Will you be my prince?

di WondeRouis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 2: *** 2. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 3: *** 3. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 4: *** 4. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 5: *** 5. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 6: *** 6. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 7: *** 7. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 8: *** 8. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 9: *** 9. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 10: *** 10. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 11: *** 11. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 12: *** 12. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 13: *** 13. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 14: *** 14. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 15: *** 15. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 16: *** 16. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 17: *** 17. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 18: *** 18. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 19: *** 19. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 20: *** 20. Chatper.. ♥ ***
Capitolo 21: *** 21. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 22: *** 22. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 23: *** 23. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 24: *** 24. Chapter.. ♥ ***
Capitolo 25: *** 25. Chapter.. ♥ ***



Capitolo 1
*** 1. Chapter.. ♥ ***


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Questa storia la dedico a lei, Lulù, una delle persone più importanti della mia vita.
 
 
Sin da piccolo, per colpa dei miei genitori, ho cambiato scuola in continuazione, quindi dovrei essere abituato a tutto questo, ma proprio non ci riesco. Infilo lo zainetto e mi giro verso mia madre che con una mano tiene il volante e l'altra sul cambio. Ferma l'auto. 
 
- Sono nervoso - inizio a giocherellare con il bottone del mio maglione e lei ridacchia 
- Sempre il solito e poi finisci per fare amicizia con tutta la scuola - risponde 
 
Certo, questo è quello che le racconto per non farla preoccupare, ma in realtà non è affatto cosi. In tutte le scuole sono sempre stato vittima di bullissmo riguardo al mio orientamento sessuale. Mi hanno chiuso negli armadietti dello spogliatoio maschile, mi hanno picchiato sul retro della scuola, mi hanno fatto cadere cosi tante volte i libri dalle mani per i corridoi e ho dovuto subirmi le risate di tutti. Ormai la mia vita è questa e non posso fare altro che aspettare la fine del liceo. 
 
- Vieni a prendermi tu? - chiedo, osservando l'enorme struttura alle mie spalle
- Certo che si. Ora vai, altrimenti fai tardi - mi stampa un bacio sulla fronte 
 
Annuisco e tremando un po' con la mano, scendo dall'uto e mi immobilizzo davanti al grande cancello. Amo studiare, apprendere nuove materie e nuove cose perché entro in un mondo. Un mondo tutto mio. Sono un genio della matematica.
 
- Ciao, tu sei nuovo? - un ragazzino biondo, più o meno della mia età, mi si avvicina
- S..si, mi sono appena trasferito - inizio a giocherellare di nuovo con il bottone
- Comunque io sono Niall - mi da una pacca sulla spalla, allontanandosi da me 
 
Salgo velocemente i tre scalini e mi fiondo nella struttura. Non ci sono molti ragazzi e cosi mi affretto ad andare in segreteria per consegnare alcuni documenti e ritirare il mio orario scolastico. Saluto la donna cicciona, ma simpatica, dietro al bancone e vado via e nello stesso istante, suona la campanella. Sobbalzo, spaventato. 
 
-Ehi, scu.. scusami - sussurro imbarazzato, osservando il ragazzo davanti a me 
- Sfigato, stai più attento - mi spinge via con la mano, facendomi tentennare 
 
Quando si allontana, non posso fare altro che fissare il suo fondoschiena e arrossisco. 
Datti un calmata se non vuoi essere scoperto anche qui, per di più il primo giorno di scuola.
Scuoto la testa e mi affretto a raggiungere la mia classe. Storia. Entro e impacciato, mi avvicino alla cattedra. Il resto dei ragazzi parla tra di loro, senza curarsi del professore che legge qualcosa sul proprio registro. 
 
- Ehm.. Salve, sono il nuovo arrivato - l'uomo alza la testa, guardandomi negli occhi 
- Oh si, tu sei Harry Styles, giusto? - annuisco alle sue parole e si alza in piedi, sorridendomi
 
La sua mano si scontra due volte cotro la scrivania per far zittire tutti che corrono a sedersi al proprio posto. Gli occhi di tutti sono puntati su di me e imbarazzato, abbasso la testa. Il professore mi presenta alla classe, che mi saluta con un semplice "ciao" generale e mi ordina di sedermi dove voglio. Osservo la stanza e la disposizione dei banchi e alla fine opto per l'ultimo a destra, quello vicino alla finestra. 
Qualche minuto dopo inizia la lezione e come sempre, il professore spiega ed io inizio a prendere appunti, siccome sono nuovo e devo recuperare alcune cose che nella scuola vecchia non avevo ancora studiato. L'ora, per fortuna, passa velocemente e anche quelle successive. Quando arriva la pausa pranzo, sono indeciso se andare in mensa oppure no e alla fine decido la seconda opzione. Inizio a camminare per i corridoi, in silenzio, saltellando da una mattonella ad un'altra, quando una voce dolcissima inizia a penetrare nelle mie orecchie, facendomi sorridere. Seguendo la voce, arrivo davanti ad una porta socchiusa e senza fare rumore, inizio ad aprirla lentamente. Un gruppo di ragazzi, ad occhi una decina se non di più o di meno, sono seduti sulle sedia, un uomo che deduco sia il professore è appoggiando ad un pianoforte e questo viene suonato da un ragazzo che si trova di spalle e che dal movimento delle spalle, capisco che la voce angela appartiene a lui. Mi avvicino di più per sentire meglio la voce quando la porta si spalanca e finisco con la faccia sul pavimento. Tutti gli sguardi sono su di me e arrossisco.
 
- E tu chi sei? - il professore mi si avvicina, porgendomi la mano e sorridendomi 
- Sono.. sono Harry Styles sign.. professore - balbetto impacciato, facendolo ridacchiare 
- Bene Harry Styles, sei interessato al nostro Glee Club? - aggiusto il maglione 
- Glee Club? - chiedo, accennando un sorriso. Ma non è il nome di quella seria televisiva? 
- Esattamente! Allora, sai cantare? - chiude la porta alle nostre spalle
 
Mi stanno fissando ancora tutti e riesco a notare anche il ragazzo biondo di stamattina, Niall che mi sorride e al suo fianco si trova una ragazzina sempre bionda dagli occhioni azzurri e un sorriso smagliante sulle labbra. Anche il resto dei presenti mi sorride e ricambio. Il tizio che stava suonando, finalmente si gira verso di me e sgrano gli occhi. E' il ragazzo più bello che io abbia mai visto. Capelli scuri e piccoli occhi azzurri colorati da una matita nera abbastanza marcata e alcune piercing sul viso. Uno al labbro inferiore e l'altro sull'occhio destro. Alle orecchie ne ha tantissimi, non riesco nemmeno a contarli, ma è davvero perfetto cosi. Indossa una felpa abbastanza pesante e stretta di colore nero. 
 
- Harry, allora ti va di farci sentire la tua voce? - mi chiede ancora il professore
- Non.. non sono bravo a cantare - balbetto, senza staccare gli occhi dal ragazzo strano 
- Vediamo! - esclama, allontanandosi da me e accomodandosi su una delle tante sedia 
- Canto.. canto a cappella? - chiedo. Nella stanza, iniziano a ridere tutti. 
- Ragazzi! - li rimprovera il professore alzando gli occhi verso l'alto
- Comunque si, se per te va bene, altrimenti Louis può seguirti con il pianoforte - 
 
Mi giro di scatto verso il ragazzo che sbuffa. Cerco di nascondere un sorriso. Si chiama Louis e anche se non gli si addice per niente, è davvero un nome bellissimo e penso sia perfetto per la sua voce. Inizio ad intonare Isn't she lovely di Steve Wonder.
 
                                                                   Isn't she lovely 
                                                                 Isn't she wonderful 
                                                                  Isn't she precious 
                                                             Less than one minute old 
                                                      I never thought through love we'd be 
                                                           Making one as lovely as she 
                                                       But isn't she lovely made from love 
 
Mi fermo, troppo imbarazzato per continuare e osservo tutti i presenti che mi fissano sconvolti. Io li avevo avvisati, ma sono stati loro a non volermi ascoltare. Sto per andare via quando il professore mi richiama e nello stesso istante, iniziano tutti ad applaudire. Sgrano gli occhi e senza rendermene conto, mi giro verso Louis e noto che sta applaudendo anche lui. 
 
- Ma sei bravissimo - strilla la ragazzina seduta vicina a Niall 
- Ha ragione Perrie, Harry. Senti, ho una proposta da farti - il professore mi si avvicina
- Mi.. mi dica - sussurro ancora imbarazzato, guardandomi intorno
- Ti andrebbe di entrare nel nostro Glee Club? - 
 
Osservo il viso di tutti i presenti che annuiscono, per farmi accettare, ma per la seconda volta, mi giro verso Louis che accenna solamente un piccolo sorriso di incoragiamente. Accetto, ma solo perché voglio ancora ascoltare la sua voce, vedere i suoi occhi. Il primo giorno di scuola e sono già cotto a puntino.
 
- Si, va bene - iniziano tutti ad urlare e mi corrono incontro, abbracciandomi tutti insieme 
 
Sorrido e mi lascio abbracciare. Sarà forse la buona volta? In realtà non lo so ancora, anche perché non sanno niente sui miei gusti sessuali, quindi.. Per ora però preferito non dire niente.
 
- Harry, io sono il professore Liam Payne e loro sono Niall, Zayn, Edward, Josh, Perrie, Jade, Jasy, Leigh-Anne e infine Louis - li presenta il professore e mi sorridono tutti, di nuovo 
 
Il gruppo mi fa sedere su una sedia e iniziano a parlarmi di loro. Scopro che Niall, Zayn, Edward e Josh sono del quarto anno mentre le ragazze sono tutte del terzo.
 
- E tu invece? Di che anno sei? - mi chiede Jade, curiosa di sapere di più
- Sono del secondo anno - sussurro imbarazzato
- Allora tu sei il più giovane del gruppo mentre Louis il più vecchio, anche se più scemo. E anche lui al quarto anno, ma solo perché ne ha perso uno - spiega Niall, ridendo 
 
Ridacchio anche io e ritorno a guardare per la terza volta il diretto interessato che si trova vicino al professore, ma riesco a notare un sorriso divertito anche sulle sue labbra. 
 
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Salve, per quelle che non mi conoscono, sono Rò. Questa è la mia prima storia Larry, anche se ho già scritto alcune OS che trovate nel mio canale. Beh.. In realtà non so che altro dire, solo.. Spero vi sia piaciuto come inizio. Insomma, ho un debole per Glee e anche per i Larry, quindi ho deciso di fondare insieme alcune mie passioni anche se ammetto che l'idea di Harry nerd mi è venuta appena ho visto il Trailer di Bet Song Ever di Marcel/Harry xD Fatemi sapete cosa ne pensate e se è il caso di continuare oppure fermarmi qui. Alla prossima ♥
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** 2. Chapter.. ♥ ***


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E' passata una settimana e ogni giorno il Glee Club si riunisce nella solita stanza per cantare, stare insieme, ridere insieme, scherzare insieme. Sono una grande famiglia, si vogliono tutti bene. Ho parlato con tutti, tranne che con lui che si limita a fissarmi da lontano, a salutarmi con un sorriso o con un cenno del capo. Forse non gli sono simpatico, però i suoi sorrisi sono sinceri o almeno, credo. 
 
- Ciao Harry - Zayn si appoggia con la schiena contro la fila di armadietti 
- Ciao Zayn, tutto bene? - chiedo, sfilando dal mio armadietto il libro di matematica
- Certo, a te tutto bene? - inizia a giocherellare con il suo cellulare 
- Bene, grazie - chiudo l'armadietto e insieme ci avviamo verso le nostre classi 
 
Zayn, Niall, Perrie e Jade sono i più popolari della scuola e li rispettano tutti. Zayn è il capitano della squadra di calcio mentre Perrie quella delle Cheerledears e Niall è il vice di Zayn e Jade quello di Perrie. Josh e Leigh-Anne sono nella squadra di nuoto e questi vengono sempre derisi siccome da anni non vincono una gara e infine ci sono Jess e Edward, Ed per gli amici,  e entrambi non appartengono a nessun gruppo e quindi, prima di entrare nel Glee Club, venivano presi di mira da quelli più popolari, ma quando il professore Payne ha deciso di fare il provino per il Glee Club e sono entrati anche i più popolari, nessuno più si avvicina a loro e li trattano con rispetto. 
 
- Ci vediamo in mensa, ok? - mi dice Zayn, salutandomi con una pacca sulla spalla
 
Annuisco, mentre cerco di non inciampare nei miei stessi piedi e mi affretto ad entrare in classe. La mia materia preferita, matematica. Saluto il professore che ricambia e vado a sedermi al solito posto, cioè al primo banco al centro. Il professore inizia a spiegare ed io, lo seguo, senza mai staccare gli occhi dalla lavagna, dai tanti numero che ci sono. Mi piace la matematica perché è sempre la stessa in tutto il mondo, non cambia mai e forse proprio perché io odio i cambiamenti. Odio cambiare scuola, cambiare casa, cambiare "amici" e cambiare vita ogni tre mesi per colpa del lavoro di mia madre.
 
- Domani, vi avviso, ci sarà una verifica - ci comunica il professore
 
Metà classe inizia a sbuffare e scuoto la testa, ridacchiando. 
Afferro il mio zainetto con il libro e mi affretto ad uscire dalla classe per correre nell'altra e quando lo faccio, mi scontro con qualcuno e questa volta, cado per terra. E' sempre il ragazzo della settimana scorsa, ma questa volta non si limita a darmi una spinta, mi afferra per il colletto della camicia che porto sotto al maglioncino e mi spinge con la schiena contro il muro alle mie spalle. 
 
- E' la seconda volta che mi finisci addosso, sfigato - sibila, avvicinando il viso al mio
- Sc.. scusami, io non.. non volevo - balbetto, impaurito da una sua futura azione 
- Non me ne faccio niente delle tue scuse, hai capito? - mi scuote forte
 
La mia testa si scontra con il muro alle mie spalle due volte e cerco di non piangere. Dai Harry, non farlo, non ora davanti a lui e davanti a tutta la scuola che dopo scoprono il vero te e quelli del Glee Club ti cacciano. 
 
- Che sta succedendo? - ci giriamo entrambi verso la nostra destra
- I cazzi tuoi, Tomlinson - sibila il ragazzo che mi tiene ancora stretto per il colletto
- Questi sono cazzi miei, Grimshaw - sibila, allontanando la sua mano da me 
 
Il ragazzo, Grimshaw, avvicina una seconda voi il suo viso al mio, guardandomi in malo modo e poi si allontana. Chiudo gli occhi per cercare di ricacciare indietro le lacrime e di calmarmi siccome tutto il mio corpo sta tremando e mi sistemo gli occhiali sul naso.
 
- Ehi, stai bene? - la sua voce angelica mi penetra nelle orecchie, facendomi rilassare 
- Si.. si. Grazie mille - apro gli occhi e mi giro verso di lui, facendo un piccolo sorriso 
- Grimshaw è uno stronzo e desidero pestarlo a sangue dalle elementari - sgrano gli occhi
- Comunque, ora che lezione hai? - chiede lui, incamminandosi con me al suo fianco 
- Educazione fisica , e tu? - chiedo. Voglio ascoltare ancora e ancora la sua voce.
- Anche io, avanti vieni, andiamo nello spogliatoio - appoggia una mano sulla mia spalla
 
Vado letteralmente a fuoco e sento il cuore battere all'impazzata. 
Arriviamo nello spogliatoio e ci trovo alcuni ragazzi in pantaloncini corti e senza maglia o viceversa o addirittura, solamente con gli slip. Di certo un ragazzo omosessuale, davanti a tutto questo, non riesce a mantenere la calma e sono ancora un pivellino con gli ormoni impazziti da quindicenne.
 
- Ehi, ti senti bene? Sei tutto rosso - Louis mi osserva attentamente e abbasso la testa
- Certo e che fa abbanstanza caldo - sposto alcuni ricci che mi ricadono sulla fronte 
 
Annuisce, anche se non del tutto convinto dalle mie parole e sfila via la sua felpa nera e per poco non mi strozzo con la mia stessa salita. Le sue braccia, entrambe, sono tutte tatuate da strani simboli e lo stesso il suo petto. Sfila via anche i jeans e nei miei pantaloni succede una cosa davvero imbarazzante. Ha un sedere meraviglioso, perfetto, da far invidia anche a quello delle ragazze. Alto, rotondo e sodo e che viene fasciato dagli slip neri che stringono anche il suo membro. 
 
- Ehi Harry, ti muovi? - mi dice lui e sbatto ripetutamente gli occhi, imbarazzato 
- Eh? Si, certo, subito - corro verso il mio armadietto e afferro il mio cambio 
 
Siflo velocemente via i pantaloni marroni e infilo velocemente i pantaloncini gialli fluorescenti e le scarpette da ginnastica. Sfilo anche il maglione e la camicia e sto per infilare la canotta bianca quando una mano sfiora la mia pancia piatta. Sobbalzo e mi giro di scatto, spaventato. 
 
- Non sei niente male - dice ridendo, leccandosi le labbra e infilando la sua canotta 
- Ah.. nemmeno tu - sussurro senza rendermene conto, imbarazzato e rosso in viso
 
Infilo anche la mia canotta e mi fermo ad osservarlo mentre marca i suoi occhi con una matita nera, rendendoli ancora più piccoli, ma quelle pozze azzurre brillano lo stesso. Le sue labbra sono abbastanza sottili, ma ho una gran voglia di baciarle, di scoprire se sono morbide oppure no, calde o fredde, bagnate o asciutte. 
 
- Ehi ragazzi - da lontano, Perrie ci saluta entrambi e anche se impacciato, ricambio 
 
E' ancora tutto nuovo, strano per me. Conoscere persone popolari e stare con loro, senza nessuno che ti offende o ti picchia o meglio, quasi. Ora mi sono fatto un nuovo nemico, quel Grimshaw che personalmente odio già con tutto me stesso anche se ammetto che mi fa abbastanza paura. E poi c'è Louis che non è popolare, ma nemmeno lo sfigato di turno e che mi ha difeso. Sorrido come uno stupido, ripensando all'espisodio di poco fa. 
 
- Forza ragazzi, entrate in campo e giocate a pallalvolo - ci urla contro il professore
 
Louis gli alza il dito medio e l'uomo diventa rosso dalla rabbia e sta per urlargli contro ma resta in silenzio e si avvicina ad un gruppo di ragazzi che sta giocando a calcio. Ridacchio divertito e Louis si gira verso di me, facendomi l'occhiolino e spingendomi in pista. Come sempre, inciampo nei miei stessi piedi ma per fortuna riesco a tenermi in piedi e piano entro in campo. Louis invece si siede per terra e sfila via da non so dove una sigaretta e inizia a fumare, beccandosi una seconda occhiataccia dal professore. 
 
- Attento! - urla qualcuno nella mia direzione
 
E mi giro troppo tardi. Resto fermo in mezzo alla palestra e osservo il pallone che viene nella mia direzione molto velocemente. Mi finisce in piena faccia, facendomi cadere per terra e facendo volare via anche i miei occhiali. Sbatto con la testa contro il pavimento della palestra e caccio un piccolo urletto di dolore. 
 
- Styles, sei una checca - urla qualcuno, facendo ridere il resto dei presenti 
- E tu sei un coglione - strilla Perrie e qualche secondo dopo, me la ritrovo vicino 
- Stai bene? - continua poi, aiutandomi ad alzarmi. Mi tocco il naso.
- Edwards, portalo in infermeria che gli sta uscendo il sangue dal naso - dice il professore
 
Mi afferra per il braccio e mi trascina fuori dalla palestra, ma anche senza occhiali, riesco a notare Louis che sferra un pugno ad un ragazzo ma forse mi sbaglio, forse gli sta dando solamente il cinque. Infondo sono senza occhiali e la mia vista fa abbastanza schifo. 
 
- Harry, non mi svenire che non riesco a tenerti da sola - dice ridendo la bionda 
- Non.. non lo farò, credo - rispondo, accennando un piccolo sorriso 
 
 
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Salve! Eccomi con un nuovo capitolo. Spero vi sia piaciuto, a me tanto, soprattutto quando Louis difende Harry. Mi lasciate una piccola recensione almeno di dieci parole? Dai, cosi mi fate sapere se ne vale la pena continuare oppure fermarmi qui. 
Un bacio enorme a tutte :)
Rò*

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Capitolo 3
*** 3. Chapter.. ♥ ***


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- I still hear your voice, when you sleep next to me -  Perrie inizia a cantare 
 *Continuo a sentire la tua voce, quando dormi accanto a me *
- I still feel your touch in my dreams - continuo io con la seconda strofa
 * Continuo a sentire il tuo tocco nei miei sogni *
 
Il resto dei ragazzi ci osserva e muove la testa a ritmo di musica, cioè lenta. Louis suona il piano che si trova davanti a me. Io lo guardo negli occhi e lui sorride. Perrie fa la stessa cosa con Zayn che ricambia. Ho scoperto che le piace Zayn da due anni, però questo la vede solamente come una buona e fidata amica e proprio per questo lei sta male. Zayn gli racconta anche i suoi incontri intimi con altre ragazze. 
 
- You make me rise when I fall - Perrie continua a cantare, guardando poi tutti
 * Senza di te è difficile sopravvivere *
- Need you by my side - canto, girandomi verso di lui
 * Ho bisogno che tu sia accanto a me*
- Cause everytime we touch, I feel this static - cantando, Perrie mi stringe la mano
* Perchè ogni volta che ci tocchiamo, sento la staticità *
- I can’t let you go. Want you in my life - canto l'ultima strofa e la canzone finisce
* Non posso lasciarti andare. Ti voglio nella mia vita *
 
Tutti si alzano in piedi ad appaludirci e Perrie mi si fionda addosso, abbracciandomi. Rido, divertito dal suo entusiasmo e quando il professor Payne si alza in piedi, noi due andiamo a sederci al nostro posto. Anche Louis si alza dallo sgabello e corre a sedersi accanto a me, l'unica sedia libera. Mi strizza l'occhio e per poco non cado dalla sedia. Il professore continua a parlare, ci racconta delle prossime gare in vista con altri Glee Club di altre scuole nei dintorni e ci incita ad impegnarci, cosi possiamo andare alle nazionali. 
 
- Ora sta per suonare la campanella quindi andate ma domani di nuovo alla stessa ora - 
 
Annuiamo e ci salutiamo con un cenno del capo, poi usciamo tutti dalla stanza e ci avviciniamo ai nostri armadietti. Quello di Niall è vicino al mio, cosi andiamo insieme e inizia a parlare della partita di calcio che si terrà tra qualche giorno e lo ascolto volentieri. Non ho mai avuto amici ma con loro è tutto diverso e mi piace stare ad ascoltarli, persino quando Perrie che si lamenta del suo colore dei capelli. Ogni settimana cambia colore, ma è sempre bellissima e perché no, anche un po' pazza. 
 
- Che lezioni hai? - mi chiede lui chiudendo poi il suo armadietto e guardandomi
- In realtà ho un'ora di buca e ne approfitto per ripetere per l'ora dopo - rispondo 
- Piccoli secchioni crescono - ridiamo entrambi e ci incammiamo verso la sua classe
 
Parliamo ancora un po' della partita, spiegandomi alcune cose che personalmente non ho mai capito e penso mai capirò e poi lo lascio entrare in classe. Mi saluta con una pacca sulla spalla e mi allontano sorridendo alle persone che mi salutano con un cenno del capo. Vado verso il campo all'aria aperta e sto per salire sulle tribune ma quando sto per farlo, qualcuno mi afferra per il polso. Lascio cadere il libro dalle mani quando mi trascina dietro alle tribune e solo quando mi spinge per terra, lo riconosco. Nick Grimshaw insieme ad altri due ragazzi abbastanza grossi. Mi sorride in modo cattivo e poi si avvicina a me, afferrandomi per il colletto. 
 
- Ora il tuo amichetto non c'è per difenderti - dice ridendo insieme ai due 
- La.. lasciami! - balbetto spaventato, incapace di muovermi per la paura 
 
Mi sferra un pugno nello stomaco facendomi cadere all'indietro e volare via gli occhiali. Si piega sulla gamba afferrandomi una seconda volte per il colletto della camicia che si trova sotto al maglioncino e mi da una testata sul naso. 
 
- Nessuno mi dice cosa devo o non devo fare - sibila alzandosi in piedi 
 
Mi sferra un calcio nella pancia, facendomi urlare per il dolore e va via, lasciandomi solo nel mio stesso sangue. Sangue che cola dalla bocca e dal naso. E mi sbagliavo, le cose non sono cambiate. Le persone continuano a farmi del male ancora e ancora e ancora. Forse sono io quello sbagliato, infondo mi piacciono i ragazzi e anche io sono un ragazzo. Sono quello strano, quello diverso. 
 
- Ehi, c'è qualcuno? - mi immobilizzo, cercando di alzarmi per scappare via 
- Harry! - un rosso mi si avvicina e solamente dalla voce riesco a riconoscerlo. Ed.
- Ehi, che ti è successo? - continua mentre mi afferra per le spalle, alzandomi
 
Strillo per il dolore e mi chiede scusa, aiutandomi poi con molta più calma e dolcezza e mi trascina verso le tribune e mi fa accomodare proprio sulla prima. Si siede al mio fianco e aspetta una mia confessione che però non arriverà.
 
- Stavo... stavo salendo le tribune ma sono scivolato di lato - mento. 
- Certo, però cadi dietro alle tribune? Inventane una migliore - risponde lui 
- Non importa ok? Capita, ma tu non dirlo a nessuno - sono quasi in lacrime 
- Possiamo dirlo al professor Payne - propone lui offrendomi un fazzoletto 
- No, è solo la prima volta ma se capita glielo dico io, tu non parlarne con nessuno - 
 
Annuisce anche se riesco a notare un po' di rabbia nei suoi occhi e mi asciugo la bocca e poi avvicino il fozzoletto al naso. Prende i miei libri dalle tribune e il mio zaino e insieme andiamo nel bagno dei ragazzi per darmi una sistemata.
 
- Torna a casa, avverto il tuo professore che non ti sei sentito bene - mi dice il rosso 
- Grazie e.. -
- Non parlerò, promesso - mi sfiora i ricci, sorridendomi e si allontana 
 
Mi avvicino al mio armdietto e prendo i libri delle materie che dovrei studiare domani e vado a casa. Ci trovo mia madre che appena mi vede sgrana gli occhi e si avvicina, spaventata. La tranquillizzo dicendole una bugia, come sempre.
 
- Stavamo giocando a pallalvolo e mi hanno dato una testata - la rassicuro 
- Sei proprio negato - mi da una pacca sul fianco e stringo i denti, trattenendo le urla 
 
Annuisco, fingendo un sorriso e vado in camera mia, chiudendomi poi la porta alle mie spalle. Ci scivolo vicino e scoppio a piangere, nascondendomi il viso tra le mani. Senza rendermene conto, mi addormento lì, sul pavimento e con il dolore che mi fa da migliore amico ormai da.. da tre anni se non di più. 
 
Il mattino seguete mi ritrovo con il labbro rotto e il naso abbastanza gonfio e un occhi nero ma non troppo, più nel viola. Quando sfilo via la maglietta, noto un enorme ematoma al fianco e senza pensarci due volte infilo una delle mie tante camice bianche con sopra un maglioncino di lana a maniche corte e i pantaloni marroni con le All Star. Sin da piccolo mi sono vestito in questo modo e non ho intenzione di cambiare, mi piace il mio look perché mi differenzia dagli altri ed io sono diverso e.. sbagliato. 
 
- Perché non mettiamo qualcosa sul tuo occhio? - mamma mi si avvicina e mi sorride 
- Si, forse è meglio - rispondo io. Andiamo insieme in camera sua 
 
Lo copre con quella roba che di solito usano le donne per colorarsi la faccia e come per magia il segno viola va via. Mi sorride e poi ritorniamo giù. Afferro gli occhiali che uso quando non trovo gli altri che in questo caso si trovano ancora dietro alle tribune. Saliamo in auto e una volta arrivati, si ferma davanti al cancello e la saluto con un bacio sulla guancia. Metto piede nella struttura e quando entro nella classe del Glee Club siccome abbiamo lezione in prima ora tutti insieme, gli occhi sono puntati tutti su di me. 
 
- Buongiorno professore - saluto l'uomo che mi da una pacca sulla spalla e sorride
- Ciao ragazzi - li saluto tutti con un cenno del capo e mi accomodo sulla mia sedia 
 
Nessuna osa chiedermi cosa mi è successo, nessuno tranne un certo punk di mia conoscenza che mi fa impazzire ogni volta che posa gli occhi su di me, che mi sfiora o che mi sorride. Si siede al mio fianco e mi afferra per il polso, facendomi spaventare.
 
- Chi ti ha picchiato? - sibila al mio orecchio
- Ne.. nessuno, sono caduto sulle tribune mentre studiavo - balbetto
- Non mentirmi, so quando questo è un labbro rotto grazie ad un pugno oppure no -
- Senti, fatti gli affari tuoi. Sono caduto sulle tribune e con me c'era anche Ed, se non ci credi puoi chiederlo anche lui - scrollo le spalle e guardo il rosso che mi fissa
 
Resto sconvolto dalle mie parole e dalla mia risposta cosi ferma e decisa, ma forse solo perché non voglio che si metta nei guai per colpa mia anche se.. Io e lui non siamo molto amici e quella volta mi ha salvato solamente perché era di passaggio, ma di certo non è cosi scemo da litigare per me e da perdere l'anno scolastico, di nuovo.
 
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Ciao bellissime. Eccomi con un nuovo capitolo tutto per voi.. Spero vi sia piaciuto e come sempre, aspetto qualche vostra recensione per sapere cosa ne pensate della storia. Accetto di tutti, tranne gli insulti.. :)
Alla prossima bellissime

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Capitolo 4
*** 4. Chapter.. ♥ ***


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- Avete visto Louis? Quel ragazzo è pazzo - dice ridendo Jade 
- Cosa diavolo ha fatto ora? - chiede invece Niall, scoppiando a ridere da solo 
- Guarda con i tuoi occhi - la ragazza indica alle nostre spalle e mi giro di scatto anche io 
 
Entra in classe con addosso una maglietta a maniche corte nera che mostra le sue braccia tatuate, dei pantaloni abbastanza stretti che fasciano le sue gambe sode e muscolose e infine, porto il mio sguardo sul suo viso. I soliti piercing, il solito sguardo da duro, gli occhioni azzurri colorati con la matita nera e infine i suoi capelli. Sono tutti rossi e non un rosso scuro, ma uno di quelli che ti fanno girare la testa per il colore acceso. Ma è perfetto anche in questo modo. Saluta il professor Payne con una pacca sulla spalla, proprio come ci si saluta tra amici e poi fa lo stesso con Zayn, Niall e Josh. saluta Jade e Jess con un cenno del capo e poi arriva il mio turno. Si limita a sfiorarmi solo la spalla o meglio dire, ad accarezzarla e mi accenna un sorriso. Gli sorrido anche io, poi abbasso la testa verso le mie scarpe e inizio a giocare con il bottone del mio maglione. Fa abbastanza freddo e lui viene a scuola a maniche corte. Ma lui è strano. Però mi piace proprio per questo. Arrivano poco dopo anche Perrie, Leigh-Anne e Ed e il professore inizia a parlare.
 
- Ieri sera stavo pensando.. e se facciamo un duetto? Non come quello di che hanno fatto Perrie e Harry anche se devo ammettere che sono stati bravissimi, ma voglio più una gara tra di voi. Insomma, non siete per niente combattivi in questo periodo. Quindi, chi riesce a vincere questa gara di canto, avrà due biglietti per il cinema, gratis - il professor Payne spiega la sua idea 
- E chi giudicherà? - chiede interessata Perrie, guardando poi Jade che le sorride complice
- Io insieme alla professoressa Hale e al coach Higgins - risponde subito l''insegnante 
- Ok. Io ci sto e voi? - Zayn ci guarda tutti e annuiamo.
 
Il professore inizia a fare le coppie, accoppiando una voce bassa con una più alta. Mette insieme Jade e Leigh-Anne, Jess e Perrie, Ed e Zayn, Niall e Josh e mi giro di scatto verso Louis che già mi stava fissando. La mia voce è quella di Louis insieme? Sono cosi diverse, ma forse ne uscirà qualcosa di veramente fantastico e poi lui suona il piano, quindi.. Ok, forse riusciamo a vincere e chi lo sa, forse andiamo anche insieme al cinema. 
 
- Professore, le canzoni possiamo sceglierle noi oppure no? - chiede invece Ed 
- Qualsiasi canzone per me va bene, fate voi - l'uomo scrolla le spalle e guarda la sua agenda
 
Ogni coppia si allontana dalle altre, iniziando a parlare della loro esibizione e Louis mi fa segno di raggiungerlo vicino al pianoforte, iniziando ad accarezzare dolcemente i tasti. Imbarazzato, mi siedo al suo fianco e restiamo in silenzio o meglio dire, io resto in silenzio, lui continua a sfiorare i tasti liberando nell'aria una dolce melodia. 
 
- La tua band preferita? - mi chiede all'improvviso, facendomi quasi strozzare con la mia salita 
- Ho un debole per i The Script - rispondo
- Ho un debole per i The Fray - accenna un sorriso e lo faccio anche io
 
Bene. Di musica non abbiamo niente in comune anche se devo ammetterlo, i The Fray mi piacciono molto ma non conosco tutte le loro canzoni. Ritorna il silenzio tra di noi e osservo il suo profilo perfetto. Le labbra rosee e sottili strette tra di loro, quel filo si barba che rende un po' più mascolino il suo viso da bambino e gli occhi piccoli. Anche se è ricoperto di tatuaggi e di piercing, la sua bellezza è sovrumana. Forse non è veramente reale, forse tutto questo, il Glee Club e tutti quelli che ne fanno parte sono solamente un mio sogno. Forse Nick è l'unico reale. Forse lui mi ha picchiato e mi ha spedito direttamente in ospedale, in coma, ed ora sto sognando una vita migliore, con amici e con una super cotta per un punk. 
 
- Perché sei sempre cosi silenzioso? - mi chiede lui, sfiorandomi dolcemente il braccio 
- Non mi piace parlare molto - sussurro, osservando le sue dita affuscolate da pianista 
- A me invece piace parlare, tanto, ma non lo faccio con tutti - risponde lui 
 
Annuisco. Mi piace il fatto che risponde alle sue stesse domande senza darmi nemmeno il tempo di chiederle a lui. Vuole farsi conoscere da me ed io voglio conoscerlo a tutti i costi. Voglio essere suo amico, un suo confidente, qualcuno di cui possa fidarsi ciecamente. 
 
- Senti, tu scegli una canzone che ti piace di più dei The Script ed io faccio lo stesso con i The Fray e poi le uniamo, va bene? - si alza in piedi, porgendomi la mano e l'afferro subito
 
Scappa verso la sala informatica mentre io afferro un foglio dalla mia borsa e inizio a scrivere le parole della mia canzone preferita dei The Script. Una volta finito, osservo i presenti che parlano animatamente tra di loro, poi ognuno si allontana e va via dalla classe per andare chi in sala musica o nelle altre classi per provare le loro canzoni. Louis ritorna dopo quasi trenta minuti con in mano alcuni fogli che lascia cadere sul suo pianoforte. Gli spartiti e anche il testo della canzone. 
 
- Harry, vieni, fammi vedere la canzone che hai scelto - dice, sorridendomi 
 
Annuisco e corro letteralmente verso di lui, inciapando anche ma per fortuna il professor Payne mi afferra al volo e mi tiene ben saldo sul pavimento. Arrossisco per la figuraccia e abbasso la testa quando arrivo davanti a Louis. Mi sfila il foglio dalle mani e mi spinge scherzosamente all'indietro. Sorrido. Si complimenta per la canzone e iniziamo a provare tutto il resto dell'ora. Verso le tredici, Niall e Zayn, vanno in mensa a prendere il cibo per tutti noi e pranziamo sul pavimento, seduti tutti in cerchio a raccontare o meglio dire, loro raccontano, qualcosa di divertente. Io mi limito semplicemente ad annuire e ridere. Anche Louis al mio fianco fa la stessa cosa e nessuno osa chiedergli qualche episodio divertente e non lo fanno nemmeno con me. Molto meglio cosi, perché nella mia vita non mi sono mai divertito. Ho sempre pianto e sono sempre stato da solo. Finito di pranzare, ci salutiamo siccome abbiamo le ultime due ore di lezioni. Matematica e letteratura inglese. La prima è la mia preferita mentre la seconda è una di quelle che studio molto volentieri. L'ultima campanella suona alle quindici e trenta e quando tutti abbandonano la struttura per ritornare a casa, noi del Glee Club ci riuniamo di nuovo. 
 
- Ragazzi, ecco la professoressa Hale e il coach Higgins  - dice Payne, indicandoli 
- Salve! - rispondiamo tutti, salutando i due che si accomodano vicino al professor Payne 
 
I primi a cantare sono Ed, che suona anche la chitarra, e Zayn che vanno alla grande. Le loro voci insieme sono un qualcosa di meraviglioso. Lo stesso succede quando cantano Perrie e Jess. Poi arriva il turno di Josh che suona la betteria e Niall la sua chitarra mentre cambiano musica velocemente. Prima una parte lenta, poi quella movimentata, poi di nuovo quella lenta. Poi viene il turno di Jade e Leigh-Anne. Cantano Don't Forget di Demi Lovato e la prima canta tutta la prima strofa, la seconda si sbizzarrisce su quella movimentata, dove poi Josh la segue con la batterie. 
 
- Siete grandiosi, tutti, davvero bravissimi, complimenti. Ora però è il turno di Louis e Harry - 
 
Louis si alza in piedi, avvicinandosi al pianoforte mentre io lo guardo paralizzato. Ho paura di fare una figuraccia o di non riuscire a ricordare tutte le canzoni. Insomma, è la prima volta che canto con Louis e sono davvero agitato. Le nostre voci insieme sono perfette e prima, durante le prove, mi sono bloccato più di una volta siccome mi incantavo a fissarlo tutto il tempo. Spero di non fare una figuraccia e di riuscire a vincere quei biglietti. 
 
- Io ed Harry abbiamo fatto un mash up.' I'm yours' dei The Script e ' How to save a life' dei The Fray, spero vi piaccia - comunica Louis, iniziando poi a suonare il pianoforte
 
Mi siedo proprio sul pianoforte con le gambe incrociatre e poi mi giro verso di lui, quando inizia a cantare, beandomi di quel suono dolce e angelico.
 
                                                           Louis:
                           Fai un passo, dici, abbiamo bisogno di parlare 
                        lui cammina, tu dici: "Siediti, è solo una chiacchierata" 
                                lui ti sorride educatamente come risposta 
                                 tu lo fissi educatamente dritto negli occhi 
 
                                                         Harry:
                                        Tocchi questi miei occhi stanchi
                                        e ripercorri ogni linea sul mio volto
                                 E stranamente diventare vecchio sembra ok
 
                                                        Louis: 
                         Fagli sapere che tu lo conosci meglio di chiunque altro 
                        perché, dopotutto, lo conosci davvero meglio degli altri 
                                     cerca di infiltrarti tra le sue difese
 
                                                          Harry:
                                   Non sento mai di essere abbastanza per te.
                                             Potrebbe sembrare poco..
                                                       ..ma sono tuo.
 
                                                          Louis:
                                 E sarei rimasto in piedi con te tutta la notte 
                                    se avessi saputo come salvare una vita 
 
 
La canzone finisce e tutti si alzano in piedi per applaudirci. Arrossico tantissimo quando Louis si alza anche lui in piedi e mi afferra per i fianchi, facendomi scendere dal pianoforte e stampandomi un bacio sulla guancia, sorridendomi orgoglioso della nostra performance. Tutti restano sorpresi per il suo gesto e anche io, ma sono davvero felice. Quando però i professori comunicano i vincitori, tutta la felicità svanisce. Niall e Josh sono i vincitori, ma infondo lo meritano, sono stati bravissimi.
 
- Ecco i biglietti ai due vincitori - il professor Payne consegna il premio ai due ragazzi 
 
Questi si abbracciano, congratulandosi a vicenda e poi ci salutiamo per andare via e ritornare a casa. Sono le diciotto. I primi ad andare via sono il professor Payne e la professoressa Hale mentre il coach Higgins aspetta i suoi calciatori, Niall e Zayn, trascinandoli in palestra dagli altri per gli allenamenti di calcio e lo stesso Perrie e Jade per gli allenamenti da Cheerleader e Josh e Leih.Anne per quelli di nuoto. Restiamo in quattro. Io, Louis, Ed e Jess.
 
- Ragazzi io devo andare che mia madre mi sta aspettando - saluto i tre che ricambiano 
 
Inizio a camminare per il corridoio, pensando ancora alla gara di poco fa. Volevo davvero vincere quei biglietti per uscire insieme a Louis, almeno una volta. Ci vediamo solamente al Glee Club e qualche volta in palestra o in corridoio, ma un semplice saluto e poi basta. Io voglio conoscerlo, voglio stare con lui tutto il tempo e voglio ascoltare la sua voce, ma a quanto vedo non è possibile. 
 
- Ehi Harry, aspetta - mi giro di scatto, attendo a non scivolare sugli scalini dell'uscita 
- Louis, dimmi - rispondo, curioso e anche un po' preoccupato
- Ti va di venire al cinema con me? - 
 
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
 
Salve! Avrei dovuto postare il capito domani, ma ho preferito farlo ora xD Mi scuso se ci sono errori, ma ho controllato e forse qualcuno mi è sfuggito. Spero vi sia piaciuto. Lo so, sono cattiva, proprio sul più bello, ma amo la suspance ahaha Ringrazio tutte quelle che stanno seguendo questa storia e che mi stanno lasciando le recensioni, grazie davvero :)
Alla prossima <3
Rò*

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Capitolo 5
*** 5. Chapter.. ♥ ***


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- Ehi checca, li hai portati? - incrocia le braccia al petto e lo stesso fanno i suoi due amici 
- S.. si, eccoli - sfilo dallo zaino le tre ricerche e le lascio scivolare verso di lui, tremando.
 
Inizia a fissarla, poi le divide con i suoi amici e ritorna a guardarmi negli occhi. Si avvicina mentre io indietreggio fino a scontrarmi con il muro alle mie spalle. Mi afferra per il maglione e poi mi tira verso di lui, spingendomi forte di nuovo verso il muro alle mie spalle. Mi cade lo zaino dalle mani e chiudo gli occhi, aspettandomi qualche altra mossa da parte sua e infatti, non tarda ad arrivare. Una ginocchiata direttamente nella pancia. Mi mordo il labbro inferiore per non urlare. Molla la presa e si allontana senza dire niente insieme ai suoi amici. 
 
- Ehi, ti stavo cercando - mi giro di scatto verso di lui, terrorizzato
- Lo.. Louis, ciao - balbetto con il cuore che batte forte contro la cassa toracica
- Che ti succede? - mi guarda attentamente e arrossisco, facendolo ridacchiare 
- Nie.. niente, stavo per scivolare - mento. Sono sempre stato bravo a mentire. 
- Capito! Comunque, ti volevo chiedere.. Grimshaw ti ha dato più fastidio da quel giorno? - 
 
Scuoto la testa, incapace di parlare. Ma Louis, la verità è un'altra. Nick continua a picchiarmi. Non è cambiato niente, è sempre la stessa storia, anche se ora ho degli amici che forse mi vogliono bene, ma loro ancora non sanno il mio segreto. Nessuno accetta uno come me e questo fa terribilmente male. Ma devo starmene in silenzio perché io sono sbagliato.
 
- Allora a stasera e non fare tardi - mi dice lui dandomi una pacca sulla spalla e allontanandosi 
- A stasera! - sussurro, fissandolo mentre si allontana ed esce nel cortile della scuola 
 
Io scappo nella classe del Glee Cluc dove ci trovo il professor Payne e Zayn che parlano tra di loro. Busso per farmi notare e entrambi si girano verso di me, spaventati. Mi scuso e loro mi sorridono, facendomi segno di sedermi accanto a loro due ma rifiuto l'offerta e mi siedo sullo sgabello davanti al pianoforte. Sfilo via dallo zaino che ho recuperato poco fa il libro di storia e inizia a studiare per la verifica di domani. E' l'unico posto che riesce a trasmettermi sicurezza.
 
-Ciao riccio - Jade entra nella stanza e saluta Payne e Malik con un cenno della mano 
- Ciao Jade - alzo la testa dal libro di storia e gli sorrido. Viene a sedersi al mio fianco. 
- Vuoi una mano? - indico il suo libro di matematica e lei arrossisce. Ridacchio, divertito.
- Ancora non ho capito come fa uno di seconda ad aiutare una di terza, ma comunque si, ho bisogno di aiuto per superare la verifica di domani - risponde lei, ancora rossa in viso 
- Non per vantarmi, ma sono un genio della matematica - ridiamo entrambi questa volta 
 
Con Jade è tutto più facile. Con lei riesco ad essere me stesso o meglio dire, non proprio, ma è diversa dagli altri. Anche se è una delle ragazze più popolari della scuola, arrossisce e si imbarazza se deve parlare con qualcuno. E' cosi dolce.  
 
- Sicuro che per te non è un disturbo? Non devi stuiare storia? - sfiora il mio libro 
- Non ti preoccupare, stavo solo ripetendo - rispondo io, sfogliando il suo quaderno 
 
Inizio a spiegarle alcuni procedimenti e piano e senza rendercene conto, i minuti passano veloci e nel Glee iniziano a venire tutti gli altri. Mi ritrovo anche Jess, Leigh-Anne e Perrie intorno al pianoforte che seguono la mia lezione, se possiamo definirla tale, di matematica e prendono appunti. Zayn continua a parlare con il professor Payne mentre Niall sta mangiando, come suo solito e al suo fianco c'è Ed che invece beve una soda. 
 
- Ehi, state facendo una festa sul mio pianoforte? - alziamo tutti la testa di scatto
 
Louis è fermo sulla soglia della porta con al suo fianco Josh e proprio quest'ultimo sorride nella nostra direzione mentre il mio punk preferito ci guarda serio. Ingoio rumorosamente e mi alzo di scatto, sfilando via velocemente il libro di storia. Anche le ragazze si spostano velocemente. 
 
- Harry è stato il primo - Jade mi punta il dito contro, allontanandosi. Ma che diavolo fa? 
- E' cosi professor Payne? - Louis si gira verso il professore che annuisce. Ma sono impazziti? 
 
Che diavolo stanno facendo? Louis, da quanto ho capito dai racconti degli altri, non riesce a controllare la rabbia soprattutto quando toccano qualcosa di suo e loro mi lasciano nelle sue mani? Soprattutto il professore poi. Louis mi si avvicina mentre gli altri si allontanano. Io cerco di indietreggiare ma finisco contro le sedie dietro di me e sto per cadere, ma le sue mani mi afferrano per i fianchi e mi tengono ben saldo sul pavimento.
 
- Noi andiamo, ciao ragazzi - tutti abbandonano la stanza, compreso il professor Payne. 
 
Lasciano tutti la stanza e resto da solo con Louis. Senza rendermene conto, chiudo gli occhi, aspettandomi una sua reazione che però non arriva. Riapro gli occhi, di scatto, quando sento una dolce melodia liberarsi per tutta la stanza. Louis è seduto vicino al pianoforte e sta suonando. Ok, non ci sto capendo niente. Perché sono andati tutti via, quasi spaventati dalla sua reazione? 
 
- Sai Harry, quando qualcuno tocca il mio pianoforte, quel qualcuno deve stare almeno per una settimana con me e deve ascoltarmi tutte le volte che voglio. Come ti ho detto la volta scorsa, amo parlare ma solo con le persone che conoscono e se sono di buonumore e credimi, lo sono - 
 
Resto fermo, ancora immobile e soprattutto confuso dalle sua parola. Senza rendermene conto, il mio libro di storia si apre e noto una scritta sulla pagina. " Non ringraziarmi. Ciao riccio. Jade "
Lei... lei sa? E perché non è ancora scappata o peggio ancora, perché non lo ha ancora detto a nessuno? Perché non ha iniziato a prendersi gioco di me? 
 
- Vuoi continuare a stare in piedi oppure vieni a suonare con me? - sbotta Louis, fissandomi
- Eh?.. Oh, certo, arrivo - chiudo il libro e lo lascia cadere sulla sedia dietro di me
 
Corro a sedermi al suo fianco e per tutto il tempo resto a fissarlo mentre lui suona. Ed è la cosa più bella che io abbia mai visto. Ok, forse l'avrò detto tantissime volte, ma lui è cosi.. perfetto. Resterei ore ed ore a fissarlo e ad ascoltare la sua voce opp.. 
 
- Ti posso chiamare Hazz? - quasi mi strozzo con la mia stessa saliva
- Ce.. certo! - sorrido imbarazzato ma felice. Sbaglio o mi ha appena dato un nomignolo?
- Bene Hazz, allora ti va di cantare? - riprende a suonare
 
E iniziamo a cantare o meglio dire, a mettere insieme alcune parole mentre lui mette su una dolce melodia ed io a scrivere alcune frasi che inventiamo insieme. Due ore dopo ci ritroviamo con una canzone scritta da noi due. 
 
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
 
Ciao bellissime :)
Mi scuso per "l'enorme" ritardo, ma proprio non ho avuto tempo. Comunque, anche se è piccolo, spero vi sia piaciuto anche se a me non piace, per niente, ma possiamo definirlo un capitolo di passaggio perché.. Isomma, Harry dovrà passare sette giorni con Louis e sapete, possono succedere tante cose.. oppure niente ahah E poi nel prossimo ci sarà il tanto atteso "primo appuntamento "
Mi fate sapere ( anche se non è per niente bello ) cosa ne pensate del capitolo? Alla prossima bellissima e grazie a tutte quelle che seguono la storia. Un bacio enorme  
Rò*

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Capitolo 6
*** 6. Chapter.. ♥ ***


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- Tesoro, svegliati che facciamo tardi - mia madre entra in camera con un gran sorriso 
 
Ricambio il sorriso e annuisco. Mi stampa un bacio veloce sulla fronte, spostandomi i capelli dal viso e mi lascia solo. Osservo la sveglia e noto che mancano quasi due ore dall'inizio delle lezioni ma Anne, mia madre, è una tipa puntuale e mi vuole pronto per le otto e trenta, cosa che io riesco a fare anche se mi sveglio alle otto e invece lei si ostina a svegliarmi tutte le mattina alle sei e trenta, ma non importa, ora voglio restare ancora nel letto. Poi però sul mio viso nasce un sorriso e i ricordi della sera precedente iniziano a farmi strada nella mia mente.
 
                                                                              FlashBack 
 
Mi osservo attentamente allo specchio, nervoso per l'appuntamento. Ho deciso di indossare qualcosa di diverso non i soliti vestiti che indosso quando sono a scuola. Pantaloni color cachi con il cavallo basso e abbastanza larghi, una maglietta rossa a maniche corte e sopra una felpa dello stesso colore dei pantaloni anch'essa abbastanza larga. I capelli sono sempre tirati indietro dal gel e gli occhiali sono sempre lì, fermi sul mio naso. Continuo a fissarmi, poi entra mia madre che mi fa un sorriso malizioso e annuisco. Lei non sa niente di me, non sa delle mie preferenze sessuali, non sa che ha un figlio sbagliato.
 
- Allora, questa persona è carina? - si siede sul mio letto, accavallando le gambe 
- Da morire - sussurro io, arrossendo ma accomodandomi al suo fianco. Mi abbraccia.
- Raccontami un po' di questa persona speciale - continua ancora, tenendomi stretto a lei 
- Questa persona è alta più o meno quanto me, capelli castano scuro anche se ora li ha rossi, piccoli ma perfetti occhi azzurri e molto, come dire, stramba e silenziosa, quando vuole - dico 
 
Ringranzio mentalmente mia madre per non aver detto esplicitamente la parola "ragazza" ma "persona" perché cosi mi riesce più facile parlare di lui, Louis. Insomma, lui è pur sempre una persona, un essere umano. Sorrido, arrossendo, immaginando il nostro incontro che avverrà tra qualche minuti davanti al cinema.
 
- Dai piccolo andiamo altrimenti fai tardi - si alza dal letto e lo faccio anche io.
 
Arrivati in auto, mette in moto e inizia a camminare per le strade abbastanza deserte. Non ci sono molte persone e forse è molto meglio cosi. Sono le diciannove. Arrivati davanti al cinema, mi guardo intorno sempre seduto in auto ma non riesco a trovararlo e anche se impacciato, come mio solito, scendo subito dall'auto. Sto per allontanarmi, quando mia madre mi afferra per il braccio e sono costretto a girarmi verso di lei.
 
- Spero che questo ragazzo sia un tipo ok, altrimenti.. Nessuno fa soffrire il mio Cupecake - 
 
Molla la presa, mette in moto e va via mentre io resto ancora fermo al mio posto, in piedi davanti all'entrata del cinema con la bocca spalancata e con la mente ancora ferma sulle parole di mia madre. Lei lo sapeva sin dal primo momento. Lei sa delle mie preferenze sessuali, sa che ha un figlio sbagliato, ma continua a volermi bene come sempre. Però non riesco a capire una cosa. Come ha fatto a capirlo? Insomma, non ho mai mostrarto interesse per i ragazzi davanti a lei e non ho mai portato a casa nessun ragazzo, anche perché non ne ho mai avuto uno.
 
- Ciao Hazz - sobbalzo quando due grandi braccia mi stringono dolcemente le spalle
- Louis! - sussurro imbarazzato e rosso in viso, restando fermo al mio posto tra le sue braccia
 
Molla la presa e facendomi coraggio, mi giro lentamente verso di lui e mi manca il fiato. E' di una bellezza fuori dal comune. Siamo sicuri che è davvero reale? I capelli rossi sono alzati in un ciuffo abbastanza alto, gli occhi azzurri sono marcati ancora di più dalla matita nera, i tatuaggi sul collo e sul petto sono messi in risalto dalla canotta che indossa e sopra una felpa abbastanza larga con il cappelli in testa che mostra solamente il ciuffo. I pantaloni invece, sono i soliti neri e stretti che mettono in risalto tutto il suo lato B e le sue gambe muscolose, da calciatore. 
 
- Ehi, sei carino con questo look, ma ti preferisco con l'altro - dice lui, sorridendomi 
 
Annuisco, troppo imbarazzato per parlare e insieme ci avviamo all'entrata. Prenota due biglietti per.. Non ci credo, dopo tanto tempo, ancora lo mandano in onda? Mi giro di scatto verso di lui.
 
- Love Actually, uno dei miei preferiti - riesco a sussurrare, girandomi verso di lui, felice. 
- Sai, esiste proprio una sala dove trasmettono tutti i film abbastanza vecchi - risponde io 
 
Compra anche due confezioni di popcorn con due bibite. Per lui una alcolica mentre per me un succo di frutta e quando me lo lascia cadere tra le mani, ridacchia divertito. Certo, lui ha quasi diciotto anni mentre io ho quindici anni. Entriamo nella sala e ci accomodiamo. Il film inizia e iniziamo a mangiare i popcorn dalla stessa confezione e quando le sue mani sfiorano le mie, vado letteralmente a fuoco ma ringrazio le luci spente.
 
- Ehi, hai le mani fredde e sudate, ma ti senti bene? - si gira verso di me, preoccupato 
- S.. si, sto bene e solo che sento freddo - mento.
 
Di certo non posso dirgli che è lui che mi fa questo effetto. Sembro un ragazzino alla prima cotta e infondo è proprio cosi. Sono un ragazzino di quindici anni che ha una cotta per uno di tre anni più grade. Quando però si sfila via la felpa nera e l'appoggia sulle mie spalle, il cuore di ferma per qualche millesimo di secondo. Il suo profumo subito mi inebria i sensi e quando ritorna a guardare il film mi porto un braccio al naso per sentire meglio l'odore della felpa. Odora di buono.
 
- Quel bambino biondo è adorabile - dice lui, facendomi sorridere 
- Si, ma amo la scena tra Mark e Juliet - rispondo sussurrando per non disturbare gli altri
 
Mark è innamorato di Juliet, sposa del suo migliore amico e la vigilia di Natale di presenta a casa sua con dei cartoncini con sopra alcune frasi romantiche. Anche io voglio una storia cosi, un ragazzo che viene a casa mia e che mi confessa tutto il suo amore nei miei confronti e il ragazzo nella mia mente ha due occhi azzurri piccoli e colorati di neri, capelli neri e corpo tatuato. Mi giro di scatto verso di lui e mi incanto a fissare il suo profilo perfetto. 
Quando il film finisce, usciamo entrambi dalla sala e ci avviciniamo all'uscita. Sono quasi le ventidue e penso sia ora di tornare a casa anche se è venerdì e quindi domani niente scuola, ma per mia madre sono ancora un moccioso. Mi giro verso Louis e per la seconda volta sento il cuore fermarmi per alcuni secondi. E' appoggiato al muretto al mio fianco con una sigaretta stretta tra le labbra, sguardo fisso sul mio corpo e le braccia scoperte che mostrano i suoi tanti tatuaggi siccome indosso io la sua felpa. Penso sia il ragazzo più bello del mondo, nemmeno i modelli sulle riviste di moda sono paragonabili alla sua infinita perfezione. 
 
- A che ora dei tornare a casa, ragazzino? - mi fa segno di sedere sul muretto al suo fianco 
- Entro mezzanotte - rispondo. Faccio due o tre salti ma non riesco a salirci. Maledizione. 
 
La sua risata si libera per tutto il parcheggio del cinema e scende dal muretto. Si avvicina pericolosamente al mio fianco e proprio come qualche giorno fa a scuola, mi afferra per i fianchi e con una piccola spinti mi fa sedere sul muretto alle mie spalle. Le sue mani restano ancora sui miei fianchi e il suo bacino è tra le mie gambe, aperte. Ingoio rumorosamente quando le sue mani iniziano ad accarezzarmi i polsi e chiudo gli occhi di scatto, beandomi di quel tocco dolce. 
 
- Sei davvero adorabile - apro gli occhi di scatto quando mi sfiora la guancia con la mano
- Gr.. grazie - sussurro imbarazzato, arrossendo e facendolo ridacchiare divertito 
 
Senza rendermene conto mi butto letteralmente tra le sue braccia e lui lascia cadere la sua sigaretta per terra e mi tiene stretto. Io sono seduto sul muretto mentre lui è in piedi, eppure il suo viso arriva esattamente vicino al mio. Mi sento bene tra le sue braccia. Tutti i pensieri, i brutti ricordi, Nick Grimshaw e i suoi due tirapiedi, i brutti pensieri che faccio su di me, vanno tutti via e lasciano spazio, per la prima volta dopo tantissimo tempo, alla felicità. Tra le sue braccia mi sento vivo ed è una sensazione strana perché ci conosciamo da poco, nemmeno un mese. 
 
- Ora.. ora devo chiamare mia madre. Devo tornare a casa - ci stacchiamo e mi sorride 
- Sai ragazzino, sei il primo che mi abbraccia senza ricevere il mio consenso anche se mai nessuno si è permesso di farlo - dice lui, scompigliandomi i capelli ben curati 
- Scu.. scusami, io non volev.. io, mi dispiace - balbetto mortificato 
- Hazz, ehi, guarda che mi ha fatto piacere. Se non volevo, ti allontanavo - mi sorride ancora
 
Annuisco e sto per scendere da solo quando le sue mani ritornano sui miei fianchi e mi mette giù, attento a non farmi cadere. Mando il messaggio a mia madre e dopo venti minuti arriva.
 
- Mi sono divertito davvero tanto con te - sussurro, guardandolo nei suoi occhioni azzurri. 
- Anche io e non vedo l'ora di passare con te tutta la settimana - risponde invece lui.
- Tieni la tua fel.. - non riesco a finire la frase che interviene lui, fermandomi.
- No, tienila tu, siamo amici no? Poi me la ridai, per ora tienila. Comunque, buonanotte ragazzino, ci vediamo lunedì a scuola. Ci divertiremo insieme, ne sono sicuro - dice
 
Mi stampa un bacio sulla guancia e si allontana mentre io cammino verso l'auto di mia madre che mi aspetta con un gran sorriso sulle labbra. Entro in macchina in silenzio, ancora troppo imbarazzato per quello che è appena accaduto, soprattutto davanti ai suoi occhi e per le sue parole che mi ritornano subito in mente.
 
- Come.. si, insomma, come hai fatto - mi stringo ancora di più nella felpa di Louis
- Cupecake, sei il mio bambino - risponde semplicemente 
 
                                                                   Fine FlashBack 
 
- Checca! - sobbalzo quando vedo Nick Grimshaw avvicinarsi con i suoi due amici
 
Resto fermo, paralizzato dalla paura, poi però i suoi occhi si spalacano e insieme ai due, cambia direzione.e nello stesso istante qualcuno mi sfiora i capelli. Mi giro di scatto e incontro i suoi occhioni azzurri ancora più luminosi degli altri giorni. 
 
- Ehi piccoletto, hai fatto colazione? - scuoto la testa e mi chiede di seguirlo
 
E non sono mai stato cosi felice di andare a scuola come stamattina e per di più, anche se amo studiare, il lunedì è un vero inferno ma nei due giorni scorsi, non ho fatto altro che desidere questo giorno, questa settimana, per stare sempre al suo fianco. La sua felpa è in camera mia e la uso per dormire la notte. 
 
- Un cornetto semplice e un succo di frutta alla pesca - dice lui, parlando al tizio del bar
 
Una volta pagato si gira verso di me, mi lascia il sacchetto con il cornetto e il succo di frutta e poi si avvicina al piccolo tavolo che si trova sulla destra del piccolo bar. Ci accomodiamo e mentre io mando giù il cornetto, lui inizia a fumare. La settimana scorsa abbiamo fatto colazione tutti insieme al Glee e quando il professor Payne ha portato i succhi di frutta con i cornetti, io ho preso il succo alla pesca e un cornetto semplice e lui se ne è ricordato. 
 
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Ok. Ehm.. In realtà non so cosa dire questa volta, sono di poche parole, quindi.. xDxD Spero che il tanto atteso appuntamento sia stato di vostro gradimento. Hazz è adorabile vero? E sua madre poi, mentre Louis.. Lui è diverso e diciamo che è un po' ( MOLTO ) strano e non solo nella mia storia aahahah Sassy soffre di qualche disturbo. Prima è carino e coccoloso poi è stronzo e antipatico xD Lo ammetto però mi piace soprattutto quando fa lo stronzo, ma vabbè. Ci vediamo alla prossima, cioè martedì. Si, ogni volta cambio giorno xD Mi fate sapere cosa ne pensate? Grazie mille se lo fate
Rò*

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Capitolo 7
*** 7. Chapter.. ♥ ***


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- Ehi Louis, grazie mille per la colazione - scuote la testa e mi sorride, entrando nella struttura 
 
Camminiamo per i corridoio della scuola, vicini, e tutti ci fissano e se io sono imbarazzato e rosso in viso, lui è sempre lo stesso Louis, quello che cammina a testa alta fregandosene di tutto e di tutti. Si avvicina al suo armadietto e afferra un libro, girandosi poi verso di me. 
 
- So che ami la matematica, quindi ti ho comprato un libro dove ci trovi tantissimi esercizi che ti piacciono tanto - mi lascia cadere il libro tra le mani e sgrano gli occhi, puntandoli poi nei suoi 
- Mi.. mi hai comprato un libro? Grazie! - sussurro meravigliato e anche felice per il suo gesto 
- Avanti Hazz, andiamo al Glee altrimenti Payne impazzisce - cambia velocemente argomento
 
Annuisco e inizio a rincorrerlo siccome sono rimasto imbambolato a fissarlo per tanto tempo. Stringo forte il libro al mio petto e sorrido. Mi ha appena regalato un libro, di matematica, e quindi questo vuol dire che conosce molte cose su di me. Lui stesso mi ha detto ' So che ami la matematica ' e mi ha reso davvero felice. Entriamo nel Glee e ci troviamo di già il professor Payne che parla con Josh e Ed mentre Jade parla con Jess e gli altri che scherzano tra di loro. Ci sono tutti, quindi deduco che abbiamo passato molto tempo al bar. 
 
- Ehi Harry - Jade si alza di scatto dalla sua sedia, correndo verso di me
- Ciao Jade, come stai? Il compito? - chiedo, mentre ci fermiamo entrambi in mezzo alla classe
- Buongiorno a tutti - continuo poi, salutando il resto dei presenti che mi sorridono, ricambiando
- Allora, non mi racconti il tuo appuntamento con Louis? - mi chiede lei. Sgrano gli occhi.
- Co.. cosa? Appu.. appuntamento? - balbetto, arrossendo di colpo e abbasso la testa 
- Dai riccio, lo sa tutto il Glee che venerdì siete usciti insieme e poi io conosco il tuo segreto - 
 
Alzo la testa di scatto lasciando cadere il libro sul pavimento e sgrano gli occhi. Indietreggio e scappo dalla classe del Glee, correndo verso il bagno dei ragazzi, ma la voce di Jade è ancora dietro di me, quindi capisco che mi sta inseguendo. 
 
- Harry aspettami, per favore - riesce a raggiungermi e mi abbraccia per dietro 
 
Mi immobilizzo sul posto e cerco di prendere fiato mentre lei fa lo stesso, tenendomi sempre stretto tra le sue esili braccia. E' molto più bassa di me e anche molto più magra, eppure è riuscita a raggiungermi subito. Restiamo cosi ancora per qualche minuto, poi sempre tenendomi stretto tra le sue braccia, me la ritrovo davanti. Alzo la testa verso di me e mi sorride. Si alza sulle punte e mi lascia un bacio sulla guancia.
 
- So il suo segreto, ma non lo vedo a spifferare in giro, lo giuro - sussurra al mio orecchio
- Mi.. mi odi? - balbetto invece io, rilassandomi un po' per le sue parole appena sussurrate 
- No, non ti odio affatto. Ti voglio bene riccio e ti aiuterò - si allontana un po' da me 
 
Annuisco. Restiamo in piedi, fermi nel bel mezzo del corridoio, vuoto siccome sono tutti in classe. Da lontano, si avvicina Perrie che corre verso di noi e ci comunica che il professore ci vuole entrambi in classe, senza cheiderci però niente su quello che è successo.
 
- Voi andate, io vado un secondo in bagno e poi torno - comunico alle due che annuiscono 
 
Si allontanano mentre io entro nel bagno e sto per chiudere la porta alle mie spalle, quando qualcuno mi afferra per le spalle per poi spingermi sul pavimento. Dalle risate, capisco che è Grimshaw con i suoi due amici. 
 
- Che succede? Ora te la fai con quel drogato di Tomlinson? - scoppiano a ridere tutti e tre
- Non.. non è un drogato - sibilo, alzandomi in piedi dal pavimento sporco e bagnato 
 
Nello stesso momento però, si avvina e mi sferra un pugno direttamente nella pancia, facendomi piegare in due per il dolore. Gli occhiali stanno per cadere, ma riesco a rimetterli in tempo in tasca. Alzo la testa, cercando di guardare la situazione, quando mi sferra un secondo pugno, ma questa volta direttamente sul naso. Caccio un urlo di dolore quando sento l'osso fare un rumore e capisco che mi ha appena rotto il naso.
 
- Andiamo! - sibila ai suoi amici, abbandonando velocemente il bagno 
 
Mi lascio cadere sul pavimento, esausto e cercando di riprendere il controllo di me stesso e delle mie emozioni, ma non ci riesco e inizio a piangere senza toccare però il naso che però fa male. Ed è proprio in queste condizioni che mi trova Niall che subito scatta verso di me, spaventato. Mi afferra per le ascelle e mi alza in piedi, tenendomi contro il suo corpo e trascinandomi via. Lo guardo terrorizzato, ma lui se ne frega ed entra nel Glee. Si alzano tutti di scatto, correndo verso di me, tutti tranne Louis e Ed, che restano fermi al loro posto. La reazione di Ed la capisco, lui sa, ma quella di Louis no e questo fa ancora più male. Non si preoccupa, quindi non ci tiene cosi tanto a me. Le lacrime aumentano e altre mani sfiorano il mio corpo. Zayn.
 
- Harry, smettila di piangere e dimmi che è successo - mi dice il professor Payne, preoccupato 
 
Ma io non ci risco e non voglio parlare. Non posso dire loro che Nick mi ha appena pestato a sangue. Loro non devono saperlo, altrimenti poi scoprono anche il mio segreto e mi cacciano via.
 
- Styles, dimmi subito che ti è successo - interviene anche Perrie, avvicinandosi di più
 
Afferra il mio viso tra le sue mani e punta i suoi occhioni azzurri nei miei, verdi. Mi ricordano tanto quelli di Louis. Sono cosi lucenti, cosi pieni di vita, cosi azzurri, peccato però che non sono quelli di Louis. I suoi sono più piccoli, più scuri e con sfumature verdi alcune volte. 
 
- Ok, lasciatelo a me - 
 
Restano tutti sorpresi e in silenzio quando si avvicina, mi afferra per le gambe e mi prende in braccio proprio a mo' di principessa e mi trascina fuori dalla classe. Il resto ci segue, lo riesco a capire dalle loro parole sussurrate mentre il professor Payne gli ordina di fare silenzio siccome sono tutti in classe a fare lezione.
 
- E' stato quel bastardo di Grimshaw, vero? - sibila, tenendomi stretto tra le sue braccia
 
In realtà ora non riesco a capire più niente. Mi tiene stretto tra le sue braccia, la mia testa è appoggiata sul suo petto e riesco a sentire il suo cuore battere all'impazzata, ma so che è solamente arrabbiato e non perché mi tiene stretto a se, però mi va bene cosi. Mi sbagliavo, lui si preoccupa per me e sa anche che è stato Nick a farmi questo, ma negerò fino alla fine. Non dovrà mai scoprirlo, nemmeno mai lo farà. Solamente Ed lo sa, ma lui si è trovato nel posto giusto al momento sbagliato, ecco tutto. Per fortuna però ancora non ha spifferato tutto a nessuno. 
 
- O mio Dio, cosa è successo? - l'infermiera si avvicina, terrorizzata da tutto il sangue 
- Non lo so, per questo lo porto da te, no? - risponde lui piuttosto incazzato, guardandola 
- Distendilo sul lettino - risponde lei 
 
Qualche minuto dopo mi ritrovo sul lettino dalle lenzuola fredde e lui che mi tiene fermo il braccio quando l'infermiera inizia a toccarmi il naso ed io urlo per il dolore. Le lacrime iniziano a bagnarmi il viso quando la donna appoggia un sacchetto con dentro del ghiaccio. Non riesco a capire più niente e quando Louis mi sfiora dolcemente la fronte, perdo i sensi.
 
 
Lentamente apro gli occhi, cercando di mettere a fuoco la stanza che mi circonda e noto che è bianca, tutta bianca e piuttosto silenziosa.
 
- Ehi, finalmente - una mano mi sfiora la fronte e sorrido quando riconosco la voce
- Ja.. Jade, che è successo? - sussurro, girandomi lentamente verso di lei, fissandola 
- Sei svenuto per il dolore. Comunque il naso è rotto, ma le fratture sono lievi quindi gurarià entro quattro o sei settimane, cosi ha detto l'infermiera, e devi prendere dei medicinali per alleviare il dolore - si alza dalla sedia e si siede sul letto al mio fianco, sfiorando i capelli 
- Lui.. Louis! - sussurro mentre lei accenna un piccolo sorriso, adorabile.
- Continua ad affermare che è stato Nick Grimshaw a fartelo e vuole 'ucciderlo a cazzotti' parole sue queste, ma per fortuna il professor Payne, insieme al resto dei ragazzi, lo tengono sott'occhio. E' andato via pochi minuti fa insieme a Niall - annuisco alle sue parole 
 
Chiudo di nuovo gli occhi e cerco di pensare a tutto quello che è successo, ma quando sento dei passi in stanza, ritorno ad aprirlo. Me lo ritrovo davanti a letto con uno sguardo piuttosto arrabbiato mentre chiede gentilmente a Jade di lasciarci soli. La ragazza mi stampa un bacio sulla fronte, proprio come fa mia madre, poi va via. 
 
- So che è stato lui, ma se tu non me lo confermi e quindi non lo dici anche al professor Payne, non posso fargliela pagare - si siede sulla sedia accanto al mio letto
- Non.. non è stato lui - balbetto, girandomi nella sua direzione e guardandolo negli occhi 
- E allora come diavolo ti sei rotto il naso? - sibila, afferrandomi per il polso, stizzito 
 
Non mi fa paura, mi ispira solamente tenerezza. Si preoccupa per me, vuole vendicarmi. 
 
- Sono scivolato sul pavimento del bagno, era tutto pagnato - sono bravo ad inventare scuse
- Davvero? Certo e perché i tuoi denti sono ancora intatti? - si alzo in piedi di scatto
 
Sferra un calcio alla sedia e poi si avvicina a me, afferrandomi per le spalle e avvicinando il suo viso al mio. Il mio cuore impazzisce per la sua vicinanza e la testa inizia a girare anche più forte di prima. 
 
- Harry Styles, sei mio amico e nessuno osa toccarti, ok? - sibila quasi sulle mie labbra 
- O.. ok - balbetto il, incapace di dire di più
 
Accenna un piccolo sorriso, poi mi spinge contro il suo petto, abbracciandomi. 
 
 
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Ok. Ho aggiornato con un giorno di anticipo * Sorride, orgogliosa di se stessa * xD
Comunque, ecco il primo giorno della settimana di Louis e Harry, ma non è andato nei migliri dei modi anche se comunque i momenti dolci ci sono, no? Gli ha persino regalato un libro e Louis non fa assolutamente queste cose, sappiatelo. Harry invece, è sempre terrorizzato riguardo alle sue preferenze sessuali e di certo Nick non aiuta per niente. Jade invece.. Di lei, voglio un vostro parere, cosa ne pensate? 
Ringrazio tutte quelle che seguono la mia storia, quelle che mi lasciano le recensioni e quelle che semplicemente leggono in silenzio. 
A martedì se non prima, proprio come è successo oggi. Un bacio enorme a tutte <3
Rò*

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Capitolo 8
*** 8. Chapter.. ♥ ***


Image and video hosting by TinyPic Mi metto a sedere e osservo la figura di mia madre dormire al mio fianco. Ieri, subito dopo il mio risveglio e l'arrivo di Louis, è arrivata anche mia madre, preoccupatissima e mi ha riportato subito a casa per poi farmi infilare nel letto. Le ho detto che stavo bene anche se il dolore al ventre era forte, ma ha insistito tanto e quindi mi tocca restare a casa tutto il giorno siccome mi ha vietato di andare a scuola per stare a riposo e quindi, non posso nemmeno stare con Louis. Il primo giorno della settimana da passare con lui vengo pestato a sangue, il secondo giorno devo restare a casa sotto ordine di mia madre. Penso che questa sia una maledizione o forse è solo il destino che mi vuole lontano da Louis. Infondo sono sempre sbagliato io, due ragazzi dello stesso sesso non possono stare insieme anche se io ne ho visti tanti, ma loro sono forti, io no. Io sono solamente un ragazzino di quindici anni che viene pestato a sangue ogni volta, in ogni scuola da tanto tempo ormai e che ha troppa paura per ribellarsi.

- Ehi, fermati - sobbalzo quando la voce di mia madre rompe il silenzio nella stanza 
- Mamma, vuoi farmi morire o cosa? - strillo impaurito, portandomi una mano al petto
- Scusami cupecake, ma devi riposare e stare a letto tutto il giorno - si alza dal suo letto

Si, stanotte mi ha anche costretto a dormire con lei nella sua stanza. Ma dico, non sono più un bambino. Annuisco alle sue parole e mi distendo di nuovo sul materasso, cercando di resistere al dolore che viene a farmi visita ogni volta che mi metto a sedere o mi distendo, al basso ventre. 

- Il naso ti fa ancora male? - attraversa la stanza e si avvicina al mio lato, toccandomi i ricci 
- Se non lo tocco, no, anche se a volte mi brucia - rispondo. Annuisce e mi bacia sulla fronte. 
- Tu resta sul letto, senza scendere, io vado a preparare la colazione - sta per uscire dalla stanza
- Mamma, ma non devi andare a lavoro? - chiedo, facendola fermare e girare verso di me 
- Per un giorno non succede niente - scrolle le spalle, mi sorride e poi abbandona la camera 

Inizio a torturarmi le mano per la noia e chiudo gli occhi, cercando di riaddormentarmi. Mi scoccio e non so cosa fare. Non posso scendere dal letto e quindi non posso andare in camera mia per prendere un libro da leggere per ingannare il tempo. Devo aspettare l'arrivo di mia madre, ma quando prepara la colazione è una vera lumaca, ci impiega almeno un'ora ed è per questo che si sveglia sempre molto presto la mattina.

- Ciao Hazz -

Apro gli occhi di scatto, incontrando due pozze azzurre vicinissime al mio viso e i capelli rossi che gli ricadono sulla fronte e le labbra sottili e rosee, quasi che si sfiorano con le mie. Il cuore mi batte all'impazzata nel petto mentre lui annulla le distanze tra di noi e mi lascia un bacio dolce sulla guancia, quasi all'angolo della bocca e nello stesso momento, il mio cuore smette di battere per alcuni secondi. Si allontana da me e si accomoda al mio fianco, sul letto, sorridendomi.

- Ti aspettavo davanti al bar e non sei arrivato cosi sono andato al Glee e non c'eri e cosi ho deciso di venire a casa tua - infila una mano nei capelli rossi, spostandoli dal viso perfetto
- Hai.. hai saltato la scuola, per me? - sussurro emozionato ma anche un po' confuso 

Non risponde, si allontana solamente da me e si avvicina al suo zainetto che ha lasciato ai piedi del letto e afferra un libro. Lo riconosco subito. E' il suo libro, cioè quello di matematica che ha regalato a me, ma ieri l'ho lasciato cadere sul pavimento quando mi si è avvicinata Jade. Ritorna di nuovo a sedere al mio fianco e inizia a sfogliarlo, senza ancora rispondere alla mia domanda.

- Non ci capisco niente - scrolle le spalle, lo chiude e poi lo lascia cadere sul mio ventre

Faccio una piccola smorfia di dolore e lo allonatana subito, scusandosi. Scuoto la testa e metto su un piccolo sorriso. Sorride anche lui mentre gattona sul mio letto, senza chiedermi nemmeno il permesso e si distende al mio fianco. Incrocia le braccia al petto e sfila le scarpe, facendole cadere davanti al letto per poi accavallare le gambe.

- Allora Hazz, cosa facciamo? - guarda il comodino che ha di fronte, osservado poi le foto sopra

Resto in silenzio per qualche minuto, cercando di pensare a qualcosa di carino da fare insieme. Forse posso aiutarlo in matematica anche se per lui, ne sono sicuro, non sarà affatto una cosa carina, però gli andrà bene il prossimo compito, quindi si può fare. Mi giro verso di lui.

- Se per te va bene, ti posso aiutare in matematica - sussurro, abbassando il viso, imbarazzato

Aspetto una sua risposta che però non arriva e quando alzo la testa di scatto, sorrido, intenerito. Louis sta dormendo, ancora nella stessa posizione di prima, ed è bellissimo anche cosi, forse di più. Lentamente e attento a non svegliarlo, mi avvicino al suo corpo e anche se agitato, lascio cadere dolcemente la mia testa sulla sua spalla. Chiudo gli occhi e il suo profumo mi inebria i sensi, facendomi risvegliare le farfalle nello stomaco. 

- Ops.. vi lascio la colazione e vado via - mia madre mi sorride intenerita, io arrossisco

Osservo il vassoio con sopra il cibo che ha lasciato sul comodino di fronte al letto e poi ritorno a guardare il ragazzo perfetto al mio fianco che dorme serenamente. Richiudo di nuovo gli occhi e mi libero da tutti i pensieri cattivi che prima stavo facendo. Mi basta la sua compagnia per essere felice, per dimenticare tutto e ritornare a sorridere, a vivere. Ha questo strano potere su di me. 

- Mhm.. - 

Sobbalzo quando si gira di scatto verso di me, afferrandomi per il bacino e stringendomi contro il suo petto. Il suo cuore batte contro il mio e il suo respiro sollecita i ricci sulla mia fronte. La testa inizia a girarmi per la sua vicinanza, come sempre, e mi chiudo gli occhi, cercando di regolare anche il mio cuore che batte forte nella gabbia toracica.

- Louis! - sussurro 
- Dormi Hazz - 

Sgrano gli occhi. Allora lui è sveglio ma lo stesso mi ha abbracciato. Sorrido come un bambino il giorno di natale e lasciando andare l'imbarazzo, infilo una mano sotto al suo fianco e l'altra sopra e stringo forte il suo bacino tra le mie braccia mentre appoggio la testa sul suo petto. Riesco a sentire il suo cuore, proprio come quella sera al cinema, battere vicino al mio orecchio e senza rendermene conto, mi lascio cullare da quella dolce melodia.


Apro lentamente gli occhi e osservo la finestra della camera di mia madre. Sorrido, ma quando sto per scendere dal letto, capisco che tutto quello che è successo, non è stato frutto della mia fantasia, non è stato un sogno perché Louis Tomlinson in questo momento mi tiene stretto con la schiena contro il suo petto e le sue gambe tra le mie. Vado letteralmente a fuoco quando capisco che la sua parte intima è schiacciata contro la mia schiena. Maledetti ormoni da quindicenne. 

- Louis, sei sveglio? - afferro la sua mano che si trova intorno al mio bacino e la scuoto un po'
- Mhm.. Altri due minuti, papà - sbuffa lui, mollando la presa e girandosi dall'altro lato

Lo faccio anche io, allontanandomi di scatto tra di lui ma devo chiudere gli occhi quando il dolore al ventre mi colpisce in pieno. Maledizione, la vicinanza di Louis mi fa dimenticare anche il piccolo incidente, se cosi vogliamo definirlo, di ieri mattina. 

- Louis, sono Harry, avanti svegliati - lo scuoto dolcemente per le spalle e finalmente si gira 
- Ops.. scusami.. ma che ore sono? - si mette a sedere di scatto, guardandosi intorno

Scrollo le spalle e lui annuisce, alzandosi dal letto e uscendo dalla stanza senza dirmi niente. Qualche minuto dopo ritorna con un gran sorriso sulle labbra e si lancia di nuovo sul letto. Ok, questo ragazzo sa come abientarsi e anche molto velocemente a quanto vedo. 

- Sono le quindici e tua madre mi ha ordinato di restare in camera con te e di non farti muovere e che tra qualche minuto ci porta il pranzo - incrocia le gambe e mi fissa attentamente negli occhi

Ma è davvero lo stesso Louis Tomlinson che viene a scuola con me? Non riesco nemmeno a riconoscerlo. E' felice, sorride, saltella per casa ed è anche molto rilassato mentre quando viene a scuola è quasi sempre silenzioso, non sorride mai ed ha sempre quell'aria da cattivo ragazzo. O ci sono due Louis Tomlinson oppure questo ragazzo soffre di qualche distorbia di personalità.

- Perché.. perché sei cosi felice? - chiedo confuso, ma anche curioso 

Cerco di distendermi ma arriccio il naso e stringo i denti quando il dolore alla pancia viene di nuovo a farmi visista e qualche secondo dopo me lo ritrovo al mio fianco e con una mano sul mio ventre. Vado letteralmente a fuoco e lui mette su un sorriso tanto adorabile quanto malizioso. 

- Tanto scoprirò cosa è successo esattamente ieri mattina - scrolle le spalle, guardandomi 

Alza di scatto la maglietta del mio pigiama e osserva l'enorme livido sul mio ventre piatto. Ci posa di nuovo la mano sopra e inizia ad accarezzarlo con le dita, facendo attenzione a non farmi male. Io sono ancora fermo, paralizzato nella stessa posizione di prima e con il fiato sospeso e il cuore che mi batte all'impazzata nel petto. 


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Ok. Il capitolo non mi convince per niente, davvero. Non mi piace e non lo dico per farmi dire il contrario, ma proprio non riesco a farmelo piacere ma volevo postarlo solamente perché non voglio farvi aspettare molto tempo dall'ultimo aggiornamento, quindi accontentatevi xD Spero che comunque a voi sia piaciuto almeno un pochino xD 
A lunedì prossimo splendori

Un bacio enorme
Rò*

Ps: Scusate se ci sono errori, prometto che appena avrò un po' di tempo, controllo tutti i capitoli.

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Capitolo 9
*** 9. Chapter.. ♥ ***


Image and video hosting by TinyPic Voglio dedicare questo capitolo a Dreamle
Scusami, ho cercato di aggiornare giovedì, ma proprio non ci sono riuscita



- Mi racconti un po' di Louis? - mia madre si distende al mio fianco, facendomi un gran sorriso
- Co.. cosa vuoi sapere? - balbetto rosso in viso per l'imbarazzo e abbasso la testa 
- Sei cosi adorabile e.. innamorato - mi sfiora dolcemente i ricci, scoppiando a ridere 
- Innamorato? - alzo la testa di scatto, facendo allontanare anche la sua mano dai miei capelli 
- Tesoro, ogni volta che parli di lui posso sentire il tuo cuore battere forte e inizi a balbettare, a guardarti intorno confuso e i tuoi occhi brillano, tantissimo e scommetto che ogni volta che ti si avvicina qualcosa nel tuo stomaco si sveglia e iniziano a sudarti le mano e.. -
- E la testa si libera da tutti i pensieri - finisco io per lei. Annuisce e mi bacia sulla fronte. 

Restiamo in silenzio, avvolti entrambi dal lenzuolo, abbracciati. 

- Solo.. solo stai attento, ok? Prenditi cura del tuo cuore, non lasciarlo andare subito - dice lei 

Annuisco ancora, ricordando quello che è successo nel pomeriggio. 
Mamma è entrata in camera con il pranzo e lui si è allontanato subito, rosso in viso per la prima volta mentre io ho chiuso gli occhi, troppo imbarazzato per incontrare gli occhi di mia madre. Questa, semplicemente ha ridacchiato, ha lasciato il vossoio con il pranzo sul letto e poi è andata via, lasciandoci entrambi imbarazzati. Lui però subito è riuscito a scacciare via l'imbarazzato e si è accomodato sul letto, al mio fianco e ha iniziato a pranzare e dopo qualche minuto ho seguito il suo esempio. Finito di mangiare, abbiamo guardato, sempre in silenzio, la tivù che si trova in camera di mia madre e per tutto il tempo, la sua mano è stata ferma sul mio ventre scoperto, mentre la mia stringeva la sua maglietta. Poi però verso le diciotto è andato via, salutandomi con un gran sorriso e un carezza sulla guancia. 

- Harold, tesoro mio, forza svegliati che facciamo tardi - la mano di mamma mi sfiora la fronte
- Co.. cosa? E' già mattina? - piano, mi metto a sedere, stropicciandomi gli occhi e sbadigliando
- Proprio cosi - mi sorride, afferra il cambio di vestiti e lascia la stanza 

Piano e cercando di non farmi male, scendo giù dal letto e mi avvicino all'uscita, chiudendomi la porta alle spalle. Sempre camminando lentamente, entro nella mia camera e indosso il mio solito abbigliamento, passando poi ai capelli, tirandoli indietro con il gel e infine, infilo gli occhiali. 

- Tesoro, sei pronto, ma soprattutto, sei sicuro? - mi chiede lei, guardandomi preoccupata 
- Certo mamma e poi devo fare una verifica - mento. Io voglio andare a scuola per Louis. 

Annuisce e mi afferra per mano, trascinandomi in cucina e facendomi accomodare su una delle tante sedia. Mando giù un bicchiere di latte caldo e poi andiamo via, diretti verso la mia scuola. 
Mi saluta con un bacio sulla guancia e sto per scendere dall'uto quando una mano sfiora la mia spalla e sobbalzo, spaventato. Mi giro di scatto e mi ritrovo Louis davanti alla mia auto e con una mano sulla mia spalla, facendomi segno di mollare lo zaino. Lo faccio e posso notare un sorriso intenerito e divertito di mia madre. Sorrido anche io, soprattutto quando il rosso davanti a me si piega sulle ginocchia e mi aiuta a scendere dall'auto. Saluta mia madre con un cenno del capo e poi ci allontaniamo, entrando nella struttura. La sua mano è ferma sulla mia schiena, stringendo il mio maglioncino di lana. 

- Ti fa male ancora il naso? E il ventre? - chiede lui, senza darmi nemmeno il buongiorno 
- Il naso se non lo tocco no, il ventre un po', ma sopportabile - rispondo, lui mi sorride
- Harry Styles che non balbetta - questa volta, scoppiamo a ridere entrambi. Io arrossisco.

Ci avviciniamo sempre al solito bar che si trova nella scuola e mi fa accomodare al piccolo tavolo, poi si allontana e ritorna qualche minuto dopo con un succo di frutta alla pesca e un caffè e un sacchetto con dentro, molto probabilmente, un cornetto semplice e infatti, quando mi lascia scivolare davanti il sacchetto, scopro che è proprio cosi.

- Forza, manda giù che poi andiamo al Glee che tutti sono in pensiero per te - mi dice lui
- Ma io.. io ho già fatto colazione - arrossisco e lui scrolle le spalle 
- Falla di nuovo, devi mettere su peso - annuisco e inizio a mangiare il cornetto 

Stranamente, la fame si impossessa di meno e in meno di due minuto, il cornetto è già nel mio stomaco. Lo sento ridacchiare e arrossisco, imbarazzato, ma cercando di non pensarci, avvicino il succo e inizio a mandarlo giù. E' freddo e mi piace.

- Vieni Hazz, andiamo che sta per suonare la campanella - mi aiuta ad alzarmi dalla sedia 

La sua mano, proprio come prima, ritorna sulla mia schiena e riprende a stringere il maglione. Il cuore mi batte all'impazzata per la sua vicinanza e mi va bene cosi, mi piace sentirlo vicino. Mi rende felice, sono felice. Una volta entrati nella struttura e camminiamo per i corridoio, alcuni dei presenti ci fissano, altri se ne fregano e poi c'è Nick con i suoi amici che mi fissa da lontano e con un sorriso cattivo sulle labbra. Senza rendermene conto, afferro il braccio di Louis e lo stringo. Si gira di scatto verso di me, quasi spaventato.

- Stai bene? Che succede? - si guarda intorno, poi punta i suoi occhi in quelli di Nick
- Io.. io lo sapevo - sibila, cercandi di allontanarmi, ma riesco a stringere di più il suo braccio
- N.. no, mi fa male e non.. non riesco a camminare - mento. Sono bravo a mentire io.

Annuisce, anche se non del tutto convinto e mi afferra per le spalle, facendo attenzione a non farmi male, e mi tira su, prendendomi in braccio. In un nano secondo, tutta la scuola ci sta fissando e arrossisco. Lui, senza curarsi minimamente di tutto quello che sta succedendo, entra nel Glee e mi lascia accomodare sul suo pianoforte, facendomi distendere sopra. Strano.

- Ok, come ti senti ora? - senza farsi notare dagli altri, mi sfiora dolcemente il ventre 
- Sto.. sto bene, grazie - farfuglio, ancora imbarazzato per l'accaduto 

Annuisce e nello stesso momento, quattro piccoli uragano mi si fiondano addosso, facendolo allontanare da me. Perrie, Jesy, Jade e Leigh-Anne sono su di me, che mi abbracciano e mi baciano sulla guancia, proprio come si fa con i bambini. Riesco a riconoscere le risate dei ragazzi, soprattutto quella di Niall cosi rumorosa e contagiosa. 

- Ok ragazze, ora fatelo respirare - per fortuna interviene il professor Payne, che mi sorride
- Bentornato! - continua poi, sfiorandomi dolcemente la spalla. Ricambio il suo sorriso. 

Dopo aver salutato il resto dei ragazzi, ci allontaniamo tutti per andare ognuno nella propria classe e darti appuntamento per le tredici e trenta sempre al Glee. Louis mi segue per tutto il tragitto e quando arriviamo davanti alla porta della mia classe, ci entra e lascia cadere lo zaino sul mio banco, ritornando poi indietro, da me.

- Beh.. Buona lenzione - mi sorride e sta per andare via, quando poi si gira verso di me
- Buongiorno Hazz - mi bacia sulla guancia, facendomi arrossire, mentre si allontana, ridendo.

Seguo con lo sguardo la sua figura allontanarsi e quando i miei occhi si posano sul suo fondoschiena, qualcosa nelle parti basse si risveglia, facendomi battere il cuore all'impazzata.

                                                                       *****
La lezione di matematica finisce, con mia grande dispiacere ma anche piacere perché si, insomma, più velocemente passano le ore, prima posso rivedere di nuovo Louis. Gli alunni abbandonano velocemente la classe mentre il professore mi aiuta ad alzarmi dalla sedia e mi accompagna alla porta, sempre in modo gentile. 

- Grazie prof, ora ci penso sia - sobbalziamo entrambi quando Louis mi afferra per le spalle
- Tomlinson, come mai sei cosi gentile con questo ragazzo? - chiede il professore, curioso 
- Lo devo pestare a sangue e buttarlo nel cassonetto della spazzatura? - risponde invece lui
- NO! Ma che vai a dire? - il professore sgrana gli occhi mentre Louis scoppia a ridere 

Io invece mi rilasso. Per qualche strana ragione, il suo modo di dire, il suo sguardo, mi hanno fatto un po' paura ed ho ricordato soprattutto che in passato queste cose mi sono già successe.

- Ciao prof, ci si vede eh - si allontana con me al suo fianco, mentre sorride ancora 
- Allora, come è andata la leziona di matematica? - chiede lui, veramente interessato

E allora inizio a parlare, sorprendendomi di me stesso siccome non balbetto nemmeno una volta e nei suoi occhi posso perfettamente vedere la confusione ma anche la voglia di starmi ad ascoltare, di sapere più cose possibili di me, anche se sono stupide e senza rendermene conto, dalle mie labbra escono due piccole paroline che fanno fermare entrambi nel bel mezzo del corridoio, ma quello che però mi fa fermare il cuore, è la sua risposta.

- Mi piaci - sbotto all'improvviso mentre lui si gira di scatto verso di me
- Ti svelo un segreto - si avvicina al mio orecchio, sfiorandomi dolcemente la guancia 
- Mi piaci anche tu - 


:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Ed eccomi con un nuovo capitolo di questa storia. Spero vi sia piaciuto, anche se comunque non succede niente di particolare e credetemi, è stato un parto xD 
Vi ringrazio per tutte le belle recensioni che mi lasciate e ringrazio anche tutte quelle persone che seguono la mia storia, ne siete tantissime e sono felice per questo, davvero, grazie mille

Il prossimo aggiornamento sarò sempre lunedì, anche eprché giovedì inizio la scuola e quest'anno ho la maturità, quindi sono molto impegnata, ma cercherà di scrivere una piccola parte ogni sera, prima di andare a dormire xD Però, in questa settimana, se ci riesco, cercherò di aggiornare anche prima. Un bacio enorme a tutte
Rò*












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Capitolo 10
*** 10. Chapter.. ♥ ***


' Ti svelo un segreto'

' Mi piaci anche tu'

Queste parole sono impresse nella mia mente dalle nove di questa mattina e non riesco più a cacciarle via. Non faccio altro che sorridere, non faccio altro che guardare lui e sorridere. Non faccio altro che innamorarmi del suo sorriso, dei suoi occhioni azzurri come il cielo in piena estate e persino dei suoi capelli ormai di un rosso sbiadito. Lui è perfetto e non lo dico solo perché ho, si perché ormai ne sono certo, una cotta per lui. Louis Tomlinson è perfetto. Lui è di una bellezza fuori dal normale, una di quelle bellezza particolari e rare ed io ho avuto la fortuna di poterla vedere da vicino, di poter dormire vicino a tanta perfezione e di poter persino abbracciare tanta bellezza. 

- Domani è giovedì e c'è l'assemblea dei professori, quindi oggi non dobbiamo studiare e mi chiedevo se ti andrebbe di venire con me - 

Resto fermo ad osservare il ragazzo davanti a me che mi fissa con un sorriso adorabile sulle labbra e annuisco subito dopo. Mi alzo dalla sedia quando la campanella suona per l'ultima volta, facendoci capire che le lezioni sono finite e dopo aver salutato il resto dei ragazzi del Glee Club, io e Louis ci allontaniamo dalla classe. Arrivati davanti al suo armadietto, ci infila dentro lo zaino con i libri e poi fa lo stesso anche con il mio, infilandolo sempre nel suo armadietto. Mi sorride e si allontana, facendomi poi segno di seguirlo, anche se comunque il dolore alla pancia è sempre lì, appena cerca di camminare un po' più velocemente e quindi mi tocca farlo piano. Lui è davanti a me, cammina con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni neri e stretti e osserva le sue scarpe, una volta bianche, ma ora sporche di nero e di altri colori e sorrido. I vestiti sono tutti puliti, odorano sempre di lui e quele poche volte che sono riuscito a sentire il suo profumo, ho potuto costatare che è buonissimo, ma le sue scarpe sono davvero sporchissime e per di più non usa calze, quindi.. Scoppio a ridere da solo e si gira di scatto verso di me, guardandomi curioso.

- Perché ridi da solo? - chiede mentre mi avvicino al suo fianco, arrossendo 
- Io.. stavo pensando che tu.. tu non usi le calze - entrambi fissiamo i suoi piedi 
- Capito! - scoppia a ridere anche lui e proprio come in un film, tutti si girano a fissarlo 

Qualcosa dentro di me inizia a muoversi. Gelosia! Sono geloso della sua risata. E' stupenda ed io la amo e voglio sentirla solo io, voglio vederlo ridere solo in mia presenza e non davanti a tutta la scuola. I suoi occhi diventano ancora più piccoli ma sempre più azzurri e le labbra mostrano la fila di denti bianchi e perfetti. Lui è perfetto e quando ride, lo è ancora di più. 

- Perché ora sei serio? Certo che sei più strano di me - ride ancora più forte 
- E' solo.. dove andiamo? - cambio velocemente argomento e i suoi occhi brillano di più
- Tu seguimi. Giuro che non ti faccio del male - nei suoi occhi vedo un velo di preoccupazione
- Ma io mi fido di te e so che non mi farai mai del male - rispondo velocemente 

E per la seconda volta da quando conosco Louis Tomlinson, non ho iniziato a balbettare e sto iniziando a pensare che non lo faccio solo quando devo dire qualcosa di veramente importante e sincero e in questo caso, quello che ho appena confessato a Louis, è vero. Ci conosciamo da un mese o poco più e mi fido di lui, ho una cotta per lui. 

- Ehi Hazz, sei stanco? Se vuoi, posso portarti in braccio - si gira di scatto verso di me 
- Oh no, sto bene cosi, davvero - mento. In realtà non sto affatto bene, mi fa male tutto il ventre.

Annuisce, anche se non del tutto convinto e si mette alla mia destra, camminandomi di fianco, stando al mio stesso passo. Mi giro a guardarlo, a fissare quel profilo perfetto e sento il cuore battere forte nel petto. Quel filo di barba che lo rende più uomo, più maturo per la sua età anche se a volte non lo è affatto. Louis, da quello che sono riuscito a capire in questo mese, è uno che vivo senza preoccupazioni, per lui ogni giorno è una nuova vita. 

- Mia madre - strillo all'improvviso, facendolo strillare a sua volta
- Ma sei scemo? - si porta una mano al cuore, poi scoppiamo a ridere entrambi 
- Scu.. scusami, Lou - porto la mia mano sul suo petto e sfioro dolcemente la sua

Senza rendercene conto, le nostre dita si intrecciano e restiamo sorpresi a fissare ancora le nostre mani strette tra di loro. La sua è un po' più grande della mia, ma sono perfette cosi. Si incastrano alla perfezione tra di loro. Punto i miei occhi verdi nei suoi e sento il cuore smettere di battere per alcuni secondi. I suoi occhi brillano di una strana luce, molto probabilmente però, la stessa luce si trova anche nei miei occhi perché mi sta guardando allo stesso modo. Sorpreso e felice.

- Ieri sera, prima di lasciare casa tua, ho comunicato la mia idea a tua madre ed ha accettato - 

Parla lentamente, quasi sussurrando le parole, avvicinandosi piano al mio orecchio e causandomi una serie di brividi per tutto il corpo. Una folata di vento sposta i nostri capelli sul viso, ma se i miei subito ritornano al loro posto grazie al gel, i suoi coprono gli occhi azzurri che amo tanto. Senza esitazione, avvicino l'altra mia mano, quella libera al suo viso e li sposto. Facendomi un gran sorriso, indietreggia sempre di più fino a raggiungere il muro alle sue spalle e senza rendermene conto, avvicino sempre di più il mio corpo al suo. 

- Sei cosi bello, Harry - sussurra al mio orecchio, stringendomi ancora di più la mano 

Arrossisco mentre il cuore smette di battere. 
Louis scaturisce in me cosi tante emozioni che non so nemmeno descriverle tutte. Louis è una di quelle persone che entrano nella tua vita cosi, come un fulmine a ciel sereno e la stravolgono senza nemmeno darti il tempo di capire, di pensare, di decidere se accettarli o no nel tuo mondo. 

- Non allontanarmi - il suo viso è sempre più vicino al mio e la testa inizia a girarmi velocemente
- Non.. non lo farò - balbetto emozionato, imbarazzato, confuso, felice. 

E le sue labbra stanno per toccare, sfiorare, posarsi sulle mie quando un fulmine fa allontanare entrambi e pochi secondi dopo, siamo bagnati dalla testa ai piedi. Ci guardiamo intorno, quasi spaventati e confusi da quello che stava per succedere. Mi afferra per le ascelle, come suo solito ormai e facendo un po' di forza, mi costringe a salire tra le sue braccia, facendo avvolgere le mie gambe intorno al suo bacino e le mie braccia intorno al suo collo, proprio come di solito si usa fare con i bambino. Arrossisco e nascondo il viso tra la spalla e il collo, sfiorando con le labbra la pelle tatuata del collo, facendolo rabbrividire. 

- Tieniti forte - sussurra ancora, mentre l'acqua continua a bagnarci tutti 

Stringo di più le braccia intorno al suo collo mentre lui mi tiene stretto, schiacciato contro il suo petto muscoloso e coperto dalla solita felpa nera. Non so esattamente per quanto tempo camminiamo o meglio dire, cammina, ma dopo un po', non sento più l'acqua intrufolarsi nei miei vestiti, ma solo il respiro pesante ma rilassante di Louis tra i miei capelli ormai bagnati e spettinati. Lentamente allontano il viso dalla sua spalla e senza vergogna, lo guardo. I miei occhi vengono risucchiati dall'azzurro dei suoi, cosi piccoli ma grandi allo stesso tempo e sorridiamo, imbarazzati. 

- Do.. dove siamo? - il primo a parlare sono proprio io, curioso di sapere il posto che ci ospita
- Casa dei miei nonni - sorride, facendomi scendere dalle sue braccia 

Dalle mie labbra esce un gemito di disappunto e noto sul suo viso un sorriso divertito. 
Arrossisco e abbasso lo sguardo, ma quando la sua mano si intrufola di nuovo nella mia, alzo la testa di scatto e nello stesso tempo, mi spinge dolcemente verso il muro alle mie spalle e afferra i lembi del mio maglioncino, tirandolo verso l'alto. La camicia bianca è appiccicata al mio corpo, lo stesso i soliti pantaloni marroni. 

- Se non togli subito via questi vestiti, ti prendi un malanno - continua a sussurrare 

Sorrido perché la sua voce non è fatta per sussurrare, eppure riesce a rilassarmi. Ha un timbro di voce alto, squillante, ma allo stesso tempo basso e roco, proprio il contrario della mia che mi ricorda quella di un uomo maturo e non di un ragazzino di quindici anni, ma questo mi rende felice perché siamo esattamente uno l'opposto dell'altro e ci completiamo. 
Lascia cadere la camicia sul pavimento, facendomi arrossire ancora di più mentre le sue mani si avvicinano al bottone dei miei pantaloni, facendomi andare letteramente a fuoco per l'imbarazzo. 

- Posso? - si avvicina alle mie labbra una seconda volta. Annuisco, incapace di parlare.Sorride.


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Ehi bellissime, eccomi con un nuovo capitolo, giusto in tempo per l'aggiornamento. Giuro, ho provato a postarlo prima, ma non ci sono riuscita e credetemi, non dovevo/potevo farlo nemmeno ora, ma sono riuscita a trovare qualche ora per scriverlo e postarlo velocemente, quindi scusatemi se ci sono errori. Spero vi sia piaciuto e.. Niente, fatemi sapere cosa ne pensate, se volete :)
Un bacio enorme <3
Rò*

Ps: Ringrazio TUTTE le persone che leggono/recensiscono la mia storia. Ne siete tante e questo mi rende davvero felice. Grazie mille <3
Ps1: Qualcuna di voi riesce a farmi un Banner decente per la storia? Se è si, contattatemi per messaggio privato e poi ne parliamo <3 Grazie mille in anticipo <3

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Capitolo 11
*** 11. Chapter.. ♥ ***


Image and video hosting by TinyPic Sta per posare o meglio dire, cercare di baciare le mie labbra quando la porta di casa si apre di scatto, rivelando una donna abbastanza vecchi dai capelli bianchi e corti e da un sorriso dolcissimo, anche se imbarazzato, sul viso. Ci spostiamo velocemente e lui si allontana da me, quasi spaventato da quella situazione. Molla la mia mano e vengo avvolto dal nulla.

- Ehi nonna, già a casa? - chiede lui, parlando forse un po' troppo velocemente
- Tuo padre ha dovuto riaccompagnarmi siccome i tuoi hanno una cena di lavoro - spiega lei 
- Ah, certo, le solite cene di lavoro - risponde lui, con un tono davvero freddo e distaccato
- E questo bellissimo giovanotto invece, chi è?- la donna mi si avvicina, sorridendomi
- Lui è Harry, un mio compagno - 

La donna annuisce, accarezzandomi il viso con la sua mano rugosa e sorride ancora di più. Lo faccio anche io, mentre sento le guance prendere fuoco per il troppo imbarazzo. Louis però, senza farmi capire assolutamente niente, i pochi secondi afferra il mio maglione dal pavimento e mi trascina nel corridoio buio, spingendomi poi in una delle tante stanze. La caa, da quello che sono riuscito a capire in poco tempo, è molto grande per due semplici anziani. 

- Spogliati! - sibila, facendomi quasi soffocare con la mia stessa saliva
- Co.. cosa? - balbetto rosso in viso, cercando di non incontrare il suo sguardo 
- Harry, maledizione, spogliati - sferra un pugno nella porta, facendomi urlare, spaventato

Restiamo in silenzio. Io con la mano davanti alla bocca e con il cuore che batte forte nella gabbia toracica e lui con ancora la mano chiusa in pugno, sul legno della porta marroncina. Mi guarda negli occhi e poi, lentamente, inizia a camminare nella mia direzione, facendomi finire con la schiena contro il comodino alto alle mie spalle. Mi arriva al collo, quindi se piego la testa, finisce direttamente sul mobile. 

- Harry, scusami - sfiora dolcemente il mio viso bagnato dalla pioggia, con le sue grandi dita

E' guardando, di nuovo, i suoi occhi, riesco a riconoscere di nuovo il vecchio Louis. Prima i suoi occhi, anche se azzurri, erano vuoti e freddi e anche se impossibile, mi sembravano neri mentre ora sono di nuovo azzurri e caldi e pieni di dolcezza. La dolcezza indirizzata a me. 

- Hazz! - sussurra quste parole sulle mie labbra, facendomi rabbrividire
- Louis! - riesco a sussurrare anche io il suo nome e sorride. Un sorriso davvero bellissimo. 

Afferra i bottoni della mi camicia e inizia a sbottonarla lentamente, facendomi andare a fuoco per l'imbarazzo e per la forte eccitazzione che inizia a risvegliarsi nelle parti basse. Maledetti ormoni da quindicenne. Lui non è nelle mia stessa situazione, non è rosso in viso e giù, nelle sue parti basse, non è nelle mie stesse condizioni. 

- Scotti! - esclama, sfiorando con le sue labbra la mia guancia ormai rossa per l'imbarazzo

Lascia cadere la camicia sul pavimenti e mi ritrovo a petto nudo davanti al ragazzo di cui sono innamorato dalla prima volta che i miei occhi si sono posati su di lui. 
Mi sfila via con un gesto semplice e veloce, anche i pantaloni e mi ritrovo con addosso solo i miei slip neri e stretti, che fasciano la mia intimità e che mettono in risalto la mia carnagione pallida, molto più pallida della sua. 

- Non devo vergognarti di me, lo sai vero? - continua a sussurrare, facendomi tremare 

Mi afferra dolcemente per mano, tracinandomi verso il letto per poi spingermi dolcemente sopra, facendomi fermare per qualche secondo il cuore quando afferra i lembi della sua maglietta e la tira verso l'alto, facendola cadere poi ai piedi del letto. Con lo stesso gesto di qualche minuti prima, sfila via anche i pantaloni e le scarpe e resta in intimo davanti a me. Il corpo tutto ricoperto di inchiostro, le braccia muscolose e tatuate molto più grandi delle mie, si avvicinano lentamente alle mie gambe un po' troppo da ragazza e arrossisco. 

- Non hai paura, vero? - gattona sul letto, accarezzandomi l'interno coscia di entrambe le gambe 
- N.. no, non ho paura - balbetto con il cuore in gola

Sta per succede? Davvero sto per fare l'amore con Louis Tomlinson? Ancora non ci credo.. Ma se sta per succedere, questo significa che anche a lui piaccioni i ragazzi, proprio come me e questo significa che non è, no sono, non siamo sbagliati perché Louis Tomlinson è perfetto e non può affatto essere sbagliato. 

- Sei cosi piccolo, Hazz - la sua mano si posa sul livido che si trova al centro del mio ventre
- Ti sei ingoiato la lingua? - ridacchia, sfiorandomi la mascella con le sue dita da pianista 

Scuoto la testa, facendolo sorridere e un brivido di emozioni confuse mi attraversa tutto il corpo. 

- No? Allora mostramela, avanti - sgrano gli occhi e questa volta scoppia a ridere davvero forte 
- Forza, non sto scherzando, mostrami la tua lingua - con l'indice, sfiora le mie labbra rosse

E lo faccio. Spalanco leggermente la bocca e caccio fuori la lingua.
Sfiora con la sua di lingua le sue labbra sottili e rosee e poi si avvicina di scatto a me. 
Le mie labbra, finalmente, vengono a contatto con le sue e la stanza, sua nonna, la grande casa, l'intero mondo intorno a me, intorno a noi, scompare. Ci siamo solamente noi due e basta. Io, lui e il mio, nostro primo bacio. E' un semplice sfioramento, ma è riuscito a mandarmi in tilt il cervello e a farmi capire una cosa fondamentale, anche se ormai ovvia per Jade e mia madre.
Io amo Louis Tomlinson. Sono follemente, pazzamente innamorato di lui. 

- Sei mio - si lascia cadere sul letto, facendomi appoggiare con la faccia sul suo petto muscoloso

'Sei mio'
'Sei mio'
'Sei mio'


Sono suo.
Lentamente, con la felicità che circolare in tutto il mio corpo, mi lascio cullare dalle sue grandi braccia e qualche minuto dopo, cado nel mondo dei sogni con la felicità di appartenere allla persona che amo e che sembra ricambiare i miei sentimenti. Io sono di Louis Tomlinson. Io appartengo a Louis Tomlinson. 



- Sei.. sei perfetto - dice fissandomi quasi sconvolto
- Cos.. NO. T sei perfetto - arrossico subito dopo aver pronunciato queste parole 
- Perché non lasci i capelli in questo modo? - chiede confuso, quasi arrabbiato e deluso
- In.. in che modo? - infilo una mano nei capelli e sgranando gli occhi, mi copro con il lenzuolo
- Ricci! - scoppia a ridere, spostando via il lenzuolo e avvicinando il suo viso al mio 
- Dormito bene, piccolo Hazz? - mi stampa un dolce e veloce bacio sulle labbra. Arrossisco. 

Annuisco, incapace di parlare.
Non mi sembra ancora vero. Per me, tutto è un sogno. 
Non è possibile. Io mi innamoro di Louis Tomlinson e lui, dopo esattamente un mese e qualche giorno, mi bacia, mi dice che sono suo e mi lascia addormentare tra le sue braccia. 
E se tutto questo finisce proprio come è iniziato? 


::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Ooook. 
Ho letto alcuni scleri da parte di alcune voi lettrici per farmi aggiornare e mi scuso se ieri sera non l'ho fatto, ma davvero, non ci sono riuscita. Ho alcuni problemi e sono riuscita ieri ad aggiornare una storia velocemente e poi scappata via. Comunque, so che è piccolo, ma è davvero, come dire, stupendo, no? Ok, ora il mondo finisce xD Io che reputo un mio capitolo, stupendo. Ok, forse non sono veramente io a scrivere ahahahaha <3 
Ringrazio per tutte quelle che seguono e recensiscono la mia storia, ne siete tantissime *-*
A lunedì prossimo <3
Un bacio enorme <3

Rò*
Ps: Il Banner è stupendo, vero? Devo ringraziare quella meravilia di Dreamle <3
Ps1: Vi dico solamente una cosa.. L'ultima frase di Hazz. Ehm.. 

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Capitolo 12
*** 12. Chapter.. ♥ ***


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Mi guardo un'ultima volta allo specchio e sorrido, stringendomi forte nella felpa grande che mi ripara dal freddo di fine novembre. I pantaloni sono di due taglie più grandi e la felpa lo stesso, ma per me sono perfetti cosi. Sono i vestiti di Louis e questo mi basta. 

- Ehi Hazz, cosa fai lì impalato?- entra in camera con un gran sorriso sulle labbra 
- Sta.. stavo pensando ai miei capelli - mento, anche se non del tutto
- Non mettere più il gel nei tuoi capelli, mi piacciono i tuoi al naturale - si avvicina e li sfiora 
- N.. no, sono orrendi e sembro un bambino - sorride e senza rendermene conto, lo segue
- Sei il mio bambino allora - 

Questa volta sorrido cosi tanto da farmi venire persino il dolore al naso.
Avvicina il suo viso al mio, poi mi lascia un dolce e casto bacio all'angolo della bocca, facendomi letteralmente andare a fuoco per l'imbarazzo. La sua risata si libera per tutta la stanza e arrossisco ancora di più. Poi però mi abbraccia, stringendomi forte contro il suo petto. Il corpo viene scosso da un forte dolore al ventre per colpa del mio 'incidente' al bagno e cerco di mantenere la calma e di non urlare. 

- Ti andrebbe di dormire con me questa notte? - sussurra al mio orecchio
- Io.. mia madre.. tu.. noi.. - balbetto, incapace di parlare 
- Hazz, sei sempre il solito - soffia sulle mie labbra prima di baciarmi velocemente 

Si allontana e si avvicina alla porta della stanza, apendola, poi girandosi di nuovo nella mia direzione e facendomi un altro dei suoi sorrisi. 

- Tua mamma già sa tutto piccolo Hazz - strizza l'occhio e poi abbandona la stanza 

Porto una mano al petto, cercando di fermare il mio cuore impazzito e sto per riuscirci quando dalla porta entra una donna dai capelli bianchi, la nonna di Louis, che mi fa strillare per lo spavento. Scoppia a ridere e resto sorpreso, anche se non tanto quando noto che ha lo stesso sorriso di suo nipote, di Louis. 

- Ho preparato dei biscotti al cioccolato, ne vuoi? - chiede lei, avvicinandosi al letto

In pochi minuti, il letto è di nuovo intatto come alcune ore prima e mi fa segno di seguirla. Lo faccio e camminando per il corridoio buio, riesco a vedere qualche foto attaccata alle pareti, anche se una in particolare mi colpisce, quella vicino alla parete che divide il corridoio dal soggiorno. Una foto abbastanza grande che ritrae Louis insieme ad una ragazza bellissima. Capelli biondicci, occhi azzurri proprio come quelli di Louis e un gran sorriso. Chi è quella ragazza? Sono curioso di sapere di più su di lei. Louis la guarda come se fosse la cosa più bella di questo mondo e sono.. sono geloso, da morire.

- Lei chi è? - chiedo cosi, all'improvviso, senza rendermene conto
- Oh.. lei è Rosalie, la sorella minore di Louis - risponde lei, osservando malinconica la foto
- E' bellissima - sussurro mentre la gelosia, lentamente, va via via scomparendo 

La donna annuisce alle mie parole, poi entriamo in soggiorno e ci trovo Louis che osserva la tivù attentamente, senza staccare lo sguardo dagli attori nemmeno un secondo. Grease! 

- Louis, hai già mangiato tutto i biscotti? - chiede sconvolta la donna. Scoppio a ridere.

Si gira di scatto verso di noi, quasi spaventato e scrolla le spalle, arrossendo.
Scatto verso di lui senza rendermene conto e afferro con entrambe le mie mani le sue guance rosse e le stringo forte, facendogli sgranare gli occhi per la sorpresa. Poco dopo, lo faccio anche io. Sento la risata della donna farsi ancora più forte per poi sempre più lontana. Soli.

- S.. scusami, io non.. non volevo - balbetto imbarazzato, abbassando la testa sui miei piedi nudi
- Harry, smettila di scusarti per qualsiasi cosa - mi fa segno di accomodarmi al suo fianco
- Sei stato carino - infila una mano nella mia e puntiamo lo sguardo sulla grande tivù
- Grease, ti piace? - mi chiede mentre inizia ad accarezzare dolcemente il mio polso con il dito
- Si, mi piacciono soprattutto le sue canzoni - annuisco e lui fa lo stesso, felice.
- E' il mio film preferito -

Lo abbraccio e lui mi lascia fare.
Ho appena scoperto un'altra cosa sul suo conto.
In queste ultime ore ho scoperto molte cose sul conto di Louis Tomlinson.
Ama i biscotti al cioccolato, ama Grease, ha ome nonna una donna dolcissima dai capelli bianchi, i suoi genitori hanno molte cene di lavoro ed ha una sorella bellissima di nome Rosalie, ma soprattutto so che sono suo e che gli piaccio

- Louis, perché Rosalie non frequenta la nostra stessa scuola? - chiedo poi, curioso di sapere 
- Tu come conosci Rosalie? - si gira di scatto verso di me, quasi arrabbiato ma anche confuso 
- Ho. ho visto la foto e tua nonna, lei.. lei mi ha detto che... che è ua sorella - balbetto, impaurito

Resta in silenzio per molto tempo, poi ritorna a guardare l'ultima scena del film afferrandomi per le spalle e facendomi appoggiare con il viso sul suo petto. Resto in silenzio, capendo la sua risposta. Non ne vuole parlare, lui non desidera condividere con me la conoscenza di sua sorella.

- Hazz, non iniziare a farti filmini mentali, è solo che non mi va di parlare di lei, ecco tutto - dice 
- Io non.. io non mi stavo facendo ness.. - 
- Davvero piccolo Hazz? - scoppia a ridere e nascondo il viso tra la spalla e il suo collo

Mi stringe ancora di più sul suo petto e lo lascio fare beandosi delle sue coccole, se cosi posso definirle. Louis, da quello che ho scoperto di lui in questo mese, on è un tipo che ama molto mostrare i suoi sentimenti o da comportamenti affettivi, eppure con me, ora, lo sta facendo. 

- Fuori ancora piove e il film è finito, vieni con me in ucina? - mi chiede, alzandosi in piedi
- Ma tu.. ma tu non stai mai fermo? - chiedo con un sorriso divertito sulle labbra 
- Con te al mio fianco, mai. Tu mi agiti Hazz, soprattutto il cuore - mi afferra per mano

Sono ancora fermo a pensare le sue parole, quelle appena pronunciate mentre lui mi trascina fuori dalla stanza percorrendo il corridoio lungo e buio e senza farmi notare, porto il mio sguardo di nuovo sulla foto di lui e di Rosalie. Sono sempre più curioso di quella ragazza.

- Ehi nonna, stasera cucino io - la donna si gira verso di noi facendo un gran sorriso divertito
- Tu, Boo Bear? Davvero vuoi che io e Harry andiamo in ospedale? - chiede lei, ridendo poi
- Ma nonna, che dici, io sono bravissimo - sbotta lui, fintamente sconvolto, facendomi ridere
- Certo, a spedire le persone in ospedale con un'indigestione - questa volta, ridiamo tutti e tre
- Se.. se vuole, posso cucinare io, so.. so farlo - balbetto abbassando la testa
- Davvero? Allora accomodati pure forza, io vado a preparare la tavola - risponde la donna

Mi strizza l'occhio e poi ci lascia soli, di nuovo, mentre Louis mi trascina verso la cucina e inizia a guardarsi intorno, confuso ma desideroso di iniziare a preparare la cena che invece farò io. Si volta verso di me, mette su un meraviglioso sorriso e poi incrocia le braccia al petto, mollando quindi la mia mano, facendola cadere lungo il mio fianco. 

- Allora Hazz, mi insegni a cucinare? - chiede lui, continuando a sorridermi dolcemente 
- Ce.. certo! - esclamo, avvicinandomi del tutto al piano cottura

Senza balbettare e con facilità, riesco a parlare con lui che mi aiuta a trovare tutto l'occorrente per preparare la cena. Infine, sotto sua richiesta, optiamo per una semplice pizza al formaggio. Per fare l'impasto, afferro le uova e la farina e inizio a mescolare mentre lui mi fissa per tutto il tempo, poi si avvicina di scatto a me e mollo l'impasto, troppo imbarazzato per continuare.

- Sei davvero sexy mentre mescoli l'impasto, soprattutto quando ti lecchi le labbra - sussurra lui

Arrorrisco e abbasso la testa ma prontamente il suo indice e il medio afferrano il mio mio mento e ritorno a guardare i suoi occhioni azzurri che brillano di una starana luce. Mi sorride ancora, poi porta l'indice dell'altra mano alla mia bocca e lo infila dentro, facendomi sgranare gli occhi dallo stupore. Sa di formaggio. 

- Succhia! - mi ordina mentre entrambi, poco dopo, arrossiamo per la sua richiesta 

Ma lo faccio nonostante tutto e qualche minuto dopo si sposta di scatto, imprecando, portando poi lo sguardo verso il basso. Senza rendermene conto, lo faccio anche io e inizio a ridere davvero tanto, catturando poi la sua attenzione. Il uo membro è molto.. molto attivo in questo momento, ma lo spettacolo più bello è il suo viso, i suoi occhi. E' rosso, ha superato persino me e i suoi occhi ora brillano davvero tantissimo, anche più di tutte le altre volte. 

- Louis!

Ci giriamo di scatto verso la soglia della porta della cucina e lui resta paralizzato sul posto mentre io accenno un sorriso. Davanti a me c'è Rosalie Tomlinson. 



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Salve! *-*
Ok, davvero, per l'ennessima volta, scusatemi per il ritardo, ma davvero, sono impegnatissima con la scuola e giuro, ora è iniziato ottobre e già mi stanno massacrando di compiti. Povera me. Comunque, davvero, non dovevo aggiornare nemmeno questa sera siccome il capitolo non era/è finito, ma molte di voi mi hanno 'supplicata' di aggiornare e quindi eccolo xD Spero vi sia piaciuto anche se comunque non è un granchè. Alla prossima bellisime/i e ancora grazie a tutti voi <3
Un bacio enorme <3
Rò*

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Capitolo 13
*** 13. Chapter.. ♥ ***



Mi rannicchio sotto alle coperte, cercando di no pensare a tutte le cose che in questo momento mi frullano nella testa. Fuori ancora piove, ormai è una settimana che non fa altro che piovere ed è una settimana che non lo vedo, che non lo sento, da quella sera. Louis Tomlinson è scomparso dalla circolazione, sono andato persino a casa di sua nonna, ma questa, con un sorriso triste sul viso, mi ha negato l'accesso. So che è rinchiuso in quella casa, nella stanza che ci ha ospitati quel pomeriggio e la notte, la stessa stanza che ha fatto da palcoscenico al nostro primo bacio. 

*****
- Louis! - 

Ci giriamo di scatto verso la soglia della porta della cucina e lui resta paralizzato sul posto mentre io accenno un sorriso. Davanti a me c'è Rosalie Tomlinson. 

- Rose! - esclama lui, allontanandosi di scatto da me e correndo da lei 
- Louis, io.. io.. - la ragazza davanti a me scoppia a piangere e ritorno serio a fissare i due

Louis resta in silenzio, abbasso lo sguardo e l'abbraccia. 
L'imbrazzo di poco prima, lo sguardo malizioso e divertito allo stesso tempo è sparito, ora nei suoi occhi, che sono puntati nei miei, vedo solamente paura, tanta paura e il cuore inizia a battermi forte nel petto. Ha paura, ed ho paura anche io, per lui. Riesco a percepire i suoi sentimenti. Felicità per averla stretta tra le braccia, ma anche una terribile paura, e tanto dolore che riesco a notare nei suoi occhi azzurri, vuoti, freddi, proprio come nel pomeriggio quando mi ha ordinato di spogliarmi. E proprio come alcune ore fa, non riesco a riconoscerlo. E' diverso.

- Louis, io.. - voglio andare via, mi sento utto ad un tratto di troppo
- Ops, scusatemi, ho per caso interrotto qualcosa? - si sposta dal fratello e asciuga le lacrime

Arrosisco mentre la ragazza bionda scoppia a ridere, invece Louis ha ancora i suoi occhi puntati nei miei, ma non sorride, non parla, è fermo lì, impalato sulla soglia della porta a fissarmi. Rosalie cammina lentamente verso di me e quando cosi, all'improvviso e senza preavviso, mi afferra e mi abbraccia. Resto fermo per l'imbarazzo e anche abbastanza confuso, poi avvolgo il suo esile corpo, quasi trasparente, con le mie braccia e la stringo dolcemente.

- Io comunque sono Rosalie, ma puoi chiamarmi Rose, la sorella di Louis - si presenta lei 
- Sono Harry - non so, in realtà, come definirmi. Amico o.. fidanzato? Forse sto correndo troppo.

Annuisce, allontanandosi da me e cosi posso guardarla meglio.
I capelli lunghi al bacino e biondicci che ho notato prima in foto, ora sono corti, un po' come quelli di Niall. Spettinati e biondi, forse anche più di prima. Gli occhi sono sempre gli stessi, azzurri e terribilmente uguali a quelli di Louis e infine, la sua carnagione e il suo corpo, sono quelli che mi fanno più impressione. E' magra come un chiodo, non ha forme, ed è pallida come la.. morte. Questa ragazza sta morendo.

- Scusami per prima, il pianto e tutto il restro - scrolle le spalle e mette su un sorriso adorabile
. Nessun.. nessun problema - annuisce, sfiora i miei ricci con la mano e abbandona la stanza 
- Buonanotte piccioncini - tra le risate poi, chiama sua nonna, ormai lontana dalla cucina

In questa regna il silenzio e il gelo, si. 
Louis è ancora fermo, impalato sulla soglia della cucina a fissarmi o forse no, semplicemente sta fissando qualcosa alle mie spalle. Non si muove e la paura inizia a farsi strada dentro di me. Mi avvicino lentamente al suo corpo e afferro il suo braccio, stringendolo. 
Sobbalza e punta i suoi occhi azzurri e freddi nei miei, facendomi gelare il sangue nelle vene. Sta piangendo ed io mi sento morire. 

- Morirà!

L'abbraccio e per tutto il resto della serata e dell'intera notte, quello forte e maturo sono io, non lui. Semplicemente Louis si limita a piangere stretto tra le mie braccia, senza mai staccarsi. Lo trascino nella stanza che prima ci ha ospitati per il sonnellino pomeridiano e lo faccio distendere nel letto, coprendola con l'enorme coperta. Fuori continua a piovere tantissimo e proprio come Louis che sta piangendo, non smette per tutta la notte.


*****

- Ehi Harry, ciao - Jade corre verso di me, abbracciandomi teneramente e sorridendomi
- Andiamo insieme al Glee? - chiede lei, prendendomi a braccetto e incamminandosi 
- Certo! - non ho nemmeno voglia di parlare con Jade, che è l'unica che sa tutta la storia

Una volta arrivati, Zayn nello stesso momento va via, sferrando un calcio al pianoforte di Louis che nemmeno questa volta è presente, seguito dal suo migliore amico, da Niall, mentre il prof. Payne, insieme ad una ragazza dai capelli castano chiaro, Josh, Perrie e Ed, restano in silezio a fissarci, senza proferire parola. Ma che diamine sta succedendo?

- Harry, Jade, andate a sedervi che iniziamo la lezione - dice il prof. mentre la donna ci sorride
- Lei chi è? - nella classe entra anche Leigh-Anne, che fissa la ragazza castana 
- Sono Sophia Smith, la nuova professoressa di matematica - si presenta la ragazza
- Sei piuttosto giovane, no? - continua ancora la riccia, fissandola negli occhi 
- Certo, ma molto preparata, quindi tranquilla - risponde a tono la castana, sorridendo
- Mi sta sul cazzo - questo è il commento di Leigh-Anne, accomodandosi al mio fianco 

Eddy poi mi racconta che la prof. Smith ha sospeso Zayn per due giorni siccome lo ha scoperto a fumare nella classe vuota, siccome le lezioni ancora non dovevano iniziare e la cosa che ha fatto imbestialire Zayn è stata soprattutto la reazione del prof. Payne che invece di difenderlo, lui stesso lo ha trascinato dal preside. Strano, di solito Payne è davvero una brava persona.

- Finalmente! - è proprio Payne a parlare 

Sposto lo sguardo a Eddy e lo punto verso il professore e il cuore inizia a battermi all'impazzata. Louis è davanti a me, bello come sempre, ma vuoto come quella sera..

- Sono passato solo a salutarvi - parla lui. La sua voce è bassa e fredda, gelida.
- Come? Perché? - chiede confusa Perrie, alzandosi in piedi e raggiungendolo 
- Abbandono la scuola, ho quasi diciotto anni e posso farlo - 

La mia mente si libera da tutti i pensieri e non riesco più a capire niente.
I miei occhi sono puntati nei suoi e viceversa. Jade mi afferra per mano, ma la mia è cosi sudata che scivola via. Mi alzo di scatto dalla sedia e sto per scappare via, ma scivolo sul pavimento e ad aiutarmi è il professore. 

- Harry, stai bene? Perché stai piangendo? - mi rimettono in piedi prof.Payne e Josh 

***
**

- Ehi, ciao - lentamente apro gli occhi, puntandoli nel ragazzo disteso al mio fianco
- Vestiti! - esclama semplicemente, alzandosi di scatto dal letto e abbandonando la stanza

E proprio come mi ha ordinato, infilo velocemente il mio cambio di vestiti ormai asciutto e abbandono la stanza. Nel corridoio mi imbatto in nonna Tomlinson che mi abbraccia per poi farmi un sorriso dispiaciuto. Fermo sulla soglia della porta di casa si trova Louis, vestito. Felpa nera con il cappuccio in testa, pantaloni neri della tuta abbastanza larghi e suardo fisso su di me. 

- Ehi Harry, non mi saluti? - 

Mi giro appena in tempo per stringere Rose in un abbraccio. Ha lo stesso odore di Louis.

- Poi, perdonalo - mi lascia un bacio sulla guancia, poi si allontana da me

Sto per risponderle quando un 'Muoviti' da parte di Louis mi fa ammutolire.
Camminando per il corridoio sempre buio di quella villetta, mi avvicino alla porta di casa.
Lui davanti ed io dietro. 
Trenta minuti dopo siamo davanti casa mia e senza proferire parola, mi lascia entrare in casa. Aspetto un suo gesto, una sua parola, ma non arrivano. Mi limito semplicemente a fissarlo dalla soglia di casa mia mentre si allontana da me. 


*****
- Posso prima fare una cosa? Un'ultima volta - 

E' ancora lui a parlare mentre io sono seduto su una delle tante sedia con alla destra Payne e alla mia sinistra Jade che mi tiene per mano. Il resto dei ragazzi è al mio fianco, in piedi, la prof. Smith è i piedi anche lei, accanto al prof. Payne. Nella classe regna il silenzio assoluto, solo disturbato dai miei singhiozzi e mi sento uno stupido. 

- La dedico ad una persona in particolare. Questa persona capirà - continua ancora a parlare

Trascina il suo pianoforte proprio davanti a noi tutti, ci si accomoda dietro a questo e porta le sue mani da pianista sulla tastiera. Una dolce melodia si libera per tutta la classe mentre i suoi occhi sono puntati nei miei e viceversa mentre quelli dei presenti, sono puntati tutti su di lui. 
La sua voce, quella voce speciale, quella che solo lui posside, inizia a diffondersi per tutte le quattro mura e le lacrime aumentano sempre di più. La canzone la sta dedicando a me. Lo so.

Tu sei la forza che mi fa camminare 
Tu sei la speranza che mi fa credere 
Tu sei la vita per la mia anima 
Tu sei lo scopo 
Tu sei tutto 


Continua a cantare, continua a suonare, continua a fissarmi, continuo a fissarlo e i presenti continuano a fissare lui che senza mostrare nessun sentimento, canta. I suoi occhi sono sempre gli stessi, ormai ne sono convinto, non cambieranno mai di colore, ma non trasmettono più le stesse emozioni. Sono vuoti, privi di vita, ed è passata solamente una settimana. 

Tu calmi le tempeste, tu mi dai riposo 
Mi tieni tra le tue mani, non mi farai cadere 
Tu calmi il mio cuore e mi porti via il respiro 
Vuoi prendermi? Vuoi farmi andare più in fondo? 


Si alza in piedi mentre Eddy prende il suo posto, ma con la chitarra. Tutti sono ancora in silenzio. 
Si avvicina, mi afferra per mano, continuando a cantare, senza mai smettere, mentre io continuo a piangere. La mie mente sta memorizzando la sua voce, il suo viso, tutta la sua perfezione perché lei già sa che questa è l'ultima volta che lo vedrà, che lo vedrò. 

Perchè sei tutto ciò che voglio 
Sei tutto ciò di cui ho bisogno 
Sei tutto 
Tutto


Smette di cantare.
Ha il fiatone, anche se poi non cosi tanto.
I suoi occhi brillano e per qualche minuto ritornano ad essere come quelli di una volta.
Sento il cuore battere forte nel petto e riesco a sentire persino i suoi battiti. Che sta succedendo?
Mi afferra il viso con le sue mani, poi lo avvicina al suo, lì, davanti a tutti che non fanno altro che fissarci. La mia mano però è ancora stretta a quella di Jade che non molla la presa. 
Quando le sue labbra si posano su di me, sento le gambe molli e con la mano libera mi aggrappo al suo corpo, alle sue spalle. Lui è la mia ancora di salvezza, finalmente avevo trovato la felicità.

- Addio Harry - si stacca da me, fissandomi negli occhi
- Tu non.. non puoi lasciarmi, non devi - balbetto in lacrime 
- Mi dispiace e.. Ti amo

Resto paralizzato sul posto mentre lui ne approfitta per scappare via.. da me. 


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Ehm..
Ok, innanzitutto mi scuso per l'enorme ritardo, ma davvero, la scuola mi ruba tantissimo tempo. E ok, forse per farmi perdonare per il ritardo ci stava un capitolo più, come dire, divertente o almeno, adorabile, e invece vi posto questo. Forse per alcune è affrettato, per altre no, ma la storia deve andare cosi, la mia mente ha deciso cosi sin dal primo capitolo, quindi.. Comunque, anche se non è dei migliori l'argomento, spero vi sia piaciuto lo stesso e..
LOUIS GLI HA DETTO TI AMO!! Ma.. va via. Lo lascia solo. Cosa succederà?
Spero di postare il prossimo capitolo entro sabato prossimo ♥
Un bacio enorme ♥
Rò*

Ps: Niente Banner, devo scappare a studiare e non ho tempo. Mi sono presa una paura di cinque minuti per finire il capitolo e postarlo, ora però devo ritornare a studiare pedagogia -.-"

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Capitolo 14
*** 14. Chapter.. ♥ ***


Mi rialzo in piedi, anche se dolorante, e mi fiondo sul suo corpo, facendolo finire sotto al mio mentre gli sferro un pugno direttamente sul labbro, facendo fuoriuscire subito del liquido rosso. Un sorriso cattivo si dipinge sul mio viso mentre sul suo posso notare solo il terrore o meglio dire, la sorpresa e la confusione. Non sono poi cosi tanto piccolo io. 

- Styles, Grimshaw, in presidenza, subito - strilla qualcuno alle nostre spalle

Poco dopo, sento afferrarmi per le spalle e trascinarmi via dall'idiota sotto di me. 
Qualcuno mi spinge forte contro il muro alle mie spalle e chiudo gli occhi di scatto. Dal sospiro della persona che mi ritrovo di fronte, capisco che è Zayn. Apro lentamente gli occhi e li punto nei suoi. Verde contro oro. Due colori terribilmente diversi, eppure con le stesse sensazioni, le stesse emozioni, lo stesso dolore. 

- Vuoi smetterla? Nelle ultime due settimane sei finito sette volte in presidenza - sibila  
- Fatto gli affari tuoi, non ti impicciare - lo allontano dal mio corpo, spingendolo via
- Harry, smettila e dimmi cosa ti sta succedendo - mi dice lui, in modo autoritario
- Zayn, non mi sta succedendo niente, tranquillo, ritorna pure a fumare - mi allontano 

Sento il suo sguardo seguirmi per tutto il lungo corridoio della scuola e quando mi fermo davanti alla presidenza, noto Grimshaw seduto su una delle sedie e dietro alla grande scrivania, la tizia della segreteria. Una donna piuttosto bassa e odiosa, la solita zitella. 

- Idiota! - sibila lui, fulminandomi con lo sguardo per poi abbassare la testa
- Lo so che sei un'idiota - rispondo invece io, facendo scuotere la testa alla zitella 
- Smettetela voi due - ci ordina, ritornando poi a fissare il prezioso computer della scuola

Restiamo in silenzio e a mandarci occhiataccie per almeno venti minuti, poi ci ritroviamo davanti il preside avvolto nel suo vestito da cerimonia, ormai vecchio di qualche anno, che ci ordina in modo severo di entrare nel suo ufficio. Una volta seguito il suo ordine, ci indica con lo sguardo di accomodarci sulle sedie davanti alla sua scrivania e facendolo, ci spingiamo con il braccio.

- Smettetela! - esclama, roteando gli occhi verso l'alto e accomodandosi sulla sua sedia 
- Allora, chi vuole spiegarmi cosa è successo questa volta e spero non sia una delle solite storielle come le altre volte - dice, evidentemente stanco di ritrovarci sempre tra i piedi 
- Colpa sua! - strilliamo entrambi, indicandoci con il dito, priprio come si fa tra bambini 
- Esattamente! - il preside annuisce, scuotendo poi la testa e poi sbuffando. 

Afferro un fascicolo dalla sua scrivania e inizia a scriverci sopra qualcosa mentre cala il silenzio nelll'ufficio. Mi osservo intorno e solo in quel momento noto una foto che riesce a farmi fermare il cuore per qualche secondo. Una foto del Glee Club al completo. E' di due anni fa e lo capisco dalla data sulla targhetta che si trova sotto alla cornice della foto.
Lui è bello come il sole, ma vestito in modo diverso. Un pantalone rosso che gli si ferma sulla caviglia, una maglietta bianca con le righe blu e delle Vans bianche. I capelli sono di un castano scuro e sono lasciati liberi sulla fronte, in modo da coprirla completamente. I suoi occhi sono molto più grandi e più luminosi e sprizza felicità e allegria da tutti i pori. Al suo fianco si trova Perrie, stretta tra le sue braccia, e con un gran sorriso sulle labbra. Ci sono anche Jade, Josh, Ed, Leigh-Anne, Jess, Zayn e Niall e infine anche il professor Payne. Sono tutti felice e con un grnde premio stretto tra le mani. 

- Se continua cosi, signorino Styles, non ci andrà mai alle nazionali - dice il preside 
- Scusa? - sobbalzo, puntando i miei occhi nei suoi
- Sta fissando la foto della vittoria del Glee alle nazionali e le spiegavo che se continua cosi, dovrà abbandonare anche il Glee - spiega con tutta la calma di questo mondo 
- Capisco, ma non mi interessa più ormai - scrollo le spalle e Grimshaw ridacchia 

Dopo una bella ramanzina e una punizione con i fiocchi, ci lascia andare e quando mi ritrovo in corridoio, Grimshaw mi afferra per il polso e mi spinge contro il muro alle mie spalle, facendomi male alle schiena. Maledetto stronzo. 

- Sii puntuale, mi raccomando - sibila al mio orecchio, allontanandosi poi da me 

Restro sorpreso e confuso allo stesso tempo, poi scrollo le spalle e sto per lasciare la scuola per saltare la stupida ora di matematica, ma qualcuno, per la seconda volta, mi afferra per il polso, facendomi arrabbiare. Mi giro di scatto verso la persona alle mie spalle e sto per 'aggredirla', ma quando mi ritrovo uno scricciolo di piccole dimensioni che mi fissa terrorizzato, cerco di sorriderle per rassicurarla. Mi sorride anche lei, poi mi si fionda direttamente tra le braccia, stringendomi forte. Lo faccio anche io e tutta la rabbia di poco prima, sparisce. 

- Curly come stai? Avanti, vieni con me in infermeria - si sposta un po' dal mio corpo 
- Jade, davvero, voglio solamente andarmene a casa mia a dormire - la guardo 
- Harry, ma hai matematica ora e tu ami la matematica - mi fissa sconvolta 
- Non seguo il corso di matematica da due settimane Jade, non mi interessa più - dico 
- E cosa ti interessa Harry, avanti forza, dimmelo - incrocia le braccia sotto al seno
- Non sono affari tuoi - 

Mi allontano, ma vengo bloccato una seconda volta dalla sua presa e questa volta non riesco a reprimere la rabbia e le urlo contro, facendola finire con la schiena contro agli armadietti alle sue spalle. Spalanca la bocca, molto probabilmente terrorizzata dalla mia reazione un po' troppo esagerata, forse. 

- Jade, lasciami perdere, continua la tua vita come facevi prima del mio arrivo - la fisso 

Mi allontano con il cuore che mi batte forte nel petto. 
Ti prego Jade, non farlo, corri da me e abbracciami perché davvero, tu sei l'unica che mi rimane. Solo tu ormai riesci a placare un po' il mio dolore e se mi allontani, morirò. Non mi lasciare Jade, corri da me e abbracciami, picchiami, tirami un pugno in pieno viso, ma fa qualcosa. Non lasciarmi solo, non voglio essere lasciato solo per nessuna ragione al mondo, altrimenti io.. Il dolore mi sta uccidendo. 

- Harry, ti prego - mi abbraccia per dietro, singhiozzando contro le mie spalle 

Una piccola lacrima scende lungo il mio viso, ma prontamente la scaccio via, cercando di ricompormi. Non riesco più a piangere, non riesco più a pronunciare il suo nome. Sono solo pieno di rabbia che sfogo su Nick Grimshaw. Non mi riconosco nemmeno più. Questo non sono veramente io. Non sono il vero me. Io non ho mai picchiato le persone, non ho mai urlato contro una ragazza ed ora sto facendo tutto questo. Ho sono tanta rabbia dentro di me e tanto, ma tanto dolore, proprio come Zayn Malik che in questo momento sta camminando verso di me con una strana smorfia sul viso. 

- Una cioccolata calda? Offro io - sussurra con la voce quasi rotta dal pianto
- Chiamami ok? - Jade si allontana da me, asciugandosi le lacrime sul piccolo visino 
- Ti voglio bene - le stampo un bacio sulla fronte, allontanandomi con il pakistano 

Entrambi con le mani nella felpa. 
Zayn indossa quella della sua squdra di calcio mentre io quella di Lui. Grande, morbida e con ancora il suo profumo.
Quando usciamo dall'edificio, una folata di vento mi costringe a chiudere gli occhi e il dolce profumo impregnato nella felpa, mi inebria i sensi, facendomi girare la testa. Un conato di vomito mi costringe a piegarmi in due e caccia via tutta la starana sostanza. Zayn mi afferra per le spalle, preoccupato. 

- Harry, dimmi che non è come penso - sussurra con voce tremante

Lascio la 'domanda' in sospreso e mi rimetto in piedi, continuando a camminare mentre lui mi segue. Mani in tasca, testa bassa e mente che continua a torturarsi. Ecco in che condizioni ci troviamo. 

- L'amore fa davvero schifo - 
- Già! - esclamo, annuendo. 

Arrivati davanti ad un piccolo pub, ci accomodiamo vicino ad un tavolo per due. 

- Una birra - dice lui, fissando la cameriera che continua a fissarlo, estasiata 
- Due - continuo io, facendo sgranare gli occhi e poi ridere di gusto il pakistano

A quindici anni, mi ritrovo a bere alcolico per una fottuta cotta che mi ha letteralmente distrutto. Ha ragione Zayn, l'amore fa davvero schifo. 


::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

*Entra piano nella stanza (?) mettendo su un sorriso adorabile mentre cerca di non farsi ammazzare dalle lettrici che invece la vogliono morta per l'enorme ritardo*
Tralasciando questo xD mi voglio davvero scusare, la la colpevole già sapete chi è. Si, proprio lei, la scuola. E poi, sono anche impegnatissima con la mia famiglia siccome il trenta ottobre cmpio gli anni, precisamente 18  e quindi tra prove vestito, ristorante e tutto il restro, proprio non ho tempo xD Il capitolo poi, giuro, l'ho scritto e riscritto tipo sette volte, ma proprio non mi piaceva e poi mi sono decisa a pubblicare questa versione (?)
Non ho molto da dire, ringrazio solo tutte quelle che seguono, recensiscono la storia. 
Un bacio enorme a tutte <3
Alla prossima <3
Rò*

Ps: Scusate, ma questa volta niente Banner, proprio non ho tempo :S 




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Capitolo 15
*** 15. Chapter.. ♥ ***


Osservo il ragazzo in piedi davanti al piccolo tavolo che si tiene con una mano alla sedia e rido. Qualche secondo dopo mi segue anche lui per poi scivolare su qualcosa e finire con la faccia schiacciata sul tavolo di legno. Ridiamo ancora più forte e mi alzo di scatto dalla sedia, cercando però di non inciampare nei miei stessi piedi. L'afferro per le spalle e lo rimetto in piedi, ancora tra le risate. 

- Non riesco a stare in piedi - ridendo, Zayn si aggrappa al mio corpo
- Abbiamo esagerato, penso - indico le bottiglie vuote di birra sul tavolo
- Tu dici? - scrolla le spalle e barcollando entrambi, abbandoniamo il pub

Attraversiamo la strada e iniziamo a ridere senza una spiegazione valida o forse si. Siamo strafatti di alcool. Non riusciamo nemmeno a camminare per quanto abbiamo esagerato. Dal grande orologio attaccato al campanile, noto che sono le diciotto e trenta e il cielo è già scuro. Fa freddo, molto freddo, ma sono cosi fatto che non me ne curo più di tanto. La mia mente non riesce a pensare a niente e mi sento bene, in pace con me stesso. Zayn al mio fianco, è nelle mie stesse o meglio dire, forse è anche messo peggio di me e solo perché ha fatto il carino con la tizia al bar e quindi gli ha fornito più birra, mentre io mi sono dovuto accontentare di due bottiglie, ma siccome non ho mai bevuto alcool, ha fatto subito effetto.

- Liam è un fottuto stronzo - Zayn inizia a parlare ed io cerco di starlo a sentire
- Liam? Chi è Liam? - chiedo confuso, girandomi a guardare negli occhi il moro
- L'idiota che tu chiami professore - sgrano gli occhi, collegando subito a Payne 

Un momento, perché diamine chiama il professore con il suo nome? Insomma, non è mancanza di rispetto? O almeno, cosi mi ha insegnato mamma. Meglio lasciar perdere. Scuoto la testa e riporto l'attenzione sul pakistano al mio fianco.

- Noi due, stiamo insieme da quasi un anno - sgrano gli occhi alla sua rivelazione
- Si, lo so, è contro le regola e cosi via, ma io lo amo e lui.. lui non lo so - sbuffa 

I suoi occhi diventano improvvisamente cupi, proprio come stamattina a scuola e la mia mente ritorna a ricordare tutto, ritorna a perdersi nei ricordi. I suoi occhi sono cosi tremendamente uguali ai miei quando mi specchio. Stiamo soffrendo allo stesso modo. L'amore ci sta distruggendo dentro. Abbiamo bisogno di aiuto. 

- Io non mi riconosco più Zayn, sto impazzendo - sussurro, abbassando la testa 
- Perché non vai a riprendertelo? Ti ama, no? Quindi va da lui - mi incita il moro

Mi ama? 
In realtà non lo so, anche se lo ha detto davanti a tutti e in quel momento gli ho persino creduto, ma semplicemente era tutta una messa in scena creata dalla situazione. La canzone e tutto il resto, ma non mi ama per davvero o forse crede di farlo,  ma si sbaglia. Se si ama una persona, non la si lascia andare o almeno, non con cosi tanta facilità, ma forse sono solamente io quello stupido. Sono solo un moccioso di quindici anni che non sa niente dell'amore, un moccioso che non merita di vivere. Sono sbagliato. Tutti me lo ripetono sempre. Sono sbagliato, io sono stato un errore, sono un bastardo. Mio padre ha lasciato mia madre per colpa mia. Non merito di vivere e questa idea è sempre stata nella mia mente da tutta la mia vita, ma dopo aver fatto la sua conoscenza, dopo aver incontrato quegli occhioni azzurri, ho cercato di convincermidel contrario ed ho sbagliato. 

- Fottiti, Payne - strilla all'improvviso Zayn, facendomi spaventare tantissimo 
- Zayn, che stai facendo? - chiedo confuso e con il cuore che batte forte nel petto
- Urla Harry, dopo ti sentirai meglio, fidati di me  - stringe forte il mio braccio 

Osservo i suoi occhi color oro cosi pieni di dolore e annuisco, incapace di parlare. Guardo Zayn e ci ritrovo me stesso. 

- Fanculo! - strillo fortissimo, facendo scoppiare a ridere il ragazzo al mio fianco
- Stiamo bene cosi -continua, fissandomi negli occhi, ma sappiamo che non è cosi

Iniziamo a ridere tantissimo quando alcune persone che ci camminano di fianco sgranano gli occhi, confusi per quello che stiamo facendo. Non è una cosa da tutti i giorni vedere due ragazzini di quindici e sedici anni strafatti di alcool che urlano per strada o forse si, dipendo anche da dove ti trovi. 

- Liam, sei uno fottuto stronzo - urla, sferrando un pugno al muro alla sua destra 
- Fanculo.. Louis - il suo nome mi esce in un surrurro e la testa inizia a girarmi 

All'improvviso però, tutti i ricordi vengono a farmi visita, facendomi mancare il respiro e sono costretto a chiudere gli occhi e a piegarmi su me stesso con le mani appoggiate sulle ginocchia. Un conato di vomito mi colpisce in pieno e caccio via tutto, facendo spaventare il pakistano al mio fianco. Proprio come stamattina, mi afferra per le spalle e mi aiuta, ma lo allontano dal mio corpo e alzo la testa di scatto. I suoi occhi color oro sono incastrati nei miei. Oro e verde. Verde e oro. 

- Harry, stai bene? - chiede, cercando di afferrarmi, ma indietreggio ancora 
- Stammi lontano - sussurro, incapace di parlare e con il cuore in mille pezzi 

Indietreggio ancora e quando una fitta dolorosa mi colpisce alla testa, strillo e afferro la testa tra le mano e poi succede tutto velocemente, senza darmi il tempo di capire cosa esattamente sta succedendo. Riesco solamente a sentire l'urlo di puro terrore uscire dalle labbra di Zayn e poi un rumore e.. e una canzone. Una delle mie canzoni preferite. Echo!

Ehi, Ehi 
C'è qualcuno là fuori? 
perchè c'è tanto silenzio 
sono solo, solo
 

Perché è tutto cosi silenzioso? Non riesco a sentire niente se non questa canzone. 

A volte quando chiudo gli occhi 
faccio finta di stare bene 
ma non è mai abbastanza 
perchè il mio eco 
è l'unica voce che ritorna 


Provo a parlare, ma non ci riesco. Intorno a me c'è solamente buio, ma ormai non ho più paura di questo. Non ho più niente, ho perso tutto, l'unica cosa certa che mi dice che lui è esistito davvero è il dolore. Non riesco più ad incontrarlo. Ogni giorno passo da sua nonna, ma questa non mi apre nemmeno alla porta, ma so che lui è in casa perché sento quella strana sensazione che solo Lo.. Louis riesce a farmi provare. 

Ascolta, ascolta 
mi accontenterei di un tuo sussurro 
se è tutto quello che puoi darmi 


Anche un semplice 'Sto bene' per messaggio, mi basta, ma lui non vuole avere più niente a che vedere con me. Non mi vuole più e forse non mi ha mai voluto per davvero. Forse, semplicement, sono stato preso in giro. Se è cosi, è stato davvero un bravissimo attore. E' riuscito a farmi innamore follemente e poi è stato anche  cosi tanto bravo a spezzarmi il cuore con classe.

Ma non è cosi
potresti venire e salvarmi 
provare a scacciare questa pazzia 
dalla mia testa
 

Ma so che molto probabilmente non verrà mai a salvarmi dal buoi che mi ricorda perché non vuole e non perché non può.

Non voglio stare giù e 
vorrei solo sentirmi vivo e riuscire a vedere 
il tuo viso di nuovo, ancora una volta 
ma qui c'è solo il mio eco 


Esattamente! Qui ci sono solo io che mi distruggo dal dolore, che distruggo il mio corpo. Qui c'è solo Harry Styles e il suo dolore, ma ok, riuscirò ad andare avanti o almeno, ci proverò. E' tutta la vita che convivo con il dolore, è tutta la vita che mi manca un pezzo fondamentale per vivere e fino a due settimane fa l'avevo trovato ma poi è andato di nuovo via da me. Ma come ho vissuto per quindici anni, posso ancora riuscirci.. o forse no? Il fatto è che non voglio più farlo.

- Harry, ti prego, svegliati - una voce stridula e lontana, mi prega di svegliarmi 

Si fa sempre più vicina la voce e so che se riuscirò a farla avvicinare, ritornerò a sentire dolore, ritornerò a soffrire, quindi l'unico modo per smettere è quello di far allontanare la voce e di farmi avvolgere dal gelo, dal buio.. 

                                                           
*****

Uno squillo solitario nella calma più totale di un freddo pomeriggio di dicembre
'Si?'
'Parlo con la signora Styles?'
'Si sono io, ma lei chi è?'
'Sono l'infermiera O'Connor del St.Thomas Ospital e mi dispiace comunicarglielo in questo modo, ma suo figlio è stato travolto da un'auto. Le condizioni sembrano piuttosto gravi e abbiamo bisogno del suo permesso per continuare'

...

Numerosi squilli ad un cellulare posato su un mobile da due settimane 
'Ehi'
'Cazzo vuoi?'
'Harry.. Harry è..'
'Harry cosa?'
'Harry è stato travolto da un'auto e i medici dicono che le sue condizioni sono gravi. Forse non supera la notte' 

...

'Ehi Zayn, co.. '
'Jade, Harry è stato.. lui è stato travolto da un'auto e.. Jade, vieni subito al St.Thomas Ospital '
'Cosa? Zayn, dimmi che è tutto uno scherzo, per favore'

...

La notizia, in pochi minuti, arrivati a tutti i ragazzi del Glee che insieme, si affrettano a raggiungere il St.Thomas Ospital. Ormai Harry è come un fratello.


::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Ehm.. 
Lo so, sono perfida, ma ehi, non è colpa mia.. o forse si, ma la storia cosi deve andare e.. Non voglio anticiparvi niente, vi faccio solamente questa domanda.
Chi sono i due nella seconda chiamata? 
Ora vi lascio che devo correre a studiare latino. Un bacio enorme a tutti e alla prossima. Vi ringrazio infinitamente per quelle che seguono la mia storia <3
Rò*

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Capitolo 16
*** 16. Chapter.. ♥ ***


- Ehi Louis, che ti succede? - entra in cucina, abbracciandomi teneramente per dietro
- Niente Curly - scrollo le spalle, ritornando a fissare l'acqua che bolle in pentola 

Mi sfiora dolcemente il collo con le sue dita fredde e rabbrividisco e non per il freddo. Mi fa sempre lo stesso effetto essere toccato da lui. Sento il suo corpo tremare contro il mio e capisco che sta trattenendo le risate. Ama vedermi in difficoltà. Accenno un sorriso anche io e poi sento la sua risata liberarsi per tutta la cucina, per l'intera casa. E' la cosa più bella che io abbia mai sentito, anche se poche volte ho avuto l'onore di sentirla. Harry non ride quasi mai ed è tutta colpa della sua timidezza, ma quando lo fa, è capace di mandarti in tilt il cervello per quanto è bello. Gli occhi si rimpiccioliscono, mostra quella fila di denti bianchi che si ritrova e sul viso gli si formano delle fossette che lo rendono adorabile e mi ricorda tanto un bambino, anche se in realtà, per me, Harry è ancora un bambino. E' il mio bambino piccolo da coccolare e proteggere. 

- Sei cosi triste - ritorna serio, facendomi girare verso di lui
- Si, lo sono - sussurro con la voce rotta dal pianto, ma cerco di resistere
- Perchè? Sai che odio vederti cosi - afferra il mio viso tra le sue mani e mi fissa 
- Mi manchi Harry - le lacrime hanno preso il sopravvento e non riesco più a fermarle
- Ma io sono qui Louis, sono al tuo fianco, non mi vedi? - mi abbraccia teneramente 

E ci credo.. per qualche minuto, poi però tutto cambia.
Un forte rumore di vetri mi costringe ad aprire gli occhi e mi ritrovo il viso di Harry ad un centimetro dal mio viso e qualcosa di caldo mi cola lungo le dita. Allontano la mano dalla schiena di Harry e la porto davanti al mio viso, ma nello stesso momento, il ragazzo che amo di più al mondo cade sul pavimento, roteando gli occhi verso l'alto mentre i miei sono impegnati a fissare la mia mano tutta sporca di sangue.


- HARRY! - 

Apro li occhi di scatto, guardandomi intorno. 
Mi ritrovo in una stanza bianca, seduto su una delle tante sedie rosse presenti e una mano piccola e pallida mi sfiora dolcemente la mia. Alzo lentamente lo sguardo e lo punto in quello della ragazza con lo stesso colore dei miei occhi. Rosalie mi fissa. 

- Stai bene? - sussurra mentre io mi metto a sedere in modo decente sulla sedia 
- No - scuoto la testa e chiudo gli occhi, cercando di impedire alle lacrime di scendere

La sua piccola mano stringe forte la mia.
Rosalie sta morendo, ogni giorno che passa si avvicina sempre di più all'altro mondo ed ora, in questo esatto momento, l'amore della mia vita combatte contro quella che cerca di portarsi via mia sorella. Forse è questo il mio destino. E' quello di vedere le persone che amo soffrire, morire sotto ai miei occhi. Forse il mio destino è quello di essere solo, ma io non lo voglio. Ho paura della solitudine, non voglio rimanere per sempre solo.

- Ciao! - 

Apro gli occhi di scatto e mi ritrovo Zayn Malik ridotto ad uno straccio e al suo fianco Niall Horan. Quest'ultimo accenna un piccolo sorriso a mia sorella che ricambia con il viso in fiamme per l'imbarazzo mentre il primo semplicemente mi fissa. Nei suoi occhi riesco a vedere, percepire il dolore che ha provato il mio riccio e mi sento morire. Zayn è distrutto, forse anche più di me. Ha raccontato l'accaduto davanti a tutti, ha cercato di non piangere, di non farsi vedere debole davanti a tutti noi, ma quando Jade ha iniziato a piangere, è stato difficile per lui resistere e si è lasciato andare ad un vero e proprio pianto e tutto il tempo non ha fatto altro che fissarmi negli occhi ed ho visto tutto il suo dolore, tutta la sua paura. 

- Sono arrivati anche i ragazzi del Glee e il professor Payne ci vuole tutti -

Niall indica il corridoio alle sue spalle e mia sorella si alza di scatto dalla sedia, mentre Zayn mi offre la mano e prontamente l'afferro, stringendola. Mi do una piccola spinta sulle gambe e finisco schiacciato contro il suo petto. Senza rendermene conto, stingo le mie braccia intorno al suo corpo. Zayn si immobilizza, poi si rilassa e ricambia la stretta.


- Ti ama - sussurra al mio orecchio, facendomi rabbrividire

Una lacrime solitaria mi scivola lungo il viso e prontamente la scaccio via, cercando di non farmi vedere dal resto dei tre, ma tutti mi hanno visto, compresi quelli del Glee che mi stanno fissando dal vetro che separa il corridoio dalla sala d'attesa. Mi stacco dal pakistano e insieme, attraversiamo la stanza, ritrovandoci nel corridoio bianco. Odio il bianco. Non è un colore, non è niente.

Posso essere dura, posso essere forte, ma con te non è affatto così 
C'è una ragazza a cui importa dietro a questo muro che tu hai appena attraversato
 

Jade inizia a canticchiare e tutti la fissiamo, ma lei chiude gli occhi e continua a cantare. 

E io ricordo tutte quelle cose pazze che hai detto, le hai lasciate correre nella mia mente 

A lei si uniscono anche Perrie, Leigh-Anne, Jesy e il resto dei ragazzi, facendo il coro. Mia sorella mi afferra la mano, confusa da quella situazione, ma io, finalmente dopo due settimane, mi sento a casa. Noi del Glee superiamo queste cose, ci diamo forza con il canto. Questo è l'unica cosa che ci aiuta ad andare avanti. Tutti noi non siamo molto bravi con le parole, ma con la musica riusciamo a mostrare i nostri sentimenti. 

Sei sempre là, sei dappertutto, ma adesso vorrei che fossi qui 

Questa volta sono stato io a cantare e mi ritrovo tutti gli occhi puntati contro. Rosalie mi stringe ancora di più la mano, abbassando il viso, ma riesco a notare una lacrime che le bagna il viso. Non lo conosce, ma lei sta soffrendo per me. 

Dannazione! 
Dannazione!
Dannazione!
Cosa farei per averti qui, qui, qui 


Sono ancora io a cantare, ma i ragazzi si uniscono a me dopo questa strofa. Le lacrime ormai sono sul viso di quasi tutti i presenti. Perrie e Jesy sono strette tra le braccia di Josh mentre Leigh-Anne tra quelle di Edward e Niall che abbraccia teneramente Jade e infine il professor Payne che abbraccia Zayn per dietro, quasi a tenerlo fermo, a non farlo scappare e il viso di quest'ultimo è pura sofferenza. 

No, non voglio lasciarti andare, voglio solo che tu sappia che non ti lascerò mai andare. 
Non ti lascerò andare, dannazione..


'Ti ama'

Mi ritornano in mente le due parole sussurrate da Zayn pochi minuti prima.
Qualcosa di tremendamente pesante si fa strada dentro di me, facendomi scivolare sul pavimento e inizio a strillare. Il dolore mi sta lacerando dentro. E' entrato dentro di me come un fulmine a ciel sereno, proprio come ha datto quel piccolo riccio che mi ha stregato il cuore. Mi ama ed io sono stato cosi stupido a lasciarlo andare da me, a farlo soffrire cosi tanto ed ora, per colpa mia, è rinchiuso tra quattro mura che combatte da solo contro la morte, la stessa che vuole strapparmi via anche mia sorella ed io non posso fare niente se non guardare e questo fa tremendamente male. 


- Louis, shh.. -

Qualcuno mi afferra per le spalle, cullandomi dolcemente.

- Andrà tutto bene piccolo, Harry starà bene - la riconosco.. è Anne Styles, sua madre 
- Lui.. ti prego, lui non.. io lo amo.. lui... - balbetto, incapace di parlare per il forte pianto
- Shh.. Lo dirai ad Harry, non dirlo a me - continua a cullarmi dolcemente 

E tra le sue braccia, tra le braccia di una mamma, di una mamma che io non ho mai avuto, mi lascio andare ad un vero e proprio pianto isterico. Si è sempre detto che se piangi per una volta, poi si finisce per piangere di tutto quello che ti è successo nella vita ed io piango per Harry, per Rosalie, per me..




::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Ed eccomi con un nuovo capitolo, per niente felice.. 
Abbiamo un Pov Louis, finalmente... anche se comunque non ha ancora spiegato il motivo della sua fuga, ma possiamo perfettamente capire il suo stato d'animo. Louis è distrutto, lo stesso Zayn.. Sono tutto lì, tutti che cantano per Harry, ancora sotto i ferri, ma cosa succederà? Anne arriva e abbraccia Louis, in preda al dolore.. 
Beh.. Spero vi sia piaciuto lo stesso e... La canzone è una delle mie preferite e penso che tutte la conoscono, credo xD Comunque, è 'Wish you were here di Avril Lavigne'. 
Alla prossima bellissime e grazie a tutte quelle che seguono e recensiscono la mia storia, davvero, grazie mille <3
Un bacio enorme <3
Rò*

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Capitolo 17
*** 17. Chapter.. ♥ ***


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'E' fuori pericolo, ma è in coma farmacologico per ridurre al minimo le funzionili celebrali e nervose per permettere al corpo e al sistema nervoso di dedicarsi completamente alla guarigione senza ulteriori dispendi di energia' 

Riesco solamente a ricordare queste parole, poi tutto il resto della spiegazione no. Ma la cosa più importante, per ora, è quello di saperlo ancora in vita, ancora in questo mondo con me. Il suo cuore continua a battere forte nel petto e il suono dei suoi battiti è la cosa più bella che io abbia mai sentito, anche se la sua risata, quella bellissima risata bassa e roca di certo gli fa concorrenza. 

- Ehi, perché non torni a casa per una doccia veloce e poi ritorni? - 

Sposto, anche se controvoglia, lo sguardo dal bellissimo viso pallido del mio riccio e mi soffermo a guardare la donna che mi ritrovo davanti. Capelli neri legati in una coda, viso stanco e con alcune occhiaie violacee sotto agli occhi e un sorriso stanco sulle labbra. Si siede al mio fianco e mi sfiora dolcemente i capelli, accarezzandoli. Chiudo gli occhi beandomi delle sue carezze, delle carezze di una mamma che io non ho mai avuto.

- Sei ancora un bambino - sussurra tutto ad un tratto ed io apro gli occhi di scatto
- Co.. cosa? - balbetto, confuso dalle sue parole
- Anche se hai quasi diciotto anni, sei ancora un bambino. Hai ancora bisogno di essere coccolato, di essere protetto e..  -

Annuisco, cercando di scacciare via le lacrime che minacciano di scendere.
Si, è cosi.
Sono ancora un bambino dentro, un bambino spaventato dal mondo intero, un bambino nel corpo di un adulo, ma questo mai nessuno riesce a notarlo, tranne Rosalie e.. Anne. Lei è la mamma che sempre ho desiderato, sognato, sperato di avere, ma no, la mia di madre se ne frega di tutto e di tutti, soprattutto di Rosalie che sta morendo. Lei non si sente in colpa solo perché le sta pagando le chemio, ma non basta. Per guarire, una persona ha soprattutto bisogno di sostegno morale e di tanto amore, soprattutto l'amore di una mamma che però lei non ha. La nonna ci vuole bene, ma non è lo stesso bene di una mamma e questo fa terribilmente male. 

- Mia sorella Rosalie è malata di cancro da due anni ormai e i medici, qualche giorno fa, le hanno comunicato che non risponde più ai trattamenti. In questi anni gli sono stato vicino e come me anche mia nonna mentre nostra madre, lei è sempre in giro per il mondo fregandosene di noi, di me, di lei. Mia sorella sta soffrendo tantissimo ed io non posso fare altro che guardarla morire. In passato eravamo felici anche senza l'amore e la presenza dei nostri genitori, ma questo che le sta succedendo è troppo per due ragazzini di quindici e diciotto anni -

Anne mi abbraccia quando alcune lacrime iniziano a bagnarmi il viso e qualche secondo dopo qualcosa di caldo mi scivola lungo il collo e capisco che anche la donna che mi sta stringendo forte tra le sue braccia, sta piangendo. Forse per la mia storia o per il suo bellissimo figlio, ma riesco a sentirmi al sicuro tra le sue braccia. 

- E io.. io non sono sempre stato cosi. Amavo divertirmi con i ragazzi del Glee e amavo stare in compagnia della mia migliore amica, Perrie, la ragazza bionda di ieri che mi ha abbracciato, e poi tutto è cambiato. In questi due anni ho allontanato tutti da me e mi sono sempre imposto di non innamorarmi mai, ma poi eccolo lì che cade lungo disteso la classe del Glee e appena incontro i suoi occhi, me ne innamoro perdutamente. Ma lui è ancora piccolo e cosi.. cosi impacciato e questo non ha fatto altro che farmi ancora innamorare più di lui. Sin dal primo momento ho desiderato baciare quelle labbra rosse e tante volte ho cercato di farlo, ma non ci sono mai riuscito, poi però è accaduto e mi sono sentito il ragazzo più felice del mondo e sono riuscito a dimenticare anche tutto il dolore che mi porto dentro. Poi però mia sorella torna a casa e mi comunica la brutta notizia ed ho preso, molto probabilmente, la decisione sbagliata. In realtà non lo so nemmeno io il perché, ma ho cercato di allontanare anche lui da me ed ho sbagliato. Lo so e mi dispiace tantissimo, è colpa mia se ora si trova in queste condizioni, ma io.. io lo amo e.. Per favore Anne, perdonami - 

Scuote la testa e continua a stringermi forte tra le sue braccia e molto probabilmente per colpa della stanchezza di queste settimane, di tutte le brutte notizie, mi addormento e non sogno assolutamente niente.. 

                                                                                        ***

- Buongiorno amore mio

Entro nella stanza e mi avvicino velocemente al letto.
Mi piego un po' sulle ginocchia e avvicino le mie labbra alla sua fronte, sfiorandola. 
E' caldo e pallido, ma è sempre bellissimo.
Le sue labbra sono rosse e screpolate, gli occhi sono chiusi ma riesco comunque a vedere quel verde che cerca di illuminare le mie giornate, ma la cosa più importante, il suo cuore continua a battere forte nel petto. 

- Come stai? - continuo, accomodandomi sulla sedia accanto al suo letto 
- Stanotte ti ho sognato, ancora, e sai, non vedo l'ora di farlo diventare realtà - dico 

Sorrido, ricordando il sogno che ho fatto stanotte, poi lascio cadere dolcemente la testa sul petto nudo del bellissimo riccio che mi ha rubato il cuore per sentire i suoi battiti dal vivo e non attraverso una stupida macchina. 

- Posso? - sobbalzo quando una voce roca interrompe il silenzio 

Alzo gli occhi di scatto e incontro quelli di Zayn, scuri e tristi.
Annuisco con la testa e mi alzo in piedi, abbracciandolo, sorprendendo ancora una volta entrambi. Abbiamo sempre avuto qualche litigio in passato perché abbiamo lo stesso carattere, ma gli voglio bene e voglio ringraziarlo soprattutto per avermi chiamato quella notte e per avermi detto quelle parole, le stesse che il mio piccolo non è riuscito a dirmi. 

- Come sta? - indica con lo sguardo il mio riccio, avvicinandosi poi al suo corpo 
- Sempre lo stesso, le cose non cambiano, ma i medici mi hanno detto che riesce a sentire tutto quello che gli diciamo e cosi - scrollo le spalle e lui accenna un sorriso

Ed è la prima volta dall'incidente, anche se nelle ultime settimane non ho avuto modo per sorridere, soprattutto dopo la notizia e dopo aver allontanato il ragazzo che è riuscito a rubarmi il cuore, ma riesco a ricambiare il sorriso del pakistano. 
Si accomoda al mio fianco, sulla seconda sedia, e restiamo in silenzio a fissare il mio bellissimo ragazzo, perhé si, lui è mio, che dorme beatamente. 

- Io e Payne stiamo insieme - confessa all'improvviso, guardandosi le scarpe
- Lo so - scrollo le spalle e alza la testa di scatto, rosso in volto, fissandomi sconvolto
- Lo sai? Ma come.. - balbetta, incapace di continuare la frase 
- Zayn, vi guardate in un modo.. Siete innamorati e lui ti ama perché credimi, ti guarda proprio come io guardo lui e.. ed io lo amo questo ragazzo, fidati - confesso 
- Perché non pronunci il suo nome? - chiede invece lui, cambiando argomento 
- Non ci.. non ci riesco - balbetto. 

Annuisce e resta con me per ancora molto tempo, poi mi saluta con una carezza sulla spalla e un bacio sulla guancia al ragazzo disteso sul letto e va via, lasciandomi da solo con l'amore della mia vita, con il mio bellissimo riccio, con..


- Harry! - mi avvicinano di nuovo al suo corpo con le lacrime prossime a scendere 
- Harry, mi manchi.. Per favore, svegliati

E poi inizio a singhiozzare stringendomi il suo corpo stretto al mio petto. 

::::::::::::::::::::::::::::::

E dopo.. Esattamente non so dopo quanto tempo ho aggiornato, eccomi di nuovo qui con un capitolo scritto e riscritto almeno venti volte, ma nessuno è mai riuscito a convincermi, ma ora mi sono finalmente decisa a postarlo.
Ok, il mio ritardo è dovuto soprattutto alla scuoa che mi sta massacrando, poi mio fratello è caduto per le scale ( a scuola ) e mi sono dovuta prendere cura di lui siccome mia madre lavora e esattamente una settimana fa mi sono svegliata con la parte destra del viso ferma, immobile. Proprio cosi, ho una paresi facciale dovuta al freddo e non posso stare molto tempo al pc siccome l'occhio non si chiude e mi lacrima in continuazione. Lo so, la sfiga mi perseguita. 
Ora, parlando del capitolo,,
Che dire?
Conosciamo un po' la storia di Louis e dei suoi genitori, anche se non molto. Abbiamo appena scoperto che Louis e Perrie erano migliori amici e che Louis non è sempre stato cosi e poi.. Diamine, io amo Anne sia nella vita reale che in questa Fan Fiction. E infine parliamo del momento Zouis. Sappiatelo, io amo la loro amicizia, mi fanno impazzire *-*
Spero vi sia piaciuto come capitolo che se non è molto lungo, ma almeno sono riuscita a postarvi qualcosa e a non farvi aspettare ancora molto.
Alla prossima :)
Un bacio enorme <3
Rò*

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Capitolo 18
*** 18. Chapter.. ♥ ***


Non ho mai creduto in nessun Dio o qualsiasi altro essere capace di fare miracoli, ma in questo momento, dopo una settimana dall'incidente, non faccio altro che pregare in un Dio che non ho mai visto e mai creduto in vita mia, ma ho questa strana sensazione e l'unico modo per scacciarla via è pregare. 
Anne, in questo istante, lo sta facendo con me, seduta al mio fianco, accanto al letto di suo figlio dove, da sette giorni, dorme beatamente. 
Non riesco ad allontanarmi da lui, i miei piedi non ne vogliono sapere di attraversare la soglia della stanza e di lasciarlo solo, ho il terrore di farlo perché, diamine, in passato l'ho fatto una volta e quando sono ritornato, il letto che prima ospitava mio nonno, era vuoto, freddo e privo del suo corpo. 
Ma con lui non deve succede perché non posso assolutamente perderlo, non ora, non in questo modo, no e basta. Ho bisogno di lui e soprattutto ho bisogno di confessargli tutto il mio amore, di renderlo felice, di proteggerlo, di amarlo con tutto me stesso. Lui è una persona bellissima e merita solamente di essere felice, merita il mondo, la luna, l'intero universo. Harry Styles merita tutto. 

                                                                                                           ***

Un altro giorno è passato e ancora niente è cambiato. 
Mi accomodo al suo fianco e dolcemente infilo le mie dita nei suoi capelli e sorrido. 
Sono terribilmente ricci e dopo tutto questo tempo, ancora profumati. 
Ha un buon odore, uno di quelli che ti si attaccano sulla pelle e mai vanno via. 
Il suo odore, per me, è casa.
I suoi occhioni verdi sono la mia luce. 
Il suo sorriso smagliante è il mio rifugio. 
Lui, per me, è come l'acqua per le piante. 
Quando stiamo insieme il mondo si ferma, tutte le persone che ci circondano non esistono più e mi sento bene, felice, in pace con me stesso.
Tutto diventa meraviglioso, tutto diventa perfetto, tutto il mondo diventa felice quando sono con lui, la sofferenza sparisce e mi sembra di vivere in un altro pianeta, uno fatto solamente di felicità e allegria. 
Ma lui, tutte queste cose, tutte queste emozioni che provo quando stiamo insieme, non le conosce ed è per questo che deve svegliarsi, per questo deve ritornare da me perché io devo assolutamente confessargli tutto. 
Non riesco più a tenermi tutto dentro, ho bisogno di rivedere ancora i suoi occhi verdi, le sue adorabili fossette e quel sorriso che tanto amo. 
Ho bisogno di sentire ancora la sua voce bassa e roca, la sua voce un po' troppo da uomo per un ragazzino di quindici anni.
Io ho bisogno di lui

                                                                                                          ***
E' il venti dicembre e tra quattro giorni è la vigilia di natale, ma nessuno è in festa. 
Jade viene tutti i giorni a trovarlo dopo la scuola e ci resta per un po', poi va via e come sempre mi ricorda che, qualsiasi cosa succeda, non devo assolutamente esitare nel chiamarla, anche se sono le tre di notte o le cinque del mattino.
Zayn, Niall e il resto del Glee invece, che sono molto occupati con le ultime verifiche prima delle vacanze di natale, ci vengono un giorno si e uno no, anche se il primo viene persino dopo cena anche per una visita veloce. 
Payne invece mi chiama sul cellulare e restiamo ore ed ore a parlare di come procede il trattamento e se ci sono miglioramenti e poi, come sempre, finiamo col parlare di me e lì mi ritrovo a singhiozzare in silenzio, cercando di non disturbare il sonno del mio bellissimo angelo. 
Anne semplicemente viene la mattina a portarmi la colazione e un cambio di vestiti, poi deve correre al lavoro siccome non può permettersi di perderlo siccome deve pagare tutti i trattamenti di Harry e le spese di casa e poi viene di sera per augurare al suo bambino la buonanotte. 

- Piccolo, mi manchi - sussurro al suo orecchio, accarezzandogli dolcemente i capelli 
- Tra un po' è natale ed è anche il mio compleanno, sai? E' il primo compleanno che passo con te e ti voglio assolutamente sveglio per quel giorno, chiaro? Voglio sentire i tuoi auguri e voglio vederti imbarazzato mentre ti bacio davanti a tutti i nostri amici. Ti voglio al mio fianco quando soffierò sulle candeline e poi ti voglio baciare ancora mentre tutti ci guardano e con Jade, ne sono sicuro, che ci scatta qualche foto - dico 

Sorrido solo al pensiero e una lacrime solitaria mi scivola sul viso.
Questa però finisce sul suo occhio e lentamente scende lungo il suo collo per poi morire sul cuscino. In quel momento mi sento proprio come quella lacrima, ma non voglio morire, voglio solamente riaverlo al mio fianco e basta. 

                                                                                                                   ***

Ventuno dicembre. 
Le scuole sono finalmente chiuse. 
Zayn, Niall, Jade, Perrie, Leigh, Jesy, Edward e Josh sono tutti in camera con me. 
Jade e Perrie stanno allestendo tutta la stanza con dei festoni mentre Jesy e Leigh gonfiano i palloncini invece Ed sta suonando una dolce melodia con la sua chitarra, Josh e Niall canticchiano sottovoce e Zayn osserva qualcosa fuori dalla finestra. Io invece sono seduto al suo fianco, gli stringo dolcemente la mano, e osservo tutti. 
I medici hanno detto che possiamo fare tutto questo perché lui ci sente e che questo può aiutarlo a farlo svegliare, a farlo ritornare da noi, da me. 

- La canzone preferita di Harry? - chiede all'improvviso Ed. Tutti si girano a guardarmi. 
- I'm yours dei The Script - rispondo invece io. 

Ed annuisce, poi Niall afferra la chitarra dalle sue mani e inizia a suonare. 
Una dolce melodia si libera per tutta la stanza e senza rendermene nemmeno conto, inizio a cantare le strofe di quella canzone, della sua canzone. 
La dedico a lui che è riuscito a rubarmi il cuore in cosi poco tempo e con cosi tanta facilità. La dedico a lui che ormai è diventato il mio mondo, la mia priorità, la mia unica fonte di energia, la mia luce, la stessa luce che riesce a riscaldarmi l'anima. 
Lui è entrato nella mia vita come un fulmine a ciel sereno e mai più ci andrà via. 
Non mi allontanerò mai più da lui, anche se non mi vorrà più.
Resterò per sempre al suo fianco, anche da lontano, di nascosto.  

                                                                                                        ***
Ventidue dicembre. 
La stanza è invasa da qualsiasi tipo di colore. 
Palloncini, festoni, fiori e persino dei pupazzi che hanno comprato le ragazze. 
Tutto è pronto, ma lui ancora no, cosi hanno detto i medici qualche ora fa. 
Le sue condizioni sono migliorate tantissimo e le costole sono sulla giusta via per la guarigione, lo stesso la sua gamba fratturata e il suo polso spezzato, ma quello che più preoccupa ai medici è il brutto colpo che ha subito alla testa. 
Ci sono molte probabilità per una momentanea perdita di memoria e per momentanea si intende una settimana, un mese o persino tre o dieci anni e questo, diamine, questo si che fa terribilmente male perché può dimenticarsi di me, di quello che abbiamo fatto in questo tempo insieme, delle nostre risate, del nostro primo appuntamento, delle nostre colazioni fatte al bar della scuola, delle canzoni cantate al Glee e del nostro primo bacio. Lo stesso bacio desiderato tantissimo ma senza trovare mai il momento perfetto, poi però è arrivato e lì mi sono sentito finalmente completo. 
Quelle labbra rosse, morbide, calde e bagnate hanno sfiorato le mie, rosee, screpolate e secche e si sono sfiorate, morse, coccolate. 

                                                                                                       ***
Ventitrè dicembre. 
Sono quasi due settimane ormai e ancora niente è cambiato, assolutamente niente. 
Stamattina Payne e Zayn sono venuti in ospedale insieme, ma nessuno dei sue ha mai parlato con l'altro, non si sono nemmeno guardati e per tutto il tempo Zayn sussurrava qualcosa all'orecchio del mio angelo mentre Payne mi chiedeva informazioni sempre sulla saluta del mio bellissimo riccio. 
Poi sono andati via e poco dopo è arrivata Anne con mia sorella al suo fianco. Mi sono sentito terribilmente in colpa appena i miei occhi hanno incontrato i suoi dello stesso colore, ma ho notato qualcosa di diverso in quei pozzi azzurri e la sua confessione mi ha letteralmente steso. 
Sta uscendo con un certo di nome Niall, ma poi, successivamente, ho capito che è lo stesso Niall che conosco io, quello del Glee, insomma, Niall Horan. 
Mi ha anche confessato che lui la tratta davvero bene e che si prende cura di lei e che le ha promesso di accompagnarla a fare tutte le visite e lì, diamine, mi sono sentito morire. Sono stato rinchiuso per quasi due settimane in stanza con lui che mi sono dimenticato di mia sorella, ma anche se i sensi di colpi ne sono tanto, non riesco a pentirmene della mia scelta. Sono scoppiato in lacrime e lei mi ha abbracciato, dicendomi che va tutto bene e che non è affatto arrabbiata con me e che sta bene, che la nonna si prende cura di lei e che Niall ogni giorno le porta dei fiori e dei cioccolatini. 
Poi, insieme ad Anne, mi hanno lasciato di nuovo da solo con l'amore della mia vita. 

- Ehi Hazz, domani è il mio compleanno, me lo fai un regalo? - sussurro

Mi accocolo al suo fianco e lascio cadere dolcemente la testa sulla sua spalla, chiudo gli occhi e mi rilasso accanto al mio bellissimo ragazzo dagli occhi verdi. 
Sono stanco e sono in uno stato di dormiveglia, ma riesco comunque a sentire i passi degli infermieri, dei medici o sei pazienti in corridoio, ma quando la stanchezza inizia a prendere il sopravvento, mi addormento. 

- Lou!





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Salve :)
Ok, non è che poi ho aggiornato con cosi tanto ritardo no?
Solamente due giorni di ritardo e non sono molti, soprattutto perché, davvero, ci ho impiegato una settimana a scrivere sta cosa qui sopra che, se devo dirla tutta, per me non ha davvero un senso. Non lo so, mi piace il fatto che in questo capitolo ci sono tutti i pensieri di Louis e anche tutto l'amore che prova per Harry, ma proprio non mi convince, però..  
Lo so, anche questo è abbastanza corto, ma è colpa della mia paresi che mi sta facendo diventare ancora più scema di quello che sono, credetemi.
Non posso stare più di qualche minuto al pc che l'occhio, quello paralizzato, inizia a lacrimare e quindi mi devo togliere, quindi perdonatemi anche questa volta per la lunghezza di questo capitolo, ma ho preferito metterlo lo stesso per non farvi aspettare, soprattutto dopo le ultime minacce xDxD che ho ricevuto nelle scorse recensioni xD 
Ora vado, ma spero di aggiornare per natale, lo giuro, cercherò di farlo :)
Grazie mille ancora a tutte quelle che seguono 'Will you be my prince?' <3
Un bacio enorme a tutti <3
Rò*

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Capitolo 19
*** 19. Chapter.. ♥ ***



- Lou! - 

Apro gli occhi di scatto, spaventato. 
Mi metto a sedere e mi guardo intorno, ma la stanza è vuoto o meglio dire, ci siamo solamente io e.. Abbasso lo sguardo sul suo corpo e mi ritrovo due fari luminosi che mi fissano con sorpresa e amore, ma anche con tanta confusione. 
Non so esattamente il perché, ma inizio ad urlare come un pazzo, alzandomi dal letto e camminando avanti e indietro per tutta la stanza, sotto il suo sguardo confuso, ma anche abbastanza divertito. Sa cosa sta succedendo e lo so anche io, ma non riesco a smettere, non riesco a fermarmi. 

- Ho.. sete - sussurra lui

Finisco con la faccia contro la finestra socchiusa e impreco. 
La sua risata, bassa e rocca e terribilmente sexy, si diffonde in tutta la stanza e sento il cuore fermarsi per qualche secondo, il respiro bloccarsi e la testa farsi leggera, poi però il cuore riprende a battere all'impazzata nel petto, il respiro farsi pesante e la testa a girare velocemente. Cosa diamine mi sta succedendo? 

- Stai.. stai bene? - la sua voce è preoccupata e dentro di me sono felice di questa cosa
- S.. si, sto bene, credo - mi porto una mano al cuore e lentamente mi avvicino a lui 

Restiamo entrambi in silenzio, ma nel frattempo io afferro un bicchiere dal mobile e verso dentro dell'acqua, poi, attento a non rovesciargli addosso tutto il contenuto, lo avvicino alle sue labbra, le stesse che in questo momento desidero baciare, mordere, sfiorare, leccare e poi inizia a bere, con foga. 
Sorrido intenerito e lui mi guarda, poi allontana il bicchiere con la mano e nel farlo mi sfiora le dita. Le mie sono fredde e sudate mentre le sue calde e asciutte. Mi si ferma il respiro, ancora, ma lo stesso succede anche a lui e insieme, nello stesso momento, ci facciamo scappare una piccola risata che però, entrambi sappiamo che è più una risata isterica, nervosa, ecco. 

- Sei qui - questa volta riesce a parlare, anche se la sua voce è sempre bassa e roca
- Sempre!

Poi, senza nemmeno pensarci, mi abbasso e sfioro le mie labbra con le sue. 
Restiamo entrambi fermi per qualche secondo, o forse minuto o anche un'ora, poi però le sue mani afferrano il mio bacino e mi trascinano sul suo corpo. Mi sorprende il suo gesto, ma non più di tanto, e mi metto a cavalcioni sul suo corpo, attento a non fargli del male perché si, insomma, ha pur sempre le costole inclinate e tante altre cose che in questo momento, sinceramente, non ricordo.
La mia attenzione è rivolta solamente al nostro bacio che proprio in questo momento sta per essere approfondito e di certo non da me, ma da lui che, con un gesto veloce, infila la sua lingua nella mia bocca. Mi scappa un piccolo sorriso e lo stesso succede a lui che infila una mano nei miei capelli. 

- E'.. è un sogno? - balbetto quando ci stacchiamo per riprendere fiato
- No, non lo è - risponde invece lui, sfiorando il mio naso con il suo e sorridendomi 
- Hazz, io.. - inizio a parlare, ma lui mi bacia di nuovo e poi ancora e ancora e ancora

I baci non finiscono più.
Facciamo questo per tutta la notte. 
Ci baciamo, ci tocchiamo solo come due innamorati sanno fare perché si, io lo so che lui mi ama e lui sa che lo amo o almeno, se prima non ne era sicuro, ora lo è. Poi però verso le quattro del mattino entrambi cadiamo nel mondo dei sogni, ma riesco lo stesso a sentire le sue parole.

- Buon compleanno, Lou

Si, sarà sicuramente un bellissimo compleanno. 

Pov Harry

Osservo il ragazzo disteso al mio fianco che dorme beatamente e sorrido. 
La mia mano continua a sfiorare i suoi capelli castani ma con ancora qualche riflesso rosso e li faccio scivolare lentamente tra le mie dita. Sono cresciuti dall'ultima volta. Il suo viso è rilassato ma è pallido anche se ricoperto dal solito filo di barba. E' sciupato, ma è bellissimo anche cosi. Anche il suo corpo non è più in carne come prima, ora le sue gambe sono molto più magre, i suoi fianchi più stretti e privi di carne e persino il suo sedere è sciupato, ma è sempre bello sodo. 
Scuoto la testa, arrossendo per il pensiero appena fatto e ridacchio.

- Lo.. O mio Dio - alzo la testa di scatto e incontro due occhioni neri che mi fissano 
- Ciao mamma - rispondo, sventolando la mano a mo' di saluto. Si fionda da me. 

Mi abbraccia fortissima e cerco di non pensare al dolore che mi ha appena colpito. Louis, al mio fianco, si muove un po', ma non accenna a svegliarsi e mi rilasso. So che in tutto questo tempo non ha dormito per niente perché.. riuscivo a sentirlo. Sentivo tutto quello che le persone dicevano in camera. Ho sentito i medici, quello che lui ha raccontato a mia madre sulla sua famiglia, della malattia di Rosalie, della sua amizia con Perrie e di quanto mi ama. Soprattutto questa parte ricordo alla perfezione. 
Ricordo tutti i suoi racconti sussurrati, spezzati dai singhiozzi per il forte pianto e i suoi sentimenti verso di me. Ricordo tutti i sogni che ha fatto e che mi ha raccontato. Ricordo tutto e mai lo dimenticherò. So anche che sono passate due settimane dal mio incidente. So che il professor Payne e Zayn stavano insieme, ma poi hanno litigato e so che Niall sta uscendo con Rosalie. Quest'ultima parte la conosco sempre grazie a Lou. In tutto questo tempo sono stato una specie di diario segreto per lui e questo mi ha reso tremendamente felice e forse proprio grazie a lui, all'amore della mia vita, che sono riuscito a svegliarmi. Ma il ricordo più bello è stato ascoltare la sua voce mentre mi dedicava la mia canzone preferita. Volevo urlargli tutto il mio amore, tutti i miei sentimenti, ma non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo.

-Stai bene? Quando ti sei svegliato? Perché non mi hai chiamato? Hai avvisato i medici?-
- Mamma, sto bene, ma non urlare che..  - mi soffermo a guardare l'angelo al mio fianco
- Non si è mai allontanato - sussurra lei, sfiorandomi i ricci con le sue mani fredde 
- Lo so - annuisco alle sue parole, poi mi sorride 

Rispondo al resto delle sue domande.
Poi arriva il medico che mi sorride e senza fare rumore mi visita, ma senza mai svegliare il ragazzo al mio fianco che invece continua a dormire beatamente. Molto meglio cosi. Il medico mi comunica che le ferite interne sono guarite anche molto più velocemente del previsto, ma per le costole manca ancora un po' e lo stesso la gamba, ma per il resto è ok. 
Saluta entrambi con una stretta di mano, poi sorride nella direzione di Louis e va via. Il suo sorriso.. Lui sa che per me, il ragazzo disteso al mio fianco, non è un semplice amico eppure nei suoi occhi non c'era traccia di rifiuto, ma solo.. dolcezza, si, lui ci ha guardati con dolcezza. Anche mia madre ci guarda allo stesso modo, Jade anche, e quindi questo sta a significare che forse non siamo, io non sono cosi sbagliato, no? Però.. 

- Penso sia meglio avvisare Jade e il resto dei ragazzi - dice all'improvviso mia madre 
- Mamma - si avvicina velocemente e poi, inizio a sussurrarle all'orecchio la mia idea

Pov Louis 

Ancora con gli occhi chiusi, ma con il sorriso sulle labbra, avvicino la mia mano al corpo che si trova disteso al mio fianco e.. 

- Harry! - strillo, mettendomi a sedere di scatto, spaventato 
- Auguri! - urlano invece i presenti, facendomi cadere dal letto per lo spavento 

Nella stanza, oltre alle urla, si liberano tantissime risate e alzo lentamente lo sguardo. 
I miei occhi però vengono catturati subito da due pozze verdi che brillano di felicità e che mi osservano da lontano. E' seduto su una sedia a rotelle e indossa una maglietta nera a maniche corte che mostra le sue spalle grandi ma con ancora qualche livido, pantaloni bianchi della tuta, anche se una gamba è stata tagliata per colpa del gesso che gli arriva fin sotto al ginocchio. I capelli sono tremendamente ricci e spettinati e porta gli occhiali. 

- Vuoi restare fermo lì per tutto il tempo? - Perrie mi si avvicina, porgendomi la mano

L'afferro e poi mi ritrovo stretto tra le sue braccia. 
Dopo viene il turno di Josh, Edward, Leigh, Jesy, Jade che però si stacca da Harry sotto richiesta di quest'ultimo, Anne e sto per avvicinarmi al mio angelo quando dalla porta entrano altre persone. Il professor Payne davanti, Zayn dietro e infine Niall che tiene per mano una ragazza che conosco perfettamente. Mia sorella si fioda subito da me e mi fa gli auguri, ma la sua frase mi fa gelare il sangue nelle vene. 

- Hai visto? Sono sopravvissuta al tuo diciottesimo compleanno - dice, sorridendomi 

Già! 
Ma ci sarà il prossimo anno? 
No! 

- Non pensare a me, ok? Era solo per.. Lascia perdere, ora va da lui e goditelo. Goditi tutto, lo meriti più di chiunque altro - mi spinge tra le braccia di Zayn 

Questo, seguito poi dal professor Payne e da Niall, mi hanno gli auguri e finalmente, quando tutti si allontanano, mi avvicino al mio riccio che mi sta fissando, preoccupato. 

- Ehi, angelo - mi piego sulle ginocchia, arrivando alla sua altezza 
- Non mi copiare - arrossire e diamine se mi è mancato quel rossore sul suo viso

Senza preoccuparmi minimamente dei presenti, porto le mie labbra alle sue e gli lascio un dolce e casto bacio. Lui si immobilizza, poi si lascia andare e per la seconda volta, se non contiamo il resto di questa notte, prende lui l'iniziativa e infila la sua lingua nella mia bocca, baciandomi con foga. Preso dall'euforia, afferro la sua testa e la spingo contro il mio viso, baciandolo. 

- Questa è bellissima - 

Ci stacchiamo quando sentiamo la voce di Jade forse un po' troppo vicina e infatti è al nostro fianco con una macchina fotografica stretta tra le mani e un sorriso stampato in faccia. Harry mi afferra la mano, poi sorride alla ragazza e infine mi guarda. 

- Proprio come avevi previsto tu - mi dice
- Tu.. tu hai sentito? Tutto? - balbetto, confuso e felice allo stesso tempo 
- Tutto e.. Lou, ti amo anche io, con tutto me stesso - arrossisce tantissimo 

Mi piego di nuovo sulle ginocchia, afferro il suo viso tra le mani e lo porto vicino al mio. Gli infilo velocemente la lingua in bocca e me lo bacia. 
Questa volta però è diverso e lui questo lo sa. In questo bacio ci sono tutti i miei, i nostri sentimenti, gli stessi che ci hanno stravolto la vita, che ci hanno cambiati, forse in meglio o in peggio, ma non importa, tutto questo è reale, il mio amore per lui è ricambiato e questo mi basta, per sempre, per tutta la vita. 

- Ora però staccatevi - interviene Perrie che mi trascina mentre Jade si avvicina ad Harry

Mi ritrovo davanti al piccolo tavolo presente nella stanza e sopra una torta a tre piani. Anne mi sorride da lontano mentre parla animatamente con mia sorella. Quelle due, in queste due settimane, si sono avvicinate molto e forse.. Forse Anne è davvero la mamma che io e Rosalie non abbiamo mai avuto. Quella donna è la migliore del mondo. 

- Forza Tomlinson, spegni le candeline - strilla eccitata la bionda, indicando la torta 

Annuisco e sto per farlo quando una voce bassa e roca, la stessa voce che riesce a farmi battere il cuore come un cavallo impazzito, inizia a cantare 'Tanti Auguri' e tutti gli altri si uniscono a lui. Per tutto il tempo resto a guardarlo negli occhi e quando la canzone finisce, lui stesso mi indica la torta con il dito e impacciato, abbasso la testa e soffio. 
Altre urla, anche se moderate, si alzano nella stanza e sorrido, emozionato. 
Il resto della giornata passa velocemente tra chiacchiere fatte tra amici, foto, risate e tante canzoni dedicate perché si, insomma, è pur sempre la vigilia di natale e si sa, le persone a natale sono felici, tutte.
Persino Zayn e Payne si sorridono e cercano si sfiorarsi qualche volta, senza però farsi vedere dal resto dei presenti che ancora non è a conoscenza della loro storia e penso che mai dovrà saperla. Payne è il nostro professore ed è abbastanza grande per una ragazzo di diciassette anni come Zayn, ancora minorenne e per di più suo alunno. Il loro è un amore grande, lo so, riesco a vederlo da come Zayn guarda Payne o da come questo fissa il più piccolo. Si amano, ma non possono farlo alla luce del sole.. Il loro amore è segreto. 

- Poi domani vi stampo le foto e ve le porto, ok? Buonanotte piccioncini - Jade va via 

Sono le diciannove e tutti sono andati via per festeggiare la vigilia di natale con la loro famiglia. Anche Niall è dovuto scappare via, ma sotto richiesta o meglio dire, minaccia di mia sorella che invece sta aspettando Anne che saluta suo figlio. Rosalie e Anne hanno deciso di passare la vigilia di natale insieme, ma prima vanno a casa della nonna per farla festeggiare con loro due e quindi, per non lasciarla da sola a casa. 
E loro, nemmeno quest'anno, ci sono. 

- Buonanotte e.. mi raccomando - Anne mi stampa un bacio sulla fronte, sorridendomi 

Mia sorella saluta allo stesso modo il riccio e poi, insieme, abbandonano la stanza. 
Il riccio mi osserva attentamente e con ancora il sorriso sulle labbra mentre gioca con le ruota della sedia a rotelle. Lentamente si avvicina a me con questa e mi piego un po' sulle gambe per arrivare alla sua altezza. Per avere quindici anni, è abbastanza alto. 

- Aggrappati, angioletto - 

L'afferro dolcemente, attento alle sue costole inclinate, per la schiena e per le gambe, ma la dolcezza non è servita a niente perché sul suo viso nasce una smorfia di dolore e mi sento male. La torta che ho mangiato poco prima mi risale su per la gola e sono costretto a ricacciare indietro tutto, sforzandomi. Riesco persino a sentire il suo dolore.. Lo amo. 

- Scusami, piccolo - sussurro al suo orecchio, adagiandolo lentamente sul letto 
- No.. non è colpa tua, Lou - balbetta, lasciandosi scappare un piccolo sorriso 

Annuisco, poi mi disteso al suo fianco, attento sempre a non fargli del male. 
Lui chiude gli occhi per qualche minuto ed io resto fermo a fissarlo, estasiato. 
Poi però qualcosa si fa strada dentro di me e lo prego di aprire gli occhi, subito. 
Lui lo fa e punta i suoi occhioni verdi, confusi, nei miei, azzurri e pieni di terrore. 

- La posizione e tutto il resto mi ricordava.. Scusami, è che.. - balbetto, guardandolo 
- E' tutto ok Lou, io ora sono qui, sveglio e soprattutto innamorato di te. Non devi avere paura ok? Non andrò da nessuna parte, ti puoi fidare di me perché non ti lascerò mai. Ti amo Lou, ti amo tantissimo e per qualsiasi cosa, io ci sono, sempre - mi confessa lui 

Non è arrossito, non ha balbettare ed ha parlato in modo chiaro, senza mangiarsi le parole e quasi non lo riconosco, ma quando poi abbassa lo sguardo verso le sue gambe e il suo viso diventa viole, sorrido intenerito. Rieccolo il mio angelo dagli occhi verdi.

- L.. Lou, potresti.. Si, ehm.. - indica ancora le sue gambe e abbasso lo sguardo 

Sgrano gli occhi e scoppio a ridere, anche se sono sicuro di essere appena arrossito. 
La mia mano, non so come e quando, è finita sul cavallo dei suoi pantaloni ed ora il suo amico nelle parti basse è sull'attenti. 



::::::::::::::::::::::::::::::

Ehi bellissime, eccomi :)
Ok, lo so, dovevo postare il capitolo entro natale, ma giuro, questa volta la colpa non è stata mia. Mi è saltato internet il 24 mattina e solamente ieri mi hanno ridato la linea e ora sono riuscita a postarvi il capitolo che, se avete notate, è abbastanza lungo e solo perché mi sono sentita in colpa per non averlo postato quel giorno e quindi, per farmi perdonare anche, si ahahahah 
Comunque, spero vi sia piaciuto e.. *PICCOLO SPOILER* 
Secondo voi, cosa succede nel prossimo capitolo? Eh? Eh? Hahahaha <3
Un bacio bellissime <3
Rò*

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Capitolo 20
*** 20. Chatper.. ♥ ***


Pov Louis

Osservo il suo corpo rilassato al mio fianco e una mia mano inizia ad accarezzare dolcemente il suo petto ricoperto dalla maglietta a maniche corte. E' rilassato, nei suoi occhi e nei suoi comportamenti non riesco a vedere o percepire ansia e questo fa si che anche il mio corpo sia rilassato e anche la mia mente. Non ci sono problemi in vista, sembra andare tutto nei migliori dei modi. Ci sorridiamo, ci sfioriamo, ci baciamo e ci amiamo con gli occhi ad ogni ora del giorno e questo non fa altro che rendermi felice. Per la prima volta, dopo anni, posso finalmente affermare, sicuro, si essere felice. Con lui è diventato tutto più bello, riesco a vedere il mondo con occhi diversi, le persone non mi sembrano poi cosi tanto cattivo come pensavo e sono riuscito a trovare una padre per me e anche per mia sorella. Anne ci ama proprio come ama Harry e si prende cura di noi, lei con la nonna anche che, ogni giorno, è sempre a casa della signora Styles per aiurla nelle pulizie mentre Anne è al lavoro. Sono passati sei giorni dal ventiquattro dicembre, cioè dalla vigilia di natale, dal mio compleanno e più importante, dal suo risveglio e tre giorni fa siamo tornati finalmente a casa. Non riesce ancora a camminare e le costole gli fanno ancora male, ma ci sono io a prendermi cura di lui. Ci sono io quando deve andare in bagno, quando deve fare la doccia, quando vuole semplicemente guardare e toccare la neve dal viale di casa sua e ci sono sempre io la notte per rassicurarlo, per stringerlo forte al mio corpo quando fa brutti sogni e in questa settimana, da quando si è svegliato dal coma, ne fa tantissimi. Ogni volta che chiude gli occhi, eccolo che urla, impaurito e con le lacrime agli occhi e eccomi lì, al suo fianco, per prendermi cura di lui, per cercare di prendermi la sua paura, il suo dolore e per farlo stare bene ed ora, quel viso rilassato e quegli occhi verdi che brillano di felicità sono la mia riconpensa. 

- Sei piuttosto silenzioso - gli sussurro, sfiorando la sua guancia con il mio naso 
- Stavo ricordando - risponde invece lui e da quel sorriso capisco esattamente cosa 
- Oh.. Ti amo cosi tanto - dico invece io, rubandogli un casto bacio. Ridacchiamo. 

Mi disteso al suo fianco e lo faccio distendere sul mio corpo, anche se lui è molto più grosso di me e entrambi, come la maggior parte delle volte, ci perdiamo in quel ricordo. 


                                                               *****

La mia mano è ancora ferma sul cavallo dei suoi pantaloni e la sua eccitazioni, anche se non ho fatto niente, è abbastanza evidente dalla tuta. Il suo viso, cosi come il mio, è un semaforo impazzito per i continui cambiamenti di colore per il troppo imbarazzo, ma nessuno dei due osa muoversi o parlare. 
Senza proferire parola, inizio a muovere lentamente la mano sul suo membro ancora nascosto dai boxer e dai pantaloni della tuta mentre dalle sue labbra esce un gemito strozzato. Alzo la testa di scatto e incontro i suoi occhioni verdi che brillano di una strana luce, la stessa luce che molto probabilmente illumina anche i miei. Gli sorrido e lui, anche se imbarazzato, ricambia e diamine, è bellissimo. 

- Fermami se non vuoi - sussurro, cercando di regolare la voce

Annuisce, molto probabilmente incapace di parlare, poi continuo le mie carezze. 
All'inizio sono sempre da sopra i pantaloni e sono lente, poi afferro l'elastico della tuta e la trascino giù, facendola fermare vicino alle caviglie. I suoi boxer sono neri e risaltano la sua carnagione pallida e qualche neo sparso per le gambe magre e sode. 
Ingoio rumorosamente e lui con me quando avvicino la mia mano al suo membro. Le carezze continuano, ma questa volta il contatto è ancora più ravvicinato siccome è solo un piccolissimo pezzo di stoffa a dividere la mia mano dalla sua erezione. 

- Lo.. Louis - sussurra lui con la voce strozzata e.. eccitata? 

Annuisco alla sua domanda muta e afferro anche i suoi boxer neri e poi, senza dargli nemmeno il tempo di capire cosa sta succedendo, afferro il suo membro tra le mie mani e inizio a muovere lentamente. I suoi gemiti si liberano per tutta la stanza dell'ospedale e diamine, è la cosa più bella che io abbia mai sentito. La melodia più dolce, più eccitante del mondo e ho l'onore di poterla ascoltare per primo e si, anche per ultimo. Lui è solo mio e solo io posso bearmi di tutta questa bellezza. 

- Con.. ntinua - balbetta, buttando la testa all'indietro 

Stringe il lenzuolo tra le mani e continua a spingere il suo bacino contro la mia mano che invece si prende cura del suo membro. Io continuo a muovere, ma questa volta molto più velocemente e qualche minuto dopo viene, sporcando con il suo seme sia le mie mano che la sua maglietta. 

- Sei bellissimo -  sussurro

I suoi occhi brillano ancora più di prima e il suo respiro è accelerato ed è l'essere, la cosa più bella al mondo ed ho la fortuna di averlo tutto per me. Io voglio lui e lui vuole me. Non so cosa ho fatto di cosi giusto da meritarmi tanta perfezione, ma ormai è mia e non voglio assolutamente perderla, non ora, non più.

- Buon natale amore mio - sussurro sulle sue labbra, prima di baciarlo dolcemente 


                                                         *****
Quella sera si è lasciato andare e si è lasciato amare da me, anche se non nel modo tradizionale, ma è stato lo stesso una cosa bellissima. Quella è stata una prima volta per entrambi e si, anche se fisicamente non ho ricevuto niente in cambio, sentire i suoi gemiti, osservare il suo viso rilassato dopo quello che gli ho fatto, è stato lo stesso bellissimo. Molto probabilmente non smetterò mai più di dire a tutti, ma soprattutto di dire a lui quanto io lo ami. E' diventato esserziale per me, per la mia vita. 

Pov Harry 

- Ehi riccio - qualcuno entra nella stanza, facendomi spaventare e.. arrossire 
- Non ci credo - continua ancora quel qualcuno, cercando di trattenere le risate 
- Smettila! - esclamo io, arrossendo ancora di più per la figuraccia appena fatta 

Zayn scuote la testa, poi si avvicina al letto cercando di non svegliare Louis e con la sua poca forza, mi afferra per le gambe e per le braccia e mi stringe contro il suo corpo, poi mi fa sedere sulla sedia a rotelle, coprendomi persino le gambe con una piccola coperta.

- Lasciamolo dormire - indica Louis che continua a dormire beatamente sul mio letto 

Trattiene le risate quando spinge la mia sedia a rotelle fuori dalla stanza e io sbuffo, capendo perfettamente il perché delle sue risate soffocate, ma sorrido anche io. Con Zayn tutto diventa più facile, persino parlare di me, di me e Louis, di lui e Payne. Ogni giorno viene a trovarmi e parliamo, tantissimo, e quando va via mi sento bene. Zayn è silenzioso, troppo, ma con me riesce ad aprirsi e lo stesso succede a me quando sono con lui e molto probabilmente questo fa bene ad entrambi. 

- Allora, hai già deciso quando vuoi violentare Louis? Mentre dorme oppure aspetti che si sveglia, ma legandolo a letto? - chiede lui, più serio che mai, facendomi arrossire 

Continua a fissarmi, mordendosi il labbro, poi scoppia a ridere, piegandosi in due per tenersi la pancia per le troppe risate. Scuoto la testa e qualche secondo dopo mi unisco a lui. Ok, forse merito questa reazione di parte sua siccome è la seconda volta che in una settimana mi becca a fissare il corpo di Louis coperto solo da un paio di pantaloni e con una mano sul suo ventre, ma cacchio, di certo non voglio abusare del suo corpo mentre lui è addormentato. Semplicemente mi fisso a guardare la perfezione che dorme al mio fianco e per puro caso, ha scelto proprio me.

- Domani è capodanno e mi ha chiesto di andare a casa sua prima delle mezzanotte - 
- E.. e questo è un bene o un male? - sussurro invece io piegando un po' la testa di lato 
- Beh.. Quando me lo ha detto stavo per morire, ma.. lui vive con i suoi ed io non ho ancora diciotto anni e i miei non mi lasciano uscire, soprattutto prima della mezzanotte e di capodanno anche. Sai, loro amano molto le tradizioni e queste, nelle mie famiglia, vogliono che tutti i membri siano a casa per festeggiare l'anno nuovo - spiega il moro 

Annuisco e in cucina cala il silenzio che però viene interrotto da una porta che si spalnca e che poi si chiude, causando rumore, ma non troppo e capisco che è Rosalie, che ormai praticamente vive in casa mia insieme a sua nonna, o meglio dire, nostra nonna. Anche per me ormai è una nonna. Prepara il dolce tutti i giorni, si prende cura di me, Louis e di Rosalie quando mamma è al lavoro e si prende cura anche di casa mia. Grazie al mio incidente, molto probabilmente, da due famiglie sole, se ne è creata una sole, non molto grande, ma con un forte legambe. Sembriamo proprio una famiglia e diamine, io ho sempre desiderato una famiglia cosi. Una sorella, una nonna, una mamma e infine c'è Louis che oltre ad essere il mio.. insomma, il mio, mi fa anche da padre, prendendosi cura di me e un migliore amico, Zayn, anche se di amici ne ho molti. Jade e tutti gli altri. 

- Io e Louis avevamo pensate di festeggiare tutti insieme il capodanno e di invitare anche gli altri del Glee e quindi ci sei anche tu e cosi poi, prima della mezzanotte puoi far venire il profe.. Ehm.. puoi far venire Liam qui oppure puoi andare tu da lui. Infondo non è una bugia, noi la cena tutti insieme la facciamo lo stesso - propongo.

I suoi occhi color oro si illuminano e annuisce, abbracciandomi, anche se impacciato. Ritorniamo a parlare tra di noi di cose stupide, cose tra ragazzi, tra migliori amici, poi è costretto a tornare a casa e quando sta per lasciare la cucina, si scontra con Louis che gli stampa un bacio veloce sulla guancia e non mi sorprendo più di tanto. 
Ormai Louis, molto probabilmente dal mio incidente, è cambiato e si comporta in modo carino con tutti, soprattutto con Perrie e Zayn. La prima era la sua migliore amica in passato e anche se negli ultimi anni si sono allontanati, sono riusciti a mandare all'aria il loro rapporto, la loro amicizia. Quando parlare con la bionda, è sempre cosi felice e rilassato e questo rende felice e rilassato anche a me. Stiamo bene insieme. 

- Ciao angelo - sussurra sulle mie labbra con ancora la voce impastata dal sonno

Poi mi bacia ed io mi innamoro sempre di più.


::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Okkeeeey, scusatemi tantissimo, ma la scuola mi sta massacrando e non ho mai tempo libero, quindi. CAPITEMI!! 
Ma appena sono riuscita a trovare un po' di tempo, ho scritto e aggiornato la storia. Spero vi sia piaciuto il capitolo e.. Non mi amazzate, ma per quella scena è ancora presto e poi, insomma, il riccio non può ahahha <3
Io vado a studiare italiano .-. 
Alla prossima <3
Un bacio <3
Rò* 

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Capitolo 21
*** 21. Chapter.. ♥ ***



Pov Harry 

Capodanno è arrivato e con lui anche quelli del Glee. 
Mamma e nonna stanno preparando la cena dalla due del pomeriggio mentre Louis e Rose hanno addobbato casa con palloncini e festoni colorati, invece io mi sono limitato semplicemente a guardare i due fratelli e le due donne che si divertivano ed ho scatatto foto su foto. Tutte queste finiranno attaccate alla parete della mia camera da letto. Io e Louis abbiamo persino cantato, soprattutto canzoni di natale, anche se in realtà questo è ormai già finito, ma le feste no, quindi. 

- Ehi Harry - strilla Jade, correndomi incontro e abbracciandomi dolcemente 
- Ciao pazza - ricambio l'abbracciando, cercando di tenermi in piedi senza cadere 

Stamattina, oltre ai festoni e ai palloncini, Louis e Rose mi hanno aiutato a camminare senza la sedia a rotelle e ci siamo divertiti tantissimo, anche perché alcune volte fingevo di cadere e lui mi abbracciava dolcemente mentre Rose ci scattava foto e rideva come non mai. La sua risata è esattamente la stessa del fratello e fa un certo effetto sentirla. 

- Finalmente sei in piedi, sai, mi mancava la tua altezza - ridacchiamo entrambi 

Dalla porta entrano anche il resto dei ragazzi, ma non tutti siccome alcuni non sono potuti venire. Ad esempio Leigh-Anne e Jesy sono partite per andare dai loro parenti. Ci sono, oltre a Jade, Josh, Ed, Perrie e infine Zayn e Niall, ma nessuna traccia di Payne. 

- Ehi amico - Louis si aggrappa alle spalle di Zayn, che lo tiene stretto a se 

Si avvicinano a me e quando sono a qualche centimetro dal mio corpo, Louis mi stampa un bacio sulla labbra, sempre dalle spalle di Zayn, poi ci lascia soli, saltellando fino a raggiungere la sua migliore amica, Perrie. 

- Allora? - chiedo, mentre lui si piega in avanti per darmi un bacio sulla guancia 
- Allora.. -
- Professor Payne - strilla Josh, correndo nella sua direzione e facendo sobbalzare Zayn

Ci griamo tutti verso l'entrata del soggiorno e mi imbatto in tutta la giovinetta di Payne. Non l'avevo mai visto da questo punto di vista. Insomma, lui è un professore e di solito è sempre vestito con giacca e cravatta o con i soliti maglioncini di lana con i rombi e i soliti pantaloni marroni e persino gli occhiali da nerd, come me, ma questa sera è diverso. 
Indossa dei semplici jeans abbastanza stretti che risaltano le sue gambe magre e sode,  una maglietta stretta che gli fascia tutto il busto e infine una giacca di jeans lasciata aperta. I capelli sono tirati in alto da un ciuffo e tenuto fermo da tanta lacca per i capelli. 

- Oh mamma, ma quello è davvero Payne? E' un figo assurdo - dice Perrie, sconvolta

Zayn, al mio fianco, inizia a inghiare e scoppio a ridere, facendolo girare di scatto verso di me, rosso in viso. Penso proprio che l'unica persone di cui Zayn non debba per niente preoccuparsi sia Perrie. Questa è stracotta di lui, anche se il moro ha occhi solo per il suo bellissimo professore. 

- Sei.. sei umano - dice Louis, facendo ridere tutti i presenti
- Si, qualche volta lo sono anche io - risponde Payne, scatenando ancora più risate 

Ok, non è nemmeno cosi tanto noioso come pensavo, meglio cosi. 
Entrano in soggiorno anche mamma e la nonna e non so perché, ma nessuno dei ragazzi comunica loro due che quello un po' più grande, Payne, è il nostro professore e sia io e molto probabilmente anche Zayn e Payne stesso, li ringraziamo mentalmente. Vallo a spiegare alle due donne il perché di un professore che passa capodanno con i suoi alunni e non con la sua famiglia. 

- Mi dispiace per Zayn - Jade, al mio fianco, appoggia la testa contro il mio braccio 
- Cosa? - di scatto, abbasso la testa, guardandola, ma lei fissa davanti a sè
- Zayn e Payne stanno insieme, lo so, non sono mica scema, però mi dispiace. Non possono mai uscire mano nella mano e Zayn è ancora al quarto anno, quindi deve aspettare ancora tanto tempo prima di poterlo fare - spiega, sussurrandomi le parole
- Però io mi chiedo se riusciranno a resistere tutto questo tempo - continua ancora 
- Si, la penso esattamente come te, ma certe volte, quando si ama per davvero una persona, si può aspettare, tanto, perché poi, quando finisce tutto, l'avrai con te per il resto della tua vita - dico. 

Sposta lo sguardo da Zayn e lo punta nel mio per poi sorridermi. Lo faccio anche io. 

- Sei cosi dolce - mi abbraccia ed io ricambio la stretta 

Louis, da lontano, trascinandosi anche la sua migliore amica, si avvicina e mi sfila via dalle braccia della riccia che sbuffa, ma ridacchia divertita. 

- Ora però deve stare un po' con me - dice il mio angelo, abbracciandomi teneramente
- Mi raccomando piccioncini, non fate i porcellini - 

Ridendo, Perrie va via, trascinandosi anche la mia migliore amica che si tiene la pancia per le risate. Sta ridendo anche Louis mentre io sono solo rossa in viso per l'imbarazzo. 

- Allora, piccolo Harry, vuoi un po' di coccole dal tuo bellissimo ragazzo? - mi bacia 
- Solo se io posso farle a te - rispondo 

Pov Zayn 

La cena è iniziata ed io sono seduto accanto a Liam.
E' stato Louis a scegliere i posti e strizzandomi l'occhio, mi ha letteralmente spinto verso il professore. Ora questa sta parlando con Anne, la mamma di Harry, ma qualche volta si gira nella mia direzione, sorridendomi dolcemente ed io perdo un battito ogni volta. 
Liam è bellissimo questa sera, lo è sempre stato in realà, ma questa sera molto di più. 
E' dolce, tanto, e questo lo posso notare anche dalla sua mano che in questo momento stringe la mia da sotto al tavolo. Qualche volta mi accarezza il dorso con il suo pollice. 

- Siete cosi carini - mi sussurra Jade, seduta al mio fianco, facendomi immobilizzare 
- Non lo dirò a nessuno, promesso - continua, facendomi un sorriso rassicurante 

Ricambio il suo sorriso e lei sgrana gli occhi, notando forse per la seconda o terza volta un mio sorriso cosi da vicino. Non sono un tipo che ride, parla o sta sveglio per molto tempo. Preferisco starmene per conto mio, in silenzio o a dormire. 

- Perché a mezzanotte non lo baci? - gli chiedo io, facendola girare di scatto verso di me
- Co.. cosa? - balbetta sconvolta, abbassando lo sguardo nel suo piatto ancora pieno
- Lo vedo come lo guardi, sai? - ridacchio e lei scrolla le spalle guardandomi, finalmente
- Non ne ho il coraggio - infila in bocca una piccolissima parte del cibo dal suo piatto 
- Provaci, altrimenti te ne pentirai per tutta la vita - rispondo

Annuisce, poi ritorniamo a parlare con altre persone e per tutto il tempo, Liam continua a tenermi per mano. Sono felice e non solo per questo, ma anche per i miei migliori amici. Si, perché ormai li reputo tali. Niall, Louis e Harry. Il primo sta con Rose e sono perfetti insieme. Mi piace la loro filosofia di vita: mai pensare al futuro, ma solo al presente. Poi ci sono Louis e Harry e dopo tutto quello che hanno passato entrambi, sia Harry con Nick, si perché lui me lo ha confessato quella stessa sera al bar, la sera del suo incidente, e poi Louis che ha problemi con i suoi genitori sempre assenti e con sua sorella che.. Sono tutti felici, anche il resto dei ragazzi del Glee e questo rende felice anche me. 

- Sei.. sei felice? - sussurro al suo orecchio, balbettando per la vergogna 

Questo, in realtà, cioè il ragazzino che balbetta e che arrossisce, è il vero Zayn, ma solo perchissime persone lo conoscono. Liam, Niall, Louis e Harry. Non so il perché, ma riesco ad essere me stesso solo con loro quattro.

                                                                                                            *****

Non mi ha risposto e la cena è ormai finita. 
Mancano pochi minuti e mezzanotte e siamo tutti in soggiorno ad aspettare il nuovo anno. In un angolo ci sono Louis, seduto su una sedia e Harry sulle sue gambe, anche se questo è molto più grosso e lo copre completamente. Poi ci sono Ed e Jade che giocano tra di loro sul divano, Josh e Perrie che parlano, anche se in realtà ridono come pazzi e infine abbiamo Rose e Niall. Questo accarezza il viso pallido e magro della sua ragazza. 

Dieci.
Nove. 


Liam si gira di scatto verso di me, guardandomi attentamente negli occhi, senza mai spostare lo sguardo o esitare. Il cuore inizia a battermi all'impazzata. Mi bacerà oppure mi darà un semplice abbraccio? 

Otto.
Sette. 


- Zayn, fammi di nuovo la domanda di prima - mi dice, afferrandomi per il braccio
- Qua.. Quale domanda? - balbetto, incapace di regolare la mia voce 
- Zayn, fammi di nuovo la domanda - insiste, avvicinandosi al mio corpo 

Sei. 
Cinque. 


- Se.. sei felice? - chiedo e lui chiude gli occhi, poi mi si avvicina ancora di più

Quattro.
Tre. 


- Da morire

Due.
Uno.


Mi bacia.
Mi bacia davanti a tutti e mi abbraccia, tenendomi stretto tra le sue braccia. 

:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Lo so, lo so, sono in ritardo, ma ehi, la scuola penso che stia facendo impazzire un po' tutti no? Hahahah 
Comunque, so anche che ora mi volete ammazzare siccome non vi ho dato ( scritto) il bacio Larry a mezzanotte, ma.. Chi ha detto che la mezzanotte è già passata? ( Spoiler) ahahah Ma davvero, non potevo non mettere il bacio Ziam. Sono cosi carini insieme aww *----------------*
Comunque, spero che come capitolo vi sia piaciuto <3
Alla prossima <3
Un bacio enorme <3
Rò*

Ps: Si, il Pov di Zayn non era nei miei piani, soprattutto perché la storia all'inizio, quando ho iniziato a scriverla, doveva dividersi tra il racconto di Louis e quello di Harry, ma siccome gli Ziam si stanno facendo spazio da soli in questa storia, sappiate che qualche volta apparirà anche il Pov di uno dei due :)

 

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Capitolo 22
*** 22. Chapter.. ♥ ***


Pov Harry

Sono seduto sulle sue gambe, in una posizione scomoda, ma non oserei spostarmi per niente e nessuno al mondo.
Mi sta baciando. 
Ho sempre sognato essere baciato dalla persone che amo a mezzanotte e lui ora lo sta facendo, Louis, il ragazzo che amo, mi sta baciando con tutto l'amore che prova per me ed io, sto ricambiando il bacio con lo stesso amore. 
Mi tiene stretto tra le sue braccia, disegnando cerchi immaginari sulla mia schiena mentre io gli accarezzo il viso e i capelli lisci che gli ricadono sulla fronte. 

- Buon anno, amore mio - sussurra sulle mie labbra, staccandosi un po' da me. 
- Buon anno anche a te, angelo - dico, sfiorando il suo naso con il mio. Ridiamo. 
- E' il Capodanno più bello di tutta la mia vita - confessa, poi riprende a baciarmi. 

Quando ci stacchiamo, noto che Jade e Ed si stanno baciando, Perrie e Josh che si dondolano su se stessi e infine Rose e Niall che semplicemente si guardano negli occhi come se fosse l'ultima volte e qualcosa dentro di me inizia a farsi spazio. 

- Sono felice, Hazz - sussurra sulle mie labbra, baciandomi ancora e ancora. 

( Ascoltatela, ok? Poi, quando finisce, riascoltatela http://www.youtube.com/watch?v=cNQu9rP7xwI )







                                                                                                   *****

Rosalie è morta. 
Non lo so come o quando è successo.
A trovarla senza vita nel suo letto, nella mia stanza degli ospiti, è stato Niall. 
Lui, come ogni mattina, si è presentato alla porta con un sacchetto con dentro la colazione ed è entrato in camera, con il permesso di nonna e mamma, ma tutto quello che ha trovato in quella camera è stato il corpo senza vita di Rosalie. 
Niall non ha pianto, non ha urlato, ha semplicemente baciato la sua amata e poi si è precipitato in cucina per avvertire mamma e nonna. 
Io e Louis, che stavamo dormendo, siamo stati svegliati dalle loro urla strazianti e ci siamo precipitati direttamente in camera di Rosalie perché, dannazione, entrambi lo sapevamo già, dentro di noi, che.. 
Louis ora è disteso accanto al corpo senza vita di sua sorella e senza piangere, la sta solo fissando per memorizzare l'ultima volta ogni piccolo particolare di quel viso cosi bello e angelico, ma che purtroppo sarà l'ultima volta che lo vedrà, che lo vedremo. 
Niall è ancora in silenzio a fissare qualcosa fuori dalla finestra ed io invece sono in soggiorno con mamma, cercando di dare un po' di privacy alla famiglia Tomlinson. 
Da quello che hanno detto i medici, Rosalie ci ha lasciati stanotte, verso le due o tre.
Ora sono le dieci e trenta del mattino e i suoi genitori, in viaggio come sempre, sono di ritorno a casa, ma questa volta non ci saranno due paia di occhi azzurri ad aspettarli, bensì due, ma distrutti dal dolore. 
Una lacrima mi bagna il viso e prontamente la porto via. 

- Saranno.. i signori Tomlinson - sussurra singhiozzando mia madre. 

Annuisco, poi mi alzo lentamente dal divano e vado ad aprire alla porta, ma forse non avrei dovuto farlo, non in questo modo, non cosi alla leggera. 
La signora Tomlinson è la copia esatta di Rosalie, forse tralasciando le righe della sua età un po' avanzata, ma per il resto è la copia esatta della figlia. 
Il signor Tomlinson invece è un misto tra Louis e Rosalie. 

- Lui dov'è? - sussurra la donna, guardandomi attentamente negli occhi. 

Non capisco la sua domanda o a chi si riferisce, anche perché è Rosalie quella che.. 

- Mamma! - una voce bassa, rocca e fredda mi penetra nelle orecchie. 
- Louis! - esclama invece lei, sorpassandomi e incamminandosi verso suo figlio.

Questo guarda sue padre al mio fianco, poi scivola sul pavimento e sua madre gli corre incontro, stringendoselo dolcemente tra le braccia, cullandolo proprio come una mamma sa fare. 
Inizio a singhiozzare davanti a quella scena, mentre l'uomo al mio fianco segue le indicazioni di mia madre e poi riesco a sentire solo un forte rumore e un pianto disperato da parte dell'uomo che poco prima si trovava accanto a me. 

- Lei.. mamma, lei.. - singhiozza il mio ragazzo, allontanandosi da lei. 
- Lo so amore mio, lo so - dice la donna, piangendo silenziosamente, fissandolo. 
- Tu non c'eri, nemmeno papà e nemmeno io - continua Louis, alzandosi in piedi. 
- E' morta da sola, come un cane, mentre ognuno di noi era a fare la bella vita - urla. 

La madre cerca di abbracciarlo, ancora, ma Louis la spinge via, facendola finire con la schiena contro il muro. 

- Il medico ha detto che.. che lei è morta verso le due o le tre. Noi, alle due, eravamo a telefono e abbiamo staccato alle due e mezza, quindi.. Forse se continuavo a parlarle, lei non.. mi dispiace signora Tomlinson, mi dispiace - Niall, per la prima volta, parla. 

Ci giriamo tutti verso di lui e dopo la piccola rivelazione, Louis sfreccia letteralmente fuori casa e lo lascio andare, sapendo perfettamente che in questo momento non è di me che ha bisogno, ma della sua migliore amica e quindi mi faccio da parte. 

- Grazie per aver reso gli ultimi giorni della vita di mia figlia, una bellissima favola -

Sfiora dolcemente i capelli del biondo che inizia a singhiozzare, poi anche lei entra nella stanza degli ospiti e poco dopo sento anche il suo pianto. 
Niall, al mio fianco, continua a piangere, stringendosi tra le braccia una felpa azzurra. 
E' quella che ieri sera indossava Rosalie, prima di andare a dormire. 

- La amo Harry, davvero, in poco più di un mese è diventata tutta la mia vita - confessa.
- Mi dispiace, Niall, mi dispiace cosi tanto - lo abbraccio, stringendolo forte al mio petto. 
- Non so se riuscirò ad andare avanti - affonda il viso tra la spalla e il mio collo. 

Lo cullo, cercando di confondergli tutto il bene e la calma che posso, ma non ci riesco. 

                                                                                                    *****

Il funerale non dura molto, anche perché è straziante persino per il prete vedere la scena che gli si è presentata davanti. 
Louis è letteralmente impazzito quando hanno lasciato cadere la bara nel fossa e ci sono voluti Zayn, Payne e Josh a tenerlo stretto e ad allontanarlo mentre io non sono riuscito a muovere nemmeno un muscoloso, paralizzato. 
Ho visto i suoi occhioni azzurri diventare tutto ad un tratto neri e mi è mancato quasi il respiro e mi sono dovuto aggrappare a Jade per non cadere. 
Non riesco nemmeno a cercare di placare il suo dolore, non riesco a fare niente se non guardare e piangere, ma in un certo senso mi fa paura tutto questo, non mi è mai capitato di assistere ad una cosa del genere, soprattutto se lei ha la mia stessa età e la conoscevo. Non so come comportarmi.. 
I ragazzi del Glee, tranne me, Louis e Niall, le hanno cantato Hallelujah per un ultimo saluto e i signori Tomlinson e la nonna hanno lasciato cadere delle rose rosse sulla bara, poi si sono allontanati in silenzio, senza farsi notare dal resto dei presenti.
La bara è stata coperta dal terreno e tutti quanti sono andati via. 

- Mi mancherai - scivolo sul terreno ancora fresco, osservando la sua lapide. 

Rosalie Lilian Tomlinson - 12/04/98 - 20/01/2014 
'Sorella, amica, figlia e fidanzata migliore del mondo. Non dimenticheremo ma il suo sorriso, quello che ha illuminato le giornate di molte persone. Arrivederci angelo."


___________________

Ok, dopo tantissimo tempo, eccomi finalmente qui :D
Secondo il mio parere, questo è il capitolo più straziante di questa storia.. Ho pianto come una dannata scrivendolo e con Hallelujah di sottofondo proprio non aiuta. 
Beh, cosa dire.. Il bacio dei Larry a mezzanotte ci sta e l'ultima frase di Louis è quella però conta per davvero, quel suo ' Sono felice, Hazz', ma.. A volte la felicità non dure per sempre e in questo caso, eccola che va via cosi come è venuta. 
Come vi è sembrata la reazione della singora Tomlinson? 
Non chiedetemi il perché, anche a me è sembrato strano mentre lo scrivevo, ma cosi mi andata di scrivere quella scena.. Per favore, mi rispondete nelle recensioni che spero di ricevere ahahaha :33 
Ora devo scappare proprio, la storia mi aspetta :O
Alla prossima <3
Un bacio enorme <3
Rò*

Ps: Buon Carnevale <3
























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Capitolo 23
*** 23. Chapter.. ♥ ***



Pov Harry

E' passata una settimana dalla perdita di Rosalie ed io non vedo Louis dal giorno del funerale e questo mi sta facendo impazzire, ma sono io quello che evita tutte le sue chiamate e cerca sempre di scuse per non vederlo. 
E' distrutto e non riesco a vederlo in quel modo. 
Secondo Jade sto sbagliando tutto e ne sono pienamente consapevole, ma non sono una brava persona, sono solamente uno stupido ragazzino che non riesce a far stare bene il suo primo e grande amore.
Non sono riuscito ad allontanarlo dalla bara di Rosalie il giorno del funerale e non gli sono corso incontro mentre urlava e si disperava per la morte della sorella minore. Non sono riuscito a muovermi, se non singhiozzare come uno stupido ma con il desiderio di prendermi tutto il suo dolore per farlo stare bene, ma so che questo non è possibile e che io sono solamente un moccioso di quindici anni che non lo merita. 

- Hazz, c'è Louis a telefono - per l'ennessima volta mamma entra in camera. 
- Digli che sto studiando e che lo richiamo stasera - rispondo invece io, fissandola. 
- E' una settimana che dici questo, ma in nessuna di queste sere lo hai mai chiamato -
- Mamma, dille quello che ti ho detto e vattene via, per favore - sibilo, sbuffando. 

La donna mi regala un sorriso triste, poi si richiude la porta alle spalle ma riesco lo stesso a sentire la mia ennesima scusa che riserva al mio bellissimo angelo.
Sento gli occhi bruciare per il troppo dolore e inizio a singhiozzare con il viso nel cuscino, che dopo tutto questo tempo, profuma ancora di lui. 

                                                                                                        ***

Sono seduto nel mio banco, a lenzione di matematica, quando qualcuno entra in classe con una tale furia facendo persino saltare via la professoressa dalla sedia che, spaventata, punta il suo sguardo minaccioso contro la persona che ha appena fatto irruzzione in classe, ma quando noi tutti lo facciamo, mi si ferma il respiro. 
Louis è fermo sulla soglia della porta con uno sguardo triste, ma incazzato, e un filo di barba e i capelli tutti spettinati e le punte rosse abbastanza scolorite.
Indossa un pantalone della tuta, largo e mi stupisco siccome lui ama indossare le cose strette e infine una felpa consumata. 

- Styles! - sibila, puntando il suo indice nella mia direzione, ma guardando la prof. 

La professoressa mi chiede se voglio uscire e scuoto la testa, ma Louis è più cocciuto e mi si avvicina, afferra i miei libri mettendoli nel mio zainetto, poi mi prende per il polso e mi trascina fuori dalla stanza, facendo ridacchiare anche qualche ragazzo. 
Si chiude persino la porta alle spalle, ringraziando la professoressa, poi mi prende di nuovo per mano e mi trascina per tutto il corridoio fino ad arrivare al parcheggio. 

- Sali! - ordina, indicandomi una macchina nera e anche molto sportiva. 

Io invece punto i piedi e non mi muovo dal mio posto e allora il castano mi prende per le spalle e mi spinge letteralmente verso l'auto, mi fa selire velocemente e poi corre al suo posto. 
Infine va scattare la sicurezza e sono incastrato nell'auto con lui, senza via di fuga. 
Mette in moto e sfreccia via per le strade bagnate e vuote della nostra piccola città. 
Per tutto il tragitto resto in silenzio con le mani incrociate sul petto, ma sono riuscito a sentire lo stesso il suo sguardo più di una volta che si soffermava sul mio corpo. 

- Scendi! - sibila, facendo scattare di nuovo la sicurezza. 

Faccio come mi è stato detto e quando alzo la testa, mi ritrovo davanti una grande villa rossa con un enorme prato verde davanti e pieno di fontane colorate e fiori di qualsiasi tipo. 
Arriva un uomo che prende la sua auto e la porta via mentre la serratura del grande cancello scatta, facendolo spalacare. 
Louis mi spinge dentro e poi si chiude il cancello nero alle spalle, causando rumore. 
Camminiamo lungo tutto il vialetto che ci porta direttamente davanti al portone della grandissima villa e una donn che riconosco subito come la signora Tomlinson, viene ad aprirci, facendomi un sorriso anche se stanco. 
Accenno anche io un piccolo sorriso, poi il figlio mi trascina per le stanze vuote e buie di questa casa che assomiglia molto di più ad una villa. 

- Ti puoi sedere, nessuno ti mangia - dice sarcastico, fissandomi negli occhi. 

Mi guardo intorno, osservando la stanza che ci circonda e non ci vedo niente, non riesco a sentire lo stesso calore che riuscivo a sentire nella stanza a casa di sua nonna o quello che sento ogni volta che entro in casa mia. 
Ma poi lo faccio, mi siedo sul letto alle mie spalle. 

- Da dove iniziamo? - chiede, incrociando le gambe sotto al sedere e fissandomi.
- Ah, si, io avrei una piccola idea. Partiamo dal giorno del funerale, ok? - continua. 

Resta in silenzio per alcuni secondi, chiudendo gli occhi e facendo un grande sospiro. 

- Perché cazzo non mi rispondi al telefono e mi eviti? - urla, lanciandomi una scarpa.

Per fortuna riesco a scansarla e mi porto una mano alla pancia, spaventato dalla sua furia ma non per niente arrabbiato, sapendo perfettamente da cosa è scaturita.
Abbasso lo sguardo, fissando le mie Convers bianche tutte consumate. 

- Harold, rispondimi - sibila e qualche secondo dopo me lo ritrovo davanti, in piedi. 

Ma io non gli rispondo invece e continuo a fissare le mie scarpe e i suoi piedi nudi. 
Mi ritrovo all'improvviso disteso sul letto e con lui sopra di me, che si tiene però sui gomito, probabilmente per non farmi sentire il peso del suo corpo anche se in questo periodo è dimagrito tantissimo e posso notarlo anche dal suo viso pallido e scavato. 

- Ho fatto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare? - sussurra al mio orecchio. 
- Per favore Hazz, non mi lasciare, non farlo anche tu - dice con voce roca. 
- Ho bisogno di te - continua e questa volta singhiozzando contro la mia spalla. 

Qualcosa dentro di me inizia a farsi strada, sensi di colpa probabilmente, e con una forza che non credevo di avere, ribalto le posizioni e lui scivola sotto di me mentre il mio corpo sembra nasconderlo del tutto. 
E' dimagrito cosi tanto o sono cresciuto io in poco tempo, fatto sta che sono una vera montagna in suo confronto.
Avvolgo il suo corpo contro con le mie braccia e riesco a tenerlo stretto a me, quasi a nasconderlo e in questo momento mi sento forte, riesco a sentire il suo dolore che mi penetra nella pelle e inizio a singhiozzare anche io.

- M.. mi dispiace Lou, non volevo, è solo che.. Non sapevo come comportarmi con te, mi sono spaventato nel vedere le tue reazioni e non mi sono sentito all'altezza di te. Non sono mai stato bravo a consolare le persone e sono un moccioso che si spaventa ancora alla vista di queste cose, quindi Lou, ti supplico, perdonami per non esserti stato vicino nel momento del bisogno. Non riuscirò mai a perdonarmelo - conferro. 

Quello che succede successivamente però non era nei miei piani, assolutamente no. 
Iniziamo a baciarci dolcemente, ma subito dopo però il bacio si trasforma in passione e qualche secondo dopo mi ritrovo senza maglietta. 
Le sue piccole mani iniziamo ad accarezzarmi la schiena mentre io gli bacio il collo. 
Sfilo via anche la sua felpa e poso bearmi di tutta la sua bellezza e della serie di tattoo che ha sparsi per tutto il corpo. 
Restiamo solamente con l'intimo quando sfiliamo via anche i pantaloni e i miei occhiali. Stranamente riesco a vedere benissimo anche senza. 
I suoi occhi azzurri sono incastrati nei miei, verdi, e entrambi brillano come non mai. 
Sfioro le sue labbra con la mie, bagnandole e mordendole dolcemente con i denti e poi viene il suo turno. 

- Fai l'amore con me, Hazz - sussurra, afferrando l'elastico dei miei boxer. 
- Hai paura? - chiede poi, accarezzandomi i capelli ormai scompigliati e spettinati. 
- No! - confesso. 

Lancia via per ultimo il nostro intimo e quando le nostre erezioni vengono a contatto, il mio corpo e anche il suo, vengono travolti da un brivido. 
Mi faccio spazio tra le sue gambe e quando raggiungo il mio obbiettivo e con il suo via, incastro i miei occhi nei suoi e lo penetro lentamente, attento a non fargli male.
Sobbalza quando mi posizioni meglio dentro di lui e sto per allontanarmi, ma mi blocca.

- Co.. continua, è tutto ok - sussurra con voce strozzata dal dolore.
- Sic.. sicuro? - balbetto spaventato dal suo viso. 
- Ti amo! - esclama semplicemente, accarezzandomi dolcemente il petto nudo. 

Inizio a muovermi lentamente, afferrando poi il suo membro con la mano e iniziando a muovere prima in modo lento, poi quando mi chiede di aumentare le spinte, lui stesso inizia a toccarsi mentre mio mi tengo con le braccia sul cuscino sotto alla sua testa. 
Veniamo travolti dall'orgasmo nello stesso momento e tremando, mi lascio cadere sul suo petto e prontamente mi avvolge il corpo con le sue esili braccia.
Respiriamo entrambi a fatica, ma mi sento bene come non mai. 

- Ti amo, Lou - sussurro con il fiatone, senza muoversi però dal suo corpo. 
- Per sempre, Curly - risponde invece lui.

Sto per scivolare nel mondo dei sogni, stretto ancora tra le sue braccia, quando lui:

- Hazz, prima che ti addormenti.. - inzia, fermandosi per qualche secondo. Annuisco. 
- Dalla prossima volta sarò sempre io quello sopra, ok? -  ridacchia e lo faccio anche io. 
- Forse! - esclamo, facendolo scoppiare in una vera  e propria risata, contagiosa. 
- Facciamo a turno allora e quindi la prossima volta tocca a me - risponde.

Ritorna in silenzio nella stanza. 


______________________________

* Si nasconde, rossa in viso, per la scena appena scritto*
No ragazze, seriamente, questa è la mia prima volta che scrivo una scena del genere e non so assolutamente se mi è riuscita bene, quindi per favore, abbiate pietà di me. 
Scusate anche il ritardo, ma con la scuola proprio non riesco a fare più niente della mia vita e per fortuna è l'ultimo anno (Ma c'è ancora l'Università) *Va in panico*
Ok, tralasciando tutto questo.. Spero che come capitolo vi sia piaciuto e ancora una volta, ringrazio tutte quelle che leggono, seguono e recensiscono la mia storia. 
Alla prossima bellissime/i fanciulli/e <3
Un bacio enooorme <3 
Rò*

Ps: Ok, mi aspettavo la prima volta dei due con LouisTops siccome tifo proprio per questo, ma in questa situazione ci voleva proprio un HarryTops ahahaha :)

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Capitolo 24
*** 24. Chapter.. ♥ ***


Pov Harry 

I giorni passano e di Rosalie abbiamo tutti noi solo un bellissimo ricordo. 
Passano le settimane e riesco a rapire ogni volta il dolore di Louis e vedere il suo sorriso è la cosa più bella del mondo, ma nessuno però riesce a fare lo stesso con Niall. 
Niall semplicemente si è lasciato andare, viene a scuola solo per accontentare i genitori e ha persino lasciato la squadra di calcioe quindi abbandonando il ruolo di vice capitano. 
La classe del Glee la stanno ristrutturando siccome a natale dei teppisti hanno lanciato i fuochi d'artificio dalla finestra e ora ci tocca aspettare. 
Siamo a fine marzo e il freddo è aumentato ancora di più. 
E' ritornato tutto alla normalità, persino io che vengo massacrato di botte da Nick, ma solo di nascosto da Louis, altrimenti sono guai. 
E' finalmente ritornato anche lui a scuola, dopo averla abbandonata mesi prima, quindi di certo non voglio metterlo nei guai e prendo mazzate da Nick ogni giorni, studio il doppio per fare anche le sue ricerche e sto impazzendo, ma non posso ribellarmi.
L'unico che conosce il mio segreto è Ed e da bravo amico, non ha mai detto niente, ma so che lui vuole farlo, so che vuole proteggermi, ma nessuno ci riesce contro Nick.
Forse Louis.. Ma lui non lo dovrà mai sapere, sarà il mio piccolo segreto. 
Gli anni del liceo passeranno in fretta, ma soprattutto questi ultimi mesi passeranno e Nick, che è all'ultimo anno, andrà via per sempre e sarò libero. 
Louis invece resterà con me ancora un anno e allora si che potrò godermi le superiori. 
- Checca isterica! - una voce che conosco fin troppo bene mi si avvicina velocemente. 
- Ti stavo proprio cercando, lo sai? - ridendo, mi afferra per le spalle e mi sbatte al muro. 
- Harry, dove sei? - una terza voce fuori campo urla il mio nome e Nick subito mi molla. 
Si allontana mentre Zayn si avvicina e si gira anche a guardare in malo modo Grimshaw.
Quando si avvicina, mi saluta con una pacca sulla spalla e un bacio sulla guancia, da bravo migliore amico che è.
Si, Zayn è il mio migliore amico. 
Repuro tali anche Niall e Jade. 
Quest'ultima, dal bacio dato a mezzanotte con Ed, è diventata una vera pazza isterica, ma tenerissima e dolcissima. 
Lei e Ed ormai fanno coppia fissa, a differenza di Josh e Perrie che hanno decido di non continuare siccome era una semplice cotta passeggera. 
Perrie prova ancora qualcosa per Zayn e questo lo sa e alcune volte cerca di indirizzarla verso qualcun altro, ma tutto inutile. 
Perrie è cotta di Zayn e vuole solo lui. 
Mi dispiace da morire per lei, anche perché l'amore non corrisporto fa davvero schifo. 
La vicinanza poi di certo non aiuta. 
Jesy si è fidanzata con un certo Jordan e Leigh invece è sempre single, anche se Louis mi ha confessato la sua idea, cioè quella che tra Josh e Leigh c'è una storia da anni e che lui ha baciato Perrie a natale solo perchè i due in quel priodo si sono lasciati, ma quando sono finite le vacanze i due sono ritornati insieme.
Non ci credo molto, anche perché Leigh e Josh proprio non si sopportano, ma da bravo ragazzo ho annuito e finto di credere alla sua storia. 
- Ma dove è finito il tuo ragazzo? - mi chiede Zayn, infilando una sigaretta in bocca. 
- Stava con Li.. ehm, con Payne in sala musica a suonare il pianoforte - rispondo io. 
- Impossibile, io e Liam siamo stati insieme fino a qualche minuto fa - confessa lui. 
Sgrano gli occhi e il panico inizia a farsi strada dentro di me e Zayn cerca invece di calmarmi, ma invano.
Sfreccio verso l'uscita quando vedo tutti gli studenti fermi in corridoio che fissano qualcosa all'entrata principale e il cuore inizia a battermi forte nel petto. 
Il mio cuore cessa di battere quando i miei occhi si soffermano su Louis. 
In questi mesi si è fatto crescere i capelli tantissimo, gli arrivavano sulla spalla e infilava sempre un cerchietto per tenerli fermi, la barba sempre lunga e i pantaloni larghi e lo devo ammettere, mi faceva impazzire anche cosi, ma ora è diventato..
.. Non so spiegalo, ma è letteralmente diverso dal Louis di questa mattina.
Indossa un pantalone nero strettissimo che fascia le sue gambe magre, molto magre da quelle che vidi i primi giorni di scuola, ma il suo sedere è sempre lì, perfetto, alto e sodo. 
Indossa una canotta rossa abbastanza stretta che mette in mostra i tatuaggi che ha su tutto il collo e una felpa aperta. 
La barba è sparita e i capelli sono ritornati di nuovo corti e sbarazzini e soprattutto rossi.
Ha la sua borsa a sacco sulla spalla destra e nell'altra mano un nuovo cellulare nero. 
Alle sue spalle si trova Perrie che saltella tutta felice.
Sono sicura al cento per certo che è tutta opera sua. 
Louis, quando incontra il mio sguardo si rianima e affretta il passo per venire da me. 
Quando è a qualche passo da me mi afferra i fianchi tra le sue mani e si alza sulle punte, perché diamine, in questi mesi sono cresciuto tantissimo, poi mi bacia davanti a tutti. 
Ci sono tantissime reazioni, soprattutto di stupore. 
Quando si stacca da me, ho ancora la testa che gira. 
Zayn e Perrie si tengono a braccetto e ridono tanto. 
Riporto la mia attenzione sul bellissimo ragazzo davanti a me.
- Ciao, Curly - sussurra, per poi baciarmi ancora una volta. 
Tutti restano ancora a fissarci, senza spostare lo sguardo.
Che maleducati che sono. 
- Vieni amore, andiamo, ti accompagno a lezione - mi prende dolcemente per mano. 
Ok, è abbastanza strano, ma sono felice da morire. 
Quando arriviamo davanti alla mia classe, entra nell'aula con me e aspetta che viene la professoressa prima di andare via e quando questa arriva, mi saluta con un bacio sulla guancia, facendo sorridere la donna, intenerita. 
Le ore seguenti passano veloci, soprattutto perché Louis mi viene a prendere ad ogni fine lezione e questo mi fa felice tutto il tempo e non presto attenzione alle spiegazioni, ma tranne quando vado alle due ore di matematica. 
Alle dodici e trenta andiamo a mensa e al nostro tavolo ci sono già tutti ad aspettarci. 
Jordan, il nuovo ragazzo di Jesy ci saluta con un grande sorriso e lo devo ammettere, è davvero un bravo ragazzo e soprattutto simpatico. 
Perrie parla con Niall che se nessuno gli parla lui non lo fa e quindi facciamo a turno per tirarlo su di morale, ma dalla scomparsa di Rosalie però lui e Louis non si parlano.
Non lo so il perché, ma probabilmente perché i due fratelli erano la stessa persona e non solo fisicamente, ma anche caratterialmente. 
- Louis, perché sei gay? Ti invidio da morire, Harry - sbuffa Leigh, facendoci ridere.
Si, il mio ragazzo è bello da morire, ma soprattutto è MIO. 
Parliamo, scherziamo e ridiamo e qualche volta, molto più di una volta, a farlo è anche Niall, ma soprattutto grazie a Perrie e a Louis, ma con un sorriso triste sulle labbra.
Jade è incollata al mio fianco e alla sua destra si trova Ed e si guardano nello stesso modo in cui io guardo Louis o viceversa e sono davvero felice per la mia migliore amica.
Perrie qualche volta strizza l'occhio a Louis o gli manda qualche bacio volante.
Quei due insieme sono una vera forza della natura. 
Finito il pranzo stiamo per ritornare nelle nostre classi quando Payne ci si para davanti e ci ordina a tutti noi del Glee di seguirlo.
Zayn sorride tutto contento ed è il primo a seguirlo per il corridoio e poi dentro all'aula del Glee e quando lo facciamo anche noi, iniziano le urla.
La classe è a nuovo ed è anche molto meglio di prima. 
C'è un bellissimo pianoforte a coda di colore rosso, quello preferito del mio ragazzo e non so perché, ma sono sicura che quello è fatto proprio per lui.
Ci sono tantissime sedie di fronte all'entrata con sopra le targhette con i nomi e la mia e quella di Louis sono vicine e infine attaccate alle pareti tantissimi strumenti musicali.
Noto una chitarra divisa in due colori, una verde e l'altra gialla e quando gli occhi di Niall si posano su quella, successivamente anche quelli di Louis, dalle loro facce capisco che è quella di Rosalie. 
Questa mi aveva raccontato una volta che amava suonare il pianoforte come il fratello, ma di più amava suonare la chitarra e probabilmente dopo aver fatto la conoscenza di Niall l'avrà amata ancora di più.
Il ragazzo biondo si fionda verso la chitarra e l'accarezza dolcemente, come se fosse la cosa più importante del mondo e probabilmente lo è per lui.
- Dobbiamo ringraziare i signori Tomlinson che hanno comprato tutti questi strumenti e ristrutturato l'aula pagando personalmente, per farci ritornare a cantare tutti insieme, ma ad una condizione.. Vogliono partecipare ad una nostra lezione - parla Liam Payne.
Mi giro di scatto verso di Louis che sorride, un sorriso maliconico ma anche felice. 
Niall si siede sulla sua sedia e accarezzando la chitarra, inizia a liberare nella stanza delle noti dolcissime, le più dolci e dolori allo stesso tempo che io abbia mai sentito. 

Link: 
https://www.youtube.com/watch?v=Z3C83KdIljo&hd=1 

Non posso vincere, non posso regnare
Non vincerò mai questo gioco senza di te, senza di te
Sono perso, sono inutile,
Non sarà più lo stesso senza di te, senza di te


Riconosco subito la canzone e mi giro di scatto verso di Louis, afferrando la sua mano. Noto con la coda dell'occhio che Jade e Ed fanno lo stesso e Payne e Zayn seguono il nostro stesso esempio, ma facendolo di nascosto. 

Non correrò, non volerò
Non ce la farò mai senza di te, senza di te
Non posso riposare, non posso lottare
Ho solo bisogno di te e me


Without You di David Guetta e Usher. 
Niall continua a cantare e le lacrime iniziano a farsi spazio sul suo viso, facendo brillare di più i suoi occhi grandi e blu come l'oceano. 
Perrie è al suo fianco, anche se non so come ci è finita siccome era alla mia destra, ma è lì e gli accarezza dolcemente la spalla.
Si uniscono a Niall anche Legh, Ed e Jade e infine lo facciamo anche tutti noi. 

Non riesco a sopportare un’altra notte insonne senza di te, senza di te
Non mi rialzerò, non riuscirò a scalare la montagna
Se non sei qui, vivrò la vita senza di te, senza di te


Poi Niall si ferma, ci guarda uno ad uno negli occhi e smette di suonare alcuni secondi, poi però riprende di nuovo e questa volte le note sono violentissime, piene di dolore.

- Non posso guardare, sono così cieco
Ho perso il mio cuore, ho perso la testa senza di te


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Oooook, dopo un mese e mezzo, eccomi con un nuovo capitolo.
Mi dovete scusare, ma come ben sapete, sono all'ultimo anno e la scuola mi sta stressando e mi occupata la maggior parte del tempo e se ci mettiamo anche la scuola guida poi :S
Per fortuna manca poco e poi sono libera :)
Nel capitolo non succedono poi cosi tante cose, ma è carino, mi piace, quindi mi sono decisa a postarlo e.. Spero sia piaciuto anche a noi <3
Un bacio enoooorme <3
Alla prossima <3
Rò*


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Capitolo 25
*** 25. Chapter.. ♥ ***



Pov Harry 

- Chi è lui? - sento sussurrare a qualcuno dietro di me, nel bus della scuola. 
- Oh, lui è Harry.. Meglio se stai lontano da lui e non ti avvicini - risponde l'altro. 
- Oh, e perché? Non mi sembra un cattivo ragazzo e nemmeno un nerd - dice ridendo.
- Il suo ragazzo, Louis, è molto protettivo nei suoi confronti, soprattutto da quando ha scoperto che era vittima di bullismo da parte di Nick Grimshaw. Non permette quasi a nessuno di stare vicino ad Harry se non i loro amici più stretti - confessa il primo e mi giro quel poco per vedere i due ragazzi, uno con addosso la divisa scolastica di calcio della mia stessa scuola e lo riconosco subito, visto che è amico di Zayn e anche di Niall, che finalmente è ritornato a giocare a calcio mentre l'altro è un nuovo arrivo e anche lui fa parte della squadra di calcio. Quando entrambi mi vedono rivolti nella loro direzione, accenano un sorriso e alzano la mano per salutarmi. Ormai Louis è diventato il 'capo' della nostra scuola da quando lo scorso anno ha scoperto Nick che mi pestava dietro agli spalti e si sono pestati a sangue entrambi, finendo in infermeria. Nick aveva il naso rotto e anche un braccio mentre Louis solamente lividi sparsi per il corpo. Non ha osato dirmi niente quando mi ha visto, in lacrime, davanti al suo letto, si è semplicemente girato di spalle, si è coperto meglio con le coperte della scuola e ha chiuso gli occhi. Sono corsi da noia, quando la notizia ha iniziato a girare, anche i nostri amici e Ed si è letteralmente lanciato addosso a Louis, ringraziandolo per aver finalmente dato una lezione a Nick. Louis non mi ha parlato per una settimana e sia lui che Nick sono finiti in presidenza e poi in punizione ma quello era l'ultimo anno per Grimshaw e così se le è cavata con una punizione e visto che andava piuttosto bene a scuola, grazie a me in realtà, il preside lo ha cacciato dalla scuola con il minimo, evitando quindi il suo ingresso in una delle scuole più prestigiose visto che aveva la media bassa e anche sul curricolo la notizia riguardo ai suoi atti di bullismo e non solo nei miei confronti. E' finita la scuola un mese dopo e in quel periodo Louis è diventato freddo come il ghiaccio ma non con me, bensì con tutti quelli che si avvicinavano a me semplicemente per parlare, ma soprattutto con quelli della squadra di calcio, di nuoto e di tanti altri tipetti viziati e arroganti della nostra scuola e ricordo ancora un vecchio episodio ad una settimana dalla fine della scuola. Ero negli spogliatoi per cambiarmi quando sono entrati due ragazzi ridendo e mi hanno visto nudo e hanno iniziato a scherzare sul mio orientamento sessuale, ma scherzavano e infatti mi facevano l'occhiolino per confermalo ma quando Louis è entrando ha frainteso la situazione e si è avventato su entrambi i ragazzi, ha rotto il naso ad uno e ha spedito l'altro con il labbro spaccato e un dente spezzato in infermeria. Il preside, ancora una volta, lo ha messo in punizione e visto che quella era l'ultima settimana di scuola e anche grazie al professore Liam, visto che lo chiamiamo così ora, è riuscito a cavarsela alla grande ma si è beccato i compiti per le vacanze. Le vacanze sono state le migliori di tutta la mia vita e non solo perché sono stato con Louis tutti i giorni senza mai staccarci, no, ma anche perché la famiglia di Louis ci ha spediti tutti in una ville a Miami con una piscina da urlo e siamo andati tutti, ma proprio tutti, del Glee. Leigh e Josh, Jade e Ed, Jesy con il suo ragazzo Jordan, Zayn e Liam, anche se di nascosto dai coniugi Tomlinson e infine Perrie e Niall. Ci siamo divertiti da matti anche se all'inizio l'idea di passare una vacanza intera con il nostro professore non era nei piani degli altri ragazzi del Glee, ma quando Liam ha abbandonato le sue vesti, anche in senso letteralmente visto che i suoi vestiti erano anche peggio dei miei, si sono tutti rilassati e siamo finiti per essere una vera e proprio gruppo di amici e anche abbastanza stretto. 

                                                                          (...)

Quando metto piede davanti al cancello della scuola, la prima cosa che vedo, sono gli occhi di Louis che si incastrano alla perfezione dei miei. Inizia a camminare lentamente nella mia direzione a passo lento ma dannatamente sexy, sculettando quel po' anche se non posso vedere il suo sedere, però dallo sguardo di Zayn..Dopo faccio i conti con Zayn.
Louis mi afferra per i fianchi e alzandosi sulle punte, appoggia le sue labbra sulle mie. 
- Buongiorno, Hazz - sussurra sulle mie labbra, succhiando quella inferiore, stringendola poi tra i suoi denti bianchi e perfetti. Posso affermare con certezza che lo amo alla follia. 
- Nuovo anno - continua a sussurrare il castano, accarezzandomi i fianchi da sotto alla maglietta che mi ha regalato Zayn qualche giorno fa mentre decideva cosa regalare a Liam per il suo compleanno anche se poi alla fine ha optato per regalare se stesso. Ho deciso di non voler sapere i dettagli, anche se la mattina presto mi ha chiamato e per mio orrore, ho scoperto come piace farlo a Liam che, seppur lo reputo mio amico più che un professore, è pur sempre un mio insegnante. - Il tuo ultimo anno - rispondo io e gli occhi di Louis si spalancano e anche i miei. Rovino sempre tutto, non posso farci niente. Ma io sono appena al terzo anno e lui andrà via tra nove mesi mentre a me tocca restare qui altri due anni, lontano da lui e non so se la nostra storia riuscirà a resistere così tanto. - Manca ancora tempo, Curly, e lo giuro su.. su Rose che on ti lascerò qui da solo. Giuro che ti aspetto per i prossimi due anni e poi insieme andiamo via, dove vuoi tu - risponde. Lo abbraccio e lo stringo a me visto che è molto più piccolo e lo bacio con così tantissima passione che i nostri amici, alle sue spalle, iniziano ad urlare e a ridere di noi due, ma Louis, il solito e bellissimo Louis, il mio ragazzo stronzo, alza il dito medio e li manda tutti a quel paese. - Ora, Hazz, sei la mia unica ragione di vita - sis posta quel poco per sussurrarmi queste parole, come se fossero un segreto solo nostro. - E ho tanta voglia di fare l'amore con te - continua, facendomi immobilizzare e imbarazzare. - Dopo così tanto tempo insieme riesci ancora ad imbarazzarti ed io ti amo soprattutto per questo - ride e poi mi bacia, afferrandomi per mano e trascinandomi verso la sua nuova auto. - Non vorrai mica saltare il primo giorno di scuola, vero? Possiamo farlo nel pomeriggio a casa mia visto che mamma è a lavoro - sconvolto, lo seguo per tutto il parcheggio della scuola. - Mi dispiace, Curly, ma necessito di fare l'amore con te - 

Pov Louis

Appena sale i miri gradini di casa mia, lo afferro per il colletto della maglietta e avvicino le mie labbra alle sue, mordendole e succhiandole come se non ci fosse un domani e lui che mi accarezza e graffia la pancia e la schiena da sotto alla maglietta. Spalanco la porta alle sue spalle e la chiudo con il piede mentre gli sfilo via la maglietta che gli ha regalato Zayn. Continuando a baciarci però, non riusciamo a vedere le scale che portano al piano di sopra e finiamo per scivolarci. Harry sotto e io sopra di lui, a cavalcioni sul suo corpo. Senza fermarci, sfila via la mia maglietta e ci stacchiamo quel poco per buttarla alle mie spalle, poi riprendiamo. Senza sapere come mi ritrovo nudo sotto di Harry e lui, meno nudo di me visto che indossa ancora i calzini, è sopra, pronto per entrare dentro di me.  - Oh no, piccolo, è il mio turno - ribalto le posizioni e Harry sgrana gli occhi, urlando. - No, non lo è Louis, ieri sera sei stato tu sopra e ora tocca a me - strilla come un bimbo. - Si, certo, questo lo dici tu, ma qui non c'è nessuno che può confermarlo - rispondo. 
- Dai Louis, voglio stare io sopra - sbuffa, spingendomi via e cercando di capovolgere le posizioni e anche se è molto più alto di me, molto più robusto, sono io quello forte. Certo, non lo dimostro, ma faccio molto più palestra di Harry che invece nonostante i suoi muscoli e le sue spalle enormi, un dono di natura, è sempre sul divano insieme a Zayn a mangiare cibo spazzature a vedere film della Marvel, che lo ammetto, amo anche io, ma Harry non dovrà mai saperlo visto che poi ogni sabato altrimenti finiamo per fare la maratona dei film e niente più sesso fantastico tra noi due. - Lo.. - si blocca e spalanca la bocca quando entro dentro di lui senza un preavviso. Inarca la schiena per spingere il bacino ancora di più e per riempirsi di me e mi lascio sfuggire un gemito di piacere.  - Ok, stai tu sopra, ma conduco io i giochi - risponde, accennando un sorriso malizioso e dannatamente sexy che mi fa perdere la testa soprattutto quando inizia a muovere il bacino lentamente, poi velocemente e di nuovo lentamente intorno al mio membro. - Sei un fottuto stronzo, ma.. ti amo da morire - sussurro e la sua risata bassa e roca si libera per l'intero corridoio di casa mia. 

                                                                 (...)

Quando mettiamo piede in casa di Niall, la prima cosa che notiamo tutti quanti sono lui e Perrie che si baciano sul divano di casa sua. Per poco non sbatto con la faccia contro il muro che divide il corridoio dal soggiorno e i due si girano nella nostra direzione, quasi spaventati. Niall mi guarda, allarmato e probabilmente pensando a mia.. sorella che, dopo ancora tutti questi mesi mi manca da morire e fa ancora tremendamente male ricordarla, ma in cambio Niall riceve da me un sorriso. So che il dolore non passa e che nemmeno il tempo aiuta, però riesce a renderlo sopportabile e noto che dagli occhi di Niall che prova le mie stesse emozioni e nei suoi occhi vedi lo stesso sguardo che aveva con mia sorella quando stavano insieme, solo un po' meno spenti questa volta rispetto a quelle volte e penso che Perrie, brava ragazza e finalmente libera dalla sua cotta per Zayn, lo sa perfettamente, ma ora guarda Niall proprio come io guardo Harry o come Liam guarda Zayn. - Allora gente, vogliamo festeggiare il compleanno di Nialler? - urlo.
Le urla dei miei amici di liberano per il soggiorno di Niall che mi sorride e poi alza il volume dello stereo. Lui e Perrie sono i primi a buttarsi in pista e ballare, poi vengono seguiti da Jade e Ed, Leigh e Josh e Jordan e Jesy. Liam e Zayn sono al mio fianco. Manca Harry, ma so che arriverà a momenti e nel frattempo spingo sia Liam che Zayn nel centro del soggiorno e anche loro due iniziano a ballare, ma Zayn fa davvero pena. Sto ridendo osservando Zayn calpestare i piedi di Liam in continuazione e questo alla fine si scoccia e lo afferra per le ascelle, come si usa fare con i bambini, portando i piedi di Zayn sulle sue scarpe e parte una canzone lenta. Iniziano a dondolarsi stretti l'uno tra le braccia dell'altro, così come il resto delle coppie presenti. Una mano mi sfiora il fianco e mi giro di scatto, incontrando gli occhi verdi e luminosi del mio bellissimo ragazzo. - Amore della mia vita, balla con me - sussurra, portandomi al centro della stanza e stringendomi tra le sue braccia, baciandomi e cullandomi. 


                                                      The End.. Maybe. 

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Salve! Ok, due mesi e mezzo di ritardo, ma non è colpa mia, davvero.
Ho finito la maturità il 3 luglio e poi mi sono riposata e ora mi sono decisa a scrivere l'ultimo capitolo di 'Will you be my prince?' e sono davvero felice di tutte le vostre recensione, i vostri complimenti e ringrazio con tutta me stessa le persone che hanno seguito questa storia passo dopo passo o quelle che hanno letto tutto in una sola volta o quelle che in futuro lo faranno. GRAZIE MILLE A TUTTE VOI.
Ancora non ci credo, avrei tanto voluto continuare ma penso che i nostri Larry abbiano sofferto abbastanza e meritano finalmente un po' di pace. Ho amato scrivere di un nerd/Harry e un punk/Louis ma soprattutto ho amato scrivere per voi, che mi avete resa felice con le vostre bellissime recensione, per quelle che messo la storia tra i preferiti, le seguite, alle ricordate e anche a quelle che hanno letto semplicemente, i cosiddetti lettori fantasmi che.. Non vi preoccupate, anche io molto spesso sono una di voi ahahahaha <3
Ora vado, altrimenti non la smetto più di parlare. Un bacio enorme e ancora grazie <3
Rò*

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