelo?"
"Si
si tu sei romano,
sei piú bello più forte e più
intelligente...lo dici ogni volta, e io ogni
volta puntualmente faccio finta di annuire e acconsentire! Ora passiamo
a un
fatto più importante: dove è Nico?"quando mi ero
svegliato non avevo
notato la sua assenza, forze perché è sempre
silenzioso e non si fa mai notare,
ma ora sentivo la sua mancanza....
"Jas
tu ti sei svegliato
prima di me, hai visto dove sia andato?"
"Mi
dispiace, quando mi
sono svegliato lui già non c'era, sarà andato a
farsi una passeggiata..."
"Una
passeggiata? Una
passeggiata? Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Siamo
intrappolati
in un'arena piena zeppa di creature mostruose e terribili e tu mi dici
che
probabilmente è andato a fare una misera passeggiata?"
Non
sono mai stato così
arrabbiato! Sono su tutte le furie e per di più ora ho paura
che Nico sia da
solo in pugno a chissà quale mostro!
"Percy
calmati, se non
sei tranquillo così andiamo a cercarlo!"
Ecco
questa già mi sembra una
frase più ragionevole....
"Andiamo!"
Ci
avviamo verso la grotta
che ci ha ospitati per la notte per prendere gli zainetti, la nostra
unica
risorsa di sostentamento!
Arrivati
in fondo alla
caverna noto una buca per terra; è profonda ma sembra che
alla fine ci sia un
corridoio. Ecco che fine ha fatto Nico! Si è messo a fare la
talpa e a
costruire un pò di gallerie....
"Ehi
Jas, ti piacciono i
sotterranei?"
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Capitolo 14 *** Jason-Claustrofobia non è una parolaccia! ***
La
domanda di Percy mi ha
scombussolato all'improvviso! Sono figlio di Giove! Dio del cielo e
degli dei!
Ovviamente non possono piacermi i sotterranei. Forse non l'ho mai detto
a
nessuno perché non ce n'era mai stato il bisogno, ma penso
che ora dovrei dirlo
a Percy.
"Emh
non so come dirtelo
ma.." mi blocca e cerca di finire la frase
"Hai
una cotta per
me?"
"No
diamine, ma come ti
è venuto in mente? Bleah!"
"Ah
menomale perché
volevo ricordarti che ho una SPLENDIDA ragazza a casa!" mi sorride e mi
fa
l'occhiolino "e poi se anche fosse, non sei il mio tipo Jas." lo dice
con una risata strozzata in gola.
"Per
tutti gli dei, vuoi
sentirmi invece di continuare a sputare parole a caso da quella tua
boccaccia?"
"Mhh
penso di poterci
riuscire.... Spara!"
"Sono
claustrofobico!"
"Claustroche????
È un
insulto o qualcosa del genere?"
"No!
A volte penso
proprio che tu mi stia prendendo in giro. Comunque vuol dire che ho
paura degli
spazi chiusi e stretti!"
"Mi
dispiace per te
amico, questo è l'unico modo per raggiungere Nico"
"Bene,
allora mi
sforzerò...." lo dico con una voce talmente abbattuta che
anche Percy
capisce che è un'azione che faccio contro voglia,
però sembra non dargli tanto
peso perché si gira e si getta nella voragine. Io lo seguo a
capofitto.
Devo
dire che in quanto a
atterraggi non sono molto fortunato, diciamo che sono una specie di
gatto al
contrario, e anche questa volta, per non smentire nessuno, atterro
rumorosamente di schiena.
"Ahia!"
esclamo.
"Amico
dovresti curare
il tuo atterraggio o rischi di romperti qualcosa, un giorno di questi!"
mi
guarda sorridendo.
"Già"
dico
rialzandomi in piedi "se usciamo vivi di qua mi darai un pò
di ripetizioni
tu giusto?"
"Ai
suoi ordini Giove
Junior"
Non
obbietto sulla scelta del
soprannome perché so che poteva capitarmi di peggio, molto
di peggio.
Il
tunnel è lungo e stretto e
a me già manca l'aria. Non so come faccia Percy a sentirsi a
suo agio
nonostante sia figlio di Poseidone. Di solito mare e terra non vanno
molto
d'accordo!
"Ehi
Percy" dico
con il respiro affannato "perché sei così a tuo
agio sotto terra?"
"Diciamo
che un po mi
hanno aiutato le metropolitane di New York"
"E
l'altro po? Chi ti ha
aiutato?" chiedo con il fiato corto
"Diciamo
che è uno dei
pochi benefici che porta essere stato nel tartaro..."
Lo
dice in tono cupo quindi
preferisco non continuare il discorso.
Camminiamo,
camminiamo e
CAMMINIAMO. Da quanto tempo ormai? Ho perso il conto delle ore dentro
questa
trappola ma sto tenendo quello dei giorni. È appena il
secondo e sento già
venire meno le mie forze. Non appena inizio a pensare a dove poter
trovare cibo
nelle prossime ore, Percy mi ferma con un gesto della mano. Sta
sbirciando da
dietro un angolo di roccia. Cosa sta spiando? Mi avvicino a lui e mi
affaccio.
No.
Non è possibile. Non può
essere lei. Solo qualche mese fa avevamo distrutto la sua casa, le sue
fantastiche opere ed ora era di nuovo davanti ai miei occhi. Dopo
averla vista
trascinarsi nel tartaro anche i miei amici?
Non
faccio in tempo a
chiedere a Percy se era davvero lei che il figlio di Poseidone
è scomparso. Ora
è in mezzo all'ampia stanza che ospita quell'orrendo mostro!
Tira fuori Vortice
dalla tasca e subito dopo urla:
"Aracne
sporca
tessitrice!" il mostruoso ragno si volta lentamente come per assaporare
l'odore di quelle parole. Vorrei andare al fianco di Percy ma sono
sicuro che
sarò più d'aiuto se resterò nella
penombra ad aspettare.
"Perceus
Jackson,
fidanzato di Annabeth Chase, non che figlio di Poseidone e di Sally
Jackson.
Potrei chiamarti sporco mezzosangue per ricambiare la tua offesa ma
dato che
sono al di sopra dei tuoi insulti ti chiamerò solo
moscerino, perché è questo
che sei!" la sua voce non è alta, non sta urlando eppure mi
fa irrigidire
come se lo stesse facendo. In quel momento Aracne "spara" una
ragnatela addosso a Percy il quale viene attratto verso una rete
più fitta e
più grande.
"Ecco"
penso tra me
e me "è questo il momento giusto per uscire allo scoperto!".
Faccio
un passo verso la sala, ma poi mi blocco. No, non posso andare, almeno
non
senza una strategia. Ed è in quel momento che vedo che la
missione sarà più
ardua. Appeso, apparentemente privo di sensi, a testa in giù
c'è un ragazzo.
"Nico!"
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Capitolo 15 *** Percy-Un bel ritratto pre-morte ***
Ma
cosa diavolo mi è saltato
in mente? La prima cosa che mi hanno insegnato al campo mezzosangue
è "Non
fare azioni avventate, altrimenti ne subirai le conseguenze" e io cosa
faccio? Puntualmente mi presento faccia a faccia con Aracne (la
spietata
tessitrice) armato solo di vortice! Cosa mi è preso? Ah io
lo so bene cosa mi è
preso, quella sporca donna-ragno solo pochi mesi fa aveva attentato
alla vita
della mia Annabeth! E come se non fosse bastato ci ha trascinati nel
tartaro.
Una reazione non controllata è stato il minimo in effetti!
Ma ora sono in una
posizione un pò scomoda per insultarla o tentare di
ucciderla. Diciamo che
essere appeso a testa in giù su una viscida ragnatela
tessuta da Aracne non è
il massimo. Più mi dimeno e più sento la
ragnatela stringersi attorno al mio
corpo. La trama è talmente fitta da aver la stessa
consistenza delle sabbie
mobili. Molto ingegnoso per una che si è fatta intrappolare
da delle manette
cinesi.
Ora
che sono più calmo posso
osservare bene che cosa ho attorno: Aracne, vortice, Nico...
Cosa?
Nico? No, non è
possibile!
"Nico"
cerco di
tenere un tono di voce basso cosicché Aracne non mi senta.
"Nico
ci sei? Dai
rispondi, mi stai facendo preoccupare!" nessuna risposta.
"Nico
Di Angelo
rispondimi ORA!" adesso sto urlando. Me ne accorgo solo quando Aracne
fa
per voltarsi verso di me.
"Il
tuo amico sta
solamente "riposando" non c'è bisogno di agitarsi Jackson,
probabilmente morirai prima te che lui..." pronuncia la parola
riposando
con una calma apparente, troppo apparente.
"Che
cosa gli hai
fatto?"
"Diciamo
che non tutti i
mali vengono per nuocere. Quando Atena mi ha trasformato in questa
creatura
mostruosa non si è ricordata, forse, che i ragni sono dotati
di veleni molto
particolari.....ad esempio il mio è un siero paralizzante."
"Lo
hai paralizzato
sporca bugiarda?" sono infuocato di rabbia
"Si
mio caro....ma a
differenza di altri veleni paralizzanti il mio arriva agli organi
vitali in
meno di due ore."
"Lo
stai uccidendo
lentamente" la mia voce è più bassa e
più fragile di quanto io la voglia
far sembrare, ma continuo il discorso "c'è un antidoto a
questo
veleno?"
"Certo!
Come tutti i
ragni, o animali velenosi in generale, ho una sacca di veleno e una
contenente
l'antidoto." sibila lei con un sorriso maligno stampato sulla faccia
"Dai
l'antidoto a Nico e
io farò tutto quello che vuoi, lo prometto!" sto piangendo.
Me ne accorgo
solo quando le lacrime solcano le guance.
"Perceus
ammiro il tuo
spirito di sacrificio ma l'unica cosa che voglio da te è la
tua morte! Cosa che
potrei soddisfare anche adesso se solo volessi."
"Ma
tu non vuoi questo
giusto? Almeno non vuoi che sia cosí la mia morte vero?"
"Vedo
che hai intuito
caro ragazzo. Voglio vederti crollare, cadere a pezzi dopo che avrai
subito le
perdite più dolorose. Voglio vedere il tuo viso spezzarsi
sotto le mille
difficoltà che la vita ha in serbo per te. Proverai per la
prima volta il
dolore, il vero dolore!"
Sento
le guancie infuocarsi
per la rabbia verso quell'insulso essere.
Solo
due ore o poco meno per
salvare la vita di Nico e magari anche la mia.
Mi
guardo intorno. Cosa
potrei trovare di utile? Vortice è troppo lontana da me e
non so per quale
motivo non mi torna in tasca, dovrei trovare un essere vivente, magari
un
ragazzo alto biondo e romano. Lo cerco dappertutto e alla fine eccolo!
Da
dietro l'angolo spunta la sua faccia da schiaffi. Non provo neanche a
dire una
parola perché so che metterei in difficoltà
Jason. Per fortuna è lui a fare la prima
mossa. Non sono bravo al gioco dei mimi, ma so riconoscere i gesti che
mi sta
facendo. Il messaggio arriva perfettamente.
"Parla,
parla e parla.
Cerca di distrarla più tempo possibile. Io ho un piano!"
L'ultima
"frase"
(se così si può dire) è quella che mi
rassicura di più. Sono felice che abbia
un piano per tirarci fuori da qui.
"Ei
bella tarantola! Non
è che ti va di farmi un ritratto su arazzo? So che sono il
tuo forte!"
"Quando
si parla di
tessitura TUTTO è il mio forte! Perché vorresti
che io ti facessi un
ritratto?"
"Beh
ovvio, sono un
bellissimo figlio di Poseidone e vorrei un arazzo come si rispetti
prima della
mia misera morte se per te va bene..."
"Mhhhh"
è
perplessa, devo inventarmi qualcos'altro.
"Sempre
che tu ne sia
all'altezza...potrei sempre chiederlo ad Atena una volta che
arriverò
nell'aldilà!"
"No
Atena no! Io sono
all'altezza, scegli me ti prego!!!" ovvio Atena è il suo
punto debole.
"Ho
compiuto la mia
scelta e la tessitrice sarà....." Aracne incrocia le zampe e
mi guarda con
gli occhi speranzosi "Aracne!"
"Si,
ho vinto io! Non te
ne pentirai ragazzo, sarà il miglior ritratto pre-morte che
un semidio abbia
mai avuto!"
"Non
ne dubito, ma,
senti non è che mi puoi allentare un po la ragnatela
così mi metto in
posa?"
"Certamente!"
si
avvicina e slaccia un paio di fili "ora stenditi con un braccio sotto
la
testa"
"Aracne
mi vuoi per caso
rappresentare come Rose del Titanic?"
"Ovvio!
È il mio film
preferito. Solo che nell'altra mano impugnerai un tridente!"
"Perfetto
allora! Si
parte!"
Sono
passati circa trenta
minuti e Aracne è a metà dell'opera. Jason si
deve sbrigare. Proprio mentre
penso a cosa si stia inventando ecco che entrano in "stanza"
centinaia di serpenti senza coda!!
Sono
terrorizzato, ma in
fondo a tutti quei
mostriciattoli c'è
Jason con in pugno la testa, ormai calva, di Medusa!!
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Capitolo 16 *** Jason- Portiamo un po di teste! ***
Allora.....diciamo
che
tagliare la testa a quella sporca gorgone di Medusa è stata
la cosa più facile
che mi sia capitata nell'arco delle ultime due ore!
Dopo
che ho visto Aracne
avvolgere tra le sue ragnatele il povero Percy, la prima cosa che mi
è saltata
in mente è:
"Jason,
fuggi il più
lontano possibile e cerca una soluzione da un posto sicuro!" questo
però
voleva dire dover ripercorrere tutto il tunnel a ritroso fino alla
grotta. Non
sarebbe stata la scelta più saggia anche perché,
nella caverna non avrei potuto
escogitare nulla di complicato per mancanza di materie prime! Quindi,
ho
rivisto la mia scelta iniziale e l'ho trasformata in un:
"Jason,
corri il più
lontano possibile PROSEGUENDO LA GALLERIA".
Di
sicuro dall'altra parte
del tunnel non avrei trovato una grotta accoglievole e scaldata dal
fuoco, ma
sicuramente avrei avuto più possibilità di
trovare idee utili per tirare fuori
Percy e Nico da quella trappola. E così infatti è
stato.
Il
tunnel, infinito ormai ai
miei occhi, mi ha fatto uscire dal terreno sottostante un grande albero
crollato e bruciato -probabilmente da elettricità dato che
era avvolto da cavi
elettrici-. Da qui in poi è stato tutto più
arduo. Ho ucciso una donna con due
teste, entrambe orrende, solamente con il mio gladius in uno scontro ad
armi
pari. Anche lei utilizzava un gladius d'oro imperiale, ma era evidente
che era
un'arma non adatta ai suoi poteri. Quindi prima uccisione in questo
posto
atroce!
Passeggiando
tra fiori e
cadaveri, sono arrivato finalmente davanti a Medusa. Questo scontro non
è stato
molto equo, non è facile affrontare un mostro che ti
potrebbe pietrificare da
un momento all'altro. Ovviamente non potevo guardarla negli occhi,
quindi ho
affidato la mia vita agli altri 4 sensi. Essendo un pretore romano sono
stato
addestrato a combattere nelle situazioni più impensabili, ma
questa è una cosa
che non si puo provare in una palestra. Sinceramente non so neanche
come abbia
fatto a sconfiggere quella megera!
Mi
sono fidato dell' udito e
dato che i suoi "capelli" sibilavano in continuazione non è
stato
molto difficile individuarla. La cosa complicata è stata
colpirla, ma una volta
superata anche quella difficoltà ecco che impugnavo in mano
la sua testa ancora
gocciolante di un liquido bluastro. Avevo sentito dire che il sangue
blu
appartenesse ai nobili, non ai mostri provenienti dal tartaro!
*
*
*
*
*
Ripercorrere
a ritroso la
galleria non è stato nulla di speciale. L'unica cosa che lo
ha reso pesante e
difficile (apparte la brutta sensazione di impugnare la testa di
Medusa) è
stato il fatto che non avevo ancora un piano e stavo correndo contro la
mia
morte certa!
Ecco.
Mi sono sempre chiesto
perché i viaggi di ritorno siano più corti di
quelli di andata, pensavo fosse
un'impressione del tipo il ritorno sembra più corto
perché hai meno interesse a
raggiungere l'obbiettivo finale e quindi puoi essere rilassato e
goderti il viaggio
(si, ogni tanto anche i bellocci tirano fuori pensieri profondi). E
invece
mentre corro a capofitto per il tunnel noto che il ritorno non
è affatto più
corto quando alla fine del viaggio dovrai salvare la vita a due amici!
Anzi è
ETERNO!
Ma
anche l'eternità ha un
limite. E alla fine riesco a raggiungere la "sala" dove è
intrappolato Percy. Sono qui ormai! Devo avere un piano. Ho il piano.
È folle,
ma è l'unico che ho in mente. Se tutto va bene
dovrò ringraziare anche il mio
insegnante di "osservazione degli animali selvatici"!
1...2...e
3 faccio un balzo
verso il centro della sala atterrando rumorosamente per attirare
attenzione.
Aracne si volta di scatto allarmata e, appena poggia gli occhi su di
me, lascio
cadere i serpenti dalla testa di Medusa, rimanendo con in mano la nuca
calva.
E
come previsto, grazie prof,
Aracne inizia a agitarsi e a strofinarsi le zampe in segno di angoscia.
È
questo il momento!
Corro
per il perimetro della
stanza in direzione di Percy. Aracne è talmente presa dai
serpenti che nemmeno
presta attenzione a quello che sto facendo. Nel giro di pochissimo
arrivo da
Percy, sfodero il Gladius e taglio la ragnatela che lo imprigionava.
"Maledetto
romano,
pensavo che mi avessi lasciato nelle grinfie del " Ragno Tuttofare"!
La prossima volta, non so, mandami un SMS con scritto così
non penserò che sei uno
sporco traditore!"
"Dai
testa d'alghe mi
puoi ringraziare piú tardi. Ora prendiamo Nico e l'antidoto!"
"Quel
soprannome ha il
copyright. Lo può usare solo ed esclusivamente Annabeth
capito?"
Mi
guarda in cagnesco e poi
scoppia in una fragorosa risata.
"Dai
Poseidone Jr.
Salviamo Nico"
"Ahhh
così va meglio! Mi
si addice di più...."
Ci
avviamo verso Nico, ma
proprio quando siamo a due passi da lui, Aracne distoglie lo sguardo
dalle
serpi e lo poggia su di noi. Non è affatto contenta.
"Jason
tu vai da Nico io
mi occupo della tessitrice!"
"Ma
Percy...."
faccio per dire ma lui mi blocca
"Ho
un conto in sospeso
che devo aggiustare. Tu vai!"
E
così corro verso Nico,
mentre con la coda dell'occhio vedo Percy che sguaina vortice e urla:
"Che
i giochi abbiano
inizio!"
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Capitolo 17 *** Percy-Fisica applicata ai ragni... ***
E così, mentre Jason cerca disperatamente di trascinare il
corpo inerme di Nico in un luogo più sicuro, io mi lancio
all'attacco di quel mostriciattolo con cui ho fin troppe cose di qui
parlare, ovviamente quando con "parlare" intendo più una
regolazione di conti. Per colpa sua ho sofferto le pene dell'Inferno
(non è un modo di dire, è la triste
realtà) e ho rischiato di perdere l'amore della mia vita:
non mi farò più mettere in difficoltà
da quel ragno, mai!
E così tra un pensiero e l'altro Aracne era ad un palmo di
naso da me, trasudante di veleno e di rabbia.
"Tu, figlio di un pescatore, non sai in che guaio ti sei cacciato."
"Tessitrice vuoi assaggiare la mia penna? E così sia!"
Faccio per tastarmi la tasca e finalmente trovo la sagoma di Vortice,
santa penna, quante volte dovrò ringraziarti? Tempo di
sfoderarla e sono corpo a corpo con lei. Parte subito all'attacco,
cerca di affondare al primo colpo con le sue zanne aguzze, ma con un
fendente la sbalzo lateralmente e così evito l'impatto.
Prima di ripartire all'attacco, Aracne tira fuori dalle sue zampe,
pelose e lunghe, delle sporgenze acuminate, probabilmente lame. Un
motivo in piú per stare in guardia. Eccola pronta alla
carica, stavolta cerca di balzarmi addosso, ma con scarsi risultati
apparentemente, non mi sfiora neanche eppure senza essere entrati in
contatto sento un bruciore sul fianco sinistro, cosa mi ha fatto? I
miei vestiti sono stati liquefatti e la mia pelle è
visibilmente ustionata.
"Cosa mi hai fatto megera? Mi hai tagliato con una di quelle cose?!"
"Ragazzo, queste 'cose' non servono a tagliare, bensì sono
molto utili per provocare gravi ustioni alla vittima...."
Solo ora riesco a vedere nitidamente le sporgenze che Aracne possiede
sulle zampe, non sono lame, non hanno una punta affilata, ma un foro,
un piccolo buco quasi insignificante.....
"È veleno?"
"Diciamo che è più il mio siero per digerire le
prede...è molto efficace anche quando lo impiego come arma a
quanto vedo..."
Il dolore è lancinante, ma in mente ho solo un pensiero, che
sgomita per emergere tra gli altri. Come farò a sconfiggere
di nuovo il Demone? Scontro fisico? Lo escluderei a priori,ma in mente
non mi vengono altre opzioni più efficaci o più
semplici. A meno che..... Decisamente la peggior decisione che potrei
fare, ma devo farlo se voglio salvarmi la pellaccia, e sapete
com'è....vorrei poter riabbracciare la mia Beth prima di
morire chiedo troppo?
"Aracne so che sei molto intelligente...."
"Sporco semidio non cadrò più nei vostri sporchi
trucchi. Credete di poter approfittare delle mie debolezze, ma io non
ho debolezze!"
"Su questo si potrebbe discutere all'infinito..."
"Cosa vorresti insinuare con questo, ragazzino?"
Ok, sta andando piuttosto bene, speriamo abbocchi.
"Beh sai che io nutro il massimo rispetto nei tuoi confronti..."
"Non fare il ruffiano, che con me non funzionano queste manfrine"
"...e che penso che tu sia un gran bel animaletto, ma secondo me
dovresti affinare il tuo sesto senso, sai tutti i ragni lo possiedono,
ma in te è un po carente"
"Il mio sesto senso è tra i piú fenomenali di
tutti i ragni, moccioso ti riuscirei a battere ad occhi chiusi solo
grazie ai miei recettori!"
Ebbene è molto più stupida del previsto, meglio
per me, decisamente! Si è infilata in un vicolo cieco e da
li non uscirà facilmente.
"Ah sì? Io non ne sarei così sicura fossi in
te....se combattessi bendata sarei molto avvantaggiato e vincerei
sicuramente, ma sarebbe troppo facile sconfiggerti così,
senza che tu opponga nessuna resistenza.... Fa nulla, combatteremo
nella maniera più convenzionale...ma sei parecchio noiosa,
non introduci mai nulla di nuovo per sconvolgere la
convenzione dei combattimenti greci, convenzione ovviamente che ha
è stata stipulata da Aten..."
"Non ti azzardare a nominare quella poco di buono! Non quando sei al
mio cospetto Perceus, non davanti ai miei occhi..."
Ed ecco che il ragnetto è rimasto intrappolato nella sua
stessa ragnatela, costituita da superbia e intrecciata da rancore.
"Per caritá la convenzione della dea della saggezza
è molto buona anzi ottima ma se provassimo cose nuove..."
"E va bene nanerottolo bendami e ti mostrerò il mio sesto
senso!"
E ora con cosa la bendo? Ah ovvio la sua ragnatela, sperando che regga
abbastanza per favorirmi. Taglio con Vortice una striscia e dopo
essermi arrampicato sul dorso di Aracne (sensazione affatto piacevole)
la bendo.
"Mi vedi millepiedi?"
"Non ti vedo ma ti sento Jackson, sei mio ora!"
Mentre si lancia all'attacco noto che si sta affidando solo alle sue
antenne, che rilevano i suoni.... Molto bene, è vulnerabile!
Evito il suo attacco e mi rifugio dietro una concavità della
grotta. Cosa dicevano a lezione di fisica? Qualcosa sulle onde sonore,
sull'eco in ambienti ampi... Wow la fisica che mi potrebbe tornare
utile per sopravvivere? Sensazioni nuove ogni dove! Costeggio il muro e
arrivo davanti ad un angolo di pietra.
"Aracne...vieni, affrontami se hai il coraggio!"
La voce rimbomba e sembra provenire dalla parte opposta alla mia,
puntualmente Aracne si tuffa da quella parte. Perfetto. Mi posizione
dalla parte opposta alla ragnatela, urlo: "A vuoto anche sta volta eh
spider-girl!? Ritenta sarai più fortunata...".
E va in rete!
"Pesca grossa oggi, il mio padre pescatore sarebbe orgoglioso di me non
trovi?"
Mi avvicino e quando lei fa per parlare gli pianto Vortice nel centro
della corazza, uno spruzzo appiccicoso esce di getto e non facendo in
tempo a spostarmi mi fa una bella doccia. Ma poco conta, Aracne
è li morente. Prima di lasciarla, riesco a trovare il
coraggio e la forza di infilare il braccio nella fessura creata da
vortice per estrarre la sacca dell'antidoto. Nico, gli sarà
rimasto poco tempo ormai, devo trovare lui e Jason, immediatamente!
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